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Full text of "Almanacco Italiano"

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fìl)rni.n 


ALMANACCO 
ITALIANO 

'  PICCOLA  ENCICLOPEDIA  POPOLARE 
DELLA  VITA  PRATICA  e  ANNUARIO 
DIPLOIMATICO    AMMINISTRATIV^O 


E    STATISTICO 


Voi 


urne 


XXV 


per   l'anno 

1920 

CON  LA  CRONACA  ILLUSTRATA  DELL' ANNO  1919  %  NOTI- 
ZIE GEOGRAFICHE,  STATISTICHE  E  POLITICHE  DEGLI 
STATI  DEL  MONDO  E  L' INDICE  GENERALE  DEI  XXV  VO- 
^  ^  LUMI    dell'almanacco  ^  f 

Con  circa  lOOO  figure 
«  «lisegAi,  carte  tfeo^raficHe 
"9  nel  testo  e  ftiori  testo  -^ 
UAa  scelta  eli  caricattire,  ecc. 
Copertina    di    £,.    ANICHINI 


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R.     BEMPORAD 

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mittente. 

A  ricliiesta  si  assume  la  messa  in  opra  a  condiacioui  da  convenirsi. 
DALLO  STABILIMENTO  DELLE  SIECI  SERVIZIO  CON  AUTOCARRO 
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SCAURI  all'indirizzo  della  Società,  si  ricevono  a  corso  di 
posta  i  listini  dei  prezzi  dei  due  Stabilimenti. 

j  per  lo  Stabilimento  delle  Sieci  -  Firenze,  Via  del  PuccI,  2. 

Corrispondenza^^  »  di  Scauri  -  Scaurl  (prov.  di  Casei-^) 

(  per  lo  Stabilimento  Sieci     \  ,«„„.„.,^.  (  FIRENZE 
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< 


A  cki  legge. 


Aliaque  et  idem,  nancor  quot  annU, 

....  Mal  non  furo  strenne 
Che  fosser  di  piacere  ii  questa  njinali. 
(Dantk). 

11  volume  che  picscjilinmo  oggi  ai  nostri  lettori,  è  il  XXV  (.IcU' Almanacco 
Italiano,  il  quale  può  celebravo  uei  1920  le  sue  ìw-ze  <r're>v/<'rt<o  col  suo  fedele 
e  aftc/.iouato  pubblico.  In  fiue  del  volume  abbiamo  a,!j;<;iunto,  in  forma  succijit» 
ma  cbiara,  un  indice  degli  articoli  pubblicati  da  noi  in  (questo  (juarto  di  secolo, 
indice  die  sostituisce  ii  nostro  avviso,  in  fornai  ben  altrimenti  eloiiueute,  qua- 
lunque immodesto  tentativo  di  esaltare  V  opera  nostra.  Ci  basta  di  additare 
quei  prospetti  per  dire  ebe  non  <'è  argomento  veramente  iuteressaute  che  non 
al^biamo  toccato  in  questi  cinque  lustri  ;  per  affermare  cbe  i  nostri  collaborat(»ri 
finono  sempre  scelti  Ira  i  più  ciliari  e  corypetenti  scrittori,  ebe  nioUissimi  di 
loro  onorano  il  giornalismo,  1' Università,  il  f*arlamento;  clic  in  25  anni  di  vita 
abbijuuo  quindi  la  cos<'ien/,:i  di  av*  i-  fulto  op«Ma  non  inutile  per  la  coltura  e 
p'T  il  sentimento  nazionale. 


Questo  \  ultime  voIc.a  a  e  doveva  Cbseie  11  primo  Almanacco  di  Pace.  Ancbe 
noi  agognavamo  di  deporre  la  <  bardatursj||  di  gueira»  ttittavia  non  ci  ò  stato 
possibile  ebe  tino  a  uu  certo  punto.  Nel  momento  in  cui  scriviamo,  sono  passati 
13  mesi  dalla  battaglia  di  Vittorio  Veneto  e  dall' armistizio  di  Villa  Giusti  cbe 
segnarono  b»  sfacelo  dell' Austria  e  la  fino  del  crudele  conllitto  col  erollo  del- 
l'«ncora  ìoinaceiuso  blocco  nemico:  ne  sono  jjassati  quasi  altrettanti  dall' armi- 
stizio di  Ketbondes  cbe  fiaccò  l'albagia  germanica;  sono  stali  Urinati  nel  giugno 
8001-80  il  trattato  di  Versaglia,  nel  settembre  il  trattato  di  San  Germano,  ma 
se  ò  cessala  la  guerra,  non  ai  può  dire  ebe  eia  cominciata  la  vera  pace.  E  an- 
che la  nostra  Italia  vittoriosa  traversa  giorni  inquieti,  sia  per  la  ritardata  e 
incerta  soluzione  di  alcuni  i>r()blemi  i»olitici,  sia  per  il  turbamento  profondo  ebe 
sommove  Io  varie  elassi  sociali,  sia  per  la  gravit-ti  permanente  della  crisi  eco- 
nomica, Ma  queste  diftieoltù  erano  prevedute  «lai  sociologi  e  dagli  economisti 
come  naturalo  effetto  dello  squilibrio  portut-o  dalla  grande  lotta,  della  reazione 
ni  -acritici  e  alle  re."*trizioni  morali  e  uiatoi  tali  «logli  scorsi  anni  ;  o  la  coscienza 
ilibtiti*  deiie   difficolta  deli'  ora   preaoate,  dotto   un  certo  aspetto  non  minori 


6  PREFAZIONE. 

uè  meno  gravi  di  quelle  degli  anui  di  guerra,  nou  può  i>recluderci  la  visione 
radiosa  di  giorni  piìl  lieti,  di  pace  operosa  e  feconda,  di  cui  chi  ben  guarda 
alcuni  segni  premonitori  già  si  manifestano.  Noi  non  disperammo  mai,  in  questi 
25  anni,  delle  sorti  d'Italia:  e  anche  oggi  conserviamo  intatta  e  fervente  la 
nostra  fede  nel  buon  senso  e  nelle  virtù  del  nostro  popolo,  nelF  avvenire  della 
nostra  terra. 

Notiamo  subito  che  l' incertezza  in  cui  siamo  tuttora  dell'  assetto  che  avrà 
il  Vecchio  Mondo  —  che  attendono  ancora  una  soluzione  il  problema  adriatico, 
le  questioni  di  Costantinopoli  e  degli  stretti,  dell'  Asia  minore,  della  Palestina, 
l'assetto  dei  nuovi  stati  sorti  dalla  rovina  dell'impero  russo  —  non  ci  consen- 
tono neppure  quest'anno  di  dare  i  resultati  del  concorso  aperto  nell'Alma- 
nacco per  il  1915  e  chiuso  il  31  maggio  di  quell'  anno,  per  la  carta  geografica 
dell'  Europa  quale  sarà  dopo  conclusa  la  pace.  Nel  venturo  volume  possiamo  pro- 
mettere, questa  volta  con  certezza,  che  il  concorso  sarà  deciso  ed  assegnato  il 
premio  di  500  lire.  Intanto  additiamo  ai  lettori  i  due  concorsi  banditi  con  questo 
medesimo  volume,  uno  per  la  copertina  del  volume  prossimo,  l'altro  per  un 
romanzo. 


La  parte  astronomica  anche  quest'anno  era  stata  affidata  a  uno  dei  piti 
illusti'i  astronomi  d' Italia,  il  chiaro  prof.  Elia  Millosevich,  direttore  dell'  Osser- 
vatorio del  Collegio  Romano,  segretario  da  vent'anni  dell'  Accademia  dei  Lincei, 
famoso  per  le  sue  ricerche  sul  pianetino  Eros,  che  gli  valsero  il  premio  Reale 
dei  Lincei  e  un  premio  dell'  Accademia  di  Francia.  Pur  troppo  l' egregio  uomo 
che  da  due  anni  aveva  cortesemente  accettato  l'incai'ico  di  cui  lo  avevamo 
pregato,  ci  è  mancato  per  fulminea  malattia  la  mattina  del  5  dicembre  1919, 
poco  dopo  di  avere  licenziato  le  ultime  bozze  del  suo  diligente  e  paziente  lavoro. 
Vivamente  addolorati  di  una  perdita  così  grave  e  di  così  difficile  sostituzione, 
rinnoviamo  alla  famiglia  1'  espressione  del  nostro  sincero  rammarico. 

I  lettori  dell'  Almanacco  si  rallegreranno  invece  di  una  nuova  collabora- 
zione assicurata  al  nostro  volume,  quella  del  chiaro  geografo  sig.  L.  F.  De 
Magistris  il  quale  si  è  assunto  di  ripristinare  la  rubrica  geografico-statistica  dei 
«  Princii)ali  stati  della  Terra  »,  soppressa  già  da  alcuni  anni  per  la  forza  degli 
avvenimenti.  Essa  era  in  quest'anno  particolarmente  difficile  per  l'incertezza 
che  ancora  sussiste  nell'  assetto  politico  del  mondo  e  per  la  mancanza  di  sicure 
informazioni  da  molte  regioni:  tuttavia  egli  ha  assolto  il  suo  compito  con  quella 
stessa  sicura  competenza  con  la  quale  negli  anni  decorsi  redigCA'a  il  testo  del 
notissimo  Calendario  Atlante  De  Agostini. 


Nella  prefazione  all'  Almanacco  del  1914  annunciavamo  essere  nostro 
intendimento  di  far  nascere  di  mano  in  mano,  accanto  al  vecchio  cepi)o  del- 
l' Almanacco  Italiano  che  conserva  il  suo  carattere  generale  ed  enciclope- 
dico, altri  volumi  minori  di  carattere  speciale  ;  cominciavamo  allora  con  l' Al- 
manacco dello  Sport,  che  fu  continuato  anche  in  questi  anni  di  guerra  a 
traverso  non  lievi  difficoltà  e  uon  senza  sacrificio  notevole  della  Casa  editrice. 


prefazioni:.  : 

Quest'  auuo,  ripieudcudo  1'  antico  proposito.  dÌMiu»  mano  alla  i)ubblioazioue 
Anche  dell'Almanacco  della  Donna  Italiana  e  iu  questa  iuìziativa  si  è  a 
noi  associata  la  direzione  della  nota  rivista  La  Donna.  Il  mirabile  contributo 
di  energie  morali  e  fattive  clie  la  donna  lia  dato  n<'gli  anni  della  guerra,  la 
chiama  ad  esercitare  nuovi  diritti  mentre  le  crea  nuovi  doveri,  o  quindi  ci  è 
parso  piii  che  ojiportuno  di  dedicare  un  apposito  volume  all'  esame  e  alla  di- 
scussione dei  complessi  problemi  femminili,  senza  i)er  questo  escludere  dal 
nostro  vecchio  Almanacco  Italiano  gli  argomenti  muliebri  ;  e  il  sommario 
del  presente  volume  toglie  ogni  dubbio  su  tale  proposito. 

Confidiamo  che  le  lettrici  dell'  Almanacco  Italiano  riserberanno  al  no- 
vello figlio  da  lui  generato,  all'  Almanacco  della  Donna  Italiana,  un  poco 
di  quella  simpatia  che  per  25  anni  continui  ci  hanno  dimostrato.  Alle  lettrici  e 
ai  lettori  augiiriaino  lieto  e  pro.«per<)  il  nuovo  anno. 

Bologna,  2ò  dicembre  l'JlU. 

G.   Fumagalli. 


^1^^   La  itroprietà  artisti<-a  e  letteraria  <li  (questo  volume,  jier  lutti  i  pac^i. 

ò  riKcrvata  esclusivameute  agli  editori  R.  BEMPORAD  &  FIGLIO,  ed  e  vietata  a 

termini  di  legge  la  riproduzione  anche  parziale  degli  articoli  iu  es.so  contenuti. 

è 


FiBENZE,  Tipografi»  Scolagtica.  condotta  da  Vittorio  Sifoni,  Via  Tripoli,  28, 


I^Ufufo    Ksm\on&k 


delle    fi^^ìcMV  anioni 


DIREZIONE  GENERALE  -  ROMA 


^v^ 


Ij  assicurazione  sulla  vita  dev"  essere  cousidoruta  come  uua  necessità  che 
à' impone  a  tutti  senza  distinzione  di  elasse. 

Le  somme  assicurate  prosiso  V Istituto  Nazionale  delle  Assicurasioni  ascen- 
dono a  2  miliardi.  Sono  garantite  dal  Tesoro  dello  Stato,  sono  insequestrabili  e 
non  soggette  a  tasse. 

Premi  di  assicurazione  sulla  vita  per  T  esercizio  1918:  oltre  88  milioni. 
Attività  al  31  dicembre  1918:  oltre  353  milioni. 

lìiassicurazioui  rischi  di  guerra  in  navigazione  :  Cai)itali  assicurati  su  corpi 
e  merci:  29  miliardi.  Premi  introitati  1  miliardo  e  mezzo.  Differenza  attiva  al 
31  dicembre  1918:  519  milioni.  Riassicurazione  dei  rischi  ordinari  della  naviga- 
zione: Utile  del  l''  esercizio:  2  milioni. 

L'Istituto  yazionaìe  delle  Assicurazioni  ò  stato  autorizzato  ad  assumere  in 
riassicurazione  rischi  di  qualsiasi  genere  così  iu  Italia  e  nelle  Colonie,  come 
ail'  estero. 

Agenzie  Generali  in  ogni  capoluogo  di  provintia.  Aorenzia  locali  in  tijjtrd  ^ 
princixtali  ComxiJji. 


I. 

Concorso  per  un'artistica  Copertina  a  colori 
per  l' ALMANACCO  ITALIANO  del  1921. 

Premio  di  L.  500, 


La  scolta  del   sojjjijetto  e  libera.  x>urcliò  sia  consona  all'indole  del  volume. 
Il  diseguo  deve  noterai  riprodurre  preferibilmente  con  non  più  di  quattro 
tiiilc  })iatte  :  o  aWrinionti  in  tricromia  o  con  altro  sistema  fotomeccanico. 

J  disegni   saranno  mandati,    entro  jl    15  maggio    1920,   alla   Casa   Editrice 
I,'.   liemporad  «fc  F.  (Firenze,  via  del  Proconsolo,  7),  la  quale  ne  deferirà  l'esame 
'   una  commissione  d'artisti. 

Jl  disegno  vincitore  riceverà  il  ])reniio  di  L.  500  e  rimarrà  ])roprietà  dfll» 
il  Editrice  la  t\\\:\\v  si  riserva  di  ac<iuist«rc  ]ter  un  comi>ejjso  da  convenire 
gli  a'tri  lavori  non  pieniiati  die  fossero  di  sua  soddisfazione. 


H. 

Concorso  per  un  romanzo  inedito. 
Premio  di  L.  5000. 


\j\i  Casa  Editrice  R.  Bempòrad  &.  Pigolio  apre  un  concorso  ])er  un 
iitiizo  inedito.  II  romanzo  potrà  essere  di  qualsiasi  genere;  sono  ammesse 
te  lo  scuole  e  tutte  le  tendenze. 

Il  concorso  ò  aperto  a  tutti. 

I  manoscritti,  dattilt)grafati,  saranno  mandati,  non  piìi  tardi  del  31  diceui- 
1920.  alla  <  Casa  Editrice  lì.  Bemporad  «fe  Figlio  »  in  Firenze,  via  del  Pro- 

-olo,    7;    dovranno   essere   anonimi   e   contrassegnati  da  un  motto  che  sarà 
•tufo  so]»ra  ad  ima  busta  cbiu.sa  entro  la  quale  saranno  indicati  il  nome,  il 
nome  e  l'indirizzo  del  concorrente. 
L'  esame  dei  manoscritti  sarà  deferito  ad  una  commissione  «li  letterati  scelti 
a  Casa  Editrice. 
L'esito  del 'concorso  sarà  reso  pubblico  ejitro  il  mese  di  ^I.iggio  1921. 

II  manoscritto   prescelto   riceverà   il   premio    di  L.   5000  e  rimarrà  pro- 
là   della   Casa    Editrice   la    quale    si   risei  \  a   di    trattare  l'acquisto  ]>er  un 

ipeuso  da  convenire   di  quegli  »lt,n    lavori  non   premiati  ebe  fossero  di  sua 

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INDICE 


Il  Calendario.  ' 

Ceiini    intorno    al    calendario   in    gene- 
rale   Pag.      1 

Anno  tropico  e  anno  civile  —  Conve- 
nienza di  mantenere  stabile  nel  calen- 
dario l'epoca  dell' eiuinozio 

Anno  romano  —  Lo  interc.ilazioni  ...  2 
La  Riforma  Giu'iana  del  cilendaria.  .  .  „ 
La  Riforma  Gro<?oriana  -  Soppressione 

di  tre  bisestili  o?;ni  qnatU-ocf^nto  anni      3 
Eipristinamento    tìell' equinozio    di    pri- 
mavera al  21  marzo  —  Soppressione 
di  10  giorni  nel  mese  di  ottobre  1582       „ 
Cenni  storici  sulla  propagazione  siicces- 

siva  della  riforma  gregoriani 4 

L'èra  cristiana  o  volgare ■'> 

Date    diverse    del    principio    d'amo     - 

Principio  del  secolo 

Nomi  romani  dei  me^i i> 

Divario  tra  i  Cionologisti  e  gli  Astronomi 
nel  numerare  gli  anni  avanti  Cristo  — 
Regole  aritmetiche  per  i  bisestili.    .    . 

Calendario  romano  antico 7 

11  periodo  giuliano  e  le  è  e  principali  .      , 

Computo  ecclesiastico J^ 

Elementi  del  computo  ecclesiastic).  .  .  'J 
Calendario  cristiano  cattolico  .....  10 
Fcàte  di  precetto,  fisse  e  mobili  ....  „ 
Calendario    del    rito    ambrosiano    ossia 

della  diocesi  di  Milano 11 

Calendario  repubblicano  francese.    ... 

Calendario  civile  italiano 12 

Calendario  dei  Protestanti , 

Calendario  Greco-Russo , 

Calendario  Giudaico 13 

Calendario  Maomettano , 

Calendario  Abissino  (amarico)  e  Copto  .  „ 
Articoli  generali  del  calendario  per  l'anno 

bisestile  1920 14 

Elementi  del  computo  ecolesiastico  gre-         ' 

'^'orlano «    j 

te  mobili  della  cbiejia  cattolica.    .   ,      „ 
le  cattoliche  di  precetto  (oltre  le  do-  ì 

lenicbe) « 

:o  fe^ttì  cattoliche  non  di  precetto.   .     „ 

1. litro  tempora 

Calendario  dei  protestanti l")  1 

Calendario  della  chiesa  greoo-russa.    .    .      „   ■ 
Calendario    giudaico  e  sua  concordanza  ! 

•ol  calendurio  gregoriano IG  j 

l'Midario    maomettano    e    sua  ooncor- 
'..laza  col  calendario  gregoriano  ...     . 
lendarl  abissino  (amarico)  e  copto  .   .     17  I 


Effemeride  astronomica. 

Abbreviazioni  e  simboli  impiegati   .Pag.     18 

Abbreviazioni « 

Punti  cardinali  dell'orizzonte , 

Aspetti  degli  astri „ 

Simboli  zodiacali 19 

Simboli  p'anetari « 

Fasi  della  luna , 

Anno  bisestile  1020 „ 

Principio  del'e  Stagioni  astronomiche.   .     , 

Eclissi , 

Calendario  perpetuo  Giuliano   e  Grego- 
riano   20 

Spiegazione  e«l  uso  delle  efemeridi ...    23 

Generalità .„ 

Riduzione  del  sorgere  e  tramontare 
del  Sole  da'.rorizzonle  di  Roma  a  quello 
di  un  altro  luogo  qualunque  in  Italia 
e  nelle  regioni  e  rconvicine    .    .    .Pag,     2t» 

Riduzione  del  sorgere  e  tramontare 
apparente  del  lembo  superiore  della 
Luna  dall'orizzonte  di  Roma  a  quello 
di  un  altro  luogo  qualunque  in  Ita- 
lia e  nelle  regioni  circonvicine  ....     2.H 

Riduzione  per  il  tramonto 2'.» 

Riduzione  per  il  sorgere ., 

Riduzione  della  culminazione  delia 
Luna  dal  meridiano  di  Roma  a  quello 
di  un  altro  luogo  qualunque  in  Italia 

e  nelle  regioni  ciroonvicine n 

Il  cielo  stellato 30 

Elenco  delle  stelle  principali.   .    .   .     31 

Pianeti,  fenomeni  ec 32 

Crepuscolo  civile  e  astronomico  .   . 
Durata  apparente  del  crepuscolo.    .     33 
Declinazione  del  sole  a  mezzodì  me- 
dio del  meridiano  dell'Etna  .....    34 

Tempi  legali  del  principali  Stati  del 
mondo: 

I.  Dipend.  dal  mòrid.  di  Greenwich.      „ 

II.  Non  dipendenti  dal  meridiano  di 
Greenwich 35 

Tavola  I.»  —  Riduzione  del  sorgere  e 
tramontare  del  Sole  dal  parallelo  di 
Roma  al  parallelo  di  un  altro  luogo 
qualunque  in  Italia  e  nelle  regioni  cir- 
convicine   «i^ 

Tavola  II.»  —  Riduzione  djl  sorgere 
e  tramontare  della  Luna  del  parallelo 
di  Roma  al  parallelo  di  un  altro  luogo 
qualunque  in  Italia  e  nelle  regioni  cir- 
convicine    3'^* 


12 


ic 


Effymeiidi  del  Sole  o  della  Lana  per 
l'orizzonte  di  Eoma  in  tempo  medio 
civile  dcU'EtJia:  il  lìnuamento: 

Gennaio Pa^».  40 

Tebbraio 42 

Marzo 44 

Aprile 4G 

Maggio 48 

Giugno 50 

lAiglio 52 

Agosto 54 

Settembre 56 

Ottobre 58 

Novembre CO 

Dicembre (V2 

Calendario  Settimanale  1»20; 

Gennaio 04 

Febbraio ^ .  «<) 

INIarzo 73 

Aprile 77 

Maggio 81 

Girigno 8G 

Luglio 5)0 

Agosto 95 

Settembio 90 

ottobre IJ>3 

Novembre \hj> 

Bioembie 112 

Compendioso  indice  dei  Santi  più  comuni 
ricorrenti  noU'aiìno 117 

Almanacco  del'a  donna  italiana:  enoiclo- 
pedia  della  vita  femminile.  Anno  1. 1920  122 


ParlameJilo  \a;:ionale: 

Senato  del  llegno  :  UUicio  di  Presi- 
denza  Pag.  1-17 

Senatori  morti .14» 

Sonatori  di  nuova  nomina , 

Deputati  morti , 

Indicazione  delle  Legislature,  delle 
Sessioni  e  numero  dello  sedate  pub- 
bliche dal  1S4.S  al  1!»10 149 


Notizie  amministrative,  diplomatiche. 
Statistiche,  ec. 

La  Chiesa  caitolica  —  Il  Sommo  Pon- 
tefice   

Em.  Cardinali 

Parte  della  Famiglia  e  Oapiiella  Pon-» 
tifìcla 

La  Curia  romana 

Sacre  Congregazioni 

Tribunali 

Officii 

Corpo  diplomatico: 

Nunzii  apostolici,  inlernunzii  ed  in- 
viati straordinari  delia  Santa  Sede  .  . 
Corpo  diplomatico  pres(«o  la  San;  a  Sedo. 

Ordini  religiosi 

Famiglia  Reale  d'Italia 

Casa  di  S.  M.  il  Be 

(i.asa  Militare  di  S.  M.  il  U- 

<!asa  Civile  di  S.  IL  il  Ro 

Ministero  della  II.  Casa 

Corte  di  S.  M.  la  Pveglna 

Corte  di  S.  :\r.  la  Pvegina  Madre    .   . 

Corte  di  S.  .\.  fi.  la  JPrincipePsa  Ma- 
ria Liietitia 

Casa  di  S.  A.  it.  il  Da  a  d'Aosta  .   . 

Corte  di  S.  A.  E.  della  Duchessa 
d'Aosta 

Casa  di  S    A.  il.  il  Conto  di  Torino. 

t'asa  di  S.  A.  R.  il  Duca  degli  Abruzzi. 

Casa  di  S.  A.  R.  il  Duca  di  Genova. 

Corte  di  S.  A.  R.  la  Duclies.sa  òli  Ge- 
nova. .,,.-..       


124 


125 
12C 


128  i 

129  j 
139  i 
144 


I  Ministeri. 


Ministeri  dal  1848  al  1919 

Grandi  Ufficiali  dello  Stato 

Ministri  di  S^ato 

Presidenza  del  Consiglio  dei  Minisid. 

Uffici  presso  la  Presidenza  del  Con- 
siglio  

Consiglio  dei  Ministri 

Ministero  degli  Affari  Esteri  .... 

Ministero  por,  l'Agricoltura 

Ministero  dei  trasporti  marittimi  e 
ferroviirie 

Ministero  por  l'assistenza  militare  e 


1.50 
1.55 


1.-.6 
137 


15^ 
1(50 
lól 


1(13 

105 


1(38 
170 
171 
173 
175 

17S 


17* 


130 


le  pensioni  di  guerra. 

Ministero  deile  Colonie 

Ministero  delle  Finanze 

Ministero  di  Graz'a  e  Giustizia  e  dei 
Cnlti 

Ministero  della  Guerra 

Ministero  per  l'Industria,  il  Comm. 
e  il  Lavoro  e  per  gli  approviuiona- 
mcnti 

Ministero  dell' Ini  erm» 

Ministero  doH'lstruz.  Pubblica  .  . 
j  Ministero  del  Lavori  Pubblici.  .  .  . 
j  Ministero  della  Marina 

Ministero  d<-lle  Poste  e  dei  Telegrafi. 
[  Ministero  delle  Terre  liberate  dal 
{      nemico 

Ministero  del  Tesoro 

!  Consiglio  di  Stato 

Corte  dei  Conti 

Gerarchia  Cattolica  —  Arcivescovi  o 
Vescovi.  Abati  e  Prelati  delle  Sedi  re- 
sidenziali itdiane 

Amministrazione  locale  —  Prefetti 
delle  Provincie  e  Sindaci  delle  Città 
capoliioghi  di  Provincia 

Camere  di  Commercio  ....... 

Camere  di  Commercio  italiane  al- 
l'Èstero   

RR.  Enotecnici  italiani  all'Estero.   • 

Addetti  e  Delegati  Commerciali  pres- 
so le  RR.  Rappresentanze  d'Italia  al- 
l'Estero   

Camere  di   Comm.   estere  in  Italia. 

Ordine  giudiziario 

Amministrazione  provinciale  scola- 
stica  

Agenti  diplomatici  di  S.M.  il  Re  d'Ita- 
lia presso  i  Governi  Esteri 

Ambasciate  e  Legazioni  estei-e  pres- 
so S.  M 

■t3on.solati  Italiani  delle  principali  lo- 
Oiili*à  straniere 


'  I  principali  Stati  indipendenti  della 
!  Terra  e  i  principali  possessi  autonomi 
!      Qel  litio 193 


183 
184 


INDICE. 


13 


Istituto  per  la  vropa^fiiiiìa  della  onltnr* 

itiliaiKi Pag. 

Nel  Cinaimntouiirio  del  XX  sett.  1870: 

I.  l'urne  sor.-o  e  come  oaddo  il  potere 
tetnpoi-ftle  dei  p  ipi 

II.  Per  Itoma  e  :i  Koinr»  hip -.zo  stv 
colo  fa 

RatfdoUo 

Le  rovine  della  guerra  nel  Trentiiiu.    .   . 
La  conferenza  della  pace: 

I.  Impressioni  e  retroscena 

II.  Le  questioni  principali 

Ind.ce  alfabetico  annuale  delle  le^jgi.    .   . 
La  Marina  Mercantile  a  vapore  nel  quai- 

to  e  ultimo  anno  di  guerra:  1018  e  sua 
consistenza  nell'anno  della  pace:  litli». 

Problemi  a^'rari  del  dopo  giiena.    .    .   . 

Corriere  femminile 

Igiene  della  Ijellez/a.    . 

Il  ^;iocatto'o  italiano 

La  moda  maschile .    .    .    • 

Avvenimenti  politici,  fatti  di  tMoiuìca,  di- 
Éiastri,  fenomeni  naturati 

Cronaca  della  Guerra: 

Russia  tìettentnonalo 

Operazioni  degli  Ucraini 

La  marcia  verso  PietrograJu.  .  .  . 
Le  operaz.  nella  Russia  sud-oneiiti\ló 

Il  Conflitto  tedesco-lettone 

Le  operazioni  in  Polonia 

Le  operazioni  contro  l' Ungheria  .  , 
Le  operazioni  in  Carinzia  .  .  .  . 
Il  conflitto  tra  l' Afjronistin  e  l'In- 
ghilterra  

i  (  XXV  Legislatura: 

I.  Indice  dei  collegi  elettorali  e  do! 
ìpntati  eletti  dai  singoli  collegi.    .   . 

II.  Indico  alfabetico  dei  Deputati.  . 
La  fisionomia  della  Camera  nuova  . 

N.  tizie  di  letteratura,  di  scienza  o  d  arte. 

Guido  da  Verona 

Una  bella  iniziatisa 

Notizie  teatiali; 

I.  Prime  rappresentazioni  di  opero 
<    oommedie  nuove 

If.  Notizie  varie  teatrali 

Notizie  Sportive 

Inaugurazioni,  opere  pubbliche  e  monu- 
menti, cominemoraz ,  esposizioni,  oc. 


214 


215 

221 
2.36 
2€7 


278 
2»6 
307 


317 
325 
383 
3.'51 
3(51 
3bl 

385 

452 
453 
459 

456 

46d 

459 
461 

462 


Conti  correnti  o  ■  i-hcoa^  ,  pt.stali.  Pn». 

La  »  Fiat 

Istituto  Nazionale  delle  A&«iciira7.iouL.    .   . 

Previdenza  e  A.ssieurazioni 

Soggiorni  di  cur.i  d'acq'io: 

SalsoinagKiore 

-  Sitmar  „  Società  Italiana  di  Servizi  Ma- 
rittimi      

Navigazione  generale  italiana 

Lloyd  Sabaudo    

Sicilia 

Martttima  Italiana 

Cunard  Lino 

Anchor  Line 

Transatlantica  Hallaua 

Italia  fa  da  so: 

JBauca  commerciale  Italiana  .... 
Macchine  Elettriche  Marcili  .... 
Delle  Sistemazioni  Idrauliche:  Ditta 
succ.  Bartolomeo  Milza  Parma.  .  .  . 
L'aviazione  civile  egli  aeroplani  Ca- 
proni  

Ditta  Giulio  Giunetti  (Saronuo) .    .    . 
"  Enos  r,  Società  per  la  fabbricazione 

dello  paste  alimentari 

Società    Cementizia   Val   di  Maiina 

G.  Stefanutti 

Società  anoTiIma  Silva  e  Piiz/.u^zero. 

Le  cartiere  Meridionali 

Cartiera  di  Camello 

Società  anonima  Valvassori  Valle  di 

Lanzo 

Cartiera  Giovanni  e  Cosimo  Cini .    . 

Necrt>logio 

Enigmistica 

Indice  degli  articoli  contenuti  nei  primi 
XXV  volumi    ^i.;\V  Alma  tute  ■(}   Ita'itno 

18D6-1«20 

Guido  da  Verivna   . 


;>-27 
:);jo 
535 
536 

537 

539 
.-,40 
5  il 
542 
543 
344 
545 
546 

547 
648 


555 
537 


5  CO 
51)1 

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5t>6 
591 


«;>3 
r,24 


491  I  La  Vita  Pi-aLlcA 

495    La  rabiica  della  Salute.    —  Kepeitorio 
500        dello  Specialità  Medtclie  ed  Igieniche 

per  ordine  alfabetico 

509     Indice  dei  }>rinfipali  collaboratori    .    .    . 


xin 


NELLE  PAGINE  PRELIMINARI: 

La  Vita  Politica  narrata  dalla  caricatura,  ec.  (Ottobre  1918 


Settemlire  1920). 


-^f^-ipftK5  «--  -: 


Vedasi  INDICE  DEI  COLLABOBATOftl,  in  fine  del  volume. 


Illllllllllllllllllllll 


Illlllll  IMI  Hill  llllllllllllllllllllllllllllllllllllllll 


INDICE  ALFABETICO  DELLE  MATERIE 


Abbreviazioni  astion.  18. 
Abissinia,  193. 
Afghanistan,  193,  4C2 
Agenti   diplomatici  di  S.  M., 

187. 
Agostiniani,   132. 
Albania,  194. 
Alsazia-Lorena,  303. 
Ambasciate    presso   S.  M.   il 

Re,  189. 
Amministrazione  locale,  183. 
Amministrazione  scoi.,  187. 
Ancor  Line,  515. 
Andorra,  194. 
Annam,  199. 
Anni  avanti  Cristo,  6. 
Anno  bisestile  1920,  19. 
Anno  civile,  1. 
Anno  romano,  2. 
Anno  tropico,  1. 
Antincri  Orazio,  220. 
Antoniani,  131. 
Arabia  indipendente,  194. 
Archivii  della  S.  Sede,  128. 
Arcivescovi  d'Italia,  180; 
Aeroplani  Caproni,  556. 
Argentina,  l;  4. 
Armenia,  211. 
Arte  (Notizie),  476. 
Articoli  generali  del  calenda- 

dario  1920,  14. 
Asir,  19,'.. 

Aspetti  degli  astri,  18. 
Assicurazioni,  536. 
Astronomi,  6. 
AustraMa,  200. 
Austria  Tedesca,  195. 
Aviazione  civile,  555. 
Avvenimenti  politici,  385. 
Azerbeigian,  194. 
Banca  comm.  italiana,  547. 
Barnabiti,  133. 
Barzilai  Salvatore,  279. 
Basiliani,  131. 
Belcredi  Giacomo,  571. 
Belgio,  195. 
Bellezza  naturale,  352. 
Belucistan,  201. 
Benedettini,  129. 
Benedetto  XV,  123. 
Biblioteca  Vaticana,  128. 
Bisestili  (Regole  aritmet.),  6. 
Bisestili  soppressi,  3. 
Bisi-Albini  Sofia,  571. 
Boccara,  208. 
Boito  Arrigo,  495, 
Bolscevismo,  296. 
Bolivia,  195. 
Botan,  201. 
Botha  Luigi,  571. 


Brasile,  195. 

Brunei,  201. 

Bulgaria,  195. 

Calendario  abissino,  13,  17. 

Calendario  amarico,  13,17. 

Calendario  ambrosiano,  11. 

Calendario  civile  italiano,  12. 

Calendario  copto,  13,  17, 

Calend.  dei  protesi  anti,  12,  15. 

Calendario  della  chiesa  greco- 
russa,  15. 

Calendario  crJst,  cattolico,  10. 

Calendario  giudaico,  13,  16. 

Calendario  greco-russo,  12. 

Calendario  in  generale.  1. 

Calendario   maomettano,    13. 

Calendario  perpetuo  giuliano 
e  gregoriano,  20. 

Calendario  repubblicano,  11. 

Calendario  romano  antico.  6. 

Calendario  settimanale  p.  64. 

Camaldolensi,  130. 

Cambogia,  19  '. 

Camera  apostolica,  127. 

Camera  (La  nuova),  473. 

Camere  di  Commercio,  184. 

Camevicii  Segreti  di  S.  S.  125. 

Canada,  201. 

Cancelleria  apostolica,  127. 

Canonici  Lateranensi,  129. 

Canonici  regolari,  129. 

Cappella  pontificia,  125. 

Cappuccini,  132; 

Caprin  Giuseppe,  277. 

Cardinali,  124. 

Carelia,  196. 

Carinzia,  461. 

Carmelitani   133, 

Carnegie  Andrea,  571. 

Cartiere  di  Camello,  503. 

Cartiere  meridionali,  562. 

Casa  di  S.  M.  il  Re,  144. 

Case   dei  R.  R.  Principi,  146. 

Caucasia,  196. 

Cecoslovacchia,  196. 

Certosini,  131. 

Cherici  regolari,  134. 

Chiesa  cattolica,  123. 

Ciclo  Solare,  9. 

Cielo  Stellato,  30. 

Cielo  Stellato,  p.  41  e  seg. 

Cile,  196. 

Cina,  196. 

Cinquantenario  del  XX  Set- 
tembre, 215. 

Ciraolo  Giovanni,  439. 

Cisterciensi,  130. 

Clenienceau  G.,  282. 

Collegi  elettorali,  463. 

Colombia,  197. 


Colombo  Carlo,  571. 
Colonie  (Le),  304. 
Commomorazioni,  509. 
Compagnia  di  Gesù,  134. 
Computo  ecclesiastico,  8. 
Congregazione     cerimoniale, 

127. 
Congregaz.  Concistoriale,  126. 
Congreg.  dei  Sacramenti,  126. 
Congiegaz.  dei  Sacri  Ititi,  126. 
Congregaz.  dei  Seminari,  127. 
Congregaz.  del  Concilio,  126. 
Congregaz.  del  S.  Ufizio,  126. 
Congregaz.     di    Propaganda 

Fide,  126. 
Congregaz.  mcchitarista,  130. 
Congregazione  ospitaliera  del 

Gran  S.  Bernardo,  129. 
Congregazione  per  la  chiesa 

orientalo,  127. 
Conferenza  della  pace,  278. 
Conflitto  (II)  italo-americano, 

299. 
!  Conflitto  tedesco-lettone,  458. 
Congo  Belga,  195.        ^ 
Consiglio  dei  Miuistii,  155. 
Consiglio  di  Stato,  178. 
Consolati  ital.  all'estero,  190. 
Conti  correnti,  527. 
Conventuali,  132. 
Corpo  diplomatico  presso  la 

S.  Sede,  128. 
Corriere  femminile,  333. 
Corte  dei  Conti,  178. 
Corte  di  S.  M.  la  Regina,  144, 
Corte  di  S.  M.  la  Regina  Ma- 
dre, 146. 
Corte  pontificia.  125. 
Corti  delle  R.  R.  Principesse 

146. 
Corti  di  Appello,  186. 
Corsini  Tommaso,  571. 
Costarica,  197. 
Crepuscolo,  23. 
Crepuscolo    astronomico,  32. 
Crepuscolo  civile,  32. 
Crespi  Silvio,  282. 
Crocigeri,  129, 
Cronaca  della  guerra,  452. 
Cronologisti,  6. 
Crookes  Guglielmo,  571. 
Cuba,  197. 

Culminazione   della  luna,  29. 
Cunard  Line,  544. 
Curdistan,  212. 
Curia  romana,  126. 
Curie  generalizie,  129. 
Curlandia,  197. 
Dalla  Vedova  Giuseppe,  571, 
Danimarca,  197. 


INDICE   ALFABETICO  DELLE   MATERIE. 


15 


Danzfpa,  198. 

Duri  I.nigi,  fi:!. 

Dataria  apostolica,  127. 

re  Ce-are  Raffaello,  571. 

Della  Chiesa  rtiacoiuo,  123. 

Deputati  (I  nuovi).  403. 

Deputati  morti,  148. 

Diaconie  cardinalizie,  125. 

Dini  Ulisse,  571. 

Disastri,  385. 

Domenicani,  131. 

Don,  19.H. 

Dottrinari,  134. 

Eclissi.  19. 

Efemeride  astronomica,  18. 

Efemeride   della  luna,   p.  40 
e  seg. 

Efemeride   del   sole,  p.  40  e 
seg. 

Efemeridi  (Spiegazione  ed  uso 
delle).  23. 

Egitto,  201. 

El  Cuiet,  212. 

Elementi  del  computo  eoc'c- 
siastico,  9,  14. 

Elena  Regina  d'Italia,  HI. 

Elia  Augusto.  571. 

Emanuele     Filiberto,     Duca 
d'Aosta,  146. 

Enigmistica,  591. 

Enos,  55^. 

Epatta,  9.  • 

Equatore,  19S. 

Equinozio,  1. 

Equinozio  di  primavera,  3. 

Èra  cristiana,  5. 

Èra  volfrare,  .'«. 

Ère  principali    7. 

Erzberger,  290. 

Esposizioni,  5(i'.i. 

Estonia,  19,s. 

Eudisti,  134. 

Famiglia  pontificia,   125. 

Famiglia  Reale,  140, 

Farina  Salvatore,  577. 

Fasi  della  luna,  18. 

Fate  bene  fratelli,  133. 

Fatti  di  cronaca,  385. 

Federazione    dell'Africa    del 
Sud,  201. 

Fenomeni  celesti.  32. 

Fenomeni  naturali,  385. 

Ferdinando    di    Savoia  Piin- 
cipe  di  Udine,  145. 

Feste  cattoliche  di  precetto, 
14. 

Feste  di  precetto  fisse  e  mo- 
bili, 10. 
te  mobili.  14. 
-te  non  di  precetio.  10. 

-  i:  at  „  (La),  530. 

Finlandia,  198. 

Firmamento,  p.  41  e  seg. 

Fiume,  447,  449. 

Francia.  198. 

Frali  bigi,  137. 

Frati  minori,  131. 

Frumento    (Il    nuovi»)  "  Car- 
lotta Strampelli  „.  331. 

Cieorpia.  198. 

Gerarchla  catiolica,  Im». 

Germania,  198. 


I  Gianettl  Giulio  (Ditta),  557. 
!  Giappone,  200. 
Giocattolo  (II)  italiano,  .Ifil. 
Giovanna  (l'rincipe.ssa),  143. 
Giuseppe  d'Ab.sburgo,  440. 
Gran     Brettagna    e    Irlanda, 

200. 
Grecia,  202. 
Guatemala,  202. 
Guardie  Nobili  di  S.  S.,  126. 
Guido  da  Verona,  48)>. 
Hadramaut,  2J2. 
Haeckel  Ernesto,  577. 
Haiti.  203. 
Hegiaz,  203. 
Honduras,  203. 
Hymaus  Paolo,  283. 
Igiene  della  bellezza,  351. 
Igiene  della  bocca,  359. 
Inaugurazioni,  509. 
India,  201. 

Indizione  romana,  10. 
Industria  giocattoli  artistici- 

Roma,  380. 
Intercalazioni,  3. 
Iolanda  (Principessa),  113. 
Islanda,  203, 
Istituto  nazionale  dello  x\s>i- 

curazioni,  535. 
Istituto    per    la    propaganda 

della    cultura  italiana,  214. 
Italia,  203. 
Iugoslavia,  204. 
Mhiva,  208. 
Jjauting,  282. 
Laos.  198. 

Lavori  femminili,  318. 
Lecocq  Carlo,  577. 
Legazioni  estere  presso  S.  M. 

189. 
Leggi,  decreti  e  regolamenti 

del  1918-19,  307. 
Legislatura  XXV,  p.  404. 
Legis'ature    del  parlamento, 

149. 
Legislazione  del  lavoro.  302. 
Leoncavallo  Ruggero,  498. 
Leoncavallo  Riccardo,  577. 
Lettera  del  martirologio,  10. 
Lettera  domenicale,  9. 
Letteratura  (Notizie),  470. 
Libeiia,  204. 
Liechtenstein,  204. 
Lituania.  204. 
Livonia,  204. 
Lloyd  George,  28J. 
Lloyd  Sabaudo,  541. 
Lubin  David,  577. 
Luigi  di  Savoia,.  115. 
Luna  (Sorgere  e  tramontare 

della),  25. 
Lussemburgo,  204. 
Madonna  del  Francia,  484. 
Mafalda  (Principessa),  143. 
Magrezza  e  obesità,  300. 
Mauciuria.  190, 
Marchisio  Barbera,  577. 
Marelli,  Macchine  eletti  iche, 
I       548. 

Margherita,    Regina    Madre, 
,     ni. 
i  Margu.rltle  Paolo,  577. 


Maria  (Principessa),  143. 

Maria  d'Inghilterra,  440. 

Marina  mercantile  italiana, 
317. 

Marittima  Italiana,  543. 

Marocco,  198. 

Maroniti,  131. 

Memel,  205. 

Mercedari,  133. 

Mesi  (nomi  romani  dei),  0. 

Mesopotamia,  212. 

Messico,  205. 

Micheli  Alfredo,  577. 

Milza  B.  Sistemazioni  idrau- 
liche, 549. 

Minimi,  133. 

Ministeri  dal  1848  al  1919, 150. 

Ministero  d^gll  Affari  Esteri, 
156. 

Ministero  dei  Lavori  Pubblici, 
171. 

Ministero  dei  Trasporti  Ma- 
rittimi e  Ferroviari,  158. 

Ministero  del  Tesoro,  170. 

Ministero   della  Guerra,  165. 

Ministero  della  Istruzione 
Pubblica,  170. 

Ministero   della   Marina,  173. 

Ministero  della  R.  Casa,  144. 

Ministero  delle  Colonie,  160. 

Minis  ero  delle  Finanze,  101. 

Ministero  delle  Poste  e  dei 
Telegrafi,  175. 

Ministero  delle  Terre  liberate 
dal  nemico,  176. 

Ministero  dell'Interno,  168. 

Ministero  di  Grazia  e  Giu- 
stizia e  dei  Culti.  163. 

Ministero  per  l'Agricoltura, 
157. 

Ministero  per  l'Assistenza  mi- 
litare e  le  Pensioni  di  guer- 
ra, 100. 

Ministero  per  l'Industria,  il 
Commercio  e  il  Lavoro  e 
per  gli  Approvvigionamen- 
ti, 160. 

Ministri  degli  Infermi,  134. 

Ministri  di  Stato,  155. 

Missionari  del  Prezioso  San- 
gue. 135. 

Moda  (La)  maschile, 

Monaci,  129. 

Monaco,  205. 

Mongolia,  190. 

Montenegro,  205, 

Monumenti,  509. 

Murmania,  205. 

Maumaun  Federigo, 

Navigazione  generale  Italia 
na,  540. 

Necrologio,  500. 

Negged-el-Hasa,  212. 

Nepal,  205, 

Nicaragua,  206. 

Nono  Luigi,  677. 

Norvegia,  200. 

Notizie  sportive,  600. 

Notizie  teatrali,  490. 

Novelli  Ermete,  497,  577. 

Numero  d'oro,  9. 

Nunzi  apostolici,  128. 


a. 


)77. 


16 


IXniCI-:   ALFABETICO  DELLE   MATKKJE. 


Obesità,  yco. 

Ol.liitf  di  Maria,  1.3ó. 

Olfjciii  oeclesiastiei,  127. 

OJanda,  20«. 

Olivetani,  130. 

Otnan,  206. 

Opere  i)ubbliclic,  500. 

Ordine   della  penitenza,   1:33. 

Ordine  giudiziario,  18(i. 

Ordine  Sovrano  di  Malta,  20fi. 

Ordini  mendicanti,  131. 

Ordini  religiosi.  12'.). 

Orlando  Vittorio  Em.  278. 

Ottobre  1582,  3. 

Paderewski  Ijrna^io,  285. 

Palestina,  212.' 

Panama,  20G. 

Pnragu.ay,  207. 

Parlamento  italiano,  li'.>. 

Pfti-lamento  nazionale,  117. 

Passioniìsti,  135. 

Patti  Adelina,  577. 

Penitenzieria  (Sacra),  127. 

Periodo  giuliano,  7. 

Persia,  207. 

Persico  Federigo,  5S3. 

Perù.  207. 

Pianeti,  32. 

Pichon  Stefano,  2.s:3. 

Pii  Operai,  134, 

Pitteri  Kiceardo,  273. 

Polonia,  207,  458. 

Poiitetìce  (Sommo),  1:^3. 

Portogallo,  207. 

Potere  temporale,  215. 

Prefetti  del  llegno.  183. 

Prelati  palatini,  125. 

Premostrate  nsi,  12!). 

Presidenza  del  Con.si{,'lii)  dei 
Ministri,  155. 

Principio  delle  stagioni  as'ro- 
nomiche.  1!). 

Principio  d"  anno,  5. 

Principio  di  secolo,  5. 

Problemi  agr.  del  dopo  guer- 
ra, 325. 

Produzione  mondiale  dol  ta- 
bacco, 431. 

Propagazione    della    riforma 
gregoriana,  4. 

Provveditori  agli  sludi,  187. 

Psicologia  irredenta,  2C.7. 

Punti  cardinali  dell'orizz.,  18. 
Quattro  tenjpor.i,  14. 

Questione  (La)  adriatica,  305. 
Questione  polacca  (La),  301. 
Kaffaello,  236. 
Eagni  Ottavio,  583, 
Eappresentazione  (Prime)  di 

commedie  nuove,  491. 
Rappresentazione  (Prime)  di 
opere  nuove,  491. 


Kasi  Luigi,  58.1. 

llodcntoristi,  135. 

Reinach  Edvig(>,  583. 

Riforma  giuliana,  2. 

Riforma  grogorifina,  3. 

Rocca   Isgro:  giocattoli,  3^0. 

RoceatagliataCeccnrdi  C.  583. 

Roma  mezzo  secolo  fa,  221. 

Romania,  208. 

Romitaui  di  S.  Girolanio,  133. 

Roosevelt  Teodoro,  583. 

Ros'^oni  Eu.genio,  58.S. 

Rostand  Edmondo,  583. 

Rota  (Sacra)  Romana,  127. 

Rovine  della  gvifrra  nel  Tren- 
tino, 257. 

Russia,  208,  452,  456. 

Sacerdoti  del  HS.  Sacramen- 
to, 13(5. 

Sacerdoti  della  Missione,  134. 

Sacerdoti  dello  Spirito  S.  135. 

Sacre  Congregazioni,  126. 

Sa'andra  Antonio.  270. 

Salesiani,  136. 

Salsomaggioi  e.  537. 

Salvador,  209. 

Salvago  Raggi  Giuseppe,  279. 

San  Marino.  209. 

Santi  ricorrenti  neiraiino,  117. 

Sunto  Domingo;  '209. 

Sarawak,  202. 

Sarre,  209. 

Scienza  (Nfitizit  di».  47r., 

Scolopi,  134. 

Sede  (S.)  Apostolica,  2o9. 

Segreteria  dei  Brevi,  127. 
1  Segreteria  di  S.  S.,  127. 
;  Senato  del  Regno,  147. 
!  Senatori  defunti,  148. 
1  Senat.  di  nuova  Jiomina,  148. 
:  Servi  di  Maria,  133. 
;  Sessioni  del  Pat lamento,  149. 
I  Siam,  209. 
1  Siberia,  208. 

!  Sicilia:  Società  di  Xavig.,  :.+-j. 
;  Silva  e  BizxozerO;  56". 
!  Silvestrini,  i;J0. 
i  Simboli  astronomici,  18. 
I  Simboli  planetari,  18. 
:  Simboli  zodiacali.  19. 
■  Sindaci  delle  città,  183. 

Siria.  212. 

Sucetà  aii.  Valvas.^ori,  564. 
;  Società  Cementizia  Val  di  Ma- 
rina, 560. 
i  Società  delle  Nazioni,  210. 
'  Società  "  Enos  <  '558. 
;  Società  It.  Serv.  Marit.,  539, 

Sole  (Sorgere  del),  25. 

Sole  (Tramonto  del),  25. 

Somaschi,  134. 
;  Sennino  Sidue.v,  279. 


Spagna.  210. 

Stati'imento  per  la  fabbrica- 
zione  artistli-a   del   8J0':ut- 
tolo  italiano  in  Roma,  a7«X 
Stati  (Principali)  indipendeutl 

della  terra,  19.3, 
Stati  Uniti  del  Nord.  210. 
Stelle  principali,  3i. 
Sulpiziani,  135. 
Svezia,  211, 
Svizzera,  211. 
Tallone  Cesare.  5s3. 
Tami  Antonio,  853. 
Tangcri.  211. 
TardiGU  Andrea,  283. 
Tauride,  211. 
Teatini,  133. 
t  Teatro,  491. 
Tempi  legali   degli  Stati,  34. 
Tempo  medio,  23. 
Tibet,  197. 

Titoli  cardinalizii,  125. 
Todaro  Francesco,  583. 
j  Tommaso  Duca  di  Gen.  l-l' 
Tonga,  202. 

Torlonia  Leopoldo,  583. 
j  Tracia.  211. 

I  Transatlantica  italiana,  .546. 
I  Trentino,  257. 
I  Tribun.  della  Segnatura,  127, 
I  Tribunali  occ'.esiastici,  127. 

Trieste,  2o9.      , 
i  Trinitari  Scalzi,  13?. 
!  Trnmbic  Ante,  284. 
Tunisia,  198. 
Turchia,  211. 
Turckestan  russo,  •212. 
l'craina,  212. 
;  Ucraini,  553. 
j  Vvn.  bella  iniziativa.  VM). 
'  Ungheria,  212. 
Ufficiali  delle  guardie  Nobili 

di  S.  S.,  126. 
Utiiciali  dello  Stato,  155. 
Umberto  I,  IJl,  232. 
Ungheria,  459. 
Uiaguay,  213. 
Vallombrosani,  130. 
Vaii  den  Henvcl,  284. 
Venezian  Felice,  274. 
Venezuela,  213. 
Vescovi  d'Italia,  iSO. 
Villari  Pasquale,  477. 
Vittorio  Emanuele  H,  234. 
Vittorio  Emanuele  III,  ISO. 
Vittorio  Emanuelo   Conte  di 
Torino,  145. 

Yemen,  213. 

Zanzibar,  202. 

Zar.a,  213. 

Zelanda  (Nuova),  202. 


K;cr=:::^c=roo< — 


Scelta  di  caricature  politiche 

dai  principali  giornali  umoristici   italiani 

(1918-191G) 


ECHI  PELLA  GRANPE  GUERRA-.. 

et  de  quibusdam  aliis. 


1.  —  Mentre  l'Italia 
conquista  Trento  o 
Trieste. 


La  vendetta  dell  'impiooa^ 


1918). 


(L'Asino,  10  Novembr* 


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(Dif.  di  MuRini). 

La  «  posta  »  perduta. 

c«  NcMKso  .  221,  Novembre  1918). 


3.  —  Tutto  al  combattente  ! 


n  Reduce:  —  Ho  capito!  Si  avvicinano  le....  elezioni. 

(Ili  Travaso  dkllk  Ideb,  8  Dicembre  1918). 

4.  —  n  ricevimento  culminante. 


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Wiìfion  :  -   Ahi!  mi  pare  che  ahbiano  tutti  uu  discreto  appetito 

(Pasquino,  n.  6,  del  9  Febbraio  1919 


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8.  —  Fase  intermedia. 

Pantalone:  —  Se  non  mi  levatp 
questa  bardatura  di  guer- 
ra mi  sarà  difficile  andare 
avanti. 

Meda:  —  Ecco,  è  già  pronta  li- 
bar datura  di  paofi. 


(Il    Travaso    dkm.k,    Idkk 
16  Febbraio  1919). 


9.  —  La  Conferenza  di  Parigi. 
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Mentrf  Wilson  rifa  tutto  il  oreatf 
fi   Torit.<!f-n  ritorna  sor^anzato. 


GrEBiK   Mkski'hino,   16  Febbraio  1919-. 


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casa  propria,  sarh  Inviato  franco  a  chi  A  efl'etto  d'erula,  o 
coiKifice  persone  erniose.  Esso  è  un  meraviKlloso  Sistema  che 
ha  guarito  persone  che  diffidavano  ospedali,  dottori,  cliifi, 
elettricità,  impiastri  ed  altro  nieazo  Date  dunque  11  Vostro 
nome,  cognome  e  Indlrlzjso  ed  T  canopior,-  gratis  ^l  «nrà 
Inviato  senza  alcuna  npesz  da  ^'ostra  parte. 

Il  Sis.  Amedeo  JIELEOAKl  Via  Provinciale  3ór,  AVKNZA 
di  CARRARA  pc^r  FOS.SONE  BASSO,  sottri  d'ernia  por  20  anni 
0(1  nvfva  i>erdut.a  ogni  pperanza  di  guarigione,  allorquiindo 
udì  del  niaruviglioso  Sistema  Colllngs.  Benché  scettico  ne 
foce  l'uso  o  fu  perfettamente  guarito  all'età  di  55  unni. 
Il  Sig.  Paolo  ZUCCARELLI  iNVgu/.iantc  Frutta  a 
IIIKTI  (Scalo),  fu  pure  guarito  airet:\  di  Gft  anni. 
Il  Sig.  Guglielmo  PETA,  Via  Cartoleria  N.  :>.  no 
nìSA.  (già  soldato  nell'attuale  Guerra  ed  ora 
aardla  di  Città)  fu  guarito  dopo  nn  anno  di  atrooi 
tferenze. 

Al   Sig.   Francesco   MICOZZI,    Agente   R.  Dogana 
BISCKGLTE.  Prov.  Uarl,   fu  ordinato  dal  proprio 
■tt^re   di    non   portar   più  il  Cinto   perchè  ormai 
larlto. 

Ogni  sofferente  d' ©mia  dovrebbe  subito  approfit- 

ire  e  far  prova  di  questo  Sistema  che,  senza  dolore, 

i>erlcolo,  operazione  né  perdita  di  un'ora  di  lavoro, 

ha,    guarito    mijiHaia    di    persone.    Non    mancate, 

dunque,  d'inviare  l'unito  Tagliando  oggi  stesso. 


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Sig.  Paolo  ZrrcAREi.i 


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rini! Pi'endetemi  al  vosero  serviz'o.  e  so  io  ran'oo  modo  di  tenerlo  a  posto. 

(<  Numero  »  225.  Marzo  1919). 


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14.  —  l  due  arrivi  di  Wilson  a  Parigi. 


>  tt  primu  vuitaj*  evviva  »  e  ratais' iutn  ^ 

ì  %    Benouda....  egli  r  stento  trova  un  bram.       (U^ukbijk  Mkschinu,  2H  Marzo  l^iH, 

15.  —  Le  sorprese  della  buonafede. 


1  U  pnntì  di  Wilgon....  diventano  altrettanti  puntelli  per  la  Gerxnanla. 

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16. 


Un  uovo  storico. 


"Kiuscirauno  a  far  uascere  la  colomba  della 
Pacf  o....  faranno  una  grande  frittata? 

'L' Illustrazione  Italiana,  20  Aprile  19ÌH.    - 
Variazioni  di  fìia<iio). 


ffe.r^' 


17.  —  Sempre  le  condizioni  di  pace  e  Wilson. 


Wilsoìi:  —  Ma,  se  noi 
^sbaglio,  il  ristabilimenti 
della  schiavitù  non  o'en 
nei  miei  quattordici  pvin 
cipii. 

Lloyd  George  :  —  Effet 
tivamente  non  c'era.  Mi 
solo  cosi  l'Inghilterra  pu 
star  sicura  che  la  Gormìi 
nia  non  tornerà  a  farlo  1 
concorrenza  comiTierc'i.i]e 


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19.   —  "Wilson  e  Maz- 
Zini. 


Wilson:  —  Anello  voi 
grande  idealità  ?  Very  v:elì: 
e  avere  guadagnato  moHaV 


(Pasi|U)ko,  n.  20,  del  18 Mai 
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ilei  Xohlìuomo  Fidai  e  alle  nnove  rul>riclie  iiiiziatt»  ni  lìruicipio  «lei 
r  anno,  quali  i  Teatri  di  Jùnmep),  le  Cronache  di  Iloma 
antica  e  moderna  di  A.  Baldini,  le  Rassegne  d'arte  di 
R.  Calzini,  si  sono  testò  aggiunte  le  argute  e  brillanti  Confi- 
denze quindicinali  di  Ugo  Ojciti.  Ora  sempre  nel  desiderio  di  con- 
servare, e  possibilmente  di  accrescere  le  belle  tradizioni  letterarie 
di  questa  nostra  Rivista  che  ebbe  ed  ha  per  collaboratori  i  piì\  in- 
signi scrittori  d'Italia,  abbiamo  destinato  all' ILLUSTRAZION  K 
ITALIANA  il  nuovo  romanzo  di  Alfredo  Fanzini  intitolato 

IL  MONDO  È  ROTONDO. 

Si  tratta  di  un  lavoro  originale,  profondo  e  piacevolissimo  del- 
l' autore  de  La  lanterna  di  Diogene  e  de  La  Madonna  di  Marna,  di 
un  romanzo  palpitante  di  attualità,  poiché  rispecchia  tanto  nel- 
1'  ambiente  che  nei  personaggi  il  singolare  o  sconcertante  periodo 
dell'  immediato  dopo-guerra. 

Entro  Gennaio  1920  /'Illustrazione  Italiana  pubblicherà 
uno  splendido  numero  speciale: 

"  PRIMO  CENTENARIO  DI  VITTORIO  EMANUELE  11°  „ 

F»RIMO     RK     nn  AUlA 

II  centenario  del  fondatore  del  Regno,  nell'  anno  che  sussegue 
al  compimento  dell'unità  nazionale  dovrà  essere  celebrato  dagli 
italiani  con  grande  fervore  patriottico.  Riprodotti  in  tricromia,  ti- 
gureranno  nel  numero  celebri  quadri  dell' Induno,  del  Bertini,  del 
PONTREMOLi,  e  gli  Squisiti  acquerelli  del  Bossoli  che  si  ammirano 
nel  Museo  del  Risorgimento  di  Torino.  Una  serie  interessantissima, 
curiosa  di  ritratti  del  gran  Re  in  tutte  lo  epoche  della  sua  vita, 
quella  dei  componenti  la  reale  famiglia  e  quella  dei  principali  per- 
sonaggi politici  e  militari  che  primeggiarono  durante  il  suo  Regno, 
completeranno  questa  ricca  monografia  storica.  Il  testo  ò  dovuto 
ad  Alfredo  Comandini,  lucido  ed  originale  indagatore  ed  espositore 
della  storia  del  nostro  Risorgimento.  Il  numero  di  40  pagine,  con 
un  centinaio  d' incisioni,  tra  cui  15  a  colori,  accuratissimo  nella 
veste  tipografica,  precedendo  ogni  altra  pubblicazione  del  genere 
«'  non  potrà  essere  superata  da  nessuna. 

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VITTORIO  EMANUELE  II"  Aggiungendo  al  prezzo  cf' abbonamento  /..  2 
per  r  interno  0  frane/ti  3  per  V  estero. 


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Wilson:  —  Ecco  il  marito  ohe  vi  ho  scelto.... 
La  Daìmotìa  :  —  Grazie,  sposacelo  voi.... 

(Pasquino,  num.  21.  del  25  Maggio  1919). 


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batte e  cauta  con  oig<»i»lioso  amor  di  po«^ta  e  d*  Italiano,  e  di  cni 
ha  fatto  «  la  più  juira  espressione  dell' idenlisnio  europeo  »,  con- 
tinua le  sne  i»nl»blicazioni  mensili.  Ma  intorno  ad  essa,  come  un 
bosco  d'allori  intorno  a  una  quercia  gigantesca,  vien  germinando 
una  serie  di  collezioni  degne  nella  veste  e  nella  sostanza  della  ras- 


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«li  Vittorio  Locchi  «  La  Sagra  di  Santa  Gorizia  »,  «  Testamento 
.  1.»  Sveglia  »,  «  Le  canzoni  del  Giacchio  »,  «  Singhiozzi  e  risa  »; 
—  di  Sein  Benelli  «  II  Sauro  »,  «  Notte  sul  golfo  dei  poeti  »;  ■— 
di  Gabriele  D'Annini/'»»  «  La.  Crociata  degli  Innocenti:  —  e  due 
cnnolavori  di  due  doni»»':  «  I  sonetti  dal  portoghese  »  di  E.  Barrett- 

l^rowning  e  «  Italia'»  della  Sailo  polacca:  Maria  Konopnicka. 

l  Poeti  dell'Epoica  -  Opere  varie  m  versi  e  prose 

1)1  (lue  morii    in  guerra,  che  Ikuiuo  Insci.,  mi  come  il   Loecbi  opera 

di  snperb;»    )»ellezza:    il    fantasrieo    e    junleroso  «  Ali    e    alati  »  di 

K.  Fumagalli  (  L.  7.5<))e  le  liriche  ascensioni  dolorose  di  G.  Costanzi: 

I  Poeuii  di  r.uddha  ».  (L.  10):  opere  di  Agostini,  Orsini,  Dini. 

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21.  - 


f^ 


22.    —    Crii  apostoli    angle- 
a'nerioani. 


^  ^1^^ 

^ 

Hi^s^^ 

1 

(Disegao  di  Nasica). 

(«  Numero  »  227,  Maggio  1919). 


L'Italia:  —  Per  poco  che  iu- 

;iObSÌno  fiiifoi'H,  io  rimango  soffo- 
■at-a  :... 


1»    (xiuguo    .1919.    —   \"iuia/ioni  di 
r>ia(]ìO). 


K.K. 


23.  —  La  campagna 
antipresidenziale  in 
America. 


—  Se  perdi  l'impiego  in 
America  ricordati  di  noi  : 
ti  faremo  Prpsirlento  .iflla 
.Jugoslavia. 

(PASiiun:u.  11.  -2:''.  'I-'IT  ^  <>'iii- 
"■no  1919.. 


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24.  —   L'opera    di 
Wilson. 


Il  soldato  italiano: 
—  È  cosi  che  voi  inten- 
dete Fiume  stato  cu- 
scinetto ? 

L'asquino,  n.  24,  lo  Giù- 
<?no  1919). 


25.  —  La  libertà  dei  popoli  consacrata  dalla  pace  di  Versailles. 


il  leone  ììiglese: 
—  E  adesso  che  la  pace 
ha  consacrato  la  libertà 
e  l'indipendenza  dei 
popoli,  abbiate  giudizio 
e  rigate  diritti,  perchè 
il  primo  di  voi  chf 
tenta  ribellarsi,  me  \a 
mangio  vivo  I 


(Il  Pasquino  Coi 
MALE,  di  San  Paolo ^ 


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27.  —  La  nuora 

balia. 


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—  Lascio  a  te  la  cui  n 
(li  allattarlo.... 


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-  39  - 


28.  —  La  nuova  Delegazione  Italiana  a  Parigi, 

(Disei^no  di  F.  Biiiiighi). 


n  cameriere  :  —  I  signori  si  sono  già  serviti  e  sono  andati  via  ; 
ma,  se  vogliono  aooomodarsi  lo  stesso.... 

(Satana,  n.  U,'  del  13  Luglio  1919). 
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aitstico  regionale  di  Pisa  nel  1913.  —  Comprende  Scuole  Elementari.  Scuole  Tecniche,  Gin- 
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29.  —  Il  ribasso  del  60  per  cflnto. 
I  Variazioni    di  Biagio). 


Il  ribasso  degfli  Alleati. 

Clemenceaii  :  —  Trattandosi  del- 
l'Italia, si  possono  ridurre  le  sne 
rivendicazioni  del  50  per  cento. 

Lìoi/d  George:  —  Yes.  yes! 


Il  reduce  dai  sacchegsfi. 

—  Tu  li  hai  rubati  questi  vestiti! 

-  No  :  potendo  comprarli  col 
libasso  del  50  per  cento,  ho  prefe- 
lito  sceglierli  un  po' abbondanti. 


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31.  —  La  tranquillità  della  vittoria. 


—  Aiuto  ! 


(Et.  TkavasoJoeli.k  Idke,  U  Settembre  1919 


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zi  )ii  detto   il  Lasca,  e  vi 
convenivano  dotti  dell' e- 
])oca    quali    Macchiavelli, 
Mazzuoli  da  Strada  ed  altri 
che  vi  fondarono   l'Acca- 
demia degli  Umidi  diventata   poi  la  celebre 
Ara  (de mia  della  Crusca  che  ora  ha  sede  nel 
palazzo   liiccardi.    Questo    ricorda  una  iscri- 
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Il  Kumeno  :  —  Se  aspettassi  giustizia  da  voi  starei  fresco....  come  l'Italia. 

(Pasquino,  n.  37,  del  14  Settembre  1919;. 

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Clemeìiceau  :  —  Lasciate  fare  a  noi:  le  daremo  una  lezione.... 


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(Pasquino,  21  Settembre  1919). 


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3-1.  —  Il  discorso  di  JSTitti  dirr  riuiprcHii   Ihoninnzunìdì. 


L'Italia  nel  giudizio  lu  severa; 
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86,  —  L'oUobrata  di  qiie'?!/' anno. 


Pantalone:  —  Ecco  un  altro  diverfcimento  che  mi  costerà  caro.... 

(Tr.  Travaso  dkllk  Tdek.  19  Ottobre  I919j. 


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37.  —  La  scoperta  del  dottor  Voronoff 


I  nostri  aomini  politici  vogliono  essere  i  primi  a  servirsene. 


Dopo  la  evira 


(Pasquino,  26  Ottobre  1919). 


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La  distinta  Scrittrice  ed  Educatrice,  attraverso 
gli  episodi  e  gli  aneddoti  più  salienti  -  alcuni  dei 
quali  poco  noti  -  della  vita  avventurosa  dell'Eroe, 
ha  voluto  prospettare  un  quadro  ben  chiaro  e  defi- 
nito delle  più  fortunose  vicende  del  periodo  culmi- 
nante del  nostro  Risorgimento,  fra  gli  artefici  del 
quale,  Garibaldi  fu  il  più  cospicuo  coefficiente.  Ma 
il  merito  maggiore  delFERRERA,  sta  «opra  a  tutto 
nell'aver  rivestita  la  narrazione  d'una  forma  piana 
e  piacevole,  spesso  drammatica  e  suggestiva. 

Il  libro  è  illustrato  da  quadri  d'arte  riproducenti 
gli  episodi  più  notevoli  della  narrazione,  da  ritratti 
e  vedute  dei  luoghi  che  furon  teatro  dell'epiche  gesta 
del  Grande  Nizzardo. 

Il  libro  è  specialmente  adatto  per  premiazioni, 
})er  bibliotechine  scolastiche  e  domestiche  e  fu  lodato 
e  prescelto  a  tale  scopo  dal  Municipio  di  Milano. 


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stica  copertina  a  due  colori  disegnata  da  EZIO  ANICHINI 

Scrittore  brioso,  letterato  e  poeta  e  nel  me- 
desimo tempo  pedagogista  valoroso,  Vamba  ò 
supratutto  lo  storico  del  nostro  risorgimento.  Il 
suo  volume  /  bimbi  d' Italia  si  chiaman  Balilla, 
nel  quale  si  narrano  le  gesta  dei  giovanetti  del 
Risorgimento  Nazionale,  ebbe  la  fortuna  che  si 
meritava.  Ora  è  la  volta  di  questo  volume  che 
contiene  una  narrazione  più  estesa  e  completa 
dei  cento  anni  nei  quali  l' Italia  intraprese  e  com- 
piè la  sua  redenzione. 

Libro  per  i  giovani,  libro  per  le  famiglie, 
libro  da  conservare  e  da  meditare,  libro  di  pro- 
paganda nazionale  e  sopratutto  libro  che  si  fa 
leggere  e  che  diverte. 


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GIUSEPPE    ZUCCA. 


ITALIA  CHIAMO 


LIRICHE 


Contiene 


Lavezzari  -  Decio  Raggi  -  Gorizia  -  La  stampella 
-  Il  prete  dei  soldati  -  Vincere  -  Se  vengono  - 
Sonno  sul  Vodice  -  Agosto  in  vittoria  -  I  morti 
senza  requie  -  Le  care  Zeitungen  -  La  leggenda 
dei  reticolati  -  Piange,  il  Kronprinz  -  Il  sogno  del 
''  mas  „  -  Carnevale  ritorna  -  Addio,  grigio-verde  ! 

Un  eleoantissimo  volumetto  di  circa  100  papioe,  formato  iii-]6°  L.  1,60 

Sgorgate  dal  cuore  di  un  Poeta  nobilissimo,  nu- 
trite di  forti  ed  alti  sentimenti  (resi  con  versi  lucidi 
e  vibranti)  queste  meravigliose  Liriche  -  di  cui  al- 
cune apparvero  già,  riunite  in  un  opuscoletto  da  noi 
edito  e  subito  esaurito  -  rievocano  i  più  grandi  tra 
i  fulgidi  episodi  eroici  della  nostra  guerra,  la  memo- 
ria dei  quali  vi  è  eternata  in  modo  degno! 

Sono  poesie  dedicate  ai  giovani,  i  quali  è  dove- 
roso conoscano  e  ricordino  (al  che  meglio  giova 
l'alata  forma  poetica)  la  bellezza  di  tanto  sacrificio! 


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1^  in  corso  di  stampa  una  seconda  serie  di  15  opuscoli 

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uomini  che  vissero,  operan- 
do alla  realizzazione  del 
grande  ideale  patrio,  dal  1815  al  1870.  Il  secondo  volume,  di  prossima 
pubblicazione,  comprenderà  le  più  cospicue  figure,  resesi  benemerite 
della  Patria,  dal  1871  al  1915,  Seguirà  un' Ajjjìen dice  con  le  biografie 
dei  benemeriti  della  guerra  e  della  pace,  fino  ad  oggi. 


55? 


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64 


ALMAMACCO  ^  ITALIANO 


<^NNO 


1920 


Cenni  intorno  al  Calendario 
in  generale. 


Anno  tropico  e  anno  civile.  -  Convenienza  di  man- 
tenere stabile  ne|  calendario  l'epoca  dell'equi- 
nozio. 


Il  computo  cronologico  delle  na- 
zioni civili  è  fondato,  come  ognuno  sa, 
sull'anno  solare,  che  è  l'intervallo  di 
tempo  compreso  ti'a  due  successivi 
ritorni  del  Sole  a  un  medesimo  punto 
del  suo  cammino  apparente  intorno 
alla  Terra  (equinozio). 

Questa  forma  di  anno  è  la  più  pro- 
pria ai  bisogni  della  società  umana, 
pcucht',  adottando  l'anno  solare,  si  ot- 
tiene questo  risultato  importante,  che 
le  stagioni  consei-vano  stabilmente  lo 
stesso  posto  in  tutti  gli  anni,  cioè  che, 
per  esempio,  nell'emisfero  boreale  ter- 
restre la  stagione  più  fredda  corri- 
sponde sempre  ai  mesi  di  dicembre  e 
gennaio.  Ma  aftinché  ciò  accadesse  sem- 
pre ed  in  modo  assolutamente  sta- 
bile, bisogìierebbe  che  la  durata  del- 
l'anno civile  fosse  esattamente  uguale 
a  quella  dell'anno  tropico,  che  è  l'in- 
tervallo tra  due  consecutivi  ritorni  del 
Sole  all'eciuino/.io  di  primavera. 

La  durata  dell'anno  tropico,  espressa 
in  tempo  medio  solare,  vale  attual- 
mente 365  giorni,  5  ore,  48  minuti  e 
46  secondi,  cioè  quasi  365  giorni  e  un 
quarto:  invece  è  manifesto  che  l'anno 
civile  devo  necessariamente  esser  com- 
posto di  un  numero  intero  di  giorni. 
r*ren<londo  l'anno  di  365  giorni,  cioè 
f;icon<Iolo  piìi  corto  del  vero  anno  so- 
»  di  un  quarto  di  giorno  (come  fa- 
ano  gli  antichi  Egizi),  si  vede  che 


se  in  un  dato  anno  il  Sole  si  trova  al 
punto  equinoziale  il  21  marzo,  dopo  4 
anni  vi  arriverà  soltanto  il  22,  dopo  8 
anni  soltanto  il  23,  e  così  via  dicendo. 
A  ciascun  periodo  di  4  anni  l'epoca 
dell'equinozio  ritarderà  di  un  giorno, 
e  per  conseguenza  la  temperatura  che 
originariamente  si  aveva  in  un  dato 
p.nese  il  21  marzo  (temperatura  che 
dipende  dalla  posizione  del  Sole  sul- 
l'eclittica) avrà  luogo  nello  stesso  paese 
successivamente  in  aprile,  poi  in  mag- 
gio, ec. 

Così  il  principio  della  primavera 
verrà  a  capitare  successivamente  in 
aprile,  in  maggio,  in  giugno,...  in  set- 
tembre, in  ottobre,...  in  dicembre,  in 
gennaio,  in  febbraio;  e  uno  sposta- 
mento correlativo  si  verificherà  per  le 
altre  stagioni. 

Dopo  1460  anni  (prodotto  di  365 
per  4)  tutti  i  giorni  dell'anno,  una 
volta  per  ciascuno,  avranno  avuto  la 
stessa  temperatura  che  nel  primo  anno 
del  periodo  era  stata  propria  del  21 
marzo;  facendo  astrazione,  ben  inteso, 
dalle  circostanze  atmosferiche  di  ca- 
rattere accidentale. 

Manifestamente  ciò  è  inconciliabile 
con  i  bisogni  della  società  umana,  spe- 
cialmente nei  riguardi  dell'agricoltura. 

A  questo  inconveniente  si  cercò  di 
rimediare  per  mezzo  di  artifizi  più  o 
meno  appropriati. 


A-iino  romano.  -  I^e  intercalazioni. 


Sembra  clic  in  origino  i  Romani, 
come  succede  presso  i  popoli  primitivi, 
usassero  un  rozzo  anno  naturale,  di 
lunghezza  incerta,  diviso  in  10  sezioni 
di  ineguale  durata,  legate  a  fenomeni 
salienti  del  mondo  vegetale  e  animale. 

Un  metodo  cosi  grossolano  non  po- 
teva piii  conservarsi  di  fronte  ai  pro- 
gressi della  civiltà.  Per  dividere  il 
tempo  in  sezioni  brevi  e  determinate, 
il  mezzo  più  semplice  era  offerto  dalla 
Luna,  le  cui  fasi  sono  fenomeni  cosi 
eloquenti  che  ogni  popolo,  all'inizio 
della  civiltà,  se  ne  serve  per  misurare 
il  tempo.  Così  fu  introdotto  —  da  Numa 
Pompilio,  a  quanto  sembra  —  un  anno 
lunare  composto  di  12  mesi,  o  di  355 
giorni  (periodo  equivalente  presso  a 
poco  a  12  lunazioni,  che  comprendono 
854  giorni,  in  ragione  di  29  giorni  e 
mezzo  ciascuna). 

Pare  inoltre  die  presto  si  ricono- 
scesse il  divario  di  circa  11  giorni  tra 
l'anno  lunare  e  il  periodo  annuale  del 
moto  apparente  del  Sole,  per  modo 
che  si  pensò  a  rimediare  mediante 
l'aggiunta  di  un  mese  ogni  due  anni. 
Questo  mese  intercalare,  detto  volgar- 
mente Mercedonius,  veniva  subito  dopo 
la  festa  dei  Temi  inalta  (23  febbraio),  e 


la  sua  durata  era  alternativamente  di 
22  giorni  o  di  23.  Così  un  anno  inter- 
calare aveva  ora  377  giorni,  ora  378; 
e  4  anni  di  seguito  ne  avevano  1465 
(355  +  377  +  355  +  378),  ciò  che  si  av- 
vicina alla  durata  di  4  anni  solari  di 
3G5  giorni  e  un  quarto  ciascuno,  che 
fanno  1461  giorni. 

La  denominazione  data  al  mese  in- 
tercalare allude  al  mercato,  perchè  nel- 
l'ultimo mese  dell' anno  si  pagavano  i 
debiti. 

Sembra  che  questo  sistema  d'inter- 
calazione venisse  poi  perfezionato  con 
l'istituzione  di  un  ciclo  di  20  anni,  du- 
rante il  quale  per  4  volte  si  toglievano 
all'anno  5  giorni  per  volta,  cosicché 
20  anni  venivano  a  comprendere  7305 
giorni,  che  equivalgono  appunto  al  pro- 
dotto di  355  e  un  quarto  per  20.  Ma  la 
notizia  non  è  ben  sicura. 

Invece  ciò  che  pare  certo  si  è  che 
con  l'andar  del  tempo  i  pontefici,  a  cui 
era  commesso  l'ufficio  d'intimare  e  far 
eseguire  ai  tempi  debiti  le  intercalazio- 
ni, si  allontanarono  dalle  regole  stabili- 
te ed  ora  per  favore,  ora  per  odio  di  chi 
esercitava  le  magistrature  o  i  pubblici 
appalti,  abbreviavano  o  allungavano 
l'anno  come  loro  meglio  accomodava. 


I^a  riforma  giuliana  del  Calendario. 


Fu  Giulio  Cesare  dittatore  che  pensò 
di  porre  rimedio  alla  gran  confusione 
derivante  da  siffatti  abusi.  Dietro  i 
consigli  (a  quanto  pare)  dell'astronomo 
alessandrino  Sosigene,  egli  cominciò 
dal  rimetter  le  cose  al  loro  posto  as- 
segnando la  durata  di  445  giorni  al- 
l'anno 708  di  Roma  (46  avanti  Gesù 
Cristo).  Fissò  poi  a  365  giorni  la  du- 
rata dell'anno  civile  (diviso  in  12  mesi), 
ma  per  mettersi  d'accordo  con  l'anno 
tropico  (ritenuto  alloi'a  di  365  giorni 
e  un  quarto  esattamente,  secondo  i 
sapienti  dell'Egitto),  stabili  che  ogni 
quattro  anni  si  dovesse  aggiungere  un 
giorno  complementare. 

Questo  giorno  fu  inserito  immedia- 
tamente dopo  la  festa  dei  "  Termina- 
lia  ,,,  festa  che  coincideva  col  settimo 
giorno  avanti  le  calende  di  marzo  (cioè 
col  giorno  23  febbraio,  secondo  il  no- 
stro modo  modex-no  di  contare  i  giorni). 
Quindi  il  giorno  intercalare  veniva  ad 
essere  un  doppio   sesto  avanti  le  ca- 


lende di  marzo  (ante  dieni  bis  sertiim 
Kaìendas  Martia.s)  e  coincideva  col  no- 
stro 24  febbraio.  Di  qui  derivò  più 
tardi,  nel  Medio  Evo,  la  denominazione 
di  annus  hissextus  per  l'anno  avente 
un  giorno  di  più,  locuzione  a  cui  in 
tempi  posteriori  si  sostituì  quella  di 
annus  hissextilis,  di  corrotta  latinità.^) 
Ho  detto  che  Giulio  Cesare  portò 
la  durata  dell'anno  comune  da  355 
giorni  a  365.  I  10  giorni  da  aggiun- 
gersi vennero  ripartiti  su  7  mesi  e 
precisamente  a  questo  modo:  2  giorni 
furono  aggiunti  a  gennaio,  sestile  e 
dicembre,    ed  1  giorno  ad  aprile,  giu- 


(1)  Secondo  Gijjzel  (Handbuch  der  matheni. 
und  techn.  Chronologie,  voi.  II,  pag.  278)  la  locu- 
zione di  annus  bissextus  si  trova  usata  ])er  la 
prima  volta  da  Sant'Agostino  (Aurelio- Agosti- 
no), il  più  celebre  Padre  della  Chiesa,  (Tagaste 
334  -  Ippona  430).  Nel  suo  Lehrbuch  der  Chrono- 
logie (1831),  pag.  317,  Ideler  dice  che  la  locu- 
zione di  annua  bissextilis  si  incontra  per  la  pri- 
ma volta  ueIl'oi>era  De  temporum  ratione  del 
Venerabile  Beda  (673-735). 


o,    settombro   o    novembre.    Cosi  lo 
irate  dei  mesi  mutarono  come  segue: 


Gennaio 

Febbraio 

Marzo 

Aprilo 

Maggio 

Giugno  

Luglio  ((Quintile) 


Calendario 

antico 

i^jiiiUuuo 

29 

31 

28 

28 

;n 

31 

•j'.) 

•»  1 

2U 

30 

31 

31 

CAi.Exn.vnio 

antico  gluliiimi 
Agosto  (Sestile).  .20  31 

Settembre  .....      29  30 

Ottobre 31  31 

Novembre 29  30 

Dicembre 29  31 

I  giorni  aggiunti  furono  posti  alla 
fin<^  del  mese,  eccetto  die  in  aprile, 
dove  per  motivo  di  feste  fu  intercap 
lato  un  giorno  tra  il  25  e  il  26. 


La  riforma  gregoriana.  -  Soppressione  di  tre 
bisestili  ogni  quattrocento  anni. 


La  regola  giuliana  non  raggiunge 
perfettamente  il  suo  scopo,  perchè  sup- 
pone Tanno  tropico  esattamente  uguale 
a  365  giorni  e  6  ore,  cioè  lo  fa  un  poco 
ili  minuti  circa)  più  lungo  del  vero. 
Ora.  questa  piccola  differenza  accumu- 
landosi a  poco  per  volta  produce  il 
divario  di  un  giorno  intero  in  circa 
128  anni,  o  il  divario  di  circa  3  giorni 
in  400  anni. 

La  questione  fu  studiata  da  no- 
mini competenti  nei  secoli  dal  XIII 
al  XVI,  e  nel  1563  il  Concilio  di  Ti-ento 
incaricò  il  Sommo  Pontefice  di  prov- 
vodere  a  risolverla.  Gli  elementi  fon- 
damentali, che  bisognava  conoscere  con 
precisione,  erano  due:  la  durata  del- 
l'anno tropico  e  l'epoca  dell'equinozio. 
Nuovi  passi  decisivi  furono  fatti  dopo 
che  il  domenicano  P.  Ignazio  Danti, 
professore  di  Matematiche  nello  Studio 
bolognese  dal  1576  al  1583.  ebbe  sta- 
'-ilito  nella  chiesa  di  San  Petronio  un 
biande  gnomone,  col  quale  riconobbe 
he  nel  1576  il  solstizio  invernale  era 
avvenuto  il  giorno  11  dicembre.  Sia 
detto  per  incidenza,  la  celebre  meri- 
diana di  San  Petronio  fu  poi  rinnovata, 
nel  1655,  da  Gian  Domenico  Cassini, 
il  quale  non  solo  ne  corresse  la  dire- 
zione, che  non  era  esatta,  ma  accrebbe 


di  mi  terzo  l'altezza  del  gnomone,  por- 
tandola a  27  metri. 

Finalmente  il  Papa  Gregorio  XII [ 
(Ugo  Boncompagni,  bolognese)  decretò 
nel  1582  la  sua  celebre  riforma  dtl 
calendario,  adottando  le  proposte  for- 
mulate alcuni  anni  avanti  da  un  medico 
calabrese.  Luigi  Giglio  (latinamente  Li- 
lius),  morto  nel  1576.  Con  la  Bolla  Int<  r 
gravissima s  ^é\  24  febbr.  1582  (contando 
però  a  nati  citai  e)  il  Papa  prescrisse  che 
ogni  400  anni  si  dovesse  tralasciare  p«  r 
tre  volte  il  giorno  complementare  della 
intercalazione  giuliana.  A  tale  scopo  fu 
stabilito  che  dovessero  esser  comuni  (e 
non  bisestili)  quegli  anni  secolari  che 
non  fossero  divisibili  per  400:  tali  fu- 
rono gli  anni  1700,  1800  e  1900. 

Con  questo  temperamento  appor- 
tato alla  intercalazione  giuliana  il  ca- 
lendario fu  messo  d'accordo  in  ma- 
niera quasi  esatta  col  moto  annuo 
apparente  del  Sole.  Infatti  400  anni 
civili  costituiscono  un  intervallo  di 
tempo  che  è  appena  di  2  ore  e  mezza 
più  lungo  dello  spazio  di  400  anni 
tropici.  Cosi  gli  equinozi  ed  i  solstizi 
ritornano  ogni  anno  quasi  esattamente 
alla  medesima  epoca,  e  non  vanno  più 
soggetti  a  uno  spostamento  progressivo 
sensibile  nel  corso  dei  secoli. 


Ripristinamento  dell'equinozio  di  primavera  al 
21  marzo.  -  Soppressione  di  IO  giorni  nel  meso 
di  ottobre  1582.        * 

Al    tempo    del    Concilio    di    Nicea  tropico   m»   poco   più   corto   dell'anno 

;aino  325),  quando  si  trattò  di  sancire  giuliano,   al    tempo   di  Papa  Gregorio 

por  tutti  i  Cristiani  una  norma  unica  l'epoca  dell'equinozio  non  capitava  piii 

per  la  celebrazione  della  Pasqua,  l'equi-  al  21,  ma  bensì  all' 11  di  marzo.  Per- 

nozio  di  primavera  avveniva  il  21  mar-  ciò  la  riforma  gregoriana  provvido  an- 

zo,    e    allora    si    credette    che    l'equi-  cho   a  rimetter   d'a/icordo  la  data  ca- 

nozio    dovesse    conservarsi    stabile    o  r.'.nica   con    l'equinozio,    mediante   la 

ritornar   sempre    al  21   marzo   d'ogni  soppressione  di  lOgiorni  nell'anno  1582. 

anno.  Ma  in  causa  dell'essere  l'anno  La  Bolla  papale  ordinò  che  nel  mese 


di  ottobi-e  tll  quell'anno,  dopo  il  gior- 
no 4  (festa  di  San  Francesco),  si  sal- 
tassero 10  giorni,  cosicché  il  quinto 
giorno  di  ottobre  divenisse  il  decimo- 
quinto. 

La  riforma  Gi-egoriana  era  motivata 
dal  fatto  che  l'equinozio  di  primavera, 
retrogradando  nel  tempo,  veniva  in  di- 
saccordo con  uno  dei  canoni  della  legge 
della  Pasqua,  quello  cioè  che  l'equino- 
zio avesse  luogo  il  21  marzo.  Subordi- 
natamente poi  era  motivata  dall'  op- 
portunità di  possedei-e  un  processo 
meno  inesatto  di  quello  usato  fino  al 
1582  per  il  calcolo  della  data  della  Pa- 
squa. Come  si  sa,  la  Pasqua  si  deve  ce- 


lebrai'e  dai  Cristiani  nella  domenica 
seguente  il  plenilunio  che  avviene  il 
21  di  marzo  (epoca  presunta  dell'equi- 
nozio) o  sìibito  dopo. 

Con  la  restrizione  apportata  alla 
regola  giuliana  dei  bisestili,  l'epoca 
dell'equinozio  fu  resa  praticamente  sta- 
bile. Certamente  il  sopprimere  i  10  gior- 
ni per  rispetto  della  regola  Pasquale, 
presa  alla  lettera,  scompigliò  alquanto 
la  Cronologia.  Tuttavia,  se  anche  non 
fossero  stati  soppressi  i.lO  dì,  il  fatto 
della  restrizione  apportata  alla  regola 
giuliana  dei  bisestili,  restrizione  asso- 
lutamente necessaria,  rendeva  inevita- 
bile un  lento  scompiglio. 


Cenni  storici  stilla  propagazione  successiva 
della  riforma  gregoriana. 


Le  prescrizioni  della  Bolla  papale 
furono  obbedite  sùbito,  o  quasi,  nella 
massima  parte  degli  Stati  cattolici.  In- 
vece la  gran  maggioranza  dei  Prote- 
stanti rimase  fedele  al  "  vecchio  stile  „, 
per  motivi  principalmente  politici  e 
religiosi.  Non  valse  in  Germania  che 
si  dichiarasse  favorevole  alla  riforma, 
nel  1613,  un  uomo  tanto  stimato  ed  au- 
torevole come  Giovanni  Keplero. 

Dopo  molti  anni  di  disputazioni 
non  sempre  serene  riuscì  finalmente, 
verso  la  fine  del  secolo  XVII,  al  ma- 
tematico e  astronomo  Eiardo  Weigel 
(professore  all'Università  di  Jena),  aiu- 
tato dal  celebi"e  Goffredo  Guglielmo 
Leibnitz  (suo  antico  -scolaro),  di  per- 
suadere gli  Stati  tedeschi  evangelici  ad 
adottare  il  "  nuovo  stile  „,  e  nella  Ger- 
mania protestante  e  nei  Paesi  Bassi 
l'anno  1700  ebbe  undici  giorni  di  meno, 
essendosi  fatto  seguire  immediatamente 
il  1°  marzo  al  18  febbraio. 

Seguirono  l' esempio  i  principali 
Cantoniprotestanti  della  Svizzera,  come 
Zurigo,  Berna,  Basilea,  Sciaffusa  e  Gi- 
nevra, dove  si  principiò  l'anno  1701 
col  dodicesimo  gioi-no  di  gennaio.  Ma 
fu  solo  nel  1752  che  l'Inghilterra  si 
uniformò  al  calendario  gregoriano,  per 
volere  specialmente  di  Lord  Chester- 
field  (Filippo  Dormer  Stanhope,  scrit- 
tore ed  uomo  di  Stato).  Lo  stesso  fe- 
cero nel  1753  la  Svezia,  nel  1784  pai-te 
dei  Grigioni  e  nel  1798  il  rimanente, 
come  pure  Glaronae  Appenzell  esterno, 
per  decreto  del  Direttorio  della  Repub- 
blica elvetica. 

Come  curiosità  si  può  notare  che  il 
comune  di  Siis  nella  Bassa  Engadina 


volle  ostinarsi  a  mantenere  il  vecchio 
stile  fino  al  1811  e  cedette  solo  di  fronte 
ad  ima  minaccia  di  intervento  punitivo 
armato. 

Ai  tempi  nostri  il  calendario  giu- 
liano è  rimasto  in  vigore,  come  si  sa, 
soltanto  presso  la  Chiesa  greca  orto- 
dossa, cioè  presso  i  Russi,  i  Greci  ed 
i  Cristiani  d'Oriente.  La  differenza  è 
attualmente  di  13  giorni,  essendo  cre- 
sciuta di  tre  unità  rispetto  al  suo  va- 
lore primitivo,  per  causa  che  gli  anni 
secolari  1700,  1800  e  1900  furono  bise- 
stili nel  calendario  giuliano  e  comuni 
in  quello  gregoriano.  Tale  differenza 
rimarrà  di  13  giorni  fino  al  28  feb- 
braio 2100  (gregoriano).  Non  è  impro- 
babile che,  raggiunta  la  pace,  la  Chiesa 
ortodossa  s'uniformi  al  calendario  gre- 
goriano. 

Si  parla  da  lungo  tempo  di  cam- 
biare la  distribuzione  dei  giorni  nei 
mesi  del  calendario  gregoriano  in  una 
forma  piìi  razionale.  Noi  siamo  d'av- 
viso che  una  tale  riforma,  così  poco 
rispettosa  delle  tradizioni  storiche,  non 
sia  necessaria,  essendo  piccoli  i  van- 
taggi' che  ne  verrebbero.  In  ogni  modo 
una  tale  rifoi'ma  è  strettamente  legata 
al  volere  delle  autorità  ecclesiastiche 
cattoliche  e  ortodosse  in  causa  della 
disposizione  delle  feste  mobili.  Ci  sem- 
bra invece  ben  più  importante  la  pro- 
paganda in  favore  dell'adozione  uni- 
versale del  calendario  gregoriano  nella 
sua  forma  e  disposizione  attuale,  salvo 
poi  nell'avvenire  a  studiare  la  piccola 
questione  di  modificazioni  più  razio- 
nali col  consenso  (ben  difficile)  delle 
autorità  ecclesiastiche. 


I^'èra  cristiana  o  volgare. 


Come  è  noto,  si  chiama  "  èra  „  una 
successione   continua   di   anni   che  si 
inincijino    a    contare    partendo    da 
l'origine  fissa  ("  epoca  „). 

Oggi   quasi   tutte   le  nazioni   civili 
uruono  l'èra  cristiana  o  ro/f/ar^,  cioò 
iitano  gli  anni  a  partire  dal  1"  gen- 
aio  immediatamente  consecutivo  alla 
I scita  di  Gesù  Cristo.  Secondo  il  còm- 
ifo   di    Dionisio    il  piccolo  {iJionisÌHS 
tto  exiguus  per  la  sua  bassa  statura, 
monaco  scita  vissuto  in  Roma  nel  se- 
sto secolo).  Cristo  nacque  il  25  dicem- 
l'io  dell'anno  758  dalla  fondazione  di 
Koma  secondo  Varrone.  Poiché  in  que- 
-^t.i  èra    romana   l'anno    principia  col 
1    gennaio,  cosi  è  manifesto  che  il  pri- 
mo anno  dell'era  cristiana  cominciò  col 
1    gennaio  dell'anno  754  dalla  fonda- 
zione di   Roma.   Questo  primo  giorno 
iloll'èra  cristiana,  che  è  propriamente 
\' rpoca  di  ossa,  fu  un  sabato,  come  si 
può  verificare  con  facile  procedimento 
aritmetico.  (U 

Nei  primi  secoli  della  Chiesa  si  se- 
u'uitò  per  lo  più  ad  usare  la  numera- 
zione romana  degli  anni,  a  partire 
lalla  fondazione  di  Roma  {ah  Urbe 
■  •'/udita).  Tuttavia  avevano  corso  anche 
altre  maniero  di  computo;  por  esem- 
j.io,  alcuni  contavano  gli  anni  a  par- 
tire dalla  persecuzione  dei  Cristiani 
sotto  Diocleziano,  mentre  gli  Spagnuoli 
l>artivano  dall'epoca  della  conquista 
<i»'l  loro  paese  fatta  dai  Romani,  e  nel- 


l'Impero d'Oriente  era  rimasto  in  uso 
il  sistema  dello  Olimpiadi.  In  conso- 
guenza  di  ciò  si  era  determi  mito  a 
poco  per  volta,  nella  numerazione  do- 
gli anni,  un  certo  stato  di  confusione. 

A  porvi  rimedio  pensò  l'abate  Dio- 
nisio or  ora  ricordato.  Verso  l'anno 
527  del  nostro  còuìput»»  attualo  egli  pro- 
pose di  introdurre  un' èra  cristiana,  cioò 
propose  di  numerare  gli  anni  a  partire 
dall'epoca  della  incarnazione  di  Gesù 
Cristo,  epoca  che  egli  credette  di  poter 
fissare  al  25  marzo  dell'anno  753  dalla 
fondazione  di  Roma. 

La  proposta  dionisiana  fu  accettata 
intorno  all'anno  610  dal  Papa  Bonifa- 
zio IV  (il  Pontefice  che  ebbe  in  dono 
dall'imperatore  Foca  il  Panteon  di  Ro- 
ma), e  sùbito  dopo  entrò  in  uso  in  Italia 
ed  in  Francia,  e  poi,  a  poco  per  volta, 
anche  negli  altri  paesi  del  mondo  ci- 
vile romanizzato;  però  nel  Portogallo 
tardò  a  essere  adottata  fino  al  1415. 

Più  tardi  fu  messo  in  chiaro  da  di- 
versi, per  es.  da  Keplero  nel  1606  e 
nel  1613,  che  Dionisio  ave^  sbagliato 
di  circa  cinque  anni  nello  stabilire  la 
sua  èra,  cioò  clie  l'epoca  della  nascita 
di  Cristo  si  <levo  ritenere  anteriore  di 
circa  cinque  aiuii  al  principio  dell'era 
volgare.  Ma  questo  fatto  ha,  per  fortu- 
na, un'importanza  secondaria,  perchè 
l'epoca  che  si  assume  come  punto  di 
partenza  jxu"  contare  gli  anni  è  per  sua 
natura  arbitraria  e  convenzionale.  (•) 


(1)  Vedi  per  esempio  a  pag.  29  d'^H'opiiHcolo  : 
I  HKi.R  Rajna.  Istruzioni  e  tavole  numeriche  per 
compilazione  del  Calendario. 


(1)  Cfr.  K.  Mii.LoxKijiCH,  L'Era  Volgare,  uella 
^V.  .4nUìUniia,  s«t.  Ili,  voi.  .54,  Nov.  189J. 


Date  diverse  del  principio  d'anno. 
Principio    del    secolo. 


La  data  del  25  marzo  scelta  da 
Dionisio  come  principio  dell'.anno  {ab 
fncarnatione)  non  fu  adottata  da  per 
tutto,  ma  a  tale  scopo  s'introdussero 
altre  epoche  e  per  es.  si  faceva  comin- 
ciar l'anno  a  Natale  (25  dicembre),  nu- 
merandosi COSI  ^U  unni  a  Nati  vitate.  In 
i  rancia  e  in  Ingliilterra,  poi,  dapprima 
si  principiò  l'anno  al  25  dicembi'o,  e 
])iìi  tardi  al  25  marzo;  mentre  in  Ger- 
mania si  fece  il  mutamento  in  senso 
inverso.  In  altri  paesi  restò  in  vigore 
l'uso  romano,  di  cominciar  l'anno  col 
1^  gennaio,  e  a  questo  sistema  si  finì 
]>pr  ritornare  da  ]>er  tutto,  però  a  epo- 
che diverse  secondo  i  diversi  paesi. 


In  Francia  il  principio  dell'anno 
col  1"  gennaio  fu  stabilito  per  legge 
nel  1566;  nei  Paesi  Bassi  nel  1575; 
nella  Scozia  nel  151)0;  in  Inghilterra 
solamente  nel  1752.  In  altri  paesi  l'uso 
si  stabilì  da  sé  a  poco  a  poco,  per  es. 
in  (tornmnia  e  nella  Svizzera  nel  corso 
dei  secoli  decimoquinto  e  decimosesto. 

Relativamente  al  principio  del  se- 
colo, si  può  notare  che  gii»  alla  fine  dei 
secoli  XVII  e  XVIII,  come  pure  alla 
fine  del  secolo  XIX,  si  disputò  oziosa- 
nìento  se  l'anno  secolare  (cioò  rispet- 
tivamente l'anno  1700,  1800  e  1900) 
fosse  l'ultimo  dol  secolo  vecchio,  op. 
pure  il  primo  del  secolo  nuovo. 


Tale  questione  non  dovrebbe  sor- 
gere qualora  tutti  sapessero  che  nella 
Cronologia  gli  anni  si  numerano  cor- 
renti e  non  revoluti,  e  si  usano  i  nu- 
meri cardinali  invece  dei  corrispon- 
denti aggettivi  ordinativi.  Così  si  dice 
per  es.,  "  l'anno  1918  „  e  non  "  l'anno 
millesimo  novecentesimo  decimotta- 
vo  „,  precisamente  come  si  dice,  per 
es.,  "  il  giorno  15  „  del  mese  e  non 
"  il  giorno  quindicesimo  ,,  (con  la  sola 
eccezione  del  primo  giorno  del  mese). 

In  base  a  ciò  si  concluse  tutte  o 
tre  le  volte  che  l'anno  secolare  è  l'ul- 


timo del  secolo  vecchio,  e  l'anno  1  è 
il  primo  del  secolo  nuovo. 

Sarà  bene,  per  togliere  di  mezzo  que- 
sta oziosa  questione,  dir  sempre  così  : 

L'anno  1920  è,  per  convenzioni  sto- 
riche, il  ventesimo  del  secolo  XX,  poi- 
ché si  è  dagli  storici  convenuto  che 
l'anno  1  d.  C.  fosse  il  primo  anno  del 
primo  secolo  d.  C,  e  però  in  detto  pri- 
mo secolo  vi  deve  entrare  anche  l'anno 
100  d.  C.  Gli  storici  non  crearono  l'anno 
zero,  e  perciò  il  primo  secolo  a.  C.  co- 
mincia con  1  gennaio  100  a.  C.  e  finisce 
con  31  dicembre;  1  a.  C. 


Nomi  romani  dei  mesi. 


Sembra  che  prima  di  Numa  Pom- 
])ilio  l'anno  dei  Romani  comprendesse 
«olamente  10  mesi,  così  denominati: 


Martius 

Aprilis 

Maius 

Jnnius 

Qnintilis 


Sextilis 

tS'eptember 

Octohcr 

Kovember 

Deccinber. 


I  nomi  degli  ultimi  G  mesi  pro- 
vano ad  ^l^denza  che  in  quegli  anti- 
chi tempi  l'anno  principiava  col  mese 


di  marzo.  Numa  avrebbe  aggiunto  al- 
tri due  mesi,  Jamtariiis  e  Februarius, 
col  primo  dei  quali  si  iniziò  l'anno. 

11  nome  Quintili.^  fu  sostituito  da 
Julius  nell'anno  44  av.  Cr.,  in  onore  di 
Giulio  Cesare,  e  più  tardi,  nell'anno  8 
av.  Cr.,  si  cambiò  nome  al  mese  Sexfili.s, 
chiamandolo  Juf/ustus  dal  nome  del- 
l'Imperatore. Nel  Medio  Evo  i)are  che  i 
nomi  romani  dei  12  mesi  siano  rimasti 
sempre  rispettati,  sebbene  Carlo  Magno 
avesse  voluto  mutarli  con  altre  deno- 
minazioni di  radice  germanica. 


Divario  tra  i  Cronologisti  e  gli  Astronomi  nel  nu« 
merare  gli  anni  avanti  Cristo.  -  Regole  aritme- 
ticKe  per  i  bisestili* 


Si  è  detto  sopra  che  gli  anni  si 
numerano  correnti  e  non  recoluti,  e  si 
usano  i  numeri  cardinali  (uno,  due, 
tre....)  invece  dei  cori'ispondenti  agget- 
tivi (primo,  secondo,  terzo,...).  In  con- 
formità di  ciò  i  cronologisti  (come  già 
facemmo  notare)  chiamano  "  anno  1 
dopo  Cristo  „  il  primo  anno  dell'era  vol- 
gare, anno  che  coi'risponde  al  754  dalla 
fondazione  di  Roma,  e  chiamano  "anno 
1  avanti  Cristo,,  l'anno  imm^iatamen- 
te  anteriore,  cioè  l'anno  753  di  Roma. 

Invece  quest'  ultimo  è  chiamato 
"  anno  zero  „  dagli  Astronomi,  i  quali 
nel  contare  in  senso  l'etrogrado  gii  anni 
anteriori  all'anno  0  usano  i  numeri 
negativi  — 1,  — 2,  —3,...  Così  gli  anni 
1,  2,  3,...  av.  Cr.  dei  cronologisti  coin- 
cidono rispettivamente  con  gli  anni  0, 
— 1,  — 2,...  degli  Astronomi. 

Ne  segue  che  per  gli  anni  av.  Cr, 
i  numeri  dei  cronologisti  superano 
sempre  di  una  unità  i  numeri  degli 
Astronomi.  Per  gli  anni  dopo  Cristo 
non  c'è  discordanza. 

Il  metodo  degli  Asti-onomi  è  il  solo 
razionale,  essendo  conforme  ai  fonda- 
menti   dell'  aritmetica.    Con    esso    di- 


venta facile  e  sicuro  il  computo  degli 
anni  compresi  tra  due  epoche  date,  di 
cui  una  sia  anteriore  e  l'altra  poste- 
riore al  principio  dell'era,  e  inoltre 
rimane  unica,  per  gli  anni  avanti  e 
dopo  Cristo,  la  regola  aritmetica  con 
cui  si  riconosce  se  un  dato  anno  giu- 
liano sia  bisestile.  ''  Sono  bisestili  tutti 
quegli  anni  di  cui  il  numero  d'ordine 
è  esattamente  divisibile  per  4  „.  In- 
vece, col  metodo  dei  ci'onologisti,  que- 
sta regola  vale  soltanto  per  gli  anni 
dopo  Cristo,  mentre  per  gli  anni  avanti 
Cristo  ''  i  bisestili  sono  quelli  di  cui 
il  numero  d'ordine  diviso  per  4  lascia 
per  resto  1  „. 

Queste  regole  valgono  per  il  calen- 
dario giuliano.  Per  quello  gregoriano 
bisogna  ricordare  l'eccezione  introdotta 
dalla  riforma  del  1582  relativamente 
agli  anni  secolari  (cioè  quelli  il  cui 
numero  d'ordine  termina  con  due  zeri). 
Ne  segue  la  regola  :  "  gli  anni  secolari 
gregoriani  sono  bisestili  solamente  nel 
caso  che  il  loro  numero  d'ordine  sia 
esattamente  divisibile  per  400  „.  Tale 
fu  il  JGOO  o  1-»  «a vanno  gli  anni  2000, 
2400,  ec 


Calendario  romano  antico. 


Kelativamente  alladoinaiula:  '•  qua- 
le ora  consideravano  gli  antichi  Ke- 
niani come  principio  della  giornata?  „, 
Ginzel  conclude,  dopo  aver  esposto  i 
risultati  della  critica  storica  ed  archeo- 
logica su  tale  argomento,  che  per  quanto 
concerne  le  pubbliche  funzioni  reli- 
giose e  giuridiche  il  gioi'no  cominciava 
a  mezzanotte,  mentre  l'uso  popolare  lo 
faceva  principiare  all'aurora. 

I  Sfiorni  del  mese  venivano  contati 
dai  Komaiii  riferendosi  a  certe  deter- 
minato ep<t«he  d'ogni  mese  dette  "  ca- 
lende,  nono  e  idi  „. 

Come  si  è  già  visto,  in  origine  l'anno 
romano  era  semplicouionte  lunare  e 
comprendeva  12  lunazioni.  Il  giorno 
del  primo  ricomparir  della  Luna  alla 
sera  (sotto  forma  di  tenue  falce),  era 
il  primo  giorno  del  mese  {Kalendae). 
11  giorno  del  primo  quarto  della  Luna 
era  detto  Xonae,  perchè  da  esso  fino 
al  plenilunio  si  contavano  8  giorni. 
Idus  significava  il  giorno  del  plenilu- 
nio. Così  si  avevano  in  ogni  mese  tre 
date  principali;  Kalendae---  novilunio; 
Xonae  =  primo  quarto;  Idns  =  pleni- 
lunio. 

L'anno  romano  antico  (di  355  giorni) 
era  diviso  in  12  mesi  come  segue:  4 
mesi  di  31  giorni  ciascuno  {Martius, 
Mains,  Quintilis  e  Octuher),  7  mesi  di 
29  giorni  {Innnarius,  Aprilis,  lunius, 
Sextififf',  Septemher,  Xoreinber  e  Decem- 
ber)  e  un  mese  di  28  giorni  (Februa- 
rius).  Nei  mesi  di  31  giorni  le  Xonae 
furono  collocate  al  settimo  giorno  del 
mese  e  gli  Idus  al  quindicesimo;  nei 
mesi  di  29  giorni  le  Xonae  coincide- 
vano col  quinto  giorno  del  mese  e  gli 


Idus  col  tredicesimo  ;  e  così  ugualmente 
in  febbraio  e  nel  mese  intercalare  (A/er- 
cedonUts). 

Questa  antica  disposizione  fu  con* 
servata  da  Giulio  Cesare  quando  ri- 
formò il  calendario. 

Partendo  dalle  suddette  epoche  men* 
sili  usavano  i  Romani  designare  gli 
altri  giorni  del  mese,  contando  in  senso 
retrogrado;  cioè  con  un  sistema  ana- 
logo a  quello  che  ancora  adesso  si  usa 
qualche  volta  quando  ci  si  domanda: 
"  che  oi-a  è?  „  e  si  risponde  per  es.: 
"sono  le  5  meno  un  quarto  „,  invece 
di  dire:  "  sono  le  4  e  tre  quarti  „. 

Le  regole  in  proposito  erano  que- 
ste: il  giorno  da  cui  si  parte  viene 
sempre  comproso:  per  es.  il  3  maggio 
è  il  quinto  giorno  avanti  le  none  di 
maggio  (=  7  maggio);  il  28  giugno  è 
il  quarto  giorno  avanti  le  calende  di 
luglio:  il  9  agosto  è  il  quinto  giorno 
avanti  gli  idi  di  agosto  (—  13  agosto). 
Il  giorno  che  precede  le  tre  epoche  si 
chiamava  invidie;  così  per  es.  pridie 
Idus  Aprilis  =  12  aprile. 

Nel  designare  una  data  (cioè  rispon- 
dendo alla  domanda:  "  in  qual  giorno?  „) 
le  parole  "  calende,  none,  idi  „  erano 
usate  all'ablativo  (Kalendis,  Xonis,  Idi- 
bus)  e  gli  altri  giorni  erano  espressi 
con  ante  diem....  e  con  quelle  parole  al- 
l'accusativo; per  es.  ante  diem  (oppure 
a.  d.)  sextum  Idus  lunias  =^  8  giugno; 
pridie  Kalendas  lulias  —  30  giugno.  Piìi 
raramente  il  numerale  ordinativo  si 
trova  posto  all'ablativo  e  l'epoca  di 
partenza  all'accusativo;  per  es.  tertio 
Kalendas  Junias  —  30  maggio.  E  su  ciò 
basti,  per  brevità. 


Il  periodo  giuliano  e  le  ère  principali. 


Si  chiami^  periodo  giuliano  „  un 
periodo  di  7980  anni  giuliani  propo- 
sto dal  matematico  e  filologo  Giu- 
seppe Giusto  Scaligero  (1540-1609).  Il 
numero  7980  è  il  prodotto  dei  tre  nu- 
meri ciclici  28,  19  e  15,  dei  quali  si 
dirà  pili  innanzi.  Il  primo  anno  del- 
l' èra  volgare  corrisponde  all'anno  4714 
del  periodo  giuliano,  la  cui  origine  è 
quindi  anteriore  a  tutte  le  date  dei 
tempi  storici  ;  per  conseguenza  questo 
sistema  di  numerazione  degli  anni 
esclude  ogni  ambiguità  proveniente 
(\.\\  cambiamento  dell'era  9  così  con- 


tribuisce moltissimo  a  render  chiare  o 
ordinate  le  computazioni  cronologiche. 

Il  seguente  quadro  contiene  l'indi- 
cazione di  alcune  fra  le  principali  ère 
che  furono  in  liso  nel  corso  dei  secoli. 
Gli  anni  avanti  Cristo  sono  contati  col 
metodo  degli  Astronomi. 

Relativamente  all'èra  ab  Urbe  con' 
dita,  è  bene  osservare  quanto  segue  : 
I.  —  A  tutto  rigore  la  sua  epoca 
dovrebbe  coincidere  col  21  aprile  del- 
l'anno —  752  (XI.  Kal.  Mai.  =  festa 
primaverile  dei  Parilia),  epoca  pura- 
nieijte  tradizionale  dolla  fondn/inno  d\ 


Roma.  Ma  per  semplicità  si  «uul  tra- 
scurare tale  differenza  di  quasi  4  mesi 
e  si  assume  che  tutto  intero  il  primo 
anno  ah  U.  e.  coincida  con  l'anno  — 
752  dell'  èra  cristiana  (=  753  av.  Cr. 
secondo  i  Cronologisti).  , 

II.  —  Nel  terzo  secolo  avanti  Cri- 
sto, quando  furono  ufficialmente  re- 
datti gli  elenchi  dei  Consoli  {Fasti 
consulares),  divenne  generale  l' uso  di 
designare  i  singoli  anni  dal  nome  dei 


Consoli  in  carica. (l)  Questo  computo 
secondo  gli  "  anni  consolari  „  era  quindi 
un  surrogato  dell'uso  di  un'era  e  durò 
per  parecchi  secoli,  nell'età  i-epubbli- 
cana  e  imperiale. 

(1)  Vedi  nel  Dizionario  epigrafico  di  Antichità 
romane  di  E.  Dk  Ruggiero  (Roma,  1910),  gli  arti- 
coli «  Consul  »  e  «  Consiilaris  »:  a  cui  seguono 
gli  elenchi  alfabetici  e  cronologici  dei  Consoli 
romani  negli  undici  secoli  e  mezzo  di  durata  del 
Consolato  (dall'anno  —  508  al  +  632  dell'era 
cristiana). 


DENOMINAZIONE   DELL' ÈR.\ 


Periodo  giuliano 

Ebraica  (dalla  creazione  del  mondo)  .  .  . 
Delle  Olimpiadi  (periodi  quadriennali)  .  . 
Della  fondazione  di  Roma,  secondo  Varrone 

Di  Nabonassar 

Cristian.,  o  volgare^ 

Maomettana  {dell' Èffira) 


EPOCA  OD  ORIGINE 


■     o 

i 

53 

ANNO 

o 

dell'  èra 

del  periodo 

5 

Cristian» 

giuliano 

1 

rin. 

-  4712 

1 

7 

ot. 

—  3760 

95:} 

1 

Lg. 

-     775 

30:58 

1 

Gn. 

—     752 

3961 

26 

Fb. 

—     746 

3967 

1 

Gn. 

+         1 

4714 

16 

Lg. 

+     622 

5:ì35 

Computo  ecclesiastico. 


Si  chiama  "  computo  ecclesiastico  „ 
quel  complesso  di  regole  che  servono 
a  fissare  il  calendario  ecclesiastico  e 
specialmente  la  data  della  festa  di 
Pasqua,  da  cui  dipendono  tutte  le  al- 
tre feste  mobili. 

Secondo  i  decreti  o  meglio  "  Costi- 
tuzioni „  della  Chiesa,  la  Pasqua  di  Ri- 
surrezione deve  essere  celebrata  nella 
domenica  consecutiva  al  primo  pleni- 
lunio di  primavera,  cioè  al  primo  pleni- 
lunio posteriore  al  giorno  20  marzo.  Se 
il  plenilunio  e  la  domenica  cadessero 
insieme  nel  21  marzo,  il  giorno  di  Pa- 
squa sarebbe  la  domenica  seguente.  In- 
vece se  il  plenilunio  avvenisse  il  20 
marzo,  il  prossimo  plenilunio  verrà  al 
18  aprile,  e  se  questo  giorno  fosse  per 
caso  una  domenica,  bisognerebbe  aspet- 
tare la  prossima  domenica,  che  cadrebbe 
nel  25  aprile.  Così  si  vede  che  la  data 
di  Pasqua  è  compresa  tra  il  22  marzo 
e  il  25  aprile,  entrambi  inclusi  (trenta- 
cinque calendari). 

Nel  computo  ecclesiastico  si  consi- 
dera per  semplicità  una  Luna  fittizia, 
detta  Luna  ecclesiastica,  le  cui  fasi  si 
suppongono  succedersi  a  periodi  deter- 
minati e  costanti,  prescindendo  così 
dalle  ineguaglianze  a  cui  è  soggetto  il 
moto  reale  della  Luna  intorno  alla  Ter- 


ra e  quello  della  Terra  intorno  al  Sole. 

In  conseguenza  di  ciò  le  date  delle 
fasi  lunari  e  le  età  della  Luna  segnate 
nel  calendario  ecclesiastico  possono 
differire  leggermente  da  quelle  calco- 
late nelle  efemeridi  astronomiche. 

A  tal  proposito  bisogna  notai'e  spe- 
cialmente, che  mentre  il  novilunio 
astronomico  avviene  quando  la  Luna 
è  in  congiunzione  col  Sole  (cioè  quando 
i  due  astri  hanno  la  stessa  longitudine), 
momento  nel  quale  la  Luna  è  invisi- 
bile, invece  il  novilunio  ecclesiastico 
corrisponde  all'epoca  in  cui  la  Luna 
emergendo  dai  raggi  solari  diventa  vi- 
sibile per  la  prima  volta  svil  cadere  del 
giorno  sotto  forma  di  una  tenue  falce. 
In  base  ad  antiche  osservazioni  si  ri- 
tiene che  ciò  non  succeda  mai  prima 
che  siano  passate  40  ore  dall'istante 
della  congiunzione. 

Secondo  l'uso  ecclesiastico,  i  giorni 
dei  noviluni  in  un  dato  anno  sono 
quelli  che  nel  calendario  perpetuo  sono 
segnati  dall'  epatta  di  queir  anno.  Il 
novilunio  è  il  primo  giorno  della  lu- 
nazione e  le  altre  fasi,  cioè  primo 
quarto,  luna  piena  e  ultimo  quarto,  cor- 
rispondono rispettivamente  al  settimo, 
al  decimoquarta  e  al  ventiduesimo  giorno 
della  lunaziouQ. 


Elementi  del  coznp^&to  ecclesiastico. 


Le  regole  del  computo  ecclesiastico 
fanno  uso  di  alcuni  elementi  caratte- 
ristici dell'anno,  che  sono:  il  miinero 
d'oro,  Vepatta,  il  ciclo  solare  e  la  htiern 
(ìowenicale.  l)ue  altri  elementi  elio  si 
soglion  dare  negli  almanacchi  sono:  il 
numero  (\e\Y indizione  romana  e  la  leU 
tt'ro  del  Martirologio. 

Numero  d'oro.  —  Oik  nel  Y  secolo 
avanti  Cristo  l'astronomo  ateniese  Me- 
lone scoprì  che  la  durata  di  L'3ò  luna- 
/.i<mi  equivale  quasi  esattamente  a  19 
anni  solari.  E  chiaro  quindi  che  se 
l)er  19  anni  consecutivi  sono  stati  no- 
tati i  giorni  in  cui  ebbero  luogo  le 
diverse  fasi  lunari,  ciò  permetterà  di 
predire  i  medesimi  aspetti  negli  anni 
successivi;  e  se  la  serie  dei  tempi  vien 
divisa  in  periodi  di  19  anni  {cicli  lu- 
nari), numerandosi  gli  anni  di  ciascun 
rido  con  i  ntimeri  progressivi  da  1  a 
19,  le  medesime  fasi  lunari  cadranno 
noi  medesimi  giorni  di  tutti  quegli 
anni  che  occupano  lo  stesso  posto  nei 
cicli  a  cui  risi)ettivamente  apparten- 
u'ono.  Il  numero  d'oro  è  appunto  il 
numero  dell'anno  nel  ciclo  lunare. 
Come  origine  di  im  ciclo  è  stato  preso 
il  primo  anno  avanti  Cristo.  Quindi  si 
vede,  per  es..  che  il  numero  d'oro  del 
1920  si  otterrà  prendendo  il  re^'/vO  della 
divisione  per  19  del  numero  1920+1; 
questo  resto  è  2. 

Epatta.  —  Il  ciclo  metonico  era  il 
mezzo  di  ctn"  si  servivano  gli  antichi 
l>er  la  predizione  delle  fasi  lunari.  Al- 
l'epoca della  riforma  gregoriana  fu 
immaginato  un  altro  metodo  per  fis- 
sare preventivamente  la  data  del  ple- 
nilimio  pasquale,  senza  dover  ricorrere 
a  osservazioni  anteriori.  Si  chiama  età 
della  Luna,  a  una  data  epoca,  il  nu- 
mero dei  giorni  interi  che  sono  tra- 
scorsi dall'  ultimo  novilunio  precedente 
fino  a  quell'epoca.  Sapendo  l'età  in 
\\n  dato  giorno,  si  conosce  senz'altro 
la  fase  in  cui  allora  la  Luna  si  trova. 
Ora  è  chiaro  che  per  determinare  ap- 
])ro8SÌmativamente  l'età  della  liUna  in 
un  giorno  qualunque  dell'anno  basterà 
conoscere  questa  età  al  31  dicembre 
(Udranno  j)recedente.  Questo  è  il  nu- 
mero a  cui  si  dii  il  nome  di  epatta 
iclie  vuol  dire  "  aggiunta  „). 

La  regola  per  trovai-o  a  una  data 
.poca  l'età  della  Luna  per  mezzo  del- 
l'epatta  è  la  seguente:  se  l'anno  è  co- 
luune  si  aggiunge  all'epatta  il  numero 
liei  mesi  interi  trascorsi  dopo  il  1»  gen- 


naio o  dopo  il  1»  marzo  fino  al  giorno 
di  cui  si  tratta,  secondo  che  esso  viene 
prima  o  dopo  il  1»  marzo;  al  risultato 
si  aggiunge  il  numero  che  indica  la  data 
di  quel  giorno  nel  mese  a  cui  appar- 
tiene: la  somma  così  ottenuta,  dimi- 
nuita di  30  unità  nel  caso  che  sia  niag- 
giore  di  30,  esprime  1'  età  della  Luna. 

Se  l'anno  è  bisestile  e  si  tratta  di 
una  data  posteriore  al  29  febbraio,  bi- 
sogna aumentare  l' epatta  di  una  unità. 

Ben  inteso,  il  risultato  è  semplice- 
mente approssimativo. 

Se  l'esattezza  del  ciclo  metonico 
fosse  assoluta,  le  epatte  formerebbero 
un  ciclo  perpetuo  di  19  anni,  ritor- 
nando sempre  la  stessa  epatta  ogni 
volta  che  ritorna  lo  stesso  numero 
d'oro.  Ma  la  durata  di  19  anni  giuliani 
supera  leggermente  quella  di  235  lu- 
nazioni medie:  la  differenza  vale  circa 
1  ora  e  26™.  Ne  segue  che  se  consideria- 
mo un  determinato  novilunio,  dopo  19 
anni  giuliani  la  Luna  ritornerà  al  no- 
vilunio nel  medesimo  giorno  dell'anno, 
ma  anticipando  di  circa  1  ora  e  mezza. 
Facendo  il  calcolo  preciso,  si  trova 
che  tali  piccole  anticipazioni  succes- 
sive formano  accumulandosi  1  giorno 
un  po'  scarso  dopo  300  anni,  e  quasi  8 
giorni  dopo  2500  anni.  Per  conseguenza 
si  fanno  crescere  di  altrettanto  le  epatte 
nel  corso  dei  secoli,  secondo  regole 
che  qui  si  omettono  per  brevità.  Poi- 
ché l' epatta  nel  1919  fu  XXIX,  perii 
1920  avremo:    XXIX  +  11  —  30  =  X. 

Ciclo  solare.  —  Fu  dato  questo  nome 
a  un  periodo  di  28  anni  giuliani,  che 
riconduce  a  corrispondere  nello  stesso 
modo  i  giorni  della  settimana  con  le 
date  nel  mese.  Negli  almanacchi  si 
suol  inscrivere  sotto  quel  nome  il  nu- 
mero d'ordine  che  l'anno  considerato 
occupa  nel  ciclo  corrente.  ' 

Dai  cronologisti  fu  adottato  l'anno 
9  avanti  Cristo  come  primo  anno  di 
un  ciclo  solare»  Quindi,  per  sapere  il 
numero  del  ciclo  solare  relativo  al- 
l'anno 1920,  per  es.,  basta  aggiungere 
9  e  dividere  la  somma  per  28:  il  quo- 
ziente 68  esprime  il  numero  dei  pe- 
riodi interi  trascorsi  dall'anno  9av.  Or. 
fino  al  presente,  e  il  residuo  25  indica 
il  posto  occupato  dal  1920  nel  ciclo 
solare  corrente. 

Lettera  domenicale.  —  Nella  tavola 
del  calendario  peri)ettio  i  singoli  giorni 
dell'  anno  sono  accompagnati  da  ima 
lotterà    dell'alfabeto,   con  questa    re* 


10 


gola:  il  1*  gennaio  porta  la  lettera  A, 
poi  vengono  per  ordine  le  lettere  suc- 
cessive fino  alla  Gr  (che  è  la  settima), 
e  poi  si  ricomincia  con  A  e  si  prose- 
gue sempre  nello  stesso  modo  fino  al 
81  dicembre.  (1)  Ne  segue  che  se  nn 
dato  anno  comincia,  per  es.,  in  lunedi, 
tutti  i  giorni  segnati  con  A  sono  in 
quell'anno  altrettanti  lunedì.  La  let- 
tera domenicale  di  un  dato  anno  è 
quella  che  corrisponde  in  quell'anno 
ai  giorni  di  domenica. 

Gli  anni  bisestili  hanno  due  lettere 
domenicali,  di  cui  la  prima  vale  fino 


(1)  Ved.  per  esempio  V  Almanacco  italiano 
dfl  1916,  pas.  16-19. 


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al  28  febbraio  inclusivamcnte,  e  non 
oltre,  per  causa  dell'intercalazione  del 
giorno  29  che  non  ò  notato  sul  calen- 
dario perpetuo;  per  i  dieci  mesi  suc- 
cessivi subentra  un'altra  lettera  do- 
menicale, cioè  quella  che  nei  primi 
due  mesi  corrispondeva  al  sabato. 

Trascorso  un  ciclo  solare  intero,  le 
lettere  domenicali  si  ripetono  manife- 
stamente con  lo  stesso  ordine.  Nel  1920 
(bisestile)  si  hanno  due  lettere  dome- 
nicali, che  sono:  D  e  C. , 

Indizione  romana.  —  È  un  periodo 
di  15  anni  che  non  ha  alcuna  relazione 
col  corso  degli  astri.  11  numero  d'or- 
dine di  un  dato  anno  nel  ciclo  coi'rento 
dell'indizione  serviva  anticamente  per 
precisare  le  date,  specialmente  negli 
atti  pubblici.  Tale  uso  principiò  a 
Roma  nel  quarto  secolo  dell'era  cri- 
stiana. Il  primo  ciclo  delle  indizioni 
si  fa  cominciare  l'anno  3  av.  Cr.  Per 
avere  quindi  l' Indizione  romana  pei- 
il  1920  basterà  calcolare  il  r<>s-fo  di  1928 
diviso  lo  che  è  il  numero  8. 

Lettera  del  Martirologio.  —  Questo 
elemento  è  puramente  ecclesiastico. 
Nel  Martirologio,  in  capo  alle  storie 
dei  santi,  è  inscritta  ogni  giorno  una 
serie  di  30  lettere,  tra  le  quali  ve  n'è 
una  che  corrisponde  all'anno  in  corso. 
Essa  serve  per  tutto  l'anno,  avanti  la 
lettura  in  coro  del  Martirologio,  a  enun- 
ziare  quale  sia  il  giorno  corrente  della 
Luna,  e  ciò  per  mezzo  di  numeri  scritti 
sotto  alle  lettere;  per  ogni  giorno  l'età 
della  Luna  è  indicata  dal  numero  che 
sta  sotto  alla  lettera  dell'anno  in  corso. 

La  lettera  del  Martirologio  dipende 
dall'  epatta  annuale,  secondo  una  ta- 
bella di  corrispondenza  che  qui  non 
importa  riprodurre. 


Calendario 
crÌ9tiai\o  cattolico. 

Feste  di  precetto  fisse  e  mobili. 
Feste  non  di  precetto  mobili  e  fisse. 

Secondo  il  recente  canone  1247  del 
Codice  di  Diritto  Canonico,  sono  feste 
di  precetto  tutte  le  domeniche,  la  Cir- 
concisione (l°genn.),  l'Epifania  (6  gen- 
naio), S.  Giuseppe  (19  marzo).  Ss.  Pieti'O 
e  Paolo  (29  giugno),  l'Assunz.  di  M.  V. 
(15  agosto).  Tutti  i  Santi  (1°  novemb.), 
l' Immacolata  Concezione  (8  dicembre), 
la  Natività  del  Signore  (25  dicembre)  e 
le  due  feste  mobili  deirAscensioii#  e 
del  Corpus  Domini, 


\je  feste  si  «li.sliii>iiH'U>>  in  /l.^.^,  «• 
niohili.  Sono  fisse  ({UoUo  elio  cadono 
sempre  nel  medesimo  giorno  dell'anno, 
i>  sono  mobili  quelle  che  cadono  in 
<late  diverse  secondo  gli  anni,  perch<'' 
dipendono  dalla  Pasqua  o  dai  giorni 
della  settimana. 

Sistemate  definitivamente  col  cano- 
ne 1247  le  feste  di  precetto,  restano, 
l)er  le  CostJ  di  Pio  X  del  1911-18,  le  se- 
j^uenti  feste  non  di  precetto,  molnli  v. 
lisse:  so  fra  i  2,  3,  4  e  5  gennàio  vi  è  una 
domenica,  in  questa  celebiasi  il  Nonn^ 
di  Gesù  ;  se  no,  lo  si  celebra  il  2.  Il  ve- 
nerdì dopo  la  domenica  di  Passione  è 
consacrato  ai  Sette  Dolori  di  M.V.  ;  il  Pa- 
trocinio di  S.  Giuseppe  nel^terzo  mer- 
coledì dopo  Pasqua:  nel  venerdì  dopo 
l'ottava  del  Corpus  Pomini  il  S.  Cuore 
di  Gesù;  il  dì  doi)o  celebrasi  il  S.  Cuort^^ 
di  Mai'ia. 

S.  Famiglia.  19  gennaio;  Prezioso 
Sangue,  1  luglio:  Redentore,  lo  luglio; 
S.  Gioacchino.  IG  agosto;  Nome  di  Ma- 
ria, 12  settembre;  Madonna  del  Rosa- 
rio, 7  ottobre;  S.  Mattia,  negli  anni  bi- 
sestili festeggiasi  non  il  24  febbraio 
ma  il  25. 

Lo  principali  ricorrenze  che  dipen- 
dono dalla  Pasqua  sono  le  seguenti: 


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Settua^jfeslma  fdoineiii»-a)    .     n:<   giorni 
Le  Ceneri  (mercoledì)    .   .    46        , 
1*  domenica  di  quaresima    42         „ 

Dopo  la  Pasqua 
IJogazioni  (lunedi,  martedì 

»!  mercoledì) 30  37  3S  , 

Ascensione  (giovedì)  ...  39  , 
l'entccoste  (domenica)  .  .  4*)  „ 
SS.  Trinità  (domenica)  ...•>«  , 
Corpus  Domini  (giovedì).   .    BO        „ 


Inoltre  sono  mobili  lo  date  dei 
digiuni  delle  Quattro  Tempora  (ossia 
delie  quattro  stagioni),  per  i  quali  sono 
stabiliti  i  giorni  di  mercoledì,  venerdì 
e  sabato  rispettivamente  dopo  la  se- 
guenti epoche:  prima  domenica  di 
Quaresima,  Pentecoste,  14  setteml)ro 
(festa  della  Esaltazione  della  Croce)  e 
terza  domenica  dell'Avvento. 

Tra  le  ricorrenze  mobili  che  dipen- 
dono dai  giorni  della  settimana  vi  è  il 
l)eriodo  dell'Avvento  (cioè  tempo  di 
preparazione  alla  venuta  del  Reden- 
tore), che  nel  rito  romano  comprende 
le  quattro  domeniche  avanti  il  Natale. 
La  prima  di  queste  domeniche  è  la 
più  vicina  al  30  novembre  (festa  di 
S.  Andrea  apostolo),  e  quindi  cade  fra 
il  27  nov.  e  il  3  dicembre.  La  quarta,  la 
più  alta,  può  cadere  il  24  dicembre. 


Calendario    del    rito   ambrosiano 
ossia  della  diocesi  di  Milano. 


La  diocesi  di  Milano  ha  una  forma 
j)articolare  di  rito  che  si  scosta  alquanto 
da  quello  romano,  e  prende  nome  da 
S.  Ambrogio,  vescovo  e  patrono  di 
Milano,  benché  sia  incerto  se  sia  ve- 
r.imente  istituito  da  lui  o  gli  sia  ante- 
riore, come  sembni  più  i)robabile. 

Le  principali  diversità  col  calen- 
dario romano  sono  le  seguenti: 

L  —  Il  primo  giorno  di  quaresima 
cade  nella  prima  domenica  di  quare- 
sima, anziché  nel  pi-ecedente  merco- 
]   ■'•    n '••-;iddetto  "  carnevalone  „  am- 


brosiano si  fa  nei  tre  giorni  susseguenti 
al  mercoledì  delle  ceneri  secondo  il 
rito  romano. 

II.  —  Le  rogazioni  dette  "  litanie 
ambrosiane  ,,  cadono  nei  giorni  di  lu- 
nedì, nuirtedì  e  mercoledì  che  seguono 
immediatamente  la  prima  domenica 
dopo  l'Ascensione.  Nel  primo  di  que- 
sti tre  giorni  si  danno  le  ceneri. 

III.  —  L' avvento  ha  sei  domeni- 
che invece  di  quattro,  e  la  prima  è 
immediatamente  successiva  all' 11  no- 
vembre (festa  di  S.  Martino). 


Calendario  repubblicano  francese. 


Con  decreto  della  Convenzione  na- 
zionale (24  novem.  1793)  la  Francia 
introdusse  durante  la  rivoluzione  mi 
nuovo  calendario,  sostituendo  un'era 
delia  Repubblica  all'  èra  cristiana  e 
.idottando  per  origine  della  ntiova  èra 
il  giorno  22  settembre  1792,  epoca  del- 
l'equinozio d'autunno  e  della  fonda- 
zione della  Repubblica. 


Questo  calendario  (uitrò  in  vigore  il 
26  nov.  1793.  e  fu  abolito  da  Napoleone  I 
alla  fine  del  1805;  col  1°  gennaio  1806  ri- 
tornò in  vigore  il  calendario  gregoria- 
no. Così  il  calendario  repubblicano  durò 
soltanto  12aimi,  1  mese  e  6  giorni. 

L'anno  repubblicano  era  diviso  in 
12  mesi  di  30  giorni  ciascuno.  Ogni 
uioso  era  diviso  in  tre  decadi  e  ai 


12 


giorni  clie  componevano  ogni  decade 
Tu  dato  il  nome  di  primodì,  duod),  iridi, 
quartodì  etc;  il  decadì  era  destinato  al 
riposo. 

Il  giorno  era  diviso  in  10  ore,  l'ora  in 
100  minuti  e  il  minuto  in  100  secondi. 

Per  completare  la  durata  dell'anno 
solare  si  aggiungevano  dopo  il  dodice- 
simo mese  5  giorni  complementari  (e  6 
negli  anni  bisestili),  detti  sansculottides. 

Fu  il  poeta  drammatico,  morto  sul 
patibolo  (5  aprile  1794)  perchè  Danto- 
niano,  Fabre  d'Églantine  che  fece  de- 
cretare la  creazione  del  calendario  re- 


pubblicano, 0  denominò  i  dodici  mesi 
come  segue: 

Vendemmiale  (Vendèmialre) 
Brumale  (Brumaire) 
Glaciale  (Frimaire) 

Nevoso  (Nivòse) 
Piovoso  (Pliivióse) 
Ventoso  (Ventóse) 

i  Germile  (Germinai) 
Primavera?  Fiorile  (Floréal) 
(  Pratile  (l'rairial) 

Ì  Messidoro  (Messidor) 
Termidoro  (Thermidor) 
Fruttidoro  (B'ructidor) 


Calendario  civile  italiano. 


Il  calendario  dei  giorni  festivi  per 
gli  effetti  civili,  stabilito  con  la  legge 

19  giugno  1913  e  con  decreto  reale  del 
4  agosto  1913,  n.  1027,  dichiara  festivi 
i  seguenti  giorni: 

Tutte  le  domeniche;  il  primo  gior- 
no dell'anno;  il  giorno  dell'Epifania, 
dell'Ascensione,    dell'Assunzione,  del 

20  settembre,  di  Ognissanti,  di  Natale. 
Nelle    feste    civili   sono    chiusi    gli 

uffici  governativi,  amministrativi  e  giu- 
diziari, quelli  provinciali  e  comunali, 
le  banche  e  le  scuole.  Non  si  possono 
fare  atti  di  esecuzione,  né  protestare 
cambiali. 

Per   la   legge   5  maggio  1861,  n.  7, 


la  pi-ima  domenica  di  giugno  è  festa 
nazionale,  per  celebrare  l'unità  d'Italia 
e  lo  Statuto  del  Regno. 

Si  festeggiano  civilmente  anche  al- 
tre date,  benché  non  legali,  in  tutti  gli 
uffici,  cioè  gli  onomastici  e  i  natalizi 
delle  Loro  Maestà  (onomastico  del  Re, 
1°  sett.  ;  natalizio  del  Re,  11  nov.  ;  ono- 
mastico della  Regina,  18  agosto;  nata- 
lizio della  Regina,  8  genn.);  l'anniv. 
della  morte  di  Vittorio  Eman.  II  (9  gen- 
naio) e  di  quella  di  Umberto  I  (29  luglio, 
ma  ufficialmente  trasportato  al  14  mar- 
zo, natalizio  del  compianto  Re);  e  altri 
anniversari  patriottici  locali  (2  giugno, 
m.  di  G.  Garibaldi);  ec. 


(falendario  dei  Protestanti. 


Le  diverse  confessioni  protestanti 
seguono  il  calendario  gregoriano  in 
tutte  le  sue  particolarità,  anche  per  il 
computo  della  Pasqua  e  delle  princi- 
pali feste  mobili,  delle  quali  però  chi 
esclude  l'una,  chi  esclude  l'altra;  ma 
quasi  tutte  poi,  siccome  non  venerano 
né  la  Vergine  né  i  Santi,  escludono 
tutte  le  solennità  della  Madonna  e  le 
feste  dei  Santi.  Invece  festeggiano  sin- 
golarmente la  domenica  di  Passione, 
quella  delle  Palme  e  il  venerdì  santo. 

La  Chiesa  anglicana  osserva  tutte 
le  feste  cattoliche,  escluso  naturalmen- 
te un  gran  numero  di  Santi  recenti. 

La  Chiesa  protestante  tedesca  ha 
inoltre  le  seguenti  feste  mobili: 


Buss  und  Bettag  (giorno  di  peni- 
tenza e  preghiera),  il  mercoledì  dopo 
la  prima  domenica  di  quaresima,  se 
quel  giorno  cade  in  febbraio;  ovvero 
il  martedì  dopo  la  domenica  stessa, 
se  questo  martedì  viene  in  marzo. 

Erntefest  (festa  delle  mèssi),  la  do- 
menica immediatamente  dopo  il  30  set- 
tembre, o  il  giorno  stesso  se  di  do- 
menica. 

La  festa  della  Riforma,  la  domenica 
immediatamente  dopo  il  3Q  ottobre,  o 
il  giorno  stesso  se  di  domenica. 

La  commemorazione  dei  morti,  la 
domenica  immediatamente  dopo  il  20 
novembre,  o  il  giorno  stesso  se  di  do- 
menica. 


Calendario  greco-russo. 


Alcune  nazioni  orientali  seguono 
ancora  il  calendario  giuliano,  vale  a 
dire  non  hanno  accettato  la  riforma 
gregoriana,  e  perciò  sono  in  ritardo  di 
13  giorni  rispetto  al  calendario  grego- 
riano. Questi  13  giorni  risultano  d;ù 
10  giorai   soppressi  nel  1582,   più  i  3 


giorni  che  secondo  la  regola  gregoriana 
furono  soppressi  negli  anni  1700,  1800 
e  1900,  anni  che  furono  comuni  nel 
calendario  gregoriano  e  bisestili  in 
quello  giuliano. 

Seguono   il  vecchio  stile  i  Greci,  i 
Russi,   gli  Armeni,   i  Georgiani,  i  Si- 


-     l: 

riani  non  uniti,  i  Copti,  gli  Abissini  cri- 
stiani, i  ^loutenegriiii  e  i  Kunieni.  La 
Bulgaria  lia  adottato  recentemente  il 
calendario  gregoriano  ;  la  Serbia  lo 
adottò  nel  1Ù19  in  modo  che  il  19  gen- 
naio 1919  fu  detto  1°  febbraio  1919.  È 
probabile  che,  per  il  nuovo  assesta- 
mento dell'Europa,  v'abbia  ad  essere 
qualche  nuova  adozione.  Per   le  feste 


ecclesiastiche,  i  digiuni  oc,  quasi  tutte 
le  suddetto  popolazioni  osservano  com- 
pletamente il  calendario  greco,  detto 
della  C/iiem  greca  ortodossa.  Gli  Armeni 
ed  i  Copti  hanno  rispettivamente  un 
calendario  proprio  per  le  feste,  ed  an- 
che nomi  speciali  per  i  mesi;  ma  qui 
ò  superfluo  occuparsene. 


Calendario  giudaico. 


Nella  sua  forma  attuale  il  computo 
giudaico  rimonta  al  IV  secolo  dell'era 
volgare.  Si  deve  il  computo  a  Rabbi 
Hillel,  capo  del  Sinedrio. 

L'anno  è  lunisolare  ed  i  mesi,  re- 
golati sul  corso  della  Luna,  sono  di 
29  giorni  o  di  30.  L'anno  comune  com- 
prende 12  mesi,  e  l'anno  embolismico 
ne  comprende  13;  questa  aggiunta  di 
un  mese  complementare  (detto  We- 
Ador)  si  fa  7  volte  in  ogni  ciclo  lunare 
di  19  anni.  Così  dopo  19  anni  si  rista- 
bilisce l'accordo  con  l'anno  solare. 

L' anno  comune  può  avere  353,  354 
o  355  giorni,  e  l'anno  embolismico  ne 
può  avere  383,  384  o  385,  secondo  che 
(■  deficiente,  regolare  o  abbondante. 


Qui  non  troverebbero  posto  le  re- 
gole del  computo  cionologico  degli 
Ebrei.  Basterà  dire  che  il  principio 
dell'anno  cade  sempre  nel  giorno  del 
novilunio  più  vicino  all'equinozio  di 
autunno,  e  che  la  Pasqua,  fissata  al 
15  del  mese  di  Nissan,  precede  di 
163  giorni  il  primo  dell'anno.  Ma  an- 
che queste  regole  hanno  le  loro  ecce- 
zioni. 

Ogni  giorno  comincia  dopo  il  tra- 
monto del  Sole  del  "giorno  civile  pre- 
cedente, e  particolarmente  il  sabato 
principia  un'ora  prima  di  notte  (nel 
pomeriggio  del  venerdì)  e  termina  la 
sera  dopo  a  un'  ora  e  un  quarto  di 
notte. 


Calendario  maomettano. 


Per  espressa  disposizionedel  Corano 
l'anno  dei  Maomettani  è  puramente  lu- 
nare. Esso  è  diviso  in  12  mesi,  alternati- 
vamente di  30  e  di  29  giorni.  L'ultimo 
niose  {I)u  l  higgah)  invece  di  29  giorni  ne 
ha  30  per  11  volte  nel  corso  di  un  ciclo 


di  30  anni.  Così  l'anno  comune  ha  J554 
giorni  e  l'anno  intercalare  ne  ha  355. 
\j' èra  del  calendario  maomettano 
comincia  con  venerdì  16  luglio  622  d.C, 
e  più  esattamente  con  la  sera  di  gio- 
vedì 15  luglio. 


Calendari  abissino  (amarico)  e  copto. 


Il  calendario  abissino  è  usato  nei 
rapporti  civili  in  Abissinia  e  nel  mon- 
do abissino  n<'lla  nostra  colonia  Eritrea, 
1(1  ha  quindi  per  noi  un'impoi-tanza 
l»un  maggiore  del  calendario  copto,  che 
usasi  in  una  parto  dell' P]gitto  (alto 
Iv-itto). 

I  due  calendari  sono  identici,  diffe- 
scono  soltanto  nell'^rrt.  11  calendario 
iiarico  colloca  la  nascita  di  Gesù,  se- 
>ndo  i  calcoli  di  Giulio  Africano  (sto- 
rico della  prima  metà  del  terzo  secolo), 
circa  sette  anni  dopo  delle  convenzioni 
coniuni   (29  agosto  8  d.  C  =  I  giorno 
•  lell'anno  1  amarico).  Uha  del  calen- 
dario copto,   oggi  usata,   è  quella  dei 
martiri  (Diocleziano),  cioè  29  agosto  284 
<1.  C.   =   1  giorno   dell'anno   1   copto. 
L'anno  nei  due  calendari  è  diviso  in 
12  mesi  di  30  giorni  ciascuno,  a  cui  per 


tre  anni  di  seguito  si  aggiungono  5  gior- 
ni (epagomeni)  che  diventano  6  noi 
quarto  anno.  E  bisestile  nei  due  calen- 
dari l'anno  il  cui  numero  diviso  per  4 
dà  tre  di  resto.  Il  principio  dell'anno 
è  al  29  agosto,  sempre  contando  giulia- 
namente; se  l'anno  è  bisestile  l'anno 
seguente  comincia  il  30.  Attualmente, 
contando  gregorianamente,  l'anno  nei 
due  calendari  comincia  l'il  o  il  12  set- 
tembre. 

Nel  ciclo  dei  quattro  anni  ciascuno 
di  essi  nel  Calendario  amarico  prende 
il  nome  da  uno  dei  quattro  Evangelisti, 
con  questo  ordine:  Giovanni,  Matteo, 
Marco  e  Luca  (l' anno  bisestile).       » 

Nelle  Colonie  italiane  è  utilizzato  il 
calendario  Abissino  (Amarico)  nell'Eri- 
trea e  il  Maomettano  in  Libia  e  in  So- 
malia. 


-  14  -  • 

Articoli  generali  del  Calendario 
per  l'anno  bisestile  1920. 

Relazioni  cronologiche. 

L'anno  19SO  corrisponde  all' anno: 

6633  del  periodo  giuliano; 

•7438   dell'era  bizantina  (dalla  creazione  del  mondo); 

2696  delle  olimpiadi  (IV»  della  674"  olimpiade,  anno  che  va  dal  !<>  luglio  1920  al  30  giu- 
gno 1921); 

26*73   dalla  fondazione  di   Roma,  secondo  Varrone; 

2667   dell'era  di  Nabonassar; 

5680  dell'era  israelitica,  anno  che  va  dal  25  settembre  1919  al  12  settembre  incluso  1920; 

1338    dell'egira  (èra  maomettana),  anno  che  va  dal  26  sett.  1919  al  14  sett.  incluso  1920. 

Elementi  del  computo  ecclesiastico  gregoriano. 

Numero  d'oro 2  Lettere  domenicali DC 

Epatta X  Indizione  romana 3 

Ciclo  h.olare 25  Lettera  del  martirologio  ....       k 

Feste  mobili  della  Chiesa  cattolica. 

Sel^tuagesima l"  febbraio  Ascensione 13  ma^jgio 

Mercoledì  delle  Cenn-i  .    18  febbraio  Pentecoste 23       „ 

I»  domen.  di  quaresima.    22         „  Ss.  Trinità 30       , 

Pasqua  di  resurrezione .      4  aprile  Corpus  Domiui 3  giugno 

Rogazioni    ....    10,  11  e  12  maggio  I»  domen.  deìTA-vvento.  28  novemb. 

Nel  rito  ambrosiano  le  Rogazioni   nel  1920  hanno  luogo  nei  giorni  17,  18  e  19  maggio 
e  l'Avvento  principia  il  14  novembre. 

Feste  cattoliche  di  precetto  (oltre  alle  domeniche). 

(Codice  di  D.  C,  canone  1247). 

N.B.  —  Le  solennità  di  Pasqua,  Pentecoste  e  Ss.  Trinità  cadono  sempre  in  domenica; 
vedi  qui  sopra  l'elenco  delle  feste  mobili. 

Circoncisione 1»  gennaio  Ss.  Apost.  Pietro  e  Paolo.    29  giugno 

Epifania 6         „  Assunzione   di  Maria  V.    15  agosto 

S.  Giuseppe 19  marzo  Ognissanti 1»  novenib. 

Ascensione 13  maggio  Immacolata  Concezione .      8  dioemb. 

Corpus  Domini 3  giugno  Natale  .........    25         „ 

Altre  feste  cattoliche  non  di  precetto  (Cost.  di  Pio  X  -  1911-1913). 

FISSE 

S.  Famiglia 19  gennaio 

Prezioso  Sangue   ....      1  luglio 

Redentore 15       „ 

S.  Gioacchino 16  agosto 

Nome  di  Maria 12  settembi-o 

Madonna  del  Rosario.    .      7  ottobre 

Quattro  Tempora. 

Di  primavera.    .   25,  27  e  28  febbraio  D'autunno  .    .    15,  17  e  18  settembre 

D'estate   ....   26,  28  e  29  maggio  D'inverno    .    .    15,  17  e  18  dicembre. 


MOBILI 

Ss.  Nome  di  Gesù   .    . 

4  gennaio 

7  Dolori  di  Maria  V.  . 

2(>  marzo 

Patroc.  di  S.  Giuseppe 

21  aprile 

Ss.  Cuore  di  Gesù  .    . 

11  giugno 

Ss.  Cuore  di  Maria  .    . 

12       „ 

GIOCONDA  :^,:r»:w;r:,t^: 


purgativa  italiana 


Anno  1920.  -  CALENDARIO  DEI  PROTESTANTI 


Data 

DENOMINAZIONE 
DELLE  FESTE 

Data 

DEN0.M1N  AZIONE 
DELLE  FKSTE 

1  gennaio 

fi        , 

lo  febbraio 
18 
22 
25 

25         , 

2  aprile 
4 

6 

Circonc.  di  Gesù  Cr.  -   Cupo 

d'anno. 
Epifania. 
Seituayeaima. 
Le  Ceneri. 

l'rimn  donitnica  cìi  Qiiareftimn. 
Giorno  di  jieinle  <zii  e  di  pre- 

ifhieva  (Susit-nild  hWtì). 
Tempora  di  primavertt,  primo 

giorno. 
Veiierd)  Sonto. 
Pasqua  di  re/turr^zione. 
Secondo  gioruo  di  festa. 

13  maggio 

23        , 

2fi 

30        - 

11  settem. 

15 

3  ottob. 
31 

21  novem. 
28 

15  dicem. 
25        , 

Ascensione  di  Gesti  Cr, 

l'entfcosle. 

Tempora  d' e s'at e,  ■pvimo  giorno. 

Ss.   Trinila. 

Esaltazione  della  Croce. 

Tempora    d' autunno,      primo 

giorno. 
F-s'n   d-ììe  uùs^i  lErilfIfli). 
Festa  de'la   Uifornta. 
Co  }imemora:inne  dei  morti. 
Prima  dom'uira  dell'  Avvento. 
Tempora  d'inverno,  irill  liiril. 
Natale. 

NB. 


Le  feste  mobili  sono  segnate  in  corsivo.  Cfr.  pag.  1' 


Anno  1920.  •  CALENDARIO  DELLA  CHIESA  GRECO-RUSSA. 


DATA   NEL   CALKNDABIO 


GBEOORIANO 

GIULIANO 

^  (nuovo  Stile) 

(vecchio  sti'e) 

ì     / 

19?0 

1919 

7  gennaio 

25 

dicembri} 

8 

2»; 

1920 

14 

1 

gennaio 

19.       , 

fi 

„ 

1  febbiMio 

ly 

., 

8                    T, 

20 

ti 

15 

2  febbraio 

2:ì 

10 

„ 

14  marzo 

1 

mar/o 

22 

9 

^ 

30 

17 

^ 

7  aprile 

25 

, 

11 

29 

^ 

6  maggio 

23 

aprile 

20 

7 

maggio 

30 

17 

n 

«  giugno 

24 

m 

6 

24 

giugno 

12  lujilio 

29 

„ 

19  «gusto 

6 

agos  o 

28 

15 

„ 

11  settembre 

29 

21 

8  settembre 

27 

14 

^ 

•4  dicembre 

21 

novembre 

11 

28 

19 

6  dicembre 

1921 

7  geiii'.aio 

25 

8 

20 

• 

DENQMIxXAZIONE  DELLE  FESTE   PRINCIPALI 
in  data  tevchio  stile. 


Natività  di  Gesù  Cristo, 
Festa  della  Madonna. 


Circoncisione.  —  Capo  d'anno. 

Epifania  (Teofania). 

Domeuira  del  Pabblicano  e  del  Fariseo. 

Settuage-inio. 

Purificazione. 

Principia  il  digiuno  r'goroso  di  Pasqua. 

S.»  Eudossirt. 

Quaranta  martiri  di  Sebaste. 

S.  -Alessio. 

Annunciazione  di  Maria  Vergine. 

Pasqua  di  resurrezione. 

S.  Giorgio. 

Ascensione  di  G.  Cristo. 

Ppntpro''te, 

SS.    Trinila. 

Natività  di  S.  Giovanni  Battista. 

SS.  Pietro  e  Paolo. 

Trasfigurazione  di  G.  Cristo. 

Assunzione  di  Maria  Vergine. 

Decollazione  di  S.  Giovanni  Battista. 

Natività  di  Maria  Vergine. 

Esaltazione  della  Croce. 

Presentazione  di  Maria  Vergine  al  tempio. 

Prima  domenica  dell'  Avvento. 

8.  Nicola,  protettore  della  Russia. 


NatiTità  di  G.  Cristo. 
Festa  della  Madonna. 


NB.  —  Le  feste  mobili  sono  sei>nate  in  corsivo. 


Anno  1920. 


-  ir>  -^ 

CALENDARIO  GIUDAICO  e  sua  concordanza 
col  calendario  gregoriano. 


DATA 

nel  calendario 

nel 

DATA 

calendario 

DENOMINAZIONE  DELLE  PRINCIPALI  FESTE 

feT^goriano 

giudaico 

(oltre  tutti  i  Siibati) 

1920 

5680 

1     gennaio 

10 

Tebet 

21 

1 

Schebat 

20   febbraio 

1 

Adar 

4     maizo 

14 

^ 

riirìm  (festa  dei  dadi). 

20 

1 

Nissan 

Principio  dell'anno  religioso. 

3      aprile 

15 

" 

Pasqua  (festa  delle  Azzime).  Otto  giorni  di  festa.  Pasqua 
=  J'esarh.  Festa  solenne. 

10 

22 

" 

Ottava  lesta  (prima  e  seconda.  —  Settima  e  ottava:  grandi 
feste;. 

19 

1 

lyar 

18    mag^'io 

1 

Sivan 

23 

6 

„ 

Sciavuot  (Pentecoste).  Due  giorni  di  feste. 

n     giugno 

1 

Tamouz 

16      luglio 

1 

Ab 

15     agosto 

1 

Elloul 
5681 

13  settembre 

1 

Tisri 

Festa  solenne.  —  Capo  d'anno. 

22 

10 

y, 

Kipur  (espiazione). 

27 

15 

n 

Succot  (festa  delle  capanne).  0:to  giorni  di  festa. 

28 

16 

^ 

Seconda  festa. 

3     ottobre 

21 

^ 

Hosana  rahba  (festa  dei  ramoscelli). 

4 

22 

„ 

S'irtini  AserH  (preci  per  la  pioggia). 

5           „ 

23 

„ 

Siinhat  Torà  (allegrezza  della  Legge!.  Festa  solenne. 

13 

1  Marheswan 

12  novembre 

1 

Kislev 

6   dicembre 

25 

^ 

Hamicà  (festa  delle  lumiere)  dedicazione  del  Tempio. 

12           „ 

1 

Tébet 

1921 

1     gennaio 

21 

- 

Anno  giudaico  5680  (comune  rej^olare  di  giorni  354). 

Anno  giudaico  5681  (embolismioo  abljondante  di  giorni  385),  esso  comincia  dopo  il  tia- 
monto  del  sole  del  12  settembre  1920  (13  settembre)  e  termina  il  2  ottobre  1921  dopo  il 
tramonto  del  sole. 


Anno  1920. 


CALENDARIO  MAOMETTANO  e  sua  concordanza 
col  calendario  gregoriano. 


DATA 

nel  cale»  darlo 
gregoriano 


1920 

1     gennaio 


1    febbraio 
2 

3      marzo 
4 

1      aprile 
2 

1     maggio 
2 
80 


DATA 

nel  calendario 
maomettano 


1338 

Rebi  II 


Gumada  I 


Regab 
Saban 


Ramadan 


ANNOTAZIONI 

Il  giorno  del  capodanno  del  1339  (1  muharrnm)  comin- 
cia dipo  il  tramonto  del  sole  in  Arabia  e  paesi  Mao- 
mettani al  14  settembre  1920  e  termina  ill5  dopo 
il  traujonto  del  sole,  donde  la  dai  a  ò  chiamata  15 
settembre  1920.         

Anno  1,  muharram  lo  =  16  lu-Jilio  622  d.  C.  (da  dopo 
ti'amonto  sole  15  luglio  a  dopo  tramonto  sole  16 
luglio). 

L'ultimo  mese  è  quello  del  pellegrinaggio  alla  Mecca; 
il  mese  di  Eamadan  è  quello  del  diyiunc. 


Gumada  I,  20,  anno  maomettano  857,  presa  di  Costan- 
tinopoli, il  ohe  corrisponde  al  29  maggio  1453. 
Nel  1920,  Gumada  I,  20  =-  febbraio  10  gregor. 


DA.TA 

DATA 

nel  calendario 

nel  calendario 

;,'iegoriano 

maomettano 

magfjio 

13 

Ramadan 

giui^no 

12 

S'awwal 

13 

„ 

12 

Du  1-qa-dah 

13 

m 

iiu'osio 

12 

Du  l-hif-gah 

" 

13 

1339 

settembre 

11 

Mubarram 

, 

12 

„ 

j  >     ottobre 

11 

Sa  far 

12 

„ 

!  novembre 

11 

Rabi  I 

^ 

12 

, 

dicembre 

11 

Rabi  II 

,          „ 

12 

„ 

*1           1. 

li» 

« 

1921 

1  gennaio 

20 

- 1           1 

11 

Gumada  I 

ANNOTAZIONI 


Uamadan  2'J,  giorno  di  lutto  in  ricordo  della  bnttjiglla 
vinta  sotto  le  mura  di  Vienna  da  (ttovannl  HI  iSo- 
bleski)  l'il  settembre  giuliano  1(583,  21  settembre 
Oregoriano  1083  =  1094,  Bamudun  29. 

Vnhl  T.  12  nascita  di  Maometto. 


Riujah  27,  ascensione  del  profeta. 

L'anno  maomettano  1338  è  abbondante  =  335<i. 


L'anno  maomettano  1339  è  comune  =  354<i. 


Nell'anno  abbondante  il  mese  ultimo,  cioè  Dh  l-h'f/ffah 
è  di  giorni  30,  mentre  nell'anno  comune  è  di  giorni  20. 


Giorno  di  festa  da  dopo  il  tramonto  del  Sole  del  gio- 
vedì a  dopo  il  tramonto  del  Solo  del  venerdì.-  . 


Anno  1920.  -  CALENDARI  ABISSINO  (AMARICO)  e  COPTO 


DATA 

DATA 

DATA 

1  ci   calendario 

nel 

calendario 

nel 

calendario 

gregoriano 

abissino 

copto 

1919 

191-2  e 

1636  e 

12  settembre 

1 

Maskaram 

1 

Tut 

12     ottobre 

1 

Teqemt 

1 

Babeh 

1 1  novembre 

1 

Hèdar 

1 

Hatur 

11   dicembre 

1 

Tahsa-s 

1 

Kyhak 

1920 

I     gennaio 

22 

Talisas 

22 

Kyhak 

lo     gennaio 

Ter 

1 

Tubeh 

9    febbraio 

Yakatlt 

1 

Amschir 

10      marzo 

Mat.abit 

1 

Barmahat 

M      aprile 

Miyar.jà 

1  Barmudeh 

■•     nias/gio 

Genhot 

1 

Beschnes 

^      giugno 

Sane 

1 

Bauneh 

■s      hiplio 

Hamlè 

1 

Ebib 

7      agosto 

N ah a se 

1 

Misra 

i;  settembre 

Papneiìien 

I 

ejam-e-nP8i 

7 

. 

II 

„ 

, 

III 

^ 

III 

, 

. 

IV 

. 

l'I 

1913  e 

V 

1637  e 

Il  settembre 

1 

Maskaram 

1 

Tut 

1 1     ottobre 

1 

Teqemt 

1 

Bobeh 

10  nfivembre 

1 

Hédar 

1 

Hatur 

10   dicembre 

1 

Tahsas 

1 

Kyhak 

1921 

1     gennaio 

23 

« 

23 

n 

ANNOTAZIONI 


Lìdat  (Natale  abissino),  29  Tahsn8  ^  8  gen- 
naio 1920  greg.  =  26  die.  1919  giul. 


gen- 


Epifania  11  Ter  =  20  genn.  1920  =  7 
naio  giul. 


Domenica  delle  Palme  =  20  Magabit  —  4 
aprile  1920  greg.  =  22  marzo  g\n\. 


Pasqua  (metodo  giulinno)  del  1912  e  Abis- 
sino (Fiisika)  —  3  Miyazhjà  =^11  aprile 
1920  greg.  ==  29  marzo  giuliano. 

Ascensione  (Ergat)  del  1912  e  —  12  (ienhnt 
—  20  maggio  1920  greg.  =  7  magg.  giul. 

Pentecoste (Parac/i/o*)  del  lOT2c  =  22Gen- 
hat  =  30  magg.  1920  greg.  =  17  magg.  giul. 


Assunzione  (Felsalà)   — 
gi-eg.  =  2  ag.  giul.)?? 


9  A'ffA  .««  (15  ag. 


[  Copti  hanno  sette  grandi  feste:  Natale; 
Gitaa  (battesimo  al  Giordano);  Annun- 
ziazione;  Domenica  delle  Palme;  Pa- 
squa; Ascensione  e  Pentecoste. 


l&rrata*Cox*rii(et  'SAVAlinonacco 
19iy,  pas,'.  17,  dove  dice:  l'er  1912  <•  (co- 
mune dopo  il  bisestile)  leggasi:  11  Tur 
=  20  geun.  1920  greg.  =  7  genn.  giul. 


bisestile;  C  =  comune.        l'ayneintn  (Amarko);  Fjam-e  neai  (Copto)  =  epagomeul. 


w\SlRONQA\IC\ 


Abbreviazioni  e  simboli  impiegati 


^  giorno  (dal  latino  d'es) 

■'  ora  (dal  lutino  hora) 

">  minuto    )    ,.  , 

.  sftP.ondo     '^'  tempo 


secondo  ) 


M.  E. 


Abbreviazioni 


grado 
minuto 


d'aiTO 


"    secondo 
t.  m.  e.  tempo  medio  civil 

Meridiano  dell'Etna. (1) 


È  un  errore  da  evitarsi,  bencliè  sia 
frequente,  quello  di  indicare  i  minuti 
e  secondi  di  tempo  con  gli  apici  '  e  ". 
Questi  segni  sono  riservati  ai  minuti  e 
secondi  d'arco,  e  conviene  sempre  to- 
gliere di  mezzo  le  confusioni. 

Bisogna  poi  badare  anche  alla  orto- 
grafia  dei  numeri.  Quando  si  scrivono 
dei  numeri  composti  di  ore,  minuti  e 
secondi  di  tempo,  oppure  di  gradi,  mi- 
nuti e  secondi  d'arco,  bisogna  tener 
presente  che  la  suddivisione  non  è  de- 
cimale, ma  sessagesiinale,  e  perciò  non 
conviene  far  uso  della  virgola  (o  del 
punto)  per  separare  i  diversi  ordini 
di  cifre,  bastando  all'  uopo  un  po'  più 


di  spazio  bianco.  Nei  libri  di  Aritme- 
tica s'insegna  che  la  virgola  è  il  segno 
di  separazione  tra  gli  interi  e  i  deci- 
mali; quindi  è  un  erroi'e  lo  scrivere, 
per  es.,  ore  2,30  per  significare  2»»  30'"; 
il  numero  scritto  a  quel  modo  signifi- 
cherebbe propriamente  2  ore  e  30  cen- 
tesimi di  ora.  Per  la  stessa  ragione,  che 
la  suddivisione  ò  sessagesimale  e  non 
centesimale,  è  pure  un  errore  di  orto- 
grafia lo  scrivere  per  es.  :  52°.  08'.  03"; 
quegli  zeri  non  c'entrano,  essendo  la 
suddivisione  sessagesimale. 

Invece  bisogna  scrivere  52°  8' 3",  e 
leggendo  si  pronunzia  52  gradi,  8  primi 
e  3  secondi. 


S.     Sud 


Punti  cardinali  dell'orizzonte 

W.   Ovest  N.    Nord 


E.    Est 


Nel  Congresso  meteorologico  inter-  degli  inglesi  {West),  e  l'O  dei  tedeschi 
nazionale  tenuto  a  Vienna  nel  1873  fu  [Ost]  fu  sostituito  con  l'È  comune  alle 
deciso  di  adottare,  per  i  quattro  punti  altre  nazioni  {Est  ital.  e  francese,  East 
cardinali,  le  iniziali  dei  nomi  inglesi,  ingl.).  A  poco  a  poco  questa  conven- 
Per  conseguenza  l'O  degli  italiani  e  zione  unificatrice  si  estese  dalla  Meteo- 
francesi  (Oye*-^,  Ouest)  fu  sostituito  col  W  rologia,  all'Astronomia  e  alla  Geografia. 


^H     Stella 

©     Sole 

([     la  Luna  in  generale 


Aspetti  degli  astri 

Opposizione       cP 
Congiunzione     cT 


Quadratura  Q 

Nodo  ascendente    Q, 
Nodo  discendente  y 


(1)  I  te;iii)i  del  \^r&'',e\lit  Almanacco  sono  riferiti  al  tempo  medio  civile  del  meridiano  del- 
l' Etna  col  simbolo  M.  K. 


f 

H    Acquarlo 

■  Posi-i 

■  Ariete 


9  MF.RCunio 
2  Vkxkrk 
5  La  TKunA 


Toro 

rìcmelll 

Caiu-ro 


-  10  - 
Simboli  zodiacali 


Leone 

Verylne 

Bilancia 


Simboli  planetari 

(j*  Marte 
4  Giove 


^    Novilunio 


Fasi  della  Luna 

Primo  Quarto 


Scorplona 
Bay  iit  arto 
Capricorno 


t)  Satttbxo 
^  Urako 
^  Nkttxtko 


®    Plenilunio 


C     Ultimo  Quarto. 


Anno  bisestile  1920 


Principio    delle   stagioni   astrononiicKe 


Primavera 20  marzo  a  22i>59n 

Estate 21  giugno,  18  40 


Autunno 23  settembre 

Inverno 22  dicembre 


(Si  ripete,  uua  volta  per  sempre,  che  i  tempi  sono  medi  civili  M.  K.). 


9»i2{)» 
4    17 


Questi  dati  valgono  per  l'intero  globo 
terrestre,  ma  naturalmente  bisogna  ba- 
dare che  nell'emisfero  australe  le  sta- 
gioni sono  contrarie  e  simmetriche 
delle  nostre.  Quando  da  noi  comincia 
la  primavera,  nell'  emisfero  australe  co- 
mincia l'autunno,  e  cosi  via. 

Nella  Meteorologia  il  principio  delle 


stagioni  si  assume  al  principio  dei  mesi 
di  marzo,  giugno,'  settembre  e  dicem- 
bre di  ogni  anno. 

NB.  —  Gli  "  ingressi  del  Sole  nei 
segni  dell'eclittica  „  sono  dati  più  avan- 
ti, in  testa  alle  efemeridi  mensili  del 
Sole  e  della  Luna  per  l'orizzonte  di 
Roma. 


Eclissi. 

Nell'anno  1920  si  verificheranno  due  eclissi  di  Sole  e  due  di  Luna. 

Il  3  maggio  ha  luogo  un  eclisse  totale  di  Luna  completamente  visibile  in 
Italia. 

Entrata  della  Luna  nell'ombra  della  terra:  3  maggio  1*'   l"  M.  E. 

Immersione «  2  15         ,. 

Mezzo  dell'eclisse „  2  51         ^ 

Emersione .     .  * „  3  27         „ 

Uscita  della  Luna  dall'ombra  della  terra  .  „  4  41         „ 

Chiamando  uno  il  diametro  della  Luna,  la  grandezza  dell'eclisse  è:  1,22. 
Nel  novilunio   seguente  ha  luogo  un  eclisse  parziale  di  sole,  invisibile  in 
1-uropa. 

(Maggio  18  fra  5''  17™  e  O»»  IS"  M.  E.) 

Il  27  ottobre  avviene  un  eclisse  totale  di  Luna  invisibile  in  Europa,  so 
pur  non  si  consideri  l'ultima  fase  penombrale,  i>riv;ì  «li  «innlsi.-isi  ÌMt<'r»»sse.  11 
medio  di  detto  eclisse  verificasi  a  15''  11"  M.  K. 


^  20  - 

11  10  novembre  lia  luogo  un  eclisse  parziale  di  Sole  fra  14'' 47'"  e  18''r)7'"M,E. 

Pressoché  in  tutta  la  penisola  il  Sole  tramonta  prima  che  principi  il  feno- 
meno; solo  sulla  costa  occidentale  della  Sardegna  e  nella  parte  occidentale 
dell'alta  Italia  si  può  vedere  col  cannocchiale  il  primo  contatto  col  Sole  che 
sta  per  tramontare. 

Con  intervallo  del  mese  lunare,  durante  tutta  l'annata,  a  Viffjinis  può  es- 
sere occultata  dalla  Lima;  nessuna  occultazione  è  visibile  in  Italia  di  notte, 
ma  vi  è  grande  avvicinamento  angolare  ogni  mese,  allorché  ha  luogo  la  con- 
giunzione in  ascensione  retta.  La  prima  volta  verificasi  il  13  gennaio  nella 
notte  con  luna  in  ultimo  quarto.  Un'occultazione  di  giorno  ha  luogo  il  18  ag. 


Calendario  perpetuo  giuliano  e  gregoriano. 


Nell'Almanacco  italiano  del  1916, 
pag.  16-19,  fu  riprodotta  la  tavola  del 
calendario  perpetuo  nella  forma  in  cui 
è  data  da  U.  Bouciiet  {Hémérologie, 
pag.  524  e  seg.).  Per  difetto  di  spazio 
qui  la  si  omette,  limitandoci  alle  se- 
guenti spiegazioni. 

Nella  tavola  del  calendario  perpetuo 
sono  notati,  uno  dopo  l'altro,  i  365  gior- 
ni dell'anno;  il  29,  febbraio  degli  anni 
bisestili  non  è  considerato.  Vi  sono  poi 
tre  altre  colonne:  la  I'^,  intitolata iV?«»f'- 
ro  d'oro,  serve  a  trovare  i  giorni  dei  no- 
viluni (e  quindi  anche  le  altre  fasi  e 
l'età  della  Luna)  nel  calendario  giulia- 
no; la  II*  colonna,  intestata  Epatta,  ser- 
ve al  medesimo  scopo  nel  calendario 
gregoriano,  e  la  IIP,  della  Lettera  dome- 
nicale, è  destinata  ad  indicare  la  corri- 
spondenza tra  i  giorni  del  mese  e  quelli 
della  settimana. 

Fino  dai  primi  secoli  della  Chiesa 
i  numeri  del  ciclo  metonico  furono  in- 
scritti nel  calendario,  come  un  mezzo 
facile  di  trovare  i  noviluni  di  un  anno 
qualunque.  Basta  perciò  apporre  il  nu- 
mero d'oro  1  a  tutte  le  date  dei  novi- 
luni del  primo  anno  del  ciclo,  il  nu- 
mero d'oro  2  a  tutte  le  date  analoghe 
del  secondo  anno,  e  così  di  seguito  fino 
al  numero  19  che  chiude  il  periodo; 
ciò  fatto,  quando  si  vogliano  sapere  i 
giorni  dei  noviluni  in  un  dato  anno, 
basterà  prendere  nel  calendario  i  giorni 
segnati  col  numero  d'oro  di  quell'anno. 
Ciò  vale  per  gli  anni  computati  secondo 
la  regola  giuliana,  tiittora  in  vigore 
presso  i  Bussi,  i  Greci  od  i  cristiani  di 
Oriente. 

Nel  computo  gregoriano  le  date  dei 
noviluni  nel  corso  di  un  dato  anno  si 
ottengono  mediante  l' epatta.  Nel  calen- 
dario sono  scritte  in  ordine  retrogrado 
le  epatte,  di  fianco  ai  successivi  giorni 
dell'anno,  incominciando  da  30  (ossia  0) 
che  corrisponde  al  1°  gennaio  e  conti- 
nuando così  periodicamente  fino  al  ter- 
mine dell'anno.  Con  questo  semplice 
artifizio  si  ottiene  che  i  giorni  dei  no- 


viluni iti  un  dato  anno  siano  quelli  che 
nel  calendario  perpetuo  sono  segnati  dal- 
l' epatta  di  quell'anno.  Ciò  è  reso  mani- 
festo, per  la  prima  lunazione  dell'anno, 
dal  segTiente  esempio,  nel  quale  si  è 
supposta  l' epatta  dell'anno  =-  10,  e 
quindi  l'età  della  Luna  al  1°  gennaio 
—  11  come  è  nel  1920: 


Età  dtlla 

Giorni 

Luna 

Epotte 

Gennaio  1 

11 

•ÓO 

2 

12 

29 

15 

25 

16 

16 

2t; 

15 

17 

27 

14 

18 

28 

13 

19 

29 

12 

20 

30 

11 

21 

1 

10  novilunio 

La  stessa  cosa,  cioè  la  coincidenza 
dell' epatta  annuale  col  giorno  del  no- 
vilunio, si  verifica  nel  resto  dell'anno, 
in  grazia  della  ripetizione  ciclica  delle 
epatte  scritte  in  ordine  retrogrado  nel 
calendario.  Per  effetto  di  questa  dispo- 
sizione le  date  segnate  da  ima  mede- 
sima epatta  si  succederebbero  a  inter- 
valli costanti  di  30  giorni.  Ma  poiché 
le  huìazioni  si  fanno  alternativamente 
di  30  e  di  29  giorni,  in  quelle  di  29  è 
stato  necessario  accoppiare  due  epatte 
in  un  medesimo  giorno,  oppure  omet- 
terne ima  del  tutto.  Per  la  durata  della 
lunazione  è  indifi"erente  che  si  tralasci 
un' epatta  piuttosto  che  un'altra.  Tut- 
tavia i  riformatori  del  calendai'io  vo- 
lendo dare  soltanto  29  giorni,  secondo 
r  uso  antico,  al  mese  lunare  di  Pasqua, 
hanno  stabilito  che  1' epatta  accoppiata 
sia  25;  perciò  questa  epatta  é  precisa- 
mente quella  che  é  stata  omessa  nei 
mesi  lunari  cavi,  o  di  29  giorni,  del  ca- 
lendario perpetuo  sopra  citato.  Per  tro- 
vare con  questo  calendario  i  noviluni 


ili  un  anno  la  cui  epatt.i  ò  25,  bisogna 
osservare  la  seguente  regola:  si  prende 
r  epatta  25  nei  meni  lunari  in  cui  è  segna» 
ta,  e  in  quelli  in  cui  manca  si  prende  in- 
voce  V epatta  24  nel  caso  che  il  numero 
:'oro  sia  minore  di  12,  e  Vepatta  26  quan- 
lo   il  numero  d'oro  sia  niaf/ffiore  di  11. 

Negli  anni  in  cui  concorre  il  nu- 
mero d'oro  19  con  l' epatta  19,  conio 
por  esempio  l'anno  gregoriano  1690,  il 
•il  dicembre  è  considerato  come  segnato 
nel  calendario  perpetuo  dall' epatta  19 
invece  cbe  dall'epatta  20:  allora  si  tro- 
vano due  noviluni  in  dicembre,  l'uno 
ni  giorno  2  (epatta  regolare  19)  e  l'altro 
al  31  del  mese  (epatta  eccezionale  19). 
Senza  questa  precauzione,  in  un  anno 
avente  il  numero  d'oro  19  e  l'epatta  19, 
il  calendario  perpetuo  non  avrebbe  dato 
nessun  novilunio  dal  2  dicemb.  di  quel- 
l'anno al  80  gennaio  dell'anno  seguente, 
che  ha  1  por  numero  d'oro  ed  1  per 
epatta.  Questo  caso  non  si  presenterii 
più  tino  all'anno  gregoriano  8511,  del 
quale  il  numero  d'oro  è  19  e  l'epatta  19. 

Riguardo  alla  lette,ra  domenicale  e 
alla  sua  funzione  nel  calendario  per- 
petuo, non  occori'ono  altre  spiegazioni, 
dopo  quelle  già  date  nella  introduzione 
cronologica. 

Mediante  il  calendario  perpetuo  di- 
venta cosa  facilissima  il  determinare 
la  data  della  Pasqua  per  un  anno  qua- 
lunque, del  quale  si  conosca  l'epatta 
e  la  lettera  domenicale.  A  partire  dal 
giorno  8  di  marzo  si  cerca  nel  calen- 
dario il  giorno  segnato  con  l'epatta 
dell'  anno  proposto  :  questo  è  il  giorno 
del  novilunio  ecclesiastico,  e  quindi  ag- 
giungendo 13  unità  alla  sua  data,  si  ot- 
tiene il  giorno  del  plenilunio  pasquale; 
allora  poi.  mediante  la  lettera  domeni- 
cale, si  trova  subito  la  data  della  do- 
menica susseguente,  cioè  della  Pasqua. 

Esempio  per  l'anno  1920.  —  L'epattii 
ò  10,  le  lettere  domenicali  sono  DC  e 
il  numero  d'oro  è  2.  Nel  calendario 
])erpetuo,  a  partire  dal  giorno  8  marzo, 
s'incontra  l'epatta  10  di  fianco  alla  data 
del  21  marzo:  dunque  il  plenilunio  ec- 
clesiastico avviene  il  3  aprile.  Questo 
giorno  è  segnato  con  B  nella  colonna 
delle  lettere  domenicali,  cioè  è  un  sa- 
bato. Dunque  un  giorno  dopo  cade  la 
domenica  susseguente  al  plenilunio  pa- 
squale, ossia  è  il  giorno  di  Pasqua,  il 
I  aprile.  Poiché  l'anno  1920  è  bisestile, 
i  deve  utilizzare  in  questo  calcolo  la 
•  conda  lettera  domenicale  (C). 

Aggiungo  qui  poche  parole  intorno 
all'uso  antico,  anzi  antiquato,  di  dare 
allo  lunazioni   i   nomi  dei  mesi  solari 


comuni.  Quest'uso  non  ha  probabil- 
mente altro  fondamentoall'infuori  dello 
credenze  popolari,  tuttora  vive,  intorno 
alle  supposte  influenze  della  Luna  sullo 
vicende  meteorologiche  e  sulla  vita  de- 
gli esseri  terrestri.  Già  più  d'un  se- 
colo fa  J.  .1.  La  Landk  si  pronunziava 
contro  una  simile  usanza.  (•)  Tuttavia 
anche  oggidì  molti  continuano  a  dare 
alla  lunazione  il  nome  del  mese  in  cui 
essa  ha  cominciato.  I  computisti  hanno, 
quasi  concordemente,  seguito  sempre 
la  regola  opposta,  secondo  l'antico  pre- 
cetto :  in  quo  completur  mensi  lunatio 
detur.  Sia  nell'una  clie  nell'altia  ma- 
niera, questa  usanza  è  puramente  con- 
venzionale, e  l'Astronomia  non  ci  ha 
assolutamente  nulla  a  che  vedere. 

La  regola  dei  computisti  è  sostenuta 
dal  Clavio  (Novi  Calendarii Romani  Apo- 
logia,  Roma,  1588,  lib.  II,  cap.  V),  il 
quale  mostra  che  essa  ha  il  suo  fon- 
damento nella  distribuzione  delle  lu- 
nazioni nei  19  anni  del  ciclo  metonico. 
Nel  1900,  per  esempio,  che  fu  il  primo 
anno  del  ciclo  corrente,  l'epatta  era  29, 
e  quindi  la  prima  lunazione  dell'anno 
incominciava  col  2  gennaio  e  finiva  il 
30,  come  si  vede  nel  calendario  perpe- 
tuo. Questo  era  incontestabilmente  e 
per  tutti  la  Lima  di  gennaio.  La  luna- 
zione seguente,  dal  31  geimaio  al  28 
febbraio,  doveva  quindi  essere  attri- 
buita al  febbraio,  e  così  di  seguito:  cia- 
scuna lunazione  prende  il  nome  del  mese 
in  cui  termina,  finché  si  arriva  al  mese 
di  settembre  del  III"  anno  del  ciclo 
(anno  embolismico  o  di  13  lunazioni). 
A  questo  mese  sono  da  attribuirsi  2 
lunazioni,  la  I'  che  va  dal  4  agosto  al 
2  settembre,  e  la  II'  dal  3  settembre 
al  1°  ottobre:  ciò  si  desumo  dal  calen- 
dario perpetuo  osservando  che  l'epatta 
di  quell'anno  è  21.  La  lunazione  se- 
guente è  quella  d'ottobre,  e  va  dal  2 
al  31  ottobre;  così  per  effetto  dell'em- 
bolismo la  Luna  è  rimessa  d'accordo 
col  mese  solare.  Andando  avanti,  essa 
ripiglia  ad  anticipare  continuamente, 
finché  si  accumulano  tanti  giorni  quanti 
bastano  ad  una  nuova  intercalazione,  e 
così  si  pi'osegue  lino  al  termine  del  ci- 
clo metonico. 

Bisogna  ricordare,  a  tal  proposito, 
che  una  lunazione  (intervallo  periodico 
delle  successive  congiunzioni  della 
Luna  col  Sole  o  rivoluzione  sinodica) 
vale  in  media 

2«<i  12»>  44"'  a-.S  =  a9<«,5306. 


(1)  Confi,  den  Teìnn*.  1*73  e  1174:  Journal  df$ 
òavantt,  dlcembru  li7l. 


—  22 


e  elle  il  ciclo  metonico  è  fondato  sulla 
equivalenza  approssimativa  tra  la  du- 
rata di  235  lunazioni 

(29,5306  X   235  :=  6939'i,69) 

e  la  durata  di  19  anni  giuliani  di  365 
giorni  e  un  quarto  ciascuno 

(365<i,25   X   19  =  6939<',75). 

Poiché  Tana  lunazione  dura  circa  29 
giorni  e  mezzo,  i  computisti  si  antichi 
che  moderni  formano  i  mesi  lunari  al- 
ternativamente di  29  e  di  30  giorni,  di- 
stinguendoli con  le  denominazioni  di 
cavi  e  pieni.  Così  se  supponiamo  che 
un  novilunio  coincida  col  principiare 
del  primo  giorno  di  un  dato  anno,  alla 
fine  di  quell'anno  si  conteranno  12  lu- 
nazioni intere,  che  formano  354  giorni, 
con  un  residuo  di  11  giorni  se  l'anno 
è  comune  e  di  12  giorni  se  l'anno  è 
bisestile.  In  ragione  di  12  lunazioni 
ogni  anno,  in  19  anni  se  ne  contereb- 
bei-o  228;  ma  19  anni  giuliani  equival- 
gono a  235  lunazioni,  dunque  ne  avan- 
zano 7,  che  sono  da  intercalarsi  nel 
periodo  dei  19  anni  e  che  perciò  son 
dette  eìnholismiche. 

Supponiamo  che  il  periodo  dei  19 
anni  comprenda  5  bisestili  (come  suc- 
cede se  il  primo  bisestile  è  uno  dei 
primi  tre  anni  del  periodo);  allora  19 
anni  giuliani  comprendono  365  X  19 + 
5  =  6940  giorni.  D'altra  parte  le  228  lu- 
nazioni alternate  di  29  e  di  30  giorni 
formano  114  X  (29  -4-  30)  =  6726  giorni. 
Dunque  per  quelle  7  lunazioni  inter- 
calari o  embolismiche  rimangono  di- 
sponibili 6940  —  6726  =  214  giorni.  Sot- 
traendo da  questi  i  5  giorni  introdotti 
dai  bisestili,  ne  restano  209,  che  si  pos- 
sono formare  con  6  lunazioni  di  30 
gioi-ni  e  una  di  29. 

Poiché  un  anno  comune  supera  di 
11  giorni  la  durata  di  12  lunazioni,  è 
chiaro  che  trascorsi  i  primi  tre  anni 
di  un  ciclo  metonico  bisognerà  inter- 
calare la  prima  lunazione  embolismica, 
ai  30  giorni,  e  ciò  si  ripeterebbe  ogni 
tre  anni  di  seguito,  se  l'intercalazione 
non  lasciasse  un  residuo.  Ma  appunto 
per  questa  ragione  gli  anni  in  cui  si 
contano  13  lunazioni  sono  distribuiti 
irregolarmente  nel  ciclo  metonico. 


Anticamente  questi  orano  gli  anni 
secondo,  quinto,  ottavo,  undicesimo, 
tredicesimo,  sedicesimo  e  diciannove- 
simo, cioè  quelli  a  cui  corrispondono 
i  numeri  d'oro  2,  5,  8,  11,  13,  16  e  19. 
Ma  nella  riforma  gregoriana  del  calen- 
dario quest'ordine  fu  mutato,  e  per  i 
7  anni  embolismici  furono  stabiliti 
quelli  designati  dai  numeri  d' oro  3, 
6,  9,  11,  14,  17  e  19. 

In  conformità  di  queste  regole  è  fa- 
cile formare  la  seguente  tavola,  in  cui 
si  parte  dal  1900,  che  è  il  primo  anno 
del  ciclo  metonico  attualmente  in  corso 
e  pel  quale  l' epatta  era  29. 


Lunazioni    Lunazioni    Età  della 
Anno  Numero      dopo  durante         Luna 

d'oro       il  1900  l'anno         0  «jenn. 


1900 

1 

0 

12 

29 

1901 

2 

12 

12 

10 

1902 

3 

24 

13 

21 

1903 

4 

37 

12 

2 

1904 

5 

49 

12 

13 

1905 

6 

61 

13 

24 

1906 

7 

74 

12 

5 

1907 

8 

86 

1-2 

16 

1908 

9 

98 

13 

27 

1909 

10 

111 

12 

8 

1910 

11 

123 

13 

19 

1911 

12 

136 

12 

0 

1912 

13 

148 

12 

11 

1913 

14 

160 

13 

22 

1914 

15 

173 

12 

3 

1915 

16 

185 

12 

14 

1916 

17 

197 

13 

25 

1917 

18 

210 

12 

6 

1918 

19 

222 
235 

13 
12 

17 

1919 

1 

29 

1920 

2 

247 

12 

10 

L'ultima  colonna  contiene  le  epatte, 
le  quali  si  succedono  con  un  ordine 
evidente,  determinato  dal  fatto  che 
l'anno  comune  supera  di  11  giorni  la 
durata  di  12  lunazioni  intere.  Perciò  si 
passa  dall' epatta  di  un  anno  a  quella 
dell'anno  seguente  aggiungendo  11  uni- 
tà e  togliendone  30  quando  la  somma 
è  maggiore  di  30. 

J^el  1918  si  ha,  per  numero  d'oro 
19,  r  epatta  17,  ma,  per  mantenere  sem- 
pre più  l'accordo  fra  l'anno  civile  e 
quello  lunare,  per  il  1919  si  pone  l'epat- 
ta  =i  29  (salto  della  Luna),  per  poi 
avere  nel  1920  l' epatta  —  10. 


-<-^|f->- 


Spiegazione  e  \iso  delle  efemeridi.*^^ 

Generalità. 


Nollo  j)agiuc  mensili  thi  40  a  (k>  la 
nosti'a  efemeride  dà,  giorno  per  giorno, 
parecchi  elementi  astronomici  di  cui 
la  conoscenza  è  utile  per  la  vita  ci- 
vile. Tali  elementi  sono  calcolati  per 
l'orizzonte  di  Roma  (Osservatorio  astro- 
nomico del  Collegio  Romano)  e  sono 
espressi  in  tempo  medio  civile  del- 
l'Etna. C'^)  Essi  sono  i  seguenti: 

I.  —  Principio  e  fine  dei  crepuscolo 
civile.  —  Questi  sono  press' a  poco  i 
momenti  in  cui  al  mattino  si  principia 
a  vederci  chiaro  nelle  abitazioni  e  in- 
vece alla  sera  bisogna  accender  i  lumi  ; 
fatta  astrazione,  ben  inteso,  dalle  con- 
dizioni variabili  dell'atmosfera. 

Si  ammette  che  il  principio  e  la  fine 
del  crepuscolo  civile  corrispondano  a 
quei  momenti  in  cui  rispettivamente 
scompaiono  al  mattino,  o  diventano  vi- 
sibili alla  sera,  le  stelle  di  prima  gran- 
dezza situate  nella  parte  dell'orizzonte 
opposta  al  Sole.  Secondo  le  osserva- 
zioni di  J.  H.  Lambert  (1760)  e  di  J.  F. 
WuRM  (1805),  ciò  succede  quando  il  Sole 
si  trova  a  6  gradi  e  mezzo  di  profondità 
sotto  l'orizzonte. 


(2)  Questo  è  II  tempo  internazionale  che  fu 
adottato  in  Itali»  come  t«mi'o  legale  unico,  a 
partire  d»l  1°  novembre  lb9^.  E-*xo  è  il  t^nipo 
medio  8olare  civile  corrispundentc  al  meridiano 
di  15gra<li  a  levante  di  Greenwidi.  Questo  me- 
ridiano u*il  nostro  paese  passa  per  Termoli  e 
per  r  Ktna.  in  Dalmazia  i>er  l' isola  Grossa,  in 
Boemia  per  Reichenberg  e  in  Prussia  per  Star- 
gar d. 

Si  dice  «tempo  civile»  per  distinguere  dal 
«tempo  astronomico».  Nejjli  usi  civili  la  gior- 
nata priniMpia  a  mezzanutte  (irro  ore)  Invece 
agli  astronomi  torna  comodo  di  ritardarne  il 
principio  lino  al  mezzodì  consecutivo,  liemliò 
sareblje  bene  che  anche  gli  astronomi  contas 
«ero  da  mezzanotte. 

r.a  locuzione  «  tempo  dell'  Europa  centrale  » 
esotica  e  indeterminata,  usata  tte»  poco  tempo 
fa.  è  sostituita  dalla  locuzione:  meridiano 
dell' Ktna  =^  M.  K  Le  ragioni  che  militano  ^cr 
questa  «liritura  sono  Troi»i>o  ovvie. 

Poiché  3rJU  gradi  valgoni>  24  volte  1.5  gradi, 
ne  sejiue  che  15  gradi  e(niivalgono  in  tenijM)  a 
un'ora  i)recÌ8a.  Siccome  poi  l'Etna  è  a  levante 
di  Greenwich,  ne  segue  che  i|uando  col  nostro 
tempo  lecxle  si  hanno  per  es.  le  ore  13.  col 
tempo  di  Greenwich  (o  dell'Europa  occidentale) 
si  hanno  le  orei  12  (mezzodì). 

Il' inconu)da,  benchfi  naturale,  distinzione 
delle  ore  in  «  antimeridiane»  e  <  pomeridiane  » 
è  evitata  contandole  tutte  ventiquattro  di  se- 
guito a  partire  dallo  zero  (mezzanotte).  Que- 
sto sistema  fu  adottato  in  Italia  tiim  dal  set- 
tembre 1859,  nel  servizio  telegrafico  del  Regno 
di  Sardegna  e  province  annesse:  nel  1803  fu 
esteso  al  servizio  ferroviario  e  così  andò  pro- 
pagandosi sempre  più,  anche  per  gli  usi  ordi- 
nari della  vita  civile. 


Molto  più  lungo  è  il  (crepuscolo  a*/ro- 
nomico,  il  quale  principia,  o  finisce, 
quando  diventa  percettibile,  o  cessa  di 
esserlo,  l'illuminazione  solare' noli' at* 
mosfera.  Secondo  antiche  osservazioui, 
ciò  avviene  quando  il  Sole  raggiunge 
la  profondità  di  18  gradi  sotto  l'oriz- 
zonte. 

II.  —  Passaggio  al  meridiano  (o  cul- 
minazione) del  Sole  e  della  Luna.  — 
Tempo  medio  a  mezzodì  vero.—  L'ora 
quotidiana  del  passaggio  del  Sole  al 
meridiano  di  Roma  (Collegio  Romano) 
è  data  fino  ai  secondi  interi.  Invece  per 
la  culminazione  della  Luna  l'approssi- 
mazione è  limitata  ai  minuti  primi. 

Come  si  sa,  l'intervallo  tra  due  ri- 
torni consecutivi  del  Sole  a  uno  stesso 
meridiano  si  chiama  giorno  solare  vero 
e  la  sua  durata  non  è  costante  nel  corso 
dell'anno.  Ciò  proviene  da  due  cause 
diverse;  1°  il  moto  proprio  apparente 
del  Sole  sull'eclittica  non  è  uniforme; 
11°  questo  moto  annuo  apparente  del 
Sole  si  compie  lungo  un  circolo  mas- 
simo (l'eclittica)  che  è  obliquo  rispetto 
al  circolo  dell'equatore  celeste  (sotto 
un  angolo  di  circa  23°  27'). 

11  moto  proprio  del  Sole  intorno  alla 
Terra  è,  come  tutti  sanno,  una  pura  ap- 
parenza, dovuta  al  moto  annuo  di  ri- 
voluzione della  Terra  intorno  al  Sole. 
Tale  movimento  si  effettua  in  un'or- 
bita ellittica  (però  di  piccola  eccentri- 
cità), e  ciò  che  vi  è  di  uniforme  in  una 
simile  specie  di  moto  è  la  descrizione 
delle  aree:  in  tempi  uguali  la  retta  {rag- 
gio vettore)  congiungente  il  Sole  (fisso) 
col  pianeta  (mobile)  descrive  aree 
uguali  (II'  legge  di  Keplero).  Ma  la  ve- 
locità propria  del  pianeta  varia  conti- 
nuamente, oscillando  tra  un  valore  mi- 
nimo e  un  valore  massimo.  11  valore 
minimo  ha  luogo  quando  il  pianeta 
passa  SiW afelio  (punto  dell'orbita  più 
lontano  dal  Sole);  si  ha  invece  il  va- 
lore massimo  quando  il  pianeti»  passa 
al  perielio  (punto  dell'orbita  più  vicino 
al  Sole). 

Nel  caso  della  nostra  Terra  l'epoca 
del  passaggio  al  perielio  è  al  princi- 
pio di  gennaio  e  quella  del  passaggio 
all'afelio  è  al  principio  di  luglio.  Que- 
ste sono  le  epoche  nelle  quali  recipro- 
camente il  Solo  passa  al  perigeo  e  al- 
l' apogeo. 


(1)  Ephemeni»,  meglio  in  italiano  efemtride  che  non  cfl'emeridv. 


—  24 

Essendo  ineguali  le  durate  dei  giorni 
solari  veri,  nacque  la  necessità  di  ab- 
bandonare il  tempo  solare  vero,  detei-- 
minato  dalle  successive  culminazioni 
dei  Sole  vero  a  un  dato  meridiano,  per 
sostituirvi  il  tempo  solare  medio,  de- 
terminato dalle  successive  culmina- 
zioni di  un  Sole  fittizio,  le  quali  si  suc- 
cedono a  intervalli  di  tempo  rigorosa- 
mente costanti.  (1)  Cosi  in  ogni  dato 
luogo  il  mezzodì  medio  lucale  è  deter- 
minato dal  passaggio  di  quel  Sole  fit- 
tizio (detto  Sole  medio)  al  meridiano 
locale,  e  il  moto  diurno  apparente  del 
Sole  medio  determina  in  ogni  luogo  il 
tempo  medio  locale. 

Ciò  premesso,  risultano  evidenti  que- 
ste tre  proposizioni: 

L  —  Tutti  i  luoghi  terrestri  che 
sono  situati  sotto  un  medesimo  meri- 
diano contano  nello  stesso  istante  fisico 
lo  stesso  tempo  locale,  vero  o  medio 
che  sia.  (2) 

IL  —  In  uno  stesso  istante  fisico 
il  tempo  locale  è  differente  da  luogo  a 
luogo,  quando  si  tratti  di  luoghi  ap- 
partenenti a  meridiani  diversi. 

III.  —  Se  di  tali  luoghi  ne  consi- 
deriamo due,  i  loro  rispettivi  tempi  lo- 
cali nello  stesso  istante  fisico  differi- 
scono tra  loro  di  una  quantità  costante 
che  è  uguale  alla  differenza  di  lon- 
gitudine tra  i  due  luoghi,  cioè  all'an- 
golo compreso  tra  i  loro  rispettivi  me- 
ridiani, misurato  in  tempo  invece  che 
in  arco  (nella  proporzione  di  li>  ogni 
15",  di  1"  ogni  15'  e  di  1'  ogni  15"). 
Se  il  luogo  A  è  situato  a  levante  del 
luogo  B,  a  ogni  istante  il  tempo  di  A 
sarà  uguale  al  tempo  di  B  più  la  ri- 
spettiva differen^  di  longitudine. 

Per  farsi  un  concetto  esatto  del  modo 
rapido  con  cui  variano  i  tempi  locali  in 
proporzione  delle  distanze  dei  luoghi 
in  longitudine,  basterà  considerare  i 
seguenti  numeri: 

Arco  (li  parallelo 


Latitudine  corrispondeiite  a  H 

geografica  ^i  ^^^^^  j^  lougit. 


parj 
ideili 


420 
46» 


km,  21,96 
„  20,71 
«     19,36 


(1)  N«»gU  usi  civili  questa  riforma  fu  intro- 
dotta verso  la  fine  dei  secolo  XVIII  e  nella 
prima  metà  del  XIX,  secondo  i  vari  paesi  d'Eu- 
ropa. Vedi  M.  Rajna,  L'ora  esatta  dappertutto. 
(Milano,  U.  Hoepli,.  1897),  pag.  52. 

(2)  Il  tempo  vero  ci  è  dato  immediatamente 
dagli  orologi  solari  comuni  (le  cosiddette  me»'i- 
diane),  dove  la  linea  del  mezzodì  e  le  altre  linee 
«>rarie  sono  altrettante  rette.  Il  tempo  medio 
ci  è  dato  dagli  orologi  meccanici  i  ouali,  quanto 
più  sono  Berfetti,  tanto  meglio  si  avvicinano 
all'ideale  di  un  audamento  esattameute  uui- 
fornie. 


Di  qui  si  vede  che  nei  nostri  paesi 
la  variazione  del  tempo  locale  arriva 
già  a  1  minuto  intero  per  soli  20  km., 
press'  a  poco,  di  distanza  nel  senso 
est-ovest. 

Tale  discordanza  nei  tempi  locali, 
abbastanza  sensibile  anche  tra  paesi 
relativamente  vicini,  non  poteva  più 
rimaner  trascurata  all'epoca  nostra, 
dopo  r  invenzione  delle  ferrovie  e  dei 
telegrafi.  Essendo  cresciute  enorme- 
mente la  rapidità,  la  frequenza  e  la 
facilità  delle  comunicazioni,  si  rico- 
nobbe ben  presto  la  necessità  di  una 
unificazione  regionale,  od  anche  nazio- 
nale, delle  ore.(i) 

Più  tardi  fu  sentito  il  bisogno  di  una 
unificazione  internazionale  delle  ore,  o 
almeno  di  una  facile  e  rapida  conver- 
tibilità dell'ora  di  uno  Stato  nell'ora 
di  un  altro.  A  ciò  provvede  il  sistema 
dei  fusi  orari,  detto  anche  delle  zone 
orarie,  il  quale  da  sopra  una  ventina 
d'anni  in  qua  ha  preso  una  notevole 
diffusione. (2)  Con  esso  si  raggiunge  una 
specie  di  unificazione  mondiale  delle 
ore,  senza  discordanze  eccessive  dai 
diversi  tempi  locali  e  quindi  senza  con- 
tradizioni col  giorno  naturale  e  con 
le  sue  parti  (mattino,  mezzodì,  sera  e 
notte). (3) 

Ritornando  alle  nostre  efemeridi, 
è  manifesto  che  per  ogni  luogo  sono 
fra  loro  equivalenti  le  due  locuzioni: 
"  ora  del  passaggio  del  Sole  vero  al 
meridiano,  espressa  in  tempo  medio  le- 
gale „  e  "  tempo  medio  legale  a  mezzodì 
vero  „.  Dunque,  nelle  pagine  mensili 
da  40  a  63,  la  colonna  intitolata  •'  pas- 
saggio (del  Sole)  al  meridiano  (di  Ro- 
ma) „  dà  il  tempo  medio  dell'Etna  a 
mezzodì  vero  di  Roma. 

Di  qui  si  può  ricavare  fiicilmente 
il  tempo  medio  dell'Etna  a  mezzodì 
vero  di  un  altro  luogo  qualsiasi,  di  cui 
si  conosca,  naturalmente,  la  posizione 
in  longitudine. 

Per  esempio,  il  duomo  di  Como  è 
situato  a  30™  19%  3  di  longitudine  orien- 
tale da  Greenwich,  e  l'Osservatorio  del 
Collegio   Romano  in  Roma  a  iO^SS",  1 


(1)  L'esempio  fu  dato  nel  1R43  dalla  Gran 
Bretagna,  che  adottò  l'ora  unica  di  Greeuwich 
pfT  r  Inghilterra  e  la  Scozia,  e  1'  ora  di  DuOliiu» 
per  l'Irlanda.  L'Italia  adottò  nel  1866  l'ora  di 
Koma,  e  la  Francia  nel  1891  l'ora  di  Parigi. 

(2)  Vedi,  in  fine  delle  presenti  spiegazioni, 
il  quadro  dei  tempi  legali  dei  principali  Stati 
del  mondo. 

(3)  Per  maggiori  nozioni  sulla  misura  del 
tempo  e  sul  sistema  dei  fusi  orari  consulta  il  già 
citato  libro  di  M.  Rajua;  L'ora  esatta  dapper- 
tutto, pag.  47  e  seguenti. 


25 


pure  a  levante  di  Greonwich.  Dunque 
Como  sta  a  ponente  di  Roma  per  13" 
.55',S,  ossia  (in  numero  tondo)  per  13'"36", 
quindi  il  Sole  passa  al  meridiano  del 
ihiomo  di  Como  13™ 36"  dopo  che  al  me- 
ridiano del  Collegio  Romano.  Basterà 
dunque  aggiungere  costantemente  13" 
My  al  tempo  legale  a  mezzodì  vero  di 
Homa,  per  ottenere  il  tempo  legalo  a 
mezzodì  vero  di  Como. 

Se  invece  si  trattasse  di  un  luogo  si- 
tuato a  levante  del  meridiano  di  Roma, 
l'operazione  da  eseguirsi  sarebbe  una 
sottrazione,  invece  di  un'addizione.  Per 
esempio,  la  longitudine  orientale  (da 
(ìroenwich)  del  semaforo  di  Brindisi  e 
uguale  a  l''ll™51",5,  e  quindi  quel  pun- 
to sta  a  levante  del  Collegio  Romano 
jier  21™ 56%  in  numero  tondo.  Dunque 
il  Sole  passa  al  meridiano  di  Brindisi 
-'  1™  56"  prima  che  al  meridiano  del  C.  R., 
u  per  avere  il  tempo  legale  a  mezzodì 
vero  di  Brindisi  basterà  sottrarre  la 
({uantità  costante  21™ 56'  al  tempo  le- 
dale del  passaggio  del  Sole  vero  al  me- 
ridiano di  Roma  (C.  R.). 

Questo  dato,  del  tempo  legale  a  mez- 
zodì vero  di  un  luogo  qiyilsiasi,  serve 
l)er  regolare  gli  orologi  meccanici  per 
mezzo  delle  "meridiiUio„  a  tempo  vero. 

III.  —  Sorgere  e  tramontare  del  Sole 
e  della  Luna.  —  Questi  dati  si  riferisco- 
no, per  il  Sole  al  suo  centro  e  per  la 
Luna  al  lembo  superiore. 

La  ragione  di  scegliere  il  lembo  su- 
periore della  Luna,  e  non  il  centro,  sta 
nel  fatto  che  il  fenomeno  apparente  di 
assai  poco  differisco  dal  vero,  quando 
il  primo  sia  riferito  al  lembo  superiore 
e  il  secondo  al  centro. 

I  dati  sono  adunque  apparenti,  per- 
dilo nel  calcolo  fu  tenuto  conto  della 
j>a rollasse  (cioè  del  fatto  che  l'astro  non 
è  a  distanza  infinita  dalla  nostra  Terra) 
e  della  rifrazione  aatrononiica.  Quest'ul- 
timo fenomeno  è  dovuto  all'atmosfera 
che  circonda  il  globo  terrestre  e  pro- 
duce un  alzamento  apparente  dagli 
astri,  tanto  maggiore  quanto  più  l'astro 
è  vicino  all'orizzonte.  Così  il  sorgere 
apparente  di  un  astro  avviene  prima 
cne  esso  sia  arrivato  realmente  all'oriz- 
zonte; in  apparenza  il  fenomeno  av- 
viene quando  l'astro  arriva  a  quel  cir- 
colo minore  (parallelo  all'orizzonte)  che 
sta  circa  36  minuti  d'arco  più  in  basso. 
Reciprocamente,  al  tramonto,  l'astro 
scompare  solo  quando  raggiungo  lo 
stesso  circolo  minore  testé  definito.  È 
quindi  manifesto  che  la  rifrazione  ac- 
celera il  sorgere  degli  astri  e  ne  ritarda 
il  tramonto.  Per  il  Sole  tale  effetto  im- 


porta, nei  nostri  paesi,  da  3  a  4  minuti 
di  tempo,  secondo  le  stagioni. 

Per  la  Luna  si  ha  l'effetto  inverso, 
poiché  la  parallasse  orizzontalo  di  essa 
è  maggiore  della  rifrazione  aumentata 
del  raggio  lunare. 

Quando  la  Luna  è  apogea,  il  sorgere 
e  il  tramontare  apparente  del  lembo 
superiore  quasi  concorda  col  sorgere  e 
e  tramontare  vero  del  centro. 

In  via  generale  la  Luna  può  esserci 
utile  come  astro  illuminatore  noi  7  od 
8  giorni  che  precedono  o  che  seguono 
il  plenilunio,  e  meglio  d'inverno  che 
d'estate,  per  il  fatto  notissimo  che  nei 
pler^ilunt  invernali  la  Luna  va  molto 
più  alta  nel  cielo.  11  sapere  con  una 
certa  esattezza  le  ore  del  sorgere  e  del 
tramontare  della  Luna,  nel  periodo  che 
va  dal  primo  all'ultimo  quarto,  può 
quindi  essere  una  nozione  abbastanza 
utile.  Naturalmente  si  dovrà  sempre 
badare  alle  circostanze  locali,  tanto  in- 
fluenti sotto  questo  aspetto*  nei  paesi 
di  montagna. 

La  rotazione  apparente  del  cielo  da 
levante  a  ponente  (dovuta,  come  si  sa, 
alla  rotazione  del  globo  terrestre  in 
senso  contrario),  fa  descrivere  ogni  24 
ore  a  un  astro  qualunque  (supposto 
.fisso  sulla  sfera  celeste)  un  parallelo 
della  sfera  (circolo\minore  parallelo 
all'equatore).  Di  questo  parallelo  la 
parte  che  sta  sopra  all'orizzonte  si 
chiama  '•  arco  diurno  „.  È  manifesto 
che  si  ottiene  il  valore  dell'arco  diurno 
espresso  in  tempo  sottraendo  l'ora  del 
sorgere  da  quella  del  tramonto  conse- 
cutivo. 

Qui  si  suppone,  come  fu  detto,  che 
il  luogo  dell'astro  sia  fisso  sulla  sfera 
celeste  almeno  per.  la  durata  di  24  ore. 
Ciò  è  vero,  con  un  rigore  che  si  può 
qiuisi  dire  assoluto,  per  le  stelle  (lo 
cosidette  "  fisse  „),  e  con  sufficiente  ap- 
prossimazione anche  per  il  Sole  e  per 
i  pianeti.  Ma  il  caso  è  diverso  per  la 
la  Luna,  perchè  questa  in  circa  2'7  gior- 
ni e  un  terzo  fa  un  giro  completo  sulla 
sfera  stellata,  nel  senso  da  ponente 
verso  levante,  e  quindi  ogni  24  ore  si 
sposta,  in  media,  di  circa  13  gradi  (quo- 
ziente di  360  diviso  per  27,33).  Ma  per 
analogia  si  può  usare  la  locuzione  "arco 
diurno  „  anche  nel  caso  della  Luna,  per 
significare  semplicemente  l'intervallo 
di  tempo  durante  il  quale  l'astro  sta 
sopra  all'orizzonte. 

Parimente,  si  chiama  "arco  semi- 
diurno „  l'intervallo  di  tempo  che  passa 
tra  il  sorgere  di  un  astro  e  la  sua  cul- 
minazione consecutiva;  oppure  tra  la 


•2G  _ 


culminazione  e  il  tramonto  consecu- 
tivo. 

PercoiTendo  l'efemeride  lunare  tro- 
viamo che  a  ogni  lunazione  vi  è  un 
giorno  in  cui  manca  l'ora  del  tramonto 
(verso  l'epoca  del  primo  quarto),  e  vi 
è  un  altro  giorno  in  cui  manca  l'ora 
del  sorgere  (verso  l'epoca  dell'ultimo 
quarto).  Per  esempio,  il  giorno  2iS  gen- 
naio 1920  la  Luna  tramonta  a  Roma  a 
23'' 6"";  siccome  il  tramonto  consecu- 
tivo avviene  a  C'  14™,  cioè  dopo  la  mez- 
zanotte, è  manifesto  che  esso  non  po- 
teva inscriversi  sotto  la  data  del  27 
(altrimenti  sarebbe  venuto  appena  1'' 
8™  dopo  il  precedente)  e  che  invece 
corrisponde  alla  data  del  28. 

A  partire  da  ogni  caso  come  questo, 
in  cui  cioè  manca  l'ora  del  tramonto, 
è  chiaro  che  volendo  calcolare  giorno 
per  giorno  gli  archi  diurni  della  Luna, 
bisogna  prendere  il  diminuendo  (cioè 
l'ora  del  tramonto)  nella  riga  di  sotto, 
aumentandolo  previamente  di  24  ore. 
Ciò  vale  per  una  metà  della  lunazione, 


fino  al  giorno  in  cui,  per  ima  ragione 
analoga  a  quella  detta  sopra,  manca 
l'ora  del  sorgerò.  Seguitando  l'esempio 
di  poco  fa,  arriviamo  nella  colonna  del 
sorgere  a  23'' 27'"  del  9  febbraio;  il  sor- 
gere consecutivo  avviene  a  0''  26""  del 
giorno  11,  e  per  conseguenza  nel  giorno 
intermedio  deve  mancare  l'ora  del 
sorgere. 

IV.  —  Età  della  Luna.  —  Questo  è 
il  numero  di  giorni  che  a  vma  data 
epoca  sono  trascorsi  dall'ultimo  novi- 
lunio precedente  fino  a  quell'epoca. 

L'età  della  Luna  si  suol  dare  in 
numeri  interi,  trascurando  le  frazioni 
di  giorno.  A  tal  proposito  si  segue  la 
regola  di  contare  il  giorno  stesso  del 
novilunio  come  primo  giorno  della  lu- 
nazione, se  l'epoca  del  novilunio  astro- 
nomico è  anteriore  al  mezzodì  medio, 
mentre  nel  caso  contrario  è  il  giorno 
seguente  quello  che  si  prende  come 
primo  giorno  della  lunazione.  Con  que- 
ste condizioni  l'ultimo  giorno  d'una 
lunazione  sarà  il  29  o  il  30. 


Ridtizioiie  del  sorgere  e  tramontare  del  Sole  dal- 
l'orizzonte di  Roma  a  quello  <U  \in  altro  luogo 
qualunque  in  Italia  e  nelle  regioni  circonvicine. 

Come  fu  già  detto,  i  dati  delle  no-  differenza  nei  tempi  del  sorgere  e  tra- 
stre  efemeridi  valgono  propriamente  montare  del  Sole,  tra  un  luogo  alla 
per  l'orizzonte  di  Roma.  Tuttavia  essi  latitudine  di  Roma  e  un  altro  situato 
potrebbero  servire,  in  via  d'appressi-  sul  medesimo  meridiano  del  primo,  si 
inazione,  per  una  notevole  estensione  calcola  facilmente  che  i  limiti  in  lati- 
di  territorio  nell'Italia  centrale  e  me-  tudine  sono  i  due  paralleli  di  38°  58'  e 
ridionale.  di  44°  50';  cioè  si  va  press'  a  poco  dal 

Volendo  limitare  l' errore  a  circa  parallelo  di  Nicastro  a  quello  di  Parma, 
10  minuti  di  tempo,  si  potrebbe  arri-  per  circa  650  km.  di  estensione  nel 
vare,  nel  senso  della  longitudine,  fino  senso  dei  meridiani, 
al  meridiano  di  Termoli,  che  passa  a  Ciò  premesso,  vediamo  come  si  pro- 
levante del  meridiano  di  Roma  (Monte  cede  per  ridurre  il  soVgere  e  tramon- 
Mario)  per  2°  32'  35"  =  10™  10%  in  nu-  tare  del  Sole  dall'orizzonte  di  Roma  a 
mero   tondo.  Alla  latitudine  di  Roma  quello  di  un  altro  luogo  qualunque  (in 

Italia  e  nelle  regioni  circonvicine),  che 
sia  dato  mediante  le  sue  coordinate  sreo- 


(41°  54')   questo  arco  di  parallelo  vak 
in  lunghezza  211  km. 


Nel   senso   della  latitudine  non  ha  grafiche  di  latitudine  e  longitudine, 
estensione  fissa  la  zona  geografica  en-  Per  maggior  chiarezza  facciamo  un 

tro  la  quale  si  potrebbero  usare  i  dati  esempio.  Si  cerchi  il  sorgere  e  tramon- 

delle  nostre  efemeridi  —  relativamente  tare   del  Sole  a  Firenze  per  il  giorno 

al  sorgere  e  tramontare  del  Sole  —  com-  21  marzo  1920.  La  posizione  geografica 

mettendo  un  ejTore  inferiore  a  10  mi-  di   Firenze   è   la   seguente:   latitudine 

nuti  di  tempo.  L'estensione  di  quella  boreale  =  43°  47';  longitudine  orientale 

zona   è   variabile  secondo  le  stagioni,  da  Greenwich  (in  tempo)  =  45™.  Roma 

Agli  equinozi  tale  estensione  è  illimi-  è  situata  a  50"^  di  longitudine  orientale 

tata:    allora    il    giorno    è    uguale   alla  da  Greenwich,  ossia  a  10'"  di  longitu- 

notte  da  per  tutto,  e  a  tutte  le  latitu-  dine  occidentale  dall'Etna;  quindi  per 


dini  —  fuorché  entro  le  due  calotte 
glaciali  —  il  Sole  sorge  alle  ore  6  e 
tramonta  alle  ore  18  di  tempo  vero 
locale.  Invece  quella  zona  ha  un'esten- 
sione minima  ai  solstizi.   Per   10™  di 


passare  dal  tempo  dell'Etna  al  tempo  di 
Roma  bisogna  sottrarre  10™,  e  così  si  ha 


21 
marzo  < 
1919    ( 


Sorsere del0a Roma 6^ 4"'  1  i"  tempo 
Tramonto      „       ,     18 11  r":,r«!;l.\r 


/  di 


Ora   questi  due   tempi   si   possono  ò  prossimo  all'equatore  rimane  annui- 

i considerare    con    grande    approssima-  lata  l'influenza  della  diversità  «li  lati- 

zione  come  i  tempi  locali  del  sorgere  e  tudine  sui  tempi  del  sorgere  e  del  tra- 

jdel  tramonto  a  Firenze.  L'errore  che  montare. 

(così  si  commette  è  quasi  tutto  dovuto  Ma  è  facile  tener  conto  anche  del- 

jalla  differenza  di  latitudine  tra  i  due  l'influenza  della  latitudine;  basta  far 

[luoghi,  e  sappiamo   che   questa  causa  uso  di  opportune  tavole  di  correzione, 

non  influisce  mai  in  misura  superiore  La    tavola    che    diamo    qui   appresso 

[al  limite  di  10  minuti,  essendo  Firenze  (tav.   I).   ha   per   argomento  Aorticalo 

compresa  entro  la  zona  geografica  che  (cioè   nel   senso   dell'altezza  della  pa- 

sopra   abbiamo  definito.  D'altra  parte  gina)  Varco  òeniidiurno  del  Solo.(l)  Nel 

Firenze  è  situata  a  15""  di  longitudine  senso  orizzontalo  la  tavola  procede  per 

occidentale  dall'Etna  e  quindi  si  passa  gradi  interi,  da  ,86»  a  47»  di  latitudine 

dal    tempo    di    Firenze    a    quello  del-  boreale. 

l'Etna  mediante  l'aggiunta  di  15"'.  Cos\  L'uso  di  questa  tavola  è  reso  chiaro 
si  trova  che  a  Firenze  il  21  marzo  dal  seguente  esempio. 
1920  il  Sole  sorge  a  6''  19"'  e  tramonta  Si  cerchi  il  sorgere  e  tramontare  del 
a  18''  26",  in  tempo  medio  civile  del-  Sole  a  Milano  per  il  giorno  8  giugno 
l'Etna.  1920.  La  posizione  geografica  di  Milano 
In  questo  esempio  bastava  eviden-  (Osservatorio  di  Brera)  è  la  seguente: 
temente  applicare  ai  dati  primitivi  latitudine  boreale  ^  =  45°  27'  59"  —  45" 
dell'effemeride  (&^  14'"  e  18''  21™)  la  cor-  28',  0  =•  45°,  47  (riducendo  prima  i  se- 
rezione —  10"  +  15™  =  +  5™,  cioè  ag-  condi  in  frazione  decimale  del  minuto 
giungere  5""  (che  è  il  valore  della  dif-  e  poi  i  minuti  in  frazione  decimale  del 
ferenza  di  longitudine  tra  Roma  e  grado);  longitudine  orientale  da  Green- 
Firenze,  in  tempo).  wich  (in  tempo)  >-  =  36"  46".  Di  qui 
Avendo  considerato  l' epoca  del-  risulta  che  per  passare  dal  tempo  di 
l'equinozio  di  primavera,  siamo  sicuri  Milano  al  tempo  Etneo  bisogna  ag- 
che  i  risultati  ottenuti  sono  esatti,  giungere  23"  14',  ossia,  in  numero 
perchè   sappiamo   che  quando  il  Sole  tondo,  23". 

Ciò  posto,  si  ha,  per  il  giorno  SOLE 

-iugnol920:  ^ : — ' n 

Sorgere  al  Traniouto  Arco 
meridiano                                      »«•"'♦!• 
1  alla  effemeride,  per  Roma,  in  tem- 
po Etneo 4i'37m               12h  9™                 lOhél»               7»«32n> 

Kiduzione  al  tempo  di  Roma -   10  —  10 

Tempo  medio  civile  di  Roma 4  27  19  31   . 

Ora  bisogna  ricorrere  alla  tavola  di  Rimane   da   interpolare    nel    senso 

riduzione  (tav.  I).  Dapprima  conviene  della  latitudine.  La  differenza  per  1"  è: 

«onsiderare  i  due  paralleli  di  45°  e  di  jj^„  3  _  jj„  3  _  ^„q 

1«)' che  comprendono  quello  di  Milano.  .    ,.       '      .,            ,,,',..-    ., 

l'er  7>'32'"  di  arco  semidiurno  la  tavola  «    q"»ndi    pei"    il    parallelo    di    4o°,47 

(l;i  i  seguenti  valori  della  riduzione:  avremo: 

®  4m,0  X  0,47  =  Im.g 

^  sorgere         -   11",3  „„  3  ^  j    g  ^  13„  2. 

per  3  —  4oo V 

(  tramonto     +  11  ,3  Dunque  il  valore  definitivo  della  ri- 

_  duzione  dal  parallelo  di  Roma  a  quello 

er  'j  =  46"      ...    '  ^°''^®'®              ^  '  di  Milano  è,  per  il  giorno  considerato, 

^^^  '            \  tramonto     +  15  ,3  T  1^"N  ^  ^^^'^  abbiamo  : 

Sorgere  Tramonto 

Tempo  medio  civile  di  Roma i»"»?"»  19h31m 

Riduzione  al  parallelo  di  Milano ~  ^3  +  ^«^ 

Tempo  medio  civile  di  Milano *  1*  19  44 

Riduzione  al  tempo  medio  civilo  dell'Etna +  23  +  23 

Tempo  del  M.  E *  87  20    7 

(1)  lu  generale  si  chiamano  argomenti  delle  tavolo  numeriche  quel  numeri  con  culai  entra 
nella  tavola  e  iu  corriapoudcuza  dei  quali  ai  trovauo  l  valori  cercati. 


—  28  — 

Nel  caso  che  si  volesse  risolvere  il  e  cosi  prepararsi  una  tabella  valevole 

problema  per  una  serie  di  giorni,  in  un  per   la  latitudine  del  luogo.  Fatto  ciò, 

luogo    determinato,    è    manifesto   che  rimarrebbe  poi  soltanto  da  interpolare 

prima  converrebbe  interpolare  orizzon-  in   questa   tabella   verticalmente,    cioè 

talmente  tra  due  colonne  della  tav.  I  nel  senso  dell'arco  semidkirno. 


Riduzione  del  sorgere  e  tramontare  apparente  del 
lembo  s^&periore  della  Ivuna  dall'  orizzonte  di 
Roma  a  qtiello  di  un  altro  luogo  qualunque  in 
Italia  e  nelle  regioni  circonvicine. 


Richiamando  le  nozioni  date  sopra, 
riguardanti  l'estensione  variabile  della 
zona  geografica  entro  la  quale  lo  spo- 
stamento dell'osservatore  in  latitudine 
produce  sul  sorgere  e  tramontare  del 
Sole  una  variazione  inferiore  a  10'", 
passiamo  ora  a  considerare  il  caso  del 
sorgere  e  tramontare  della  Luna. 

In  questo  caso  sono  due  i  periodi 
da  considerarsi,  uno  breve  che  è  la  ri- 
voluzione siderale  àoìla.  Luna   (27"*  -— ì 

e   l'altro   molto   più   lungo,   che  dura 

2 
6793<>  ossia  18  anni  e    -  (o  circa  230  lu- 

1 
nazioni,  di  29*>  ---  ciascuna).  Questo  se- 
condo periodo  è  la  rivoluzione  siderale 
dei  nodi  dell'orbita  lunare  (quei  due 
punti  opposti  in  cui  l' eclittica  è  inter- 
secata dal  piano  dell'  orbita). 

Nel  primo  periodo  la  Luna  traversa 
due  volte  l'equatore  celeste,  andando 
da  un  lunistizio  all'altro  (luoghi  di  mas- 
sima declinazione,  boreale  od  australe, 
della  Luna),  e  quindi  la  variazione  che 
oi'a  stiamo  considerando,  dipendente 
da  uno   spostamento   dell'  osservatore 

in   latitudine,   è   soggetta  in   27^  -„    a 

vicende  simili  a  quelle  che  nel  caso 
del  Sole  si  compiono  nel  periodo  di 
un  anno.  2 

Nel  secondo  periodo,  di  18*  . . ,  i  due 

lunistizi  fanno  il  giro  della  sfera  stel- 
lata, oscillando  in  declinazione  tra  i 
due  limiti  di  18°  9'  e  28°  45',  tanto  bo- 
reali come  australi.  Per  quel  che  ora 
c'interessa  il  caso  più  sfavorevole  si 
verifica  quando  la  declinazione  della 
Luna  arriva  al  suo  valore  massimo  as- 


soluto, e  si  trova  che  allora  i  limiti  in 
latitudine,  per  10™  di  variazione  nelle 
epoche  del  sorgere  e  tramontar  della 
Luna,  tra  un  luogo  situato  sul  paral- 
lelo di  Roma  e  un  altro  luogo  sullo 
stesso  meridiano  del  primo,  sono  i  due 
paralleli  di  39°  47'  e  di  44°!'.  Ossia  si 
va  a  un  dipresso  dal  parallelo  di  Ca- 
sti'ovillari  a  quello  di  Seravezza,  per 
un'estensione  di  circa  470 km.  nel  senso 
dei  meridiani. 

La  tavola  di  riduzione  (tav.  II)  è 
disposta  precisamente  come  l'altra  re- 
lativa al  sorgere  e  tramontar  del  Sole 
(tav.  I),  e  perfettamente  analogo  ne  è 
l' uso. 

Si  cerchi,  per  es.,  il  sorgere  e  tra- 
montar della  Luna  a  Otranto,  per  il 
giorno  5  gennaio  1920.  Posizione  geo- 
grafica di  Otranto  (canrpanile)  :  ?  =  40° 
8'  43"  ==  40°  8',7  =  40°,15;  >.  =  1^  13™  58' 
=  1''  14"  (in  numero  tondo)  a  oriente 
di  Greenwich.  Riduzione  del  tempo  lo- 
cale in  tempo  Etneo.  -=  —  14™,  poiché 
Otranto  è  per  14™  a  levante  del  meri- 
diano dell'Etna. 

Dalla  nostra  efemeride  risulta  che 
a  Roma,  il  giorno  5  gennaio  1920,  la 
Luna  tramonta  a  6''  42™  e  sorge  a  16**  39™ 
t.  m.  civile  di  Roma.  Manca  per  quel 
dì  l'epoca  della  culminazione.  Ma  è 
chiaro  che  la  culminazione  anteriore 
al  tramonto  è  quella  (23''  18™)  inscritta 
sotto  la  data  del  4,  e  che  la  culmina 
zione  consecutiva  al  sorgere  è  quella 
^Qh  jyra^  relativa  al  giorno  6.  Per  calco- 
lare 1  due  valori  dell'arco  semidiurno, 
relativi  uno  al  tramonto  e  l'altro  al 
sorgere,  è  manifesto  che  bisogna  au- 
mentare di  24i'  intere,  in  ambedue  i 
casi,  il  diminuendo,  e  così  si  ha: 


A  Roma,  in  tempo  M.  E 

Riduzione  al  tempo  di  Roma  , 

Tempo  m^dio  civile  di  Roma 


LU  J 

I  A 

Tramonto 
6h52™ 
—  10 

Sorgere 

16h49m 

-   10 

Arco  seiiiid.  =-  to 

"al 

tiiiiiioDto     al  sorj-ere 

6  42 

16  ay 

7b3im                  7h30m 

—  -21)  — 

La  nostra  tavola  di  riduzione  dj\  in  corrispondenza  ai  suddetti  due  valori 
ir.'irco  seniidiurno,  i  seguenti  numeri: 


Riduzione  per  il  tramonto 


per  te 


(  3  =  40°      —  r>n.,5 

(4  —  410       _  2    ,6 


per  ?  =  40",  15       -  5n«,5  -|-  O»,*  = 


diff.  per  1" 
id.    per  U-.ló 


3  ,0 
0    ,4 


Riduzione  per  II  sorgere 

r  9  =  40o     +  r)m,2 

per  to  —  7>'  30m  ?  per  :j  =  40",16 

f   9  =,■*!''      _+_2  .5 

diff.  per  lo        —  2   ,7 
Id.   per  U",15    —  0  ,4 

Quindi  si  ha  (.">  gennaio  1920): 

Tempo  modio  civile  di  Roma   

Kiduz.  al  parallelo  di  Otranto 

Tempo  medio  civile  di  Otranto 

Riduz.  al  tempo  medio  Etneo 

Tempo  medio  Etneo 


+  ó™.; 


Om.4  T=  -f-  4"',8 


Triiinonto 

S»»r}fere 

CU  42m 

16h39m 

-      6 

-h      5 

«   37 
—    14 


Riduzione  della  culminazione  della  I^una  dal  me- 
ridiano di  Roma  a  quello  di  un  altro  luogo  qua- 
lunque in  Italia  e  nelle  regioni  circonvicine. 


La  Luna  lia.  come  sappiaino,  un 
tV)rte  nìoto  apparente  fra  le  stelle,  nel 
senso  da  ponente  verso  levante  (senso 
iliretto,  che  è  quel  medesimo  del  moto 
annuo  apparente  del  Sole),  con  una  ve- 

loci'ù    media    diurna    di   circa   13°   - 

6 

(Uguale  quindi  a  circa  13  volte  la  ve- 
locità media  diurna  del  moto  proprio 
del  Sole).  Ciò  premesso,  supponiamo 
che  in  un  giorno  d  novilunio  la  Luna 
passi  a  un  dato  meridiano  esattaniente 
insieme  col  Sole  ;  è  chiaro  che  il  giorno 
■'•'guente  la  Luna,  essendosi  spostata 
nel  frattempo  verso  levante,  ritornerà 
al  meridiano  in  ritardo  rispetto  al  Sole. 
Le  forti  ineguaglian/e  a  cui  è  soggetto 
il  moto  della  Luna  intorno  alla  Terra 
(le  (juali  son  dovute  principalmente  al- 
l'a/ione  perturbatrice  del  Sole)  fanno 
che  l'intervallo  tra  due  culminazioni 
-nsecutive  della  Luna  non  ha  una  du- 
rata costante,  ma  può  variare  tra  24'»  38™ 
e  25"  6™.  Come  valor  medio  si  adotta 
24»'  SO--..^. 

In  virtù  della  rotazione  diurna  ap- 
parente del  cielo  la  Luna  dunque  fa 
un  giro  completo  (360")  in  24''50",5,  in 
media,  e  quindi,  se  consideriamo  due 


meridiani  distanti  fra  loro 


360» 
24 


15° 


(cioè  l»»  precisa)  in  longitudine,  la  Luna 
impiegherà,  sempre  in  media,  un  tem- 

po  =  -~ —  1^  2"',104  per  passare 

dal  meridiano  più  orientale  a  quello 
più  occidentale.  Sia  A  un  luogo  sul 
primo  meridiano  e  B  un  luogo  situato 
sul  secondo  ;  allora,  se  t  è  i\  tempo  lo- 
cale della  culminazione  della  Luna  in  A, 
sarà  in  media  uguale  a  f +  2™.  104  il 
tempo  locale  della  culminazione  della 
Luna  in  B. 

Indicando  in  generale  con  AÀ  la  dif- 
ferenza di  longitudine  tra  i  duo  luoghi, 
espressa  in  ore  e  frazioni  decimali  del- 
l'ora, sarà  in  media  t  -r  2'".104  X  A/,  il 
tempo  locale  della  culminazione  della 
Lima  in  B,  quando  sia  t  il  tempo  locale 
della  culminazione  in  A. 

Invece  di  adoperare  il  valor  medio 
(50°,5)  del  ritardo  diurno  della  Lmni 
rispetto  al  Sole,  sarà  più  esatto  ado- 
perare il  valor  attuale,  desumendolo  da 
un'efemeride  astronomica.  Si  cerchi, 
per  es.,  l'ora  della  culminazione  della 
Luna  a  Taranto  per  il  giorno  23  gen- 
naio 1920.  Coordinate  geografiche  di  Ta- 


ranto  (S.  Cataldo):  e  =  -iO"  28'  83";  >-  = 
1^  8™  55"  E.  di  Greenwich.  Riduzione  del 
tempo  locale  in  tempo  Etneo  por  Ta- 
ranto =  —  8"'  55%  ossia  (in  numero 
tondo)  =  —  9'".  Differenza  di  longit. 
fra  Taranto  e  Roma  (C.  R.)  —  1'"  8'"  55" 
—  Oh  49"'  55"  =  Oli  19"'  0"  =  0h,32. 
Dalla  nostra  efemeride  si  ha: 

Passaggio  della  (J 
al   meridiano   di  Roma 


]0  .— 

nio  per  la  culminazione  della  Luna  a 
Taranto  il  dì  23  gennaio  1920: 


Tempo  medio  locale. . .  13i«52' 
lliduz.  in  tempo  Etneo 

Tumpo  med.  Etneo. . . . 


Genn.  1920    T.  Etneo      Tempo  Ice.   Intervallo 


131'  15n 
14  2 
14    48 


13h    5m 

13  52 

14  38 


241'  47" 
24    46 


Come  valore  attuale  del  ritardo 
diurno  della  Luna  rispetto  al  Sole  pos- 
siamo prendere,  per  il  dì  23,  la  media 
aritmetica  (46"',5)  dei  ritardi  relativi  ai 
due  giorni  adiacenti.  Allora  il  ritardo 
per  1''  di  spostamento  dell'osservatore 

46-",  5 


in  longitudine  vale 


24 


]'",9:  quindi 


il  ritardo  por  0i',32  vale  l'",9  X  0,32 
=  0"',6  ossia  (in  numero  tondo)  1'".  Poi- 
ché Taranto  è  a  levante  di  Roma,  avre- 


.lm  =  13li51r 

-    i) 


13''42' 


Riassumendo,  la  riduzione  della  cul- 
minazione della  Luna  si  effettua  come 
segue.  Dall' efemeride  si  desume  il  va- 
lor attuale  del  ritardo  diurno  della  Luna 
rispetto  al  Sole,  e  di  questo  valore  si 
prende  la  parte  proporzionale  alla  dif- 
ferenza di  longitudine  tra  Roma  e  il 
luogo  considerato.  Questa  parte  pro- 
porzionale va  sottratta  —  o  aggiunta  — 
al  tempo  locale  della  culminazione  a 
Roma,  secondo  che  il  luogo  è  a  levante 
oppure  a  ponente  di  Roma.  Così  si  ot- 
tiene l'ora  del  passaggio  al  meridiano 
nel  luogo  considerato,  espressa  in 
tempo  medio  locale,  e  di  qui  poi  si 
passa  al  tempo  Etneo  applicando  la 
rispettiva  differenza  di  longitudine 
(espressa  in  tempo)  tra  il  meridiano 
locale  e  il  meridiano  dell'Etna,  col  se- 
gno —  o  col  segno  +,  secondo  che  il 
meridiano  locale  è  a  levante  oppure  a 
ponente  del  meridiano  dell'Etna. 


Il  cielo  stellato. 


Nelle  pagine  mensili  da  40  a  63  la 
nostra  efemeride  indica  graficamente 
i  diversi  aspetti  del  cielo  stellato,  quali 
si  presentano  sotto  le  nostre  latitudini 
a  uno  spettatore  che  si  metta  a  osser- 
vare verso  le  ore  21  di  tempo  civile 
nella  I""  metà  del  mese  e  verso  le  ore  20 
nella  11^  metà. 

Variando  l'ora  d'osservazione,  va- 
ria naturalmente  la  cartina  celeste  da 
usarsi,  come  risulta  dalla  seguente  ta- 
bella: 


Mese 


(:!: 


Ora   d'  osservazione 

metà...  |17jl9|21|23|   1]   3|   5! 
„     ...    16  18  20  22     0|    2     4 


Gennaio. , 
Febbraio. 
Marzo. . . . , 
Aprile. . . . , 
Ma>,'e;io. . . . 
Giugno. . . , 
Luj,'lio  ... 
Agosto  . . . , 
Settembre 
Ottobre  . . , 
Novembre. 
Dicembre  . 


N.o  d'ord.  della  coppia 
DI  cartine  celesti 


11 

l2 

1 

2 
3 
4 

5|    6 

6  7 

7  8 

8  9 

9  10 
10  11 


Tale  diversità  di  aspetto  del  cielo 
stellato  nei  diversi  mesi  dell'  anno,  per 
uno  spettatore  che  si  metta  a  osser- 
vare sempre  a  una  medesima  ora  della 
notte  (per  es.  alle  ore  21),  è  una  sem- 
plice conseguenza  del  moto  proprio 
apparente  del  Sole.  "  Colui  che  tutto  '1 
mondo  alluma  „(i)  si  sposta  continua- 
mente fra  le  stelle  nel  senso  da  po- 
nente a  levante,  con  una  velocità 
media  di  circa  un  grado  al  giorno,  in 
modo  da  percorrere  il  circolo  intero 
dell'eclittica  nel  periodo  di  un  anno. 
Da  ciò  deriva  che,  per  es.,  in  principio 
di  gennaio,  alle  ore  17,  l'aspetto  del 
cielo  è  uguale  a  quello  che  si  ha  6  mesi 
dopo,  cioè  in  principio  di  luglio,  alle 
ore  5.  Come  è  ben  noto,  quel  moto 
proprio  del  Sole  fra  le  stelle  è  una 
pura  apparenza,  dovuta  alla  rivolu- 
zione annua  della  nostra  Terra  intorno 
al  Sole. 

Nelle  nostre  cartine  la  vòlta  appa- 
rente del  cielo  è  rappresentata  in  due 
metà  separate,  di  cui  la  prima  vale 
per  un  osservatore  che  guarda  verso 
nord  e  la  seconda  corrisponde  a  un 
osservatore  che  guarda  verso  sud. 


— ■  (1)  Dante,  Paradiso,  XX,  ], 


I 


In  qiiollo  figure  le  frecce  indicano 
il  senso  in  cui  si  vedono  girale  lo  stelle 
por  effetto  della  rotazione  diurna  appa- 
ri iite  del  cielo  da  oriente  ad  occidente. 
•  >uosto  grandioso  feno>iieno  è  dovuto, 
Il  une  tutti  sanno,  alla  rotazione  in  senso 
uitrario  che  il  nostro  globo  compio 
l>ra  so  stesso  nel  periodo  di  23'' 56™ 4', 1 
.i  tempo  medio  solare  (periodo  che  si 
chiama  giorno  sidcrafe),  ruotando  intor- 
no a  un  asse  idealo  che  prolungato  in 
cielo  dalle  due  parti  va  a  ferire  la  su- 
perficie ideale  della  sfera  celeste  nei 
due  poli.  Di  questi,  quello  visibile  sotto 
le  nostre  latitudini  è  il  polo  boreale, 
vicino  alla  notissima  stelfa  polare;  l'al- 
tro polo,  cioè  il  polo  australe,  è  invisi- 
bile per  gli  abitanti  dell'emisfero  bo- 
reale terrestre.         , 

I  numeri  con  cui  sono  contrassegna- 
te nelle  24  cartine  le  stelle  fisse  prin- 
cipali, corrispondono  ai  numeri  pro- 
gressivi del  seguente  quadro.  In  esso 
sono  date  anche  le  varie  "  grandezze  „ 
-Ielle  stelle  (splendori  relativi)  e  le 
I  poche  in  cui  la  culminazione  avviene 
a  mezzanotte  media  loca 
ridiani  dei  nostri  paesi. 

Come  è  noto,  le  stelle  sono  classi- 
ficate in  diversi  ordini  di  splendore, 
detti  ''grandezze  „,  a  partire  dalla  1" 
l'he  comprende  le  stelle  più  brillanti 
mn.a  ventina),  fino  alla  6*^  che  com- 
l)rende  le  ultime  stelle  visibili  a  occhio 
nudo.  Tale  scala  fotometrica  fu  poi 
estesa  anche  alle  stelle  telescopiche, 
fino  alla  15'  o  16'  grandezza.  Si  è  poi 
dovuto  introdurre  in  qualche  caso  an- 


•  \      - 

che  una  grandezza  negativa:  por  es.  la 
stella  Sirio  ha  una  grandezza  =  —  1,4: 
ciò  significa  che  sulla  scala  dello  gran- 
dezze Sirio  occupa  il  posto  segnato  2,4 
avanti  il  posto  segnato  +  1,0. 

Si  ammetto  che  una  stella  di  gran- 
dezza n  abbia  uno  splendore  uguale 
a  2  volte  e  mezza  quello  di  una  stella 
dell'ordine  n  -f  1. 

Nell'elenco  che  segue  le  stelle  sono 
distribuite  per  ordine  decrescente  di 
splendore.  Il  quadro  è  compilato  in 
base  all'efemeride  francese  detta  Con- 
naissance  des  Teinpu.  Per  la  trascrizione 
dei  nomi  delle  stelle  (nomi  che  in  pic- 
cola parte  rimontano  all'antichità  clas- 
sica e  nel  resto  sono  di  origine  araba), 
seguo  l'Annuario  del  Bureau  dex  Lon- 
yitudes.  Ma  a  tal  proposito  conviene 
avvertire  che  non  bisogna  attribuire 
nna  grande  importanza  ai  nomi  delle 
stelle  fisso  primarie.  Eccettuati  pochi 
nomi  principali,  divenuti  in  certo  modo 
classici  (come  i  seguenti:  Polare,  Algol, 
Aldebaran,  Capra,  Rigel,  Betelgeuse,  Si- 
rio, Castore,  Polluce,  Procione,  Regolo, 
Spica,  Arturo,  Antares,  Vega,  Altair, 
Deneb,  Fomalhaut),  gli  altri  si  possono 
considerare  come  antiquati  e  superfiui. 
Le  stelle  sono  individuate  di  posizione 
in  cielo  dai  rispettivi  valori  delle  due 
coordinate  sferiche  "  declinazione  „  e 
"  ascensione  retta  „,  valori  che  son  dati 
nei  cataloghi  stellari  e  nelle  grandi  efe- 
meridi  astronomiche:  Tali  coordinate 
sono  analoghe  alle  coordinate  geografi- 
che di  latitudine  e  longitudine,  che  ser- 
vono a  individuare  i  luoghi  terrestri. 


Elenco  delle  stelle  principali 

corrispondenti  ai  numeri  segnati  sulle  cartine  celesti. 


^■ 

Lkitkka 

R 

NOMR 

Gr. 

14 

i 

yu 

Lkttkra 

NOMB 

Gr. 

2^1 

C08TKLLAZI0NK 

6   ^ 

C08TKLLAZI0NR 

5     :? 

1 

7.  Canis  maj. 

Sirio  Uì.) 

-1.4 

2  gn. 

13 

9  Leonis 

Regolo 

1,3 

22  fb. 

^ 

1  AurigJB 

Capra  (d.) 

^0,  1 

9  de. 

14 

1  Piscis  austr. 

Fomalhant 

1,3 

4st. 

3 

-x  Bootis 

Arturo 

0,2.25  ap.  i 

jl5 

1  Cjgni 

Deneb 

1,4 

lag. 

4 

1  Lyrae 

Voga 

0,2;30pg.  ! 

Ift- 

£  Canis  maj. 

Adhara 

1,5 

5  gn. 

5 

-!  Orionls 

Ri«el 

0,  8    y  de.  i 

n 

y  Orionls  " 

Bellafrix 

1,7 

11  de. 

C 

a  Canis  min. 

Procione  (<f.) 

0,  5  15  gn.  j 

il8 

;:;  Tauri 

El  Nath 

1,8 

Il  de. 

7 

r  Oiionls 

Betelgeuse 

0,9  19  de. 

19 

t    Orionis 

Alnitam 

1,8 

Udo. 

, 

■X  Aquila? 

Altiiir 

0,9  19  Ig. 

20 

7o  Geininorum 

Castore  fz/.ì 

1,9 

14  un. 

1  Tauri 

Aldebaran 

1,0  29  nv. 

21 

^  Orionls 

Alnitak  (d.) 

1.9 

15  do. 

lo 

'/  Vir;,'itii3 

Spioa  (rf.) 

1,  l'l2  ap. 

22 

'V  Canis  mnj. 

Wesen 

1.9 

Sgn. 

11 

7.  Scorpii 

Antares 

1,2  28  mg. 

ròt  P.  rsel 

Mirfak 

1.» 

10  nv. 

1'.' 

■i  Gemiiiorum 

Polluce 

1,'-^ 

16  gn. 

24 

£   UrsHJ  maj. 

Alloth 

1.9 

4ap. 

N.B  —  L'abbreviatura  (d.)  significa  che  la  stella  è  doppia. 


-    ?y'2 


? 

Lkttkka 

i  l 

g 

Lkttkha 



iS 

K 

NOMK. 

Gk. 

^<? 

>5 

1  — 

39 

K 

NOMK 

Gr. 

OOSTKI.LAZIONK 

^    ;:? 

rOSTKLLAZIOXK 

'i  ^ 

25 

7)  Urs£e  maj. 

Alkaid 

1,9 

18  ap. 

3  Ceti 

Diphda 

2.2 

l  ot. 

26 

a  Ursie  maJ. 

Dubhe 

2,0 

7  mz. 

40 

7.  Ca-siope.jae 

Sehedir 

2,4 

30  sr. 

27 

3  AurigBB 

Hrnksliniin  (d\. 

2.0 

20  df. 

41 

y  Cassi opejae 

Tslh 

2,3 

4  ot. 

28 

y  Geminorum 

Alheiia 

2,0 

30  de. 

42 

V  Cygnl 

Sadr  / 

2.3 

27  1-r. 

29 

3  Canis  maj. 

Murzim 

2,0 

26  de. 

43 

1  Coronai  bor. 

Gemma 

2.3 

15  m:,'. 

30 

a  Andromedaj 

Siriah  ((?,) 

2.1 

22  st. 

44 

'V  Oi-ionis 

Mintakah(il.) 

2,3 

13  do. 

31 

a  Arietis 

Hanial 

2,1 

•J2  ot. 

45 

n  Sagittari! 

Nunki 

2,3 

4  1g. 

32 

a  Hydr* 

Alphaid 

2,  1 

12  fb. 

46 

'i  Persei 

Aig..l.(r?.) 

(') 

6  nv. 

33 

;  Sa<rittarii 

Kaus  austr. 

2,1 

20  gg. 

47 

'i  Ursje  maj. 

Merak 

2.4 

6  mz. 

34 

a  Ursae  min. 

Polare  {ti.) 

2.2 

14  Ot. 

48 

X  Ursffi  maj. 

Phiicil 

2,4 

20  mz. 

35 

3  Ursse  min. 

Koohab 

2,2 

ftmg. 

49 

i  Cassiopejse 

Capii 

2,4 

22  st. 

36 

3  Andromedae 

Mirai-h 

2.2 

7  ot. 

50 

s  Pegasi 

Eiiif 

2,4 

17  ag. 

37 

3  T.ennis 

Denebola 

2,2 

19  mz. 

51 

0  Ceti 

Mii-a 

(■') 

25  ot. 

38 

7  Ophluchi 

Rasalhague 

2,2 

Hgg. 

(1)  Variabile  «la  2,3  a  3,3.  —  (2)  Id.  da  3,3 


Pianeti,  Fenomeni»  ec. 


Assieme  ai  grafici,  che  delineano  il 
cielo  stellato,  si  leggono  alcune  indi- 
cazioni riguardanti  i  pianeti,  nonché  i 
più  notevoli  fenomeni  celesti  per  il 
1920. 

Per  i  quattro  pianeti  Venere,  Marte, 
Giove  e  Saturno,  a  tre  date  mensili,  si 
leggono  i  tempi  in  M.  E.  del  passaggio 
al  meridiano  di  Roma. 

Per  Marte,  Giovo  e  Saturno  questi 
valori  basterebbero  per  giudicare  se,  ad 
una  data  ora  locale,  i  pianeti  sono  ad 
est  o  ad  ovest,  e,  tenendo  sott'occhio 
il  grafico,  ne  sarebbe  facilissima  l' iden- 
tificazione  oppure  l'accertajneuto  del- 


l'invisibilità; tuttavia  credemmo  op- 
poi-tuno  aggi'.mgei-e  quest'anno  i  ri- 
spettivi archi  semidiurni  per  i-endere 
ancor  più  ovvia  V  identificazione  op- 
pure l'accertamento  dell'invisibilità 
come  leggesi  nel  N.B.  per  gennaio.  Per 
il  pianeta  Venere  diamo  indicazioni 
tali  (elongazioni,  ec.)  che  rendono  ben 
ovvio  l'accertamento. 

Sono  poi  aggiunte  alcune  posizioni 
notevoli  dei  pianeti  e  qualche  altro  fe- 
nomeno importante,  avendo  scelto  sol- 
tanto ciò  che  può  destare  interesse 
(vedi  ad  es.  le  elongazioni  dei  due  pia- 
neti inferiori). 


Crepuscolo  civile  e  astronomico. 


Richiamando  le  nozioni  generali 
già  date  relativamente  ai  crepuscoli, 
qui  aggiungo  poche  altre  notizie. 

Come  fu  già  detto  sopra,  la  rifra- 
zione atmosferica  accelera  il  sorgere 
degli  astri  e  'ne  ritai'da  il  ti'amonto. 
Per  il  Sole  tale  effetto  importa,  sotto 
le  nostre  latitudini,  da  3  a  4  minuti 
di  tempo,  secondo  le  stagioni.  Quindi 
se  .si  considera  l'intervallo  di  tempo 
compreso  fra  il  tramonto  del  Sole  e  la 
fine  del  crepuscolo,  tale  intervallo  (du- 
rata del  crepuscolo  vespertino)  rimane 
diminuito  di  quei  pochi  minuti  per  ef- 
fetto della  rifrazione.  La  stessa  causa 
fa  diminuire  di  altrettanto  l'intervallo 
compreso  fra  il  principio  del  crepu- 
scolo e  il  sorgere  dei  Sole  (durata  del 


crepuscolo  mattutino).  Per  semplicità 
questa  durata  del  crepuscolo,  dimi- 
nuita del  corrispondente  effetto  della 
rifrazione  sull'  arco  semidiurno  del 
Sole,  si  può  chiamare  "  durata  appa- 
rente ,,.  Sotto  le  nostre  latitudini  la 
durata  del  crepuscolo  civile  è  massima 
ai  due  solstizi  e  minima  circa  6  giorni 
avanti  l'equinozio  di  primavera  e  dopo 
l'equinozio  d'autunno.  Il  massimo  del 
solstizio  iemale  è  "secondario,,. 

Riguardo  al  crepuscolo  astronomico 
la  sua  durata  è  pure  massima  ai  due 
solstizi  ed  è  minima,  per  l'emisfero 
bore^ile  terrestre,  parecchi  gioi-ni  avanti 
l'equinozio  di  primavera  e  dopo  quello 
d'autunno  (da  14  a  18  giorni  per  la 
zona  da  36  a  48  gradi  di  latitudine). 


-sa- 


li massimo  del  solstizio  iemale  è 
])ure  Tin  massimo  secondario  in  con- 
fronto del  massimo  estivo. 

Per  il  parallelo  di  Roma  la  diffe- 
renza fra  le  durate  dei  due  massimi  è 
mezz'ora. 

Sotto  le  alte  latitudini  il  crepuscolo 
(Iella  sera,  nei  giorni  prossimi  al  sol- 
stizio  estivo,   si   confonde   col   crepu- 


scolo del  mattino  consecutivo,  giacchò' 
il  Sole  si  abbassa  lino  a  18"»  di  depres- 
sione  sotto  l'orizzonte,  al  solstizio 
d''estate,  solamente  per  latitudini  in- 
feriori a  48"»  33'.  Essendo  la  latitudine 
di  Parigi  (Osservatorio)  =  48» 50',  ^on 
vi  è  notte  chiana  colà  intorno  al  sol- 
stizio estivo. 

Ecco  alcuni  dati  numerici: 


]ll 

Crepuscolo  c 

VILB 

Crepuscolo  astronomico 

'       "s 

PS 

MINIMUM 

MAXIMUM          1 

MINIMUM                      1          MAXIMUM 

^s 

Epoca 

Durata 

iDTrrgair 

estivo 
ut 

Epoca 

Darata'  iirmilf 

estivo 

marzo 

settemh 

m 

mirzo 

uttohre 

h  m         h  m 

h  m 

36o 

16 

28 

29 

33 

3.> 

7 

7 

1  26 

1  33 

1  51 

39 

15 

28 

31 

34 

37 

6 

8 

1  30 

1  38 

2     1 

42 

15 

21) 

32 

3(3 

40 

5 

9 

1  34 

1  48 

2  14 

45 

15 

20 

34 

39 

43 

4 

10 

1  39 

1  40 

2  35 

^ 

14 

29 

35 

42 

48 

3 

n 

1  45         1  56 

3  21 

Per  ulteriori  particolarità  su  questo 
argomento  e  sulla  varia  durata  del 
giorno  a  differenti  latitudini,  devo  ri- 
mandare, per  difetto  di  spazio,  all'An- 
nuario del  Bureau  des  longitudes  alla 
voce  crépuscules. 


Il  seguente  quadro  contiene  i  va- 
lori della  durata  appa^nte  del  crepu- 
scolo civile  e  astronomico,  di  3  in  3 
gradi  di  declinazione  del  Sole  e  pure 


di  3  in  3  gradi  di  latitudine,  nella  zona 
geografica  che  interessa  l'Italia. 

Quando  si  abbia  ridotto  il  sorgere 
e  tramontar  del  Sole  dall'orizzonte  di 
Roma  a  quello  di  un'altra  località, 
con  le  regole  già  spiegate,  il  nostro 
quadro  fornirà,  per  via  di  interpola- 
zione, la  durata  del  crepuscolo  per  quel 
luogo  e  per  l'epoca  considerata.  Gli 
occorrenti  valori  approssimati  della 
declinazione  del  Sole  sono  dati  più 
sotto. 


Durata  apparente  del  crepuscolo. 


Crepuscolo  civile 

1                 Crepuscolo  astronomico 

*©/ 

?     - 

36» 

39« 

42» 

45» 

48» 

*©/ 

? 

se- 

39o 

42. 

450 

48» 

m 

m 

ra 

m 

m 

fa  m 

h  m 

k  m 

h  m 

h  m 

-   230  27' 

33 

34 

36 

39 

42 

-  23<' 

27' 

1  33 

1  38 

1  i3 

1  49 

1  56 

—   21 

0 

32 

34 

35 

37 

40 

-  -^1 

0 

1  31 

1  36 

1  40 

1  46 

1   62 

-   18 

0 

31 

33 

34 

36 

39 

-   18 

0 

1  80 

1  34 

1  38 

1  48 

1  49 

-   15 

0 

30 

32 

33 

36 

37 

-   15 

0 

1  28 

132 

1  36 

1   41 

1   47 

-    12 

0 

30 

31 

3< 

35 

86 

—   12 

0 

1  27 

1  81 

1  35 

1  40 

1  46 

-     9 

0 

30 

31 

82 

34 

36 

—  .  9 

0 

1  27 

1  30 

1  84 

1  89 

l  45 

-     6 

0 

29 

81 

32    . 

34 

86 

-     6 

0 

1  26 

1  30 

1  34 

1  3» 

1   45 

-     3 

0 

29 

81 

32 

34 

38 

-     3 

0 

1  26 

1  30 

l  84 

1  a» 

1  45 

±      0 

0 

29 

31 

32 

84 

85 

±     0 

0 

127 

1  31 

1  85 

1  éO 

1  46 

+     3 

0 

29 

31 

32 

34 

86 

+     3 

0 

1  28 

l  32 

l  36 

1   42 

1   49 

+     0 

0 

30 

31 

32 

34 

86 

+     6 

0 

1  29 

1  83 

l  88 

1  4» 

1  62 

+     9 

0 

30 

32 

33 

36 

37 

+     9 

0 

1  81 

1  36 

1  41 

1  48 

1  56 

+   12 

0 

31 

32 

34 

36 

38 

+  12 

0 

1  88 

1  39 

1  45 

1  68 

2     2 

-r  16 

0 

31 

33 

35 

87 

40 

-H  15 

0 

1  37 

1   43 

1  60 

1  69 

2  11) 

+   18 

0 

32 

34 

86 

89 

42 

+  13 

0 

1  41 

1   48 

1  6« 

2     7 

2  23 

+  21 

0 

34 

36 

38 

41 

46 

+  21 

0 

1  46 

1  64 

2     6 

2  20 

a  43 

■f   23 

27 

35 

37 

40 

43 

48 

-h  23 

27 

1  61 

2     1 

2   14 

2  35 

8  21 

-  34  - 
Anno  1920.  —  Declinazione  del  Soie  a  mezzodì  medio  del  meridiano  defrEhm 

In  gradi  e  decimi  di  grado. 


Data 

*© 

Data 

^0 

Data 

*© 

Data 

*© 

Genn. 

1 

_ 

230,1 

Aprii.     1 

+      4»,6 

Giù?.    30 

+    230,2 

Sett. 

28 

—       2>'.0 

, 

11 

— 

22  ,0 

«       11 

+      8  ,3 

Lugl.    10 

+    22  ,3 

Ottob 

.    8 

—       6  ,» 

„ 

21 

— 

20  ,1 

21 

+    11  ,8 

r,           20 

+    20  ,3 

^ 

18 

—       9  ,f> 

^ 

31 

— 

17  ,7 

Magg.     1 

+    15  .1 

30 

+    18  ,5 

^ 

28 

-     13  ,1 

Febb. 

10 

— 

U  ,7 

T,               11 

-1-    17  ,9 

Agos.      9 

+    16  ,9 

Nov. 

7 

—     16  .3 

^ 

20 

— 

11  ,8 

„       21 

+    20  ,2 

r,          19 

+    12  ,8 

^ 

17 

—     19  ,0 

Marx. 

2 

— 

7  ,2 

„       31 

+    21  ,9 

n          29 

+      «  ,4 

, 

27 

—     21   ,1 

^ 

12 

— 

3  ,3 

Qlug.   10 

+    23  ,0 

Sett.       8 

+      5  ,7 

Dio. 

7 

—     22  ,6 

„ 

22 

+ 

0  ,6 

„        20 

+    23  ,4 

r,           18 

+      1  ,9 

, 

17 

—     23  ,4 

Aprii. 

1 

+ 

4  ,6 

«        30 

,+    23,2 

„        28 

—      2  ,0 

" 

27 

—     23  ,3 

Tempi  legali  dei  principali  Stati  del  mondo. 


I.  —  Dipendenti  dal  meridiano  di  Greenwich. 

(Fusi  e  mezzi  fusi). 

Tbmpo   lbga- 

LK   A    MBZZOD) 

NUMKRO 

Dknominazionb 

DI 

DBL  TBKPO   LBOALB 

Stati 

Orekkwich 

(XII) 

_ 

_        _        _ 

0>>30» 

— 

Samoa  (t.  Tutuila). 

— 

(XIII) 

— 

_        _        _ 

1  80 

— 

— 

Hawai  (Sandwich). 

_ 

(XIV) 

— 

•_        _        _ 

8     0 

XV 

_ 

Alaska,  Yukon. 

4     0 

XVI 

Pacifico 

Columbia  ingl.,  8.  U.  Pacifico. 

6     0 

XVII 

Montaigne 

Zone  mont.  Canada  e  8.  U. 

6     0 

XVIII 

Centrale 

Honduras,  Zone  centr.  Canada  e  S.  U. 

7    0 

XIX 

Orientale 

Glamalca,  W.  Labrador,  Quebec,  Ontario  Ano 
a  810  30'  w,  Gr.,  N.  Brunswick,  zone  Est 
8.  U.,  Panama,  Perù,  Cile. 

8     0 

XX 

Atlantico 

Prov.  marlt.  Canada,  N.  Scozia,  Porto  Rico 
(S.  U.),  Guiana  ingl.,  Granada  e  le  Isole 
Leeward. 

9     0 

XXI 

-^ 

Brasile  or.  (P.io  Janeiro)  [Il  Brasile  dal  1»  genn. 
1914  conta  4  fusi,  cioè  7i>,  8*  9^,  10J»].(l) 

10     0 

XXII 

.^ 

Azzorre  e  Is.  Capo  Verde. 

11     0 

XXIII 

— 

Islanda,  Madera,  Guinea  Port.  e  Sierra  Leone. 

12     0 

XXIV 

T.  di  Qreenwicfi 

Francia  con  l'Algeria,  il  Belgio,  l'Inghilterra, 
la  Scozia,  la  Spagna,  Gibilterra,  il  Porto- 
gallo e  le  isole  Fàrce. 

12  30 

—    .. 

— 

Protett.  ingl.  Niger. 

13     0 

I 

Europa  Centrale 

Svizzera,  Malta,  Congo,   Svezia,  Danimarca, 

(In  llalia:t.  dell'Etna) 

Italia  (Libia  compresa),  Austria-Ungheria, 
Turchia  W.,  Germania,  S.  W.  Africa  ex 
tedesca,  G.  D.  Lussemburgo,  Norvegia, 
Serbia  e  Tunisia. 

14     0 

II 

Europa  orientale 

Africa  E.  Portoghese,  Natal,  Transvaal,  Col. 
del  Capo,  Egitto,  Turchia  E.,  Bul-iaria  e 
Romania. 

14  30 

— 

— 

Africa  E.  ex  tedesca. 

15     0 

Ili 

— 

Colonie  ital.  Eritrea,  Somalia,  Somalia  fr.,  o 
Madagascar. 

16     0 

IV 

— 

Maurizio  e  Seychelles. 

— 

(V) 

— 

_         —         _ 

17  30 

Indiano 

India  e  Ceylau. 

— 

(Vi) 

— 

18  .no 

— 

Birmania, 

(lycir.  Legx*»  doiìiik  Rep.  Bras.  del  18  giiiguo  191X 


^  35  - 

Tempo    i.«oa- 

NCMKRO 

LX    A    MBUOD) 

nBIIOMI!T*£IOI*B 

DI 

Grbrnwich 

KUSI 

DKL  TKMPU    LRUALK 

Stati 

19     0 

VII 

Coste  cinesi  mer. 

Possessi  dtollo  Stretto  (Malacca),  Cocbinchlna, 
Annam,  Tonktno. 

20     0 

Vili 

Coste  cinesi  or. 

Hong  Kong,  W.  Australia.  N.  Borneo  ingl., 
Labuan,  Cina  ^coste  est),  Formosa,  Fillp- 
pine,  Pescadores,  Macao  e  Timor  (porto- 
ghese). 

21     0 

IX 

Giappone 

Giappone,  Corca. 

21  HO 

— 

— 

Sud  Australia,  Guam. 

22     0 

X 

Australia 

Nuora  Galles  del  Sud,  Queensland,  Tasma- 
nia e  Vittoria. 

— 

(XI) 

— 

_         _         _ 

23  30 

— 

— 

Nuova  Zelanda. 

II.  —  Non  dipendenti  dal  meridiano  di  Green wich. 


Stati 

TBMPO    LKOALE 

o 

MBRiniAMO 

A  mkkzodI 

RKtìlONI 

DI  Qrbbnwich 

h   m 

Giava 

Madura 

19  19.  .  .  . 

Rassia 

Pulkowo 

14     1  19 

Grecia 

Atene 

18  34  53 

Glande 

Amsterdam 

12  19  32 

Irlanda 

Dublino 

11  34  89 

Terranova 

9.  Giovanni 

8  29  17  7 

Urugual 

Montevideo 

8  18  11 

Argentina 

Cordoba 

7  43  12 

Venezuela 

Caracas 

7  32  18 

Colombia 

Bogota 

7     8     6 

Equatore 

Quito 

6  45  63 

Cuba 

Avana 

6  80  86 

Costa  Rica 

8.  José 

«  24  20? 

Nicaragua 

Managua 

6  14  66? 

Salvador 

9.  Salvador 

6     2  48  7 

Messico 

Messloo  (elUi) 

5  23  83 

NB.  —  Nel  quadro  non  è  tenuto  conto 
della  provvisoria  autioipazione  di  un'  ora  n<-l 
tempo  legale,  che  fu  adottata  nella  prima- 
vera del  1916  dagli  Stati  belligeranti  d'Eu- 
ropa per  motivi  economici  di  alto  interesse 
patriottico,  anticipazione  ripettita.si  anche 
negli  anni  1917-18  e  19  nelle  stagioni  di  pri- 
mavera, di  estate  e  di  una  parte  dell'autunno. 
Tale  anticipazione  è  certamente  una  vio- 
lazione sugli  angoli  orari  del  sole  (t  v.  locale), 
violaJEione  perpetrata,  pur  per  altre  ragioni 
giustissime  e  in  mjnor  misura,  quando  si 
creò  il  tempo  medio  e  quando  le  ore  si  con- 
tarono dal  meri  tiano  della  capitale  e  ora  per 
mezzo  dei  fusi  orari.  Ad  es.  a  Torino  quando 
in  febbraio  ò  mezzodì  vero  gli  orologi  indi- 
cano 12^48»,  poiché  l'equazione  del  tempo 
è  -f-  14»  e  la  riduzione  al  meridiano  del- 
l'Etna è  -|-  29".  Sarà  certamente  bene,  quando 
le  eslgense  della  patria  lo  consentiranno,  ohe 
le  cose  ritornino  allo  stato  quo  ante. 


Le  condizioni  anormali,  si  può  dire,  di  tutta  la  terra  non  lasciano  preve- 
dere, in  questo  momento,  (estate  1919)  quali  modificazioni  possano  subire  i 
fusi  orari  in  rapporto  alle  regioni  alle  quali  si  riferiscono  ora  o  meglio  in 
rapporto  agli  Stati  e  rispettivi  possessi  coloniali  quali  esistevano  ante  bellum. 
Per  ora  si  riproduce  la  tabella  che  figura  nell'^^manocco  del  1919. 


UREOL  CHANTEAUD 


ANTISETTICO  DELLE  VIE  URINARIE,  VESCICA 

opuscolo  •  54,  Rue  des  Franca-Bourgeois.  PARIS. 


GOTTA 
REUMATISMI 
ARTRITI8MO 

CISTITE 

Ihpoilto  In  tutte  le  buon» 

farmaci»  •  In  caia 
LAMBER'nNI    ffilanf> 


-  30  - 

T  A  V 

Riduzione  del  sorgere  e  tramontare  del  SOLE  dal  parallelo  di  Roma  al 

AvvKRTENZà  —  Per  o^ni  valore  della  ridazione  il  se^no 


li 

8-3 

36» 

37o 

38» 

39» 

40» 

.X.     1 

3 

5 

'-  a 
P  ^ 

§ 

e    e 

1^ 

o 

0 

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1 

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a 
o 

1 

h  m 

4  30 

m 

_|_17,  7 

m 

0,21 

in 
+  16,0 

m 
0.18 

m 
+  12,1 

m 
0,14 

m 
+  9,1 

m 
0.10 

m 
+  6.1 

m 

0,07 

m 
+  3,0 

0, 

4  40 

+  15,6 

0,20 

+  13,2 

0,17 

+  10,7 

0,14 

+  8.1 

0,11 

+  5,4 

0,07 

+  2.6 

0. 

4  50 

+  13,6 

0,20 

+11,5 

0,17 

+  9,3 

0.14 

+  7.0 

0,10 

+  4.7 

0,07 

+  2.3 

0. 

6     0 

+11,6 

0,20 

+  9.8 

0,17 

+  7.9 

0.14 

+  6.0 

0,11 

+   4,0 

0,07 

+  1.9 

0, 

6  10 

T9.6 

0,19 

+  8.1 

0.16 

+  6,6 

0.  13 

+  4,9 

0,10 

+  3,3 

0.07 

+  1.« 

0, 

6  20 

+  7,7 

0,20 

+  6,5 

0,17 

+  6.2 

0,13 

T3.9 

0,10 

+  2,6 

0.07 

+  1.3 

0, 

6  30 

T8.7 

0,19 

+  4,8 

0.16 

+  3.9 

0,13 

+  2,9 

0,09 

+  1.9 

0.06 

+  0.9 

0, 

5  40 

+  3,8 

0,19 

+  3.2 

0.16 

+  2.6 

0.13 

+  2,0 

0.10 

+  1.3 

0,07 

+  0.6 

0, 

6  60 

+  1.9 

0,19 

+  1.6 

0,16 

+  1.3 

0,13 

Ti.o 

0.10 

+  0,6 

0,06 

+  0.3 

0, 

6     0 

0,0 

0,19 

0,0 

0,16 

0,0 

0,13 

0,0 

0.10 

0,0 

0,06 

0,0 

0,( 

6  10 

+  1,9 

+  1,6 

+  1.3 

+  1,0 

+  0,6 

+  0.3 

0,19 

0.16 

0,13 

0,10 

0,07 

o,( 

6  20 

+  3.8 

0,19 

+  3,2 

0.16 

+  2,6 

0,13 

+  2,0 

0.09 

+  1,3 

0,06 

+  0,6 

0,( 

6  30 

+  6.7 

+  4,8 

+  3.9 

+  2,9 

+  1,9 

+  0.9 

0,20 

0.17 

0,13 

0.10 

0,07 

o,( 

6  40 

+  7,7 

+  6,5 

+  6,2 

+  3,9 

+  2,6 

+  1.3 

0,19 

0.16 

0.13 

0,10 

0,07 

0,( 

6  50 

+  9,6 

+  8,1 

+  6,6 

+  4,9 

+  3.3 

+  1.6 

0,20 

0,17 

0.14 

0.11 

0.07 

o.c 

7     0 

+  11.6 

+  9,8 

+  7,9 

+  6,0 

+  4,0 

+  1,9 

0,20 

0.  17 

0,14 

0.10 

0.07 

o.c 

7  10 

+  13,6 

+  11.5 

+  9,3 

+  7,0 

+  4,7 

+  2,3 

0,20 

0,17 

0,14 

0.11 

■ 

0,07 

0.( 

7  20 

+  15,6 

0,21 

+  13,2 

0,18 

+  10,7 

0,14 

+  8,1 

0.10 

+   5.4 

0,07 

+  2,6 

0.( 

7  30 

+  17,7 

+16,0 

+  12,1 

+  9,1 

+  6,1 

+  3,0 

0,22 

0,18 

0,15 

0,  12 

0,08 

O.C 

1  40 

+  19,9 

=:.u=:=:=;. 

+  lfi,8 

+  13,6 

+  10,3 

+   6,9 

=..=^ 

+  3.4 

ssa 

-  37  - 

/    A      I»^ 

il  Qelo  di  nn  altro  lno?o  qnalnnqne  in  Italia  e  nelle  regioni  circonvicine. 

s  >n 

vale  per  il  sorgere  e  il  segno  inferiore 

vale  per  il  tramouto. 

42» 

43» 

44. 

46* 

46. 

47« 

o 

« 

et   u 

1 

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o  ^ 

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« 

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o 

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II 
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9 

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m 

m 

m 

m 

m 

m 

m 

m 

m 

m 

m 

m 

+  0,3 
+  0,3 

0,00 

+   3,7 
+  3,3 

0,04 

+  7.3 
+  6,4 

0,09 

+  11,0 
+  9,6 

0.14 

+14,9 
+  13.0 

0,19 

+18,9 
+  16,6 

0,24 

+  0,2 

0,01 

+   2,8 

0,05 

+   6,5 

0.09 

+  8,3 

0.13 

+11.2 

0,18 

+  14.3 

0,23 

:  t 

+  0,2 

0,00 

+  2,4 

0,04 

+   4.7 

0,08 

+   7.1 

0.12 

+  9,8 

0,17 

±12,1 

0,21 

• 

+  0,1 

0,01 

+   1,9 

0,05 

+   3,8 

0,09 

+  6,8 

0,13 

+  7,8 

0.17 

+10,0 

0,21 

II 

+  0,1 

+  0,1 

0,00 
0,00 

+   1,5 
+   1,2 

0,04 
0,08 

+  3,0 
+  2,3 

0,08 
0,07 

+   4.6 
+  3,< 

0.12 
0,12 

+  6,2 
+  4,6 

0,  16 
0,16 

+  7,9 
+  6,9 

0,21 
%20 

^. 

0,00 

0,04 

0.08 

0,12 

0,16 

0,20 

+  0,1 

+  0,8 

+   1,6 

+  2,2 

+  3.0 

±3,9 

0,01 

0,04 

0,08 

0,11 

0,15 

0,20 

60 

0,0 

±  0,4 

+   0.7 

+   1.1 

+   1,5 

+   1,9 

0,00 

0,04 

0,07 

0,11 

0,15 

0,19 

0 

0,0 

0,0 

0,0 

0,0 

0,0 

0,0 

0,00 

0,04 

0,07 

0,11 

0,16 

0,1» 

10 

0,0 

+  0,4 

To.7 

+   1.1 

+   1,6 

+  1.9 

0,01 

0,04 

0,08 

0,11 

0,15 

0,20 

30 

+  0.1 

To.8 

+   1.5 

+  2,2 

+  3,0 

+  8,9 

0,00 

0,04 

0,08 

0,12 

0,16 

0,30 

30 

T«.l 

+   1.2 

+  2,3 

+  3,4 

+  4,6 

+   6.9 

0,00 

0,03 

0,07 

0,12 

0,16 

0,20 

40 

+  0,1 

0,00 

+   1,5 

0,04 

+  3,0 

0,08 

+  4,6 

0,12 

T6.2 

0,16 

+   7.9 

0,21 

60 

+  0.1 

0,01 

+  1.9 

0,05 

T3.8 

0,09 

+  5,8 

0,13 

+  7,8 

0.17 

+  10.0 

0,31 

0 

+  0,2 

0,00 

+  2,4 

0,04 

+  *.7 

0,08 

+  7,1 

0,12 

+  9,5 

0,17 

T12.1 

0.31 

10 

+  0,2 

0,01 

+  2,8 

0,05 

+  6.6 

0,09 

+  8.3 

0,13 

+  11.2 

0,18 

+14.  3 

0,33 

30 

+  0,3 

0,00 

T3,3 

0,04 

T6.4 

0,09 

+  9.6 

0.14 

+  18,0 

0,19 

+  16.5 

0.34 

SO 

+  0,3 

+  3,7 

+  7.3 

+  11,0 

+  14.9 

+  18.» 

0,00 

0,06 

0,09 

0,14 

0,19 

0,36 

'    40 

+  0,3 

+  *>a 

T8,a 

+12.4 

+ie.8 

+21,4 

_ 

38    ~ 

T  A  Vd 

Riduzione  del  sorgere 

e  tramontare  della  LUHÀ  dal  parallelo  di  Roma  al  pi; 

Avvertenza  — 

Per  Ogni  valore  della  riduzione  il  «agno  supl 

il 

36o 

37. 

38' 

39» 

40 

41« 

• 

;$» 

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1 

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m 

m 

m 

m 

m 

m 

m 

m 

m 

m 

m 

1 

4     0 

+27,3 

+23,1 

+  18,7 

+  14,2 

+  9.6 

+  4.6 

0,24 

0,21 

0,17 

0,13 

0.09 

0.04 

4    10 

424,9 

+  21,0 

+  17,0 

+  12,9 

+  8,6 

+  *.2 

0,23 

0,19 

0,16 

0,12 

0,08 

0.04 

4  20 

+22,  6 

+  19,1 

+  15,4 

+  11,7 

+  7,8 

+  3,8 

' 

4  30 

+20,4 

0,22 

+  17,2 

0,19 

+  13.9 

0,15 

+  10.5 

0,12 

+  7,0 

0,08 

+  3,4 

0,04 

i 

0,21 

0,18 

0,16 

0,11 

0.07 

0,0i 

4    40 

+18,3 

+  16,4 

+  12,4 

+  9,4 

+  6,3 

+  3,0 

0,21 

0,18 

0,14 

0,  11 

0,08 

0,04 

4  50 

+  16,2 

+  13,6 

+  11,0 

+  8,3 

+   6,6 

+  2,6 

' 

0,21 

0,17 

0,14 

0.10 

0,07 

0,03 

6     0 

+  14,1 

+  11.9 

+  9,6 

+   7,3 

+   4,8 

+  2.3 

0,20 

0,17 

0,14 

0,11 

0,07 

0,03 

6   IO 

+  12,1 

+  10,2 

+  8,2 

+   6,2 

+   4.1 

+  2,0 

0,20 

0,17 

0,13 

0,10 

0,07 

0,03 

6  20 

+10,1 

+  8,5 

+   6.9 

+  6,2 

+   3,4 

+  1.7 



0,20 

0,17 

0,14 

0,10 

0,07 

0.04 

6  30 

f    8.1 

+  6,8 

+   5,5 

+  ^.2 

+   2.7 

+   1.3 

0,  19 

0,16 

0,13 

0,10 

0,06 

0,03 

6  40 

+   6,2 

+  5,2 

T*.2 

T3,2 

+   2.1 

+   1,0 

0,19 

0,16 

0,13 

0,10 

0,06 

0,03 

6  50 

+  4,3 

+  3,6 

+  2,9 

+   2,2 

+   1,5 

+  0.7 

0,  19 

0,16 

0,13 

0,10 

0,07 

0,03 

6     0 

+  2,4 

+  2.0 

+   1.6 

+   1,2 

+  0.8 

+  0.4 

( 

0,19 

0,16 

0,13 

0,09 

0,06 

0,03 

6   10 

+   0,  5 

0,  19 

+  0.4 

0,16 

+  0,3 

0,  13 

+  0,3 

0,10 

+  0,2 

0,07 

+  0,1 

0,03 

6  20 

±   1.4 

±  1.2 

±  1,0 

±  0,7 

±0,5 

±0,2 

0,19 

0,16 

0,13 

0,  10 

0,06 

0,03 

6  30 

±  3,3 

+   2,8 

±  2,3 

±  1'"^ 

±  1.1 

±0,5 

t 

0,  19 

0,16 

0,13 

0,10 

0,07 

0,04 

6  40 

±  5,2 

±  4,4 

±3,6 

±  2,7 

±  1,8 

±0,9 

t 

0.  19 

0,16 

0,13 

0,  10 

0,07 

0,03 

6  50 

±  ",1 

+  6,0 

±4,9 

±  3.7 

±  2.6 

±  1,2 

0,20 

0,17 

0,  13 

0,10 

0,06 

0.03 

7     0 

±  9,1 

±  7,7 

±6,2 

±  ^."^ 

±  3,1 

±  1,5 

0,20 

0,16 

0,13 

0,10 

0,07 

0,03 

7    IO 

±11,1 

+  9,3 

±7,6 

+  5,7 

±3,8 

±  1.8 

0,20 

0,17 

0,  14 

0,10 

0,07 

0,03 

7  20 

+  13,1 

±11,0 

±8,9 

±  6,7 

±4,5 

±2,1 

0,20 

0,  17 

0,  14 

0,11 

0,07 

0,04 

7   30 

±15,1 

±12,7 

±10,3 

±  7,8 

+  6.2 

±2,5 

0,21 

0,18 

0.14 

0,11 

0,08 

0,04 

7  40 

±17,2 

±14,5 

±11,7 

±  8,9 

±6,0 

±2,9 

0,21 

0,18 

0,15 

0,11 

0,07 

0,03 

7  50 

±19,3 

±16,8 

±13,  2 

±10.0 

±6.7 

±  3,2 

0,21 

0,18 

0,16 

0,11 

0,07 

0,04 

8     0 

±21,4 

±18,1 

±14,7 

±11,1 

±  7,4 

±3,6 

0,23 

0.19 

±16,2 

0,  15 

0,12 

0,08 

0,04 

8  10 

+  23,7 

±20,0 

±12,  3 

±8,2 

±4,0 

.0,24 

0,20 

0,16 

0,12 

0,08 

0,04 

8  20 

+26,1 

±22,0 

±17.8 

±13,  6 

+  9,0 

±  <-* 

-  39  — 
rallelo  di  nn  altro  Inogo  qnalnnqne  in  Italia  e  nelle  regioni  circonviciii 

Hore  vale  per  il  sorgere  e  il  segno  inferiore  vale  per  il  tramonto. 


il 

42 

• 

43- 

44< 

45 

46* 

47» 

1- 

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2 

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m 

m 

m 

m 

m 

m 

m 

in 

m 

m 

m 

4     0 

+  0,6 

±  6.9 

+  11,6 

±17,4 

±23,7 

±30,2 

0,01 

0,06 

0,11 

0,17 

0,24 

0,80 

4   10 

±0.4 

±  6,3 

+  10.4 

+  15,7 

±21,3 

+  27,2 

0,00 

0,05 

0,10 

0,16 

0,21 

0,27 

4   20 

±0.4 

±  4,8. 

±  *'* 

±14,2 

±19,2 

+  24.6 

4   30 

±0,4 

0.00 

±4,3 

0,05 

+   8.4 

0,10 

±12,7 

0,16 

±17,2 

0,20 

+21,9 

0.26 

4  40 

±0.4 

0,00 

±3.9 

0,04 

+   7,5 

0,09 

±11,3 

0,14 

±16,3 

0,19 

±19,4 

0,26 

0.00 

0,05 

0,09 

0,14 

0,19 

0,24 

-4   50 

±0.4 

±3,4 

+  6,6 

±9.9 

±13,4 

±17,0 

0.01 

0,04 

0,08 

0,18 

0,18 

0,22 

16     0 

±  0,3 

+  8.0 

+   6,8 

±8,6 

±11,6 

±14,8 

0,01 

0.05 

0,09 

0,12 

0,17 

0,22 

.6   10 

±0.2 

±  2.5 

+   4,9 

±  7.4 

±9,9 

±12.6 

0,00 

0,04 

0,08 

0,  12 

0,16 

0,21 

5  20 

±0,2 

±  2,1 

±  *'l 

±  6.2 

+  8,3 

±10,6 

0.00 

0,'04 

0,08 

0,12 

0.16 

0,21 

5  30 

±  0.2 

±  1,7 

+  3,3 

±6,0 

±  6,7 

+  8,4 

0,01 

0,04 

0.08 

0,12 

0,16 

0,20 

iC  40 

±0.1 

±  1,3 

4-  2,5 

±3,8 

±  6,1 

±6,4 

0.00 

0,04 

0,08 

0,12 

0,16 

±*.4 

0,20 

ò  50 

+   0,1 

±0,9 

+  1,7 

±2,6 

±8,6 

0,01 

0,04 

0,07 

0,11 

0,16 

±2,6 

0,19 

<<     0 

0.0 

+  0.5 

+  1,0 

±1,6 

±2,0 

0,00 

0.04 

0,08 

0,12 

0,16 

0,20 

«  10 

0,0 

+  0.1 

-t-   0,2 

±0,3 

±0,4 

±0,6 

0,00 

0,04 

0,07 

0,11 

0,15 

0,19 

«  20 

0,0 

+  0.3 

+  0,5 

+  0,8 

+  1.1 

+   1.4 

0,01 

0,04 

0,08 

0,12 

0,16 

0,20 

«  30 

+  0.1 

+  0.7 

+   1.3 

T2.0 

+  2,7 

T  3,4 

0,00 

0.04 

0.08 

0,12 

0,16 

0,20 

€  40 

+  0.1 

+  1.1 

T  2.1 

+  3,2 

+  *.3 

+  6,4 

0,00 

0,04 

0,08 

0,12 

0,16 

0,2C 

C  50 

+fo,  1 

+  1.6 

+  2,9 

+  *.* 

7  6,9 

+  7,4 

0.01 

0.04 

0,08 

0,12 

0,16 

0,20 

7     0 

+  0.2 

+  1.» 

T3.7 

T6.6 

+  7,6 

~   9.4 

0,00 

0.04 

0,08 

0.12 

0,16 

0,21 

7  10 

To,2 

T2.3 

+  4.6 

+  6.8 

+  9.1 

+  11.6 

0.01 

0,04 

0,08 

0,12 

0,16 

0,21 

7  20 

+  0.3 

+  2.7 

T6.3 

+  8.0 

+10,7 

+13.  C 

0.00 

0,06 

0,09 

0,18 

0,18 

0,23 

7  ;!0 

+  0.3 

T3.2 

T6.2 

+  9.3 

+  12,6 

+16,9 

:  40 

+  0.3 

0.00 

qps.e 

0.04 

+  7.0 

0,08 

TlO.6 

0,13 

Ti*.  3 

0,18 

+  18.2 

0,23 

0,01 

0,05 

0,09 

0.14 

0,19 

0.24 

1    50 

+  0,4 

qp4.i 

+  7.9 

+ia,o 

+  16,2 

+  20,6 

0,00 

0,06 

0,10 

0,14 

0,19 

0,26 

8     0 

+  0.4 

T*.e 

+  8.9 

+  18,4 

+  18,1 

+28.1 

0.00 

0,05 

0,10 

0.16 

0,21 

0,26 

8  10 

7  0.4 

+  6.1 

+  9.9 

+  14,9 

+20.2 

+  26,7 

0,01 

0,06 

0,10 

0,16 

0,22 

0,29 

8  20 

+  0,6 

+  6,6 

+  10,9 

+  16,6 

+  24,4 

+28,6 

40 


1920  -  GENNAIO 

Jl   SOLE  ©    entra    nel   segno   dell'  AQUARIO   V/t     ('»  longitudine  300o  O') 
il  giorno  21  a  9  '  4™ 

Fasi  astronomiche  ^  (g)  L.  P.  il  giorno    5  a  22'>    6m 
della  Luna          ^    C  U.  Q.            ,         13  a     1      9 

9  L.  N.  il  giorno  21  a    6h  27» 
3  P.  Q.          „         28  a  16    38 

Luna  peilgea  il  giorno  4  a  IGi»                 Luna  apo^'ea  il  gioi-no  16  a  18>» 

\ 

Efemeride  del  Sole  e  della  Luna  per  l'orizzonte  di  Roma 
in  tempo  medio  civile  dell'  Etna. 


GlOKNO 

0   SOLE  (centro) 

@  LUNA 

/     lembo    \ 
V  superiore  y 

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12  13  17 

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16  48 
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16  51 
16  51 

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16  49 
18     2 

23  18 
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5  53 
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7  40 
7  40 
7  40 

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16  54 

16  52 
16  53 
16  54 

17  29 
17  30 
17  31 

19  14 

20  25 

21  32 

1  18 

2  13 

3  5 

8  26 

9  3 
9  36 

17 
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7      2 
7     2 

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7  39 

17   18 
17   J3 

lo     7 

16  55 
16  56 
16  57 

17  02 
17  33 
17  34 

22  37 

23  39 

3  53 

4  40 

5  25 

10     5 

10  34 

11  3 

20 
21 
22 

10 
11 
12 

13 
14 

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M 
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7  38 
7  38 

18  31 
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19  16 

16  59 

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17     1 

17  36 
17  87 
17  38 

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1  40 

2  37 

6  10 

6  55 

7  41 

11  33 

12  5 
12  41 

23 
24 
25 

13 
14 
15 

16 
17 

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17     4 

17  39 
17  40 
17  41 

3  33 

4  26 

5  15 

8  28 

9  OD 
10     4 

13  20 

14  5 
14  54 

26 
27 
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16 
17 
18 

19 
20 
21 

L 
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M 

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20 
21 

6  59 

6  58 
6  58 

7  36 
7  35 
7  35 

20  38 

20  57 

21  15 

17     6 
17     7 
17     8 

17  42 
17  43 
17  44 

6     0 

6  40 

7  17 

10  53 

11  41 

12  29 

15  48 

16  46 

17  47 

29 
30 

1 

19 
20 
21 

22 
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G 
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22 
23 
24 

6  58 
6  57 
6  57 

7  34 
7  33 
7  33 

21  32 

21  49 

22  4 

17     9 
17  10 
17   12 

17  45 
17  46 
17  47 

7  56 

8  21 
8  50 

13  15 

14  2 

14  48 

18  48 

19  61 

20  55 

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22  47 

17   13 
17  14 
17   16 

17  48 
17  49 
17  50 

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9  49 
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16  23 

17  13 

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29 
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6  54 
6  53 

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7  29 

7  28 

22  59 

23  11 
23  21 

17  17 
17  18 
17  19 

17  51 
17  52 
17  63 

10  58 

11  39 

12  27 

18  6 

19  2 

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0  14 

1  23 

2  31 

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23  32 

17  21 

17  55 

13  21 

21     1 

3  36 

11 

31 

Per  le  riduzioni  ad  altri  luoghi  d'Italia  e  per  1a  durata  del  crepuscolo   astronomico, 
vedi  le  sp  esazioni  date  dopo  le  efemeridi. 

Suono  dell'Ave  Maria  (circa  mezz'ors  aranti  il  %mjtn  e  dopt  il  triimonto  liei  Sole) 

dal  griorno     1  al     6  17^  lo"» 

Sera  ...  {  ,  7  al  19  17    30 

,  20  al  31  17     45 


Matttn 


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7       0 


GENNAIO  -  1920 


L  FIRMAMENTO 


Aspetto  1». 


iVR.  —  Queste  cartine  rappn-aeutauo  gro8$o  modo  l'aaoHtto  del  cielo  per  chi  In  ftuarda  verno 

lire  21.  (luraute  tutta  la  prluii  metà  del  mese,  e  verw»  le  ore  2<)  nella  Ht-coiHln  iiiftJfc.  '•«  cur- 

RU|>*'i  iore  serve  per  chi  guarda  a  settentrione,  \;\  inferiore  per  chi  guarda  dal  lato  oppuitiu, 


.oo  verso  bud. 


Posizioni  notevoli  di  piansti,  e  e. 


4  (Giove)  e/  C  *  poiuMite  verso  fih, 

a  Virtrinis  viciiiissiiua  ali.i  ^  la  !'•  a  SE). 

([;  circa  ia  m'M-idiauo  e/  cf  (Aiate^  6  >. 

^  (Marte)  G  0 

a  ciica  15!'   2  (Ve'iere)  in  congiunzione 

(J;    pro-islnia    novilunio.    Ocuultazioue 

non  Observubiie  in  Europa. 


Passaggio  al  meridiano  di  Roma  in  M.  E. 

Data    Vknkkk  Waktk         (ìu»vk         Sati'u.io 

1  a»'   lOm  6h  3(ìm  2h  SI» 

15  9    23  6       5  1     50 

31         9    43  6    27  0    39 

Data  Arco  semldiurno  Roma. 

15      ^4  43  T5  34  ^7   4 

31      qF4  35  ^5  2«  T7  fi 


4h  27m 
3    30 
2    24 

Tr.'a2™ 

+  «33 
^6  34 

NB.  Togliendo  o   asgfun^'endo  larco  semidiiirno  ai  tempi  del  pass«pgio  al  meridiano 
hanno  I  tempi  del  sor>;ere  e  tnimontare  a  Koma  in  M.E.,  il  che  permetto-  di  riconoscere 
[pianeti  fra  lo  stelle  usando  lo  tartine  del  eielo  stellato. 

31  die.      1919  sorge  4  a  Roma  a  lOM^i»  M.  E.  „  ,    ««nero 
1  genn.  1920  tram.  ,         ,  «  63      ,       ^'"^«"cr*. 


Gena.  1   4  a  '51»  ^  7 '2" 


—  42 


1920  -  FEBBRAIO 


Il  SOLE  0  entra  nel  segno  dei   PESCI     ){     (in  longitudine  330o  0') 
a  giorno  19  a  23  ^  28» 

F«Bl  astronomiche  ^  (?)  L.  P.  U  giorno    4  a     9^»  42»» 
deMa  Luna         )   C  U.  Q.          ,         11  a     21  49 

#  L.  N.  il  giorno  19  a  22^  36» 
3)  P.  Q.           «         27  a     0    60 

Luna  pe,.,.a  U  ..orno  1  .  19^                  ^Zl  "pZ*.?."  ^T"  i  'a  ÌI' 

Efemeride  del  Sole  e  della  Luna  per  T  orizzonte  di  Roma 
in  tempo  medio  civile  dell'  Etna. 


Giorno 

0   SOLE  (centro) 

@  LUNA 

/     lembo    \ 
V  superiore  / 

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14  28 

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12 

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2 

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23     0 

6  30 

13 

2 

34 

M 

3 

6  49 

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17  25 

18     0 

16  49 

23  57 

6  16 

14 

3 

85 

M 

4 

6  49 

7  23 

24     4 

17  26 

18     1 

18     0 

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15 

4 

36 

G 

6 

6  48 

7  22 

24     9 

17  27 

18     2 

19  10 

0  61 

7  31 

16 

5 

37 

V 

6 

6  47 

7  21 

24  15 

17  28 

18     3 

20  17 

1  41 

8     3 

17 

6 

88 

S 

7 

6  45 

7  20 

24  19 

17  30 

18     4 

21  23 

2  30 

8  33 

18 

7 

89 

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8 

6  43 

7  18 

24  23 

17  31 

18     5 

22  25 

3  17 

9     3 

19 

8 

40 

L 

9 

6  42 

7  17 

24  25 

17  32 

18     6 

23  27 

4     3 

y  33 

20 

9 

41 

M 

10 

6  41 

7  16 

24  27 

17  34 

18     8 

4  49 

10     6 

21 

10 

42 

M 

11 

6  40 

7  15 

24  ?8 

17  35 

18     9 

0  26 

5  35 

10  40 

22 

11 

43 

G 

12 

6  39 

7  13 

24  29 

17  36 

18  10 

1  22 

6  22 

11  18 

23 

12 

44 

V 

13 

6  39 

7  12 

24  28 

17  37 

18  11 

2  17 

.7     9 

12     0 

24 

13 

46 

8 

14 

6  38 

7  11 

24  27 

17  39 

18  13 

3     7 

7  57 

12  48 

25 

14 

46 

» 

15 

6  37 

7  10 

24  25 

17  40 

18  14 

3  54 

8  46 

13  39 

26 

16 

47 

L 

16 

6  36 

7     8 

24   23 

17  41 

18  15 

4  36 

9  34 

14  36 

27 

16 

48 

M 

17 

6  35 

7     7 

24  20 

17  42 

18  Itì 

5  15 

10  22 

15  35 

28 

17 

49 

M 

18 

6  33 

7     5 

24  16 

17  44 

18  18 

5  49 

11  10 

16  36 

29 

18 

60 

G 

19 

6  32 

7     4 

24  II 

17  45 

18  19 

6  22 

11  57 

17  40 

30 

19 

61 

V 

20 

6  30 

7     3 

24     6 

17  46 

18  20 

6  53 

12  44 

18  44 

1 

20 

62 

S 

21 

6  28 

7     1 

24     0 

17  47 

18  21 

7  22 

13  32 

19  50 

2 

21 

53 

1> 

22 

6  27 

7     0 

23  53 

17  49 

18  23 

7  53 

14  20 

20  57 

3 

22 

64 

L 

23 

6  25 

6  68 

23  45 

17  60 

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15  10 

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4 

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55 

M 

24 

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9     0 

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M 

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16  57 

.... 

6 

25 

57 

G 

26 

6  20 

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23  20 

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18  27 

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17  64 

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7 

26 

68 

V 

27 

6  19 

6  62 

23  10 

17  65 

18  28 

11  18 

18  53 

1  28 

8 

27 

69 

S 

28 

6  17 

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22  59 

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6  16 

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22  48 

17  57 

18  30 

13  23 

20  49 

3  23 

10 

29 

Per  le  riduzioni  ari  altri  luoghi  d'Italia  e  per  la  durata  del  crepuscolo  astronomico, 
vedi  le  spiegazioni  date  dopo  le  efemeridi. 


Suono  dell'Ave  Maria  (eirei  meii'iri  iTUti  il  wim  edipt  ii  traotiti  iti  S»l() 


Mattina 


dal  giorno 


1  al    3 

4  al  15 

16  al  26 

27  al  28 


7h 

Om 

6 

45 

6 

30 

§ 

15 

Sbba 


dal  giorno     1  al 

12 

18k 

0" 

13  al 

24 

18 

15 

26  al 

28 

18 

3Q 

-  43  - 

FEBBRAIO  -  1920 

IL  FIRMAMENTO   —  Aspktto  2». 


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WEST 


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"^v^         WEST 

,,,,.,    Posizioni  notevol  di  pianeti,  ecc. 

Passaggio  al 

meridiano  di  Roma  In  M.  E. 

;.       7h   4  'Giove)  J->  0  (verso  mezzanotte  in 
meridiano). 

Data       Vknkkk 

1                  9b  44m 

Martk       («iovk       Saturno 
fih  25»       Oh  35»       2»»  20» 

2»      6>'   ti  (Saturno.  ^  0  (verso  mezzanotte 
iii  UlCl'l(lìano^ 

15            10     2 
29           10  19 

\    K1        23    28          1     21 
4       4        22    27           0    'l'i 

L»iita                       Arco  semidiurno  Roma. 

1      q:    4''  35»            ^    6»'  25» 
15      ^   4     38              T   5     20 
ay      T    4     DO              :f   6     16 

^-   7t>     6» 
T   7       9 
T   7     11 

^   6»»  36» 
7   6     36 
T   6     3S 

y«d4rt  l' anniAaziont  in  gennaio. 


—  44  - 

1920  -  MARZO 


Il  SOLE  ©  entra  nel  segno  dell'  ARIETE    V^   (in  longitudine  0»  0') 
«7  giorno  20  a  22!^  59» 

Fa«l  astronomiche  i  (^  L.  P.  il  giorno     4  a  22h  13«» 
della  Luna         )  C  ^-  Q-            «         12  a  18   67 

9  L.  N.  il  giorno  20  a  Uh  56» 
3  P.  Q.          r,        27  a     7     45 

Luna  apogea  il  giorno  12  a  IO»»               Luna  perìgea  il  giorno  24  a  IS»» 

Efemeride  del  Sole  e  della  Luna  per  T  orizzonte  di  Roma 
in  tempo  medio  civile  dell'  Etna. 


Giorno 

0   SOLE  (centro) 

(g  LUNA 

/     lembo    \ 
V  superiore  / 

C8 

P 

il 

1 

S 

Principio 

del  crepuscolo 

civile 

II 

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L 

1 

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6  48 

12   22  36 

17  58 

18  30 

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21  45 

4  10 

11 

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M 

2 

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17  59 

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15  40 

22  39 

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12 

2 

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M 

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13 

3 

64 

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4 

6  11 

6  43 

21  59 

18     2 

18  34 

17  57 

.... 

6     1 

14 

4 

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V 

5 

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6  41 

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6  31 

15 

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18     4 

18  36 

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1     7 

7     1 

16 

6 

67 

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7 

6     6 

6  38 

21  18 

18     5 

18  37 

21  10 

1   54 

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17 

7 

68 

L 

8 

6     4 

6  3H 

21     4 

18     7 

18  39 

22  11 

2  40 

8     3 

18 

8 

69 

M 

9 

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20  48 

18     8 

18  40 

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3  27 

8  37 

19 

9 

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M 

10 

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6  33 

20  32 

18     9 

18  41 

4  14 

9  15 

20 

10 

71 

G 

11 

5  59 

6  31 

20  16 

18  10 

18  42 

0     6 

5     2 

9  56 

21 

11 

72 

V 

12 

5  58 

6  30 

20     0 

18  11 

18  43 

0  58 

5  50 

10  41 

22 

12 

73 

8 

13 

6  56 

6  28 

19  43 

18  12 

18  44 

1  46 

6  38 

11  31 

23 

13 

74 

I> 

14 

5  54 

6  26 

19  27 

18  13 

18  45 

2  30 

7  26 

12  24 

24 

14 

75 

L 

15 

5  52 

6  24 

19  10 

18  15 

18  47 

3  10 

8  13 

13  22 

25 

15 

76 

M 

16 

5  51 

6  23 

18  53 

18  16 

18  48 

3  46 

9     1 

14  22 

26 

16 

77 

M 

17 

5  49 

6  21 

18  36 

18  17 

18  49 

4  19 

9  48 

15  24 

27 

17 

78 

G 

18 

5  47 

6  19 

18  18 

18  18 

18  50 

4  51 

10  35 

16  28 

28 

18 

79 

V 

19 

5   46 

6  18 

18     1 

18  19 

18  51 

5  21 

11  23 

17  34 

29 

19 

80 

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20 

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G   16 

17  43 

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18  42 

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21 

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17  25 

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6  25 

13     3 

19  51 

2 

21 

82 

L 

22 

5  41 

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7     0 

13  56 

21     2 

3 

22 

83 

M 

23 

5  39 

6  11 

16  49 

18  24 

18  55 

7  39 

14  52 

22  12 

4 

23 

84 

M 

24 

5  37 

6     9 

16  31 

18  25 

18  56 

8  25 

15  49 

23  20 

5 

24 

85 

G 

25 

5  35 

6     7 

16  13 

18  26 

18  57 

9  15 

16  48 

.... 

6 

25 

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V 

26 

6  34 

6     6 

15  54 

18  27 

18  58 

10  13 

17  47 

0  22 

7 

26 

87 

S 

27 

5  32 

6     4 

15  36 

18  28 

18  59 

11   16 

18  45 

1  19 

8 

27 

88 

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28 

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6     2 

15  17 

18  29 

19     0 

12  23 

19  40 

2     7 

9 

28 

89 

L 

29 

5  28 

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14  59 

18  30 

19     1 

13  30 

20  33 

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10 

29 

90 

M 

30 

5  27 

5  59 

14  41 

18  31 

19     3 

14  38 

21  24 

3  27 

11 

30 

91      M 

31 

5  25 

5  57 

14  23 

18  32 

19     4 

15  44 

22  12 

4     1 

12 

31 

Per  le  riduzioni  ad  altri  luoghi  d'Italia  e  per  la  durata  del   crepuscolo   astronomico, 
vedi  le  spiegazioni  date  dopo  le  efemeridi. 

Suono  dell'Ave  Maria  ffirt»  meM'ora  svanii  il  5«r|[««  e  dopo  il  tramonto  dfl  Soie) 
daUi„r„o     ..|^7      6MÓ™      |  (  ,,u,„,.„o    ,  ., 

17  ni  25       5    45 
20  al  31        5    30 


Mattina 


Sera  . . 


10  al  22 
23  al  31 


18h  30" 

18  45 

19  0 


MARZO  -  1920 

IL  FIRMAMENTO  —  Aspetto  3». 


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EST 


SUD 


WEST 


Data    Posizioni  notevoli  di  pianeti,  ecc. 

3  5  (Mercnrojallft  massima  elonpar.lone 
E  (Ib")  difficilmente  visibile  ad  occhio 
nudo  in  crepusculu  a  ponente. 
7  (sera)  n  Vir;rinis  vicinissima  alla  ^  ap- 
pena sorta. 
13  verso  5''  4  trJlove)  in  congiunzione  con 
X  (Nottnno).  Qualche  ora  [)rima,  os- 
servando con  un  cannocchiale  a  la'  i^o 
campo,  Nettuno  sarà  1"  a  S.  di  Giove. 


Passaggio  al  meridiano  di  Roma  in  M.  E. 


Dilla       Vknrhr       Maktr  Oiovr 

1         101'  '20m        4h    im  22h  22"> 

16        10    3.{          3    10  21     23 

31         10    45           2       1  20     1« 

Data  Arco  semidiurno  Roma. 

1      T4'.M"       T5''ir,n.  TTill"» 

15      F5  10          +5  15  ^7  12 

31      T5  35          T6  10  ^7  13 


SAJURJfO 
OhlS-n 
23     15 
22       8 


T  6f'3,Sm 
T8  3» 
70  41 


{Vedere  l' annotazione  in  gennaio). 


~  4fi  - 

1920  -  APRILE 


Il  SOLE  ©   entra  nel  segno  del    TORO     ^     (in  longitudne  30o  0') 
il  giorno  20   a    10^  37"» 

Funi  astronomiche  )  ©  L.  P.  il  giorno     3  a  ll^  56» 
della  Luna         )   C  U.  Q.          ^         11  a  14     24 

#  L.  N.  11  giorno  18  a  22'  4;5m 
3)  F.  Q.         „           25  a  14     27 

Luna  apogea  il  giorno  9  a   5''                      Luna  perigea  il  giorno  21  a   2'> 

Efemeride  del  Sole  e  della  Luna  per  T  orizzonte  dì  Roma 
in  tempo  medio  civile  dell'  Etna. 


Giorno 

0   SOLE  (centro) 

@  LUNA  (.„'-|:„) 

o 

3 

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u 

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1 

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2 

6  22 

6  64 

13  46 

18  86 

19     7 

17  64 

23  46 

5     2 

14 

2 

94 

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6  20 

6  62 

13  28 

18  86 

19     9 

18  66 

.... 

6  82 

16 

3 

95 

D 

4 

6  18 

6  60 

13  11 

18  87 

19  10 

19  58 

0  33 

6     8 

16 

4 

96 

L 

5 

6  17 

6  49 

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18  38 

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1  19 

6  86 

17 

6 

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M 

6 

6  16 

6  47 

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19  12 

21  65 

2     7 

7  12 

18 

6 

98 

M 

7 

6  13 

5  45 

12  18 

18  40 

19  18 

22  49 

2  54 

7  61 

19 

7 

99 

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8 

5   11 

6  44 

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18  41 

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23  39 

8  42 

8  85 

20 

8 

100 

V 

9 

5   10 

6  42 

11  44 

18  42 

19  15 

.... 

4  80 

9  23 

21 

9 

101 

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10 

5     8 

6  40 

11  27 

18  48 

19  16 

0  24 

6  18 

10  15 

22 

10 

103 

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11 

6     6 

6  89 

11   11 

18  44 

19  17 

1     6 

6     6 

11  10 

23 

11 

108 

L 

12 

6     4 

6  37 

10  66 

18  46 

19  18 

1  43 

6  62 

12     8 

24 

13 

104 

M 

18 

5     2 

6  85 

10  40 

18  47 

19  20 

2  16 

7  39 

13     8 

36 

13 

106 

M 

14 

6     1 

6  84 

10  25 

18  48 

19  21 

2  48 

8  25 

14  10 

26 

14 

106 

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16 

4  69 

6  82 

10  10 

18  49 

19  22 

3  19 

9  12 

15  14 

27 

15 

107 

V 

16 

4  58 

6  31 

9  66 

18  50 

19  28 

3  49 

10     0 

16  31 

38 

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108 

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17 

4  66 

6  29 

9  41 

18  51 

19  24 

4  21 

10  60 

17  80 

29 

17 

109 

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18 

4  65 

6  28 

9  28 

18  62 

19  25 

4  65 

11  48 

18  41 

30 

18 

110 

L 

19 

4  63 

6  26 

9  14 

18  63 

19  26 

6  33 

12  39 

19  63 

1 

19 

111 

M 

20 

4  61 

6  24 

9     1 

18  54 

19  27 

6  17 

13  37 

21     4 

2 

20 

112 

M 

21 

4  50 

5  23 

8  48 

18  66 

19  28 

7  17 

14  38 

22  12 

3 

21 

118 

a 

22 

4  48 

6  21 

8  36 

18  57 

19  30 

8     6 

15  39 

23  13 

4 

22 

114 

V 

23 

4  46 

6  20 

8  24 

18  68, 

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9     8 

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24 

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8  13 

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10  15 

17  36 

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11  23 

18  30 

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7 

25 

117 

L 

26 

4  42 

5  16 

7  52 

19     1 

19  34 

12  31 

19  21 

1  28 

8 

26 

118 

M 

27 

4  40 

6  14 

7  42 

19     2 

19  36 

13  37 

20  10 

2     3 

9 

27 

119 

M 

28 

4  39 

6  13 

7  33 

19     3 

19  36 

14  41 

20  67 

2  34 

10 

28 

120 

G 

29 

4  37 

5  11 

7  24 

19     4 

19  37 

16  44 

21  43 

3     4 

11 

29 

121 

V 

30 

4  36 

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116 

19     5 

19  38 

16  47 

22  28 

3  33 

12 

30 

Per  le  riduzioni  ad  altri  luoghi  d'Italia  e  per  la  durata   del   crepuscolo  astronomico 
redi  le  spiegazioni  date  dopo  le  efembridi. 

Suono  dell'Ave  Maria  (eirti  meu'tra  irand  il  wim  «  dipi  il  t»B«gt(  dal  Sole) 
1'   dal  giorno     1  al    2       5^  30» 


Mattina 


3  al  12 

5 

15 

13  al  21 

5 

0 

22  al  30 

4 

45 

dal  giorno    1  al     4 

19»'     0 

6  al  18 

19     15 

19  al  30 

19    30 

-  47  - 

APRILE  -  1920 

IL  FIRMAMENTO  —  Aspetto  4». 


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SUD                     "V^       WEST 

P,^(^   Posizioni  notevoli  di  pianeti,  ecc. 

4     4  (Giove)  stazionario. 

17  5  (MiTcnrlo)  alla  massima  elon;ra7.  W 
(28°)  al  mattino  forse  Visbile  ad 
occtiio  nudo  In  piena  aurora. 

21  ^  (Marte)  cP  ©•  '"  meridiano  verso 
mezzanotte. 

29     4  (Giove)  n  ®- 

{V^tAtrt  r annotatione  in  gennaio). 


Passaggio  ai  meridiano  di  Roma  in  IN.  E. 

Data     Vk.nkkr       Martr       Giotk  Saturno 

1        10»>  46»         Ih  56»      201»  14»  22i«  4» 

15         10    54            0    45         19     li)  21     fi 

30         11      3          23    1»         18    24  20    6 

Data  Archi  semidiurni  Roma. 

1      :f:6h87«       T5hl6"       ^7^12"  T6'>41« 

16     T6     1          qpS  aO          ¥7  12  T6  42 

30     T6  37          TB  86          ^7  11  1=6  4'à 


—  48  - 


1920  -  MAGGIO 


Il  SOLE  ©   entra  nel  segno  dei   GEMELLI     )l(     (m  longitudine  60»  0') 
il  giori'O  21  a  10*»  23>n 

Fasi  astronomiche  \   :g)  L.  P.  il  giorno     3  a     2'i  47n> 
della  Luna          )   C  U.  Q.           ,          11  a     tì    51 

©  L.  N.  il  giorno  18  a     7^ 
3  P,  Q.           r,        24  a  22 

25«n 

7 

Luna  apogea  il  giorno  6  a  21i>                    Luna  perigea  il  giorno  19  a  7^ 

Efemeride  del  Sole  e  della  Luna  per  l'orizzonte  di  Roma 

in  tempo  medio  civile  dell'  Etna. 


Giorno 

0   SOLE  (centro) 

ft  LUNA 

(     lembo    \ 
V  superione  / 

© 
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122 

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l 

4  34 

5     9 

12  7     8 

19     6 

19  41 

17  47 

23  15 

4     3 

13 

1 

123 

l> 

2 

4  32 

5     7 

7     0 

19     8 

19  42 

18  48 

4  36 

14 

2 

124 

L 

3 

4  31 

5     6 

6  53 

19     9 

19  43 

19  45 

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6  10 

15 

3 

125 

M 

4 

4  30 

5     5 

6  47 

19  10 

19  44 

20  41 

0  49 

6  49 

16 

4 

126 

M 

5 

4  28 

5     3 

6  41 

19  11 

19  45 

21  32 

1  37 

6  30 

17 

6 

127 

G 

6 

4  27 

5     2 

6  37 

li)  12 

19  46 

22  20 

2  25 

7  17 

18 

6 

128 

V 

7 

4  26 

5     1 

6  32 

19  13 

19  47 

23     2 

3  13 

8     7 

19 

7 

129 

S 

8 

4  25 

5     0 

6  28 

19  14 

19  48 

23  40 

4     0 

9     2 

20 

8 

130 

JD 

9 

4  24 

4  59 

6  24 

19  15 

19  49 

.... 

4  47 

9  67 

21 

9 

131 

L 

10 

4  23 

4  67 

6  22 

19  16 

19  60 

0  15 

5  32 

10  56 

22 

10 

132 

M 

11 

4  22 

4  66 

6  19 

19  17 

19  61 

0  47 

6  18 

11  56 

23 

11 

133 

M 

12 

4  20 

4  56 

6  18 

19  18 

19  62 

1  17 

7     3 

12  67 

24 

12 

134 

G 

13 

4  19 

4  54 

6  17 

19  19 

19  53 

1  47 

7  50 

14     1 

25 

13 

136 

V 

14 

4  18 

4  63 

6  17 

19  20 

19  64 

2  17 

8  38 

15     8 

26 

14 

136 

S 

15 

4  17 

4  52 

6  17 

19  21 

19  66 

2  49 

9  28 

16  17 

27 

15 

137 

I> 

16 

4  16 

4  51 

6  18 

19  22 

19  56 

3  24 

10  22 

17  28 

28 

16 

138 

L 

17 

4  15 

4  60 

6  19 

19  23 

19  58 

4     5 

11  19 

18  40 

29 

17 

139 

M 

18 

4  14 

4  49 

6  21 

19  24 

19  69 

4  64 

12  20 

19  62 

1 

18 

140 

M 

19 

4  12 

4  48 

6  23 

19  26 

20     0 

6  49 

13  23 

20  68 

2 

19 

141 

G 

20 

4  11 

4  47 

6  26 

19  26 

20     2 

6  52 

14  25 

21  56 

3 

20 

142 

V 

21 

4  10 

4  46 

6  29 

19  27 

20     3 

8     0 

16  26 

22  46 

4 

21 

143 

s 

22 

4     9 

4  46 

6  34 

19  28 

20     4 

9  10 

16  23 

23  28 

5 

22 

144 

» 

23 

4     8 

4  45 

6  38 

19  29 

20     6 

10  21 

17  17 

.... 

6 

23 

145 

L 

24 

4     7 

4  44 

6  43 

19  30 

20     6 

11  29 

18     7 

0     6 

7 

24 

146 

M 

25 

4     6 

4  43 

6  49 

19  31 

20     7 

12  34 

18  55 

0  38 

8 

25 

147 

M 

26 

4     5 

4  43 

6  55 

19  32 

20     8 

13  33 

19  32 

1     8 

9 

26 

148 

G 

27 

4     4 

4  42 

7     1 

19  33 

20     9 

14  40 

20  27 

1  37 

10 

27 

149 

V 

28 

4     3 

4  41 

7     8 

19  33 

20  10 

16  41 

21  12 

2     7 

11 

28 

150 

S 

29 

4     3 

4  41 

7  15 

19  34 

20  11 

16  41 

21  58 

2  37 

12 

29 

151 

I> 

30 

4     2 

4  40 

7  23 

19  35 

20  12 

ir  39 

22  45 

3  11 

13 

30 

152 

L 

31 

4     1 

4  40 

7  32 

19  36 

20  13 

IS  35 

23  33 

3  48 

14 

31 

Per  le  riduzioni  ad  altri  Inosrhi  d'Italia  e  per  la  durata  del   crepuscolo   astronomioo, 
▼edi  le  spiegazioni  date  dopo  le  efemeridi. 

Suono  dell'Ave  Maria  (eìres  meu'ora  moti  il  lorsera  e  dip«  il  tramoDU  del  Sole) 


Mattina 


dal  giorno     1  al    2 

3  al  14 

15  al  31 


ih  45m 
4    30 
4    15 


Seea 


■■1 


dal  giorno 


1  al     2       19^30"> 
3  al  16       19  45 
17  al  31       20     0 


40 


MAGGIO  -  1920 

IL  FIRMAMENTO  —  Aspetto  5«. 


Dntii    Posizioni  notevoli  di  pianeti,  ecc. 

3     Kcisse  totale  di  Luna  (veti.  AVZ/*»/'). 

7     "^  (Saturno)  stazionario. 
18    Eclisse  piir  iale  di  Sole  (ved.  Ecliasi] 
2«     "^>  (Saturno)  □  ©. 
28    alla  sera  ^  vicinissima  i  Virsrinis. 

Data  Al  chi  scmidiurni  Roma. 

1  T  «"'  2»™  T  6''  26»  T   1^  11« 

1.-»  ^  r,     52  +    s     T.t  T    7       » 

81  T  7     15  ^   6     29  T  7       7 


Passaggio  ai  meridiano  di  Roma  in  M.  1:. 

Diitii       Vknkkk        Maktk       Giovk       Sattrxo 
1        Uh    4"       23»>  14m     ISh  20™     20»>  2'» 
12      2        17    31        19    7 
20    52        li>    3C        18   6 


11    li 
11    30 


T  e*»  42" 
7   6     42 
7   6     41 


(  Vei.  V  finnotaiiont  in  gennaio). 


-  50  — 


1920  -  GIUGNO 

//  SOLE   ©    entra  nel  segno  d.?^  CANCRO   0^   (m  longitudine  90o  0') 
il  g!orno  21  a  18*i  40» 

Fa«l  astronomiche  )  (g)  L.  P,  11  giofno     1  a  18^  18» 
della  Luna          )   C  U.  Q.           ,            9  a  19    68 

9  L.  N.  11  giorno  16  a  14»'  41">  1    | 
3  P.  Q.            „         23  a     7    49     1    1 

Luna  apogea  ,1  giorno  3  a  5^                ^21  %Z^  "  "T  SO  \  '1  ' 

Efemeride  del  Sole  e  della  Luna  per  T  orizzonte  di  Roma 
in  tempo  medio  civile  dell'  Etna. 


Giorno 

0   SOLE  (centro) 

(S  LUNA  (J-;,te) 

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153 

M 

1 

4     1 

4  39 

12     7   40 

19  36 

20  15 

19  28 

.... 

4  28 

15 

1 

154 

M 

2 

4     0 

4  39 

7  49 

19  37 

20  16 

^20  16 

0  21 

5  13 

16 

2 

155 

(1 

3 

3  59 

4  38 

7  59 

19  38 

20  17 

21     1 

1     9 

6     2 

17 

3 

156 

V 

4 

3  59 

4  38 

8     9 

19  39 

20  18 

21  40 

1  56 

7     5 

18 

4 

157 

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5 

3  58 

4  37 

8  19 

19  39 

20  18 

22   16 

2  43 

7  50 

19 

5 

158 

1> 

6 

3  58 

4  37 

8  29 

19  40 

20  19 

22  48 

3  29 

8  48 

20 

6 

159 

L 

7 

3  58 

4  37 

8  40 

19  41 

20  19 

23  19 

4  14 

9  46 

21 

7 

160 

M 

8 

3  58 

4  37 

8  51 

19  41 

20  20 

23  48 

4  59 

10  46 

22 

8 

161 

M 

9 

3  57 

4  36 

9     3 

19  42 

20  21 

.... 

5  44 

11   48 

23 

9 

162 

G 

10 

3  57 

4  86 

9  14 

19  42 

20  22 

0   16 

6  29 

12  51 

24 

10 

163 

V 

11 

3  57 

4  36 

9  26 

19  43 

20  22 

0  47 

7  17 

13  56 

25 

11 

164 

s 

12 

3  57 

4  36 

9  39 

19  43 

20  23 

1  20 

8     8 

15     5 

26 

12 

165 

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13 

3  56 

4  36 

9  51 

19  44 

20  24 

1   57 

9     2 

16  16 

27 

13 

166 

L 

14 

3  56 

4  36 

10     4 

19  44 

20  24 

2  40 

10     0 

17  27 

28 

14 

167 

M 

15 

3  56 

4  36 

10  16 

19  45 

20  25 

3  31 

11     1 

18  36 

29 

15 

168 

M 

16 

3  56 

4  36 

10  29 

19  45 

20  25 

4  30 

12     5 

19  39 

30 

16 

169 

G 

17 

3  56 

4  3; 

10  42 

19  46 

20  25 

5  37 

13     8 

20  34 

1 

17 

170 

V 

18 

3  56 

4  36 

10  65 

19  46 

20  26 

6  48 

14     9 

21  22 

2 

18 

171 

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19 

3  56 

4  36 

11     8 

19  46 

20  26 

8     1 

15     6 

22     2 

3 

19 

172 

I> 

20 

3  66 

4  36 

11  21 

19  47 

20  26 

9  13 

16     0 

22  38 

4 

20 

173 

L 

21 

3  66 

4  36 

11  34 

19  47 

20  27 

10  21 

16  60 

23  10 

5 

21 

174 

M 

22 

3  67 

4  36 

11  47 

19  47 

20  27 

11  28 

17  38 

23  40 

6 

22 

176 

M 

28 

3  57 

4  37 

12     0 

19  47 

20  27 

12  32 

18  25 

.... 

7 

23 

176 

G 

24 

3  57 

4  37 

12  13 

19  47 

20  274 

13  34 

19  11 

0  10 

-    8 

24 

177 

V 

25 

3  58 

4  37 

12  26 

19  47 

20  27 

14  35 

19*57 

0  41 

9 

25 

178 

S 

26 

3  58 

4  38 

12  38 

19  48 

20  27 

15  34 

20  43 

1  13 

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179 

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27 

3  58 

4  38 

12  51 

19  48 

20  27 

16  30 

21  30 

1  48 

11 

27 

180 

L 

28 

3  69 

4  33 

13     3 

19  48 

20  27 

17  24 

22  18 

2  27 

12 

28 

181 

M 

29 

3  59 

4  39 

13  15 

19  48 

20  27 

18  14 

23     6 

3  11 

13 

29 

182 

M 

30 

4     0 

4  39 

13  27 

19  49 

20  27 

19     0 

23  54 

3  58 

14 

30 

Per  le  riduzioni  ad  altri  luoghi  d'Italia  e  per  la  durata  del  crepuscolo   astronomico, 
redi  le  spiegazioni  date  dopo  le  efemeridi. 


Suono  dell'Ave  Maria  (eìrea  miiHn  STanti  il  inim  e  dop»  il  tramonU  dtl  Sole) 


Mattina 


dal   giorno 


1  al     5 

4h  i5m 

6  al  25 

4       0 

26  al  30 

4     16 

Sera 


dal  giorno 


1  al 
3  al 


20»»  Om 
20  lo 


—    ni    — 

GIUGNO  -  1920 

IL  FIRMAMENTO  -  Aspktto  C. 


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WEST 


2:^ 


NORD 


EST 


i);ttft    Posizioni  no  evo:!  di  piar.eJ,  ecc. 
2     ^  (Marte)  stnzlonnrlo. 

2»  5  (Merciuioi  alla  mas«ima  (26")  elonga- 
ziotie  E,  forse  vIMb'le  a  inatuio  cro- 
pusuulo  nel  bassu  orizzonte  WNW. 


Passaggio  al  meridiano  di  Roma   n  IM.  E. 

Dat.-i       Vknk.kk       Martk      GmvK      Saturno 

1        111' 31"»      20h  48"»     IO»"  33»     18^    2» 

15        11    4S         l'J    f.8        15    47        17    10 

30       VI     y        ly    li       14    5»       16    16 


Data 

1 

T 

7h 

Ifim 

15 

^ 

7 

29 

30 

T 

7 

32 

Archi  semidiurni  Roma. 

■3^  5*1  20™        T  7''  7™        T  e*!  41™ 

:f    5      2»>  T    7      4  T    6     40 

T    5     19  T    7     1  -,-    6     38 

(  Vtd.  V  anno'azioH*  in  gennaù.t. 


—  52  — 

1920  -  LUGLIO 


Il  SOLE  ©  entra  nel  segno  del  LEONE    f^    {in  longitudine  120o  0') 
il  giorno  23  a  5*»  35» 

FttBl  antroiiomlche  \  ®  L.  P.  il  giorno  1  a  9^  il» 
della  Luna.         ^   C  U.  Q.           ,         9  a  6      6 

O  ^-  N.  il  giorno  15  a  21"  25"» 
J)  P.  Q.          r,         22  a  20     20 
®  L.  P.          ,         31  a     0    19 

Luna  perigea  il  giorno  15  a  1»»               Luna  apogea  il  giorno  27  a  15»» 

Efemeride  del  Sole  e  della  Luna  per  l'orizzonte  dì  Roma 
in  tempo  medio  civile  dell'  Etna. 


Giorno 

0   SOLE  (centro) 

(g  LUNA 

(     lembo    \ 
V  superiore  7 

1 

et 

il 

1 

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3  40 

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4     1 

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4  40 
4  40 
4  41 

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12   13  39 

13  51 

14  1 

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19  47 
19  47 
19  47 

h    m 

20  27 
20  26 
20  26 

h    m 

19  41 

20  19 
20  52 

h     m 

0  41 

1  27 

h     m 
4  50 
ó  45 
6  41 

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15 
16 
17 

1 
2 
3 

186 

187 
188 

I> 

L 
M 

4 

5 
6 

4     1 

4     2 
4     2 

4  41 
4  42 
4  42 

Il   12 
14  23 
14  33 

19  47 
19  47 
19  46 

20  26 
20  26 
20  25 

21  23 

21  52 

22  21 

2  13 

2  57 

3  42 

7  39 

8  39 

9  40 

18 
19 
20 

4 

5 
6 

189 
190 
191 

M 
G 
V 

7 
8 
9 

4     3 
4     4 
4     4 

4  43 
4  44 
4  44 

14  43 

14  53 

15  2 

19  40 
19  46 
19  45 

20  25 
20  25 
20  24 

22  50 

23  21 
23  54 

4  27 

5  12 

6  0 

10  41 

11  45 

12  50 

21 
22 
23 

7 
8 
9 

192 
193 
194 

s 

D 

L 

10 
11 
12 

4     5 
4     6 

4     7 

4  45 

4  46 
4  47 

15   11 
15  19 
15  27 

19  45 
19  44 
19  44 

20  24 
20  23 
20  23 

0  33 

1  19 

6  51 

7  45 

8  44 

13  57 

15  6 

16  14 

24 
25 
26 

10 
11 
12 

195 
196 
197 

M 
M 
G 

13 
14 
15 

4     8 
4     9 
4  10 

4  47 
4  48 
4  49 

15  34 

15  42 

16  48 

19  43 
19  43 
19  42 

20  22 
20  21 
20  20 

2  12 

3  13 

4  22 

9  45 

10  47 

11  50 

17  19 

18  18 

19  10 

27 
28 
29 

13 
14 
16 

198 
199 
200 

V 

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I> 

16 
17 
18 

4   11 
4  12 
4  13 

4  50 
4  51 
4  51 

15  54 

15  59 

16  5 

19  42 
19  41 
19  40 

20  19 
20  18 
20  17 

5  35 

6  49 

8     2 

12  60 

13  46 

14  40 

19  65 

20  34 

21  9 

1 
2 
3 

16 
17 
18 

201 
202 
203 

L 

M 
M 

19 
20 
21 

4   14 
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4  16 

4  52 
4  53 
4  54 

16     9 
16  13 
16  16 

19  39 
19  39 
19  38 

20  17 
20  16 
20  16 

9  11 

10  18 

11  23 

15  30 

16  19 

17  6 

21  40 

22  12 
22  43 

4 
5 
6 

19 
20 
21 

204 
205 
206 

G 
V 

s 

22 
23 
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4  17 
4  18 
4  19 

4  55 
4  56 
4  57 

16  19 
16  21 
16  23 

19  37 
19  36 
19  35 

20  15 
20  14 
20  13 

12  25 

13  25 

14  23 

17  53 

18  40 

19  27 

23  15 
23  49 

7 
8 
9 

22 
23 
24 

207 
208 
209 

I> 

L 

M 

25 
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4  21 

4  22 

4  68 

4  59 

5  0 

16  24 
16  24 
16  24 

19  34 
19  33 
19  33 

20  12 
20  11 
20  10 

15  18 

16  10 
16  57 

20  14 

21  2 
21  50 

0  28 

1  9 
1  55 

10 
11 
12 

25 
26 
27 

210 
211 
212 

M 
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V 

28 
29 
30 

4  23 
4  24 
4  25 

5     1 

5  2 

6  3 

16  23 
16  22 
16  20 

19  32 
19  31 
19  30 

20     9 

20     7 
20     6 

17  40 

18  19 
18  54 

22  38 

23  25 

2  45 

3  39 

4  35 

13 
14 
15 

28 
29 
30 

213     S 

31 

4  26 

5     4 

16  17 

19  28 

20     4 

19  26 

0  11 

5  33 

16 

31 

Per  le  riduzioni  ad  altri  luoghi  d'Italia  e  per  la  durata  del  crepuscolo  astronomico, 
vedi  le  spiegazioni  date  dopo  le  efemeridi. 


Suono  dell'Ave  Maria  (tir»  neii'tra  avanti  il  str^rre  e  dtpt  il  tramintt  dei  S(I() 


Mattika 


dal  giorno     1  al  19 
20  al  31 


4hl5m 

4   30 


Seba 


••{ 


dal  giorno     1  al  21 
22  al  31 


20»»  16" 
20     0 


-  53  - 

LUGLIO  -  1920 

IL  FIRMAMENTO  —  Aspetto  7». 


z: 


WEST- 


NORD 


EST 


EST 


SUD 


"V.^        WEST] 


Data    '*<>S'2'0'i!  notevoli  di  p'aneti,  ecc.  |      Passaggio  ai  meridiano  di  Roma  in  IM.  E. 

23     Occultazione  di  cT  (Marte)  per  la  ([;  al  .  Matii       Vk.nkkk  Maktk        «movk     Saturno 
mattino  invisibile  da  noi.  Nella  sera,           1        12»'  11"»    .19»»  10"»     H»»  66".     16«»  11» 

a   ponente,   rf   sarà   a   ponente   della  j      15        12    30  18    84       14    12       16    21 

Luna  per  circa  bo.  Il  fenomeno  è  OS-  [      31        12    49  18      1       13    22       14    2j 
servabile  in  America.                               | 

Datii  ^  Archi  semidiurni  Roma. 

1          +    7»'  33"»           T    61'   1S»"«           =F    7»>     0«  T   «•»  SS» 

15         +    7     25              +   6     11              ^   6     67  ÌF   «     3« 

31         +70             +50             +   6     52  +   6    34 

{Ved.  l'annotazione  in  gennaio). 


—  54  - 

1920  -  AGOSTO 


Il  SOLE  ©  entra  nel  segno  della  VERGINE  \[^  {in  longitudine  ISO"  0') 
il  giorno  23  a  12i>  23» 

Fa«l  aatronomlche  j   (|;  U.  Q,  il  giorno    7  a  13''  51» 
della  Luna          )   O  L.  N.           „         H  a     4    44 

3)  P.  Q.  il  giorno  21  a  11'»  52» 
(2)  L.  P.         ,        29  a  14      3 

Luna  perigea  il  giorno  12  a  7^                 Luna  apogea  il  giorno  24  a  6*» 

Efemeride  del  Sole  e  della  Luna  per  l'orizzonte  di  Roma 

in  tempo  medio  civile  dell'  Etna. 


Giorno 

0   SOLE  (centro) 

@  LUNA  U^',,) 

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Passaggio 

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19  56 

0  56 

6  33 

17 

1 

215 

L 

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4  29 

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20     2 

20  25 

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7  33 

18 

2 

216 

M 

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16     6 

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19 

3 

217 

M 

4 

4  31 

5     7 

16     1 

19  24 

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21   25 

3   11 

9  37 

20 

4 

218 

G 

5 

4  32 

5     8 

15  55 

19  23 

19  59 

21   57 

3  58 

10  41 

21 

5 

219 

V 

6 

4  33 

5     9 

15  49 

19  21 

19  57 

22  33 

4  47 

11  46 

22 

6 

220 

S 

7 

4  34 

5   10 

15  42 

19  20 

19  56 

23  14 

5  39 

12  53 

23 

7 

221 

1> 

8 

4  35 

5   11 

15  35 

19  19 

19  55 

.... 

6  34 

14     0 

24 

8 

222 

L 

9 

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5  13 

15  27 

19  18 

19  54 

0     2 

7  31 

15     4 

25 

9 

223 

M 

10 

4  37 

5  14 

15  18 

19  16 

19  53 

0  58 

8  31 

16     4 

26 

10 

224 

M 

11 

4  38 

5  15 

15     9 

19  15 

19  52 

2     2 

9  32 

16  58 

27 

11 

226 

G 

12 

4  39 

5   16 

14  59 

19  14 

19  51 

3   12 

10  32 

17  46 

28 

12 

226 

V 

13 

4  40 

5  17 

14  49 

19  12 

19  49 

4  24 

11  30 

18  27 

29 

13 

227 

s 

14 

4  42 

5  18 

14  39 

19  11 

19  48 

5  37 

12  25 

19     4 

1 

14 

228 

I> 

15 

4  43 

5  19 

14  28 

19     9 

19  46 

6  48 

13  18 

19  38 

2 

15 

229 

L 

16 

4  44 

5  20 

14  16 

19     8 

19  45 

7  58 

14     8 

20  10 

3 

16 

230 

M 

17 

4  45 

5  21 

14     3 

19     7 

19  44 

9     5 

14  58 

20  42 

4 

17 

231 

M 

18 

4  46 

5  22 

13  50 

19     5 

19  42 

10  10 

15  46 

21  15 

5 

18 

232 

G 

19 

4   47 

5  23 

13  37 

19     4 

19  40 

11  13 

16  33 

21  49 

6 

19 

233 

V 

20 

4  48 

5  24 

13  23 

19     2 

19  39 

12  13 

17  21 

22  26 

7 

20 

234 

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21 

4  49 

5  25 

13     9 

19     1 

19  37 

13     9 

18     9 

23     6 

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21 

235 

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22 

4  50 

5  26 

12  54 

18  59 

19  36 

14     8 

18  57 

23  51 

9 

22 

236 

L 

23 

4   51 

5  27 

12  39 

18  57 

19  34 

14  52 

19  45 

.... 

10 

23 

237 

M 

24 

4  52 

5  28 

12  23 

18  56 

19  33 

15  37 

20  33 

0  39 

11 

24 

238 

M 

25 

4  54 

5  29 

12     7 

18  54' 

19  31 

16  17 

21  20 

1   31 

12 

25 

239 

G 

26 

4  55 

5  30 

11  50 

18  53 

19  29 

16  54 

22     6 

2  27 

13 

26 

240 

V 

27 

4  50 

5  31 

11  34 

18  51 

19  28 

17  27 

22  52 

3  25 

14 

27 

241 

S 

28 

4  67 

6  32 

11  16 

18  50 

19  26 

17  59 

23  38 

4  24 

15 

28 

212 

I> 

29 

4  69 

5  33 

10  58 

18  48 

19  24 

18  29 

5  25 

16 

29 

243 

L 

30 

5     0 

5  34 

10  40 

18  46 

19  23 

18  58 

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6  26 

17 

30 

244 

M 

31 

5     2 

5  35 

10  22 

18  45 

19  21 

19  28 

1     9 

7  29 

18 

31 

Per  le  riduzioni  ad  altri  luoghi  d'Italia  e  per  la  durata  del  crepuscolo  astronomico, 
vedi  le  spiegazioni  date  dopo  le  efemeridi. 


Suono  dell'Ave  Maria  (eìm  mezi'ora  aranti  il  sorgm  e  dora  il  trnmonto  drl  S«le) 

dal  giorno     1  al     5 
6  al  16 


dal  giorno     1  al     4 

5  al  18 

19  al  31 


4h30m 

4    45 
6       U 


Sera 


il 


17  al  26 
giorno  21  al  31 


20h  0" 
19  45 
19  30 
19    15 


AGOSTO  -  1920 


IL  FIRMAMENTO  —  Aspetto  8». 


D.xU 
4 

b 


'<iij 


Posizioni  notevoli  di  pianeti,  ecc. 

(notte),  rj  (Marte)  □  ©. 

(sera),  2  (Venere)  e  4  (Giove)  in  e/; 
2  al  nord  per  -/-j  di  grado.  La  vici- 
nanza è  di  giorno,  quindi  non  inte- 
ressante. 

(all'alba),  ^  alla  massima  elongazione  W. 

L'occultazione  di  -z  Virgines  per  la  Luna 

avviene  di  giorno  con  <J;  in  V  di. 
(sera)  W  (Uni no)  circa  in  cP  ®  :  cerca 
7  Aquario  di  quinta  grandezza:  Ura- 
no e  "i»  ad  ovt'.st  e  10'  al  nord  (can- 
nocchiale da  teatro). 


Passaggio  al  meridiano  di  Roma  in  M.  E. 

Data  Vknkkk  Maktk  (Jikvk  Sati;r.no 
1  12h  SU'"  IT'  59"  13''  10"»  H»»  'il» 
15       13      2         17    34        12    35        13    32 

31       13    12         17     10  11    40        12    37 


Archi  semidiurni  Roma. 

1      +7»«   4»       *4>'59»       qh6»>62"»  +6'»34« 

1.5      q^tt  42  T4  49         ^6  48  T6  81 

31      T6  13         T4  38         T6  44  ^6  29 

[Ved.  r  annotai  io  ne  in  gennaio). 


-  5G  - 

1920  -  SETTEMBRE 


Il  SOLE  0  entra  nel  segno  della  LIBRA    £ì:     (in  longitudine  180-  0') 
il  giorno   23    a  0  >  29» 

F«>l  astronomiche  )   ff;  U.  Q.  il  giorno    5  a  20^     5» 
della  Lima         )  @  L.  N.           „       12  a  13     62 

3  P.  Q.  il  giorno  20  a     5' 
(2)  L.  P.          „        28  a     2 

55m 

57 

Luna  perig.a  il  giorno  8  a  23''                  Luna  apogea  il  giorno  21  a  0^» 

Efemeride  del  Sole  e  della  Luna  per  l'orizzonte  di  Roma 
in  tempo  medio  civile  dell'  Etna. 


GlOKN 

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245 

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1 

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6  36 

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G 

2 

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5  37 

247 

V 

3 

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S 

4 

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5  39 

249 

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5     8 

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L 

6 

5     9 

6  42 

251 

M 

7 

6  10 

5  43 

252 

M 

8 

5  11 

6  44 

253 

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18  21 

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17  58 

18  29 

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17  55 

18  26 

17  53 

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16  21 

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10 

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5  37 

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30 

12 

6  45 

12  46 

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4 

16 

10  67 

16     1 

21     3 

5 

17 

11  53 

16  50 

21  45 

6 

18 

12  44 

17  38 

22  33 

7 

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13  30 

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14  12 

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9 

21 

14  51 

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0  17 

10 

22 

16  26 

20  46 

1  13 

11 

23 

15  58 

21  31 

2  11 

12 

24 

16  28 

22  17 

3  12 

13 

25 

16  68 

23     3 

4  13 

14 

26 

17  29 

23  50 

5  16 

15 

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6  21 

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7  28 

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1  31 

8  35 

18 

30 

Per  le  riduzioni  ad  altri  luoghi  d'Italia  e  per  la  durata  del   crepuscolo   astronomico, 
Tedi  le  spiegazioni  date  dopo  le  efemeridi. 

Suono  deir>\ve  Maria  (rirea  meiz'ors  «Tinti  il  sorgere  e  dopo  il  tramonto  del  Soie) 

(  dal  giorno 


Mattina 


dal  giorno  1  al  2 
3  al  16 
17  al  30 


51  0" 
6  15 
6    30 


Seba  . . 


1  al     4 

19t 

16m 

8  al  13 

19 

0 

14  al  21 

IS 

45 

22  al  30 

18 

30 

"  57  — 

SETTEMBRE  -  1920 

IL  FIRJIAMENTO  —  Aspetto  9\ 


Y,^^^    Posizioni  notevoli  di  pianeti,  ecc.  1     Passaggio  al  meridiano  di  Roma  in  M.  E. 

28     £  Pisoium  (4.4)  occultata  dalla  C  '"  Ple*     ^'^^'^      Vknkrr        Martr       Oiovk      Satprno 
niiuiiio,  l'occultaziono  è  visibile  in  1       13>>  13™      n»»    9"»     llh  43m     12>«  S»"» 

Italia    nella  Viotte   28-29,    congiun-        15       13    20         U\    52        10    59       11    44 
zione  (J')  vera  u  0'>30"'  del  2'J.         |      30       13    30         IG    37        10    12        10    52 


UaU 

Archi  semldiurn 

i  Roma. 

1 
15 

30 

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5     45 

ò     18 

-■^   <•«  38» 
4     29 
4     23 
(  Ved.    'annotazione 

^   Gì-  43» 
6     39 
G     85 
in  yennaio). 

^    6h  2«' 
6     2rt 
G     23 

-  58  - 

1920  -  OTTOBRE 


Il  SOLE  ©  entra  nel  segno  dello   SCORPIONE    ffl  {in  longitudine  210o  o') 
il  giorno  23  a  18^  12» 

Fasi  astronomiche^   q^  U.  Q.  11  giorno  5  a     1^54™ 
della  Luna         )   O  L.  N.            ,          12  a  1    60 

3  P.  Q.  il  giorno  20  a     1^  29» 
(2)  L.  P.           „         27  a   16     9 

Luna  apogea  11  giorno  18  a  20^              Luna  perigea  il  giorno  30  a  le»» 

Efemeride  del  Sole  e  della  Luna  per  l'orizzonte  di  Roma 
in  tempo  medio  civile  dell'Etna. 


Giorno 

0   SOLE  (centro) 

@  LUNA 

/     lembo    \ 
V  superiore  J 

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6     8 

11  59  48 

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18  23 

19  59 

2  25 

9  43 

19 

1 

276 

8 

2 

5  38 

6     9 

11  69  29 

17  50 

18  22 

20  49 

3  21 

10  48 

20 

2 

277 

I> 

3 

5  39 

6  10 

11  59  10 

17  48 

18  20 

21  46 

4  19 

11  50 

21 

3 

278 

L 

4 

5  40 

6  11 

11   58  52 

17  46 

18  18 

22  49 

5  17 

12  46 

22 

4 

279 

M 

5 

5  41 

6  12 

11  58  34 

17  44 

18  16 

23  56 

6  15 

13  35 

23 

6 

280 

M 

6 

5  42 

6  13 

11  58  10 

17  43 

18  15 

7  11 

14  19 

24 

6 

281 

G 

7 

5  43 

6  14 

11  57  59 

17  41 

18  13 

1     4 

8     6 

14  68 

25 

7 

282 

V 

8 

5  44 

6  15 

11  57  42 

17  39 

18  11 

2  13 

8  57 

15  33 

26 

8 

283 

S 

9 

5  45 

6  16 

11  67  26 

17  38 

18  10 

3  21 

9  48 

16     6 

27 

9 

284 

I> 

10 

5  47 

6  18 

11  57     9 

17  36 

18     8 

4  28 

10  37 

16  38 

28 

10 

285 

L 

11 

5  48 

6  19 

11   56  54 

17  34 

18     6 

5  :j5 

11  26 

17  10 

29 

11 

286 

M 

12 

5  49 

6  20 

11  56  39 

17  33 

18     5 

6  40 

12  15 

17  43 

1 

12 

287 

M 

13 

5  50 

6  21 

11  56  25 

17  31 

18     3 

7  43 

13     3 

18  19 

2 

13 

2«8 

G 

14 

5  51 

6  22 

11  56  10 

17  30 

18     2 

8  44 

13  52 

18  57 

3 

14 

289 

V 

15 

5  52 

6  23 

11  65  67 

17  28 

18     0 

9  41 

14  41 

19  40 

4 

16 

290 

s 

16 

5  53 

è  24 

11  55  44 

17  27 

17  59 

10  35 

15  30 

20  25 

6 

16 

2H1 

1> 

17 

6  54 

6  25 

11  55  82 

17  25 

17  57 

11  24 

16  18 

21  15 

6 

17 

292 

L 

18 

5  55 

6  27 

11  65  20 

17  23 

17  55 

12     7 

17     6 

22     8 

7 

18 

293 

M 

19 

5  56 

6  28 

11  55     9 

17  22 

17  54 

12  47 

17  52 

23     2 

8 

19 

294 

:\i 

20 

5  57 

6  29 

11  54  58 

17  20 

17  52 

13  22 

16  38 

23  59 

9 

20 

295 

G 

21 

5  58 

6  30 

11  54  48 

17  19 

17  51 

13  55 

19  23 

.... 

10 

21 

296 

V 

22 

5  59 

6  31 

11  54  39 

17  17 

17  49 

14  26 

20     8 

0  68 

11 

22 

297 

s 

23 

6     1 

6  33 

11   54  30 

17  16 

17  48 

14  56 

20  54 

1  57 

12 

23 

298 

I> 

24 

6     2 

6  34 

11   54  22 

17  14 

17  46 

15  26 

21  40 

2  59 

13 

24 

299 

L 

25 

6     3 

6  35 

11   54   15 

17  13 

17  45 

16  58 

22  29 

4     3 

14 

26 

300 

M 

26 

6     4 

6  36 

11   54     8 

17  12 

17  44 

16  32 

23  20 

6     9 

16 

26 

sol 

M 

27 

6     5 

6  37 

11  54     3 

17  10 

17  42 

17     9 

6  17 

16 

27 

302 

G 

28 

6     7 

6  39 

11  53  57 

17     9 

17  41 

17  53 

0  14 

7  27 

17 

28 

303 

V 

29 

6     8 

0  40 

11   53  53 

17     7 

17  40 

18  43 

1   11 

8  35 

18 

29 

304 

s 

30 

6     9 

6  41 

11  53  49 

17     6 

17  39 

19  39 

2  10 

9  41 

19 

30 

305 

I> 

31 

6  10 

6  42 

11  53  47 

17     5 

17  38 

20  42 

3  10 

10  40 

20 

31 

Per  le  riduzioni  ad  altri  luoghi  d'Italia  e  per  la  durata  del  crepuscolo  astronomico, 
vedi  le  spiegazioni  date,  dopo  le  efemeridi. 

Suono  dell'ave  Maria  (tire»  nieH'ora  «vanii  il  sorger»  e 


Mattina 


il  giorno     1 
dal       ,  2  al  14 

15  al  27 
28  al  31 


5h30m 

5  45 

6  0 
6   15 


Sera 


e  dopo  il  tramonto  it\  Sole) 

dal  giorno     1  al     9 
10  al  18 
19  al  29 
30  al  31 

18hl5m 
18     0 
17   45 
17  30 

-  5y  — 
OTTOBRE  -  1920 

IL  FIRMAMENTO  —  Aspktto  10». 


/.y         V        .r\rt^'^•• 


WEST     ^s^  NORD  ~Z^  EST 


EST  ^>^  SUD  "^SL  west 


1).,^.,    Posizioni  notevoli  di  pianeti,  ecc. 

24  (sera)  y  ^Mercurio),  alla  più  j^rando  elon- 
g.izioiie  E  ('il").  Cercare  l'asfro  a  ma- 
turo crepuscolo  verso  l'orizzonte 
W  8  W. 

-T     vedi  eclissi. 


Passaggio  al  meridiano  di  Roma  in  M.  E. 
Data       Vknkkk       Maktk       «iovk      Saturno 

1  13h  30n.        161'  37m      lOU     9m      IQh  49m 

15        13     4'2*     16    25  »    24        10      0 

16    14  8    31  J       o 


Pala 


31        14       0 
Archi  semidiurni  Roma. 


1 

T  5h  16m 

^   41.  23» 

=F  6h  35- 

T  6h  23» 

15 

T  4  63 

T  4  20 

T  6  31 

T  0  21 

31 

+  4  31 

T  4  22 

:f  6  27 

i-  G  19 

(  Vtd.  V  annotazione  in  gennaio). 


,     —  60  - 

1920  -  NOVEMBRE 


Il  SOLE  ©  entra  nel  segno  del  SAGITTARIO     ^     [in  longitudine  240»  0') 
il  giorno  22  a  15^  15» 

FaBl  a«tronomiche  )   C  U.  Q.  il  giorno    3  a     8^  3óm 
della  Luna          )   0  L.  N.           „        10  a  17       6 

®  P.  Q.  11  giorno  18  a  21^  13n> 
$  L.  P.          „        26  a    2    42 

Luna  apogea  il  giorno  15  a  IS"!                Luna  perigea  il  giorno  27  a  15*» 

Efemeride  del  Sole  e  della  Luna  per  l'orizzonte  di  Roma 
in  tempo  medio  civile  dell'  Etna. 


Giorno 

0   SOLE  (centro) 

3  LUNA 

/     lembo    \ 

V  superiore  / 

a 
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306 

L 

1 

6  10 

(5  43 

11   53  44 

17     3 

17  30 

21  48 

4     9 

11   33 

21 

1 

807 

M 

2 

6  12 

6  45 

53  44 

17     2 

17  35 

22  57 

5     7 

12  19 

22 

2 

308 

M 

3 

C  13 

6  46 

53  43 

17     1 

17  34 

.... 

6     2 

12  69 

23 

3 

309 

G 

4 

6  14 

6  47 

53  44 

17     0 

17  33 

0     5 

6  54 

13  34 

24 

4 

310 

V 

5 

6  15 

6  48 

53  45 

16  59 

17  32 

1    12 

7  44 

14     7 

23 

5 

811 

s 

6 

6  17 

6  50 

53  47 

16  57 

17  30 

2  18 

8  33 

14  39 

26 

6 

312 

» 

7 

6  18 

6  51 

53  50 

16  56 

17  29 

3  24 

9  21 

15  10 

27 

7 

313 

L 

8 

6  19 

6  52 

63  54 

16  55 

17   28 

4  28 

10     8 

15  42 

28 

8 

314 

M 

9 

6  20 

6  53 

53  59 

16  54 

17  27 

5  30 

10  56 

16  17 

29 

9 

315 

M 

10 

6  21 

6  55 

54     5 

16  53 

17  26 

6  32 

11  45 

16  54 

30 

10 

316 

G 

11 

6  22 

6  56 

54  11 

It)  52 

17  25 

7  30 

12  34 

17  35 

1 

11 

317 

V 

12 

6  23 

6  57 

54  18 

16  51 

17  24 

8  26 

13  23 

18  19 

2 

12 

318 

S 

13 

6  24 

6  58 

54  26 

16  50 

17  23 

9  17 

14  11 

19     7 

3 

13 

319 

I> 

14 

6  25 

6  59 

64  35 

16  49 

17  22 

10     3 

14  59 

19  58 

4 

14 

320 

L 

15 

6  27 

7     1 

64  45 

16  48 

17  21 

10  44 

15  46 

20  52 

6 

15 

321 

M 

16 

6  28 

7     2 

54  56 

16  47 

17  20 

11  21 

16  32 

21  48 

6 

16 

322 

M 

17 

6  29 

7     3 

55     7 

16  46 

17  19 

11  54 

17  17 

22  45 

7 

17 

323 

G 

18 

6  30 

7     4 

55  20 

16  46 

17  19 

12  26 

18     1 

23  43 

8 

18 

324 

V 

19 

6  32 

7     6 

55  32 

16  45 

17  18 

12  55 

18  45 

9 

19 

326 

S 

20 

6  33 

7     7 

55  47 

16  44 

17  17 

13  24 

19  30 

'  Ò  43 

10 

20 

326 

» 

21 

6  34 

7     8 

56     1 

16  44 

17  17 

13  54 

20  17 

1  44 

11 

21 

327 

L 

22 

6  35 

7     9 

66  17 

16  43 

17  16 

14  26 

21     6 

2  48 

12 

22 

328 

M 

23 

6  36 

7  10 

56  33 

16  42 

17  16 

15     1 

21  58 

3  54 

13 

23 

329 

M 

24 

6  37 

7  12 

56  50 

16  42 

17  15 

15  42 

22  53 

5     3 

14 

24 

330 

G 

25 

6  38 

7  13 

57     7 

16  41 

17  15 

16  29 

23  53 

6  13 

15 

25 

331 

V 

26 

6  39 

7  14 

67  26 

16  41 

17  14 

17  23 

7  22 

16 

26 

332 

S 

27 

6  40 

7  15 

57  45 

16  40 

17  14 

18  25 

'Ó  54 

8  26 

17 

27 

333 

I> 

28 

6  41 

7  16 

58     6 

16  40 

17  14 

19  34 

1   56 

9  24 

18 

28 

334 

L 

29 

6  42 

7  17 

58  26 

16  39 

17  13 

20  44 

2  57 

10  15 

19 

29 

335 

M 

30 

6  43 

7  18 

58  48 

16  39 

17  13 

21  54 

3  55 

10  59 

20 

30 

Per  le  riduzioni  ad  altri Tnoghi  d'Italia  e  per  la  durata  del  crepuscolo   astronomico, 
vedi  le  spiegazioni  date  dopo  le  efemeridi. 


Suono  deir>\ve  Maria  (eires  in»iz'ora  sranti  il  m^m  e  dop«  il  tramonto  dd  Sole) 


Mattina 


dal  giorno     1  all'  S 

6hl5 

9  al  20 

6   90 

,       21  al  30 

6   45 

Sera 


i  dal  giorno     1  al  10       17»»  30» 
t  ,         11  al  30       17    15 


—  r,i  — 
NOVEMBRE  -  1920 


IL  FIRMAMENTO 


Aspetto  11», 


'^^  .-•S.iy.-Z  ^"        (Lince.        »•■;:••;:•.».  \ 

^^  NORD  ^.>^  BST" 

.      K.'C  ;•.,- ••w---._.   ^«^-ò'Of    ',::•!"„ 


j)3tj^    Posizioni  notevoli  di  pianeti,  ecc. 

10    (vedi  eclissP. 

29     Occultazione  di    5.  Geminorum  per  la 
.d,  ;  cf  vera  a  l'',4. 


Passaggio  al  meridiano  di  Roma  in  IM.  E. 

Data      Vknkkr       Mautp.       Giotk      Saturno 

1        U^    2"     16»»  i;»™       8»>  28»       9»"    0- 

15        14    21        10      4  7    41  8      9 

30        14    42        15    53  6    49  7     15 


Data  Archi  semidiurni  Roma. 

1  T  4»'  30«n  :f  4h  22»  T  6»«  27™  T  «h  19" 

15  T  4  20  T  4  29  T  6  24  T  «  17 

30  T  4  23  T  4  39  T  6  22  T  6  IJ 

(  Ved.  V  annotazione  in  gennaio). 


—  (i'2  — 

1920  -  DICEMBRE 


n  SOLE  ©  entra,  nel  segno  del  CAPRICORNO     T)     Un  longitudine  270^  O') 
il  giorno  22  a  4f>17»n' 

Fa«I  astronomiche  )   C  U.  Q.  il  giorno  2  a  17^  20» 
della  Luna         ^  ^  L.  N.           ,         10  a  11      4 

3  P.  Q.  il  giorno  18  a  ISNO". 
®  L.  P.          „         25  a  13  38 

Luna  apogea  11  giorno  13  a  6*»                   Luna  perigea  il  giorno  26  a  1^» 

Efemeride  del  Sole  e  della  Luna  per  T  orizzonte  di  Roma 
in  tempo  medio  civile  dell'  Etna. 


GlOEN 

o 

0    SOLE  (centro) 

^  LUNA 

/     lembo    \ 
V  superiore  / 

o 

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1   1 

22 

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1 

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17  13 
17  13 
17  13 

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Età 

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336 
337 
338 

M 
G 
V 

1 
2 
3 

h   in 
6  45 
6  46 
6  47 

h    m 
7  20 
7  21 
7  22 

h     in    s 

11   59     9 

59  32 

59  56 

h    in 
16  38 
16  38 
16  38 

h    m 
23     4 

0  12 

h    m 

4  50 

5  42 

6  31 

h    m 

11  37 

12  11 
12  42 

d 
21 
22 
23 

1 
2 
3 

339 
340 
341 

S 
I> 

L 

4 
5 
6 

6  48 
6  49 
6  50 

7  23 
7  24 
7  25 

12     0  20 

0  44 

1  9 

16  38 
16  38 
16  37 

17  13 
17  13 
17   13 

1  17 

2  20 

3  23 

7  19 

8  6 
8  63 

13  18 

13  45 

14  18 

24 
25 
26 

4 
5 
6 

342 
343 
844 

M 
M 

a 

7 
8 
9 

6  51 
6  51 
6  62 

7  26 
7  26 
7  27 

1  35 

2  2 

2  28 

16  37 
16  37 
16  37 

17  13 
17  13 
17  14 

4  24 

5  23 

6  19 

9  41 

10  29 

11  18 

14  53 

15  32 

16  14 

27 
28 
29 

7 
8 
9 

345 
346 
347 

V 

s 
l> 

10 
11 
12 

6  53 
6  54 
6  55 

7  28 
7  29 
7  30 

2  55 

3  23 
3  61 

16  37 
16  37 
16  37 

7  11 

7  59 

8  42 

12     6 

12  54 

13  42 

17     1 

17  51 

18  46 

1 
2 
3 

10 
11 
12 

348 
349 
360 

L 
M 
M 

13 
14 
15 

6  56 
6  57 
6  57 

7  31 
7  32 
7  32 

4  19 

4  48 

5  16 

16  38 
16  38 
16  38 

9  21 

9  56 

10  27 

14  28 

15  13 
15  57 

19  39 

20  36 

21  33 

4 
5 
6 

13 
14 

15 

361 
352 
363 

G 
V 

S 

16 
17 
18 

6  58 
6  59 
6  59 

7  33 
7  34 
7  34 

5  46 

6  15 
6  44 

16  38 
16  39 
16  39 

10  57 

11  25 
11   64 

16  41 

17  24 

18  9 

22  31 

23  30 

7 
8 
9 

16 
17 
18 

354 
355 
356 

L 
M 

19 
20 
21 

7     0 
7     1 
7     1 

7  35 
7  36 
7  36 

7  14 

7  44 

8  14 

16  39 
16  40 
16  40 

12  24 

12  .«^6 

13  33 

18  55 

19  44 

20  36 

0  31 

1  34 

2  39 

10 
11 
12 

19 
20 
21 

357 
368 
369 

M 

G 
V 

22 
23 
24 

7     2 
7     2 
7     3 

7  37 
7  37 
7  38 

8  44. 

9  13 
9  43 

16  41 
16  41 
16  42 

17  18 

14  15 

15  5 

16  3 

21  32 

22  32 

23  36 

3  48 

4  56 
6     4 

13 
14 
16 

22 
23 
24 

360 
361 
362 

S 
» 

L 

25 
26 
27 

7     3 

7  38 
7  38 
7  39 

10  13 

10  43 

11  12 

16  42 
16  43 
16  44 

17  19 
17  20 
17  21 

17  9 

18  20 

19  34 

'o  38 
1  40 

7  6 

8  2 
8  51 

16 
17 
18 

25 
26 
27 

363 
364 
366 

M 
M 
G 

28 
29 
30 

7  39 
7  39 
7  40 

11  42 

12  11 
12  4P 

16  44 
16  46 
16  46 

17  22 
17  22 
17  23 

20  47 

21  58 
23     6 

2  38 

3  34 

4  26 

9  33 
10  11 
10  45 

19 
20 
21 

28 
29 
30 

366 

V 

31 

7     5 

7  40 

13     9 

16  47 

17  24 



5  16 

11  17 

22 

31 

Per  le  riduzioni  ad  altri  luoghi  d'Italia 
vedi  le  spiegazioni  date  dopo  le  efemeridi. 


per  la  durata  del   crepuscolo   asti'onomioo, 


Mattina 


Suono  dell'ave  Maria  (eiret  leii'ora  iTinti  il  mim  e  dipo  il  trimonU  del  Sei») 

e  dal  giorno  1  al      6 

Seba....  ,  7  all' 11 

{  ,         12  al    31 


dal  giorno     1  al    4 

,  5  al  24 

25  al  31 


6h   45m 

7       0 
7     16 


171"  15« 
17      0 
17    16 


—  CI')  — 

DICEMBRE  -  1920 

IL  FIRMAMENTO   —  Aspetto  12«. 


Data   Posizioni  notevoli  di  pianeti,  ecc. 

3  (Mattina)  ^  (Morcnrio)  alla  massima 
elongazione  W  ('il»);  cercarlo  basso 
all'orizzonte  ESE  all'aarora. 

10     2^  (Giove)  □  ©. 

16     X>  (Saturno)  Q  ©. 


Passaggio  al  meridiano  di  Roma  in  M.  E. 

Data  Vk.vf.iir  Mautk  Giotk  Satur-no 

1  14»'  44»"  ISh  52">  Oh  45»  7»»  11" 

15  13   l  15  41  5  64  <  18 

I   31  15  14  15  27  4  64  6  17 


Archi  semidiurni  Roma. 

1      T   4h  24™  :f   4^»  40»  T   6''  ^2"» 

15      T    4     3«  qp    4     63  ^    6     20 

32T62  T69  T«20 

(  ì'ed.  V  <inno*ntìonf  in  gennaio). 


T   6     15 
T   6     15 


GENNAIO  1920 


1  Giovedì 

1-366 


[  )5(  Circoncisione  di  N.  S.  G.  C.  Cerimonia  relif;io?=a  e  rivile  depli  ebrei, 
alla  quale  era  soggetto  ogni  figlio  maschio  nell'ottavo  giorno  dopo 
Ila  sua  nascita,  la  tale  circostanza  davasi  pure  un  nome  al  neonato. 

—  S.  Concordio,  prete,  mart.  a  Spoleto,  verso  l'a.  175.  —  S.  Almachio,  martire  a  Roma,  l'a.  403. 

Memorandum.  —  Capodanno.  Festa  civile  legale.  Sono  chiusi  anche  i  Musei,  le  Gallerie, 
e  le  Biblioteche.  —  Comincia  1'  anno  giudiziario.  Nella  prima  udienza  di  gennaio  ha  luogo 
r  assemblea  delie  Corti  di  Cassazioni  e  delle  Corti  di  Appello  per  la  solenne  inaugurazione. 

—  I  sindaci  dei  comuni  pubblicano  i  manifesti  per  l'iscrizione  nelle  liste  di  leva.  Nelle 
liste  di  leva  devono  iscriversi  tutti  i  giovani  che  nell'anno  incominciante  compiono  il  di- 
ciottesimo della  loro  età.  —  Oggi  maturano  le  cedole  annuali  o  semestrali  del  maggior 
numero  dei  valori  bancari  e  industriali.  —  Apertura  della  caccia  nelle  prov.  di  Bari  (con 
reti,  panie  e  altre  insidie),  Lecce  (id.j,  Livorno  (solo  per  la  caccia  in  battuta  o  S'oc-ia), 
Pisa  (id.). 

^Ji . 


2  Venerdì 

2-365 


S.  Isidoro,  vescovo.   Era  vescovo  di  Ermopoli  piccola  (Demenhur), 
in  Egitto,  sulla  fine  del  sec.  IV,  e  si  venera  a  Nitria  (Basso  Egitto).  — 

'  S.  Martiniano,  vesc.  di  Milano  dal  423  al  435  circa.  —  S.  Macario,  abate 

della  Tebaide,  ricordato  a  Piacenza.  —  Ss.  Alverio  e  comp.,  soldati  tebani,  mart.  circa  gli  anni 
284-305,  patroni  di  Fossano  (prov.  di  Cuneo),  ove  furono  traslati  l'a.  1427. 

^i _ 

3    Sabato       |        S.  Antero,  pp.  Greco  di  origine,  successe  l'a.  235  a  s.  Ponziano,  e 
3-364  governò   la   Chiesa  solo   per   circa  quaranta  giorni.  Sua  prima  cura 

'fu   di  fiir  ricercare   negli   uffici   della   prefettura  urbana  gli  atti  dei 

martiri,  per  custodirli  negli  archivi  del'a  Chiesa.  Per  questo  fu  martirizzato  sotto  Massi- 
mino  I  l'anno  23fi.  —  S.  Daniele,  levita,  martire  tra  gli  anni  161-169.  —  S.  Genoveffa,  verg., 
morta  nel  512,  patrona  di  Parigi. 


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GENNAIO  1920 —  65  - (2*  Settimana) 

4    Domenica   1       fj<  ss.  Nome  di  Gesù.  Festa  istituita  fino  dal  1500  e  fissata  dal  1913 
4-363  per  ruffiriatmu  litui^'ica  alla  domenica  tra  il  2  e  il   C  t;eniiaio,  o  al- 

— trimeiiti  al  2  gennaio.  —  S.  (ire^orio   ve-scovo.   Upsso   la   diocesi   di 

1  nngres  (J'iaiiciai  dall' a.  507  al  53'J.  —  B.  Angela  da  Foligno  (prov.  di  Perugia),  francesoaiia 

•  1  terz' ordine.  Era  cosi  dotta  da  dettare  al  suo  c<int'essore   Arnaldo   dei    veri  trattati    di 

ologia,  che  ancor  oggi  rimangono  e  che  le  procurarono  il  titolo  di  "  maestra  dei  teologi  ,. 

"ori  il  10  gennaio  1310  a  Foligno,  dove  è  \  onerata  nella  chiesa  di  S.  Francesco.  —  S.  Tito, 

scepolo  di  S.  Paolo,  morto  vescovo  di  Creta  a  94  anni. 

Memorandum.  —  Oggi  plenilunio  secondo  l'uso  ecclesiastico.  —  Oggi  a  Napoli  e  in  molte 
alrre  citta   dell'Italia  meridionale  bisogna  riconfermare  gli  aflBtti  annui  delle  case  o  dare 

licenza. 

^ 4^ 


5  Lunedì' 

5-362^- 


« 


S.  Simeone  Stilita.  Nativo  di  Sisan,  paese  tra  la  Cilicia  e  la  Siria: 
datosi  a  straordinarie  penitenze,  si  condanno  a  vivere  la  più  gran 
parte  della  sua  vita  sopra  un'alta  colonna.  Visse  dall' a.  391    al   460. 


—  S.  Te'esturo.  papa  dal  l'.i5  al  13().  Nacque  in  Grecia,  ed  abbracciò  con  fervore  la  dottrina 
del  Vangelit).  Kilormò  i  sacri  riti  e  laon  martire  della  fede. 

Memorandum.  —  ©  L.  P.  —  Stanotte  a  Roma  tradizionale  baldoria,  e   fiera  in   Piazza 
Navui  i. 

;  j    Martedì     1       >t*  Epifania  di  N.  S.  G.  C.  Dal  greco,  e  significa  manifestazione.  Essa 
{         6-361  ricorda  la  visita  dei  Magi,  il  battesimo  del  Salvatore,  il  miracolo  delle 

r nozze  di  Cana,  e  la  moltiplicazione  dei  pani.  —  S.  Basilissa,  verg.,  mart.. 

atrona  di  Parenzo  (Trieste).  —  B.  Paola  fior.,  verg.,  dell'ordine  camald.,  morta  nell'a.  1368, 

Memorandum.  —  Festa  civile  legale.  Sono  chiusi  anche  i  Musei  e  le  Gallerie  del  Regno,  — 

omincia  l'ottavario  dell'Epifania  nella  chiesa  di  Sant'Andrea  della  Valle  a  Roma  per  cura 

1  M  Sacerdoti  delle  Missioni  (Paliottinii.  Dura  fino  al  13.  Ogni  giorno  predica  italiana  alle 

re  6.  messa  in  rito  latino  alle  8'  o,  messa  in  uno  dei  vari  riti  orientali  alle  9  V2,  predica  in 

Ila  lingua  estera  alle  11,  e  altre  sacre  funzioni. 


7  Mercoledì 

7-360 


S.  Luciano,  prele,  m.  Nativo  di  Samosata  in  Siria,  subì  il  martirir 
per  ordine  di  Massimiuo,  verso  l'a.  310.  —  S.  Crispino,  veso.  di  Pavia 
(451).  —  S.  Senatore,  vesc.  di  Verona  (284-305i.  —  S.  Valentino,  vesc.  di 
'^ernl  sul  principio  del  sec.  VI,  —  Ss.  Felice  e  Gennaro,  martiri  ad  Eraclea.  —  S,  Teodoro. 
ir.onaco  egiziano,  del  tempo  di  Costantino,  ricordato  da  S.  Atanasio  nella  Vita  di  S.  An- 
.,riio  abate. 

Memorandum.  —  Nel  calendario  GiuUano  oggi  è  Natale.  —  Pagamento  delle  pensioni  go- 
vernative di  prima  categoria  (non  oltre  le  500  lire  annue), 

?r 

8    Giovedì  S.  Severino,  apostolo  del  Nerico  (Austria),  mori  l'a.  482.  —  S.  Pietro 

8_359  Igneo,  monaco  di  Vallombrosa,  creato  vescovo  di  Albano,  morì  l'anno 

— ■ '1087.  —  S.  Natalino,  vesc.  di  Aberdeen  nella  Scozia.  —  S.  Lorenzo  Giu- 

•iniani,  primo  patriarca  di  Venezia,  dal  1451  al  145K. 

Memorandum.  —  Natale  abissino  iUdat).  —  Genetliaco  di  S,  M.  la  Regina  Elena  (1873). 
u.:gi  sono  chiuse  le  Scuole,  le  Biblioteche  governative,  le  Gallerie  e  i  Musei. 

_ ^- 

9  Venerdì      1       S.  Fortunato    martire.  Ricordato  a  Smirne.  —  S.  Marcellino,  vesc 

9-358  di  Ancona,  verso  gli  anni  550-559.  Invocasi  a  protettore  nei  casi  d'in- 

— 'cendi.  —  B.Andrea  da  Spoleto,  minore,  morto  l'a.  1522.  —  S.  Marciana. 

verg.,  mart.;  perì  nella  persecuzione  dell' imperatore  Diocleziano. 

Memorandum.  —  Anniversario  della  morte  del  re  Vittorio  Emanuele  II  (1878).  Sono  chiuse 
le  Scuole.  Cerimonia  funebre  al  Pantheon  di  Roma.  —  Oggi  è  anche  l'anniversario  della 
morte  di  Napoleone  III  (1873), 

10  Sabato     1       S.  Guglielmo,  vescovo.  Diresse  la  Chiesa  di  Burges  (Francia)  dal 
10-357  1200  al   1-209.    —    S.  Giovanni   Bono,   vescovo   di  Milano   (645-6«0).  — 

Ss.  Tecla  e  Giustina,  vergini,  onorate  a  Lentini  (Siracusa).  —  S.  Pietro 


Orseolo,  doge  di  Venezia,  poi  monaco  benedettino,  morto   l'a.  997. 

Memorandum.  —  Chiusura  della  caccia  in  prov.  di  Bari. (con  reti,' panie  e  altre  Insidio). 


5 


GENNAIO  1920  —  66  —  (3»  Settimana) 

1  1  Doinenical  >-P  S.  Igino,  papa.  Successe  a  s.  Telesfoio  l'anno  154.  Greco,  credesi 
11-356  ateniese  di  nascita.  È  ritenuto  istitutore  dell'uso  dei  padrini  nel 
^battesimo,  e  distribuì  ai  chierici  le  varie  mansioni  ecclesiastiche  se- 
condo il  pontiticale.  Scomunico  l'eretico  Cerio  ne,  e  dopo  aver  governato  la  Chiesa  per 
quattro  anni,  s('ff'erse  il  martirio  sotto  Antonino  Pio,  l'a.  158.  —  S.  Paolino,  vescovo  di 
Aquileia,  morto  la.  790.  —  S.  Anastasio  abate,  notaio  della  Chiesa  romana. 

Memorandum.  —  A  Roma  nel  collegio  di  Propaganda  si  tiene  una  famosa  Accademia 
politilo  ta  in  onore  dei  Re  Magi.  —  Insediamento  dei  consiglieri  nuovi  eletti  delle  Ca- 
mere di  Commercio  e  Industria. 


12    Lunedi  S.    Modesto,  martire.  Sofiri  il  martirio  a  Cartagine.  —  S.    Taziana 

13-355  j  m.  a  Roma  sotto  Alessandro  Severo  (222-335).   —  S.  Probo,  vescovo  di 

Verona  verso  il   principio  del  sec.  VI.  —  S.  Onorata,  vergine  pavese 

(sec.  V).  —  S.  luvenzio  o  Evenzio  II,  vesc.  di  Pavia  (377-403). 

Memorandum.  —  Si  commemora  a  Palermo  il  principio  della   rivoluzione    siciliana   del 


13    Martedì  S.  Leonzio,  vescovo.  Fiorì  sul  principio  del  sec.  IV   a   Cesarea  di 

13-354  Cappadocia    —  S.  Potito,  patrono   di  Cagliari,  dove   ha  luogo  la  sua 

festa  il  14  febbraio.  Fu  martire  verso  l'a.  liii».  —  B.  Veronica  da  Bi- 

nasco  (Milano),  vergine  agostiniana,  morta  l'a.  1497.  —  S.  Felice  da  Nola,  originario  di  Siria. 
Fino  dai  primi  anni  si  consacrò  al  servizio  di  Dio  e  della  Chiesa.  È  fama  che  venisse  mar- 
tirizzato durante  la  persecuzione  dell'imperatore  Decio  nel  2t)6. 

Memorandum.  —  C  U.  Q.  —  Genetliaco  del  Principe  Emanuele  Filiberto.  Duca  d'Aosta 
(1869).  —  Pagamento  delle  pensioni  governative  di  terza  categoria  (superiori  a  L.  2000 
annue). 

14-  Mercoledì         S.  Dazio,  vesc.  di  Milano  dall'anno  530  al  552.  Era  della  storica  fa- 
14-353  miglia  Alciati  e  successe  a  S.  Magno.  —  B.  Oderico  Mattiussi  da  Por- 

denone  (Udine),  minorità  (sec.  XIV).  —  S.  Ilario  d'Aquitania.  vescovo 

di  Poitiers  e  dottore  della  Chiesa,  morto  nel  369.  —  A  Parma,  patronale  di  S.  Ilario. 

Memorandum.  —  Primo  giorno  dell'anno,  secondo  il  calendario  greco-russo. 

lf>    Clio  vedi  S.  Mauro,  discepolo  di  S.  Benedetto,  ne  fu  il  coadiutore  nel  governo 
15-352             Idei  monastero  di  Subiaco  e  lo  segui  a  Montecassino.  Recatosi  in  Frau- 
-ia  nel  541,  vi  fondò  un'abbazia  neirAn.jou,  e  mori  in  una  vicina  so- 


litudine l'a.  584.  —  S.  Elìsio,  di  Antiochia,  ricordato  a  Cagliari  (sec.  III-IV).  —  S.  Maurizio. 

Memorandum.  —  Entro  oggi  devono  essere  pubblicati  per  cura  dei  Comuni  i  ruoli  prin- 
cipali delle  imposte  dirette  che  restano  depositati  per  otto  giorni  dalla  data  della  pubbli- 
cazione nell'uffico  comunale.  —  Per  la  ricorrenza  odierna  di  S.  Maurizio  si  conferiscono 
le  decorazioni  dell'ordine  dei  SS.  Maurizio  e  Lazzaro.  —  Chiusura  della  caccia  in  prov.di 
Girgeiiti,  Livorno  (solo  per  la  caccia  in  battuta  o  scaccia),  Pisa  (id.). 


16    Venerdì    1       S.  Marcello,  papa.  Eletto  l'anno  304,  successe  a  S.  Marcellino  col 

16-351  I  quale  fu  confuso,  per  omonimia,  da  Eusebio.  Mori  martire  sotto  Mas- 

■ ^senzio  nel  309.   —   S.  Onorato,  di  famìglia  romana,  vescovo  di  Arles 


e  fondatore  del  celebie  monastero  dell'isola  di  Lérins.  Detto  una  regola  monastica  e  delle 
nnielie,  ora  perdute.  Morì  nel  429.  —  S.  Onorato,  abate  del  monastero  di  Fondi  in  Cam- 
pania, nel  sec.  VI. 

Memorandum.  —  Fiera  a  Vittorio  (Treviso).  Dura  otto  giorni.  —  Da  oggi  sono  permessi 
la  pesca  e  il  commercio  dei  carpioni,  delle  trote  e  delle  bottatrici. 

17    Sabato  S.  Antonio,  abate.  Celebre  anacoreta  della  Tebaide,  mori  a  105  anni, 
17-350             l'a-  356.   Era  nato   nell'alto   Egitto,    e   leggendo   nel   Vangelo   quelle 
'parole:  "  Va',  vendi  qitanto  possiedi,  dallo  ai  poveri  ed  avrai  un  te- 
soro nel  cielo  „  distribuì  i  suoi  averi  ai  poverelli,-  ed  a  18  anni  si  ritirò  in  un  deserto. 

Memorandum.  —  Per  la  festa  di  Sant'Antonio,  in  quasi  tutta  Italia  si  pratica  la  cerimo- 
nia della  benedizione  degli  animali,  e  specialmente  dei  cavalli,  degli  asini  e  dei  muli  (iti 
qualche  luogo  questa  cerimonia  si  trasporta  alla  domenica  fri  l'ottava,  cioè  al  18i.  Alla 
vigilia  nell'Italia  meridionale  grandi  falò  di  allegrezza.  —  in  Toscana  si  dice  oggi:  "San- 
t'Antonio gran  freddura.  San  Lorenzo  gran  caldura,  l'una  e  l'altra  poco  dura  „;  coma 
pui-e  si  dice:  "Sant'Antonio  dalla  barba  bianca,  se  non  piove,  la  neve  non  manca.  „ 


GENNAIO  1920 -  H7  — (4*  Settimana) 

18  Domenical       q^  La  Catt.  dì  S.  Pietro  in  Roma,  ossia  la  venuta  di  questo  Apostolo 
18-3-49 Quella  città  eterna.   —   S.  Pr  sca.  vergine  romana,   accusata  come   cri- 
stiana all'imperatore  Claud  o.  che  tentò  indurla  a  saeritioaro  a.'ll  dèi. 
ma  invano.  Fu  pure  esposta  ai  leoni  ed  al  fuoco,  ma  ne  usci  Illesa.  Subì  il  martirio  nel  275. 

Memorandum.  —  Anniversario  della  morte  del  Principe  Amedeo,  Duca  d'Aosta  (IftDO).  Ce- 
rinionia  tunebre  alla  basilica  di  Superjja. 

rr 


19  Lunedì 

19-348 


3.  Beatrice  d' Este.  fondò  e  diresse  un  monastero  di  bonedcltin'j 
a  Ferrara,  e  mori  l'anno  1262.  —  S.  Ponz  ano.  martire  di  Spoleto.  1  aiiiiu 
145.  —  S.  Bas.siano,  vesc.  di  Lodi  dal  378  al  413,  dove  è  festa  patronale 
della  diocesi.  —  S.  Leucio,  martire,  di  Todi.  S.  Cainito,  re  di  Danimarca  e  martire.  Fu 
ucciso  nel  1086  ai  piedi  di  un  altare,  durante  una  rivolta  sollevatagli  contro  dal  fratello 
Olao  per  ambizione  di  regno,  e  venne  uauonìzzaio  nel  1100. 

■Memorandum.  —  Fiera  di  S.  Antonio  a  Terni.  —  Nell'Umbria,  e  particolarmente  a  Fo- 
ligno, si  ricorda  con  funzioni  sacre  l'auniversario  del  terribile  terremoto  del  1831. 

^- 


20  Martedì 

20-347 


S.  Sebastiano,  oriundo  di  Milano,  martire  in  Roma  nel  288.  Militò 
sotto  Diocleziano,  e  ne  protiltò  per  giovare  alla  religione.  Venuto  l'im- 
peratore a  cognizione  delle  conversioni  che  il  tribuno  faceva  nell'eser- 
cito, ordinò  che,  legato  ad  un  albero,  venis.se  trapassato  dalle  frecce.  A  Milano  gli  è  de- 
dicato un  bel  tempio  votivo,  eretto  su  disegno  del  Pellegrini  per  la  ce.ssata  peste  del  1677. 
—  S.  Fabiano,  papa,  martire,  resse  la  Chiesa  dal  23t)  al  250. 

Memorandum.  —  Per  la  festa  di  S.  Sebastiano,  corsa  dei  nudi  a  Melilli  in  Sicilia  (prov.  di 
Siracusa).  —  Festa  di  S.  Giovanni  Battista  nel  calendario  ortodosso  o  greco-russo.  —  Chiu- 
>ura  della  caccia  nelle  prov.  d'Arezzo,  Firenze,  Massa-Carrara  (solo  alle  lepri,  pernici  e 
starne),  Pisa,  Siena. 

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21  Mercoledì  I        S.  Aqnese.  verg.,  romana,  di  nobilissima  famiglia  della  gente  Clau- 

21-34G  dia.   che   accusata  come  cristiana  al  prefetto  Aspasio,  sofferse  varii 

tormenti  per  la  fede,  e  infine  tu  decapitata  nel  258  sotto  Valeriaiìo 

e  Gallieno.  —  S.  Epifanio,  vesc.  di  Pavia  dal  4GG  al  496.  —  S.  Fruttuoso,  vesc.  di  Tarragona, 

fu  imprigionato  con  due  suoi  dfaconi  e  condannato  con  essi  ad  esser  arso  vivo  l'a.  2r;9. 

Memorandum.  —  Entra  il  Sole  in  Aquario.  —  0  L.  N.  —  Oggi  novilunio  secondo  1'  uso 
ecclesiastico.  —  A  Roma,  nella  chiesa  di  S.  Agnese  extri  muros  ha  Inot'O  la  benedizione 
liei  due  agnelli  candidissimi  che  vengono  offerti  al  Pajia.  e  dalla  cui  lana  si  tes.se  il  Sacro 
Pallio.  La  catacomba  di  S.  Agnese  e  aperta  al  pubblico.  —  Anniversario  della  morte  di 
Luigi  XVI  (1  ,\yò\,  commemorato  dai  legittimisti  in  Francia.  —  Pagamento  delle  pensioni  go- 
vernative di  seconda  categoria  (superiori  a  L.  500,  ma  non  a  L.  2000  aunuej. 

22    Giovedì  S.  Vincenzo,  mart.   Subì  il   martirio  nella  Spagna  l'anno  20O.  Era 

22-345  nato  a  Saragozza  e  durante  la  peisecuzione  di  Diocleziano   e  Massi- 

^miano.   Daciano,   governatore   della   Spagna,   segnò   Vincenzo   tra   le 

prime  vittime.  —  S.  Gaudenzio,  vescovo.  Nato  a  Ivrea  e  avviato  al  sacerdozio  da  S.  Eusebio 

vescovo   di   \  ercelli,  fu  caro  a  S.  Ambrogio  e  passato  a  Novara  vi  fu  coiLsatuato  ve.scovo 

a  S.  Simi)Iiciano   di  Milano.  Distrusse  gli  avanzi  del  pa_'anesimo.  eresse  chiese  e  mona- 

tcri  e  morto  nel  417  fu  eletto  patrono  della  città  che  gli  dedicò  una  splendida  basilica. 

Memorandum.  —  Festa  patronale  di  S.  Vincenzo,  protettore  di  Vicenza. 

>I- 


23    \  enerdl  Sposalizio  di  Maria   Vergine.    -  S.  Emerenzi.i^ia,  martire  a  Roma 

23-344  l'a.  3<)4.  Sorella  di  latte  di  H.  Agnese,  fu  sorpresa  dai  piigani  mentre 

'  piegava  sulli.  sua  tomba  ove  era  slata  deposta   due  giorni  prima,  ed 

ivi  lapidata.  —  S.  Amasio,  vescovo  di  Teano,  dui  546  al  556.  —  S.  Ildelonso,  benedettino. 
Fu  vtsc.  della  diocesi  di  Tole'.o,  che  resse  per  dicci  anni  (657). 

Memcrar.dum.   -  Anniversario  della  battaglia  di  D  gioie  (1871),  vinta  dai  Garibaldini  sul 
:  •■des<lii.  È  fcbtegglato  in  Italia  dal  partito  radicale,  e  dalla  Lega  franco  italiana  in  Francia. 

:-f: 

24    Sabato      |       S.  Bablla.  vescovo  di  Antiochia,  e  i  tre  fanciulli  Urbano,  Prilidlano 
24-343  ed  Epulomo,  conipa-.'ni,  martiri.  —  S.  Eugenio,  m..  mori  per  la  fede  a 

— ' Noocesaiea.  -   S,  'l'Inioteo.   da  Llsirl,  in  Lioaonia,  vescovo  d'KTosu, 

Martire  (sec.  I).  —  8.  l'eliciano,  ve.so.  di  Foligno,  martire  sotto  Decio  (2:.0-251). 


GENNAIO  1920 —  68  - (5^  Settimana) 

25  Domenical      f^  Conversione  di  S.  Paolo,  apostolo.  Prima  fiero  persecutore  de'Grl- 
225-343  stiani,  sotto  il  nome  di  Saulo,  poi  Apostolo  delle  genti.  —  B.  Angelo 

~~~"  da  Gualdo  Tadino  (diocesi  di  Nocera),  eremita  di  Camaldoli.  —  Ss.  Gio- 

ventino  e  Massimino  mnrtiri  in  Antiochia  (363;. 

Memorandum.  —  A  Roma,  nella  basilica  di  S.  Paolo  extra  nmros,  si  espongono  al  pub- 
blico le  catene  dell'Apostolo. 


26  Lunedi 

26-341 


B.  Alberigo,  abate,  dell'ordine  cistercense,  mori  l'anno  1109.  — 
S.  Atanasiio,  vescovo  di  Sorrento,  sul  principio  del  sec.  VI.  —  S.  Teo- 
fanie, da  Centocelle  (sec.  VI).  —  S.  Policarpo,  vescovo  e  martire  sotto 
Antonino  Pio  nel  155.  —  S.  Batilde,  re;,'ina  di  Francia,  con  Clodoveo  II,  e  reggente  dui-ante 
la  minorità  del  tiglio  Clotario  III.  Si  ritirò  poi  nel  monastero  di  Chelles,  ed  ivi  mori  san- 
tamente nel  680.  —  S.  Paola,  romana,  madre  della  vergine  Eustochio,  che  visse  gli  ultimi 
suoi  anni  a  Betlemme,  sotto  la  direzione  di  S.  Gerolamo  il  quale  ne  narra  le  virtù. 


2T    Martedì  S.  Giovanni  Crisostomo,  così  chiamato  da  due  voci  greche  signifi- 

27-340  canti  bocca  d'oro,  per  la  sua  straordinaria  eloquenza.  Promosse  utllis- 

^^sime  riforme  nella  chiesa  e  tentò  correggere  1  costumi.  Molti  perciò 

lo  presero  a  odiare  e  riuscii-ono  a  farlo  esiliare.  Mori,  dopo  molte  persecuzioni  sofferte, 
l'anno  407.  —  B.  Manfredo  Settata,  milanese,  eremita.  —  S.  Vitaliano,  papa  dal  657  al  672.  — 
S.  Giuliano,  martire  a  Sora  nella  persecuzione  di  Antonino.  —  S.  Flaviano,  martire  romano 
del  sec.  IV,  venerato   a  Montefiascone.  —  S.  Emiliano.  vescoVo  di  Trevi,  martire  nel  298. 

Memorandum.  —  Oggi  pagamento  degli  stipendi  agli  impiegati  governativi. 

\ iji . ^ 


28  Mercoledì 

28-339 


S.  Cirillo,  vescovo.  Oriundo  d'Alessandria  d'Egitto.  Venuto  a  morte 
Teofilo,  suo  zio,  egli  ne  fu  degno  successore.  Il  suo  zelo  e  la  sua 
dottrina  rifulsero  quando  l'eresiarca  Nestorio,  patriarca  di  Costan- 
tinopoli, sostenne  esservi  in  Cristo  due  persone,  e  Maria  non  essere  madre  di  Dio.  Ad 
Alessandria  è  celebrata  la  sua  patronale  il  9  febbraio.  Il  santo  vescovo  mori  nel  444.  — 
B.  Bartolomeo   da  Pisa,  monaco  camaldolese,  morto  l'a.  1224. 

Memorandum.  —  3  P.  Q. 

.^ ^ ìH 

29  Giovedì  S.  Francesco  di  Sales,  vescovo  di  Ginevra,  mori  a  Lione  l'a.  1622. 
29-33S             Cooperò   con    S.  Francesca   Giovanna   di  Chantal  a  fondare  l'ordine 

della  Visitazione,  e  lasciò  molti  scritti  ascetici  e  teologici,  per  i  quali 

fu  proclamato  dottore  della  Chiesa.  —  S.  Aquilino,  prete,  martirizzato  dagli  ariani  a  Milano 
nel  secolo  VI,  ed  ivi  venerato  come  patrono  della  corporazione  dei  facchini  che  ogni  anno 
portano  un'offerta  votiva  di  olio -al  suo  altare  nella  basilica  di  S.  Lorenzo. 

Memorandum.  —  Oggi,  domani  e  doman  l'altro,  ultimo  giorno  di  gennaio,  a  Milano  e 
in  altri  luoghi  della  Lombardia,  sono  detti  i  tre  giorni  della  Merla,  e  si  ritiene  che  siano 
giorni  freddissimi. 

30  Venerdì  S.  Ippolito,  prete,  martire  d'Antiochia,  coronato  di  martirio  nella 
30-33'7             persecuzione  di  Decio  (250-251).  —  S.  Aldegonda,  vergine,  abbadessa, 

-; ^  morta  l'a.  680.  Piissima  figlia  dei  beati  Valperto  e  Batilde,  di  sangue 

reale,  eresse  un  monastero  nella  campagna  di  Malbode,  ove  si  ritirò.  —  S.  Savina,  matrona 
di  Lodi,  della  illustre  famiglia  dei  Trissini.  Fece  trasferire  a  Milano  i  corpi  dei  martiri 
Felice  e  Naborre,  e  fu  trovata  morta  mentre  pregava  davanti  alle  loro  reliquie.  Nella  ba- 
silica ambrosiana  le  è  dedicata  una  cappella. 

3  1    Sabato     1       S.  Giulio,  prete.  Onorato  nell'isoletta  omonima  nel  lago  d'Orta  (No- 
31-336  vara),  ove  riposa  il  suo  corpo  (330-400).  —  S.  Marcella,  vedova  romana 
(sec.  V).  —  S.  Ciro  e  Giovanni,  martiri,  onorati  a  Vico  Equense  (Na- 
poli). —   S.  Geminiano,  vescovo  di  Modena. 

Memorandum.  —  A  Modena  fiera  di  S.  Geminiano.  —  Entro  oggi  in  ogni  comune  le  Com- 
missioni elettorali  comunali  invitano  con  pubblico  avviso  chiunque  abbia  reclami  da  fare 
contro  le  liste  elettorali  politiche  ed  amnainistrative,  contro  la  ripartizione  in  sezioni  e  contro 
la  scelta  delle  sedi  per  le  votazioni,  a  presentarli  non  piìi  tardi  del  15  febbraio.  —  Ultimo 
giorno  per  la  presentazione  delle  domande  di  ammissione  alla  Scuola  di  Guerra  in  Torino. 
—  Chiusura  della  caccia  nelle  prov.  di  Benevento,  di  Bergamo  falla  lepre);  Brescia,  Mes- 
sina, Perugia,  Eoma  (solo  ai  capri,  cinghiali,  cervi  e  daini),  Siracusa  (col  fucile),  trapani. 


FEBBRAIO  1920  —  g9  _  (6»  Settimana) 

1   Domenica  |       >ìt  Settuageslma,  ossia  la  settima  domenica  p  Ijia  di  quella  detta 
32-335  di  Passione,  che  precede  immediatamente  la  domenica   delle  Palme. 

'S.  Severo,  vescovo  di  Ravenna  dal  2»3  al  34B  —  B.  Antonio  Pere^'rlno, 

^.ella  famiglia  Malizia,  morto  l'a.  1267,  onorato  a  Padova,  —  B.  Andrea,  da  Segni  (Roma), 

ninorita  ad  Anafjni,  a'  tempi  di  Bonifacio  Vili.  —  S.  Verdiana,  nobile  vergine,  patron» 
il  Custelliorentino. 

Memorandum.  —  Agli  albi  municipali  si  pubblicano  per  15  giorni  le  liste  di  leva.  —  Aper- 
tura della  i-accia  in  prov.  di  Catanzaro  (agli  uccelli  di  passo,  sulla  spiagt^'ia  del  mare  e 
nei  ttnpMii  incolti).  —  Per  questo  mese  e  per  tutto  marzo  sono  vietati  la  pesca  e  il  com- 
mercio dei  temoli  e  dei  latterini:  e  sino  a  tutto  maggio  la  pesca  delle  aragoste. 

2    Lunedì      1       Purificazione  di    Maria.  Cerimonia  speciale  presso   gli  ebrei,  pre- 
33-334  scritta  alle  madri  (vedi  nel  Levitico,  capo  XII.  vers.  R-8)   ed   adempita 

anche  da  Maria.  S.  Sergio  I,  papa,   ne   istituì  la  festa  verso   il  689. 

aggiungendovi  la  processione  delle  candele.  —  S.  Lorenzo,  benedettino  italiano,  vescovo  di 
Canterbury,  morto  l'anno  619.  Patronale  della  diocesi  di  Cuneo.  —  S.  Cornelio,  centurione 
romano  battezzato  con  la  sua  famiglia  da  S.Pietro  in  Cesarea  di  Palestina,  e  morto  vesc. 
u  quella  città.  —  S.  Aproniano,  martirizzato  a  Roma  sulla  via  Salaria. 

Memorandum.  —  Un  noto  proverbio  toscano  intorno  alle  vicende  meteorologiche  di  oggi, 
dice:  "  Per  la  Santa  Candelora  [la  l'uiificazione],  se  nevica  o  se  plora  \_pioi:e\,  dell'inverno 
siamo  fuora;  se  è  sole  o  solicello,  siamo  a  mezzo  Inverno  „. 
^ ^ . 

3    Martedì      i       S.  Biagio,  martire,  nativo  di  Sebaste  (Palestina),  medico  e  vescovo 
34-333  \  della  stessa  citta,  martirizzato  verso  l'anno  316.    —    S.  Lorenzo,  ve- 

scovo  di  Spoleto  dal  552  al  563.  —  S.  Gilberto,  mart.  —   S.  Adelino, 

abate  di  Celles  (Liegi;,  trasse  vita  romita  in  quel  cenobio  con  altri  compagni,  e  mori 
nel  690.  Le  sue  ceneri  riposano  a  Wiset,  piccola  città  sulla  Mosa,  ove  nel  1338  fu  pure 
trasferito  il  capitolo  di  Celles. 

Memorandum.  —  Oggi  plenilunio  secondo  l'  uso  ecclesiastico.  —  A  Modena,  commemo- 
razione patriottica  del  tentativo  insurrezionale  di  Ciro  Menotti  (1831).  —  Oggi  in  Livorio 
comincia  il  Carnevale  pir  speciale  costumanza  della  citta  in  seguito  ad  un  voto  fatto  nel 
174'2  dopo  nove  fortissimi  terremoti. 


.JH. 


4f  Mercoledì 

35-332 


S.  Gelasio,  martire,  morto  per  la  fede  a  Fossombrone  coi  santi 
Aquilino,  Gemino.  Magno  e  Donato.  —  S.  Veronica  o  Berenice,  di 
Edessa.  colei  che  secondo  la  pia  tradizione,  avrebbe  asciugato  a  Gesù 
condotto  a  morte  il  volto  madido  di  sudore  e  sangue.  —  S.  Andrea  Corsini,  fiorentino, 
dell'ordine  dei  Carmelitani,  fu  vescovo  di  Fiesole  per  23  anni,  e  morto  nel  1373  fu  cano- 
nizzato da  Urbano  Vili. 

Memorandum.  —  ©  L.  P.  —  Festa  di  Sant'Agata  a  Catania,  col  giro  del  Santo  Corpo 
Passe;,'giata  delle  'ntuppatedde  (ora  presso  che  in  disuso). 

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5  Giovedì 

36-331 


S.  Agata,  verg.,  mari.  Siciliana:  subì  il  martirio  per  la  fede  l'a.  251, 
sotto  r  imperiitore  Decio.  E  la  patrona  di  Catania.  —  S.  Abramo, 
vescovo,  martire  di  Arbella,  caduto,  secondo  Sozomeno,  nella  per- 
secuzione di  Sapore  (34«).  —  S.  Avito,  arcivescovo  di  Vienna,  nativo  dell' Alvernia,  eletto 
nel  490  e  morto  nel  525.  —  S.  Alice,  vergine. 

Memorandum.  —  La  repubblica  di  San  Marino  festeggia  l'anniversario  della  sua  libera- 
zione dal  card.  Alberoni  (1740):  le  campane  della  città  e  dei  castelli  suonano  a  festa  già  da 
tre  giorni.  —  Festa  e  tiera  di  S.  Agata  al  Bi^agno  (Genova). 

6    Venerdì     1        S.  Dorotea,  verg.,  mart.,  di  Cesarea  di  Cappadocia.  mart.  1'  a.  306.  — 
37-330  S.  Giacinta  Muies.utti,   istitutric;   dell'arcicont'i-aternita  dei  Sacconi, 

'  morta  mi  1640,  venerata  a  Viterbo  (Roma).  —  S.  Amando,  vescovo  di 

Maestrlcht,  oriundo  francese.  Fu  l'apostolo  delle  Fiandre  e  degli  slavi  della  Carinzia. 
Mori  nonagenario  nel  675,  e  le  sue  spoglie  riposano  nella  chiesa  dell'abbazia  di  Elmon,  che 
porta  il  suo  nomo. 

Memorandum.  —  Nascita  del  Principe  Tommaso,  Duca  di  Genova  (1854).  —  Pagamento 
delle  pensioni  governative  di  prima  categoria  (non  oltre  le  500  lire  annue). 

-H 


7  Sabato 

38-329 


S.  Romualdo,  abate,  nativo  di  Ravenna,  della  famiglia  degli  Onesti, 
fondatore  dell'eremo  di  Camaldoli  e  dell'ordine  de' Camaldolesi,  con 
la  regfila  benedettina:  956-1027.  -  S.Riccardo,  re  dlnghllterr»,  morto 


a  Lucca,  recandosi  pellegrino  a  Roma,  la.  771.  —  S.  Teodoro,  soldato,  martire. 


FEBBRAIO  1920  -  70  - (7«^  Settimana) 

8  jJoniCnica.  >^  Sessagesima,  ossia  la  sesta  domenica  precedente  quella  detta 
39-328  di  Passione  iV»  di  Quaresima).  —  S.  Giovanni  di  Matlia  e  S.  Felice 
di  Valois,  fondatori  dell'ordine  dei  Trinirarii,  per  il  riscatto  dei  cri- 
stiani schiavi  dei  Turchi  fllG9-1213>.  —  S.  luvenzio  o  Evenzio  I,  vesc.  dj  Pavia  isec.  III.  — 
S.  Onorato  Castiglioni,  vesc.  di  Milano  dal  5(;8  al  572  (o  580  secondr>  il  Sassi),  morto  esule 
a  Genova. 
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9    Lunedi       I        S.    Apollonia,    verg.,   martire,   d'Ales.   d'Egitto.   Sofirì   l'anno  249' 
40-33*?  I  fra  le  altre  pene  del  martirio,  la  rottura  dei  denti,  e  i  fedeli  perciò  si 

raccomandano  alia  sua  intercessione  appunto  nel  mal  di  denti.  Festa 


p;)tronale  ad  Asso  (proy.  di  Como).  —  S.  Rainaldo,  vescovo  di  Nocera  dal  1222  al   12J 
Memorandum.   —  Anniversario  della  proclamazione  della  Eepubblica  Romana  (1819). 

10    Martedì  S.  scolastica,  vergine  di  Norcia  (Spoleto\  sorella  di  S.  Benedetto, 

4t-336  morta  l'anno  543.    —    S.   Sotere,  vergine  romana,  della  nobile   fami- 

glia  a  cui   apparteneva   Sant'Ambrogio,   vescovo   di   Milano,  mai-tire 

l'a.  304.  —  S.  Guglielmo,  eremita,  morto  l'anno  1157,  nella  solitudine  detta  .S/«'.m/mw  T^A'jdts 

(liadicofani).    -  B.  Leonardo  da  Foligno,  minorità,  nato  l'a.  1204,  mofto  nel  1290. 

{Memorandum.  —  Scade  la  prima  rata  bimestrale  delle  imposte  dirette  erariali  e  sovrim- 
poste comunali  e  provinciali.  Non  pagando  entro  gli  otto  giorni  successivi  alla  scadenza, 
il  contribuente  incorre  nella  multa  del  4  %. 

1  1  MerCOledij        S.  Desiderio,  di  Autun,  consacrato  vescovo  di  Vienna  nel  591.  Fu 
43-325  perseguitato  dalla  principessa  Brunecliilde,  che  lo  fece  deporre,  esi- 

^  liare  e  finalmente  uccidere  nel  612.  —  S.  Lazzaro,  vescovo  di  Milano 

dal  448  al  449.  —  Prima  apparizione  della  Vergine  Immacolata  a  Bernadette  Subirous  nella 
fjrotta  di  Massabielle  presso  Lourdes.  —  Si  Castrense,  o  Castrese,  vescovo,  patrono  di  Ma- 
rano di  Napoli  (428-477).  —  Ss.  Piuffino,  e  compagni,  mai  tiri. 

{Memorandum.  —  <^  U.  Q.  —  Pellegrinaggio  al  Monte  Senario,  presso  Firenze. 

12  Giovedì    1       l  Sette  Santi  Fondatori   dell'Ordine   de' Serviti   o  Servi  di  Maria: 
43-334  tutti  fiorentini  (sec.  XIII),  nel  giorno  dell'Assunta  del  123o  si  senti- 

rono  unitamente  spinti  a  vita  più  perfetta;  onde  distribuirono  i  loro 

beni  ai  poveri  e  si  ritirarono  a  vita  eremitica  fino  alla  loro  morte.  Furono  canonizzati  da 
Leone  XIII  e  sono  tuttora  venerati  sul  monte  Sen,ario,  in  Toscana.  —  S.  Gaudenzio,  vescovo. 
Governò  la  Chiesa  di  Verona  (sec.  V). 

{Memorandum.  —  Giovedì  grasso  (in  Toscana  "  Berlingaccio  „ì.  Si  chiudono  le  scuole  e 
non  si  riaprono  di  solito  che  dopo  le  Ceneri.  —  Fiera  a  Taggia  (prov.  di  Porto  Maurizio). 
]  ura  tre  giorni.  —  Festa  dei  SS,  Jerarchi  Basilio,  Gregorio  e  Giovanni  Crisostomo  nel  ca- 
lendario greco-russo  ortodosso. 

13  Venerdì    j        S.  Fosca  vergine,  di  Ravenna,  decapitata  circa  l'a.  250.  —  S.  Qiu- 
44-333  liano,  martire.  Subì  il  martirio   a  Lione.  —  S.  Caterina  de'  Ricci,  da 

■ 'Firenze,  domenicana,  morta  santamente  a  69  anni,  e  venerata  a  Prato. 

—  S.  ^Poliuto,  martire,  ufficiale  nell'esercito  imperiale,  soffrì  il  martirio  durante  la  perse- 
cuzione di  Decio.  È  onorato  a  Melitina. 

(Memorandum.  —  Venerdì  gi-asso.  —  A  Verona,  Venerdì  del  Gnocco,  o  Gnoccolare,  an- 
tichissima festa  popolare.  —  Anniversario  della  resa  di  Gaeta.  Festa  dell'arma  del  Genio. 

—  Pagamento  delle  pensioni  governative  di  terza  categoria  (superiori  a  L.  2000  annue). 


■*: 


14-    Sabato  S.  Valentino,  prete,  martire  a  Roma  (269).  è  fama  che  r imperatore 

45-333  Claudio  I,  udito  della  riputazione   che  Valentino   godeva   presso   gli 

^^  stessi   pagani,   volle   vederlo,  ma,  cedendo  ai  tristi   consigli  de' suoi 

cortigiani,  dopo  crudeli  tormenti  lo  mandò  a  morte.  —  Ss.  Modestino,   Fiorenzo  e  Flaviano, 
patroni  di  Avellino  (305). 

Memorandum.  —  Sabato  grasso.  —  Chiusura  del'a  caccia  in  prov.  di  Firenze  (solo  ai 
cinghiali  e  caprioli),  Livorno  (id.).  —  In  Inghilterra  e  nelle  colonie,  festa  di  S.  Valentino: 
scambio  di  doni,  spesso  umoristici,  tra  i  fidanzati  e  altre  coppie  legate  d'affetto. 


FEBBRAIO  1920 TI  -  (8*  Settimana) 

1 5  Domenica!       >^  Quinquagesima,  ossia  la  quinta  doraenlo»  precedente  quella  detU 
46-321  di  Passione  i  V»  di  Quaresima).  —  Ss.  Faustino  e  Giorita.  murtirl  dell:i 

■  terza  persecuzione  sotto  l'imperatore  Adriano,  l'a.  134.  Appartenovano 

a  distinta  famiglia  bresciana,  ordinato  il  primo  sacerdote  e  diacono  il  secondo;  esposti  alle 
liere.  dicesi  che  queste  li  rispettassero,  cosicché,  riuscito  Tnno  quel  tentatlTo  di  martirio, 
furono   decapitati.    —  S.  Decoroso,  rese,  di  Capua  (Caserta),  morto   l'a.  «W. 

Memorandum.  —  Ultima  domenica  di  Carnevale.  —  Chiusura  della  caccia  nelle  proTin- 
cie  dpll'Aqui  a,  di  Avellino  (col  fucile).  Catania,  Grosseto  lai  cinghiali  e  caprioli),  Mantoxa 
(a  pass(Mi  e  storni  con  reti  portatili),  Potenza. 
• 


lÒ    I^UIiedl  S.  Samuele  profeta.  Fu  giudice,  o  capo  supremo  degli  Israeliti,  e 

47-320  visse  dal  24Si)  al  2047  del  mondo  (Miguel.    -  H.  Onesimo,  ves<-ovo  di 

^  Efeso  isec.  Ili,  martirizzato  sotto  l'imperatore  Domiziano  l'anno  95.  — 

Ss.  Procolo,  Efebo,  e  Apollonio,  martiri  ricordati  a  Terni.  —  H.  (iregorio  X.  nato  a  Piacenza 
dalla  nobilissima  famiglia  dei  Visconti,  ed  asceso  alla  cattedra  di  Pietro  nel  1271.  Passando 
da  Firenze  p.r  andare  al  concilio  di  Lione,  tentò  invano  di  pacificare  i  partiti  dei  Guelfi 
e  dei  Ghibellini;  e  tornando  dal  concilio  si  infermò  ad  Arezzo  e  vi  mori  nel  1276. 

Memorandum.  —  Ultimo  lunedì  di  Carnevale  (Lunedi  grasso).  —  Le  Biblioteche  governa- 
tivi^ sono  ohinse. 

17    Martedì  S.  Faustino,  mart.  a  Roma  con  altri  compasni.   —   S,   Benedetto, 

48-319  benedettino,  vescovo  in  Sardegna,  venerato  a  Cagliari  (sec.  XII"?).  — 

^B.  Luca  Belludo,  minorità,  mono  l'anno  1269,  onorato  a  Padova.  — 

S.  Crisanziano,  m.  presso  Aquileia. 

Memorandum.  —  Ultimo  giorno  di  Carnevale  (Martedì  grasso).  —  Le  Biblioteche  governa- 
tive sono  chiuse. 


18  Mercoledì 

49-318 


Le  Ceneri.  —  S.  Simeone,  vescovo  di  Gerusalemme,  martirizzato 
sotto  Traiano  l'a.  106.  Ji>ra  nato  poco  prima  di  (tristo,  acquistossi 
fama  nell  i  Chiosa  nascente,  e  fu  eletto  vescovo  dopo  il  martino  di 
S.  Giacomo  Minore.  Vecchio  già  di  VZO  anni,  accusato  di  essere  distiano,  subì  il  martirio. 
—  B.  Bentivn;,'li(),  minorità,  onorato  a  S.  Severino  Marche  (Macerata).  —  S.  Flaviano.  ve- 
scovo di  Antiochia,  deposto  dagli  Eutichiani  nel  conciliabolo  di  Efeso,  e  morto  di  maltrat- 
tamenti n<'l  44'.). 

Memorandum.  —  Mercoledì  delle  Ceneri,  primo  giorno  di  Quaresima.  —  Da  oggi  sino  a 
Pasqua  inclusive  nella  celebrazione  delle  nozze  è  v-etata  la  benedizione  s^olenne.  —  Festa 
patronale  di  S.  Flaviano  a  Giulianova  (provincia  di  Teramo),  con  tiera. 

19    Giovedì    I       S.  Corrado,  eremita.   Dicesi  appartenesse   alle   famigi;e  piacentine 
50-317  !  de' Confalonieri   e    de'Landi    (secolo   IV).  —  S.   Elisabetta  Picenardi, 

'  vergine  servita  (142H-1468),  ricordata  a  Cremona  ed  a  Mantova.  —  S.  Ga- 

lino,  dalmata,  della  famiglia  di  Diocleziano,  morì  martire  nel  296.  Fu  padre  della  ver- 
gine e  martire  S.  Susanna,  ed  elevato  al  sacerdozio  scrisse  miolti  trattati  in  difesa  della 
religione  cristiana. 

Memorandum.,  —  Entra  il  Sole  nei  Pesci.  —  •  li.  N.  —  Oggi  novilunio  .secondo  l' uso 
eccle-iastiro.  —  Primo  giorno  del  Carnevalone  ambrosiano  (per  la  diocesi  di  Milano). 
{ 


20  Venerdì 

51-316 


S.  Eleuterio,  martire,  patriarca  di  Costantinopoli  dal  4.S4  al  491 
circa.  —  S.  Leone  II.  vesc.  di  Cat-Ttiia,  nella  prima  metà  del  secolo 
ottavo.  Fu  ordinato  sacerdote  da  ».  Cirillo  vescovo  di  Reggio  Cala- 
bria, e  dopo  aver  compiuto  molti  prodigi  pei  quali  si  meritò  11  nome  di  taumaturgo,  morì 
santamente  nel  784.  —  B  Amata  da  Corano,  minorità,  secolo  Vili.  —  B.  Giovanni  Grade- 
nigo,  da  Venezia,  benedettino  (.secolo  Xi.  > 

Memorandum.  —  Secondo  giorno  del  Carnevalone  ambrosiano.  —  Capodanno  cinese. 
Primo  giorno  della  prima  luna  dell'anno  ken-xc^n  (anno  57  del  76»  ciclo). 

2  1    Sabato  S.  Germano,  abate  di  Granfel.  oriundo  di   Treviri.  Fu   dapprima 

52-315  disc-,  polo  di  S.  Arnulfo  di  Metz,  quindi  fondò  un  monastero  sotto  le 

■ ^regole  di  S.  Colombano,  che  in  seguito  diresse.  Venne  a.ssalito  prodi- 
toriamente ed  ucciso  dai  soldati  di  Bonifacio,  perchè  li  aveva  rimproverato  i  mali  tratta- 
menti usati  verso  gli  abitanti  (666).  —  S.  Massimiano,  Vesc.  di  Ravenna  dal  646  al  556.  — 
8.  Pati'riu,  vescovo  di  Jìresoia  verso  l'anno  604. 

Memorandum.  —  Ultimo  g  orno  del  Carnevalone  ambrosiano.  —  Pelle^rrinai^gio  all'abba- 
zia di  Monte  Cassino.  —  Pagamento  delle  pensioni  governative  di  seconda  categoria  (su- 
periori a  L.  500,  ma  jion  a  L.  2000  annue). 


FEBBRAIO  1920  —  72  —  (9»  Settimana) 

22  Domenìcal       >B  Prima  di  quaresima,  ossia  quaranta  giorni  avanti  la  Pasqua.  — 
53-314  Cattedra  di  S.  Pietro  in  Antiochia.  Rammenta  il  tempo  del  pontificato 

di  s.  Pietro,  apostolo  in  quella  città,  dal  35  al  42  (Mozzoni!.  S.  Pietro 

dopo  aver  predicato  in  Gerusalemme,  prese  la  via  di  quella  metroiioli,  e  fu  precisamente 
in  Antiochia  che  i  ;-eguaci  del  Nazareno  presero  per  la  prima  volta  ufifìcialmeiite  il  nome 
di  Cristiani.  —  S.  Margherita  da  Cortona,  nata  a  Laviano  in  quel  di  Chiusi  nel  1240.  Dopo 
aver  condotto  per  nove  anni  una  vita  licenziosa  a  Montepulciano,  si  conveitì  e,  ritiratasi  a 
Cortona,  fu  modello  di  virtù  e  morì  nel  1297.  —  SS.  Talassio  e  Limmeo,  solitari!,  con- 
temporanei di  Teodoreto. 

{Memorandum.  —  Prima  domenica  di  Quaresima.  In  molti  luoghi  la  tradizionale  cerimonia 
della  pentolaccìa.  —  Anniversario  della  nascita  di  Washington  (1732),  festeggiato  agli  Stati 
Uniti  d'America.  Anche  le  Società  della  Pace  celebrano  quest'anniversario  come  loro  festa 
speciale. 


23    Lunedi  S.  Pier  Damiani,  cardinale,  nativo  di  Ravenna  (988);  morto  l'a.  1072; 

54-313  annoverato  tra   i  dottori  della  Chiesa  latina.  —  S.  Romana,  vergine, 

^venerata  a  Todi  (Perugia):  anno  335  (Baronio),  —  S.  Miloiie,  vescovo 

di  Benevento,  morto  l'a.  1076.  —  B.  Nicolao,  benedettino,  morto  l'a.  1456,  onorato  a  Geno- 
va. —  S.  Lazzaro,  monaco,  pittore  a  Costantinopoli,  che  sotferse  molti  tormenti  dagli  ico- 
noclasti sotto  l'imperatore  Teofilo. 

Memorandum.  —  Comincia  la  Grande  Quaresima  nel  Calendario  Greco  Rus'O. 


24    Martedì  S.  Mattia,  apostolo.  Era  di  Betlemme  nella  Palestina,  fu  discepolo 

55-312  di  G.  C.  e  poi  ebbe  la  ventura  di  essere  scelto  come  apostolo  in  so- 

stituzione  del  traditore  Giuda;  morì  l'anno  4'  circa.  —  Ss.  Montano  e 

compagni,  discepoli  di  S.  Cipriano  (25^),  martirizzati  durante  la  persecuzione  di  Valeriano. 
—  S.  Pretestato,  vesc.  di  Rouen,  ucciso  da  un  satellite  della  regina  Fredegonda  (588). 


25  Mercoledì 

56-311 


S.  Cesar'o,  medico,  fratello  di  S.  Gregorio  di  Nazianzo,  detto  il  teo- 
logo. —  S.  Fehce  III,  papa  dal  526  al  530.  Era  parente  di  S.  Gregorio 
Magno,  il  quale  dice  di  lui  clie  apparve  alla  nipote  Tersilla  per  chia- 
marla al  cielo.  —  S.  Avertano  e  beato  Romeo,  ambedue  carmelitani,  morti  a  Lucca  nel  1366 
circa.  —  S.  Gerlando,  patrono  della  città  di  Girgenti.  —  Primo  giorno  delle  teoipura  di  Prt- 
maverri. 

Memorandum.  —  Comincia  la  fiera  di  S.  Mattia  a  Vercelli;  finisce  il  2  marzo.  —  Comin- 
luano  gli  esami  scritti  di  ammissione  alla  Scuola  di  guerra  in  Torino  e  durano  3  giorni,  — 
Oggi  per  i  protestanti  tedeschi  è  Buss  tmd  liettug  (giorno  di  penitenza  e  preghiera).  — 
testa  nazionale  del  Brasile  (anniversario  della  promulgazione  della  Costituzione  repub- 
blicana). 


26    Giovedì  S.  Servolo,  vescovo,  che  resse  la  Chiesa  di  Verona  (secolo  VI).  — 

57_310  S.  Andrea,  vesc.  di  Firenze  (.sec.  V).,  —  S.  Faustiniano,  vesc.  di  Bologna 

fsec.  VI).  —  S.  Ales:.aiulro,  patriarca  di  Alessandria  dal  313  al  326.  Fu 

egli  che  scomunicò  Ario,  prete  della  sua  Chiesa,  convinto  di  eresia,  e  che  poi  lo  condanno 
cun  altri  trecento  vescovi  nel  concilio  ecumenico  di  Nicea. 


27  Venerdì  S.  Leandro,  vesc.  di  Siviglia,  m.  nel  596  dopo  aver  convertito  i  Vi- 

58-309  sigoti  dall'eresia  ariana  alla  fede  cattolica,  in  ciò  aiutato  dal  loro  re 

— — 'Reccaredo.  —  Ss.  Alessandro.  Abbondio.  Antigono  e  Fortunato,  mm. 

Moi-irono  per  la  fede  durante  la  grande  persecuzione  degli  imperatori  Massimiano  e  Dio- 
^  leziaiio  (284-305).  —  8.  Giuliano,  martire  ad  Alessandria,  che  fu  portato  davanti  al  giudice 
iu  una  lettiga  da  due  servi,  perciiè  sofferente  di  podagra,  e  venne  fatto  morire  sul  rogo  dopo 
vari  tormenti.  —  Secondo  giorno  delle  tempora  di  Primavera. 

Memorandum.   —  3  P-  Q-  —  C)ggi  pagamento  degli  stipendi  agli  impiegati  governativi. 


28    Sabato  S.  Macario,  anacoreta.  Nacque   in   Alessandria   d'Egitto  e   giovine 

59-308  ancora,  tocco  dalla  grazia  divina,  si  ritiro  nei  deserti  della  Tebaide, 

conducendo  vita  piena  di  patimenti  e  di  privazioni.  Morì  nel  394  in 

età  di  104  anni.  —  S.  Flaviano,   vescovo  di  Como,  verso  gli  anni  542-560.   —   Terzo  yiorné 
delle  tetnpora  di  Primavera. 

Memorandum.  —  Chiusura  della  caccia  nelle  prov.  di  Ancona  (colle  reti),  Ascoli  Piceno 
olle  reti!,  Avellino  (al  cinghiale  e  capriolo:,  Cagliari,  Campobasso,  Caserta  (solo  alle  le 
)ri,  caprioli,  starne,  pernici  e  selvaggina  nidificante),  Catanzaro  (alle  quaglie  e  tordi,  con 
reti,  panie  e  altre  insidie).  Chieti  (col  fucile),  Cosenza,  Ferrara  (col  fucile),  Forlì  (con  le 
reti  fisse  e  con  le  paniei,  Grosseto,  Lecce  (meno  che  agli  uccelli  di  passo),  Livorno,  Lucca 
■.£:ii'eiat:i  (con  le  reti),  Palermo,  Pesaro  (con  le  re;i),  Pisa  lai  tordi  e  merli),  Reggio  Cala- 
bria, Rovigo  (col  fucile;,  Sassari  (id.J,  Siena  (solo  ai  cinghiali  e  caprioli),  Teramo. 


FEBB. -MARZO  1920  —  "io  —  (10»  Settimana) 

29  Donienical       ^  Seconda  di  quaresima.  -  S.  Giusto,  martire  a  Roma.  --  S.  8e- 
60-307  raplone,   detto   i7  sind'>nita.  Più  volte  si  vendette  schiavo   per  con- 

vertire  i  diversi  padroni  alla  fede,   si  dice  che  sapesse   a  memoria 

tutta  la  Sacra  Scrittura.  Visse  fra  11  328  e  11  38«.  —  S.  Osvaldo,  monaco. 

Memorandum.  —  Anniversario  della  nascita  di  Gioacchino  Rossini  (1792).  festeggiato  a 
Pesaro  nel  Liceo  da  lui  fondato. 

4^ 

1  Lunedi  I  S.  Ermete,  martire  a  Marsiglia.  —  S.  Ercolano  II,  veso.  di  Perugia, 
61-306  martire  sotto  Totila.  —  S.Leone  Luca,  abate,  feste>;giato  a  Corleoue 

(Palermo).  —  S.  Bonavlta  da  Lugo  (Ravennai,  terziario  francescano.  — 

B.  Mattia  Xazzarel  di  Matelica  (Macerata),  monaca  Clarissa  (1253-1320).  I 

Memorandum.  —  Comincia  la  stagione  di  Primavera,  secondo  l'uso  meteorologico.  — 
Calendimarzo,  festa  in  molte  campa^Mie  dell'Italia  sup.,' e  specialmente  nella  valle  del- 
r Adige.  —  Principio  dell'anno  massonico.  —  Anuiv.  della  infausta  giornata  di  Adua  o  di 
Abba  Garima  (lb9Bi.  —  Si  pubblicano  1  ruoli  suppletivi  delle  imposte  dirette,  che  restano 
depositati  ptr  otto  giorni  nell'ufiBcio  comunale.  —  Si  apre  la  caccia  nelle  prov.  di  Forlì 
ia;;li  storni  con  reti),  di  Reggio  Emilia  (ai  tordi  e  alle  beccacele),  di  Sassari  (alla  volpe 
con  lacci  e  trappolei,  di  Trapani  (alle  quaglie  e  altri  volatili  di  transito).  —  Da  oggi  sino 
a  tutto  aprile  è  vietata  la  raccolta  dei  mitili  (cozze  nere,  peocl,  muscoli i.  Comincia  invece 
la  stagione  della  pesca  del  corallo.  —  A  Firenze  oggi  si  devono  riconfermare  o  disdire 
gli  affitti  e  pagare  le  pigioni  del  secondo  semestre.  —  Si  apre  la  Fiera  di  Lione,  istituita 
nel  11U6  per  concorrenza  alla  Fiera  geri^anica  di  Lipsia.  Resta  aperta  15  giorni  intieri, 
chiudendosi  la  sera  del  15  maizo.. 


2  Martedì 

62-305 


S.  Simplicio  papa.  Nacque  a  Tivoli  e  successe  a  pp.  Ilario,  nel  468. 
Correvano  tempi  tristi  per  la  religione,  ma  lo  zelo  del  pontefice  non 
venne  meno,  e  alla  dolcezza  agy^iunse  la   severità  quando  si  trattò  di 
reprimere  lo  scisma  e  l'eresia.  Consunto  dalle  fatiche,  mori  dopo  15  anni  di  pontificato  nel 
463.  —  S.  Ceade,  vesc.  in  Inghilterra,  rammentato  dal  ven.  Beda  per  le  sue  virtù. 

; ì{^ 

3  Mercoledì  1       S.  Cunegonda,  figlia  di  Sigifredo,  conte  di  Lussemburgo,  andò  sposa 
63-304  ad  Enrico  duca  di  Baviera  e  dal  1002  imperatore  di  Germania.  Col 

'  pio  suo  consorte  visse  in  perpetua  continenza,  e  morto  Enrico  nel  1204 

si  ritirò  nel  monastero  di  Kauffungen,  dove  santauiente  morì.  È  sepolta  a  Bamberga  con 
8.  Enrico,  e  fu  canonizzata  da  Innocenzo  III  nel  1200.  —  S.  Tiziano,  vesc.  di  Brescia  nel  516 

Memorandum.  —  Oggi  plenilunio  secondo  l'uso  ccelesiastico. 

_ j^ 

4f   Giovedì  S.  Casimiro,  re  d'Ungheria,  patrono  della  Polonia.  Fu  secondoge- 

64-303  "ito  di  Casimiro  III  re  di  Polonia:  nacque  il  3  ottobre  del  1458.  Sua 

— 'occupazione  principale  era  l'assistere  al  divin  sacrificio  e  mortificarsi 

colle  più  rigide  astinenze.  Mori  nel  1483.  —  S.  Caio,  soldato  palatino,  gettato  in  mare  per  la 
fede,  con  ventisette  compagni,  sotto  Valeriano,  verso  gli  anni  257-260. 

Memorandum.  —  ®  L.  P.  —  Fiera  di  cavalli  a  San  Bonifacio  (provincia  di  Ver.ona).  —  Per 
gl'isiaeliti  primo  giorno  delle  feste  di  Purim  o  delle  sorti. 
-^^ 

5   Venerdì      1       S.  Lucio,  papa,  martire,  romano,  esiliato  per  la  fede,  poi  successore 
65-302  di  S.  Cornelio  sulla  cattedra  pontificia  nell'anno  255.  Subì  una  seconda 

— ^ 'volta  l'esilio,  e  mori  nel  257.    —  S.  Eusebio,  cremonese,   discepolo  e 

amico  di  S.  Gerolamo,  molto  la.  422.  —  S.  Ruggero,  minorità,  celebrato  a  Todi  (Umbria): 
secolo  XIII. 

Memorandum.  —  Secondo  giorno  delle  feste  di  Purim  o  delle  /Sorti. 

: 4^ 


k 


6    Sabato  S.  Basilio,  vesc.  di  Bologna  fsecolo  IV).  —  S.Clandiano,  venerato 

66-301  *  Trento.  —  B.  Sollecito,  religioso  crocifero,  onorato  a  Matelica  (Mace- 

■ rata  .  —  Ss.  Perpetua  e   Felicita,  martiri  in  .Mauiitania  con  Revocato 

e  Saturnino.  Esse  furono  date  in   pasto  alle  belve  sotto  l'imperatore  Severo  ed  1  parti- 
colari del  loro  supplizio  sono  narrati  da  S.  Agostino. 

Memorandum.  —  Festa  e  fiera  di  S.  Marziano,  primo  vescovo  dì  Tortona,  celebrata  ir 
tutta  la  diocesi.  —  Pagamento  delie  pensioni  governative  di  prima  categor.a  (non  oltre  le 
600  lire  annue). 


MARZO  1920  —  74  -  (11»  Settimana) 

7    Domenica  1        >B  Terza  di  quaresima.  —  8.   Tomaso  d'Aquino,   nacque  nel  1227 
67-300  dalla  fan^iglia  dei  conti  d'Aquino,  e  fu  detto  VAnf elio  per  la  sua  purità. 

^  A  sedici  anni  vesti  l'abito  di  S.Domenico  e  fu  il  più  gran  teoio.ro  e 

filosofo  del  medio  evo.  Leone  Xlìl  lo  proclamò  patrono  degli  studi.  Morì  la  mattini  del 
7  marzo  1274  a  Fossanuova,  in  quel  di  Terracina,  nell'abbazia  dei  Cistercensi,  mentre  per 
ordine  di  papa  Gregorio  X  recavasi  in  Francia.  —  S.  Gaudioso,  vescovo  di  Brescia  {sev.  V;.  — 
S.  Teofilo,  vescovo  di  Nicomedia,  cacciato  in  esilio  nella  persecuzione  degli  Iconoclasti. 

^fi ^ 


8  Lunedì 

68-299 


S.  Giovanni  di  Dio,  portoghese,  fondò  l'ordine  dei  Fatebenefratelli. 
Durante  la  sua  gioventù  si  arruolò  soldato  e  condusse  vita  sp  n-fie- 
rata.  Riflettendo  però  a' suoi  traviamenti,  risolse  di  espiarli  e  s' im- 
l)arcò  per  l'Africa  per  soccorrervi  gli  schiavi  cristiani.  Tornato  in  Spagna,  fissò  sua  dimora 
in  Granata,  dove  morì  nel  1550.  —  S.  Cataldo,  patrono  della  città  di  Taranto. 

IMemorandum.  —  Grande  fiera  di  cavalli  a  Verona.  Dura  dieci  giorni.  Spettacoli  d'opera 
al  Teatro  Filarmonico,  corse  e  altri  divertimenti. 


9  Martedì  S.  Caterina  Vigri  bolognese,  vergine  Clarissa,  prima  a  Ferrara  indi 
69-298  in  patria,  ove  fondò  il  convento  del  Corpus  Domini.  Poetessa,  pit- 
— —  tx-ice,  musicista,  esercitò  ogni  virtù  m  sommo  grado:  ebbe  favori  pri- 
vilegiati da  Dio,  quali  lo  spirito  di  profezia,  la  scienza  teologica  infusa,  i  miracoli,  ecc.  Morta 
nel  1660,  il  suo  corpo  conservasi  ancora  incorrotto.  —  S.  Francesca  Romana  sposa  e  madre 
esempliu-e,  indi  fondatrice  di  una  congregazione  di  oblato  benedettine,  presso  le  quali  si 
ritirò  dopo  la  morte  del  marito.  Morta  nel  1440,  fu  canonizzata  da  Paolo  V. 

IVIemorandmu.  —  Da  oggi  al  12  fiera  a  Manduria  (Leccej  per  la  festa  di  S.  Gregorio  Ma- 
gno, che  cade  appunto  il  12. 

10  Mercoledì         S.  Leonzio,  soldato,  martire  con  altri  trentanove  compagni,  a  Se- 
'?0-29'7  baste,   in   Armenia,  l'anno   320.  —   B.   Andrea,   abate   vallombrosano 

^(secolo  XI),  o'.orato  nella  diocesi  di  Fiesole  (Firenze).   —    S.   Attaio, 

abate  di  Bobbio  (Pavia):  sec.  VI.  —  SS.  Caio  e  Alessandro  martiri  in  Apamea  (Frigia). 

IMemorandum.  —  Per  l'anniversario  della  morte  di  Gi'^seppe  Mazzini  (1872),  commemo- 
razione patriottica  alla  tomba  di  lui  a  Stagliene,  presso  Genova.  — Apertura  della  caccia 
ulle  becoaccie  nella  prov.  di  Udine. 

^!4 

1 1   Giovedì  S.  Eulogio,  prete,  mart.  spagnuolo,  di  Cordova,  perì  vittima  della 

'?l-296  persecuzione  de' Mori:  800-859.  —  S.  Benedetto  Crespi,   vesc.  di  Mi- 

lano 681-725,  sepolto  in  S.  Ambrogio.  —  S.  Pietro,  anacoreta,  onorato 


a  Banco  (Roma).  —  S.  Firmano,  ricordato  dal  Baronio  nell'anno  993,  onorato  a  Fermo. 

Memorandum.  —  Mezza  Quaresima,  festeggiata  in  più  luoghi  con  tradizionali  costumanze, 
con  burle,  con  balli,  ec.  A  Firenze  il  giuoco  fanciullesco  delle  «c«'e:  a  Reggio  Emilia  face- 
vano le  vecchie  lora  in  disuso).  —  Commemorazione  a  Torino  dei  martiri  del  1821.  —  Si 
apre  la  gran  fiera  di  Francoforte  sul  Meno  che  dura  14  giorni. 

'. '^ 

12  Venerdì    1       S.  Gregorio  IVIagno,  papa,  dal  590  al  605.  Fu  il  primo  che  assunse 
'72-295  nei  documenti  pontifici   il   titolo  di  S^rvus  servorum  Dei.  È   dottore 

della  Chiesa  avendo  lasciato  gran  numero  di  scritti,  tra  cui  i  Movali 

e  le  Omelie.  —  S.  Mamriliano,  martire,  a  Roma,  sotto  Alessandro  Severo.  —  S.  Fina,  vergine, 
morta  l'a.  1253,  onorata  a  San  Geminiano  (Siena). 

Memorandum.  —  C  U.  Q. 

13    Sabato     1        S.  Cristina,  vergine,   martire   in  Persia.  —  S.  Ansovino,  ve.=:covo  di 
7*3-294  Camerino   (Macerata):    sec.  IX.    —    S.  Eldrado,   o   Aldrado,  abate   di 

Novalesa  (Susa).  —  B.  Enrico,  terziario  francescano,  onorato  a  Peru- 
gia. —  S.  Macedonio,  prete.  —  S.  Eufrasia,  verg.  mart.  nel  410. 

Memorandum.  —  Pagamento  delle  pensioni  governative  di  terza  categoria  (superiori  alle 
L.  2000  annue). 


MARZO  1920 -  T')  -  (12*  Settimana) 

14  Donienical       y^  Quzrìz  dì  quaresima.  -  8.  Matilde,  Imperatrice  di  Qermanlii,  e 
7-4-293  [  moplie  di  Arrigo,  duciv  di  Sassonia.  Visse  con  lui  molti  anni,  esempio 

d'ogni  virtù,  st-mpre  data  alla  preghiera,  umile  fra  Io  splendore  della 
reg;,'ia,  e  caiitiitevnle  Fu  mal  compensata  dai  figli  ohe  la  spogliiirono  d'ogni  suo  avere,  e 
fu  costretta  ad  andare  raminga.  Mori  l'anno  968.  —  S.  Afrodisio,  uiartire  verso  l'anno  484. 
Memorandum.  —  Oggi,  natalizio  del  defunto  re  Umberto  I,  si  fa  1&  commemorazione 
ufficiale  delia  su.i  morte  (ved.  2'.)  luglio).  -  A  Roma,  al  Vaticano,  cappella  papale:  sull' ai- 
tai e  e  esposta  la  ro^a  d'oro,  benedetta  dal  papa  in  sacrestia  prima  della  messa,  e  da  lui  de- 
stinata a  un  principe  cattolico,  o  ad  una  chiesa  insigne,  ec.  —  A  S.  Ilario  d'Enza  nel  Reg- 
giano fiera  detta  dei  Bovi  gras  i.  —  Chiusura  della  caccia  nelle  provinole  di  Foggia  e  di 
Salerno. 

rf 


15  Lunedi 

75-392 


S.  Longino,  soldato,  martire.  Il  medesimo  che  osò  ferire  11  corpo 
di  Gesù  in  Croce:  convertitosi,  subì  il  martirio  a  Cesarea  in  Cappado- 
eia;  sec.  I.   -  S.  Ma;;oriaiio,  venerato  a  Trento:  sec.  IV-V.  —  S.  Ma- 
trona, verfrine,  vene  ata  a  Capua  Vetere:  sec.  V  o  VI. 

Iflemorandum.  —  Chiusura  della  caccia  nelle  prov.  di  Arezzo  (al  colombacci  e  colombi 
selvatici),  Cuneo  (agli  jicquatioi),  Feri  ara  'ai  tordi),  Firenze  (ai  colombacci  e  palombelle), 
Girgenti  lai  pa.^seri),  Grosseto  (ai  colombacci  e  colombi  selvatici).  Lecce  (ai  tordi  con  1 
lacci),  Venezia,  Verona.  —  Da  oggi  sino  al  15  giugno  4  vietata  la  pesca  fluviale  e  lacuale 
(salvo  eerte  eccezioni  ricordate  a  suo  luogo).  La  pesca  con  la  lenza  fatta  da  terra  è  sempre 
permessa. 

16    Martedì    1       S.  Eriberto,  vescovo  di  Colonia:  morto  l'anno  1022.  .-  Ss.  Ilario, 
76-291  vescovo,  e  compagni,  martiri  ad  Aquilein:  secolo  III.  —  S.  Agapito. 

vescovo  di  Ravenna,  dal  206  al  222.  —  B.  Torello  da  Poppi  (Arezzoi, 

monaco  vallombrosano,  morto  nel  1282. 

Iflemorandum.  —  Fiera  a  Cittadella.  Dura  sette  giorni.  —  \  Roma  per  l'anniversario  del 
miracolo  di  S.  Filippo  Neri,  che  nel  1583  risuscitò  per  breve  tempo  il  giovinetto  Paolo  Mas- 
simo, a  casa  Massimo  si  visita  la  stanza  del  miracolo  ridotta  a  cappella. 

17  Mercoledì!       S.  Patrizio,  apostolo  d'Irlanda,  nato  .sulla  fine  del  IV  secolo,  in  un 
77-290  villaggio  della  Scozia.  Tratto  schiavo  in  Irlanda,  si  ridusse  a  sorve;;lia- 

re  gli  armenti.  Ordinato  prete  In  patria,  tornò  in  Irlanda  a  predicarvi 

il  Vangelo.  Morì  l'a.  464.  —  S.  Patrizio,  che  fu  vescovo  di  Nola  (Caserta)  nel  sec.  Ili  o  IV. 

18  Giovedì  S.  Gabriele,  arcangelo.  Annunziò  a  Maria  SS.  la  nascita  di  S.  Qio- 
78-289             vanni  Battista  e  la  maternità  di  lei  (Vang.  di  S.  Luca:  I,  19-26).  — " 

S.  Anselmo,  vesc.  di  Lucca  dal  1073  al  1086,  venerato  come  patrono  a 

Mantova.  —  B.  Salvatore,  minorità,  morto  a  Cagliari  nel  1567. 

■Memorandum.  —  Anniversario  della  prima  delle  gloriose  Cinque  Giornate  di  Milano  (1848). 
Fino  a  tutto  il  22  la  città  è  imbandierata.  Si  ijiaugura  pure  una  fiera  popolare  a  Porta  Vit- 
toria. —  Anniversario  della  proclamazione  della  Comune  di  Parigi,  festeggiato  dal  partito 
anarchico  internazionale.  —  Fiera  di  S.  Giuseppe  a  Ostuni:  dura  3  giorni. 

19  Venerdì    1       t^E*  S.  Giuseppe,  sposo  di  Maria  Vergine,  confess.  Da  Pio  IX  fu  pro- 
79-288  clamato  patrono  utiivarsale  della  Chiesa  cattolica,  e  la  festa  del  suo 

— patrocinio  è  celebrata  la  terza  domenica  dopo  Pasqua.  —  Ss.  Quinto 

e  compagni,  martiri,  ricordati  a  Sorreiito.  —  B.  Bonaventura  Torniello,   servita,  morto 
l'anno  1491,  onorato  a  Venezia. 

Memorandum.  —  Festa  di  S.  Giuseppe,  solenne  per  la  Chiesa,  ma  non  riconosciuta  dallo 
Stato.  Coi  motuproprio  di  Pio  X  dei  2  e  24  luglio  1911,  era  stata  abolita,  ma  fu  ristabilita 
da  Bene  letto  XV.  —  Questo  è  il  solo  giorno  dell'anno  in  cui  a  Roma  le  donne  possono 
visitare  la  cappella  di  S.  Elena  nella  chiesa  di  S.  Croce  di  Gerusalemme.  —  A  Scandiano 
fiera  di  S.  Giuseppe;  dura  3  giorni.  —  Fiera  a  Solmona,  che  dura  7  giorni. 
ri- 

20  Sabato     1       Ss.  Grato  e  Marcello,  preti,  ricordati  a  Forlì,  del  IV  o  V  secolo.  - 
SO-287  B.  Ippolito  Galanfini,  fondatore   d'una  congregazione  per  l'insegna- 

'mento  della  dottrina  cristiana,  morto  a  Firenze  nel  1619  e  beatificato 


da  Leone  XII  nel  1825. 

Memorandum.  —  Entra  il  Sole  in  Ariete  e  comincia  la  Primavera  astronomica.  —  Equi- 
nozio di  Primavera.  -  Oggi  il  giorno  e  la  notte  solare  sono  di  uifuale  durata.  —  0  L.  N. 
-  Festa  popolare  della  Madonna  delle  Milizie,  che  si  celebra  nel  Santuario  omonimo  presso 
Scicli  (Hiracui-a)  con  una  finta  battaglia.  —  Oggi  per  gli  Ebrei  principia  l'anno  religioso, 
secondo  r  antico  calendario  rabbinico. 


MARZO  1920  —  70  —  (13^  Settimana) 

21   Domenical       »ìt  Quinta  di  quaresima,  o  di  Passione.  —  S.  Benedetto  abate.  Fu 
81-286  il  patriarca  dei  monaci  d'Oc-cidente;  il  suo  monastero  di  Montecassino, 

—'ove  mori  l'anno  643,  dura  tuttora,  dopo  attraversate  le  più   difficili 

vicende  per  quattordici  secoli. 

IMemorandum.  —  Oggi  novilunio  secondo  1'  uso  ecclesiastico. 


22    Lunedi  S.  Paolo,  già  proconsole  romano  in  Cipro,  indi  vescovo  di  Narbonne 

82-285  I  (Francia):  sec.  Ili  (Migne).  —  S.  Benvenuto  Scotivoli,  vescovo  di  Osimo 

(Ancona!  dal  1264  al  1283.  —  S.  Lea,  matrona  romana,  morta  l'a.  304.  — 


S.  Basilio  di  Ancira,  prete  e  martire,  morì  fra  i  tormenti  per  la  fede  nel  362. 

IMemorandum.  —  Pagamento  delle  pensioni  governative  di  secor.da  categoria  (superiori 
a  L.  500,  ma  non  a  L.  2000  annue). 


23  Martedì  S.  Turibio  Alfonso  IVIogrovejo,  martire  arcivescovo  di  Lima  (Perù), 

83-284  |dal  1578  al  IGOR.  —  S.  Pelagia,  mart.  —  Ss.  Nicone,  vesc,  e  compagni, 

martiri,  circa  l'a.  250,  ricordato  a  Taormina  (Messinaj.  —  S.  Procopio, 


vescovo  di  Taormina  (sec.  X).  —  S.  Procolo,  vescovo  di  Verona  (see.  III). 

H/Iemorandum.  —  Anniversario  della  prima  delle  Dieci  gloriose  Giornate  di  Brescia  (1849). 

,ji . 

24  Mercoledì!        Ss.  Marco  e  Timoteo,  martiri  a  Roma  (sec,  II).  —  S.  Simonino,  fan- 
84-283  Giulio  di  Trento,  martirizzato  l' a.  1475.  —  S.  Bernulfo,  martire,  vesc. 

di  Asti   verso  gli  anni  800-813,  venerato  a  Mondovi.  —  Ss.  Romolo  e 

compagni,  martiri,  decapitati  a  Cesarea  in  Palestina  sotto  il  preside  Urbano,  nella  persecu- 
zione di  Diocleziano.  —  S.  Pigmenio,  sacerdote  romano,  che  per  ordine  di  Giuliano  l'Apo- 
stata fu  gettato  nel  Tevere.  —  S.  Agapito,  vescovo  di  Sirmada  nella  Frigia. 

i^ \ 

25  Giovedì    |       Annunciazione  dell' arcang.  Gabriele  a  Maria  SS.  Gli  atti  del  con- 
85-282  cilio  di  Toledo  del  656  recano  la  più  antica  testimonianza  di  questa 

festa,  di  cui  allora  fu  fissata  la  data  per  tutta  la  Chiesa.  —  B.  Tomaso 

da  Costacciaro  (Perugia),  morto  l'a.  13L.7.  —  S.Umberto  di  Marvilles,  prete  (682).  —  S.  Ire- 
neo, vescovo  di  Sirmio.  —  S.  Disma,  il  buon  ladrone,  crocifisso  con  Gesù,  che  j^^li  pr<^imise 
il  paradiso. 

l\llemorandum.  —  Fiera  di  cavalli  a  Lonigo  (provincia  di  Vicenza),  frequentatissima. 

^ ìji 

26  Venerdì  S.  Teodoro,  martire.  Era  milite  sotto  gli  imperatori  Diocleziano  e 
86-281              Massimiano,  e  subì  il  martirio  ad  Amasea  nel  Ponto  nel  306.  —  S.  Ema- 

nuele,  martire.  —  S.  Felicita,  vergine  padovana.  —  B.  Marco  da  Bo- 
logna, minorità  (sec.  XVj,  ricordato  a  Padova.  —  S.  Càstulo,  martire.  Apparteneva  alla  corte 
imperiale  come  impiegato  di  palazzo,  e  fu  sepolto  vivo  in  una  fossa.  Il  suo  sepolcro  sulla 
via  Labicana  fu  scoperto  sotto  Clemente  X. 


27    Sabato  S.  (Marciano,  vesc.  Ricordato  a  Tortona  (Alessandria):  sec. II  (vedi 
87-280             6  marzo).  —  S.  Giovanni  eremita,  vis&uto  a  Nicopoli  nell'Egitto,  mori 
l'a.  394.  —  S.  Augusta  v.  m.,  onorata  a  Serravalle  (Treviso).  —  S.  Adal- 
berto, vescovo   di   Trento,  martire  presso  Rovereto  l'a.  1156.  —  S.  Ruperto,  vesc.  di  Sali- 
sburgo, che  evangelizzò  i  Bavari  e  i  Korici. 

.  Memorandum.  —  ®  P.  Q.    —  Gg-i  pagamento  degli  stipendi  agli  impiegati  governativi. 


MARZO-APRILE  1920        -  77    - (14*  Settimana) 

28  Doilienical       >^  Domenica  delle  Palme,  detta  anche  dell'  Olivo.  -  8.  Speranso. 

88-379  abatf  presso  Norcia,  citato   da  Gregorio  Magno  nel  quarto  de' suol 
^ Dialoghi.  —  S.Sisto  III,  papa  dal  432  al  440. 

4^ , 


29  Lunedi 

89-278 


S.  Eustasio,  monaco,  dotto  anohe  Eu.stazio,  fu  vescovo  di  Napoli, 
monaco,  verso  l'anno  180.  —  Ss.  Costantino  e  Simplicio,  abati  di 
Moutetassino  nel  sec.  IV.  —  fe.  Secondo,  martire,  patrono  di  Asti. 

Memorandum.  —  Fi<  ra  a  Ciriè.  —  Oggi  a  Milano  e  in  molte  altre  città  della  Lombardia 
scadono  molti  affitti  semestrali  e  si  fanno  i  traslochi. 

^ ■ --^ 

30    Martedì  |       S.  Quirino,  soldato  e  mart.,  visse  nel  II  sec.  —  B.Amedeo  III,  duca 
90-277  di  Savoia,  morto  l'anno  1742.  —  S.  Pastore,  vescovo  di  Orléans.  —  San 

— Giovanni  Climaco,  —  S.  Regolo,  vescovo  di  Arles  nel  130. 

Memorandum.  —  Chiusura  della  caccia  alle  Leccacele  e  ai  tordi  nella  prov.  di  Avellino 
; ■ H^ ^ 

3  1  Mercoledì        S.  Maurlclllo.  Fu  vescovo  di  Milano  nel  661-662  (dal  657  al  668  se- 
91-276  coudo  il  Sassi).  Le  sue  ceneri  riposano  nella  chiesa  di   S.   Satiro.  — 

S.  Balbina,  vergine.  —  S.  Beniamino. 

Memorandum.  —  Mercoledì  Santo.  —  A  Roma,  al  Vaticano,  alle  ore  16,  cappella  papale 
per  l'uffico  delle  Tenebre.  —  Caratteristica  processione  delle  Maestranze  a  Caltanissetta. 

—  Chiusura  della  caccia  nelle  prov.  di  Alessandria  (agli  uccelli  acquatici),  Ancona,  Ascoli, 
Bari,  Cagliari  (al  cinghiale,  agli  acquatici,  beocaccie,  beccaccini,  pivieri;  ai  tordi  e  merli 
con  reti  fisse),  Caltanissetra  (agli  uccelli  di  passo  acquatici  e  palustri),  Catanzaro  (quadru- 
pedi e  uccelli  stanziali),  Chieti  (alle  allodole  nei  tratturi),  Forlì,  Genova  (uccelli  di  passo), 
Livorno  (colombacci,  palombelle),  Macerata,  Massa,  Napoli,  Novara  (palmipedi  e  acquatici 
di  passo),  Pavia  (id.),  Perugia  ibeccaccie,  beccaccini  ecc.),  Pesaro,  Pisa  (cinghiali  e  capi-ioii), 
Potenza  (cinghiali  e  colombi  selvatici),  Ravenna,  Reggio  Emilia  (tordi  e  beccacolei,  Roma, 
Siena  (colombi  e  colombacci),  Teramo  (acq.  e  di  passo),  Torino  (acq.).  Udine  (beccacele). 
^ ^ . ^ 

1  Giovedì  S.  Ugo,  vescovo  di  Grenoble,  che  lasciò  per  ritirarsi  nell'abbazia 
92-275  benedettina  di  Chaise-Dieu  nell'Alvernia;  ma  Gregorio  VII  gli  ordinò 
di  ritornare  alla  sua  sede,  dove  mori  nel  1132. 

Memorandum.  —  Giovedì  Santo.  —  Da  oggi  sino  al  lunedì  di  Pasqua  inclusivamente  sono 
chiuse  le  Biblioteche  governative:  e  sino  al  martedì  tutte  le  Scuole,  Licei  e  Istituti  tecnici 
hanno  vacanza  per  tutta  la  Settimana  Santa.  —  Al  Vaticano,  alle  ore  10,  cappella  papale.  A 
mezzogiorno  lavanda  dei  piedi  a  13  preti  stranieri.  .\lle  16,  al  Vaticano,  uCBcio  delle  Tenebre. 
A  S.  Pietro,  alle  18  ',2'  dopo  il  Miserere,  lavanda  dell'altare  maggiore  fatta  dal  Capitolo,  e 
ostensione  delle  grandi  reliquie.  —  Oggi  e  domani,  a  Napoli,  tradizionale  pa.sseggiata  dello 
struscio  per  Toledo  (oggi  via  Roma).  —  Attenzione  ai  pesci  di  aprile  che  i  burloni  danno 
oggi  con  tanta  facilità  a  pescare  alle  persone  di  buona  fede!  —  Da  oggi  fino  a  tutto  set- 
tembre orario  estivo  per  gli  uffizi  telegrafici  a  orario  di  giorno  completo  e  ad  orario  li- 
mitato (per  i  primi  dalle  7  alle21;  per  i  secondi  dalle  8  alle  12  e  dalle  15  alle  19).  —  Aper- 
tura della  caccia  nelle  prov.  di  Caltanissetta  (alle  quaglie  e  tortore  sulla  riva  del  mare). 
Cosenza  (id.).  Foggia  (id.),  Genova  (id.),.  —  Da  oggi  al  30  settembre,  agli  effetti  della 
legge  sul  lavoro   delle   donne   e  dei  fanciulli,  il  lavoro  notturno  è  fissato  dalle  21  alle  5. 

—  Da  oggi  sino  a  tutto  afRosto  è  vietata  la  raccolta  delle  ostriche.  Invece  è  permessa  la 
pesca  dei  gamberi  di  acqua  dolce.  —  Sono  vietati  la  pesca  e  il  commercio  dei  gamberi  sino 
al  30  giugno.  —  Oggi  a  Torino  si  sogliono  pagare  gli  affitti  semestrali. 


or^  o^^  ^-  Francesco  di  Paola,  fondatore  dei  Minimi,  nato  in  Paola,  citta 

93-274  [della  Calabria,  verso  il  1416,  e  morto  nel  1507. 

Memorandum.  —  Venerdì  Santo.  —  Processione  del  Cristo  Morto  in  molte  parti  d'Italia; 
in  moltissimi  paesi  della  Sicilia  si  riproduce  la  scena  della  Crocifissione. 

^_^ Ai 


3  Sabato 

94-273 


S.  Riccardo,  vesc.  di  Chichester  (Inghilterra)  (1245-1253)   -  S.  Pan- 
crazio, vescovo  di  Taormina  (I  sec.?).  —  S.  Eraldo,  vescovo. 


Memorandum.  —  (Q  L.  P.  —  Oggi  plenilunio  secondo  1'  uso  ecclesiastico.  —  Sabato  Santo. 
—  A  Roma,  nella  basilica  di  S.  Giovanni  in  Laterano,  alle  ore  8,  benedizione  del  fuoco  nuovo, 
dell'incenso  e  del  cero  pasquale  fatta  dal  Cardinal  Vicario.  Alle  9,  al  Vaticano  e  a  S.  Piojiro, 
ufficio  solenne,  con  musica  di  Palestrina.  —  Antica  cerimonia  tradizionale  dello  scoppio  d«l 
rarro  a  Firenze.  —  Primo  giorno  della  Pasqua  o  Vesach,  israelitica. 


APRILE  1920  —  78  —  (15»  Settimana) 

4^  Domenica  1       fB  Pasqua  di  Resurrezione.  Ricorda  il  miracoloso  passagjjio  del  Mar 
95-3*72  Rosso,  compiuto  da^li  Ebrei  sotto  la  condotta  del  Legislatore  Mosè,  e 

~ la  conseguente  libreazione  dalla  schiavitù  dei  Fara<jnidi.  Fra  i  Cristiani 

è  commemorata  la  gloriosa  risurrezione  di  Cristo.  —  S.  Isidoro,  vescovo  di  Sivif^lia.  Il  con- 
cilio di  Toledo  lo  chiamò  insigne  dottore  della  Chiesa  per  mierito  de'  suoi,  scritti,  e  Leo- 
ne IV  lo  piopose  quale  enaulo  di  Gerolamo  e  di  Agostino.  Morì  nel  636. 

Memorandum.  —  Solennità  della  Pasqua.  —  Oggi  sono  chiusi  anche  i  Musei  e  le  Gal- 
lerie. —  A  Frascati,  festa  per  la  ricorrenza  del  natale  della  città.  —  Oggi  e  domani,  a  Ca- 
tona  (prov.  di  Reggio  Calabria),  tradizionale  testa  del  patrono  S.  Francesco  di  Paola.  —  A 
San  Cataldo  (prov.  di  Caltanissetta)  la  strana  funzione  dei  Sun  paoloni  che  vanno  masche- 
rati in  cerca  del  Cristo  risorto.  —  A  Comiso  (prov.  di  Siracusa),  la  festa  detta  delle  paci  tra 
l'Annunziata  e  Cristo  Risorto,  una  delle  feste  locali  più  caratteristiche  e  cui-iose.  —  Gran 
pellegrinaggio  al  Santuario  di  N.  S.  di  Lourdes.  —  Secondo  giorno  della  Pasqua,  o  Fesach, 
israelitica. 

^ 


5    Lunedi  Lunedì  dell'Angelo.  —  S.  Vincenzo  Ferreri,  nacque  in  Valenza.  A 

96-371  17  anni  entrò  nell'ordine  di  S.  Domenico,  e  la  fama  della  sua  eloquenza 

corse  per  la  Francia,  l'Italia,  la  Germania,  l'Inghilterra  ed   i   Paesi 
Bassi  dove  predicò  pace  e  concordia.  Morì  in  età  molto  avanzata  a  Vannes,  l'anno  1419. 

Memorandum.  —  Da  oggi  sino  alla  vigilia  della  prima  domenica  dell'Avvento  si  possono 
celebrare  le  nozze  con  la  benedizione  solenne.  —  Pellegrinaggio  alla  Madonna  dell'Arco 
presso  Napoli.  —  Processione  dei  ceri  al  famoso  Santuario  della  Madonna  di  Pompei.  — 
Fiera  a  Bitonto:  dura  3  giorni.  —  In  Toscana  oggi  si  dice:  "San  Vincenzo  chiaro,  assai 
grano;  se  è  scuro,  pane  ninno  „. 


6   Martedì  S.  Celestino  I,  papa.  Romano,  successe  a  S.  Bonifacio  I  nel  423. 

97-3'?0  Combattè  le  eresie  dei  Pelagiani  e  di  Nestorio  contro  il  quale  indisse 

il  concilio  ecumenico  di  Efeso.  Morì  nel  432,  dopo  aver  mandato  S. 

Pallade  come  vescovo  e  missionario  ad  evangelizzare  la  Scozia  e  l' Irlanda.  —  S.  Sisto  I,  ro- 
mano, della  geme  Elpidia,  ottavo  papa  eletto  nel  132  e  martii-e  sotto  Autonino  Pio  nel  142. 

Memorandum.  —  Quarto  centenario  della  morte  di  Raffaello,  avvenuta  in  Roma  nel  1520. 
Il  sommo  artista  era  nato  a  Urbino  il  28  marzo  1483.  —  .  Pagamento  delle  pensioni  go- 
vernative di  prima  categoria(non  oltre  le  500  lire  annue). 

7  Mercoledì  S.  Amatore,  vescovo.   Successe,  l'anno  388,   nel  vescovado   di  Au- 

98-269  xerre,  a  S.  EUadio ;  morì  l'a.  418.  —  S.  Afraate,  anacoreta  nella  Siria, 

— — — secolo  IV. 

Memorandum.  —  Festa  della  indipendenza  della  Grecia. 

. ^ ^; 

8  Giovedì  S.  Dionigi,  vescovo  di  Corinto,  uno  fra  i  più  illustri  del  II  sec.  lu- 
99-268             signe  per  pietà  e  dottrina,  le  sue  lettere  dimostrano  come  egli  ab- 

— bracciasse  nella  sua  carità  tutti  i  Cristiani.  —  S.  Edesio  martire,  fratello 

di  S.  Afflano,  gettato  in  mare  ad  Alessandiia  per  aver  rimproverato  al  giudice  pagano  la 
sua  crudeltà  contro  le  vergini  cristiane,  —  S.  Amanzio,  vescovo  di  Como  nel  402,  al  quale 
succedette  S.  Abbondio  patrono  della  città. 
; /T 

9  Venerdì  S.  Giovanni  l'ElemosInere,  patriarca  di  Alessandria  d'Egitto,  morto 
100-267            l'anno  «16.  Si  meritò  il  titolo  col  quale  è  distinto  per  la  sua  inesau- 

ribile  carità  verso  i  poveri.  Le  sue  ceneri  riposano   a  Venezia  nella 

chiesa   di  S.  Giov.  Battista  in  Bragora.  —  S.  Maria  di  Cleofa,  madre  di  S.  Giacomo  il  Min. 
Memorandum.  —  Venerdì   Santo   nel   calendario    Giuliano,   o   Greco-Russo.    —   Settimo 
giorno  della  Pasqua,  o  l'esach,  israelitica. 


10  Sabato  S.  Pompeo,  martire,  morto  in  Africa  durante  la  persecuzione  di 
101-266  Deoio  (250-254).  —  S.  Fulberto,  vescovo  di  Chartres  dal  1007  al  l(»2y, 
^  circa.  —  S.  Beda  il  Giovane,  monaco  morto  l'a.  883,  onorato  nella  dio- 
cesi di  Genova.  —  S.  Ezechiele,  profeta,  lapidato  a  Babilonia. 

Memorandum.  —  Ultimo  giorno  della  Pasqua,  o  Pesach,  israelitica.  —  Scade  la  seconda 
rata  bimestrale  delle  imposte  dirette  erariali  e  sovrimposte  comunali  e  provinciali.  Non 
pagando  entro  gli  otto  giorni  successivi  alla  scadenza  il  contribuente  incorre  nella  multa 
del  4  "/„.  —  Chiusura  della  caccia  nelle  prov.  di  Ancona  fagli  uccelli  di  passo),  Ascoli  (id.), 
Bell  aro  (alle  allodole,  uccelli  palustri  e  acquatici).  Berciamo,  Brescia  /agi  acquatici  e  pa- 
lustri). Como  (id.).  Macerata  (uccelli  di  passo),  Milano  (acquatici  e  palustri,  tranne  le  bec- 
caccie),  Modena  (tordi,  colombacci,  beccacele,  acquatici  e  palustri),  Pesaro  (animali  di 
passo).  Sondilo  acquatici,  palustri,  beccacele,  tordi,  merli,  ed,  Treviso  (acquatici  e  pa- 
lustri, esclusa  la  beccaccia),  Verona  (acquatici  e  palustri),  Vicenza  (id.). 


APRILE  1920 -  7t)  - (16*  Settimana) 

1 1  Doilieilical       »^  Domenica  in  Albis.  o  più  precisamente  m  albU  dt^oaiti»,  oon 
103-265  detta  perchè  oggi  nella  primitiva  Chiesa  cristiana  si  deponevano  le 

'vesti  bianche  dai  novelli  battezzati.  —  S.  Leone  Magno,  papn.   Nato 

in  Toscana,  fu  arcidiacono  di  Santa  Chiesa,  lei;ato  in  Africa,  poi  nel  440  papa,  succedendo 
a  S.  Sisto  III.  Resistette  allo  sterminatore  Attila,  re  d«{rli  Unni,  che  minacciava  Roma, 
persuadendolo  a  ritirarsi  oltie  il  Danubio;  fu  dottore  della  Chiesa  ed  ebbe  dal  popo.o  iì 
titolo  di  Mayno.  Mori  l'a.  461. 

Memorandum.  —  C  ^'-  Q-  —  Pellegrinaggio  al  Santuario  della  Madonna  del  Conforto 
ad  .\rezzo.  —  Pasqua  nel  calendario  Giuliano  o  Qreco-Ilu.sso.  —  Pasqua  (Tt>isa->)  per  j;.! 
Abissini. 


12    Lunedi  S.  Zenone.  vesco\o   di  Verona  dal  362   al  380.  -  S.  Anpelo  Car- 

103-264  letti  da  Chivasso,  morto  l'a.  1492.  —  S.  Giulio  I.  papi  dal  337  al  352. 

'Combattè  contro  gli  Ariani  e  difese  il  santo  patriarca  di  Alessandria, 

Atanasio,  dalle  loro  violenze.  Sotto  li  suo  pontificato  si  adunò  il  Concilio  ecumenico  di 
Sardioa,  —  S.  Damiano,  vescovo  di  Pavia  nel  680.  —  S.  Vissia  verdine  e  martire,  venerata 
a  Fermo.  —  S.  Vittore,  martire  portoghese,  che  ancora  catecumeno  fu  decapitato  per  la 
fede,  ricevendo  il  battesimo  di  sangue. 


13    Martedì  S.  Giustino,  filosofo,  nato  in  Samaria  nei  103  e  convertitosi  ai  crl- 

104-263  stianesimo  a  trenfanni.  Recatosi  a  Roma  preseiirò  due  apologie  della 

'religione  apli  imperatori  Antonino  e  Marco  Aurelio,  e   mori  martire 

verso  il  16T.  —  S.  Ermenegildo,  tìglio  del  re  dPi  Visi^foti  Leovigildo,  fu  carcerato  ed  ucciso 
nell'anno  580  per  volontà  del  padre,  Leovigildo  re  dei  Visigoti. 

■Memorandum.  —  Pagamento  delle  pensioni  governative  di  terza  categoria  (superiori  u 
L.  2uOO  annue). 
. 4; _ , 

14  Mercoledì]         S.  Lamberto,  vescovo  di  Lione  dal  680  al  690.  -  Ss.  Valeriano  e 
105-262  [Tiburzio,  fratelli,  martiri  (229).  consorte  l'uno,  cognato  l'altro  di  S.  Ce- 

— cilia,  per  le  cui  esortazioni  si  convertirono  al  cristianesimo,  e  furono 

baitezzati  da  papa  Urbano.  —  S.  Abbondio,  mansiomirio  della  basilica  di  S.  Pietro  in  Roma, 
rammentato  da  S.  Gregorio  Magno. 

. i^ 

15  Giovedì    1       S.  Paterno,  vescovo  di  Vannes  (sec.  V).  —  Ss.  Basilissa  e  Anastasia. 
106-261  I  verj,'ini  romane  di  nobilissime  famiglie,  convertite  alla  fede  dal  Ss.  apo- 

stoli  Pietro  e  Paolo.  Quando   S.  Pietro  fu  crocifisso  sul  (ìianicolo.  di 

notte  ne  seppellirono  le  sacre  spoglie  e  accusate  perciò  come  cristiane,  subirono  il  martirio. 
—  S.  Eutichio,  mart.  a  Roma  veneiato  a  Ferentino.  —  S.  Donnina,  verdine,  martire,  e 
sue  compa^rne,  festeggiate  a  Terni  (a.  250-254).  —  S.  Annibale,  martir»'.  —  Ss.  Marone, 
Euticheto  e  Vittorino,  martirizzati  sotto  l'imperatore  Traiano  (secolo  1-IIj. 

Memorandum.  —  Apertura  della  caccia  nella  prov.  d'  Chieti  (alle  quaglie,  sulla  riva  del 
mare.  —  Chiusura  della  caccia  nelle  prov.  di  Arezzo  lalle  pavoncelle,  pivieri,  storni  oon 
reti).  Cosenza  (acquatici  e  di  ripa),  Grosseto  (uccelli  acquatici;  e  pavoncelle,  pivieri  e 
storni,  con  le  reti),  Livorno  (alle  allodole  nell'isola  d'Elba),  Massa  (colombacci,  colom- 
belle, ec),  Piac-enza  (acquatici  e  palustri),  Pisa  (trampolierl,  pivieri,  pavoncelle,  eo.  con 
reti).  Roma  (uccelli  di  palude),  Udine  (id.),  Venezia  (id.),  Vicenza  (id.). 


-?fr 


16  Venerdì    !       S.  contando  dei  principi  Estensi,  morto  l'a.  1249,  onorato  a  Bronl 
IO  "-260  (Paviai.  —  S.  Benedetto  Giuseppe  Labre,  mendicante  (1748-1783).  cano- 

nizzato  da  Leone  XIII  nel  1881.  —  S.  Turibio,  vesc.  di  Asterga.  - 


S.  Paterno,  vescovo  di  Avrauches. 

Memorandum..  —  Apertura  della  caccia  ai  passeri  nella  prov.  di  Girgenti. 
T 

17    Sabato      j        S.  Aniceto,  papa,  successo  a  S.  Pio  I,  mori  martire,  al  principio  dell» 
108-259  I persecuzione  di  Jlarco  Aurelio  l'a.  16G.  —  S.  Innocenzo,  vescovo  e  pa- 

' trono  di  Tortona  (sec.  III  o  IV).  -  Ss.  Neofita,  Isodora  e  Henedetla, 

martiri,  onorate  a  Leutini  (Siracusa.  —  S.  Roberto,  fondatore  e  primo  abate   ■  *i  ?■'■•!»- 
stero  di  Clermuot. 


APRILE  1920  —  80  —  (17»  Settimana) 

18  DonienÌCa|        vj  S.  GaJdino  della  famiglia  Della  Sala,  arciv.  di  Milano  dal  1166  al 
109-258  1176.  Fece  nsur^^ere  dalle  rovine  la  città,  che  era  stata  messa  a  ferro  e 

fuoco  dal  Barbarossa,  e  sradicò  l'eresia  che  serpeggiava  nella  diocesi. 


Mori  sul  pergamo,  dopo  un  discorso  in  difesa  della  fede.  —  S.  Calocero,  bresciano,  martire. 

Memorandum.  —  ®  L.  N.  —  A.  Roma  nella  chiesa  di  S.  M.  del  Tianto,  ha  luogo  la  pub- 
blica gara  di  catechismo  fra  i  giovanetti  romani,  e  il  vincitore  è  nominato  Imperatore  della 
Dottrina  Cristiana.  —  Processione  di  S.  Vigilia  compatrona  della  cicrà  di  Livorno,  in  me- 
moria del  terremoto  del  6  aprile  1642.  —  Fiera  a  Gravina.  Dura  5  giorni. 

^ ~ 

19    Lunedi    1       S.  Leone  IX,  papa.  Segui  nel  pontificato  romano  a  papa  Damaso  II, 
110-257          [ranno  104y.  —  S.  Vigilia,  vergine,  martire,  festeggiata  a  Livorno.  — 
— ' S.  Espedito,  martire,  protettore  delle  cause  urgenti. 

Memorandum.  —  Oggi  novilunio  secondo  l'uso  ecclesiastico.  —  Fiera  a  Varese.  — 
Oggi  in  Inghiltejra  ''festa  delle  pratoline„,  Primrose  day,  dedicata  dai  tories  inglesi  alla 
memoria  di  Lord  Beaconsfield,  di  cui  ricorre  l'anniv.  della  morte  (1881). 

. ^ 

20    Martedì    j       S.  Marcellino,  vescovo  di  Embrun,  morto  l'anno  374.  —  S.Agnese, 
±±±-256  vergine,  nativa  di  Montepulciano.  Entrata  fra  le  Suore  dette  del  sacco, 
^vi  diede  l'esempio  di  ogni  virtù.  Mori  l'a.  1317. 

Memorandum.  —  Entra  il  Sole  in  Toro.  —  Apertura  della  caccia  nella  prov.  di  Teramo 
(alle  quaglie);  chiusura  della  caccia  nelle  prov,  di  Reggio  Emilia  (acquatici  e  palustri), 
Rovigo  (id.  più  la  beccaccia). 

: ^ 

21  Mercoledì!        S;  Anselmo,  vescovo,  che  resse  la  sede  di  Canterbury.  Nacque  in 
112-255  Aosta  da  nobili  genitori.  Perduta  la  madre,  si  lasciò  adescare  dalle 

— vanità  terrene,  ma  ben  presto  se  ne  disgustò.   Tocco  dalla  grazia,  si 

ritirò  in  un  m.onastero  di  Normandia,  ove  divenne  specchio  di  virtù.  Mori  nel  1109.  —  S.  Si- 
meone, vescovo  di  Seleucia  e  Ctesifonte,  e  martire.  Resse  la  sede  per  26  anni,  e  nella  cru- 
dele persecuzione  di  Sapore,  re  di  Persia,  fu  ucciso  (341)  fra  atroci  tormenti. 

Memorandum.  —  Natale  di  Roma  (a.  753  av.  Cr.,  secondo  Varrone).  —  In  questo  giorno 
i  Comitati  della  Società  Nazionale  "  Dante  Alighieri  „  celebrano  la  festa  annuale  del  soda- 
lizio, in  esecuzione  di  un  voto  del  Congresso  di  Roma  del  1911.  —  Fiera  in  Lentini  (pro- 
vincia di  Siracusa),  rinomatissima  in  Sicilia  e  nelle  Calabrie.  —  Pagamento  delle  pensioni 
governative  di  seconda  categoria  (superiori  a  L.  500,  ma  non  a  L.  2000  annue). 


22    Giovedì  S.  Caio,  papa  (283-296),  dalmata,  fu  vittima  della  persecuzione,  re- 
113-254             gnando  Diocleziano  e  Massimiano.  —  S.  Daniele,  mart.,  onorato  a  Lodi 
(sec.  VIII?).  —  B.  Egidio  da  Assisi,  minorità,  morto  l'anno  1260. 


Memorandum.  —  Anniversario  in  Giulianova  dell'apparizione  della  Vergine  SS.  sotto  il 
titolo  dello  Splendore,  avvenuta  nel  1557:  grande  festa,  fiera,  processione  al  Santuario,  ec. 


23    Venerdì  S.  Giorgio,  martire  (303).  Nacque  in  Cappadocia  da  illustre  famiglia, 

114-353  I  entrò  nella  milizia  sotto  Diocleziano,  ed  ebbe  la  dignità  di  tribuno. 
■ Venuto  però  alla  corte,  e  vedendo  con  quanta  crudeltà  erano  trat- 
tati i  Cristiani,  confessò  apertamente  la  fede.  Sdegnato,  l'imperatore  ordinò  venisse  in  va- 
rie guise  tormentato  e  quindi  decapitato  nell'anno  303.  —  S.  Alessandro  Sauli,  ba^  .abita 
milanese,  vescovo  di  Aleria  in  Corsica,  poi  di  Pavia,  morto  l'a.  1592. 


vHr 


24^    Sabato  S.  Fedele  (1906)  da  Sigmaringa,  cappuccino,  martirizzato  dai  cal- 
115-252            vinisti  (1577-1622).    —    S.  Saba,  martire  con   altri  sessanta  a  Roma, 
^l'a.  272.  —  Ss.  Maurizio  e  compagni,  mai-tiri  della  legione  febea,  ono- 
rati a  Pinerolo  (a.  287).  —  S.  Onorio,  vesc.  di  Brescia  (sec.  VIj. 

Memorandum.  —  Oggi,  per  la  festa  di  S.  Giorgio,  nel  Milanese  si  rinnovano  i  contratti 
di  pascolo  e  di  fornitura  di  latte  e  latticini.  Il  popolo  festeggia  il  santo  odierno,  protettore 
dei  lattivendoli,  con  gite  campestri  e  scorpacciate  di  panna  e  del  cosiddetto  pan  di  miglio. 


I 


PRILE-MAGGIO  1920    _  si  _  (18»  Settimana) 


O  Domenica        i^  Patrocinio  di  S.  Giuseppe,  sposo  di  Maria  Vergine,  eonf,,  patrono 

116-251  I  della   Chiefia  universale.  -  S.  Marco  Evangelista.  Scrisse  il  secondo 

—  tra  i  vantreli  canonici.  Fu  vescovo  di  Alessandria,  ove  mori  martire 

a.  68.  —  Litani-f  Maggiori  in  tutte  le  chiese. 

{Memorandum.  —  J)  P.  Q.  —  Fiera  di  cavalli  a  San  Bonifacio  (prov.  di  Verona),  detta 
.li  San  .Marco.  Dura  tre  giorni.  —  A  Venezia  nel  giorno  di  S.  Marco,  tradizionale  festa  del 
bòrnio:  tutti  i  tìdiinzati  regalano  alle  loro  fanciulle  un  bocciolo  di  rosa  —  Anniversario 
della  morte  di  Torquato  Tasso  (1595).  Pellegrinaggio  al  convento  di  8.  Onofrio  di  Roma, 
dove  è  visibile  al  pubblico  il  Museo  Tassiano.  —  Processione  sacra  in  Rossano  Calabro, 
In  memoria  del  terremoto  del  isrjti. 

26    Lunedì     1        S.  Cleto,  papa,  romano.  76-88,  era  stato  discepolo  di  8>  Pietro,  e 
IIT-SSO  mori  martire.  —  S.  Marcellino  pp.,  romano  e  martire,  296-304. 


Memorandum.  —  Fiera  di  Andria.  Dura  due  giorni.  —  Pellegrinaggio  a  Genazzano,  presso 
Valuiontone  (prov.  di  Roma),  al  Santuario  della  Vergine  del  Buon  Consiglio. 

27    Martedì  S.  Pellegrino   Laziosi,  dell'ordine  de"  Serviti,  vissuto  dall' a.   1266 
118-349            al   1>^*;''-  —  S-  Zita,  ver^-ine,  venerata  a   Lucca,  ove  mori  l'a.  1282.  — 
'  S.  Tertulliano,  vesc.  di  Bologna  (sec.  V).  —  S.  Liberale  o  Liberio  d'Ai- 
tino, prot.  di  Treviso. 

Memorandum.  —  Anniversario  della  seconda  fuga  del  granduca  Leopoldo  II  da  Firenze 
ISòOi.  La  citta  e  imbandierata.  —  Per  S.  Zita,  patrona  degli  ortolani,  festa  in  Bisagno,  sob- 
i)oi  tjo  di  Genova.  —  Fiera  a  Francavilla  al  Mare  (prov.  di  Chieti),  che  dura  8  giorni.  — 
Oggi  pagamento  degli  stipendi  agli  impiegati  governativi. 

V  : 

. 'i 

28  Mercoledì!         Ss.  Vilale  e  Valeria,  martiri.  Nacque  Vitale  a  Milano  da  nobile  fa- 
119-248  I  miglia  e  fu  sposo  a  Valeria  e  padre  di  Protasio  e   Gervasio,  pur' essi 

santi  martiri.  .Saputosi  che  Vitale  era  cristiano,  ed  avendolo  egli  stesso 

confermato,  fu  straziato  eoa  pettini  di  ferro  l'anno  62.  Vitale  e  ricordato  a  Ravenna,  Va- 
leria a  Milano.  —  Ad  Alba  ed  a  Treviso  festa  solenne. 

29   Giovedì    !        S.  Pietro,  martire,  domenicano,  inquisitore  per  la  Lombardia,  no- 
120-247  ciso  dagli  eretici  nel  1252.  —  S.  Liberio  I,  vescovo  di  Ravenna  dal  186 

-^- ■ al  206.   —   Festa  patronale  ad  Oropa. 


30    Venerdì    '        S.  Caterina  da  Siena,  suora  domenicana  che  si  rese  celebre  per  U 
121-246  1  santità  della  vita  ed  il  sapere.  Mori  nel  1380,  a  soli  33  anni  di  età. 


Memorandum.  —  Chiusura  della  caccia  nelle  prov.  di  Ancona  (agli  uccelli  di  palude), 
.\rezzo  (id.j,  Ascoli  (id.).  Benevento  ia;.'li  uccelli  di  passoA  Campobasso  (agli  acquatici), 
Ohieti  (agli  uccelli  di  passo),  Co-enza  (cinghiale  e  tasso),  Cremona  (ac(iiiaiici,  palustri  e 
beccacele),  Fernira  (acquatici  e  palustri),  Firenze  fid.  e  alle  pavoncelle,  pivieri  e  storni  con 
le  reti),  Forlì  (acquatici  e  palustri),  Livorno  (id.  e  trampolieri,  pivieri  e  pavoncelle  con  le 
reti),  Lucca  (id.),  Macerata  (uccelli  di  palude).  Mantova  (acquatici,  palustri  e  beccacele). 
Massa  (acquatici  e  palustri).  Novara  (volpi,  faine  e  uccelli  di  rapina;,  Padova  (acquatici  e 
palustri).  Parma  (id.),  Perugia  (id.),  Pesaro  (Id.),  Pisa  (id.),  Ravenna  (acquatici  In  palade  e 
uccelli  di  ripa  con  le  reti),  Siena  dd). 
M 

1    Sabato       '       Ss.  Filippo  e  Giacomo  il  minore,  ap.  —  S.  Geremia,  profeta,  lapidato  a 
122-245  I  fnria  di  popolo  presso  Tatua  in  Egitto.  —  S.  Sigismondo,  le  di  Bor- 

'gogna  e  martire  nel  524.  Fondò  il  monastero  di  S.  Manrizio  nel  Val- 

l.ìse.  ófive  si  ritirò  a  far  penitenza  per  aver  ucciso  un  proprio  figlio  dietro  fabe  accuse. 

Memorandum.  —  Calendimaggio,  festeggiato  in  molte  carapairne,  speciilmente  In  quelle 
oscane.  —  Festa  internaz.  del  lavoro,  istituita  nel  Congresso  Internazionale  di  Parigi  del 
lS8y.  È  oggi  riconosciuta  come  festa  naz.  in  alcuni  Stati  come  la  Germania,  l'Argentina  ecc. 

—  Fiera  ad  Ancona:  dura  otto  giorni.  —  Si  apre  la  liera  di  Ravenna,  che  dura  8  glomL 

—  Festa  di  S.  Etìsio,  patrono  di  Cagliari.  —  Da  ogL-i  e  permes.sa  la  pesca  con  reti  od  altri 
apparecchi  a  strascico,  a  qualunque  distanza  dalla  costa  del  mare.  —  Da  o;.'gi  è  permes>«a  la 
raccolta  dei  mitili  (cozze  nere,  peoci.  muscoli):  e  nel  golfo  di  Napoli  anche  quella  dell» 
vongole  o  arselle.  —  Oggi  a  Firenze  si  comincia  a  cambiare  gli  alloggi.  —  Apertura  della  ca»»- 
/:ia  nella  pr.jv.  di  Catanzaro  (alle  quaglie  con  reti):  di  Trapani  (al  coniglio  nell'isola  dì 
VLarettimo;. 

6 


MAGGIO  1920  —  82  -  (19»  Settimana) 

2  Domenica.  1       >J<  S.  Antonino,  vescovo  di  Firenze,  m.  r  a.  1459.  —  S.  Atanasio,  veso. 
123-344  d'Alessnnilria  d'Egitto.  Afori  l'a,  373  dopo  aver  molto  sofferto  per  la 

^lede  contro  l'ei*esia  aiiana. 

Memorandum.  —  Ogiji  plenilunio  secondo  r  uso  ecclesiastico.  —  Grande  e  importante 
Aera  di  bestiame,  detta  della  Schiavonen,  dal  luogo  ove  si  tiene,  in  territorio  di  OorigHano 
Calabro.  Dura  tre  giorni.  —  Festa  del  Crocifisso  a  Monreale  con  corso  di  barberi  e  proces- 
sione caratteristica.  Festa  di  S.Giuseppe  alla  Baglieria  pure  con  corso  di  barberi.  Tutt'e 
due  attirano  grande  folla  da  Palermo.  —  Fiera  di  animali  a  Canicatti,  che  dura  due  giorni. 
—  Festa  nazionale  della  Spagna. 

3    Lunedì      |       Ritrovamento  della  Santa  Croce,  seguito  per  opera  di  S.  F.lena, 
124-243  i  madre  dell' im^ieratore  Costantino.  —  S.  (-ìiovenale  li,  vescovo  di  Terni 

Narni,  dal  558  al  5(>5,  e  patrono  di  Fossano  (Cuneo).  —  S.  Ursio.  ono- 


rato a  Monsummano -<sec.  Vili).  —  B.  Viola,   vergine   e   martiie,  festeggiata  a  Verona. 

Memorandum.  —  Nella  nrttte  sopra  oggi,  eclissi  totale  di  luna,  totalmente  visibile  in 
Italia.  —  (J)  L.  P.  —  A  Pescia  fiera  e  festa  del  Crocifisso.  —  Fiera  e  festa  del  Crocifisso  in 
Castronuovo  di  Sicilia, 

'*^ 


4  Martedì 

125-243 


S.  Paolino,  vescovo,  e  patrono  di  Senigallia,  nel  secolo  IX.  —  S.  Ci- 
riaco, vescovo,  patrono  d'Ancona,  martire  nella  persecuzione  di  Giu- 
liano l'apostata  (361-363).  —  S.Monica,  madre  di  S.  Agostino,  morta 
ad  Ostia  nel  387.  —  S.  Giacomo,  diacono,  venerato  a  Bergamo. 

Memorandum  —  Festa  di  S.  Secondo,  patrono  di  Asti.  Corse  di  cavalli.  Al  mercoled'i 
successivo  grande  fiera.  —  Festa  di  S.  Floriano  martire  in  Jesi,  con  fiera  e  altri  festeggia- 
menti popolari.  —  Oggi  a  Napoli  e  in  molte  altre  città  dell'Italia  meridionale  scadono  gli 
afi&tti  annui  delle  case  e  si  fanno  i  traslochi. 

5    Mercoledì  |        S.  Pio  V,  papa,  succ.  a  pio  IV,  ed  era  nativo  di  Bosco  Marengo.  Mori 
126-241  i^'a.  1572.  —  B.  Amedeo,  duca  di  Savoia.  —  S.  Floriano  mart.,  invocato 

'  specialmente  negli  incendi. 

Memorandum.  —  Amiiversario  della  partenza  da  Quarto  per  la  Sicilia  deireroe  Garibaldi 
con  i  Mille  (18fi0).  —  A  Milano,  solenne  funzione  in  Duomo,  dove  il  Sacro  Chiodo  è  solle- 
vato con  una  macchina  aerea,  insieme  a  un  prete  e  dne  chierici,  fin  sotto  la  cupola  del- 
l'aitar mag:,'iore.  La  reliquia  era  stata  calata,  ed  esposta  alla  venerazione  del  pubblico, 
il  3,  fìsta  della  Invenzione  della  S.  Ci-oce.  —  Ricovrendo  l'anniversario  della  moi'te  di  Na- 
poleone I  (1^21),  a  Portoferraio  memore  del  breve  regno  napoleonico  (4  maggio  1814  - 
4  marzo  1815)  ò  celebrato  un  solenne  utficio  funebre,  per  disposizione  testamentaria  del 
princ.  Demidolf.  È  nnclie  fatta  una  largì  distribuzione  di  pane  ai  poveri.  —  Fiera  a  Sa- 
lerno: dura  nove  giorni.  —  Festa  in  Licata  (Girgenti)  del  patrono  S.  Angelo.  —  Apertura 
della  caccia  nella  prov.  di  Bari  (alle  quaglie  e  tortore,  con  le  reti),  Cagliari  (al  cinghiale^ 

6   Giovedì      )       S.  Protogene,  vescovo  nella  Mesopotamia  (sec.  IV).  —  S.Giovanni 
127'-240  I  Damasreno,  ossia  da  Damasco,  dottore  della  Chiesa  greca,  morto  l'a.  756. 

—  S.  Evodio,  eletto  da  S.  Pietro  come  primo  \  escovo  di  Antiochia  « 

martire,  ricordato  da  S.  Ignazio  nella  sua  lettera  agli  Antiocheni. 

Memorandum.  —  Grande  lesta  civile  e  religiosa  di  S.  Nicola  a  Bari,  per  l'anniversarie  della 
traslazione  delle  ossa  del  Santo  da  Mira  a  Bari.  Pellegrinaggio  alla  basilica,  famosa  proces- 
sione a  mare,  ecc.  —  Fera  ad  Eboli:  dura  3  giorni.  —  Festa  di  S.  Giorgio  nel  calendario 
«ìiuliano  o  Greco-Russo.  Festa  patronale  della  famiglia  reale  del  Montenegro.  —  Pagamento 
delle  pensioni  governative  di  prima  categoiùa  (non  oltre  le  500  lire  annue). 


^    Venerdì  S.  Stanislao  vesc,  mart.  Eletto  alla  sede  di  Cracovia,  riprese  Bo- 

128-239  lesi ao  II,  re  di  Po, onia,  per  le  sue  dissolutezze  e  lo  scomunicò.  Bole- 

slao  volle  enti-are  in  chiesa  e  poiché  il  santo  vescovo  troncò  la  messa 

&  causa  della  sua  presenza,  egli  lo  uccise  di  sua  mano  nel  1079.  —  S.  Guglielmo  arciv.  di 
liourges.  Morì  nel  1209.  —  S.  Flavia  Domitllla.  nipote  del  console  Flavio  Clemente  e  martire. 


8  Sa.batO  S.  Acacie,  martire,  centurione  nell'esercito  dell'imperat.  Galeno, 
129-238  martire  l'a.  30(5,  patrono  di  Squillace.  —  S.  Metrone,  prete,  onorato 
a  Verona.  —  S.  Amato,  patrono  di  Saludecio  (Riraini). 

Memorandum.  —  A  Bologna,  so'enne  processione  per  11  trasporto  della  Madonna  di  S.  Luca 
dal  Monte  della  Guardia  alla  Metropolitana  di  San  Pietro.  La  Sacra  immagine  è  riportata 
al  Santuario  il  giovedì  seguente,  festa  dell'Ascensione.  —  Pellegrinaggio  e  fiera  al  Santua- 
rio di  San  Michele  sul  Gargano  (comune  di  Monte  Sant'Angelo).  —  Festa  a  Valle  di  Pompei 
in  commemorazione  del  VI  anniversario  della  consacrazione  del  Tempio  dedicato  alla  Ma- 
donna del  Rosario.  —  Fiera  a  Caltanissetta.  —  Oggi  a  Bologna,  si  cambiano  gli  alloggi. 


[AGGIO  1920 -  m  - (20  Settimana) 

9  Domenica  1       i^  S.  Greg.  Nazlanzeno,  patriarca  di  CosUntlnopoII.  Mo.i  l'anso  389. 

130-337  |—  S-  Krma,  discipolo  di  S.  Paolo,  jrre.-o  di  origine.  È  :uiture  di  ona 

preziosa  opera,  il  l'astofp.uiìa.  delle  prime  della  letteratura  cristiana, 
cui  esiste  solo  una  ledele  traduzione  latina.  Aloii  nel  **5. 

^ .,H— 

10    Lunedi  B.  NìcoIò  Albergati,  vesc,  cardinale.  Governò  la  Chiesa  di  Bologna 

131-236  dal  1417  al  U43.       Ss.  Quarto  e  Qunito,  martiri,  venerati  a  «.'apna.  - 

S.  Crist  na,  verg.,  mart.,  venerata  a  Palermo  ed  a  Padova.     -  t,  .m» 
^  orno    (irUe  royuzioni  {rito  romano). 

Memorandum.  —  Festa  di  Sanf  Alfio  eon  fiera  in  Treeas(agiil  (prov.  di  Catania).  —  In 
Lentini  (prov.  di  Siracusa',  fest.:i  dei  Ss.  fratelli  mai  tiri  .\lllo,  Filadeìfo  e  Cirino.  -  Le  IIkK* 
elettorali  politiche  ed  amministrative  approvate  dalla  Commissione  elettorale  provino»!»» 
sono,  non  più  tardi  di  o-gl,  e  tino  al  31  nia;i<,'io,  depo-itat-  a  disposi/.loi  e  del  pubblico 
nella  Segreteria  Comunale.  —  Chiusili  a  della  caccia  alle  quaglie  nell'isola  d'Elba. 


11  Martedì 

132-235 


S.  Francesco  di  Gerolamo,  nato  l'a.  Ifi42  a  Grottaglie  (Le<oe>,  morto 
a  Napoli  l'a.  171»>.  -  Ss.  Anastasio  e  compagni,  martiri,  onorati  a  Ca- 
merino. —  Ss.   Primo  e  compagni,  martiri   di  Trieste  '.see.  III.    —  A 

Chleti,  festa  patronale  di  S.  Giustino  tvcdi  13  aprilei.  —  Seconio  giorno  defle  toy<uio»i  {rito 

romano). 

Memorandum.  —  C  U.  Q.  —  Giorno  festivo  per  Livorno,  In  ricordo  dell'eroi,  a  resistenza 
della  città,   assediata  nel  1S49  da  20,000  Austriaci  condotti  dal  gen.  d'.^spre. 

^ Ji- 

12  Mercoledij       S.  Pancrazio,  m.,  patmeo  di  Alb.ano   Laziale  (Lom:i>,  morto  verso 
133-234  il  3oy.        Ss.  .Vehilleo,  Nereo  e  compagni,  martiri  sotto  Traiano,  la.  9'.'. 

"~  ~ Furono  battezzati  da  S.  Pietro  ed  erano  al  servizio  di  Flavia  Dom:tilla. 

Catturati,  vennero  relegati  nell'isola  di  Ponza,  dove  furono  decapitati.  —  Terzo  giorno  dtU^ 

royaziuni  (rito  rom'iti'i). 

Memorandum.  -  Oggi,  domani  e  doman  l'altro  sono  detti  in  Germania  i  Santi  di  ghiit*ii  . 
perchè  di  solito  segnano  un  notevole  abbassamento  di  temperatur.-i.  —  Anche  in  Italia  (.a 
oggi  al  ] 8  si  ha  secondo  i  meteorologi  un  periodo  critico,  che  i  PP.  Secchi  e  Lais  chiama- 
rono burraaia  di  San  Bunifucio. 

13   Giovedì    1        »=B  Ascensione  di  G.  C.  (avvenuta  40  giorni  dopo  la  Risurrezione).  - 
134-233  's.  Giovanni    il   Silenziario,  armeno    di   nascita,  impie;;ò   i     suol   ber.: 

'neir  erigere  una  chic-a  ed  un  monastero,  dove  si  ritirò  a  is  anni.  L'a/- 

olvescovo  di  Sebaste  lo  elesse  a  28  anni  v^.scovo  di  Colonia,  ma  dopo  nove  anni  si  ritiro  :• 
3.  Saba,  dove  mori  centenario  l'anno  559.  —  Dedicazione  del  tempio  di  S.  M.  ad  Mart^im 
in  Roma  (Pantheon). 

Memorandum.  —  Festa  civile  legale.  Sono  chiuse  le  Biblioteche  governative,  le  fSalleiie. 
1  Musei.  —    Festa  della  fratellanza  al  Brasile,  anniv.  dell' abolizione  della  schiavitù  (lt>8t). 

14*    Venerdì    1        S.  Bonifacio,  martire.  Viveva  in  Roma  al  principio  del  IV  >ec<lo. 
135-232  Visitando  rOriente  giunse  a  Tarso,  dove,  veduti  gli  eherati  supph/i 
—"a  cui  erano  so'^'^^ettì  i  martiri,  si  gettò  Ira  loro  abbracciandoli.  Invi- 
tato  a   sacrifìoare   agli   d.  i,  vi  si  rifiutò,  quindi  fu  decapitato  l'anno  307.  —  Ss.  Corona  e 
Vittore,  patroni  di  Feltro  (seo.  II). 

Memorandum.  —  Festa  dell'indipendenza  al  Paraguay.  —  Pagamento  delle  pensioni  go- 
vern.ttive  di  3^  categoria  (superiori  a  L.  2000  annue). 


lo    Sabato  S.  GIo.  Battista  de  la  Saile.  istitutore  della  Congrega/.ione  dei  Fra- 

130-231  felli  delle  scuole  cristiane.  Nacijue  a  Reims  nel  1051  e  mori  a  Ronen 

'nel    1719.  Fu   canonizzato   da  Leone  XUl  il  24  maggio  del  1900.  — 

3.  Donnino  diacono,  confessore,  venerato  a  Piacenza  tsec.  V), 

Memorandum.  —  Festa  della  Democrazia  Cristiana,  istituita  per  contrapposto  al  Primo 
ma^'gio  della  Democrazia  Sociale,  e  in  commen. orazione  della  «lata  della  Enciclica  di  Leo- 
:.e  .MIX  Jierum  twvarum.  del  15  maggio  1891,  sulle  condizioni  dei  lavoratori.  -  liera  di 
>i.  B»ruardino  in  Altavilla  irpina  (Avellino).  Dura  4  giorni.  -  Chiusura  della  caccia  nella 
prov.  di  Ancona  (tortore  e  quaglie).  Aquila  (uccelli  di  palude  e  di  passaggio,  quaglien  Bari 
(quaglie  e  tortore  con  le  reU),  Campobasso  (uccelli  di  passo),  Chieti  (quaglie),  Cuneo  (aJJe 
volpi,  faine,  gazze  e  ghiande),  Pesaro  (quaglie  e  tortore). 


MAGKJIO  1920  —Si—  (21»  Settimana) 

16  Doilienical        '>^  S.  Giovanni  Nepomuceno,  sacerdote,  nato  a  Nepomùk,  in  Boemia, 
137-230  l'anno  1330,  morto  martire  del  segreto  sacramentale  l'anno  1383.   — 

8.  Pelle<.'rino,  che  mandiito   da  8,  Sisto  papa  a  i)redicaro  il  Vangelo 

ns3lle  Gallie,  vi  divento  il  primo  vescovo  di  Auxerre  e  mori  martire  nel  304.  —  S.  Ubaldo, 
vescovo  di  (jubbio  nel  112i),  il  cui  corpo  si  conserva  incorrotto  nel  Santuario  a  lui  dedicato. 
Memorandum.  —  Pe!legrin:iggio  al  santuario  di  Santa  Maria  ad  Rupes  presso  Ronciglione 
(Viterbo).  —  Festa  dei  ceri  a  Gubbio.  —  I:'ellegrinag:,5i(i  al  celebre  Santuario  di  Capurso 
'Madonna  del  Pozzo),  diocesi  di  Bari.  —  Festa  patronale  della  Madonna  di  Maripuglia  in 
Crucoli  (provincia  di  Catanzaro),  caratteristica  per  i  costumi  locali.  Dura  tre  ciorni.  —  In 
Oomiso  (prov.  di  Siracusa),  feste  in  onore  di  M.  SS.  Addolorata,  che  durano  tré  giorni.  Il 
lunedi  e  martedì,  grande  fiera  di  bestiame. 

rr 

17    Lunedi  S.  Pasquale  Baylon,  ebbe  i  natali  in  Torre  Hermosa  f Aragona).  Fan- 

138-339  ciullo  custodiva  gli  armenti,  ma  ispirato  da  Dio  si  fece  religioso  e  si 

^  diede  ad  una  straordinaria  austerità  di  vita.  Morì  nel  1502.  —  l'i  ime 

giorno  delle  litanie  ambrosiane. 

Memorandum.  —  Oggi  e  i  due  giorni  seguenti  litanie  del  rito  Ambrosiano.  Corrispondono 
alle  rogazioni  del  rito  romano.  Oggi  si  danno  le  Ceneri,  che  nel  rito  romano  si  danno  il 
primo  mercoledì  di  Quares  ina.  —  Fiera  di  Foggia.  Dura  tutto  il  mese.  —  Fiera  di  S.  Pa- 
.squale  a  Cotrone  (prov.  di  Catanzaro).  —  Fiera  in  Castrogiovanni  (Caltanissetta).  Dura  due 
giorni.  —  Genetliaco  del  re  Alfonso  di  Spagna  (1886j. 


18    Martedì  S.  Venanzio,  martire  nel!' a.  2.50,  venerato  a  Camerino.  -  S.  Teo- 

139-338  doto,  rnart.  —  S.  Felice,  vescovo  di   Spello  (sec.  III-IV;.  —  Secondo 

giorno  delle  litanie  ambrosiane. 

Memorandum.  —  Eclissi  parziale  di  sole,  invisibile  in  Europa.  —  0  L.  ìs.  —  Anniver- 
sario della  Conferenza  deirA.ia  e  della  istituzione  della  Corte  permanente  di  ai-bitrato.  Fe- 
sta annuale  delle  Società  per  la  Pace,...  particolarmente  raccomandata  dopo  le  barbare 
stragi  dei  cinque  anni  di  guerra! 

! — ri' 


19  Mercoledì 

140-337 


S.  Pietro  Celestino,  eletto  papa  l'anno  1294,  prese  il  nome  di  Cele- 
stino V.  L'anno  stesso  della  elezione,  fece  il  gran   rifiuto  e  lasciò   il 
papato.  -    S.  Ivo  o   Ivone  avvocato,  patrono  della  Bretagna,  morto 
nel  1303  e  canonizzato  da  Clemente  VI.  —   Terzo  giorno  delle  litanie  ambrosiane. 

Memorandum.  —  Oggi  novilunio  secondo  1'  uso  ecclesiastico.  —  Fiera  a  Viterbo.  —  Fiera 
all'Aquila;  dura  3  giorni.  —  Bnibij  d'Epsom.  —  Comincia  peri  mussulmani  il  mese  di  J?a- 
ìHudan. 


20  Giovedì 

141-236 


S.  Bernardino  da  Slena,  francescano,  vissuto  dal  1380  al  14é4.  Era 
nato  a  Massa  e  consacratosi  a  Dio,  diede  prova  di  pietà  nella  peste 

r~ ''del   1400.   Mori  all'Aquila,  ed  è  patrono  della  città  di  Carpi. 

Memorandum.  —  Fiera  a  Carpi.  —  Fiera  a  Scarperia  (provincia  di  Firenze).  —  Oggi  al- 
l'Aquila degli  Abruzzi  si  aprono  alla  venerazione  dei  fedeli  il  mausoleo  ohe  racchiude  ,il 
corpo  di  San  Bernardino  da  Siena,  e  la  stanzetta  abitata  dal  Santo  nell'ex  convento  di 
S.Francesco.  —  Fiera  a  Siracusa.  —  Chiusura  della  caccia  nella  prov.  di  Caserta  (agli  uc- 
celli di  passaggio),  Macerata  (quaglie  e  tortore),  Siracusa  (tortore,  quaglie  e  altre  specie 
migratorie),  Teramo  (quaglie).  —  ^esta  dell'Ascensione,  secondo  il  calendario  Giuliano  o 
Greco-Russo.  —  Festa  nazionale  negli  Stati  Uniti  di  Colombia  (anniver.sario  della  procla- 
mazione dell'indipendenza). 

2  1    Venerdì  S.  Felice  da  Cantalice,  laico  professo  dell'  ord.  dei  minori  cappuc- 

143-335  Icini  di  S.  Francesco.  Si  distinse  specialmente  per  la  sua  umiltà  e  l;i 

■ — ^devozione  all'Eucaristia,  fu  molto  amico  di  S.  Filippo  Neri,  e  morto 

a  Roma  nel  1587  venne  canonizzato  da  Clemente  XI  nel  1712. 

Memorandum.  —  Entra  il  Sole  in  Gemelli.  —  Pagamento  delle  pensioni  governative  di 
2*  categoria  'superiori  a  L.  500  ma  non  a  L.  2000  annue). 

-, '^ 

22    Sabato     !       S.  Giulia,  verg.,  mart.  Di  nobile  famiglia  cartaginese,  quando  Gen- 
±43-224:  serico   espugno  la  sua  città,  nel  439,  fu  venduta  al  mercante  siriaco 
^Eusebio,  che  la  condusse  seco  alla  volta  delle  Gallie.  Sbarcata  in  Cor- 
sica, per  non  aver  voluto  prendere  parte  a  una  festa  pagana  fu  appiccata,  e  il  suo  corpo 
fu  trasportato  a  Brescia  da  re  Desiderio  nel  763. 

Memorandum.  —  Anniversario  della  morte  di  Alessandro  Manzoni  (1873).  È  aperta  alla 
pubblica  visita  in  Milano  la  casa  del  Manzoni  in  Piazza  Belgioioso.  —  Festa  di  S.  Giulia, 
pa*TOn;i   di  Livorni^. 


.QGIO  1920 -  H5  - (22*  Settimana) 

^3  Domenica I       »I^  Festa  di  Pentecoste.  Ricorda  la  dfs<esa  dolio  B.  S.  «opra  kIì  Apo- 
144-223  steli,  raccolti  ikI  Coiimolo  di  Gerusalemme  50  «lornl  dopo  la  Risar- 

rezioiu!  di  Cristo.  -  S.  (iiov.  Batt,  d.-  Kossi,  liyure.  morto  l'a.  1764. 
Memorandum.  —  Pellesrinaijgio  al  Santuario  di  Montoverplne.  I  pellegrini  partiti  il  ve- 
srdi  (la  Napoli  e  da  altri  luoghi  vicini,  passano  la  notte  del  sabato  a  Merooglfano,  • 
ilgono  la  mattina  seguente  al  santuario.  Ritorno  net  giorni  di  lunedi  e  martedì.  —  An- 
niversario del  supplizio  di  fra  Girolamo  Savonarola  (14«Si.  Sul  luogo  ove  sorso  il  rogo,  In 
Piazza  della  Signoria  a  Firenze,  si  la  la  fiorita,  ossia  si  spargono  liori  a  cura  di  ammiratori 
devoti  dflla  memoria  del  martire.  -  Fiera  a  Capua;  dura  cinque  giorni.  —  Sciavi. oi,  o 
Pentecoste  israylitica.     -  Grande  steeple-rhdse  di   l'arigi,  a  Auftuil. 

24   Lunedì    I      ss.  Donaziano  e  Rogaziano,  martiri,  morti  a  Nantes,  loro  patri», 
145-222  I  l'a-  -«".  Donaziano  si  .'ouvert'i  per  primo  alla  lede  di  Cristo;  Rogaziano 

■  abbracciò  pure  la  tede  e  chiese   il   battesimo  che  non  potè  ricevere 

essendo  tiiyt,'itf>  il  vescovo  per  sottrarsi  alla  persecuzione.  —  S.  KIpidio,  vesc.  di  Aversa. 
Memorandum.  —  J)  P.  Q,  —  Anniveisari.)  (iella  entrata  in  guerra  dellltalia  per  la  li- 
berazione delle  terre  irredente  (1915).  —  Fiera  a  Pavia  og«i,  domani  e  domati  laltro.  — 
Fiera  di  bestiami  e  merci  a  Scandiano  (prov.  di  Hegglo  Emilia).  —  Festa  del  Divino  Amore 
a  Castel  di  Leva,  nei  dintorni  di  Albano.  Gran  concorso  di  popolo,  specialmente  da  Roma, 
donde  si  recano  al  Santuario  su  vetture  riccamente  ornate.  -  A  Loreto  Aprutino  tTera- 
mo)  fiera  e  festa  in  occasione  della  solennità  del  patrono  S.  Zopito,  le  cui  ossa  esumate 
lalla  catacomba  di  San  Callisto  furono  trasportate  a  Loreto  nel  1711.  «Jaratteristica  pro- 
fessione col  bue  montato  da  un  bambino;  parata  di  cavalli  bardati.  —  Falnosa  Ffuta  dtl 
:,tt;uìiso  nella  protta  di  Postoina  o  Adelsberg  (Carniola)  alla  quale  accorrono  visitatori  da 
ogni  paese.  —  Secondo  giorno  di  Seinvuot,  o  Pentecoste  israelitica.  —  in  tutto  il  Regno 
Unito  e  nelle  Colonie  è  festeggiato  VEmpire  Day. 

25  Martedì    I       S.  Maria  Maddalena  de' Pazzi,  carmelitana  (1.')66-1607).  -  8.  Canio. 
146-221  vescovo,  mart.,  venerato  ad  Acerenza  (Potenza).  —  S.  Dionigi,  vesc.  di 

Milano,  dal  .'{52  al  3G7  cii-ca. 

Memorandum.  —  in  Giugliano  (prov.  di  Napoli)  festa  della  SS.  Vergine,  col  tradizionale 
volo  dell' Anytlu.  —  Festa  dei  Banderesi  o  della  ^'ianminichelfa  a  Bacchianico  (provincia  di 
Chieti)  in  onore  di  Urbano  I,  papa.  —  Fiera  a  S.  Angiolo  presso  Rossano  Calabro.  Dura 
tre  giorni.  —  Festa  dell'indipendenza  della  Repubblica  Argentina  e  dell'Uruguay. 

26  MerColedìI        S.  Filippo  Neri,  fondatore  dei  Filippini.  Nacque  in, Firenze  il  22  lu- 
147'_220  n'io  1 J15.  Studiò  a  Roma  ed  istituì  la  Confraternita  della  SS,  Trinità  e 

^^  l'Ospizio  dei  pellegrini.  Fu  ordinato  prete  a  3C  anni,  .\mava  la  gio- 
ventù, istruiva  i  fanciuUetti  indirizzandoli  alla  virtù.  Mori  nel  1595.  —  J'riino giotno  delle 
tfm/n>rct   d' estate. 

Memorandum.  —  Pellegrinaggio  al  Santuario  di  Caravaggio,  presso  Treviglio,  per  l'attui- 
versai-io  della  apparizione  della  Madonna.  —   \  Larino  (provincia  di  CampobasH)).  famosa 

sa   (lei   carri   inttorati,    a   ricordo   del   ricupero  delle  reliquie  di  S.  Pardo.  —  In  Toscana 

,'^'1  si  suol  dire:  "'  Quando  piove  per  S.  Filippo,  il  povero  non  ha  bisogno  del  ricco  „  per- 

.1'.'  è  pioggia  preziosa  per  la  campagna. 

27  Giovedì    i       S.  Restituta,  verg.  e  mart.  verso  l'a.  290.  K  venerata  a  Napoli  ed  è 
148-219  la  principale  protettrice  di  Sora  (Caserta).  —  S.  Giovaigii  I,  papa  nel 

^52.3.  Difese  a  (Costantinopoli  i  diritti  della  Chiesa,  e,  tornato  in  Italia, 

tu  da  Teodorico,  re  ariano,  incarcerato  a  Ravenna,  ove  mori  di  fame  nel  526.  —  H.  Liberio, 
confessore,  patrono  di  .Ancona  (sec.  VI-VII).  * 

Memorandum.  —  Fiera  di  S.  Amato  a  Nusco,  in  provincia  di  Avellino.  Dura  due  giorni. 
—  Palermo  festeggia  l'anniversario  dell'entrata  di  «Garibaldi  nel  lS6n.  -  Oggi  pagamento 
legli  stipendi  nyli  impiegati  governativi. 

28  Venerdì    j       S.  Elcónide,  mart.     -  S.  Agostino,  monaco,  apost.  deiringhilterra.  — 
149-218  iSs.  Kniilio,  Felieia,  Priamo,  e  Luciano,  martiri,  onorati  a  Cagliari. 

S'condo  ijiuriKt  ilelle  lemponi  d'estate. 

Memorandum.  —  Fiera  a  Piazza  .\rmerina,  che  dura  sino  all'S  giugno. 

.]. 

29    Sabato     |     S.  Massimo,  vesc.  di  Cittanova  (Istria),  sec.  IV.  -  S.  Restituto,  uomo 
150-217  iprudentissimo  e  dotto,  vissuto  in  Roma  HOtto  l'imp.  di  Dioclezlanc.  e 

'per  ordine  suo  decapitato.—  2'er:o  giorno  delle  tempora  d'rstate. 

Memorandum.  —  A  Firenze,  iu  Santa  Croce,  commemorazione  funebre  dei  volontari  To- 
^  ani  caduti  a  Curtatone  e  Montanara  (18-18/, 


MAagiO-aiUGNO  1920    -  8G  - (23*  settimana) 

30  DomenìCal       ^  La  ss.  Trinità.  Solennità  resa  di  precetto  da  papa  GioTanni  XXII 

151-216  nel  1333.  —  S.  l'elice  I,  papa,   martire   sotto   Aureliano   nel  274.    — 

S.  Ferdinando  III,  re  di  Castiglia  (1199-1252). 

Memorandum.  —  Festa  militare  per  l'arma  di  arti^'if^ria,  che  commemora  gli  anniver- 
sari j,,'loriosi  della  capitolazione  di  Peschiera  e  della  vittoria  di  Gotto  (29-30  mag^'io  1848» 
--  Fiera  a  Venosa.  —  Festa  civile  a  Valle  di  Pompei,  In  commemorazione  dell'  istituzione 
delle  opere  di  beneficenza  sorte  a  iianco  di  quel  Santuario.  —  Festa  della  Madonna  della 
Medaglia  in  llagusji.  —  Festa  di  S.  Croce  in  Castelterniini,  con  due  giorni  di  fiera.  —  Chiu- 
sur  i  do!!a  caccia  alle  quaglie  e  tortore  col  fucile  in  piov.  di  Bari.  —  Grand  Prix  de  l'ariti, 
a  Longchamps.  —  Festa  di 'S.  Ferdinando,  santo  patrono  di  tutta  la  Spagna.  —  Decoratio*-. 
Diiy,  ossia  giorno  della  decorazione  delle  tombe:  festa  nazionale  negli  Stati  Uniti  di  Ame- 
rica. —  Pentei-oste,  secoìido  il  calendario  Greco-russo  o  Giuliano.  —  Festa  di  Pentecoste 
{Puf  ad '/OS)  pure  pei-  gli  x\bissini. 

^ 


3  1    Lunedi  S.  Petronilla,  vergine,  fu  tra  i  primi  cristiani  convertiti  da  S.  Pietro 

153-215  apostolo  (sec.  I).  —  I  Ss.  Canzio,  Canziano  e  Canzianilla,  della  stirp€ 

^  degli  Anicii,  martiri  ad  Aquiloia  sotto  Diocleziano. 
Memorandum.  —  Fiera  a  Taggia  (prov.  di  Porto  Maurizio).  Dura  tre  giorni.  —  Chiusura 
della  caccia  nella  piov.  di  Caltanissetta  (quaglie  e  tortore),  Catania,  Catanzaro  (uccelli  di 
I>.xsso;  quaglie  con  reti),  Cosenza  (q-iaglie  con  reti).  Foggia  (quaglie  e  uccelli  di  passo),  Ge- 
nova (quaglie,  ralli,  beccaccini,  palmipedi,  ec;  tortore  e  ortolani  col  paretaio),  Girgenti 
iraddene,  quaglie,  tortore,  uccelli  di  transito),  Lecce  (uccelli  di  passo),  Pisa  (mignattini  e 
piripiri,  con  reti  larghe),  Porto  Maurizio,  Potenza  (specie  migratone  invernali).  Reggio  Ca- 
labria (nccelli  acquatici  e  di  ripa,  quaglie  e  uccelli  di  passaggio),  Boma  (quaglie),  Salerno 
(o.  s.),  Torino  (animali  nocivi  e  dannosii.  Trapani  (alle  quaglie  e  altri  volatili  di  transito 
sulla  riva  del  mare:  ai  volatili  di  transito  nella  isola  di  Favignana). 


; ytt 

S.   CreSCentino,   mart.,  l'a.   287.  —  S.  Procolo,  soldato  sotto  Massi- 
miano, martire  a  Bologna.  —  S.  Panfilo,  sacerdote  a  Cesarea  in  Pale- 
stina, elle   nella  persecuzione  di  Galerio  fu  martirizzato  col  diacono 
Valente^  —  I  Ss.  Gratiniano  e  Felino,  soldati  martiri,  venerati  a  Perugia. 

Memorandum.  —  (f)  L.  P.  —  Oggi  plenilunio  secondo  l'u-so  ecclesiastico.  —  Principio 
d^lla  .stagione  dì  Estate,  secondo  l'uso  meteorologico.  —  In  questo  giorno  si  ritiene  co- 
minci il  nuovo  anno  olimpionico,  cioè  il  IV  della  674*  olimpiade.  —  Anniversario  dell» 
elargizione  dello  Statuto  alla  Tripolitania  (1919).  —  Apertura  della  caccia  nella  prov.  di 
Caserta  (quaglie,  con  reti),  Napoli  (uccelli  di  transito),  Sa-sari  (cinghiale).  —  Per  questo 
nie.se  e  per  tutto  luglio  sono  vietati  la  pesca  e  il  commeicio  delle  tinche  e  dei  cagnetti.  — 
Da  oggi  è  permessa  la  pesca  delle  aragoste. 
. iti 

2  Mercoledì  i         S.  Marciano,  vesc,  martire,  festeggiato  a  Gaeta.  -    S.   Verdian». 
154-213  I  patrona   di   Castelfiorentino.  —  S.  Eugenio  I,  pp.   dal   655  al  657.   — 

I  Ss.  Pietro,  esorcista  e  Marcellino,  prete,  martiri  a  Roma. 


1  Martedì 

153-214 


Memorandum.  —  Anniversario  della  morte  di  Giuseppe  Garibaldi  (1882), 


3   Giovedì      ;        ^^  Corpus  Domini.  Commemorazione  solenne  del  Santissimo  Corpo 
155-212  di  N.  S.  Gesù  Cristo.  Festa  istiinita  da  papa  Urbano  V  in  onore  del 

—'ss.  Sacramento.  —  S.  Clotilde,  regina,  morta  il  549. 

Memorandum.  —  Non  è  più  festa  legale.  —  In  grandissimo  numero  di  città  e  paesi  d'Itali» 
la  solennità  odierna  è  celebrata  con  festeggiamenti  e  particolarmente  con  processioni,  alcune 
firmile  quali  degne  di  esser  vedute.  A  Genzano  V [iifioi  ala,  a  Campobasso  la  process  one  dei 
Mi'it^ìi,  ec.  —  Pellegrinaggio  ad  Orvieto,  nel  cui  duomo  venerasi  il  Sacro  Corporale,  sul  quale 
accadde  il  miracolo  di  Bolsena.  —  Festa  di  M.  SS.  della  Lettera,  patrona  di  Messina.  —  Anniv. 
della  pioclamazione  dell'unita  e  indipendenza  dell'Albania,  sotto  l'egida  e  la  protezione 
d  jU' Italia  (Argirocastro,  1917).  —  Natalizio  di  S.  M.  Giorgio  V  ro  d'Inghilterra  (1865). 

^   Venerdì      i        S.  Francesco  Caracciolo,  confondatore  dei  Chierici  regolari  minori. 
156-211  I  nato  in  diocesi  di  Chieti  nel  lòfJS.  morto  nel  1608  e   canonizzato  da 

Pio  VII  nel  1807.  —  S.  Marziale,  vescovo  di  Spoleto,  morto  l'a.  350. 

Memorandum.  —  Fiera  a  Corleone  oggi  e  domani.  —  Anniversario  della  battaglia  d: 
Xrdgsnta  (1359).  Servizio  funebre  all'Ossario  elevato  nel  sito  della  battaglia. 


5    Sabato  S.  Nicànore,  martire.  Soffri  il  martirio  sotto  Massimino   II,  detto 

157-210  Daia   (313  circa).  —  Ss.  Giusto,   vescovo,  e  Clemente,   prete,   patroni 

— - — 'di  Volterra.  —  S.  Bonifacio  vescovo  di  Magonza  e  martire. 

tf^amo^andum.  —  Festa  della  Costituzione  in  Danimarrr\. 


GIUGNO  1920 -  87  - (24*  Settimana) 

6  Domenica  |       >-I<  S.  Norberto,  arciv.  di  Magdeburgo  (1184).  -  8.  Eustorglo  II,  fa 

158-209  I  vescovo  di  Milano  dal  512  al   618.  —  Ss.  Lnclo  e   Amanzlo,  martiri. 

'^^         ~  venerati  a  Corniglio  (Parmai.  -  B.  Bertrando,  patriarca  di  Veneala 

Memorandum.  —  Festa  nazionale  dello  Statuto  (Leg<ie  3  maggio  ISBl.  n.  7).  In  tntte  1* 
ritta  elio  hanno  guarnigione,  riviste  militari  :  alla  sera  illuminazione  degli  editici  pnbbli<i 
A  K"triiii  i:i  tradizionale  Gìrattdohi  (du  ({ualohe  tempo  sospe««a)  e  la  sednta  pubblica  solenne 
iirAoiiideuiiii  dei  Lincei,  dove  sono  proclamati  i  vincitori  dei  Premi  Ueali.  Sono  chiuse  I» 
iallerie  e  i  Musei.  —  A  Correggio,  fiera  di  S.  Quirino.  —  Da  oggi  tino  all'ultima  domenica 
.'.i  ottobre  a  Napoli  si  paga  la  rainpagtm  ni  portieri  dall'una  dopo  la  mezzanotte  In  poi. 
-  Fiera  ad  Afragola,  presso  Napoli:  dura  una  settimana. 


7    Lunedì       1       S.  Roberto  abate,  fondatore  dell'ordino  dei  Cisterclensi  (1159).  — 
159-308  jS.  Claudio,  vesoovo  di  Bosan9on  in  Francia,  morto  l'a.  696. 

Memorandum.  —  Fiera  a  Lanciano  fprov.  di  Chieti):  dura  una  settimana.  —  Importante 
fiera  di  hestiame  detta  delia  lionra  in  territorio  di  Bocchiglione  ^provincia  di  Cosenr.ai: 
dura  :j  giorni  ed  è  antico  uso  che  durante  essa  liera  si  paghino  i  fitti  dei  pascoli  nella  re- 
gione. Pagamento  delle  pensioni  governative  di  prima  categoria  (non  olire  lo  500  lir» 
annuei. 

8    Martedì  San  Vittorino  martire.  Peri  sotto  i  Vandali  (secolo  V).  —  S.  Medar- 

IQO-^OT  ào,  vescovo   di   Noyon  (Francia),  morto  l'a.  345.   Dopo  avere   attero 

alle  scienze  sacre,  tu  ordinato  prete,  e  divenne  ornamento  del  ol-^ro, 

ottenendo  gran  frutto  co' suoi  discorsi  e  colla  forza  dei  suoi  esercizi.  SolTer.se  molte  penje- 
cuzioni  dagli  idolatri.  —  S.  Fortunato,  vesc.  e  patrono  di  Fano  (sec.  VI  o  Vili. 

Memorandum.  —  chiusura  della  caccia  nella  prov.  di  Caserta  (alle  quaglie  con  reti  fisse). 
? 

9  AlerCOledi  Ss.  Primo  e  Feliciano,  mart.   Erano  patrizi   romani   e   fratelli.   Pur 

161-206  la  loro  condizione  e  la  prudenza  che  li  distìngueva,  giovarono  a  moiri 

" -       —  cristiani  perseguitati,  soccorrendoli  e  ricoverandoli:  accusati  perdo 

essi  med'siini,  soffersero  crudelissimo  martirio  l'anno  287.  — 

Memorandum.  —  C  ^-  Q- 

10    Giovedì  S.  Margherita,  regina  di  Scozia,  morta  l'anno  1033.    -  Ss.  Mode- 

162-205  stino,   vescovo,   e  compagni,  martiri,  ricordati  ad  Avellino  (sec.  Ili 

Memorandum.  —  Vicenza  fesieg'jia  l'anniversario  dell'eroica  difesa  della  città  nel  I-i" 
contro  ;^Ii  Austriaci.  —  X  Casaoanditella  e  in  altri  luoghi  degli  Abruzzi,  processione  dei 
carri.  —  Festa  dei  Quattro  Altari  o  del  Riscatto  Baronale  a  Torre  del  Greco,  in  mem- 
ria  del  riscatto  del  Couìune  dal  feudali-smo.  —  Scade  la  terza  rata  bimestrale  delle  im- 
posta dirette  erariali  e  sovrimposte  comunali  e  provinciali.  Non  pagando  entro  gli  oto 
giorni  succes.sivi  alia  s  adcnza,  il  contribuente  incorre  nella  multa  del  4  "^  o-  —  Gran  festa 
nella  Cina:   fe.sta  del  Dragone  {Tunn-jang)  che  ricorre  il  quinto  giorno  della  quinta  luna 

; __^______^_— __^-^___ 

1  1    Venerdì  ll  ss.  Cuore  di  Gesù.  Festa  decretata  da  papa  Clemente  XUI  T'M 

163-204  llft-K  -  S.  Barnaba,  apostolo,  nativo  dell'isola  di  Cipro,  ma  ebreo  del; a 

—  'tribù  di  Levi,  si  chiamava  Giuseppe,  e  fu  soprannominato  Barnab.;?< 

>-;o-  figlio  di  consolay.ione.  Di  Ini  parlano  gli  Atti  degli  Apostoli,  come  collega  di  S.  Paolo  ' 
pare  <;he  abbia  .sofl"erto  dai  giudei  il  martirio  della  lapidazione  a  Cipro.  —  S.  Pailsio,  d»  b.> 
logna.  monaco  camaldolese,  morto  l'a.  12t>7. 

Memorandum.  —  In  Chioggia,  festa  dei  Santi  Felice  e  Fortunato.  —  In  Toscana  si  dicf> 
oggi:  •*  A  San  Barnaba,  la  falce  al  pra  .,. 

\' 

12    Sabato  S.  Onofrio,  eremita.  Passo  fra  i  deserti  dell»  Tebaide  neiroMWilon* 

'     164-203  ^  nella  penitenza  ben  sessant'anni  (secolo  IV|.  —  Ss.  Basii ide  •  oom- 

pagni.  soldati,  martiri  a  Uom»  (sec.  Ili  e  IV).   -  Festa  patronale  d. 

.'^.  Pietro  Celestino  (vedi  6  aprile)  ad  .Vquil». 

Memorandum.  -  Comincia  la  famosa  fiera  di  Padova  di  animali  bovini  e  di  cavalli.  Corse 
ai  'rotto  e  altri  festet;giamenti. 


GIUGNO  1920 —  88  — (25^  Settimana) 

13  Domenica!        >B  S.  Antonio  da  Padova.  Xacque  a  Lisbona.  Prese  l'abito  de'fran- 
165-303  cescani,  e  divenne  protettore  della  città  di  Padova,  ove  mori  a  treti- 

— ^ tiisei  anni,  l'a.  l'2.Jl.  —  S.  Gerardo   de' Tintori,   monzese,  vissuto  dal 

1134  al  1207,  benemerito  della  sua  città  per  le  grandi  beneficenze  e  per  avervi  fondato  uno 
dei  primi  ospedali  che  dui-ò  fino  al  sec.  XIX. 

Memorandum.  —  Nascita  della  principessa  Elena  duchessa  d'Aosta  (1871). 


14?    Lunedi     |        S.  Basilio  IVIagno,   vescovo  di    Cesarea,  dott.  della  Chiesa  greca, 
166-201  morto  l'a.  379.  -  S.  Marziano,  primo  vescovo  di  Siracusa  (prima  del 

sec.  IV)  e  patrono  di  Trigento.  —  S.  Marco,  vescovo  di  Bovino,  vene- 


rato anche  a  Benevento.  —  S.  Proto,  martire  ad  Aquileia  (secolo  III-IV). 

Memorandum.  —  Pagamento  dello  pensioni  governative  di  terza  categoria  (superiori   a 
L.  2000  annue). 

15  Martedì    1       Ss.  Vito,  Modesto  e  Crescenzio,  martiri.  Questi  santi  diedero  la  vita 
le'J'-SOO  pei'  la  fede  sul  principio  del  IV  secolo  (303). 


Memorandum.  —  Anniv.  della  battaglia  della  Piave  (1918)  che  segnò  la  prima  tappa  nella 
sconfitta  de^rl' imperi  Centrali.  L'offensiva  austriaca  iniziata  oggi  con  grandi  forze  era  mise- 
ramente crollata  il  23.  —  Fiera  a  Nola:  dura  8  giorni.  —  Oggi  devono  terminare  le  lezioni 
ridile  Università  e  altri  istituti  superiori.  Il  giorno  appresso  comincia  la  prima  sessione 
degli  esami  speciali.  —  Srade  il  termine  per  la  presentazione  delle  domande  di  iscrizione 
f.gli  esami  di  ammissione,  integrazione  e  licenza  delle  classi  ginnasiali  e  liceali,  per  la  ses- 
sione estiva.  —  Ultimo  termine  per  la  trasmissione  degli  elenchi  modificativi  delle  liste  elet- 
torali commerciali  dalle  Commissioni  comunali  alle  Camere  di  commercio  e  industria.  — 
Chiusuru  della  caccia  nella  prov.  di  Messina  (alle  quaglie  e  uccelli  di  passo),  Novara  (quaglici. 
—  I  contadini  toscani  credono  che  se  "piove  oggi,  giorno  di  San  Vito,  il  prodotto  dell'uva 
va  a  male. 

■ m 

16  Mercoledì!       S.   Francesco  Regìs,  nativo  di  Narbona.  Morì  in  età   di   43   anni, 
168-199  i  "pi  1640.  —  S.  Ciro,  festeggiato  a  Portici.  —  Ss.  Ferreolo,   prete,  e 
Ferruzio  o  Ferruccio,  diacono,  che,  mandati   da   S.  Ireneo   a   predi- 
care il  Vangelo  nelle  Gallio,  morirono  martiri  a  Besanzone  nel  211. 

Memorandum.  —  ®  L.  N.  —  Da  oggi  è  permessa  la  pesca  fluviale  e  lacuale. 


17   Giovedì    '        S.  Imerio,   vescovo   di   Amelia   nel   520,   il  cui  corpo,  per  volontà 
169-198  dell'imperatore  Ottone  I,  fu  nel  965  trasfei-ito  a  Cremona.  —  S.  Me- 

todio,  vescovo  di  Costantinopoli,  festeggiato  a  Siracusa.  —  S.  Agrip- 


pino, vescovo  di  Como  dal  607  circa  al  615. 

Memorandum.  —  Oggi  novilunio  secondo  1'  uso  ecclesiastico.  —  Per  San  Nicandro,  pa- 
trono del  paese,  festa  di  tre  giorni  in  Venafro  (Molise).  —  Finisce  il  mese  di  Ramadan 
per  i  mussulmani.  Ultimo  giorno  di  digiuno. 

, M: • — 

18  Venerdì    !        Ss.  Marco  e  Marcelliano,  martiri.  Morti  per  la  fede,  l'a.  286.  Eraro 
ITO- 197  fratelli,  d'illustre  famiglia,  e,  sotto  Diocleziano,  furono  arrestati  e  con- 

dannati alla  decapitazione.  —  S.  Calogero,  erem.,  festeggiato  a  Sciacca 


o  a  Naro  (Gir^'enti),  in  Sicilia  tsecolo  IV). 

Memorandum.  —  Anniversario  della  istituzione  dei  Bersaglieri  (1836).  festeggiato  dal  corpo. 
~  Festa  in  Naro  (Girgenti)  del  patrono  San  Calocero.  —  Oggi  e  i  due  giorni  successivi 
grande  Beiram  per  i  musulmani.  —  Festa  nazionale  Olandese  (Anniversario  della  battaglia 
di  Waterloo,  1815). 

19    Sabato     1        Ss.  Protasio  e  Gervasio.  martiri.  Figli   dei  santi  Vitale   e   Valeria, 
^'7±~±Q6  i  furono  martirizzati  nel  sec.  II;  le  loro  salme  riposano  con  quella  d; 
S.Ambrogio  nella  cripta   della  basilica  ambrosiana  in  Milano. 


GIUGNO  1920 -  8!)  - (26*  Settimana) 

'20  Domenica  j       y^  S.  Sllverio.  papa,  martire.  SeRw»  nel  ponMflcato  a  papa  9.  a  rapito. 
172-195  Eletto  pontefice,   rifiutò  costantemente  di   accordare    .  :  (•« 

Teodora  il  ristabilimento  di  Antimo  nella  sede  episcc  u- 

•iinpoli.  Irritata,  l'Imperatrice  tanto  fei-e  che  il  santo  papa  fu  deposto  e  e. i  Ho 

ne!l;i  Licia.  Si  ascrive  il  suo  martirio  all'a.  6as.  È  pufrunu  di  Frosinone. 

Memorandum.  —  Anniversario  della  presa  di  Perugia  dalle  truppe  pontificie  (1869).  — 
Fiera  a  Corleone  oggi  e  domani.  —  Festa  dell'indipendenza  della  Colombia. 

^ '-^h 

2 1    Lunedì     1       S.  Luigi  Gonzaga,  di  famiglia  principesca,   entro   nella  Compagnia 
173-194  di  Gesù,  e  mori   a  ventiquattr'anni  d'età,  vittima   delia  carità   nel- 

' l'assistere  gli  appestati  tlS'Jli.  —  S.  Demetria,  vergine,  morta  prr  la 

fVdc  in  Kouia  sotto  Giuliano  l'Apostata. 

{Memorandum.  —  Entra  il  Sole  in  Cancro,  e  comincia  l'Estate  astronomica.  —  Solstizio 
d'estate.  È  il  giorno  più  lungo  dell'anno.  —  Oggi  e  i  due  giorni  seguenti,  feste  nazionali 
del  Belgio,  per  l'anniversario  dell'avvenimento  al  trono  di  Leopoldo  I  e  della  proclamazio- 
ne dell'indipendenza.  —  Pagamento  delle  pensioni  governative  di  seconda  categoria  (su- 
perioi  i  a  L.  000,  ma  non  a  L.  2000  annue). 

22    Martedì  S.  Paolino  da  Nola,  nativo  di  Bordeaux  e  vesc.  di  Nola  (Caserta), 

174-193  A  25  anni  si  fece  battezzare  e  si  ritirò  nella  Spagna,  dividendo  coi  po- 

veri  i  beni.  Venuto  in  Italia  si  stabili  a  Nola,  dove  il  popolo  lo  elesse 

vescovo.  Morì  nel  431.  —  S.  (Giuliano,  martire,  patrono  di  Rimini  (sec.  111). 

Memorandum.  —  Famosa  festa  dei  gigli,  a  Nola. 


23  Mercoledì!        S.  Zenone,  mart.  Subì  il  martirio  nel  sec.  Ili  a  Filadelfia   di   Ara- 
175-192  bla.  —  S.  Liinfranoo  de' Beccari,  vescovo  di    Pavia   dal    1180  al  119». 
—  S.  Giovanni,  prete,  martire  a  Koma  sotto  Giuliano  l'Apostata. 

Memorandum.  —  ,J)  P.  Q.  —  Vigilia  di  San  Giovanni.  Stanotte,  falò  per  le  campagne  in 
tutta  Italia,  festa  popolare  a  Roma  e  concorso  di  canzoni  dialettali  romanesche.  —  Fiera 
ad  Oneglia. 


24-    Giovedì    ,        Natività  di  S.  6io.  Batta.  Feste  patronali  a  Firenze,  a  Ferentino,  a 
176_191  Formia  (Gaeta»,  a  Genova,  a  Monza,  a  Nuoro  ed  a  Torino.  —  S.  Fausto, 
e  altri  venti  martiri  a  Roma. 

Memorandum.  —  Anniversario  della  vittoria  di  Solferino  e  San  Martino,  commemorato 
ai  due  Ossari  sui  teatri  delle  due  battaglie:  estrazione  di  pi^emi  in  favore  di  militari 
italiani,  che  presero  pai-te  alla  battaglia  di  San  Martino  (ma  di  solito  la  commemorazione 
è  rimandata  alla  domenica  successiva,  cioè  il  27).  —  Festa  patronale  dell'Ordine  Sovrano 
di  S.  Giovanni  di  Gerusalemme,  ossia  dei  Cavalieri  di  Malta.  —  Fier'a  a  Scarperia  (prov. 
di  Firenze).  —  Fiera  a  Randazzo  iprov.  di  Catania):  dura  2  giorni.  —  Fiera  di  San  Giovanni 
a  Venafro  (Molise):  dura  quattro  giorni.  —  A  Palermo  comincia  la  pa.sseggiata  serotina 
alla  Marina,  che  cessa  alla  rinfrescata.  —  Cessino  le  lezioni  in  tutte  le  scuole  medie  (clas- 
siche, tecniche,  normali  e  complementari):  a  cominciare  dal  giorno  successivo  sii  adunano 
le  commis-sioni  esaminatrici  per  procedere  agli  scrutini  linali  e  dichiarare  quali  alunni 
siano  dispensati  dalle  prove  d'esame,  quali  vi  siano  ammessi,  quali  ne  siano  esclusi. 


*■ 


2o    Venerdì    '        S.  Guglielmo,  abate,  nacque  a  Vercelli,  e  morì  l'a.  1149.  -  8.  Pro- 
177_190  spero,  vescovo  e  patrono  di  Reggio  Emilia,  morto  l'a.  46(5.  Fu  dottore 
della  Chiesa   e   segretario  di  H.  Leone  M:tgno,  papa. 

Memorandum.  —  Fiera  a  Sansevero  (Capitanata)  fino  al  2  luglio.  —  Termine  per  pre- 
sentare le  domande  di  ammissione  all'esame  di  maturità,  sessione  estiva,  per  parte  del 
candidati  provenienti  da  Scuola  privata  o  paterna. 

.f. 

26    Sabato  Ss.  Giovanni  e  Paolo,  martiri.  Erano  fratelli  e  vivevano   in  Roma, 

178-189  celebri  non  meno  por  ricchezze  e  natali,  che  per  zelo  ed  amore  alia 

"       -  religione  cristiana.  Giuliano  l'Apostata  impiegò  ogni  meszo  per  indurre 

i  due  fratelli  al  suo  servizio.  Essi  però  ricusarono,  e  Terenziano,  trovatili  invincibili  nel!» 
fede,  li  fece  trucidare  l'anno  362.  —  S.  Vigilio,  vescovo  di  Trento  dal  3N>  al  400. 

Memorandum.  —  Oggi  pagamento  degli  stipendi  agli  impiegati  goTernatlvi. 


GIUGNO-LUGLIO  1920    -  90  -  (27»  settimana) 

27  Domenica!        ^  S,  Ladialao,  re  d'Ungheria.  Sali  a  questo  trono  forzato  dal  voto 
179-188  del  popolo  e  tosto  si  diede  a  ristabilire  le  leggi  el  a  favorire  la  r? 

— — ■ ligione.   Fu  sorpreso  dalla  morte   l'a.  lO'Jó. 

Memorandum.  —  A  questa  domenica  è  trasferita,  dopo  il  motuproprio  di  Pio  X  del  i 
l;iglio  1911,  la  solennità  religiosa  di  S.  Giovanni,  che  prima  la  chiesa  celebrava  al  24  de 
me-". 

;j^ 

28    Lunedi     !        S.  Leone  II,    papa.    Resse  la   Chiosa   dal  682   al   683.   -   S.  Ireneo. 
ISO-IS*?  vescovo  di   Lione,   nato   a   Smirne  l'anno  121,  morto   mart.  l'a.  202. 

Fu  educato  da  S.  Policarpo,  vescovo  di  Smirne,  alla  cui  scuola  crebbo 


ornamento  della  Chiesa.  Mandato  nelle  Gallie  a  predicarvi  il  cristianesimo,  le  sue  emltienri 
virtù  io  fecero  eleggere  alla  sede  vescovile  —  S.  Paolo  I,  papa  dal  757  al  767. 

Memorandum.  —  Anniversario  della  pace  di  Vers:iglia  (1919)  che  pone  fine  alla  guerra 
dei  Cinque  anni  fra  la  Germania  e  le  Potenze  Alleate  e  Associate.  —  Oggi,  vigilia  di  San 
Pietro,  a  Torino  le  società  inilitai-i  e  popolari  si  recano  a  fare  onoranza  al  monumento 
di  Pietro  Micca.  —  A  Roma,  nella  basilica  di  San  Pietro,  benedizione  dei  Palili  fatta  dal 
Papa  o  dal  Cardinale  officiante.  —  A  Roma  oggi  nelle  ore  pomeridiane  e  domani  t'itta 
la  giornata,  sono  aperte  le  Grotte  Vaticane  ai  soli  uomini.  —  Fiera  e  festa  di  San  Pietio 
in  Castronuovo  di  Sicilia,  importantissima.  Dura  due  giorni. 

-ri.; 

29    Martedì    \        y^  Ss.  Pietro   e   Paolo.  Furono  i  principali  propagatori  del  cristi  a 

181-186  ìnesimo.  —  Feste  patronali  a  Mercatello,  Lecco,  e  Luino.  —  S.  Cassie 

vescovo  di  Narni.  dal  536  al  558.  —  S.  Siro,  vescovo  di  Genova,  dai 


1130  circa  al  1163.  —  S.Marcello  di  Argenton,  martire.  —  S.  Beata  di  Sens,  vergine. 

Memorandum.  —  Festa  di  precetto  ma  non  più  festa  civile  legale:  sono  chiusi  i  Musei 
e  le  Gallerie.  —  Comincia  la  fiera  di  Faenza,  che  dura  8  giorni.  —  Fiera  a  Gallipoli. 

30  Mercoledì         S.  Adele,  abb.  Figlia    di   Dagoberto  II,  re  d'Austrasia,  morì  verso 
182-185  i  l'ai-  734.  —  S.  Enrico,  eremita,  morto  l'a.  1315,  venerato  a  Treviso,  Ve- 

rona  e  altrove.  —  Ss.  Caio,  pret^,  e  Leone,  suddiac.  martiri  a  Roma. 

Memorandum.  —  Oggi  plenilunio  secondo  l'uso  ecclesiastico.  —  A  Roma,  nella  basilica 
di  S.  Paolo  extra  micros,  si  espongono  al  pubblico  le  catene  dell'Apostolo.  —  Chiusura  del- 
l'anno finanziario  per  tutte  le  amministrazioni  governative.  —  Scade  la  prima  rata  seme- 
strale della  tas.sa  di  manomorta.  Il  pagamento  deve  essere  fatto  entro  i  primi  20  giorni 
del  mese  entrante  di  luglio. 
^i 

1    Giovedì  S.  Teobaldo,  monaco  camaldolese  del  secolo  XI.  —  S.  Regina,  sposa 
183-184          Idi  Adelberto  conte  d'Ostrevant.  Mori  verso  la  fine   del  sec.  Vili.  — 
^  B.  Bartolomeo  di  Braganza,  vesc.  di  Vicenza,  dal   1256  al  1270. 


Memorandum.  —  (g)  L.  P.  —  Fiera  di  cavalli  a  San  Bonifacio  (provincia  di  Verona),  dett» 
di  Santa  Giuliana.  —  A  Fiesole,  festa  di  S-  Romolo.  —  Comincia  la  sessione  estiva  di  esami 
nei  Ginnasi  e  Licei.  —  Comincia  il  tempo  utile  per  la  presentazione  ai  comandanti  dei  di- 
stretti delle  domande  di  ammissione  al  1»  anno  della  Scuola  Militare  di  Modena  e  del- 
i'.Vocademia  di  Torino.  — Si  pubblicano  i  ruoli  suppletivi  delle  imposte  dirette,  e  restano 
depositati  per  otto  giorni  negli  uffici  comunali.  -  Oggi  cominciano  i  pagamenti  del  2»  se- 
mestre della  rendita  consolidata  3,50  %  nominativa  e  del  3»  trimestre  della  rendita  con- 
solidata 4.50%  netto.  —  Apertura  della  caccia  nella  prov.  di  Bari  (agli  uccelli  marini).  Porto 
Maurizio  (ai  passeri i.  —  Sono  permessi  la  pesca  e  il  commercio  dei  gamberi  sino  al  30  marzo. 

2    Venerdì  La  visitazione  di  Maria  Vergine.  La  tradizione  riferisce  rincontro  di 

184-183  Maria  Vergine   con  la  sua  cognata  S.  Elisabetta,  vuoisi  nella  piccola 

citta  di  Ain  Karem,  poco  distante  da  Gerusalemme.  —  S.  Adeodato. 

prete,  venerato  a  Galliano  (Cantù,  prov.  di  Como). 

Memorandum.  —  Palio  a  Siena.  —  Festa  di  Maria  Sani:issima  Incoronata  di  Pozzano,  pro- 
tettrice della  citta  di  Castellammare  di  Stabia.  —  Festa  della  Madonna  della  Bruna  in  Matera, 
con  fiera.  —  Festa  di  S.  M.  Nuova  a  Monreale.  —  Festa  patronale  di  Castrogiovanni. 
^ 

3    Sabato        \        S.  Dato,  vescovo  di  Ravenna  dal  175  al  135.  —  S.  Eliodoro,  vescovo 
185-183  i  di  Aitino   (Chieti),   dal   381    al  407.  —  Ss.  Ireneo  e  Mustiola,  martiri, 

- — — — -venerati  a  Chiusi. 


Memorandum.  —  A  Roma,  nella  chiesa  di  San  Pietro  in  Vincoli,  si  espongono  al  pubblico 
I«  c:i*^?n9  di  San  Pietro. 


LUGLIO  1920 :,i  _  (28»  Settimana) 

4   Domenica         >-Z<  ll  preziosissimo  sangue  di  N.  S.  Gesù  Cristo.  -  8.  Ulrico  o  UI- 
186-181  i  derico,  vescovo  di  Augusta.  Mori  dopo  60  anni  di  episcopato,  a  ottan- 

-tatrè  anni  delà,  nel  972.  —  S.  Gallo,  vescovo  di  Clermont,  dal   627 

al  553  circa.    -  S.   Alberto   Qua-lrelli,  vescovo  di  Lodi   (1108-117:}),  ove  è   \enorato   come 
comp.itruno  della  diocesi. 

Memorandum.  —  A  Roma,  ogjfi  sono  aperte  le  Grotte  Vaticane  alla  visita  delle  sole  donne 
-  Fiera  di  S.  l'ilomena  a  Roccella  Jonicafprov.  di  Reggio  Calabriai:  dura  3  giorni.  —  Festa 
di  S.  Calogero  in  Girgenti,  —  Festa  dell' indipendenza  det,'li  SUtl  Uniti  d'America  (Anni- 
vera,  d'-lla  Dichiarazione  del  1776i.  È  unche  fe'^ta  nazionale  nel  Bramile  e  nell' Urusuay. 


O    Lunedi  S.  Zoe,  martire,  romana   di  nascita  (sec.  III-IV).  —  Ss.  Agatoii.    h 

187-180  Tiifina  o  Trifoinena.  siciliani,  martiri,  venerati  a  Minori  (Araaltìi. 

'  SS.  Maicelliano,  eromita,  venerato  ad  Aitino  (sec.  IV-Vi.  —  S.  Filonien.i 
de'Clavelli,  vergine  di  .Sanseverino  ISIarche  (.Maceratai.  —  S.  Antonio  Maria  Zaccaria,  fon- 
datore dei  Barnabiti  e  delle  Angeliche,  festeg^'iato  a  Milano  (150J-1.>3!>).  Tu  annovera*©  fra 
i  santi  da  Leone  XI li  nel  maggio  del  1897. 

Memorandum.  —  Per  la  festa  di  S.  Vito,  patrono  del  paese,  grandi  feste  a  For  o  d'Ischia. 
-  l-'esta  nazionale  della  Repubblica  del  Venezuela  (Anniversario  della  proclamazioue  del- 
l':n  lipendenza  nel  18101. 

6    Mcirtcdi  S.  Lorenzo  da  Brindisi,  cappuccino  e  celebre  predicatore  ìn  varie 

188-179  lin;,'no;  predicò  con  buon  esito  una  crociata  contro  i  Turchi  in  difesa 

dell' Unsfheria,  mori  l'a.  1619.  —  SS.  Romolo,  martire  (sec.  I?),  patrono 

d;  Fie-ioie.  —  S.  Domenica,  verg.,  mart.,  venerata  in  Tropea  (Monteleone  di  Calabria). 

Memorandum.  —  Pagamento  delle  pensioni  govei^iative  di  prima  categorìa  (non  oltre  le 
i>0>^  lire  aniiu»^-. 


é   Mercoledì  S.  Claudio,  abbate.  Nacque  nel  521,  e,  quantunque  figlio  del  re  «o- 

189-178  domilo,  rinunciò  al  mondo  per  farsi  sacerdote.  Fu  ordinato  nel  551  e 

_ j^j  ritirò  a  Nogent,  dove  eresse  una  chiesa.  Mori  nel  5G0  a  soli  39  anni. 

—  Ss.  Crescenzio  e  compagni,  martiri,  venerati  a  Fiesole. 


8     CiÌO\'edÌ  S.  Elisabetta,  regina,    liglia  di  Pietro  III   re  d'Ara;,'ona,  e  di   Co- 

190-177  stanza  fijjlia  di  Manfredi  re  di  Sicilia.  Fu  nel  1271  aposa  di  Dionigi  re  del 

Portogallo.  Mortole  il  marito,  si  ritiro  nel  convento  delle  Clarisse,  dove 

mori  benedetta  dai  suoi  popoli  l'a.  1336.  —  S.  Apollonio,  vescovo  di  Benevento  dal  326  al  340 
clrcau  —  S.  Illuminato,  eremita,  presso  Tiferno  Tiberiuo,  ora  Citta  di  Castello  (Perugia). 


9  Venerdì  B.  Giovanna  Scopello,  carmelit.,  nata  a  Reggio   d'Emilia  la.  U38 

191-176  l'ìnorta  la.  1491.        S.  Veronica  Giuliani,  nata  a  Meroatello  d'Urbino, 

claris.sa.  morta  a  se.ssantasette  anni  deta,  nell'a.  1727.  —  Ss.  Eusani 


e  conipA^.u.  martiri  (secolo  iVj,  venerati  a  i^anto  Eusanio  Forconese  (Aquila  degli  Abruzzi). 

Memorandum.  —  ti  U.  Q.  —  Festa  nazionale  della  repubblica   Argentina  f.Vnnivcrsario 
della  proclamaz.  della  indipendenza  nel  Congresso  di  Tucuman,  181G). 


10   Sabato  S.  Felicita  e  i  suoi  sette  figli,  martiri.  Madre  oristiana  del  secondo 

192-175  .secolo,  la  quale  accusata  come  tale  con  i  figli  Gennaro,  Felice,  FilipiH;. 

Silvano,  Alessandro.  Vitale  e  Marziale,  venne  con  loro  martirizzata  a 
Roma  1  anii'j  IT;..  —  Ss.  Ratina  e  Seconda,  romane,  verg.,  martiri  l'a.  260. 

Memorandum.  -  Pellegrinaggio  e  fiera  al  Santuario  di  Santa  Felicita,  presso  la  Mefite 

d'An  ,,.ii;'.,   ii-ll'agro  di   Rocca  San   Felice  (.\vellino».  —  Fiera  a  Muro  Lucano  (provincia 

di  P.'  •;i.M  . 


LUGLIO  1920  -  ;)2  -  (29»  Settimana) 

1 1  Domenica I       vi-*  S.  Pio  l,  papa,  martire.  Successe  a  S.  Iginio,  nel  142,  e  dopo  oito 
193-1*74  I  mmi  ài  laborioso  pontificato  morì  martire,  in  una  delle  parziali  perse- 

— 'cuzioni  tollerate  da  Antonino  Pio,  1' a,  150.  —  Ss.  Savino  e   Cipriano, 

bresciani,  martiri  (hoc.  III-IV?).  —  S.  Giacomo,  vesc.  di  Nisibi  nella  Mesopotamia  (350). 

Memorandum.    —  Festa  di  S.  Biagio  in  Comiso  (Siracusa).  —  Celebri  feste  in  onore  di 
Santa  llosalìa  a  Palermo.  Durano  cinque  giorni. 
— .Ji 

12    Lunedi     ]        S.  GÌOV.  Gualberto,  fondatore  dei  Vallombrosani,  morto  a  ottantot- 
t'anui  d'età,  nel  1073.  —  S.  Paolino,  primo  vescovo  di  Lucca  (sec.  1?). 
—  S.  lù-magora,  discepolo  di  S.  Marco  evangelista  e  primo  vescovo  di 
.\qui!eia,  ove  morì  martire.  —  S.  Paterniano,  vescovo  di  Bologna  nel  secolo  IV. 

Memorandum.  —  Anniversario  della  gloriosa  morte  di  Cesare  Battisti  che  l'italianità  del 
suo  Trentino  propugnò  con  gli  scritti,  con  la  parola,  con  la  vita;  perito  sulla  forca  au- 
striaca (l'JlC). 

13  Martedì  1  S.  Anacleto,  papa.  Ateniese  di  nascita,  servì  dapprima  la  Chie^;a 
195-172  sotto  i  pontefici  Lino,  Cleto,  e  Clemente.  Successo  poi  a  quest'ultimo, 
'governo  sapientemente  dal  112  al  121.  Sotto  il  suo  pontificato  scop- 
piò la  seconda  persecuzione  contro  i  cristiani,  nella  quale  egli  stesso  morì  martire  per  or- 
dine di  Adriano.  —  S.  Giustina,  vergine  e  martire  a  Trieste  l' a.  2i5'J.  —  S.  Eugenio,  vesc.  di 
(-artagine,  con  altri  compagni,  confessori  sotto  i  Vandali  (505).  —  S.  Sila,  uno  dei  primi  cri- 
stiani, mandato  a  predicare  il  Vangelo  dagli  Apostoli  insieme  con  Barnaba  e  Paolo. 

Memorandum.  —  Pagamento  delle  pensioni  governative  di  3»  categoria  (superiori  a 
Ti.  2000  annne>. 

1^  Mercoledì!       S.  Bonaventura,  card,  e  dott.  della  Chiesa,  Nacque  nel  1221  a  Ba- 
196-1'?1             gnorea  in  Toscana.  Papa  Gregorio  X  lo  creò  cardinale  e  vescovo  di  Al- 
bano.  Al  concilio  generale  di  Lione,  raccolto  allo   scopo  di  facilitare 
l'unione  della  Chiesa  latina  alla  greca,  fu  il  pi-imo  che  parlò  all'assemblea.  Dopo  Laterza  ses- 
sione del  concilio  si  ammalò,  e  morì  il  li  luglio  del  1274.  Apparteneva  all'ordine  dei  France- 
scani. —  Festa  patronale  di  S.  Marciano  a  Trigento,  provincia  di  Avellino  (vedi  14  giugno). 
Memorandum.  —  Festa  nazionale  della  Repubblica  Francese  (anniv.  della  presa  della  Ba- 
stiglia, 1789).  E  stata  proclamata  (1918)  festa  nazionale  anche  nell'Argentina  e  nell'Uruguay. 
—  Festa  nazionale  al  Brasile  (Giubileo  della  repubblica,  della  libertà  e  della  indipendenza 
dei  popoli  americani). 
. ^ '^ 

1  O    Giovedì    I        S.  Enrico.  Era  figlio  di  Enrico  duca  di  Baviera.  Nel  995  successe 
197-170  al  p-adre  nella   reggenza  dello   Stato   e,  morto  nel  1002  l'imperatore 

'ottone  suo   cugino,  fu  eletto  in  suo  luogo  imperatore   di   Germania. 

Dopo  22  anni  di  regno,  mori  a  soli  52  aimi,  e  si  meritò  il  titolo  di  Fio.  —  S.  Atanasio  I, 
ver-oovo  di  Napoli  (850-872). 

Memorandum.  —  ®  L.  N.  —  Hanno  termine  le  feste  di  S.  llosalìa  a  Palermo,  con  la  pro- 
cessione notturna  delle  reliquie  delia  Santa.  —  Comincia  il  servizio  di  quattro  mesi  col 
grado  di  sei-gente,  in  un  corpo  di  fanteiia  o  di  cavalleria,  per  i  licenziati  dai  collegi  mi- 
litari di  Napoli  e  di  Roma  che  non  intendono  proseguire  negli  studi. 

16    Venerdì    j        B.  Verg.  dei  Carmine.    La  solennità  trae  la  sua  origine  dall'ordine 
198-169  idei  Carmelitani,  così  chiamati  dal  Monte  Carmelo  nella  Siria.  È  cele- 

bre  la  riforma  introdottavi  nel  15G8  da  S.  'iVresa,  che  diede  origine 

al  ramo  dei  Carmelitani  Scalzi,  Festa  patronale  a  Concesa.  —  S.  Vitaliano,  vescovo  di  Ca- 
pua,  morto  verso  la.  728. 

Memorandum.  —  Feste  a  Napoli  nella  storica  chiesa  del  Carmine  e  nel  popolare  quar- 
tiere del  Mercato.  —  Comincia  oggi  d'ordinario  per  le  scuole  elementari  del  Regno  il  pe- 
riodo degli  esami  di  ammissione,  di  promozione,  di  proscioglimento  e  di  licenza.  —  Da  ogi.M 
sino  alla  fine  del  mese  le  biblioteche  governative  sospendono  il  servizio  del  pi-estito  di  libri 
a  domicilio:  le  opere  già  prestate  devono  essere  restituite  in  «luesta  quindicina.  —  Fiera 
a  Monteleone  (Calabria  Ulteriore)  fino  al  22  luglio. 


17  Sabato  S.  Alessio,  pellegrino,  appartenente  ad  agiata  famiglia  romana,  si 
199-168  ;  sentì  ispirato  a  lasciare  il  mondo  per  darsi  a  vita  penitente.  Ritornato 
e  non  riconosciuto  dalla  famiglia,  rimase  per  parecchi  anni  in  un  sot- 
toscala della  casa,  vivendo  di  carità.  Mori  verso  l'a.  416.  —  S.  Marcellina,  verg.,  sorella  ai 
Ss.  Ambrogio   e  Satiro,  morì  sulla  fine  del  secolo  IV. 

Memorandum.  —  Oggi  novilunio  secondo  l'uso  ecclesiastico. 


.UGLIO  1920  _  UH  -  (30»  Settimana) 


18  Domenica!       »!•*  S.  Sinforosa  e  i  suoi  sette  figli,  martiri  verso  gli  aani  117-1S8. 
200-167  patroni  di  Tivoli,  loro  patria.  —  S.  Elio,  confess.,  patrono  della  citta 

^di  Capo  d'Istria.  -  S.  Materno,  vescovo  di  Milano,  dal  2!*2  al  304.  o  30l^ 

iseoondo  il  Sassi.  —  S.  Camillo  de  Lellis,  fondatore  dei  Ministri  degli  inlerinl. 

Memorandum.  —  Tradizionale  Sagra  del  Redentore,  festeggiata  tutta  la  notte  a  Venezia, 
in  ricordo  della  cessazione  della  pestileiiTia  del  1578.  —  Festa  dell'indipendenza  della  re- 
pubblica dell'Uruguay. 


19    Lunedi  S.  Vincenzo  de'  Paoli.  Fu  la  personificazione  della  benefieen/a  in 

301-166  i  Francia,  nel  secolo  XVII.  Divenuto  sacerdote,  fondò  l'istituto  dei  Preti 

della  Missione,  o  Lazzaristi,  istituì  ricoveri  per  poveri,  per  vecchi,  per 

trovatelli;  sollevò  in  otrni  maniera  i  condannati  alle  galere  ed  introdusse  primo  le  Suore 
di  carità.  Mori  ottuagenario  l'anno  1659.  —  S.  Pietro  de"  Cresci,  confess.,  morto  l' a.  1823. 


20  Martedì  S.  Gerolamo  Emiliani,  appartenente  a  nobile  famiglia  veneta,  dopo 

302-165  una  gioventù  spensierata  si  diede  ad  una  vita  tutta  di  sacritlzio  a 

vanta,'f.'io  de'  fanciulli  orfani  ed  abbandonati,  pei  quali  primo  istituì 

orfanofrotì  e  ricoveri.  Creò  la  Congregazione  dei  Somasohi.  cosi  detta  da  Somasca,  pao^^e 
vioino  a  Lecco.  Mori  i'a.  1537.  —  S.  Margherita,  vergine  d'Antiochia,  martire  verso  l'a.  275. 

MerrOrandum.  —  Onomastico   di  S.  M.  la  Regina   Madre  Margherita.  —    Apertura  della 
famosa  iiera  di  Santa  Maria  Maddalena  in  SinigagUa.  Dura  17  giorni. 


2  1  Mercoledì        S.  Prassede,  vergine,  figlia   di   Pudente,   senatore   romano   e   .so- 
203-164  I  rella  dei  Ss.  Nevato,  Timoteo  e  Pndenziana.  Moriva  giovine  di  anni, 

— ■ — ma  ricca  di  meriti  nel  15S.  —  S.  Vittore  di  Marsiglia,  martire  sotto 

l'imperatore  Massimiano,  dopo  la  strage  della  legione  tebea  (200). 

Memorandum.  —  Pagamento  delle  pensioni  governative  di  seconda  categoria  (superiori 
a  L.  600,  ma  non  a  L.  2000  annue). 


22  Giovedì  S.  Maria  Maddalena,  citata  negli  Evangeli  e  divenuta  il  prototipo 

204-163  delle  peccatrici  pentite,  pare  morisse  l'anno  66.  —  S.  Gerolamo,  ve- 

-    -scovo  di   Pavia  dal   778  al   787.  —   S.  Gualtiero,  confessore,   morto 

la.  1224,  onorato  a  Lodi.  —  S.  Platone,  martire  ad  Ancira  in  Galazia,  la  cui  carità  verso  i 
carcerati  fu  lodata  nel  secondo  concilio  di  Nicea. 

Memorandum.  —  J)  P.  Q.  —  Fiera  à  Bisceglie.  fino  al  30. 


23    Venerdì  S.  Apollinare,  V.,  m.,  .«postolo  e  patrono  di  Ravenna,  ove  la  tradi- 
205-162          1  zione  lo  dice  mandato  dallo  stesso  S.  Pietro.  Fu  il  primo  che  occupò. 
— '  la  sede  di  Ravenna,  la  quale  tenne  per  20  anni.  —  Ss.  Romula  e  com- 
pagne, vergini  romane  (fine  del  sec.  Vii.  —  S.  Liborio,  vescovo  di  Mans  dal '348  al  307.  — 
8.  Primitiva,  vergine,  martire  a  Roma  insieme  ai  Ss.  Apollonio  ed  Eugenio. 

Memorandum.  —  Entra  il  Sole  in  Leone. 


24-    Sabato  S.  Frane,  da  Solano,  francescano,  evangelizzat^m  del  Perù,  a  Lima, 

206-161  a  Tucuman  ed  al  Rio  della  Piata.  Mori  a  Lima  l'anno  1610.  -  Ss.  Cleo- 

^nico,  Stratonico  e  compagni,  da  Lentlnl.  martiri.    —   8.  Giuliano  e 

compagni,  onorati  a  Lodi  (sec.  III-IV).  -  S.  Cristina,  vergine  e  mart.,  morta  per  la  fede 
nel  300.  È  specla'mente  venerata  a  Palermo,  dove  fu  trasportato  il  suo  oorpo. 


LUGLIO  1920 —  94  - (31»^  Settimana) 

25  Doilienical  i©  S.  Cristoforo,  martire  della  Licia,  regione  dell'Asia  Minoro,  verso 
gOT-lGO  \v a.,  250:  è  patrono  della  città  di  Gallarate  (Milano).  —  S.  Giacomo 
il  miig<,'iore.  .apostolo  e  fratello  di  Giovanni,  tìglio  di  Zeliedeo  (se- 
colo I).  —  S.  Paolo,  martire  in  Palestina  nella  persecuzione  di  Massimiano  Gulerio.  —  S.  Va- 
lentina, ver^'ine  e  martire.  —  Ss.  Fiorenzo  e  Felice,  martiri  negli  Abruzzi.  —  A  Mezzojuso 
(Corleoiie),  patronale  del  SS.  Crocifisso. 

Memorandum.  —  Fiera  di  Sant'Anna  a  Bovalino  (provincia  di  Reggio  Calabria):  dura  tre 
giorni.  .  -^ 

;— ?H 

26    Lunedì  S.  Anna,  sposa  di  S.  Gioachino  e  madre  avventurata  di  Maria  SS. 
208-159            A.  Napoli  festa  di  precetto.  —  S.  Germano,  vescovo,  di  Auxerre  (448). 
—  S.  Giacinto,  mart.  a  llonia,  seppellito  dalla  matrona  Giulia  nel  pro- 
prio cimitero.  —  S.  Valente,  vescovo  di  Verona. 

Memorandum.  —  A  Firenze,  anniversario  della  cacciata  del  Duca  d'Atene  (134.3).  All'an- 
tico tempio  di  Or  San  Michele  sventolano  le  bandiere  delie  corporazioni  d'arti  della  Ile- 
pubblica  fiorentina.  —  Festa  di  Sant'Anna  (dura  tre  giorni)  a  Castelbuono  (Pa'ermoi,  dove 
si  conserva  il  cranio  della  Santa  patrona.  —  In  Acireale,  festa  della  patrona  Santa  Venera. 
—  In  molte  parti  d'Italia  si  crede  che  se  piove  il  giorno  di  Sant'Anna,  pioverà  un  mese  e 


27    Martedì    \       S.  Giuliano,  vesc,  martire.  —  S.  Aurelio,  martire  a  Cordova  nella 
209-158  persecuzione  de'  Mori,  l'a.  852.  —  Ss.  Pantaleone,  o  Pantaleo,  medico, 

ed  Ermolao,  martiri  l'a.  303.  Festa  patronale  della  diocesi  dì  Crema. 

Memorandum.  —  Oggi  pagamento  degli  stipendi  agli  impiegati  governativi. 

28  Mercoledì         Ss.   Nazaro  e  Celso,  martiri  per  la  fede.  Nazaro   era   tìglio   di  un 
31.0-157  pagano   che   occupava   un  posto  elevato  nell'impero.  Fu  arrestato  a 
Milano  col  giovane  Celso"  che  lo   accompagnava,   e   vennero  condan- 
nati alla  morte  verso  l'a.  68.  Sono  festeggiati  a  Milano. 

Memorandum.  —  Fiera  ad  Assisi:  durai  giorni.  —  Oggi  (15  luglio  nel  calendario  russo) 
si  apre  la  famosa  fiera  di  San  Macario  a  Nijni-Novgorod.  Si  chiude  il  7  settembre  (25  ago- 
sto). —  Festa  nazionale  del  Perù  (Anniversario  del  giuramento  dell'Indipendenza,  1821).  — 
^-i 

29    Giovedì    j        S.  Marta,  sorella  di  Lazzaro   e    di  Maria   di   Befania.   Secondo  le 
2±±-±QQ  Ipiù  pi-obabili  tradizioni  mori  l'anno  84.  —  S.Faustino,  festeggiato  a 

'  Todi  (sec.  IIl-IV). 

Memorandum.  —  Anniversario  della  morte  del  re  Umberto  I  (1900).  Cerimonia  funebre  al 
Pantheon  di  Roma.  A  Monza,  dopo  l'ufficio  funebre  celebrato  nella  Cattedrale  per  fon- 
dazione perpetua  di  un  gruppo  di  signore  di  Monza  e  di  Milano,  è  pei  messa  la  visita 
del  Monumento  esuiatorio,  che  sorge  sul  luogo  del  regicidio,  e  in  cui  alla  notte  è  illuminata 
la  grande  croce.  Pero  la  commemorazione  titticiale  è  stata  trasportata  al  It  marzo. 


30    Venerdì    \       S.  Rufino,  martire  onorato  ad  Assisi.  —  S,  Terenzio,  diacono,  pro- 
213_155  lettore  di  Faenza.  —  Ss.  Abdon  e  Sennen,  persiani,  martiri  a  Roma. 

verso  l'anno  250. 

Memorandum.  —  Oggi  plenilunio  secondo  l'uso  ecclesiastico. 

31    Sabato  S.  Ignazio  da  Loyola,  fondatore  della  Compagnia  di  (iesii,  fu  cano- 
213_154            nizzato   da  Gregorio   XV  nel  1622.  —  S.  Giovanni  Colombini,  nobile 
senese,  fondatore  dell'ordine  dei  Gesuati  o  Chierici  apostolici  di  S.  Ge- 
rolamo, soppres.so  da  Clemente  IX  nel  1668. 

Memorandum.  —  ®  L.  P.  —  Festa  al  Sant.  di  Sant'Ignazio,  presso  Lanzo  Torinese.  — 
Fiera  a  Salsomaggiore  (prov.  di  Parma).  —  Elezioni  generali  amministrative  per  la  rinnova- 
zione di  tutti  i  consigli  provinciali  e  e  omunali  del  Regno,  fissata  eccezionalmente  per  que- 
st'anno a4  oggi,  perchè  vi  possano  partecipare,  per  la  prima  volta,  le  donne  ammesse 
l'anno  scorso  a  esercitare  il  voto.  —  Finisce  l'anno  scolastico  universitario.  —  Ultimo  tf^-- 
jnine  per  iscriversi  nelle  liste  dei  giurati  presso  l'ufficio  comunale,  sotto  pena  di  una  multa 
di  L.  50.  —  Scade  il  termine  utile,  per  le  dichiarazioni  dei  nuovi  redditi,  delle  variazioni  e 
della  cessazione  dei  redditi  già  accertati,  agli  effetti  dell'applicazione  dell'imposta  sulla 
Ricchezza  Mobile.  Non  facendo  le  dichiarazioni  in  tempo  utile,  si  può  chiedere  la  rettifica- 
zione dei  redditi  anche  durante  tutto  il  mese  di  agosto,  ma  in  tal  caso  non  si  può  ridurre 
la  soprattassa  che  della  metà.  —  Scade  il  termine  per  la  presentazione  dei  titoli  nei  con- 
corsi ai  posti  vacanti  di  insegnante  nelle  .scuole  elementari  del  Regno.  —  Chiusura  della, 
caccia  agli  uccelli  di  transito  nelle  prov.  di  Napoli  e  Novara;  al  cinghiale  in  quella  di  Sassari.. 


AGOSTO  1920 ^^^_- (32*  Settimana) 

1  Domenica  1      t^  S.  Pellegrino,  eremita,  ^foiì  a  mezzo  il  secolo  IV.  -  San  Pietro 

314-153 I''»  ti'Ktdus.  —  Ss,  vergini  l'ode,  Speranza  e  Carità. 

Memorandum.  —  Ferragosto  (da  Fe>iae  Augusti),  per  antichissima  usanza  in  molti  laoghl 
d'Italia  giorno  di  maiicie,  che  in  altri  paesi  .«1  danno  invece  per  la  .Madonna  di  Ferra- 
gosto, cioè  per  l'Assunta,  che  ricorre  il  15  del  mese.  -  Da  oggi  agli  8  dol  m.-se  sono  esposte 
:ii  pubblico  a  Ruma  nella  chiesa  di  S.  Pietro  ia  Vincoli  le  catene  di  S.  Pietro.  —  FesU 
titolare  in  Lanzo  di  Piemonte.  —  Da  ot,'gi  sino  al  5  novembre  possono  essere  presentate  alle 
-segreterie  univoi-sitarie  le  domande  d'imnmtri<  olazione  e  di  iscrizione  agli  anni  di  corso.  — 
Oggi  di  regola  si  chiudono  le  scui>le  elemeiuan.  -  Apertura  della  caccia  nella  prov!  di 
Aneona  (esclusi  i  mandamenti  di  Arcevia.  Fabriano  e  Sassoferrato),  Ascoli  (in  parte).  Ber- 
gamo talle  quaglie),  Brescia  (e.  s.),  Catanzaro  (ai  volatili  stanziali),  Cremona,  Ferrara  (col 
lucile  alle  quaglie;  con  le  reti  tìsse  e  le  panie).  Girgenti  (conigli  e  lepri).  Macerata  (in 
parte),  Mantova,  Messina  (quaglie  e  uccelli  di  passo),  Parma  (quaglie  e  tortore),  Pesaro 
nei  soli  mand.  di  Pesaro,  Fano  e  MondoUo),  Reggio  Emilia,  Siracusa.  —  Festa  federale 
Svizzera,  in  ricordo  del  patto  d'alleanza  concluso  il  1°  agosto  1291  dagli  uomini  di  Sehwyz. 
Uri  e  Uaterwftlden.  —  Festa  patronale  a  S.  Eusebio  presso  Genova,  assai  frequentato  dal 
genovesi.  -  Anniversario  della  dichiarazione  di  guerra  della  Germania  alla  Russia  (1914) 
con  la  quale    ebbe   principio  il  SHnguinoso  conflitto  europeo,  durato  51  mesi. 

2  Lunedì  i  S.  Alfonso  de'Llguori,  vescovo  di  S.  Agata  de' Goti  (Benevento), 
215-153  I  dottore  della  Chiesa  latina,  canonizzato  da  Gregorio  XVI  nel  1839.  — 
S.  Ma-ssimo,  vescovo  di  Padova,  verso  gli  anni  ISS-IOC. 

Memorandum.  —  Pellegrinaggio  all'  insigne  Santuario  della  Porziuncnla.  o  di  Santa  Maria 
degli  .\ngeli,  per  il  perdono  di  Assisi.  —  Fiera  detta  di  San  Donato  in  Controue  (Salerno).  — 
A  Milano  oggi  ricorre,  come  dicono,  la  festa  dei....  minchioni:  ciò  che  dà  pretesto  a  scherzi 
shoccati  e  a  laiizonature.  Avviso  a  chi  tocca! 

3    Martedì  S.  Aspreno,  vescovo  di  Napoli,  morto  l'anno  89.   —  Ritrovaraer.to 

216_151  dello  reliquie  di  S.  Stefano    protom.,  avvenuto   a   Gerusalemme  nel- 

l'anno  415.    —    S.Gregorio,   abate   di   Nonantola.  morto    nel   ti33.  — 

S.  Lidia,   lavorante   in   porpora,   convertitasi   alla  fede  per  la  predicazione  di  S.  Paolo  a 
l-'ilippi  in  Macedonia. 

4f   Mercoledì  i       S.  Domenico  di  Guzman.  spagnuolo,  fondatore  dell'ordine  de'Pre- 
gl^.^SO  dicatori,  detti   d.d   nome  di  lui  anche  Domenicani.  Eletto  superioie, 

nulla  cangio  della  vita  di  austerità,  non  usando  altro  letto  che  un  irto 

--accone  di  bronchi,  sul  quale  mori  a  Bologna  il  (5  agosto  del  1221.  —  S.  Agabio,  vescovo  di 
Verona.  —  S.  Perpetua,  vedova  romana,  discepola  di  S.  Paolo. 

ri- ■ — ■ 


5    Giovedì  Maria  SS.  della  Neve.   Festa  in  memoria  della  dedicazione  della 

2j[8-149  basilica  di  S.  Maria  Maggiore  a  Roma,  fatta  sotto  papa  Lib-rln  per  un 

prodigio   avvenuto  l'a.  352.  —  S.  Paride,  vescovo  di  Teano  (Terra  di 

Lavoro),  dal  333  circa  al  340.  —  S.  Virginia,  verg.  e  martire.  —  S.  Osvaldo,  pio  e  fervente 
re  del  Northumoerland  in  Inghilterra,  morto  nel  042  combattendo  per  la  fede. 

Memorandum.  —  .\  Roma  solenni  funzioni  nella  basilica  di  Santa  Maria  Maggiore;  du- 
rante l'uHìeio,  tlall'alto  della  chiesa  si  gettano  dei  liori  bianchi.  —  La  festa  della  Madonna 
iella  Neve  e  celebrata  con  grande  soleiimtà  e  concorso  di  popolo  sulla  vetta  del  Roccia- 
meloue,  al  nord  di  Susa  (m.  3537).  —  Fiera  a  Vasto  (Abruzzo):  dura  sei  giorni.  —  Fiera  a 
Matura:  dura  sei  giorni.  —  Ultimo  u'iorno  utile  per  la  presentazione  delle  domande  di 
Aiiiiiiis-ione  alla  Scuoia  militare  di  Modena  e  airAccademia  Militare  di  Turino.  Le  am- 
missioni erano  aperte  dal  1"  luglio.  —  Apertura  della  caccia  nella  piov.  di  Perugia. 

G    Venerdì     I       La  Trasfigurazione  di  G.  C.  sul  monte.  —  I  Ss.  Sisto  II  papa  e  coin- 
319-14S  ipagiii,  mart.  sotto  Valeriano  e  (iallieno,  sul  principio  dell'ottava  per- 
'secuzione,  l'anno  258.  —  S.  Ormisda,  papa  dal  514  al  523. 

Memorandum.  —  Festa  nazionale  della  Bolivia  Knniversario  della  proclamazione  dell' in- 
lipendenza.  1825i.    —    Pagamento  delle  pensioni  governative  di  prima  categoria  (non  ol're 
■  e  500  lire  annue).  —  Apertura  della  caccia  nella  prov.  di  Alessandria  (in  pianura,  col  fucile, 
escluse  lepii,  pernici,  uccelletti). 
• — H* 

7    Sabato       i       S.  Gaetano  da  Thiene.  —  Fondò  l'ordine  dei  Teatini,  avente  per 
280-147  [scopo  di  dare  un  modello  ai  chierici  e  l'esempio  di  una  perfetta  po- 

'verta,  di  ristabilire  la  maestà  delle  cerimonie,  di  visitare  gl'lnlerml 

e  di  accompagnare  i  malfattori  al  supplizio.  Morì  nel  1547.  Festa  e  fiera  a  Thiene.  —  S.  Du> 
nato,  vescovo  d'Arezzo  dall'anno  349  al  302,  martire. 

Memorandum.  —  C  U.  Q.  —  Oggi  oominciano  in  tutta  Italia,  le  ferie  annuali  del  Fòro 
giudiziario. 


AGOSTO  1920 _  i>o  _^ (33»  Settimana) 

8  Domenica  1        >ì<  Ss.  Ciriaco  e  COmp.,  martiri  sotto  Diocleziano,  verso  la  fine  del 
221-146         jsec.  Ili,  —  S.  Famiauo,  conf.,  morto  l'a.  1150,  patrono  di  Gallese.  — 

-, —  S.  Arturo,  martire.  —  S.  Emiliano,  vesc.  nell'Ellesponto.  —  S.  Maritiu 

Il  vecchio,  martire  in  Cilicia.   —  S.  Severo  di  Vienna,  sacerdote. 

Memorandum.  —  Annivei-sario  della  cacciata  degli  Austriaci  da  Bologna  (1848).  La  città 
è  imbandierata.  —  Commemorazione  della  morte  di  Benedetto  Cairoli  (1889)  a  Groppello 
Cairoli.  —  Apertura  della  caccia  nelle  prov.  di  Avellino,  Belluno,  Modena,  Treviso. 

^ »_ 

9    Lunedi      ;        Ss.  Fermo  e  Rustico,  martiri,  cittadini  di  Bergamo  subirono  glorioso 
222-145          I  martirio  sorto  il  prefetto  Anolino  a  Verona  (sec.  III).  —  S.  Eomano. 
uno  dei  soldati  che  assistertelo  al  martirio  di  S.  Lorenzo  e  che,  con- 
vertitosi a  quello  spettacolo,  fu  immediatamente  decapitato.  —  I  ss.  Secondiano,  Marcelliano 
e  Veriano,  martiri  in  Toscana  nella  persecuzione  di  Decio. 

IVIemorandum.  —  Da  oggi  all' il  grande  pioggia  di  stelle  cadenti,  detta  comunemente  delle 
lacrime  di  San  Lorenzo,  e  dagli  astronomi  sciame  delle  Perseidi.  —  Apertura  della  ses- 
sione ordinaria  dei  Consigli  provinciali. 

•  fy      

■ rr. 

10  Martedì    !        S.  Lorenzo,  diacono,  martire,  verso  il   258  a  Eoma,  e  sepolto  nella 
223-144          ':  sua  basilica  al   Campo  Verano.  —  B.  Amadeo,   monaco,   fondatore  a 
Milano  della  congregazione  degli  Amadeisti,  mori  l'a.  1582. 

Memorandum.  —  In  Udine  fiera  importantissima  di  San  Lorenzo.  Dura  3  giorni,  ma  i  fe- 
steggiamenti si  protraggono  per  tutto  il  mese.  Rinomata  per  i  cavalli  che  vi  son  portati 
dalla  Croazia.  —  Da  oggi  al  15  in  Seminara  (prov.  di  Keggio  Calabria)  feste  al  Santuario 
di  M.  SS.  Madre  dei  Poveri,  che  richiamano  grandissimo  concorso  di  popolo,  con  fiera.  — 
—  Scade  la  quarta  rata  bimestrale  delle  imposte  dirette  erariali  e  sovrimposte  comunali  e 
provinciali.  Non  pagando  entro  gli  8  giorni  .successivi  alla  scadenza,  il  contribuente  incorre 
nella  multa  del  4%.  —  Apertura  della  caccia  nelle  prov.  di  Aquila,  Benevento,  Bologna. 
Campobasso,  Cosenza,  Cuneo  (in  pianui-a),  Porto  Maurizio  (rigogoli,  a  posto  fisso).  —  Òggi 
sulle  spiagge  marittime  della  llomagna  costuma  fare  l'ultimo  bagno  di  mare.  —  Oggi  in 
Lecce  e  in  altri  luoghi  delle  Puglie  terminano  le  annate  locative  e  si  fanno  i  traslochi.  — 
Oggi  in  molte  località  del  Piemonte  si  pagano  i  fitti  dei  terreni.  —  In  Toscana  oggi  si  dice: 
''Sant'Antonio  gran  freddura,  San  Lorenzo  gran  caldura,  l' una  e  l'altra  poco  dura:  „  ed  e 
proverbio  comune  a  tutti  i  dialetti  d'Italia.  —  Festa  nazionale  della  repubblica  dell'Equa- 
tore (proclamazione  dell'indipendenza). 

11    Mercoledì        S.  Tlburzio.  martire,   appartenente   a   famiglia   patrizia   di    Roma. 
224-143  Fu  decapitato  verso  la  fine  del  sec.  III.  —  S.  Rufino,  vesc.  di  Assisi, 

mart.  ver.so  l'a.  236. 

Memorandum.  —  Fiera  a  Piacenza,  da  oggi  al  15  agosto. 

_ j\'.  ,  : 

12  Giovedì  S.  chiara,  vergine,  nacque  verso  il  1194  ad  Assisi,  istituì  il  primo 
225-143           monastero  delle  Clarisse,  e  mori  l'a.  1253.  —  S.  Cassiano,  vescovo  di 

Benevento  verso  gli  anni  340-344. 

Memorandum.  —  A  Siena  fiera  detta  dell'Assunta.  Dura  due  giorni. 

13  Venerdì  S.  Ippolito,  mart.  sotto  Valeriano,  circa  l'a.  258.  Sagra  a  Casletto 
236-141          '  (Piano  d'Erba),  dove  si  consei-va  la  salma. 


Memorandum.  —  A  Perugia  fiera  di  Monteluce.  Dura  otto  giorni.  —  Pagamento  delle  pen- 
sioni governative  di  terza  categoria  (superiori  a  L.  2000  annuei. 

. }}. 

14?    Sabato     !       S.  Eusebio,  pr.,  mart.,  carcerato  dall'imperatore  Costanzo,  consunto 
227-140  ^^^'  nial.iìini,  dopo  sette  mesi  morì,  l'anno  347.  —  S.  Alfredo  martire. 


Memorandum.  —  @  L.  N.  —  Fiera  ad  Altamura  (Bari):  dura  8  giorni.  —  Grande  festa  della 
tirata  del  velo  in  onore  della  Madonna  dei  sette  veli  di  Trapani.  Le  feste  durano  dal  13  al  16:  la 
sera  del  15  ha  luogo  una  famosa  illuminazione.  —  Fe.sta  dei  Fersonafigi  a  Monte  S.  Giuliano 
«Trapani),  in  occasione  del  trasporto  della  Madonna  delle  Messi  da  Custonaci  alla  cattedrale 
Sangiulianese.  —  Pellegrinaggio  notturno  in  Bisacquino  (colonia  albanese  di  Sicilia)  al  Sau- 
t'-xpio  della  Madonna  del  Balzo  sul  monte  Triana. 


AGOSTO  1920  ,      ~  Ul  - (34»  Settimana) 

ìrt  Domenica I       >^  Assunzione  di  Maria  Vergine.  È  pia  e.l  unJvorshle  tradizione  fra 
238-139  |i  cristiani,  fin  dai  tempi  più  remoti,  che  dopo  il  suo  transito.  Mari» 

"    SS.  fosse  trasporlatu  «latjli  Angeli  in  cielo. 

Memorandum.  —  Ogyi  novilunio  secondo  l'uso  ecclesiastico.  —  l'esla  civile  le-ale.  In 
mol.i  luoglii  considerano  og^i  come  il  Ferragosto  (vedi  ì»  agosfo'.  --  Natale  di  Civita- 
vtccliia  (ossia  allniver^ario  della  rieditlcazione  della  città,  che  erasia^»  distrutta  dai  Ha- 
ruteni  nell"  »S1»).  —  Festa  alia  Madonna  di  Forno  (Valli  di  Lanzo,  a  m.  ia40  di  altezxai.  — 
l'elle^rinaggio  alla  Madonna  di  Caravaggio.—  Festa  di  SantWgape  a  (Milari.  —  (ìraude  tlera 
ili  bestiame  a  Cantii  in  Biiaiiza:  dura  4  giorni.  —  Festa  a  Piacenza,  col  tradizionale  Marchi- 
uune  pirotecnico.  —  Gran  fiera  a  Cesena,  che  dur.i  sino  alla  tln«»  del  mese.  —  (^ondiida  U 
tiera  di  Fermo  che  ha  termin  •  il  5  settembre  successivo.  —  Fiera  a  Cosenza.  —  Festa  patr. 
dflla  Vergine  Achirotipa,  protettrice  di  Rossano  Calabro.  —  Fiera  a  StrongoH  (piov.  di 
Catanzaro).  -  A  Messina  grandi  feste  col  giro  del  tra.lizionale  Cnuello  e  della  liuni,  —  Festa 
a  Kandazzo  (prov.  di  Catania):  giro  della  tradizionale  /{<irii.  —  A  Sassari  tradizionale  proces- 
sione dei  Ciiiidelieii.  —  Apertura  della  caccia  nel'e  prov.  di  Ancona  (per  i  soli  nnind.  di 
Arcevia,  Fabriano  e  Sassoferrato),  Aquila  (nei  mand.  di  Pescocostanzo  e  Scanno  e  con  le 
reti  vai:aiitii,  Ascoli  (in  parte).  Bergamo,  Brescia,  Cagliari,  Caltan(ssetta,  Cas.rta,  Catania, 
Cremona  (con  reti  fisse),  Grosseto,  Jjivorno.  liiicca.  Macerata  (in  parte),  Mantova  (passeri  o 
stoini  con  reti  portiitili),  .>res-.ina.  Milano  (quaglie  col  fucile,  e  con  reti  fi<se(.  Modena  (lepri 
con  segugi  e  levrieri),  Napoli,  Novara  (zona  di  pianura),  Palermo,  Pai  ma,  Pesaro  (in  parte), 
Pisa,  Haveiina,  lieggio  Kmilia  (alle  pernici;  con  panie),  Boma,  Rovigo,  Salerno,  Siena,  Si- 
racu.sa  (con  le  letii.  Teramo,  Torino  (alle  quaglie  e  al  falco,  nella  zona  non  oltre  1  -lUd'm.), 
Trapani  (col  ludo:  e  con  le  reti,  ai  volatili  di  transito  nell'isola  di  Favignana),  Udine. 
rr  — ' 

IG    Lunedi     1       S.  Rocco,  pellegrino,  nacque  a  Montpellier;  a  20  anni  divise  11  suo 
229-138  I  patrimonio  fra  lo  zio  ed  i  poveri.  Mori  verso  il  13J7. 

Memorandum.  -  Paìlo,  ossia  Cn-riem  tifile  r..nti-<ide,  a  Siena.  —  Oggi  e  domani  fiera  di 
S.  Vito  a  Luzzi  (Co.senza),  nel  fondo  Vivacqua.  —  Apertura  della  caccia  r.elle  prov.  di  Fog- 
gia, Lei'ce  (uccelli  di  passo),  Potenza,  Reggio  Calabria. 


1  /     Martedì  S.  Gioachino,  padre  dellaB.  V.  :\I:iri:i.  -  S.  Mamniete,  martire.  Si 
230-137            segnalò  per  fervore  nella  fede,  e  subì  il  martirio  sotto  .\ureliano,  verso 
■ fa.  ali. 


1J>  Mercoledì;        S.  Eiena,  imperai.,   madre    dell'imperatore   Costantino  il   Grande, 

231-136  ;  ebbe  la  ventura  di  ritrovare  la  Croce  di  Cristo,  stata  sepolta  sul  Cal- 

—  vario  mentre  per  suo  ordine  si  facevano  gli  scavi  per  l'ere/ioue  di  un 

tempio  al  Redentore.  —  S.  Chiara  da  Montefalco,  agostiniana  e  abbades.sa  del  suo  ordine, 

nata  nel  l'J7.'»,  morta  nel  1308  e  canonizzata  da  Leone  XIU  nel  1881. 

Memorandum.  —     Oiunnastico  di  S.  M.  la  Regina  Elena. 

19    Giovedì    i        S.  Donato,  prete,  francese,  mori  verso  la.  535  ed  è  venerato  ad 
232-135           i  Avignoi>e,  dove  si  conservano  le  sue  reli<iuie.  —  S.  Luigi,  vescovo. 
Figlio  di  Carlo  IL  re  di  ì>apuli,  e  nipote  di  S.  Luigi  re  di  Frau«'ia,  ri- 
nuncio ai  diritti  della  corona,  ricevette  gli  ordini  sacri  e  fu  nominato  vescovo  di  Tolosa. 
La  morte  lo  rapi,  a  soli  2:\  anni,  nel  li'dl. 

Memorandum.  —  Anniversario  della  eroica  morte  di  Nazario  Sauro,  da  Oapodistiia,  salito 
^nlle  forche  austriache  a  Pola  (l'Jl»>).  —  Fiera  a  Benevento:  dura  sino  al  27  agosto.  —  Nella 
prov.  di  Sassari  da  oggi  è  vietata  la  caccia  alla  volpe  con  lacci  e  trappole.    - 


•r:-; 


20    \  enerdl  S.  Bernardo,  ab.,  dottore  della  Chiesa,  fond..toie  de' Cistercensi,  e 

233-134  scrittore  di  undte  dotte  opere.  Sprezzati  gli  agi,  entrò  nel  chiostro 

— — di  Cistevcio  e  fondò  l'ordine  che  pre«.e  il  nomo  del  luogo.  Indebolito 

più  dalla  fatica  che  dagli  anni,  morì  nel  1153.  —  S.  Lucio,  senatore,  martire  a  Cipro. 

Memorandum.  —  Anniv.  della  morte  di  S.  S.  Pio  X  (l'.iID.  —  Apertura  della  caccia  nello 
junv.  di   Arezzo,  Chicli,  Firenze,  .Massa,  Piacenza,  S.i'Sari. 

*2  1    Sabato  S.  Giovanna   Francesca  Frémiot   di   Chantal.   Nata  ad  Annecy  in 

234-133  Savoia  nel  ló78  da  notiile  fa m  ..dia  e.  limasta  vedova  a  ventott'annl, 

— _ dispose  della   buona   educazione  (b-i  suoi  quatti  o  tigli,  e  si  ritirò  In 

un  chiostro  da  lei  fondato  per  la  congregazione  delle  monache  della  Visitazione  di  Maria. 
.Mori  d'anni  (;;»,  l'a.  l('.4l.  —  S.  Paterno,  marllre,  festeggiato  a  Fondi. 

Memorandum.  -  J)  P.  Q.  —  J'iera  del  Caroline  a  Nusoo,  In  prov.  di  Avellino.  Dura  3  giorni. 
—  Pagamento  delle  pensioni  gov.  di  2»  cat.  (superiori  a  l^.  500,  ma  non  a  L.  2000  annue». 


AGOSTO  1920  -  98  —  (35«'  Settimana) 

22  DonieniCal        vp  S.  Timoteo,  martire  a  r.oma,  l'anno  .Tl'2  chea.  —  S.  Antonino,  car- 
235-132  iiefief'  de'crisliani,  ])..i  inntiie  «'gli  stesso,  a  Uoinu  (?i,  l'aini..  \<l  - 

S.  Aiidi-ta.  diacuno,  oiuuMto  a  Fie-folc  (secolo  1X(.  —  li.  l'.ernaido  da 

Slena,  fondatore  degli  Olivetani,  morto  l'a.  l^iS. 

Memorandum.  —  Fiera  a  Battajjlia:  dura  tre  giorni.  —  ('o  niiicia  la  lieia  tli  lierganio. 
Dovrebbe  chiudersi  agli  «  di  setienilire,  ma  d"ordinai-i()  si  prolunga  lino  alla  metà  del  me^e. 
—  Festa  campestre  alla  ]\Iacclnn,  dell'Antonini  sull'Appennino  pistoiese,  con  «.'ran  conc.-rso 
di  popolo  dalla  Valdinievole,  da  Pistoia,  ec.  —  Fiera  a  Viceliio  di  Mugello,  importante  per 
il  bestiame.  Dura  qnattro  giorni.  —  Importante  tiera  con  festa  in  onore  di  Al.  SS.  dellt; 
Qra/.ie  a  (ìa'lico  (])rov.  di  Iteggio  Calabria).  Dura  «luatlro  giorni.  —  Festa  di  S.int'Agr  p- 
pina  a  Miueo  con  la  cors  i  ilei  nudi. 

23  Lunedi     j       S.  Filippa   Benlzzl,   apparteneva  all'ordine  del  Serviti,  e  ne  fu  in 
236-131  ;  seguito  anche  generale  (1233-12851.  —  S.  Gii-ia;'o.  o  Quirico,  ve^coso  di 

— — '  Ostia  e  Velletri,  verso  gli  anni  '2'2ii  e  2")'J,  niart.  coi  compagni  .MassiuìO 

jjrete,  Archelao  diacono,  ed  altri. 

Memorandum.  —  Entra  il  Sole  in  Vergine.  —  re<t;i  di  San  Pellegrino  martiie  in  .\Havilla 
Irpina  (Avellino).  Dura  tre  giorni.  —  Apertura  della  ciccia  nella  prov.  di  Padova. 

^ ^. . 

24  Martedì   1       S.  Bartolomeo,  aposL.  fu  evangelizzatore  nelle  Indie,   nell'Arabia 
337_130  {Felice,  nella  Persia,  iieir.\bissinia  e  nell'Armenia,  dove  converti  alla 

" lede  ([uel  ve  e  dodici  i-ittù.  che  provvide  di  zelanti  iiastori.  Snbi  il  mar- 
tirio ad  Albanopoli  verso  l'a.  il.   ---   S.  'roluiiico,  vesc.  di  Nepi  (s:;'C.  l'i). 

Memorandum.  —  A  Carpi  e  a  Pavullo  nel  Frignano  fiera  detta  di  S.  Bartolomeo.  —  Fiera 
a  Caserta:  dura  una  settimana.  —  Fiera  a  Bisceglie.  Dura  3  giorni.  —  Fiera  a  Francavilla  di 
Sicilia:  dura  sino  al  sabato.  —  Apertura  della  caccia  nella  prov.  di  Vt-rona. 

25  Mercoledì!       S.   Luigi  IX,  re  di  Francia,  protettore  dei  Terziari  francescani;  fu 
238-129  il  principale  promotore  della  settima  crociata,  e  mori  di  peste  a  Tu- 

~ nisi,  nell'età  di  4-1  anni,  nell'anno  1270.  —  S.  Oenesio,  mimo,  schernitore 

de* cristiani,  poi  martire  egli  stesso,  a  Roma,  l'anno  280,0  303. 

Memorandum.  —  Apcriura  della  caccia  nella  prov.  di  Como.  —  Festa  nazionale  dell'Uru- 
guay (anniv.  dell' indipendenzat. 


26  Giovedì  S.  Alessandro,  martire,  alfiere  della  legione  Tebea,  subì  il  martirio 
239-128         I  verso  l'anno  288.  È  patrono  della  città  di  Bergamo.  —  Ss.  Oronzio 

e  compagni,  martiri,  patroni  di  Lecce.  —  Ss.  Simplicio  e  compagni,  fe- 
steggiati a  Celano  (Abruzzi).  —  S.  Elia,  benedettino,  vesc.  di  Siracusa,  morto  l'a.  ótìO. 

Memorandum.  —  Grande  fiera  e  lesta  della  Madonna  del  Pozzo  a  Capurso  (prov.  di  Bari): 
dura  sino  al  lunedì.  -  Fiera  di  Hant' Oronzio  a  Lecce,  che  si  rinnova  jjer  tutti  i  lunedi  e 
veneidi  di  settembre. 

i|i ' 

27  Venerdì    1       S.  Giuseppe  da  Calasanzio,  istituì  la  congregazione  de"  chierici  re- 
240_127  golari  delle  Scuole  Pie  fScolopii.  Era  nato  a  Petralca.  in  Aragona,  nel- 

l'a.  1556,  ed  abbracciò  lo  stato  ecclesiastico.  Andò  a  Roma  e  si  diede 

all'istruzione  dei  fanciulli,  e  colà  morì  all'età  di  02  anni,  nel  1C4S.  —  S.  Narno,  primo  vescovo 
di  Bergamo,  sul  principio  del  sec.  IV. 

Memorandum.  —  Fiera  a  Potenza:  dura  tre  giorni.  —  Oggi  pagamento  degli  stipendi  agli 
Impiegati  governativi. 


28    Sabato  S.  Agostino,  vescovo,  dottore  delia  Chiesa.  Niito  a  Tagaste,  in  Nu- 

241_126  I  midia  di  Africa.  Fu  battezzato  da  .\nibrogio,  e  divenuto  vescovo  di 

--^ Ippona  si  mostrò  esempio  di  carità  e  di  abnegazione  pel  suo  gregge. 

IVlorì   il    28  itgosto   del   43(».   e  le  sue  ceneri  riposano  in  ima  magnifica  arca  marmorea  a 
8.  Pietro  in  Ciel  d' Oro  a  Pavia.  —  Ss.  Fortunato,  e  compagni,  patroni  di  Salerno. 

Memorandum.  —  Oggi  plenilunio  secondo  l'uso  ecclesiastico.    —    Fiera   a   Pavia   fino   a 
tutto  il  5  settembre.  —   Apertura  della  caccia  nella  pruv.  di  Vicenza. 


AGQSTQ-SETT.  1920  -  ou  - (36*  Settimana) 

29  Donienical       kP  Decorazione  di  San  Giov.  Battista.  Es^^a  avvenne  por  onmando  dt 
242-125  Erode,  i.ell  ami.i    'if,  deìlèra  v..|-:iie.   _   s.  Sah  iiu,    martire  u  Koiii» 

iset'.  11'.  —  S.  Ad. tifa;  vescovo  di  Metz,  v.mso  la  fine  «lei  sec.  IV. 

Memorandum.  —  (^  L.  P.  —  Fiera  di  euvalll  a  S.  buiiil.u'io  (|.r.>v.  di  Veronal.       Festa  della 
Madonna  di  t'olleverde  al  sno  santuiirio  in   Jlovino   (prov.  ni    Fovtflat.    Dura   .'l    «lornl, 
Fitra  ;i  1. noeta:  dina  Me  {jiorni.  —  Fiera  di  Santa    Ko'^a  a  Falennlti   iprov.  di  Catanzaru). 

\M)  Llllicdi  i  S.  Rosa  da  Lima,  vergine.  Fin  da  ^riovinetta  i'a«ti)f»  la  sna  carne 
243-124  jf'f^"  rii,'orosi  diginni  ed   a<pie  penitenze.  Entro  r|nindi  nella  reiijfione 

di  s.  Dorneniro  e  tanto  ne  tu  osservante,  elip  torno  necessario  frenarla 

neHeci-essivo  «  .seroi/.io  di  questo  riyor.-.  Mori  i  el  lt".17  a  soli  31  anni.  --  S.  Uarsauufriu 
ubale,  i)atrono  di   Driil. 

Memorandum.  —  Grande  pellegrinaggio,  che  dura  cinque  {riorni,  sul  Mont:iltn  di  Aspro- 
monte, diocesi  e  cirondiirio  di  (ìoruce  (prov.  tli  Kej.'gio  ("a'aLr  a  ,  :!l  sai  tuaiio  di  >i.  .ss.  dei 
Holsi.  detto  vol;,':irniente  "  .Madonna  della  Mont:i}<na  .,  in  ricorrenza  dellaniinalc  festa,  che 
L'.ide  il  o  >ellenihie.  —  Fiera  di  Sanf  E^^idio  inv^.so  .Montelusco  (proviiu-ia  di   Avellino'. 


31    Martedì    ;        S.  Ramondo  Nonnato.  Si   itdoperò   pel   risoatto    de<,'li  schiavi,  neU 
244-123  l'ordine   della  Mercede.   ]Mori    nel    1240.  —  S.  Arisiide,   tìlo.solo  nte- 

niese,  autore  di  una  dotta  apolo;;ia  in  diJe  a  della  religione  cristiana. 

Memorandum.  —  Fiera  a  Muro  Lucano  (prov.  di  lotenzai:  dura  due  giorni.  —  Nascifii 
della  PriiKipessa  Maria  Isabella.  Duchessa  di  (ìenova  (isr,:ji.  —  Ap«>rtnra  della  caccia  nella 
pio\.  di  Buri.  —  Chiusura  del'a  ca<'cia  nella  prov.  di  l{e^.gio  Calabria  (<'ou  le  reti  e  le  panie). 

1   Mercoledì   i  S.  Egido,  abate, ,r.ativo  di  Atene.  Fiori  .sul  declinare  del  sec.  VII. 

245-122  1  —  S.  Co-stanzo,  vescovo  d'Aquino.  —  S.  Vittorio,  vesc.  dei  Cenoiuanl. 

Memorandum.  —  Principio  della  s'agione  di  autunno,  .secondo  l'uso  meteorologico.  — 
Onomastico  di  S.  M.  il  He  Vittorio  Emanuele  III.  —  Fiera  a  Lanciano  (provincia  di  Chieti), 
tino  al  15  del  mese.  —  Fiera  di  S.  Antonino  a  Sant'Angelo  dei  I.oml  ardi.  —  .\  Messina  si 
festeggia  l'anniversario  della  prima  rivoluzione  siciliana  contro  i  Borboni  (lt<47).  —  Festa 
di  M.  SS.  della  Catena,  pre^'evole  opera  d'arte  del  1515,  nel  restaurato  e  medieva'e  castello 
di  Mussonieli  (Caltani.s^e;t:l|.  con  due  giorni  di  fiera.  —  Apertura  della  caccia  nella  prov.  di 
Belluno  (gallo  cetrone  e  fagiano  di  monte),  Bergamo  (pernici  ec.  e  camosci  in  montagna; 
lepri).  Bologna  (lepre  con  .segnai  e  levrieri;  storni  con  leti  vaganti),  Brescia  (lepre).  Cagliari 
(cervo,  daino,  muflone),  Campobasso  (colombi  .selvatici),  c'aserta  (uccelli  insettivori),  Catan- 
zaro (i|Uadrupcdi  e  uccelli  di  passo;  quaglie  con  le  reti^  Cremona  (starne  e  lepri,  acquatici 
e  palustri  e  con  le  reti),  Ferrara  (alle  lepri:  e  con  le  reti  vagantii,  Genova.  <ìirgentl  (per- 
nici). Lecce  (quaglie  con  i  lacci).  Macerata  (alle  lepri,  starne  e  p-rnici,  in  parte  della  prov.), 
Mantova  (alle  lepri),  Milano,  Moaena  (storni  con  reti  vaganti),  Novara  (zona  di  montagna), 
Parma  (con  segugi,  passeri  e  storni  con  reti  vaganti);  Pavia,  Perugia  (acquatici;  con  leti  e 
panie),  Porto  Maurizio,  P.ovigo  (alla  lepre,  col  fnci'e;  con  le  reti;  con  le  panie),  Sondrio, 
Torino,  Trapani  (con  le  reiii.  Treviso  (lepre  e  caccia  in  montagna).  Udine  ipernicii,  Vicenza 
(lepri  e  pollame  di  montagna).  —  Chiusura  della  caccia  nella  prov.  di  Sas.saii  (ai  cervi, 
daini,  mufloni  e  caprioli;  <'on  reti  e  jianie).  —  T)a  o;;gi  è  permessa  la  raccolta  delle  ostriche. 
—  A  Firenze  oggi  si  devono  aver  già  riconferma' i  o  disdetti  gli  aftìtti  e  pagate  le  pigioni 
del  semestre  da  novembre  a  maggio. 

, .r- 

2    Giovedì      I        S.  S'efano,  re  d'Ungheria,   apostolo  e   p.idre  del   suo  popolo.   La 
246_121  sua  momor  a  è  tuttora  in  grande  venerazione  in  quel  reame  ch'egli 

• governò  dal  992  al   1038. 

Memorandum.  —  Apertura  della  caccia  nella  prov.  di  Lucca  (lepri  e  s.lvaggina  stanziale). 


3    Venerdì     '       S.  Serafina,  verg.  e  mart,  verso  l'a.  12.').  -  8.  Ausano  Crivelli  veso. 
247-120  «^1   Milano,  ilal  j.M".  al  5(i7.  —  B.  .Alberto  Besozzl,  morto  l'anno  135», 

■ onorato  a  Besozzo  (proviUi-ia  di  Como'. 

Memorandum.  —  Anniversario  della  elezioi  e  (l'.il4)  a  Somn-o  Pontetlce  di  S.  S.  Bene» 
detto  XV  (Giacomo  Della  Chiesa).  —  Festa  di  S.  :Marino,  j  atrono  della  repubblica  nnmnlm». 
-  Fiera  a  Cerignola  iTerra  di  Bari)  tino  al  7  settembre.  —  Festa  della  Madonna  d»-lla 
Montagna  sull'Aspromonte  (vedi  al  30  agosto).  —  Pellegrinaggio  notturno  al  santuario  del 
Monte  Pellegrino  presso  Palermo,  in  onore  di  Santa  Bosalìa. 

^ ^ X 

4*    Sabato       i        S.  Rosa. .a,  verg.,  nobile  palermitana,  morta  nel  lUlC  in  una  grotta 
2.4gt.ll9  jsul  Monte  Pellegrino,  ove  è  veneralo  il  suo  corpo,  scoBerlo  uel  Ifl'ii'i. 

— —  a.  Rosa  da  Viterbo,  verijlne,  morta  l'anno  1*254. 


Memorandum.  -  Fiera  a  Crevalcore  (Boloifiia).  Dura  4  giorni.  -  Pellegrinaggio  a  Viterbo. 


SETTEMBRE  1920  __  loo  -^ (37*  Settimana) 

S  Domenica  1       ►!<  S.  Lorenzo  Giustiniani,  primo  pntriarca  di  Venpzia.  dove  pra  nato 

249-118  ,  "Pi  13«1  :  l't^l  14J4  tu  eletto  {,'enpialp  dei  canonici  regolari  di  S.  (Jiorgio, 

«liiindi  eleviito  da  pa|>a  Jùigciiio  l\   alla  seile  i)airiarcale.  Mori  nel  HSf). 

Memorandum.  —  (g    II,  Q    —  Comincia  la  fiera  di  laigo,  die  ha  termine  il  '.M  settemlire. 

—  Aiieitiira  della  caccia  iieda  i)rov.  rli   l\irnia  (colle  j)aMie)_. 

()  I^linedì  i  S.  Teootis'o,  m.,  vittima  della  persecuzione  di  Decio,  presso  Ales- 
250-117  snndria  dEj;itto,  la.  24!t.  —  S.  Settimio,  vesc.  di  Jesi  (sec.  I  Vt,  martire, 
S.  Zìi  caria,  padre  di  8.  Giovanni  Battista.  —  S,  Frontiniano,  mar- 
tire, patrono  di  Alba  (Piemonte),  —  S,  Consolata,  versine  e  rn.,  venerata  a  l{cg<4in  lùiuìia. 

IVIemorandum.  —  Laho'iy  (laij,  Festa  del  lavoro,  solennità  na/.ion.  agli  Stati  Uniti  d'Ame- 
rica. —    Fai^amcnto    delle  pensioni  govern.    di   prima  cat.  Inon  oltre    le   Mi)   lire  annnei. 

7    Martedì      1       S.  Regina,  vergine,  mart.  r.l  sec.  ìli.  -  S.  Claudio,  abate,  morto 

251-116  l'anno  500  circa   —  S.  Anastasio,  nnirt.,  venerato  ad  Aqnileja  (sec.  IH- 

— IV).  —  S.Giovanni,  benedettino,  vescovo  di  Gnbbio  dal  llti5  al  lluC. 

—  Ad  Aosta,  festa  patronale  di  S.  Grato. 

IVIemorandum.  —  Anniversario  della  cacciata  dei  Francesi  da  Torino  (1700),  Solenne  com- 
memorazione nella  chiosa  di  N.  S.  d-lla  Salute  con  intervento  delle  autorità.  11  giorno 
api)re>so  la  coinmemora/.ione  si  ripete  alla  Basilica  di  Superga,  —  Stasera  a  Firenze  tradi- 
zionale costumanza  delle  rificJDne.  —  A  CastelfiandoUo,  nella  prov.  di  Roma,  per  la  ricor- 
renza di  S.  Sebastiano.  ])ri)cessione  cui  prendono  jiarte  il  cardinale  ve.scovo.  V nnpertitoie 
e  la  rfijitìti  delia  dottrina  cristiana.  —  Fiera  a  Grottat'orrata  (Koniai  die  dura  tre  giornii. 

—  Stanotte  a  Napoli  testa  ti-adizionale  della  Madonna  di  l'iedigroita.  ove  si  cantano  le  nuove 
canzoni  popolar:  dell'anno. 


8  Mercoledì  i       Natività  di  Maria  Vergine.  La  più   antica  e   sicura  memoria  della 
252-115'         jintrodnzione  di  questa  festa  si  ha  nel  sec.  VII.  —  Festa  di  Alalia  Ss. 
Bambina,  celebrala  in  uno  speciale  santuario  a  INIilano.  nella  casa  ma- 
dre delle  Suore  della  Carità.  —  Festa  patronale  della  Madonna  ad  Alzate  (Comoi  con  fiera. 

Memorandum.  —  Festa  abolita  (juanto  al  precetto  ecclesiastico,  dopo  i  motu-projìri  di 
Pio  X  del  2  e  24  luglio  liMl,  Non  è  neppnre  più  festa  civile,  —  Festa  patronale  al  san- 
tuario di  Mondovi,  e  nei  due  giorni  successivi  rinomaci  fiera.  —  A  Nimis  (Udine),  fiera 
nell'ampia  prateria  della  Madonna  delle  Mattonelle,  cui  concorrono  tutti  gli  abitanti  dello 
Prcalpi  Giulie.  —  Peilegrinagj,no  al  Santuario  di  ]\Iontenero  presso  Livorno.  —  Fiera  a  Prato 
di  To.scana:  dnra  qnultio  ;,';(>iiii.  —  Secondo  pellegrinaggio  al  Montevergine  in  7*rovincia  di 
Avellino.  —  Festa  in  'l'anrasi  (jh-ov.  di  Avellino),  con  pi-ocessione  del corpo  del  santo  mar- 
tire Benigno.  —  1'  era  a  Molletta:  dnra  9  giorni.  —  Fieia  della  Madonna  delle  Grazie  a  Ros- 
sano (prov.  di  ('use, /a  :  dura  2  giorni.  —  (ìran  fiera  di  bestiame  a'Paternò.  —  Festa  della 
Natività  a  JNlon reale.  —  Fiera  e  festa  di  Piedigrotta  in  Castronuovo  di  Sicilia, 


9  CiiO'Vedl  I  S,  Claudia,  vergine,  m;irtirizzata  in  Ancira  di  Galizia  con  S.  Teodoto 
253-114  '"Pi  •*'^3-  —  S.Tazio,  eremita,  festeggiato  ad  Aquila  degli  Aliruzzi.  — 
— Ss.  Gorgonio  e  Doroteo,  soldati,  martiri  nella".  .'JO-t. 

Memorandum,  —  In  Toscana  oggi  dicono:  "  Se  piove  per  San  Gorgonio,  tutto  l'ottobre 
è  \\n  demonio  „, 


10  Venerdì  S.  Nicola  da  Tolentino.  Entralo  nell'ordine  agostiniano  a  1.^  anni 
254-113  I  nel  ]2(V1,  giunse  ad  alto  grado  di  santità,  tanto  che  morto  nel  13(i.ì  fu 
beatificato  vent'anni  dopo  da  Giovanni  XXII,  e  canonizzato  da  Euge- 
nio IV  nel  144G.  —  S.  Pietro  Claver.  gesuita  spagnuolo,  consacratosi  alla  redenzione  degli 
schiavi  africani  condotti  in  America,  j)er  il  che  fn  chiamato  l'Apostolo  dei  Negri,  Operò 
innumerevoli  conversioni,  e  consunto  dalle  fatiche  mori  a  Cartagena  nel  1C54, 

Memorandum,  —  Anniversario  della  firma,  del  trattato  di  pace  di  Saint-Germain  en  Lave, 
fra  le  nazioni  Alleate  e  associate  e  l'Austria  tedesca  (1910).  —  Fiera  a  Copertino  (Terra 
d'Utrantoi  fino  alla  domenica  prossima.  —  Pellegrinaggio  al  Santuario  della  Madonna  della 
Consolazinn  !  presso  Reggio  Calabria,  con  veglia  e  caratteristiche  danze  notturne.  Comin- 
ciano le  feste  in  onore  della  S.  Patrona  che  dur^ano  4  giorni,  —  Apertura  della  caccia  nella 
prov,  di  Alessandria 


1  1    Sabato  S,  Diomede,  m,  in  Siria.  —  S.  Valentino,  mari.,  sopolto  nella  basilica 

255-112  fli  S.  Vittore  a  Milano.  —  S,  Spcrandea.   vergine  benedettina,  festeg- 

_ —  giata  a  Cingoli.  —  S,  Emiliano,  vesc.  di  Vercelli,  dal  501  al  520  circa,  — 

S.   Pafnuzio,   discepolo   di  S.  Antonio,  sofferse  per  la  fede,  e  mori  verso  il  335. 

Memorandum.  —  All'albo  municipale  di  ogni  comune  si  pubblica  la  tabella  del  contri- 
buenti per  l'imposta  di  rl<'chezza  mobile.  —  Comincia  il  nuovo  anno  in  Abissinia,  Festa 
solenne  di  dan  Giovauni. 


SETTEMBRE  1920 -  mi    - (38»  Settimana) 

12  Doilienical        »?<  Ss.  Nome  di  Marfa.  Festa  Istituita  da  papa  Innocenzo  XT,  a  cora- 

256-111  I  memorare  la  vittoria  ottenuta  contro  1  turchi  sotto  Vienna  nel  lf..'W. 

_  g  Guido,  sagre-itano  presso  il  santuario  ili  S.  Maria  di  Laken  tBrn- 
xellesì.  Intraprese  il  polleRrlna}j;;io  in  Ter'rasania.  Ritornato  dopo  stttc  anni,  Il  sottodccano 
dt'l  capitolo  di  Auil»>rle«'lit,  suo  paese  nativo,  lo  alln<,'j,'iò  in  propra  fusa,  nò  vole  lasciarlo 
tornare  a  Laken.  Moriva  nel  1011».  —  S.  Silvino,  vcsco\o  di  Ver»>na,  dal  44M  al  HI  eiroa. 

Memo'-andiim.  —  %  L.  N.  —  Festa  alla  Madonna  del  Pilone  (8obl)or«o  di  Torino)  In  ri- 
cordo del  niiraiolo  ivi  avvenuto  nel  1644.  —  Festa  dell' Uiiiono  Federativa  delle  Misericor- 
die, che  ha  luogo  ogni  anno  nella  <-ittà  indic.ita  dal  Capitolo  ;,'oncrale  della  l'n ione  stessa, 
fondata  in  Pistoia.  —  Fiera  a  Viterbo,  che  dura  1.")  jjlorni.  —  A  Loreto  Aprutino  (Teramo) 
liera  nel  canijx)  di  S.  M.  in  Piano.  —  Fesia  della  >[adonna  deirindirizzo  in  Acireale,  con 
fiera.  —  Festa  della  Madonna  delle  Grazie  in  Castclterniini,  con  fiera.  —  Oygi  per  i  Uus.s!  è 
la  testa  di  Sant'Alessandro  Newski. 

13    Lunedi     j        S.    Eulogio,    patriarca    d'Alessandria    d' E;.'itto.    Mori    nel    608.      - 
257-110  |S.  Mauro,  vescovo  di    Piacenza,  dal  ili  al  44'.».   -  S.  Amato  abate  e 

— ^— 'S.  Amato,  vescovo  di  Sion  i0'27).  —  8.  Filippo  di  Alessandria,  pa<lro 
della  vergine  S.  Eugenia. 

Memorandum.  —  Fiera  della  Santa  Croce  a  Lucca,  che  dura  sino  a!  2'.)  settembre.  —  Fiera 
a  tastrogiovanni  i)er  la  lesta  del  SS.  Crocilisso.  —  Jiosc-Asriioiù,  o  capodanno  israelitico. 
Comincia  l'anno  .56SI.  —  l'agameuto  delle  pensioni  governati\e  di  terza  categoria  (supe- 
riori a  L.  'Jooo  annue). 


14-  Martedì  Esaltazione  delia  Croce  di  G.  C.  riportata  solennemente  a  Geru- 

258-109  'salenime  da  Eraclio  in  questo  stesso  jfiorno.  A  Lucca  lesta  patronale. 

—  S.  Crescenzio,  martire,  protettore  di  Siena  tscc.  lll-lVi. 

IMemorandum.  —  Og^ri  novilunio  secondo  l'uso  ecclesiastico.  —  .\  l'eru;:ia  si  festeg;'ia 
l'anniversar.o  dell' in;ires'o  delle  truppe  italiane  (iStiOi.  —  Fiera  di  San  Cipriano  a  Pon- 
tedecimo  ((iein>vai.  —  Festa  della  Madonna  del  P«nite.  patrona  di  Lanciano.  Dura  ti  e  giorni. 
—  Festa  di  .Maria  SS.  della  l,'onsolazione,  patrona  di  Keggio  Calabria.  Proces-ionu  notturna. 


15  Mercoledì!       S.  Caterina  da  Genova,  della  nobile  famiglia  de' Fieschi  (1448-1610). 
259-108  I  —  S.  Niconiede,  martire  (secolo  11).  —  l'rimo  giorno  Utile  lempora  <ti 

"  '  auttiniio. 


Memorandum.  —  Annivor^iario  della  nascita  del  Principe  di  Piemonte,  ereditario  d'Ita- 
lia (19041.  —  Scade  il  terniìne  utile  per  la  pres-entaziono  ai  capi  d'isiiruto  delle  domando 
di  ammissione  alla  sessione  autunnale  degli  esami  di  ammissione,  d' integrazione  e  di  li- 
cenza per  i  ginnasi  e  i  licei.  —  Cominciano  i  corsi  alla  Scuola  Magistrale  Militare  di  Scherma 
in  Koina.  —  Apertura  della  caccia  nella  prov.  di  Bologna  (con  le  reti  fisse  e, con  le  panici. 
Chieti  (con  le  x-eti).  Como  (lepre  e  camoscio),  (ìenova  d-on  reti  fisse  e  panie  ali" alberello), 
Milano  (leprli,  Modena  {roii  reti  fisse  e  panie),  Parma  (con  reti  fissei,  llavenna  (con  reti  va- 
gantii,  IJejjgio  Emilia  (con  reti  fisse),  Salerno  (ai  colombi  con  reti  fisse'.  —  Chiusura  della 
caccia  nelle  prov.  di  Aquila  (con  reti  vaganti),  Modena  ilepri  con  segugi  e  levrieri).  — 
l'riiuipio  del  nuovo  anno  per  i  mussulmani  (138'.»).  —  Festa  nazionali!  nelle  repubbliche 
di  Costa-llica,  Guatemala,  Honduras.  Nicaragua  (giorno  dell'indipendenza). 

Iti    dio  vedi  S.  Cipriano,  dottore  delia  Ch'esa.   martire.   Vescovo  di  (Cartagine, 

260-107  I  martirizzato  l'anuo  25JS.  —  Ss.  Marciano  e  Giovanni,  festeggiati  a  Ci- 

— ~  '■ — ^vita  Castellana.  —  Ss.  Lucia  e  Geminiano,  martiri  a  lloma,  venerati 

a  Lucca  (secolo  IIl-IVi. 

Memorandum.  —  Festa  nazionale  del  Messico  (anniv.  della  proclam.  dell' Indip.  I8IO1. 

1  7    Venerdì    I       Le  stimmate  di  S.  Francesco  d'Assisi,  in  ricci  do  del  prodigio  avve- 
261-lOB  '  mito  al  Santo  ineiitio  si  tio\ava  in  d'jvoto  raccoglimento  sul  monte 

-— della  Verna.  —  S.  Colomba,  da  Cordova,  vorg.,  m.irt.  de' Mori,  l'a.  634. 

-    Sri'inul.ì  i/iirnn  i/etle  lempora. 

Memorandum.  —  Pellegrinaggio  al  monte  dell'Alveriiia  presso  Firenze  e  visita  al  Sacro 
Speco,  (love  accadde  il  prodigio. 


1  ^>    Sabato     i       S.  Giuseppe  da  Copertino,  nato  l'anno  ic.o»,  morto  ad  O-imo  l'a.lfi»;:*. 
262-105  !  La  .sua  umilia  ed  esattezza  iieWadempiere  i  bas>.i  uitizi^  gli  procaccia- 

rono  tale  venerazione  che   tu  ordinato  sacerdote.      -   Ss.  Co.stanzo  « 

compagni,  martiri,  tebei,  circa  l'a.  Ibi,  tcstcj,giali  a  Drouero  (Cuneoj.  —   Tn-^o yionto  delle 

ttmp'i'd. 

Memorandum.  —  Festa  uaziouale  del  cUilt  (aiiuiv.  della  proulam.  dell'indip.  1570). 


SETTEMBRE  1920  -  102  -  ^      (39^  Settimana) 

10  Domenica]       >^  1  sette  Dolori  di  Maria  Vergine.  -  S.  Gennaro,  vescovo,  martire. 
263-104  patrono  di  Napoli,  e  vescovo  di   BeneviMito,  martirizzato  durante  la 
~  persecuzione  di  Massimiano  e  Diocleziano  la.  ;j  jù.  —  Ss.  lesto  e  De- 
siderio, for^e  del  t-mpo  di  8.  (je.iuaro,  onorati  a  iJenevento. 

IMemorandum.  —  Da  oggi  fino  al  26  set:eial»ie,  si  rinnova  in  Napoli  ogni  giorno  il  mi- 
racolo della  liqnet'az.oiie  del  san^juc  <li  S.  (Gennaro,  rellegrinaggio  a  Pozzuoli,  teatro  del 
martirio  del  Santo.  —  Festa  del  Carro,  in  oimre  di  M.  SS.  Addolorata,  che  si  venera  nella 
chiesa  di  S.  Sebastiano  in  Mirabello  Ile. ano  iprov.  di  Avellino).  —  In  Svizzera  digiuno  fede- 
rale, ossia  g;oino  di  r.poso  e  di  preghiera. 


20    Lunedi  S.  Eustachio,  so!d.,  m.  —  S.  Candida,  vergine  e  martire,  cartaginese 
264-103            (src.  II.  V),  festegi.'iata  a  Yentotene  (Pozzuoli).  —  S.Agapito,  papa  dal 
535  al  536,  —  S.  Glicerio,  vescovo  di  Milano  dal  436  al  43d.  —  S.  Fau- 
sta vergine,  uccisa  a  Cizico  nella  Propontide  sotto  l'imperatore  Massimiano. 

l\flemorandum.—  J)  P.  Q.  —  Cinquantesimo  anniversario  della  caduta  del  potere  temporale 
e  della  unione"  di  l{oma  all'Italia.  (irandi.tc--tegg;amenti  a  Itoma.  —  Festa  civile  legale  in 
tntto  il  liegiio.  Sono  chiuse  le  Biblioteche,  le  (ìallerie,  i  Musei.  —  Festa  campestre  carat- 
teristica alla  ÌMadonna  della  Rocca  a  Taormina.  —  Apertura  della  caccia  ai  passeri  e  storni, 
con  reti  vaganti,  in  prov.  di  lleggio  Einiia. 

21    Martedì  S.  (Matteo  apostolo  ed  evangelista.  Da  pubblicano   chiamato  a  se- 

365-102  guire  G.  C,  credesi  morisse  ma; tire  in  Etiopia.  —.S.Giona,  profeta, 

sepolto  in  Geth  nella  terra   di  Saar.    —    S.   Ifigenia,   vergine   etiope, 

convertita  da  S.  Matteo  apostolo. 

IMemorandum.  —  Fiera  ad  E?te.  Dura  otto  giorni.  —  Fiera  a  Frascati.  —  Fiera  di  San 
Matteo  a  Salerno,  ricca  di  cavalli  e  bestiame.  —  In  Toscana  si  dice:  "A  San  Matte,  l'uc- 
cellatore salta  in  pie.  „ 

22  Mercoledì!        S.  Maurizio,  soldato,  mart.   Capo  della  legione  tebea,  martirizzato 
266-101  l'anno  287  unitamente  ai  suoi  compagni.  —  A  Jesi  festa  patronale  di 

S.  Settimio  (vedi  6  settembre).  —  Ss.  Digna  ed  Emerita,  sorelle  martiri 

a  Roma  verso  gli  anni  254-2()0.  —  S.  Tomaso  da  Villauova,  arciv.  di  Valencia,  in  Ispagna, 
nato  l'a.  1488,  morto  Ta.  1555. 

Memorandum.  —  Principio  dell'anno  secondo  il  Calendario  repubblicano  francese.  Oggi, 
primo  Vendemmiale,  comincia  l'a.  128o.  —  Pagamento  delle  pensioni  governative  di  seconda 
categoria  (superiori  a  L.  500,  ma  non  a  L.  2000  annue).  —  CItipur,  ossia  giorno  dell'espia- 
zione per  gli  Israeliti. 

23    Giovedì   i       S.  Uno,    papa,    martire.    Fu  l'immediato  successore   di  S.  Pietro 
267_j_00  'sulla  c.ittedra  i)o;it.itìcia,  nel  67  (o  76?).  Dettò  savie   leggi,   miintenne 

jj^  disciplina  ecclesisistica,  e  chiude  la  vita  col  martirio  per  ordine  di 

Saturnino,  come  è  ricordato  anche   dall'Alighieii  (l'ur.  XXVII,  41).  —  S.  Tecla,  venerata 
come  la  prima  martire  tra  le  vergini  (sec.  I). 

Memorandum.  —  Entra  il  Sole  in  Libra,  e  comincia  l'Autunno  astronomico.  —  Equinozio 
d'aututnu).  —  Oggi  il  giorno  e  la  notte  solare  sono  di  uguale  durata.  —  Anniversario 
della  morte  di  Frane.  Domenico  Guerrazzi  (1873).  Commemorazicme  "a  Livorno  per  cura 
delle  Società  democratiche.  —  Ap?rtui-a  della  caccia  nella  prov.  di  Venezia. 


24^   Venerdì  !       La  B.  vergine  della  Mercede.  —  S.  Gerardo,  vescovo,  martire.  No- 
268-99  \\ì\\e  veneto,  entrò  nell'ordine  benedettino,  e  divenne  l'apostolo  del- 

l'Ungheria e  vesco\o  di  Casnad.  Per  oi'dine  del  re,  fu   lapidato   l'a. 


1046.  —  S.  Terenzio,  mart.,  circa  gli  anni  244-24'J,  patrono   di  Pesaro.  —  S.  Cleto,  confes- 
sore, venerato  a  Tivoli. 


25    Sabato     1       S.  Firmino,  nativo  di  Pamplona,  che  predicò  la  fede  in  Alvernia 
2gg_P3  e  fu  primo  vescovo  di  Amiens  ove  morì  martire  nel  287.  —  S.  Paoi- 

fico  da  San  Severino,  dell'ordine  dei  Minori  osservanti,  morto  nel  1721 

e  canonizzato  da  Gregorio  XVI.  —  S.  Anatalone,  primo  \  esc.  di  Milano  dal  51  al  64,  o  dal 
bS  al  61  secondo  il  Sassi. 

Memorandum.  —  Termine  per  presentare  1"  domande  di  ammissione  ali  esame  di  ma- 
turità nella  sessione  autunnale  per  parte  uu.  Ovindidati  provenienti  da  scuola  privata  o 
paterna, 


SETT.-QTTOBRE  1920       -   103    -     (40*  Settimana) 

26  Domenica I       »-T«  S.  Guerino.  monaco  di  dn-voy  in  Sassonia;  fl..n  nel  secolo  IX.  - 
270-97  S.  Vigilio,  vescovo  <li  Jiii'.soia,  tia";,'U  anni  <S0  o  5l(;  cirva.   —  S.  <ìln- 

vaiini  Uldraio.  d:i  M(>iJ;i,  fondatore  «lell'ordine  df;,'li  Umiliati,  morto 
l'anno  ll.">'.i.  —  I  Ss.  Oipi-iano  e  (ìiustina,  martiri  a  Nioomodla. 

Memorandum.  —  Fiora  a  Vij,'noIa.  —  Fionu  ad  Isornla.  Dura  tro  j,Moi"'-  —  Fiera  e  To- 
sta dell' Addolorata  in  Miraliella  Belano  (jìrov.  di  Avellino).  Il  saltato  snecessivo  trasporto 
del  cario  in  jiaose.   —   l'iera  di  S.  Antonio  a  Spezzano  Allume^e  iprov.   di    Cosenza). 

;•  '       ■ .  ij-'j 

27    Lunedi  Ss.  Eupreplo.  Cosma  e  Damiano,  mm.  r».  30:j.  -  S.  Adolfo,  martire^ 

W271-96  ,  <l  l  sec.  IV. —   Festa  intronale  di  S.  Veroniea  a  Bliias»oo. 

Memorandum.  —  Fiera  dei  Ss.  Cosma  o  Damiano,  a  Secondi^'liano,  presso  Napoli:  dura 
sino  al  l»  ottobre.  —  Ogyi  plenilunio  secondo  l'nso  ecclesiastico.  —  Frimo  giorno  di 
Sucot  o  Festa  delle  capanno,  per  gl'israeliti.  —  Oggi  pagamento  dogli  stipendi  ayli  iinple- 
patl  {governativi. 

2$    Alartedì    |        S.  Venceslao.  re  di  Boemia,  si  adoperò  nel  difTondeie  la  religione 
272-95  cristiana  Ira  i  >iioi  sudditi.  Fu  ucciso  a  tradimento  dal  fratello  Boleslao, 

il  -'JS  settembre  931».  —  S.»  Eustochio,  ttglia  di  S.  l'aola  e  discepola  di 
S.  Gerolamo,  morta  l'anno  410. 

Vcmorandum.  -  ($)  L.  P.  -  Fiera  detta  di  San  Michele  in  Controne  (Salerno).  -  Se- 
cando giorno  di  Sucrol,  o  Festa  dello  capanno.  * 


29  Mercoledì'       S.  Michele,  arcangelo.  Oggi  si  festeg-ia  la  dedic.lzione  di  un  tem- 
273-94  pio  eretto  in  suo  onore  sul  monte  Gargano. 

Memorandum.  —  Anniv.  della  liberazione  di  .\neoni  (isCOt,  feste;,'j,'iato  in  quella  città.  — 
Fiora  di  San  rMielnle  a  Tirano  in  Valtellina.  —  Fiera  di  cavalli  a  S.  Bonifacio  (prov.  di  Ve- 
ronal. Dura  diie  g  orni.  —  Festa  dell'Arcangelo  San  Michele  con  fìera  a  Coronata  di  Corni- 
gliano  (Genova).  —  Famosa  fiera  di  nci'«'l'i  a  MontopoU  nel  Valdnrno  inferiore.  —  Fiera 
dì  .S.  .\mato  a  Nnsco  in  provincia  di  Avellino.  Dura  duo  giorni.  —  Pellegrinaggio  al  Monte 
Gargano.  —  Fieia  a  Caltanissetta  per  la  festa  del  i)atrono  S.  Michele.  -  Og^l  a  Milano, 
in  molte  altro  città  della  Lombardia  e  uelle  Ilomagne  scadono  gli  affitti  annui  delle  case 
e  si  faimo  i  traslochi. 
i— iU, 

30    Giovedì     i        S.  Gerolamo,  dottore.  Uno  de'  più  grandi   dottori  della  Chie>a  la- 
274-93            I  tina,  mori  nonagenario  a  Betlemme,  l'a.  420.  —   S.  Amato,  primo  ve- 
■ scovo  di  Nusco  dal  91)7. 


Memorandum.  —  Chiusura  d.  ila  caccia  nella  prov.  di  Boloj^na  (alla  lepre  con  segugi  e 
lovriorii,  Ciitanziiro  mccelli  di  passo;  <iiia;,'lie  con  retii,  Lecce  (quaglie  con  i  lacci),  Parma 
(con  sogn;.'i),  Itovigo  (lepri  con  soj.'ngi),  Siracusa  (con  le  reti). 


1    Venerdì  S.  Remigio,  vescovo.  Fin  dall'adolescenza  fece  tali  progressi  nelle 

275-92  lettere  elio  In  eletto,  sebben  giovane,  vescovo  di  lleims.  SI  rese  cele- 

bre  por  la  convorsioue  di  Clodoveo,  re  del  Franchi,  e  della  nazione 

francese  al  cristianesimo.  Mori  nel  53^. 

Memorandum.  -  ('omineia  la  sessione,  autunnale  di  esami  nei  Ginnasi  e  Licei.  —  Ogcl  di 
regola  si  aprono  le  Scuole  element.  —  Da  oggi  al  ;U  marzo  it  Javoro  notturno,  agli  efl'ctrl 
della  legge  sul  lavoro  dello  donne  e  del  fanciulli,  è  intoso  frale  ore  20  e  le  0.  —  Apertura 
della  caccia  nella  prov.  di  Bari  (ai  colombacci),  Belluno  (con  i  lacci),  Cuneo  (in  collina  e 
montagna).  Lecce  (tordi  con  i  lacci),  Mantova  (alle  lepri  con  segugi  e  levrieri:  con  reti  por- 
tatili). Milano  (con  reti  vaganti),  Modena  (e.  s.),  Novara  (beccaccini  alle  tese),  Parma  Xeon 
le  n>ti  vacanti).  Pavia  (e.  s.).  Pesai  o  (coturnici  e  pernici  rossej,  Piacenza  (rondini,  rondoni 
e  ba'estruccii,  Pisa  (cinghialei.  Porto  Maurizio  (con  panie  e  gabbie  di  pettirossi),  Ke;;gio 
Kmilia  (con  le  reti  Ta;.'anti),  lloma  (con  le  panie),  Salerno  (con  lo  reti  e  le  paide),  Venezia 
(uccelli  pallisti  i  e  ac-piaticii.  —  Oggi  è  permessa  la  caccia  allo  rondini,  rondoni  e  balo- 
strncci  in  i)rov.  di  Bologna,  Ferrara,  Firenze.  Forlì,  Grosseto,  Livorno.  Lucca  (tutfil  mese), 
Mantova  (anche  ai  colombacci  e  colombi  selvatici),  Pisa,  Ravenna,  Peggio  Kmilia,  Slona.  — 
F.nisco  la  sta;:  io  no  delia  pesca  del  corallo.  Da  oggi  tino  a  tutto  aprile  è  anche  vietata  la  pesca 
delle  vongole  o  aiselle  nel  golfo  di  Napoli.  —  Oggi  a  Torino  si  pagano  gli  affitti  sentcstrall. 

'. -t: 

2    Sabato       '        l  ss.  Angeli  Custodi.  Festa  istituita  d»  Paolo  V,  ed  estesa  a  tuHa 
27H-01  il'  Cliioa  «la  demento  .\.  l'anno  1670. 

Memorandum.    —  Boma  festeggia  l'anniversario  del  plebiscito  in  favore  dell'unione  al 

i:..  M,M  -l'Italia  (lò70).  —  Fiera  ad  Oueglia. 


OTTOBRE  1920  _  104  —  (41*  Settimana) 

3  Doilienictl  I       >I^  ll  ss.  Rosario  di  Maria  Vergine  SS.  Ffsta  istituiia  da  Giego- 
S77-90  TÌo  XIII,  il  coiiiiiieiiiorazione  della  \  itlnria  di  Leiìaiilo  riportata  coiifro 

" ' i  Turchi  nell'ottubre  del  1571.  leeone  Xlil  nel  l.S8.>  presciissc  per  tutta 

la  Chiesa  la  prjitloa  del  Rosario  durante  il  mese  di  oilohre.  —  S.  Calimero,  vescovo  e  mar- 
tire. Blorto  111  Milano  sotto  Comrnodo,  verso  l'a.  l'Jl  (Vedi  anche  ai  luglio).—  S.  Gerardo, 
abate  di  Bruyne.   —  S.  Candido,  martire  a  llouia. 

Memorandum, -- Jn  S.  (ìiorg  o  a  Cremano,  presso  Napoli,  festa  della  Madonna  del  Buon 
Consiglio.  —   Og^i  per  i  protestanti  tcdeselii  ò  la  Emtt'fcst  (festa  delle  mess:j. 


4    Lunedi  S.  Francesco  d'Assisi,  fondat.deir  ordine  francescano  e  de" terziari, 

378-89  patrono  d^lla  sua  città  natah\  Compose  cantici  religioni,  ubando  tra  i 

primi  della  lingua  italiana.  K  sommamenic  lodato  dall'Alighieri.  Visse 

dal  1182  al  1226.  —  S.  l'etronio,  vesc.   di   Bologna  dal  430  al  45U,  patrono  di  questa  città. 

Memorandum.  —  A  l'Mesole,  fiera  di  San  rratcì-sco:  dura  'A  giorni.  -  Festa  e  lìera  a  Bran- 
cavilla  ((,'atania)  i)er  San  Placido,  patrono  del  luogo.  —  Apertura  della  eaccia  ai  tordi  coi 
lacci  nella  prov.  di  Bari. 


5    Martedì  S.  Placido  martire,  abate  di  un  monastero  bonedrtlino   in  Sicilia, 

S79-88  ucciso  da  barbari  pirati  Yers(^  il  541.  —  y.  Alarcollino.  vescovo  di  Ila- 

~  venna,    dal   232    al    283.    —  8.  Galla,  vedova,  del  tempo  di  Teodor.eo 

(■157-525),  —   S,  Renato,  vescovo  di  Sorrento  verso  gli  anni  424-450. 

Memorandum.  —  ^  U.  Q.  —  Apertura  della  caccia  nelle  prov.  di  Alessandria  (con  se- 
gugi e  levrieji),  Cagliari  (acquatici,  beccacce,  ec). 


\ 


. ^-j^ 

6  Mercoledì  1       S.  Brunone.  abate,  di  Colonia,  fondatore  del  nuovo  ordine  dei  Cer- 
380-87  tosini.  Di  nobile  famiglia,  dopo  aver  studiato  in  patria  si  portò  in  Fran- 

cia e  nelle  celebri  scuole  di  Keims  si  addottorò  in  filosofia  e  teologia. 


j\Iori  santamente  nella  Certosa  di  Squillace  nel  1101,  e  fu  canonizzato  da  Leone  X  nel  1514, 
S.  IMagno,  vescovo  di  Oderzo,  verso  l'anno  (540.  —  S.  Probo,  vescovo  e  martire,  onorato  a 
Gaeta.  —  S.Francesca  delle  Cinque  Piaghe,  terziaria  degli  Alcantavini  scalzi,  di  Napoli,  ca- 
nonizzata da  Pio  IX.  -   S,  Adelgiso,  vescovo  di  Novara  dall' 835  all'SGO. 

Memorandum.  —  Pagamento  delle  pensioni  governative  di  prima  categoria  (non  oltre  le 
500  lire  annue). 

— — — -^i. 

I     GrlOVedl  S.  Brigida,  matrona,  principessa  di  Svez  a,  moglie  ad  Ulfone;  riti- 

S81-86  rossi  per  tempo   in  un  monastero,  dove  è  lama  avesse  frequenti  vi- 

sioni  celesti.   Morì  nell'anno  1473.   —  S.  Giustina   da  Padova,   verg., 
mart.  (sec.  1?).  —  I  SS,  Sergio  e  Bacco,  martiri  in  Siria  sotto  Massimiano. 

rr 

8   Venerdì  S., Reparata,  vergine,  martire,  circa  l'a.  250,   onoiata  nella  diocesi 

283-85  j  di  Aiaccio  (Corsica),  e  a  Firenze.  —  8.  Pelagia,,  commediante  in  An- 

~  tiochia.  Trovandosi   un    giorno    ad    una   predica  del  vescovo   Nonno, 

ftx  tocca  dalle  sue  parole  e  pianse.  Si  gettò  a' piedi  di  lui.  dicendo  di  voler  riparare  alle  sue 
colpe,  quindi  vendute  robe  e  gioie,  distribuì  il  denaro  ai  poveri  e  dopo  fervente  espiazione, 
ottenne  il  battesimo.  Pre<e  il  velo  delle  religiose,  e  terminò  i  suoi  giorni  in  una  grotta  del 
monte  Oliveto.  —  S.  Simeone,  il  venerando  vegliardo  che  nella  Pre<enta/.ione  di  Gesù  al 
'J'empio  tenne  tra  le  sue  bx*accia  il  Divino  Fanciullo,  profetando  la  sua  futura  grandezza. 

Memorandum.  —  in  Toscana  oggi  .si  dice:  **  A  Santa  Eeparata  ogni   oliva  inoliata  „. 

9    Sabato  S.  Dionigi  Areopagita,  vescovo  di  Atene,  poi  apostolo  di  Lutezia  (Pa- 

383-84  'rigi),  ove  credesi  morisse  martire  nella  s<;oonda  persecuzione,  l'anno 

0(ì.  —  S.  Donnino,  martire,  patrono  di  Borgo  San  Donnino  (secolo  III- 

IV).  —  S,  Diodato,  abate  di  Montccassino,  morto  l'anno  834. 

Memorandum.   —  Fiera  à  (.Castelfranco  nell'Emilia.    —    Festa  nazionale  della   l'epubblica 
dell'Equatore  Uadipeudenza  di  Guayaquil). 


OTTOBRE  1920 -  io5  — (42*  Settimana) 

10  Donieilical     v:^  S.  Francesco  Borgia,  duca  di  Gnnd  «.  r  masto  v(  dovo.  fn  d:»  S.  Iena- 

384-83  U>'>  ascritto  a'ia  sua  Coiuitiiiriiia.  ed  oidiiiato  .saorrdoio  a  Uouia.  Velina 

'più   lardi  cromi»  ;,'t;jierale  dei  (ìesuiti,  o  inori  nel  1572.'—  S.  Cerbi),  o 

Cerboiiio,  vino,  di  Mas^a  Marittima  lPopul6iiia\  morto  l'a.  ò73  (Ban  uio'. 

Memorandum.  —  Gr<i,i<i  Prir  d'Au'mn  e,  a  rariyl. 
J. ^ 

11    Lunedì      I        S.  Firmino,  vescovo  dT/.òs,  morto  la.  5.^3.  —  8.  Plaoidia,  vergine, 
385-82  niorta  verso  l'a.  -ICiO,  onorata  a  Verona.  —  S.  Lui^i  di  lJ«»rtraiidM,  da 

^Valenza  in  Ispa;;iia,   domenicano  (15a0-l&80j.  —  b.  Eut'redo,  uiartira 

presso  Alba,  onorato  anche  a  Cherasco. 

Memorandum.  —  Anniversario  dello  sbarco  delle  truppe  italiane  a  Tripoli  (lUll).  —  Scada 
la  quinta  rata  bimestrale  delle  imposto  dirotte  erariali  e  sovrimpo>te  coni,  e  prov.  Non  pa- 
gando entro  gli  »   giorni   suoc.  alla  scadeii/.a,  il  contribuente  incorre  nella  multa  del  i",^ 

12    Martedì    I        S.  Serafino  da  Montegranaro.  Mori  settantacinquenne,  l'anno  1004. 
386-81  —  S.  PulcluMia,  imperatrice:  .{a'J-ló.J  (Mlu'iie:  10  sett.i.    -  S.  Edistio, 
'mart.  (scc.  IIl-IV),   ricordato   a   Ravenna.  —  S.  OpUio,  diacono,  con- 
fessore, onorato   a   Piacenza:   tìoii   verso   l'a.  4iO  (Fcrrario).   i 

Memorandum.  —  #  L.  N.  —  Fiora  di  S.  Serafino  iiiMontegranaro  (Marche).  —  .\nniver- 
sario  della  scoperta  dell' .America  per  opera  di  Cristoforo  Colombo  (HlCii,  feste;.'t;iato  in 
Spagna  e  in  molte  parti  dell'America  Latina,  specialmente  in  quella  Centrale,  nell'Argen- 
tina e  anche  in  vari  stati  dell'Unione  nordamericana. 

-y      , 

13   McrCOledìi        S.Edoardo,  re  d' In;;hilterra.   salì    al    trono    ancor   giovinetto,    ma 
38'7-80  j  la  iiiairi;.'na  di  lui  Elt'rida  si  ora  oi)po>ta  a  codesta  eiezione,  od  aveva 

tentato  oj,'iii    via   i)ercliè    fosse   cUtlo   il   principe   Etclredo.   Uiiiscito 


vano  ogni    tentativo,   essa   dopo   tre    anni   di    re^'uo   lo   fece   pugnalavo  da  un  suo  dorae- 
siico  (10<>f.)  mentre  trovavasi  a  caccia.  —  S.  Chelidonia,  vergine,  morta  l'a.  115-». 

Memorandum.  —  Oggi  novilunio  secondo  l' uso  ecclesiastico.  —  Pagamento  delle  pen- 
sioni govcniati\«  di  terza  categ>>ria  (superiori  a  L. '2000  aiinuei. 

1 TÌi 

14?   Giovedì    j        S.Callisto  l.  papa.  mart.  Si  attribuisco  a  Callisto  la  erezione  della 
288-79  chiesa  dedicata  alla  Madonna  in  Trastevere  ed  il  cimitero  sulla  via 

"Appia.  Istituì  puro  il  digiuno  delle   tempora,   e   benché    la   religione 

cristiana  fosse  allora  tollerata,  pure  vi  furono  martiri.  Lo  stesso  Callisto  fu  decapitato  sotto 
Eliogabalo  uel  '221.  —  S.  Fortunato,  vescovo  di  Todi,  circa  dal  528  al  512. 

15  Venerdì    j       S.  Teresa,  vergine.   Nacque  ad  Avila  la    lòI.VFu  la  riformatrlce 
289-78  ;  dell'ordino  de' Carmelitani  Scalzi.  Scrisse  opert  iscetiche  di  alto  valore, 

'fu  una  vera  martire  di  penitenza,  e  mori  nel  1!  b2    —  S.  Uuggcro,  vesc. 

di  Canne  (sulla  fine  del  sec.  V?K  venerato  a  Barletta. 

Memorandum.  —  Chiusura  delle  is<-nzioiii  alle  scuole  elc«nrnta' .  comunali.  —  Scade  il 
termine  utile  per  presentare  le  domande  di  ammissione  ai  Co'icgi  Militari  di  Napoli  e 
di  Roma.  —  All'albo  municipale  di  ciascun  comune  si  publ)llc?  la  liata  dei  giurati,  «•ompl- 
lata  dalla  Giunta  mandamentale.  —  Apertura  doihi  caccia  nella  prov.  di  Cosenza  (con  la 
panie  e  i  lacciuoli),  (irosseto  (cinghiali  e  capriolii,  Pavia  llepril.  Piacenza  (acquatici  a  po.^;o 
fisso),  S  ena  tcin-hiali  e  caprioli).  Torino  Mepri  coiisrgugi  e  levrieri).  Udine  (con  la  spin- 
garda). —  Oggi  nelle  prov.  di  Arezzo  è  pormes^a  la  caccia  alle  rondini,  rondoid  e  bale- 
strucci. -  Chiusura  della  caccia  nelle  prov.  di  Mantova  (alle  lepri  con  levr.eri  e  seguirli, 
Sassari  (lepri  e  pernicij.  —  Da  oggi  sino  al  15  gennaio  sono  vietati  la  pesca  e  il  coinmeioio 
delle  trote,  dei  carpioni  e  delle  bottatrici. 

16    Sabato     1        S.  Gallo,  abate,  detto  ra[io9tolo  delia  SviZ7,era.  mori  a  novantacin- 

390-77  QUe  anni,  nel  ()4«.  Era  nato  in    Irlanda  dopo  la  metà  del    sec.  VI    e 

fu  tra  i  dodici  che  .seguirono  S.  Colombano  in  Inghiltena.  Uicupciata 

la   sanità   sul    la^'o   di   Costanza,  vi  eresse  alcune  celle,  origine  do|  monastoio  benedettino 

unto  sotto  il  nome  di  8.  Gallo.  -  B.  Vittore  IH,  papa,  succ  noi  10X7  di  K.  Gregorio  VII 

Memorandum.  —  Comincia  l'anno   .scolastico   universitario.   Comincia   pure   la  seconda 

sessione    degli  esami  speciali  (che    in    qual.  he  università   maggiore   può   essere  anticipata 

al  1»  ottobrei,  ma  le  lozioni  principiano  di  solito  molto  più  tardi.  -  Ogjfi   ootuiuoiauo   la 

leaioui  nelle  scuole  secondarie  classiche  e  lecoicbe  del  lleguo. 


OTTOBRE  1920 -     iqg    - (43^  Settimana) 

17  Domenica!        vp  S.  Edvige,  matrona,  donna  d'illusti-o  lij;ni(m'ic).  T.e  sue  entnitn 
391-76  venivaiiu  i-unsumato    noi    soccorrerò   yli   iiilclici,    o   riuias  a  vedova, 
_^  ^.gg(_j   l'abito   fra   le  relitjio.sc  di  Frebiiitz.  Morì  nel    l'il.J.  —  S.  Mar- 
gherita Maria  Alacoque,  zelatrice  della  divozior.e  al  S.  Cuore  di  Gesù  UG15-l(i'J0). 

Memorandum.  —  Apertura  della  caccia  nella  prov.  di  Cuneo  (alle  lepri  coti  segugi  e  c:uil 
da  corsa I. 


18    I^llliedl     !       S.  Luca,  evangelista,  discepolo  e   si'gretario  di  S.  Paolo,  'scrisse  il 
392-75  !  terzo  Vangelo  ciitioiiico,  o  gli  A  li  de(//i  a/ios  ulì.  Si  credo  niori.s-sc  niar- 

—     (ire   a   Patrasso  l'anno  86.  —  S.  Giuliano  Saba,  anacoreta.  —  S.  Mo- 

none,  anacoreta  del  VII  sec.  —  S.  (ìiusto,  martire  a  Beauvals.  —  S.  Paolo  deila  Croce,  fon- 
datore dell'Ordine  dei  Pàssionisti,  na!o  ad  Ovada  nel  IG'Ji,  morto  nel  177:). 

Memorandum.  —  Famosa  fiera  dell' Impruneta,  presso  Firenze:  dura  sino  al  mercoledì. 


19  Martedì  S.  Pietro  d'Alcantara,  uno  dei  più  illustri  santi  dell'lberia:  fu  me 

393-74  naco  fraiueseano,   ed  a  soli  'JO  anni  destinato  supcriore  di  Ba.lacos, 

— esercitò  il  suo  ufficio  in  modo  da  attirarsi  l'universale  ammirazione. 

Morì  a  03  anni  nel  15«2.  —  S.  Massimo,  diacono,  patrono  d'Aquila  degli  Abrnzzi,  martire 
verso  l'a.  '250.  —  Ss.  Procolo  e  Nicea,  martiri,  rammentali  a  Pozzuoli.  —  S.  Eusterio  o 
Asterio,  vesc.  di  Salerno  dal  535  al  5:j',). 


20  Mercoledì         S.  Giovanni  Canzio  o  da  Kent.  polacco,  nato  verso   il  1403,  morto 
SQ^.'J'S  nel  1473  e  canonizz.ito  da  Clemente  XIII  nel  J767.  —  S.  Irene,  vorg.  e 

martire  in  Portogallo.  —  S.  Ca[)rasio,  martire  ad  Agen  nelle  (ìallie.  - 

S.  Massimo,  levita  e  martire  presso  Aquila  negli  Abruzzi.  —  S.  Arleuiio,  uttìcialo  della  corte 
di  Costantino,  decapitato  ad  Antiochia  sotto  «•iuliano  l'Apostata,  al  quale  aveva  iimj»rove- 
rato  le  sue  crudeltà  contro  i  cristiani.  —  Ss.  Mai  ta  e  Saula,  martiri  con  molle  altre  vergini 
a  Colonia.  —  S.  Feliciano,  vescovo  di  Miiido. 


Memorandum.  —  3  P.  Q.  —  Fiera  a  Itovigo.  Dura  8  giorni. 


21   Giovedì  ss.  Orsola  e  compagne  vergini,  mart.  Il  martirio  sarebbe  avvenuto  a 

395-73  I  Colonia  verso  l'a.  453.  Molte  leggende  si  formarono  in  seguito  sul  nu- 

mero  e  sulla  i)atria  di  queste  vergini.  A  Co Onia  si  mostrano   anche 

presentemente  molte  reliquie  dello  compagne  di  S.  Orsola.  —  S.  Follano,  vescovo,  martire, 
verso  l'anno  383,  onorato  a  Lucca.  —  S.  Bertoldo  da  Parma,  confessore,  morto  l'a.  1101. 

Memorandum.  —  Fiera  di  Sant'Orsola  a  Caulonia  (provincia  di  P.eggio  Calabria),  rinomata 
per  gli  equini.  JJura  quattro  giorni.  —  Pagamento  delle  pensioni  governative  di  seconda 
categoria  (superiori  a  L.  500,  ma  non  a  L.  '2000  annue). 


22  Venerdì    j        S.  Marco,  vcsc-ovo  di  Gerusalemme  e  martire  sotto  l'imperatore 
396-71  Antonino.  —  S.  Verecondo,  vose,  di  Verona  (a.  ii2Tii.   ~  S.  (Giovanni 

• Buono,  eremitano,  morto  l'a.  1249,  onorato  a  Mantova.  —  S.Filippo. 

vesc.  di  Fermo   verso  gli  anni  251-254,  martire.  —  S.  Moderamìio,  vescovo,  morto  nel  730, 
onorato  a  Berceto  (Parma).  —  S.  Donato,  vescovo  di  Fiesole  dall' 844  all' 804. 

Memorandum.  —  Festa  della  Madonna  della  Neve  a  Torre  Annunziata,  in  ricordo  della 
eruzione  del  Vesuvio  del  18-J2. 


23    Sabato  S.  Giovanni   da  Caplstrano     Nato  neir  Abruzzo,    entrò   nell'Ordine 

397-70  r^'  S.  Francesco,  converti  molti  eretici  e  conlribui  a  far  togliere  l'as- 

sedio  a  Belgrado  nel  14515  e  a  dar  vittoria  ai  cristiani,  contro  i  Turchi. 

Morì  lo  stesso  anno.  —  S.  Vero,  vescovo  di  Salerno  Isul  principio  del  scc.  Vj.- —  S.  Severino 
Boezio  (verso  l'anno  470-525),  martirizzato  presso  Pavia  da  TeoJorico. 

Memorandum.  —  Entra  il  Sole  in  Scorpione.  —  Commoiiior;iziiine  patriottica  a  Boma, 
pres.so  lo  storico  nuDuìnvln  sui  colli  Parioli,  por  l'anniversario  della  morte  dei  fratelli  Cairoli, 
caduti  combattendo  contro  i  .soldati  ponlilici  (1867).  ~  Fiera  a  Potenza:  dura  tre  ijiorni.  - 
Fiera  a  Treviso.  Dura  3  giorni. 


OTTOBRE  1920 ~   loT  (44»  Settimana) 

24  Donienical       >:-^  S.  Raffaele,  arcange'o.  -  s  ,Majl«>rio.  vcso.  in  «rei»-iiR.  mono 
298-69  [l'a-  •'•'^5.  —  S.  M;iic!;o.  »  reiiiila,  riiM.nlato  a  Moiidnijoiie,  l•^e^.so  SeSH» 

Ainiiiicii  V  Carinola  i(ìa(>«a\   -  U.  Antfolo  l»oi  n»,  s<  ivitn,  mono  l'a.  1  òOG, 
onoralo  a  Milano,  ove  nel  tempio  di  S.  Carlo' se  ne  roii.seiva  il  corpo  im-orrotto. 

Memorandum.  —  Anniversario  del  matrimonio  delle  I.L.  MM.  il  re  Vittorio  Emanuele  III 

e  la  i;ei;ina  Klena  (liS'.it;.. 


iI^Kk 


2o    Lunedi    ]       ss.  Crispino  e  Crlsplniano.  niartlri  a  Soissuns,  nera  perse«-nzione  di 
299-68  I  Mas-simiaiio    o.    Dioi-Icziaii...    l'anno    •2h7.    —  S.  «anno,   protettore  di 

Sas-aii.    -  S.  Miniato,  mart.,  la.  ^54,  venerato   a  Firenze.  —  Ss.  Cri- 

nto  e  Daria,  coniugi  martiri  a  lloma,  veiso  la.  '.'84. 

Memorandum.  —  k  Roma,  coinmemoraziono  patriottica  della  stra;^e  del  lanificio  Alani 
Trastevere  (lb«7).  —  Triste   aniiiversiulo    della    rotJa   di  vaporetto  (1917)   che  segno  11 
rmcipio  deirinva>ioiie   austro-tedesca  del   Friuli  e  del   Cadore,  durata  un  anno  e  nohll- 
rnente  vendicata  a   Vittorio  Veneto.  —  Fiera  a  Varese.  —  A  Parigi  seduta  pubblica  e  pie* 
iia.ia  dell'istituto  di  Francia  per  il  conferimento  dei  jiremi  nei  diversi  concorsi. 


26    Martedì    I        S.  Evarlsto.  papa,  martire  della  terza  persecuzione,  sotto  Traiano, 
300-67  l'alino  105.  Nac(|ue  a  Betlemme,  fu  eletto  papa  nell'anno  'J7.  e  governo 

i  |j^  Chiesa  sotto  gl'imperatori  Domiziano,  Xerva  e  Traiano.  Egli  primo 

stabili  che  1  matrimimi  fossero  celebrati  pubblicamunte  colla  benedizione  del  sacerdote.  — 
S.  (ìHudisio,  vescovo  di  Salerno  (sec.  Vl-VHj.  —  S.  Fulco  Scotti,  vescovo  di  Pavia  dal  1216 
al  12'29. 

Memorandum.  —  Ogjji  plenilunio  secondo  l'uso  ecclesiastico. 

27   Mercoledì         S.  Frumenzlo.  vesc  ,  onorato  dagli   Abissini   come    uno   degli   apo- 
301-66  setoli  dell'Etiopia,  di  cui  fu  il  primo  vescovo, consacrato  da  S.  Atanasio, 

—  patriarca   di   Alessandria:  scc.  IV.  —  S.  Florio,   o   Fiore,  vescovo  di 

Ari)i:fta  (Cittaiiova,  nelllstriai,  verso  eli  anni  5-21-Ó46,  feste;^giato  a  Pola  (Istria).  —  S.  El- 
seliiin,  re  etiopico  del  sec.  VI.  che  rinunciato  al  trono  lini  i  suoi  giorni  in  un  monastero 
posto  su  di  una  alta  monta^'na  (Butler). 

Memorandum.  —  Eclissi  totale  di  luna,  parzialmente  visibile  in  Italia.  —  #  L.  P.  — 
Fiera  a  Montecchio  nel  Rej,'giano.  Dura  tre  giorni.  —  Oggi  pagamento  degli  stipendi  agli 
impiegati  governativi. 

28  Giovedì    i       Ss.  Simone,  e  Giuda  Taddeo,  apostoli,  martirizzati  in  Persia  dopo 
303-65  aver  pr-dicato  la  fede  in  .\>.ia.  —  S.  Fiiiniliano,  vesc.  di  Cesarea  in 

• -       Cappadocia,  mono  ranno  'll'l.  —  S.  Cirilla,  vergine,  martire  a  Roma, 

verso  l'a.  250.  —  S.  Fedele,  soldato,  martire  verso  l'a.  288,  venerato  a  Milano  e  a  Como. 
—  S.  Anastasia,  vergine  e  martire,  spirata  fra  atroci  tormenti  a  Roma  nella  persecuzione 
di  Valeriaiio.  —  S.  Gaudioso,  vescovo  africano,  ohe  scacciato  dai  Vandali  venne  in  Italia  e 
mori  in  un  monasteio  presso  Napoli. 

;;( 

29  Venerdì  S.  Ermellna,  vergine,   onorata  a  Meldraért,  presso  Hngard.  Mori 
303-64            verso  l'a.  ;Vii5.  —  B.  .\ngelo  d'Acri  (Calabria',  cappuccino,  nato  l'a.  lfi«9, 

— — — morto  noi  1739.  —  Ss.  (xiacinto  e  compagni,  martiri,  ricordati  a  Cug- 

giano   (Salerno).   —   S.  Eusebia,   vergine,  martire   isec.   III-IV),  onorata  a  Bergamo. 

Memorandum.  —  Anniversario  della  nascita  di  Simone  Bolivar  detto  il  Liberatore  (1783), 
festeggiato  in  molti  stati  del  Sud  e  del  Centro-America.  —  Fiera  di  cavalli  a  San  Bonifa- 
cio iprov.  di  Veronal.  Dura  due  giorni.  —  Anniversario  della  gloriosa  battaglia  di  Vittorio 
Vei'eio,  iniziala  il  21  oltobie  1918  e  continuata  con  grande  accanimento,  finche  l' Vili»  ar- 
mata non  dette  oggi  alla  Sernaglia  il  colpo  mortale  al  nemico. 
'. |- 

30    Sabato     j       ss.  Marcello  e  Cass'ano,  martirizzati  l'anno  20«.  —  8.  Germano. 

304-63  'vescovo   di    tlapiia.   dal    .MS   al    541   circa.   —  S.  Gerardo,  vescovo  di 

rotonza,  molto  verso  la.  1120.  —  8.  Cherubino,  martire.  —  8.  Satur- 
nino, ve.sc.  e  mart.   nella  Gallia  (250). 

Memorandum.  -  Chiusura  della  caccia  nella  prpv.  di  Rayenna  (con  le  reU  vagauU). 


OTT.-NOVBMB.  1920        -  loB  -  (45»  Settimana) 

3  1  Domenica I        >I-<  S.  Alfonso  Rodrlguez.   Nato  l'anno  1331,  a  Segovia  in  Spagna,  fa 
305-63  fratello  coadiutore  nella  Comi),  tli  (Tf;>ù,  e  in.  a  Maiorca  nel  1617  fu 

^beatilicatonel  1825.  —  S.  Antonino,  vesc.  di  Milano,  verso  gli  a.  655-661. 

Memorandum.  —  Da  ogp;i  fino  alla  prima  domenica  di  j,'iHgno.  a  Napoli,  si  pa;:a  la  ram- 
pngiin  ai  pi  rtieri  dalla  mezzanotte  in  poi.  —  In  Barra,  jìresso  Napoli,  tV'Sta  popolare  det  a 
dei  Gi},'li.  —  Chiusura  della  c-ucoia  nulla  prov.  di  Belluno  hil  gallo  cedrone  e  fagiano  di 
monte;  e  con  i  lacoii.  Eologna  (at,'li  stoini  con  reti  va'^anti),  C:igliari  (cervo,  daino,  muHonci, 
Como  (camoscio).  Ferrala  (con  le  reti  e  le  panie',  Mantova  (con  le  reti  portatili  ,  Milano 
(con  le  reti  vaganti),  Modena  e.  s.i,  N<jVara  (camoscici,  Parma  (con  reti  vacanti),  Pesa-o 
(coturnici  e  pernici  rosse),  llegg  o  Emilia  (con  r«  ti  vaganti),  Kovigo  (col  diluvio),  Sondrio 
(camosci,  galli  di  montagna).  —  Festa  della  Kiforma  per  i  protestanti  tedeschi. 


1    Lunedi  >^  Festa  di  tutti  i  Santi.  Ordinata  per  tutta  la  Chiesa  da  papa  Sisto  IV 
306-61              (1475).  —  Ss.  Cesario,  diacono,  e  Giuliano,  prete,  martiri  a  Terracina 
(sec.  I?).  —  S.  Severino,  monaco,  confessore,  onorato  a  Tivoli. 

IVIemorandum.  —  Festa  civile  legale.  —  Si  pubblicano  1  moli  suppletivi  delle  imposto 
dirette,  e  restano  depositati  per  otto  giorni  negli  uffici  comunali.  —  Apertura  della  caccia 
nella  prov.  di  Catanzaro  (alle  quaglie  e  tordi),  Chieti  (con  le  reti),  Cosenza  (e.  s.),  Ciemona 
(lepri  con  levrieri  e  segugi),  Mantova  (caccia  a  rastrello  alla  lepre),  Milano  (alle  lepri  con 
segugi  e  levrieri),  Novara  (e.  s.),  Reggio  Calabria  (con  le  reti  e  le  panie,  esclusi  i  tordi', 
Iloma  (capri,  cinghiali,  cervi,  daini),  Sassari  (mariora),  Udine  (lepri  con  seiiu-.'ii.  —  Da  oggi 
a  tutto  marzo  è  vietata  la  pesca  dei  gamberi  d'acqua  dolce.  —  Oggi  a  Firenze  si  cam- 
biano  gli  alloggi;   e  nelle  Eomagne  scadono  gli  affitti  rustici. 

2   Martedì     I       Commemorazione  di  tutti  i  Fedeli  Defunti.  Oggi,  per  la  Costituzione 
307-60  I  apostolica    10   agusto    i',)15,    i  sacerdoti  possono  celebrare  tre  messe, 

Come  nel  giorno  di  Natale.  —  S.  (ìiiisto.   luart.,  l'anno  287,  patrono 

di  Trieste,  dove  fu  vittima  della  persecuzione  di  Diocleziano  nel  303,  e  dove  la  cattedrale 
a  lui  dedicata  ò  simbolo  di  italianità. 

Memorandum.  —  Oggi  sono  chiuse  le  scuole  e  le  biblioteche  governative.  —  A  Perugia, 
fiera  dei  Morti.  Dura  8  giorni.  —  Fiera  detta  dei  Morti,  a  Corigliano  Calabro.  Dura  3  giorni. 


3  Mercoledì 

308-59 


S.  Umberto,  vesc.  Successe  a  S.  Lamberto  nel  vescovato  di  M;: 
strioht.  E  invocato  come  patrono  de' cacciatori.  Morii' a.  727. 


Memorandum  —  (£  U.  Q.  —  Anniversario  del  combattimento  di  Mentana  (1867).  —  An- 
niversario della  libeiazione  di  Udine  delle  truppe  austriache  (1918),  e  della  redenzione  di 
Trento  e  Trieste.  In  questo  stesso  giorno  è  firmato  l'armistizio  di  Vilia  Giusti,  ohe  segna 
lo  siacelo  della  moifax'chia  austro-ungarica  secolare  nemica  d'Italia. 

4t    Giovedì      I        S.  Carlo  Borromeo.   Infaticabile  arcivesc.  di   Milano.  Nacque  nella 
309-58  ròcca  di  Arona  il  2  ottobre  del  1538.  Papa  Pio  IV  (Medicii  che  era  suo 

zio,  lo  creò  cardinale,  gli  conferì  l'arcivescovado  di  Milano  e  la  carica 

di  grande  penitenziere.  Fu  di  una  carità  singolare:  e  quando  infierì  la  peste:  mise  più  di  una 
volta  a  cimento  la  sua  vita  stessa  per  soccorso  dei  miseri  appestati.  Promosse  il  concilio  di 
Trento,  e  fu  severo  restauratore  della  disciplina  ecclesiastica.  Mori  a  4(5  anni,  nel  1581.  — 
S.  Emerico,  confe^sore,  tìglio  di  S.  Stefano  re  d'Ungheria,  morlo  ad  Alba  Beale. 

Memorandum.  —  Anniversario  dello  sbarco  delle  truppe  italiane  redentrici  a  Fiume  e  a 
Zara  (l'.)KS).  —  Festa  nazionale  della  Svezia.  —  Oggi  finiscono  in  tutta  Italia  le  fei'ie  annuali 
dei  Fóro  giudiziario.  —  Fiera  di  San  Carlo  a  Casalmaggiore  i Cremona). 


O    Venerdì  S.  Magno,  vescovo  di  Milano  d.T,l  518  al  530.  Fu  sepolto  in  S.  Eustor- 

310-5*?  gio   a   Milano,    sotto   la  mensa   dell'altare   maggiore.  —  S.  Zaccaria, 

— profeta,  padre  di  San  Giovanni  Battista. 

Memorandum.  —  Ultimo  tenuine  per  il  principio  delle  lezioni  uni-  '-sitHric.  Scade  puro 
il  termine  per  la  presentazione  delle  domande  d'imniatricolazioi.e  ;i  le  univeisita  e  di 
iscrizione  agli  anni  di  corso.  Solo  per  giustificati  motivi,  da  riconcscor.-<i  dal  rettore,  può 
rimniatricolazione  e  l'iscrizione  conceder-J  fino  al  30  noveJJabre. 

6    Sabato  S.  Leonardo  d'Aquiiania,  convertito  da  S.  Keniigio,  prima  eremita 

311-56  I  poi  fondatore  di  un  monastero  nel   Limosino,   ove  mori  nel   s.'ì;».  — 

— Ss.  Felice  i-invo.  monaco,  e  Andrea,  vescovo,  buorati  a  Fondi  (Gaeta). 

—  S.  Emiliano,  vescovo,  patrono  di  Faenza. 

Memorandum.     -  Pagamento  delle  pensioni  govern.  di  1»  cat.  (non  oltre  le  600  lire  annue). 


NOVEMBRE  1920  -     i..>  (46»  Settimana) 

7  Domenica  |        >I^  S.  Engelberto.  ui    ,x.  >.  .  ^i.  *  ,.. t  nel  1215,  strenuo  difensor» 

312-55  l'Iella  libertà  della  Chiesa  e  peroiò  lurolso  nel  12*25.  --  S.  Prosdoclmo, 

vesfoxo  di  Padova  Iseo,  l-lli.    -  S.  F.rouluiio  I.  vesonvo  di  Perugia  ia<3- 

ci'li  ilI-IV),  decapitato  i>er  ordine  di  Totlla  lu-ir»  presa  dolla  riitu  da  p  irte  ddi^li  Ostrogoti. 


S    Lunedi  S.  Adeodato,  papa.  Tenn.*  la  catt«'dia  di  S.  Pi«-tro  dal  015  al  BH. 

313-54  I  —  S.  «ofTre.lo.  vesc.  d'Amlens  dal   1104  al   111.'..  -  I  yuattro  SS.  Mur- 

tiri  coronati,  Severino.  Severiano.  Curpolovo  e  Vittorino,  Iratelll,  i  cui 
«rpi  iipusaiio   n-'lla  chiosa  orett;i   ala   loro   memoria  sul   monte  Cello  a^  Roma. 

Memorandum.  —  O^-?!  in  Grecia  S.  Denetrio,  festa  solenne. 


9    Martedì  S.  Aurelio,  ve^c,  di  Ariafafe.  in  rappndocla,  ove  niori  l'anno   3.S3, 

314-53  i  —  ^-  Au'rippiito,  vescovo  di  Napoli  iprinia  «lei  secolo  IlI-IVi,  patrono 

di  lirimlisi.  onorato  anche  a  Venezia!  —  La  «ledii-uzione  dell'arclba- 

■  ilua  di'!  SS.  Salvatore  in   Konia.  detta  ora  di  S.  (Giovanni   in   l.aterano,  madre  e   capo  di 

ìntU-   !<•  ohifse  dell' Irh.'  .•  dell'Orile. 


10  Mercoledì'       S.  Andrea  Avellino,  dell'ordine  de'  Teatini,  fn   dottore  a-;.sd  ertt- 
315-52  j  dito.  Ordinato  sncerdote,  trattò  per  molto  tempo   e  con  rara  facondia 

cause  nel  fòro  ecclesiastico.  Mori  di  un'  colpo  apoplettico,  a  61  anni, 

lentre   dava  principio   alla   messa,   l'anno  lilOS.    —   Ss.  Trifone  e   compagni,  mart  ri,  ri- 
dati :i  IJonia  (sec.  II li. 

Memorandum.   —  Kdisse  parziale    di   Sol-',   qnasi    Invisibile   In   Italia,  polche   solo  sulla 
[costa  occidei'tale   della  Sardejjna  si  può  vedei-e  il  primo  contatto  col  Sole  che  tramonta. 
—  0  L.  N      -  riera  a  Nola:  dura  sei  giorni.  —  Cominciano  i  cor^i  a'Ia  Accademia  militare, 
alla  Scuola  d'applicazione  d'artiglieria  e  ;,'enio  e  alla  Scuola  di  guerra  In  Torino.  —  Chiu- 
sura della  i-accia  nella  prov.  di  Cremona  lalle  lejiri  con  levrieri  e  segugi). 

"-! 

1  1    Giovedì  S.  Martino,  vescovo  di  Tours.   Kra    nato   a   Sabazia,   ed   entrato  a 

316-51  ^^  a""'  nella  milizia,  vi  mantenne  tale  condotta  da  essere  citato  come 

modello  a'suol  commilitoni.  Eletto  vescovo  di  Tours,  vi  mori  nel  400. 

A   l!.llnno,  Novara  e  Treviglio  fe-te  patronali.  —  Ss.  Valentino  e  compagni,  martiri. 

Memorandum.  -  Natalizio  di  S.  M.  il  Te  Vittorio  Emanuele  III,  il  quale  compie  1  .M 
anni.  Og^i  sono  chiuse  le  scuole,  le  biblioteche  g  ivernafive,  i  musei  e  le  gallerie.  —  Fe- 
sta dell'esercito  (ad  eccezione  dei  corpi  d'arti^ffieria  e  ^-enio  che  festc;;;,'iano  Santa  Uar- 
barai.  —  D'ordinario  per  S,  Martino  si  pubblica  il  gi-mi  6o '/«///»»/ militare  losi  le  jiromo- 
zioiii  nell'esercito.  —  Festa  dei:;li  Alberi,  rinnovellata  per  cura  della  Federaz.  Italiana 
"  Pro  Montibus  ,.  —  Anniversario  dell'armistizio  di  Rethondes,  che  dopo  .51  mesi  di  lotta 
po-e  line  al  sanguinoso  eontlitto  delle  nazioni  (l'.tl.si.  —  Fiera  a  Ca.s.ile  Monferrato  per  la 
festa  del  patrono  Sant'Evasio.  —  Fieri  a  Barletta:  dura  12  g  orni,  —  Ojrgi  scadono  gli 
attuti  dei  terreni  in  Piemonte.  —  Per  tolto  il  Frinii  ojjt:!  è  la  scadenza  delle  pijjloni  e 
delle  atlittanze  coloniche.  —  In  Toscana,  "  A  San  Martino,  ogni  mosto  è  vino  .;  e  poiché  fn 
questi  giorni  si  ha  qnasi  sempre  un  sensibile  rialzo  di  temperatura,  si  dice  pure:  "  L'estate 
di  San  Martino  dure  'à  giorni  e  un  pocolijio  „j 

ly 

12    Venerdì  S.  Martino  I.  papa.  Succes.sore  di  papa  Te  doro.  Nacque  a  Totll  e 

317-50  ì  dopo  assidui  studi  a  liomn.  fondò  a  Saintes  un  monastero  di  cui  fu 

eletto  abate.  Mori  martire  l'anno  t>55.  —  S.  Don  ito,  confessore,  soien- 

niz/.ato  a  L'iifini  (sec.  Xli.  —  S.  Arsizio  Casati,  vescovo  di  Milano  iCK:»).  sepolto  nella  ba- 
silici c'-lle-iata  di  S.  Stefano  Maggiore. 

Memorandum.    -  0;;gi  novilunio  secondo  l'uso  eccles'a-stico. 


13    Sabato      |        S.  Slanislao    Kostka.    Di    nobile    famìglia  pola'ca,  nacque  nel  ca- 
31^8-49  1  stello  di   Kostkow  e  in   j  agjio  alla  corte  di  Vienna,  ove  si  feee  «m- 

'  mirare  per  le  sue  vii  tu.  Entrato  nella  (.'ompa^Mra  di  (Jesn,  divenne 

In  poco  tempo  modello  a  tutti  in  santità,  e  moti  a  IS  anni  nei  1508.       S.  Omobono,  sarto, 
onorato  a  Cremona,  morto  l'anno  10a7. 

Memorandum.  —  Festa  solenne  ad  Asti,  e  fnnflnne  religiosa  nella  chiesa  di  fl.  Recondo, 
patrono  della  città.  In  memoria  della  vittoria  sul  Maramaldo.  —  l'agameoto  della  pensioni 
governative  di  a»  categoria  <supei  lori  a  L.  •.:  )00  anuue). 


NOVEMBRE  1920  -   no (47^  Settimana) 

1  ^i-  Doinenictll       >ì<  Prima  di  Avvento  nel  rito  ambrosiano.  —  S.  Giooondo,  vescovo  dt 
319-48  j  Bologna,  verso  gli  anni    -«85-4yo,  —  S.  I.orenzo,   vescovo  di  Dublino. 
Morì  nelhi  poveitù,  iu.  1180.  —  S.  Andronico,  vescovo  di  Veruna  (se- 
colo  VII  Vi.  —   S.  Verano,  vesc,  patrono  di  AlLenga  (Genova);  visse  nel  sec.  VI. 

Memorandum.  —  Grande  piogg'a  di  steli':'  cadenti  (sciame  delle  Leoneidi).  —  N^l  rito 
Ambrosiano  (della  diocesi  di  Milano)  0!,'^i  prima  domenica  de. l'Avvento.  —  Processione 
dell'Incoronata  a  Mantova  in  memoria  it.Ua  città  votata  alla  Vergine  nel  1(>4(). 


lr>    Lunedi     !        S,  Gertrude,  vergine,  ubbadessa  benedettina,  patrona  dei  BrabaiUe. 
330-47  '  ^  trent'anni  fu  eletta  ahbadessa  nel  monastero  di  Einsleben  e  mori 

' — 'l'anno  l.'J34.  —  S.  Loterio,  vescovo  di  Verona  verso  gli  anni  7aO-7«0.  — 

Leopoldo  d'Absbur^'O,  morto  Va.  IVM. 

Memorandum.  —  l'iera  a  Belluno,  per  tre  «riorin'.  —  Apertma  della  caccia  nelle  prov. 
di  Livorno  (ai  cinghiali  e  canrioll),  Pavia  (alle  lepri  con  segugi  e  levrieri).  —  Chiu>ura 
della  caccia  nelle  prov.  di  Bologna  (con  le  i-eti  ftsse  e  con  le  panie),  Mantova  (caccia  alla 
lepre  a  rastrello),  Modena  (con  reti  tisse  e  panie),  Painia  (e.  s.),  Kt^ggio  Emilia  (con  reti 
Asse),  Udine  (al  camoscio).  —  Anniversario  della  proclania/.:one  della  repubblica  negli  Stati 
Uniti  del  Brasile  (18Syj. 


16    Martedì  S.  Diego,  monaco.  Francescano,  morto  l'anno  1  ].■?«.  —  S.  Edmondo, 

321-46  I  vescovo   di   Canterbury,  morto   la.  I2i2.  Era   nato   :id   Oxtoid  e   vi 

'insegnò  teologia,  meritando  grandi  elogi:  tu  cieato  ve.scovo  da  tìie- 


gorio  IX.  —  S.  Eidenzio,  vescovo  di  Padova  (sec.  Il?t. 

— ,1- 


17  Mercoledì        S.  Gregorio  Taumaturgo.  Scolaro  di  Origene,  divenuto  vescovo  di 
333-45  Neocesarea  nel  Ponto,  con  la  parola  e  coi  miracoli  vi  converti  molti 

— ■ — idolatri  alla  fede.   Mori  l'a.  270.  —  S.  Eugenio,  diacono,  confessore, 

morto  l'anno  422,  onorato  a  Fii-enze.  —  S.  Dionigi,  patriarca  di  Aìessandiia,  morto  in  tarda 
età  pieno  di  meriti,  dopo  aver  molto  sofl'erto  per  la  fede.  —  S.  l^m>,  dei  duchi  di  Borgogna, 
vescovo  di  Lincoln,  entrò  fra  i  certosini,  fu  amba-ciatore  di  Fili). pò  li  di  Fruncia,  e  mori 
nej  1200. 

18    Giovedì    j      ■  S.  Oddone,  abate.  Resse  l'abbazia  di  Clnny,  fondata  da  S.  Bernone. 
333-44  iìMorì  l'anno  912.  —  S.  Frediano,  vescovo  di  Lucca  dal  560  al  688,  pa- 

— J  ti-ono  della  stessa  città  e  diocesi.  —  S.  Alfeo  e  compagni,  martiri  nella 

persecuzione  di  Diocleziano.  —  S.  Ilda  o  Hilda,  badessa  inglese  in.  un  monastero  del  North- 
umberland,  ni.  nel  CkSO  o  osy.  —  La  dedicazione  della  basilica  dei  SS.  Apostoli  Pietro  e 
Paolo  in  Konia. 


Memorandum.  —  3  P.  Q. 


19  Venerdì  S.  Elisabetta,  regina.  Consumò  la  breve  .sua  vita  in  continue  e  gran- 

334-43     "        dissime  opere   di   beneficenza.   Mori   di   24  anni   nel   1231.   Era  figlia 

— del  re  d'  Ungheria  Andrea  li  e  avea  sposato  Lodovico  IV,  langravio  di 

Turingia.  —  Ss.  Poliziano,  pp.  dal  230  al  235,  e  Ippolito,  prete,  suo  t-ompagno  d'esilio  in  Sar- 
degna, ove  furono  relegati  dall'imperatore  Alessandro,  e  dove  pure  consumarong  il  mar- 
tirio. Il  corpo  di  S.  Ponziano,  trasportato  a  Roma  dal  papa  S.  Fabiano,  fu  deposto  nel  ci- 
mitero di  Callisto. 


20    Sabato  S.  Felice  di  Valois.  Compagno  di  s.  Giovanni  di  Matha,  fondò  con 

335-43  hui  l'ordine  de'  Trinitari.  Mori  a  85  a  ini,  nel  1212.-8.  Simplicio, 
— vescovo,  feste^'giato  a  Terranova.  —  Ss.  Ampelo  e  Calo,  martiri,  ri- 
cordati a  Messina  (sec.  III-IV).  —  Ss.  Ottavio  e  compagni,  martiri  a  Torino,  verso  l'a.  2b7. 
—  S.  Edmondo,  re  d'Inghilterra,  morto  prigioniero  dei  danesi  nell' 870. 

Memorandum.  —  Natalizio  di  S.  M.  la  Regina  Madre.  :Margherita  la  quale  compie  i  69  anni. 
Oggi  sono  chiuse  le  scuole,  le  biblioteche  governative,  le  gallerie  e  i  musei.  —  Fiera  del 
Cassero  a  Terni;  una  delle  più  importanti  dell'Umbria.  —  Apei  tui-a  della  caccia  nella  prov, 
di  Cagliari  (con  le  reti). 


NOVEMBRE  1920 -  m  -•  (48*  Settimana) 

21  Ooilieilical       Kp  Seconda  di  Avvento  nel  rito  ambrusiano.  -  T.a  preseti tH ri (< no  di 
326-41  1  Maria  :il  'l'empio  di  rìonisiilemiiu'.  —    S.  0.>louibaiin,  autore  di  una 

— ' — " —  iiiiova  iv^foi.i  iniuiMstiftì  e  i.Miitutort'  ilt-lla  celebre  abba/.ia  di  Bobbiu. 

Mniì  :i  7i  unni,  nel  «il."..  —  s.  (i^-lasio  I,  ptipu  dal  4'M2  al  i'M\.  —  S.  Jj^auro,  iiiaiilre,  Terso 
lutiihi  -.'^'.ì.  painniit  di  ruren/.o  (Istria'. 

Memorandum.  —  (ìpnetliaco  di  s.  s.  Bencdctfn  XV  (Olaconio  Della  Chiesa),  Il  c|ua1e  (H)m- 
pie  i  f.rt  anni.  —  Festa  votiva  tradi/.inimle  dell»  Salute  a  Venezia.  —  La  chiesa  prntentaiite 
tedesca  <'e!ebra  ojrtji  la  «•onimemorazione  de-  delunti.  —  Testa  del  88.  Arcangeli  Michela 
e  <ìa^ri<»le,  nel  (valendnrio  ortodosso  o  girco-nisso. 


22  Lunedi  S.  cecilia,  vertr.  e  m.,  illnstie  romana  del  secolo  III.  K  la  protei- 
327-4.0             trire  d»»lle  arti  innsicali.  l'arecchie  rinomate  ai-cademie  in  Italia  por- 

tano  il  nome  di  «ine-«fa  santa.  Snbi  il  martirio  per  la  lede  con  lo  spo>*o 

ileri.ino  il  cognato  Tilnuv.io  e  Massimo,  sotto  Alessandro  Severo,  l'a.  '23'>.  —  Sà.  Demetrio 
(Jiuliano,  martiri,  ricordati  a  Paren/o  (Istriai. 

{Memorandum.  -  Entra  il  Sole  in  Sagittario.  -  Fiera  Importanflssinna  di  Santa  Caterina 
a  Tedine.  Dura  .'>  ;,'i.ani.  —  lattamento  ilelle  pensioni  ^'overnutive  di  seconda  categoria  isu- 
periori  a  L.  àoo    ma  non  a  1..  2*iuii  annue). 

23  Martedì    '        S.  clemente  1,  papa.  Convertito  da  S.  Pietro,  fu  uno  dei  primi  col- 
328-39  laboratori  dojjli  Apostoli,  ed  è  citato  da  S.  Paolo  nella  lettera  ai  Fi- 

~  lippesi.   Assunto  al  pontific.tto.  ebbe  a    lottarti    contro  le    eiesie   che 

incominciavano   a   pniluiare  nella  Chiesa,  e  scrisse  paiecchie  opere  fra  cui  una  lettera  al 
l'orinzi.   clie   è  nn    ju-o^ramma  <li  sociolo;.'ia  ciistiana.  ìMori  martire  nel  Chersoneso,  sotto 
l'imjx'ro  di  Tra  ano,  la.  1»7,  e  il  suo  corpo  fu   poi  trasportato  a  l.'oma.   —   S.  (iiegorio,  ve- 
sct)Vo  di  Girgenti  ta.  òtiO).  —  8.  Lucrezia,  vergitie,  martire  in  Spagna. 
Memorandum.  —  Grande  piog?  a  di  stt^lle  cadenti. 


24?  Mercoledì:        S.   Giovanni   delia  Croce.  Nato  nel   1524   nella  Vecchia  Castiglla. 
329-38  a  21    anni   entrò   nell'ordine  dei  Carmelitani,   in  <-ui  si  distinse  per 

scienza  e  austerità  di  vita.  lusieme  con  S,  Teresa  si  accinse  alla  ri- 
forma dell' Ordin'  stesso,  fondando  i  Carmelitani  Scalzi,  appro\ati  nel  15»(t,  e  di  cui  fu 
eletto  primo  delinitore.  Scrisse  mohi  libri  di  teologia  ascetica  e  mastica,  e  morto  nel  l.')91. 
fu  canonizzato  da  Benrdetto  XI\1I  nel  l';2G.  —  S.  Firmina,  verg.,  mart..  l'a.  303,  festeggiata 
ad  Amelia.  —  S.  Criso^ono.  martire  di  Aqnile.ja.  —  S.  Protasio  Alvisi,  vescovo  di  Milano 
dal  ."Jil   al  3r>3,  sepolto  nella  basilica  di  S.  Vittore  al  Corjio. 

Memorandum.  —  S^-i  onda  festa  i»itroiiale  a  (ìiulianova  ipiov.  di  Teramoi  per  la  comme- 
mnr:i7.  one  della  traslazione  del  corpo  di  S.  Flaviano,  con  fiera  (v.  18  febbraio). 

2r>    (jiovedl    I       S.  Caterina,  vergine  e  mari.,  onorata  come  protettrice  degli  studi". 

330-37  .  Soflerse  ad  Alessa-idria  d'H^iito  il.crudele  mai  tir  o  d'essere  lacerati» 

da  ruote  con   u.umiì,  l'anno  3.t7.  —   S.  Alosè,  ])rt-te,  martire  a  Roma, 

verso    ranno   251.  —    S.  Gioconda,  vergine,  vissuta  verso  la  metà  del  secolo  V,  onorata  a 

lieg'.:io  Kmilia.  —  S.  Mercurio,  soldato  sotto  Decio,  martire  a  Cesarea  di  Cappadooia. 

Memorandum.  —  0;:g;,  plenilunio  secondo  l'uso  ecclesiastico.  —  Fiera  di  Santa  Caterina 
a  Novi:  dura  3  {riorni.  —  l"ie  a  a  Gortronzola.  —  Festa  patronale  del  comune  di  Scandiano 
•  prov.  di  He;,'j,'io  Kmiliai.  —  (iran  tìera  di  Santi  Caterina  a  Fo^'^ria:  dura  3  giorni.  —  Aper- 
tura della  CMCi-ia  nella  i)rov.  di  Alessandria  (con  le  retii.  Cuneo  (caccia  in  battuta;  con  lo 
reti  e  cn  le  panie).  —  Festa  nazionale  al  Paraguai  (giorno  della  Costituzione). 

2G  Venerdì  ■  S.  Allplo,  stima.  Fiori  sullo  scorcio  del  seo.  VI  ad  AdrianopoU  di 
331-36  rafla;jonia,  e  ])er  cinquant'aniii  dimorò  su  di  una  colonna,  dando  esem- 
_ pj,^  della  vita  più  austera.  —  «.Bellino,  vesc.  di  Pado\a.  della  fami- 
glia IJerlaldo,  patrono  di  Adria  (llovifjol.  ucci.so  l'a.  l.*>4  t  (Ferrara».  —  S.  Audenzio,  con- 
tVsSire,  onorato  nella  diocesi  di  Novara.  —  S.  Silvestro,  abate  ad  Osimo.  che  nel  1231  l\)ndà 
a  Pern^'ia  loidine  dei  Sllvestrini  con  la  regola  di  8.  Denedetio»  e  mori  nel  l*2o7. 
Memorandum.  —  <$)  L.  P. 

27    Sabato  S.  Valeriane,  vi  se.  di  Aqnileia.  verso  gli  anni  361)  3S8.   -  B.  Mar« 

332-35  ;:lterita  diiche^sii  di  Savo  a.  dettala  ini<lr^dfip>po'i,u\ort%\'ik.  ìM4. 

—  S.  Giacomi.,  iiob  le  per>i:iiio  al   tempo  di  Teodoulo  II  Giovane,  ch# 

avendo  apo-tatato  dal'a  f»  d.^  si  penti  dt-l  «no  falò,  e  si  jneritò  la  palma  del  martino.  -- 
S.  Virgilio,  apostolo  della  Carinzia  e  vescovo  di  SallBburgo,  morto  uel  7»0  e  canonizzato  da 
Gregorio   IX. 

Memorandum.  -  O^gi  pagamento  degli  stipendi  agli  Impiegati  gOTernatlTi. 


NQV.  DICEMBRE  1920    .      iij    -  (49»  Settimana) 

28  I3oiIienÌca|       t^  Prima  d'Avvento  secondo  il  rito  romano,  terza  di  rito  ambrosiano. 

333-34  —  S.  Acacie),  muri  ire  :i  Sebaste,  in  Armenia,  con  molti  compagni,  l'a. 

~~  ~  303.  —  S.  Tìiaconio  «Iella  Marca,  france«i<'iino,  nativo  di  >[onteprandone, 

fu   compaiano  di   S.  Bernard.no   da  Siena   e  di    S.   «Giovanni  da  Capistrano  in  alcune  mls- 
sl(jni  di  «ìeriuania,  Bavieia  ed  Ungheria.Vis.se  dal  1.389  al  1479. 

Memorandum.  —  Oggi,  1»  dopienioa  dell'Avvento,  comincia  l'anno  ecclesiastico.  —  Da 
oggi  sino  al  giorno  di  Natale  inclusivo,  pur  restando  permesse  le  nozze,  è  viijtata  la  bene- 
dizione solenne  iiuzia'o. 


29    LiUnedi  S.  Filomeno,  martire  di   Andra,  condannato,   durante  la  persecu- 

334-33  zione  di  Aureliano,  al  supplizio  del  fuoco,  l'anno  '274.  —  Ss.  Saturnino 

e  compagni,  apostoli  delle  (iallie,  vi  subirono  il  martirio  per  la  fede 

con  alt.i  comp.  a  Tolosa,  sotto  l' imperatore  Decio.  —  Ss.  Biagio  e  Demetrio  martiri,  venerati 

a  VesGli.  —  S.  Illuminata  da  Todi,  vergine. 

; ?H : ' 

30  iVLcirtcdl  S.  Andrea  apostolo.   Nacque   da   un   pescatore   di   Betsaida.   Dopo 

335-32  l'ascfusione  di  Crisro  al  cielo  e  la  di'^cesa  dello  Spirito  Santo  sopra 

■ gli  Apostoli.  Andrea  predicò  nella  Scizia,  nell'Etiopia  e  nell'Albania. 

Da  ultimo  fu  l'apostolo  deir,\caia.  Subì  il  martirio  della  croce  .sopra  due  legni  incrociati 
ad  X.  Si  assegna  la  sua  morte  all' a.  t*,2.  Feste  patronali  ad  Amalfi,  dove  si  conserva  il 
corpo,   ed  a  Sarzana.  —  S.  Maura,  vergine  e  martire  a  C'ostantinopoli. 

Memorandum.  —  In  Lentini  (Siracu.sa)  festa  popolare  di  S.  Andrea  nel  J'>trìer(>  di  Lentinl 
(l'antico  Lactts  Heiruleus  ,  il  più  giande  lago  della  Sicilia,  ricchissimo  di  jìcscagiorìe.  — 
All'albo  municipale  si  affigge  per  10  giorni  la  lista  dei  giurati,  approvata  dalla  Giunta 
distrettuale.  —  Chiusura  della  caccia  nelle  ])iov.  di  Alessandria  (con  le  reti),  Cagliari  (per- 
nici e  con  le  reti),  Campobasso  (colombi  selvatici.  Cosenza  (con  le  panie  e  i  lacciuoli),  Cre- 
mona (con  le  reti  e  panie).  Cuneo  (caccia  in  battuta;  con  le  reti  e  le  panie).  Torli  (lepri  e 
starne),  Mantova  (con  le  reti  tì.sse  e  con  le  panie),  Milano  (alla  lepre;  con  reti  lisse;  con 
panie)-,  Novara  (pernici  e  fagiani  di  monte),  Pavia  'con  le  reti  e  panie).  Porto  Maurizio  (con 
albero  e  gabbia  di  pettirossi),  Bavenna  (con  reti  tissei.  Peggio  Erailra  (passeri  e  storni,  con 
reti  vaganti),  Poma  (con  le  panie),  Povigo  (con  le  reti  e  le  panie),  Salerno  (con  le  reti), 
Sassari  (alla  martora),  Sondrio  (lepri  e  uccelli  al  di  sotto  della  famiglia  del  tordo;  con  reti 
e  panie  tisse»,  Tiapani  (al  coniglio),  Udine  (con  reti  e  panie).  —  Thanlsgiring  <ìinj,  giorno 
di  preghiera  negli  Stati  Uniti,  stabilito  per  tutta  la  Confederazione  da  un  proclama  del 
presidente  Poosevelt  nel  1905. 


1  JVLcrCOlccli  S.  Leonzio,  vescovo.  Nacque  a  Ntmes  e  divenne  vescovo  di  Fré- 
336-31             .ius.  Mori   verso    l' anno    432.    —    S.   Ansano,  patrono  di  Siena,  mar- 
tire  l'anno  303. 

Memorandum.  —  Principio  della  stagione  d'Inverno,  secondo  l'uso  mcteorolt>gico.  —  Da 
oggi  tino  a  tutto  aprile  è  vietata  la  pesca  con  reti  ed  altri  apparecchi  a  strascico,  sino  a 
tre  chilometri  da  qualsiasi  punto  della  costa  del  mai-e.  —  Fiera  a  Caselle  Torinese.  —  Il 
Sindaco  invita  e, )n  pubblico  .avviso  tutti  coloi-o  che  non  essendo  ).scrit^ii  nelle  liste  eletto- 
rali politiche  e  amministrative  possono  aver  diritto  alla  iscrizione,  a  domandarla  entro 
il  15   del  mese.  —   Apertura  della  caccia  nella  prov.  di  Novax-a  (con  le  reti  e  panie). 

Ht 


2  Giovedì 

337-30 


S.  Bibbiana,  verg.,  mart.  nel  363  —  S.  Cromazio,  vescovo  di  Aquileia, 
verso  gli  anni  388-407. 


Memorandum.  —  (g;  U.  Q.  —  in  molte  parti  "d'Italia,  p.  es.  a  Poma,  credono  che  se  piove 
oggi,  giorno  di  Santa  Bibbiana,  piove  quaranta  giorni  e  una  seitiinana. 


3    Venerdì  S.  Francesco  Saverio.  Uno  de"  primi  compagni  di  S.  Ignazio  da  Lo- 

338-29  jola  il  quale,  a  preghiera  di  Giovanni  III  re  di  Portogallo  lo  mandò 

nelle  Indie  oct^identali  a  predicarvi  il  Yange'o.  Estenuato  dalle  fatiche, 

mori  nel  die.  del  l.'>'>2  nell'isola  di  Sanciano.  —  S.  Mirocle.  vesc.  di  Milano  (304-315). 


4-    Sabato  S.  Barbara,  vergine,   mart  re.   Nacque  in  Nicomedia,  e  suo  padre 

339-28  Dioseoio  era  molto  devoto  degli  idoli.  Essa  ti-ovòmodo  di  farsi  istruire 

nella  religione  di  Cristo  e  di  ricevere  il  battesimo.  11  padre,  quando 

seppe  questo,  infuriato  le  tagliò  la  testa,  sotto  l'impero  di  Massimino  I.  l'a.  235.  —  S.  Cle- 
mente d'Alessandria,  dottore  della  Chiesa,  morto  verso  l'anno  21G. 

Memorandum.  —  Festa  militare  per  i  corpi  di  artiglieria,  del  genio  e  per  la  marina.  Fe- 
sta anche  per  i  minatori,  per  i  pompieri,  ec.  —  Festa  e  fiera  di  Santa  Barbara  a  Fian- 
cavilla  (Sicilia).  —  Festa  a  Paterno  per  Santa  Barbara  patrona  della  città. 


DICEMBRE  1920 -  W.]   -     (50*  Settimana) 

5  Domenica  '       ^i^  Seconda  d'Avvento  secondo  il  rito  romano,  quarta  di  rito  ambro- 
340-27  i  siano.  —  S.  GUnannl,  vescovo  In  Asta,  detto  il  taumaturgo  peri  ml- 

raooH    da  lui  ouinpiuti.  —  3.  Saba,  abate  in  Palestina.    -    S.    Basso, 

,  scovo  di  Nizza  Marittima,  martire,  circa  l'a.  253.   —  Ss.  Aureliano  e  Sempronio,  martiri, 
cordati  a  Brindisi  (sec.  IV). 

Memorandum.  —  Anniversario  della  cacciata  dogli  Austriaci  da  Genova  (1746). 

gB  6  Lunedì  |  S.  Nicolò,  vesc,  ni.  di  Mira,  la.  343.  Visse  nel  III  e  IV  sec,  e  pare 
^H^  S'Él-SB  <^^i6  ^''^  morto  sotto   Diocleziano.  Prima  però   aveva  sotl'erto   l'esilio. 

^V— Alcuni  nu'i  canti  di  Bari,  visitando  a  Mira  nel   10^7  le  ossa  di  questo 

^■■anto,  le  trovarono  così  mal  custodite,  che  pensarono  di  metterle  in  sicuro,  portandole  nel 
^B  loro  paese,  dove  gli  hi  dedicato  un  tempio  ed  è  tuttora  feste^'giato.  Altre  feste  In  suo 
^m  onore  hanno  pure  lu<^go  a  Lecce  ed  a  Sassari.  —  S.  Apollinare,  suddiacono,  martire  a  Trieste 
H  (sec.  Ili,  oiHìrato  a  Verona. 

y         Memorandum.   —  Grande  festa  a  Bari  delle  Puglie.  —  Ifatfrà  o  Commemorazione  della 
purificazione  del  tempio,  per  gli  israeliti.  —  Pagamento  delle  pensioni  governative  di  prima 
categoria  (non  oltre  le  500  lire  annue). 
, ^ 

7    Martedì      !       S.  Ambrogio   ve««covo,  patrono  di  Milano,  n.  in  Treviri  l'a.  340, 
342-35  morto  a  Milano  l'aimo  397. La  sua  basilica,  una  delle  più  rinomate,  ne 

Sturba  in  preziosa  urna  la  salma.  —  S.Gerardo,  vesc.  di  Velletri,   dal 

1067  al  1077,  e  patronodelia  stes-^a  città. 

^, 

8  Mercoledì  !       L'immacolata  Concezione  di  Maria  Vergine,  festa  che  risale  al  se- 
3'43-24  'coloV.  Pio  IX  definì  solennemente,  l'anno  18.Ì4,  il  dogma  della  Im- 

'macolata  c^oncezione  di  Maria  Vergine,  senìpre  credutosi  nella  Chiesa 

fin  dalla  sua  origine.  —  S.  Eutichlano  papa,  di  Luni.   Seppellì  di  sua  mano  ben  342  mar- 
tiri, e  mori  egli  stesso  per  la  fede  nel  2H3,  dopo  8  anni  di  pontificato. 

Memorandum.  —  Non  è  più  festa  civile  legale.  —  Fiera  della  Concezione  a  Venafro  (Mo- 
lise): dura  una  settimana.  —  Chiusura  della  caccia  al  camoscio  la  prov.  di  Torino. 

, ^ ^ . 

9    Giovedì      1        S.  Siro,  vesc.  Patrono  della  città  di  Pavia,  morì  In  tarda  età  verso 
344-23  l'a-  ^6.  —  S.  Eracliano,  vesc.  di  Pesaro  (sec.  IV?),  patrono  della  stessa 

^  città.  —  Ss.  Martiniano  e  compai>ni,  ricordati  a  Torino,  martiri  della 

Lei.'ione  t>  bea,  verso  l'anno  287.   —  S.  Valeria,  vergine  e  martire  a  Limoges. 

Memorandum.  —  Anniversar  o  della  liberazione  di  Gerusalemme  dai  Turchi  (1917). 


10    Venerdì    '        S.  Melchiade,  papa.  Successe  a  S.  Eusebio,  e  fu  il  primo  papa  che 
345-22  potesse  nscirc  liln-rimente   dalle   catacombe   per   esercitare  in  pub- 

blico  il   culto   ciitolico,  in    forza   del    decreto   imperiale   dt-l   314.  — 

.  Carpoforo,  prete,  e  Abbondio,  diaconi,  martiri,  ricordati  a  Spoleto  (sec.  III-lV). 

Memorandum.  —  #  L.  N.  —  Festa  della  Madonna  di  Loreto,  celebrata  in  tutte  le  Marche, 
specialmente  iit-lla  notte  sul  lo,  anniversario  della  Traslazione  della  Santa  t'asa.  —  Scade 
r  ultima  rata  bimestrale  delle  imposte  dirette  erariali  e  sovrimposte  comunali  e  provinciali. 
Non  pagando  entro  gli  otto  giorni  successivi  alla  scadenza,  il  contribuente  incorre  alla 
multa  dei  4''u.  —  Apertura  della  caccia  al  cinghiale  e  capriolo  nella  prov.  di  Belluno. 
Ht 

1 1    Subato     I       S.  Damaso  I,  papa.  Nacque  in  Guimavaens  nel  Portogallo,  o  coma 
346-21  altri  vogliono,  in  Roma  nel  304.  Accompagnò  l'esule  pontefice  S.  Li- 

—     —  berlo  a  .Milano,  dovo  fu  ordinato  prete   e  fatto  cardinale  sotto  papa 

'  lice  IL  Eletto  alla  sua  vt>lta  ixintelice  nell'età  di  72  anni,  Sf-dò  lo  scisma  mosso  dall'an- 
tipapa (Jrbicino,  e  dit-ilr'sl  con  z.do  apostolico  al  governo  papale.  Mori  l'a.  384.  —  Ss.  Trft- 
sone,  l'on/.iano  e  Protestato,  martiri  a  Koma  (sec.  III-IV).  —  8.  Vincenzio,  vesc.  di  Bied» 
(Blera:  Viterbo,)  avanti  l'anno  287. 

Memorandum.        OdKi  Dovilualo  secondo  l'uso  eotMeslaatico. 


DICEMBRE  1920  —  IM  —  (61»  Settimana) 

12  Domenica i       y^  Terza  d'Avvento  secondo  il  rito  romano,  quinta  di  rito  ambrosiano. 

347-20  1—  S.  Amalia  rei,'ina.  —  S.  Valerio,  abate,  disooiiolo  di  S.  Colombano  e 
istitutore  e-'li  stesso  di  comunità  reli-'iose.  Mun  l'a.  622.  —  Ss.  Geron- 


«lo  e  compagni,  ricordati  a  Genova.  —  S.  Rinesio,  martire  a  Roma,  verso  gli  anni  270-275. 
—  Ss.  Epiniaco  ed  Alessandro,  martiri  ad  Alessandria  sotto  Decio.  —  Ss.  Massenzio,  Costanzo, 
Crescenzio,  Giustino  e  compagni,  mart.  a  Treviri. 


■^- 


13    Lunedi  S.  Lucia,  vergine,  martire.  Accusata  come  cristiana,  protestò  davanti 
348-19            I  ai  giudici  con    inaudita  fermezza,  che  nessuno   avrebbe  potuto  co- 
stringerla  a  lasciare  la  nuova  fede  da  essa  abbracciata  e  subì  il  mar- 
tirio l'anno  304.  È  Invocata  contro  le  malattie   degli  occhi.  —  A  Siracusa,  festa   di   pre- 
cetto con  lìera.  —  S.  Antioco,  martire,  l'anno  125,  venerato  in  Sardegna. 

IVIemorandum.  —  Fiera  a  Forlì.  —  Fiera  a  Taggia  (provincia  di  Porto  Maurizio).  Dura  tre 
giorni.  —  Pagamento  delle  pensioni  governativo  di  3»  categoria    superiori  a  L.  2000  annue). 


■m- 


14t   ]VlB.rtedl  S.  Giocondo,  martire.  Ucciso  col  suo  vescovo  R.  Pascasi©,  durante 
340-18             "Tia  invasione  di  barbari,  l'anno  453.  —  S.  Pompeo,  o  Pompeio,  veso, 
di  Pavia,  verso  gli  a.  9(5  e  100  (Gams). 

Memorandum.  —  Fiera  a  Siracusa:  dura  tre  giorni. 

^^ 

15  Mercoledì!       S.  iMassimlno,  abate  di  un  chiostro  di  Verdun,  ove  successe  nel 
350-17  governo  dei  monaci  al  santo  suo  zio  Ospizio,  fondatore  del  chiostro 

; stesso.  Morì  nell'anno  520.  —  S.  Santolo,  o  Sanctulo,  prete,  ricordato 

a  Norcia.  —  S.  Valeriano,  vescovo  in  Africa,  martire  contro  l'eresia  ariana.  —  Fritno  giorno 
delle  tempora  d'inverno. 

{Memorandum.  —  Termine  entro  il  quale  gli  elettori  politici  e  amministrativi  possono 
fare  domanda  per  essere  trasferiti  in  altre  sezioni;  e  i  cittadini  che  non  essendo  iscritti 
d'ufficio  ritengono  di  aver  diritto  ad  esercitare  il  mandato  elettorale,  possono  fare  do- 
manda per  la  loro  iscrizione.  —  Apertura  della  caccia  nella  prov.  di  Torino  (con  reti  e 
panie).  —  Chiusura  delia  caccia  nelle  prov.  di  Como  (alla  lepre),  Cremona  (starne  e  lepri), 
Massa  (con  reti  v.sganti),  Pavia  (lepri  con  segugi  e  cani  da  corsa),  Salerno  (colombi  con 
reti  fisse),  Torino. 


-^- 


16    Giovedì  S.  Eusebio,  vescovo  di  Vercelli.  Al  tempo  di  papa  Liberio,  venne 

351-16  I  esiliato  dall'imperatore  Costanzo  a  Scitopoli  nella  Tebaide,  ove  morì 

^tra  orribili  stenti  verso  l'a.  370.  —  S.  Adelaide,  imperatrice,  figlia  di 

Rodolfo  II,  re  di  Borgogna,  moglie  di  Lotario,  re  d'Italia. 

Memorandum.  —  Anche  oggi  in  Napoli,  ricorrendo  la  festa  del  Patrocinio  di  San  Gen- 
naro, si  rinnova  il  miracolo  della  liquefazione  del  sangue  di  quel  Santo.  —  In  Monopoli 
(prov.   di  Bari),  festa   della   venuta   dell'immagine   di   Maria  SS.  della   Badia  (a.  1117). 


-^- 


17    Venerdì  S.  Olimpia,  vedova.  Ebbe  l'ofiìcio  di  diaconessa  presso  la  Chiosa 

353-15  di  Costantinopoli.  Mori  l'a.  510.  —  S.  Lorenzo,  monaco  di  Subiage  (Mi- 

" —-—gne:  Sollago).  —  S.  Lazaro   di   Betania,  fratello  di  Marta  e  Maria,  '' 


suscitato  dal  Redentore  dopo  quattro  giorni  dalla  morte.  —  Secondo  giorno  delle  tempora. 

;J:^ , 

18    Sabato      j       S.  Desiderato,  monaco  dell'abbazia  di  Fontenelle,  ove  si  santificò 
353-14  nella  pratica  delle  più  austere  virtù.  Morì  verso  la  fine  del  sec.  VII. 

_  _  v^    Eusebio,  vescovo  di  Sutri  (atino  4G5).   —  S.  Graziano,   vesc.  di 

Tours,  verso  la  metà  del  III  secolo.  —   Terzo  giorno  delle  tempora. 

Memorandum.  -  J)  P.  Q. 


DICEMBRE  1920 ^-^  nr,  ~ (52*  Settimana) 

19  Domenica,       >^  Quarta  d'Avvento  secondo  il  rito  romano,  sesta  di  rito  ambrosiano. 

354-13  —  8.  Fausta,  inatroiia  roinami,  inalro  di  S.  Atiinasia  (secolo  III-IVl. 

,-      -    P^j  celebre   la  lJasiiii.a  Fansia,    unita    iiresentenifiite   alla  basilica  di 

B.  Ambrot-'io  a  Milano.  —  S.  Kberanio.  o  Uoiardo  l'aleara,  ben^detl.,  vescovo  di  Teramo, 
dal  Ilio  al  1122.  —  S.  Maria  dt'yil  Aiwre'i,  ver^iine,  fu  lustro  dHll'ordine  carmelitano  Mori 
r*.  1717.  —  B.  Urbano  V,  elotto  papa  ad  Avi-^noiio  nel  1362.  81  trasferì  a  Roma  nel  1867, 
ma  nel  l.na  tornò  ad  Avignone,  ove  mori  lo  stosso  anno. 

{Memorandum.  —  Og5.'i,  secondo  il  calendario  giuliano  o  greco-russo,  festa  di  8.  Nicola  di 
Bari,  protettore  della  Kus-sia. 

H^ 

20  Lunedi    1       S.  Giovanni  iVIarinone,  prestò  preziosi  ed  eroici  servizi  durante  la 
355-13  peste  del  l.'i'ift.  Mori  a  72  anni,  nel  1&C2.  Fu  benemerito  delia  città  di 

Napoli,  anche  per  avervi  fondato  un  monte  di  pietà.    -  8.  Filogonlo, 

vescovo  d'Antiochia,  morto  nel  353  (Migne).  —  8.  Domenico,  vescovo  di  Brescia,  circa  gli  anni 
613-(il7. 

Memorandum.  —  Anniversario  del  supplizio  di  Guglielmo  Oberdan,  eroico  assertore  della 
Italianità  di  Trieste,  impiccato  nel  lh82.  —  Na-scita  della  Principessa  Maria  Laetitia,  Du- 
chessa d'Aosta  (l^GG).  —  Chiusura  della  caccia  nella  prov.  di  Alessandria. 

— _ . — ^^ — : 

21  Martedi    I       S.  Pietro  CamslO,  gesuita,  fu  mandato  in  Germania  per  combattere 
356-11  I  l'eresia  di  Lutero,  e  mori  a  76  anni,  nel  ló97.  —  8,  Tommaso,  apostolo 

(secolo  I).  —  S.  Temistocle,  martire. 


■Memorandum.  —  Anniversario  della  vittoria  di  Agordat  sul  Dervisci  (1803),  festeggiato 
nella  Colonia  Eritrea.  —  Pagamento  delle  pensioni  governative  di  seconda  categoria  (su- 
periori a  L.  5U0,  ma  non  a  L.  2U00  annue). 

_ ^ 

22  McrCOledij       S.  Flavlano,  martire.  Già  prefetto  imper.,  morto  In  esilio  sotto  Qlu- 
357 _10  llano  l'Apostata,  patrono  di  Monteliascone.  —  8.  Ischlrione,  mart.  in 

■ Egitto  durante  la  per.secuzione  di  Decio.  —  8.  Gherardo  dei  cavalieri 

di  Malta,  fiorentino.  Fu  zelatore  della  redenzione  dei  Cristiani,  e  spese  la  sua  vita  nella 
cura  de^'ll  infermi.  Mori  nonagenario  nel  1258.  —  8.  Zenone,  soldato  di  Diocleziano,  deca- 
pitato a  Nlcomedia. 

Memorandum.  —  Entra  11  Sole  in  Capricorno,  e  comincia  l'Inverno  astronomico.  —  Solstl- 
xio  d'inverno.  —  È  il  giorno  più  breve  dell'anno. 

^ 

23  Giovedì    !       S.  Sèrvolo.  Rattratto  di  corpo,  fu  obbligato  a  vivere  di  mendicità, 
358-9  6  tali  furono  le  sue  virtù  e  in  grado  cosi  elevato,  che  fu  poi  onorato 

'  qual   santo  alia  sua  morte,  avvenuta  l'a.  590.  —  S.  Vittoria,  vergine, 

martire,  ricordata  a  Piacenza  (sec.  IV- V).  Fu  una  vittima  della  persecuzione  di  Declo. 

Memorandum.  —  Oggi  si  chiudono  gl'istituti  tecnici  e  i  licei.  Per  i  primi  ò  vacanza  fino 
al  2  t?ennaio  inclusive.  —  In  molte  città  stanotte  si  ha  il  curioso  spettacolo  del  mercato 
del  pesce  per  la  vigilia  di  domani,  ciò  che  a  Roma  è  chiamato  il  Cottìo. 

^ ^ 

24  Venerdì    |       S.  Tarsllia,  vergine.  -  I  BB.  martiri  della  Cocincina  (1835-1840)  ri- 
359-8  cordati  anche  a  Milano.  —  H.  Gregorio,  prete,  mart.  ricordato  a  Spo- 

'  leto  (sec.  III-IV).  —  S.  Irma  o  Irmina,  ver^'ine.  tìglia  di  Dagoberto  II, 

venerata  a  Treviri. 

Memorandum.  —  Oggi  plenilunio  .secondo  l'uso  ecclesiastico,   —   Vigilia  di  Natale.   — 
Oggi  sono  chiuse  le  biblioteche  governa' ivn  e  tutte  le  scuole.    -    Oggi  a  Bologna  si  pagano 
gli  attitti  e  per  consuetudine  si  saldano  tutti  i  conti  dell'aimo. 
, ^ ^^ 

2S    Sabato     1       vl^  Natale  di  Gesù  Cristo.  È  la  festa  più  cara  e  solenne  del  cristiane* 
3gQ_»-»  Simo,  perchè  ricorda  la  venuta   del  Salvatore  del  mondo.  Secondo  i 
cronolo^'i,   il   gran   fatto  «-arelibe  avvenuto  1'  a.  747  di  Roma,  38  del- 
l'impero di  Augusto,  7  dell'era  voh^are.  —  8.  Anast:isia,  romana,  mar.,  l'a.  330. 

Memorandum.  -  ^^  L.  P.  —  Festa  civile  legalo.  —  Oggi  in  molte  località  del  Piemonte 
si  pai/ano  gli  afllitU  dei  lerreni.  —  Apertura  della  caccia  con  le  reti  nella  pn.v.  di  Avoillno; 
nella  prov.  di  Genova  (alle  rondini,  rondoni,  ec.  con  qualunque  mez/.o;  alle  pernici;  con 
reti  portatili;  coi  irappint.  Porto  Mauri/io  (con  lo  reti,  truppin  e  panie),  Roma  (coi  lacci). 

—  Oggi  è  permessa  la  caccia  alle  rondini,  rondoni  a  balestrucci  In  prov.  di  Porto  Maurizio, 

—  Oggi  in  Grecia  k  8.  flplrldloue,  festa  solenne. 


DICEMBRE  1920 -  116  - (53*  Settimana) 

26  Donienìcal        >B  S.  Stefano  protomartire.  Fu  tra  l  primi  sette  diaconi  eletti  rtai^ll 
361-6  Apostoli,  ed  ebbf  tatito  zelo,  tìh^  aooes<»  di  furore  1  nemici  del  nome 

_ ^ (U-istiaiio.  i  quali  lo  coudannaroni)  uila  lapidazione.  Fu  perciò  il  primo 

martire  (Protomartire)  del  cristianesimo,  l'a.  30.  Era  nato  a  (ierusalt-mme,  e  colla  sua  pre- 
dicazione operò  numerosi  miracoli,  cosicché  .suscitò  contro  di  sé  l'odio  de' primari  giudei 
che  lo  accusarono  come  bestemmiatore.  —  Feste  patronali  a  Biella,  Capua  e  Prato.  —  S.  Dio- 
nigi, papa  dal  259  al  268.  —  S.  Zosimo,  papa  dal  417  al  418. 

Memorandum.  —  Comincia  il  Carnevale.  —  Og<{i  si  aprono,  per  la  stagione  di  Carnevale, 
un  gran  numero  di  teatri,  e  ira  essi  quasi  tutti  i  teatri  massimi  d'Italia.  —  Da  oggi  sino 
a  tutto  Carnevale  si  possono  celebrare  le  nozze  con  la  benedizione  solenne. 

iji 

27   Lunedi    1       S.  Giovanni,  apostolo,  ed  evangelista.  Nativo  di  Galilea,  fu  chiamato 
362-5  ^^  Gesù  Cristo  a  seguirlo.  Dopo  la  morte  del  Divin  Maestro,  lasciata 

la  Giudea,  predicò  nell'Asia  Minore,  venuto  a  Roma  fu  frettato  in  una 


caldaia  d'olio  bollente,  da  cui  usci  illeso.  Morì  in  tardissima  età,  l'a.  ìO). 
Memorandum.  —  Oggi  pagamento  degli  stipendi  agli  impiegati  governativi. 

^ 

28    Martedì    1        l  Santi  innocenti.  Ricorda  la  strage  orribile  ordinata  da  re  Erode 
363-4  ^*  tutti  I  bambini  del  suo   regno   al  disotto  dei  due  anni,  affine   di 

comprendervi  il  neonato   Messia,  il  quale,   invece,   scampò   in  Egitto 

(Matt.  II,  13-18).  —  S.  Abele,  il  giusto,  figlio  dei  progenitori  Adamo  ed  Eva, 

Memorandum.  —  Doloroso  anniversario  dell'immane  disastro  tellurico  che  distrusse  nel 
1908  Messina  e  Reggio  Calabria. 

• ^H 

29  MerCOledil       S.  Tomaso  Becket,  vescovo   di   Canterbury.   Avendo   disgustati  al- 
364-3  cuni  grandi  del  regno,  perdette  la  grazia  sovrana  e  tu  trucidato  da 

■ quattro  ufficiali  mentre  trovavasl  In  chiesa,  l'a.  1170.—  S.  Davide,  re 

e  profeta  dell'antico  Testamento,  autore  di  molti  dei  Salmi  adottati  dalla  Chiesa  nella  sa' 

era  ufficiatura. 

^ 

30    Giovedì  S.  Eugenio,  vescovo,  onorato  a  Milano  quale  difensore  del  rito  am- 

365-2  brosiano,  quando  al  tempo  dell'imperatore  Carlo  Magno  si  tentò  di 

• ^abolirlo  (sec  Vili).  —  S.  Gerardo,  confessore,  minorità,  morto  l'a.  1345, 

onorato  a  Valenza  (presso  Alessandria!.  —  I  Ss.  Sabino,  vescovo,  Esuperanzio  e  Marcello,  dia- 
coni; Venustlano  preside  con  la  moglie  ed  i  figli,  martiri  a  Spoleto  sotto  Massimiano.  — 
S.  Liberio,  vescovo  di  Ravenna  dal  185  al  20fi.  —  S.  liainerlo,  vescovo  di  Aquila  negli 
Abruzzi.  —  Festa  patronale  della  diocesi  a  Barletta. 

* 

3  1    Venerdì    j       S.  Silvestro  1,  papa  dal  314  al  337.  —  S.  Colomba,  vergine,  martire, 
366-1  verso  gli  anni  270-275,  patrona  di  Rimiiii,  —  Ss.  Stefano  e  compagni, 
'  ricordati  a  Catania.  (Mons.  cav.  uff.  prof.  O.  Pantalini. 

Memorandum.  —  Chiusura  dell'anno  finanziarlo  delle  aziende  comunali,  degli  istituti  ban- 
cari, delle  case  commerciali,  ec.  —  Scade  la  seconda  rata  semestrale  della  tassa  di  mano- 
morta. Il  pagamento  deve  esser  fatto  entro  i  primi  20  giorni  del  mese  di  gennaio  en- 
trante. —  Apertura  della  caccia  nelle  prov.  di  Como  (cacca  in  battuta;  alle  rondini,  ron- 
doni, balestrucci,  usignuoli  e  capinere,  per  oggi  soltanto),  Novara  (caccia  in  battuta  e  a 
rastrello),  Sondrio  (capriolo  e  gallo  cedrone),  Vicenza  (al  camoscio).  —  Chiusura  delia 
caccia  nelle  provincie  di  Alessandria  (in  collina  e  montagna),  Ancona  (lepri,  starne  e 
pernici).  Arezzo  (e.  s.),  Ascoli  (e.  s.),  Bari  (colombacci),  Belluno,  Bologna,  Brescia  (lepri), 
Cagliari  (e.  s.),  Caltanissetta,  Caserta  (uccelli  insettivori),  Chiedi  (lepri,  pernici  e  starne), 
Como,  Cosenza  (capriuolo),  Cremona,  Cuneo,  Ferrara  (alle  lepri),  Genova,  Girgenti  (conigli, 
lepri,  pernici),  Livorno  (lepri),  Macerata  Cepri,  starne  e  pernici),  Mantova,  Milano,  Modena, 
Novara,  Padova,  Parma,  Pavia,  Pesaro  (starne  e  lepri),  Piacenza,  Porto  Maui-izio  (alle  per- 
nici, con  richiami;  con  truppin  e  panie),  Ravenna  (lepri  e  starne),  Reggio  Emilia,  Roma 
(pernici,  starne  e  lepri;  coi  lacci),  Rovigo  (lepri),  Sondrio,  Teramo  (lepri),  Treviso,  Udini.', 
Venezia,  Verona  (con  reti  e  panie),  Vicenza, 


Compendioso  indice  dei  Santi 

più  comuni  ricorrenti  nell'anno.^*' 


r 


Abbondio,  2  aprile;  31  agosto. 

Ab-lia,  H  piUKMO. 

Abiiuii,  30  lut?lio. 

Abele,  28  dicembre. 

Àbramo,  9,  27  ottobre. 

Achille,  16  maggio;  7  nov. 

Adalberto,  23  aprile;  20  giug. 

Adalgisa,  20  aprile. 

Adalgiso,  6  ottobre. 

Adamo,  16  ma;,'gio. 

Adelaide,  16  dicembre. 

Adele,  24  dicembre. 

Adelfo,  29  agosto. 

Adelina,  20  ottobre. 

Adelinda,  2S  a<^'osto. 

Adelino.  27  giugno. 

Adeodata,  14  dicembre. 

Adolfo,  17  giugno;  27  sett. 

Adotie,  16  dicembre. 

Adriano,  4  marzo:  8  luglio. 

Agnello,  14  diceml)re. 

Agnese,  21  gennaio;  20  aprile. 

Agostino,  28  agosto. 

Agostino  d'Inghilt.,  28magg. 

Agrippina,  23  giugno. 

Agrippino,  17  glngno;  9  nov. 

Alda,  2  febbraio. 

Aimone.  ìft  maggio. 

Alba,  17  gennaio. 

Albano,  22  giugno. 

Alberico  (it,  26  gennaio. 

Albertino,  3  settembre. 

Alberto.  8  aprile;  7  agosto; 
1  settembre;  21  novembre. 

Alberto  B.,  3  settembre. 

Albina,  16  dicembre. 

Alda,  18  novembre. 

Aldegonda,  30  gennaio. 

Aldemaro,  24  marzo. 

Aldo,  10  gennaio. 

Alessandra.  18  marzo. 

Alessandrina,  20  marzo. 

Alessandro,  11  gennaio;  26  feb- 
braio; 3  maggio;  4.  6  giu- 
gno; 10  luglio;  26  agosto; 
9  settembre. 

Alessandro  S.,  23  aprile. 

Alessio,  17  luglio. 

Alfonso  L.,  2  agosto. 

Alfredo.  12 gennaio;  14  agosto. 

Alice,  à  febbraio. 

Alvaro.  19  febbraio. 

Amabile,  19  ottobre. 

Amadeo  (h),  10  agosto. 

Amalia,  lo  luglio;  12  dicemb. 

Amato,  8  maggio,  13,  30  sett. 

Ambrogio,  20  marzo;  16  arro- 
sto; 16  ottobre;  7  dicembre. 

Ambrogio  (Moiie  di),  4  aprile. 

Amedeo  (6).  30  mar.;  5  magg. 

Amelia,  2  giugno. 


Amos,  31  marzo. 

Anacleto,  13  luglio. 

Anastasia,  1.5  aprile;  28  ott. 

Anastasio,  27  aprile;  28  magg. 

Anatolia,  9  luglio. 

Anatolio.  20  marzo. 

Andrea,  26  febbraio;  22  ago- 
sto; 6  novembre. 

Andrea  A.,  10  novembre. 

Andrea  [np.),  30  novembre. 

Andrea  {b},  9  genn.;  1  febb. 

Andrea  C,  14  gennaio. 

Andrea  G..  19  marzo. 

Angela  da  F.ligno,  4  gennaio. 

Angela  M.,  30'maggio. 

Ahgeli  custodi,  2  ottobre. 

Angelina,  22  dicembre. 

Angelo,  ;■>  maggio. 

Angelo  (Al,  2')  gennaio. 

Angelo  {b)  d'Acri,  29  ottobre 

Angelo  C,  12  aprile. 

Angelo  r.  (ft),  24  ottobre. 

Anna,  26  luglio. 

Annumidzionc,  25  marzo. 

Ansano,  1  dicembre. 

Anselmo,  3.  18  marzo;  21  apr. 

Antelmo,  26  giugno. 

Antimo,  21  febbraio. 

Antonia  (^.»),  28  febbraio. 

Antonietta.  28  febbr.;  27  ott. 

Antonina,  12  giugno. 

Antonino,  14  febbraio;  2 mag- 
gio; 4  luglio;  22  ag.;  31  ott. 

Antonio  abate,  17  gennaio. 

Antonio  da  Padova,  13  giugno. 

Ant.  Maria  Zaccaria,  5  luglio. 

Apollinare.  23  luglio;  6  dio. 

Apollonia.  9  febbraio. 

Apollonio,  16  febbraio;  18  apr.; 
7,  8  luglio. 

Aquilino.  29  gennaio;  4  febbr. 

Arcangela,  17  ottobre. 

Arcangelo  ih),  17  aprile. 

Arduino,  9  giugno;  15  agosto. 

Arianna,  17  settembre. 

Ariberto,  5  maggio. 

Aristide,  31  agosto. 

Armando,  6  febbraio. 

Arnaldo,  10  febbraio, 

Arnolfo,  18  luglio;  15  agosto. 

Arrigo  ('»),  13  marzo. 

Artemisia,  6  novembre. 

Arturo,  8  agosto. 

As.salonne,  2  marzo. 

Anstim.  di  Maria  SS.,  15  ag. 

Atala.  3  dicembre. 

Atanasia.  14  agosto. 

Atanasio,  26  gennaio;  2  mag- 
gio; 15  luglio. 

Attilio,  22  maggio. 

Augusta,  27  marzo. 


Augusto,  7  maggio  :  7  ottobre. 
Aurelia,  25  settembre. 
Aureliano,  22  maggio;   5  die. 
Aurelio,  27  luglio,  9  novemb. 
Avellina,  28  tetibraio. 
Azaria,  16  dicembre. 

Babila,  24  gennaio. 

Balblna,  31  marzo. 

Baldassarre,  6  gennaio. 

Baldovino,  8  gennaio. 

Balduino.  21  agosto. 

Bambina  M.,  8  settembre. 

Barbara,  4  dicembre. 

Barnaba,  11  giugno. 

Bartolomeo  (b),  28  gennaio; 
18  marzo. 

Bartolomeo,  24  agosto. 

Basilio,  1  genu.;  2,  6,  22  marzo; 
14  giugno. 

Basso,  5  dicembre. 

Battista {Dfcoll. di  S.  (;.), 29  ag. 

Battista  (t.  Rossi.  23  maggio. 

Battista  I  Xuf.  di  S.  G.),  24  gmg. 

Beata,  8  marzo. 

Beato,  9  maggio. 

Beatrice(ft),19gennaio;  291ug. 

Benedetto,  17  feb.;  11.  21  mar. 

Benedetto  G.  L..  16  apr. 

Benedetto  11.,  12  febbr. 

Benigno,  26  luglio;  1  nov. 

Benvenuta  (ò),  29  ott. 

Benvenuto  S.,  22  marzo. 

Berardo,  16  gennaio. 

Berardo  P.,  19  dicembre. 

Bernardina,  21  setteml>re. 

Bernardino  da  Feltre,  28  set- 
tembre. 

Bernardino  da  Siena,  20  mag. 

Bernardo.  15  giugno;  20. 22 ag. 

Bernardo  U.,  4  dicembre. 

Berta,  24  marzo, 

Berto,  24  marzo. 

Bertoldo,  21  ottobre. 

Biagio,  3  febbraio;  22  giugno. 

Bianca,  5  agosto. 

Bibiana,  2  dicembre. 

Boezio,  23  ottobre. 

Bona.  24  aprile. 

Bonagiunta,  11   febbraio. 

Bonaventura  T.,  19  marzo. 

Bonaventura,  14  luglio. 

Bonflglio,  11  febbraio. 

Bonifaci(\  5  giug.;  14  maggio. 

Brigida,  7  ottobre;  1  febbraio. 

Brunone,  6  ottobre. 

Callisto,   14  ottobre;    28  die. 
Callista,  2  settembre. 
Camilla,  3  marzo;  6  settemb. 
Camillo,  15  luglio. 


(*)  Il  Diario  completo  è  conipar.io  nf^WAlmanar.en  del  1914  e  anche  negli  anni  precedenti.  — 
Per  rettifiche  od  aggiunte,  scrivere  a  nion&.  cav.  ufi.  prof.  Oreste  l'autaliui,  Milano,  via  Cerva,  17. 


Candida,  4,  20  settembre. 

Candido,  11  marzo;  3  ottobre. 

Carlo,  4  novembre. 

Carlotta,  8  febbraio. 

Carmela,  Carmelo,  IG  luglio. 

Casimiro,  4  marzo. 

Cassiano,  2(>  marzo;  12,  13  ag. 

Caterina,  9,  24  marzo;  .30  apri- 
le; 4,  15  settembre;  25  no- 
vembre. 

Caterina  R.,  13  febbraio. 

Cattedra  di  S.  Pietro,  18  gen- 
naio; 22  febbraio. 

CeciUa,  22  novembre. 

Cecilie,  3  «iu;,'no. 

Celeste,  14  ottobre. 

Celestina.  IO  novembre. 

Celestino,  pp.,  6  aprile. 

Celestino  P.,  19  miaggio. 

Cesare,  15  marzo. 

Cesarla,  25  marzo. 

Cesariana,  l'J.  gennaio. 

Cesarina,  21  luglio. 

Cesario,  25  febbraio. 

Cherubino,  30  ottobre. 

Chiara,  26  luglio;  12,  17  a^'. 

Cipriano,  21  aprile;  11  luglio; 

16  settembre. 
Circoncisione  di  G.  C,  1  genn. 
Ciriaco,  16  marzo;  4  maggio; 

8,  23  ag. 
Cirillo,  28  gennaio;  28  marzo; 

5  luglio;  28  ottobre. 
Clara,  17  aprile, 
Claudia,  9  settembre. 
Claudiano,  6  marzo. 
Claudio,  7  giugno;  7  settemb. 
Clelia,  3  settembre. 
Clemente,  5  marzo  ;  5  giugno; 

17  ottobre;    23  novembre; 
4  dicembre. 

Cleofe  M.,  9  aprile. 

Cleto,  26  aprile. 

Clodoveo,  10  novembre. 

Clotilde,  3  giugno. 

Colomba,  17  settemb.;  31  di- 
cembre. 

Colombano,  20  novembre. 

Concetta,  8  dicembre. 

Concordia,  13  agosto. 

Concordie,  1  gennaio. 

Consiglio,  26  aprile. 

Convei-sione  S. Paolo,  25  genn. 

Cornelia,  31  marzo. 

Cornelio,  2  febbraio;  16  sett. 

Coriado,  19  febbraio. 

Cosma,  27  settembrte. 

Costantino,  29  marzo;  21  magg. 

Costanza,  18  febbraio. 

Costanzo,  11  maggio;  1,  18, 
settembre;  30  novembre. 

Crescentino,  1  giugno. 

Crescenzio,   7  luglio;  14  sett. 

Crispino,  7  genn.;  25  ottobre. 

Cristiano,  28  settembre. 

Cristina,  13  marzo;  10  mag- 
gio; 24  luglio. 

Cristoforo,  25  luglio. 

C>oce  {Escdtaz.  della),  14  sett. 

Croce  {Jiitroi:  (Iella),  3  magg. 

Cunegonda,  3  marzo. 

Cuniberto,  12  novembre. 


-  118  - 

Dalmazio,  5  dicembre. 

Damaso,  11  dicembre. 

Damiano,  12   aprile;    27  sett. 

Daniele,  3  gennaio. 

Daria,  20  giugno;  25  ottobre. 

Dario,  12  aprile. 

Davide  re,  29  dicembre. 

Dazio,  14  gennaio. 

Defunti  (Commemorazione  di 
tutti  i  fedeli),  2  novembre. 

Delfina,  27  settembre. 

Delfino,  24  dicembre. 

Demetrio,  9  aprile;  22novemb. 

Deodato,  27  giugno. 

Desiderato,  18  dicembre. 

Desiderio,  27  marzo;  23  mag- 
gio; 19  settembre. 

Diana,  10  giugno. 

Didimo,  28  aprile. 

Diego,  16  novembre. 

Diodoro,  17  gennaio. 

Diomede,  11  settembre. 

Dionigi,  8  aprile;  25  maggio; 
9  ottobre;  26  dicembre. 

Dionisia,  6  dicembre. 

Domenica,  6  luglio. 

Domenico,  4  agosto;  20  die. 

Dominatore,  5  novembre. 

Donata.  31  dicembre. 

Donato,  4  febbraio;  7,  19  ago- 
sto;  1  settembre;  12  nov. 

Donnina,  15  aprile;  30  sett. 

Donnino,  15  maggio;  7  ago- 
sto; 9  ottobre. 

Doro,  20  novembre. 

Dorotea,  6  febbraio. 

Doroteo,  28  marzo;  5  giugno. 

Eberardo  P.,  19  dicembre. 
Edgardo,  8  luglio. 
Edmondo,  16, 20, 24  novembre. 
Edoardo,  13  ottobre. 
Edvige,  17  ottobre. 
Eiì.sio,  15  gennaio:  15  febbraio. 
Egidio,  1  settembre. 
Elena,  18  agosto. 
Eleonora,  21  febbraio. 
Elia,  20  luglio;  11  settembre. 
Eligio,  1  dicembre. 
Elio,  18  luglio. 
Eliodoro,  3  luglio. 
Elisa,  2(5  giugno. 
Elisabetta,  8  luglio;  19  nov. 
Elisabetta  P.,  19  febbraio. 
Eliseo,  14  giugno. 
Elpidio,  24  maggio;  2  settemb. 
Elvira,  27  gennaio. 
Emanuele,  26  marzo, 
Emelia,  30  maggio. 
Emerenziana,  23  gennaio, 
Emerico,  4  novembre, 
Emidio,  5  agosto. 
Emilia,  5  aprile. 
Emiliana,  5  gennaio. 
Emiliano,   27  gennaio;   6  no- 
vembre; 6  dicembre. 
Emilio,  22,  28  maggio;  6  ott. 
Emma,  28  giugno. 
Enea,  9  febbraio. 
Enrico,  13  marzo;   15  luglio. 
Epifania,  6  gennaio. 
Epifanio,  21  gennaio;  12  magg. 


Eracllde,  28  glucno. 

Krardo,  8  gennaio. 

Erasmo,  2  giugno. 

Erberto,  16  marzo. 

Ercole,  5  settembre. 

Eriberto,  16  marzo. 

Ermanno,  7  aprile. 

Ermelinda,  29  ottobre. 

Ermenegilda,  24  marzo. 

Ermenegildo,  13  aprile. 

Ermete,  4  gennaio;  28  agosto 

Erminia,  2(5  agosto. 

Erminio,  25  aprile. 

Ermolao,  27  luglio. 

Ernesta,  22  novembre. 

Ernesto,  12  gennaio;  7  nov. 

Ersilia,  Il  agosto. 

Esdra,  13  luglio. 

Espedito,  19  aprile. 

Ester,  24  maggio,  1  luglio. 

Ettore,  20  giugno. 

Eufemia,  16  settembre. 

Eufrasia,  13  m.arzo. 

Enfrasio,  14  gennaio. 

Eufrosina,  1  gennaio. 

Eugenia,  11  settembre;  25  die. 

Eugenio, 24  gennaio;  2  giugno; 
17  novembre;  30  dicembre. 

Eulalia,  27  agosto. 

Eulalio,  16  febbraio. 

Eurosia,  26  giugno. 

Eusebia,  29  ottobre, 

Eusebio,  5  marzo;  18  aprile; 
21  giug.;  14  ag.;  16,  18  die 

Eustachio,   20  sett.;  12  ott. 

Eustorgio,  6  giugno;  18  sett. 

Eutichio,  15  aprile;  23  mag- 
gio; 5  giugno. 

Eutimie,  20  gennaio. 

Eva,  8  settembre. 

Evaldo,  3  ottobre. 

Evaristo,  26  ottobre. 

Everaldo,  23  marzo. 

Ezechiele,  10  aprile. 

Ezelinda,  7  giugno. 

Ezio,  14  agosto. 

Fabiano,  20  gennaio. 

Fabio,  17  maggio. 

Fabiola,  27  dicembre. 

Faustina,  18  gennaio. 

Faustiniano,  26  febbraio. 

Faustino  15,  26  febb.;  29  lug. 

Fausto,  15  febbr.;  24  giugno. 

Fede,  1  agosto. 

Fedele,  24  aprile;  28  ottobre. 

Federico,  18  luglio. 

Febee,  13, 14,  16,  30  genn.;  25 
febb.;  18,  21  maggio;  23  giu- 
gno; 13  luglio;  25  agosto-: 
21  ottobre;  6,  20  novemb. 

Feliciana,  20  giugno. 

Feliciano,  24  genn.;  9  giugno. 

Felicissima,  5  giugno. 

Felicissimo,  15  luglio. 

Felicita,  26  mar.  ;  10  luglio. 

Ferdinando,  27  giugno. 

P'erdinando  re,  30  maggio. 

Fermo,  9  agosto. 

Ferruccio,  28  ottobre. 

Filiberto,  22  agosto. 

Filippo,  1  maggio;  22  ottobre. 


niippo  B.,  23  agosto. 

Filippo  N.,  26  maggio. 

Filomena,  5  lug.;  29  iiov. 

Filomcno.  14  novembre. 

Filoteo,  11  gennaio. 

Fiore,  27  ottobro. 

Fiorentina,  VO  giugno. 

Fiorentino,  27  settembre. 

Fiorenza,  20  giugno. 

Fiorenziano.  2i<  novembre. 

Fiorenzo,  14  lebbr.  ;  2;i  miigg. 

Firenze,  30  dicembre. 

Firniina,  24  novembre. 

Firmino,  11  ottobre. 

l'iaininia,  2  maggio. 

Flavia,  7  maggio. 

Flaviano,  27  gennaio:  14,  28 
febbraio:  22  dicembre. 

Flavio  L.,  24  marzo. 
'Flora,  11  gingno. 

F'ioriana,  i)  luglio. 

F'ioriano,  4  maggio. 

Florida.  18  gennaio. 

Floro,  27  ottobre. 

Folco,  11  ottobre. 

Formoso.  ir>  felibraio. 

Fortunata,  14  ottobre. 

Fortunato,  9  gennaio:  27  feb- 
braio; 8,  15  giugno;  23,  28 
agosto;  14,  15  ottobre. 

Fosea,  13  febbraio. 

Fozio,  4  marzo. 

France.sra,  9  marzo. 

Francesco.  11  maggio,  24  lu- 
glio; 4,  10,  27  ottobre. 

Francesco  €.,  4,  16  giugno. 

Francesco  di  P.,  2  aprile. 

Francesco  di  S.,  29  gennaio; 
3  dicembre 

Frediano,  18  marzo;  18  nov. 

Fruttuosa,  23  agosto. 

Fruttuoso.  21  gennaio:  IG  ap. 

F'ulgenzio,  22  maggio. 

Gabriele,  18  marzo. 

(ìaetano,  7  agosto. 

Gallo,  4  luglio;  IH  ottobre. 

Gaiibaldo,  8  gennaio. 

Gaspare,  6  gennaio. 

Gastone,  24  jiprile. 

Gaudenzio,  22  gennaio;  12 feb- 
braio; 19  giugno;  25  otto- 
bre; 26  novembre. 

Gedeone,  1  settembre. 

Gelasio,  21  novembre. 

(Jeltrude,  17  marzo. 

(ìemnia,  12  magsio. 

(iencrosa,  17  luglio. 

Generoso,  17  luglio. 

(ìenesio,  25  agosto;  22  dir. 

Gennaro,  19  settembre;  24  ott. 

Genoveffa,  3  gennaio. 

Gerardo,  6  giugno;  24  set- 
tembre: 3,  30  ott.:  7,  30  die. 

Geremia,  1  maggio. 

Gerolamo,  20,  22  luglio;  28,  30 
settembre. 

Gertrude,  17  marzo;  16  nov. 

Gervasio,  19  giugno, 

(ihei  ardo,  24  settembre;  7  die. 

Giacinta  M.  (ò),  30  geim. 

Giticinto,  16  agosto;  29  ott. 


Giacomo,  21  mar.;  4  magg. 

Giacomo  (bi,  1  giugno:  11  lugl. 

Giacomo,  25  lug.  ;  28  nov, 

(illberto,  4  febbraio. 

Gildo,  29  gennaio. 

(ìioaehino,  16  apr.;  20  marzo. 

Giobbe,  10  maggio;  23  sett. 

Gioconda,  25  novembre. 

(iiocondo,  14  novembre. 

Giordano,  13  febbraio. 

Giorgio,  23,  24  aprile. 

Giosafatte,  27  novembre. 

Giovanna  F.  1'".,  21  agosto. 

(Giovanna  S.  (b),  9  luglio. 

Giovanili,  30,  31  gennaio;  2, 
8,  14  marzo;  9  aprile;  13 
maggio;  23,  26  giugno;  7, 
16  settembre. 

Giovanni  ap.  ev.,  27  dicemb. 

Giov.  Batt.  De  Kossl,  23  m.igg. 

(ìiovanni  Buono,  22  ottobre.* 

Giovanni  C,  15,  27  gennaio. 

Giovanni  Capistr.,  23  ottobre. 

Giovanni  Colomb.,   31  luglio. 

Giovanni  eremita,  27   marzo. 

Giovanni  G.,  12  luglio. 

Giovanni  M.,  8  febbr.  ;  20  die. 

Giovanni  N.,  16  maggio. 

Giovanni  III  (?<},  18  marzo. 

Giovinlano,  5  maggio. 

Giovita.  15  fobbrMio. 

Giuditta,  10  dicembre. 

Giulia,  22  maggio. 

Giuliana,  16  gennaio:  7  aprile. 

Giuliana  F.,  19  giugno. 

Giuliano,  13  febbraio;  22  giu- 
gno; 27  luglio;  7,  31  agosto. 

Giulio,  31  gennaio. 

Giuseppe,  4  lebbr.  ;  19  marzo; 
18  sett. 

Giuseppe  C,  27 .agosto. 

Giustina,  10  gennaio;  13  lu- 
glio; 7  ottobre. 

Giustiniano,  23  agosto. 

(ìiustino,  13  aprile:  1  giugno. 

Giusto,  5  giugno;  26  agosto; 
2  novembre. 

Goffredo,  8  novembre. 

Gottardo,  5  maggio. 

Grato,  20  marzo  ;  7  settembre. 

Grazia,  21  agosto. 

Graziano,  1  giugno,  18  dicemb. 

Gregoria,  23  gennaio. 

Gregorio,  1 7,  23,  28  novembre; 
24  dicembre. 

Gregorio  di  Langres,  4  genn. 

Gregorio  Magno,  12  marzo, 

Gregorio  :^azian.,  9  maggio. 

(juallìerto,  12  luglio. 

Gualtiero,  28  febbraio. 

Guglielmo,  10  genn.;  10  feb.; 
4,  26  apr.;  7miigg.:  25  giug. 

Guido,  12  settembre. 

Gustavo,  2  agosto. 

Ida,  15  gennaio:  13  aprile. 

Idelfonso,  23  gennaio, 

Igino,  11  gennaio. 

Ignazio,  1  febbraio;  31  luglio. 

Ilaria,  3  dicembre. 

Ilario,  14  gennaio;  16  marzo. 

llarione,  22  ottobre. 


IId«brand(;    :••:  ,if:nstn. 
Ildefonso,  23  gennaio, 
Ildegarda,  17  settembre, 
Ildegardo,  11  settembre, 
lldegonda,  20  aprilo. 
Illuminata,  29  novembre, 
Ilhnninato,  11  maggio;  fi  lugl, 
Imimicolatn  M.,  8  dicembre. 
Iti  fiore  nli,  28  dicembre. 
Innocenza,  16  settembre. 
Innocenzo,  14  marzo;  17  apr,; 

7  maggio;  23  luglio. 
Ippolito,  30  genn.;  11  febbr.; 

13,  22  agosto. 
Ippolito  Gal.  (ft),  20  marzo. 
Irene,  22  gennaio, 
Ireneo,  28  giugno. 
Irma  o  Irmina,  24  dicembre. 
Isabella,  22  febbraio, 
Isacco,  25  marzo, 
Isaia,  6  Inglio, 
Isidoro,  2  gennaio;    4  aprile; 

15  maggio, 
Ismaele,  17  giugno. 
Italo.  19  agosto. 
Ivetta,  13  gennaio, 
Ivone,  28  maggio;  27  ottobre, 
Jole  {b),  9  giugno. 

Ladislao,  27  giugno. 
Lamberto,  14  aprile. 
Landò,  5  maggio, 
Lanfranco,  23  gingno. 
Laura,  19  ottobre. 
Lazaro,  11  febbr.;   17  dio. 
Lea,  22  marzo. 
liBandra,  8  luglio. 
Leandro,  27  febbraio. 
Lena,  5  novembre. 
Leonardo  Ih),  10  febbraio. 
Leonardo,  6  novembre. 
liCone,  papa,  11,  19  aprile. 
Leone,  vesc,  20  febbraio. 
Leonzia,  15  febbraio. 
Leonzio,  13  gemi.;  10  marzo; 

20  agosto;   1  dicembre. 
Leopoldo,  15  novembre. 
Letizia,  9  luglio. 
Libera.  15  aprile. 
Liberale,  28  aprile. 
Liberata,  18  genn.  ;   29  apr.  ; 

27  maggio. 
Ijiberato,  20  dicembre. 
I>il)erio,  23  He^terabre, 
Liborio,  23  luglio, 
Licinia.  15  febbraio. 
Licinio,  13  febbraio. 
Lidia,  27  novembre, 
Liduina,  14  ai)rile. 
Limbania,  8  aprile. 
Lino,  23  settembre. 
Livia,  6  novembre. 
Livino,  12  novembre. 
Lodovica,  31  gennaio: 
Lodovico.  19  agosto;  9  ott. 
Longino,  15  marzo. 
Lorenza,  8  ottobre. 
Lorenzo,  3  febbraio;  6  luglio: 

10  agosto:  14  nov.;  17  die. 
liOrcnzo  GiustiMiani,  8  genn. 
Luca,  18  ottobre. 
Luca  B.  (6),  17  febbraio. 


-  bli)  - 


Lucia,  16settomb.;  13  dicemb. 
Luciano,  7  eeniiaio. 
Lucilla,  '29  luRlio. 
Lucio,   5   marzo;    6  giugno; 

Vi  luglio. 
Lucrezia,  15  marzo;    23  iiov. 
Ludovico,  24  lu;:iio:  l'J  agosto. 
Luigi,  !'.>,  25  agosto. 
Luigi  G..  21  giu^rno. 
Luigia,  31  gennaio. 

Maddalena  M.,  25  mag.;  22  lug. 

Maggiorino,  27  giugno. 

Magno,  4  febbraio;  16  aprile; 
19  agosto;  6  ottobre;  5  nov. 

Malachia,  3  novembre. 

Manfredo  S.,  27  gennaio. 

Manlio,  23  ottobre. 

Mansueto,  19  febb.  ;  3,  G.  sett. 

Marcella,  31  gennaio. 

Marcellina,  18  luglio. 

Marcellino,  9  gennaio;  20,  26 
aprile. 

Marcello,  16  gennaio;  20  mar- 
zo; oO  ottobre. 

Marciano,  27  mar.;  2,17  giug. 

Marco,  24  mar.;  25,  2S  aprile; 
14,  18  giugno;  25  ottobre. 

Margherita,  22  febbraio;  10 
giugno;  20  luglio. 

Margherita  M.  A.,  17  ottobre. 

Margherita  (6),  27  novembre. 

Maria  Bambina,  8  settembre. 

Mai'ia  C.  9  aprile. 

Maria  de;j;li  Angeli,  19  dicemb. 

Maria  del  Carmine,  16  luglio. 

Maria  della  Neve,  5  agosto. 

Maria  Eg.,  27  aprile. 

Maria  M.  de' Pazzi,  25  maggio. 

Maria  Maddalena,  22  luglio. 

Maria  ss.  {Nome  di),  9  sett. 

Maria  ss.  del  Rosario,  7  oLt. 

Marianna,  17  febbraio. 

iNlnriano.  1  dicembre. 

Mario,  19  gennaio. 

Marta,  29  luglio. 

Martino,  11,  12  novembre. 

Marziale,  4,  30  giugno. 

Marzio,  4  ottobre. 

Massima,  26  marzo. 

Massimiano,  9  giugno. 

Massimiliano,  21  feb.  ;  12  mar. 

Massimino,  14  aprile;  29  mag- 
gio; 15  dicembre. 

Massimo,  14  aprile:  29  mag- 
gio: 2  agosto;  10,  19  ottobre. 

Matilde,  14  marzo. 

Matteo,  21  settembre. 

Mattia,  24  febbraio. 

Maurilio,  13  settembre. 

Maurizio,  15  gennaio;  24  apr.; 
22  settembre. 

Mauro,  15  gennaio:  13  set- 
tembre; 21  novembre. 

Medardo,  8  giugno. 

Melania,  8  gennaio;  29  die. 

Melchiade,  10  diceir^bre. 

Melchiorre,  G  gonna  o. 

Mercede,  24  settembre. 

Mercuriale,  1  giugno. 

Metilde,  25  febbiaio. 

Metodio,  9  marzo;  17  gm;zno 


Michele,  8  maggio;  29  sett. 
Michelina,  19  giugno. 
Miniato,  25  ottobre. 
Mode.sta,  13  marzo;  4  nov. 
Modestino,  14  febbraio. 
Modesto,   12  genn.;  12  febb.; 

15  giugno;  2  ottobre. 
Moisè,  25  novembre. 
Monaldo,  15  marzo. 
Monica,  4  maggio. 
Mosè,  4  settembre;  25  nov. 
Muzio,  22  aprile. 

Naborre,  12  giugno;  13  luglio. 
Niipoleone,  15  agosto. 
Narciso,  29  ottobre;   2  genn. 
Natale,  13  maggio;  21  ago-^to. 
Natale  di  G.  C,  25  dicembre. 
Natalia,  1  dicembre. 
Natalina,  4  aprile. 
Natalino,  vesc,  8  gennaio. 
Nazario,  19  fiugno. 
Nazaro,  28  luglio. 
Nereo,  12  maggio. 
Nerea,  25  dicembre. 
Niccolò,  9  maggio. 
Niceforo,  9  febbraio. 
Nicodemo,  27  marzo. 
Nicola,  10  settembre. 
Nicolao  (&),  11,  23  febbraio. 
Nicolò,  6  dicembre. 
Nicolò  A.,  10  maggio. 
Nicomede,  15  settembre. 
Nilo,  26  settembre. 
Nina,  2  giugno. 
Nino,  17  ottobre. 
Noè.  10  novembre. 
Norberto.  G  giugno. 
Nunzio,  10  ottobre. 

Oddone,  18  novembre. 
Odoardo,  5  gennaio. 
Odorico,  14  gennaio. 
Ognissanti,  1  novembre. 
Olga,  11  luglio 
Olimpia,  17  dicembre. 
Oliva,  10  giugno. 
Oliviero,  27  maggio. 
Omero,  9  settembre. 
Omobono,  13  novembre. 
Onofrio,  12  giugno. 
Onorata,  12  gennaio. 
Onorato,  8  febbraio;  28  ott. 
Onorina,  27  febbraio. 
Onorio,  5,  24  aprile. 
Opilio,  12  ottobre. 
Oreste.   9   novembre:   12  dic^ 
Orlando  {h\,  13  settembre. 
Oronzio,  22  g  Minalo. 
Orsola,  11,  21  ottobre. 
Oi-solina,  27  ottobre. 
Ortensia,  11  gennaio. 
Ortensio,  11  gennaio. 
Osia,  8  novembre. 
Osvaldo,  29  febbraio;  5  ag. 
Ottaviano,  2  settembre. 
Ottavio,  20  novembre 
Ottone,  20  marzo;  2  luglio. 

Pacifico,  5  giugno. 
Pancrazio,  3  aprile;   12  magg. 
Panfilo,  28  aprile. 


Pantaleo  o  Pantaloone,  27  lug. 
Paola,  6,  26  gennaio. 
Paolina,  2  dicembre. 
Paolino,  11,  2S  genn.;  4  marzo. 

22  giugno:  12  luglio;  31  ago 

sto;  10  ottobre. 
Paolo,    10  genn.;   8  febbraio; 

22  marzo;  8  aprile;  8  luglio. 
Pasquale,  14,  17  maggio. 
Pastore,  29  marzo. 
Patrizia,  25  agosto. 
Patrizio,  17  marzo. 
Patroclo,  21  gennaio. 
Pelagia,  23  marzo,, 8  ottobre. 
Pelagio,  25  marzo. 
Pellegrino,  27  aprile;  1  agosto. 
Perfetto,  18  aprile. 
Perpetua,  4  ago.sto. 
Petronilla,  31  maggio. 
Petronio,  4  ottobre. 
Pia,  19  gennaio. 
Pier  Dam.,  23  febbraio. 
Pietro  (ft),  19  febbraio. 
Pietro,  29  giup;no;    K»,  19  hi 

glio;   1,7  agosto;  19,  25  ott. 
Pietro  C,  10  sett.;  5.  21  die. 
Pietro  I.,  3,  8  genn.;  11  marzo. 
Pietro  M.,  29  aprile. 
Pietro  Urs.,  10  gennaio. 
Pio,  5  maggio;  11  luglio. 
Placidia,  11  ottobre. 
Placidio,  5  ottobre. 
Placido,  5  ottobre. 
Platone,  4  aprile. 
Plauto,  29  settembre. 
Plutarco,  28  giugno. 
Polissena,  23  settembre. 
Pompeo,  10  aprile;  14  dio. 
Pompilio,  27  ottobre. 
Pomponio.  14  maggio. 
Ponzio,  14  maggio. 
Porfirio,  26  febbraio;  20  ag. 
Prassede,  21  luglio. 
Priamo,  28  maggio. 
Primitiva,  24  febbraio  ;  23  lug. 
Primitivo.  18  luglio. 
Pi-imo,  11  maggio;  9  giugno. 
Prisca,  18  gennaio. 
Priscilla,  16  gennaio. 
Priscilliano,  4  gennaio. 
Prisco,  15  apr.;  9  masg.;  1  sett. 
Probo,  12  gennaio;  10  nov. 
Procolo,  14  aprile. 
Procopio,  23  marzo. 
Prosdocimo,  7  novembre. 
Prospero,  25  giugno. 
Protasio,  17  giugno. 
Proto,  14  giugno  ;  25  ottobi-e. 
Prudenzio,  6  aprile. 
Publia,  9  ottobre. 
Publio,  21  gennaio. 
Pudenziana,  19  maggio. 
Pulcheria,  12  ottobre. 
Purificazione  di  il/.,  2  febb. 

Quattro  coronati,  8  nov. 
(Quintiliano.  13  aprile. 
Ouintilio,  7  marzo. 
Quintino.  31   ottobre. 
Quinto,  19  marzo;  10  maggio. 
Quirico,  16  giugno:  23  agosto. 
Quirino.  25.  SO  marzo;  4  giug. 


F«d''j.'nriiia,  1.1  aj?osto. 
Rilla.'le,  24  ottobre. 
Raimondo.  2:3  pomi.;  '2«  lug. 
Rahnonflo  N.,  31  a^josto. 
Ranirri,  17  ;;iu;;ii<>. 
Kcpina,  1  Inolio;  7  srttenihro. 
Itemedio,  3  seitPinbie;   1  ott. 
ricniigio,  1  ottobio. 
Kenu),  13  ottobre, 
lionato,  ti  ottobri'. 
Koparata,  8  ottobre. 
Kestituta,  17  iiui^'fK'io. 
Ke.stituto,  VJ9  iiia;:fjiO. 
Riccardo,  7  febbraio;  3  aprile; 

9   RiUKIlO. 

Rinaldo,  9  febbraio. 
Rita.  22  nia;:j,'io. 
Roberto,  21,27  marzo:  7  ging. 
Robustiaiio,  24  maggio. 
Rocfo,  16  agosto. 
Roder ico.  13  marzo. 
Rodolfo,  2«  giugno;  17  ott. 
Rodrigo,  15  maguio. 
Roggero,  1  givigiio. 
Rolando,  Ifi  gennaio. 
Romana,  23  febbraio. 
Romano,  '2.s  febbraio;  9  ago- 
sto: 18  novembre. 
Romeo  (&l,  25  febbraio. 
Romolo,  <>  luglio;  13  ottobre. 
Romualdo,  7  febbraio. 
Rosa,  30  agosto;  4  settembre, 
lìosalia,  4  settembre. 
Rosalinda,  12  dicembre. 
Ruggero,  5  marzo;   15  ottob. 
Rustico,  9  agosto. 
Rustico  (b),  12  marzo. 
Rutilio,  2  agosto. 

Saba,  24  aprile. 

Sabina,  29  agosto;  27  ottobre. 

Sabino,  17  gennaio,  7,  11  lu- 
glio; 7  dicembre. 

Sallustio.  2  febbraio. 

Salomone,  2H  settembre. 

Salvatore,  18  marzo. 

i^uìiti  (Tulli  i),  1  novembre. 

Santo,  2  giugno. 

Saturnina,  4  giugno. 

Saturnino,  7  aprile;  29  noT. 

Savina,  30  gennaio. 

Savino,  11  luglio. 

Si'olastica,  li>  febbraio. 

Sebastiano,  2,  17.  20  gennaio. 

Sempronio,  5  dicembre. 

Senatore.  7  gennaio. 

Seraflna,  3  settembre. 

Serafino,  12  ottobre. 

Sergio,  9,  25  settembre. 

Servilio,  24  maggio. 

Servolo,  2»;  febbraio;  23  die. 

Sesto,  31  dicembre. 

Sette  (I)  fondatori,  servi  di  M., 
11    febbraio. 

Setfimia,  10  dicembre. 

Settimio,  fi  settembre. 

Settimo,  17  ago.sto. 

Severa,  20  luglio. 

teverlno.Sfiewnftlp;  8  giugno. 


-    121    - 

Severo,  1,  13  febbraio;  6  lo- 
glio; 23  ottobre. 

Sigismondo,  1  ma;:glo. 

Silvano,  10  febbraio. 

Sijverio,  20  giugno. 

Silvestro,  31  dicembre. 

Silvia,  3  novembre. 

Silvio,  21  aprile. 

Simeone,  5  genn.;  18  fcbbr.; 
2fi  luglio. 

Siumnico,  15  luglio. 

Simone,  24  marzo;   28  ottob. 

Simpliciano,  13  agosto. 

Siro,  9  dicembre. 

S  sto,  6  aprile;  6  agosto. 

Sotia,  30  aprile  :  23  settembre. 

Speranza,  1  agosto. 

Spirldione,  14  dicembre. 

Sfiosiilhio  di  M.   r.,  23  genn. 

Stanislao,  7  maggio. 

Stanislao  K.,  13  novembre. 

Stefania,  18  .settembre. 

Stefano,  2  sett.;    2fi,  31   die. 

Sul  pizie,  20  aprile. 

Susanna,  18  gennaio. 

Taddeo,  28  ottobre. 

'Pancredi,  25  dicembre. 

Tarsilla,  21  dicembre. 

Tazlimo,  1«  marzo. 

Tecla,  10  gennaio;  23  settemb. 

Telemaco,  1  gennaio. 

Telesforo,  5  gennaio, 

Temistocle,  21  dicembre. 

Teobaldo,  1  luglio. 

Teodato,  18  maggio. 

Teodora,  1,  28  aprile. 

Teodorico,  2  febbraio. 

Teodoro,  24  gennaio;  7  feb- 
braio; 26  marzo;  19  settem- 
bre; 25  ottob.;  9  novembre. 

Tcodosia,  2  aprile:  11  sett. 

Teodosio,  11  gennaio:  1  ag. 

Terenziauo,  1  settembre. 

Terenzio,  15  luglio  ;    24  sett. 

Teresa,  15  ottobre. 

Tertullia,  29  aprile. 

Tertulliano,  27  aprile. 

Tiberio.  24  aprile. 

Tibnrzio,  11  agtisto. 

Tiim)leone,  19  dicembre. 

Timoteo,  22  agosto. 

Tito,  4  gennaio. 

Tiziano,  16  gennaio;  3  marzo; 
4  maggio. 

Tobia,  2  novembre. 

Tolomeo,  24  agosto. 

Tomaso  d'Aquino,  7  marzo. 

Tomaso,  25  marzo;  25settem* 
bre;  21  dicembre. 

Tomaso  B.,  29  dicembre. 

Torello  (il,  16  marzo. 

Torquato,  15  maggio. 

Tosca,  10  luglio. 

Tran(inillo.  15  marzo. 

Tnisfiijuniziunii  di  G.  C,  6  ag. 

Trinità,  7  giugno. 

Tullia,  5  ottobre. 

Tullio,  19  febbraio. 


Fbaldo,  Irt  mii»felo. 

Uberto,  3  novembre. 

T'go,  1  aprile. 

Ugollna,  8  agosto. 

Ugolino,  13  ottobre. 

Ugone,  29  aprile. 

Uguccione  R.,  11  febbraio;  8 

settembre. 
Ulderico,  4  luglio. 
Ulj)  ano,  3  aprilo. 
Ulrico,  4  luglio. 
Umberto,  4  marzo;  6  sett. 
Umiltà,  22  maggio. 
Urbano,  '25  maggio. 

Valente,  26  luglio. 

Valentina,  25  luglio. 

Valentiniano,  3  giugno. 

Valentino,  7,  14  feb.;  16  mar- 
zo; 11  settembr.;  13  no\ein- 
brc;  16  dicembre. 

Valeria,  28  aprile. 

Valeriane,  15  marzo:  14  aprile 
4  maggio;  6  agosto;  27  nov. 

Valerio,  16,  29  gennaio;  15 
marzo;   12  dicembre. 

Valfredo,  15  febbraio. 

Venanzio,  18  maggio. 

Venceslao,  28  settembre. 

Veneranda,  14  novembre. 

Venerando.  25  maggio. 

Vera.  17  settembre. 

Verdiana,  1  febbraio. 

Vero,  23  ottobre. 

Veronica  (/>),  13  gennaio;  4  feb- 
braio. 

Vezio,  2  giugno. 

Vigilia,  19  aprile. 

Vigilio,  26  giugno;  27  npTcm. 

Villana  B.,  29  gennaio. 

Vincenzo.  22  gennaio;  5  apri- 
le; 19  luglio. 

Viola.  3  maggio. 

Virgilio,  27  novembre. 

Virginia,  5  agosto. 

Virginio,  22  aprile. 

Visitazione  di  .1/.  V.,  2  ln?lio. 

Vitale,    9    marzo;    28  aprile; 

7  novembre. 

Vitaliano,  27  gennaio;  16  lug. 
Vito,  15  giugno. 
Vittore,  21,  28  luglio;   17  ott. 
Vittoria,  23  dicembre. 
Vittoriano,  26  agosto. 
Vittorio,  25  agosto;  1  sett. 
Viviano,  20  maggio. 
Vladimiro,  15  luglio. 
Volfango,  31  ottobre. 

Zaccaria,  15  marzo;  5  noT. 
/anobio,  25  maggio. 
Zetìrino,  26  agosto. 
Zenaide,  5  giugno. . 
/enobia,  30  ottobre. 
Zenobio,  25  maggio. 
Zenone,  12  aprile;  23  giugno; 

8  dicembre. 
Zita,  27  aprile. 
.Zosimo,  30  marzo;  20  dio. 


—   1-22   — 

È  pubblicato  : 

ALMANACCO 

della  Donna   Italiana 

ENCICLOPEDIA  DELLA  VITA  FEMMINILE 

ELEGANTISSIMO  VOLUME  IN-IÓ®,  DI  500  PAGINE 
SU  CARTA  DI  LUSSO  CON  400  FIGURE  E  RITRATTI. 
DISEGNI  NEL  TESTO  DI  BARUFFI,  MORONI,  STO, 
RAMO,   TODDI,   LAMBERTINI,   ANICHINI,    EC.         ^ 

=:  COPERTINA  A  COLORI  = 
della  SigJ"  BERYL  TUMIATI 

CON  UNA  AGENDA   DOMESTICA  staccabile 

Anno    I.   -   1920 

SOMMARIO: 

Pagine  preliminari  —  Indicazioni  utili.  —  Calendario  mensile  illustrato. 

GLI  ZOCCOLETTI  ROSA  —  Poesia  di  ADA  NEGHI. 

Tipi  di  bellezze  femminili  nell'arte  italiana. 

II  Calendario  della  Massaia.  —  Cucina  di  famiglia  e  alta  cucina. 

LEZIONI  DI  FELICITÀ  -  Articolo  di  ANNIE  VI  VANTI. 

L'ACCADEMIA  DELLO  STUZZICADENTI  —  Bizzarria  di  GUIDO  DA  VERONA. 

La  Donna  e  la  Guerra  —  di  Anna  Franchi. 

"  TI  AMO  „  ECCETERA....  —  Postilla  filologica  di  P.  S.  RIVETTA. 

L'arte  di  essere  belle  e  l'arte  di  piacere—  di  Jeannette. 

Consigli  alle  mamme  —  di  A.  Valdameki. 

Come  educherò  le  mie  figlie  —  di  Lauka  Orvieto. 

La  scuola  delle  bambinaie.  —  La  Donna  nella  casa  e  nella  famiglia  —  di  Ester 
Danesi  Tkaversari. 

Consigli  alle  nuove  ricche  —  di  Bianca  Maria  Viviani  della  Robbia. 

Rassegna  del  movimento  femminile  —  di  Laura  Casartelli. 

Rassegna  dell'eleganza  femminile  —  di  Paola  Bertarelli. 

Rassegna  della  letteratura  femminile  contemporanea  —  di  Giuseppe  Lipparini. 

Rassegna  dell'arte  femminile  —  di  Vittorio  Pica. 

Donne  compositrici  e  concertiste  —  Rassegna  musicale  —  di  Alberto  De  Angelis. 

La  Donna  e  l'educazione  fisica  —  Rassegna  sportiva  —  di  Giuseppe  Monti. 

Istituzioni  femminili  italiane  —  di  L.  Casartelli. 

La  Donna  nel  teatro  e  nel  cinematografo  —  di  Nino  C.  Caimi. 

Prezzo:  L.  3,50. 

Inviare  Cartolina-vaglia  agli  Editori  R.  BEMPORAD  &  FIGLIO  -  Firenze. 


Lfl- CHIESA  CflTTOLKfl 


Ìi=^^2==::5^ 


SOMMO    PONTEFICE 

CCL^ 

dopo    San    Pietro 

BENEDETTO    XV 


-  121  — 


GLI  E.mi  e  R.m.  SIGN.  CARDINALI 

COMPONENTI  IL  SACRO  COLLEGIO 

CON  IL  LUOGO  K  LA  «ATA  DKLLA  LOUO  NASCITA 
KD   ELEVAZIONK   ALLA   POllPORA 

Ordine  dei  Vescovi. 

(1)  Vincenzo  Vnnniilelli  (Genazzano  1836),  Ve- 
scovo di  Ostia  o  (li  ralostriria  (18S!>1,  De- 
cano del  Saoro  Collegio,  Trefetto  della  S.  C. 
Cerimoniale. 

(1)  Giulio  Boschi  (Perugia  1831)),  Arcivescovo 
di  Frascati  (llH)l). 

*  Gaetano  De  Lai  (Malo-Vicenza  1853),  Ve- 
scovo di  Sabina  (1907j,  Segretario  della  S.C. 
Concistoriale. 

*  Antonio  Vico  (Agugliano  -  Ancona  1847), 
Vescovo  di  Porto  e  S.  Kuflna  (1911),  Pre- 
fetto della  S.  C.  dei  lliti. 

*  Gennaro  Granito  Pignatelli  di  Belmonte 
(Napoli  18511,  Vescovo  di  Albano  (1911). 

*  Basilio  Ponipilii  (Spoleto  1858),  Vescovo  di 
Velletri  (19111,  Vicario  generale  di  S.  S. 

Ordine  dei  Preti. 

(1)  Giuseppe  Sebastiano  Netto  O.  F.  M.  (Lei,'is 
1841),  Primo  Prete,  del  tit.  dei  SS.  XII 
Apostoli  (1884). 

(1)  Giacomo  Gibbons  (Baltimora  1834),  del  tit. 
di  S.  Maria  in  Trastevere,  Arcivescovo  di 
Baltimora  (I88G). 

(1)  Michele  Logue  (Raphoe  1840),  del  tit.  di 
S.  Maria  della  Pace,  Arcivesc.  di  Armagh 
(1893). 

(])  Andrea  Ferrari  (Pratopiano  1850),  del  tit. 
di  S.  Anastasia,  Arcivesc.  di  Milano  (1894). 

(1)  Giuseppe  Prisco  (Boscotrecase  1833).  del 
tit.  di  S.  Sisto,  Arcivescovo  di  Napoli  (1897). 

(1)  Giuseppe  Maria  Martiìi  de  Herrcra  y  do  la 
Iglesia  (Aldeadàvila  183.J),  del  tit.  di  S.  Ma- 
ria Traspontina,  Arcivescovo  di  Compo- 
stella  (1897). 

(1)  Giuseppe  Francica  Nava  di  Bontifè  (Cata- 
nia 1846),  del  tit.  dei  Ss.  Giovanni  e  Paolo, 
Arcivescovo  di  Catania  (1899). 

(1)  Agostino  Richelmy  (Torino  1850),  del  tit.  di 
S.  Maria  in  Via,  Arcivescovo  di  Torino  (1899). 

(1)  Leone  Shrbensky  (Hausdoif  1863),  del  tit. 
di  S.  Stefano  al  monte  Celio,  Arcivescovo 
di  Olmutz  (1901). 

(1)  Bartolomeo  Bacilieri  (Breonio  1842),  del  tit. 
di  S.  Bartolomeo  all'Isola,  Vescovo  di  Ve- 
rona (1901). 

*  Raffaele  Merry  del  Val  [spagnuolo]  (Londra 
1865),  del  tit.  di  S.  Prassede  (1903),  Segre- 
tario della  S.  C.  del  S.  Offizio,  Prefetto  della 
8.  G.  della  II.  Fabbrica  di  S.  Pietro. 

*  Gioacchino  Ai"coverde  de  Albuquerque  Ca- 
valcanti (Periiambuco  1850),  del  titolo  dei 
SS.  Bonifacio  ed  Alessio,  Arcivescovo  di  Rio 
de  Janeiro  (1905). 

♦Ottavio  Cagiano  de  Azevedo  (Fresinone  1845), 
del  tit.  di  S.  Lorenzo  in  Damaso  (1905j,  Can- 
celliere di  S.  11.  Chiesa. 

*  Aristide  RinaMini  (Montefalco  1844),  del  tit. 
di  San  Pancrazio  (1907).  . 

*  Pietro  Maffi  (Corteolona  1858),  del  tit.  di 
S.  Grisogono,  Arcivescovo  di  Pisa  (1907). 


*  Alessandro  Lnaldi  (Milano  18f>8),  del  tit.  del     | 
Ss.  Andxa  e  (iregorio  al  Moni  e  Celio,  Ar- 
civescovo (li  Palermi)  (1907).  i 

♦Desiderato  Mercier  (Braine  l'Alleud  1851), 
del  tit.  di  S.  Pietro  in  Vincoli,  Arcivescovo 
di  Malines  (l'.)07). 

*  Pietro  Gasparri  (Ussita  -  Norcia,  1852),  del 
tit.  di  S.  Lor(in/o  in  Lucina,  Segretario  di 
Stato  di  S.  S.,  Camerlengo  di  S.  R.  C. 

*  Ludovico  Enrico  Lu(;(>n  (MaultJvrior  -  An- 
gers  1H42I,  del  tit.  di  S.  Maria  nuova  e 
H.  Fraucesc.i  al  Foro  romano,  Arcivescovo 
di  Reims  (1907). 

*  Paolino  Pietro  Andrieu  (Seysses  -  Tolosa 
1849),  del  tit.  di  S.  Unofrio,  Arcivescovo  di 
Bordeaux  (1907). 

*  Antonio  Mendes  Bello  (Gouvea,  dioc.  di 
Guarda  1812)  del  tit.  dei  SS.  Marciillino  e 
Pietro.  Patriarca  di  Lisbona  (1911). 

*  Giuseppe  Maria  Cos  y  Macho  (Teran  di 
Santander  1838),  del  tit.  di  S.  Maria  del  Po- 
polo, Arcivescovo  di  Valladolid  (1911). 

*Frinces<;o  Boiirne  (Chaphan  -  Southwark 
1801),  del  titolo  di  S.  Pudenziana,  Arcive- 
scovo di  Westminster  (1911). 

*  Leone  Adolfo  Amette  (Douville  -  Evreux 
1850)  del  tit.  di  S.  Sabina,  Arcivescovo  di 
Parigi  (19111. 

*  Guglielmo  O'Connel  (Boston  1860),  del  tit.  di 
S.  Clemente,  Arcivescovo  di  Boston  (1911). 

*  Errico  Almaritz  y  Santos  (La  Fellós  -  Sala- 
manca 1847),  del  tit.  di  S.  Pietro  in  Men- 
tono, Arcivescovo  di  Siviglia  (1911). 

*  Francesco  M.  Aiiatolio  de  Rovérie  de  Ca- 
brieres  (Beaucaire  -  Nimes  1830),  del  tit. 
di  S.  Maria  della  Vittoria,  Vesc.  di  Mont- 
pellier (1911). 

*  Guglielmo  van  Rossum  C.  SS.  R.  (Zwalle  - 
Olanda  1854).  del  tit.  di  S.  Croce  in  Geru- 
salemme (1911),  Prefetto  della  S.  C.  di  Pro- 
paganda Fide. 

*  Vittoriano  Guisasola  y  Menendez  (Oviedo 
1852),  del  tit.  dei  SS.  Quattro  Coronati,  Ar- 
civ.  di  Toledo  e  Patriarca  delle  Indie  occi- 
dentali (1914). 

*  Ludovico  Nazario  Bégin  (Levis  dioc.  di  Que- 
bec 1840),  del  tit.  dei  SS.  Vitale,  Gervasio 
e  Protasio,  Arciv.  di  Quebec-Canada  (1914), 

*  Giovanni  Csernoch  (Szakolcza,  Aro.  di  Stri- 
gonia  1852),  del  tit.  di  S.  Eusebio,  Arciv. 
di  Strigonia  (1914). 

*  Felice  de  Hartmann  (Munster  1851),  del  tit. 
di  S.  Giovanni  a  Porta  latina,  Arciv.  di  Co- 
lonia (1914). 

♦Gustavo  Federico  Piffl  CC.  RR.  LL.  (Land- 
skron  dioc.  di  Kònnigràtz  1864)  del  tit.  di 
S.  Marco,  Arciv.  di  Vienna  (1914). 

**  Alfonso  Maria  Mistrangelo  S.  P.  (Savona 
1852),  del  tit.  di  S.  Maria  degli  Angeli  alle 
Terme  (1916),  Arcivescovo  di  Firenze. 

**  Giovanni  Cagliero  D.  C.  Sales.  del  V.D.  Bo- 
sco (Castelnuovo  d'Asti  1838),  del  tit.  di 
S.  Bernardo  alle  Terme  (1915). 

**  Andrea  Frùhwirth  O.  P.  (Secovia  1845),  del 
tit.  dei  SS.  Cosma  e  Damiano. 

**  Raffaele  -Scapinelli  di  Lèguigno  (Modena 
1858),  del  tit.  di  S.  Girolamo  degli  Schia- 
voni.  Prefetto  della  S.  C.  dei  Religiosi. 


(1)  Creati  dalla  S.  M.  di  Leone  XIII. 
nedetto  XV. 


*  Creati  dalla  S.  M.  di  Pio  X.  —  '"  Creati  da  S.  S,  Be- 


-  1J5  - 

'♦Olorsfo  Onsnifnl  fQazanJpa  -  Bergamo  terzo  prendono  II  titolo  da  diverse  delle  più 
18551,  del  tit.  di  S,  Susu.jna,  Airivesoovo  antiche  chiese  di  Roma,  53  per  l'uno  e  16 
di  liulogna  (19151.  per  laltru.  In  tutto  75  titoli,  ma  di  questi 
'  Pietro  L;i  Fontaine  (Viterbo  18601  del  tit.  non  se  ne  conferiscono  che  70.  Il  Collegio  Car- 
nei SS.  Nereo  ed  Achilleo.  Patriarca  di  Ve-  dinalizio  perciò  è  oggi  cosi  composto: 

nezia  (lai.;).  Creati  da  Leone  XIII 12 

V  ittorio  Amedeo  Rniuizzi  de  Bianchi  (Bo-  j^^  i^j^  x    .  32 

lo^ua  1857)  del  tit.  di  S,  Prisca  (19161.  '        di  B.Miedettó  XV                    .15 

**    Donato    Sbarretti     (MontefVanco-Spoleto  Riservati  in  pfrtore.  .'...'. 3 

1860)  del  tit.  di  S.  Silvestro  in  e  -pite  (191G).  Cappelli  vacanti 9 

Preiett.)  della  S.  C.  del  Concilio.  *^*^                                                        — - 

••  Augusto  Donato  Dubonrg  (Loguivy-Plou-  Pieno  del  Sacro  Collegio  70 

grasdioc.  di  S.  Brieuc  1842)  dt-l  tit.  di  S.Bal-  °^ 
bina.  Arciv.  di  Rennes  (iwlBi. 

♦♦  Ludovico  Ernesto  Dubois  (St.  Calais  dioo.  PKHJE  DELLA  FAMIGLIA  E  CAPPELU 

di  Le   Mans  18ó6)   del   tit.   di  S.  Maria  in  PONTIFICIA. 
Aquiro.  Arciv.  Rouen  (1916). 

•*  Tommaso   Pio  Boggiani   o.  P.  (Boscoma-  Cardinali  Palatini, 

rengo.  Alessandria  1803)  del  tit.  dei  SS  Qui-  Vincenzo  card.  Vannutelll.  Datario. 

rico  e  Giulltta  (1916).   Arcivescovo  di  Gè-  ^       Pietro  card.  (iasparri,.s.,„•.^„•/oJ.•S^a^a, 

*»    .y**  .       .      ,     .  ,^       ,               ,«,        ,,    ,„»nx  e  Presiilun'e  lìellii  Coiìimisiìione  Cardi- 

H     T/^;^?  n'n  *;*'*I""°''""^''P"h    i"^'  nalizia  Ar,„niuislratrire  dei  Beni  della 
del  tit.  di  S.  Callisto.  Arcivescovo  di  Bene-  c.^t^.   v^.i. 
vento  (1916).  '^^""'"  ^^''^' 
*♦  Luigi  Giuseppe  Mauiin  (La  Ciotat- Mar- 
siglia 1859),  del  tit.  della  SS.m*  Trinità  al  Prelati  Palatini. 
monte  Pinclo,  Arcivescovo  di  Lione  (1916).  ^^^^    Giovanni   Tacoi,  Arciv.   tit.   di   Nloea, 

Maggiordomo  di  S.  S.  e  Prefetto  dei 

Ordine  dei  Diaconi.  Sacri  Palazzi  Ai>osiolici. 

„      Riccardo  Sanz  de  Samper,  Maestro  di 

*  Gaetano  Blsleti  (Veroli  1856),  Primo  Diacono  Camera. 

di  S.  Agata  dei   Goti  (19111,  Prefetto  della  ,       Evaristo  Lucidi.   Uditore  di  S.  S. 

S.C.  dei  Seminali  e  delle  Università  degli  P.  M.  Alberto  Lepidi  O.  IP..  Maestro  del  Sa- 

Studi.  ero  Palazzo  Aposfoliro. 
♦Ludovico  BiUot  S.J.  (Glerk  -  Metz  1846), 

Diacono  di  3.  Alarla  in  via  Lata  (1911).  Camerieri  Segreti  Partecipanti. 

*  Filippo  Giustini  (Cineto-Romano  1832),  Dia- 
cono di  S.  Angolo  in  Pescheria  (1914),  Pre-  Mons,  Giovanni  Battista  Nasalll   Rocca,  Ar- 
fetto  della  S.  C.  dei  Sacramenti.  civ.  tit.  di  Tebe,  Elemosiniere  segreto. 

•Michele  Lega  (Brislghella  1860),  Diacono  di  Mons.  Aurelio  (ìalli.  Segretario  dei  Brevi  ai 

8.  Eustachio  (1914),  Prefetto  del  Supremo  Princìpi. 

Tribunale  della  Segnatura.  ,       Federico  Tedeschini,  Sostituto  della  Se- 

*  Aidano  Gasquet  O.  S.  B.  (Londra  1846),  Dia-  greteria  di  S  afo  e  Segretario  della 
cono  di  S.  Maria  in  Portico  (1914).  Bibliote-  Cifra. 

cario  di  S.  R.  C.  e  Prefetto  degli  Archivii  ..      Francesco  Spolverini,  Sottodalario. 

Vaticani.  »       Pacitico  Massella,  Segretario  delle  Let- 

♦*  Niccolò  Marini   (Roma   1843).  Diacono  di  tere  lutine. 

S.  Maria  in  Jlnnnica  (1916),  Segretario  della  ^       Giuseppe   Guerri,  Beggente  la  Dateria 

S.  C.  per  la  Chiesa  orientale.  Segretario  della  Apostolica. 

S.C.  per  le  Chiese  orientali.  «       Camillo  Caccia  Dominionl,  Coppiere. 

♦♦Oreste    Giorgi    (Valmoiifone-Regni    1856),  «       Alberto  Arborio  Mella  di  S.  Ella,  iiVyre- 

Dlacono   di   S.  Maria   in    Cosmedin   (1916),  tari»  d'Ambasciata. 

Penitenziere  maggiore.  «       Giuseppe  Migone,  Guardaroba. 

„       Federico  Callori. 

Titoli  e  Diaconie  vacanti. 

Mons.  Agostino  Zampini  O.  E.  S.  A.,  Vescovo 

Titoli.  —  S.  Maria  in  .\rapoeli.  —  S.A<?nese  t.t.  di  Porfireoiie.  Parroco  dei  Sacri 

fuori  le  mura  —  S.  Tommaso  in  Parione  —  Palazzi  Apostolici, 

S.   Marcello  —  S.   Cecilia  -   S.    Ag(jstino  —  ,       Nicola  Canali,  Segretario  delle  S.  C.  Ce- 

S.  Maria  sopra  Minerva  —  SS.  Silvestro  e  Mar-  rimoniale. 

no  al  Monti  —  S.  Lorenzo   in  Panisperna.  ,      Carlo  Respighl,  Sottosegretario. 
DiACONiK.    —    S.   iMaria    ad    Marti/rfa    — 

8.  Nicola  In  carcere  —  SS.  Vito,  Modesto  e  S. E.  Don  Marcantonio  Colon-  1        x>..     •   . 

Crescenzio,  na  principe  di  Palliano.         (         ■Itlnfì al 

La  Gerarchla  Cardinalizia  è  distinta  nel  S.  E.  Don    Filippo    principe  |         g""-* 

ire  OTdìiù   Episcopale,  Presbiterale  e  Diaconale.  Orsini  duca  di  Gravina.         )         "^  J     ' 

Gì!  appartenenti  al  pr:nio  occupano  le  Sedi  8.E.  Don  Ludovico  principe  Chigi-Albani,  J/.t 

Vescovili suburbicarle, cioè  limitrofe  a  Roma,  renciallo  perpe  uo  di  S.  R.  C.  $  Cus  t^de  del 

ob*  soQu  6;  gii  apfidrceufìitii  al  ;«?oondo  e  al  Conclave. 


-  120  - 


Camerieri  segreU 
di  Spada  e  Cappa  partecipanti. 

Principe  D.  Alessandro  Ruspoli,  Gran  Mite- 
stro  del  Sacro  Ospizio. 

March.  Clemente  Sacchetti,  Foriere  Maggiore 
dei  Sucri  Palazzi  Apostolici. 

March.  Francesco  Serlupi  Crescenzl,  Caval- 
lerizzo Maggiore  di  S.  S. 

Principe  D.  Camillo  Massimo,  S.  O.  P. 

Ufficiali  superiori 
del  Corpo  delle  Guardie  nobili  pontificie. 

S.  E.  D,  Giuseppe  principe  Aldobraiidini,  Te- 
nente Generale,  Capitano  comandante. 

Marchese  Patrizio  Naro  Patrizi  Montoro,  Te- 
nente Generale,  Vessillifero  di  S.  li.  C. 

Mons.  Angusto  Sili,  Arcivescovo  tit.  di  Ce- 
sarea del  Ponto,   Vii-ecamerlengo  di  S.P.C. 

Mons.  Antonio  Sabatncci,  Arcivescovo  tit.  di 
Antinoe,  Uditore  Getierale  della  Rev.  Cam. 
Apostolica. 

,  Tesoriere  Generale  della  P.  C.  A. 

P.  Luca  da  Padova,  M.  Cap.,  Predicatore  Apo- 
stolico. 

La  Curia  Romana, 

Con  la  Costituzione  apostolica  Sapienti 
Consilio,  in  data  29  giugno  1908,  il  Sommo 
Pontefice  Pio  X  interamente  riformò  le 
Congregazioni,  i  Tribunali  e  gli  Utticii  che 
compongono  la  Curia  romana,  separando 
completamente  gli  affavi  disciplinari  dagii 
affari  contenziosi  e  dando  a  tutto  ordina- 
mento razionale  ed  organico.  Ed  altra  rifor- 
ma, non  so.stan/.iale,  e  stala  poitata  al  detto 
ordinamento  con  la  pubblicazione  del  Codice 
di  Diritto  Canonico  promulgato  il  27  mag- 
gio   1917  per  ordine  di  S.S.  Benedetto  XV. 

SACRE  CONGREGAZIONI. 

lo.  Congregazione  del  Santo  Uffizio.  —  Tu- 
tela la  dottrina  della  fede  e  dei  costumi; 
giudica  .sull'eresia  e  sui  crimini  sospetti  di 
eresi^;  è  devoluta  alla  stessa  l'universale 
materia  delle  indulgenze  come  dottrina  e 
come  uso;  tratta  delle  dispense  matrimoniali 
solamente  per  disparità  di  culto  e  religione 
mista  e  della  dottrina  dei  sacramBnti. 

La  Santità  di  Nostro  Signore,  PrefeHo. 

15.™»  Raffaele  card.  Merry  del  Val,  Segret. 

Mons.  Carlo  Perosi,  Assessore. 

2».  Congregazione  Concistoriale.  —  Prepara 
tutti  gli  attai-i  che  debbono  trattarsi  nei  Con- 
cistori, nonché  la  fondazione  delle  nuove 
diocesi  e  dei  capitoli  sia  cattedrali  che  col- 
legiali; sdoppia  le  diocesi  già  costituite;  elegge 
1  vescovi,  amministratori  apostolici,  coadiu- 
tori ed  ausiliari  dei  vescovi  ;  formula  i  pro- 
cessi canonici  sopra  gli  eligendi,  spedisce  gli 
atti  per  le  nomine,  esamina  la  dottrina.  Se 
coloro  da  eleggere  non  siano  italiani,  e  se  le 
diocesi  fossero  fuori  d'Italia,  tutta  la  pratica 
vien  fatta  dalla  Segreteria  di  Stato  e  sotto- 
messa alla  Congregazione  Concistoriale. 

Spettano  ancora  alla  stessa,  la  vigilanza 
sugli  oneri  che  incombono  agli  Ordinari!;  la 
oognizione  delle  relaaioui  suiio  stato  dalle 
dUoi^e.'?!;  l'apertura  delie  visite  apostolicbe  e 


l'esame  di  quelle  compite;  la  rela^^lone  di 
queste  al  Sommo  Pontefice  con  i  voti  oppor- 
tuni. Infine  ò  attribuito  a  questa  Congrega- 
zione quanto  spetta  per  la  cura  spirituale 
degli  emigranti. 

La  Santità  di  Nostro  Signore,  Prefetto. 

E.™»  Gaetano  card,  de  Lai,  Segretario. 

Mons.  Vincenzo  Sardi,  Arciv.  tit.  di  Ce- 
sarea in  Palestina,  Assessore. 

3»  Congregazione  dei  Sacramenti.  -  Le 
appartiene  l'intiera  legislazione  circa  la  di- 
sciplina dei  sette  sacramenti,  salvo  ciò  che 
per  dritto   spetta   al  Santo  OHìzio  e  ai  lìitl. 

Le  dispense  matrimoniali  e  tutto  ciò  che 
ha  attinenza  alla  disciplina  matiinionlale. 
separazione,  legittimazione  ec.  Come  puro 
ogni  dispensa  per  le  ordinazioni  ecclesiasti- 
che, messe  ec,  nonché  sulla  validità  dei  ma- 
trimonii  e  sacre  ordinazioni. 

E.m»  Filippo  card.  Glustini,  Prefetto. 

Mons.  Luigi  Capotesti,  Vesc.  tit.  di  Ter- 
me, Segretario. 

4»  Congregazione  del  Concilio.  —  Tratta 
tutti  gli  affari  che  riguardano  il  Clero  seco- 
lare e  tutto  il  popolo  cristiano;  come  l'os- 
servanza del  digiuni,  astinenze,  decime,  giorni 
festivi;  attribuzioni  dei  parroci,  dei  soda- 
lizii  laicali,  pii  legati,  elemosine  di  messe  ec, 
e  ciò  che  riguarda  l'immunità  ecclesiastica. 

Le  appartiene  tutto  quanto  riguarda  la 
celebrazione  dei  concilii  e  conferenze,  e  giu- 
dica, come  tribunale  competente,  in  ogiil 
materia  disciplinare.  La  Congregazione  Lau- 
retana  resta  fusa  in  questa. 

E.™»   Donato  card.  Sbarrottl,  Prefetto. 

Mons.  Giuseppe  Mori,  Segretario. 

5«  Congregazione  per  gli  affari  dei  sodalizi 
religiosi.  -  Si  occupa  delle  regole  di  tutti  gli 
ordini  ed  istituti  religiosi  sia  maschili  che 
femminili,  ne  approva  gli  statuti  per  le  nuove 
fondazioni  e  modifica  quelli  esistenti  qua- 
lora occorresse  il  bisogno;  giudica  in  linea 
disciplinare  le  cause  tra  religiosi,  loro  supe- 
riori e  Vescovi;  concede  le  dispense  dal  diritto 
comune  agli  appartenenti  agli  ordini  e  con- 
gregazioni religiose. 

E. -no  Raffaele  card.  Soapinelli  di  Lèquignb 
Prefetto. 

P.  Abate  D.  Mauro  Serafini,  Se.ìretnrio. 

6»  Congregazione  di   Propaganda  Fide.    - 

Si  occupa  di  quanto  riguarda  le  missioni  di 
ogni  paese  e  da  essa  di]iendono  tutte  le  de- 
legazioni, vicariati  e  prefetture  apostoliche 
nelle  parti  del  mondo  ove  non  vi  è  costittiita 
gerarchia  ecclesiastica.  Con  questa  Congre- 
gazione furono  fuse  quella  della  economia,  la 
Camera  degli  spogli  e  la  Commissione  per  la 
unione  delle  Chiese  dissidenti. 

E.™»  Guglielmo  card,  van  Ro.ssum,  Prefetto. 

Mons.  Camillo  Laurenti,  Segretario. 

Mons.  Girolamo  Rolleri,  Segretario  per  gli 
affari  orientali. 

"°  Congregazione  dei  Sacri  Riti.  -  Regola 
tutte  le  quistioni  liturgiche  e  cerimoniali  della 
Chiesa  latina;  concessione  di  privilegi  ed  in- 
segne ecclesiastiche;  proibizione  delle  me- 
desime per  abuso;  spetta  alla  stessa  tutlo 
quanto  concerne  la  Beatificazione  e  Canoniz- 
zazione dei  Santi  e  le  iHacre  Relique. 

E.""»  Antonio  card.  Vico,  Prefetto. 

Mon».  Alessandro  Vajrfe,  RsgretariOf 


8»  Congregazione  cerimoniale.  —  Cura 
l'integra  osservanza  del  cerimoniule  nelle 
Cappelle  ed  Aule  Poiititicie,  uoiu-hè  quelle 
spettanti  ai  Caidinali  fuori  l'aula  Papale; 
tratta  sulle  questioni  di  precedenza  dei  Car- 
dinali, I-egati,  60. 

K.mo  Vinoenzo    oard,  Vannntelli,  Prefetto. 

Mons.  Nh'ola  Canali.  Sfijrefdrio. 

90  Congregazione  per  gli  affari  ecclcsiasiici 
Straordinaril.  —  Esamina  gli  affari  politico- 
religiosi  nel  rapporti  tra  la  Santa  Sede  ed  i 
governi  di  tut:»)  il  mondo,  specialmente  per 
quanto  ooncerne  I  concordati  t*  qualunque 
affare,  Il  Sommo  Pontefice,  a  mezzo  del  Card. 
Seg.  di  Stato  intende  sottoporre  allo  esame 
della  medesima. 

Mons.  Bonaventura  Cerretti,  Arciv.  tit.  di 
Corinto,  Sfifrefnrìit, 

V)'^  Congregazione  dei  Seminarli  e  delle  Uni- 
versità degli  Studii.  -  Sopraintende  agli  stu- 
dii  generali  tiegli  atenei  ma^'giori  dipendenti 
dalla  Santa  Sede,  alla  direzione  e  vigilanza 
di  tutti  1  Seminari  dell'Orbe;  concede  l'ere- 
zione di  nuove  Università,  e  di  facoltà  atte 
a  dare  1  gradi  ac(;ademici;  conferisce  le  laii- 
ree  a  qualche  sommo  individuo  ohe  emerga 
per  singolarità  di  dottrina. 

E."»»  Gaetano  card.  Bisleti,  Prefetto. 

Mons.  Giacomo  Sinibaldi,  Vesciv,  tit.  di 
Tlberlade,  Segretario. 

11*  Congregazione  per  la  Chiesa  Orientale. 
—  Cura  la  universalità  delle  discipline  e  de- 
gli afifarl  riguardanti  le  diocesi  di  lùto  orien- 
tale, con  più  ampie  facoltà  ed  in  sostituzione 
dell'abolita  Congregazione  spedale  di  Pro- 
paganda Vide  per  gli  affari  di  rito  orientale. 

La  Santità  di  Nostro  Signore,  Prefetto. 

E."»»  Nicolò  card.  Marini,  Segretario. 

Mons.  Isaia  Papadopulos,  Vescovo,  tit.  di 
QrazianopoU,  Assessore. 

12»  Congregazione  della  R.  Fabbrica  dì  San 
Pietro.  —  Amministra  i  beni  della  Basilica 
Vaticana  ed  ha  cura  della  esecuzione  di  tutti 
1  laTori  per  la  conservazione  e  compimento 
della  stessa. 

E.»»  Raflaele  card.  Merry  del  Val,  Prefetto. 

Mons.  Giuseppe  De  Bisogno,  Segretario. 

TRIBUNALI 

lo  Sacra  Penitenzieria.  —  La  sua  giurisdi- 
zione si  e'icrcita  su  quanto  concerne  il  foro 
Interno  itnohe  non  sacramont;ilp;  elargisce 
grazie,  assoluzioni,  dispense,  commutazioni, 
sanazioni,  condoni;  escute  ogni  questione  di 
coscienze  e  le  dirime. 

E."»»  Oreste  card.  Giorgi,  Penitenziere  uia;i- 
giare  di  Sititn  Chiesa. 

Mons.  Bernardo  Colombo,  Jìegiirnte. 

'2"  Supremo  Tribunale  della  Segnatura  Apo- 
stolica. -  È  una  ver.i  Corte  di  cassazione  re- 
golata da  recenti  leg.,'i  comjìosta  di  .sei  Car- 
dinali giudicanti  per  l'esame  non  di  <i/)/>»-//o 
ma  di  >-evi-iione  delle  controversie  giudiziali 
sia  in  tutto  che  in  diritto. 

E."»»  Mich.'le  card.  Lega,  Prefetto. 

Vino -nzo  card.  Vaunutelll.  Pietro  card.  Ga- 
sparri.  Basilio  card.  Pompilli.  Filippo  card. 
Qiustlnl,  Donato  card.  Sbarretti.  Oi»diei. 

Uons.  Evarl.Hto  Lucidi    Scarttario. 


30  Sacra  Romana  Rota.  -  È  tribunale  or- 
dinario di  ai>j»ello  e  non  giudica  in  prima 
istanza  se  non  previa  commissione  j-ontìfiria, 
giudica  in  prima,  seconda  e  terza  istanza, 
giusta  il  suo  speciale  e  nuovo  regolamento, 
tutte  lo  cause  contenziose  sia  civili,  sia  orl- 
minall,  sia  spirituali. 

Mons.  Guglielmo  Sebastinnelll,  Decano. 

Mons."  Serafino  Many,  Francesco  Ueiner, 
Giovanni  Prior,  Luigi  Sincero,  Federico  Cat- 
taui Amadori,  Antonio  Peratboner,  Pietro 
Kossettl,  Raflfaelle  Chimenti,  Mas'^imo  Mas- 
simi, Giulio  Grazioli,  Giacomo  iMonreal  y 
Oliver,  Francesco  Parnllo,  Uditori. 

OFFICII 

Cancelleria  Apostolica.  —  S'incarinn  della 
minuta,  spedizione  e  rrgfst razione  delle  Bolle 
pontificie  per  1  benefizi!  maggiori,  nuove 
diocesi,  capitoli  e  per  i  maggiori  affari  della 
Chiesa. 

E.»"»  Ottavio  card.  Cagiano  de  Azevedo, 
Cancelliere. 

Mons.  Cesare  Spezza,  lìegriente. 

Dataria  Apostolica.  —  S'incarica  unica- 
mente della  idoneità  di  coloro  che  optano  a 
benefioii  non  concistoriali  ma  di  pertinenza 
della  Santa  Sede.  Trascrive  o  spedisco  le 
lettere  apostoliche  per  la  collazione  di  tali 
benefizii;  dispensa  da  alcune  condizioni  re- 
quisite e  cura  le  pensioni  e  gli  oneri  imposti 
nella  collazione  di  tali  benefizii. 

E.™»  Vincenzo  card.  Vannutelll,  D^/^ario. 

Mons.  Francesco  Spolverini,  Sottodatario. 

Camera  Apostolica.  --  Ha  cura  dell'am- 
ministrazione dei  beni  e  dei  diritti  temporali 
della  Santa  Sede;  dato  i  tempi  presenti  detto 
ufficio  è  prò  forma,  solo  in  sede  vacante  li 
Camerlengo  assume  le  funzioni  attribuitegli 
dalla  Cost.  Ap.   Vacante  Sede. 

E.n"o  Pietro  card.  Gasparrl,  Camerlengo  di 
S.  R.  C. 

Mons.  Augusto  Sili,  Arclv.  tit.  di  Cesarea 
del  Ponto,   Vice  Camerlengo. 

Mons.  Antonio  Sabatncci  Arclv.  tit.  di  An- 
tinoe.   Uditore  Generale. 

Segreteria  di  Slato.  —  Si  divide  in  tre 
sezioni.  La  prima  tratta  degli  affari  straor- 
dinari che  sottomette  all'esame  della  speciale 
Congregazione;  la  seconda  si  occupa  degli 
affari  ordinarli  e  tratta  di  tutte  le  onorifi- 
cenze da  conferirsi,  sia  ad  ecclesiastici  che 
a  laici,  eccettuate  quelle  di  competenza  del 
Maggiordomo  di  S.S.;  la  terza  sopraintende 
alla  spedizione  dei  Brevi  Apostolici  che  le  si 
commettono  dalle  varie  Congregazioni. 

E.""»  Pietro  card.  Gasparrl.  Segr.  di  Sfato. 

Mons.  Bonaventura  Cerretti,  Arciv.  tit.  di 
Corinto,  Segretario  pfr  gli  affari  straordinarii. 

Mon.s.  Federico  Tedeschinl,  Sostituto  per  gli 
affari  oniinuri  e  Sgretario  delta  Cifra. 

.Mons.  Nicola  Sebastiani,  Cancelliere  dei 
ISrevi  Apostolici. 

Mons.  Umberto  Benigni,  Sottosegretario  per 
gli  affari  straordinari. 

Segreterie  del  Brevi  ai  Principi 
e  delle  lettere  latine. 

Mons.  Aurelio  Galli,   Segretario. 
Mon.H.  Pacifico  JlesifcUa,  Segretario, 


128 


Bollettino  ufficiale  de'la  Santa  Sede. 


R  «no  P,  Pietro   Benedetti,  del  Mi'jsionarli 
del  Sacro  Cuore,  Dire  tare. 

Biblioteca  Apostolica  Vaticana. 

E.mo  Aidano  card.  Ga'-quet,  Bibliotecario 
di  S.  R.  C,  Protettore. 
Mons Frefetto. 

Archivil  della  Santa  Sede. 

E.™»  Aidano  card.  Oasquet  O.S.  B.,  Frefetto. 
MoDS.  Mariano  Ugolini,  Sotto-archivista. 


Corpo  Diplomatico. 

Nunzii  Apostolici 

internunzii  ed  Inviati  straordinarii 

det.a  S.  Sede. 

Argentina.  —  Mons.  Albirto  VassaVo  di  Tor- 

regrossa,   Arciv.   tir.   di    Emesa,   Nunzio 

Apostolico. 
Austria   Ungheria.  —   Mons.  Teodoro  Valfrè 

di  Bonzo,  Arciv.  tit.  di  Trebisonda.  Nun- 
zio Apostolico. 
Baviera,  —  Mons.  Eugenio  Pacelli,  Arciv.  tit. 

di  Sardi,  Nunzio  Apostolico. 
Belgio.  —  Mons.    Sebastiano    Nicotra,   Arciv. 

tit.  di  Edessa,  Nunzio  Apostolico. 
Bolivia.  —  Mons.  Rodolfo  Caroli,  Arciv.  tit.  di 

Petra,  Internunzio  Apostolico. 
Brattile.  —  Mons.   Angelo   Scapardini   O.  P., 

Arciv.  tit.  di  Damasco,  Nunzio  Apostolico. 
Chili.  —  Mons.  Nunzio  Apostolico. 
Colombia.  —  Mons.  Errico  Gasparri,  Arciv.  tit. 

di  Sebaste,  Nunzio  Apostolico. 
Costarica,  Nicaragua   e   Honduras.    —    Mons. 

Giovanni  Marengo,  Arciv.  tit.  di  Edessa. 

Internunzio  Apostolico. 

Equatore.  — 

Francia.  — 

Haiti.  —  Mons.  Francesco  Cherubini,  Arciv. 

tit.  di  Nioosia,  Internunzio  Apostolico. 
Olanda.  —  Mons.  Sebastiano  Nicotra,  Arciv. 

tit.  di  Edessa,  Internunzio  Apostolico. 
Lussemburgo.  —   Mons.    Sebastiano    Nicotra, 

Arciv.  tit.  di  Edessa. 
Perii.  —  Mons.  Lore'.zo  Lauri,  Arciv.  tit.  di 

Efeso,  Nunzio  Apostolico. 
Polonia.  —  Mons.  Achille  Ratti.  Arciv.  tit.  di 

Lepanto,  Nunzio  Apostolico. 
Portogallo.  —  Mons.  Achille  Locateli],  Arciv. 

tit.  di  Tessalonica,  Nunzio  Apostolico. 

San  Domingo.    — 

San  Salvador.  — 

Sjiagna.  —  Mons.  Francesco  Rasonesi,  Arciv. 

tit.  di  Mira,  Nunzio  Apostolico. 

Svizzera.  — 

Uruguay  e  Paraguay.  —  

Venezuela.  —  Mons.  Francesco  Marchetti-Sel- 

vEijgi&ni,  Arciv.  tit.  di  Seleucia,   Inter- 

nuuiiu  .ipostuli^^o  e  Tnviato9fr9<'tdi'iario. 


Bcc"»  Corpo  Diplomatico 
presso  la  S.  Sede. 

Argentina.  —  S.  E.  Don  Daniele  Garcia  Man- 
silla,  Inviato  sti  aordinario  e  Ministro  ple- 
nipotenziario. 

Austria    Ungheria.  — 

Ambasciatore   straordinario    e    plenipo- 
tenziario. 

Baviera.  — 

Inviato   straordinario    e  Ministro  pleni- 
potenziario. 

Belgio.  -  S.  E.  11  signor  Conte  Tursel,  In- 
viato straordinario  e  Ministro  plenipo- 
tenziario. 

Bolivia.  —  S.  E.  il  signor  Gioacchino  Caso, 
Inviato  straordii.ario  e  Ministro  pleni- 
potenziario. 

Brasile.  —  S.  E.  il  signor  Carlo  Magalhaes  de 
Azeredo,  Inviato  straordinario  e  Ministro 
plenipotenziario. 

Cina.  —  S.  E.  Tai  Tchong  Ling,  Inviato  straor- 
dinario e  Ministro  plenipotenziario. 

Chili.  —  S.  E.  il  signor  Raffaele  Errazurl? 
Urmeneta,  Inviato  straordinario  e  Mini- 
stro plenipotenziario. 

Colombia.  —  S.  E.  il  signor  Giuseppe  Vin- 
cenzo Concha,  Inviato  straordinario  e 
Ministro  plenipotenziaiio. 

Costa  Rica.  —  S.  E.  il  dott.  Emanuele  M.*  de 
Peralta,  Inviato  straordinario  e  Ministro 
plenipotenziario. 

Domenicana  {Repubblica).  —  .  , 

Equatore.  — 

Francia.  — 

Gran  Bretagna.  —  S.  E.  il  sig.  Conte  de  Salis, 
Giovanni  Francesco,  Inviato  straordina- 
rio e  Ministro  plenipotenziario  {missione 
specole). 

Haiti.  — 

Honduras.  — 

Monaco  {P-  inripa'o  .  — 

Inviato  straordinaria  e  Ministro  plenipo- 
tenziario. 

Nicaragua.  —  ....... 

Olanda.  —  S.  E.  il  signor  .Tonkheer  O.  van 
Nispen  Tot  Sevenaer,  Inviato  straordi- 
nario e  Ministro  plenipotenziario  {mis- 
sione speciale'. 

Perii.  —  S.  E.  Don  Giovanni  de  Goyeneohe  y 
Gamio  conte  di  Gunqni,  Inviato  straor- 
dinario e  Ministro  plenipotenziario. 

Portogallo.  —  3.  E.  Don  Emanuele  Forge 
Forbes  de  Beiia,  Inviato  straordinario  e 
Ministro  plenipotenziario. 

Prussia.  — 

Inviato  straordinario  e  Ministro  plenipo- 
tenziario. 

Russia.  —  S.  E.  il  signor  Alessandro  Leissa- 
kowsky.  Inviato  straordinario  e  Ministro 
plenipotenziario. 

San  Domingo.   —   

San  Salvador.   — 

Spagna.  —  S.  E.  il  signor  marchese  di  Villa- 
sinda,  Ambasciatore  straordinario  e  ple- 
nipotenziario. 

Uruguay.  —  

{Stampato  il  15  ottobre  1919). 


—  129 


Ordini    Religiosi. 

(Ctirie  Generalizie). 


Oli  orfllni  religiosi  In  tutto  il  mondo  si 
dividono  in  cinque  categorie,  cos'i  distinte: 
Canonici  Regolari.  Monaci,  Ordini  Mendicanti 
o  Fniti.  Chierici  Regolari,  Congregazioni  Ec- 
clesiastiche, Istituti  Ueligiosi. 

Quasi  tutte  le  Caso  Geneiallzie  sono  in 
Roma  e  quelle  poche,  che  ragione  politica 
vuole  site  all'estero,  hanno  in  Roma  a  rappre- 
sentante il  loro  FrtHuraioi  e  Gti.trafe. 


Canonici  Regolari. 
Lateranensi  del  SS.mo  Salvatore. 

(Koud.  iiuno  45')). 

P.   Ab.   D.  Giovanni  Strozzi,  Ahate  generale. 
V    Ab.  I).  Arcangelo  LollI,  Prue,  j/enera'e. 
V.  Ab.  D.  Pio   lucci.    Visit  tore. 
P.  Ab.  D.  Fedeilco  Fofl,    Visitatore. 
P.  L».  Alfonso  de  Neire,    Seyretorio  generale. 
Roma,  Piazza  S.  Pietro  iu  Vincoli,  -ì-a 

Lateranensi,  Congregazione  Austriaca. 

(Forni,  anno  1140:  Riat.  anni  1907). 

P.  Ab.  D.  Giuseppe  8ailer,  Abate  generale. 
P.  D.  GofiFredo  Schneilegruber.  b'«yietari(i  del- 
la Congregazione. 

ti.  Floriau,  Austria  supcriore. 

Congregazione  Ospitaiiera 
dei  Gran  S.  Bernardo. 

(Koiid.  dee.  XI). 

P.  D.  Teofllo  BurgeoiS,  Freioslo  inf alalo. 
Gran  S.  Ik-rnardo  Svizzciii. 

Congregazione  Svizzera 
di  San  Maurizio  d'  Agaune. 

(Koud.  1128). 

Monsig.  Giuseppe  Mariètan  Vesc.  tit.  di  .Bet- 
lemme, Aiate  urdinario. 

Premostratensi. 

(Fond.  UiU:  u.  approv.  lCn-lC24). 

P.  Ab.  D.  Umberto  Schachlnger,  Abate  getter. 

Kcaidenle  a  Schliigl  (Praga)  Austria. 

D.  Giuseppe  Nouvens,  Proc.  generale. 
Kuuia,  V'ia  Monte  Tarpeo,  34. 

Della  Santa  Croce  (Crocigeri). 

(Fond.  1211  :  appiov.  124i!). 

P.  Ab.  D.  Enrico    Hollmann,    Maestro   gpner. 
Diesi  (Belgio)  e  Santa   Agatha  (Olanda). 

Crocigeri  della  Stella  rossa. 

(Poud ) 

Fr.  Franceaou  Marat,  Oener.  «  Oran  Muettro. 

Fr Priore    •    Vicaiio 

yen«i  al*. 

Praga. 


Canonici  Regolari  deirimmacoiata  Concezione. 

(l-'iin.l.  1866). 
P.  D.  Agostino  Delaroche,  NMjaT/'or^  g^n-ra/*". 
P.  D.  Antonio  Maria  Moquet,  Procuratore  gè' 

tierale. 

Koniu,  Viale  Trenta  Aprile  al  Glanlcolo,  4. 

Monaci. 

Benedettini  Confederati. 

(Fond.  dell'Ordine:  sec.  VT.  —  La  Confed.  data 
dal  189:t). 

P.  Ab.  D.  Fedele  de  Stotzlugen,  Aba'e  Frimai: 
P Segretario. 

Congregazione  Cassinese. 

(Fond.  1408). 

P.  Ab.  D.  GrpiToiio  Diainare,  Abate  di  Monte- 
cassino,  Frediieìile. 

Abazia  di  Monteeasalno. 

P.  Ab !•  Visitatore. 

Abazia  di 

P.  Ab.  D.   Ambrogio  M.  Amelll,  Abate  di  3, 
M*  Fiovpi  tina,  2"   Viaifatoie. 

|{..m:i.  pai.  S.  Callisto. 

P.  Ab.  D,   Ildefonso    Sshuster,   Abate    ordi- 
nario di  S.  Paolo,  Proc.  Generale. 
Roma,  ;  .  Paulo  fuori  le  mura. 

Congregazione  d'Ingliiiterra. 

(Foud.  KÌOO). 

P.  Ab.  D.  Cuthberto  Butler,  Presidente. 

Downsidc  Abbey,  Batb.  Inghilterra. 

P.  D.  Filippo  Langdon,  Procuratore  ganerale. 
Roma,  pai.  S.  Callisto. 

Congregazione  Unglìerese. 

(Fond.  1500). 

P.   Arciabnte Presidente. 

P.   D.  Bernardino  Jàndl  Priore  dell' Anhite- 
nobio. 

Pauuouhalma,  Ungheria. 

Congregazione  di  Svizzera. 

U'oud.  ltiJ2). 

P.  Ab.  D.   Tommaso   d'Aquino  Bossart  Pre^ 
aidtnte. 

Eiusicdelu,  Svizzera. 

Congrega:ione  di  Bav'era. 

Fond.  1864:  rot.  lH.-)8). 

P.  Ab.  D.  Sigeberto  Liebort,  Presidente. 
Schaeftlaru,  Baviera. 

Congregazione  del  Brasile. 

(Fond.   1828). 

Arriahate. 

P.  Ab.  D.  Lorenzo  Zeller  Amminttiatore  Jpo' 
stolico. 
Rio  Janeiro,  Mutit«iru,  8.  Bout4>-Bra»ile. 


—   K5(i  - 


Congregazione  di  Francia  (di  Solesmes). 

(F.md.  1837). 
P.  Ab.  D,  Paolo  Delatte  Superiore  (ìenentle. 
QiiaiT  Abbey,  Uyde,  l.-,le  of  Wiyht.  (luj^lultenii). 

Congregazione  Americana  Cassinese 

(l'\>ii(l.  24  agosto  185j). 
P.  Ab.  D.  Ernesto  Helrustetter.  l'reshìe  .e. 
P.  Ab.  D.  Vincenzo  Huber   VisiUitore. 
P.  Ab.  1).  Bernardo  Menges,  idem. 
Kewark,  N.  I.,  St.  Mary'»  Abbey,   Hij^h  Street, 
iSL  U.  d'America. 

Congregazione  Elveto-americana. 

(Foiid.  1881). 
P.  Ab.  D.  Frowino  Conrad,  Alale  Presidente. 
>ew  Etiffi-lberg,  Coiiceptiou,  Nodossay  Co,  Mis- 
souri, S.  U.  A. 

P.  Ab.  D.  Ignazio  Conrad,  1"  Vice  Presidente. 

P.  Ab.  D.  Atanasio  Schmitt,  2"  Vice  Presidente. 

S.  Meinnui.  liid. 

Congregazione  Cassinese 
deila    primitiva   osservanza. 

(Kond.  1872). 

P.  Ab.  D.  Mauro  Reraiìni,  Abate  Generale. 
P.  Ab.  D.  Benedetto  Lopez,  Procuratore  Ge- 
nerale. 

Roma,  Via  S.  Ambrogio,  3. 

Congregazione  Austriaca  dell'Immacolata. 

(Foud.  1889). 
P.  Ab.  D.  Adalberto  Dungel,  Presidente. 
Gòttweig,  11.  Furth,  Austriu. 

P.   Ab.   D.  Brunone  Etvrtécka,  I»  Assistente. 
Brauuaii,  Boemia. 

P.  Ab.  D.  Severino  Kalcber.  ^  Assistente. 

St.  Lambrechet,  Styria. 

Congregazione  Austriaca  di  S.  Giuseppe. 

(Fond.  188!)). 

P.  Ab.  D.  Willibaldo  Haulhaler,  Presidente. 
!S.  Pietro,  iSalisbiu\<40. 

P.  Ab.  D,  Leone  Maria  Trenenfels,  P  Visita- 
tore. 

Marceli  ber,  Tirolo. 

P.  Ab.  D.  Celestino  Baumgatener,  2*^   Vi.tita- 
tore. 

Lambach,  Austria  superiore. 

Congregazione  di  S.  Ottilia  per  le 
Missioni  estere. 

(Koud.  i:j;)4). 

P-   Arciabfite  D.  Norberto  Weber,  Superiore 
Gene/  ut  e. 

St.  Ottilia,  Baviera. 

Benedettini  Camaldolesi. 
Congregazione  Camaidoiese. 

(Foutì.  1012). 

P.  Ab.  D.   VlTìcenzo  Barbarossa,  Ahate  -jene- 
raie. 

Itorna,  S.  Greyorio  al  Celio. 


Eremiti  di  Camaldoli  (Toscana). 

(Foud.  iai>). 

P.  D.  Tomma.so  Mecatti,  Matjgìore, 

V l'rocurutoi'é    Generale. 

ivoma.  Via  Sistiuii. 

Eremiti  Camaldolesi  di  Monte  Corona. 

(Fond.  1.523). 

P.  D Marj iiv>e. 

]'.  D.  Emilia-.io,  l'io  uratore  Generale. 
P.  D.  Dionisio,  P   Visitatore. 
P.  D.  Be.iedetto,  2^  Visitatore. 

F'remo  Tusculuno,  Frascati. 

Vailombrosani  Benedettini. 

(Foud.  1(98). 

P.  Ab.  D.  Fedele  Tarani,  Presidente  Grnerale. 
S.  Trinità,  Firenze. 

P.  Ab.  D.  Benedetto  Pieranni,  Prucwatore 
Generale. 

.S.  Prassede,  Rouui. 

Silvestrini  Benedettini. 

(Foud.  1231). 
P.  Ab.  D.  Ugo  Policari,  Abate  Generale. 
P.  Ab.  D.  liomano  Satolli,  Pro<:ura'<>re  Gene- 
rale. 

Roma,  S.  Stefano  del  Cacco. 

Benedettini  Olivetani. 

(Foud.  1313:  approT.  1319-44. 
P.  Ab.  D.  Mauro  Parodi,  Alate  Generale. 
(Screguo  Milano). 

P.  Ab.  D.  Luigi  Maria  Perego,  P.  ocuralore 
Generale. 

Roma,  S.  Francesca  al  Foro  Romano. 

Benedettini  Armeni 
della  Congregazione   Mechitarista  di  Venezia. 

(Foud.  nel  1701,  trasf.  a  Venezia  nei  1717). 

Monsig.  Ignazio  Ghiureckian  Arciv.  tit.  di 
Traianopoìi,  Abate  Generale,  residente  in 
Venezia,  is.  S.  Lazzai'o. 

P.  Dr.  Giovanni  Torossian,  Procuratore  Gene- 
rale. 

Roma,  Via  Francesco  Crispi,  2G. 

Della  Congregazione  Mechitarista  di   Vienna. 

(Foud.  19i3). 

Mons.  Gregorio  Govrik  Arciv.  tit.  di  Nisilei, 

Abate  Generale. 
Procuratore  Generale. 

Vieuua,  Mekitaristeugassc  4. 

Sacro    Ordine    Cisterciense. 
della  comune  osservanza. 

(Fond.  1098). 

P.  Ab.  D.  Amedeo  de  Eie,  Abate  Generale. 
P.  D.  Agostino  Mayer  Pro  -  Procuratore  Ge- 
nerale (Svizzera). 

Roma,  Via  dello  Statuto,  29. 

Assistenti  Generali. 

P.  D.  Gregorio  Pòok,   Vicario  Generali  della 

Congregazione  Austro-  Ungarica. 
i Vie.  Cen.  della  Congr$ 

gazioi'.e  Eiietico  Germanica. 


—  i:;i  - 


P.  D.  Angelo  Testa.  Vie.  Gen.  deVa  Congre- 
gaziune  Italiana. 

Uonia,  Via  S.  Crot-e  la  Gerusalemme. 

P.  D.  Saverio  Due,  T'iV.  Gen.  delia  Congrega- 
zione Francia''. 

P.  11.  Tommaso  Sohocn.  Vice  Gen.  del.'a  Con- 
gregazione Bel;,a. 

Congregazione  d'Italia. 

(KoiHl.  1!V21). 

P.  Ah.  D.    Placido  Magnuiiensi,  Aì-afe  Presi- 

d-nte  G>ue>ole. 
P.  D.  Oeraido  Giusti)    Visitatore  ^fag(fi„re.. 
P.  D.    Eugenio  TaiTierl,  1^  Padre  di  llfgime. 
P.  D.  PiObeito  Se.i^antini,  ^^  Padre  di  liegime. 
P.  D.  Raimoudo  Bazzichi,  Segretario. 
Roma,  S.  Croce  in  Gernsnlcmiiie. 

Cls'.ercensi  Riformati. 

(Foii.l.  ioga:  rifornì.  HkJ4  unione  costit.  1894-I9(»-J). 

Monsig.  Arrostino  Marre  Vesf .  tlt.  di  Costanza. 

Abaie  G'-n-nile. 
P.  Ab.  D.  Norberto  Sauvage,  P,-o<urutore  Ge- 

n'-rtil". 
Kuuia,    Viu   di    S.  Giovanni  in  Laterauo  75. 

Certosini. 

(l-'oud.  1034). 

P.  D.  Giacomo  M.  Mayand.  Ministro  Generale. 

iVrtosii  (li  Karnetu  (Luccii). 

P.  D.  Giovanni  Battista  Mottini,  Procuratore. 
Generate 

Roma,  Via  Pale.stro,  :». 

Antoniani. 
(FoM(l.   sec.    TV  (?)  approv.  delle  coalituz.  1T:ì-2). 

Caldei  della  Congregazione  di  S.  Ormisda. 

(l-'oud.  J808). 

P.  Mosè,    Vicario  Generale. 
r.n.sa   Generalizia  iu  Mossnl  (Turcliia  a.siatUa). 

P.  D.  David  Cento,  Procuratore  Generale. 
Kunia,  Via  della  l'olveriera  (i. 

Siri  della  Congregazione  di  S.  Efrem  Siro 
dipendenti  dal  Patriarca  Siro  di  Antiocliia. 

(l'oinl.   IGtìi!). 

Monsig.  Tommaso  Halabia,  Procuratore. 
Roma,  l'iazza  Itnsticuotl  18. 

Maroniti  della  Congregazione  Aleppina. 

(Kond.  16.).'>:  sopnrazione  177  1). 
P.  Ab.  Agostino  Bostani,  Abate  Generale. 

Munte  l^iliano-Siria. 
P.  Giacomo  Karam,  Superiore. 

Roma,  i'ia/za  8.  Pietro  in  Vinroli  8. 

Maroniti  della  Congregazione  Baladita. 

(Kond.  1695,  separai.  17',(i). 
P.  Ab.  I|fna7.1o  Tannurri,  Abate  Generale. 
Munte  Libano-Siria. 

Maroniti  della  Congregaz'one  di  S.  Isaia. 

(Koud.  17i>0  approv.  (ielle  cobtit.:  1740). 

P.    Ab.   Barnarrto  Ghobaira,  Abate  GentruU. 
.Uuu!«  LiWiwnu  oirift. 


P.   Ab.  Luljji  Ubald,  Procuratore  Gentralf. 
Roma,  Via  Aiiirelo  Martino  l. 

Basiliani. 
Basiilani  di  rito  Greco. 

(Ord.  see.  IV  -  Badia  di  Grottaferrata  lOOC. 

Grul  taf  errata,  Roma. 

Greco  Cattolici  della  Congregazione 
del  SS.  Salvatore  del  monte  Ubano. 

(lund.  1G«6:  lonterma  1709). 

P.  Ab.  D.  Nicolas  Askar,  Archimandrita  Abate 

Generale  B.  S. 
P.  D.  Pietro  Kariaty,  I"  Assistente. 
P.  D.  (Gabriele  Sciami,  !fi  Astistente. 
P.  D.  Pietra  Solia,  i^^  A>>sistente. 
P.  C.  Basilio  Kassis.  4«  Ass  stente. 
P.  D.  Bichara   Ghafary,   Archimandrita,  Pro- 

curaloi  e  Generale,  B.  S. 

Ruma,  Via  del  Colosseo,  62. 

Greco  Cattolici  della  Congregazione 
Soarlta  Aleppina. 

(Kond.  1727  :  separaz.  1829). 

P.  Ab.  D.  Benedetto  Abdennus,  Alate  éP^tM>- 

rnle. 
P.  Ab.  D.  Saba  Balady,  Proc.  Generale, 
Ruma,  Via  S.  Giovanni  in  Laterauo,   inai. 

Greco  Cattolici  della  Congregazione 
Soarita  Baladita. 

(Fond.    \m-). 

P.   Ab.  D.  Giacomo  Kiascl,  Ahate  C.t^^ral*. 
P.  D.  Basilio  C'attan,  Ptocuia  ore  OttMmrule. 
Ruma,  IMazza  della  Navicella,  3< 

Ordini  Mendicanti. 
Frati  predicatori  (Domenicani). 

(Fond.  121G). 

P.  M.  Ludovico  Tlieissling,  Maea'ro  Generale^ 
P.  M.  Filippo  Catèrini,  J'rO'urilure  Generate^ 
P.  M.  Leonardo    Leu,    Compagno   del  limo  /•, 

M.  Gene'  ale  per  la  lingua  franiese. 
P.  M.  Giacinto  Leca,  Compagno  dtl  Amo  p,  M, 

Generale  per  la  lingua   italiana. 
P.  M.  Ceslao    IIan^en,    Compagno  del  Rma  p, 

AI.  G-nerule  per  la  lingut    edesca. 
P.  M.  (ìiovanni  Casas,  Compagno  d'I  R«">  P, 

M.  Generale  per  la  lingua  apagmcla, 
P.  M Compagfio  del  A'mo  p, 

M.  Generale  per  la  lingua  ingl-'.-e. 
P.  Lettore  Lodovico  Fanfaul,  P.stidutore  ge- 
nerale. 
P.  Lettore    Angelico  Ferretti,   Segretario  del 

ii'mo  p,   M.  Generale. 
P.  Ptemigio  Coulon,  A'-chivista. 
P.  Giuseppe  Peeters,  Segretario  del  J?»»»  P.  if. 

Generale. 

Roma,  Via  8.  Vitale,  L'i 
Collegio  iateruaziouaie  Angelico. 

Ordine  Francescano. 
Frati  minori. 

(Vond.  1209). 
P.  Serafino  Cimino,  Miniatro  Generai. 
P.  B»rnariiiao  Klumpwr,  Prof.  Gcne^^l^ 


-  1:^2 


P.  Michola.i^elo  Manucci,  Ih-fìnitiìte  Gtne- 
rttìe. 

P.  Vendolino  Vosnjak,    Depnitore  (reuet-ale. 

P.  Bt'iiedeUo  S'jhmidt,  JJe/hiitore  O^tfrule. 

P.  Pancrazio  Hatt-heck,  Uefinitore  Generule. 

P.  Colombano  Dreyer,  I>efìni:ore  General''. 

P,  Bonaventura  Mendatauiigotia,  Ueflnilore 
Gen  rali'. 

P.  Alessandro  Borfoni,  Sgvelario  Genera^''. 

P.  Giuseppe  Pratalatu,  Segretario  ilef/e  Ms- 
sioni. 

F.  Francesco  Maria   Puolini,  l'osluìalore  Ge- 
nerale. 
Roma,  S.  Antonio  in  Via  Mernlana,  124. 

Frati  minori  Conventuali. 

(Koml.   13):»). 

P.  M.  Vittore  Maria  Sottaz,  Ministro  Gene- 
rale titolale. 

P.  M.  Domenico  Maria  Tavani,  Vicario  Ge- 
nerale. 

P,  M.  Francesco  Maria  dall'Olio,  Procuratore 
Generale. 

P.  M.  Pellegrino  Haczela  Sìcio  e  Assisente 
Generale. 

P.  M.  Ernesto  Franciosi,  Segretario  e  Assi- 
stente Generale. 

P.  M.  Leonardo  Naccarro,  Assistente  Gene- 
rale. 

P.  M.  Luigi  Bandini,  Assls'ente  Generale. 

P.  M.  Francesco  Fermenti,  Pro  uratora  delle 
Missioni. 

Monsig.  Domenico  Jaquet.  Arciv.  tit.  di  Sa- 
lamini, I'o-n'i(tore  Generale. 

P.  M.  Francesco  Laiier,  Vic-i  Fosluìatoie  Ge- 
nerale. 

Frati  minori  Cappuccini. 

P.  Venanzio  da  Lisle  -  en- Rigault,  Ministro 
Generale. 

P.  Giuseppe  Antonio,  da  S.  Giovanni  in  Per- 
siceto,  Procuratore  Generale. 

P.  Paolino  da  Palma,  Definitore  Generale. 

P.  Zenone  da  TJt'oving.  Definitore  Generale. 

P.  Antonio  da  Tasson,  Definitore  Generale. 

P.  Clemente  da  Terzorio.  Definitore  G^nera'e. 

P.  Melchiorre  da  Belli^^a,  Detnitore  Generale. 

P,  Eligio  da  Penne,  Segretario  Generale  del- 
l'Ordine. 

P.  Alipio  d'Alba,  Segretario  Generale  per  le 
Missioni. 

P.  Ealfaele  da  Valfencra,  Postulalore  Gene- 
rale. 

P.  Lazzaro  d'Arbonne,  Segretario  della  Pro- 
cura (Generale. 

P.  Pietro  da  Iscliitella,  Vice  S^^g'etario  Ge- 
nerale. 

P.  Giuseppe  il.»  da  Serrazzano,  Vice  Segre- 
tario General,!. 

P.  Antonio  da  Argentoaa,  M<e  Segretario 
Generale, 

P.  Auselino  da  Renoc^'leiise,  lice  Segretario 
Generale. 

P.  Giovanni  da  S.  Giovanni  in  Persicelo, 
Vice  Seqre'ario  della  Procura  Generale. 

P.  Agataugelo  da  Waspik,  Vice  Segretario 
della   Fro'-Hra  Generale, 

P.  Fredtìgaiido  d'Anversa,  Archivista  Gene- 
rale. 

Roma.  Via  Boncompagni,  71 


Terz' Ordine  regolare  di  S.  Francesco. 

(Kond.  i:!07). 

P.  Pio  Dnjumovio,  Ministro  Generale. 
P.  Arna!do  Piigo,  Procuratore  Generale. 
P.  Angelo  de  Mattia,  Definitore  Generale. 
P.  Stanislaio  Dujumovic,  Definitole  Generale. 
P.  llaniero  Luconi,  Definiti»  e  Generale. 
P.  Bonaventura   Mucchiarola,   Definitore  Ge- 
nerale. 

Roma,  Via  in  Miranda  2. 

Agostiniani. 

(Fond.  Sec.  IV). 

Romitani  di  S.  Agostino. 

(Fond.  391  ;  riunione  1256). 

P.  M.  Tommaso  Rodriguez,  Priore  Generile. 

P.  M.  Canisio  O'Gorman,  Proexiratore  Gene- 
rale. 

P.  M.  Giuseppe  Polignano,  Assistente  jier 
l'Italia  e  Malta, 

P.  M.  Urbano  Alvarez,  Assisfen/e  per  la  Spa- 
gna ed  America  meridionale. 

P.  M.  Fuljienzio  Francke,  Assis'ente  per  la 
Germania,  Austria,  Olanla,  Belgio  e  Pit- 
lonia. 

P.  M.  Mariano  Tommaslnl,  Assistene  per 
l'Ir'anda,  Inghilterra,  Australia  ed  America 
settentrionale. 

P.  M.  Mariano  Rodriguez,  Segretario  Gene- 
rale. 

Roma,  Via  S.  Uffizio  1. 

Romitani  recolletti  di  S.  Agostino. 

(Fond.  l.'JSO;  cretto  in  ord.  reg.  16  sett.  1912). 

P.  F^ugenio  Sola,  Priore  Generale. 
P.  Francesco  Berjrasa,  D''finito>e  Generale. 
V.  Francesco  Sàdaba,  D  finitore  Generale. 
P.  Pietro  Fàbo,  Definitore  Generale. 
P.  Gesù  Fernandez,  Definitore  Generale. 
V.  Bernardino  Garcia,  Segretario  Generale. 
Madrid  (Spasrna)  Calle  Principe  de  V^eigara,  H.'). 
i'.  Gregorio  Segura,  Procuratore  Geneia'e. 
Koiua,  Via  Sistina  11. 

Romitani  scalzi  di  S.  Agostino. 

(l'ond.  Scc.  IV;  ritorna.   i:)92-99) 

r.  Domenico  Fenocchio  da  S.  Giuseppe,  T7- 
cario  Generale. 

P.  Casimiro  SteLa  da  S^.  Carlo,  Procuratore 
Generale. 

P.  Tommaso  Padovani  da  S.  Vincenzo,  De- 
finitore Genera' e. 

P.  Luigi  Majer  da  S.  Benedetto,  Definitole 
Generale. 

P.  Clemente  Ponticelli  da  3.  Carlo,  Defini- 
tore Generale, 

P.  Serafino  Marchionni  da  S.  Luigi,  Defini- 
tore Generale. 

P.  Francesco  Moggi  dal  SS"»  Crocifisso,  .«"e- 
gretario  Definitoi  iale. 

p Segretario   Generale. 

Roma,  Corso  Umberto  1,  45. 

Carmelitani. 
Carmelitani  dell'antca  osservanza. 

(Fondazione  (?). 
P.  M.  Giovanni  Maria  Lorenzoni,  Vicario  Ge- 
nerale e  Pro-Procuratore  Ge^ìcrale, 
P.  G&briele  Wess»::la.  Ansi 'tenie  Generai^. 


P.  Elift  Magenuis,  A^siftente  Gfnera^e.  P.   l'iu^pero    M.    Bcnjaidi,    Cirnsultore   Gent- 

P.  Cirillo  Kiimis,  Assis/e»t''  G>-neralf.  rate. 

P.  Mariano  Luti,  Segretario  del  Vicario  Gene-  Koma,  Piazza  S.  Nicola  ToUntino,  31. 

role. 
V.  Carmelo  Tobta,  As'<istente  Generale.  Minimi. 

(Koiid.   N:{.>:  ;i]>iii<»v.    I  l"4). 

Carmeìitanl  Scalzi.  p    eiuscrpe  M.  Roberti,  Co.,,tior«  Generai». 

(Fond.  24  ap.^iu  1^2,  2tì  nov    1..6n).  p    y^^^^  Grande,  Prwuratnye  Generi,!^. 

p.  Clemente  dei  SS.  Faustino  e  GlovJta,  Pre-  P.  Cesare  Bassio^jHori.  Col'tga  Geiie,a'e. 

posilo  Generale.  !'•  Pietro  Lalli,  Ci>ll>ija  Generale. 

P.  Clemente  M.»  del  S.  Angelo  Custode,  He-  P.  Lmilio  h'carinci,  Colleya  yinerale, 

finitore  Generale.  Konui,  S.  Andrea  delle  Fratte. 

P.  Bernardino   di   Gesù   e   Maria,    Definì  ore 

<r.neral-.  Romitanl  di  S.  Girolamo. 

P.  Gregorio   della  Vergine    Maria,  Definitole  (Ko,„l.  isan). 

Generate. 

P.  Francesco   Salesio   della   Vergine,  Defìni'  P.  Luigi  M.  de  Stefanis,  l'rlre  Generate. 

tare  Ge»e<aìe.  P.  Agostino  JJarti,  Procurature  Genernt". 

P.  Luca   di   Maria   SS.™»,    l'rucitratore   Gene-  P.  Giuseppe   M.   Punarella,    l'rmuraiore   Gè- 

mie.  nerile. 

V.  Elia  di  S.  Ambrogio,  Segretario  Generale.  P.  Tommaso  Aqu  no,  Procuratore  generale. 

V.  Basilio   di    Gesù,  Maria,  Giuseppe,  Segre-  P.   Stanislao    Keimza,   Procuratore   Generale. 

lario.  ^-  i'ietro  Tomiello,  Procuratore. 
P.  EuL,'enio   di    S.  Giovanni   della  Croce,  Se-  Roma,  S.  Onofrio  al  Gianicolo. 

'ire  arto. 
P."  (ìuglielnu,    di    S.    Alberto.    Sindaco   delle  Ospedalieri  di  S.  Giovanili  di  Dio. 

^"""""'uua.a,  Corso  d' Italia,  38.  (Fate  bene  fratelli). 

(Fond.  1540). 

Trinitari  scalzi.  p    Agostino  Koch,    Vicario  Generale. 

(Fond.  1198).  p,  Andrea    Ayucur,    Procuratore    Ge^ierale    e 
P.  Antonino  dellAssunzlone,  Ministro  Gene-        l"  Consiglier. 


rate. 


P PiOturatore    Generale    e 


P.  Stefano    del    Purissimo   Cuore   di   Maria,  2»  Consigliere. 

Definitare  Generale.  P-  Mttgnobono    R.-ibCr,  Piocuratore  Generale 

P.  Anacleto  dell'Ascensione,  Definitore  Gene-  «  ^''  Consigliere. 

f-ale.  llonia.  Fonte  Quatti'o  Capi  39. 
P.  Ambrogio  di  S.  Giovanni  Battista,  Defini- 

lore  Generale.  Ordine  dolla  Penltenra. 

P.  Michele   di   S.  Giuseppe,  Definitore  Gene-  (Scalzetti). 

'■«'«•  .  „  ^  (Foi)d.  1752). 

P.  Pietro   dell' Immacolata,   Procuratore   Ge- 

„g,.„le.  P.  Pietro  Spadini,  Pro-Vicario  Generale. 

P    Agostino   della   Vergine,   Segretario  e  Po Procuratole  Generale. 

stulalore  Generale.  P-  Domenico  Zazzera,   Definitore  Gmerale. 

Roma,  Via  del  Quirinale,  23.  P.  Michelangelo  Giametta,    Definitore    Gene- 

rale. 
Mercedari.  P.  Antonio  Alessandrini,  Definitore  Generale. 

(Foud.  1218:  approv.  1235).  Roma,  Via  di  Porta  Angelica,  1. 

P Maestro  Generale.  Chierici  Regolari. 

P.  Innocenzo  Lopez,    Vicario  Generale.  Teatini. 

P.  Alberto    Barros,     Vice    Procuratore    Gene- 
rale. 


(Fond.  1.-.21). 


P.  Giovanni  Filannlno,  Assitstente  Generale.  p,  Giuseppe   Michele  Cerdà,  Preposito  Gene- 

P.  Antonio  Moreno,  Assistente  Generale.  >  afe. 

P.  Raimondo  Serratosa,  Pustnlatore.  p.    Salvatore    Scotti,    Consid/ore    Generale    e 

Roma,  Via  Douella,  '3tì.  Prvcuratoì'e, 

P.  Domenico  Motlò,  Consul'ore  Generale. 

Servi  di  Maria,  p.  Bartolemeo   Monserrat,    t'onau/tore   Ge.ne- 

(l'"ond.  12J3).  rule. 

P.  Antonio  Moner,  Consultore  Generale. 

P.  M.  Alessio  M.  Lépicier,  Priore  Generale.  lUnua,  S.  Andrea  della  Valle. 
P.  M.   Giuseppe    M.   Ducceschi,   Procuratore 

Generate.  CongregazIone  di  S.  Paolo. 
V.  M.  Giuseppe  M.  Lucchesi,  Consultore  Gè-  (Barnabiti). 
nerale.  ...       ,     ,..,.,. 
P.  M.  Gioaechino  M.  Dourohe,  Cotisu  tore  Ge- 
nerale. P.  Pietro  Vigorelli,  Preposito  Generale. 
P.  M.  Bouflglio    M.  (Jlribaldl,  Consultore  Gè-  P.  Gennaro  Ricotti.  Procuratore  General*, 
ntrale.  P.  l'elice  Fioretti,  Àt«i»UHl*  Generai. 


-   1131 


P.  Gaetano  Sorglo,  AaxixUyHe  Gemrale. 
P.  Cai-Io  Ilaftaelli,  Ansiamente  G>^nern'e.. 
P.  Oiazio  Piamoli,  A^aistente  Geiiera'e. 
P.  Alessandro  Sessa,  Ciuicdìiere. 

Koma,  Via  dei  Chiavari,  6. 

Somaschi. 

(Kond.  153:!;  ajipior.  ir)69). 

P.  Giovanni  Muz?;itelU.  Preposto  Generale. 
V.  Severino  Tamburini.   Vicario  Geneia'e. 
P.  Giuseppe   Marconi,  Procuratore  Genera'e. 
P.  Luipi  Zambarelli,  Cancelliere  Generale. 
Koiua,  S.  Girolamo  della  Carità. 

Compagnia  di  Gesù. 

(Foud,  l.-i^B;  ai)prov.  1540). 

P.  Wladimiro   Ledòchowski,  Prejìosito  Gene- 
rale. 

P.  Francesco    di    Paola   Nalbone,   A-sisten'e 
d'ItaUa. 

P.  Rodolfo    Oppenraatj,    Assist  n/e    di    Ger- 
mania. 

P.  Edoardo  Fine,  Assistei! 'e  d!  Francia. 

P.  Giuseppe  Barracliina,  Assistente  di  >pagn'i. 

P.  Ermanno   Walmesley,   Assistente  d'Inghil- 
terra. 

P.  Giuseppe  F.  Hauselmau,  Assistente  d'Ame- 
rica. 

P.   Pietro    Tacchi-Venturi,     Segretario    della 
Compagnia. 

P.  Alfredo  Maertens.  Procuratore  Generale. 
Roma,  S.  Nicola  Toleutino,  8. 

Ministri  degl'infermi  o  Camilliani. 

(Koud.  1.J82:  approv.  i58ti). 

P.  Francesco  Vido,  Prefetto  Generale. 
P.  Alfonso  Andiioli,  Procuratori  Generale. 
P.  Angelo  Ferroiii,  Consultore  Generale. 
P.  Francesco    Tenaglia,   Consultore  Generale. 
P.  Leone  Dousinelle,  Consu'fore  Generale. 
P.  Cristiano  Adaras,  Consultore  Generale. 
Roma,  Chiesa  della  Maddalena 
e  Chiesa  di  S.  Camillo. 

Chierici  regolari  minori. 

(Kond.  1588). 

P.  Pietro  Benvenuti,  Preposìto  Generale. 
P.  Pietro  Polidori,  Procuratore  Generale. 
Roma,  S.  Angelo  in  Pescheria. 

Chierici  regolari  della  Madre  di  Dio. 

(Foud.  1574:  approv.  1595). 

P.  Gioacchino  M.  Corrado,  Be'tore  Generale. 
P.  Giacomo  Gazznno,  Procuratore  Generale. 
P.  Serafino  Trombetta,  Assistente  Generale. 
P.  Giuseppe  Forcellati,  Assistente  Generale. 
Roma,  S.  Maria  in  Campitelli. 

Chierici  regolari  delle  Scuole  Pie  o  Scolopl. 

(Foud.  1617-1021). 

P.  Tommaso    Viùas    da    S.    Luigi,    Preposito 

Generale. 
P.  Giuseppe  Calapanzio  Homs  dalla  Purifica* 

xionei  Assistente  Generale, 


P.  Giuseppe    Nuvoloni    da   S.    Filippo  Neri, 

Assistente  G'nerale. 
P.  Jacopo  Catelani  dell'Assunzione,  Assistente 

General-. 
P.  Antonio  Wagner  da  S.  Barbai  a,  .is.fistente 

Genf-rnle. 
V.  Marcellino   Ilari   dal'a  Yer^zino  dalla  Co- 
lonna, Procuratore  C.e  era  e. 
P.  Enrico    Torres    dal    Carmine,    Segretario 

Ge-ierule. 
P,  Melchiorre  Rodriguez    dal    Carmine,    1'/- 

cario  Generale  di  Spagna  ed  Oltremari'. 
P.  Moisès  Perez  da  S.  Giuseppe  Calasanzio, 

Procuratore  Generale  di  Spagn<t. 

Roma,  «hiesa  di  S.  Pantaleo. 


Congregazioni  ecclesiastiche. 

Dottrinari. 

(Fond.  1592). 

P.  Giuseppe  Giacobbe,  Prep.siio  Generale. 
P.  Giuseppe  Bajlon,  J'ro  uratore  Generale. 
P.  Vito  de  loiio,  lo  Ass'srente. 
P.  Umberto  Prasso,  2»  Assistente. 
P.  Stefano  Giordano,  Segretario  Generale. 
Roma,  S.  Maria  in  Monticelli. 

Oratorio  di  Gesù  e  Maria  Imm,  di  Parigi. 

(Fond.  1611:  approv.  1613:  ricost.  18.^2). 

Superiore  Generale. 

P.  Augusto   Nouvelle,   Vicario  e  Procuratore 
Generale. 

Parigi. 

Pii  Operai 

P.  T).  Filomeno  Assini,  Preposito  Genarale. 
P.  D,    Pasquale    de    Francisus,    Procuratore 
Generale. 

Roma,  Via  della  Lungara,  45. 

Sacerdoti  della  Missione. 

(Foud.  1625). 
Sig.  Francesco  Verdi er,   Vicario  Generale. 
Sig.  Filippo  Meugniot,  i"  Assistfn^e. 
Sig.  Agostino  Veneziani,  2°  Assistente. 
Sig.  Emilio  Cazot,  :-',°  Assis'ente. 
Si?.  Alfonso  Delanghe,  4o  Assistente. 
Sig.  Eduardo  Robert.  Segretario  Generale. 
Sig.  Ludovico  Planson,  Procuratore  Generale. 
Sig.  Raffaele   Ricciardelli,  Procuratore  Gene- 
rale presso  la  S.  Sede. 

Parigi,  Rue  de  Sévres,  94. 
Roma,  Piazza  S.  Apollinare. 

Congregazione  di  Gesù  e  Maria  (Eudistl). 

(Foud.  1643). 

P.  Angelo  le  Dorè,  Superiore  Generale. 
P.  Alberto  Lucas,    Vicario   Generale  con  suc- 
cessione. 
P.  Gabriele  Mallet,  Procuratore  Generale. 
Roma,  Via  S.  Giovanni  in  Laterauo,  3. 

Sulpiziani. 

(Fond.  1642). 

P.  Enrico  Garriguet,  Superiore  Qen^raU  (Vie 
rigi). 


-  ir>5 


,  Fraru'f'sco    Saverlo    Hortzog,    rrocuratoi  e- 
Generale. 

Koriia,  Via  Quattro  Fontane,  113. 

Società  per  le  Missioni  estere  di  Parigi. 

(Koiid.   IfiO.)). 

Francesco  Casimiro  Deimns,  Superiore. 
Kugonio  M.  Garnier,  rrocuralore  Generale. 
Rolli;*,  Via  S,  l'^iisaima,  9. 

Sacerdoti  dello  Spirito  Santo. 

(Koud.  1703). 

Monsignore  Alessandro  le  Roy  Vcsc  tit.  di 

Alluda.  Superiore  Generale  f Parigi). 
P.  Alfonso  Eschbach,  Procuratore  Generale. 
Roiiiii,  Via  .S.  Chiara,  42. 

Sacerdoti  del  SS.n>o  Redentore. 
(Redentoristi  o  Signorini). 
(Koiid.  1732:  approv.  1740), 
r.  Patrizio  Murray,  Rettore  maggiore. 
P.  Fedele  Speidel,  Consultore  Generale. 
P.  Giovanni  Hndècek.  Consultore  Generale. 
P.  Giaoorao  Cotter,  < 'oh sultore  Generale. 
P.  Francesco  Ter  Uaar,  Consultore  Generale. 
P.  Augusto  Sordet,  Consultore  Generale. 
P.  Antonio  di  Coste,  Consu'tore  Generale. 
P.  Giuseppe   Schwarz,  Procuratore  Generale. 
Roma,  S.  Alfonso  in  Vìa  Merulana. 

Passionisti. 

(ìm.ikI.  n-io). 

P.  Silvio    di  S.  Bernardo.  Preposto  Generale. 

P.  Salvatore  di  Maria  Vergine,  1»  Consultare. 

P.  Luigi   di  3.   Francesco   di  Paola,  ^o  Con- 
sultore. 

P.  Tiburzio  di  S.  Pietro,  5»  Consultore. 

P.  Ilario  dell'Immacolata,  4»  Consultore. 

P.  Stanislao  dell'Addolorata,  Procuratore  Ge- 
nerale. 

P.  Leone  del  Sacro  Cuore  di  Gesù,  Segreta- 
rio Genera/e. 

Roma,  SS.  Giovanni  e  Paolo  al  Celio. 

Società  di  Maria  (Maristi). 

(Konil.  1(.24). 

P.  Giovanni  Kaffln,  Prepnsito  Generale. 
P.  Luigi  Coperé,  Procuratore  Generale. 
Ruma,  Via  Cernaia,  14. 

Miselonari  del  Prezioso  Sangue. 

(Fond.  1!>1.")). 

D.  Giacinto  Petronl,  Direttore  Generale. 
D.  Giuseppe  Sohaeper,  Procuratore  Generale. 
D.  Antonio  Velardi,  Pro- Segretario  Generale. 
Roma,  Via  Poli,  1. 

Società  dei  Sacri  Cuori  (Picpus). 

(Fond.  1817). 

P.  Flaviano  Prat.  Superiore  Generale. 
P.  Adolfo  Velghc,  Procuratore  Generale. 
Roma,  Palazzo  S.  Callisto. 

Obiati  di  Maria  Vergine. 

(Fond.  1»2G). 
P.  Claudio  Tesca.   Rettore  Maffgior*'. 
P.  Camillo  Iiu>setti,  ProcuKa},oye  G,enerale. 


OblatI  di  Maria  Immacolata. 

(Fond.  181tj). 


Mc)n.s.  Agostino  Donteinvill,  Aroiv.  tit.  di  To- 

lemaide,  Superiore  Gfne<ale. 
P.  Nazzario  Servolo  Dozois,  Assistente. 
P.  Eugenio  Barrie,  A-iS' stente. 
P.  Slnjone  Scliarsch,  Assistente. 
P.  Isidoro  Belle,  A^sìsf^nie. 
P.  Edmondo  Dubois,  Economo  Generale. 
P.  Giuseppe  Lemius,  Procuratore  Generale, 
Roma,  Via  Vittorino  «la  Feltro,  5. 

Congregazione  della  Resurrezione  di  N.  S.  G  0. 

{l<'ond.  ia:itì). 

P.  Giovanni  Kavprzychi.  Pre'osito  Generale. 
V.  Costantino  v.;zorba,  Conxultore,  Generate. 
P.  Paolo  Smalikowski,  Gonsultore  Generale. 
P.  Antonio  Weiler,  Consultore  Generale. 
P.  (ìiuseppe  Schweitzer.  Consultore  Generale. 
P.  Augusto  Mosser,  Procuratore  Generale. 
lioaia.  Via  S.  Sebastiano,  11. 

Istituto  della  Carità. 

D.  Bernardino  Balsari,  Preposto  Generale. 
D.  Giuseppe  Sannicolò,  Procuratore  Generale. 
Roma,  S.  Carlo  al  Conso,  437. 

Congregazione  dei  SS.  Cuori. 

(Foud.  188:5,  appiov:  1846). 

P.  Francesco  G rampone,  Superiore  Generale. 
P.  D.  Silvestro  Noì)ile.  Vicario  Generale. 
P.  D.  Pasquale  Renuella,  1»  Ctnfullore. 
V.  D.  Natalino  Russo,  2^  Consultore. 
P.  D.  Silverio  Santomartino,  rifilature  del  Ge- 
nerale. 

,  Procuratore  Generale. 

,         Roma,  Via  in  PublicoliH,  4U. 

Pia  Società  delie  Missioni  (Pallottini). 

(Foial.  lHlì.'i). 

D.  Carlo  Glssler,  Rettore  Generale. 
D.  Pietro  Rescb,  Procuratore  Generale. 
Roma,  Via  Pettiuari,  57. 

Società  delle  Missioni  Africane  di  Lione. 

(Fond.  8  die.  13'«). 

Monsig.  Angusto  Duret,  Veso.  tit.  di  Bnbastl 

Superiore  Generale,  (Lione). 
P Procuratore  e  Vicario 

Generale. 
P.  Eduardo  Laqueyrle,  Consigliere. 
P.  Giulio  Poirier,  Consigliere. 
P.  Eugenio  Noegel,  Consigliere. 
P,  Ivo  Maoia  T  Anthoèn,  Consigliere. 
P.  Stefano  Kyne,  Consigliere. 
P.  Ferdinando  Fer.  Consigliere. 

Lione,  Cours  Gambetta,  156. 

Congregazione  del  Cuore  Immacolato  di  Maria. 
(Missionari  di  Schent,  Belgio). 

(Fonil.  1860:  approv.  1C83  ISitO). 

P.  Fiorentino  Mortier,  Superiore  Generale, 
r.  Alberto  Mlsonne,  Procuratore  General*. 
V.  Carlo  Sante  Van,  A-tsisténi^. 


13G 


P.  Alberto  Gncluy,  Assis'ente. 
P.  Augusto  Decleroq,  Assistente. 
P.  Gollrvido  Fiederix,  Assistente. 

Itoinsv,  Vìa  S.  Fruuccsco  bales,  25. 

Sacerdoti  del  SS.tno  Sacramento. 

(Foiul.  liJóG  :  iipiirov.  Iiì6;;). 

P.  Eugenio  Conet,  Superiore  Generale. 

V.  Giorgio  lioufifé,  Assistente  Generale  l'^.Con- 
sul  ore. 

V.  Pietro  Ilelliughansen,  Prjcuralore  Gene- 
rale. 

P.  Giuseppe   Zurlan,   2"  Consultore  Generale. 

P.  Rodolfo  de  Maiiduit,  5»  Consultore  Gem- 
vale. 

P.  Giuseppe  Marlolini,  4"  Consultore  Generale. 
HoJjia,  Via  del  l'ozzutto,  160. 

Agostiniani  dell'Assunzione. 

(Koud.  1845.  iipiuov:  26  iiov.  1864). 

p Superiore  Generale. 

P.  Giuseppe  Maubon,    Vicario  Generale. 
P.  Ernesto   Bandony,    l'rocuratoie  Generale. 
Koma,  Piazza  Aracoeli,  11. 

IVIissionari  Figli  del  Cuore 
Immacolato  di  IVIaria. 

(Fond.  1849  :  approv.  2  maggio  1870). 

P.  Martina  Alsiua,  Superiore  Generale. 

P.  Isacco  Burgos,  Sotto  Direttore  Generale  P 
Consultore. 

P.  Francesco  Naval,  2'^  Consultore. 

P.  Antonio  Naval,  5*^  Consultore. 

P,  Domenico  Sola,  P  Consultore. 

P.  Filippo.  Mai'oto,  Procuratore  Generale. 

P.  Raimondo  Fluvià,  Ministro  Generale. 

P.  Emniauuele  Arriandiaga,  Segretario  Gene- 
rale, 

Roma,  Via  delle  Carceri,  9. 

Congregazione  Salesiana 
del  Ven.  D.  Giovanni  Bosco. 

(Foud.  1846:  approv,  mù). 

D.  Paolo  Albera,  Rettore  Maggiore. 
D.  Filippo  Rinaldi,  Pi  efetto. 
D.  Giulio  Barberis,  Direttore  spirituale. 
D.  elemento  Eretto,  Economo. 
D.  Arturo  Conelli,  Consigliere  Scolastico. 
D.  Pietro  Ricaldone.  Consigliere  Professionale. 
I).  Luigi  Pisoetta,  Consiijiere. 
D.  Calogero  Gusmano,  Segretario  Generale. 
Torino,  Via  Cottoleugo,  32. 

D.  Dante  Munerati,  Procuratore  Generale. 
Koma,  Vicolo  della  Minerva,  51. 

Missionari  del  Sacro  Cuore  di  Gesù. 

(Foud,  8  dicemb.  lu:)4). 

P.  Eugenio  Meyer,  Supericre  Generale. 
P.  Uberto  Linckens,  Assistente  Generale. 
P.  Giovanni  Ge'nocchi,  Assistente  Generale. 
P,  'Andrea  JuUien,  Assistente  Generale. 
P.  Guglielmo  Muijsers,  Assistente  Generale. 
P,  Pietro  Benedetti,  Procuratore  Generale. 
Roma,    Porta    Pinciaua,    31. 
e  Lungo  Tevere  Vallati,  12. 


Marlanlstl. 

(l'ond.  1817). 

P.  Giuseppe  Hiss,  Superiore  Generale. 
P.  Augusto  Subiger,  Procuratore  Generale. 
Roma,  Viale  Manzoni,  5. 

Compagnia  di  Maria. 

(Fond.  1705;    aj.prov.  1750). 
P.  Antonino  Lhumeau,  Superiore  Generale. 
P.  Uberto  M»  Gebhard,  Procuratore  Genende. 
Ronui,  Via  Dogali,  44. 

Sacerdoti  della  Santa  Croce. 

(Foud.  1820:  approv.  1857). 

P.  Francois  Gilbert,  Superiore  Generale. 
P.  French  I,  Assistente  Generale. 
P.  Mac-Garry  M,  Assistente  Generale. 
Fr.  Paul,  Assistente  Generale. 
Fr.  Zoseph,  Assistente  Generale. 
P.  Ernesto  Labbè,  Procuratore  Generale. 
Roma,  Via  dei  Cappuccini,  19. 

Missionari  d'Africa  (Padri  Bianchi). 

(Fond.  1868). 

Monsig.  Leone  Livinhac  Vesc.  tit.  di  Pacando, 

Superiore  Generale. 
P.  Paolo  Voillard,  Assistente  Generale. 
P.  Mictiele  Pierri,  Assistente  Generale. 
P.  I-odovico  Girault,  Assistente  Genei  ale. 
P    Eurico  Marchal,  Assistente  Generale. 
P.  Luigi  Burtin,  P,  ocuratore  Generale. 
P.  Paolo  Barthèlemj',  Economo  Generale, 
Roma,  Via  degli  Artisti,  22. 

Oblati  di  S.  Francesco  di  Sales. 

(Foud.  1874). 

P.  Giovanni  Deshairs,  Superiore  Generale. 
P.  Celestino  Rolliu,  Procuratore  Generale. 
Rouui,  Via  del  Curato,  10. 

Sacerdoti  del  Sacro  Cuore  di  Gesù. 

(Foud.  1877). 

P.  Leone  Dehon,  Superiore  Generale. 
P.   Bartolommeo  Desson,   Procuratore  Gene- 
lale. 

Roma,  Via  S.  Chiara,  42. 

Missioni  dell'Immacolata  di  Lourdes. 

(Approv.  25  agosto  1876). 

P.  Domenico  Duthu,  Superiore  Generale. 

P.  Zaccaria  Ibos,  Consultore  Generale 

P.  Giovanni  Battisia  Abadie,  Consultore  Gene- 
rale. 

P.  Agostino  Barrerò,  Consultore  Generale. 

P.   Giuseppe   Sempè,   Consultore  Generale,  e 
Segretario. 

Buenos  Aires,  Calle  Larrea,  1752. 

P.   Giuseppe   Lemius,   Procuratore  Generate. 
Roma.  Via  Vittorino  da  Feltre,  5. 

Società  del  Divin  Salvatore. 

(l''oud.  1881  :  approv.  1911). 

r.  Pancrazio  Pfeiffer,  Superiore  Generale. 

P.  Ilario  Gog,  P  Consultore. 

P.  Clemente  Sonutag,  ^  Consnlfore. 


-  137 


Pgerlo  Bartsch.  ifi  Consultore. 
H'.  Bernardino  Juujf,  i'^  ("on>ultore. 

Taddeo  Gruuuald,  Piorurutore  General*. 
Kuiua,  Borgo  Vecchio,  IG.'i. 

Congregazione  dei  Frati  della  Carità 
(Frati  Bg'). 

(Fond.  IKÓD:  upi-iov.  l8i).)). 

P.   Clemente  Perniciaro,  Superiore  Gen&ra'e. 

P.  Alessio  Misuriello,  Frocm  arare  Generale. 

lUiiua,  VialtJ  Manzoni,  30. 

Missionari  del  Divino  Amore  di  Gesù. 

P.    Antonio    Lechert.    di  S»  Maria,  Su/Jdiore 
Gfnerale. 
Washington  D.  <".,  922  Gerard  Str.  N.  K. 

■Missionari  di  S.  Giuseppe  (Messico). 

^Fond.  ti  j;fini.   lo':■2^ 

P.  Giuseppe  M»  Tioncoso,  Superiore  Getierale. 
P.  Andrea  Novales,  ('anxnltore. 
Y.  Giuseppe  Melèndez  di  (i,  Consultore. 
r.  Giuseppe  G.  lisqueda,  Consultare. 
V.  Tommaso  liodriguez,  Consulto!  e. 
P.  Ignazio  M»  Sandoval,  Procuratore  Generale. 
Koma,  Via  S».  M».  de' Caldorari,  29  e  30. 

Società  Preti  della  Misericordia. 

(Fouil.  13ort,  aiiprov.  18  Icbb.  1H;ìI). 

P.  Pietro  Hattais.   Virarlo  G,  nerah. 
V.  Vittore  Saillah,  Assistente. 
P.  Guglielmo  Mac  Adam,  Consultore  Genemle. 
P.  Agostino  Arcibal,  Pro- Procuratore  Generale. 
liouia.  Via  Po,  11. 

Fratelli  di  S.  Vincenzo  de'  Paoli. 

(Fond.  1U4.5). 

P.  Ferdinando Desrousseaux,SMi)«>io/ «5  Gene- 
rale. 
P.  Carlo  Malgnen,  Procuratore  Generale. 
Koma,  Via  l'alestro,  2tì. 

Figli  di  S.  Maria  Immacolata. 

P.  Antonio  Piccardo,  Superiore  Generale. 
P.  Tommaso  Gaggero,  Proi-uratore  Generale. 
P.  Antonio  Minetti,  Consultore. 
P.  Carlo  Olivari,  Om^u't'^re. 
P.  Tommaso  Olcese,  Consul'ore. 
P.  Anton  Giuseppe  l'iccardo,  Consultore. 
Koma,  Via  del  Mascherone,  55. 

Pia  Società  dì  S.  Giuseppe. 

(Fond.  1873). 


Società  del  Divin  Verbo. 

(Iùmhì.  18"5).  appiov.   lUIO). 


P.  D.  Engenio  Reffo.  Superiore  Generale. 
P.   D.  Cammillo  Panizzardi,  Procuratore 

tif.riile. 


Gè- 


Chiesa  dell'Immacolata.  Quartiere   Tiburtìno, 
Figli  di  Maria  Immacolata  (Monza). 

P.  Glu.«5eppe  M»  Uolaridl,  Superiore  Generale. 
P.   Michele  M»  Tenanini,   l'rorurutore  Gene- 
rale. 

Monza, 


P.  Nicola  Blum,  Superiore  Generale. 

P.  Carlo  Fiedrioh,  Proruatore  Gf-nerale. 

Stevl.  Olanda. 


Preti  del  S.  Cuore  di  Gesù  di  Betharram. 

(Fond.  1832). 

P.  Ippolito  Paillas,  Supt^riore  Generale. 
P.  Vittorio  Bourdenne.  Procuratore  Generale, 
P.  Giovanni  Fargnes,  Assistente  Generale. 
r.  Giiisieppo  Mourol,  Assistente  Generale. 
P.   Massimiliano  Tncon,  Assistente  Gen>rule. 
V.  Alessio  Medeliielle.  Assistente  lienera.'e. 
V.  Prospero  Chii-on,  Econotno  Geneiale. 
Irnm,  Spagna  •  Koma,  Corso  Um.  15:)1. 

Missionari  della  Salette. 

(Fond.  Itó2:  approv.  1870). 

P.  Pietro  Pojot,  Superiore  Generale  fSusa). 
P.  Celestino  Crozet,  Pi  ocuiatore  Generale. 
Uonia,  Via  Cavoni'  K>5. 

Missionari  dell'Istituto  di  S.  Carlo. 

(l'iaceuza,  Istituto  Cristoforo  Colombo). 
(Fond.  1888). 

l'.  Domenico  Vicentini,  Superiore  Generale. 
P.  Massimo  Rinaldi,  Procuratore  Generale. 
Roma,  Via  Ponto  Sisto,  7.'i. 

Figli  del  Sacro  Cuore  di  Gesù 

(Missioni  Africane  di  Verona). 
(Fond.  1885). 

P.  Federico  Vianello,  Superiore  Generale.  (Ve- 
rona . 
P.  Giovanni  BendinelU,  Procuratore  Generale. 

Roma,  Chiesa  SS.  Vincenzo  e  Anastasio  a  Trevi. 

Società  del  PP.  di  S.  Edmondo. 

(Di  l'outiguy.  Diocesi  di  Seus). 
(Fond.  1843). 

P.  «Giulio  Garnier,  Superiore  Generale. 
V.   Giovanni  Battista   Fouiellet,  Procuratore 
Generale. 

Hitchiu  (Herts)  Inghilterra. 

Preti  di  S.  Maria  di  Tinchebray. 

(P'ond.  1851:  appiov.  189^). 

P.  Aristide  Guibert,  Superiore  Generale. 
P.  Enrico  Rondet,  Procuratore  General*. 
IJoiua,  Fiaz/.a  llnstioncei,  10. 

Preti  delle  SS.  Stimmate  di  N.  S.  G.  C. 
(Stimmatini). 

(Fond.  1816). 

P,  Giovanni  Batt.  Tommasi,  Superiore  Gene- 
rale. 
P.  Angelo  Grazlani,  Procuratore  Generale. 
P.  Alfredo  Balestravaz2i,  Consigliere  General: 
P.  Albino  Sella.  Cnnaiyliere  Generale. 
V.  Kmilio  Baretelli,  Consiijliere  Generale. 
V.  Ot.aviano  Piccoli,  Consigliere  General*, 
Kuma,  Via  dui  Prefetti,  :>4. 


138  - 


Società  delle  Missioni  Estere  di  Milano. 

(Fon a.  isr.o). 


Congregazione  dei  Fratelli 
di  Nostra  Signora  della  Misericordia. 

(Foud.  IB.i'J:  iiiiprov.  18.57). 


P,  Giuseppe    Armaiiiisco,  iJiieltore  Generale. 

P.  Eugenio  Salvi,  Pi  ocuratore  Genemle. 
Milauo,  Via.  Mouterosa,  71. 

P.  Antonio  Gilaidi,  Delegalo  per  l'  Ho-nun  Me     l^'^^"]  Luigi  Verbert,  Assistente 
r,dionale  (Cna).  ^ ''^^^  Ben.ardo,  Assute.le. 

P.  Giovauui  Vintiì,  Delegato  per  il  Hyderahud 
(India). 

P.  Giuseppe  Zamboui,  Delegato  per  il  Hong- 
Ko'iq. 

P.  Paolo  Manno,  Delegato  per  Birhania  Orien- 
tale. 

P.  Francesco  Rocca,  Delegato  per  la  Benuala 
<.'en/rale. 

P.  Fonato  Maquignaz,   Delegato  per  Ho-n  m     j,^.,,^j  straionico,  Superiore  Gen';ratf.. 

P.^lm^to  Maquignaz,  Delegato  per  V Ho-nan     i'^'^tel  Candido.  Fr>  curatore  Generale. 
Xord. 


Fi-a'el Superiore    Genernìf 

Fratel  Ivone Vicario  Generali 


Casa  Generalizia:  Maliues,  Belgio. 

Fratel  Damaso  Cerquctti,  Procuratore  Gene- 
rale. 

Roma,  Piazza  ria,  94. 


Piccoli  Fratelli  di  Maria. 

(Kon.I.  liilT). 


Roma,  Via  MoiitebeUo,  t  •  K. 


P.  Giovacchino  Cattaneo,  Procuratore. 
Roma,  Via  del  Mascbcroue,  53. 


Istituti  Religiosi. 

Fratelli  Celliti  o  Alessiani  di  Aquisgrana. 

Frate  Overbeck  Paolo,  Rettore  Generale. 
Aquisgrana  (Aacheu.  Germania). 

Fratelli  delle  Scuole  Cristiane. 

(Foud.  Iti80  approv.  1725). 

Frate  Imério  di  Gesù,  Superiore  Generale. 
Frale   Alessio   Francesco,   J'rocuralore  Gene- 
rale. 
RdiÌui,  Via  S.  Sebastiano  a  Piazza  di  Spa.yna  3. 
(Casa  Generalizia  in  Lambecces  Hai  Belgio). 

Fratelli  Ospitalieri 
Dell'  Immacolata  Concezione. 

(Foud.  1857). 

P.  Girolamo  Pezzini,  Superiore  Generale. 
P.  Lodovico  Sala,  1°  Assistente,  Vitario  Gener. 
P.  Eiigio  (ìaviglia,  Assistente  Procurai.  Geuer. 
P.  Stanis'ao  Pastori,  Assistente  Segret.  Gener. 
Frate  Franceseo  Stramck,  Assistente. 
(Roma,  Via  della  Luce,  4'i. 


Fratelli  Cristiani  (Christian  Brothers). 

(Fond.  1802:  approv.  1820). 

Fratel  Giacomo  Calasanzio  Whitty,  Superiore 
Generale. 

t>t.  Mary' 8  Marino,  Dublino. 

Fratel  Girolamo  Hennessy,  Assistente  Gene- 
rale. 

Fratel  Bernardo  O'  Hagan,  Assistente  Gene- 
rale. 

Fratel  Calasanzio  Barron.  Assis'ente  Generale. 

Fratel  Uberto  Butler,  As-istenle  Generale. 

Fratel  Michele  Costen,  Procuratore  Generale. 
Roma,  Via  JLarcantonio  Colonna,  19. 

Fratelli  dell'Istruzione  Cristiana  di  S.  Gabriele. 

(Foud.  1765;  approv.  1910;. 

Fratel  Marziale,  Superiore  Generale. 
Fratel  Potino,  Procuratore  Generale. 
Roma,  Via  Ceruaia,  14.  A. 

Figli  della  Sacra  Famiglia. 

(Foud.  18tì4). 

P.  Luigi  Tallada,  Superiore  Generale. 
P.  Emmanuele  Sirvent,  Segretario  Generale. 
Barcellona,  Via  S.  Sebastiauo,  55. 


{Stampato  il  15  ottobre  191!>). 


FERNET-BRANCA 

SPECIALITÀ  DELLA  SOC.  AN.  FRATELLI   BRANCA  DI  MILANO 
I     AMARO    TONICO,    APERITIVO,    DIGESTIVO     1 

^    INDISPCNSA-BII^E.   IN  TUTTE,  I^E.  FAMIGI^IE.    ^ 


VITTORIO  EMANUELE  III 
Re  d'Italia. 


-A^y^ 


£ 


FflMIGLIflREflLE  D'ITALIA 


S.M.Vittorio  Emanuele  ili  ■  Ferdinando- 
Maria-Gennaro,  per  grazia  di  Dio  e  per 
volontà  della  Nazione  Re  d'Italia,  nato  a 
Napoli  ni  novembre  la69,  tìglio  del  Re 
Umberto  I  (nato  a  Torino  il  14  marzo  1844. 
t  il  2a  luglio  1900)  e  deJU  regina  Marghe- 


rita nata  principessa  di  Savoia  {ved.  ap- 
presso), ammogliato  a  Roma  il  24  ottobre 
1896  con 
S.  M.  Elena,  regina  d'Italia,  nata  Petrovic- 
Njégos,  principessa  del  Montenegro,  nata 
a  Ccttigne  l'S  gennaio  1873,  figlia  di  Si- 


S.  U.  REGINA  ELENA  S  M.  REGINA  MADRE 

S.  A.  R.  PRINCIPE  DEL  PIEMONTE 


—  11-2  ^ 


cola  I  Vetrovio-Kj^fros,  Ke  del  :\rontenei,MO 
e  di  Milena  l'etrovua  Vucotic. 

Figli. 

1)  Principessa  J«^<«(/tf- -l.'«;*^7»0M''a-MllPiia-EM- 

sabettaRomana-Mi\ria,    nata    a   Roma   il 
lo  giugno  1901. 

2)  Principessa  j»/«/V/Z</(/-Maria-EliPabetia  Anna 

-Romana,  nata  a  Roma  il  19  nov.  del  VJb'2. 

3)  Principe  rmft^T/o-Nicola-Toniaso-Glovan* 
nl-aiaria,  principe  di  Piemonte,  principe 
ereditario  del  regno,  n.  a  Racconigi  il 
15  scltenìbre  1904. 

4)  Principessa  GiW"»'Ma-Elisabetta-Antonia- 
Romai;a-Maria,  nata  a  Roma  il  13  no- 
vembre 1907. 

5)  Principessa  iVaria-Francesca-Anna-Ronia-. 

na,  nata  a  Roma  il  2G  (Jicembre  1914. 

Madre  del  Re. 

S.  M.  3far.97ien7«-Maria-Teresa-Giovanna,  re- 
},'inii  niadi-e,  nata  principessa  di  Savoia, 
a  Torino  il  20  novembi-e  1851,  figlia  del 
pviicipe  Ferdinando,  duca  di  Genova  e 
della  principessa  Elisabetta  di  Sassonia, 
maritata  a  Torino  il  22  aprile  1868  col 
principe  Umberto  di  Savoia  (poi  re  Um- 
berto I),  vedova  il  29  luglio  1900. 

Zi!  del  Re. 

A)  [t  Principessa  Maria-Cloiide-Teresa-Luisa 
nata  a  Torino  il  2  marzo  1843,  t  a  Mon- 
calieri  24  giugno  1911,  maritata  a  Torino 
il  30  gennaio  1859  col  Principe  Girolamo 
Napoleone,  vedova  il  17  marzo  1891].  — 
Figli:  :  1) Principe  Napoleone- T'if/oj-io  Giro- 
lamo Federigo,  n.  il  18  luglio  1862;  2)  Prin- 
cipe Napoleone- /jMi(//-Giuseppe-Giro'amo, 
nato  il  16  luglio  1864;  3)  Principessa  Maria- 
l.aetitia  (red.  appresso). 

B)  [t  Principe  Amedeo,  duca  d'Aosta,  nato  a 
Torino  il  30  maggio  1845,  i«e  di  Spagna  dal 
4  die.  1870  air  11  febbraio  1873,  1  a  Torino 
ill8gennaiol89();  ammogliato:  l"aTorino 
il  30  maggio  1867  con  la  Principessa  Maria 
Vittoria  Dal  Pozzo  Della  Cisterna  (nata  il 
9  agosto  1847,  t  r8  novembre  1876);  2"  a 
Torino  l'il  settembre  1888  con  la  nipote] 

Maria  -  Laetitia  -  Napoleone  -  Eugenia  -  Cate  - 
rina-Ade'.aide,  nata  a  Parigi  il  20  dicem- 
bre 1866. 

FigH  {del  primo  IHto)  —  Il  principe  Emanufle- 
/V/t/,e<Yo- Vittorio-Eugenio- Albert  o-Geno- 
va-Giuseppe-jMaria,  già  duca  delle  Puglie, 
ora  duca  d'  Aosta,  nato  a  Genova  il  13 
gennaio  18t>9,  generale  d'Esercito,  Ispet- 
tore generale  dell'arma  di  fanteria  am- 
mogliato il  25  giugno  1895  a  Kingstouon- 
Thames  con: 

Eìena  -  Luisa  -  Enrichetta  di  Orléans,  nata  a 
Twickenham  il  13  giugno  1871,  figlia  del 


princ.  Luigi-Filippo,  conte  di  Parigi.  Loro 
figli  :  Principe  ^m^-t/eo-Umberto-lsabella 
Luigi-  Fillppo-Maria-(7Ìuspppe-Giovanni, 
duca  delle  Puglie,  nato  il  21  ottobre  189« 
a  Torino,  capitano  d'artiglieria:  Principe 
Aimone  Robeito-Margherita-Giuseppe-i!a- 
ria-ToriiiO,  duca  di  Spoleto,  sottotenente 
di  vascello   n.  il  9   marzo  1900  a  Torino. 

2)  Principe     I7/<or/o  -  7!,'/;;an!(e7e- Torino- Gio- 
vanni-Maria, conte  di  Torino,  nato  a  To- 
rino il  24  novem.  1870,  ten.  gener.,  isp'-r- ' 
tore  generale  della  Cavalleria  (Milanoj. 

3)  Principe  /^»/»</i- Amedeo-Giuseppe-Maria- 
Ferdinando-Francesco,  duca  degli  Abruzzi, 
nato  a  Madrid  il  29  gennaio  1873,  vice-am- 
miraglio nella  marina  italiana. 

C)  [t  Maria  Pia,  regina  di  Portogallo,  nata  a 
Torino  il  16  ottobre  1847  f  a  Stupinigi 
il  5  luglio  1911,  maritata  per  procuia  a 
Torino  il  27  settembre  e  in  persona  a 
Lisbona  il  6  ottobre  1862  con  Luigi  re  di 
Portogallo:  vedova  il  19  ottobre  1889]  — 
Figlio:  Princ.  ^iZ/'oz/so-Henriques-Maria- 
Luigi-  Pietro  d' Alcantara-Carlo-Umbcrto- 
Amedeo  -  Fernardo-AntOiiio-Mioliele-Raf- 
faele  -  Gabriele-Gonzaga-Saverio-France- 
sco  d' Assisi-Joao-Augusto-Giulio-Volfango 
-Ignazio,  duca  di  Oporto,  nato  11  31  luglio 
1»65. 


Avo  materno  del  Re. 


[t  Principe  Ferdinando,  duca  di  Genova,  figlio 
del  re  Carlo  Alberto  di  Sardegna,  nato  a 
Firenze,  il  15  novembre  1822.  t  il  10  feb- 
braio 18o.">,  ammogliato  a  Dresda  il  22 
aprile  1850,  con  la  Principessa  Maria  Eli- 
sabetta, figlia  del  re  Giovanni  di  Sa.-sonia, 
nata  a  Dresda  il  4  febbraio  1830,  rimari- 
tata morganaticamente  a  Stresa  nell'  ot- 
tobre 1856  col  march.  Niccolò  Rapallo, 
nuovamente  vedova  il  27  novembre  1882, 
t  il  14  agosto  1912]. 

Firili:  1)  Regina  Madre  Maria- 3/ar.</Ae»-i/a-Te- 
resa- Giovanna,  vedova  di  l^mberto  I  (jjed. 
sopi(i). 

2) Principe  7'owjrta.w-Alberto-Vittorio, duca  di 
Genova,  nato  a  Torino  il  6  febbraio  1854, 
ammiraglio  della  luarina  italiana,  ammo- 
gliato a  Nymphenburg  il  14  aprile  1883 
con  la 

Principessa  Maria- 7^sr/?/e?7a-Luisa-Anielia-Elvi- 
ra-Eiiinca-Eleonoraf  principessa  di  Bavie- 
ra, nata  a  Nymphenburg  il  31  agosto  1863, 
figlia  del  fu  principe  Adalberto  di  Baviera. 

Figli:  Principe  Fe/dmaJuZo-Umberto-Filippo- 
Adalberto-Maria,  principe  di  Udine,  ca- 
pitano di  fregata  nato  a  Torino  il  21  apr. 
If84  :  —  Princ.  i^iV/fo^rio-Lodovico-Massimi- 
liano-Emannele-Maiia.  duca  di  Pistoia,  n.  a 
Torino  il  10  marzo  1895,  capitano  di  caval- 
leria; —  Princ.  Maria-Bona- .Va/y;ie»'</ a- Al- 


Ferro-China-Bisleri 

liquore  ricostituente  del  sangue. 


D 


144 


bertina- Vittoria,  n.  ad  Agliè  il  1°  ag.  1896; 
—  Princ.  Adnlberto-Lnitpoldo-EUna-Giu- 
seppe-Maria,  duca  di  Bergamo,  nato  ad 
Agliè  il  19  marzo  1898,  capitano  di  caval- 
leria; —  Princ.  Mari((  Adelaide-YUiorì&- 
Amaiia-Elisabetta-Maiia,  nata  a  Torino  il 
25  aprile  1904;  -  Princ.  Eugenio-AlfoHso- 
(iinseppe-Maria,  duca  d'Ancona,  nato  a 
Torino  il  13  marzo  Ì90C,. 

Sono  legati  di  sangue  alla  Famiglia  Reale 
di  Siivo.ja,  ma  non  godono  di  nessun  privile- 
gio uè  titolo  principesco:  a)  i  Conti  di  Mira- 
fiori  e  l'ontanafredda,  nati  dal  matrimonio 
morganatico  del  defunto  re  Vittorio  Ema- 
nuele II,  nonno  del  re  attuale,  con  Kosa  Ver- 
cellone,  nata  il  3  giugno  1833.  creata  con- 
tessa di  Miraflori  e  Foiitanafredda  TU  aprile 
1859,  maritata  il  7  novembre  1869,  t  il  27  di- 
cembre 1885;  b)  i  conti  di  Villafranca-Soissons, 
che  traggono  origine  dal  matrimonio  morga- 
natico del  defunto  pi-incipe  Eugenio  di  Savoia 
Carignano  (nato  11  li  aprile  1816,  f  il  15  di- 
cembre 1888)  cugino  in  6»  gr^do  del  re  at- 
tuale, con  Felitita  Cro«1o,  nata  a  Torino  il 
4  maggio  1844,  inafirata  il  25  noverr'bre  1863, 
crpatu  contessa  di  Villafranca-Soissons  il 
14  settembre  1888. 


Casa  di  S.  M.  il  Re. 

CASA  MILITARE  DI  S.  M. 

Fì-ìmo  Aiutante  di  Campo  generale.  —  Arturo 

Cittadini. 
Aiutanti  di   Campo  generali.  —  Giulio  Mcìli 

Miglietti  -  Guido  Biscaretti  di  Rutfla. 

Aiu/anti  di  Campo.  —  Italo  Moreno,  Giovanni 
Romeo  delle  Terrazze. 

Governatore  di  S,  A.  lì.  il  Principe  ereditario  — 
Attilio  Bonaldi. 

Comandante  lo  Squadrone  Guardie  dd  He.  — 
Giorgio  Cellario. 

CASA  CIVILE  DI  S.  M.  IL  RE 

Ministro  della  R.  Casa.  —  Nob.  Alessandro 
Mattioli-Pasqualini. 

Prefetto  di  Palazzo  Gran  Mastro  del  e  Ceri- 
monie. —  Duca  G.  B.  Borea  d'Olmo. 

Primo  Mastro  delle  Ceritnoiiie.  —  Conte  Fran- 
cesco Giuseppe  Tozzoni. 

Mastri  delle  Cerimonie  di  Corte.  —  Massimo 
MontaltoDuea  dlFragnito  —  Conte  Frane. 
Avoe-adro  degli  Azzoni  —  Duca  Ferdinando 
Cito  dei  march,  di  Torrecuso.  —  Lodovico 


dei  Duchi  Latite  della  Rovere  -    Arborio 
Mella  di  Sant'Elia  conte  Luitri. 

Grande  Scudiere.  —  Conte  So'  ro    lei  Bordo 
Vittorio. 

Gran  Cacciatore.  —  N.  N. 

Cappellano  Maggiore.  —   Giusep|)e  Beccaria. 

Ingegnere  Architetto  a  disposizione  di  S.  M.  — 
March.  Achille  Majnoni  d'Intignano. 

Medico  di  S.  M.  —  Giovanni  Quirico. 

MINISTERO  DELLA  R.  CASA 

Ministro   della   R.  Casa.   —   Nob.   Alessandro 
Mattioli-Pasqualini. 

Segretario  particolare  del  Ministro.  —  Edmondo 
Biancheri. 

Direttore  Generale,  —  Raffaele  Lambarini. 

Direttore  capo  divisione  a  disposizione.  — 
Ferdinando  Comotto. 


Divisione  1». 

Direttore  Capo  di  Divisione 


Luigi  Besl. 


Divisione  2». 

Direttore  Capo  di  Divisione.  —  Pietro  Qen- 
tilini. 

Divisione  3*. 

Direttore   Capo   di   Divisione.    —    Vittorio 
De  Sauctis. 

Divisione  4». 

Direttore  Capo  di  Divisione.   —  Ettore   La 
Monaca. 

Divisione  5». 

Direttore  Capo   di   Divisione,    —    Gaetano 
Stern. 

Ufficio  d'okdine  ed  Economato. 

Direttore  Capod'  Ufficio.  —  Goflredo  Giorgi. 


CORTE  DI  S.  M.  LA  REGINA 

Dante  di  Corte,  —  Contessa  Francesca  Guic- 
ciardini ~  Alberta  Marnili  duch.  d'Ascoli, 
princ.  di  Sant'Angelo  dei  Lombardi  — 
Contessa  Maria  Costa  Carrù  di  Trinità  — 
Contessa  Maria  Bruschi  Falgari  —  Con- 
tessa Guglielmina  Campello  Della  Spina. 

Gentiluomitii  di  Corte.  —  Conte  Lodovico  Guic- 
ciardini —  Conte  Paolo  Costa  Carrù  di  Tri- 
nità —  Conte  Luca  Bruschi  Falgari  —  Conte 
Pompeo  Campello  Della  Spina. 


ESANOFELE 


rìmedio  infallibile 

contro  l'infezione  malarica 


^  1  ir,  .--> 


I  PRINCIPI  CUGINI 


Principe  Emanuele  Filiberto  di  Savoia      Principe  Vittorio  Emanuele  di  Savoia 
Duca  d'Aosta.  Cobite  di  Torino. 


rincipe    Luigi    di   Savoia 
Dica  degli  Abruzzi. 


['rincipe  Ferdinando  di  Savoia 
Principk  di  Udike. 


-  1 

CORTE  DI  S.  M.  LA  REGINA  MADRE 

Caraliere  iV Onore.  —  N.  N. 

Dunie  (li  Corte.  —  Duchessa  Vittoria  Sforza  Ce- 
sarini  —  Principessa  Adelaide  Pignatelli 
Stroiigoli  —  Principessa  Mai-ia  di  Sant'Elia 
—  Duchessa  Teresa  Massimo  —  Marchesa 
Fiammetta  d'Oria  —  Hignon  dei  Conti 
frena  —  Taverna  contessa  Lavinia. 

Gentiluomini  di  Corte.  -  Conte  Luigi  Provaua 
di  CuUegno,  conte  Gerolamo  OldoiVedi  'l'a- 
dini,  march.  Giorgio  Capranica  del  Giillo, 
march.  Carlo  A  Iberto  Hcaranipi,  princ.  Bar- 
biano-  di  Delgioioso  d'Esfe  Emilio. 

Corte  di  S.  A.  R.  la  Principessa  iVIaria  Laetitia 
vedova  di  S.  A.  R.  il  Principe  Amedeo  Duca 
d'Aosta. 

Dama  d'Onore.  —  N.  N. 

Dume  di  Pahi-zo.  —  Contessa  Maria  Balbis 
Bertone  di  Sanibiiy  —  Mar^^herita  incisa 
di  Camerana. 

Cavaliere  d'Onore.  —  March.  Carlo  Del  Car- 
retto di  Moncrivello  e  Gorzegno. 

Gentiluomini  di  Cort''.  —  Conte  Giuseppe  Fos- 
sati Keynori  —  Cesare  Bonvicino. 

Casa  di  S.A.  R.  il  Principe  Emanuele  Filiberto 
Duca  d'Aosta. 

Primo  Aiutante  di''a>iipo.  —  Emilio  ^Montasini. 

Ufficiali  di  Ordinanza.  ~    Antonio    Grimaldi 
di  Serravulle  —  Maiio  Tonini. 

Corte  di  S.  A.  R.  Elena  Duchessa  d'Aosta. 

Dame  di  Palazzo.  —  Donili  Maria  dei  duchi 
Catìarelli  —  Baronessa  Maria  l'eri-one  di 
San  Mai  tino. 


\(\   — 

Gentiluomini  dì  Corte.  —  March.  Carlo  Torri- 
giani  Conte  Luigi  Ricca  di  Castelveocbio 
—  Bar.  Fernando  Perrone  di  San  Martino. 


Casa  di  S.  A.  R.  il  Principe  Vittorio  Emanuele 
Conte  di  Torino. 

Aiutante  di  Campo.  —  Federico  Bollati. 
Ufficiale  d'  Ordinanza.   —  Aless.  Da  l'orto. 

Casa  di  S.  A.  R.  il  Principe  Luigi  Amedeo 
Duca  degli  Abruzzi. 

Ufficiale  d'  Ordinanza.   —  Luigi  Radicati  Tu- 
li ce  di  Passor.ino. 


Casa  di  S.  A.  R.  il  Principe  Tommaso  di  Savoia 
Duca  di  Genova. 

Primo  Aiutante  di  Campo.  —  Nob.  Enrico  Ma- 
renco  di  Moriondo. 

Aiutante  di  Campo.  —  Fililierto  Avogadro  di 
Coilobiano. 

Ufficiali  d'Ordinanza.  —   Conte   Alberto  Bu- 
ra''LM. 


Corte  di  S.  A.  R.  la  Principessa  Maria  Isabella 
di  Baviera  Duchessa  di  Genovai» 

Dame  di  Palazzo.  —  ^Farcii.  Silvia  Pilo  di  Boy! 
e  di  Piitili'  ari  —  font.  Giulia  Radicati  di 
Brozolo      co  11  t-'ssa  Giannina Faà di  Bruno. 

Gentiluomini  di  Corte.  —  Leonzio  nob.  Balbo 
di    Viiia.lio.    —    Nobde    Luigi    Terni    De 


(Stampato  il   7.5  ottobre   1919). 


Senato  del  Regno, 

XXIV  LEOISLATtTK.V   -   1*   SE93IOXB 


UFFICIO  DI  PRESIDENZA 


Pyesìdeute:  Bonasl. 

Vicepresidenti:  Paterno   di  Sessa,  Cefaly, 
Colonna  F,  di  Prampero, 


Seiiretnyi:    Melodia,  Biscarettl    di  RuflQa, 
D'Ajala  Valva,  Torriglanl,  Frasi-ara,  CencellL 
Questori:  Colonna,  Presbitero, 


Commissione  per  II  Regolamento  interno.  — 

Presidente  Sonasi.  -  S-f/retario:  Bensa.  - 
Commissari:  Torrigiani  Filippo,  Colonna  Fa- 
br.zlo,  ilaivezzi  de*  Medici,  Ferraris  M.,  De 
Novelli?. 

Commissione  di  Finanza.  —  Presidente:  N. 

-  N.  Vicepresidpnti:  Scialoia,  N.  N.  -  Sgre- 
turi  :  Bertoni.  -  (V  »iwjis/'«r/;  Mariotti,  Inghil- 
leri,  Coloinho,  Maz/.iotti,  Gualterio,  Carata 
D'Andrla,  Dallolio,  Wolemborg,  Bodlo,  Dlenn, 
Ruffini.  Del  Carretto,  Ferraris  M.,  Ber-jama- 
aco,   Polacco,   J'erraris   C. 

Commissione  per  la  verifica  dei  titoli  dei 
nuovi  senatori.  —  Freitidente:  -  N.  N.  Vice- 
preside»  te:  Colonna  Fabrizio.  -  Segretario:  Dì 
Prampero.  -  Commissari  :  Bava  Beccaris,  Co- 
lombo, Frola,  Melodia,  Malvezzi,  De' Medici, 
Presbitero. 

Commissione  per  le  petizioni.  —  rresi- 
dtnte:  Fili  Astolfone.  -  Segretario:  Bertetti.  - 
Commissari:  Mele,  Cazzi,  Papadc-poli-Aldo- 
brandini. 

Commissione  di  contabilità  interna.  —  Pre- 
sidente: Lovi.  -  S  grrtario:  Co>nm'ssari:  Ber- 
gamasco,  Tanari,  Tittoni. 

Commissione  pei  trattati  internazionali.  — 
Prexidf-nte  :  Mal  vano.  -  Segretario:  N.  N.  - 
Commisiuri :  Bodio,  Faina,  Carafa  d'Aiidria, 
Malaspiiia,  Gallina,  Pansa,  Bensa,  Bollati. 

Commissione  pei  Decreti  registrati  con  ri- 
serva. —  Pre^d^nte:  N.  N.  -  S^i/ret.:  Polacco, 

-  Commissari:  tìuala,  P.trella.  De  Cnpis,  Mele. 

Commissione  per  la  Biblioteca.  —  P>  esiden- 
te-  N.  N.  -  CoDimissari:  Tomraasini,  Bodio, 
Mazzoni. 

Membri  del  Comitato  Nazionale  per  la  pro- 
tezione ed  assistenza  degli  orfani  di  guerra,  — 
Bava  Bpc'caris,  l'tM^caru. 

Membri  del  Consiglio  d' Amministrazione 
dell'opera  nazionale  per  la  protezione  ed  as- 
sistenza degli  invalidi  di  guerra,  -  Durante. 
Ferrerò  di  Cambiano. 

Commissari  di  sorveglianza  al  Debito  pub- 
blico. -  Cencelll,  Tlttonl. 


Commissione  di  vigilanza  al  fondo  per  Temi* 
grazlone.   —  Bettoni,  Reynandl,  Santini. 

Commissari  per  la  vigiianza  sulla  circola* 
zlone  e  sugli  Istituti  di  emissione.  —  Faina, 
Della  Torre,  De  Cnpis, 

Commissari  di  vig.lanza  sul  servizio  del  Chi* 
nino.   —   Ciamioian.  Marchiiifava 

Commissari  al  Consiglio  superiore  del  la- 
voro. —  Torrigiani  Luigi.  Pirelli.  Cancelli. 

Commissari  al  Consiglio  superiore  di  Assi* 
stenza  e  Beneficenza  pubblica.  -  Dallolio. 

Commissario  per  la  diffusione  della  istru- 
zione elementare  nel  mezzogiorno  e  nelle  isole. 

-  Dol  Giudice. 

Commissario  perii  Comitato  talassografico 
Italiano.   —  Ciam  c:an. 

Membri  del  Consiglio  Superiore  delle  acque 
e  foreste.  —  Torrl^riani,  Garavetti. 

Membri  del  Consigl.o  Centrale  per  le  Scuole 
Italiane  all'Estero.  —  Maurigi  di  Castel  Man- 
ligi 

Commissari  di  vigilanza  suli'Amministra* 
zlone  delle  Ferrovie  dello  Stato.  —  D'Ayala 
Valva,  Salmoira^hi. 

Membri  del  Consiglio  Superiore  di  Pubblica 
Istruzione.  —  Molmenti,  Del  Lungo,  Del  Giu- 
dicp.  Mariotti.  Torrigiani  F. 

Consiglieri  d'Amministrazione  dei  fondo  spe* 
cale  per  usi  di  Beneficenza  e  di  Religione  nella 
ciltàdiRoma.  -  Di  Carpegna  Falconieri,  Corsi. 

Commissari  alla  Cassa  dei  depositi  e  pre- 
stiti. —  Livi,  Gi\isso,  Cencelli. 

Commissari  di  vigilanza  airAmmlnlstrazions 
del  fondo  per  il  Culto.  —  D'Andrea,  Spirito, 
Cencellf, 

Commissione  permanente  d'istruzione  del- 
l'Alta Corte  di  Giustizia.  -   l're^ide.ite:  Cel.ily, 

-  Membri   ordinari:    Fili  •  Astolfone,  Inghil- 
leri,  Pttrella,  Quarta,  Per'a, 

Commissione  permanente  d'accusa  dell'Alta 
Corte  di  Giustizia.  -  l'residente  :  Paterno  di 
Sessa.  -  Membri  ordinari:  Gabba.  Cavasola, 
De  Bla«io,  De  Cupia,  Pincherle,  Scbupfcr, 
Gassi». 


~  148  - 

Tiopo  hi  pulhlicazione  rfrZ/' Almanacco  prectilenfe  si  ehi  ero  ancora  le  eseguenti 
vnriaduni  {fino  ai  15  Ottolif  1919)  ayii  tìenclii  dei  Senatori  e  dei  Deputati  pulbti- 
cuti  nel  rulunie  del  1917. 


Senatori  morti. 

Alfieri  Vitturio. 

Baleiizuno  Nicola. 

Canieriiii  (Giovanni. 

Caiidiaiii  Cumiuillo. 

Chitoni  Giampietro. 

Colleoni  (ìuaidino. 

Conti  Emilio. 

Corsini  Tommaso. 

Dalla  Vedova  Giuseppe. 

De  Cesare  Raffaele. 

Dini  Ulisse. 

Di  Scalea  (Lanza   Spinelli)  Francesco. 

Frizzi  Larzaro. 

Gui  Antonio. 

Luciani  Luigi. 

Manfredi  Giuseppe. 

Niccolini  Ippolito. 

Orsini  Baroni  J'rancesco. 

Pagano  Guarnaschelli  Giumbatti-;ta, 

Pedotti  Ettore. 

Ponti  Ettore. 

Racagni  Felice. 

Sanseverino  Carlo. 

Senise  Carmine. 

Spingardi  Paolo. 

Tami  Antonio. 

Todaro  Francesco. 

Torlonia  Leopnl<lo. 

Senatori  di  nuova  nomina. 

Abbiate  Mario. 
Aguglia  Francesco. 
Albricci  Alberico. 
Apolloni  Adolfo. 
Ari  otta  Enrico. 
Artoni  Ernesto. 
Auteri'Beretta  Giovanni. 
Badoglio  Pietro. 
Battaglieri  Augusto. 
Bellini  Giuseppe. 
Berla  D'argentina. 
Bernardi  Paolo. 
Bertarelli  Pietro. 
Berti  Silvio. 
Bianchi  Leonardo. 
Bocconi  Ettore. 
Boncorapagni  Luigi. 
Borsarelli  di  Rifreddo  Luigi. 
Cagnetta  Luigi. 
Cagni  Umberto. 
Calisse  Carlo. 
Calieri  Giacomo. 
Cappelli  RafFaelf\ 
Carlotti  Andrea. 
Carmavina  Vittorio. 
Caasuto  Dario. 


Caviglia  Enrico. 

Ciraolo  Giovanni. 

Conti  Ettore. 

Credaro  Luigi. 

Cusan  Visconti  Lorenzo. 

De  Amiéis  Mansueto. 

Del  Pezzo  Pasquale. 

Di  Campello  Pompeo. 

Di  Saluzzo  Marco. 

Einaudi  Luigi, 

Ferraris  Dante. 

Fratellini  Salvatore. 

Pulci  Ludovico. 

Gin  ori-Conti  Pietro. 

(Grippo  Pasquale. 

Hortis  Attilio. 

Loria  Achille. 

Mango  Camillo. 

Manua  Gennaro. 

Marsaglia  Ei-nesto. 

Mengarini  Guglielmo. 

Morando  Gian  Giac<imo. 

Mosca  Gaetano. 

Pascale  Giovanni. 

Pecori-Giraldi  Guglielmo. 

Petitti  di  Roreto  ('arlo. 

Pianigiani  Pietro  (^)ttorino. 

Queirolo  Giov.  Battista. 

Rampoldi  Robeito. 

Rasponi  Carlo. 

Rattone  Giorgio. 

Romeo  delle  Forrazze  Giovanni. 

Saldini  Cesare. 

Salvia  Ernesto. 

Santucci  Carlo. 

Schanzer  Carlo. 

Secchi  Giovanni. 

Setti  A  gusto. 

Sforza  Carlo. 

Su  ardi  Gian  forte. 

Supino  Davide. 

Tamborino  Vincenzo. 

Tassoni  Giulio. 

Tomassia  Nino. 

Valerio  Alfonso. 

Vanni  Giovanni  Antonio. 

Zippel  Vittorio. 

Deputati  morti. 

Amicarelli  Matteo. 
Bonardi  Edoardo. 
Chidichino  Paolino. 
Corniani  Giuliano. 
Dari  liUigi. 
Do  Marinis  Errico. 
G^oglio  Giuseppe. 
Ricci  Paolo. 
Valigxiam  Giaogabriela. 


-  M9  - 

Parlamento  Italiano 

Indicazione  delle  Legislature,  delle  Sessioni  e  del  numero  delle  Sedute  pubbliche 

dal  184S  al  igig. 

^"^  "  MfjTolrIhF7"NTitiTf 

ìH  Sfili*  { ^rlliriim 


SLA- 
RE 

SESSKJNI 

R 

1 
Un  Uà 

1848 

0 

Uiikii 

1849 

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1849 

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I849-.VI 

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1807 

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l'iinm 

1857-58 

Sfcomliv 

1859 

I 

L'iikii 

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11 
■63 

Prilli» 

186l-fi> 

Secouda 

1863-65 

h67 

Prima 

1865-(i»i 

Seconda 

1866-67 

'-70 

Priiii» 

1867-H9 

Sccouda 

1869-7» 

I 
1-7» 

Prima 

1870-71 

Seroiida 

1B71-7:ì 

Terza 

1873-74 

-76 

Prima 

1874-75 

Secouda 

lit76 

II 

Prima 

18:6-77 

_ 

SfToinla 

187880    . 

V 

>-R2 

Terza 

1880 

Uuic» 

1880-82 

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Unica 

1882-86 

»  1 
J-90 

Prima 

1886-87 

- 

Scrunila 

1887-8:» 

- 

Terza 

188!) 

- 

<jiiurta 

1889  90 

IT 

1-92 

Uuica 

1890  92 

III 

2  91 

Prima 

1892  n-i 

IV 

Seconda 

1394-95 

5-97 

Uuic» 

1895-97 

X 

I9.K» 

Prima 

1897  98 

- 

Sruiida 

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VI 

Terza 

1899-91HI 

A  1 

19<t4 

Prima 

1900-9(»2 

— 

Seconda 

1902-9J4 

VII 

lyg 

Unic» 

1901-909 

kiii 

1 

l'.M.T 

Uuica 

1909«13 

nv 

I9l!t 

Uuic» 

1913-919 

DURATA  D'OGNI  SESSIONE 


Dall' 8  ma^KÌo  al  30  dicembre  1848. 

Dal  lo  febbraio  al  30  marzo  1819. 

Dal  30  lii;;lio  al  20  novembre  1»I9. 

Dal  20  dicembre  1819  al  19  novembre  13.VI. 
Dal  -2:1  novembre  18.V>  al  27  febbraio  1852. 
Dal  4  marzo  1852  al  21  novembre  18.V5. 

Dal  19  dicembre  18.5:1  al  2'»  m:i«KÌo  185".. 
Dal  12  novembre  18.55  al  16  :.Mii;;no  I8.>6. 
Dal  7  gennaio  al  16  lii-jlio  1857, 

Dal  14  dicembre  18.57  al  I»  lii'-'lio  1858. 
Dal  10  gennaio  al  30  aprile  18:j9. 

Dui  2  aprile  al  28  dicembre  1860. 

Diti  18  febbraio  1861  «1  21   inauKÌ*>  ''«'^f. 
Dal  25  ma<;-;io  1863  al  16  maggio  186.5. 

Dal  18  novembre  1865  al  30  ottobre  18H6. 
Dal  15  ottobre  1866  al  13  febbraio  18b7. 

Dal  22  marzo  1867  al  14  agosto  1869. 

Dal  18  novembre  1869  al  2  novembre  1870. 

D;il  5  dicembre  1870  al  5  novembre  1871. 
Dal  27  novembre  1871  al  19  ottobre  1873. 
Dal  15  novembre  1873  al  20  settembre  Ur,  l. 

Diil  23  novembre  1874  al  21  febbraio  1876. 
Dal  6  marzo  al  31  ottobre  1876. 

I)!»l  20  novembre  1876  al  23  gonnnio  1878. 
Dui  7  marzo  1878  al  1»  febliraio  1880. 
Dal  17  febbraio  al  2  maggio  I881. 

Dal  26  maggio  1880  al  25  settembre  1882. 

Dal  12  novembre  1882  al  27  aprile  1886. 

Dal  10  giugno  1886  al  4  settembre  1887. 
Dal  16  novembre  1887  al  4  gennaio  li;'!9. 
Dui  -28  gennaio  al  io  lii-lio  1889. 
Dal  25  novembre  1889  al  3  agosto  189'». 

Dal  23  novembre  1890  al  27  settembre  1892. 

Dal  23  novembre  1892  al  23  luglio  189». 
Dal  3  dicembre  1894  al  13  gennaio  189.5. 

Dal  10  giugno  1895  al  3  marzo  1897. 

D;il  5  aprile  1897  al  12  lujjlio  1898. 

Dal  16  noveutbn;  I81W  al  :10  giugnc»  1899. 

Dal  !4  uovembre  1899  iti  17  maggio  19  mi. 

Dal  16  giugno  1900  al  22  dicembre  19  M. 
Dal  20  lubbraio  1902  al  18  ottobre  19i4. 

Dal  30  novembre  19')4  all' 8  febbraio  1909. 

Dal  24  marzo  1909  al  '29  .Hettembre  1913. 

Dal  27  uovembre  1913  al  28  settembre  1919. 


Ut. 


liti 

2;; 

149 

211 

80 
121 
45 
6.Ì 

110 

14.» 


Ministeri  dal  1848  al  1Q19. 


Balbo,  presììentc  del  Consiglio  dei  Ministri 
(dal  16  marzo  al  27  luglio  1848);  Ilieci  V,  in- 
terno; Pareto,  esteri;  Di  Kevel  O.,  finanze; 
Des  Ambrois,  lavori  pubblici  ;  Sc\oj)ìs,  grazia 
e  giustizia;  Bonoompagni,  istruzione  pubblica  ; 
Franzini,  guerra  e  marina. 

Casati,  presidente  del  Consiglio  dei  Minis'ri 
(dal  27  luglio  al  15  agosto  1848);  Gioberti, 
Ministro  sema  porta  fogli  ;  Moffa  di  Lisio,  Mi- 
nistro ìesidenle2)ret<so  S.  M.  al  campo;  Plezza, 
interno;  Pareto,  esteri;  Ricci  V.,  finanze;  Pa- 
leocapa, lavori  j^nbbfici;  Gioia,  grazia  e  giu- 
stizia; Rattazzi,  Gioberti,  »6'//«?/o«e  piubhlica ; 
Collegno,  guerra  e  marina;  Durinj,  Rattazzi, 
agricoltura. 

Alfieri,  iiresidoìte  del  C»isiglio  dei  Mnistri 
(dal  15  agosto  all'll  ottobre  1848,  surrogato 
da  Perrone  sino  al  16  dicembre  1848);  Colla, 
Mi'iis'io  t!'-n:a  pirla  fogli;  Regis,  Ministro  re- 
$idfnle p  es-o  ti.  M.  al  canijìu  Pinelli,  interno; 
Perrone,  esteri;  Di  Revel  O.,  finanze;  Santa 
Rosa,  lavori  pu'thlici ;  Merlo,  grazia  e  giusti- 
zia; Merlo,  Boncompagni,  istrutior e  pubblica; 
Franzini,  Dabormida,  La  Marmerà,  guerra  e 
marina;  Allieri  int..  Santa  Rosa  int.,  Torelli, 
agricoltura. 

Gioberti,  prisidentp.  dei  Consiglio  dei  Mini- 
stri  (dal  16  dicembre  1848  al  21  febbraio  1849, 
surrogato  da  Chiodo  sino  al  27  marzo  184«); 
Sineo,  Rattazzi,  interno;  Gioberti,  Colli,  De- 
ferrari,  esteri;  Ricci  V.,  finanze;  Tecchio  se- 
niore, lavori  pubblici;  Rattazzi,  Sineo,  grazia 
e  giustizia;  Cadorna  C,  istruzione  pubblica; 
De  Sonnaz,  La  Marmora,  Chiodo,  guerra; 
Bufi'a,  agricoltura. 

Delaiinay,  presidente  del  Consiglio  dei  Mi- 
nistri (dal  27  marzo  al  7  maggio  1840,  surro- 
gato da  D'Azeglio  sino  al  21  maggio  1852); 
Gioberti.  Ministro  sen:a  portafogli;  Pinelli, 
Galvagno,  Pernati,  intern-»;  Delaunay,  D'Aze- 
glio, esteri;  Nigra,  Cavour, /ì;irtH:<j;  Galvagno, 
Santa  Rosa  int.,  Paleocapa,  lavi-.ri  pubblici; 
Cristiani,  De  Margherita,  Siccardi,  Galvagno 
int.,  Deforesta,  Galvagno,  grazia  e  giu^tÌTia  ; 
Gioberti  itf.,  Mameli.  Gioia.  Farini  L.  C,  isti  u- 
tione  pubblica  ;  Dabormida,  Della  Rocca,  Bava, 


La  Marmora,  giuria  e  maiinaW;  Galvagno, 
Mathieu,  Santa  Rosa,  Cavour,  agricoltura. 

D'Azeglio,  presidente  del  Consiglio  dei  Mi- 
nistri (dal  21  maggio  al  4  novembre  IS.^^); 
Pernati,  interno;  D'Azeglio,  esteri;  Cbrario, 
finanze;  Paleocapa,  larori  pubblici;  Boncom- 
pagni, grazia  e  giustizia;  Boncompa.:ni  rer/jr., 
istiuzione  pubblica;  La  Marmora,  juerra  e 
mariìta.di) 

Cavour,  presidente  del  Consiglio  dei  Ministri 
(dal  4  novembre  1852  al  1°  maggio  1855); 
Ponza  di  San  Martino,  Rattazzi  regg.,  interno; 
Dabormida,  Cavour,  esteri;  Cavour,  finanze; 
Paleocapa,  larori  pubblici;  Boncompagni,  Rat- 
tazzi, grazia  e  giustizia;  Cibrario,  istruzione 
pubblica;  La  Marmora,  Durando,  guerra  e 
marina. 

Cavour,  presidente  del  Cous'glio  dei  Ministri 
(dal  4  maggio  1855  al  19  luglio  IS.VJ);  Paleo- 
capa, ministro  senza  portafojli ;  Raltazzi,  Ca- 
vour, in'(rno;  Cibrario,  Cavour,  esteri;  Cavour, 
Lanza,  fin  ime;  Paleocapa,  Bona,  /acori  ptib- 
blici;  Det'orestii,  grazia  e  giustizia;  I^anza,  Ca- 
dorna, istruzione  pubblica;  Durando,  La  Mar- 
mora,  gtiena  e  mai  ina. 

La  Marmerà,  presidente  del  Consiglio  dei 
Ministri  (dal  19  luglio  1859  al  21  gennaio  1860); 
Rattazzi,  t«<frHo;  Dabormida,  Cò/e/'i;  Oytana, 
finanze;  Monticelli,  lavori  pubblici;  Miglietti, 
grazia  e  giustizia;  CasuVi,  istruzione  ìiubblica; 
La  Marmora,  guerra  e  marina. 

Cavour,  presidente  del  Consiglio  dei  Mini' 
stri  (dal  21  gennaio  1860  al  6  giugno  1861); 
Corsi,  Niutta,   Ministri  s-.nzu  portafogli;   Ca- 


(1)  Il  Ministero  deìla  marina  rimase  unito 
con  quello  della  guerra  tiuo  al  1860,  traune  il 
tempo  dall' Il  ottobre  1850  al  29  maggio  1852, 
durante  il  quale  fu  annesso  al  Ministero  del- 
l'agricoltura, industria  e  commercio,  e  poi  delle 
finanze. 

(2)  Il  Miuistero  d'agricoltura,  industria  e 
commercio,  creato  il  22  agosto  1848.  fu  soppre3.«o 
il  1()  febbraio  1852,  ricoslituilo  il  12  luglu)  1860 
e  nuovamente  soppresso,  benché  per  pochi  mesi 
il  26  dicembre  1877. 


—  151 


»nr  rtfgg.,  Farini  L.  C.  MinphettJ,  in'et-no; 
jkvour,  es'eri  :  Vogozzi,  Bastoni,  finanze;  Ja- 

li,  Ppnizzi.  lavori  pubblici;  Cassiiiis,  «/irt;i/« 
ìgÌHnizia;  Mamiani,   Do  Siinotis.    is  nt:i<.ne 

''Mk-a;  Fanti,  yuerra;  Cavour,  marina; 
)rsi,  Natoli,  agriro'tura. 

Ricasoli,  2>residente  di  l  Consìiilio  dei  Mini- 
(dal  VI  «iuffiio  1861  al  3  marzo  l!46-2i; 
ingbetti,  Ricasoli,  interno;  Ilicasoli,  esteri; 
\oQ\,  finanze;  Vci\xz7A.  lavori  l'u^'blici;  Mi- 
riletti.  'jr(t:ia  e  giustizia;  De  Saiictis,  istin- 
ti ne  pithòlic  I  ;  Ricasoli  regg..  Della  Rovere, 
guerra;  M^nabrea,  >nari>  a,  Cordova,  rgrico't. 

Rattazzi.  presidente  del  Cansigl'o  dei  Mi- 
nistri (dal  3  marzo  all'8  dicemb.  186J);  Pogj;i, 
Minintro  xeuza  portafoglio;  Rattazzi,  interno; 
Rattazzi,  Durando,  esttri;  Sella  finanze;  De- 
pretis,  /avori  pubblici;  Cordova,  Conforti,  «;ra- 
n'rt  e  gitisi  iziu;  Mancini,  Matteuoci,  »«/)«ìI'/m« 
pubblica;  VetMtU  guerra  ;  Di  Tersano,  marina; 
Popoli,  agricoltura. 

farM,  presidente  del  Consìglio  dri  Ministii 
fdall'b  dicembre  1862  al  24  marzo  1863);  Pe- 
ruzzi,  interno;  Pasolini,  esteri;  Minf,'hetti,  fi- 
nanze; Menabrea,  lacori  pnbblid;  IMsanelii, 
Amari,  istruzione  pubblica;  Della  Rovere, (/kt- 
la  ;  Rit-ci  G.,  Di  Negro,  Menabrea  int..,  ma- 
rina; Manna,  agricoltura. 

Minghetti,  presidente  del  Consiglio  dei  Mi- 
nistri (dal  24  marzo  1863  al  28  settemb.  1864); 
Perazzi,  interno;  Visconti-Venosta,  esteri; 
Min^'hetti,  finanze;  Menabrea,  lavori  pubblici; 
Pisanelli,  grazia  e  giustizia  ;  Amari,  istruzióne 
pubblica  ;  Della  Rovere,  f/»<tr/Yf;  Menabrea  int., 
Cufiia,  marina;  Manua,  agricoltura,. 

La  Marmerà,  jyresidente  del  Consiglio  dei 
Ministri  (dal  28  settembre  1864  al  31  dicem- 
bre lst)5);  Lanza,  Natoli  int.,  Chiaves,  inter- 
no; La  Marmora.  f steri;  Sella,  finanze;  Jacini, 
Inori  pubblici;  Vacca,  Cortese,  grazia  e  giu- 
-'izia  ;  Natoli,  istruzione puhb'i'o ; Petittì,gnpr- 
>'i;  La  Marmora  regg.,  Angioletti,  marina; 
i'ort'lli,  a</riro!/wa. 

La  Marmora,  presidente  del  Ci.nsìalio  dei  Mi- 
nistri (dal  ai  dicembre  1865  al  20},'iii^'no  1866); 
Chiaves,  Ministro  senza  portafoglio;  La  Mar- 
mora,  interno;  Scialoia,  esteri;  Jacini,  lavori 
puhbliii;  De  Falco,  grazia  e  giustizia;  Berti, 
i.itruzione  pubblica;  Di  Pettinengo,  guerra; 
Angioletti,  marina;  Berti  regg.,  agricoltura. 

Ricasoli,  presidente  drl  Consiglio  dei  Mi- 
nis'ri  (dal  20  giugno  1866  al  10  aprile  1867); 
La  Marmora,  Min  stro  senza  portafogli;  Ri- 
casoli, inferno;  Ricasoll  int.,  Visconti-Venn- 
stJi,  esteri;  Scialoia,  Depretis,  finanze;  Jacini, 


De  Vincenzi,  Incori  pubblici;  Borgatti.  Rica- 
soli  int.,  tiordova  regg.,  grazia  e  giustizia; 
Berti,  Correnti,  istiuziunc  pubblica;  DI  Pet- 
tinengo, Cugia.  guerra;  Depretis,  Biancherl, 
marina;  Cordova,  agricoltura. 

* 
Rattazzi,  presidente  del  Consig'io  rf"!  Mini- 
stri  (dal  10  aprile  al  27  ottobre  1867):  Rat- 
tazzi, interno;  Di  Canipello,  esteri;  Ferrara, 
Rattazzi  regg.,  finanze;  Gioxauoìa,  favori  pub- 
blici; Toccliio  seti.,  grazia  e  gius'iziu  ;  Cop- 
pino,  is  razione  pnbbli<n;  Di  Revel  l.,  guerra; 
Pescetto,  marina;  Do  Blasiis,  agricoltura. 

Menabrea,  presilente  dei  Consig'io  dei  Mi- 
nistri (dal  27  ottobre  1867  al  5  geiinaio  1868): 
•iualterio,  interno;  Menabrea,  esteri;  Cam- 
bray-Digny.  finanze;  Cantelli,  /avori  pubblici; 
Mari,  grazia  e  giustizia;  Broglio,  istruzione 
pubblica;  Bertolc-Viale.  guen  «,•  Menabrea  reg- 
gen'e,  Provana,  m^f/zua.-  Cambray-Digny  int., 
Broglio  regg.,  agricoltura. 

Menabrea,  presid  nte  del  Consiglio  dei  Mi- 
ni.stri  (dal  5  gennaio  1868  al  13  maggio  1869); 
(tadorna,  Cantelli,  interno;  Menabrea,  esteri; 
Cambray-Digny,  finanze;  Cantelli,  Pasini,  la- 
vori jmbbl'ci;  De  Filippo,  grazia  e  giustizia; 
Broglio,  istruzione  pubblica;  Bcrtolè-Viale, 
guerra;  Riboty,  »«ari;ia;  Broglio  regg.,  Cic- 
cone.  agi  ico'tura. 

Menabrea,  presidente  elei  Consiglio  dd  Mi- 
nistri (dal  13  maggio  al  14  dicembre  1869); 
Ferraris,  Di  HaAhìi,  interno;  'SlouAhrca,  esteri; 
•Cambray-Digny.  finanze;  Mordini.  lavori  pub' 
Ilici  ;  De  Filippo.  Pironti.  Vigliaiii,  grazia  e 
giustizia  ;  Bargoni.  istruzione  pubblica  ;  Ber- 
tolc-Viale, guerra;  Riboty,  marina;  Minghetti, 
ogì-icoìtura. 

Lanta.  presidente  del  Consiglio  dei  Ministri 
(dal  14  dicembre  1869  al  9  luglio  1873);  Lanza, 
i»<«r//o;  Visconti-VcMiPsta,  esteri;  Sella,  finan- 
ze; Gadda,  De  Vincenzi,  lavori  pubblici  ;  llaeli. 
De  Falco,  grazia  e  giustizia;  Correnti,  Sella 
regg.,  Scialoia,  istruzione  pubblica  ;  Govone,  Ri- 
cotti, guerra;  Castagnola  r«7«7.,  Acton  G.,  Ri- 
boty, marina;  Castagnola,  agricoltura, 

Minghetti,  presidente  del  Consiglio  dei  Mi- 
nistri (dal  10  luglio  1873  al  18  marzo  1876); 
Cantelli,  inferno;  Visconti- Venosta,  esteri;  Min- 
ghetti, /jw«n^c/  Spaventa,  lavori  pubblici;  Vi- 
gliarli, grazia  e  giustizia;  Scialoia,  Cantelli  reg- 
gente, Bonglii,  istruzione  pubblica;  Ricotti. .^ue»*- 
ra;  Di  Salnt-Bon,  mai-ina;  Finali,  agricoltura. 

Depretis,  presidente  del  Consiglio  dei  Mini- 
stri (dal  2r>  marzo  1876  al  25  dicembre  1877); 
Nicotera,  interno;  Melegari,  csteti;  Depretis, 
fidanze;  Zanardelli,  Depretis  int.,  lavori  pidi- 


MONTECATINI 


STOMACO  •  FEGATO  -  INTESTINO  -  RICAMBIO 

STAGIONE  :  Marzo  -  Dicembre  ^== 


152 


b'ici;  Mancini,  graz'a  f  giustizia;  Ceppino, 
inlru:ione  pni-hliai;  MC7.zai.Mpo, //«ce;  a;  Briu, 
inaiitiK ;  Majurana-Galatabiauo,  uyric  llura. 

Depretis,  presìden'e  <ìel  Consiglio  dei  Mini- 
«/ri  (cli4.'i6difeinV)re  1877  al  23  uiaizo  1878); 
Orispi,  Ueitrctis  ini.,  interno;  Depretis,  es/#>»; 
IMagliani,  pnan:t  ;  Bargoni,  te8oro(\)\  Perez, 
lavori  pubblici;  Mancini,  grazia  e  giiastizia ; 
t'oppino,  istruzione  pubbUca ;  Mezzacapo, ^(/er- 
ra; 13riM,  inuriiia. 

Cairoli,  pyrsidenle  del  Consiglio  dei  Ministri 
(dal  24  marzo  al  1*.)  dicembre  1878):  Zanar- 
rìplli,  inlerno;  (.'orti,  Cairoli,  csieri;  Sel.smit- 
])oda,  fin(>nze('i)\  Heismit-Doda  regg.,  tesoro; 
Baccarinl,  latori  pubblici  ;  Coiìforti,  grazia  e 
gin-itiziu;  De  Sanctis,  ist)iit.  jinìMica;  Brnzzo, 
Bonelli,  guerra;  Di  Brocchetti,  Brin,  mariru; 
CAlroh  regg. ,  Pesslna,  agricoltura  C^'). 

Depretis,  presidente  del  Consiglio  dei  Mi- 
nistri (dal  19  dicembre  1878  al  14  luglio  187yi; 
Depretis,  interno;  Dcpi-etis  iut.,.  esteri;  Ma- 
gliani,  finanze;  Maglianì  ie(/g.,  tesoro;  Mezza- 
notte, lavori  pu' 'Mici;  Tajain,  gr/ve/a  e  giusti- 
zia; Coppino,  istruzione  pubblica;  Mazè  de  la 
lloclie,  gti-r.a;  Ferraeciù,  marna;  Majorana- 
Calatabiano,  agricoltura. 

Cairoli,  presidente  del  Coasiulio  dei  Ministii 
(dal  14  luglio  al  25  novembre  1870);  Villa, 
in'erno;  Cairoli,  .es  e*/,-  Grimaldi, /?/m«ze;  Gri- 
maldi regg.,  tesoro;  Baccurim,  larari  pubblici; 
Vare,  graz-a  e  giustizia;  Perez,  istruzione  jiuh- 
blica;  Honclìi,  gtie  ra  ;  Bonelli  >'ej/^.,  marina;- 
Cairoli  regg.,  agi-ic(,ltu>  a. 

Cairoli,  presidente  dA  ('onsìg'in  di  Ministri 
(dal  25  novembre  1879  al  29  maggio  1881); 
Depretis,  in'erno;  Cmroìi,  esitar i ;  Magliani,  ;^- 
nanze;  Magliani  regg.,  tesoro;  Baccarini,  lavori 
pub/dici;  Villa,  grazia  e  gius/izi  >  ;  De  Sanctis, 
Baccelli,  istruzione  pnbllì'-a;  Bonelli,  Milon, 
Ferrerò,  guerra;  Acton  F.,  m  trina;  Miceli, 
agricoltura. 

Depretis,  presidente  del  Consiglio  dei  Min^- 
(dal  29  maggio  1881  al  22  maggio  1883):  De- 
pretis, interno;  Mancini,  esteri  ;  Magliani,  fi- 
nanze; Magliani,  regg.,  tesoro;  Baccarini,  la- 
vori pubb'ici;  Zanardelli,  grazia  e  giustizia; 
Baccelli,  istruzione  pubblica;  Yervero,  guerra  ; 
Acton  F.,  marina;  Berti,  agricoltura. 

Depretis,  presidente  del  Ccns'glio  dei  Mini- 
stri (dal  25  maggio  1883  al  30  marzo  188.4); 
Depretis.  intem-';  Mancini,  esteri;  Magliani, 
finanze;  Magliani  regg.,  tesoro;  Genala,  lavori 
j>Mft^/»ci  ;  Giannuzzi-Savelli,  grazia  e  giustizia; 
Baccelli.  istruzi<,ne  pubblica;  Fevvero,  guerra  ; 
Acton  F.,  Del  Santo,  marina;  Berti,  agricoli. 


(1)  Con  decripto  26  diconibre  1877  veniva  i.sti- 
(nito  il  Ministero  «lei  lesuio  e  .soppietsso  quello 
di  airricoltuta.  induìslria  e  conìniercio. 

(2)  Dal  21  marzo  18*8  al  29  dieeinlne  18K8  i 
Ministri  delle  liuauze  furono  incaricati  della 
reggenza  del  Ministero  del  le.soro. 

(3)  Con  le^ige  30  giugno  1878  fu  ricostituito 
il  Ministero  di  agricoltura,  industria  e  com- 
mercio. 


Depretis.  preslden'"  del  Cnnaiglio  dei  Mìni- 
siri  (dal  .io  marzo  1884  al  29  giugno  1885); 
Depretis,  interno;  Mancini,  esteri;  Magliani, 
finanze;  Magliani  regg.,  t-'S  ro;  Genala,  Zator» 
pubblici;  Ferraccia,  Pessina,  grazia  e  gfusti- 
z'a ;  Coppino,  istruzione  pubblica;  Ferrerò, 
llicotti,  (/««>•/•«;  Brin,  marina;  Grimaldi,  Agri- 
ottura. 

Depretis.  )trcsidente  del  Consigli,,  dei  M  n'<. 
stri  (dal  -9  giugno  1S85  al  4  april«  1S87);  De- 
Ijretis,  interno;  Depretis.  ini..  Di  Uobilant.  e-i'c- 
ri;  ìil&gM'Aiù,  finanze;  Magliani  rey^.,  t.s  r<>; 
Genala,  lavori  pubblici;  Tajani,  grazi  i  e  giu- 
stizia; Coppino,  istruzime  ju'-b'ica;  Ricotti, 
guerra;  Brin,  marina;  Grimaldi,  agricoltura. 

Depretis.  presidente  del  Consiglio  dei  Mini- 
stri (dal  4  aprile  al  29  luglio  18S7);  Crispi, 
interno;  Depretis,  Crispi  int.,  esteri;  Magliani, 
finanze;  Magliani  regg.,  tesoro;  Saracco,  lavori 
p'bblici;  Zanardelli, //rae/</  e  giustizki;  Cop- 
])iuo,  istruz.  pubblica;  Bcrto!è-Viale,  guerra; 
Brin,  marihu;  Grimaldi,  aj^  ico'tu  a. 

Crispi,  presidente  del  Consiglio  dei  Ministri 
(dal  7  agosto  1887  al  9  marzo  1889»;  Cri.spi, 
Crispi  int..  esteri;  Magliani,  Grimaldi,  finanze; 
Magliani  int.  Perazzi.  tesoro;  Saracco,  lucori 
pub'dici;  Zanardelli.  grazia  e  giustizia;  Cop- 
pino, Boselli,  istruzione  2»i^blica;  Bertolè- 
Viale,  guerra;  Brin,  marina;  Grimaldi,  Mi- 
celi, agricoltura. 

Crispi,  presidente  del  Consiglio  d'-i  M  i  istri 
(dal  9  marzo  1889  al  6  febbraio  1891);  Crispi, 
int.,  inferito;  t'rispi  int.,es'eri;  Scismit  Doda, 
Giolitti  regf</.,  Grimaldi,  finanze;  Giolitti,  Gri- 
maldi!"^.; tesoro;  Finali,  lavori  pubblic' ;  La- 
cava,  posle  e  telogr-fi ;iy)  Zanardelli,  grazia  e 
giustizia;  Boselli,  istruzioni-  pubbi:ca  ;  Bertolè- 
Viale,  Brin,  maritia;  Miceli,  agricoltura. 

Di  Budini,  presidente  del  Consiglio  dei  Mi- 
nistri (dal  6  febbraio  1891  al  15  maggio  1892); 
Nicotera,  interno;  Di  Rudini,  esteri;  Colom- 
bo, Lnzzatti  int.,  finane;  Luzzatti,  tesoro; 
Branca,  Inrori  pubblici;  Branca  int.,  po>tf  e 
telegrafi;  Ferraris  L.,  Chimirri.  grariit  e  giu- 
stizia; Villari,  isiruzitme  puibl'Ca  ;  Pelloux, 
guerra;  Di  Rudini  t»/..  De  Saint-Bon,  marina; 
Chimirri,  Di  Rudini  int ,  agricoltui  a. 

Giolitti,  presidente  del  Cons'glio  dei  Mini- 
stri, (dal  15  maggio  1892  al  28  novembre  1893 1; 
Giolitti,  interno;  Brin,  eseri;  Ellena,  Grimal- 
di int.,  Gagliardo,  finanze;  Giolitti  int.,  Gri- 
maldi, tesoro;  Genala,  lavori  pubblici  ;  Finoc- 
chiaro-Aprile,  posle  e  telegrafi  ;  Bonacci,  Eula, 
Santamaria-Nicolini,  Armò,  grazia  e  giustizia; 
Martini  F.,  istruzione  pubblica;  Pelloux,  </««/•- 
ra  ;  De  Saint-Bon,  Briu  int.,  Bacchia,  marina; 
Lacava,  agricoltura. 

Crispi,  presiden'e  del  Consiglio  dei  tninistri 
(dal  15  dicembre  1893  al  4  marzo  189fi):  Crispi, 
interno;  Blanc,  esteri;  Sonnino,  Boselli,  finon- 
ze;  Sonnino  int.,  Sonnino,  tesoio;  Saracco,  la^ 


(1)  Con  decreto  del  10  marzo  1889  fu  istituito 
il  Ministero  delle  poste  e  telegrati. 


153  - 


«ori  puh' UH;  Ferraris  M.,  ptfite  e  telegrafi; 
Calciida  dei  Tavani.  (fra: in  e  gitt.stiz!a;  Bac- 
oplli.  istnizìi'ìte  inhltlnu;  Mt)ffnnt,  ijiterra; 
Morii»,  maritili;  Bosclli,  Barazzuoll.  ayricult. 

DI  Rlldinì.  )tresiiienie.  drl  Cotisiijlio  «/•  i  .Vi»i/- 
.*'»•/  (dal  IO  marzo  ISVK;  al  14  luslio  18'.»6):  Co- 
dioiii'hi-Aigoll  Ministro  Nciizit  j>nri<ifo<)li  ; 
Di  Kadiiii.  interno;  Cactaiii  di  Sernitnieta, 
exieri;  Branoa,  fìnmize;  Colombo,  tesoro;  Ve- 
ra/./i,  liivori  /lufMici;  Caniiii.e,  ptts  e  e  tele- 
(/'•  fi;  Costa  G.  C,  iira-i*i  e  niustiziu ;  (ìiaii- 
tiiivo,  islriizionr  pitMiìira;  Ricotti,  (fnerra  ; 
Bnii,  iHurinu;  Guicciardini,  ajriroltura. 

DI  Rudinl.  prexìiìente  dfl  Con8Ì(/l!o  dfi  .V/- 
fdai  14  luglio  ISl»»".  al  14  novembre  1897):  Co- 
ri rui)chi-.\r;:«'li  Ministro  sema  porlafoffìi  ; 
Di  Kudiii'i.  interno;  Di  Kndini  int.,  Visconti- 
Venosta,  ent'-ri ;  Branca,  finanze;  Luzzatti,  te- 
sor-I  ;  Prinetti,  lavori  pnhl>liri;  Sineo,  ponte  e 
tttififrnfi  ;  Costa  G.  C,  Di  Budini  int.,  Gian- 
turco,  grazia  e  ijitistizia;  Gianturco,  Codron- 
chi-Argeii.  is! rnzione pnhtlirn; Pelloux, guerra; 
Brin,  marina;  Guicciardini,  oyricoìtura. 

DI  Budini,  jiresiiJentp  <>'  Consiylio  iìi-i  Mi- 
nistri (dal  14  novemb.  1897  al  1"  giugno  1898); 
Di  Kudiiu.  interno;  Visconti-Venosta,  esteri; 
Branca,  finanze;  Luzzatti,  t^'.^oro;  Pavoncelli, 
lucori  inibbliii;  Si. .co,  Luzzatti  int.,  poste  e 
tetet/nifì;  Zanardelli.  ^r«^lV^  e  gnistizia;  Gallo, 
istruzione  ìinhhìiru  ;  San  Marzano,  guerra  ; 
Brin,  marina;  Cocco-Ortù,  agricol.ura. 

DI  Rudln),  prrsidei.t''  d*-!  Cons'g'ii  dei  Mi- 
fiistri  (dal  1"  giugno  1898  al  20  giugno  1898): 
Di  Budini,  interno;  Cappelli,  esteri;  Branca, 
Luzzatti,  tesoro;  Alan  de  llivera.  lavori  pub- 
blici; Frola,  piste  e  telegrafi;  Bonacci,  qrazìa 
e  giustizia  ;  Cremona,  islrnzione  pnblilira;  San 
Marzano,  gner.a;  Canevaro,  n.aiina;  Luz- 
zatti int.,  agi  icoìiura. 

Pelloux,  presiilenfe  del  Consiglio  dei  Min- 
stri  (dal  29  giugno  1898  al  3  nuiggio  18991: 
Pelloux.  interno;  Canevaro,  esteri;  Carcano, 
finanze;  Vacchel  li, /Moro;  Lacava.  lavori  pah- 
b/iri  ;  Nasi,  po-ile  e  telegrafi  ;  rinocchiaro- 
Aprilo,  grazili  e  giustizia  ;  Baccelli,  istruzione 
pi'hbliat;  San  Marzano,  gne  ra;  Palumbo,  ma- 
ri n<i;  l'ortis,  agrico'tui  a. 

Pelloux.  prtaid.  del  Onaiglio  dei  Ministri 
(dal  14  maggio  1899  al  24  giugno  1900);  Pel- 
loux, in'erno;  Visconti-Venosta,  esteri;  Car- 
mine, finanze;  Boselli.  tesno;  Lacava,  lucori 
pnlblici;  Di  San  (ìiuliatio,  pise  e  telegrafi; 
Bonasi,  grazia  e  giustizili  ;  Baccelli,  is'ruzii  ne 
pii'ihlim  :  ^lirri,  Pelloux  ini..  San  Martino, 
guerra;   Bcttolo,  murino;  Salandra,  agricoli. 


Saracco,  presidente  drl  Consii,ìio  dei  Mni' 
s  ri  (dal  24  giugno  1900  al  «  tebbraio  lUtU), 
Saract  o.  interni,;  Visconti-Venosta,  esteri;  Chl- 
mirri,  finanze;  Bubini,  Chimirri  ini.,  Finali, 
Branca,  lacoii  pubUi-i ;  Pnscola'o.  fos  e  e  t*- 
lenufi;  Gianturco,  grazia  e  gins'iz-a;  (ìallo, 
istrazion"  pubUica;  San  Martino, //«tr»rt/  Mo- 
riu,  marina;  Càrcano,  agrictltura. 

Zanardeill,  presidente  del  Consiglio  dei  Mi- 
nistri (da  principio  senza  port.)  dal  15  fet»- 
braio  1900  al  21  ottobre  1903;  Giolitti,  Za- 
nardilli.  interno;  Prinetti,  Morin  int.,  esteri; 
Wollemborg.  Càrcano,  finanze;  Di  Broglio, 
(ìiussu,  Balenzano,  lucori  pubblici;  Galim- 
berti, poste  e  ie'ejrofi;  Coccó-Ortù,  grazia  e 
giiisfiz'a;  Nasi,  isf razione  pubblica;  San  Mar- 
tino, Ottolenghi,  jgrMer/v/ ;  Morin,  Bettole.  Mo- 
rin int.,  marina;  Picardi,  Zanardelli  int,,  Bac- 
celli, agricvltara. 

Gioliti!,  presidente  del  Consiglio  dei  Mini- 
Sri  (dal  23  novembre  1903  al  16  marzo  1905); 
Tittoni  interim  (dal  1«  al  28  marzo  1905);  (iio- 
litti,  Tittoni  int.,  interno;  Tittoni,  esteri;  Bo- 
sano,  Luzzatti  int.,  finanze;  Luzzatti,  lustro; 
Tedesco,  lucori  pah',iici;  Stclluti-Scala,  pos'e 
e  telegrafi;  Ronchetti,  graz  a  e  gius'izia;  Or- 
lando, istruzione  pahb'icu;  Pedotti,  ijuerra; 
Mirabello,  marina;  Rava,  agricoltura.  ^ 

FortìS,  firesldente  del  Con-iglio  d'i  Ministri 
(dal  28  marzo  1905  al  24  dicembre  190ó);  For- 
tis,  interno;  Tittoni.  es'eri;  Maiorana,  finanze; 
Carcano.  tesno;  Ferraris,  lucori  pubbli' i;  Mo- 
relli-Gualtierotli,  poste  e  telegrafi;  Flnocchla- 
ro-Apri!e,  .7'«2»«  e  giustizia;  Bianchi  L..  istru- 
zione pubblica;  Pedotti,  guerra;  Mirabello, 
mariuit;  Bava,  agricoltura. 

Fortis,  preside  lite  del  Consiglio  dei  Mini- 
s'ri  (dal  24  dfcembre  1905  all'S  fobbiaio  190«); 
Fortis,  intertw;  San  (Tiuliano,  esteri;  Vac- 
chclli,  finanze;  Carcano.  tesoro;  Tedesco,  la- 
vori pubblici;  Marsengo-Bastia,  poste  e  telegr.; 
Finocchiaro-Aprile,  grazia  e  giustizia  ;  De  Ma- 
rinis,  istruzione  pubblica;  Mainoni  d'Intigna- 
no, guerra;  Mirabello,  marina;  Fortis  int.. 
Malvezzi,  agricoltura. 

Sennino,  p  esiliente  del  Consiglio  dei  Mini' 
stri  (dair8  febbraio  UHHi  al  28  inaggio  190(i); 
Sonniuo,  interno;  Guicciardini,  esteri;  Salan- 
dra, finanze;  Luzzatti,  tesoro;  Carmine,  lavori 
pubblici;  Baccelli  A.,  poste  e  te'cgrafi ;  Sacchi, 
grazia  e  giustizia;  Boselli,  Istruzione  pubblica  ; 
Mainoni  d' Intignano,  ^>(/'/((;  Mirabello,  mu' 
rinu;  Pantano,  agricoltura, 

GlolittI,  pris  dente  del  Consigli,,  dei  Mini- 
stri (dal  29  maggio  190G  al  lo  dicf-mbro  1909); 
Giolitti,   interno;   Tittoni,   es'eri;   Ma.->^imini, 


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Majorana,  hit.,  Lacava  fi'ianze;  Majorana,  Car- 
cano,  tesoro;  Giiinturco,  Bettolini,  lavori  pub 
hlici;  Schanzer,  pose  e  tdegrafì;  Gallo,  Ur- 
lando, ijrmia  e  giustizia;  Fusinato,  Rava,  istru- 
zione pul>lt'i<-)(  ;  Vigano,  Casana,  Spin^ardi, 
guerra  ;  Mirabcllo,  marina;  Cocco  Ortu,  agii- 
coltura. 


Sonnino,  presidente  de/  Cons'glio  dei  Mini- 
ttri  (dal  10  dicembre  l'JO'J  al  31  marzo  1910i; 
Sonnino,  interno;  Guicciardini, <?A<e'i';  Arlotta, 
finanzia;  Salandra,  tesoro;  liuhmi,  lavori pnl/- 
blici;  Di  Sant'Onofrio,  poste  e  ttfegrafi ;  Scia- 
loja,  grazia  e  giustizia;  Daneo,  istruzione  pub- 
hlica ;  Spingardi,  guerra;  Bettòlo,  marina; 
Luzzatti,  agricoltura. 

Luzzalti,  presciente  del  Consiglio  dei  Mini- 
stri (dal  31  marzo  1910  al  31  marzo  1911); 
Lnzziitti,  interno;  Di  San  Giuliano,  esteri; 
Facta,  finanze;  Tedesco,  tesoro;  Sacchi,  lavori 
pubblici  ;  Oiuflfelli,  ^mste  e  telegrafi;  Fani,//ra- 
zia  e  giustizia;  Credaro,  istruzione  pubblica; 
Spingardi,  guerra  ;  Leonardi-Cattolica,  mari- 
na; Raineri,  agricoltura. 

Giolitti,  presidente  del  Consiglio  dei  Ministri 
(dal  31  marzo  1911  al  21  marzo  1914);  Giolitti, 
interno;  Di  San  Giuliano,  esteri;  Bertolini, 
co'onie{^);  Facta,  finanze;  Tedesco,  tesoro; 
Sacchi,  lavori  pubblici;  Calissano,  Tedesco  int., 
poste  e  telegiafi;  Finocchiaro  ATpn^e,  grazia  e 
giustizia;  Credaro,  is! razione  pubblica;  Spin- 
gardi.  (/«t-Tra;  Leonardi-Cattolica,  Millo,  ma- 
rina; Nitti,  agricoltura. 

Salandra,  presidente  del  Consiglio  dei  Mi- 
nistri (dal  21  marzo  1914  al  5  novembre  1914); 
Salandra.  interno;  Di  San  Giuliano,  Salandra 
Int.,  esteì-i;  Martini  F.,  colonie;  B,a.Ya,,  finanze; 
Rubini,  tesoro;  Ciuft'elli.  lavori  pubblici;  Ric- 
cio, poste  e  telegrafi;  Dari,  grazia  e  giustizia; 
Daneo,  istruzione;  Grandi,  Zupelli,  guerra; 
Millo,  Viale,  marina;  Cavasola,  agricoltura. 

Salandra,  presidente  del  Cansiglio  dei  Mini- 
stri (dal  5  novembre  1914  al  19  giugno  1916i; 
Salandra,  in'erno;  Sonnino,  e  <ert;  Martini  F., 
co'onie;  Daneo,  finanze;  Carcano,  tesoro;  Ciut- 
felli,  l(iv'Ji-i  putiljliii;  Riccio,  poste  e  telegicifi; 
Orlando,  grazia  e  giustizia;  Grippo,  istruzio- 
ne; ZnpeWi,  guerici ;  Viale,  wir< ;•//««,  Cavasola, 
agric.;  poi,  Barzilai,  minisi,  senza  portafoglio. 


154  - 

Boselli,  presidente  del  Conaìglio  dei  Mini- 
stri (dal  19  gingilo  lOlS  al  29  ottobre  l»17j; 
Urlando,  int(rn>;  Sonnino,  esteri;  Colosimo, 
colonie;  Meda,  finirne;  Carcano,  te.-.oro;  Bo- 
nomi,  lavori  pubblici;  Fera,  poste  e  telegrafi; 
Sacchi,  graz  a  e  giustizia;  Kuffini,  istruzione; 
INIorrone,  Giardino,  guerra;  Dallolio,  arni 
e  munizioni(l)  ;  Corsi,  Triangi,  Del  Bono,  w«'^(- 
rina;  Raineri,  agricoltura;  De  Nava.  industria, 
commercio  e  lavoro;  Arlotta,  Bianchi  R.,  tra- 
sporti marittimi  e  ferroviari  ;  Bissolati-Berga- 
maschi,  Comandini,  Scialoja,  poi,  Arlotta,  e 
Bianchi  li.,  ministri  senza  pori  ((foglio  {2}. 

Orlando,  presidente  del  Consiglio  dei  Mi- 
nistri (dal  29  ottobre  1917  al  23  giugno  1919); 
Orlando,  Villa,  interno;  Sonnino,  esteri;  Co- 
loshno.colonie;  Meda,  finanze;  Nitti,  poi  Strin- 
gher,  tesoro;  Dari,  Bonomi,  lavori  pubblici; 
Fera,  pus!e  e  telegrafi;  Sacchi,  poi  Facta, 
grazia  e  giustizia  e  culti;  Berenini;  istruzione; 
Alfieri,  Zupelli,  Caviglia,  ^m?>v«;  Dallolio,  poi 
ad  interim,  Zupelli,  armi  e  munizioni;  Del 
Bono,  marina;  Miliani,  Riccio,  agricoltura  ; 
Ciufifelli,  industria,  commercio  e  lavoro;  Bian- 
chi IL,  Villa,  trasporti  marittimi  e  ferroviari  ; 
Bissolati-Bergamaschi,  Girardinl,  assistenza 
militare  e  pensioni  di  guerrai'-^ì;  Crespi,  Mag- 
giorino Ferraris,  approvigionamen' i  e  consumi 
alimenta ri('i);  Fradeletto,  terre  liberate  dal 
nemico  (5). 

Nitti,  presidente  del  Consiglio  dei   Ministri 

(dal  24  giugno  1919  al, );  Nitti, 

interno;  Tittoni,  esteri;  Rossi  Luigi,  colonie; 
Tedesco,  finanze;  Schanzer,  tesoro;  Pantano, 
lavori  2mhblici ;  Chimienti,  poste  e  telegrafi; 
Mortara,  grazia,  giustizia  e  culti  ;  Baccelli, 
istruzione;  Albricci,  guerra;  Secchi,  marina; 
Visocchi,  agricoltura  ;  Ferraris  Dante,  indu- 
stria, commercio  e  lavoro;  De  Vito,  Iranpurli 
marittimi  e  ferroviari  ;  Da  Como,  assistenza 
militare  e  jjensioni  di  guerra;  Nava,  ter7'e  li- 
berate dal  nemico. 


(1)  11  Ministero  dell«  Colonie  fu  creato  con 
legge  6  luglio  1912,  u.  '49. 


(1)  11  Ministero  per  le  Armi  e  inuuizioui  fu 
creato  con  R.  D.  del  16  giugno  191". 

(2)  I  Ministeri  dell' IndiistriH.  Commercio  e 
Lavoro  e  quello  per  i  Trasporti  Marittimi  e 
Ferroviari  furono  creati  jicr  la  durata  della 
guerra  con  Decreto  19  ginguo  1916. 

(3)  Il  Ministero  per  l'Assistenza  militare  e 
le  Pensioni  di  gnerra  venne  creato  con  K.  De- 
creto lo  novembre  191T,  n.  1812. 

(4)  Il  Ministero  per  gli  Approvvigionamenti 
e  Consumi  alimeuturi  veniu;  creato  cou  R.  De- 
creto 22  maggio  1918,  u.  700,  soppreso  con  K.  D. 
24  giugno  1919. 

(.5)  Il  Ministero  delle  Terre  liberate  dal  ne- 
mico venne  creato  cou  R.  D.  19  geuuaio  1919. 


f'Kfi,''^  ISflLABEUA 


—   155  — 


Grandi  Ufficiali  dello  Stato. 


Cavalieri  dell'Ordine  Supremo  della  SS.  An- 
nunziata      Presidenti  del  rariaiuontn  Nazio- 
n  ile  —  Ministri  Segretari  di  Stato  —  Ministri 
;  Stato  -  Sottose;;rctari  distato  —  (ìenerali 
Ksercito  —  Ammiragli  —  11  Presidente  del 
»  oubiglio  di  Stato  —  Primi  Presidenti  dello 
(orti  di  Cassazione  —  Procuratori  Generali 
drlle  Corti  di  ('assazione  —  Il  Presidente  della 
C'iirte  dei  Conti  —  L'Avvocato  Generale  Era- 
riale —  I  Tenenti  Generali  designati  pel  co- 
mando di  un'armata  in  guerra  —  Il  Capo  di 
Stato   I^laggiore  dell'esercito  —   Il   l\Iinistro 
della  Real  Casa  —  11  Prefetto  del  Ueal  Pa- 
lazzo —  11  primo  Aiutante  di  Campo  del  Ke 
11  primo  Segretario   del   (ìran   Magistero 
"irOrdine  Mauriziano  —  Gli  Inviati  straur- 
nari  e  Ministri  plenipotenziari  con  credon- 
Tli  di  ambasciatore  di  S.  M.  —  I  Tenenti  Ge- 
inli  comandanti  titolari  di  corpo  d'armata 
11  Capo  di  Stato  Maggiore  della  Marina 
-  I  Viceamnùraijli  comandanti  in  capo  tito- 


lari di  dipartimento  marittimo  —  Il  Presi- 
dente drl  Consiglio  superiore  di  Marma  - 
I  Comandanti  in  capo  titolari  delle  squadre 
navali  —  Il  Tonento  Generale  comandante  in 
capo  dell'arma  dei  carabinieri  reali,  so  assi- 
milato di  rango  ai  comandanti  di  corpo  d'ar- 
mata —  Gli  Ispettori  Generali  di  artiglieria  o 
del  genio,  se  assimilati  di  rango  ni  comandanti 
di  corpo  d'armata  —  Il  Presidente  del  Tribu- 
nale supremo  di  Guerra  e  Marina  —  L'Av- 
vocato Generalo  Militare  jircsso  11  Tribunale 
supremo  di  (iueria  o  Marina  —  1  Governa- 
tori dello  Colonie. 


I  Grandi  Ufficiali  dello  Stato  godono  del 
trattamento  di  Eccellenza.  Uguale  distinzione 
e  concessa  alle  consorti  dei  Cavalieri  dell'Or- 
dine supremo  della  SS.  Annunziata,  dei  Mi- 
nistri di  Stato,  dei  Generali  d'esercito  e  de- 
gli Ammiragli. 


Luigi  Lozzatti,  riepxtnto. 


Ministri  di  Stato. 

Pietro  Bebtolini,  deputalo.   — 


Tommaso  Tittoni.  senatnr». 


PRESIDENZA   DEL   CONSIGLIO    DEI    MINISTRI 

(ROMA,  l'ulazzo  Braschi,  seile  del  Ministero  dell'interno). 


FRANCESCO  NITTI,  presidente. 


(Consiglio  dei  Ministri  —  Relazioni  del  Ga- 
bmetto  col  Ministero  della  Casa  Reale  e  col 
primo  Aiutante  di  campo  di  S.  M.  —  Attari 
riservati  politici  ed  amministrativi.  —  Studio 
ed  esame  di  disegni  di  leggi  e  di  decreti.  — 
Ordine  supremo  della  SS.  Annunziata.  —  Re- 
lazioni del  (Jabinetto  col  Gran  Magistero  del- 
l'Ordine dei  SS.  Maurizio  e  Lazzaro  —  Com- 
missioni Reali). 


Knrico  Flores,  segretario  rapo. 
Giuseppe  Magno,  se<jrelario. 

Ufjtrio  stampa.—  Achille  De  Martino,  dirett. 

Dalla  Presidenza  del  Consiglio  dipende  la 
Commissiono  Reale  per  il  Momimento  na- 
zionale in  Roma  a  Giuseppe  Mazzini. 

N.  N.,  presidente. 


Uffici  presso  la  Presidenza  del  Consiglio. 

Ufficio  per  la  Sardegna.  Ufficio  centrale  per  te  nuove  Provincie. 


(T'in  Teatro  Valle,  annoio  Corso  Vitl.Emanude). 

Felice  Oreglia  di  Santo  Stefano, i)r<>/>/^0, 

capo  dell'  ufficio. 


(Pulazzctto   Venezia). 
Francesco  Salata,  cupo  degl'ufficio. 


Consiglio 


Presidenza. 

Affari  Lstcri Tittoni. 

Agricoltura "Visocchi. 

Trasporti  marittimi  e  ler- 

roviani De  "Vito. 

Assistenza  militare  e  pen- 
sioni di  guerra ....   Da  Como. 

Colonie Rossi  Luigi. 

Finanze Tedesco. 

Grazia,  Giastizia  e  Culti.   Mortara. 


dei  Ministri. 

Nitti. 


Guerra 

Indust.,  Comm.  e  Lavoro. 

Interni  

Istruzione  Pubblica  .    .    . 

Lavori  Pubblici 

Marina 

Poste  e  Telegrafi    .   .    .   . 

Terre  liberate 

Tesoro   


Albricci. 

Ferraris  Dante. 

Nitti. 

Paccelli. 

Pantano. 

Secchi. 

Chimienti. 

Nava  Cesare. 

Schanzer. 


P.  S.  -  Si  ouiPttono  in  queste  pagine  i  ritratti  dei  Ministri  e  dei  Sottosegretari  di  Stato 
nell"  itumiueuza  delle  nuove  elezioui  legislative.  1  lettori  troveranno  in  fine  del  volume  l'elenco 
dei  Ministri  e  dei  Sottosegretari  di  Stato  che  saranno  in  carica  al  l»  dicembre  con  i  relativi 
ritratti.  tò  ottobre  1919  (N.  dell' Edit.). 


—  15(5  — 
MINISTERO    DEGLI   AFFARI    ESTERI 

(JiOM A, piazza  del  Quirinale,  palazzo  della  Consulta). 


'ronunaso  TITTONI,  Ministro. 

Carlo  SFORZA,  SoKoseyrelario  di  Stato. 


Giacomo  ])e  Martino,  segretario  generale. 

Cai'lo  (jarbasso,  corjjo  di  <ial'incU<)  di  S,  E.  il  Ministro. 

Giov.  Cesare  Majoiii,  capo  di  </ahiiiclto  di  S.  K  d  SottosegrHarìo. 


Uffici  alia  diretta  dipendenza 
del  Segretariato  generale. 

CjFba. —  Gerolamo  Nascili,  rapo  d' ir/ficio. 

Stampa  e  tbaduzioxi.    —   Luca  Orsini  Bn- 
roni,  capo  d' ufficio. 

Coj-.RisroNUENZA.    —  N.  N.,  capo  d'uffici». 

Divisione  I».  —  Ragioneria  ed  Economato. 
Lodovico  Calvari,  capo  di  dicinione. 

Direzione  degli  affari  generali. 

Salvatore  Coiitarini,  direltore  generale  in- 
caricato, 

Divisione  II».  —  Personale  e  Cerimoniale. 
Ignazio  liandaccio,  capo  di  divisione. 

Akchivio  Stoiuco.  —  Guido  Meli  Lupi  di  So- 
ragiia,  direttore. 


BlBLIOJ 

cario. 


Loreto  Pasqualucci,  bibUole- 


Direzione  generale  degli  affari  politici. 

Carlo  Garbasse,  jprfc7e//o,  dh-e't.  g"ncrale. 

Divisione  III*. 

Antonio  Chiaromonte  Bordonaro,  cup^)  di 
dirisone. 

Divisione  IV». 

Augusto  Stranieri,  capo  di  divisione. 

Direzione  generale  degli  affari  commerciali. 

Carlo    Filippo    Serra,   direttore  (j-urrafe 
i>i<urlcalo. 

Divisione  V». 

Leopoldo  Corinaldi,  capo  di  dirisioue. 

Divisione  VI». 

Mario  (j  arroti,  ca2}0  di  divisione. 

Direzione  generale  degli  affari  privati. 

Carlo  dei  conti  Serra,    direttore  ycncra'e 
incaricato. 

Divisione  VII*. 
Silvio  Milazzo, 

Divisione  VJII». 
Llloro  Garzani 


capi)  di  divisione. 


cipo   di  divisione. 


Uemcio  del  contenzioso 
e  della  legislazione. 

Arturo  Kicci  -  Buiatti,  ccqìo  d' uffirio. 


Legalizzazione  e  pa?;saporti. 
Claudio  Valeutini,  capo  d'vffi>io. 

Direzione  generale  delle  scuple  all'Estero. 

(Via  Auieiiaua,  l.'). 
Aurelio  Stoppoloiii,   f.f.  di  dirett.  gntcr. 

Di  vision  K  IX». 

Luigi  Bocconi,  cajto  di  divisione. 

Ufficio  d'  isi-ETTorATo 

Amelio  Stoppoloni,  Americo  Naiiiias,  Lui- 
gi Mascia,  ispettori  >en'ruli. 

S.  E.  il  Ministro  riceve  il  Corpo  dìido- 
irialico  tutti  i  mercoledì  dalle  ore  3  alle  fi 
jioui.  S.  E.  non  ha  ore  lissc  per  ricevere  ■^i.W 
Onor.  jMcmbri  del  l'arlaiuento,  i  regi  utticiali 
diplomatici  e  consolari  e  tutte  le  altre  pi^r- 
sulle. 

Commissariato  dell'Emigrazione. 

(Via  Honconipagiii,  :«i). 

Edmondo  INlayor  dcs  Planche^, ''"'o»  "^) 
ff'.  di  cotnnuss  trio  generale. 

Divisione  I». 

Giuseppe  De  Michelis,  c<po  di  di-idouc. 

Divisione  IT». 

Egisto  Ilossi,  capo  di  divisione. 

Divisione  III». 

Umberto  Tomerzoli,  capo  di  divisione. 

i;A(;ioNi:rviA. 

Alfredo  Marconi,  ragi:>niere  capo. 

Consiglio  del  Contenzioso  diplomatico. 

Istituito  con  R.  Decreto  2!)  novembre  ì^-il 
e  ricostituito  con  R.  Decreto  17  febbraio  iS'ij 
11.  l'236,  presieduto  da  S.  E.  il  Ministi'o. 

Il  Consiglio  e  chiamato  ad  emettere  il  suo 
parere  sovra  le  questioni  di  diritto  interna- 
zionale, di  nazionalità,  di  leva  militare,  di  emi- 
grazione, di  estradizione,  sovra  rinteri)reta- 
zione  dei  trattati,  ec. 

Il  Ministro,  presidente. 
N.  N  ,  vicepresidente. 

Consiglio  dell'Emigrazione. 

Lui;;i  Bodio,  prc-idi  )ii\ 
Lui;;!  Rossi,  vicp  esidente. 


MINISTERO   PER  L'AGRICOLTURA 


AcbIIle  VIBOCCHI,  MinÌK'ro. 
Mario  OERMENATI,  So'tosegvetufio  di  Stato. 


Gabinetto  di  S,  E.  il  Ministro  di  Aqricoi,- 

Tl'KA, 

Ferdinando  Rocco,  capo  di  gabinetto. 
N.  N.,  segretario  j>aitìroìine. 
Gabinetto  di  S.  E.  il  Rottoseoretario  di 
Stato  vvh  i.A<m»(OLTrRA. 

Mlclielangelo  (ìioia,  r,ipt>  dì  gnlinetto. 
N.  N.,  .'•egretario  parUvolare. 

Seoretariato  of.nkrai.f. 
Ulisse  Zanotti,  diri'ttore. 

Divisione.  —  l>rsi»aU,  affari  generali. 

Ulisse  '/.a.\\oU\,  predrtto,  capo  di  dirisione. 

Economato  e  Cassa. 

Ijjisi  (lizzi,  «■roiionio. 

Bir.I.IOTECA. 

Angelo  Rosmini,  hiliIii>tecai''io  imarìfito. 

Raoioneria. 

Cesare  Paiilili,  cnpn  r<i;ii>>iii  re. 

Direzione  generale  dcl/agricoltura. 
Alessandro  B»i7.J.  direttore  gent-niì-'. 
Ispeiiore  ;. entrale  de'le  industrie  agrarie,  Mi- 
chele Óarlucci. 

Ispettore  qenerale  pei  servizi  tecnici  dell'  Agri- 
colt.,  Xello  l'otticehia. 

Ispettore  su}. eri-re  della  ritiro'lHra  e  malattie 
delle  pialli-',  Giovanni  l'ahuiè. 

Ispettore  dell'  agricoli  ara  e  dell'  ins'giiamento 
a;,rario,  Vincenzo  Flores. 

JspfHofi  dei  honifìranieiifo  aar'irio  *•  della  co- 
loiiizza-.ione.  Lorenzo  Ratto  inpeltore  gene- 
rale. Luigi  Monaldi,  Giulio  Baldnccini. 

Divisione  industrie  agrarie  e  patolohia 
vr<ii:TAi.E. 

Vittorio  Nazari,  cupi  di  divisione. 

Divisione  in^eonamento  agrario. 

Vittorio  Stringhcr,  capo  di  dirsi' ne. 

Divisione  servizi  zootecnict. 
Enrico  Clerici,  capo  di  divisione. 

Ufficio  si'eciai.e  statistica  agraria. 

Ginsj-ppe  Zattini,  ispet-tore. 

Divisione  legislazione  agraria. 

Alessandro  Stella,  ispettore  su/ieriore. 

Direzione  generale  delle  foreste. 

Mtttleo  Piroii'i,  dirftlorf  gx.ieraì-. 
l'.i.Si|nale  Lu  l'auui,  i>p-lti>re  sufjfiiure  fo- 


Divisione  affari  generaij  k  personale  ro- 

BEST  ALE. 

N.  N.,  capo  di  divisione. 

Divisione  foreste  demaniali. 

Gregorio  Sforzi,  capo  di  divisione  incari- 
cato. 

DmsiONF.  rimboschimenti. 
N.  N.,  capo  di  divisione. 

Ispettorato  generale  del  servizio  minerario, 
Enrico    Camerana,   capo   dell'  ispetìorato. 

Divisione  miniere. 

Cesare  Barigioni  Pereira  Santiago,  cai>o 
di  divisione. 

Ufficio  delle  acque. 

Carlo  Petrocchi,  ispettore  superiore. 

Ufficio  geologico. 

Bernardino  Lotti,  direttore. 

Consigli  e  commissioni  permanenti. 

Cons'glio  superiore  delle  foreste.  —  Il  Ministro, 
prifaidente. 

Comitato  tecnico  del  Consiglio  superiore  dflle 
nccjue  e  foreste.  — Il  Direttore  generale  delle 
foreste,  presuUn'e. 

Comitato  tecnico  per  l'agricoltura.  —  E.  Faina, 
presidente. 

Consìglio  per  l'istruzione  agraria.  —  Il  Mini- 
stro, presidente. 

Consiglio  pi'r  gli  intt-resai  serici.  —  Pasquale 
Clemente,  presidente. 

Consìglio  ippico.  —  Il  Direttore  generale  del- 
l'Agricoltura, presidente. 

Commissione  consultiva  per  la  difesa  contro  le 
milaltie  delle  piante.  —  G.  B.  Grassi,  pre- 
siilente. 

Commissione  per  il  bonificamento  dell'Agro  ro- 
mano.  —  11  Direttore  generale  dell'Agricol- 
tura, presidente. 

Consìglio  zootecnico  e  per  le  epizoozie.  —  Man- 
sueto De  Aniicis,  presiden  e. 

Couì^ìglìo  delle  miniere.  —  Il  Ministro,  preai- 
dente. 

Comitato  per  il  personale  del  ».  Corpo  dell» 
foreste.  —  Il  Ministro,  presidente. 

Comitato  geologico.  -  Mario  C«i  menati,  >>*•<• 
sidente. 


-   15S  - 
MINISTERO  DBI  TRASPORTI  MARITTIMI   E  FERROVIARII 

{ROMA,  via  Torino,  9S). 

Roberto  DE  VITO,  Ministro.  —  Edmondo  SANJUST  di  Teulada,  Sottosegretario  di  Stato. 

Benedetto  Mauro,  rapo  ili  gabinetto  di  S.  E.  il  Ministro. 
Everardo  Costantini,  S(>greturio  particolare  di  S.  E.  il  Ministro. 


Affari  generali. 

FrancPSPO  Chianea,  capo  di  dìclsione. 

Direzione  generale  delia  Marina  mercantile. 

Silvio  Belleni,  dirfiJt.  generale  regg''nte. 

Divisione  gente  di  mare,  proprietà  navale  e 
poìizi  I  della  nacigazione. 

Francesfio  Chianea  predetto,  capo  di  divi- 
sione. 

Divisione  aniministrazione  dei  porti  del  de- 
manio mariititno  e  servizi  relutili  alla  pesca. 
N.  N.,  capo  di  divisione. 

Divisione  proiezione  della  Marina  mercantile 
e  trattali  intei  nazionali. 
Ercole  Lenzi,  capo  di  divisione. 

Jìeparto  tecnico. 

Adolfo  Mamini,  capo  del  reparto. 

Ispettorato  dei  servizi  marittimi. 

Eugenio   Genia,  reggente  dell' ispettorato. 

Reparto  amministralivo. 

Giovanni  Bernardi,  caiìo  del  reparto. 

Reparte  commerciale. 

N.N.,  capo  del  reparlo. 

Commissariato  generale  per  i  carboni. 
Il  Ministro,  commissario  generale. 
Vittorio  Laviosa,  direttore  generale. 

Consiglio  superiore  della  Marina  mercantile. 
Paolo  Boselli,  pi-esidente. 

Direzione  generale  del  Traffico  marittimo. 

Arrigo  GuUini,  dinttore  generale. 
Emanuele  Piperno,  capo  divisione. 

Cùtnitato  pe)-manente   consultivo    su   questioni 
relative  al  traffico  ed  ai  trasporti  marittimi. 
Il  Ministro,  presidente. 

Comitato  permanente  consultivo  su  questioni 
relative  alle  costruzioni  ed  all'acquisto  di 
naviglio  mercantile. 

Il  Ministro,  presidente. 

Ragionkria. 

Augusto  Finocchi,  capo  ragioniere. 

Direzione  generale  delle  Ferrovie  dello  Stato. 

(Viale  del  Policlinico). 

Consiglio  d'  amministrazione, 

Raffaele  De  Cornè,  presidente. 

Gino  Casini  —  Giovanni  Cigliana  —  Fran- 
cesco De  lìoberto  —  Giuseppe  Acoomazzi 

—  Emanuele  Hocco  —  Gaetano  Alagona 

—  Ernesto  d'Agostino  —  Giuseppe  Panun- 
zio  —  Ferdinando  Bocca,  consiglieri. 


Direzione  Generale. 

Rafiaele  De  Cornè,  direttore  genernle. 

Vincenzo  Capello,  Mosè  Be n ini, licediret- 
tori  geiif^rali, 

Nicolu  Nicoli  —  Claudio  Segrè  —  Andr»» 
Alessandri,  Alfonso  Zanotta,  ispettori  a^- 
periori. 

Servizio  movimento. 
Carlo  Crova,  capo  serviz'o. 
Angelo  Vigna,  sottocapo  servizio. 

Ufficio  I.  —  Movimento. 

Giulio  Calef,  capo  di  divisione. 
Ufficio  II.  —  Tecnico. 

Enrico  Frattola,  capo  di  divisione. 
Ufficio  III.  —  Traffico. 

Carlo  Dt'zza,  capo  di  divisione. 
Ufficio  IV.  —  Orari. 

Leopoldo   Ermolli,  capo  di  divisione. 

Ufficio  V.  —  Materiale  mobile, 

Ottavio  Viglione,  ispettore  capo.  ♦ 

Ufficio  VI.  —  Trasporti  militari. 
Carlo  Bonetti,  ispettore  capo. 

Ufficio  VII.  —  Personale  e  contabilità. 
Carlo  Fea,  cupo  di  divisione. 

Servizio  lavori. 

Edoardo  Garneri,  capo  servìzio. 
Riccardo  Gioppo   e   Gaspare  Grillo,  sot- 
tocapi  servizio. 

Ufficio  personale. 

Gio.  Battista  Cattaneo,  capo  di  divisione. 
Ufficio  I.  —  Segreteria. 

Vincenzo  Candeloro,  ispettore  capo. 
Ufficio  IL  —  Controllo. 

Carlo  Viterbi,  ispettore  capo. 
Ufficio  III.  —  Liquidazioni. 

Alessandro  Ilajecli,  capo  di  divisione. 

Ufficio  IV.  —  Espropriazioni. 

Francesco  Nardi,  ispettore  capo. 

Servizi  centrali  -  Servizio  seqretari.\to. 
Enrico  Pranza,  capo  servizio. 

Ufficio  I.  —  Segreteria  del  Consiglio  d'am- 
ministrazione. 

Felice  Fiori,  capo  di  divisione. 

Ufficio  IL  —  Affari  generali. 

Andrea  Piccoli,  ispettore  capo. 

Ufficio  III.  —  Lavori. 

Dante  Silvestri,  cpo  di  divisione. 

Ufficio  IV.  —  Esercizio. 

Mario  Casteliaui,  ispettore  capo. 


ino  — 


Umrro  V.  —  Biglietti. 

Luigi  Redaelli,  capo  di  divisione. 
Ufficio  VI,  —  Contratti. 

Olinto  Valerio,  capo  d!  divisione. 
Ufficio  VII.  -  Statistica. 

nasp.ire  Nagliati,  ispettore  caiìo. 
Istituto  sperimentale  -  (Stazione  Trastevere). 

Ugo  Cattaneo,  capo  servizio. 

Sf.bvizio  personale. 

Leonida  Boschi,  capo  serviiio. 

Ufficio  I.  —  Affari  generali. 

Aldo  Ruvaioli,  capo  div  si"ne. 

Ufficio  II.  —  Assunzione  di  personale. 
Anyelo  Ma«ottl,  ci/>o  diiisioue. 

Ufficio  III.  —  Avanzamenti,  traslochi,  eso- 
neri. 

RicclottO  Civlniiii,  cupo  di  diiisìo>ie. 

Ufficio  IV.  —  Competenze  accessorie. 
N.  N.,,  ispettore  capo. 

Ufficio  V.  —  Disciplina. 

Francesco  IJota,  ispi-tlore  capo. 

UFFirio  VI.  —  Pensioni  ed  infortuni. 
Giuseppe  Pisani,  capo  di  diiÌAioiie. 

Servizio  sanitario. 

Guglielmo  Fabbri,  c-tp>  servizio. 

Ufficio  I.  —  Accertamenti  sanitari. 
Emilio  Masi,  capo  di  dirisi., ne. 

Ufficio  II.  —  Igiene,  malaria,  statistica. 
Francesco  Martirauo,  cap  >  di  divisione. 

Servizio  legale. 

Adriano  Manzoni,  capo  serri:io. 
Luigi   Ceriani-Sebregondi,   sottocapo  ser- 
vii io. 

Ufficio  I.  —  Affari  generali. 

Edoardo  Flora,  ispettore  capo. 

Ufficio  IL  —  Affari  consultivi  e  contenziosi 
relativi  al  personale. 

Luigi  Doni.  'rt/'O  di  diriifiune. 

Ufficio  HI.  —  Affari  consultivi  e  contenziosi 
relativi  al  trasporto  delle  persone  e  delle 
cose. 

Isacco  Vitta  Zelman,  capo  di  dìv'sione. 

Ufficio  IV.  —  Affari  consultivi  e  contenziosi 
relativi  al  patrimonio. 

Luigi  Malpeli!,  ispettore  capo. 

Servizio  commerciale. 

N.  N.,  capo  ter  vizio. 

Girolamo  Sinignglia,  sottocapo  servigio. 

Ufficio  I.  -  Affari  generali. 

Arturo  Di  Costauzo,  ispettore  capo. 

Ufficio  IL   —  Tariffe  viaggiatori  e  bajjagli. 
Alfonso  De  Sanctis,  capo  di  divisione. 

Ufficio  III.  —  Tariffe  merci. 

Roberto  Ponzio  Vaglia,  ispettore  capo. 

Ufficio  IV.  —  Vertenze  commerciali. 
Ottone  Levi,  cu/o  di  divisione. 


Ufficio  V.  —  Contabilità  prodotti. 
Ugo  Fidora,  ispettore  capo. 

Ufficio  VI.  —  Servizi  speciali. 

Giuseppe  Cimball,  capo  divis'one. 

Servizio  approvvigionamkntl 

Vittorio  Laviosa,  capo  servizio. 
Antonio  Sapuppo,  sottocapo  servizio. 

Ufficio  L  —  Affari  generali. 
Carlo  Berrà,  ispettore  capo. 

Ufficio  IL  —  Materiale  rotabile. 
Carlo  Teruzzi,  ispettore  capo. 

Ufficio  III.  -  Combnstibill  e  lubrificanti. 
Carlo  Galli,  ispettore  capo. 

Ufficio  IV.  -  Materiali  metallici. 
Guido  Cornaglia,  ispettore  capo. 

Ufficio  V.  —  Materiali  diversi  da  lavoro  e 
di  consumo. 
Francesco  Sizla,  ispettore  capo. 

Ufficio  VI.  —  Materiale  metallico  d'arma- 
mento. 

Silvio  Bigazzi,  ispettore  capo. 
Ufficio  VII.  —  Legnami  d'armamento.     . 

Carlo  Della  Valle,  isp.'ltore  principale. 

Ufficio  Vili.  —  Stampati  e  cancelleria. 

N.  N.,  ispettore  principale. 
Uffu  IO  IX.  —  Acquisto  stoffe,  vestiario. 

Egidio  Zavattiero,  ispfttoì'e  capo. 

Ufficio  X.  —  Contabilità  degli  approvvigio- 
namenti. 

Ugo  Banl,  ispettore  capo. 

Ufficio  XI.  —   Contabilità   rl.assuntiva    del 
magazziui. 

Antonio  Graverò,  ispettore  capo. 

Ufficio  XII.  —  Segreteria  ed  affari  di  per- 
sonale. 

Osvaldo  Cantini,  ispettore  principale. 

Servizio  ragioneria. 

Davide  Seranl,  capo  servizio. 

Lauro  Gustavo  Mottino,  sottocapo  servizio. 

Ufficio  I.  —  Affari  generali. 

Libertino  Sodano,  cupo  di  divisione. 

Ufficio  IL  —  Spese,  finanza  e  cassa. 

Eugenio  De  Petenti  Nulli,  capo  di  divi- 
sione. 
Ufficio  III.  —  Contabilità  generale. 

Guido  Bartoli,  isp.'ttore  capo. 

Ufficio  IV.  —  Cessioni  e  sequestri. 

Camillo  Calleri-Gamondi,   ispettore  capo. 

Servizio  costruzioni. 
Vito  !kIargotta,  sottocapo  servizio. 

Ufficio  L  —  Affari  generali. 

Luigi  Cartigliani,  ispettore  capo. 

Ufficio  IL  -  Contabilità. 

Luigi  Cervesi,  capo  di  divisione. 

Ufficio  III.  —  Espropriazioni. 
Cesare  Ciurlo,  ispettore  capo. 


—  u;o  - 

f'KFirio  IV.    —  Studio   p    rf'vlsioiii^    inn.'Ptti     Ukfk  io  VII. 
di  niar,i:.i.  Sn.l   di   Ilo 


i;. 


pio-ftti    Linee  s      ij 


Vittori 


>,»  </<•  ili 


Enrico  Fa-sio,  rd/io  ili  ilnisi«ne. 


IJkktcio  V.    -  Opere  uu  taUiclie,  in  le-jiiame 

ed  in  i-emeuto.  l'(fi<io  )ipy  gli  eihfizi  sede  delia  Dùeiione  ye- 

Vico  Hannan,  cai)i)  di  divisione.  nevate. 

■^     ,  .                    ,j..    T  1  Michele  Gagliardi,  isnelture  princìnule. 

Ufficio  VI.  —    Revisione   progetti    Filiiee  a                                e,          ^     i            f        i     '. 

Nord  di  Roma,  Ufficio  per  ht  direttissÌDui   f'oma-Xapoli. 

Giacomo  beuetti,  capo  di  diri.tii.ne.  Alessandro  Guidi,  ispettore  principale . 


MINISTERO  PER  L'ASSISTENZA  MILITARE 
E  I/E  PENSIONI  DI  GUERRA 

(ROMA,  vln   Veneto,  .'iO  e  ria  Sirilìa,   i:..9i. 


Ugo  DA  COMO,  Ministro.  —  Marco  DI  SALUZZO,  Sottoser/ret.  di  Stato. 

Enrico  Ferrerl,  capo  di  galinetto  di  S.  E.  il  Ministro. 
Amedeo   Paoletti,  segreim  io  particolare. 

Luigi  -Masi,  capo  di  gahinetto  di  S.  K  il  Sottosegretario  di  Stato. 
Uraiiceseo  Saija,  segretario  particolare. 


Segretariato  generale. 

Enrico  Tagano,  capo  del  ftegrel orlato. 

Comitato  per  la  liquidazione  delle  pensioni. 
Ettore  Pistoni,  2)»esi(/e«^e. 

Servizio  pfxl'  assistkxza  militare. 
Leopoldo  Pavoni,  direttore. 

Servizio  pkllk  roxrF.ssioNi  di  acconti. 
Diego  Avarelli,  d irei t ore. 


Servizio  relta  RAfnoNEuiA. 

Giovanni  Bcrtoncini,  capo  ragioniere. 
Servizio  actf.rtamenti  saxiiaui  ku  ammi- 
nistrativi. 

Augusto  Annibali,  direttore. 
Servizio  stato  civii.k. 

Augusto  Annibali,  predetto,  direttore. 
Servizio  dei  pagamenti  degli  acconti  e 

DELLE   tensioni. 

Ernesto  i^anto  Firpo,  direttore. 


MINISTERO  DELLE  COLONIE 

{lìOMA,  piazza  Colonna,  pa^a^^o  Chigi). 


Luigi  ROSSI,  Ministro. 
Alberto  THEODOLI,  Sottosegretario  di  Stato. 


Pintor,  capo  di  gabinetto  di  S.  E.  il  Ministro. 

N.  N.,  segretario  pai  ticohtre  di  S.  E.  il  Ministro. 

Alberto  Boutet,  capo  di  gabinetto  di  S.  E.  il  SoUos^grelario  di  Sfato. 

Francesco  Rota,  segretario  particolare  di  S.  K.  il  S"ttosegre/ario  di  s 


Direzione  Generale  degli  affari   politici  e  dei 
servizi  relativi  alle  truppe  coloniali. 

Edoardo  Baccari,   Direttore  generale. 
Alessandro   Salvadori,   vicedirettore  gene- 
rale. 

Ufficio  I.  —  Tripoli/anin  e  Cirenaica. 
Giorgio  Cavallini,  capo  ufficio. 

Ufficio  li.—  F.i-ih-^a  e  .K>,nal Ut  italiana. 
Giovanni  Sulvadi-i,  capo  ufficiti. 

Ufficio  militare. 

Cesare  Toraniasso,  capo  ufficio. 

Ufficio  cartografico. 

Michele  Cliecchi,  capo  ufficio. 


Ufficio  traduzioni 
N.  N., 


Direzione  Generale 
degli  affari  economici  e  del  personale. 

l'ompeo  Bodrfro,  ili.ettore  generale. 
Carlo  Ros-etti,  vii  edirelture  generale,  cupo 
del  personale. 

Ufficio  T,  —  Personale. 

Eugenio  Cavallari,  capo  officio. 

Ufficio  li.   —  Dazi,  monopi'i,  inij>i>.<tf. 
Erasmo  Pecorini,  capo  ufficio. 

Ufficio  III.  —  Esplorazioni  e  missioni geogra- 
fii  he  t  scien'iffche. 
Renato  Petteruella,  capo  ufficio. 


un 


jFFino  IV.  —  Marina. 

Ernesto  DI  Loreto,  rapo  tiff. 

Direzione  Generale  degli  affari  civili 
e  delle  opere  pubbliche. 

Carlo  Rivori,  diretiurti  (feneiale. 
Camillo    De    (.'amlllis,   luedireKoyp  pene- 
vale. 

Tfficio  I.  —    Aittministrazhni  In'ali. 
N.  N.,  capi)  ufficio. 

Tfficio  II.  —  Legislazione.  Marino  MutinellI, 
Cupo  ufficio. 

Ufficio   III.  —   Opfr'  puhh  irle. 
Vittorio  Carli,  lapo  uffic  o. 

Ufficio  IV.  —  Fennci--. 

Cesare  Eetteloiii,   cap)  ufficio. 

Ufficio  V.  —  .*ver«i>i  postali  ed  elettrici. 
Augus'o  Picconi,  capo  ufficio. 

Rahionkria. 

KoiDolo Massimiliano  Giandollni,  direttore 
capo  di  ragioneria. 

hpettori  centrali  di  rnrii.neì-ia. 

Giacomo  Massetti,  Enrico  G.illi, 


CONSIOLIO  COLOXlAI.fi. 
Il  Sottose>?retario  di  Stato,  presiJe>dé. 


COLONIA  ERITREA 

fiiovnnnl  Cenina-Feroni,  ii'>-  ernatore. 
Camillo    De    Cumillis,  sey^ietario  yenea't 
per  yli  affari  poi  il  iti  e  civili. 

SOMALIA  ITALIAr/A 

N.  N.,  goiernatore. 

Iacopo  Ciasparlnl,  segretaiio  generale. 

TRIPOLITANIA 

Vittorio  Menzinger,  gorernatore. 
l'go   Niccoli,  segrelartJ  generale  p-r  gli 
affari  civili. 

CIRENAICA 

Giacomo  De  Martino,  governai,  reggente. 
Alessandro  Saivadori,  negretario  generale 
j.er  gli  affari  ciciii. 


MINISTERO  DELLE  FINANZE 

(IlOMA,  via  XX  Settembre  e  via  Cernala  —  Palazzo  del  Ministero  delle  Finanze). 


France>co  TEDESCO,  Ministro.   —  Francesco  PERRONE.  Sottoseijretario 


Francesco  Qu  uta,  rapo  di  gabinetto  di  S.  E.  il  Ministro. 

Michele  St^verini,  st'grelario  particolare  di  S.  E.  il  Ministro. 

Nicola  Muratore,  lapn  di  ya. inetto  di  S.  E.  il  Sottosegretario  di  Stato. 

Pio  Costantini,  seyrelario  particolare  di  S.  E.  il  Sottosfgretario  di  Slato. 


Segretariato  generale. 

Pasquale  Troisc.  ixpeUnrc  yiifralr. 

Djvisionk  I^.   —    l'eraonah:    N.    N.,    capo    di 
divisione. 

Divisione  II».  —  Affari  generali. 

Lodovico  Fauclier,  caixt  di  dir's'one. 

Divisione  III».  —  Lo'to. 

Aurelio  Sepe,  cupo  di  dirisione. 

Ragioneria. 

Michele  Lombado,    direttore  capi»  dt-'la 
r*^yionerii(. 

Ufficio  spkcialk.  —  Servizi  generali. 
Ettore  Tavernari,  capo  sezione. 

Divisione  I».  —  Serrici  del  Segretm-la'o  gene, 
rale  e  della  D  razione  generale  d'I  Catasto. 
Ernesfo  Di  Vece,  <a/>o  di  divisione, 

DlvisioNF.  II».  —  Serviti  drlla  Direzione  gi-ne- 
rale  del  Demanio. 
Vittorio  Bolla,  <apo  di  divisione. 

Divisione  III».  —  Servici  de.'la   Direzione  ge- 
nerale delle  tasse. 
Umbtrto  Vegezzl,  capo  di  divisione. 


Divisione  IV».  —  Se  tizi  drlla  Direzione  gene- 
)  (ile  dflle   Imposte  dirette. 

GotTredo  'rolomei,  capo  di  d'.visione. 

Divisione  V».  —  Servizi  della  Direzion-  gtne- 
rtiìe  delle  Dogane,  d^lle  Imposte  i-dirette, 
dell' Ufficio  trnt  ati  e  del  Coni  indo  gentrule 
della  Guarii  a  di  finanza. 

Demetrio  Ziiuoni,  capo  di  divis'one. 

DivisioNK  VI».  —  Sernizi  della  Direzione  gene- 
tale  delle  Privative. 

Giuseppe  Colapietro,  cap>  di  divisione. 

Direzione  generale 
delle  dogane  e  Imposte  indirette. 

Lodovico  Luciolli,  direi  ore  generale. 
Olindo  D'Arlenzo,  Carlo  Pugliesi,  vicedi- 
rettori generali. 

Sehvizi  amministrativi. 

Divis.  I».  —  Affari  generali  e  dazio  oneamo. 
N.  N.,  capo  di  divisione. 

Divisione  II».  —  Dogane. 

Umberto  Pezzolet,  rapo  di  divisione. 

11 


16-2 


DiVIPTÓNE  ITI». 

i^riinlita. 

Silvio  Mathls.  rapo  di  di 


Tm^^e  di  r<tbhrirazio„e  e  di     Divisionk  I».  A.  -  (Affari  generali,  demanio 
pubblico  f  putrinioiiiu  e). 
-'<">«•  Lamberto  l'istoni,  rapo  di  divisione. 

DrvisioNK  IV».  -    /  uUrirati   do(,an<di  e.  per-     Divisione  I«  B.   -  N.  N     ,««0  di  diri  io»^ 
Soniile.  '       '  «"l'ione. 


KaJTaele  Puliori,  aip)  di  dirisiim".. 

Sekvizi   TECNU'I. 
Uffliin  t>-ntafi  e  le.)islaz'oìie  dogrfia'p. 

Carlo    Pugliesi,    Tire  airtitvrt  (,eiifralf.    . 
dirt-tlore  deli' iifjìcio. 

Uffliio  tecnico  delle  dogune. 

(iiovaniii  Marietti,  direitore. 

Lahoyatorio  chimico  centrale. 

Vittorio  Villavecchia,  direttore. 

Ufficio  centrale  di  revisione. 

Edoardo  Tarassi,  direttore. 

Comando  generale 
del  Corpo  della  R.  Guardia  di  Finanza. 

Salvatore  La  Feria,  co-nandante. 
Aristodemo  Silvestri,  com^mdaiUe  in  2-\ 

Divisióne  AM:\nNisTKATiVA. 

Giuseppe  Perugini,  rapo  di  divisione. 

Direzione  generale 
del  monopolii  industriali. 

Vitt.  Emanuele  Alipratidi,  direttole  gene-. 
Nicola  Sparano  e    Umberto   Fiorasi,   vi- 
cedirettori generali. 

Servizi  tecnici. 
Ufficio  I.  —  Coltivazione  tabicchi. 
Leonardo  Angeloni,  direttore. 

Ufficio  IL  —  Manifatture  tabacchi. 
Giacomo  Brisi,  dirett  >re. 

Ufficio  HI.  —Sili,  chinn>  di  Staio. 
Giovanni  Fabaro,  diretore. 

Servizi  amministkativi. 
Divisione  I».  —  Affari  generaci. 
Antonio  Semitecolo 

Divisione  II».  Con'enrioso. 

Raffaele  Ruggi  d'Aragona. 

Divisione  lTl.''~Ma(ja:zìni  di  deposito  e  uffici 
di  vendita. 

Francesco  Quarta,  capo  di  divisiort". 
Divisione  IV».  —  Jiivendite. 

Cenedese  Vittorio,  capo  di  dicisione. 

Direzione  generale 
del  monopolii  commerciali. 

Libero  Renato  Villa,  direttore  gene-  ale. 
Francesco   Rossi    e    Saturno    Corradini, 
vicedirettori  generali. 

Divisione  I».  — Luigi  Torve,  capo  di  divisione. 

Divistone  II».  —  Luigi  Paradisi,  capo  di  di- 
visione. 

Direzione  generale  del  demanio. 

Luigi  Barile,  direttore  gen'rale. 
rranocsco  Giammarino,  rhedir.  generale. 


Divisione    II».    -    (Demanio  yp„trimoniale. 
compreso  l'asse  ecclesiastico). 
Dante  Sergiacomi,  c^ipo  di  divisione. 

Divisione  IIK    _    (Loggi  eversive  dell'asse 
,        ecclesiastico). 

AchiJe  Davoli,  ff.  capo  di  divisione. 

Divisione  IV».  -  (Vendite,  permute  e  acqui- 
sri  di  beni  immobili  1. 

Arturo  Salvatori,  regg.  capo  di  divisone. 
Repirto  Ri)e'-iale. 

Giuseppe  Scar/.a.  capo  di  divisione. 

Dìrez  one  generale 
del  registro,  del  bollo  e  delle  tasse. 

Giuseppe  Silvio  Eeneitini,  dh-en.  generale. 

Valerio  Marangojii,  riced  rettore  generale. 
Divisione  I».  Repnrio  J.   -  CPer-onale). 

Ernesto  Bolognini,  capo  di  divisto/  e. 
Divisione  I».  Reparto   H.  —  (Personale). 
,      Francesco  Scardaccione,  capo  di  divisione. 
Divisione  II».  -  (Tasse  di  registro). 

Aniceto  Giardini,  capo  di  divisione. 
Divisione  III».  -  (Tasse  sulle  successioni). 

Roberto  De  Carolis,  capo  di  divisione. 

Divisione  IV».  Reparto  A.  -  (Tasse  di  bollo 

e  spese  di  giustiziai; 

Arnaldo  Bonicelli,  capo  di  divisione. 
Divisione  IV».  —  Reparto  B. 

Torquato  Dussoni,  capo  di  divisione. 
Divisione  V*.  —  (Servizi  promiscui). 

N.  N.,  cupo  di  divisione. 

Direzione  generale 
delle  imposte  dirette  sui  redditi. 

Enrico  Abbate,  direttore  generale. 

Guglielmo  Fiastri,  vicedirettore  gener  de. 
Divisione  I».  —  (Affari  generali  e  personale). 

Felicissimo  Gianna,  capi  di  divisione. 
Divisione  II».  -  (Imposte  fondiarie). 

Giovanni  Bottaro,  capo  di  divisione. 

Divistone  III».  -  (Imposta   sulla   ricchezza 
mobile). 
Leonida  Macola,  capo  di  divisione. 
Divisione  IV»,    —    (Riscossione   —   Imposte 
sui  beni  rustici  e  sui  fabbricati  —  Sovrim- 
poste provinciali  e  comunali). 

Alberto  FerraroLa  Sala,  capo  di  divisione. 

Direzione  generale  del  catasto 
e  dei  servizi  tecnici. 

Luigi  G alata,  direttore  generale. 
Luigi  Princivalle,  vicedirettore  generale. 
Divisione  I».  —  (Affari  generali  e  personale). 
Gennaro  Jannarone,  ff.  capo  di  divisione. 

Divisione   II».   —  (Formazione   e    conserva- 
zione del  catasto^ 
Legnago  Gorini,  capo  di  divisione. 


rsioNE  ITI».  -   (Uffici  tpcntflì. 
Giovanni  Orosso,  capo  di  divìs'oìie. 


103  ~ 

nistrasiotif.  «  per  la  vendita  dei  beni  prove- 
nienti  dall'asse  ecclesiaxiico. 
11  Ministro,  prenidenle. 

Commissione  centrale  pei 
le  imposte  dirette. 
Culiedonlo  Iiighlllerl,  presidente. 


riami  rì</nardanti 


S.  E.  il  Ministro  riceve  tutti  l  giorni  l  Se- 
latori  e  i  Pepatati. 

8.  E.  il  Hottoscgretario  di  Stato  riceve  1  Sf»- 
iteri  e  i  Deputati  nel  giorni  di  lunedi,  nier-     Colleyio  consultivo  dei  periti  doganali. 
)ledì  e  venerdì  dalle  11  alle  l'i.  Carlo  Schanzer,  jj;rs»(/^<i/*'. 

e  aitrt^  persone  devono  chiedere  udienza,     r- „•  7-7.  ■   ■  .       •  .... 

ettori  Generali  e  i  Capi  di  Divisione     "^Z^i,  LT''''"T,7'T   ^r     ^r't   ''""" 
'^  massa  del  Coi-po  delle  (inardie  dt    Finansa. 


I  Direttori  Generali  e  i  Capi 
icevono  tutti  i  giorni  nelle  6re  libere  d'ullicio. 


Consiglio  del  1  atasto. 

Antonino  Di  Prampero,  presidente. 

Commissione  Censuaria  cenrale. 
Il  Ministro,  precidente. 

Commissione  centrd-'  per  la  r'sahizìone  dei  ri- 
corsi contro  la  lassù  sul  consumo  del  ijaz-lHce 
e  del>' energia  elettrica. 
Italo  lirunelli,  p-esiìente. 

Commissione  centrale  per  l' attuazione  diprov 
vedinfuti  reUitici  al  dazio  citnsnmo. 
Carlo  Sandrelli,  presid'-nte. 

Commissione  permnvente  pei  laro  1  re'a'ivi  ai 
ti  aitali  di  lommn-c'o  ed  alle  tar.ff'e  d  ganali. 
11  Segretario  generale  del  Ministero  de- 
gli Esteri,  presidt-n  e. 

Comiiiiss'one  permanente  per  l'esame  del'a  si- 
tu'i:ione  dei  cai  it'li  del  bilancio. 

11  Sottose^iretario  di  Stato,  presalente. 

CommisBione  reale  dei  tratturi. 

Il  Direttore  Generale  del  Demanio,  pre- 
tidente. 

Commissione  centrtde  di  sindacato  per  Vammi- 


N.  N.,  presidente. 
Commissione  centrale  pel  conferimento  dei  ban- 
chi   di    lotto    e    per    l' amministrazione    d«l 
Monte  vedorile  dei  riceritori  del  lutto. 
^  incenzo  Mancioli.  presidente. 

Consiglio  tecnico  per  V  amminiatr.  dei  tabacchi 
Emanuele  Paterno   di   Ses.sa,  presidente. 

Consiglio  tecnico  per  l'ainministraziune  dei  auli. 
Pietro  Bertarelli,  presidente. 

Commissione   centrale   di  perizia  per  la  cam- 
pagna di  coltivaziotte  dei  tabacchi. 

11    Direttore    generale    dell'Agricoltura, 
presidente. 

Commissione  di  vigilanza  sul  servìzio  del    chi- 
ni 10  di  Slato. 

Vincenzo  Sanarelli,  presidente. 

Commissione  centrale  per  risolvere  »»  via  am- 
ministrativa ed  in  appello  sui  reclami  contro 
le  decisioni  dei  funzionari  di  cui  all'art.  91 
del  Regolamento  sul  Lotto. 
N.  N.,  presidente. 

Commissione  centrale  dei  valori  per  le  dogane. 
Il  Direttore  generale  dello  Dogane,  pre- 
sidente. 


MINISTERO  DI  GRAZIA  E  GIUSTIZIA  E  DEI  GUITTI 

(JiOMA,  piazza  Firenze). 


liUdovico  MORTARA,   Ministro.  —  Alberto  LA  PEGNA,  Sotloaegre'ario  di  Stato. 


Gabinktto  pkl  Ministro.  -  (Aflfari  dei  qunli 
il  Ministro  si  riserva  la  trattazione  —  Re- 
lazioni cui  Parlamento,  con  lo  Commis- 
sioni, ec). 

F.  S.  Caioselli,  capo  di  gabinetto. 

Gaetano  Azzariti,  segretai  io  del  Guirda- 
iigilli. 

UlFICIO   DI  THADU/IONE. 
(Via  (lei  Prefetti.  Mi). 

Giuseppe  Magrini,  diretfxr'. 

'lABINKTTO     DKL   SOTTOSKOKET.    DI   STATO.   — 

(Ufficio  dell'Ispettorato,  Economato  e  Cassa, 
Biblioteca,  ed  Archivio  Generalei. 

Amedeo  Tarsia,  capo  di  gabinet  0. 

Kattaele  Gioffredi.  seure^ui  io  particolare 
del  ."sottosegretario  di  .^tato. 

Ispettorato  generale. 

N.  N.,  isjutlore  generale. 

AJfieilo  Faruce.  Eiiiìlio  Xicooli,  Gio\ anni 


Bartoli  Avveduti,  Gius.  Santacroce,  Luigi 
Frezzini,  Giorgio  Levi,  Luigi  Alessandro- 
ni,  Agide  Sindioi,  Ernesto  Tholesano  di 
Valgrisanche,  (Jarmelo  Damiano,  Enrico 
Tonini,  Carmelo  Belliore,  Emilio  Ferrato, 
Tarsia  Amedeo.  (Giuseppe  La  Cava.  Altlo 
Grassi,  Nicola  Con.siglio.  Enrico  Marotta, 
Luigi  Chiefl'o,  ispettori  superiuri. 

Segretariato  generale. 

(Comprende  le  Divisioni  I,  IT,  Ilf). 

Divisione  I».  —  (Ufficio  di  studi  legislativi  e 
pubblicazione  delle  leggìi. 

Angelo  Raffaele  lacuzio,  capo  di  divisione. 

Divisione  II».  —  (Personale  del  ministero  e 
della  magistratura). 

Luigi  Cannavina,  capo  di  dirisii.ne. 

Divisione  III».  —  (Personale  delle  cancellerie 
e  segreterie  giudiziarie;. 
Geni  aro  De  .Monaco,  capo  di  divi9ian$. 


-  ICA  - 


Direzione  generale 
degli  affari  civili  e  del  notariato. 

(Via  del  Gcsfi.  C2). 
{Comiireiide  le  Divisioni  IV,    V,    VI). 

Giuseppe    Azzoliiii,  lìiveUorc.  g^nera'e. 

Giuseppe  Innocenti,  vicediredove yeneraìe. 
Divisione  IV».  -  (Affari  civili), 

Ugo  Coniinelli,  capo  di  divisione. 
Divisione  V".  -  (Notariato). 

Tranceseo  Fiascani,  capo  di  d.'visione. 

Divisione  VI*.  -  (Spese  di  giustizia  e  locali 
giudiziari). 

Giuseppe  Morisani,  capo  di  divisione. 

Direzione  generale 

degli  affari  penali,  del  casellario 

e  della  statistica. 

(Comprende  le  Dinisionì  VII,  VITI,  IX,  X). 

Adolfo  Antonini,  direttore  generale. 
N.  N.,  vicedirettore  generale. 

Divisione  VII».  —  (Affari  penali). 

Marzio  De  Notaristefani,  capo  di  dirisìone. 
Divisione  Vili».  —  (Gra^.ie). 

Teodoro  Tufaroli,  capo  di  d-'isone. 
Divistone  IX».  -  (Casellario  giudiz.  centrale). 

Giovanni  Battista  Pecorella,  capo  di  divis. 
Divisione  X».  -  (Statistica). 

Girolamo  Macchiarelli,  capo  di  divisione. 

Direzione  generale  dei  culti. 

(Comprende  le  Divisioni  XI,  XII  e  le  due  Di- 
visioni della  lìagioneria). 

Alfonso  Susca,  direttore  generale. 
Guido  Augusto  bozzoli,  vicedirettore  ge- 
nerale. 

Divisione  XI».  -  (Giurisdizione  e  polizia  ec- 
clesiastica;. 

Gaetano  Pa'mera,  capo  di  divisione. 
Divisione  XIK  —  (Patrimonio  ecclesiastico), 
Gaetano  Trigona  dei  Marchesi  della  Fio- 
resta,  capo  di  divisione. 

Ragioneria  deoi.i  economati  generali  dei 
benefici   vacanti. 

Giovanni  Gelanzè,  capo  ragioniere. 
Ragioneria    centrale    «el    Ministero.  — 
Giorgio  Bigazzi,  direttore,  capo  ragioniere. 
Consiglio   superiore  per  le  nomine,  promozioni 
e  trasferimento  dei  magistrati. 
Lodovico  Mortara,  presid. 

Commissione  della  statistica   giudiziaria  e  no- 
tarile. 


Garinetto  rpx  Direttore  Generale.  — 
(Pei-sonale  «-  Servizio  d'ispezione  —  Con- 
siglio di  amministrazione  —  Protocollo  e 
Archivio). 

Luigi   Romano,   capo    di  g<ihinetti>,   inca- 
ricato. 

Ufficio  spiciai.e  del  Fondo  di  Beneficenza 
K  Religione  della  città  di  Roma  alla 
immediata  dipendenza  del  Dibkttohe 
Generale.  —  (Erogazione  del  fondo  di  be- 
neficenza e  religione  della  città  di  Roma  — 
Consiglio  d'amministrazione). 
Ugo  Crescentini.  cipo  dell' uffìrio. 

Divisione  I».  —  (Applicazione  delle  le,i,'gi  di 
soppressione). 

M.  N.,  direttore  capo  di  divisii.ne. 

Divisione  II»,  —  (Soppressione  dei  canoni- 
cati e  dei  beneficii  minori  —  Svincoli  — 
Devoluzione  delle  rendite  delle  chiese  ex 
ricettizie  ai  comuni). 

Aldo  Frizzati,  diret.'ore  capo  di  divisione. 

Divisione  IH».  —  (Gestione  mobiliare. -Quar- 
to di  rendita  delle  soppresse  corporazioni 
ai  Comuni  —  Debiti  di  gestione  dei  con- 
tabili!. 

Luigi  Romano,  diretiore  capo  di  divisione. 

DmsioNE  IV».  —  (Gestione  immobiliare). 
Angelo  Turetta,  dirett.  capo  di  divisione. 

Divisione  V.  —  (Congrue  e  supplementi  di 
congrua  —  Assegni  per  spese  di  culto  — 
Assegni  agli  economi  spirituali  e  alle  mense 
vescovili). 

N.  N.,  capo  divisione. 

Ragioneria.  —  Giuseppe  Fiori,  direttore  capo 
di  divisione. 


Oronzo  Quarta,  presidente. 
Direzione  generale  del  Fondo  per  il  Culto. 

(Uonia,  salita  liel  Grillo). 

Carlo  Monti,  direttore  generale. 
Tulio  Giaci,  vicedirettore  geneia'e. 


Commissione     di     vlgilama     suU'  amministra- 
zione del  Fiiniio  per  il  <  u'tn. 
Giuseppe  D'Andrea,  presidente. 

Consiglio  di  amministrazione  del  Ftmdo  perii 
(  ulto. 
Francesco  Agnglia,  presilenti'. 

Cims-iglio  d' arami nis'r.izione  del  Fondo  di  be- 
nt'ficenza  e  re'igione  della  città  di  Homa. 
Guido  Di  Caipegna  Falconieri,  preaid. 

S.  E.  il  Ministro  riceve  i  Senatori  e  i  De- 
putati tutti  i  giorni  tranne  il  giovedì  e  la  do- 
menica dalle  11  alle  12,  i  Magistrati  ed  Av- 
vocati il  martedì  e  venerdì  dalle  IO  alle  11, 
le  altre  persone,  quando  ne  facciano  moti- 
vata domanda,  nei  giorni  che  di  volta  in  volta 
verranno  stabiliti  dal  Ministro. 

S.  E.  il  Sottosegretario  di  Stato  riceve  i 
Senatori  e  i  Deputati,  tutti  i  giorni,  meno  la 
domenica  ed  il  lunedì  dalle  11  alle  12,  Ma- 
gistrati ed  Avvocati  martedì  e  venerdì  dalle 
li>  alle  1 1  e  tutte  le  altre  persone  che  ne  fac- 
ciano domanda  motivata,  nei  giorni  e  nelle 
ore  che  verranno  loro  notificati. 

I  Diretlori  generali  ricevono  dalle  10  alle 
12  tutti  i  giorni  i  senatori,  deputati,  magi- 
strati e  vescovi,  martedì  e  giovedì  le  altre 
persone. 


—  1G5  — 
MINISTERO  DELLA  GUERRA 

{ROMA,  via  XX  Settembre). 


Alberico  ALBRICCI.  tenente  centrale,  Ministro. 

Andrea  FINOCCHIARU-APIULE,  Sottoseyre  urio  di  Stalo. 


Ettore  Conti,  Sottceaietario  per  le  armi,  le  munizi 
Adolfo  Nardi.  <a/vo  di  gabinetto. 
Gualtiero  lUvetina,  Sfgret'irio  /  artii-olare. 


li  e  l' aeronautica. 


Gabinetto  dkl  Ministro. 

Giuseppe  Civallero,  "</  o  di  yahii.e'to. 
Leopoldo  Pavoni,  ^apo  di  divisione. 

Seghktebia    particolare  del  Sottosegke- 
TAnio  DI  Stato. 

Umberto  Eula,  capo  di  gaìin'ilo. 
Pietro  Fraina,  segretario  pniticuìaie. 

Segretariato  generale. 

Giacomo  ranelli,  (/l'c^^fc  g  n-raìe. 

Divisione  Stato  Maggiore. 

Alfredo  Rota  incari<ato. 
Divisione  Personale   del  Ministero. 

Umberto  Eula,  capo  di  d'.vìs'one. 
Divisione  1»   Ragioneria. 

Eugenio  Petruocl,  ca^o  di  divisione. 
Divisione  II*  Ragioneria. 

Filippo  Minetti,  ispettore  superiore. 
Divisione  tiro  a  segno. 

N.  N.,  capo  di  div  s  one. 
Ufficio  ispezione  veterinaria. 

Antonio  Cattani,  cpt  nffìciu. 
Rivista  militare  italiana. 

Amili-aru  Strani,  dircHore. 

Direziono  generale  personale  ufficiali. 

Antoni.  Pirajno.  direttore  g  ne> ale. 
Trance*- jo  Lesini,  vice  direttore  yenende 

Divisione  .*  (Uttìcialit.  -  N.  N. 
Divisione  II»  (Ufficiaiii.  —  N.  N. 
Divisione  Disciplina.  Annibale  Ceresa. 
Ufficio  mobilitazione.  —  Alfredo   Pisr.no. 

Direzione  generale 
personali  civili  e  affari  generali. 

Guido  Rousseau,  direttore  g-nerale. 

Affari  generali. 

N.  N..  capo  di  dicis  one. 
Divisione  personali  civili  dipendenti. 

Paride  Sabatini,  capo  di  divisione. 
Giustizia  militare. 

Carlo  Magni,  cupo  di  divisione. 
Divisione  pensioni,  economato  e  cassa. 

Attillo  Restaldi.  -apo  di  dio'sione. 

Direzione  generale  d'artiglieria. 

Giuseppe  Cortese,  direttore  generale. 
Edmondo  Baumgartner,  vice  direttore  ge- 
nerale. 
Ufficio  del  Direttore  gknbkale. 
Giorgio  Luzzafto,  cajjo  deW  ufficio. 


Divisione  artiglieria. 

Vincenzo  De  Santi,  capo  di  divisione. 
Divi.sioNE  amministrativa  d'artiglieria. 

Giuseppe  Alinei,  capo  di  divisione. 

Direzione  generale  del  genio. 

Gnstavo   Nieoletti  Altimari,  direttore  g*- 
nerale. 
I*    Divisione  genio. 

Raffaele  Parisi,  capo  di  divisione. 
II»  Divisione  genio, 

Egidio  Rubelli,  ccpo  di  divitiione. 
Divisione  demanio  militare. 

Edoardo  Feriiintini,'  capo  ili  divisione. 

Direzione  generale  dei  servizi 
logistici  ed  amministrativi. 

Angelo  Modena,  direttole  t/enemle. 

Carlo  Barale,  Ugo  Monteverde,  vicediret- 
tori yenfriili. 

Giuseppe  Giannetti,  ispettore  capo  elei  ser- 
vizi di  CommiDSuriato  militare. 

Divisione  assegni. 

Luigi  Petrucci,  crpo  di  divis'o  e. 

Divisione  sussistenze, 

Ettore  Vicentini,  capo  di  divisione. 
Divisione  vestiario. 

Giuseppe  Martinelli,  cup-)  di  divi.^ione. 

Divisione  casermaggio, 

N,  N.,  capo  di  divisione. 

Divisione   amministrativa   dei  corpi  e  in- 
dennità DI  guerra. 

Adolfo  Pollio  Salimbeni,  capo  di  diri- 
sione. 

Divisione   trasporti   e    servizio    postele- 
grafico. 

Ernesto  Porporati,  capo  di  divisione. 

Ufficio  mobilitazione. 

Alberto  Guarduoci,  capo  ufficio. 

Ufficio  esportazioni. 

Luciano  Bennati,  capo  ufficio. 

Ufficio  ispezioni. 

Alfredo  Fiory,  ispettore  supcriore. 

Direzione  generale  leve  e  truppa. 

Enrico  Corsi,  direttore  generale. 
Andrea  Zendriui,  vi<edirefiore  general». 

Divisione  I».  —  (Leve'. 

Giorgio  Bai-ini,  capo  di/diviaimie. 

Divisione  II».  —  (Level. 

Aristide  Moriui,  capo  di  divisione. 


1G() 


Divistone  I»  TRUPrA. 

Galeazzo  Busi,  capo  di  divisone, 

DiVJSIONK    li»   TRUPPA. 

Temistocle  lìioceii,  cnjìo  di  divisione. 
Divisione  matricolk. 

Nicola  (ìjilardi,  capo  di  divisione. 
Divisione  stato  civii.i:. 

Augusto  Annibali,  rapo  di  diviiione. 
Ufficio  ispezioni. 

N.  N.,  ispettore  superiore. 

Direzione  generaie  revisione  dei  conti. 

Angusto  Freddi,  direttore  generale. 
Divisione  I*. 

Carlo  Barbi,  capo  di  division». 
Divisione  II». 

Pasquale  Brini,  /T".  capo  di  divisione. 

Ufficio   di    bevisione   dellk  contabilità 
di  artiglieria  e  genio. 

Giovanni  Bessone,  capo  ufficio. 
Ispettorato  ippico. 

Fabrizio  Odetti  di  Marcorengo,  ispeltoi-e. 

Direzione  generale  della  sanità  militare. 

Francesco  Della  Valle,  direttore  geneyci'e. 

Edmondo  Trombetta,  vicedirett.  genera' e. 
Divisione  I»  —  (Personali). 

Alfredo  Buccianti,  capo  di  divis.  inraric. 
Divisione  II».  —  (Atti  sanitari  e  afiari  geno- 
rali).  (Via   del  Trifone,  87). 

N.  N.,  capo  di  divisione. 
Divisione  III».  -  (Materiale). 

Gaetano  Meola,  capo  di  divisione. 
Divisione  IY».  —  (Servizi  tecnici). 

Giovanni  Memmo,  capo  di  diaiz.  incurie. 

Direzione  generale  per  la  liquidazione 
dei  servizi  per  le  armi  e  munizioni. 
(Piazza  Miguanelli). 
N.  N.,  direttore  generale. 

Ufficio    di   ragioneria    per   le    armi,    le 
munizioni  k  l'aeronautica. 

Vittorio  Bruschelli,  capo  di  divisione. 


Direzione  centrale  d'aviazione. 
Giulio  Douhet,  direttore  centrale. 

Direzione   centrale  dirigibili   kd 

stati. 

Enrico  Petrucci,  d  rettore  c;ntr<de. 


Comando  del  Corpo  di  S'.ato  Magg  ore. 

Armando  Di.iz,  <apo  di  Stat»   Ma>i<ii"rp. 
Pietro  Badoglio,  fiotto  capo  di  Sta  o  Magy. 


Consiglio  d'amministrazione  e  di  discijdina prr 
i  funzionari  cicili  deW  amministrazione  ddla 
guerra. 

11  Ministro,  presiden'e. 
Consiglio  dell'Ordine  militare  di  Savoia. 

N.  N.,  presid:nte. 
Cummissione  jìer  l'esame  delle  proposte  di  ri' 
compenso  al  valor  militare. 
Pietro  Marini,  presidente. 
Commi-sione  permanente  per  V esecnzione  delle 
leggi  p  >i  v  terani  1848-49  sulla  reintegrazione 
dei  gradi  perduti. 
N.  N.,  jìiesidente. 
Commissione  per  l'esame  dei  ricorsi  contro  le 
decisioni  dei  Consigli  di  Leva. 
Paolo  Moirone,  presidente. 

Commissione  per  il  riconoscimento  della   Cam- 
pagna dell' Aaro  Jìomano  nel  1807. 
!N.,  presidente. 


N. 


Udienze  dei  Membri  del  Parlamento: 

di  S.  E.  il  Ministro:  tutti  i  giorni  eccetto 
il  Giovedì  e  la  Domenica  dalle  11  alle  12.  Gli 
Ufficiali  Generali  e  Superiori  per  visite  di 
dovere  tutti  i  giorni  dalle  10  alle  11,  eccetto 
il  Giovedì  e  la  Domenica. 

.      di  S.  E.  il  Sottosegretario  di  -'ato:   tutti 
i  giorni  dalle  11  alle  12. 

dei   Direttori   generali:    tutti  i   giorni, 
dalle  10  e  mezzo  alle  11  e  mezzo. 


MINISTERO  PER  L'INDUSTRIA,  IL  COMMERCIO 
E  IL  LAVORO  E  PER  GLI  APPROVVIGIONAMENTI. 

{liOMA,  via  XX  Settembre). 


Dante  FERRARIS,  Ministro.  —  Bartolomeo  RUINI,  Sottosegretario  di  Stalo. 


Luigi  Muriddi,  sottosegretario  per  gli  appV'  vrigionnm''nti. 
Francesco  Giannini,  capo  di  gabinetto  di  S.  E.  il   Ministro. 
Evaristo  Siniscalchi,  segretario  particolare  di  S.  E.  il  Ministro. 
Giovanni  Girardi,  capo  di  gabinetto  di  S.  E.  il  Sottosegretario. 
go  Costantino,  segretario  particolare  di  S.  E.  il  Sottos'g  reta  rio. 


Ugo 


Ufficio  cassa. 

Natale  Saporiti,  economo  cassiere. 

Divisione  ragioneria. 

Ugo  Casaglia,  direttore  cajjo  di  ragioneria. 


Direzione  generale  del  credito,  della 
cooperazione  e  delle  assicurazioni  private. 

Vincenzo  Camanni,  di>etlore  generale. 
Oreste  Tatoni,  AUredo  Maraldi,  ispettori. 


Dnr^TONB   CRRDITO. 

Gaspare  Hodollco,  '•aro  di  dirh'mne. 

Divisione    coofkrazionb   ku    assu  ubazioni 

PRITATF.. 

K.N.,  capii  lU  diri  i>»f. 

Direzione  generale  del  lavoro 
e  della  previdenza  soc.ate. 

Giuseppe  Faloiaiii,  direttore  yeneraU. 

Divisione  ufficio  bel  lavouo. 
N.  N.,  capo  di  dici^ione. 

Divisione  previdenza  sociale. 
N.  N.,  capo  di  divisione. 

Itpet'orato  dell' industfia  e  de'  lavoro.  —  An- 
drea Calderon,  ispettore  caio. 

Ispettorato  medico  dell'  indnxtria  e  del  lavoro.  — 
GiOTanni  Loriga,  is/  ett.  rapo. 

Ispettorato  gen frale  delle  industri^  e  dell'iris'- 
ynamertto  industriale.  —  Luigi  Belloc,  ispet- 
tore genei  ale. 

Ufficio   industria,    légi-ylo zinne  e  polizia   indù- 
striale. 
—  Cai-lo  Rosada,  capo  sezione. 

Ufficio  propr  età  intellettuale.  —  Giuseppe  Giu- 
liozzi,  capo  sezione. 

Direzione  generale 
per  gli  approvvigionamenti. 

Vincei'.zo  Giuffrida,  direttore  generale. 
Uri^Kio  I.  Importazioni. 

Alberto  Gblieght,  capo  dell'ufficio. 
Urricio  II.  Trasporti  marittimi. 

N.  N.,  capo  dell'ufficio. 

Ufficio    III.    Affari  della  direzione  oe- 
nkrale. 
Luigi  Ffurnier,  capo  dell'officio. 

CFFICIO   IV.    APl'llOVVIQlONAMKNTI. 

Luigi  Paradisi,  capo  dell'  ufficio. 

Direzione  generale  per  i  consumi 
e  le  requisizioni. 

Emilio  Moraiidi,  direttore  generale. 
Ufficio  I.  Censimenti. 

Santino  Veiratl,  capo  dell' uffi'  in. 

Ufficio  II.  Distrihuzione  dei  cereali. 

Vittorio  Quercia,  cap»  di W  ufficio. 
Ufficio  III.  Fauine. 

Ij^nazio  Giordani,  capo  dell'officio. 
Uffici.)  IV.  Acquisti  k  requisizioni. 

Giusi  pne  Manca,  lapo  dell' uffico. 
Ufficio  V.  Proi>czione  dello  zucchero. 

Al/redo  Vita,  ea;^o  dell'ufficio. 
Ufficio  VI.  Carne. 

Nello  Fottlcchia,  capo  dell'ufficio. 

Direzione  generale  affari  amministrativi. 

BonavciiUira  (Jrazliii)i,  direttore  ij«,iierule. 
Ufficio  I.  Peu.sonalk. 

Felice  Ferrari,  cupo  dell'  uffi-  io. 
Ufficio  II.  Ispezioni 

Giuvauui  Casagrando,  cupo  dell'ufficio. 


1(57  - 

Ufficio  III.  Bollettino. 

Ottorino  liaiiiiondi,  capo  de'l' t/fflrin. 
Ufficio  IV.  Enti  autonomi  dei  consumi. 

Saverio  Splendore,  c«po  dell'ufficio. 
Racìioneria  (  entrale. 

Luigi  Balsamo,  dir.  capo  di  ragioneria. 

Ispettorato  generate  del  commercio  interno 
e  dell'insegnamento  commerciale. 
Emilio  Vonozian,  ispelt.  g-nerale. 
Italo  Boiardi  e  Michele  Arnaldi,  ispettori 
capi. 

Divisione  commercio  interno. 

Carlo   Falocl,  capo  di  dioision; 

Divisione  inseonamknto  com&iercialk  b 
servizi  speciali. 

Giuseppe  Marmiroli,  capo  di  divisione. 

Ufficio  centrali  metrico  e  del  sIggio 
DEI  metalli  preziosi. 

Napoleone  Keggiani,  direttore. 

Ufficio  di  politica  economica  e  del  com- 
mercio estero. 

Bernardo  Altollco,  ispettore  general». 
Divisione  politica  economica. 

N.  N.,  capo  di  divis  one. 

Divisione  commercio  estkro. 

Giovanni  Paccanonl,  capo  di  divinio'ie. 

Servizio  dell'  insegnamento  ind  istriale.  —  Mrl- 
ohiorre  Zafjarese,  iaptt.  Annerale.  —  Achille 
Tondi,  ispetior»  superiore. 

Ufficio  centrale  di  statistica. 

Alessandro  Aschieri,  i.<?prtiore  generale. 
Divisione  .statistiche  amministrativi,  de- 
mografiche E  sanitarie. 
Emilio  Valente,  capo  di  divisione. 
Divisione  statistiche   generali,   economi- 
che e  finanziarie. 
N.  N.,  cupo  di  divisione. 
Ufficio  economato  generale. 

Rodolto  Eruscagli,  capo  di  diclsioné. 

Delegazione  centrale  per  la  pesca. 

{Vin  dfì  (jriKchi,  4;;()). 

Conte  Fulco  Tosti  di  Valminuta,  delegalo 
centrale. 

Istituto  nazionale  delle  assicurazioni. 

(Via  della  Sluiiiperia). 
Alberto  Beneduce  f.  f,  direttore  generale. 
Enrico  Scodnik,  vicedirel.o' e  generale. 

C0N.S1OLIO  DI  amministrazione. 
Bonaldo  Stringher,  presilcnte. 


Commissioni  e  consigli  permanenti. 

Consiglio  superiore  del  commercio.  —  Il  Mini- 
stro, presidente. 

Consiglio  della  previdenza  e  delle  assicurazioni 
so  iati.  —  Carlo  Ferraris,  presidente. 

Consiglio  superiore  di  statistica.  —  Luigi  Hr>dio. 
presidente. 


—  1G8 

Il  Mii.is 


Consiglio  superiore  del  lari  ro. 

presidttt  e. 
Cons'f/!io  pr  l' istruzione  tumunerci  il".  —  Lui;;! 

Fontana  Russo,  prtniiUntc. 

Consiffliopei-  l' istruzione  inìu^ti  tuie.  —  Cesare 

Saldiui,  j)>-e.sidenle. 
Commissione  superiore  nutrica  e  del  saggi}  dei 

metalli  preziosi.  —  N,  N.,  presid'uti-. 

Commissione  cenlra'e  di  revisiono  dei  re.la'ìii 
sulle  privative  indusfrinli.  —   N.  N.,  jìve^id. 

Commisnioneccns  Itiva  per  la  p  sa.  —  Mario 
Ceruienati,  presidente. 


Conitnissinn».  rnvsultira  per  il  credito  agrario. 
—  N.  N.,  presidente. 

Colimi  sione  centrale  pfr  le  case  popolari.  — 
Giauforte  Suardi,  presiden  e. 

Commissione  e  Comitato  centrale  per  le  coope- 
rative di  produzione  e  lavoro.  —  Vincenzo 
Canianni,  prts'iente. 

C  >mmì8sione  permanente  per  l'economato  gene- 
rale. —  Pio  Carbonelli,  presidente. 

Commissione  per  ;  unente  per  le  Borse  naziona'i 
di  pratica  commerciale  ed  industriale.  —  il 
Ministro,  presidente. 


MINISTERO  DBI.V  INTERNO 

(ROMA,  piazze  Navona,  di  Pasquino  e  di  San  Panaleo  —  Palazzo  Braschi). 

Fr;uicesco  NITTI,  Ministro. 
Giuseppe  GRASSI,  Sottosegretario  di  Stato. 


Gabinetto.  —  (Affari  politici  e  riservati  — 
Corrispondenza  particolare  —  Corrispon- 
aenza  telegrafica  —  Relazioni  del  Ministro 
col  Parlamento  —  Nomina  dei  senatori  — 
Elezioni  politiche  —  Circoscrizioni  eletto- 
rali —  Studi  e  preparazione  di  disegni  di 
legge  e  regolamenti  —  Onorificenze  caval- 
leresche —  Funzioni  pubbliche  —  Cerimo- 
niale, ce). 
Vflìci  dipendenti  dal  Gabinetto:  LeLtura  e  rias- 
sunto sommario  dei  giornali  nazionali  ed 
esteri  —  Consulta  Araldica,  medaglie  com 
memorative  e  affari  relativi  agli  atti  di 
valore  civile  —  Segreteria  del  R.  Ordire 
Civile  di  Savoia  —  Direzione  della  Gazzetta 
Ufficiale. 

Enrico  Flores,  capo  del  gabinet:o. 

Giuseppe    Magno,    segretario  pttrtico'are 
di  S.E.  il  Ministro. 
Gabinetto  del  Sottosegretario  di  Stato. 

Giuseppe  Ajroldi,  capo  di  Gabinetto. 

Marziale  Duoas,  segretario  partirolarc 

Ufficio  stampa. 

Achille  De  Martino,  cupo  de'l' u/fii  •. 

Ispettori  generali  amministrativi. 

Giov.  Battista  Rossi,  Giuseppe  Pallicela, 
Eugenio  De  Carlo,  Amedeo  Moroni. 

Ispettore  generale  degli  Archivi  di  Stato. 

Giov.  Batt.  Rossano. 

Ispettori  generali  di  pubblica  s'curez^a. 

Adolfo  Lutrario,  Edoardo  De  Domenico, 
Simone  Dante  Chiapello,  Giulio  Cesare  Fcr- 
r.iri,  Secchi  Riccardo,  Augusto  Battio;  i. 
Emidio  Ercole  D'Alessandro,  Giovanni 
Gasti. 

Ispettori  generali  delle  carceri 
e  dei  riformatori. 

Paolo  Caiiubbio,  Iloboaino  Codelj(j,"^pa- 
minonda   Querci    Seriacoi)i,  Luigi  Solinas. 


Ispettori  di  ragioneria. 

Raffaele    Ferri,    Paolo    Donati,    Antonio 
Zanon,  Salvatore  Portelli. 

Direzione  generale  del  personale  e  uf- 
fici dipendenti. 

Luigi  Maggioni,  ff.  di  direttore  generale. 

Divisione  I*.  Personale.  —  (Personale  del 
Consiglio  di  Stato  e  delle  amministrazioni 
centrale  e  provinciale  —  Matricola  e  con- 
tabilità —  Questioni  di  nazionalità  e  cit- 
tadinanza —  Danneggiati  politici  —  Vedove 
ed  orfani  di  benemeriti  della  pairia  — 
Mille  di  Marsala  e  superstiti  di  Talamone 
—  Atlari  diversi  non  attribuiti  alle  altre 
divisioni  —  Biblioteca  del  Ministero  — 
Economato  —  Archivio  e  protocollo  gene- 
rale, ec). 

Oliviero  Savini,  capo  di  divisione. 

Biblioteca. 

Brando  Brandi,  caposezione  inciricato. 
Economato  i;  Cassa. 

Emilio  Rondini,  econo:no. 

Cesare  Romizi,  cassiere. 

Direzione  generale 
deil'amm'n'strazione  civile. 

[Comprende  le  Divisioni  Il-Ill), 

Alberto   Pironti,  prefetto,  /f.  di  direltore 
generale. 

Giuseppe  Visconti,  vicedirettore  generale. 
Divisione  II*.  Amministrazioni  dei  Comuni  e 
delle  Provincie.  —  (Tratta  anche  gli  affari 
relativi  ai  confini  dello  Stato,  alle  circo- 
scrizioni comunali  e  provinciali,  alla  liqui- 
dazione dei  danni  di  guerra,  agli  Archivi 
di  Stato). 

Leonida  Ragnisco,  capo  di  divisione. 
Divisione  IH».  Beneficenza  pubblica. 

Costantino  Cellario,  capo  di  divisione. 

Ufficio  per  il  credito  comunale  e  pro- 
vinciale K  PER  LA  municipalizzazione 
DEI   PUBBLICI   SERVIZI. 

N.  N  ,  capo  di  divisione. 


—  1G9  — 


I 


Commissario   Generale  Civilk   dklla    Vk- 

NEZIA    Gì  IMA. 

Augusto  Ciuflelli. 
CoMMissMiio  Genkbalk  Civile   del  Tukn- 

TINO. 

Luigi  Credalo. 
Direzione  generaie  di  pubblica  sicurezza. 

{Comprenda  le  Divisioni  /)'-  V), 

Vincenzo  Quaranta,  direttore  generale. 
Achille  De  Giojgio,  vict direttore gen<!ral«. 

Ueeicio  riservato  di  pubblica  sicurezza. 
Giuseppe  Siracusa,  rap  >  tifjicio. 

Divisione    IV*.    Polizia  giudiziaria  ed  ammi- 
nitttrativa. 

Giuseppe  Siragnsa,  predetto  rapo  di  divi- 
fi  io  ne. 

DlvisiONK  V*.  Permnale   di  polizia. 
N.  N.,  capo  di  divisione. 

SCCOLA   DI   POLIZIA. 
(Vicolo  delle  MaiitcUate,  7). 
Salvatore  Ottolenghi,  direttore. 

Direzione  generale  della  sanità. 

(Compre)ide  le  Divisioni     VI,    VI f,^ Vili). 
(Corso  Vitt.  Euiiinnele,  -iiiit). 

Alberto  Lutrario,  itireltore  generale. 

Alessandro  Messea,  vicedirettore  generale. 

Serafino  Kavioini,  Francesco  Inghir.erl, 
isppt/ori  ge»er/ili  medici. 

N.  N.,  ispe'ioyp  gener.  batteriologo. 

Pietro  Bij.'inelli,   i.tpeitoie  g^ner.  chimiro. 

Calogero  Fradella,  igp  ttore  del  stnizio 
celtico. 

Carlo  Bisanti,  Giuseppe  Cosce,  ispettori 
veterinari. 

Emilio  Carlinfanti,  Matteo  Spica,  iipettori 
del  servizio  farmaceutico. 

Divisione  VI».  Temica. 

Gaetano  Basile,  capo  di  divisione,. 

Divisione  VII».  Amministratica, 

Federico  Chatelain,  capo  di  divisione. 

Divisione  Vili».  Servizio  zoointrici^ 

Leoni) rdo  Colucci,  cupo  dì  divisi  nfi. 

Laboratorio  di  Micrografia  e  Batterio- 
logia. 

(Piazza  Vittorio  Kinannelf.  l:!). 
Bartolomeo  Gosio,  direttore, 

LABOKATonio  Chimico. 

EmiUiuele  Paterno  di  Sessa,  direttore  in- 

C'irica/o. 

Direzione  generale 
delie  carceri  e  dei  riformatori. 

{Comprende  le  Divisioni  JX-X). 
(Via  L.ir;;a). 

GioTanni  Bobbio,  direttore  generale. 
Giuseppe  Spano,  vic^dlre'tore  genna'e. 

Divisione   IX»,    Ftibbricnti,  lavorazioni,  man- 
tenimentoj 
Giuseppe  Boccalone,  capo  di  divisione. 


Divis'ONK  X».  Personale  d'antministrazione  « 
di  custodia  e  movimen  o  dei  detenuti  e  dei  gio- 
vani corngendi. 

Giuseppe  Ferrari  di  Caporciano,  capo  di 
divisione. 

Divisione  XI».  Sp-ise  variabili  di  competenza 
dell'  amminist razione  civile. 
Vittorio  Serra,  capo  dirti  ne. 

Divisione  XII».  Spe^e  fìss»"  in  genere. 

Giovanni  Alibrante,  cupo  di  divisione, 

Ragi  neria  cetUra'e  del  Ministero. 

Alfredo  Glovannctti,  direttore  cajio. 


S.  E.  11  Ministro  non  ha  giorni  nò  ore  fìsse 
per  ricevimenti. 

S.  E.  il  Sottosegretario  di  Stato  riceve  1 
Senatori,  1  Deputati  e  i  Preletti  tutti  i  -iornl 
meno  i  festivi  dalle  10  alle  11  '/.,.:  le  altro 
persone  nel  giorno  e  nell'ora  indicati  nelle 
risposte  alle  domande  di  udienza. 

I  Direttori  generali  e  i  Direttori  capi  di 
divisione  ricevono  in  ufficio  nelle  ore  dispo- 
nibili. 


Reale  Ordine  civile  di  Savoia. 
Consiglio  dell'Ordine. 

Attendo   allesaine   dei    titoli    ]>or  il  conferi- 
mento dell'onoritìcenza  deUOidine,  ed  al- 
l'amministrazione del  patrimonio  partico- 
lare dell'Ordine  medesimo. 
11  Ministro,  presidente. 

Consulta  araldica. 

Dà  parere  al  Governo  in  materia  di  titoli 
gentilizi,  stemmi  ed  altre  pubbliche  ono- 
rilicenze  e  pel  riconoscimento  del  diritto 
di  portare  titoli  gentilizi  per  successione  od 
in  forza  di  concessioni  od  investiture. 
11  Ministro,  presidente. 

Commissione  per  esaminare  le  proposte  di  ri- 
compense al  valor  civile. 

Il  Comandante   la  Divisione  Militare  di 
Roma,  presidente. 

11  Prefetto  della  Provincia  di  Koma,  vice- 
presidente. 

Commissione  per  l'applicazione  della  legge 
8  luglio  ]H8^,  relativa  ai  provvedimenti  per 
i  danneggiati  politici  delle  provincie  napo- 
le'ane. 

Antonio  Cefaly,  presidente. 

Commissione   per    l'applicazione     della    legge 
8  luglio  1883,  relativa  ai  provvedimenti  per 
i  dannegijiati polit iri  delle provinrie  siciliane. 
Ugo  Di  Sanf  Onofrio,  presidente. 

Commissione  consultiva  pel   risanamento  Mia 
città  di  Napoli, 
N.  N.,  presidente. 

Commlssiore  centrale  pel  crjdito  comunale  t 
provinciale, 

Pietro  tìcamuzzi,  prsidente. 


170  — 


Consiglio  superiore  di  assistenza 
e  beneficenza  pubblica. 

Alberto  Dallolio,  presidente. 

Consigiio  per  gii  archivi. 

Attende  alla  compilazione  e  ì  intei-pretazione 
delle  le?;gi  e  dei  rey;olamenti,  ordinamento 
generale  degrli  archivi  e  del  corrispondente 
servizio;  metodo  dei  lavori  di  ordinazione 
e  pubblicazione  de^li  atti;  programmi  dej^li 
esami  d'ammissione  e  promozione  degli  uf- 
fiziali:  promozione  degli  uffizialiper  merito. 
N.  N.,  presidente. 


Consiglio  superiore  di  sanità. 


Porta  la  sua  attenzione  sui  fatti  risguar- 
danti  l'igiene  e  la  sanità  pubblica  del  Re- 
gno, dei  quali  sia  informato  dal  Ministero 
dell'Interno;  propone  1  provvedimenti,  le 
inchieste  e  le  ricerche  scientitìche  che  giu- 
dichi convenienti  ai  tini  dell'amministra- 
zione sanitaria;  dà  parere  sullo  questioni 
che  gli  sono  deferite  dal  Ministro  dell'  in- 
terno. 

Camillo  Golgi,  preaiden'e. 


MINISTERO  DBI.LA  ISTRUZIONE  PUBBLICA 

(ROMA,  piazza  della  Minerva). 

Alfredo  BACCELLI,  Ministro.  —  Guido  CELLI,  Sottosegretario  di  Stato. 
N.  N.,  Soìtusegretario  di  Stato  per  le  Belle  Aiti. 


Luigi  Parpagliolo,  rapi  di  gabinetto  di  S.  E.  il  Miiilsro. 
Gustavo  Venditti,  segretario  particohtre  ili  S.  E.  il  Minis.'ro. 
Pietro  Faudella,  rapo  di  gahinetto  di  S.  E.  il  Sottosegretario. 
Luigi  La  Pegna,  segretario  di  S.  E.  il  Sot  os^gret.irio. 


Ispettorato  amministrativo. 

Giovanni  Battista  Cao,  i-pettor".  generale. 

Mario  Martini,  Alberto  Salvagnini,  Al- 
berto Parisotti,  Ermete  Rossi,  Aronne  Tor- 
re, Giovanni  Luccio,  Ettore  Marani,  Al- 
berto Avena,  ispettori. 

Segretariato  Generale. 

Ermete  Rossi,  ispettore  capo. 

Divisione  I».  —  Personale  del  Ministero. 
Roberto  Cao  Pinna,  cupo  di  divis. 

Divisione  II».  —  Amoiinistrazione. 

Omero  Ranelletti,  /f.  di  capo  di  divisione. 

Ufficio  della  Legislazione  comparata. 
Emilio  Miiller,  capo  sezione. 

Economato  e  Cassa. 

Decio  Germozzi,  capo  sezione. 

Direzione  generale 
per  la  Istruzione  superiore. 

Giovanni  Filippi,  direttore  generale. 

Divisione  I*.   —    Università  e  i.stilHti  d'islru- 
zione  superiore  —  Fersonale. 

Vincenzo  De  Nobili,  capo  di  divisione. 

Divisione  II».  —  Moteria'e  —  Studenti. 
Giuseppe Biraghi,  ispettore  supeiiore. 

Divisione  IIK  —   Biblioteche,  istituii  e  cor^n 
scientifici  e  letterari. 

Ugo  Frascarelli,  capo  di  divisione. 

Direzione  generale 
per  la  Istruzione  media  e  normale. 

Manfredo  Tovaicra,  direttore  generate. 
Averardo  Casaglia,  ispettore  generale. 
Ispettori  centrali  delle  scuo'e  medie. 

Giovali  Vincenzo  Belsani,  Vittore  Ale- 
manni, Francesco  Piola,  Guglielmo  Pado- 


van,  Gaetano  Cogo,  Riccardo  Truffi,  Ciro 
Trabalza,  Alfredo  Perna.  Salomone  Piazza. 
Carlo  Vincenti,  Ettore  Patini. 

Divisione  I».  —  Scuole  medie  e  normali. 
Lorenzo  Roc.  a,  capo  di  divisione. 

Divisione  II».  —  Affari  generali  e  contenzioso 
scolastico. 

Laj  Guido,     capo  di  divisione. 

Divisione  III».  —  Scuole  classiche  e  convitti 
nazionali. 

Raffaele  Grazioli,  capo  di  divisione. 

Divisione  IV».  —  Pers  naie  degli  istilliti  tecnici 
e  nautici  e  delle  scuole  tecniche. 

Giacomo  Crivelli,  capo  di  divisione. 

Divisione  V».  —  Istruzione  magi-strale.  —Edu- 
cazione fisica.  —  Istiluti  di  tducazione  fem- 
minile. 

Giovanni  Belloro,   capo   di  d  visione. 

Divisione  VI,  —  Istruzione  media  pareggiata 
e  privata. 

Ettore  Petitbon,  capo  di  divisione. 


Direzione  generale 
per  l'Istruzione  primaria  e  popolare. 

(Lungo  Tevere  Sanzio,  N.  15). 

Antenore  Cancellieri,   direttore  generale. 

Ispettor  i  cent  lali  per  l'i-^tr  UT.  primaria  popolar  e. 
Giovanni  Di  Giusto,  Gabriele  De  Robbio, 
Luigi  Friso,  Pietro  Faudella,   Ettore   Gra- 
ziani,  Enrico  Muzi,  Alessandro  Bottaro,  Al- 
fredo Saraz,  Giovanni  Di  Tommaso. 

Ufficio  degli  affari  generali. 
Gustavo  Nardi,  capo  dell'ufficio. 

Divisione  I».  —  Personale. 

Mario  Margaritori,  capo  di  divisione. 


-  ITI  — 


PiVTsi<  NE  II».  —  Istruitone  e' ime ntm-e  e  pop  ,- 
larr. 

Fiancesco  Veniali,  capo  di  divisi' nf. 
DlvisiONK  III».  —  A^Hi  d'ififaiizia,  aff,n  i  no  i. 

(ìnidu  Podestà,  C'f;'o(f/  dìiinioiif. 
DivisioNK  IV».—  honla.iimi  xciil,i»'iihe. 

(i  invali  ni  Kossi.  c-ipo  di  di  risiane 
DivisON.-:  V».  -  Coniahilità. 

Fiauoesco  Tibtoni,  capo  di  iHvIsione. 

Direzione  generale 
delie  Antichità  e  belle  arti. 


(l'i:. 


(riiln:zo  delle  Assictifiuioni  genrra'i). 

Corrado  Ricci,  direttore  generale. 
DivisioNK  I».   —    Mo'inuenU,  inusei.  it-arì. 

lliccardo  Artoni,  rapo  di  divì-^ione. 
Divisione  II».  —  i'trsn.iale  dei  moium'iili,  mii' 
sei,  fialltrie. 

Ottavio  Marini,  cupo  di  dicisione. 
Ufficio  di  contabilità. 

Giovanni  lil•(ie^5ClM,  itp'itore. 

Ragioneria  Centrale. 

Vittorio  CaUvlliuii,  dire-'ore  rap'>   di  ra- 

gio'-eiia. 
riparto  I.  -    Silvio  Hiiule.  cafo  di  diris'oue. 
lìirorlo    TI.    --    Colombo  Crivellari,  cafO  di 

d  visione. 

Consiglio  superiore 
della  Pubblica  Istruzione. 

11  Ministro,  presidente. 
Luigi  Credaro,  virepre.sid. 

Comniis.sione  permana nte 
pfr  le  arti  musicale  e  drunnn  dira. 
11  Ministro,  presidente. 

Sezione  per  l'arte  nmsirnle. 
Bossi  Enrico,  presidente  dtl/a  sezione. 


Sfzione  per  l'arte  dram'natirn. 
Knrico  di   San   Martino  Valperga,  predi' 
il*  n  e  della  sezione. 


Consiglio  superiore 
per  le  antichità  e  belle  arti. 

11  Ministro,  preside/ite. 
Sezione  I.   —   (Anti.hi  à). 

Luigi  Pigorini,  presidente. 

Sezione  IL  —  (Arie-  mediievale  e  minlema). 
Manfredo  Manfredi,  prrsidf.nte. 

Sezione  III.  —  {Arte  ront- mporaneu). 
Arnaldo  Zocohi,  presidente. 


la  Stor:a  del  lìisor- 


Comitato    Nazionale  pet 
yimenio. 

Paolo  Boselli,  pres'dtn'e. 

Commissione  centrale  per  la  di/fusione  dell' ialrti- 
zione    elementare    nel    meszojiorno    e    tirile 
isole. 
Leonardo  Bianchi,  presidente. 

Giunta  consultiva  per  le  bib'ioterhe,  presieduta 
dal  Direttore  Generale  dell' Istruzione  su- 
periore. 

è.  E.  il  Ministro  riceve  i  Senatori  e  i  De- 
putati tutti  i  giorni  dalle  11  alle  l'i  eccetto 
il  Giovedì  e  la  Domenica.  Coloro  clic  hanno 
chiesto  e  ottenuto  udienza,  nel  giorno  e  nel- 
l'ora indicati  nella  lettera  d'invito,  lliceve  i 
Proli  ssori  di  Università  ed  i  Capi  d' Istituti 
dipendenti  dal  Ministero  11  Lunedi,  Mercoledì 
e  Sabato  dalle  10  alle  11. 


S.  E.  il  Sottosegretario  di  Stato  riceve  1 
Senatori  e  i  Deputati  tutti  i  giorni  nelle  ore 
d'ufficio,  i  Professori  d'Università  ed  i  Capi 
d'I^stitnti  dalle  11  alle  1*2. 

I  Capi  servizio  ricevono  i  Senatori  e  i 
Deputati  tutti  i  giorni  durante  lorario  d' uf- 
ficio. 


MINISTERO  DEI  LAVORI  PUBBLICI 

(liOMA,  via  della  Mercede). 

Edoardo  PANTANO,  Ministro.   -  Anselmo  CIAPPI,  Soltose-j  reta  rio  di  Stato. 


Alessandro  (iuglielniinetti,  capo  di  <j<ihinetto  del  Ministro. 
Salvatore  Pantano,  segretario  parli<olare  del  Ministro. 
Luigi  Malpelli,  rapo  di  gabinetto  del  So'Jos-greturio  di  Stato. 
Virginio  Bertnccioii,  segretari)  pnr'ìcolure. 


Segretariato  generale. 

Carlo  Mar/.cH'»,  d  rettore  'funerale. 

Divisione  I».  —  (Aflari  generali  —  Personale 
del  Ministero,  dei  Circoli  ferroviaii  di 
ispeziono  e  del  Genio  Civile). 

Filippo  Allcmanil,  rapi  di  divis'im». 

Di'^iMONE  11».  —  fyuestionl  di  massinia  e 
-Midi  di  lexislaaione  —  Edilità  —  «»peie  di 
Kouia,   Napoli  e  Torino.    —    Coutratti   — 


Servizi   di   economato   e    c.i-v^. 
teca). 

Ezio  Affini,  e"po  di  dirisi>  ne. 


Dit)lio- 


'ettore  rapo  di  ra- 


lÌAOlONKniA   CKXTUALK. 

AlcNsaudro  Tabasso,  tfi 
gioneria. 


StRVr/lO  ni   CONTABILITA   (tKNF.RAl.K. 

Alebsandro  Sci-e-i  e  Filippo  Vanni 
sezione.  ^ 


-  1 

Servizio  di  contabilità  pakticolare. 
Keparto  I.   -  N.  N.,    ispettore  cenrale  di  ra- 
gioneria. 

Reparto  li.  -  Giuseppe  Oreste  Leoni,  i«pel- 
tore  centrale  di  ragioturia. 

Direzione  generale  di  ponti  e  strade. 

Michele  Carlo  Isacco,  direttore  generale. 
Carlo  Cheirasco,  vicedirettore  generale. 
Divisione  IH».  -  (Costruzione  delle  strade 
nazionali  e   provinciali    -    Olassilicazione, 
miglioramento   e  polizia   delle   strade  na- 
zionali —  Trazzere    demaniali  -   Classiti- 
cazione  consorzi  e  polizia  delle  strade  pro- 
vinciali). ^ 
Enrico  Gasperoni,  capo  di  divisione. 
Divisione  IV».  —  Manutenzione  delle  strade 

nazionali  —  Cantonieri  —  Cassa  di  M.  S. 
Francesco   De    Rossi,  capo  di  divisione. 
Divisione  Va.  -  (Strade  ed  opere  comunali- 
esecuzione   e   polizia  —  Sussidi  -  Strade 
vicinali). 

Carlo    Cheir;isco,  predetto,  ff.  di  capo  di 
atvisione. 

Direzione  generale  delle  opere  idrauliche. 

Francesco  Ettore  De  Gregorio,  direttore 
generale. 

Divisione  VI».  -  (Opere  idrauliche  di  I»  e  II* 
categoria  —  Tevere), 
i-uigi  Eicci,  capo  di  divisione. 
Divisione  Vlla.  _   (Navigazione  interna.  -     Divisione  XVL        ^Aft-.  • 

Personale   idraulico   subalterno  -  Poi  7i-.  V,3r^«        ti  ~,  ^^^P"  generali), 

idraulica  -  Concessioni  -    ClassiiicaÌ1        ./o.r"  ^'''''   ''""^^°«'  ^^^  ^^  '''-- 
-  Contributi  -  Consorzi    e  perimetri  - 
Sussidi  —  Idrografia  fluviale). 
Francesco  Ettore  De  Gregorio,  predetto. 

Divisione  VIlIa._(Derivazioni  -  Acquedotto 
Pugliese  -  Opere  idrauliche  di  IH»    e  IV» 
categoria  -  Consorzi  -  Bacini   montaci). 
Carlo  Petrocchi,  capo  di  divisione. 


72  — 

^\neÌ?r  ^'''-  -  ^^""'itenzione,  migliora- 
mento   escavazione   dei    porti    -    Costn!- 
^lone  dei  fari  e  fanali  -Polizia).  ^°'^'": 
Francesco  Potenza.  ' 

Direzione  generale  dei  servizi  speciali. 

Alessandro  Guglielminetti,  dirett.generale 

bassa  di  Pozznolit  ^^''   ^""^   ^""^ 

Virginio  Camponeschi,  capo  di  divisione 
Divisione  XV»    —  (P,T.,,r„i- 

-j;egioni-coi;^n:tsi;,,^^^-^ 

i^inesto  Capellina,  capo  di  divisione. 

rfnii*  ♦        .    ^^*^'°  speciale 

delle  ferrovie  e  tramvie  e  degli  automobili 

Armando  Suarez,  clùettore  generale. 

J\.  N.  Vicedirettore  generale. 

Ispezioni  tecniche,  incahichi  speciait 

Augusto   De    Prelto  -  Giulio   sl;«; 

Baldassarre  Oo,boni,  ispeU^^l^^^  " 

^^Oni^roGeraidi- Umberto  CioiiiiX,, 


Direzione  generale  delle  bonifiche. 

Adolfo  Ramasso,  direttore  generale. 

^^oìTl^J^^'  ~  Q"«««oni  di  massima  - 
nTlfl  :.  Consorzi  -  Concessioni  - 
Opeie  di  Sardegna,  del  Vesuvio  e  dell'A<-ro 
Romano  '  ■^o'-^ 

Ugo  Mastelloni,  c^n  o  di  divisione. 

^TT.'!^?'''-  ~  (Bonifiche  delle  tabelle  1»  e 
.i»  della  ]eg;>e  22  marzo  l'JuO  n.»  19ó  _  p^,. 
sonale  -  Polizia). 

Pier  Luigi  Sena,  capo  di  divisione. 

Direzione  generale  delle  opere  marittime. 

Domenico  Abbati,  direttore  gene,  alt. 

N.  N.  vicedirettore  generale. 
Divisione  XI».  -  (Aflari  generali  ~  Costru- 
zione e  sistemazione  dei  porti  -  Classifi- 
ficazioni  -  Consorzi  -  Concorsi  e  sussidi 
-  Liquidazioni  di  contributi  -  Difesa  di 
spiagge). 

N.  N.  capo  eli  dio'sione. 


DIVISIONE  Xyil».  _  (Concessione  di  pubblici 

servizi  automobilistici,  tranviari  e   di   ni 

vigazione  interna).  ^   "'^ 

Nicola  De  Gregorio  capo  di  dinSion^ 

""'rolTet"    ''^'''^-    ~    •^«"--'-"    ^'    ^cr- 

N.  N.,  capo  di  dicisione. 
Divisione  XlX^.  _  (Costruzioni  di  ferrovie  a 
cura  diretta  dello  Stato).  ^eriovlea 

Luigi  Bernascone,  is^jeUore  capo. 

""Tz^r  '^'^*'  ~  ("^'^^"""^^  tecnica  sull-eser- 

Carlo  Luigioni,  ispettore  cupo. 
Divisione  XXI^  -  (Liquidazione  di  sovven- 
zioni  e  sussidi  -  Contributi  nelle  spesISi 
sorveglianza  governativa).  ^ 

N.  N.,  ispettore. 

Consiglio  superiore  dei  Lavori  Pubblici. 

Nico'a  Coletta,  presidente. 
^"Stir  ^*'  ~  ^^^''''"^**  ordinaria  e  fabbri- 
Alberto  Rocco,  presidente. 

Ignazio  Inglese,  presidente. 

^^''TnJ}%~  ^^^'^^^   ^"^■'■^*^  ^  tramvie^ 
Alberto  lorn,  presidente. 


-  173  - 

S.  E.  Il  Ministro  riceve  i  Senatori  e  i  De-  R.  E.  il  Sottosegretario  di  Stato  riceve  l  Se- 

putati  tutti  i  giorni,  triimie  il  jfioved'i  e  la  d(»-  naturi   e    i   Deputati    tiitli   i    giorni   e:solusl  1 

meiiica,  dalle  11    alle  11.  Tutte  le  altre  per-  (estivi  dalle  Halle  12.  Tutte  le  altre  persone 

soiie  saranno  ricevute  nel  giorni  di  martedì  saianno  ricevute  nei  giorjii   di  luuedi  e  (fio* 

e  venerdì  dalle  10  alle  10'....  ^ed^  dalle  10  alle  11. 


MINISTERO  DELLA  MARINA 

[BOMA,  piazzetta  di  S.i ut' Antonino  ile' Portugheat). 


Giovanni  SECCHI,  Ministro.  —  Maroello  SOLERI,  Sottoset/retario  di  Stalo. 


Arturo  Reslo,  s'gretavio  g'neruìe. 

Ernesto  Burzagll,  rapo  lìi  gihinetto  di  S.  E.  il  Ministro. 

N.  N.,  aiu'ante  di  bandiera. 

N.  N.,  aeffretnrio  particolare  di  S,  E.  il  Minist  o. 

Emilio  Mendic  ni,  rapo  di  gab'ti'tto  del  S.t/oaettrelario  di  Stato. 

Guglielmo  Gazzera,  segi-etarin  parti  olar«  del  Sot  aei/retariu. 


Ufficio  delle  leggi  e  dei  decreti.  Divis.  mohilitazione,  avanzamento,   rafferme  e 

disn  plinti. 

Fortunato  Cuoehlni,  pred'tto. 


Nereo  Bozzi,  rapi)  d'nffii  io. 


Uffici  della  marina  militare.  Diriaiove  mov  menti  e  Mr„„/e. 

,     ,      ^     .  Kattaele  Fiorese,  capo  di  diviaione. 

S'rriz  o  d^i  l-eraonali  civli  e  dec/h  tiffari  ;;ene-  ..... 

^^i;  Divisione    reejulament),    matrirola,   aasegni   e 

Rie  ardo  Marcelli,  direttore  rapo  di  divi'  '"^''''ì^',  *"*'I* 

aione  n,ari-at„.  ^"^^^^^  Vescovini,  capo  di  dinsione. 

Diviaiote  affari  g  nevai i. 

Antonio  Edoaido  Franca,  direttore  capo  Direzione  generale  delle  costruzioni  navali. 

rti  dinsiiue.  Agostino  Carpi,  direttore  generale. 

Uffldo  di  eronoiu  Ilo  e  raa.ia.  Giuseppe  Rota,  viredi rettore  i/enerale. 

Aitostino  Meneghini,  rapo  d' uflìri».  r,-   •  ■                  ,       .          ,  ,          .  ,. 

*                        e               /            -'  Divisione  tnanufemione  del  naviglio  e  se  vi. io 

RaoioNERIa  Cextralk.  —  Adolfo  Ramadoro.  generale. 

IHvisione  ragioneria.  Domenico  Traverso,  capo  di  diviaione. 

Adolfo  Ramadoro    predetto,    rapì  di  di-  Jìirisione  nuove  costruzioni, 

visione.  Gioacchino  liusso,  capo  di  divisione. 

Divi-ione  re'iaione  dei  conti.  Uffici t  ainm'nixtialivo. 

Pietro  Acquaronl,  cupo  di  divisione.  Maiio  Comandù,  capo  d' nfflrio. 
l'ffl'  io  speriate  per  la  liqu'dazione  dei  a.n'i  di 

nari  requisite  e.  nde^giate.  Direzione  generale  di  artiglieria  e  armamenti. 

N.  N.,  direttore  generale  cipo  dell'ufficio. 

.    .  Ernesto  Slmion,  dirett.  generale. 

Jtivisla  Marittima.                       .      ^,     ,.     „  Vittorio   Pullino,  r.V«./òrt/ore  e,«i<.;Y,/«. 

Francesco  Roberto  Mazzinghi,  direttore.  y          •  • 

Divisione  artiglieria  e  armamenti. 

Uff  no  storico                               ^  „.    ^  •  Vittorio  Farina,  mi»o  rf.  (i/W.v/Ww. 

(Jiovanni  Roncagli,  capo  dell  nffìr  o.  ^ 

Divisione  Torpedini,  EletirirUà. 

n.      1      _ 1^  j ■•  ..ta^i   i:  Marco  Vlanl,  capo  di  diviaione. 

Direzione  generale  degli  ufficiali  ^ 

e  del  servizio  militare  e  scientifico.  Ufficio  amministrativo. 

,     ,   ,     .              1      j      „                    ,  Umberto  Cariotti,  capo  d'ufflrio. 

Luigi     Arcangeli,  direttore  iii-n>'rale.  •^            h        • 

Divisione  ufficiali  e  servizio  militare.  Direzione  generale  dei  servizi  amministrativi. 

Ei.rlco  Princivalle,  capi  dì  diviMione. 

Divisione,  n 'Piglio  e  servizio  Mri>.ntifico.  IJmberto  Vigolo.  direttore  genera'e. 

Curzio  Maccaronl,  rapo  di  divisione.  ^-  ^-  '''  •*"•«"'"•«'"«'•«  U^ner. 

Ufflrio  amministrativi.  '^'"'^Z  liquidazioni  e  pagamenti. 

Vincenzo  Mosearella,  capo  d'ufficio.  ^'  ^  '  «"«P"  <*'  ^'P'»""". 

lHvisione  contralti. 

Direzione  generale  del  Corpo  RR.  Equipaggi.  Achille  Barheris,  capo  di  diviaione. 

(I'i;t7.7.a  (ola  .li  Rienzo).  Ispettorato    generale    d'Ar.ig'ieria    ed    arma- 

Fortun.ito   De    Grossi,  direttore  generale.  menti.       (Piazza  ««ila  di  Kienz»»», 

FortunatoCucchinl.riV<*t/i/«  «wreytf^e-u/*-.  Ella  Plnelìl,  ispxttore  gen-ra't. 


174 


Ispettorato  p«r  l'esercizio  delle  macchine. 

Qiovauiìi  De  Merich,  cupo  dell' ispettorato. 
N.  N.,  sut.'o  capo  dell'  i-ipeltorato. 

I»  Reparto.  —  Vittorio  Galvani,  capo  del  re- 
parto. 

Il»  Reparto.  —    Renato  Leonelli,  <apo  d^l 
rt  porto. 

Ufficio  animili is/ra/ivo. 
N.  N.,  capo  dell'ufficio. 
Jsp'tt I-rato  di  .«ctnità. 

Filippo  Rho,  cupo  di-ir  ispettorato. 
G.  B.  Petella,  8utto  capo. 

Io  Reparto.  —  N.  N.,  capo  del  reparto. 

II»  Reparto.  —  Angelo  Sappa,  capo  dtl  re- 
parto. 

Ufficio  aminiiìi'.tr'it'ro. 
Giovanni  Ca.  minuti,  capo  d' tifficio. 

Ispettorato  dicornniisfiariato  viilitrtre  mnritliiì.o. 
Giulio  Galante,  c.ipo  dell'ispettorato. 

Beprtrto  sussistenze. 

Carlo  Gerbino,  capo  del  reparto. 
Separto  vestiario. 

Arturo  Silvagni,  capo  del  reparto. 
Eoparto  amiiiini-sti  ritiro. 

Filippo  Martinengo,  capo  del  reparto. 

I-pfttorato  del  genio  m'ditare. 

Pietro  Comotti,  capo  d'ufficio. 

Eeparto  tecnico. 

Carlo  Barberls,  capo  del  i  eparto. 

Reparto  amministrativo. 

Giovanni  Mossini,  cupo  del  reparto. 

Ispettorato  dei  fari  e  del  segnalai)  ento  mai  it- 
tiolo. 

Arturo  Costantino,  ca^o  dtlV  ispettorato. 
Separto  tecnico. 

Aristide  Luria,  cai  o  ^^^  reparto. 

lìf parto  amiì.inistrativo. 

Alfredo  Curcio,  cipo  del  reparto. 

Ispettorato  delle  Capitanerie  di  porto. 

Francesco  Mazzi nghi.  cupo  dell'ispettorato. 

Eepurto  ternico. 

Pirro  Santini,  capo  del  reparto. 

Reparto  amniinisti  atiro, 

Arturo  Consiglio,  cupo  del  riparto. 


Servizio  dei  personali  civili   e  deijli  affa/i  gt' 
nei  ali. 

Riccardo  Marcelli,  direttore. 
Div'sionf  jifrsonuli  cirili. 

Rircaido  Marct'lli,  predetto,    cuiio  di  di- 
r/.v  one. 
Div'.siime  affari  geiierulì. 

N.  N.   capo  di  divisione. 
Vìllio'^ca  ip.nini^e. 

Michele  Vocino,  incaricato. 


Ufficio  di  Stato  Maggiore. 

Paolo  Tliaon  Di  Revel,  cupo  di  >'ta*o  M.trr- 
giore. 

Diego  Simonotli,  scito  cupio  di  Sta  o  Mag- 
giore. 

Consiglio  d' amministrazione  e  dì  disciplina  per 
i  funziona'  i  civili  dell'  amministrazione  mu- 
ritthnn. 

Il  Ministro,  presidente. 
Comitato  deg'i  Ammiragli. 

S.  A.  R.  Tommaso  di  Savoia,  pnsidenfe. 
Consiglio  siiperior''  di  Marina. 

Ernesto  Presbitero,  presidente. 
Comitato  per  l'esame  dei  progetti  di  nari. 

Edgardo  Ferrati,  presidente. 
Commissione  permanente  per  l'illuminazione  e 
il  segnalamento  delle  co^te. 

Gaetano  Chiei  chia,  presidente. 
Comitato  talassografico  italiano. 

lì  Ministro,  /^res/tZ^w^e. 
Istituto  radiotelegrafico  militare. 

Giulio  Bertolini,  presidente. 
Commissione  dei  ricorsi  per  la  leva    di   mare, 

N.  N.,  presidente. 


S.  E.  il  Ministro  riceve  i  Senatori  e  i  De- 
putati tutti  i  giorni  eccetto  il  Giovedì  e  la 
Domenica  dalle  11  alle  12. 

-  S.  E.  il  Sottosegretario  di  Stato  riceve  i 
Senatori  e  i  Deputati  tutti  i  giorni  dalle  11 
alle  12. 

I  Direttori  Generali  ricevono  i  Senatori 
e  i  Deputati  tutti  i  giorni  dalle  10  e  mezzo 
alle  11  e  mezzo. 


SEDUTI  CHARLES  CHAKTEAUD 


Esigasi  il  flacone  rotondo  con  involucro  giallo 
e  l'indirizzo  :  54.  Rue  dea  Francs-Bourgeols,  PARIS. 


lASSATITO,  PDRGATIYO 
DEPORATiyO 

STITICHEZZA 

CONGESTIONE 

EMICRANIA 

BILE 


r 


•^  175  - 
MINISTERO  DELLE  POSTE  E  DEI  TELEGRAFI 

(SOMA,  via  del  Seminario), 


Pietro  CniMIENTI,  Miwsho.  —   Pasquale  MASCIAXTOSIO.  SoUoaegr.tario  di  S.ato. 

Camillo  Cantarano,  cupo  di  gahinetl»  di  S.  K.  il   Ministro. 
N.  N..  rapo  dì  gibinelto  di  S.  K.  il  Sottosegretario  di  Staio. 
Francesco  La  Camera,  s>></iftari'>  ptirtirolare  di  S.  K.  il  Minislro. 
N.  N.,  negre'ario  partiro'are  di  S.  K.   il  S •(  Of^^retario. 


BlBMOTKCA. 

Emilio  Diona,  ì>lb  i.>;e  ario. 

Direzione  generale  dei  segretariato. 
Giuseppe   Ci  reborio,  direi tore  ijenfruìe. 

SKarETARIAlO. 

Vito  Saracis  a.  e  ipo  del  ftegret>niiito. 

Divisione  I».  —  (Carriera  e  disclplii'aì. 
Luigi  Venezia,  capo  di  divii>n'. 

Divisione   11»,    —    (Movimento    ed    appli»-: 
zione). 

N.  N.,  capo  didiiis  one. 


Divisione  ITI».  —  fPerson:ile  subnUeino). 
Giovanni  Tavolacciiii,  prt  detto. 

Divisione  IV».  —  (Ricevitori  ed  agenti  rurali». 

Giovanni  Tavo'aci-ini,   predetto. 
DivisioNK  V».  —  (Locali  —  Mobili   -    Spese 
li'  ufficio  —  Economato). 

Ercole  Silva,  capo  di  divisione. 
Divisione  VI».  —  (Servizio  d  ispezione). 

N.  N. 

Direzione  generale  delie  poste. 

Eugenio  Dolniatl,  dirctt- r-t  generale. 

Divisione  1».  —  (Corrispondenze  e  commis- 
sioni). 

Giovanni  Della  Croce,  capo  di  divisione. 
Di^nsioNE  II».  —  (Pacchi). 

Ettore    Fontanabona,  ff.  di  capo  di  dici- 

tioitf. 

Divisio.sk  iti».   —  (Movimento  postale). 
Giuseppe  Venturi,  capo  di  divisione. 

Divisione  IV». —  (Trasporti  postali  sulle  fer- 
rovie, sulle  acque  e  sulle  vie  ordinarie;. 
Vittorio  Galliano,  cajo  di  d  visione. 


Direzione  generale  dei  telegrafi. 

(l'iazza  San  Tx-rnanlo,  10  i). 
Ga-pire  Diiran,  direttore  genei  alf. 
Divi><inNE    I».    —    iSm-vìzIo    dei    telecramrai 
ed  esercizio  amministrativo  dejjli  Ufficlii. 
Filippo  di  l'errante,  capo  di  division". 
Divisione  II».  —  (Impianto  ed  esercizio  tec- 
nuo  degli  l  ffici    -  Kadiotele;.'rafla). 
lie^io  Bordoni,  cupo  di  divisione. 

Divisione  III».  —  (Costruzioni  telegrafiche  e 
telefoniche). 

Oreste  ZuocoUni,  cap^  di  dùiaione. 


Direzione  generale  dei  vaglia  e  risparmi. 
(Piazza  Dante). 

Em.Tnuele  Franco,  ff.  direttore  ginéraìe. 
Ufficio  speciale  d'ispezione. 

Pietro  Stettiner,  ispettore  superiore. 
Divisione  I».  —  (Servizio  amministrativo  del 
vaglia  interni  —  Titoli  di  credito  -  lliscos- 
sioni). 

Cesare  Conti,  cupo  di  dirisione. 
Divis,  II».  —  (Contabilità  dei  vaglia  Interni). 

Arturo  Augusti,  cipo  di  divisione. 
Divisione  III».  —  (Servizio  del  vaglia  inter- 
nazionali l. 
Guglielmo  De  Carso,  cap'>  di  dirisione. 
Divisione    IV».  —    (Casse    di    risparmio.   — 
Servizio  amministrativo  —  Economato). 
Alessandro  Delle  Pere,  capo  di  divisione. 

Divisione  V».  —  (Casse  di  risparmio  —  Ser- 
vizio contabile). 

Gaet.ino  Bonolis,  capo  di  divixion*. 


Ragioneria  centrale. 

(Via  in  Lucina,  17). 

Romeo  Pavesi,  capo  ragioniere. 

Istituto  superiore 

POSTALK   telegrafico   E  TELEFONICO. 

(Viale  del  «e,  131). 
Giovanni  Di  Pirro,  direttore. 
Girolamo  Palazzolo,  vice  direttore. 

DlREZIONK   GENERALE   DEI   TELEFONI. 

Luigi  Salerno,  direttore  generale  rejjente. 
Divisione  I».  —  (Personale). 

Pietro  Clpollaro,  capo  di  divisione. 
Divisione  II».  —  (Servizio  tecnico). 

Gaetano  Marchesi,  capo  di  dirisione. 
Divisione  III.  —  (Servizio   amministrativo). 

Antonio  Frajese,  capo  di  dirisione. 
Ragioneria. 

Ruggero  Toffaloni,  capo  ragioniere. 

R.  E.  Il  Ministro  riceve  1  Senatori  e  1  De- 
putati, tutti  1  giorni,  meno  11  giovedì  e  la 
domenica,  dalle  ore  11  alle  l'i,  i  privati  che 
hanno  chiesto  e  ottenuto  udienza,  nel  giorno 
e  nell'ora  indicati  nella  lettera  d'invito. 

S.  E.  il  Sottosegretario  di  Stato  riceve 
1  Senatori  e  l  Deputati  tutti  i  giorni  meno- 
la  domenica  dalle  11  alle  l'i. 

I  signori  Ispettori  «renerali  e  Centrali  ed 
1  signori  Capi  di  divisione  ricevono  tutti  t 
giorni  nelle  ore  d'utUciu. 


-  ìli]  - 

MINISTERO  DELLE  TERRE  LIBERATE  DAL  NEMICO 

(  Via  XX  Settembre,  58). 


Cesare  NAVA,  Minhtro.  —  Ernesto  PIETRIBONI,  Sotloneyre  urto. 


Antonio  Crispo,  rapo  di  gabinetto  di  S.  E.  il  Minis.'ro. 

Cesare  Sigismondi,  segretario  parfirolare  di  S!.  E.  il  Ministro, 

Antonio  Zaiion,  iopo  di  gabinetto  dfl  Sottoaegreturio. 

Servizio  d'Ispezione.  Divisione  IV». 

Arcangelo     Cirmeni,     Antonio     Sgadavi,  N.  N.,  capo  di  divisione. 
Emilio  Se  verini,  ispettori. 

Divisione  V*. 

Personale  e  affari  generali.  Tullio  Folli,  capo  di  dicisione. 

Eugenio  Cnvallari,  capo  dì  divisione, 

^  Divisione  VI». 

Direzione    generale   dei   servizi  ammini-  n.  N.,  capo  di  dinsiove. 

STRATIVI.  ^ 

Aurelio  Sbrocca,  dire'tove  generale.  Dirkzione  generale  peb  i  risarcimenti  dei 

Divisione  I»  danni  di  guerra. 

Pasquale  Bonelll,  capo  di  divisione.  *^'"«^^°  ^^*«'"'  direttore  generale. 

Divisione  II».  Divisione  VII». 

Narciso  Ferragù,  capo  di  dicisiove.  ^    ^'  «'2"'  ^''  cìnuswne. 

Divistone  III».  Divistole  Vili». 

Giovanni  Saladino,  capo  di  divisione.  N-  N.,  capo  di  divisione. 

Direzione  generale  dei  servizi  tecnici  e  Ragioneria. 

speciali.  Giuseppe   Vanninetti,   direttore    capo    di 

Antonio  Crispo,  direttore  generale.  ragioheriu  incaricato. 


MINISTERO  DEL  TESORO 

{BOMA,  via  XX  Settembre  e  via  Cernala,  palazzo  del  Ministero  delle  Finanze). 
Carlo  SCHANZER,  Ministro.  —  Bortolo  BELOTTI,  Sottosegretario  di  Stato. 

Gabinetto  del  Min'stro  Divisione  V».  —  (Pensioni  ordinarie  e  straor 

e  del  Sottosegretario  di  Stato.  dinarie  civili  e  militiirii. 

^                       ,                          ,  .            T  ^   ^  Olimpio  Zincone,  capo  di  divisone. 
Giovanni  Cigliana,  cnj)o  gabinetto  di  S.  E. 

'"'  SenSildo  Carlo  s^-gretario  partic.iare  direzione  generale  del  tesoro. 

di  S.  E.  il  Ministro.  Carlo  Conti  Rossini,  direttore  generale. 

Oglialoro    Armando,   capo    gabinetto   del  Felice  Crespo,  ispettore  generale. 

Sottosegretario  di  Stalo.  Divisione  I».  —  (Portafoglio). 

Maspes  Basilio,  segretario  particolare  del  Cirillo  Nicola,  rapo  di  divisione. 

Sottosegretario.  Divisione  II».  -  (Buoni  ordinari,  poliennali 

Direzione  generale  del  segretariato.  ^  !,Ir"f^  at'?,!!',"'*^;-  ^-  .        ?•   7  ••  • 

"                           *•  Antonio  Munari,  ff.  di  capo  ai  divisione. 

Ernesto  l^Ielis,  direttore  generale.  Divistone  III».  -  (Entrate   proprie  del  Te- 

Bartoloineo  Enrici,  ispettore  generale.  soro). 

Divisione  I».  -  (Affari  generali).  N.  N.,  di  capo  di  divisione. 

Vittorio  Benedetti,  rapo  di  divisione.  Divisione  IV».  —  (Ammissione  a  pagamento 

Divisione  II».  —  (Servizi  relativi  alle  conces-  del  mandati).                     ,.,... 

sioni   ed   ai   riscatti  delle  ferrovie  ed  agli  L">g'  Mainardi,  capo  d,  dwis.one. 

Istituti  di  previdenza).  Divisione  V».  —   (Controllo   della   Tesoreria 

Gino  Mancloli,  fi',  di  capo  di  divisione.  centrale). 

^                  TTT            /TTuc   •      j.  1      .  ,     .  Roberto  Bocchi,  capo  di  divisione. 

Divisione  III».   —  (Ufficio   dì  legislazione  e  ^ 

statistica'.  Divis.  VI».  —  (Ragioneria). 

Angelo   De   Francesco,  ff.  di  capo  di  di-  l^U'gi  Pirovano,  capo  di  diviisinne. 
visione. 

Divisione  IV».  -  (Credito  agli  impiegati  ed  Ragioneria  generale  dello  Stato. 

ai  salariati  dello  Stato).  Vito  De  Bellis,  ragioniere  generale, 

Saverio  Romeo,  ff.  di  rapo  di  divisione.  N.  N.,  ispettore  generale. 


UiTisroXE  I«.  —  (Affarf  generali  e  per>JonaIe). 
Cesare  Mùioica,  U^re/t.  capo  di  itiyioneria. 
Divisione  II».  —  (Bilanci). 

N.  N.,  direUiue  cupo  di  ragionerìa, 
DivisioNK  III».    ~   (Vijj'ilanza  sulle  coniubilit.i 
delle  umiiiiiiisti-aziuni  cetitralii. 

(iiuseppe  Failla,  dirtttme  oipo   di  raffio- 
neriii. 

Tesoreria  centrale  del  Regns. 

Innocente  ("arnevale,  tenorìere  cen  rate. 
Giovanni  Rossi,  controllare  cupo. 
Commissione  permanente  per  la  viyUanta  sulla 
circolazione  e  xuyli  istituti  di  emissione. 
11  Ministro,  presidente. 

Direzione  generale  del  Debito  Pubblico. 

Giuseppe  Garbazzi,  direttore  generale. 
Valerico  Caputo,  ispettore  generale. 
Ufflcio   affari  generali  e  ufficio  di  ricevimento 
delle  domande. 
Giuseppe  Slnibaldi.  capo  ufficio. 
DIVISIo^E  I».  —  (Operazioni  sulle  rendite  al 
portatore). 

Giovanni   Ambroso,  direttore  '-apo  di  di- 
visione. 
DivisiONB  II».  —   (Iscrizioni  el  aUre  opera- 
zioni su  rendite  nominativei. 

Marco  BaYoi\\,  direttore  capo  di  divisione. 

Divisione  III».  —  (Iscrizioni  ed  a!tre  opera- 
zioni su  rendite  nominativ*^). 

Daniele  Scaini,  dirottar''  capo  di  divisione. 
DivisioNK  IV».  —  (Traslazioni  e  trainutamentl 
di  rendile  nominative). 

Antonio  Bruni,  ctipo  di  dìp'.tion'. 

Divisione  V».  —  rConversione  del'a  rendita.) 

Adelchi  Tiielli,  direttore  capo  di  dirisioiif. 

Divisione   VI».    —   (Conservazione  del  Gran 

Libro   dei  consolidati  e  debiti  rcdiinibilii. 

N.  N.,  capo  di  diit.-^ione. 

Divisione  VII».  —   (R.igionoria  e  Co.itabilità 
centrali). 

Giuseppe  De  Flaminii,  direttore  eipo  di 
divisione. 

Divisioni  VITI».  —  (Ragioneria  —  Pa^jamento 
rendite). 

Francesco  Carta  Gavino,  direttore  rapo. 
Ufficio  dell'  Agente  contabile  dei   tito'i  del  De- 
bito Pubblico. 

Flmireno  Prevogna,  agene  conlnhile. 
Vffìcio  di  controUo. 

Luigi  Baldini,  controllore  capo, 
(.'«mmis'-ione  di  vigilanza  sul  Debito  Pubblico. 

Albeito  Cenctllf,  Seuaiore. 

Cassa  depositi  e  prestiti  e  Istituti  di  previdenza. 

(Viii  <i..it...  N.  ■>). 
Luigi  Venosta,  umministr  itore  genfrale. 
Divisione  I».  —  (Affari  generali). 

Gaspare  Russo,  ca^o  di  divisione. 

Direzione  generale  della  Cassa  depositi 

e  prestiti. 
Lino  Galli,  direttore  g  nera' e. 
Ettore  Da  Valle,  isp  -tt'  re  yen  ra'e. 


Divisioni  II».  —  (Deposito. 

Alberto  Bertolotti,   direttore  capo   di  di- 
vi i*ioii  e. 

Divisione  III».  —  (Prestiti  ordinari  in  con- 
tanti). 

Alfredo  Viti     direttore   capo  di  dicialone. 

Divisione  IV».  —  (Sezione  autonoma  di  cre- 
dito comunale  e  provinciale). 

Ettore    Mo^solin,  direttore  apo  di  dici- 
sione. 

Divisione  V».  —  (Ragioneria). 

Felice    Gaibazzi,   direttore    capo    di    ra- 
gioneria. 

Divisione  VI».  —  fRaglonerla  della  Sezione 
autonoma  di  credito  comun.ile  e  provin- 
ciale . 

MargluTito  Lovecchlo,  direttore  capo  di 

r  tui'ineriu. 


Cessione  stipendi  e  mercedi. 

divisione  amministrativa. 

Giovanni   Falco,  direttore  capo  divisione. 

Divisioni  baqioneria. 

Italico  Franoescato,   dire'tore  capo  divi- 

■tione. 

Direzione  generale 
degli  istituti  di  previdenza. 

Filippo  Rnlnaldi,  direttore  genoru^e. 
Riciardo  Orsi  e  Tullio  Zoppellaii   ispet- 
tori generali. 

DivisioNK  VII».  —  (Ulficio  tee. lieo'. 

Giuseppe  Gianturco,  dlrettorr  cayodidii  i' 
A.o  e. 

Divisione  Vili».  —  (Monte  pensioni  per  gli 
insegnanti). 

Ugo  Raimondi,  dire'tore  capo  di  divisione. 

Divisione  IX».  —  (Cas«-e  pensioni  pei  sanitari). 
Guglielmo  Rossi,  -irett.  capo  di  dirisOne. 

Divisione  X».  —  (Cassa  pensioni  pei  ssgretarl 
comuna'i  e  impiegati  opere  pie). 
Tullio  Zoppellari  predetto. 

Divisione  XI».  —  (Cassa  pensioni  por  yli  nTi- 
ciali  giudiziari  e  per  gli  impiegati  ilei  ca- 
tasto e  degM  aroliivi  no'arili). 

Ambrogio   Rizzi,  di,ett>ie  capì  di  divi- 

si'tW. 

Divisione  X:I«.  -  (Conti  individua'i). 

Carlo  Tessandoli,  direitre  cupo  di   diri- 
siane. 

Divisione  XIII».  —  (Rag  oneria  degli  Ist.  di 
Previdenza». 

Umberto  Cantìi,  direttore  cipo  didivinixii^. 


Avvocatura  erariale. 

Giovanni  Villa,  arv  tcato  cariale  yeuernle. 
Frani  esfo  Lo  Bianco,  vice  aivoc;to  era' 
riale  yenei  ale. 


12 


-^  178  - 


S.  E.  il  Ministro  riceve  tutti  1  giorni  nelle 
ore  d'ufficio,  cosi  pure  S.  E.  il  Sulibsegreta- 
rio  di  Stato. 

Commissìiine  parlami ntave   di  viglhima  sulla 
cassa  Jfposili. 

Ulderico  Levi,  sedatore.  p<es'de»le, 

Conslylio  permanente  di  untininistia.i  me  deUa 


Ciissa  depositi  e  p  esfiìi  é  degli  istituti  di  pj-e 
lidenta. 
Luigi  Venostn,  pre-siiien'^. 

Cnnimissioìie permanetite  per  l'esame  dei  bilanci 
tecnici  e  le  jn-oposle  ìei/islatire  risf/iiardanti 
gli  istituti  di  pi  evidenza  (imministmti  dilla 
Cassa  di^positi  e  prestiti. 
Vito  Volterra,  senatore,  presidente. 


CONSIGLIO  DI  STATO 

{lìOMA,  piazza  Capodìferro,  palazzo  Spada). 

Raffaeln  PERLA,  presidente.  —  Pietro  CAGNI,  segretario  genera''*. 


Bezione  I*.  —  (Aifari  dei  ministeri  dell'In- 
terno, dell'Istruzione,  delle  Posie  e  dei  Te- 
legrafia 

Augusto  Cluffelli,  presiden'e. 

Sezione  II*.  —  (Affari  dei  ministeri  di  Grazia 
e  Giustizia,  dei  Lavori  Pubblici,   degli  Ai- 
fari  Esteri,  delle  Colonie   e   dei   Trasporti 
marittimi  e  ferroviari). 
Pietro  Bertarelli,  presidente.  • 


Sezione  III».  —  (Affari  dei  ministeri  delle  Fi- 
nanze, del  Tesoro,  dell'Agricoltura  e  <ttM- 
r  industria.  Commercio  e  Lavoro,  delia 
Guerra,  della  Marina  e  deirAs.s:steuza  mi- 
litare). 

Carlo  Schan  er,  presidente. 
Sezione  IV».  G  iiris  azionale. 

Carlo  Sandrelli,  presidente. 
Sezione  V*.  Giurisdiziutia'e. 

Gabriele  Pinoherle,  presidente. 


CORTE  DEI  CONTI 

(ROMA,  via  Pas/rengo,  palazzo  del  Ministero  delle  Finanze). 


Paolo  Bernardi,  presidente  —  Fei'erieo  Durante,  prò  tiratore  g'-neral". 
Pietro  Viamin,  vice  procur  itore  generale  —  Arturo  (ìiacì  segretario  gener  le. 


Sezione  I».  —  (Riscontro  degli  atti  ripguar- 
danti  i  ministeri  dfl  Tesoro,  delle  Finanze, 
dell'Interno,  degli  E-steri,  delle  Colonie,  di 
Grazia  e  Giustizia  (e  Fondo  per  il  Culto  ed 
Economati  dei  benelìci  vacanti I,  dei  Lavori 
Pubblici,  Trasporti  marittimi  e  ferroviari, 
Approvvigionamenti  e  consumi.  Bilancio 
attivo;  Vigilanza  sulle  entrate:  Debito  Pub- 
blico; Casse  Depositi  :  Istituti  di  Previden- 
za; Contabilità  di  portafoglio;  Fondo  per 
l'emigi-azione:  Buoni  del  tesoro;  Officina 
carte  valori;  Cassa  speciale  pei  biglietti 
a  debito  de  lo  Stato;  Spese  fisse  e  debito 
vitalizio  —  Ferrovie  di  Stito,  Servizi  iu- 
terni  ed  Economatol. 

Paolo  Bernardi,  presidente. 

Gustavo  Balsami),  segretatiu. 

Sezione  II».  —  (Riscontro  dogli  atti  ris<.'uar- 
danti  i  ministeri  della  Guerra,  della  Mari- 
na, della  Istruzione  pubblica,  dell'Agricol- 
tura. dell'Industria,  Commercio  o  Lavoro 
e  delle  Posto  —  Magazzini  distato). 

Antonino  Armelsasso,  presiden'e. 

Arturo  Coppi,  segretario. 

Sezione  III».  —  (Revisione  definitiva  e  giudi- 
zio dei  conti  dei  contabili  dello  Stato  — 
Giudizi  speciali  e  di  responsabilità  dei  pub- 
blici funzionari  —  Ricorsi  in  appello  dalle 
decisioni  dei  consigli  di  prefettura  in  ma- 


teria di  conti  comunali  e  di  conti  della 
Opere  Pie  —  Giudizio  sui  conti  dei  teso- 
rieri provinciali  e  sulle  respon.sabilità  de- 
gli amministratori  delle  Provincie  —  Conti 
del  R.  Polite<!iiico  di  Torino  —  Esame  e 
visto  di  decreti  relativi  all' accettazione  e 
svincolo  delle  cauzioni  dei  contabili  dello 
Stato). 

Domenico  Le  Pera,  prrs'd^nte. 

Savino  Maghelli,  segret'^t.i-iu. 

Sezione  IV».  —  (Esame  e  visto  di  tutti  i  de- 
creti reali   e  ministeriali  di  collocamento 


a  riposo,  dispensa  dal  servizio  e  destitu- 
zione  dall'impiego    —   Liriuidazione  delle 


zione   dall'impiego    —   Liriuidazione  delle 
pensioni   e  delle  indennità  per  una  volta 


tanto). 

Rostagno,  presidente 


'Fortunato  ^.v,.^,-..^...-,  j>,.  >-..... ^ 
Francesco  Drago,  segretario. 


(Ifìhinelto  di  S.  E.  il  Fresidente. 

Fabio  Pedoja,  atpo  di  divisione,  capo  del 
'ja'jinelto. 

Uffici  della  Corte  dei  Conti. 

Fegretariato  generale.  —  (Personale  della  Cor- 
te dei  Conti  —  Affari  riservati  e  d'ox-dme  ge- 
nerale —  Corrispondenza  ufficiale  —  Cor- 
rispondenza telegrutiea   —  Apertura  della 


I  i. 


corrispondenza  -  Protocollo  gen^^rale  — 
Copisteria  -  Segreteria  della  1»  Stv.ioiie 
della  Ctjìie  —  Funzioni  di  ram-olleria  •giu- 
diziaria davanti  le  Sezioni  riunito  della 
t^jjite  —  Archivio  (J.ii;  mie  —  Biblioteca  - 
Doppio  dei  <T.  Libro  —  K<>onoma'o). 
Federico  Dui  ante,  He^/mtario  ij^neru'.e. 

DivisTONK  I».  —  (Conti  dello  Stato,  dei  C'o- 
niUMi  e  dello  Opere  Pie  -  (^onti  proviti- 
oiali  -  Funzioni  di  cancelleria  in  atfari  co  i- 
tenziosi  contabili  presso  la  111»  Sezione 
della  Corte). 

Savino  Maghelli,  enpo  ui  ilivisioue. 

DivisioNK  II».  —  (Pensioni  civili  —  Soj,'rete- 
ria  della  IV»  Sezione). 
Francesco  Drago,  capo  di  dicìsione. 

Divisione  III».  —  (Pensioni  militari  e  per- 
sonale a.ssunilato). 

Kugenio  Toiracca,  capo  di  divisione. 

Divisione  IV».  —  (Riscontro   degli   atti    df^i 
Ministeri  degli  Esteri,  delle  Colonie  e  del 
Corninis<ariato  d' emigrazione). 
Cosare  Nati,  capo  di  divinione. 

Divisione  V».  -  (Riscontro  degli  atti  del  Mi- 
nistero dell'Interno  e  del  Ministero  degli 
Approvvigionamenti  e  Consumi). 
Ari.-tide  Lescn,  rapo  di  divin  0'i-\ 
Divisione   VI».  —   (Riscontro   degli   atti   del 
Ministero  di  Grazia  e  Giustiziai. 
Vincenzo  (iraiiata,  capo  di  divisione. 

Divisione  VII».  —  (Riscontro  degli  atti  del 
Fondo  Culto  e  degli  Kcouoniati  dei  lìenelìci 
vacantii. 

Savio  Giorgio,  capo   di   dieininne. 

Divisione  Vili».  —  (Riscontro  degli  atti  del 
Ministero  delle  Finanze). 

Gaetano  Tagliameiito,  rniìo  di  divisione. 

Divisione  IX».  —  (Riscontro   degli  atti   del 
Ministero  del  Tesoro  e  del  Ministero  del- 
l'Assistenza  niiLtare   e   delle    Pensioni   di 
guerra). 
Federico  Fainl,  cupo  di  divisìotip. 

Divistone  X».  —  (Riscontro  degli  atti  del  M\- 
nfstero  della  (ruerra.  Armi  e  Munizioni). 
Ernesto  Tavassi,  cupo  di  divisione. 


Divisione  XI».  —  (Riscontro  do^ll  nttl  dol 
Ministero  della  Maiinai. 

Francesco  Caputi,  cupo  dì  divisione. 

Divisione  XII».  —  (Riscontro  deg'i  atti  del 
Ministero  dell'Istruzione  Pnl)l)lica,). 
Arturo  Coppi,  capo  di  divisione. 

Divisione  XI lì».  —  (Riscontro  degli  atti  del 
Ministero  dei  Lavori  Pubblici  e  del  Mini- 
stero dei  Trasporti  maiittiini  e  terroviari;. 
N.  N.,  rai-o  di  dirsi'tne. 

Divisione  XIV».  —  (lliscontro  degli  atti  del 
Ministeri  per  l'Agricoltura,  pel  Commeiolo, 
Industria  e  Lavoro). 

Roberto  Caputi,  cajyo  di  divisione. 

Divisione  XV».  —  (Riscontro  dogli  atti  del 
Ministero  delle  Poste,  dei  Telegrafi  e  del 
Telefoni). 

Vittorio  Targionl,  rapo  di  divisione. 

DiivisioNE  XVI».  —  (Riscontro  e  cont'ablUtÀ 
delle  Spese  fisse  e  del  Debito  viralizlo). 
Vincenzo  Caiani,  capo  di  divisione. 

Divisione  XVI» ^iX  —  (Rincontro   del   paga 
menti  delle  pensioni  privilegiate  di  guerra). 
Salvatore  Altainura,  capo  di  div-sione. 

Divisione  XVII».  —  (Magazzini  dello  Stato). 
N.  N.,  capo  di  divisione. 

*'  Ufpi'io  di  rificon/rfl  presso  la  Diresione  General f 
del  Debito  J'nl/Olico. 

Angelo    Cialente,    refe,  e, id  rio,    direttore 
cupo  d' ufficio. 

Ufficio  di  riscontro  presso  la  Cassa  D>'posi'.i  < 
l"  restiti. 

N.  N.,  direttore  superiore. 

U/fìrlo  di  riscontro  pressa  hi  Dìre:ione  ijene- 
rale  deyli  Istituti  di  frrv  dem<t. 
Arturo  Pelosi,  direttore  superiore. 

UfJìi:io  di  risiumtro  presso  la   Direzione   ij'-ne- 
ra  e  dfUe  Ferrovie  di  Sfato. 
Giovanni  Vaglicco,  direttore  supt-riorf. 

(J/fìcio  di  delecfazione  presso  lu  Cissu  spfciil* 
del  Tfsoro  in  Hoina. 

Woltan^'o  Porena,  delegtto. 


(Stampalo  il  30  settembre  1919). 


I 


#€!WlSaiABELlA 


GerarcKia  cattolica. 

Arcivescovi,  Vescovi  Abati  e  Prelati  delle  Sedi  Residenziali  italiane. {♦) 


PIEMONTE  E  LIGURIA 

hiim.  f^of/g.  —   Vesc.  Luni-Sarzana  (Unito 
oon  Bi'ugnatoi. 
Genova. -J»/«/r.  —  Tomma'^oPio,  Bogs;ianic<rd. 
StifJ'r.  Albeiijira  —  Angelo  C:im!»ia-!o. 
Bobbio  —  Pietro  Calchi  Novati. 
Brugnato  —  (Giovanni  Carli. 
Chiavari  —  Amedeo  Casabona. 
Savona  e  Xovi  —  Giuseppe  Scatti. 
Tortona  —  Simon  Pietro  Grassi. 
Veatimiglia  —  Ambrogio  Daft'ra. 
Torino.  -  Me  r.  —  Agostino  Richelmy,  card, 
Sufl'v.  Acqui  —  Disma  Marchese. 
Alba  —  Giuseppe  Francesco  Re. 

Aosta  — 

Asti  —  Luigi  Spandre. 
Cuneo  —  Gabriele  Natale  Moriondo  0.  P. 
Fossano  —  Quiii-o  Travaini. 
Ivrea  —  Matteo  Filipello. 
Mondovì  —  Giovanni  Battista  Ressia. 
Pinerolo  —  G.  B.  Rossi. 
Saluzzo  —  Giovanni  Oberti,  S.  P. 
Busa  —  Giuseppe  Castelli. 
Vercelli.  -  Meir.  —  Giovanni  Gamberoni. 
Suffr.  Alessandria    della  Paglia  —  Giosuè 
Signori. 
Biella  —  Giovanni  Garigliano. 
Casale  —  Albino  Pella. 
Novara  —  Giuseppe  Gamba. 
Vigevano  —  Pietro  Berruti. 


LOMBARDIA  E  VENETO 

Imm.  Sof/g.  -  Arciv.  Udine  —  Antonio  Ana- 
stasio Rossi. 
Milano.  -  Me'r.  —  Andrea  Ferrari,  card. 
Suft'r.  Ber , 'amo  —  Luigi  Marelli. 
Brescia  —  Giacinto  Gaggia. 
Como  —  Alfonso  Archi. 
Crema  —  Dalmazio  Minoretti. 
Cremona  —  Giovanni  Cazzani, 
Lodi  —  Pi.^tro  Zanolini. 
Mantova  —  Paolo  Origo, 
Pavia  —  Francesco  Ciceri, 
Venezia  {Patriar,a'o\   -  Metr.  —    Pietro   La- 
fon  tai  ne,  C(ird. 
Suffr.  Adria  —  Anselmo  Rizzi, 
iielluno  e  Feltre  —  Giosuè  Cattarossi. 
Ceneda  —  Eugenio  Beccegato. 


Chioggia  - 

Concordia  —  Luigi  Paulini. 

Padova  —  Luigi  Pelizzo. 

Treviso    —   Andrea    Giacinto     L'on.'hln, 

M.  Cap. 
Verona  -  Bartolomeo  Bacilieri,  card. 
Vicenza  —  Ferdinando  Rodolti. 


ANTICHI  STATI  DELLA  CHIESA 


Imm.  Sogg.  -  Auciv.  Ancona  ed  Umana   ~ 
(liovan  Batt.  Ricci. 

Camerino  —  Ettore  Fronzi. 

Ferrara   e    Coniacchio   — 

Perugia  -  D.  Beda  G.  Cardinale  O.  S.  B. 

Spoleto  -  Pietrj  Pacifici,  CG.  RR.  S. 
Vesc.  Acquapendente  —  Gisleno  Veneri. 

Alatri  —    Antonio  Torrini. 

Amelia  —  Francesco  M.  Berti  M.  G. 

Anagni  —  Silvio  (ìasperini. 

Ascoli  Piceno  —  Apollonio  Maggio. 

Assisi  —  Ambrogio  Luddi  O.  P. 

Bagnorea  —  Ludovico  Antomelli,  O.  F,M. 

Città  di  Castello  —  Carlo  Liviero. 

Città  della  Pieve  —  Giuseppe  Angelucci. 

Civita  Castellana,  Orte  e  Gallese  —  Gia- 
como Ghezzi,  O.  F.  M. 

Corneto  e  Civitavecchia  —  Luca  Piergio. 
vanni. 

Fabriano  e  Matelica  —  Andrea  Cassulo. 

Fano  —  Giustino  Sanchini. 

Ferentino  —  Domenico  Bianconi. 

Foligno  —  Stefano  Corbini. 

Gubbio  -  C  trio  T.vcL-etti. 

Jesi  —  Giuseppe  Gandolft. 

Montetìascone  —  Giovanni  Rosi. 

Narni  e  Terni  —  Francesco  Moretti. 

Nocera  —  Nicola  Cola. 

Norcia  —  Vincenzo  Migliarelli. 

Orvieto  —  Salvatore  Frattocchi. 

Osimo  e  Cingoli  —  Pacifico  Fiorani. 

Poggio  Mirteto  —  Luigi  Ferretti. 

Recanati  e  Loreto   —  Alfonso  Andreoli. 

Rieti  —  Francesco  Sidoli. 

Segni  —  Angelo  Filippo  Sin  ba'di. 

Sutri  e  Nepi  —  Luigi  Olivares  d.  S.  d.  V. 
D.  B. 

Terracina,  Sezze  e  Piperno  —  Domenico 
Ambrosi. 


(*)  Imm.  Sogg.  Sedi  immediatamente  soggette  alla  Santa  Sede.  —  Metr.  Sede  arcivesco- 
vile metropolitana.  —  Suffr.  Sedi  vescovili  suffraganee  alla  metropolitana  inimediatamente 
precedente.  —  Ardo.  Arcivescovato.  —  Ves^\  Vescovato.  —  VreK  Prelatura  iiitUius.  —  Ahaz. 
Aba/.ia  nnlius. 


Le  famose  pillole  purgative,  secolare  specialità  della  Antica  Far- 
macia "  Santa  Fosca  „  di  Venezia,  sono  insuperabili  per  rego- 
larizzare le  funzioni  del  corpo.  Eviterete  dei  malanni!  Badate  che  ogni 
pillola  originale  porti  scritto:  PIL.  S.  FOSCA. 

Esigere  la  firma:  F£,R.DINANDO  PONCI 


181  - 


TlToU  —  Luigi  Soarano. 

Todi  —  Lulpi  Zatìnraiii. 

Treja  —  (Sotto  l'amni.  perp.  di  Camerino). 

Veroli  -  Lniffi  Fantoz/i  C.  P.  S. 

Viteibo  0   Tosi;anellii  —  Kmidio  Trenta. 

FAbaz.  —  8.  Martino  al  Monte  Cimino  (Ko- 

ma)  —  Mon.  Antonio  Domenico  Ivossi. 

8.  Paolo  fuori  le  mura  (Koina)  —  P.  Ab. 
Ildefonso  Schuster  O.  8.  D. 

88.  Vincenzo  ed  Anastuslo  al'e  tre  fon- 
tane (Roma)  —  Andrea  Caron,  arciv. 
tit.  di  Caloedonia,  Anim.  Apost. 

Subiaco  (Rotnai  —  P.  Ab.  D.  Simoiie  Lo- 
renzo Salvi,  O.  S.B. 

Bologna.  -  Mer.  —  Giorsio  Gusmini,  card. 
Siiffr.  Faenza   -  Vincenzo  Bacchi. 

Imola  —  Paolino  Giov.  Tnbioli,  M.  Cap. 

Permo.  -  Mfh.  —  Carlo  Castelli. 

Suffr.  Macerata  e  Tolentino  — 

Montalto  —  Luijji  Ferro. 
Ripatransone  —  Luigi  Boschi. 
San  Severino  —  Adamo  Borpthini, 

Ravenna  e  Cervia.  -  Mer.  —  Pa^iiuale  Mor- 
gaiiti. 
Siiffr.  Bcrtinoro  —  Federico  Polloni. 
Cesena  —  Fabio  Bordini. 
Forlì  —  Raimondo  Jaflel. 
Rimini  —  Vincenzo  Scozzoli. 
Sarsina  —  Amlirojjio  Riccardi. 

Urbino.  -  ifefr.  —  Giacomo  Ghio. 
Huffr.  8.  Angelo  in  Vado  e  Urbania.  —  Lui;,'! 
Giacomo  Baccini,  M.  Cap. 
Cagli  e  Pergola   -  Augusto  Ciir'. 
Fossombrone  —  Pasquale  Righetti. 
Montefeltro  —  Raffaele  Sunti. 
Pesaro  —  Bonaventura  Porti. 
Senigallia  —  Tito  Maria  Cucchi. 

TOSCANA  ED  EMILIA 

Imm.  Sofjg.  -  Arciv.  Lucca  —  .\rturo  Marchi. 
Vk.sc.  Arezzo  — 

Borgo  8.  Donnino  —  Giuseppe  Fablirucci. 

Cortona  —  Michele  Baldetti. 

Montalcino  —  Alfredo  del  Tomba. 

Montepulciano  —  Giuseppe  Batignaiii. 

Parma  —  Guido  M.»  Conforti. 

Piacenza  —  Giovanni  M.»  Peilizzari. 

Firenze.  -  Me  r.    —    Alfonso  M.  MistraMgelo, 
S.  P.,  c>,r,i. 
Suft'r.  Bor^o  ?).  Sepolcro.  —  Pompeo  (ihezzi. 
Colle  di  Val  d'Elsa  —  Massimiliano  No- 
velli. 
Fiesole    -  Gioacchino  Fossa. 
8.  Miniato  -  Carlo  Falcini. 
Modigliana  —  Rngi;ero  Bovelli. 
Pistoia  e  Prato  —  Gabriele  Vettori. 

Modena  e  Abazia  di  Nonantola.  -  McU:  —  Na- 
tale Bruni. 
Suffr.  Carpi  —  .\ndrea  Righetti. 
Guastalla  —   Agostino  Cattaneo. 
Massa  di  Carrara      Giuseppe  Bertazzoni. 
Reggio  —  Eduardo  Brettoni. 

Pisa.-  .Metr.  -  Pietro  Maffi,  ,-rn:i. 
Suffr.  Livorno  —  Sabatino  Giani. 
Pescia  —  Angelo  Simone; ti. 
Pontremoll  —  Angolo  Fiorini,  M.  Cap. 
Volterra  —  Emanuele  Alii^aone. 


Siena.  -  Mf.'t'.  —  Prospero  Scaccia. 
ISufl'r.  Chiusi  e  Pieiiza  -  (Giuseppe  Conti. 
Grosseto  —  Ulisse  Bascherini. 
Massa-Marittima  —  (».  B.  Boracchia. 
Sovana-Pitigliano  —  Hic<-ardo  Ca»leii. 
AuAZ.  —  Monte  ()li\el(»  maggiore  -Sioi  al  - 
P.  Ab.  D.  Mauro  M.  Paodi,  O.S.  B. 


PROVINCIE  NAPOLETANE 

Imm.  Soff,f.  -  Arciv.  Amalfi  —  Ei  colano  Ma- 
rini." 

Aquila  —  Adjlfo  Turchi. 

Cosenza  —  Tommaso  Tiussoni. 

Gaeta  —  Francesco  Nlola. 

Lungro  (per  gì' italo-greci  di  Calabria)  — 
Giovanni  Mele. 

Rossatio  —  Giovanni  Scotti. 
Vtsc.  .\quino  —  .\ntonio  Jannotta. 

Pontecorvo  e  Sora  (Antichi  domini  della 
S.  Sede)    -  Antonio  Jannotta. 

Aversa  —  Settimio  Caracciolo  di  Torchia- 
rolo. 

Cava  e  Sarno  —  Luigi  Lavitrano. 

Foggia   -  Salvatore  Bella. 

Gravina  e  Montepeloso  —  Nicola  Zima- 
rino. 

8.  Marco  e  Bisignano  —  Salvatore  Scanu. 

Marsi  (Sede  in  Pescina)  —  Marcello  Pio 
Bagnoli  U.  C.  D. 

Melfi  e  Rapolla  —  Alberto  Costa. 

Mileto    -  Giuseppe  Morablto. 

Molletta,   Terlizzi   e  Giovinazzo   —  Gio- 
vanni Iacono. 

Monopoli  —  Nicola  Monterisi. 

Nardo  —  Nicola  Giannattasio. 

Penne  e  Atri  —  Carlo  Penza. 

Teramo  —  Alessandro  Beniamino  Zaneo- 
chia  Ginnetti,  O.  C.  D. 

Trivento  —  Antonio  Lega. 

Troia  —  Fortunato  Farina. 

Valva  e  Sulmona  —  Nicola  Jezzoni. 
PuEL.—  Altamnra  ed  Acquaviva  delle  Fonti 
(Bari)  -  Adolfo  Verrieiiti,  vesc.  tit.  di 
Calinda. 
Abaz.  —  Montecassino  (Case:ta).  —  P.  Ab. 
D.  Gregorio  Diamare  O.  S.  B. 

Montevergiue  (Avellino)  —  P.  Ab.  D.  Ra- 
miro Marcone,  O.S. B. 

SS."»»  Trinità  della  Cava  del   Tirreni  — 
P.Ab 

Acerenza  e  Matera.  -  Mnir.  —  Anselmo  Pecoi 
O.  S.  B. 
Suffr.  .Vnglona  Tursi  —  Giovanni  Pulvireutl. 
Potenza    e    Marsico    Nuovo.  —  Roberto 

Achille  Razzoli,  O.  F.  M. 
Tricarico  —  Giovanni  Fiorentino. 
Venosa  —  Angelo  tetrclli. 

Bari.  -  Metr.  —  Giulio  Vaccaio. 

Suffr.  Conversano  —  Domenico  Lancellotti. 
Ruvo  e  Bitonto  —  Pasquale  Berardl. 

Benevento  (Antichi  stati  della  Chiesa)  -  Metr. 
Alessio  Ascalesi.  cani. 
Suffr.  Sant'Agata  dei  Goti   -  Giuseppe  de 
Nardis. 
Alife     -  Feli.e  del  Sordo. 
Ariano  —  Giuseppe  liOtacona 
Ascoli  Satriauo  e  Ct)riKuol*  —  Qiorannt 
Sodo. 


182 


Avellino  —  Giuseppe  Padula. 
Bojano  —  Alberto  Komita, 
Bovino  —  Uberi o  M»  Fiodo. 
Larino  —  Antonio  Lippolis. 

Lucerà  — 

S.  Severo  —  Gaetano  Pizzi. 

Telese   e  Cerreto    Sannita   —    Giuseppe 

Signore. 
Termoli  —  Rocco  Caliandro. 

Brindisi  ed  Ostuni.  -  M.-tr.  —   Tommaso  Va- 
leri, ().  F.  M. 

Capila.  -  Mcir.  —  (ieiinaro  Cosenza. 
Suffr.  Caia/.zo  —  Luigi  Ermini. 
Calvi  e  Teano  —  Calogero  Licata. 
Caserta  —  Mario  Palladino. 
Isernia  e  Venafro  —  Nicola  Rotoli,  O  F.M. 
Sessa  Aurunca  —  Fortunato  De  Santa. 

Cllleti  e  Vasto.  -  Meir.  —  Nicola  Monterisi. 


Carmine  Cesa- 


Conza  e  Campagna.  -  M<;tì 

rano,  C.  SS.  R. 

Suffr,  Sant'An^'elo  dei  Lombardi  e  Bisaccia 
—  Giulio  Tommasi. 
Laoedonia  —  Francesco  Mafl'ei. 
Muro  —  ^■incenzo  Scarlat-a. 

Lanciano   e   Ortona.  -  J\Je/r.  —    Nicola   Picci- 
rilli. 

Manfredonia  e  Viesti.  -  Metr.  —  Pasquale  Ga- 
gliardi. 

Napoli,  -Mi'.tv.  Hiuseppo  l'risco,  card. 

Michele    Ze/zii   di  Zappoiieta,  Arciv.  t't. 
di  A n eira,  comliiiUìre  con  saccfissione. 
Suffr.  Acerra  —  Franeesco  de  Pietro. 
Ischia  —  Pasquale  l«a;:osr:i. 
Nola  —  Agnello  RenzuUu. 
Pozzuoli  — 

Otranto.  -  i)/«^r.  -  Carmelo  Patinò. 
iSuffi:  Gallipoli  —  Gaetano  Muller. 
Lecce  —  Gomiaro  Traina. 
Ilgento  —  Luigi  Pugliese. 

Reggio  Calabria.  -  3iefr.  --  Rinaldo  Camillo 
Rousset,  O.  CD. 
St(f}'y.  Bova  —  Paolo  Albera. 
Cassano  all'Ionio  —  Giuseppe  Rovctta. 

Catanzaro  — 

Cotrone  —  Saturnino  Peri. 
Gerace  —  Giorgio  Deliio. 
Nicastro  —  Eugenio  Giambro. 
Oppido  —  Domenico  Scopelliti. 
Nicotera  e  'L'ropea  —  Giuseppe  Leo. 
Squillace  —  (Giovanni  Elli. 

Salerno  e  Acerno.  -  Mefr.  —  D.  Carlo  Gregorio 
(irasso,  O.  S.  li. 
Capaccin-Yallo  —  Francesco  Cammarota. 
Diano  e  Tcguiano  —  Oronzo  Caldarola. 
Nocera  dei  Pagani  —  Giuseppe  Romeo. 

Nusco  — 

Policastro  —  Giovanni  Vescia. 


Severina  (Santa).  ■  Mrtr.  Carmelo  Pujia. 

Sn/f'r.  Canati   —  Giusej)pe  Caruso. 
Sorrento.  -  Metr.  —  Paolo  lacuzio. 

6u/fr.  Castellammare  di  S:;abia  —  Michele 
de  Jorio. 

Taranto.  -  Metr.  —  Orazio  Mazzolla. 
Suffr.  Castel laneta  —  Agostino  Laera. 
Oria  —  Antonio  di  Tommaso. 

Trani  e  Barletta.  -  Metr.  — 

Suffr.  Ajidria  -x-  Eugenio  Tosi. 
Biscoglie    —    Amministratore    perpetuo, 
P  arcivescovo  di  Trani. 


SICILIA 

Lnni.  Soi/i/.  -  Arciv.   Catania.  —  Giuseppe 

Fraucica  Nava  di  Bontifè,  i-ord. 
Vesc.  Acireale  —  GB.  Arista  Vigo,  C.  O. 

Messina.  -  Metr.  —  Littorio  d'Arrigo  Ramon- 
dini. 
Suffr.  Lipari  —  Angelo  Paina. 

Nicosia  — Agostino  Felice  Addeo,  O.E.S.A. 
Patti  —  Ferdinando  Fiandaca. 
Pkki..  —  S.  Lucia    del    Mela  (Messina)    — 
L' arciv.  di  Messina,  Amm.  Apo.st. 

Monreale.  -  Metr.  —  Antonio  Augusto  Intreo- 
cialagli,  O.  C.  D. 

Saffi-.  Caltanissetta  - 

Girgenti  —  Bartolomeo  Lagumina. 
Palermo.  -  M.'h-.  —  Alessandro  Lualdi,  rMrd. 
Suffr.  Cefali!  —  Anselmo  Evangelista  San- 
sone, o.  F.  :\[. 
Mazzara  —  Nicola  Audino. 
Trapani  —  Fj-ancesco  M.*  Raiti,  O.  0.  0. 
Siracusa.  -  Metr.  —  Luigi  Bigna'ui. 

Saffr.  Caltagirone  —  Damaso  Pio  J)e  Bono. 
Noto  —  Giuseppe  Vizzini. 
Piazza  Armerina  —  :\Iario  Sturzo. 


SARDEGNA 

Cagliari.  -  Metr.  —  Francesco  Rossi, 
Suffr.  Galtelli-Nuoro  —   Luci  Canepa. 
Iglesias  —  Giuseppe  Dallepiane. 
Ogliastra  —  Emanuele  Virgilio. 

Oristano.  -  Metr.  —  Ernesto  Piovella. 
Suffr.  Ales   e   Terralba   —    Frane.   Emma- 
nuelli. 

Sassari.  -  Mer.  —  Cleto  Cassani. 

Suffr.  Alghero  —  Francesco  d'Errico, 
xlmpurias  e  Tempio  —  Giovanni  M.»  San- 

jia,  O.  M.  C. 
Busa  —  Giambattista  Vinati. 
Ozieri  —  Francesco  J'ranco. 


{Stampato  il  15  ottobre  191!)). 


Iniezione  contro  blenorragie  croniche  o  re- 
centi. Non  produce  restringimenti  uretrali.  Di 
grato  profumo,  non  lorda.  —  Fremiate  labo- 
ratorio G.  BELLUZZI,  B01.0GNA  :  Fabbrica 
Litiosina  e  Pastiglie  Marchesini,  ' 


—  183  — 

Amministrazione  locale* 

Prefetti    delle    Provincie    e    Sindaci    delle    Città 
capoluoghi    di    Provincia. 


I 


PROVINCIA 


Alessandria.  , 
Ancona .... 
Aquila  .  . 
Arezzo  .  . 
Ascoli  Piceno  . 
Avellino   .    .    . 

Bari 

Belluno  .  .  . 
Benevento  .  . 
Bergamo  .  .  . 
Bologna  .  .  . 
Brescia.  .  .  . 
Cagliari.  .  .  . 
OaUanlssetta  . 
Campobasso  . 
Ca>erta.  .  .  . 
Catania  .  . 
CaUiiiz;<ro  .  . 
Chieti  .... 
Como.  ... 
Cosenza  .  .  . 
Cremona  .  .  . 
Cuneo  .... 
Ferrara.  .  .  . 
Firenze.  .  .  . 
Foggia  .... 

Forlj 

Genova .... 
Girgenti  .  .  . 
Grosseto  .  .  . 
Lecce  .... 
Livorno  .  . 
Lucca  .... 
Macerata  .  . 
Mantova  . 
ITassa  .... 
Messina.  .  .  . 
Milano  .... 
Modena  .  .  . 
Napoli  .... 
Novara  .... 
Padova .... 
Palermo  .  .  . 
Parma   .... 

Pavi.T 

Perugia  .  .  . 
Pesato  .... 
Piacenza  .    .    . 

Pi.sa 

Porto  ^laurizio 
Potenza  .  .  . 
Ravenna  .    .    . 


NOME   K   COGNOMK 
DEL   PIIKFETTO 


Michele  Darboslo 

.agostino  D'Adamo 

Renato  Caverl 

Alberto  (ìiannonl 

(t,  U.  Massara 

Pietro  Fri^jerio 

Alfredo  Ferrara 

Felici  Orctilia  di  H    Stefano 

Nicola  Do  Bernardi nis 

Oreste  Scamoni 

Gennaio  Bladier 

Antonio  Argenti 

Celidonio  Errante 

Giuseppe  Guadagnino 

Enrico  Santangeìo 

Lorenzo  Valle 

Saverio  Bonomo 

Pietro  Carpani 

Paolo  D'ancora 

Secondo  Dezza 

Eugenio  De  Carlo 

Mauro  Michele  Bortone 

Alessio  Fnitteri  di  Ca^iti^jlioue 

Orazio  Giuffrida 

Camillo  De  Fabritiis 

Sante  Franzè 

Francesco  Carandini 

Cesare  l'oggi 

Ferdinando  Nannetti 

>Moola  Bellini 

Alionso  Limongelli 

Giovanni  (iasporini 

Biccardo  Lualdi 

Bonaventura  Oraziani 

Giovanni  Gazzaroli 

Enrico  Palmieri 

Gaetano  Garglulo 

Angelo  Pesce 

Francesco  (Jay 

Diodato  Sansone 

Carlo  Olivieri 

odoardo  Verdinois 

(ìaotano  Crivellari 

Costantino  Pacchi.irottl 

Roberto  Berti 

Michele  Spirito 

Alfredo  Gollredo 

Vittorio  Serra  Caracciolo 

Vittorio  Bardesono  di  Rigras 

Adolfo  Cotta 

Giuseppe  Visconti 

Corrado  Bonfanti  Linares 


NO.ME   E  COC.NOMF. 
DKL  SINDACO  DEL.  CAfOLl'OOO 


Ernesto  Pistola 

Alfredo  Felici 

Vincenzo  Speranza 

Camillo  Lelli 

Ginscpjie  De  Marzi 

Aster  Vetroni 

Giuseppe  Bottalico 

Bartolo  Dccoltana 

Gennaro  Valeriane 

Sebastiano  Filioll 

Francesco  Za nardi 

Dominatore  Maineltl 

N.  N. 

Giovanni  Ayala 

Gaetano  Faniicoli 

Vincenzo  Cappicllo 

.\ntonio  Sapuppo 

Errico  De  Seta 

Federico  Durinl 

Mariano  Rosati 

N.  N. 

Attilio  Botti 

Luigi  Fresia 

Ettore  Magni 

X.  N. 

Rafl'aele  Vaccarella 

Giuseppe  Bellini 

N.  N. 

N.  N. 

Egidio  Bnichl 

N.  N. 

Rosolino  Orlando 

Mas.simo  Del  Carlo 

N.  N. 

Arnaldo  Cerato 

N.  N. 

Antonino  Martino 

Emilio  Caldara 

Gius.  Gambigliani  Zoccoli 

N.  N. 

Giuseppe  Bonfantinl 

Leopoldo  Ferri 

Salvatore  Tagliavia 

Erminio  Olivieri 

Eteode  Lorini 

Luciano  Valentini 

.\ngelo  Recchl 

Enrico  Ranza 

Vittorio  Frascani 

Filippo  Airenti 

Michele  Marino 

Fortunato  Buzzi 


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LION  NOIB 


Reggio  Calabi- 
Reggio  Emilia 
Roma.    ... 

Rovigo  .    .   .  , 

Salerno.  .  ,  , 
Sassari  ... 

Siena.    .    .    .  , 

Sii'acusa    .    .  , 

Sondno.    .    .  , 

Teramo.    .    .  , 

Torino  .    .    ;  , 

Ti'apani    .   .  . 

Treviso.    .    .  , 

Udine    .    .    .  . 

Venezia.   ,    .  , 

Verona .  .  ,  , 
Vicenza.    .   . 


l&^i 


NOME  E  COONOMK 
BEL  PUKFETTO 

Igino  CoHari 

Abdenago  lionil)urini 

Riccardo  ZoccoletU 

Idelfoiiso  Lazazzora 

Federico  CLatelain 

Antonio  Banigno 

Emilio  D'Eufemia 

Bartolomeo  Andreoli 

Umberto  Rossi 

Giuseiipe  Fenari  di  Caporciano 

Paolin.o  Tadflei 

RatTaele  lloi-co 

Ernesto  Vitetti 

Giuseppe  Masi 

Vjncenzo  Pericoli 

Federigo  Marino 

Rinaldo  De  Pieri 


NOME   E   CX)r,NOME 
DEL   SINDACO   DEL  CAPOLTTOOO 

Pasquale  Andiloro 

N.  N. 

Adolfo  Apolloni 

Ugo  Maiieo 

Francesco  Quagliarello 

N.  N. 

Eman.  D' Elci-Paiinoccbioschi 

Alessandro  Specchi 

Antonio  Longoni 

Lviigi  Paris 

Secondo  Frola 

Eugenio  Scio 

Agostino  Rattistel 

Domenico  Pe(ùle 

Filippo  Grimaui 

Tullio  Zanella 

Licino  Muzaui 


{S'amputo  il  20  settembre  191S). 


Camere  di  Commercio. 

Camere  di  Commercio  ed  Arti  delle  Città  capoluoghi  di  Provincia. 


PRESIDENTE 

DI    COMMERCIO 

DI    COMMERCIO 

Alessandria  .    .   . 

Virgilio  De  Mattei 

Lucca 

N.  N. 

Ancona 

Giambattista  Miliani 

Macerata  .    .    .   . 

Vittorio  Bianchini 

Aquila 

Virginio  De  M^rtinis 

Mantova   .    .    .    . 

Alessandro  Barioli 

Arezzo  

Francesco  Nenci 

Messina 

Silvestro  Pulejo 

Ascoli  Piceno  .   . 

Francesco  Luigi  Merli 

Milano 

Angelo  Salmoiraghi 

Avellino    .    .    .   . 

Modesti  no  Romiignoli 

Modena 

Fermo  Corni 

Bari 

Antonio  De  Tullio 

Napoli 

N.  N. 

Belluno 

N.N. 

Novara 

Giuseppe  Rossi 

Benevento   .    .    . 

Vincenzo  Alberti 

Padova 

Romeo  Mion 

Bergamo  .... 

Alessandro  Tacchi 

Palermo    .   .    .   . 

Emanuele  Graziano 

Bologna    .    .    .   . 

Giuseppe  Franchi 

Parma 

Giuseppe  Miintovaui 

Brescia 

Luigi  Rossi 

Pavia 

Angelo  Lanzoni 

Cagliari 

Benvenuto  Pernis 

Pesaro  

Teodoro  Spongia 

Caltanissetta    .    . 

Angelo  Amato 

Piacenza  .    .    .    . 

Leonardo  Rizzi 

Campobasso     .   . 

N.  N. 

Pisa 

Vittorio  Supino 

Carrara 

Alessandro  Gioigini 

Porto  Maurizio  . 

N.N. 

Caserta 

Ernesto  Bernasconi 

Potenza 

Giovanni  Janora 

Catania 

Concetto  Fichera 

Ravenna    .    .    .    . 

Roberto  Gnlmanelli 

Catanzaro     .    .    . 

Luigi  Bianchi 

Reggio  Calabria. 

Antonio  Vilardi 

Chiavenna    .    .    . 

Carlo  De  Giacomi 

Reggio  Emilia.   . 

Giacomo  Namlas 

Chieti 

Camillo  Ramondo 

Rimini 

Camilo  Dupré 

«"livitaveccliia  .    . 

Francesco  Scotti 

Roma 

Aug.'o  Scaramella  Manetti 

Como 

Enea  Brambilla 

Rovigo 

Achille  Bonibardi-Lavezzo 

Cosenza    .    .    .   . 

Adolfo  Berardelli 

Salerno 

Domenico  Scaramella 

Cremona  .... 

Remo  Lanl'ranchi 

Sassari 

Salvatore  Azzena  Mossa 

Cuneo    

Marco  Cassi  n 

Savona  

Giuseppe  Becchi 

Fermo   ..... 

Alessandro  Trasatti 

Siena 

Enrico  Righi 

Ferrara 

Cesare  Pirani 

Siracusa    .    .    .   . 

Francesco  Boccadifuoco 

Firenze 

Giorgio  Niccolini 

Spezia 

Carlo  Vaccari 

Foggia 

Giuseppe  Grassi 

Teramo 

Giuseppe  d'Alessio 

Foligno.    ,    .    .    . 

Pietro  Mancini 

Torino 

Ferdinando  Bocca 

Forlì 

Leonida  Boiiavita 

Trapani 

N.  N. 

Genova 

Zaccaria  Obeiti 

Treviso 

N.N. 

Girgeivti    .    .    .   . 

Ignazio  Caramazza  Gangi- 

Udine 

N.N. 

Grost^eto  .    .    .    . 

Talete  Oosimini          [tano 

Varese 

Pietro  Mazzoli 

Lecce 

Eugenio  Calilli 

Venezia 

Vittorio  Meupghelll 

Lecco     

Giuseppe  Ba  Ioni 

Verona 

Bruno  Ferrari 

Livorno 

Luigi  Oliando 

Vicenza 

Giuseppe  Marchetti 

Lodi 

G.  B.  Rossi 

, 

-  18: 


CAMERE  DI  COMMERCIO  ITALIANE 
ALL'ESTERO 

(gHssitìiatf  oaì  Miniatero  di  A.  I.  «  C). 

Arrcntina.  —  Biknos  Aires  (Calle  Suipacha, 

76SI. 

Arpent  na.  —  Rosario  di  Santa  Fk  (Cordoba, 

yòi). 

Belgio.  —  Bruxelles. 

Brasile.         San  Paolo  (Travessada  Sé,  11». 

Cina.   -   Shanghai  (Dubliiig  Well  Road,  11  ). 

Egitto.  —  Alessandria  (Stamboul,  3). 

Francia.  —  Parigi  iRuc  Matigiion,  28l. 

Franc"a.  —   Marsiglia  (liue  de  Bellui,  8). 

Germania.  —  Berlino  (Kaiser  Willeluisti  as- 
se, li- 
Gran  Breta;;na.  —  Londra  (Queen  Street  Pa- 
laie, 4). 

Messico.  —  Messico  (6»  Calle  Bollvar,  58). 

Russia.  —  PiETRoGRADo  (Via  Gorokpovaia,  4). 

Stati  Uniti  d'America.  —  Chicago  (State  Street, 
lòOi. 

Stati  Uniti  d'America.  -  New  York  (Broàd- 
way,  203j. 

S  ati  Uniti  d'America.  -  San  Francisco  di  Ca- 
lifornia (Montgomery  Street,  tìOi). 

Svizzera.  —  Ginevra   (Grande    Bue,   3j    con 

filiale  in  Lug.mo. 
Tunisia.  —  Ti  nisi  (Bue  de  Portugal,  30,t. 
Turchia.    —    Costantinopoli   (Pol'jgne  Sok- 

ak,  -JS). 
Turchia.    —  Smirne  (presso   U  R.  Consolato 

generale  d'Italia). 
Uruguay.  —  Montevidko  (Via  Colon,  13y5J. 


Serbia.  - 

RR.  ENOTECNICI  ITALIANI  ALL'ESTERO 

Argentina.  - 

Brasile.    -  Ki'>  Janeiro,  Cav.  Tommaso  Chia- 

ronionte  (Una  l'irapitings,  19j. 
Stati  Uniti  (Nord-Ameriial.  —  New  York.  cav. 

Guido  Bossuti  (Lat'ayette  Street,  'J20j. 


Svizzera.  —  Zurigo,   Car.  Ales.sandro   Flotti 
(Boduierstrasse,  61. 


ADDETTI  E  DELEGATI  COMMERCIALI 

PRESSO    LE  RR.  RAPPRESENTANZE   D'ITALIA 

ALL'ESTERO 

Spagna.  —  Madbid,  Cav.  Salvatore  Gianna, 
R.  Ambasciata  d'Italia. 

Egitto.  —  Alessandri*,  doti,  Virgilio  ranel- 
la, R.  Consolato  generale  d'Italia. 

Francia.  —  Parku.  conte  Candido  Sabini, 
B.  .\uibasciata  d'Italia. 

Germania.  —  Berlino,  Ermanno  Leumam. 

Giappone.  -  Tonro,  dott.  «ostantlno  de  Ca- 
vazzani,  R.  Ambasciata  d'iralia. 

Grecia.  —  Atene,  dott.  Giuseppe  De  Martino 
R.  Legazione  d'Italia. 

Rumania.  —  Bucarest,  dott.  Donato  Sibilla, 
B.  Lega/ione  d'Italia. 

Russia.  —  PiETROGRADO,  Erminio  Cado  Ma- 
riani, 

Stati  Uniti  (Nord  America).  —  Washin(ìton 
I D.  C),  Dott.  Giovan  Battista  Ceccato,  II.  Am- 
basciata d'Italia. 

Turchia.  —  


CAMERE  DI  COMMERCIO  ESTERE  IN  ITALIA 
FRANCESI 

Milano.  —  Francesco  Go  idrand,  pr^'sident»^ 
Roma.  —  Raoul  Sauviige,  presidente. 
Napoli.        N.  N.,  presiden  e. 

INGLESI 

Genova.    -  Evan  Mackenzic,  py^-iidente. 
Milano  (Sezione  dij.  —  >>.  P.  Chnrchward, 

p>fH  lente.  • 

DEGLI  ^TATI  UNITI  D'AMERICA 

Napoli.  —  N.  N.,  presi  lente. 

ITALO-RUSSA 
Roma.  —  N.  N.,  presitlente. 

ITALO -CINESE 
Napoli.  -  Federico  Pavonoelli,  presidi  nté 


{Stampalo  il  16  o'tobre  1919). 


\  \Dos\n  me\alU  adopecaU  \l  U(\u\4o 

»     *     ?\Jo4oUo  dd  "  LION  NOIR  „     *     » 


MIROR 


Soc.  An.  Italiana.  -    Capitale  L.  3,000,000 


—  18G  — 

Ordine  gitidiziario 

Primi  Presidenti  e   Procuratori  Generali 

delle  Corti    di   Cassazione    e    di    Appello. 


Ancona 

Aquila 

Bologna 

Brescia 

Cagliari 

Casale  Monferrato 

Catania 

Catanzaro 

Firenze 

Genova 

Lucca 

Messina 

Milano 

Napoli 


Corte  d'Appello 


Palermo 


Parma 
Roma 


Torino 


Trani 
Venezia 


Corte  di  Cassazione 
Corte  d'Appello 


Corte  d'Appello 

Corte  di  Cassazione 
Corte  d'Appello 
Corte  di  Cassazione 
Corte  d'Appello 

Corte  di  Cassazione 
Corte  d'Appello 
Corte  di  Cassazione 
Corte  d'Appello 


Primo  Fresiden'e 
J'rocuì'atore  Generale 
J'rimo  Presidente 
Procura  ore  Generale 
Primo  Presidente 
Procuratore  Generale 
Primo  Presidente 
Procuratore  Generale 
Primo  Presidente 
Procuratore  Generale 
J'rimo  Presidente 
l'rocuratore  Generale 
Primo  Presidente 
Procuratore  Generale 
Primo  Presidente 
Procuratore  Generale 
Primo  Presidente 
Procuratore  Generale 
Primo  Presidente 
Procuratore  Generale 
Primo  Presidente 
Procuratore  Generale 
Primo  l'residente 
Procuratore  Generale 
Primo  Presidente 
Procuratore  Generala 
Primo  Presidente 
Procuratore  Generale 
Primo  Presidente 
Procuratore  Generale 
J'rimo  Presidente 
Procuratore  Generale 
Primo  Presidente 
Procuratore  Generale 
Primo  Presidente 
Procui  atore  yeuer  de 
Primo  Presidente 
Procuratore  Generale 
Primo  Presidente 
Procuratore  Generale 
Primo  Presidente 
Procuratore  Getierale 
Primo  Presidente 
Procuratore  Generale 
Primo  Presidente 
l'rocuratore  Goierale 
Primo  Presidente 
Procuratore  Generale 
Primo  Presidente 
Procuratore  Generale 


N.  N. 

Carlo  Stuart 
Diocleziano  Palladino 
Fortunato  De  Francesco 
Pietro  Ranieri 
Arturo  Mosonini 
Luigi  Scotti 
Edoardo  Bertola 
Carlo  Avenati  Bissi 
N.  N. 

Eugenio  Prato 
Saverio  Bolognini 
Alberto  Chapron 
N.  N. 

Ernesto  Daviso 

(ìiovanni  Mancini 

Pietro  Ottorino  Pianigiani 

Luigi  Lucchini 

Vincenzo  Mendaia 

A  risto  Mortiira 

Pietro  M  lano  d  Aragona 

Augusto  Setti 

Edoardo  Ciniorelli 

Enrico  Mazzola 

Giuseppe  Mondio 

Giuseppe  Bozzi 

Giacomo  Jona 

N.  X. 

N.  N. 

Pietro  Capaldo 

Giosuè  De  Piri'o 

Cesare  De  Seta 

Luigi  Berla  d' Argentina 

Salvatore  Pa^'liano 

Michele  Landoltì 

Domenico  Marslco 

X.  N. 

Cosare  Colombo 

N.  N. 

Alfonso  De  Biasio 

Angelo  Persico 

Cataldo  SrhiralU 

Domenico  Giordani 

Kallaele  Garofalo 

Giuseppe  Lipori  Pais 

Eusiachio  Goiiella 

Tommaso  Mosca 

(iabriele  Faggclla 

Giuseppe  Vigo 

Angelo  Fusinato 


isT    - 


Amministrazione  provinciale  scolastica. 


PROVINCK 

PBOVVKDlTOni  AGLI  STODl 

Pbovinck 

Provveditori  agli  studi 

Alessandria 

Ancona 

Umberto  Valente  /f. 
Lorenzo  Gatta  ff. 
Fiancesco  D'Onofrio  ff 
Alfredo   Saviotti        * 
Attilio  Salerni  ff. 
Vincenzo  Spazianto  ff- 
Egidio  Stefani 
Ernesto  Barilli  ff. 
Giuseppe  Allianl                   ì 
Alberto  Manaira                  j 
Kooco  ^lurari                        j 
Arturo  Magnocavallo 
Giuseppe  di  Fede               | 
Antonio  Purpura  ff. 
Oreste  Rossi  //'. 
G.  Berengario  Amorosa 
GiuscppeMenottiDeFran-i 
ce>co                                    j 
Francesco  Scaglione  ff. 
Francesco  MeroUi  ff.          \ 
Giuseppe  Zerboni  ff.          j 
M.  Ferrari  dEpaminonda  ; 
Antonio  Pizzini  //•.               | 
Gregorio  Nardi                     j 
Luigi  Comencinl 
Federigo  Casa                        | 
Paolo  Roseti  ff. 
Paolo  Amaducci 
Alfredo  Luigi  (Jarcllo 
Luigi  Costanzo  ff. 
Mario  Govi  ff. 
Paolo  Agresta  ff. 
Giovanni  Marradl 
Ugo  Brilli 
Angelo  Allegro  ff. 

Mantova 

Massa  Carrara. . 

Messina 

Milano 

N.  N. 

Giuseppe  Brlz/.olara 
Donato  Gravino  ff. 
Vittorio  Osimo  ff. 

Annila 

Arezzo  . . 

1  Napoli 

Bari 

Novara  

Padova 

l'alermo 

Parma ... 

Eugenio  Canestrini 

Benevento 

Bergamo 

Bologna 

Giovainii  Melodia 
Mentore  Moscatelli 

'.  Pavia . . . 

Giorgio  Rossi 
Francesco  Guardabassi 

Biesria  

j  Perugia 

Cagliari 

Luigi  Barbadoro  ff. 
Nicolò  Colombo 
Plinio  Pratesi 

Caltanissetta 

Campobasso  .... 

Caserta 

Catania 

Catanzaro 

Chieti 

Como.    . 

;  Piacenza 

1  Pisa 

1  Porto  Maurizio. 

'  Potenza  

,  Ra\  ernia 

lirggioCalabria. 

Reggio  Emilia. . 

Ago.stino  Eman.  Peverelli 
N.  N.  ff. 
Carlo  Simoni  ff. 
Mendolia  Liborio  ff. 
Giovanni  Crocioni 
Pasquale  Alduiio 
Pietro  Moretto  ff. 
Ettore  Graziani  ff. 
Orazio  Bonvino  ff. 
(!arlo  Corsi 

Cosenza 

Rovigo 

Salerno 

Sassari 

Siena 

Ferrara 

Firenze 

Siracusa  

'  Sondrio 

'LVranio 

Enrico  De  Donato 

Foggia 

YotÙ    

Ambrogio  Mondino  ff. 
Giuseppe  Joannin  ff. 
Luigi  Staflfetti 
Vittorio  Aliquò  ff. 
Augusto  Serena 

Girgenti 

,  Trapani 

i  Treviso 

Udine 

Grosseto 

Livorno 

j  Venezia 

Verona 

1  Vicenza 

Antonio  Battistella 

(ìaetano  Gasperoni 
Giuseppe  Bnizzo 

Macerata 

Agenti  diplomatici  di  S.  M.  il  Re  d'Italia 

k  presso  i  Governi  esteri. 


ArgenWm  (Biieiiofs-Aifres).  —Vittore  Oobianchi, 
inviato  straordinario  e  ministro  plenipoten- 
ziario. 

Austria  Ungheria  {Vienna).  —  Pietro  Tomaso 
della  Torretta,  ministro  plenipotenziario. 

Baviera  (Monaco).  — 


Be\q\0  i Bruxelles).  —  Romolo  Ruspoll,  amba- 
sciatore. 

Bolivia.  —  Rutililo  Agnoli,  inviato  straordi- 
nario e  ministro  plenipotenziario  (residen- 
te a  Lìnni). 


Brasile    {Rio  .Janfiro). 

.^dari,  atubasciatoro. 


Alessandro  Do  Bo- 


Buigaria  {Sofia).  - 


Chili  (Santiago).  —  Marcliese  Paolo  di  Monta- 
gliarì,  inviato  straordinario  e  ministro  pie* 
nipotenziario. 

Cina  (Pechino).  —  Carlo  Allotti,  inviato  straor- 
dinario e  ministro  plenipotenziario. 

Colombia  (Boffotà  .  —  Enrico  Durand  de  la 
Penne,  ministro  residente. 

Costarica.  —  Giosuè  Notar!,  ministro  residen- 
te (residente  a  Guatemala). 

CibJi  (Arnnt).  —  N.  N.,  Inviato  straordinario 
e  min  stro  plcnipot  nziario. 

Danimarca. (Crt^)«»m.(//i«»»).  —Vittorio  Sacerdoti 
conte  di  CarroMio,  inviato  straordinario  % 
minlsiro  plenipotanziurio. 


—  188  — 

Egitto.  —  Nob.  Lazzato  dei  mnreh.  Negrotto  Paraguay  (Axsumione).  —  Adolfo  Rossi,  minl- 

Cambiaso,  aprente  diplomatico  con  patente  stio  residente, 

di  console  generale.  «,,,„, 

Persia  {Teheran).  —  N.  N.,   inviato    straordi- 

Equatore.   -  Rnffillo   Agnoli,   inviato  straor-  nario  e  ministro  plenipotenziario, 
dinario   e   ministro  plenipotenziario  (resi- 
dente a  Limai.  Pcù  {Lima).  —  Rnffillo  Asinoli,  inviato  stra- 

_.,     ,    , .   ,        „          ^.               ^  ,,.  ordinario     e  ministro  plenipotenziario. 

Etiopia  (Addis  Abeha).  -  Conte  Giuseppe  Colli 

di  Felizzano,  inviiito  straordinario  e  mini-  Polonia  {Vars,iviu).  —  Francesco  Tommasini, 

stro  plenipotenziario,  ministro  plenipotenziario. 

Francia  {ratigì\.  —  Conte  Lello  Bonin  Lon-  Portogallo  {Lisbona).  —  Attilio  Serra,  inviato 

gare,  ambasciatore.  stri^ordiiiario  e  ministro  plenipotenziario. 

Germania  (Berli,>o).  - nurmnìa  {Bumrest).  -  Albo.to  Martin  Fran- 

Giappone    {Tokio).  —  Luigi  Cusani    Confalo-  klin,  inviato  straordinario  e  ministro  pleni- 

nieri,  ambasciatore.  I)otenziario. 

Gran  Bretagna  {Londra).  —  March.  Guglielmo  Russia  {Pietroburgo).  -  N.N. 
Imperiali,   dei   pi'inoipi  di  Francavilla,  se- 
natore del  Regno,  ambasciatore. 


Grecia  {Alette).  —  N.  N.,  inviato  straordinario 
e  ministro  plenipotenziario. 

Guatemala.  —  Giosuè  Notari,  ministro  resid. 

Haiti.  —  N.  N.,  inviato  straordinario  e  mini- 
stro plenipotenziario  (residente  all'Avana). 

Honduras.    —    Giosuè  Notari,  ministro   resi- 
dente (residente  a  Guatemala). 


Salvador.  —  Giosuè  Notari,  ministro  resi- 
dente (residente  a  Guatemala). 

San  Dom'ngo.  —  N.  N.,  inviato  straordinario 
e  ministro  plenipotenziaiio  (residente  al- 
l'Avana). 

Serbia  {Belgrado).  —  Livio  Borghese,  inviato 
straordinario  e  ministro  plenipotenziario. 


Siam  {Batigkoh). 
straordinario 


Aroldo  Manacorda,  inviato 
ministro  plenipotenziario. 


Lussemburgo.  —  Conte  Giulio  della  Torre  di     Spagna   {Madrid).  —  Barone  Carlo  Fasciotti, 
Lavagna,  inviato  straordinario  e   ministro 
plenipotenziario  (residente  all'Aja). 


IMeSSico  (Messico).  —  Stefano  Carrara,  invia- 
to straordinario  e  ministro  plenipotenziario. 

{Monaco.  —  Ferdinando  Mazzini,  console  ge- 
nerale. 

{Montenegro  (Cettìgne).  —  N.  N.,  inviato  straor- 
dinario e  ministro  plenipotenziario. 

Nicaragua.  —  Giosuè  Notnri,  ministro  resi- 
dente (residente  a  Guatemala). 

Norvegia.  —  Giulio  Cesare  Montagna,  inviato 
straordinario  e  ministro  plenipotenziario. 

Paesi  Bassi  (Aja).  —  Nob.  Giuseppe  Sallier 
de  la  Tour,  duca  di  Calvello,  inviato  stra- 
ordinario e  ministro  plenipotenziario. 


Pànama.  —  Carlo  Ranuzzl,  incaricato  d'affari 

(S.-anipato  il  15  ottobre  l'JVJ) 


ambasciatore. 

Stati  Uniti  d'America  (  TrrtA/u'«r//oHÌ.  —  Nob.  Vin- 
cenzo Macelli,  dei  conti  di  Collere,  amba- 
sciatore. 

Svezia  (Stoccolma).  —  Luca  Orsini-Baroni, 
inviato  straordinario  e  ministro  plenipo- 
tenziario. 

Svizzera  (Berna).  —  Raniero  Paolucci  de'  Cai- 
boli,  inviato  straordinario  e  ministro  pleni- 
potenziario. 

Turcilia  {Costantinopoli).  —  Felice  Maissa,  alto 
camuiissario, 

Uruguay  (Montevideo).  —  March.  Francesco 
Maestri  Molinari,  inviato  straordinario  e 
ministro  plenipotenziario. 

Venezuela  (Caracas).  —  Lionello  Scelsi,  mini- 
stro residente.  * 


STENDI  CHANTEAUD 


,    BRIPPE,  DEBOLEZZA 
I  STANCHEZZA  Eccessiva 
CONVALESCENZA 
GLI  SPORTS 

Deposito  In  tutte  le  buone 

farmacie  e  in  casa 
LAMBERTINI,  Milano. 


^  18*) 


Ambasciate  e  Legazioni  estere 

pressò  S.  M. 

Argentina  {lìepubUìra).  -  Luca  Ayaria-(ìaray,  Monaco.  -  Conte  Enrico  de  Malevllle,  Inviato 
inviato  straordinario  e  ministro  plenipoten-        straordinario  e   ministro   plenipotenziario. 

^'  ^'"^'  Norvegia  —  Se»  eel  Arne  inviato  straordinario 

Austria-Ungheria.   — e    ministro    plenipotenziario    (residente   a 

Baviera.  - ^^"'"^'• 

Belgio.  -  W.  Van  den  Steen  de  .Jehay,  amba  P«e»i  Bassi.  -  Bar.  Van  Weldevan  Ren«ers. 
-  Ti.,fr^,,o  Inviato  straordinario  e  ministro  plenlpoten- 

ziario. 

Bolivia.  —  L.  Salinas  Vega,  inviato  straordl-  o^^^i^  •«,.         «i.  «.  m.       ir     i.^  ^ 

Mario  e  ministro  plenipotenziario.  P®!?'*'    "   «"*"   ®^^f  ^.^'"  ^ogl»tadere  1- 
^       ^  Molk,  inviato  straordinario  e  ministro  pieni- 

Brasile.  -  Qastone  De  Cnnha,  ambasciatore.        potenziarlo. 

Bulgar  a.  — Perù.  —  Benavldeg,  Inviato   straordinario   e 

Chili.  -  Vlllegas  Eniico,  inviato  straordinario        "^'"Istro  plenipotenziario. 

e  ministro  plenipotenziario.  Polonia.   —  Skirmunt,    ministro    plenlpoten- 
Cina.  —  W'ang-Huang-Ky,  inviato  straordina-        zzarlo. 

rio  e  ministro  plenipotenziario.  Portogallo.  —  Eusebio  Leao,  Inviato  straor- 
Colombia.  -  Charles  Arango,  inviato  straor-        ^'""'o  «  ministro  plenipotenziario. 

dlnario  e  ministro  plenipotenziario.  Rumania.  —  Alessandro  Emanuele  Lahovary, 
Costarica  -  Raffaele   Monteae-re,  ministro        inviato  straordinario   e  ministro    plenlpo- 

residente.  tenziario. 

Cuba.    -    Ailtonio   Martin    Rivera,     Inviato  Russia.  -  N.  N.,  ambasciatore. 

stiuordinario  e  ministro   plenipoten/.iano.  Salvador.  — Gustavo  Guerrero, inviato strwrn- 
Danimarca.   -   M.  A.  de   Oldenburg.   inviato        d"'»'"*<'  «  ministro  plenipotenziario. 

straordinario   e  ministro  plenlpoteuziaiio.  Serbia.     —    Spalaikovltch    Miroslav,    Inviato 

_       .              .        ..       ^T                      .     X     j.   .■         straordinario  e  ministro  plenipotenziario. 
Equatore.  —  Agostino  Norero,  incaricato  d  at- 
tilli (residente  a  Parigi).  Siam.  —  Kosha  Phya  Bibadh,  inviato  straordl- 
_         .           ^       ...     ^       .              ,        .   .  nario  e  ministro  plenipotenziario  (residente 
Francia.  —  Camillo  Barrere,.  ambasciatore.  ^  Parigi) 

Germania.   — Spagna.  —  Wenceslao  R.imirez  de  Villa  Ur- 

Giappone.  —   IJuin  Hiko-klchi,  ambasciatore.         rntia,  ambiisciatore. 

Gran  Bretagna.   —   George  Bnchanau,  amba-  Stati  Uniti  (America  del  Xord).  —  Henri  Flet- 
sciatoi-e.  cher,  aiubasciatore. 

Grecia.    —    Lambros    Coroinilas,    incaricato  Svezia.  —  Bar.  Carlo  Nils  Daniele  de  Blldt, In- 
d'affari.  viato  straordinario  e  ministro  plenipotenz. 

Guatemala.  —  Giuseppe  Maria  Lardizabal,  in-  Svizzera.  -  Giorgio  Wagniero,  inviato  straor- 
oaricato  d'affari  (residente  a  Parigi).  dlnario  e  ministro  plenipotenziario. 

Haiti.  -  Amilcar  Duval.  Turchia.    — 

Messico.  —  Geneiale  ITay,    Inviato  straordl-  Uruguay.  -  Federico  Grunweldt-Cuestas.  in- 
nario e   ministro  plenipotenziario.  viato   straord.  e  ministro  plenipotenziario» 

(Slamjiato  il  lo  ottobre  1910).    . 


|Sion  ^lanc 


lisciva  speciale 

per  biancheria 

Prodotto  del  LION  NOIR 

S«e.  Ab.  ItallABa.  -  Cap.  L.  8,000,000 


1!)0 


Consolati  italiani 

delle  principali  località  straniere. H) 


ArgoiiTna. 

Buenos  Aires  —  Oarln  Xa;,'ar,  e.  g. 
Cordoba  —  Carlo  Uiuiltii,  <•. 
La  Piata  —  Massiniilia7»i>  Tornielli.  e. 
Mcndo/a  —  Bruno  Znfulin,  <■. 
Rosario  —  Francesco  De  Vclutiis,  e.  g. 

Austria-Ungheria. 

N.  N. 


Belgio. 

Bruxelles  —  Leone  Cassel,  e.  g. 
Anversa  —  Alberto  H.  de  Bary,  e.  g. 
Liegi  —  Callo  Tlionet,  e. 

Congo. 

Bonia  —  Ijrinio  Badolo,  e. 
Matadi  -  Ettore  Villa,  e. 

Bolivia. 

La  Paz    -  Giiisoppe  Spa,  e. 

Brasile. 

Rio  Janeiro  -  Lu'^'i  Provmia  del  Sab- 
ìnone,  e 

Bahia     -  Ugo  Sola,  e. 

Bello  Horizonte  —  N.  X,,  e. 

Campiuas  —  Ugo  Toinniasi.  r.  r. 

Curitiba  —  Massimo  (ìotìVedo.  e. 

Florianopolis  fgià  Desterro»  --  Attilo  Re- 
galo Carnelut.ti.  r. 

Juiz  de  Fora  —  N.  N.,  j).  e. 

Manaos  —   N.  N.,  e. 

Para  (o  Belenri)   —  Lodovico  Manzini,  r. 

Pernambuco  (o  Recife)  —  Pietro  Spano,  r. 

Porto  Alegre  —  Gualtiero  Chilesotti,  e. 

Ribeirào  Preto  —  Agostino  Ferrante,  r,  e. 

San  Paolo  —  Giov.  Batt.  Beverini  e.  y. 

Santos  —  Domenico  Levrero,  rejg. 

Vittoria  -  N.  N.,  e. 

Bulgaria. 

N.  N. 


Chili. 


Santiago  —  Domenifo  Schiaffin  >.  v.  < 
Valparaiso  —  Riccaido  Mon/.ani.  o.  e. 


Cina. 


Canton  —  Eugenio  Zanoni-Volpicelli,  e.  ;;. 
Hankow  —  Giuseppe  Pellegrini,  e. 
Shanghai  —  Girolamo  De  Rossi,  e. 
Tientsin  —  Vincenzo  Fileti,  r. 


Colombia. 

Bugola  —   Enrico  Dnrand  de  la  Penne, 

ministro  plenipotenziario. 
B:irranquilla  —  Pellegrino  Puccini,  e. 
St-Josè  di  Cucuta  —  Luigi   Faccini,  e.  ' 

Corea. 

Seul  —  Cesare  Tiriolo,  e 

Costarica. 

San  José  -  Felloe  Scaglietti,  e. 

Cuba. 

Avana  —  N.  N.  e.  g. 

Danimarca. 

Copenaghen  —  Vahleraar  Glùckstalt,  f.y. 

Possedimenti  danesi  in  America. 

Saint-Thf)mas  —  Rodolfo  Leviti,  e. 

Equatore. 

Guayaquil  —  Alfonso  Roggiero,  e. 

Francia. 

Parigi    —   Giiiconin  F.ira-Forni  e.  g. 

lie^Aìiqon  —  X.  N.,  -. 

Bordeaux  —  Ernesto   Ugo  Grimm    Pro- 

vence,  e. 
Cannes   —  Paolo  Indelli.  r.  r. 
Cette  —  Raffaele  Pompei,  e 
Chambéry  —  Bar.  UgoCarntti  di  Canto- 

gno.  e.  (/. 
Havre  —  Salvatore  Rocca,  e. 
Lione  —  Leonardo  Mordini.  r.  g. 
Marsiglia  —  Gerolamo  Naselli,  e.  g. 
Nancy  —  N.  N.,  «•.  g. 
Nizza  —  Enrico  Acton,  e.  g, 
Rcims  —  Emilio  Giuseppe  Mizzucchi,  e. 
Tolone  —  Paolo  Apollinare  Burde^o,  e. 

Corsica. 

Bastia  —  Ignazio  Randaecio,  i^-.  g. 

Possedim.  francesi  in  A  fi-ira,  Asia  ed  America. 
Algeri  —  Lorenzo  Anielli,  e.  .</. 
Bona  —  Domenico  Marino,  e.  g. 
C'ajenna  —  Ippolito  Edoardo  Antier,  e. 
Dakar  —  Arturo  MafTei,  r.  e. 
Diego   Snarez   —   Claudio   Mario   Babri- 

quand,  e. 
Fort  de  Trance  —  Leone  Duplan,  e. 
Point-à-Pitre    (Guadalupa)    —    Leopoldo 

Petrelluzzi,  e. 
Rulisque  (Senegambia)  -  -  Ernesto  Hor- 


tal  a,  e. 


C,  9.,  Culi  • 


generale,  —  e,  console,  —  v.  e,  vlcaconsolft. 


—   101 


Salfon  -  T-uclano  Ogltastro,  rt':g.  il  cons. 
Saint-Denis  (Riunione)  -  Qinseppe  Pan- 
cera,  e. 

Ttinini'i. 

Biseita   -   Alberto  Tnoz'.i,  v  r. 
Busa  —   Gnl<io  lioci-o,  e,  < . 
Tunisi  -  Carlo  Caci-ia  Dominionl  di  Sil- 
lavenyo,  e.  y. 

Mavfyro. 

TanRorl  —  Sabino  Rinella,  e.  g. 
Casablanca  —  Ugo  Sabttta,  r. 

Germania. 
N.  N. 

Gran  Bretagna. 

Londra  —  Al«ssandro  Faà  di  Bruno,  e.  </. 
Cardiff  —  Emilio  .\xeiio,  e. 
Dublino  —  Loren/o  Salazar,  r. 
Glasgow  —  Eujjenio  Lafjorara,  e.  g. 
Llverpool  —   Giuseppe  Chiostri,  r.  g. 

Possetlimenti  imjLsi  nel   Mtditerran'o. 
Gibilterra  —  Ferdinando  Daneo,  e. 
Malta  —  Guido  De  Lucchi,  c.g. 

Pots'ilinietit!  Inglesi  in  Afri  a. 

Johannesburg'  —  Natale  Labia.  r.  g. 
Freetown  —  Giuseppe  Tomniaso  Zolla,  r. 
Mahè  —  Enrico  Alfredo  Pare.  >-fig.  il  <: 
Mombasa  —  Luigi  Friper'o,  regg.  il  imi». 
Port  Louis  -  Federico  Giacomo  Elyard,  < . 

Egitto. 

Alessandria  —  N.  N.  c.g. 

Caiio  —  Lazzaro  Xegrotto  Caniblaso.r.  </. 

Porto  Said  —  Gu;,'lielmo  Vivaldi,  r. 

Possedimenti  inglesi  in  Asia. 
Aden  —  Gino  Cecchi,  c.g. 
Bombay  —  Giovanni  Gorio,  r. 
Calcutta  —  Guido  Viola,  e.  g. 
Colombo   —  N.  N..  r. 
Hong-Kong  —  Emilio  Eles,  e.  q. 
Rangoon  —  Giai-omo  Meikle,  r. 
Singapore  —  Carlo  Ambrosoli.  rejg.  il  ron^. 

PoSf^eillmeiiti  inglesi  in  Amerim. 

Brid^etown  —  Vittorio  Parravicino,  e. 
Georgetown   -  Carlo  Wietin<_'.  r. 
Kingston  —  Federigo  (Johen  Henriques.c. 
Montreal  —  Giulio  Ricciardi.  <-. 
Porto  Stanley  —  James  Houston  e. 
Trinità  —  Federico  Vicentini,  e. 

Poftaed imputi  inglesi  in  Australia, 
Melbourne  -  N.  N.  <: 
Sydney  —  Vincenzo  Marano,  n.  e. 

Grecia. 

t;anoa  —  G.  B.  B;irtoluc'ci  Qodoliui,  e. 

Corfù  -  N.  N..  e.  g. 

Patrasso  —  Felice  Beauregaid, e, 

BÉreo  —  c.g. 

Salonicco  -  G.  B.  DolMni,  e. 

Qualemala. 

Guatemala  -  Qioaa*  Notari,  e.  g. 


Ha:  i. 

Porto  Principe  -  Alfredo  de  Mattala,  e. 

Honduras. 

Amapala  —  Teodoro  Kòhncke,  e. 

Lussemburgo. 

Lussembui-go    —    Giulio   Della  Torre  di 
liavagna.  c.g. 

(Messico. 

Messico  —  Ezio  Cusi   e. 
Monterey  —  Michele  Ferrara,  e, 
Veracruz  —  Emilio Gonzales  de  Castlllo.c. 

IMonaco. 

Monaco  —  Ferdinando  Mazzini,  e. 

Montenegro. 

Antivari  — , 


Davide  Camparl,  e.  g. 


Nicaragua. 

Maiiagua 

Norvegia. 

Cristiania  —  Rodolfo  Olsen,  c.g. 

Paesi  Bassi. 

Amsterdam  —  Nic<ìla  Aphel.  e. 
Rotterdam  —  Giovanni  Hudlg,  e. 
Pos-i^iiimeiiti  o'ainlesi  in  Asia. 

Batavia  —  Guglielmo  van  Hensden,  e. 

l'ossed intenti  ólandfS'  in  Amerirn. 

CinaQao  —  (ìoniez  Haim  Da  Costa,  e. 
Paramaribo  —  Enrico  Benjamin^,  e. 

Panama. 

Panama  —  Carlo  Raguzzi,  e. 

Colon  —  Lodovico  Delpiaiio,  regg.  il  e, 

Paraguay. 

Assunzione  —  Adolfo  Rossi,  c.g.  \ 

Persia. 

Teheran   -  N.  N. 

Bouder  Bouchire  —  Carlo   MaroSbio,  e. 

Perù. 

Lima  —  Ruffino  Agnoli,  c.g. 
Arequipa  —  Tito  Costa,  ng.  cons. 
Callao   —  Gerolamo  Oueto,  ag.  cons. 

Portogallo. 

Lisl)ona  — IWdrigoDeSonzaMontniro.-.f/, 
Funchal  —  Carlo  De  Bianchi,  e. 
Oporto  —  Ar.tonio  Bessa  Pinto,  e. 

Posse-Hw-nti  pò  to  h'ni  in  Africa. 

Louren<;o  Marques  —  Abra'iam  Cagly  <r. 

Po-seil imeni i  po'lo ;h  si  in  Asia. 

Macao  ~  Eugenio  Zanoiii-Volpicelli,  e. 

Rumenia. 

Br.iila  —  Luigi  Ardainl,  e. 
Galatz  —  N.  N. 

Russia. 

Pietrogrado  —  N.  N  ,  <;.  g. 

Abo  —  Harry  Wilèn.  r. 

Heisingfors  —    Martinez   Sanchez,  r*vc^. 

cims. 
Klew  —  Carlo  Flschmann,  e. 
Mosca  —  (iiovii'Mii  Cesar .^  Majonl,  e 
Odessa  —  Giuliano  De  Vis.irt    c.g. 
'     Riga  -  N.  N.  e. 

Tiilis  —  Lorenzo  VulerJ. 
Varsavia—  Andrea  Rothwand,  e.  v- 
Vladivostok  —  VUdislavo  (iolembloTSky 
Mtrvianovioh,  e. 


-^  102 


Salvador. 

8:in  Salvador 


B.crtrtlomeo  Uagllo,  e. 


San  Domingo. 

San  Domingo  —  Angelo  rovcella,   •.  (/, 

San  Marino. 

San  Marino 


Giuseppe  Gori,  r. 


Serbia. 

Monastir  —  Romano  Lodi  Fé,  regg.  cons. 

Prlzzend  -  N.  N.,  e. 

Uskub  —  Vincenzo  Galanti,  e. 


Slam. 

Bangkok 


Aroldo  Manacorda,  e.  g. 


Spagna. 

Madrid  -  N.  N.,  c.g. 

Barcellona  —  Vittorio  Lebrecht,  e.  g. 

Cadice  —  Riccardo  Santasilia,  e. 

San  Sebastiano   —   Emanuele   Martinez 

Anibarro,  e. 
Hantander  —  Giuseppe  Giacchi,  e. 

Possedimenti  spagnuoli  in  Africa. 

Santa  Croce  di  Teneriffa  —  Maxime  Ge- 
rard, e.  y. 

Stati  Uniti  d'America. 

Washington  —  Emanuele  Fronani,  e. 
Boston  —  Gustavo  Di  Rosa.  e. 
Chicago  —  Giulio  Bolognesi,  cg. 
Denver  —  Giuseppe  Gentile,  e.  g. 
Filadelfia  —  Gaetano  Poccardi.  e. 


Honolulu  (Hawai)  —  Gordon  E.  L.S.,  e. 
Manilla  (Filippine)  —  Tliomas  Harring- 

ton,  e. 
Nuova  Orléans  —  N.  N.,  e. 
NuoN  a  York  -  Romolo  'l'ritonl,  e. 
Pittsburg'—  Giuseppe  Natali,  v.  e. 
San  Francesco  —   Oreste  Da  Velia,  c.g. 
San    Giovanni    (Portorico)    —    Moltrasl 

Ciro,  e. 
Seattle  —  Giov.  Mario  Pio  Margotti,  e, 

Svezia. 

Stoccolma  —  Carlo  Gustavo  Thulln,  e,  g. 
Gotheiiburg  —  Giacomo  Keiller,  e. 

Svizzera. 

Basilea  —  Vittore  Slc.liani,  e.  g. 
Briga  —  EiLiilio  Manfredi,  v.  < . 
Coirà  —  Publio  Laiidncci,  d.  c. 
Ginevra  —  Gino  Maochioro  Vivalba,  e.  g. 
Lugano  —  Conte   Gerolamo   Marazzl,  e. 
San  Gallo  —  Antonio  Tamburini,  v.  e. 
Zurigo  —  Enrico  Clapelli,  c.g, 

Turchia. 

N.  N. 

Uruguay. 

Montevideo 


N.  N.,  0.  e. 


Venezuela. 

Caracas  —  Lionello  Sclelsi,  e.  7. 
Maracaibo  —  Luigi  Fossi  Ferrini,  e. 
Puerto  Gabello  —  Giuseppe  Umberto  l^u- 
•pi,  regg. 


(atam^uto  il  15  ottobre  1919). 


Fra  le  più  importanti  fabbriche  di  biciclette  e  motociclette  d'Europa 
primeggia  indiscutibilmente  la 

J3  I  A.IV  CHI 

dalle  cui  officine  escono  f       Oltre    75.000    biciclette 
annualmente  (  e       ,,  5.000    motOCiclette 


Le  macchine    Bianchi   sono  montate  da   gomme    PIRELLI 
^     Società  Anonima   E.DOA.RDO    BIANCHI    -    Milano     ^ 


EUROPA 

SECONDO   ACCORDI   COh 


20 


10 


Abhrevia±ure 
Cett.  -  CMiqne.-iar-lSjagen.. 
fiiTt;Liec.-LiechtertsteÌTi  ; 
Livap.-Lò'e/pool  /XiLsstrrvr 
Xussenibujyo;M.-A[onjUco 
'pr-injdpato);Ttriss.  oriavb.  - 
PnissirL  orientale';  SJL-SaiL 
Maiiru);  SCutrScuJxut; 
iiLes.-Slesviff. 


LAG  Ti 

Hamme 


\ST-    Italo   D'Arti    Gkafichl.  Beroamc 


Scala  =  1  :  30  eoo  00( 


!|Ì)UTICA 


PROPRIETÀ  RISERVATA 


p^^^^^^V:^^ 


^... 


:J       i    fy.       ^-^ 

^i  pi^cipaij1™ìendent 


DELLA  TERR4^ 


■e 


K^ 


I   principali   stati   indipendenti   della   Terra 
e  i  principali  possessi  atitonomi  nel  1919. 

Avverten.za.  Nelle  attuali  condizioni  della  politica  internazionale  questo  saggio 
pnò  avere,  in  molte  delle  vm-i  nuove  —  alcune  torse  ettiiuore  —  che  un  valure  apprus- 
lativo.    SI  è  voluto  eccedere  negli  sminuzzamenti  per  orientare  il  pubblico  durante  la 
tura   di   giornali   e   eomuuieati   spessissimo  contraddittori.  Quando  di  alcuni  stati  russi 
contatto   con   la   Uussiii   e    di  altri  balcanici  non  si  ha  ancora  alcuna  indicazione  del 
>bat>tle  contine,  è  un  po'  prematuro  parlar  di  superficie  e  di  popolazione;  ma  una  cifra 
era  indispensat,ile,  ed  allora  <iue  la  si  è  offerta  che  più  dovrebbe  avvicinarsi  ad  una  certa 
realtà  se   gli  eventi  maturassero  logicamente.  —   I  nomi  de<,'li  stati  che  tanno  parte,  come 
lembri  itriginuri,  della  Società  (o  Lkoa)  delle  Nazioni,  sono  seguiti  da  due  asterischi  (**). 
nomi  degli  stati  invitati  dal  Fafa  di   Versa il/es  ad  accedere  alla  S.  d,  N.  sono  segniti  da 
.in  asterisco  (*).  —  La  magf^ior  parte  delle  cifre,  quando  non  sia  iHdicato  l'anno  dell' accer- 
«mento,  si  devono  intendere  riferite  al  presente.  —  Le  Unr^^hezze  dfei  teli'orufi  e  dei  telefoni 
rlsgnardano   le  iin0*.  non  i  fih:  se   per  mancanza  di  elementi  uniformi  si  deve  intendere 
viceversa,  è  espressamente  indicato.  —  Per  la  marina  mercantile,"  i  cui  valori  risalgono 
.tti  al  1916  secondo  il  "Lloyd's  Register  Book  ,,  non  si  tiene  conto  che  dei  vapori  e  dei 
velieri   lun  più  lii  cent'>  toniteVatf,    va  avvertito  che  la  cifra  del  tonnellaggio  complessivo 
ris^uarda  la  atnzìa  lorda  per  i  vap'ri,  la  stuzìa  netta  per  i  veluri.  —  Tutti  i  valori  del  com- 
mercio  sono   tradotti   in    lire   italiane.   I    cambi   delle  monete  sono  nominali,   con   regime 
alla  pari.  —  Nei  possessi  sono  incluse  le  isole  che  uon  spettano  geixjruficamente  al  corpo 
territoriale   dello   Stato   Ufr.:   Francia,   Gran  Bretagna   e   Irlanda,  Italia,   Portogallo,  Spa- 
gna, ecc.).  —  Per  la  situazione  geografica  approssimata  degli  Stati  europei  si   consulti  la 
Carta  politica  d'Europa,  annessa  a  questo  Almanacco. 

li.  F.  DE  Maqistris. 


1.  -  ABISSI^IA  [Itiopia] 

Monarchia  assoluta  feudale. 

(Africa  orientale). 

Z  EO  I»  I  T  Ù,  In»i)eratrlee  {X>-gns-neghesti). 
flglia  di  .Mexki.ik,  nata  nel  1876,  maritata  (per 
la  Heconda  volta)  nel  19»1,  a  Ra.s  Qloba,  eletta 
11  n  settembre  1916,  iueor.  in  Addis  Abeba  l'il 
febbraio  1917. 

Superficie:  1  101  300  kmq. 

Popolasione:  circa  8  milioni  di  abitanti  (8 
per  kmq. 

Kazionalità:  abl.ssina  (dominante);  molti 
falaacia  (ebrei). 

Lingue:   tigrina  (.semitica),  amariea,  galla, 


Religione:  cristiana  eopta  (monoflslta).  Molti 
muaulmaui,  ebrei  e  idolatri.  L'Abuua  (primate) 
6  un  conto  couMucrato  dal  Patriarca  di  Alesoan- 
drla  di  Egitto.  Città  tanta:  Axum. 


Capitale:  Addl8-Al)eba,  con  circa  SOOCO  ab. 

Ferrovie:  699  km.  (da  Addi»  Abeba  al  conf. 
francese  della  colonia  di  Gibuti). 

Ttlegrafi:  1700  km.  (1916). 

Telefoni:  2  200  km.  (191IÌ). 

Moneta:  tallero  di  Maria  Teresa  —  L  2,50. 
(creato  nel  17aO  e  coniato  sino  a  questi  ullintl 
tempi  dalla  zercu  di  Vienna):  tallero  d'Italia 
(monetu-merce)  creato  con  K.  Decreto  del  31 
maggio  litlH. 

Commercio:  circa  26  milioni  di  lire  d' impor- 
tazioni; circa  24  milioni  di  lire  di  esportazioni. 

Esercito:  in  tempo  di  guerra  circa  250  000 
armati. 

2.  -  AF«HA!VIISTAX 

òlonarchia  assoluta  dispotica. 
(Asia  occidentale). 
AIIIU-ULLÀ  OAN,   emiro,  nato  il  lo  gen- 
naio 1892,   «nccenso  al  imdre  Abib-1'i.là  (assaa- 
■iuat«>)  il  20  febbraio  1919  (terzo  tìglio). 


1!)4 


Snperfrie:  r.Sf!  Ono  litnq. 

Vopola^.:  6:t80  500  iilt.  ((.ircii  12  ttb.  per  kmq.). 

JSazionaìUà:  indt.-europtl  ((il)  yvr  leufo:  of- 
ehaiii  tauiki.  poloin.  ei-.):  niotiK"U<.i  (40  per  ceii 
to:  aimalii,  ii»b('k 


CI.'.). 

Lirniuo:  pershina  (iiauicn). 

litligiviie:  junsiiliuaiiu  (siinnita).  firra  II 
uiila  tlin  i. 

Capitale:  Talìiil,  am  cir-.-a   K!0  mila  al). 

Telefoni:  IfiO  km. 

Monete:  kran  d'argento  (di  Ft-rsia)  =  L.  0,02: 
rublo  di  carta  (di  Russia);  L.  2.6*. 

Coìnmercin:  circa  39  :>«(»  wm  lire  d'importa- 
zioni: ciica  39  300  000  lire  d'espcirtay-ioui. 

Esercito:  all'europea.  Da  50  mila  (pace)  a 
ICO  mila  armati  (guerra). 

8.  -  AI-.BAXIA  [SHyiPi■RI.^] 

Principato  indipendente  asaolnto. 

(Kuroi)a  baleanico-adriatioa). 

.  .  (dopo  la  tupadi  Ougt.iki.mi)  ni?  W'ik.ti) 
dal  Vottobre  1914  mauea  il  Principe.  11  priu.l- 
pato  sarà  aflidato  all'Italia  con  miindato  deUa 
Società  [iicga]  delle  Nazioni. 

Supertìcie:  circa  30  000  kmri.  (coiiijtreso  il  di- 
Btretto  d'i  Vallona,  occupato  dall'  llalia). 

Popolaz.:  circa  900  0;0  ab.  (3(i  ab.  per  kmrj.). 

Nazionalità:  all)aue8i  (neo-ir.iriei),  «reco-al- 
banesl,  romeni,  bulgari,  serbi. 

Lingua:  albanese. 

Uellgioni:  mu.sulmana  (2A,),  cattolica  e  t*re- 
co-scismatica  (ortodossa). 

Capitale:  Duraz/.o,  a  nord  di  Vallona,  con 
forse  5  mila  ab. 

4.  -  AXnORRA 

Repubblica  neutriiU'  i-'l  atitcnoma. 
(Europa  uieridiosialc). 

BO>  A  V  KS  TUlt  A  MA  EST  JIK-Vl  OLIA  K8. 
Sindaco, 

Superficie:  452  kmq. 

Popolazione:  circa  .WtO  al).  (12  ab.  per 

Nazionalità:  catalana  (spalinola). 

Lingua:  catalana  (spaiiiiola). 

AVjij/iorie;  cattolica.  Il  vescovo spasnolodellr 
diocesi  di  Urgel  è  uno  dei  di 
repubblica:  l'altro  è  il  Prel'et 


Popolazione:  circa  f)  ffO^' OnO  ab.,  oOJnpfesi  gli 
Indiali!  della   Pampa  (3  per  kuri(.). 

Nazioiiuiiio:  spa^uolo  ariientiua  in  .srrande 
mat;>fioran/.a,  ron  ciica  V;  d'italiani  e  di.xen- 
rienti  d'italiani  (dal  18:>7  al  1917ìmmii?rauti  ita- 
liani 2  3010  I)  eirca),  e  più  di  20 1  mila  meticci, 
indiani  e  neji;ri. 

Lingua:  spajjnola  (pataofonica  e  araucaua  fra 
indiani). 

Peligioni:  cattolica  in  jjrandi.s.sima  maK.yio- 
ranza;  parecchi  idolatii  nella  Pamjta.;  30  mila 
protestanti;  10  mila  ebrei. 

Capitale:  Buenos  Aires,  con  1  650  000  ab.  circa 
(1  settembre  1918). 

Ferrovie:  36  600  km.  (1917). 
Telegrafi:  86  .5(Xi  km.  (1916). 
Telefoni:  83  700  km.  (1915). 
Marina  mercantile:  vapori  245  (188  771  tonii.>< 
velieri  72  (33  762)  tonn.). 

Moneta:  pe.to  nacionul,  divi.so  in  UK)  ce>/<aros 
=  L.  5  (oro);  1  argentina  —  5  pesoa  (oro)  —  L.  25. 
Cirnim-iTcio:  circa  2  miliardi  e  380  milioni  di 
lire  d'importazioni  (1917):  toutro  circa  3  miliar- 
di e  mezzodì  lire  d'esportazioni  (cereali,  carni 
congelate,  lane  e  pelli). 

KAtrciio:  18  C50  uomini  (pace);  125  mila  uo- 
mini (guerra). 


kmq.). 


lìrotettori  dell 
>  francese  dei  P 


7.  -  ASIR 

Principato  dispotico. 
(Avia  meridionale  araba). 

MAOMETTO  IBN  ALI  EO-EDUISl.  l'rin 

tinperficie:  circa  95  500  kmq. 

Popoiaz:  circa  300  mila  ab.  (eirca  8  per  kmq.). 

]S.a-:iunaHtà:  araba  e  sudanese. 

Lingua:  araba. 

Religione:  musulmana. 

Capitale:  Meiiadir. 

l'ed.  n.  5,  3(i,  :>:>.  80.K,  86. 

8.   -  A  rST  RI  A -TEDESCA 

[DKrTscHK  Oe-^tkrbeich]. 

Uir pubblica  democratica. 

(Kuropa  centrale). 


renei  orientali. 

Capitale:  Andorra  la  Vicja.  con  circu  800  ab 

5.-  ARABIA  IXI>II*EX1>KXTE 

(3  stati) 

Emirati  e  sullanaii  dispotici. 
(Asia  meridionale  araba). 

Superficie:  541  000  kmq. 

Popolazione:  circa  200  mila  ab.  (2  ogni  5  kiii.V 

Xa«fowali«à;  araba  (.semiti),  beduina  (cani  iti). 

Lingua:  araba. 

Religione:  musulmana  (setta  dei  vahabiti). 

Capitali:  15ereida  (del  C'assim)  con  circa  21 
mila  ab.;  Giuf  (deU'A.NvsKH  o  Aneisa)  con  circi 
15  mila  ab.;  Hall  (dello  S<  iammak)  con  circa 
20  mila  ab. 

re<«,  n.  7,  36,  55,  80.F,  86. 

6.  -  ARGEXTIXA  * 

[Rkpttbbltca  Argentina]. 

Repubblica  federale. 

(America  meridionale  atlantica). 

IIIPÒLITO  IUI60YEN,  Presidente,  eletto 
(per  6  anni)  il  12  ottobre  1916. 
Superficie:  2  789  462  kmq. 


KARL  SE 

(uno    dei    trin 
prov\ 


"Z,   1^-e.sid.,  dal   15  marzo   1919 
viri    del    Direttorio    costituiiu 
mente  nel  novembre  1918). 

Sìiperficie:  circa  85  mila  kmq.  (compreso  il 
territorio  contestato  di  Klagenfurt,  con  più  di 
PJóO  kmq.). 

Popolazione:  circa  7  500  Oq0.ab.  (90  per  kmq.). 

Nazionalità:  tedesca  in  modo  assoluto.  Se  il 
iilebiscito  nella  zona  piii  meridionale  di  Kla- 
iA<iit'iirt  (v.  8.)  sarà  favorevole  all'Austria,  vi 
entreranno  alcuni  pochi  sloveni. 

Lingua:  tedesca. 

Jltligione:  cattolica  in  modo  quasi  assoluto, 
con  al<iuanti  ebrei. 

Capitale:  Vienna,  con  circa  2  milioni  di  ab. 

Ferrovie:  circa  4  900  km. 

Telegrafi:  circa  10  mila  km. 

Kx-Mariyia  mercantile:  vapori  422  (1016C95)- 
velieri  11  (1  515). 

■Moneta:  corona,  divisa  in  100  heller  —  L.  1,0=! 
(oro):  1  gulden  (fiorino)  =  2  corone  =  L.  2,10. 

Ved.:  u.  15,  39,  40,  61,  63,  82,  83. 


AZERBEICi^IASI 


14. 


]!)ri 


9.  —  BK1.4«IO  [Bei.iiiqve]** 

Moi)ai  r:,ia  roMtitii.:nt'ia!r-. 
(Kurn.a  o.  ciileutiiK). 

ALIIEUTO  1.  re  tiri  helyi,  nato  l'fl  aj.rile 
1875.  assunto  h1  trmiit  il  Iti  iljit-iiibre  )9<):i,  spu- 
saio  II  2  oti.ibif  19(»9  a«l  Ki.KAHKiTA  in  Havihua: 
rrr'de  il  i>rìiu(>);i.'uitu  |>riiii-i]>e  Lkoimm.do,  iIiuii 
di  Brubaute,  nato  il  A  novembre  19i|. 

Supevfii-ie:  29  5(0  kmq.  circa. 

topolazione:  7  400  (Mxjab.  t-in-a  (2.50  per  kmq.). 

Kaiionalità:  tìauimiii!;:)  (M  per  e«-iito)  *•  v:il 
Ione  (r<H  jKT  tento),  eoo  teiIcMlii  e  Irauie-si. 

1     mite:  fraueese  e  tiamiiiinKii' 

Urlisiione:   in  ma.sHima  eattoli<-:t. 

Capitale:  Briixellen.  eoa  iina  170  mila  ali. 
i.ella  città  propriamente  detla.  e  non  piii  «li 
:i)0  mila  ab.  con  i  16  comuni  dei  soblHtr^lii. 

Ferrovie:  95iM»  km.  (1914):  ma  più  della  intiil 
I  icinali. 

Telegratl:  80f>0  km.  (1912). 

Telefoni:  30(i  mila  km.  di  fili  (1914). 

Marina  mercantUe:-vsìiH>il  159(269252  lonn.), 
velieri  5  (7  175  tonn.). 

Moneta:  fra  n<o,  diviso  in  10'U'enteHiini  —  Ti.  1. 

Comiiifrciu:  (prì)na  della  }rnerra)  eirea  4  71» 
milioni  di  lire  d'  !iii)iorta/.ione.  eoutro  circa  :t  .'>") 
milioni  di  lire  d'e.s)Nirta/.ioni. 

Esercito:  5órr75  nomini  (pace)-  2«>0  mila  ìiomi- 
ril,  robinie  coni  jnese  (guerra).  li'art.IM  del  Trai - 
tato  di  jtace  con  la  (iermania  (•;in;riu,  i<(i9,  j^ 
nbrojfalo  il  trattalo  19  aprile  I8:i9  jter  la  ni^itra- 
lità  del  Bel»;io. 

l\)»8e»si:   Ved.  ronRO  l>el!ja  (n.  9.A). 

9.A.  -  CONGO  BELGA  [Congo  Hki.«e] 

Kj--*tato  iHdii>ri> dente  dai  Is  ottnliv  lUO.s. 

(Alriea  cciitni-meridionale  aUantica). 

E.   J.   M.   Henry,  Governatore  ijeìieraU:  dal 

4  gennaio  1916. 

Superficie:  circa  2  580  OnO  kmi|.  (lompre.xo' il 
territorio  ad  oriente  e  a  noril  del  iajfo  Taiiya- 
JCuica.  ex-c(douia  germani!  a.  a;rjiic;tato  nel  1919 
per  mandato  della  Societìi  delle  Nazioni). 

Popolazione  :  cin-a    Mi7(0(KK»  ab.   (e.  8.)  con 

5  364  europei  (1916)  de!  i|uali  2!{2  italiani  (densità 
complessiva:  circa  7  ab.  per  kmq.). 

Sazioualita:  bauth  (negra  quasi  jiura). 

Lingua  (nttìciale):  francese  (indigeni:  Itantù). 

Religioìie:  idolatri,  con  alquanti  catlcdiei  e 
protestanti  nelle  numerose  niissioni  enroj  .e. 

Capitale:  Boina. 

Ferroiùe:  1  7.'jil  km.  (1916). 

Telegrafi:  2  i;5<)  km.  (19i()). 

Telefoni:  2  2110  km.  (191ti). 

Commercio:  importa/.ioni  circa  77  milioni  di 
lire  (1916);  e.-'iioriazioni  circa  2.1  milioni  di  lire 
(rame,  oro,  caucciù,  noci  di  palma). 

Ksercito:  12  mila  uomini  (vobintari  indigeni 
per  7  anni)  in  27  compagnie  indipendenti,  con 
400  urtldali  euroi>ei.  l'cdi/.ia  territoriale:  6  mila 
uomini. 

IO.  -  BOLIVIA  [Rkp.  Boliviana]** 

Hepnbhlica  demor.ratira  unitaria. 
(.Vmerica  meridionale  andina). 

JOSfc  UUTIKKUKZ  GIJKKKA.  l're.tidenlr, 
eletto  (per  4  anni)  il  16  agosto   1917. 

Huperficie:  1  470  19:5  kmq. 

Popola :ìi>ne:  circa  2  S«»0(KX)  ab.  (Sogni  2  kmq). 

S^axioaalita:  indiani  e  meticci  (BOOM  bian- 
chi (13  O/o). 

Lingua:  Bpat^nola. 

htligione:  iu  massima  cattolica;  aliiuantl 
idolatri. 


Capitale:  1m  Paz.  con  circa  UH)  mlln  ab.  L» 
veccliia  capitale  (Sui  re)  ba  circa  iO  uiilHab. 

l-erroiie:  2  4:.0  km.  (191»). 

Telegrafi:  6  I.Vl  km.  (1915), 

Telefoni:  2  lOi  km.  (1914). 

Moneta:  )k*so  l«oliviauo,  diviso  in  100  ceu 
tavoa  -    L.  1.25  circa. 

Commeicio:  circa  :a  milioni  di  lire  d' Im- 
]N>rtazioni:  contro  circa  123  milioni  di  hre  di 
esportazione  (élagno,  caucciù,  argento,  rame, 
biauinto). 

K.iercito:  4  600  uomini  (pace). 


11.  •  nR.\HILK** 

[FsTAHos  Unidos  do  Bra^il] 

He  pubblica  federale. 
(America  meridionale  atlantica) 

KIMTACIO  l'flSSOA,  Precidente,  eletto 
(per  3  anni  circa)  il  13  ajirlle  1919. 

Superficie:  8  497  540  kmc]. 

Popolazione:  dna  27  ."SiO  000  ab,  (:i  per  kmq.». 

Suzionaiitit:  brasileno-portooliese.  per  circa 
4  ]„.  Metic4-1,  uiulaiii  ed  indiani  (iruarani  e  tupi). 
Italiani  circa  2  milioni,  dei  ijuali  circa  la  metà 
nel  solo  stato  di  San  l'aolo. 

Lingìui:  portoghese  (guarani,  tupi,  ec,  fra 
iixliani). 

Religione:  in  masHiin:i  c:ittolica.  con  alquanti 
idolatri  (.'>'V'o). 

Capitale:  Rio  «le  .laneiro.  con  circa  1  150  000 
abitanti. 

/Vnoi-i>:  41  300  km.  (191fi). 

Telegrafi:  :m  .VKI  km.  (1917). 

Telefoni:  6"  500  km.  di  ItU  (1910). 

Marina  inercantile:  vai»ori  :i91  (.^02  513  tonn.), 
velici  i  .'2  (U9II  tonn.). 

Moneta:  niilreis.  diviso  in  KK'M)  rels  —  L.  3,15 
(oro)  —  h.  1..M  («aria):  1  conto  di  rels  —  100.1  mil- 
leis  =  L.  31  .W  (oro). 

Commercio:  «Irca  1  i.'SO  milioni  «li  lire  d' im- 
]K>rta/ii>nl  (1917):  ««miro  circa  1700  milioni  di 
lire  d'esportazioni  (catte,  caucciù,  pelli,  cacao, 
tabacco). 

Kéercito:  29  7"Mi  uomini  (pace):  100  mila  uo- 
mini circa  (guerra). 


l;e.  -  BVIiGAKIA    B'loarua]. 

Monarchia  contitmionale. 

(Kuropa  balcanica). 

UOKI8  HI,  .^«tr,  nato  il  30  gennaio  1891,  as 
sunto  al  trono  ll3ottobre  1918  (abdicazione  del 
pa<lre  Kkkdinanoo  I). 

Bttpirficie:  «Irca  li'9  80.)  kmq. 

i'(7)o/<»£Mwie.«lrca  4  750  00'vt  ab.  (41  per  kmq.). 

Xaaionnlita:  h\i\>i;UA  o  tinno-tfirtara  slaviz- 
zata,, con  aliiuanii  turchi,  zingari,  romeni  e 
greci. 

Linfiva:  bulgar:». 

Religione:  in  massima  greco-scismatica  (or- 
to<1ossa)  <!0n  al«|uanti  innsulmaui,  ebrei  e  cat- 
tolici. 

Capitale:  Sofìa,  con  circa  100  mila  ab. 

Ferrorie:  2  900  km. 

Telegrafi:  6  6(Hi  km. 

Telefoni:  2  300  km.  di  fili  (1912). 

Moneta:  leu,  diviso  in  100  stotinrhi  -   L.  1. 

Commercio:  circa  240  milUtni  «li  lire  d' im- 
portazioni ;  contn»  155  milioni  «l' er^|iortazioul 
(cereali,  pelli,  frutta,  tabacco,  essenza  di  rose). 

Esercito:  80  100  uomlDi  (pace):  80<»  mila  uo-. 
mini  (guerra). 


-  lOB 


13.  -  CARE1.1A. 

Eepnbbììca  democratica  unitaria. 
(Kiirupa  8etteutrii>iiale  tìiinica). 

Superficie:  4.')  479  kmq. 

Popolazione:  42  20'i  ah.  (1,  2.  per  kmq.). 

Sazionalità:  laieli»  (iiKio-iìimicii). 

Liiiaun  (ulHciale):  russa  (fra  nativi:  finni- 
co-(arefiti). 

HcUi/ione:  luterana  e  j^reco-scismatica  (or- 
totlussa). 

Capitale:  Kem  (niaRffio  1919). 

Ved.:  u.  27,  50. 

14.  -  €Al'€AHIA. 

Bepubbliche  militari 
(Asia  caucasici). 

Formata  dalle  r«»i>uljbllihe  militari  del  Cji'- 
BAN  (nome  dol  fiume  che  si-orre  a  nord  «lei 
Caucaso,  bajcna  Iccateriuodar  e  stmia  nel  mar 
Nero  a  sud  dello  stretto  di  Kerc'),  del  Tki;;  k 
(nome  del  liunie  elie  seorre  a  nord  del  dauva^o, 
bagna  Vladica'vcas e. sfocia  nel  mar  ("aspio),  della 
GkoR(ìia  (a  sud  dt-l  ("auc,  sul  nmr  Nero),  e  «li 
AzKHBKiuiAN  (anch'essa  a  sud  del  ("auc,  ma  sul 
mar  Caspio,  con  cap.  in  Ganifia»  Klizavethp«)l). 
Ne  restano  fuori  i  territori  a  sud  della  depressio- 
ne del  M-  nic"  lungo  il  versante  del  mar  Casi>io. 

iiuperflcie:  circa  4()0  mila  kmq. 

Fopolazione:  circa  1.5  milioni  di  ab. 

Nazionalità:  russa  (rep.  del  Clban):  russa. 
turco-tatara  e  caucasiaua  (rep.  del  Tk.kkk): 
georgiana,  turco-tatara  ed  armena  (rep.  dt-lla 
Geokoia). 

Religioni:  greco-scismatica  (ortodossa):  uiu- 
snlmaua;  armena. 

Lingue:  russa,  caucasea,  anucnn. 

CapUali:  lecaterinodar  (rep.  «lei  Clban): 
Vladicaveas  (rep.  del  Tkkkk):  Titiis  <rep.  della 
Georgia). 

15.  -  CECOSIiOVACCHIA** 

liepubblica  nnilaria 
(Europa  centrale  e  carjìatico-danubiana). 

T.  <i.  MASAHYK,  rreaidente,  nato  nel 
1850,  eletto  il  4  novembre  1918. 

Superficie:  circa  133  mila  kmq."     - 

Popolazione:  circa  10  milioni  di  ab.  (8  per 
kmq.). 

Nazionalità:  boema,  njorava,  slovacca  e  te- 
desca. 

Lingua:  b  )ema. 

Religioni:  in  massima  cattolica,  con  parec- 
chi protestanti  (tedéschi  della  Boemia)  ed  ebrei. 

Capitale:  Pra<ia,  con  circa  000  mila  iib. 

Ferrovie:  8  .^00  km.  circa. 

Telegrafi:  12  000  km.  circa. 

Moneta:  corona,  divisa  in  100  heller  =  L.  1,05 
(oro). 


16.  -  CIliE  [Repùblica  de  Chilk].* 

Repubblica  democratica  unitaria. 
(America  meridionale  transandina) 

JUAN  LUIS  SANFUE>'TEiS,  Precidente, 
nato  nel  18:^5,  eletto  (per  5  anni)  il  23  dicem- 
bre 191.5. 

Superficie:  7.50  572  kmq. 

Popolazione:  circa  3  9()0  CO  )  ab.  (3  per  kmq.). 

Nazionalità:  spagnolo-cilena  (40  0/o),  meticci, 
Indiani  (chaugos,  araucanl,  fuegini). 

Lingua:  spagnola  (patagonlca  e  araucana 
fra  indiani). 


Religione:  In  mnosimn  on-ttolica,  con  alcuni 
idolatii  Ira  gì  i..*ìi»i!i  (v.  s.). 

Capitale:  Smlia-io,  con  circa  400  mila  ab. 

J-Vrrorie:  9  ni)  t  km.  (1917). 

Telegrafi:  29  3(!0  km.  (1916). 

Telefoni:  71  l'io  km.  (1914). 
•Marina  mercantile:  vapori  93(1!)!1320  tonn.). 
velieri  30  (2«  272  tonn.). 

Moneta:  peso   (oro)   diviso   in   l 'O  centavos 

-:  L.    1,91. 

Commercio:  circa  lire  440  milioni  d'imi.o-- 
fazioni  (191<>):  contro-clrca  lire  11123  uiilioui 
desport:*zioni  (concimi,  metalli,  beatiame). 

Esercito:  28  mila  nomini  (pace):  150  mila  uo 
nilui  (guerra). 

Possessi:  in  Oceania  le  isole  di  Pasqua  (U4 
kmq.,  2.50  ab.). 

17.  -  CIXA  ** 

[Ta  ciuno-hua  Min-kuo]. 

Repitbblica  federale. 
(Asia  centrale  ed  orientale). 

SU-SCI-CIAXG.  ì'regidcn'e,  nato  nel  185^, 
eletto  il  10  agosto  1918. 

Superficie:  3  877  020  kmq.  (18  prov.  della  Cina 
propria). 

Popolazione: ':¥l-\  milioni  di  ab.  (88  per  kmq). 

Nazionalità:  cinese  (mo:i';.ila)  in  assoluta 
ma>.r<rioranza:  Cim  21  milioni  di  pnuti,  4  di  Lacca, 
:;  di  hocio,  ec. 

Lingua:  cinese. 

Religioni:  confuciana,  buddista  e  taoista 
((•(m  ])arecchl  musulmani,  alquanti  cattolici  e 
pochi  protestanti). 

Capitale:  Pekiuo,  con  l  milione  circa  di  ab. 

Ferrovie:  9  600  km. 

Telegrafi:  64  mila  km. 

Marina  mercantile:  vapori  79  (97.536  tonn.), 
velieri  2  (543  tann.). 

Monete:  tael  di  hal-knan  =  3,28. 

Commercio:  importazioni  per  circa  1900  mi- 
lioni di  lire  (1917):  conlro  circa  1530  mili«>ni  di 
lire  di  esporta/-ioui  (seta,  legumi,  olio,  pellami, 
tè.  cotone,  uova,  lana,  stagno,  rame,  (erro, 
antimonio,  carbon  fossile,  riso,  carta,  ec). 

Esercito:  150  mila  nomini  (pace);  1  milione 
d'  uomini  (guerra). 

L'art.  128  del  Trattato  di  pace  con  la  Ger- 
mania (giugno  1919)  abrogai  diritti  e  l  privilegi 
creati  alla  Germania  dal  protocollo  di  Pekmo 
del  7  settembre  19i)l. 

17.  A.  -  MANCIURIA 

Territorio  sotto  la  sovranità  della  Cina. 
(Asia  orieutale-coutlneutale). 

Superficie:  939  230  kmq. 

Popolazione:  5  5')0  000  ab.  (6  per  kmq.). 

Nazionalità:  manciti  e  mongola. 

Lingua:  cinese  e  manciù. 

Religione:  buddista. 

Capitale: 


Mukden,  con  circa  17)  mila  ab. 


17.B.  -  MONGOLIA 

Impero  assoluto  sotto  la  sovranità  della  Cina. 
(Asia  centrale). 

Bo(cdo  $cebt»i3in  Duiiipa  llutuktu,  Impe- 
ratore o  Han  (venerabile  sacrosanto),  ri(  uno- 
scinto  dal  trattato  di  Kiacta  (7  giugno  1915). 

Superficie:  2  787  600  kmq. 
Popolazione:  circa  2  000  000  di  ab.  (7  ab.  ogni 
10  kmq.). 

Nazionalità:  mongola,  tatara  e  manciù. 


i;»7 


Linffua:  mongola  e  calmiu-ca. 
RoUgioìie:  hmldista  (lamaismo). 
Capitale:  Ttr».  con  circa  HO  luilii  al>. 

17.C.  -  NUOVO  DOMINIO  [Sin  zianoJ 

Territorio  sotto  la  gorranita  lirlhi  l'ina. 
(Asia  orientale  continentaìc). 

Yans  TMeiiK-nln,  Govorualorc  ^U^.l  Turlce- 
stau  cinebc. 

auperfi^'ie:  1  «2fi  (KX)  knì.(. 
Popolazione:   1  "I?  t  (KH)  ah.  (1.7  per  k:n.|.). 
Xaziojmìità:  kirubisa.  nu(U};ola  «cntralf. 
Lingua  (nfflciale):  cinese  (tiirco-talara,  tibe- 
tana e  iranica). 

Religioni:  burldìst».  inn.<«nlni;Mia. 
Capitale:  Jarcaml,  con  circa  65  mila  ali. 

17.D.   -  TIBET 

Territorio  gotto  la  ^orrunita  dtlln  Cimi. 
(Asia  centi  ale). 

Dalai  Lama,  residente  nel 

ìli  ta-la  presso  Lassa. 

Governatori  {Ambans)  no- 
mati dalla  repiiliblica  cinese. 

ò«/>^r/<-»>;  2  KHjooo  kni(|.  (6  provinco). 

Poìmlazione:  circa  2  milioni  di  ab.  (circa  1  ab. 
por  kmq.). 

yozionalità:  mou^irola  sett.,  e  mon;,'ola  me- 
ridionale (tibetana  propria). 

Lingua:  tibetana. 

Religione:  bnddista  (lamaismo). 

CapitaU:  Lassa,  con  circa  30  mila  ab. 


18.  -  C'OLOIIBIA'* 

[RtprmjCA  HK  Coj-omuia] 

Kepubbìicn  unitaria. 

(America  meridionale  andina  e  transiindina). 

M AKro  FIDEL  Sl'AKKZ,  l^egident-^  (i.er 
4  anni)  eletto  il  7  a^'osto  19ia. 

fivpfrjl.-ie:  1  2()6  20.)  knu]. 

l'opolazinnr:  4-irca  .5  200  ()0()  aV,  (4  per  kmq.). 

Anzionalita:  spagnolo-colombiana  (meti<<i) 
per  circa  ♦/j,):  negra  m  intliana  Vio^  enrojK-a  i/,„. 

Lingva:  spai;n(da. 

Religioni:  in  massima  cattolica,  con  al- 
quanti idolatri  («0  mila)  e  iHK-hissimi  prote- 
stanti. 

rapitali-:  Bojiotà  (già  Santa  Fò  de....),  con 
circa  l.'V)  mila  ab.  , 

I-Vrrorie:  1  lyi  km.  (1918). 

Telegrafi:  19  500  km.  (1916), 

Monfttt:  iM'JM»  colombiano,  diviso  lu  100  ceu- 
tovos  -  L.  5.04  (oro). 

Commercio:  circa  lire  127  miPoni  d'im)>or- 
tazioui  (1917):  •  «nitro  circa  lire  2Ki  milioni  di 
cHporta/.ionl  (catte,  oro,  pelli  e  banane). 

Kn^rvito:  6  mila  uomini  (pace):  riO  mila  uo- 
mini (v;iieria). 


19.  -  €OWTARIC\4 

[Repcblica  dk  Costa  Ku.aj 

Repubblica  nnitaria. 

(Ameiica  centrale  continentali). 

FKKDKHICO  Tl>OrO  <iKA\.\IH>S,  iVe-- 
eiden'p.  eletto  (per  4  anni)  l' Il  apnln  1917.  [Nel 
••ttembre  1919  Fka.mi^oo  Ali  ilak  Uahwi'kko 
liM.Uava  Frcs-idente  in  carica,  in  s.»,-i.ituzione 
di  un  Ci.  pic^idciiLe  Jla.v  BArisrA  Qukos]. 


Svperflcie:  W  410  kmq. 

Popolazione:  circa  4">.'i  mila  .ib.  (9  per  kmq.). 

Sazionalità  :  cre<ilo-s]ia}{nqla  jier  circa  il 
!'l",):  alcuni  indiani  (iudi;reni)  licori  e  cinesi 
(inimiKrali). 

Lingua:  8i)a;rnola. 

Religioni:  in  massima  cattolica,  pochissimi 
protestauti,  idolatri,  ei\ 

Capital":  San  José,  con  circa  47  500  ab. 

Ferrovie:  9  «O  km.  (1917). 

Telegrafi:  2t.Vl  km.  (1917). 

Tflrfoni:  1  115'  km. 

Moìieta:  cobin,  diviso  in  l'K)ci'ntavos  =  L.  2.44. 

iUnnmercio:  circa  14  milioni  di  lire  d' Iti^por 
tazioiii  (19liì)-  contro  cina  29  milioni  di  lire  di 
esportazioni  (baiiiuio,  catte,  ec.)... 

Karrciio:  da  10)  a  5  mila  uomini  (pace). 

20.  -  CUBA  ** 

Rt^pubblica  democratica  unitaria. 
(America  ceutrale  insiilare). 

.MAKIO  ft.  MF.XOCAL,  Vresidente ,  eletto 
(l>er  4  a.iui)  il  21  nia-jiLiio  1917  (2»  elezione). 

Stii>trficic:  lU."i3t  kmq. 

I-opol.:  circa  2  700  Oiio  ab.  (circa  24  per  kmq.). 

.Vff2io7JrtIi(à.'<'ubano-spajfuola  (bianchi)  720/0; 
Mi-;rri  e  mulatti  i'^'^Ii))- 

Lingìut:  spasrnola. 

Religione:  cattoliia. 

('''pitale:  La  Habana,  con  circa  361  mila  ab. 

Ferrovie:  3  ROO  km. 

Telegrafi:  5  10')  km. 

Telefoni:  102  km.  (1915:  linee  di  stato). 

Mai-ina  rnerrnnlile:  vajiori  42  (35  395  touu.), 
velieri  6  (2  487  tomi.). 

Moneta:  dollaro  de<rli  l'.  S.  A.  ^  1;.  5,18  (oro). 

Commercio:  circa  Il!6)  milioni  di  lire  d'ira- 
jiortazioni  (1917):  contro  <ir«,a  18:t5  milioni  di 
esportazioni  (zuc«aro,  banane,  tabacco). 

Esercito:  11  .3(K)  uomini  (pace). 

ai.  -  ClTRI.ABf»IA 

Repubblica  democratica. 
(Kuropa  baltica  slava). 

Hnperflcie:  circa  27  285  km. 
Popolazione:  «irca  700  mila  al».  (25  per  kmq.). 
Naxìon'flità:  lettone  (letto-slava  germaniz- 
zata con  elementi  liuiiici). 
Lingua:  lettone. 

Religione:  in  massiiiiii  protestante  4/^, 
Cfiftìt.:  .Mitaii  (Mitava),  con  circa  91  mila  ab. 
Vtd.  u.  26,  43,  44. 

««.  -  I>.4XIMARCA  (Danmabk).* 

Monarchia  coxMnzionale. 
(Eurojia  baltica  scandinava). 

CRISTIANO  X,  Re.  nato  il  26  settembre 
1871).  assunto  al  trono  il  14  maggio  1912,  sposato 
il  26  aprile  1898  ad  Ai.k8>*am)kina  01  .Mkci.rm- 
BiUGo:  erede  il  iirimosenito  Ckistia.vo-Fedic- 
KM  o  nato  ril  marzo  189!). 

Superficie:  cir<a  45  300  kmq.  (compresi  l  ter- 
ritori che  le  compctcranuo  in  forza  di  plebi- 
sciti nello  Slesvijr). 

Poiìolazione:  dna  SS-ìOOiM»  ab.  (77  per  kmq.). 

Nazionalità:  danese  (scandinava)  {ter  più  del 
9U0/o. 

.Lingua:  dauese  (=  norvegese). 

Religione:  protestante  (luterana). 

Capitale:  Copenaghen,  con  circa  650  mila  ab. 

Ferrovie:  4  IV)  km.  (1916). 

Telegrafi;  3  710  km.  (1917). 


10Q    _ 


Li-l>'foni:  JZ-VH»  (191')  f't'Ila  noli»  re  le  di  stato: 
più  HM"mil»  kin.  Ai  fili  della  rete  privata. 

Mnrinn  mercantile:  vapori:  586  (803  701  tona.), 
velieii  249  (51  2»:»  toiin.). 

Moneta:  corona,  divisa  in  loo  ore  =  L.  1.39. 

(ommfrcìo:  circa  irìH5  milioni  di  lire  d'i:ii- 
l'ortazioui  (I91fi):  contm  ISIS  milioni  di  lire 
<i  cisnortazioui  (prodotti  dello  iudnstrle  zoote- 
cuicfic). 

Eserriio:  1.3  765  nomini  (pace);  90000  uomini 
(guerra). 

V^ed.  Islanda  n.  38. 


26.  -  KSTOXIA  [ViRONA] 
Jii'priMblica  democratica. 
(Knropa  baltica  flunica). 
Superficie:  circa  20  248  kmq. 
l'opolazione:  circa  1  630O')()  ab.  (85  por  kmq.). 
Nazionalità:  finuico-cstoue  (finnica). 
Lingua:  estone. 

liKlifjìoue:  jtrotestante  (luterana). 
rapitali':  Kcval.  con  circa  138  mila  ab. 
Vtd.  n.  21,  43,  44. 


2».  -  DAXZICA  [Danzig] 

filati)  cammerclalt  indipendente. 
(Knropa  baltica  polono-germanica). 

Superficie:  circa  2000  kmq. 

Popolazione:  e  re    3<K)  mila  ab  (150  per  km<|.). 

Nazionalità:  priussiaiia  ("Herman ira),  con  l  4 
di  polacchi  e  cassnbi.  In  forza  <!e.;n  ai  ticoli  in:! 
e  l''5  del  Trattato  di  jiace  con  la  Geiinaiiia 
(VI,  1919)  tutti  i  tedeschi  residenti  o  comunque 
«lomiciliati  in  Danzica  perdono  iy^so-Zacfo  la  na- 
zionalità tedesca  per  divenire  nazionali  della 
Città  libera  di  Danzioa. 

]J)i{ina:  tedesca. 

Religione:  1/2  protestante  e  1/2  cattolica. 

Capitale:  Dauzica,  con  circa  180  ìììAa  ab. 

Vtd.  Geriuauia  u.  29. 


«4.  -  l>OX 

Repubblica  militare. 
(Europa  russa  meridionale). 

Gen.  KKASNOV,  Atanian  del  Don,  dal  gen- 
naio 1918. 

Superficie:  circa  165  bilia  kmq. 

Fopotaz.:  circa  3  milioni  di  ab.  (18  per  km<i.). 

Nazionalità:  russa  (piccoli  russi  o  ucraniaui, 
eppcialmente  cosacchi,  costituenti  la  classe  mi- 
li  f  arizzata  dei  cosacchi  del  Don  od  esercito  del 
Don). 

Lingua:  russa. 

R:'ligione:  greco-scismatica  (ortodossa). 

Capitale:  Novocercask,  con  circa  70  mila  ab. 

Ved.  78,  82. 


25.  -  KqUATORK  ** 

[Repùblica    de   Ecuador]. 

Repubblica  unitaria. 

(America  meridionale  andina  e  transandina). 

ALFREDO  BAQUEKIZO  MORENO,  Fre- 

Bidente,  nato  nel  1861.  assunto  in  uflicio  il  !«  set- 
tembre 1916  (per  4  anni). 

Superficie:  299  600  kmq. 

Ropolaz.:  circa  2  milioni  di  ab.  (7  per  kmq.). 

Nazionalità:  spagnolo-creola  in  minoranza; 
meticci,  indiani,  mulatti  e  negri  in  maggio- 
ranza. 

Lingua:  spagnola. 

Religione:  in  massima  cattolica  con  alcuni 
idolatri. 

Capitale:  Quito,  con  circa  70  mila  ab. 

Ferrovie:  1  05(i  km.  (1916). 

Telegrafi:  7  0.50  km.  (1916). 

Telefoni:  4  550  km.  (1916). 

Moneta: B^uc'ie,  diviso  in  lOOcentavos  =  L.5,04. 

Commercio:  circa  100  milioni  di  lire  d'im- 
portazioni (1916):  contro  circa  180  milioni  di  lire 
di  esportazioni  (cacao,  cappelli  di  panama,  avo- 
rio vegetale,  caffè,  pelli,  oro,  lana,  caucciù,  ec). 

Esercito:  4  000  uomini  (jiace). 


27.  -  FIXT..AXI>IA  [Suomen-maa] 

Stato  sovrano  indipendeiUe. 

(Eiiroi>a  baltica  tiunica). 

Gen.  CrSTAP  MAWERHEIM,  Reggente 
(in  attesa  della  nomina  del  Presidente) 

Superfieie:  .373  600  kmq.  (di  cui  circa  l'IlOn 
o<(iipato  <la  laghi). 

JDpolazioihe:  circa  3  50'IOIMJ  ab.  (9  j.er  kmt|.). 

Nazionalità:  tiunica  (uralo-altaica.  monj^o- 
loide),  con  alquanti  svedesi  e  lapponi. 

Lìngua:  finlandese. 

Religione:  protestante  (luterana).  «<ui  al- 
quanti greco-8ci.smatici  (ortodossi)  e  cattolici. 

Capitali':  Helsiugfors,  con  circa  1.50  mila  ab. 

Ved,  u.  13,  50. 


28.  -  FRANCIA  [France]** 

Repubblica  democratica  unitaria. 

(Kinoi>a  occidentale). 

KAI.\iOXI>0  POINCARÉ,  Precidente,  nato 
il  9  agosto  1858,  eletto  (per  7  anni)  il  18  febbraio 
1913. 

Superficie:  M2  264  kmq.  (compresa  l'Alsazia 
e  la  Lorena  ed  esclusa  la  Corsica;  vedi  Pos- 
sessi). 

Popolazione:  circa  39  milioni  di  ab.  (72  j'er 
kmq).  —  In  2  anni  (1917-13).  prescindendo  dai 
D'Orti  in  guerra,  l'eccedenza  dei  morti  nei  77 
dipartimenti  non  invasi  dal  nemico  è  stata  di 
659  413  individui. 

Nazionalità:  in  grande  maggioranza  fran- 
cesi, con  circa  1  milione  e  i/j  di  tedeschi,  pa- 
recchi italiani  nel  Nizzardo  e  a  Marsiglia,  ca- 
talani (spagnoli)  nel  Rossiglione,  ec. 

Lingua:  francese. 

Religione:  dominante  la  cattolica,  con  1  mi- 
lione circa  di  protestanti  e  100  mila  ebrei. 

Capitale:  Parigi,  con  circa  4  milioni  di  ab. 

Ferrovie:  circa  53  ,500  km. 

Telegrafi:  circa  2(X>  mila  km. 

TeUfoni:  circa  170  mila  km. 

Marina  mercantile:  vapori  1016  (1909  609  ton- 
nellate), velieri  523  (.376  119  tomi.). 

Moneta:  franco,  diviso  in  100  centesimi  = 
L.  1,— 

Commercio:  circa  10  925  milioni  di  lire  d'im- 
portazioni (1918):  contro  circa  4  150  milioni  di 
lire  d'esportazioni  (tessuti  di  seta  e  cotone, 
articoli  di  Parigi,  vini,  zuccaro.  automobili,  ec). 

Esercito:  620  825  uomini  (pace):  5  milioni  di 
nomini  —  comprese  le  truppe  coloniali  regolari 
e  irregolari  —  (guerra). 
Possessi:  kmq,  ab. 

Europa  (Ir.  di  Corsica).  8  722        300  000 

Asia 803  568    17  500  000 

Africa  (con  ex-colonie 
tedesche,  spartite  nel  1919 
con  mandato  So<ieti\  delle 
Nazioni) 114.34  500    39  200  000 

America 91 243        470  ooo 

Oceania 30840        130  000 

12  368  878    57  600  000 


109 


««.  A.  -  ANNAM 

Regno  profitto  'it'Hn   rrn,i<-in. 
(Asia  meri(U<>ii;iU'  iiidoi  uies.-). 

Khel-DInh,  Re.  Rucceduto  nel  1916. 

ón/Kr/'-iV;  159  RW  kmq. 

tnpolnzion'-:  circa  .">  3(M1  (KK)  ab.  (r.  per  kiii(|.). 

A'a««onoiit(i;  aiiuaiuil»  (nionsoloido  meri- 
dionale). 

Liii'.ioa  {unkiale):  francese  (aimamltica  tra 
ii»di;;fui). 

Religiime:  buddista,  con  circa  300  mila  cat- 
tolici). 

CapiUiU:  Une,  con  circa  bl  nula  ab. 

iòH,  B.  -  CAMBOGIA  [Cambodgf-I 
Hfi/a»  priitrtto  dall'I  Francia. 
(.\sia  nieridii>nale  indocinese). 
gliinuMtli,  /.V.  succeduto  nel  11)04. 
auperlirir:  i;.". -I.W  kmq. 

•nfiwinzionr:  riica  1  650  000  ab.  (!1  i)er  kmq.). 
S'azionnlita:   annainlta   e   siamese  (mongo- 
loidi meritUonali). 

IJnfiiin    nlliciale):    francese    (annaniltua    e 
Gianiesti  Ira  indigeni). 
Ittligione:  buddista. 
Hupitale:  l'uoni-peuh,  con  circa  62  500  ab. 

«8.  C.  -  LAOS 

RfUn*>  protetto  dulld   Francia. 
(Ahia  meridionale  intlo-cinese). 

ritto  SUftvaii«-VoiiB,  Re. 

.SM/K-j-rinV:  cin  a  290  mila  kn»q. 

Vnpnìazione:  circa  6.'>0  mila  ab.  (3  per  kmq.). 

Sazinnalità:  annamita  e  siamese  (mon;io- 
loidi  meridionali)  con  alquanti  cinesi  e  male.si. 

ì.ingna  (ufti«iale):  francese  (auuamitica  e 
eiamose  fra  indl^jeni). 

/.'"ligione:  buddistica. 

V<i pitale:  Vieu-tiaue,  con  circa  30  mila  ab. 

58S.  D.  -  MAROCCO  [Maohreb  el  aksa] 
Sultanato  protetto  dalla  Francia 
(Africa  settentrionale  atlantica). 

>1ii1al  Yiioncf,  S^iltano.  i)roclamatO  il  ITa^c»- 
uto  1912  (in  seguito  ad  abdicazione  del  fratello 

Mll  Al    AKn-K.I,-llAKlI>). 

.■^ìiperfici":  416  BOO  km.  (esclusi:  er-Rlf  [spa- 
t;uol<)l  e  Tangeri  [territ.  neutrale]  Ved.  u.  77). 
rnpolnzionf:  circa  3  ."iOO  (MH)  ab.  (8  jter  kmq.). 
yaxionaUta:  marocchina  (l>erberaed  araba). 
f  >ii(tiia:  araba-amitica  (ufliciale:  francese). 
L'i  Unione:  musulmana  (12.')  mila  ebrei). 
'  ipilalr:  Vvz,  con  circa  106  mila  ab. 

L'art.  141  del  Trattato  di  pace  con  la  Oer- 
mania  (^liuffiio  l!tl9)  abroga  (dal  5  agosto  l!tl4) 
i  privilegi   e   i  diritti  della  Germania  sul  Ma- 


ifi».  E.  -  TUNISIA  [AraiKiYA] 

!i'ijgrn:.n  tnrra  proii-ttn  dalla  Francia. 
Africa  settentrionale  mediterranea). 

HIdl    Mohnmrtl   Ben   >«*r,    Rf}/,   nato  q^I 
1855,  bucceduto  al  cugino  il  12  maggio  IW'C. 


Superftcif. 


12i  130  kmq. 


di    ah,    (R  per 


Ifaziimaìità:  berbera  ed  araba  (comprende 
Inoltre  HìO  mila  italiani:  50  mila  ebrei;  46  mila 
francesi:  12  mila  maltesi;  ec). 

lAiiijva:  ara)»o-Hemiti<  a  (ulticiale;  francese; 
commerciale  e  d'uso:  ttnliana). 

Rfligioìf:  musulmana:  con  moltissimi  cat- 
tolici, molli  ebrei,  ^>arecchi  protestami  e  al- 
quanti greco-scismatici  (ortodossi). 

Capitale:  Tunisi,  con  circa  230  mila  ab.  (1,3 
europei  :  italiani). 

«RORr;iA 

Idi.   lì.    14. 

ao.  -  <>ÌKRM.4NIA   [Deutschland] 

Impero  repubblicano  federale. 

(Kuropa  centrale). 

rKIKI»KICII  EBEItT,  l'rei^identf,  nato  il 
4  l'-bbri.io  l;!70.  eletto  dall' assemblea  di  Wei- 
mar r  11  febbraio  19i9. 

Superficie:  (ina  460  (KKt  kmq.  Prima  della 
pace  (giugno  1919)  comprendeva  54o  8.'J7  kmq.: 
ae' quali:  14  522  appartenevano  all'Alsazia  e 
Lorena,  1928  alla  Sarre  {vedi:  71),  31/3  al  Mr)re- 
snet  (cosiddetto  nevtrale),  176  al  circolo  di  Ku- 
pcn  (iti  Belgio)  e  813  al  circolo  di  Malniedy  (e.  s.). 
lucdtre  sono  stati  distaccati  i  territori  di  Pan- 
zica  (uedi:  i.i).  di  una  parte  della  Prussia  occid., 
della  Slesia  e  della  Posuauia  (alla  Polonia), 
dello  Slesvig  (alla  Danimarca  dopo  un  plebi- 
scito), della  Mazuria  o  d'AUenstein  (i)lebÌHcito), 
e  del  Memel  o  Niemeu  (alla  Società  -  o  Ley»  • 
delle  Nazioni:  ved.  46). 

Fopolaaione:  circa  60  milioni  di  ab.  (133  per 
kmq.).  Prima  della  ])a<e  (censim.  I  dii-emiiro 
1910)  la  poi»,  era  di  64  925  993  ab.,  calcolata  (al 
30  giugno  1914)  pari  a  67  812  (UHI  alt.  (r25  per 
kmq.).  Ne  spettavano  (senza  militali)  1  aiKi  hoo 
all'Alsazia  e  Lorenar650  mila  al  l>aciii<i  della 
Sarre,  61  mila  ai  circoli  di  Knpen  e  .Malnu'dy,  ec. 

yazionalità:  tedesca  (ora  nella  quasi  "tota- 
lità). Prima  della  pace,  nei  vecchi  <'oufiui,  si 
contavano:  jiolacchi  .'')5  0/„„:  francesi  e  valloni 
40  (y,:  mazurl  2 1/2  o/,,,,:  danesi  21/20/,»);  lituani 
20/1,):  ca.ssubi  20/0^:  vendi  1  2/;j  *'/no:  tiam mingili 
1^4  "'00;     moravi     1  o/yj,:    cèchi    */i"/n()*    diversi 

2  1/2  «ZOO- 

Lingua:  tedesca. 

Keligion":  in  maggioranza  cattolica  hi  Ba- 
viera, nel  Badeii,  Prussia  renana,  ec:  prot<3- 
stanti  in  tutto  il  resto,  con  maggioranza  asso- 
luta (700/qq)  neir  Impero  repubblicano. 

Capitale:  Berlino,  con  circa  3  750  000  ab. 

Ferrovie:  circa  ;)7  mila  km. 

Telegrafi:  circa  'iiK»  mila  km. 

Telefoni:  circa  15()  mila  km. 

Marina  mercantile:  vapori  1897  (4  419 167 
tomi.),  velieri  269  (286  860  tomi.). 

Moneta:  marco,  diviso  in  100  pfennlge  — 
L.  1,2345. 

Commercio:  Importazioni  per  circa  13  mi- 
liardi e  1/2  (1913):  esportazioni  per  circa  12  mi- 
liardi e  1/2  (1913), 

EKercilo:  doiM)  la  jtace  limitato  a  100  mila 
nomini,  compresi  4  mila  ufliciali,  e  ciò  dal  31 
marzo  1920.  In  virtii  dell'art.  160  del  Trattato 
di  pace  con  la  (Jcrmauia  (giugno  1919)  vi  do- 
vranno essere  non  i>iù  di  7 <li  visioni  di  fanteria 
«•  non  più  di  3  divisioni  di  cavalleria,  con  (Ali- 
iicsHo:  lab.  Ili)  "204  cannoni  da  77,  84  cannoni 
da  lo.^.  84  mila  fucili,  18  mila  carabine,  '02  nii- 
•tragllatrici  pesanti  e  113»  leggere.  Per  gli  arti- 
<.oli  42-44  la  Germania  non  può  mantenere  o 
costruire  fortillcazioni  sulla  riva  sin.  del  Reno, 
uè  sulla  d.  sino  a  5o  km.  dal  tiunie.-iuterdeito 
«tanzamento  forze  militari  e  luolbite  mauovre. 
Per  l'art.  131  l.i  Gcininiiia  jMitrìi  avere  nou  piv^ 
di  6  corazzate  da  non  più  10  mila  t.,  non  più  di 
•i  incrociatori  leggeri  (con  non  più  di  6  miln  t.>, 
i.v;;i  J)iù  di  12  destroyera  («otto  800  t,)  e  uou  più 


200 


di  Ì2  tori)e(llnlerP  (sotto  200  t.).  Nessun  «otto- 
niariuo  è  couseutito.  Per  l'uri.  198  la  Germania 
rinunzia  a  tutte  le  forze  militari  o  navali  del- 
l' aviazione,  diriyiljili  conipresi. 

PoKseaai:  perduti  tutti.  I^a  Società  (o  Le^a) 
delle  Nazioni  li  ha  aftldati  totalmente  In  am- 
niinlstrazioue diretta  alla  Gran  Urctasna  ("O'Vo). 
alla  Francia  (24  0/o),  al  Bel;,'io  (.')0/o),  e  al  Giap- 
pone (1  o/„). 

80.  -  <;H.-%Pl»OXE  [NirpON]** 
Monarchia  costituzionale. 
(Asia  orientale  insulare). 

YOSCI  IIITO,  Tenno  (-=  Imperatore:  non 
Micado),  nato  il  .'U  a;;()sto  1R79,  assunto  h1  nono 
(dopo  la  morte  del  padre  Mii.si;  uno)  il  3"  lu- 
filio  1912:  sposato  alla  priniip.  Sauako  il  lo 
iMaggio  190),  erede  il  priiic.  iluio  uixo,  nato  il 
29  aprile  1901. 

Superficie:  382  :.,T2  icmri. 

Popolazione:  circa  56  milioni  di  ab. 

Nazionalità:  in  massima  sjiapjuinese  (mon- 
goloide), con  17  mila  aiuo  nell'is.  di  Jeso. 

Lingua:  giappoueee  (alno  nelle  isole  sett.). 

Religioni:  in  massima  scintoista  e  buddista. 
Pochi  cattolici  e  protestanti. 

Capitale:  Tokio,  con  circa  2  300  OOu  ab. 

Fei-rovie:  circa  11  mila  km. 

Telegrafi:  circa  42  mila  km. 

Telefoni:  circa  H  mila  km. 

Marina  ni<^rutti.tiU- :  vapori  1155  (1  826  OG'J 
tomi.). 

Moneta:  yen,  diviso  in  100  sen  =  L.  2, .'8. 

Commercio:  imjìortazioni  i>ei-  circa  2ti90  mi- 
lioni di  lire  (1917):  esjiortazioni  per  (iica  4185 
milioni  di  lire  (tessuti  e  filati  .11  seta  e  cotone. 
r^nie,  carbon  fossile,  zuccaru.  te,  riso,  porcel- 
lane, lacche  artistiche,  ec). 

Esercito:  250  inila  uomini  (pace):  2  niilioui 
d'  uomini  (guerra). 

l'ossessi:  in  Asia  (is.  di  Formosa  [Tai-uanl. 
is.  Pescadores  [Hacotol,  1/2  is.  di  ISachalin  [Ca- 
rafiito],  Cuang-tung  [peu.  J.iao-tuug],  Corea 
[Cho-sen  -  ved.:  30.A]  Kiao-ceu  [ex-germ.]),  sup. 
291  795  kmq.,  pop.  22  770  0(iO  ab.:  in  Oceania  (is. 
]>onin  e  Vulcano,  is.  Caroline,  is.  Marshall,  is. 
Marianne)  sup.  2  .W2  kmq.  ju.p.  61  750  ab.:  to- 
tale 294  .')77  kmq.,  pop.  22  l!;;i  75!)  ab. 

30.  A.  -  COREA 

[Cho-sen  già  Tai-han] 

Ex-regno  annesso  dal  Uiappone  (IO IO). 

(Asia  orientale  continentale). 

Y.  Hasearaiia,  Governatore  generale,  dal  1916. 

Superficie:  217  826  kmq. 

Popolazione:  circa  17  milioni  di  ab.  (80  ab. 
per  kmq.). 

Nazionalità:  coreana  (mongoloide). 

Lingua:  coreana,  misto  di  mongolo- tartaro 
e  giapponese  (nftìciale:  giapponese). 

lleligioni:  confuciana  e  buddista. 

Capitale:  Seul,  con  circa  200  mila  ab. 

Ferrovie:  1650  km. 

Telegrafi:  7910  km. 

Telefoni:  05  1  km. 

Commercio:  importazioni  per  circa  190  mi- 
lioni di  lire  (1916);  contro  143  milioni  di  lire 
d'  esportazioni. 

31.  -  4.ÌRAN  l$RKTA<iNA 

[Gkkat  BmTAiN  AND  Ikkland] 

Monarchia  costituzionn le. 
(Europa  occidentale  insulare). 

GIORGIO  V,  He  e  Imperatore,  nal-o  il  3  giu- 
gno 1865,  successo  al  padre  Edoardo  VII  il  6  mag- 


Ho  1910.  sposato  a  Vittoria  Maria  di  Teck 
a  6  luglio  18!'.i:  erede  Edoardo  Albkkto  nato 
il  23  giugno  1894,  Principe  di  Galles. 

Superficie:  314  239  kmq.  (senza  le  is.  Ncr- 
raanne  o  del  Canale:  ved.  l'ossessi). 

Popolazione:  circa  47  2)0  000  ab.  (senza le  is. 
Normanne)  150  ab.  per  kmq. 

Nazionalità:  auglo-sassone-inglesi  95  <>/»■.  gal- 
lesi (3  0/,)),  irlandesi  (2  0/o). 

Lingua:  inglese. 

Religioni:  in  massima  anglicana  e  prote- 
stante, con  circa  130/„  di  cattolivi.  Nell'Irlanda 
i  cattolici  rapi)re8entano  il  750/„  della  i.opola- 
zioue:  ma  nella  provincia  dell'  Ulster  sono  in 
minoranza  (catrolici  */io^- 

Capitale:  Lcmdra,  con  circa  7  500  000  ab;,  com- 
presi i  sobborghi. 

Ferrovie:  44  mila  km. 

Telegrafi,:  121  mila  km. 

Telefoni:  chea  3  400  0(M)  km.  di  fili. 

Marina  mercantile:  vapori  8  675  (9  235  795 
tonn.),  vederi  610  (305  668  tomi.).  Nelle  colonie: 
vapori  1  5,3  (1  595  213  tomi.),  velieri  525  (137  487 
tomi.). 

Moneta:  lira,  sterlina,  divisa  in  20  scellini 
(ogni  scellino  in  12  pence)  =  L.  25.22.  Scellino 
=;  L.  1.261.  Penny  (singolare  di  peme)  =  L.  0,10.>, 


Commi^rcio:  imiwrtazioni  y)er  <-irc; 


26  600  mi 


lioni  di  lire  (1917:  contro  circa  13  180  milioni  di 
!  re  d'esportazioni  (tessuti  di  cotone,  lana  e 
lino,  carbon  fossile,  macchine  e  armi,  prodotti 
chimici,  ec). 

Esercito:   260   mila  uomini  (pace);  3  milioni 
di  uomini  (guerra). 

Possessi:  kmq.  al). 

Europa   (comprese   le   isole 

No ,m  Ulne) -WS  345  0)0 

,Asia 5  27.1744    335O0JOO0 

Africa  (con  ex-colonie  lede- 

sclie,  si-artite  nel  ]91!icnn 

jnandfito  Società  delle  .Va- 

i,ioi.i)  11088  119      60000000 

America"   '. 10098  829      11  P>0  000 

Oceania  (come  Africa)  .  .  .     8  515.=)4H        7  554  010 

Terre  artiche ^  £08  mw  im 

35  386  745     414  000  000 


Arvn-tenza:  con  la  sup.  e  la  jtop.  della  Ma- 
drc-i)atria,  Gran  Breta^iia  e  i)OSsessi  comprcn- 
do!io  1/4  della  suo.  delle  terre  emerse  ed  1/4 
della  pop.  totale  della  Terra. 


31.  A.  -  AUSTRALIA** 

[Commonwealth  of  Australia] 
F!'dera?:i(>ne  coloniale  britannica. 
(Oceania  continentale  e  ins.). 

K.  C.  Murro  Fere»*»®"»  Gocernatore  gene- 
rale. 

Superficie:  8  173  4.Ì6  kmq.  (compresa  Nuova 
Guinea  german.  e  isole  adiaci'uti). 

l'opolazioiiy:  circa  .'ìDiinO  (lab.  (7  ab.  per  ogni 
10  kmq.). 

Nazionalità:  iudo-eiiro]»ca  (immigrata  in 
gran  i)arte  dalla  Gran  Lretagna)  con  austra- 
liani e  papua. 

Lingua:  im^lese  (lingue  australiane  nell' in- 
terno). 

Urliglv:ì i:  i  n  m assima cattolica  e  protesi  a  11  te 
fra  elementi  europei:  fra  gì'  intiigeni  prevalgono 
la  rei.  musulmana  e  l'idolatria. 

Capitale:  (federale  nominale)  Canberra,  nel 
disti  e(  to  di  Jlurray,  a  306  km.  a  SAN'  ili  Sydney, 
sul  liiime  Molongliì.  con  circa  2  mila  ab. 

B'Krrovie:  33  mila  km.  ■ 

Telegrafi:  200  mila  km. 

Telefoni:  210  mila  km.  di  fili. 

Montta:  vedi  Gran  Bretagna  (n.  31). 


-  2f»l   — 


(ftmmerei^:  importazioni  t-irca  1  000  miliotil 
lire  (I91H-17):    «outro  lirif»  lire  2-15.1  niilioiii 

esiHirirtzioui  (lana,  oro.  cen-ali,  (  iiriie,  rame, 

Diubu,  i>«'lli,  ziiu«>,  i-r.). 

»1.  B.  -  BELUCISTAN  [BALncHisTANl 
Kxchanitto  in;itctt<>  daHa  <;.  Hrirt..lmp.  Indiano. 
(Asia  ineridioualo  iudiana). 
^11.  K.  V.  I>obbn,    Goi'ematore  gmeraltt  dal 

Superficie:  I4;>  I4.'>  knuj. 

r<ypolazi<}ne:  lirta  42»  mila  ab.  (:i  per  krnq.K 

SazionuUta:  brahui  (draviili.a  iie^n.ide). 

Lingua:  (uniciak)  inglese  (brahui  fra  indi- 
geni). 

Raligione:  iniisnlniHua  (snnullii). 

CapitaU:  Qnetta  (reaid.  del  Goveru.),  fou 
circa  20  mila  ab. 


31.  C.  -  BOTAN  [Bhctan] 

MoiianMa  prot-  lf,i  {rn.svnila)  il.  (irait  tìrttcjnti. 

(Asia  nit-ridioiiale  hinialaiana). 

Vgjtn    UMMffeluh,    Maharaii  i,    eletto    nel 
1907. 

òuperfirif:  eirca  M  mila  lem.]. 
l-opolniciow:  lirca  4  Mt  mila  ab.  [,ì>  per  iiniq.). 
Nazionalità:  tilietana  e  indù. 
Lingua:    (ufìieiale)    in;ilese  (indiana  fra  in- 
digeni). 

Iteligione:  buddista. 

Capitale:   l'anaeù   (d' inverno)  ;  Tassi.sud/.ou 


»1.  D.  -  BRUNEI 

òiiUa.Kito  protetto  jittlla  Gran  Hretu'jna. 
(.^sia  meridionale  iu.iulare). 

Maometto   Gemalul    Alum,   Sultano,    nato 
nel    18H9.    successo   ai    padre    nel    mikfjyio  l!Kì6. 
Suifrfl.-ie:  10  40O  kmi|. 

l'oiHiìazione:  circa  ti  mila  ali.  (2  per  kmq.). 
NazioìMlità:  daiac-ca  (malese  occidentale). 
Lingua:  (utliciale)  injflese. 
Jirliginite:  ni uhuI ninna  e  id<»Ialra. 
Capitale:  Uruu'  i,  con  circa  10  mila  ab. 


31.  E.  -  CANADA  ** 

[Do.MISlON    OF    CaNAHÀ] 

Federazione  artUjnoma  coloniale  inglese. 
(America  settentrionale). 

nncH  <Jb1    l^evonoblre,    Gnvernalore  gene- 
rale, iu  carica  dall' Il  novembre  lUltì. 

Superfieie:  9  6»>5  440  kmq. 
I\tpolazione:   circa  8  5!J0  0<'0  ab.  (1  circa  per 
kmq.). 

Nazionalità:    luci*'»*',  fran<-ene,  indiana  (al- 

«onchini)   ed   eseliiniMe,    con    molti  immi-rrati 

l         ledeflchi,  llali:»iii.  Reanilinavi,  ruH»i,  cinesi,  ec. 

|t.  Lingue:  ingleKe  e  francese  (lingue  ataba»clie 

Ìe  alsouchine  fra  indigeni). 
Jirligioni:  protestante  e  cattolica. 
Capital'':  f»Ma\va.  lou  circa  90  mila  ab. 
,  Ferrorit:  ci^ca  62  mila  km. 

Telegrafi:  circa  9»  mila  km. 
Telefoni:  circa  2  GtKKioo  km,  di  fili. 
Commereio:  lirc»  2HiO  milioni  di  lire  d'im- 
portazioni   (1916):    contro    4  4I.S    milioni    lirca 
a'eaportaicioui   (cereali,  latticini,  «arni  Siilate, 
TAUie,  pa6ta  di  luguo,  oro,  pe«vi,  arj^eulo,  pelli). 


«1.  F.  -  EGITTO  [MisR] 

Sultanato  proietto  dalla  Gran  liretagna. 

(Africa  settentrionale). 

Fuad  I  [AhiiktFuai)\  Sultano,  nato  nel  1R68, 
PuccesBo  al  Iratello  Hl>»ki.\  Kkmai.,  (primo 
successore  dell' ultimo  kedive  Abkas  ll)il9ot- 
to))re  191";  sposato  alla  principessa  Sciafica 
nel  189X 

Snperfi'ie:  994  n(»0  kmq.  (parte  coltivala: 
3:i  ù,r,  kmii.). 

Popolazione:  12  6t)0  CO  ab.  circa  VA  ab.  per 
kmq.). 

Nazionalità:  esiziana  (arabi  e  copti  nelle 
cittì»,:  beduini  e  fellah  nelle  campagne). 

Litigua:  araba  e  turca  (umciale:  inglese). 

Religioni:  musulmana,  cristiana  (coi»ti,  pre- 
co-scismatici,  cattolici  e  i.rote.stanti),  ebrea. 

Capitale:  il  Cairo,  con  circa  790  mila  ab. 

Ferrovie:  i-ilO  km.  (escluso  il  Sudan). 

Telegrafi:  9  700  km. 

T'-lejoni:  2i>60  km.  (interurbani). 

Moneta:  lira  egiziana,  divisa  iu  100  piastre 
-    !..  -25.61. 

Commercio:  eirca  fii-»  milioni  di  lired'im- 
p^irtazioni  (1917):  contro  circa  1  06ó  nùlioni  di 
lire  d'  esj»orl azioni  (cotone,  cereali  e  legumi, 
uova,  i>elli,  zuccaro  e  sigarette). 

L'art.  147  del  Trattato  di  pace  con  la  «er- 
mania  (aiuguo  19l!l)  abro-.'a  («lai  4  agosto  1914) 
i  privilegi  e  i  «Viritti  della  <'ertnania  HuU'Kgitto, 
con  riuanzla  anche  al  legime  delle  capitolazioni. 

31.  G.  -  FEDERAZIONE 
DELL'AFRICA  DEL  SUD** 

[Tue  Union  «k  South  Afuika] 

Federazione  autonoma  coloniale  inglese. 

(.Vfrica  meridionale). 

Vise.  Hiixton  of  NewMmber,  Gocernatore 
generali'. 

Sup''rficie:  2  10»  414  knui.  (Col.  del  CaitO,  Na- 
tal,  Transvaal,  Orange  ed  ex-colonia  tedesca 
dell'Africa  di  >SW). 

Vopolazlone:  circa  6  9.i;)  (.00  ab.  (circa  3  per 
kmq.). 

Nazion.ali><'':  europea  (inglese  e  boera  [olan 
dese^)  con  nuniero.-<i  elementi  uativl  (cafri,  ot 
teiitotti,  boseimani,  Itererò). 

Lingue:  in'.:lese  ed  (dauHeso  (ottentotte,  bo- 
sciniane,  cafre  e  zulù  fra  in<ligeni). 

Religioni:  protestante,  cattolica,  musul- 
mana. e<'. 

Capitale:  Città  del  Cai»o,  con  circa  170  mila 
abitanti. 

Ferrovie:  15  mila  km.  circa. 

Telegrafi:  26  mila  km. 

Telefoni:  50  mila  km. 

Comniercio:  circa  lire  935  milioni  d'impor- 
tazioni (1917).  contro  7'25  milioni  di  lire  di  espor- 
tazioni (oro,  lana,  diamanti,  pelli,  cercali,  carui 
salato,  ec). 

81.  H.  -  INDIA** 

[TtiK  India N  EmpireI 

Vicereanie  con  rappresi'ntnnza  <l.  Un  Gran  Bre- 
tagna. V.  imminente  (dicembre  191.^)  la  pro- 
mulgazione di  una  carta  costituzionale  per 
r  India. 

(Asia  meridionale  indiana). 

lioid  Chelm«for«l,  Viceré,  nat.»  il  12  agosto 
lf!6U,  pxomogjo  goveruatore  geu.  dell' ludia  nel 
marzo  1916. 

fìup-rjlcie:  4  85.^737  kmq.  (doni,  direi U»; 
2  824  :i:-2  kmq.:  stati  tributari:  1956  853  kmq.: 
protett.  dei  Botau  [vedi  u.  3i  C];  Adeu,  Periui, 
Sucotra  e  dipendenze:  <iC  5o7  kmq.). 


202  — 


Popolazione:  olroa  325  mlltonl  ^i  »l>-  «^  7, 
kmq.).  NpI  «lom.  (linMK.  la  pop.  è  di  oltif  ^.x' 
„   lioui  di  ab.  (cirra  !H.  per  kuu\-)- 

Xaziomlita:  hi.io-ariaua  (i/o),  dravida  (i/i„), 
cinese,  nimida  (con  multi  eiiiop^-i). 

Lingue:    indiana    e    dravida   (ufflciale;    in- 

'^^^^KHigioni:  liidh,   n.u«ulmaiia,   l.uddi.sta,    fe- 
ticista, cristiana  (protfslante)  ed  ebrea. 

Capital»':  Delhi.  <«.n  circa  2:iO  mila  ab. 

Ferrovit:  59  mila  km. 

Telegrafi:  140  mila  km. 

Telefoni:   4  7(M)  km.  (linee  di  stato,  inlerur- 

*"5/<)H«^«a:  rupia,  divisa  in  16  annas -^  L.  2.:w. 

romm.rcio:  circa  lire  :J  301  milioni  ^i^^VOv- 

ta7i.)ni  (ll»n);  contro  circa  lire  :ì  850  milioni  di 

esm    ta/ioni    (tessuti    e  filati  di  juta  e  cotone, 

dio!  tè  pelli,  i«"^«.  "Pi'io-  i^"''"*'  ^'^"^■••'"- 

spezie). 

:il.  l.  -  NUOVA  ZELANDA** 

[Dominion  of  the  New  Zjxani>] 

Colonia  aìUonoma  dtlla  Gran  Bretagna. 
(Oceania  meridionale). 

Earl  of  Li  ver  pool,  Governatore  generale. 

ìinperflci':  271  300  kiiKi- 

l'opolaiiiou-:  1  1T5  000  ab.  (4,  3  per  kmq.). 

Nazionalità:  an.i'iosassone,  maora  (malesi 
orientali). 

Lingua:  maora  (utliciale  :  inglese). 

Ueligioni:  protestante  e  cattolica. 

CapitaU-:  Wellington,  con  circa  9;i  nula  ab. 

Ferrovie:  4  H50  km. 

THegrafi:  22  400  km. 

T'I^foni:  5  350  kin. 

<  ■oììunercio:  circa  660  milioni  di  lire  d' ini- 
i.ortMzioni  {mO):  contro  («3  milioni  circa  di  lire 
ir '■''pòrt'i ;,},,,, i  (lane,  -•ifriii  salate,  latticini. 
yielli,  oro,  Uno). 

31.  L.  -  SARAWAK 

Principato  protetto  dalla  Gran  Bretagna. 
(Asia  meridionale  insulare). 

Charlcf»  Vyncr  llrooke,  Raià,  nato  il  26  set- 
tembre 1874,  successo  il  n  maggio  1917. 

,'ivperficie:  108  800  kuKi. 

popolazione:  circa  600  mila  ab.  (5  per  kmq.). 

Nazionalità:  daiacca  (m&lese  occidentale). 

Lingua:  (ufflciale)  inglese  (malese  fra  indi., 
geni). 

Religioni:  musulmana  e  idolatra. 

Capitale:  Cuciug,  con  circa  23  mila  ab. 

31.  M.  -  TONGA  [Friendly  Islands] 
Monarchia  sotto  il  protettorato 

della  Gran  Bretagna. 
(Oceania:  Polinesia  centrale). 
Salote,  Re,  successo  al  padre  Giok<t10  li   il 
29  aprile  1918. 

Superficie:  1010  kmq. 

Popolazione:  circa  23  800  ab.  (23  per  kmq.). 
Nazionalità:  tougaua  (malesi  orientali). 
Lingua:  (ufficiale)  inglese. 
Religioni:    protestante    in    massima   parte 
(vesleiana)  e  cattolica. 

Capitale:  Nucualot'a  (nell'is.  Tonga-tabu). 

31.  N.  -  ZANZIBAR 

bultanato  protetto  dalla  Gran  Bretagna. 
(Africa  orientale  insulare). 

Sald  Ben  Halub,  Sultano,  nato  nel  18:9, 
succes.so  al  cugino  Saii>  Ali  Bt;N  Uamcd  ({ib4i- 
cazioue)  il  9  dicembre  19JI. 


Superficie:  1660  kmq.  (-f  is.  Peinba  080  kmq.). 

J'opolazion':  circa  ll.ì  mila  ab.  (f  is.  l'emba 
H.')  mila  ab.). 

Nazionali  la:  negra  ed  araba. 

Lingua:  araba  e  snaheli  (iifliciale:  inglese). 

Religioni:  musulmana  (.^minili  e  sciatiti) 
protestante  e  cattolica. 

(^'pitale:  Zanzibar,  con  circa  36  mila  ab. 

3».  -  «^RRCIA  [ElUs]** 

òlonarchiu  costituzionale. 
(Kuropa  meridionale  mediterranea). 

ALESS.VM>KO  1,  Re,  nato  il  1  agosto  lH9:t, 
successo  il  12  giugno  1917,  dopo  1' espulsione  del 
padre  Costantino. 

Superficie:  circa  120  mila  kmci. 

Po})olazione:  circa  5  milioni  di  ah.  (42  per 
kmq.). 

Nazionalità:  neogreca  in  gramle  maggio- 
ranza, con  genti  albanesi,  bulgare,  tiinlie  e 
romene  (kutzo-valacche). 

Lingua:  greca. 

Religioni:  gre(  j-scismalica  (ortodo.'s.'^a):  con 
abiuauti  ebrei,  musulmani  e  cattolici. 

Capitale:  Atene,  con  circa  ITO  mila  ab.       ■* 

Ferrovie:  2,:>.50  km.  (1916). 
.  Telegrafi:  9  180  km  (1914). 

Telefoni:  2  300  km.  (Ì914). 

Marina  mar  cantile:  vapori  433  (892  991  touu.), 
velieri  77  (1.5  734  tonn.). 

Moneta:  dramma,  divisa  in  100  lepta  =  L.  1. 

Commerci:  circa  229  milioni  di  lire  d"  impor- 
tazioni (1916):  contro  circa  K'2  milioni  di  lire 
d'esportazioni  (prodotti  agricoli,  vini,  u\e  pas- 
si te,  prodotti  animali  e  mineiali). 

Esercito:  60  mila  uomini  (pace):  150  mila  uo- 
mini (guerra). 

/'o.s.-fe«.s-(;  i.sole  uell'  Egeo  e  Samos:  3560  kmq.; 
.Ì(t0  mila  ab. 

33.  -  <,iUATFMAl.A** 

[Rkpùblica  dk  Guatemala] 

Repubblica  unitaria . 

(America  centrale  continentale). 

MANUEL  ESTRADA  CABREltA,  Presi- 
drnte,  nato  il  21  novembre  l<t.i7,  eletto  ,per  6 
anni)  il  15  marzo  1917  (per  la  4»  volta:  dal  li/.W). 

Sxiperfi^ie:  113  030  kmq. 

Popolazione:  2  3<X)  (K)o  ab.  (21  per  kmq.). 

Nazionalità:  ladinos  {"/-Sì,  bianchi  (I/3). 

Lingua:  spagnola. 

Religione:  cattolica  nella  quasi  totalitìì. 

Capitali:-.  Nova  Guatemala,  con  circa  \2'^ 
mila  ab.  jirinia  del  terremoto  del  3-4  gennaù) 
1:)17,  cbe  distru.s.'ie  qua.->i  comi'lctameiite  la 
città. 

Ferrovie:  1  000  km. 

Telegrafi:  7  000  km. 

Telefoni:  900  km. 

Moneta:  peso  oro,  diviso  in  8  reales,  oppure 
in  100  centavos  --^  L.  5,25  (di  carta  —  L.  0,40). 

Commercio:  importazione  per  cir<'a  35  640  000 
lire  (1917):  cuitro  circa  lire  61  335  1  00  di  espor- 
tazioni (catl'è,  banane,  zuccaro,  legname,  cano- 
i-iii  e  Ideili). 

34.  -  HAI>RAMAITT 

Principato  dispotico.. 
(Asia  meridionale  waba). 

Superficie:  238  mila  kmq. 
Popolazione:  500  mila  ab.  (2  per  kmq.). 
Nazionalità:   araba  (semiti)   e  beduina  (ca- 
miti). 


"20^ 


Lingua:  aiiili«. 
Beligione:  iini8uliiiaii.i. 
rapitale:  StiltAiii.  «mui  .1111*6  mila 
di  Mocalla  toii  circa  i.'»  mila  »"• 


US.  -  HAITI  [Rkc  p'HaitiI** 
lifpvbhli'fi  ,l>'ì>ii>cnili,a  niùj^rìn. 
(America  ct-iilrale  iiistfTarc). 
grilUF.     «VKTHJl'^NVVK,      l'resldente, 
eletto  (per  7  anni)  ii  12  a;;<>.st"  l'I.'». 
Unrerficie:  28  «76  km. 
Popolazioni':  2  W)»0<Mi  al»,  t»»  1»«t  kiiiq.). 
.Vnr.oMfTUtrt:     Ufirri    ('•',  ,o>.     mula!  ti-liailiam 
(discendenti  da^H  a^'ricollori  franct-M). 
Lingva:  francese. 

Hrlioiot^:  cattoli.a  nella  quasi  totalità. 
Capital f:    l'ort-aul'rince.   con    12»»  mila  al. 
(eccellente  porto). 


dollaro),    diviso 


100 


fVnof/V;  2-V>  km. 

Ttlf.nan:  2(Hi  km. 

Moneta:   ;:ourdi'   ( 
ceuts    -  !..  -^.IB. 

Commerrio:  iniiwrtaziont  per  circa  li.  .">:)  ^2.-) OflO 
im-y  c..n(r<.  dna  lire  8  .W  om  di  .•siH.rta/.ioni 
(i."-vrn«.  per  colorire,  caftò  cacao,  coione,  pelli  e 
micie). 

»0.  -  HKOIAZ»* 

Mov'irrhia  asMlvta. 
[Xsì-A  nuiidionale  araba). 

11U.«E1N  IBN  Xì'h  I^e,  gi?»  Kiniro,  dal  ,^ 
giiisno  1916. 

avperli'i'':  i'>^  mil'^  kmq. 

Popolazioni-:  :«><•  mila  ab.  (14  per  kmq.). 

yaziovalita:  aral)a  (con  beduini). 

7,t «{/««;  aralta. 

Rrligioii":  mu.sulmana. 

rapitale:  ìa\  .Me<ia.  con  circa  80  mila  ab. 
(città  nauta  dei  niusnlmani). 

Fenoi-ir:  circa  1  4<)0  km.  (a  .scartamento  n- 
di.tlo)  per  .Mwlina.  fJ«dda  e  l.a  .Mecca  dal  con- 
liue  con  la  Palestina. 

yed.  lì.  .1.  ',  55,  8».  K.,  86. 


37.  -  HOXI>rRAS** 

[Uepùruca  i>K  Honddhas] 
Uepubhlica  democratica  unitaria. 
(America  centrale  continentale).  , 

Oen.  GITTIF.KKEZ,  l'regiiiente,  «nc.es.si» 
rn  settembre  1919  (in  Heffuilo  a  rivolta)  a 
FRAN<isro  Hkktka.np.  eletto  (jH-r  4  anni)  il 
1"  febbraio  1916;  ma  Hecondo  informazioni  ]>o- 
poeteriori  il  Bkrtram>  sarebbe  stato  rcinte- 
giado  in  carica  dal  2H  ottobre  1919. 

Superficie:  114  670  kmq. 

PopoÌai:ione:  KRO  mila  ab.  (circa  8  per  kmq.). 

ICazionalita:  ineti<<la  (lailiinm)  iier  i/-^:  ca- 
raibica (indiani  puri,  con  2a  mila  selvagRi,  im- 
portati). 

JAngvn:  spagnola. 

Religione:  cattolica. 

Capitair:  TegiKÌsalpa,  con  circa  30  mila  ab. 

Ferrm-ie:  ^M)  km. 

Telegrafi:  500  km. 

Ttlej'oni:  180  kiu. 

Moneta:  peso  (oro),  diviso  in  100  ccntavos 
^  L.  5. 

Commercio:  imi.ortazioiii  per  circa  30  un- 
milioni  di  lire  {Vmr.  contro  circa  2.TTnT»T)Tìi  di 
lire  di  e8i>orlazioui  (banane,  ammali,  pelli. 
calle). 


3«.  -  I»IiANI>A  [Island] 

Monarchia  cimtitnzioìiote. 
(Europa  scttenti  ionale  in.'iulare). 

CKISTI.WO  .\.  [redi:  Danimarca  u.  22]. 
Pili  Mi  uovciiibrc  1918  lo  «tato  d' I.slanda  è  In- 
dipentlente  dalla  Danimarca  per  abiini  aflari 
con  vincoli  ]>er8onali  a  traverso  la  (Hirsoua 
del  re. 

Superficie:  104  78.5  kmq. 

l'opulazioiu::  92  mila  ab.  (meno  di  l  per 
kmq.). 

Nazionalità:  Islandese  (scandinava). 

Lingua:  danese. 

Religione:  proteetan te-luterana. 

Capitale:   Reijkjavik,  con    circa  15  mila  ab. 

Telegrafi  e  telefoni:  2  200  km. 

Moneta:  corona,  divisa  in  lOO  ore  =  Fi.  1,39. 

Coviniercio:  importazioni  \H'r  circa  26  mi- 
lioni di  lire  (1915):  contro  circa  53  milioni  di 
lire  d'e«i)ort»zioni  (carni  e  pesci  conservati, 
tebsuti,  pellicce,  uova,  ec). 


8».  -  ITAIilA** 

Monarchia  costituzionale. 
(Europa  meridionale  mediterranea). 

VITTORIO  EilAMELE  III,  Re,  nato  in 
Napoli  ru  novembre  186!»:  successo  al  jiadre 
Umbkkto  I  (nato  in  Torino  il  14  marzo  1849,  uc- 
ciso in  Monza,  il  29  lu^'lio  1900);  sposato  ad  Ki.b.na 
l'KTKOVJr  NiKNUsH  di  Monteue;iio  (nata  l'S  gen- 
naio 1873)  il  24  ottobre  1896  Erede:  Umbbrto, 
prlnc.  di  Piemonte,  nato  a  Racconisfi  (Castello 
reale)  il  15  settembre  1904.  Madre:  Mar«hf.hita 
di  Savoia,  nata  il  20  novembre  1851,  si>osata  a 
UmlM-rto  (V.  8.)  il  22  ai.rile  1868  (rejfina  consorte 
dal  9  febbraio  1K78  al  29  luglio  1900;  regina  ma- 
dre dal  29  liiylio  1900  in  poi). 

Superftcir:  286  610  kmq.  (vecchio  territorio, 
prima  del  24  maguio  191.5)+  14  190  (Venezia  tri- 
dentina) +  9  200  (Venezia  Giulia,  con  Fiume  na- 
turalmente compreso)  =^  310  000  koKi- 

Popolazione:  39  milioni  di  ab.  con  i  novi 
territori  (Italia  .settentrionale  18.5O0(XM»  ab,; 
Italia  centrale  7  7.'>0(H)i  ab.;  Italia  meridionale 
continentale  7  9000<Ki  ab.:  Italia  meridionale 
insulare  4  8.')0  000  ab.).  Den.sitii  media  di  circa 
130  ab.  )>er  kmq. 

Nazionalità:  ogni  centomila  italiani:  1250 
sloveni:  630  tede,schi:  220  albanesi;  200  francesi; 
90  greci:  30  catalani  (in  complesso  meno  del  2  »/» 
per  cento). 

Lingua:  italiana  (nelle  valli  valdesi  e  nella 
vai  d'Aosta  uso  ufHciale  bilingue:  francese  e 
italiano:  nell'Alto  Adige  e.  s.:  tedesco  e  italiano; 
nella  Venezia  Giulia  carsica  e  alpestre  e.  s.: 
sloveno  e  italiano;  nelle  colonie  albanesi  del- 
l' It.  merid.  [cont.  e  ins.]  e.  s.:  albanese  e  ita- 
liano). ìHffmione  della  lingua  italiana  all'estero: 
in  Krancia  (Corsica  e  Nizzardo  sino  a  .Marsiglia), 
Svizzera  (Cantou  Ticino  e  valli  ladine  dei  Gri- 
gioui),  Dalniazia  (Zara  e  alcune  altre  città  prin- 
cipali), Albania.  Levante  (Rodi,  Dodecanneso, 
Anatolia.  Pabstina),  Egitto  (Alessandria,  ec.). 
colonie  italiane  in  Africa  (Eritrea.  Somalia,  Li- 
bia) Tunisia,  .Maioc.o,  Americhe  (Stati  l'ulti, 
Bra.sile,  Argentina,  ec).  si  contano  in  complesso 
non  meno  di  6  milioni  di  italiani  parlanti 
italiano.  Quindi  la  nazionalità  italiana  (.Madre- 
|)atria.  colonie,  ce.)  Novera  45  milioni  d' indi- 
vidui. 

RHigioni: cattolica  (950/o):  protestante (0.40/o): 
ebrea  (0,1"'  „)  resto:  senza  religione,  non  dicUla- 
rati,  e  religioni  diverse. 

Capitale:  Roma,  con  circa 610  mila  ab. 
Ferrovie:  20  mila  km. 
Telegrafi:  56  mila  km. 
Telefoni:  26  mila  km. 

Marina  meraantHe:  vapori  655(1  51:ì631  toun.), 
velieri  522  (222  914  toun.)  t^edt;  n.  8  (Auatrla). 


—  204 


Commercio:  circa  7  732  milioni  rti  lire  d'im- 
portazic.iii  (1Ì117):  <-..nlro  fina  2  259  niilioiii  di 
lire  d'emporliizic.ui  («lati  e  tessuti  di  seta  e  co- 
tone, vluo,  iisnimi,  solfo,  cappelli,  paste  ali- 
mentari caacciii  lavorato,  conserve allineutari, 
automobili,  olio.  toriiia<i<jio). 

Esercito:  305  mila  uomini  (pace):  4  500  001 
uomini  (guerra). 

Possessi:  k^q.  ^ìì. 

Europa  (Vallonu) .         i  OiiO  300f>0 

Asia    (DodocànncMo.    Rodi, 

Tieu-tsin) 2R32         120  im 

Africa  (Isole  l'elas;e  [Lamjte- 

dusa    e    Jinmpiohe],    Libia, 

Eritrea,  «omalia).  ,..,..  20186:13      16"0000 

2  022  467       I  750  000 


Ved.  lì.  3. 


40.  -  [.TUQOSLAVlAj** 

STATO  Ì$L.OVf:^0-€ROATO- 

I^KRBO 

Monnr<-hia  costituzionale. 
(Europa  balcanica),  ' 

PIETKO  I,  R»  d.M  .Serbi-croati-slovci 
/slavi  del  «nd  <.  jniiOKlavi).  nato  IMI  luglio  1844 
successo  il  l.>  giugno  190:;:  sposato  il  12  agustò 
1H8.}  alla  i.rincipessa  Zokka.  Ered-  il  princiue 
Alessandko,  nato  il  17  dicembre  1888. 

Superficie:  circa  220  mila  kmq.  (coi-inrpso  il 
Montenegro:  dovrebbero  escludersi  2  :!R7  Icmn 
di  tutte  Te  is  dalmate).  Serbia  vecchia  e  uovai 
circa  87  mila  kmq. 

Popolazione:  circa  12  milioni  di  ab.  (.->.■>  per 
kmq.).  .Serbia  vecchia  e  uova,  circa  4  700  000  ab. 
(52  per  kmq.). 

Nazionalità:  serba,  croata,  slovena,  magiara, 
bulgara,  tedesca,  romena,  italiana,  alliauese, 
ziiigara,  greca,  turca,  ec. 

Linone:  serba,  croata,  slovena,  ec. 

Religioni:  greco-scismatica  (ortodossa)  cit- 
tolica,  musulmana,  eliraica,  proteslaiit(\  ec. 

Capitale:  Belgrado,  con  circa  9.".  mila  ab. 

Ferrovie:  8  800  km. 

Telegrafi:  8  000  km.  • 

Moneta:  dinar,  diviso  in  100  para  =  L.  1. 

Commercio:  importazioni  per  circa  106  mi- 
lioni di  lire  (191>):  contro  circa  84  milioni  di 
lire  d  esportazioni  (prodotti  minerali,  animali 
e  vegetali), 

Esercito:  33  .3:?fì  nomini  (pace)-  200  mila  im- 
mini (guerra),  nella  Serbia  vecchia  e  uova 
prima  del  1914. 

KUBAX 

Ved.  u.  14. 

L.ETTO»riA 

(Europa  baltica  slava) 

Vedi:  Curlaudia  (d.  21)  e  bivonia  (n  44) 
Avvertenza:  di  quesij  ,lnc  stati,  che  fanno 
parte  delle  Prooinr.  h.ifirhe.  si  parla  ora  a 
volte  come  di  due  stali  distinti,  a  volte 
I  d'uno  stato  uuilu. 


41.  -  L.IBKRTA  [Rep.  of  Liberia]** 

Pepubhlica  militare.    ■ 
(Africa  occidentale). 

€.    D.  B.  KING,     l'residenle,  eletto   (pc:   4 
anni)  Il  l»  gennaio  1920. 

Superficie:  95  400  kmq. 

Polazione:  2  100  000  ab.  (22  per  kmq.). 

Nazionalità:  negra. 

Lingua:  (ulficiale)  inglese. 


Religioni:  idolatra  e  protestante  (sfttte  de- 
gli U.  S.  A.),  con  al((uauti  musulmani  e  cat- 
tolici. 

Capitale:  Monrovia,  con  circa  8  mila  ab. 

Moneta:  dollaro  americano  =  b.  5.18. 

Commercio:  circa  4.500  000  lire  d'importa- 
zioni (1913):  contro  circa  6  700(00  lii e  d'esiHir- 
lazioiii  (olio  e  noce  di  palma,  piassuva,  caffè, 
caucciù,  avorio). 

Esercito:  200  mila  uomini  (guerra). 

L'articolo  138  del  Trattato  di  pace  con  la 
Germania  (giugno  1919)  abroga  ((Ul  4  agr>s|o 
1917)  i  |iii\  ilugi  e  i  diritti  della  Gei  mania  sulla 
Liberia. 


4«.  -  lilECHTEXSTEIX 

Monarchia  costitnxionale. 
(Europa  alpina). 

GIOVANNI  li,    Princi^ìe,  nato  il  5  ottobre 
1840,  successo  al  padre  il  12  novembre  1,J58. 
Superficie:  159  kmq. 
Popolazione:  8  3.50  ab.  (.52  per  kinii.). 
Nazionalità:  svìzzero-aiist  riaca. 
Lingua:  tedesca'. 
Religione:  cattolica. 
Capitale:  Vaduz,  con  circa  1  4'"0  ab. 
Moneta:  corona  austriaca  =  L.  1,0.5. 

43.  -  LiITUAMTA 

Repubblica  democratica, 
(Europa  baltica  slava). 

Superficie:  circa  27>  mila  kmq. 
Popolazione:  circa  8  800  00  lab.  (32  per  kmq,). 
Nazionalità:   lituana  (letto-slava  germaniz- 
zata), riis.sa  e  polacca. 
Lingua:  lituana. 

Religione:  in  massima  parte  cattolica. 
Capitale:  Vilna,  con  circa  205  mila  ab. 
Ved.  n.  21,  26,  44. 

44.  -  1.1  VOX! A  [L.vTviA] 
Rejmbblica  democratica. 

(Europa  baltica  slavo- ti  unica). 

Superficie:  circa  47  mila  kmq. 
Popolazione:  circa  1  5.50  999  ab.  (:?6  per  kmq.). 
Nazionalità:  estone  ((inniea)  circa  420/,,;  lei- 
toiie  43  0/,,:  con  alquanti  polacchi  e  tedeschi. 
Lingwi:  estone. 

Religione:  protestante  (luterana)  i)er  ^^i/^. 
Capitale:  Riga,  con  circa  570  mila  ab. 
Ved.  n.  21,  26,  43. 

45.  -  l>.IJSSEllBURGO 

[Luxkmboukg] 

Monarchia  costituzionale. 
(Europa  occidentale). 

CAKLOTTA,  Grandnchessa.  nata  il  23  gen- 
naio 1890,  succeduta  alla  sorella  Mahia  Ade- 
laide (abdicazione)  il  15  gennaio  1919.  rico- 
nosciuta per  referendum  dni  sudditi  il  28  set- 
tembre 1919  (66  811  voti  favorevoli  su  90  485 
votanti  e  125  775  inscritti):  spo.sata  il  6noveni- 
bre  1919  al  principe  Felice  m  Bokbo.\e-Pakma. 

Superficie:  2  586  kmq. 

Popolazione:  circa  270  mila  ab.  (105  per  kmq.). 

Nazionalità:  tedesca  (parecchi  italiani,  belgi 
e  francesi). 

Lingua:  tedesca  e  francese. 

Religione:  cattolica  (96  0/o). 

Capitale:  Lussemburgo,  con  circa  20  mila  ab. 

Ferrovie:  525  km. 


205 


Ti-ltf/rafl:  710  km, 

Telt/oHÌ:  1  .ili"  Uni. 

MoiirUi:  t'rait«-o    -  I. 

Commercio:  (l'iiloir 
21  Reltfiiibie  191'»  li»-! 
l:«vor»^v<iU  SII  K.»  3;.'>  vo 

Kaercito: 


•2W 


■   (lo'^iinitle  francese  ilal 
r<ie>riiilum:  6()  IHS  vidi 
amie  125  375  iiiKcriiti). 
li    ().«Me). 


L'nrt.  ^O  del  Trattato  di  jmcp  con  Ifv  <Jer- 
inttnln  (glnjtno  1919)  ha  abrofiato  11  rej-liiit*  di 
iipiitralltr».  del  l-us8Piu»»iirt;o. 

4<l.  -  MEMRfi 

atato  enseinetto  deìla  Sociftà  delle  Xazioni. 
(Kiiroiia  bHlticH  hIhv»). 

SuperAcie:  vìu-.v  2  mwt  kmq. 

h\,l>olrtziuiie:  fina  li«>  mila  ab.  ("Mi  per  kmi|.). 

^'lìzionaliià:  lltiiainv  e  |>riiH»i»ua. 

Lingva:  teilesea  e  lituana. 

Religioìie:  protestante  e  cattolico. 

Capitale:  Memel,  con  elica  2:>  niil  i  ab. 

L'art.  9'»  del  Trattato   di  pa«-e   con  la   Ger- 
Mi«ula(jjlnKuo  1919) 
Germanl'i  al  t 

IVrf.  n.  29. 


teiiipbi  la  rinini/ia  della 
ritorio  del  Meiiul. 


47.  -  :»IEÌ^li^ICO 

[ESTADOS   UXIDOS   MKXIC'AXOSI 

Ityiiubblirn  jCderaìr. 
(Ameriiii  centrale  i-tiiiliiietitale). 


i<1-'Tite. 


ab.  (il  per 
indiana, 


VKMSTIANO     tAi;i{W/.\.    /' 

elei  lo  (per  4  anni)  nel  nr<-;  !•.  1    IT. 

òvpn-firie:  l  9rt;20l   1ììii<|. 

l'u^hjlazione:   circa    Iti    niili» 
kni.j.). 

Nazionalità:     uctlccla    e     negra, 
bianco-creola  («pagnola). 

lAimìui:  8)>agnola  (maya  fra  indiani). 

Religioni:  cattolica  (K4  0o).  pagi""»  (150/„), 
protestante. 

Capitale:  Messico  (tradizionale),  con  circa 
4flO  mila  ab.  Qiierétaro  (prowLsoria.  dal  191*), 
con  circa  '.K>  mila  ab. 

Fenorie:  27  mila  km. 

Telegrafi:  lo'.l  mila  km. 

Telefoni:  48  mila  km.  di  fili. 

Marina  mercantile:  vapori  4*  (:>9  291  tonn.), 
velieri  IO  (ri  :W8  tonn.). 

Moneta:  peso,  di  viso  in  ICO  centavos  =  L.  2M. 

Commercio:  im|K)rtazioni  jier  circa  12  milioni 
di  lire  (1917);  contro  circa  3j:ì  milioni  di  lire 
(li  e.sp<)rtazloni. 

Lsercito:  44  Dilla  nomini  (pace);  B8  mila  no- 
mini  (guerra). 

49.  -  lION.\CO 

Monarchia  cottitnzinnale. 
(Kuropa  meridioiiivle  mediterranea). 

ALKKKTO  1,  l'riìi'-ipf.  nato  il  1.T  novem- 
bre 1848,  successo  al  padre  Carlo  111  il  li)  .«et- 
leiiibie  1HH9.  Sposale»  il  21  .settembre  li«9  *  I.aoy 
.Mary  hot  hi.as  ÌIamm.to.v  (il  muti  ini.  reli<;.  an- 
nullato dalla  S.  Sede  il  :i  i^enimio  l.'CK):  il  niu- 
irim.    civ.   aiinnllato  con  decr.  del  Prliic.  il  28 


li 


Ingllo  1880):  risposato  11  30  ottobre  1880  alla  du- 
<bess»t  .K\M:y.  Di'.  Kkhki.iki;  (il  matrim.  rotto 
•:ìudi/.ialni.  il  '.Hi  mag^'o  I9<>2).  Erede  il  tiglio 
del  lo  letto:  Luiui,     nato  il  12  luglio  1870. 

Hiip'-rtifie:  11 '2  kmq. 

l'opola^iinie:  circa  211  mila  ab.  (15  luila  per 
km(|.). 

Nazionalità:  Italiana  e  francese, 

Lingtia:  (nfllclale)  Irantfese, 

Religione:  cattolica. 

Capitole:  Mona^-o.  con  circa  2  500  ab.  (Monte 
("arb>  i^t'asinol],  con  circa  lo  mila  ab.). 

40.  -  MOXTEXKdiRO  [Zrna  Qora] 

MoiKirrhìa  voKtifu:iuiutle. 
(Kuropa  balcanica). 

NICOLA  1,  AV.  nato  II  7  ottobre  1841,  eletto 
principe  11  14  agosto  186it,  proclamalo  re  11  28 
agosto  191  1.  sposato  l'H  novembre  iHtJO  a  Milena 
Pktuov.na  Viicotu  '.  fi/ftic presunto  Danilo,  uato 
Il  29  novembre  1871.  L'Anurmilea  Nazionale  il 
24  novembre  1918  hI  è  dichi»r«ta  favorevole 
alla  depoalzione  di  re  Nicola  e  della  «linautla, 
ed  il  'iti  .stesso  mese  ha  votato  l' iiuioiie  al  re- 
gno dei  Serbi-('roati-SU>venl  (.Iugoslavia);  ma 
la  sidiizione  della  questione  ò  deferita  alla 
Conferenza  della  Pace. 

»iiperlicie:  15  087  km. 

l'opolasione:  4;ì.i  mila  ab.  (21  jier  kmq,). 

Nazionalità:  serba  ed  albanese, 

JAngua:  serba. 

Religione:  grec«»-scisniatlca  (ortodossa). 

Capitale:  Cettigiie,  con  5  3000  ab.  rigoverno 
provvisoriamente  ri.siede  a  Nenillv-sur-Seiue 
(Francia). 

Moneta:  corona  austriaca  —  L.  1,05. 

Esercito:  lumiiiil  50  mila  (guerra). 

Ked.  n.  40. 

50.  -  MURHAXIA  [Kola] 

Repubbli<a  demoernticu  (.') 
(Kiiropa  .settentrionale  tinnica). 

Superficie:  l.').">  204  kmq.  (.\le\androwsk), 
l'opolazioiie:  l.'>  mila  ab.  (i»,l  per  kmq.). 
Nazionalità:  lappeine,  cardia  e  slava. 
Lingua:  (ulìiciale)  russa  (linno-lapponlca  fra 
Indigeni). 

Religione:  greco-scismatica  e  idolatra. 
Capitale:  Alexaudrowsk. 
Ved.  n.  n.  27. 

51.  -  NEPAL. 

Oligarchia  militare. 
(.\sia  meridionale  liimalaiana). 

TUIBJIUBAXA  BIK  KICKA.VI,  Mohara- 
i!ia.  nato  II  30  giugno  1906,  assunto  al  trono 
ni  dicembre  1911. 

Superficie:  154  mila  kmq. 

Popolazione:  circa  5  7iKi  iKK)  ab.  (41  per  kmq.). 

Naziotialità:  tibelaii;i  (mongoli  mcriiliouHll). 

Lingva:  tibet:ui;i  e  indiana  (nepalese). 

Religione:  iiidiii.st:i  e  brauiina. 

Capitale:  Catmandu,  con  circa  80  mila  ab. 


MONTECATINI 


STOMACO  -  FEGATO  ■  INTESTINO  -  RICAMBIO 

==  STAGIONE  :  Marzo  -  Dicembre  ^^= 


—  "200 


Moneta:  rupia.  «Uvisa  In  Ifiaunas-  L.  2,:w. 

Vviniiìtrcio:  iiiipt)rta/.ionl  per  oin-ii  49  mi- 
lloui  (h  lire  (1917):  ooiitro  9S  milioni  ciicu  (li 
eapuitazioni  (pellicce,  oppio,  f-oiiiiue,  reame, 
jntu,  grauo,  riso,  tMbacco,  ec.). 

EóercHo:  30  luila  n. uni  ni  (paec). 

52.  -  XiC'ARA^^UA  ** 

[Repùblica  de  Nicaragua] 

lUpubblica  uniUirla. 

(Anierifii  t'entralo  contineiitnlc). 

EMILIANO  CIIAMORKO,  Pre.-<hlnitr.  .It  1 

to  (per  4  anni)  il  1»  gennaio  1917. 

.■iìtperjtcie:  128  340  kmq. 

l'upolazione:  circa  8t)0  mila  ah.  (7  ]»■<  Iidim.ì. 

Nazionalità:  laiUnos  (iiit-ti.ci  d'indiani  e. 
biai.v.'Ll),  Indiana  (moH<)UÌl<)s).  iHul;itt:rt'  nogia. 

Linvua:  spalinola. 

Iteligione:  cattolica  nella  qunsi  Tntalilù. 

Capitale:  Alanagua,  con  circa  ?.■>  niilu  ;.b. 

Ferrovie:  Waì  km. 

Telegrafi  e  telefoni:  7  2'>0  km.  (fili). 

MoìiKta:  i)eso  oro,  diviso  in  loii  eentavos, 
=  L.  5. 

Commercio:  impoi-hizioni  )ier  rirca  2:'.  Ha.'ì  l'dO 
lire  (1916):  contro  circa  27  4.'..  oiio  lire  di  espor- 
tazioni (caffè,  oro,  l.:ui;ilic,  cacao). 

Esercito:  4  Oi  0  nomini  (pace):  40  mila  nomini 
(guerra). 

53.  -  NORVEGIA  [Norgf.]  * 

Monarchia  coatituzioiKil.'. 
(Europa  .settentrionaie  scandinava). 

IIAAKOM  VII,  A.V.  nato  il  :i  a.-uvlc,  i;;72. 
eletto  il  18  noveml)rc  19i.'',  sj^osato  il  n  lii-lio 
189(j  a  iVlAUD  (li  Cìriin  lircta.mia  e  Irlanda.  Kr^de 
il  priniogeuito  Olav,  nato  il  2  luglio  19(i;i. 

Superficie:  322  909  kmq. 

Popolazione:  circa  2.530  000  ab.  (8  per  kmq.). 

Nazionalità:  norvegiana  (.scandinava)  con 
alquanti  lapponi. 

Lingua:  uorvegiana. 

Beligione:  protestante  (99f/o)  e  cattolica. 

Capitale:  Christiània,  con  circa  260  mila  ab. 

Ferrovie:  3  180  km. 

Telegrafi:  12  100  km. 

Telefoni:  18  500  km. 

Marina  mercantile:  vapori  16.58  (1  977  8!'9  toii.). 
velieri  516  (.551379  tomi.). 

Maneta:  corona,  divisa  in  lOOiirer,  —  L.  ],?3. 

Commercio:  importazioni  per  circa  11194  mi- 
ioni  di  lire  (1916):  contro  circa  1383  milioni  di 
lire  d' esporta/iioui  (vivande,  animali,  miiicr:ili 
e  metalli,  legnami  e  pasta  di  leyno,  carta, 
pelli,  oli). 

Esercito:  18  mila  nomini  (pace);  150  mila  no- 
mini (guerra). 

Possessi:  arcipelago  delle  Spitzberghe,  nel 
mar  Glaciale  artico,  t7  mila  km(|.,  3(i(i  ab.  .via- 
bili. L'arcip.  fu  internazionalizzato  nella  con- 
i'er.  di  Chriatiània  del  gennaio  1911,  occupato 
dalla  Gran  Bretagna  nel  settembre  1918,  ma 
assegnato  alla  Norvegia  dal  Consiglio  Supremo 
della  Conferenza  di  Parigi  il  25  sett(?mbre  1919. 

54.  -  OL.A9fDA  (Paesi  Bassi)  * 

[Nkcerland] 

Monarchia  coatit/uzionale. 
(Europa  occidentale-centrale). 

©rCLlELMINA  I,  Regina,  nata  il  31  aao- 
«to  1880,  succeduta  al  j>ailre  Giivi.ikl.mo  111  il 
23  novembre  1890,  sposata  al  priuc.  Enrico  di 
Mechlemburgo-Sverin  il  7  febbraio  1901.  Erede 
la  priuc.  Giuliana,  nata  il  30  aprile  1909. 


Superficie:  33(79  kmrj. 

J'o/jolazione:  circa  6  9t«l  000  ab.  (209  per  kmq). 

Nazionalità:  liamminga  (98'>/o),  con  al(|iianii 
tedeschi  e  valloni  (irancchi), 

Lingua:  olandese. 

Helìgìoìie:  protestante  (.57  o/o),  cattol.  (3.50/ ), 
ebrea  (2  %),  ec. 

Capitale:  Amsterdam,  c(ui  circa^650  mila  ab. 
Il  corpo  dipkmiatico  e  la  corte  risiedono  al- 
l'Aia (345  mila  ab.). 

Ferrovie:  3  400  km . 

TeJegrafi:  H  350  km. 

Telefoni:  3  600  km. 

Marina  mercantile:  vapori  710  (1  401  519  tonn  ) 
velieri  99  (24  028  tonn.). 

Moneta:  tìorino  (gulden),  diviso  in  100  cen- 
tesimi =  L.  2,084. 

Commercio:  importazioni  per  circa  lfi75  mi- 
lioni di  lire  (1917):  contro  circa  lo75  milioni  di 
lire  (li  esportazioni  (metalli  jneziosi,  stagno, 
tessuti,  derrate  alimentari). 

Esercito:  47  660  uomini  (pace):  340  mila  uo- 
mini (guerra). 

Possessi:  Indie  orientali  (Asia  meridionale 
insulare  e  Oceania:  .Malesia)  con  I  915  417  kmq. 
e  48  milioni  di  ab.:  Indie  occidentali  (Amerita 
centrale  e  meridionale:  Cnracao  e  Sniinam) 
con  130  230  kmci.  e  175  mila  ab.  Totale:  sup. 
2  045  647  kmq.:  poi»,  assol.  48  175  (MIO  ab. 


55.  -  OlIAX 

Suìffinato  dispotico. 
(Asia  meiidionale  araba). 

si:  Vn>  TAIMI  li  ÌÌKS  FEYSAL,  Sultano, 
nato    nel    i;!()t),    successo    al    padre  il  5  ottobre 

1913. 

Sni/éì-nri.-:  194  2(10  kmq. 

Popolazione:    1  milione  di  ab.  (5  per  kmq.). 

Nazionalità:  araba  e  negra. 

Lingua:  aiaba. 

Iteligione:  musulmana. 

('apitale:  Mascat,  con  circa  24  mila  ab. 

Vedi    n.  5,  7,  36,  80.  K,  96. 


50.  -  ORl>I\K  SOVRANO 
I>I  MAIiTA 

[o  DI  S,  Giovanni  di  Gkrusalemmk] 

yv<V;r.a  s,n-iu(i,a. 

Fra  «Al.EAZZ*»  l>K  TU  IN  E  ItOlfEN- 
STEIX,  Gran  Mats'n,^  elert()  il  6  marzo  1905. 

Sede:  Roma,  .la il' anno  ll!:U. 

Avvertenza:  l'Ordine  ba  dignità  di  potenza 
sovrana,  nonostante  lo  spodestamento  territo- 
riale da  Malta  per  opera  di  Xapolkonk  Bona- 
HAKTK  (anno  1798). 

57.  -  PAXAMÀ'^* 

[Rkpùbltca  dk  Panam.V] 

Repitbblira  unitaria. 
(America  centrale  continentale). 

BELISAItlO  I»»KI«AS.  Presidente,  eletto 
(per  4  anni)  dal  l»  ottobre  19l!i. 

Superficie:  86  320  kmq.  (esclusa  la  Zona  del 
Canale:  vedi  sotto). 

Popolazione:  circa  402  inil:i  ab,  (meno  di  5 
])er  kmq.). 

Nazionalità:  spagnolo-meticcia,  negra,  in- 
iliana,  cou  alquanti  biaucbi  quasi  pui'i  (I30/0). 

Lingua:  spagnola. 

Religione:  cattolica. 


-  '20: 


milioni  e  ',.,. 
m;  Vi-.). 
;k!.   iio^fCHso 
ilei  ut»r<l.  ai«)nM  • 


Capitale:  Panama,  con  ri  rea  fin  mila  ah. 

ferrini  e:  .V«i  Um. 

Moneta:  bnUioiv --  f,.  .\I8. 

Commeìcio:  luipi>rtii/.i<.iii  pfr  clro»  4R  milion» 
e  1/3  itt  lire.  (liMS):  i-onir<»  liit-a  T 
di  iTff  dVspmta/.ioiil  (ìmiiatii*.  ri' 

ZoiiH   del    Catittl*'    [«'axai.    Zi 
«logli  Stati  l'niti  <lfll'AuuTÌ 
teaevft  fciuo  »l  1904  ftlla  rep.  <U-l  l'iiuiuna.  Mip. 
di  l  nO«J  kinc|.:  pop.  nsHrtl.  21  lodai' 

Vedi  II.  '4. 

«ft.  -  PARAftlJAY  ** 

[REPÙBLICA    PFI.    pARAOT'.tY] 

i:rpiiit>iii<i  u,iU(i)itt. 
(America  mciiilioiiiih*  lutfriia). 

MAXl'KL  l'KANC'O,  ì'vfxiiìentf,  eleHo 
(per  quattro  anni)  il  15  a-osto  ISKi. 

««/«i-r/lt-tc;  2:.3  100  kmq. 

tuyolHxioitf:  I  OSO  W«i  ab.  (4  per  Icmq.). 

SazioualiUi:  indiana  (jinarani)  e  meticcio 
spagnola  (italiani;  l-ì  mila). 

JAagua:  s-ya^nuVA  (snaiani  fra  Indiani). 

Ifelitfione:  cattolica,  con  alquanti  iilolalii 
nel  eliaco. 

Capitali-:  Asnncion,  con  circa  120  mila  alt. 

Frti-ocii':  5<MI  km. 

Teltumfl:  :i3iK)  km. 

Miiufta:  i>eso  nacional  —  I-.  2..10 

Cumiwrcio:  importa/Joiii  i>er  circa  milioni 
21  e  1/3  *l>  l'»*'  (•«"'>=  contro  circa  milioni  21  i/^ 
di  lire  (pelli,  matt-,  taliiKco,  frutta). 

Kitrcilo:  2  U«lO  uomini  (pace). 

50.  -  PERSIA  * 

[MEMKI.IK-I-MAHRrSSrH-T-IltÀN] 

Monarchia  cuntìlv-.iniialr 

prvtetla  dalla  Gran  lirctauna. 

(A&i»  meridionale-occidentale). 

AIIMEI>,  Scià,  nato  il  20  gennaio  in9«,  suc- 
ceduto al  padre  MAoMKrro  Ai.i  (abdita/.ionc)  il 
21  lu^-lio  1H09,  incoronato  il  21  liii^lio  1914. 

ài(/>erftfiV.-  1  fi4j  0(K»  kmq.  (tutto  oramai  sol  to 
rintiueiiza  brilaniiica,  secondo  la  convenzione 
dell'agosto  1919). 

l'opolazione:  valutata  da  un  mininio  di  4 
milioni  di  ab.  ad  un  ìuansimo  di  15  milioni  : 
media:  9  .5<HI  (KlO  ab.  (.''.7  |.er  kiucj.). 

Nazionalità:  persiana  (residenti) con  nomadi 
(arabi,  belucci,  curdi,  turchi  e  zinitarl). 

Lingua:  persiana  e  curda  (Iraniche). 

Jl^Ugione:  muMilmiina  (setta  sciita)  e  chiese 
orientali  cristiane  (arineul  e  nesloriani)  con 
almeno  40  mila  israeliti. 

Capitale:  Teheran,  con  280  mila  ab. 

Ferrovie:  750  km. 

Telegrafi:  11  mila  km. 

Moneta:  kran  =  L.  0.<)2  (nominali). 

Commercio:  lmp«)rla/,ionl  per  circa  2.10  mi- 
lioni di  lire  (1916):  contro  circa  lIM  milioni  di 
lire  d'esportazioni  (frutia,  cotone,  oppio,  riso, 
ItelU,  lana,  tai>i>eli  e  «on t), 

Knercito:  24  milj  uomini  (jìace):  1  HO  mila  tio- 
iiiiiii  (guerra). 


«O.   -    PERr  fllKP.  DEI,  Terù]** 

L'e^mliblii-a  Uiiituria. 

(America  merid.  andina  e  tran.sandina). 

i<KUi:iA,  Presidente,  elett/»  ({ler  4  anni) 
dal  1919:  ma  non  ancora  puliticamenle  peir'e- 
/.ionata  la  nomina. 

Superficie:  l  'M>  «32  kmq.  (progetto  del  Pre- 
Hidente  1.19  agosto  1919]  di  dividere  I»  rep.  in 
3  alati  autonomi,  federati,  con  cap.  ri.spdivam. 
in  .\requlpa,  ifmvncayo  e  Trujillo). 

Popolazione:  circa  5 6K)  nOO  ab.  (4  per  kmq.). 

Nazionalità:  indiana,  metieclo-spa<rnulA. 

Lingiut:  spaji^uola. 

Religione:  cattolica. 

Capitale:  Lima,  con  15fi  mila  ab. 

Ferroine:  2  900  km. 

Telegrafi:  13  nula  km. 

Telefoni:  29.*>  mila  km.  di  fili. 

Marina  mercantile:  vapori  18  (28  608  t.  nn.), 
velieri  48  (25  141  tonu.). 

Alonetii:  libra-or  =  L.  25.22. 

Commercio:  iin)»ortazionl  per  circa  220  mi- 
lioni di  lire  (1916):  contro  circa  415  milioni  di 
lire  d'eaportazionl  (rame,  zuccaio,  cotone,  al- 
paca, petrolio). 

Esercito:  6  óOO  nomini  (paci). 


01.  -   POL.OXI.\  [Polska]** 

Retnibblica  deviocratica. 

(Kiir«q>a  centrale  ed  orientale). 

Oen.  «ill'SKIM'K  l>ILSl  I»SK1,  Preciden- 
te, nato  nel  IHtiT,  eletto  dal  ji^overuo  provviso- 
rio nel  novembre  1918. 

Superficie:  circa  29.'»  nìila  kmq. 

Popolazione:  circa  'M  milioni  di  ab,  (100  per 
kmq.). 

Naziomlità:  pidacca.  tede.<ica.  ucraina,  li- 
tuana,   muso-bianca,    cecoslovaci  a,    ebraica. 

Lingua:  ywlacca. 

Religione:  cattolica,  protestante,  ebraica  e 
q;rcc"-scism:H  !ca  (ortodossa). 

Capitale:  Varsavia,  c<m  circa  800  mila  ab. 

Ferrovie:  cir«a  15  mila  km. 

Telegrafi:  circa  5  mila  km. 

Telefoni:  circa  IO  mila  km. 

Monete:  rublo  russo,  marco  tedesco,  corona 
austriaca. 

Esercito:  100  mila  uomini  (pace):  1  milione 
d'  nomini  (guerra). 


63.  -  PORTO<.ÌAI.IiO  *♦ 

[Poiitugal] 
Repubblica  demon-atica  unitaria. 
(Kuropa  meridionale  atlantica). 

ANTONIO   ALHEinA,   Pre.-'ìdente,    eletto 
il  5  ottobre  1919. 

Snj)erficie:   88  74.'>  kmq.   (Senza    .Madera   ed 
.A /.ore.  redi:  Possessi). 

Popolazioìie:  circa  5  700  ODO  ab.  (64  per  king.). 


Sion  ^(anc 


lisciva  speciale 

per  biancherìa 

Prodotto  del  LION  NOIR 

Boe.  An.  Italiana.  .  Cap.  L.  t.OOO.OOO 


—  208  - 


Nazionalità:  portoghese  (W/o).  spagnola, 
brasiliana  e  negra. 

Lingua:  por  togli ''«<*. 

Jìfliyione:  cnttoliia. 

Capitale:  lAnhoìni.  ton  circa  450  mila  uh. 

Ferroiit:  'ò  uiilii  km. 

Teleyrajl:  9  mila  km. 

Telefoni:   800  km. 

jaoHeta:  Milrcis  (ioni  rcis)  -  Tj.  .'5,60. 

Mariìia  mtrcantile:  vapori  lii4  (!>2  4i5  tonti.), 
velieri  Wl  (:w:»oi  toiiu.). 

Commercio:  importazioni  per  circa  4n3  mi- 
lioni di  llrn  (l'Jltì):  contro  circa  V.M  milioni  «il 
lire  «l'esportazitini. 

Esercito:  W.',  mila  nomini  (pace);  300  mila  no- 
mini (gnerra). 

Possessi:  in  Asia  (Goa,  Damao,  Din,  Macao, 
Timore  Cambing)  i:»  24(»  knui.  l  milione  di  al).: 
in  Africa  (isole  Madera,  Azore,  del  Capo  Verde, 
S,  Thomé  e  Principe;  Giiiuea,  Angola  e  Mozam- 
bico) 2  075  493  kmq.,  8  !) '0  (  0  i  al).  Totale  snp. 
kmq.  2  f9a  733:  po]).  ab.  9  900  OOJ. 


Superficie:  circa  2  700  000  kmq. 

l'ofwlazione:  circa  ti5  miliuiii  di  ab.  (5  0"-ni 
2  kmq.). 

Xazionalità:  rnssa  (grande  russa)  in  gran- 
dissima maggioranza. 

Lìnyua:  russa. 

lleligioue:  grfco-.scismatlca  (ortodossa). 

Capitale:  Mosca,  con  circa  1  HOii  i»00  ab. 

Ferrovie:  30  mila  km.  circa. 

Telegrafi:  &)  uiila  km.  circa. 

Marina  mercantile:  vapori  744  fR51  951  tonn.), 
velieri  512  (202  «Il  tonn.).  Vub.i  i  ,11  ti  Ita  la 
Uussln  prima  della  guerra  (1914).   ■ 

Moneta:  rublo,  divi.>so  in  cojieki  =  L.  2,67. 

■Enercito: 

Ved'i  n.  13,  14,  24,  27,  51,  61,  63,  64.A,  64,B,  65, 
66,  73,  ai,  82. 


64  A.  -  BOCCARA 

Eviirato  a.:eoluto  vassallo  della  Russia. 
(Asia  occidentale  rus.sa). 


PROVIXCK  IIAIiTl€HK 

(Europa  baltica  russo-germanica). 
Vedi  n.  21,  26,  43,  4J,  46. 

«3.  -  ROMANIA  ** 

Monarchia  costituzionale. 
(Europa  danubiana). 

FEUni>'ANRO  I,  Be,  nato  il  24  agosto 
1865,  successo  allo  zio  Carlo  ll'll  ottobre  1914: 
sposato  alla  luiucipessa  Maria  il  10  geuiKi^o 
1893.  Erede  il  quartogenito  principe  Nuoi.A, 
nato  il  18  agosto  1903. 

Superficie:  circa  253  m'ia  kmq. 

Popolazione:  circa  13  milioni  di  ab,  (52  per 
kmq.). 

Nazionalità:  romena  (8.^0/^^.  m;>',nara,  ucrai- 
na, ebraica,  bulgaia,  serba,  sluvena,  croata. 
tedesca,  greca,  ec. 

Lingua:  romena. 

Religione:  greco-scismatica  (ortodossa),  cat- 
tolica, ebraica,  musulmana,  protestante. 

Capitale:  Bucar  st,  con  circa  350  mila  ab. 

Ferrovie:  8  300  km. 

Telegrafi  e  telefoni:  .52  mila  km. 

Marina  mercantile:  vapori  33  (54  210  tonn.), 
velieri  1  393  t-mn.). 

Moneta:  leu,  diviso  in  100  banl  =  L.  1. 

Cominercio:  Importazioni  per  circa  lire  590 
milioni  (1914);  contro  circa  670  milioni  di  Ur« 
di  esportazioni  (cereali,  petrolio,  tessuti,  pel- 
li, ec). 

64.  -  RUSSIA  [RossiJA] 

Repubblica  socialista,  federale  dei  Soviet. 

(Europa  orientale). 

VLAIUMIKO  ILIC  ULIANOV  detto  LK- 
NIJJ,  Pre.tid.  dei  commissari  del  popolo,  nato  il 
23  aprile  1870,  clclto  il  10  novembre  19n  (;{  uicsi 
dopo  l'abdicaziouM  dello  czar  Nicola  II,  assiiis- 
Biuato  poi  a  Jecaterimburg  il  16  luglio  1918). 


Scyd  Mlr  Allm-Khun,  Emiro,  nato  il  3  gen- 
naio 1880,  siicce.s.-;o  al  padre  Skjd  Auo-ll-Acau 
il  4  gennaio  ll'll. 

Superficie:  2  I3  43'l  kmq. 
Popolazione:  1  .500  000  ab.  (7  pf>r  kmq.). 
Nazionalità:  usbeca  e  turcouianna  (mongoli 
occidentali). 

Lingua:  t u  rco-tat ara. 

Religione:  musulmana  e  yiagana. 

Capitale:  Boceara,  con  circa  7.)  mila  ab. 

Ferrovie:  300  km. 

Telegrafia  3.J0  km. 

Esercito:  11  mila  uomini  (pace). 


64.  B.  -  KHIVA 

Canato  assoluto  vassallo  della  Russia. 
(Asia  occidentale  russa). 

SeY«l  A«feiiillar-Khan,  Can,  nato  n^l  1871, 
successo  al  padre  Skid  Maomktto  Kakim  Baha- 
dlr-Khan  il  V>  ottobre  1910. 

Superficie:  67  430  kmq. 

Popolazione:  8(W  mila  ab.  (13  per  kmq.)". 

Nazionalità:  turcomanna  (mongoli  occid.). 

Lingua:  turco-tatara. 

Religione:  musulmana  e  pagana. 

Capitate:  Khiva,  con  circa  5  mila  ab. 

65.  -  RUSSIA^ 
SETTEXTRIOXATiK 

Repubblica  democratica. 
(Europa  settentrionale  russa). 

Superficie:  1  117  930  kmq. 

Popolazione:  2  390  000  ab.  (2  per  kmq. 

Nazionalità:  russa,  samoleda,  vogiila,  finno- 
carelia,  tartara. 

Lingua:  (ulliciale)  russa  (slrjanlco-ugrica 
a  N.  E.).  —- 


ESANOFELE 


rìmedio  infallibile 

contro  r  infezione  malarica 


20!) 


Reìigiane:  ^eco-scismatica  (ortodo8«Mi),  pa- 
gan»- 

Capitale:  Arcaiiifelo,  con  clri-a  45  iiiilu  ah. 


06.  -  SIBERIA 

Repubblica  democratica. 
(Asia  sett«utrioiiiile  russa). 

Super tli'ie:  12  :wn  870  kinf|. 

l'opolazione:  circa  lo  uiilìdiii  di  ab.  (0,8  per 
cmq.). 

Nazionalità:  siberiarm  (luou-joli  del  N)  ed 
--quinit^se. 

Lingua  (iifBciale):  russa  (U)fru-tu nausea  fra 
iiidÌKfiil). 

Relinione:  greco-scismatica  (ortodo.s.-a)  ed 
ilolatra. 

Capitale:  Toiusk,  c^'i  «irca  120  mila  al»  (|>n»- 
lamala  uel  dicembre  1917). 


Sede:  Roma  (Palazzi  Apostolici  del  Vaticano). 

L'antica  monarchia  iwHolutaed  elettiva  del 
Sommo  l'->utt-lice  Koiuano  ituu  ha  più  aUuu 
dodi' Ili  leniiKirule  da  quaudo  Roma  e  la  pru- 
viiicia  riiuiaiia  (iillimo  reHiduo  de  U' fX-Stato 
l'ofititicioi  turuMO  iiiiit*«  al  re^uu  d' Italia  II 
Ko verno  italiano,  mediante  la  Lei/i/e  delle  yua- 
rcntige  (i:i  uia;<»;io  1H71),  ha  conservato  al  l'on- 
tetice  sili  o'>orl  Noviaiil  («  lia  |i-rsoiia  tini  Papa 
è  sacra  e  inviolabile  >.  In  Ui>nia  sono  oH)>iiatt 
—  con  immuniti'i  diplomatica—  i  dipl>tmatict 
actreditati  pi>*R8o  la'S.  S.),  al  PonleHce  sono 
assicurati  il  >;  dimeiito  con  carattere  di  extra- 
territurialità  iì^i  Sacri  palaz/l  apost4>lici  (Va- 
ticano e  Laterano)  e  d^-lla  Villa  pajiale  di  Castt-I 
Gandolt'o,  e  1' annua  rendita  di  L.  3  225  0(N)  (mai 
accettata  dalla  S  «.  la  quale  però  ha  iiuita- 
luente  riconosciuta  Roma  capitale  d'Italia: 
elez.  polit.  Itì  nov.  1919). 

fedi:  in  iillra  i>arte  tlfW  cimivi  a  ero  (pa- 
ifln»  123-128)  maiTiriorl  in>tizie  sulla  .-jdira  c7<*><.rt 
Uomana,  la  Curia  Romana,  \-  Sacre  Congrega 
zioiii,   i   Tribunali.  ì^U   Ojflci  e  le  .•irgreterie. 


67.  -  SALVADOR* 

[Repùblica  del  Salvador] 

Repubblica  unitaria. 

(.\merica  centrale  continentale). 

JOKGK  MRLEXDEZ.  Precidente,  eletto 
(per  4  anni)  il  2  marzo  1919. 

Superficie:  21  160  kmq. 

topolazione:  circa  1  290  000  ab.  (60  per  kmq.). 

Sazionalità:  ladinos  (meticcia),  indiana  oc- 
cid.,  iie<<ra  e  bianca. 

Lingua:  spagnola. 

Religione:  cattolica. 

Capitale:  San  Salvador,  con  circa  60  mila  ab. 
(danneggiata  dal  terremoto  del  7  giugno  1917). 

Ferrovie:  450  km. 

Telegrafi:  3  900  km. 

Telefoni:  3  5000  km. 

Moneta:  peso,  diviso  In  100  centavos  =  L.  5. 

Commercio:  importazioni  per  circa  .^4  mi- 
lioni di  lire  (1917);  contro  circa  43  milioni  di 
lire  di  esportazioni  (caffè,  oro,  argento). 

Ktercito:  3  mila  uomini  (pace):  in  tempo  di 

fuerra  sono  soldati  tutti  gli  uomini  validi  tra 
8  e  SU  anni. 

68.  -  SAN  MARINO 

Repubblica  democratica. 
(Kuropa  meridionale  mediterranea). 

....  Due  Capitani  reggenti  che  si  rinno- 
rano  ogni  6  mesi. 

Superficie:  59  kmq. 

Popolazione:  circa  11  800  ab.  (200  per  kmq.). 

Nazionalità:  italiana  (romagnoli-marche- 
giani). 

Lingua:  italiana. 

Religione:  cattolica. 

Capitale:  S.  Marino  (La  Pieve),  con  circa 
I  700  ab. 

K.<ercito:  988  uomini,  di  cui  38  utilciali 
;>ace). 

0!>.  -  SANTA  SKDE 
APOSTOLICA 

Monarchia  assoluta  elettiva. 
(Eurojia  nmridionale  mediterranea). 

UCNEIIETTO  XV,  Papa  (2600).  nato  In 
.1  nova  il  21  novembre  I8.'i4  (dalla  nob.  fum. 
KLLA  Chiksa),  incoronato  il  b  ottobre  1914  (buc- 
osso  a  Più  X,  Sahtu). 


VO.  -  SANTO  »OMINC;0 

[Uepùblica  Do.uinicanaJ 

Repuoblica  unitaria. 
(.america  centrale  insulare). 

FRANCISCO  II  ENRIQUEZ  Y  CAR- 
VAJAL,  Presidente,  eletto  (per  6  anni)  il  25 
luglio  1916. 

Superficie:  48  .177  kmq. 

Popolazione:  circa  725  mila  ab,  (1.5  per  kmq.). 

Nazionalità:  creoli  e  mulatti  (mista  di  bian- 
chi [spagnoli]  negri  at'riuaul  e  Indiani  nativi). 

Lingua:  spagntda. 

Religione:  cattolica. 

Capitale:  Santo  Domingo  (fondata  nel  1496 
da  Bartolommeo  Coh>mbo  fratello  di  Cristoforo), 
con  circa  25  mila  al». 

Ferrovie:  circa  700  km. 

Telegrafi  e  telefoni:  2050  km.  (1915). 

Moneta:  dollaro  americano  =  L.  5,18. 

Commercio:  Importazioni  per  circa  39  mi- 
lioni di  lire  (1916):  contro  circa  108  milioni  di 
lire  di  esportazioni  (cacao,  zucchero,  tabacco, 
banane,  caffè,  pelli,  legnami  e  cera). 

71.  -  SARRK 

[Bassin  de  la  Sarre] 

Stato  temporaneo  della  Socirtà  delle  Nazioni. 

(Europa  occidentale). 

Aramlnlstrato  per  15  anni  dalla  rep.  fran- 
cese con  speciale  mandato  della  Soc.  d.  Nazioni 
(art.  48  del  Trattato  di  pace  con  la  Germania 
del  giugno  1919). 

Superficie:  1928  kmq. 

Popolazione:    circa  650  mila  (337  per  kmq.). 

Nazionalità:  tedesca. 

Lingua:  tedesca. 

Religione:  protestante  e  cattolica. 

Capitale:  Saarbrilckeu  (Sarrebruck),  con 
cica  1U5  mila  ab. 

l^edi:  n.  29. 

SERBIA  [Craljrvina  Srbija] 
Vedi:  Jugoslavia  (n.  40), 

7Se.  -  SIAM  [Sajam]** 

Monarchia  asnaluta. 
(Asia  lueridionale-orieiitale). 

CIAO  PAMAIIA  VAtilRAVUDII.  Re,iì&tn 
il  lo  gennaio  UtHl,  a<-clHuiiito  alia  morte  del 
padie  CiuLALu.NUKoKN  I  li  2ii  jttubie  VAu, 


-  210  - 


Avpf.rflein  505  mila  kmq. 

/"opolutinne:  8  830  000  ab.  (17  p#ir  ktnf|.). 

iVa«n>«aiitd;  Blainese,  cinnsc  OuiiIiciIhh  uion- 
g»le  lueiiti.)  e  lualt^M». 

Lingua:  sia  mese. 

Menzione:  bramiiia,  hiiddiata  e  confuciana. 

Capitale:  Baiijfkok,  con  circa  841  mila  ab. 

Ferrovie:  circa  2000  kiri. 

Ti-legrafi:  circa  11  500  km. 

Ti-le/oni:  5  700  km.  (Jili). 

Moneta:  tical-oro,  diviso  in  100  satana  = 
L.  1,94. 

Commercio:  imitnrtazioiii  per  circa  167  mi- 
lioni di  lire  (1917):  contro  circa  2:!4  milioui  di 
lire  d' esporta/iioni  (ri.so,  legno  di  lek,  pepe). 

Esercito:  12  mila  uomini  (pace). 

SOCIETÀ  O  £.K€iA 
DEL.L.E  NAZIOXI 

[SOCIETK   DES    NaTIONS] 

Membri  originari  della  S.  d.  N.:  Belgio,  Bo- 
livia, Brasile,  Cecx)8lovacchia,  Cina,  Cuba,  Eqna- 
t"re,  Francia,  Giappone,  Gran  Bretagna  e  Ir- 
landa (Africa  del  Sucl,  Australia,  Canada,  India, 
Nova  Zelanda),  Grecia,  Guatemala,  Haiti,  Hc- 
mi-AZ,  Honduras,  Italia,  Liberia,  Nicaragua,  Pa- 
nama, Perii,  Polonia,  Portogallo,  Romania,  Siam, 
8tati  Uniti  dell'America  d*»l  Nord,  iS tato  seri )0- 
croato-sloveiio  (Jugoslavia),  Uruguay. 

Stati  ifitnlati  ad  accedere  alla  S.  d.  N.:  Àr- 
eentiìia,  Cile,  Colombia,  Datilmarca,  Norvegia, 
Paesi  Bassi  (Olanda),  Paraguay,  Pers'a,  Salva- 
dor, Spagna,  Svezia,  Svizzera,' Venezuela. 

Scopo:  sviluppare  la  cooperazioite  fra  le  Na- 
»ioni;  garantir  loro  la  pace  e  la  sicurezza  (mercè 
nua  graduale  riduzione  degU  armamenti  na- 
zionali tenendo  conto  della  situazione  yeoijraflcn 
e  delle  COTidizioni  gnueral'.  d'ogni  stato);  man- 
tenere alla  luce  del  sole  le  relazioni  interua- 
zionali  fondate  .sulla  giustizia  e  sull'onore-  os- 
servare rigorosamente  le  prescrizioni  del  diritto 
internazionale,  ricoi\o.sc'ute  oramai  comn  r»-- 
gola  etì'ettiva  di  condotta  dei  governi  asf^'Ciaii 
o  legati;  fare  regnare  la  giustizia;  ris;»«ttiir« 
scrupolosamente  tutte  le  obbligazioni  dei  trat- 
tati nei  mutui  rapporti  dei  popoli  consociati. 

Sede  della  S.  d.  N.:  Ginevra  (Svizzera). 

P'edì:  Av\  KRTRNZA  in  testa  a  questa  ru- 
brica. 

73.  -  SPAGNA  [Espana]* 

Monarchia  costituzionale, 
(Ki;ropa  iiieri(iionale  medi  terrari  ea) 

ALFONSO  XIII,  He,  nato  il  17  mairg'o  IHSG, 
acclamato  re  .sotto  la  regg«-ii'/a  mateiua  appena 
Hiiti>  (il  padr  Alfonso  XII  era  to'  i  r.o  i)  2.5  no- 
*'-mbrfe  iHiJ.'»),  uscito  di  reggenza  il  17  maggio 
iH"i;  sposato  a  Vittokia-Kl?«4knia  (Esrì  di  Bat- 
T.'.NHKK<4  il  HI  maggio  1906.  Kreue  Alfonso,  nato 
il  10  maggio  1907. 

Superficie:  497  252  kmq.  (senza  le  isole  Ca- 
D-irL/i:  vedi:  Possessi). 

Popolazione:  20  900  000  ab.  (41   per  kmq.). 

J^'a^^ona^ità.•  spaglio! a (7;J0',|),  c:italiuia(24  0/o), 
basca,  galleca. 


tAngna:  spaffOOlA. 

Mangione:  cattolica  nella  q«n.«!  totatità. 

Capitale:  Madrid,  con  circa  tfto  mila  ab, 

h'errovie:  1.5  tì«l!)  lun. 

Telegrafi:  4ii*K)  km. 

Te.lejoni:  57  mila  km.  {fili). 

Marina  mercantile:  vapori  583  (3R5  755  tonn.), 
velieri  54  (13449  tonn.). 

Moneta:  peseta,  divisa  in  loo  centimos, 
=  L.  1. 

Commercio:  importa/i'ini  per  circa  1  :!29  mi- 
lioni di  lire  (1917):  contro  circa  1:«)4  milioni  di 
lire  di  esportazioni  (prodotti  alimentari  (vini 
ed  oli],  cotoni,  lane,  metalli,  ni' nerall,  cerami- 
che, animali). 

Esercito:  136  ralla  uomini  (pace);  500  mila 
ucmini  (guerra). 

Possessi:  tutti  in  Africa,  comprese  le.  isfde. 
Cauarie  e  Ceiita:  kmq.  371  353:  pop.  1  150  000  ab. 
(Ku  Riff,  Presiflios,  Ifni,  Rio  de  oro,  Fernando 
Po,   Annobon,    Corisco,    Elobey,    liio  Mimi). 


74.  -  STATI  UNITI 
I>ELI/AMERICA  DEI.  NOftl>  ** 

[United  States  of  AmericaI 

Confederazione  repubblicana. 

(America  settentrionale). 

TOMMASO  WOODUOW  WILSON,  Pre- 
sidente, nato  il  28  dicembre  1856,  eletto  11  4  apri- 
le 1913,  confermato  (per  4  anni)  il  4  aprile  1917. 

Superficie:  9  369  391  kmq.  (con  l'Alasca,  .senza 
le  isole  Hanai  e  senza  i  possessi). 

Popolazione:  105  300  000  ab.  (Il  per  km(|.). 

Nazi-onalità:  americana  (bianchi  88  0/„:  na- 
tivi 740/0);  negra,  con  molti  mulatti  (li  9/^»); 
pellirossa:  tedesca:  slava;  italiana;  cinese;  giap- 
ponese. 

Lingua:  inglese. 

BeUcfione;  protestante  (60  o/q),  cattol.  (350/^), 
greco- sci  ara  ati<'!«  (ortodossa),  ebraica,   idolatra. 

Capitale:  Washington  (D.  C),  con  circa  3()5 
mila  r»b. 

t'e-nrovie:  426  mila  km. 

Telegrafi:  283  mila  km. 

Telefoni:  37  milioni  di  km.  (fili). 

Marina  mercantiU:  (couipr.  quella  delle  Fi- 
lippine): vapori  1294  (2  62;i  674  tono.),  velieri 
1355  (94.'»  563  tonn.).  Esclusi  l  vapori  e  i  velieri 
che  sono  nei  grandi  laghi. 

Moneta:  dollaro,  diviso  in  lOOcents  =  L.  5,18. 

Cornnercio:  importazioni  p«r  circa  13  :i(>i 
milioni  di  lire  (1S16-I7:  <outro  ci^ca  31  500  mi- 
iionl  di  lire  di  esportazioni  (macchinario,  esplo- 
sivi, cereali,  cotoni,  generi  alimentari,  rame, 
petrolio,  prodotti  chimici,  automobili,  pelli, 
animali  vivi,  carbtm  fossile,  zucchero,  tabacco, 
legnami,  carta,  fi  urta,  caucciù,  ec). 

Esercito:  116  895  uomini  (pace);  5  milioni  di 
uoini'M  (guerra). 

Possessi:  in  Anif-rica  (Portorico,  Zona  del 
Canale  [vedi  n.  57],  is.  Vergini)  10  833  kmq.  e 
1  260  000  ab.:  nell'Oceania  (Guam,  Samoa,  W  ake, 
ilauai)  17  419  kmq.  «  251  mila  ab.:  in  Asia  (Fi- 
lippine) 296  310  kmq.  e  9  milioni  di  ab.  Totale: 
334  562  kmq.  e  10  511  000  ab. 


?e\j  U  pulitura  e  luc\ia\uiea  4\  \uU\ 
\  \5ostó  meUlU  a4ope\jaU  vi  Uqulio 


MIROR 


«    »     ?i:o4otto  del  "  LION  NOIR  „     *     * 

— /Soc.  An.  Italiana.  —    Capitale  L.  3,000,000 


-  211  - 


75.  .  SVEZIA  [SviRiot]» 

òlvnarchia  cottitUaionult 
(Buropft  aelieutrlonale  sijtiidiuava). 

•iCSTAVO  V,  Ke,  nato  il  1«  jftiiano  13->R. 
fiu-i^BSo  al  padre  Os<  ah  li  l'8  dicembit-  l'nT. 
«|»'aitto  a  ViTioRiA  i.i  Bai.k.N  il  21  rtcttfiiilire 
18«1.  Erede  O",  ah  nato  l'  Il  uoveiubr**  l!t;;2. 

muper/lcie:  -UH  091  kiu.|. 

M)pt;/<i«i«)ie;  5  820  000  uh.  (13  p«>r  kmq.). 

JV'a^iotio/ita;  8ved*iBe (li^ «^'o),  flniiUH,  lappone. 

Lingua:  8v««de8f. 

Htligione:  pn.tf.staiit»  (990  „). 

Capitale:  8t«KooIuia,  con  413  mila  ab. 

Ferrovie:  15  100  km. 

Televrajl  e  Telefoni:  81  mila  km. 

Marina  merrantiU:  vaiMirl  1090  (102179» 
tonu.),  velieri  Tu  (loi  087  touii.). 

Moneta:  corona,  divisa  in  l(iOor«r=:  T..  1.^9. 

Commercio:  importazioni  p»-r  "h<-:i  1  r)9;i  mi- 
lioni di  lift"  (l!il6):  contro  .in»  2  179millopl  <i( 
lire  di  ««purta/.ii.ui  (leifuami  «^  pii.ila  di  lt"ii  -, 
ferro  «  acciaio,  niaichlnario,  carta,  mili^r:l  1 
di  t'erro,  tìammlferi  di  legno,  animali  viri, 
burro,  pesci,  pelli  e  cuoi). 

Esercito:  84  01.')  uomini  (j.aoe):  ;;óO  mila  uo- 
mlQl  (guerra). 

7«.  -  SVIZZERA* 

[SUISSE,   SCHWEIZ] 

Confederazione  repubblicana. 

(Europa  alpina). 

GII-8EPPK  MOTTA,  Presidente  per  il  1920. 
nato  11  29  dicembre  1871. 

Superficie:  41  324  kmq.  (Svizzera  italiana 
3  994  km). 

Popolazione:  4  milioni  di  ab.  (97  per  kmq.). 

Xaiionalita:  ted»>8<  a  (690/o),  francese  (21  o/u), 
itMtlMua  (100/^).  "  '"" 

Linffua:  tedesca,  francese.  Italiana. 

Heligioni:  protestante  (56  0/y).  tattol.  (420/q), 
ebraica  e  diverse. 

Capitale:  Berna,  con  circa  105  mila  ab. 

Eerrov^e:  5  900  km. 

Telegrafi:  3  200  km. 

Telefoni:  23  800  km. 

Moneta:    franco,    diviso    in    100    centesimi, 

Coinmerrlo:  imj>ortazionl  per  circa  2  40.^  ml- 
!  .»u!  di  lire  (1917):  contro  circa  2  323  mllloui  di 
:ire  di  e»p  rt*zionl  (tessuti  di  cotone  e  seta, 
I.ellami  lavorati,  orologi,  prodotti  chimici, 
ui»«cLine  «  os;ir*'tti  di  metallo  lavorato,  cioc- 
colato, latte,  t»TUì2kggU>). 

EiterHto:  nazione  armata:  250  mila  uomini 
(guerra). 

77.  -  TANOERI 

Territorio  neutrale  intemazionalizzato. 
(Al'rica  settentrionale  atlantica). 
Superficie:  580  kmq. 

l'opolazione:  80  mila  ab.  (138  per  km»].). 
]<azionalità:  raaroi-china  (berbera  ed  aralm). 
JAngua:    araba  (promiKCuameute  usate  nel 
porto  ili  Tanuerl:  spagnola.  trance«e,  italiana). 
Heligione:  musulmana  ed  ebraica. 
Capitale:  Tanjferi,  con  circa  7()  mila  ab. 
l'edi  lì.  2H   1). 


78.  -  TAURIDK 

Repubblica  democratica. 
(Europa  meridionale  russa) 

Svpfr/teie:  63  447  kmq,  (province  di  .^leskl, 
Pere<o].,  Knpatorla.  .Simteropol,  lalta,  Theodo- 
•ija,  Melllopol.   BeidJHOnkj. 


Popolationt:  2  135  OOO  ab.  (33  p»T  kmq.). 

^ail'-nalita:  ruaaa  (piccola  rua»a,  ukrainB), 
ttircotatara. 

Lim/oa:  russa. 

Religiunr:  Krecoaclsmattca  (ortodosaa)  ed 
eliraica. 

Capilale:  .Sebastopoli,  con  circa  tì5  mila  ab. 

T  E  R  K  K 

ì  rdi  n.   14. 

70.  -  TRACIA 

Stato  cuscinetto  della  Società  delle  Nazioni. 
(Kur<  pa  meridionale  balcanica). 

Svperficie:  circa  4  m'ia  kmq. 
Hopolasiiuiie:  circa  5o  mila  ab.  (lì  per  kmq.). 
JS'a.i'fnaJHa:  t'rtca    hulgaru.  turco-tatara. 
Heliyioae:     f.icco-àclsmal  *a    («irtudos^a)     e 
titn.4u!mAna. 

Capìtitle:  Giimiilcina,  con  circa  a  urla  ab. 
Vt-tiL  n.  12. 


HO.  -  TURCHIA 

[MeMELIK  I   OSMANIJ  ] 

Monarchia  Hemi-coatii uzioiiule. 

(Asia  occidentale  mediterranea). 

MA4»METTO  VI,  .Sultano,  nato  il  2  feb- 
braio 1«61.  successo  al  fratello  Maomkito  V  il 
3  luglio  19lU. 

Superficie:  4«4  7-'6  kmq.  (escluse  le  parti  de- 
scritta dal  u.  80  A.  al  n.  80  H.). 

Popolazione:  10  200  000  ah.  (18  per  kmq.). 

Nazionalità:  tuno-tatara  (in  grande  mau- 
gioranza)  armena,  curda,  araba,  greca,  ebraica. 

Lingua:  turca. 

Religione:  musulmana  (forte  maggioranza), 
greco-hci><uiatica  (ortodossa),  ebraica,  ec. 

Capitale:  (provvisoria:  vedi  u.  80  B.). 

Marina  mercantile:  vapori  145  (l  15  342  toun.), 
velieri  67  (17  820). 

Attkrte.n'/.a:  parte  dell'Asia  minore  .^  Ana- 
tolia sarà  aitìdata  a  governi  dei  <  Membri  ori- 
ginari »  della  8.  d.  K.  con  mandati  speciali. 


SO.  ▲.  -  ARMENIA 

Sfato  tub-judice  {S.  d.  N.). 
(Asia  occidentale  mediterranea). 

.Snperfi'He:  109  6i<0  kmq.  (sola  parte  exturci). 

Popolazione:  l  tuS  OOO  ab.  (16  per  kmq.). 

Nazionalità:  armena  (maggioranza)  curda, 
turco-tartara. 

Lingna:  arm»«tia. 

Religione:  cali  lit  a  (-ito  armeno),  greco- 
scismatica  (ort4>dosba),  musulmana,  fbralca. 

Capitale:  Krzeruni,  con  circa  80  mila  ab. 

80.  B.  -  COSTANTINOPOLI 
E  STRETTI 

Territorio  sub-jndice  {S.  d.  N.). 
(Kuropa  meridionale  balcanica). 

Sìiperficie:  24  175  kmq.  (et  Turchia  europea?). 

Popolazione:  1  900  000  ab.  (79  per  kmq.). 

NuzlonaUtà:  tuttelena/.ioualUà dell'Oriente 
enroi)eo  e  del  Levante. 

Lingua:  e.  s. 

Religione:  e.  a. 

Capitale:  Costantiaopoli,  con  circa  l  200  WO 
ablt. 


212 


80.  0.  -  CURDISTAN 

Territorio  mb-juUice  (.V.  d.  N.). 
(Asia  uccideutale  medi  terranea). 

Supei-jlcie  7H  680  limci.  (sola  ])art«  ex-tnrca). 

J'ofjolazioue:  'i~:>  mila  ab.  (Ki  jter  kmq.).       ^ 

Nazionalità:  curda  (matfKioraiiza);  aiuu-iia, 
arauiea,  araba,  ebraica. 

lAiiyua:  turca  e  curda. 

heliyione:  cattolica  (riti  orientali),  uroco- 
ficismatica  (ortodossa),  uiusulinana.  ebiaica. 

Capitale:  Diarbekir,  con  circa  3J  mila  h1>. 


HO.  H.  .  SIRIA 

Territorio  sub-judice  {S.  d.  N.), 
(Asia  occidentale  méditerraubo). 

Sitpifrfie:  247  mila  kmq. 
Pupolazione:  2  5i:HHi.)  ab,  (in  per  kmq.i. 
Nazionalità:  araba,  turca,  ebraica. 
Lingua:  turca  ed  araba. 
UeUgiont:  musulmaua,  cattolica  (maroniti), 
ebraica. 

Capitale:   Damasco,  con  circa  250  mila  ab. 


80.  D.  -  EL  CUEIT 

Sultanato  dispotico  protetto  dalla  Gran  nrelagim. 
(Asia  meriilionale  araba). 

Salini  Ibii  Mubarak,  Sultano,  successo  al 
fratello  nel  li)17. 

Superficie:  circa  8  mila  kmq. 
Nazionalità:  araba. 
Lingua:  araba. 
Jieliglone:  musulmana. 
Capitale:  El  Cueit  (Kl  Kowcit). 

80.  E.  -  MtSOPOTAMI.^ 

Ttrritorio  sub-judice  (S.  d.  N.). 
(Asia  occidentale  araba). 

Superficie:  370  600  kmq.  (sobt  p;irte  ex-tiirc.n). 
Popolazione:  2  2.50  000  al).  (6  per  kmq.). 
Nazionalità:  araba,  curd.i.,  persian-i  e  turca. 
Lingua:  araba  e  curda. 

Religione:  musulmana  in  fortissima  mag- 
gioranza. 

Capitale:  Mussai,  con  circa  80  mila  ab. 

80.  F.  -  NEGGED-EL  HASA 

Emirato  dispotico  protetto  dalla  Gran  Bretagna. 
(Asia  meridionale  araba). 

Abd  El-Aiic  £B-8aud,  Emiro. 

Superficie:  1  500  000  kmq.  (compresi  i  deserti 
meridionali). 

Popolazione:  300  mila  ab.  circa. 

Nazionalità:  araba. 

Lingua:  araba. 

Religione:  musulmana  (setta  dei  vahabiti). 

Capitale:  El  Hofuf  (antica  dell'  El  Hasa)  e 
Riad  (attuale  del  Negged  ed  El  Hasa)  con  circa 
28  mila  ab. 

80.  G.  -  PALESTINA 

Territorio  sub-judice  (5.  d.  N,). 
(Asia  occidentale  mediterranea). 

Superficie:  20  200  kmq. 

Fopulazionf.:  882  mila  ab.  (44  per  kmq.). 

Nazionalità:  araba,  ebraica,  europea  (di 
tutte  le  nazionalità  cristiane). 

Lingua:  turca  ed  araba. 

Religione:  musulmana,  cattolica  (riti  orien- 
tali), ebi-aica,  greco- scismatica  (ortodossa). 

Capitale:  Gerusalemme,  con  circa  85  mila  ab. 


81.  -  TURKESTAN  RVt^SO 

Repubblica  democratica. 
(Asia  centrale  e  occidentale  russa). 

Superficie:  3  488  7^^  kmq. 

Popolazione:  circa  11  milioni  e  V-i  di  ab.  (3 
per  kmq.). 

Nazionalità:  chirgliisa,  ru.s.so-tartara. 

Lingua:  (ufficiale)  russa  (turchestana.  chir- 
ghisa). 

Religione:  musulmana  e  greco-scismatica 
(ortodossa). 

Capitale:  Tashkent,  con  circa  270  mila  ab. 


82.  -  UCRAINA 

Repubblica  unitaria. 
(Europa  orientale). 

Gen.  PAVLOV^  SCOKOPAD8KI,  Atman, 
dal  2  maggio  1918. 

Superficie:  ii\i(i-A  DSo  mila  kmq, 
Popolazione:    circa  45  milioni  di  ab.  (80  per 

kmq); 

Nazionalità:  ucraina  (piccola  russa  o  rutena 
in  magj;iorauaa),  lituana,  turco-tatar*.  romena, 
magiara,  slovacca,  polacca,  ebraica  (13 o/^). 

Lingua:  ucraina. 

Religione:  .^Teco-sclsmatlca  (ortodossa)  in 
assoluta  maggioranza:  cattolica  ed  ebraica. 

Capitale:  Riev,  con  circa  6oo  mila  ab. 

Ferro^ìÀe:  cina  15  mila  km. 

Telegrafi:  circa.  26  mila  km. 

Moneta:  hryvnia.  divisa  In  100  scià  =  L.  5,35, 

Vedi  n.  24,  78. 


83.  -  un<,}hi:ria 

[Magtar  Orszào] 
Repubblica  unitaria. 
(Eujopa  danubiana), 

Presidente. 

Superficie:  YM  mila  kmq. 

Popolazione:  circa  13  milioni  di  ab.  (100  p«»r 
kmq.). 

Nazionalità:  magiara  (quasi  as.soluta  m  ig 
gioranza),  romena,  slovacca,  tedesca. 

Linijua:  ungherese. 

Religione:  catt.olica. 

<'apitale:  Buda-Vest,  con  circa  1  milione 
di  ab. 


Preferite  ovunque  e  sempre 
sfi     la  Crema  per  Calzature 


LION  NOIR 


Soc.  An.  Italiana.  —  Capitale  L.  3,000,000. 


•     MILANO  -  Via  Trivulzio,  18  -  MILANO 


-  2V.\ 


Ferrovif.  Il  mila  knì. 
Telegrafi:  IR  mila  km. 
Tele  funi:  2>  miliv  km. 
Jiow<?r«.curoua,  divisa  in  lOOheller^L.  1,05. 

H4.  -  lIRUttlAV  ** 

[Repcbi.ua  ob.  i>kl  Uhuguvy] 

Keimhhlica  viiitaria. 
(Aiiierii-a  iiif ridiuiialu  allantica). 

I»\I.T\SAR  nitrM.  Freiidente,  eletto* 
((mr  4  anni)  il  1"  niar/o  1!I19. 

linpfrfli'ìe:  17(1700  km«i. 

J'upoluzioiu:  1  41i>(MKi  ah.  (fi  per  kmq.). 

Xai:ionalitu:  h'ama  (ilaliaui  10 'Vo)- 

Lingua:  8piif;>><''*^- 

Religione:  cattolica. 

Capitale:  M-uitevideo,  cou  circa  :ì80  mila  ab. 

Fi-ìTOvie:  3  .")<)i1  km. 

Telegrafi:  7  8.'»0  km. 

TeUfoni:  ?ù\  ml'a  km.  (Jli). 

Marini  m^rcanUU:  vapori  40(36  561  toun.), 
velifn   li  (Il  179  tonn.), 

Monete:  peso  Hiicional  =  L.  S.-lfi. 

Cmnmerrio:  inn><irtazi»iii  per  circa  186  tni- 
lloni  ili  liiH  (1916-17):  c<«ntr<>  «  irca  340  milioni 
di  lire  rì'ì  eyportassioni  (lane,  carni  consf  lat«  e 
conBervatH,  animali  vivi). 

KKen-itn:  fi  :(8!i  uomiul  (pace);  100  mila  no- 
mini (j^uerra). 

H5.  -  VEXEZrKfiA* 

[EsTAUOs  Unidos  UE  Vf.nkzuiìla] 

JfeifiUifìliea  federai-. 

(America  meridionale  atlantica). 

JTAT^r     VICENTE     «OMKZ.     l'residcn.e, 
eletto  (l'^T  7  Anni)  il  1!  ma;:>;io  1J15. 
superficie:  942.300  kT.i|. 
l\>pi>t'isìi>n«:  2K.V»(ro  ab.  (3  per  kmq.). 
yaztonaliià:    meticcia   (94  0/^),    bianca,    in- 


.lin. 


ma.  >\< 


.la. 


Reìi^iioììe:  cattolica  (99 "/o). 

Capitale;  Caracas,  culi  circa  90  mih.  ab. 

Ferrose:  Pi*»  km. 

Tel'-grafi:  9  mila  km. 

Q'clefnui:  1  mila  km. 

Mi)  irta:  bolivar,  diviso  in  100  centavos, 
=  I,.  0.9;). 

Commercio:  iniimrtnT'.ioni  per  circa  fiR  mi- 
lioni 'li  liie  (I91.vi«):  contro  circa  12:>  milioni 
di  lire  di  e.a)>nrta7iioni  (••afte,  cacao,  pellami, 
cancciii,  anìnuili  vivi,  oro). 

Kt-erfito:  8  2óO  uomini  (i>ace);  6!i  mila  uo- 
mini (;;uerra). 

8«.  -  yk:»ikv 

Imamato  dispotico 
(Asia  meridionale  araba). 

JAJA     MAOMETTO     IIAMID    ED  DI>% 

Imam. 

òvperili'ie:  circa  95  ."ioo  kmq. 

F»polii:.iuii,c:  circa  450  mila  ab.  (circa  5  per 
kmq.). 

Xazionalità:  araba. 

JAnijua:  araba. 

L'eligione:  in usulmnna. 

Capitale:  Sana,  con  circa  70  mila  ab. 

ì'tdi  u,  5.  7,  36,  .5;>,  80  K, 

87.  -  ZAIIA 

Iìtnu>i'>Ura  dctiio'-ratica  indip-  (proposta). 
(Knropa  meridionale  adriatica). 

Srperficie:  60  kmq.  (città  e  porto  di  /..ira  e 
suo  rt-i  rotei  ra). 

J'op'ìt azione:  2r>  mila  ab. 

Xazionalità:  it.iliuna  (con  alquanti  croati 
s  serbi). 

Lingua:  italiana. 

Keligione:  cattolica. 

Cof/ltale:  Zara,  cou  circa  13  000  ab.,  tutti 
itaiiuui. 


N&U5  IIR&LLL 


214 


ili  w  lo  PwigoMe  ddlo  Wm  lliliBiia 

Campidoglio,  5  -  KOMA  -  Telefono  78-47. 


Pkksideste  Onokauio 
IL  MINISTliO  DELLA  PUBBLICA  ISTRUZIONE 

Consiglio  Direttivo 

FERDINANDO  MARTINI,  Presidente. 

UBALDO  COMANDINI,    Vicepresidente 

A.   F.   FORMIGGINI,   Consigliere  Delegalo. 

Commissione  di  Consulenza 

BIAHL  (HRINCIONE,  CORBINO,  CROCE.  EINAUDI,  MANZINI. 


L' ISTITUTO  SI  PROPONE  DI 

intensificare  in  Italia  e  di  far  nota  all' estero  la  vita  intellettuale  italiana, 
favorire  il  sorgere  e  lo  svilupparsi  di  librerie,  biblioteche,  scuole  librarie, 
e  d'arti  graticlie, 

promuovere  traduzioni  delle  opere  più  rappresentative  del  pensiero  italiano, 
istituire  premi  e  borse  di  studio  per  scrittori,  librai,  artieri  del  libro. 
diffondere  largamente  nel  mondo  le  sue  pubblicazioni,  tradotte  in  jiiù 
lingue  attuando  con  mezzi  finora  intentati  un  vastissimo  piano,  che,  appiu- 
\;itt>  da  una  eommiss;on(^  di  eminenti  ]>erso]i;ilità  nominata  dal  Ministro  del- 
l' Inteiuo,  avjebbc  dovuto  essere  svolto  sotto  gli  auspici  del  cessato  Sottosegre- 
tarlalo  per  la  Propaganda  all'Estero. 

/  SOCI  RICEVONQ  GRATIS: 

"  L' ITALIA  CHE  SCRIVE  „ 

Rassegna  per  coloro  che  leggono.  Supplemento  mensile  a  tutti  1  periodici. 

Repertorio  conjpleto  e  vivace  della  vita  intellettuale  italiana. 
(Abboitaiuento  annuo:  It.  5). 

E  le  "GUIDE  ICS., 

opsia  Profili  Bihliograflci  delle  singole  materie,  bilancio  del  contributo  portato 
alla  civiltà  negli  ultimi  decenni  dagli  Italiani. 

(Tre  volumi  all'  anno  -  Prezzo  di  ognuno  :  li.  3,50). 

TUTTI 

gli  studenti,  gli  insegnanti  di  (lualuuciue  grado,  le  persone  colti-,  in  generale, 
hanno  l'obbligo  morale  e  la  nuissima  utilità  ])ratica  a  contribiiiie  allo  svilupp(» 
di  questa  iniziativa  che  metterà  in  valore  nel  mondo  il  pensiero  e  il  lavoro  degli 
Italiani. 

Oli  industiiali  i)otranno  lare  annunzi  .<ulla  rivista  e  sulle  altre  iuibl>licazioni 
dell'  Istitutd.  Se  poi  dis])on'anu()  che  (juestc  siano  mandate  in  dono  in  loro  nome 
alla  loro  clientela  fruiranno  di  una  speciale  e  gratuita  ])ubblieità  sulla  copertina 
dt^le  jmbblicazioni  stess»;. 

Contributo  i>ei   Soci   (Tanto  per  l'Italia  qvanto  per  l'Estero). 
FONDATORI    minimo   L.    100.000  PERPETUI  L.     250 

PROMOTORI  »         *         1.000  ANNUALI        .         .       »        10 

(I  soci  fondatori  t  promotori  potranno  versare  la  loro  quota  au<'he  in  ]iià 
rate  annuali.  1  loro  nomi  saranno  ricordati  in  tutte  le  pubblicazioui  dell'  Istituto). 


(Con  i3  illustrazioni). 


Come  sorse  e  come  cadde  il  potere  temporale  dei  papi 


li'  'l'-=(-!OT,    per   la    prima   volta 

=1  ^  dopo  i   tempi    rli   IJoma 

^  ^  aulica,  tutta   1' Italia   si 

=.   ^^^W     =  trova    ^'i'.ceolta    in    imo 

^  ■        ■  ^  sitato  solo,  libero  od  in- 

=  ^.  yM   ^  dipendente.  Il  sopriio  ae- 

Z3  J-L  carezzato  per  tanti  anni. 

=  =  quel  sof^uo  che  molti  di- 

^  ^  cevano   una   follia,  si    è 

-^ihllllllì  .llllllllllifii!  trasformato    in    realtà,  : 

nell'altra    sponda    dell'Adriatico,    che 

.  niiscrvò  sempre  con  relitrioso  fervore  i 

grandi    ricordi    di    Venezia   e   di    lloma, 

quella  vallata  alpina,  che  in  un  contintio 

•;i;irc<ririare  di  poitoli  rimase  seuipre  scn- 

iiella  avanzata  suirli   spalti   estremi  in 

ifisa   deiritalianità,  tutta  quella  trento 

iio.slra  non  atTrauta  pel  luntro  aspettare 

né  i>»l  molto  patire,  si  è  riconi^iunta  tìnal- 

■M-ntc   alla   trrande    patria   italiana.    Ed 

1    impeto    di    amor<'    jmu'o    e    sul^lime 

■nmpe   dai   nostri   petti   verso   i  fratelli 

denti,  uniti  a  noi  non  solo  nei  ricordi 

nelle  nperauze,  ma  anche  nelle  volontà 

nelle  opere. 

Si  è  compiuto  cosi  il   nostro   Risorjri- 
iiMiito  ;  perciò  noi  o},'<ri  ci  sentiamo   di 
uovo  riavviclnati   a   ciueirepoca,   nella 
lale  il  i»cnsirro  e  l'azione,  tutta  la  vita- 
i.i  «i«%rli  uomini  di«:ni  del  nome  di  Ita- 
mi eouvrivM'va  verso  la  redenzione  della 
ì'.ilria.  ('ci'lo  «MH'sf 'anno  il  cinquantennio 
(Jel  -JU  sell<inlu'e  1S7(».  della  data  irloriosa 
clic  riuasumc  io  se  tutta  quell'epoca  eroi- 


ca, verrà  c<;lcbrato  con  grande  e  sentito 
fervore. 

Offici  l'unità  nazionale  ò  stata  comple- 
tata strappando  allo  straniero  delle  i>ro- 
vincie  italiano  sui  contini,  ma  trià  '-ol 
1  STO  si  i)otc  considerare  linita  la  divi<iouo 
politica  dell'Italia,  poiché  io  Slato  Pon- 
tifìcio fu  r ultimo  dei  vecchi  .stati  della 
penisola  che  venne  a  fondersi  nel  nuovo 
re-rno   d'lt,alia. 


La  nostra  penisola,  raccolta  pi^r  la 
prima  volta  ad  unità  da  iJojna  intera- 
nicnte  nei  suoi  confini  al  tu  ili  nel  primo 
secolo  avanti  Cristo,  si  eonscrvò  unii  a 
j>er  ben  sei  secoli,  fim»  cioè  all'  inva- 
sione dei  Louirobardi.  (Questi,  (entrati  in 
Italia  nei  óGS,  non  riuscirono  nuvi  a 
conquistarla  per  intero,  cosi  che  d'al- 
lora incominciò  (inella  divisione  poli- 
tica, che  si  perix'tuò  attraverso  i  secoli 
tìnoal  1S70. 

Da  principio  l'Italia  si  trovò  divisa  in 
due  parli,  in  jru<'rra  tra  loro:  la  lìarle 
(ionquistala  dai  Lontrobaidi  e  la,  jarlc; 
che  continuò  a  stare  sotto  rimpero  ro- 
mano d'Oriento  o  (conu>  si  suol  dire  dal 
nome  antico  di  Costantinopoli)  sotto  'i 
Hlsantii'i.  (Questi  avevano  con=<ervato 
(|uasi  tutte  le  eost«'  :  «lalle  luHrnnc  veuele 
sino  alla  t(rrra  d'Otrant»»,  p<»i  triranijo 
luuijo  Io  costo  dell'.) onio  -ino  a  l{e;,'KÌo, 
u  dì  uui  siuo  a  Napoli  si  poteva  audaiy 


senza  quasi  abbumloniirc'  il  suolo  i!ni)c- 
riuli' ;  il  territorio  di  lloma,  la  costicira 
lif^iire  e  lo  isole  completavano  1  loro  do- 
ìiiiui  italiani.  Il  centro  di  questo  governo 
era  liavenua,  dove  risiedeva  il  rapprc- 
i- (aitante  doU'iinpero  romano  d'Oriente 
(rsaica);  perciò  questo  territorio,  contro 
del  dominio  romano,  acquistò  presto  il 
nome  di  terre  romane  (l*vOinau:ue)  in 
contrai)posto  alla  re,2:ione  dell'Alta  Ita- 
lia, nella  quale  i  Louprobardi  avevano 
stabilito  la  loro  capitale  (Pavia),  rcs?iojie 
che  da  essi  prese  il  nome  di  l^ombardia. 

La  spinta  lonprobardica  si  faceva  sen- 
tire su  tutta  là.  linea  dei  possessi  bisau- 
tini;  naturalmente  noi  punii  deboli  co- 
)iiinciarono  ad  aprirsi  delle  breccie,  e 
così  i  vari  torri  torli  bisantini  finirono  por 
trovarsi  staccati  eli  uni  dairli  altri.  Di  qui 
cominciò  per  essi  una  vita  separata,  ed 
filbu'a  nacque  facilmente  nelle  popola- 
zioni il  desiderio  di  sta,ccarsi  da  quel  go- 
veino  lontano,  clic  senza  proteggerle  si 
taceva  sentire  soltanto  por  le  sue  esazioni 
e  molestie 

La  prima  terra  italiana,  che  sì  liberò 
dal  domitiio  bisantino,  fn  Venezia,  favo- 
rita anche  dalle  sue  speciali  condizioni 
geografiche  :  nell'anno  6^7  cs>:a  proce- 
dette alla  nomina  di  un  capo  locale  (doge) 
senza  però  che  avvenisse  ak-un  atto  fiero 
di  ribellione,  senza  nemmeno  un'aperta 
proclamazione   d'indipendenza. 

Il  maggiore  pericolo  dell'avanzata  lon- 
gobarda incombeva  sopra  le  terre  bi- 
santino dell'Italia  centraie  ;  la  stessa 
strada  fra  Konia  e  Ravenna  veniva  spesso 
interc(^ttata  dalle  scorrerie  longoL'ardc, 
cosi  che  l'esarca  di  Raveuìia  dovette  per 
lo  più  limitarsi  a  difendere  i  dintorni 
della  sua  città.  In  Roma  vi  era  un  fun- 
zionario secondario  col  titolo  di  duca, 
raa  poc!o  fornito  di  armi  e  di  danari  non 
esercitava  una  grande  autorità.  In  simili 
circostanze  il  vescovo  della  città,  ricono- 
sciuto ormai  come  capo  supremo  della 
religione  cristiana,  amato  per  i  larghi 
soccorsi,  che  le  sue  grandi  ricchezze  gli 
permettevano  di  distribuire  fra  i  poveri, 
diventò  ogni  giorno  più  autorevoli^,  venne 
spesso  interpellato  dal  duca  bisantino 
Delle  cose  di  amministrazione  e  talvolta 


ìlfi   - 

vi  Ini(  rvcniK!  auclie  di  su;!,  autorità.  Pi 
comprende  (]uindi  come  in  Roma  il 
ciorno  in  cui  fosse  scomparso  il  dominio 
bisantino,  non  sarcblìc  occorso,  come  a 
Venezia,  creare  un'autorità  nuova  :  la 
popolaiiapc  si  sareb1)e  faclUncntc  rac- 
colta s«tto  il  potere  del  pat)a. 

Ma  per  raggiungere  (|uesto  intento  In- 
sognava che  cadesse  il  donnnìo  bisantino 
senza  che  sopravvenissero  i  Longobardi  : 
perciò  quando,  colle  conquiste  fatte  dal 
re  dei  Loagobardi.  Astolfo,  nelle  Roma- 
gne,  questo  pericolo  apparve  imminente, 
i  papi  invocarono  l'intervento  straniero  : 
Stefano  1 1  si  recò  in  Francia  e  vi  consacrò 
re  l'usurpatore  Pipino,  il  quale  in  com- 
petiso  discese  con  un  esercito  in  Italia 
ed  obbligò  il  re  dei  Longobardi  a  ritirare 
le  sue  truppe  da  Ravenna  e  dalle  altre 
terre  da  lui  tolte  ai  Bisantini,  le  (inali 
terre  tutte  furono  da  Pipino  donate  ai 
papi  e  costituirono  il  pruni  nucleo  del 
potere  temporale   (75 J). 

Naturalmente  dopo  questo  fatto,  clic 
segnò  la  cadiita  del  dominio  imperiale 
in  gran  pai'te  dell'Italia  centrale,  lo 
scarso  pot<}re  che  i  Bisantini  avevano  iu 
Roma  svanì,  ed  il  papa,  diventato  già 
sovrano  delle  Romagne,  potò  facilmente 
esorcitaro  anche  in  Roma  i  poteri  sovrani. 


Il  papato  acquistando  una  sovranità 
temporale  aveva  creduto  di  guadagnare 
maggior  forza  e  maggiore  autoi-ità.  Mai 
illusione  fu,  più  completamente  e  più 
cantimiamcnte  di  questa,  smentita  dalla 
realtà.  Il  papa  infatti  non  potè  ricavare 
dal  suo  piccolo  stato  forze  tali  che  lo 
rendessero  rispettato  e  temuto  come  so- 
vrano tc:nporale  ;  per  questa  debolezza 
incurabile  il  suo  stato  si  trovò  sempre 
e  facilmente  minacciato  sia  dalle  anjbi- 
zioui  dogli  stati  vicini,  sia  dalle  agita- 
zioni intenu^  ;  a  tal  punto  che  nella  storia 
del  mondo  non  vi  è  ricordo  di  alcun  altro 
sovrano  che  abbia  dovuto  tante  volte 
fuggire  dalla  sua  capitale,  come  avvenne 
pel  papa  in  tutto  il  periodo  del  suo  do- 
minio temporale,  a  cominciare  subito  da 
quel    Leone    HI,    che    fu    ricondotto    iu 


£ion^Ianc 


lisciva  speciale 

per  biancheria 

Prodotto  del  LION  NOIR 

8oc.  Ali.  Italiniia.  •  Cap.  L.  8,000,000 


[ 


Roma  dalle  mlli/le  di  Carlomajmo,  a  xe- 
Diir  fino  n  Pio  IX  restii nrato  nel  possesso 
(]<'lla  «5«n.  palatalo  dallo  armi  fli  L\ii2:l 
Xapok'oiio.  T'n  t;ilo  sovrano,  (Ch'ora  senza 
f'Hze  proprio,  dovette  pompro  andare 
rnondieundo  l'aiuto  di  altre  potenze,  o 
•  (  r  ottenerlo  fu  co-!tretto   non  soltanto 

I  MuiiiiariM.  ina  a  faro  d(  Ilo  coneessioni 
delle  tran-<azioni  anche  noi  campo  opi- 

rituale  ;  e  cosi  per  conservare  il  siio  po- 
tere temporale  il  papa  dovette  spesso 
rinunziar(^  ad  una  parte  del  suo  potere 
eoolesiastieo.  Si  può  <iuiadi  alTorniare  in 
modo  sicuro  che  il  potere  temporale 
jxìrtò  efTettivamente  al  papa  una  dimi- 
iinvione  di  autorità  nello  ste-^so  campo 
spirituale. 

Esso  irli  tolse  anche  non  poco  presti- 
gio. "  sia    porcile    i    provvedimenti,    che 
prendeva  come  capo  dello  Stato,  resero, 
in  qualche  circostanzn.  antipatica  ed  an- 
che odiosa  la  sua  azione,  sia  specialmente 
perchè   l'unione   dei    due   poteri    suscitò 
lo  aml:izioni  di  nomini  che  non  avevano 
alcun  sentimonto  della  missione  reliiriosa 
Mia  desideravano  soltanto  jrodersi  i  van- 
i-Tjri  del  i)rincipato  :  così  avvenne  qual- 
;io  volta  che  alla  suprema  carica  della 
riiesa  salissero  uomini  assolutamente  in- 
•■JTui.  fatto  quelito  che  no:i  s'ora  veriti- 
rato   mai    prima   deirori-jrine   del   potere 
temporale  e  che  lion  si  verificò  piti  dopo 
la   sua  caduta. 

II  potere  temporale  poi  fu  anche  un 
malanno  i)ei  sudditi  di  quello  Stato,  sia 
por  le  eonsoLTuenze  c'.u)  derivavano  dalla 
del)!)lezza  stessa  del  iroveruo  che  noa 
T)oteva  opporsi  nò  alle  invasioni  dal  di 
fuori  nò  nlle  usurpazioni  e  violenze  deprli 
ambiziosi  noli 'interno,  .sia  specialmente 
l>eroli'"*  (inolio  ."-^tato  fu  «joneralmente  con- 
siderato Citine  un  i)onefizio  ecclesiastico 
'■!io  si  dovesse  sfruttare  s'.Miza  |)rendersi 

:ra  del  beues<ore  dei  cittadini.  Ancora 

<I  secolo  XVIIl  si  ricono-cova  da  tutti 

«Ile,  ad  eccezione  della  Turchia,  lo  Stato 

•  lolla  Chiesa  era  quello  i)e«ij:io  ammini- 
trato    di    tutta    l'Europa;    il    ^lontes- 

lieu   con    una    frase   torriialuionlc  sar- 
astiea   pronunziò   la    più    risoluta   con- 

•  lanna  di  «pici  {joveruo  :  ■<  Nello  Stato 
Pontificio  tutti  stanno  bene,  eccetto 
quelli  che  lavorano  ». 

1  mali  prodotti  dal  potere  temporale 
apparvero  in  o'.rni  tempo  co.si  evidciiiti, 
che  f»»fni  (inai  volt  i  nella  vita  politica 
d'Italia  si  verificò  uno  di  (|uei  irrandio-ii 
movimenti  di  idee  che  iiroducono' tra- 
sf(UMiia7Ìoiii  radir-ali,  semine!  si  itensò  ad 
ubliatteru  il  potere  temporale  dei  papi. 
J'tT  accvijijiare  soltanto  ud  ulcuui  episodi 


pifi  laminosi  ricorderò,  come  nel  sec.  XTI, 
quando  una  corrente  di  libertà  corse 
per  lo  torre  italiane  dando  oriirine  alla 
macjnifica  fioritura  dei  Coniuid,  anche 
Roma  sentendo  l'alito  dei  nuovi  tempi 
fece  quella  rivoluziono  comunale  che  si 
s\iole  personificare  in  Arnaldo  da  Bre- 
scia ;  e  due  secx)li  doj»).  quando  rli  fronte 
alle  discordie  italiane  si  e  r  dotte  di  tro- 
vare la  pace  tanto  ardentemente  invo- 
cata da  tutti  in  nna  forma  nuova  di 
proverno,  cioè  n'?lla  dittatura,  la  stessa 
aspirazione  che  faceva  sorsrorc  da  Ofjui 
parte  le  .Sisrnorie  si  fece  sentire  anche  in 
Roma,  dove  però  le  nuove  idee  intrec- 
ciandosi colle  tradizioni  e  coi  ricordi 
dell'antichità  diedero  oriirine  a  quel  moto 
tutto  particolare  che  fu  il  tribunato  di 
Cola  di  Rionzi  ;  e  finalmente,  quando  nel 
movimento  nazionale  del  1848-49  l'illu- 
sione sui  sentimenti  liberali  e  patriottici 
di  Pio  TX  svanì,  anche  allora  si  dichiarò 
decaduto  il  potere  temporale  e  si  procla- 
mò quella  repubblica,  elio  è  leurata  indis- 
solul>il mente  ai  nomi  di  Mazzini  e  di  Ga- 
ribaldi. 


Il  potere  temporale  dei  papi,  sorto  in 
mezzo  allo  sfasciarsi  dell'unità  politica 
del  nostro  paese,  doveva  necessariamente 
cadere  in  modo  definitivo  quel  iriorno, 
in  cui  nella  coscienza  de-rli  Italiani  si 
venne  radicando  l'idea  che  la  causa  es- 
senziale dei  nostri  mali  stav^a  nella  divi- 
sione politica,  e  che  bisoirnava  quindi 
ricostituire  l'unità.  Il  moA-imonto  nazio- 
nale del  184S  era  stato  ancora  dominato 
dall'idea  federalista  ;  ma  irli  avvenimenti 
d'allora  persuasero  j^li  Italiani  dell'im- 
possibiUtà  pratica  di  quel,  prò  rramma, 
che  inl^  era  sembrato  il  jiiù  laoile  atl 
attnar.'-i.  Dopo  d'allora  quindi  prevalse 
d  X'isamente  il  pensiero  dell'unità. 

La  spedizione  dei  Mille  fu  il  fatto  che 
tolsx»,  via  ocrni  dubbio  e  incertezza  in  i»ro- 
posito  ;  e  lo  statista  mirabile,  che  diri- 
^'cva  allora  la  politica  italiana,  colla  sua 
percezione  rapida  ed  esatta  all'errò  subito 
la  nuova  situazioive.  Jl  irenero  di  Ales- 
sandro Manzoni,  U.  B.  Gioryrini.  in  uiui 
lettwa  del  20  «■''i^^rio  l^^CO  narrando  alla 
moarlio  una  urita  fatta  due  yriorni  innanzi 
a  Sàntena  con  Cavour,  Mintrhotti  od  altri 
amici  scrive  :  •  Cavour  era  rimasto  in 
piedi  e  passejririava  su  e  ;riù  con  aria  craia 
e  nervosa,  poi  si  è  fermato  davanti  a  noi. 
e  ci  ha  domandato  a  bruciapelo  :  E  che 
ut  direste,  se  si  stabilisse  e  si  j)roclamasse 
fin  da  ora  che  Roma  deve  e-jsero  la  capi- 
tale d'Italia.'  . 


21H 


Cavour  non  abhaii'ìonA  pifi  quest'idea, 
o  ni.  ottobre  ISGO,  r»roprio  quando  le 
(liflicoltM  della  sua  politica  crescevano  e 
el  intralciavano  terribilmente  e  quasi 
tutte  le  T'otonze,  indispettite  per  la  parte 
avuta  dal  Piemonte  nella  spedizione  dei 
Mille,  avevano  ricliiamato  i  loro  rappre- 
seritnnti  da  TorÌ!U),  etili  fece  in  l'arla- 
nKuito  c)uesta  solenne  dichiarazione  :  «  La 
nostra  stella,  o  Fiirnori,  ve  lo  dichiaro 
apertamente,  è  di  fare  che  la  Città  Eterna, 
sulla  quale  venticinque  secoli  hanno  ac- 
eiunulato  ogni  sonerc  di  gloria,  diventi 
la  splendida  caj)itale  del  recano  d'Italia  », 

Appena  poi  il  nuovo  regno  fu  procla- 
i\iato,  Cavour  volle  che  la  prima  alTcr- 
mazionc  del  Parlamento  Italiano  ri- 
guardasse appunto  il  diritto  dell'Italia 
su  Roma.  Nel  magnifico  suo  discorso  del 
?.5  niorzo  ISOl  egli  fissò  in  modo  preciso 
i  termini  del  pi'ol.lcmo  :  «Se.  si  potesse 
concepire  l'Italia  costituita  in  unità  in 
modo  stabile  sen.'^a  che  Roma,  fosse  la 
sua  capitale,  io  dichiaro  schiettamente 
che  reputerei  diflicile,  forse  inipossibile, 
la  soluzione  della  questione  romaìia.  Per- 
chè noi  abbiamo  il  diritto,  an/i  il  dovere, 
di  chiedere,  di  insistere  perdio  Roma  sia 
riuaita  all'Italia?  Perchè  senza  Roma  ca- 
pitale d'Italia,  l'Italia  non  si  può  costi- 
tuire ».  Proseguendo  nel  suo  l'agiouamej)- 
to  egli  esposo  nel  modo  più  limpido  le 
ragioni  di  qiicsta  necessità  :  «  La  questio- 
ne defila  capitale  non  si  scioglie,  o  signori, 
per  ragioni  ne  di  clima,  nò  di  topografia 
e  neanche  per  i-agioni  strate.giche  ;  se 
queste  ragioni  avessero  dovuto  inlluire 
sulla  scelta  della  capitale,  certamente 
Londra  non  sarebbe  capitale  della  Gran 
Rrotagna  e  forse  nemmeno  Pari'd  lo 
sarebbe  della  Francia.  La  scelta  della 
capitale  è  determinata  da  grand^agioni 
morali.  È  il  sentimento  dei  po!)oIi  clic 
decide  le  questioni  ad  essa  rei  ili m'.  <>ra. 
o  si.unori,  in  Roma  concorrono  tiit!<  \v 
circostanze  storiche,  intellettiuili  e  uio- 
rali  che  devono  determinare  le  condizioni 
della  capitale  di  un  .grande  Stato.  Roma 
e  la  sola  città  d'Italia  die  non  abbia  ine- 
iiioric  esclusivamente,  municipali  ;  tutta 
la  storia  di  Roma  dal  tempo  dei  Cesari 
al  tempo  d'oggi  e  la  storia  di  una  città, 
la  cui  importanza  si  estende  intinitamente 
al  di  là  del  suo  territorio,  di  una  città  cioè 
destinata  ad  essere  la  capitale  d'un  gran- 
de Stato.  Convinto,  profondamente  con- 
vinto di  questa  verità,  io  mi  eredo  in 
obbligo  di  proclamarlo  ne!  «nodo  più  so- 
1(  une  davanti  a  voi,  davanli  alla  nazione, 
e  mi  teJigo  in  obbligo  di  fare  in  ((uesta 
circoataiiza   appello    ul    patriottismo    di 


tutti  i  cittadini  d'Italia  e  dei  rappresen- 
tanti delle  illustri  sue  città,  onde  ees.xi 
oeui  discussione  in  proposito,  allineile 
noi  possiamo  dichiarare  all'Europa,,  af- 
tinché chi  ha  l'onore  dì  rappresentare 
(luesto  paese  a  fronte  delle  estere  l'o- 
tenze  possa  dire  :  la  necessità  di  aver 
Roma  per  capit^ile  è  riconosciuta  (;  pro- 
clamata dall'intera  nazione  ". 

La  di.scus.sione  si  chiuse  il  27  marzo 
L^CI  coll'approvazione  di  un  ordine  del 
giorno,  che  costituì  per  l'Italia  la  presa 
di  posses.so  ideale  della  sua  capitale. 
Questa  deliberazione  del  l^arlamento  se- 
gnò un  passo  ardito  e  decisivo  sulla  via 
di  Roma,  perchè  così  venne  (issata  al 
popolo  italiano  la  mira  precisa  da  i-ag- 
g'iungere  ed  impresso  nella  coscienza  na- 
zionale il  fermo  proposito  di  non  lasciar- 
sene deviare. 

l'urtroppo  non  erano  ancora  passati 
tre  mesi  da  quel  giorno,  e  Camillo  Ca- 
vour scendeva  nella  tomba,  a  soli  ól  anno 
d'età. 


A  far  da  pungolo  al  governo 'ed  all'opi- 
nione pubblica  nella  «luestione  romana. 
si  agitò  il  partito  garibaldino,  e  fu  bene- 
merita agitazione,  perchè  dimostrò  clie 
rideale  dell'unità  non  poteva  assopii>i 
(>  illanguidire.  Sorvoliamo  sopra  l'eijiso- 
dio  doloroso  di  Aspromonte  e  sopra  l'in- 
tdice  convenzione  fatta  colla  Francia 
nel  settendn-e  del  1801.  ISIazziiu  diceva  : 
<  Non  avremo  Roma,  se  non  doF)o  Ve- 
nezia »,  ed  avvenne  veramente  così. 

Ottenuta  Venezia  colla  guerra  del  1  SOt;, 
le  aspirazioni  di  tutti  si  aceentuarc^uu). 
ancor  più  vivamente  di  prima,  alla  cm- 
pitale  preconizzata.  N<;1  18()7  avviene 
il  nuovo  tentativo  garibaldino.  Chi  non 
rammenta  l'eroica  morte  di  Enrico  (.'ai- 
roli  e  dei  suoi  compagni  a  Villa  Clori  : 

Apri,  Uouia  inuuortalo,  apri  le  porte 
Al  ilulce  eroe  che  muore, 
Koii  mai,  non  mai  ti  consacrò  la  morte, 
Roma,  un  più  nobil  cuore  (1). 

Chi  può  dimenticare  la  pagina  di  allon- 
tana ?  Anche  questa  sconfitta  ci  fece 
avanzare  verso  la  meta  agognata. 

Le  difficoltà  per  la  soluzione  della  que- 
stione romana"  dipendevano  essenzial- 
mente dalla  l'rancia.  E  qui  non  sarà  inu- 


(1)  Questi  versi  (li  Oiosuè  ('arduci-i  furono  .sriit ti 
in  morte  del  (Vatello  ili  l'.ririco  (aiidli,  (iìovanni, 
che  ferito  a  Villa  (;  lori  e  tatto  pri;:ioiiiero  trasciii') 
ancora  per  poco  più  di  un  aijuo  una  vita  tra  va  j;  liuti* 
dai  dolori. 


219  - 


Mie  una  breve  dlirrcpstione  sopra  le  di- 
r<f  tive  (iella  politica  francese,  perchè  essa 
inverà  a  far  coinprendcrc  meglio  anclie 
-;ii   avveniiiitMiti   d'ojry^i. 

Nupoloone  III  voleva  favorire  il  trion- 
fo delle  nazionalità  e  f|nindi  eni  inclinato 
m1  appojftriart'  la  politica  italiana,  ma 
'irli  ondeir^ianicnti  della  sua  volontà 
-uUiva  facilmente  Tinthisso  deiropiuiouc 
pubblica,  rai»i»resentata  in  i)articoIar 
modo  da  Adolfo  Thiers.  che  non  solo  ne 
fu  il  più  lucido  interprete,  n)a  per  la  sua 
frrunde  arto  di  semplificazione  diventò 
a  sua  volta  il  i)iù  cllieacc  maestro  di  po- 
litica per  l'intera  nazione. 

Adolfo  Thiers  consiilerava  la  formato- 
ne del  regno  «l'Italia  come  funesta  alla 
i-rancia  non  solo  perchè  cosi  sorgeva  stii 
suoi  confini  una  nuova  nazione,  colla 
quale  bisoijnerà  poi  (diceva  e.u:li)  o  lot- 
tare o  fare  i  conti,  ma  anche  e  special- 
monte  per  una  serie  di  rajrioni,  che  espo- 
ste da  lui  molte  Aolte  si  radicarono  for- 
temente nei  cervelli  fi-aiicesi  :  1"  perchè 
la  fornuizione  d'Italia  indeboliva  l'Au- 
.-ti-ia,  dichiarata  da  lui  l'alle  sta  necessaria 
della  Francia  sia  contro  la  Prussia  sia 
neirli  affari  d'Oriente;  2"  perchè  l'unità 
italiana  doveva  fatalmente  creare  l'unità 
^'crmanica  coli'  esempio  e  coli'  aiuto  ; 
:•>"  perchè  essa  doveva  condurre  all'ab- 
battimento del  potere  temporale  dei 
l>api.  potere  che  la  Francia  avrebbe  do- 
\  uto  ijivccc  difendere  per  conservarsi 
(jUcUa  clientela  cattolica,  che  costituiva 
litio  dei  mezzi  i)iù  i)otentì  d'influenza 
dulia  politica  francese.  C'otv  questa  ferina 
I)ersua>ione  egli,  anche  dopo  la  procla- 
mazione del  regno  d'Italia,  credeva  che 
«onvenissc  alla  Francia  arrestare  il  mo;^ 
vimento  italiano,  quasi  fosse  possil>rte 
fermare  l'inesorabile  cammino  della  sto- 
ria. Thiers  quindi  sollccittìva  sempre  il 
o verno  alla  difesa  del  jiotcre  temporale. 
I  Napoleone  IH  cedendo  spesso  a  questa 
(orrente  si  immerse  in  un  mare  di  con- 
ti-addizioni. Ai  liberali  che  parlavano  del 
!iritto  dei  Romani  di  t-ccgliersi  il  governo 
]\{i  pili  l(»n»  ))ÌM("essc,  Thiers  rispondeva 
';e  gli  Stati  pontifici  api>artenevano  a 
lutti  i  cattoHei,  i  quali  ne  costituivano 
il  pop<do  sovrano;  «ed   essi   vogliono  la 


monarchia  del  papa  ed  hanno  diritto 
d'imporla  ».  Al  governo  imperiale  dichia- 
rava :  '  Voi  vi  siete  collocato  in  ^nia  si- 
tuazione diflicile.  Voi  siet<?  tra  il  papa, 
al  quale  dovete  '  per  onore  conservare 
liomà,  e  il  re  d'Italia,  al  quale  per  una 
serie  di  perpetui  equivoci  avete  lasciato 
eperare  che  potrebbe  andare  a  stabilire 
la  sedo  del  governo  italiano  a  Roma. 
Ebbene,  qin'sta  politica  eiiuivoca  ha  tutto 
l»erduto  ;  bisogna  uscirne,  non  è  più  pos- 
sibile vivere  in  simili  incertezze.  Non  vi 
dirò:  distruggete  1' unit;\  italiana;  vi 
sono  errori  che  si  devono  tenere  per  com- 
messi e  che  si  devono  accettare  come 
punto  di  partenza  della  politica  del 
giorno....  Non  è  il  caso  di  impiegare  il 
cannone  contro  l'Italia,  ma  di  ricorrere 
a  un  atto  di  franchezza  e  di  lealtà.  Ecco 
ciò  ch'io  le  direi  :  Voi  non  avete  mai  vo- 
luto comprendere  il  mio  linguaggio,  mai 
(jniii(tift).  Ebbene  questa  volta  cercherò 
di  reo  dello  talmente  chiaro  che  coloro 
stessi  che  non  vogliono  comprendere  sa- 
ranno cosi  ietti  a  comprendere.  Sappiate 
bene  che  in  n'-^s-^nn  caso  io  vi  abbando- 
nerò il  papa,  in  nessun  caso.  \'oi  vedrete 
so  quest'atto  di  lealtà  e  di  franchezza 
non  sarà  nellq  stesso  tempo  un  atto  di 
abilità.  Lo  ripeto,  direi  all'Italia  :  No, 
io  non  vi  abbandonerò  il  papa.  Ebbi  il 
torto,  sotto  l'influenza  di  certe  circo- 
stanze, di  lasciarvi  invadere  non  sola- 
mente le  ^larchc  e  le  Komagne,  ma 
anche  l'Umbria,  che  era  indispensabile 
al  papa  por  vivere.  Ma  ciò  che  gli  re- 
sta, lo  conserverà,  e  che  io  sia  a  Roma, 
»»  a  Civitavecchia  o  a  Tolone,  tenete 
per  certo  che  in  nessiux  caso  uè  coi 
mezzi  morali  né  coi  mezzi  immorali  voi 
potrete  toglierglielo,  jarnuis,  dans  ait- 
cun  cas  ». 

(Queste  parole,  salutate  dagli  applausi 
eutusiastiei  della  maggioranza  clericale 
della  (,'aniora  francese,  provocarono  la 
risposta  del  ministro  Rouher,  che  afiermò 
risolutamente  tale  essere  ai»punto  l'in- 
tenzione del  governo  ;  e  cosi  il  jaiiKiis  di 
Thiers  diventò  il  jfimfiis  del  governo  im- 
periale con  tutte  le  sue  tristi  conseguenze: 
prinùssima  quella  dell'isolamento  della 
Francia  nel  1870. 


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220  - 


Quando  il  vento  delle  disfatto  del  1870 
portò  via  da  liotna  la  bajidicra  di  Fran- 
<na,  la  nuova  Italia  entrò  per  la  brec- 
cia di  Porta  Pia  ad  inalberarvi  il  suo 
tricolore,  ed  esso  sventolando  dall'alto 
del  Canipido?:lio  raccolse  inslenic  le  sa- 
cre memorie  di  vui  j?rande  passato  col- 
la sicura  fiducia  in  uj«  grande  avve- 
nire. 

Da  parto  sua  il  Pontefice  non  avendo 
più  il  potere  temporale  potò  esercitare  la 
sua  missione  in  modo  molto  più  libero  e 
molto  più  indipeiKÌente  di  prima.  Ricor- 
derò a. questo  proposito  im  solo  fatto 
assai  caratteristico.  Quando  Bismarck 
inga{?giò  col  Papato  la  lotta  violenta 
detta  del  Kvìiuì-karnpf,  i  iriornali  tede- 
schi interpreti  del  suo  pensiero  dichiara- 
rono di  rimpianL-ere  che  il  Papa  non  fosse 
I)iù  nn  sovrano  temporale,  perchè  in 
questo  caso  alle  sue  scomuniche  si  sa- 
rebbe potuto  rispondere  come  aveva  fatto 
Napoleone  I,  facendo  cioè  sbi'.rcare  a 
Civitavecchia  un  corpo  di  soldati,  che  si 
sarebbero  impadroniti  di  lui  e  lo  avreb- 
bero condotto  prÌ2:ioniero  di  gueria  in 
qualche  fortezza  tedesca,  dove  Pio  IX 
avrebbe  a^u'o  campo  di  rillettere  sulla 
validità  delle  le«?:i  r'el  nuovo  impero. 
Non  potendo  far  ciò,  Bismarck  insistette 
presso  il  governo  italiano  affinchè  questo 
impedisse  che  il  papa  potesse  da  Poma 
lanciare  dei  Brevi  oltraggiosi  per  la  Corte 
di  Berlino  ;  ma  il  governo  italiano  so- 
stenne la  completa  indipendenza  del 
l^ontefiee  nell'esercizio  del  suo  nnnistero 
apostolico. 

llicordando  le  vicende  del  Pvisorgi- 
mento  Italiano  si  suol  dire  che  l'Italia 
è  stata  fortmiata.  ^i  suol  lanimentare  la 
benefica  stella  che  aeeojnpagnò  la  nostra 
rism'rezione  ;  ma  ripensando  ai  grandi 
dolori  che  fu  d'uopo  sollrire  per  fare  l'Ita- 
lia, agli  sforzi  d'ingegno  e  agli  eroismi 
di  virtù  elle  occorsero,  si  riconoscerà  fa- 
cilmente che  l'Italia  deve  la  sua  fortuna 
a  se  stessa,  la  deve  ai  suoi  pensatori  e 


poeti,  alla  lunga  schiera  dei  suoi  martiri, 
ai  suoi  eminenti  statisti,  ai  suoi  valorosi 
soldati. 

La  fortuna  d'Italia  consiste  nell'aver 
prodotto  in  quegli  anni  una  magnifica 
fioritura  di  eletti  ingegni  e  di  anime  ge- 
nerose e  specialmente  le  q\iatti'o  perso- 
nalità che  foi'nirono  gli  elementi  più  pre- 
ziosi per  la  redenzione  :  l'apostolo  che 
diede  la  fede,  l'eroe  che  trascinò  l'anima 
del  popolo,  il  sovrano  che  mise  la  monar- 
chia a  servizio  della  rivoluzione,  e  lo 
statista  che  coordinò  e  disciplinò  tutte 
le  forze  per  raggiungere  il  grande  scopo 
sognato. 

11  tempo  è  venuto  attenuando  il  ri- 
cordo delle  piccole  passioni  umane  che 
talvolta  nùsero  in  contrasto  i  grandi  per- 
sonaggi di  quest'epopea,  3  cosi  oggi  il 
popolo  italiano  può  raccogliere  in  un  solo 
pensiero  di  riconoscenza  il  re  Vittorio  e 
Mazzini,  Garibaldi  e  Cavour,  tanto  più 
che  nel  difficile  assunto  il  monarca  do- 
vette spesso  apparire  rivoluzionario,  ed 
il  republjlicano  fierissimo  non  credette 
di  fallire  al  suo  compito  invitando  il  re 
a  far  libera  la  patria,  ed  il  gran  ministro 
della  monarchia  ebbe  tenibili  impeti  di 
riliellione,  mentre  il  capitano  del  popolo 
piegavasi  al  massimo  eroismo  ^oìVObbc- 
discn  pronunziato  sulle  balze  del  Tren- 
tino. Essi  sono  i  Grandi  Spiriti  protet- 
tori dell'Italia. 

E  quando,  dopo  una  lunga  sosta,  ri- 
comparvero tempi  veramente  eroici,  Essi 
ci  indicarono  il  cammino  che  dovevamo 
percorrere,  cammino  aspro,  doloroso,  ma 
glorioso  perchè  inspirato  da  un  pensiero 
politico  bello  e  grande  ;  ed  oggi,  ad  im- 
presa compiuta,  noi  possiamo  con  giuslo 
oi'-goglio  celel)rare  la  nobiltà  ideale  del- 
l'oliera, nostra, 

Così  il  passato  d'Italia  si  fonde  col 
presente  in  un'unica  viia,  e  noi  racco- 
gliamo insieme,  nel  nostio  memore  af- 
fetto, tutti  gli  eroi  nostri  di  un  tempo 
e  di  oggi,  quanti  palpitarono,  sofiTril'ono, 
morirono  per  l'Italia. 

PiETUo  Orsi. 


GIOCONDA 


Acqua  minerale 
purgativa  italiana 


Porta  ria,  vista  dall'interno:  incisione  del  tempo. 


II. 

Per  Roma  e  a  Roma  mezzo  secolo  fa 


L'impazienza  perchè  Roma  diventasse 
la  capitale  delhi  risorta  Italia  era  gene- 
rale in  mezzo  a^'li  Italiani,  specialmente 
dopo  Mentana  ;  ma  in  Romat'na  tale 
Impazienza  era  veramente  irrequietudine. 
In  Roma*,'na  prevaleva  il  partito  repub- 
blicano mazziuiaao-praribaldino.  Per  Ga- 
ribaldi ferveva  raniniiruzioao  entusia- 
Htica,  piT  Mazzini  la  dincipliuata  obbe- 
dienza di  partito,  I  due  prandi  patriotti 
non 'erano  concordi  ;  si  può  anzi  credere 
che  nelle!  quosfij)ui  di  metodo  non  lo 
siaho  stHii  mai  ;  ma  nella  linea  preiierole 
dei  prineipii  il  dissidio  non  appariva  i^u- 
cora  ;  pfd  c'era  la  questione  di  Roma  che 
titiiva  tutti  e  faceva  passare  al  di  sopra 
M  tuttti. 
Mazzini,  però,  persisteva  a  credere  ed 
MUiiMiire  che  ci  voleva  qunlclie  fatto 
..•  ti)Lrlie>Jse  alla  moiiarehia  1" iniziativa, 
iile  T^oma  venisse  all'Italia  per  azione 

.     l,..i,olo. 


È  soverchio  rilevare  come  su  questo 
punto  del  «  fatto  »  Mazzini  dal  '53  in  poi 
almeno,  si  illudesse.  Le  ultime  disillu- 
sioni doveva  provarle  nel  1870.  Il  partito 
repubblicano  mazziniano,  che  il  maestro 
aveva  riordinato  sotto  la  intitolazione  di 
Alleanza  Repubblicana  Universale,  dove- 
va finalmente  affermarsi  con  una  amiace 
iniziativa  per  la  quale  in  stabilita  la 
notte  dal  ^3  al  24  marzo  1870. 

Io  aveva  allora  sedici  anni  e  mezzo. 
Non  ero  dunque  ufiicialmente  inscritto 
al  partito  verso  il  quale  era  la  mia  ^rravi- 
tazione  friovanile,  sentimentale,  apriori- 
stica e  di  ambiente  ;  n\a  ero  al  corrente 
di  tutto.  Anzi  -  come  avviene  -  tanto 
me  ne  interessava,  in  (luanto  ancora  utll- 
cialmente  ne  ero  fuori.  La  rivoluzione  in 
qiielhi  notte  doveva  scoppiare  in  Koma- 
>,'na  in  relazione  ad  un  moto  clje  doveva 
cominciare  in  Lombardia,  sefjnatamcntc 
a    Tavia,    a    Piacenza,    a    Uologua.    Per 


220  _- 


ftolaltrl  (li  rioniaj?u;i  il  ses'nnle  doveva 
ensere  qiiepto  :  «e  il  treno  «liretto  prove- 
niente da  Ho]<)}?nii  venso  le  quattro  e 
mezza  (iel  mattino  non  arrivava,  (mò 
volava  dire  die  il  nn»to  era  andato  l)enc! 
nell'Italia  Superiore  e  che  noi  si  doveva 
immediatamente  ssecondarlo  assaltando 
le  caserme  desis?na  te,  nelle  quali  avevamo 
intelligenze  con  sotto  ufTieiali.  Viceversa, 
se  il  treno  arrivava,  non  c'era  più  niente 
da  fare.  Io  qiiella  notte  non  chiusi  occhio. 
Mi  coricai  piti  tardi  del  solito  :  avevo  a 
mia  disposizione  una  pistola  a  due  canne 
a  percussione  verticale,  che,  allora,  era 
una  novità  e,  per  me,  era  anche  una  ri- 
spettabile inco.s?nita.  Abitavo  a  Cesena 
nel  sobborgo  Cavour  presso  un  mio  zio 
nella  seconda  casa  a  destra  uscendo  di 
città,  al  secondo  piano.  Di  là  su  con  tutto 
l'orizzonte  libero  davanti  a  me  vedevo  la 
linea  ferroviaria,  vedevo  fino  al  Cesena- 
tico, e  a  sud-est  potevo  godermi  a  piaci- 
mento la  vetta  della  Repubblica....  di 
San  Marino....  quando  era  bello.  Ma 
quella  notte  era  buio  e  pioveva. 

Già  dalle  quattro  io  era  alla  finestra, 
tutto  occhi  e  tutto  orecchi.  In  casa  non 
avevo  fiatato.  Dormivano.  Contavo  i 
minuti.  Il  cuore  mi  batteva  forte.  Come 
se  aspettassi  da  una  sospirata  amante  il 
segnale  per  salire!  Gli  orologi  dei  cari- 
panili  avevano  appena  cominciato  a  rin- 
corrersi suonando  le  quattro  e  mezza,  ed 
ecco  la  cornetta  del  casellante  del  pas- 
saggio a  livello  della  strada  di  Cervia 
segnalare  l'avanzarsi  del  diretto  da  Bo- 
logna. Io  credo  che  non  sia  mai  stato 
ctisì  perfettamente  in  orario  come  quel- 
la mattina,  malt;rado  il  tempo  pessimo 
e  il  ventaccio  di  levante.  Addio  riyo- 
luzione  ! 

ISelle  nostre  società  fu  un  momento  di 
disorientamento,  ma  poi  si  diffusero  no- 
tizie che  il  movimento  sarebbe  ricomin- 
ciato, che  a  Genova  lavoravasi  per  la  ri- 
voluzione. Arrivò  poi  l'annunzio  che  una 
banda  da  Lugano,  capitanata  da  Giu- 
seppe Nathan  (fratello  di  Ernesto)  si  era 
sT»inta  su  per  i  monti  verso  Como  ;  ma 
anche  questo  tentativo  falli  e  gli  insorti 
furono  internati   in  Svizzera. 

Poi  ecco  dare  agli  spiriti  tutto  un  altro 
indirizzo  il  rapido  scoppiare  della  guerra 
trp,  Francia  e  Prussia.  Tutti  i  liberali 
avanzati,  tutta  il  garibaldinismo,  i  re- 
pubblicani, la  gioventti  ardente  erano 
jier  la  Prussia.  La  Francia  di  Napoleo- 
ni^ III  ci  aveva  troppo  lungamente  ne- 
gato Roma  ;  Mentana  aspettava  di  <!S- 
SL-re  vendicata,  e  la  Prussia  la  vendiche- 
rebbe per  noi.  Poi,  infine,  il  governo  ita- 


liano si  deciderebbe,  la  questione  di  Komn 
verrebbe  finalmente  risolta,  o  dal  tro* 
Verno,  o  djilla  rivoluzione. 

Mitzzini  mandiivu  a  dire  che  in  estate 
inoltrata  si  avrebbe  dovuto  essere  i)r(tnii 
dì  nuovo.  Fra  noi  giovani  <i  almanaccava 
con  grande  ansietà,  quando  ecco  arrivare 
la  notizia  che  Mazzini  era  stato  arrestato 
il  1  5  agosto,  mentre  sijarcava  a  Palermo, 
dove  andava  per  suscitare  movimento  ri- 
voluzionario che  avrebbe  dovuto  essere 
secondato  da  Genova  e  dalle  Romagne. 
Ed  ecco  sopraggiungere  l'altra  notizia 
che  a  Milano  nel  castello  era  stato  fucilato 
il  caporale  di  fanteria  Barsanti,  come 
principale  complice  militare  nel  tentativo 
di  Pavia  del  marzo. 

Questi  nuovi  fatti  disorientarono  an- 
cora vieppiù  le  speranze  e  l'attesa  di 
noialtri  giovani  ;  il  cui  entusiasmo  fu  al 
eolmo  quando,  ai  primi  di  settembre,  il 
telegrafo  annunziò  la  famosa  capitola- 
zione di  Sédan,  la  caduta  di  Napoleo- 
ne III  e  la  proclamazione  della  Repub- 
blica in  Francia.  O  cosa  si  aspettava  per 
andare  noi  a  Roma  ?...  Cominciarono 
per  questo  le  dimostrazioni  per  spingere 
il  governo  ;  e  i  nostri  animi  irrequieti  die- 
dersi  a  sfogarsi  in  questo  sènso. 

Sul  tema  di  Roma  l'agitazione  non 
era  solo  da  parte  di  quello  che,  comples- 
sivamente chiam»vasi  «  partito  d'azio- 
ne ».  Anche  la  Sinistra  parlamentai-e  - 
non  estrema  -  vi  partecipava. 

Già  sul  cadere  di  agosto,  quando  le 
truppe  francesi  avevano  finito  di  sgom- 
berare dallo  Stato  Pontificio,  alla  Cam<;ra 
vi  erano  state  discussioni  per  la  pronta 
risoluzione  della  questione  romana.  An- 
che al  Senato  vi  era  stato  un  voto  per 
stimolare  il  governo.  Nessun  partito  vo- 
leva rimanere  indietro  su  questo  terreno. 
Arrivate  le  notizie  della  catastrofe  fran- 
cese il  movimento  dell'opinione  pubblica 
italiana  si  accelerò  talmente,  che  la  Si- 
nistra parlamentare  se  ne  rese  ufficial- 
mente interprete  con  un  indirizzo  pul»- 
blico  al  governo,  e  noialtri  nelle  vie  e  nelle 
piazze  ad  applaudire,  ed  a  gridare  : 
«  A  Roma  !  A    Roma  !  ». 

Nella  stessa  lettera  che  Vittorio  Ema- 
nuele mandò,  ai  primi  di  settembre,  a 
Roma  a  Pio  IX  per  mezzo  del  conte  Pon- 
za di  San  Martino,  dìcevasi  chiaramente, 
magari  anclie  per  artificio,  che  il  turbine 
della  rivoluzione  minacciava  la  n)onar- 
chia  non  meno  del  papato,  e  che  per  ciò  le 
truppe  italiane  entrando  nello  Stato  pon- 
tificio lo  facevano  a  scopo  di  ooiuutio 
consc^rvazione. 

Finalmente,   il   confine   dai   nostri    fu 


-  223 


pas.««to  ;  e  tini  si  viveva  tutti  lo  continua 

ft1lsk>Ntt    ultC'hU. 

Nolìiltrl    atndontl    oruvamn,    è    tacilo 
!iijii,'iii;irl(),  in  una  ii»>tuiicuhilo  mobi- 
izionu  tli  stralli»,  lauto  più  rlio  voli?e- 
mo  le  vacanze  autiuiunli,  o  non  crede- 
\  ;iiuo  ili  imi)ieirarle  nief^lio  che  nelle  di- 
mostrazioni per  Homa. 

Nelle  città  di  provincia  -  e  tanto  pifi 
in  Romatrna,  dove  la  politica  è  passione 
che  tiene  il  primo  posto,  ancora  prima 
del  giuoco,  dei  cavalli  e  delle  donne  - 
non  si  pensava  ad  altro,  da  mattina  a 
sera,  ciie  alla  liberazione  di  Roma. 


n  cont«  Ponza  di  San  Martino. 
Il  martedì  20  settembre,  nel  pomerig- 


gio, eravamo,  tutta  la  solita  numerosa  e 

briosa  condtjva.  attorno  ai   tavolila  tlel 

<  ;trTè  di  mezzo  -  a  O  sena  -  sotto  i  portici, 
-indo  verso  le  cinque  arrivò  di  ^nui 
;  sa  il  fattorino  del  tclegrutu  con  un  di- 
;(;cio  diretto  al  sottoprefetto.  Volc- 
Mio  prendcrurlielo  ed  aprirlo-  ma  ci  agli  evviva  all'Italia  e  a  Roma,  gli  «  evvi- 
npiurò  a  non  fargli  tale  violenza.  Ci  va  Tiloui  »,  finché  ad  un  certo  punto 
^e  che  recava  la  notizia  della  entrata    salimmo  tutti  in  casa  a  tirar  fuori  dalle 


«fi  pomoH'^inrie,  dal  primo  plano  di  unn 
casa  dirimpetto  al  nostro  alai  naie  c*nò 
uscivano  degli  urli  disperai  1,  come  ili 
gente  che  ferocemente'  questionasse  e 
stesse  per  mettersi  lo  mani  addosso. 

Era  un  nostro  buon  amico  -  una  cu- 
riosa niacchietta  di  veneziano  -  ìaùmì 
l'iloid,  impiegato  alla  Società  per  le  mi- 
niere solfurco.  Srai)olo,  egli  al)itava,  in 
quella  casa,  in  due  camerette  d'aflltto, 
una  delle  quali  prospettava  sulla  strada 
davanti  al  calTè.  Udendo  suonare  a  di- 
stesa il  campanono  aveva  capito  di  cho^ 
cosa  potcA'asi  trattare,  ed  era  venuto  via 
dall'ufficio,  ed  era  corso  a  casa  munito 
di  qiuittro  candele,  e  appena  su  si  era 
messo  a  piantana  quattro  bravi  candel- 
lieri  improvvisati  sui  davanzali  delle  due 
lincstre.  In  quel  momento  rientrava  a 
casa  il  padrone  -  nn  papista  irrcconci- 
lia))ile  -  tutto  sossopra  per  quanto  an- 
dava accadendo  nel  mondo,  e  che,  ve- 
dendo il  suo  inquilino  atlaccendato  a 
piantare  le  candele  sulle  finestre,  accom- 
pagnando l'operazione  con  degli  evviva 
fornddabili  all'Italia  e  a  Roma,  confor- 
tati da  certi  moccoli  veneziani  che  ba- 
stavano essi  soli  a  fare  tutta  una  illund- 
nazionc,  era  corso  di  sopra  per  impedire 
in  casa  sua  una  tale  profanazione.  Il  Pi- 
loni a  gridare  che  egli  pagava  regolar- 
mente l'atritto  e  che  l'uao  delle  finestre 
era  sim  ;  quell'altro  a  strillare  che.  il  pa- 
drone della  casa  era  lui  e  che  nou  a  vreblie 
mai  permesso  che  si  dico>.hO  che  le  finestre 
di  casa  eua  erano  state  ilJufuinate  per 
un  fatto  clic  otfeurteva  e  turbava  le  co- 
scienze. Piloni  a  replicare  con  «ost....rioh<» 
tremende,  da  far  crollare  la  volta  cele- 
ste, e  persino  con  minacele  di  coltello  - 
che.  Innocuo  come  era,  con  le  sue  gam- 
bette storte  e  la  sua  persona  tozza  e 
rattrappita,  erano  una  contraddizione  in 
ternani  ;  e  quell'altro  con  minuccie  «li 
querele  e  di  scomuniciie  da  far  scappale 
il  diavolo  in  persona.  Noialtri  tutti  era- 
vauio  aceor>^i  soito  le  finestre  a  mescolare 


Roma  delle  truppe.  Lo  taccompagnam - 
i.iM  in  j)iaz:<a  fra  gli  evviva.  Tutta  la  città 
fu  imitiediatamcnte  in  esaltazione.  Al- 
«  'ini  di  imi  salirono  sulla  torre  del  lU- 
•  lutto,  mentre  il  campanaro  eomÌ!iciava 
i^ì'ì  a  dare  i  i)rinii  festosi  rintocchi  che 
rintronavano,  innanzi  tutto,  nella  bron- 
zea testa  della  etdossale  statua  di  Pio  VI, 
e  tutta  la  città  cominei<')  ad  imliandle- 
r.n-i  ed  a  prepararsi  per  la  illuminazione, 
ilirortlo    un    .ni-.i.ii.,    .lìii,,.,..    V«r-<.    ].• 


stanze  di  Piloni  il  padrone  della  casa, 
prima  che  si  atTerrassero  l'un  l'altro  col 
denti.  Costui  fu  accompagnato  momen- 
taneanumte  via  dalle  guardie  accorse,  e 
Piloni  potè,  fra  le  nostre  acclamazioni, 
accendere  le  sue  quattro  camicie.  Ma  le 
altre  due  finestre  accanto  rimasero  senza 
lumi  facendo  parte  dell'alloggio  del  pa- 
drone <ii  casa,  il  quale,  ritornatost-ne, 
ehinse  le  ])roi)rie  persiane,  inlischiando- 
senr  d'i   nostri  sibili  altissimi. 


-  2'24  - 

Cosi  nella  «  dtt;^  del  papi  »  (Pio  VI  e    con  la  pioprqria.  Roma  è  Hpte.stabili«HlmA, 


Pio  VII)  fa  ci'li'lirato  il  primo  Venti 
Settembre,  che  al  buon  Piloni  diede  ar- 
L'omeiilo,  per  ;vlm(!no  un  anno,  a  raccon- 
(are  o'riii  giorno  a  (inalenuo  la  sua  co!j- 
tesa,  la  cui  narrazione,  con  accompaj^na- 
mento  di  «  ost....rielie  »  lo  taceva  sudare 
come  nel  momento  della  indimentica- 
bile azione  ! 

La  gioia  per  la  lil)erazione  di  Roma  fu 
per  casa  nìia  rattristata  dall'annunzio 
che  fra  i  valorosi  caduti  alle  porte  della 
sospirata  capitale  era  un  carissimo  amico 
nostro,  il  sottotenente  dol  iO°,  Auf^usto 
Valenziani,  romano.  Hiovane  garbatis- 
Bimo,  pieno  di  distinzione  e  di  sentimento, 
era  nipote  del  vescovo  di  P^abriano  e 
Matelica,  monsignor  Anton  Maria  Valen- 
ziani. Correvano  fra  loro  rapporti  tesi 
per  ragioni  di  interesse,  acuiti  dall'aperto 
dissidio  politico.  Augusto  era  partito  l'cr 
il  reggimento  senza  essere  riuscito  ad  in- 
tendersi con  lo  zio  malgrado  la  amictto- 
vole  mediazione  di  mio  padre,  che  al  mo- 
mento della  partenza  aiutò  di  poco  de- 
luxro  il  caro  ufficiale,  ansioso  di  ritornare, 
a  bandiere  spiegate,  nella  sua  Roma.  Egli 
fu  uno  dei  primi  ufficiali  dol  40°  a  supe- 
rare il  ciglio  della  barricata  davanti  alle 
mura  di  porta  Pia,  e,  immediatamente, 
una  palla  di  Remington  lo  colpi  in  mezzo 
olla  fronte  !... 

La  liberazione  di  Roma  apri  fra  noi 
giovani  la  corsa  al  più  ardente  desiderio 
-  andare  a  studiare  a  Roma. 

Per  noialtri  romagnoli,  dal  1859  in  poi 
la  gravitazione  naturale  era  stata  per 
Bologna.  INIa  libera  Roma,  era  evidente 
che  l'aspirazione  di  molti  doveva  ess(!re 
la  storica  Capitale.  Io  fui  fra  quelli  che, 
andando  per  il  corso  giuridico  -  non  per 
la  medicina  e  chirurgia,  per  le  quali  ri- 
mase sempre  preferita  Bologna  -  ebbi  la 
soddisfazione  di  potere  andare  a  Roma. 

T)ellziosa  era  la  vita  nell'Urbe  a  quei 
tempi. 

Lasciamo  a  parte  la  politica.  Mi  in- 
tendo la  vita  in  genere  -  materiale  e  di 
divertimenti.  -  Intanto,  costava  pochis- 
simo. Arrivai  a  Roma  a  tarda  sera  di  no- 
vembre, che  pioveva  a  dirotto.  Tutte  lo 
città,  anche  le  più  belle,  sono  detestabili 


Quella  sera  c'era  fuori  di  sé  anche  l'acqua 
del  Tevere.  Venendo  dalla  stazion»^  di  Ter- 
mini, per  iiiidare  a  palazzo  Giustitdanl,  a 
via  della  ^Scrofa,  a  San  Luigi  d<'i  Francesi, 
il  vetturino  mi  fece  rasentan;  il  Pantheon 
e  salire  la  via  dei  Crescenzi.  Tutt'attorm» 
al  Pantheon  c'era  fuori  talmente  l'ac- 
qua che  la  vettura  vi  pescò  fino  a  mezza 
ruota. 

La  famiglia  presso  la  quale  io  ero  aspet- 
tato, a  palazzo  Ginstiiùani,  mi  presentò 
subito  un  piacevole  raggruppamento  sva- 
riatissimo  di  tipi  -  piccolo  saggio  di 
quella  più  larga  società  internazionale 
che  era,  allora  assai  più  che  adesso,-  il 
carattere  prevalente  di   Roma. 

Vi  trovai  una  signorina  francese,  che 
era  istitutrice  in  una  nobilissima  famiglia 
umbra  ;  due  sigimrine  inglesi  -  le  sorelle 
Sullivau  -  figlie  del  generale  -  interessaji- 
tissime  per  la  protonda  diversità  ed  ori- 
ginalità del  loro  carattere  ;  un  giovane 
diplomatico  nostro,  che  credo  ancora  vivo 
e  che  fino  da  allora  portava  in  giro  per  il 
mondo  la  sua  irriducibile  passione  per  il 
giuoco  del  lotto  ;  due  avvocati  abruzzesi, 
uno  dei  quali  aveva  già  buon  nome  come 
poeta  appassionato  e  sincero  -  Carmelo 
Errico  -  morto  troppo  presto  ;  un  prete 
giovane,  colto,  distinto,  figlio  di  un  ottimo 
uomo  che,  rimasto  vedovo,  erasi  fatto 
anch'egli  prete  per  un  intimo  sentimento 
insindacabile.  Il  giovane  prete  era  segre- 
tario particolare  del  famoso  abate  Liszt, 
che  non  solo  incontrai  più  volte  in  quella 
amabile  casa  ospitale,  ma  ebbi  anche 
l'inesprimibile  godimento  di  ascoltarlo  al 
piano  in  mezzo  a  piccola  brigata,  senza 
la  distrazione  di  un  affollato  pubblico, 
fra  un  raccoglimento  religioso.  Capitava 
li  anche  il  console  russo,  Alpherai<i,  in 
casa  del  quale,  in  via  Sistina,  frequentava 
nientemeno  che  Rubinstein  ;  e  un  paio 
di  sere  mi  capitò  di  potere  ascoltare, 
presso  il  console,  Liszt  e  Rubinstein  che 
suonavano  a  quattro  mani  -  ma  il  giorno 
dopo  bisognava  subito  mandare  a  chia- 
mare per  il  povero  Pleyel  a  coda,  l'accor- 
datore !... 

La  vita  di  Roma  con  la  lil)erazi(me  era 
diventata  ancora  più  mescolata.  Noialtri 


SOCIETÀ  ANONIMA  INDUSTRIE  CONCIARIE  -  Firenze 

Capitale  L.  2,000,000  int.  versato  elevabile  a  L.  6,000,000 

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Cinghie  da  trasmissione  -  Calzaturificio  -  Valigeria  -  Deposito  pelli  in  pelo. 


225  — 


l 


( 


Tom&gr.oìi,  corno  già  sudditi  pontifici,  era- 
vamo di  casa  ;  gli  abruzzesi  e  i  meridio- 
nali in  genere,  erano  designati  «  cafoni  »; 
quelli  dell'Alta  Italia  «  buzzurri  »;  ma 
queste  tipiche  designazioni  popolari,  non 
racchiudevano  nessun  risentimento,  e 
si  viveva  tutti  nella  più  allegra  ifratcr- 
nità. 

All'Università  prevalevano,  natural- 
mente, i  romani.  I  liberali  moderati 
raggruppavansi  attorno  a  Tomaso  Tit- 
toni,  vi  erano  i  radicali  e  republ)licani 
che  avevano  anch'essi  il  loro  guidone  ; 
ed  avevano  i  loro  anche  i  clericali.  Eranvi 
però  sempre  rapporti  cortesi,  senza  esa- 
gerazioni polemiche,  e  con  una  sempre 
cordiale  amicizin  personale.  Come  Tittoni 
o  Scialoia,  Filippo  Crispolti  è  uno  an- 
ch'egli  dei  superstiti  di  quei  begli  anni. 
Né  mancavano  i  simposii  annuali  apoli- 
tici, e  allora  l'allegra  baraonda  ci  univa 
insieme  di  tutti  i  colori. 

Si  viveva  .molto  nei  caffè  e  all'aperto  - 
e,  Roma,  per  questo  era  deliziosa.  -  Il 
caffè  tradizionale  era  quello  (H  Roma  a 
San  Carlo  al  Corso.  Un  vecchio  ritrovo 
del  generone  romano,  poi  di  molti  uomini 
politici.  Noialtri  studenti  vi  capitavamo, 
in  via  eccezionale  :  era  il  più  caro,  per 
quei  tempi,  ma  era  quello  dove  ogni  con- 
sumazione era  di  prinio^  ordine,  a  non 
volere  andare  in  piazza  di  .Spagna  da 
Spillmann   o  da  Nazzari. 

Sul  Corso,  dirimpetto  a  palazzo  Chigi, 
vi  era  il  Caffè  del  Parlamento,  all'angolo 
di  vicolo  Cacciabove,  oggi  sparito.  Ivi 
notavasi  un  gruppo  immancabile  all'ora 
di  colazione  :  Giovanni  Prati,  un  suo 
inseparabile  amico,  marchese  Pallavi- 
cino, di  Napoli;  Angelo  Messedaglia, 
Tommaso  Bucchia.  Qualche  volta  vi  ca- 
pitava Giuseppe  Ilevere.  Dopo  le  cola- 
zioni all'ora  del  caffè  i  giornalisti  vi 
convenivano  in  massa,  poi  vi  riappari- 
vano di  prima  sera.  Socci,  Filandro  Co- 
lacito,  della  Capitale,  un  Antonaz  trie- 
stino, Ferro  e  De  Luigi  moderati.  Ercu- 
lei della  Nazione,  Piccardi  (Lelio)  del 
FanfuUa,  Vico  Mantegazza  della  Libertà, 
sempre  tutto  in  nero  e  in  aibus  ;  Debelli, 
pure  della  Capitale,  Luigi  Castellazzo, 
Canori,  cronista  teatrale  del  Popolo  Ro- 
mano, e  qualche  volta  Ugo  Pesci  del 
FanfuUa  e  De  Tot  {Don  Peppino)  sordo 
come  una  talpa  ;  Greco,  Ardizzone,  Pan- 
tano, Domenico  Narratone  del  repubbli- 
cano Dovere.  Verso  le  due  c'era  la  imman- 
cabile passeggiata  a  piedi  per  il  Corso, 
(ino  al  Popolo.  Ugo  Pesci  abitava  agli 
ammezzati  dell'ultimo  palazzone  a  si- 
nistra e  lo  lasciavamo  là.  Altro  ritrovo 


era  il  Caffè  d'Italia,  sul  Corso,  a  Palazzo 
Bernini,  all'angolo  di  via  Frattina.  Bor- 
ghesia romana,  professionisti,  consiglieri 
comunedi.  Nello  stanzino  verde  verso 
Piazza  del  Popolo  ritrovavansi  seral- 
mente varti  repubblicani  :  Raffaele  Pe- 
troni,  Federico  Zuccari,  Augusto  Bei- 
lardi  ed  anche  il  suo  maggior  fratello, 
Gigi  ;  Vincenzo  Montenovesi,  Ettore 
Ciolfì,  tutta  quella  che  il  giornaJo  l'Italie 
soleva  chiamare  la  «  jeimesse  dorée  »  della 
democrazia  romana.  Una  sera  eravamo 
tiitti  li  nel  nostro  stanzino  verde,  e  non 
era  vi  che  un  estraneo  --  un  uomo  bruno 
dai  grossi  baffi  neri,  che  mangiava  a\'1da- 
mente  ed  insaziabilmente.  Noi  non  bada- 
vamo affatto  a  lui,  quando  d'un  tratto 
rimbombò  una  fortissima  detonazione  e 
ci  sentimmo  colpiti  come  da  una  ondata 
di  caldo.  Sobbalzammo  e  voltandoci  ve- 
demmo lo  sconosciuto  ancora  seduto  al 
proprio  tavolo,  ma  senza  la  testa  !  con- 
ciati liu  e  il  soffitto  al  disopra  di  lui,  in 
modo  spaventevole.  Si  era  suicidato  con 
un  pistolonc  da  fondina  che  teneva  tra 
le  ginocchia.  Era  un  ex  ufficiale  di  caval- 
leria. 

Per  tre  o  quattro  sere  lo  stanzino  verde 
del  Caffè  d'Italia  rimase  chiuso  per  le 
riparazioni.  Ma  la  nostra  comitiva  aveva 
altre  corde  al  proprio  arco.  Uno  dei  no- 
stri ritrovi  serali  era  anche  la  fiaschette- 
ria Toscana  in  via  della  Mercede.  Bei  lo- 
cali, spaziosi,  allegri,  frequentati  di  pre- 
ferenza da  impiegati.  La  penultima  tappa 
serale  o,  per  meglio  dire,  notturna,  eia 
in  Piazza  Colonna  al  Caffè  Cavour  -  al 
pianterreno  del  palazzo  Ferraioli,  nel 
locali  dell'antico  caffè  di  Piazza  Colonna 
che  con  la  liberazione  aveva  preso  il  nome 
del  grande  statista.  Quivi,  verso  le  ven- 
titre, come  oggi  si  dice,  il  convegno  era 
al  completo.  Patriarca  del  gruppo  più 
affollato  era  il  marchese  Orazio  Antinori, 
il  nobile  patriota  e  infervorato  viaggia- 
tore africano,  che  fini  a  morire  nello 
Scioa  a  Let  Mareflà.  Capitava  Napoleone 
Parboni  l'appaltatore  di  asfaltature  e 
capo  popolo  romano,  sul  conto  del  quale 
correvano,  malgrado  il  favore  popolare, 
tante  voci  contraddittorie,  e  che,  non 
molti  anni  sono,  in  avanzata  età,  fini 
tragicamente  per  una  inverosimile  pas- 
sione amorosa.  Capitava  Giuseppe  Lu- 
ciani, che  da  candidato  politico  e  depu- 
tato fini  al  bagno  di  Nisida  come  man- 
dante nell'assassinio  di  Raffaele  Sonzo- 
gno.  Capitava  Salvatore  Morelli  che  com(> 
propugnatore  instancabile  dei  diritti  del- 
la donna  oggi  e3ulterel)be  vedendo  le 
donne  -  ma  non  proprio  quelle  di  cui  pro- 


15 


—  226  - 


pugnava  la  redenzione  -  elettrici  ed  eleg- 
gibili. A  mezzodi  al  Caffè  Cavour  nel- 
l'ultimo stanzino  lungo  e  stretto  oravi 
sempre,  all'ora  della  colazione,  una  bella 
tavolata  della  quale  Salvatore  Morelli 
era  il  presidente,  avendo  di  fronte,  al 
capo  opposto  della  tavola  una  bellissima 
fioraia  maestosa,  di  nome  Lorenza,  alla 
quale  l'apostolo  del  femminismo  di  allora 
rivolgeva  immancabilmente  qiiesto  sa- 
luto augurale  :  «  Abbi  fede,  o  Lorenza  !  ». 
La  prima  domenica  di  giugno,  festa 
dello  Statuto,  cominciava  in  piazza  Co- 


li marcliese  Orazio  Antinori. 

lonna  il  godimento  serale  della  musica, 
e  allora  tutta  Roma  trovava  ivi  U  pro- 
prio salone  naturale  ;  si  diventava  tutta 
una  immensa  festosa  famìglia  ;  ed  erano 
serate  di  entusiasmo  specialmente  quan- 
do suonava  la  musica  cittadina  diretta 
molto  bene  dal  grandioso  maestro  Va- 
selli. 

Dopo  la  penultima  tappa  al  Caffè  Ca- 
vour i  più  ritardatari  andavamo  a  finire 
alla  frequentatissima  birreria  Morteo,  sul 
Corso,  dirimpetto,  press'a  poco,  al  palazzo 
Teodoli,  in  botteghe  basse  e  piuttosto 
oscure,  illuminate  artificialmente  anche 
di  giorno.  Ivi  aspettavano  abitualmente 
le  ore  piccole  quei  due  mirabili  idealisti 
pagani  che  furono  Alberto  Mario  e  Ales- 
sandro Castellani  ;  e  in  un  altro  tavolino, 
dalla  parte  opposta,  raggruppavansi  Be- 
nedetto Brin,  Silvio  Spaventa  e,  alle 
Tolte,  anche  Giuseppe  Biancheri.  E  quan- 


do, verso  le  due,  il  popolarissimo  came- 
riere Giovanni,  l'uomo  dì  Roma  più  ad- 
dentro nelle  segrete  cose  della  politica, 
metteva,  senza  tanti  complimenti,  le  seg- 
giole sui  tavolini,  ce  ne  andavamo,  e  1 
più  riottosi  uscendo,  sul  Corso,  tiravano 
innanzi  pochi  passi  e  facevano  una  fer- 
matina  dal  tabaccaio  Barrerà,  bolognese, 
dove  era  ancora  possibile  trovare  a  un 
piccolo  »  di  birra  ben  fresco. 

Quello  era  il  segnale  che  la  serata  era 
finita,  ma  non  per  tutti.  Vi  erano  ancora 
due  che  non  si  rassegnavano,  e  continua- 
vano ancora  due  o  tre  ore  a  girare  in  su 
e  in  giù  accompagnandosi  e  riaccompa- 
gnandosi instancabilmente  e  reciproca- 
mente fino  a  casa  :  io,  che  abitavo  a  San 
Carlo  al  Corso,  alle  Case  Bruciate,  e 
Federico  Zuccari,  che  abitava  nella  mi- 
rabile avita  casa  frescata  dai  suoi  ante- 
nati, su  alla  Trinità  dei  Monti  all'angolo 
di  via  Sistina  e  di  via  Gregoriana.  Ci 
capitava  di  salire  e  scendere  sei,  otto 
volte,  senza  accorgercene,  la  maestosa 
gradinata  di  Piazza  di  Spagna,  e  di  per- 
correre e  ripercorrere  via  Condotti  senza 
badarvi  e  senza  mai  stancarci.  Tutto  era 
chiuso,  compreso  il  vecchio,  secolare 
Caffè  del  Greco,  dove  la  sera  non  mancava 
mai  Federico  Gregorovius,  e  dove,  nel 
pomeriggio  era,  un  convegno  di  spiritisti 
tenaci,  come  Nino  De  Andreis  e  il  pro- 
fessor Felice  Scifoni. 

Né  sempre  le  giravolte  dei  due  nottam- 
buli incorreggibili  finivano  con  la  Trinità 
dei  Monti.  Alle  volte  capitava,  comin- 
ciando ad  albeggiare,  che  ci  spingessimo 
ancora  giù  per  via  Sistina,  per  il  Tritone, 
per  l'Angelo  Custode,  e  per  Fontana  di 
Trevi.  Io  qui  compiva  la  rituale  abluzione 
delle  mani  nella  gran  vasca  affascinante, 
poi,  dal  momento  che  i  battenti  di  un 
lindo  caffè  ristorante  all'angolo  dei  Cro- 
ciferi erano  già  aperti,  entravamo  a  man- 
giare un  piatto  di  meravigUosi  spaghetti 
abbondantissimi  al  pomodoro....  qua- 
ranta centesimi  !...  La  gente  cominciava 
a  circolare  per  le  strade.  Le  vaccherie 
da  latte,  con  stalle,  in  Santa  Maria  in  Via 
e  nei  Crociferi  cominciavano  a  brulicare 
di  gente  ;  e  dal  momento  che  la  vita  cit- 
tadina ricominciava,  era  naturale  che 
noi  ci  persuadessimo  ad  andarcene  final- 
mente a  casa  a  dormire  !... 

Roma  ci  appariva  talmente,  in  ogni 
ora  del  giorno  e  della  notte,  splendido 
teatro  a  se  stessa,  che  a  teatro  si  an- 
dava pochino  a  meno  che  non  vi  fosse 
qualche  battaglia  d'arte  da  combattere, 
o  per  imporre  un  successo,  o  per  com- 
piere un  massacro. 


—  227  — 


La  muaica  in  Piazza  Colouua, 


—  228 


Il  teatro  per  la  drammatica  era  esclu- 
sivamente il  Valle,  Nel  caffè  dirimpetto 
sedeva  in  permanenza  la  critica  -  D'Ar- 
cais,  Carocci,  Avanzini,  Lello  Giovaj?noli, 
il  tronocrgiante  Sih'^agni,  non  vi  manca- 
vano mai.  Pietro  Cossa  con  la  tuba  cal- 
cata sulla  chioma  ricciuta,  e  tirata  sugli 
occhi,  andava  e  veniva  con  burbera  in- 
quietudine seguito  dallo  svolaz;^ante  Fe- 
derico Napoli.  Le  stagioni  memorabili 
erano  quello  che  prendevano  nome  da 
Virginia  Marini  e  da  Adelaide  Tessero. 
Il  teatro  di  Giuseppe  Giacosa  e  quello 
di  Cossa  facevano  furore.  Vi  fu  anche 
viva  battaglia  quando  i  Meynadier  e 
Gringoire  arrivarono  da  Parigi  al  Valle 
con  la  Madame  Anciot.  La  democrazia 
si  divise.  Gli  ortodossi  la  fischiavano,  gli 
evoluti  la  applaudivano.  Io  durai  una 
dozzina  di  sere  ad  andare  a  battere  le 
mani  a  Clarette  ed  a  la  Mèro  Angot. 

Teatro  di  operetta  sempre  affollatis- 
simo era  il  Quirino,  Non  parliamo  poi 
di  quella  specie  fli  scatola  che  era  il 
Metastasio  accanto  al  palazzo  di  Firenze. 
Ivi,  fra  una  ressa  urlante  e  vituperante 
di  popolo  romano  dei  diversi  rioni,  erano 
in  permanenza  le  gesta  di  Meo  Patacca 
e  Marco  Pepe. 

L'opera  lirica  era  al  teatro  Argentina' 
e  al  grande  teatro  Apollo  (Tordinona) 
sulla  riva  del  Tevere,  oggi  scomparso  : 
erano  i  due  teatri  di  parata,  ma  già  l'Ar- 
gentina per  le  minori  difficoltà  dell'eser- 
cizio cominciava  a  prendere  la  prevalenza 
sull'Apollo.  Grande  popolarità  godeva  il 
Politeama  Romano,  al  di  là  di  Ponte  Sisto 
sulla  riva  del  Tevere.  Gli  spettacoli  di 
opera  vi  erano  buonissimi  e  bene  orga- 
nizzati. Il  pubblico  vi  era  sempre  distinto, 
collocato  molto  comodamente,  e  con  li- 
bertà maggiore  che  negli  altri  teatri.  In 
primavera  e  in  estate  vi  erano  gli  spetta- 
coli diurni  dalle  diciassette  alle  venti 
circa,  che  attiravano  tutta  Roma  spe- 
cialmente nei  giorni  festivi.  Il  Politea- 
ma era  anche  destinato  a  spettacoli  eque- 
stri di  primo  ordine.  Poi  erano  famose 
le  fiere  vinicole  che  vi  si  organizzavano. 
Allora  diventava  un  gran  festival  vinicolo 
aperto  di  giorno  e  di  sera  ;  le  arcate  del 
loggiato   circolare   al   pianterreno   erano 


adibite  a  botteghe  e  la  platea  era  tutta 
attorniata  di  banchi  di  assaggio  ;  e  sic- 
come queste  fiere  vinicole,  aperte  in  gen- 
naio, si  protraevano  al  carnevale  ed  anzi 
ne  facevano  parte,  così  il  Politeama  di- 
ventava per  tutto  il  carnevale,  seral- 
mente, un  veglione  dei  pifi  affollati,  dei 
più  divertenti  e  caratteristici. 

I  primi  carnevali  dopo  la  liberazione, 
per  feste  diplomatiche,  per  balli  nelle  fa- 
miglie principesche  liberali  (aristocrazia 
bianca)  e  per  balli  nei  circoli,  specialmeste 
nel  Circolo  Artistico  Internazionale,  riu- 
scirono splendidamente.  L'aristocrazia 
nera  stette  due  o  tre  anni  appartata. 

Non  pax'liamo  poi  del  carnevale  di 
strada.  I  corsi  mascherati  rappresenta- 
vano tutto  quanto  potevasi  immaginare 
di  più  allegro,  bizzarro  e  pazzesco.  Le 
mascherate  con  carri,  numerose,  fastose 
erano  sempre  dovute  all'iniziativa  del 
Circolo  Artistico.  Il  gettito  dei  fiori,  dei 
confetti  e  maggiormente  dei  «  confet- 
tacci  »  compi  vasi  con  frenesia.  I  principi 
Umberto  e  Margherita  vi  assistevano  dal- 
la loggia  coperta  di  palazzo  Fiano.  Il 
principe  Umberto  buttava  giù  sui  pas- 
santi i  confettacci  a  palate.  Poi  tiitto  fi- 
rdva  con  la  brutale  sia  pure,  ma  affasci- 
nante Corsa  dei  barberi.  Allo  sparo  di 
un  colpo  di  cannone  il  Corso  che  era  affol- 
lato di  carri  mascherati  e  di  carrozze  e 
veicoli  d'ogni  sorta  si  vuotava  in  un 
attimo,  da  non  sapersi  capire  dove  mai 
tutta  quella  ressa  di  vetture  e  cavalli  si 
accantonasse.  Tutta  la  gente  si  ritraeva 
sui  marciapiedi,  un  plotone  di  carabinieri 
in  parata  spazzava  il  Corso,  poi  ad  un 
altro  colpo  di  cannone  i  barberi,  cinque 
o  sei,  partivano  di  carriera  sfrenata  da 
Piazza  del  Popolo  andando  a  finire  contro 
il  tendone  disteso  attraverso  la  strada 
alla  «  ripresa  dei  barberi  »  alla  stretta  di 
Piazza  Venezia.  Non  era  raro  il  caso  che 
qualche  cavallo  voltasse  in  mezzo  alla 
gente  e  che  qualche  pedone  e  qualche  sol- 
dato del  cordone  disteso  lungo  il  Corso 
venisse  investito  nello  sporgersi.  Quasi 
ogni  anno  oravi  qualche  disgrazia.  Furono 
levati  i  cordoni  militari,  furono  messi  dei 
veri  cordoni,  poi  fu  disposto,  di  tratto  in 
tratto,  un  servizio   di  vigili   (pompieri) 


Preferite  ovunque  e  sempre 
f)S     la  Crema  per  Calzature 


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—  229 


230  — 


che  con  cornette  segnalavano  l'avanzarsi 
dei  barberi  ;  ma  questo  compivasi  in  un 
attimo  e  disgrazie  no  accadevano  ugual- 
mente. Appena  finita  la  corsa  tutti  i  vei- 
coli, Dio  sa  di  dove  venissero,  tornavano 
ad  invadere  il  Corso  e  immediatamente, 
dal  pianterreno  delle  case  alle  grondaie, 
dagli  sporti  delle  botteghe  alle  antane,  da 
chi  era  ai  balconi  come  da  chi  era.  appol- 
laiato sulle  sporgenze  delle  architetture, 
brillavano  le  fiammelle  di  migliaia  e  mi- 
gliaia di  moccoletti  che  tutti  e  ciascuno 
accendevano  ed  agitavano  facendo  l'un 
l'altro  a  gara  per  spegnerlo  altrui  e  per 


ingessati   per   anni   fino    alla  consuma- 
zione I 

Ma,  anche  senza  il  carnevale,  ed  oltre, 
il  Corso  di  Roma  rimaneva  tutto  l'anno 
centro  e  convegno  della  più  appariscente 
vita  cittadina.  Verso  le  quindici  ogni 
giorno  cominciava  quella  passeggiata 
cosi  caratteristica  delle  carrozze  che  si 
protraeva  fino  a  sera,  e  che  attirava  sul 
Corso  tutta  Roma,  metà  in  carrozza  per 
farsi  vedere,  e  l'altra  metà  a  piedi,  su  e 
giù,  e  stazionante,  per  vedere.  Doi,o  un 
paio  di  giorni  chi  osservava  quello  spet- 
tacolo capiva  che  erano  sempre  le  mede- 


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III,, , 1 UHI 

La  «  mossa  »  dei  barberi  da  Piazza  del  Popolo. 


riaccenderselo.  Tutto  il  Corso  sembrava 
una  striscia  d'oro  vivente,  fra  una  ine- 
sprimibile ed  incomprensibile  ebbrezza 
di  gioia  che  durava  un  dieci  minuti,  fin- 
ché la  grande  ombra  del  superante  cre- 
puscolo distendevasi  su  l'Urbe,  nella  cui 
ma^ggiore  via,  il  Corso,  uno  strato  di  pa- 
recchi centimetri  di  pozzolana,  di  gesso 
dei  confettacci,  di  tritumi  d'ogni  sorta 
della  roba  lanciata  per  tre  ore,  attutiva 
i  passi  della  folla  che  ritira  vasi  rauca. 
Impolverata,  stanca,  ma  felice  !  Un  anno 
-  del  1874  mi  pare  -  appena  spento  l'ul- 
timo moccoletto  venne  giù  un  acquaz- 
zone torrenziale.  Il  Corso  divenne  addi- 
rittura impraticabile,  e  coloro  che,  al 
pari  di  me,  avevano  avuta  la  bizzarra 
idea  di  partecipare  alla  baldoria  vestiti 
di  nero,  ne   uscirono  con  gì'  indumenti 


sime  famiglie,  le  medesime  donne  alla 
moda,  i  medesimi  tipi,  le  medesime  mac- 
chiette, che  passavano  e  ripassavano, 
ma  non  cessava  di  essere  uno  spettacolo 
divertente.  Si  sapevano  i  nomi  dì  tutti 
e  di  tutte  ;  si  sorprendevano  delle  une  e 
degli  altri  i  convenuti  e  significativi  sa- 
luti ;  si  sapeva  l'ora  in  cui  arrivavano 
sul  corso  la  duchessa  Cesarini,  o  il  prin- 
cipe Massimo,  o  la  marchesa  Ferraioli. 
Ad  un  tratto  le  due  file  di  carrozze  si  al- 
largavano e  lasciavano  il  passo  :  era  il 
landau  dalle  livree  scarlatte  della  princi- 
pessa Margherita,  con  la  inseparabile 
marchesa  di  Villamarina  ed  un  cavaliere 
d'onore,  di  solito  o  il  marchese  Calabrini, 
o  il  cavaliere  Brenda,  romano.  A  Corte 
era  etato  riconosciuto  conveniente  che 
dei  romani,  anche  se  non  nobili,  entrasse- 


—  231  — 


ro  a  far  parte  del  seguito  dei  principi.  Il 
cavalier  Brenda  fu  uno  dei  piinù  pre- 
finelti.  Gli  toccò  di  accorapajrnare  la 
principessa  nelle  prime  escursioni  per 
Roma.  Arrivando  in  piazza  Colonna  la 
principessa  chiese  che  colonna  fosse 
quella  in  mezzo  alla  piazza.  Tutti  a  Roma 


metodicamente.  Allora  il  giro  si  allar- 
gava su  per  i  meandri  dei  viali  del  Piucio 
e  fuori  Porta  del  Popolo  per  gli  stradoni 
di  Villa  Borghese.  Al  ritorno,  verso  sera, 
in  Piazza  del  Popolo  formavasi  un  pitto- 
resco rigurgito,  disciplinato  con  la  neces- 
saria rigidità  dai  pizzardoni  -  le  guardie 


La  «  ripresa  »  dei  barberi  a  Piazza  Venezia. 


narravano  che  il  cavaliere  Brenda  le 
aveva  risposto  :  "  la  colonna  di  piazza  Co- 
lonna ».  E  dicevano  che  la  principessa 
amabilmente  sorridendo  aveva  soggiun- 
to :  «  Ah  !  già,  mi  ricordo....  la  colonna 
Antonina...!  ». 

La  passeggiata,  particolarmente  nei 
giorni  di  festa,  si  impinguava  di  un  nu- 
mero sterminato  di  vetture  di  piazza  - 
botti  -  che  facevano  diventare  intermina- 
bile quella  matassa  di  veicoli  circolanti 


municipali,  cosi  soprannominate  dal 
mazzo  di  penne  di  cappone  che  ne  ador- 
nava il  cappello  a  due  punto  -  e  alla 
rientrata  sul  Corso  la  sfilata  non  poteva 
piti  svolgersi  che  a  passo  d'uomo.  Solo 
per  un  alto  phaeton  era  permesso  il  pic- 
colo trotto  per  oltrepassare.  Lo  guidava 
in  persona  il  principe  Umberto,  che  la 
gente  salutava  anche  per  il  gusto  di  ve- 
derlo rispondere  tenendo  tutte  le  redini 
nella  sinistra  e  levandosi  il  cilindro  con 


.232 


un  ampio  gesto  laterale  del  braccio  de- 
stro  fino  al  ginocchio. 

Carrozze,  oltre  tutte  quelle,  ve  ne 
erano  ancora  una  gran  quantità,  per  le  vie 
di  Roma,  oltre  il  Corso.  Verso  il  Vaticano 
era  tutto  0  giorno  un  gran  via  vai  di 
grossi  e  tozzi  carrozzoni  chiusi,  dai  ca- 
valli generalmente  neri,  e  dalle  livree  un 
po'  fuori  di  moda  e  scure  :  i  carrozzoni 
dei  monsignori,  dei  cardinali  che  anda- 
vano e  venivano,  ed  il  rumore  pesante 
delle  cui  ruote  rintronava  sotto  le  arcate 
del  portico  berniniano  e  i  voltoni  di 
piazza  Santa  Marta. 


grinaggi,  specialmente  francesi,  e  con 
qualche  relazione  si  poteva  riuscire  ad 
andare  dentro  e  vedere  il  papa  prigio- 
niero di  se  stesso. 

Nella  famìglia  dove  io  era  oramai  col- 
locato, la  signora  -  che  ricordo  ancora 
oggi  con  riconoscenza  filiale  per  le  cure 
che  sempre  ebbe  di  me  -  era  francese,  di 
Vimoutiers,  e  in  casa  sua  capitavano  spes- 
so forestieri  francesi  che,  immancabil- 
mente, avevano  nel  loro  programma  la 
visita  al  papa.  Un  paio  di  volte  io  potei, 
così,  penetrare,  come  pellegrino,  in  Vati- 
cano. Vestito  tutto  di  nero,  senza  guanti. 


Il  principe  Umberto. 


Entrare  in  Vaticano,  allora,  non  era 
molto  facile.  I  profani  bisognava  si  ac- 
contentassero di  stare  a  contemplare  il 
portone  di  bronzo,  sotto  il  portico  di 
destra  del  Bernini,  portone  allora  quasi 
sempre  socchiuso,  o  chiuso  a  metà,  e 
dietro  il  quale  mostravasi  il  pittoresco 
svizzero  nella  piccola  tenuta  multicolore, 
armato  di  Remington  e  non  della  antica 
alabarda.   Però  erano  frequenti  i  pelle- 


La  principessa  Margherita. 

e  con  cravatta  bianca.  Una  volta  il  rice- 
vimento fu  nelle  Loggie  di  Raffaello, 
e  un'altra  volta  in  un  salone  precedente 
la  cappella  Sistina.  Q\ii  fu  un  grande  affol- 
lamento, onde  Pio  IX  fu  appena  possi- 
bile intravederlo.  Invece  nelle  Loggie  di 
Raffaello  eravamo  schierati  ai  lati  su 
due  file,  e  Pio  IX  passò  liberamente  in 
mezzo,  ancora  ben  portante,  sorridente, 
lento   e  solenne,   ricorrentemente  bene- 


LA  RINASCENTE 

SOCIETÀ  ANONIMA  per  l' ESERCIZIO  di  QEANDI  MAGAZZINI 

-   Cavitale  autorizzato  L.  45.000.000  -  Versato  L.  25.000.000  - 


233  — 


dicciite,  tutto  vestito  di  bianco  con  una 
gran  fascia  rossa  in  cintura,  una  let?ji:cra 
mantellina  rossa  sulle  spalle  o  il  tricorno 
nero  in  testa,  trattenuto  ad  oarni  passo 
da  quelli  delle  prime  file  che  inginocchia- 
vansi  per  baciargli  i  piedi. 

Pei  musei  vaticani  era  facile  avere  1 
biglietti.  Bastava  presentarsi  al  portone 
di  bronzo  ;  uno  svizzero  accompagnava 
su  due  o  tre  scale,  in  un  ufficio,  dove  era- 
no dei  preti   che    prendevano  nota  dei 


pcìi,  arcicontcnti,  scendevamo.  Quella 
mattina  li  la  colazione  si  faceva  sempre 
in  piazza  San  Pietro  o  in  Piazza  llusti- 
cucci,  dove,  in  un  ristorante  o  nell'altrf), 
si  era  sempre  sicuri  di  ritrovare  un  piatto 
eccellente  di  «  msujcaroni  »  -  tagliatelle 
larghe  al  sugo  di  carne  -  a  mezza  lira 
la  porzione!... 

Anche  in  quei  primi  anni  di  Roma  li- 
bera la  politica  si  sentiva,  i  partiti  c'era- 
no,  ben   divisi,   bene   organizzati  ;   vive 


?v^ 


mm 


H  «  giardinetto  »  al  Pincio. 


nomi  e  consegnavano,  senz'altro,  i  bi- 
glietti richiesti.  Nei  primi  tempi  questo 
della  visita  ai  musei  vaticani  era  uno  dei 
nostri  divertimenti  ;  e  il  giovedì,  quasi 
immancabilmente,  quando  era  bel  tempo 
compivamo  la  ascensione  alla  cupola  di 
San  Pietro.  Per  quanto  travagliosa,  spe- 
do nel  tratto  che,  nello  spessore  della 
cupola,  bisogna  percorrere  salendo  di 
sbieco  quella  salita  era  divertente.  Non 
mancavamo  mai  di  entrare  fino  in  sei 
Della  palla  di  bronzo,  ivi  accendevamo 
invariabilmente  le  sigarette,  cacciando 
il  fumo  d«dle  piccole  feritoie,  davamo 
un'occhiata  verso  sud-ovest  per  vedere 
la  lontana  striscia  luminosa  del  mare. 


erano  le  lotte,  ma  non  eravì  quella  nota 
di  acrimonia,  direi  quasi  di  odio,  che  oggi 
predomina  fra  le  varie  parti,  nò  quella 
prevalenza  della  reciproca  vituperazione. 
Il  partito  avanzato,  che  molto  reclutava 
in  mezzo  a  noialtri  studenti,  non  aveva 
posizioni,  dirrt  così,  uSìciali,  ma  molta 
influenza  sulla  massa  popolare. 

Quando  morì  Mazzini,  nel  1872,  la 
commemorazione  fattane  in  Roma  por- 
tandone il  busto  in  Campidoglio  fu  cosi 
grandiosamente  e  perfettamente  orga- 
nizzata, ed  ebbe  im  così  unanime  con- 
senso, ed  una  così  grandiosa  imponenza, 
che,  nonostante  la  severità  del  governo 
-  essendo  ministro  per  gli  intenil  Lanza  - 


—  234 


si  sarebbe  dotto  che  Roma  fosse  comple- 
tamente ed  irrevocabilmente  in  mano 
ai  repubblicani. 


Pio  IX  nel  1872. 

Al  governo  erano  tutti  uomini  mode- 
rati, combattuti,  ma  non  personalmente 
discussi.  I  giornali  più  diffusi  erano  la 
mattina  il  Popolo  Romano  di  Costanzo 
Chauvet,  il  quale  era  sempre  in  redingote 
ed  in  gibus,  piccolo,  magrolino,  pallido, 
nervoso,  e  a  quell'ora  il  suo  giornale  era 
l'arbitro  della  piazza.  Alle  due  circa  usci- 
vano La  Libertà  di  Arbib,  moderata  go- 
vernativa, e  La  Capitale  di  Raffaele 
Sonzogno,  democratica  radicale  e  spicca- 
tamente anticlericale.  La  sera  c'era  II 
Fanfulla,  moderato,  ma  la  cui  nota  pre- 
valente era  umoristica  e  piacevolmente 
letteraria  ;  poi  due  giornali  pesanti  e  di 
poca  presa  sulla  piazza  -  L'Opinione  e  II 
Diritto,  cioè,  la  vecchia  destra  al  potere 
e  la  vecchia  sinistra  sospirante  al  potere. 
C'erano  inoltre,  poco  dopo  mezzogiorno, 
la  papista  Voce  della  Verità,  che  aveva  i 
suoi  strilloni,  e  alla  quale  un  gruppo  di 
noialtri  soliti  a  trovarci  nella  libreria  dei 
fratelli  Capaccini  alla  Guglia  di  Monte- 
citorio, con  letterine  e  notizie  mandatele 
all'ultima  ora  e  da  essa  inserite  frettolosa- 
mente -  giocavamo  dei  bei  tiri;  e  la  sera  il 
solenne  Osservatore  Romano.  Faceva  ru- 
more anche  un  giornale  umoristico  setti- 
manale -  Il  Don  Pirloncino  -  fondato  e  di- 
retto da  Chauvet,  e  che  attaccava  tutto  il 
radicalismo  con  grande  asprezza.  Aveva 


gli  uffici  sul  Corso,  poco  lungi  da  via  della 
Croce,  e  quasi  ogni  settimana  sotto  que- 
gli ammezzati  svolgevansi  con  mando- 
Uni,  chitarre  e  canzonette  d'occasione, 
delle  pepate  serenato  all'indirizzo  del 
direttore,  che  nel  numero  successivo  ri- 
pagava di  pari  moneta  ;  ed  aveva  inoltre 
xm  gran  pubblico  per  le  gare  a  premio  per 
i  giuochi  enigmistici,  sorteggiando  i 
premi  la  gentile  figlia  di  Chauvet  detta 
dal  giornale  stesso  «  la  Pirloncina  ». 

I  repubblicani  avevano  il  Dovere,  quo- 
tidiano, finanziato  dai  Nathan  e  dal  par- 
tito e  la  Roma  del  Popolo,  settimanale, 
diretta  dall' avv.  Giuseppe  Petroni,  il 
vecchio  «  galeotto  del  papa  »  e  di  alta 
inspirazione  mazziniana  fin  che  Mazzini 
visse. 

Tutte  queste  non  sono  che  rapide  im- 
pressioni di  quei  giorni  ;  e  non  sarebbe 
verosimile  voler  fare  della  storia  in  un 
articolo  da  Almanacco,  buttato  giù  in 
fretta,  e  dove  è  appena  possibile  il  boz- 
zetto. Potrei  farne  venti  di  articoli  come 
questo,  vi  sarebbe  sempre  qualche  cosa 
ed  anche  molto  di  dimenticato. 

Vittorio  Emanuele  -  U  gran  re  -  che  si 
era  stabilito  a  Roma  nel  luglio  del  1871, 
si  vedeva  nelle  cerimonie  ufficiali  pub- 
bliche -  inaugurazione  del  Parlamento, 


Vittorio  Emanuele  II  nel  1872. 

rivista  dello  Statuto,  andata  e  ritorno 
dalle  corse  alle  Capannelle  ;  all'Argen- 
tina quando  c'era  il  ballo,  e  al  Politeama 


—  235  — 


in  Trastevere  quando  aifiva  il  Circo  eque- 
stre. Alla  pubblica  paiisegfriata  interve- 
niva poco,  eschisivarnente  in  Victoria  dal 
larghissimi  parafanglii,  in  ampia  giacca 
nera  e  largo  cappello  a  cilindro  e  avendo 
quasi  sempre  al  fianco  il  suo  grande  scu- 
diero, conto  di  Castelk'ugo,  anche  luì 
tutto  in  nero  -  come  in  nero  il  cocchiere  ; 
ed  anche  lui,  non  meno  del  re,  non  poco 
ritoccato  dove  il  tempo  veniva  tracciando 
del  grigio  ! 

Verso  il  tramonto,  quando  II  Pincio 
era  quasi  completamente  sfollato  e, 
per  ciò,  più  suggestivo,  io  mi  recava  spes- 
so, su  per  la  s.alita  di  San  Sebastianello, 
e  nel  viale  discendente  verso  la  Trini t/l 
dei  Monti  incontravo  quasi  immancabil- 
mente la  Victoria  del  Re.  Parlava  egli  ad 
alta  voce  col  Castcllengo,  con  quella  sua 
voce  grassa,  ed  erano  quasi  sempre  pa- 
role in  piemontese  quelle  che  si  udivano. 
A  chi  incontrava  piantava  gli  occhi  in 
faccia  e  se  erano  donne  si  voltava  e  le 
seguiva  con  la  coda  dell'occhio.  Li  al 
cancello  che  chiude  il  Pincio  alla  bella 
fontana  presso  Villa  Medici,  eravi  sem- 
pre qualche  poverello.  Il  conte  di  Castcl- 
lengo allungava  fuori  la  mano  lasciando 
sempre  qualche  cosa. 

Ma  in  un  altro  angolo  di  Roma  io  e 
qualche  mio  compagn^o  andavamo  a  sor- 


prendere il  Re  quando  appariva  meno  re  : 
la  mattina  un  po'  prima  delle  otto,  a 
Porta  Salara,  a  destra  di  Porta  Pia  en- 
trando. Vestito  alla  cacciatora,  di  grigio, 
col  fucile  a  tracolla,  e  con  ai  lati  due  gros- 
si cani,  ritornava  in  città  da  via  Nomen- 
tana  dove  era  la  villa  della  contessa  Mi- 
rafiori.  Un  po'  a  distanza  lo  seguiva 
sempre,  naturalmente,  qualcuno;  ma  ap- 
pSrentemente  egli  figurava  sempre  solo. 
Un  paio  di  volte  soltanto  ricordo  di  aver- 
lo incontrato  col  generalo  Bertolè -Viale, 
vestito  anche  questi  da  cacciatore.  La 
gente,  poca  a  Roma  a  quell'ora,  lo  rico- 
nosceva e  si  tirava  da  parte  salutando. 
Egli  rispondeva  portando  militarmente 
la  mano  al  berretto,  tondo,  senza  visiera. 
Da  quella  figura  si  sprigionava  indub- 
biamente un  grande  fascino  di  simpatia 
personale. 

Quando  mori,  il  9  gennaio  1878,  io  era 
fuori  di  Roma,  in  vacanza  dalla  vigilia 
di  Natale.  Vi  rientrai  la  mattina  dell' 11  ; 
e  verso  le  14  uscendo  di  casa,  andai  dritto 
al  caffè  del  Parlamento.  Lì,  sulla  porta, 
c'era  Ettore  Socci,  con  quella  sua  faccia 
che  non  si  sapeva  mai  se  piangesr'e  o  ri- 
desse. Fece  un  passo  avanti  come  abbrac- 
ciandomi, ed  esclamò:  «Sono  tre  giorni 
che  non  si  incontra  più  una  faccia  che 
abbia  voglia  di  ridere  !  ». 

Alfredo  Comandini. 


Vittorio  Emanuele  II  alla  rivista  al  Macao. 


(Con  12  illustrazioni). 


_JUATTRO  secoli  or  sono  si 

^  -^=  oscuravano  con  la  morte 

=  ^  ^^  ^^^^  l'eleganza,  la  sere- 

=  ^  "^  =  nità,  la  dolce  bellezza,  il 
^  B  ■  "^  ritmo  nella  pittura  ita- 
^  ^S^^  =  ^i^iia'  ;  si  speg'neva  una 
^  ^  ìacoltà  eccezionale  dì  tra- 

=  ^  sformare  un  lineamento 

~.  1(1,  ,11,  '  ,=  in  poesia  seducente  ;  in 
illllllllllllllillllllllllllir  grazia  ed  armonia  una 
mossa  qualsiasi  di  figura;  spariva  per 
sempre  la  potenza  grafica  creatrice  più 
ricca  ed  abbondante,  se  non  piti  pro- 
fonda ed  originale,  che  l'Italia  e  il  mon- 
do abbiano  ammirato.  In  qual  modo 
l'eminente  giovino,  pur  secondato  da  un 
ingegno  più  che  mortale,  da  uno  spirito 
ardente  pel  bello  potè  giungere  in  breve 
così  alto  da  saper  incarnare  in  modo  in- 
superato una,  parto  dell'  ideale  italico  ? 
L'esame  rigoroso  ed  esauriente  delle  cir- 
costanze favorevoli  allo  sviluppo  com- 
pleto della  individualità  raffaellesca,  e 
il  narrare  le  fasi  successive  di  questa  ri- 
chiederebbe uno  sviluppo  che  la  brevità 
e  l'indole  di  questo  scritto  non  consen- 
tono. Dovremo  quindi  accontentarci  di 
accennare  di  scorcio  agli  ambienti  in  cui 
visse  e  si  formò  Raffaello  ;  di  riassumere 
a  larghi  tratti  la  vita  fugace,  ma  feconda, 
del  grande  artefice  ;  e  delineare  in  modo 
sommario,  ma  preciso,  gli  aspetti  mu- 
tevoli dell'arte  dell'  Urbinate,  impres- 
sionabile ed  assimilatrice. 


Nacque  ad  Urbino  il  28  di  marzo  del 
148.3  dal  modesto  pittore  e  cronista  Gio- 
vanni Santi  e  da  Magia  Ciarla.  Giovanni 
moriva  il   1°   d'agosto   del   1494.   Molto 


probabilmente  fu  il  primo  maestro  del 
figliuolo,  infatti,  chi  ben  guardi  non 
tarda  ad  avvertire  qualche  ricordo  sfu- 
mante dell'arte  paterna  nelle  prime  tavo- 
lette di  Rafi'aello.  Ricordanze  che  qual- 
cuno, senza  prove,  vorrebbe  derivate  a 
Raffaello  non  direttamente  dal  padre,  ma 
dall'arte  di  lui  passata  pel  tramito  di 
Evangelista  di  Pian  di  Meleto,  pittore 
il  cui  nome  quasi  s'ignorava  fino  a  pochi 
anni  or  sono,  e  del  quale,  ancora  oggi, 
non  conosciamo  una  sola  opera  sicura 
da  servirci  di  punto  sicuro  di  partenza 
e  di  confronto.  D'altra  parte,  per  trovarsi 
in  comunione  diretta  di  spirito  con  le 
opere  di  Giovanni  defunto  bastava  che 
Raffaello  fanciullo  volgesse  intorno  l'oc- 
chio, a  cominciare  dalle  mura  della  casa 
paterna.  Tuttavia  può  essere  che  Evan- 
gelista, prima  faviulup,  poi,  forse,  com- 
pagno di  lavoro  e  infine  testimone  al- 
l' atto  d' ultima  volontà  di  Giovanni, 
abbia  impartito  lezioni  a  Raffaello  nel 
breve  periodo  anteriore  alla  venuta  nel 
1495  e.  di  Timoteo  Dalla  Vite  dalla  scuola 
del  Francia  ad  Urbino.  Pochi  mesi  dun- 
que di  alunnato  e  nemmeno  sicuro.  È 
vero  d'altra  parte  che  non  è  nemmeno 
documentato  storicamente  l' insegna- 
mento di  Timoteo,  voluto  dal  Morelli 
perchè,  secondo  il  suo  modo  di  vedere, 
Raffaello  tanto  assimilò  che  solo  più 
tardi  e  dopo  altri  influssi,  seppe  di- 
menticare grazie  e  forme  proprie  di 
Timoteo.  L'assimilazione  e  l'alunnato 
vennero  negati  recisamente  dal  Cavalca- 
seUe  e  con  buone  ragioni,  ma  diversi 
scrittori  più  recenti  tornano  ad  ammet- 
terli ;  però  la  tesi  avversa  ha  per  sé  la 
tradizione  ed  il  Vasari,  il  quale,  sebbene 


—  237 


amico  del  figlio  di  Timoteo,  non  fa  parola 
d'un  insegnamento  che  sarebbe  stato 
glorioso  pel  Dalla  Vite.  Inoltro  ò  da  no- 
tare che  il  l^crugino  godeva  già  da  molti 
anni  fama  d'essere  il  miglior  pittore  delle 
Marche  e  dell'Umbria  e  tutti  conoscono 
le  lodi  eccessive  prodigategli  nella  sua 
misera  «>  partigiana  Cronica  rimata  da 
Giovanili  Santi  in  persona  che  giunse  a 
chiamarlo  :  «  divin  pletore  »  e  a  parago- 
narlo, uguagliandolo,  a  Leonardo!  Forse, 
prima  di  morire,  il  Santi  raccomandò 
che  il  figlio  fosse  inviato  al  Perugino,  e 
don  Bartolomeo  Santi,  nominato  tutore 
del  nipote  undicenne,  obbedì  al  desiderio 
del  fratello  morente.  Contro  questa  ipo- 
tesi probabilissima  starebbe  l'obiezione 
che  il  Perugino  dal  1493  al  1499  fu  sposso 
lontano  da  Perugia  e  non  avrebbe  po- 
tuto, in  conseguenza,  istruire  il  piccolo 
Santi.  Da  coloro  che  avanzarono  tali 
duì>bì  si  vorrebbe  spingere  l'alunnato  e  la 
collaborazione  di  RatTaello  col  Vannuc-i 
all'anno  1500  e  continuarli  fin  verso 
l'estate  del  i:>04,  ma  già  il  Cavalcasene 
fu  di  parere  diverso  e,  secondo  noi,  non 
a  torto,  perchè  la  collaborazione  di  Raf- 
faello e  il  suo  influsso  sul  Perugino  ap- 
paiono evidenti  in  qualcuno  degli  affre- 
schi della  Sala  del  Cambio  in  Perugia  ; 
ora  è  noto  che  la  decorazione  di  quella 
Sala  ebbe  inizio  verso  la  fine  del  1492  e 
che  l)Uona  parte  d'essa  era  compiuta  e 
datata  con  l'anno  1500.  Perciò  il  Cavai-' 
caselle  ritenne  che  :  «  Raffaello  cominciò 
ad  avere  lezioni  dal  Perugino  non  più 
tardi  del  1495  ».  E  ciò  può  essere  avvenu- 
to ;  ma  di  certo  v'è,  finora,  la  nostra  por- 
fetta  ignoranza  sulla  giovinezza  di  Raf- 
faello del  quale  sappiamo  soltanto  che 
il  5  giugno  del  1499  era  presente  in  Ur- 
bino, mentre  n'era  assente  il  13  di  mag- 
gio del  1500.  Si  trovava  egli  a  Perugia 
a  collaborare  nella  Sala?  Forse,  tanto  piti 
che  fino  all'estate  del  1504  ci  mancano 
notizie  su  l'artista  il  quale  in  questo 
tempo  ritorna  ad  Urbino,  ma  sembra 
soltanto  per  prepararsi  a  risiedere  in 
Firenze,  come  poi  fece  verso  la  fine  di 
quell'anno.  Segue  un  breve  viaggio  a 
Perugia  nel  1505  con  ritorno  a  Firenze 
nel  1606,  ma  nella  state  ritorna  ad  Ur- 


bino ospite  del  duca  Ouidobaldo  (1482- 
1508)  e  della  duchessa  Elisabetta  Gon- 
zaga. V'è  ancora  l'il  d'ottobre  del  1507, 
mentre  avanti  l'aprile  del  1508  lo  ri- 
troviamo a  Firenze  dove  lo  raggiunge  la 
chiamata  di  papa  Giulio  IT  della  Rovere 
(150.3-1513).  Obbedisce,  e  parte  per  Roma 
ove  è  già  nel  settembre  e,  salvo  il  breve 
viaggio  fatto  nel  1515,  sembra  pel  con- 
corso della  facciata  del  S.  Lorenzo  in 
Firenze,  vi  rimase  fino  alla  niorte  avve- 
nuta il  G  d'aprile  del  1520  e  vi  riposa  tut- 
tora. 

Sebbene  conosciuti  era  necessario  ri- 
produrre questi  dati,  frammentari  in  ap- 
parenza perchè  scelti  tra  molti  della  vita 
del  Grande,  mentre  alcuni  spiegano,  me- 
glio di  altrettanti  ragionamenti,  il  ca- 
rattere di  certe  opere  di  Ratfaello,  e 
altri  servono  a  dividere,  meno  artifi- 
cialmente, la  vita  e  l'arte  del  maestro  in 
periodi  abbastanza  determinati,  cioè  : 
V urbinate  fino  all'anno  1495  e.  che  altri 
spinge  fino  al  1500;  il  perugino  dal  1495  e. 
al  1504  e;  il  fiorentino  dalla  fine  del  1504 
al  1508:  il  romano  dal  settembre  del  1508 
ai  (5  d'aprile  del  1520.  Generalmente  co- 
loro che  prolungano  fino  al  1500  il  periodo 
urbinate  vi  ascrivono  quali  tre,  quali 
qxiattro  dipinti  quantunque  due  siano 
forse  un  poco  pi  il  recenti.  Quelle  tavolette 
sono  piuttosto  miniature  ad  olio  che  veri 
dipinti,  sia  per  le  dimensioni  che  per  la 
tecnica,  fresca  e  spontanea,  ma  preziosa 
e  minuta.  Il  Sogno  del  Caraliere  (1),  forse 
il  dipinto  più  antico  di  Raffaello,  non 
rammenta  per  nulla  l'arte  di  Timoteo,  ma 
soltanto  quella  del  Perugino  nella  colo- 
razione luminosa,  nei  tipi  dolcemente 
espressivi,  nella  mollezza  delle  attitudini 
e  nel  tipo  del  paesaggio.  Può  ritenersi  ese- 
guito dopo  il  1498  e  prima  della  fine  del- 
l'anno 1500.  Circa  allo  stesso  tempo,  ma 
secondo  nell'ordine,  crediamo  dipinto 
il  piccolo  San  Michele  (2),  che  altri  vo- 
gliono eseguito  dopo  il  1504,  ma  per  noi 
basta  la  forma  pesante  delle  ali  per  re- 
spingerlo al  di  là  della  Incoronazione  della 
Vergine  in  Vaticano.  Soltanto  il  10  di- 


(1)  National  Gallery  a  Londra, 

(2)  Louvre,  Parigi,  n."  1502. 


213. 


FERNET-BRANCA 

SPECIALITÀ  DELLA  SOC.  AN.  FRATELLI  BRANCA  DI  MILANO 
I     AMARO    TONICO,    APERITIVO,    DIGESTIVO     1 

^    INDISPE^NSABILC    IN   TUTTE,  LR  FAMIGLIE,    ^ 


—  238  — 

cembro  del  1500  abbiamo  finalmente  il  citata,  esistente  in  Vaticano,  ma  com- 
primo contratto  segnato  da  Raffaello,  messa,  a  quanto  sembra  al  Vanmicchi 
Egli  ed  Evangelista  di  Pian  di  Meleto  as-  nel  1502  da  Maddalena  Oddi  di  Perugia 
sumono  l'incarico  d'eseguire  una  pala  per  la  cappella  di  famiglia  nella  chiesa 
d'altare,  per  la  chiesa  di  S.  Agostino  in  di  S.  Francesco  in  questa  citti\,  dove  ri- 
Città  di  Castello,  rappresentante  VTn-  mase  fino  al  1797  nel  quale  anno  fu  tra- 
coronazione  di  S.  Nicolò  da  Tolentino,  sportata  a  Parigi.  Non  solo  l'insieme,  ma 
già  compiuta  e  pagata  il  1.3  settembre  parecchi  particolari  sono  tolti  di  peso  dal 
del  1501.  Guasta  nel  1789  qxiando  la  chic-  Perugino  sebbene  esistano  disegni  di 
sa  rovinò  pel  terremoto,  venne  comprata  mano  di  Raffaello  per  questo  quadro 
nel  1791,  altri  vuole  nel  1789  stesso,  da  che  doveva  rappresentare  soltanto  VAs- 
Pio  VI  che  la  fece  dividere  in  pezzi  i  qiiali  sunzione  della  Verciine.  L'imitazione,  se 
sparvero   dal   Vaticano    durante   l'in  va-  non  fu  voluta  tassativamente  dal  Peru- 


sione  francese 
in  Roma.  Al- 
cuni dei  fram- 
menti venne- 
ro felicemen- 
te identificati 
dal  dottor  O- 
scar  Fischel  ; 
due  nella  Gal- 
leria Marti- 
nengo  di  Bre- 
scia e  due  nel- 
la Pinacoteca 
Nazionale  di 
Napoli.  Evan- 
gelista non 
ebbe  alcuna 
parte  nell'  e- 
secuzione  d  i 
quei  fram- 
menti per  in- 
tero raffaelle- 
schi, ma  tutti 
impregnati 
d'arte  perugi- 
nesca  nei  tipi . 
e  nella  tecni- 
ca, salvo,  for- 
se,  qualche 


k  JéÉ^ 

1 

Vt^^'-'^'^'^^W 

i     t'^CFff^U 

■*.*Ìa^             ^.: 

\Mà 

ÌK.            '^ 

Il  sogno  d'un  cavaliere. 
{Londra,  Oalleria  Nazionale  -  Fot.  Anderson). 


gino  al  quale 
era  commessa 
r  opera ,  di 
composizioni 
del  maestro  si 
spinge  quasi 
al  plagio  nella 
predella,  sal- 
vo il  disegno 
più  animato  e 
r  esecTizione, 
migliore  ben 
s'intende.  Pe- 
rò l'imitazio- 
ne non  è  sem- 
pre servile  e 
Raffaello  sa 
essere  origi- 
nale quando 
lo  desidera,  o 
lo  lasciano  lì- 
bero, ad  esem- 
pio nella  sce- 
netta deir^- 
dorazione  dei 
Magi  che,  pur 
mostrando 
caratteri  um- 
bro fiorentini, 


leggerissima  reminiscenza  di  Timoteo  dal-  non  è  peruginesca.  L'originalità  di  Raf- 
ia Vite.  Studiando  questi  frammenti,  faello  si  manifesta  pure  nel  quadro,  so- 
ignoti  al  Cavalcasene^  ammirammo  an-  vrapposto  un  tempo  alla  predella,  ma  in 
cora  una  volta  la  sua  penetrazione  che  certi  particolari,  in  atteggiamenti  più 
tanto   tempo   prima    della    scoperta   gli  variati  che  negli  esemplari  del  Vannuc- 


faceva  scrivere  :  «  essere  difficile  con- 
vincerci che  U  Sanzio  sia  come  assisten- 
te  entrato    nella    bottega    del  Vannuc- 


chi,  nell'espressione  speciale  d'ogni  te- 
sta e  nella  loro  pura  bellezza,  nella  gra- 
zia più  eletta  dei  moti,  nel  colorito  più 


chi,  ma  bensì   tutto  ci  porta  a  credere    chiaro,  nella  serenità  del  fondo.  Sareb- 
che  vi  venne  come  apprendista  ».   Solo    be   inutile    esaminare   altri    dipinti    del 


una  lunga  consuetudine  e  una  larga  col- 
laborazione col  Perugino  potevano  con- 
durre Raffaello  nel  1500  ad  una  tale  as- 


maestro  eseguiti  intorno  a  questo  tem- 
po. Ma  per  mezzo  d'essi  Raffaello,  sa- 
lendo   di    gradino    in    gradino    giunge. 


similazione  di  forme  e  di  tipi,  nei  quali  poco   più    che   ventenne    al   suo    primo 

infuse  tuttavia  una  grazia  nel  disegno,  capolavoro  ;   alludiamo  al  famoso  Spo- 

una  dolcezza  nella  fusione  dello  tinte  al  salizio  della  Vergine,  ora  in    Brera,  ma 

tutto  personali.  Probabilmente  su  boz-  dipinto  nel  1504,  probabilmente  presso 

zetto    o    disegni    del   maestro    Raffaello  il  Vannucchi,  per  la  chiesa  di  S.  Fran- 

esegui  V Incoronazione  della   Vergine  già  cesco  in  Città  di  Castello,  dove  rimase 


—  239 


\ 


Li'  Si'MSALizio  delìJl  Vehcune  (Milano,  Pinacoteca  di  Brera  -  Fot.  Alinari). 


240  — 


fino  al  28  di  giupfno  del  1798  nel  quale 
f?iorno  venne  ceduto  dal  Comune  al  gè- 
nerale  Giuseppe  Lechi  o  Lecchi  che  il 
9  dicembre  del  1801  lo  vendette  per  ,'5500 
zecchini  al  milanese  Giacomo  Sannazaro. 
Lasciato  da  questi,  con  altre  cose  d'arte, 
all'Ospedale  Masr^iore  di  Milano  l'S  di 
giugno  del  1804,  venne  venduto  dal  luogo 
pio  allo  Stato  per  lire  53.000  circa  in 
seguito  a  decreto  vicereale  dell'  S  di 
marzo  del  1806  (1).  Venne  osservato  da 
tempo  e  da  molti  che  in  questa  tavola 
mirabile  Raffaello  <'  non  esita  a  togliere 
dagli  Sposalizi  di  Caen  e  di  Fano  che 
aveva  vedtiti  lo  schema  di  una  nuova 
composizione,  ed  il  grande  pregio  di  que- 
sto capolavoro  deve  in  una  parte  ripetersi 
dalla  imitazione  e  dal  raffinamento  dello 
stile  del  Perugino  ed  in  una  parte  da 
quel  suo  dono  inimitabile  di  grazia  e  de- 
licatezza di  sentimento  ».  Ma  il  Vasari 
aveva  affermato  che  in  questo  punto 
Raffaello  aveva  cessato  d'imitare  la  ma- 
niera del  Perugino.  Infatti,  sebbene  le 
affinità  con  la  tavola  già  nel  Duomo  di 
Perugia,  oggi  a  Caen,  siano  innegabili,  si 
tratta  più  cJie  altro  d'imitazione  generica, 
cioè  della  disposizione  col  tempio  in 
fondo  al  quadro  e  due  masse  di  figure, 
opposte  nel  primo  piano  collegate  dal 
sacerdote  nel  mezzo,  di  qiiale  femmine,  di 
là  i  maschi  ;  ma  scendendo  ai  partico- 
lari la  differenza  è  incalcolabile.  Tutto  è 
grazia  e  bellezza  sovrana  nel  quadro  di 
Raffaello,  dalla  composizione  dehziosa, 
al  tempio  elegantissimo,  alle  belle  fan- 
ciulle curiose  del  seguito  di  Maria  timida 
e  pudibonda,  alla  nobile  testa  del  Sommo 
Sacerdote  ;  e  se  Giuseppe  può  sembrare 
compassato  e  alquanto  accademico  nel- 
l'avanzare  della  gamba  sinistra,  nel  gi- 
rare affettato  del  piede  e  delle  pieghe 
agghindate  del  manto,  gli  ò  vicino  il  gio- 
vine che  spezza  la  verga  contro  il  ginoc- 
chio, figura  caratteristica,  indimentica- 
bile per  bontà  di  proporzioni  e  signorile 
snellezza.  Che  dii'e  delle  garbate  testine 


(1)  Vi  è  disparere  sul  prezzo  pagato  che  qualcuno 
riduce  a  lire  45.000  circa;  e  sulla  data  del  decreto 
che  da  altri  viene  portata  al  28  marzo.  A  noi  manca 
il  modo  di  verificare. 


femminili,  della  finezza  delicata  dei  tratti, 
delle  graziose  acconciature,  del  gusto 
squisito  di  tutto  il  quadro,  del  senso  di 
giovanile  freschezza,  di  candore,  di  poesia 
emanante  da  questo  puro  e  nobile  capo- 
lavoro? 


Ma  nuovi  influssi  stanno  per  modificare 
l'arte  immacolata  di  Raffaello,  il  quale  in 
Firenze  ammira  le  opere  di  Leonardo, 
di  Michelangelo  eppoi  di  frate  Bartolo- 
meo della  Porta.  Apprende  dal  primo  a 
penetrare  nell'intima  struttura  del  corpo 
umano,  a  meglio  precisarne  le  forme,  e  ad 
imprimere  nei  moti  e  nei  volti  una  espres- 
sione più  intima,  meno  serena  ed  uni- 
forme, più  meditativa  e,  alle  volte,  quasi 
triste  e  melanconica.  Già  il  Cavalcasene 
aveva  accennato  agli  affreschi  magistrali 
del  Cambio  e  all'influsso  che  Raffaello 
esercitò  a  sua  volta,  sul  Perugino,  le  cui 
opere  eseguite  in  questo  periodo  :  «  mo- 
strano quanta  fosse  l'influenza  che  un 
grande  maestro  può  talvolta  subire  da 
un  discepolo  più  grande  di  lui  »  e  «  por- 
tano indelebilmente  l'impronta  del  genio 
di  Raffaello  ».  Suppose  inoltre  che  il  gio- 
vine pittore  «  conducesse  a  termine  le 
belle  personificazioni  dei  pianeti  nella 
volta  del  Cambio  »,  ma  l'opinione  non 
ebbe  seguito  sebbene  razionale.  Però 
l'idea  madre  del  Cavalcasene  e  la  tradizio- 
ne costante  che  Raffaello  abbia  colla- 
borato nella  celebre  Sala  venne  ripresa 
ed  amplificata  recentemente  e  noi  vi 
accediamo  con  qualche  restrizione  circa 
la  quantità  dell'intervento  che  riteniamo 
minore.  In  qualche  testa  femminile  si 
avvertono  già  reminiscenze  leonardesche; 
forse  il  Perugino,  in  qualcuna  delle  sue 
frequenti  gite  a  Firenze,  condusse  con  so 
Raffaello  che  assimilò  prontamente.  È 
pure  probabile  che  il  giovine  artista, 
sedotto  dai  miracoli  dell'arte  nuova  in 
Firenze,  da  lui  appena  intravveduti,  de- 
cidesse di  stabilirsi  in  quella  città,  sot- 
traendosi alla  dipendenza  del  Perugino 
che  dovette  sembrargli  ben  antiquato  e 
superficiale  a  paragone  di  Leonardo  e  di 
Michelangelo,  eppoi  di  frate  Bartolomeo 
che  intorno  al  1506  divenne  .suo  amico  e 


LIQUORE 

TONtCO  DIGESTIVO 

DiTTA  ALBERTI 
BENEVENTO 


241 


La  NfADONNA  DKL  GRANDUCA  (Firenze,  Galieria  Pitti  -  Fot.  Alinari). 


16 


—  242 


dal  quale  imparò  i  misteri  del  chiaroscuro 
avviluppante,  l'elevazione  dello  stile, 
l'equilibrio  ritmico  delle  masse  e  dei 
irruppi,  l'architettura  armonica  delle  com- 
posizioni piramidate,  la  ricchezza  del 
colorito,  dolce  ad  un  tempo  e  solido.  La 
scienza  anatomica  di  Leonardo  e  di  Mi- 
chelangelo sopra  tutto  dovette  colpire 
Raffaello  il  quale,  sebbene  artista  ormai 
eminente,  ebbe  l'energia  di  rimettersi  a 
studiare  e,  come  bene  osservò  il  Vasari  : 
«  di  maestro  ridivenire  allievo  >s  e  pose 
tanto  accanimento  nello  studio  che  in 
pochi  mesi  apprese  quanto  costava  ad 
altri  anni  d'applicazione  e  ben  presto 
1  movimenti  e  la  struttura  del  corpo,  gli 
attacchi  dei  tendini,  le  forme  delle  ossa 
e  dei  muscoli  non  ebbero  per  Im'  alcun 
segreto  ;  tuttavia  ebbe  il  buon  gusto 
di  non  ostentare  il  sapere  acquistato. 
L'ammirazione  per  Michelangelo  non  era 
ancora  giunta  in  Raffaello  al  punto 
d'imitarlo,  come  fece  qualche  volta  più 
tardi  ;  d'altra  parte  la  natura  maschia, 
sapiente,  severissima  in  arte  del  Buonar- 
roti non  si  confaceva  all'indole  dolce  e 
tenera  del  Sanzio  il  quale  cercò  invece 
di  avvicinare  Leonardo  intento  a  finire 
(1505)  il  ritratto  della  Gioconda.  Vi  riuscì, 
anzi  giun^ie  a  visitarne  lo  studio  accolto, 
a  quanto  sembra,  con  benevolenza  dal 
grandissimo  artista.  Nessuna  meraviglia 
che  poco  dopo  si  avvertano  in  deliziose 
Madonne  raffaellesche  modi  e  caratteri 
del  Vinci  nella  composizione  e  nel  rag- 
gruppare, ma,  forse  ancora  di  più  nel 
modellare,  nel  chiaroscurare,  nell'illu- 
minare  il  volto  riflessivo  della  Vergine  (1) 
di  quel  sorriso  lieve  ed  enigmatico  ch'è 
caratteristico  in  Leonardo.  E  nemmeno 
deve  meravigliare  che,  mentre  cerca  di 
trasformarsi  impressionato  dal  profondo 
sapere  della  scuola  fiorentina,  pur  ne' 
suoi  artisti  minori,  Raffaello,  disorientato 
produca  diverse  opere  mediocri  (2),  ma 
presto  ritrova  la  sua  via,  la  strada  mae- 
stra che  dalla  ristretta  rinomanza  cam- 
panilistica di  Perugia,  Urbino  e  Città  di 
Castello  lo  porta  in  breve  ai  più  alti  de- 
stini nella  Città  Eterna  e  alla  gloria  im- 
peritura. Quantunque  Raffaello,  durante 
la  sua  permanenza  in  Firenze,  abbia  di- 
pinto delle  Madonne  immortali,  pare  non 
consegvdsse  in  quella  città  una  conside- 
razione proporzionata  al  merito  ;  infatti. 


(1)  Ad  esempio  nella  notissima  Madonna  del  Pra- 
to, esistente  nella  Galleria  Imperiale  di  Vienna. 

(2)  Fra  le  altre  i  ritratti  di  Agnolo  e  Maddalena 
Doni  (Ì504  e.)  a  Palazzo  Pitti;  teste  molto  inferiori 
aJle  deliziose  testine  dello  Sposalizio  di  Brera. 


sebbene  non  gli  mancassero  amici  tra 
gli  artisti  e  i  cittadini,  non  gli  venne  mai 
una  commissione  importante  dal  Co- 
mune o  dai  privati,  nemmeno  da  coloro 
che  passavano  per  mecenati  ;  era  il  vec- 
chio mondo  di  Perugia  e  di  Urbino  che 
continuava  al  giovine  lontano  la  prote- 
zione usata. 


Dall'intrecciarsi  di  correnti  diverse  ori- 
ginarono in  ordine  probabilmente  crono- 
logico le  soavi,  divine  Madonne  del  Gran 
Duca,  di  casa  Tempi,  di  lord  Comper, 
di  Casa  d'Orléans  ;  quella  Ansidei,  l'al- 
tra Terranova,  la  Madonna  del  Prato,  del 
Cardellino,  la  Canigiani,  la  Bella  giardi- 
niera. Tralasciamo  le  molte  altre  in  cui 
più  o  meno,  ebbero  parte  anche  gli  aiuti. 
Poco  prima  o  parallelamente  al  periodo 
delle  Madonne  il  maestro  condusse  altre 
opere  alle  quali  accenneremo  di  volo. 
Agli  Uffizi  esiste  un  bello  e  pensoso  ri- 
tratto di  giovine  signora  sofferente  (1), 
attribuito  al  nostro,  ma  non  è  certo  che 
spetti  all'Urbinate,  sebbene  qualcuno 
l'abbia  anche  datato  col  1505,  creando 
così  una  data  nuova  nella  cronologia 
raffaellesca.  A  parte  questa  fantastiche- 
ria recente  rammenteremo  che  il  Pas- 
savant,  contro  il  Rumohr,  lo  diede  al 
maestro,  e  che  il  Cavalcasene  inclina 
verso  la  stessa  tesi,  «  riconoscendo  in 
questo  stupendo  ritratto  manomesso  dai 
restauri,  lo  stile  fiorentino  al  modo  di 
Leonardo  ».  Opera  poco  sicura  è  pure  il 
mesto  e  nobile  autoritratto,  espressivo  e 
delicato,  ma  piuttosto  debole  come  tec- 
nica e  con  certi  toni  insoliti  in  Raffaello, 
forse  «  a  causa  dei  danni  e  restauri  pa- 
titi ».  A  Palazzo  Pitti  il  noto  e  discusso 
ritratto  conosciuto  sotto  il  nome  della 
Donna  gravida,  semplice  e  largo  di  fat- 
tura, potente  di  colorito  (1505  e).  Il 
piccolo  /S.  Giorgio  del  Louvre,  con  influssi 
leonardeschi  ;  nel  150G  l'altro  S.  Giorgio 
del  Museo  di  Pietroburgo,  non  già  ripe- 
tizione del  primo,  come  fu  detto,  ma  ben 
diverso  nell'azione  e  nella  tecnica.  La 
bella  e  mestissima  Madonna  Conestabile 
pure  nel  museo  di  Pietroburgo,  va  rag- 
gruppata con  queste  opere,  sebbene  ri- 
cordi fugacemente  il  Perugino  ;  opera 
perfetta  per  tecnica  soavissima  e  senti- 
mento profondo.  Variano  di  molto  le 
opinioni  circa  if  tempo  in  cui  Raffaello 
avrebbe  colorito  le  Tre  Grazie,  delicata 
miniatura  ad  olio,  da  tempo  nel  T.Iuseo 
Condé  a  Chantilly.  Qualcuno  le  ritenne 


(1)  N.°  1120. 


—  243   — 


La  Madonna  ueuli  Ansiuei  {Londra,  Galleria  Nazionale  -  Fot.  Aiide^soix). 


—  244  — 


posteriori  di  poco  al  Sogno  del  Cavaliere, 
ma  ora,  e  noi  pure  siamo  dello  s.tesso  pa- 
rere, sì  collocano  nel  periodo  fiorentino 
per  le  formo  piene  e  rotondeggianti,  il 
modo  più  sciolto  d 'atteiri^iare  lo  figure,  di 
farle  piantare,  per  la  bassa  tonalità  tran- 
quilla del  paesaggio  grigiastro  e  nuvoloso 
che  fa  valere  il  candore  rosato  delle  carni 
intatte. 


Durante  il  periodo  fiorentino  Raffaello 
venne  chiamato  a  Perugia  dai  monaci 
di  S.  Severo  per  dipingervi  a  fresco  una 
cappella.  Vi  figurò,  forse  in  due  tempi, 
la  Trinità  (1505),  quattro  angeli  e  sei 
Santi  dell'Ordine  ;  ma  poco  oggi  rimane 
d'originale  ;  basta  però  per  giudicare 
quanto  in  quell'anno  Raffaello  fosse  già 
STande,  e  nobile  la  sua  arte  clic  prelude, 
nell'ordinanza  della  scena  in  questo  fre- 
sco, alla  concezione  mirabile  della  Di- 
sputa del  Sacramento.  Forse  l'ultimo  la- 
voro compiuto  in  Firenze  fu  la  celebre 
Deposizione,  o  meglio  :  Il  Redentore  por- 
tato al  Sepolcro,  da  tempo  nella  Galleria 
Borghese,  commessogli  in  Perugia  da 
Atala.nta  Baglioni  per  la  propria  cappella 
gentilizia  nella  chiesa  di  S.  P'rancesco. 
I  disegni  e  gli  studi,  alcuni  meravigliosi, 
che  Raffaello  eseguì  preparandosi  al- 
l'opera, sono  innumerevoli,  ma  la  tavola 
non  corrisponde  a  tanta  somma  di  sforzi. 
L'esecuzione,  in  qualche  parte  del  di- 
pinto, è  inferiore  al  sapere  di  Raffaello, 
mentre  sì  contano  pezzi  ammirabili  per 
forma,  contorno,  colore,  purezza  nelle 
carni  e  forza  nelle  vesti.  La  predella  in- 
vece, eseguita  ver  intero  dal  maestro,  è 
semplicemente  insuperabile  (1).  Nono- 
stante le  disuguaglianze  la  Deposizione 
mei-ita  le  parole  del  Vasari  il  quale  escla- 
ma :  «  ella  fa  stupire  chi  la  mira-).  Porta 
la  data  «  m.  D.  vii.  » 


(1)  Pinacoteca  Vaticana.  Le  Tre  Virtù  tcolognli. 
Quantunque  piccole  il  Sanzio  vi  trasfuse  la  gran- 
diosità michelangiolesca  pur  conservando  all'insie- 
me la  grazia  delicata,  la  finezza  dei  lineamenti,  la 
fusione  del  chiaroscuro  a  lui  proprie  in  questo  mo- 
mento culminante  della  sua  arte. 


Raffaello  dunque  abbandona  Firenze 
dopo  d'avervi  creato  capolavori  da  ca- 
valletto tali  ch'egli  stesso  riuscirò  poche 
volte  a  superare  ;  e  menti'e  la  Deposizione 
avrebbe  lasciato  dubitare  che  al  grazioso 
maestro  fossero  vietati  i  grandi  soggetti 
perchè  troppo  faticosi  per  le  necessarie 
ricerche  preparatorie,  e  perei lè  la  sintesi 
laboriosa  non  aveva  condotto  che  ad  una 
figurazione  artificiosa,  appena  giunto  a 
Roma  sì  cimenta  con  fortuna  con  argo- 
menti astratti  e  difficili,  quali  V Astrono- 
mia, o  la  Contemplazione  dell'Universo  ;  . 
o  mitologici  e  bìldìcì,  come  l'Apollo  e 
Maisia,  la  Tentazione  d'Adamo  ed  Eva, 
il  Giudizio  di  Salomone,  frescati  quasi 
come  saggio  nella  volta  della  Stanza  della 
Segnatura  in  Vaticano.  In  queste  fini 
pitture  sì  avvertono  qua  e  là,  a  seconda 
dei  soggetti,  delle  sfumature  d'influenze 
fiorentine,  peruginesche,  leonardesche  e 
michelangiolesche,  ma  ciò  nulla  toglie 
all'originalità  di  Raffaello,  al  suo  genio 
che  si  manifesta  nelle  figure  sottili  e 
snelle,  perfette  nella  struttura  ;  nelle  crra- 
zìo5e  composizioni,  negli  armonici  e  par- 
chi effetti  di  colore,  nella  beltà  delle  te- 
ste. Giulio  II  rimase  cosi  sorpreso  da 
quella  rivelazione  improvvisa  di  gioventù 
e  d'ingegno  che  non  solo  licenziò  gli  altri 
pittori,  ma  volle  che  si  ^distruggessero 
immediatamente  i  freschi  antichi  e  i  re- 
centi perchè  Raffaello  potesse  ricomin- 
ciare da  capo,  ma  questi  usò  con  molta 
discrezione  dell'ordine  papale. 


Al  contatto  con  la  corte  di  Giulio  II, 
Raft'aello  affina  la  cultura  e  il  gusto.  Dal 
gruppo  numeroso  d'artisti  con  verniti  a 
Roma  da  ogni  parte  d'Italia  e  sul  quale 
torreggiano  Bramante  e  Michelangelo,  il 
giovine*  pittore  deduce  insegnamenti  ed 
esperienze  ;  dallo  studio  delle  rovine  e 
delle  statue  apprende  una  maggiore  se- 
verità e  virilità  di  stile,  senza  rinnegare  il 
candore  della  giovinezza  e  la  fresca  polla 
d'una  immaa-inazione  quasi  inesauribile 
che  di  giorno  in  giorno  guadagnava  in 


MONTECATINI 


STOMACO = FEGATO = INTESTINO = RICAMBIO 

STAGIONE:  Marzo -Dicembre 


—  245  — 


La  bella  (UAHuinikra  {Parigi,  Louvre  -  Fot.  Alinarì). 


246 


potenza.  A  questa  immaginativa  ecce- 
zionale dobbiamo  la  ricca  serie  dei  dii?e!?ni 
preparatòri  all'affresco  della  Disputa  del 
Sacramento.  Per  eliminazioni  successivo 
l'artista  da  concetti  e  da  masse  di  fl£?ure 
ispirate  a  Leonardo  e  a  Bartolomeo  dalla 
Porta,  giunge  ad  una  concezione  perso- 
nale dell'insieme  e  dei  particolari.  Dalla 
scena  ristretta  in  un  cortile  passa,  via  via 
ad  un  luogo  aperto  che  verrà  forse  com- 
preso appena  nell'abside  inamensa  del 
vicino  S.  Pietro  in  costruzione  dove  le 
figure  dei  Padri  disputanti,  sebbene  co- 
lossali, sembrano  vanire.  Troppo  s'è 
scritto  intorno  alla  Disputa  e  agli  affre- 
schi successivi  della  Camera  della  Segna- 
tura e  delle  Stanze  seguenti  perchè  in 
questo  breve  studio  sia  possibile  riassu- 
mere qualche  pensiero  di  ammiratori,  o 
di  detrattori,  poiché  non  mancarono, 
e  non  mancano  neppure  questi  ultimi. 
L'esecuzione  generale,  per  quanto  se  ne 
può  giudicare  oggi  attraverso  vicissitu- 
dini d'ogni  genere,  ristauri  e  ritocchi  che 
l'hanno  incupita  e,  qua  e  là,  squilibrata, 
era  degna  del  concetto  e  della  composi- 
zione che  l'incarna.  L'opera  grande  venne 
compiuta  nel  1509. 

lia  seguiva  un'altra  non  meno  magni- 
fica, e  fors'anche  più  matura  :  la  Scuola 
d'Atene,  ossia  la  Filosofia  antica  ;  poiché 
non  può  immaginarsi  parete  più  perfetta 
ed  armoniosa  nelle  figure  e  nell'architet- 
tura gigante  del  fondo  ispirato,  vuoisi, 
dal  Bramante,  certo  alle  sue  norme 
d'arte.  Pare  che  il  concetto  informatore 
dei  due  grandiosi  affreschi,  dipinti  su 
pareti  opposte  sia  stato  di  offrire  un  pa- 
rallelo tangibile  :  la  Fede  e  la  Ragione, 
oppure  :  la  Rivelazione  e  la  Scienza. 
Dato  il  soggetto,  l'imitazione  dell'antico 
è  più  numerosa  nella  Scuola  d'Atene  ove 
manca  del  tutto  qualsiasi  ricordo  ar- 
caico o  peruginesco  ben  avvertibile  nella 
Disputa.  Ormai  Raffaello  si  è  liberato  da 
qualsiasi  reminiscenza  umbra  :  solo  gli 
influssi  fiorentini  dominano  ancora,  tem- 
perati peraltro  dall'affermarsi  della  in- 
dividualità crescente  del  maestro  e  da 
elementi  non  nuovi  nelle  sue  opere,  ma 
piti  sviluppati,  cioè  studio  della  natura, 
visione  ideale  e  classicismo  avvalorato 
da  scoperte  recenti  e  clamorose  come 
quella  del  Laocoonte  avvenuta  nel  1506. 
Ancora  piil  classico  per  soggetto,  per  vo- 
lontà del  maestro  e  per  derivazioni  an- 
tiche risultò  l'affresco  del  Parnaso,  crea- 
zione nobilissima  e  degna  veramente 
dell'Olimpo  greco  per  calma  e  semplicità 
della  scena,  per  sentimento  profondo  e 
animatore  nell'Omero,  ispirato  nell'Apol- 


lo, per  grazia  di  attitudini  nelle  Muse 
belle  ed  ingenue.  .Sono  pure  notevoli  i  fre- 
schi minori  della  Stanza  :  Forza,  Pru- 
denza e  Temperanza,  Giustiniano  che  san- 
ziona o  pubblica  le  Pandette,  Papa  Gre- 
gorio IX  che  consegna  i  Decretali  ad  un 
avvocato  concistoriale  ;  e  diversi  mono- 
cromi  ed  ornamenti  per  quanto  molto 
guasti.  Papa  Gregorio  IX  ha  le  sembianze 
di  Giulio  II,  il  papa  terribile  ma  innamo- 
rato delle  arti,  al  quale  si  deve  l'inizio 
delle  Stanze  e  quello  della  Vòlta  nella  Si- 
stina, i  più  grandi  capolavori  del  m9ndo. 
Sono  perduti  gli  affreschi  che  il  papa  com- 
mise a  Raffaello  per  decoro  del  passaggio 
tra  il  Vaticano  e  il  Belvedere  ;  ma  forse 
non  fu  grave  il  danno,  perchè  se  vennero 
compiuti  in  quattordici  mesi  dovettero 
avervi  una  parte  preponderante  i  di- 
scepoli del  Grande.  Con  questi  lavori 
usano  gli  storici  chiudere  il  primo  periodo 
dell'attività  di  Raffaello  in  Roma  ;  cre- 
diamo che  la  divisione  non  concordi  pie- 
namente coi  fatti  in  quanto  la  Madonna 
di  Foligno  e  i  freschi  del  passaggio  ven- 
nero compiuti  mentre  si  terminavano  il 
soffitto  e  due  affreschi  della  Camera  del- 
r Eliodoro  dalla  quale  s'inizia  veramente 
un  nuovo  stadio  dell'arte  raffaellesca 
con  tendenze  di  movimento  e  colori- 
stiche. 


Ma  questo  novello  periodo,  che  pur 
s'inizia  con  opere  mirabili  per  bellezza  e 
colorito,  non  è  preferibile  al  precedente. 
Le  troppe  occupazioni,  gli  incarichi  mol- 
teplici non  permettono  più  a  Raffaello 
di  colorire  per  intero  quadri  e  freschi,  op- 
pure di  ritoccare,  e  ricoprire  anche,  il 
lavoro  dei  discepoli,  ma  nemmeno,  qual- 
che volta,  di  tracciare  per  intero  le  nuove 
composizioni.  L'intervento  sempre  più 
esteso  degli  aiuti  toglie  via  via  quei  ca- 
ratteri particolari  raffaelleschi  che  ren- 
devano preziosissimi  i  dipinti  precedenti. 
È  il  tempo  in  cui  Leone  X  (151.3-1521). 
successore  di  Giulio,  obbliga  il  Sanzio  ad 
occuparsi  di  cento  cose  :  archeologiche, 
architettoniche,  ecc.  senza  preoccuparsi 
se  l'artista  eseguiva  di  sua  mano  le  opere 
le  quali  perdevano  intanto  gran  parte  del 
loro  valore.  I  grandi  mecenati  romani 
pretendevano  dal  maestro  la  velocità  ed  ; 

egli  li  accontentava  come  meglio  poteva  ;  | 

la  quantità  cresceva  a  scapito  della  qua- 
lità, però  il  decadimento  non  avvenne  di 
colpo  ma  per  gradi. 

Se  nella  prima  stanza  può  tenersi  che 
vi  risuonl  la  voce  universale  della  Chiesa, 
nella  seconda  sentiamo  intera  la  forza 


—  247  — 


del  Papato  e  mentre  nella  Camera  della 
Segnatura  Giulio  II  s'intravvede  ap- 
pena sotto  le  vesti  di  Gregorio  IX,  nella 
seconda  stanza,  più  nota  sotto  il  nome  di 
Starna  dell'Eliodoro,  riempie  gli  spazi 
della  sua  potente  individualità  sebbene 
morisse  durante  l'esecuzione  (t  21  feb- 
braio 1513).  Nella  vòlta,  per  quanto  se 
ne  può  giudicare  a  distanza  e  nelle  pes- 
sime condizioni  di  conservazione,  Raf- 
faello figurò  di  propria  mano  :  Il  Signore 


l'intervento  di  Raffaello  non  fu  abba- 
stanza esteso  da  eliminare  il  dissenso. 
Invece  il  Miracolo  di  Bolsena,  salvo  qual- 
che piccola  parte  nel  gruppo  delle  donno 
a  sinistra  e  in  basso,  venne  eseguito  per 
intero  dal  Maestro  con  vigorosa  e  calda 
intonazione  e  splendido  colorito  influen- 
zato dalle  opere  di  Sebastiano  del  Piom- 
bo. Il  papa  orante  e  il  gruppo  di  ritratti, 
ecclesiastici  è  guardie  a  destra,  sono  degni 
in  tutto  del   grande  veneziano  preso  a 


Disputa  del  SS.  Saceamento  {Roma,  Vatit 


Fot.  Anderson). 


concede  la  grafia  a  Noè  ;  il  Sacrificio  di 
Abramo  ;  il  Sogno  di  Giacobbe  ;  o  il  Roveto 
ardente,  opere  tra  le  sue  più  belle  e  pre- 
gevoli, nonostante  il  ridipinto  grave  dei 
fondi  ;  alcune  figure,  ad  esempio  il  Mosè, 
sono  tenute  insuperabili  e  perfettamente 
originali  ;  qualche  altra,  come  l'Eterno 
nel  Sogno  di  Giacobbe,  o  l'Isacco  ricordano 
invece  Michelangelo.  Nelle  pareti  il  mae- 
stro dispo«;e  :  la  Cacciata  di  Eliodoro  dal 
tempio,  il  Miracolo  di  Bolsena,  V Attila,  la 
Liberazione  di  San  Pietro.  La  Cacciata, 
composta  ammirabilmente,  presenta  gra- 
vi squilibri  nella  esecuzione  per  l'inter- 
vento probabile  di  Giulio  Romano,  di 
Giovanni  da  Udine  e  forse  d'altri  aiuti  : 


modello,  superato  per  altro  nello  stile, 
nella  dignità  delle  figure,  nella  potenza 
dell'espressione.  Anche  neir^«/7a  inter- 
vennero gli  aiuti,  meno  abbondantemente 
però  che  nalV Eliodoro,  perciò  la  colora- 
zione è  più  fresca,  più  limpida,  più  tra- 
sparente e  culmina  nel  ritratto  di  Leo- 
ne X  (eletto  il  15  marzo  1513),  cavato 
dal  vero  e  plasticamente  modellato.  La 
Liberazione  può  considerarsi  come  un 
trittico  che  svolga  momenti  successivi 
dell'azione,  contenuti  però  in  unità  d'ef- 
fetto rigoroso.  Fu  paragonata  al  fresco 
notissimo  di  Pier  della  Francesca  ad 
Arezzo,  ma  non  ha  di  comune  con  esso 
che  l'ora  notturna.  Gli  effetti  di  luce  mi* 


248 


snrati  e  vari,  la  maestà  di  S.  l'Jetro,  la 
grazia  dell'angelo  splendente,  le  attitu- 
dini nuove  ed  istantanee  delle  guardie, 
la  verità  della  scena  coi  pilastroni  e  le 
gravi  ferriate  bastano  a  spiegare  e  ad 
accogliere  le  parole  del  Vasari  su  questa 
pittura  che  ;  «  è  la  più  divina  e  da  tutti 
tenuta  a  piti  rara  »;  essa  però  ha  sofferto 
dal  tempo,  da  restauri  poco  riguardosi 
e  da  qualche  ridipinto.  Questa  sala  e  le 
seguenti    non    godono    il    favore    intero 


inoltre  :  la  Jiaftaglia  di  Ostia,  Vlrworo- 
nazione  di  Carlo  Magno,  il  Giuramento  di 
Leone  III,  papa.  Nel  basamento,  figu- 
rati in  finto  bronzo,  i  ritratti  convenzio- 
nali di  Costantino  il  Grande,  di  Goffredo 
di  Buglione,  d'Astolfo  di  Bretagna,  di 
Lotario  e  di  Ferdinando  il  Cattolico  ven- 
nero eseguiti  da  Giulio  Romano  e  vuoisi 
con  suoi  disegni.  Ridipinti  da  Carlo  Ma- 
ratta, come  il  basamento  della  stanza 
precedente,     non     rappresentano     nulla 


La  Scuola  d'Atene  (Roma,  Vaticano  -  Fot.  Anderson). 


degli  studiosi,  ma  conviene  ricordare 
quanto  scrisse  di  questa  il  Cavalcasene  : 
«  Alcuni  critici  moderni  hanno  spesso 
riprovato  pi  fi  che  ammirato  questi  di- 
pinti (della  vòlta)  della  Camera  di  Elio- 
doro, ma  la  causa  di  ciò  può  forse  tro- 
varsi nello  stato  in  cui  le  pitture  sono  ri- 
dotte, anziché  nelle  pitture  stesse.  In 
nessuno  de' suoi  precedenti  lavori  mo- 
strò Raffaello  maggior  larghezza  e  abilità 
nel  dipingere  a  fresco,  unita  a  vaghezza, 
trasparenza  ed  armonia  di  colorito,,  come 
possiamo  vedere  in  quelle  parti  che  non 
ebbero  a  subire  alterazioni  ». 

La  terza  stanza  prende  il  nome  dal- 
l'affresco Vlncendio  di  Borgo  e  contiene 


nella  vita  artistica  di  Raffaello,  il  quale 
ebbe  il  torto  d'impiegare  gli  allievi  con 
troppa  larghezza  anche  nei  grandi  affre- 
schi parietali,  perciò  la  critica  ritiene  da 
tempo  e  con  ragione  che  i  dipinti  di 
questa  stanza  siano  meno  pregevoli  dei 
precedenti.  Ciò  non  toglie  che  non  vi 
siano  dei  buoni  pezzi  e  degli  ottimi  gruppi 
e  ritratti  neWIncendio,  neìVIncorona- 
zione  e  nel  Giuramento. 

Per  ragioni  di  cronologia  converrebbe 
parlare  qui  delle  Logqe  Vaticane  comin- 
ciate da  Raffaello  sul  finire  del  1517,  ma 
preferiamo  terminare  il  cenno  sulle 
Stanze,  cui  faremo  seguire  le  Logge  e  gli 
altri  freschi  in  Roma  su  disegni  di  Raf- 


—  24  i) 


I>A  Galatea  (lioma,  Farnesina), 


—  250 


tsieUo,  riferendo  infine  sui  dipinti  ad  olio 
del  periodo  romano.  La  quarta  stanza, 
detta  di  Costantino,  quantunque  vastis- 
sima, serba  poco  o  nulla  di  lavoro  diretto 
di  Raffaello,  il  quale,  tolte  forse  le  due 
figure  accessorie  della  Giustizia  e  della 
Mansuetudine,  limitò  l'opera  propria  agli 
schizzi  delle  composizioni,  forse  a  vigi- 
lare i  cartoni,  certo  a  poche  pennellato 
«  per  rendere  armonico  il  lavoro  de'  suoi 
discepoli  »,  perciò  ometteremo  l'elenco 
delle  numerosissime  pitture  della  stanza 
che  può  leggersi  in  qualunque  Chiida. 


Per  le  Logge  Raffaello  s'ispirò  del  tutto 
all'antico  e  più  che  altro  alle  decorazioni 
delle  Terme  di  Tito.  Le  iniziò,  come  di- 
cemmo, verso  il  finire  del  1517.  La  me- 
diana fra  le  tre  logge  sovrapposte  venne 
eseguita  tutta  su  disegni  di  Raffaello  : 
«  bella  al  possibile  :  e  forsi  più  che  cosa 
che  si  vegga  hoggi  di  moderni  »  scriveva 
il  16  giugno  del  1519  Baldassare  Casti- 
glione alla  marchesa  Isabella  Gonzaga. 
Il  Castiglione  dava  notizia  che  si  era 
appena  «  fornita  »  eh'  era  «  dipinta  e  la- 
vorata di  stucchi  all'  antica  »,  ed  «  era 
opra  di  raphaello  »  nella  quale  afferma- 
zione non  consente  la  critica  moderna 
la  quale  restrinse  il  contributo  del  mae- 
stro in  più  esatti  confini,  adombrati  già 
dal  Vasari  quando  informava  che  Raf- 
faello fece  capo  a  Giulio  Romano  per  le 
figure  sebbene  vi  lavorasse  poco  ;  al 
Penni  perchè  aiutasse  Giulio  e  a  Giovanni 
da  Udine  per  gli  stucchi  e  grottesche  ;  ed 
altri.  La  creazione  e  la  direzione  dell'ope- 
ra vastissima  erano  invece  riserbate  a 
Raffaello  il  quale,  probabilmente,  oltre 
ai  bozzetti  e  disegni,  avrà  eseguito  nella 
Loggia  qualche  saggio  per  indicare  la 
via  agli  artisti  che,  cresciuti  alla  sua 
scuola,  erano  capaci  d'intenderne  i  con- 
cetti, come  lo  prova  il  meraviglioso  ri- 
sultato collettivo,  dove  pittura,  sciiltura 
e  decorazione  si  giovano  ed  integrano 
a  vicenda,  mentre  danno  vita  ad  un  ca- 
polavoro insuperato  fino  ad  oggi,  che 
attesta  della  facoltà  assimilatrice  e  crea- 
tiva del  maestro,  ne  documenta  l'eleganza 


e  il  buon  gusto,  il  culto  e  lo  studio  pro- 
fondo dell'antico,  dal  quale  deriva  l'opera 
quasi  in  ogni  particolare  decorativo. 


Accenneremo  adesso  ad  altri  freschi 
condotti  in  Roma  da  Raffaello  spesso  con 
l'aiuto  dei  discepoli  o  da  questi  su  disegni 
del  maestro.  Primo  nell'ordine  fu  l'im- 
magine maestosa  e  michelangiolesca  del- 
l'/soia (1512  e.)  in  S.  Agostino  ;  a  cui 
seguì  (1512  e. -1514)  la  celebre  Oalatea 
esistente  tuttora  nella  Farnesina  e  bel- 
lissima, nonostante  qualche  squilibrio 
nella  fattura  e  qualche  danno.  Opera  mi- 
rabile per  concetto  e  perfetta  esecuzione 
nella  figura  leggiadra  di  Galatea  e  in 
qualche  putto  ;  per  stile  purissimo  de- 
dotto in  gran  parte  da  sculture  antiche, 
per  grazia  muliebre  e  naturalezza,  per 
armoniosa  semplice  colorazione  che  poco 
ha  perduto  nei  secoli  della  sua  tenue 
musicalità.  La  cupola  della  cappella  Chigi 
in  S.  Maria  del  Popolo  venne  decorata 
con  mosaici  compiti  nel  1516  dal  maestro 
mosaicista  Luigi  De  Pace,  veneziano,  su 
disegni  di  Raffaello,  che  volle  rappre- 
sentarvi VEterno  mentre  crea  il  firma- 
mento, ma  in  forma  del  tutto  classica  e 
niente  biblica  poiché  se  l'Eterno  circon- 
dato da  angeli  può  solo  a  prima  vista 
sombrare  un  Giove,  non  vi  può  essere 
abbaglio  per  le  figure  circostanti,  perso- 
nificazioni precise  dei  pianeti  e  d'Apol- 
lo secondo  le  norme  mitologiche.  L'ele- 
mento cristiano  viene  ridotto  a  pochi 
graziosi  angioli  ;  il  resto  non  è  che  rico- 
struzione classica  ;  ignoriamo  se  dovuta 
all'iniziativa  di  Agostino  Chigi  o  piutto- 
sto di  Raffaello  del  quale  documentammo 
le  adorazioni  pel  mondo  antico.  Anche  i 
motivi  decorativo -architettonici  della 
volta  sono  rigorosamente  classici  e  l'ef- 
fetto generale  è  d'una  grande  nobiltà  e 
correttezza.  Si  crede  dai  più  che  allo 
stesso  tempo,  o  a  poco  dopo,  spettino  le 
Sibille  nella  chiesa  di  S.  Maria  della  Pace; 
noi  incliniamo  a  ritenerle  alquanto  più 
recenti.  Non  crediamo  nemmeno  che  vi 
abbia  collaborato  il  pittore  Timoteo  Viti, 
sia  per  ragioni  cronologiche  quanto  sti- 


MIROR 


?eic  U  puUtoa  e  luciialwa  Al  \\x\X\ 
\  ìDostó  mdalU  adopa\ìaU  il  Uquiio 

?     »     ?«o4olto  del  "  LION  NOIR  „     *     » 

Soc.  An.  Italiana.  —   Capitale  L.  3,000,000 


—  251 


listiclie.  Il  Vasari,  e  non  a  torto,  ritenne 
questa  pittura  per  :  «  la  migliore  e  fra  lo 
tante  belle  bellissima  ';  infatti  è  tale  an- 
cora oggi  da  farci  quasi  consentire  in- 
teramente nel  parere  dello  storico  Are- 
tino. Trascurando  p:li  avanzi  slabbrati  dei 
freschi  della  Magliana  non  ci  rimane  più 
da  ricordare  che  la  serie  della  Farnesina 
con  la  Storia  di  Psiche,  tolta  da  Apuleio, 
e  inaugurata  nel  dicembre  del  1517.  Tut- 
ti sanno  che 
nella  vòlta  e 
nelle  lunette 
del  portico,  o 
loggia  inferio- 
re della  cele- 
bre villa  d'A- 
gostino Chigi, 
su  disegni  pre- 
ziosi e  cartoni 
di  Raflfaello, 
Giulio  Roma- 
no e  il  Penni 
eseguirono 
quasi  tutte  le 
pitture  figu- 
rate, mentre 
Giovanni  da 
Udine  dava  o- 
pera  alla  par- 
te decorativa. 
Dati  gli  spazi 
nella  vòlta  e 
la  forma  delle 
lunette  non 
era  possibile 
concepire  me- 
glio, di  quan- 
to abbia  fatto 
Raffaello,  lo 
8  e  o  ni  p  a  r  t-o 
delle  scene  eia 
decorazione,  e 
nell'insieme 
l'opera,  chec- 
ché se  ne  sia 
detto  e  se  ne  dica,  merita  un'alta  clas- 
Biflca  come  risultato  tecnico  e  mirabile 
unità  d'impressione  e  gareggia  con  le 
/7C,  se  non  le  vince.  Pur  cosi  qual'è 
I .  e  nonostante  i  cieli  ridipinti  dal  Ma- 
ra tta  ed  altri  danni,  mostra  come  siano 
fallaci  per  lo  più,  ingiusti  ed  esagerati  i 
pindizl  del  contemporanei,  sia  in  bene 
(he  in  male  (1). 


Papa  Leone  X 

E   I   CARDNALl  GIULIO  DE' MEDICI   E  LUIQI   DE' ROSSI. 

{Firenze,  Oalleria  Pitti  -  Fot.  Alinari). 


L'attività  inesauribile  e  sorprendente 
di  Raflfaello  si  esercitò  due  volte  anche 
nel  campo  degli  arazzi,  Leone  X  diede 
ordine  al  maestro  di  colorire  dieci  cartoni 
per  altrettanti  arazzi,  con  soggetti  ca- 
vati dagli  Atti  degli  Apostoli,  da  appen- 
dersi nella  Cappella  Sistina  (1).  Cinque 
arazzi  per  la  vita  di  S.  Pietro,  altrettanti 
per  quella  di 
S.  Paolo.  Tra 
gli  anni  1515 
e  1516  Raf- 
faello esegui 
1  celebri  car- 
toni; i  sette 
superstiti  si 
conservano  a 
Londra  nel 
Kensington 
Museum.  Gli 
arazzi  venne- 
ro tessuti  nel 
laboratorio  di 
Pieter  van 
Aelst  in  Bru- 
xelles per  1000 
ducati  d'  oro 
ciascuno  e  set- 
te fra  essi  era- 
no già  compiu- 
ti e  collocati 
nella  Sistina 
nel  1519  dove 
furono  esposti 
alla  pubblica 
vista  il  26  di- 
cembre de- 
stando una 
impressione 
profonda  per 
la  bellezza  del- 
le scene  e  la 
ricchezza  dei 
bordi.  L'indo- 
le di  questo  scritto  non  ci  consente  di 
scendere  a  particolari  sui  cartoni  e  sugli 
arazzi,  che  pur  ebbero  tanta  influenza  su 
l'arte  successiva  e  non  quella  italiana 
soltanto,  pel  magistero  di  Raflfaello  nel 
manifestare  le  passioni  più  varie,  i  sen- 
timenti più  riposti,  la  calma  degli  Apo- 
stoli, le  mosse  più  energiche,  non  per- 
dendo mai  di  vista  la  bellezza,  la  maestà, 
la  misura  e  la  naturalezza. 


(1)  Molti  conoscono  quanto  «cri8«e  il  1°  di  gen-  . 
naio  del   1518  Leonardo  Sellaio  a  Michelangelo:  il    vasari,   «ebbene    teneriBsimo   di    Michelangelo, 
<....  È  «coperta  la  volta   d'Agostino  Chigi:  chosa  quando   concludeva:   «  ....   pittura   e   poesia  vera- 
vituperosa  a  un  gran  maestro;   pegio  che  l'ultima  mente  bellissima», 
•tanza  di  palazo..,.  Siavi  avviso».  Quanto  più  equo  (1)  Palazzo  Vaticano,  Galleria  delle  Tappezzerie, 


—   252   — 


La  seconda  serio  di  arazzi  (1),  posterio- 
re di  poco,  non  vale  la  precedente,  seb- 
])ene  Clemente  VII  (1523  t  1534)  la  pa- 
f,'asse  20.000  ducati  d'oro  ;  venne,  come 
la  prima,  commessa  da  Leone  X,  il  quale 
morì  molto  avanti  che  fosse  compiuta. 
Sembra  che  soltanto  V Incoronazione  della 
Vernine  sia  stata  tessuta  su  disegno  di 
Raffaello,  compita  e  consegnata  nel 
1531  (2).  Il  resto  della  serie  venne  ese- 
guito, sembra,  in  parte  su  «  primi  pen- 
sieri o  schizzi  di  Raffaello,  dati  da  lui  a 
Giulio  Romano  »  in  parte  su  disegni  di 
vari  scolari  del 
m^aestro  già 
morto.  Tutto 
ciò  in  via  d'ipo- 
tesi  probabile. 


Parallela- 
mente alle  se- 
rie monumen- 
tai i  Raffaello 
attese  a  ritrat- 
ti, a  quadri  da 
cavalletto,  a 
pale  d'  altare, 
alcune  delle 
quali  rappre- 
sentano lo  sfor- 
zo massimo 
sostenuto  dal- 
l' artista  per 
avvicinarsi  al- 
l'ideale altissi- 
mo d'arte  che 
da  tempo  (3), 
gli  balenava 
nella  mente. 

Dei  ritratti  del  periodo  romano  due  soli 
sono  sicuri,  cioè  quello  del  Castiglione 
al  Louvre  e  l'altro  di  Leone  X  tra  i  car- 
dinali Giulio  de'  Medici  e  Lodovico  De 
Rossi,  Mirabili  entrambi,  non  v'  è  altra 
parola!  In  essi,  Raffaello  superò  sé  stes- 
so, perchè  seppe  essere  preciso  come  un 
fiammingo  e  modellare  con  larghezza  ita- 
liana, rilevando  le  forme  con  la  sempli- 
cità robusta  e  plastica  che  aveva  appreso 
dai  grandi  fiorentini  e  dalla  pratica  del 


La  Madonna  della  Seggiola, 
{Firenze,   Galleria  Fitti  -  Fot.  Alinari) 


(1)  Palazzo  Vaticano. 

(2)  Questo  arazzo  ha  una  curiosa  storia.  Fino  al 
secolo  XVIII  servì  all'altare  della  Sistina,  poi  scom- 
parve senza  lasciare  tracce  (Ino  a  che  nel  1873  venne 
trovato  rovistando  casualmente  in  una  camera  del 
Vaticano. 

(3)  Nota  lettera  al  Castiglione,  scritta  intorno  al- 
l'agosto del  1514. 


fresco,  intonando  l'insieiae  nfu  iiiioimo- 
nia  severa  di  colore  e  di  chiaroscuro. 

Astraendo  dalle  Madonne  da  cavalletto 
in  cui  ebbero  parte  più  o  meno  larga  i  di- 
scepoli, restringeremo  i  nostri  ultimi  cen- 
ni a  pochi  capolavori  eseguiti  per  intoro 
o  in  gran  parte  da  Raffaello,  La  Madonna 
detta  di  Casa  d'Alba,  ora  nel  Mu,seo  di 
Pietroburgo,  corrisponde  per  lo  stile  al 
tempo  della  Camera  della  Segnatura 
(1509-1511).  Questo  tondo  graziosissimo, 
dipinto  certamente  in  Roma,  serba  ancora 
un  delicato  profumo  ftoientino.  La,  Ma- 
donna di  Foli- 
gno, al  Vatica- 
no, è  forse  infe- 
riore alla  gran- 
de fama  che 
gode.  Ve  n  n  e 
compiuta  poco 
dopo  il  23  di 
febbr.  del  1512; 
tnttavia  si  av- 
verte ancora 
qualche  traccia 
dell'  influenra 
fiorentina.  Il 
ritratto  del  do- 
natore  Sigi- 
smondo Conti 
è  piuttosto  su- 
perficiale; i 
Santi  deboli 
nella  struttura 
ed  alquanto  e- 
sagerati  nell'e- 
spressione deb - 
boDSi  agli  aiuti, 
ma  il  putto  con 
la  tabella,  la 
Vergine  e  il 
Bambino,  quantunque  in  attitudine  tor- 
mentata e  michelangiolesca,  sono  deli- 
ziosi e  ci  sembrano  lavorati  dal  maestro 
giunto  ormai  al  sommo  della  potenza 
creatrice  e  tecnica.  La  Madonna  delia- 
Seggiola,  a  Pitti,  è  capolavoro  così  noto 
da  non  valere  la  pena  d'insistere  dopo 
che  avremo  notato  l'armonia  deliziosa 
del  gruppo,  la  bellezza  insuperata  delle 
forme,  la  purezza  dei  tipi  soavissimi,  la 
finezza  straordinaria  della  esecuzione,  la 
forza  e  la  ricchezza  del  colorito  influen- 
zato certo  da  quello  veneto  di  Sebastiano. 
La  Madonrva  detta  di  S.  Sisto  è  pure  po- 
polarissima. Rappresenta  il  punto  cul- 
minante raggiunto  da  Raffaello  nella 
composizione  d'ancone,  nello  stile  mo- 
numentale, nella  bellezza  e  idealità  della 
Vergine  e  nell'esecuzione  meravi^diosa. 
L'effetto  che  produce  sul  visitatore  è  ine- 


—  253  — 


La  Madonna  in  S.  Sisto  ll>r>'s,ln,   rinarnh-r,,  -  Fot.  AUnari} 


254  — 


eprimibile  quando  la  tela  si  mostra  al- 
riraprovviso  nella  saletta  che  a  Dresda 
le  è  destinata  dove,  regina  dei  cieli  e 
dell'arte,  impera  da  sola.  Che  varrebbe 
mai  il  tentar  di  descriverla?  Troppi  vi  si 
provarono  e  il  risultato  fu  cosi  disastroso 
da  togliercene  anche  il  desiderio  più  lon- 
tano. La  parola,  per  quanto  ricca  ed 
espressiva,  non  potrà  mai  riprodurre,  o 
almeno  adombrare  l'impressione  del 
moto  della  Verc:ine  che  scende  sulle  nubi 
verso  il  popolo  che  l'adora  :  del  viso  bello, 
ad  un  tempo,  di  suprema  bellezza  e  d'un 
ra£?:?io  celeste  che  l)rilla  nell'occhio  se- 
reno, delle  forme  elette  del  corpo  sovra- 
namente modellato  e  il  moto,  direi  qua- 
si innocente  ed  inqrenuo,  che  le  avviva, 
e,  meno  ancora,  descrivere  la  serafica 
beatitudine  dei  due  angioletti  paffutelli, 
dimentichi  di  tutto  che  non  sia  la  visione 
superiore  dei  cieli  aperti,  osannanti  alla 
Madre,  al  Bambino.  Sarebbe  molto  più 
facile,  e  perciò  non  ne  vale  la  pena,  di 
dare  un'idea  abbastanza  precisa  della 
tecnica  larga,  facile,  semplice  dei  due 
angioletti  e,  in  generale,  di  tutta  la  tela, 
della  vigoria  coloristica  dei  panni,  della 
trasparenza  delle  ombre  dolcissime  delle 
carni,  della  purezza  nitida  delle  luci  e 
dei  piani,  del  cielo  luminoso,  azzurrino, 
trapunto  di  testine  d'angioli  vanenti 
nelle  nubi  sottili.  Agli  stessi  criteri  e 
ideali  d'arte  s'ispira  la  Santa  Cecilia, 
nella  Pinacoteca  di  Bologna,  altrettanto 
celebre,  dipinta  quasi  contemporanea- 
mente e  se  non  avesse  molto  patito  do- 
vremmo usare,  per  lodarla,  le  stesse  pa- 
role scritte  per  la  Madonna  di  S.  Sisto. 
Attorno  alla  nuova  nobile  creazione  fiori 
immediata  la  leggenda,  ma  non  possiamo 
attardarci  a  riferirla.  L'opera  venne  ese- 
guita per  intero  da  Raffaello,  salvo,  dice 
il  Vasari,  l'intervento  di  Giovanni  da 
Udine,  al  quale  il  maestro  avrebbe  fatto 
eseguire  l'organo  e  gli  altri  stro menti 
musicali.  Nel  Museo  di  Madrid  si  ammira 
il  cosi  detto  Spasimo  di  Sicilia,  o  la  Ca- 
duta di  Gesii  fiotto  la  Croce,  dipint,a  circa 
il  1.517  ;  forse  nel  finire  dell'anno  prece- 
dente, se  badiamo  allo  stile  alquanto  più 
duro  e  remoto  che  nei  quadri  precedenti. 
Anche   questa   bella  composizione  gode 


molta  popolarità  ;  fin  dal  1550  il  Vasari 
la  indicò  come  •  cosa  meravigliosa  ». 
Oggi  ha  perduto  molto  nella  freschezza, 
nel  colorito  qua  e  là  ottenebrato,  e,  a  vol- 
te, annerito,  e  nell'armonia  totale.  Segui 
di  li  a  non  m.olto  il  secondo  S.  Michele 
al  Louvre,  dipinto  nel  151S  pel  Re  di 
Francia.  Esso  pure  ha  molto  sofferto  per 
restauri  e  pel  trasporto  sa  tela.  Ne  an- 
darono di  mezzo  ombre  e  colori,  cresciuti 
di  tinta  e  di  valore.  Vi  predomina  Giulio 
Romano,  ma  collaborarono  diversi  al- 
lievi. Solenne  come  un  monumento  ono- 
rario e  funebre  a  un  tempo  rimane  da  esa- 
minare la  Trasfigurazione,  l'idtima  opera 
di  Raffaello,  ch'egli  lasciò  q\ia  e  là  in- 
compiuta nella  parte  alla  nostra  destra. 
Il  più  bel  commento  che  mai  potesse  scri- 
versi sull'opera  ci  sembra  quello  lascia- 
toci dal  Vasari  :  « ...  pare  che  (Raffaello) 
tanto  si  ristrignesse  insieme  con  la  virtù 
sua  per  mostrare  lo  sforzo  e  il  valore  del- 
l'arte nel  volto  di  Cristo  che,  finitolo, 
come  ultima  cosa  che  a  fare  avesse,  non 
toccò  più  pennelli  sopraggiungendogli  la 
morte».  Il  compianto  fu  grande  ed  uni- 
versale e  quanti  visitarono  la  salma  glo- 
riosa sopra  la  quale  si  ergeva  a  capo  del 
letto  la  tavola  della  Tra!^ figurazione  non 
potevano  trattenere  le  lagrime.  Tanta 
bontà,  tanto  tesoro  di  bellezza,  tanto  sa- 
pere giacevano  spenti  per  sempre  0.  soli 
trentasette  anni  I 


A  chi  consideri  la  brevità  della  vita 
di  Raffaello  sembrerà  miracolosa  l'ab- 
bondanza della  produzione  d'arte  del 
maestro,  pur  tenendo  conto  dell'aiuto 
sempre  crescente  avuto  a  Roma  dal  1511 
circa  in  poi.  Eppure  quanto  rimane  di  di- 
pinto non  rappresenta  forse  la  metà  del 
lavoro  ad  olio  di  quell'artista  mirabil- 
mente fecondo.  Trascurando  il  tempo  che 
diede  agli  scavi,  allo  studio  di  Vitruvìo  e 
dell'antica  topografia  di  Roma,  alla  fab- 
brica di  S.  Pietro,  ad  opere  secondarie, 
ed  anche  primarie,  perdute  e  d{\  noi  non 
ricordate,  ai  cartoni  per  fresclii,  tavole, 
arazzi:  ai  disegni  per  un  mausoleo,  per 
bronzi,  per  fabbriche  ;  alle  scene  dipinte 


£ion  ^lanc 


lisciva  speciale 

per  biancheria 

Prodotto  del  LION  NOIR 

(Soc.  An.  Italiana.  -  Cap.  L.  8,000,000 


—  255 


La  Trasfiqubazionk  (Roma.  Pinocoteca  Vaticana  -  Fot.  Andwson), 


—  256  — 


pei  Suppositi  dell'Ariosto,  al  disegni  per 
le  incisioni  eseguito  da  Agostino  vene- 
ziano, rimane  la  mole,  ancora  immensa, 
nonostante  le  dispersioni,  dei  disegni 
preparatori  ai  dipinti,  degli  studi  m.era- 
vigliosi  di  nudi,  di  flgtire  panneggiate,  di 
gruppi,  d'intere  composizioni  ;  di  teste 
e  di  altre  estremità  cavati  dal  vero  con 
tale  sapere  e  conoscenza  della  forma,  con 
tale  gusto  nell'esecuzione  rapida  e  per- 
sonale da  poter  affermare  che  Raffaello 
è  forse  più  grande  in  quei  piccoli  fogli  che 
in  certe  tavole  e  freschi,  e  che  non  cono- 
sce intera  la  potenza  creativa,  la  profonda 
scienza  grafica  dell'Urbinate  chi  non  ab- 


bia studiato  con  ardente  amoro  quelle 
carte  dov'è  fissata  tanta  parte  dell'anima 
di  Raffaello.  Meditando  su  quello  imma- 
gini veloci,  su  quelle  ricerche  ansiose  di 
composizione,  di  sentimento,  o  di  pura 
bellezza,  penetriamo  nell'intimo  lavorio 
di  quello  spirito  sereno,  equilibrato  e  fe- 
lice ;  intendiamo  per  qiiali  vie  egli  giun- 
gesse a  creare  capolavori  sublimi  e  per- 
chè il  poeta,  parlando  di  nominanza  re- 
gale,   assicurava    che    sarebbe    durata  : 
....  iin  che  i  fantasimi 
di  Raffaello  ne'  puri  vesperi 
trasvolin  4'  Italia.... 

Conte  Fr.\ncesco  Malaguzzi  Vai.kri. 


I 


LA  RINASCENTE 

Sedi:  TORINO  -  MILANO  -  GENOVA  -  BOLOGNA 
FIRENZE  -  ROMA  -  NAPOLI  -  PALERMO 


LE  ROVINE  DELLA  GVER- 
RA  NEL  TRENTINO  ^^ 


(Con  U  fotografie). 


SUT.LA  torre  di  Aujju.sto  nel  Castello 
del  Buon  Consiirlio  a  Trento,  sulla 
torre  del  Castello  castrobarcense  e 
veneziano  a  Rovereto,  stilla  torre 
Aponale  a  Riva,  e  su  tutti  i  campanili 
del  Trentino  sventola  il  tricolore,  sim- 
bolo di  quell'indipendenza  che  fu  il  so- 
gno della  parte  miglioro  di  quella  regione 
per  un  secolo,  perchè  mai  morì  lassù  la 
memoria  dell'appartenenza  al  Regno  Ita- 
lico, dal  1810  al  1813.  mai  languì  la  spe- 
ranza di  veder  ricongiunte  anche  quelle 
italianissime  valli  al  resto  d'Italia. 


in  buona  parte  massacrato  :  e  basti  ri- 
cordare che  i  danni  causati  dalla  guerra 
in  quella  regione  si  calcolano  ad  un  mi- 
liardo e  mezzo  di  lire,  e  che  lo  borgate  o 
paesi  o  contrade,  in  tutto  od  in  buona 
parte  rovinato,  sono  circa  centocinquan- 
ta, appartenenti  a  circa  cento  comuni. 
Nel  primo  suo  balzo  l'esercito  italiano, 
sino  dal  ma^io  1915,  avanzò  nelle  valli 
del  Chiese,  dell'Adige,  della  Brenta  ;  in 
seguito  all'otTensiva  austrìaca,  alla  con- 
radiana  StrafexpedUion  del  191G,  gran 
parte  di  quelle  conquiste  andarono  per- 


Viale  Francesco  All)erti  a  Riva  di  Trento  (Trentioo  occidentale). 


Questo  è  r  importante  ;  questo  ò  il 
fatto  capitale,  che  tutto  fa  tollerare  e 
passare  in  seconda  linea  ;  ma  ef^so  non 
può  però,  non  deve  ora  far  dimenticare 
che  il  Trentino,  se  fu  liberato,  fu  anche 


dute  ;  con  successive  offensive  e  controf- 
fensivo parziali,  parte  del  terreno  perduto 
venne  riconquistato  ;  e  cosi  dal  Trentino 
occidentale  all'orientale,  dall'alta  Val  di 
Sole  a  Primiero,  dal  Tonalo  al  Passo  di 


17 


258 


Rollo,  vonne  formandosi  nel  Trentino 
una  fascia  di  guerra  comprendente  paesi 
che  passarono  alternativamente  dal- 
l'uno all'altro  dei  due  eserciti  combat- 
tenti, e  che  divenivano  bersaglio  dei 
colpi  delle  opposte  artiglierie  che,  coi 
grossi  calibri  li  sgretolavano  e  riduce- 
vano a  cumuli  di  macerie,  o  colle  bombe 
incendiarie  li  facevano  preda  del  fuoco. 
Tutta  la  popolazione  di  questa  zona 
fu,  com'è  naturale,  fatta  evacuare  ;  quel- 
la della  Vallarsa  e  Valsugana  orientale, 
di  parte  della  Lagarina,  di  Brentonlco, 
dì  Condino,  ecc.  verso  il  regno,  il  resto 
fu  deportato  nella  Boemia  e  nella  Mora- 


gli  uomini  di  varie  razze  distruggevano 
o  disperdevano  la  ricchezza  accumulata 
nei  secoli  da  una  popolazione  laboriosa 
e  sobria. 

Spuntò  il  giorno  radioso  della  vittoria; 
il  2  novembre  1918  le  truppe  italiane  cac- 
ciando davanti  a  sé  il  nemico  fuggente, 
entravano  a  Rovereto,  ed  il  giorno  se- 
guente a  Trento  ;  dopo  travolte  le  truppe 
maledette,  fu  spazzata  via  tutta  la  spor- 
cizia che  esse  si  erano  lasciata  indietro  ; 
ed  tm  po'  alla  volta  tornarono,  dall'in- 
ternamento e  dall'esilio,  i  profughi  ai 
loro  paesi. 

Ai  loro  paesi?  Di  questi,  molti  non  <r  >- 


Veduta  parziale  della  borgata  di  Mori  (Trentino  orientale). 


via,  nell'Austria,  a  vivere  di  stenti  e 
d'avvilimenti.  Fatta  evacuare  fu  pure 
la  popolazione  nell'immediata  vicinanza 
a  tergo  delle  linee  austriache  ;  e  si  può 
pensare  quale  strazio  abbiano  fatto  le 
truppe  austriache  (formato  per  la  mas- 
sima parte  di  Croati,  Bosniaci,  Unghe- 
resi) di  quei  paesi  abbandonati  ! 

L'Austria  chiamò  nel  Trentino  sotto 
le  armi  60.000  uomini  ;  ne  fece  evacuare 
o  ne  confinò,  internò,  arrestò....  fucilò 
ed  impiccò  150.000  ;  circa  30.000  ven- 
nero trasportati  od  emigrarono  sponta- 
neamente nel  regnò  ;  e  così  ben  240.000 
persone  (e  cioè  piti  della  metà  della  po- 
p.ilazione  del  Trentino,  che  era  dì  384.000 
abitanti)  furono  allontanate  dalla  regio- 
ne, la  cui  vita  restò  cosi  per  quaranta 
mesi  paralizzata,  mentre  le  artiglierie  e 


varono  che  le  rovine,  perchè  le  case  od 
erano  rase  al  suolo  od  erano  scoperchiate 
e  massacrate  ;  ed  anche  le  case  che,  di 
lontano,  davano  l'illusione  di  trovarsi 
ancora  in  stato  discreto,  a  chi  vi  entrava 
esse  apparivano  poi  semplìdi  scatole  ai.- 
cora  coperte  ma  vuote,  e  private  non 
solamente  della  mobilia  e  degli  arredi, 
ma  ben  anche  dei  pavimenti,  soffitti, 
travature.  Nei  tre  lunghi  inverni  dì  guer- 
ra faceva  freddo,  ed  i  soldati  avevano  bi- 
sogno di  riscaldarsi  ;  le  trincee,  dopo  le 
lunghe  pioggie,  erano  fangose,  ed  era 
necessario  pavimentarle  e  coprirle  dì 
assi  ;  e  di  ciò  nessuno  può  meravigliarsi 
e  lamentarsi  ;  la  guerra  è  la  guerra  ;  ma 
meravigliarsi  e  lamentarsi  si  può  invece, 
o  forse  sì  potrà  un  giorno,  dì  svaligia- 
menti e  furti  che  non  sono  in  modo  al- 


259 


cimo  giustificati  da  ragioni  di  guerra,  ma 
che  sono  il  prodotto  di  imperdonabili 
esosi  tA. 

Vogliamo  compiere  una  rapida  visita 
a  questa  fascia  di  guerra,  o  fascia  di  do- 
lori? 

Nell'alta  Val  di  Sole,  che  si  diparte  dal 
Tonalo,  i  forti  che  l'Austria  aveva  da 
lunghi  anni  ivi  opposti  alla  sua  alleata, 
non  poterono  mai.  sino  al  giorno  del 
totale  travolgimento  dell'  esercito  a\i- 
striaco,  venire  superati  dallo  nostre 
truppe  ;  e  solo  qualche  frazione  (come 
Ck>rtina)  del  comune  di  Vermiglio  fu  ro- 


prossa  borgata  di  Condino  non  soffrì 
gravi  danni  dalle  artiglierie,  ma  fu  però 
completamente  liberata  di  quanto  posse- 
deva, e  vuotata  sapientemente  e  siste- 
maticamente come  un'ostrica.  La  Valle 
di  Lcdro,  tutta  ancora  vibrante  di  me- 
morie garibaldine,  passò  più  di  ima  doz- 
zina di  volte  da  una  mano  all'altra,  e 
dove  non  giunse  la  palla  del  cannone 
ad  abbattere  giunse  la  mano  dell'uomo 
a....  spostare  gli  oggetti.  Riva,  la  bella 
cittadina  benacense,  la  perla  del  Garda, 
fu  risparmiata  fino  agli  ultimi  mesi  di 
guerra,  quando  le  nostre  artiglierie  dal- 


Una  fabbrica  di  salumi  a  Tierno  di  Mori  (Trentino  occidentale). 


vinata  dalle  nostre  artiglierie  ;  nella  Valle 
del  Chiese  1  cinque  forti  di  Lardare  fer- 
marono la  nostra  avanzata,  e  gli  opposti 
trinceramenti  correvano  di  qua  da  quei 
forti,  e  eotto  le  opposte  artiglierie  au- 
striache ed  italiane  vennero  a  trovarsi, 
per  tre  anni,  i  gii\  fiorenti  paesi  di  Daone, 
Cimego,  Praso,  Strada,  Prezzo,  C!ologna, 
Bersone,  Por,  ridotti  tutti,  nella  loro 
massima  parte,  a  mucchi  di  rovine.  La 


Vi 


ENTRIERE 

GjENICHE 

svmmì 


l'Altissimo  di  Mont^e  Baldo  colpirono  ed 
in  gran  parte  rovinarono  circa  400  delle 
800  case";  e  danni  ebbero  pure  Arco  ed 
i  paesi  contermini,  e  devastate  furono  le 
feconde  campagne  che  videro  sparire 
per  la  massima  parte  le  viti  e  gli  olivi. 
La  romita  Valle  di  GrestA,  fiancheggiata 
dal  Biaveno  (il  Biaena  dei  bollettini  di 
guerra  ;  uno  dei  non  pochi  nomi  errati 
o  deformati)  e  dal  Creino,  e  fronteggiata 


SPECIALISTA  ISTRUTTORE 

Dottor  GIUSEPPE    SIGURINI 

MEDICO    CHIRURGO 

MILANO   VIA  PLINIO  IO    MILANO 

l.Cffffere  "  CEN^i'I  HVl.  METOnO" 
-^^  nella  Fifa  Pratica  ■■ 


—  260  — 


dal  Dosso  Alto  e  da  altre  vette  del  Baldo, 
ebbe  i  suoi  paeselli  ridotti  quasi  tutti 
e  quasi  interamente  a  cumuli  di  rovine. 
A  mezzodì  della  Valle  di  Cresta  corre, 


Allo  sbocco  orientale  di  quella  valle  è, 
o  piuttosto  era,  la  grossa  borgata  di 
Mori  che,  tranne  il  breve  periodo  dal 
16   dicembre  1915   al   16   maggio   1916, 


La  via  principale  di  Marco,  Valle  Lagarina  (Adige). 


dal  Garda  all'Adige,  la  valle  che  è  abbel- 
lita dal  verde  laghetto  di  Loppio,  da 
cui  esce  il  Cameràs,  che  va  a  gettarsi 
nell'Adige  ;  e  colà,  della  splendida  villa 


restò  sempre,  durante  la  guerra,  in  mano 
degli  Austriaci,  che  avevano  le  loro  trin- 
cee e  nascondigli  sino  nelle  tombe  del 
cimitero.  La  borgata^era  sotto  il  fuoco 


Interno  della  chiesa  di  Marco,  Valle  Lagarina  (Adige). 


dei  Castelbarco  (che  era  ricca  dì  un  ar- 
chivio storico  che  fu  tutto  incendiato 
o  disperso)  non  restano  che  poche  nere 
muraglie. 


delle  nostre  artiglierie  della  Zugna,  della 
Talpina,  del  Baldo  ;  e  delle  sue  746  case, 
320  furono  rase  al  suolo,  e  264  rovinate 
in  modo  da  riuscire  inabitabili.  Una  ricca 


261  — 


frazione  di  Morì,  sulla  via  verso  Brente - 
nico,  è  Tierno,  pur  essa  completamento 
rovinata  ;  mentre  delle  frazioni  di  Bren- 
tonico  non  poche  furono  dannesf?iato 
dalla  mano  rapace  del  re  degli  animali. 
Cosi  siamo  arrivati  alla  valle  mediana 
del  Trentino,  alla  valle  dell'Adige,  che 
divide  il  Trentino  occidentale  dall'orien- 
tale. Sino  dal  27  maggio  1915,  due  giorni 
dopo  il  principio  della  guerra,  le  truppe 
italiane,  guidate  dal  generale  Cantore 
(spostato,  se  non  silurato,  perchè  andava 
troppo  avanti),  occupavano  Ala,  e  nei 
mesi  successivi,  prima  che  l'anno  fosse 
compiuto,  erano  già  giunte  al  Ponte  di 


reto.  Il  gruiKu-  piu/zaie  dei  Ronchi,  che 
si  stende  a  mezzodì  delia  città,  fra  essa 
e  il  cimitero  di  Santa  Maria,  era  abbellito 
da  filari  di  vecchi  alberi,  e  fiancheggiato 
dalla  Chiesa  e  Collegio  delle  Dame  In- 
glesi, dalla  conceria  di  pellami  CoUer  o 
da  due  vaste  e  nuovissime  caserme  ;  ma 
alla  vigiha  del  principio  delle  ostilità 
gli  Austriaci,  per  avere  libero  il  campo 
di  tiro,  fecero  saltare  in  aria  colla  dina- 
mite tutto  ciò,  ed  il  piazzale  è  ora,  e 
resterà  fin  Dio  sa  quando,  un  deserto 
sassoso,  una  pianura  morta  come  quella 
dell'attiguo  cimitero. 

La  gentile  ed  operosa  città  di  Rovereto, 


La  parte  mediana  di  Lizzaiia,  Valle  Lagarina  (Adige). 


Pan  Colombano,  al  Sich,  alle  Porte,  a 
Cistel  Dante,  a  Lizzanella,  e  cioè  ad  un 
chilometro  da  Rovereto.  In  seguito  al- 
l'offensiva austriaca  del  1916  noi  do- 
vemmo ritirarci  sino  a  Serravalle,  e  cosi 
Lizzanella  e  Lizzana  furono  rioccupate 
da^^li  Austriaci  (che  sopra  Lizzana,  a  Co- 
sta Violina,  fecero  prigioniero  Damiano 
Chiesa,  fucilato  poi  nel  Castello  di  Tren- 
to), o  Marco  venne  a  trovarsi  poi  per  più 
di  due  anni  fra  le  due  linee  di  battaglia 
e  le  opposte  artiglierie  ;  ed  è  per  questo 
che  quel  paese  è  ridotto  ad  una  indescri- 
vibile rovina,  che  gareggia  colla  famosa 
dantesca  •  ruina  che  nel  fianco  Di  qua 
da  Trento  l'Adice  percosse  »,  e  presso  la 
quale  sorgeva  e  risorgerà  il  paesello,  la 
cui  chiesa  è  pure  ridotta  ad  un  cumulo 
di  macerie.  A  nord  di  Marco  sono  Liz- 
zana e  Lizzanella,  pur  essi  in  buona  parte 
.li«t rutti,  e  cosi  si  giunge  presso  Rove- 


completamente  evacuata  dal  maggio  al- 
l'agosto 1915  e  sino  al  1918,  e  radical- 
mente saccheggiata  dalla  soldatesca  au- 
striaca, per  espresso  ordine  dei  superiori, 
era  sotto  le  nostre  artiglierie  dello  Zugne 
e  del  Baldo  ;  e  delle  sue  864  caso  ne  ebbe 
colpite  848.  Questo  si  vanno  via  via  ri- 
parando ;  ma  anche  allorché  esse  sa- 
ranno riparate,  e  restaiirate  ed  abbellite 
tutt(%  non  si  sarà  fatto  nulla,  se  non  po- 
tranno risorgere  le  circa  settanta  in- 
dustrie che  davano  vita  alla  città.  Senza 
esse  Rovereto  sarebbe  un  bel  corpo  sen- 
z'anima ;  ma  anclie  quell'anima  darà 
presto  (non  si  può,  non  si  deve  dubitarne) 
«  il  possente  anelito  della  seconda  vita  ». 
Più  ancora  del  Trentino  occidentale 
è  danneggiato  il  Trentino  orientale  ;  e 
ciò  apparirà  naturalo  quando  si  pensi 
che  l'esercito  nostro  qui  avanzò  più  pro- 
fondamente nelle  vallato  della  Brenta  o 


—   262 


e  doi  due  Lenì,  e  cioè  nella  Valsugana, 
In  Terragnolo,  nella  Vallarsa.  Nella  Val- 
sugana le  nostre  truppe  si  erano  spinte 
sino  ai  Masi  di  Novaledo,  a  cinque  chilo- 
metri da  Le  vico,  e  cioè  a  venticinque  ad 
est  di  Trento  ;  in  se{?uito  all'oflEensiva 
austriaca  del  1916  avevano  dovuto  riti- 
rarsi sino  di  là  del  vecchio  confine  ;  con 
successive  avanzate  si  potè  riprendere  la 
linea  del  Maso  ;  in  seguito  al  disastro 
di  Caporetto  tutta  la  Valsugana  fu  abban- 
donata, ed  essa  non  fu  ripresa  che  dopo 
la  vittoria  di  Vittorio  Veneto.  In  queste 
alterne  vicende  belliche,  gravi  danni  ebbe 


spinti  sino  di  là  dalla  frazione  di  Piazza, 
ed  in  Trambillano  (ai  piedi  dello  Spil, 
sperone  del  Col  Santo -Pasubio)  sino  a 
Pozza,  ed  in  VaUarsa  sino  ad  Albaredo. 
In  successive  nostre  avanzate  offensive 
buona  parte  della  valle  fu  da  noi  ricon- 
quistata ;  ed  è  in  una  di  quelle  azioni 
parziali  che,  sul  Monte  Corno,  furono 
fatti  prigionieri  Cesare  Battisti  e  Fabio 
Filzi,  assienae  il  12  lugUo  1916,  due  gior- 
ni dopo  la  cattura,  assassinati  col  cape- 
stro nella  fossa  del  Castello  di  Trento,  già 
avvezza  ad  altri  delitti  austriaci.  Pei 
numerosi  paeselli  e  contradine  che  for- 


Gruppo  di  case  a  Lizzanella  presso  Kovereto,  Valle  Lagarina  (Adige). 


a  soflPrire  il  capoluogo  della  valle.  Borgo, 
sottoposto  alle  artiglierie  austriache  della 
Panarotta  ;  e  completamente  o  quasi 
completamente  distrutti  restarono,  oltre 
ai  paesi  ad  est  di  Borgo  (e  cioè  Telve 
di  Sopra,  Telve  di  Sotto  e  Torcegno), 
anche  tutti  quelli  della  conca  di  Strigno, 
e  specialmente  Strigno,  Spera,  Samone, 
Bieno,  nonché  Castel  Tesino  nella  pitto- 
resca valle  di  Tesino. 

Anche  in  Terragnolo  i  nostri  si  erano 


mano  il  comime  di  Vallarsa  non  uno  è 
rimasto  intatto,  ed  alcuni  sono  stati  com- 
pletamente distrutti  ;  distrutto  intera- 
mente il  tesoro  zootecnico,  e  devastati 
radicalmente  i  boschi,  le  due  uniche  ric- 
chezze della  valle. 

Agli  altri  mali  vennero  ad  aggiungersi 
(in  causa  delle  lunghe  privazioni  e  disagi) 
anche  le  malattie  :  il  tifo  nella  Valsugana, 
la  tisi,  che  si  è  sostituita  alla  pellagra,  in 
Terragnolo. 


Preferite  ovunque  e  sempre 
ék     la  Crema  per  Calzature 


LION  NOIB 


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263 


Abbiamo  visto  quello  che  si  ò  disfatto  ; 
e  vediamo  ora  brevemente  quello  che  si 
ò  fatto. 

Diciamolo  subito  :  si  è  fatto  troppo 
poco,  troppo  adaprio,  troppo  tardi  ! 

Diecine  e  diecine  di  mi?liaia  di  persone 
furono,  e  ««ono  ancora  in  parte,  costrette 
a  dormire  sul  nudo  terreno,  o  su  putrida 
pagha,  in  baracche  male  costruite,  o 
negli  avvolti  nmidi  e  gocciolanti,  o  nelle 
stalle,  o  negli  avanzi  delle  chiese,  in  un 
agglomeramento  ed  in  una  promiscuità 


permesso  di  emigrare,  lontano  lontano,  di 
là  dai  monti,  di  là  dai  mari. 

La  causa  di  questo  gravo  inconveniente 
si  deve  cercare  nella  eterna  Conferenza 
di  Parigi,  negli  stiracchiamenti  di  tanti 
filosofi  e  teorici  di  questo  e  dell'altro 
mondo,  così  lontani  dalla  pratica  della 
vita,  così  insensibili  alle  voci  angosciose 
del  popolo  dolorante.  Il  Trentino  era 
terra  occupata,  ma  non  era  terra  an- 
nessa ;  era  ternato  dalle  truppe  italiane, 
ma  non  apparteneva  all'Italia  ;  si  con- 


La  spianata  dei  Ronchi  a  mezzodì  di  Rovereto,  Valle  Lagarlna  (Adige). 


he  furono  causa  di  tutte  le  malattie  e 
miserie  morali  e  materiali  che  si  pote- 
vano prevedere;  si  perdettero  bon  undici 
inesi,  e  fra  essi  i  mesi  migliori  ;  e  ci  si 
avvicinò  all'inverno  senza  pensare  a  pro- 
curare per  la  fredda  stagione  un  conve- 
niente riparo  a  tanta  povera  gente,  la 
quale  coree  il  pericolo  di  ritornare  ancora 

il!a  dolorosa  vita  dei  profughi,  o  ad  at- 
ndcre  con  ansia  il  momento  in  cui  fosse 


siderava  come  occupato  provvisoria- 
mente, e  quanto  vi  si  fece  ebbe  tutti  I 
caratteri  della  provvisorietà. 

Anche  gli  affari  civili  fiirono  lasciati 
per  conseguenza,  per  troppo  lungo  tempo, 
nelle  mani  dell'autorità  militare,  il  che 
era  cosa  necessaria  nel  primo  mese  dalla 
liberazione,  utihssima  nel  secondo,  utile 
nel  terzo,  ma  poi  sempre  meno  utile,  sino 
a  divenire  in  parte  dannosa,  noi  mesi  sue- 


DEBOLEZZA-NEURASTENIA 


e  simili  malaitie.  stimolano  frli 
speculatori  a  burlare  il  pubblico. 
m^^^^m^^^m^t^^t^^^t^^^^^^m^^^^^^^^^^mmm^mma^im  La  cura  più  etlicace  e  illftpe- 
r.ibil.'  f  istituita  dil  KIGENBRATOKE  con  1  GRANULI  DI  STRICNINA  precisi 
fosforici.  Questa  cura  ha  dato  sempre  il  suo  risultato,  perchè  rinvigorisce  l'intero  organismo,  rido- 
nando la  salute.  K  sublime.  -  La  cura  completa  (di  due  mesi)  costa  I>lre  32, 70,  anticipate,  al- 
l'unica Fabbrica  Lombardi  &  Contardl  -  Napoli,  Via  Roma,  345.  Per  l'effetto  immediato 
vi  è  l' Acanthea  Vlrllls  innocua.  Lire  11  ;  per  posta  Lire  12,  anticipate.  Necessaria  agli  sposl^ 


—   264   — 

cessivi,  perchè  le  autorità  militari  (che,  rltà   civile,   rappresentata   dall'on.   Crc 

per  quanto  stava  in  esso,  fecero  tutto  darò  ;  e  le  cose  cominciarono  ad  avviars 

quello  che  era  possìbile,  e  compirono  un  verso   il  meglio, 

mondo   di  bene),  scarse,   scarsissime  di  Nel  Trentino  occidentale,  ove  possent( 


V          tf^-^-.     gf  ,^             1 

|à  ;>:; 

4 

1- 

! 

Frazione  Parrocchia,  comune  di  Yallarsa  ('irentino  orientale;. 

mezzi,  e  troppo  staccate   dall'ombelico  si  sente  il  soflBo  dell'energia  lombarda, 

di  Roma,  si  trovarono  presto  a  disagio,  si  era  cominciato  a  lavorare  anche  prima 

e  fecero  stare  a  disagio  il  paese.  d'allora  ;  e  nelle  Giudicarle  si  cominciò 

Se  non  annesso,  il  Trentino   (assieme  e  si  confiniTÒ  a  lavorare,  senza  attendere 


Una  via  di  Caldonazzo,  nella  Valsugana  (Trentino  occidentale). 


coir  Alto  Adige,  che  durante  la   guerra  le  perizie  e  gli  anticipi  del  governo  ;  Riva 

nulla   perdette   e   molto   guadagnò),   fu  va  risorgendo   a   vista  d'occhio,  e  sarà 

almeno,  dalla  Conferenza  di  Parigi,  as-  presto  molto  più  bella  di  prima,  colla 

segnato  all'ItaUa  ;  dopo  nove  mesi  l'au-  sua  Rocca  isolata,  il  giardino  pubblico 

torità  militare  cedette  il  posto  all'auto-  ingrandito,  il  lungolago  asFiourato  ;  ed 


—  265 


a  Riva  la  guerra  apportò  tutti  i  vantaggi 
che  apportò  il  terremoto  ad  un'altra  cit- 
tadina del  Garda',  e  cioè  a  Salò.  Più  tardi 
e  più  lontanamente  si  lavorò  a  Rovereto; 
ed  invece  ben  poco  o  nulla  si  fece,  per 
troppo  luniro  tempo,  nolla  bassa  Valle 
La^arina,  nella  Vallarla,  a  Trambilleno, 
a  Terragnolo,  nella  Valsugana,  ove  le 
popolazioni,  per  l'immensità  del  disastro 
e  la  scarsezza  od  assoluta  mancanza  di 
aiuti,  si  sentirono  avvilite,  depresse, 
sconfortate,  senza  il  coraggio  dì  iniziare 
un  lavoro  di  cui  non  credevano  possibile 
la  fine. 


I  Trentini  della  fascia  di  guerra,  ri- 
tornati ai  loro  paesi,  ritrovarono  le  loro 
case  In  rovina  o  le  trovarono  vuote  di 
tutto  ;  arrivarono  col  vestito,  vecchio  e 
sdruscito,  che  si  trovavano  indosso;  ar- 
rivarono senza  possedere  una  camìcia  di 
ricambio,  un  letto,  un  lenzuolo,  una  sedia, 
mi  piatto.  Ve  lo  immaginato  voi  il  tor- 
mento di  trovarvi  e  dover  vivere  in 
una  casa  vuota  di  tutto  ?  di  non  posse- 
dere xm  guanciale  su  cui  posare  il  capo 
stanco,  im  bicchiere  per  attingere  un 
po'  d'acqua? 

A  questi  bisogni  (vestiti,  lenzuola,  sto- 


■:^^^^*^. 


La  «  Via  Fratelli  »  a  Borgo  di  Valsugana  (Trentino  orientale). 


Il  governo,  in  gran  parte  in  causa  della 
Conferenza  di  Parigi,  come  dobbiamo  ri- 
petere, e  come  tutti  devono  ammettere, 
fece  poco  e  specialmente  fece  tardi,  ed 
esso  solo  poteva  dare  il  grande  aiuto  per 
lenire  la  grandiosità  del  disastro  ;  ma 
c'erano  e  ci  sono  ancora  bisogni  ai  quali 
avrebbe  potuto  però  supplire  la  fratel- 
lanza nazionale,  la  carità  italiana,  se  è 
proprio  vero  che  «  l'Italia  s'è  desta  »,  e 
desta  non  solo  per  cantare  e  sbandierare, 
ma  bensì  per  formare  una  sola  grande 
famiglia  di  veri  fratelli.  Non  si  può  cer- 
tamente dire  ciìc  tale  carità  sia  mancata; 
Milano,  Brescia,  Cremona,  Rovigo,  Par- 
ma, Vicenza,  Verona,  ed  altre  città  an- 
cora, si  mostriirono  degne  della  loro  fama, 
e  corsero  in  aiuto  dei  fratelli  sventurati  ; 
ma  quante  altre  citta  fecero  poco  o  non 
fecero  nulla  I 


vàglie)  avreì)be  potuto  e  dovuto  ponseire 
piti  largamente  la  pubblica  caritù  ;  ma 
che  dico  carità?  A  tutto  ciò  avrebbe  do- 
vuto pensare  il  dovere  nazionale.  Perchè 
ì  danni  della  guerra,  combattuta  da 
tutta  l'Italia  e  per  tutta  l'Italia,  dovrel)- 
bero  venir  sentiti  e  sostenuti  da  una  sola 
e  piccola  parte  di  essa  ?  E  perchè  tiittì 
gli  Italiani  che  cbbjero  la  fortuna  di  re- 
star cosi  lontani  dalle  bombe,  dagli  in- 
cendi, dai  saccheggi,  da.  tutti  i  danni 
della  guerra,  non  dovrebbero  contribuire 
spontaneamente,  e  con  gioia,  ad  alleviare, 
con  lieve  sacrifìcio,  tale  danno  ? 

Ma  forse  il  Trentino  fu  dimenticato  ? 
Eh  !  no;  esso  fu  anche  troppo  ricordato; 
ed  a  Trento  (che  dalia  guerra  fu  danneg- 
giata meno  di  qualsiasi  altra  parte  del 
paese,  e  di  essa  non  conserva  più  traccia) 
accorsero,  a  schiero,  a  frotte,  a  cqn tinaia* 


266  — 


a  migliala,  gli  escursionisti,  gli  alpinisti, 
i  turisti,  i  gitanti  di  tutte  le  città  dell'Ita- 
lia settentrionale,  ed  anclie  di  altre  parti 
della  penisola  ;  e  portarono  auguri,  sa- 
luti, applausi,  indirizzi,  pergamene,  tar- 
ghe, lapidi,  bandiere  in  numero  stermi- 
nato ;  e  coi  numerosi  e  focosi  discorsi 
minacciarono  di  far  fondere  la  statua 
bronzea  di  Dante  e  far  scappare  Minosse, 
timoroso  di  dover  affogare  nel  mare  della 
retorica. 

Oh  !  se  quella  brava  gente,  e  quella 
che  era  restata  a  casa,  fosse  andata,  in 
cambio  di  fermarsi  a  Trento,  a  portar 
aiuti  di  fatti  e  non  di  parole,  alle  terre 
devastate  !  o  meglio  ancora  se,  invece  di 
disturbarsi  e  stancarsi  tanto,  avesse  man- 
dato qualche  sedia  e  qualche  metro  di 
tela! 

Tutte  codesto  miserie,  tutte  codeste 
leggerezze  di  pura  marca  italiana,  passe- 
ranno, ed  il  Trentino  risorgerà  più  bello, 
più  forte,  più  florido  di  prima;  ed  allorché 
avrà  fatto  risorgere  le  sue  stazioni  cli- 
matiche, distrutte  o  danneggiate  dagli 
Austriaci,  e  completate  le  sue  linee  fer- 
roviarie, potrà  far  rinascere  il  concorso 
dei    forestieri,   e    far  comprendere   agli 


Italiani  che  per  godere  bellezza  e  gran- 
diosità di  paesaggi  non  occorre  andare 
nella  Svizzera  ;  e  le  sue  numerose  e 
possenti  cascate,  il  suo  carbone  bianco, 
sostituirà  in  notevole  misura  ìC  carbone 
nero,  e  ringagliardirà  le  industrie,  ed  i 
pascoli  liberati  dalle  trincee,  ed  i  boschi 
ringiovaniti,  porteranno  un  forte  contri- 
buto alla  ricchezza  del  paese  ;  ed  i  com- 
merci, in  questa  zona  di  passaggio  fra 
l'Italia  e  la  Germania,  e  di  scambi  e 
relazioni  internazionali,  rifioriranno  ;  e, 
liberi  dai  ceppi  della  tirannide  ignorante 
e  sospettosa,  risorgeranno  anche  gli  studi 
in  un  paese  cosi  ricco  di  ingegni  fervidi 
e  volenterosi. 

Le  piaghe  della  guerra  saranno  rimar- 
ginate ;  sulle  rovine  solferanno  paesi  e 
borgate  più  belle,  più  eleganti,  piti  re- 
golari, più  igieniche  di  prima  ;  le  miserie 
passeranno  e  saranno  dimenticate  ;  ma 
non  passeranno  la  libertà  e  l'indipenden- 
za nel  Trentino  ormai  per  sempre  riunito 
alla  grande  madre  desiderata  ;  ed  anche 
adesso,  in  ogni  angolo  del  Trentino,  sorge 
pur  dalle  rovine,  possente  il  grido  :  Viva 
malia  ! 

Ottone  Brbntari. 


FERNET-BRANCA 

SPECIALITÀ  DELLA  SOC.  AN.  FRATELLI   BRANCA  DI  MILANO 
I     AMARO    TONICO,    APERITIVO,    DIGESTIVO     1 

>f    INDISPE^NSABILE.   IN   XUTTR  LR  FAMIGLIE.    ^ 


n^lMIGlfl 


(  Con  9  iUuatrazioni) . 


imiinillFlli  Trieste,  nel  1913.  uovlo- 
=.  ^  lento  temporale  abbattè 

^  ^  UDO  degli  alberi  secolari, 

=  y^  ^  lodogni  (celtis  australis) 
W  /^L  "^  che  sorgono  dinanzi  alla 
^  ^  JL  ^  cattedrale  di  San  Giusto, 
^  ■=  sul  colle  cantato  da  Gio- 

^  =  sue  Carducci.  La  gente 

^  ,„,  ,,,,  ^  si  recò  quasi  in  pellegri- 
nillllllllllllllllllllllliy  naggio  a  vedere  l'antico 
gigante  abbattuto  ;  chi  potè  se  ne  pro- 
curò un  pezzo  del  legno  per  tenerselo 
come  ricordo  ;  I  giornali  ne  parlarono 
diffusamente,  Illustrandolo  per  lungo  e 
per  largo  ;  gli  alunni  della  Società  Oin- 
nastica  si  presero  l' incarico  e  si  assicu- 
rarono l'onore  di  piantarne  uno  nuovo 
sullo  stesso  posto  con  una  cerimonia  so- 
lenne, per  la  quale  Riccardo  Pitteri 
scrisse  una  poesia  cantando  l'origine  ro- 
mana di  Trieste,  gli  uomini  illustri  che 
appartengono  alla  storia  triestina.  Enea 
Silvio  Piccolomini,  Andrea  Rapido,  Raf- 
faele Zovenzoni,  e  le  speranze  dell'avve- 
nire' A  chi  non  conoscesse  le  condizioni 
speciali  della  vita  triestina  e  la  speciale 
aura,  a  cosi  dire,  psicologica  che  vi  si 
respirava,  questo  fatto  potrà  parere  o 
-f^ntimentale  o  puerile  o  magari  comico, 
>nie  quando  un  elegante  ironista  prese 
1  giro  il  cerimoniale  col  quale  a  Ravenna 
fu  accesa  la  lampada  di  Dante,  alimen- 
tata dall'ampolla  di  Trieste,  per  mezzo 
di  uno  zolfanello  d'una  scatola  della  I.eya 
nazionale.  Ma  va  ricordato  che  gli  Ita- 
liani tagliati  fuori  dalla  patria  e  soggetti 
'l'Austria,  potevano  manifestare  solo 
.  mezzo  di  simboli  quello  che  non  era 
permesso  di  esprimere  con  le  parole. 
E  questo  è  il  caso  del  lodounn,  che  parve 
quasi  un'istituzione  cittadina  violcnte- 
rnonte  schiantata  dall'arbitrio,  natural- 


mente, austriaco,  come  la  polizia  aveva 
fatto  di  tanti  sodalizi  triestini.  Ma  quasi 
a  significare  che  la  persecuzione  poli- 
ziesca non  arriverà  a  sradicare  il  senti- 
mento d'italianità,  i  giovani  della  Società 
ginnastica,  la  quale  in  cinquant'anni  era 
stata  sciolta  e  rifatta  una  decina  di  volte, 
ora  piantavano  l'albero  nuovo  a  simbolo 
e  sfida. 

Del  resto  è  noto  che  a  Siena,  tra  il  1848 
e  il  1860,  nell'occasione  della  famosa 
corsa  del  Palio,  con  uno  speciale  omaggio 
di  entusiasmo  e  di  applausi  veniva  salu- 
tata la  contrada  dell'Oca,  la  quale  ha 
bensì  il  vanto  di  aver  dato  I  natali  a  Santa 
Caterina  dei  Benincasa  e  di  contenere  la 
Fontebranda  ;  ma  più  immediata  era 
allora  la  causa  delle  manifestazioni  po- 
polari :  la  sua  bandiera  istoriata  con- 
tiene il  tricolore,  il  simbolo  del  volere 
unitario  d'Italia. 

Per  ristessa  ragione  ogni  combinazione 
anche  casuale  dei  tre  colori  faceva  dare 
un  sobbalzo  al  cuore  di  ogni  buon  trie- 
stino od  irredento  in  genere,  per  i  quali 
il  Quarantotto,  con  i  suoi  entusiasmi  e 
le  sue  ingenuità,  ha  durato  virtualmente 
sino  all'anno  della  liberazione.  Perciò 
appunto  la  polizia  austriaca  dava  una 
caccia  accanita  ad  ogni  combinazione  del 
tre  colori  :  fatica  vana,  come  si  può  ben 
comprendere,  perchè  il  bianco,  il  rosso 
e  il  verde  sono  tra  le  armonie  più  fre- 
quenti della  natura,  e  perchè  il  tricolore 
come  emblema  della  patria  acquistava 
un  valore  di  significazione  ancor  più  caro 
in  quanto  era  proibito. 

a!i  formare  o  all'usare  il  tricolore  an- 
dava unita  una  certa  piacevole  coscienza 
di  correre  un  qualche  rischio,  di  fare  ima 
manifestazione  meritoria  di  un  senti- 
mento perseguitato  dalla  legge  dello  Sta- 


—  268 


to,  ma  conaandato  dalla  Natura.  Entrò  contro  la  propria  volontà,  come  aveva 
adunque  nella  psicologia  dell'amor  patrio  fatto,  nel  1S61,  la  dieta  istriana,  la  qua- 
quell'elemento  stimolante  del  contrasto  le,  invitata  ad  eleggere  xm  deputato  per 
che  è  proprio  dell'amore  in  genere,  per  il  parlamento  di  Vienna,  votò  per:  nes- 
cui  è  desiderata  soprattutto  la  donna  suno.  Ma  quando,  soprattutto  con  la 
contesa  e  vietata,  come  ne  fece  una  tanto  conclusione  della  Triplico,  l'Italia  uffi- 
graziosa  rappresentazione  O  liostand,  nei  cialp  rinunciò  per  il  momento  alle  sue 
Romanzeschi.  Ed  anche  nella  vita  politica  rivendicazioni  ed  abbandonò  a  sé  gli  ir- 
gli irredentisti,  gli  accesi  dell'amore  d'Ita^  redenti,  questi  dovettero  trasformare  la 


lia,  furono  de- 
finiti per  ro- 
manzeschi, 
fantastici,  ir- 
responsabili 
da  quelli  che 
non  intesero 
come  un  simi- 
le stato  psi- 
cologico non 
può  durare  e  e 
non  è  secondo 
le  condizioni 
di  fatto,  anzi 
è  un  fatto  es- 
so stesso  ;  e 
che  fuori  del- 
la realtà  e  del- 
la verità  era- 
no le  autorità 
dello  Stato 
austriaco,  o 
meglio  l'Au- 
stria, la  cui 
costituzione 
contraddice- 
va a  quelle 
che  sono  ora 
le  leggi  dei 
popoli. 

Q  uando, 
nel  1866,  si 
formò  il  gran- 
de stato  na- 
zionale, ma 
ima  minoran- 
za di  Italiani 
rimase   entro 


n  lodogno  che  era  dinanzi  alla  cattedrale  di  S.  Giusto 
a  Trieste,  abbattuto  dalla  bora  nella  notte  del  14  ott.  1913. 

(Fot.  Museo  Civico). 


loro  opposi- 
zione aperta 
ed,  adagian- 
dosi alle  con- 
dizioni reali, 
cercarono  un 
mezzo  di  di- 
fesa nelle  leg- 
gi dello  Stato. 
Il  governo  da 
parte  sua,  al 
quale  interes- 
sava di  mo- 
strare,soprat- 
tutto  all'este- 
ro, di  avere 
sudditi  con- 
tenti e  tran- 
quilli, accettò 
questa  appa- 
renza di  col- 
laborazione, 
illudendosi  di 
farne,  non  sa- 
peva nemme- 
no esso  con 
che  mezzi,  dei 
buoni  austria- 
ci, e  diede  in- 
carico alla  po- 
lizia di  prov- 
vedere che 
questa  illu- 
sione non  ve- 
nisse turbata 
da  fatti  con- 
trarli. E  la  po- 
lizia e  gli  Au- 


i  confini  dell'Austria,  l'irredentismo  fu  la  striaci  fanatici,  prendendo  gli  indizi,  cioè 

condizione  di  fatto  di  questi  Italiani  se-  le  conseguenze,  per  le  cause,  si  persua- 

parati  dalla  madre  patria.  Dapprima  essi  sero  che  l' irredentismo  fosse   prodotto 

si  chiusero  nella  pregiudiziale  del  non  ri-  dall'arbitrario  aizzamento  di  alcimi  esal- 

conoscersi  legati  ad  uno  stato  straniero  tati,  i  quali  per  una  congenita,  quanto 


LA  RINASCENTE 


NOVITÀ   oooooooo 

oo    bl  STAGIONE 


A^Obfl     oooo  oooooooo 

•  o  ULTini   nObELLI 


269 


ingriiistiticAta  avversioue  coatro  l' Au- 
stria si  sforzavano  di  traviare  i  buoni 
e  felici  sudditi  dello  Stato.  Si  trattava 
per  loro  di  una  malattia  morale  da  cu- 
rare per  II  l)ene  dell*  umanità,  come 
già  l'imperatore  Francesco  I  faceva  con- 
dannare o  tormentare  il  Pellico  e  i 
suoi  nobili  compagni  per  salvare  loro 
l'anima.  Durante  la  guerra  un  Commis- 
sario di  poli- 
zia di  Trento 
pubblicò  un 
suo  patriottico 
romanzetto, 
nel  quale  l'Ir- 
redenta,  come 
la  chiamava- 
no i  tedeschi, 
era  rappre- 
sentata per 
una  società 
di  Milano,  la 
quale  per 
mezzo  di  un 
caffè -concer- 
to e  di  una 
bisca  ammas- 
sava i  denari 
per  acquista- 
re i  congriurati 
rnntro  l'Au- 
stria. Con 
(|uesta  fissa- 
zione, impe- 
divano, proi- 
bivano, se- 
questravano 
figni  cosa,  pur 
uccorgendosi 
chealoro,  co- 
meaTant^o, 
sfuggiva  l'es- 
senziale. E 
nell'esaspera- 
zione di  que- 
sto lavoro  vano,  .sentivano  che  l'unico 
mezzo  per  sopprimere  l'irredentismo  era 
quello,  se  possibile,  di  distruggere  tutti 
gli  Italiani;  non  potevano,  naturalmen- 
te, rendersi  conto  che  c^  n'era  ancora 
im  altro,  e  possibile  :  distruggere  l'Au- 
stria. 


Di  (jiK-.-ta  stessa  persecuzione  si  gio- 
vavano i  nobili  spiriti  insofferenti  per 
indirizzare  ad  una  mota  precisa  il  vago 
sentimento  di  malessere  dogli  Italiani 
soggetti  all'Austria,  per  mostrarne  sem- 
pre viva,  com'era  di  fatto,  la  fiamma, 
per  accenderne  i  tiepidi  e  gli  incoscienti. 


Trieste.  -  Monumento  a  Domenico  Rossetti. 


Così  l'Italia  veniva  imparata  ad  amare 
come  qualcosa  di  arcano  e  di  sacro  che 
non  si  potesse  chiamare  col  suo  nome, 
ma  a  cui  si  dovesse  accennare  con  parole 
nascoste,  con  simboli  segreti.  Ed  ecco 
perchè  era  spedalo  l'atteggiamento  psi- 
cologico degli  irredenti  di  fronte  al  tri- 
colore, alla  stella  a  cinque  punte,  al  nome 
stesso  d'Italia  ;  li  riguardavano  con  un 
.  tremore  ed 
una  commo- 
zione simili  a 
quelle  con  le 
quali  i  primi 
Cristiani  con- 
sideravano il 
simbolo  del 
pesce,  o  gli 
iniziati  in  ge- 
nere le  prati- 
che e  le  for- 
mule del  rito. 
Il  formare 
o  sventolare 
pubblicamen- 
te il  tricolore 
era  una  cosa 
d'importanza 
non  facilmen- 
te intelligibile 
a  chi  non  ab- 
bia imparato 
ad  amare  i 
colori  della 
patria  attra- 
verso allo 
proibizioni  ed 
alle  minacele. 
Un  anno  di 
carnevale  i 
soci  della  Oro- 
rane  Trieste  si 
accordarono 
di  gettare  da 
una  finestra 
della  loro  sede  serpentine  verdi,  dalla 
prossima  bianche  o  dalla  terza  rosse  ; 
queste,  trattenute  sul  davanzale,  rima- 
nendo stese  su  l'asta  della  tenda  della 
sottostante  bottega,  formarono  un  trion- 
fante bandicrone  tricolore  ;  la  società  fu 
sciolta  dalla  polizia  per  colpa  di  «  pub- 
blico scandalo  ». 

Ma  talvolta  furono  Inalzate  vere  ban- 
diere, per  mozzo  di  astuzie  che  parreb- 
bero un  gioco,  se  non  fossero  sgorgate 
da  intonti  scrii.  Un  giorno,  proprio  alle 
dodici,  il  tricolore  sali  sulla  torre  del  pa- 
lazzo di  città,  per  mezzo  dell'ingegnoso 
meccanismo  di  un  contrappeso  che  agi 
quando  una  candela  no  bruciò  lo  spago 


—  270 


di  rlteprno  ;  la  guardia  accorsa  per  arro- 
stare i  colpevoli,  non  si  trovò  dinanzi 
che  la  candela,  la  quale  continuava  ad 
ardere  quasi  in  aria  sorniona  di  canzo- 
natura. E  pochi  mesi  prima  della  guerra, 
in  un  giorno  che  passavano  per  Trieste 
le  automobìli  partecipanti  ad  una  gara 
internazionale,  sventolò  proprio  nella 
piazza  maggiore  una  bandiera  tricolore, 
la  quale  era  stata  fatta  salire  in  alto  con 
l'aiuto  di  alcuni  palloncini  aerostatici  da 
ragazzi,  sotto  ad  un  punto  dove  passa- 
vano fili  telegrafici  che  la  trattennero 
così  a  mezz'aria.  Nel  giardino  pubblico 
di  Gorizia  fu  piantata  xma  magnolia  por- 
porina, la  quale  fiorendo  divenne  tutta 
un  trionfo  tricolore  :  dlfattì,  1  petali  sono 
all'esterno  di  color  rosso  porpora,  nel- 
l'interno bianchi,  e  su  dal  mezzo  s'alza 
il  pistillo  d'un  bel  verde  vìvo. 

Voglio  ricordare  anche  un  aneddoto 
buffo.  Un  padre  fu  citato  a  scuola  per 
essere  informato  dì  un  grave  trascorso 
del  figlio.  Il  professore,  tutto  irritato,  gli 
mostrò  il  compito  dì  casa  scritto  con  in- 
chiostro verde.  E  poiché  il  padre  non 
comprendeva,  l'altro  gli  disse  :  «  Come  ! 
non  capisce?  Il  tema  è  scrìtto  in  verde, 
e  quando  io  avrò  fatto  le  correzioni  con 
l'inchiostro  rosso,  si  avrà  il  tricolore  !  » 

Non  meno  caro  emblema  è  la  stella  a 
cinque  punte,  la  quale  corrisponde  an- 
ch'essa ad  un'armonìa  naturale,  come 
dimostra  la  quintuplice  disposizione  dì 
molti  animali  marini  (soprattutto  la 
stella  dì  mare)  e  dei  petali  nella  gran 
maggioranza  dei  fiori  ;  e  rappresenta  un 
movimento  ascensionale.  Ma  poiché  è 
un  simbolo  nazionale  italiano,  preso  a 
distintivo  dell'esercito,  era  proibito  dalla 
polizia  austriaca  dove  essa  lo  sospettasse 
segnacolo  d'italianità.  Ed  appunto  perciò 
comparve  nelle  decorazioni  dei  libri,  nelle 
aiuole  dei  giardini  e  dovunque  sì  potè 
metterla....  e  conservarla,  giacché  qui 
il  sotterfugio  era  meno  facile,  trattandosi 
dì  una  figura  ben  definita  e  non  dì  una 
combinazione  dì  colorì.  La  Società  gin- 
nastica ebbe  a  soffrire  sequestri  e  pro- 
cessi per  averne  fregiati  ì  diplomi  di  pre- 
miazione degli  alunni.  Di  una  stella  a 
cinque  punte  si  cinge  la  testa  della  figura 
allegorica  dell'Archeologia  nel  basamento 
del  monumento  a  Domenico  Rossetti  ;  la 
quale  diede  tanto  sui  nervi  alla  polizia 
che  ripetute  volte  mandò  sua  gente  a  to- 
glierla e  sostituirla  con  una  a  sei  punte, 
l'unica  che  l'Austria  riconoscesse.  Dì 
questo  fatidico  ornamento  l'architetto 
progettista  riuscì  a  decorare  la  nuova 
pescheria  dì  Trieste,  facendovi  entrare 


a  guisa  dì  capitelli  le  poppe  di  bragozzi 
chioggiotti,  le  quali  portano  sul  dinanzi 
quasi  fossero  occhi,  due  stelle  a  cinque 
punte.  E  benché  appena  si  vedessero  e 
sfuggissero  ai  disattenti,  suscitarono  le 
ire  dei  leccapiattini  ;  e  tra  le  straordinarie 
fatiche  del  commissario  Imperiale  ci  fu 
quella  di  farle  sparire.  Ora  ci  sono  di 
nuovo. 


Alla  Pescheria  di  Trieste. 

Decorazione  con  bragozzo  chiozzotto 

dalla  stella  a  cinque  punte. 

(Fot.  Opiglia). 

La  fantasia  popolare  era  sempre  In 
cerca  di  nuovi  segni  e  simboli,  con  ì  quali 
potesse  manifestare  ì  vietati  sentimenti 
dell'anima  e  colse  subito  la  combina- 
zione che  il  nome  della  prima  Regina 
d'Italia  coincideva  con  quello  di  un  bel 
fiore,  per  fare  della  margherita  l'emblema 
della  sognata  unità  della  patria.  La  po- 
lizia proibì  perciò  l'uso  del  fiore  In  tutti 
ì  luoghi  dove  essa  avesse  potere  di  farlo, 
p.  es.  nei  pubblici  uffici  e  nelle  scuole  ;  e 
scrisse  sul  libro  nero  delle  persone  so- 
spette quelli  che  lo  portavano  ;  ma  non 
potè  impedire  (se  mai,  in  tal  modo  lo 
favorì)  il  diffondersi  del  nome  che  un 
sempre  maggior  numero  di  genitori  im- 
poneva ai  propri  figli,  insieme  con  quelli 
di  Vittorio,  Umberto,  Italo,  Italia,  Jo- 
landa, Mafalda,  Galliano.  E  quando  imo 
dì  questi  nomi  veniva  fatto  in  una  pub- 
blica radunanza,  com'era  quella  per  la 
premiazione  degli  alunni  della  Società 
ginnastica,  scrosciavano  infiniti  applausi 
all'indirizzo,  si  capisce,  non  tanto  della 
persona  nominata,'  ma  del  significato 
simbolico  che  esso  aveva,  del  sentimento 
che  si  sottintendeva  in  chi  lo  portava 


—  271 


ron  orgocrlln.  Era  11  caso  allora  che  il 
commissario  di  polizia,  che  interveniva 
ad  ogni  adunanza,  trovandosi  a  stare 
come  sullo  spine  o  non  avendo  modo  di 
impedire,  auirurava  che  un  cataclisma 
cancellasse  gli  Italiani  dalla  faccia  della 
terra. 

In  una  commedia  di  Paolo  Ferrari,  Le 
due  dame,  uno  dei  personaggi  per  elogiare 
una  giovinetta  che  si  chiama  Margherita, 
esclama  :  «  Il  flore  piti  gentile  di  tutti  i 
giardini  d'Italia  !  Margherita.  »  La  frase, 
scritta  naturalmente  senza  alcuna  allu- 
sione possibile  alla  Regina  o  all'Italia,  fu 
colta  a  volo  dal  pubblico  e  sottolineata 
con  animati  applausi.  Il  censore  fece  le- 
vare per  la  prossima  sera  quella  battuta, 
ma  il  pubblico  applaudi  tuttavia....  la 
lacuna  ;  sicché  la  polizia  proibì  per  l'av- 
venire la  rappresentazione  dell'intera 
commedia.  Per  l'Amore  dei  tre  re  di  Sem 
Benelli  non  servi  nemmeno  la  previdenza 
del  censore  che  .tolse  l'apostrofe  all'Italia 
sin  dalla  prima  rappresentazione,  giac- 
ché gli  applausi  scrosciarono  tuttavia  nel 
punto  dove  i  versi  OMincavano. 


Le  dimostrazioni  a  teatro  erano  più 
.  «lesiderate  dal  pubblico  e  piti  temute 
dalla  polizia  come  quelle  che  avevano 
un  carattere  ben  definito  e  più  facilmente 
accertabile,  e  si  potevano  anche  prepa- 
rare. Il  pubblico  del  teatro  forma  quasi 
un  organismo  concluso,  nel  quale  più 
facilmente  si  stabiUscono  le  consuetudini 
ed  i  taciti  accordi.  E  c'era,  per  un  esem- 
pio, questo,  che,  quando  venisse  un  au- 
tore drammatico  a  presenziare  la  prima 
rappresentazione  di  una  sua  commedia, 
il  pubblico  lo  acclamava  alla  ribalta. al 
primo  alzarsi  della  tela  :  e  questo  era  il 
soluto  per  il  fratello  italiano,  per  la  città 
dalla  quale  proveniva.  Ma  in  questo 
modo  il  pubblico  intendeva  di  assicurarsi 
integro  il  diritto  di  giudicare  liberamente 
la  produzione  drammatica  e  di  disappro- 
varla, magari  con  fischi,  senza  offender 
con  ciò  il  comune  vincolo  d'italianità. 

Una  grande  attrice  che  aveva  corri- 
sposto male  all'invito   di  cooperare  ad 


una  festa  per  la  Lega  nazionale,  fu  punita 
dal  pubblico  del  Teatro  Verdi  col  lasciar 
cadere  tra  un  glaciale  silenzio  la  tela  sulla 
commedia  ch'ella  aveva  pur  recitata  con 
la  consueta  maestria. 

Clamorosa  fu  la  sospensione  dell*  opera 
verdiana  Emani,  della  quale  suscitò  un 
entusiasmo  irrefrenabile  il  coro  :  «  Si  ri- 
desti il  leon  di  Castiglia  »,  con  la  afferma- 


Trleste.  -  Monumento  a  Giuseppe  Verdi 
s  fregiato  dal  «  leccapiattini  »  il  23  mag.  1915 

zione  :  «  Siamo  tutti  una  sola  famiglia  », 
e  trovò  un  vivo  consenso  d'affetto  la 
frase  :  «  Emani,  Emani,  involami  Al- 
l'aborrito amplesso  ».  Parecchi  anni  dopo 
la  polizia  concesse  una  nuova  rappresen- 
tazione di  prova,  forse  con  la  segreta  spe- 
ranza che  la  dimostrazione  mancasse  e 
se  ne  potesse  trarre  qualche  conclusione 
diversa  sul  sentimento  del  pubblico,  ma 
bastarono  le  acclamazioni,  i  gridi,  gli 
evviva  del  principio  perchè  la  rappresen- 
tazione venisse  interrotta  e  la  si  proibisse 
per  sempre,  un  per  sempre  austriaco,  s'in- 
tende. Ma  il  Verdi  offerse  altra  musica 


Il  Diabete 


ritenuto  finora  inguaribile,  ha  trovato  Analmente  il  suo  vero 
rimedio  nella  Cura  Contardl,  fatta  con  le   PII.I.OI>z: 
•  I.ITIKATE   ViaiER  ed  il   RIOEMERATORE.   — 

Non  vi  |iiiii  es-^pre  ritnedio  uf;uale  ;  le  persone  più  rispettabili  sono  guarite  con  la  Cnra  Contardl, 
e  inoU((  lettere  sono  state  pubblicato.  Si  usa  cibo  misto  ;  scompare  lo  luccliero,  si  riprendono 
le  forze  e  la  nntrizlone.  Memorie  g-ratia  con  molti  attestati.  —  La  cura  costa  Lire  32.70, 
anticipate,  alla  Fabbrica  Lombardi  &,  Contardi  -  Napoli,  Via  Roma,  345.  —  Evitate  gli 
inefficaci  fermenti. 


272  — 


che  fosse  l'espressione  degli  affetti  e  delle 
speranze  segrete,  1  cori  :  «  Va',  pensiero, 
sulFali  dorate  »,  e  «  Oh,  Signore,  dal  tetto 
natio  y;  offerse  soprattutto  il  suo  nome, 
nel  quale  gli  irredenti  continuavano  a  ri- 
conoscere la  sigla  di  Vittorio  Emanuele 
re  d'Italia,  e  quasi  più  per  questo  signifi- 
cato che  per  la  sua  musica,  pur  tanto 
popolare,  Trieste  gli  eresse,  prima  fra 
tutte  le  città  italiane,  un  monumento  con 
la  semplice  iscrizione  VERDI  ;  sicché  in 
mezzo  della  città  stava  in  posto  d'onore 
il  nome  del  re  d'Italia.  Ora,  avvenuta  la 
liberazione,  il  Verdi  può  parere  dimen- 
ticato :  la  sua  ìnusica  continuerà  a  pia- 
cere, ma  nelle  dimostrazioni  popolari  ri- 
suonano  ora  liberamente  d'ogni  parte  gli 
inni  di  Garibaldi  e  di  Mameli. 

Importava  adunque  agli  Italiani  co- 
scienti di  sé  di  manifestare,  pur  attr-a- 
verso  agli  impacci  della  polizia,  il  pro- 
prio sentimento  e  la  propria  fede  mai 
spenta,  e  lo  facevano  o  per  inconscio 
impeto  di  sincerità  e  di  braveria,  o  per 
ben  meditato  proposito  di  trascinare  con 
sé  gli  irresoluti  e  i  tiipidl  e  soprattutto 
di  mostrare  ad^^  amici  ed  a  nemici,  alla 
propria  nazione  ed  al  mondo  intero,  che 
la  volontà  italiana  sempre  viveva  nelle 
terre  irredente.  In  opposizione  si  eser- 
citava l'opera,  spesso  stupida  e  brutale, 
della  polizia,  sempre  preoccupata  di  eli- 
minare qualunque  causa  o  spunto  di  di- 
mostrazione, giacché  non  poteva  inten- 
dere come  la  forza  di  queUe  manifesta- 
zioni risiedesse  nel  sentimento  degli  irre- 
denti, sempre  pronto  ad  esplodere,  e  non 
fosse  già  creato  dalla  causa  occasionale 
che  lo  accendeva.  Doppia  perciò  la  preoc- 
cupazione della  censura  sui  giornali,  sui 
libri,  sul  teatro  :  cosi  dell'impedire  che  i 
pensieri  e  sentimenti  antiaustriaci  entras- 
sero sul  suolo  austriaco  e  nelle  menti  dei 
sudditi,  come  del  sopprimere  quelle 
espressioni  e  quelle  manifestazioni  di 
Italiani  soggetti  all'Austria,  le  quali  ser- 
vissero a  testimoniare  che  il  fuoco  covava 
sotto  le  ceneri  e  cresceva  sempre  in  esten- 
sione e  in  intensità.  Si  impiegava  maggior 
cura  ed  energia  nel  secondo  senso  che 
nel  primo  ;  tant'è  vero  che  dopo  di  aver 
pubblicato  regolarmente  l'ordine  di  se- 


questro contro  le  singole  poesie  e  prose 
del  Carducci,  poi  si  smise  di  farlo  quando 
esse  furono  raccolte  nelle  opere  complete 
ed  uscirono  i  due  volumi  delle  Prose  e 
delle  Poesie. 

I  discorsi  e  le  poesie  da  recitarsi  per 
commemorazioni  od  anni  versarli  do- 
vevano sottoporsi  alla  censura  preven- 
tiva ;  commemorazioni  ed  anni  versarli, 
naturalmente  di  fatti  e  persone  italiane, 
quindi  in  esaltazione  dell'Italia,  la  quale 
esaltazione  da  parte  di  Italiani  soggetti 
all'Austria  era  sospetta  e  pericolosa,  sia 
che  si  trattasse  del  seicentcsimo  anniver- 
sario della  visione  dantesca,  o  dell'ot- 
tantesimo compleanno  di  Adelaide  Ri- 
stori o  dell'inaugurazione  di  un  busto  di 
Giacinto  Gallina,  a  non  dire  delle  comme- 
morazioni nel  trigesimo  della  morte  di 
Giuseppe  Verdi  e  di  Giosuè  Carducci,  o 
peggio  ancora  nel  centenario  della  na- 
scita di  Giuseppe  Garibaldi.  Molte  volte 
furono  proibite  conferenze  e  commemo- 
razioni perchè  chi  doveva  tenerle,  non 
poteva  presentare  un  manoscritto,  ma 
era  avvezzo  ad  improvvisare  i  suoi  di- 
scorsi, come  fu  il  caso  di  Gabriele  d'An- 
nunzio. 

Naturalmente  il  censore  si  credeva  in 
obbligo  di  tagliare  in  ogni  caso  qualche 
frase,  soprattutto  quando  si  trattava  di 
autori  sospetti.  Riccardo  Pitteri,  uno  dei 
più  sospetti  ed  esperti,  aveva  osservato, 
che  talvolta  un  passo,  diremo  così,  arri- 
schiaco,  aveva  servito  col  proprio  sa- 
crificio a  salvarne  altri  non  meno  ricchi 
di  recondite  significazioni,  e  perciò, 
com'egli  mi  narrò,  limgi  dall'usare  sui 
suoi  versi  egli  stesso  una  censura  pre- 
ventiva, che  è  fallace,  giacché  il  criterio 
del  sospetto  è  molto  personale,  usava  di 
mettere  a  bella  posta  qualche  frase  più 
forte,  destinata  a  sacrificarsi  come  sen- 
tinella avanzata....  e  che  talvolta  si  salvò, 
mentre  cadeva  sotto  la  matita  rossa 
un'altra  affatto  innocente  di  seconde  in- 
tenzioni. 


Oltre  che  agli  inconvenienti  della  cen- 
sura preventiva  importava  di  sottrarsi 
alla  persecuzione  penale  per  alto  tradi- 


FERNET-BRANCA 

SPECIALITÀ  DELLA  SOC.  AN.  FRATELLI   BRANCA  DI  MILANO 

I     AMARO   TONICO,    APERITIVO,    DIGESTIVO     1 

sp  indispe^nsabii^e:  in  tutte,  i^e:.  Fì\migli£.  ^ 


--  273  - 


RlCCABDO  PlTTEiU, 


274  - 


mento  che  poteva  essere  la  conseguenza 
dei  sentimenti  e  delle  speranze  libera- 
mente espresse.  Si  formò  così  tra  crii  irre- 
denti un'arte  di  parlare  a  sottintesi  ed 
allusioni  che  somiglia  in  certo  modo  al 
S'ergo  convenzionale  delle  soeietil  segrete, 
ma  che  era  bene  aperto  anche  alla  poli- 
zia. Ma  questa  vi  si  trovava  di  fronte 
disarmata,  giacché  ad  interpretare  pro- 
prio tutte  le  allusioni  in  danno  dell'Au- 
stria si  dava  la  zappa  sui  piedi  da  sé  e, 
del  resto,  se  venivano  intese  secondo  l'in- 
tenzione dell'oratore,  la  colpa....  o  il 
merito  era  di  chi  stava  a  sentire.  Si  narra 
di  una  guardia  che  arrestò  uno  accusan- 
dolo di  averlo  sorpreso  a  gridare  :  abbasso 
(veramente  la  parola  era  più  drastica) 
l'Austria  ;  ma  scusandosi  l'arrestato  che 
non  era  stato  bene  sentito  e  che  aveva 
lanciato  l'offesa  contro  l'Italia,  la  giiardia 
sentenziò  apoditticamente  :  «  Ah  !  m)  ! 
quando  è  abbasso,  è  sempre  per  l'Au- 
stria I  ».  Insomma  l'unico  modo  per  la 
polizia,  se  voleva  impedire,  era  di  con- 
dannare al  silenzio  assoluto,  come  tal- 
volta tecc. 


Feijce  Vkneziax. 
(3  agosto  1851  -  11  settembre  1908). 

Felice  Venezian,  che  di  quest'arte  fu 
il  maestro,  cominciò  per  tempo  a  darne 
prova.  Per  esempio,  nel  1872,  quando  il 
sistema  di  stenografia  Gabelsberger-Noè, 
del  quale  era  un  convinto  propugnatore, 
fu  adottato  in  una  scuola  dì  Roma,  in- 
serì nella  Gazzetta  stenografica  di  Trieste 
(n.  .3)  un  articolo  nel  quale  attraverso  la 
soddisfazione  dello  stenografo  traluce  la 
speranza  del  propagandista  politico.  Si 
intitola  :  <•  A  Roma  !  ».  Comincia  :  «  Da 
quando  con  la  coscienza  politica  rinac- 
que  negli    Italiani    l'amore    degli   studi 


seri,...  »,  poi  afferma  :  «  In  faccia  alla 
vittoria  che  la  nostra  scuola  ha  riportato 
testò  in  Roma,  dimentico  volentieri  le 
passate  peripezie  e  guardo  fidente  nel- 
l'avvenire che  ci  si  prepara  ».  E  conclude  : 
«  Gaudenti  per  il  trionfo  ottenuto,  pieni 
di  speranze  per  le  future  sorti  dell'arte, 
un  grido  c'irrompe  involontario  dall'ani- 
mo :  A  Roma  !  a  Roma  !  ».  Entusiasmo 
che  anche  per  un  appassionalo  stenografo 
sarebbe  eccessivo,  se  non  fosse  patriot- 
tico. 

Del  come  si  arrivasse  a  far  intendere 
tutto,  rasentando  magari  l'alto  tradi- 
mento, può  fornire  un  esempio  il  seguente 
inno  musicato  dal  maestro  triestino  Giu- 
seppe Rota  alcuni  decenni  fa,  e  che  ha 
un  signiflcato  anche  ora. 

A  TRIESTE. 

Quando  sventola  nel  sole 
Della  patria  la  bandiera 
Bileviam  la  Ironie  altera 
Con  un  fremito  del  cuor, 

E  dal  grembo  del  futuro 

Al  pensier  che  mai  non  posa, 
Vien  la  speme  orooqliosa 
Viene  il  forte  antico  amor. 

O  vessil  dei  nostri  padri, 
Splendi  in  vetta  alla  collina 
Splendi  in  faccia  alla  marina 
Come  un  nume  tutelar. 

N^oi  verrem  dove  ci  chiama 
Di  Trieste  immènso  amore. 
Con  la  mente  con  il  core 
Con  il  forte  antico  amor. 

Ma  l'ultima  volta  che  il  poeta  e  patriot- 
ta  Giuseppe  Picciola  venne  a  Trieste  per 
commentare  il  canto  dantesco  di  Matelda 
all'università  del  popolo  ed  aveva  pre- 
parato un  proemio  di  introduzione  e  di 
saluto,  quando  fu  avvertito  che  la  poli- 
zia minacciava  di  proibire  le  conferenze 
seguenti  al  minimo  accenno  irredenti- 
stico, egli  per  riguardo  dell'università  del 
popolo,  soppresse  di  propria  iniziativa 
il  proemio,  giacché,  come  disse,  non  c'era 
dentro  nessuna  parola  o  frase  di  irreden- 
tismo, ma  non  v'era  una  parola  o  una 
frase  che  non  lo  contenesse. 

A  mantenere  i  significati  irredentistici 
alle  cose  la  miglior  collaboratrice  era  la 
"  polizia  col  proibirle  o  perseguitarle.  Se- 
gno d'irredentismo,  ad  esempio,  era  il 
numerare  le  ore  in  continuazione  sino  al 
numero  24,  poiché  le  ferrovie  austriache 
non  avevano  adottato  quell'uso  Em- 
blema e  contrassegno  irredentistico  era 
la   alabarda,   stemrAa   trecentesco    della 


—  270  — 


città,  al  quale  l'imperatore  Federico,  nel 
1464,  aveva  imposto  «  l'onore  »  di  essere 
sormontato  dall'aquila  imperiale,  che  i 
Triestini  si  ostinavano  a  tralasciare  quan- 
do il  potessero,  anche  negli  atti  ufficiali. 

Persino  una  festa  reliiriosa  divenne  irre- 
dentistica, quella  della  Madonna  della 
Salute  che  si  celebra  a  Trieste  il  21  di  no- 
vembre in  memoria  della  cessazione  del- 
l'epidemia cholerica  nel  1849.  Ma  poiché 
era  festa  triestina,  e  perciò  non  austriaca 
(preziosa  confessione  !),  era  priorno  lavo- 
rativo per  gli  uttici  srovernativi  ed  anche 
per  le  scuole  ;  anzi  si  arrivò  a  tale  segno 
che  un  catechista  minacciò,  nella  scuola 
elementare  tedesca,  di  dare  un  5  in  reli- 
gione agli  ahmni  che  avessero  fatto  va- 
canza ai  21   di  novembre. 

Il  nome  di  Venezin  Giulia,  proposto 
dall'Ascoli  per  designare  le  Provincie 
irredente  tra  I*  ludrio  e  il  Monte  Maggiore 
che  il  govei-no  austriaco,  servendosi  di 
imo  spunto  napoleonico,  aveva  chiamato 
Litorale  austro- illirico,  era  proi))ito  come 
quello  di  Friuli  invece  di  Contea  priu- 
cipesca  di  Gorizia  e  Crrad^iica.  Alla  .Società 
degli  studenti  universitorii  fu  vietato  di 
chiamarsi  della  Venezia  Giulia,  ma  essi. 
poiché  la  polizia  toglieva  loro  il  nome,  la 
chiamarono  Innomiaata.  Così  una  volta 
il  Consiglio  comunale  aveva  deliberato 
(ma  fu  impedito  anche  in  questo)  di 
affiggere  nell'atrio  della  sala  delle  sedute 
il  decreto  governativo  col  quale  si  vie- 
tava di  murare  uqa  lapide  per  ricordare 
un  convegno  dei  podestà  della  Venezia 
GiuMa  contro  una  delle  tante  sopratTa- 
zioni  governative. 


Talvolta  il  governo  austriaco  tentò  di 
togliere  importanza  alle  manifestazioni 
promosse  dai  sudfliti  italiani  col  parteci- 
parvi, quasi  che  la  riuscita  fosse  dipesa 
dal  proprio  concorso.  Quando  Trieste  si 
vesti  a  lutto  per  la  morte  di  re  Umberto, 
che  commemorò  e  pianse  come  il  Re  della 
propria  nazione,  le  autorità  non  si  oppo- 
sero apertamente,  pure  sequestrarono 
i  busti  del  Re  esposti,  e  diminuirono  la 
manifestazione  come  poterono  alla  che- 


tichella ;  e  troppo  mostrarono  di  far  buon 
viso  a  cattivo  gioco,  perchè  le  manito- 
stazioni  di  lutto  perdessero  il  loro  signi- 
ficato irredentistico. 

Ad  una  sottoscrizione  per  i  danneggiati 
da  un  terremoto  mandò  un'oblazione  un 
personaggio  giallo-nero,  ma  da  quel  gior- 
no nessuno  ne  mandò  altre,  perchè  da  of- 
ferta di  amor  fraterno  essa  s'era  con  ciò 
trasformata  in  elemosina  dello  Stato  au- 
striaco alleato. 


Piiano.  -  Il  luonuiiieiitu  a  (iiiiseppc  Tiniiui 
(«Tello  scultore  Del  Zotto). 

Da  talimi  letterati  aulici  in  tentato  una 
rdta  di  interpretare  ed  esaltare  la  storia 
ed  i  iiionumenti  della  cultura  nel  Friuli 
e  nell'Istria,  dalle  tombe  Romane  di 
Aquileia  al  palazzo  pretorio  di  Capodi- 
stria,  come  appartenenti  alla  storia  del- 
l'Austria, ma  s'accorsero  ben  presto  della 
puerile  assurdità  ;  e  le  autorità  finirono 
con  l'ostacolare  qxiesti  studi,  tanto  più 
cari  perciò  agli  Italiani.  Ed  ecco  sorgere 
in  Pirano  il  monumento  del  violinista 
Giuseppe  Tartini  :  il  quale  monumento, 
fatto  com'è  dall'autore  del  Goldoni  di 
Venezia,  lo  scultore  Del  Zotto,  ne  è  quasi 
il  riscontro  e  già  con  la  apparenza  esterna 
simboleggia  quella  comune  cultura  vene- 
ziana, lo  cui  meiìiorie  l'Austria  cercava 
di  distruggere.  Vietati  perciò  i  Leoni  di 
San  Marco,  della  cui  caccia  si  dilettava 


LA  RINASCENTE 

ADITI  MANUFATTURATI  PER    UOMINI,  PER  DONNE, 
PER  BAMBINI. 


276 


un  funzionario  governativo  di  Monfal- 
cone.  E  perciò  Giuseppe  Caprin,  che  nei 
suoi  libri  dedicati  alla  Venezia  Giulia 
così  amorosamente  ne  illustra  il  carattere 
schiettamente  italiano  dell'arte  e  della 
vita,  si  pregiava  di  aver  in  certo  modo 
riscoperto  il  leone  triestino  che  i  Genovesi 
tolsero  nella  guerra  di  Chioggia,  ed  ora  è 
murato  nel  palazzo  Giustiniani.  Dal  Tre- 


Società  ginnastica  e  quelli  dell'esperia, 
che  indossavano  la  maglia  rossa  garibal- 
dina, partecipavano  anche  i  canottieri 
di  due  società  tedesche  di  Trieste.  La 
vittoria  degli  Italiani  era  salutata  da  un 
delirio  di  applausi,  mentre  la  loro  scon- 
fitta pareva  addirittura  una  sventura 
nazionale. 

Alle  feste  nelle  cittadelle  istriane  non 


Il  leone  veneto  di  Trieste,  ora  sul  palazzo  Giustiniani  di  Genova. 


cento,  quando  Trieste  fu  libero  Comune, 
si  dedussero  di  preferenza  clementi  sto- 
rici e  decorativi,  ai  quali  dedicò  la  sua 
arte  seria  e  intima  il  pittore  triestino 
Guido  Marussig. 

Come  il  monumento  al  Tartini,  cento 
altre  iniziative,  o  celebrazioni,  o  feste 
perchè  schiettamente  italiane,  assume- 
vano perciò  stesso  il  significato  di  dimo- 
strazioni antìaustriache,  ed  un  sapore 
tanto  più  attraente.  Così,  le  regate  a 
remi  diventavano  un  avvenimento  na- 
zionale, perchè  contro  i  canottieri  della 


mancava  mai  un  cartello  con  la  scritta 
W  VI.,  come  se  l'abbreviazione  fosse 
fatta  per  la  pigrizia  dì  scrivere  tutto  in- 
tero Istria,  mentre  dipendeva  dal  desi- 
derio di  p:ter  leè'gere  Viva  l'Italia.  A 
Trieste  una  società  giovanile  si  chiamò 
Gioventù  Operosa,  solo  perchè  la  sigla 
abbreviativa  G.  O.  si  poteva  leggere  Gu- 
glielmo Oberdan,  al  quale  in  questo  modo 
era  intitolata  una  società  sotto  gli  occhi 
stessi  della  polizia. 

Non  occorre  dire  che  si  evitava  qua- 
lunque combinazione  dei  colori  giallo  e 


—   -'  /  /    — 


nero,  la  quale  è  in  altri  luoghi  molto 
frequente  nelle  copertine  de^rli  opuscoli 
e  dei  libri  e  nelle  buste  degli  atti  d'ufficio, 
perchè  il  color  nero  è  il  più  usuale  nella 
stampa  e  la  carta  gialla  è  meno  costosa 
e  più  pratica  per  oggetti  che  devono  pas- 
sare per  le  mani  di  molti.  Ma  a  Trieste,  o 
si  facevano  le  copertine  di  carta  bianca, 
o  vi  si  stampava  sopra  in  rosso,  se  la  co- 
pertina era  gialla.  Per  questa  ragione  il 
Municipio  di  Trieste  adottò  buste  azzurre 
le  quali  continuano  ad  essere  adoperate 
e  rimarranno  una  sopravvivenza  di  altri 
tempi. 

Giuseppe  Caprin  significò  le  condizioni 
di  questa  difesa  col  seguente  apologo  : 
«  La  regina  Altea  non  voleva  che  spun- 
tassero i  fiori  da  una  pianta  che  cresceva 
noi  suo  giardino,  o  no  toglieva  ogni  mat- 
tina le  gemme.  Un  giorno  trovò  tutto  il 

1 


fusto  imbandierato  di  potali.  Dafne  la 
sorprese  dicendole  : 

«  —  Non  sapevi  che  bisognava  strap- 
pare la  radice  ? 

«  —  Si,  rispose  Altea  ;  ma  per  questo 
Giove  mi  ha  dato  troppo  fragili  mani  !  » 


La  battaglia  di  Vittorio  Veneto  ha 
distrutto  con  l'Austria  l'irredentismo  e 
riunendo  tutti  gli  Italiani  nell'unica  pa- 
tria li  ha  liberati  dall'anta-gonista  che 
imponeva  e  condizionava  le  forme  della 
difesa.  Per  fortuna  non  faranno  piti  di 
bisogno  né  queste  astuzie  né  questi  sot- 
terfugi, e  si  potranno  anche  dimenticarli, 
ma  è  bene  che  duri  quella  commozione 
che  è  propria  dell'amor  d'Italia  acqui- 
stato e  conquistato  nella  persecuzione. 

Attilio  Gentilxe. 


l'.iiiia  (li   (  iiiist'inic  ('ai)riii 

giii  follociitii  nel  (ìiaitlino  pubblico  di  Triesti' 

requisita  dall'autorità  austriaca  e  rifusa  in  munizioni. 


DEBOLEZZA-NEURASTENIA 


e  simili  n  alattie,  sUmolano  gli 
speculatori  a  burlare  il  pubblico. 
■^^■Mi^i^^H^BBiii^iaBaBMMiHiMiii^^^i^HBHHHiiMMHMi  La  cupa  pìù  ellicace  6  iiixupe- 
rabile  e  costituita  dal  RIQENERATORE  con  1  ORANUI.I  DI  STRICNINA  precisi 
fosforici.  Questa  cura  ha  dato  sempre  il  suo  risultato,  perchè  rinvigorisce  l' intero  organismo,  rido- 
nando la  salute.  È  sublime.  -  La  cura  completa  (di  due  mesi)  costa  Lire  32, 70,  anticipate,  al- 
l'unic*  Fabbrica  Lombardi  te  Contardl  -  Napoli,  Via  Roma,  345.  Per  l'effetto  immediato 
▼1  ò  l'Aoftnth*»  Vlrllla  innocaa.  Lire  11  ;  per  posta  Lire  12,  anticipate.  Neoetaarla  agli  spoel. 


Impressioni   e  retroscena 


L*  inaugvirazione. 


crliendo  tutti  i  popoli  che  l'avevano  aiu- 
tata nel  grande  sforzo  contro  il  nemico 

tedesco. 


_eir:mati  gli  armistizi  che 
-^  segnavano  il  crollo  degli 
=  Imperi  centrali,  stabilita 

r=  la  sede  della  Conferenza 
^  della  Pace  a  Parigi,  co- 
^  minciò  fra  il  dicembre  e 
^  il  gennaio  a  studiarsi  ed 
^  a  concretarsi  il  regola- 
mento della  Conferenza 
stessa  fra  i  primi  mini- 
stri e  i  ministri  degli  Esteri  delle  potenze 
alleate  ed  associate  e  gli  ambasciatori 
del  Giappone  a  Parigi  e  a  Londra.  Si  con- 
venne che  gli  Stati  Uniti,  l'Impero  Bri- 
tannico, la  Francia,  l'Italia  e  il  Giappone 
sarebbero  stati  rappresentati  ciascuno  da 
cinque  delegati  :  i  Domini  Britannici  e 
le  Indie  da  due  delegati  :  la  Nuova  Ze- 
landa da  uno  ;  il  Brasile  da  tre  delegati  ; 
il  Belgio,  la  Cina,  la  Grecia,  la  Polonia,  il 
Portogallo,  la  Repubblica  Czeco-Slovac- 
ca,  la  Rumania  e  la  Serbia  da  due  dele- 
gati ;  il  Siam  da  Tin  delegato  ;  Cuba,  Gua- 
temala, Haiti,  Honduras,  Liberia,  Ni- 
caragua, Panama  da  un  delegato.  Si  am- 
mise che  U  Montenegro  potesse  esser 
rappresentato  da  un  delegato  quando  la 
sua  situazione  politica  fosse  chiarita. 

S'immagini  che  tutte  queste  delegazio- 
ni con  i  relativi  coninii&sarì,  segretari, 
specialisti,  tecnici,  ecc.  dovevano  cia- 
scima  occupare  un  locale  speciale  e  si 
capirà  l'invasione  che  ne  venne  a  Parigi, 
nella  grande  città  che  risorgeva  dalla 
guerra,  dopo  le  gravi  prove  subite,  acco- 


ViTTOKio  Emanuele  Gelando 
Presidente  del  Consiglio,  delegato  italiano. 

Tutti  i  principali  alìierghi  furono  re- 
quisiti dalle  varie  nazioni  e  sarebbe  cu- 
rioso calcolare  quanto  è  costato  ai  go- 


—  1>7D  - 


SaLVAIOKL  lUU/ILAl 

delegato  italiano. 


GlUéliPPli  riALVAOO   KAGUl 

delegato  Italiano. 


280 


verni  questo  installamento  provvisorio 
nella  capitale  della  Francia  :  per  esempio, 
per  l'Hotel  Édouard  VII,  requisito  dal 
Governo  italiano,  si  spesero  circa  dieci- 
mila franchi  al  giorno  di  nolo,  rimborsato 
in  parte  dalla  pensione  pagata  dai  fun- 
zionar! e  impiegati  che  vi  abitavano. 
I  primi  plenipotenziari  italiani  alla  Con- 
ferenza furono  i  ministri  Orlando  e  Sen- 
nino, gli  on.  Salandra,  Barzilai,  il  marche- 
se Salvago  Raggi.  Consulente  militare 
il  generale  Di  Robilant. 

Il  17  gennaio  1919  a  ore  10,30  ebbe 
luogo  nella  Sala  dell'Orologio  al  Palazzo 
del  ^linistero  degli  Affari   Esteri   (Quai 


decisione  che  poi  risultò  nei  fatti  inat- 
tuabile, tantoché  l'opinione  pubblica 
stette,  alle  volte  dei  mesi  interi,  senza 
conoscere  delle  discussioni  della  Confe- 
renza se  non  le  indiscrezioni  più  o  meno 
censurate  dei  giornalisti,  ai  quali  fu  con 
cesso  di  assistere  alle  sole  sedute  piena 
rie.  E  vi  erano  allora  i  rappresentant 
della  stampa  di  tutto  il  mondo,  eccet 
tuati  i  tedeschi,  i  turchi  e  i  russi,  e  com 
presi  una  quarantina  d'italiani  rappre 
sentanti  i  principali  giornali  di  Roma 
Milano,  Torino,  Genova,  Firenze,  Bolo 
gna»  Palermo,  Trieste,  ecc. 

La    sedvita    inaugurale    ufiBciale    ebbe 


Il  palazzo  del  Quai  d'Orsay. 


d'Orsay)  la  seduta  inaugurale  privata. 
11  magnifico  palazzo  del  Ministero  degli 
Affari  Esteri,  posto  fra  il  Parlamento 
e  la  Spianata  degli  Invalidi,  fu  la  sede 
di  tutte  le  sedute  plenarie  della  Confe- 
renza, prima  nella  Sala  dell'Orologio  e  poi 
nell'altra  adiacente  {Salle  à  nianr/er)  che 
fu  riconosciuta  più  adatta  a  tale  scopo. 

La  seduta  fu  inaugurata  da  Poincaré  : 
in  essa  si  decisero  le  condizioni  per  il  rin- 
novamento dell'armistizio  ;  si  stallili  che 
il  Belgio  e  la  Serbia  fossero  rappresentati 
da  tre  delegati  ciascuno  e  il  Re  dell'  He- 
giaz  da  due. 

Si  decise  altresì  di  dare,  per  quanto 
era  compatibile  con  la  natura  delicata 
e  diflacile  delle  discussioni,  una  certa  pub- 
blicità  fti   resoconti    della   Conferenza  : 


hiogo  il  18  gennaio  a  ore  15,  con  grande 
solennità. 

Erano  presenti  70  plenipotenziari  di 
tutti  i  paesi.  Poincaré  si  sedette  al  centro 
della  gran  tavola  fatta  a  ferro  di  cavallo, 
avendo  a  destra  Wilson,  a  sinistra  Lloyd 
George  :  accanto  a  Wilson,  Clemenceau, 
accanto  a  Llo3'^d  George,  Sonnino. 

Ho  già,  detto  com'era  composta  la 
prima  delegazione  italiana  (cui  poi  si 
aggiunse  Crespi,  ministro  del  vettova- 
gliamento) :  la  delegazione  americana 
comprendeva,  oltre  a  Wilson,  Lansing, 
White  (ex -ambasciatore),  il  colonnello 
House,  Tasker  e  il  generale  Bliss. 

La  delegazione  inglese  era  cosi  com- 
posta :  Lloyd  George,  Balfour,  Bonar 
Law,  Barnes  e  un  delegato  militare. 


—  281 


Quella  francese  :  Clemcnccau,  Pichon 
(ministro  dcfrli  affari  esteri),  Foch,  Klotz 
(niiuistro  dello  finanze),  Tardieu  (alto 
commissario  per  gli  affari  franco-ameri- 
cani), Cambon  (ambasciatore). 

Il  Giappone  aveva  il  marchese  Kim- 
moch  .lenji  e  il  barone  Makino. 

Il  Bel{?io:  Hymans  (ministro  degli 
-teri),  Vaudervelde  (ministro  della  giu- 
stizia), Van  den  Heuvel, 

Il  Brasile:  Epitacio  Pessoa  (poi  presi- 
'ìente  della  Repubblica). 

La  Serbia  :  Pasic  (presidente  del  Con- 
ii?lio),  Trumbic  (ministro  degli  esteri), 
Vesnic  (ministro  a  Parigi). 


Fu  deciso  che  la  questione  della  Società 
delle  Nazioni  sarebbe  stata  posta  all'or- 
dine del  giorno  della  prossima  seduta. 

Alle  16,25  CHemenceau  levava  la  se- 
duta e  tutti  i  plenipotenziari  scendevano 
la  scalinata  del  palazzo  degli  Affari  esteri 
per  prendere  posto  nelle  diverse  automo- 
bili munite  di  gagliardetti  multicolori 
delle  varie  nazionalità,  in  mezzo  alla 
curiosità  della  folla  ammassatasi  dietro 
i  cancelli. 

Ciascuna  delegazione  era  invitata  - 
secondo  quanto  abbiamo  detto  -  a  far 
conoscere  la  propria  opinione  con  tm  me- 
moriale che  doveva  esser  consegnato  al 


imB^àmmumm 

1  "    j,iillwuit3l 

dnSwriiìtiifiF   '  '       ' 

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Ia    "^%fcr 

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j>m — ^ 

^4.  :' 

seduta  iuaiigiirale  della  Conferenza  della  Pace. 


La  Grecia  :  Venizclos  e  Politos. 

L'Ucgiaz:  l'Emiro  Faycal  ;  la  Ru- 
inania  :  Bratiano  ;  la  Polonia  :  Demow- 
.ski  (e  più  tardi  Paderewski). 

Poincaré  inaugurò  la  seduta  con  un  di- 
scorso, poi  abbandonò  la  Conferenza  la- 
sciando il  posto  a  Clemenceau,  presidente 
provvisorio,  che  -  su  proposta  di  Wilson 
-  fu  nominato  presidente  definitivo  della 
Conferenza. 

Fu  nominato  l'uflflcio  di  presidenza. 

L'or(Jine  del  giorno  portava  :  Respon- 
sftbililà  degli  autori  della  gxierra,  relazione 
•  li  due  periti.  -  Respcm sabilità  per  i  de- 
litti commessi  durante  la  guerra.  -  Legi- 
slazione del  lavoro  intemazionale. 

Tutte  le  potenze  furono  invitate  a  pre- 
sentare una  memoria  ra  tali  questioni. 


segretario  generale.  Tali  memoriali  do- 
vevano esser  discussi  dai  rappresentanti 
delle  grandi  potenze. 

In  realtà  però  i  rappresentanti  delle 
grandi  potenze  -  precisamente  come 
successe  al  Congresso  di  Vienna  del  1815 
-  decidevano  da  soli  dopo  aver  fatto  stu- 
diare le  questioni  da  apposite  commis- 
sioni. 

Le  sedute  plenarie. 

Il  Consiglio  dei  dieci  cominciò  subito 
i  suoi  lavori  e  si  delincarono  prontamente 
le  diverse  tendenze  e  la  scarsa  armonia  di 
veduto  che  doveva  creare  un  cosi  grande 
ostacolo  ai  lavori.  Wilson,  accolto  ed 
acclamato  -  non  soltanto  in  Francia  - 


—  282  — 


Silvio  Crespi 
delegato  italiauo. 


Lansing 
tìottosegr.  <li  Stato,  deleg,  degli  Stati  Uuiti. 


LLiOYD  Geokqe 
primo  luiuistro  inglese,  delegato  inglese. 


G.  Clemenceau 
presidente  della  Conferenza. 


2So    — 


Stefano  Pichon 
miuistro  degli  AfiFari  Est«ri  e  deleg.  fraute«f. 


Il  Maresoiiillo  FocH 
iicueialissiiuo  delle  lorze  dell' Iute: 


Anuuea  Tauuieu 
'<  Couiiuissano  degli  Affari  di  Guerra 
FiTiDcoAiiieiiciuii,  delegato  francese, 


Taulo  Hvmans 
delegato  belga. 


284 


come  un  liberatore,  dimostrò  di  accettare 
la  posizione  di  supremazia  creatagli  dal- 
l'opinione pubblica  e  di  volersene  servire  : 


Van  den  Hhuvkl 
delegato  belga. 

In  realtà,  il  presidente  della  Conferenza 
divenne  luì  e  tutte  le  diverse  opinioni 
dovettero  a  poco  a  poco  cadere  davanti 
alla  sua  volontà  rivelatasi,  anche  attra- 
verso ai  sorrisi  e  all'urbanità  dei  modi, 
dispotica.  La  prima  questione  esaminata 
fu  quella  della  Russia  bolscevica,  che 
preoccupava  grandemente  anche  per  le 
sue  conseguenze  e  ripercussioni  in  Euro- 
pa. Noulens,  ex  ambasciatore  di  Francia 
a  Pietrogrado,  riteneva  il  bolscevismo 
un  pericolo  internazionale  e  spingeva  ad 
agire.  I  pareri  furono  discordi  e  l'irre- 
solutezza, che  doveva  causare  tanti  guai 
anche  in  questa  questione  di  capitale 
importanza,  si  affacciò  subito.  Ho  fatto 
a  parte  la  storia  delle  deliberazioni  della 
Conferenza  sul  bolscevismo  :  qui  basterà 
ricordare  che  è  proprio  di  quei  giorni 
(22  gennaio)  la  decisione,  su  proposta  di 
Wilson,  d'invitare  «  ciascun  gruppo  orga- 
nizzato che  esercitasse  o  cercasse  eser- 
citare un'autorità  politica  o  un  controllo 
militare  in  Siberia  o  in  Russia,  a  mandare 
rappresentanti,  in  numero  non  inferiore 


a  tre  per  ogni  gruppo,  all'isola  di  Prin- 
kipò  nel  mare  di  Marmare,  dove  verreb- 
bero incontrati  dai  rappresentanti  delle 
potenze  associate,  purché  nel  frattempo 
venisse  stabilita  una  tregua  fra  i  partiti 
e  le  forze  armate  venissero  ritirato  ». 

Questa  -  come  si  sa  -  fu  la  prima  gaffe 
(li  Wilson  e  il  primo  insuccesso  della  Con- 
ferenza. 

Il  secondo  atto  fu  il  monito  agli  jugo- 
slavi, polacchi  e  czeco -slovacchi  di  non 
adoperare  la  forza  armata  per  imposses- 
sarsi di  territori  ancora  sub  judice.  Chi 
attende  giustizia  non  deve  adoperar  la 
forza  -  diceva  giustamente  il  monito 
dell'Intesa.  Senonchè....  la  giustizia  non 
avrebbe  dovuto  farsi  poi  attendere  un 
anno,  se  si  voleva  pacificare  gli  animi  ed 
esercitare  una  salutare  influenza  sui 
contendenti. 

Le  sedute  plenarie  -  nel  concetto  in- 
formativo della  Conferenza  -  avrebbero 
dovuto  esser  frequenti,  per  discuter  le 


Ante  Teumbic 

ministro  degli  Affari  Esteri 

delegato  del  regno  Jugoslavo. 

questioni  d'indole  generale  e  per  dare  una 
maggiore  pubblicità  alle  deliberazioni. 

In  realtà  furono  invece  quattro  o  cin- 
que e  si  fecero  sempre  più  rare  via  via 


—  285  — 


obe  la  Conferenza  procedeva  o  non  pro- 
cedeva nel  suoi  lavori  che  si  chiudevano 
sempre  più  in  un  mistero,  enerfiricamente 
protetto  dalla  censura. 

La  prima  (o  seconda,  se  si  considera 
la  seduta  inaugiirale)  seduta  plenaria  al 
Quai  d'Orsay  ebbe  luogo  il  25  gennaio 
a  ore  14.30.  Anche  questa  ebbe  luogo  nella 
Sala  dell'Orologio  mentre  le  seguenti  si 
tennero  nella  sala  adiacente,  dove  -  per 
combinazione  -  fra  i  medaglioni  dei  gran- 


IGXA;:I0   rADEl;EWSKI 
■  -iicl.  del  Consiglio,  delegiico  della  l'olouia. 

di  uomini  che  decorano  le  pareti,  è  an- 
che quello  di  Dante,  destinato  -  come  si 
vedrà  -  a  sentirne  delle  belle. 

Non  vale  descrivere  ad  una  ad  una  le 
sedute.  Tutte  si  rassomigliano.  Le  sedut<ì 
plenarie  non  furono  ohe  una  lustra  per 
contentare  il  pubblico,  il  quale  si  affol- 
lava -  munito  di  preziosissimi  biglietti 
d'invito  -  alle  prime,  ma  che  perdette 
presto  ogni  iuteres.se  quando  capi  che  si 
trattava  soltanto  di  una  discussione  prò 
forma,  già  combinata  avanti,  nella  quale 
tutti  erano  d'accordo  e  si  distribuivano 
soltanto  dei  complimenti.  Clemenceau 
presiedeva  con  la  sua  rigidezza  abituale, 
cercando  di  tagliar  corto  appena  si  fosso 
affacciata  qualche  velleità  di  resistenza  : 


Wilson  parlava  con  voce  pacata  e  mono- 
tona socchiudendo  ogni  tanto  gli  occhi 
dietro  le  lenti  d'oro  :  Lloyd  George  se  ne 
stava  tranquillo  e  silenzioso  con  la  faccia 
beata  di  pastore  protestante  in  vacanza  : 
Sennino  conservava  il  suo  aspetto  enig- 
matico e  leggermente  ironico  :  Orlando 
chiacchierava  volentieri  abbondante- 
mente con  Barzilai  e  col  maresciallo  Foch, 
che  in  genere  gli  sedeva  accanto.  In  fac- 
cia a  Orlando,  Pasic  e  Trumbio,  i  due 
ostinati  avversari  dell'Italia  nell'Adria- 
tico, protetti  da  una  poderosa  propa- 
ganda fatta  a  suon  di  milioni  :  Venizelos 
-  l'uomo  più  astuto,  il  più  grande  poli- 
tico della  Conferenza  -  affilava  le  armi 
per  il  lavorio  misterioso  che  doveva  dare 
alla  Grecia  i  massimi  risultati  col  minimo 
sforzo.  Gli  altri,  eminenti  ed  oscuri,  si 
perdevano  in  quella  folla  di  razze  diverse, 
fra  le  quali  spuntavano  i  profili  camusi  dei 
giapponesi  e  dei  cinesi,  il  solenne  tur- 
bante dell'Emiro  dell' Hegiaz,  le  faccio 
bronzine  degl'indiani.... 

Ciascun  discorso  veniva  tradotto  da 
un  interprete  o  in  francese  o  in  inglese 
a  seconda  della  lingua  nella  quale  veniva 
pronunciato,  cosicché  i  presenti  dovevano 
rassegnarsi  a  udire  i  discorsi  duo  volte, 
tanto  peggio  per  loro  se  una  volta  non 
ne  capivano  un'acca. 

Alla  seduta  del  25  gennaio  fu  presenta- 
ta da  Clemenceau  la  mozione  per  la  crea- 
zione deUa  Lega  delle  Nazioni,  che  avreb- 
be fatto  parte  del  trattato  generale  di 
pace,  e  che  sarebbe  stata  aperta  ad  ogni 
nazione  civile  che  potesse  contribuire  a 
quest'organo  di  coopcrazione  interna- 
zionale. Parlarono  Wilson,  Lloyd  Geor- 
ge, Orlando  e  Bourgeois,  in  favore  del 
progetto.  Fu  eletta  una  Commissione 
per  l'elaborazione  del  progetto,  composta 
di  due  delegati  per  ciascuna  delle  grandi 
potenze  e  di  cinque  in  rappresentanza  di 
tutte  le  altre  potenze.  Si  elessero  altresì 
le  Commissioni  per  la  responscMlitò  della 
guerra,  per  le  riparazioni,  per  la  legisla- 
zione del  lavoro  e  per  i  porti. 

Nella  seduta  plenaria  dell' 11  aprile 
fu  presentato  ed  approvato  il  progetto 
per  la  Legislazione  del  lavoro  :  la  prima 
Conferenza,  fu  deliberato  dietro  propo- 
sta di  Wilson,  che  dovesse  radunarsi  a 
Washington  nell'ottobre  dello  stesso 
anno. 

Quella  del  30  aprile  fu  tipica  per  la  di- 
sinvoltura con  la  quale  si  passò  sopra 
agli  argomenti  scabrosi  impedendo  agli 
scontenti  di  farsi  vivi.  Wilson  lesse  lun- 
gamente in  inglese,  rendendo  cónto  delle 
modificazioni    introdotto    allo    Statuto 


-  28G  -^ 


della  Lega.  Fra  le  molte  cose  Inutili  dei 
26  articoli  si  apprese  che  la  sede  della 
Società,  pur  essendo  stabilita  a  Ginevra, 
potrà  in  avvenire  spostarsi  altrove  per 
deliberazione  del  Consistilo.  Questa  bat- 
tuta illuminò  ma  deluse  coloro  che  si 
aspettavano  una  seduta  batta erliera  :  si 
dava  così  il  contentino  al  Belgio,  facen- 
dogli sperare  che  in  un  non  lontano  av- 
venire sarebbe  forse  stata  scelta  Bruxel- 
les, perchè  i  belgi  stessero  buoni  e  non 


serio,  il  che  fa  lo  stesso.  Dante  Alighieri 
dal  suo  medaglione  del  soffitto  pareva 
allungare  il  suo  naso  fiorentino. 

Si  doveva  poi  passare  a  discutere  delle 
sanzioni  contro  il  Kaiser  e  i  responsaldli 
della  guerra.  Ma  eviden'^^emente  l'accordo 
non  era  raggiunto. 

Clemenceau,  passando  sopra  all'ordine 
del  giorno,  come  su  molte  altre  cose, 
tolse  con  due  parole  secche  la  seduta. 

La  Lega  delle  Nazioni  era  fondata.... 


Arrivo  di  JJrockdorfl'lÀiiiit/.au  a  Versailles. 


facessero  le  bizze.  Poi  c'ora  l'articolo  21, 
che  toccava  con  molta  discrezione  il 
punto  spinoso  della  dottrina  di  Monroe, 
destinato  a  contentare  gli  americani 
senza  scontentare  troppo  gli  altri. 

lia  commedia  già  preparata  nelle  cou- 
lisses,  e  della  quale  noi  giornalisti  ave- 
vamo saputo  qualche  cosa,  cominciava 
a  delinerasi.  Anche  i  giapponesi  che  vole- 
vano fare  il  diavolo  a  quattro  perchè 
Wilson  non  aveva  voluto  riconoscere 
il  punto  cosi  equo  ed  umano  dell'ugua- 
glianza delle  razze,  si  contentarono  di 
alcune  platoniche  dichiarazioni  di  Ma- 
kino,  che  aveva  avuto  la  sera  avanti 
l'annunzio  di  un'offa  non  disprezzabile  : 
Kiao-Tchiao. 

Bourgeois  e  Pichon  dissero  cose  di  latte 
e  miele,  dichiarando  di  sperare  negli 
emendamenti  futuri,  nei  perfeziona- 
menti, ecc. 

La  commedia  era  ormai  al  suo  apogeo. 
Tutti  eran  contenti  o  mostravano  di  es- 


La    consegna 

dei   preliminari   di   pace 

ai  tedescHi   (7   maggio). 

A  Versailles,  il  7  maggio,  in  una  gior- 
nata di  sole  e  di  azzurro,  furon  convocai] 
al  Trianon  Palaci,  sede  del  gran  quartiere 
generale  degli  eserciti  alleati,  i  plenipo- 
tenziari tedeschi  per  ricevere  il  testo  dei 
preliminari  di  pace,  elaborati  in  tre  mesi 
e  mezzo  di  faticose  discussioni.  Una  folla 
gaia  si  assiepava  dietro  i  cordoni  dei  sol- 
dati, per  i  larghi  viali  della  città  dei  re 
di  Francia,  dove  48  anni  prima  il  primo 
Guglielmo  di  Germania  proclamava  la 
costituzione  di  quell'Impero  che  oggi  si 
sfascia. 

Nel  recinto  del  magnifico  giardino  ri- 
servato agli  invitati  si  affollano  giorna- 
listi, fotografi,  cinematografisti,  invitati 
di  un  genere  eterogeneo  e  indefinibile 
di  tutte  le  razze  e  di  tutte  le  favelle. 
Giungono  i  delegati  nelle  loro  automobili! 


-  287  - 


che  renarono  a  fermarsi  davanti  alla  sca- 
linata del  Trianon  Poìace  accolti  dal 
picchetto  militare  che  presenta  le  armi  : 
reco  i  baffi  l)ia'ichi  e  la  figura  energrica 
di  Clcmenccau  che  scendo  svelto,  saluta- 
to dalle  acclamazioni  della  folla  :  passa 
Wilson  e  non  si  applaude.  C'è  differenza 
dai  deliri  dì  qualche  mese  fa.  Vi\  applau- 
so invece  accoglie  Orlando  e  Sonnino  che 
entrano  nel  giardino  con  una  bella  li- 
mousine munita  del   gagliardetto   trico- 


William  Martin,  e  dal  decano  degli  uscieri 
del  Ministero  degli  affari  esteri,  entrano 
nella  sala. 

Essi  sono  :  il  conte  BrockdorfT-Rant  - 
zau,  ministro  degli  affari  esteri,  il  dottor 
Tiandsberg,  ministro  della  giustizia,  Oie>- 
berts,  mirdstro  delle  poste,  Seìnert,  primo 
borgomastro,  o  il  dottor  Schiicking.  11 
conte  Ulrich  von  Brockdorff-ltantzau  è 
rigido,  diplomatico,  impenetrabile,  ostile, 
ma  visibilmente  pallido  :  gli  altri,  socia- 


llotfl  il«.'.s  lleseivoiit 


\  orsailles,  dove  alh 


iivaiio  i  «Ul('y;ati  "crnianici. 


lore.  Ecco  Pasic  con  il  barbone  bianco, 
Venizelos  sorridente  e  silenzioso,  Lloyd 
rjeorge  sempre  gioviale,  con  la  sua  aria 
piacevole  di  salute,  il  signor  Bratiano, 
l'elegante  Tardieu.  Qnindi  Foch  accolto 
da  una  grande  acclamazione  alla  quale 
tutti  partecipano. 

lia  sala  delle  sedute  è  va^ta  e  bianca, 
illunùnata  da  grandi  vetrate  attraverso 
le  quali  si  vede  una  deliziosa  sinfonia  di 
verdi  che  riposa....  gli  spiriti  troppo  ec- 
citati. liC  tavole  dei  plenipotenziari,  co- 
perte di  un  tappeto  pure  verde....  spe- 
ranza, girano  tutt'intorno  alla  sala. 

In  faccia  a  Clemenceau,  ai  delegati  al- 
leati, stanno  gli  scanni  vuoti  che  atten- 
dono i  plenipotenziari  tedeschi  :  la  sala 
è  al  completo,  non  si  att^'udono  che  loro. 
A  un  certo  punto  si  fa  \m  grande  silenzio, 
il  silenzio  degli  avvenimenti  che  non  han- 
no bisogno  di  essere  commentati.  Alle 
15  e  r.  minuti  infatti  i  delegati  tedeschi, 
preceduti   dal   direttore   del   protocollo, 


listi  temperati,  che  seguono  questo  rap- 
presentante dell'antico  regime,  sono  evi- 
dentemente preoccupati  di  non  fare  delle 
!/(iffcs.  Ne  commettono  invece  subito  una: 
appena,  con  grande  solennità  annxmzia- 
ti  ad  alt^  voce  dal  decano  degli  uscieri, 
essi  sono  entrati  nella  sala  e  hanno  cer- 
cato con  gli  occhi  i  posti  vuoti  loro  riser- 
vati, là  si  sono  diretti  e  stanno  per  se- 
dersi.... senza  a,ccorgersi  che  tutta  l'im- 
ponente assemblea,  con  atto  di  cortesia, 
si  è  levata  in  piedi.  Allora  anch'essi  sono 
costretti  ad  inchinarsi.  Con  la  sua  voce 
seccA  e  penetrante,  Clemenceau,  stando 
in  piedi,  pronunzia  un  breve  discorso. 
Dice  non  essere  tempo  di  chiacchiere, 
ma  trattarsi  invece  di  regolare  un  conto 
tcrribilmento  grave.  Indica  la  procedura 
che  i  delegati  tedeschi  dovranno  seguire 
esponendo  le  loro  controproposte,  per 
iscritto.  Questa;  non  dovranno  toccare  le 
condizioni  fondamentali,  ormai  stabilite 
dalle  potenze  alleate,  ma  limitarsi  a  sug* 


—  288  — 


gerlmentl  d'ordine  pratico.  •  Tutte  le  fa- 
cilitazioni -  dice  Clemenceau  -  vi  saranno 
accordate  per  studiare  il  testo  del  trat- 
tato ». 

Durante  il  discorso  di  Clemenceau  e 
la  sua  traduzione  i  delegati  tedeschi 
cercano  di  rimanere  impassibili.  Dutasta, 
ambasciatore  di  Francia  a  Berna,  segre- 
tario generale  della  Conferenza,  si  avvi- 
cina al  banco  e  consegna  a  Rantzau  il 
testo  del  Trattato.  Il  diplomatico  tede- 


fatto  al  Belgio  e  termina  elogiando  1  prin» 
cipi  Wilsoniani  in  base  ai  quali  egli  spera 
che  sarà  conchisa  la  pace,  la  quale,  altri- 
menti, non  potrebbe  essere  che  eflamera. 

Clemenceau  domanda  se  alcuno  chiede 
la  parola.   Quindi  toglie  la  seduta. 

I  delegati  tedeschi  si  alzano,  s'inchi- 
nano e  se  ne  vanno  per  dove  sono  venuti. 
Nell'atrio,  Rantzau  sempre  silenzioso, 
accende  una  sigaretta  :  poi  monta  nella 
prima  automobile  con  uno  dei  suoi  col- 


IBìliSii"  1'  '  f'flWJ^B 


H  Trianon  Talace. 


eco  lo  prende  e  senza  guardarlo  lo  depone 
sulla  tavola  :  quindi  chiede  di  parlare, 
ciò  che  gli  è  tosto,  concesso. 

Parla,  o  meglio  legge,  seduto,  freddo, 
monotono. 

Ciascuna  frase  viene  tradotta  in  fran- 
cese e  in  inglese  :  Clemenceau  spesso  di- 
mostra il  suo  malcontento  tentennando 
la  testa  e  chinandosi  a  dire  qualche  pa- 
rola a  Lloyd  George  che  gli  siede  a  sini- 
stra. Intanto  Rantzau  continua.  Dopo 
aver  confessato  la  disfatta  della  Germa- 
nia, «  noi  conosciamo  -  egli  dice  -  la  po- 
tenza di  odio  che  noi  incontriamo  qui  ». 
La  Germania,  secondo  lui,  ha  condotto 
una  guerra  difensiva  contro  l'imperiali- 
smo di  tutti  gli  stati  d'Europa,  e  la  mo- 
bilitazione russa  tolse  ogni  possibilità 
di  accordo.  Quindi,  per  dare  un  colpo 
al  cerchio  e  uno  alla  botte,  riconosce  la 
responsabilità  della  Germania  e  le  colpe 
degli  uomini  che  hanno  condotto  la 
guerra  :   dice   di  voler  riparare  il  torto 


leghi  :  gli  altri  lo  seguono  subito.  Escono 
così  dal  giardino  dove  si  assiepa  ancora 
una  folla  varia  che  li  vede  passare,  in 
silenzio  :  i  soldati  non  presentano  loro 
le  armi.  Sono  ancora  dei  nemici  !  La  sca- 
linata si  riempie  di  personaggi,  di  uflaciali: 
i  plenipotenziari  se  ne  vanno  ad  uno  ad 
uno  nelle  loro  automobili  col  gagliardetto 
dai  colori  nazionali,  sventolante  accanto 
allo  chauffeur.  Ciò  è  meno  grandioso, 
meno  decorativo  delle  sfilate  di  una  volta, 
ma  più  rumoroso,  piti  gaio,  più  movimen- 
tato. La  folla  rimane  ancora  silenziosa. 

Nel  cielo  azzurro  ci  sono  dei  nuvoloni 
neri,  che  preannunziano  o  per  lo  meno 
minacciano  la  pioggia.... 

La   pace  di  Versaillea 
(28  givigno). 

Clemenceau  accordava,  nel  consegnare 
il  testo  di  pace  ai  tedeschi,  quindici 
giorni  a  questi  ultimi  per  rispondere.  Fra 


—  289  — 

i  xisLggì  di  Rantzau,  andato  a  conferire  veramente  per  Parigi,  per  la  Francia, 
col  Governo  del  suo  paese,  le  domande  di  una  festa  nazionale  :  gih  il  23  quando 
proroghe  concesse,  lo  studio  delle  con-    giunse    la    notizia    ohe    l'Assemblea    di 


Il  Trianoa  Palaoe  a  Versailles  -  Jb'acciata  occidentale. 

troproposte,  le  non  poche  divergenze  Weimeu-,  arrendendosi  all'ultimatum  dei- 
sorte  fra  gli  alleati  nelle  concessioni  da  l'Intesa,  accettava  di  firmare,  vi  fu  a 
farsi  alla  Germania,  si  spesero  poco  meno    Paripri    uno    scoppio    d'entusiasmo  :    la 


ÌAi  tìalii  liti  liianou  i'aluce 
dove  fu  fatta  la  consegna  del  trattato  ai  delegati  germanici. 


di  due  mesi.  Finalmente  il  28  giugno  si  città  si  imbandierò,  s'illuminò  e  grandiose 

poterono  convocare  i  tedeschi  nella  gran  dimostrazioni    di    popolo    percorsero    1 

sala  degli  Specchi  al  Castello  di  Versali-  boulevards. 
les  per  la  firma  del  Trattato.  Questa  fu        D  28  mezza  Parigi  si  riversò  a  Versai! ■ 


290  — 


Ips,  invase  le  grandi  avcnues,  lo  vie  d'ac- 
cesso al  monumentale  palazzo,  ben  de- 
gno di  pccosfliere  i  plenipotenziari  di 
tutto  il  mondo  per  un  atto  così  solenne  : 
una  doppia  fila  di  dragoni  con  le  bandie- 
rine bianche  e  rosse  sventolanti  sulle 
lancie  faceva  ala  lunc:o  le  larghe  strade, 
percorse  dagli  automobili,  dalle  eleganti 
limousines  dei  capi  di  Stato,  che  si  suc- 
cedevano ininterrottamente  :  nella  Corte 
di  Marmo,  grande  ressa  d'invitati  che 
agitavano  i  cartoncini  rosa  dei  privile- 
giati (v'erano  per  lo  mono  una  diecina 
di  biglietti  differenti  a  seconda  del  posto 
assegnato).  Salito  il  grande  scalone,  ci 
trovavamo  di  fronte  a  un  curioso  spet- 
tacolo :  la  prima  sala  era  occupata  da 
vasti  banchi  su  i  quali  degli  appositi 
impiegati  timbravano  continuamente  va- 
langhe di  cartoline  postali,  facendo  uno 
strepito  caratteristico,  che  certo  non 
fu  udito  al  Congresso  di  Vienna  !  liC  altre 
sale  che  precedono  quelle  monumentali 
della  Pace,  della  Guerra  e  degli  Specchi 
erano  occupate  dalle  tavole  per  la  stam- 
pa interalleata,  francese  e  una  sala  ap- 
posta vi  era  per  i  giornalisti  americani. 
Tutto  ciò,  nelle  stanz^e  di  Luigi  XIV,  era 
-  conviene  riconoscerlo  -  piuttosto  pro- 
saico. Alle  porte,  per  lo  scalone  d'onore 
dal  quale  passavano  i  delegati,  due  file 
di  guardie  repubblicane  con  gli  stivaloni 
verniciati,  i  pantaloni  bianchi,  le  tu- 
niche dalle  svolte  rosse,  i  caschi  con  la 
maestosa  criniera,  facevano  ala. 

Entriamo  nelle  sale.  In  mezzo  le  ta- 
vole e  le  sedie  riservate  ai  plenipoten- 
ziari :  in  fondo,  dalla  parte  degli  invitati, 
il  banco....  degli  accusati,  cioè  dei  dele- 
gati tedeschi.  Lo  spazio  riservato  alla 
stampa  è  affollatissimo  :  vi  sono  rappre- 
sentati tutti  i  giornali  del  mondo....  com- 
presi i  tedeschi  :  vi  sono  macchine  foto- 
grafiche e  cinematografiche.  Un  pittore 
con  la  sua  tela  si  è  arrampicato  sul  capi- 
tello di  una  colonna  per  ritrarre  la  scena. 
Una  luce  dorata  si  diffonde  per  la  grande 
galleria,  attraverso  i  finestroni  che  danno 
sul  parco  e  fa  luccicare  gli  innumerevoli 
specchi,  riaccende  i  colori  degli  affreschi 
che  illustrano  le  imprese  di  guerra  e  di 
pace  del  Re  Sole. 


Entrano  i  plenipotenziuri  a  gruppi  : 
alle  15  la  sala  è  al  completo,  e  un  brusìo 
enorme  si  leva,  come  da  un  grosso  alvea- 
re. A  un  tratto  il  silenzio.  Preceduti  dagli 
uscieri  e  da  ufficiali  francesi  entrano 
Messieurs  les  plénipotentiaires  alìeinands. 
Sono  due  e  non  sono  più  quelli  che  ve- 
demmo il  7  maggio  :  Rantzau  si  è  riti- 
rato :  lunghe  e  affannose  ricerche  sono 
state  necessarie  per  trovare  due  persone 


Erzbergeu,  deputato  germanico, 
negoziatore  dell'  armistizio  di  Rethondes. 

di  buona  volontà  che  si  assoggettassero 
all'ingrato  compito  di  riconoscere  e  firmare 
la  dichiarazione  della  disfatta  della  Ger- 
mania. Sono  due  nuovi,  non  appartenenti 
al  personale  feudale  della  Germania  degli 
HohenzoUern  :  Herman  Miiller,  un  sozial- 
demokrat,  ministro  degli  affari  esteri,  bion- 
diccio, alto,  e  Bell,  altro  socialista,  rigido, 
bruno,  capelli  a  spazzola,  occhiali  affumi- 
cati, aria  di  pastore  protestante.  Vestiti  di 
nero,  compassati,  seri,  hanno  l'aria  di  as- 
sistere a  un  trasporto  funebre.  Ed  infatti  ! 


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—  291  — 

C'icmciiceau  si  alza  o  invita  i  tedesclii  tcrpretc  traduce.  I  delc(?ati  tedeschi  si 
firmare,  assicurando  che  il  testo  cor-  alzano,  si  fanno  strada  in  mezzo  alla  folla 
-;rondo  alle  copio  esaminate  dai   tede-    di  segretari  e  di  ufficiali  che  ingomlnarK» 


1 

I^^H^W.^'^ 

^mmrwm 

w'^^kmmM 

V  '   "\Vilson,'^Clenii'ii<em',   Ualloiir  e  Soiiiiiiio  mentre  escouo  da     Versailles. 


La  piazza  dell'  Opera  a  Parigi  la  sera  del  23  giugno, 
quando  venne  la  notizia  che  i  tedeschi  accettavano  di  firmare  il  Trattato. 


scili.  Ammonisce  che  le  Arme  devono 
rappresentare  un  impeiarno  irrovocaJ)ilc  di 
compiere,  di  eseguire  lealmente  e  fedel- 
mente tutte  le  condizioni  fissata.  Un  in- 


lo  spazio  che  li  separa  dal  tavolo  della 
firma.  Tutti  gli  occhi  sono  su  di  loro.  Essi 
impassibili  e  rigidi  si  chinano  sul  tavolo 
fatale  e  firmano  uuo  dopo  l'altro  rapida- 


—  292 


mente  i  tre  protocolli.  Poi  ritornano 
ni  loro  posto  e  comincia  ^.a  sfilata  dogli 
alleati.  Sono  le  15  e  15  minuti. 

Dal  Mont  Valcricn  incoTDÌncia  a  tuo- 
nare il  cannone  :  Mailer  ha  tm  sussulto 
che  non  riesce  a  frenare.  Gin  vigono  dalle 
gran  li  finestre  le  acclamazioni  della  folla 
che  gremisce  il  giardino.  Tia  pace  è  fatta. 
La  rivincita  del  '71  è  complet-a.  Ma  c'è 
voluta  la  coalizione  mondiale  per  otte- 
nerla. Il  trattato  ò  pieno  di   difetti,  di 


de  terrazza  che  domina  tutta  la  pianura 
di  Parigi,  fu  scelto  dalla  Conferenza  per 
sede  delle  adunanze  storiche  del  trattato 
con  l'Austria. 

Appena  consegnato  ai  tedeschi  il  testo 
delle  condizioni  di  pace  a  Versailles,  su- 
bito il  Consiglio  Supremo  interalleato  si 
affrettò  ad  invilire  la  delegazione  au- 
striaca a  venir  a  prendere  la  sua  buona 
dose....  di  busse. 

La   delegazione   giungeva   a   St.-Ger- 


illii  V^  1 

La  Galleria  degli  Specchi  a  Versailles 
preparata  per  la  cerimonia  della  firma  del  Trattato  con  la  Germania. 


errori,  ma  è,  insomma,  la  condanna  a 
morte  dell'Impero  tedesco,  dell'autocra- 
zia, del  dispotismo  di  una  razza. 

Questo  basta  ai  Francesi.  E  alla  sera  il 
tripudio  piti  colossale  si  disfrenerà  per  le 
vie  di  Parigi,  un  indiavolato  carnevale, 
dopo  cinque  anni  di  dolorosa  quaresima. 

L.e  giornate  di  St.  Gerxnain 
(2  giugno -IO  settembre). 

Il  massiccio  castello,  dove  nacque  alla 
gloria  Luigi  XIV,  celebre  più  che  altro 
per  il  suo  parco  magnifico,  per  la  sua  gran- 


main-en-Laye  il  14  maggio.  La  stampa 
francese  l'accoglieva  assai  cordialmente, 
ciò  che  faceva  un  singolare  contrasto 
con  il  linguaggio  altezzoso  o  duro  ado- 
perato verso  i  plenipotenziari  di  Versail- 
les. Bisogna  ricordare  che  per  la  Francia, 
l'Austria  non  è  stata  mai  un  vero  nemico 
e  che  d'altra  parte  il  periodo  intercorso 
fra  l'armistizio  di  Villa  Giusti  e  la  par- 
tenza di  Renner  e  compagni  per  St.-Ger- 
main  non  era  passato  invano  :  la  Fran- 
cia, per  mezzo  del  signor  Allizé,  aveva 
abilmente  lavorato  a  Vienna  contro  la 
minacciata  unione   alla    Germania,   che 


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293 


le  dava  maledettamente  sul  nervi,  anche 
perchè  rapprescutava  la  soluzione  più 
logica  della  dififlcile  situazione  in  cui  ve- 
niva a  trovarsi  la  piccola  o  povera  re- 
pubblica Austriaca.  La  Francia  non  sa- 


Bte  mene  tendenziose  :  quando  giunsero 
i  delegati  austriaci,  li  accolsero  il  nostro 
prudente  riserbo  o  molli  sorrisi  frauco- 
anglo-atnericanl.  Il  Tcmps  cercava,  da 
supremo  moderatore,  di  aoeomouure  lo 


D  castello  di  SaintGrermainen-Laye. 


I  delegati  austriaci  meutie  escono  dalla  Stazione. 
Li  precede  un  tenente  colonnello  italiano,  alla  cui  destra  è  il  Cancelliere  Reuner. 


rebbe  stata  invece  aliena  dall'incorag- 
giarc  quel  progetto  di  Confederazione  da- 
nubiana che  era  invece  considerato  dal- 
l'Italia come  una  minaccia  ai  suoi  danni. 
La  prima  delegazione  italiana  alla 
Conferenza  ebbe,  fra  i  molti  torti,  anche 
quello  di  non  opporsi  recisamente  a  que- 


cose,  proclamando  che  l'unione  di  Ber- 
lino e  di  Vienna  sarebbe  stata  una  di- 
sgrazia per  tutti,  anche  per  l'Italia  che 
avrebbe  veduto  «  una  potenza  ingrandita 
pesare  sulla  frontiera  delle  Alpi  ». 

Da  allora  -  installatisi  l  plenipoten* 
ziart  austriaci  nelle  eleganti  ville  di  St.- 


—  294 


Gerniain  -  la  Conferenza  non  fece  più 
mostra  dì  tanta  fretta  per  la  consegna  dei 
preliminari  :  noi  stavamo  ancora  batta- 
gliando contro  le  accanite  opposizioni 
che  trovavamo  fra  gli  alleati  e  non  ave- 
vamo il  tempo  di  pensare  ai  nemici. 
Ma  Eenner,  stanco  di  una  dimora  che 
gli  costava  quattrini  e  tempo,  non  man- 
cava di  sollecitare  il  Consiglio  dei  Quat- 
tro perchè  si  decidesse  a  formulare  le 
sue  condizioni. 


preoccupata.    Ma   furono    proteste    pla- 
toniche. 

Il  2  giugno  -  a  mezzogiorno  e  mezzo  - 
il  testo  incompleto  (rimanendo  cioè  so- 
spese le  clausole  militari,  le  riparazioni, 
le  clausole  finanziarie,  ecc.)  dei  prelimi- 
nari di  pace  veniva  consegnato,  con  un 
cerimoniale  analogo  a  quello  di  Versailles 
ai  delegati  austriaci:  Renner,  cancelliere 
di  Stato,  presidente  della  Delegazione, 
Gurtler,  Schoenbauer,  Kloin.  Lammasch, 


La  consegna  del  Trattato  di  pace  ai  delegati  Aiistiiaci 
nel  castello  di  Saint- Germain. 


Finalmente  il  1°  di  giugno,  le  potenze 
che  erano  state  in  guerra  con  l'Austria 
e  quelle  che  erano  nate  dal  suo  smembra- 
mento, venivano  convocate  aJ  solito 
palazzo  del  Quai  d'Orsay,  per  sentirsi 
comunicare....  una  parte  soltanto  del 
trattato  di  pace  con  l'Austria.  L'adunan- 
za non  passò  liscia.  Qualcuno  si  lamentò 
di  questo  mozzicone  di  trattato  che  si 
presentava  loro  :  alcmie  piccole  potenze, 
soprattutto  la  Rumania  e  la  Serbia,  le- 
varono la  voce  per  la  difesa  dei  loro  di- 
ritti nazionali,  dei  quali  non  sembrava 
che  la  Conferenza  si  fosse  eccessivamente 


Peter,  Eichoft,  SchuUer.  La  sala  -  de- 
stinata a  una  raccolta  di  fossili  dell'epoca 
quaternaria  -  non  aveva  la  solennità 
e  la  grandiosità  di  quelle  del  castello  di 
Versailles,  e  forse  anche  per  questo  - 
giacché  il  décor,  come  dicono  i  francesi, 
conta  qualche  cosa  -  la  cerimonia  fu 
piuttosto  fredda.  La  parte  più  interes- 
sante fu  il  discorso  di  Renner  -  un  vien- 
nese bonario,  dai  modi  cortesi  -  che,  con 
un  lieve  tono  d'ironia  fece  notar  la  sua 
meraviglia  per  la  curiosa  contraddizione 
che  egli  doveva  constatare  nei  rapporti 
fra  r  Intesa  e  gli  stati  sorti  dal  disfaci- 


LIQUORE 

TONICO  DIGESTIVO 

DITTA  ALBERTI 
BENEVENTO 


—  295  — 

mento  dell'Impero  e  quelli  che  essa  man-  L'osservazione  di  Renner  ora  tutt'al- 
teneva  con  l'Austria  tedesca,  facente  tro  clic  destituita  di  fondamento,  ma  la 
parte  come  i  primi  dell'antica  moiiarcliia.     contruddizioiic  non  venne  sanata  ma  solo 


Dopo  la  consegna  delle  condizioni  di  pace  ai  delegati  Austriaci.  Esce  Wilson. 


Nelle  viciiuin/.u  del  castello  di  St.-Gerinaiu-en-Laje 
al  iiioiueiito  (If'il.T   (iniiu  del  Trattato. 


I   primi   cV'U,   .  ..ii-i.Urati  come  amici  e  attenuata  in  seguito  coll'attribnire  anche 

la  stHouda  come  nemica,   mentre  tutti  agli    altri    paesi    una    parte    degli    oneri 

erano     ugualmente     responsabUi     della  finanziari  dei  quali  veniva  gravata  l'Au- 

guerra  alla  quale  erano  stati  trascinati  stria  tedesca. 

Uall'antico  governo.  Il  trattato  di  St.-Germain,  che  cnm- 


2y(i 


pletato  e  leggermente  modificato,  veniva 
poi  accettato  dall'Austria,  aveva  una 
grande  importanza  per  noi,  per  quanto 
non  vi  fosse  compresa  la  spinosa  que- 
stione adriatica,  sempre  rimandata  a  piii 
tardi.  Esso  infatti  fissava  definitivamente 
il  confine  settentrionale  d'Italia,  chiu- 
dendo, per  sempre,  la  porta  granitica 
inviolabile  alle  invasioni  straniere  che 
per  secoli  avevano  straziato  il  nostro 
paese.  Noi  ottenevamo  tutto  il  Trentino, 
tutto  l'Alto  Adige  e  la  completa  fron- 
tiera alpina  dallo  Stelvio  al  Brennero, 
dal  Pizzo  dei  Tre  Signori  alla  valle  di 
Sexten  e  alla  conca  di  Tarvis. 

Un  assai  lungo  periodo  di  tergiversa- 
zioni, di  proteste  austriache,  di  tentativi 
per  toglierci  anche  l'Alto  Adige,  con  la 
scusa  che  conteneva  più  tedeschi  che 
italiani,  successe  alla  giornata  del  2  giu- 
gno :  la  faticosa  redazione  del  trattato 
con  la  Germania,  firmato  il  28  giu- 
gno, il  nessun  progresso  fatto  dalla  que- 
stione Adriatica,  il  cambiamento  della 
nostra  delegazione  a  Parigi,  la  diminuita 
volontà  fattiva  della  Conferenza  dopo 
la  partenza  di  Wilson,  fecero  si  che  la 
compilazione  del  trattato  con  l'Austria 
si  trascinasse  per  più  di  due  mesi.  Final- 
mente ai  primi  di  settembre  il  trattato 
completo  veniva  rimesso  agli  austriaci 
con  una  lettera  di  Clemenceau  che  con- 
futando le  controproposte  di  Renner, 
ammoniva  l'Austria  sulla  responsabilità 


nello  quali  era  incorsa  e  le  cui  conseguen- 
ze doveva  scontare. 

Finalmente,  la  mattina  del  10  settem- 
bre, la  pace  con  l'Austria  veniva  firmata 
a  St.-Germain.  La  cerimonia  ebbe  luogo 
nella  stessa  sala  dell'Età  della  Pietra, 
nella  quale  aveva  avuto  luogo  la  consegna 
dei  preliminari,  con  \m  cerimoniale  ana- 
logo. Davanti  a  un  centinaio  d'invitati 
e  ai  rappresentanti  della  stampa,  i  pleni- 
potenziari delle  diverse  potenze  firma- 
rono il  trattato  e  i  protocolli  addizionali, 
dopo  elle  Renner  -  unico  rappresentante 
dell'Austria  -  ebbe,  alle  10,15,  apposto 
la  sua  firma. 

Per  l'Italia,  la  nazione  più  diretta- 
mente interessata,  firmarono  l'on.  Tit- 
toni,  Scialoia,  Maggiorino  Ferraris  e  Gu- 
glielmo Marconi  ;  per  gli  Stati  Uniti  : 
Polk,  White  e  Bliss  ;  per  l' Inghilterra 
Balfour,  Bonar-Law,  Milner  e  Barnes  ; 
Clemenceau,  Pichon,  Tardieu,  Cambon 
e  Klotz  per  la  Francia;  Ghinda,  Matsui 
e  Hij  uin  per  il  Giappone  ;  Hymans,  Van 
den  Heuvel  e  Van  der  Velde  per  il  Bel- 
gio, ecc.  ecc. 

Alle  11,10  la  cerimonia  era  terminata. 
L'Austria  aveva  segnato  la  sua  fine  di 
grande  potenza  e  trasmetteva  all'Italia 
una  parte  della  sua  eredità.  L'Italia  la 
raccoglieva,  in  premio  dei  sacrifizi  com- 
piuti, in  nome  del  diritto  e  della  giustizia, 
pur  sapendo  che  tutto  non  era  fatto,  che 
la  giustizia  non  era  ancora  completa. 


II. 


Le  questioni   principali. 


Il   bolscevismo. 

Alla  fine  di  marzo, il  Consiglio  dei  Quat- 
tro, prodotto  dal  frazionamento  del  Con- 
siglio dei  Dieci,  troppo  numeroso  per  un 
consiglio  deliberativo,  si  trovò  improv- 
visamente a  dover  soprassedere  alle  nu- 
merose e  gravi  questioni  poste  sul  tap- 
peto, per  rivolgere  l'attenzione  all'ur- 
gente problema  bolscevico. 

Il  bolscevismo,  nato  dal  corrompi - 
mento  deleterio  della  Rivoluzione  russa, 
stava  dilagando  come  un'epidemia  sub- 
dola e  letale  dalla  Russia,  che  l'aveva 
creato,  verso  i  popoli  che  le  erano  a  con- 
tatto o  che  attraverso  legami  insondabili 
si  erano  creati  artificialmente  questo  con- 
tatto. Il  bolscevismo  è  sopratutto  distru- 
zione ed  anarchia,  è  negazione  di  ogni 
Ideale  democratico,  per  quanto  pretenda 


applicare  U  vangelo  marxista  com'è  stato 
formulato  da  Marx  e  da  Engels  nel  fa- 
moso "  manifesto  del  partito  comunista" 
del  1847.  Per  queste  apparenze  di  dot- 
trinarismo, il  bolscevismo  ha  un  certo 
fascino  sulle  anime  semplici  e  sui  mal- 
contenti, perchè  si  presenta  come  un 
forte  potere  che  governa  in  nome  ed  a 
benefizio  delle  masse,  mentre  in  reaJtà 
governa  per  se  e  per  i  pochi  uomini  che 
a  sue  spese  sì  arricchiscono  con  qualsiasi 
mezzo  e  senza  nessuno  scrupolo.  Inco- 
raggiati dall'esempio  e  dall'aiuto  russo, 
sostenuti  da  un  mal  consigliato  nazio- 
nalismo, che  vedeva  squagliarsi  i  territori 
attribuiti  dall'Intesa  ai  popoli  cui  spet- 
tavano, pochi  uomini  risoluti  e  spregiu- 
dicati, rovesciavano  ir  governo  di  Karoly 
a  Budapest  e  instauravano  quel  bolsce- 
vismo magiaro  che  doveva  per  quattro 


—  297 


e 
Dresda, 


Bre5Ì3vt3 


Ulma 


„     ♦    *^       0  Bolzano^ 


.\V 


(j^nubjo^ 


MONACO 
O 


Inn'sb'raO 
irennerù 


CZECO ^ 


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P^ABA  ^O 


BOEMIA 


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MOHA  VIA        ri 


:'r-Au^r/^(A 


■  :  .iìnz. 


Kii*:MSW 


LAI  BACH 


^^^/ 


^% 


/^^ossach 


wim.nnumr/ijm    HuO  V3  FrOnffCfci 


HUOVA     FRONTIERA      DELL'  AUSTRI  A 


La  zona  traifftj^Ufti  Sirà  ioHooosf^  a  un  plebi icifo 


—  298  — 


Tommaso  Tittoni 
ini.stro  degli  Aftiiri  Esteri 

la  ii;io\a  Deleiiaziouc  Italiana. 


Vittorio  Scialoia 
delegato  italiano. 


Maggiorino  Eerraius 
delegato  italiano. 


Guglielmo  Marconi 
deleiiato  italiaiio. 


—  299 


mesi  appena  terrorizzare  l'Ungheria,  fi'  • 
stare  le  più  serie  apprensioni  in  Europa 
e  arrestare  perfino  -  come  si  è  detto  -  i 
non  troppo  rapidi  lavori  della  Confe- 
renza. Gij\  in  un  primo  periodo  la  Confe- 
renza aveva  tentato  di  addomesticare  il 
bolscevismo  russo,  convitando  questo 
come  gli  altri  partiti  del  caotico  paese  a 
convegno  e  ad  \m 'intesa  all'isola  di  Prin- 
kipo.  La  peregrina  trovata  di  Wilson  el)be 
il  più  completo  insuccesso,  perchè  i  bol- 
scevichi non  mostrarono  di  avere  alcuna 
intenzione  di  scendere  a  patti.  Venuto 
al  potere  il  bolscevismo  magiaro,  non 
sembrava  più  il  caso  di  tergiversare  :  il 
quadrumvirato  tuttavia  non  fu  neanche 
in  questa  urgente  questione,  concorde  : 
l'intervento  armato  in  Russia  e  in  Un- 
k'heria  si  presentava  come  un'incognita 
paurosa  :  una  politica  di  accordi  con  i 
governi  russo  ed  ungherese  non  pareva 
aver  molte  probabilità  di  riuscita  :  si 
prese  una  via  di  mezzo  che  non  poteva 
risolver  nulla  :  aiutare  le  forze  dislocate 
in  Oriente,  quelle  rumene,  czeco-slovac- 
che  e  jugoslave  perchè  formassero  una 
specie  di  cintura  di  salvataggio  attorno 
ai  paesi  infetti.  Alla  prima  decisione  di 
mandare  il  generale  Mangin  al  comando 
(Ielle  truppe  operanti  fra  il  Baltico  e  il 
Mar  Nero,  ne  successe,  a  pochi  giorni  di 
tiistanza  un'altra,  destinata  a  paralizzare 
una  vera  e  propria  azione  militare  anti- 
bolscevica :  quella  d'inviare  in  Ungheria 
il  generale  inglese  Smuts  per  studiare  la 
situazione  e  riferire.  Smuts  -  noto  per  i 
suoi  tentativi  sfortunati  di  pace  separata 
con  l'Austria  -  andò,  si  abboccò  con 
Bela  Kun....  e  le  cose  restarono  al  punto 
di  prima. 

Più  tardi,  alla  fine  di  maggio,  l'Intesa 
accordava  il  suo  appoggio  (del  tutto  pia- 
ionico,  del  resto)  all'ammiraglio  Kolt- 
(liak,  le  cui  truppe  avevano  riportato 
ilei  successi  contro  i  bolscevichi  all'est 
del  Volga  :  ma  né  le  speranze  concepite 
si  realizzarono,  né  la  Conferenza  dimo- 
.-.(rò  -  neanche  In  seguito  -  di  avere  un 
disegno  prestabilito  da  seguire  contro 
il  bolscevismo. 

Il  conflitto  italo-americano. 

Lo  chiamiamo  cosi  per  intenderci  su- 
bito :  chiamarlo  conflitto  italo -jugoslavo 
sarebbe  troppo  poco.  Gli  jugoslavi  non 
banno  fatto  che  attizzarlo  ed  alimentar- 
lo.... e  non  soltanto  a  parole.  Più  pro- 
priamente potrebbe  dirsi  \m  dissidio 
fondamentale  fra  l'Italia  e  i  suoi  alleati, 
giacché  nessuno  di  questi  -  nonostante  le 


dichiarazioni  o  le  tergiversazioni  -  ha 
saputo  o  voluto  mettersi  dalla  partó 
dell'Italia,  ed  abbandonare  il  carro  di 
trionfo  del  dominatore  americano.  In  un 
modo  o  nell'altro  questo  conflitto  rap- 
presenta il  pimto  più  grave  e  più  contro- 
verso della  Conferenza  ed  anche  il  docu- 
mento rivelatore  degU  intrighi  e  della 
vasta  rete  d'interessi  ordita  intorno  alla 
grande  assemblea  della  pace  europea, 
per  asservirla  agli  interessi  angle -ame- 
ricani. Ormai  sappiamo  quale  razza  di 
propaganda  abbiano  fatto  gU  jugoslavi 
in  America,  in  Inghilterra  e  in  Francia 
per  la  loro  causa  :  di  fronte  a  gente  che 
mal  conosceva  o  non  conosceva  affatto 
l'Adriatico  e  le  questioni  ad  esso  legate, 
si  trattava  di  fai*e  apparire  l'Italia  come 
la  potenza  imperialista  che  voleva  soffo- 
care le  legittime  aspirazioni  nazionali  dei 
popoli  liberatisi  dal  giogo  degli  Absburgo. 
Il  compito  non  era  diffìcile  e  non  fu  per 
niilla  contrastato  dalla  nostra  scarsa  ed 
inabile  propaganda,  die  aveva  il  torto 
di  contentarsi  della  validità  delle  nostre 
ragioni. 

Quando  Wilson  venne  in  Italia,  ci  fu 
chi  seppe  delle  sue  intenzioni  tutt'altro 
che  favorevoli  a  quelli  che  consideravamo 
come  assiomi  indiscutibili,  legati  alla 
nostra  vittoria  :  ma  per  allora  non  se  ne 
parlò  e  un  deputato,  che  espose  il  suo 
punto  di  vista  relativo  alla  rinunzia  della 
Dalmazia,  per  poco  non  fu  lapidato.  In- 
vece 1  nostri  delegati  a  Parigi  si  trova- 
vano a  dover  discutere  ben  altre  rinun- 
zie !  Si  dice  che  Wilson  nei  primi  colloqui 
a  mala  pena  concedesse  all'Italia  Trento 
e  Trierte  :  il  patto  di  Londra  non  legava 
Wilson  che  non  l'aveva  firmato  e  che 
mostrava  il  desiderio  di  non  volerlo  rico- 
noscere se  non  a  patto  che  noi  dessimo  di 
frego  a  gran  parte  delle  regioni  già  occu- 
pate per  beneficarne  gli  jugoslavi,  che, 
secondo  i  rapporti  giunti  al  Presidente 
americano,  ne  erano  i  legittimi  possessori, 
rappresentando  la  maggioranza  degli  abi- 
tanti, sempre  per  quel  principio  di  na- 
zionalità, che  era  l'idea  fissa  del  Presi - 
dentea 

Nella  situazione  cosi  difficile  in  cui  la 
nostra  delegazione  veniva  a  trovarsi, 
parve  opportuno  agh  on.  Orlando  e  Son- 
niiio  di  soprassedere  alla  soluzione  delle 
nostre  questioni,  di  guadagnar  tempo,  di 
mostrare  molta  remissività  sui  problemi 
che  riguardavano  gli  alleati  (e  più  spe- 
cialmente la  Francia)  per  ottenere  in 
cambio  un  valido  appoggio  quando  si 
fosse  venuti  a  discutere  la  questione  di 
Fiume  e  della  Dalmazia.  Non  slamo  qui 


300  -^ 


per  fare  della  critica  ma  della  cronaca  : 
tuttavia,  giudicando  dai  fatti  compiuti, 
convien  dire  che  il  calcolo  fu  sbagliato. 
Regolate  le  questioni  delle  colonie  (a  no- 
stro svantaggio),  quelle  delle  indennità, 
quelle  della  Sarre  e  del  Reno,  alla  vigilia 
della  convocazione  dei  delegati  tedeschi 
a  Versailles  per  la  presentazione  dei  pre- 
liminari di  pace,  venuti  per  forza  di  cose 
al  redde  rationem,  ci  trovammo  isolati. 
Le  buone  intenzioni  della  Francia  e  del- 
l'Inghilterra, se  pur  ci  furono,  s'infran- 
sero contro  l'intransigenza  del  presidente 
Wilson  :  l'indipendenza  di  contegno  di 
Sennino,  che  sembrò  essere  l'unico  che 
avesse  volontà  di  tener  testa  a  Wilson, 
valse  a  irritare  di  più  quest'ultimo  :  la 
mancanza  d'identità  nelle  vedute  dei 
nostri  due  massimi  delegati  toglieva  loro 
d'altra  parte  la  maggior  forza  di  persua- 
sione sugli  altri  :  d'altronde  l'opinione 
pubblica  italiana  -  da  tempo  esasperata 
-  non  poteva  contentarsi  dell'applica- 
zione del  patto  di  Londra,  senza  Fiume 
che  -  come  sappiamo  -  non  vi  era  in- 
cluso. 

In  queste  condizioni  si  giunse  al  23  di 
aprile. 

Dopo  i  numerosi  e  vani  tentativi  per 
ridurre  la  caparbia  resistenza  Wilso- 
niana,  l'on.  Orlando  aveva  dovuto  aste- 
nersi dal  prender  parte  agli  ulteriori  col- 
loqui ;  ma  i  tentativi  per  l'accordo  con- 
tinuarono. 

Orlando,  preoccupato  ma  apparente- 
mente sereno,  scendeva  ogni  sera  nella 
gran  sala  dell'Hotel  Édouard  VII,  a  par- 
lare coi  giornalisti,  non  sempre  solamente 
italiani,  giacché  in  quei  giorni  tutto  l'in- 
teresse della  Conferenza  era  concentrato 
sulla  nostra  Delegazione.  I  censori  sem- 
pre presenti  e  vigili  rizzavano  le  orecchie, 
pronti  ad  impugnare  il  famoso  lapis 
proibitivo.  Barzilaì  non  nascondeva  la 
sua  opinione  di  abbandonare  la  Confe- 
renza visto  che  di  fronte  alla  resistenza 
degli  altri  dovevamo  salvare  per  lo  meno 
la  nostra  dignità. 

La  mattina  del  23  i  nostri  delegati  si 
riunirono  e  inviarono  alle  due  potenze 
alleate,  Francia  e  Inghilterra  e  all'Ame- 
rica una  nota  nella  quale  si  contemplava 


ENTRIERE 

lENICHE 

NI 


IfENTRIE 
flSlGUR 


l'estremo  limite  di  concessioni  da  parto 
dell'Italia,  che  voleva  così  dimostrare  il 
suo  spirito  conciliativo.  Alle  ore  3  del 
pomeriggio  un  segretario  di  Lloyd  George 
portava  la  risposta  dei  delegati  delle  tre 
potenze  che  accettava  tutti  i  punti  della 
nota  italiana  meno  quello  riguardante 
l'annessione  di   Fiume  all'Italia. 

Il  conte  Aldovrandi  che  ricevette  il 
messaggio  fu  incaricato  di  domandare  al 
segretario  che  cosa  s'intendesse  fare  di 
Fiume.  Il  segretario  si  strinse  nelle  spalle. 

—  Credo  però  -  egli  disse  -  che  preval- 
ga il  concetto  di  farne  una  città  Ubera.  — 

Allora  furon  fatti  intervenire  gli  am- 
basciatori. Bonin  Longare,  ambasciatore 
d'Italia  a  Parigi,  recatosi  da  Wilson  non 
fu  ricevuto  -  con  molte  scuse  -  perchè  il 
Presidente  era  occupato  in  un  colloquio 
col  sig.  Steed,  direttore  del  Times  e  della 
politica  \Ailsoniana  contro  di  noi  :  il  mar- 
chese Imperiali,  nostro  ambasciatore  a 
Londra,  fu  ricevuto  da  Lloyd  George  che 
gli  comunicò  la  decisione  presa  di  fare 
di  Fiume  una  città  libera.  Questa  delle 
città  libere  è  stata  la  scappatoia  più  di- 
sgraziata della  Conferenza  per  tutte  le 
questioni  territoriali  intricate.  Imperiali 
era  appena  ritornato  aW Édouard  VII 
per  riferire  alla  nostra  delegazione  la 
risposta  del  premier  inglese,  che  scop- 
piava la  bomba.  Il  Tem,ps  serale  nell'ul- 
tima delle  sue  quattro  grandi  pagine  por- 
tava il  famoso  Messaggio  di  Wilson  al 
popolo  italiano,  nel  quale  -  scavalcando 
l'opera  dei  suoi  legittimi  rappresentanti 
-  il  Presidente  invitava  gli  italiani  a  ri- 
nunziare a  Fiume  in  nome  di  quei  prin- 
cipi di  giustìzia  che  egli  era  il  primo  a  vio- 
lare. Il  metodo  era  nuovo  e  stupefacente: 
Wilson  interloquiva  con  un  documento 
pubblico  -  di  cui  la  Francia  e  l'Inghilterra 
si  affrettarono  a  dichiarare  di  non  essere 
state  al  corrente  -  quando  ancora  i  nego- 
ziati non  erano  terminati. 

I  nostri  delegati  diressero  allora  agli 
alleati  una  lettera  nella  quale,  esponendo 
il  procedimento  senza  precedenti  del  Pre- 
sidente americano,  chiedevano  se  rite- 
nessero ancora  possibile  la  permanenza 
ieiritalia  alla  Conferenza  di  Parigi. 
Questa  lettera  fu,  nelle  intenzioni  di  chi 


SPECIALISTA  ra^RUTTORE 

DoITor  GIUSEPPE   SlGURINl 

MEDICO    CHIRURGO 

MILANO  VIA  puNio  IO   MILANO 

L,effsere  "  CENATI  Siili  METODO  " 
■■  nella  Vita  Pratica  ■■ 


301  — 


la  scrìsse,  un  vero  commiato  :  infatti,  la 
partenza  fissata,  per  le  ore  14  del  giorno 
dopo,  fu  rimandata  solo  di  qualche  ora, 
per  un  ultimo  colloquio  al  quale  Lloyd 
George  aveva  invitato  insistentemente 
Orlando.  La  stampa  parierina  biasimava 
quasi  concordemente  Wilson  ma  non  mo- 
strava di  credere  troppo  alla  nostra  par- 
tenza :  nei  circoli  americani,  e  special- 
mente al  famigerato  Hotel  Crillon  si  di- 
ceva addirittura  trattarsi  di  un  bluff. 
Invece,  dopo  pubblicata  la  risposta  di 
Orlando  a  Wilson,  alle  ore  20  del  24  aprile, 
Orlando,  Barzilai  e  Diaz  partivano  per 
l'Italia,  acclamati  alla  stazione  da  una 
arran  folla.  Il  gesto  di  fierezza  compiuto 
da  Orlando,  che  si  recava  in  Italia  ad 
interrogare  il  popolo  e  il  Parlamento  sul 
suo  volere,  messo  in  dubbio  dal  Presi- 
dente, piacque  a  Parigi  e  ci  rese  po- 
polari. 

Il  difficile  era  mantenere  quanto  quel 
gesto  sembrava  solennemente  promet- 
tere. Il  viaggio  trionfale  di  Orlando  (e 
poi  di  Sonnino),  il  voto  unanime  del  Par- 
lamento in  suo  favore,  pareva  dovessero 
significare  che  il  nostro  ritorno  a  Parigi 
fosse  condizionato  a  un  piìi  giusto  ap- 
prezzamento delle  nostre  richieste. 

Quando  si  seppe,  il  5  maggio,  che  Or- 
lando e  Sonnino  tornavano  quasi  alla 
chetichella  a  Parigi,  si  credette  che  essi 
tornassero  con  delle  garanzie  serie.  Invece 
non  erano  state  fatte  loro  che  delle 
oscure  minaccio,  alle  quali  ebbero  il 
torto  e  la  debolezza  di  credere,  paven- 
tandole. Questa  fu  la  debacle  irrimedia- 
bile della  nostra  posizione  alla  Confe- 
renza :  tornati  a  Parigi  per  prender  parte 
alla  consegna  dei  preliminari  di  pace  ai 
tedeschi  a  Versailles  (7  maggio),  ci  accor- 
gemmo facilmente  che  il  nostro  ritorno 
era  considerato  come  un  atto  di  debo- 
lezza e  da  allora  -  si  può  dire  -  fu  segnato 
il  nostro  destino.  Firmata  la  pace  ai 
Versailles  (27  giugno),  il  compito,  per  il 
quale  era  necessaria  agli  Alleati  la  pre- 
senza dell'Italia,  era  finito  e  noi  non  po- 
tevamo ohe  scontare  le  conseguenze  dei 
nostri  errori. 

Questa  fu  la  situazione  che  -  cadutol 
ministero  Orlando  -  trovò  a  Parigi  la 


nuova  delegazione  italiana  presieduta 
dal  ministro  Tittoni.  Eredità  poco  invi- 
diabUe  1 

La   questione   polacca. 

Nel  cataclisma  delle  nazioni  vicine,  la 
Polonia,  da  secoli  schiava,  doveva  ritro- 
vare la  sua  libertà  e  la  sua  indipendenza 
per  le  quali  tanti  patriotti  avevan  sof- 
ferto. La  Conferenza,  basando  la  sua 
opera  sul  rispetto  e  sulla  ricostituzione 
delle  nazionalità,  si  trovava,  per  la  Po- 
lonia, di  fronte  a  un  caso  tipico.  Un  paese 
civile,  degno  della  più  alta  considerazione, 
preda  della  Russia  da  una  parte  e  della 
Germania  dall'altra,  chiedeva  di  essere 
ammesso  agli  onori  del  mondo  :  la  que- 
stione però  non  era  cosi  semplice  come 
sembrava  :  più  che  due  milioni  di  tede- 
schi avrebbero  dovuti  essere  annessi  alla 
Polonia,  ciò  che  contrastava  soprattutto 
coi  principi  wilsoniani,  invocati  -  a  vero 
dire  -  non  sempre  a  proposito  :  intanto  a 
Danzica,  nell'incertezza  de'  suoi  destini, 
avvenivano  disordini  :  l'Intesa  chiedeva 
il  26  marzo  alla  Commissione  tedesca 
residente  a  Spa  l'autorizzazione  per  lo 
sbarco  a  Danzica  dell'esercito  polacco 
del  generale  Haller  che  trovavasi  in 
Francia  e  per  il  passaggio  di  queste 
truppe  in  Polonia  per  il  mantenimento 
dell'ordine.  Il  governo  tedesco,  comin- 
ciando quella  politica  ostruzionistica  che 
fu  tentata,  senza  successo,  per  far  piegare 
gli  alleati  dalle  dure  condizioni  di  pace, 
rispose  essere  obbligato  -  per  l'armisti- 
zio -  ad  assicurare  il  libero  passaggio 
per  la  via  di  Danzica  e  della  Vistola  per 
il  mantenimento  dell'ordine  negli  antichi 
territori  dell'impero  russo,  ma  non  alle 
truppe  polacche.  Il  governo  germanico 
ricordava  gli  incidenti  che  si  verificarono 
a  Danzica  in  occasione  del  passaggio  del 
presidente  polacco  Paderewsky,  inci- 
denti che  dettero  il  segnale  della  rivolta 
e  della  guerra  civile  nel  territorio  tedesco. 
Il  governo  tedesco,  rifiutando  il  passaggio 
da  Danzica,  dichiarò  di  essere  disposto 
a  facilitare  lo  sbarco  dell'esercito  di 
Haller  a  Stettino,  a  Koenisberg,  a  Libau. 
In  realtà  1  disordini  di  Danzica  erano 


LA  RINASCENTE 

Bontà  di  articoli  -  Risparmio  di  tèmpo 
e  di  denaro. 


302 


fomentati  dai  pangermanisti  e  dalio 
stesso  governo  tedesco  clie  inviava  truppe 
e  cannoni.  Pai  canto  loro  f^li  alleati,  per 
qnanto  minacciassero  mari  e  monti,  fini- 
rono per  cedere  ed  a  non  insistere  per  il 
passaggio  di  Danzica,  pnr  riservandosene 
il  diritto  :  Wilson  era  contrario  a  questo 
che  poteva  sembrare  un  impegno  per 
l'assegnazione  finale  di  Danzica.  È  bene 
sapere  che  in  quel  delicato  momento 
della  Conferenza  si  lasciava  a  Wilson 
l'iniziativa  delle  soluzioni  più  importanti. 
Lloyd  George  era  ben  d'accordo  nel  con- 
cetto di  metter  presto  la  Germania  fuori 
causa  offrendole  delle  condizioni  accet- 
tabili e  facendo  così  dell'impero  tedesco 
un  elemento  di  stabilizzazione  dell'Eu- 
ropa. A  questa  concezione  era  contrario, 
naturalmente,  Clemenceau,  mentre  mo- 
strava di  aderire  Orlando,  per  acquistarsi 
presso  i  due  dominatori  della  Conferenza, 
quelle  benemerenze  che  sperava  -  inge- 
nuamente -  dovessero  servirgli  per  l'ac- 
cettazione dei  punti  di  vista  italiani.  Si 
ventilava  perciò  allora  l'idea  di  lasciare 
Danzica  alla  Germania  e  tale  progettata 
soluzione  non  mancò  di  destare  i  più 
grandi  malumori  in  Polonia  ed  a  decidere 
il  presidente  Paderewsky  a  recarsi  a 
Parigi  a  difendere  gli  interessi  della  li- 
bertà del  suo  popolo. 

La  questione  fu  dibattuta  lungamente. 
In  conclusione  si  venne  ad  una  delle  so- 
lite mezze  misure  destinate  a  non  con- 
tentare nessuno  :  si  riconobbe  l'indipen- 
denza della  Polonia,  ad  eccezione  del- 
l'Alta Slesia  e  di  una  parte  della  Prussia 
orientale,  sottomesse  a  plebiscito,  e  della 
città  di  Danzica,  di  cui  fu  fatto  uno  stato 
libero,  con  un  hinterland,  restando  com- 
preso nella  frontiera  doganale  della  Po- 
lonia, con  una  zona  franca  del  porto,  li- 
bero restando  alla  Polonia  stessa  l'uso 
delle  opere  portuarie  necessarie  per  lo 
importazioni  e  per  le  esportazioni. 

La   legislazione  del  lavoro. 

Il  testo  del  progetto  di  legislazione 
internazionale  del  lavoro,  elaborato  dopo 
lunghi  studi  dalla  Commissione  apposita- 
mente nominata,  presieduta  da  Samuele 
Gompers,  rimane  mia  delle  opere  più 
pensate,  anche  se  praticamente  forse  non 
attuabili  se  non  in  parte,  della  Conferen- 
za della  Pace.  La  Commissione  iniziò  i 
suoi  lavori  il  4  febbraio  e  tenne  35  sedute, 
facendo  risolvere  le  questioni  più  contro- 
verse ad  una  sottocommissione.  Dopo 
alcime  modificazioni,  il  progetto  fu  ap- 
provato nella  seduta  plenaria  della  Con- 


ferenza al  Quai  d'Orsay  e  annesso  al 
trattato  di  Versailles,  di  cui  forma  la 
parte  XIII  (art.  387-428). 

Il  progetto  si  apre  con  un'introduzione 
che  definisce  gli  scopi  dell'organizzazione 
internazionale,  destinata  a  generalizzare 
la  limitazione  degli  orari  giornalieri,  i  ri- 
posi settimanali,  i  provvedimenti  contro 
la  disoccupazione,  i  minimi  di  salario,  le 
assicurazioni  sociali,  la  protezione  delle 
donne  e  dei  fanciulli,  la  tutela  degli  emi- 
granti, la  libertà  dell'organizzazione. 

Segue  il  capitolo  sulla  organizzazione 
dell'Istituto  che  dovrà  realizzare  l'espo- 
sto programma.  L'Istituto  consta  di  una 
Conferenza  generale  dei  rappresentanti 
delle  alte  parti  contraenti,  che  si  riunirà 
almeno  una  volta  l'anno,  di  un  comitato 
direttivo  o  consiglio  amministrativo,  di 
un  ufficio  internazionale  del  lavoro. 

Nella  Conferenza  internazionale  ogni 
Stato  dispone  di  quattro  mandati,  spet- 
tanti due  al  governo,  uno  alle  rappresen- 
tanze lavoratrici  e  imo  alle  rappresen- 
tanze padronali  assistiti  da  consiglieri 
tecnici.  Ciascxm  delegato  ha  diritto  di 
votare  individualmente  su  tutte  le  que- 
stioni. L'organo  direttivo  sarà  formato 
da  otto  membri,  rappresentanti  i  governi 
dei  paesi  di  maggiore  importanza  indu- 
striale, di  quattro  dei  rappresentanti  i 
governi  degli  altri  paesi  e  di  sei  rappre- 
sentanti dei  padroni  e  altrettanti  dei 
lavoratori.  L'ufficio  internazionale  del 
lavoro  avrà  un  direttore  generale  che 
risiederà  nella  città  sede  della  Società 
delle  Nazioni  (Ginevra). 

Il  secondo  capitolo  tratta 'del  funzio- 
namento dell'Istituto.  Tra  l'altro,  pre- 
scrive che  la  Conferenza  stabilirà,  con 
due  terzi  dei  votanti,  se  le  proposte  da 
a.dottare  dovranno  aver  forma  di  racco- 
mandazione e  di  proposte  di  conven- 
zione, da  sottoporre  alla  ratifica  dei  go- 
verni. 

Precisa  la  forma  e  i  termini  delle  rati- 
fiche ;  le  convenzioni  vincoleranno  solo  i. 
paesi  che  avranno  ratificato.  Gli  altri 
articoli  dello  stesso  capitolo  discipli- 
nano i  ricorsi  contro  la  inadempienza,  le 
inchieste  da  compiersi,  gli  inviti  agli  ina- 
dempienti perchè  rispettino  le  conven- 
zioni, l'intervento  della  corte  permanente 
di  giustizia  internazionale  della  Società 
delle  Nazioni  per  le  applicazioni  e  le 
sanzioni  di  ordine  economico  contro  le 
inadempienze. 

Il  terzo  capitolo  contiene  una  serie  di 
prescrizioni  generali,  circa  i  Dominions 
britannici,  le  colonie  degli  Stati  che  en- 
treranno successivamente  nella  Società 


—   308 


delle  Nazioni,  venendo  sulìito  considerati 
come  aderenti. 

Il  quarto  ed  ultimo  eapitolo  regola 
eon  misure  transitorie  il  funzionamento 
dell'Istituto  durante  la  fase  preparatoria 
della  Soeietà  delle  Nazioni  e  stabiliste 
che  la  prima  sessione  della  Conferenza 
abbia  luogo  nel  mese  di  ottobre  1919. 
In  im  annesso  si  stabilisce  il  programma 
dì  tale  prima  sessione  che  si  terrà  a 
Washington.  I/ordine  del  giorno  sarà 
il  seguente  : 

1.  Applicazione  del  principio  della 
giornata  di  8  ore  o  della  settimana  di  48  ; 

2.  Questioni  relative  ai  mezzi  d'im- 
pedire lo  sciopero  e  di  rimediare  alle  sue 
conseguenze  ; 

3.  Impiego  delle  donne  ; 

4.  Impiego  dei  fanciulli  ; 

5.  Estensione  e  applicazione  delle 
convenzioni  internazionali  adottate  a 
Berna  nel  1906  sull'interdizione  del  la- 
voro di  notte  alle  donne  e  l'interdizione 
dell'impiego  del  fosforo  bianco  nell'in- 
dustria dei  fiammiferi. 

Per  l'Italia  presero  attiva  parte  ai  la- 
vori del  progetto  il  senatore  Mayor  de 
Planches  e  gli  onorevoli  Cabrini,  Canepa, 
Longinotti  ed  Abbiate. 

L'^Vlsazia-Lorena 
la  Sarre  e  il  IVeno. 

Compiuta  vittoriosamente  la  guerra,  la 
Francia  reclamava  le  regioni  che  le  erano 
-late  violentemente  strappate  nel  '71  e 

iie  rappresentavano  da  40  anni  la  mèta 

l<>lle  sue  aspirazioni.  La  Germania  oppo- 
neva che  parte  di  queste  regioni  erano 

iecisamente  tedesche  ed  in  ogni  modo 
.  rano  abitato  da  una  popolazione  preva- 
lentemente tedesca.  Si  conoscono  però 
i  metodi  d'infiltrazione  della  Germania, 
che  erano  poi  quelli  dell'Austria  nelle 
Provincie  italiane  irredente  e  nell'Alto 
Adige.  Dopo  la  forzata  annessione,  per 

iitedeschlzzare  le  due  Provincie  conqui- 
state, la  Germania  favori  l'immigrazione 
di  moltissimi  connazionali,  che  invasero 
le  banche,  i  commerci,  gli  uffici,  le  scuolr. 

(1  .   <    I  la   dell'Alsazia-Lorena  era   una 
i  B  t    II  talmente  capitale  e,  diremmo 
r  ,(  i    I  Ule,  per  la  Francia,  che  non  po- 
'    Tare  nemmeno  i  facili  scrupoli 
dcpte  Wilson.  Le  potenze  rico- 
£   «  l'obbligazione  morale  di  ripa- 
iorto  fatto   dalla   Germania  nel 
a  Ito  al  diritto  della  Francia  quan- 
folontà  della  popolazione  d'Al- 
1    Lorena,   separate    dalla   madre 
grado  la  protesta  solenne  dei 


t  :  i: 


loro  rappresentanti  all'Assemblea  di  Bor- 
deaux ».  (Sez.  V  del  trattato  di  Versail- 
les). Quindi  venivano  puramente  e  sem- 
plicemente rimesse  in  vigore  le  disposi- 
zioni dei  trattati  prima  di  quelli  di  Ver- 
sailles e  di  Fraucoforte  del  1871,  stipu- 
landosi convenzioni  speciali  per  gli  abi- 
tanti di  origine  tedesca  (art.  53).  Più 
complicata  la  questione  del  bacino  car- 
bonifero della  Sarre,  che  pure  era  per 
la  Francia  di  un'importanza  essenziale. 
La  Sarre  rappresenta  un  valore  grande 
ed  è  in  pieno  territorio  tedesco  ed  abitata 
da  mezzo  milione  di  tedeschi  :  la  sua 
annessione  alla  Francia  avrebbe  urtato 
in  pieno  quel  principio  di  nazionalità,  al 
quale  la  Conferenza  ha  voluto  dimostrare 
di  esser  cosi  attaccata,  per  quanto  in 
pratica  lo  abbia  applicato  con  così  scarso 
senso  di  equità.  D'altra  parte  la  Francia 
non  poteva  rimmziare  al  solo  mezzo  d'in- 
dennizzarsi delle  barbare  distruzioni  delle 
miniere  di  carbone,  effettuate  dai  tede- 
schi. Se  non  di  appropriarsi  il  territorio, 
la  Francia  richiedeva  almeno  che  la  pro- 
duzione della  Sarre  le  venisse  assegnata 
per  ammortizzare  gli  enormi  debiti  che 
la  Germania  aveva  verso  la  Francia. 
Un'aspra  lotta  arse  su  questa  spinosa 
questione  e  durò  due  mesi  :  Clemenceau 
si  battè  disperatamente  per  vincere  le 
riluttanze  dei  colleghi,  che  escogitavano 
sempre  soluzioni  nuove  :  finalmente  la 
vittoria  rimase  alla  Francia  che  ottenne 
la  proprietà  intera  ed  assoluta,  con  di- 
ritto esclusivo  di  sfruttamento,  delle  mi- 
niere di  carbone  del  bacino  della  Sarre 
«  in  compenso  della  distruzione  delle  mi- 
niere di  carbone  del  Nord  della  Francia 
e  da  valere  sull'ammontare  delle  ripa- 
razioni dei  danni  di  guerra  dovuti  dalla 
Germania  ».  La  popolazione,  governata 
per  qmndici  anni  da  una  commissione, 
rappresentante  la  Società  dello  Nazioni, 
sarà  chiamata  dopo  quel  periodo  a  de- 
cidere per  votazione  a  quale  delle  due 
nazioni  vorrà  essere  unita  o  se  vorrà 
conservare  il  regime  attuale. 

La  Francia  chiedeva  inoltre  la  neutra- 
lizzazione della  riva  sinistra  del  Reno  : 
da  questo  territorio  sono  partite  sempre 
le  invasioni;  in  esso  hanno  termine  eiu- 
que  linee  ferroviarie  senza  allacciamenti, 
senza  interessi  economici,  ma  che  ìianno 
esclusivamente  lo  scopo  militare  di  por- 
tare rapidamente  gli  eserciti  tedeschi  a 
contatto  di  tutta  la  frontiera  francese. 
La  Francia  aveva,  evidentemente,  l'in- 
teresse di  favorire  il  costituirsi  di  una 
repubblica  renana,  composta  della  Vest- 
falia, del  Palatinato  renano  e  dell'Olden- 


—  304 


burgo,  repubblica  che  sarebbe  stata  come 
uno  stato  cuscinetto  fra  la  Francia  e  il 
suo  temibile  vicino.  Cliiedeva  inoltre  di 
non  esser  abbandonata  sola  a  fare  la 
sentinella  sul  Reno,  giacché  i  suoi  alleati, 
Inghilterra,  Stati  Uniti  e  Belgio,  sono 
interessati  quanto  essa  alla  difesa  di 
quella  frontiera.  Effettivamente,  se  il 
generale  von  Kluk,  dopo  l'invasione  del 
Belgio,  invece  di  commettere  l'enorme 
errore  di  marciare  precipitosamente  su 
Parigi,  avesse  occupato  i  porti  francesi 
della  Manica,  l'Inghilterra  si  sarebbe  tro- 
vata in  una  posizione  disperata  e  gli 
Stati  Uniti,  col  trionfo  dell'egemonia 
teutonica  in  Europa,  avrebbero  vista  la 
loro  libertà  inevitabilmente  compro- 
messa. L'accordo  cui  si  venne,  scartati 
i  progetti  di  occupazione  definitiva  che 
sorridevano  a  molti,  comprendono  la 
neutralizzazione  totale  della  riva  sinistra 
del  Reno  e  della  riva  destra,  all'ovest  di 
una  linea  tracciata  a  50  chilometri  da 
questo  fiume  (art.  42)  :  l'occupazione 
per  15  anni  da  parte  delle  potenze  alleate 
e  associate  dei  territori  tedeschi  situali 
all'ovest  del  Reno,  con  ritiro  di  cinque 
in  cinque  anni  delle  truppe  dai  punti 
occupati  su  territori  via  via  più  ristretti 
(articoli  428  e  429). 

Le   colonie. 

Con  il  Trattato  di  Versailles  la  Ger- 
mania veniva  a  rinunziare  a  tutte  le 
sue  colonie,  a  tutti  i  suoi  diritti  e  titoli 
sui  possedimenti  d'oltre  mare  «  in  favore 
delle  principali  potenze  alleate  e  asso- 
ciate »   (art.    114). 

Purtroppo  l'acquiescenza  e  la  remis.s- 
vità  della  delegazione  italiana  alla  Coi  - 
ferenza  trasformarono  questa  cessione 
in  favore  di  tutte  le  quattro  potenze  del- 
l'Intesa in  una  cessione  alla  Francia, 
all'Inghilterra,  all'America....  e  al  Giap- 
pone. La  creazione  dei  mandati,  la  trovala 
wilsoniana,  mascherante  l'occupazione 
coloniale,  ebbe  per  resultato  che  le  man- 
datarie  scelte  e  riconosciute  furono  l'In- 
ghilterra e  la  Francia. 

Al  Giappone  fu  concesso  un  enorme 
territorio   che   spettava   di    diritto   alla 


Cina,  per  compensarlo  del  suo  silenzio 
rassegnato  nella  questione  dell'uguaglian- 
za delle  razze.  Infatti  con  l'art.  156,  la 
Germania  rinunziava  «  in  favore  del 
Giappone  a  tutti  i  suoi  diritti,  titoli  e 
privilegi,  concernenti  principalmente  il 
territorio  di  Kiao-Tchao,  le  ferrovie, 
le  miniere  e  i  cavi  sottomarini,  da  essa 
ottenuti  in  virtù  del  trattato  passato 
fra  lei  e  la  Cina,  il  6  marzo  1898,  e  di 
di  tutti  gli  altri  atti  concernenti  le  Pro- 
vincie di  Chantoung  ».  Colmo  della  di- 
sinvoltura ! 

Così  pure  si  riconoscevano  il  protetto- 
rato della  Francia  sul  Marocco  (abro- 
gandosi il  trattato  di  Algesiras)  e  quello 
dell'Inghilterra   sull'Egitto. 

Dalla  metà  di  gennaio  alla  fine  di 
marzo  il  Consiglio  Supremo  interalleato 
prese  in  esame  la  questione  della  sparti- 
zione delle  colonie  tedesche  e  dell'Asia 
Ot  nana.  L'Italia  fu  nelle  discussioni 
o  assente  o  in  attitudine  di  rinunciata- 
ria. Nella  seduta  del  30  gennaio  fu  decisa 
l'assegnazione  delle  colonie  tedesche  per 
mandato  e  il  marchese  Sai  vago -Raggi 
che  rappresentava  l'Italia  non  fece  co- 
noscere le  richieste  di  questa.  Per  l'Asia 
ottomana,  gli  inglesi  e  francesi  nelle  com- 
missioni apposite,  non  tennero  conto  delle 
vìve  proteste  dei  commissari  italiani  e 
proposero  di  accedere  alle  pretese  di 
Venizelos,  che  chiedeva  anche  di  occu- 
pare Smirne,  mentre  questa  rimaneva 
nella  zona  d'influenza  riservata  all'Ita- 
lia dall'accordo  di  S.  Giovanni  di  Mo- 
riana  e  da  quello  di  Londra  del   1917. 

Infatti  il  14  maggio  i  Greci  sbarcavano 
in  Asia  Minore,  suscitandovi  le  più  osti- 
nate ribellioni  della  popolazione,  crean- 
do la  guerra  civile  e  la  resistenza  della 
Turchia. 

Molte  di  queste  deliberazioni  furono 
prese  in  odio  all'Italia  nel  periodo  del- 
l'assenza volontaria  degli  on.  Orlando  e 
Sennino  daUa  Conferenza,  in  seguito  al 
messaggio  wilsoniano.  li'  assegnazione 
delle  colonie  tedesche  è  del  6  maggio,  e 
il  giorno  appresso,  tanto  per  dare  un  con- 
tentino a  questi  poveri  italiani  che  ri- 
tornavano pentiti  a  Parigi,  si  riconosceva 
l'intenzione  di  eseguire  l'art.  13  del  trat- 


Il  Diabete 


ritenuto  finora  inguaribile,  ha  trovato  finalmente  il  suo  vero 
rimedio  nella  Cnra  Contardl,  fatta  con  le  PIIiI.OI<E 
■——..^.^^-i—.— ■-■>«  I.ITINATE  VIGIER  ed  il  RlGENEBATORi:.  — 
Non  vi  può  essere  rimeilio  uguale  ;  le  persone  più  rispettabili  sono  guarite  con  la  Cara  Contardl, 
e  molte  lettere  sono  state  pubblicate.  Si  usa  cibo  misto  ;  scompare  lo  zucchero,  si  riprendono 
le  forze  e  la  nutrizione.  Memorie  grratls  con  molti  attestati.  —  La  cura  costa  Iilre  32, 70, 
anticipate,  alla  Fabbrica  laombardi  &  Contardi  -  Kapoli,  Via  Roma,  345.  —  Eyitate  gli 
inefficaci  fermenti. 


V 


—   305  — 


tato  di  Londra  che  diceva  :  «  Nel  caso  in 
cui  la  Francia  e  la  Gran  Bretagna  au- 
mentassero i  loro  domini  coloniali  In 
Africa  a  spese  della  Germania,  ques;:e 
due  Potenze  riconoscono  in  principio  che 
l'Italia  potrà  reclamare  equi  compensi, 
specialmente  nel  regolamento  in  suo  fa- 
vore delle  questioni  riguardanti  le  fron- 
tiere delle  colonie  italiane  dell'Eritrea, 
Somalia  e  Libia  e  delle  vicine  coionio  del- 
la Francia  e  della  Gran  Bretagna  ». 

Gli  equi  compensi  si  ridussero,  dopo 
molto  pregare,  a  questo  :  si  ottennero  gli 
angoli  rientranti  libico -tunisini,  la  ces- 
sione delle  oasi  d'El  Barkat  e  di  Fehoiit, 
e  della  regione  che  comprende  le  strade 
carovaniere  fra  Ghat,  Gadames  e  Tum- 
mo  :  inoltre  una  zona  ad  oriente  della 
Libia  comprendente  l'oasi  di  Giarabub 
(che  costituisce  uno  dei  fulcri  della  vita 
del  senussismo)  ed  un  vasto  territorio 
sulla  riva  destra  del  Giuba  col  porto  di 
Chisimaio,  che  è  l'unico  approdo  e  la 
vera  porta  della  Somalia  meridionale,  e 
che  ci  dà  la  possibilità  di  una  larga  pe- 
netrazione economica  per  la  valle  del 
fiume   nelle   regioni   dell'interno. 

Infine  la  Francia  si  acconciava  a  ri- 
solvere le  questioni  da  tanto  tempo  esì- 
stenti in  Tunisia,  accordando  alle  scuole 
italiane  colà  esistenti  lo  stesso  regime 
delle  scuole  francesi,  e  regolando  a  no- 
stro favore  le  disposizioni  sugli  infortuni 
del  lavoro,  sull'agricoltura  e  sul  regime 
fiscale  del  tra~<asso  degli  immobili. 

Ma  questo  della  Francia  costituì  uno 
dei  suoi  rari  sorrisi  verso  di  noi  1 

La    questione   adriatica. 

La  succinta  storia  del  conflitto  italo - 
americano  o  meglio  ìtalo -wilsoniano  può 
spiegare  molte  cose  relativamente  alle 
difficoltà  incontrate  dall'Italia  per  ri- 
solvere la  questione  adriatica,  ma  non 
le  spiega  tutte.  Dopo  la  trionfale  vit- 
toria di  Vittorio  Veneto  sembrava  che 
l'Italia  potesse  finalmente  pretendere 
di  assidersi  padrona  fra  i  suoi  due 
mari,  annettendosi  i  paesi  geografica- 
mente ed  etnicamente  italiani,  anche 
se  abitati  di  popolazione  mista,  purché 
fosse  lasciato  uno  sbocco  suU'  Adria- 
tico ai  popoli  nati  dallo  smembramento 
dell'Austria.  Invece  nacque  subito  una 
viva  opposizione  ai  progetti  onestissimi 
dell'Italia,  deprecandosi  -  per  arte  po- 
lemica -  un  preteso  spirito  imperialista 
italiano,  che  non  esisteva,  e  inscenandosi 
mi'agitazione  per  l'abbandono  della  Dal- 
mazia,   capitanata    all'Interno    dall'on. 


Bissolati  e  dal  Corriere  della  Sera,  agi- 
tazione che  pur  mossa  con  intendimenti 
onesti  e  per  quanto  seppellita  rapida- 
mente dalì 'indignazione  del  paese  che 
dopo  i  sacrifici  compiuti  non  poteva  es- 
sere rinunciatario,  pur  nonostante  ebbe 
la  sua  influenza  a  generare  nel  presidente 
Wilson  e  forse  anche  in  Lloyd  George  e 
Clemenceau  il  sospetto  che  l'Italia  non 
fosse  concorde  nello  sue  richieste  :  l'ope- 
ra della  delegazione  nostra  fu  dunque, 
fin  dal  principio,  svalutata. 

Inoltro  c'era  il  Trattato  di  Londra. 
Il  Trattato  di  Londra  dell'aprile  1915 
che  impegnava  l'Italia  ad  entrare  in 
guerra,  fu  combinato  e  sostenuto  dal- 
l'on. Sennino.  Di  ciò  gli  si  fa  una  colpa  : 
ma  Sennino  ebbe  almeno  una  linea  di 
condotta,  anche  se  non  sempre  felice  ; 
quello  che  è  da  rimproverargli  è  di  non 
aver  sostenuto  una  revisione  del  Trattato 
di  Londra  in  base  alle  nuove  condizioni 
createsi  in  Europa  e  in  base,  più  che  al- 
tro, alla  vittoria  ottenuta  da  sola,  dal- 
l'Italia, che  le  apriva  tutte  le  vie  a  legit- 
timi e  più  larghi  compenai.  Nel  quarto  e 
quinto  articolo  del  Trattato  di  Londra  si 
assegnavano  all'Italia  i  territori  del  Tren- 
tino, Alto  Adige,  Goriziano,  Istria,  Dal- 
mazia e  isole.  Fiume  era  assegnata  alla 
Croazia.  Si  assegnava  alla  Serbia  e  al 
Montenegro  distintamente.  Spalato  e  gli 
altri  porti  raeridionali  :  Valona  all'Ita- 
lia. Lasciamo  andare  le  altre  clausole 
riguardanti  gli  interessi  italiani  in  Tur- 
chia, i  diritti  sulla  Libia,  i  compensi  co- 
loniali, e  il  misero  prestito  inglese,  che 
più  non  interessano. 

Qui  basterà  dire  che  l'assegnazione  dì 
Fiume  alla  Croazia,  e  delle  regioni  dal- 
mate meridionali  alla  Serbia  e  al  Monte- 
negro non  presupponevano  nò  la  spari- 
zione della  Russia,  né  la  fine  totale  del- 
l'Austria, né  la  formazione  di  uno  stato 
iugoslavo  :  era  naturale  che  a  quattro 
anni  di  distanza  e  dopo  i  risultati  della 
guerra  le  cose  dovessero  mutare.  E  mu- 
tarono infatti,  ma  in  peggio  :  giacché  gli 
alleati,  trincerandosi  dietro  ai  patti  scrit- 
ti, che  r  associato  riconosceva  solo  fin 
dove  gli  faceva  comodo,  perché  non  ave- 
va firmato,  dimostravano  evidente  la  loro 
intenzione  di  opporsi  a  un  ingrandimento 
e  ad  un  raflorzamento  eccessivo  dell'Ita- 
lia. Questa  non  seppe  o  non  volle  oppor- 
si con  sufficiente  fermezza  a  un  tale  arbi- 
trio, ponendo  la  soluzione  della  questio- 
ne adriatica  a  condizione  per  proseguire  1 
lavori  e  firmare  I  trattati.  Invece  in  tutto 
il  primo  periodo  della  Conferenza  la 
questione  Adriatica  fu  appena  toccata: 


20 


30t) 


il  3  lebbraio  '-;li  jugoslavi  preseutavaao  il 
loro  sfaccialo  memoriale  che  chiedeva 
perfino  Iric^te  e  Gorizia  ! 

Il  1°  marzo  l'on.  Orlando,  in  un  discor- 
so alla  Camera  sostenne  la  giustizia  e  la 
coerenza  drlle  rivendicazioni  italiane, /on- 
dale  sul  trattato  di  Londra  e  la  autodecisione 
di  Fiume.  Per  quanto  non  si  parlasse  già 
più  di  Spalato,  le  dichiarazioni  tranquil- 
lizzarono :  ma  i  fatti  non  vi  corrisposero. 
Le  manovre  jugoslave  si  accentuarono 
favorite  dalla  politica  obliqua  degli  al- 
leati :  si  proposero  arbitrati,  commis- 
sioni, ecc.  che  Sennino  rifiutò  sempre  re- 
stando sulla  rocca,  assai  poco  difesa,  del 
suo  Patto  di  I;ondra. 

Ho  raccontato  a  sufficienza  quello  che 
successe  in  quel  periodo  turbinoso  che 
culminò  con  la  partenza  della  Delegazione 
italiana  da  Parigi  il  24  aprile,  dopo  che 
il  Consiglio  dei  Quattro  (o  meglio  dei  tre, 
perchè  i  tre  che  comprendevano  l'inglese 
riducevano  le  adunanze  a  una  conversa- 
zione fra  loro)  aveva  trattato  come  abbia- 
mo detto,  la  questione  adriatica  e  Wil- 
son pubblicato  il  suo  primo  messaggio. 
L'assenza  della  Delegazione  italiana  non 
fece  fare  un  passo  alla  questione  adria- 
tica :  anzi  i  tre  ne  approfittarono  per 
prendere  deliberazioni  a  noi  contrarie  : 
basterà  citare  lo  sbarco  greco  a  Smì.'ne 
e  le  modificazioni  introdotte  alle  inden- 
nità  dovute    dalla   Germania   all'Italia. 

Dopo  l'infelice  ritorno  a  Parigi  si 
ebbe  una  proposta  del  Colonnello  House 
(intermediario  americano)  che  faceva  di 
Fimne  una  città  sovrana,  con- rappresen- 
tanza diplomatica  e  difesa  affidata  al- 
l'Italia :  sovranità  italiana  sui  distretti 
di  Zara  e  Scbcnico.  Ma  Wilson  oppose 
gravi  difficoltà  per  la  ferrovia  Fiume-San 
Pietro,  che  non  doveva  essere  -  nel  suo 
concetto  -  italiana. 

Venne  poi  il  famoso  compromesso 
Tardieu  :  stato  libero  di  Fiume,  fino  a 
Volosca  ad  occidente,  e  fino  alla  ferrovia 
Fiume-San  Pietro  al  nord  :  protezione 
della  Società  delle  Nazioni,  con  plebiscito 
dopo  un  certo  numero  di  anni.  Le  opposi- 
zioni jugoslave  indussero  Wilson  a  compi- 
lare un  nuovo  progetto  :  lo  Stato  fiuma- 
no comprende  anche  Monte  Maggiore'  : 
l'Istria  è  divisa;  la  Dalmazia  è  tutta  degli 
jugoslavi,  meno  Zara,  considerata  città 
libera,...  sotto  il  controllo  della  Società 
delle  Nazioni.  Tale  incredibile  progetto 
fa  presentato  il  7  giugno  da  Wilson  a  Or- 
lando che  lo  rifiutò. 


TI  19  giugno  le  tergiversazioni  e  i  re- 
sultati nulli  della  Conferenza  rispetto 
alle  esigenze  legittime  dell'Italia,  de- 
terminavano a  Roma  il  voto  contrario 
della  Camera  che  rovesciava  Orlando  e 
Sennino.  La  nuova  delegazione  Tittoni 
tentava  un  nuovo  metodo  :  quello  di 
trattare  le  questioni  di  blocco  senza  ar- 
restarsi sull'impasse  adriatico.  Se  per 
molte  cose  tale  metodo  sembrò  buono  e 
provocò  -  almeno  -  un  miglioramento 
delle  relazioni  nostre  con  gli  alleati,  è 
pure  da  riconoscere  che  la  spinosa  que- 
stione di  Fiume  non  fece  grandi  progres- 
si, nonostante  gli  onesti  tentativi  del- 
l'on.  Tittoni  che  aveva  trovato  la  situa- 
zione troppo  compromessa.  Inoltre  l'as- 
senza e  poi  la  malattia  di  Wilson  ral- 
lentavano ancora  le  discussioni,  giacché 
nessuna  deliberazione  era  possibile  se 
non  si  aveva  l'assenso  da  Washington, 
ormai  caput  mundi. 

La  clamorosa  e  audace  occupazione 
tli  Fiume  da  parte  di  Gabriele  d'Annun-  ' 
zio  e  dei  suoi  legionari,  mise  fine  alla  l 
vergognosa  occupazione  interalleata  e 
alle  misure  che  stavano  prendendosi  a 
Fiume  stessa  per  eseguire  le  conclu- 
sioni di  quella  sciagurata  commissione 
d'inchiesta,  mandata  dalla  Conferenza 
per  esaminare  le  responsabilità  dei  fatti 
sanguinosi  avvenuti  fra  fiumani  e  fran- 
cesi. La  commozione  prodotta  dall'awe- 
ni:nento  non  indusse  fortunatamente  gli 
Alloati  ad  alcun  passo  precipitato.  Anzi 
l'opinione  pubblica  francese  ed  inglese 
cominciò  a  mostrarsi  assai  più  favorevole 
verso  l'italianità  della  città  nostra. 

Intanto  si  maturava  il  nuovo  progetto 
Tittoni  -  che  speriamo  sia  l'ultimo  - 
il  quale  farebbe  di  Fiume  una  città  libero 
sotto  il  coutrollo  transitorio  della  Società 
delle  Nazioni  :  l'Italia  avrebbe  il  mandato 
in  rappresentanza  della  Società  delle  Na- 
zioni :  Fiume  sarebbe  congiunta  al  ter- 
ritorio nazionale  lungo  il  lido  istriano  a 
mezzo  di  Tina  striscia  comprendente  Vo- 
losca fino  alle  penriici  del  Monte  Cal- 
diera. 

L'avvenire  dirà  quale  sorte  sarà  ri- 
serbata  a  questi  tentatavi  diplomatici 
e  quale  accoglienza  sarà  loro  fatta  non 
solo  dalle  nazioni  alleate  e  associate  ma 
anche....  dai  soldati  di  Gal;riele  d'An- 
nunzio che  oramai  contano  q-i alche  cosa! 

20  ottobre  1919. 

Cipriano  Gi.r.nETTi. 


INDICE 

AnnuAi 

DEliEliGGI 


^ 


Principali   disposizioni  emanate  con  Leggi.  Decreti,  Regolamenti, 
Circolari,  ec.  dal  l°  luglio  I918  al  30  giugno  I9I9. 


Abitazioni:  4  luglio  1918,  D.  L.  n.o  1024.  - 
Proroga  del  pagamento  delle  quote  di 
ammortameuto  fino  ad  un  anno  dopo  la 
conclusione  della  pace, 

—  10  luglio  1918,  Decr.  del  M.  per  l'agri- 

coltura. -  Concorso  a  prenii  tra  i  pro- 
prietari e  gli  agricoltori  calabresi  per  co- 
struzione di  case  coloniche. 

—  23  marzo  1919,  D.  L.  n.o  455.  -  Provve- 

dimenti per  le  case  popolari  ed  econo- 
miche e  per  la  costruzione  e  il  trasferi- 
niento  di  proprietà  e  di  altri  edilìzi  ad 
n.so  di  abitazione. 

—  19  giugno  1919,  D.  Legge  L.  n.o  1040.  - 

^fodificazioni  al  Decr.  23  marzo  1919 
n.  455  sulle  case  popolari  e  l' industria 
edilizia. 

—  V.  anche  Fitti. 

Acque  pubbliche  :  12  febbraio  1919,  D.  L.  n.»  242. 

-  Provvedimenti  per  la  costruzione  di  ser- 
batoi, laghi  artificiali,  ecc. 

Aeronautica:  3  ottobre  1918,  D.  L.  n.»  1455. 

-  Altre  facoltà  ed  attribuzioni  del  Com- 
missario generale  per  l'aeronautica. 

—  30  giugno  1919,  D.  Legge  L.  n.o  1233.  - 

Istituzione  presso  il  Ministero  dei  tra- 
sporti della  direzione  generale  e  della 
commissione  consultiva  per  1'  aeronau- 
tica e  determinazione  delle  loro  attribu- 
zioni :  e  provvedimenti  vari. 
Agricoltura  { Arvicole),  v.  Agricoltura  (Cre- 
dito agrario). 

—  (Bonifiche)  :  8  agosto  1918,  D.  L.  n.o  1255. 

-  Ordinamento  dei  consorzi  di  bonifica. 
23  marzo  1919,  D.  L.  n.o  461.  -  Norme 

per  la  concessione  di  opere  di  bonifica  a 
società  e  privati. 
24  aprile  1919,   n.o  662.   -   Provvedi- 
menti per  le  bonifiche  dell'agro  romano. 

—  {Contorzi  zootecnici):  21  novembre  1918, 

1).  L.  n.o  1746.  -  Costituzione  di   con- 


sorzi zootecnici  tra  i  possidenti  di  ani- 
mali bovini  e  bufalini. 

—  {Contratti  agrari):  5  novembre  1918,  Cir- 

colare n.o  1969  del  Ministro  di  grazia  e 
giustizia.  -  Sull'applicazione  del  decreto 
30  giugno  1918  n.o  880  sui  contratti 
agrari  d'affitto. 

—  (Credito  agrario):  14  luglio   1918,   D    L. 

n.o  1142.  -  Nuovi  provvedimenti  per  il 
credito  agli  enti  agrari  del  Laz-io. 

20  febbraio  1919,  D.  L.  n.o  318. -Prov- 
vedimenti per  il  credito  agrario  nelle  Pro- 
vincie del  Veneto. 

13  aprile  1919,  D.  L.  n.o  600.  -  Sovven 

zioni  delle  casse  provinciali  di  credito 
agrario  agli  agricoltori  del  mezzogiorno 
danneggiati  dalle  arvicole. 

25  maggio  1919,  D.  L.  n.o  943.  -  Prov- 
vedimenti per  il  credito  agrario  nelle 
Provincie  del  veneto  danneggiate  dalla 
guerra. 

22  giugno  3919,  U.  Legge  L.  n.o  1190. 

-  Modificazione  alla  logge  31  marzo  1904 
n.o  190  relativamente  al  credito  agrario 
per  la  Basilicata,  e  autorizzazione  a  riu- 
niie  in  testo  unico  tutte  le  disposizioni 
sul  credito  agrario. 

—  (Placchine):  14  luglio  1918,  D.  L.  n.o  1057. 

-  Autorizzazione  al  Ministro  dì  agricol- 
tura a  cedere  «  trattori  »  e  macchine  agri- 
cole ad  agricoltori  o  raggruppamenti  di 
agricoltori. 

17  novembre  1918,  D.  L.   n.o   1903.  - 

Sulle  spese  del  materiale  e  del  personale 
delle  moto-aratrici  di  Stato. 

ved.  Requisizioni  (Macchine  agrarie  e 

l)rodotti). 

—  (Patate):  28  luglio  1918,  D.  L.  n.o  1216.  - 

Norme  per  l' applicazione  del  decreto 
4  aprile  1918  n.o  542  sull'industria  del 
l'Msicoazione  delle  patate. 


308  — 


—  V.  anche  Fillossera,  Grano,  Infortuni,  Re- 

quisizioni. 
Amnistie,  condoni  ecc.:  1  agosto  1918,  D.  L. 
n."  1114.  -  Condono  di  sopratasse  e  pene 
pecuniario  e  amnistia  per  le  contravven- 
zioni alle  leggi  sul  registro  e  bollo. 

—  21  febbraio  1919,  R.  D.  n.o  157.  -  Amni- 

stia e  indulto  per  reati  militari. 

—  21  febbraio  1919,  R.  D.  n.«  158.  -  Amni- 

stia e  indulto  per  reati  non  contemplati 
da  leggi  militari  né  finanziarie. 

—  21  febbraio  1919,  R.  I).  n."  159.  -  Amni- 

stia e  indulto  per  reati  in  materia  anno- 
naria. 

—  22  giugno  1919,  R.  D.  n."  1148.  -  Amni- 

stia per  reati  politici  o  connessi  con  mo- 
vimenti pob'tici,  commessi  in  Tripoli- 
tania. 
Antichità  e  belle  arti:  3  ottobre  1918,  D.  L. 
n."  1589.  -  Ordinamento  archeologico 
della  Colonia  Eritrea. 

—  27  ottobre  1918,  D.  L.  n.o  1895.  -  Fonda- 

zione in  Roma  di  un  istituto  di  archeo- 
logia e  storia  dell'arte. 

Approvvigionamenti  e  consumi  alimentari  {Caffè, 
thè,  zucchero)  :  18  novembre  1918,  D.  L. 
n.o  1721.  -  Approvvigionamento  e  ven- 
dita di  caffè,  thè,  zucchero  ed  altri  ge- 
neri con  diritto  di  esclusività  da  parte 
dello  Stato. 

18  maggio  1919,  D.  L.  n.»  844.  -  As- 
sunzione da  parte  dello  Stato  dell'approv- 
vigionamento e  della  vendita  del  caffè. 

—  (Carceri):  18  agosto  1918,  D.  L.  n.o  1174. 

-  Modificazioni  al  decreto  25  marzo  1917 
n.o  509  sul  servizio  centrale  di  approv- 
vigionamenti e  delle  industrie  carcerarie. 

—  (Carni)  :   8  febbraio  1919,  Ordinanza  del 

Comando  Supremo.  -  Norme  per  l' in- 
cetta dei  bovini,  la  macellazione  e  il  con- 
sumo della  carne  nei  territori  occupati 
dal  R.  esercito. 

13  aprile  1919,  D.  L.  n.o  574.  -  Nuove 

disposizioni  sulla  macellazione  dei  bovini. 

—  (Carta):  8  agosto  1918,  D.  L.  n.o  1112.- 

Norme  per  riunire  e  coordinare  le  dispo- 
zioni riguardanti laproduzione  della  carta 
da  giornali. 

—  (Commissioni  annonarie):  Ì3  luglio  1919, 

R.  D.  n.o  1146.  -  Commissioni  pnnona- 
rie  comunali  per  i  prezzi  di  vendita  al 
pubblico  dei  generi  di  consumo  popolare. 

—  (Latte):  6  aprile  1919,  Decreto  del  Mini- 

stro per  gli  approvvigionamenti.  -  Re- 
stituzione del  libero  commercio  del  latte 
per  uso  industriale  e  dei  latticini  neUe 
Provincie  lombarde,  emiliane  e  piemon- 
tesi. 

—  (Medicinali):   30  settembre   1918,   D.   L. 

n.o  1461.  -  Prezzi  massimi  di  vendita  al 
pubblico  dei  medicinali  di  maggior  uso. 


—  (Olii,  grassi)  :  6  ottobre  1918,  D.  L. 
n.*'  1565.  -  Istituzione  di  un  comitato  in- 
terministeriale per  l'approvvigionaiuento 
e  la  distribuzione  dei  semi  oleosi,  dei 
grassi  ed  olii  destinati  alla  produzione 
della  glicerina  e  ad  uso  industriale. 

10  ottobre  1918,  Decreto  del  Ministro 

pei-  gli  approvvigionamenti.  -  Prezzo 
massimo  di  vendita  dell'olio  d'oliva. 

—  (Paste  alimentari):   17   agosto  1918,   De- 

creto del  Ministro  per  gli  approvvigio- 
namenti. -Disposizioni  sulla  produzione 
e  sulla  vendita  di  pastina  minuta  secca 
e  delle  paste  glntinate. 

—  (Pelli):  19  ottobre  1918,  Decreto  del  Mi- 

nistri per  V  industria  e  per  la  guerra.  - 
Prezzi  delle  pelli  ovine  e  caprine. 

27  ottobre  1918,  D.  L.  n.o  1611.    -   È 

istituito  un  comitato  consultivo,  una 
giunta  esecutiva  e  un  apposito  ufficio 
pellami. 

—  (Penalità):  23  settembre  1918,  D.  L. 
n.o  1464.  -  Penalità  per  chi  distrugga, 
deteriori  o  sottragga  al  commercio  ge- 
neri alimentari. 

—  (Pomodoro):  24  agosto  1918,  Decreto  del 

Ministro  per  gli  approvvigionamenti.  - 
Denuncia  della  conserva  di  pomodoro. 

26  agosto  1918,  Decreto  del  Ministro 

per  gli  approvvigionamenti.  -  Norme  per 
l'industria  delle  conserve  di  pomodoro. 

12  ottobre  1918,  Decreto  del  Ministro 

per  gli  approvvigionamenti.  -  Prezzi 
massimi  della  conserva  di  pomodoro. 

—  (Sementi)  :  30  settembre  e  24  ottobre  1918, 

Decreti  del  Ministro  per  l'agricoltura.  - 
Denuncia  del  seme  di  barbabietole. 

—  (Tessuti)  :  27  ottobre  1918,  D.  L.  n.o  1594. 

-  Provvedimenti  per  la  fabbricazione  di 
alcuni  tipi  di  tessuti  di  cotone. 

—  (  i^ova)  :  19  agosto  1918,  Decreto  del  Mi- 

nistro per  gli  approvvigionamenti  e  con- 
sumi. -  Obbligo  di  denuncia  delle  uova 
conservate. 

2  ottobre  1918,  Decreto  del  Ministro  per 

gli  approvvigionamenti.  -  Disposizioni 
sul  commercio  delle  uova  conservate. 

—  (Zucchero):    30    settembre   1918,    Decreto 

del  Ministro  per  gli  approvvigionamenti. 

-  Prezzo  massimo  di  vendita  dello  zuc- 
chero. 

—  V.  anche:  Carboni,  Orano,  Mediatori,  Re- 

quisizioni. 
Assicurazioni  :  15  agosto  1918,  D.  L.  n.o  1254.  - 
Norme  per  la  messa  in  liquidazione  delle 
imprese  di  assicurazione  sulla  vita. 

—  18  dicembre  1918,   Decreto  del  Ministio 

per  l'industria.  -  Norme  per  1'  accerta- 
mento della  situazione  patrimoniale  e  la 
liquidazione  delle  imprese  di  assicura- 
zione sulla  vita. 


309 


—  8  dicembre  1918,  l).  L.  n."  1953.  -  AuH 

rizzazioue  all' istituto  nazionale  delle  a.s- 
sicurazioui  a  rila.s<;iare  polizze  a  favore 
dei  figli  e  dei  genitori  doi  militari  morti, 
dei  mutilati  e  degli  invalidi. 

—  21  aprile  1919,  D.  L.  n."  603.   -   Assicu- 

razione obbligatoria  contro  l' invalidità  e 
la  vecchiaia. 
Assistenzae  beneficenza  pubblica:  4  agosto  1918, 
D.   L.  ny  1395.  -  Regolamento  sul  ba- 
liatico. * 

—  3  ottobre  1918,  D.  L.  n.»  1452.  -  Istitu- 

zione di  contributi  a  favore  della  pub- 
blica beneficenza. 

—  5  gennaio  1919,  D.  L.  n.o  6.  -  Norme  per 

1  '  erogazione  dei  sussidi  a  favore  della 
disoccupazione  involontaria. 

—  6  gennaio  1919,    Decreto  del   Presidente 

del  Consiglio.  -  Disposizioni  per  l'eserci- 
zio del  baliatico. 

—  16  gennaio  1919,  D.  L.  n.»  55.  -  Regola- 

mento dell'Opera  nazionale  pei  combat- 
tenti. 

—  V.  anche:  Or/ani  di  guerra. 
Automobili,  (ved.  Trattati,  Convenzioni). 
Avvocati  e  procuratori:  27  ottobre  1918,  D.  L. 

n.<^  1774.  -  Tariffa  degli  onorari  ed  altre 
disposizioni. 

Bonifiche,  (ved.  Agricoltura,  Bonifiche). 

Borse,  (ved.  Tatse). 

Bozzoli,  (ved.  Seta). 

Cambio:  13  maggio  1919,  D.  L.  n.»  696.  - 
Cessazione  del  monopolio  del  commercio 
dei  cambi. 

Camere  di  commercio  :  13  ottobre  1918,  D.  L. 
n.o  1573.  -  Assetto  e  riordinamento  delle 
camere  di  commercio  italiane  all'estuerò. 

Cancellerie:  27  febbraio  1919,  D.  L.  n.^' 231. 
-  Riordinamento  del  personale  e  dei  s.m- 
vizi  di  cancelleria. 

Carboni, combustibili,  ecc.  :  25  luglio  19i8,  Decv. 
del  M.  per  l'industria,  commercio  e  la- 
voro. -  Prezzi  massimi  di  vendi' a  in  of- 
ficina del  carbone  coke  da  gas. 

—  17  agosto  1918,  Decreto  del  Commis.sario 

generale  per  i  combustibili.  -  Sono  sta- 
biliti i  prezzi  di  base  per  la  determina- 
zione del  macchiatico  per  la  legna  da 
ardere. 

—  22  agosto  1918,  Ordinanza  del  Commissa- 

rio generale  per  i  combustibili.  -  Norme 
sull'uso  della  legna  da  ardere. 


—  24  ottobre  1918,  Ordinanza  del  Commis- 

sario generale  per  i  combustibili.  -  De- 
terminazione dei  diritti  fissi  sui  combu- 
stibili nazionali. 

—  8  gennaio  1919,  Decreto  del  Commissario 

per  i 'combustibili.  -  Provvedimenti  sul- 
l'esercizio delle  miniere  di  combustibili 
nazionali. 

—  12  giugno  1919,  D.  L.  n.»  1225.  -  Esen- 

zione di  sovrimposta  a  coloro  che  impie- 
gano somme  nella  costruzione  o  modifica- 
zione di  impianti  per  la  migliore  utilizza- 
zione dei  combustibili  fossili  nazionali. 

Carceri,  (ved.  Approvvigionamenti). 

Carni,  (ved.  Approvvigionamenti). 

Carta,  (ved.  Approvvigionamenti). 

Case  popolari,  (ved.  Abitazioni). 

Catasto:  13  aprile  1919,  D.  L.  n.o  705.  -  Mo- 
dificazione alla  tarift'a  dei  diritti  per  l'ese- 
cuzione delle  volture  e  per  rilascio  dei 
certificati  catastali. 

Cereali,  (ved.  Orano  ed  altri  cereali). 

CIttadIpanza:  14  luglio  1918,  D.  L.  n.»  1029. 
-Disposizioni  sull'acquisto  della  cittadi- 
nanza italiana  da  parte  degli  stranieri 
che  han  facoltà  di  valersi  dell'art.  3  della 
legge  13  giugno  1912  n.o  555. 

Codice  penale  austriaco:  16  maggio  1919,  Or- 
dinanza del  Comando  Supremo.  -  Modi- 
ficazione di  alcuno  disposizioni  del  co- 
dice penale  generalo  austriaco. 

Colonie:  17  maggio  1919,  R.  D.  n.»  886.  - 
Sulla  costituzione  del  governo  nella  Tri- 
politania  e  nella  Cirenaica. 

—  1  giugno  1919,  R.  D.   n."  931.  -  Norme 

fondamentali  per  l'assetto  della  Tripoli- 
tania. 

—  V.  anche:  Amnistie,  Antichità  e  belle  arti. 
Combustibili,  (ved.  Carboni,  cotnbu^tibili,  ecc.). 
Commercio  :  15  giugno  1919.  D.  L.  n.o  1107. 

-  Composizione,  funzionamento  e  attri- 
buzioni del  Consiglio  Superiore  del  com- 
mercio. 
Comuni  e  Provincie:  6  febbraio  1919,  D.  L. 
n.o  196.  -  Norme  per  la  concessione  dei 
mutui  autorizzati  col  decreto  17nov,  1G13 
n.o  1698. 

—  9  marzo  1919,  D.  L.  n.o  338.  -  Obbliga- 

torietà della  spesa  per  l' indennità  ca:-o- 
viveri  agli  impiegati  dipendenti. 
Condanna  condizionale,  (ved.  Tribunali  mili- 
tari e  di  guerra). 


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Consumi,  (ved.  Ap2ìrovvigionamenti  e  con- 
sumi). 

Contratto  d  impiego  privato:  9  febbraio  1919, 
D.  L.  11."  112. -Disposizioni  sul  contratto 
(l'impiego  privato. 

Contributo  personale  straordinario  tii  guerra  -. 
8  maggio  1919,  D.  L.  u."  825.  -  Modi- 
ficazioni ai  decreti  17  nov.  1918  n."  1835 
e  5  genn.  1919  n.o  28,  sul  contributo  per- 
soli :ile  straordinario  di  guerra. 

Convenzioni,  trattati,  (ved.  Trattati,  conven- 
zione). 

Corso  legaie,  (ved.  Valori). 

Corte  dei  conti  :  ìi  luglio  1918,  D.  L.  n.»  1005. 

-  Aumento  di  posti  nel  ruolo  del  per- 
sonale. 

Credito  agrario,  (ved.  Agricoltura). 

Danni  di  guerra:  16  novembre  1918,  B.  L. 

11.^  1750.  -  Sul  risarcimento  dei  danni  di 

guerra. 

—  27  febbraio  1919,  D.  L.  n.»  239.  -  Modifi- 

cazioni alle  disposizioni  sul  risarcimento 
dei  danni  di  guerra. 

—  27  marzo  1919,   D.   L.  n.o  426.   -  Testo 

unico  delle  disposizioni  legislative  sul  ri- 
sarcimento dei  danni  di  guerra. 

—  30  marzo  1919,  D.  L.   n.»  539.  -Regola- 

mento per  r  esecuziono  del  decreto  27 
febbr.  1919  n.»  239,  sulle  attribuzioni  de- 
gli intendenti  di  finanza  nelle  domande 
di  risarcimento  dei  danni  di  guerra. 

—  8  giugno  1919,  D.  L.  n.»  925.  -  Istituzione 

ed  altribuzioni  di  un  comitato  governa- 
tivo, e  autorizzazione  di  spese  per  ripa- 
razione di  danni  di  guerra. 

—  22  giugno  1919,  D.  Legge  L.  n.o  1242.  - 

Autorizzazione  agli  istituti  di  credito 
fondiario  di  accordare  mutui  ipotecari 
per  la  ricostruzione  e  la  riparazione  di 
fondi  urbani  e  per  mettere  in  istato  di 
coltivazione  quelli  rustici. 
Dazi  doganali  :  1  agosto  1918,  D.  L.  n.o  io84. 

-  Applicazione  del  dazio  doganale  sul  vino 
estero. 

Diritto  internazionale:  15  novembre  1918,  D 
L.  n."  1711.  -  Nomina  di  una  commis- 
sione incaricata  di  accertare  le  violazioni 
al  diritto  delle  genti  commesse  dal  ne- 
mico, e  verificare  1  danni  arrecati  da 
osso. 

Disoccupazione,  (ved.  Assistenza  e  beneficenza). 

P:;:ire.  (ved.  Dazi  doganali). 


Donna:  17  luglio  1919,  L.  n.o  1176,  sulla  ca- 
pacità giuridica  della  donna. 

Dopo-guerra  :  17  novembre  1918,  D.  L.  n."  1698. 
-Istituzione  di  iiu  comitato  interministe- 
riale per  ijromuo  vere  e  coordinarelazione 
delle  amministrazioni  dello  Stato  pel  pas- 
saggio allo  stato  di  pace. 

Elettricità:  7  luglio  1918,  D.  L.  n.o  1045.  - 
Norme  di  competenza  e  di  precedenza 
per  le  contravvenzioni  alle  disposizioni 
del  consumo.    • 

—  10  febbraio  1919,  D.  L.  n.o  213.  -  Turni 

di  riposo  negli  stabilimenti  ind astriali  ad 
energia  elettrica  ed  altri  provvedimenti. 

—  '27  febbraio  1919.  D.  L.  n.o  250.  -  Com- 

penso supplementare  o  sovraprezzo  ai 
distributori  di  energia  elettrica  generata 
per  via  termica. 
Eiezioni  politiche  ed  amministrative:  1  dicem- 
bre 1918,  D.  L.  n.o  1856.  -  Revisione  dello 
liste  elettorali  politiche  ed  amministra- 
tive per  l'anno  1919. 

—  16  dicembre  1918,   L.  n.o  1985.  -  Esten- 

sione del  diritto  elettorale  a  tutti  i  cit- 
tadini, già  militari  mutilati. 

—  22  dicembre  1918,  D.  L.  n.o  2053,  -  Revi- 

sione straordinaria  delle  liste  elettorali 
politiche  ed  amministrative  nelle  terre 
invase. 

Emigrazione:  26  settembre  1918,  D.  L.  n.o  1720. 
-  Regolamento  per  le  pensioni  degli  impie- 
gati del  Commissariato  dell'emigrazione. 

Esercito  {Avanzamento),  v.  Esercito  (Prigio- 
nieri di  guerra). 

—  (Congedo):  20  febbraio  1919, 1).  L. n.o  176.  - 

Indennità  di  congedo  agli  ufficiali. 
20  febbraio  1919,  D.  L.  n.o  177.  -  In- 
dennità di  congedo  ai  sottufficiali,  capo- 
rali e  soldati. 

—  (Giustizia  militare):  15  luglio  1918,  Ordi- 

nanza del  Comando  Supremo  sulla  ese- 
cuzione delle  sentenze  di  condanna  alla 
degradazione  e  alla  destituzione. 
27  ottobre  1918,  D.  L.  n.o  1628.  -  Isti- 
tuzione di  tre  tribunali  militari  speciali 
a  Firenze,  Roma  e  Palermo. 

v.  anche  Procedura  penale,  Tribunali 

militari. 

—  (Gradi):   4  luglio  1918,  D.  L.  n.o  1031.  - 

Modificazione  dell'  art.  2  del  D.  L.  3  set- 
tembre 1916  n.o  1191  col  quale  è  istituito 
il  grado  di  aiutante  di  battaglia. 


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811 


—  (Indmnità)  :  14  luglio  1918,  T).  L.  n.  1071.  - 

Esteiusiono  agli  uflìciali  del  K.  Esercito 
e  agli  impiegati  delle  ammiuistrazioni 
militari  delle  indeunità  di  missione  sta- 
bilite por  gli  impiegati  delle  amministni- 
zioni  civili  dello  Stato. 

1  agosto  1918,  D.  L. n.»  1072. -Aumento 

dell'indennità  di  trasferta  per  sottoffl- 
ciali  e  militari  di  truppa  del  lì.  Esercito 
e  della  R.  Guardia  di  Finanza. 

6  ottobre  1918.  D.  L.  n.»  1509.  -  Aumen- 
to delle  indennitii  pei  sottufiiciali  e  mili- 
tari di  trnppa  del  R.  Esercito  e  della 
R.  Guardia  di  Finanza. 

—  (l»pettore  generale):  11  agosto  1918,  D.  L. 

n.o  1147.  -  Istituzione  del  posto  di  ispet- 
tore generale  per  gli  effettivi  dell'esercito. 

—  {Prigionieri  di  guerra)  :  5  agosto  1918,  De- 

creto del  Ministro  per  l'assistenza  mili- 
tare. -  Norme  per  l'invio  dei  pacchi  ai 
prigionieri. 

20  febbraio  1919,  D.  L.  n.0  258.  -  Norme 

per  l'avanzamento  degli  ufficiali  reduci 
dalla  prigionia. 

8  giugno  1919,  D.  L.  n.o  923.  -  Paga- 
mento del  soprassoldo  di  guerra  e  della 
razione  viveri  ai  militari  ex-prigionieri. 

—  (RtclutaìMnto):  4  luglio  1918,  D.  L.  n.0965. 

-  Abrogazione  per  la  durata  della  guerra 
dell'  art.  100  della  legge  24  dicembre  1911 
n.»  1497. 

—  (Ufficiali):  20  ottobre  1918,  D.  L.  n.o  1660. 

-  Avanzamento  degli  ufficiali  durante  la 
guerra. 

V.  anche  Esercito,  Congedo,  Esercito, 

Prigionieri. 

—  V.  anche  Assicurazioni,  Mutilati  e  inva- 

lidi. Servizio  militare. 
Esportazioni,  (ved.  Importazioni). 
Farine,  (ved.  Orano). 
Ferrovie,  Ferrovieri,  (ved.  Trasporti). 
Fliande,  (ved.  Seta). 
Fliiossera  :  13  giugno  1918,  D.  L.  n.o  1099.  - 

Regolamento  per  l'esecuzione  del  testo 

unico  23  agosto  1917  n."  1474  delle  leggi 

l)er  la  fillossera. 

—  l")  maggio  1919,  D.  L.  n.^*  819.  -  Provve- 

dimenti contro  la  fillossera. 
Fitti:   Il   agosto  1918,  D.  L.  n.»  1076.  -  Mo- 
dificazioni al  decreto  30  dicembre  1917 
n,  2040  sulla  proroga  dei  fitti. 

—  27  marzo  1919,   I>.  L.   n.»  370.  -  Provve- 

dimenti sugli  affitti  e  le  pigioni. 

—  24  aprile  1919,  D.  L.  n.»  618.  -  Provvedi- 

dimenti  sugli  affitti  e  pigioni  delle  case 
di  Roma. 

—  23  maggio  1919,  Ordinanza  del  Comando 

Supremo.  -  Disposizioni  sugli  affitti  e  pi- 
gioni nella  Venezia  Giulia. 
Franchigia  postale  e  tetegrafloa,  (ved.  roste,  te- 
legrafi, telefoni). 


Giornali:  22  dicembre  1918,  D.  L.  n."  20LV 
Soppressione    dell'obbligo   di    pubbli'  ; 
zione  in  limitato  numero  di  pagine. 

—  V.  anello  Ajìprovvigionainenti,  Cada. 
Giustizia  miiitare,  (ved.  Esercito  Giustizia  mi- 
litare. Tribunali  militari). 

Grano  ed  altri  cereali  :  15  agosto  1918,  Notifi- 
cazione dei  ministri  per  l'interno,  por 
l'agricoltura,  per  la  guerra,  e  per  gli  ap- 
provvigionamenti. -  Prezzi  massimi  dei 
cereali  di  produzione  nazionale  pel  1919. 

—  18  agosto  1918,  D.  L.  n.»  1173.  -Premio 

di  produzione  pel  raccolto  1919  dei  ce- 
reali del  Mezzogiorno  e  delle  Isole. 

—  8  luglio  1919,  D.  L.  n."  1044.  -  Fondazione 

in  Roma  di  un  Istituto  nazionale  di  ge- 
netica per  la  cerealicoltura. 

—  V.  anche  Approvvigionamenti  e  cotisuini, 

Pa  nificazi  one,  liequ  isizio  n  i . 
Impiegati  e  salariati  dello  Stato:  14  luglio  1918, 
1).  L.  n.  1016.  -  Elevazione  del  limite  mas- 
simo di  stipendio  per  il  diritto  all'aumento 
sessennale. 

—  7  settembre  1918,  D. L.  n.o  1307. -Modifica- 

zioni al  decreto  10  febbraio  1918  n.»  107 
sull'aumento  degli  stipendi. 

—  14  settembre  1918,  D.  L.  n."  1311.  -  Inden- 

nità di  viaggio  e  di  soggiorno  al  personale 
civile  dello  Stato  agli  ufficiali  dell'eser- 
cito e  della  marina,  ecc. 

—  14  settembre  1918,  D.  L.  n.o  1314.  -  In- 

dennità mensile  al  personale  di  ruolo  e 
straordinario  delle  amministrazioni  dello 
Stato. 

—  3  ottobre  1918,  D.  L.  n.o  1401.  -  Appro- 

vazione dello  schema  di  statuto  tipo  degli 
Istituti  di  consumo  per  gli  impiegati  e 
salariati  dello  Stato. 

—  27  ottobre  1918,  D.  L.  n.o  1614.  -  Prestito 

straordinario  di  guerra  agli  impiegati  e 
salariati  dello  Stato. 

—  27  aprile  1919,  D.  L.  n.o  899.  -  Norme  sul 

cumulo  di  stipendi  e  retribuzioni  coni 
aposto  dallo  Stato. 

—  V.  anche  Pensioni. 

Impiegati  privati,  (ved.  Contratto  d'impiego). 

Importazioni:  29  agosto  1918,  D.  L.  n.o  i261.  - 
Divieto  di  concessioni  di  permessi  di  im- 
portazioni a  favore  di  ditte  private  ro 
lativament*  ad  alcune  merci. 

Imposte  dirette:  29  maggio  1919,  D.  L.  n.o 975. 
-  Disj)osizioni  por  la  riscossione  delle  im- 
poste dirette  nei  comuni  già  invasi  d;i) 
nemico  o  danneggiati  dalla  guerra. 

Imposte  straordinarie  di  guerra,  (ved.  Contriti  ! 
io  personale  di  guerra.  Profitti  guerìo  i 

Industria:    25    maggio    1919.    D.    Logge    I 
n.o  1009.  -  Provvedimenti  per  agevolar^ 
l'inizio  e  l'esercizio  delle  piccolo  indu- 
strie:  istitaizione  del   Couiitato  Consul- 
tivo Centrale. 


—  312   — 


—  11  giugno   1919,   1).   L.  n.o  1113.  -  Isti- 

tuzione del  Consiglio  Superiore  dell'in- 
dustria presso  il  Ministero  d'industria, 
commercio,  eco. 
Infortuni  sul  lavoro:  28  luglio  1918,  D.  L. 
n.°  1157.  -  Liquidazione  delle  indennità 
ai  cittadini  addetti  a  lavori  in  zona  di 
guerra  per  conto  dell'amministrazione 
militare. 

—  1  agosto  1918,  D.  L.  n.o  1196.  -  Estensione 

durante  la  guerra  al  personale  delle  poste 
e  dei  telegrafi  delle  indennità  stabilite 
dalla  legge  31  gennaio  1904  n.o  51  sugli 
infortuni  degli  operai. 

—  21  novembre  1918,  D.  L.  n.o  1889.  -  Re- 

golamento per  r  esecuzione  del  decreto- 
legge  23  agosto  1917  u.^  1450  sugli  infor- 
tuni sul  lavoro  in  agricoltura. 

—  27  marzo  1919,  D.  L.  n.»  638.  -  Modifica- 

zioni al  regolamento  13  marzo  1904  n.o  141 
sugli  infortuni  degli  operai  nel  lavoro. 

Invalidi  di  guerra,  (ved.  Mutilati  ed  invalidi  di 
guerra). 

Istituti  di  credito  e  di  risparmio  :  17  novem- 
bre 1918,  D.  L.  n.o  1724.  -  Rimborso  dei 
depositi  da  parte  degli  istituti  di  credito 
cbe  avevano  originaria  sede  in  comuni 
liberati  dell'occupazione  nemica. 

Istruzione  pubblica:  il  agosto  1918,  D.  L. 
n.o  1652.  -Regolamento  per  l'applicazione 
della  legge  25  maggio  1913  n.o  517  sugli 
istituti  di  istruzione  e  di  educazione. 

—  5  gennaio  1919,  D.  L.  n.o  82.  -  Sezione 

nella  giunta  del  Consiglio  Superiore  per 
le  relazioni  intellettuali  coi  paesi  esteri. 

—  29  giugno  1919,  D.  L.  n.o  1117.  -  Regola- 

mento per  l'esecuzione  del  decreto  pre- 
cedente. 

Istruzione  agraria:  11  agosto  1918,  D.  L. 
n.o  1358.  -  Pareggiamento  degli  istituti 
d'istruzione  agraria  alle  Scuole  speciali 
e  pratiche  di  agricoltura. 

Istruzione  primaria  e  popolare:  15  dicembre 
1918,  D.  L.  n.o  2099.  -  Regolamento  sulle 
attribuzioni  degli  ispettori  centrali. 

—  15  maggio  1919,  D.  L.  n.o  882.  -  Norme 

per  r  assunzione  di  personale  insegnante 
nelle  pubbliche  Scuole  elementari. 

—  25  maggio  1919,  D.  L.  n.o  999.  -  Modifi- 

cazioni al  regol.  6  aprile  1913  n.o  549  sullo 
stato  giuridico  dei  maestri  relativamente 
ai  concorsi. 
Istruzione  media,  normale  e  magistrale  :  29  set- 
tembre 1918,  D.  L.  n.o  1566.  -  Sulle  no- 
mine nei  ruoli  del  personale  insegnante. 

—  12  giugno  1919,  D.  Legge  Luogot.  n.o  1008. 

-  Disposizioni  speciali  per  gli  esami  de- 
gli invalidi  e  mutilati  di  guerra  e  di 
tutti  coloro  che  siano  privi  degli  or- 
gani indispensabili  pel  compimento  delle 
prove. 


—  19  giugno  1919,  D.  Legge  L.  n.o  1090.  - 

Norme  per  il  conferimento  delle  cattedre 
vacanti  nelle  Scuole  medie  e  normali  pa- 
reggiate. 
Istruzione  professionale  :  6  giugno  1918,  D.  L. 
n.o  1223.  -  Istituzione  in  Roma  dell'Isti- 
tuto Nazionale  d'istruzione  professionale. 

—  31  ottobre  1918,  D.  L.  n.o  1722.  -  Regola- 

mento sull'istruzione  professionale  po- 
stale, telegrafica  e  telefonica. 

—  8  dicembre  1918,  D.  L.  n.o  2001.  -  Istitu- 

zione di  laboratori  scuole  per  la  rapida 
preparazione  tecnica  degli  operai  occor- 
renti alle  varie  industrie. 

—  6   marzo   1919,    D.    L.    n.o   682.  -  Rego- 

lamento per  l'applicazione  del  decreto 
legge  luogoten.  10  maggio  1917  n.o  896. 
Istruzione  superiore  :  1  settembre  1918,  D.  L. 
n.o  1398  e  1400.  -  Modifiche  agli  articoli  7 
e  24  del  regolamento  per  le  scuole  di  far- 
macia. 

—  6  ottobre  1918,  D.  L.  n.o  1662.  -  Iscrizione 

d'ufficio  e  carriera  scolastica  degli  stu- 
denti universitari  sotto  le  armi. 

—  13  ottobre  1918,  D.  L.  n.o  1663.  -  Esen- 

zione dalle  tasse  scolastiche  agli  studenti 
profughi  o  appartenenti  a  famiglie  emi- 
grate 0  internate  nel  regno. 

—  23  febbraio  1919,  D.  L.  n.o  340.  -  Agevo- 

lazioni ai  giovani  appartenenti  ai  terri- 
tori della  cessata  monarchia  austro-unga- 
rica, occupati  dal  nostro  esercito,  che  do- 
mandino r  inscrizione  nelle  università  ed 
istituti  superiori. 

—  23  febbraio  1919,  D.  L.  n.o  341.  -  Corsi  di 

integrazione  nelle  università  e  negli  isti- 
tuti d'istruzione  superiore. 
Lana:  30  luglio  1918,  Decr.  del  M.  della 
guerra.  -  Denuncia  obbligatoria  del  na- 
stro di  lana  pettinata  (tops)  compreso 
quello  misto  a  cotone. 

—  18  agosto  1918,  D.  L.  n.o  1171.  -  Obbligo 

agli  stabilimenti  di  produzione  di  tessuti 
di  lana  0  misti  di  apporre  il  prezzo  ef- 
fettivo di  prima  vendita. 
Locazione  d'opera:  17  novembre  1918,  D.  L. 
n.o  1911.  -  Sul  collocamento  della  mano 
d'opera  nel  regno. 

—  18  marzo  1919,   Ordinanza  del  Comando 

Supremo.  -  Estensione  ai  territori  redenti 
del  decreto  17  novembre  1918  sugU  uffici 
di  collocamento. 

—  13  aprile  1919,  D.  L.  n.o  641.  -  Norme  per 

la  formazione  delle  liste  elettorali  delle 
organizzazioni  di  conduttori  d'opere  e 
lavoratori  ammesse  a  nominare  i  proprii 
rappresentanti  negli  organi  istituiti  pel 
collocamento  di  mano  d'opera. 

Macchine  agrarie,  (ved.  Agricoltura,  Requisi- 
zioni). 

Malaria,  (ved.  Sanità  pubblica). 


313 


Marina  di  fluerra:  4  luglio  19i8,  D.  L.  n.o  1135. 

-  Modificazioni  alla  legge  29  giugno  1913 
n.o  797  sul  corpo  RR.  Equipaggi. 

—  V.  anche  Esercito. 

Marina  mercantile:  14  luglio  1918,  D.  L. 
n.o  1020.  -  Concessione  della  tariffa  ri- 
dotta pei  militari  agli  equipaggi  delle 
navi  mercantili  nazionali,  requisite,  se- 
questrate o  noleggiate. 

—  18  agosto  1918,  D.  L.  n°  1149.  -  Dispo- 

sizioni relative  al  noleggio,  al  compenso 
di  requisizione,  all'assicurazione  e  alla 
pei"dita  di  navi  requisite  della  marina 
mercantile  nazionale. 

—  30  marzo  1919,  D.  L.  n.o  502.  -  Modifì 

cazioni  al  decreto  18  agosto  1918  n."  1149 
sul  noleggio  dei  piroscafi  mercantili  na- 
zionali, sul  compenso  di  requisizione  e 
sull'assicurazione  e  perdita  delle  navi 
requisito. 
Mediatori:  21  novembre  1918,  D.  L.  n.o  1745. 

-  Suir  esercizio  della  mediazione  nel  com- 
mercio dei  generi  alimentari  degli  ani- 
mali destinati  alla  macellazione. 

Medicinali,  (ved.  Approvvigionamenti). 

Metalli,  (ved.  Requisizioni,  Metalli). 

Miniere:  2  aprile  1919,  Decreto  del  Ministro 
di  agricoltura.  -  Norme  per  le  domande 
di  concessione  per  la  ricerca  e  la  colti- 
vazione di  giacimenti  di  sali  alcalini  e 
fosfati  minerali. 

Ministeri:  15  settembre  1918,  D.  L.  n.»  1318.  - 
Il  commissariato  delle  armi  e  munizioni 
e  il  commissariato  generale  di  aeronau- 
tica sono  riuniti  nel  Ministero  dei  tra- 
sporti marittimi  e  ferroviari  che  assume 
il  titolo  di  Ministero  delle  armi  e  tra- 
sporti. 

—  15   giugno  1919,   D.   L.   n.»  1111.  -  Isti- 

tuzione, ordinamento  e  attribuzioni  del 
Consiglio  Superiore  del  credito  presso  il 
Ministero  dell' induetria,  commercio  e 
lavoro. 

—  19  giugno  1919,  D.  L.  n.»  1114.  -  Attri- 

buzioni e  ordinamento  del  Consiglio  Supe- 
riore di  previdenza  e  assicurazione  presso 
il  Ministero  dell'industria,  ecc. 
Mobilitazione  industriale:  5  dicembre  1918,  D. 
L.  n.o  1814.  -  Trattamento  del  personale 
occupato  negli  stabilimenti  e  imprese  per 
lavori  di  guerra. 

—  31  dicembre  1918,  D.  L.  n.o  2014.  -  Sop- 


pressione dell'istituto  della  soUdarietÀ 
di  cui  all'art..  12  e  segg.  del  regolamento 
22  agosto  1915  n.o  1277. 

—  12  giugno  1919,  D.  L.  n.»  998.  -  Nomina 

del  presidente  e  dei  componenti  il  col- 
legio arbitrale  di  cui  al  decr.  17  no- 
vembre 1918  n.o  1698  e  norme  per  la 
procedura  e  il  funzionamento  del  collegio 
medesimo. 

—  v.  anche  Elettrìcità. 

Monete:  14  luglio  1918,  D.  L.  n.»  1064.  -  So- 
spensione della  coniazione  delle  monete 
da  cent.  1  e  2,  e  loro  valutazione  nei  pa- 
gamenti da  parte  delle  pubbliche  ammi- 
nistrazioni. 

Monopolil,  (ved.  Approvvigionamenti,  Caffè). 

Morti  in  guerra,  (ved.Assicurazioni.Trasporti). 

Munizionamento,  (ved.  Mobilitazione  indu- 
striale). 

Mutilati  e  invalidi  di  guerra:  25  marzo  1919, 
D.  L.  n.^  573.  -  Modificazioni  alla  legge 
25  marzo  1917  n.<*  481,  sugli  invalidi  di 
guerra. 

—  V.  anche:   Assicurazioni,   Istruzione  me- 

dia, normale  e  magistrale.  Poste,  telegrafi 
e  telefoni. 
Napoli:  27  febbraiol919,D.  Legge L.n.o 219. 

-  Provvedimenti  a  favore  della  città  di 
Napoli. 

Navigazione,  (ved.  Marina  mercantile.  Tra- 
sporti). 

Noli,  (ved.  M-arina  mercantile). 

Notariato  :  19  giugno  1919,  D.  L.  n.o  1004.  - 
Modificazioni  agli  art.  190  e  191  del  re- 
golam.  10  sett.  1914  n."  1326  sull'ordi- 
namento del  notariato  e  degli  archivi  no- 
tarili. 

Olii,  (ved.  Approvvigionamenti). 

Operai,  (ved.  Locazione  d'opera). 

Opere  pubbliche  :  6  febbraio  1919,  D.  L.  n.o  107. 

-  Disposizioni  per  la  esecuzione  di  opere 
pubbliche  dello  Stato. 

—  13  aprile  1919,  D.  L.  n.o  568.  -  Provve 

dimenti  per  le  opere  pubbliche  nelle  Pro- 
vincie meridionali. 
Ora  legale  :  23  febbraio  1919,  D.  L.  n.»  188. 

-  Anticipo  dell'ora  normale  dal  24  marzo 
[al  4  ottobre]. 

Orfani  di  guerra:  30  giugno  1918,  D.  L.  n.o  1044. 

-  Regolamento  per  l'esecuzione  della  leg- 
ge 18  luglio  1917  n.o  1143  sulla  prote- 
zione ed  assistenza  degli  orfani  di  guerra. 


LA  RINASCENTE 


ABBIGLIAMENTO 


ARREDAMENTO   ♦^ 

-~*    OGGETTI  CASALINGHI 


—  311 


—  23  febbraio  1919,  ih  L.  n.'>  413.  -  Modi- 

ficazioni al  regolamento  30  giugno  1918 
n.o  1044  sulla  protezione  e  assistenza  de- 
gli orfani  di  guerra. 

—  V.  ancbe:  Assicurazioni. 
Panificazione:  12  gennaio  1919,  Decreto  del 

Ministro  per  gli  approvvigionamenti.  - 
Norme  per  la  panificazione  e  produzione 
di  paste  alimentari. 

—  V.  aneli  e:  Qraìio. 

Paste  alimentari,  (ved.  Approvvigionamenti). 

Pelli,  (ved.  Approvvigionamenti,  Pelli,  Requi- 
sizioni). 

Pensioni  :  27  febbraio  1919,  D.  L.  n.o  191.  - 
A  sseguo  mensile  ai  pensionati  dello  Stato. 

—  V.  anche:  Emigrazione. 

Pensioni  militari  e  di  guerra:  27  ottobre  1918, 
D.  L.  u."  1726.  -  Nuove  disposizioni  sulle 
pensioni  privilegiate  dì  guerra. 

—  2  marzo  1919,  D.  L.  n.»  580. -Norme  per 

accelerare  la  liquidazione  delle  pensioni 
di  guerra. 

Pomodoro,  (ved.  Approvvigionamenti). 

Poste,  telegrafi,  telefoni  :  14  luglio  1918,  D.  L. 
n.*^  984.  -  Aumento  delle  tariffe  telefo- 
niche. 

—  14  luglio  1918,  D.  L.  n.o  986.  -  Aumento 

delle  tariffe  postali  e  telegrafiche. 

—  1  settembre  1918,  D.  L.  n.o  1447.  -  Mo- 

difiche ai  regolamenti  speciali  per  il  per- 
sonale di  1^,  2*,  3*  categoria  in  relazione 
all'applicazione  della  legge  25  marzo  1917 
n.o  481  sulla  protezione  ed  assistenza  de- 
gli invalidi  di  guerra. 

—  26  gennaio  1919,  D.  L.  n.o  66.  -  Miglio- 

ramenti economici  a  favore  del  personale 
telegrafico  e  telefonico. 

—  26  gennaio  1919,  D.  L.  n.o  68.  -  Aumento 

delle  tariffe  postali. 

—  27  febbraio  1919,  D.  L.  n.o  320.  -  Modi- 

ficazioni al  decreto  26  genn.  1919  n.o  68 
suH'anmento  delle  tariffe  postali. 

—  27  marzo  1919,  D.  L.  n.o  578.   -  Norme 

per  la  franchigia  postale  e  telegrafica. 

—  V.  anche  :  Infortuni  sul  lavoro,  Istruzione 

professionale. 

Prigionieri  di  guerra,  (ved.  Esercito,  Prigio- 
nieri di  guerra). 

Probiviri:  13  ottobre  1918,  D.  L.  n.o  1672.  - 
Norme  per  la  costituzione  dei  collegi  pro- 
bivirali  durante  la  guerra. 

Procedura  penale  :  4  luglio  1919,  D.  L.  n.oio83. 
-  Devoluzione  all'autorità  giudiziaria  or- 
dinaria dei  procedimenti  pendenti  innanzi 
ai  tribunali  militari. 

Profitti  di  guerra:  12  settembre  1918,  D.  L. 
n.o  1437.  -  Modificazione  all'art.  22  del 
decreto  9  giugno  1918  n.o  857  relativo 
all'  imposta  sui  profitti  di  guerra. 

Profughi  di  guerra:  11  agosto  1918,  D.  L. 
n.o  1179.  -  Il  Commissariato  per  l'assi- 


stenza dei  profuglii  di  guerra  e  pei-  l:i 
tutela  degli  interessi  collettivi  nelle  pio- 
vincie  invase  è  eretto  in  organo  auto- 
nomo di  amministrazione  centrale  attiva. 

—  13  settembre  1918,  1).  L.  n.o  1375.  -  Al- 

tre norme  per  il  funzionamento  dell'alto 
Commissariato  dei  profughi  di  guerra. 

—  V.  anche:  {Istruzione  superiore). 
Profumerie:  24  aprile  1919,  D.  L.  n.o  683.  - 

Norme  per  l' applicazione  del  decreto 
17  novembre  1918  n.o  1915  suU'  industria 
dei  profumi. 
Requisizioni  {Formaggi)  :  18  novembre  1918, 
Decreto  del  Ministro  per  gli  approvvi- 
gionamenti. -  Requisizione  del  formag- 
gio pecorino  e  della  ricotta  che  si  pro- 
ducono in  provincia  di  Roma. 

—  {Grano  ed  altri  cereali):  9  agosto  1918,  De- 

creto del  Ministro  per  gli  approvvigio- 
namenti e  consumi.  -Norme  per  la  requi- 
sizione del  granoturco  del  raccolto  1918. 

29  maggio  1919,  Decreto  del  Ministro 

per  gli  approvvigionamenti.  -  Requisi- 
zione del  frumento,  dell'orzo  e  della  segale 
del  raccolto  1919. 

—  {Indennità):  6  agosto  1918,  Ordinanza  del 

Comando  Supremo.  -  Norme  per  la  de 
terminazione  delle  indennità  per  requisi- 
zione d'immobili  e  di  mobili  in  zona  di 
guerra. 

—  {Macchine  agrarie  e  prodotti)  :_14  lugl.  1918, 

1).  L.  n.o  1065.  -  Requisizione  di  mac- 
chine agrarie  e  prodotti  interessanti  1'  a- 
gricoltnra. 

—  {Metalli):  21  dicembre  1918,  Decreto  del 

Commissario  generale  per  le  armi  e  mu- 
nizioni. -  Nuove  disposizioni  sulla  requi- 
sizione dei  rottami  metallici. 

—  {Pelli)  :  6  agosto  1918,  Decr.  del  M.  della 

guerra.  -  Norme  per  la  requisizione  delle 
pelli  ovine. 

—  {Quadrupedi    e   veicoli):    4    agosto    1918, 

D.  L.  n.o  1206.  -  Modificazioni  ed  ag- 
giunte alla  legge  22  giugno  1913  n.o  693. 

—  {Sementi)  :   17  ottobre  1918,  Decreto  del 

Ministro  di  agricoltura.  -  Requisizione 
del  seme  di  patate,  fagioli  e  trifoglio. 

—  v.  anche:  Marina  mercantile. 

Roma:  23  febbraio  .1919,  D.  L.  n.o  307.  - 
Sulla  determinazione  delle  indennità  di 
espropriazione  in  pendenza  del  piano  re- 
golatore edilizio  e  di  ampliamento  della 
città  di  Roma. 

—  V.  anche:  Fitti. 
Sali,  (ved.  Miniere). 

Sanità  militare,  (ved.  Servizio  militare). 
Sanità  pubblica:  7  luglio  1918,  D.  L.  n.o  1048. 

-  Istituzione  di  una  medaglia  al  merito 

della  sanità  pubblica. 

—  2  febbraio  1919,  D.  L.  n.o  178.  -  Premi  e 

sussidi  per  combattere  l'anofele. 


115 


—  15  marzo  1919,  1).  L.  n."  818.  -  Norme  per 

la  compilazione  ilei  regolamento  generale 
e  dei  regolamenti  speciali  sull'igiene  del 
lavoro. 

Sementi,  (ved.  Agncoltura,  lieqtdsizioni). 

Servizi  pubblici  :  14  luglio  1918,  I).  L.  n.»1047. 

-  Trovvedimenti  e  facoltà  ai  comuni  per 
assicurare  la  continuazione  ed  il  funzio- 
namento dei  pubblici  servizi  affidati  al- 
l'industria privata. 

Servizio  miiitare  :  14  luglio  1918,  D.  L.  n.oi030. 

-  Estensione  dell'obbligo  del  servizio  mi- 
litare ad  alcuno  categorie  di  cittadini, 
per  la  durata  della  guerra. 

—  28  luglio  191S,  D.  L.  u.o  1247.  -  Norme 

sulle  procedure  sanitarie  militari. 

—  20  aprile  1919,  D.  L.  n.»  064.    -   Modifi 

cazioni  al  testo  unico  delle  leggi  sulla 
leva  marittima. 

Seta:  13  aprilo  1919,  D.  L.  u.*^  526.  -  Requi- 
sizione delle  filande  inattive  a  beneficio 
dei  consorzi  istituiti  per  la  lavorazione 
dei  bozzoli. 

Società  industriali:  27  ottobre  1918,  D.  L. 
n."  1728.  -  Costituzione  delle  associa- 
zioni industi'iali  intese  al  migliorament-o 
tecnico  ed  economico  delle  iiulustrie  na- 
zionali. 

Stati  e  sudditi  nemici:  28  novembre  1918,  D.  L. 
n.o  1829.  -  Modificazione  e  coordinamento 
delle  disposizioni  vigenti  relative  ai  raj»- 
porti  economici  con  gli  Stati  ed  i  sadditi 
nemici. 

Statistica:  19  giugno  1919,  D.  L.  n.o  1112. - 
Disposizioni  e  ordinamento  del  Consiglio 
Superiore  di  statistica. 

Stipendi,  (ved.  Impiegati). 

Strade,  (ved.  Viabilità). 

Sudditi  di  stati  nemici,  (ved.  Stati  e  $udditi 
nemici). 

Tabacchi  :  17  novembre  1918,  D.  L.  u.»  1859.  - 
Istituzione  del  demanio  per  il  monopolio 
dei  tabacchi. 

—  26  gennaio  1919,  D.  L.  n.»  64.  -  Vendita 

al  pubblico  dei  tabacchi  lavorati  e  defe- 
rimento all'intendente  di  finanza  del- 
l'applicazione delle  relative  penalità. 
Tasse  :  29  agosto  1918,  D.  L.  n.o  1365.  -  Isti- 
tuzione di  nuove  marche  per  la  riscos- 
sione delle  tasso  sui  contratti  di  borsa  e 
sulle  concessioni  governative. 
12  settembre  1918,  D.  L.  n.o  1393.  -  Oh- 


MONTECATINI 


bligatoriotji  dcH'applicaziono  della  tassa 
sui  cani  in  tutti  i  comuni. 

—  12  dicembre  1918,  D.  L.  n."  2085. -Aumento 

delle  tasse  sui  contratti  di  borsa. 
Tasse  di  bollo:  1  agosto  1918,  U.  L.  n.oii;]4. 

-  Kaddoppiamento  della  tassa  di  bollo. 

—  17  novembre  1918,  D.  L.  n."  1817.  -Ta-ssa 

di  bollo  sugli  avvisi  di  pubblicità  inse- 
riti nei  giornali,  nelle  pubblicazioni  pe- 
riodiche, ecc. 

—  24  novembre  1918,  D.  L.  n.o  2086.  -  Tasse 

di  bollo  sulle  bottiglie  di  vini  e  liquori. 
Telefoni,  (ved.  Poste,  Telegrafi,  Telefoni). 
Terremoti:  17  novembre  1918,  D.  L.  n.o  1922. 

-  Aggiunte  e  modificazioni  al  testo  unico 
del  19  agosto  1917  n.o  1399  delle  leggi 
sul  terremoto  del  28  dicembre  1908. 

—  22  dicembre  1918,  n.o  2079.   -   Provvedi- 

menti pel  terremoto  del  13  gennaio  1915. 

—  22  dicembre  1918,  n.o  2080.   -   Provvedi- 

menti pei  terremoti  del  2  dicembre  1917 
e  10  novembre  1918,  nei  comuni  delle 
prov.  di  Firenze,  Arezzo,  Forlì. 

Territori  invasi  dal  nemico  o  sgombrati,  (ve<l. 
Danni  di  gtierra.  Elezioni,  Imposte  di- 
rette). 

Tessuti,  (ved.  Approvvigionamenti). 

Trasporti  :  4  luglio  1918,  D.  L.  n.o  963.  -  Auto- 
rizzazione a  sospendere  alcune  tarifie  lo- 
cali ed  eccezionali  pei  viaggiatori  e  merci. 

—  1  agosto  1918,   D.   L.  n.o  mi.  -  Unifi- 

cazione e  modificazione  delle  tariffe  pel 
trasporto  degli  zolfi  e  dei  minerali  di 
zolfo. 

—  18  agosto  1918,  D.  L.  n.o  1145.  -  ludeu- 
.   nità  mensile  di  caroviveri  al  personale 

delle  ferrovie  dello  Stato  e  a  quello  ad- 
detto al  servizio  di  navigazione  nello 
stretto  di  Messina. 

—  9  ottobre  1918,  Decreto  del  Ministro  per 

le  armi  e  i  trasporti.  -  Norme  sulla  li- 
quidazione e  il  pagamento  delle  inden- 
nità agli  agenti  ferroviari  morti  in  se- 
guito a  ferite  per  atti  di  guerra. 

—  23  febbraio  1919,  D.  L.  n.o  290.  -  Indennità 

al  personale  delle  ferrovie  in  causa  della 
pandemia  influenzale. 

—  23  febbraio  1919,  D.  L.  n.o  303.  -  Aumento 

dei  limiti  della  sovvenzione  chilometrica. 

—  25  marzo  1919,  D.  L.  n.o  467.  -  Modifi- 

cazioni alle  disposizioni  sull'equo  trat- 
tamento del  personale. 

r 


STOMACO  -  FEGATO = INTESTINO  -  RICAMBIO 

=r-  STAGIONE  :  Marzo  -  Dicembre  — 


—  316  — 


—  8  maggio  1919,  D.  Legge  Luogot.  n.»  877. 

-  Modificazione  ad  alcuni  articoli  del 
decr.  19  agosto  1915  n.»  1371  per  la  co- 
struzione di  strade  d' accesso  alle  stazioni 
e  ai  porti  ed  approdi  di  piroscafi. 

—  15  maggio  1919,  D.  L.  n.o  775.  -  Provve- 

dimenti economici  a  favore  del  personale 
addetto  alle  ferrovie  secondarie,  alle  tram- 
vie  e  alle  linee  di  navigazione  interna. 

—  8  giugno  1919,  D.  L.  n.»  912.  -  Orario  di 

otto  ore  e  riposo  settimanale  per  il  per- 
sonale delle  ferrovie  dello  Stato. 

—  11  giugno  1919,   D.   legge  L.  n.»  913.  - 

Provvedimenti  economici  a  favore  del 
personale  delle  ferrovie  dello  Stato. 

—  v.  anche  Aeronautica. 

Trattati,  convenzioni:  8  settembre  1918,  L. 
n.o  1547.  -  Approvazione  della  convenzio- 
ne tra  l'Italia  e  la  rep.  di  S.  Marino  per  la 
circolazione  dei  velocipedi  e  automobili. 

Tribunali  militari  e  di  guerra:  21  febbraio  1919, 
E..  D.  n.o  160.  -  Applicazione  della  con- 
danna condizionale  da  parte  dei  tribunali 
militari,  ecc. 

—  v.  anche  Esercito,  Giustizia  militare. 

Uova,  (ved.  Approvvigionamenti,  Uova). 

Valori  :  26  novembre  1918,  Ordinanza  del  Co- 
mando Supremo.  -  Disposizioni  sul  corso 
della  valuta  legale  austro-ungarica  nei 
territori  occupati. 

—  27  febbraio  1919,  D.  L.  n.o  130.  -  Provve- 

dimenti sui  buoni  della  cassa  veneta  dei 
prestiti  istituita  dal  nemico  nelle  terre 
già  invase. 

—  28  febbraio  1919,  Decreto  del  Ministro  del 

tesoro.  -  Per  l'esecuzione  del  suddetto 
decreto. 


—  31   marzo  1919,   Ordinanza  del  Comando 

Supremo.  -  Sul  corso  legale  delle  valute 

italiane  nelle  terre  redente. 
Velocipedi,  (ved.  Trattati,  convenzioni). 
Viabilità:  1  settembre  1918,  D.  L.  n.»  1446.  - 

Consorzi  di  utenti  di  strade  vicinali. 
Vini:  16  luglio  1918,  Decr.  del  Commissario 

generale  pei  combustibili.  -Norme  per  la 

distillazione  dei  vini  in  Sicilia. 

—  6  agosto  1918,  Circolare  del  Ministro  per 

r  agricoltura.  -  Norme  per  1'  applicazione 
del  D.  L.  12  aprile  1917  n."  729  e  del 
regolamento  21  febbraio  1918  n.o  316, 
sulla  preparazione,  la  vendita  ed  il  com- 
mercio dei  vini. 

—  V.  anche  I>azi  doganali,  Tasse. 

Zolfi:  18  luglio  1918,  D.  L.  n.o  1194.  -  Inten- 
sificazione della  coltivazione  delle  mi- 
niere. 

—  26  luglio  1918,  Decr.  del  Ministro  per  l'in- 

dustria, commercio  e  lavoro.  -  Prezzi 
massimi  di  vendita  degU  zolfi  grezzi  e 
lavorati. 

—  15  agosto  1918,  D.  L.  n.»  1264.  -  Norme 

per  la  elezione  e  il  funzionamento  del  Co- 
mitato dei  delegati  e  del  Consiglio  del 
Consorzio  obbligatorio  per  l'industria  zol- 
fifera  siciliana. 

—  V.  anche  Trasporti. 

Zona  di  guerra:  9  novembre  1918,  Ordinanza 
del  Comando  Supremo.  -  Determinazione 
del  territorio  delle  operazioni  militari. 

—  v.  anche  Approvvigionamenti,  Carni,  In- 

fortuni sul  lavoro.  Requisizioni,  Valori. 

Zootecnia,  (ved.  Agricoltura,  Consorzi  zoo- 
tecnici). 

Zucchero,  (ved.  Approvvigionamenti). 


R.  M. 


È  pubblicato  : 

DELLA 


ALIM 
DONNA 


IS2  gjr/      ENCICLOPEDIA  DELLA  VITA  FEMMINILE 

a.    BEMPORAD   ài    F'iai.IO,   Editori 


ANACCO 
ITALIANA 

L.  3,50 

FIRENZE 


La  Marina  Mercantile  Italiana  a  Vapore 

nel  quarto  e  ultimo  anno  di  guerra:  1918  - 

e  sua  consistenza  nell'anno  della  pace:  1919        ^u^*\ 


I.  -  Nel  1918. 

ÌII"Ì||||I"I||||I"II1a  Marina  Mercantile  Ita- 
=.  j=  1  iana   pure   nel  1918,  in 

=  =  se!?uito    alle    restrizioni 

^    T|r  =  emesse  dai  vari  Governi 

^      ■  "^  alleati    e    neutri    per    la 

^  JL^^  =  cessione  del  naviglio,  do- 
^  ^  vette  rimettersi  comple- 

^  ^  tanient«  alla  produzione 

=^  .:=  nazionale,  la  qiiale  ebbe 

iìllìllllllllllllllllllllfl  un  sensibile  aumento  in 
confronto  a  quella  del  precedente  anno 
1917. 

La  «  Società  Nazionale  di  Navigazione  » 


completò  la  prima  serie  dei  suoi  nuovi 
piroscafi  da  carico  che  furono  i  quattro 
«  Ansaldo  »  e  cioè  Ansaldo  I,  Ansaldo  II, 
Ansaldo  III  ed  Ansaldo  IV. 

A  Riva  Trigoso  venivano  varati  i 
vapori  da  carico  destri  e  Sori  della  «  So- 
cietà Esercizio  Bacini  »  di  Genova  ed  a 
Genova  dal  Cantiere  «  Oderò  »  scende- 
vano in  mare  i  cargo -boats  Marina  O. 
e  Nicolò  II. 

Riassumendo  durante  il  1918  entrarono 
a  far  parte  della  nostra  Marina  Mercan- 
tile 10  piroscafi  per  complessive  tonnel- 
late lorde  48.521  e  tonnellate  nette 
29.734,  tutti  di  costruzione  nazionale  e 
cioè  : 


Com- 

3 

Tonnellaggio 

Forza 

Costruzione 

parti- 
mento 
d'iscri- 
zione 

Proprietari 

"S 

Denominazione 

in  IP 

e  loro  domicilio 

/'. 

Lordo 

Netto 

Anno 

Laogo 

l 

Arnaldo  II .  . 

5299 

3145 

2400 

1918 

Sestri  Poh. 

Genova 

Società  Naz.  di  Na- 
vigaz.  -  Genova. 

2 

Ansaldo  III  . 

5298 

3145 

2400 

1918 

Id. 

Id. 

Id. 

3 

Ansaldo  IV   . 

5385 

3180 

2400 

1918 

Id. 

Id. 

Id. 

4 

Ansaldo  Sa- 

voia I  .  .  .  . 

5228 

3259 

2500 

1918 

Comigliano 
Ligure 

Id. 

Id. 

5 

Bolzaneto  .  .  . 

2220 

1285 

900 

1918 

Genova 

Td. 

Soc.  Lloyd  Medi- 
terraneo -  Roma. 

0 

Marina  0.  .  . 

5480 

3357 

2400 

1918 

Sestri  Pon. 

•  Id. 

N.  Oderò  fu  A.eC. 
-  Seatri  Ponente. 

' 

Minerva.  .  .  . 

2023 

1274 

900 

1918 

Palermo 

Id. 

Soc.  Lig.  d'Arma- 
mento -  Genova. 

8 

Nicolò  II  .  .  . 

5506 

3406     2500 

1918 

■ 

Genova 

Id. 

N.  Oderò  e  C.  -  Ge- 
nova. 

9 

Sestri 

5868 

3640  i  2250 

1918 

RivaTrigoso 

Id. 

Soc.   Esercizio   Ba- 

cini -  Genova. 

10 

Sori 

6214 

4043 

2600 

1918 

Id. 

Id. 

Id. 

Vi  furono  perdite  dolorosissime  cau- 
sate in  parte  dai  sottomarini  ed  in  parte 
da  incidenti  di  navigazione  e  fra  le  prin- 
cipali possiamo  ricordare  quelle  dei 
transatlantici  Cordova,  Duca  di  Genova, 
Napoli,  Regina  Elcna,  San  Ougliélmo, 
Toscana  e  Verona  e  dei  moderni  e  grossi 
vapori  da  carico  Andrea  Costa,  4nlioco 


Accame,  Atlantide,  Caboto,  Edilio,  En- 
richetta,  Giuseppe  G.,  Luigi,  Pietro,  Prin- 
cipessa Laetitia,  Prometeo,  Soperga,  Tea 
e  del  grandioso  Volturno,  perdite  che  in 
totale  ammontano  a  45  piroscafi  per  com- 
plessivo tonnellate  lorde  162  056. 

Concludendo,  nel  1918  andavano  per- 
dute 45  navi  a  vapore  per  complessive 


-  818 


162.056  touuellate  di  stazza  lorda,  men- 
tre entravano  in  servizio  10  navi  a  va- 
pore per  complessive  48.521  tonnellate 
di  stazza  lorda,  di  modo  che  la  nostra 
Marina  Mercantile  diminuiva  la  flotta 
di  ben  35  navi  a  vaporo  per  complessive 
113.535  tonnellate  di  stazza  lorda. 

II.  -  Sua   consistenza  al  1919. 

Al  sorgere  del  1919  la  povera  Marina 
Mercantile  Italiana,  che  aveva  subito  il 
62  %  di  perdite,  si  presentava  quasi  dis- 


sanguata di  fronte  alla  uiuna  febbrile 
attività  commerciale-marlttinia.  Perduta 
la  maggior  parte  dei  suoi  migliori  vapori 
da  carico,  fra  i  quali  i  due  colossali  Milaz- 
zo e  VoUurvo  che  erano  i  pìii  grandi  del 
mondo,  non  gli  restava  da  contrapporre 
a  tali  gravi  perdite  che  i  pochi  ex-vapori 
tedeschi  ed  austriaci  sequestrati  nei 
nostri  porti  allo  scoppio  della  guerra, 
quale  preda  e  che  al  principio  del  1919 
erano  ridotti  ai  seguenti  tutti  di  proprietà 
delle  Ferrovie  dello  Stato  : 


a)  Transatlantici. 


1 

Denominazione 

Tonnellaggio 

Forza 
in  IP 

Costruzione 

Com- 
parti- 
mento 
d'iscri- 
zione 

Lordo 

Netto 

Anno 

Luogo 

Note 

1 

2 

Ferdinando  (*) 
Palasciano  . 

Pesaro  ..... 

10C43 
12335 

6590 
7633 

8200 
8700 

1899 
1901 

Stettino 
Amburgo 

Genova 
Id. 

ex-germ.   Konig 

Albert. 
ex-germ.  Moltke. 

(*)  In  servizio  come  nave  ospedale  della  E.  Marina. 

b)    Valori  postafi  e  vapori  da  carico. 


1 

Tonnellaggio 

Forza 

Costruzione 

Com- 
parti- 
mento 

xì 

Denominazione 

in  IP 

Note 

^ 

Lordo 

Netto 

Anno 

Luogo 

d' iscri- 
zione 

1 

Alberto  Caval- 

letto   

4361 

2733 

2400 

1904 

Flensburg 

Genova 

ex-germ.    Axen/els. 

2 

Amalfi    .... 

1756 

1039 

1100 

1912 

Eostock 

Id. 

»          Amalfi. 

3 

Angelo  Scarsel- 

lini 

2218 

1388 

1000 

1892 

Nowcastle 

Id. 

ex-austr.  Beak. 

4 

Arnaldo  da 

Brescia  .  .  . 

5710 

3665 

2400 

1900 

Flensburg 

Id. 

ex-germ.  Sigmarin- 

5 

Belluno  .... 

4566 

2883 

2450 

1905 

West  Ha  rt- 
lepool 

Id. 

gen. 
»        Persepolis. 

6 

Brescia  .... 

5809 

3643 

2600 

1913 

Brema 

Id. 

»          Spitzfels. 

7 

Carlo  Pisacane 

3127 

1999 

1100 

1904 

Kostoclc 

Id. 

»          Algier. 

8 

Carlo  Poma   . 

4117 

2542 

2100 

1892 

Snndorland 

Id. 

ex-austr.  Gisela. 

9 

Catania  .... 

2996 

1864 

1100 

1910 

Eostoclc 

Id. 

ex-germ.  Catania. 

10 

Cervino  .... 

5121 

3261 

1500 

1913 

Siinderland 

Id. 

ex-austr.  Taira. 

11 

Crema 

4945 

3161 

2500 

1900 

Amburgo 

Id. 

ex-germ.  Segovia. 

12 

Ferrara  .... 

5660 

3554 

3194 

1912 

Geestemiiud 

Id. 

»         Sturmfels. 

13 

Fr.  Ili  Bandiera 

4956 

3133 

2000  1  1912 

Shields 

Id. 

ex-germanico. 

14 

GerolamoJJlloa 

4283 

2759 

1300 

1907 

Id. 

ex-austr.  Dan. 

15 

Legnano    .  .  . 

2380 

1527 

950 

1893 

Newcastle 

Id. 

ex-germ.  Imhros. 

16 

Lue.  Manara . 

3533 

2268 

1250 

1901 

Glascow 

Id. 

ex-austr.   Arciduca 
Stefano. 

17 

Maiella  .... 

5355 

3440 

2200 

1913 

Monfalcone 

Id. 

»          Ambra. 

18 

Mai-sala    .  .  . 

1753 

1034 

1100 

1912 

Rostock 

Id. 

ex-germ.  Marsala. 

19 

Matteo  Menato 

Imbriani  .  , 

5882 

3717 

3500 

1911 

Geestemiind 

Id. 

»      ■  Albany. 

20 

Monte  Bianco . 

6968 

4511 

3000 

1913 

Trieste 

Id. 

ex-anstr.  Nimrod. 

21 

Monte  Rosa .  . 

4140 

2644 

2800 

1915 

Shields 

Id. 

»         Daksa. 

22 

Monviso .... 

4286  1 

2766 

1900 

1912 

Sunderland 

Id. 

Zvir. 

—  319 


- 

Tonnellaggio 

w„— «  '       Costruzione 
J^orza 

Com- 
parti- 
mento 
d'iscri- 
zione 

Note 

'À 

Denoiiiiiiazìoue 

Lordo  '  Netto 

1 

in  IP 

Anno 

Luogo 

::■:: 

Padova   .... 

1 
1903      1206 

1902 

Roetock 

Genova 

ex-germ.  Volos. 

.1 

dietro  .1/aron- 

1 

1 

celli  

5143      3233 

—     '■  189G 

Fleusburg 

Id.      1         »          Ambria. 

.;, 

San  Giunto  .  . 

•J498      1590 

1300  !  1888  i  ^'^^ìwca.stle 

Id.      i        »          Lemnos. 

Jti 

Silvio  Pellico  . 

ryUO  i  3399 

2200      1913  [  Moufalcoiie 

Id.      1  ex-austr.  Spuma. 

•J7 

Termini  .... 

1523        957 

900  ;  190G    Albesserilain 

Id.      '■■  ex-germ.  Termini. 

'J>> 

Tortona  .... 

1922      1219 

800  ;  1890  1   l'iensbnif,' 

Id.      !        »          Samos. 

1:9 

Ugo  Bassi    .  . 

2890      1799 

1550  1  190-J 

Nowcastle 

Id.      j  ex-austr.  Duna. 

30 

Vicenza  .... 

1833      1117 

1000      1909 

Rostock 

Id.        ex-germ.  Tunit. 

In  totale  32  navi  a  vapore,  di  cui  21 
germaniche  ed  11  austriache,  per  oom- 
rdessive  tonnellate  139.961  di  stazza 
lorda. 


Nel   periodo   ante-bellico   iu    Italia   si 
I  ra  incominciato  a  studiare  le  nuove  co- 
struzioni navali,  sia  in  cemento  armato, 
sia  per  l'applicazione  dei  motori  a  com- 
bustione interna  e  delle  turbine  all'appa- 
rato propulsore,  allora  quasi   esclusiva- 
mente costituito  dalla  maccbiiia  a  tri- 
plicai ed   a  qundruplice  espansione. 
Con  la  guerra  divenuta  allarmante  la 
ancanza    delle    materie    prime    per   le 
istruzioni  navali,  nonché  del  carbone 
;  cr  la  combustione,  tali  studi  vennero 
prontamente  portati  a  conclusione.  Nac- 
(Hiero  cosi  le  prime  navi  cenientixie  in 
America,  Norvegia  e  Inghilterra,  le  quali, 
pur  avendo  vantaggi  sul  lato  del  costo 
presentano  un  rendimento  assai  minore 
delle  consorelle  in  metallo,  di  modo  che  i 
nostri  tecnici  ed  i  nostri  armatori  non  sono 
troppo  entusiasti  per  tale  tipo  di  navi, 
tanto  che  in  Italia  non  si  è  costruito  che 
qualche  scafo  di  secondaria  importanza. 
Vennero  con  successo  applicati  i  motori 
combustione  Interna  ad  alcuni  nuovi 
apori  da  carico  in  costnizione  sui  nostri 
ali  e  così  si  crearono  le  «  motonavi  »  di 
li  oggi  ne  abbiamo  già  in  servizio  tre 
cioè  l'Ansaldo  San  Giorgio  I,  la  Fratelli 
iUindiera  e  l'/sonso, aventi  rispettivamen- 
te le  prime  due,  due  motori  tipo  Diesel  o 


la  terza  due  motori  tipo  Sulzer.  motonavi 
che  saranno  tra  breve  seguite  da  altre 
{Ansaldo  San  Gior{/io  II,  ecc.). 

I/importanza  di  tale  nuovo  tipo  di  ap- 
parato propulsatore  è  grandissima,  e  fra 
i  principali  vantaggi  possiamo  citare  la 
maggior  disponibilità  di  spazio  per  lo 
stive  con  la  soppressione  delle  caldaie  e 
(lei  carbonili,  l'uso  dell'olio  pesante  per 
la  combustione  di  costo  minore  del  car- 
bone, la  mancanza  di  fumo,  la  facilità  dei 
rifornimenti  ed  il  poco  spazio  occupato 
dagli  stessi,  ecc. 

^  è  pure  passato  all'applicazione  delle 
turbine,  creando  le  «  turbonavi  »,  le  quali 
hanno  im  certo  risparmio  nel  consumo  del 
combustibile  di  fronte  alle  macchine  a 
triphce  e  da  quadruplice  espansione  e  che 
ora  con  l'apphcazione  degli  ingranaggi 
tale  risparmio  si  ò  quasi  raddoppiato  ; 
infatti  oggi  noi  abbiamo  in  servizio  i  va- 
pori della  classo  «  Ansaldo  »  della  «  So- 
cietà Nazionale  di  Navigazione  »  di  Ge- 
nova, dotati  di  apparato  propulsatore  a 
turbine,  le  quali  saranno  pure  applicate  ad 
altri  vapori  in  costruzione  sui  nostri  scali. 

Accennato  cosi  per  sommi  capi  allo 
sviluppo  tecnico  delle  nostre  costruzioni 
navali  riflettenti  la  Marina  Mercantile  a 
Vapore,  passiamo  all'esame  della  consi- 
stenza della  nostra  flotta  commercialo 
a  vapore  aUa  fine  del  primo  semestre 
del  1919,  dividendola  iu  nuclei  secondo  il 
tipo  dei  piroscafi  e  citando  per  ogni  nu- 
cleo i  più  importanti  con  le  principali 
caratteristiche  e  cioè  : 


MIROR 


*    ♦     9\zodoUo  4el  "  LION  NOIR 

Soc.  An.  Italiana.  -  Cat>itale  L.  3,000,000 


9> 


«     % 


—    320 


a)  Transatlantici. 


Denominazione 


America    .  .  . 

Bologna.  .  .  . 
Brasile  .... 

Caserta  .... 

Dante  Alighieri 

Duca  cV Aosta . 

Duca  d.  Abruzzi 
Europa  .... 
Ferdinando 
Palasciano  . 

Garibaldi  .  .  . 

Giuseppe  Verdi 
Indiana.  .  .  . 

Italia 

Princ.  diUdine 
Principessa 
Mafalda  .  . 

Be  d'Italia  .  . 

Ite  Vittorio .  . 

Regina  d'Italia 

San  Gennaro  . 

San  Giorgio    . 
San  Giovanni . 

Savoia 

Taormina.  .  . 
Tomaso  di  Sa- 
voia   

Pesaro 


Tonnellaggio 


Lordo  Netto 


4985 
6938 
9738 


8249 
7870 


5185 

9760 
5012 

5017 

7828 

9209 

6237 

7977 

6287 

10917 

5970 
5957 
4429 
8298 

7828 

12335 


2850 
3047 


4369 


4507 

4577 
4547 

6590 

3109 

5805 
3051 

3087 

4936 

5087 

3982 

4363 

3998 

6882 

3705 
3683 
2667 
5106 

4936 

7633 


Forza 
in  IP 


7643 

2000 
4700 

5850 

8347 

8500 

8408 
6000 

8200 

4000 

8000 
3200 

5800 

8569 

10500 

5200 

8660 

5500 

10500 

4150 
4800 
6100 
7430 

8568 

8700 


Costruzione 


Anno 


1909 

1905 
1906 

1905 

1915 

1909 

1907 
1907 


1906 

1915 
1905 

1905 

1908 

1908 

1906 

1907 


Luogo 


Muggiano 

Belfast 
Livorno 

Newcastle 

KivaTrigoso 

Palermo 

Muggiano 
Palermo 

Stettino 

RivaTrigoso 

Id. 
Id. 

Genova 

Glascow 

RivaTrigoso 

Sunderland 

Genova 


Com- 
parti- 
mento 
d' iscri- 
zione 


Proprietari 
e  loro  domicilio 


1917  I  Yarrow 


1907 
1907 
1897 


1907 
1901 


Sunderland 

Id. 

Genova 

Glascow 

Id. 

Amburgo 


Genova 

Id. 

Napoli 

Genova 

Id. 

Id. 

Id. 
Id. 

Id. 

Id. 

Id. 
Id. 

Napoli 

Genova 

Id. 

Id. 

Id. 

Id. 

Napoli 

Id. 

Id. 

Genova 

Id. 

Id. 

Id. 


Navigazione  Goner. 

Ital.  -  Genova. 
La  Veloce  -  Genova. 
La  Transoceanica  - 

Napoli. 
Navigazione  Gener. 

Ital.  -  Genova. 
La  Transatlantica  - 

Genova. 
Navigazione  Gener. 

Ital.  -  Genova. 

Id. 

La  Veloce -Genova. 

Ferrovie  dello  Stato 

-  Roma. 
La  Transatlantica  - 

Genova. 
Id. 
Navigazione  Gener. 

Ital.  -  Genova. 
La  Transoceanica  - 

Napoli. 
Lloyd  Sabaudo  -  Gè 

nova. 
Navigazione  Gener, 

Ital.  -  Genova. 
Lloyd  Sabaudo  -Gè 

nova. 
Navigazione  Gener 

Ital.  -  Genova. 
Lloyd  Sabaudo  -  G  e 

nova. 
La  Transoceanica  - 

Napoli. 

Id. 

Id. 

La  Veloce  -  G  enova. 

Navigazione  Gener. 

Ital.  -  Genova. 
Lloyd  Sabaudo  -  Ge- 
nova. 
Lloyd  Sabaudo  -  Ge- 
nova. 


b)  Vapori  postali  della  stazen,  netta  superiore  alle  1500  tonnellate. 


1 

Denominazione 

Tonnellaggio 

Forza 
in  IP 

Costruzione 

Com- 
parti- 
mento 
d'iscri- 
zione 

Proprietari 

125 

Lordo 

Netto 

Anno        Luogo 

e  loro  domicilio 

1 
2 
3 

Albania.  .  .  . 
Ancona  .... 
Atene 

3848 
5465 
4620 

2782 
3357 
2685 

2600 
2400 
4000 

1897 

1896 

'1900 

Sestri  Pon. 

Belfast 

Flusbing 

Genova 

la. 

Venezia 

Italiana  Servizi  Ma- 
rittimi -  Roma. 

Ferrovie  dello  Stato 
-  Roma. 

Italiana  Servizi  Ma- 
rittimi -  Roma. 

—  321   — 


Tonnellaggio  ^^^^ 


Lordo  Netto 


Belluno  . 

Bulgaria 
Catania  . 


7  I  Città  di  BeìKjati 

8  1  Città  di  Trieste 

9  Città  di  Tripoli 
10      Cattanti  napoli. 


11  I   Crema  .  .  . 

12  j  Favignana 

13  Ferrara  . 


14  Legnano    .  .  . 

15  Levanzo  .... 

MarcoMinghetti 

Metnfi 

Milano    .... 

19  Montenegro  .  . 

20  Orione 


21  :  Piemonte    .  .  . 

i;2      Porto  di   Alcs- 

sandretta  .  . 


Porto  di  Savona 

Poma 

San  Giorgio .  . 
Sardegna  .  .  . 
Scrivia  .... 
Serbia  


Sicilia  .  .  . 
Solunto  .  , 
Tebe  .  .  .  . 
Tolemaide  . 
Umbria  . 


4566 

2561 

2996 

3052 
4785 
3044 
3836 

4945 

3719 


3713 

2495 
2896 
4149 

2504 
4016 

2654 

4175 

4195 
3952 
2640 
5255 
2428 
2564 

5180 
3358 
2925 
2984 
5020 


1579 


in  IP 


2450 


1667 


1864   1100 

1716  1000 
2582  I  4060 
1591  [  3200 
2782   3040 

3161  I  2600 

j 

2284  I  1500 
3554   3194 

1527  ;  950 
2282  I  1883 

I 

1528  i  1813 
1753  ;  2796 
2509      3650 

1541  !  1618 
2064      5219 


Costruzione 


Anno 


1617 
2581 


1248 
2200 


1905 

1898 

1910 

1917 
1916 
1915 
1898 

1900 

1900 

1912 

1893 
1901 

1876 
1883 
1913 

1898 
1883 

1895 


2543 

1850 

2328 

39.30 

1578 

1350 

3226 

3992 

1500 

1117 

1581 

1710 

3187 

4174 

20C8 

3500 

1796 

2623 

1841 

2500 

3091 

4088 

Luogo 


West    . 
Hartlepool 

Sestri  Pon. 

Kostock 

Ancona 
Palermo 
Ancona 
Genova 

Amburgo 

Livorno 

G  eestemiind 

Newcastle 
Livorno 

Glascow 

Id. 
Muggiano 

Sestri  Pon. 
Glascow 

Id. 

Nantes 


1899  Havre 
1912  jKivaTrigoso 
1886  I  Southampton 
1901  |EivaTrigo80 
1882  iMiddlesbrough 
1899     Sestri  Pon. 


Com- 
parti- 
mento 
d' iscri- 
zione 


Genova 
Venezia 
Genova 


Palermo 

Id. 
Genova 

Id. 

Napoli 

Genova 

Id. 
Napoli 

Palermo 

Id.     I 

"Venezia  I 

Id. 
Genova 

Palermo 

Genova! 

Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Venezia 


Proprietari 
e  loro  domicilio 


1901  ,IlivaTrigoso  Genova 
1897  i  Sestri  Pon.  Palermo 


1883 


1902 


Glascow 
Aberdeen 
Livorno 


Id. 

Id. 

Genova 


Ferrovie  dello  Stato 

-  Roma. 
Italiana  Servizi  Ma- 
rittimi -  Roma. 

Ferrovie  dello  Stato 

-  Roma. 

Id. 
Sicilia  -  Roma. 

Id. 
Italiana  Servizi  Ma- 
rittimi -  Roma. 
Ferrovie  dello  Stato 

-  Roma. 
Marittima  Italiana 

-  Genova. 
Ferrovie  dello  Stato 

-  Roma. 

Id. 
Marittima  Italiana 

-  Genova. 
Sicilia  -  Roma. 

Id. 
Italiana  Servizi  Ma- 
rittimi -  Roma. 

Id. 
Marittima  Italiana 

-  Genova. 
Sicilia  -  Roma. 

Marittima  Italiana 

-  Genova. 

Id. 

Id. 

Id. 

Id. 

Id. 
Italiana  Servizi  Ma- 
rittimi -  Roma. 

Id. 
Sicilia  -  Roma. 

Id. 

Id. 
Italiana  Servizi  Ma- 
rittimi -  Roma. 


c)   Vapori  da  carico  della  stazza  netta  superiore  alle  2500  tonnellate. 


1 

Denominazione 

Tonnellaggio 

Forza 
in  IP 

2200 

2400 
1500 

Costruzione 

Com- 
parti- 
mento 
d'iscri- 
zione 

Proprietari 

i25 

Lordo 
5240 

i?,C,l 

451  l 

Netto 

Anno 

Luogo 

e  loro  domicilio 

2 
3 

Adriatico  .  .  . 

Alberto  Cavai- 

letto 

Alestandro  A. 

3362 

2733 
2785 

1911 

1904 
1893 

Ancona 

Flensbnrg 
Ila  ITO  w 

Palermo 
Roma 

Ferrovie  dello  Stato 
-  Roma. 

Id. 
Cav.  Giuseppe 
Aboaf  -  Roma. 

—   322  — 


o 

Denominazione 

Tonnellaggio 

Foiza 

Costruzione 

Com- 
parti- 
mento 
d' iscri- 
zione 

Proprietari 

^ 

in  IP 

e  loro  domicilio 

^' 

Lordo 

Netto 

1850 

Anno 

Luogo 

4 

Amistà' .... 

5105 

3252 

1902 

Sunderland 

Savona 

Lloyd  del  Pacifico  - 

Savona. 

5 

Andrea  .... 

3935 

2534 

1645 

1899 

Newcastle 

Spezia 

Dall'Orso  &  C.  - 
Chiavari. 

6 

Angelo  Toso    . 

5940 

3905 

2400 

1917 

EivaTrigoso 

Genova 

Società  Naz.  di  Na- 
vigaz.  -  Genova. 

7 

Ansaldo  I   .  . 

5283 

3189 

2400 

1917 

Sestri  Fon. 

Id. 

Id. 

8 

Ansaldo  li.  . 

5299 

3145 

2400 

1918 

Id. 

Id. 

Id. 

9 

Ansaldo  in  . 

5298 

3145 

2400 

1918 

Id. 

Id. 

Id. 

10 

Ansaldo  IV   . 

5385 

3179 

2400 

1918 

Id. 

Id. 

Id. 

n 

Ansaldo  Y  .  . 

5350 

3188 

2400 

1919 

Id. 

Id. 

Id. 

12 

A  nsaldo     San 

Giorgio  T.  . 

5663 

3458 

2500 

1919 

Muggì  ano 

Id. 

Id. 

13 

Ansaldo    Sa- 

voia I .  .  .  . 

5228 

3258 

2500 

1918 

Cornigliano 
Ligure 

Id. 

Id. 

14 

Ansaldo    Sa- 

voia II  .  .  . 

5228 

3258 

2500 

1919 

Id. 

Id. 

Id. 

15 

Armando  .  .  . 

5577 

3540 

2600 

1911 

Muggiano 

Id. 

Navigazione  Gener. 
Ital.  -  Genova. 

10 

Arnaldo    dii 

Brescia  .  .   . 

5710 

3665 

2400 

1900 

Hensburg 

Id. 

Ferrovie  dello  Stato 
-  Eoma. 

17 

Atlanta  .... 

5022 

3248 

2800 

1908 

Glascow 

— 

Id. 

19 

lini  ha  rigo     .   . 
Batttnin  Acca- 

4305 

2821 

2213 

1903 

Muggiano 

Venezia 

Veneziana  di  Navig. 
a  Vap.  -  Venezia. 

me 

4257 

2701 

2050 

1899 

Sundeiland 

Genova 

Salvatore  ed  Ema- 
nuele f.lli  Accame 
-  Genova. 

20 

Ih'escia  .... 

5809 

8643 

2G00 

1913 

Brema 

Id. 

Ferrovie  dello  Stato 
-  Eoma. 

21 

Galimeris  .  .  . 

4157 

2079 

1905 

West 
Ilartlepool 

Id. 

Società  Naz.  di  Na- 
vigaz.  -  Genova. 

22 

Capri 

3899 

2953 

1600 

1901 

LIuggiano 

Id. 

Marittima  Italiana 
-  Genova. 

23 

Carlo  roma    . 

4117 

2542 

2100 

1892 

Sunderland 

Id. 

Ferrovie  dello  Stato 

24 

Caterina  Acca- 

-  Eoma. 

ine 

3805 

2503 

1450 

1900 

Id. 

Id. 

Antioco  Accame  di 
Luigi  -  Genova. 

25 

Cerea 

4295 

2726 

1900 

1900 

Muggiano 

Id. 

Alta  Italia -Torino. 

20 

Cogne  

5283 

3139^ 

2720 

1916 

Cornigliano 
Ligure 

Id. 

Societft  Naz.  di  Na- 
vigaz.  -  Genova. 

27 

Dlnnamare .  . 

4137 

2623 

1802 

1900 

Muggiano 

Napoli 

Transoc*  -  Napoli. 

28 
29 

Dora  Baltea  . 
Fratelli    Ban- 

4080 

2017 

1200 

1901 

Id. 

Genova 

Alta  Italia -Torino. 

diera   .... 

4956 

3133 

2000 

1912 

Copenaghen 

Id. 

Ferrovie  dello  Stato 
-  Eoma. 

30 

GerolamoJJlloa 

4283 

2759 

1300 

1907 

South  Shiolds 

Id. 

Id. 

31 

Giove 

5088 

2614 

4308 

1910 

Paleririo 

Palermo 

Id. 

32 

Lahor 

4167 

2670 

1800 

1900 

Sunderland 

Genova 

Fiatoni  Lagorara  - 
Genova. 

33 

Lampo    .... 

6206 

3816 

1 

2500 

1913 

Genova 

Id. 

La  Columbia  -  Ge- 
nova. 

34 

Lepanto  .... 

4130 

2556  l 

1622 

1913 

Sunderland 

Venezia 

Soc.Venez.di  Navig. 
a  Vap.  -  Venezia. 

35 

Loredano  .  .  . 

4149 

2652 

2202 

1905 

Newcastle 

Id. 

Id. 

30 

Maiella  .... 

5355 

3440 

2200 

1913 

Monfalcone 

Genova 

Ferrovie  dello  Stato 
-  Eoma. 

37 

Marina  0.  .  . 

5480 

3357 

2400 

1918 

Sestri  Pon. 

Id. 

N.  Oderò  fu  A.  e  C. 
-  Sestri  Ponente. 

38 

Mariqidta     .   . 

"=■' 

25  0 

1640 

1891 

Ncwcasllo 

Id. 

Lloyd  Mediterraneo 
-  Eonia. 

328 


.0 

Denoiiiìuuzione 

Tonnellaggio 

Forza 
in  IP 

Costruzione 

Com- 
parti- 
mento 
d'iscri- 
zione 

Proprietari 

T3 

e  loro  domicilio 

'À 

Lordo 

Netto 

Anno 

Luogo 

89 

Marie 

5629 

3627 

2500 

1917 

Palermo 

Genova 

Lìgured'ArmanH'ii 
to  -  Genova. 

40 

MasanUUo  .  . 

6306 

3949 

2770 

1904 

Id. 

Napoli 

Transoceanica  -  N  :  1  • 
poli. 

41 

Matteo  Renato 

Imbriani  .  . 

5882 

3717 

8500 

1911 

Geestomiind 

Genova 

Ferrovie  dello  Stato 
-  Roma. 

42 

;  Moncenitio  .  . 

4100 

3181 

1000 

1902 

Newcastle 

_ 

Id. 

43 

Monginevro  .  . 

5271 

3334 

2100 

1905 

Muggiauo 

Genova 

A  Ita  Italia -Torino. 

44 

Morite  Bianco . 

6968 

4511 

3000 

1913 

Trieste 

Id. 

Fenovie  dello  Stato 
-  Roma. 

45 

Monte  lìom  .  . 

4140 

2644 

2800 

1911 

South  Shields 

Id. 

Id. 

46 

Monviso  .... 

4280 

2706 

1900 

1002 

Suìideiland 



Id. 

47 

Monviso.  .  .  . 

4020 

2522 

2104 

1902 

Miigginno 

Genova 

Alta  Italia -Torino. 

48 

Nettuno  .... 

5088 

2614 

4200 

1916 

Palern;o 

Palei-mo'  Ferrovie  dello  Stato 

-  Roma. 

49 

Nicolò  IT  .  .  . 

5500 

3407 

2500 

1918 

Genova 

Genova 

N.  Oderò  &C.- Ge- 
nova. 

50 

Oceano    .... 

4131 

2696 

1800 

1898 

Sunderland 

Id. 

LloydMediterran 
-  Roma. 

51 

Orseolo   .... 

4423 

2849 

1800 

1905 

Muggiauo 

Venezia 

Soc.Venez.di  Navig. 
a  Vap.  -  Venezia. 

52 

Pietro  ifaron- 

celli  

5143 

3233 

2000 

1890 

Flensburg 

Genova 

Ferrovie  dello  Stato 
-  Roma. 

53 

rosiilipo  .  .  . 

5965 

J!906 

2748 

1912 

0 lasco w 

Napoli 

Transoceanica  -  Xa- 
poli. 

54 

liacconiiji  .  .  . 

4537 

2944 

1638 

1899 

^luggiaiio 

Genova 

Lloyd  Saltando- Ge- 
nova. 
Adriatica  -Venezia. 

55 

Kosalia  .... 

4).S4 

2073 

1400 

1901 

Stocliton 

Venezia 

50 

(S'on  Fossore   . 

5001 

3512 

2950 

1901 

Muggiano  !  Genova 

Llo\  d  Saimndo-Ge- 

nova. 

Sestri   

5808 

3040 

2250 

1918 

RivaTrigoso 

Id. 

Esercizio  Racini  - 
Genova. 

.'»{> 

J!>icania  .... 

4381 

2750 

1996 

1903 

Livorno 

Napoli 

Tran.soceanica  -  K  a  - 

poli. 
Ferrovie  dello  Stato 

59 

Silvio  Pellico . 

5340 

3399 

2200 

1913 

Monfalcone 

Genova 

-  Roma. 

CO 

Sori 

6214 

4043 

2500 

1918 

RivaTrigoso 

Id. 

Esercizio  Racini  - 
Genova. 

GÌ 

Splendor    .  .  . 

6507 

4029 

2650 

1913 

Genova 

Id. 

La  (Jolumhia  -  Ge- 
nova. 

G2 

Veniero  .... 

5102 

3308 

2000 

1908 

Palermo 

Venezia  Soc.Venez.diNavijr. 

a  Vap.  -Venezia. 

0:1 

Ye»uvi<<  .... 

-.459 

3492 

2896 

1914 

Mnggiano 

Genova 

Navigazione  Gener. 
ItaT.  -  (ìenova. 

04 

Virginia    ... 

4300 

2793 

1500 

1891 

G lasco w 

Id. 

LloydMeditorrantd 
-  Roma. 

65 

Vulcano.  .  .  .  , 

5398 

3450 

2600 

1913 

Ancona 

Id. 

Navigazione  G  enor. 
Ital.  -  Genova. 

LIQU-ORE 

TONICO  DICESTiVO 

DITTA  ALBERTI 
BENEVENTO 


—   324 


TllasBuraftndo  la  Marina  Mercantile  Ita- 
liana verso  la  fine  del  primo  semestre 
del  1919  comprendeva  il  seguente  na- 
viglio pili  importante  come  grandezza  e 
come  modernità,  naviglio  che  costituiva 
il  nucleo  principale  della  nostra  flotta 
commerciale,  e  cioè  : 


Transatlantici  . . , 
Vapori  postali . . . 
Vapori  da  carico. 


In  totale  piroscafi,  n.  123 

Fra  gli  armatori,  per  il  maggior  nu- 
raero  di  navi  in  servizio,  spetta  il  primo 
posto  alle  «  Ferrovie  dello  Stato  »  che 
posseggono  ben  62  piroscafi. 

Frattanto  dai  cantieri  si  annunzia  la 
costruzione  di  vari  vapori  che  saranno 


per  la  maggior  parte  pronti  per  la  fine 
dell'anno  ;  inoltre  per  sopperire  In  parte 
alle  perdite  si  (S  acquistato  in  Inghilterra 
150.000  tonnellate  di  naviglio  standard 
che  si  dice  d'imminente  consegna,  non- 
ché auguriamoci  assai  prossimo  il  pas- 
saggio definitivo  alla  nostra  bandiera 
di  gran  parte  dell'ex-naviglio  commer- 
ciale austro -ungarico. 

Solamente  con  ciò  la  nostra  Marina 
Mercantile  potrà  rimettersi  in  gran  parte 
delle  perdite  subite  ed  iniziare  sicura  e 
fidente  il  suo  cammino  verso  la  grandezza 
che  giustamente  le  spetta,  come  marina 
di  una  grande  neizione  eminentemente 
marinara. 

Spezia,  1°  moggin  1919. 

Rag.  Ugo  M.  Castagna. 


Il  varo  del  vapore  da  carico  Ansaldo  I. 


ALMANACCO   DELLO   SPORT 


Anno  VII 


250  PAGINE   —   250  ILLUSTRAZIONI 

Lire  S,50 


1920 


Firenze,  R.  BEMPORHO  &  FIGLIO,  Editori 


■CKO  ^oilMUIO 


La   ripresa   della   nostra 
agricoltura. 

DURANTE  la  gruerra  la  nostra  aerri- 
coltnra  è  stata  indubbiamente 
uno  dei  fattori  essenziali  che  ci 
tianno  resa  possibile  la  gloriosa  vittoria. 
A  guerra  Anita,  ci  si  è  rivolti,  e  ci  si  ri- 
volge alla  nostra  agricoltura  come  la  mag- 
giore delle  nostre  industrie  e  risorse,  come 
quella  che  è  da  considerarsi  la  tavola  di 
salvezza  del  Paese.  Produrre,  produrre 
per  i  bisogni  dell'immediato  dopo  guerra, 
e  produrre  quanto  occorre  e  occorrerà  ai 
bisogni  ordinarli  del  Paese  e  molto  più 
ancora  per  poter  alimentare  una  grande 
esportazione.  È  quanto  noi  agricoltori  ci 
sentiamo  cliiedere  da  ogni  parte.  E  que- 
sta, in  verità,  deve  essere  la  politica  di 
lavoro  e  di  produzione  della  nuova  Italia: 
per  tutti,  veramente,  non  soltanto  per  noi 
agricoltori.  È  la  politica  da  seguire  per 
valorizzare  la  vittoria,  per  trarne  tutti 
I  vantaggi  possibili,  se  vogliamo  dare  al 
Paese  il  modo  di  superare  le  grandi  diffi- 
coltà create  dalla  guerra,  e  preparargli 
un  avvenire  della  maggioro  grandezza  e 
prosperità. 

Sembrerà,  a  prima  vista,  che  il  fortu- 
nato epilogo  dell'immane  conflitto  che 
mise  in  libertà  energie  umane,  mezzi  di 
lavoro,  materie  prime,  tonnellaggio,  ecc., 
abbia  potuto  permettere  di  risolvere 
presto  e  facilmente  ima  situazione  che 
era  divenuta  cosi  difficile  e  di  avviarci 
a  compiere  agevolmente  il  programma 
postoci.  Ma,  so  per  altre  industrie  ciò 
era,  ed  è  possibile,  per  la  nostra  è  un  altro 
discorrere.  Il  nostro  compito  si  presen- 
tava più  complesso  e  meno  facile  da 
svolgere  per  ragioni  di  necessità  Imme- 
diate, di  mezzi  e  di  tempo.  Invero  il  com- 
pito per  la  nostra  agricoltura  si  presen- 
tava duplice  : 


1<»  Innanzi  tutto,  provvedere  alle 
necessità  alimentari  dell'annata  r^tessa. 
E  contrariamente  a  quanto  molti  cre- 
devano, che  per  esser  finita  la  guerra, 
fosse  feso  agevole  l'approvvigionamento 
aJimentare  del  Paese,  si  è  visto  invece 
quante  difficoltà  la  situazione  tenesse 
ancora  in  serbo,  e  come  sia  stato  provvi- 
denziale che  la  nostra  agricoltura  abbia 
fatto  ogni  sforzo,  abbia  messo  in  azione 
tutti  i  più  efficaci  accorgimenti  tecnici 
per  ricavare  dalla  terra  il  massimo  dei 
prodotti  che  più  occorrevano  al  fabbi- 
sogno aliment,are  immediato  del  Paese. 

2°  Nel  frattempo  prepararsi  a  quella 
riorganizzazione  e  trasformazione  della 
nostra  industria  agricola  per  ristabilire 
la  normalità  stata  rotta  dalle  esigenze 
della  guerra,  predisporla  al  nuovo  eser- 
cizio imposto  dalla  nuova  situazione  e 
avviarla  a  quell'avvenire  di  progresso, 
di  riforma,  verso  cui  dobbiamo  tendere. 
Particolari  di  riadattamento,  di  riorga- 
nizzazione, certamente  erano  e  sono  va- 
riabili da  luogo  a  luogo  ;  ma  una  condi- 
zione generale,  una  nota  fondamentale 
era  comune,  questa,  che,  dal  più  al  meno, 
in  ogni  podere  lo  stato  di  guerra  aveva 
creato  una  perturbazione,  o  per  deficienza 
di  braccia,  o  per  imposizione  di  coltura, 
o  per  prodTirre  ciò  che  più  urgeva  o  più 
conveniva,  e  inevitabilmente  per  tutti, 
un  impoverimento  della  fertilità  della 
terra  per  difetto  di  concimi  e  di  lavori,  e 
uno  spopolamento  delle  stalle  per  le  re- 
quisizioni a  cui  si  aggiunse  poi  sgra- 
ziatamente anche  il  flagello  dell'afta 
epizootica.  Non  parliamo  poi  di  ohi 
venne  cólto  in  pieno  periodo  di  trasfor- 
mazione del  proprio  podere,  dovuta  so- 
spendere. Occorreva  quindi,  coi  provve- 
dimenti per  soddisfare  ai  bisogni  imun 
diati,  avviare  anche  il  rlordiiuunenl 
nell'anormalità  per  molti  anni  profonda 


126  — 


nelle  coltivaKÌDul,  ricostituire  la  fertilità 
dei  terreni,  ripopolare  le  stalle. 

Essendo  così  duplice  il  compito  della 
nostra  agricoltura,  il  passaggio  dalla 
guerra  alla  pace  non  si  presentava  per 
essa  facile  ed  agevole  verso  l'avviamento 
alla  nuova  situazione.  Compito  clie  do- 
vrebbe farci  persuasi  dì  questo,  non  es- 
sere più  il  tempo  di  esercitare  l'industria 
col  semplicismo  della  tradizione  dell'a- 
vanti  guerra.  Certamente  non  mancano 
coloro  che  già  l'hanno  rotta  colla  tradi- 
zione, e  non  sono  impreparati  alla  nuova 
situazione.  Ma  per  quanti  non  è  così  ? 
Orbene,  per  tutti  il  nostro  dovrà  essere 
un  esercizio  più  illuminato,  più  moderno, 
più  razionale,  più  consono  ai  nuovi  tempi 
che  ci  attendono,  che  ci  si  impongono. 
Completare,  perfezionare  il  nostro  sa- 
pere :  tenerci  al  corrente  del  progressi 
che  si  vanno  conquistando  ed  applicarli 
con  criterio  alla  propria  azienda.  Non  c'è 
da  farsi  illusioni  :  o  evolverci  o  cadere  ! 
Lo  impongono  le  esigenze  del  grave  ca- 
rico lasciato  dalla  guerra,  che  peserà 
grandemente  su  tutti,  e  le  maggiori  esi- 
genze dei  lavoratori.  Per  far  fronte  alle 
une  ed  alle  altre  bisogna  naturalmente 
produrre  di  più  e  meglio,  elevare,  perfe- 
zionare la  produzione  :  lo  che  non  si 
può  ottenere  che  con  maggiori  e  più  po- 
tenti mezzi  materiali  di  produzione,  e 
con  più  adeguati  evoluti  mezzi  istruttivi. 
Non  c'è  via  di  mezzo.  Naturalmente,  af- 
finchè la  nostra  agricoltura  possa  assol- 
vere e  bene  il  suo  compito,  che  è  quello 
di  contribuire  potentemente  al  risorgi- 
mento economico  del  Paese,  occorre  pure 
che  sia  sorretta  adeguatamente  da  una 
benintesa  azione  integratrice  dal  Go- 
verno ;  è  superfluo  soffermarci  a  dirne 
di  più  qui. 

Ricostitviire  la   fertilità 
dei  terreni. 

È  uno  dei  maggiori  e  più  pressanti 
problemi  che  si  presentò  al  nostro  paese 
al  finire  della  guerra,  come  ho  già  accen- 
nato incidentalmente  più  sopra.  Per  quat- 
tro anni  la  fertilità  dei  nostri  terreni 
venne  sfruttata  da  una  produzione  spinta 
alla  maggiore  intensificazione  possibile 
senza  che  vi  si  sia  portata  una  adeguata 
proporzionata  reintegrazione  coi  lavori  e 
coi  concimi.  La  continua  sottrazione  di 
bestiame  ebbe  per  inevitabile  conse- 
guenza ima  diminuita  produzione  di 
concime  ed  una  minore  lavorazione  del 
terreno  :  diminuì  grandemente  l'impor- 
tazione delle  materie  concimanti  :  ven- 


nero rotti  prati,  pascoli  :  venne  esLe.^u, 
la  superficie  a  cereali  ;  si  diede  larga  dif- 
fusione al  ringrano,  ecc.;  fu  insomma  un 
enorme  sfruttamento  della  fertilità  del 
terreno,  delle  riserve  accumulatevi,  senza 
poterlo  bilanciare  con  acconcie  ripara- 
zioni e  restituzioni,  mentre  si  spingeva 
la  produzione  ai  maggiori  limiti  possibili. 
Per  tutto  ciò,  la  nostra  agricoltura  usci 
dalla  guerra  veramente  stremata.  Vi  è 
chi  non  esita  ad  affermare  che  il  danno 
maggiore  che  la  nostra  industria  agricola 
risenti  dalla  guerra,  solo  da  pochi  messo 
in  evidenza,  è  la  scemata  fertilità  delle 
nostre  terre,  per  i  mancati  lavori  e  per 
le  ridotte  arature,  e,  più  di  tutto,  per  le 
diminuite  e,  per  molti,  per  le  soppresse 
concimazioni.  Quindi  reintegrare  questa 
fertilità  deve  essere  il  primo  nostro  com- 
pito, e  da  farsi  con  mano  prodiga,  con 
ogni  mezzo  acconcio  e  nel  più  breve  tem- 
po possibile.  Le  nostre  terre  sono  stan- 
che :  risentono  anche  esse  del  grande 
sforzo  compiuto  negli  anni  di  guerra  :  se 
non  si  rinforzano,  se  non  vi  si  ristabili- 
scono le  condizioni  normali  di  efflcenza 
produttiva,  si  ritarderà  quel  risorgimento 
economico  su  cui  si  fa,  si  deve  fare  tanto 
assegnamento.  Ricostituire  al  più  presto  e 
colla  maggiore  intensità  possibile  la  fer- 
tilità dei  nostri  terreni,  ne  è  una  delle 
condizioni  principali. 

Qualcuno  non  crede  a  tutta  siffatta 
necessità,  ritenendo  che  in  Italia  già  si 
adoperassero  quantità  eccessive  di  per- 
fosfato o,  quanto  meno,  che  già  si  fosse 
arrivati  ad  una  saturazione  dei  nostri 
terreni  in  elementi  fosfatici  e,  come  si  sa, 
questi  sono  considerati  la  base  della  fer- 
tilità dei  terreni  :  quindi  ve  ne  era  una 
tal  riserva  da  poter  far  fronte  allo  sforzo 
compiuto  dai  terreni  nei  quattro  anni 
di  guerra,  senza  che  vi  sia  ora  il  bisogno 
di  quella  larga  ricostituzione  della  ferti- 
lità sulla  quale  tanto  si  insiste. 

È  un'opinione  che  va  combattuta  vi- 
vamente. Chi  sostiene  ima  tale  opinione 
lo  fa  basandosi  sul  fatto  che  il  consumo 
annuo  di  perfosfati  era  salito  prima  della 
guerra  a  circa  10  milioni  di  quintali  con 
lieve  tendenza  a  diminuire  :  segno,  dice, 
di  saturazione  del  consumo.  Veramente, 
osserva  a  ragione  il  Poggi,  una  lieve  ten- 
denza del  consumo  annuo  a  scemare  (che 
poteva  anche  essere  accidentale)  dipen- 
dente forse  anche  da  stagione  non  favore- 
vole, non  può  definirsi  indizio  di  satura- 
zione. Ma  il  Poggi  fa  di  meglio  :  fa  una 
statistica  ed  im  bilancio  per  stabilire  se 
realmente  vi  possa  essere  stata  una  sa- 
turazione di  fertilità  fosfatica  noi  terreni. 


Secondo  la  statistióa  agrafia  uflaciale,  le 
supertìci  coltivate  In  Italia,  o  quindi  con- 
cimabili  annualmente,  o  a  periodi,  sono  : 

Kttari 

Semiuativi  semplici C. 442. 000 

Seminativi  con  piante  legnose  .  .     6.700.000 
Prati  e  pascoli  permanenti  ....    6.170.900 
Colture  specializzate  di  piante  le- 
gnose         1.484.700 

20.797.600 
Da  cui,  se  si  vogliono  anche  de- 
durre i  pascoli  permanenti  (pur 
nientovoli,--^'^uanto!,  di  conci- 
mazione) in  circa 2.000.000 

Rimangono  ettari 18.797.C00 

0  siano  pure  anche  .soltanto  18  milioni  di 
ettari  da  concimare.  In  turno  quadrien- 
nale sarebbero  dunque  quattro  milioni 
e  mezzo  di  ettari  da  concimare  annual- 
mente :  e  in  ragione  di  4  quintali  di  per- 
fosfato per  ettaro,  quantità  ritenuta  nor- 
male, occorrerebbero  18  milioni  di  quin- 
tali di  perfosfato  all'anno,  vale  a  dire 
8  milioni  di  più  della  cifra  sciamata  da 
chi  crede  si  sia  giunti  alla  saturazione. 
Invece  è  nella  insufficienza  che  ancora 
vi  è  nella  concimazione,  inferiore  a  quan- 
to occorrerebbe,  che  si  trova  una  delle 
cause  principali  della  limitazione  della 
nostra  produzione.  E  che  si  sia  più  nel 
vero  giudicando  così,  se  ne  ha  la  prova 
nell'esame  dei  dati  che  abbiamo  relativi 
agli  altri  paesi  ;  da  essi  appare  che  la 
maggior  produzione  è  in  rapporto  diretto 
col  maggior  consumo  fli  concimi.  Nella 
nostra  stessa  Italia  la  produzione  del 
grano  è  commisurata  al  maggiore  o  mi- 
nore uso  di  concimi,  come  lo  dimostrano 
queste  cifre  : 

Consumo  Produzione 

concimi  chimici         grano 
per  ettaro  per  ettaro 

Italia  Settentrion.  quint.  1,20  quint.  13,55 
»  Centrale  .  .  »  0,40  »  9,50 
-.      Meridipnale        »      0,10         »         8,50 

Le  stesse  constatazioni  si  possono  fare 
in  ogni  comune,  ove,  a  parità,  di  condi- 
zioni di  terreno  o  di  lavori,  danno  una 


produzione  maggiore  quei  poderi  che 
ricevono  una  concimazione  più  abbon- 
dante. 

Non  saremmo  dunque  davvero  alla 
saturazione  !  Non  solo  :  ma  il  prof.  Poggi 
ha  tutte  le  ragioni  di  sostenere  che  l'agri- 
coltura italiana  potrebbe  bene  ancora 
assorbire  per  molti  anni,  e  lo  dovrebbe, 
almeno  18  milioni  di  quintali  di  concimi 
fosfati  all'anno. 

Di  identico  parere  è  puro  l'ex  ministro 
dell'agricoltura,  prof.  Giovanni  Raineri. 
«  IMsogna  -  disse  subito  a  guerra  finita, 
-  che  ritorniamo  al  più  presto  alla  pro- 
duzione annua  di  circa  dicci  milioni  di 
quintali  di  perfosfato,  col  proposito  o 
colla  tendenza  -  che  dobbiamo  augurarci 
non  tardi  a  manifestarsi  -  di  un  succes- 
sivo incremento  ili  essa.  Si  badi  che  negli 
ultimi  anni  che  precedettero  la  guerra, 
si  aveva  avuto  un  arresto  nel  crescer 
della  produzione,  evidentemente  perchè 
l'agricoltura  italiana  non  seguiva  più, 
per  ragioni  che  ora  non  è  il  caso  di  esa- 
minare, lo  sviluppo  progressivo  che  essa 
aveva  determinato  in  questo  campo. 
Riaversi  al  più  presto  dalla  stasi  che 
l'uso  dei  perfosfati  ebbe  durante  la  guer- 
ra, è  necessità  evidente  ed  incontrover- 
tibile. Se  volessimo  tracciare  il  nostro 
compito,  reputeremmo  fortuna  per  l'Ita- 
lia che  si  aumentasse  il  consumo  dei 
perfosfati  di  un  milione  di  quintali  al- 
l'anno, cosi  da  riuscire  in  un  decennio 
a  raddoppiare  la  quantità  che  prima 
della  guerra  si  impiegava  ». 

Come  vedete,  altro  che  parlar  di  sala- 
razione  ! 

Ma  se  il  perfosfato  ò  il  fondamento 
della  concimazione,  della  fertilizzazione 
dei  terreni,  non  è  tutto.  D'accordo.  Sono 
pure  necessari  gli  altri  concimi  azotati 
e  potassici.  Per  quanto  si  debba  tener 
conto  della  possibilità  di  un  largo  im- 
piego di  letame,  di  altri  concimi  organici, 
panelli,  residui  industriali,  ecc.,  e,  an- 
cora, ^QWindvzione  dell'azoto  colla  col- 
tivazione di  leguminose,  bisogna  rico- 
noscere che  essi  non  bastano  a  soddisfare 
appieno  al  bisogno  di  una  completa,  equi- 
librata concimazione  :  occorre  quindi 
provvedervi   con   una  maggiore   produ- 


£ion  pnc 


lisciva  speciale 

per  biancheria 

Prodotto  del  LION  NOIR 

8«o.  An.  ItaUM».  .  Oap.  L.  8,000,000 


328 


zlone   nazionale   e   coU'importazione   di 
concimi  azotati  e  potassici. 

In  conclusione,  uno  dei  maggiori  e 
più  pressanti  bisogni  della  nostra  agri- 
coltura del  dopo  guerra  è  positivamente 
quello  di  ricostituire  la  fertilità  dei  ter- 
reni per  riportarli  alla  loro  efiScienza  pro- 
duttiva di  avanti  guerra,  non  solo,  ma 
per  aumentarne  la  produzione,  se  vo- 
gliamo che  la  terra  concorra  potente- 
mente come  lo  può,  al  più  sollecito  ri- 
sorgimento economico  dell'Italia. 

La   ricostitvizione   del 
patrimonio  zootecnico. 

È  uno  dei  maggiori  problemi,  se  non 
forse  il  maggiore,  che  la  nostra  agricol- 
tura si  è  trovata  da  risolvere  dopo  guerra. 
Gli  effetti  inevitabili  di  depauperamento 
prodotti  dalla  guerra,  le  forti  continuate 
requisizioni,  l'invasione  nemica  nelle  va- 
ste pianure  venete  hanno  fatto  nel  nostro 
patrimonio  zootecnico  tali  falcidie  da 
presentare  la  ricostituzione  del  nostro 
patrimonio  zootecnico  come  un  problema 
formidabile.  Non  è  facile  stabilire  il 
vuoto  effettivo  compiutosi  con  siffatte 
sottrazioni.  Con  una  certa  approssima- 
zione si  calcola  che  per  i  bisogni  dell'eser- 
cito si  siano  macellati  2.270.000  bovini  ; 
che  ne  assorbì  circa  altrettanto  la  macel- 
lazione per  la  popolazione  civile  :  400.000 
capi  rappresentano  la  distruzione  nelle 
Provincie  venete  invase  dal  nemico.  Nel 
1908  il  nostro  patrimonio  zootecnico  con- 
tava 6  milioni  e  200  mila  bovini.  I  nostri 
allevamenti  in  quale  misura  hanno  ri- 
parate alle  falcidie  operatevi  ?  Comples- 
sivamente si  calcola  che  a  colmarle  man- 
cassero non  meno  di  un  milione  e  mezzo 
di  capi  I 

E  fosse  tutto  qui  ! 

Malauguratamente  nell'inverno  1918- 
1919  divampò  l'afta  epizootica,  xjoù  una 
virulenza  quale  non  si  ricordava  da  molti 
e  molti  anni  !  INIietè  numerosissime  vit- 
time :  in  molte  stalle  la  mortaUtà  ascese 
al  20-30  per  cento  !  Al  vuoto  già  enorme 
causato  dalla  guerra,  va  quindi  aggiunto 
ancora  questo  causato   dall'afta. 

È  perciò  che  non  è  esagerazione  affer- 
mare che  la  ricostituzione  del  nostro 
patrimonio  zootecnico  si  presentò  alla 
nostra  agricoltura  dopo  guerra  come  un 
problema  formidabile.  E  come  tale  fu 
appunto  prospettato,  e  formò  la  preoc- 
cupazione assillante  sul  modo  di  affron- 
tarlo e  risolverlo  al  fine  di  attenuare 
più  efllcacemente  e  sollecitamente  pos- 
sibile le  sue  gravi  ripercussioni  non  solo 


sull'economia  agraria,  ma  anche  del 
Paese. 

Ed  è  una  soluzione  che  non  si  può  nò 
improvvisare  nò  aversi  in  un  fiat,  si  ca- 
pisce. 

È  una  ripercussione  che  si  farà  sentire 
per  alcuni  anni  ancora.  Soltanto  per  col- 
mare i  vuoti  e  giungere  nel  più  breve 
tempo  alla  ricostitu^jone  quale  era  nel 
1908,  -  mentre  occorrerebbe  invece  an- 
dare anche  ben  più  in  là  per  soddisfare 
adeguatamente  ai  maggiori  bisogni  della 
nostra  agricoltura  -  si  ritiene  che  sarebbe 
necessario  imporre  alla  popolazione  una 
economia  di  carne  per  almeno  altri  quat- 
tro anni,  riducendo  la  macellazione  an- 
nua alla  metà,  circa,  di  avanti  gruerra,  e 
cioè  limitandola  a  600.000  capi  in  luogo 
di  oltre  un  milione  quale  era  prima  della 
guerra  :  e  per  i  bisogni  della  alimenta- 
zione della  popolazione  importare  carni 
congelate.  Contemporaneamente  spin- 
gere al  massimo  possibile  l'allevamento 
di  tutto  quanto  può  portare  un  valido 
contributo  alla  soddisfazione  degli  an- 
zidetti bisogni,  e  cioè  intensificare  gli 
allevamenti  degli  ovini,  degU  eqiiini,  dei 
suini,  del  pollame,  dei  conigli. 

Naturalmente  occorre,  frattanto,  dare 
il  maggiore  e  più  eflacace  impulso  alFin- 
dustria  zootecnica  per  poter  giungere  il 
più  sollecitamente  alla  ricostituzione  del 
nostro  patrimonio  zootecnico.  E  qui  ab- 
biamo il  programma  predisposto  dalla 
apposita  Commissione  dtl  dopo  .guerra 
per  l'industria  zootecnica  ;  programma 
che  si  concreta  in  questo  : 

Bovini.  Forte  organizzazione  zootec- 
nica basata  sul  rafforzamento  presso  il 
JNIiuistero  di  agricoltura,  del  servizio 
tecnico  direttivo.  Mantenere  in  vigore 
il  divieto  di  macellazione  dei  vitelli  ; 
vietar  la  macellazione  delle  vacche  e  gio- 
venche gestanti  e  delle  giovani  bovine 
fino  all'apparizione  dei  primi  quattro  in- 
cisivi da  adulti.  Divieto  di  esportazione 
dei  bovini.  Importazione  di  un  quantita- 
tivo di  carne  congelata  quasi  uguale  a 
quello  del  periodo  precedente  alla  pace,  e, 
in  ogni  caso,  non  inferiore  a  120.000  quin- 
tali all'  anno  (corrispondente  a  60.000 
bovini).  Acquisto  dei  bovini  pel  macello 
a  mezzo  di  Commissioni  ComunaU.  —  Nel 
caso  in  cui  per  ostacoli  insormontabili 
faccia  difetto  l'importazione  della  carne 
congelata,  evitare  che  per  un  triennio 
almeno  il  consumo  carneo  complessivo 
importi  una  macellazione  di  bovini  su- 
periore a  50.000  capi  al  mese,  da  sce- 
gliere fra  i  soggetti  di  riforma  e  fra  i  bo- 
vini meno  indispensabili  all'incremento 


329   — 


zootecnico.  Incoru^'sjìiire  anche  coti  premi 
di  conservazione  l'esodo  e  il  collocamento 
dei  vitelli  nati  nello  zone  ove  per  consue- 
tudine o  per  speciale  orientamento  del- 
l'industria zootecnica,  i  vitelli  sono  eli- 
minati dall'azienda  qfaasi  subito  dopo  la 
nascita. —  Compito  del  ministero  di  Agri- 
coltura :  incremento  della  produzione 
foraggera  ;  conservazione  dei  foraggi 
verdi;  utilizzazione  dei  residui  industriali; 
approvazione  preventiva  obbligatoria  dei 
tori  destinati  alla  monta  ;  provvedere  al 
rifornimento  di  scolti  riproduttori  ;  con- 
corsi zootecnici  ;  coordinare  l'organiz- 
zazione della  propaganda  zootecnica,  e 
concedere  adeguati  contributi  agli  or- 
gani locali  ;  organizzazione  del  commer- 
cio del  bestiame  ;  diffondere  con  ogni 
mezzo  le  associazioni  mutue  contro  i 
danni  derivanti  dalla  mortalità  del  be- 
stiame ;  protezione  dalle  malattie  in- 
fettive. 

Equini.  Per  almeno  un  triennio  divieto 
di  esportazione  ;  divieto  di  macellazione 
dogli  equini  riconosciuti  idonei  all'alle- 
vamento ed  alla  riproduzione.  Dividere 
il  paese  in  zone  ippiche  e  tracciare  per 
l  ciascuna  zona  l'indirizzo  da  seguire  per 
un  rapido  incremento  della  produzione 
ippica.  Intensificare  la  prodvizione  in 
paese  di  buoni  cavalli  etalloni.  Aumen- 
tare r  importazione  di  ottimi  stalloni 
fino  a  quando  l'industria  stalloniera  na- 
zionale non  basti  a  sopperire  alle  esi- 
genze dell'allevamento.  Rendere  piti  effi- 
cace l'azione  dei  Depositi  governativi  di 
cavalli  stalloni.  Favorire  la  costituzione 
ed  U  funzionamento  dei  Consorzi  stal- 
lonieri.  Estendere  lo  stazioni  ippiche  per 
cavalle  selezionate.  Istituzione  di  sta- 
zioni di  monta  asinina  per  il  migliora- 
mento della  produzione  mulattiera.  Con- 
'rsi  ippici.  Incoraggiamento  alle  inizia- 
ive  locali. 

Ovini.  Disciplinare  per  un  triennio  il 
onsumo  della  carne  ovina  in  guisa  che 
liun  superi  la  normale  disponibilità  del- 
l'ullevamento.  Ovili  regionali  per  l'alle- 
vamento  di   pregevoli  rsizze  ovine   mi- 
lioratrici.  Azione  efficace  per  il  miglio- 
amento   degli   ovini.    Favorire   l'alleva- 
iiicuto  famigliare. 


Suini.  Per  la  rapida  intensificazione 
della  produzione  assicurare  agli  alleva- 
menti adeguata  quantità  di  mangimi,  ed 
assistenza  sanitaiia  contro  lo  malattie 
infettive.  Divieto  di  macellazione  dei 
verri  e  delle  scrofe  atti  alla  riproduzione. 
Incoraggiamenti  alle  iniziative  locali  per 
il  miglioramento  della  produzione. 

Bufali.  Sussidi  e  premii  per  il  migliora- 
mento della  produzione. 

Consorzi  zootecnici  comunali.  iFurono 
costituiti  con  Decreto  Luogotenenziale 
21  novembre  1918  e  costituiscono  un 
provvedimento  sul  quale  si  fa  grande 
assegnamento  per  la  ricostituzione  del 
nostro  patrimonio  zootecnico.  Lo  scopo 
di  questi  Consorzii  è  quello  appunto 
di  promuovere  l'incremento  del  patri- 
monio zootecnico,  di  provvedere  alla 
tutela  degli  interessi  comuni  ai  consor- 
ziati e,  fin  quando  dura  l'incetta,  for- 
nire alle  Commissioni  d'incetta  gli  ani- 
mali bovini  e  bufalini  richiesti  per  peso 
vivo,  ripartendone  l'onere  fra  tutti  i 
consorziati.  Questi  Consorzii  hanno,  inol- 
tre, lo  scopo  di  favorire  e  stimolare  la 
produzione,  riordinare  il  commercio  del 
bestiame  su  basi  più  razionali,  tutelare 
l'igiene  e  la  maggiore  efficacia  del  ser- 
vizio veterinario.  Il  Consorzio  può  essere 
costituito  volontariamente  e  può  anche 
essere  imposto  e  reso  obbligatorio  a  mag- 
gioranza dei  possidenti  di  animali  bo- 
vini e  bufalini  di  un  Comune.  Per  la  co- 
stituzione di  un  Consorzio  obbligatorio 
basta  che  uno  o  più  possidenti  ne  fac- 
ciano richiesta  al  Sindaco,  il  quale  con- 
voca tutti  i  possidenti  di  animali  bovini 
e  bufalini  residenti  nel  Comune.  Se  la 
maggioranza  delibera  la  Costituzione  del 
Consorzio,  sono  obbligati  a  farne  parte 
tutti  i  possessori  di  animali  bovini  e  bu- 
falini del  Comune  ;  il  Consorzio  può  ob- 
bligare i  possidenti  al  pagamento  di  una 
determinata  quota  annua  in  proporzione 
del  numero  dcgU  animali  posseduti.  I 
Consorzii  poi  hanno  la  facoltà  di  unirsi 
in  Federazioni  per  coordinare  meglio  le 
loro  funzioni.  Tutto  sommato,  questi 
Consorzii  si  possono  effettivamente  con- 
siderare come  un  passo  decisivo  pel  ra- 
zionale sviluppo  e  miglioramento  della 


FERNET-BRANCA 

SPECIALITÀ  DELLA  SOC.  AN.  FRATELLI  BRANCA  DI  MILANO 
I     AMARO    TONICO,    APERITIVO,    DIGESTIVO     1 


330  — 


nostra  industria  del  bestiame,  tanto  che, 
anziché  limitarsi  alla  facoltà  dell'ini- 
ziativa privata  per  rendere  obbligatoria 
la  costituzione  del  Consorzio,  sarebbe 
stato  assai  meglio  imporre  subito  l'ob- 
bligatorietà generale  per  leggo. 

Diffondere  la    coltivazione 
di  piante   indxistriali. 

Nella  rinascenza  dell'agricoltura  ita- 
liana dopo  guerra  si  mira  anche  a  questo: 
fiiffondere  la  coltivazione  delle  piante 
industriali.  È  una  propaganda  certa- 
mente opportuna  e  che  ben  si  attaglia 
all'Italia,  poiché  essa  offre  le  condizioni 
più  adatte  per  la  coltivazione  delle  piante 
le  piti  svariate  per  provvedere  la  materia 
prima  a  numerose  industrie.  In  siffatta 
propa^ganda,  ben  s'intende,  non  dobbia- 
mo perdere  di  vista  una  condizione  es- 
senziale :  il  collocamento,  il  facile  sfogo 
della  produzione.  Vi  sono  prodotti  per  i 
quali  già  si  hanno  industrie  in  pieno  eser- 
cizio, e  che  li  assorbirebbero  in  qualunque 
quantità  :  e  vi  sono  prodotti  per  i  quali 
bisognerebbe  invece  dar  vita  a  nuovi  im- 
pianti industriali.  Vediamo  qualche 
esempio  : 

barbabietola  da  zucchero.  È  sicuramente 
una  pianta  industriale  che  dà  redditi  lordi 
fra  i  più  alti.  È  già  estesa  in  parecchie 
Provincie  ;  appunto  per  la  possibilità  di 
ricavarne  redditi  alti,  si  vorrebbe  esten- 
derla ad  altre  Provincie  ;  ma  il  trasporto 
a  fabbriche  lontane  non  è  agevole  e  al 
di  là  di  un  certo  limite  non  è  più  conve- 
niente. Una  maggior  diffusione  di  questa 
coltivazione  richiede  quindi  un  contem- 
poraneo impianto  di  nuovi  zuccherificii, 
posti  nel  centro,  o  quasi,  delle  nuove  zone 
coltivate  a  barbabietola  da  zucchero  :  ed 
è  precisamente  quanto  in  qualche  plaga  si 
sta  facendo. 

Tabacco.  Anche  questa  coltivazione  dà 
redditi  elevati.  Ma  per  diffonderla  oc- 
corre non  solo  l'intesa  coJl'azienda  sta- 
tale, essendo,  com'è  noto,  un  monopolio 
di  Stato;  ma  occorre  pure  provvedere 
a  siiperare  le  grandi  difficoltà  della  mani- 
polazione del  prodotto  dopo  la  raccolta 
per  essiccarlo  e  fermentarlo.  È  però  un'e- 


sigenza alla  quale  non  è  difficile  provve- 
dere col  concorso  dell'azienda  statale, 
avendo  essa  interesse  a  provvedere  in 
Italia  quanto  piti  tabacco  le  occorre.  In 
tal  caso  la  coltivazione  del  tabacco  può 
essere  convenientomente  estesa  avendo 
molti  altri  terreni  e  zone  che  ben  si  pre- 
sterebbero a  tale  coltivazione. 

Luppolo.  Altra  coltivazione  di  sicuro 
avvenire,  ma  per  la  quale  è  indispensa- 
bile l'accordo  fra  agricoltori  e  indu- 
striali. Le  fabbriche  di  birra  in  Italia 
adoperano  il  luppolo  importato  dall'este- 
ro. Ora  è  stato  dimostrato  in  diverse 
prove  che  il  luppolo  prodotto  in  Italia 
può  sostituire  benissimo  il  luppolo  estero: 
e  dai  risultati  ottenuti  si  deduce  che  si 
potrebbe  produrre  noi  tutto  il  luppolo 
necessario  alle  fabbriche  di  birra  italiane. 
Ma  naturalmente,  prima  di  estendere  la 
produzione  del  luppolo,  occorre  assi- 
curarsi l'assenso  delle  fabbriche  :  assenso 
che  potrebbe  essere  consentito  anche  per 
un  fine  patriottico,  far  godere  agli  agri- 
coltori italiani  i  benefizi  che  ora  godono 
gli  agricoltori  esteri,  e  che  sono  per  lo 
più  del  Nord  d'Europa. 

Orzo  da  birra.  Anche  questa  è  una  col- 
tivazione che  si  collega  coll'industria 
della  produzione  della  birra.  Non  è  di 
grande  reddito,  ma  può  offrire,  in  date 
condizioni,  una  certa  convenienza  :  e  fu 
dimostrato  con  prove  che  possiamo  pro- 
durre anche  noi  buon  orzo  da  birra. 

Patata  per  fecolerie.  Se  si  impiantassero 
nuove  fabbriche  (oggi,  salvo  errore,  ne 
abbiamo  una  sola),  qiiesta  sarebbe  una 
coltivazione  che  converrebbe  estendere 
molto,  essendo  suscetti))ile  di  elevati 
prodotti.  Ma  è  anche  questa  una  produ- 
zione che  è  subordinata  alla  sussistenza 
di  impianti  industriali  a  non  eccessiva 
distanza  dai  centri  di  produzione. 

Pioppo  da  carta.  È  noto  quanto  già  ne 
assorbano  le  cartiere  :  ma  quanto  di  più 
ancora  potrebbero  consumarne  !  Prima 
della  guerra  le  cartiere  italiane  importa- 
vano non  meno  di  75.000  quintali  di 
pasta  di  legno  ed  oltre  200.000  quintali 
di  cellulosa  :  quanto  di  più  dovranno 
importarne  per  le  nuove  esigenze  del 
dopo  guerra  !  Il  pioppo  da  carta  prodotto 


LA  RINASCENTE 

LABORATORI  DI  CONFEZIONI  SU  MISURA 
per  Uomini,  per  T)onne,  per  ^arrìbini. 


In  Italia  potrebbe,  dovrebbe  trovare  il 
più  largo  posto  nelle  vecchio  e  nelle  nuovo 
esigenze  delle  cartiere  italiane.  Data  la 
grande  convenienza  economica  che  offre 
il  pioppo  da  carta,  è  una  delle  coKiva- 
zioui  alle  quali  si  dovrebl)e  dare  la  mag- 
giore estensione.  Tanto  più  che  per  farlo 
non  occorre  sottrarre  terreno  alle  colti- 
vazioni comuni,  ordinarie.  L'Italia  è 
ricca  di  fiumi,  laghi,  canali,  paludi,  ac- 
canto ai  quali  potrebbero  sorgere  nu- 
merosi e  rigogliosi  pioppeti.  Ma  per  ri- 
cavarne il  maggior  profitto  conviene  col- 
tivare la  varietà  che  meglio  si  presti. 
Sono  diverse  le  varietà  di  pioppi  che  si 
potrebbero  coltivare  per  lo  scopo  in 
parola  :  ma  il  più  indicato  è  risultato  es- 
sere il  pioppo  del  Canada. 

E  non  parliamo  delle  coltivazioni  per 
la  produzione  dei  medicinali  e  delle  pro- 
fumerie :  anche  qui  il  campo  per  esse 
è  vastissimo  :  è  ben  noto,  o  non  è  il  caso 
di  entrare  qui  in  dettagli. 

Il   nuovo  frumento 

"  Carlotta    Strampelli  ". 

È  una  delle  maggiori  novità  agricole 
di  quest'annata  ben  meritevole  di  di- 
stinta menzione  in  questa  rubrica  del- 
V Almanacco  Italiano.  Ed  ò  una  novità 
che  giunge  a  puntino  dopo  guerra-,  come 
quella  che  può  concorrere  a  risolvere  il 
problema  della  nostra  granicoltura.  .Se 
ne  è  occupata  largamente  anche  la  stam- 
pa politica  :  non  occorrerebbe  quindi 
spendere  molte  parole  qui  per  presentare 
questo  nuovo  acclamato  frumento.  Mi 
pare  invece  interessante  riferire  come  il 
prof.  Strampelli  sia  giunto  al  magnifico 
risultato  ;  sono  informazioni  sulle  quali, 
che  io  mi  sappia,  la  stampa  è  stata  assai 
parca  nel  parlarne  e  che  pur  meritano 
tanto  di  essere  considerate  non  solo  dal 
Iato  scientifico,  ma  anche  dal  lato  pra- 
tico. 

La  relazione  presentata  dal  prof.  Cu- 
boni  all'Accademia  dei  Lincei  per  l'asse- 
gnazione del  premio  di  lire  diecimila  al 
prof.  Strampelli  per  la  creazione  del 
nuovo  frumento,  mette  in  chiara  evi- 
denza la  via  lunga  e  diffìcile  che  il  profes- 
sor Strauipelli  dovette  seguire  prima  di 
poter  arrivare  alla  gloriosa  nieta. 

Già  nel  1905  il  prof.  Strampelli  aveva 
in  esperimento  nella  Stazione  Rpcrimen- 
tale  di  granicoltura  di  Rieti  da  lui  di- 
retta, 100  varietà  di  frumento,  che  negli 
anni  successivi  salirono  fino  a  400,  rac- 
colte da  tutte  le  parti  del  mondo,  per 
studiarne  la  varia  resistenza  alla  ruggine 


e  constatare  sperimentalmente  se,  a  nor- 
ma delle  ideo  neo-Lamarkiane  allora 
molto  in  favore,  l'aziono  diretta  dell'am- 
biente avesse  il  potere,  coll'andare  degli 
anni,  di  aumentare  la  resistenza  alla 
ruggine,  malattia  che  in  qualche  annata 
reca  danni  gravissimi.  Più  vasto  era  il 
campo  destinato  alla  selezione  di  nuove 
varietà.  Ma  fino  dai  primi  anni  lo  Stram- 
pelli non  ebbe  mai  quella  eccesòiva  fidu- 
cia nella  onnipotenza  della  selezione  clie, 
invece,  vi  riponevano  e  vi  ripongono 
altri  sperimentatori.  Ben  presto  egli  en- 
trò nel  convincimento  che  la  selezione 
comunque  praticata,  può  bensì  servire 
a  farci  trovare  e  moltiplicare  razze  e  va- 
rietà già  esistenti,  ma  non  può  mai  darci 
razze  nuove,  aventi  caratteri  non  posse- 
duti prima  dai  genitori.  Il  prof.  Cuboni 
mette  in  rilievo  nella  sua  relazione  che 
fin  da  principio  lo  Strampelli  intuì  chia- 
ramente che  l'unico  mezzo  per  ottenere 
(luoste  nuovo  razze  ora  quello  della  ibri- 
dazione. Dallo  studio  comparativo  delle 
molteplici  razze  di  frumento  prese  in 
esame  egli  aveva  potuto  constatare  che 
il  frumento  di  Rieti,  mentre  ha  il  pregio 
di  un  alto  potere  di  resistenza  alla  rug- 
gine, ha  però  il  difetto  di  non  sopportare 
le  forti  concimaziojii  e  di  soggiacere  al- 
l'allettamento, guaio  gravissimo  anche 
questo.  Altri  frumenti  invece  hanno  pro- 
prietà inverse,  posseggono  cioè  un  de- 
bole grrado  di  resistenza  alla  ruggine, 
ma  però  si  adattano  bene  alle  forti  con- 
cimazioni senza  allettare.  Tentare  me- 
diante l'ibridazione  di  ottenere  qualche 
nuova  razza,  nella  quale  siano  fusi  in- 
sieme i  pregi  della  resistenza  alla  rug- 
gine e  dell'adattamento  alle  forti  conci- 
mazioni e  nel  tempo  stesso  eliminato  il 
difetto  dell'allettamento,  è  stata  la  meta 
alla  quale  costantemente  ha  mirato  il 
prof.  Strampelli.  Con  questa  fede  egU 
dal  1904  in  poi  si  diede  ad  un  intenso 
lavoro  di  ibridazione  facendo  quasi  sem- 
pre funzionare  il  frumento  Rieti  o  come 
elemento  maschile  o  come  elemento  fem- 
minile :  oggi  il  numero  degli  ibridi  da 
lui  ottenuto  è  salito  a  306.  Fra  i  tanti 
incroci  cosi  ottenuti,  lo  Strampelli  fissò 
in  modo  spediale  la  sua  attenzione  sul- 
l'ibrido «Rieti  X  Massy  ».  Nel  1907  ot- 
teneva una  forma  di  questo  ibrido  che 
riuniva  gli  ottimi  caratteri  voluti  :  e 
allora  lo  Strampelli  passò  alle  prove  cul- 
turali in  grande,  continuate  por  cinque 
anni  di  seguito  sui  campi  della  Stazione 
di  Rieti  ed  in  altri  terroni  della  pianura 
reatina.  Ìl  prof.  Cuboni  afferma  nella 
sua  releizione  che  si  ottenne  un  prodotto 


332 


non  mai  Inferiore  a  41  quintali  per  ettaro, 
e  l'ibrido  Strampelli  mostrò  sempre  un 
alto  grado  di  resistenza  alla  ruggrino  ed 
all'allettamento.  Negli  ultimi  quattro 
anni  questo  nuovo  ibrido  venne  coltivato 
in  grande  da  molti  istituti  e  da  agricol- 
tori nelle  varie  Provincie  dell'Italia  set- 
tentrionale e  centrale  :  i  risultati  otte- 
nuti concludono  tutti  nel  proclamare  la 
superiorità  del  nuovo  frumento  Stram- 
pelli  in  confronto  cogli  altri  frumenti 
finora  più  pregiati,  come  il  Gentil  rosso, 
il  Cologna,  il  Rieti,  l'Ibrido  inalettabile 
Vilmorin,  ecc.,  con  una  produzione  me- 
dia ottenuta  superiore  di  quintali  5,50 
per  ettaro  a  quella  ottenuta  in  tutte  le 
prove  di  confronto. 

Fu  dunque  certamente  ben  meritato 
il  gran  premio  che  l'Accademia  dei  Lin- 
cei assegnò  al  prof.  Strampelli. 

E  adesso,  passando  dal  campo  scien- 
tifico alla  pratica,  mi  sia  permessa  qual- 
che osservazione,  poiché  nel  valutare 
l'importanza  veramente  grande  del  ri- 
sultato scientifico  ottenuto  dal  professor 
Strampelli,  nei  rapporti  coirapphca2ione 
pratica,  da  taluni  si  sia  corso  un  po' 
troppo.  Dato,  si  dice,  che  il  nuovo  fru- 
mento Strampelli  ha  la  potenzialità  di 
produrre  quintali  5,50  per  ettaro  di  più 
dei  nostri  migliori  frumenti,  coltivandolo 
eu  due  mila  ettari  nell'alta  e  media  Ita- 
lia si  otterrebbero  in  quest'anno  1920 
ben  undici  milioni  di  quintali  di  grano 
di  più,  che  sarebbe  una  quantità  suffi- 
ciente nelle  annate  normali  a  liberare 
U  nostro  paese  dal  grave  peso  di  comprare 
all'estero  il  frumento  necessario  a  com- 
pletare U  fabbisogno  dell'alimentazione 
del  Paese. 

Piano  nelle  deduzioni  ! 

Certamente,  un  buon  seme  conta  mol- 
tissimo sull'entità  del  prodotto  :  ma  non 
è  tutto.  Un  buon  seme  per  rendere  tutto 
quanto  può,  e  di  cui  sia  capace,  bisogna 
che  trovi  nel  terreno  anche  il  concorso  di 
condizioni  che  gli  consentano  di  far  va- 
lere nella  totale  sua  elficenza  le  virtù 
di  cui  è  dotato.  Senza  di  ciò  manca  il 
pieno   risultato   atteso.    Ecco    quanto   è 


necessario  che  gli  agricoltori  tengano 
presente.  Vale  a  dire,  che  essi  non  devono 
credere  che  basti  seminare  il  nuovo  fru- 
mento Strampelli  in  condizioni  comuni 
purchessia  per  ottenere  i  5  o  6  quintali 
di  più  per  ettaro.  Per  ottenere  tale 
maggior  produzione  occorre  che  il  nuovo 
frumento  Strampelli  trovi  anche  un  ter- 
reno buono,  ben  preparato,  ben  conci- 
mato, ben  cm-ato  colle  operazioni  cul- 
turali primaverili.  Senza  di  ciò  si  corre 
facile  rischio  di  andar  incontro  a  delle 
delusioni  ! 

I  frumenti  ad  alto  rendimento  hanno, 
in  massima,  maggiori  esigenze  dei  fru- 
menti comuni  :  non  soddisfacendo  a  tali 
esigenze,  essi  non  solo  non  rendono  tutto 
quanto  possono,  ma  talvolta,  a  pari 
condizioni,  rendono  soltanto  quanto  i 
frumenti  noti,  comuni,  se  non  anche 
meno  ! 

Questo  devono  considerare  gli  a;gri- 
coltori.  Il  prof.  Strampelli  ha  il  grande 
merito,  mai  abbastanza  elogiato,  di 
aver  ottenuto  un  risultato  scientifico  e 
pratico  di  grandissima  importanza,  della 
possibilità  cioè  di  un  maggior  prodotto 
di  frumento.  Agli  agricoltori  tocca  di 
completarlo  nell'applicazione  pratica  con 
le  condizioni  necessarie  perchè  il  nuovo 
frumento  possa  rendere  tutto  quanto 
può,  e  senza  delle  quali  condizioni  non 
potrebbe  far  valere  pienamente  i  pregi 
di  cui  è  dotato,  ed  allora  mancherebbe 
il  risultato  auspicato. 

Del  resto,  lo  stesso  prof.  Strampelli 
ebbe  a  dire  a  chi  lo  complimentava  per 
il  suo  mirabile  risultato  ottenuto  :  «  E 
conta  anche  un'altra  cosa.  Conta  cioè 
che  gli  eigricoltori  si  mettano  bene  in 
capo  che  il  mio  Carlotta  Strampelli  non  è 
la  bacclietta  magica  di  Mosè,  che  dalla 
rupe  fa  zampillar  l'acqua  purissima  ;  ma 
è  la  varietà  che  permette  la  coltivazione 
intensiva  con  lauta  concimazione,  quale 
non  è  permessa  per  nessun 'altra  varietà. 
Nulla  si  ottiene  senza  sticriflcio,  senza 
lavoro  !  » 

E  in  ciò  nessuno  è  miglior  giudice 
del  prof.  Strampelli,  vi  pare? 

Giovanni  Mabchkse. 


Preferite  ovunque  e  sempre 
sfi     la  Crema  per  Calzature 


LION  NOIR 


Soc.  An.  Italiana.  -  Capitale  L.  3,000,000.    

•      •    MILANO  -  Via  Trivulzio,  18  -  MILANO     •      • 


Un   esempio   di   colonia 

estiva   divirna 

per  i   bambini   gracili. 


i=A  Colonia  educativa  per 
-=  fanciulli  gracili,  il  cui 
■==  esperimento   fu   fatto  a 

L^  Milano  nell'estate  1918, 
"^  a  cui  subito  è  seguito 
=  quello  di  Torino  -  Cam- 
^  pò  estivo  per  i  bambini 
^  gracili  e  predisposti  -  è 
=  un'iniziativa  che  merita 
lllll!!llllllllii=  di  atUrar  l' attenzione 
degli  igienisti  e  dei  profani  perchè  rap- 
presenta una  soluzione  di  parecchi  fra 
i  più  gravi  e  controversi  problemi  del- 
l'igiene infantile  e  dell'igiene  scolastica. 
Questa  iniziativa  è  stata,  come  tante  al- 
tre belle  cose  in  questi  ultimi  anni,  il  frutto 
di  quella  orrenda  cosa  che  è  la  guerra. 

Per  quanto  numerose  fossero  le  cure 
climatiche  estive  ai  monti  e  al  mare  de- 
tinate  ai  bambini  del  popolo,  esse  erano 
li  ventate  insufficienti  al  loro  compito  per 
le  richieste  tanto  aumentate  da  un  lato 
e  dall'altro  lato  per  le  accresciuto  diffi- 
coltà dell'approvvigionamento,  dei  viag- 
gi, dei  tra.sporti. 

Solo  una  piccola  parto  dei  fanciulli  che 
i  medici  scoJswtici  avevano  riconosciuto 
comò  bisognosi  d'una  cura  climatica 
aveva  potuto  essere  avviata  alle  colonie  : 
molte  centinaia  di  ragazzi  gracili  s'erano 
dovuti  affidare  alle  colonie  educativo  ur- 
bano che  hanno  sede  negli  stessi  ambienti 
dello  scuole  cittadine  e  non  presentano 
quindi  alcun  requisito  igienico  speciale. 
Vu  allora  che  a  Milano,  auspici  il  dottor 
Cesare  Albertini  e  il  dottor  Veratti,  m- 
sessore  per  l'igiene,  fu  ideata  questa  co- 


lonia modellata,  in  via  generica,  sul 
programma  delle  scuole  all'aperto  -  che 
già  per  i  fanciulli  gracili  s'era  dimostrata 
praticamente  efficace. 

L'attuazione  del  progetto  fu  poi  age- 
volata da  ciò,  che  la  Società  del  Trotter 
mise  a  disposizione  del  Municipio  il 
suo  campo  di  corse  posto  nel  comune  di 
Turro,  in  una  località  d'aria  buonissima, 
le  cui  comunicazioni  con  la  città  erano 
assai  comode.  Il  Trotter  è  un  recinto  che 
comprende,  oltre  ad  una  grandissima  pra- 
teria, dei  bei  viali  ombrosi  e  delle  vaste  tet- 
toie adibite  a  uso  di  tribune.  Quivi,  a  cura 
dell'ufficio  medico  municipale,  si  è  prov- 
veduto a  creare  i  servizi  dell'acqua  pota- 
bile e  dei  bagni  e  gli  impianti  di  cucine 
da  campo  offerte  dall'autorità  militare. 

Le  linee  su  cui  fu  fissato  il  programma 
quotidiano  delle  colonie,  erano  altrettanto 
semplici  quanto  pratiche.  I  piccoli  coloni  si 
ritrovano  ogni  mattina  alle  7,30  nelle  ri- 
spettive scuole  -  dove  un  apposito  perso- 
nale li  accompagna  ai  punti  più  vicini  dello 
linee  tramviarie,  dove  salgono  in  appositi 
carrozzoni  chl'aziene  da  municipale  ha  po- 
sto a  loro  disposizione.  Essi  vengono  cosi 
trasportati  fino  presso  al  nuovo  Trotter, 
che  raggiungono  in  pochi  minuti  di  strada. 

Appena  arrivate  nel  recinto  le  squadre, 
provenienti  dalle  singole  scuole  citta- 
dine e  formate  quindi  da  fanciulli  di 
varie  età,  vengono  smistate  e  poi  ricom- 
poste sul  criterio  dell'età  e  dello  svi- 
luppo fisico.  L'esercito  dei  piccoli  coloni 
vien  cosi  suddiviso  In  20  squadro  di 
cinqiianta  alunni.  Ogni  squadra  viene 
affidata  ad  un'insegnante  che  la  guida 
e  la  sorveglia  per  tutta  la  giornata.  Allo 
sci  del  pomeriggio  le  squadre  si  riformano 
secondo  la  scuola  di  provenienza  -  e  fa- 
cendo la  strada  inversa  del  mattino  ra^« 


334 


giungono  prima  i  tram  municipali  e  poi 
le  rispettive  scuole.  Così  si  è  risolto  il 
problema  di  avere  squadre  omogenee  di 
bambini,  mentre  una  delle  diflacoltò-  più 
grandi  di  intrattenere  e  vigilare  i  bambini 
quando  venivano  lasciati  nella  loro  scuola 
era  appunto  quella  di  aver  mescolati  in- 
sieme maschi  e  femmine,  grandi  e  piccoli, 
a  cui  convengono  giochi  lavori,  disciplina 
e  sorveglianza  differenti  e  particolari. 

La  vita  nella  colonia  si  svolge  su  un 
orario  preciso. 

I  bambini  appena  giunti  e  riordinati 
per  squadre  vanno  a  deporre  i  loro  vestiti. 


un'ora  di  ricreazione  libera.  Dalle  tredici 
e  mezzo  alle  quattordici  e  mezzo  i  bam- 
bini si  sdraiano  sotto  gli  alberi  per  un'ora 
di  riposo.  Anche  se  non  dorme  il  bam- 
bino deve  star  zitto  e  quieto  per  non 
distiirbare  i  compagni  e  per  profittare  di 
quel  riposo  benefico  aache  senza  il  sonno. 
Alle  quattordici  e  mezzo  si  alzano  e 
hanno  duo  ore  di  esercitazioni  varie  - 
ginnastica,  un  po'  di  lettura,  un  po'  di 
canto,  qualche  lezioncina.  Ogni  squadra, 
indipendentemente  dalle  altre,  può  far 
le  esercitazioni  che  più  le  aggradino  e  le 
convengano,   secondo  il  criterio   dell'in- 


,^^     ** 


e  :|iH«M*M*ll'*' » 


Lk  Cicloni k  alt/ai'p:rto  a  Milano.  —  Baono  di  aria  e  di  sole 


rimanendo  in  un  abbigliamento  semplice 
e  leggero,  a  braccia  e  gambe  nude  e  piedi 
scalzi,  e  s.ibito  cominciano  le  varie  eser- 
citazioni e  i  giuochi  della  giornata.  Dalle 
nove  alle  dieci  ha  luogo  il  riordinamento 
delle  squadre,  poi  la  visita  di  pulizia  e  la 
lavanda.  Dalle  dieci  alle  undici  e  mezzo 
seguono  esercizi  fisici  e  bagno  d'aria.  Poi 
dalle  undici  alle  undici  e  mezzo  nuova 
lavanda  generale  delle  mani  in  prospet- 
tiva della  refezione  che  ha  luogo  da  mez- 
zogiorno a  mezzogiorno  e  mezzo.  Poi  c'è 


segnante  -  mentre  una  squadra  fa  gin- 
nastica, un'altra  canta,  un'altra  sta  ad 
ascoltar  la  lettura  :  questa  relativa  in- 
dipendenza d'attività  delle  varie  squadre 
è  stata  giustamente  voluta  per  togliere 
alla  colonia  ogni  carattere  rigido  di  con- 
vitto e  di  scuola  chiusa  che  sarebbe  in 
opposizione  col  programma  della  scuola. 
In  queste  due  ore  ha  luogo  anche  per 
circa  un'ora  un  secondo  bagno  d'ai'ia. 
Poi  un  pediluvio  generale,  che  è  accolto 
sempre  con  grande  giubilo  per  la  gioia 


È  pubblicato  : 


ALMANACCO 
DONNA  ITALIANA 

_     L.  3,50 

BEMPOFtAn   <&    FIGLIO,    Editori    —   FIUETSTZE 


SgS  l^^:      ENCICLOPEDIA  DELLA  VITA  FEMMINILE 


335 


del  rinfrescarsi  e  per  la  passione  che  ogni 
bambino  ha  di  sguazzare  nell'acqua. 

Dalle  sedici  e  mozzo  allo  diciassette, 
merenda.  Poi  allo  diciassette  e  mezzo  i 
bambini  cominciano  a  riaggrupparsi  e 
a  rivestirsi  per  l'uscita  che  ha  luogo  alle 
diciotto. 

I  bambini  ricevono  due  pasti  quotidia- 
ni, la  cui  composizione  fu  determinata 
in  base  a  concetti  di  igiene  particolari  : 
la  refezione  principale  varia  secondo 
un'alterna  vicenda  di  quattro  mentis  - 
in  cui  gli  idrati  di  carbonio,  i  grassi,  le 
vitamine  sono  sapientemente  dosati. 


lata  (li  pura  frutta  e  zucchero,  di  fabbri- 
cazione del  comune. 

Per  ognuno  dei  l)ambini,  un  migliaio, 
ammesso  al  benefìcio  di  questa  cura  cli- 
matica, fu  compilata  una  scheda  sani- 
taria coli 'indicazione  del  peso  del  corpo, 
della  statura,  della  forza  muscolare,  e  i 
dati  furono  ripresi  alla  fino  della  cura, 
per  cui  si  è  potuto  constatare  gli  effetti 
veramente  sorprendenti  che  la  cura 
aveva  avuto  sul  loro  sviluppo  e  sulle  con- 
dizione fìsiche. 

La  colonia  del  Trotter,  istituita  sotto 
l'impero  delle  circostanze  in  qualità  di 


■^^' 


Le  Colonie  all'apeuto  a  Mh-ano.  —  11  riposo  sul  prato  nel  meriggio. 


Pasta  asciutta  gr.  100  -  formaggio  fre- 
■o  gr.  35  -  pane  (gr.  100  per  i  grandi  e 
Il  per  ì  piccoli).  Minestrone  di  riso  con 
tirinoli  e  verdure  varie  -  riso  gr.  70  - 
larmellate  gr.  40  e  pane.   Risotto  con 
rodo  di  verdura  -  riso  gr.  100  -  formag- 
KÌo  fresco  gr.  3.5  -  pane.  Stufato  di  legu- 
mi e  verdure  varie  -  frutta  fresca  gr.  200 
-  pane. 

La  merenda  era  composta  della  stessa 
quantità  di  pane  e  a  giorni  alterni  200 
grammi  di  frutta  fresca  oppure  marmcl- 


semplice  ripiego,  riuscì  a  confermare  un 
concetto  molto  importante  d'igiene  mo- 
derna. Ed  il  concetto  è  che  la  vita  all'aria 
aperta  costituisce  l'elemento  più  impor- 
tante ed  essenziale  delle  così  dette  cure 
climatiche,  astrazion  fatta  dalle  qualità 
specifiche  dei  diversi  climi.  L'azione  del- 
l'aria e  della  luce  sull'organismo,  sono 
profondamente  benefloho  per  sé  stesse 
sempre,  eccezion  fatta  dì  poclie  plaghe 
insalubri.  Perciò  l'aria  e  la  luce  rimangono 
degli  attivissimi  mezzi  di  cura  anche  so 


r 


1 
J 


L 


Ferro-China-Bisleri 

liquore  ricostituente  del  sangue. 


-    336 


non  sono  quelli  del  clima  di  mare  o  di 
montagna  :  tutto  sta  nel  saperli  utiliz- 
zare realmente  a  pieno  e  abbastanza  lun- 
gamente, come,  grazie  alla  razionalità 
e  completezza  della  sua  organizzazione, 
potè  fare  la  colonia  di  Milano.  Essa  ha 
dimostrato  di  posseder  un  valore  intrin- 
seco essenziale  che  neutralizza  il  culto 
idolatra  che  si  aveva  pel  mare  o  per 
la  montagna  come  sede  esclusiva  delle 
colonie  per  fanciulli.  E  poiché,  data  la 
relativa  tenuità  della  spesa  e  le  maggiori 
facilità  d'installazione  niilla  impedisce 
che  altre  colonie  della  stessa  specie  sor- 
gano nelle  immediate  vicinanze  della 
città,  s'avvicina  il  tempo  in  cui  tutti  i 
fanciulli  gracili  e  deboli  potranno  godere 
dei  beneiaci  di  un'istituzione  adatta  a 
preservarli  dai  danni  della  canicola  esti- 
va, a  irrobustirli  e  fortificarli. 

I  bagni  d'aria  costituiscono  il  mezzo 
piti  semplice  e  più  sicuro  per  ottenere  l'ir- 
robustimento degli  organismi  di  costitu- 
zione gracile.  I  fisiologi  sanno  che  sotto 
l'azione  dell'aria  fresca  e  lievemente  mos- 
sa le  funzioni  della  pelle,  delle  sue  ghian- 
dole, de'suoi  vasi,  dei  suoi  nervi  subiscono 
un  allenamento  che  quando  sia  ben  gra- 
duato 1j  rafforza  potentemente  rendendo 
cosi  l'organismo  ben  più  resistente  con- 
tro tutti  i  rischi  e  le  insidie  delle  cosi 
dette  influenze  reumatiche.  E  per  legami 
intimi  che  le  funzioni  cutanee  hanno  con 
quelle  degli  organi  interm',  anche  questi 
e  specialmente  i  polmoni,  il  cxiore  e  il 
sistema  nervoso  centrale  subiscono  un 
analogo  allenamento  e  si  rafforzano  in 
proporzione.  Poiché  i  bagni  d'aria  sono 
un  elemento  principale  del  programma 
della  colonia,  questo  programma  acquista, 
grazie  ad  essi,  un  valore  igienico  assai 
alto  in  perfetta  corrispondenza  cogli  scopi 
speciali  dell'  istituzione. 

Un  grande  vantaggio  è  dato  anche 
dalla  facilità  con  cui  in  un  ambiente 
come  quello  del  nuovo  Trotter  e  di  qua- 
lunque altro  luogo  in  aperta  campagna, 
si  possono  combinare  coi  bagni  d'aria 
quelli  di  sole. 

T  bagni  di  sole,  a  differenza  di  quanto  si 
crede  dai  più,  hanno  un  meccamsmo 
d'azione  fisiologica  completamente  di- 
verso da  quello  dei  bagni  di  aria  e  perciò 
trovano  pure  indicazioni  diverse.  Per  di 
più,  la  loro  tecnica  è  assai  più  complessa 
e  delicata,  sicché  l'impiego  metodico  di 
essi  è  di  spettanza  piuttosto  della  me- 
dicina che  dell'  igiene.  Ma  fra  ì  gracili 
ospiti  della  colonia  ve  n'  è  più  d' uno, 
per  cui  la  comb*' nazione  delle  due  specie 
di  bagni  riesce  utilissima:  e  poiché  non 


manca  colà  l' assistoiiza  medica  diretta, 
anche  i  bagni  di  sole  vi  possono  esser 
fatti  secondo  tutte  le  regole,  risultando 
cosi  un  ampliamento  non  piccolo  delle 
risorse  curative  della  istituzione. 


Questo  esperimento  di  colonia  cli- 
matica su  grande  scala,,  capace  di  ser- 
vire a  1000  bambini  con  un  dispendio 
minimo,  dovrebbe  riuscire  nella  profilassi 
della  tubercolosi  un  ausilio  potente  e 
rispondente. 

Perché  il  problema  della  lotta  contro 
la  tubercolosi  che  cosi  coraggiosamente 
anche  l'Italia  ha  in  animo  di  affrontare, 
è  una  questione  di  numeri,  di  massa. 

La  tubercolosi  ha  preso  in  questi  ul- 
timi anni  di  guerra  e  di  caro -viveri,  una 
spaventosa  diffusione.  I  malati  iniziali 
che  avrebbero  bisogno  di  esser  ricoverati 
in  sanatori  sono  diecimila  e  i  posti  sono 
500.  I  malati  gravi  che  avrebbero  biso- 
gno di  esser  sottratti  alla  circolazione  per 
non  diffondere  intorno  i  germi  del  male, 
sono  una  legione  mentre  gli  ospedali  non 
dispongono  di  letti  e  molte  volte  questi 
malati  rifluiscono  nei  sanatori  conta- 
giando i  malati  curabili. 

Così  si  son  fondate  provvidenze  per  1 
bambini,  per  difenderli  dal  pericolo  del- 
l'infezione :  Colonie  profilattiche.  Case 
del  Sole,  Colonie  estive.  Colonie  alpine 
e  marine,  ma  in  scala  troppo  piccola  per- 
ché si  possa  vedere  il  miglioramento  che 
ingenerano  nelle  condizioni  sanitarie 
della  popolazione. 

Solo  cercando  dì  estendere  a  tutti  J 
bambini  gracili  -  candidati  della  tuber- 
colosi -  quel  regime  di  vita,  aria,  luce, 
vitto  sano  abbondante,  esercizi  ginnastici, 
piuttosto  che  non  cercando  di  cxirare  in 
modo  anche  più  perfetto  e  costoso  due 
o  trecento  bambini  -  solo  cosi  si  potrà  in 
certo  modo  impedire  il  dilagarsi  della  tu- 
bercolosi, avviarla  alla  decrescenza. 

Perchè  un  esercito  vinca,  riesca  vitto- 
rioso, non  basta  che  esso  abbia  un  mani- 
polo di  arditi  -  bisogna  che  tutta  la  massa 
sia  agguerrita  e  disciplinata. 

Perché  la  tubercolosi  possa  esser  vinta 
va  sviluppata  la  resistenza,  la  pratica  del- 
l'igiene, la  buona  nutrizione  su  moltissimi 
bambini,  su  tutti  quelli  che  ne  hanno  biso- 
gno, non  solamente  su  qualche  centinaio. 

Ed  è  perché  l'esperimento  di  Milano  ce 
ne  ha  indicato  la  strada  che  si  deve  cer- 
care di  diffonderlo. 

Già  l'esempio  di  Milano  è  stato  se- 
guito   da   molte   altre   città   italiane,   e 


387  - 


mano  a  mano  che  se  ne  conosceranno  e  Una  vasta  rete  di  istruttori  ed  adenti 
riconfermeranno  i  risultati  maprniflci  an-  sparsi  nelle  provincia  collega  questa  asso- 
che  rispetto  ai  mezzi  minimi,  esso  acqiii-  ciazionc  ai  «  Collegi  acrricoli  »  dei  sintrolf 
sterà  una  larg'a  e  ben  meritata  popolarità,    stati,  come  pure  al  Dicastero  federale  di 

Agricoltura.  Tutto  il  personale  esercita 
la    propria    aziono    conformandosi    alle 
istruzioni  dettagliate  uniformi  che  riceve 
per  ragazzi  e  giovinette  dall'organismo  centrale. 

negli  Stati  Uniti.  Ecco  come  si  svolge  l'organizzazione 

dei  pig  clubs,  dei  cluhs  i  cui  soci  si  dedi- 

Sotto  il  nome  di  Boy's  clubs  e  GirVa    cano    specialmente    all'allevamento    dei 

cltibs,  è  sorta  in  America  e  si  è  sviluppata    maiali,  nelle  regioni  ben  inteso  dove  que- 


Le  associazioni  agrarie 


specialmente 
durante  la 
guerra,  una 
vasta  associa- 
zione agraria 
ohe  merita  di 
esser  segnala- 
ta per  I  risul- 
tati che  ha  ot- 
tenuto valen- 
dosi di  un'or- 
ganizzazione 
semplice  e 
pratica.  Essa 
aveva  per  in- 
tento d'inse- 
gnare ai  ra- 
gazzi il  valore 
economico  dei 
propri  sforzi 
applicati  a 
uno  scopo  e 
utilizzare  so- 
cialmente la 
loro   attività. 

I  primi 
clubs  sorsero 
per  l'iniziati- 
va individua- 
le di  organiz- 
zatori locali  - 
ma  1  risultati 
ne  apparvero 
così  singolar- 
mente efficaci 
che  il  governo 
decise  di  con- 
correre esso  stesso  a  fondarli  e  diffon- 
derli. 

Le  forme  d'attività,  esercitate  da  que- 
sti gruppi  sono  varie.  Secondo  gli  ultimi 
dati  ci  son  più  di  14  mila  cluhs  di  ra- 
gazzi negli  Stati  Uniti  con  circa  2  mi- 
lioni di  soci.  Secondo  le  regole  e  le  loro 
risorse  ci  sono  gruppi  che  si  applicano 
specialmente  alla  coltivazione  degli  orti 
o  alla  preparazione  delle  conserve,  che 
Pi  occupano  dell'allevamento  del  polla- 
me, dei  suini,  ecc. 


Giovanetta  americana  api)arteiiente  a  un  club  per  l'alle- 
vamento del  pollame,  che  offre  le  nova  del  suo  pollaio. 


sto  alleva- 
mento si  può 
faro  in  condi- 
zioni special- 
mente favore- 
voli. 

In  diverse 
provinole  ci 
son  banche, 
ditte  coni raer- 
ciali,  camere 
('i  commercio 
e  anche  sem- 
plici privati 
che  concedo- 
no ai  ragazzi 
e  alle  giova - 
nette  prestiti 
per  l'acquisto 
di  un  maiale, 
se  il  socio  non 
possiede  la 
somma  neces- 
saria a  com- 
prarlo e  se 
l'istruttore  o 
dirigente  del 
club  attesta 
che  il  ragazzo 
per  l'assidui- 
tà e  la  dili- 
genza con  cui 
ha  seguito  i 
corsi  e  le  di- 
mostrazioni 
sperimentali, 
per  altro  pro- 
ve di  garanzia,  di  serietà,  di  spirito  d'ini- 
ziativa, merita  questo  atto  di  fiducia. 

In  altre  provinole,  per  esempio,  nel 
Canada,  si  presta  ad  un  ragazzo  una 
scrofa  di  ottima  razza,  con  l'obbligo  na- 
turalmente che  essa  venga  allevata  ed 
accudita  secondo  le  norme  date  dall'as- 
sociazione. Quando  il  ragazzo  ottiene 
dalla  scrofa  prestatagli  un  certo  numero 
di  porcellini,  attenderà  che  essi  siano 
svezzati  per  scegliere  I  due  porcellini  più 
belli  per  darli  alla  persona  ohe  prestò 


—   338  — 


la  scrofa  madre,  la  quale  ultima  rimane 
proprietà  del  ragazzo  col  rimanente  dei 
porcellini.  Se  il  ragazzo  manca  ad  un 
qualsiasi  impegno,  il  maiale  prestatogli 
gli  vien  tolto.  I  due  porcellini  divezzati 
che  il  ragazzo  rende  in  cambio  della  scro- 
fa madre,  sono  consegnati  ad  altri  ragazzi 
alle  stesse  condizioni.  I  pirodotti  vengono 
presentati  al  pubblico  nelle  esposizioni  e 
nelle  fiere,  concorrono  a  premi,  ecc. 

Un  sistema  analogo  è  in  vigore  nel- 
l'associazione dedicata  all'allevamento 
del  pollame.  S'insegna  ai  ragazzi  in  che 
modo  si  deve  tenere  un  pollaio  ;  come  di- 
stinguere e  trattare  le  galline  da  cova  q 
le  galline  da  uo- 
va, quali  cure  si 
debbano  usare 
ai  pulcini,  come 
si  possano  ot- 
tenere incroci, 
quali  siano  le 
malattie  del 
pollame  e  come 
si  possa  curarle 
e  vincerle,  in 
che  modi,  con 
quali  miscele  e 
precauzioni  si 
possono  conser- 
vare le  uova  per 
l'inverno,  come 
si  possa  trar 
profitto  dalla 
piuma.  Anche 
ai  ragazzi  polli- 
cultori s'impre- 
stano galline  da 
cova  coU'impe- 
gno  di  restitui- 
re im  certo  nu- 
mero di  pulcini. 

Cosi  la  gioventù  vien  preparata  ad  in- 
teressarsi alla  vita  attiva  dei  campi  e  ad 
apprezzarne  i  vantaggi.  I  ragazzi  e  le 
giovanette  acquistano  il  sentimento  del- 
l'indipendenza economica,  mentre  l'ap- 
pello costante  che  si  fa  alla  loro  iniziativa 
individuale  sviluppa  l'energia  del  carat- 
tere. 

L'utilità  effettiva  di  questi  cluhs  si  è 
rilevata  in  molti  casi  in  cui  il  denaro 


Ragazza  americana 
nel  ano  caratteristico  costume  di  < 


guadagnato  con  la  vendita  delle  uova  o 
del  poliamo  o  dei  porcellini  ha  permesso 
a  certi  soci  di  continuare  gli  studi  o  di 
migliorare  i  metodi  usati  dai  loro  stessi 
genitori.  In  tutte  le  Provincie  in  cui  si 
è  svolta  quest'  opera,  si  è  notato  che  la 
popolazione  rurale  prende  alla  pollicol- 
tura un  interesse  assai  maggiore  di  prima. 
Un  altro  tipo  di  organizzazione  rurale 
ingegnosa  a  cui  le  giovanette  special- 
mente si  son  dedicate  e  a  cui  han  dato 
uno  slancio  meraviglioso,  sono  i  can- 
nino clubs  (associazioni  rurali  per  la  pre- 
parazione delle  conserve  di  friitta  e  le- 
gumi). Il  Dicastero  federale  di  Agricoltura 
manda  nei  sin- 
goli clubs  delle 
istruttrici  tec- 
niche che  han- 
no il  compito 
d'insegnare  alle 
giovanette  il 
modo  di  trarre 
il  maggior  gua- 
dagno da  quel 
piccolo  appez- 
zamento di  ter- 
reno  che  cia- 
scuna di  esse 
coltiva  a  pomo- 
dori o  legumi  di 
varia  specie,  co- 
me pure  a  far 
che  imparino  i 
metodi  migliori 
per  conservare 
questi  loro  pro- 
dotti secondo 
le  esigenze  del 
commercio. 

Nella  stagio- 
ne opportuna 
un'istittitrice,  una  specie  di  professoressa 
ambulante  che  ha  questo  particolare  in- 
carico, ha  cura  di  procedere  nel  maggior 
numero  possibile  di  località  a  dimostra- 
zioni ed  esperimenti  pratici  circa  i  me- 
todi migliori  di  lavorazione. 

Il  maggior  ostacolo  incontrato  dai 
cannino  clubs  fu  quello  di  poter  fabbri- 
care un  prodotto,  non  solo  di  qualità 
eguale  o  superiore  alla  conserva  fabbri. 


coltivatrice  > 


Bimbi  sani  e  forti   •-#—  ^ 

OLEOFOSFINA    IZZO 

»***3»**S9»9»»993    (EMULSIONE  FOSFORATA)   Ì93*»9999 99**3999 

— ^-«   piace  ai  bambini 

Deposito  eenerale  :  FARMACIA  INTERNAZIONALE  •  NAPOLI  -  Via  Calabritto,  4. 


—  :^:^0 


cata  dalle  j?randi  fabbriche,  ma  un  tipo 
sufflcicntemente  uniformo  da  potersi  ven- 
dere e  garantire  secondo  il  campione. 

Per  ottenere  questo  risultato,  le  gio- 
vanetto associate  furono  invitate  ad  os- 
servare riporosamento  i  metodi  di  lavo- 
razione prescritti,  stabilendo  come  san- 
zione pratica  che  chi  commettesse  anche 
una  minima  infrazione,  sarebbe  punita 
con  la  proibizione  di  far  uso  dell'etichetta 
sociale.  Dopo  brevissimo  tempo  tiitte 
capirono  il  valore  commerciale  del  la- 
voro e  l'importanza  di  un'etichetta  a  cui 
corrispondesse  un  tipo  di  prodotto  e 
l'uniformità   dei  prodotti  fu  raggiunta. 

Per  far  co- 
noscere  e 
smerciare  1  e 
conserve  da 
loro  prepara- 
te i  clubs  ame- 
ricani ricorro- 
no a  mezzi 
svariati.  Ge- 
neralmente 
organizzano 
in  una  città 
vicina  un 
giorno  di  ven- 
dita speciale 
Buyacan  dm/. 
Vi  interviene 
l'istruttrice 
del  club  e  tut- 
te le  giova- 
netto socie 
che  spiegano 
al  pubblico  i 
modi  diversi 
di  adoperare 
i  vari  prodot- 
ti esposti  in  vendita,  ne  offrono  assaggi 
alle  mfissaie  presenti,  ecc. 

Con  questo  sistema  di  pubblicità  e  con 
la  cooperazione  costante  degli  agenti 
alcoli  i  canning  clubs  son  riusciti  ad 
assicurar  ai  loro  prodotti  la  clientela  di 
istituti,  collegi,  alberghi,  ecc.,  e  sta  ora 
studiando  il  sistema  di  spacci  propri. 
Certo  però  lo  sforzo  compiuto  dal  governo 
degli  Stati  Uniti  per  attrarre  la  gioventù 
in  questa  sfora  d'azione  è  stato  coronato 


L'na  vendita 
indettfl  (In   un 


da  un  brillante  successo  e  ha  dato  du- 
rante la  guerra"  mirabili  risultati  :  ò  riu- 
scito a  mobilizzare  nel  modo  più  facile 
e  T)rofìcuo  le  braccia  dei  fanciulli  armo- 
ni?"aindo  l'interesse  individuale  colla 
pubblica   utilità. 

Fra  tanti  altri  questo  esempio  di  forma 
di  istruzione  ed  educazione  agraria  ame- 
ricana dovrebbe  con  le  debite  modifica- 
zioni esser  imitato  in  Italia.  Le  associa- 
zioni per  l'allevamento  del  pollame,  dei 
maiali  e  delle  api,  per  la  coltura  e  la  uti- 
lizzazione delle  frutta  e  dei  legumi  sa- 
rebbero un  mezzo  ingegnoso  per  dare  ai 
ragazzi  la  conoscenza  degli  affari  e  l'espe- 
rie nza  della 
vita,  di  svi 
luppare  in  lo 
ro  il  senso  del 
r  iniziativa  e 
della  respon 
sabilità  e  del 
l'energia  indi 
viduale.  In  ui 
paese  come  il 
nostro  in  cu 
l'ingegno  na 
turale  dell'in 
dividuo    non 
richiede  che 
di  essere  indi- 
rizzato  verso 
scopi  pratici 
un'opera  ana- 
loga a  qxiella 
dei  boy's  e  dei 
(jirrs  clubs 
offrirebbe  le 
(li  marnicllate  maggiori  pro- 

canning  club.  b abilità    di 

successo,  gio- 
vando nello  stesso  tempo  all'educazione 
morale  dei  ragazzi  e  all'incremento  dei 
prodotti  agrari. 

La    moda. 

La  moda  nel  1919  -  almeno  a  seguirla 
sui  giornali  più  in  voga  -  è  come  altre 
cose  dell'anno,  esagerata.  Finché  la  guer- 
ra durava,  la  moda  era  tenuta  dai  tempi 
calamitosi  e  dai  sentimenti  ansiosi,  dalla 


or- 


=™— o    ANEMIA -NEUDASTENIA    = 

EUCHINA    FERRUGINOSA    IZZO 

(Cachets  estratto  di  china,  di  ferro  e  gì icero fosfati) 


•XT? 


iJ^. 


>~     IL    PIÙ    EFFICACE    DEI    RICOSTITUENTI 

Deposito  Generale:  Farmacia  Intemazionale  -  NAPOLI 


Via  Calabritto,  4. 


.-a* 


340 


necessità  dell'economia,  in  una  certa  li- 
nea di  sobrietà,  di  misura,  di  semplicità  - 
vestiti  flottanti,  tutti  d'un  pezzo,  lunghe 
casacche,  maniche  lunghe,  colli  alti  - 
ma  quest'anno,  venuta  la  pace,  dopo  un 
periodo  di  astinenza  durato  tanto  tempo, 
sono  state  riprese  le  abitudini  di  ritrovi 
mondani,  di  balli,  dì  trattenimenti,  di 
feste,  con  un  impulso  tanto  maggiore. 
La  moda  per  troppo  tempo  tenuta  a  ri- 
gore e  compressa,  si  è  sbrigliata,  dando 
posto  a  tutte  le  fantasie,  le  esagerazioni, 
le  bizzarrie  più  eccentriche. 

I  vestiti  erano  graziosamente  corti,  di- 
sinvolti, e  son  diventati  di  un'inverosi- 
mile brevità;  si  era  voluto  liberare  il 
collo  dalle  ouimpes,  dai  colletti,  dalle 
fasciature,  ma  la  modesta  scollatura  si 
è  estesa  fino  a  diventare  una  inverosi- 
mile scopertura  -  a  Parigi  si  dice  che  la 
moda  è  «  au  Rhin  »  o  «  axix  reins  »  -  al  Reno 
o  alle  reni  -  spalle,  braccia,  collo,  senr , 
reni  nude  !  con  poco  più  di  due  metri  (  i 
stoffa  si  veste  una  persona.  Anche  la 
moda  delle  gambe  nude  si  è  lanciata,  e  i 
giornali  vi  han  consacrato  colonnette  in- 
tere come  a  un  paragrafo  della  pace  di 
Versailles  !  La  moda  ha  dunque  segnato 
quest'anno  le  foggio  più  varie  ed  anche 
opposte. 

Ben  inteso  che  in  una  rivista  per  som- 
mi capi  com'è  la  nostra,  è  inutile  par- 
lare delle  bizzarrie  estreme  a  cui  è  giunta 
la  moda,  perchè  questa  rassegna  deve 
servire  per  la  massa  normale  della  gente 
e  riflettere  i  suoi  gusti  e  le  sue  linee. 

Anche  in  quest'ordine  di  idee  e  di 
figure  normali  la  brevità  dei  vestiti  è 
stata  adottata  generalmente  da  tutti  - 
perfino  dalle  signore  anziane  e  corpulente 
a  cui  s'addice  cosi  poco,  ma  certo  l'occhio 
si  è  così  abituato  a  veder  gli  abiti  corti 
al  di  sopra  della  cavi?:lia  che  un  vestito 
appena  lungo  fa  reftctto  di  una  disso- 
nanza. Vestiti  corti,  maniche  corte  a 
sgonfietti  o  strette  accollate  fino  al  go- 
mito, finite  in  un  volantino  oppure  con 
un  polsino  allacciato  da  nastri  -  scolla- 
tura rotonda  od  ovale,  ma  sempre  ampia 
-  e  chi  non  ama  la  scollatura  può  correg- 
gerla con  una  guimpe  di  tulle  leggero, 
lia  linea  del  vestito  è  un  fourreau  -  una 


specie  di  sacco,  di  vestaglia  tutt' intera, 
allentata  alla  vita  che  è  segnata  da  una 
fusciacca  o  da  un  nastrino,  da  una  cin- 
turina  di  due  dita  che  si  annoda  davanti 
o  dietro  e  da  panneaux  laterali  più  o 
meno  lunghi. 

Però  alla  fine  del  primo  semestre  1919, 
ora  che  scrivo,  questa  moda  a  sacco  co- 
mincia a  decadere,  a  parer  troppo  arida, 
monacale  e  trascurata.  Una  volta  una 
donna  avrebbe  creduto  assurdo  di  metter 
il  naso  fuori  di  casa,  nelle  strade,  nei 
trams  vestita  com'è  ora  dì  una  vestaglia  ! . . . 
Ad  ogni  modo  si  vedono  ricomparire  sui 
giornali  e  per  le  strade  eleganti  figurini 
di  una  linea  più  armoniosamente  ser- 
pentina e  mossa.  È  probabile  che  nel 
1920  la  linea  della  moda  sarà  su  per  giù 
quella  che  appare  sui  figurini  della  Vogue 
che  diamo  qui  appresso  -  che  segnano  la 
linea  dei  fianchi  o  con  un  grazioso  drap- 
peggio o  con  dei  volanti. 

I  tessuti  di  maglia,  in  seta  e  lana  che 
s'addicevano  alla  moda  lassa  a  sacco, 
altrettanto  bene  convengono  a  questa 
moda  dei  drappeggi,  perchè  cadono  bene, 
naturalmente,  morbidamente,  m.entre 
il  taffetas  o  il  panno  drappeggiati  pren- 
dono un'aria  rigida  o  spessa.  Per  correg- 
gere la  linea  rigida  del  fourreau  molti 
altri  trucchi  ed  espedienti  sono  adottati. 
La  bluse  o  il  corpo  liscio  è  guernito  di 
frangie  di  seta  oppure  di  lunghi  nastri  o 
striscioline  di  stoffe  un  po'  come  quelle 
che  si  usano  mettere  su  i  fianchi  dei  ca- 
valli -  che  cadono  intorno  al  fourreau 
e  ne  rendono  la  linea  meno  rigida,  più 
sfumata. 

Anche  per  i  vestiti  di  seta  sono  molto 
usati  i  piccoli  volanti  sfilacciati  a  mo'  dì 
frangia  leggiera  e  spumosa  :  questa  fini- 
tura a  frangetta  sì  fa,  oltre  che  nei  vo- 
lanti, nelle  coUerette  a  fìchus,  nelle  ma- 
niche, nelle  cinture,  e  dà  ai  vestiti  un 
gustoso  sapore  di  leggerezza  e  dì  vapo- 
rosità. 

La  cappa  di  cui  già  l'anno  scorso  era 
cominciata  la  moda  ha  allargato  le  sue 
ali  -sopratutto  per  la  sera  -  poiché  ade- 
risce senza  stazzonare  il  vestito  ed  ha 
una  linea  elegante.  Se  ne  fanno  d'ogni 
foggia  -  lunghe  e  corte,  con  il  cappuccio 


Bimbi  sani  e  forti   «-4— 

OLEOFOSFINA    IZZO 

ÌMt3»S3»»mS»9    (EMULSIONE  FOSFORATA)   33»»S»9»»m99M 

— ►-•   piace  ai  bambini 
Deposito  eenerale  :  FARMACIA  INTERNAZIONALE  -  NAPOLI  -  Via  Calabritto,  4. 


^ 


o41 


1.  Sottana  in  terge  blu  pieghettata  minutjimente  e  blovson  in  aerge  blu  o  anche  in 
maglia  di  seta  lincia  con  piccola  cintura  in  cuoio  Incido  nero.  —  2.  Grazioso  costume  e 
casacca  in  terge  la  cui  guarnizione  consiste  in  liste  di  taffetà*  pieghettato  e  in  impunture 
di  grossa  seta  sul  telo  davanti  della  gonna.  —  3.  Vestito  da  passeggio  tu  voile  leggiero 
o  in  foulard  à  poit  con  davanti  in  mussola  o  in  crèpe  bianco  o  grande  cintura  assortita 
al  fondo  della  stoffa.  11  vestito  è  a  forma  di  tunica  su  una  stretta  sottana.  —  4.  M»nt<»llo 
da  viaggio  in  burabure  scozzese. 


—   342 


5.  Cappa  di  forma  «  carrick  »  elegaute  e  piatica  insieme  con  due  aperture  nella  man- 
tellina da  cui  passano  le  maniche.  Si  fa  in  gabardine  foderata  in  seta  o  duvetine  assor- 
tita, per  es.  in  seta  grigia  se  il  mantello  è  rosso  rubino,  o  in  kaki  o  crema  se  il  mantello 
è  blu  turchese.  —  6.  Cappa  per  viaggio  di  panno  pesante  a  grandi  quadri  bianchi  e  neri. 
—  7.  Cappa  da  sera  in  velluto  mousseline  con  grande  collare  formato  dalla  ampiezza  della 
stoffa  che  è  poi  finamente  iiieghettata.  —  8.  Cai)pa  corta  assortita  al  vestito  -  è  pratica, 
comoda  e  sènza  pretesa  -  questa  è  guarnita  come  il  vestito  con  applicazione  di  ricami  in 
rilievo.  —  9.  Mantello  cappa  invernale  con  doppia  sciarpa.  —  10.  Cappa  elegante  da  sera 
col  collare  a  forma  di  fichu  e  maniche  alla  geisha. 


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11.  Vestito  da  passeggio  in  taffetan  nero  guarnito  ai  polsi  e  al  collo  con  organdis  bianco 
-  cintura  e  largo  cappio  sul  fianco.  In  questo  modello  si  comincia  a  veder  la  linea  a  pa- 
niera, a  volanti,  ricca  sul  fianco  che  detronizzerà  la  moda  del  vestito  a  chemise.  —  12.  Ve- 
stito per  giovanotta  o  signora  in  motutteline  con  sottana  a  due  volanti,  còrpo  molle  e  gra- 
zioso giuoco  di  cordoni  u  di  nastri  con  fiocchi  sul  dinanzi.  13.  Vestito  in  ^a/r«ta«  bianco 
trattenuto  in  cima  e  in  fondo  da  una  ruche  piattn  di  taffetà».  I.e  maniche  e  la  tnnicii  sono 
di  un  pizzo  leggiero  crema  carico.  —  14.  Vestito  di  taffetà»  nero  o  di  voile,  drappeggiato 
0ul  fianco.  Sarà  questa  probabilmente  la  linea  di  moda  nel  1920. 


344 


15.  Tailleur  classico  per  giovanetta  con  grandi  tasche  a  soffietto  e  abbottonate  ;  pic- 
cola cintura  abbottonata.  —  16.  Tailleur  in  tricotine,  giacca  con  guarnizioni  di  ricami  o 
gallone. 


17.  Tailleur  con  giacca  lunga  molle,  in  gerfje  blu  con  i  risvolti  in  seta  blu.  —  18.  Gra- 
zioso tailleur  in  panno  gi'igio  leggiero  con  giacca  formante  carré  sulla  spalla,  gonna  corta 
e  stretta. 


:>i(i  — 


19.  Vestitino  per  bambina  in  voile  à  pois  con  cintura  assortita,  polsi  e  coUaretta  di 
tulle  pieghettato.  —  20.  Vestitino  per  bambina  con  un  carré  e  due  sproni  a  «  punto  a 
nido  d'ape  »  su  cui  s' innesta  una  cintura  che  si  allaccia  sul  fianco.  —  21.  Vestitini  per 
fratello  e  sorella.  La  bambina  ha  un  cortissimo  gonnellino  e  il  maschietto  cortissimi  cal- 
zoncini di  uua  stofta  scozzese  o  a  quadri  di  colori  vivaci.  Blusetta  di  maglia  assortita 
unita  di  colore,  guarnita  allo  scollo  e  alle  maniche  da  una  frangetta  dì  lana.  —  22.  Man- 
tello per  bambina.  Le  maniche  sono  sostituite  da  una  pélerine,  lunga  quanto  il  paletot. 
—  23.  Vestito  di  muglia  per  bambino,  col  collo  alto  e  cortissimi  calzoncini  puro  di  maglia. 


24,  Marinimttn  per  bambino,  bianca  con  guarnizioni  blu;  maniche  coi-te.  —  25.  Gra- 
zioso vestitino  per  bambina  in  crepon  blu  con  collo  e  manichini  bianchi  smerlati.  —  'J6. 
Mantellino  per  bambina,  in  i>anno  grigio  o  noisette,  leggiero  con  pellegrina,  guarnizioue 
in  nastro  ]>iegbettiito  piatto.  —  27.  Calzoncini  iiì  serge  con  grandi  tasche  triangolari  e 
bretelle.  -  28.  ( Jreiubiulino  con  guarnizione  «a  nido  d'ape».  —  29.  Modello  d'un  vesti- 
tino la  cui   uiiiiriiizion<^  coiiMist»-  iicllti  iHvornzione  «  a  nido  d'ai>e  ». 


—  ola  — 


e  con  una  specie  di  scialletto,  in  stoffe 
ricchissime  di  broccato  e  in  panno  -  in 
tinte  neutre  e  in  tinte  vivacissime. 

Ma  per  passeggio,  per  viaggio,  per  la 
vita  d'ogni  giorno  il  tailleur  di  una  linea 
fondamentale  semplice  e  giusta  è  sempre 
il  cardine  della  guardaroba  di  una  si- 
gnora che  non  può  spendere  un  subisso 
di  quattrini  in  eclettici  abbigliamenti 
d'ogni  genere  e  che  senza  dar  nell'occhio 
vuol  vestire  con  eleganza  e  distinzione. 

Il  tailleur  del  1919  era  attillatissimo 
nella  gonna,  con  la  giacchetta  invece  leg- 
germente a  campana  -  con  adornamenti 
di  bottoni  e  di  soutaches  (galloni).  Molto 
in  uso  i  gilets  perchè  la  foggia  del  tail- 
leur è  molto  aperta. 

Anche  i  mantelli  lunghi  che  coprono 
il  vestito  e  lasciano  libere  le  braccia  non 
han  ceduto  il  passo  alle  cappe,  soprat- 
tutto neir  inverno  e  nella  mezza  sta- 
gione. 

Invece  è  per  ora  passata,  leggermente 
disusata,  la  moda  delle  camiciette,  de- 
tronizzata dalla  moda  dell'abito  intero 
tutto  unito. 

Invece  della  camicietta,  si  usano  i 
blousons  in  seta,  in  crèpe,  del  colore  stesso 
della  gonna  e  della  giacca  e  che  scendono 
fino  a  mezza  vita,  tenuti  da  una  cintu- 
rìna.  Di  un  grazioso  effetto  sono  questi 
blousons  su  Tina  gonna  pieghettata  che  è 
nello  stesso  tempo  sottile  e  non  accol- 
lata. 

La  brevità  delle  gonne  e  delle  maniche 
ha  fatto  assurgere  a  grande  importanza 
le  calzature  ed  i  guanti. 

Le  calza tm-e,  che  raggiungono  prezzi 
altissimi,  si  sbizzarriscono  nelle  foggie 
più  varie  ed  eleganti.  Per  l'inverno  gli 
stivaletti  alti,  in  panno  uguale  al  vesti- 
to, soprattutto  per  passeggio  sono  assai 
pratici  ed  eleganti,  ma  per  sera  e  per 
mezza  stagione  le  scarpette  sono  di  pram- 
matica. Se  ne  fanno  di  scamosciate  di 
tutti  i  colori  per  accordare  coi  colori  del- 
l'abito. 

Ma  qualunque  sia  la  moda  dei  grandi, 
la  sua  ripercussione  sulla  moda  dei  pic- 
coli dà  sempre  i  piti  deliziosi  effetti,  per- 
chè la  figurina  di  un  bambino  dà  grazia 
e  sapore  a  tutte  le  foggie. 


E  cosi  che  la  brevità  dell'abbigUamento 
anche  spinta  all'esagerazione  nei  bam- 
bini sta  bene,  perchè  son  dei  polpaccetti 
sodi,  torniti*  delle  bracoine  a  fossette, 
del  piccoli  décoUetés  pieni  e  rosei  che  la 
moda  scopre. 

Con  due  fazzoletti  si  veste  un  bambino 
all'ultima  moda,  si  può  dire,  a  furia  di 
far  corto  corto  corto  !... 

Per  i  maschietti  sono  graziosissiini 
certi  tricots  fatti  ai  ferri  a  mano,  cortis- 
simi e  ben  aderenti  e  morbidi  al  corpo, 
di  cui  segnano  tutte  le  linee  non  scoperte. 
I  calzoncini  restano  molto  al  disopra  dei 
ginocchi  e  le  maniche  molto  al  disopra 
del  gomito,  lo  scollo  ovale.  Queste  ma- 
gliette si  fanno  in  colori  vivi,  verde  o 
kaki  o  lapislazzulo  con  delle  righe  bian- 
che e  vogliono  un  berretto  dello  stesso 
colore  a  righe  bianche. 

D'estate  la  scarpa  si  limita  a  un  sanda- 
lo con  delle  calzettine  cortissime,  tre  dita 
fuori  del  sandalo....  D'inverno  su  questo 
vestito  cortissimo  sta  bene  un  mantello 
altrettanto  corto  -  verde  pomo  o  rosso 
mattone  -  con  una  pelliccetta  nera  in- 
torno al  collo  e  alle  maniche. 

Lavori  femminili. 
Un*  ingegnosa   scatola 
da   cappelli. 

La  scatola  da  cappelli,  di  cui  dò  qui 
il  modello,  è  veramente  ingegnosissima, 
quando  si  pensa  come  riescano  ingom- 
branti le  scatole  da  cappelli  sia  in  casa 
e  ancor  più  nelle  camere  d'albergo  quan- 
do è  passato  il  loro  momento  di  funzio- 
nare. Invece  quando  ha  compiuto  il  tra- 
sporto del  cappello  in  viaggio,  questa 
scatola  si  ripiega  come  un  album,  e  non 
usurpa  in  fondo  a  \m  armadio  nessuno 
spazio  prezioso. 

Si  prende  una  grande  scatola  da  cap- 
pelli e  si  comincia  col  disarticolarla  nelle 
sue  varie  faccio.  Si  incolla  due  per  due 
sulle  due  pareti  un  pezzo  di  percallo 
bianco  forte  in  forma  di  triangolo  (i 
due  triangoli  devono  formare  il  fondo 
piegabile  della  scatola).  Poi  si  riuniscono 
le  quattro  pareti  incollando  sulle  quattro 


ns" 


— o    ANEMIA -NEUDASTENIA 
EUCHINA    FERRUGINOSA 


■XT? 


IZZO 

(Cacheis  estratto  di  china,  di  ferro  e  glicerofosfati) 


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Deposito  Genebale  :  Farmaola  Internazionale  -  NAPOLI 


Via  Calabritto,  4. 


-ai 


;uy 


costole  della  carta  forte,  meglio  ancora, 
delle  liste  di  percalle  -  che  tenga  i  quat- 
tro lati  insienie.  ma  nello  stesso  tempo 
permetta  loro  di  chiudersi  o  meglio  di 
ripiegarsi  a  foggia  delle  ante  di  un  para- 
vento e  sopra  tutti  i  quattro  lati  con,una 
pappa  fatta  di  farina  cotta  si  incolla  la 
stoffa  a  fiori  o  a  righe  in  cretonne  con 
cui  si  vuol  coprire  la  scatola  per  farla 
più  elegante.  La  stessa  stoffa  s'incolla 
sul  fondo  quadro  della  scatola,  un  fondo 


che  possono  servire  da  scatolette  da  l;i- 
voro;  da  ridc-poches,  ecc.,  e  in  ima  ca- 
mera d'albergo  sono  comode  e  portano 
una  nota  simpatica  d'individualitù,. 

Punto   a   nido   d'ape 
e  sxie  applicazioni. 

Il  plinto  a  nido  d'ape  di  cui  diamo  nella 
pag.  seguente,  alla  grandezza  naturale, 
tre  campioni,  è  tornato  molto  in  voga  in 


però  come  si  vede  smontabile  -  che  si 
mette  sulla  scatola  quando  questa  è 
aperta  e  a  cui  in  alto  corrispondo  un 
altro  identico  coperchio. 

Quando  la  scatola  è  in  «« riposo»,  i  suoi 
quattro  lati  si  ripiegano  uno  contro  l'al- 
tro e  son  contenuti  tra  i  due  coperchi 
cioè  nello  spessore  di  tre  o  quattro  cen- 
timetri. 

Quando  invece  deve  entrare  in  fun- 
zione di  viaggio  -  I  quattro  lati  si  driz- 
zano, si  stendono  e  diventano  fra  i  due 
coperchi  un  cubo  di  50-60  centimetri, 
atto  a  trasportare  anche  due  cappelli 
della  più  rispettabile  circonferenza. 

Con  questo  metodo  e  in  pi  i  piccolo 
proporzioni  si  possono  fabbricare  sca- 
tolette da  viaggio  quadrate,  pentagonali, 


questi  ultimi  anni,  esumato  dai  vtcrh 
lavori  delle  nostre  nonne. 

Nel  campione  si  vede  assai  chiaro  co- 
me si  debba  procedere  per  eseguirlo.  Si 
tirano  e  si  imbastiscono  in  un  tessuto 
che  deve  esser  morbido,  delle  piegoline 
fini  fini  tutte  uguali  e  poi  si  lavorano  con 
cotone  o  seta  grossa  a  disegni,  riunendo 
due  o  tre  piegoline  e  saltandone  due,  ecc. 

Si  forma  così  un  disegno  elastico  e 
grazioso  sullo  piegoline. 

Sopratutto  questa  lavorazione  serve  per 
i  vestiti  e  i  groml)iuli  dei  bambini,  come 
nei  due  modelli  inglesi  già  riprodotti.  An- 
che per  camiciette  e  vestaglie  da  signora 
il  punto  a  nido  d'ape  s'adatta  a  indovlna- 
tissime  guernizioni.  Si  vedano  le  figure  20, 
28  e  29  delle  ultime  tavole  della  Moda. 


—  3r,()  — 

Il  crepon  di  lana  e  di  cotone  e  il  fou-    modo  il  giro  di  tutte  le  associate, -le  qua 

- „ ^  ^^ ^^.^  ^^dif.ate  T»nr  ovsir^v 

lavorate  in  questo  modo 


li  crepon  di  lana  e  di  cotone  e  il  fou-  modo  il  giro  di  tutte  le  associate, -le  quali 
lard  sono  le  stoffe  più  indicato  per  esser  alla  fine  del  semestre,  dopo  aver  letto  i 
lav-nr-nfo  ir,  n.ii,.af«  rr^r^r^,^  volumi   si    riuniscono   e    tirano   a  sorte 


Una    biblioteca   circolante 
cooperativa   fra   signore. 

È  una  forma  di  cooperativa  molto  in- 
gegnosa, ora  che  i  libri. sono  cosi  rinca- 
rati -  e  non  solo  i  libri  ma  tutte  le  cose, 
dai  francobolli  ai  bottoni,  dal  burro  alla 
frutta  -  e  il  rincaro  di  tutto  rende  sem- 
pre piti  difficile  alle  piccole  borse  il  con- 
sacrar somme  ad  un  genere  che  non  sia 
di  prima  necessità. 

Ecco  in  qual  modo  in  Francia  si  è  ri- 
solta, in  un  modo  elegante  e  pratico,  una 
tal  questione,  nei  piccoli  centri  dove  non 
esistono  biblioteche  circolanti. 

Quindici  o  venti  signore  si  riuniscono 
insieme  e  stabiliscono  una  certa  quota, 
per  esempio  cinque  o  dieci  lire,  per  com- 
prar dei  volumi,  di  cui  compilano  l'elenco, 
naturalmente  cercando  dei  volumi  che 
nessuna  di  loro  conosca  ancora. 

Quindici  persone  che  pagano  10  lire 
ciascuna  posson  mettere  insieme  una 
sommetta  che  basta  a  comprar  una  tren- 
tina di  volumi. 

La  piccola  società  allora  prepara  un 
foglietto,  che  sarà  consegnato  ad  ogni 
membro  in  cui  è  stabilito  il  turno  dei 
volumi  -  che  in  sei  mesi  fanno  in  questo 


due  volumi  per  ciascuna,  se  le  associate 
son  quindici  e  i  volumi  gon  trenta.  In 
questo  modo  con  una  spesa  assai  tenue, 
10  lire,  si  posson  leggere  trenta  volumi 
e  metterne  in  biblioteca  due. 

Ecco  un  mazzetto  di  titoli  di  volumi 
italiani  e  francesi,  gradevoli  e  interessanti, 
in  cui  una  simile  società  potrebbe  far  la 
propria  scelta  : 

Giacomo  ridealista,  di  Emilio  De  Marchi. 

Col  fuoco  non  si  scherza,  del  suddetto. 

Piccole  storie  del  mondo  grande,  di  A. 
Fanzini. 

Ricordi,  di  Natale  Beccastrini. 

Raspoutin,  di  Bienstock. 

Le  Solitarie,  di  Ada  Negri. 

Briciole  del  destino,  di  Maria  Messina. 

Il  Sessantasei,  di  Pietro  Silva. 

Novelle  dei  due  sessi,  di  A.  Fanzini. 

L'Uomo  Carducci,  di  Giov.  Fapini. 

Mondo  mondano,  di  Carlo  Flacci. 

Storia  della  Rivoluz.  francese,  di  G.  Sal- 
vemini. 

Jeune  fille,  di  Mad.  d'Urville. 

Clarté,  di  H.  Barbusse. 

La  petite  fille  de  Jérusalem,  di  Myriam. 

Kim,  di  Rudjard  Kipling, 

Paola  Carrara  Lombroso. 


'l^KBBO  premettere  due  pa- 
^  -=  role  a  questa  rapida  scor- 

^  ^  sa  di  consigli  riguardan- 

=:    ,_^^    ^  ti  la  conservazione  della 
W     |^\    "^  bellezza, 
^     MM   ^       Data  l'indole  deìVAÌ- 
=.    ^^^^     ^  manacco    io    ho    dovuto 
^  ^  sopprimere  un  paragrafo 

^1    <iri  i^=  ^^*    "^^^®    riguardante 

lìllllllllllllllllllllllfl  V  Igiene  intima. 

A  questo  proposito,  la  lettrice  deside- 
rosa di  ampi  ragguagli,  potrà  ricorrere 
ad  un'operetta  mia  scritta  in  collabo- 
razione del  Dottor  Xapione,  competen- 
tissimo  in  materia:  Il  libro  intimissimo 
della  donna. 


Per  parlare  (\elVIgiene  della  bellezza  bi- 
sognerebbe prima  definire  che  cosa  è 
bellezza.  E  qui  sta  il  punto  abbastanza 
difficile. 

Gli  antichi  artisti  greci  la  facevano 
consistere  pressoché  soltanto  in  un  com- 
plesso di  misure  e  di  linee  del  corpo  ben 
armonizzanti  e  concordi  Ma  un  tale  ac- 
cozzo di  proporzioni  matematiche  oltre- 
ché cagiona  una  monotonia  dell'insieme 
e  una  freddezza  di  sensazione,  non  basta 
se  va  scompagnata  dalla  morbidezza  e 
colorito  della  cute,  dalla  delicatezza  delle 
forme  dovuta  al  pannicolo  adiposo,  e 
alla  rotondità  dei  contomi.  Perciò  Ci- 
cerone definì  la  bellezza  «  un  'atta  figura 
dei  membri  con  una  cert^  soavità  di 
colore  ••  Però  il  colore  non  deve  essere 
eguale  per  ogni  parte  del  corpo,  bensì 
ad  es.  candido  nel  volto  e  bianco  nel 
petto,  poiché  la  candidezza  si  accompa- 
^a  di  un  certo  splendore  come  l'avorio. 


e  la  bianchezza  è  muta  o  matta  come  la 
neve.  Così  bianca  deve  essere  la  mano, 
lievemente  marmorizzata  dall'  azzurro 
pallido  delle  vene,  candido  e  roseo  il 
viso,  bianco  il  seno,  vermiglie  le  labbra. 

S'intende  che  qui  parlo  essenzialmente 
della  bellezza  nella  donna,  poiché  l'uomo 
si  accontenta  di  avere  buoni  e  bei  mu- 
scoli proporzionati  al  complesso  del  suo 
organismo  ed  tin'aria  di  sahite  nella  fac- 
cia. La  bellezza,  dunque,  così  definita, 
può  essere  di  due  sorta  :  quella  che  la 
natura  fornisce  quasi  come  un  regalo, 
e  quella  che  è  possibile  acquistare.  La 
bellezza  naturale  bisogna  saperla  man- 
tenere e  conservare  ;  quella  acquisita 
la  si  ottiene  coi  mezzi  che  andremo  espo- 
nendo. 

Diciamo  acquisita  appositamente  e  non 
artificiale,  perchè  nella  nostra  disserta- 
zione vogliamo  escludere  al  possibile 
tutto  ciò  che  sia  veramente  artificioso  o 
artefatto. 

Per  ottenere  lo  scopo  anzidetto  bisogna 
riguardare  la  bellezza  nel  suo  ineieme,  e 
poi  nelle  sue  parti. 

È  su  questa  seconda  bellezza  che  par- 
leremo specialmente,  ossia  della  cosmesi 
che  è  l'arte  di  abbellire  la  carnagione  e  ov- 
viare o  nascondere  i  piccoli  difetti  even- 
tuali. Bisogna  notare  che  la  cosmesi  non  è 
solo  l'arte,  diciamo  così,  plastica  della 
bellezza  -  da  quando  fu  espropriata  dal 
dominio  degli  empirici  e  dei  ciarlatani, 
divenne  uno  studio  medico  complesso 
che  si  rivolge  non  solo  ai  precetti  locali 
ma  anche  a  cercare  le  cause  dei  difetti 
corporei  nel  funzionamento  degli  organi. 
Perchè  spesso  lo  alterazioni  della  ruf^ 
e  rispettivamente  della  sua  morbidezza, 


—  352  — 


freschezza  e  colorito  naturali  dipendono 
da  alterazioni  di  certe  funzioni  dell'orga- 
nismo. 

Ora  queste  funzioni  sono  specialmente 
le  digestive  gastro -intestinali,  e  le  cir- 
colatorie. 

Se  la  donna  non  digerisce  bene,  e  non 
è  ben  regolata  nella  funzione  evacuatrice 
dell'intestino,  e  nelle  sue  attività  mensili, 
non  avrà  mai  \ina  bellezza  esterna  vera 
e  non  potrà  ottenerla  qiialunque  cura 
locale  essa  eseguisca. 

Cominciamo  quindi  dall'interno  per 
venire  a  completare  lo  studio  dell'esterno. 
1»  regola.  -  Una  rigorosa  Igiene  ga- 
stro-intestinale, con  una  dieta  blanda 
che  riduca  al  minimo  le  sostanze  ecci- 
tanti e  riscaldanti  come  l'alcool,  il  caffè, 
le  carni  di  maiale,  i  pesci  affumicati  e 
secchi,  i  pesci  di  mare,  i  formaggi  fer- 
mentati, le  carni  rosse  e  troppo  condite 
con  aromi  e  salse  ;  e  invece  conviene 
far  larga  parte  al  latte,  alle  uova,  alle 
carni  bianche  cucinate  con  semplicità, 
verdure  e  legumi,  frutta  mature. 

2»  -  Tenere  ubbidiente  e  regolare 
l'alvo,  cioè  cercare  di  avere  una  funzione 
evacuante  intestinale  metodica,  ogni 
giorno  o  al  più  a  giorni  alternati. 

3»  -  Tenere  d'occhio  le  così  dette 
regole  mensili.  Queste,  se  troppo  scarse, 
sono  indizio  di  anemia  ;  se  troppo  abbon- 
danti la  producono.  Sia  l'un  modo  che 
l'altro,  accompagnato  bene  spesso  da 
secrezioni  leucorroiche,  producono  un 
depauperamento  generale  dell'organismo, 
un  'alterazione  della  circolazione  cutanea, 
con  effetto  di  diminuzione  (^el  pannicolo 
adiposo  e  di  ruvidezza  della  cute  e  della 
perdita  della  sua  lucentezza  e  del  colo- 
rito. 

Per  queste  due  ultime  regole,  bisogna 
che  la  donna  ci  pensi,  qualora  non  siano 
normali,  e  ricorra  ai  consigli  del  medico 
perchè  qui  non  ci  possiamo  addentrare 
in  queste  particolarità.  La  mancante  fun- 
.zione  intestinale,  oltre  a  portare  disturbi 
locali  del  ventre  come  gonfiezza,  accumu- 
la miasmi  e  fermenti  nell'intestino  che 
non  possono  a  meno,  penetrando  nel 
sangue,  di  alterare  la  salute  generale,  e 
particolarmente  riflettersi  sul   viso  che 


è  lo  specchio  dello  stato  complessivo  del 
benessere. 

Accenneremo  a  questo  proposito  che 
il  latte  acido  si  oppone  efficacemente  alle 
putrefazioni  intestinali  e  quindi  può  es- 
sere un  conservativo  della  bellezza  e 
della  giovinezza. 

Bellezza  naturale. 

La  bellezza  che  la  natura  ha  conferito 
spontaneamente  è  qualche  cosa  di  sta- 
bile, di  insito,  di  duraturo  e  bastano  solo 
pochi  precetti  per  non  alterarla  e  per 
conservarla  tale. 

La  donna  che  ne  è  provvista,  tenga 
prima  di  tutto  a  mente  le  tre  regole  più 
sopra  entmclate.  In  secondo  luogo  ri- 
cordi che  l'acqua  pura  e  semplice  è  il 
cosmetico  ottimo  -  usata  In  forma  di 
bagni  generali  frequenti  e  lavande  gior- 
naliere, abbondanti  e  ripetute,  parziali. 
È  bene  sempre  adoperare  acqua  né  trop- 
po calda  né  troppo  fredda  -  ma  tiepida, 
sia  per  lavaggi  generali  che  per  il  volto 
o  le  mani  o  altre  parti.  Il  troppo  caldo 
e  il  troppo  freddo  colpendo  la  superficie 
cutanea  non  possono  a  meno  di  produrre 
su  di  questa  cute  un  trauma,  disturbando 
la  circolazione  e  disaggregando  anche 
lievemente  lo  strato  esterno  ;  nell'un  caso 
e  neir  altro,  arrossamenti,  screpolature 
finissime,  che  ripetute  frequentemente 
producono  ruvidezza  o  rugosità.  Acqua 
tiepida,  dunque. 

Bisogna  esser  cauti  nell'usare  saponi 
specialmente  per  il  viso  e  il  petto,  poiché 
se  scadenti  di  qualità,  di  più,  e  comunque 
irritanti  per  la  loro  conformazione  stessa, 
hanno  l'effetto  di  corrodere  la  cute  e  di 
sfaldare  l'epidermide,  togliendo  comple- 
tamente quel  lieve  strato  di  imto  che 
normalmente  è  dato  dalla  secrezioHe 
delle  così  dette  glandolo  sebacee.  In 
caso  si  adoperino  saponi  emollienti  alla 
glicerina,  o  al  miele. 

Dopo  il  lavaggio  bisogna  asciugare  il 
piti  accuratamente  possibile,  e  completa- 
re con  cospargere  il  volto  e  il  petto  di 
una  polvere  molto  fina  di  amido  o  di  riso. 
E  finalmente  per  asportare  la  polvere  e 
riaprire  i  pori  della  pelle  e  ridarvi  l'unto 


Preferite  ovunque  e  sempre 
^     la  Crema  per  Calzature 


LION  NOIR 


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—  353  — 


sottratto  ò  bene  fare  un'unzione  delle 
parti  scoperto  (viso,  petto,  mani  e  l)rac- 
ia)  con  della  vaselina  benzoinata  o  del 
iild-crcnm  puro,  esecmendo  una  specie 
di  rapido  niassagffio.  Il  massagprio  a£?i«ce 
come  un  va5;o  costrittore  e  ref?olatore  del- 
la funzionalità  ghiandolare  cutanea  e  si 
oppone  alla  formazione  delle  ruc:he,  ri- 
dando alla  pelle  la  sua  porosità  ed  aspor- 
tando le  scorie  dello  sfaldamento  su- 
l)erflciale. 

Quantunque  l'acqua  adoperata  per  le 
lozioni,  la  cipria  assorbente,  il  cold-cream 
usato  per  il  massaggio  possano  essere 
n  libiti  tali  quali  nel  loro  stato  di  sempli- 
ifà  e  di  purezza  naturale,  tuttavia. pos- 
siamo concedere  che  siano  corretti  con 
qualche  profumo  indispensabile  per  il 
hon  ton.  E  cosi  l'acqua  si  potȈ  accompa- 
gnare con  un  po'  di  essenza  di  lavanda  o 
con  la  così  detta  Acqua  di  Colonia  o 
quella  di  Felsina,  allo  scopo  anche  di 
accrescerne  l' efficacia  tonica  e  rinfre- 
scante. 

La  cipria,  che  invece  di  polvere  di 
amido  o  di  riso  può  anche  essere  quella 
(ìi  frumento  o  di  patate  o  carbonato  di 
macrnesia  o  il  talco  veneto,  può  profu- 
marsi a  volontà  dipendendo  dal  gusto, 
però  fra  tutti  pare  che  la  violetta  debba 
avere  la  preferenza  poiché  sembra  consta- 
fato  che  essa  possieda  un'azione  topica 
risolvente  favorevole  alla  cosmesi  cu- 
tanea, l'er  la  stessa  ragione  con  la  vio- 
letta può  essere  profumato  il  sapone, 
oppure  alla  mandorla  amara,  oppure  si 
può  usare  un  sapone  al  timolo  o  al  bo- 
race che  hanno  una  vera  affinità  per  la 
cute  esercitando  mi 'azione  vaso -cosi  rit- 
trice  e  stimolando  la  riparazione  degli 
elementi  cellulari  epidermici,  e  di  più 
sono  lievemente  antisettici. 

Indichiamo   alle   lettrici    una   polvere 

ismetica  innocua  ed  elegante  che  vien 

'  tta  polvere  della  bellezza:  essa  ò  for- 

fiiata  di  amido  di  riso  gr.  25,  borace  gr.  5, 

acqua  di  Colonia  q.  b. 

Accenniamo  pure  ad  un  cosmetico -bel- 
letto, che  però  non  è  tale,  perchè  iuno- 
<Mio,  e  netta  bene  la  pelle,  la  rende  levi- 
ita  e  pastosa  e  si  oppone  alla  eventuale 
rmaziono  dell'acne.  Ksso  è  nello  stesso 
umpo  un  rimedio  contro  i  dolori  reuma- 
tici -  il  balsamo  Opodeldoch  o  linimento 
di  sapone,  canfora  ed  ammoniaca  i  cui 
odori  acuti  e  forse  antipatici  si  possono 
far  correggere  e  mascherare  con  essenze 
odorose  più  convenienti.  Delle  acque  di 
toeletta  più  adatte  e  innocuo  abbiamo 
t;ià    parlato    incidentalmente    -   e   sono 
t((iiia   .li   Colonia,  l'acqua  di   Felsina, 


l'acqua  di  Lavanda,  e  sono  le  migliori 
e  non  superate  dalle  congeneri  che  ne  sono 
solo  imitazioni  e  contraffazioni. 

Si  può  sempre  avere  sul  tavolino  della 
toeletta  una  boccetta  di  aceto  odoroan  - 
che  si  usa  mischiato  con  l'acqua  di  la- 
vaggio del  viso  e  seno  ed  ha  una  azione 
tonica  e  rinfrescante.  Il  migliore  è  il 
balsamo  della  vita  di  Hoff manti  o  mistura 
oleo'-balsamica  composta  di  essenze,  la- 
vanda, garofani,  cannella,  timo,  cedro, 
balsamo  del  Perù  in  alcool  a  cui  si  può 
aggiungere  anche  un  pochino  di  acido 
acetico.  Questo  balsamo  serve  anche 
molto  bene  per  uso  interno  come  anti- 
spasmodico (1.5-20  goccie  su  pietra  di  zuc- 
chero  o  in  acqua  zuccherata). 

Tutto  ciò  che  abbiamo  esposto  e  con- 
sigliato per  la  bellezza  naturale  -  se  ben 
compreso  e  meglio  eseguito  -  ha  per  effet- 
to di  conservare  la  freschezza  della  car- 
nagione, e  lo  splendore  della  cute  là  dove 
ò  desiderabile  come  nel  viso,  la  tinta 
incarnatina,  ecc.  Ad  es.,  abbiamo  consi- 
gliato un  rapido  e  lieve  massaggio  delle 
parti  dopo  i  lavaggi  appunto  allo  scopo 
di  conservare  alle  carni  non  solo  la  pa- 
stosità ma  anche  la  lucentezza  e  la  mor- 
bidezza della  cute  come  si  osserva  al 
riguardarle  o  si  percepisce  al  tatto.  Nello 
stesso  modo  niente  vi  ha  di  più  acconcio 
ed  efficace  per  mantenere  al  seno  il  vo- 
lume, e  la  sostenutezza  normale  che  le 
docciature  fresche  e  un  sapiente  mas- 
saggio della  parte,  prendendo  cioè  tutta 
la  sporgenza  con  la  mano  posta  al  di  sotto 
e  facendo  un  complesso  movimento  di 
pressione  e  pigiamento  leggero  -  il  così 
detto  impastamento  -  e  infine,  e  spe- 
cialmente, non  usare  un  busto  che  com- 
prima. Il  busto  non  deve  far  altro  che 
sostenere  il  seno,  permettere  un  appoggio 
alle  vesti,  e  modellare  la  così  detta  divi- 
sione aurea,  cioè  quella  linea  divisoria  tra 
il  torace  e  l'addome,  la  taille  naturale. 
In  tal  modo  diviene  un  coefficiente  al 
prestigio  estetico  della  «  vita  »  femminile. 

Tralasciamo  di  parlare  dei  tanti  effetti 
disastrosi  del  busto  sulle  forme  esteriori 
del  corpo  della  donna,  accennando  di 
volo  all'esagerazione  della  linea  sopra 
detta,  facendo  sporgere  il  ventre  e  ap- 
piattendo invece  il  pett;o  per  cui  il  seno 
diventa  cascante,  e  più  avanti  produ- 
cendo l'infossamento  dei  reni  e  l'appiat- 
timento del  dorso  per  mancante  funzio- 
nalità del  muscolo  grande  dorsale  -  da 
cui  deriva  il  così  detto  «  male  ai  reni  » 
che  le  donne  abituate  al  busto  accusano 
quando  sono  obbligate  a  lasciarlo  mo- 
mentaneamente. 


2:ì 


-  354 


C'è  ancora  un  coeflaciente  abbastanza 
Importante  da  considerare  per  la  conser- 
vazione della  bellezza  naturale  ed  è  il 
movimento,  V esercizio  fisico.  I.a  donna  non 
deve  fare  una  vita  troppo  sedentaria  af- 
finchè U  pannicolo  adiposo  si  mantenga 
nei  giusti  limiti  e  non  si  avveri  la  flo- 
sciezza  delle  carni  e  la  mancanza  di  ela- 
sticità dei  tessuti  cutanei.  L'esercizio  fi- 
sico però  non  deve  farsi  con  esagerazione 
e  giungere  fino  allo  sforzo,  alla  stanchezza. 
Si  raccomandano  le  passeggiate  igieni- 
che al  mattino,  le  escursioni  alpine,  il 
ballo,  la  ginnastica  da  camera,  il  nuoto. 
La  donna  ha  spesso  un  difetto  e  si  è  di 
camminare  colla  vita  invece  che  colle 
anche  :  per  liberarsi  da  questo  difetto 
faccia  il  seguente  esercizio  quotidiana- 
mente :  per  un  quarto  d'ora  cammini 
nella  propria  casa  portando  sul  capo  una 
piccola  anfora,  tenendola  da  principio 
colle  mani  finché  non  riesca  a  reggerla 
soltanto  a  forza  di  equilibrio.  Nel  corpo 
in  questa  posizione  il  peso  delle  anche  e 
delle  spalle  si  abbandona  sulla  vita,  il 
petto  sta  bene  eretto  e  il  capo  vìen  por- 
tato diritto,  le  spalle  sono  pianeggianti. 
E  cosi  si  acquista  una  grazia  speciale  nel 
portamento  eguale  a  quella  delle  donne 
delle  montagne  sabine  le  quali  appunto 
sono  abituate  a  portare  pesi  sul  capo 
senza  l'aiuto  delle  mani  le  quali  anzi 
^vengono  appoggiate  ai  fianchi.  Gli  eser- 
cizi sportivi  in  genere  sono  eflflcaci  per 
dilatare  il  torace,  opporsi  allo  sviluppo 
di  adipe  nell'addome,  rendere  normali  le 
funzioni  digestive  :  il  viso  acquista  quella 
tinta  rosea  indizio  di  una  buona  ed  attiva 
eircolazione,  di  sangue  caldo,  ricco,  fo- 
riero di  una  salute  generale  ottima. 

Si  potrebbe,  per  finire,  spezzare  una 
lancia  contro  le  calzature  poco  confa- 
centi che  la  donna  bella  o  non  bella 
vuol  portare  ad  ogni  costo,  anche  a  ri- 
schio di  sformarsi  il  piede  e  arricchirlo  di 
lesioni  antiestetiche  e  dolorose.  Il  difetto 
capitale  delle  calzature  f eliminili  è  di 
essere  troppo  strette,  e  cosi  si  cotnprime 
tutto  il  piede  ostacolando  la  circolazione 
superficiale  e  profonda,  atrofizzando  i 
muscoli  e  producendo  delle  callosità  va- 
riamente disseminate.  La  manìa  poi  dei 
tacchi  troppo  alti,  troppo  sottili  e  in  po- 
sizione obliqua  dall'indietro  all'innanzi, 
fa  sì  che  il  peso  del  corpo  gravita  tutto 
sulle  punte  delle  dita  e  la  stabilità  ed  il 
cammino  riescono  incerti  per  la  grande 
distanza  del  punto  di  sostegno  dal  centro 
di  gravità  del  corpo.  Così  le  dita  vengono 
ad  essere  tutte  rovinate  sulle  loro  punte, 
e  radunate  in  blocco,  accavallate,  incur- 


vate. L'ostacolo  poi  che  si  oppone,  per 
la  strettezza  delle  calzature,  alla  circo- 
lazione del  piede  si  riflette  sulla  circo- 
lazione tutta  :  il  sangue  cacciato  via  dal 
piede  siv  porta  in  altre  parti,  come  il  fu- 
mo della  pentola  che  bolle  quando  la  si 
scoperchia,  e  prende  la  direzione  del  capo, 
rispettivamente  della  faccia  dove  può 
produrre  degli  eritemi  cioè  degli  arrossa- 
menti a  chiazze.  Ma  questi  inconvenienti 
sono  provocati  soltanto  da  quelle  scarpe 
alte  fino  a  metà  gamba  e  allacciate  stret- 
tamente così  da  riuscire  come  una  specie 
di  morsa.  Ora  in  generale  le  scarpe  da 
donna  sono  delle  scarpine,  tanto  vengono 
ridotta  ai  minimi  termini,  non  coprono 
che  la  punta  delle  dita  e  abbracciano  il 
calcagno,  mente  più  ;  ma  col  tacco  al- 
tissimo producono  le  deformazioni  alle 
dita  e  le  callosità  egualmente.  Oramai  si 
potrebbe  andare  in  sandali,  e  siccome 
questi  non  comportano  che  im  tacco 
basso  e  largo,  ogni  inconveniente  ver- 
rebbe eliminato. 

Quanto  alla  mano  bella  di  una  donna 
bella  naturalmente  c'è  poco  da  dire  :  una 
tal  mano  se  non  viene  maltrattata  da 
lavori  rustici  e  casalinghi,  conserverà 
sempre  la  sua  morbidezza  e  la  bianchezza. 
Basta  trattarla  come  il  viso  :  acqua  tie- 
pida, saponi  femollienti,  qualche  spalma- 
tura con  vaselina  benzoinata  ;  le  imghie 
stesse  avranno  la  lucentezza  voluta  senza 
aver  da  ricorrere  alle  leccature  di  una 
toelette  speciale. 

La   bellezza   acquisita. 

Se  una  donna  non  ha  avuto  da  natura 
quella  sorta  di  bellezza  che  resiste  a 
tutti  gli  insulti  ed  assalti  del  tempo,  del- 
l'atmosfera, delle  malattie,  degli  stra- 
pazzi, dei  dolori  e  delle  ebbrezze,  ma  una 
bellezza  instabile,  soggetta  a  deteriora- 
menti per  cause  minime,  fugace,  troppo 
sensibile  e  sensitiva,  è  bene  che  ella  im- 
pari i  metodi  per  ovviare  ai  deturpamenti 
eventuali  e  mascherarli  quando  non  si 
possa  rimuoverli  di  sana  pianta.  Non  è 
niente  di  male  che  si  insegni  ad  una  donna 
a  rendere  più  bianca  e  splendida  e  mor- 
bida la  sua  carnagione,  e  correggere  i  nei 
accidentali,  non  dimenticando  che  alle 
volte  i  nei  naturali  invece  costituiscono 
i  cosi  detti  grains  de  beauté.    . 

Tutto  sta  che  si  adoperino  mezzi  inno- 
cui e  nello  stesso  tempo  efficaci,  ed  è  que- 
sto l'intento  della  vera  cosmesi  scientifica. 

Qui  non  parleremo  però  della  cosmesi 
ricostruttiva  di  certe  parti  del  corpo, 
come  il  seno  mancante  o  U  naso  a  sella 


355  — 


mediante  le  iniezioni  di  paraflRna,  perchè 
ci  manca  lo  spazio  e  poi  perchè  noi  vo- 
gliamo della  cosmesi  dare  quei  precetti 
e  quei  consigli  pratici  e  facili  che  pos- 
sano essere  eseguiti  dalla  donna  stessa. 

Quindi  noi  tratteremo  essenzialmente 
deUe  lesioni  ohe  deturpano  la  cute  e 
che  rimosse  possono  far  acquistare  la 
bellezza  o  migliorarla,  lasciando  da  parte 
ad  es.,  le  deturpazioni  del  collo  come  il 
gozzo  od  altro  deformazioni  troppo  ac- 
centuate che  non  sono  suscettibili  di  una 
guarigione  radicale  senza  intervento  della 
plastica  cruenta. 

Le  lesioni  della  cute  che  diminuiscono, 
deturpano  od  anche  annientano  la  bel- 
lezza riguardano:  1°  la  levigatezza; 
2°  il  colorito;  3°  la  formazione  di  punti 
neri  cioè  i  cosi  detti  comedoni,  e  di  ri- 
Io  vatezze  come  l'acne,  le  verruche,  ecc.; 
4  °  le  malattie  delle  parti  pelose,  come  la 
forfora  del  capo,  caduta  dei  capelli, 
prolificazione  di  peli. 

1  °  Alterazione  della  levigatezza,  cioè 
la  pelle  ruvida,  rugosa,  desquamantesi, 
con  perdita  quindi  della  naturale  mor- 
bidezza e  splendore.  Questo  può  succe- 
dere nel  viso,  sul  petto,  collo,  mani  e 
braccia,  e  dipende  da  una  secchezza  par- 
ticolare della  cute  con  diminuita  fun- 
zione delle  glandolo  sebacee  che  non  se- 
cernono più  l'imto  necessario. 

Per  prima  cosa  bisogna  astenersi  pres- 
soché assolutamente  dai  saponi,  anche 
da  quelli  cosi  detti  emollienti.  Poi  usare  la 
farina  di  mandorle,  che  si  stempera  nel- 
l'acqua la  quale  diventa  lattiginosa  lie- 
vemente oleosa  ed  emolliente.  Qui  non 
sono  indicate  le  varie  ciprie  assorbenti, 
ma  invece,  dopo  essersi  lavata  con  l'ac- 
qua farinosa  e  asciugato,  strofinare  bene 
sulle  parti  un  grasso,  xm  imguento,  il  così 
detto  cold-cream  che  deve  essere  fatto 
unicamente  di  un  miscuglio  di  cera,  sper- 
maceti ed  olio  di  mandorle  profumato 
con  un  po'  di  tintura  di  benzoino  o  viole. 

Il  miele  anche  è  indicato,  cosi  pure  le 
pomate  di  uva  contro  la  pelle  ruvida, 
aspra,  e  contro  le  rughe.  Efficace  è  pure 
il  borace  il  quale  non  irrita  la  pelle  o 
nello  stosso  tempo  è  antisettico  :  si  lisa 
In  soluzione  al  2-3  %. 


Da  ultimo  si  raccomanda  il  balsamo 
del  Perù  ridotto  in  pasta  con  farina  di 
mandorle  :  esso  dà  alla  pelle  una  morbi- 
dezza che  non  ai  ottiene  con  altri  mezzi. 
2»  Alterazioni  del  colorito,  date  da 
parassiti  micotici  come  ad  es.,  il  micro- 
sporum  furlur  che  è  costituito  da  minui 
ramificazioni  di  spore  ammonticchiate  : 
grappoli  e  che  danno  delle  macchie  irre- 
golari color  caffè  e  latte,  più  o  meno 
grandi  sul  seno,  collo  e  braccia.  Produ- 
cono un  lieve  prurito  ma  una  grande 
deturpazione  che  però  si  riesce  facilmente 
a  guarire. 

Basta  lavare  per  alcuni  giorni  le  parti 
con  sapone  verde  di  potassa  o  con  lo  spi- 
rito saponate  potassico  in  modo  da  distac- 
care gli  strati  superficiali  i  quali  conten- 
gono gli  elementi  del  fungo.  Ne  rimane 
è  vero,  un  leggero  rossore  del  punto  dell 
macchie,  ma  questo  scompare  in  breve 
con  un  unguento  semplice  di  ossido  di 
zinco  al  10-20  %. 

Vi  sono  altre  lesioni  del  colore  date  in- 
vece da  accumulo  di  pigmento.  Qui  bi- 
sogna distinguere  le  lentiagini  dalle  efiHdi. 
Il  volgo  chiama  lentiggini  quelle  mac- 
chioline brunastre  irregolari  a  contorni 
dentellati  che  talvolta  in  numero  consi- 
derevole compaiono  sul  volto,  mani, 
braccia,  cioè  sulle  parti  che  rimangono 
ordinariamente  scoperte,  macchie  che  co- 
minciano a  farsi  vedere  verso  il  Go-S" 
anno  e  durano  a  lungo,  se  non  sempre, 
più  appariscenti  nell'estate  e  quasi  in- 
visibili nell'inverno.  Queste  macchioline 
che  sono  le  efdidi,  sono  più  frequenti  e 
comuni  nelle  persone  a  capelli  rossi  v 
carnagione  delicata  e  dipendono  da  una 
disposizione  congenita  a  risentire  l'hi- 
fluenza  della  luce.  Invece  le  lentiggini 
vere  non  hanno  alcuna  relazione  con  la 
luce,  si  trovano  in  numero  scarso,  sono 
un  po'  rilevate  dal  livello  della  cute,  si 
presentano  fin  dalla  nascita,  e  talvolta 
essendo  ricoperte  di  fini  peli  oscuri  e  dop- 
pii  sono  la  prima  tappa  di  un  neo.  I  nei 
dunque  non  sonp  che  delle  lentiggini 
grosse,  scure,  più  o  meno  pelose. 

I  nei  e  le  lentiggini,  quando  non  sono 
molto  gror-si  e  pelosi  non  è  il  caso  di 
distruggerli,   tanto   più   che   alle   volte 


MIROR 


\  )Dos\ù  me\alU  aiope^aU  il  U(\u\4o 

5     »     9tJo4oUo  4d  "  LION  NOIR  „     *     * 

Soc.  An.  Italiana.  -   Capitale  L.  3,000,000    '■ — ^ 


—  356 


secondo  la  località  loro,  come  ad  cs.,  su 
una  guancia  o  sul  petto  riescono  quasi  dei 
coefflcienti  di  grazia. 

Volendo  rimuoverli  bisogna  ricorrere 
alla  cura  elettrica  colla  galvanolisi. 

Le  cfilidi  invece  è  bene  cercare  di  farle 
scomparire  o  almeno  di  renderle  il  meno 
appariscenti.  Occorre  produrre  il  distac- 
co dello  strato  pigmentato  della  cute  af- 
finchè la  nuova  epidermide  che  si  forma 
contenga  meno  o  non  piCi  pigmento.  Al- 
cuni rimedi  empirici  hanno  spesso  una 
rapida  efficacia  sorprendente  :  così  lo 
strofinare  le  parti  ogni  sera  con  fragole 
schiacciate  fra  le  dita,  acqua  salata, 
succo  di  limone,  tintura  di  arnica.  Ri- 
medi scientifici  sono  :  pennellazioni  quo- 
tidiane per  alcimi  giorni  di  seguito  con 
tintura  di  iodio,  coprire  la  sera  le  parti 
con  pezzuole  spalmate  di  unguento  com- 
posto con  cold-cream  gr.  10,  precipitato 
bianco  e  sottonitrato  dì  bismuto  ana 
gr.  1. 

Cura  col  sublimato  :  soluzione  1  %, 
coprire  le  macchie  con  pezzuole,  corri- 
spondenti alle  stesse,  bagnate  nella  so- 
luzione e  inumidite  ogni  tanto,  per  tre 
ore  di  seguito  ;  la  pelle  o  si  arrossa  o  si 
solleva  addirittura  a  mo'  di  bolle,  le 
quali  si  pungono  e  poi  si  sparge  sopra 
dell'amido  e  la  cute  finisce  a  distaccarsi 
a  mo'  di  corteccia,  e  la  successiva  epi- 
dermide presenta  colorito  più  bello. 

Un  rimedio  recente  è  V acqua  ossigenata: 
si  usi  quella  a  8-10  volumi  e  se  ne  correg- 
ga l'acidità  irritante  con  gr.  8-10  di  bi- 
carbonato di  soda  per  ogni  litro  :  essa 
dovrebbe  agire  sulle  macchie  oscure  ài 
pigmento  come  decolorante  nello  stesso 
modo  che  agisce  decolorando  i  capelli 
rossi  rendendoli  più  chiari  ed  anche  i 
capelli  brunì  rendendoli  biondi. 

L'acqua  ossigenata  però  può  agire 
forse  meglio  come  mezzo  di  imbianchi- 
mento generale  della  cute  quando  ha 
una  tìnta  abbrunata. 

A  questo  scopo  si  usa  anche  con  van- 
taggio il  latte  verginale  formato  dall'ag- 
giiuita  dì  tintura  di  benzoino  all'acqua 
10  :  90  ;  si  ha  vm  liquido  lattiginoso  che 
passato  rapidamente,  a  mezzo  di  una 
spugnetta  imbevuta  di  esso,  e  con  una 


certa  forza  sul  viso  e  lasciato  asciugare 
senza  detergere,  rinfresca,  imbianchisce 
la  tinta  della  pelle. 

Molto  vantati  ed  utili  davvero  per  la 
bianchezza  del  viso  e  delle  mani  sono  la 
lozione  dì  Gowland  e  l'acqua  cosmetica 
di  Vienna  : 

I.  Mandorle  amare  gr.  10  ;  fa  emulsione 

in  acqua  190.  -  Subì,  corrosivo  0,10 

-  Cloruro  di  ammonio  0,20  in  spi- 
rito di  vino  e  acqua  di  ceraso  ana 
gr.   5. 

II.  Mandorle   dolci   sbucciate   gr.    20   - 

Acqua  rose  e  fiori  arancio  anagr.  100 

-  Fa  emuls.  agg.  borace  gr.  2  -  Tint. 
benzoino  gr.  4  -  Glicerina  gr.  20. 

Poche  parole  sulle  cosi  dette  macchie 
di  vino,  cioè  quegli  arrossamenti  azzur- 
rognoli dovuti  a  dilatazioni  dei  vasi  pic- 
coli e  minimi  della  cute  che  non  sporgono 
o  quasi  oltre  il  suo  livello,  congenite  o 
insorgenti  poco  dopo  la  nascita.  Queste 
macchie  che  potrebbero  benìssimo  tro- 
varsi in  punti  nascosti  del  corpo,  per  iro- 
nia invece  sì  mostrano  specialmente  sul 
volto  o  sul  collo,  deturpandoli  in  modo 
indecente.  Ahimè  !  la  rimozione  di  tali 
macchie  non  può  farsi  che  con  delle  cau- 
sticazionì  o  mediante  la  punttu-a  galvano- 
caustica, residuandone  cicatrici  sottili  e 
liscie,  che  se  possono  mascherarsi  con 
un  belletto  speciale  lasciano  però  molto 
a  desiderare  dal  lato  estetico. 

Le  patate  mescolate  ben  trite  con  farina 
di  n;iandorle  formano  una  pasta  econo- 
mica ed  efficace  per  rendere  le  mani  ed  il 
viso  di  una  meravigliosa  candidezza. 

3°  Punti  neri  o  comedoni.  Sono  dei 
puntìcini  della  grandezza  della  punta 
di  un  ago  fino  alla  testa  di  uno  spillo,  dì 
colore  brunastro  o  nero  che  tappezzano 
alle  volte  la  cute  del  naso,  fronte  e  gu an- 
ele :  corrispondono  agli  orifizi  delle  glan- 
dolo sebacee  e  rappresentano  l'estremo 
di  uno  zaffo  che  spremuto  fuori  apparisce 
come  un  vermiciattolo,  e  da  questa  ap- 
parenza venne  il  nome  di  comedone. 

La  cura  consiste  nello  schiacciare  tra 
le  unghie  dei  due  pollici  il  comedone  così 
da  spremerne  fuori  lo  zaffo  ;  ma  ciò  non 
basta,  bisogna  prevenirne  la  riformazio- 


V^^ 


ENTRIERE 


GIENICHE 

SIGUR  NI 


SPECI  _ 

Dottor  GIUSEPPE   SIGURINI 

MEDICO    CHIRURGO 

MILANO  VIA  puNio  IO   MILANO 

I^eeeere  "  CENDTI  SIJK.  METOnO 
•  nella  Vita  Pratica  === 


357 


ne.  Essendo  i  comedoni  dovuti  alla  così 
detta  seborrea  oleosa,  occorre  perciò  la- 
vare le  parti  con  soluzione  di  spirito  sa- 
ponate alcalino  affìnchò  distaccando  ffli 
strati  cornei  si  mantengano  aperti  tfli 
sbocchi  dei  follicoli  e  ne  venga  facilitato 
all'esterno  lo  svuotamento  della  secre- 
zione. 

Dai  comedoni  pasciamo  all'acne,  poi- 
ché le  efflorescenze  di  questa  cominciano 
quasi  sempre  con  noduli  infiammatori 
in  cui  si  ravvisa  ancora  chiaramente  lo 
sviluppo  da  un  punto  nero  sottostante. 
I  nodetti  ingrandiscono  fino  al  volume 
di  un  piscilo,  sono  di  un  rosso  vivo,  do- 
lenti e  sporgenti  e  si  trasformano  man 
mano  in  pustoline  da  cui  si  può  sempre 
spremere,  anche  quando  non  sono  giallo- 
gnoli, una  goccia  di  pus  ;  se  questo  non 
viene  espresso,  si  dissecca  formando  una 
crosticina  e  l'infiltrazione  diminuisce 
quasi  sempre  senza  lasciar  cicatrice.  Ciò 
è  già  un  bene  consolante,  ma  siccome 
le  eruzioni  dei  noduli  si  seguono  per 
molto  tempo,  è  una  bella,  cioè  brutta 
seccatura. 

Poiché  qui  si  parla  delle  donne,  diremo 
subito  che  oltre  alla  cura  locale,  bisogna 
che  esse  si  preoccupino  di  altre  cause. 
K  sono  l'anemia,  i  distm'bi  mensili  e 
le  intossicazioni  intestinali.  Tenga  adun- 
que la  donna  affetta  da  acne  a  mente  le 
tre  regole  enunciate  fin  da  principio,  e  le 
osservi  bene  e  con  costanza,  mettendosi 
nelle  mani  di  xm  medico.  Mentre  esegui- 
sce le  cure  contro  l'anemia,  i  disturbi 
mensili  e  le  intossicazioni  intestinali, 
procederà  alla  ciu-a  localo  delle  parti 
malate,  che  sono  specialmente  il  viso, 
il  petto  e  il  dorso. 

Prima  di  tutto  svuoti  da  sé  o  si  faccia 
svuotare  i  piccoli  ascessi  cutanei  visibili 

0  palpabili,  e  ciò  in  10-12  sedute.  Cessata 

1  Infiammazione  della  cute,  cominci  alla 
sera  a  lavarsi  il  viso  o  il  petto  con  sapone 
solforoso  o  al  ioduro  di  zolfo  stropicciando 
un  po'  energicamente.  Poi,  senza  ricor- 
rere anessuna  delle  tante  p£uste  decantate, 
si  spalmi  bene  la  parte  con  un  unguento 
semplice  di  zolfo  al  10  %,  lasciandolo 
tutta  la  notte.  Al  mattino  si  toglie  l'un- 
guento con  lavande  di  acqua  calda  e 
sapone  potassico  o  spirito  saponate.  In- 
fine si  applica  sulla  pelle  nuda  ed  arros- 
sita uno  dei  seguenti  unguenti  protettivi, 
spalmandoli  in  sottilissimo  strato  finché 
scompaiano  penetrando  nei  buchi  e  infine 
si  asperge  tutto  di  una  polvere  di  cipria 
pura  e  fine  (che  non  contenga  né  piombo 
né  mercurio,  per  evitare  l'annerimento 
della  cute  trattata  collo  zolfo). 


I.  Ossido   di  zinco  gr.  6  -  Ung,  sotii- 

plice  gr.  30  -  Olio  di  reseda  e  di  r<  ' 
ana  goccio  3. 

II.  Magistero  di  bismuto  e  ossido  diziih  • 

ana  gr.  5  -  Ung.  emolliente  gr.  .'.n 

-  Profuma  a  volontà. 

III.  Cold-cream  gr.  30  -  Ossido  di  zinco 

gr.  3  -  Glicerina  e  tint.  di  benzoino 
ana  gr.  '/z. 

C'è  im  altro  metodo  più  apiccio  se  non 
più  efficace,  ed  è  il  seguente  :  con  una 
pomata  fatta  di 

Naftolo  gr.  2.50  -  Zolfo  preci pit.  gr.  12 

-  Vaselina  gialla  e  sapone  verde 
ana  gr.  6. 

sì  fa  uno  strato  dello  spessore  di  una  lama 
di  coltello  sulla  cute  lasciandovelo  per 
circa  20-30  minuti  e  togliendola  poi  con 
una  pezza  morbida.  In  seguito  si  usa  uno 
degli  unguenti  protettivi  anzidetti.  Con 
questo  metodo  si  evita  di  tenere  la  parte 
malata  coperta  tutta  la  notte  di  pasta, 
potendosi  fare  l'applicazione  in  qualun- 
que momento  del  giorno. 

Dopo  che  si  è  ottenuta  la  guarigione 
dell'acne,  bisogna,  per  impedirne  la  re- 
cidiva, mantenere  una  igiene  accurata 
della  cute  con  lavande  solforose  regolari 
che  impediscano  il  ristagno  della  secre- 
zione sebacea. 

4°  Igiene  dei  capelli  e  della  testa. 

L'igiene  deUa  testa  riguarda  le  cure 
da  darsi  al  cuoio  capelluto  perché  l'in- 
tegrità dì  questo  è  un  terreno  buono  in- 
dispensabile alla  conservazione  dei  ca- 
pelli. Ora  ciò  che  è  causa  non  ùltima  della 
caduta  o  del  diradamento  dei  capelli  è 
la  così  detta  forfora  che  è  data  da  una 
accresciuta  secrezione  sebacea  del  capo, 
la  quale  si  rs^^icca  alla  superficie  del  cuoio 
capelluto  formando  quelle  minute  bri- 
cioline  sottili  e  squamose  biancastre.  La 
forfora  dà  prurito,  che  porta  al  gratta- 
mento foriero  alle  volte  di  eczemi. 

Quando  la  forfora  è  discreta,  basta  pet- 
tinare la  testa  accuratamente  ogni  giorno, 
asportando  cosi  meccanicamente  lo  strato 
sebaceo  ;  poi  si  lava  con  acqua  tiepida, 
contenente  in  soluzione  del  borace,  bi- 
carbonato di  soda,  avvalorata  con  un 
po'  di  alcool  di  lavanda  o  acqua  di  Co- 
lonia. Per  togliere  l'irritazione  prodotta 
da  tale  manipolazione  j>i  può  fregare  il 
cuoio  capelluto  con  del  torlo  di  uovo 
frullato. 

I.  Resorclna  gr.  3  -  Alcool  e  glicerina 
ana  gr.  50  -  Acqua  di  lavanda 
gr.  150. 


358 


II.  Borato  di  soda  o  carbonato  di  potas- 
sa gr.  5  -  Acqua  distillata  gr.  170 
-  Acqua  di  Colonia  gr.  25  -  Gli- 
cerina od  olio  di  ricino  gr.  5. 

Quando  esiste  prurito  del  capo  si 
aggiunge  un  po'  di  cloralio  alle  suddette 
soluzioni  in  proporzione  dell'I  per  cento. 

L'Hebra  nella  seborrea  del  capo  con- 
siglia delle  lavature  con  spugnette  im- 
bevute di  spirito  etereo  gr.  30  con  2-3  gr. 
di  tintura  di  benzoino, 

I  metodi  ora  indicati  servono  già  molto 
per  impedire  la  caduta  dei  capelli  :  vi 
sono  nella  donna  delle  epoche  dell'anno 
in  cui  c'è  una  periodica  caduta  dei  capelli, 
ma  questi  riscrescono  poi  piti  folti  :  si 
capisce  che  cadono  i  capelli  che  sono  già 
durati  troppo,  e  a  questi  dai  bulbi  pili- 
feri attivi  rispuntano  dei  nuovi  e  re- 
sistenti. Ma  spesso  della  caduta  dei  ca- 
pelli non  si  può  trovare  la  causa,  e  allora 
è  anche  difficile  imbroccare  il  rimedio 
adatto.  Ad  ogni  modo  ecco' qualche  pre- 
parato : 

I.  Tintura  di  galla  gr.  5  -  Tintura  di  can- 

taridi gr.  1  -  Acqua  di  Colonia 
gr.  15. 

II.  Pomata  di   Dupuytren  formata  es- 

senzialmente di  midollo  di  bue, 
benzoino,  acetato  di  piombo,  tin- 
tura di   cantaride. 

II  Dr.  Sabourand  di  Parigi  consiglia 
contro  l'alopebia  della  donna  il  seguente 
metodo  : 

Insaponatura  frequente  non  dei  ca- 
pelli ma  del  cuoio  capelluto  e  per  faci- 
litarla fa  dividere  i  capelli  in  6  treccie 
incominciando  a  farle  alla  distanza  di 
15  cm.  dalla  pelle.  Poi  si  prende  il  sapone 
con  uno  spazzolino  da  denti  sofEregandolo 
bagnato  sul  med(  '  :o  e  si  strofina  bene 
il  cuoio  capelluto  ;  t  ::zo  per  pezzo.  Poi 
si  lava  usando  un  inafflatoio  da  giardino 
pieno  di  acqua  calda  con  sciolto  un  po'  di 
bicarbonato  di  soda  (tenendo  ben  alte 
le  treccie  in  modo  da  bagnare  il  meno  pos- 
sibile i  capelli),  poi  si  lava  una  seconda 
volta  con  acqua  fredda  e  si  asciuga  la 
testa  con  una  tovaglia  calda.  Si  sciolgono 
le  treccie  e  se  i  capelli  si  bagnarono  si 
stendono  su  una  tavola  e  ricoperti  da 
una  tovaglia  si  stirano  con  un  ferro  cal- 
do. Si  finisce  con  il  passaggio  del  pettino. 

È  utile  alle  volte,  allorché  il  cuoio 
capelluto  resta  un  po'  secco  e  i  capelli 
ruvidi  ed  aridi  adoperare  frizioni  con 
grassi.  Ad  es.  4  parti  di  grasso  lavato  con 
acqua  di  rose  e  mescolato  a  10  parti  di 
cera  liquefatta,  e  profumata  o  coni  ber- 


gamotto o  lavanda,  formano  un  unguento 
bianco  come  neve  e  veramente  utile. 

Pilosità  anormali.  All'opposto  della  ca- 
duta dei  capelli  esiste  una  prolificazione 
di  peli  nella  donna  in  parti  nelle  quali,  se 
normali  per  l'uomo  e  a  questi  coefficiente 
di  estetica  e  di  forza,  producono  un  poco 
gradevole  aspetto,  e  cioè  sul  labbro  su- 
periore e  sul  mento.  Una  leggera  pelu- 
rie sul  labbro  superiore,  ed  anche  un  lieve 
accenno  di  baffettini  minuscoli  non  sem- 
pre è  da  condannarsi  come  uno  sfregio 
all'estetica.  Ma  talora  si  fa  una  produ- 
zione cosi  accentuata,  di  tali  peli  che  la 
donna  prende  la  sembianza  di  un  uomo. 
È  un'afflizione  ben  noiosa,  perchè  il  ra- 
dersi è  inutile  ed  anzi  un  mezzo  perchè 
i  peli  ricrescano  piti  folti  e  più  diu*i,  e  la 
depilazione  in  qualunque  modo  eseguita, 
quando  si  tratta  di  estensioni  piuttosto 
grandi,  porta  delle  alterazioni  locali  poco 
mascherabili  con  artifizi  cosmetici. 

Strappando  il  pelo  dalla  sua  base  d'im- 
pianto o  cercando  di  distruggerlo  con 
varii  empiastri  così  detti  depilatori,  il 
bulbo  pilifero  resta  inalterato,  cosi  che 
l'operazione  va  ripetuta  ogni  mese  al- 
meno. 

Il  miglior  me^zo  e  che  lascia  pochissi- 
me traccio  locali  è  la  depilazione  con  la 
galvanolisi  in  cui  si  distrugge  non  solo 
il  pelo  ma  anche  il  bulbo  pilifero.  Si  deve 
fare  in  parecchie  sedute,  non  potendosi 
togliere  che  pochi  peli  per  ogni  seduta. 

A  questo  mezzo  è  da  ricorrersi  nel  caso 
in  cui  le  teste  delle  due  sopracciglia 
quasi  si  toccano  dando  alla  fisionomia 
un'aria  di  durezza,  poiché  le  due  teste  di 
sopracciglia  devono  normalmente  la- 
sciare tra  loro  uno  spazio  di  circa  1  cm. 

La  canizie,  cioè  il  diventar  bianchi  i  ca- 
pelli, quando  è  un  resultato  della  tarda 
età  non  è  da,  correggersi,  tanto  più  quan- 
do alla  canizie  va  compagno  l'aspetto 
del  volto  che  si  dimostra  rugoso  o  quanto 
meno  privo  della  freschezza  giovanile  o 
matura.  Se  l'incanutimento  succede  an- 
cora in  giovane  età  e  il  volto  conservi  la 
sua  morbidezza  e  freschezza,  noi  sarem- 
mo di  opinione  di  non  tingersi.  Ma  biso- 
gna che  l'incanutimento  succeda  in  bre- 
vissimo tempo  e  totale.  In  caso  contrario 
può  accadere  che  quella  miscela  di  bianco- 
grigio  al  nero  od  al  biondo  dia  alla  figura 
un  non  so  che  di  antiestetico,  di  quasi 
brutto,  anche  se  la  faccia  conserva  la  sua 
vaghezza.  Per  impedire  che  i  capelli  di- 
venissero grigi,  gli  antichi  commendava- 
no l'olio  di  uova,  il  quale  si  trova  nel  ri- 
medio del  Pfaff  combinato  con  lattato 
di  ferro  nel  rapporto  di  3  a  4.  È  innocuo 


-  359  - 


tanto  quanto  il  grasso  di  piede  di  bue 
che  riesce  utile  per  lo  zolfo  e  II  ferro  che 
contiene.  Ma  sembra  che  un  mezzo  sicuro 
di  preservare  i  capelli  dall 'imbianchi- 
mento non  ci  sia,  e  tutt'al  più  bi.soi?na  evi- 
tare l'abuso  dell'alcool  come  cosmetico  e 
viceversa  tenersi  ad  mizioni  del  cuoio 
capelluto  con  sostanze  grasse. 

Noi  lasciamo  insoluta  la  questione  della 
tintura,  perchè  non  vogliamo  esser  com- 
plici di  daimi  alla  salute  delle  nostre  let- 
trici, inquantochè  tutti  i  preparati,  dal 
più  al  meno,  sono  a  base  di  minerali  e 
quindi  nocivi,  specialmente  quelli  in  cui 
entrano  il  piombo  o  il  nitrato  di  argento 
o  il  rame,  che  possono  produrre  derma- 
tosi locali  e  danni  alla  salute  generale 
per  il  loro  assorbimento. 

Forse  i  preparati  di  bismuto  combinati 
con  sostanze  alcaline  e  sulfuree  sono  i 
meno  nocivi  e  tingono  i  capelli  dal  bruno 
chiaro  al  bruno  scuro.  La  tintura  di 
Soclin  è  appunto  preparata  con  clorato 
di  bismuto  gr.  1,  iposolfiti  di  soda  gr.  10, 
glicerina  gr.  20,  acqua  gr,  70,  I  preparati 
di  gusci  di  noce,  l'olio  e  l'estratto,  real- 
mente tingono  i  capelli  bianchi  e  biondi 
in  giallastro  prima  e  man  mano  fino  al 
bruno  scuro,  ma  hanno  poca  resistenza  e 
tanto  più  di  innocuità!,  come  la  tintura 
citiese,  ossia  inchiostro  della  Cina  sciolto 
in  acqua  di  rose  gommosa  che  si  chiama 
Kokol. 

Igiene   della   bocca. 

Dice  r  egregio  Dottor  Napione  : 
La  bocca  è  lo  strumento  del  sorriso, 
per  cui  importa,  prima  di  tutto,  che  non 
sia  troppo  larga  e  che  i  denti  che  si  met- 
tono  in  mostra  nel  ridere  e  nel  sorridere 
>iano  belli  ;  importa  poi  che  l'alito  sia 
olezzante  di  per  sé,  e  perciò  bisogna  che 
i  denti  siano  anche  sani  e  le  gengive  pure. 
Da  ciò  molti  consigli  e  precetti  igienici 
e  cosnu'lici. 

Le  labbra  è  necessario  che  siano  sempre 
più  che  rosee  nella  loro  parte  mucosa  :  la 
loro  pallidezza  è  dovuta  quasi  sempre  ad 
una  grande  anemia  :  quindi,  nel  caso,  è 
ovvia  una  cura  energica  del  sangue  con 
preparati  ferruginosi.  Ma  a  questo  riguar- 
do bisogna  tener  d'occhio  i  denti,  evi- 
tando il  contatto  del  ferro  coi  denti  non 
r^olo,  ma  anche  se  si  fa  la  cura  del  ferro  per 
iniezioni  :  siccome  è  il  sangue  che  lo 
porta  in  giro,  e  se  ne  sente  il  gusto  in 
liurcu  :  perciò  i  denti  ne  possono  venir 
t;uaBtati  se  sani,  e  rovinati  anche  di  più 
■re  già  affetti  da  carie,  favorendosi  con 
ciò  la  congestione  della  polpa  dentaria. 


Nel  frattempo  che  si  cura  l'anemia,  si 
potrà  usare  un  belletto  che  dia  l'illusione 
del  colore  normale.  È  un  belletto  antico 
formato  da  una  sostanza  detta  alloxana, 
la  quale  è  incolora,  ma  mescolata  al 
cold-cream  1  :  10  dà  il  belletto  di  rau- 
rexide.  Strofinando  una  piccolissima  par- 
to di  questo,  mentre  l'alloxana  si  decom- 
pone per  formare  la  miirexido  comparo 
a  poco  a  poco  un  colore  roseo  molto  si- 
mile a  quello  naturale  delle  labbra  e 
delle  guancic.  È  il  belletto  miglioro  in- 
quantochè è  Innocuo,  e  il  colore  non  è 
gi;\  unito  all'unguento  ma  si  forma  estem- 
poraneamente ed  è  molto  resistente. 
Quanto  alla  cura  dei  denti  per  proser- 
varli è  utile  solamente  lavare  con  uno 
spazzolino  un  po'  duro  le  basi  e  l'orlo 
delle  gengive  con  acqua  fresca,  anche  fa- 
cendole sanguinare  un  poco  :  poi  si 
risciacqua  la  bocca  con  qualche  goccia 
in  acqua  di  una  miscela  di  tint.  coclearia, 
garofani,  mirra  e  china.  La  menta  e 
l'acido  fenico  sono  meno  indicate  perchè 
irritano  le  mucose.  È  utile  poi  avere 
buone  digestioni,  evitando  specialmente 
la  presenza  nello  stomaco  e  nella  bocca 
di  acidità. 

Riguardo  la  carie  dei  denti,  questa  va 
curata  tosto  da  bel  principio  e  non  solo 
ricorrendo  ai  caustici,  come  il  creosoto, 
la  tintura  di  iodio,  ecc.,  ma  mettendo:»! 
nelle  mani  di  un  medico  dentista  esperto 
e  coscienzioso. 

Può  succedere  che  anche  senza  avere 
denti  cariati»  si  abbia  nella  bocca  di  una 
donna  anche  bella  \in  alito  fetido.  In 
questo  caso  può  essere  incolpato  lo  sto- 
maco per  effetto  di  fermentazioni  pu- 
tride che  si  facciano  durante  la  dige- 
stione, oppure  si  può  trattare  della  cosi 
detta  ozena  cioè  di  una  malattia  delle  fosse 
nasali  che  emana  appunto  un  odore  poco 
gradevole.  Bisogna  duqque  farsi  visitare 
e  curare  nei  due  sensi  ora  indicati.  Se,  a 
parte  ciò,  o  malgrado  ciò,  l'alito  cattivo 
permane,  è  giocoforza  trovarne  la  corre- 
zione. 

E  si  corregge  eflacacemente  col  cloruro 
di  calcio  fatto  liquefare  in  bocca  a  pic- 
cole dosi  parecchie  volto  al  giorno.  Si 
possono  usare  le  soluzioni  di  acido  fenico 
o  permanganato  di  potassa  nel  2  %  di 
alcool  con  essenza  di  menta,  mettendone 
un  cucchiaino  in  un  bicchier  d'acqua  e  fa- 
cendo sciacqui  della  bocca  ;  oppure  si 
usa  l'acetato  di  albumina  che  si  sviluppa 
colla  seguente  formola  : 

Solfato  di  albumina  gr.  10  -  Acetato  di 
soda  gr.  12  -  Acqua  distillata  gr.  150. 


360  — 


Macera  per  12  ore,  poi  mescola  : 
Gr   GO  di  alcool  -  Ess.  di  menta  e  salvia 

ana  goceie  10. 

Macera  di  nuovo  per  24  ore,  filtra  e 
aggiungi  acqua  distillata  gr.   100. 

Vi  sono  poi  dei  rimedi  da  tenersi  in 
bocca  o  da  masticarsi  formati  di  garofani, 
calamo  aromatico,  e  i  cachou  fatti  di 
acido  tartarico,  gomma  e  zucchero  pro- 
fumati con  essenza  di  rose,  muschio  :  op- 
pure di  catecù,  mastice,  polv.  di  casca- 
rilla e  iride  con  succo  di  liquirizia  ridotto 
in  pillole  argentate. 

La   magrezza    e   la    obesità. 

Possiamo  terminare  il  nostro  rapido  e 
sintetico  studio  sull'igiene  della  bellezza, 
trattando  brevemente  delle  due  estreme 
manifestazioni  dell'assimilazione  orga- 
nica che  non  sono  compatibili  con  la  vera 
bellezza.  Però  oltre  le  vere  magre  e  le 
vere  grasse  ci  sono  le  donne  false  magre  e 
false  orasse  le  quali,  come  appare  dalla 
definizione,  danno  un'apparenza  di  ma- 
grezza o  di  pienezza  quasi  esagerata 
guardandole  nel  volto  e  nelle  mani,  men- 
tre il  corpo  è  discretamente  pieno  nelle 
prime  e  non  affatto  troppo  nelle  seconde. 
Entrambi  questi  tipi  di  donne  possono 
dirsi  belli,  quando  lo  sono  nell'insieme  e 
non  hanno  bisogno  di  cercare  modifica- 
zioni al  loro  stato,  se  si  eccettua  che  nelle 
false  magre  un  po'  più  di  rotondità  del 
viso  sarebbe  desiderabile. 

Quanto  alle  donne  veramente  magre, 
eccessivamente  magre,  quello  che  più 
risalta  e  le  affligge  è  la  mancanza  o  quasi 
del  seno  e  le  infossature  sojira  e  sotto  le 
clavicole,  il  che  è  un  grave  inconveniente 
se  non  una  assoluta  controindicazione 
all'andare  scollate  secondo  la  moda.  In 
questi  casi  oltre  ai  mezzi  per  aumentare 
il  seno  o  formarlo  addirittijra  ò  necessa- 
rio contro  Vestrema  magrezza  una  cura 
generale  dietetica,  igienica  e  terapeutica. 
Dieta  a  base  di  carni  grasse,  arrosti  inaf- 
fiati da  vino  generoso  o  meglio  birra, 
latte  in  quantità,  burro,  ova,  farinacei, 
dolci.  Moto  moderato,  siesta  pomeri- 
diana, degenza  notturna  prolungata,  uso 
di  arsenico,  glicerofosfati,  massaggio  ge- 
nerale quotidiano. 

La  esagerata  pienezza  delle  forme  esige 
un  trattamento  tutto  opposto  :  qui  ci 
limiteremo  a  dare  alcuni  consigli  per 
opporsi    ad    un    modico   ingrassamento. 


perchè  l'obesità  vera  esclude  ogni  bel- 
lezza anche  quando  si  riuscisse  con  le 
cure  a  ridurla  ai  minimi  termini  :  inquan- 
tochè  ottenuto  il  dimagramento  nessuna 
cosmesi  potrebbe  ridurre  la  cute  stata 
distesa  a  non  presentare  rughe,  pieghe, 
borse,  ecc. 

Ma  quando  la  donna  vede  di  ingras- 
sare un  po'  troppo,  taccia  mólto  moto, 
dorma  pochissimo,  faccia  dei  bagni  russi, 
mangi  molto  meno,  riduca  al  minimo  il 
pane,  le  paste  alimentari,  i  dolci,  eviti 
di  bere  mangiando.  Si  tenga  alle  carni 
magre  e  ai  legumi,  si  purghi  settima- 
nalmente con  acque  alcaline  di  Janos  o 
Villacabras.  Può  prendere  un  po'  di  jo- 
duro  e  tiroidina,  colla  seguente  formola: 

Ioduro  e  carbonato  di  potassio  ana  gr,  2 
-  Corpo  tiroide  disseccato  cent.  40  - 
Per  fare  n.  40  pillole,  1  nei  due  pasti 
principali. 

Può  darsi  che  anche  in  casi  di  gras- 
sezza modica,  cioè  di  una  pienezza  esu- 
berante di  forme  -  non  incompatibile 
con  la  bellezza  -  la  donna  presenti  in 
certe  parti  della  cute  delle  alterazioni 
dovute  al  contatto  o  allo  sfregamento 
delle  parti  un  po'  grasse  che  vengono  a 
irritarsi  scambievolmente.  Ciò  succede  al 
di  sotto  delle  mammelle  o  nelle  regioni 
delle  coscio  in  vicinanza  al  ventre.  Qui 
si  produce  al  più  un  poco  arrossamento 
locale  con  im  po'  di  umidore,  che  può 
anche  far  passaggio  ad  un  vero  eczema. 
In  questi  casi  bisogna  evitare  al  possibile 
il  contatto  interponendo  delle  faldelle 
di  cotone,  lavare  modicamente  con  acqua 
vegeto-minerale  o  con  soluzione  di  acetato 
di  allumiiiio  10  in  120  di  acqua,  asciugare 
e  spolverizzare  con  una  delle  seguenti 
preparazioni  : 

I.  Licopodio    gr.   30  -   Sottonitrato    di 

bismuto  gr.  5. 

II.  Acido  salicihco  gr.  1  -  Amido  e  talco 

ana  gr.  50. 

III.  Amido    di   riso  gr.  50  -  Polvere  di 

allume  piumoso  gr.  10  -  Fiori  di 
zinco  e  polv.  di  radice  d'iride  ana 
gr.   2. 

Per  completare  questo  rapido  sunto 
di  cosmesi  dovrei  parlare  della  Bellezza 
conservata  con  mezzi  morali  :  ma  questo 
importantissimo  tema  sarà  -  voglio  augu- 
rarmelo -  ampiamente  trattato  l'anno 
venturo. 

»        Donna  Clara. 


IL  GIOCATTOLO  ITALIANO  ^ 


-s-rME^' 


-^,.<,^»^-i,.<'^<5 


{Con  i8  illuttrazioni) . 


ll|ll||lll|ll||||ll'm.TP.Nn,AHOc,  subito:  sia- 
==.  ^=  mo   ancora  lontani  dal- 

=  ^  l'avere  creata  una  vera 

=  w  =  e  propria  industria  del 
^  ■  ^  giocattolo,  un'  industria 
^  B  =  vasta,  solida,  che,  per 
^  ^  qualità    di    articoli,    per 

^  ^  abbondanza  di  produzio- 

=     ,,, =  DO,  per  mitezza  di  prez- 

iTilllllllllllllilllllllllllllìr  zo,  possa  non  soltanto 
regnare  sui  mercati  nostri  ma  cimentarsi 
alla  conquista  dei  mercati  stranieri.  A 
ciò  si  oppongono  tuttora  fra  noi  diversi 

'-tacoli,  e  due  su  tutti  :  la  scarsa  impor- 
tmza  che  si  dà  al  giocattolo  -  prima 
fonte,  invece,  dell'educazione  del  carat- 
tere e  merce  di  larghissimo  esito  ;  -  la 
timidità  (lei  capitalisti.  Fiducia  e  corag- 
t:io  :  ecco  due  doti  indispensabili  ad  ot- 
l'uer  qualsiasi  serio  risultato,  ed  anche, 

iiiudi,  uno  sviluppo  positivo  dell'indu- 
ci ria  italiana  del  giocattolo.  Da  noi  si 
procede  per  gradi,  per  tentativi,  facendo 
un  mondo  di  propositi  futuri  e  coniin- 
riando,  intanto,  dall'agire  poco  o  mente. 
Accade,  poi,  che  il  futuro  non  diventerà 
jiresente,  perchè  gli  affari,  iniziati  sopra 
base  ristretta,  con  penuria  di  mezzi,  non 
permettono  di  dare  vita  alle  imprese. 

Se  si  vuole  vincere  la  concorrenza  stra- 
niera nel  mercato  del  giocattolo  come  in 
tutti  gli  altri  mercati,  bisogna  vincerla 
con  le  stesse  sue  armi  :  con  la  forza  della 
produzione.  E  la  forza  della  produzione 
deriva  dalla  vastitÀ  ed  organicità  degli 
impianti.  Chi  detenne  fino  a  ieri  il  mono- 
polio dell'industria  del  giocattolo?  La 
Germania.  Ebbene,  in  Germania  le  cose 
si  fanno  o  non  si  fanno.  Abbracciata 
un'  impresa,  il  tedesco  vi  si  getta  dentro 
anima  e  corpo.  Cosi  le  fabbriche  tedesche 


di  giocattoli  sono  possenti,  organizzatis- 
sime  e....  vivono.  Fino  a  quando  non  fa- 
remo jioi  pure  altrettanto,  è  prematuro 
discorrere  di  un'industria  italiana  del 
giocattolo.  Tuttavia  non  bisogna  credere 
che  r  Italia  contempli  il  fenomeno  con 
le  braccia  conserte.  Oggi  non  si  dice  più 
in  Italia,  con  quella  passiva  rassegna- 
zione che  ci  danneggiò  tanto  é  sempre  : 
«  È  inutile  fare  noi  quello  che  già  fanno 
per  noi  insuperabilmente  gli  altri  «,  ma, 
al  contrario,  sorgono  una  quaiatità  di 
iniziative  tendenti  ad  infrangere  la  ca- 
tena di  questa  sconsolata  esclamazione. 
Soltanto,  la  via  giusta  non  si  è  ancora 
trovata.  Ma  essersi  messi  in  cammino  è 
già  qualche  cosa  per  chi  stette  fino  ad 
ieri  fermo.  Come  preparazione  ad  una 
futura,  e  speriamo  prossima,  industria 
del  giocattolo,  questo  movimento  com- 
plesso merita  di  essere  conosciuto. 

L*  industria   tedesca 
dell*  ante-gvierra. 

Le  sue  origini  muovono  dalla  guerra. 
Prima  del  1914,  come  abbiamo  detto, 
r  Europa,  ed  anche  l'America,  erano  in- 
vase dal  giocattolo  tedesco,  che  poteva 
presentarsi  meglio  di  qualunque  altro 
per  bontà  di  fattura  e  di  prezzo.  Questi 
due  coefBci(Miti  derivavano  dalla  serietà 
degli  impianti  che  consentivano  una  larga 
ed  accurata  confezione,  dalla  mitezza  dei 
salarli,  dall'economia  dei  trasporti  e  dagli 
aiuti  del  Governo.  A  Souueberg,  modesta 
città  che  può  considerarsi  come  una  piccola 
Norimberga,  poiché,  con  soli  15.000  abi- 
tanti, produce  il  45  %  di  tutti  i  giocattoU 
tedeschi  importati  negli  Stati  Uniti,  al- 
cune famiglie  non  fanno  che  afirnollini  ; 


362  — 


altre  soltanto  cuflQe  ;  altre  unicamente 
Bcimmie,  ecc.  E,  come  per  le  bambole, 
cosi  per  questi  vari  giocattoli  le  retribu- 
zioni sono  misere  ;  gli  agnellini  non  ven- 
gono pagati  più  di  un  soldo  l'uno,  e  una 
famiglia  di  cinque  persone  a  stento  riesce 
a  mettere  insieme,  con  tale  lavoro,  60  lire 
al  mese  (1).  Anche  nel  tipo  di  giocattoli 
la  Germania,  che  ne  produceva  più  di 
cento  milioni  all'  anno,  esportandone  1 
tre  quarti,  si  specieilizza  di  città  in  cit- 
tà ;  in  Sassonia  si  lavorano  quelli  di  le- 
gno, in  Turingia  quelli  di  carta  pesta  e 
di  cuoio  :  a  Norimberga  e  a  Stuttgart 


apposite  scatole,  ma,  sopratutto,  è  qui 
che  si  producono  quegli  animali  d'ogni 
varietà,  ricavati  dal  tornitore,  con  pochi 
abili  tagli,  da  un  cerchio  di  legno  e,  per 
una  serie  successiva  di  intagli  compiuti 
da  diverse  categorie  di  persone,  giunti 
aUa  loro  forma  definitiva  e  leggiadra.  Ad 
Olbernhau,  ma  sopra  scala  assai  più  vasta, 
non  si  fanno,  del  pari,  che  giocattoli  di 
legno.  Dei  220.000  abitanti  del  distret- 
to, circa  80.000  vivono  di  quel  solo  la- 
voro. Ogni  anno  quarantamila  metri  cubi 
di  legno,  vale  a  dire  la  quarta  parte  della 
produzione  di  quelle  foreste  vaste  27.000 


Cartolina  della  Mostra  Campionaria  dei  Giocattoli  Friulani. 
Udine,  ottobre  1916. 


quelli  di  metallo,  che  sono  i  più  pregiati. 
Berchdesgaden  si  dedica  alla  fabbrica- 
zione di  casette  da  grilli;  molti  villaggi 
non  producono  che  barchette,  o  stru- 
menti musicali,  o  fucili.  E  i  risultati  ot- 
tenuti con  la  spartizione  del  lavoro  sono 
enormi.  Solo  a  Viechsach  si  fabbricano 
30.000  tra  zufoli,  trombette  e  fischietti 
ogni  anno. 

SeiflFen,  paese  di  appena  1500  abitanti, 
si  è  dato  all'  industria  del  legno,  arri- 
vando, con  l'aiuto  del  Governo,  che  nel 
'70  la  dotò  di  un'apposita  scuola  profes- 
sionale, a  smerciare  in  un  anno  molti 
milioni  di  marchi  di  giocattoli.  È  tra  la 
ristretta  cerchia  delle  sue  mura  che  si 
producono,  a  migliaia,  i  soldatini  di  le- 
gno, che  si  fabbricano  quei  piccoli  vil- 
laggi a  sezioni,  diramati  per  il  mondo,  in 


(1)  Naturalmente  queste  cifre  si  riferiscono  al- 
l'ante-guerra. (iV  d.  A.). 


ettari,  si  trasformano  in  cavallucci  e  pu- 
pattole e  si  spargono  pel  mondo. 

In  alcune  città  i  fabbricanti  di  giocat- 
toli hanno  vere  e  grandiose  officine.  In 
quella  di  Heinrichau  500  operai  si  occu- 
pano a  produrre  soldatini  di  piombo. 

La  produzione  dei  giocattoli  in  Ger- 
mania è  organizzata  sul  concetto  del  la- 
voro a  domicilio,  diviso  specialmente  fra 
le  popolazioni  rurali  delle  regioni  agricole 
più  povere.  Le  grandi  case  di  Norimberga 
distribuiscono  ai  lavoratori  delle  campa- 
gne materiali  ed  anche  attrezzi  preordi- 
nati. La  produzione  è  in  serie  ;  aJcune 
ditte  tengono  pure  brevi  corsi,  di  qualche 
settimana  di  istruzione,  pei  lavori  meno 
semplici.  La  casa  centrale  studia  il  tipo, 
lo  fissa,  organizza  in  serie  la  sua  produ- 
zione ;  raccoglie  questa,  e,  se  del  caso, 
compone  i  pezzi  ;  poi  cura  i  mercati,  stu- 
diandoli nelle  loro  esigenze  e  seguendoli 
direttamente  nella  loro  clientela  :  asse- 


—  363  — 


condando  il  gusto  e  la  psicologia  di  ogni 
singolo  popolo. 

Norimberga  è  il  centro  dinamico  di 
tutta  questa  attività  ;  è  il  punto  di  con- 
centramento del  giocattolo  e  del  suo  com- 
mercio mondiale  ;  a  Norimberga,  però, 
non  trovate  nemmeno  un  grande  magaz- 
zino di  vendita  al  mercato  locale. 

L*  invasione 

del   giocattolo  tedesco. 

Nel  1913  la  Germania  poteva,  dimque, 
distribuirò  sui  mercati  mondiali  oltre 
56.500.000  chilogrammi  dei  suoi  giocat- 
toli, per  un  valore  superiore  ai  103  mi- 
lioni di  marchi.  In  Francia,  nel  1913, 
più  di  un  torzo  del  consumo  totale  dei 
giocattoli  proveniva  dalla  Germania.  In 
Italia  nel  1913  i  tedeschi  rovesciarono 
oltre  10.000  quintali  di  giocattoli,  per 
circa  tre  milioni  di  lire,  e  si  giunse  al 
punto  che  quelli  st^.ssi  allusivi  alla  guerra 
libica,  ci  vennero  da  Norimberga  e  Son- 
nenberg,  che  servivano,  nel  contempo,  la 
Tiu-chia.... 

Ecco  uno  specchietto  eloquente  sul- 
l'esportazione mondiale  del  giocattolo 
tedesco  nel   1913  : 

^  .  ^  ,,        Marchi 
Quintali    (innùlioni) 

Gran  Bretagna  .  .  .  148.091  121.574 

Austria-Ungheria    .  20.286  17.012 

Belgio 17.254  2.378 

Svezia 11.717  10.479 

Sud- Africa  inglese  .  3.608  3.763 

Indie  Britauniche    .  9.104  1.246 

Argentina 10.536  13.064 

Stati  L'niti  d'Amar.  195.734  32.506 

Insomma  :  neUa  media  di  vendita  al 
pubblico  per  una  quarantina  di  milioni 
di  franchi,  col  beneficio  al  venditore  al 
minuto  del  33  %,  il  terzo  dei  26-27  mi- 
lioni incassati  dai  venditori  all'  ingrosso 
era  rappresentato  da  giocattoli  tedeschi 
cioè  da  milioni  e  milioni  d'oro  passato 
in  Germania. 

Come  la  Germania  poteva  vincere  ogni 
concorrenza  ?  Come  11  giocattolo  venduto 
in  Francia  a  lire  1,25  era  ceduto  dal  con- 
corrente tedesco  a  lire   1  ?   Come   quel 


giocattolo  meccanico  che  il  bazar  pagava 
al  produttore  francese  10  lire,  il  tedesco 
glielo  forniva  per  7,50  :  cioè  al  15,  18, 
20  per  cento  in  meno  ?  Quali  i  fattori,  In- 
sonigia,  di  cotesto  imperialismo? 

In  parte  vi  abbiamo  già  accennato  : 
grandiosità  di  impianti,  specializzazione 
nel  lavoro,  mitezza  di  salarli,  lavoro  a 
domicilio,  basso  tariffo  ferroviarie,  aiuto 
di  Governo,  ecc.  Aggi\mgeremo:  im  credito 
qu£isi  illimitato.  Il  fornitore  che  può  ac- 
cordare 6,  8,  12  mesi  di  dilazione,  se  ha 
bisogno  subito  di  danaro,  sconta  la  fattura 
alla  Banca  che  gli  anticipa  il  30  %,  e  si 
incarica  pure  di  esigerla,  alla  scadenza. 
Un  fabbricante  senza  capitali  espose 
alla  fiera  di  Lipsia  alcuni  suoi  campioni 
di  giocattoli,  e  ne  ottenne  commissioni 
per  300,000  lire:  su  queste  300,000  lire 
incassò  subito  dal  suo  banchiere,  il  25%, 
che  spese  fedelmente  nella  lavorazione. 

Per  rendersi  conto  della  convenienza 
delle  tariffe  ferroviarie,  noteremo  che  il 
viaggio  dalla  frontiera  tedesca  a  Marsi- 
glia o  da  Norimberga  a  Parigi  (900  km.) 
costava  lo  stesso  di  quello  da  Parigi  a  Mar- 
siglia o  a  Chalons-sur-Sa5ne. 

Quanto  agli  aiuti  del  Governo,  essi  si 
manifestavano  anche  nel  preìnio  d'espor- 
tazione. Il  Governo  sapeva  che  certi  indu- 
striali esportavano  a  sotto  prezzo,  per 
impadronirsi  del  mercato:  e  rimborsava 
i  dazi  doganali  senza  lesinare....  Cosi, 
anche  se  la  perdita  non  era  tutta  com- 
pensata, la  conquista  del  mercato  stra- 
niero rappresentava  sempre  un  capitale 
che  a  suo  tempo  poteva  dare  un  frutto 
vistoso. 

L' invasione  del  giocattolo  tedesco  era 
giunta  a  tanto  che  ancora  oggi  in  Sicilia 
si  dice  di  una  fanciulla  affascinante  :  Ch'è 
bedda!  Pare  na  pupidda  di  Girmania. 

Le  Esposizioni 

del  giocattolo   italiano  i 

La   Mostra   di  Udine. 

Contro  questo  dilagare  di  giocattoli, 
che  si  risolveva  in  un  fiume  d'oro  risa- 
lente verso  la  Germania,  -  in  America, 
in  Inghilterra,  in  Francia  e  in  Italia,  a 


Sion  pnc 


lisciva  speciale 

per  biancherìa 

Prodotto  del  LION  NOIR 

S*e.  An.  lUllana.  •  Cap.  L.  8,000,000 


364 


guerra  scoppiata,  si  capì  il  bisogno  di 
reagire.  Ma,  mentre  America,  Inghil- 
terra e  Francia,  già  prima  discrete  pro- 
duttrici di  giocattoli,  poterono  facilmente 
allargare  ed  accrescere  le  loro  industrie 
preesistenti,  da  noi  occorse  cominciare 
quasi  dal  nulla.  Il  censimento  del  1911 
aveva  accertata  in  Italia  71  fabbriche 
di  giocattoli.  In  verità,  le  fabbriche  di 
soli  giocattoli  non  superarono  mai  la 
diecina. 

Bisognava  creare  tutto  da  capo.  E 
per  questo  cominciò  dal  sorgere  fra  noi 
un  movimento  di  signore  ed  artisti  che 
ebbe  come  scopo  la  dimostrazione  pra- 
tica della  possibilità  di  prodvuTC  in  casa 
nostra  qualunque  tipo  di  giocattolo.  A 
Vallombrosa,  e  in  altri  centri,  si  istitui- 
rono scuole  forestali  di  balocchi.  Era  come 
una  propaganda  per  l' industria  futura, 
come  un  indizio,  un  incoraggiamento  a 
fare,  a  fare  di  più,  a  fare  più  bene.  Gio- 
cattoli idearono  e  modellarono  e  dise- 
gnarono scultori  e  pittori  italiani,  gio- 
cattoli costruirono  le  mani  gentili  delle 
nostre  dame,  giocattoli  lavorarono,  nei 
loro  ospedali,  i  mutilati  ed  i  feriti  di 
guerra.  E  quando  si  vide  il  movimento 
diffondersi  nel  paese  con  l'aiuto  di  tutti, 
si  pensò  dì  indire  delle  mostre  di  gio- 
cattoli. La  prima  fu  tenuta  ad  Udine 
sui  principii  dell'ottobre  1916,  per  ini- 
ziativa di  donna  Bona  Luzzatto,  che  fu 
ed  è  tra  le  più  nobili  e  fervide  assertrici 
del  giocattolo  italiano.  Yambo  ne  riferiva 
cosi  :  «  Nella  Mostra,  i  balocchi  di  cencio 
sul  gusto  inglese  sono  riuscitissimi.  C"  è 
tra  gli  altri,  un  tipo  di  foca  di  velluto 
grigio....  cui  non  manca  che  la  parola. 
La  foca  incontra  moltissimo  ;  ma  anche 
un  bel  gallo  chanteclair,  imitazione  di 
Francia,  ha  la  sua  meritata  fortuna. 
I  gatti  e  i  cani  non  mancano  ;  e  nem- 
meno una  quantità  di  adorabili  coni- 
glietti in  peluche  che  son  più  graziosi  e 
più  morbidi  dei  conigli  veri.  Nel  centro 
della  mostra  è  una  popolazione  di  ciu- 
chinì  dì  ogni  misura  e  dì  ogni  materia  : 
di  legno,  di  cencio,  di  velluto,  dì  carta- 
pesta :  ciuchini  neri,  bigi,  macchiati  di 
caffè  e  latte,  d'ogni  maniera  ;  quali  con 
le    teste    movibili,    quali    attaccati    alle 


carrette,  quali  con  le  ceste,  o  con  i  ca- 
richi :  ciuchi  in  atto  di  ragliare  e  in  atto 
di  tirar  calci  ;  tanto  da  mandare  in  visi- 
bilio una  generazione  di  ragazzi.  I  quali, 
per  ragioni  misteriose  che  non  dobbiamo 
indagare,  hanno  una  gran  tenerezza  per 
i  ciuchi. 

«  Ma  il  cloxi  della  mostra  è  costituita 
dai  soldatini.  Qui  sono  esposti  soldatini 
di  piombo,  fabbricati  a  Udine,  sotto  la 
direzione  del  valente  artista  Marzuttini, 
e  soldatini  di  legno,  fabbricati  a  Gemona, 
sotto  la  direzione  del  professor  Giuseppe 
l'ischìutta.  Tanto  gli  uni  che  gli  altri 
possono  reggere  trionfalmente  il  con- 
fronto coi  famosi  soldatini  di  Norimberga. 
Compassati,  duri,  pfisanti,  grossi  i  tede- 
schi :  slanciati,  vìvi,  eleganti,  i  nostri. 
Dinanzi  a  un  grazioso  panorama  dipinto 
con  maestrìa,  tutta  la  rappresentanza 
del  nostro  es(;rcito  sfila  dinanzi  agli  alti 
ufficiali  degli  eserciti  alleati,  È  una  ar- 
mata in  miniatura  che  muove  verso  uno 
sconosciuto  nemico  :  è  completa  in  ogni 
sua  parte  ;  dai  cannoni  di  ogni  calibro, 
alle  automobili  blindate,  alle  mitraglia- 
trici, ai  carriaggi  per  le  murdzionì,  alle 
vedette,  ai  volontari  e  bersaglieri  ciclisti, 
e  perfino,  -  immaginate  !  -  ai  piccoli 
esploratori,  con  la  loro  brava  bandiera 
in  testa....  Il  passo  della  fanteria  è  ripro- 
dotto con  grande  naturalezza,  ed  è  anche 
molto  indovinato  il  movimento  dei  ca- 
valli, che  non  hanno  tutti  l'eguale,  inve- 
rosìmile posa  deUe  quattro  zampe  allun- 
gate in  avanti  e  all'indietro,  come  gli 
antichi  cavallini  tli  piombo  ». 

Fu  esposta  ad  Udine  anche  una  camera 
da  letto  signorile  per  bambola,  nella 
quale  ogni  più  pìccolo  particolare  è  cu- 
rato :  un  gioiello  di  fattura  è  il  piccolo 
letto,  in  armonia  perfetta  con  il  comò, 
la  specchiera  a  tre  luci,  il  tavolo,  la  toi- 
lette con  le  sue  bottiglie  di  profumo,  le 
sue  minuscole  spazzole.  "  Tutti  i  sopra- 
mobili sono  al  loro  posto.  Nulla  manca  ; 
da  una  ricca  tenda,  che  nasconde  l' in- 
gresso della  stanza,  appare  la  testina 
bionda  di  una  cameriera  che  chiede  or- 
dini alla  sua  padroncina. 

L' industria  friulana  non  ha  potuto 
sostituire   la    bambola    di    Norimberga  : 


LA  RINASCENTE 

avvicina  la  produzione  al  consumo 


365  - 


All'  Esposizione  di  Udine. 


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All'  Esposizioue  di  Udine. 


366  — 


la  difficoltà  è  nella  modellatura  dei  pic- 
coli vlslni  :  ma  a  questa  deficienza  hanno 
riparato  le  fabbriche  di  giocattoli  lom- 
barde :  la  bambola  di  Milano  è  più  bella, 
più  aggraziata,  più  artistica  e  più  resi- 
stente di  quella  tedesca. 

Udine,  però,  a  fianco  della  bambola  di 
pezza  e  di  peluche  offrì  la  piccola  damina 
in  ricche  vesti,  graziosissima,  un  gingillo 
signorile  ;  più  che  un  giocattolo  di  lusso, 
è  un  sopramobile  da  salotto  principesco. 
Furono  raggruppate  nell'angolo  più  ari- 
Btocratico  della  mostra  le  belle  bambolìne 
meravigliose  nelle  loro   vesti  suntuose. 


nella  mostra  di  Udine  apparvero  gio- 
cattoli meccanici,  pregevoli  lavori  in  vi- 
mini, fantoccetti  in  filo  di  lana,  panto- 
folìne  aristocratiche,  scarpette  di  pezza  ; 
e  lavori  in  terracotta  :  pentoline,  va- 
setti, piattini,  scodelline,  fischietti,  an- 
forine  e  boccalini. 

L,e  esposizioni 

del   giocattolo   italiano  i 

a   Milano. 

A  questa  prima  mostra  del  giocattolo 
italiano,  ne  seguirono  due  altre  a  Milano. 


All'  Esposizione  di  Udine. 


ricordanti  la  moda  d'oggi  e  quella  d'altri 
tempi  :  acconciature  abilmente  adattate, 
calzature  lavorate  con  insuperabile  pre- 
cisione. 

A  lato  di  queste  ricchissime  bambole 
In  miniatura  figuravano  i  lavori  di  Por- 
denone, in  legno  bianco  per  bambini  ; 
tavole  da  cucina,  seggioline,  panche,  ar- 
madietti. Lavori  dozzinali,  ma  ben  rifiniti, 
a  buon  prezzo,  destinati  a  far  sorridere  e 
allietare  ì  bimbi  non  favoriti  dalla  for- 
tuna. Questi  lavori  in  legno  si  elevano  a 
forma  d'arte  allorché  offrono  in  piccola 
modellatura,  scolpite  e  dipinte  a  mano, 
graziose  bestioline  domestiche  :  il  cane, 
il  gatto,  il  òavallo  ed  il  bue.  Ed  ancora 


E  cioè:  la  Mostra  Campionaria  del  gio- 
cattolo {{aliano  e  quella  artistica  del  Ly- 
ceum.  ha,  pàma  si  svolse  dal  novembre 
al  dicembre  1916  al  Palazzo  della  Borsa 
col  concorso  di  110  espositori,  una  cin- 
quantina '■'  i  quali  erano  fabbricanti  veri 
e  propri.  ^  sia  pure,  in  parte,  piccoli  e 
modesti.  Ma  tanto  il  Comitato  quanto  la 
stampa  quotidiana  tennero  più  conto  de- 
gli oggetti  esposti  da  istituzioni  di  bene- 
ficenza e  da  privati,  per  paura  forse  di 
cadere  nella  reclame  commerciale  mentre, 
in  q.uesti  casi,  si  tratterebbe,  se  mai,  di 
reclame  nazionale. .\. 

Due  tendenze  si  notavano  nella  mostra: 
la  riproduzione  del  giocattolo  già  noto. 


367  — 


di  orlgrine  e  di  importazione  straniera  e 
la  ricerca  d'nna  speciale  estetica  del  gio- 
cattolo che  conduco  alla  stilizzazione.  Nel 
primo  campo  I  ristiltatl  sono  notevoli. 
Significativa  è.  per  esempio,  la  grande 
ricchezza  e  varietà  e  perfezione  dei  gio- 
cattoli di  stoffa.  Non  sono  in  orione  gio- 
cattoli nostrani,  ma  ora  ce  ne  siamo  im- 
padroniti, producendo  oggetti  veramente 
perfetti,  nei  quali,  queJ  che  di  caricatu- 
rale che  i  pupazzi  di  questo  genero  ave- 
vano quando  ci  {^ungevano  dall'estero, 
è  trasformato  in 
un  sereno,  chiaro, 
assennato  buon 
umore  italiano. 

Scarsi  sono  i 
giocattoli  mecca- 
nici. Il  campo  è 
per  noi  nuovo, 
diceva  un  indu- 
striale intelligen- 
te e  fecondo  che 
lavora  in  zona  di 
guerra:  «Ci  tocca 
spesso  inventare 
quello  che  fu  già 
inventato  ».  Spe- 
'iamochesigiun- 

i   presto   a   in- 

cntare  da  noi 
•  luello  che  inven- 
t  cito  non  fu  di  là 
dalle  Alpi. 

Nella  mostra 
t  rionfarono  le 

lario  nette 

chiettamente 
italiane,  con  le 
maschere  In  pri- 
ma linea,  gli  Ar- 
lecchini sgargian- 
ti, i  Pantaloni 
prudenti,  i  Bri- 
ghella traffichini,  i  Pulcinella  chiocci  e 
nasuti.  Venezia  in  questo  campo  tiene 
il  primato,  con  le  sue  artistiche  ripro- 
duzioni delle  marionette  del  teatrino  set- 
tecentesco che  è  una  delle  gemme  del 
Masco  Correr,  o  con  altri  tipi  più  po- 
polari ma  vivi,  agili,  gustosi,  modellati 
con  una  facilità  che  non  perde  il  buon 


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Una  palazzina  per  bambola  e  altri  giocattoli 
(Kifugio  Majetti). 


gu.^to  e  la  delicatezza;  Roma  si  associa 
con  marionette  e  burattini  assai  grazio- 
si, usciti  da  stampi  ben  curati,  vestiti 
pittorescamente;  Torino  oflCre  anch'essa 
notevoli  esemplari,  Torino  che  fu  la  città 
che  sola  difese,  anche  nei  tempi  di  più 
grande  decadenza,  la  marionetta  signo- 
rile e  ben  modellata.  Vivaci  marionette 
vestite  da  soldati,  presentò  una  ditta  di 
Milano:  in  un  angolo,  nel  bellissimo  re- 
parto delle  «Industrie  Femminili»,  ap- 
parirono anche  le  marionette  sicilia- 
no, marionette 
cavalleresche  che 
rappresentano 
tutto  il  ciclo  di 
Carlo  Magno, 
tutti  gli  eroi  del- 
l'Aiiiosto,  coperti 
di  corazze,  schi- 
nieri, barbute, 
mossi  splendida- 
mente da  un  gio- 
co sagace  di  fili. 
L'altra  mostra 
milanese  del  gio- 
cattolc,  si  tenne 
nel  marzo  1917, 
al  Lyceum.  Vi  si 
notavano  le  belle 
bambole  del  pit- 
tore P"'ossombro- 
ne,  squisitamen- 
te aristocratiche 
(quantunque  non 
precisamente  a- 
datte  ad  educar 
la  mente  deU' in- 
fanzia, con  i  loro 
visi  pesti  e  smun- 
ti di  giovanetto 
viziate)  e  le  bam- 
bole d'int«nzione 
a^sai  più  facile  di 
Lina  Arpesani  e  di  Adriana  Bi«»i  Fabbri  ; 
una  Portinaia  di  Marchini,  una  serio  di 
giocattoli  di  legno  di  Giuseppe  Guidi,  e 
alcimi  lavori  fatti  dai  disoccupati  della 
Casa  Ravlzza  dell'Umanitaria,  con  dise- 
gni di  Nebbia  o  con  tentativi  anoninrd; 
e  I  giocattoli  portati  da  Antonio  Beltra- 
melli  hanno  formato,  con  quelli    prima 


iKi;U!L] 


368 


citati,  e  con  le  nuove  flerurine  deliziose 
di  Edina  Altara,  una  oollezione  di  mo- 
delli nuovi  davvero  preziosi  e  inattesa. 
«  Antonio  Beltramelli  -  riferiva  Raf- 
faello Giolli  che  fu  tra  i  principali  orj?a- 
nizzatori  -  ci  ha  portato  da  Venezia 
una  collezione  numerosa  di  «giocattoli 
di  legno,  ingregnosi,  movibili,  snodati,  e 
delle  composizioni  gaie  di  paesi  e  pae- 
saggi, e  idee  utili  di  Cadorin,  e  una  col- 
lezione di  pupazzi  divertenti  e  tipici  di 
Alis  Alhaique.  Egli  ha  trovato  idee  biz- 
zarre, ha  risuscitato  le  vecchie  Caterine 
romagnole,  ha  creato  tipi  caratteristici 


raccolta  copiosa  di  giocattoli  popolari  ; 
d(!irOssola  e  della  Valsesia,  prestati  dal 
Museo  del  Paesaggio  ;  dell'Abruzzo,  rac- 
colti dal  prof.  Piccirilli,  dal  dott.  E.  Gallo 
e  da  alcuni  altri  amici  ;  del  Lazio,  spe- 
diti da  Gian  Bistolfi  ;  della  Sicilia,  del 
Napoletano,  ecc.  Le  pazze  Marianne  dai 
colori  orgiastici,  vestiti  iìammanti,  co- 
razze d'argento,  e  dai  terribili  caratteri 
con  la  gola  gònfia  di  droghiora  o  gli  occhi 
chiari  e  i  capelli  corti  d'una  donna  per- 
versa d'Anglada;  e  i  Geroboamini  pla- 
cidi e  cattivi,  in  culla  ;  galletti  di  legno 
smaltato  e  carabinieri  di  pasta  ». 


Kifugio  Majetti.  —  Il  laboratorio  del  direttore. 

che  hanno,  appena  nati,  già  tutta  una  Le   Esposizioni 

lunga  storia  fantastica  e  piacevole;  la  ^^j  giocattolo   italiano: 
Cucca,  arrivata  dall'Olanda,  Trifola  e  Tri-         -y  °         . 

felino.  Pillàcchera  burlone.  Giocattoli  che,  ^    ^  enezia . 

perdendo  quel  po'  che  hanno  di  carica-        Ed  eccoci  alla  terza  mostra  del  gio- 

turale  e  diventando  un  poco  più  semplici  cattolo   italiano,   teniita   a   Venezia   nel 

e  vivi,  saranno  la  gioia  di  molti  bambini,  gennaio  1918,  a  cura  dell'Assistenza  Ci- 

«  Ma    non    ci    siamo    accontentati    di  vile.  »  Bambole  vezzosissime  -  disse  nel 

queste  cose  nuove.   Abbiamo  fatto  una  suo  discorso  iaaugurale  l'on.  Morpurgo  - 

Preferite  ovunque  e  sempre   f  liìK  IffniP 
A     la  Crema  per  Calzature   jjiUll    JjUlll 

— Soc.  An.  Italiana.  —  Capitale  L.  3,000,000.    

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369  — 


tli  lina  t?enlale  fantasia  (dircttnre,  mo- 
dellatore, dipintore  è  quel  valoroso  ar- 
tista che  tiitti  conosciamo  :  11  Fraina- 
comò).  E,  con  lo  bambolo  deliziose,  pic- 
coli animali  in  leprno  e  altri  in  stolTa.  Ri- 
cordiamo subito,  ammiro tissiml,  1  gio- 
cattoli di  TofToli  e  figli  di  Calalzo,  per 
composizioni  meccaniche  in  logrno.  Su- 
perano i  tipi  simili  in  acciàio,  che  veniva- 
no dalla  Germania.  L'industria  veneziana 
del  eriocattolo,  promossa  dall'Associazione 
del  lavoro,  espone  delle  vere  meravifrlie. 
Bestie,  confezionate  a  scopo  didattico,  le 
quali,  snodandosi,  permettono  al  maestro 
di   spieframe   con   chiarezza  acrli   allievi 


Molto  interessarono  1  cavalli  e  le  altro 
bestie  del  Margoni,  scolpito  e  modellate 
dal  prof.  Giuseppe  Bcfrpriolini.  Lo  scul- 
tore Luigi  Guacci  di  Lecce,  espose  una 
nidiata  di  bambole  di  cartapesta.  La 
signora  Erber  di  Milano  presentò  dei 
lavori  graziosissiml  intagliati  in  legno. 
I  mutilati  di  guerra  di  Villa  Bendi  di 
Firenze  ebbero  una  splendida  mostra  di 
animali  e  giocattoli  di  legno.  Il  Ma j etti 
di  Roma  inviò,  con  orgoglio  paterno,  i 
lavori  dei  suoi  piccoli  protetti,  carcerati 
od  in  salvo  nel  «  Rifugio  ». 

Carini  tutti  gli  oggetti  in  paglia  delle 
Piccole    industrie    femminili    di    Costai - 


Pupi  caricaturali  in  cartapesta,  con  una  spirale  fra  il  bnsto  e  le  gambe. 
(Rifugio  Arajetti). 


tutta  la  formazione  ;  esse  misurano  un 
decimo  della  grandezza  naturale. 

•  Meravigliosi  i  soldatini  di  piombo  ohe 
corrono  all'assalto  e  quegli  altri  che  at- 
tendono impettiti  di  essere  passati  in 
rassegna.  Aeroplani  in  vista?  Niente  pau- 
ra. Sono  la  riserva  delle  nostre  bambole  : 
non  si  sa  mai  ». 

La  bambola  italiana  esponeva,  fuori  con- 
corso, le  sue  creazioni  artistiche.  Model- 
latori e  costruttori  gli  artisti  Tamburlini 
e  de  Tolde.  Dei  corpi  meravigliosi  che  si 
adergono  con  le  voluttuose  linee  di  crea- 
ture viventi.  Il  Soravia  ebbe  la  sua  bella 
mostra,  e  il  Doge  e  tutti  gli  altri  digni- 
tari, visti  nella  loro  sapiente  disposlzio- 
po,  parvero  rivefltltl  di  grande  maestà. 


pino,  e  i  giocattoli  in  carta  di  Luisella 
Terzi  :  ed  i  mobili  del  Pezzarossa  di 
Bari. 

E,  poi,  i  giocattoli  del  Cadorin,  del 
Donatello,  della  Mortara.  Infine  la  mag- 
giore attrazione  :  la  mostra  retrospettiva 
con  bambole  del  Museo  di  Napoli  ;  ma  - 
rionette  veneziane  del  Museo  Correr,  gio- 
cattoli antichi  del  Museo  archeologico 
di  Firenze,  del  Museo  civico  di  Torino, 
dei  Musei  di  Udine  e  Padova,  ecc. 


Queste  mostre,  come  abbiamo  detto, 
ebbero  uno  scopo  prop8igandistico  :  quel- 
lo di  stimolare  la  futura  Industria  dt| 


Gennaio  1918. 


(Conio  corrente  con  la  Posia)  Num.  t. 


ex  nugis  sena 

ORGANO   MENSILE   DI   INFORMAZIONI   E   PER   LA   DIFESA   DELL'INDUSTRIA  NAZIONALE 


I  UFFICIALE 

(GIOCATTOLI  ITALIANI  -  ORGANIZZAZIONE  COOPERATIVA  OPIFICI  -  STUDIOSI-ARTISTI) 


giocattolo.  Infatti  esse,  accanto  alle  po- 
che Ditte  espositrici,  avevano  un  largo 
stuolo  di  dilettanti.  Mi  servo  di  questa 
parola  per  designare  i  molti  produttori 
di  giocattoli,  italiani  sì,  ma  personali. 
Essi  li  confezionano  interamente  da  sé 
stessi,  vi  impiegano  un  mondo  di  pa- 
zienza e  di  tempo*  e  finiscono  con  l'otte- 
nere un  oggetto  di  gusto,  solido,  ma,  per 
logica  di  cose,  lento  e  costoso.  Comunque, 
si  tratta  di  lavori  che  in  linea  assoluta 
hanno  molte  qualità,  e  ricorderemo  qui 
le  simpatiche  bambole  di  pezza  (Florindo 
e  Rosaura)  del  marchese  Gian  Felice 
Ponti  ;  le  contadinotte  della  signorina 
Menimi;  i  Pierrots  del  Peri  ;  i  teatrini  del 
pittore  Montedoro  ;  i  cani  di  stoffa,  bel- 
lissimi, di  Isabella  Trewella  ;  i  pupi, 
in  pelle  di  guanto,  di  Adele  Vianello  ; 
le  bambole  eseguite  dai  mutilati  su  dise- 
gni della  marchesa  Menni,  delle  signore 
Paltrinieri  e  d'Anna;  le  bambole  infran- 
gibili della  principessa  di  Poggio  Suasa  ; 
i  pupi  (pesci  rendala ,  venditrice  di  co  stri - 
gne,  oiornalaia)  che  la  signorina  Gabriella 
Giusti  confeziona  in  pezza,  e  poi  dipinge, 
elevandoli  a  vera  dignità  di  arte  e  facen- 
done molto  meno  e  molto  più  di  un  gio- 
cattolo ;  i  teatrini  a  libretto  della  signora 
Tumiati  ;  le  bamljolc  raffiguranti  le  re- 
gine d'Inghilterra,  confezionate  da  un 
gruppo  di  signore  ;  infine  i  giocattoli 
varii  di  Maria  Pezze  Pascolato,  di  donna 
Bettina  Casanova,  della  signorina  Elisa 
Boschetti,  del  pittore  Duilio  Canibel- 
lotti,  e  di  qxialche  altro,  esposti  qua  e  là 
anche  al  Lyceuni  ed  alla  Mostra  Italo- 
Britannica  di  Roma. 

^  impossibile  dire,  poi,  compiutamente 
quanto  fecero  in  Italia  pel  giocattolo  i 


soldati  feriti.  Nella  estate  del  1918,  alla 
Mostra  del  Palazzo  Chigi,  a  Roma,  ne 
avemmo  un  saggio  larghissimo  :  mobili, 
animali,  carretti,  presepi,  ecc.,  dell'Ospe- 
dale Regina  Margherita,  dei  nevropa- 
tici  di  Villa  Wurts,  dell'Ospedale  Mili- 
tare S.  Leonardo  di  Bologna.  dell'Ospe- 
dale dei  Benedettini  dì  Milano,  degli 
Ospedali  Alfieri  di  Alessandria  e  Michelin 
di  Torino,  e,  ih  genere,  di  tutti  i  centri 
sanitarii  militari. 

La    Giocosa 

e  gli  artisti  anonimi  siciliani. 

Ma  se  ciò  non  era  ancora  l'industria, 
era,  ripeto,  uno  stimolo  per  incominciare. 
Ed  ecco  che  dal  seno  della  Mostra  mila- 
nese del  giocattolo,  sorse  impensatamente 
la  Società  Anonima  Cooperativa  a  capi- 
tale illimitato  che  s'intitola  «  G.I.O.C.O. 
S.A.  >'  (Giocattoli  Italiani  -  Organizza- 
zione Cooperativa  Opifici,  Studiosi,  Ar- 
tisti), la  quale,  rievocando  il  nome  della 
Casa  di  educazione  per  giovinetti  «  Prin- 
cipi di  IMantova  »  (fondata  da  Vittorino 
da  Fcltre  al  tempo  del  piii  schietto  fiore 
dell'arte  italiana)  vorrebbe  auspicare  al 
giocattolo  nostro,  efficacia  educativa  e 
fascino   d'  arte  insieme. 

Lo  statuto  attribuisce  alla  Società  una 
durata  di  cinquant'anni,  prorogabili,  e 
le  designa  lo  scopo  «  di  favorire  con  ogni 
mezzo  lo  sviluppo  e  la  protezione  del- 
l'industria nazionale  del  giocattolo  ».  Ha 
un  capitale  illimitato,  costituito  da  azioni 
di  L.  25  ciascuna  e  possono  essere  socii 
i  fabbricanti  e  negozianti  di  giocattoli, 
gli  Enti  morali  «  e  i  Comitati  che  si  pre- 
fìggano una  produzione  industriale,  non- 


ohe  jrli  artisti,  pli  educatori  e  Qualsiasi 
persona  clie  non  abbia  iìiteres.si  contrari i 
allo  scopo  sociale,  e  sottoscriva  almeno 
un'azione  ". 

Biso^rna,  però,  dire  che  la  Giocosa  non 
ha  (iato  finora  alcun  risultato  positivo. 
I  socii  debl)ono  essere  scarsi  e  affatto 
estranei  a  quei  sensi  di  cooperativismo 
sui  quali  si  fondavano  i  capisaldi  della 
Società.  Tia  Giocosa,  quindi,  esiste  ofrpri 
solo  di  nome.  Tanto  vero  che  un'adu- 
nanza da  essa  indetta  nello  scorso  maffprio 
non  risultò  se  non  di  quattro  fabbricanti 
(di  cui  mio  non  socio),  del  segretario  e  del 
vice-presidente.  La  riunione  venne  rin- 
viata, ma  fino  al  momento  in  cui  scrivo 
(24  novembre  1919)  la  sua  riconvocazione 
si  aspetta  ancora.  Eppure  lo  scopo  di 
quell'adunanza  era  al)l)astanza  impor- 
tante: «Porgere  occasione  ai  fabbricanti 
di  giocattoli,  socii  o  non  socii,  di  trovarsi 
insieme  e  di  discutere  dei  loro  interessi 
generali,  e,  quindi,  eventualmente,  della 
costituzione  di  un  loro  consorzio». 

Meglio,  dunque,  dire  qualche  cosa  delle 
nostre  fabbriche,  grandi  o  piccole  che 
siano,  possenti  o  modeste.  Nelle  Puglie, 
in  Tiasilicata,  in  Sicilia,  esistono  dei  fab- 
bricanti -  ignorati  !  -  di  giocattoli  che 
Ettore  Savagnone  chiama  deliziosi.  Sono 
operai  dotati  di  senso  artistico,  che  ven- 
dono un  numero  esiguo  di  giocattoli 
a^fli  scarsi  clienti  dei  rioni  popolari.  Ne- 
cessariamente la  loro  produzione  è  defi- 
ciente perchè  sprovvisti  di  capitali  e  di 
opportuni  strumenti  del  mestiere. 

«  In  Sicilia  abbiamo  fabbricanti  di 
giocattoli,  primitivi  per  quanto  si  voglia, 
ma  di  grande  pregio  artistico  e  di  squi- 
sita fattin-a.  Accanto  ai  superstiti  co- 
struttori di  paladini  (se  vedeste  le  abba- 
glianti armature  e  il  fiero  cipiglio  dei 
paladini  di  Francia  che  si  costruiscono 
per  i  teatrini  di  marionette  !),  esistono 
i  fabi>ricanti  di  quei  minuscoli,  cainitte- 
ristici  carrettt'lli  siciliani  a  colori  vistosi, 
e  istoriati  -  ad  iinniagine  di  quelli  veri 
e  grandi  -  di  figure  allegoriche  e  di  qua- 
dri bellici,  o  di  figure  sacre,  che  sono  pic- 
coli capolavori  e  che  gli  stranieri  di  pas- 
saggio acquistano  avidamente  ;  vi  sono 
i  fabl>ricanti  di  (luelle  graziose  imitazioni 


delle  tavole  che  portano  a  mano  i  nostri 
venditori  d'acqua  ambulanti  (una  tra- 
dizione assolutamente  arabo-sicula)  :  imi- 
tazioni in  miniatura,  che  sono  gioielli 
d'arte,  piccoli  tesori  grandi  quanto  un 
piigno,  con  i  bicchieri  piccini  piccini  e 
la  microscopica  bottiglia  dell'anice  e  il 


Fenliiiuudo  Stniciizzi  tra  i  .suoi  pupi. 

Il  busto  dello  Stracu'/.zi  è  ima  teriacottii 

di  Carlo  Siviere. 

binnìHuIiddu  (brocca)  dell'acqua.  Vi  sono 
pure  gli  operai  "  specialisti  "  nella  idea- 
zione e  costruzione  dei  presepii.  Nei  ne- 
gozi potrete  acquistare  un  bel  preseite 
da  donare  ai  vostri  piccoli  ;  spenderete 
quaranta,  cinquanta  lire  in  un  oggetto 


U 


LA  TESSILE';di  MILANO 

SPEDISCE  GRATIS  IN  TUTTO  IL  MONDO 
CAMPIONARIO  STOFFE  perUOMOeSKINORA 


372  - 


mastodontico  che  non  sarà  mai  il  presepe 
maraviglioso  (ed  a  buon  mercato)  del- 
l'operaio siciliano  :  con  il  Bambinello 
Gesù,   il   bue,   l'asinelio,  le   pecorine,  i 


./?, 


TJn  Pierrot  di  Ferdinando  Stvacnzzi. 

Re  Magi,  i  santi,  gli  angeli,  i  puttini, 
le  colombe,  le  capanne,  le  grotte,  gli 
alberi,  gli  uccellini,  il  bel  ruscello  di 
vetro  e  di  carta  d'argento,  l'opera  d'arte 
di  un  costruttore  ignoto  !  E  così  ancora 
vi  sono  abilissimi  fabbricanti  di  caval- 
lucci, vagoncini,  teatrini  di  marionette, 
tamburelli,  schioppi,  soldatini,  ecc.,  e, 
in  fine,  vi  sono  ingegnosissimi  lavora- 
tori che  sanno  costruirvi  tutto  l'arreda- 
mento per  la  casa  della  bambola  ». 

Fabbriche  più  o  meno  modeste  preesi- 
stevano .alla  guerra  un  po'  in  ogni  nostra 
città,,  da  Milano  a  Torino,  da  Napoli  a 
Firenze  e  a  Lecce.  Oggi  il  loro  numero 
è  cresciuto. 

I   giocattoli 

del  Rifvigio   Majetti. 

Cominceremo  dall'  occuparci  del  Ri- 
fugio Majetti.  RafiEaelle  Majetti,  consi- 
gliere di  Corte  d'Appello,  è  il  papà  di 
tutti  i  ragazzi  che  la  mala  sorte  e  la  cat- 
tiveria doi  genitori  spinse  a  vagabondare 
per  le  vie  della  Capitale.  Egli  capì  quanto 
bene  si  sarebbe  potuto  compiere  offrendo 
loro  un  modesto  ma  sicuro  asilo  ed  un 
po'  di  lavoro.  Senza  mezzi,  senza  o  con 
pochissimi  aiuti  morali,  il  Majetti  seppe 
tanto  perseverare  nella  sua  nobile  idea 


da  riuscire  ad  aprire  nn  Rifugio  dove, 
a  poco  a  poco,  fra  esterni  ed  interni  ha 
raccolto  un  centinaio  di  piccoli  vaga- 
bondi e  condannati  condizionalmente. 
Egli,  col  suo  affetto,  con  le  sue  parole  e 
col  lavoro  li  redime.  Ed  il  giocattolo  en- 
tra largamente  in  questo  compito. 

Fin  dal  1909,  col  concorso  di  Alcide 
Ferraioli,  un  grande  negoziante  romano 
di  giocattoli,  il  Majetti  aprì  il  suo  labo- 
ratorio di  giocattoli.  Poi,  nel  1911,  il 
buon  giudice  ne  assunse  da  solo  la  ge- 
stione. Da  allora  egli  ha  fatto  di  tutto 
per  perfezionare  questa  piccola  fucina  di 
felicità  infantile  :  ha  compiuto  viaggi  al- 
l'estero, visitando  le  principali  fabbriche 
di  giocattoli,  ha  scoperto  vernici  e  im- 
pasti, insomma  vi  si  è  prodigato.  Il 
laboratorio  oggi  produce  tutto  :  dai  let- 
tini di  bambole,  pieghevoli,  alle  bambole 
stesse,  dal  teatro  poi  burattini,  ai  caval- 
lucci, dalle  case  da  pupe,  tutte  smonta- 
bili ed  a  camere  interne  bene  divise,  al- 
l'ammobiliamento completo  in  istile  Im- 
pero, da  certi  pupi  caricaturali  in  car- 
tone, che,  fra  il  torso  e  le  gambe,  hanno 
una  molla  che  consente  loro  di  dondo- 
larsi con  ritmo  grottesco,  ai  piccoli 
treni,  alle  palazzine  di  legno  intarsiato, 
ai  modelli  di  vetture  tranviarie  eseguiti 
con  minuta  precisione  di  particolari,  ai 


Un  pupo  automatico  e  un  burattino 
di  Ferdinando  Stiacuzzi. 

piccoli  animali  in  legno  dipinto.  Nulla, 
proprio  nulla  sfugge  a  questo  decennale 
centro  di  lavorazione  di  giocattoli.  V'è 
perfino  la  clinica  delle  bambole,  cioè  un 
reparto    dove    >1    accomodano    braooia. 


-  373  — 

flambé  o  teste  rotte.  E  questo  reparto  gli  esempi  di  liberalità  sono  offerti,  di 
rendo  da  solo  cinqiicceuto  lire  al  mese,  solito,  dagli  operai,  e  assai  meno  spesso 
Eppure  11  giudice  Majetti  -  che  paga  re-  dai  ricchi.  K  potrei  citare  episodii  se 
golarmente  il  lavoro  dei  suoi  piccini  e  non  avessi  bisogno  di  economizzare  spa- 
ne versa  il  denaro  sui  libretti  personali  zio.  Vorrlio,  però,  ricordare  che  il  giudice 


Giocattoli  del  prof.  A.  Eocca  Isgrò  di  Roma^ 


della  posta  -  si  contenta  di  guadagni 
minimi.  I  pupi  di  cartone,  di  cui  diamo 
una  fotografia,  gli  basta  venderli  a  tre 
lire  l'uno  :  e'  è  un  utile  di  una  lira  al 
pezzo,  si  0  no.  Tutti  possono  recarsi  al 


Majetti,  nel  decorso  1918,  fondò  un  perio- 
dico mensile  dal  titolo  II  Oiocattolo  con 
illustrazioni.  Si  trattava  di  im  esempio 
unico  in  Italia.  Stampato  senza  lusso  ma 
con  dignità,  tipografica,  questo  periodico 


<li»o»ttoÌi  del  prof.  A.  Itocca  Isgrò  di  Koma. 


rifugio  sulla  cui  porta  è  scritto  :  «  Libero 
accesso  ai  nUsericordl  »,  e  tutti  possono 
acquistare  a  condizioni  onestissime.  C'è 
chi,  commosso  dall'opera  pietosa  del 
Majetti  e  dalla  semplicità  con  la  quale 
eflrll  vi  8l  consacra,  dà  più  di  quanto  non 
cU  Tenga  richiesto.  Ma,  biiiotrna  dirlo. 


teneva  al  corrente  di  quanto  si  fa  in  Ita- 
lia per  la  nazionalizzazione  del  grlocat- 
tolo,  e  pubblicava  articoli  di  curiosità 
storica,  poesie,  notizie,  ecc.  Animato  da 
un  alto  senso  patriottico,  redatto  con 
coscienza  ed  afTetto,  tutto  improntato 
della  tipica  personalità  del  suo  fondatore 


71 


e  direttore,  il  Gìocatloìo  non  ebbe  lunga 
vitflj.  Ne  uscirono  appena  dodici  numeri. 
1  i^doi  iniziali  trentauove  abbonati  rag- 
f?iimsero  in  un  anno,  la  cifra  di  115.  Ma 
erano  sempre  troppo  pochi  per  assicurare 
la  Aita  d'un  periodico.  Nel  suo  «  Addio  » 
il  Majetti  si  duole  che  la  pubblicazione 
«  d'un  periodico  tecnico,  nuovissimo,  non 
di  speculazione  »  non   abbia  trovato  ri- 


Giocattoli  del  i)i'of.  A.  Kocc.a  Isjin")  di  Koiiia. 

spondenza  nel  nostro  pubblico  ;  ma  ag- 
giunge che  non  per  questo  gli  è  veniita 
meno  la  fede  e  la  speranza. 

Ho  voluto,  avvicinandomi  alla  catego- 
ria dei  tentativi  indiistriali,  cominciare 
dal  discorrere  del  Rifugio-  Majetti,  non 
solo  perchè  il  suo  è  uno  dei  più  antichi 
laboratorii  di  giocattoli  nazionali,  ma 
anche  per  lo  scopo  altamente  caritate- 
vole cui  deve  vita. 

I   giocattoli 

di  Ferdinandlo  Stracvizzi. 

Ed  ora  da  un  laboratorio  prebellico, 
portiamoci  ad  un  laboratorio  recente  dove 
si  foggiano  i  giocattoli  del  pittore  Fer- 
dinando Stracuzzi.  Questo  giovane  arti- 


sta, valoroso  e  modesto,  è  una  ujacchietta 
del  mondo  intellettuale  di  Roma.  Bi- 
sogna sentirlo  discorrere  !  Come  mai  pcns<^ 
a  dedicarsi  ai  giocattoli  ?  Come  nacque 
la  sua  fabbrica  ?  «  Da  uno  sputo  -  vi 
risponde  ridendo  ~  contro  la  vetrina  di 
un  negozio.  Vi  era  esposta  una  tabella 
con  la  scritta,  a  caratteri  lapidari  :  "  Ab- 
basso Novimberga  !  Viva  il  giocattolo  ita- 
liano!"  Orbene,  i  famosi  giocattoli  ita- 
liani erano  ti^gM  aborti,  ed  avevano  dei 
prezzi  da  far  venire  la  pelle  d'oca».  Al- 
lora lo  Stracuzzi  compì  l'atto  audace  : 
«  Ed  è  qxaesta  l'industria  italiana  ?  Ladri, 
che  non  siete  altro  !  »  Ma  siccome  non 
basta  demolire  se  non  si  è,  poi,  buoni  ad 
erigere,  non  basta  dire  che  una  cosa  è 
cattiva  se  non  si  sa  contrapporvene  una 
])uona,  lo  Stracuzzi  pensò,  ed  alla  s\ia  fer- 
vida fantasia  apparve  tutto  un  mondo 
di  pupi  e  pagliacci  che  gli  si  movevano 
intorno  come  folletti,  sgambettando,  sor- 
ridendo, in  Tina  eleganza  di  forme,  di 
colori,  di  gesti.  Eravamo  ancora  in 
guerra,  ed  i  primi  di  questi  fantocci  por- 
tano l'impronta  di  un  deciso  spirito  anti- 
teutonico. Con  una  speciale  pasta,  l'ar- 
tista modellò  teste  di  gendarmi  austriaci 
e  tedeschi,  faccie  di  soldatini  e  di  sol- 
datoni  contratte  in  orribili  smorfie.  Que- 
ste teste  venivano  montate  sopra  sem- 
plici armature,  che,  ad  una  leggera  pres- 
sione della  mano,  facevano  scattare 
braccia  e  gambe  in  movimenti  secchi, 
rapidi,  ritmici,  quale  si  convengono  alla 
razza  che  esprimono.  Esposti  in  uno  dei 
tanti  negozi  gestiti  dalle  nostre  signore 
per  la  vendita  dei  giocattoli  creati  negli 
ospedali  militari,  incontravano  successo, 
anche  per  la  loro  infrangibilitn. 

Lo  Stracuzzi  perfeziona  e  accresce  i  tipi 
dei  suoi  giocattoli  quasi  giorno  per  giorno. 
Egli  studia  continuamente  nuove  vernici, 
nuove  fogge.  Ai  volticaricaturalisonosuc- 
ceduti,  ora  che  la  guerra  ò  finita,  i  volti 
gentili  e  delicati.  L'artista  modella,  poi  fa 
trarre  la  forma  di  bronzo  che  serve  alle  ri- 
produzioni. Per  alcuni  pupattoli  non  c'è 
bisogno  di  un  corpo.  Bastano  le  mani  e  i 
piedi  attaccati  ad  un  sacchetto  di  seta. 
Nelle  l)raccia  si  infilano,  introducendo  la 
mano  dalle  spalle,  due  dita,  un  altro  dito 


MONTECATINI 


STOMACO = FEGATO  -  INTESTINO = RICAMBIO 

^-  STAGIONE  :  Marzo  -  Dicembre  - 


—  375  — 


si  introduco  in  unu  piccola  sporircnza  «li 
seta  ch'ò  fra  le  braccia  e  yuUa  quale  poi 
si  colloca  la  testa,  ed  ecco  il  fantoccio 
o  burattino  completo.  La  nostra  mano  jrli 
ha  dato  un  corpo  vivo  e  pulsante.  Eprli 
muove  a  nostro  capriccio  braccia  e  testa 
in  mille  nioine  {jfraziosissime,  se  siamo 
al)ili  abl)astanza.  Il  volto  non  vi  piace  ? 
l*oco  danno  :  eccone  un'altro  pronto  da 
sostituirvi,  senza  lìisogno  neppur  di  sfi- 
lar le   dita   dal    sacchetto   serico.    Trat- 


piccohi  V  (Ji  un  ixmto  non  eccessivo,  ma 
pensiamo  che  ha  cominciato  a  lavorare 
appena  da  due  nnni,  e  cioò  in  un  mo- 
mento diftìcile  per  la  scarsità  e  l'alto 
costo  delle  materie  prime  e  della  mano 
d'opera.  Né,  del  resto,  avrà  modo  di  in- 
crrandirsi,  poiché  mentre  scrivo  apprendo 
che  sta  per  passare  all'Istituto  dei  mu- 
tilati. 

l^n' altra  fabbrica  romana  si  va  dedi- 
cando al  criocattolo  meccanico.  Essa  ha 


ijaiubolo  «UjI   litiuliiiii- 


taudosì  di  giocattoli  di  un  artista,  è  inu- 
tile dire  che  la  ṣ?norilitn  dei  vestiti  di 
seta  si  accoppia  alla  gustosa  fusione  dei 
colori  :  lo  Stracuzzi  unisce  solo  quelli 
complementari,  sicché  ne  risultano  so- 
brie ed  aristocratiche  armonie  di  tinte. 
Peccato  che  il  prezzo  sia  ancora  troppo 
.ilto  per  consentire  lar^'a  ditTusione! 

Altre   fabbriche   italiane 
di   giocattoli. 

Un'altra  falil»rica  romana  é  la  Spir 
-ocietà  Piccole  Industrie  Roma)  che  si 
ispira  alla  massima  :  «  Date  ai  fanciulli 
d'Italia  «:i(»cattoli  italiani,  ideati  dai  no- 
stri artisti,  eseguiti  dai  nostri  operai, 
T>rodotti  con  le  nostre  energie  ».  Essa  pro- 
duce l>aml)olc,  pagliacci,  cupidi,  caval- 
lucci, su  modelli,  appunto,  dei  nìi'^'liori 
nostri  artisti  e  con  metodi  che  ne  ren- 
dono il  i>rezzo  accessibile  anche  alh* 
borse  modeste,  È  una  fabbrica  alquanto 


assorbita  la  Si(/la  che  affrontò  coraggio- 
samente, in  periodo  di  piena  guerra,  la 
produzione  del  giocattolo  italiano.  La 
Sigla  non  ebbe  fortuna.  La  diftlcoltà  di 
trovare  legname  stagionato  rese  necessa- 
rio l'impiego  del  legno  di  taglio  fresco.  Ed 
accadde  che,  dopo  un  po' di  tempo,  tutte 
le  rotelle,  tutte  le  tavolette  tagliate  per 
la  costruzione  dei  giocattoli  si  piegarono 
e  torsero  in  modo  da  divenire  inadopera- 
bili. Occorse  buttar  via  ogni  cosa,  e  si 
el)l)e  una  perdita  rilevante.  Entrata  a  far 
parte  del  nuovo  organismo,  la  Siala  lavo- 
rerà, d'ora  innanzi,  in  giocattoli  mecca- 
nici Nelle  ultime  esposizioni  romane  del 
i;it)cattolo  espose,  a  titolo  di  reclame, 
delle  intere  officine  popolate  da  tutti  1 
personaggi  cari  ai  bimbi  (Fortunello, 
Cecco  e  Checca,  ecc.),  che,  appena  en- 
trato in  funzione  il  motore  elettrico,  Im- 
jìrendevaud  ad  agitarsi  nel  lavoro.  Ora 
ha  brt'Vi'ttato  un  cavallo  a  dondolo  clie 
ha  la  specialità  di  avanzare  ad  ogni  o?eil- 


—  376  — 

lazione  impressajrli  dal  piccolo  cavalca-  cartone  ricoperto  di  pelle  di  guanto,  di- 
tore,  una  specie  di  bicicletta  senza  pedali,  pinta  e  senza  cucitura.  La  Sfagi,  dopo 
Molto  interessante  è  la  fabbrica  di  soli  sei  mesi  di  esistenza,  ottenne  alla 
Alberto  Rocca  Isgrò,  che  produco  un  Settimana  dell'Industria  Nazionale  (To- 
po'di  tutto:  dai  soldatini  di  piombo  rino,  aprile  1919)  il  gran  diploma  d'onore, 
alle  pecorelle  ed  ai  buoi  di  cartone  ben  cioè,  il  primo  premio  su  ottocento  con- 
coperti da  manti  vellosi  ;  dalle  bambole  correnti.  Il  suo  stabilimento,  uno  dei 
leggiadre  e  resistenti,  anche  assise  in  maggiori  d' Italia,  perchè  conta  quasi 
vetturette  che  avanzando  provocano  la  200  operai,  le  ha  permesso  di  avere  forti 
movenza  della  loro  testa  e  mettono  in  ordinazioni  dagli  Stati  Uniti  d'America 
moto  un  carillon,  ai  cavalli  a  dondolo  ;  e  dall'  Egitto. 

dai  pagliacci,  che,  con  semplicità  grande  Una  casa  di  giocattoli  sorta  in  Roma 

di  trovata,  ad  una  lieve  spinta  impren-  da  appena  cinque  o  sei  mesi  è  la  Igar, 


Bambole  del  Eegliini. 

dono  una  serie  di  capriole,  ai  cagnolini  che  già  ha  un'  officina  importante,  con 
sul  tipo  dei  pupi  dello  Stracuzzi,  cioè  completa  suddivisione  del  lavoro,  grazie 
confezionati  in  modo  da  regolarne  le  alla  larga  attività  ed  intraprendenza  del 
movenze  introducendovi  la  nostra  stessa  suo  fondatore  e  proprietario,  l'indu- 
mano.  Questi  giocattoli,  indiscutibil-  striale  Aldo  Giulio  Simonetti.  La  Igar 
mente  graziosi,  hanno  anche  il  inerito  produce  un  po' di  tutto:  bambole,  ca- 
di costar  poco.  valli,  animali,  bastimenti.  E  tutto  su  di- 
Giocattoli  di  lusso  confeziona,  sempre  segni  originali  del  pittore  prof.  Giuseppe 
a  Roma,  la  Sfagi  (Stabilimento  Fabbri-  Seganti,  che  collabora,  quindi,  col  Simo- 
cazione  Artistica,  Giocattolo  Italiano;  netti  in  grande  armonia.  Specialità  bre- 
diretta,  per  la  parte  artistica,  dallo  scul-  vettate  della  casa  sono  :  una  pasta  in- 
tere Giovanni  Prini,  Sono  articoli  di  car- ,  frangibile  per  la  confezione  delle  bam- 
tone  o  di  legno,  con  largo  impiego  di  bole;  un  sommergibile;  un  telefonino, 
una  nuova  pasta  infrangibile.  La  testa  II  sommergibile,  preciso  in  ogni  parti - 
della  bambola  prodotta  dalla  Sfax/i  e  colare,  può,  naturalmente,  correre  sotto 
brevettata,  si  compone  di   un  fusto   di  acqua,  in  un  laghetto  o  in    una   vasca 

FERNET-BRANCA 

SPECIALITÀ  DELLA  SOC.  AN.  FRATELLI  BRANCA  DI  MILANO 
I     AMARO    TONICO,    APERITIVO,    DIGESTIVO     1 


—  377 


di  casa;  11  telefonino,  poi,  rappresenta 
il  paradiso  dei  bimbi,  che  si  divertono 
un  mondo  a  discorrere  da  una  camera 
all'altra  come  se  fossero  autentici  uo- 
mini d'affari  con  tanto  di  cilindro  e  re- 
dingote.,.. 

Infine  abbiamo,  sempre  a  Roma,  la 
Prima,  specializzatasi  nella  fabbricazione 
dei  priocattoli  di  stoffa,  e  che  alla  Mostra 
Campionaria  di  Milano  ottenne  la  meda- 
glia d' oro,  ed  a  quella  di  Venezia  un'altra 


gusto.  Anche  a  Firenze  c'è  una  fabbrica 
di  «riocattoli  di  carta  pesta. 

Un  altro  tipo  di  griocattolo  fabbrica  a 
Torino  l'artista  Teddy.  Si  tratta  di  pupi 
di  legno  verniciato,  smontabili,  e,  quindi, 
facilmente  trasformabili.  Questi  giocat- 
toli comprendono  uomini,  donne,  be- 
stie, piante,  e  si  vendono  a  serie  complete. 
Ogni  serie  è  accompagnata  da  un  libro 
di  fiabe,  ed  il  piccolo  acquirente  può  di- 
vertirsi a  far  vivere  I  personaggi  della 


Bambole  del  EegUini. 


medaglia  d'oro  e  una  d'argento.  La  Prima 
confeziona  sopra  tutto  animali  che  studia 
e  copia  dal  vero  al  Giardino  Zoologico, 
riproducendoli  in  ima  grande  varietà  di 
misure  e  di  atteggiamenti. 

A  Firenze  un  fabbricante  di  bambole 
degno  di  non  passare  inosservato  è 
Carlo  Reghini.  Egli  si  propone  di  so- 
stituirsi ai  tedeschi,  e  davvero  vi  riesce. 
Costruite  tutte  in  stoffa,  le  sue  bambole 
hanno  il  privilegio  di  essere  infrangibili. 
I  loro  volti  vengono  dipinti  da  noti  ar- 
tisti ed  esprimono  tutte  le  sfumature 
della  grazia.  Delle  bambole  del  Reghini 
completamente  spogliabili,  ha  il  deposito 
per  l'Italia  il  comm.  Umberto  Bianchel- 
li,  direttore  generale  della  nota  ditta  di 
Roma  e  di  Firenze,  che  s'è  fatta  una 
s pedali tA,  nella  vendita  dei  giocattoli  in 
genere,  e  che  durante  la  guerra  ha  patro- 
cinato con  entusiasmo  l'industria  ita- 
liana del  giocattolo,  mostrando  'li  ca- 
perne fare  una  scelta  csoa  molto  buon 


fiaba,  disponendo  i  pupi  ora  in  un  modo, 
ora  in  un  altro. 

Anche  a  Torino  abbiamo  la  fabbrica 
di  baml)ole  infrangibili  di  Gerardo  Bo- 
nini,  la  più  antica  d'Italia,  essendo  stata 
fondata  nel  1874,  e  contando  quindi,  ol- 
tre 45  anni  di  vita.  Ebbe  numerose  me- 
daglie a  varie  Esposizioni  ed  il  suo  fon- 
datore venne  profilato  da  Edmondo  De 
Amicis  nel  libro  II  Re  delle  Bambole. 

Ed  abbiamo  sempre  a  Torino,  una  fab- 
brica modesta  ma  unica  nel  suo  genere 
(A.  Musizza)  di  giocattoli  di  metallo  fino 
(non  della  comune  latta  tranciata)  come 
motori  e  locomotive  a  vapore,  a  molla, 
elettriche,  ecc. 

Milano  ha  una  diecina  di  fabbriche 
interessanti.  Ernesto  Landriani  produce 
giochi  In  scatole,  telefoni  mignon,  barche, 
mobili  in  scatola,  fortezze,  molaici,  bam- 
bole infrangibili,  soldatini,  piante,  ani- 
mali, ecc.  Il  napoletano  Tomaso  Pe- 
retta costraif>ce  delle  camere  da  bambole 


—  1378 


con  sottili  giunchi  dorati  -  di  cui  Im 
un'apposita  coltivazione  -  e  con  imbotti- 
tura di  stoffa,  rossa.  Sono  piccole  ca- 
mere composte  di  un  divanetto,  due  se- 
diole  ed  un  tavolino,  e  stanno  tutte  in 
unn  scatola  di  media  dimensione.  Alla 
Mostra  di  Udine  si  vendevano  ai  nego- 
zianti a  L.  5  ciascuna,  quindi,  anche 
per  il  prezzo,  sono  convenienti. 

Altre  fabbriche  milanesi  modeste,  ma 
di  una  certa  importanza  per  qualità  e 
quantità  di  prodiìzione,  sono  quelle  del 
Conti,  del  Jallonghi,  del  Radice,  del  Toys, 
del  Pagliani,  del  Eichetti,  del  Marchetti, 
de  «  L'arte  del  giocattolo»,  del  «Giocat- 
tolo Italiano»,  ecc. 

E  Venezia  ha  la  ditta  Soravia,  che  pro- 
duce marionette  veneziane,  snodate,  in- 
irangibili,  burattini  e  pupi  che  stimola- 
rono l'estro  di  numerosi  artisti,  come  il 
poeta  veneziano  Domenico  Varagnolo,  il 
quale  vi  dedicò  le  sue  Parlate  delle  Ma- 
schere; Napoli  la  fabbrica  di  giocattoli 
infrangibili  Unik;  Foggia  la  fabbrica  Raf- 


faele Della  Torre.  Insomma  su  e  giù  per 
la  penisola,  non  v'ò  quasi  città  dove  non 
si  produca  qualche  giocattolo. 


E  di  questa  larga  e  complessa  lahoiio- 
sita,  fiorita  durante  e  dopo  la  guerra, 
dobbiamo  schiettamente  compiacerci.  ]Ma 
senza  eccessi  d'entusiasmo,  che  potreb- 
bero ingenerare  illusioni  e  fermarci  nel 
cammino  clic  ancora  ci  rimane  da  com- 
piere. Fin  tanto  che  non  si  potrà  vendere 
a  basso  prezzo,  nulla  si  sarà  fatto.  E  per 
vendere  a  basso  prezzo  non  solo  occorre 
superare  il  momento  di  crisi  che  attra- 
versano da  noi  (e  anche  all'estero)  tutte 
le  industrie  pel  rincaro  delle  materie 
prime,  dei  trasporti,  del  carbone  e  della 
mano  d'opera,  ma  occorre  anche  instal- 
lare impianti  poderosi,  diretti  da  tecnici 
provetti.  Soltanto  allora  potremo  parlare 
seriamente  dell'industria  italiana  del  gio- 
cattolo. Oggi  non  ne  siamo  che  alle  soglie. 
Arturo  Lavckllotti. 


Bambole  del  Reghini. 


nnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn 

i  EnPORIO  I 

g  FRflNCO-ITflUnNO  § 

n  n 

E  già  Fratelli  Bianchelli  I 

n  n 

n        ROMA         £m      FIRENZE      n 

n      Corso  Umberto  I,  381     ^|^^^     Piazza  S.  M.  Maggiore      ^ 

n  w  ^11^^  vv  n 


n 


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i  GIOCATTOLI  i 

5  DELLE  MIGLIORI  FfìBBRICAZIONI  NAZIONALI  n 

n n 

g  vv                                              vv  g 

n  n 

g     DEPOSITO  delle  'Premiate  g 

g  BflnBOLE  ARTISTICHE  g 

S      ======:    INFRANGIBILI    =======      g 

n  n 

g  della  Casa  CARLO  RECHIMI  di  Firenze     g 

n  n 

nnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn 


--  380  — 

#      Premiata  Fabbrica  di  Giocattoli      % 

I  ALBERTO  ROCCA  ISGRÒ  | 

I    £iÌ^sfJ:\'<;u;a^l9!8  roma  -  via  caio  Mario,  3-5  ^t^^il^'^^Sl  § 

^  Specialità  articoli  movibili  e  musicali,  di  gran  lusso  e  di  ^ 
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^         A  richiesta  si  concedono  esclusività  su  qualunque  articolo         M 

//ilhw  1 1 1  II  1 1 1 1  Miii  II  1 1  II  iiiii  III  lini  iMiiiii  I  II  I  ini  unii  II  III  I  II  1 1 1  III  II  III  I  II  1  II  1 1  III  I  iiiiiiiii  I  II  1 1 1  II  1 1 1 1 1  iiì\\\\v 


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I.  G.  A.  R. 

Industria  Giocattoli 
Artistici  Roma 

STABILIMENTO  ED  UFFICIO:    ========== 


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S.  F.  A.  G.  L 

Stabilimento  per  la  Fabbricazione  Artistica  del  Giuocattolo  Italiano 

Via  Ostriana,  Il  -  ROMA  -   Telefono  74-25 

GIUOCATTOLI  ARTISTICI  infrangibili 

BAMBOLA  BREVETTATA  CON  TESTA  IN  PELLE  SENZA  CUCITURE 

Specialità  nella  fabbricazione  del  giocattolo  di  lusso  e  di  gran  lusso 

=    ESPORTAZIONE    = 


_  '=UANDO    una    donna    vuol 

=:.  =  analizzare   l'eleganza  di 

^  _  "=  un  uomo  e  spiegare  le 
^  M'  "^  =  cause  del  grande  chic  che 
^  B  B  "^  distingue  uno  dagli  altri, 
=  ^"^^  =  ^^  troverà  sempre  in  im- 
^  ^  barazzo.  L'eleganza  ma- 

^  =  schilo  è    data    da  tanti 

=,  ,,„  ,,,  =.  piccoli  particolari  accu- 
iiilllllllllllllllllllllllll(li7  rati,  che,  singolarmente 
presi,  non  possono  non  sfuggire  anche  al- 
l'occhio femminile  ;  infatti  alcunché  di 
evidentemente  ricercato  toglierebbe  quel- 
l'insieme di  correttezza  e  di  disinvoltura, 
che  sono  lo  qualità  fondamentali  di  una 
vera  eleganza  signorile. 

Un  uomo  potrà  facilmente  portare  un 
abito  fatto  qualche  anno  prima,  senza 
che  alcuno  se  ne  accorga  poiché  la  moda 
maschile  non  ha  bruschi  cambiamenti 
come  quella  femminile  ;  muta  a  poco  a 
poco  e  mentre  di  una  toilette  da  signora 
si  può  con  facilità  dire  l'anno  in  cui  è 
stata  confezionata,  bisognerebbe  essere 
del  mestiere,  o  assai  addentro  nel  mondo 
delle  eleganze,  per  poter  distinguere  il 
taglio  di  una  giacca  fatt^  nel  1918  da 
quello  di  una  uscita  or  ora  daUe  mani  del 
sarto. 

Anche  la  moda  maschile  ha  un  luogo 
di  nascita  universalmente  riconosciuto  : 
come  Parigi  per  le  signore,  Londra  detta 
legge  per  la  moderna  eleganza  del  nostri 
dandiea. 

L'abito  più  comodo  e  che  l'uomo  porta 
di  preferenza,  ò  quello  da  mattina,  a 
giacca,  in  stoffa  fantasia.  Con  quello  può 
rimanere  fino  all'ora  del  pranzo,  a  meno 
che  non  usi  indossare,  per  il  passeggio, 
la  redinrjote  grigia.  La  giacca  del  moderno 
abito  da  mattina,  tutta  chiusa,  senza 
apertura  dietro,  è  di  media  limghezza  ; 
piuttosto  attillata  alla  vita,  ha  sul  da- 
vanti le  punte  dell'  orlo  arrotondate.  Il 
collo  e  1  risvolti  sono   abbastanza  alti 


sulle  spalle  e  il  taschino  esterno  di  petto 
è  meno  basso  che  non  negli  abiti  degli 
anni  scorsi. 

Molte  giacche  di  abiti  fantasia  portano 
la  martingala.  Ma,  sebbene  questa  foggia 
si  sìa  molto  diffusa,  é  ugualmente  poco 
indicata.  La  martingala  dovrebbe  essere 
riservata  unicamente  agli  abiti  sportivi 
o  da  campagna  ;  per  gli  altri  sono  piut- 
tosto proferibili  i  tre  grandi  piegoni  in- 
terni lungo  le  spalle,  che  si  aprono  alla 
vita. 

Il  gilet  va  piuttosto  chiuso  in  alto,  con 
apertura  a  triangolo  ;  è  corto  e  non  cade 
più  a  punte  sul  pantalone.  Con  abiti  a 
tinta  unita,  si  possono  sempre  portare  i 
gileis  fantasia  che  l'ultimo  chic  vuole  a 
righe  o  in  tinte  chiare  :  grigio  perla,  crè- 
me, bianco. 

il  calzone,  larghissimo,  con  uno  o  due 
piegoni  laterali  che  partono  dalla  cin- 
tura, appoggia  appena  sulla  scarpa,  e, 
nell'abito  da  mattina,  va  rimboccato. 
Ma  la  sua  dose  di  essenziale  eleganza  è 
pur  sempre  la  famosa  piega  nel  mezzo. 
^Maurizio  Donnay  dava  a  un  amico  il  se- 
guente consiglio,  che  non  è  forse  da  se- 
guirsi alla  lettera  : 

—  Ogni  sera,  prima  di  coricarmi,  sten- 
do per  terra  i  miei  pantaloni,  sul  tappeto 
del  mio  gal)inetto  di  toilette,  e  ci  poso  so- 
pra.... indovinate  ?  — 

—  Non  saprei....  Cosa?  Dei  libri? 

—  Precisamente.  — 

Le  tinte  più  in  voga  nell'inverno  sono 
il  hleu,  il  marron,  i  rigati  a  fondo  cupo. 
Per  la  stagione  migliore,  le  preferite  sono 
naturalmente  le  tinte  chiare  :  grigio,  bei- 
ge, noisette. 

Una  mise  estiva,  fantasia,  molto  ele- 
gante, è  la  giacca  hleu  portata  sopra  un 
paio  di  pantaloni  in  gabardine  noisette  o 
grigio  perla.  I  calzoni  da  tennis  si  fanno 
ora  con  un'alta  cint\u'a  attillata,  a  mo'  di 
busto,  che  si  sostiene  benissimo  da  sola, 


—  382  — 


senza  più  bisogrno  di  bretelle.  Tutt'al  più 
potranno  essere  stretti  da  una  cintura 
di  cuoio  naturale  o  di  camoscio  (grìgio  ; 


cintura  formata  da  due  pezzi  che  si  imì- 
scono  sui  fianchi  con  un  anello  fornito  di 
moschettoni,  dove  si  possono  attaccare 
le  ciitene  delle  cliiavi  e  del  borsellino. 


Per  pranzo,  neirintlmità,  l'uomo  in- 
dossa la  redinfjote  nera,  per  una  serata  o 
U7i  pranzo  di  erala,  il  frak.  Il  frale  è  ora 
molto  attillato  al  busto.  Ha  le  code  lun- 
ghe e  i  risvolti  allunf?ati  sul  gilet  nero, 
ovvero  di  seta  bianca  a  righe  o  moiré. 
I  pantaloni  hanno  dai  lati  i  galloni  di 
seta  che  giungono  sino  all'orlo.  In  quanto 
allo  smoking,  l'uso  che  se  ne  fa  ora  nei 
balli  e  nei  teatri  è  errato  e  contrario  alle 
leggi  dell'etichetta  e  della  mon- 
danità. Secondo  gli  inglesi,  lo 
smoking  non  è  che  l'alnto  da 
sera  estivo  ;  ne  è  però  permesso 
l'uso  ai  giovanetti  che  non  pos- 
sono ancora  portare  il  frak. 

Il  mantello  da  sera,  a  grandi 
pieghe,  colla  spalla  larga  che  ri- 
cade  sul   braccio,    deve   essere 
completamente  foderato  di  seta. 
I  paletots  da  inverno,  da  mezza 
stagione,  le  pelliccie,  gli  imper- 
meabili, sono  pure  a  grandi  pie- 
ghe, coi  bavero  largo  e  alto;  le  maniche 
raglan,  molto  ampie  sotto  il  braccio,  han- 
no generalmente  in  fondo  un  risvolto  di 
qualche  centimetro,  e  sono  lunghe  sino  a 
mezza  mano,  tanto  da  ricoprire  il  polsino. 
La  cintura   del   paletot  con   la   fìbbia 
coperta  della    stessa    stoffa   forma  vita 
corta.  Essendo  però  questa  foggia  diven- 
tata assai  comune,  nei  nuovi  modelli  è 
sostituita  da  un'altra  che  ha  la  martin- 
gala che  viene  a  fermarsi  anteriormente, 
sulla  prima  ripresa. 

Ora  che  abbiamo  accennato  alle  pic- 
cole modificazioni  degli  abiti,  parliamo 
di  quei  piccoli  particolari  dell'abbiglia- 
mento, che  danno  il  tono  e  l'eleganza  : 
della  biancheria  e  delle  scarpe,  dei  guanti 
e  dei  cappelli,  dei  gioielli  e  delle  cravatte. 
Le  camicie  da  uomo,  per  abito  fanta- 
sia, si  fanno  in  zeftr  rigato,  di  preferenza 
bleu  e  bianco,  nero  e  bianco,  secondo  la 
moda  inglese.  Per  il  grande  estate  la 
tinta  unita  :  bleu,  kaki,  maure,  ccrtis.  Si 
fanno  in  seta,  in  battista,  in  cotone,  in 
chiné,  un  tessuto  a  quadretti  minutis- 
simi. In  seta,  oltre  alla  seta  cruda,  si  fa 
l'elegantissima  camicia  di  japon  bianco 
pesante 

Per  sport  la  flanella  o  il  reps,  un  piquet 
leggerissimo,  sono  indicatissimi  per  con- 
fezionare tipi  di  camicie  di  grande  pra- 
ticità. 

La  camicia  fantasia  va  floscia,  con  una 
piega  centrale,  che,  mentre  prima  usava 
larghissima,  ora  non  deve  essere  più  di 
cinque  centimetri  e  allacciata  con  due 
bottoni  fissi.  Il  polso  va  doppio,  floscio, 
basso  e  stretti'-isimo.  Il  collo  può  essere 


In  colora,  asi^ortito  alla  camicia,  ovvero 
bianco  rotondo  o  a  punta,  un  po'  aperto 
per  l'impostatura  della  cravatta.  Con 
queste  camicie  è  i\i  buon  sui^to  portare  ai 
polsi  dei  bottoni  di  passamaneria,  ro- 
tondi, in  tinta  della  ri{?a  della  camicia. 

Le  camicie  per  sport  hanno  le  tasehe 
sul  petto,  i  polsi  bassi,  stretti  e  rivoltati 
e  il  collo  con  le  punte  lunghe  che  si  pro- 
lunsrano  sul  davanti  dove  vengono  af- 
francate con  due  bottoni. 

l'er  l'abito  nero,  la  camicia  è  in  batti- 
sta bianca  operata.  Ha  il  polso  dritto 
e  inamidato  e  il  collo  molto  chiuso  tanto 
da  non  lasciar  vedere  il  nodo  della  cra- 
vatta. Col  frok,  il  plastron  deve  essere 
inamidato,  con  \m  solo  occhiello  per  bot- 
tone staccabile  di  perla  o  d'oro.  Il  polso 
è  alto  e  semplice,  il  collo  dritto  a  punte 
ripiearate  e  arrotondate,  ben  chiuse. 

Con  lo  smohiiKf  la  camicia  va  floscia 
e  bianco,  con  lartra  pie8:a,  chiusa  da  due 
bottoni  di  madreperla,  fissi.  I  polsi,  ina- 
midati, sono  ba.ssi  e  stretti,  il  collo  dritto 
come  quello  per  frak  o,  meglio,  alla  Fal- 
staff,    semichiuso. 


1 


Le  mutande  possono  essere  lunghe  o 
cort«,  all'uso  inglese.  Con  le  camicie 
colorate,  si  potranno  portare  assortite. 
:Sfolti  eleganti  usano  le  combinntions 
camicia-mutande  corte.  È  un  capo  di 
toilette  comodo  e  indicatissimo  per  In 
grande  estate. 

J^e  maglie,  di  filo,  di  lana,  di  seta,  sono 
in  tinta  unita,  assortite  alle  calze. 


L'uso  dei  pyjama  si  estende  sempre  più. 
Kssi  funmo  portati  dall'India  in  Inghil- 
terra e  usati  come  camicie  da  notte  e, 
come  tali,  vanno  confezionati  in  zefir  o 
in  seta,  semplici,  senza  guarnizioni,  col 
collo  rovesciato  e  i  bottoni  di  madre- 
perla. Ma  noi  abbiamo  più  che  altro,  so- 
stituito il  piijmna  alla  veste  da  camera, 
confezionandolo  in  reps  o  in  flanella  ri- 
gata, con  alamari  di  passamaneria,  in 
tinta  unita,  e  il  collo  rivoltato. 


liC  scarpe  modernissime  sono  allun- 
gate, di  forma  Thomns  ;  basse  o  alte,  con 
la  ghetta  di  pelle  o  di  stoffa,  hanno  la 
mascherina  riportata,  lavorata  a  buchi 
e  il  tacco  liasso.  Per  scra,wincorii  Iih-«'.  «li 
vernice  nera,  e  .scollatissimc. 


I  guanti,  senza  allacciatura,  di  prefe- 
renza bianchi,  gialli  o  marron,  di  grossa 
pelle  scamosciata,  con  larghe  cuciture 
alla  sello  ia  e  listello  di  pelle  al  polso. 


I  cappelli  usano  flosci,  a  tesa  piatta  e 
cocuzzolo  chitfonni',  in  marron,  in  grigio, 


—  384  — 


In  belge  ;  neri,  per  sera  ;  ovvero  duri, 
bassi  e  larghi,  con  la  tesa  breve  e  ri- 
voltata leggermente  sui  fianchi.  Molti 
giovani,  cui  madre  natura  ha  data  una 


chioma  abbondante,  portano  nella  sta- 
gione estiva,  il  cappello  floscio,  ripie- 
gato sotto  il  braccio,  e  lasciano  scoperti 
i  capelli  tenuti  lunghi  e  pettinati  al- 
l' indietro. 


La  cravatta  :  ecco  un  elemento  assai 
importante  dell'elc^irauza  maschile.  Essa 
deve  essere  sempre  annodata  a  mano, 
intonata  alla  camicia,  col  nodo  piccolo 
o  largo,  a  seconda  che  il  collo  è  semiaperto 
o  chiuso. 

Per  abito  fantasia  non  va  quasi  più 
in  seta,  a  tinta  unita,  bensì  a  maglia,  con 
piccoli  disegni  o  njillcrighe  su  fondo 
chaudrnn,  bleu,  marron. 

Per  redingote  è  molto  indicata  a  fondo 
nero  con  piccoli  disegni  bianchi.  Per  frak 
e  per  smoking,  la  cravatta  è  di  una  gran- 
dezza media,  con  le  punte  arrotondate. 

Sulle  camicie  sport,  sì  portano  quelle 
in  tinta  unita  in  crèpe  o  in  fmilard,  ovvero 
le  Mooador,  tutte  dritte,  con  larga  riga- 
tura di  due  tinte  (bianco  e  chaudron,  bian- 
co e  bleu,  bianco  e  nero),  serrate  con  un 
nodo  stretto  e  lungo. 

Del  colore  della  cravatta  può  essere 
il  fazzoletto  ;  ma  per  il  taschino  esterno 
della  giacca  esso  deve  essere  bianco,  non 
più  in  seta,  ma  solo  in  battista  finissima 
e  operf^to.  Sporgerà  dal  taschino  per  due 
o  tre  centimetri. 


L'uso  dei  gioielli  in  un  uomo  non  è  mol- 
to di  buon  gusto.  Si  può  far  eccezione 
per  una  semplice  perla  alla  cravatta  e  per 
il  braccialetto  con  appesa  una  medaglia 
o  un  amuleto,  braccialetto  messo  in  voga 
dalla  guerra  e  che  è  ormai  raro  di  non 
vedere  al  polso  di  un  uomo  giovane  ed 
elegante. 

Per  borghese  usano  pure  dei  bottoni  in 
Bmalto  e  oro,  che  si  portano  all'occhiello 
della  giacca  e  che  riproducono  i  nastrini 
degli  anni  di  guerra  e  delle  medaglie. 

Sempre  di  grande  voga  per  fumatori, 
sono  le  tabacchiere  antiche  d'oro  e  d'ar- 
gento, ma  altrettamto  belle  sono  le  nuo- 
vissime, lanciate  da  un  gioielliere  di 
buon  gusto,  tutte  d'avorio,  col  bottone 
di  rubino  contornato  di  brillanti. 

Non  mancherà  al  nostro  eleoantissimo, 
un  portafoglio  in  antilope  o  in  renna,  li- 
stato in  oro  o  in  argento.  E  non  sarebbe 
all'ultima  moda  se  non  xiscisse  a  passeggio 
con  una  grossa  mazza  1830,  con  pomo 
d'oro  o  d'argento  o  di  bronzo  lavorato  e 
non  potesse  sfoggiare  per  i  giorni  di  piog- 
gia un  ombrello  con  il  manico  sormontato 
da  una  testa  di  cane  e  completamente 
rivestito  di  cuoio  giallo. 

Berta  Relli. 


AVVENIMENTI  POLITICI 

FATTI  DI  CRONACA 

DISASTRI 

fENOMENI  NATURALI 


(Ottobre  1Q18  -  Settembre  IQIQ). 


Ottobre  1918. 

1.  Fronte  occidentale.  —  La  prima 
.'iiiiiatu  francese,  iu  collej::iiiieuto  eoa 
^li  iii_o;l«\si.  ius«*giieu<lo  il  iicniieo  in  riti- 
rata, entra  in  Saij»t-(^ueiitin. 

1.  Albania.  —  Le,  tnii>j»e  italiane 
iniziano  unii  energica  avanzata  nel  set- 
tttrc  fra  il  mare  e  l'  Osimi.  La  st-ra  del 
-^  era  ociuipata  e  oltrejiassata  la  città  di 
Herat.   Il  nruiii-o   ripiega  i"ai>iilamente. 

1.  Siria.  —  Le  truppe  hritauuicho 
<'ntrano  in  Damasco. 

'J.  Jhtraczo.  —  Lii  base  navale  au- 
«»triaea  e  eompletaniente  distrutta  «la 
«avi  da  battaglia  italiane  e  iu«roeiat<»i-i 
inglesi  protetti  da  naviglio  «ilurante 
italiano  e  alleati)  e  da  sonnnergibili  ame- 
ricani. 

2.  Berlino.  —  La  coinmi.ssion»;  della 
Camera  )>ru8siana  dei  Signori  approva 
il  suftragio  universab*  uguale  e  diretto, 
ma  con  voto  dojtpio  i»er  gli  elettori  dai 
40  anni  in  su. 

2.  —  La  liussia  comunica"  alla  Tur- 
chia di  ritenere  nulla  la  pace  c<mclus,T, 
con  la  Turchia  stessa,  la  quale  ha  vie- 
tato il  trattato  di  Brest-Litowski  con  la 
spedizione  di  Baku  ;  e  dichiara  di  tro- 
varsi in  stato  di  guerra  con  essa. 

;{.  Roìna.  —  Dimissioni  dell' on,  Sal- 
vat«>rc  Orlando  dalle  carich»;  di  sotto- 
segretario di  stato  per  i  trasporti  e  di 
conunissario  per  le  costruzioni  della  ma- 
rina mercantile. 

3.  liiniia.  ^-  Itiapertui-a  della  Came- 
ra. Dopo  importanti  e  noliili  dithfjira- 
zioni  del  ])residente  Orlando,  «piesti 
chiede  alla  Camera  che  si  proroghi  al 
10  ottobre,  dovendo  egli  la  sera  stessa 
assentarsi  dalli»  St;ito. 

3.  Roma.  —  11  pr«'sidente  del  Con- 
siglio ou.  Orlando  parte  j»er  Parigi.  Il 
giorno  dopo  lo  raggiunge  il  ministro 
iionnino. 


3.  San  Marino.  —  I  nuovi  reggenti, 
avv.  Protogeue  Belloni  e  geom.  Fran- 
cesco Morri,  assumono  il  ])otere. 

3.  Fronte  occiiicntale.  —  Prosegue  la 
ritirata  tedesca  su  vasta  scala. 

;{.  Berlino.  —  Il  principe  Max  del 
Baden  è  nimiinato  Cancelliere  dell'  Im- 
pero e  ministro  jirussiano  d<*gli  Affari 
Esteri.  Egli  costituisce  il  primo  niini- 
stei-o  parlamentare  germanico  che  sarti 
anche  l'ultimo  della  Monarchia.  II  prin- 
cipe Max  «>  cugino  dell'  Imjjcratore  e 
j>rinci}>e   ereditario  del  Baden. 

3.  JVew  York.  —  Arrivau»)  dei  ri- 
parti di  alpini  e  bersaglieri  e  la  banda 
della  brigata  dei  granatieri  invitati  dal 
Segretario  del  Tesoro,  perche  facciajio 
un  giro  di  proitaganda  per  le  |»iiucipali 
cittìi  americane  a  favore  del  Prestito 
della  Vittoiia.  Sojio  accolti  con  grandi 
manifestazioni  di  simpatia.  Il  6  vanno 
a  Washington,  dove  li  ricevo  il  Presi- 
dente Wilson. 

4.  —  Due  decreti  autorizzano  la  co- 
stituzione di  istituti  di  consumo  i>er  gli 
impiegati  e  salariati  dello  Stato  e  con- 
cedono agevolezze  per  il  credito  alle 
cooperative  e  agli  enti  autonomi  di  con- 
sumo. 

4.  —  Un  decreto  I^.  T.  istituisce 
presso  la  direzione  della  Banca  d' Ita- 
lia e  sotto  il  controllo  dello  Stato  un 
Utlìcio  Centrale  pel  mercato  serico. 

4.  —  La  Germania,  l' Austria-Un- 
gheria e  la  Turchia  si  rivolgono  con- 
tem]»oraneam<'nte  al  Prcsi<lente  degli 
Stati  Coiti  proponendo  di  stipulare  un 
immediato  armistizio  ed  entrare  in  ne- 
goziati di  pfice  sulla  base  dei  14  punti 
del  messaggio  Wilson  dell'  8  gennaio  e 
dei  <iuattro  punti  del  discorso  del  12  feb- 
braio, j)rendcndo  in  considerazione  an- 
che le  dichiarazioni  del  27  settembre. 
La  nota  teilesca  è  rimessa  oggi  a  Berna 
ai  capo  del  Dipartimento  Politico  Fede- 


BBG  - 


tale  Svizzero  perchè  la  trasmetta  al  pre- 
sidente Wilson.         ■* 

4.  —  Il  governo  francese  comunica 
una  energica  protesta  contro  le  selvag- 
gie devastazioni  che  l' esercito  tedesco 
compie  nei  territori  francesi  che  è  co- 
stretto ad  abbandonare  nel  suo  rii>ie- 
gamento  ;  aninionisce  il  popolo  tcdt^sco 
partecipe  di  tali  misfatti  che  ne  sop- 
porterà le  conseguenze  e  che  gli  autori 
e  ordinatori  di  tali  delitti  ne  saranno 
resi  responsabili  moralmente,  penalmen- 
te e  pecunariamente. 

4.  Sofia.  —  Il  Re  Ferdinando  abdica 
a  favore  del  Principe  Boris, 

5.  Torino.  —  A  causa  delle  gravi 
condizioni  della  salute  pubblica  ]»0r  il 
diffondersi  della  cosiddetta  ''febbre  spa- 
gnuola,,  il  prefetto  ordina  la  chiusura 
dei  cinematografi  e  dei  teatri.  Col  diftbn- 
dersi  della  epidemia  una  simile  misura 
è  presa  quasi  in  tutte  le  città. 

5.  Fronte  occidentale.  —  In  seguito 
ai  formidabili  attacchi  delle  truppe  fran- 
cesi e  americane,  sul  fronte  delia  Vesle 
e  sul  fronte  della  Champagne,  i  tedeschi 
abbandonano  le  posizioni  f\)rtitìcate  che 
tenevano  da  4  anni  e  battono  in  ritirata 
Bu  un'estensione  di  45  km.  La  città  di 
Reims  è  disimpegnata,  ma  ormai  1'  ul- 
timo feroce  bombardamento  l'ha  quasi 
completamente  distrutta. 

5.  Berlino.  —  Al  Reichstag  il  nuovo 
Cancelliere  Max  del  Baden  svolge  il  suo 
programma  ;  espone  i  principi  democra- 
tici di  governo  sui  quali  conta  di  reg- 
gersi ;  annuncia  che  la  Germania  è  pron- 
ta a  entrare  nella  Lega  delle  Nazioni, 
che  la  soluzione  della  questione  del 
Belgio  sta  nella  ricostituzione  completa 
della  sua  indipendenza;  comunica  di 
essersi  rivolto  a  Wilson  chiedendo  il  suo 
intervento  per  ristabilire  la  pace. 

5.  Morgan  (New  Jersey).  —  Grave 
esplosione  in  un'  officina  di  caricamento 
di  proiettili.  Danni  enormi,  numerosi 
morti  e  feriti. 

6.  Alla  mezzanotte  di  oggi  cessa  di 
aver  vigore  in  Italia  l'ora  legale  estiva, 
subentrando  1'  ora  solare. 

6.  —  La  notizia  de  la  domanda  di 
pace  fatta  dalle  Potenze  Centrali,  pro- 
palata a  tarda  sera  leggermente  e  senza 


opportuni  chiarimenti,  in  molte  ^itt^ 
(Milano,  Bologna,  Napoli  ecc.)  è  inter- 
pretata coì))e  un  annunzio  di  immediata 
cessazione  delle  ostilità  e  dà  luogo  a 
dimostrazioni  pacifiste  inoppoitune  e 
anche  a  disordini  e  ad  astensioni  dal 
lavoro. 

6.  Albania:—  Le  truppe  italiane  che 
dal  1"  ottobre  hanno  iniziato  l'avanzata 
fra  il  mure  e  1'  Osum,  infranta  la  resi- 
stenza nemica,  entrano  oggi  in  Elbassau, 
dove  sono  raggiunte  da  colonne  di  trup- 
pe alleate  provenienti  dalla  Macedonia. 

6.  Sofia.  —  La  Sobranje  in  seduta 
segreta  approva  all'  unanimità  la  con- 
clusione dell'  armistizio, 

7,  —  Il  presidente  della  Camera  avvisa 
i  deputati  con  circolare  telegrafica  che 
il  presidente  del  Cons'glio  non  potrà 
essere  in  Italia  per  il  10  e  quindi  la 
convocazione  della  Camera  è  riman- 
data. 

7.  Bomn.  —  Arriva  Samuele  Gom- 
pers,  presidente  della  Federazione  Ame- 
ricana del  Lavoro. 

1.  Zona  di  guerra.  —  Un  fiero  pro- 
clama del  generalissimo  Diaz  ai  com- 
battenti li  ammonisce  a  non  lasciarsi 
lusingare  dalle  ofterte  di  pace  del  ne- 
mico. 

7.  Varsavia.  —  Manifesto  de]  Con- 
siglio di  Reggenza  Polacco  il  quale  in 
quest'  ora  grave  riafferma  tutte  le  aspi- 
razioni della  Polonia,  scioglie  il  Consi- 
glio di  Stato  e  indice  le  eleziopi  della 
Dieta,  alla  quale  il  Consiglio  farà  con- 
segna dei  suoi  poteri, 

8.  Boma.  —  Adunanza  plenaria  del 
Comitato  italiano  per  l'indipendenza 
armena. 

8.  CoslantinoiìoU.  —  Dimissioni  di 
Talaat  i)ascià  e  di  Envcr  pascià. 

8.  Washington.  —  Il  Presidente  AV^il- 
son,  alla  ])roj)osta  tedesca  di  pace,  ri- 
sponde chiedendo  se  il  governo  tedesco 
accetta  senza  riserve  le  condizioni  del 
Presidente  e  se  il  Cancelliere  ])arla  sem- 
plicemente a  nome  delle  autorità  che 
finora  hanno  condotto  la  guerra.  Ag- 
giunge che  non  si  può  parlare  d'  armi- 
stizio finché  gli  eserciti  nemici  sono  nei 
territori  delle  potenze  alleate, 

8.    Washington.  —  11  Governo  ame- 


raBIM?ICrt  TACCHI   DI  GOMM7A 

DELLA.  SOCIETÀ  ANONIMA 

WALTER    MARTINY 

TTORIKO  -  Via  Verolengo,  379 


-  387 

rioatiofa  noto  che  iion  ha  intonzionepcr 
ora  di  rispoudeiv  alla  nota  dell'  Austria- 
Ungheria  la  quale  ha  |>ure  chiesto  uu 
annìstizin. 

9.  Fronte  nrriiivntitlr.  —  Le  linee  te- 
desche 8<>M(>  slonitat*'  dalle  ti'U|)|>e  inglesi 
fra  Saiut-t^uentin  »•  Cauiltrai.  La  eitti\ 
di  Cauibrai  è  rioccuiiata,  ma  intche  ore 
dopo  una  seri»'  «li  ♦•si>losioiii  jìrovoeate 
da  spolette  a  tenijx)  riducono  la  cittil 
un  mucchio  di  rovine  iiuuanti. 

9.  Helsingfors.  —  La  Dieta  elegge 
re  di  Finlandia  il  principe  Federico 
di  Assia,  ma  questi  ]>rud«'ntcniente  ri- 
sponde che  non  intende  d'  accettare 
l>rima  di  due  anni  e  che  intanto  si 
nomini  una  reggenza. 

9.  Spagna.  —  Dimissioni  del  mini- 
stero Maura. 

10.  Fronte  macedone.  —  Violenti 
combattimenti  fra  le  truj)pe  serbe  e  le 
forze  nemiche:  i  serbi  continuano  a])ro- 
gredire  a  sud  di  Nisc  e  arrivano  a  Go- 
ritza. 

10.  Sofia.  —  Le  truppe  tedesche 
sgombrano  la  lìulgaria.  Il  ministro  di 
Germania  lascia  la  ca]Mtale  mentre  un 
reggimento  francese  vi  fa  il  suo  ingresso. 

10.  Losanna.  —  Il  Tribunale  federale 
condanna  a  due  anni  e  mezzo  «li  pri- 
gione un  impi«'gato  al  Consolato  tede- 
sco di  Zurigo  il  quale  aveva  introdotto 
dalla  Germania  in  Svizzera  opuscoli  ri- 
voluzionari, armi,  munizioni  e  bombe, 
per  passarle  clandestinamente  in  Ita- 
lia a  mezzo  del  socialista  utticiale  Gino 
Andrei.  Essendo  resultato  evidente  la 
complicità  del  Console  e  del  Vicecon- 
sole, il  Governo  Federale  reclama  presso 
il  Governo  tedesco  e  ne  ottiene  il  ri- 
chiamo. 

10.  —  Il  pirosj-afo  irlandese,  Lcin- 
§ttr,  carico  di  ]tas.seggcri,  è  aftbndato 
da  un  sottomarino  te«lesco  nella  traver- 
sata da  Dublino  a  H«>ljhead. 

11.  Zona  di  guerra.  —  Il  presidente 
del  Consiglio  r)rIan«lo,  proveniente  «la 
Parigi,  si  reca  al  Quartier  Generale  a 
conferire  col  Re  e  col  ('apo  di  Stato 
Maggiore  gen.  Diaz. 

11.  —  L' isola  di  Portorico  è  grave- 
mente danneggiata  da  un  terrenuìto. 

12.  Fronte  italiano.  —  Un  forte 
colpo  di  mano  t«-ntato  dagli  austi'ia<-i 
sulla  Piave  in  corrispondenza  di  Zenson 
fallisce  comidetamente. 

12.  Fronte  occidentale.  —  La  bhtta- 
glia  impegnata  in  Clianii)agn«' il  26  set- 
tembre termina  oggi  «bipo  17  giorni  di 
combattimento  con  la  comi)leta  disfatta 
del  nemico.  A  sinistra  di  questo  fronte 
1a  V  armata    in  segue    senza   tregua   il 


nemico  in  ritirata  e  il  giortio  appresso 
occu|)u  Laon. 

12.  Berlino.  —  La  Germania  rispon- 
de al  pre8i«lente  Wilson  che  «'ssa  accetta 
i  14  punti  e  gli  altri  pi-in<'i|»ii  esi)«>sti 
])08teriorniente  come  base  «li  una  pace 
di  «liritto  e  durevole;  che  nelle  «Mtnver- 
sazioni  da  iniziarsi  si  «liscjiteranno  sol- 
tanto i  i)articoIari  jn-atiei  «lelT  aiqdica- 
zione  di  quei  i)rin(i]»ii;  che  accetta  la 
proposta  dello  sgombero  dei  territori 
l)cr  venire  a  un  armistizio,  e  suggeri- 
.sce  la  nomina  «li  una  commissione  mista 
per  i  necessaii  accordi;  «-he  il  Governo 
tedesco  attuale,  appoggiato  alla  grande 
maggioranza  del  Reichstag,  parla  in 
nome  del  po[)olo  tedesco. 

12.  Fronte  macedone.  —  Le  truppe 
serbe  si  impadroniscono  di  Nisc. 

12.  Jassy.  —  Il  Consiglio  della  Co- 
rona delibera  di  denunciare  il  trattato 
di  Bucarest. 

13.  Roma.  —  Grande  manifestazione 
in  onore  dell'  America  per  il  *  giorno  di 
Colombo».  ll'Re  dirige  un  iiM'ssaggio 
al  Tre  si  dente  degli  Stati   Uuiti. 

13.  Roma.  —  Ritorno  alla  cajùtale 
«Icir  on.  Orlando. 

11.  Fronte  occidentale.  —  Anche  il 
gruppo  di  eserciti  «b-lle  Fiandre,  sotto 
il  conian«lo  del  Re  «lei  Belgi,  inizia  l'at- 
tacco con  pieno  successo  e  va  prose- 
guendo nella  liberazione  del  territorio. 

14.  Fronte  occidentale.  —  Le  trui>pe 
italiane  i'n  Fiancia,  varcata  1'  Ailétte  a 
nord  delh)  Chemin  des  Dames,  si  lan- 
ciano vig«)rosamente  all'  inseguimento 
del  nemico. 

14.  Albania.  —  Le  truppe  italiane 
entrano  in  Durazzo  e  Tirana. 

14.  Parigi.  —  Si  costituisce  ufficial- 
mente un  governo  ])i-ov visorio  Czeco- 
Slovacco  «li  cui  Masaryk  assume  la  pre- 
sidenza e  che  nomina  i  suoi  rappresen- 
tanti presso  le  potenze  alleate. 

14.  Lnssemhnrgo.  —  La  Camera  dei 
Dej)utati,  cui  si  ass«)cia  il  GoA'erno, 
chiv'le  la  i)r<»tezi«»ne  «li  Wils<m  per  ot- 
tenere 1«)  sgombero  «lei  paese. 

14.  Madrid.  —  Il  Consiglio  dei  Mini- 
stri si  decide  a  ordinare  la  requisizione 
«li  sette  navi  t«Mlesche  internate  nei 
l)orti  spagnuoli. 

14.  Washington.  —  Il  ])residente  Wil- 
son risponde  al  Govt.'rno  tedesco  che  le 
condizioni  dell'  armistizio  «lovrauuo  es- 
s<'re  fissate  dai  consiglieri  militari  degli 
Stati  Uniti  e  governi  Alleati,  ma  che 
non  si  potrà  parlare  «li  tregua  «1'  armi 
finché  i  tedeschi  continuano  in  terra  e 
in  mare  negli  atti  «li  inumanità,  di  spo- 
liazione e  di  devastazione.  Esso  riohia- 


-  im 


ma  miovauicnte  l' attenzione  del  govei- 
lio  tedesco  sulla  necessitai  che  il  potere 
arbitrario  elie  ha  siuoni  diretto  la  na- 
zione tedesca  e  che  j)otrà  da  solo,  in 
segreto  e  per  sua  sola  volontù,  turhare 
la  pace  del  mondo,  sia  distrutto  o  al- 
meno ridotto  a<l  una  virtuale  impo- 
tenza. 

15.  Washington.  —  Il  i)residente  Wil- 
son pubblica  una  dicbiarazione  nella 
quale  avverte  g\ì  americani  che  bisogna 
intensificare  le  sottoscrizioni  al  Prestito 
della  Libertà  senza  tener  conto  delle 
discussioni   in  corso  con  la   Germania. 

16.  Roma.  —  Il  Corriere  (ì' Hai  in 
pubblica  una  dichiarazione  del  clero 
italiano  rimasto  nel  Friuli  invaso,  che 
rivendica  il  suo  patriottismo,  protesta 
contro  le  accuse  rivoltegli  e  afterma  di 
voler  presentare,  se  e  tutte  e  singole  le 
sue  azioni,  al  tribunale  dell'  intera  na- 
zione. 

16.  Vienna.  —  L'  imperatore  Carlo 
pubblica  un  manifesto  nel  quale  con- 
cede ai  popoli  dello  Stato  Austriaco  di 
costituire  delle  ])roprie  amministrazioni 
statali,  entro  il  loro  territorio,  così 
r  Austria  diventerà  uno  stato  federale. 
Alla  città  di  Trieste  sarà  data  ima  po- 
sizione speciale.  Nulla  è  mutato  alla 
costituzione  dell'  Ungheria. 

17.  Bruxelles.  —  Il  governatore  ge- 
nerale del  Belgio  informa  ufficialmente 
il  cardinale  Mercier  che  i  belgi  deijor- 
tati  saranno  resi  liberi  quando  le  truppe 
tedesche  evacueranno  il  paese  e  che 
intanto  i  prigionieri  politici  potranno 
rientrar  in  patria  il  21  del  mese. 

17.  Vienna.  —  L' imperatore  Carlo 
concede  grazia  a  348  dei  379  marinari 
della  fiotta  austriaca  ammutinatisi  a 
Cattaro  nel  febbraio  scorso. 

17.  Btidapest.  —  Seduta  tumultuosa 
alla  Camera  ungherese.  Karolji  e  i  suoi 
seguaci  fanno  dichiarazioni  intesofile  e 
I)rotestano  che  1'  Ungheria  deve  avviare 
negoziati  di  pace  senza  preoccujtarsi  del- 
l'Austria. È  apx)rovato  un  indirizzo  al 
Re,  cui  si  chiede  jnena  indipendenza  e 
completa  autonomia. 

17.  —  Le  truppe  britanniche  s' im- 
padroniscono di  Lilla  e  1'  esercito  belga 
entra  in  Ostenda. 


IJS.  Vienna.  —  Dimissioni  del  mini- 
stro comune  degli  Esteri  Burian.  Gli  suc- 
cede il  conte  Giulio  Andrassy. 

18.  Jiudapcsl.  —  Alla  Camera  l'n 
gherese  il  ministro  Tisza  ammette  fVan 
camente  che  la  guerra  <>  })erduta. 

18.  Washington.  —  11  Segretario  di 
Stato  dichiara  al  Governo  Austro-l'uga- 
rico,  a  nome  del  Presidente,  che  egli 
non  \)\\h  \)\\\  accettare  una  semidice  au- 
tonomia. i»er  i  popoli  Czeco-Slovacchi  e 
Jago- Sia  vi,  ma  è  obbligato  a  iu.sistei' 
perchè  quelle  popolazi(tni  ])ossano  deci 
dere  liberamente  del  loro  avvenire. 

19.  Fronte  occidentale.  —  Continua 
l'avanzata  delle  trui))te  alleate,  tra  le 
Serre  e  I'  Aisne,  i  francesi  attaccano 
con  violenza  e  intaccano  in  juìi  i)unti  la 
cosiddetta  linea  di  Hunding  tesa  fra 
Guise,  Sissonne  e  Bethel  e  che  protegge 
la  ritirata  dei  tedeschi  del  Nord  e  del 
Belgio. 

19.  Parigi.  —  Il  ministro  degli  esteri 
Pichon,  in  una  colazione  ofìerta  ai  par- 
lamentari italiani,  afferma  che  la  Fran- 
cia considera  egualmente  sacri  ed  im- 
prescindibili i  fini  di  guerra  dell'  Italia 
come  i  suoi  e  pone  la  qvuistione  di  Trento 
e  Trieste  alla  stessa  altezza  di  quella 
dell'  Alsazia  Lorena. 

19.  Londra.  —  Manifesto  del  Comi- 
tato jugoslavo  il  quale  a  nome  degli 
jugoslavi  dell'  Austria-Ungheria  respin- 
ge le  concessioid  offerte  dall'  imperatore 
Carlo  I  nel  suo  proclama,  ])erchè  serbi, 
croati  e  sloveni  soiio  fermi  nella  deter- 
minazione di  unirsi  in  uno  stato  unico 
indipendente  e  democratico. 

19.  —  Il  Comitato  Nazionale  Polac- 
co con  un  proclama  diretto  agli  italiani 
annuncia  la  ricostituzione  dello  stato 
Polacco,  uno  e  indipendente. 

19.  —  La  Danimarca  invita  la  Ger- 
mania a  risolvere  la  questione  dello 
Schleswig-Holstein,  secondo  il  trattato 
di  pace  di  Praga. 

20.  —  È  annunciata  la  costituzione 
di  una  legione  romena  che  combatterà 
sul  fronte  italiano. 

20.  Neuilly-s^ir-Seine  [Francia).  — 
Proclama  del  Re  Nicola  del  Montenegro 
che  saluta  la  prossima  costituzione  della 
Jugoslavia  in  confederazione,  di  cui  il 


■•^ — — 


^   ^ — ->    •*>  ^a 


MONTECATINI 


STOMACO  -  FEGATO = INTESTINO = RICAMBIO 

STAGIONE  :  Marzo  -  Dicembre  ==^= 


389  — 


Montenegro  entrerà  a  far  parte,  conser- 
vando come  gli  altri  stati  confederati 
le  sue  istituzioni,  la  sua  religione,  i  suoi 
usi  e  costumi. 

21.  Soma.  —  L'  Italia  riconosce  utìì- 
cialniente  il  governo  provvisorio  C/eco- 
Slovacco. 

21.  Londra.  —  Il  Re  Giorgio,  rice- 
vendo i  parlamciitiiri  dei  i)acsi  :ill(>ati 
che  parteci)>ano  alla  (Nni fetenza  int<'r- 
parlamentare.  rivolge  calorosa'  jiurole  di 
saluti)  ai  senatori  e  deputati  italiani  con 
i  quali  si  felicita  i)er  il  prossimo  uc<iui- 
8to  delle  terre  irredente. 

21.  Berlino.  —  liisposta  «lei  Governo 
tedesco  a  Wilson;  accetta  la  proposta 
di  sgombero  dei  territori  occupati,  con- 
fida che  non  sarj\  sollevata  alcuna  pre- 
tesa inconciliabile  con  1' <»iiore  del  po- 
]>olo  tedesco,   i)rote- 

sta  contro  il  rimpro- 
vero di  azioni  illegali 
e  inumane,  mosso 
alle  f«)rze  tedesche 
c«»nd>attenti,  «lichia- 
ra  che  le  otìerte  di 
l)ace  e  di  armistizio 
emanano  da  un  gi»- 
veiiio  sostenuto  dal 
consenso  dell'  enor- 
me nuiggioranza  del 
popolo   tedesco. 

22.  l'tcH  na  .  — 
L'  assemblcii,  nazio- 
nale tedesca  procla- 
ma la  costituzione  di 
uno    stato    tedesco- 


austriaco,  abbrac 
ciante  tutti  i  terri 
t«tri  dell'Austria  ahi 
tati  <la  tedeschi. 

22.  Zagabria.  —  Il  consiglio  nazio- 
nale degli  sloveni,  croati  e  .serbi  della 
Monarchia  delibera  la  riunione  di  tutto  il 
terri »(U'io  etnogratico  Jugoslavo  senza 
riguar(b)  agli  attuali  contini  provinciali 
o  statali,  in  uno  stato  unitario  comple- 
lamente  s(»vrano  e  democratico  e  respin- 
uf  il   manifesto   dell'  imperatore   Carlo. 

22.  \'arsacia.  —  Il  ('»)nsiglio  «li  Reg- 
genza polacc«)  è  dimissionario.  Gli  suc- 
cp«le  un  triunn  irato  con  programma  pie- 
namente nazionale. 

2^^.  /fonia.  —  Il  minÌHt«'ro  per  gli 
A  l>pr«»vvigionam«'nti  aumenta  del  :iO%  i^ 
ronting«iit«'  carneo  e  autorizza  la  ven- 
dila  del  pane  fresco. 

2:?.  Washinf/lnn.  —  Il  presidente  Wil- 
S(»H  nsp«Hid«-  al  CJ«>vern(»  t«Mlesco  che  di 
fr«»nte  alle  dichiarazioni  da  esso  fatte, 
non  può  rifiutarsi  di  pren«l«'re  in  consi- 
derazione,   con  i  governi    associati,    la 


Il  gen.  GiAKniNO 
comandante  dell'Armata  del  Grappa, 


richiesta  di  armistìzio;  avverte  che  le 
condizioni  dell'  armistizio  saranno  fis- 
sate dai  consiglieri  militari,  e  saranno 
tali  da  impedire  alla  Germania  in  ogni 
caso  la  ripresa  «le,ll«?  ostilitìi  ;  ammonisce 
che  il  governo  degli  Stati  Uniti  non  può 
avere  liducia  in  coloro  che  furono  sinora 
padroni  della  pi)litica  tc«lesca  e  se  do- 
vesse trattare  con  essi  dovrebbe  esigere, 
n«>n  negoziati  di  i)ac(^  ma  una  resa. 

2-1.  Fronte  italiano.  —  Comincia  la 
battaglia  «li  Vittorio  Veneto  che  deve 
chiudere  col  trionfo  delle  nostre  armi 
la  lunga  guerra:  vi  jìartecipano  51  divi- 
sioni italiane,  3  britanniche,  2  francesi, 
una  czeco-slo vacca  e  un  reggimento 
americano  contro  71  «livisioni  austro- 
ungariche. L'attacco  è  iniziato  nella  re- 
gi(»ne  del  Gra])pa  d.alla  4'  Armata:  il 
fuoco  d'artiglieria 
comincia  alle  ore  3 
del  mattino,  alle  7.15 
le  fanterie  muovono 
all'  attacco.  I  com- 
battimenti sul  Grap- 
l)a  durano,  con  varie 
vicende,  tino  al  30. 

24.  Vienna.  — 
L'imperatore  Carlo, 
data  la  situazione 
sempre  più  critica  in 
Austria,  ripara,  con 
la  famiglia,  nel  ca- 
stello di  Gesdelles  in 
Ungheria. 

24.  Budapest.  — 
Si  costituisce  il  Con- 
siglio Nazionale.  Il 
Presidente  conte  Ka- 
rolyi  si  reca  dal  Re 
e  gli  annunzia  che 
e8s«>  vuole  decidere  da  solo  lo  sorti  del 
paese. 

24.  Budapest.  —  Dimissioni  del  mi- 
nistero Wekerle.  L' imperatore  nomina 
a  i)residente  del  Consiglio  il  conte  Hanik, 
il  «piale  })erò  non  tiene  il  potere  che  po- 
chi giorni. 

24.  Fiume.  —  Conflitti  fra  soldati 
ungheresi  e  soldati  cr«>ati.  Questi  s'im- 
pa«lroniscono  «Iella  citt.^.  Saccheggi  e 
vi«)lenza  })er  ojtera  specialmente  dei  di- 
sertori e  «legli  sl)an«lati. 

24.  Berlino.  —  L'ebkne«'ht,  in  car- 
cere dal  l"'maggio  IDlfi,  «"^  giaziato  per 
interccssi«)nedel  capt»  «lei  soeialisfi  mag- 
gioritari,  Sehci«lemann. 

25.  Belf/io.  -  l  Reiili  rientrano  so- 
IcnnenuMite  in   Bruges  liberata. 

25.  Vienna.  —  Al  Reichstag.  l'  ono- 
revole fJnnci,  «leputato  di  Tre1it«».  n  nmne 
dei  fascio  dei  deputati  italiani,  dichiara 


—  390 


ohe  tutti  l  territori  italiani  che  si  tro- 
vano entro  i  confini  della  Monarchia, 
debbono  ritenersi  virtualmente  appar- 
tenenti allo  Stato  italiano  e  quindi  j)ro- 
testa  specialmente  contro  la  posizione 
eccezionale  che  si  vorrebbe  dare  alla 
città  di  Trieste. 

25.  Washington.  —  Il  segretario  per 
la  Guerra,  Baker,  informa  uitìcialmcnte 
il  Presidente  che  dal  majjjiio  1917  al 
21  ottobre  1918  sono  sbarcati  in  Francia 
2.003.971  soldati  americani,  con  perdite 
lievissime. 

26.  Austria.  —  Dimissioni  del  mini- 
stero Hussarek.  Gli  succede  Lammarsc 
col  modesto  jjrogramma  di  trasmettere 
i  poteri  ai  vari  governi  nazionali. 

26.  Austria.  —  L'arciduca  Giusep- 
pe, già  luogotenente  del  Ke  d' Unghe- 
ria a  Budapest,  è  nominato  comandante 
supremo  delle  truppe  austro-ungariche 
sul  fronte  italiano. 

26.  Berlino.  —  Il  generale  Luden- 
dorff  è  collocato  a  disposizione. 

26.  Siria.  —  La  cavalleria  inglese 
occupa  Aleppo. 

27.  Fronte  italiano.  —  (Joutinua  la 
battaglia  di  Vittorio  Veneto.  Durante 
la  notte  si  gettano  i  ponti  sulla  Piave 
e  vincendo  enormi  difficoltà  le  trupi)0 
della  12%  dell' 8*  e  della  10»  armata 
riescono  a  impiantare  all'alba  le  teste 
di  ponte  sulla  sponda  sinistra  del  fiume. 

27.  Albania.  —  Le  truppe  italiane 
entrano  in  Alessio  e  il  giorno  dopo  in 
S.  Giovanni  di  Medua. 

27.  Decreto  L.  T.  che  concede  un 
credito  straordinario  di  guerra  agi'  im- 
piegati e  salariati  dello  Stato.    ' 

27.  Vienna.  —  Il  ministro  degli  Aftari 
Esteri,  Andrassy,  risponde  al  governo 
degli  Stati  Uniti  cbe  il  governo  austro- 
ungarico aderisce  al  modo  di  vedere  del 
presidente  sui  diritti  dei  popoli  dell'  Au- 
stria-Ungheria e  specialmente  su  quelli 
degli  c/eco-slovacchi  e  degli  jugoslavi, 
e  quindi  nessun  ostacolo  esiste  pivi  al- 
l'inizio delle  trattative  di  pace. 

27.  Vienna.  —  I  dei)utati  italiani 
liberali  della  Venezia  Giulia  e  del  Tren- 
tino decidono  di  costituirsi  in  consiglio 
nazionale. 

27.    Washington.   —    Il    Senato   vota 


un  credito  straordinario  di  30  miliardi 
di  franchi  per  i  bisogui  della  guerra  ;  è 
il  più  formidabile  credito  che  abbia  mai 
votato  alcuna  nazione. 

28.  Fronte  italiano.  —  Continua  la 
battaglia  sul  nostro  fronte.  11  nemico 
abbandona  la  conca  di  Asiago. 

28.  Praga  —  Scoppia  la  rivoluzione 
che  dura  due  giorui.  Le  autorità  austria- 
che fuggono  e  cedono  i  poteri  ad  un 
governo  provvisorio  czeco-slovacco  che 
assume  la  reggenza  di  tutto  il  paese,  ed 
annuncia  con  un  proclama  la  costituzio- 
ne della  Boemia  in  stato  indipendente. 

28.  Berlino.  — •  Il  Reichstag  apj)rova 
d'urgenza  molte  iniportanti  modifica- 
zioni alla  costituzione,  che  portano  di 
fatto  alla  soggezione  del  potere  militare 
alla  autorità  civile. 

28.  Berlino.  —  Rescritto  dell'impe- 
ratore col  quale  accompagna  la  pi'omul- 
gazione  della  legge  per  la  riforma  costi- 
tuzionale dell' iiiij)ero  e  si  compiace  del 
nuovo  ordinamento  democratico. 

28.  Berlino.  —  Il  governo  tedesco 
risponde  al  presidente  Wilson  richia- 
mando l'attenzione  di  lui  sui  profondi 
cambiamenti  avvenuti  nella  vita  costi 
tuzioiKile  della  Germania;  e  attende  le 
proposte  per  l'armistizio. 

28.  Costantinopoli.  —  Il  governo  tur- 
co, a  mezzo  della  sua  legazione  a  Berna, 
ripete  direttamente  ai  governi  francese 
e  inglese  le  domande  di  armistizio  e  aper- 
tura dei  negoziati  di  pace  già  diretti  al 
presidente  Wilson. 

29.  Fronte  italiano.  —  Continua  la 
battaglia  della  Piave.  L'  8*  Armata, 
al  comando  del  gen.  Caviglia,  che  era 
riuscita  a  stendersi  nella  pianura  di 
Sernaglia,  decide  la  lotta.  L'  S'III  corpo, 
gettati  i  yxmti  della  Priula,  s' impadro- 
nisce di  Susegana,  e  mentre  il  XVIII 
corpo  occupa  Conegliano,  spinge  innanzi 
una  colonna  celere  (lancieri  di  Firenze 
e  bersaglieri  ciclisti)  ad  occupar  Vitto- 
rio, raggiunto  a  sera.  L' esercito  nemico 
è  spezzato  in  due. 

29.  Fronte  italiano.  —  Il  Re  passa 
la  Piave,  avanzando  con  le  truppe  vit- 
toriose alle  quali  gli  austriaci  tentano 
con  tenace  lotta  di  contrastare  il  cam- 
mino. 


Ferro- China -Bisleri 

liquore    ricostituente    del    sanj^ue. 


29.  Fronte  italiano.  —  Un  uarUmeu- 
tiirio  austriaco  si  presenta  alle  nostre 
linee  presso  Serravalle  in  Val  Lagarina 
chiedendo  di  trattare  1' aruiistizio,  ma  è 
rimandato  perchè  luui  fornito  di  siirti- 
rienti  poteri.  Il  giorno  dojto  si  i)re8enta 
una  nuova  missione  «'he  è  condotta  a 
Padova  a  trattare  col  Comando  Su- 
premo. 

29.  Roma.  —  I  deputati  parlamen- 
tari e  provineiali  delle  terre  irrcdcMite 
fuorusciti  nel  Regno  inviano  un  tele- 
gramma di  omaggio  al  Re  d'  Italia  ehe 
confidano  di  salutare  gloriosamente  nelle 
loro  città.  Il  Re  risponde  aecettaudo 
r  augurio  e  efl'ermando  che  affinchè  e.Sf^o 
si  avveri,  popolo  ed  esercito  hanno  com- 
piuto e  compiono  gli  sforzi   più  eroici. 

29.  Parigi.  —  Comincia  davanti  al- 
l' Alta  Corte  il  processo  contro  Caillaux, 
Loustalot  e  Coniby. 

30.  fronte  italiano  —  La  battag'.ia 
sulla  Piave  volge  alla  tine:  hi  di.sfatta 
nemica  già  delineatasi  fin  dal  28,  decisa 
il  29,  oggi  j>recipita.  La  12*  Armata, 
superata  la  importantissima  stretta  di 
Quero,  punta  su  Feltre  e  decide  il  crollo 
del  fronte  del  Grappa.  Intanto  anche 
la  3*  Armata  entra  in  azione. 

30.  Fronte  italiano,  —  Proclama  del 
generalissimo  Armando  Diaz  alletrup])e. 

30.  Trieste.  —  La  città  unanime  in- 
sorge e  inalbera  il  tricolore,  abbatte  le 
aquile  imperiali,  costituisce  un  Comi- 
tato di  salute  pubblica  presieduto  dal- 
l' avv.  Valerio,  che  era  podestà  prima 
della  guerra  e  comunica  al  Luogote- 
nente che  Trieste  Intende  staccarsi  dal 
dominio  austriaco.  Il  governo  austriaco 
interrogato  dal  Luogotenente  dichiara 
che  accetta  i  fatti  compiuti  e  che  il 
paese  è  libero  dei  suoi  destini. 

30.  Fiume.  —  Il  Comitato  Nazionale 
Italiano  proclama  che  la  città  in  virtù 
del  diritto  di  autode<-isione  dei  jjopoli 
intende  di  essere  città  italiana.  La  notte 
«lei  giorno  successivo  sette  cittjidini  ita- 
liani di  Fiume  riescono  ad  arrivare  in 
motoscafo  a  Venezia  e  invocano  dal- 
l' Ammiraglio  che  intervenga  a  salvale 
la  città  senza  pane  e  minacciata  dal  sac- 
cheggio. 

30.  Fola.  —  Il  governo  austriaco 
ordina  la  cessione  «Iella  flotta  al  Con- 
siglio nazionale  jiigoslavo  il  «piale  il 
giorn«>  appn'sso  destituisce  1' animii-a- 
glio  Ilonig  e  lo  sostituisco  ron  il  capi- 
tano Vuk«)vic  «'he  fu  ammiraglio  ]»er 
12  oro  soltjinlo  ;  infatti  egli  perisce  nel 
siluramont<)  della  Virihn»  Unitit  il  1"> 
uovcnjlire. 

30.  Parigi.  —  Arrivo  dell' ou.  Orlan- 


■^  391  - 

do,  preceduto  dall'  od.  Sennino  arrivato 
ieri,  per  partecipare  al  nuovo  convegno 
dei  caj)i  dei  governi  dell'  Intesa  e  dei 
loro  principali  consiglieri  militari  e  na- 
vali. 

30.  Miidros,  nell'isola  di  Lemno.  — 
Armistizio  fra  la  Turchia  e  i  Governi 
Alleati,  a  cominciare  da  mezzogiorno  di 
domani.  Le  principali  condizioni  sono  : 
l'occupazione  «lei  forti  dei  Dardanelli  e  del 
Bosforo;  resa  «lei  i)rigionieri,  compresi 
gli  anueui  internati;  smobilitazione  im- 
mediata ;  resa  di  tutte  le  navi  da  guer- 
ra; diritto  di  occupare  i  punti  strate- 
gici, i  passi,  i  tunnels  del  Tauro;  sgom- 
bero dell'  Ilegìaz,  Jemen,  Siria,  Meso- 
potamia;  resa  di  tutti  gli  ufficiali  turchi 
della  Tripolitania  e  Cirenaica  e  di  tutti 
i  porti  in  Libia  compresa  Misurata  ;  ces- 
sazione delle  ostilità  dal  mezzogiorno  del 
21  ottobre. 

31.  Fronte  italiano  —  Continua  la 
battaglia.  Il  corpo  di  cavalleria,  agli 
ordini  del  Conte  di  Torino,  si  irradia 
nella  pianura  oltre  la  fronte  della  10» 
armata  :  già  all'  alba  pattuglie  dei  lan- 
cieri *  Vittorio  Emanuele  »  e  «  Milano  * 
entrano  in  Oderzo.  Intanto  la  10'  ar- 
mata raggiunge  la  Livenza  :  un  gruppo 
di  Cavalleggeri  Guide  occupa  Sacile  f«)r- 
temen te  difeso  e  se  ne  impadronisce  dopo 
lotta  ostinata  di  casa  in  casa.  E  i  batta- 
glioni di  alpini  Exilhs  e  Pieve  di  Ca- 
dore entrano  a  s-  ra  per  le  vie  della 
montagna  in  Feltro  clie  però  già  era  in- 
sorta al  mattino  *=ì  aveva  messo  in  fuga 
gli  austriaci.  L'intero  fronte  nemico 
cade  e  comincia  l' inseguimento. 

31.  Albania.  —  Le  truppe  italiane 
occupano  Scutari  portando  a  compi- 
mento la  liberazione  dell'  Albania. 

31,  iSerajevo.  —  Proclamazione  dello 
stato  serbo-croato-sloveuo. 

31.  Ungheria  —  Il  conte  Karolyi 
chiede  ed  ottiene  da  Re  Carlo  di  essere 
dispensato  dal  prestare  giuramento,  do- 
vendo il  nuovo  governo  nazionale  anche 
decidere  se  1'  Ungheria  sarà  una  repub- 
blica o  un  regno!  Un  proclama  «lei  Con- 
siglio Nazionale  annuncia  che  il  paet-o 
sarà  consultato  con  un  phibiscito  sulla 
forma  di  governo  da  darsi  alla  Ungheria. 

31.  Hndapcsf.  —  Il  conte  Tisza  è 
assassinato  in  sua  casa  per  vendetta 
politica. 

Novembre. 


1.  Fronte  ilnliano.  —  Riparti  della 
brigata  Porto  Maurizio  d«)i)o  asj)ri  com- 
battimenti notturni  entrano  in  Belluno 
all«'  ore.  11  ;  «  alle  ore  1 1  la  4»  Divisioue 
occupa  Pordenone. 


-  393  — 

1.   Trieste.  —  Il  Comitato  <li  salute    era  allontanato  il  generale  Boroevio  col 
pubblica  manda  una  torpediniera  a  Ve-    Comando  Austriaco  e  dal  31  le  ultime 
nezia  a  chiedere  l'intervento  degli  Ita-    truppe  neniiclie. 
liani.  S.   Trento.  —    La   città,    sgombrata 

1.  Pola.  —  Il  maggiore  del  Gonio  dagli  Austriaci  in  rotta,  è  occupata  alle 
navale  Raffaele  Rossetti  e  il  tenente  me-  -ore  15.15  dalle  }»rime  trui)pe  della  1'  ar- 
dico  Raffaele  PaoUicci,  entrati  di  notte  mata  (Cavai leggeri  d' Alessandria,  arditi 
tempo  con  nn  congegno  di  loro  inveu-  del  XXIX  reparto  d'assalto  e  del  IV 
zione  nell'ancoraggio  interno,  riescono  gruppo  alpini,  artiglieri  del  10°  gruppo 
a  silurare  la  nave  ammiraglia  austriaca    da  montagna).  Il  giorno  stesso  i  caval- 


Viribus  UìiUis.  Caduti  prigionieri,  sono 
liberati  due  giorni  dopo. 

1.  —  Il  Voralberg  si  ^jostituisce  in 
repubblica  indipendente. 

2.  —  Il  i)opolo  dell'  isola  di  Veglia, 
riunito  in  comizio  generale, .  vota  con 
plauso  xinanimo  la  sua  annessione  al 
regno  d'  Italia. 


leggeri  di  Padova  (IV  armata)  entrano 
in  Le  vico  e  Pergine  mentre^  Ki\a  è  oc- 
cupata da  riparti  dellii  1*  armata  giunti 
attraverso  il  lago  di  Garda  e  dalle  trup- 
pe della  7"^  armata.  Il  governo  di  Trento 
è  assunto  dal  generale  Guglielmo  Pecori 
Giraldi. 

3.  Trieste.  —  Alle  ore  16  sbai-co  delle 


2.  Fronte  italiano.  — Il  riparto  d'as-    triii)pe  italiane  (un  batt.  di 


nalto  della  1'  Armata  seguito  dal  IV 
Gruppo  Alpino  (batt.  M.  Arvenis  e  Fel- 
tre),  vinto  lo  sbarramento  di  Serra- 
valle  con  fiera  lotta  corpo  a  corpo,  oc- 
cupa a  viva  forza  Rovereto. 

2.  Vienna.  —  Federico  Adler,  l' as- 
sassino di  Sturgkh  (21  settembre  del 
1916)  è  graziato  e  messo  in  liberti\. 

3.  Padova.  —  Alla  Villa  Giusti  a  Man- 
dria di  Padova  (fra  Abano  e  Padova), 
alle  ore  15,  1"  armistizio  è  firmato  dai 
plenipotenziari  austriaci  e  italiani:  alla 
testa  dei  pi-imi  il  nob.  Vou  Wcteuau, 
dei  secondi  i  generali  Badoglio  e  Sci- 
pioni.  Le  coudizioni  sono  dure  :  smo- 
bilitazione dell'esercito;   sgombero  del 


■taglieri 


e  una  comp.  di  mitraglieri  della  Regia 
Jlarina)  e  del  nuovo  governatole  ita- 
liano, teu.  gen.  (^arlo  Petitti  di  Loreto 
il  quale  prende  posscs.so  della  citt;\  in 
nome  del  Re  d'  Italia. 

3.  —  Un  decreto  L.  T.  (stabilisce 
nuove  pro\  videnzc  i)er  le  pensioni  pri- 
vilegiate di  guerra. 

3.  Torino.  —  Alla  principessa  Lae^- 
titia  sono  cotisegnate  If  diu-  medaglie 
al  valore  cbe  il  figlio  <'oute  di  Salemi 
aveva  conseguito  sul  campo  di  bat- 
taglia. 

3.  Vienna.  —  Il  ministro  degli  Este- 
ri Andnissj  si  dimetta,  e  non  è  sosti- 
tuito. Così  il  ministero  (.'omune  ha  ces- 


Trentiuo   e  dell'Alto  Adige,  del  Friuli    sato  di  esistere.  L'n  ciiposezione  assume 


Orientale,  di  Trieste  e  dell'Istria,  della 
Dalmazia  fino  a  Sebenico  e  delle  Cur- 
zolane;  consegna  del  materiale  militare 
e  ferroviario  nel  territorio  evacuato, 
di  15  sottomarini  e  di  un  certo  numero 
di  navi  da  guerra;  disarmo  delle  altre  ; 
facoltà  per  le  armate  delle  potenze  alleate 
di  traversai'c  liberamente  il  territorio au- 
stro-uugarico  e  di  occupare  i  punti  stra- 
tegici clie  sembrassero  necessari;  libertà 
di  navigazione  uell'  Adriatico  per  le  po- 
tenze alleate  e  continuazione  dei  blocco 
contro  l'Austria;  occupazione  delle  di- 
fese, dei  cantieri  e  dell'  arsenale  di  Pola  ; 
restituzione  senza  reciprocità  di  tutti  i 
prigionieri. 

3.  Fronte  italiano.  —  La  cavalleria 
italiana  (reggimento  Sasoia-)  entra  alle 
13.30  in    Udine,  donde  il  27  ottobre  si 


la   direzione   provvisoria   del  ministero 
degli  Esteri.  ^' 

3.  Budapest.  —  L'arciduca  Giuseppe 
jiresta  giui-aniento  ili  fedeltà  al  Consi- 
glio Nazionale  Ungherese. 

3,  Kiel.  —  Gravissima  rivolta  del'a 
fiotta  che  il  governo  tenta  invano  di 
domare.  Sulla  corazzata  Kaiser  è  al- 
zata la  bandiera  rossa.  Il  movimento  si 
estende  a  Wilhelmshaven,  Il eligoland  e 
(^uxliaveu.  11  5  il  Segretario  di  Stato 
llaussmann  accorso  a  Kiel  è  costretto 
a  venire  a  trattative  e  a  riconoscere 
r  autorità  »lel  «  (Jonvsiglio  dei  soId;iti  e 
dei  lavoratori  » . 

4.  —  Alle  ore  lo  cr.asano  le  Ov'^tilifà 
per  terra,  per  mare  e  per  aria  fra  l'Italia 
e  r  Austria. 

4.  Fronte  italiano  .  —  Il  bollettino  <ìi 


TALMONE 


—  o'J'ò  — 


guerra  n.  1278  del  Comando  Supre.nio 
annuncia  che  la  etierra  contro  l'Austria- 
Unglxeria  è  vint^T^nUie  ieri  è  avvenuto 
II»  stacelo  totale  del  fronte  avversario: 
che  l'esercito  aiistro-untiarico,  che  tu 
già  uno  dei  più  potenti  eserciti  «lei 
mondo,  «'^  annientato.  1  pri«iionieri  latti 
nella  battaglia  dal  21  ott.  alla  sospen- 
sione delle  ostilità  sono  oltre  435. OUO, 
con  681S  caniuwii, 

■l.  Friuli. ^^  La  3»  divisione  di  ca- 
valli'ria  rajigiunge  Cividale  del  Friuli 
«•  la  2*  l'almanuova.  Altri  i-epai'ti  celeri 
raggiungono  Cerviguauo  e  Grado,  A(iui- 
leja  e  fTorizia. 

4.  —  Truppe  italiane  sbarcano  ji 
IMontah'one,  a  ('ai»odistria,  Abbazia,  Ko- 
vigno  e   Pareuzo. 

4.  Fiume.  —  Do])o  una  settimana  di 
atroci  soflerenze  è  liberat^i  dallo  navi 
italiane  che  portano  coiripagnie  da  sbar- 
co e  r  ammiraglio  Kainer  il  quale  di- 
chiara di  intervenire  per  tutelare  l'or- 
dine della  città  e  difendere  gì'  iute- 
i-essi  della  cittadiuanza  italiana  e  del- 
l' Italia. 

4.  —  Un  drap])ello  di  marinai  sbarca 
nell'isola  di  Lussin  e  nel  medio  Adria- 
tico a  I^agosta,   Meleda  e  Curzola. 

4.  Zara  ò  liberata  da  navi  italiane 
al  comando  del  cai)itano  di  corvetta  De 
Hoceard. 

4.  —  Navi  della  R.  Marina  occui»ano 
i  porti  di  Dulcigno  e  di  Antivari. 

4.  Versailles.  —  11  Comitato  Supe- 
riore di  guerra  termina  i  suoi  lavori  in 
completo  accordo.  La  sera  stessa  i 
ministri  Orlando  e  Sonnino  e  il  Com- 
missario generale  Chiesa  partono  i>cr 
r  Italia.  11  viaggio  dei  ministri  attra- 
verso r  Italia  è  un  viaggio  trionfale. 
rorin(»  i>er  prima  fa  loro  accoglienze 
entusiastiche:  V  ou.  Orlando  si  dirige 
al  fronte,  1'  on.  Sonnino  ])rosegue  i>cr 
la  capitale,  ma  per  sottrarsi  alle  feste 
che  gli  erano  preparate,  scende  a  Civi- 
tavecchia e  va  a  Roma  in   automobile. 

r>.  —  Truppe  italiane  sbarcano  a  Ti- 
rano e  a  Maggia. 

5.  —  Una  divisione  navale  entra  nel 
l)orto  di  Fola  ;  precede  tutte  le  altre 
navi  la  torpediniera  4  V.  N.  dove  fu 
imbarcato  ]»er  quasi  7  mesi  il  cai»itano 
Naznrio  Sauro.  Ne  sbarca  il  vice-am- 
miraglio ('agni  che  prende  possesso  della 
citt.'J,  del  jioi-to  e  delle  fortificazioni. 

ó.  Wdshimjtotì.  —  11  Segretaiio  di 
Stato  dirige  al  ministro  della  Svizzera 
una  nota  da  comunicarsi  alla  (germa- 
ni», la  quale  viene  avvertila  clu\  i  go- 
verni alleati  sono  disposti  a  fare  la  pace 
col    governo    alleato    sulla  base    dei  14 


punti  di  Wilson,  con  alcune  riserve  sulla 
claus(da  della  libertà  dei  mari,  e  le  con- 
dizioni esj)re8se  che  la  Germania  debba 
comj)ensi  alle  popolazioni  civili  danneg- 
giate :  e  che  il  maresciallo  Fo<-h  è  stato 
autorizzato  a  far  note  le  condizioni  di  un 
armistizio. 

6.  —  Il  Re  d'  Italia  promuove  per 
merito  di  guerra  il  tenente  generale  Diaz 
a,  genei-ale,  d'esercito  e  il  vi(^eanimiraglio 
Thaon    <li    Revel    ad  ammiraglio. 

fi. —  Occupazione  italiana  di  Sebenico. 

6.  —  Le  truj)pe  italiane  entrano  in 
Bolzano,  per  tutelare  l'ordine,  chiamate 
dal  Coìuaiulo  tedesco. 

G.  Roma.  —  Muore  il  Presidente  del 
Senato  ou.  Manfredi. 

6.  —  La  Baviera  pre(K"cupata  del 
l)088ibile  pericolo  di  un  attacco  sulle 
frontiere  meridionali  e  orientali  manda 
forti  truppe  nel  Tirolo  settentrionale 
dove  occupano  Salisburgo  e  le  ferrovie. 
Il  Consiglio  Nazionale  del  Tirolo  deve 
limitarsi  ad  una  protesta. 

fi.  Berlino.  —  Una  d(ilegazione  tede- 
sca parte  per  il  fronte  francsese  per  trat- 
tare di  un  armistizio  e  iniziare  i  nego- 
ziati di  pace. 

^^.  Berlino.  —  11  governo  tedesco 
rom])e  i  rapporti  diplomatici  con  la  Rus- 
sia avemlo  sco[)erto  che  il  commissario 
bolscevici)  Joffe  abusava  del  corriere 
diplomatico  per  fare  propaganda  rivo- 
luzionaria in  Germania.  Jotte  lascia  oggi 
Berlino  c«)l  personale  della  legazione. 

7.  Trento.  —  Visita  del  Re  d'  Italia 
arrivato  in  automobile  con  1'  on.  Orlando 
e  il  geuei-ale  Diaz.  Il  Re  visita  la  città 
e  si  reca  a  reiub're  omaggio  alla  fossa 
dove  e  septdto  Cesare  Battisti. 

7.  —  Occupazione  di  Zara  con  forte 
contingente  e  «Ielle  isole  Preujuda,  Selve 
e  Isola  (Jro.ssa. 

7.  Monaco  di  Bariera.  —  È  ])roola- 
niata  la  decadenza  della  dinastia  dei 
Wittel.^bach  e  la  costituzione  «Iella  re- 
pul)blica  bavarese.  In  s(^guito  a  tale 
]U-oclanjazione  le  truppe  inviate  nel  Ti- 
rolo e  che  ei'ano  giunte  a  Franzensfeste, 
sono  richianuite.  Re  Luigi  ripara  ad  Anif 
nel  Salisburghesc,  donde  pr«)scioglie  i 
funzionari  bavaresi  dal  giuramento  di 
fedeltà. 

7.  Iterlino.  —  11  Camcelliere  rivolge 
al  pojjolo  tedesco  un  ])roclama  col  quale 
annuncia  l'invio  della  delegazione  ]>er 
<'oneludere  r:»rmistizio  e  raccomanda  il 
mantenimento  dell'  ordine. 

7.  Berlino.  —  Il  )»ai-tito  sociali'sUi 
urtìciale  chiede  l' immediata  stipulazituio 
dell'armistizio,  antnistia  |)eri  reati  mili- 
tari disciplinari,  democratizzazione  del 


-  394  - 


govprno  imperiale  e  degli  stati,  abdica- 
zione del  Kaiser  entro  domani. 

7.  Odessa.  —  Tniin)e  injrlesi  occu- 
pano la  città  su  domanda  del  governo 
ucraino. 

7.  Washington.  —  Messaggio  del  go- 
verno aijiericano  al  miuisti'o  romeno,  col 
quale  lo  assicura  clie  non  dimentica  le 
aspirazioni  del  pojxtlo  romeno,  tanto 
fuori  quanto  dentro  le  frontiere  del 
Regno. 

8.  —  Comincia  il  ritorno  dei  pi-igio- 
nieri  di  guerra  italiani  che  I'  Austria 
ha  posto  in  lihertà  in  conformità  del- 
l' armistizio.   I  primi  rientrano  per  fer- 


8.  —  I  parlamentari   tedeschi,    aHa 

cui  testa  è  Erzb erger,  deputato  cattolico 
e  sottosegretario  di  Stato,  hanno  var- 
cato ieri  le  linee  francesi.  Oggi  a  Ile- 
thondes^  nella  foresta  di  Compièjine, 
sono  ricevuti  del  generalissimo  Foch 
che  dà  loro  comunicazione  delle  condi- 
zioni d'armistizio  e  concede  72  ore  di 
tempo  per  accettarle  o  res])ingerle.  Una 
sospensione  d'armi  h  rijtìutata. 

8.  Stuttgart.  —  Abdicazione  di  Gu- 
glielmo Carlo,  re  del  Wurtemberg. 

8.  Washlìigton.  —  11  governo  ame- 
ricano informa  uthcialmente  il  governo 
tedesco    che    se    attuasse    1'  intcuzioue 


Lft  dimora  di  Guglielmo  II  ad  Amerongen. 


rovia  dal  Vorarlberg  attraverso  la  Sviz- 
zera per  Como. 

8.  Occupazione  delle  isole  di  Fago, 
Ulbo  e  Zari,  lungo  il  litorale  dalmate. 

8.  Parigi.  —  Il  Senato  francese  ap- 
prova per  acclamazione  un  progetto  di 
legge  d'iniziativa  parlamentare  il  quale 
dichiara  che  <  gli  eserciti  e  i  loro  capi, 
il  Governo,  il  cittadino  Clemenceau  e  il 
maresciallo  Foch  hanno  ben  meritato 
della  patria  e  della  umanità  >. 

8.  Berna.  —  Il  Consiglio  Federale 
rompe  le  relazioni  ufficiose  con  la  mis- 
sione del  Soviet  russo  a  causa  della  pro- 
paganda anarchica  ai)poggiata  dalla  mis- 
sione stessa  e  la  invita  a  lasciare  subito 
la  Svizzera. 


attribuii  agli  di  distruggere,  nello  sgom- 
bero del  Belgio,  le  miniere  di  carbone, 
ciò  confermerebbe  1'  oj)inione  che  le  so- 
lenni assicurazioni  della  Germania  non 
sono  date  in  buona  fede. 

9.  —  Ordine  del  giorno  del  Re  al- 
l' Esercito  e  all'  Armata  vittoriosi. 

9.  —  Le  truppe  italiane  occupano 
Toblacco,  nella  Pusteria. 

9.  Moina.  —  Il  Presidente  del  Con- 
siglio ritorna  improvvisamente  alla  capi- 
tale, chiamatovi  dalle  condizioni  gravi 
di  salute  della  sua  signora.  Le  grandi 
dimostrazioni  che  le  città  gli  preparava, 
sono  rinviate.  Ma  alla  sera  dello  stesso 
giorno  senatori  e  deputati  presenti  in 
Roma  si  recano  da  lui  per  esprinicrjjli 


2  000! 


^'^"''"""milAiMonE 


3115 


l'ammirazione  e  la  gnititiulino  <lel  Par- 
lamento. 

U.  Spiz::era.  —  Sciopero  generale  pro- 
clamato dal  C'oniitrtto  Nazionale  Openiio 
di  Olten  e  dal  Comitati  federale  dei 
sindacati  operai  svizzeri  per  protestare 
contro  la  chiamata  alle  armi  di  truppe 
mobilitar»'  in  seguito  a  temuti  disordini 
a  Zurigo  in  occasione  dell'  anniversario 
della  rivoluzione  russa  (7  novembre). 
Kealmente  a  Zurigo  erano  stati  scoperti 
depositi  di  bombe.  Lo  sciopero,  indetto 
da  prima  jìcr  sole  24  ore  in  19  città 
della  Svizzera  l'ranceise  e  tedesca,  dura 
fino  alla  mezzanotte  fra  il  14  e  il  l.^, 
cessando  solo  quando  il  Consiglio  Fe- 
derale minaccia  di  prendere  misuro  ener- 
giche. 

9.  —  A  Spa,  sede  del  Gran  Quar- 
tiere Generale  Germanico,  Guglielmo  II 
rinuncia  al  trono  senza  però  lìrmare 
l'  atto  di  abdicazione  ;  subito  dopo  il 
Principe  Ereditario  firma  la  rinuncia  ai 
suoi  diritti  di  successione.  Un  treno 
speciale  conduce  1'  ex-sovrano  alla  sta- 
zione di  Eijsden,  alla  frontiera  olan- 
dese, sulla  linea  Liegi-Maestriclit,  donde 
egli  si  dirige  ad  Amei'ongen,  residenza 
destinatagli  dal  governo  olandese.  L' ex- 
imjjeratore  nel  suo  viaggio  verso  1'  Olan- 
da è  accolto  da  dimostrazioni  ostili. 

9.  Berlino.  —  Il  cancelliere  Max  del 
Baden  si  dimette  e  trasmette  l'ulìicio 
al  deputato  socialista  Ebert.  Questi  è 
Federico  Ebert,  di  Heidelberg,  di  anni 
47,  già  sellaio,  poi  giornalista,  quindi 
capo  del  partito  socialista. 

9.  Dresda.  —  Il  re  Federico  Augu- 
sto III  di  Sassonia  è  deposto. 

9.  Darmstadt.  —  Nel  granducato  di 
Assia  è  proclamata  la  repubblica. 

9.  —  Le  trui)pe  serbe  che  avevano 
varcato  il  Danubio  e  la  Sava,  si  recano 
per  ferrovia  a  Serajevo,  chiamatevi  dal 
governo  provvisorio  della  Bosnia,  j 
proclamata  1'  unione  fra  la  Serbia  e  la 
Jugoslavia. 

9.  Jassy.  —  La  Romania  invia  un 
ultimatum  al  maresciallo  Mackensen 
perchè  entro  24  ore  le  truppe  tedesche 
lascino  il  territorio  romeno,  e  altro  al- 
l' Ungheria  per  l'immediato  sgombero 
della  Transilvania. 

10.  —  Le  truppe  italiane  arrivano 
al  passo  del  Brennero,  estremo  limite 
settentrionale  delle  nostre  terre  da  ri- 
vendicare. 

10.  Trieste.  —  IiM])rovvÌHa  visita  del 
Ke,  accolto  da  delirnnti  dimostrazioni. 
Arriva  al  nuittino  sul  <'acciatorpediniere 
Audace,  scortato  da  due  torpe<liniere, 
da  4  dirigibili  e  da  15  idrovolanti,  ac- 


compagnato dai  generali  Diaz  e  Bado- 
glio. Riparte  nel  jiomeriggio.  Anche  la 
duchessa  d'  Aosta  visita  la  città. 

10.  —  Grandi  manifestazioni  jiatriot- 
tiche  di  esultanza  in  tutta  Italia:  prin- 
cipalmente a  Roma,  Milano,  Bologna, 
Napoli. 

10.  Torino.  —  Grande  cerimonia  in- 
nanzi alla  storica  chiesa  «Iella  Gran  Ma- 
dre di  Dio  :  MOO.OOO  cittadini  *  rendono 
azioni  di  grazie  impei'iture  ai  soldati 
«r  Italia  che  in  terra,  in  mare,  nel  cielo 
vollero  la  vittoria». 

10.  —  Terremoto  nell'  Italia  Centra- 
le. Danni  non  lievi  e  qualche  vittima  a 
Santa  Sotia  e  Bagno  di  Romagna  in 
]uov.  di  Firenze  e  a  Mordane  in  pro- 
vincia di  Forlì. 

10.  Svizzera.  —  Cessato  lo  sciopero  di 
24  ore  per  protesta  contro  la  chiamata 
di  truppe  federali,  di  fronte  alla  re«i- 
sti'uza  del  Consiglio  federalo  che  ha 
militarizzato  i  feiTovieri,  il  Comitato  di 
azione  di  Olten  invita  gli  operai  svizzeri 
a  un  nuovo  sciopero  generale  dalla 
mezzanotte  dell'  11  novembre,  che  dovrà 
continuare  tinche  non  sia  conseguito  un 
programma  minimo  fissato  dal  Comitato 
stesso  (suffragio  universale  anche  per  le 
donne,  obbligo  di  lavoro  per  tutti,  set- 
timana di  48  ore,  monopolio  di  stato 
per  le  esi)ortazioni  e  le  importazioni, 
annullamento  dei  debiti  di  guerra  ecc.). 
Cessa  il  15  per  il  risoluto  contegno  del 
Governo. 

10.  Berlino.  —  Proclama  del  nuovo 
cancelliere  Ebert  che  annuncia  la  libertà, 
invoca  la  pace,  impone  l'ordine. 

11.  Innshruck.  —  Il  Consiglio  Nazio- 
nale del  Tirolo  vota  la  costituzione  della 
repubblica  tiiolese  sotto  la  presidenza 
del  dott.  Schraftl. 

11.  Schoenhrunn.  —  La  famiglia  im- 
periale austriaca  lascia  il  castello  (di 
cui,  con  la  Hofburg,  pochi  giorni  dopo 
prende  possesso  il  nuovo  governo  austro- 
tedesco  )  e  parte  pel  castello  di  Eckar- 
tsan.  Prima  di  partire  l' imperatore  firma 
un  proclamo  ai  suoi  popoli  d'Austria, 
nel  quale  dichiara  di  rinunciare  ad  ogni 
partecipazione  agli  afiai'i  e  di  riconos- 
cere fin  d'  ora  le  decisioni  che  1'  Austria 
tedesca  prenderà  per  le  sue  future  forme 
costituzionali. 

11.  —  A  Rethondes  b  firmato  V  armi- 
stizio fra  lo  potenze  dell'  Intesa  e  la 
Germania.  Le  ostilità  sono  sospeso  su 
tutti  i  fronti  alle  ore  11  di  oggi.  Le  prin- 
cipali condizioni  dell'armistizio-  sono: 
sgombero  immediato  del  Belgio,  della 
Francia  del  nord,  del  Lussemburgo, 
nonché  dell' Alsazia- Lorena;    sgombero 


i)96 


dei  paesi  della  riva  sinistra  del  Reno,  da 
occuparsi  dalle  truppe  alleate,  le  quali 
ocouperauuo  pure  Magonza,  Cobleiiza 
e  Colouia,  con  tre  teste  di  poute  sulla 
riva  destra  di  30  km.  di  raggio;  con- 
segna di  5000  cannoni,  25.000  mitra- 
gliatrici, 1700  aci'oplaiii  e  altro  mate- 
riale bellico,  di  5000  locomotive,  150.000 
vagoni,  5000  camion»  automobili,  di  tutti 
i  sottomarini,  di  G  incrociatori  di  bat- 
taglia, 10  corazzate  di  squadra,  8  incro- 
ciatori leggeri,  50  cacciatorpediniere  ; 
rimpatrio  immediato,  senza  reciprocità, 
di  tutti  i  prigionieri;  ritorno  delle  truppe 
tedesche  nei  confini  orientali  esistenti 
al  1"  agosto  1914;  rinuncia  ai  trattati 
di  Brest-Litovski  e  di  Bucarest;  sgom- 
bero d(dl' Africa  orientale;  restituzione 
dell'  oro  russo  e  romeno  ;  riserva  di- 
qualsiasi riparazione  di  danni  ;  mante- 
nimento del  blocco.  L'  armistizio  durerà 
36  giorni  con  facoltà  di  x'i'oroga. 

il.  Berlino.  —  Il  segretario  di  stillo 
per  gli  aftari  esteri  Soli"  manda  un  radio- 
telegramma al  presidente  Wilson  invo- 
cando che  siano  mitigate  le  condizioni 
dell'  armistizio.  Questo  è  1'  ultimo  suo 
atto  di  governo,  poiché  subito  dopo  si 
dimette. 

11 .  Berlino.  —  Costituzione  del  nno\(i 
governo  composto  di  socialisti  utticiali 
e  socialisti  indipendenti,  escluso  ogni 
elemento  borghese. 

12.  Trento.  —  Kiconoscimcnto  uffi- 
ciale delle  salme  di  Cesare  Battisti,  di 
Fabio  F'ilziedi  Damiano  Chiesa.  I  resti 
dei  primi  due  erano  stati  tolti  dalla  tb.ssa 
dove  evano  stati  sei)olti  nel  piazzale  in- 
terno del  Castello  del  Buon  Consiglila, 
erano  stati  trafugati  e  gettati  in  una 
fossa  comune  nel  Cimitero. 

12.  —  Sedute  entusiastiche  ai  Par- 
lamenti di  Parigi  e  di  lioudra  i>ei-  la 
firma  dell'armistizio,  A  Londra  dimo- 
strazioni deliranti:  il  Ke  Ilaria  alla  folhi 
dal  balcone  del  palazzo  Keale. 

12.  Ginevra.  —  I  rap]n'eseutanti  del 
governo  Serbo  e  del  Consiglio  nazionale 
di  Zagabria  filmano  1'  atto  di  costitu- 
zione del  nuovo  stato  serbo-croato-slo- 
veno. 

12.  Vienna.  —  La  Camera  austriaca 
tiene  la  sua  ultima   seduta.    Poiché  la 


Costituzione  non  prevede  il  caso,  la  Ca- 
mera toglie  la  seduta  senza  fissarne 
un'  altra. 

12.  Vietma.  —  11  Consiglio  di  Stato 
dell'  Austria  tedesca  decide  la  forma 
repubblicana  e  1'  unione  alla  Germania. 

12.  Berlino.  —  11  governo  tedesco 
telegrafa  al  governo  americano  perchè 
solleciti  le  disjiosizioni  per  intavolare 
trattative  di  pace,  avendo  grande  ansietà 
di  incominciarle, 

12.  —  Le  navi  da  guerra  alleate  entra- 
no nei  Dardanelli  e  si  vanno  ad  ancorare 
dinanzi  a  S,   Sofia  a  Costantinopoli. 

12.  Washinf/loii.  —  Il  juesidente 
Wilson  dà  comunicazione  al  Congresso 
dei  patti  dell'  armistizio,  aggiungendo 
che  le  potenze  alleate  si  accingono  a 
stabilire  una  pace  rispondente  ai  desi- 
deri del  mondo  e  basata  sulla  giustizia 
e  che  faranno  intanto  tutto  il  j>08sibile 
jier  vettovagliare  i  pojioli  degl'  imperi 
centrali  e  aiutarli  nei  loro  bisogni. 

12.  Washinf/ton.  —  Wilson,  a  un 
nuovo  appello  del  governo  tedesco  per 
un  sollecito  invio  di  viveri,  risponde 
eh'  egli  è  ben  disposto  ad  aderire  pur- 
ché in  Germania  sia  mantenuto  1'  ordine 
pubblico. 

13.  —  La  Regia  Marina  completa, 
con  lo  sbarco  a  Lesina,  l'occupazione 
delle  isole  Curzolane. 

13.  Roma.  —  Il  Sindaco  e  la  Giunta 
ricevono  il  sijida<*0  e  gli  altri  delegati  di 
Fiume  che  recano  un  messaggio  della 
nobilissima  città  adriatica  e  rinnovano 
nelle  mani  del  sindaco  di  Roma  il  giu- 
ramento che  Fiume  sarà  italiana. 

13.  Napoli.  —  L'on.  Arturo  Labrio- 
la, deputata  di  jiarte  socialista  indi])en- 
dente,  è  eletto  prosindaco  della  città. 

13.  —  Anche  il  principe  ereditario 
di  Germania  ripara  in  Olanda  ed  è  inter- 
nato nel  castello  di  Swalmeu,  quindi  a 
Wieringen. 

13.  Belgrado.  —  Armistizio  fra  1'  Un- 
gheria e  gli  eserciti  dell'  Intesa.  Fra  i 
patti,  (] nello  che  le  trupjie  tedesche,  al 
comando  del  maresciallo  Mackensen, 
abbandonino  il  territorio  ungherese  en- 
tro 10  giorni. 

14,  Roma.  —  Trionfale  ritorno  del 
Re  Jilla  cai»  tal  e. 


aOiVLJVIE   PIKNE  per   eanaioriis 

DELLA  FABBRICA  ITALIANA — 

Soc.  Anon.  WALTER  MARTINY 

^  ^     TORINO  -  Via  Verolengo,  379     %         ^ 


14.  Mtininqen.  —  Abdioa/.ionc  ilil 
duca  li«'riiiii»li»  «li  Siissouiii-MniiiiijirTi 
e  rinnn/i;i  (1<'1  |U'ìucÌ|m'  Ki-n«'st.o,  erede 
infsuhtivo  del   trono. 

14.    Prayit.    —    luanjjnra/.iono    del- 


/..iiu.  insieme  a  \\x\  reparto  di  truppe 
{iliMMieane,  oc<Mipano  la  eitt:'^  per  via  di 
trna.  L'  avv.  liie.ardo  L.ii:h-  rhe  il 
C'oiisitrlio  iiuzioiiale.  di  Zii>ial>ria  a\eva 
eontro  ojrtii  Imon  diritto  nominato  Ctuite 


r  as.semhlea    eostitnente    «Iella   nazione     Suprenjo  di   Finme,  J^  invitato  ad  alU)n- 

tiinar.Hi;  e  il  jien.  Di  San  Marziino  s'  in- 
.«edia  al  suo  posto  nel  palazzo  del  Go- 
vernatore. 

17.  —  Le  truppe  italiane  occupano 
Tarvi.s. 

18.  —  Con  Regio  decreto  il  cotite 
Adeodato  Uonasi  è  nominato  i)re8Ìdente 
del  Senato  e  vicepresidenti   il  ])rinci])e 

Fabrizio  Col<»nna  e 
il  conte  Antonino  Di 
Prauipero. 

18.  —  Con  altro 
decreto  Real(^  l'ono- 
revole AujiMsto  Bat- 
tajilieri  è  nominato 
gottose gret.  di  stato 
per  i  TrKSj)orti. 

18.  —  Le  truppe 
belghe  entrano  in 
Bruxelles,  dove  la 
ritorno  anche  il  bor- 
j:r«»uiastro  Max,  re- 
duce dalla  priponia 
in   Germania. 

li).  —  V\\  decreto 
Reale  mitiga  i  poteri 
della  censura  in  ma- 
teria di  stampa;  al- 
tro deci-eto  abroga  le 
«lisposizioni  eccezio- 
nali contro  i  ])ropa- 
latori  di  notizie  false 
sulla  difesa  del  paese 
e    sulle   operazioni 
militari  e  contro  i  di- 
sfattisti e   «  saltotatori  »  della  guerra  e 
annulla  gli  effetti  penali  «Ielle  sentenze 
pronunciate  in  applicazione  delle  dispo- 
sizioni nuMlesimc. 

19.  Roma.   —  All'  Augusteo,    in   uu 


czec«)-sl<ivacca  la  <p»al«'  u«'lla  sua  |»ri]na 
seiluta  «lichiara  «leca«luta  la  dinastia  de- 
gli Absburgo  «lai  trono  di  Boemia  e  co- 
stituita la  lib«'ra  rejni'ddica  «'zeco-slo- 
vacca  «li  cui  «>legg«^  presi«lente  il  d«)tt.  To- 
maso Masaryk. 

15.  —  È  i.stitnita  una  Commissione 
incaricata  «li  constatare  le  violazioni  del 
diritto  «Ielle  genti 
commess«'.  dall'  \\\- 
•Btria  nella  guerra 
contro  r  Italia  e  il 
trattamento  fatto  «la 
essa  ai  jirigioiiieri  «li 
gu«'rra. 

1.5.  Boma.  —  La 
pop«)lazione  fa  acco- 
glienze entusiasticlic 
ai  generali  Diaz  cBa 
doglio  clic  arrivano 
alla  «-apitab'. 

1').  JioììXI.   —   .\\- 

riv«(  «lei  ]>rin«-ip«'  Hi- 
rasci  Fuscimi  «lai 
Giajjpone,  ch«'  ha  già 
visitato  il  Re  «!'  In- 
ghilterra e  il  Presi- 
dente «Iella  Repiib- 
blica  Francese. 

15.  Trento.  —  Ri- 
torno soleniu'  «l«'l  ve- 
scovo mons.  Kn«lri- 
ci,  «la  oltre  un  anno 
e  mezzo  int<'rnato  in 
Austria. 

1(5.  Budapcit.  - 
r  atto  «li  abdicazione  al  tr«)no  di  Unghe- 
ria. L'  arci<luca  Giuseppe  rinunzia  al- 
l'ufficio di  vicario  reale.  Il  giorno  stesso 
è  proclamata  la  repubblica  ungherese  e 
il  conte  INIichele  Karolyi  ne  ò  nominato    comizio  pronmsso  dal  Fascio  parlamen 


^riCHELE    KaIìOI.VI 

primo  piesideate  della  llepiibbllea 
Ungherese. 

Re    Carlo    firma 


presidente. 

16.  —  Neil'  Adriatico,  tra  Fola  e 
Fiume,  r  espl«)ratore  Cesare  Bossarol 
aflbiula  i)er  1'  urto  in  una  mina  vagante. 
Su  14S  uomini  di  equipaggio,  soltanto 
30  si  salvan«>. 

17.  —  Il  comandante  «Iella  3'  Arma- 
ta, Duca  d'  Aosta,  che  da  due  giorni 
aveva  8tabilit«)  il  quartier  generale  a 
Barcola  press«>  Miranuir,  fa  ingresso 
ti'ionfale  in  Trieste  dove  trasporta  la 
Bua  resi«lenza. 

17.  Finme.  —  Le  trupi)e  italiane 
(granatieri  e  fanti  «Iella  brigata  Caser- 
ta), al  comando  del  geu.   Di  San  Mar- 


tare  di  «lifesa  nazi«)uale  i)«'r  festeggiare 
la  vittoria,  r«)n.  Salandra  ])r()nuncia  un 
importante  disc«)rso  nel  «juale  addita  i 
nuovi  doveri  che  incomb«)n«)  agli  italiani 
e  rivela  che  nel  maggio  del  1915  il  Re 
aveva  «leciso  di  ab«licare  se  il  Parla- 
mento non  avesse  accettato  il  principio 
dell'  intervento. 

19.  Puri(/i.  —  Anche  il  generale  Pé- 
tain,  coman«lante  in  cai)o  «lell' esercito 
francese,  è  nominato  maresciallo  di 
Francia. 

19.  —  TiC  truppe  francesi  della 
X  Armata,  comandate  dal  marecoiallo 
Pétain,  entrano  a  Metz. 


-  B!^8  - 


20.  —  Un  decreto  Reale  istituisce  un 
Comitato  interministeriale  per  i  prov- 
vedimenti del  passaggio  dallo  stato  di 
guerra  all(<  stato  di  pace.  Lo  stesso  de- 
creto autorizza  la  spesa  di  3  miliardi  e 
300  milioni  i)er  lavori  e  forniture  di  uti- 
lità ])ul)l>lica. 

20.  Rama.  —  La  Camera  celel)ra  il 
comjnmento  dell'unità  della  patria,  in 
solenne  seduta.  Il  })residente  Orlando 
parla  accolto  da  vivissime  ovazioiù. 

20.  —  Sono  annunciate  le  i)erdite  del- 
l' esercito  americano,  durante  la  guerra. 


zione  e  di  vendita  del  mercurio  e  di 
estrazione  della  chinina  e  Buoi  jìrodotti 
secondari.  Istituisce  le  Direzioni  gene- 
rali dei  monopoli  industriali  e  del  mo- 
nopoli commerciali, 

22.  Trento.  —  Kimpatriiino  il  sin- 
daco della  città,  Zipj)el  e  molti  altri 
consiglieri,  internati  dall'Austria  a  Linz. 
L'amministrazione  comunale  di  Trento 
è  rimessa  in  carica. 

22.  —  Marinai  italiani  prendono  pos- 
sesso di  gran  parte  della  tiotta  mercan- 
tile austro-ungarica,  rifugiata   durante 


I  profu;,'hl  belgi  rimpatriano  dall'Inghilterra  a  spese 
del  governo  inglese. 


Esse  ascendevano,  il  j^iorno  della  firma 
dell'armistizio,  a  53.Ì69  morti,  17i).fi2.5 
feriti,  3323  prigionieri  e  dispersi.  Le 
truppe  americane  lianno  fatto  46.000  pri- 
gionieri e  jjreso  1400  cannoni. 

21.  —  Le  truppe  americane  entrano 
nella  città  di  Lussemlmrgo. 

22,  —  Un  decreto-legge  presentato 
oggi  al  Parlamento  stabilisce,  a  decor- 
rere dal  giorno  che  sarà  ulteriormente 
fissato,  i  monopoli  j)er  la  vendita  del 
caffè  e  suoi  surrogati,  the,  zucchero, 
petrolio,  benzina,  paraffina  e  altri  oli 
minerali,  carbon  fossile,  alcool  denatu- 
rato, materie  esidodenti,  lampadine  elet- 
triche. Stabilisce  il  mono])olio  di  estra- 


la  guerra  nel  lago  di  Proklian,  a  nord 
di  Sebenico. 

22.  Bì'tixelles.  —  Trionfale  ingres.vo 
dei  Reali  del  Belgio  nella  capitale.  I 
Reali  accolti  da  intei'Uiinabili  acclama- 
zioni si  recano  al  palazzo  del  Parla- 
mento, dove  il  Re  pronunzia  il  discorso 
del  Trono. 

22.  —  La  ilotta  tedesca,  composta 
di  .5  incrociatori  da  battaglia,  9  coraz- 
zate di  squadra,  7  incrociatori  leggeri 
e  50  cacciatorpediniere,  va  incontro  alla 
flotta  inglese  in  alto  mare,  a  30  miglia 
ad  est  dell'isola  May.  Le  navi  tedesche 
ammainano  la  bandiera  germanica,  sono 
circondate  dalle  navi  inglesi  e  condotte 


rABBRICA   IMPERnEaBILI  E  TELE  GOMMATE 

DELLA  SOCIETÀ  ANONIMA  

^     WALTER    MARTINY     ^ 

-^    TORINO  -  Via  Sai  lazzo,  88     g^ 


al  sicuro  a  Scapa  Flow,  mare  iutenio 
dell'arcipelapjo  delle  Orcadi  (a  Nord  del- 
la Scozia).  IntHiito  giìi  da  ieri  ora  (•«>- 
niiiifiata  la  c<»iis<'<ina  dei  sottoniarini  iu 
rajrioiie  di  20  al  «;i«>rno. 

22.  Bmìupest.  —  1/  Arciduca  fìiii- 
ge))pe  ottVe  al  jjo verno  iin.gherese  tutti 
i  suoi  ))ossediuieiiti  in  rn^heria  percliè 
siano  ri|>artiti  fra  il  pojxdo. 

23.  Trieste.  —  Il  governatore  della 
N'enezia  (ìiulia  scioglie  il  Comitato  jngo- 
>lavo  di  Trieste. 

23.  —  Truppe  italiane  occupano  Iiin- 
sliruck  e  Landeck. 

23.  Jioma.  —  Alla  Camera  l' on. 
Centurione  accusa  di  tradimento  i  sena- 
tori Cet'aly.  Frassati  e  Paniz/ardi  e  i 
deputati  Sdorati,  Falcioni,  (Triolitti,  e 
Chiaraviglia.  La  Camera  su  richiesta 
dell' on.  Giolitti,  appoggiata  anche  dal 
Presidente  del  Consiglio,  delibera  la 
nomina  di  una  coniniissioue,  scelta  dal 
Presidente  della  Camera,  che  nel  ]»iù 
breve  temi>o  jtos.sibile  riferisca  sulle 
accuse  e  nella  sera  stessa  informi  sul- 
r  esito  del  ]»rimo  esan)e  dei  docuir.cnli 
che  r  on.  Centurione  afierma  di  posse- 
dere. La  Commissione  in  line  di  seduta 
annunzia  che  l'on.  Centurione  non  le  lui 
offerto  sinora  nessun  elenuMitochele per- 
metta di  pronunciarsi  sul  fondamento 
delle  accuse  :  e  il  giorno  do])o  dichiara 
unanime  che  dai  documenti  presentati 
dall' on.  Centurione  non  resulta  alcuna 
prova  deUe  accuse  da  lui  espiesse.  Il 
Presidente  della  Camera  dejdoia  cìie  un 
deputato  aldda  portato  alla  Camera  ac- 
cuse così  gravi  destituite  di  fondamento. 

^^.Aìnrroìu/ni  (OUiuda).  —  L'  ex-im- 
peratore (ìugliclmo  II  delegailsuosccon- 
dogenito,  i)rinci[>e  Kitel  F<Mlerico  di 
Prussia,  a  )!i]»presentarlo  in  tutti  gli 
aft'arl  di  famiglia  e  ])atrinionia1i. 

24.  —  l'atluglie  italiane  raggiungono 
la  Vetta  d*  Italia  e  il  Pizzo  dei  Tre 
Signori,  inalzando  sii  quell'estremo  li- 
mite della  terra  italiana  il  vessillo  tri- 
colore. 

24.  Zfif/ahfìa.  —  Il  Consiglio  nazio- 
nale jugoslavo  proclama  la  riunM»ne  di 
tutti  i  territori  jugoslavi  alla  Serbia  e 
al  Montenegro. 

2rt.  —  Decreto  per  il  risarcimento  dèi 
danni  di  guerra. 

25.  —  Visita  improvvisa  del  Re  a 
Udine,  quindi  a   (Gorizia. 

25.  Stranhìiìf/n.  —  Solenne  ingresso 
del  maresciallo  lY-tain.  alla  testa  delie 
truppe  dell'armata  del  generale  Gouraud . 

2.5.  Londra.  —  Decreto  reale  che 
scioglie  il  Parlamento  inglese.  È  questo  il 
parlamento  più  lungo  che  l' Inghilterra 


abbia  avuto  da  Cromwell  in  poi.  Aveva 
iniziato  i  suoi  lavori  dopo  le  elezioni 
generali  del  gennaio  1911,  riducendo  la 
durata  della  legislatura  da  7  a  r>  anni, 
ma  a  «ausa  della  guj'ri-a  aveva  di»vuto 
prorogare  ciiKjue  volte  la  sua  «'sistenza. 

2;"!.  Berlino.  —  Si  aduna  la  Conferenza 
degli  Stati  tedeschi. 

2<).  Ifovìd.  —  Alla  Camera  dei  Dej)U- 
tati  il  ministro  Nitti  espone  la  situazione 
iinanziaria  e  le  necessità  economiche  del 
dopo  guerra.  L'esercizio  1917-1918  si 
chiude  con  un  disavanzo  di  H  miliardi  e 
271  milioni:  le  entrate  eftettl  ve  raggiun- 
sero i  7  miliardi  496  milioni,  con  un 
aumento  sulle  ])revisioni  di  3  miliardi 
7H2  milioni;  le  entrate  per  movimento 
di  cai»itali  (prestiti  interni  ed  esteri)  12 
miliardi  77.")  milioni,  le  si)ese  effettive 
25  miliardi  339  milioni.  Le  spese  di 
guerra  finora  pagate  ammontano  a  59 
miliardi.  Accenna  alla  imminenza  di  un 
nuovo  prestito  (che  ])oi  non  fu  ])iù  emes- 
so). Quindi  r  on.  Luzzatti,  a  nome  di 
altri  150  de])utati,  svolge  un  or<line  del 
giorno  che  j)roi)ugua  l' indipendenza  po- 
liti<'a  dell'Armenia. 

26.  Roma.  —  Gli  uffici  della  Camera 
discutono  una  mozione  dell' on.  Vigna 
]»er  la  convocazione  della  Costituente 
e  non  l'ammettono  alla  lettura. 

20.  Zagabria.  —  Il  Consiglio  nazio- 
nale jugoslavo  approva  la  proposta  di 
atHdare  al  princii)e  ereditario  di  Serbi» 
Alessandro  la  reggenza  dello  stato  jugo- 
slavo. La  deliberazione^  del  Consiglio  è 
comunicata  il  1°  dicembro  al  Principe 
che  r  accetta. 

27.  Roma.  —  La  Camera  udito  un 
notevole  discorso  dell' on.  Orlando  ap- 
]>rova  con  voti  325  contro  33  un  ordine 
del  gioriH)  l?aizilai  che  approva  l'opera 
e  le  dichiarazioni  del  Governo. 

27.  Germaìiia.  — Abdicazione  dell'  ul- 
timo dei  22  Sovrani  tedeschi,  il  principe 
«li   Schwarzburg-Rudolfstailt. 

27.  Jjitssemhurao.  —  La  Grandu- 
chessa chiede  al  rr«'sidente  Wilson  di 
assumere  la  protezi«)ne  del  Granducato. 

27.  Budapest.  —  Poi<hè  le  truppe  al 
comando  del  maresciallo  Mackensen  non 
hanno  abluindonato  il  t«'rritorio  unghe- 
i-ese  nei  termini  stabiliti  dall'armistizio, 
Ciemenceau  ne  chiede  al  governo  unghe- 
rese il  disarnu»  e  l'internamento. 

28.  —  Un  «le«'reto  firmato  ieri  sta))i- 
lisce  che  la  gi«>rnata  di  oggi,  che  alcìine 
nazioni  alleate  jht  iniziativa  d<'gli  Stati 
Uniti  hanno  «b'signato  come  giorno  di 
ringraziamento  e  di  preghiere  peri'  eiito 
felice  della  guerra,  sia  anche  in  Italia 
considerata  eome  giorno  festiro. 


^  400  -" 


28.  lìomn,  —  Piirtonn  y)pr  r;ii- ^i  e 
Londra   <il^^  oii.   OiIhimIo  <•  Soiiiiitnt. 

2S.  l'aridi.  —  N'isita,  «lì  re.  Giorgio 
d'  Iiifiliilteira,  iic('()iiij)}ij;iiato  dai  tìyli,  <' 
accolto  con  caloyoRo  luanifostazioiii. 

28.  Jìerna.  —  Accordo  economico 
italo-svizzero  col  quale  sono re<j;olatc per 
dieci  njesi  le  importazioni  dall'Italia  in 
Svizzera  e  il  concorso  finanziario  da  darsi 
da  un  grn))po  <li  banche  svizzere  a  lan- 
cile italiane. 

28.  Ani eroìi.f/en  (Olanda).  —  L'ex- 
imperatore  «li  Gei-mania  Guglielmo  firma 
un  atto  di  l'inunzia  ai  diritti  sulla  coroiui 
di  Prussia  e  sulla  corona  dell'Impero 
tedesco  e  scioglie  tutti  i  funzionari  e 
soldati  dal  giuramento  di  fedeltà. 

28.  Czernoritz.  —  Il  Congresso  nazio- 
nale della  Jìucovina  vota  all'unanimità 
la  unione  incondizionata  al  icgno  di 
Romania. 

Dicembre. 

1.  —  Enciclica  del  Sommo  Pontefice 
il  quale  compiacendosi  della  cessazione 
delle  ostilità  invita  a  pubbliche  preghiere 
perchè  la  prossima  Conferenza  «Iella pace 
ci  dia  una  pace  giusta  e  duratura. 

1.  lloma.  —  La  Camera  approva  la 
proroga  dell'  esercizio  provvisorio,  e  il 
progetto  di  legge  (emen«lato  dal  Sonato) 
per  la  concessione  del  diritto  elettorale- 
a  tutti  i  cittadini  che  abbiaiu>  prestato 
servizio  nell'  esercito  mobilitato  :  quindi 
si  aggiorna.- 

1.  Londra  fa  entusiastiche  acco- 
glienze a  Orlando  e  Sonnino,  al  mare- 
sciallo Foch  e  a  Clemcnceau.  Il  giorno 
appresso  i  rappresentanti  delle  tre  po- 
tenze alleate  si  riuniscono  in  conferenza 
per  gli  accordi  da  prendere  prima  della 
Conferenza  della  Pace;  il  secondo  giorno, 
3  dicembre,  tengono  quattro  sedute. 

1.  Wierinfjen  (Olanda).  —  Anche  il 
principe  ereditario  di  Germsin'ia  Gugliel- 
mo rinuncia  in  modo  esplicito  e  definitivo 
ai  diritti  sulle  Corone  di  Prussia  e  im- 
periale. 

1.  Bucarest.  —  Ritornano  alla  capi- 
tale il  re  e  la  regina  di  Komania,  accolti 
da  entusiastiche  dimostrazioni. 

1.  Podgoritza .  —  La  Scupoina  mon- 


l('iM'i;rina  proclaina  la  decadenza  di  m 
NicMi'a  e  la  i  iuiiionc  del  Moiitenegn»  allit 
grande  .lugoslasia. 

2.  Costa iiiiHopoli.  —  Marinari  italiani 
occuj)ano  il  i)a]azzo  di  Venezia,  già  .se<le 
dell'ambasciatore  della  Repubblica  Ve- 
neta, poi  usurpato  dall'Ambasciata  Au- 
stro-Ungarica. Sarà  d'ora  in  avanti  sede 
dell'  Ambasciata  italiana. 

2.  Washington.  —  A])ertura  del  Con- 
gresso ;  Wilson  legge  un  nu-ssaggio.  col 
quale  esalta  l'opera  degli  Stati  Uniti 
nella  guerra. 

3.  Parigi.  —  La  Delegazione  Nazio- 
nale Armena  proclama  la  indipendenza 
«lell'Armenia  nei  suoi  confini  naturali  e 
storici  e  la  notifica  ai  g«)verni  alleati. 

3.  Costanìinopoli.  —  Il  goveino  turco 
fa  arrestare  Enver  pascià  già  ministro 
della  guerra.  Talaat  pasci.à  Gran  Vizir 
e  moiti  altri  influenti   Giovani  Tur^-hi, 

4.  Roma.  —  I  ministri  Bissolati  e 
Berenini  dirigono  all'  Unione  Socialista 
Italiana  una  dichiarazione  nella  quale 
spiegano  il  loro  aperto  dissenso  «lai  voto 
e.spresso  dalla  Unione  medesima  per  la 
convocazione  di  una  Costituente. 

4.  Madrid.  —  Dimissioni  del  gabi- 
netto Garcia  Prieto. 

4.  New  York.  —  Partenza  del  presi- 
dente Wilson  per  1'  Europa  sul  vapore 
presidenziale  Giorgio   Washington. 

5.  Roma.  —  l)inanzi  al  tribunale 
militare  comincia  il  ju-ocesso  conti-o  gli 
on.  C/ivallini,  Brunicardi,  Dini  e  Buo- 
nanno,  e  altri  complici.  Si  trascina  at- 
traverso deplorevoli  lungaggini  e  non  è 
finito  mentre  licenziamo  queste  pagine, 
X)iìi  di  un  anno  dopo! 

6.  Lisbona.  —  Attentato,  non  riu- 
scito, contro  il  presidente  della  Repub- 
blica portoghese,   Sidonio  Paes. 

7.  Castelfranco  Veneto.  —  Il  Re  passa 
in  rivista  la  23*  divisione  francese. 

7.  San  Sfarino.  —  Il  Consiglio  Ge- 
nerale della  Repubblica,  avuto  notizia 
della  occupazi(me  di  Ai-be.  fatta  dalle 
truppe  italiane,  invia  al  sindaco  della 
ci:tà  che  fu  patria  del  Santo  Marino,  fon- 
«latore"  della  Repubblica,  un  messaggio 
di  saluto  e  di  augurio  che  l' isola  di 
Arbe  permanga  unita  alla  madre  })atria 
Italia 


Primaria   Casa  Italiana  spedisce  gratis  riccliissimo    1 
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Via  Stampa,  9,  MILANO. 


1.  r,:i  honi-ilizione  della  l)ati<lit'riv  «lli-rtiv  alla  Lt'«ione  Roniona.  —  2.  Arrivo  a  Roma  <li 
J-.pifacio  IVssoa.  presidente  del  Brasile,  la  Jiiajjsi"  191'-'  {fot.  Faontini).  —  :t.  Il  trioiilale  iii'-re.vso 
in  Roma  delle  niippe  viiu.rio.se,  marzo  l'.nni/oL  FaoDtini).  — 4.  DimoHtrazioiii  di  Roma  ai  Keuerali 
Dia/,  e  IJndofilio.  —  5.  Un' interesHaiite  ;;ara  di  foot-ball  «ium-iita  a  Villa  liorjjhew  tra  lasqiuulra 
Olìiwpin  «li  Kinnie  e  la  Juri-nhn*  di  Roma.  —  U.  .Arrivo  a  Roma  del  Re  vittorioso  redine  dal 
fronte. —7.  11  nuovo  Ponte  Sublieio  inftUKiirat<i  a  Roma  1121  ai)rile  li)I9.  —  «.  UimostrazionH  pa- 
triottica contro  lo  «doperò  generale,  dinanzi  al  Miniwtero  della  Guerra,  —9.  La  folla  sotto  11 
uuovu  l'alazzo  del  l'arlamento. 

{.Tutit  fotografie  Morano- IHacuUi:  meno  i  "•"".  •'  -  n). 


—  402 


7.  Fiume.  —  lì  Consiglio  Nazionale 
Ilaiiniio  delibera  di  costituirsi  in  ente 
politico  indipendente  e  ii8»unieil  governo 
della  libera  città,  ])orto  e  distretto  di 
Fiume. 

7.  Monaco  di  Baviera.  —  Ctìljjo  di 
mano  dei  eonmnisti  bavaresi  che  obbli- 
gano il  ministro  degli  interni  Auer  a 
dimettersi  e  tentano  d'impadronirsi  di 
tutti  i  giornali  della  città.  11  giorno  dopo 
l' ordine  è  ristabilito, 

8,  Padova.  —  I  reggimenti  czeco- 
slovacclii  prestano  giuramento  al  loro 
nnovo  stato,  alla  presenza  del  Re  d'  1- 
talia  e  di  Borsky,  ministro  della  repub- 
blica boema  in  Italia.  Quindi  il  Re  con- 
segna ai  vari  reggimenti  le  bandiere 
donate  da  vari  comitati. 

8.  Firenze.  —  Convegno  nazionale 
repubblicano. 

8.  Metz.  —  Ingresso  solenne  del  Pre- 
sidente della  Rei)ubblica  Poincaré,  ac- 
compagnato da  Clemenceau  e  ricevuto 
dai  marescialli  Focb,  Joffre,  Pétain, 
Douglas,  Haig  e  dal  generale  Persbing. 
Il  Presidente  consegna  a  Pétain  il  ba- 
stone di  maresciallo. 

\).  Zara.  —  Sbarco  della  brigata  Sa- 
vona, proveniente  dall'Albania;  uno  dei 
reggimenti  i»assa  a  presidiare  Sebenico. 

11.  Berìia.  —  L' Assemblea  Federale 
elegge  presidente  della  Confederazione 
Svizzera  per  il  1!»19  il  consigliere  Gustavo 
Ador,   di  Ginevra. 

12.  —  Comincia  la  smobilitazione. 
Sono  mandate  in  licenza  illimitata  le 
classi  dal  1878  aj  1884. 

13.  Roma.  —Al Senato,  discutendosi 
l'esercizio  provvisorio,  il  ministro  Meda 
difende  la])olitica  economico-finanziaria 
del  Governo. 

13.  Brest.  —  Arrivo  del  i)rea;idente 
Wilson,  scortato  dalla  ilotta  americana 
e  dalle  squadre  francese  ed  inglese  an- 
dategli incontro.  Riparte  la  stessa  sera 
con  treno  speciale  per  Parigi,  dove  arriva 
laniattina  dopo  accolto  con  dimostrazioni 
frenetiche . 

13.  Treviri.  —  I  plenipotenziari  alleati 
e  germanici  Armano  un  accordo  addizio- 
nale col  quale  l'armistizio  è  prorogato 
fino  al  17  gennaio  e  si  aggiungono  altre 
condizioni  all'accordo  dell' 11  novembre. 

13.  Cristiania.  —  Il  governo  annuncia 
che  anche  la  Norvegia  ha  rotto  i  raj)- 
porti  con  il  governo  di  Lenin  e  il  perso- 
nale della  Legazione  Norvegese  ha  la- 
sciato Pietrogrado. 

14.  Sardegna.  —  Gunaris,  ex-presi- 
dente del  Consiglio  greco,  allontanato 
dalla  Grecia  e  internato  in  Corsica,  rie- 
sce a  fuggire  con  altri  greci  e  sbarca  a 


Santa  Teresa,  ma  le  autorità  di  Sassari 
arrestano  i  fuggiascbi. 

14.  hif/hUterra.  —  Prima  giornata 
delle  elezioni  jioliticlie,  vi  partecipano 
I»er  la  prima  volta  le  donne.  I  soldati 
ingle.si  che  sono  in  Francia,  in  Germa- 
nia, in  Inghilteira  votano  ugualmente 
consegnando  le  schede  suggellate  a  «ili 
ufficiali.  Quelli  che  sono  in  paesi  lontani 
hanno  potuto  votare  per  procura. 

14.  —  Magonza  è  occupata  dai  fran- 
cesi, Coblenza  dagli  americani,  Colonia 
dagli  inglesi. 

14.  Lisbona.  —  Il  presidente  della 
Repubblica  Sidonio  Paes  è  ucciso  a 
revolverate,  mentre  sta  j)er  partire  per 
Oporto.  L'assassino  è  ucciso  dalla  folla. 
Il  ministro  dell'interno  Tanjagnini  as- 
SMme  la  presidenza  interinale. 

14.  Budapest.  —  Il  maresciallo  Ma- 
ckensen  di  passaggio  alla  stazione  è 
arrestato    dagli    ungheresi   e  internato. 

14.  Pietrogrado.  —  Anche  la  lega- 
zione danese  lascia  la  Russia. 

15.  —  Un  decreto  L.  T.  sojiìu'ime  i 
commissariati  generali  per  le  Armi  e 
Munizioni  e  per  1'  Aeronautica  e  ne  tra- 
sferisce le  attribuzioni  ai  ministeri  del 
Tesoro  e  dell'Industria,  Commercio  e 
Lavoro,  presso  i  quali  sono  istituiti  due 
nuovi  Sottosegretari  di  Stato.  11  nuovo 
Sottosegretario  al  Tesoro  è  nominato 
subito,  con  decreto  del  16,  nella  perspna 
dell' ing.  Ettore  Conti:  (luello  per  l' In- 
dustria sarà  nominato  i)iù  tardi.  ■ 

.  15.  Roma.  —  Al  Senato,  il  problema 
militare  e  la  questione  dei  monopoli  sono 
esposte  dai  ministri  Zuppelli  e  Nitti. 
Dopo  un  elevato  discorso  dell' on.  Or- 
lando, il  Senato  approva  per  acclama- 
zione un  ordine  del  giorno  Scialoja  col 
(piale  confida  che  1'  opera  dei  delegati 
italiani  al  Congresso  della  Pace  assicu- 
rerà il  sicuro  comj)imento  delle  aspira- 
zioni mizionali  e  la  tutela  degli  interessi 
materiali  e  morali  dell'Italia;  quindi 
vota  un  indirizzo  di  riconoscenza  al  Re 
e  sospende  le  sedute. 

IH.  —  Decreto  Reale  che  autorizza 
il  ministro  dei  Trjlsporti  a  riammettere 
in  servizio  i  ferrovieri  che  furono  eso- 
nerati nel  1907  e  nel  1914  per  avere 
partecipato  agli  scioperi. 

16.  Battaglia,  presso  Padova.  —  Il 
dott.  Tommaso  Masaryk,  presidente 
della  repubblica  czeco-slovacca,  giunto 
con  la  figlia  alla  stazione  di  Padova,  è 
ospite  del  Re  nella  villa  Italia,  dove 
egli  ha  stabilitoli  suo  quartier  generale. 
Il  giorno  dopo  passa  in  rivista  le  truppe 
czeco-slovacche  ancora  in  Italia  e  ri- 
parte direttamente  per  Praga. 


-  403  — 


Helsingfors  è  sgombrata  dai    guziuue  alla  Conferenza  di  Parigi  è  costi- 
tuita da  Pasic,  Trumbic  e  altri. 

21,  —  Il  Re  d'Italia  e  il  Piiticipe 
Unibert»),  jiaitili  iori  soia  du  Parigi,  si 
recano  a  Wi-diin,  quindi  a  Lil>iu  nel 
Belgio  ])«'!•  visitiii-e  il  quai'tior  generale, 
delle  truppe,  italiane  in  Francia,  che 
Itassano  in  rivista,  il  li*"'  abbraccia  Pep- 
l»ino  Garibaldi  clic  gli  lia  dato  il  ben- 
venuto con  n«d»ili  pande.  Alla  rivista 
assiste  andie  il  re  Alberto  del  Belgio 
venuto  a  salutare  il  nostro  Re.  La  sera 
il  re  Vittorio  Ema- 


16.  - 
tedeschi 

17.  Padova.  —  Il  gen.  Piccione,  che 
comandava  il  corp«>  d'annata  czeco- 
slovaeco  al  nostro  fronte,  è  nominato 
comandante  in  capo  delle  truppe  della 
nuova  repul>blica:  quindi  jiarte  il  giorno 
stesso  i»er  l*raga  insieme  al  presidiente 
dott.  Ma.saryk. 

17.  Padova.  —  Il  Presidente  della 
repubblica  Czeoo-slovacca  Masarvk.  pri- 
ma di  lasciare  l'Italia,  «lirigc  iill*  ou. 
Sonnino   un  lungo 


telegramma  espri- 
n)en«Iogli  la  grati- 
tudine sua  verso  il 
Governo  italiano 
per  il  concorso  da- 
to alla  costitnziiiiie 
d<-lla    repuld)li(:.. 

18.  —  Il  Re  iul 
}>rincipe  ereditario 
parte  per  Parigli  ; 
alla  sta/ione  di  'l'o- 
rino si  uniscono  a 
lui  i  nnnistri  Or- 
lando e  Sonnino 
venuti  «la  Roma. 

18.— Sonoiuib- 
Idicate  le  cifre  «Iel- 
le per«lite  eftettive 
tedesche  fino  al 
giorno  dell'  armi- 
Mizio:  UiOOOOO 
morti,  4  164  OOa  fe- 
riti. lO.SOOO  man- 
•  anti  e  (J18  000  pri- 
gionieri. 

19.  Parigi.  — 
Arrivo  del  Re 
d'  Italia  c«d  Prin- 
cipe E  r»' «li  tarlo, 
accolti  con  grandi 
dimostraziiMii  di  entusia.smo 


giorno  il  Re  si  reca  a  far  visita  al  Pre- 
sidente Wilson  il  quale  gliela  restituisce 
il  giorno  a]*pre880. 

20.  —  I  territori  delle  provincie  di 
Bergamo,  Como  e  Novara  sono  dichia- 
rati territorio  esterno  alle  retrovie. 

20.  Parigi.  —  Il  Re  d' Italia  e  il 
Principe  partecipano  a  una  colazione 
otlerta  dal  ministro  Pichon  e  ad  un  rice- 
vimento air  Hotel  de  Ville,  dove  il  Re 
l>ronnncia  un  commosso  discorso  sul- 
l'amicizia italo-francese  («Fratelli,  non 


nuele  riparte  di- 
rettamente per 
r  Italia.  Il  giorno 
dopo,  passando  da 
IM  odane,  invia  un 
caloroso  messag- 
gio di  .saluto  al  pre- 
sidente Poinc4iré. 

22.  Bologna.  — 
Convegno  del  Par- 
tito socialista  ntli- 
cial««. 

22,  Polonia.  — 
:Manifesto  «Iella 
gi'an«le  maggi«M'an- 
/a  «lei  partiti  po- 
lacchi che  rivendi- 
ca per  la  Polonia 
indii)en«lente  il  suo 
antico  porto  «li 
D.anzica. 

23,  Roma.  — 
Ritorno  del  Re  e 
del  Principe  Ere- 
«litario  provenienti 
«lalla  Francia,  Con 
lo  stesso  treno  ri- 
tornano Orlamlo  e 
Villa. 

23,  Roma.  —  Il 
stesso    Consiglio   Comunale  conferisce  ])er  ac- 


L'incendin  della  "  Rin.nscentp  „ 

(già  nego/.io  dei  Friitelli  Bocconi) 

a  Milano  (25  dicembre  1918), 


clamazione  a  Wilson  la  cittadinanza  ro- 
mana, 

23,  Germania.  —  Disordini  sangui- 
nosi a  Bertin«>  e  in  Vestfalia,  I  marinai 
che  «lai  princijno  «Iella  rivoluzione  si 
trovavano  a  B«>rlino  e  dovevano  esseiM' 
ora  rimandati  alle  loro  guarnigioni, 
arrestano  improvvisamente  i  ministri  e 
poi  li  rilasciano  dop«)  aver  ottenuto 
«juanto  chiedevano.  Nascono  conflitti  fra 
hi  truppe  fcd«'li  al  governo  da  una  parte 
e  dall'altra  i  marinai  e  gli  estremisti  o 


•essate  mai  «l'amarvi»).  Quindi  si  reca    spartachiani  capitanati  da  Liebknecht, 


all'  Acca«lemia  delle  Iscrizioni  e  Belle 
Lettere  che  tiene  seduta  in  suo  onore. 
20.  Belgrado.  —  Nuovo  gabinetto 
jugoslavo,  presieduto  da  Protio;  mini- 
litro  degli  afi'ari  esteri  Trnmbio.  L»  dele- 


I  combattimenti  jtroseguono  anche  il 
giorno  appresso  tinche  il  29  il  governo 
riesce  a  ristabilire  1'  ordine. 

24.  —  È  tolto  il  divisto   di  «iroola- 
tion«  degli  automobili  in  Italia. 


—     404:     — 


25.    Mlìdìio.  —  Per  onnsn  ij^nota,  ina 
assai  pruhabiliiionte  dolosa  (beneli<^  i  jie- 
liti  l'abbiano  ]iiù  tardi  escluso)  un  in- 
*tru<;ge  coiii])l("taìnontc  il    pa- 
La  Rinasceute  > 


cendio  di 


li'  Annunzio  o  alla    monioria    di  Cosare 
Battisti  e  di   Fabio  Pilzi. 

80.  Parigi.  —  Alla  Camera  Clenien- 
ceau  parlando  delle  iniininenti  dixcus- 
siuui  per  la  jjace  fa  qualelie  riserva  sui 
14  ]>unti  di  Wil- 
son e  e  o  n  fé  s  s  a 
eh'  egli  i)ersonal- 
niente  resta  fedele 
al  vecchio  sistema 
delle  alleanze,  e 
dell'equilibrio  eu- 
ropeo. La  Camera 
gli  vota  la  fiducia 
respingendo  un 
emendamento  <la 
lui  non  aeeettato. 
<-on  voti  398  con- 
tro 96,  Questa  se- 
duta, in  cui  ?•  stato 
votato  il  bilancio, 
ha  durato  24  ore  ed 
è  la  più  lunga  clic 
abbia  tenuto  la  Ca- 
mera francese. 

81.  —  Con  de- 
creti reali  souo  ac- 
cettate le  dimis- 
sioni dell' on.  Jiis- 
solati  e  (luelle  )>rc- 
eedentemente  date 
])er  ragioni  di  fa- 
miglia dell'on.  Da- 
r'  :  e  si  ])rovved<' 
alla  sostituzione  di 
qjiest'  ultimo  con 
la  nomina  dell'  on. 
Ivanoe  Bonomi  a 
ministro  dei  La- 
vori Pubblici  e  alla 
s(»stituzione  <lcl 
]>rimo  affidando  al- 
l' on.  Zu]tpelli  mi- 
nistro della  Guerra. 
V  interim  del  uiini- 
stero  dell'Assi- 
stenza militare  e 
delle  pensioni  di 
guerra.  L'on.  lic- 
renini,  di  cui  ])ure 
erano  state  annunciate  le  dimissioni, 
non  insiste  in  tale  proposito. 

31.  —  Le  elezioni  inglesi  hanno  dato 
un  schiacciante  superiorità  al  ministero. 
Dei  350  candidati  presentati  dal  partito 
liberale,  soli  28  riescono  eletti:  cade 
anche  Asquith  insieme  a  tutti  i  suoi 
luogotenenti.  Il  partito  laburista,  ben- 
di  questa   regione    con   la   Ro-    che  i  voti  operai  siano  cresciuti  di  circa 

3  milioni,  non  guadagna  che  35  voti,  e 
30.. —  Il  Re  con  cede  di  mof  li  jjrojprio  la    cadono  tutti  i  suoi  candidati  rivoluzio- 
medaglia    d'  oro   al    valore   a    Gabriele    nari  e  pacìtiati, 


lazzo  della  Società 
già  dei  fratelli  IJoc- 
coni,  inaugurato 
pochi  giorni  pri- 
ma. Circa  8  mi- 
lioni e  mezzo  di 
danni. 

25.  Dnnziea.  — 
Arriva  sopra  un 
incrociatore  ingle- 
se Paderewski  i)re- 
sidente  dei  mini- 
stri della  Rei)ub- 
blica  j)olacca  e  si 
reca  a  Posen,  dove 
i  i)olacclii  insce- 
nano grandi  dimo- 
strazioni. 

26.  Roma.  ■—  Il 
Comitato  di  aziono 
dei  postelegrafoni- 
ci che  preparava 
una  agitazione  del- 
la classe,  in  seguito 
ad  aiti danienti  avu- 
ti dal  Governo,  de- 
libera di  sospende- 
re y  agitazione. 

27.— Il  Coman- 
do Supremo  del- 
l'Esercito con  sua 
ordinanza  commi- 
na gravi  pene  a 
chiunque  passi  o 
tenti  di  passare  la 
linea  d'  armistizio 
senza  speciale  au- 
torizzazione. 

27.  li  orna.  — 
Dimissioni  del  mi- 
nistro Bissolati. 

28.  Posm.  — Le 
dimostrazioni  per 
Paderewski  dege- 
nerano in  conflitti 

fra  polacchi  e  tedeschi.  Le  truppe  te- 
desche sono  disarmate.  I  polacchi  oc- 
cupano tutti  i  servizi  x>^i^^lici  e  pro- 
clamano la  riunione  della  Posnania  alla 
Polonia. 

29.  Bucarest.    —    Una   commissione 
inviata  dall'  Assemblea  Nazionale  della 
Transilvania,    presenta  al  Re  l' atto  di 
unione 
mania. 


Gabriele  d'Annunzio  parla  dopo  la  consegna 
della  medaglia  d'oro. 


iOo 


Lloyo  Cìeorgk 

Caricatala  di  Lodo  (Aldo  Fiiizij. 

(Dui  llttto  dtl  Carlino). 

Gennàio  1919. 

1.  —  Da  ogjii  è  abolito  lo  stjito  di 
guerra  in  tutte  le  provincic  del  Reguo 
trtinue  le  provintie  venete. 

J.  Parif/i.  —  11  ]>resident»^  Wilson, 
insieme  alla  moglie  e  alla  figlia,  parte 
])er  r  Italia.  Arriva  alle  11.30  del  2  a 
Hardoueccliia  ove  è  a  riceverlo  il  Prin- 
oij)e  di  Udine;  <iuindi  a  Torino  e  a  Ge- 
nova dove  il  treno  reale  che  lo  trasporta 
fa  brevi8.'«inie  fermate. 

1.  —  Al  forte  di  Bard  (Torino)  am- 
mutinamento di  152  detenuti  militari 
che  riescon»)  ad  evadere  ma  sono  tutti 
ripresi  in  brevis.^imo  termine. 

2.  —  Il  Consiglio  dei  Ministri,  su 
parere  dei  ('api  di  Stato  Maggiore  del- 
l' Ksereito  e  della  Marina,  ]>rega  S.  M. 
il   Ke    di   fregiarsi    <lel    supremo    grado 

leir  Ordine  Militare  di  Savoia  e  di  ae- 
■  .ttare  una  jìarticcdare  distinzione  di 
-iierra  che  il  Sovrano  stesso  sceglie 
nella  Cro<-o  di  Guerra. 

2.  —  Il  Consiglio  dei  Ministri  deli- 
bera di  cn*are  presso  il  ministero  del- 
l' Inteino  un  utlicio  <liiett«)  «la.  un  s<»t- 
tf»Regretario  di  stato  per  coordinare  in 
relazione  al  Comando  Supremo  i  vari 
servizi  <MVÌli  nei  territoei  occupati;  e 
nomina  alla  nnova  cari<-a  di  sottosegre- 
tario l'on.  avv.  Giuseppe  Paratore,  de- 
putato. 


3.  —  Sono  accettate  le  dimissioni 
dell'  on.  Gallenga-Stuiirt,  sottosegreta- 
rio di  stato  ])er  la  lu-opaganda  all'estero 
e  per  la  stampa.  Con  lo  stesso  giorno 
cessa  di  funzionare  1'  l'ttìcio  di  propa- 
gaiula  all'j'Sten).  ma  alcuni  dei  servizi 
relativi  sono  affidati  temy>oraneamente 
al  ministero  degli   Aftari   Esteri. 

3.  Roma.  —  Arrivo  del  ])residente 
Wilson  con  la  moglie  e  la  figlia  salutato 
da  enorme  folla  acclauuuite.  È  ospite 
del  I?e  al  Quirinale.  liicevimento  alla 
Camera  in  seduta  solenne  cui  j)arteci- 
]»am)  il  Re  e  i  Senatori.  Alla  sera  juanzo 
di  corte  con  i  brindisi  del  Re  e  del  Pre- 
sidente. Alla  sera  ricevim<Mito  in  Cam- 
])idoglio  dove  Wilson  è  acclauuito  cit- 
tadino di  Roma. 

4.  Roma.  —  Il  presidente  Wilson  si 
reca  al  Pantheon,  poi  a  una  seduta 
straonlinaria  dell'  Accademia  dei  Lincei 
(di  cui  ò  socio  straniero);  nel  ]»onu?rig- 
gio  visita  al  Sommo  Pontefice.  Alla  sera 
partenza  per  1'  Alta  Italia. 

5.  —  Decreto  L.  T.  che  disciplina 
la  concessione  dei  sussidi  di  disoccu- 
pazione. 

5.  Roma.  —  Arrivo  della  nussione 
Senussita  capitanata  da  Sidì  Kedaa, 
fratello  del  Gran  Senu.s8o  ;  la  quale  il 
giorno  appresso  h  ricevuta  solennemente 
al  ministero  delle  Colonie  e  quindi  dal 
presidente  Orlando. 

.5.  Genova.  —  Il  presidente  Wilson 
proveniente  da  Konui  si  ferma  i)Oche  ore 
l)er  un  omaggio  ai  nu)numenti  di  Maz- 
zini e  di  Colombo  e  una  visita  al  Pa- 
lazzo Municipale  :  (luiiuli  riparte  per 
Milano. 

5.  Milauo.  —  Arrivo  del  presidente 
Wilson.  Riet'vimento  a  Palazzo  Reale, 
(|uindi  in  Mimi(Mi>i();  pranzo  e  spettacolo 
al  teatro  della  Scala.  Partenza  per  To- 
rino, 

5.  Berlino.  —  Disordini  sanguinosi 
provocati  dai  comunisti  o  8])artachiani 
i  quali  s'  imi)adroni8cono  dell'  Agenzia 
Wolff,  del  Vitnrnrts/  e  di  parecchi  altri 
giornali,  della.  IJama  <lell'  Impero  e  di 
altri  istituti. "Ma  i  tentativi  di  sommossa 
comunista  non  sono  ai>poggiati  «lalla 
folla  la  (piale  anzi  i)rende  le  «li tese  «lei 
Governo.  Tuttavia  i  combattimenti  nelle 
vie  proseguono  per  diversi  giorni. 


TALMANE 


Ab    bATTE 


40G 


6.  Torino.  —  Visita  del  presidente 
Wilson,  al  quale  in  Municipio  h  confe- 
rita la  cittadinanza  di  Torino  e  di  (juasi 
tutti  i  comuni  del  Piemonte  di  cui  oltre 
uu  migliaio  di  sindaci  sono  venuti  per- 
sonalmente a  fargli  omaggio.  Colazione 
ofterta  dal  Municijuo  nelle  sale  dell'  Ac- 
cademia Filarmonica,  Ricevimento  alla 
Università  dove  il  Presidente  parla  dalla 
cattedra.  NqI  pomeriggio  partenza  per 
la  Fi-ancia. 

6.  Tripolitania.  —  Giunge  notizia 
che  le  popolazioni  di  Agelat,  St)vnian  e 
Zavia  lianno  fatto  atto  di  sottomissione. 
L'oasi  di  Zanzur  b  rioccupata  per  desi- 
derio degli  abitanti, 

6.  Belgrado.  —  Una  nota  del  governo 
Serbo  ai  governi  dell'  Intesa  annuncia 
che  il  principe  Alessandro  di  Serbia  ha 
accettato  l'unione  dei  serbi,  dei  croati 
e  degli  sloveni  dell'  ex-monarchia  au- 
stroungarica alla  monarchia  serba  la 
quale  assume  il  titolo  di  lieguo  dei 
Serbi,  dei  Croati  e  degli  Sloveni,  annun- 
cia pure  che  in  seguito  al  voto  dell'  As- 
semblea nazionale  del  Montenegro  Re 
Nicola  e  la  sua  dinastia  sono  dichiarati 
decaduti  e  il  Montenegro  è  riunito  alla 
Serbia. 

7.  lioma.  —  La  missione  Senussita 
è  solennemente  ricevuta  dal  Re. 

8.  —  Una  rotta  dell'Arno  in  piena  ca- 
giona gravi  danai  nella  provincia  di  Pisa. 
La  ferrovia  Pisa-Livorno  ti  interrotta. 

8,  Praga.  —  Attentato  mancato  con- 
tro Kramarz,  presidente  del  Consiglio 
czeco-slovacco. 

8.  Washington.  —  La  Commissione 
dei  Crediti  della  Camera  ai)]>rova  lo 
stanziamento  richiesto  per  cablogram- 
ma dal  presidente  Wilson  di  100  milioni 
di  dollari  per  soccorrere  le  popolazioni 
europee,  eccettuate  quelle  germaniche. 

10.  Fola.  —  Esumazione  della  salma 
del  martire  Nazario  Sauro. 

10.  Londra.  —  Il  Consiglio  dell'  eser- 
cito pubblica  un'ordinanza  la  quale  sta- 
bilisce che  il  reclutamento  dell'  esercito 
regolare  inglese  sia  ripreso  in  base  alle 
disposizioni  vigenti  lu'ima  della  guerra. 

10.  Buenos  Aires.  —  È  proclamato 
lo  sciopero  generale.  Saccheggi  e  con- 
tlitti  con   numerose  vittime. 

11,  Milano.  —  L'  on.  Bissolati  che 
doveva  tenere  al  teatro  della  Scala  un 
discorso  sul  suo  programma  di  rivendi- 
cazioni italiane',  non  può  parlare  per  i 
tumulti  del  pubblico. 

11.   —  Anche  la  Piave  straripa. 

11.  Berlino.  —  Dopo  un  sanguinoso 
assalto,  le  truppe  governative  ritolgono 
agli  spartachiaui  gli  uffici  del  Vnrw&rts  ! 


12.  Fiume.  —  Gravi  tumulti  provo- 
cati dagli  agitatori  croati  e  serbi. 

12.  Parigi.  —  Il  maresciallo  Foch, 
ueir  aderire  al  riuìpatrio  delle  truppe 
ausiliarie  italiane  in  Francia,  incarica 
il  gen.  Di  Robilant  di  ringraziare  il 
governo  italiano  per  i  servizi  resi  dalle 
truppe  medesime. 

12.  Lussemburgo.  —  Mo\imcnti  re- 
pubblicani nel  Granducato. 

12.  Berlino.  —  Fine  dei  disordini 
si)artachiani  con  l' arresto  dei  i)rinci- 
pali  capi  del  movimento.  I  morti  du- 
i-ante i  disordini  salgono  a  400,  i  feriti 
a  oltre  1000. 

12.  Banzica.  —  I  polacchi  assumono 
il  governo  della  città  e  il  comando  della 
guarnigione,  dichiarando  che  la  desti- 
nazione Tiltima  della  città  sarà  decisa 
dalla  Conferenza  della  Pace. 

13.  Boma.  —  Il  ministro  Nitti,  rice- 
vendo il  Comitato  che  reca  un'  oflferta 
dei  funzionari  civili  e  militari  di  oltre 
300  000  lire  per  1'  Opera  Nazionale  prò 
combattenti,  pronunzia  un  iniportante 
discorso  nel  quale  riassume  i  piìi.  urgenti 
doveri  del  Governo  e  della  Nazione. 

13.  Arabia.  —  La  città  santa  di 
Medina  capitola  al  re  dell'  Heggiaz. 

15.  —  È  soppressa  da  oggi  in  tutta 
Italia  la  organizzazione  militare  della 
mobilitazione  industriale.  Tutti  gli  sta- 
bilimenti ausiliari  riprendono  intiera  au- 
tonomia. 

15.  Boma.  —  Il  Senato  in  seduta 
segreta  delibera  la  nomina  di  una  com- 
missione che  studi  la  riforma  dell'alto 
consenso,  introducendovi  anche  l' ele- 
mento elettivo  e  riferisca  entro  tre  mesi. 

15.  Lussemburgo.  —  La  Grandu- 
chessa Maria  Adelaide  abdica  a  favore 
della  sorella  Carlotta  che  le  succede  sul 
trono. 

15.  Berlino.  —  Liebknecht  è  arre- 
stato ;  mentre  lo  conducono  in  carcere, 
tenta  di  fuggire  ma  una  guardia  lo  uc- 
cide con  una  fucilata.  È  pure  uccisa, 
linciata  della  folla,  Rosa  Luxemburg  il 
cui  cadavere  gettato  nella  Sprea  è  ritro- 
vato soltanto  dopo  vari  mesi. 

16.  —  Il  jjiroscafo  francese  Chafroi, 
j)assando  nello  stretto  di  Messina  fra 
Scilla  e  Cariddi,  urta  in  U7ia  mina  stac- 
cata dagli  ormeggi  e  affonda  rapida- 
mente:   circa  500  vittime. 

16.  Treviri.  —  L' armistizio  con  la 
Germania  è  prorogato  di  un  mese,  ma 
l'Intesa  imi)one  nuove  condizioni  :  ces- 
sione di  macchine  agricole,  punizione 
dei  colpevoli  di  sevizie  contro  i  prigio- 
nieri russi,  restituzione  del  material© 
asportato  dai  territori  invasi. 


16.  lìio  de  Janeiro.  —  Morto  di  Ro- 
ti riguez    Alvps,    ])rpsi(leutP  del  Brasile. 

17.  Parigi.  —  I  rapiursnitaiiti  delle 
grandi  ])otenze  alleate  e  associate  deli- 
lierano  che  le  sedute  della  Conferenza 
non  saranno  piibblielie,  ad  eecezione 
delle  sedute  jilenarie  alle  quali  di  regola 
sarà  ammessa  la  stamjia. 


SONNINO 

Caricatura  di  La-lo  (Aldo  Finzi). 
^l^i^l  Utilo  ilei  l'urlino). 

18.  Roma  —  È  risolta  la  crisi  ministe- 
riale latente  da  tempo  eon  l'aceetta- 
zione  delle  dimis.sioni  dell'  ou.  Saeehi  da 
miuistn»  di  Grazia  e  Giustizia,  dell'ono- 
revole Nitti  dal  Tesoro,  del  gen.  Zui)»'lli 
ilalla  Guerra,  dell' on.  iMiliiini  dall'Agl-i- 
'•oltura,  dell' ou.  Villa  dai  Trasporti,  e 
I  on  la  nomina  dell' on.  Faeta  alla  Gra- 
zia e  Giustizia,  dell' on.  Stiingher  al 
Tesoro,  del  gen.  Caviglia  alla  Guerra, 
dell'  on.  Girardini  all'  Assistenza  Mili- 
tare e  Pensioni  di  Guen-a,  dell' on,  Kie- 
eio  all'Agricoltura,  dcilTon.  De  Nava  ai 
Trasporti.  In(dtre  è  deliberata  la  isti- 
tuziiMie  dell"  ufficio  di  Vicepresidente  del 
Consiglio,  fì  pure  creato  il  Ministero 
per  la  ricostituzione  delle  terre  già  in- 
vase, cui  viene  chiamato  1'  on.  Frade- 
letto,  restando  soppresso  il  Commissa- 
riato dei  Profughi. 


18.  —  Il  Consiglio  dei  Ministri  inte- 
gra la  Delegazione  italiana  alla  Coute- 
reuza  della  Pace  con  la  nomina  degli 
on,  Salandra  e  Barzilai. 

18.  —  Il  generale  Lord  Cavan,  co- 
mandante delle  truppe  inglesi  in  Italia, 
prima  di  lasciare  il  nostro  pae.se,  dirige 
una  cortese  lettera  di  ringraziamento 
e  di  ammirazione  al  Generalissimo  Ita- 
liano. 

18.  Parigi.  —  Nelbi  sala  dell'  Oro- 
logio del  ministero  degli  Esteri  al  Quai 
d'  Orsay  ^,  tenuta  la  seduta  inaugurale 
della  Conferenza  della  l'ace  cui  parte- 
cipano 66  delegati  <li  paesi  alleati  o 
associati.  Pronuncia  il  discorso  inaugu- 
rale il  Presidente  della  Rei)ubbliea  Poin- 
caré: quindi  su  pi-oposta  <lel  Presidente 
Wilson  cui  si  associano  Lloyd  George 
e  Souniuo,  è  nominato  Clemcuceau  a 
presidente  della  (Conferenza. 

19.  lioma.  —  Partenza  per  Parigi 
degli  on.  Orlando,  Salandra  e  Barzilai, 
delegati  italiani  alla  Couferen/.a  della 
l'ace.  Gli  altii  due  delegati,  on.  Sonuiuo 
e  on.  Salvago  Raggi,  sono  già  a  Parigi, 
ove  hanno  partecipato  alla  seduta  inau- 
gurale di  ieri, 

19.  Fiume.  —  Nuovi  disordini  provo- 
cati da  soldati  croati  e  francesi. 

19.  Portot/ùUo.  —  Una  insurrezione 
monarchica  scoppia  simultaneamente  in 
Oporto,  Braga  e  Vizeu:  ne  è  alla  testa 
il  col.  Paiva  Conceiro,  Il  movimento  si 
<\steude  e  ad  Oporto  si  costituisce  un 
governo  ])rovvisorio  in  nome  del  Re 
Manoel,  Ma  fuori  del  Portogallo  setten- 
trionale l'iusurrezionc  uou  ha  fortuna,  e 
a  Lisbona  i  moti  scoi)piati  il  23  sono  im- 
mediatamente domati  dalle  forze  repub- 
blicane  coadiuvate  dalla    cittadinanza. 

20.  Soma.  — }/  Onsercalore  Pomano 
e  gli  altri  (luotidiani  della  Capitale  pub- 
blicano l'appello  e  il  programma  del 
nuovo  *  Partito  Popolare  Italiano»,  do- 
cumento che  ha  la  data  del  18, 

.20.  —  L'emiro  dell' Afganistau  è  as- 
sassinato. 

21.  —  Il  Governo  concede  un  assegno 
annuo  di  200.000  lire  all'Associazione 
Nazionale  fra  i  mutilati  e  invalidi  di 
guerra,  con  sede  in   Milano. 

21    Parigi.   —  Giunge  il   presidente 


Preferite  ovunque  e  sempre 
^     la  Crema  per  Calzature 


LION  NOIR 


Soc.  An,  Italiana,  -   Capitale  L.  3,000,000, 

MILANO  -  Via  Trivulzio,  18  -  MILANO     • 


—  408  — 


della  Confederazione  avizzoia,  Ador,  per 
conferire  con  gli  uomini  di  stato  che  si 
trovano  colà  per  la  Conferenza  della 
Pace. 

21.  Dublino.  —  Nel  municipio  si  adu- 
nano i  <leputati  irlandesi  che  si  costi- 
tuiscono in  assemblea  costituente,  rinno- 
vano la  dichiarazione  d' indipendenza 
della  rej)ubblica  irlandese  e  ai)j)rovano 
un  proclama  alle  libere  nazioni  invo- 
candone l'aiuto.  Le  discussioni  si  ten- 
gono nominalmente  in  gaelico.  n)ai)oichè 
tale  lingua  è  dai  più  incompresa,  cflet- 
tivamente  in  francese. 

21.  Madrid.  —  Alle  Cortes  il  Presi- 
dente del  Consiglio  j)resenta  il  disegno 
di  legge  sulla  concessione  dell'autonomia 
alla  Catalogna. 

21.  Lisbona.  —  Il  governo  impone 
un  tributo  di  guerra  alle  popolazioni  di 
Oporto,  di  Braga  e  di  Vizeu,  iibellatesi 
nel  recente  tentativo  monarchico. 

22.  Veglia.  —  Il  popolo  dell' i.s»tla, 
riunito  in  comizio  sulla  piazza  del  Muni- 
ci]do,  riafterma  la  sua  volontà  jdebisci- 
taria  di  essere  riunita  all'Italia. 

22.  Parigi.  —  I  capi  di  governo  «•  i 
ministri  degli  Esteri  delle  grau<li  i.o- 
tenze,  (che  costituiscono  il  cosi<idctt() 
Consiglio  dei  Dieci),  su  i>roi)Osta  di 
Wilson,  invitano  nelle  isole  dei  Principi 
nel  mar  di  Marmara  per  il  15  febbraio 
a  un  convegno  con  i  rajjjtresen tanti  delle 
potenze  alleate  i  rapi)rescntaiiti  di  tutto 
le  organizzazioni  che  esercitano  un'au- 
torità civile  e  militare  in  Russia.  Ma  lo 
strano  progetto  non  ha  alcuna  effettua- 
zione. 

22.  Parigi.  —  Ee  Nicola  del  Monte- 
negro, col  consenso  della  Conferenza 
della  Pace,  dirige  una  lettoni  al  suo 
popolo  invitandolo  ad  aspettare  trau<juil- 
lameute  la  prossima  occasione  <li  pro- 
nunciarsi liberamente  sulla  forma  del 
governo. 

23.  —  Un  deci-eto  L.  T.  autorizza  la 
fabbricazione-  e  l'emissione  di  moìjete 
di  ferro-nichel  da  centesiuu  5,  di  cui 
però  non  sarà  piìi  lattala  coniazione  per 
difficoltà  tecniche. 

23.  Berliìio.  —  1  rcsnluiLi  diJiiiilivi 
delle  elezioni  i)er  1"  Assemblea  Co.^ti- 
tueute  danno  su  421  deputati  «detti: 
popolari  e  tedeschi  uaz.  31,  centro  88,  de- 
mocratici 77,  socialisti  maggioritari  IH4, 
indipendenti  24,  indipendenti  fuoji par- 
tito 11,  tedescbi  popolari  23. 

24.  Boma.  —  Il  ministro  delle  Poste 
e  dei  Telegrafi  comunica  con  ordine  di 
servizio  a  tutto  il  personale  che  il  Con- 
siglio dei  ministri  ha  oggi  approvato  gli 
attesi  provvedimenti  economici  »  £*vore 


del  personale  stesso.  Sono  pure  condo- 
nate lo  punizioni  inflitte  in  seguito  alle 
passate  agitazioni. 

24.  Parigi.  —  Riunione  del  Consiglio 
Superiore  «li  Guerra  pei-  d«M'i<lere  su  la 
smobilitazione  e  1'  entità  degli  effettivi 
da  mantenere  sul  IVoiite  occi«lentale.  Il 
Consiglio  decide  pure  «li  i-acctmiandare 
ai  governi  interessati  la  istituzione  «li 
una  medaglia  e  di  un  nastrino  identico 
per  tutte  le  trn])pe  che  hanii«»  pre8<)  parte 
alla  guerra.  Quindi  i  i-a]>)»r<'sentauti  delle 
grandi  potenze  «leliberano  di  i)ubbli«'are 
una  «lichiarazione  con  la  quale  stigma- 
tizzano i  tentativi  di  alcune  iiopolazioni 
(l)olacchi,  jugoslavi,  cecosl«)vacchi)  «li  oc- 
cupare con  forze  ai-mate  i  territori  con- 
testati, ammonendoli  che  tali  arbitrarie 
occupazioni  saranno  «lalla  C'oufeieuza 
considerate  come  prosecuzione  «li  insuf- 
ficiente diritto. 

24.  Parigi.  —  Sazonof  ministro  degli 
esteri  del  govern»»  della  Russia  jueridio- 
nalee  il  x>riucìpe  Ijvof  protestano  contro 
il  progettato  convegno  dell'isola  dei 
Princii)i. 

24.  Parigi.  —  Impiovvlso  sci«)pero 
del  personal*' delle  ferrovie  sotterranee, 
dei  tram  e  iìo^W  autobus.  Cessa  il  giorTio 
appreHs«»,  avendo  il  g«)verno  «)rdinato  la 
reijuisizione  delle  reti  ferroviarie  e  del 
materiale. 

25.  —  Decreto  L.  T.  «dio  sopprime 
l'imposta  sui  n«)]i  combattenti. 

25.  Marburgo.  —  Violenze  delle  trii]»- 
pe  jugoslave  contro  la  pojiolazione  te- 
desca che  manifesta  la  sua  intcnzi«)ne 
di  essere  riunita  all'  Au.^itria  tedesca. 
Fra  i  tedeschi  17  son«>  uccisi  e  170  feriti. 

26.  —  I)e<'reto  L.  T.  che  proroi:.a  la 
sessione  «lei  Parlament«». 

2t).  Roma.  —  Una  «drcolara  «lei  mi- 
nistro della  Guerra  ri«M»r«la  a  tutti  i 
militari  l'obbligo  di  non  paitecipare  a 
jìubbliche  nuniifestazioni. 

26.  T^>'k-ÌQ.  -—  Viu  incendio  distrugge 
gran  parte  del  palazzo  dell'Ambasciata 
«l'Italia. 

i28.  Bologna.  —  Asseml)lea  del  C'ori- 
.'^iglio  Nazionale  della  Confederazione 
del  Lav«)ro. 

28.  Jiio  de  .hiìieiro.  — 11  conte  Ales- 
sandio  Bosdari,  pi-imo  ambasciatore  ita- 
liano al  Brasile,  presenta  le  sue  creden- 
ziali al  vicepresidente  della  Rej»ubbli<'a. 

29.  Boma.  —  Un  decreto  reale  sta- 
bilisce clie  sino  alla  pubblicazione  della 
pace  vi  sia  un  vicepresi d<>nte  del  C«)iw 
sigilo  il  <|uale  nel  caso  di  ass«;nza  del 
regno  del  presi«lente  ne  eserciti  le  fuur 
zìoni,  cumulando  anche  l' utlìcio  «li  nu- 
nljstro  '4à  inUrium  dell' iii|*erjM).  A  ìaìa 


40i) 


carica  h  iionvinato  l'on.  Villa,  il  ({uale 
l)Pi'ò  aniiiialatosi  non  può  mai  eserci- 
tarla «li  tatto. 

31.  Ifoìtìd.  —  Il  presidente  della 
Croce  Kossa  Italiana  consojina  alla  Ke- 
^ina  Klena  e  alla^  Ii<'.!ii»:»'  Ma<lrp  le  in- 
sejj;nc  dell»  croco  al  merito. 

Febbraio. 

1.  Trirsic  —  Visita  di  una  «leputa- 
zione  di  sindaci  veneti  alla  sorella  adria- 
tica liberata. 

1.  Tricslc.  —  Tentativo  di  sciojjero 
ilei  ferrovieri  della  Venezia  Giulia,  rigo- 
rii.>*ainente  contrastato  dall' autorità  mi- 
litare. 

1.  Vieuna.  —  Il  Consiy;lio  dell'Au- 
Btria  tedesca  accoglie  alla  unanimitA,  il 
disegno  di  legge  da  presentarsi  all'As- 
semblea Nazionale  per  l'unione  colla 
(iermauia. 

2.  —  Il  Re  visita  le  priucijjali  loca- 
lità dell'  Istria,  dove  giunge  sempre  im- 
]<rovvÌ8amente.  Il  2  è  a  Cai)odistria  e 
a  Parenzo,  il  3  a  Pola. 

2,  Parigi.  —  La  commissione  della 
Conferenza  della  Pace  incaricata  dello 
studio  del  regime  internazionale  dei  por- 
ti, dà  principio  ai  suoi  lavori,  nominando 
a  suo  presidente  Fon.  Crespi,  ministro 
italiano  degli  ai)provvigionamenti. 

2.  IiifjhiUerra.  —  Gravi  scioperi  spe- 
cialmente a  Londra,  dove  l'astensione 
completa  dal  lavoro  degli  operai  delle 
ferrovie  sotterranee  paralizza  ogni  mo- 
vimento. Scioiiero  dei  metallurgici  in 
Scozia.  Altre  agitazioni  0])eraie  a  Belfast. 

2.  Russia.  —  Le  truppe  bolsceviche  si 
impa<lrojiisr()ii()  di  Kiew  :  il  governo  del- 
l' Uci'aina  si  trasferisce  a  Vinniza. 

3.  —  Un  comunicato  otHciale  stabi- 
lisce l'ammontare  delle  spese  di  guerra 
pagaie,  sino  a  tutto  novembre  l'JlS  iu 
i8  miliardi    tì)0  milioni. 

3.  (j'eiiora.  —  In  un  convegno  fra  i 
rapjMi'seutanti  delle  organizzazioni  in- 
ilnstiiali  e  operaie  dei  maggi«n-i  centri 
d'  Italia  si  conviene  la  riduzione  delle 
ore.  di  lavoro  a  4S  settimanali,  da  ap- 
plicarsi non  oltre  il  1*'  maggio  per  le 
industrie  m<*ccaniche  e  non  oltre  il  1"  lu- 
^'lio  per  le  industrie  a  fuoco  continuo. 

ò.  Zdtjahrut.  —  Un'assemblea  stratu- 


dinaria  del  Partito  popolare  croato  pro- 
testa i)re880  il  Congresso  di  Parigi  con- 
tro le  violenze  serbe. 

3.  Berna.  —  Congresso  socialista 
internazionale. 

3.  Zurigo.  —  Il  partito  socialista 
Svizzero  deci«le  di  non  j>artecipare  al 
Congresso  internazionale  di  Berna. 

•I.  Milano.  —  La  prima  lista  della 
V  sottoscriziont^  pubblica  «Pro  Liberati 
e  Liberatori  *  i>ubblicata  oggi  dai  gior- 
nali sale  a  un  milione  e  1)1)4  mila  lire,* 
che  insieme  alle  «piattro  sottoscrizioni 
l)recedenti  fanno  piii  di  33  milioni. 

4.  Germania.  —  Le  truppe  gover- 
native prendono  d'assalto  Brema  o  vi 
ristabiliscono  1'  ordine. 

4.  Russia.  —  11  governo  dei  Soviet 
fa  proposte  di  pace  all'Intesa,  dichia- 
rando che  non  si  rifiuta  di  riconoscere 
le  su<i  obbligazioni  tiiiaiiziaii»'  e  pio])o- 
nendu  di  avviare  uno  scambio  di  ma- 
terie prime. 


Lknine 

Caricatura  di  Lado  (Aldo  Finzi). 

(L»al  Ututu  del  Carlino}. 


Ti.  —  (411  Stati  Uniti  pubblicano  1« 
liste  utììeiali  delle  perdite  delle  30  di- 
\isioni  americane  che  o])erarono  in 
Francia:  27.700  morti  in  combat  timent«t. 


SULFHYDRALCHANTEAUD 


ANTISETTICO    INTERNO    INCOMPAlKABILE 

()f'r\S('n[.n  ■  54.  Rue  des  Francs-Bourgeols,  PARIS. 


ANGINA,  GRIPPE 
ROSOUA.DIFTERITE 

TOSSE  FERINA 
LARINGITI  Catarrali 

Deposito  in  tu  te  If  buone 

ff-m/iri*  *  fn  c.iga 
LAMBFRTINI.M    .^n  , 


no  ^ 


11.300  morti  in  seguito  a  ferite,  14.600 
dispersi  in  combattimento,  2705  prigio- 
nieri. 

6.  —  Il  Governo  delibera  di  abolire 
dal  l*'  marzo  il  contributo  straordinario 
dei  centesimi  di  guerra. 

7.  Weimar.  —  La  Costituente  inau- 
gura i  suoi  lavori  Tiell' antico  teatro  di 
Corte  con  un  discorso  del  presidente 
Ebert.  Precede  alla  seduta  un  ufficio 
religioso. 

6.  liussia.  —  Cicerin  commissario 
jier  gli  Aftari  Esteri  risi)onde  con  ra- 
diotelegramma all'invito  delle  Potenze 
Alleate  cbe  il  Governo  dei  Soviet  ac- 
cetta di  recarsi  a  una  conferenza  nel- 
l'isola di  Priniiipo  e  ancbe  di  fare  la 
I^ace  con  gli  Alleati. 

8.  Eoma.  —  Sciopero  dei  tipografi. 
Neppure  i  giornali  (HU)tidiani  escono. 

8.  Trieste.  —  Le  organizzazioni  ope- 
raie, per  protestare  contro  il  licenzia- 
mento e  il  deferimento  a  giudizio  dei 
ferrovieri  scioperanti  del  1"  febbraio, 
proclamano  lo  sciojtero  generale  di  24 
ore  per  la  giornata  del  10,  non  ostante 
cbe  i  ferrovieri  italiani  votassero  un 
ordine  del  giorno  cbe  rilencndo  lo  scio- 
pero dovuto  a  sobillazioni  italofobe  ri- 
fiutava la  solidarietfi. 

8.  Tripólilania.  —  Coloinuì  di  ri- 
belli attaccano  Zaiiia  nia  do))o  tre  giorni 
di  combattimenti  sono  respinte  con 
gravi  perdite. 

8.  Parigi., —  Il  segretario  di  stato 
americano,  Lansingj  dirige  a  Trumbic, 
ministro  degli  esteri  del  Regno  serbo- 
<jroato- sloveno,  una  lettera  con  la  quale 
il  governo  degli  Stati  Uniti  riconosce 
la  unione  dei  tre  popoli,  con  riserva  cbe 
le  frontiere  del  nuovo  stato  saranno 
stabilite  secondo  il  desiderio  dei  y)opoli 
inteiessati  dalla  Conferenza  della  Pace. 

10.  Berna.  —  Cbiusura  del  Congresso 
Socialista  interniizionale  con  un  voto 
di  condanna  al  bolscevismo. 

10.  Annover.  —  Il  presidente  della 
repubblica  annoverese  è  ucciso  da  un 
mandatario  dell'associazione  dei  pan- 
germanisti. 

10.  Varsavia.  —  Inaugurazione  della 
Dieta  polacca,  cui  partecipano  i  rap- 
presentanti della  Galizia  e  dei  Consigli 
jiazionali  della  Posnauia  e  della  Slesia. 
11  presidente  della  Eepubblica  Pilsudski 
pronuncia  nn  discorso-programma. 

11.  —  Un  decreto  L.  T.  crea  un  re- 
gio commissario  pel  porto  di  Venezia 
col  titolo  di  *  Provveditore  al  porto  ». 

11.  Weimar.  —  La  Costituen^  te- 
desca elegge  a  grande  maggioranza  (277 
voli    su  37y  VotaJi-iti)   Ebert  precidente 


della  repubblica  germanica  e  Scbeide- 
mann  cai^o  del  governo.  I  due  colleglli 
nella  i)residenza  del  partito  .socialista 
rimangono  tali  nella  presidenza  del  nuovo 
stato. 

12.  Lubiana.  —  Un  treno  di  profu- 
gbi  italiani  reduci  in  jìatriir  è  assalito 
da  soldati  croati  i  (piali  strappano  o 
bruciano  le  bandiere  italiane  adornanti 
il  treno. 

18.  Trieste.  —  63  ferrovieri  arrestati 
in  seguito  allo  sciopero  della  scorsa 
settimana  sono  condannati  dal  tribu- 
nale di  guerra,  a  eccezione  di  5  assolti, 
a  ]H ne  \  ariabili  da  ó  ai  2  anni  di  cai'- 
ccrc. 

i;5.  Porlof/allo.  —  Il  breve  movi- 
mento monarcbico  è  sotìbcato.  La  città 
di  O])orto  ]uoclania  nuovamente  la  re- 
pubblica, il  coloniullo  Paii'a  Conceiro 
cbe  era  alla  testa  del  movimento,  è  ar- 
restato. 

14.  Parif/i.  —  Nella  seduta  plenaria, 
terza  dalla  sua  convocazione,  della 
Conferenza  della  Pace,  alla  jn-esenza 
dei  delegati  di  im  miliardo  e  200  mi- 
lioni di  uomini,  Wilson  dìi  comunica- 
zione del  i)rogetto  di  statuto  della  Lega 
delle  Nazioni.  La  sera  .stessa  il  presi- 
dente Orlando  riparte  per  Roma. 

15.  —  Da  oggi  il  territorio  delle 
città  di  Verona,  Vicenza,  Padova  e  Ve- 
nezia cessa  di  far  parte  della  zona  dello 
operazioni. 

15.  'Trieste.  —  Arriva  il  primo  dei 
cinque  treni  die  riconducono  alla  città 
redenta  i  valori  delle  bancbe,  delle  casse 
di  risparmio,  del  Monte  di  Pietà  per 
pareccbi  miliardi  trasportati  a  Vienna 
dal  governo  austriaco  allo  scoppio  della 
guerra. 

16.  Parigi.  —  Arrivo  della  regina 
Elena  d'Italia  con  le  principesse  Jolanda 
e  Mafalda  e  con  la  Ducbessa  d'Aosta. 
Tornano  a  Roma  il  22. 

16.  Treciri.  —  Firmata  una  proroga 
dell'  armistizio  con  la  Germania,  a  con- 
dizione cbe  essa  interrompa  tutte  le 
operazioni  offensive  contro  i  polacchi. 
La  proroga  è  stata  fatta  per  un  breve 
periodo,  senza  termine  determinato  e 
potrà  essere  revocata  con  un  preavviso 
di  3  giorni. 

16.  Austria  tedesca.  —  Elezioni  ge- 
nerali, bandite  per  la  prima  volta  dopo 
la  rivoluzione,  col  suftVagio  universale 
esteso  alle  donne.  Grande  maggioranza 
per  i  candidati  socialisti,  presentatisi 
con  i)rogramma  antibolscevico. 

17.  Trieste.  —  Sette  vagoni  di  una 
tradotta  militare,  abbandonati  alla  sta- 
j5Ìo»e  di  Nabresingk,  ^c^iMouo  a  ureciu;- 


I 


lii 


rio  la  linea  ferroviaria  in  declivio  sino 
alla  stazione  di  Tries^te  e  vanno  ad  in- 
fraiijiersi  contro  altri  carri  vuoti,  20 
morti  e  oltre  SO  feriti. 

17.  l'ariyi.  —  Alla  Conferenza  della 
Pace  ò  presentata  una  don>anda  della 
delejfazioue  serba  che  chiede  di  deferire 
all'arbitrato  <lel  .presiilente  Wilson  la 
controversia  d' indole  t<'rritoriale  col 
Regno  d'Italia.  L'on.  Sonniiu»  a  nome 
della  Delegazione  italiana  dichiara  di 
non  i)oter  accettare  projioste  di  arbi- 
trato 8U  questioni  per  le  «inali  1'  Italia 
ha  B«)8tenut«»  una  durissima  guerra  tli 
tre  anni  e  mezzo  e  che  attualmente  sono 
sottoposte    all'esame  della  Confercnzji. 

18.  Parigi.  —  Al  Consiglio  dei  Dieci 
i  delegati  serbi  espongono  le  loro  pre- 
tese territoriali.  Per  quanto  riguarda  i 
confini  con  l' Italia,  essi  reclamano  per 
il  regno  jugoslavo  la  ]>arte  montana 
della  i>rovincia  di  Gorizia  con)i>resa  la 
eittù.  Trieste  e  il  sm»  territorio,  tutta 
r  Istria,  Fiume  e  la  Dahnazia,  il  Mon- 
tenegro, r  Albania  settentrionale  tino  al 
Drin  con  la  città  di  Seutari.  II  Consi- 
glio ?<l  riserva  di  esaminare  esso  stesso 
queste  rivendicazioni. 

ly.  —  Il  nuovo  partito  Liberale  Ri- 
formatore comunica  alla  stampa  il  suo 
programma. 

ly.  Parigi.  —  Il  presidente  Clemen- 
ceau,  mentre  usciva  in  automobile  da 
casa,  è  ferito  con  3  coli>i  <li  rivoltella 
dall'anarchico  Emilio  Cottin  che  ò  su- 
bito arrestato.  Uno  dei  proiettili  lede 
il  mediastino. 

19.  Monaco  di  Baviera.  —  È  arre- 
stato e  tradotto  al  contine  il  princJi)e 
Gioacchino  di  Hohenzolleru  che  era  al- 
l' all)ergo  sotto  falso  no)ne. 

20.  Lubiana.  —  La  commissione  mi- 
litare italiana  che  ha  i)re8o  sede  in  Lu- 
biana per  regolare  il  movimento  dei 
treni  destinati  al  rifornimento  della  Cze- 
coslovacchia  e  della  Jugoslavia,  ò  invi- 
tata dalle  autoritìi  serbe  ad  allonta- 
narsi «lalla  città.  Di  fronte  a  questa 
grave  utìesa  il  governo  italiano  ordina 
la  chiusura  della  frontiera  d'  armistizio. 

21.  —  Decreti  reali  di  amniirtia  jìcr 
reati  militari,  reati  di  negligenza  e  im- 
perizia, di  diserzione  (con  certe  restri- 

1^"^"^^^""  ^  ^  ^    ^    ^  - 
i    A    tavola 
bevete 


zioni),  per  reati  politici  e  di  stampa, 
l)er  reati  annonari.  Ai  combattenti,  ai 
«Iccorati,  agli  invalidi  di  guerra  sono 
concesso  speciali  riduzioni  e  <'ancella- 
zione  di  i)eue  anche  in  dipendenza  di 
reati  comuni. 

21.  —  Cessa  da  oggi  lo  stato  di  re- 
sistenza nelle  jtiazze  marittime  di  Ve- 
nezia,  Brindisi  e  Tiiranto. 

21.  Roma.  --  Al  C<msiglio  Comunale 
una  mozione  che  invita  il  Sindaco  a 
l>reparare  degna  commemorazione  del 
C'in<inautenn  rio  della  liberazione  di  Roma 
è  api)rovata  all' un;inimità,  appoggian- 
<lola  anche  i  clericali  in  nome  dei  quali 
il  cons.  Martire  ha  dichiarato  che  la 
commemorazione  del  XX  Settembre 
l'anno  prossimo  dovrà  avere  una  pre- 
cisa significazione  di  concor<lia,  di  ener- 
gia, di  unità  njiziouale,  e  che  <  vano  e 
miserabile  fu  il  sogno  di  coloro  che 
«•redevano  di  jxiter  ottendere  a  chiac- 
chiere l' idea  religiosa  attraverso  la  po- 
vera breccia  di  un  ])iccolo  muro  >. 

21.  ISudapest.  —  Tentativo  di  rivolta 
bolscevica,  severamente  represso  dal 
governo,  l  cii]>i  del  movimento,  fra  cui 
Bela    Kun    e  Sziimuelli    sono   arrestati. 

21.  Monaco  di  Bariera.  —  11  Pre- 
sidente d«d  Consiglio  Kurt  Eisner,  una 
delle  ])iiì  caratteristi<'he  figure  della 
itvoluzione  tedesca,  già  re<lattore  capo 
«lei  \'ormir(it.%  è  ucciso  dal  conte  Arco 
Valley,  menti  e  si  reca  al  Pai-lamento. 
Anche  l'omiciila  è  alla  sua  volta  ucciso 
da  un  marinaio.  Eisner  aveva  osato 
aftermare  pubblicamente  la  resi)onsabi- 
lità  della  Germania  nello  scoppio  della 
guerra  e  nei  maltrattamenti  dei  prigio- 
nieri. 11  giorno  stesso  alla  Dieta,  men- 
tre il  ministro  Auer  (capo  dei  socialisti 
maggioritari)  commemora  Eisner,  è  gra- 
vemente ferito  da  fucilate  sparate  dalle 
tribune  e  dall'aula  stessa. 

22.  --  Sono  nominati  «lue  nuovi  se- 
natori :  il  ministro  generale  (^Jiviglia  e 
ring.  Conti  sottosegretario  di  Stato  al 
Tesoro. 

22.  Tunisi.  —  Il  governo  del  pro- 
tettorato fissa  una  imjtosta  sul  tra])a8so 
dei  beni  immobili  a  ('itta<lini  stranieri, 
fatta  in  odio  ai  c«>loni  italiani. 

22.  Monaco  di  Baviera.  —  Disordini 

r 


Acqua  Nocera-Umbra 

"  sorgi:nt1':  axghlica  ,, 

gassosa,   leggera,   digestiva 


ii2  — 


In  seguito  all'assassinio  di  Eisner.  Si 
costituisce  la  repubblica  jìci  Consigli 
dei  soldati,  degli  operai  e  d*i  contadini. 

22.  San  Salvador.  —  Il  Congresso 
elegge  Jorge  Melcndez  a  presidente  della 
repubblica, 

2.3.  Ungheria.  —  Il  conte  Karolyi, 
presidente  della  Repubblica  Ungberese, 
inizia  solennemente  la  ripaitizionc  delle 
sue  terre  ai  contadini.  I  vasti  possedi- 
nienti  del  Karolyi  sono  i  primi  a  essere 
distribuiti  in  applicazione  della  legge 
recentemente  votata  e  per  la  quale  tutti 
i  latifondi  sui)eriori  a  500  jugeri  sono 
espropriati  dallo  Stato  che  ne  indennizza 
i  proprietari  con  titoli  di  rendita  spe- 
ciale e  li  suddivide  in  projjrietà  fra  i 
contadini  che  ne  ammortizzano  il  prezzo 
in  50  anni. 

24.  —  Decreto  di  nomina  di  altri  sei 
senatori  :  il  gen.  Badoglio  sottocapo  di 
Stato  Maggiore,  il  gen.  Pecori  Giraldi 
comandante  della  1*  Armatii,  il  viceam- 
miraglio Cagni,  il  letterato  triestino 
Attilio  Hortis,  il  sindaco  di  Trieste 
avvocato  Valerio  e  il  sindaco  di  Trento 
Zippel. 

2-i.  —  Un  comunicato  del  Comando 
Supremo  dell'Esercito  Italiano  chiarisce 
su  dati  più  precisi  le  perdite  sofferte 
dall'  Esercito  italiano  dal  23  maggio  li)15 
all' 11.  novembre  1918:  morti,  in  cifre 
tonde,  464,000  compresala  marina,  f«'riti 
953,000;  inabili  per  ferite  e  malattie, 
circa  500,000.  La  percentuale  dei  morti 
in  confronto  della  popola/,  ò  dell'  1 ,2  "/„, 
l)ari  a  quella  della  Francia,  superiore  tli 
molto  a  quella  di  tutte  le  altre  potejize 
dell'Intesa.  Quanto  alle  ])erdite  di  navi 
mercantili,  l'Italia  è  fra  tutte  le  potenze 
dell'Intesa  quella  che  ha  avuto  hi  per- 
centuale più  elevata  di  perdite  per  causa 
del  nemico. 

24.  Spalalo.  —  Durante  una  visita 
degli  ammiragli  alleati,  la  ciurmaglia 
croata  si  dà  a  dimostrazioni  ostili  contro 
1'  Italia,  assalendo  gli  italiani  e  ingiu- 
riando anche  due  ufliciali  sui)eriori.  I  di- 
sordini proseguono  il  giorno  ajiprcsso. 
Ma  lì  26,  sotto  la  pressione  degli  ammi- 
ragli, le  autorità  di  Spalato  si  recano 
sulla  nave  ammiraglia  Italiana  a  prescu- 
tare  solenni  .scuse. 

25.  —  Movimento  di  prefetti:  Zocco- 
lati ])refetto  di  Firenze  chiamato  a  reg- 
gere la  Direzione  Generale  della  P.  S  ; 
Ojgiati  da  Milano  a  Firenze  ;  Pesce  da 
lìari  a  Milano;  Serra  Caracciolo,  pre- 
fetto di  Sassari,  nominato  commissario 
per  il  disciolto  municipio  di  Firenze. 

25.  Malia.  -  Xelhi  sede  del  circolo 
«  L^p  Giovane  M-ult^  *    uii  cuuvc^iuo  di 


rappresentanti  di  tutte  le  classi  delle 
})opolazioui,  assume  il  nome  di  Assem- 
blea Nazionale  del  popolo  maltese  e  vota 
un  ordine  del  giorno  col  (puile  chie<le  al 
governo  iuglese  riforme  costituzionali  e 
una  piena  autonomia  politica  e  ammi- 
nistrativa. 

27.  —  Decreto  L.  T.  che  concede  a 
tutti  i  pensionati  con  assegni  non  8U])e- 
riori  alle  3000  lire  annue  un  aumento 
mensile  di  liie  30  i)er  gli  anni  1919  e 
1920  e  alle  vedove  un  assegno  di  lire  20. 

28.  Svizzera.  —  x\lla  frontiera  badese 
un  forte  nucleo  di  soldati  tedeschi  at- 
tacca un  i)Osto  svizzero  ma  è  respinto. 


Marzo. 


1.  —  Sono  abrogati  tutti  i  provve- 
dimenti straordinari  di  j)ubblica  sicu- 
rezza presi  durante  la  guerra. 

1.  —  Da  oggi  h  ripreso  il  commer- 
cio con  tutti  i  porti  adriatici  e  loro  entro 
terra.  Sono  pure  abolite  le  restrizioni 
commerciali  con  le  colonie  già  tedesche 
e  con  la  Siberia. 

1.  —  Un  decreto  L.  T.  provvede  al- 
l'accertamento  e  al  cambio  jtarziale  dei 
buoni  della  Cassa  Veneta  dei  Prestiti, 
istituita  dal  nemico  nelle  terre  invase. 

1.  lioìna.  —  Alla  Camera  e  al  Se- 
nato comunicazioni  del  Governo.  L'on. 
Orlando  afferma  che  1'  Italia  r«^sta  fe- 
dele al  trattato  di  Loiulra,  pur  non 
essendo  insensibile  all'  apjx'llo  che  le 
viene  dalla  italianissima  Fiume,  g<nima 
del  Quarnero. 

1.  Egitto.  —  Il  Sultano  Fuad  accetta 
finalmente  le  dimissioni  di  Kuscdi  pa- 
scià, presidente  del  Consiglio  dei  Mini- 
stri, presentate  a  causa  del  ritiato  del 
Governo  iuglese  di  ricevere  una  dele-" 
gazione  del  ])opolo  egiziano.  Conjincia 
l'agitazione  <lel  partito  nazionalista. 

2.  —  Da  oggi,  i)er  decreto  del  23  feb- 
braio, l'oia  legale  è  anticipata  di  60  mi- 
nati juiini. 

2.  —  Due  decreti  L.  T.  provvedono 
ad  aumentare  notevolmente  gli  assegni 
supplementari  già  concessi  nel  mag- 
gio 1917  oltre  le  i)eusioni  di  legge  agli 
invalidi  di  guerra  più  sventurati  e  a<l 
accelerare  la  li(iuidazione  delle  pensioni 
di  guerra. 

3.  Moina.  —  L'on.  Orlando,  rice 
vendo  una  commissione  parlamentare, 
dichiara  che  pur  non  avendo  obiezioni 
pregiudiziari  alla  proposta  riforma  elet- 
torale (scrutinio  di  lista  e  rappreseji- 
tanza  proporzionale)  ritiene  inteni])-- 
stivo  il  cambiaweiìto  immediato  del  ^i- 


i 


-^  41B 

Btemn  oU-tt oralo,    non    j^otondosi    ritar- 
dare le  fii'/.ioni. 

3.  lioma.  —  Il  ritorno  trionfale  di 
alcuui  reparli  dell' esenito  vittorioso  dà 
luogo  a  lina  j^rande  dimostrazione  di 
]»o]tolo.  mi  ]»artrcipano  il  Kc,  la  Fami- 
glia Keale  v  la  Camera. 

'^.  lìerlino.  —  Sciopero  generale  pT'o- 
vocato  dagli  spartaeliiani.  Barricate  per 
le  \ie.  Il  mott»  rivoluzionario  t>  represso 
Banguinosanieiite  il  ({con  circa  1000  tra 
morti  e  feriti.  iAIolti  rivolt(»si  sono  pas- 
sati per  le  armi  senza  giudizio,  (iOO  mi- 
lioni «li  danni.  Dopo  altri  due  giorni  di 
torbidi  lo  sciopero  cessa  il  10, 

4.  lioma.  —  L' ou,  Bevioue  legge 
alla  Camera  un  memoran<lum  riservato 
anlitaliano  distril>uito  in  America  nel 
settemlue  191S,  comjìilato  «lai  dottore 
Ante  Trumluc,  i>residentc  del  Comi- 
tato jugoslavo  di  Londra  e  uno  dei  tìr- 
niatari  del  Patto  <li  Roma,  11  memoriale 
contiene  jìareccliie  bugiaide  all'erma - 
zioni  sulle  relazioni  della  mai'ina  italiana 
con  gli  jugoslavi,  alle  quali  il  capo  di 
Stato  Maggiore  della  marina,  ammii-a- 
glio  Thaon  di  Kevel,  oi»p(»ne  4  giorni 
dojto  una  recisa  smentita. 

r».  Roma.  —  La  commissione  parl.'i- 
mentare  dei  (Quindici  jier  l' inchiesta 
sulle  esportazioni  in  genere  e  in  fi]»ecie 
su  quella  dei  cascami  di  seta  e  cotone, 
appi'ova  la  i-elazione  degli  on.  Aguglia 
e  (ìir«'tti,^la  «piale  contiene  gravi  giu- 
dizi sulle  iesi>onsal»ilità  «li  taluni  espor- 
tatori e  sulla  incerta  e  «lelxde  condotta 
t«'nuta  in  tale  argomento  dai  ministeri 
Salandra  e  Boselli.  Essa  ò  presentata 
alla  Camera  il  7. 

f>.  Itoma.  —  Con  decreto  odierno  il 
comm.   Libero  Kenato  Villa  è  nominato  , 
direttore  g<Mi«'rale  dei  n)«>nopoli  commer- 
ciali «bdlo  Stato. 

«).  lioma.  —  La  Camera  con  voti  243 
contn»  121i  vota  la  fnlucia  nel  governo 
rinviando  a  sei  mesi  la  mozione  dell' on. 
Turati  sullo  scrutinio  «li  lista. 

7.  Moìitt-rideo.  —  Baldassarre  Bruni 
h  eletto  presidente  della  repubblica  del- 
l' l'rugua}'. 

7.  Pei'ù.  —  Il  governo  peruviano 
prop«)ne  al  governo  dell'  Equatore  di 
sottomettere    alla    costituenda    Società 


<l«-lle  Nazioni  le  divergenze  insorte  fra 
cs.si. 

8.  Jionia.  —  La  Camera  rinvia  le 
«liscus.siojii  ili  ;{  a|uile  j)ei-  la  imnunente 
]>artenza  «bdl'on.  (>rlan«l«>. 

8.  Tm»/.vì.  —  Il  principe  imperiale  «li 
Turchia,  Osman  Fua«l  Pascià  «die  si  tio- 
vava  in  Tri])olitania  «la  circa  8  m«'si  •• 
aveva  il  comand»)  «lei  i-ibelH,  si  j>r«'sent.( 
a  un  post«)  francese  di  frontiera  jiei-  co- 
stituirsi piigioniero.  Le  aut«)yità  fian- 
cesi  lo  consegnau«)  alh'  truppe  italiane. 

8.  Paruji.  —  11  Consiglio  Suprenjo 
di  Guerra  «lelibera  l'invio  a  Lubiana  «li 
uua  commissione  di  4  generali  ]>er  fare 
un'  inchiesta  sugli  ultimi  incidenti.  La 
d<degazione  militare  italiana  che  era 
stata  costretta  a  lasciare  Lubiana,  vi 
fa  ritorno. 

8.  Cairo.  —  Una  dimostrazione  na- 
zionalista repressa  troppo  brutalmente 
ilai  soldati  australiani  y)rovo<'a  gravi 
tumulti.  Fra  i  400  arrestati  sono  il  capo 
«lei  comitato  nazionalista  Femy  B«\v  e 
altri  tre  membri  «lei  comitato  che  sono 
«luindi  (b^portati  a  Malta. 

9.  —  Un  decreto  reale,  i)erdurando 
la  malattia  dell' on.  Villa  vicepresidente 
«lei  Consiglio,  delega  l'on.  Col«>sini«)  a 
farne  le  veci  finché  «lura  l'a,ssenza  «lei 
presi«lente  on.  Orlando. 

9.  —  Partenza  dell' on.  Orlando  per 
Parigi. 

9.  Torino.  —  Tri<mfale  ingresso  del 
IT  Corpo  d'Armata  re«lucc«lalla  Francia. 

10.  Homa.  —  In  Vaticano  «'onclstort» 
segreto.  Nella  sua  allocuzione  il  Papa 
dice  che  sarebbe  un  gran  dolore  per  la 
Santa  Sede  se  i  Luoghi  Santi  si  dj'ssero 
in  ])otere  di  gente  non  cristiana.  Quindi 
jirovvede  a  numerose  se<li  arcivescovili 
e  vescovili,  fra  cui  a  «[nella  di  Lungro 
in  Calabria,  nuovamente  eretta  in  «lio- 
cesi  di  rito  greco,  con  giurisdizione 
locale  su  quel  territorio  e  personale  su 
tutti  i  fedeli  «li  rito  greco  sparsi  nel- 
]' Italia  meridionale;  e  nomina  c()n«e 
primo  vescovo  mons.  Giovanni  M«'le  che 
era  parroco  di  Lungro. 

10,  Roma.  —  Il  Senato,  dopo  un 
elevalo  discorso  dell' on,  Tittoni  sulla 
Conferenza  di  Parigi,  accoglie  con  gran«li 
applausi  i  rappresentanti  «ielle  terrò  re- 


Rfg-eneratore  de/rorg-anfsmo 

Diudiuol  F.  L.  f*"  ^'"''''"'"'  ''"""'"'  ^''''"''' 


Via  Tortona,  31,  MILANO 


dente,  nominati  senatori,  che  vengono 
a  prestare  giuramento:  Attilio  Hortie  e 
i  sindaci  di  Trieste,  e  di  Trento,  Valerio 
e  Zippel. 

1(».  Cairo.  —  Nuove  violente  nianiie- 
stazioni  uazioniiliste.  La  polizia  inglese 
fa    uso  delle  armi.  Numerosi  morti. 

11.  Firenze.  —  Tennina  al  tribunale 
militare  il  ])rocesso  contro  una  banda 
armata  di  59  disertori  che  infestavano 
le  campagne  della  Maremma  toscana. 
Quattro  condanne  a  morte  e  5  all'erga- 
stolo. 

12.  Roma.  —  Il  Pontefice  telegrafa 
a  Lenin  in  Russia  scongiurandolo  a  non 
]terseguitare  i  ministri  di  Dio  e  sjìecial- 
mente  quelli  della  religione  Ortodossa. 
Il  commissario  per  gli  aftari  esteri  Ci- 
cerin  risponde  in  tono  acre  e  ironico 
negando  i  fatti  e  ritorcendo  contro  i 
preti    ortodossi  accuse  di  impostura. 

12.  Milano.  —  Congresso  prò  Fiu- 
me e  Dalmazia  Italiana,  indetto  dal 
Fascio  delle  associazioni  i)atriotticlie, 

12.  Napoli.  —  Accoglienze  trionfali 
al  gen.  Diaz. 

13.  Brest.  —  Arrivo  del  presidente 
Wilson,  il  quale  riparte  subito  per  Pa- 
rigi. 

14.  Pari  Ili.  —  (-ottin  autore  dell' at- 
tentato contro  Clemeuceauè  condannato 
dal  consiglio  di  guerra  alla  ])ena  di  morte 
ma  qualche  settimana  dopo  su  proposta 
dello  stesso  Clemenceau  la  pena  è  com- 
mutata in  dieci  anni  di  reclusione. 

14.  Vienila.  —  L'Assemblea  Nazio- 
nale dopo  lungo  dibattito  approva  alla 
unanimità  un  ])rogetto  di  legge  })er  la 
forma  repubbli<^ana  dello  stato  e  per 
r  unione  con  la  Germania. 

15.  Bruxelles.  —  Ripresi  i  negoziati, 
interrotti  a  Spa,  i)er  la  rinnovazione 
dell'armistizio  fra  i  delegati  tedeschi  e 
r  ammiraglio  Wemyss  per  l' Intesa,  i 
tedeschi  accettano  le  condizioni  imposto 
dagli  alleati.  La  Germania  acconsente 
a  cedere  agli  alleati  un  tonnellaggio 
mercantile  di  1  800  000  tonnellate. 

15.  Beh/rado.  —  Il  principe  Livio 
Borghese  venuto  in  Serbia  in  qualità 
di  ministro  d'  Italia  riparte  por  l' Italia, 
non  avendo  voluto  quel  ministro  degli 
aftari  Esteri  accettare  1&  sue  credenziali 
indirizzate  al  Re  di  Serbia,  invece  che 
al  Re  dei  Serbi,  dei  Croati  e  degli  Slo- 


17.  Parigi.  —  Wilson,  Clemenceau 
e  Orlando  scrivono  a  Lloyd  George  una 
lettera  che  lo  invita  a  trattenersi  a 
Parigi  ancora  due  altre  settimane,  affin- 
chè V  ora  della  pace  non  sia  rilardata 
più  del  nftCftRHario. 


414  — 

17,  Berna.  —  Avendo  U  governo 
tedesco  chiesto  i)er  11  tramite  del  gover- 
no svizzero  nel  novembre  e  ])oi  ancora 
nel  gennaio  la  nomina  di  una  couiniis- 
sioncN  internazionale  per  assodare  le 
responsabilità  deJIa  guerra,  il  governo 
svizzero  comunica  la  risposta  data  a 
nome  dei  governi  alleati  dall'inviato 
britannico,  che  secondo  il  loro  parere 
la  resi)onsabilità  della  Germania  ò  sta- 
bilita da  lungo  tempo  incontestabil- 
mente. 

18.  Parigi.  —  Il  Supremo  Consiglio 
Economico  degli  Alleati  decide  la  soj)- 
pressione  del  blocco  commerciale  con 
r  Austria  tedesca  e  1'  Ungheria. 

18.  Ugitfo.  —  Ancora  conflitti  sangui- 
nosi ad  Alessandria  e  al  Cairo. 

19.  —  Il  piroscafo  ausiliario  Umbria, 
partito  da  Venezia  con  2000  arditi,  mi- 
traglieri e  carabinieri,  diretti  in  Libia, 
urta  notte  tempo,  a  20  miglia  al  largo 
di  Bari,  in  una  nùna  vagante.  La  nave 
riesce  a  raggiungere  il  porto  di  Bari, 
ma  si  hanno  200  vittime,  s})ccialmente 
a  causa  di  alcuno  scialappe  sovraccari- 
che che  si  capovolgono. 

19.  Parigi.  —  11  Comitato  Supremo 
degli  alleati  intima  al  generale  coman- 
dante delle  forze  Ucraine  dinanzi  a  Leo- 
})oli  e  al  generale  Polacco  comandante 
di  quella  piazza  di  sospendere  immedia- 
tamente le  ostilità. 

19.  Amhtirgo.  —  I  marinai  tedeschi 
dichiarano  lo  sciopero  per  protestine 
contro  la  consegna  della  flotta  mercan- 
tile air  Intesa. 

21.  Cittadella.  —  Dinanzi  al  Tribu- 
nale militare  speciale  della  IV  Armata 
finisce  dopo  quattro  giorni  di  discus- 
sione il  ]n'imo  dei  processi  militari  ini- 
ziati per  i  fatti  della  fine  di  ottobre  1917. 
Il  ir)aggior  generale  Renato  Rosso,  co- 
mandante della  brigata  Arno,  cui  era 
affidata  la  difesa  delle  linee  del  Kolo- 
vrat,  fra  Capoi-etto  e  Ti>]mino,  e  impu- 
tato di  non  aver  fatto  la  possibile  difesa 
e  di  aver  abbandonato  la  posizione,  è 
assolto  per  inesistenza  di  reato. 

22.  Budapest.  —  Avendo  1'  Intesa 
dichiarato  al  governo  ungherese  che  la 
nuova  linea  di  delimitazione  fra  l'Un- 
gheria e  la  Romania  deve  essere  consi- 
derata come  linea  di  confine  fra  i  due 
paesi,  il  ministero  ungherese  presenta 
le  sue  dimissioni  al  presidente  Karolyi, 
il  quale  le  accetta  e  a  sua  volta  si 
dimette.  In  seguito  a  ciò  il  potere  passa 
al  proletariato  che  costituisce  il  Consi- 
glio degli  operai,  dei  contadini  e  dei 
soldati  e  nomina  un  governo  proTviBO- 
rif»  i  cui  membri  hanno  il  nome  di  com- 


41( 


missari  (\o\  popolo  :  Garbai  n©  è  il  pre- 
Bideute. 

2H.  —  Decreto  L.  T.  che  istituisce 
nel  DodecaniM'Si»  un  comainlo  «li  8t;i- 
zioue  uaviilc  con  giurisdizione  siille  isole 
del  Dodeciuincso  e  sulle  coste  dell'Asia 
Minore. 

23.  —  Decreto  L.  T.  che  concede 
larghe  agevolezze  per  la  costruzioue  di 
case  ))0])olari. 

23.  Venezia.  —  Una  parte  delle  navi 
da  guerra  austriache  cio»"^  una  ■«  drcad- 
nought  >  (la  Teyethoff],  una  corazzata 
di  squadra,  un  incrociatore  i)rotetto, 
'2  caccia-torpediniere,  f)  torpe<linicre  e 
4  soniniergihili.  lasciano  le  acque  di  Pola 
e  vengiMio  ad  ormeggiarsi  nel  bacino  di 
San  Marco.  Il  Ke  arriva  ini])rovvisa- 
mente  per  assistere  alla  consegna. 

23.  Jiudapvst.  —  IJda  Kun,  com- 
missario comunista  degli  Esteri  d'Un- 
L:lieria,  si  pone  jier  radiotelegramma  in 

omunicazione  con  l^enin.  chiedendogli 
(  ìie  il  goveriu)  dei  Soviet  di  Kussia  con- 
ceda il  suo  api»()ggio  al  governo  rivolu- 
zionario d'  liighcria. 

24.  Zaynhriu.  —   Un'  ordinanza  del 
Uano  della    Croazia   ratificata  dal  con- 
iglio dei  nduistri  a  Belgrado,  vieta  ogni 
'•mmei-cio  tra  la  .Iugoslavia  e  1'  Italia  e 

'.  icta  pure  il  transito  di  merci  da  e  \nn' 
V  Italia. 

21.  —  Carlo   gi;"t   imperatore   d'Au- 
-ti'ia  parte  con  la  famiglia  perla  Sviz- 
>ra  «love   ]»rende   alloggio  nel  castello 
'il  Wardegg. 

25.  —  Decreto  L.  T.  che  concede 
notevoli  miglioramenti  economici  ai  ma- 
gistrati. 

25.  Budapest.  —  L'assemblea  nazio- 
.lale  Unghen'se  dopo  aver  constatato  il 
l'uon  acc«)rdo  dei  Ixu'ghcsi  con  i  socialisti 
linora  esistito,  delibei-a  di  sciogliersi. 

25.  Spagna.  —  Un  decreto  del  go- 
vern<»  sos])ende  le  garanzie  costituzio- 
nali in  tutto  ii  regno,  per  lo  sciopero 
giiieralc  sc«)ppiato  a  Barcellona  e  in 
:tltr«^  città,  non  esclusa  Madrid. 

25.  Cairo.  —  Arrivo  del  generale 
Alienby,  il  vincitore  di  Gerusalemme, 
nominato  alto  c«)mmissario  speciale  con 
poteri  eccezionali  per  l'  Egitto  e  il  Sudan. 

2(5.  Berlino.  —  Il  generale  Nudant,  a 


nome  della  CommissioTie  d*  armistizio 
cliie«le  al  governo  tcde-sco  l'autorizza- 
zione dello  sbarco  a  Danzica  «lelh*  truppe 
jiolacche  del  gen.  llaller,  avvertendt»  clui 
un  ritìnto  sai'«*blM>,  considerato  «-«juie  rot- 
tura «lell'arniislizit).  Il  governo  t.e«lesc«) 
risi)on<le  cli«^  non  \n\ò  assumersi  la  re- 
sponsabili tà  di  tale  con«'essione  alla 
«piale  ritiene  di  non  essere  obbligato  e 
«•he  consentirà  allo  sbarco  delle  truppe 
in  qualun<iue  altro  porto. 

27.  —  Un  Decreto  L.  T.  modifica  il 
regime  degli  atììtti  concedendo  una  nu«)va 
pnu'oga  delle  locazioni  incorso  lìn«»  al  31 
luglio  1921  e  limitan«lo  gran«lemente  la 
facoltà  dei  projìrietarii  di  aumentare  le 
pigi«)ni. 

27.  Venezia.  —  Un'esplosione,  do- 
vuta certamente  ai  vapori  della  benzina 
«li  cui  era  carico,  distrugge  il  pir()scafo 
San  Spiridione  della  Società  Oceania 
«li  Trieste  che  sali>ava  da  Venezia  per 
Fola.  Numerose  vittime. 

28.  Napoli.  —  Riunione  di  saceidoti 
che  aderiscono  all'  Associazione  per  la 
«lif(\sa  del  clero  e  fanno  voti  per  il  mi- 
glioramento ec«moniico  della  classe.  Al- 
cuni giornali  diftomlouo  maliziosamente 
la  voce  che  i  preti  abbiano  chiesto  1"  abo- 
lizione «lei  c«;libato,  ciò  «'he  dà  lu«)go  a 
una  indignata  protesta  del  clero  napo- 
letano (3  aprile). 

29.  —  Da  demani  ^  dichiarato  ces- 
sato il  blocco  del  mare  Adriatico. 

29.  Genova.  —  Ha  termine  l'agita- 
zione degli  equipaggi  della  marina  mer- 
cantile cominciata  il  5  febbraio  e«l  «■( 
tirmato  un  concordato  fra  gli  armatoli 
e  la  federazione  della  gente  di  mare. 

29.  Adalia  (Asia  Minore).  —  Disor- 
dini ])rovocati  da  disertori  e  briganti  ob- 
bligano le  navi  italiane  a  sbarcare  chui- 
l)agnie  di  marinai  per  la  tutela  dell'or- 
dine pubblico. 

30.  Parigi.  —  Villain  l'assassino  di 
Jaurès  ^  assolto  «lai  giurati. 

30.  lioma.  —  Il  g«)verno  firma  una 
transazione  con  la  Società  i)er  la  costru- 
zione e  l'esercizio  dell'acquedotto  l*u- 
gliese  che  assume  in  proprio. 

31.  —  Un'ordinanza  del  Conuiiulo 
Supremo  restringe  ancora  il  territorio 
delle  operazioni. 


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—  416  - 


31.  Roma.  —  Assojnblpa  generale 
(lellii  Società  Gio.  Ansaldo  e  C.  La  relii- 
zioiif  inette  in  evidenza  il  <ininde  eon- 
trihnto  recato  alla  difesa  naziontile: 
eostrniti  10  000  cannoni  (la  produzione 
mensile  era  al  momento  della  tirma  del- 
l' armistizio  di  oltre  500  cannoni,  e  a'  av- 
viava a  raggiunjijere  1  mille)  e  in  dodici 
mesi  2000  aeroplani. 

31.  Franoof or-te.  —  Tumnlti  gravis- 
simi. Scioperi,  saccheggi,  conflitti  con 
la  polizia  con  molti  morti. 

Aprile. 

1.  È  soj)presso  1' utticio  di  commis- 
sario generale  per  1'  assistenza  civile  e 
per  la  propaganda  all'  interno,  e  sono 
accettate  le  dimissioni  da  tale  ufficio 
dell'  on.   Comandini. 

3.  Itoma.  —  Convegno  delle  asso- 
ciazioni liberali  italiane;  si  delibera  la 
costitiizione  di  una  federazione  nazio- 
nale del  partito  liberale  italiano. 

3.  Parigi.  —  Il  presidente  AVilson, 
Clemenceau  e  Lloyd  George  ricevono  i 
delegati  jugoslavi  die  espongono  le  loro 
I)retese.  Al  colloquio  rifiuta  di  assistere 
l'on.  Orlando. 

4.  —  Ordinanza  del  Comando  Supre- 
mo clie  ordina  il  cambio  delle  corone 
austro-ungariche  (in  carta)  in  circola- 
zione nel  Trentino  e  nella  Venezia  Giu- 
lia in  ragione  di  40  centesimi  1'  una. 

4.  —  Il  principe  Emanuele  Filiberto 
di  Savoia  duca  d'  Aosta,  tenente  gene- 
rale comandante  della  terza  armata,  ò 
promosso  per  merito  di  guerra  generale 
d'  esercito. 

4.  Roma.  —  Manifesto  al  paese  del 
gruppo  ])arlamentare  socialista. 

4.  Spa.  —  Il  maresciallo  Foch  e 
Erzberger  firmano  la  convenzione  per 
il  trasporto  delle  truppe  polacche  dalla 
Francia  in  patria.  Foch  ha  mantenuto 
formalmente  il  suo  diritto  di  fare  sbar- 
care le  truppe  polacche  a  Danzica  con- 
tro le  o])posizioni  tedesche  ma  in  pra- 
tica i  polacchi  passeranno  da  altre  vie. 

4.  Angusta.  —  Proclamatala  repub- 
blica dei  Consigli. 

7.  Torino.  —  In  seguito  al  prolun- 
gato sciopero  dei  capi-tecnici  e  capi- 
s(]uadra  delle  fabbriche  metallurgiche, 
gli  industriali  sono  obbligati  a  procla- 
mare la  serrata;  oltre  20000  operai  sono 
senza  lavoro. 

7.  Monaco  di  Baviera.  —  Procla- 
mazione della  repubblica  dei  Consigli. 

7.  Ugitto.  —  Proclama  del  Suitano 
per  invitare  la  popolazione  alla  calma. 
Lo  stesso  giorno  il  gen.  Allenby  annun- 
eiik  1»  libevaziouf)   dei  capi   nazionaliNti 


relegati  a  .Alai 
A  ale  a  ricoiidu 
esca,  air  agi 


a  ma  ciò  non    solo    non 
re  l'ctrdine  ma  dà  nuova 
izione  nazionalista. 

8.  Cairo.  —  Nuovo  ministero  egi- 
ziano formato  da  Kuscdi  pascià. 

9.  —  Gabriele  d'Annunzio  telegrafa 
all'  on.  Orlando  a  Parigi  che  *  tutta  la 
nazione  sarà  concorde  e  alzata  dietro 
di  lui  se  egli  delibererà  ritirarsi  i»iut- 
tosto  che  sancire  una  violazione  del 
nostro  diritto»,  L'on.  Orlando  risponde 
che  resterà  solidale  con  la  nazione  •«  an- 
che nelle  ipotesi  estreme  che  auguriamo 
ci  sieno  risparmiate». 

9.  Egitto.  —  Le  dimostrazioni  che 
continuano  da  due  giorni,  si  aggravano 
in  disordini  sanguinosi  specialmente  al' 
Cairo  e  ad  Alessandria.  Molti  morti  e 
feriti  tanto  fra  le  truppe  inglesi  quanto 
fra  i  dimostranti.  I  tumulti  si  rinnovano, 
il  giorno  dopo  con  la  caccia  agli  armeni. 
Numerosi  attentati  al  vetriolo.  Intanto 
è  scoppiato  lo  sciopero  di  protesta  di 
tutti  i  funzionari  del  governo  egiziano 
che  dura  28  giorni. 

10.  Roma.  —  Sciopero  generale  di 
24  ore  proclamato  dalla  Camera  del 
Lavoro  socialista  col  pretesto  di  prote- 
stare per  la  proibita  manifestazione  in 
onore  di  Lenin.  L'  astensione  del  lavoro 
è  ])resso  che  generale,  ma  la  giornata 
passa  tranquilla  e  la  popolazione  alla 
sera  fa  imponenti  dimostrazioni  di  con- 
tro-protesta, acclamando  la  patria,  il  Re 
e  l'esercito. 

10.  Parigi.  —  La  Commissione  per 
la  Lega  delle  Nazioni  sceglie  Ginevra 
come  sede  della  Lega. 

10.  Odessa  è  sgomberata  dalle  truppe 
alleate  sotto  la  pressione  dei  bolscevichi. 
Anche  gl'italiani  colà  residenti  abban- 
donano, a  eccezione  di  fiochi,  la  città 
e  riparano  a  Costantinopoli. 

10.  Amritsar  (Pungiab,  India),  —  Il 
generale  D.yer  scioglie  con  la  forza  un 
comizio  sedizioso:  500  morti,  1500  feriti. 

11.  Parigi.  —  La  conferenza  inter- 
nazionale delibei-a  la  istituzione  dell'  uf- 
ficio internazionale  del  lavoro  e  approva 
la  ■«  Carta  internazionale   del  lavoro  >. 

12.  Roma.  —  Il  ministro  Stringher 
insedia  il  consiglio  di  amministrazione 
dell'  Opera  nazionale  per  i  combattenti 
e  vi  jìronun^ia  un  iniport.inte  discorso 
nel  quale  illustra  le  condizioni  econo- 
miche e  finanziarie  del  paese, 

12.  Weimar.  —  L'  Assemblea  nazio- 
nale delibera  la  istituzione  di  una  Corte 
di  giustizia  per  giudicare  tutti  coloro 
che  hanno  contribuito  alla  dichiara- 
zione, al  prolungamento  e  alla  perdita 
deliri  frnerra. 


I 


I.  Ili  !• 
che  lei;){onii 
tedf>Mciii    nel 


27 


—  418 


12.  Weimar.  —  L' Assemblea  nazio- 
nale n^spingc  il  progetto  di  legjje  pei- 
r  ora  e.sti\  a,  non  ostante  die  il  governo 
oseervi  avere  l'ora  estiva  consentitolo 
scorso  anno  una  economia  di  250  mila 
tonnellate  di  cai-bone. 

13.  Mowa.  —  Adunanza  del  Consi- 
glio direttivo  dell'  Unione  delle  Camere 
di  Commercio  italiane.  Per  la  i»rima 
volta  doi)o  la  vittoria  vi  partecijtano 
delegati  delle  Camere  di  Commercio  di 
Fiume,  Gorizia,  Trieste,  anche  in  rap- 
presentanza delle  Camere  del  Trentino, 
di  Rovigno,  di  Zara. 

13.  Milano.  —  Un  comizio  in  via 
Borsieri  finisce  con  i  soliti  disordini. 
Vari  feriti  tanto  fra  gli  agenti  quanto 
fra  1  dimostranti.  In  segno  di  protesta 
è  proclamato  uno  sciopero  di  24  ore. 

13.  Moìuico.  —  Il  governo  bavarese-, 
riparato  a  Bamberga,  riesce  a  rec-ijtc- 
rare,  con  le  truppe  rimastegli  fedeli,  la 
capitale,  da  una  settimana  caduta  in 
mano  dei  comunisti:  ma  soltanto  per 
poche  ore  poiché  i  comunisti,  ritornati 
all'assalto,  riconquistano  il  potere. 

14.  Tripoli.  —  Nella  grande  sala 
del  Castello  ai  capi  e  ai  notabili  arabi  è 
solennemente  annunziato  che  il  governo 
ha  deciso  di  concedere  i)rest:ssimo  alla 
Tripolitania  larghe  libertà  statutarie. 

14.  Parigi.  —  Il  presidente  Wilson 
consegna  all'on.  Orlando  un  memoran- 
dum nel  qu.ale  sono  esposte  le  sue  ve- 
dute sulla  questione  delle  rivendicazioni 
italiane  nell'Adriatico.  Il  memorandum 
ò  ètamjjato  a  cura  del  goveri:.)  italiano 
e  distribuito  al  Parlamento  i!  29  aprile. 

15.  Milano.  —  Giornata  di  sciolsero 
traiKiuillo.  Ma  nel  j)omeriggio,  dnpo  un 
comizio  all'Arena,  una  colonna  di  anar- 
chici si  dirige  verso  la  piazza  del  Duomo 
dove  s'incontra  con  una  dimostrazione 
patriottica.  Nasce  un  conflitto  con  molti 
colpi  (li  rivoltella  e  gli  anarchici  sono 
volti  in  fuga  e  inseguiti.  Intanto  altra 
dimostrazione  ostile  si  reca  agli  ullìci 
à.e\V Avanti!  in  via  San  Damiano:  un 
colpo  di  rivoltella  sparato  da  una  fine- 
stra uccide  il  soldato  zappatore  Mar- 
tino Speroni  ;  la  folla  indignata  invade 
ufiBci  e  tipografìa  e  devasta  tutto.  Com- 
plessivamente 4  morti,  comin-eso  lo  S]>e- 


roni  e  27  feriti,  fra  i  quali  Giuseppe 
Corri  doni,  fratello  di  Filijjpo.  Il  Governo 
esonera  il  questore  Eula  dall'  ullìcio, 
sostituendolo  j)rovvisoriamente  conl'i- 
sjietto're  generale  Gasti  ;  i  ministri  (Ca- 
viglia e  B.onoini  accorrono  da  IJoma  per 
listaltilire  l'ordine  e  fare  un'inchiesta 
sui  fatti.  Ma  la  Confederazione  del  La- 
voro ordina,  per  pi-o testa,  lo  sciopero 
generale  in  tutta  Italia  per  due  gi<trni. 

15.  Weimar.  —  L'Asseniblea  nazio- 
nale tedesca  vota  un  progetto  «li  legge 
che  dichiara  il  1°  maggio  festa  na/.io- 
iialc,  ma  solo  per  il  1919,  riservandoid 
(li  [issare  una  data  ])er  una  festa  dell» 
pace,  della  lega  dei  popoli  e  della  jtro- 
tezione  dei  lavoratori. 

16.  —  Oggi  e  domani  sciopero  gene- 
rale per  protesta  per  i  fatti  di  Milano. 
Ma  il  movimento  non  riesce  che  in  poche 
città,  e  soltanto  nei  centri  pivi  indu- 
striali ;  in  qualche  regione  le  masse  ope- 
raie non  seguirono  allatto  gli  incitamenti 
degli  agitatori,  per  esempio  nel  Veneto. 
Nella  stessa  villano  dove  torna  subito  la 
calma,  lo  sciopero  continua  tranquillo 
il  16,  mail  giorno  appresso  i  negozi  sono 
aperti  e  il  la\ oro  ripreso  (juasi  dovun- 
que. IJ Avanti  !  per  la  com}>leta  distru- 
zione della  tipografia  è  obbligato  a  emi- 
grare in  una  tipografia  di  Torino.  A 
Roma  il  17  grande  dimostrazione  }>a- 
triottica  provocata  dalla  confeienza  ili 
Sem  Benelli  all'Augusteo.  Lo  sciopero 
è  completo  ma  tranquillo  a  Monza,  a 
Novara  (dove  però  studenti  e  arditi 
invadono  il  municij)io  socialista,  issando 
al  balcone  la  bandiera  nazionale),  a  Se-  ^ 
stri  Ponente,  a  Sampierdarena,  a  Bolo- 
gna (astensione  anche  degli  impiegati 
comunali),  a  Ferrara,  a  Forlì  (con  molte 
riserve  della  nuova  Camera  del  Lavoro 
e  del  Partito  Rei)ubblicano),  a  Ravenna, 
a  Pistoia  (in  ritardo  di  24  ore).  Scio- 
pero parziale  a  Torino  (le  officine  sospen- 
dono il  lavoro,  negozi  aperti;  formida- 
bile spiegamento  di  forze,  aiditi,  caval- 
leria, mitragliatrici),  a  Genova,  aModena 
(con  24  ore  di  ritardo),  a  Napoli.  Nessuno 
sciopero  a  Brescia,  a  Parma,  a  Reggio 
Emilia,  a  Firenze. 

16.  Fiume.  —  Il  Consiglio  nazionale 
telegrafa  alla  Conferenza  di  Parigi  riaf- 


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diritto  airuuto-ileoisione  l' la  .sua  irii<lu- 
cibile  volontà  di  apparteuoie  uU'  Italia. 
16.  Pariiji.  —  1  dele«:ati  dei  18  stati 
che  hanno  dichiarato  guerra  alla  Ger- 
mania e  i  rappresentanti  delle  cinque 
grandi  potenze  ileliherano  di  convocare 
a  Versailles  per  il  25  correnre  i  pleni- 
potenziari tedeschi  per  comunicare  loro 
i  preliminari  di  pace. 


per  tutti  coloro  che  fossero  indiziatigli 
aver  contribuito  alla  origin»',  al  prolun- 
•jamento  e  alla  perdita  della  {guerra. 

l(j.  Sebastopoli  è  sgombrata  dalle 
truppe  alleate  e  passa  in  mano  dei  bol- 
scevichi i  quali  sono  padroni  di  tutUk 
la  Crimea. 

17.  jya2>oìi.  —  Al  molo  trapezoidale 
avviene  uno  scoi)i>io  in  un  deposito  mili- 
tare di  esplosivi  e  munizioni.  Sotte  morti 


Idilli 

^  ^K     w.JuS     Mff 

'j       llB&'E.-^? 

■**"?Wil^ 

Vienna. 


-  Funerali  delle  vittime  del  tentativo  insurrezionale  comunista 
del  17  aprile  1919.  —  Il  corteo  esce  dalla  Cattedrale. 


16.  Londra.  —  Alla  Camera  dei 
comuni  importante  discorso  di  Lloyd 
George  che  giustifica  la  lunghezza  delle 
trattative  p(^r  la  pace,  protesta  contro 
la  stampa  partigiana  (e  nomina  espli- 
citamente il  Times)  che  semina  dissensi 
fra  i  grandi  alleati,  dichiara  che  il  go- 
verno non  intende  impegnarsi  in  grandi 
operazioni  militari  contro  la  Russia  bol- 
scevica. 

16.  Weimar.  —  L'  assemblea  nazio- 
nale approva  un  progetto  di  legge  ]>er 
l'istituzione  di  una   Corte  di  Giustizia 


e  trenta  feriti  fra  militari  italiani  o 
l>rigionieri  austriaci. 

17.  Vienila.  —  Tentativo  di  rivolta 
comunista,  represso  dai  borghesi  e  dall«j 
guardie  repubblicane,  4  morti  e  una  tren-. 
tina  <li  feriti. 

17.  Berlino.  —  È  fondata  la  leg.'» 
tedesca  dei  contadini  nclbi  (juale  si  fon- 
dono tutte  le  organizzazioni  di  conta- 
dini della  Germania. 

17.  —  Gravissimi  moti  rivoluzionari 
nel  Pungiab  (Indie  inglesi)  repressi  Ut- 
^ibilmentc  dagli  inglesi. 


N&U2  filRBLLL 


420 


19.  —  È  pubblicata  una  fiera  lettera 
del  socialista  siciliano  Nicola  Barbato 
ai  lavoratoli  della  Siciliii  e  di  Puglia, 
lettera  clie  VAranli/  ha  rifiutato  di  pub- 
blicare e  nella  quale  li  ammonisce  a  non 
perderò  la  testa  iu  tentati\'i  di  insur- 
rezione armata. 

19.  —  Il  Governo  Francese  conferi- 
sce la  croce  di  guerra  alla  città  di  Ve- 
nezia. 

19.  —  Gli  equipaggi  delle  corazzate 
francesi  Jean  Bart,  France,  Justice  e 
altre,  in  servizio  nel  Mar  Nero,  sobil- 
lai dalla  i)ropaganda  bolscevica  tolle- 
rata a  Odessa  e  a  Sebastopoli,  commet- 
tono gravi  atti  d' indisciplina  e  inalberano 
la  bandiera  rossa,  rifiutandosi  di  pre- 
starsi ad  atti  ostili  contro  il  governo 
massimalista.  L'  ammutinamento  dura 
parccclii  giorni.  Anche  per  le  vie  di  Se- 
bastopoli succedono  scontri  sanguinosi 
fra  marinai  francesi  rivoltosi,  compagnie 
dì  sbarco  e  soldati  greci. 

20.  —  Con  decreto  reale  d'  oggi  la 
convocazione  del  Senato  e  della  Camera 
dei    deputati  è  prorogata    al  6  maggio. 

21.  Fiume.  —  Il  popolo  fiumano  riu- 
nito nel  Teatro  Fenice  per  celebrare  il 
Nhtale  di  Roma  giura  solennemente 
Italia  o  morte. 

21.  Tripoìitaììiu.  —  Convegno  fra  i 
capi  arabi  ribelli  e  i  rappresentanti  del 
governo  ;  ò  firmato  un  i>atto  di  pacifi- 
c^izione. 

23.  —  Un  decreto  L.  T.  concede  la 
grazia  a  parecchi  condannati  che  avendo 
esi>iato  buona  \»arte  della  pena  hanno 
dato  prova  di  ravvedimento;  fra  costoro 
sono  Tullio  Murri  e  Pio  Nabli  in  carcere 
dal  1902  per  V  assassinio  del  conte  Bon- 
uiartini,  cognato  del  Murri. 

23,  Parigi.  —  Mentre  sono  aucorsi 
in"  corso  le  trattative  fra  la  delegazione 
i' aliami  e  quelle  alleate  per  la  risolu- 
zione delle  questioni  adriatiche,  il  pre- 
sidente degli  Stati  Uniti  Wilson  dii-ige 
improvvisamente  un  messaggio  al  po- 
polo americano  col  quale  designa  come 
imperialistiche  le  aspirazioni  dell'  Italia, 
e  lo  fa  pubblicare  dai  giornali  pai'igini. 
Il  presidente  Orlando  risponde  il  giorno 
dopo  con  altro  messaggio  nel  quale  spie- 
ga la  giustizia  delle  richieste  italiane." 

24.  Roma.  —  Imponente  dimostra- 
zione patriottica  per  i  fatti  di  Parigi. 

24.  Tripoli.  —  Si  presentano  al  go- 
vernatore per  fare  atto  di  sottomissione 
al  governo  italiano  5  capi  arabi  già 
ribelli  in  rappresentan-^a  di  tutti  i  corpi 
dell/ interno  tripolino. 

2^:.  Parigi.  —  In  seguito  al  conte- 
gno   del    presidente    Wilson  la  delega- 


zione italiana  decide  di  ritirarsi  dalla 
conferenza.  Gli  on.  Oi-laudo  e  Barzilai 
partono  stasera,  l'on.  Sonnino  i)artirà 
domani. 

24.  Parigi.  —  Il  governo  Francese 
in  un  conuinicato  ufliciale  separa  la  sua 
responsabilità  dall'  iniziativa  ]»ers»male 
del  presidente  Wilson  e  dichiara  di  non 
essersi  mai  dipartito  dalla  viva  si)nj>atia 
per  le  rivendicazioni  italiane. 

24.  Anatolia.  —  Un  battaglione  di 
alpini  italiani  sbarca  a  Bagcegik  sul 
mar  di  Mannara  e  con  la  fermvia  rag- 
giunge il  giorno  appresso  Konia,  capo- 
luogo del  vilaiet  omonimo  nel  centro 
dell'Asia  minore,  dove  resta  di  presidio. 

25.  —  L'on.  Orlando  che  era  stato 
salutato  da  tutta  la  colonia  italiana 
plaudente  alla  .sua  partenza  da  Parigi, 
è  accolto  durante  il  viaggio  da  entusia- 
stiche e  significative  dimostrazioni,  spe- 
cialmente a  Torino,  Asti,  Alessandria  e 
Genova. 

25.  Fiume.  —  Arriva  il  sottocnj>o  di 
stato  maggiore  gcn.   Badoglio. 

25.  Cairo.  —  Il  ministro  degli  Stati 
Uniti  notifica  all'Alto  Commissario  bri- 
tannico che  gli  Stati  Uniti  riconoscono 
il  i>rotettorato  inglese  iu  Egitto  procla- 
mato il  18  dicembre  1914. 

26.  Roma.  —  La  cittadinanza  acco- 
glie con  dimostrazioni  entusiastiche  indi- 
menticabili la  delegazione  italiana  redu- 
ce da  Parigi.  L'  on.  Orlando  parla  alla 
folla  alla  quale  chiede  se  apjjrova  la 
condotta  della  delegazione.  Gli  risponde 
una  frenetica  ovazione.  Un  coi-teo  di 
oltre  100  000  persone  accompagna  1'  ono- 
revole Orlando  al  Quirinal(i.dove  i  Reali 
sono  sul  balcone  a  dargli  il  primo  salutt». 

26.  Fiume.  —  Grandi  <limostrazioni 
di  italianità  per  i  fatti  di  Parigi;  il  Con- 
siglio Nazionale  rinnova  solenne  giura- 
mento che  il  x>opolo  di  Fiume  sai)rà  far 
rispettare  fino  all'  estremo  la  sua  invio- 
labile volontà  di  essere  unito  all'Italia. 
Verbale  del  giuramento  è  immediata- 
mente portato  al  gen.  Grazioli  al  quale 
il  consiglio  stesso  rimette  tutti  i  poteri 
statali  e  cittadini  perchè  li  riceva  e  gli 
eserciti  in  nome  di  Sua  Maestà  il  Re. 
Il  gen.  Grazioli  promette  con  nobilis- 
sime parole  che  trasmetterà  al  governo 
il  voto  della  cittadinanza  fiumana. 

26.  Sebenico.  —  Arrivando  nuove 
truppe  dall'  Italia  la  cittadinanza  le  ac- 
coglie festante  al  grido  Italia  o  morte. 

26.  Parigi^  —  Partenza  degli  onore- 
voli Sonnino  e  Salandra. 

26.  Tripoli.  —  Molti  militari  italiani 
prigionieri  sono  restituiti  dai  ribelli  del 
Garian. 


—  421 


_7.  1  '. Cleto  L.  T.  che  detta  «li.sjio- 
sizioui  per  il  tìtto  delle  botteghe  e  dei 
nefjozi. 


27.  Boma. 


E  costiliiito  l'istituto 


federale  di  erediti)  per  il  risorgimento 
delle  Venezie. 

27.  Piiiùf/i.  —  La  C'i»nfedera/ione 
Generale,  del  Lavoro  l'raiieese  dirij^e  al 
pre.siilente;  Wilson  una  h'ttera  aperta 
con  la  quale  ai>)>rova  senza  riserve  a 
nome  delle  masse  oj)eraie  IVaneesi  l'at- 
tejrjiiamento  «lei  presidente  ni'Ua  que- 
stione di  Fiume.  Tideirrala  ])nre  alla 
('«>nfederazioneì  (Generale  «lei  Lavor<i  e 
alla  l'ui«»ne  italiana  «l«'l  Lavoro:  (ju»',- 
t*t'  ultima  risi»«)ndc  «die  il  jiroletariato 
italiano  n«)n  potnd)!)»- a«*eettare  la  s(du- 
zione  propost4i  «la  Wils«in. 

2X.  Uoma.  —  Nuova  gran«li«tsa  di- 
mostrazione «li  ]topol«)  in  C'aniiMdojilio 
do\  e  il  «'«lusi^lio  eoniunale  v«>ta  un  or«li- 
u«>  «lei  giorno  per  la  liberazione  «li  Fiume 
e  di  tutte  le  altre  eittsi  italiane  non 
ainMira  re«lente.  Il  A-ot«»  sanzi«)nato  dalla 
folla  «'«»n  jrramli  aeelaniazi«mi  ^,  portato 
al   J{e  dal  sin«laeo  e  «lalla  jiiunta. 

2K.  Paiif/i.  —  Alla  ('«inferenza  della 
Pat-e  adunata  in  se«luta  jilenaria  è  fatto 
appnivare  «inasi  «li  s«>riiresa,  n<m  ostante 
le  eriti«'he  «>,  1«'  riserve  «li  molti  delegati, 
1«»  statuto  «Iella  Ix'ga  delle  nazioni  rive- 
dut«)  see«uul«i  la  v«»lont;\  di  Wilson. 

2S.  Ans/riti  tedesca.  —  (Jli  jugoslavi 
u]>i-ono  impnivvisaniente  le  ostilità,  ini- 
zian«lo  o)K'i-azioni  militari  in  Carinzia 
e«»n  trupi»»'  serbe  rinforzat»;  «la  riparti 
croati  «;  bosniaei,  «'  inuoven<lo  all'as- 
salto «li  Klagenfurt.  Le  searse  truppe 
ttustriaehe  s«)jiratì"atte  ri|(i<'gano. 

28.  — Terribile  incen«lio  a  Yokohama. 
2S.  Sun  Salvador  (America  (,'entrale). 

—  Vi«deuto  terriMiioto  «die  «Jann<'ggia 
graveiii«;ntc  la  «-aiiitale  «>  le  «dttà  \ieiue. 
Molti  m«u-ti,   nuinert)si  feriti. 

2H.  Noma.  —  Alla  Camera  dei  de- 
putati l'«»n.  Orlan«I«>  fa  la  storia  delle 
trattative  per  Fiunu'.  I)o]»«)  i  «liseorsi 
di  Luzzatti  e  «li  Turati  ror«line  «lei 
gi<»rn«>  i»r«'s«'ntato  «lai  primo  a  inune  «li 
tutt«;  l«'  jiarti  «l«-lla  Cann'ra  es«'lusi  i  so- 
«•ialisti  «•  i'«ui«'«>r«lat«i  eon  altro  ramo  «l«d 
parlanient«>,  «*  approvstto  «'«m  v«)ti  iiH'2 
contn»   IO.   Con  «iuest"«ir«lin«' «b-l  giorno 


la  Carnei^  si  dichiara  solidale  col  go- 
verno e  gli  liaflenna  piena  tidueìa  jier 
«lif«'n«l«'re  i  su]»remi  «liritti  della  nazione. 
Dopo  il  voto  la  Camera  sospemJe  le  suo 
sedute. 

29.  Boma.  —  Anche  il  Senato,  dopo 
«die  in  priiK-ijii»}  di  seduta  il  princijie 
A«lalberto  di  Savoia-(.ì«'nova  ha  prestalo 
giuramento  «li  seiu\t<ire,  vota  AÌU%  una- 
nimità lo  st«'sso  ordine  del  giorno  ap- 
pr«)vato  «lalla  Camera. 

30.  Parif/i.  —  Poincaié.  presidente 
della  KeiMilddica,  mau<la  al  giornah) 
France-ltalic  organo  deirAssociazione 
italo-franeese,  un  messaggio  «li  «'.alorosa 
simpatia  per  1*  Italia  che  il  giornale 
pubblicherà  insieme  alle  «liéhiarazìoni 
simili  di  pareeehi  ex-]ireRÌ«le.nti  del  i!on- 
siglio  e«l  ex-ministri  francesi. 

Maggio. 

1.  —  La  giornata  trascorre  traD«|uil- 
lissinia  in  tutta  Italia.  In  molte  cittiV 
hanno  luog<i  c«irtei  e  comizi  popolari» 
ma  senza  «lisordini. 

t.  Par'uji.  —  Dimostrazioni  che  per 
colpa  «legli  anarchici  «legeneraiio  in 
conflitti  vi<»lentissinii.  Fra  gli  agenti' 
un  morto  e  428  feriti  di  cui  12  gravi; 
fra  i  dimostranti  «lue  morti  e,  a  quanto 
si  dice,  (dire  700  feriti. 

L  Budapest.  —  Il  governo  comuni- 
sta celebra  c«in  gran«lc  uonìjia  ìa  fV?«t;i 
«qieraia  odi«-rna;  tutta  la  città  è  parata 
di  rosso  con  una  sjM'sa  di  IS  milioni  di 
corone. 

1.  (Jermnnia.  —  Il  maresciallo  Hjfi- 
denburg  a  sua  «lomanda  è  ricollocato  a 
riposo. 

1.  Monaco  di  Baviera.  —  Capitohx- 
zion<i  della  rejiubblica  massimalista.  Le 
truppe  governative  entrano  in  «',iltàc«5m- 
batt«'n<lo,  ma  prima  di  arr«'ndersi  i  co- 
munisti fanno  fucilar»;  gli  «istaggi. 

L  —  È  annunziato  che  le  per«lite 
«Iella  G<'rmania  a.  cagi<nie  «Iella  guerra 
<!  «iella  rivoluzi«)ne  salgono  fino  al  30 
apiile  1919  a  morti  2,050,460,  ferifci 
4.207.-2S0,  iirigi«)nieri  615,922;  t4)tale  : 
»),873,H<)2. 

1.  .S7rt/i  Uniti  d'America.  —  Contlitti 
«iperai  in  varie  cittii,  iiarticolarnM-.i!^'  a 
Ch'velaml   (un  morto  e  circa  100  feriti). 


:    SUBDOLA 


«1     Mii    profumo 

ideale  1 

CARIBO  ErRBA  -  Milano 


422  — 


.1  Vif4i-,Hi.  —  Gli  ufficiali  ungheresi 
dell'Hiitioo  rc'oriuip  occupano  di  violenza 
la  legazione  uuglierese  ma  ne  sono  cac- 
ciati dalla  polizia  austro-tedesca. 

3.  Budapest.  —  Il  governo  di  Bela 
Kun,  non  potendo  fronteggiare  l'avan- 
zata delle  truppe  rumene,  si  presenta 
dimissionario  al  Consiglio  genei^ale  degli 
operai  e  soldati  il  quale  respinge  le  di- 
missioni, decide  la  resistenza  a  oltranza, 
ordina  la  mobilitazione  generalo  prole- 
taria e  dichiara  la  cai)itale  iii  stato  «li 
guerra. 

3.  Messico.  —  Il  governo  messicano 
pa'otesta  contro  la  inclusione  della  dot- 
trina di  A^onroe  nel  i>atto  della  Società 
delle  nazioni  e  dichiara  di  non  ricono- 
scere la  suddetta  dottrina  né  altra  che 
possa  intaccare  l'indipendenza  della  re- 
pubblica. 

4.  —  Sciopero  dei  tramvieri  e  fer- 
rovieri delle  linee  secondarie;  lo  scio- 
pero è  generale  in  tutta  Italia  e  com- 
prende circa  80  000  persone. 

4.  Roma.  —  Patriottico  discorso  di 
Gabriele  d'  Annunzio  in  un  comizio  al- 
l'Augusteo  per  la  questione  di  Fiume  e 
della  Dalmazia.  ' 

4.  Budapest.  —  Svanita  ogni  t^pv- 
ranza  di  resistenza  alle  truppe  romene 
causa  r indisciplina  e  le  diserzioni  in 
massa  dei  soldati  comunisti  Bela  Kun 
capitola  dinanzi  ai  romeni  accettando 
tutte  le  condizioni  impostegli.  La  ve- 
nuta dei  romeni  è  sospesa  sino  al  luglio. 

4.  Pechino.  —  Tumulti  studenteschi 
per  protestare  contro  la  cessione  di 
Kiao-ciao  al  GÌH])pone.  Alcuni  studenti 
sono  arrestati:  il  ministro  dell'istru- 
zione e  il  rettore  dell'  univcn'sità  ne  chiie- 
dono  inutilmente  la  liberazione,  onde 
si  dimettono.  Sciopero  generale  degli 
studenti  in  tutta  la  Cina  :  per  solida- 
rietà i  conìuiercianti  deliberano  il  boi- 
cottaggio <i(?lle  merci  giapponesi. 

5.  —  Un  comunicato  ufificiale  del 
governo  italiano  dice  essere  risultato 
elle  fra  i  nostri  militari  caduti  pi-igio- 
nieri  erano  1900  ufficiali  e  oltre  3.5  000 
soldati  feriti,  e  che  perciò  il  numero 
totale  dei  feriti  dell'  Esercito  ascende 
a  984  000  di  cui  35  250  ufficiali. 

5.  Roma.  —  I  delegati  italiani  alla 
Conferenza  della  Pace  ripartono  improv- 
visamente per   Parigi. 

5.  Preshurgo.  —  Un  biplano  italiano 
diretto  dall'  Italia  a  Praga  e  avente  a 
bordo  il  generale  Sfcefanic  ministro  della 
guerra  della  repubblica  Czeca-Slovacca 
■e  due  militari  italiani  precipita  incen- 
diandosi. I  tre  passeggeri  restano  morti. 

ft.   Genova.   —  Trovandosi    in   porto 


la  nave  Fedora,  di  armatori  di  Lussin, 
con  equipaggio  italiano,  carica  di  muni- 
zioni destinate  alle  truj)pe  inglesi  in 
Russia,  la  Federazione  dei  Lavoratori 
del  Mare  dichiara  che  nonnepermetteià 
la  partenza,  non  volendo  contribuire  alla 
sconfitta  del  proletariato  russo. 

6.  Parigi.  —  Alla  Conferenza  della 
pace  radunata  in  seduta  plenaria  segreta 
è  data  comunicazione  del  trattato  di 
pace  che  sarà  donuini  consegnato  ai  pie- 
nij)otenziari  tedeschi.  Si  hanno  nume- 
rose proteste  fra  le  quali  quella  del  mi- 
nistro italiano  Crespi  per  alcune  clausole 
economiche  e  finanziarie  copiosamente 
modificate  dal  Consiglio  Supremo  duran- 
te l'assenza  della  delegazione  italiana 
e  quelle  del  generalissimo  Foch  malcon- 
tento di  talune  clavisole  militari. 

6.  Parigi.  —  Alla  Camera  francese 
i  socialisti  tentano  un  attacco  al  governo 
per  i  fatti  del  1°  maggio  ma  nella  vota- 
zione il  governo  riporta  355  voti  favo- 
revoli. 

7.  Fiume.  —  Commosso  telegramma 
del  Consiglio  nazionale  al  Re  d' Italia 
da  cid  invocano  la  liberazione. 

7,  Versaglia.  —  Al  palazzo  del  Tria- 
non  in  adunanza  plenai-ia  della  confe- 
renza della  pace  (vi  assistono  anche 
Orlando,  Sonnino  e  Crespi)  sono  conse- 
guati ai  delegati  tedeschi  i  patti  di  i>ace  : 
i  tedeschi  hanno  15  giorni  di  tenìpo  per 
presentare  per  iscritto  le  loro  osserva- 
zioni alle  quali  sarà  pure  risposto  per 
iscritto.  Il  ca])o  della  delegazione  te<le- 
sca  Brockdorff-Kantzau,  parlando  seduto 
e  in  tedesco,  risponde  con  un  discorso 
pieno  di  alterigia  al  quale  nessuno  re- 
I)lica. 

8.  Trieste.  —  Il  partito  liberale  nazio- 
nale che  aveva  per  tanti  anni  sostenuto 
la  lotta  per  la  difesa  dell'italianità  nella 
Venezia  Giulia,  delibera  dì  sciogliersi. 
Nella  stessa  seduta  in  cui  è  A'otato  lo 
scioglimento,  si  annuncia  la  costituzione 
di  una  sezione  triestina  del  partito  na- 
zionalista italiano. 

8.  Parigi.  —  Il  tribunale  militare 
nel  processo  Humbert  e  soci  assolve  il 
primo  e  condanna  a  morte  Lenoir. 

9.  Torino.  —  Dimissioni  del  sindaco 
e  della  giunta  in  seguito  a  un  voto  del 
consiglio  comunale  per  il  risanamento 
di  via  lìoma. 

9.  Versailles.  —  Il  plenipotenziario 
tedesco  Brockdorff-Rantzau  dirige  a 
Clemeuceau,  presidente  della  Conferen- 
za per  la  Pace,  una  prima  nota  di  pro- 
testa contro  il  trattato  nel  quale  alìernia 
essere  stata  abbandonata  la  convenuta 
base  della''  pace  di  diritto. 


423 


9.  Arad  {Ungheria}.  —  Si  costitui- 
sce un  nuovo  governo  ]>rcsiotluto  da  (iiu- 
lio  Kiirol.vi  (cugino  dell'  ex-prosidcntc 
Miclich-  lvarolyi)cin  oi)|)osizionf*  a(iucll(> 
di  IJudapcst.   Ma  ha  Itrcvc  vita. 

1(».  \(fpoli.  —  Un  oriii)iM)  di  soldati 
in  via  Alessandro  Poerio  si  vihella  alle 
guardie  e  ai  carabinieri.  Per  oltre  40 
minuti  si  ha  un  nutrito  fuoco  di  fuci- 
leria e  «li  lMMiil>e  a  mano.    Molti  feriti. 

10.  l'iirù/i.  —  11  Consiglio  Supremo 
alia  nota  della  delcgazi(uie  tedesca  con- 
tenente le  obbiezioni  al  progetto  delle 
condizioni  di  p  ice.  risponde  che  non 
aniinf-fte  nessuna  discussione  sostan- 
ziale .sulle  rondi/ioni  medesime  e  che 
putraimu  <-ssere  presi  in  considerazione 
soltanto  dei  suggerimenti  di  indole  jirH- 
tica. 

12.  Pnvif/i.  —  Il  Consiglio  Supremo 
interalleato  «lecide  contro  il  i>arere  del- 
l'Italia  chele  navi  nuMcaiitili  apparte- 
nenti a  porti  italiani  redenti  dell'Adria- 
tico devono  consi<lerarsi  come  navi  au- 
striache e  quindi  far  parte  del  bottino 
di  guerra  interalleato. 

12.  Lipitia.  —  A  causa  dell'  aperta 
ribellione  dei  capi  spartachiani  al  go- 
verno sassone  le  truppe  dell'impero  oc- 
cupano la  citts\  che  è  posta  in  stato  d'as- 
sedio aggravato. 

13.  —  Decreto  L.  T.  che  pur  con- 
servando in  vita  r  Istituto  nazionale  per 
i  cambi  creato  sulla  fine  del  1917,  abo- 
KHce  il  monopolio   di  cui    esse»    go«leva. 

13.  Boma.  —  ft  annunciato  ufficial- 
^  niente  avere  S.  M.  il  Re  disposto  jiei-- 
J"       che  siano  stralciati  <laila  dotazione  della 

Corona  i  palazzi  di  ]Mt)Ucalieri,  di  Monza, 
di  Castello.  «Iella  Pctraja,  del  Poggio  a 
Cajano.  «li  Coltrano  e  di  Caserta  e  messi 
a  disposizi«>ne  del  Demanio  dello  Stiito 
p«'r  essere  destinati  a  vantaggio  delle 
opere  per  l'assistenza  «lei  militari  inva- 
lidi «lì  gu«'rra  e  degli  «)rfani  dei  caduti. 
Il  provve«liment«)  è  poi  concretato  in 
fwma  più  larga. 

14.  Parigi.  —  Arrivano  i  plenipoten- 
ziari austriaci. 

14.  Smirne.  —  Truppe  greche  con 
piiuoli  reparti  di  nmriuai  delle  altre 
ua/ioni  alleate  procedono  airoccupazi«)- 
ne  della  città  e«»l  pretest «>  «li  protegg(^i«' 


«piella  popolazi«»ne  da  disonlini  e  mas- 
saeri.  Le  tiuitiM'  greche  sono  v«'nute  su 
2.T  trasj)orti  s«-ortati  da  7  navi  da  guerra. 
I  c«)ntingenti  alleati  occupano  alcuni 
})unti  dei  dintorni. 

lo.  Parigi.  —  Il  consiglio  sui)remo 
resiMuge  uti  ]u-«>getto  tedesco  di  conven- 
zione i)er  la  legislazione  «>p«'raia. 

IH.  iSiiiinte.  —  Sanguinos«)  «'onflitto 
fra  1«'  tiupix'  greclic  e  una  parte  della 
poi>olazi«MM'  turca  e  «bdl' esercito  otto- 
mano qui  riunì  sto.  I  morti  secondo  i 
rapporti  greci   sarebbero  63. 

16.  —  Un'ordinanza  del  comando 
suin-euM»  abo'isce  la  pena  di  morte  nelle 
l>rovincie  «u'cupate. 

16.  Fiuìììv.  —  Arriva  il  generale 
«!'  esercito  Caneva. 

17.  —  Decreto  Reale  relativo  alla 
costituzione  «lei  go\ern«)  nella  Tripoli- 
tania  e  nella  Cirenaica.  Qu('st«»  decreto. 
l)ubbU<'ato  nella  Gazzetta  Ufficiale  del 
24  giugn«),  i>oichè  deferisce  ai  governa- 
tori r  autorità  di  decretare  lo  stato  d'  as- 
setilo, costituire  tribunali  specialij  espel- 
lere stranieri  e  rimpatriare  indigeni,  su- 
scita allora  viva  agitazione  nella  C<donia 
«love  sembi-a,  a  tort«),  «-h'  esso  violi  la 
costituzione  elargita  il  1"  giugno  alla 
Tiiit«>litania. 

17.  Fiume.  —  Il  Consiglio  Nazionale 
vota  un  nobilissimo  ordine  del  giorno 
nel  «juale  riatlcrma  che  il  jilcbiscito  del 
30  ottobre  1!)18  costituisce  un  latto  sto- 
rico e  ginridic«)  iu«li8truttibile  per  cui 
la  città  e  il  territorio  sono  da  allora  vir- 
tualmente uniti  all'  Italia,  e  non  con- 
sente che  l'inutile  sanzione  «li  «jnesto 
vot«>  av\<'nga  per  vie  di  verg«»gno8Ì 
baratti,  a  danno  irreparabile  di  vitali 
interessi  della  nazione. 

17.  Parigi.  —  Dimissioni  «li  imo  dei 
«lelegati  americani  per  la  i)uce,  'lìuUitt, 
al  quale  si  associano  otto  colleghi,  i  quali 
non  approvano  il  testo  del  trattato  di 
pace  che  viola  i  14  i)unti  Avilsoniani. 

18.  Homa.  -^  Arrivo  del  presidente 
del  Brasile  Epitacio  Pessoa.  Alla  sera 
l)ran/.o  «lì  gala  a  Corte  con  scambio  di 
l)rin<lisì  in  italiano. 

18.  Germania.  —  Tentativo  fallita» 
di  ])roclamare  nel  Palatinato  Renano  una 
lepubblica  indii)endente. 


fabbrica  articoli  di  gomma  per  igiene  e  chirurgia 

DELLA  SOCIETÀ  A.N'ONIIVTA 

IRTALTER     IVI  A  R  T  I  N  Y 

l'I  iKMXO  -   \'i  I   X'oroleiiiio,  U70 


—  424  — 


18,  Hùja  ò  rioccnipata  dallo  tin|>]»c 
lettoni  abbattendo  il  regiiue  bolscevico. 

1*J.  Mania.  —  Il  j>residente  del  Bra- 
sile è  solennemente  ricevuto  in  Senato. 

19.  Boma.  —  I  portieri  delia  città, 
vedendo  inascoltate  le  loro  domande  di 
miglioramenti,  deliberano  di  iniziare  co- 
me protesta  l'ostruzionismo, 

19.  Itecal.  —  La  costituente  procla- 
ma l'autonomia  e  l'indipendenza  della 
Estonia. 

20.  Boma.  —  Il  presidente  del  Bra- 
sile è  ricevuto  in  udienza  da  Bene- 
detto XV.  È  la  i>rima  volta  che  il  capo 
di  una  nazione  cattolica  ospite  in  Roma 
del  Ite  d'  Italia,  è  ricevuto  ufficialmente 
in  Vaticano  ;  ma  i  giornali  clericali 
osservano  che  il  presidente  Pessoa  è 
soltanto  presidente  designato  e  non  ha 
ancora  assunto  l' ufficio 

20.  Boma.  —  All'  ambasciata  del 
Brasile,  il  presidente  Pessoa  oftre  un 
pranzo  al  Cardinale  Segretario  di  Stato 
e  agli  altri  dignitari  della  Corte  Ponti- 
fìcia. Il  Presidente  e  il  Cardinale  Ga- 
sparri  scambiano  dei  brindisi  (in  italia- 
no), cosa  finora  raramente  successa. 

20,  Boma.  —  Dopo  due  consigli  di 
ministri  tenuti  in.  un  giorno  solo,  tutti 
i  ìuinistri  presenti  alla  cajtitale  i)artono 
per  Oulx  per  un  convegno  con  l'onore- 
vole Orlaiulo  partito  egli  pure  da  Parigi 
per   conferire    sulle   questioni  in  corso. 

20.  Milano.  —  Il  conA^egno  promosso 
dalla  Confederazione  generale  del  La- 
voro protesta  contro  la  conferenza  di 
Parigi  che  non  ha  accolto  nella  legisla- 
zione del  lavoro  le  conclusioni  della  con- 
ferenza sindacale  di  Berna. 

20.  Parigi.  —  La  Camera  francese 
con  344  voti  contro  97  estende  alle  donne 
senza  nessuna  restrizione  l' elettorato  e 
la  eleggibilità  a  tutte  le  assemblee  elet- 
tive. 

20.  Parigi.  —  A  una  nota  di  Brock- 
dorfl'-Iiantzau  il  presidente  della  confe- 
i-enza  Clemenceau  risi^onde  di  non  poter 
riai)rire  una  discussione  sulla  resjjonsa- 
bilità  della  Germania  nella  guerra  e 
sugli  atti  del  cessato  governo  tedesco. 

20,  Giava,  —  Il  Kloet,  uno  dei  più 
terribili  vulcani  dell'isola,  'entra  in  eru- 
zione che  dura  oltre  un  mese.  Una  ven- 
tina di  villaggi  distrutti,  molti  altri  dan- 
neggiati ;  5100  vittime. 

21.  Boma.  —  Partenza  del  presidejite 
del   Brasile. 

21.  Ouìx  [linea  Torino-JIoda/itj.  — 
Convegno  tra  gli  onorevoli  OHàndo  e 
Cresj)!  venuti  da  Parigi  e  gli  altri  mi- 
nistri venuti  da  Roma.  Doj)o  6  ore  di 
discussione  tutti  ripartono. 


L'I.  Wushinf/loìi.  —  Inaugurat.i  iimu 
sessione  straordinaria  del  Congresso  ioii 
un  mes*saggio  da  Parigi  del  presidente 
Wilson  chepjirla  specialmente  delle  que- 
stioni oiieraie, 

22,  Piume.  —  Le  compagnie  di  navi- 
gazione fiumana  deliberano  che  da  oggi 
le  loro  navi  batteranno  bandiera  ita 
liana. 

22.  —  Violenta  eruzione  del  vulcano 
Stromboli.  Tre  morti  e  15  feriti. 

22.  Parigi.  —  La  delegazione  ila- 
liana  alla  Conferenza  della  pace  è  com- 
pletata con  r  on.  Cresi>i  ministro  per 
gii  approvigionamenti  e  il  march.  Impe- 
riali ambasciatore  a  Londra. 

22.  Biga.  —  Le  truppe  baltiche,  co 
mandate  dal  bar.  Manteuffel  che  perisce 
neir  assalto,  liberano  la  cajtitale  della 
Lettonia  delle  trupx)e  bolsceviche. 

23.  —  Ordine  del  giorno  del  Re  d' Ita- 
lia air  esercito  e  all'  ai^niatii  in  occasione 
del  4"  anniversario  dell'entrata  in  guerra 
dell'  Italia. 

23.  Parigi.  —  La  Camera  francese 
vota  per  acclamazione  una  mozione  pre- 
sentata dal  d(q)utato  Emilio  Constant  e 
firmata  da  200  deputati  di  tutti  i  par- 
titi con  la  quale  ricordando  l'annivei- 
sario  dell'  entrata  in  guerra  dell'  Italia 
si  riafferma  la  fratellanza  assoluta  dei 
due  poj)oli  e  la  loro  volontà  di  rimanere 
indissolubilmente  uniti, 

23.  Stoccolma.  —  Matrimonio  della 
principessa  Margherita  di  Svezia  con  iì 
principe  Axel  di  Danimarca,  (cugino 
del  re. 

25.  Boma.  —  A  Gabriele  d'Annun- 
zio r  autorità  i)olitica  vieta  di  tenere 
all'Augusteo  il  discorso  in  celebrazione 
dell'  entrata  in  guerra  dell'  Italia  e  1'  an- 
torità  militare  ordina  di  tornare  immo 
diatamente  al  suo  campo.  D'Annunzio 
chiede  di  essere  inmiediatamente  messo 
in  congedo. 

25.  Asia  Minore.  —  I^e  truppe  gre- 
che avanzando  da  Smirne  nel  retroterra 
occupano  Aidin  sollevando  le  \v\\i  vive 
proteste  delle   quattro   potenze  alleate. 

25.  Presbnrgo.  —  Grandi  onoranze 
al  generale  Piccione  e  alla  missione  mi- 
litare italiana  clie  stanno  \)er  ritornare 
in  Italia. 

25. _Praga.  —  Il  governo  Czeco-Slo- 
vacco  fa  rimuovere  da  una  delle  vecchie 
]»iazze  della  capitale  la  statua  del  mare- 
sciallo austriaco  Radetzky  e  ne  dà  an- 
nunzio cortese  al  governo  italiano. 

20.  Palo  del  Colle  {Bari).  —  Con- 
flitto con  morti  e  feriti  in  seguito  a  con- 
tese locali, 

26.  Taranto.  —  Arrivano  col  mede- 


425 


Simo  piroscafo  «lue  missioni  abissine  una 
dirotta  a  Roma,  l'altra  dirotta  a  Londra. 

27.  lionta.  —  Arrivo  della  missione 
Ktioi)iea. 

27.  —  Lo  trn]>pe  iujioslavo  rì]»ren- 
douo  r  avanzata  in  Carinzia  attaccando 
su  fronte  larj;hissima. 

2S.  Boma.  —  Il  Re  riceve  la  mis- 
sione etiopica  venuta  a  complimentarlo 
]>er  la  vittoria  e  a  presentare  una  let- 
tera autografa  dell'  imperatrice  e  ricebis- 
simi  doni. 

2S.  Parigi.  —  La  delegazione  tede- 
^••a  jiresenta  la  prima  i)arte  del  suo  con- 
no-progetti» del  trattato  di  i>ace:  la 
>ccoiida  parte  è  present-jita  l'indomani. 

2!».  —  Nomina  di  3()  nuovi  cavalieri 
«lei  lavoro. 

2!».  lioma.  —  Diniissioni  del  sijidaco 
(  olonna. 

2\K^Pari(ji.  —  Il  Consiglio  dei  Quat- 
tro riconosce  il  diritto  «Ioli'  Italia  a  por- 
rare  il  suo  «oufìne  alla  linea  del  Bren- 
nero concessale  dal  patto  di  Londra  con 
«lue  rettiticlie  di  frontiera  non  preve- 
dute dal  patto  medesimo  nella  valle  di 
àSexteu  e  nella  c»)nca  di  Tarvis. 

29.  Parigi.  —  Al  Quai  d'  Orsay  i 
lappresentanti  delle  ]n)tonze  cbe  rup- 
pero le  r<'lazioni  con  l'impero  austro- 
jingai-ieo  prendono  conosf;eiiza  delle  con- 
•lizioni  di  paee  ebe  .saranno  injposte 
all'Austria  tedosi-a.  Ma  la  R«)mania  di- 
eliiara  ebe  non  i)otrà  jiartecipare  alla 
li  mia  del  trattato  ritenendo  lesi  i  suoi 
vitali  interessi  nella  <px«'stituie  del  Ba- 
llata». 

30.  Roma.  —  Un  decreto  del  mini- 
>tro  della  guerra  concede  la  croce  al 
merito  di  guerra  alla  meni<uia  di  tutti 
i  caduti  nella  eami»agna  1*J15-1918. 

30.  —  Il  gov«'ruo  cariuziano  sgom- 
bera Klageufurt  minacciata  <la  vicino 
li  agli  jugoslavi. 

3L  —  Sono  accettiUe  le  dinùssioni 
tlell'on.  Villa  vicepresidente  d«'l  consi- 
glio dei  ministri  ammalatosi  «juasi  a]» 
pena  assunto  all'  alta  carica  e  non  ancora 
ristabilito. 

31.  Roma.  —  Decreto  reale  cbe  isti- 
luisce  un  distintivo  d'onore  ])er  le  ma- 
dri italiano  cbe  jier.sero  uno  o  jiiù  tìgli 
nella  presento  giu-rra. 


31.  Fiume.  —  Il  consiglio  ua/iouale 
vota  un  ai)pello  al  senato  degli  Stati 
Uniti  d'America. 

31.  Parigi.  — Continuando  la  discus- 
sione delle  condizioni  da  imporsi  all'Au- 
stria i  rappresentanti  dello  j^otenze  mi- 
nori .sollevano  varie  protesto  contro 
diverse  disj>osizioni.  ]»iù  vivaci  quelle 
dei  delegati  della  Kcunania.  della  Czeco- 
Slovaccbia.  della  Polonia  e  della  Serbia 
contro  la  jtrotezione  della  Lega  delle 
Nazioni  concessa  t'ille  minoranze  etnicbe 
o  religiose. 

31.  Parigi.  —  Arrivo  di  mons.  Cor- 
retti segretario  degli  aflari  eslori  straor- 
dinari del  Vaticano,  incaricato  di  rego- 
lare con  laccmferenza  della  pace  «ìiverse 
«luestioni  relativo  alle  missioni,  alla  Pa- 
lestina, e  al  concordati»  in  Alsazia  e  Lo- 
rena. 

Giugno. 

1.  —  Oggi,  festa  dello  Statuto,  il  Ivo 
firma  un  decreto-legge  cbe  concede  lar- 
gbe  francbigie  ])oliticbe  alla  Trip<»lita- 
nia.  La  notizia  comunicata  in  giornata 
a  Trii»oli  dà  luogo  a  grandi  manifesta- 
zioni di  gioia.  Il  conuuulo  <!'  artiglieria 
organizza  una  grandiosa  tinta  battaglia 
cbe  fa  grande  impressiono  sulla  i)oi)ola- 
ziono  indigena. 

1.  Valenza  siil  Rodano.  —  In  un 
cinematografo  un  ]>rinci|>io  ili  incendio 
provoca  un  terribile  i>aiiico,  101  morti 
quasi  tutti  fanciulli  e  donne. 

2.  Roma.  —  Il  c«»iisiglio  comunale 
elegge  a  sindaco  lo  scultore  Apolloni. 
La  minoranza  vota  scbeda  bianca. 

2.  Saint-Germain-en-Laije.  —  Seduta 
plenaria  della  conferenza  della  i)ace  nella 
sala  dell'età  della  jùotra  nel  mu|jeo  del 
castello.  Ai  delegati  austriaci  è  conse- 
gnato il  trattato  di  paco,  mancante  an- 
cora «Ielle  clausole  militari  e  finanziarie 
e  di  ipn-lle  concernenti  tjilune  delimita- 
zioni di  frontiera. 

3.  Parigi.  —  Si  estendono  gli  scio- 
]»eri  :  gli  scioperanti  salgono  oggi  a 
3r»0  000. 

3.  Londra.  —  Il  governo  britannico 
riconosce  ufficiai  mente  il  governo  dei 
Serbi,   Croati  e  Sloveni. 


GIOCONDA  ^.-'«-•»— « 


ptirgativa  italiana 


42G  — 


3.  Moina.  —  11  j^ovin-no  oiUiiia  un 
lutto  nazionale  <li  tre  giorni  come  dimo- 
strazione <ii  protesta  per  le  gravissime 
condizioni  di  pace  imposte  a  Saint-fler- 
niain. 

3.  Stati  Uniti  d'America.  —  In  nove 
diverse  città  hanno  luogo  delle  esjjlo- 
sioni  ]»er  attentati  anarchici  contro  alti 
funzionari  dello  stato. 

4.  —  Il  ministero  delle  finanze  an- 
nunzia che  col  15  del  mese  andrà  in 
vigore  il  monopolio  del  caftò. 

4.  JÌ07)ta.  —  Sciopero  impi'ovviso  dei 
tranvieri  e  del  personale  degli  esercizi 
pubblici.  Vi  sono  attualmente  a  Roma 
oltre  50  000  scioperanti. 

1.  Parigi.  —  Si  costituisce  la  Lega 
dei  popoli  oppressi  dall'  Inghilterra  che 
comprende  i)er  ora  irlandesi,  egiziani, 
boeri  e  indiani  e  i'api>resenta  già  pivi  di 
80  milioni  di  uomini. 

5.  Parigi.  —  L'  on.  Andrea  Ossoi- 
nack.  delegato  per  Fiume  alla  Confe- 
renza della  pace,  consegna  al  presidente 
della  conferenza  una  protesta  con  la 
([uale  dichiara  che  la  città  di  Fiume 
non  riconoscerà  qualsiasi  decisione  con- 
tri stante  con  i  suoi   voti., 

5.  Wiesbadcn.  —  Cade  miseramente 
un  tentativo  di  repubblica  Eenana  indi- 
pendente per  la  quale  si  era  anche  costi- 
tuito un  governo  provvisorio  j^resieduto 
dal  dotti  Dorten  e  appoggiato  sottomano 
dalle  autorità  militari  francesi.  Ma  il 
governo  di  Berlino  ha  <lu-hiarato  che 
processerà  Dt»rten  e  i  suoi  fautori  per 
aito  tradimento  e  la  popolazione  solle- 
vata malmena  i  ministri  e  li  obbliga 
alla  fuga. 

5.  Washington.  —  11  Senato  ameri- 
cano ai)prova  con  56  voti  contro  26  il 
suffragio  femminile  senza  limitazione  di 
Rorta . 

C.  Klagenfnrl,  capitale  della  Ca- 
rinzia,  è  occupata  dagli  iugoslavi,  in 
aperta  disobbedienza  agli  ordini  del  con- 
siglio supremo  interalleato. 

7.  Ancona.  —  Il  tribunale  nel  pro- 
cesso per  diftamazione  su  querela  del 
deputato  di  Fermo  on.  Speranza  accu- 
sato da  alcuni  giornali  di  disfattismo, 
riconosce  la  diffamazione  continuata  ma 
dichiara  raggiunta  la  prova  dei  fatti  e 
assolve  gli  imputati. 

7.  Malta.  —  Grandi  dimostrazioni 
per  r  autonomia,  rinfocolate  anche  dal 
malcontento  per  il  caroviveri.  Gravi  tu- 
multi con  7  morti  e  molti  feriti. 

7.  Praga.  —  La  missione  militare 
italiana  i>aite  i^Qv  V  Italia. 

8.  Roma.  —  Congresso  del  partito 
liberale  italiano. 


8.  Oulx.  —  Nuovo  convegno  fra 
l' on.  Orlando  e  l' on.  Colosimo  vice- 
presidente del  consiglio. 

8.  Parigi.  —  Clemenceau  invita  con 
un  radiotelegramma  il  governo  unghe- 
rese a  cessare  gli  .attacchi  contro  gli 
czeco-slovacchi,  minacciandolo  di  ricor- 
rere a  misure  estreme. 

9.  Genova.  —  I  commercianti  deli- 
berano una  serrata,  generale  in  segno 
di  protesta  contro  1'  attuazione  dei  mo- 
nopoli e  gli  operai  alla  loro  volt-a  deli- 
berano lo  sciopero  generale  i)er  protesta 
contro  il  caro- vi  veri. 

9.  Tripolitania.  —  Le  truppe  italiane 
rioccupano  pacificamente  Azizia. 

9.  Washington.  —  Il  Senato,  infor- 
mato che  alcune  copie  del  trattato  di 
pace  con  la  Germania  che  doveva  restare 
segreto  fino  alla  firma  sono  state  abu- 
sivamente comunicate  a  finajiziei'i  ame- 
ricani, delibera  contro  il  ])arere  di  Wilson 
la  immediata  pubblicazione  del  trattato 
stesso  come  documento  d'interesse  pub- 
blico. 

10.  Spezia.  —  Disordini  provocati 
dalle  prepotenze  dei  bagarini  locali  ;  la 
reazione  degli  operai  degenera  in  deplo- 
revoli vandalismi,  un  gran  nuiuero  di 
negozi  sono  saccheggiati,  2  morti  e  pa- 
recchi feriti. 

10.  Berlino.  —  11  governo  tedesco 
pubblica  un  -«libro  bianco  »  sulle  respon- 
sabilità della  guerra. 

11,  —  All'  ammiraglio  Paolo  Thaon 
di  Revel,  capo  di  stato  maggiore  della 
Marina  e  comandante  delle  forze  navali 
ìnobilitate  dal  febbraio  1917,  il  Re  con- 
cede di  mota  proprio  la  gran  croce  del- 
l'ordine militare  di  Savoia. 

11.  —  Decreto  L.  T.  che  accorda 
importanti  miglioramenti  economici  per 
36  milioni  al  personale  delle  ferrovie 
delio  Stato. 

11.  —  Quasi  in  tutta  Italia  sciopeio 
dei  maestri  elementari,  organizzato  dalla 
Unione  Magistrale  per  strappare  al  go- 
verno solleciti  miglioramenti  finanziari. 

12.  Genova.  —  Un  affollato  comizio 
contro  il  caro\  i\  eri  degenera  in  tumulti 
e  sanguino.si  conflitti  con  la  forza.  Un 
morto  e  60  feriti,    dei   quali  40  agenti. 

12.  —  Parigi.  —  Da  oggi  il  barone 
Makino  capo  della  delegazione  giappo- 
nese partecipa  alle  deliberazioni  del  con- 
siglio dei  quattro. 

12.  —  Il  governo  del  Montenegro 
smentisce  le  notizie  tendenziose  che  da- 
rebbero come  riconosciuto  dalle  potenze 
r  annessione  del  Montenegro  alla  Serbia. 

13.  Torino.  —  Sciopero  generale  pro- 
clamato improvvisamente  ])er  aderire 


427  — 


un  invito  del  l'aitito  (.,'oiiiuiiista  di  Ger- 
mania e  in  sfjiiu»  di  lutto  ]ìvr  i  funerali 
di  Rosa  Luxrmlmrjr  il  cui  cadavere  è 
stato  ritrovato  a   lierlim». 

13.  Fiuìtu-.  —  Il  Consiglio  Nazionale 
istituisce  un  csciciti»  liumano  e  delibera 
che  Iji  giiisti/.ia  .narA  d'ora  innanzi  ani- 
ministrata  in  nome  di  Sua  Macstsiil  Re 
d'  Italia.  .\ vendo  Scnt  lìenclli  chiesto  e 
ottenuto  la  cittadinanza  tiuniana  ed 
essendo  stato  chiamato  a  far  parte  del 
comitato  <lin-ttivo,  il  ('<»nsij;lio  nazionale 
jjli  oftre  la  carica  di  delc«;ato  alla  guer- 
ra, ma  Henelli  dopo  matura  riflcs.sione 
non  accetta. 

13.  Xìir'njn.  —  Sanguinosi  tumulti  in 
oi'cjisionc  di  una  ('ommomora/.ione  di 
Ro^:i  Lu.KcnilMirt;.  La  folla  astiale  le  car- 
ceri pei-  li1>crare  un  compagno  che  porta 
in  trionfo. 

13.  Caiiuzia.  —  Trupi)C  italiane  si 
avanzano  nella  zona  Viilaco-San  Vito 
per  difr-ndcre  (pieUe  popolazioni  dall'in- 
vasione iugoslava  e  sono  accolte  con 
grandi  «limostrazioni. 

13.  Prat/a.  —  È  proclamata  la  legge 
marziale  per  tutto  il  territorio  della  re- 
puMdica  czeco-slo vacca. 

11.  Roma.  -  Ritorno  dell'onorevole 
'    •■.indo  da   Parigi. 

14.  -  -  Vìi  decreto  L.  T.  stabilisce 
il  monopolio  di  stato  ]»cr  tutti  i  surro- 
gati del  caft?'. 

H.  Bolof/na.  —  Primo  Congresso 
N';i/.ion;ilc  <lcl  Paitito  i)opolare  italiano. 

14.  Paridi.  —  Il  presidente  della 
(•onfereiiza  (Icmcnceau  <lirige  al  gover- 
no ungheresi'  una  nota  nella  quale  lo 
ammonisce  che  y)cr  nessuno  dei  nuovi 
stati  si  ammetterà  che  le  frontiere  sta- 
bilite «tagli  Alleati  siano  mutate  da  una 
occupazione  militare  e  quindi  gl'intima 
di  sospendere  le  operazioni  militari  e  <li 
ritirare  entro  4  giorni  gli  <:serciti  dietro 
le  linee  fissate. 

14.  Budapenf.  —  Congresso  dei  dele- 
gati dei  Soviet  «li  tutta  1'  Ungheria.  Vi 
sono  sollevate  vivacissime  proteste  con- 
tro la  «-oneessione  e  le  soprafl'azioni  del 
governo. 

15.  —  Ordine  del  giorno  del  gene- 
Tiile  Diaz  all'esercito  per  l' anniveisario 
de'la  battaglia  «Iella   Piave. 


15.  Vienna.  —  Tentativo  di  insur- 
rezione comunista,  provocato,  a  qmuit«> 
pare,  da  agenti  ungheresi.  È  repre.sso 
severamente  dalle  guar<lie,  20  morti  e 
80  feriti. 

16.  Bologna.  —  Al  congresso  del  Par- 
tito popolare  italiano  un  ordine  del  gi«»r- 
no  ISIilani  jter  la  tattica  di  intransigenza 
ai<soluta  ò  approvato  da  353  sezioni  «-on- 
tro  15y. 

1(5.  Lordo.  —  I  preti  della  Santa  Casa 
e  della  Basilica  sì  mettono  in  scioperìi 
l>er  ragioni  economiche,  ma  la  vertenza 
è  immediatament*'  c«)mposta. 

16.  Najìoli.  —  Cessa  lo  scioperi»  de- 
gli oi)erai  iteli'  Ilca,  cominciato  il  27  ai>ri- 
le.  Gli  operai  riconoscom»  il  loro  torto 
nell'abbandono  ingiustitìcato  del  lavon» 
e  pagano  una  penale  di  6  giorni  di  ]»aga. 

16.  —  La  R.  Nave  Citlà  di  Milano 
adibita  al  servizio  dei  cavi  telegrafici 
nelle  isole  Eolie,  avendo  investito  in 
uno  scoglio,  affonda  a  levante  dell'isola 
di  Filiendi.  20  morti  fra  i  quali  gli  inge- 
gneri .Iona,  Vitali  e  Pinelli  e  il  comni. 
Italo  Bruuelli  Ispettore  generale  dei  t«'- 
legrafi. 

16.  —  In  Francia  sciopero  gcuerab* 
dei  minatori  avendo  la  camera  dei  depu- 
tati rifiutato  di  approvare  il  regolamento 
che  disporrebbe  per  i  minatori  la  gior- 
mita  di  8  ore  computate  dall'ingresso 
«Iella  miniera  dei  primi  minatori  all'uscita 
degli  ultimi. 

16.  Parigi.  —  11  presidente  della  con- 
ferenza Clemenceau  dirige  alla  delega- 
zione gernuinica  la  risposta  degli  alleati 
alle  controproposte  tedesche  e  un  itili- 
matìim  che  invita  il  governo  tedesco  a 
dichiarare  entro  5  giorni  se  ò  pronto  a 
firmare  senza  discussione  sotto  la  mi- 
naccia di  immediate  sanzioni  militari  ed 
economiche.  La  sera  stessa' il  conte  Brock- 
«iorff-Rantzau  parte  per  Weimar,  con 
l>arte  della  delegazione.  Alla  partenza 
la  folla  prende  a  sassate  le  autouutbili 
che  trasportano  i  tedeschi  ;  il  governo 
francese  il  giorno  «lo])0  destituisce  il  pre- 
fetto di  Versaglia  che  tiene  responsa- 
bile del  deplorevol<!  incidente. 

17.  —  L'  on.  Maggiorino  Ferraris  ^ 
nonnnato  ministro  d<'gli  approvigiomi- 
menti  e  dei  consumi. 


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urica  -  Rinfrescante  •  Facilita  la  digestione.  — 
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a.  BELLVZZT,  Bologna,  Fabbrica  Pastigflic 
Marchesini  o  Blenorrol. 


—  428  - 


17.  Parigi.  —  Avendo  i  delegati  tede- 
.S(;lii  i)rotestato  per  la  brevità  del  tar- 
mine di  5  gioi'iii  accordato  loro  per  fir- 
ijiare  o  respingere  il  trattato,  il  termine 
stesso  è  stato  prorogato  di  48  ore. 

17.  Parigi.  —  11  consiglio  dei  dieci 
presieduto  da  Clcinenceau  riceve  i  dele- 
gati turchi  i  quali  presentano  un  memo- 
riale che  vuole  scagionare  delle  respon- 
sabilità della 'guerra  il  popolo  tixrco  e 
il  suo  sovrano. 

17.  Parigi,  —  La  Camera  francese, 
dopo  vivacissima  discussione  turbata 
dalhi  violenze  socialiste,  approva  con 
voti  319  contro  137  la  prosecuzione  in 
Russia  di  una  politica  conforme  agl'in- 
tei-essi  della  Francia  senza  spedizioni 
militari,  respinge  la  proposta  per  il  ritiro 
delle  tinippe  francesi  al  di  qua  della  fron- 
tiera russa  e  chiede  la  restaurazione 
della  disciplina  neir  esercito  e  nella  ma- 
rina. 

17.  Parigi.  —  Il  presidente  Wilson 
])arte  ])er  il  Belgio. 

17.  Sainl-Germain.  —  La  delegii- 
zione  dell'Austria  tedesca  consegna  alla 
tionferenza  per  la  pace  le  controproposte 
austriache. 

18.  Ho  ma.  —  Uno  sciopero  generale, 
proclamato  dalla  vecchia  Camera  del 
Lavoro  repubblicano  riformista,  per  pro- 
testare contro  il  caroviveri,  abortisce 
miseramente. 

18.  Parigi.  —  L'ambasciatore  ita- 
liano conte  Bonin  Longare  dichiara  ufli- 
cialmente  al  ministro  portoghese  non 
essere  nelle  intenzioni  dell'  Italia  di  cer- 
care compensi  nelle  colonie  portoghesi. 
La  voce  corsa  che  la  Conferenza  della 
])ace  avrebbe  dato  all'  Italia  un  mandato 
sulla  colonia  di  Angola,  aA'eva  destato 
grande  fermento  nel  Portogallo. 

19.  —  L'on.  Quirino  Nofri  ^  nomi- 
nato sottosegretario  agli  approvvigiona- 
menti e  consumi. 

19.  Roma.  —  Alla  Camera  l'onore- 
vole Orlando  legge  le  comunicazioni  del 
governo  accolte  ostilmente,  quindi  pro- 
pone che  la  Camera  si  costituisca  in 
comitato  segreto  :  ma  la  proposta  è  re- 
spinta a  en<u-me  maggioranza,  259  voti 
contro  78.  L'on.  OrUiiido  annuncia  le 
dimissioni  del  ministero.   L'on.   Turati 


proi)onc  «he  la  Camera  continui  le  sedale 
per  discutere  la  riforma  elettorale;  una 
pregiudiziale  dell'  onorevole  Alessio  pei 
scrupoli  costituzionali  è  pure  respinta 
con  voti  20,5  contro  97  e  3  astenuti,  m;i 
una  sospensiva  dell'  on.  Sacchi  per  sob- 
considerazioni  di  ojiportunità  è  ap})ro- 
vata  con  voti  229  contro  81. 

19.  —  Un  decreto  reale  concede  :» 
tutt.'  gl'impiegati  civili  dello  stato,  com- 
presi i  maestri  elementai-i  ed  esclusi 
«lucili  delle  terrovie  e  gli  altri  al  cui 
migliore  tr3,ttamento  ecoriomi«*o  fu  di 
recente  provveduto,  un  aumento  uiinimo 
«li  stipendio  di  lire  1200  anime,  a  decor- 
rere dal  1"  maggio,  salvo  ulteriore  li<jui- 
dazione,  tosto  che  entreranno'in  vigore 
le  nuove  tabelle  in  studio  per  le  varie 
amministrazioni. 

19.  —  Dimoi* trazioni  antigiolittiaiie 
a  lloma,  a  Milano  («love  il  Fascio  Mila- 
nese di  Con)battimento  vota  un  fieris- 
simo  ordine  del  giorno  contro  Nitti)  ;  si 
rinnovano  il  21  a-  Milano  stessa,  a  Ge- 
nova, a  Torino. 

19.  Wiìinipeg  {Canada,  Manitoba).  — 
Uno  scioper«>  generale  originato  dallo 
sciopero  dei  metallurgici  ha  piombato 
per  tre  settimane  la  città  in  ]»ieno  i-e- 
gime  bolscevico;  ma  dopo  che  la  polizi;t 
federale  si  è  decisa  ad  arrestare  i  prin- 
cipali organizzatori  dello  sciopero  «li  cui 
il  caporione  è  un  pastore  metodista  in- 
glese,   la   città  oggi  litorua  tranquilla. 

20.  Roma.  —  L'  on.  Nitti  riceve  dal 
Re  l'incarico  di  formare  il  nuovo  gabi- 
netto. 

20.  —  Il  senatore  Giacomo  De  Mar- 
tino, già  governatore  dell'  Eritrea,  è 
nominato  governatore  civile  della  Cire- 
naica; e  l'amm.  Cerrina-Feroni  h  nomi- 
nato governatore  dell'Eritrea. 

21.  Roma.  —  La  Camera  tiene  oggi 
seduta  per  votare  un  n)ese  di  esercizio 
provvisorio,  quiinli  si  aggiorna  e  saia 
convocata  a  «lomicili«». 

21.  Scapafloti)  {nelle  isole  Ortadi. 
a  nord  della  Scozia).  —  Le  navi  «la  guer- 
ra tedesche  che  erano  state  internate 
in  questa  baia  sotto  la  sorAcglianza  degli 
Inglesi  e  che  avrebbero  dovuto  passai'c 
in  potere  «legli  alleati  appena  firmato  il 
trattato  di   })ace,    sono    tutte  affondate 


MIROR 


?e^  la  puUtea  e  ludda\u^a  di  luUl 
l  voslù  melalll  adoperale  II  l\(\u\do 

^    §     ?t:odoUo  del  "  LION  NOIR 

Soc.  An.  Italiana.  —    Capitale  L.  3,000,000 


429 


tlugliiMiuipa<;<>i  t(Mles(hi  tranne  lu  coruz- 
zata  Badf'n.  Gli  inglesi  arrostano  1' am- 
miraglio Von  Keutor  che  comandava  la 
fiotta  ^'  tutti   !   Mìni  ut^iciali. 

22.  Jiomn.  —  L'on.  Nitti  costituisco 
il  nuovo  ministero:  yuti;  inesidenza  e 
interni  :  Tidmìi.  affari  esteri  ;  Hoshì  Lui- 
gi, colonie:  Mortarn,  grazia,  giustizia  e 
culti;  Tetlé'xco.  linanze;  Seft a nzer,  tosu- 
ro;  contrammiraglio  Secchi,  marina  e  in- 
terini della  guei-ra  :  linccclli,  istruzione; 
Pdìttano,  lavori  i>ul»l)lici  :  />e  Fi/o,  tra- 
sporti marittimi  e  ferroviari  ;  Visocchi. 
agricoltura  ;  Ferraris  ing.  Dante,  indu- 
stria, commercio  e  lavoro,  approvigio- 
namcnti  e  «MMisumi  ;  Chimioiti,  ,\ìo»U"  v 
tclegrati;  Da  Como,  assistenza  militare 
e  pensioni;  Xara  Cesare,  terre  libersìTe. 
I  nuovi  nnnistri  prestano  giuramento  la 
mattina  del  2.'^. 


22.  M'eiinar.  —  L'Assemldea  Nazio- 
nale, udite  le  dichiarazioni  del  nuovo 
Pw^sideute  del  Consiglio  IJauer  il  (luale 
espfuie  la  necessitù  }>er  ia  Gei-mania  di 
firmare  la  pace  impostale,  le  ai)prova 
con  voti  237  contro  138  e  6  astenuti. 
Subito  dopo  la  seduta  il  governo  tede- 
sco jter  mezzo  della  Delegazione  «li  Ver- 
saglia  chiede  al  jiresidente  della  Con- 
ferenza ancora  una  breve  proroga,  di- 
chiarando che  ^  disposto  a  firmare,  non 
per  volontà  propria,  ma  cedendo  alla 
forza,  con  le  sole  riserve  cìie  la  Germa- 
nia non  accetta  di  riconoscersi  l.a  s(da 
responsabile  della  guerra  e  che  non  può 
consegnare  l' imperatore  e  gli  altri  i)er- 
sonaggi  responsabili  perchè  siano  giudi- 
cati da  tribunali  stranieri.  La  stessa 
sera  il  Consiglio  dei  Quattro  si  aduna 
e  delibera  di  rispondere  che  non  si  pos- 


La  flotta  germanica  a  Scapa  Flow  è  affondata  dagli  equipaggi. 
La  llindenburg  mentre  sta  per  sommergersi. 


.;'.;.  /i'.//;-...  —  L'oM.  Nlttì  coinc  pri- 
lli! atti  d«-l  stu»  ministero  colloca  a  ri- 
l»oso  il  prefetto  di  Koma  Aphel,  nomina 
tt  suo  successore  Riccardo  Zoccoletti  di- 
rettore generale  della  P.  S.  e  chiama  a 
reggere  questa  direzione  Vincenzo  Qua- 
ranta prefetto  di  Bol(»gna. 

22.  lioma.  —  Inaugurato  in  Cam|>i- 
doglio  il  I  Congre8S(>  dell'Associazione 
Nazionale  dei  Combattenti.  Oltre  700 
delegati  che  rap|»resentano  più  di  600000 
iscritti.  Discussioni  vivacissime,  talora 
tumultuose, 

22.  /follia.  —  L'avv.  Domizio  Tor- 
rigiani  di  Firenze  h  eletto  gran  maestro 
della  Massoneria,  gran  maestro  aggiunto 
il  prof.  Giusepi)e  Meoni  pure  di  Firenze, 
il  quale  si  dimetterà  nel  novembre  per 
jjarticipare  alla  lotta  elettorale  politica. 


sono  accordare  altre  proroghe  e  clic  nelle 
24  ore  che  ancora  rimangono,  il  governo 
tedesco  deve  dichiarare  o  che  rifiuta  la 
firma  o  che  accetta  il  trattate»  integrai - 
mente,    senza  modificazioni  nò  riserve. 

23.  Roma.  —  Il  direttorio  del  Fascii> 
parlamentare  esi>clle  l'on.  Cbimienti  che 
ha  i»artecipato  al  nuovo  ministero  Nitti. 

23.  Tripolitania.  —  Rioccupazionc 
pacifica  di  Misurata.  Numer(»si  piigio- 
nieri  sono  restituiti. 

23.  Versailles.  —  La  Deb'gazione  te- 
desca dojx)  <'he  il  Governo  lia  chiesto 
e  ottenuto  a  Weimar  dalI'Assentblea  Na- 
zionale convocata  d'urgenza  i)ieni  iiotc- 
ri,  consegna  una  uuta  con  la  (|uale  la 
Germania  accetta  di  firmare  il  trattati» 
senza  riserve,  «  cedendo  alla  forza  supe- 
riore e  senza  rinunziato  al  suo  modo  di 


430 


giudicare  1"  iiiaiKiitii  iiigiusti/ia  delle 
condizioni  di  pace  »- 

23.  Parigi.  —  La  notizia  che  la  Gei- 
mania  acconsente  a  firmare  il  trattato 
di  pace  tiene  la  città  fino  all'  alba  in 
un  delirio  di  gioia. 

23.  —  Mentre  si  attende  la  risposta 
detinitiva  della  Germania,  le  truppe 
francesi  sulla  linea  di  armistizio  a})ron') 
la  marcia  su  Prancoforte  e  sono  g.ù 
giunte  a  Pradelbeim  quando  un  con- 
trordine di   Podi  le  richiama  indietro. 

23.  Berlino.  —  Ufficiali  e  soldati 
tedeschi  tolgono  dall'Arsenale  le  ban- 
diere francesi  prese  nelle  guerre  del  '14 
e  del  '70,  che  dovevano  essere  resti- 
tuite alla  Francia,  e  le  bruciano  dinanzi 
al  monumento  di  Pederico  II. 

24.  —  Il  geu.  Albricci  è  nominato 
ministro  della  guerra. 

24.  Torino.  —  Al  congresso  dei  pos- 
telegrafonici r  adesione  alla  Confedera- 
zione del  lavoro  è  approvata  con  5205 
voti  favorevoli,  942  contrari  e  62  astenuti. 

24.  —  Sono  sospese  le  ostilità,  fra  le 
truppe  czeco-slovacche  e  le  truppe  un- 
gheresi. Gli  ungheresi  si  ritirano  sino 
alla  frontiera  stabilita  dagli  alleati. 

24.  Budapest.  —  Tentati",  o  contro- 
rivoluzionario: tre  monitori  sul  Danu- 
bio cannoneggiano  la  sede  del  governo, 
molti  borghesi  tentano  di  dare  man  forte 
agli  insorti  ma  la  rivolta  è  repressa  nel 
sangue  il  giorno  stesso. 

25.  lioma.  —  Al  Senato  presentazione 
del  nuovo  ministero  per  la  necessaria 
approvazione  dell'  esercizio  ì>rovvisorio 
per  un  mese  già  concesso  dalla  Came- 
ra; intanto  il  nuovo  ministro  degli  esteri 
on.  Tittoni  fa  bi'evi  dichiarazioni  sullo 
stato  delle  trattative  internazionali  a 
Parigi.  Un  ordine  del  giorno  Colonna 
col  quale  il  Senato,  riservando  ogni  ap- 
prezzamento politico,  confida  che  la  dele- 
gazione italiana  a  Parigi  saprà  far  trion- 
fare i  supremi  interessi  del  paese,  è 
approvato  a  grandissima  maggioranza. 

25.  Parigi.  —  Il  Consiglio  dei  Quat- 
tro invia  due  note  al  governo  germanico 
intorno  all'aft'ondamento  della  flotta  e 
al  contegno  minaccioso  verso  la  Polo- 
nia, ammonendolo  seriamente  a  rispet- 
tare gli  impegni  assunti. 


2»).  —  11  governo  italiano  riconosce 
l'indipendenza  della  Pinlandia. 

27.  Trento.  —  Al  vescovo  Endricci 
il  Ke  conferisce  il  gran  cordone  dell'or 
dine  dei  SS.  Maurizio  e  Lazzaro. 

28.  lioìna.  —  Ija  nuova  Uelegaz.iono 
Italiana  alla  Conferenza  per  la  Pace 
(Tittoni,  Scialoja,  Maggiorino  Ferraris. 
Marconi  ai  quali  si  assoderà  l' ambascia- 
tore Iu)i)eriali)  i)arte  per  Parigi. 

28.  Roma.  —  Il  march.  Theodoli, 
sottosegretario  alle  Colonie,  ^dncaricato 
temporaneamente  delle  funzioni  di  sot- 
tosegretario per  gli  Affari  Posteri  fino 
all'arrivo  del  conte  Sforza,  nominato 
a  tale  uflìcio. 

28.  Parigi.  —  Lloyd  George  fim:a 
il  trattato  che  garantisce  alla  Francia 
1'  assistenza  dell'  Inghilterra  in  caso  di 
attacco  della  Germania  non  •))rovocat<)  ; 
e  altro  trattato  simile  ò  firmato  dal 
presidente  Wilson  in  nome  degli  Stati 
Uniti. 

28.  Versailles.  —  Nella  Galleria  de- 
gli Specchi  alle  ore  15.15  è  firmata  ìa 
pace  fra  le  Potenze  alleate  e  assodale 
e  la  Germania.  In  quella  medesima  sala 
48  anni  piima  era  stato  proclamato  l' In.- 
pero  Germanico.  Questo  giorno  è  l' an- 
niversario dell'assassinio  dell'arciduca. 
Francesco  Ferdinando  a  Serajevo,  die 
fu  la  favilla  da  cui  divam})ò  il  grande 
incendio.  Dalla  cerimonia  di  oggi  sono 
assenti  i  delegati  della  Cina  i  quali  si 
sono  rifiutati  a  firmare,  non  essendo 
state  accettate  le  loro  riserve  per  la  que- 
stione dello  Sciantung  ceduto  al  Giap- 
pone. 

28.  —  Il  presidente  Wilson  invia  da 
Parigi  al  popolo  americano  un  messag- 
gio in  cui  raccomanda  che  il  trattato  di 
pace  e  lo  statuto  della  Lega  delle  Na- 
zioni siano  approvati  senza  riserve. 

28.  —  Il  presidente  Wilson  lascia 
Parigi  alle  ore  21.45,  diretto  a  Brest, 
dove  s'imbarca  sul  George  Washington. 
La  nave  sa.ly)a  i)er  l'America  alle  24.15 
del  29.  Appena  eh'  egli  è  partito,  scoi» 
piano  in  Brest  risse  sanguinose  fra  ma 
rinai  francesi  e  marinai  americani. 

29.  —  Forte  scosse  di  terremoto  cLo 
fa  gravi  danni  nel  Mugello  e  nella  Ro- 
magna toscana.  L'epicentro  è  in  Vie- 


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431 


«Ilio,  che  è  prosso  che  distrutto,  ma  pari 
danni  e  vittime  anche  a  Manadi  e  Borgo 
Sau  Lorenzo.  Com})U'ssi\ainente,  circa 
40  morti,  hi  miiji^ior  parte  a  Vicchio  e 
circa  200  Irriti.  A  Vicchio.  neUa  fra- 
zione di  Ves]ii;;nano,  tra  h'  altre  case  ca- 
duta», è  anche  tiucila  ove  nactiue  Giotto. 

29.  Parufi.  —  11  Consiglio  dei  Quat- 
iro  invita  la  Delejrazione  ottomana  a 
i ornare  in  Turchia  in  attesa  che  lo 
grandi  juitenze  abbiano  deciso  sulle  li- 
nce generali  del  i»rogramma  che  inten- 
dono applicare  per  l' impero  ottomane». 

30.  —  Abolizione,  dalla  mezzanotte 
di  oggi,  della  ceiisiira  prcv«'ntiva  di 
stampa,  restando  vietata  per  sei  mesi 
la  i)ultblicazione  di  notizie  d'iutereisse 
militare. 

30.  Forlì.  —  Disordini  per  il  caro- 
viveri. Il  i)oiK)lo  invade  e  saccheggia  il 


fabbricazione  e  la  vendita  delle  bevando 
alcoolichc:  cosicché  oggi  lino  alla  mez- 
zanotte tutte  le  taverne  e  gli  spacci  di 
vini  e  liquori  sono  presi  d'  assalto  con 
riti  carnevaleschi.  Ma  all'ultimo  mo- 
mento il  governo  annunzia  che  p  rmet- 
terà  la  vendita  della  birra  e  del  vin<j 
purchò  non  couteuguuo  piii  del  2.75 "'j 
di  alcool. 

IfUg^liO. 

1.  —  L'ou.  La  Pegua  è  nominate 
commissario  speciale  delegato  dal  go- 
verno per  i  paesi  colpiti  dal  terremotc 
del  29  giugno. 

1.  —  Disordini  e  scioperi  u  Fireiizt 
e  Cesena. 

1.  Parigi.  —  È  couiuuicato  alla  stam- 
pa il  trattato  concluso  dalle  cintine  Gran 


^y^^V^reinigf<? 3faaten  von liordàìnQn^^- 1  9630000  Cir 


'0'e5terr(?iì:hTùrk^iDeaf50^ìm}d  Drasiìieii  Kuba  tlexiko      { 


^  ÓSOOOOCfr.   thOOOOcu    ÒhOOOOCir     ^ZOOOOctr  :}20000ci:ò10000ct\ 

La  produzione  mondiale  del  tabacco  iStatistica  tedesca). 


mercato  della  verdura,  quindi  i)roclama 
lo  sciopero  generale.  11  giorno  appresso 
il  saccheggio  dei  negozi  continua,  non 
ostante  che  il  munici])io  sotto  la  pres- 
-<ione  poi)olare  abbia  emanato  un  cal- 
miere. I  tumulti  di  Forlì  sono  la  favilla 
da  cui  si  propaga  rapidamente  l' inceu- 
•  lio  in  tutta  Italia.  In  ogni  città,  a  sedare 
o  aprev«'nire  l'eccitazione  del  popolo,  si 
delil>erano  inconsultamente  calmieri  e 
ribassi  straordinari  del  40  o  del  50 '•/^ 
sui  generi  di  prima  ìiecessit^  e  talora 
anche  sugli  altri:  ([uesti  provvedimenti, 
se  non  valgono  dai>pertutto  a  calmare 
le  agitazioni,  fomentate  spesso  da  oscure 
mo'ne  anarchiche,  valg<»no  a  vuotare  i 
mercati  e  a  fare  sparire  le  merci.  Co- 
sicché dopo  breve  tempo  quasi  dapper- 
tutto si  torna  come  prima.  L' ordine  a 
Porli   non  è  ristabilito   che  il  7  luglio, 

30.  Parigi.  —  Clemeuceau  presenta 
alla  Camera  francese  il  trattato  di  pace 
ton  la  Germania  per  l'approvazione. 

30.  —  Negli  Stati  Uniti  entra  in  vi- 
gore da   dtunani  la  legge  cLo  vieta  la 


di  Potenze  con  la  Polonia,  che  è  rico- 
noscinta  stato  indipendente.  Essa  8i 
obbliga  a  concedere  tutti  i  diritti  poli- 
tici agli  ebrei,  sotto  la  garanzia,  della 
Società  delle  Nazioni. 

2.  Fiume.  —  Gravissimi  incidenti 
nati  dalle  provocazioni  incessanti  dei 
soldati  francesi  i  quali -parteggiano  ai)er- 
tamentc  per  i  cr«»ati.  La})opolazione  esa- 
sperata reagisce  violentemente  dando  la 
caccia  ai  francesi.  Non  ostante  l' inter- 
vento sollecito  delle  autorità  e  delle 
truppe  italiane  si  hanno  alcuni  francesi 
feriti. 

2.  Ajicona.  —  Sciopero  generale, 

2.  Parigi.  —  Bratianu  presidente  del 
consiglio  dei  ministri  romeni  e  delegato 
della  Romania  alla  confei-enza  ritmna  in 
patria  ove  si  dimetterà  non  ]»otendo  tir- 
mare  il  trattato  che  lede  i  diritti  sovrani 
della  Romania  sottoponendo  al  controlio 
della  Società  delle  nazioni  la  tutela  deDe 
minoranze  etniche. 

2.  Londra.  —  Gli  araldi  di  Corte  a 
cavallo^  preceduti  da  trouibettieri,  leg- 


432  - 


n'Olio  allii  folla  della  City  il  proclama 
leale  che  annunzia  la  conclusione  della 
pace. 

2.  Dresda.  —  Il  ministero  sassone 
delia  guerra  ordiija  un  lutto  di  15  giorni 
nell'esercito  per  la  cattiva  pace. 

3.  Imola.  —  Un  manipolo  di  anar- 
chici sid{\  a  saccheggi  e  vandalismi.  Nel 
cxmflitto  con  la  pubblica  forza  5  morti 
e  molti  feriti.  La  città  per  due  gioj-ni 
è  in  mano  dei  comunisti  con  i  quali 
anche  le  autorità  scendono  a  patti. 

3.  Firenze.  —  Saccheggi  di  negozi 
col  pretesto  delle  dimostrazioni  contro 
il  caroviveri.  È  i>roclamato  lo  scioj)ero 
generale.  Le  scene  di  devastazione  con- 
tinuano anche  il  giorno  successivo.  Molte 
requisizioni  forzate  sono  fatte  anche  nel 
suburbio.  L'ordine  non  è  ristabilito  che 
il  5. 

3.  Fiume.  —  Il  Consiglio  Nazionale 
protesta  contro  un  preteso  plebiscito, 
fatto  per  iniziativa  ])rivata  dal  partito 
iugoslavo  e  col  quale  si  sarebbero  rac- 
colte 19  858  tirine  per  la  unione  di  Fiume 
alla  Jugoslavia. 

3.  Weimar.  —  L' assemblea  nazio- 
nale riprende  la  discussione  della  costi- 
tuzione deliberan<lo  che  «l'impero  te- 
desco è  una  repubblica,  il  potere  dello 
stato  procede  dal  popolo». 

4.  Torino.  —  La  folla  assalta  e  sac- 
cheggia i  mercati.  I  disordini  continuano 
r  indomani  e  anche  il  secondo  giorno. 
Pure  a  Torino  è  applicato  il  calmiere 
per  il  ribasso  del  50%  sui  generi  ali- 
mentari. 

4.  Lima.  —  Una  incruenta  rivolta 
militare  depone  e  imprigiona  il  presi- 
dente Pardo  (che  doveva  scadere  di  ca- 
rica fra  due  mesi)  e  nomina  al  suo  posto 
Legnia. 

5.  —  Il  conte  Carlo  Sforza  nuovo 
segretario  agli  esteri  giunge  a  Koma  pro- 
veniente da  Costantinoi)oli  dove  era  in 
qualità  di  alto  commissario  e  prende  su- 
bito possesso  del  suo  ufficio  nell'  assenza 
del  ministro  Tittoni. 

5.  Roma.  —  Il  consiglio  superiore 
della  Banca  d' Italia  rielegge  a  voti  una- 
nimi l'on.  Stringher  a  direttore  generale. 

5.  Alessandria.  — -  Assalto  ai  mercati 
e  ai  negozi. 


5.  Brescia.  —  Violente  manifesta- 
zioni contro  il  caroviveri.   15  feriti. 

5.  Fiume.  —  Nuovi  conflitti  tra  i 
fiunuuii  e  i  francesi.  Una  ((impagnia  di 
solditti  auuamiti  prende  a  fucilate  i  ma- 
rinai italiani.  Si  hanno  dieci  nu>rti  fran- 
cesi e  un  centinaio  di  feriti. 

5.  Pisa.  —  Sciopero  generale  <li  pro- 
testa e  saccheggi  di  negozi  non  ostante 
il  solito  calmiere  prefettizio  che  accorila 
un  ribasso  del  50%  su  tutti  i  generi 
alimentari. 

5.  —  In  valle  di  Bisenzio  presso  Fi- 
renze, i)rofìttando  dei  tumulti  perii  caro 
viveri,  si  costituisce  una  i)iccoJa  rei»ul>- 
blica  dei  Soviets.  Il  centro  dell'agita- 
zione è  Baiano;  la  bandiera  l'Ossa  è  inal- 
berata sul  municipio  di  San  Quirico  di 
Vernio.  Ma  la  repubblica  dura  3  giorni 
soli  in  capo  ai  quali  reparti  di  truppa 
con  miti'agliatrici  ristabiliscono  l' ordino 
senza  grande  fatica. 

6.  —  Un  decreto  L.  T.  autorizza  l<' 
autorità  comunali  a  imijorre  calmiei  i,  a 
stabilire  i  prezzi  di  vendita  dei  generi 
necessari  alla  vita  e  a  confiscarli  in  caso 
di  trasgressione. 

6.  —  È  costituita  una  commissione 
centrale  di  studio  per  i  problemi  atti- 
nenti al  costo  della  vita. 

6.  —  Decreti  reali  che  approvano  le 
tabelle  dei  nuovi  stipendi  per  i  maestri 
elementari  e  per  i  professoin  delle  scuole 
medie. 

6.  —  Un  decreto  L.  T.  concede  un 
soprassoldo  giornaliero  ai  soldati,  capo- 
rali e  sottufficiali. 

6.  —  Nuovo  movimento  di  prefetti. 
I  prefetti  di  Forlì  e  di  Firenze  (Naii- 
netti  e  Olgiati)  sono  collocati  a  dispo- 
sizione: a  Firenze  è  trasferito  da  Fog- 
gia il  dott.   Camillo  de  Fabritiis. 

().  Roma.  —  Sventato  un  grave  com- 
plotto anarchico.  Sono  arrestati  alcuni 
individui  che  tentavano  subornare  gli 
arditi  accasermati  al  forte  di  Pietralata. 

6.  Roma.  —  Il  presidente  del  con- 
siglio dà  ordini  severissimi  per  la  chiu- 
sura di  tutte  le  bische  e  case  da  giuoco 
specialmente  nelle  stazioni  balneari  e 
climatiche.  Il  giorno  stesso  è  fatta  una 
prima  sorpresa  al  Kursaal  di  Viareggio. 

H.  Milano.  —  Gravissimi  tumulti.  \\ 


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Monaco  <li  Hnvieia:   cittadini   e  operai   armati 


Delegazione  tedesca 

xkilorf-Rantzaii 

tedesco,  che  ha 

Il  primo  muK- 

fì.  Baner,  presideut** 


(iennania.  —  T.  A 

j.residente  del  ConNi^li,,  ('entrale  ri  vcdnzìoiiar'io  di  Mouiu-Ò! 


Il  1»  ma«KÌo  a  Monao..;  V/nflitt    fraTll  ;Var  aVl^  l^f^^  ^^«"'"•'.>- 


—  4'J4 


stento  cahnnti  dopo  la  pubblicazione  <li 
un  calmiere  comunale.  Tuttavia  soni»  b<M» 
210  i  negozi  devastati  dalla  popolazione 
(83  salumieri,  32  vendite  di  vini  e  li(iuo- 
ri,  20  bazar,  18  calzolerie,  16 pollerie,  ec). 
6.  Bari.  —  Sciopero  generale  di  pro- 
testa contro  il  caroviveri  estQso  a  tutta 
la  Puglia;  ma  il  nnìvimeuto  resta  com- 
posto e  discii)!inato.  Lo  sciopero  cessa 
il  9. 

6.  Messina.  —  Tumulti  e  assalti  ai 
negozi. 

7.  —  Cessano  le  funzioni  di  luogote- 
nente generale  delegate  fin  dal  25  mag- 
gio 1915  al  duca  di  Genova  ;  il  Re  ripren- 
de da  oggi  l'esercizio  integrale  dei  suoi 
poteri  sovrani. 

7.  Genova.  —  Sacclieggi  e  altre  vio- 
lenze teppisticlie  e  morti.  Anclie  a  Sa- 
vona, .sacclieggio  generale  dei  mercati. 

7.  Reggio  Emilia.  —  Alla  Camera 
del  lavoro  si  riuniscono  i  rapxn-esentanti 
delle  organizzazioni  economiche  politi- 
che per  deliberare  un'  azione  efficace  con- 
tro il  caroviveri,  ripudiando  i  propositi 
di  violenza. 

7.  Kapoli.  —  Tumulti  contro  il  caro- 
viveri, sciopero,  sacclieggi,  couflitti  con 
gli  agenti,  molti  feriti. 

7.  Reggio  Calabria.  —  Conliitto  fra 
la  folla  e  la  forza  armata  con  5  feriti. 

7.  Parigi.  —  Il  Consiglio  suin-emo 
dei  Quattro  delibera  la  nomina  di  una 
commissione  interalleata  di  inchiesta  di 
4  generali  sui  fatti  di  Fiume. 

7.  Parigi.  —  La  Camera  dei  depu- 
tati con  voti  331  contro  121  approva  defi- 
nitivamente la  rifornui  elettorale  sulla 
base  della  rappresentanza  jiroporzionale 
a  scrutinio  di  lista  secondo  il  testo  ap- 
provato dal  senato. 

7.  Arcangelo.  —  Gravi  ribellioni  fra 
le  truppe  russe  assoldate  dagli  inglesi 
per  la  voce  còrsa  del  ritiro  delle  truijpe 
alleate. 

8.  Roma.  —  Nuovi  incidenti  con  sac- 
cheggi dei  negozi  specialmente  nel  quar- 
tiere dei  Pi-ati,  parecchi  feriti.  I  van- 
dalismi continuuiio  l'indomani. 

8.  —  Anche  a  Venezia  saccheggiati 
vari  negozi. 

8.  —  Nuove  scosse  di  terremoto  nel 
Mugello. 


S.  Grollaglie  (Bari).  —  Dimostra- 
ziojii  clic  finiscono  con  l'incendio  del 
municijtio. 

8.  Perugia.  —  Ripresa  dell'agitazio- 
ne con  alcuni  feriti. 

8.  Taranto.  —  Sciopero  generale  giit 
da  tre  giorni  esteso  all'  arsenale,  tu- 
multi e  saccheggi.  La  truj)pa  deve  fare 
uso  delle  mitragliatrici,  5  morti  e  molti 
feriti. 

8.  Catania.  —  Ancora  saccheggi  ; 
circa  20  feriti. 

8.  Parigi.  —  Il  ministro  Tittoni  in- 
sieme ai  delegati  Scialoia  e  Ferraris  fa 
ritorno  a  Roma  per  conferire  col  go- 
verno. 

8.  Pietrogrado.  —  1  bolscevichi  oc- 
cupano tutte  le  ambasciate,  le  legazioni 
e  i  consolati  esteri  arrestandone  i  cu- 
stodi e  impadronendosi   degli   archivi. 

8.  JVctv  York.  —  Ritorno  del  presi- 
dente AVilson. 

9.  Roma.  —  Alla  Camera  l'on.  Nitti 
espone  il  programma  del  governo. 

9.  Roma.  —  Nuovi  disordini  gravis- 
simi; tumulti,  saccheggi  e  devastazioni 
di  negozi.  In  piazza  Vittorio  Emanuele 
couflitti  con  la  truppa:  due  morti  e  nu- 
merosi feriti. 

9.  Spilimhergo.  —  Conflitto  fra  dimo- 
stranti e  la  truppa;  4  morti  e  14  feriti. 

9.  Napoli.  —  Finisce  lo  sciopero  ge- 
nerale. 

9.  Weimar.  —  L'assemblea  nazio- 
nale ratifica  il  trattato  ài  pace  con  208 
voti  contro  155. 

10.  Roma.  —  Alla  Camera  Schanzer 
ministro  del  tesoro  fa  l' esposizione  finan- 
ziaria. 

10.  Roma.  —  Alla  Consulta  l'on.  Tit- 
toni ha  un  colloquio  confidenziale  con  i 
principali  uomini  politici  dei  vari  gruppi 
parlamentari,  per  informarli  della  situa- 
zione alla  Conferenza  di  Parigi.  Vi  par- 
tecipano gli  on.  Giolitti  e  Salandra.  Per 
il  Partito  Socialista  Ufliciale  erano  stati 
invitati  Turati  e  Modigliani,  ma  il  Par- 
tito delibera  eh'  essi  non  intervengano. 

10.  Parigi.  —  La  delegazione  ger- 
manica comunica  ufficialmente  la  rati- 
fica del  trattato  di  pace. 

11.  Roma.  —  Alla  Camera  1'  on.  Tit- 
toni  espone  brevemente   la   situazione 


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4or.  - 


floU'  Italia  alla  Conferenza  «li  Parigi. 
Durante  la  .se«liita,  ila  niia  dello  tribune 
].ul»hliclu'  line  futuristi,  F.  T,  Marinotti 
<•  Fernu'<'i()  Vcoelii  (capitano  degli  ar- 
diti), grillano  parole  «li  protesta  contro 
Nitti  e  il  giolittisnio. 

11.  lioìtìd.  —  Il  Senato  approva  a 
grande  maggioranza  il  progetto  di  rifor- 
ma della  presidenza  elettiva  del  Senato 
8te.«*so. 

11.  Roma.  —  Per  iniziativa  della 
Banca  Italiana  di  Sconto  ò  costituita  la 
Banca  Italo-Caucasioa  di  Sconto. 

11.  Trieste.  —  r)oi)o  cinque  anni  di 
forzata  inattività  il  consiglio  comunale 
si  riunisce  per  deliberare  il  suo  sciogli- 
mento. Assiste  alla  seduta  il  generale 
Petitti  di  Koreto  che  prende  congedo 
dalla  rapi)re8entanza  cittadina  dovendo 
fra  breve  lasciare  il  posto  ad  un  gover- 
natore civile. 

11.  Lucerà.  —  In  conseguenza  dello 
-  i opero,  che  dura  da  alcuni  giorni,  oggi 
si  ha  un  gravissimo  contlitto  fra  agenti 
della  forza  e  scioperanti  ;  8  morti  e  27 
feriti. 

12.  —  Circolare  dell' on.  Nitti  ai  pre- 
r.  tti   per   il   ristabilimento    dell'ordine 

onomico  e  civile. 

12.  Roma.  —  Il  senatore  Tittoni 
iiparte  per  Parigi. 

12.  Fiume.  —  Giunge  la  comniis- 
piono  interalleata  d'inchiesta;  l'Italia 
\  i  ^  rappresentata  dal  gen.  Di  liobilant. 

12.  Rossiglione,  presso  Sestri  Ponen- 
te ((renota).  —  Contlitto  fra  una  com- 
missione di  requisizione  della  Camera 
del  Lavoro  di  Sestri  e  una  pattuglia  di 
(  arabinieri.  Due  morti.  A  Sestri  è  pro- 
.  lamato  lo  sciopero  generale  che  cessa 
soltanto  il  15,  dopo  un  tentativo  di 
rivolta  comunistica  troncata  dall'  inter- 
vento di  autocarri  con  carabinieri  e  ar- 
iliti  o  di  una  ujvve  da  guerra. 

18.  —  Con  decreto  d'oggi  è  dispo- 
sto che  l'avv.  Koberto  De  Vito,  mini 
atro  dei  Trasporti,  conservi  tempora- 
neamente anche  l'ufficio  di  Commis- 
sario Generale  per  i  Combustibili  Na- 
zionali. 

14.  Roma.  —  La  Camera  approva 
le  dichiarazioni  del  governo  con  voti 
2.')7  contro  111. 

14.  Trieste.  —  Il  consiglio  comunale, 
a  ricordare  il  compimento  dei  voti  na- 
zionali, delibera  la  costruzione  di  una 
cittjVgiardino,  con  mille  casette  operaie, 
che  sorgerà  sulle  pendici  del  colle  di 
San  Vito  e  si  chiamerà  il  quartiere  della 
Vittoria. 

15.  —  Decreto  d'amnistia  per  i  reati 
politici  e  per  quelli   comuni  dipendenti 


da  cause  politiche   commessi  in  Tripo- 
litania. 

15.  Fiume.  —  Vibrante  appello  del 
consiglio  nazionale  agli  italiani. 

15.  Bruxelles.  —  La  Legazione  d' Ita- 
lia è  elevata  al  rango  di  ambasciata. 

Ifi.  Roma.  —  Alla  Camera  l'oji.  Nitti 
espone  i  suoi  concetti  sulla  tutela  del- 
l'ordine pubblico,  i  ministri  Da  Como, 
Visocchi,  Ferraris  e  Schanzer  illustrano 
i  loro  programmi  di  governo,  quindi  è 
votato  l'esercizio  provvi.sorio  tino  al 
31   dicembre. 

1(5.  Genova.  —  Il  prefetto  ordina  lo 
scioglimento  delle  i/fmrdte  rosse  istituite 
dalla  Camera  del  Lavoro  e  dai  cosid- 
detti Comitati  di  pubblica  assistenza  for- 
matisi, dopo  gli  ultimi  torbidi,  in  più 
luoghi    della  provincia. 

16.  Weimar.  —  L'  assemblea  nazio- 
nale vota  l'articolo  della  costituzione 
che  abolisce  i  titoli  nobiliari  e  le  ono- 
riiìcenze. 

17.  —  Un  decreto  reale  aumenta  la 
congrua  dei  parroci  a  1500  lire  cimi- 
prcse  le  causali. 

17.  Torino.  —  Il  comitato  centrale 
del  Sindacato  ferrovieri  italiani,  confer- 
mando una  deliberazione  presa  dai  tìdii- 
ciari  del  comitato  di  agitazione  di  Ronui 
dichiara  che  i  ferrovieri  non  possono 
partecipare  allo  sciopero  generale  elio 
si  prepara  i)er  il  21  luglio.  Ma  la  s«'- 
zione  di  Torino  si  ribella  a  questa  deli- 
berazione, dichiara  dimissionario  il  co- 
mitato centrale  e  ne  elegge  un  altro  che 
proclama  lo  sciopero  generale  dei  ferro- 
vieri dalla  mezzanotte  della  domenica 
alla  mezzanotte  del  lunedì, 

17,  Parigi.  —  La  Conferenza  della 
pace,  in  seguito  all'opposizione  del- 
l'America, respinge  la  domanda  del- 
l' Italia  di  succedere  nella  ccmcessione 
austriaca  a  Tien-T.siu. 

17.  Washington.  —  Un'  ordinanza 
del  Presidente  proibisce  l' esportazione 
del  grano  salvo  le  eccezioni  stabilite  dal 
governo. 

18.  Campione  {Lago  di  Lugano).  — 
Per  porre  fine  alle  mene  di  alcuni  fac- 
cendieri di  questo  comunello  italiano 
chiuso  entro  il  territorio  svizzero  che 
progetta  di  staccarsi  dal  Regno  per  po- 
tere aprire  tiua  casa  da  giuoco,  il  go- 
verno scioglie  il  municipio  e  invia  uu 
commis.sario. 

18.  Trieste.  —  Dimissioni  del  Con- 
siglio comunale. 

18.  Parigi.  —  La  Confederazione  Ge- 
nerale del  Lavoro  decide  di  soprasse- 
«lere  alla  manifestaziime  di  sciopero  deli- 
berata per  il  21  luglio  d' accordo  con  le 


-  43G 


orf^anizzazioni  italiane.  Essa  si  jiiusti- 
tìca  c'outVssaiKÌo  die  il  nioviiiicuto  non 
aveva  nessuna  proltabilitò   di    riuscita. 

]9.  Torino.  —  A  dirimere  il  eonflitto 
sorto  tra  il  Comitato  eentralo  eseentivo 
del  Sindacato  dei  ferrovieri  italiani  e  il 
nuovo  Comitato  provvisorio  eletto  dalla 
sola  sezione  di  Torino,  a  proposito  della 
partecipazione  dei  ferrovieri  all'  immi- 
nente sciopero  generale,  il  Consiglio  ge- 
nerale del  Sindacato  riunitosi  oggi,  ac- 
cetta le  dimissioni  —  mai  presentate  — 
del  vecchio  Comitato  centrale,  assume 
la  direzione  dell'  organizzazione  attra- 
verso un  comitato  di  tre  dei  pro])ri 
membri,  e  dà  mandato  di  fiducia  nella 
presente  agitazione  al  comitato  prov^  i- 
sorio  eletto  dalla  Sezione  torinese. 

l^.  Milano.  —  In  seguito  alle  noti- 
zie da  Parigi  della  sospensione  di  scio- 
pero, la  Unione  italiana  del  lavoro  invita 
le  sue  sezioni  a  ordinare  la  ripresa  del 
lavoro  per  la  mattina  di  lunedì  21. 

19.  Parigi.  —  Alla  Camera  dei  De- 
putati, in  una  vivace  discussione  sulla 
politica  economica  del  Governo,  im  ordi- 
ne del  gioi-no  Augagneur  che  giudica 
severamente  tale  politica,  constatando 
che  il  i)rezzo  della  vita  è  diminuito  nel 
Belgio  e  in  Inghilterra  e  cresciuto  in 
Francia,  è  approvato  con  jiiena  mag- 
gioranza. Si  crede  ad  una  crisi  generale 
del  Governo,  ma  Clemenceau  la  risolve 
sommariamente  accettando  le  dimissioni 
di  Boret,  ministro  degli  approvvigio- 
namenti e  sostituendolo  con  Nouleng. 

20.  —  Con  D.  R.  d' oggi  sono  nomi- 
nati Commissari  straordinari,  per  la  Ve- 
nezia Giulia  e  per  il  Trentino,  rispet- 
tivamente I'  on.  Ciuffelli  e  l' on.  Credaro. 

20.  —  Sciopero  generale,  imposto  dal 
Part.  Soc.  Uftic.  per  oggi  e  domani, 
atteso  con  molta  preoccupazione,  ma 
svoltosi  con  grande  calma  e  con  suc- 
cesso molto  discutibile,  grazie  alle  mi- 
sure eccezionali  prese  dal  Governo.  È 
vietata  la  circolazione  delle  automobili 
e  delle  motociclette,  e  sospeso  il  sprvi- 
zio  telefonico.  I  servizi  statali  funzio- 
nano. Il  servizio  ferrov.  ha  proseguito 
ovunque  regolarmente,  e  i  treni  tutti  sono 
partiti  e  arrivati  in  orario;  la  percen- 
tuale degli  impiegati  scioperanti  lievis- 


sima; però  nella  notte  tra  il  19  e  il  20 
si  devono  dejilorare  alcuni  attentati  con 
bombe  ed  esi»losivi  alle  lince  fcrroviaiie, 
subito  riparate  e  senza  danni  alle  per- 
sone (più  gra\  e  quello  presso  Madda- 
loni).  Le  ferrovie  secondarie  in  tiualche 
regione  hanno  interrotto  il  servizio,  in 
altre  hanno  continuato.  Nei  porti  la 
sosjjensione  del  lavoro  h  stata  quasi  ge- 
nerale, tranne  che  a  Genova;  mail  mo- 
vimento delle  navi  in  arrivo  e  in  ])ar- 
tenza  è  stato  regolare.  Non  hanno  fun- 
zionato i  tram,  se  non  a  Roma,  a  Firenze, 
a  Cagliari.  I  servizi  telefonici  e  telegra- 
fici regolari,  nel  personale  lievissime 
defezioni:  solo  sospesa  per  misura  di 
prudenza  la  distribuzione  delle  corri- 
spondenze al  lunedì  21.  I  servizi  del  gas, 
della  luce  elettrica,  dell'acqua  jiotabile 
non  hanno  avuto  interruzioni.  L'asten- 
sione dal  lavoro  si  è  verificato  special- 
mente negli  stabilimenti  industriali  ma 
non  in  tutti  ;  si  è  lavorato  a  Sondrio, 
a  Lecco,  a  Saronno,  a  Brescia,  a  Ta- 
ranto, a  Messina.  I  negozi  e  gli  esercizi 
pubblici  sono  rimasti  aperti  a  Torino 
(i  soli  esercizi  pubblici),  a  Padova,  a 
Venezia,  a  Genova,  a  Roma,  a  Bari.  Da 
Roma  in  giù,  in  tutta  l' Italia  meridio- 
nale, si  può  dire  che  lo  sciopero  sia 
completamente  abortito.  In  molte  città, 
si  sono  avuti  dei  comizi  svoltisi  tran- 
quillamente e  fra  mezzo  alla  indifferenza 
generale  ;  ma  a  Napoli  un  comizio  si  tra- 
sformò in  una  grande  dimostrazione  pa- 
triottica e  altro  corteo  patriottico,  cui 
hanno  partecipato  tutti  gli  operai,  si 
ebbe  a  Taranto. 

20.  Londra  —  Per  solidarietà  con 
la  manifestazione  dei  socialisti  italiani, 
il  partito  laburista  indice  un  comizio  di 
])rotesta  contro  1"  intervento  nelle  repub- 
bliche socialiste,  comizio  al  quale  inter- 
vengono ben  120  persone. 

21.  Trieste.  —  In  seguito  alle  dimis- 
sioni dell'  amministrazione  comunale,  è 
nominato  con  ordinanza  odierna  del  Co- 
mando Sui^remo  commissario  straordi- 
nario per  il  Comune  l' avv.  Antonio 
Mosconi,  consigliere  di  stato,  che  fu 
segretario  particolare  dell'  on.  Giolitti 
nell'ultimo  suo  ministero. 

21.    Washington.  —  Gravi  disordini 


Ferro-China-Bisleri 

liquore    ricostituente    del    sangue. 


-  437  - 


provocati  <lai  nojjrì  smobilitati,  ai  quali 
i  bianchi  rispondono  con  la  caccia  al- 
l' uomo.  È  proclamata  la  b'gge  marziab'. 

22.  Trietifc.  —  Scioglimento  della  S*' 
Armata.  Il  Duca  d'Aostii  si  accomiata 
dalle  truppe  con  un  nobile  j)roclnma  e 
parte  il  20  salutato  da  Cinorme  folla  cou 
entusiastiihe  dimostrazioni.  Egli  sarà 
poi  nominato  Isi)t'ttoro  generale  della 
fanteria,  carica  creata  appositauiente 
per  lui. 

22.  Tripolilania.  —  Tm  Sirticaè  paci- 
licauiente  rioccupata  da  truppe  italiane. 

22.  —  11  Belgio  celebra  i)er  la  prima 
volta,  dopo  la  lilterazioue  del  territorio, 
la  festa  nazionale.  Scambio  di  cordiali 
t(!legrammi  fra  il  Re  d'  Italia  e  il  Re  del 
Belgio.  Grande  rivista  cui  assiste  il 
nuiresciallo  Foch  o  partecipano  contiu- 
genti  italiani,  fra  i  quali  il  reggimento 
di  fanteria  di  marinai  San  Marco.  Assi- 
stono alle  feste  il  presidente  della  Re- 
pubblica francese  Poincar^^,  cou  la  si- 
gnora e  il  ministro  Pichon.  Poincaré,  la 
signora  e  il  maresciallo  Foc'h  sono  rice- 
vuti solennemente  dalla  Camera  belga 
la  <iuale  in  loro  onore'iutona  la  Mai'si- 
gliese.  Il  giorno  appresso  vanno  a  Gand, 
il  secondo  giorno  a  Malines  a  visitare 
il  i-ard.    Mercier. 

2;^.  Marburgo.  ^-  Truppe  slovene  si 
danno  a  manifestazioni  ostili  contro  il 
governo  serbo  ;  conflitti  con  le  truppe 
serbe  e  j»arecchi  morti.  Incidenti  simili 
si  rijx'tono  in  altre  località  della  Croazia 
e  della  Slovenia. 

22.  Mclboìirue  (Australia).  —  Serii 
disordini  ])rovocati  dai  soldati  rimpa- 
tiiati.  Il  ju-iuio  ministro  h  gravemente 
ferito;  la  folla  invade  e  devasta  il  pa- 
lazzo del  governo. 

'Jli.  Parigi.  —  Alla  Camera  dei  De- 
l>utati  l'on.  Clemenceau  riesce  ad  avere, 
un  voto  di  fiducia.  Lo  stesso  ordine 
d<'l  giorno  sulla  politica  annonaria  che 
pro|)osto  da  .\ugagneur  tre  giorni  fa  era 
stato  appi-ovato  e  aveva  fatto  cadere  il 
ministro  Boret.  riproposto  <la  Chaumet 
»■'  respinto  dalla  Camera  con  voti  272 
<  ontr«»  181.  Clemenceau  aveva  comuni- 
cato alla  Canurra  che  appena  ratificato 
il  trattati»  di  i>ace  egli  inclirà  le  elezioni, 
ciò  che  ha  scompigliato   ropi)osizioue. 


23.  Parigi —  L'on.  Crespi,  delegato 
economico  dell*  Italia  alla  Conferenza, 
devo  essere  operato  d' urgenza  di  appeu- 
dieite. 

23.  Bruxelles.  —  Alla  presenza  delle 
tru]>pe  italiane  venute  in  occasione  della 
.slil»ta  trionfale  sono  consegnate  lo  croci 
di  guerra  italiane  all'  on.  Dcstréo  e  alla 
famiglia  dell' on.  Lorand. 

23.  Madrid.  —  Mochales,  ministro 
degli  approvigionamenti,  muore  improv- 
visamente durante  un  consiglio  dei  mi- 
nistri. 

24.  —  Un  decreto  reale  ristabilisce 
la  libertìt  del  commercio  di  importazio- 
ne, salvo  per  poche  merci. 

24.  Roma.  —  Convegno  a  Palazzo 
Braschi  presso  il  Presidente  «lei  Con- 
siglio dei  più  autorevoli  deputati  per 
accordi  sulla  riforma  elettorale. 

24.  Roma.  —  Il  generale  Caneva, 
presidente  della  Commissione  d' inchie- 
sta jier  Caporetto,  presenta  all'  oti.  Nitti 
la  relazione  della  Commissione. 

24.  Inghillerra.  —  Il  governo  vieta 
l'esportazione  del  carbone  di  Cardiff, 
salvo  autorizzazione  dell'Ammiragliato. 

26.  Roma.  —  Il  Senato,  dojjo  un 
franco  discorso  dell' on.  Nitti  sulla  gra- 
ve situazione  economica  e  la  necessità 
di  ordine  e  disciijliua  uel  paese,  vota 
all'unanimità  un  ordine  del  giorno  di 
fiducia  nel  governo. 

26.  Roma.  —  Durando  da  18  giorni 
lo  sciopero  dei  tipografi  senza  ]>ossibi- 
lità  di  accordo,  gli  editori  dei  giornali 
aprono  gli  arruolamenti  per  nuovi  ope- 
rai con  un  nuovo   contratto  di  lavoro. 

27.  Brtixelles.  —  Il  primo  ambascia- 
tore d'Italia  nel  Belgio,  principe  Ruspoli, 
presenta  al  Re  Alberto  le  sue  creden- 
ziali. 

27.  Chicago.  —  Conflitti  sanguinosi 
fra  bianchi  e  negri,  vere  battaglie  per 
le  strade  che  durano  vari  giorni.  24  morti 
0  circa  500  feriti. 

28.  —  Felice  Maissa  ò  nomimito  alto 
commissario  italiano  a  Costantinopoli 
in  sostituzione  del  conte  Sforza. 

29.  Roma.  —  Alla  Cameral'on.  Nitti 
dichiara  che  non  intende  partecipare  a 
nessuna  azione  contro  1'  Ungheria  e  con- 
tro la  Russia  e  protesta  contro  le  voci 


rABBRICA  IMPl:RMEai3ILI  E  TELE  GONMAre 

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-  438  - 


di  conflitti  fra  truppe  italiaue  e  truppe 
slave  e  Irancesi. 

29.  —  Movimento  di  prefetti  :  Men- 
z;ingcr  prefetto  di  Napoli  collocato  a 
disposizione,  Sansone  da  Caserta  a  Na- 
poli, Cotta  da  Parma  a  Porto  Maurizio, 
Scelsi  da  Ancona  a  Parma,  ecc. 

30.  Amsterdam.  —  Il  Congresso  so- 
cialista internazionale,  dopo  vivace  di- 
scussione, prende  atto  di  una  dicliiara- 
zione  della  delegazione  tedesca  la  quale, 
con  pareccliie  riserve  e  attenuanti,  am- 
mette il  torto  della  Germania  nello  scoj»- 
pio  della  guerra  e  nei  metodi  con  i  quali 
la  guerra  fu  condotta.  A  questo  con- 
gresso non  assistono  i  rappresentanti 
della  Confederazione  italiana  del  Lavoro 
ai  quali  il  Consolato  francese  di  Milano 
ha  rifiutato  di  vistare  i  passaporti  por 
il  transito  dalla  Francia. 

31.  —  Dalla  mezzanotte  di  oggi  sono 
soppressi  numerosi  treni  ferroviari  a 
causa  della  persistente  scarsità  di  car- 
bone. 

31.  Roma.  —  Sono  nominati  sena- 
tori i  ministri  ten .  generale  conte  Albric- 
ci,  contrammiraglio  Secchi  e  ing.  Fer- 
raris. 

31.  Roma.  —  La  Camera  approva  hi 
riforma  elettorale  sulla  base  del  sistema 
proporzionale  e  il  passaggio  alla  discus- 
sione degli  articoli  con  277  voti  con- 
tro 38. 

31.  —  Da  oggi  cessa  di  funzionare 
il  Segretariato  generale  per  gli  aftari 
civili  presso  il  Comando  Supremo  e  le 
sue  attribuzioni  sono  divise  fra  i  due 
Governatorati  civili  di  Trento  e  Trieste 
e  1'  Ufiìcio  centrale  per  le  nuove  Pro- 
vincie del  Regno  costituito  presso  la 
Presidenza  del  Consiglio   dei   Ministri. 

31.  Roma.  —  Il  tribunale  militare 
accorda  la  libertà  provvisoria  al  com- 
mendatore Re  Riccardi,  agli  on.  Dini 
e  Brunicardi  e  alla  marchesa  Ricci  ;  resta 
così  detenuto  solamente  il  commenda- 
tore Cavallini. 

34.  Molinella  {Bologna).  —  È  final- 
mente composto  il  coniìitto  che  da  piti 
di  4  anni  e^-a  acceso  fra  l'Agraria  (asso- 
ciazione padronale)  e  le  organizzazioni 
operaie  e  che  aveva  avuto  episodi  di  san- 
guinosa violenza.  Come  segno  di  soddi- 
sfazione per  1' accordo  raggiunto  l'Agia- 
ria  versa  270  000  lire  a  favore  degli  Asili 
Infantili  di  Molinella.  Il  lavoro  è  ripreso 
domani. 

■31.  Basilea.  —  Sciopero  generale  cui 
partecipano  gì'  impiegati  governativi, 
per  il  caro  della  vita.  Il  giorno  appres- 
so lo  sciopero  h  proclamato  anche  a 
Zurigo.    Ma  nell'  una  e  nell'  altra  città 


le  1  ruppe  coadiuvate  dalla  popolaaione 
ristabiliscono  1'  ordine. 

31.  Londra.  —  Al  -«Prestito  della 
Gioia  >  sono  stati  sottoscritti  17  miliardi 
e  700  milioni  con  un  aumento  di  circa 
u*i  miliardo  e  mezzo  sul  prestito  i)re- 
cedente. 

Ag^osto. 

].  —  L'amm.  Thaon  di  Revel  lascia 
da  oggi  il  comando  in  capo  delle  forze 
navali  mobilitate. 

ì.  Roma.  —  Il  Comando  Supremo 
del  regio  esercito  si  trasferisce  alla 
capitale. 

1.  Inghilterra.  —  Sciopero  degli 
agenti  di  polizia  a  Londra  e  in  altri 
centri  importanti,  col  pretesto  di  pro- 
testare contro  la  legge  di  riforma  vo- 
tata dal  Parlamento.  Ma  lo  sciopero 
abortisce  :  a  Londra  su  20  000  agenti, 
scioperano  soltanto  1041,  che  il  Go- 
verno immediatamente  licenzia.  Invece 
a  Liverpool  dove  si  astiene  dal  servizio 
hi  metà  degli  agenti,  lo  sciopero  dà  oc- 
casione a  movimenti  di  solidarietà  dei 
sindacalisti  e  a  gravi  disordini  che  de- 
vono essere  energicamente  repressi 
dalla  truppa,  ma  che  nondimeno  si  ri- 
petono il  giorno  successivo.  I  danni 
per  i  saccheggi  nella  sola  Liverpool  si 
valutano  a  250  000  sterline. 

1.  Unglieria.  —  In  seguito  alla  demo- 
ralizzazione delle  "  truppe  rosse  „  man- 
date a  fronteggiai-e  i  romeni,  che  hanno 
ripreso  l'avanzata  e  sono  giunti  ormai 
a  pochi  km.  da  Budapest,  Bela  Kun 
e  tutto  il  governo  bolscevico  si  di- 
mettono. Il  Consiglio  degli  operai  e 
soldati  nomina  un  nuovo  governo  so- 
cial'democratico,  presieduto  da  Giulio 
Peidl,  presidente  del  Sindacato  dei  ti- 
pografi. Il  bolscevismo  in  Ungheria 
ha  vissuto  132  giorni.  Bela  Kun  fugge 
la  sera  stessa  a  Vienna,  ed  è  internato 
aDrosendorf;  il  commissario  Szamuely, 
detto  "  la  giovane  iena  „  arrestato  men- 
tre tent»Lva  di  fuggire,  si  uccide. 

2.  Roma.  —  Gl'impiegati  e  le  guar- 
die carcerarie  di  tutta  Italia  intimano 
per  mano  d'usciere  al  ministro  degli 
interni  di  provvedere  ai  miglioramenti 
richiesti  dalla  classe. 

2.  Lecce.  —  I  ferrovieri  pugliesi  co- 
municano al  Presidente  del  Consiglio 
ch'essi  sono  pronti  ad  offrire  allo  Stato 
un'ora  di  lavoro  in  più  al  gioiHio  per 
contribuii-e  all'aumento  della  produ- 
zione nazionale.  Simile  offerta  è  fatta 
nei  giorni  successivi  da  altre  ma  non 
malte  organizzazioni. 


439 


3.  —  Entra  da  oggi  in  vigoro  in 
tutta  Italia  la  legge  che  abolisce  l'isti- 
tuto dell' autorizzazione  maritale,  to- 
glie ogni  restrizione  alla  capacità  giu- 
ridica della  donna  e  ammette  le  donne 
a^sercitare  tutte  le  professioni  e  a  co- 
prire tutti  gl'impieghi  pubblici,  con 
poclie  esclusioni. 

3.  —  II  conte 
Carlo  Sforza,  sot- 
tosogret.  di  Stato 
per  gli  Estei-i,  è  no- 
minato senatore. 

3. —  Dimissioni 
del  sen.  Frascara 
da  presidente  ge- 
nerale della  Croce 
Rossa.  Gli  è  nomi- 
nato a  successore 
l'on.  avv.  Giovan- 
ni Ciraolo,  vice- 
presid.  anziano. 

3.  Trieste.  —  In 
seguito  all'arresto 
di  un  socialista  di- 
nanzi alle  Sedi 
Riunite  delle  or- 
ganizzazioni socia- 
liste, si  hanno  gra- 
vi conflitti  con  i 
carabinieri  che  de- 
vono ripetutamen- 
te far  fuoco.  Nu- 
merosi feriti.  Il 
giorno  dopo,  con 
un  tentativo  di 
sciopero  generale, 
si  hanno  nuove 
e  )lluttazioni;  e  an- 
imile delle  contro- 
ilimostrazioni  li- 
berali che  assal- 
gono gli  uffici  del  Lavoratore  e  le  Sedi 
Riunite;  queste  sono  poi  occupate  dalla 
forza  non  ostante  la  resistenza  a  mano 
armata  dei  socialisti,  e  devastato  dalla 
jMtpolazione  indignata. 

3.  Parigi.  —  Il  min.  Clemenceau  cita 
!!' ordine   del  giorno   dell'esercito   la 
ittìi  di  Parigi  perla  sua  magnifica  resi- 
stenza durante  la  guerra. 

3.  Pechino.  —  La  Camera  cinese  vota 


presici. 


con  la  Germania:  la  Cina  era  la  sola 
delle  potenze  alleate  che  non  avesse 
voluto  firmare  il  trattato  di  Versailles. 

4.  Cattaro.  —  Scioglimento  della 
Commissione  interalleata.  Le  navi  o 
le  truppe  francesi  partono.  Il  coman- 
dante italiano  assume  il  comando  della 

piazza. 

4.  Budapest.  — 
L'esercito  romeno 
col  generalo  Hol- 
man  occupa  la  cit- 
tà. Il  comandante 
romeno  impone  al 
governo  unghere- 
se un  armistizio  a 
condizioni  gravis- 
sime, che  il  Con- 
siglio Supremo  in- 
teralleato impone 
siano  ritirato. 

5.  —  Il  maggior 
generale  Andrea 
Graziani  dirige  al- 
la stampa  una  let- 
tei'a  nella  quale 
giustifica  la  esecu- 
zione sommaria  di 
un  soldato  Ruffini, 
da  lui  ordinata  a 
Noventa  di  Pado- 
va il  3  novembre 
1917  e  per  la  quale 
egli  era  stato  fero- 
cemente attaccato 
i\si\\'  Avanti  !  In- 
tanto il  padre  del- 
l'ucci  so,  elle  è 
contadino  a  Ca- 
ste Ifidardo,  de- 
nuncia il  generalo 
per  assassinio    al 

Procuratore  del  Re  di  Ancona. 

5.  Biulapest.  —  Truppe  francesi  en- 
trano nella  città  seguito  il  giorno  ap- 
presso da  truppe  inglesi  e  americane. 

6.  Saint-Germain.  —  La  delegazione 
austriaca  consogna  un  suo  contropro- 
getto di  trattato  di  pace. 

6.  Parigi.  —  I  socialisti  Gustavo 
liorvé,  Giovanni  Allemane  e  Alessan- 
dro Zcvaés   pubblicano  il  programma 


Senatore  Giovanni  Cibaolo 
generale  della  Croce  Rossa  Italiana. 


la  legge  che  ristabilisce  lo  stato  di  pace    per  la  costituzione  di  un  partito  socia- 


L    tavola 
bevete 


Acqua  Nocera-Umbra 


\  - 


"  SORGENTE  ANGELICA  ,, 
gassosa,  leggera,  digestiva: 


-  440  - 
lista  nazionale,  apertamente  riformista    della  discussione  di  un  disegno  di  legge 


e  patriota, 

6.  Londra.  —  La  Camera  dei  Co- 
muni dopo  una  magnifica  apologia  del 
valore  dei  combattenti  inglesi  fatta  da 
Lloyd  George,  delibera  all'unanimità 
un  voto  di  ringraziamento  ai,difensori 
della  patria  e  un  separato  voto  di  rico- 
noscenza al  maresciallo  Foch;  quindi 


sulle  derivazioni  d'acqua  che  ha  isti- 
tuito  il  tribunale  speciale  delle  acque, 
appi-ova  un  ordine  del  giorno  che  in- 
vita il  governo  a  non  istituire  nell'av- 
venire nessuna  giurisdizione  speciale 
con  decreto  reale. 

8.  Bruxelles.  —  La  Camera  approva 
all'  unanimità  il  trattato   di   pace   con 


approva  la  proposta  di  distribuire  come    la  Germania  e  la  convenzione  militare 

tra  la  Francia, l'A- 
merica e  la  Gran 
Bretagna  alla  qua- 
le ha  acceduto  il 
Belgio. 

8.  —  A  Simla 
è  firmata  la  pace 
tra  l'Afganistan  e 
r  Inghilterra.  Ma 
l'Inghilterra  ha 
imposto  condizio- 
ni gravissime  e 
non  ristabilirà  i 
rapporti  diploma- 
tici che  fra  sei 
mesi,  quando  l'E- 
miro avrà  dato 
prova  di  meritare 
l'amicizia  britan- 
nica. 

9.  Roma.  —  La 
Camera  dei  Depu- 
tati approva  con 
voti  224  contro  (53 


>m«; 


dono  nazionale  15 
milioni  di  lire  ai 
comandanti.  Al 
primo  ministro 
Lloyd  George  che 
ha  rifiutato  qua- 
lunque premio  in 
denaro,  il  Re  con- 
cede l'Ordine  del 
Merito,  la  più  alta 
onorificenza  in- 
glese. 

6.  Budapest.  — 
Un  generale  e  al- 
cuni funzionari  di 
polizia  si  presen- 
tano improvvisa- 
mente al  consiglio 
dei  ministri  e  in- 
vitano il  presi- 
dente Peidl  e  gli 
altri  ministri  a 
rinunziare  imme- 
diatamente al  po- 
tere che  viene  as- 
sunto dall'  Arci- 
duca Giuseppe 
d'Asburgo.  Questo 
nomina  ministro 
presidente  Stefano 

Friedrich  già  ministro  della  guerra  in 
Ungheria  sotto  l'antico  regime. 

7.  —  Proclamato  da  oggi  lo  sciopero 
dei  metallurgici  della  Liguria,  della 
Lombardia,  dell'  Emilia  e  della  Toscana. 

7.  Lisbona.  —  Antonio  Almeida  è 
eletto  presidente  della  repubblica  del 
Portogallo. 

8.  Roma.  —  Il  Senato   a   proposito 


L'Arciduca  Giuseppe  d'Absbukgo 


per  la  riforma  elet- 
torale, quindi  ag- 
giorna i  suoi  lavori 
al  28  agosto. 

0.  — 11  corpo  di 
spedizione  italiano  in  Murmania  s'im- 
barca a  Murmansk  per  rimpatriare. 

10.  Belgio.  —  L' on.  Tittoni  si  reca 
a  Malines  a  far  visita  al  card.  Mercier 
e  a  consegnargli  la  croce  di  guerra 
italiana. 

10.  Ungheria.  —  L'arciduca  Giusep- 
pe è  riconosciuto  dall'Intesa  come  go- 
vernatore dell'  Ungheria. 


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-  441  - 


11.  —  Inaugurazione  dei  Consigli 
provinciali  in  tutta  Italia. 

13.  —  h'Afjfeuzia  Stefani  comunica 
alla  stampa  un  riassunto  ufficiale  dello 
conclusioni  della R.  Commissione  d'in- 
chiesta sulla  rotta  di  Caporetto  e  la 
ritirata  dall'Isonzo  al  Piave. 

13.  Suez.  —  L'incrociatore  Basili- 
cata, che  si  recava  nel  Mar  Rosso  per 
assumere  il  comando  superiore  delle 
forze  navali  in  quello  acque,  a  causa 
dell'esplosione  di  una  caldaia,  affonda 
all'ingresso  del  Canale  che  resta  ostrui- 
to per  due  giorni.  72  vittime  (40  ita- 
liani e  32  eritrei)  e  50  feriti. 

14.  Roma.  —  Il  Senato  approva  la 
riforma  elettorale,  quindi  sospende  i 
suoi  lavori. 

14.  Taranto.  —  Incidenti  disgustosi 
fra  soldati  italiani  e  soldati  francesi 
presso  la  batteria  Buffolato.  Parecchi 
feriti. 

14.  Tripoli.  —  Il  governatore  gen. 
Garioni  ceduti  i  poteri  al  nuovo  go- 
vernatore civile  Menzinger  prende  con- 
gedo dalla  cittadinanza  tripolina. 

15.  —  Largo  movimento  di  prefetti. 
Pericoli  prefetto  di  Palermo  è  collo- 
cato a  disposizione:  lo  sostituisce  Cri- 
vellari. 

15.  Budapest.  —  L'arciduca  Giuseppe 
costituisce  il  nuovo  ministero  a  ten- 
denza schiettamente  conservatrice,  sot- 
to la  presidenza  di  Friedrich.  L'ammi- 
raglio Horty  che  fu  comandante  in  capo 
della  flotta  austro-ungarica,  è  nominato 
comandante  del  nuovo  esercito  unghe- 
rese. 

16.  —  Da  oggi,  nella  corrispondenza 
per  i  militari,  è  soppressa  la  indica- 
zione Zona  di  guerra  che  va  sostituita 
con  il  nome  della  località  di  destina- 
zione. 

17.  —  Scontro  navale  nel  golfo  di 
Finlandia  tra  la  flotta  bolscevica  e  una 
flottiglia  inglese,  composta  esclusiva- 
mente di  canotti  automobili.  Con  per- 
dite inglesi  insignificanti,  una  super- 
dreadnougìitf  una  corazzata  e  un  incro- 
ciatore russi  sono  affondati,  altre  navi 
danneggiate. 

17.  Sofia.  —  Sanguinosi  disordini. 
La  folla  chiede   l'abdicazione   del  Re. 


17.  New  York.  —  Sciopero  improv- 
viso delle  ferrovie  suburbane  e  delle 
tramvie  elettriche.  I  trasporti  della 
grande  città  sono  completamente  pa- 
ralizzati. 

18.  Roma.  —  Arriva  a  Roma  il  gen. 
Pershing,  già  generalissimo  delle  trup- 
pe americane  in  Europa.  Assiste  a  ima 
rivista  al  Macao,  a  una  colazione  al 
Quirinale,  a  un  ricevimento  in  Cam- 
pidoglio, a  un  pranzo  offerto  dal  mini- 
stro della  guerra  all'Hotel  Excelsior. 
Riparte  la  sera  per  Venezia,  dove  resta 
una  mezza  giornata,  poi  a  Treviso,  il 
Grappa,  Vicenza,  il  Pasubio,  Trento, 
Verona.  Il  terzo  giorno  è  diviso  fra 
Milano  e  Torino,  donde  riparte  diret- 
tamente per  Parigi. 

18.  Parigi.  —  Il  Supremo  Consiglio 
Interalleato  comunica  al  comitato  dei 
generali  alleati  a  Budapest  ch'esso  non 
può  ammettere  che  l'attuale  governo 
ungherese  rappresenti  la  volojità  del 
paese  e  che  non  può  avere  fiducia  in 
un  governo  presieduto  da  un  Asburgo 
e  sorto  da  un  colpo  di  stato  durante 
una  occupazione  straniera. 

18.  Weimar.  —  L'Assemblea  nazio- 
nale approva  in  seconda  e  in  terza  let- 
tura la  legge   della  tassa  sul  capitale. 

19.  Tokio.  —  Rescritto  del  Micado 
che  concede  l'autonomia  alla  Corea, 
dove  un  govei-no  civile  sostituirà  il 
governo  niilitare»e  i  coreani  godranno 
dei  medesimi  diritti  dei  giapponesi. 

19.  Messico.  — Sono  liberati  due  avia- 
tori americani  che  obbligati  ad  atter- 
rare in  territorio  messicano  erano  stati 
catturati  da  una  banda  di  briganti 
la  quale  chiedeva  per  il  loro  rila- 
scio un  riscatto  enorme.  Poiché  le  rimo- 
stranze del  governo  americano  al  gen. 
Carranza  non  hanno  avuto  resultato 
pratico  e  per  la  liberazione  dei  due  avia- 
tori il  governo  ha  dovuto  subire  il  ri- 
catto dei  banditi,  grande  è  l'indigna- 
zione agli  Stati  Uniti. 

21.  Weimar.  —  L'Assemblea  Nazio- 
nale tedesca  chiude  la  sua  sessione  per 
riprendere  i  lavori  a  Berlino  il  30  set- 
tembre. Nell'ultima  seduta  il  presi- 
dente Ebert  presta  giuramento  alla  co- 
stituzione. 


raiiBPICA  "I7\CCHI   DI  GOMMA 

DELLA  SOCIETÀ  ANONIMA 

WALTER    MARTINY 

XORIXO  -  Via  Verolengo,  379 


—  442  — 


22.  —  Con  decreto  odierno  la  ria- 
pertura della  Camera  dei  Deputati  è 
prorogata  al  3  settembre, 

22.  —  Una  circolare  dell' on.  Nitti 
ai  prefetti  ammonisce  severamente  il 
paese  sulla  necessità  di  imporsi  un  pro- 
gramma rigido  di  economia  e  di  lavoro. 

22.  —  In  sostituzione  del  ten.  gen. 
Cauvin,  collocato  in  posizione  ausilia- 
ria, il  ten.  generale  conte  Carlo  Petilti 
di  Roreto  già  governatore  di  Trieste  è 


24.  —  In  molti  paesi  dell'agro  Ro- 
mano i  contadini  invadono  le  terre 
incolte  per  protestare  contro  l'abban- 
dono in  cui  esse  sono  lasciate. 

24.  Budapest.  —  In  seguito  alla  osti- 
lità del  Consiglio  Supremo  degli  Alleati 
l'arciduca  Giuseppe  e  il  gabinetto  Frie- 
drich si  dimettono. 

25.  Fiume.  —  I  granatieri  di  Sarde- 
gna che  erano  a  Fiume  sin  dalla  sua 
liberazione  e  che  devono   ora  per  ra- 


II  Presidente  della  Repubblica  Germanica,  Federi'-o  Ebert,  presta 
giuramento  dinanzi  all'Assemblea  Nazionale  di  Weimar.  21  agos*^o  1919. 


nominato  comandante  generale  dell'ar- 
ma dei  RR.  Carabinieri. 

22.  Parigi.  —  Nuovo  messaggio  del 
Consiglio  supremo  interalleato  al  con- 
siglio dei  generali  a  Budapest,  col  quale 
insiste  sulla  necessità  che  tutti  i  pre- 
senti aspiranti  alla  direzione  dello  stato 
ungherese  debbano  ritirarsi  per  dar 
luogo  a  un  governo  in  cui  tutti  i  par- 
titi siano  rappresentati  e  di  interpel- 
lare il  paese.  Allora  soltanto  le  potenze 
alleate  consentirebbero  a  trattare. 


LIQUORE 

TONICO  DIGESTIVO 

DITTA  ALBERTI 
BENEVENTO 


gioni  militari  essei'e  sostituiti  da  altre 
truppe,  sono  salutati  alla  partenza,  non 
ostante  l'ora  mtittutina,  da  tuttala  po- 
polazione plaudente  e  commossa  che 
saluta  il  giorno  stesso  con  uguale  fer- 
vore i  fanti  della  Brigata  Regina  venuti 
a  dare  il  cambio. 

25.  Odessa  è  sgombrata  dai  bolsce- 
vichi scacciati  dai  volontari  che  mili- 
tana  sotto  il  gen.  Denikin. 

26.  Genova. — La  commissione  reale 
nominata  per  studiare  il  problema  della 


i 


44; 


Marina  mercantile,  inizia  i  suoi  lavori, 
prendendo  atto  che  la  gente  di  maro 
in  sciopero  ha  già  ripreso  o  sta  ripren- 
dendo il  lavoro  e  delibera  sugli  acconti 
da  pagarsi  subito  sui  stipendi  che  do- 
vevano in  seguito  essere  fissati. 

26.  Bruxelles.  —  11  governo  Belga 
decide  di  elevare  la  sua  legazione  di 
Koma  al  rango  di  ambasciata  e  quindi 
nomina  ambasciatore  il  conte  Van  de 
Steen,  attuale  ministro  del  Belgio  pres- 
so il  Re  d'Italia. 

27.  Bruxelles.  —  Il  senato  Belga, 
dopo  aver  preso  cognizione  degli  ac- 
cordi intervenuti  con  l' Inghilterra  a 
benefìcio  delle  colonie  belghe  nell'Afri- 
ca equatoriale  sanzionati  dalla  Confe- 
ranza  interalleata,  approva  il  trattato 
di  pace  con  la  Germania. 

27.  Malinee  {Belgio).  —  Violentissimo 
ciclone. 

28.  Budapest.  —  Il  presidente  Frie- 
drich che  dopo  le  dimissioni  il  comi- 
tato dei  generali  dell'Intesa  aveva 
pregato  di  restare  in  carica  fino  alla 
formazione  di  un  nuovo  governo,  di- 
chiara che  non  è  riuscito  a  un  altro 
ministero,  e  che  di  fronte  ai  voti  una- 
nimi manifestati  dal  paese  conserva  il 
potere  e  ricostituisce  il  ministero,  con 
lievissime  differenze  dal  procedente. 

30.  Friuli.  —  Violentissimi  tempo- 
rali. Un  ciclone  devasta  il  comune  di 
San  Giorgio  alla  Richinvelda,  dove  la 
fiazione  di  Domanins  è  completamente 
distrutta;  altro  ciclone  fa  danni  gra- 
vissimi in  Artegna.  Alcuni  morti  e  nu- 
merosi feriti. 

31.  Milano.  —  Oggi  e  nei  venturi 
giorni  si  hanno  parecchi  attentati  con 
bombe  allo  case  di  benemeriti  cittadini 
(ing.  Broda,  sen.  Ponti)  e  a  pubblici 
uffici. 

31.  Lattiate  (Milano).  —  Conflitto  san- 
guinoso fra  carabinieri  e  malviventi. 
I  carabinieri  per  difendersi  uccidono 
3  degli  assalitori:  la  folla  devasta  e 
incendia  la  caserma. 

Settembre. 

1.  Fiume.  —  Partenza  improvvisa  e 
segretissima  del  generale  Grazioli  ri- 
chiamato in  Italia. 


1.  Nizza  Marittima.  —  Scoppia  un 
vasto  incendio  nella  foresta  di  Monte 
Maures,  tra  Fréjus  e  Tolone.  10  villaggi 
distrutti. 

1.  Brest.  —  Il  generale  Pershing 
s'imbarca  per  far  ritorno  in  America, 

1.  Berlino.  —  La  Prussia  sopprime  il 
ministero  della  Guerra  cui  sostituisce 
un  Ufficio  del  comando  per  la  difesa 
dell'impero,  sotto  la  sorveglianza  di 
un  sottosegretario  di  Stato. 

1.  New  York.  —  Il  Comitato  della 
Federazione  del  Lavoro  pubblica  un 
manifesto  nel  quale  consiglia  di  sospen- 
dere per  sei  mesi  tutti  gli  scioperi  negli 
Stati  Uniti  per  aumentare  la  produzione. 

2.  —  La  Gazzetta  Ufficiale  pubblica 
quattro  decreti  di  amnistia:  uno  per 
i  reati  militari  (diserzione  non  oltre  sei 
mesi,  renitenti  all'estero,  altri  reati 
militari  commessi  durante  la  guerra  e 
non  puniti  con  oltre  10  anni  di  deten- 
zione, ecc.),  imo  per  reati  comuni  (di 
stampa,  reati  colposi,  reati  in  sospen- 
sione di  giudizio  per  causa  di  servizio 
militare,  reati  commessi  da  invalidi  di 
guerra  o  da  chi  ha  conseguito  due  me- 
daglie al  valore,  molti  reati  politici  ec.^ 
uno  por  i  reati  in  materia  finanziaria, 
uno  di  condono  di  punizioni  discii)li- 
nari  a  carico  dei  ferrovieri  dello  Stato. 

2.  —  Da  oggi  cessa  lo  stato  di  guerra 
in  tutti  i  territori  del  Regno  entro  l'an- 
tico confine  ti'anne  pai'te  del  circonda- 
rio di  Pieve  di  Cadore  e  il  circondario 
di  Tolmezzo.  Permane  il  divieto  di  tra- 
sporto delle  salme. 

2.  —  Primi  provvedimenti  del  Go- 
verno in  seguito  all'inchiesta  su  Capo- 
retto.  I generali  Cadorna,  Porro,  Capello 
e  Cavaciocchi  collocati  a  riposo,  i  gene- 
rali Montuori,  Bongiovanni  e  Boccacci 
collocati  a  disposizione,  il  generale  Ro- 
berto Brusati,  già  collocato  a  riposo 
d'autorità  dopo  l'offensiva  nel  Tren- 
tino, riammesso  nei  ruoli  e  collocato 
in  posiziono  ausiliaria. 

2.  Roma.  —  Il  Tribunale  militare 
nel  processo  per  il  contrabbando  dei 
cascami  di  cotone  pronuncia  l'assolu- 
zione di  tutti  gì'  imputati  per  inesisten- 
za di  reato,  chiesta  anche  dal  Pubblico 
Ministero. 


Rigeneratore  delP organismo 


TpY  '  1     T^       X*      duuiaiidarc  uitu.scolo  illiistiato  gratis  alla 

lIDrlTnO    r    L    Faiilinta  LoDibarda  Motti  [jiijcì 

i/iliUlllVl    X  ■    XJl  via  Tortona,  31,  MILANO 


—  444  — 


2.  Torino.  —  Fine  dello  sciopero  de- 
gli operai  poligrafici  che  durava  da 
52  giorni.  Ne  erano  esclusi  gli  addetti 
ai  giornali. 

2.  Taranto.  —  Sbarca  da  un  incro- 
ciatore inglese,  proveniente  da  Costan- 
tinopoli lo  Scià  di  Persia,  che  riparte 
lo  stesso  giorno  direttamente  per  la 
Svizzera  a  Montreux. 

2.  l'ripoli.  —  Con  una  grande  festa 
è  consacrata  l'avvenuta  riconciliazione 
fra  italiani  ed  arabi. 

2.  Saint- Germain.  —  E  consegnato 
ufficialmente  alla  Delegazione  Austi'ia- 
ca  il  testo  definitivo  del  trattato  di  pace 
con  l'Austria,  insieme  alla  risposta  alle 
controproposte  della  Delegazione  e  ad 
una  lettera  di  accompagnamento,  nella 
quale  sono  messe  in  luce  le  gravi  re- 
sponsabilità dei  popoli  austriaco  e  un- 
gherese e  l'obbligo  loro  di  riparare  ai 
mali  commessi,  fino  all'estremo  limite 
della  possibilità.  Alla  Delegazione  sono 
dati  5  giorni  di  tempo  per  respingere 
o  per  accettare  senz'  altre  osservazioni 
il  trattato,  ma  viene  poi  concessa  ima 
proroga  di  due  giorni.  La  sera  succes- 
siva il  cancelliere  Renner,  capo  della 
Delegazione,  parte  per  Vienna  per  sot- 
toporre il  trattato  all'Assemblea  Ge- 
nerale. 

2.  Parigi.  —  Il  Consiglio  Supremo 
Interalleato  dirige  al  governo  tedesco 
una  nota  imponendo  di  modificare 
entro  15  giorni  l'art.  61  della  costitu- 
zione approvato  nell'agosto  dall'As- 
semblea di  Weimar,  il  quale  ammet- 
tendo la  partecipazione  dell'Austria  al 
Consiglio  dell'Impero  costituisce  una 
violazione  formale  del  trattato  di  pace 
di  Versailles.  Minaccia  in  caso  di  ina- 
dempienza l'immediata  estensione  del- 
l'occupazione militare  sulla  riva  destra 
del  Reno. 

3.  Parigi.  —  I  delegati  romeni  spie- 
gano al  Ministero  degli  Esteri  come  il 
lungo  silenzio  del  governo  Romeno  alle 
intimazioni  dell'Intesa  relative  agli  af- 
fari ungheresi  dipenda  solo  dalla  cir- 
costanza che  75  radiotelegrammi  inviati 
da  Parigi  a  Bucarest  non  sono  arrivati 
a  destinazione. 

4.  —    Decreto    reale    che    fissa    le 


norme  por  l'occupazione  delle  terre 
incolte. 

4.  —  Decreto  reale  che  condona  tutte 
le  punizioni  disciplinari  inflitte  ai  po- 
stelegrafonici. 

4.  Vienna.  —  11  deputato  Oddino 
Morgari  è  sfrattato  dall'Austi-ia. 

4.  Washington.  —  È  approvata  la 
legge  che  nomina  Pershing  generale 
a  vita. 

5.  Roma.  —  La  Camera  approva  la 
legge  che  estende  alle  donne  le  leggi 
suir  elettorato  politico  e  amministra- 
tivo. Le  donne  non  voteranno  nelle 
prossime  elezioni  politiche  (nov.  1919), 
ma  soltanto  in  quelle  per  la  XXVI  legi- 
slatura. Voteranno  invece  per  le  ele- 
zioni amministrative,  e  per  dar  luogo 
alla  preparazione  delle  liste,  le  rinno- 
vazioni integrali  dei  Consigli  comunali 
e  provinciali  sono  rimandate  al  31  lu- 
glio 1920.  Ma  la  riforma  cade  in  nulla, 
essendo  stata  sciolta  la  Camera  e  chiusa 
la  legislatura  prima  che  il  Senato  abbia 
avuto  tempo  di  approvarla. 

5.  Fiuiìie.  —  Nuovo  disperato  appello 
del  Consiglio  Nazionale  al  Senato  Ame- 
ricano. 

5.  Berlino.  —  Il  governo  tedesco  ri- 
sponde all'  nltimatain  dell'  Intesa  che 
cede  e  dichiara  nullo  l'articolo  della 
Costituzione  contro  il  quale  la  Intesa 
protesta;  ma  al  tempo  stesso  afferma 
che  la  minaccia  fatta  contro  la  Germa- 
nia non  ha  base  di  diritto  ed  è  una 
violenza  deplorevole. 

6.  —  Decreto  Reale  che  istituisce 
un  diritto  di  monopolio  sulle  lampa- 
dine elettriche,  sia  di  fabbricazione 
nazionale,  sia  importate  dall'estero,  in 
ragione  del  25*^/0  del  valore  commer- 
ciale. 

6.  Bontà.  —  In  seguito  alla  ricom- 
parsa del  Giornale  d' Balia  con  pei-so- 
nale  non  federato,  esempio  che  gli  altri 
giornali  stanno  per  seguire,  gli  operai 
di  tutti  i  giornali  tornano  al  lavoro. 

6.  Tripoli.  —  Solenne  insediamento 
del  nuovo  Consiglio  di  Governo. 

6.  Vienna.  —  L'Assemblea  Nazio- 
nale autorizza  il  cancelliere  di  stato 
Renner,  con  voti  97  contro  23  e  43  aste- 
nuti, a  firmare  il  trattato  di  pace  e  ap- 


GOiVIiVIE  PIENK  per  canaions 

DELLA  FABBRICA  ITALIANA  

Soc.  Anon.  WALTER  MARTINY 


^     TORINO 


Via  Verolengo,  379     ^         ^ 


-   445 


prova  insieme  una  protesta  contro  la 
violazione  del  diritto  deH' Austria  di 
disporro  liberamente  di  sé  stessa. 

7.  —  Decreto  Reale  che  nomina 
l'on.  Tittoni  a  rappresentante  dell'Ita- 
lia nel  Consiglio  della  Lega  delle  Na- 
zioni e  l'on.  Bertolini  a  delegato  ita- 
liano per  la  Commissione  interalleata 
delle  riparazioni. 


9.  Fiume.  —  Il  Consiglio  Nazionale 
approva  una  nuova  legge  elettorale  a 
base  largamente  democratica  :  sono  elet- 
trici ed  eleggibili  anche  le  donno.  II 
numero  degli  elettori  è  quadruplicato. 

9.  Gfasffi.w.  —  Il  congresso  delle 
Trade  Unions  approva  con  4.400.000 
voti  contro  67.000  una  mozione  per  la 
nazionalizzazione  delle  miniere. 


La   seduta   della   Camera    austriaca  nella  quale  il  Cancelliere  Renner 
fece    approvare    le  condizioni  di  pace  imposte  dagli  Alleati.   6  sett.  1919. 


7.  Roma.  —  Arrivano  circa  1000  ope- 
rai triestini  per  visitare  la  capitale. 

7.  Milano.  —  Al  caffè  Bittì,  nella  gal- 
leria Vittorio  Emanuele,  è  fatta  esplo- 
dere una  bomba.  Per  fortuna  i  danni 
alle  persone  sono  lievi,  perchè  la  bomba 
scoppiò  avanti  tempo  addosso  a  chi  la 
portava  e  che  fu  miseramente  dilaniato 
dalla  esplosione. 

8.  Pramaggiore  presso  Portogruaro 
(Venezia).  —  Scoppio  di  un  deposito 
di  granate  e  bombe  a  gas  asfissiante. 
Circa  40  morti  o  numerosi  feriti,  in 
gran  parte  prigionieri  austriaci. 


9.  Boston.  —  Sciopero  degli  agenti 
di  polizia  municipale.  I  malviventi  se 
ne  approfittano  per  dare  il  saccheggio 
ai  negozi. 

10.  Saint- Germain.  —  Nella  sala  del 
Museo  dell'età  della  Pietra,  alle  oro  10 
è  firmato  il  Trattato  di  pace  fra  le  po- 
tenze alleate  e  associate  da  una  parte 
e  l'Austria  Tedesca  dall'altra.  Non  fir- 
mano i  plenipotenziari  romeni  e  jugo- 
slavi ai  quali  uno  speciale  protocollo 
lascia  3  giorni  di  tempo  per  firmare. 
Insieme  al  trattato  e  al  protocolle  sono 
firmate  ima  convenzione  internazionale 


LA  RINASCENTE 

^  GRANDE  PRODUZIONE  ^  LARGHE  VENDITE  ^ 

—♦  MINIMI   PREZZI    ♦— ^ 


-  440 


per  il  commercio  degli  spiriti,  delle 
armi  e  munizioni  in  Africa,  due  accordi 
finanziari  per  le  riparazioni  dovute  al- 
l'Italia e  per  la  ripartizione  del  debito 
austriaco,  un  trattato  con  la  repubblica 
czeco-slovacca  per  la  protezione  delle 
minoranze  in  Boemia.  Oggi  stesso  alla 
Camera  italiana  il  presidente  del  Con- 
siglio Nitti  presenta  il  testo  del  trat- 
tato. 


beni  della  Corona,  perchè  siano,  i  pa« 
lazzi  monumentali  devoluti  all'ammi- 
nistrazione delle  Antichità  e  Belle  Arti 
per  la  sistemazione  del  patrimonio  arti- 
stico nazionale  e  quelli  che  costitui- 
scono fonti  di  reddito,  ceduti  all'Opera 
Nazionale  dei  Combattenti:  il  Sovrano 
nel  tempo  stesso  propone  che  la  lista 
civile  sia  ridotta  di  3  milioni.  La  Ca- 
mera plaude  lungamente  a  questa  co- 


La  Principessa  Maria  d'Inghilterra,  nominata  recentemente  colonnello 
del  Reggimento  delle  Guardie  Reali  Scozzesi,  passa  in  rivista  a  Redford 
Barracks  il  9  settembre  1919  il  primo  battaglione  del  suo  reggimento. 


11.  —  Forte  scosse  di  terremoto 
nella  regione  del  Monte  Amiata,  in 
prov.  di  Siena.  Danni  alle  case  e  feriti 
nei  comuni  di  San  Casciano  dei  Bagni, 
Kadicofani,  Pian  Castagnaio  (qui  un 
morto).  Nella  frazione  di  Proceno  sono 
crollate  tutte  le  case  e  un'antica  chiesa 
gotica,  detta  di  San  Salvatore. 

11.  Rtoma.  —  Alla  Camerali  Presi- 
dente del  Consiglio  legge  xina  lettera 
direttagli  dal  Re  con  la  quale  questi 
dichiara  di  rinunziare  a  gran  parte  dei 


municazione,  quindi  il  Presidente  pre- 
senta un  progetto  di  legge  che  sanziona 
queste  richieste  e  in  tale  occasione  isti- 
tuisce un  Sottosegretariato  per  le  Anti- 
chità e  Belle  Arti.  Gl'immobili  ceduti 
dal  Sovrano  sono  i  palazzi  reali  di 
Genova,  Milano,  Venezia,  Firenze,  Na- 
poli, Caserta  e  Palermo  (il  Re  si  riserva 
quelli  di  Torino  e  di  Roma),  i  castelli 
di  Moncalieri  e  di  Stupinigi,  le  ville  di 
Monza,  di  Milano,  del  Poggio  a  Calano, 
di  Castello,   della  Petraia,   di  Capodi- 


f  ^     ^      Le  Signore  eleganti  preferiscono  le 

I  PROFUMERIE  IGIENICHE  della  Ditta   CARLO  ERBA 

I  di  niLANO,  perchè  conservano  assai  a  lungo  II  loro  profumò 

l  soave,  il  profumo  del  fiori.      ' 


~  447  - 

monte,   della  Favorita,  oltre  altré'iui-  12.    —    Accordo    italo-francese    col 

nori;  le   tenute   di   Coltano,   Poggio  a  quale  la  Francia  code  all'Italia  lo  oasi 

C'aiano,  Carditello,  Licola,  Astroni  o  al-  clt;l    Parkat  e  di   Fehout  e   le    regioni 

tri  minori.  che  comprende  le   strade   carovaniere 

11.  Novnm.  —  Sciopero  generalo  dei  tra  Ghat,  Gadames  e  Tunima. 

lavoratori  della  ten-a  del  Novarese  e  del  Ì2.  Roma.  —  Alla  Camera,  disculon- 

Vercellese  cui  seguono  il  giorno  dopo  dosi  l'inchiesta  su  Caporetto,  l'on.  Bo- 

i  lavoratori  Lomellini  e  Pavesi.  In  tutto  selli  pronunzia  un  discorso   in   difesa 

gli    scioperanti   superano  i    100.000.  Il  dell'opera  del  governo  ch'egli  presie- 


A  Fiume.  —  Passa  il  Comandante  d'Annunzio! 


punto  principale  del  dissenso  è  per  le    dette.  Quindi  parla  anche  il  ministro 


otto  ore  di  lavoro. 

11,  Parigi.  —  11  Consiglio  Supremo 
Interalleato,  su  proposta  della  Delega- 
zione Italiana,  consente  che  alla  Con- 
ferenza Internazionale  del  Lavoro  che 
avrà  luogo  in  ottobre  a  Washington 
sotto  gli  auspici  della  Lega  delle  Na- 
zioni, siano  ammessi  delegati  operai 
germanici  e. austriaci. 

11.  —  Protesta  del  governo  del  Mon- 
tenegro per  la  sua  esclusione  dalla  fir- 
ma del  trattato  di  Pace  con  l'Austria. 

11.  Dublino.  —  Il  governo  inglese 
sopprime  il  Parlamento  repubblicano 
irlandese. 


della  guerra  gen.  Albricci,  ricordando 
fra  altro  il  contegno  valoroso  dei  no- 
stri ufficiali;  poiché  nella  guerra  cad- 
dero ben  18  generali  e  52  colonnelli, 
e  36  generali  e  114  colonnelli  furono 
feriti,  e  tra  i  soli  ufficiali  di  fanteria 
si  ebbero  3468  morti  e  7255  feriti,  cioò 
il  25%. 

12.  Fiume.  —  Il  Consiglio  Nazionale 
Italiano  dirige  una  nuova  protesta  al 
senatore  americano  Lodge,  respingen- 
do le  false  affermazioni  del  presidente 
Wilson. 

13.  Fiume.  —  Gabriele  d'Annunzio 
partito  da  Ronchi,  presso  Monfalcone 


TALMANE 

Ab    bATTS 


—  418  - 


poco  dopo  la  mezzanotte,  col  2°.  bat- 
taglione del  2»  reggimento  Gi-anatieri 
(già  di  stanza  a  Fiume  e  da  pochi  giorni 
uscitone),  comandato  dal  magg.  Carlo 
Reina,  con  gli  arditi  della  intiera  brigata 
Granatieri  e  3  comp.  mitraglieri,  rac- 
cogliendo lungo  la  via  nuove  forze  e  spe- 
cialmente riparti  d'assalto  al  comando 
del  col.  Repetto,  quasi  tutta  la  brigata 
Sesia  e  altri  reparti  di  truppe,  mitra- 
gliatrici e  autoblindate,  entra  in  Fiume 
alle  11.30.  Le  truppe  italiane  nella  città 
fraternizzano  con  i  volontari:  anche  gli 
equipaggi  della  Dante  Alighieri  e  della 
Emanuele  Fililerto  le  quali  stavano  per 
partire,  restano  a  terra  nella  maggio- 
ranza. Maia, Emanitele  Filiberto  poi  par- 
te: le  navi  agli  ordini  di  D'Annunzio 
sono,  oltre  la  Dante,  le  cacciatorpedi- 
niere Nullo,  Abba  e  Mirabella.  I  presidi 
alleati  intanto  si  ritirano  nelle  caserme 
e  partono  nei  giorni  successivi:  il  gen. 
Pittaluga  che  comandava  la  brigata  Be- 
gina,  tenta  di  opporsi  all'avanzata  ma 
cede  alla  forza  maggiore  rifiutandosi 
di  spargere  sangue  italiano  e  cede  il 
campo  a  Gabriele  D'Annunzio  il  quale 
dichiai-a  solennemente  Fiume  annessa 
all'Italia.  L'impresa  del  Poeta  è  avve- 
nuta la  vigilia  del  giorno  in  cui  la  mag- 
gior parte  delle  poche  truppe  italiane 
rimaste  a  Fiume  stava  per  partire  e  la 
polizìa  inglese  avrebbe  assunto  la  tutela 
dell'ordine;  mentre  gli  jugoslavi  pre- 
paravano un  colpo  di  mano  per  impa- 
dronirsi della  città. 

13.  Fiume.  —  Gabriele  d'Annunzio 
assume  i  poteri  civili  e  militari:  inti- 
ma al  gen.  Robilant  che  aveva  annun- 
ciato il  suo  arrivo,  di  non  entrare  in 
città;  invita  il  gen.  Pittaluga  a  uscire 
fuori  della  linea  d'armistizio  e^fa  am- 
mainare con  gli  onori  militari  le  ban- 
diere alleate. 

13.  —  Gl'impiegati  postelegrafo- 
nici fanno  un'ora  di  sciopero  (dalle  11 
alle  12)  per  protestare  contro  gl'inci- 
denti avvenuti  a  Roma  ti-a  la  polizia 
e  gli  impiegati  dimostranti. 

13.  Roma.  —  Alla  Camera  l'on.  Nìtti 
stigmatizza  con  severe  ed  aspre  parole 
l'impresa  di  Fiume.  Quindi  si  chiude 
la  discussione  su  Caporetto  con  nuove 


diclìiarazioni  dell' on.  Nitti  e  la  vota- 
zione dell'ordine  del  giorno  Luciani, 
accettato  dal  Governo.  La  votazione  è 
fatta  per  divisione:  la  })rima  parte  che 
approva  le  dichiarazioni  del  Governo, 
è  approvata  con  voti  211  contro  17  e 
27  astenuti  (quasi  tutti  gli  ex-ministri 
del  gabinetto  Boselli);  la  seconda  parto 
che  afferma  la  gratitvidine  della  Camera 
all'esercito  che  ha  bene  meritato  della 
Patria,  è  votata  per  acclamazione. 

13.  Taranto.  —  Salpa  l'incrociatore 
Quarto  che  porta  issato  il  gagliardetto 
dei  principi  reali.  Vi  è  imbarcato  il 
card.  Filippo  Giustini  inviato  pontifi- 
cio a  Gerusalemme  per  le  feste  del 
VII  Centenario  del  viaggio  di  S.  Fran- 
cesco in  Oriente  e  ai  Luoghi  Santi.  La 
nave  trasporta  il  cardinale  con  tutti 
gli  onoil  dovutigli  a  Giaffa  dove  sbar- 
ca il  18. 

13.  Bucarest.  —  Dimissioni  del  gabi- 
netto Bratianu,  motivate  dai  contrasti 
con  la  Conferenza  della  Pace. 

14.  Fiume.  —  L'ammiraglio  Casa- 
nova giunto  in  porto  e  passato  sulla 
Dante  Alighieri  per  assumere  il  coman- 
do delle  forze  navali,  è  arrestato  dagli 
arditi  e  condotto  prigioniero  sulla  pa- 
rola nel  palazzo  del  Governatore. 

15.  Napoli  —  Un  tram  salendo  al 
Vomero  retrocede  slittando  e  si  rove- 
scia: un  morto,  un  moribondo  e  50 
feriti. 

15.  VladivostoJc.  —  Partenza  per  l' Ita- 
lia del  primo  scaglione  del  corpo  di 
spedizione  italiano  in  Siberia  di  cui 
comincia  il  rimpatrio. 

16.  Boma.  —  Il  ministro  delle  poste 
Chimienti  presenta  alla  Camera  il  pro- 
getto di  legge  per  i  provvedimenti  in 
favore  dei  postelegrafonici  approvati 
alla  mattina  stessa  dal  Consiglio  dei 
Ministri;  ma  i  postelegrafonici  con- 
tinuano nell'agitazione,  deliberando  di 
soprassedere  al  minacciato  sciopero  ma 
di  intensificare  l'ostruzionismo  inatte- 
sa che  il  governo  ceda  completamente 
alle  loro  imposizioni. 

17.  Alessandria.  —  Per  l'intervento 
del  ministro  degli  approvigionamenti 
on.  Murialdi  è  composto  lo  sciopero 
dei  risaiuoli  (erano  160.000  in  sciopero 


ESANOFELE 


rimedio  infallibile 

contro  r  infezione  malarica 


449  -. 


ila  10  giorni)  dei  circondari  di  Novara, 
Vercelli,  Pavia,  Mortara  o  Gasalo. 

17.  Venezia.  —  I  giornali  piibMieano 
nn  manifesto  (.li  (ìal^ritìle  d'AiiMunzio 
ai  Vpnezinni,  in  data  del  \{\  che  li 
incita  a  sollevarsi  e  a  scrollare  il  giojjo 
vergognoso. 

19.  Fiume.  —  Anche  Luigi  Kiz/o. 
l'afT«ìndatore  della  Santo  Stefano,  arriva 


poiché  egli  è  fucilato,  benché  quagli 
comi>letainente  paralizzato,  la  mattina 
del  '24  ottobre. 

l'.>.  Monaco  di  Jiatnera.  —  Sono  fuoi- 
lati  gli  sj)artachiani  condannati  dal 
tribiuiale  militare  per  la  strage  degli 
ostaggi. 

20.  l'onia.  —Il  governo  affida  all'am- 
miraglio Cagni  una  missione  con  ampi 


Gli   av\eiiimenti  a  riunie.  —  La  tribuna  da  cui  parlarono  gli  oratori 
il    20   settembre:  D'Ainiunzio,  Chiesa,  Reina,  il  dott.  Gros>-lch,  Rizzo,  ec. 


"'1  mettersi  a  disposiziono  di  Gabriele 
J'Annimzio,  che  Io  nomina  coniaii- 
iante  della  flotta  del  Qiiainaro. 

ly.  Pari(/i.  —  Nella  sala  dell' OroIo- 
rio  al    (^iiai    d' Orsay  è  consegnato  ai 
lelogati   della   Bulgaria  il  testo    delle 
fjondizioni  di  pace.  Tempo  5  giorni  per 
orcsentaro  le  osservazioni  scritte. 
W).  l'arif/i  —  Pietro  Lenoir,  condan- 
ato  a  morte    l'S  maggio,   per  intelli- 
genza col  nemico,  dovrebbe  essere  giu- 
stiziato  oggi;   all'ultimo    momento   la 
jsecuzione  è  imf>rovvisamento  sospesa 
■r   la  promessa  di  rivelazioni  da  lui 
tta,   ma    per   pochissime    settimane, 


])otori  per  la  risoluzione  delle  difficoltà 
di  Fiume:  l'ammiraglio  si  reca  a' Fiu- 
me il  24  e  conferisce  con  Gabriele 
D'Annunzio  il  quale  risponde  di  non 
riconoscere  il  governo  attuale  e  di  rifiti- 
tare  qualunque  trattativa. 

20.  lioina.  —  li  gen.  Di  Hobilant  è 
esonerato  dal  conuindo  dell'  Vili  ar- 
mata. 

20.  Jloina.  —  Inaugurazione  del  Con- 
gresso nazionale  dell'Unione  Socialista 
Italiana.  Nella  prima  seduta  è  appro- 
vato un  online  del  giorno  di  simpatia 
per  Fiume,  dal  quale  per  le  proteste 
degli  on.  Canepa  e  Bissolati  sono  tolti 


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—  450  — 


Ogni  biasimo  al  governo,  ogni  accenno 
ad  altre  terre  irrodente  italiane  e  ogni 
parola  che  possa  suonare  a])provazione 
al  gesto  di  D'Annunzio. 

20,  Roìtia.  —  ILI  Congrosso  del  Par- 
tito Democratico  Costituzionale. 

20.  Trento.  —  Scioglimento  della 
1'  armata. 

20.  Trieste.  —  Per  iniziativa  del  Fa- 
scio dei  Reduci  di  Guerra  la  città  deli- 
bera di  astenersi  da  ogni  festeggia- 
mento oggi  e  in  appresso  finché  le  sorti 
di  Fiume  non  siano  decise  col  pieno 
trionfo  della  sua  italianità. 

20.  Fiume.  —  Il  Consiglio  Nazionale 
rimette  nelle  mani  di  Gabriele  d'An- 
nunzio tutti  i  poteri  statali. 

20.  Parigli.  —  I  delegati  dello  Po- 
tenze alleate  firmano  una  convenzione 
per  il  divieto  della  vendita  dei  depo- 
siti di  armi  e  munizioni. 

21.  Roma.  —  Il  Comitato  direttivo 
dei  postelegrafonici,  visto  che  il  go- 
verno ha  pienamente  ceduto  alle  loro 
pretese,  delibera  la  cessazione  dell'o- 
struzionismo. 

21.  Fiume.  —  Il  governo  esonera  il 
viceainm.  Casanova  dal  comando  na- 
vale dell'Alto  Adriatico  e  lo  sostituisce 
col  contramm.  Nunes  Franco.  L'amm. 
Casanova  è  rimesso  in  libeità  e  riac- 
compagnato al  confine. 

21.  Palmi.  —  Violentissimo  ciclone: 
alcune  vittime,  danni  enormi. 

22.  Roma.  —  La  convocazione  della 
Camera,  che  dopo  breve  sospensione 
doveva  riunirsi  domani  l'altro,  è  pro- 
rogata al  27;  e  per  il  25  sono  convo- 
cati al  Quirinale  sotto  la  presidenza 
del  Re  per  uno  straordinario  ('onsiglio 
delia  Corona,  i  presidenti  delle  due 
Camere,  gli  ex-presidenti  del  Consiglio, 
i  espi  dei  partiti  parlamentari  e  i  capi 
deiTE^tercito  e  della  Marina  per  con- 
ferire  sulla  situazione. 

22.  Dalmazia.  —  Nella  notte  tra  il 
22  e  il  23  un  piccolo  gruppo  di  uffi- 
ciali e  soldati  italiani,  circa  100  uomini 
guidati  dal  conte  Fanfogna  di  Trau, 
varcano  la  linea  di  armistizio  presso 
Trapatnica  e  dis;armata  la  guarnigione 
serba  di  Trau  occupano  la  città.  Ma  per 
l'intervento   del    comandante   italiano 


Marini'  della  R.  N.  Puglia  e  di  un  co- 
mandante ainei'icano  nel  pomeriggio 
del  23  rientrano  nelle  linee.  La  noti- 
zia giunta  a  Spalato  provoca  gravi  atti 
di  violenza  della  plebaglia  croata  con- 
tro gl'italiani,  e  se  ne  ha  anche  la  riper- 
cussione a  Trau.  Due  motoscafi  ame- 
ricani sbarcano  truppe,  pare  d'accordo 
col  comandante  italiano,  per  ricondurre 
l'ordine.  Questo  intervento  americano, 
variamente  apprezzato,  è  acerbamente 
biasimato  nel  Senato  a  Washington. 

22.  Versailles.  —  Il  capo  della  Dele- 
gazione tedesca  firma  un  atto  diplo- 
matico col  quale  la  Germania  accetta 
la  interpretazione  dell'art.  80  del  Trat- 
tato di  Pace  relativo  ai  rapporti  con 
l'Austria  tedesca,  quale  è  richiesta  dai 
governi  alleati  ed  associati  e  dichiara 
seiiza  valore  l'art.  61  della  costituzione 
tedesca. 

23.  Roma.  —  Per  l'intervento  del 
ministro  dei  Trasporti,  la  lunga  ver- 
tenza del  personale  dei  porti  è  compo- 
sta con  la  nomina  di  vma  commissione 
arbitrale.  Il  lavoro  è  ripreso  da  domani 
in  tutti  i  porti. 

25.  Roma.  —  Il  Consiglio  della  Co- 
rona, presieduto  dal  Re,  tiene  due  se- 
dute, una  la  mattina,  una  la  sera.  Un 
comunicato  ufficiale  annuncia  che  gl'in- 
tf^rvenuti  si  s^no  litnitafi  ad  esprimere 
le  loro  opinioni  sulla  situnzione  e  sui 
problemi  e!. e  in  quest'ora  maggior- 
mente interessano  la  vita  nazionale. 
Dei  person.tgjri  ehiajuati  dal  Sovrano, 
erano  a.isenti  gli  on.  Turati  per  la  pre- 
giudiziale politica  e  gli  on.  Sonnino  " 
Colajanni  per  ragioni  di  salute. 

•  25.  Parigi.  —  Il  Consiglio  Supremo 
interalleato  delibera  che  la  sovranità 
politica  dello  Spitzberg  sia  attribuita 
alla  Norvegia. 

26.  Albania.  ~  In  seguito  agli  attac- 
chi fatti  a  vari  nostri  distaccamenti  da 
pretesi  insorti  albanesi,  i  nostri  soldati 
catturano  numerosi   soldati  serbi  d  ^ 
r  esercito  regolare  e  gruppi  di  irregv. 
lari  pure  sei-bi   camuffati  da  albanesi. 

27.  —  Fine  dello  sciopero  degli  ope- 
I-ai  juotallurgici  della  Lombardia,  dell/ 
Liguria  e  dell'Emilia,  durato  circa  due 
mesi. 


MONTECATINI 


j 


STOMACO  =  FEGATO  =  INTESTINO = RICAMBIO 

==  STAGIONE  :  Marzo  -  Dicembre  =^== 


-  451  - 


27.  Roma  —  Alla  Camera  il  mini- 
stro Tittoni  espone  lungamente  la  situa- 
zione dell'Italia  di  fronte  ai  vari  pro- 
blemi internazionali  e  specialmente  al 
problema  adriatico. 

27.  Genova.  —  Ha  termine  lo  scio- 
pero degli  scaricatori  di  carbone. 

27.  Corueto  larqulnia  [lioma).  —  Con- 
flitto provocato  fra  gli  ex-combattenti 
per  la  niancata  ripartizione  delle  terre. 
I  tumultuanti  inveiscono  contro  il  se- 
gretario dell'Università  Agraria  Giu- 
seppe Parpiglioli;  trattenuti  dai  cara- 
binieri ne  feriscono  parecchi  ed  anche 
il  commissario  di  P.  S.  Odoardo  Ros- 
selli che  per  le  ferite  muore  il  giorno 
dopo. 

27.  Parigi.  —  Il  Consiglio  Supremo 
Interalleato,  a  mezzo  del  maresciallo 
Foch,  dirige  alla  Germania  ima  inti- 
mazione perchè  ritiri  immediatamente 
le  sue  truppe  dalle  provincie  baltiche, 
minacciando  rappressaglie  economiche. 

27.  Inghilterra.  —  Sciopero  nazio- 
nale ferroviario. 

28.  Roma.  —  La  Camera,  dopo  agi- 
tata e  lunga  discussione,  udita  anche 
l'autodifesa  dell' on.  Orlando,  vota  un 
ordine  del  giorno  dell'  on.  Leonardo 
Bianchi  per  divisione.  La  prima  parte 
che  afferma  l'italianità  di  Fiume,  è 
votata  per  acclamazione  da  tutta  la  Ca- 
jT^ovn.  meno  che  dai  socialisti  ufficiali; 
la  a«iconda  part**  che  confida  nell'oppi  a 


del  Governo,  dopo  gravi  tumulti  o  col- 
luttazioni tra  fascisti  e  socialisti,  è 
approvata  con  voti  2U8  contro  148  e  10 
astenuti.  L'on.  Nitti  dichiara  che  si 
riserva  di  esaminare  la  situazione. 

28.  —  La  Federazione  dei  Lavora- 
tori del  Mare  annuncia  il  proprio  di- 
stacco della  Confederazione  Generalo 
del  Lavoro,  motivato  da  contrasti  poli- 
tici con  VAvotiti! 

28.  Lussemburgo.  —  Un  plebiscito  si 
dichiara  a  favore  del  mantenimento  sul 
trono  della  principessa  Carlotta  e  alla 
unione  doganale  del  lAissemburgo  alla 
Francia. 

29.  —  Un  Decreto  Reale  scioglie  la 
Camera  dei  Deputati,  indice  i  comizi 
elettorali  per  il  16  novembre  e  convoca 
il  Senato  e  la  Camera  pel  1"  dicembre. 
La  relazione  Nitti  afferma  che  la  Ca- 
mera presente  non  può  più  funzionare 
con  serenitìi,  che  non  si  può  tardare 
oltre  la  rinnovazione  dei  mandati  legi- 
slativi e  che  se  occorrerà,  i  trattati  di 
pace  saranno  appi-ovati  con  decreti  reali 
da  presentarsi  poi  al  Parlamento. 

2',>.  Asia  minore.  —  Le  truppe  nazio- 
naliste di  Mustafà  Kemal  occupano 
Konia,  scacciandone  le  autorità  turche; 
ma  le  truppe  italiane  ivi  di  presidio 
sono  rispettate. 

30.  Fiuìne.  —  Vibrata  protesta  del 
Consiglio  Nazionale  contro  il  blocco 
rigoroso  npi»licato  dal  governo  italiano. 


^n^.^o  ISaLABELLA 


CRONACA  DELLA  QUERRfl 


oro  gli  iii-mi.stizii  dell'ot- 
tobi-e    e    del   novembre 

D  dell'anno  scorso  sarebbe 

stato  logico  ritenere  cbe 
ogni  r  u ni  ore  d'  armi 
avrebbe  jier  lungo  teni- 
jto  taciuto  e  che  questa 
Cronaca  s^arebbe  riiisti- 
ta  superflua  w^iV Alriia- 
7iacco  del  1920.  Purtrop- 
po  non  è  stato  così,  e 
nienti-e  i  plenipotenziarii  a  Parigi,  a  Ver- 
sailles, a  St.-Germain,  faticosamente  de- 
liberavano sulle  coudizioni  della  pace, 
la  guerra  continuava  a  dare  bagliori  si- 
nistri, ostinati,  a  divanii^are  in  conflitti 
micidiali  noli'  Europa  orientale  e  nel- 
l'Asia. Converrà  adunque,  per  mante- 
nere una  doverosa  continuità  storica 
nella  raccolta  deìVAlmaitaccoi  esami- 
nare anche  quest'  anno,  sia  pur  breve- 
mente, le   varie  operazioni  guerresche. 

R.vissia  Settentrionale. 

Gli  Alleati  erano  giunti,  alla  fine  del- 
l'ottobre  1918,  nella  zona  di  Arcangelo, 
fino  alla  città  di  Kadich,  sul  iiunie  Yen- 
sa,  ad  80  chilouu-tri  a  sud  della  coii- 
tluenza  della  Yeusa  colla  Dwina,  e  si 
erano  sjtinti  ancora  10  chilometri  ])iiì  a 
sud,  lungo  la  ferrovia  Arcangelo-Yolog- 
da-Pietrogrado. 

Le  trupi»e  bolsceviche  contraccarpiio 
le  nuove  ptusizioni  degli  Alleati  sulla 
Yensa  il  ,23  ottobre,  do^x)  un'  accurata 
l«'jepa raziona  di  artiglieria,  durata  sei 
ore,  ma  furono  respinte. 

Il  Comando  bolscevico  concepì  allora 
una  nuova  azione  eontroffensiva,  stu- 
diandola metodicamente  ii\  tutti  i  suoi 
particolari,  in  modo  di  poter  contare 
sulle  maggiori  ]>robabilità  di  successo. 
Air  iilba  dell'  11  novembre  artiglierie 
bolsceviche.  inn>ostate  su  battelli  disld- 
cati  lungo  la  Yensa,  ai>rirono  un  \  io- 
Jeuto    fuoco    di    preparazione    coutio  lo 


I)osizioui  avversarie.  Quindi,  fidte  masse 
di  'fanteria,  con  mitragliatrici  e  boml»e 
a  mano,  attaccando  di  fionte  e  di  fian- 
co, gli  alleati.  irru]»i)ero  fino  alla  linea 
delle  batterie  della  dilVsa.  11  successo 
degli  assalitori  fu  per»»  effimero.  )»oieliè 
le  fanterie,  anjcricana  e  britannica,  svi- 
lup])ando  un  tempestivo  contrat tacce», 
abilmente  congegnato  ed  energicam.  iit<' 
condotto,  respin.sero  subito  do]»»»  i  bol- 
scevichi, infliggendo  loro  gravissime  i>er- 
dite. 

Le  batterie  da  campagna  canadesi, 
che  continuarono  a,  far  inoco,  anche 
quando  il  nemico  si  era  coni|)letamente 
ripiegato  sulle  jiroprie  linee,  conti-ibuin»- 
no  efficacemente  colla  loro  magnifica  te- 
nacia, alla  rotta  dei  bolscevichi.  Costoro 
tentarono,  il  giorno  seguente,  un  nuovo 
disperato  sforzo  contro  le  posizioni  al- 
leate, ma  furono  battuti  nel  modo  più 
disastroso,  così  che  per  lungo  tempo 
dovettero  accontentarsi  di"  mantenere 
Ttn  atteggiamento  di  difesa  assolutamen- 
te passivo. 

Della  grave  sconfitta  e  della  conse- 
guente inazione  bolscevica  ajjprolìtfa- 
rono  le  trup])e  alleate  per  spingersi  ri- 
solutamente innanzi,  sia  lungo  il  fiume 
Onega,  sia  sulle  spon<le  della  Waga, 
affluente  di  sinistra  della  Divina.  Ka^-i 
giunseri»  così  i  dintorni  della  città  di 
Schenlvursk  e  vi  si  sfabiliriino  S(»lida- 
mentc. 

Il  22  ed  il  2:5  gennaio,  dopo  un  ac- 
canito bombardamento,  dui;ato  tre  gior- 
ni, i  b<»lscevichi  si  gettaiono  con  foi'/e 
cousiderevoli  airattacc(»  delle  ]tosi/.ioni 
alleate,  difese  prevalentemente,  «lai  con- 
tingenli  americano  e  russo,  innesti  corj  '>. 
nrinacciati  di  avvolgimenlo  ad  enfranì- 
bc  le  ifli,  dovettero  ripiegare  dapprima 
sulle  organizzazioni  difensive,  c*»struite 
attorno  alla  città  di  Scheulcursk  ;  poi 
abbaudonarono  anche  quella  città  e  sii 
scliicraroro  sopra  ima  linea  retrostante,! 


-  4:.3  — 


= 


(ho  foitifua rollo  lapiiìuiUfiito  e  solida- 
mcnto. 

L'S  ft'l)l»rHÌo  i  Im»Is('<'.vìc1iì,  i\ìil>al(ìan- 
/ili  (hil  ..suo<-<'ss(),  attardarono  ;nli  Alleali 
iH-Uc  loro  niiov»'  ])o,sizioiii.  ma  furono 
rotipinti.  irli  Alh'Uti  approfittarono  pron- 
t:Mnonte  «lei  rovoscio.  s<»tìVrt«»  dal  unui- 
.  ".  o  jiassarono  ad  una  controtlensiva 
s  iu,«)r()sa  e  lirillante,  i-ho  vovomnò  i  l»ol- 
ticovitlii  pan^cchi  «'liilometri  più  si  sud, 
intlijigendo  loro  poi-dito  «iravissiujo. 

Dopo  il  tatto  d'anni  doli' 8  fobbraio 
lo  oporazi<Mii  attravorsarono  un  poriodo 
di  stasi,  a  oausa  dolio  ditìiooltà  della 
stagione,  tino  al  31  marze»,  nella  iinale 
giornata  i  Ixdsceviolii,  con  oonaidere- 
vdli  for/c.  attaccarono  gli  Alleati,  por 
l>on  quattro  volto,  a  liolchozercliir,  a 
sud  di  Arcangelo.  Ma  i  loro  assalti  si 
infransero  contro  la  salda  resistenza  ilo- 
gli  Alleati,  n^■  migliore  f(»rt  una  ottennero 
due  ritorni  ofteusivi  bolscevichi,  tentati, 
il  1°  aprile.  Fu  qnesto  1' ultimo  imytor- 
tanto  combattinionto  svoltosi  nella  Itu^- 
sia  settentrionale,  poich^  molto  trui>]u' 
bolsceviche  furono  levate  da  quel  set- 
tore ])er  essere  inviate  a  fronteggiare 
gravi  pericoli  minaccianti  in  altri  scac- 
chieri: e  d'  altronde  i  contingenti  alleali 
non  dov<'vano  nò  i)otevano.  \ivv  la  de- 
ticieuza  dei  mezzi  logistici,  posti  a  loro 
dis]K»sizione,  troj>po  internarsi  nell'in- 
sidioso territorio  russo.  Frattanto  an- 
dava facendosi  strada  nelle  Potenze  oc- 
cidentali, sotto  r  intluenza  di  una  parte 
dell'  opinione  i»ubblifa.  il  proposito  di 
ritirare  lo  trujtpe  «lalla  IJnssia.  ("osi  lo 
operazioni  attravorsarono  un  porio«lo  di 
iueertezza.  e  «li  j)ausn,  che  suscitò  una 
profonda  denu>ralizzazione  nei  nuclei  di 
voh»utari  russsi,  combattenti  a  fianco 
degli  Alleati.  Tuttavia  il  ritiro  dolio 
truppe  di  fronte  allo  niasso  bolsceviche, 
tuffora  in  posizioni' ed  in  ]M»tenza,  non 
;i\rold»e  ]>otnto  aver  luogo  senza  rag- 
uniardovoli  nuclei  »li  protozi<Mie.  Pertan- 
to, nel  mese  di  luglio,  il  (tov<:rno  bri- 
'an.iico  s]»odì.  nella  Kussia  settentrio- 
nale, nuovi  rinforzi  terrestri  e  navali, 
noniìuando  comandante  in  capo  di  tuttt» 
il  con»o  «li  operazioni  il  gonorab»  Kaw- 
linsou. 

Operazioni  de^li  Ucraini. 

In  adompinicnto  allo  clausolcdoll' av- 
tiiistizio  dell'  11  nov.  Uns.  le  (ruppe  iiti- 
«•o-tedesche  «die  presidia vauf»  rt'cnd- 
ii:t.  1*  Kstonia.  la  Fjfuania.  do^  orano 
•vacuare  quei  territori  e  i  i(iiar.>ii  entro 
li  frontieto  del  19]  t.  Muno  mano  clic 
u  f«Mzo  delle  Potenze  (enirali  ri}»ioga- 
v.ino,  i  pue.M abbandonati  \«}nivanoi>ron- 


tamente  ed  arbitrariamente  oceui)atidal- 
!«'  truppe  bolsceviche.  Cosi,  nel  «licem- 
bi-o  liUS.  le  forze  rivoluzionario,  russe 
si  impadronivan«»  «li  Mink.  ed  ai  pri- 
mi di  gennaio  191  !>,  «li  Wilna.  invade- 
vano l'Estonia  V  la  Livonia,  sa<'«'heg- 
giavano  lo  cam]»agn«'.  att«>rn«>  a  Ueval, 
entravano  in  Itigsi  e  si  avvi«iuavano  » 
Mitau  ;  njontre  altre  forz»'  bolsceviche 
o]>eravanoau<lacemontc  in  Ucraina,  pun- 
tando su  Kiev. 

A  ])roposito  «leir  Fcraina  conviene 
notare  che  gravi  avvenimenti  int«'rni  si 
erano  maturati  in  qu«lla  rioca  regione 
russa.  (Jome  i  lett<ui  riconb'ranno  (ve«li 
Almanacco  d«d  1919,  pag.  58'2),  nel  mag- 
gio 1918  il  (b)vernoriv«duzionario  ucrai- 
no era  stato  r«>vesciat«»  «lalle  truppe 
to«lesche  e  s«>stituito  da  elementi  con- 
trorivoluzionaii,  sotto  la  presidenza  del 
generale  Sk«»r«q»adski,  proclamato  Et- 
mann«>.  Orben»',  alla  tine  di  n«)vembro 
si  d«'lineava  in  U<'raina  un  ])oderoso 
movimento  nazionalista  panrusso,  diret- 
to a  i«»vosciare  il  gi>verno  d«'l  generalo 
Skor«>i>adski.  i)erch«'^  ligio  alle  Potenze 
Centrali.  Fu  difatti  costituito  a  Yekat»'- 
rinodnr  un  Governo  jirovvisorio  panrusso 
di  cui  facevano  parte  alcuni  goneiaU 
od  inrtuenti  uomini  politici.  Il  nuovo 
(rovinno  pubblicava  un  programma  per 
la  ricostituzione  della  Russia  sii  basi 
federali  rispettaiulo  i  diritti  etn«)gratìci 
e  statali  dell'  l'craina  e  proclamava  la 
l«>tta  coutr«)  r  anarchia.  Inviava  «b'iegati 
a  Jassy  in  Romania  per  pren<lere  con- 
tatto coir  Intesa,  della  «inalo  l'  Ucraina 
si  dichiarava  alleata.  Frattanto  letrui>pe 
nazionaliste  ucraine,  guidate  dal  gene- 
rale Petliura,  attaccavano  Kiev  e  se  no 
impadronivan(t.  arrestando  i  membri 
«lei  vecchio  governo. 

Gli  Uci;aiui  però  avevano  due  scrii 
nennci  esterni  da  combattere:  i  Polacchi 
ed  i  bolscevichi. 

r^a  lotta  «-onlro  i  P«>la«'chi  <>bbe  per 
piiiicipah;  teatro  il  territ«>rio  di  Ueiqndi, 
ch«'  gli  Ucraini  avr«'bbor«)  v«duto  an- 
nettere al  loro  nuovo  stat«>.  il  .'>  n«»- 
vembre  1918  il  capitaiu»  jMdact»»  Mazin- 
sk y,  d«q>«»  aver  preso  acc«»r«li  coi  notabili 
«l«'l  luogo.  Jissunse  la  «lirezi«)ne  d<'lla 
«lifesa  di  Leopoli.  I,.e  trui>i>o  di  Mazinsky 
contavano  3.100  vohuitari.  tra  u«»mini, 
donile,  iaiioiulli.  Gli  U«'raini,  ricacciati 
«la  L«»opoli.  si  a«-canir«)Uo  jkm*  cintine 
jDosi  a  bombar«lare  la  sventurata  «'ittà, 
rendendone  «litlì<-ilo  an<he  il  v«>ttovàglia- 
inento.  i>or«'h;^  la  lerrovia  da  Przemv>1 
a  Leopoli  era  i  «intiniuiiuonto  battuta 
«lalle  artiglierie.  Il  21  gennai»»  1919  il 
generalo  fiuncese  UarthifU'mj'  giunse  u 


454 


Leopoli  e  si  adoperò  come  iutermediaiio 
])er  un  armistizio  tra  Polaccìii  ed  Ucrai- 
ni. Si  recò  due  volte  al  quurtier  gene- 
vaie  di  Petliura,  ma  la  sospensione  di 
ostilità,  elle  infine  era  riuscito  a  conclu- 
dere, fu  invero  assai  effimera,  ])oicliè  il 
suo  stesso  treno  blindato,  pavesato  da 
bandiere  alleate,  In  durante  il  viaggio 
di  ritorno  a  Leopoli  bombardato  dagli 
Ucraini.  Costoro  frattanto  riuscivano  a 
tagliare  la  ferrovia  presso  Grodek  e  ad 
isolare  di  nuovo  Leopoli  ;  ma  un  rin- 
forzo di  4  mila  Polacclii,  accorso  d' ur- 
genza dalla  Posnania,  riusciva  a  rista- 
bilire le  comunicazioni. 

Frattanto  il  Comando  polacco  con- 
cretava un  i)iano  d'offensiva  per  sot- 
trarre Ijcopoli  ai  bombardamenti  ucraini. 
Due  attacchi  ebbero  luogo,  il  primo  a 
sud  della  città  la  domenica  di  Pasqua 
20  aprile,  il  secondo  a  nord,  il  29  aprile, 
e  riuscirono  ad  allontanare  il  nemico 
di  circa  8  cMlometri.  I  soccorsi  polacchi 
continuarono  meravigliosamente  rapidi, 
durante  il  mese  di  maggio,  allargandosi 
sempre  piii  nel  bacino  petixdifero  della 
Galizia  orientale,  e  permettendo  a  nuclei 
avanzati  di  congiungersi  a  Mikieljnce 
colle  truppe  romene. 

Aspra,  lunga,  laboriosa  fu  pure  la 
lotta  degli  Uci-aini  contro  i  bolscevichi. 
A  metà  gennaio  la  Russia  Bianca  (Smo- 
lensk,  Moliilew  e  Vitebsk)  si  schierò 
coi  bolscevichi,  che,  rafforzati  dalle 
trupi)e  rosse  di  quelle  Provincie,  inva- 
sero r  Ucraina.  Era  la  famosa  ■«  offen- 
siva del  pane  »,  i>roclainata  da  Trotzky. 
Il  direttorio  ucraino,  che  si  era  dichia- 
rato antibolscevico,  dovette  abbando- 
nare Kiev  e  ritirarsi  verso  la  frontiera 
"della  Bessarabia,  sotto  la  pressione  delle 
masse  bolsceviche. 

Frattanto,  il  18  dicembre  1918,  truppe 
francesi  della  15(5''  divisione,  agli  ordini 
del  generale  Borius,  sbarcavano  ad 
Odessa,  per  sostituirsi  a  2000  soldati 
tedeschi,  che  secondo  le  clausole  del- 
l'armistizio, avevano  due  giorni  innanzi 
abbandonata  la  città.  Lo  sbarco  non 
avvenne  senza  qualche  difficoltà,  creata 
da  elementi  estremisti,  armati  da  cannoni 
e  mitragliati'ici,  che  lanciarono  alcuni 
proietti  sulle  navi  francesi.  Ma  la-  resi- 
stenza fu  ben  i)resto  domata  e  gli  estre- 
misti abbandonarono  Odessa.  11 13  gen- 


naio 1919  arrivò  in  quella  città  il  gene- 
nerale  fx-ancese  D'Anselme,  che  ne  as- 
sunse il  comando,  ed  il  19  gennaio 
sbarcarono  pure  ad  Odessa  contingènti 
greci,  agli  ordini  del  generale  Viako- 
])oulo. 

L'  offensiva  bolscevica  in  Ucraina  si 
sviluppò  secondo  un  ampio  semicerchio, 
colla  concavità  rivolta  a  sud.  La  tattica 
impiegata  dagli  attaccanti  era  quella  di 
occupare  gradatamente  tutto  il  ricco  pae- 
se del  mezzogiorno  russo  e  rovesciare  in 
mare  gli  Alleati.  Costoro  si  mantenevano 
in  nna  specie  di  ridotto  centrale  attorno 
ad  Odessa,  con  un  hinterland  tra  il 
Bniester  ed  il  mare.  Nella  prima  metà 
di  marao  i  bolscevichi  raggiunsero,  al- 
l'ala sinistra,  Nicolaief  e  Cherson,  scac- 
ciandone i  distaccamenti  franco-ellenici, 
che  le  presidiavano  e  spingendosi  fino 
al  mare.  All'ala  destra  procedettero 
lungo  il  Dniester,  in  nìodo  da  separare 
r  Ucraina  dalla  Galizia,  e  minacciare 
poi  la  Bessarabia.  Al  centro  avanzarono 
tra  il  Bug  edil  Dniester,  facendonotevoli 
l)rogressi  ed  occupando  in  breve  località 
importanti,  quali  Vinnitza,  Balta  e  Cin- 
nerinka.  Sotto  la  pressione  delle  masse 
bolsceviche  e  nella  impossibilità  di  prov- 
vedere al  vettovagliamento  delle  truppf^ 
e  della  popolazione,  il  generale  D'An- 
selme, il  6  aprile,  ordinò  lo  sgombero 
di  Odessa,  che  fu  immediatamente  oc- 
cupata dai  nemici. 

Un'  ultima  resistenza  tentarono  gli 
Alleati  in  Crimea  ;  l' istmo  di  Perecop 
fu  frettolosamente  munito  di  opere  di- 
fensive. Queste  x)erò  non  resistettero 
all'  urto  delle  massse  bolsceviche,  che, 
sfondate  le  linee  difensive  dell'istmo, 
si  presentarono  dinanzi  a  Sebastopoli. 
La  città  era  presidiata  da  poche  truppe 
fiancesi,  le  quali-  però,  appoggiate  dal 
fuoco  di  due  corazzate  (France,  Jean- 
Bari),  resistettero  vigorosamente,  inflig- 
gendo gravi  i:)erdite  ai  bolscevichi,  che 
chiesero  un  armistizio.  Ma  la  difesa  di 
una  città  così  isolata  ed  insufficiente- 
mente presidiata  non  poteva  avere  spe- 
1  anza  di  riuscita,  perciò  le  trupi)e  fran- 
cesi il  22  aprile  ricevettero  l'ordine  di 
abbandonare  Sebastopoli,  che  fu  imme- 
diatamente occupata  dai  bolscevichi. 
Così  in  maggio,  tutta  1'  Ucraina,  all'  in- 
fuori dei  distretti  di  Luzk,  Kovno,  Ostrog 


LA  TESSILE  "DI  MILANO 

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—  455 


ed  limi  i)arte  del  distietto  di  Kovel  era, 
purtroppo,  in  i)otere  dei  bolscevìclii. 

Iva  marcia  verso 
Pietro  grado. 

Per  ojiporsi  nel  golfo  di  Finlandia 
al  dilagare  »lel  bolscevismo,  una  Sijuadra 
navale  inglese,  composta  di  tre  incro- 
<  latori  e  di  tre  torpediniere,  occupava, 
nel  dicembre  1918,  il  i)orto  militare  di 
Keval.  Sotto  la  i)rote7.i(»ne  delle  navi 
britanuicbe,  truppe  nazionaliste  dell' E- 
etonia  sbarcavano  nella  baia  di  Kunda. 
per  prendere  alle  spalle  1'  esercito  b(d- 
scevico,  la  cui  retroguardia,  <lopo  breve 
scaramuccia,  si  ritirava  verso  est,  in- 
ternandosi nel  ])aese.  L'  incrociatore 
vnsao  Par  fa  A-,  con  e<]uipaggio  bolscevico, 
che  aveva  iniziato  il  bombardamento 
dell'  isola  Weetf,  fu  sorpreso  ed  inseguito 
•  la  una  divisione  della  stiuadra  britan- 
nica, che  riuscì  a  catturarlo. 

Le  trupi)e  mi/.ionuliste  estoni  conti- 
nuarono, nel  gennaio  1919,  i  loro  successi. 
(  'omandate  dal  valoroso  generale  russo 
Judenic,  che  si  era  distinto  brillante- 
mente nell'  Asia  minore,  dove  aveva 
<on(iuistato  Er/.erum  e  Trebisonda,  bat- 
terono il  grosso  dell'  esercito  bolscevico, 
iom])osto  di  circa  30  mila  uomini,  di 
(Ili  10  mila  Cinesi,  impadronendosi  suc- 
eessivamente  di  Doijìat,  ad  ovest  del 
Iago  PeTpons,  di  Walk,  sulla  strada  di 
Riga,  ed  inlìne  dell'importante  fortezza 
<ii  Narva.  Il  panico  che  si  difluse  in 
Kussia  per  tali  successi,  fu  così  intenso 
che  il  governo  di  Lenin  si  trasferì  da 
Pietrogrado  a  Niini-Xovgorod. 

Per  neutralizzare  la  liiinacciosa  prcs- 
-pione  avversaria,  nella  seconda  met:\  di 
febbrìiio  1919  il  commissario  del  popolo 
Trotzki  sferrò  una  coutroftensiva  con  32 
battaglioni,  sopra  una  fronte  di  240 
chilometri,  da  Narva  fino  a  Marienburg. 
in  Lituania.  Narva  fu  sottoj)osta  ad  un 
violentissimo  bombardamento,  durante 
il  (luale  caddero  in  città  oltre  mille  gra- 
nate e  Hhrapnels.  Ciononostante  i  bolsce- 
-'vichi  non  riuscirono  ad  imi)adronirsi  di 
Narva  e  soffrirono  >ina  grave  sconfitta  an- 
che nei  dintorni  di  Psko-sv.  Questa  cittì^, 
injportante  base  militare  dei  bolscevichi, 
ca<lde  in  nnino  dei  nazionalisti   estoni. 

Per  tali  e  c<»sì  clamorosi  insuccessi 
Trotzky  dovette  raccogliere  frettolosa- 
mente le  sue  truppe  e,  valeiulosi  delle 
^Jue  linee  ferroviarie  che  da  Narva  e 
l'skow  fanno  capo  a  Pietrogrado,  schie- 
rarle più  indietro,  sopra  una  fronte  i)iii 
ristretta,  ma  più  densa,  tra  Gacina  e 
Krasnoic  Scio. 

Tuttavia,  premuti  gagli^r4uu)eutc  (}a 


forze  nazionaliste  russe  agli  ordini  del 
colonnello  Baranovic,  i  bolscevichi  do- 
vettero sgombrare  il  27  maggio  anche 
Gacina,  abbandonando  agli  attaccanti 
parecchie  diecine  di  cannoni,  grandi 
quantit^  di  mitragliatrici  e  migliaia  di 
prigionieii.  Nel  precipitoso  ripiegamento 
Trotzky  fece  il  vuoto  nel  paese,  radendo 
al  suolo  i  villaggi,  jiarodiando  il  Kutu- 
sofì",  nella  celebre  litirata  del  1812,  di 
fronte  all'  esercito  najioleonico. 

L'  8  giugno,  un  «listaccamento  di 
truppe  finlandesi  i)ronunciava  un'avan- 
zata da  Gacina.  occupando  il  villaggio 
di  Kerinon,  mentre  le  milizie  volontarie 
russe  si  impadronivano  della  linea  dcd 
villaggi  di  Voronino,  Kusskia,  Golubo- 
vistz,  facendo  prigionieri  e  bottino. 

Il  13  giugno  le  trui)pe  l)olsceviche, 
presidianti  il  forte  di  Krasnaia  Gorka 
(sulla  costa,  circa  40  chilometri  ad  ovest 
di  Pietrogrado),  si  ribellarono  ai  cain 
ed  a])rii'ono  le  porte  ad  un  distaccamento 
di  Estoni.  La  resa  della  fortezza  faci- 
litò l'avanzata  delle  colonne  del  gene- 
rale Judenic,  che  puntavano  diretta- 
mente su  Pietrogrado  e  che  coli'  aiuto 
della  fiotta  britannica  si  erano  inipa- 
dronite  il  24  maggio  di  Peterhof,  splen- 
dida di  castelli  e  di  ville  imperiali.  At- 
torno a  Peterliof  vi  sono  robuste  e 
])erfezionate  fortificazioni,  che  domina- 
no da  terra  la  formidabile  fortezza  di 
Kronstadt.  Già  (juel  i)oderoso  baluar- 
do eretto  a  protezione  di  Pietrogrado, 
era  in  fiamme  e  le  sorti  della  capitale 
sembravano  irrimediabilmente  compro- 
messe, quando,  ad  un  tratto,  uno  sforzo 
rabbioso  dei  bolscevichi  ^riuscì  ad  in- 
frangere il  cerchio  di  ferro,  che  andava 
sempre  più  saldandosi.  Le  tiiippo  di 
Judenic,  che  si  erano,  nel  frattempo, 
assottigliate,  senza  poter  ottenere  i  ne- 
cessarii  con)plementi,  dovettero  indie- 
treggiare, mentre  le  masse  bolsceviche 
liavanzavano  rapidamente  in  direzione 
sud-ovest,  giungendo  di  fronte  a  Pskow. 
Queste  ultime  stavano  giìi  per  mettere 
l'assedio  a  quella  città,  qiumdo  furono 
contrattaccate  da  vohuitari  russi  anti- 
bolscevichi e  subirono  una  grave  scon- 
fitta a  12  chilometri  ad  est  di  Psko-w. 
])erdendo  4  mila  uomini  tra  morti  e  feriti. 
Ma  nonostante  quel  successo,  le  trupj)» 
antibolsceviche  non  furono  in  grado  di 
riprendere  l'oftensiva  e  la  marcia  sojira 
Pietrogrado,  cominciata  sotto  i  i)iù 
promettenti  auspicii,  dovette  essere  so- 
spesa, pro])rio  «luando  la  mèta  stava 
per  essere  raggiunta. 

Nel  golfo  di  Fiidandia  la  flotta  bri- 
tanaicu  ini^siavu  durante  lo  ultime  se^- 


—  450 


tniiiiiie  d'agosto  openi/àoiii  di  iiivi'sti- 
mciit»  contro  1;i  fortezza  di  Kronstadt. 

Oltic  al  l)oin1»ai<laincnto  eseguito 
dallo  navi  a<srdiaiiti.  alle  quali  rispon- 
devano le  batterie  bolsceviche  della 
poderosa  piiizzatbrto,  squadriglie  di  a(?- 
roidaui  e  di  motoscafi  britannici  ese- 
guivano sulle  oi)ere  di  Kronstadt  nume- 
rose e  brillanti  incursioni.  In  una  di 
queste,  avvenuta  al  largo  del  faro  di 
Tolboukin,  che  sorge  in  un  isolotto  a 
breve  distanza  dall'isola  di  Ivothin, 
dov'  ò  la  fortezza  di  Kronstadt,  nella 
notte  sul  18  agosto,  una  flottiglia  di 
canotti  automobili  britannici  atì'oudò, 
mediante  lancio  di  siluri,  le  corazzate 
russe  Andrea  Pervozcaìtnìf  e  Pctropan-- 
losk,  le  due  più  formidabili  vmilù  della 
marina  bolscevica. 

Pertanto  quanto  limane  della ])otenza 
navale  rivoluzionaria  russa  nel  golfo  di 
Finlandia  ^  virtualmente  distrutto,  }>oi- 
chè  si  trovano  nelle  ac(pie  di  Kronstadt 
soltanto  incrociatori  di  scarsa  ettìcien/.a 
e  poche  torpediniere  che  non  potrebbero 
oppori"e  vantaggiosa  resistenza  contro  le 
)iioderne  e  jioderose  S'nperdreailnoiujIU 
della  flotta  britannicji. 

In  conseguenza  della  sos]u'iisi(i)ie  del- 
l'otìensiva  del  generale  Judenic,  le  mas- 
se bolsceviche  poterono  riconquistare 
buona  parte  delle  perdute  posizioni,  tra 
]v,  quali  la  città  di  Pskow.  Il  generale 
Judenic  frattanto  dopo  avere  raflbrzato 
il  suo  esercito  con  uomini  e  materiale 
bollico,  8i)ecialmente  con  numerosi  veli- 
voli e  carri  «l' assalto,  riprese  decisa- 
mente l'ofteusiva  ai  primi  d'ottobre, 
niarciaiido  lungo  la  direttrice  segnata 
dalla  feri-ovia  Iveval-Pietrogrado.  Colle 
truppe  di  Judenic  operava  la  flotta  bi'i- 
tannica,  che  api)ostata8Ì  nella  baia  di 
Ko])oria,  garantiva  il  fianco  sinistro 
dell'  esercito  volontario  russo -estone  di 
Judenic.  bombardando  cflicacemente  le 
formidabili  batterie  della  fortezza  di 
Krasnaia  Gorka  e  della  città  di  Kron- 
stadt. 

Le  forze  di  Judenic  espugnarono  ed 
occuparono  Janiburg,  dopo  un  brinante 
accerchiamento  dei  bolscevichi,  cheper- 
dettero  oltre  2000  i)rigionieri,  tra  cui 
P  iutiero  stato  maggiore  della  10'^  divi- 
sione. Dopo  quel  successo,  che  iniziava 
brillautemeute  la  ripresa  delle  operazioni 


aggressive,  i  volontari  russo-estoni  avan- 
zarono, f«»rmati  su  due  colonne;  quella 
di  sinistra  continui"»  la  marcia,  «-on  ob- 
biettivo strategico  ininunliato  la  città  di 
]*ietrogrado,  ed  occupando  successiva- 
mente Gacina  e  Krasnoie-Selo,  celebri 
residenze  estive  degli  Zar.  Da  Gacina 
un  forte  distaccanìcnto  si  spinse  su 
Trossuo,  a  sud-est  di  Pietrogrado,  sul- 
hi  ferrovia  Pietrogrado-Mosca,  dove  fece 
saltare  i  jionti,  interrompendo  così,  da 
(juel  hito,  le  comunicazioni  tra  le  due 
capitali.  Sotto  l'incalzare  delle  truppe, 
di  Judenic,  le  masse  rosse  si  ritiravano 
in  posizioni  successive,  opponendo  però 
una  vivacissima  resistenza  all'  attaccan- 
te. Nella  giornata  del  21  ottol)re,  dopo 
un  accanito  combattimento  le  trupiie 
bolsceviche  si  ritirarono  sulle  colline  di 
Pulkovo,  estremo  limite  dei  sobborghi 
di  Pietrograd*». 

La  colojina  di  destra  delle  forze  di 
.hidenic  procedeva  in  direzione  sud-est, 
Nciso  Pskow,  per  neutralizzare  le  minac- 
eie  bolsceviche  sul  lìanco  meridionale 
della  colonna  di  siiustra,  e  sbarrare  al 
nemico  una  eventuale  ritirata  verso  sud. 
Come  <'itil(>go  delle  operazioiù  della  eo- 
loiiiia  di  destra  si  accese  nella  giornata 
del  17,  nei  dintorni  di  Pskow  una  vio- 
lenta azione,  che  fu  coronata  dalla  vit- 
toria dei  volontari  russi-estoni,  che  cat- 
turarono al  nemico  i)rigionieri,  artiglierie 
(m1  altro  materiale  di  guerra. 


I^e  operazioni  nella  Russia 
stid-orientale. 

L'ammiraglio  Koleiak,  ai  i»rimi  di 
novembre  1918,  scioglieva  nella  Russia 
orientale  il  governo  di  Ufa  e  lo  sosti- 
tuiva con  il  governo  anti-bolscevico  ad 
Omsk,  Contemporaneamente  ricu-gauiz- 
zavai  meravigliosamente  l'esercito  sibe- 
riano, al  quale  erano  giunti  copiosi 
rifornimenti  di  armi,  di  munizioni,  di 
vestiario  dal  Giai)pone  e  dall'  Inghilterra. 
Iniziava  poi  una  vigorosa  oftensiva  con- 
tro le  truppe  bolsceviche  forti  di  11.")  mili  • 
uomini,  comandate  dall' ex-tenente  co- 
lonnello di  stato  maggiore  Vatzetis, 
oriundo  lettone,  ufficiale  assai. apprez- 
zato per  le  sue  cai>acità  tattiche,  e  che 
fu  dal  commissario  del  ]>opolo  Trotzky 
elevato    al   grado  di  comandante  d' ar- 


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P 

457 


mata,  in  ricoiuitonsa  «Irlla  disjira/.ia  in 
(Ili  aviì  «-Hiluto  n«'ll't's<'r(ito  lìcllo  Zar 
]HÌ  suoi  iirim'ii>ii   tri»piH»  avanzati, 

ri«MnhMi(li>c«>iiM*  assi'  (Ifllc  oiH'iazioni 
la  foiT<»via  tiansilirriana,  1' aniinirajilio 
Knli'iak  scese  <lagli  l'iali  o  si  s(!lii«'ro 
iiell'alto  l)aeino  «lei  Kania  (iifHuonte  del 
\ol};a)  ad  o\est  <li  Kkateriiionl»iiig,  Que- 
■«ta  «'iltà  aviel)l»o  dovuto.  see(>n<l«)  <;li 
oidijii  di  Trotsliv,  essere  (km  iii)ata.  ad 
»»;ini  i-osto.  dalla  IH"  armata  bolsce- 
\  iea.  Ma  1' an)inira<iIio  Koleiak,  il  1' 
dieeniltro  l!»l^^.  ]>reveiiiva1irillanteui»^nto 
r  avvi'rsario.  attaccandolo  con  sirantle 
tiier;;ia  nei  dintorni  di  Kuiifiur.  Dopo 
una  sanjiuinosit  ìtattajilia  lo  inasso  1m»1- 
sceviclie  furono  scontitte.  lasciando  in 
potere  di  Koleiak  pifi  di  MI)  mila  jìrijiio- 
nieri.  120  cannoni,  un  n»i<;liaio  di  mi- 
irajiliatrici  ed  un  considerevole  mato- 
riaie  da  ti:is])(»rto.  l'oco  dopo,  i  Russi 
ili  Koleiak  enti-avano  a  rorm,  injpor- 
tante  città  <li  fio  mila  abitanti,  jiassavaiio 
il  fiume  Kama.  atHuonte  dol  Volga  o 
•  ontinuavam»  1'  inseguimonto  in  direzio- 
ne di  Olazow  e  di  Wiaska.  Purtropjto,  . 
lilla  sinistra  «b'ile  truj>p<'  dell'ammiraglio 
Koleiak.  una  massa  di  Cosaochi,  agli 
ordini  del  generale  Doutotì'.  du'  (»perava 
d"  accorilo  coli' esercito  siberiano  .«juUo 
pendici  sud-oc«'identali  degli  L'rali,  vcni- 
\  a  battuta  dai  bolscoviclii  ad  Oronburg. 

Conviene  notaro  (dio  il  cor]»o  di  Dou- 
totl'  costituiva  un  saldo  ooUogameuto 
ira  r  arnuita  Koleiak  ed  un' armata  di 
Cosacchi  agli  ordini  d<d  generale  Deni- 
kine,  operante  nella  regi<»ne  a  nord  del 
Cau<-aso.  Tertanto.  la  sconfìtta  softerta 
da  Doutofl'  ]»roduceva  una  i)ericolosa 
8(du7,ionc  di  continuità  nelle  forze  anti- 
bolscevielie,  e  la  minaccia  che  il  nemico 
veniva  ad  esereitai-e  sull'  ala  sinistra 
scoperta  di  Koleiak  imjK'diva  a  questi 
di  sfruttar*'  la  vittoria  di  Perni  e  di 
.  onlinuare  l'  iuscguimcnto  verso  luud- 
o\  est. 

L'eser«-ilo  (lei  generale  Denikine  ave- 
\a  il  suo  quai'tier  generalo  a  Jekaterino- 
diir  sul  tiume  ('ul»an.  e  duiante  tutto 
r  invelilo  1910.  oi»eiando  con  infaticata 
attività,  riuscì  a  sgombrare  (lid  bolscc- 
^  ieiii  tutto  l'ampio  teil-itorio,  vouipreso 
ira  il  mare  «l'Azov  <•  il  Caspio. 

In  maiz«».  le  truitpe  del  generale 
Denikine  elie  nel  frattempo  avevano  ri- 
cevuto dairingliilterra  (Mpiii)aggiamenti 
.d  armamenti  in  ftudli.  mitragliatrici, 
firtiglierie,  carri  d'assalto,  aeroplani, 
munizioni  j)cr2ri0  mila  uomini,  risalirono 
rapidamente  la  valle  del  Don.  )Mintando 
sulla  fortezza  di  Zari/.in  sul  V«dga,  onde 
uvvicinarsj  alle  masse  delT  aiumiragliu 


Kideiak.  J)i  fi  onte  .-dia  em-rgira  pre.»»- 
sione  dclbr  trupp»-  di  Denikine  l'armata 
b(dscevica  meridionale  rìjiiegava  (|uasi 
seuzaeombattere.abbandonainlo  agli  in- 
seguitori tutta  la  ricca  regione  mineraria 
«lei  Donetz,  un'ingente;  (luautità  di  ma- 
teriale di  guerra  e  lo  mila  i)rigionieri. 
Alla  line  di  giugno  l'ala  destra  dell' ar- 
mata di  Denikine  giungeva  a  Zarìzin 
e  se  ne  imi)adroniva.  catturando  copioso 
materiale  bellico,  (.'onteinporaneamento 
l'ala  sinistra  si  imi>adroiiiva  di  Karkov 
ed  il  ;{()  luglio  penetrava  in  Poltava. 

Ili  agosto  DenikiiK'  «ontinuava  l'a- 
vanzata ])untando  su  Kiev,  seguendo 
due  distinte  direttrici  di  marcia:  lungo 
il  Dnieper  e  lungo  la  ferrovia  di  Poltava. 

Sul  Dnic]»er  lo  cidonni^  di  Denikine 
occiiiiavano  la  eittà  di  Cercassy,  a  KiO 
<liilomotri  a  sud  di  Kiev,  in  un  punto 
attraversato  dall'  unica  ferrovia,  die. 
manteneva  in  comunicazione  i  IJolscc- 
viidii  con  Odessa.  Le  truppe  di  Deni- 
kine guadagnarono  terreno  anche  al 
centro,  in  direzione  di  Kursk. 

Il  'SO  agosto  l'ala  sinistra  di  Deni- 
kine, agevolata  da  ccdonne  ucraine, 
(•pelanti  agli  ordini  del  genera'.e  Pet- 
liura,  si  imi»adroniva  di  Kiev,  e  reagiva 
eoli  successo  ouitro  successivi  c«»ntrat- 
tacehi  bolseeviehi,  diretti  eontro  (niella 
città.  Il  centro  dell' esereito  di  Denikiii»; 
oecui)ava  Kursk  e  proseguendo  ia])ida- 
mente  l'avanzata  verso  nord  lumtava 
su  Urei,  la  oeeupava  e  rompeva,  nei 
dintorni  di  (jnella  città,  la  fronte  bol- 
scevica. Le  trupjie  dtd  Soviet  ripiega- 
vano 8uirimi)ortante  centro  ferroviario 
di  Briansk,  situato  a  120  chilometri  ad 
ovest  di  Orel,  350  a  sud-ovest  di  Mosca. 
Frattanto  le  truppe  del  centro  di  S(diie- 
lauientodi  Denikine  proseguivano  verso 
nord,  con  obbiettivo  Toula,  città  im- 
jiortante  per  le  sue  celebri  fabbriche 
d'armi. 

Ji'ala  destra  di  Denikine,  ])remuta 
da  m!.8s(^  bolsceviche  superiori  in  nu* 
mero,  abbandonava  Zarizin.  ma  l'I!  ot- 
tobre rinnovava  1'  offensiva  contro  (|uella 
città,  impegnando  una  battaglia,  durata, 
due  giorni,  e  che  .si  chiudeva  con  una 
grave  disfatta  d(d  nemico.  I  Cttsacchi 
di  Denikine  attraversavano  poi  il  Don 
su  larga  fronte,  occupando  Kalasc  e 
liei-eswosk.  sulle  due  rive  del  tiiime, 
prendeiid(»  al  nemico  X\7A)  prigionieri  e 
4   cannoni. 

Ma  frattanto,  dopo  il  15  maggio, 
l'ala  sinistra  dell' esercito  «Icll'ammi- 
raglio  Koleiak  su1d\a  una  gra\e  .scon- 
fitta UVA  dintorni  di  L'fa.  La  stessa  cilià 
di  Ufa  cadeva  iu  potere  dei  bolscevichi, 


-  458 


la  fronte  veniva  spezzata;  i  neuiici  si 
impadrouivauo  anche  di  Orenburg,  e 
tutte  le  truppe  di  Kolciak  dovevano  ri- 
piegare sugli  Urali,  assumendo  una 
fronte,  che  partiva  da  Orsk  sul  fiume 
Ural  e  si  dirigeva  per  Slatourst  a 
Ekateriuenl)urg.  Questa  disfatta  ren- 
deva ineftettuabile  per  Kolciak  il  dise- 
guo, eh'  egli  aveva  formato  di  congiuu- 
gersi  cogli  Alleati,  operanti  nella  zona 
di  Arcangelo  e  confermava  i  governi 
dell'  Intesa  .nella  decisione  di  ritirare  le 
loro  truppe  dalla  Russia  settentrionale. 
Tuttavia,  ai  primi  di  settembre, 
l'ammiraglio  Kolciak,  dopo  avere  rior- 
ganizzato e  rafforzato  le  proprie  unità, 
riprendeva  l' offensiva  contro  i  bolsce- 
vichi e  l'iportava  qualche  successo  in  di- 
rezione di  Kurgan  sull'  Intisck  (Siberia) 
facendo  numerosi  prigionieri. 

Il  conflitto 
tedesco-letto  Ae. 

In  virtù  dell"  armistizio  dell'  11  no- 
vembre 1918  le  truppe  tedesche  avreb- 
bero dovu^to  abbandonare  i  territorii 
occupati  durante  la  guerra,  per  ritirarsi 
entro  le  antiche  frontiere.  Ma  se  le 
clausole  dell'armistizio  furono  osserv.ate, 
sotto  la  formidabile  pressione  delle  armi 
alleate  ed  associate,  sulla  fronte  occi- 
dentale, non  altrettanto  avvenne  sul- 
l'orientale, e  specialmente  nella  Letto- 
nia. Colà  si  trovava  una  colonna  tedesca, 
la  quale  si  rifiutò  di  ritirarsi,*  sia  per 
cedere  alla  preghiera  del  Governo  prov- 
visorio lettone,  preoccupato  delle  mi- 
nacele bolsceviche,  sia  per  un  senti- 
mento di  rivolta  nazionalista,  contro  la 
I)resunta  debolezza  del  Governo  tedesco, 
di  fronte  all'  Intesa,  sia  per  motivi  non 
ancora  bene  precisati,  ma  che  sembra 
adombrassero  un  complotto  monarchico 
e  r  intendimento  di  conservare  alla  Ger- 
mania il  possesso  delle  regioni  baltiche, 
ponte  necessario  alla  conquista  della 
Russia  di  domani. 

Quelle  forze  furono  ben  presto  ac- 
cresciute da  elementi  di  altre  unità 
militari  tedesche  disciolte,  elementi  ade- 
scati dalla  i)romessa  di  ottenere  la  cit- 
tadinanza lettone  e  di  divenire  proprie- 
tarii  terrieri  nel  paese.  Nel  febbr.  1919 
sbarcò  in  Lettonia  un  cor])o  di  8000  vo- 
lontari tedeschi,  comandati  dal  generale 


Von  der  Goltz,  coli'  intento  apparente  di 
combattere  i  bolscevichi.  Ma,  dopo  al- 
cuni successi  contro  il  nemico  russo- 
leninista, il  quale  era  scacciato  da  Riga, 
i  Tedeschi  rivelai'ono  il  loro  vero  scopo. 
Un  ufficiale  tedesco,  il  maggiore  Flet- 
chei",  diviene  il  comandante  della  guar- 
nigione di  Riga,  dove  dominò  col  ter- 
rore. Il  16  aprile  Von  der  Goltz  rove- 
sciava il  governo  nazionale  lettone,  pre- 
sieduto da  Ulmanis  e  lo  sostituiva  con 
un  gabinetto  tedescofilo,  i)resieduto  da 
un  certo  Needra,  un  pastore  protestante. 
La  minaccia  del  pericolo  tedesco  fuse 
l<i  forze  degli  Estoni  e  dei  Lettoni,  che 
costrinsero  colle  armi  Von  der  Goltz  a 
sgombrare  Riga,  donde  scacciarono  an- 
che Needra.  Fra'ttanto  ritornava,  sotto 
la  protezione  degli  Inglesi,  l' Ulmanis.  . 
A  qvxesto  punto  intervenne  l' Intesa,  che 
impose  un  armistizio  firmato  il  3  luglio. 
In  virtù  di  ([uel  documento  i  Tedeschi 
di  Von  der  Goltz  dovevano  senza  indu- 
gio sgombrare  tutta  la  Lettonia  e  ri- 
tornare in  Germania.  Ma  il  Von  der 
Goltz,  appoggiato  dai  baroni  baltici, 
non  diede  esecuzione  ai  patti  dell'  ar- 
mistizio, e  rimase  sul  suolo  lettone.  Ciò 
preoccupò  il  Consiglio  Supremo  degli 
Alleati,  che  tentò  di  mettere  termine 
alla  critica  situazione,  mandando  al  Go- 
verno tedesco  parecchie  intimazioni,  ma 
ottenendo  risposte  i)0C0  decisive.  Frat- 
tanto r  8  ottobre  le  truppe  di  Von  der 
Goltz  iniziavano  nuove  ostilità,  attac- 
cando Schlock,  a  nord-ovest  di  Riga. 
Aeroplani  tedeschi  gettarono  numerose 
bombe  sulle  batterie  lettoni  e  volarono 
minacciosi  su  Riga.  Automobili  blin- 
date tedesche  aprirono  il  fuoco  sulle 
posizioni  nemiche,  mentre  poderose 
masse  di  artiglieria  battevano  le  vie  di 
comunicazione  tra  Riga  e  Mitau.  Sotto 
la  pressione  nemica  le  truppe  lettoni 
ripararono  sulla  sponda  destra  della 
Dwina.  Frattanto  a  Mitau  veniva  pro- 
clamato sotto  gli  auspici  tedeschi  un 
Governo  russo  occidentale,  inesieduto 
dal  generale  Biskupski. 

I^e  operazioni 
in  Polonia. 

Come  l' Ucraina,  anche  la  Polonia 
ebbe  a  lottare  contro  due  nemici:  gli 
Ucraini   ed   i  bolscevichi.    Si  e  parlato 


DEBOLEZZÀ-NEUBASTENIA 


e  simili  nialaitie,  stimolano  gli 
speculatori  a  burlare  il  pubblico. 
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459 


pili  innanzi  delle  operazioni  ])olacche  in 
Galizia  ed  attorno  a  Leo])oli.  È  neces- 
sario ora  cspi>rre  brevemente  le  vicende 
del  coiìHitto  tra  Polacchi  e  bolscevichi. 
Le  truppe  tedesche  avevano  huseiato 
Vilna  il  31  dicembre,  e  cinque  giorni 
(lo})o  la  città  veniva  occupata  dai  bol- 
scevichi. Mail  Governo  polacco,  al  <iualc 
Vilna  ed  i  dintorni  spettavano  per  la 
ricomposizione  della  nuova  repubblica 
polacca,  si  adoperavano  ])cr  strapjiare 
Vilna  ai  bolscevichi.  Il  «generale  Til- 
sudski.  i)re8idente  della  repubblica  i)0- 
lacca,  diresse  in  persona  le  oi)erazioni. 
I>api»rinia  furono  attaccate  le  cittìl  di 
Lida  e  di  Baranowicz,  a  sud  di  Viliui. 
Il  16  aprile  Lida  cadde  sotto  gli  assalti 
delle  truppe  del  generale  polacco  La- 
zotski.  I  bolscevichi  contrattaccarono  e 
riuscirono,  per  quattro  volte  consecutive, 
a  respingere  i  Polacchi.  Ma  costoro  ritor- 
narono all'attacco  con  grande  impeto, 
ed  il  mattino  del  17  Lida  cadeva  deli- 
nitivanientc  in  potere  dei  Polacchi.  A 
liaranowicz  la  lotta  cominciò  accanita 
il  14  e  terminò  il  19,  colla  completa  di- 
sfatta dei  bolscevichi.  Frattanto  una 
colonna  di  cavalleria  polacca  si  lanciava 
su  Vilna  e  sorprendeva  i  bolscevichi, 
mentre  si  i)reparavano  a  ritirarsi.  Quella 
colonna  si  imi)adroniva  della  stazione 
ferroviaria  alle  ore  5  del  20  aprile,  fa- 
ceva prigionieri  i  soldati  di  un  treno  di 
rinforzo,  che  doveva  i»artire  per  Lida 
e  mandava  immediatamente  a  sud  pa- 
recchi treni  vuoti,  i)er  cercare  le  pro- 
prie fanterie.  Quei  convogli  ritornarono 
verso  mezzogiorno,  carichi  di  trupjx' 
j)olacche,  che  cacciarono  i  bolscevichi 
«lalla  parte  della  città,  dove  ancora  essi 
si  difendevano. 

Lfe  operazioni 
coiktro  l'Uz^^Heria. 

La  confen'uza  di  Parigi,  con  una 
nota  del  19  marzo  1919.  intimava  al 
governo  di  Budapest  il  riconoscimento 
di  una  zona  neutra  fra  il  territorio  un- 
gherese e  la  Komeuia.  La  nota  esigeva 
il  ritiro  delle  trui)])e  ungheresi  entro  il 
termine  di  dieci  giorni  sino  al  limite 
della  zona  neutra,  che  comprendeva  le 
città  di  Arad,  Szegedin.  Grossvardcin. 
Debreczin.  Il  capo  del  (Governo  unghe- 
rese convocava  subito  il   Consiglio  dei 


iMiuitftri.  e  compilava  una  nota  al  Capo 
delle  Missioni  alleate,  nella  quale  di- 
chiarava che  il  Governo  non  poteva  ri- 
conoscere la  decisione  della  Conferenza 
e  si  rifiutava  di  prestarsi  alia  sua  ese- 
cuzione. Couteniporaneaniente  i)ubbli- 
<'ava  un  ]troclama  alle  popolaziojii  ma- 
giare, nel  quale  accusava  l'Intesa  di 
volersi  servire  dell'  Ungheria,  come  di 
una  base  di  operazioni  contro  i  bolsce- 
vichi russi,  e  dichiarava  di  cedere  il 
potere  al  i)roletariato  ungherese,  fa- 
cendo appiglio,  per  ottenei-e  giustizia, 
al  proletariato  di  tutto  il  mondo,  anzi- 
ché alla  Conferenza  di  Parigi. 

Il  nuovo  Governo  comunista  lanciò 
dal  canto  suo  un  caldo  ai)pcllo  al  po- 
l)olo  ungherese,  proclamando  la  guerra 
di  indipendenza  contro  tutti  i  nemici 
esterni. 

I  Romeni  non  attesero  di  essere  at- 
taccati ed,  ai  primi  di  aprile,  si  lancia- 
rono decisamente  all'oflensiva,  oltre- 
passando la  linea  di  armistizio  Arad- 
^«gy  Varad  Nagy  Karoly.  Dapprima 
incontrarono  debole  resistenza  nelle 
truppe  ungheresi,  insufficienti  per  nu- 
mero, male  armate  e  peggio  organiz- 
zate. Così  i  Romeni  j)oterono  progre- 
«lire  rapidamente,  raggiungendo,  alla 
line  di  aprile,  le  linea  della  Theiss, 
presso  la  sua  confluenza  col  Sayo.  Di 
fronte  a  questa  grave  minaccia  il  Go- 
verno comunista  chiese  un  armistizio 
alla  Romenia,  che  impose  le  seguenti 
condizioni: 

Immediato  disarmo  delle  truppe,  che 
avevano  combattuto  contro  la  Rome- 
nia e  delle  truppe,  che  stavano  con- 
tro gli  alleati  delUi  Romenia.  Consegna 
del  materiale  da  guerra  entro  dieci 
giorni  ;  il  detto  materiale  deve  rag- 
giungere la  misura  dell'armamento  di 
due  divisioni  di  fanteria.  Consegna  del 
nuiteriale  ferroviario  ungherese  e  di 
quello  ]>reso  dagli  Ungheresi  in  Rome- 
nia. Consegna  di  quattro  treni  blindati, 
die  agivano  in  Transilvania  contro  la 
Romenia.  Consegna  di  400  automobili 
e  di  noO  camions.  Ritorno  immediato 
dei  prigionieri  di  guerra.  Sino  a  tanto 
che  tali  condizioni  non  sarel)bero  state 
adempiute,  i  Romeni  avn'bbero  occu- 
l)ato  «leterminati  paesi  della  riva  destra 
della  Theiss.  A  controllo  dciresecuziono 


Le  12  5l(ji\ore  più  eleoaiìH  cJi  Milaiìo  i\oi\  usqwo  più  cl\e 

"  LA  CONTESSA  AZZURRA  „ 

l'uiriii\a  creazione  Odia  Casa  CAPLO   lìimA  di   rilLANO 
profumo  soave  e  persistente. 


'i.(;o 


(lellfi  clausole  d'aniiistizio  si  Siucbbc  iii- 
pc'liiihi  una  Coiniiiis.sioi:c  loiiieiia  a  Jiu- 
diiix'st. 

<^uoIle  coiidi/ioni  furono  <>,in(licate 
inaccettabili  <lal  fTOverno  comunista  un- 
j^liercsc,  il  quale  dichiarò  ;  •«  Non  i)u«) 
esservi  che  una  risposta:  la  lotta  lino 
all'Tiltinio  ». 

Le  operazioni,  pertanto,  ricomincia- 
rono. Ma  i  Konu'jii,  logorati  da  lunghe 
guerre,  non  potevano  }nn  si>ingersi  iii- 
nau/.i  se  non  ricevevano  rifornimenti 
adeguati  allo  sforzo,  poiché  nuincavano 
<li  tutto,  di  armi,  di  munizioni,  di  vet- 
tovaglie, di  mezzi  da  tiasporto.  di  ma- 
teriale da  ponte.  Inoltre  le  tru])pe  un- 
gheresi, in  questo  frattempo,  erano  an- 
(hite  rafìbrzandosi  e  liorganizzaudosi, 
così  che,  colla  loro  nuova  resistenza, 
])oterono  imm(d>ilizzare  i  Komeni  sulhi 
linea  della  Tlieiss. 

Frattanto,  entra  vano. in  azione  con- 
tro r  lungheria  le  trui>])e  hoeme,  allo 
scopo  di  strai)pare  alla  Eomenia  la  rv- 
gione  slovacca.  Nel  mese  di  maggio  le 
colonne  ceche,  scendendo  dalle  monta- 
gne i)ei  valichi  indifesi,  si  imi^adroni- 
vano  fulmineamente  della  maggior  parte 
della  Slovacchia,  formando  un  ampio 
arco  di  cerchio,  concavo  verso  sud, 
colle  estremità  appoggiate  a  Preshurgo 
;ul  ovest,  aUa  conca  mineraria  di  Salgo 
'J'arian  ad  est.  Alla  fine  dello  stesso 
mese  il  Comando  ungherese,  dopo  aver 
accuratamente  ])reparato  e  raccolto  i 
]»roi)rii  mezzi  d'azione,  sferrava  una 
vigorosa  controffensiva ,  manovrando  si- 
cui-amente  i)er  linee  interne,  e  cioè  inui- 
tando  ad  ovest  sopirà  Presl)urgo,  a 
nord-est  sull'  importante  nodo  ferro- 
viario di  Cassovia.  La  massa  di  sini- 
stra ])rocedendo  sopra  un'ampia  fronte 
di  schieramento,  si  aftermava  sul  corso 
del  fiume  Neutra,  afHuente  di  sinisti'a 
del  Danubio,  api)Oggiando  l' ala  destra 
all'antica  città  di  Neutra  e  l'aJa  sini- 
stra alla  fortezza  di  Koniorn.  Questa 
stessa  ala  sinistra  pronunciava.  ])oi  un 
movimento  innanzi,  spingendosi  tra  i 
rami  del  Danubio,  che  racchiudono  le 
isole  della  Piccola  e  della  Grande  Schiitt, 
m'na  ciando  sempre  piix  da  vicino  Prc- 
sliirg  .  Ma  i  Cechi,  balzando  ad  un 
disperato  contrattacco,  riuscivano  a  ri- 
cacciare il  nemico  indietro  di  quattro 
chilometri. 


L;i    niiissa    del    centro,    (lo|)o    avere 
]>reso  ])o.ssesso  della  conca  mineraria  di 
Salgo    Tarian,    si  gettavi)   a   nord-ovest 
fino  a    Schemmitz,    altro    centro   niin<'-  . 
rario  ed  industriale;  di  notevole  imp«»r-  • 
tanza. 

La  massa  di  destra,  procedendo  sulla 
direttrice  della  graìide  ferrovia  di  ari'o<'- 
camento  della  Slovacchia,  si  impadr»»-  , 
niva,  dopo  un  breve  combattimento  di 
iMiskolcz,  poi  pi'oseguendo  rapidamente 
al  nord,  valend<»si  questa  volta,  come 
linea  di  oj)erazioni,  della  vallata  longi- 
tudinale dell' Ilernutd,  penetraA-a  nella 
conca  di  Cassovia  ed  espugnava  l'onio- 
niina  città.  ^ 

Da  Cassovia,  passando  di  successo 
in  successo,  la  massa  di  destra  unghe- 
rese si  rovesciava  dalla  valle  dell' Her- 
uuid  in  quella  del  suo  atHuente  Tareza, 
impossessandosi  del  )iodo  stradale  di 
Eperi  es. 

Còme  è  facile  rilevare  d.i  <pu'ste  notf. 
era  intendimento  degli  Ungheresi  di 
strapi)a.re  al  jiiìi  presto  tutta  la  Slovac- 
chia, fino  alla  grande  cintura  montana, 
al  dominio  ceco. 

Successivamente,  l'esercito  comuni- 
sta avrebbe  rivolto  nuovamente  le  anni 
e  gli  sforzi  contro  le  trujjpe  romene, 
sciiierate  sulla  sinistra  della  Theiss,  lun- 
go la  fronte  Ai-ad-Nagy,  Yarad-Nagy, 
Kai'oly.  ^la,  dopo  tante  rapide  ed  in- 
credibili vittorie,  dojjo  avere  rioccupato 
oltre  70  mila,  chilometri  quadrati  di  ter- 
ritorio, nel  quale  sono  compresi  impor- 
tanti centri  industnali  e  minerarii,  tra 
cui  le  miniere  di  carbone  indispensabili 
])er  l'esistenza  dell'Ungheria,  l'esercito 
comunista  entrò,  a  metà  giugno,  in  un 
inaspettato  periodo  di  pausa., 

Il  24  giugno,  in  seguito  ad  uno  scam- 
bio di  radiotelegrammi  fra  il  generale 
Pelle,  comandante  in  capo  dell'esercito 
ceco-slovacco,  ed  il  commissario  aoii 
Bohm,  comandante  dell'esercito  unghe- 
rese, le  ostilità  venivano  gosi)ese. 

Il  15  luglio  il  Consiglio  dei  Comniis- 
sarii  ungheresi  decideva  la  ripresa  del- 
l' offensiva  contro  la  liomeuia.  L'attacco 
magiaro  cominciava  il  20  contro  le  truppe 
romene  sulla  linea  della  Theiss  ;  i  com- 
battimenti durarono  A'iAacissimi  tutto 
il  20  e  tutto  il  21,  chiudendosi  colla  ri- 
tirata dei  Ivomeni.  Ma  il  25  entravano 
in    azione  le    riserve   romene,   le   «piali 


TALMONE 


—  4G1  — 

bat-    ritorno   oflenslvo,  slofjginrono  i  nemici 


ontrattaccavnno    energicamente 

♦»im1(>  gli  Un  gli  «Mesi,  mettondone  4  mila    dulie  posizioni  oceiijmt 

iKtri    ili    <oiiil>:ittinnMito.    «•    jncmlendo 

•  iiiiportaiitiTitl-i  «li  litMliiirzo-Vasurlu"- 

y.  a  iionl-rst  ili  S/«g«'«lin.  Le  tnippi-  ro- 
iiH'iii*  passarono  poi  la  Tlieiss  in  varii 
|)unti  ni  iniziarono  la  marcia  vcs><o  iSii- 
ilapcst.  Frattanto  il  i"  agosto  cailcva  il 
(ìovcrno  coniiinista  ungherese,  le  trni>i>e 
dell'  esercito  russo,  non  opponevano  i>iù 
alcmni  resistenza,  e  le  colonne  romene 


entravano    lacilniente  in 
agosto. 


IJndai.est  il    1 


Le  operazioni 
in  Carinzia. 

Subito  doi»o  r  armistizi!»,  i  Jugoslavi, 
malcontenti  dei  limiti  loro  assegnati, 
tentarono  ]>iù  volte  di  passare  la  Drava 
e«l  impadronirsi  di  alcune  localitji  im- 
portanti a  nord  di  quel  tinme.  e  sopra- 
tutto della  città  di  Klagenfurt.  Scara- 
mm'cie  saugiiinose.  jùccoli,  ma  continni, 
ralddosi  colpi  di  mano,  scorrerie,  sac- 
cheggi organizzati  si  avvicendavano  in 
novejnbre.  in  dicembre,  in  genuino, 
lungo  i  montuosi  contini  della  Carinzia 
e  della  Stiria,  trai  trui>]>e  jugoslave, 
ciflidotte  da  uftieiali  serbi  e  bande,  di 
contadini  tedeschi  armati. 

l'er  r  interessamento  di  ufficiali  ame- 
ricani e  francesi,  il  15  genna'o  IJHJ^  fu 
8ti])ulato  tra  Jugoslavi  e  Tcdesdii  nn 
armi«;tiy.io.  che  stabiliva  come  linea  di 
eei»apazione  la  sponda  meridionale  della 
Drava.  lasciando  peiò  ai  Jugoslavi  ujia 
testa  di  xionte  sulla  sponda  setten- 
trionale. 

In  virtù  di  tale  patto  la  città  di 
Klagenfurt  rimaneva  in  potei'e  dei  Te- 
deschi. Ciò  jirodusse  una  profmida  in- 
dignazione 4wi  .Iugoslavi,  che  in  luogo 
di  serbali'  fede  all'armistizio.  i»rc]»jira- 
rono  silenziosamente  contro  i  Tedeschi 
un  piano  di  azione,  che  non  doveva  ]Mii 
avere  il  carattere  di  guerriglia,  ma 
quello  di  regolari  operazioni   militari. 

Le.  nuove  ostilità  furono  aperte  iuU 
mineamente  il  2!l  ai»rile  da  !.">  ndla  uo- 
mini, con  due  attacchi  convergenti  su 
Klagenfurt.  (rii  invasori,  dopo  avere 
rovesciato  le  forze  tedesche,  si  spinsero 
fino  sulle  sjionde  del  laghetto  «lì  \Vtutli. 
8ulla  sinistra  della  Orava.  Ala  il  gìoiiió 
seguente  i   Tedeschi,  con   un   ÌMipetno.-<o 


li  rigettaiono 
al  di  là  dei  monti  Karavanka.  \ennero 
yiertanto  iniziale  nuove  trattative  di 
armistizio.  1  Ti-deschi  avrebbrri»  voluto 
«•he  la  linea  di  seiiiii-azione  passasse  sul 
crinale  dei  monti  Kaiavanka.  che  oHiono 
forti  ]iosizioni  difensive;  i  .Iugoslavi  in- 
vece ]»refendevano  che  si  ritormisse  alla 
linea  del  15  gennaio,  sulla  destra  della 
Drava. 

Mentre  fervevano  le  discussimii  i 
Jugoslavi  si  armarono  con  febbrile  at- 
tività. La  loio  jueparazione  guerresca 
fu  inasj)ettatamente  favorita  da  singo- 
lari avvenimenti.  Il  Comando  fnincese 
dell'  Esercito  d'Oriente  ii'ileva  alla  Ser- 
bia tuttt>  il  materiale  nnlitaie,  raccolto 
alla  fine  de  la  guerra  nei  nmgazzini  e 
nei  parchi  macedoni.  Inoltre  il  suddetto 
('ornando  metteva  a  disjxtsizione  ilei 
(loveruo  di  IJelgrailo  a'cuni  battaglioni 
francesi,  da  utilizzare  come  ]»resid  i 
delle  città  croate,  ]»er  dare  il  cambio 
alle  truppe  Serbe.  Di  guisa  che,  alla 
line  di  maggio,  i  Jugoslavi  poterono 
contare  sopra  una  i)reparazione  mililai-e 
couìjjleta  ]>er  scatenare  un'oHensiva  con- 
tro Klagenfurt. 

Due  intiere  divisioni  regolari  serbe, 
vennero  destinate  ])el  primo  urto  e  si 
distesero  soi)ra  ami>ia  fronte  nel  settore 
sud-orientale  della  Carinzia,  attcu-no  a 
Pravali,  da  dove  jivrebbe  dovuto  sfer- 
rai'si  il  movimento  risolutivo  dell'olfen- 
siva.  Frattanto  nuclei  aventi  caiattere 
dimostrativo  stoniu'ggiavano  sulle  pen- 
dici settentrionali  dei  monti  Karavanka. 
In  seconda  linea,  nella  vallata  della 
Sava.  tra  Lubiana  e  Krainburg  si  con- 
centravano le  riserve,  costituite  da  al- 
tre due  divisioni  com]>letamente  orga- 
nizzate e  fornite  previdentemente  di 
munizioni,  di  autocarri,   di  viveri. 

Frattanto,  il  1(5  maggio  venivano 
rotte  h^  trattative  di  armistizio  ed  i 
plenipotenziarii  jugoslavi  abbandona- 
vano Klagenfurt.  Il  27  si  iniziava  la 
nuova  ollensiva.  che,  in  una  prima  fase, 
si  sjjiegava  nel  settore  sud  oiientale 
della  Carinzia,  res])in;r(.|ido  h>  scarso 
tiiippe  tedesche  e  minacciandole  di  ag- 
giramento dai  monti  Karavanka.  Tut- 
tavia, pure  rii>iei;aiiilo.  le  fiuv.e  tede- 
isehe    opponevano    una    oiioievtde    resi- 


2000! 


MTALMOnE 


-  4G2  — 


stfinza,  così  che,  nonostante  in  una  se- 
conda fase  le  colonne  jugoslave  aves- 
sero battuto  il  nemico  in  piccoli  Ina 
.san}ininosi  tatti  d'arnie,  puntando  de- 
cisamente sulla  divettriee  Lavamiind- 
A'olkerniarkt-Klagenfiirt,  il  1°  giugno 
jioii  avevano  potuto  ancora  oltrepassare 
la  linea  Miss-Drava. 

Dopo  il  1^  giugno,  l'ofleusi va  jugo- 
slava attraversò  un  breve  periodo  di 
pausa,  dovuto  ad  alcune  manilestazioni 
bolsceviclie,  verificatesi  nei  battaglioni 
bosniaci  dell' esercito  jugo-slavo  ed  alla 
necessità  di  concentrare  nuove  forze  per 
dare  il  colpo  di  grazia  a  Klagenfurt. 
Il  3  giugno  il  cannone  tuonava  nuoAa- 
mente  nelle  gole  dei  monti  Karavauka, 
per  preparare  alle  truppe  assalitrici  il 
passaggio  del  fiume.  Le  fanterie  jugo- 
slave giungevano  sulla  spomla  sinistra 
della  Drava  nella  giornata  del  4;  ed. 
all'alba  del  G  si  impadronivano  di  Kla- 
genfurt, che  nel  frattempo  era  stata 
sgombrata  dalle  tru])pe  tedesche  e  dalla 
popolazione,  quest'ultima  agevolata,  soc- 
corsa prontamente  da  centinaia  di  au- 
tocarri italiani. 

Per  impedire  ai  Jugoslavi  di  spin- 
gersi ino.  a  nord,  truppe  italiane  furono 
inviate  ad  occupare  la  linea  Villaco- 
S.  Vito,  ossia  un  tronco  ferroviario  del];i 
lunghezza  di  circa  50  chilometri  sul  .a 
ferrovia  Pontebba-Tarvis-Villaco-Yien- 
na,  in  modo  da  esercitare  un  dominio 
sulle  comunicazioni  da  Klagenfurt  col- 
r interno  dell'Austria. 

Il  conflitto 

tra  l'Afganistan 

e  l'In^Hilterra. 

Il  20  febbraio  1919  un  proditorio 
colpo  di  fucile  uccideva  l'Emiro  del- 
l'Afganistan,    Abib-UUah.  Torbidi  gra- 


vissimi scoppiarono  allora  in  quella  re- 
gione, alimentati  da  agenti  bolscevichi 
russi  d' iiccordo  con  dervisci  indigeni 
che  predicavano  la  guerra  santa  contro 
gii  Inglesi.  Il  nuovo  Emiro  Aman-Ullah 
diramava  un  proclama  al  popolo,  al 
([uale  dichiarava  che  l'Afganistan  in- 
tendeva godere  piena  indipendenza,  così 
nell'interno,  come  nelle  sue  relazioni 
internazionali.  Una  tale  dichiarazione 
viohiva  vecchi  trattati  conchiusi  col- 
ringhilterra,  che  aveva  il  diritto  di 
trattare  le  questioni  della  politica  estera 
in  nome  dell'Afganistan.  Il  Viceré  delle 
Indio  chiedeva  all'  Emiro  spiegazioni 
sul  suo  strano  ed  irrequieto  contegno. 
Aman  Ullah,  in  luogo  di  rispondere, 
spingeva  alla  fine  di  aprile  le  proprie 
trupi)e  ad  attaccare  le  forze  inglesi, 
presidianti  il  passo  di  Khyber.  Contem- 
poraneamente delegati  afgani  venivano 
mandati  a  Mosca  per  mettersi  d'  accordo 
con  Lenin  ed  averne  appoggio. 

Le  truppe  inglesi,  comandate  dal 
generale  Sir  Anthony  Barret,  uno  dei 
migliori  condottieri  dell' esercito  anglo- 
indiano, sconfissero  in  piccoli  combat- 
timenti i  corpi  afgani  sconfinanti.  So- 
pratutto attiva  ed  efiìcace  fu  l'azione 
degli  aviatori  inglesi,  i  quali,  librandosi 
sulle  giogaie  quasi  inaccessibili  della 
frontiera,  scoprirono  le  concentrazioni 
delle  truppe  nemiche,  e  le  bombardarono 
lungamente,  disperdendole.  Le  ostilità 
furono  di  breve  durata,  perchè  gli  Afgani, 
terrorizzati  dalla  pressione  e  dalle  mi- 
nacele inglesi,  il  giorno  11  maggio  chie- 
sero a  Sir  Barret  un  armistizio,  e  le 
ostilità  furono  sospese. 

Girolamo  Cappello, 

25  ottobre  1919. 


OMMEIIRELLI 


~  4i;3  - 
XXV  Legislatura. 


1»  Sfssk.nf. 


Senato  del  R^egno. 

Pirsiiìcnlc: 
Oli.  Toiuina.so  Tìtt<tiii. 


Camera  dei  Deputati. 


Pnsitlcnlc: 
Oli.   Vitt.   K.  Orhuulo. 


TOMMASO  TITTONI 


VITT.  EM.  ORLANDO 


Vicepresideìiti  : 

on.  A.  Di  Prampero 
on,  Fabrizio  Colonna 
on.  Niccolò  Melodia 
on.  Attilio  Hortis. 

Segretari: 
i.  Filippo  Toiiigiani 
1.  Roberto  Biscaretti 
1.  Poderieo  Bettoni 
I.  Ctiusci))»»'  Fram-ara 
).  Silvio  IV'lb'i-ano 
».  Alb«'ito  CoiiooUi. 


Vicepresidenti: 

on.  Giuseppe  De  Nava 
on.  Filippo  Meda 
on.  Augusto  Ciuffelli 
on.  Agostino  Berenini. 


SegretaH: 

on.  Vincenzo  Bianchi 
on.  Teodoro  Morisani 
on.  Giov,  Maria   Lon- 

ginotti 
on.  Giovanni  Amici 
ou.  Giovanni  Berlini 
on.  Giuseppe  De  Capi- 
tani 
on.  Santi  Rindone 
on.  Angelo  Abi.s.s»». 


S.   E.  FRANCESCO  NITTI 
pit'sitloiitt'  i\i'\  Consiglio  «lei   Mini.stri. 

QucKlori:  on.  (ìiovanni  R<)>».si,  oii.  Ei-  Questori:  on.  (ìiiilio  Rotlinò,  on.  Emi- 

ur.st4»  Presbitero.  lio  Sipari. 


464 


La  XXV  Legislatura. 


JjUidio  qui  Ufitrtsso  l'elenco  dei  Deputati  dilla  XXV  Le;^iò-!al>i>n  qi  a'e  ci  è  .stoto  /,o-ifi' 
lille  compilare  secondo  le  notizie  {non  tutte  ugualmente  sicure)  pubblicate  in  questi  pochi  giorni 
die  soH  seguiti  olle  elezioni  del  16  nov-inbìe  lOH).  Data  la  i-istreUezza  del  temf.o  imo  essere 
S'guita  qualche  inesattezza,  quantunque  l'elenco  sia  stato  riveduto  e  confrontato  con  l'elenco 
(anch'esco  non  sevro  di  errori)  opfaiso  nel'a  Gazzetta  Ufficiale  del  2  dicembre  n.  s. 

J'.'sso  rajipresenta  lo  s'alo  dtllct  Camera  secondo  le  }  roelamazionì  acrenule  nei  dive)-si 
C'olleji,  senza  tener  conto  delle  opzioni  in  seguito  alle  8  elezioni  multiple  le  quali  faranno  en- 
trare a^la  Camera  altrettanti  rappresentanti,  e.  ciò  perchè  tali  opzioni  >to>i  hanno  v  dorè  gin- 
ì'idico  sino  a  che  non  siano  state  conralidnte  dalla  Camera  stessa  le  duplici  elezioni. 

1/ elenco  è  dicis>  in  due  pai  ti. 

Nella  prima  sono  segnati  i  deputali  dei  .54  Collegi  d'Italia,  alfa! eticamente  disposti  con- 
forme alla  tabella  delle  circoscrizioni  elettorali  approocta  con  lì.  D.  10  settemh.  1919  n.  l'ui:: 
nella  seconda  i  d  palati  slessi  sono  disposti  ji^r  ordine  alfabetico  con  l' indicazione  dei  CiJleti 
nei  quali  sono  stati  eletti.  Sono  distinte  con  asterisco  le  rielezioni. 

Abbiamo  anche  contrassegnato  gli  appartenenli  ai  diversi  partiti  secondo  le  sigle  eh*-. 
spieghiamo  più  sotto.  Avvertiamo  fero  (he  all' infuori  dei  compoi.enli  i  due  partiti  bene  orga- 
nizzati, cioè  il  Parlilo  Pojjolare  e  il  Partito  Socialista  Ufficiale  la  classificazione  politica  degli 
altri  deputati  ron  è  alti  ettanto  assoluta. 

Nei  direi  si  collegi  i  partili  non  abbastanza  numerosi  per  entrare  in  lotta  da  soli  si  sono 
aggruppati  secondo  affini  à  o  tendeìize  che  variavano  da  colUgio  a  collegio,  e  in  altri  da  un 
medesimo  gruppo  sono  sorte  più  liste  che  in  (^eneia'e  erano  piuttosto  l' espressione  di  competi- 
zioni locali  che  di  vere  differenze  politiche.  Abhiam  quindi  dovuto  limitarci  a  inquadrare  lidie 
queste  liste  inteirnedie  in  tre  grandi  partizioni:  Combattenti  {che  in  mcltìssimi  collegi  sono  scesi 
in  lotta  con  lista  p'-opria),  Democratici  {comprendendovi  i  radicali,  i  t  epubblicani,  i  socialisti 
riformisti  che  sdlanto  in  alcuni  collegi  si  sono  presentali  con  liste  separate)  e  Liberali  {com- 
presi gli  agrari,  gli  indipendenti,  i  naziona'isti,  ec). 

C  —  Combattenti;        D  =  Democratici;        L  =  Liberali;        P  =  Parlilo  Poponaie: 
S  =  Socialisti  ufficiali        '''•  =  rielezione  di  deputato  uscente 
della  XXIV  Legis'atura. 

.5  dicembre  1919. 

Indice   dei    Collegi   elettorali 
e  dei  Deputati  eletti  dai  singoli  collegi. 


I.  -  Alessandria. 

Baracco  Leopoldo,  avvocato  P 

Belloni  Ambrogio,  avvocato  S 

Brezzi  Domenico,  avvocato  L 

Brusasca  Giovanni,  agronomo  1' 

De  Michelis  Paolo,  organizzatore  s 

Marescalchi  Arturo,  professore  L 

Mnrialdi  Gino  *,  avvocato  L 

Pistoia  Ernesto,  amministrator«  S 

Becalcati  Umberto,  operaio  H 

Scotti  Giacomo,  coutadir,o  P 

Tassinari  Francesco,  e  )ntadino  S 

Zanzi  Carlo,  professore  S 

Zerboglio  Adolfo  professore  O 

2.  -  Ancona,  Pesaro,  Urbino. 

pqertini  Giovanni  *,  avvocato  P 

Bocconi  Alessandro  *,  avvocato  S 

Cancellieri  Antenore,  funziolnario  L 

Cappa  Paolo,  avvocato,  giornalista  P 


De  Andrcis  Luigi,  ingegnere  D 

Filippini  Giuseppe,  avvocato  S 
IMiliani  Giov.  Battista  *,  industriale      li 

Eadi  Angusto,  operaio  S 

Santini  Antonio,  avvocato  S 

3.  -  Aquila. 

Camerini  Vincenzo  *,  avvocalo  L 

Coiradini  Camillo,  cons.  di' Stato  I- 

Lopardi  Emilio,  avvocato  S 

Lodovici  Vincenzo,  avvo^'ato  <' 

Muzi  Saturnino,  chirurgo  (' 

Sipari  Erminio  *,  avvocato  L 

Trozzi  Mario,  avvocato  S 

4.  -  Avellino. 

Baviera  Giovanni,  professore  L 

Boccieri  Vincenzo,  avvocato  1^ 

(^aputi  Ercole  *,  avvocato  D 

Di  Marzo  Alberto,  avvocato  D 


-^  4G5  — 


Rubilli  Alfonso  *,  avvocato  L 

Sgobbo  Francesco  Paolo,  professore     L 
Tedosio  Ettore,  avvocato  Ij 


S.  -  Bari. 

Ilarbuto  Nicola,  modico 

Caso  Fascinale  "*,  avvocato 

Favia  Nii'ola   avvocato 

<iiiaec'er<)  AI"^.sall(lro,  professore 

Lemlo  Paolo  *,  avvocao 

Loiabardì  (ìiovaiiii,  professore 

Lucani  Vito  "■,  avvocai) 

Murino  Antonio,  avvocato 

Siilvenìlni  (ìaetano,  professore 
I  Ursi  Vincenzo,  avvocato 
'Velia  Aitino,  ptibbiioista 

Venisli  Geifnai-o,  avvocato 

6.  -  Bergamo. 

Belotti  Bortolo  *,  avvoca'o 
■  Boi  orni  Pailo  *,  avvocato 
Cnmeroni  Ayostmo  '^,  avvocato 
Cttvalll  Carlo,  i)r^anlZ7atnre 
Q:tllavresl  Ciruillo.  dotto; e  in  legge 
Claviiz^i  Callisto,  avvocato 
Preda  Gia:i.b.ittibta,  avvocaio 

7.  •  Bologna. 

Bei. tini  Gcnuzio  ♦,  avvoca'o. 
Bombacci  Nicc'a,  pubblicista 
Graziadei  Antonio  *,  profes-<ore 
Grossi  Lion>  Ilo,  farrna  ista 
Marabini  Anselmo,  imp  ego  o 
Milani  Fu  v:o,  avvocato 
Vacirca  \  ii;e(  nzo,  pnbblicis  a 
Zrtnardl  FraincM-..,  dottore  chimico 

8.  -  Brescia. 

Bazoli  Luisji.  avvocato 
Banchi  (ì^^^eppo    or  a  .iz/ato:e 
Bonnnli  Ci;rlo,  aVvo.-ji  o 
Ghislandi  (ìiusepi  e,  avvociito 
Loi  ginot  i  Giovanni  *  do  toro 
Maestii  Arturo,  ferroviere 
Montini  fìiorj^io.  do  t<  re 
Salvad.  ri  (inido 


t}.  -  ÙagliarL. 


An;,'ioni  .M;  uro 

(  arhoni  Boj  E.,  avvocato 

1  «eco  Ortii  Fletto 

'  ongiu  I.u  ;;i  *,  awocato 

lario  P.iulo 
-Sanju-t  di  Tculada  Edmondo  ',  in^'. 
Sauu:i  Ran(!aecin  (jiu^eppe,  avv. 

IO.  •  Caltanisetta. 

Cascino  Ernesto  Calo^-cro 
Colajanni  Niip:>lcon»'  "',  avvocato 


l.opiani  Asostlna   \  avvoca'o  D 
Pa-.qualii.O'Vfl8-ii.llo  Kos  rio  *  awoc.    ]) 

Va-sallo  l•.rlle^to,  pubblicista  P 

II.  •  Campobasso  e  Benevento. 

Bald.jssarro  Pietro  I> 

Bjusi'e  l.ui;,'i  *,  avvoc:i:.i  1; 

B  anelli  Vinct-nz  1  *,  proe^^-ote  L 

Bo- 00- Lucarelli  Giov.  Battista  V 

Carusi  Mario  0 

Te  Caro  KalTiiole  1) 

Marraccln  >  A'e  sai.dro  D 

J>as»'ale  Lui^i  1> 

Pietravalle  Michele  ■\  j  rofessoie  D 

Spctrino  Euyeido  *,  avvocao  L 

Vemlitti  Antonio  *,  avvocato  L 

12.  -  Caserta. 

Bonodncc  Alberto,  jrif.  ss'ie  C 

Biionocore  Giu^eppe  L 

("asertaiic  Antonio,  avvocati  C 

Ciocchi  Gaetuno  L 

De  Miohele  Giuseppe,  avvocato  P 

Lollini  Vitt;(nio,  avvocato  8 

Marciano  Gennaro  *,  avvocato  L 

Massarella  Easilio,  dcttore  0 

Morisrni  Teodoro  ♦,  professo  e  L 

Tes'  ione  Giovanni,  avvocato  C 

Tosti  di  Valmlnuta  Folco  *  L 

Turatio  Alberto,  colonnello  P 

Visccchi  A  bilie  *,  avvocato  L 

13.  •  Catania. 

Ca  nnzza  Gì  bidlo,  avvocato  D 

Co-ta  Ge-n  .  d  ■  D 

D'Ajala  Ir.iivc-c..  S:ivorio  L 

De  Crislofaro  .ppolito  P 
De  Felice  Giulfrida  Giusepj  e  ♦,  avv     1> 

Glufifrida  Vinc(  nzo,  funzionario  D 

Pantano  Edoardo  *,  doltore  D 

Perniisi  Gjuseppe  ♦,  avvocato  1^ 

Bindone  J^anii  *,  professore  D 

Piusso  Gi(.aoch  no  U 

14.  -  Catanzaro. 

An  le  Antonino,  profisorc  l' 

Colosimo  Gasparo  *,  avvocato  1) 

Di  Francia  litiigi  *  I,     , 

Lombardi  Nicola  *  avvocato  D 

Panaro  BaiTack?  D 

Benda  Salvatore  *.  avvo<Mto  D 

Si(}|iiani  Lui-.'i,  -letter  .to  <: 

Soni  ti  Ba'diissarie  L 

15.  -  Chicli. 

Caporiili  ItaTaele  *.  .pr.».''e-sore  L 

Janni  Ettore,  pu'blicls  a  «". 
Masclantonio  Pasfiuah'  '",  avvt  ca  o        Ìj 


LA  TESSILE'Di  MILANO 

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Mezzanotte  Camillo  * 
Riccio  Vincenzo  *,  avvocato 
Tedesco  Fiancesco  *,  avvocato 

i6.  -  Como  e  Sondrio. 

Certnenati  Mai  lo  *,  professora 
Franeesclii  Omero 
Ghezzi  Ernesto 
Grandi  Achille,  impiegato 
Marcerà  Giuseppe  *,  avvocato 
Meri/zi  Giovanni,  avvocato 
Momifjliano  R:coardo,  pubblicista 
Padulli  Giulio  *,  avvocato 
Rosati  Marinno,  avvo(  aio 
Spagnoli  Antonio,  organizzatore 
Stucchi-Prinetti  Luigi,  ingegiie.e 

17*  *  Cosenza. 

Amato  Stanislao  *,  avvocato 
Anione  Tommaso 
Barrese  Ernesto,  in:^gnere 
Berardelli  A'iolfo,  avvocato 
Fa'bo  Italo  Carlo,  dottore 
Fera  Lui,'i  *,  avvocato 
Manes  Carlo,  avvocato 
Miceli-Picardi  Francesco 


:S.  -  Cremona. 

Bissolati  Leonida  *,  avvocato 
Cazzrimalli  Ferdinando,  medico 
Garibotti  Giuseppe,  impiegato 
Lazzari  Costantino,  impiegato 
Miglioli  Guido  *,  avvocato 


19.  -  Cuneo. 

Bertolino  Filippo 

Bertone  Gio.  Ba'tista 

Bianchi  Carlo 

Bubbio  Teodcro 

Cavallera  Giuseppe  *,  dottare 

Giolitti  (iio vanni  *,  avvocato 

Lombari!  l'aolo,  avvojato 

Paolino  Sret'ano 

Peano  Camillo  *,  avvocato 

Roberto  Riccardo 

Soleri  Marcel' o  *,  avvocato 

Zuccone  Giovanni 

ao.  -  Ferrara  e  Rovigo. 

Beghi  Galileo  *   med  co 
Gallani  Dante,  medico 
Marangoni  Guido  *,  pubblicista 
Matteotti  Giacomo,  avvocato 
Merlini  Umberto,  avvoca'o 
Niccolai  AdeliLio,  avvocato 
Sitta  Pietro  *,  pr.)fes.sore 
Trevisani  Giuseppe,  operaio 


21.  -   Firenze. 

Eacci  Felice,  colono 
Benelli  Sem,  lette:  ato 
Caroti  Arturo  *,  pubblicista 
Don  iti  (ìuido,  avvoca'o 
Frontini  Luigi,  avvocato 
Garosi  Fernando,  maestro 
Martini  Mario,  avvocato 
Pacchi  Luigi,  avvocato 
l'e'^cetti  Giuseppe  *  avvcato 
Philipsoi)  Dino,  dottore 
Pilati  Gaetano,  operaio 
Rosadi  Giovanni  *,  avvicato 
Smorti  Filiberto,  organizzato'e 
Tardetti  Ferdinando,  avvoca  0 

22.  -  Foggia. 

Castellino  Pietro  *,  professore 
Majolo  Domenico,  avvocato 
Maitilasso  Michele,  avvocato 
Mauiy  Eugenio  *,  avvocato 
Mucci  Leone,  avvocato 
Salandra  Antonio  *,  professore 


23.  -  Genova  e  Porto  Maurizio. 

Abbo  Pietro,  cor.tadino  S 

Agiiesi  Giacomo  *,  ingegnere  P 

Bacigalnpi  Angelo,  metallurgico  S  . 

Banderali  An<;elo,  impiegato  P 

Brisotti  Deodato,  terrazziere  H 

Boggiano  Anio.iio,  professore  P 

Cappa  Pa  )lo,  avvocato  P 

Casaretto  Frances.-o,  avvocato  L 

Celesta  Giovanni  *,  avvocato  L 

Cerpelli  Attilio,  inge;,Miere  L 

GiuliCiti  Giuseppe,  ea;).  di  marina  D 

Maoaggi  Giuseppe,  avvocato  C 

Pog^i  Micheìe,  avvocato  L 

Raimondo  O  az  o  *,  avvocato  D 

Rila  Eugenio,  inse/nante  S 

Rossi  Francesco,  avvocato  S 

Serrati  Carlo,  negoziante  S 

24.  -  Girgenti. 

Abisso  Angelo  *,  avvocato  D 

Fronda  Eugenio,  avvocato  P 

Guarino  Giovanni  D 

La  Loggia  Enrico,  avvocato  D 

rancamo  Antonino  D 

Vecchio  Verderame  Arturo  D 

25.  -   Lecce. 

Calò  Giovanni,  professore  C 

Chimienti  Pietro  *,  professore  L 

Codacci-Pis  nielli  A.  *,  piofes'-orò  L 

Dell'Abate  Antonio,  avvocato  L 
De  Viti-De  Marco  A.  *,  prolessore        L 

Grassi  Giuseppe  *,  professore  L 

Pel'e^'rino  Giusep;;*  *,  avvocato  L 


rABBRICA  IMPI:PMI!A5ILI  E    illi  GOMl^lATC 


DELLA  SOCIETÀ  ANONIMA 


^     WALTER    MARTINY     ^ 

-^    TORINO  -  Via  Salxazzo,  88     ^$- 


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Taiiiì)ciiiiio  l';ioio.  avvocato 

Troilu  Fiftiices»  o 

Vulli  ne  Antonio,  ingppnpre 


26.  -  Lucca  e  Massa  Carrara. 

Bonodotti  Tullio,  ingegnere  li 

Petti  Fiaiic'os.  o,  nwocato  8 

Biancoli-Du  dia^^Iii  Nicolao,  dottore  P 

Chiesa  Fu^'Miio  *.  ra^'ionlere  I) 

Mancini  AugusO,  prolessore  1) 

Piilvatori  Luigi,  avvocato  8 

Tangorra  Vito,  piofos.'ore  P 

Tonarti  Michele  L 

27.  -  Macerata  e  Ascoli  Piceno. 

Baglioni  Si  vesti u,  professore  L 

Be  etift  Mario,  inj,'et;neri'  L 

Ciappi  Anselmo  *,  ingegnere   *  L 

Clccolungo  Nicola,  dottorn  p 

Del  Bello  Diego,  avvocnto,  S 

Quarantini  Fiancesoo,  coitadino  3 

Tofani  Giovanni,  ingeunrre  L 

Tuplni  Umberto,  avvocato  P 

28.  -  Mantova. 

Bonoml  Jvnnce  *,  professore  D 

Bucco  Ercole,  organizzatore  S 

Dugoni  Enrico  *,  organizzatore  8 

Gnndi  Ferdinando,  operaio  S 

Murari  Mario  -  S 

29.  -  Messina. 

Baratta  Giovanni,  avvocato  D 

Colonna  di  Cesavo  tì.  A.  *  L 

Cutrufeili  Saro,  ingegneie  D 

Di  Giorgio  Antonino  *,  gfinrale  L 

Furanda  Giuseppe  *,  avvocalo  L 

Fulci  Luigi,  avvocalo  D 

Gentile  Giovanni,  avvocalo  D 

Paratore  Giuseppe  *,  avvctato  L 

30.  -  Milano. 

Agostini  Livio,  farn.aoi;:a  8 

Bellotti  Pietro,  organizza^ore  S 

Besana  Riccardo,  indnstiiale  L 

Bit.M  ami  Paolo  *,  ii  go;,'nere  L 

Bulloni  France^co,  avvocalo  8 

Cainpanii>i  Komeo,  organizzate  re  8 

Campi  Paolo,  muratole  S 

Cavazzoni  Slelano,  comme  rciante  P 

D'Aragoi  a  Lodovico,  or-anizzature  8 

De  Capitani  D'Arza-jo  Gius.  *,  avv.  L 

Gasparotto  Luigi  *,  avvocato  D 

Grandi  Acliillo,  impiegato  P 

Lazzari  Costantino,  or}:anl7.zatore  S 

Mauri  Angelo  *,  profes-ore  P 

Meda  Filippo  *,  avvccato  P 

Nava  Cesare  *,  ingegnere  P 

Reina  Ettore,  organizzatore  8 


Rlholdl  Ezio,  avvocato  8 

Trcvcs  Claudio  ♦,  avvocato  S 

Tura'i  Filippo  *,  avvocato  S 

31.  -  Napoli. 

Beneduce  Giusei>pe  D 

Chianese  F.ancesco  Saverio,  aw.  li 

Degni  Friim  e.sco,  proti  ssore  P 

De  Mori  ino  .\ugnsfo  L 

De  Nicola  Enrico  *,  avvocato  L 

Girardi  Salvatole  *,  avvo:ato  L 

Improta  Pasquale  L 

Labrio'a  Arturo,  profes^vore  D 

Misiano  Fjancesco  N  8 

Pezzullo  Angelo  *,  avvocrto  L 

Poi  zio  Trancesco  *,  avvocato  L 

Rocco  Marco  P 

Rodino  Giulio  *,  avvocato  P 

SandiiUi  Alfredo  *,  avvocato  D 

Scialoja  Ant' nio.  *,  pofessore  L 

Sifola  Augusto,  colonnello  0 

Vacca  Umberto  P 

32.  •  Novara. 

Alice  Giovanni,  professore  D 

Beltraml  Francesco  *.  avvoca  o  8 

Bianchi  Giuseppe,  organi/ zature  8 

Falcioni  Alfredo   *,  avvocato  L 

Ferraris  Eusebio,  operaio  S 

Maffi  Fabrizio  *,  medico  8 

Mala'esta  Albeito,  pubblicista  8 

Pestaozzi  Fedeiico,  intregnere  P 

(.ua^lino  Felice  *,  oiganizz:iti>re  8 

i;amella  Se^-ondo,  organizzatore  8 

Ito:  d;  ni  Dino  *,  avvocato  8 

Rossini  Aldo,  professore  D 

33.  -  Padova. 

Alessio  Giulio  *,  professore  D 

Arritoni  de-li  Oddi  Ettore  *  P 
Carazyolo  Gian  Tristano,  avvocato         8 

Pan. bianco  Gino,  dottore  8 

Pavan  Felice  8 

Piva  Edoardo,  professe  re  P 

Schiavon  Sebastiano,  dottore  P 

34.  -  Palermo. 

Balsano  Rocco  *,  avvocato  L 

Cirino  one  Giuseppe,  professore  L 

Di  Salvo  Vincenzo  L 

Drago  Aurelio  ♦,  ingegnere  D 
Finocchiaro   Aprile  Andrea  *,  prof.      L 

Janelll  <:inFepie,  avvccato  P 

Lanza  di  Trab  a  Giuseppe  1^ 

Lo  Monte  Giovanni,  a^vocato  L 
Orlando  Vittorio  Errianue!e  *,  prof.      L 

Pecoraio  Anionio,  avvocato  P 

Scialabba  Giuseppe  L 

Zito  Niccolò  L 


ESANOFELE 


rimedio  infallibile 

contro  l'infezione  malarica 


4C8 


35.  -  Parma,   Modena,   Piacenza 
e  Reggio  Emilia. 

Agnini  Glroporio  ^,  indù;  triiile    ' 
Alberielli  (in. do  *,  ingegnerò 
Argentieri  Eante,  organizzatore 
Bellelli  Artnro,  organizzatore 
Eei'enini  Agostino  *,  prolVssoie 
Gasoli  G,inseppe,  avvccato 
Chiosai  Oreste,  eon'adino 
Conti  Qinst'ijpe,  dottoie 
Donati  Pio,  avvoeato 
Farioli  fìluseppe.  professore 
Ferrari  Fnrico,  oi^aniz/atoie 
Mazzoni  Nino  *,  pub  lieista 
Micheli  Ginseppe  ='■,  avvocato 
Pala-trelli  Giovanni  *,  avvfcato 
Prampolini  Camillo  *,  avvoca:© 
lìaineri  Gli. vani  ni  *,  ingfgneie 
Euini  Menccio  *,  avvocalo 
Storcbl  Amilca  e,  pubblic  sta 
Ziboidi  Giovanni  *,  professore 


36.  -  Pavia. 

Cagnoni  Egislo  *,  avvoc;  to  S 

Canevari  Emilo.  geometra  S 
De  Giovanni  Al»  ssandro.  organizzatore  S 

Tonta  a  Attilio,  dottore  L 

Mauii  Angelo  *,  prole  soie  P 

Montemartiiii  Luigi  *.  jin. fossore  S 

Morini  tniilio,  protV  ssoi  e  S 

Scagliotti  Gio\anni,  contadino  S 

37.  -  Perugia. 

Amici  Giovanni  *.  avv(  c;.to 
Brn<;nola  Arsenio  Lu  g',  i)rute>sore 
decotti  Fiat  Cesco,  pubblicista 
Cingolani  Mario,  dottore 
Cintì'elli  A uj usto  * 
Farini  Pietro,  farmacisti 
Foia  Aldo.vino,  calzolaio 
Galltnj.'a  Romeo  *,  dottore 
Meschiari  Gino,  av\ocato 
Sbaraglini  Giuseppe,  avvocato 

38.  -  Pisa  e  Livorno. 

Bondi  M:ix,  industriale 
Capocchi  Bus  aldo,  organiz/a'-ore 
Corsi  Giuliano,   organi/zatoic 
Dello  Sba»;t)a  Arnaldo  *,  avvocato 
Gronchi  Giovanni,  professore 
Modiglani  Giuseppe  Eni.  *.  avvo(  a!^ 
Sighieii  Etiore  *,  ii  gCLuere 

39.  -  Potenza. 

Cerabona  Frr.ncofco 

D'Alessio  Francesco 

De  Kug;:eii  Nicola  *,  avvocato 

Gioia  A.i(  hele 

Janfolla  Vincenzo 


Mendaia  Vincenzo  *,  avvocato  L 

Nitti  F.-ances-co  Faveno  *,  profe.'-sore  L 
Peirono  Fnnuei-co  *,  professore  E 

Pigiatali  l{all:  eie  E 

Pea'e  Vito  L 


40.  -  Ravenna  e  Forlì. 

Bacci  Giovanni,  j)nbl!licista  S 

Baldini  Nullo,  ctopoiatore  S 

Bianchi  Emi  erto,  pubblicista  8 

Brnnelli  Umbcito  *,  medico  S 

Croce  Ettore,  professore  S 

Fazzolani  Eldcrico   *,  avvocato  D 

Pirolini  Giov.  Baitij-ta  *,  avvocato  D 

Zncchini  Carlo  P 

41.  -  Reggio  Calabria. 

Albarese  Giuseppe  *,  avvocato  L 

Caminiti  Rocco,  professore  D 

Capi  elleri  Giu.seppe  P 

De  Nava  G  iiseppe  *,  ingegnere  L 

Evoli  Tiberio,  professore  D 

Filesi  Pietro,  avvocato  L 

Nunziante  Ferdinando  *  P 

42.  •  Roma. 

Baccelli  Alfredo  *,  avvccato  L 
Bonconipagni  En dovici  F.  agricoltore  P 

Carboni     Vincenzo  *,  avvocato  L 

Della  Seta  Alces'e,  avvccato  S 

Di  Fausto  Amanie,  impiegito  P 

Federzoni  Euigi  *,  pubblcista  L 

Guglielmi  Gioigio  *  E 

Martire  Egilberto,  pubblicista  P 

Marzi  Domenico,  avvocato           .  S 

Mecheri  Gio.  c>hino,  irdu-triàle  E 

Meda  Filippo  *.  avvocato  P 

Monici  Giovanni,  e  rganizzatore  H 

Su.si  Atfilio,  pubblicista  C 

Volpi  Giulio,  avvocato  S 

Zegritti  rafVacle  *.  ragioniere  E 

43.  -  Salerno. 

Amerdola  G  ovanni,  ^professore  E 

Camera  Giov.inni  *,  avvocato  D 

Camera  Salvatore,  avvoca  o  P 

Cai  as-o  Pietr  •,  professore  D 

Cuonio  Giovanni,  professore  Ij 

Farina  Mattia    agricoltore  P 

Grill. aldi  Giulio    avvoc;)to  E 

Eanzara  GoiìVcdo.  avvocato  P 

Mauio  Clemente,  avvocr.to  E 

Torre  Andrea  *,  profes.-ore  E 

44.  -  Sassari. 

Drre  Franccsc-o  *,  avvccato  D 

'Li>sia  Pietro,  avvocato  Ij 

Mastino  Pietro,  a  vocaNi  C 

Murg  a  Dic^go,  ingegnere  I- 

Safta  Branca  lictro.  avvnci^to  D 


Le  12  SIgiAore  più  eleganti  di  MilaiAO  non  usaiAO  più  die 

"  LA  CONTESSA  AZZURRA  „ 

l'ultima  creazione  della  Casa  CARLO   ^Vi^n  di  niLANO 
profumo  soave  e  persistente. 


—  409  — 
Siena,  Arezzo,  Grosseto 

e  S 


45. 

Hi^o<,'ni  Sesto,  oi-gjinizzat 

Bosi   I.niyi,  dotttnp  S 

(iiilli  liiibi'ito.  avvofnto  H 

La  l'epiia  Allerto  *,  nvvoonto  D 

Liiyzaito  Ailuio.  ingcpuere  D 

jMasi-a;;ni  I,iii;:i.  r.  t:ioiiioro  S 

Mciiciii  ({iovuiiiii  *,  jn-olessoie  S 

Nc;.'ietti  A(ti>lfi>,  j)iofe.'-S()re  P 

Sar»  ahi  Gino  *,  avvocato  L 

Sigiipriiii  Agostino  P 

46.  -  Siracusa. 

Crcnzra  I.oieiizo,  avvocato  D 

Di  (ìiovanni  Kdoardo,  avvocalo  D 

D'Ayata  Antonino  D 

Jiamin^ro  Gnisei  pe,  pul»bl=cist.i  L 

Fino<  fhiaro-Aj.iile  Emanuolo  I- 

Giariicà  Enrico,  av\  orato  L 

47.  -  Teramo. 

Apostinnni  Emidio,  pubblicista  S 

Celli  Guido  *,  prorcssoie  1) 

Colo  la  Rosolino  C 

De  J'ened'ctis  An!onio   avvocato  L 

De  Vito  Roberto  *,  avvocato  L 

48.  -  Torino. 

Barberis  Francesco,  impiejjato  S 

Belliiparda  Giuseppe,  contadino  S 

Bevirne  (ìluseppo  *,  pubblicista  L 

Bi «selli  Paolo  *,  avvocato  L 
Bu^ijino  Alessandro,  commerciante        S 

Casalini  Giulio  *,  dottore  S 

Crispolti  Filippo,  pubblicista  .  P 

Facta  Lu'jii  *,  avvocato  L 

Flro  Savorio,  avvocato  P 

Frola  Francesco,  a\ vccato  S 

Gay  Matteo,  ncf-ozianfe  S 

Marconcini  Filippo,  professore  P 

Misìano  Francesco  S 

Mcrjjari  Oddino  *.  publìlicista  S 

Olivetti  (iino.  avvocato  L 

)'a;:<  la  Vincenzo,  ferroviere  S 

Riibezzana  Pietri»,  impietrato  S 

Rrm  ti  Giuseppe,  inge;:ncre        •  S 

i'.,..,   »",.  nre  *,  inge^^Mie  e  L 

49.  •  Trapani. 

D^l'ietra  Bia'^io,  av>ocatu  ]) 

Lopresti  Antonio  *.  a\vocato  I. 

.M.iiii,,  '{•oiiiiiiiiso  *  D 


Nasi   Xm 
Toi  tur  ci 


zio  *,  avvocato 
Nicolo  *,  avvocato 

-  Treviso. 


SO. 

Herpamo  Guido 
Cap|:ell<^t  o  Italo,  professore 
Ci'OgHii  (ìioxanni  *,  professore 
Coia/zini  Lni;;i,  r  (('<  niero 
Irova  Oitavio,  pro.essoro 
l.uz/atti  Lui;;!  *,  pi-fissore 
Tondo  Anj^elo,  prufcssore 

51.  -  Udine  e  Belluno. 

Basso  liUigì.  avvociito 
Cattini  Luigi,  avvocato 
CiriHui  Marco  *.  avvocato 
Cosatlini  Giovanni,  avvocato 
Fantuni  Luciano,  avvocato 
Gasparotto  Luigi  ♦,  avvo-  alo 
(iirardini  (Jin-eppe  *,  avvocato 
Piemonte'  Giuseppe,  dottore 
Piet riboni  Giuseppe  * 
Santin  Giusto,  muratole 
Tono  Pietro,  avvoc  ato 
Vigna  Ubeidan,  awocato 

52.  •  Venezia. 

Alessandri  Ce>are,  pubblicista 
Galeno  An.'elo,  avvocato 
Musatti  Elia  *.  avvocato 
Sandrini  Amedei  *,  avvoc  ito 
Sandroni  Gutrlielnio.   Industriale 
Treiitin  Si  vio,  a\v(u-ato 

53.  -  Verona. 

Ba<j;lioiii  Gino,  ragionere 
Booiito  Primo,  contadino 
Ct)?5s  (iio.  Pattista.  avvocato 
Guarienti  Ut:o 
Ros^i  Luigi  *,  professore 
Scarabelo  Poli  ai  pò 
Todeschini  Mario  ",  avvocato 

54.  -  Vicenza. 

Brunialti  Attilio  *,  prof»  s  oro 

Curii  F  a  Cesco 

Galla  Tito,  avvtOiito 

Marchioro  Domenico,  or;;anizzatore 

Piccoli  Domenico,  inH;f«;nrre 

Tovini  I/ivio  *,  avvo<ato 

Vi  cri  Dal  V.  rnie  1{<)'.<  r  o 


OhMLllRELLl 


—  470  - 
II.   -    Indice    alfabetico    dei    deputati 

(col  numero  ordinale  d^ii  collegi  dove  sono  stati  eletti^ 


Abbo,  23 
Abisso,  24 
Agnesi,  23 
Agnini,  35 
Agostini,  30 
Agoj.tiiioni,  47 
Albir.ese.  41 
Aibertelli,  35 
Alessandri,  52 
Alessio,  3i 
Alice,  32 
Amato,  17 
Amendola,  43 
Amici,  37 
Angloni,  y 
Anile,  14 
Argentieri,  35 
Arnoui,  17 
Arrlgoni,  33 

Baccelli,  42 
Bacci  Felice,  21 
Bacoi  Giovanni,  40 
Bacigalupi,  23 
Baglioni  Gino,  53 
Baglioni  Silvestro,  27 
Baldassarre,  11 
Baldini,  40 
Balsano,  34 
Banderali,  23 
Baracco,  1 
Baratta,  29 
Barbato,  5 
Barberis,  48 
Barrese,  17 
Basile,  11 
Basso,  51 
Baviera,  4 
Bazoli,  8 
Beghi,  20 
Bellagarda,  48 
Bellelli,  35 
Belloni,  1 
Belletti,  30 
relotti,  6 
Beltrami,  32 
Benedetti,  2fi 
Benednce  Alberto,  12 
Beneduce  Giuseppe,  31 
Benelli,  21 
Bentini.  7 
Berardelli,  17 
Berenini,  35 
Beretta,  27 
Bergamo,  50 
Bertini,  2 


Bertolino,  19 

Bertone,  19 

Besana,  30 

Betti,  26 

Bevione,  48 

Bianchi  Car'o,  19 

Bianchi  G  usef)pe,  8-;J2 

Bianchi  Umbcr.o,  40 

Bi.inchi  Vincenzo,  11 

Bigiiami,  30 

Bi notti,  23 

Bisogni,  45 

Bis  olati,  18 

Bocce  ri,  4 

Bccconi.  2 

Boggiano,  23 

Bombacci,  7 

Bonardi.  8 

Bo  iato,  53 

Bonconipagni-Ludovisi,  V. 

Bondi,  38 

Bonomi  Ivanoe,  28 

Bonomi  Paolo,  6 

Bosco,  11 

Bo  elli,  48 

Bosi,  45 

Brancoli,  26 

Brezzi,  1 

Brugnola,  37 

Brunelli,  40 

Brunialti,  54 

Brusasca,  1 

Bubbio,  19 

Bucco,  28 

Bulloni,  30 

Buggino.  48 

Buonocore,  12 

Cagnoni,  36 
Calò,  25 

Camera  Giovanni.  43 
Camera  Salvatore,  43 
Camerini,  3 
Cameroni,  6 
Gamin  ti,  41 
Campnnini,  30 
Ciimpi,  30 
Cancellieri,  2 
Canevari,  36 
Cap:is>o,  43 
Capocchi,  33 
Caporali,  15 
(  appa,  2-23 
Cappeileri,  41 
Ciippellotlo,  50 
Capu  i,  4 


Cari/,  o'o,  33 
Carboni  Boi,  9 
Carboni  Vincenzio,  42 
Carnazza,  13 
Caroti,  21 
Carusi,  11 
Casali  ni,  48 
Casa  etto,  23 
(ascino,  lo 
Casirtifo,  12 
Crt^o,  5 
Casoli,  35 
C.istelliro,  22 
Cattlni,  51 
Ca.allera,  19 
Cavali,  6 
("avazzoni,  30 
Cazzamalli,  18 
Celesia,  23 
Celli.  47 
Cerabo:  a,  39 
Cermenati,  16 
Cerpelli,  23 
Chianese,  31 
Chiappi,  27 
Chiesa,  26 
Chlmienti,   25 
Chiosai,  35 
Ciccolungo,  27 
decotti  Scozzese,  ài 
Cicogna,  60 
Cingo'ani,  37 
Ciocchi,  12 
Ciriani,  51 
Cirincone,  34 
Ciuffelli,  37 
Cocco  Ortu,  9 
Cocuzza,  46 
Codacci  Pisanelli,  25 
Colajanni,  10 
Co'ella,  47 
Colosimo.  11 
Colonna  di  Cesai-ò,  2'J 
Congiu,  9 
Conti,  35 
Corazzini,  50 
Coris,  53 
Corradini,  3 
Corsi,  UH 
Cosattini,  51 
('ost;i,  13 
Crispolti,  48 
Croce,  40 
Cu  omo,  43 
C'urti,  54 
Cutrufclli,  29 


GIOCONDA 


Acqua  minerale 
purgativa  italiana 


D'Agata,  46 

D'Alessio,  39 

D' Arapo na,  30 

D'AjalH,  13 

De  Aiidreis,  2 

De  Beiieiiiotis,  il 

De  Capitaui,  3U 

De  Caro,  il 

De  Cristofaro,  13 

De  iVIice  Giuffrida,  13 

Do  <ìu.\ainii,  ;;g 

De,'iii,  31 

Del  Bello,  27 

De'.r Abate»  "Jj 

Della  i-et.r,  42 

Delo  Sl.a  ha    3S 

De  ^' ari  Ilio,  31 

De  M  ohel-,  12 

Le  .N.i.helis    1 

De  ^a\a    il 

De  Nicnlu,  31 

De  Ituijgeii,  39 

De  Viti  1  e  .Viir  o,  25 

De  Vito,  47 

Di  P'aiisto,  42 

Di  Francia,  li 

Di  Giorgio,  29 

Di  Giovanni,  46 

Di  Marzo,  4 

Di  Pietra,  4'J 

Di  Salvo.  Ì4 

Donati  Goiilo,  21 

Donati  l'io,  3J 

Dorè,  44 

Drago.  34 

Duroni,  23 

Evoli,  41 

lacta.  48 

l'albo,  17 

Falcioni,  32 

Fatitoni,  51 

Fa  ajiila.  29 

Farina.  43 

Fariui,  37 

Farioli,  35 

Favia,  5 

Federzoni,  42 

Fera,  17 

F.  rrarl.  35 

Ferra,  is,  32 

Fiainiiigo,  46 

Fresi.  41 

Filippini,  2 

Fino,   48 

Finocchiaro-A.  Anlrea,  34 

Finocchiaii>-A,  Emanuele,  4i 

Fon  aii.i,  36 

Fora,  37 

Fiaiicesjhi,  16 

Frola,  48 


-   471    - 

Fronda,  24 
Frontini,  21 
Frova,  60 
Fu  ci,  29 

Galeno,  52 
Galla,  54 
Gallani,  20 
Gal  :ivre.-i.  6 
Ga  len-rt,  37 
(jì.nbotti.  18 
Garo-ìi.  21 
(ìa8pa:ot;o,  30-51 
Gay,  48 
Gentile,  29 
Gliezzi,  16 
Ghishindi,  8 
Giaracà,  40 
Giavazzl,  6 
(ìioiH,  39 
Gioliiti,  19 
Giiaidi,  31 
Giraidini,  51  ' 
Giuttiiila,  13 
Ginlietti,  23 
(brandi  AchiPe,  16-30 
(iraiidi  Ferilinaiido,  28 
(il  assi,  25 
Graziadei,  7 
Grilli,  45 
Grimaldi,  43 
(4 ronchi,  38 
Grossi,  7 
Giiaccero,  5 
Guarienti,  53 
Guarino,  24 
Guglielmi,  42 

Impiota,  31 
laiifolla,  39 
laniielli,  34 
Ianni,  15 

Labriola,  31 
La  Log^'ia,  24 
Lanza  di  Tiabia,  34 
Lan/ara,  43 
La  Pe^na,  45 
Lazzaii,  18  30 
Leml  o,  5 
Lissii,  44 
Lollini,  12 

Lombardi  Giovanni,  5 
Loiiibardi  Nicol  i,  14 
Lombardo,  19 
Lo  Montt-,  34 
Longlnotti,  8 
Lopardi,  3 
Lopiano,  lo 
Lopresti.  4'J 
Luciani,  5 
Ludovici,  3 


Lazzatti,  60 
Luzzatto,  46 

Maoaggi,  23 
Maestri,  8 
Maffl,  32 
Maiolo,  22 
Maitilasso,  22 
Mal.ife^ta,  32 
Mano  ni,  26 
Man. '8,  17 
Marabinl,  7 
Marangoni,  20 
Marchloro,  5* 
Marciano,   12 
Marconciiii,  48 
Maroora,  16 
Marescalchi,  1 
Marino,  6 
Maì-racino,  11 
Martini,  21 
Martire,  42 
Marzi,  42 
Masca  miì,  46 
Masciantonio,  16 
Mastino,  44 
Matteotti,  20 
Marni,  30-36 
Mauro  Clemente,  i) 
Mauro  Tommaso,  19 
Manry,  22 
Mazzarella,  12 
Mazzolimi,  40 
Mazzoni,  35 
Mecherl,  42 
Meda,  30-42 
Mendaia,  39 
Merizzi,  16 
Merlin,  20 
Merloni,  45 
Maschi  a  ri,  37 
Mezzanote.  15 
Miceli  Picardi,  17 
Miche'.!,  35 
Miglioli,  18 
Milani,  7 
Mìliani,  2 
Misiano,  31-48 
Modigliani,  38 
Momigliano,  16 
Monici,  42 
Montemartini,  36 
Mon  ini,  8 
Morg.iri,  48 
Merini,  86 
Morisani,  12 
Mnccl.  22 
Murari,  28 
Murgia,  44 
Muiialdi,  1 
Musatti,  52 
Muzi,  3 


H  «...  la  Profumerìa  CARLO  ERBA  di  J 
■  Milano  è  la  più  raccomandabile  alle  Signore  perchè  • 
°   garantita  igienica »    " 


472  - 


Nasi,  49 
Nava,  30 
Ne^'ietti,  45 
Niccolai.  20 
>;itti,  39 
Nunziante,  41 

Olivetti,  48 
Orano,  a 
Oliando,  34 

Paochi,  21 
Padulli,  16 
Pagella,  43 
Pallastielli,  35 
Pancamo,  'M 
Panehianco,  33 
Pantano,  13 
Paolino,  19 
Papaio,  14 
Paratore,  29 
Pascale,  11 

Pasqualino-Vassallo,  10 
Pavan,  33 
Peano,  19 

Pecoraro  Lombardo,  34 
Pellegrino,  25 
Pennini,  13 
Perronè,  39 
Pascetti,  21 
Pestalozza,  32 
Pezzullo,  31 
Philipson,  21 
Piccoli,  54 
Piemonte,  51 
Pietiavalle,  11 
Pietriboni,  51 
Pignatari,  39 
Pilati,  21 
Pirolini,  40 
Pistoja,  1 
Piva,  33 
Poggi,  23 
Porzio,  31 
Prampolini,  35 
Preda,  6 

Quaglino,  32 
Quarantini,  27 

Kabezzana,  48 
Radi,  2 
Raimondo,  23 
Raineri,  35 


53 


Ramella,  32 
Reale,  39 
Recaleati,  1 
Reina,  30 
Renda.  14 
Riha.  23 
Riboldi,  30 
Riccio,  15 
Rindone,  13 
Roberto,  19 
Rocco,  31 
Rodino,  31 
Rom  ta.  43 
Rondani,  32 
Rosaii,  21 
Rosati,  16 
Rossi  Cesue,  48 
Ros-;i  Fia-^ccs  -o, 
Rossi  Lui;ji 
Rossini,  32 
Rubini,  4 
Ruini,  35 
RiiSiO,  13 


Sa' andrà,  22 
Salvador!,  8 
Sa'vatori,  26 
Salvemini,  5 
Sandiini,  52 
Sa  ìdroni,  52 
SanduUi,  31 
Saiijust,  9 
Sanna,  9 
Santin,  51 
Santini,  2 
Sarrocchi,  45 
Satta  Branca,  44 
Sbaiaglini.  37 
Scagliotti,  36 
Scarabello,  53 
Schiivon,  SS 
Scialabba,  34 
Scialoja,  31 
Scotti,  1 
Serrati,  23 
Sgobbo,  4 
Siciliani,  14 
Sifola,  31 
Sighieii,  38 
Signorini,  45 
Sipari,  3 
Sitta,  20 
Smorti,  21 
Soler!,  19 


Spagnoli,  16 
Spettino,  11 
Squittì,  14 
Storchi,  35 
S  ucchi  Prinetti,  16 
Susi,  42 

'l'amborino,  25 
Taiigorra,  26 
Tardetti,  21 
Tassinari.  1 
Tcd 'Sco  Ettore,  4 
Tedesco  Francesco,  15 
Tescion*",  12 
Todescliini,  53 
Tofani,  27 
Tonello,  50 
Tonetti,  26 
-Tono,  51 
Torre,  43 
Tortorioi,  49 
Tosti,  12 
Tovini,  54 
Trentin,  52 
Tieves,  30 
T  evisani,  20 
Tr.ilo,  25 
Tiozzi,  3 
Tupini,  27 
Turano,  12 
Turati,  30 

Ursi,  5 

Vacca,  31 

Vacirca,  7 

Vallone,  25 

Vassallo  Ernesto.  10 

Veccliio  Verderame,  24 

Velia,  5 

Venditti,  11 

Venisti,  5 

Vigna,  51 

V  isoechi,  12 

Volpi,  42 

Zaccone,  19 

Zanardi,  7 

Zanzi,  1 

Ze,:retti,  42 

Zerboglio,  1 

Zibordi,  35 

Zileri  del  Verme,  54 

Zito,  34 

Zucchini,  40 


£ion  piane 


lisciva  speciale 

per  biancheria 

Prodotto  del  LION  NOIR 

8oe.  Ali.  Italiana.  •  Cap,  L.  8,000,000 


La  fìsonomìa  della  Camera  nuova. 


Quari"^  li!  lìs(Mi()Uii:i  (Iella  nuova  Ca- 
iiieia  ?  L  (littìi'ilc  «liilo.  IN-r  essorc  jiiiì 
esatti,  se  ima  <'<»sa  si  ]miò  dire  ò  clic  la 
TiiDva  Camera  non  ha  ancttra  una  liso- 
noniia.  (^li  detti  lianno  seni|)i-e  Taiia 
di  hrancolani  n«'l  buio  coum'  avevano 
brancolato  nel  buio  «;li  elettori.  Forse 
<|uan<lo  VAliìKinucro  sarà  uscito,  la  si- 
tuazione si  sai.ù  chiarita.  MariuiiU'es- 
si»)ne  «-he  ci  «là  la  Canicia  ai  suoi  inizi, 
è  che  il  sistema  elettorale  che  jiareva 
destinato  alla  r!«*ostruzione  dei  i>artiti 
politici  ha  portato  intanto  alla  distru- 
zione di  (|uei  pochi  che  esistevano. 

Bene  o  male  nella  vecchia  Camera 
«lei  partiti  c'«'rano,  v.  noi  ne  facemmo 
l'analisi  al  suo  primo  sorjiere.  Le  prime 
elezioni  a  suftra<;i<>  universale  avevano 
avuto  i)«'r  ettc'tto  un  raiVorzaniento  dei 
]>artiti  che  rispondevano  a  un'orjraniz- 
zazione  nel  paese  —  come  i  socialisti, 
i  riformisti,  i  rei)ubblicani,  i  cattoliei, 
nazionalisti  —  e  una  tra  si  orni  azione  di 
tutti  i  gruppi  secondo  le  tendenze  jio- 
liticlie  0  uou  più  secondo  l'autorità  «lei 
leaders.  Ma  nel  frattempo  ò  ])assata  la 
guerra  a  «convolgere  i  vecchi  partiti, 
a  rovesciarne  il  eontenut«»  pn)gramma- 
tic«>.  Già  negli  ultimi  anni  della  passata 
legislatura  —  la  più  lunga  neeess»wia- 
mente  fra  «juante  ci  siano  mai  state  nel 
regno  —  i  vecchi  schemi  av«'vano  }»er- 
duto  ogni  valore.  L«'  finalità  d«'lla  guerra 
avevano  «>perato  una  «li visione  in  seno 
agli  st«'ssi  gruppi,  «li vision»'  accresciuta 
]>er  le  ditlk'oltà  «Iella  ]>olitica  interna. 
Si  ve«levan«)  antichi  «lemocratici  come 
Pietravalle  acc«>starsi  alla  Destra,  uo- 
mini «li  destra  come  Bevi«)ne  accostarsi 
alla  democrazia.  Si  vedevano  i  cattolici 
gareggiare  ««di'  Estrema  Sinistrai  nel- 
rau«lacia  rif«)rn»atrice  e  invece  taluni 
antichi  sovversivi  assistere  c«>n  spavento 
airint«'rvento  statale  senipn*  più  accen- 
tuatf»  nella  «-«(rrezione  «h-lle  «lisugua 
glianze  «b'ila  «li{itruzi«>ne.  Caso  tipi«'«)  il 
gru]>po  ra«li«'ale  che  da  un  anni»  si  «'ra 
scisso  in  «lue  elementi  sp«'ss«>  a«l«liri:- 
tura  antagonistici. 


Va-.x  «lei  resto  il  riflesso  «li  «pianto 
si  verificava  nel  i»aese,  di  «•ontlizioni 
«•he  hanno  tìnitt»  per  intluir«'  sulle  idtime 
«■lezioni.  r«'r  comprend«'re  «lun«|ue  la 
nu<»va  CauK'ra,  bisogna  ricordarsi  di 
c«)m«>  essa  «>  nata. 

('«•mincianio  «lai  «lue  gran«li  ]»iirtiti. 
s«>cialisti  «'  cattolici.  I  socialisti  si  pos- 
sono «lir«'  i  v«'ri  vincit«MÌ.  Naturalmente 
non  vuol  «lir«'  che  il  jn-o'.etariato  si  avvii 
a  far«'  1' esp«'i'im<'nt«)  «l«>'la  sua  dittatura. 
II  pr«detariat«)  non  entra  che  in  i)iccola 
nnsura  in  «luella  vitt«>ria.  Inasti  «>sser- 
vare  il  risultato  di  al«Min«'  provincie  in 
«'Ili  un  i»roletariat«»  non  «'sist<',  non  esi- 
ste ad  «Igni  m«)do  alcuna  «u-ganizzazione 
seria,  imlice  di  una  coscienza  «li  classe 
e  quiii«li  di  maturità  p«)litica  secondo 
la  stessa  dottrina  marxistica.  È  che  in 
Italia  lumostante  la  vittoria  si  ò  ripro- 
«lotto  il  fenomeno  elettorale  dei  paesi 
vinti,  che  hanno  dato  appunto  la  pre- 
valenza a  coloro  che  si  rendevaiu)  in- 
terpreti di  tutti  i  malc«)nt«Miti.  In  Italia 
r«^sito  <l«>lla  Conferenza  della  Pace  aveva 
«litìuso  la  sensazione  die  nulla  la  vit- 
toria avesse  fruttat«>,  nulla  «lumiiie  la 
guerra  con  tutti  i  simi  immensi  sacri- 
fici. Ki'a  naturale  la  vittoria  «li  coloro 
che  della  guerra  rappresentavano  la 
negazione  ass«)luta. 

Quant«)  ai  cattt»li«'i  hi  r;igi«>ne  prin- 
cipale d«d  loro  sucj'csso  ^  «l«>vuta  alla 
«dastieità  che  essi  hann«)  avuto  la  fiir 
berla  «li  dare  alla  l«)ro  «u-ganizza/.ionc. 
Ponendo  come  «HHi«lizi«>ne  d«dl' ammis- 
sione «lei  8U«»i  «Munponenti  n«»n  già  la 
l»rof«'SiJiione  religiosa  ma  il  rispetto  «lel- 
l'«>pinioue  religiosa  altrui,  non  il  jire- 
«lomiui«>  confessionale  ma  il  libtM-«)  svi- 
luppo «leir attività  c«>nf«'ssi«)iiale,  il  jiar- 
tito  pop«)lare  ha  jiotuto  allargare  smi- 
suratament«'  1«'  su«'  fì'e. 

Tutti  gli  a'iri  partiti  si  i>os8«»no  dire 
scomparsi  da  M«)nt«'citori«).  Nensuno  «li 
essi  si  h  presentat«)  al  «•«)rp«>  elctt«)rale 
c«)n  la  lison«>iiiia  i>ropria.  Nessuno  ha 
iii;surat«»  le  siui  f«>rz«'.  (Ui  eletti  «bdle 
frazioni  inl«'rnie<r!«'.  pr«»veiigon«»  da  c«»a- 


SOCIETÀ  ANONIMA  INDUSTRIECONCIARIE 


Firenze 


Capitale  L.  2,0(  O.OOO  int.  versato  elevabile  a  L.  6,000.000 

Tcl.grainmi:    C'UNCIAHIK  FiUKNZK  -  Codice  A.B.C,  ultimo,  Tulefoiio  «-*^H 

Conceria  di  suola  a  sistema  antico  -  Concia  vegetale  e  minerale  per  tomaia 
I      Cinghie  da  trasmissione  -  Calzaturificio  -  Valigeria  -  Deposito  pelli  In  pelo. 


-  474 


lizionì  fatto  coi  criteri  più  disparati  da 
collegio  a  collegio.  La  coalizione  del 
tipo  j>iù  frequente  h  stata  quella  dei 
liberali  —  conservatori  ooinprrsi  —  e 
democratici  di  fronte  al  pericolo  degli 
estremi.  L'altra,  altrettanto  diftnsa,  è 
stata  quella  j)romossa  dalle  associazioni 
dei  combattenti,  le  quali  sono  riuscite 
a  raccogliere  su  un  programma  di  de- 
mocrazia avanzata  tutto  quel  clie  ri- 
maneva nel  naufrag'o  dei  vecclii  partiti 
democratici.  A  che  cosa  servirebbe  dun- 
que volere  inquadrare  i  nuovi  eletti 
nelle  vecchie  denominazioni?  Che  cosa 
sono  oramai  i  radicali,  per  esempio  ? 
Essi  sono  stati  profondamente  scissi 
nella  lotta  come  erano  già  scissi  nella 
vecchia  Camera.  Alcuni  sono  andati 
coi  blocchi  dei  combattenti  come  a  Mi- 
lano, altri  coi  blocchi  di  destra  come 
a  Roma.  Comun(iue,  l)adando  alle  vec- 
chie loro  quantiche,  fra  i  nuovi  eletti 
non  ci  sono  trenta  radicali  di  una  no- 
vantina che  erano  prima.  Lo  stesso  di- 
casi dei  socialisti  riformisti,  rimasti  su 
per  giù  uguali  per  numero,  non  per 
omogeneità.  Il  solo  gruppo  che  potrebbe 
presentare  una  maggiore  compattezza, 
il  repubblicano,  è  ridotto  ad  otto  o  novo 
al  massimo. 

Più  che  ai  partiti  bisogna  limitarsi 
dunque  per  ora  a  dar  rilievo  ad  alcune 
caratteristiche,  dirò,  puramente  este- 
riori della  XXV  legislatura.  Intanto 
questa  è  l'espressione  di  meno  della 
metà  della  massa  elettorale  :  l'Italia 
al  50  per  cento/  ha  potuto  dire  un 
arguto  scrittore.  La  vera  maggioranza 
ha  disertato  le  urne,  per  una  (quantità 
di  ragioni  che  non  ò  il  caso  ora  di  esa- 
minare; prima  fra  tutte  talune  difticoltà 
che  la  legge  elettorale  presentava  nel 
suo  funzionamento.  È  vero  che  le  mag- 
giori difficoltà  gravavano  sull' opera  dei 
componenti  i  seggi.  La  compliea/ioiie 
dei  calcoli  ha  prodotto  delle  vere  sor- 
prese. Per  una  settimana  in  talune  cir- 
coscrizioni abbianu)  assistito  a  una  cu- 
riosa ridda  di  candidati  eletti  con  al- 
terna vicenda  i)er  un  giorno.  Così  ab- 
abbiamo  visto  a  Torino  gli  onore; voli 
Bevione  e  Giretti,  comi>agni  di  lista, 
fare  una  altalena  continua  fra  <li  loro 


Abbiamo  visto  contendersi  il  posto 
Beghi  e  Calzolari,  Scliiiietti  e  Grece, 
B«nelli  e  M^)ui,  Agnelli  e  Gasparotto, 
Morelli-Guai tierotti  e  Rosadi.  Quest'  ul- 
t  nio  ha  finito  col  vincerla  merco  dieci 
soli  voti,  un  vero  record/  Ed  ora  che 
le  somme  e  le  diflcrenze  sono  state 
fatte,  con  risultati  non  sempre  pari  in 
ogni  operazione,  non  è  detto  che  1'  ul- 
tima parola  non  spetti  ai  contabili  di 
cui  la  Giunta  delle  elezioni  dovrà  sol- 
lecitare il  concorso.  Potrebbe  darsi  al- 
lora che  Fon.  Masini  cacciasse  fuori  il 
suo  compagno  Garosi  che  gli  ha  preso 
il  posto  all'ultima  ora,  che  il  cattolico 
Paolo  Cappa  dovesse  tornare  a  cedere  il 
])osto  al  suo  amico  Cingolani,  e  così  via. 
Perchè  qui  veramente  si  rivela  nella 
sua  massima  chiarezza  la  famosa  sen- 
tenza emessa  per  la  j)rima  volta  i)roprio 
davanti  ai  de])utati:  L'aritmetica  è 
un'opinione.  L'unica  oi)inione  forse  di 
cui  si  x>ossa  tare  questione  nelle  aule 
di  Montecitorio. 

Comunciue,  noi  abbiamo  ora  503  le- 
gislatori. Ne  mancano  cinque,  quante 
sono  le  elezioni  doppie.  Fra  essi  sol- 
tanto 179  ajqjartenevano  alla  passata 
legislatura.  lìen  12G  altri  uscenti  sono 
invece  cadati.  Sono  fra  essi  dei  nomi 
che  illustravano  il  Parlamento,  quali 
Canepa,  Cappa  (Innocenzo),  Ciccotti, 
Comandini,  Giretti,  Salvatore  Orlando, 
Martini,  Ottorino  Nava,  Sacchi,  Valvas- 
sori-Peroni. Sono  anche  fra  i  caduti  nu- 
merosi deputati  del  cosiddetto  grupi)o 
giolittiano:  Buonvino,  Chiaraviglio,  De 
Be.lis,  Gerini,  CiotìVese,  oltre  a  coloro, 
come  Cirmeni,  che  non  si  sono  ripre- 
sentati. L'  on.  Cioftrese,  che  era  già  en- 
trato alla  Camera  poco  meno  che  settan- 
tenne, è  morfina  settimana  successiva 
alla  sconfitta  e  i)are  che  sia  stato  pro- 
prio il  dispiacere! 

Fra  gli  eletti  il  primo  j^osto  ])er  l'  età 
veneranda  spetta  a  Giusei)pe  Marcerà, 
che  ha  presieduto  l'assemblea  per  ben 
(juindici  anni.  L'ultimo  spetta  a  Guido 
Bergamo,  uu  utlìciale  venticinquenne 
eletto  a  Treviso.  La  legge  che  abbas- 
sava a  25  anni  i  limiti  d'  età  non  giunse 
in  porto  lo  scorso  settembre  e  quindi 
il  Bergamo  dovrà  in-esto  essere  privato 


e  una  altalena  continua  tra  <u  loro,     xi  liergamo  aovra  in-esto  essere  pri\ 

Preferite  ovunque  e  sempre  T  f flV   IffnTD 
^     la  Crema  per  Calzature  JjiUll    Jjulll 

Soc.  An.  Italiana.  -  Capitale  L.  3,000,000.    

•    MILANO  -  Via  Trivulzio,  18  -  MILANO 


475  - 


«Icir  offinioro  onoro.  Il  più  giovane  degli 
eletti  lepaliiM'nte  h  invece  l'on.  Cavalli, 
«lei  Partito  Popolare,  che  fu  «lifi  \  aloroso 
collaboratore  del.' on.  Chiesa  all'Aero- 
nautica. 

Non  nuùicano  i  funzionari  autentici. 
In  nessuna  elezione  anzi  fu  fov»e  mai 
così  jjrande  il  numero  dei  candidati 
provenienti  dalla  burocrazia.  A  i)arec- 
clii  tra  i  |»iù  noti  la  sorte  ha  arriso;  così 
i  due  JJcneducc.  il  comm.  Baldassarre, 
il  comm.  Caniellieri,  il  cav.  Gioia,  Ca- 
millo Corradini,  il  comm.  Ginttrida.  Ab- 
bondano i»iù  (die  in  oijni  altra  elezituie 
i  giornalisti:  Falbo  del  ^fe.ssftf/f/ero,  Pao- 
lo Cappa  tlvW'Arccnirc  d'Ifaliii,  Vassallo 
del  Conirrc  d'Italia,  Bevione  della  (jttz- 
zetta  del  Popolo,  Amendola  e  Janni  del 
Corriere  dulia  Sera,  Fetlerzoni  ihAVIdea 
Nazionale.  ^laues  ^ìAV Azione,  Fiauiingo 
deir//rt//>.  Crispolti  del  Cittadino  di  Ge- 
nova, oltre  all'on.  Torre,  i>resi(l.  della 
Federazione  della  stampa  e  a  tanti  altri 
che  sono  oramai  fuori  del  giorinilisnjo 
pchiettanjent«  professionale.  Ma  coloro 
òhe  abbondano  veramente,  in  ossequio 


alla  tradizione,  sono  gli  avvocati.  Ts'< 
solo  grup])o  socialista  — =-  che  dovreblto 
avere  il  minor  numeri»  dei  cosiddetti  in- 
tellettuali —  si  calcola  che  non  siano 
meno  di  cinquanta  !  Seguant»  delb;  pro- 
fessioni iniprecisate,  conie  (piella  dei 
cosiddetti  organizzatori  (abbontlanti  8]»c- 
cialmcnte  nel  i>artito  socialista),  umili 
con  e  quella  del  bidello  Kadi  eletto  ad 

Ancona,  ed  altre  jier  lo  n  eno strane 

come    (piello    del    Misiano.  condannato 
alla  fucilazione  nella  schiemi. 

Che  cosa  verrà  fuori  da  questo  amal- 
gama di  gente  in  gran<lis8Ìma  parte 
nuova  n<»n  solo  a  Montecitorio  ma  alla 
vita  politica?  C'è  chi  dice  giiV  che  la 
vita  breve  è  assicurata  alla  nuova  Ca- 
mera; n)ii  io  un  fermo  all'osservazione 
che  n-.i  faceva  un  vecchio  freijnentatore 
dei  cosiddetti  circoli  politici  della  ca- 
jdtale.  *  Sono  trent'  anni  che  di  ogni 
nuo\  a  legislatura  sento  dire  che  durerà 
sei  mesi;  e  invece....  ». 

30  notembre  1919. 

Gius.  A.  Andkiulli. 


PKIEUM/M"ICI 

A  UT-O 
sy  E  L_o 


R 


I 


IREL.L11 


marnilo  rsOLABELlA 


flOTiZlf  BlLfTlfRATVRA^ 


(Ottobre  1Q17  -  Settembre  1919).  (D 


Ottobre  1917. 


3.  Firenze. 
il  yO°  .Mimo  <1 


-  Pasquale  Villari  compie 
età.  Il  Re  d' Italia 


1,^1' in- 
via un  alìettuoso  telegramma.  Il  Sin- 
daco di  Firenze  con  parecchi  assessori 
si  reca  a  casa  dell'  illustre  vecchio  a 
consegnargli  la  medaglia  d'oro  fattagli 
coniare  dal  Comune. 

Novembre. 

Roma.  —  Compiendo  l'illustre  fisio- 
logo senatore  Luigi  Luciani  il  7.5"  anuo 
di  età,  la  Facoltà  Medica  dell'  univer- 
sità romana  lo  nomina  professore  eme- 
rito e  ch'ama  a  succedergli  il  prof.  Fi- 
lij)po  Bottazzi  «Icir  università  di  Napo'i. 
Il  i)rof.  Luciani,  cUe  nella  cattedra  di 
Roma  era  succeduto  al  ]VI(deschott,  (> 
più  specialmente  noto  per  i  suoi  studi 
sulla  alinu'ntazione  umana  e  sul  di- 
giuno sulla  fisiologia  del  cervelletto  ec. 
Tur  troppo  il  i)rof.  Luciani  muore  po- 
chi mesi  doi)o  (v.  Xccvoloyio). 

Dicembre. 

7.  —  ÌMuore  a  Firenze  l'illustre  sto- 
rico Pas(piale  Villari  (v.   JVecroIof/io). 

12.  —  Un  decreto  L.  T.  trasferisce 
temporaneamente  a  Pisa,  il  Rettorato  e 
il  Consiglio  Accademico  dell'  Università 
di  Padova,  nonché  la  direzione  della 
Scuola  di  Ostetricia  di  Venezia. 

13.  Siracusa.  —  Ignoti  ladri  rubano 
di  notte  quasi  tutto  il  tesoro  della  cat- 
tedrale, comi)osto  <li  oggetti  sacri  di 
grande  valore  per  il  metallo  e  per  le 
gemme  ma  ancor  più  preziosi  per  l'arte 
e  per  l'antichità.  Vi  erano  alcune  ciori 
pcttora'i    vesiM.vili    antichissime,    ealici, 


ostensorii  e  l'anello  pontificale  di  papa 
V  rgilio,  morto  a  Siracusa  nel  55.5. 

:51.  Padova.  —  Una  squadriglia  di 
aviatori  germanici.,  nella  notte  sul  31, 
vola  a  quattro  riprese  sulla  città  get- 
tando una  sessantina  di  bombe,  recando 
danni  abbastanza  gravi  alla  basilica  «lei 
Sauto,  al  Duomo,  alla  chiesa  degli  Ere- 
mitani. Nel  Duomo  sono  sipiarciati  il 
timpano  della  facciata  -e  la  volta  al 
principio  della  navata  centrale. 

Gennaio  1918. 

12.  Genova.  —  La  dottoressa  Fausta 
Dogliotti,  testò  laureatasi  in  giurispru- 
denza nella  università  genovese,  si 
iscrive  presso  il  tribunale  civile  e  pe- 
nale per  iniziare  la  jjratica  forense. 

26.  Itoma.  —  La  R.  Accademia  dei 
Lincei  procede  all'assegnazione  dei  pre- 
mi :  il  pi-emio  Reale  del  1915  ])er  le 
scienze  biologiche  è  coivferito  al  profes- 
sore B.  Lougo,  della  università  di  Pisa, 
e  al  i)rof.  F.  Silvestri,  della  Scuola 
superiore  di  Agricoltura  di  Portici;  il 
premio  Reale  del  3915  per  l'archeolo- 
gia assegnato  al  professore  A.  Tara- 
nielli,  soprintendente  dei  monumenti, 
scavi  e  musei  della  Sardegna  ;  i  due 
premi  del  Ministero  dell'  Istruzione,  di 
2000  lire  ciascuno,  del  1916,  per  lo 
scienze  naturali,  sono  divisi  in  parti 
eguali  tra  i  i)rofessori  IM.  Bozzi  e  G. 
Destefano.  Dei  due  premi  ministeriali, 
di  L.  2000  ognuno,  del  1910,  per  le 
scienze  filosofiche  e  morali,  uno  è  as- 
segnato i)er  infiero  ili  prof.  P.  Rotta  ; 
l'altro  i»remio  ò  diviso  in  parti  eguali 
fra  i  concorrenti  ])rof.  A.  Franzoni  e 
prof.    A.    Levi.    11    premio    di    L.   5000 


(Ij  Come  è  nostra  consuetudine,  riuniamo  nel  presente  volume' a  questa  e  alle  altre 
oronaebette  che  seguono,  anche  quelle  per  il  periodo  Ottobre  iyi7-Settembre  liJlS  che  uou 
poterono  trovar  posto  nell'ALMANACCO  del  1919. 


—  1^ 

istituito  dal  oonto  Filipjio  Fniiicosc»» 
Giirgiillo  per  tuia  mouograUia  stil  teatro 
ijroco  «li  Siracn.sa  «"^  coiiforìto  al  protVs- 
sore  (;,  Kiz/o.  «U-Ila  »niiv«'isitri  «li  Pa- 
dova. FiiialirK'iitf  il  ju-t'ìiiio  della  Foji- 
daziono  All«»iis«»  Sella,  «lestiiiato  ad  iii- 
cora^ijfiaiiHMito  dejjli  stilili  eseguiti  da;;li 
aiuti    o  da«;ii    assistenti  de<;li  istituti   «• 


Febbraio. 


L'7.  \'(  ,u~io  dmaiito  la  notte  dal  J' 
al  27  «"^  lioniliardata  jier  otto  or«'  d:i 
una  eiiKiuantina  «li  velivoli  }:erniani<i 
elle  jiettaiio  circa  ;?.»()  IumiiIm'.  premlendi 
di  mira  ;^li  «'«rtìci  più  «•osjdcui  «Iella  eit 
t:i,  viniasti  niiraco!<»sanieute  illesi  «jiiasi 


Pasquale  Villaf.i. 


lahoratori  iiniv«Msitaii  di  fisica,  li  asse- 
Kuat«»  al  prof.   A.   ("aini»otti. 

JfoiHU.  —  In  )»iaz/.a  «li  ('ami)o  ^[ar7-io. 
al  Idvi«>  di  via  «Iella  St«'ll«'tta  «■  via  .M«' 
tastasi«>,  il  AIuni«'ipi«i  fa  rie(dlo«'are 
lun'ara  antica  romana  lì  presso  scavata 
rann«t  precedent»'. 


tutti.  15  bornie  sono  scajiliate  contrc» 
il  Pala/./.o  Ducale.  10  contro  il  IN.nte  «li 
HiaU«),  .")  sulla  cliìesa  «li  S.  (Jiovanni  e 
Paolo  e  2  la  c«»li»isc«>no  con  lievi  «Ianni. 
La  più  danne«:};iata  «>  la  «'liì«'i»a  «li  S.  (Jin. 
vanni  (irisoRtomo. 

—  K    stata   «'ompilata   la    lista  coiii 


r 


OOMMK   l^IP^Nl^:   per   eamioiijs 

DELLA  FABBRICA  ITALIANA 

Soc.  Anon.  WALTER  MARTINY 

^         ^     TORINO  -  Via  Verolengo,  379     *         ^ 


-  478  — 


pietà  degli  cdilici  monumentali  colpiti 
finora  dal  nemico  in  iiicni'sioni  aeree.  Ncl- 
Tanno  liiln,  il  24  nia<>|iio  ad  Ancona: 
S.  Ciriaco;  a  i>*«rt;  il  Castello  e  il  Pa- 
lazzo Alberotanza  ;  a  Bai-letta:  il  Ca- 
stello; a  reìiezia:  (24  ottobre)  {jli  Sca'- 
zi.  —  Nel  IDlfJ  (12  IV'ldtvaio)  a.  Itacc.nna: 
S.  Apollinare  nuovo;  a  Venezia:  (10  ago- 
sto) Santa  Maria  Formosa,  S.  Pietro 
in  Castello;  (12  agosto)  SS.  Giovanni 
e  Paolo;  (.11  settembre)  a  Chlaravalle: 
Abazia;  (1  dicembre)  a  Vicenza:  Santa 
Corona.  —  Nel  1917  (4  maggio)  ad 
^quileja  :  Basilica  e  Mnseo  ;  (27  agosto) 
a  Udine:  Ejìiscopio;  (25  novembi-e)  a 
Nervesa:  Villa  Sodcrini;  (3  dicembre) 
a  Possayno:  Tempio  Cauoviano.  —  Nel 
1918  (7  gennaio)  a  Bassano:  Museo  e 
Biblioteca;  (24  gennaio)  a  Possagno: 
Tempio  Canoviano  ;  (3  e  5  febbraio)  a 
Treviso:  Palazzo  Provinciale,  Ospedale, 
Duomo  e  San  Nicolò.  Ed  ecco  a  parte 
l'elenco  dei  danni  arrecati  dal  nemico 
nelle  ultime  settimane  ai  principali  edi- 
fici delle  due  maggiori  città  del  Veneto: 
Padova  (29  dicembre  1917):  Carmine, 
Teatro  Verdi  (facciata).  Duomo  e  Bat- 
tistero, Museo  Civico  e  Basilica  del 
Santo  e  Caj)pella  di  San  Giorgio,  casa 
di  Ezzelino  il  Baldo;  (4  febbraio  1918) 
Duomo  (nuovamente),  Chiesa  di  San 
Francesco  (tetto).  Scuola  della  Carità, 
casa  in  via  Beato  Pellegrino,  inscritta 
nel!'  elenco  degli  edifìci  monumentali, 
Palazzo  Varson,  inscritto  uell'  elenco 
degli  edifici  monumontaM,  Palazzo  Mal- 
dura,  piccole  case  quattrocentesche  liol 
quartiere  di  San  Leonardo;  Venezia 
(26-27  febbraio):  Chiesa  dei  SS.  Gio- 
vanni e  Giuda,  Chiesa  di  San  Criso- 
stomo, Casa  della  Seta,  Chiesa  dei  SS. 
Simeone  e  Giuda,  Cbiesa  di  Sant'An- 
drea (soffitto).  Chiesa  <lei  Frari  (tetto), 
Chiesa  di  San  Toma,  palazzo  Poscari 
(merlatura .del  muro  d'aiuto). 

Marzo. 

2.  Pari<ji.  —  Alla  Sorbona,  in  una 
cerimonia  per  commemorare  l'anniver- 
sario della  ]»i-otesta  formulata  nell'As- 
semblea Nazionale  dai  rappresentanti 
dell' Alsazia- LoiHMia  contro  l'annessione 
dei  loro  dipartimenti  alla  Germania,  il 


ministro    degli   AflFari  Estei-i  Piohoit  in 

un  discorso  rivela  che  il  Re  di  Prussia 
scrivendo  il  20  ottobre  1870  all' impe- 
ratrice Eugenia  confessava  che  l'annes- 
sione delle  due  provincie  era  richiesta 
soltanto  per  consideraz'oni  militari;  e 
che  l'ambasciatore  tedesco  chiedendo 
il  31  luglio  1914  al  governo  francese 
entro  48  ore  la  diclrarazione  di  neu- 
tralità, aveva  anche  l'istruzione,  nel 
caso  che  la  Francia  dicliarasse  di  i<'- 
stare  neutrale,  d' imporre  la  condizione 
oltraggiosa  di  consegnare  come  pegno 
per  la  durata  della  guerra  le  fortezze 
di  Toni  e  Verdun. 

Aprile. 

12.  Roma.  —  È  firmata  la  conven- 
zione fra  l'on.  Berenini  e  il  principe  Luigi 
Ludovico  Chigi  per  la  quale  i)assa  in 
pi'oprietà  dello  Stato  col  titolo  di  K. 
Biblioteca  Chigiana,  la,  storica  raccolta 
di  libri  e  manoscritti  fondata  da  Papa 
Alessandro  VII  e  che  è  l'unica  fra  le 
grandi  biblioteche  di  case  patrizie  ro- 
mane che  era  rimasta  in  possesso  delle 
rispettive  famiglie. 

26.  Poma.  —  Il  Consiglio  Sui)erior(' 
delle  Belle  Arti,  sotto  la  presidenza  del 
senatore  l\Iolmenti,  rinnova  il  voto  che 
il  Governo  non  esiti  a  rivendicare  i  di- 
ritti della  nazionc"su  palazzo  Caiiarelli. 

Faen::a.  —  L' ing.  Ercole  Alberghi 
dona  al  Museo  Internazionale  delle  Ce- 
ramiche iiu' insigne  collezione  di  oltre 
mille  oggetti  di  ceramica  artistica  in 
particolare  cinesi  e  orientali,  taluni  di 
grandissimo  i)rogio. 

Maggio. 

3.  Parigi.  —  L'Accademia  di  Fran- 
cia elegge  due  nuovi  ■«  immortali  »  : 
1'  ex-ministro  Jean-Louis  Barthou  al 
seggio  di  Roujon  e  mons.  Alfredo  Bau- 
drillart,  illustre  storico  e  benemerito 
per  l'organizzazione  della  propaganda 
cattolica  a  favore  della  Francia,  al  seg- 
gio di  De  Mun. 

9.  —  L' antichissima  abbazia  del  Go- 
leto  nei  pressi  di  S.  Angelo  dei  Lom- 
bardi (])rov.  di  Avellino),"  fondata  da 
Guglielmo  da  Vercelli,  il  medesimo  fon- 
datore  del  Santuario  di  Montevcrgiue, 


MONTECATINI 


STOMACO = FEGATO = INTESTINO = RICAMBIO 

STAGIONE  :  Marzo -Dicembre  == 


-  479  — 


h  ceduta  al  Ministero  della  Istnizioue. 
L'abbazia  è  diruta,  ma  si  ionsorvaiio 
ancora  la  chiesetta  e  piccola  parto  del 
cenobio. 

15.  lioDiti.  —  Parte  per  Londra  un» 
missione  di  i)r()ress()ri  nniver.<«itai-i  ita* 
liaui,  invitati  dal  «tovcriio  iujjle.se  per 
uno  scambio  di  vetlute  coi  colleglli  bri- 
taimici. 

10.  Parifji.  —  Sono  eletti  membri 
dell'Accademia   Francese   René    lioyle- 


da  0  Sirprutis  ed  era  visibilissima  ad 
occhio  nudo.  Da  «juasi  tre  sec(di  e  um-z/o. 
cioò  dalla  conipars-i  «Iella  iVora  del  I.">72, 
non  si  era  vista  ima  nuova  stella  co.»«ì 
brillante,  Essa  la  sera  <lelhi  sua  com- 
])arsa  u;:uaj;liava  in  sph'udore  Alta. vi 
(grantl.  0,9):  la  sera  dopo  raggiungeva 
la  grandezza  —  0,5,  con  una  luce  due 
volte  quella  di  Vega  ;  crebbe  ancora  i>er 
pochi  giorni,  i)oi  jìrese  a  diminiiire  o 
facendosi    sempre    i)iù    rossa,    perdeva 


romanziere,    Francesco   de  Curel    splendore  fino  a  cadere  il  18  giugno  a 
autore  drammatico,  Giulio  Canibon  xio- 
mo  politieo. 

19.  —  Oggi,  festa  del'a  Pentecoste, 
entra  in  vigore  in  tutto  il  mondo  cat- 
tolico il  nuovo  codire  di  diritto  cano- 
nico, che  annunciato  e  bandito  da  Pio  X 
col  raotnproiirio  Ardnum  sane  del  Ili 
marzo  11)04,  dopo  13  anni  di  indefesso 
lavoro,  fu  ])reseiitat()  dal  caid.  Gasparri 
a  Benedetto  XIV  la  vigilia  di  S.  Pietro 
del  1917. 

25.  Londra.  —  Alla  conferenza  in- 
teralleata i)er  la  cura  dei  mutilati  è 
accolta  con  grande  plauso  la  comuni- 
cazione del  prof.  Vittorio  Putti  dell'Isti- 
tuto Ortopedico  Rizzoli  di  Itol.»gna.  il 
qnab'  i\ì\  noti/.ia  dei  progressi  fatti  in 
Italia  nella  costruzione  degli  arti  mec- 
canici, nei  quali,  secondo  l'idea  geniale 
del  dottor  Giuliano  Vanzctti,  si  utdiz- 
zano  i  monconi  dell'arto  ani]>iituto  per 
trasmettere  i  movimenti  volontari  al- 
l'arto artificiale. 

31.  —  Decr.  Reale  che  crea  il  Tallero 
d'Italia,  ntoneta  d'argento  da  aver  corso 
in  Eritrea,  in  sostituzione  dell' anlii'o 
Tallero  di  Maria  Teresa  (creato  nel  17X0 
e  ancora  coniato  nella  zecca  «TTVieiina 
per  i  mercati  del  Mar  Rosso). 

—  Napoli.   —  La  Deputazione  Pro- 
vinciale cede  al  Ministero  delle  Colonie 
la  ricca  Biblioteca  Provinciale  jK'rchè  sia    bellissimi    stucchi    berniniaui,    restauri 
posta  ad  uso  del  R.  Istituto  Orientale,    eseguiti  dallo  scultore  Giuseppe  Fallani. 


2,5  e  diminuire  ancora  nei  giorni  suc- 
cessivi. Nello  stesso  tempo  il  colore  del 
nuovo  astro  da  azzurrino  come  era 
quando  fu  scoperto,  passava  al  bianco, 
al  giallo,  all'arancione,  al  rosso.  Gli 
astronomi  l' hanno  chiamata  la  Nota 
Aquilue. 

17.  Roma.  —  Una  deputazione  del- 
l'Accademia dei  Lincei,  consegna  al- 
l'Ambasciatore degli  Stati  Uniti  il  di- 
ploma di  nomina  del  Presidente  Wilson 
a  Socio  straniero  dell'Accademia  me- 
desima. 

17.  —  (Centenario  della  nascita  del 
grande  coni]»ositore  di  musica  parigino 
Carlo  Gounod. 

Luglio. 

21.  —  R<'ggio  nell'Emilia  celebra  d 
lirinio  centenario  della  nascita  dell'il- 
lustre suo  tìglio  l'astronomo  Angelo 
Secchi  gl'anniversario  ca<leva  veramente 
il  29  giugno).  Il  card.  Pietro  i\Iafh,  ar- 
cives<'ovo  di  Pisa,  pronuncia  il  discorso 
commemorativo    al   Teatro   Municipale. 

28.  —  A  Castelgandolto,  ò  riaperta 
al  culto  la  chiesa  di  S.  Tomma.so  di 
Villanova,  ediiìcata  cornata  dal  Bernini, 
e  ora  restaurata  a  8i)ese  della  Foreria 
Ai)ostolicaper  volontà  di  BenedettoX\'. 
Particolarmente  imi)ortanti  i  restauri  ai 


Oiugfno. 


Ag^osto. 


8.  —  Una  nuova  stella  di  cccezio-  26.  Le  Ilavrc.  —  Con  solenne  ceri- 
naie  splendore  h  scoperta  da  parecchi  monia  i  ra])j)resentanti  dello  nazioni 
088erv{»tori,  astronomi  di  ])rofessione  o  Alleate  e  delle  nazioni  neutre,  21  in 
dilettanti,  in  ]iiii  luoghi  di  America  e  <li  tutto,  firmano  gli  ac<'or<li  per  la  rieo- 
Europa.  Essa  apparve  frale  costellazioni  struzionc  della  Uuiversitii  e  della  Bi- 
deir  Aquila    e    di   Ofiuco,   non    lontana  blioteca    di    TiOVin'o.    della  cui  d'stru- 


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480  - 


ziono,    ricovre    oggi    il    quarto  nnuivcr- 
siirio, 

—  Il  ooiiscrvatore  della  Biblioteca 
Xiiziouale  di  Parigi,  Cli.  De  la  KoIl<5i^r(^ 
rioto  autore  di  iuiportaiiti  lavori  sulla, 
mariua  francese,  annuncia  di  avere  sco- 
perto una  relazione  di  viaggio  coniple- 
tantente  inedita  e  tinora  sconosciuta, 
secondo  la  (luale  spetta  all'italiaiu)  An- 
tonio jMall'ante  il  nutrito  di  aver  visitato 
e  descritto  le  regit>ni  africane  del  Tua  t 
e  del  Niger  ben  (quattro  secoli  prima  del 
tedesco  Holilfs  e  del  francese  Caillc. 
La  relazione  datata  dall'oasi  del  Tuat 
l'anno  1447,  contiene  ])articolari  inte- 
ressanti su  quel  centro  commerciale 
africano  e  sui  Tuareg,  come  pure  sui 
numerosi  stati  mussulmani  che  si  sten- 
devano fra  il  Senegal  e  il  Ciad. 

Settembre. 

30.  —  Alla  mezzanotte  di  oggi  l' eser- 
cito inglese  adotta  la  divisione  del  giorno 
in  24  ore,  numerate  continuativamente 
da  una  mezzanotte  all'altra,  analoga- 
mente a  quanto  ha  gii\  fatto,  per  laprima, 
r  Italia  sin  dal  1892.  IMa  per  oi)port;i- 
nità  militare  la  notazione  delle  ore  sarà 
fatta  con  numeri  di  quattro  cifre  di  cui 
le  due  prime  rappresenteranno  le  ore  e 
le  due  ultime  i  minuti.  Per  esem])i(>  le 
ore  3,13  del  nnittino  saranno  indicate 
0313;  le  2,7  del  i)omeriggio  14u7;  la 
mezzanotte  e  un  quarto,   OOl;"), 

—  La  radiotelegralìa  ]\Iarc<>ni  riesce. 
per  mezzo  di  nuovi  a])par('cc]ii  ultra- 
sensibili, a  superare  la  massima  distanza 
che  si  può  avere  sul  nostro  globo,  circa 
20.000  km.  Finora  il  record,  della  Tele 
grafia  jMarconiana  era  segnato  <la]  mes- 
saggio che  ^larconi  a  Buenos  Aires  ri- 
cevette da  Clifden  neUaconteadiGahvay 
a  una  distanza  di  6735  miglia.  Oggi 
si  sono  potute  avere  comunicazioni  di- 
rette fra  Caernarvou  nella  regione  set- 
tentriomile  del  Galles  in  Inghilterra  e 
Sidney  in  Australia.  Le  comunicaztmii 
telegrafiche  fra  ((ueste  due  lontan-s'sime 
stazioni  fecero  la  metà  del  gir»  intorno 
al  moiulo  in  un  (quattordicesimo  di  se- 
condo. 


Ottobre. 


9.  Milano.  —  Il  Consiglio  Cenlvalo 
dell'Associazione  fra  i  i)rofes.sori  uni- 
versitari vota  un  ordine  del  giorno  col 
qtiale  invita  il  (^ìoverno  a  decretare  su- 
bito la  istituzione  della  univei-silà  di 
Trieste  anche  prima  che  il  tricolore 
sventoli  su  San  Gitislo, 

27.  —  Un  decreto  L.  T.  fonda  in 
Eonia  un  istituto  nazionale  di  arciieo- 
logia  e  storia  dell'arte,  composto  di 
30  soci  ordinari  e  30  soci  corrispon- 
denti. 

—  Londra.  —  Arturo  Serena,  arnin- 
toi-e  italiano  e  vicepresidente  della  (  a- 
mera  di  Conimercio  italiana  a  Londra, 
figlio  del  patriota  veneziano  Leone  Se- 
rena, che  fu  del  governo  provvisoi-io 
con  Manin,  offre  20.000  sterline  da  divi- 
dersi fra  le  università  di  Oxford  e  quella 
di  Cambridge  per  la  istituzione  di  due 
cattedre  di  italiano. 


Novembi^. 

12.  Milano.  —  A  Palazzo  Reale  crolla 
por  causa  fortuita  parte  del  pi-ezios() 
sollitto  della  grande  sala  da  ballo  o 
Sala  delle  Cariatidi. 

18.  l'orino.  —  Onoranze  al  profes- 
sore e  senatore  Eni-ico  D'Ovidio,  mate- 
matico illustre,  in  occasione  del  siio  lh° 
anno  d'età. 

21.  Parigi.  —  L'Accademia  francese 
elegge  a  suoi  membri  Cleménceau  e 
Foch. 

24.  Firenze.  —  Inaugurazione  del  L,i- 
boratorio  di  ottica  pratica  e  di  mecca- 
nica di  precisione,  eo^stituito  in  ente 
morale  presso  l'Istitiit^o  di  Studi  Supe- 
riori. 

20.  Boina,  —  In  tirtù  del  decreto 
L.  T.  dell'agosto  JS17  che  stabilisco  il 
vincolo  monumentale  su  tutto  il  colle 
Capitolino  e  s»il  contiguo  colle  Tarjieo. 
la  Direzione  Genei'ale  delle  Bello  Ai-ti 
invila  il  sindaco  a  emetteie  ordinanza 
di  espropi-io  del  palazzo  Caffarelli  già 
sode  dell'ambasciata  Germanica  e  dji 
fabbricati  adiaceiìti. 


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-  481 


Dicembre. 


11.  Spalato.  —  Si  costituisco  una 
sezione  della  Società  "  Dante  Alighie- 
li  „  che  raccoglie  subito  24(XJ  aderenti. 

13.  Trieste.  —  Costituito  il  Comitato 
Triestino  della  Soci'età  "  Dante  Ali- 
ghieri „  sono  eletti  presidente  onora- 
rio l'on.  Hortis,  effettivo  i'on.  Pitacco. 

10.  Roma.  —  Orlando,  Diaz  e  Son- 
nino  sono  nominati  per  acclamazione, 
dalla  sezione  di  scieny.e  morali,  filoso- 
fiche e  sociali  dell'Accademia  dei  Lincei, 
soci  onorari  dell'Accademia  stessa.  Ma 
poiché  lo  statuto  dell'Accademia  non 
ammette  soci  onorari  nazionali,  cosi 
sarà  modificato  lo  statuto  medesimo  con 
decreto  reale.  y 

16.  Palermo.  —  Alla  presenza  del  Mi- 
nistro dell" Istruzione,  solenne  comme- 
morazione del  cinquantenario  del  Mu- 
seo Nazionale.  Nella  riunione  è  discusso 
a  fondo  e  approvato  il  progetto  del  tia- 
sporto  delle  collezioni  e  loro  smista- 
mento dalla  attuale  sede  disadatta  e 
insufiiciente,  parte  al  palazzo  dello  Steri 
o  Chiaramente,  parte  al  palazzo  Aba- 
tellis.  Quindi  nella  Galleria  d'Arte  Mo- 
derna è  inaugurata  la  nuova  sala  con 
la  collezione  donata  dall' avv.  Alfano  e 
da  lui  intitolata  alla  nìemoria  del  figlio 
Enrico. 

Gennaio  1919. 

3.  Trieste.  —  Con  grande  solennità 
è  riaperto  il  Ginnasio  comunale  "  Dan- 
te „  che  era  stato  chiuso  dall'Austria. 

4.  Fiume.  —  È  costituito  il  Comi- 
tato locale  della  Società  "  Danto  Ali- 
ghieri «  con  ;^200  iscritti.  Il  discorsa» 
inaugurale,  al  teatro  Verdi,  è  tenuto 
da  Innocenzo  Cappa. 

6.  —  La  città  di  Torino  offro  al  pre- 
sidente Wilson  una  delle  sole  due  co- 
pie esistenti  doW America  libenf,  poema 
dell'Alfieri,  stampato  a  KehI  coi  tijii 
del  Haskfirville  n<d  1784.  L'edizione  fu 
dispersa  <lalla  rivoluzione  francose  e 
non  se  m*  salvarono,  come  afferma 
l'Alfieri  nella  Vita,  che  due  esemplari; 
questo  era  il  solo  esistente  in  Italia, 
con  la  firma  auto;j;rafa   d»d  poeta  e  fu 


offerto  al  Municipio  di  Torino  perchè 
ne  facesse  dono  a  Wilson,  dal  comm. 
Giovanni  Montessino  di  Asti. 

18.  Roma.  —  L'Accademia  dei  Lincei 
nella  sua  adunanza  generale  di  oggi 
procede  all'assegnazione  dei  seguenti 
premi:  premio  di  L.  10.000  del  Re  per 
la  geologia  e  la  mineralogia  al  profes- 
sore Giorgio  Dal  Piaz  dell"  imiversità 
di  Padova  per  i  suoi  lavori  riguardanti 
la  paleontologi.i  e  la  geologia  delle  Alpi 
venete;  premio  reale  di  L.  10.000  per 
le  scienze  giuridiche  e  politiche  al 
prof.  Pietro  Bonfante  dell' imiversità 
di  Roma  per  i  siioi  studi  sul  diritto 
romano  e  sulla  storia  del  diritto;  due 
premi  del  Ministero  della  Pub.  Ist.  di 
li.  2000  ciascuno  divisi  in  parti  uguali 
fra  i  professori  Annibale  Stefanini  t> 
Alfredo  Quartaroli  dell'Istituto  tecnico 
di  Pisa,  Mario  Tenani  del  Liceo  di  Bo- 
logna e  Carlo  Bonacini  del  Liceo  di 
Modena:  altri  due  premi  del  Ministero 
della  P.  1.  di  L.  2000  ciascuno,  divisi 
fra  i  proff.  Nicola  Terzaghi  e  France- 
sco Lo  Parco  del  Liceo  di  Napoli,  Gino 
Bottiglioni  del  Ginnasio  di  Bologna  e 
Giuseppe  Malagoli  dell'Istituto  tecnico 
di  Pisa;  premio  Fondazione  A.  Sella 
alla  signorina  Rita  Brunetti  del  Regio 
Istituto  di  studi  superiori;  premio  della 
Fondazione  Santoro  di  L.  10.000  al  prof. 
Nazzareno  Strampelli  direttore  della 
R.  Stazione  sperimertale  di  cerealicol- 
tura di  Rieti,  per  le  molteplici  nuove 
varietà  di  piante  agricole  da  lui  ottenute 
mediante  l'  ibridazione  basata  sulle 
leggi  della  moderna  genetica. 

—  Roma.  —  Alberto  Besnard,  diret- 
tore dell'Accademia  di  Francia,  dona 
allo  Stato  italiano  per  la  Galleria  Na- 
zionale d'Arte  moderna  una  preziosa 
raccolta  di  circa  un  centinaio  di  stampe 
ed  acqueforti. 

Febbraio. 

1.  —  Da  oggi  la  Serbia  adotta  il 
calendario  gregoriano. 

5.  Roma.  —  La  Facoltà  Universita- 
ria di  Lettere  e  Filosofia  delibera  di 
conferire  a  Gabriele  d'Annunzio  la  lau- 
rea ìiunoris  riiiisf(. 


^PQ^ 


-  482  - 


16.  Roma.  —  L'Accademia  dei  Lin- 
cei, riformato  Io  statuto  con  la  istitu- 
zione della  nuova  categoria  dei  soci 
onorari,  elegge  tali  il  generalissimo 
Diaz,  i  ministri  Sennino  e  Orlando  e 
l'ammiraglio  Thaon  de  Revel. 

—  Ritornano  in  Italia  e  sono  ripor- 
tati a  Mantova  i  nove  arazzi  tessuti  per 
i  Gonzaga  su  cartoni  di  Raffaello,  do- 
nati alla  chiesa  palatina  di  Santa  Bar- 
bara e  poi  ricomprati  dal  comune  di 
Mantova  che  li  collocò  nel  Palazzo  Du- 
cale donde  nel  186G  prepotentemente 
erano  stati  trasportati  a  Vienna  e  im- 
piegati a  decoi-are  gli  appartamenti 
imperiali  a  Schonbrunn. 

Marzo. 

12.  Venezia.  —  Giungono  i  due  pri- 
mi furgoni  dei  preziosi  dipinti  di  cui 
la  speciale  missione  italiana  a  Vienna 
ha  ottenuto  la  restituzione  dall'Au- 
stria. 

15.  —  A  Milano  il  Politecnico  con- 
ferisce alla  signorina  Maria  Artini  la 
prima  laurea  di  ingegnere  industriale. 

22.  Monza.  —  Con  solenne  cei-imo- 
nia  sono  consegnati  alla  Fabbriceria 
del  Duomo  dal  delegato  speciale  mi- 
nisteriale comm.  Modigliani  la  Corona 
Ferrea,  la  Gran  Croce  del  Regno  e  la 
Croce  di  San  Gregorio  (dvie  croci  che 
servono  per  le  incoronazioni  dei  So- 
vrani) che  ai  primi  del  1918  dallo  stesso 
delegato,  per  ragioni  di  sicurezza,  ei"ano 
state  trasportate  a  Roma  e  depositate 
nel  Tesoro  dello  Stato. 

Aprile. 

I.  Cannes.  —  Convegno  internazio- 
nale fra  le  Croci  Rosse  delle  nazioni 
alleate  per  un'azione  comune  di  difesa 
igienica  dopo  la  guerra. 

II.  Tripoli.  —  Inaugurazione  del  Re- 
gio Museo  Archeologico.  È  stato  costi- 
tuito e  ordinato  sapientemente  dal  dott. 
S.  Aurigerama,  che  lo  distribuì  in  quat- 
tro grandi  sezioni:  Sculture,  Mosaici, 
Frammenti  architettonici  ed  epigrafici, 
Antichità  arabe  :  di  questa  sezione  fanno 
parte  un  Medagliere,  e  una  Collezione 


di  pitture,  la  prima  costituita  nell'Afri- 
ca settentrionale. 

12.  Parigi.  —  Il  presidente  della  Re- 
pubblica inaugura  la  mostra  di  Vene- 
zia nella  pittura  del  settecento  e  del- 
l'ottocento che  fa  parte  dell'esposi- 
zione al  Petit  Palais  a  beneficio  degli 
orfani  delle  provincie  francesi  deva- 
state. La  mostra  che  contiene  circa 
200  opere  scelte  dai  principali  musei 
d'Italia,  è  stata  ordinata  in  pochissimi 
giorni  dal  comm.  Ettore  Modigliani.  Al 
Petit  Palais  sono  aperte  anche  una 
mostra  d'arte  moderna  spagnuola  e  una 
d'arte  iugoslava. 

—  L' annuale  concorso  Hoeufftiano 
dell'Accademia  di  Amsterdam  è  vinto 
dal  puoi.  Giuseppe  Albini,  dell'univer- 
sità di  Bologna,  col  cai'me  Vercinge- 
torige. 

—  Il  Banco  di  Roma  decide  di  fon- 
dare a  sue  spese  una  cattedra  dantesca 
nella  università  di  Lovanio. 

—  Firenze.  —  Alla  Società  Leonardo 
da  Vinci  è  esposta  una  collezione  di 
edizioni  e  cimeli  Dannunziani,  messa 
insieme  da  Nello  Puccioni. 

Maggio. 

11.  Roma.  —  Nella  sala  degli  Grazi 
e  dei  Curiazi  in  Campidoglio  solenne 
cerimonia  commemorativa  per  Leonar- 
do da  Vinci.  Vi  .assiste  il  Re.  Parlano 
il  ministro  Berenini,  l'on.  Cermenati, 
il  prof.  Favaro,  il  prof.  Adolfo  Venturi 
e  vari  delegati  stranieri. 

18.  Milano.  —  Conìmemorazione  del 
IV°  centenario  della  morte  di  Leonardo 
da  Vinci  (che  veramente  cadeva  il  2  mag- 
gio). Nella  sala  del  Cenacolo  parlano 
Virgilio  Brocchi  assessore  e  Gerolamo 
Calvi.  Al  monumento  in  piazza  della 
Scala  è  apposta  a  cura  del  municipio 
una  targa  di  bronzo  che  ricorda  la  im- 
minente inaugurazione  dei  lavori  del 
porto  di  Milano  auspicato  dal  genio  di 
Leonardo. 

22.  Milano.  —  11  consiglio  comunale 
delibera  di  inviare  un  messaggio  di 
saluto  a  Vinci  patria  di  Leonai-do;  il 
messaggio  sarà  portato  da  2  Caproni 
che  si  alzeranno  a  volo  da  Taliedo  la 


k    tavola 
bevete 


Acqua  Nocera-Umbra 

"  SORGENTE  ANGELICA  ,, 
gassosa,  leggera,   digestiva 


-  483  - 


mattina  del  25  nel  qual  giorno  Vinci 
renderà  solenni  onoranze  al  grande 
artista. 

Giugno. 

14.  —  Fondazione  di  tm  isfituto  na- 
zionale di  genetica  dei  cereali,  la  cui 
direzione  è  atlidata  al  prof.  Strampolli. 

15.  h'ouia.  —  Seduta  solenne  del- 
rAceaileiniadei  Lincei  con  l'intervento 
del  Ke.  È  la  prima  seduta  reale  dopo 
la  guerra  e  vi  partecipano  oltre  ottanta 
Lincei,  venuti  «la  tutta  Italia,  frai  quali 
gli  on.  8alan<lra.  Boselii  e  Lu/.7.atti.  Do- 
po il  discorso  tlel  presidente  Francesco 
D'Ovidio,  si  procede  all'assegnazione 
dei  premi.  Premio  Reale  di  L.  10.000 
per  le  scienze  economiche  e  sociali, 
diviso  in  due  parti  eguali  fra  i  profes- 
sori Corrado  Cìini,  della  K.  Università 
di  Padova,  e  Camillo  Supino,  della  K. 
Università  di  Pavia;  due  premi  del 
Ministero  della  P.  I.  per  le  scienze 
matematiche,  di  L.2000 ciascuno, divisi 
in  parti  eo;uah  fi-a  la  professoressa  Pia 
Nalli,  dell'Istituto  tecnico  di  Palermo, 
e  i  professori  Eugenio  Maccaferri  del- 
l'Istituto  tecnico  di  Ancona,  Giuseppe, 
Ussai  del  Liceo  Parini  di  Milano,  At- 
tilio Vergerlo  del  Liceo  di  Cagliari  ; 
due  premi  del  Ministero  della  P.  I.  per 
le  scienze  storiche,  di  L.  2000  ciascuno,  ai 
professori  Umberto  Benassi,  del  Regio 
Istituto  tecnico  di  Parma,  e  Arturo 
Solari,  del  Liceo  di  Pisa;  premio  del- 
la Fondazione  Carpi,  di  L.  900,  al 
prof.  Giovanni  Platania  dell'Istituto 
nautico  di  Catania;  vengono  poi  asse- 
gnate altre  L.  1K)0  a  ciascuno  dei  con- 
correnti prof.  Luigi  Palazzo,  direttore 
dell'Ufficio  Centrale  di  Meteorologia  di 
Roma,  e  prof.  Lodovico  Marini  dell'  Isti- 
tuto Idrografico  di  Marina  di  Genova; 
premio  della  P'ondazione  Sella,  di  lire 
1000,  al  prof.  Tullio  Gnesotto  dell'Isti- 
tuto Fisico  di  Parma.  Quindi  il  prof. 
Ettore  Pais,  della  Università  di  Roma, 
legge  il  discorso  inaugurale  sul  tema: 
"  La  grandezza  morale  o  politica  del 
reggimento  di  Roma  antica  „. 

17.  Roma.  —  Il  Re  ricove  in  privata 
udienza  l'avv.  Giovanni  Miagostavich, 


patriota  di  Sebenico  che  gli  offre  alcuni 
preziosi  manoscritti  di  Nicolò  Tomma- 
seo fra  cui  la  tiaduzione  degli  evangeli 
che  l'illustre  letterato  dalmata  scrisse 
nelle  carceri  austriache  nel  184S. 

20.  Ancona.  —  In  occasione  che  l'il- 
lustre archeologo  prof.  Innocenzo  Dal- 
l'Osso  chiude  il  ciclo  delle  sue  confe- 
renze "  prò  Mutilati  „  svolgendo  il  tema 
"  Verso  la  soluzione  del  problema  etru- 
sco italico  „  gli  è  offerta  da  numerosi 
ammiratori  una  medaglia  d'oro  a  ri- 
cordo delle  sue  benemerenze  per  il 
Museo  Archeologico  da  lui  diretto  o 
portato  a  grande  prosperità  e  per  la 
conoscenza  delle  antichità  picene. 

22.  Hoina.  —  Inaugurazione  della 
basilica  di  Santa  Sabina,  sull'Aventino, 
restituita  all'antica  sua  forma.  La  chie- 
sa, che  rimonta  ai  secoli  <leir antica 
Roma  cristiana,  essendo  stata  costruita 
dal  prete  Pietro  d'IUiria  sotto  il  pon- 
tificato di  Celestino  I  (423-482),  era  sta- 
ta alterata  da  successivi  restauri,  e  spe- 
cialmente da  quelli  del  1587  sotto  Si- 
sto V  ma  ora  è  stata  felicemente  repri- 
stinata  con  l'opera  del  prof.  Antonio 
Munoz. 

27.  —  Oggi  ò  pubblicato  a  Parigi 
dair//»<«mnr7?un  appello  di  RomainRol- 
land  agli  intellettuali  del  mondo  per 
la  ricostituzione  dell'unione  fraterna 
delle  intelligenze.  Il  manifesto  di  Rol- 
land  porta  le  firme  di  molti  aderenti, 
e  fra  gli  italiani  quelle  di  Benedetto 
Croce  e  di  Roberto  Bracco. 

—  Milano.  —  Il  dott.  Giovanni  Rizzi 
già  medico  primario  dell'Ospedale  Mag- 
giore dona  agli  Istituti  clinici  di  per- 
fezionamento 21)1. 0(K>  lire  perchè  sia 
fondato  un  istituto  di  chimica  biolo- 
gica e  pochi  giorni  dopo  fa  un'altra 
donazione  di  500.000  lire  all'ospedale 
Maggioro. 

—  Lissa.  —  Sono  recuperati,  per 
ordine  dell'aumiiraglio  Millo,  alcuni 
cimeli  che  ricordano  la  storica  batta- 
glia del  1866  e  portati  all'Accademia 
Navale  di  Livorno  "  ad  insegnare  ai 
futuri  ufficiali  che  la  unione,  la  costan- 
za e  la  fede  condussero  infallibilmente 
al  compimento  dei  voti  sacri  della  Na- 
zione _.  Essi  sono,  le  catene  della  Far- 


SUBDOLA, 


è    yjLT\    proftimo 

ideale  1 
CAR^IvO  CRBA.  -  Milano 


—  484 

midahile  le  quali  circondavano  il  mo- 
numento inalzato  in  Lissa  dall'Austria 
ai  marinai  austriaci  caduti  nelle  batta- 
glie (monumento  che  l'Italia  ha  rispet- 
tato, solo  aggiungendovi  la  data  della 
sua  gloriosa  rivincita)  e  i  tronchi  degli 
alberi  maggiori  della  Palestro,  conver- 
titi in  colonne  per  sostenere  1'  organo 


parecchie  riunioni,  deliberano  all'una- 
nimità di  costituire  fra  i  grandi  corpi 
scientifici  sopra  ricordati,  una  federa- 
zione la  quale,  pur  rispettando  scrupo- 
losamente l'autonomia  e  le  tradizioni 
di  ognuno  di  essi,  permetta  loro  di 
raggruppare  i  loro  sforzi  in  vista  di 
ricerche  e  pubblicazioni  collettive.  Alla 


La  Madonna  del  Francia 
rubata  alla  Pinacoteca  di  Bologna  il  26  agosto  1919. 


della  chiesa  principale  di  Comisa  nella 
stessa  isola  di  Lissa. 

—  Parigi.  —  Dietro  invito  dell'Ac- 
cademia delle  Iscrizioni  e  Belle  Let- 
tere dell'Istituto  di  Francia,  a  cui  si 
era  associata  l'Accademia  delle  Scienze 
morali  e  politiche,  si  riuniscono  a 
Parigi  i  delegati  di  varie  accademie 
americane,  del  Belgio,  italiane  (dei 
Lincei  e  di  Torino),  romene,  della  Gre- 
cia   e   del   Giappone.  I  delegati,  dopo 


federazione  saranno  chiamate  a  par- 
tecipare tutte  le  nazioni  unite  dalla 
guerra  ed  anche  quelle  che  essa  ha 
separato  ma  dopo  un  tempo  dato,  di 
cui  sarebbe  per  ora  impossibile  ap- 
prezzare la  durata.  La  federazione  por- 
terà il  nome  di  Unione  accademica,  avrà 
sede  a  Bruxelles,  ove  sarà  formato  un 
segretariato  permanente  e  dove  si  ter- 
ranno le  riunioni  annue  dei  delegati. 
Essa    si    occuperà   di    promuovere    le 


TALMONE 


-  485  — 


scienze  filologiclie  e  storiche,  e  quelle 
morali,  politiche  e  sociali. 

Agosto. 

10,  Napoli.  —  Inaugurazione  della 
Stazione  sperimentale  d'igiene  e  bio- 
logia coloniale. 

17.  Casalmaggiore.  —  La  monumen- 
tale chiesa  di  San  Francesco,  adibita 
a  deposito  militare  di  fieno,  è  comple- 
tamente distrutta  da  un  incendio. 

26.  Bologna.  —  Alla  Pinacoteca  au- 
dace furto  della  preziosa  "  Madonna 
col  puttiuo  „,  di  Francesco  Raibolini 
detto  il  Francia,  una  delle  gemme  della 
galleria. 

27.  Ancona.  —  La  dott.ssa  in  leggo 
Elisa  Couìani  Orsi,  moglie  dell' avv. 
Orsi  di  Milano,  presta  giuramento  di- 
nanzi alla  Corte  d'Appello  per  l'iscri- 
zione all'albo  dei  Procuratori.  È  la 
prima  laureata  in  giurisprudenza  am- 
messa in  Italia  all'esercizio  della  pro- 
fessione per  effetto  della  leggo  19  lu- 
glio scorso  sulla  capacità  giuridica  della 
donna. 

2'J.  Roma.  —  Un  R.  Decreto  costi- 
tuisce un  ente  nazionale  autonomo,  con 
sede  in  Roma,  per  l'istruzione  degli 
adulti  analfabeti,  che  avrà  un  contri- 
buto annuo  dello  Stato  di  3  milioni, 
un  fondo  di  10  milioni  dall'Opera  na- 
zionale dei  combattenti  e  oltre  2  mi- 
lioni dal  Fondo  per  l'emigrazione. 

31.  —  Bologna,  —  Cessa  le  publ)li- 
cazioni  il  democratico  Giornale  del  Mai' 
tino. 


Settembre. 


10.  Roma.  —  Allo  scultore  Vincenzo 
Gemito  il  ministro  dell'Istruzione  asse- 
gna una  pensione  di  6000  lire  annue. 

17.  Napoli.  —  Un  incendio  che  si 
dice  doloso,  danneggia  gravemente  il 
monumentale  edificio  di  Castelnuovo, 
opera  dei  duo  insigni  architetti  zara- 
tini,  Luciano  e  Francesco  Lnurana.  Si 
salva  per  fortuna  lo  splendido  arco  di 
trionfo  di  Alfonso  d'Aragona.  Special- 
mente danneggiata  la  sala  gotica  detta 
dei  Baroni,  costruita  nel  1451  :  i  danni 
materiali,  per  le  armi  andato  distrutte, 
superano  i  3  milioni. 

18.  Praga.  —  Si  costituisce  un  Co- 
mitato della  Società  Nazionale  Dante 
Alighieri. 

28.  Trento.  —  La  Sezione  Tridentina 
della  Lega  Nazionale  delibera  il  suo 
scioglimento,  delegando  alla  "  Dante 
Alighieri  „  la  continuazione  del  suo 
programma  di  educazione  nazionale 
nella  regione  Atesina  e  raccomandan- 
do che  i  vari  comitati  della  "  Dante 
Alighieri  „  soi-ti  o  da  sorgere  nella  re- 
gione, si  costituiscano  in  federazione 
alla  quale  essa  cede  il  suo  patrimonio. 

—  Il  principe  Abamelek,  morto  a 
Roma  due  anni  or  sono,  dispone  nel 
suo  testamento  pubblicato  soltanto  ora 
che  la  sua  villa  sul  Gianicolo  sia  desti- 
nata a  sede  di  un'accademia  di  belle 
aiti  per  artisti  russi  e  lascia  la  somma 
di  un  milione  per  la  costituzione  del- 
l'istituto. 


Una  biblioteca  ambulante  di  propaganda  mnssimalisli 
che  viaggia  sulle  ferrovie  della  Russia  bolscevica. 


-  486  - 

Guido  da  Verona. 


Perchè  in  un  tempo  nel  quale  tutti 
gli  organismi  sociali  si  rinnovano  e  si 
ricompongono  a  funzioni  più  consone 
alla  vita  moderna,  la  critica  letteraria 
rimane  un  anacronismo  che  si  aderge, 
quasi  sdegnoso,  contro  i  nostri  gusti  ? 

Perchè  è  così  raro  che  condividiamo 
le  idee  del  recensore  di  un  libro  che 
abbiamo  letto  ? 

Noi  vorremmo  chiedere  alla  critica 
se  il  libro  si  collega  in  modo  diretto 
ad  una  delle  forme  della  nosti'u  vita 
e  del  nostro  pensiero  ;  vorremmo  sa- 
pere insomma  se  ha  per  noi  un  inte- 
resse, se  può  servii-e  ad  eccitare  idee, 
sentimenti  e  immagini  che  ci  sarebbe 
caro  salvare  dalla  dispersione  e  dallo 
scolorimento,  nel  ritmo  pulsante  dei 
fatti,  che  ci  invecchiano  lo  spirito. 

Invece  la  critica  studia  e  riferisce 
cose  che  ci  interessano  infinitamente 
meno,  in  generale:  la  scuola  letteraria 
cui  uno  scrittore  appartiene,  la  forma 
delle  sue  espressioni,  il  valore  intrin- 
seco, oggettivo  della  sua  arte. 

Guido  Da  Verona  non  piace  ai  cri- 
tici :  ha  cominciato  a  scrivere  sotto 
una  sensibile  influenza  d'annunziana 
e  hanno  rilevato  aspramente  questo 
difetto  d'origine;  i)oi,  man  mano  che 
si  sviluppava  il  temperamento  dello 
scrittore,  hanno  avuto  buon  gioco  nel 
porre  in  luce  le  ti'accie  profonde  che 
hanno  lasciato  nel  suo  stile,  volta  a 
volta,  i  romanzieri  francesi  del  secolo 
scorso,  la  filosofia  di  Nietzsche,  Oscar 
Wilde  e,  finalmente,  l'incisività  colo- 
rita e  sarcastica  di  Rudjard  Kipling, 
che  pare  l' ultimo  decisivo  orientamento 
del  ^suo  gusto  artistico. 

È  stato  loro  anche  più  facile  rim- 
proverargli lo  stile  e  la  forma,  troppo 
spontanei,  troppo  pieghevoli,  troppo 
impregnati  di  modernità  e  di  giovi- 
nezza per  essere  di  perfetta  purità. 

Ma  Guido  da  Verona  interessa,  ma 
il  pubblico  legge  avidamente  i  suoi 
libri.  In  pochissimi  anni  la  tiratura  di 
"Colei  che  non  si  deve  amare  „  ha 
oltrepassato  le  centomila  copie;  i  ro- 
manzi seguenti  hanno  avuto  una  tira- 
tura di  poco  inferiore:  in  tutto,  sette 
volumi,  più  di  quattrocentomila  copie, 
senza  tener  conto  del  romanzo  giova- 
nile "  Immortaliamo  la  vita  „,  che  mal 
protetto  dalla  legge  sulla  proprietà  let- 
teraria, ha  potuto  esser  ristampato, 
-  -  coj^tro  la  volontà  dell'Autore  —  in 


edizioni  popolari  e  perciò  venduto  in 
innumerevoli  copie.  E  questo  in  Italia, 
dove  i  grandi  successi  editoriali  fati- 
cano a  raggiungere  il  decimo  migliaio, 
dove,  per  il  nostro  carattere  nazionale, 
potè  esser  detto  che  "  preferiamo  par- 
lare che  ascoltare,  scrivere  che  leg- 
gere! „. 

Anche  all'estero  i  suoi  libri  tro- 
vano lettori  appassionati,  in  Francia, 
dove  la  simpatia  suscitata  dalla  tradu- 
zione di  "  La  vita  comincia  domani  „ 
ha  indotto  l'editore  (yalman-Lóvy  ad 
assumere  l'edizione  in  lingua  francese 
di  tutte  le  altre  opere;  in  Russia  dove 
parecchie  ne  furono  già  tradotte  e  per- 
sino in  Serbia. 

8i  è  voluto  spiegare  questo  successo 
attribuendolo  soltanto  al  pimentato 
realismo  e  alla  sensualità  che  caratte- 
rizzano la  sua  arte. 

È  vero:  con  espi'essione  cruda  ed 
audace  egli  si  compiace  soffermarsi  sui 
particolari  delle  scene  d'amore;  queste 
sono  forse  troppo  frequenti,  in  tutti  i 
suoi  romanzi,  senza  scorci  e  senza  at- 
tenuazioni e  l'ardore  fisiologico  è  col- 
locato in  primo  piano,  quasi  effetto  e 
rivelazione  essenziale  della  maggior 
parte  degli  atteggiamenti  psichici. 

L'Autore  ha  risposto  egli  stesso  a 
questa  accusa  colla  prefazione  bellicosa 
del  suo  ultimo  libro:  se  i  suoi  romanzi 
sono  accesi  dal  carnale  fuoco  dei  sensi 
e  turbano  i  lettori  per  eccesso  di  com- 
mozioni erotiche,  questo  è  però  un 
effetto  del  gusto  contemporaneo  pre- 
dominante, della  stessa  vita  nostra 
della  quale  egli  si  sforza  di  comporre 
un  quadro  realistico,  in  forma  dura  e 
precisa. 

Ricerca  elevata  di  arte,  dunque,  non 
ricerca  volgare  di  effetto. 

Con  la  sua  fertile  produzione  egli 
sembra  tendere  ad  una  rinnovazione 
del  ciclo  della  "  Comédie  humaine  „  bal- 
zachiana  e  ricercare  egli  pure,  con  al- 
tri metodi,  i  lineamenti  del  proprio 
secolo,  rappresentandone  le  bellezze  e 
le  turpi  passioni,  la  fragilità  e  la  po- 
tenza. 

Ha  portato  il  romanzo  italiano 
fuori  dallo  scialbo  ambiente  provin- 
ciale, sul  teatro  vivo,  vastissimo  della 
vita  moderna,  in  ogni  luogo  e  paese, 
senza  dande  e  senza  entraves  libero 
da  luoghi  comuni  come  da  ricorsi 
filosofici.  Poeta  nell'anima,  ha  dato  al 


-  487  - 


«no  utile  un  vasto  movim^'nto  lirico 
CUP  r«rjd«  anche  più  «eiisiMl^»  l' iui- 
provvisa  duie^za  di  Colli  trai'astii  a 
forme  violente  di  rappresentazione  e 
di  espressione,  che  sono  del  suo  metodo. 

La  finalità  della  sua  opera  è  nel  suo 
contenuto  estetico,  eccitatoi-e  della  co- 
scienza del  bello. 

Non  invano  egli  cerca  di  penetrare 
in  fondo  all'anima  nostra. 

Tutti  noi,  la  dama  ii\  cerca  di  at- 
teggiamento di  cerebralità,  come  la  sar- 
tina civettuola -e  come  la  dattilografa 
sentimentale,  —  l'industriale  come  lo 
studentello  d'istituto,  sentiamo  infran- 
gersi, nella  vita  reale,  l'onda  torbida 
dei  nostri  desiderii  contro  una  sco- 
gliera —  iriiplacabile,  limitatrice  dei 
nostri  slanci.  Le  nostre  aspira/ioni  al 
lusso,  il  nostro  bisogno  d'amore,  la 
nostra  idealità  estetica  astratta  trovano 
la  loro  barriera,  si  rinserrano,  si  lo- 
gorano, finiscono  di  morire  pian  piano. 
Potremmo,  certo,  ricorrere  alle  fonti 
pure  dei  grandi  poeti  per  appagare 
almeno  lo  spirito,  poiché  è  tanta  la 
nostra  sete  di  idealità;  ma  essi  sono 
troppo  in  alto,  troppo  discosti,  mentre 
noi  siamo  tutti  assorti  nell'opera  quo- 
tidiana, immersi  fino  in  fondo  in  quello 
che  Dickens  chiamava  il  reame  dei 
fatti. 

Guido  da  Verona,  invece,  con  tran- 
sizione anche  troppo  facile,  riallaccia 
direttamente,  intimamente  il  fango 
della  vita  reale  coli' idea  del  bello, 
con  voglie  che  non  appagheremo  mai. 
Scrittore  aristocratico  di  razza  e  di 
temperamento,  descrive  con  spontanea 
naturalezza  ambienti  luminosi  del  mon- 
do cosmopolita,  il  sogno  inconfessato 
del  nostro  desiderio  di  godimento. 

Con  un  periodare  personalissimo, 
con  una  minuzia  diligente  e  pur  pul- 
sante e  incisiva,  osservatore  acuto, 
scolpisce  luoghi,  azioni,  unirne,  porta 
il  progredire  di  una  trama  all'invitu- 
bile  crocicchio  del  dramma,  si  libera, 
nervosamente,  dall'iridescenza  dei  par- 
ticolari e  degli  aggettivi,  scaglia  le 
anims  dei  suoi  personaggi,  ormai  pro- 
fondamente congiunte  alla  nostra,  nei 
baratri  devastati  dello  scioglimento. 

Passano  gli  avventurieri  cinici  e 
aridi,  passano  i  deboli  giovani  nevro- 
tici, passano  le  sensuali  donnine  ba- 
lenando gli  occhi  violacei  dai  viluppi 
morbidi  dei  marabù  e  delle  polliccie, 
passano  i  due  p.idroni  brutali:  il  bri- 
vido erotico  e  la  cupidigia  dell'oro, 
passioni  eterne  che  si  innestano  nello 
più  intimo  radici  umane. 


(■he  nosa  re«!a? 

Ke.sta  il  tormento  d*»ir insaziabile 
cuore,  resta  l' impulso,  che  e  fremito 
e  sofferenza,  verso  la  bellezza  e  verso 
la  liberazione  dal  dominio  dei  sensi. 
Il  male,  il  cinismo,  il  vizio  intristi- 
scono: disseccano  l'anima  e  la  trasci- 
nano al  dramma:  beatitudine  è  la  se- 
renità come  è  il  nulla. 

Anche  in  questo,  comunque  siano 
i  suoi  mezzi,  il  fine  si  rivela  non  im- 
morale, poiché  è  nel  corpo  come  nello 
spirito  il  bisogno  equilibrato  della 
felicità:  è  nella  natura  come  nella 
filosofia. 

Troppo  spesso,  forse,  è  questione 
di  denaro  nei  suoi  romanzi.  I  rivoli 
gialli  dell'oro  scorrono  rapidi,  con  in- 
differenza anche  un  po'  manierata  ; 
giungono  e  si  dileguano.  "  La  carta 
monetata  ò  un  prodigioso  libro  di 
psicologia  ,.,  ha  scritto,  e  su  quel  li- 
bro  ha  compiuto  uno  studio  veramente 
profondo  delle  passioni  più  acri  del- 
l'uomo, benché  poi  non  sempre  possa 
spogliarsi,  per  amore  di  naturalezza, 
del  suo  proprio  temperamento  di  gran 
signore  prodigo. 

Del  resto  non  ha  alcuna  benevo- 
lenza per  i  suoi  personaggi,  e  ne  de- 
linea duramente  i  caratteri,  con  fedeltà 
quasi  fotografica,  nitidi,  vivi,  spietata- 
mente umani. 

Anche  le  attrattive  della  natura 
ha  studiato  con  occhio  acuto  e  se  tal- 
volta il  suo  temperamento  lo  trascina 
a  forme  di  irrealtà  lirica,  rivela  però 
sempre  q  imi  ita  eccezionali  di  descrit- 
tore. 


È    uno    scrittore    giovane. 

Nato  a  Villa  Saliceto,  nell'Emilia, 
ma  milanese  di  elezione,  a  Milano  ha 
compiuto  i  suoi  primi  studi,  al  colle- 
gio Calchi-Taeggi  e  al  liceo  Parini;  a 
diciott'anni  si  era  già  laureato  in  legge, 
all'  università  di  Genova,  e,  dopo  una 
breve  parentesi  militare,  l'anno  di  vo- 
lontariato, in  un  reggimento  di  caval- 
leria, si  buttava  impetuosamente  ai 
piaceri  intonsi,  via  per  il  mondo,  nel- 
l' avida  ricerca  di  emozioni  nuovo  e  di 
conoscenze. 

Il  viaggio  e  l'avventura,  il  gioco  e 
la  mondanità  lo  attraevano  insaziabil- 
mente. 

Dalla  vita  ha  voluto  attingere  la 
conoscenza  diretta  della  vita. 

Dai  lunghi  viaggi,  dalle  inquiete 
peregrinazioni  ha  voluto  comporsi  un 
vasto  quadro  d'ambiento. 


488 


Insofferente  di  costrizioni,  prodigo 
del  tempo  come  del  denaro,  ha  però 
saputo  lasciare  che  si  sprigionasse  il 
suo  temperamento  innato  di  scrittore, 
ha  trovato  e  trova  il  modo,  fra  una 
veglia  e  una  cavalcata,  di  comporre 
con  fertile  vena  dei  libri  non  estempo- 
ranei, ma  meditati,  tormentati,  riflessi. 

Già  nel  suo  primo  romanzo  "  Im- 
mortaliamo la  vita  „  l'Autore  palesava, 
fra  la  durezza  acerba  del  procedimento, 
aspro  e  ineguale,  ma  nobilmente  fo- 
coso e  tutto  illuminato  da  una  ricerca 
qiiasi  brutale  di  individualità  e  di  arto, 
un  temperamento  notevole  di  scrittore. 

Egli  ha  rinnegato,  con  fiero  sdegno, 
questa  sua  produzione  giovanile.  Ma 
poiché  un' illogica  disposizione  di  legge 
ha  permesso  che  dilagasse,  contro  il 
suo  volere,  ed  il  pubblico  ha  mostrato 
di  appassionarsi  anche  a  questp  ro- 
manzo, egli  ha  acconsentito  ora  a  ri- 
prenderlo, nella  piena  maturità  del  suo 
spirito  e  ne  annuncia  una  nuova  edi- 
zione, completamente  rifatta,  che  uscirà 
—  dicono  —  prestissimo,  per  i  tipi 
della  Casa  Bemporad. 

Il  libro  che  lo  rivelò  ai  critici  e  ai 
lettori  è  stato  "  L'amore  che  torna  „ 
romanzo  tumultuoso,  ancora  stretta- 
mente collegato  all'arte  d'annunziami, 
ma  vibrante  e  sincero,  forse  rispec- 
chiante alcuno  attitudini  del  suo  spi- 
rito stesso. 

"  Colei  che  non  si  deve  amare  „ 
usciva  due  anni  dopo,  più  torbido,  più 
originale,  analisi  amara  di  psicologia 
intima. 

Quella  stossa  analisi  dolorosa,  che 
denuda  arditan)onte  le  lotte  interne,  e 
le  illumina  con  crudezza  sul  limite  in- 
certo fra  coazione  morale  e  cieca  pas- 
sionalità, riprendeva  l'anno  dopo  con 
"  La  vita  comincia  domani  „,  ancora 
più  sciolto,  più  originale,  più  maturo. 

Subito  dopo,  uno  scatto  bizzarro  e 
temerario  contro  ogni  pastoia,  che  lo 
avvicina  al  movimento  futuiista:  "  Il 


cavaliere  dello  spirito  santo  „,  quasi 
reazione  contro  l'influenza  di  altre 
personalità  nella  sua  arte. 

Sopraggiunge  la  guerra,  ma  Guido 
Da  Verona  non  sa  piegarsi  ad  una  forma 
d'arte  diversa  nò  vuole  dipingere  at- 
teggiamenti che  non  conosce  diretta- 
mente e  che  ancoi'a  attendono  il  Genio 
che  li  ritragga.  Pubblica  il  già  com- 
piuto "  Mimi  Bluette  ,,,  dove  studia,  in 
concitato  stile  bilingue  l'amore  di  una 
donna,  nato  nei  sensi,  alimentato  dai 
sensi,  ma  crgentesi,  come  uiui  lingua 
di  fuoco,  su,  in  alto,  ad  avviluppare 
d'azzurro  il  cuore  dell'uomo  morto 
laggiù,  sul  campo..,, 

E  i  combattenti  hanno  mostrato  di 
preferire  questo  omaggio  riflesso  alle 
loro  sofferenze,  a  tante  pagine  di  sim- 
l^atia,  ingenuamente  incomprensive, 
che  sono  state  loro  dedicate  in  que- 
sti anni. 

Finalmente,  nella  sua  ultima  pub- 
blicazione, "  Il  libro  del  mio  sogno 
errante  „,  ha  raccontato  la  sua  vita 
vagante:  uno  strano  diario,  sincero  ma 
paradossale,  dove  ha  prodigato,  so- 
vènte in  forma  ritmica,  il  materiale 
ricco  di  lirismo  e  di  colore  raccolto 
nei. suoi  innumerevoli  viaggi. 

È  —  ci  pare  —  una  specie  di  rica- 
pitolazione dei  suoi  orientamenti  più 
recenti,  di  raccoglimento  delle  sue  forze 
prima  di  slanciarsi  di  nuovo  in  cam- 
mino, verso  una  più  completa  espres- 
sione del  suo  talento.    . 

Guido  da  Verona  non  ha  ancora 
dato  il  suo  capolavoro.  Tutta  la  sua 
produzione  è  testimonianza  di  costante 
e  progressiva  lotta  per  svilupparsi  fuori 
dagli  involucri  esuberanti  della  sua 
sensibilità  troppo  rigogliosa. 

Attendiamo,  con  ansiosa  fede,  la  sua 
più  bella  vittoria  dal  prossimo  romanzo 
che  i  suoi  nuovi  editori,  i  Bemporad, 
promettono  imminente:  "  Sciogli  la 
treccia,  Maria  Maddalena  ,.. 

L.  M. 


OMAGGIO  D£UL'AGEHZIA  ITALIAMA   ^| 


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-  490  - 

Una  bella  iniziativa. 


Il  risveglio  dell'  attività  letteraria  è 
uno  dei  fenomeni  più  caratteristici  di 
questo  tormentato  periodo  di  dopo- 
guerra. 

Un  senso  più  diretto  delle  idealità 
necessarie,  un  irrequieto  bisogno  di  sin- 
cerità e  di  espressione,  un  processo  di 
chiara  sintesi  della  vita  hanno  ripla- 
smato, in  questi  cinque  anni  di  cro- 
giuolo e  di  tempera,  i  caratteri  di  tutti. 

Attraverso  a  questa  crisi  dello  spi- 
rito moltissimi  giovani  si  sono  rivelati 
scrittoi'i  notevolissimi,  audaci,  moderni, 
veri;  gli  stessi  letterati  già  noti  hanno 
trasformato  sensibilmente  il  proy)rio 
temperamento,  hanno  sentito  nuove  ter- 
ribili sensazioni  aiiipliiire  la  loro  espe- 
rienza e  la  loro  sensibilità,  imprimendo 
un   nuovo  orientamonto  alla  loro  arte. 

Dall'altro  lato  un  bisogno  diftiiso  ed 
ardente  di  leggere,  accompagnato  da 
intolleranza  i)er  tutto  ciò  che  non  sia 
moderno  e  consono  allo  stato  d'animo 
fervido  del  momento  jjresente. 

È  un  bisogno  di  svago,  nei  disagi  e 
nei  dolori  presenti  ;  forse  anche  è  un 
bisogno  intensificato  dall' abitudine  pre- 
sa, durante  i  lunghi  inverni,  nelle  ba- 
racche e  nelle  trincee. 

La  Casa  Editrice  Bemporad  ha  sen- 
tito questo  fenomeno  ed  ha  voluto  coo- 
perare anch'essa  al  rinnovamento  let- 
terario che  è  destinato  a  ridonare  al- 
l' Italia,  anche  in  questo  campp,  il 
primato.  * 

Ha  creato,  con  ojjora  indefessa  e 
amoroso  di  mezzo  secolo,  le  tanto  ap- 
prezzate collezioni  educative,  formative 
dell'intelligenza  e  del  cuore  del  fan- 
ciullo: i  libri  scolastici  e  i  libri  ameni 
per  ragazzi,  diffondendo,  in  un  ramò  e 
nell'altro,  dei  veri  capolavori,  noti  a 
tutti  e  dovunque. 

Ora  —  senza  diminuire  le  cure  la- 
boriose che  dedica  a  quelle  collezioni  — 
sta  allestendo,  a  lato  di  esse,  tutta  una 
nuova  serie  di  opere  letterarie  dei  più 


noti,  più  ardenti  scrittori  della  nuova 
Italia. 

Romanzi,  novelle,  lavori  teatrali, 
versi  —  tutte  le  forme  dell'  attività  let- 
teraria —  come  tutti  i  nomi  più  signi- 
ficativi di  ogni  scuola  e  di  ogni  ten- 
denza. 

Sem  Benelli,  il  grandissimo  poeta 
drammatico. 

Guido  da  Verona,  che  ha  contem- 
perato nel  roìiianzo  la  pttosia  dell'ele- 
ganza e  l'acredine  torbida  delle  pas- 
sioni moderne,  con  xuUi  formula  felice, 
die  a|)passiona  ed  entusiasma  milioni 
di  lettori. 

Salvatore  di  Giacomo,  il  Poeta 
dolcissimo  del  sole  e  dei  profumi  del 
suo  Golfo. 

Annie  Vivanti,  la  forte  scrittrice 
che  il  Carducci  ha  divinato. 

Luigi  Pirandello,  squisito  indaga- 
tore delle  anime. 

Luigi  Chiarelli,  il  rinnovatore  au- 
dace della  tecnica  teatrale. 

Teresah,  pensosa  e  soave. 

Fausto  Maria  Martini,  il  delicato 
poeta  drammatico. 

Insomma  tutta  una  schiera,  di  scrit- 
trici delicate  e  vibranti  e  di  scrittori 
magnifici,  già  troppo  cari  al  pubblico 
I)erchè  occorra  parlare  di  essi. 

Carola  Prosperi  -  Sibilla  Ale- 
ramo -  Paola  Carrara  Lombroso  - 
Haydée  -  liUiSA  Fiumi  -  Clarice  Tar- 
TUEARi,  ec,  -  Marino  Moretti  -  Fer- 
dinando Paolieri  -  Eafeaele  Cal- 
zini -  Francesco  Sapori  -  Andrea 
GusTARi^LLi  -  Luigi  Tozzi,  ec. 

Per  completare  questo  rapido  cenno 
su  queste  collezioni,  che  costituiranno 
un  vero  avvenimento  letterario,  aggiun- 
giamo sólo  che  i  migliori  pittori  stanno 
fregiandole,  perchè  gli  Editori  intendono 
che  esse  rapjjresentino  quanto  di  più 
elegante  e  di  più  estetico  è  possibile 
creare  nell'arte  del  libro. 


LIQUORE 

TONICO  DICI  STIVO 

DITTA  ALBERTI 
BENEVENTO 


p 


Prime  rappresentazioni  di  opere 
e  commedie  nuove. 


Ottobre  1917. 

3.  Milano.  —  Teatro  Manzoni  {<.'Ouii). 
norisi-Mit'hehizzi).  La  portanthia,  di 
Luigi  Chiarelli.   Clamoroso  sncccsso. 

13.  Firenze.  —  l'oliteania  2sazit)n.'ile 
(Conip.  Stabile  <li  Konia).  Lupo,  leggen- 
da Fraucescanii  in  4  atti  di  Guido 
Cbcrici.  Piace. 

16.  Milano.  —  Teatro  Olimpia  (comp. 
Borelli).  Mimi,  couniiedia  in  tre  atti 
di  Arnaldo  Fracearoli.   Cade. 

Novembre. 

9.  Eonta.  —  Teatro  Valle  (conij). 
Galli).  Marslrina,  couinicdia  in  tre  atti 
di  Dario  Niccodenii.  Successo. 

12.  Roma.  —  Teatro  Quiriuo  (conip. 
Irma  Grammatica).  La  valle  fiorita, 
couimedia  in  tre  atti  di  A.  Glierardiui. 
Scarso  successo. 

23.  Koma.'  —  Teatro  Quirino  (comp. 
di  Irma  (4raruniatica).  Aprile,  trilogia 
drammatica  in  versi  di  Fausto  M.  Mar- 
tini. Successo  incerto. 

27.  Torino.  —  Teatro  Carignano 
(comp.  Kuggeri).  Il  piacere  dell' onestà, 
commedia  in  tre  atti  di  Luigi  Pirandello. 
Piace. 

Dicembre. 

7.  Torino.  —  Teatro  Alfieri  (comp. 
De  Sanctis).  La  nuova  vita,  commedia 
in  3  atti  di  Ettore  Moschiuo.  Molti  ap- 
plausi. 

Gennaio  1918. 

9.  Roma.  —  Teatro  Nazionale  (comp. 
Musco).  U  cantra,  commedia  in  tre  atti 
di  Nino  Martoglio.  Successo  fclirisshtio. 


21.  Torino.  —  Teatro  Rossini  (comp. 
piemontese  Testa-Borelli).  Ftim  e  fia- 
me,  commedia  dialettale  in  4  atti  di 
Mario  Leoni.  Successo. 

23.  Roma.  —  Teatro  Argentina  (comp. 
Chiantoni),  Le  Lacrime  e  le  Stelle,  com- 
media di  Luigi  Chiarelli.  Successo 
freddo. 

28.  Roma.  —  Teatro  Valle  (comp. 
Borelli- Piperuo).  Prometeo,  commedia 
di  Lorenzo  Raggi.  Cade. 

28.  Roma.  —  Teatro  Quirino  (comp. 
Novissima).  Il  Candeliere,  operetta  del 
maestro  Ferruccio  Ferrari,  su  libretto 
di  E.  Golisciani,  della  commedia  di  A. 
De  Musset.  Successo  contrastato. 

28.  Genova.  —  Teatro  Paganini  (comp. 
Rusco).  Tunisina,  commedia  di  Rosso 
di  San  Secondo.  È  applaudita. 


Febbraio. 

5.  ToHno.  —  Teatro  Carignano.  La 
canzone  di  Rolando,  dramma  in  tre  atti 
di  Armando  Falconi  e  Silvio  Zambaldi. 
Discreto  successo. 

8.  Roma.  Teatro  Quirino.  Prendo 
moglie  ma. .  .  ,  operetta  di  Alessandro 
De  Stefani,  riduzione  della  Choix  d'un 
gendre  di  Labiche,  musicata  dal  mae- 
stro Rodriguez.  Successo  discreto. 

y.  Roma.  —  Teatro  Argentina  (comp. 
drammatica  di  Roma).  //  gioco  della 
bambola,  commedia  in  4  atti  di  Ciro 
Salvini  e  A.  De  Stefani.  Api)lausi. 

28.  Milano.  —  Teatro  Oliujpia  (com- 
pagnia Carini).  3Vt  e  cicisbei,  fantasia 
in  un  atto  di  Amelia  Guglielmiuetti. 
Piace. 


MUSICA 


A.  &  G.  CARISCH  &  C. 

ISTRUMENTI  □□  wltL^zf^r^^^::^ 


—  492 


Marzo. 


4.  Milano.  —  Teatro  Manzoni  (comp. 
Talli).  Marionetta,  che  passione!...  tre 
atti  di  Rosso  di  San  Secondo.  Successo 
discreto. 

5.  Roma.  —  Teatro  Costanzi.  Maria 
di  Magdala,  opera  iimsicale  del  maestro 
Vincenzo  Miclietti.   Bii.>u  successo. 

7.  Milano.  Teatro  Fossati  (comp. 
Lombardo  n.  I),  Madame  de  Thèbes, 
operetta  di  cui  si  j)resenta  come  autore 
Carlo  Lombardo,  malacui  musica  è  tolta 
quasi  di  peso  alla  operetta  Flup  del 
compositore  polacco  Szulc.  Accolta  bene. 

21.  Milano.  —  Teatro  Manzoni  (com- 
pagnia Talli).  Gli  assenti,  dramma  in 
tre  atti  di  Ugo  Falena  :  è  un  rifacimento 
del  dramma  II  passato,  già  rappresen- 
tato con  poco  successo,  alcuni  anni  fa. 
Cade  nuovamente. 

Aprile. 

4.  Roma.  —  Teatro  Valle.  Il  brac- 
cialetto al  piede,  commedia  in  3  atti  di 
Carlo  Veneziani.  È  applaudita. 

6.  Livorno.  —  Politeama  Livornese. 
Vendemmia,  idillio  lirico  del  giovanis- 
simo maestro  livornese  Emilio  Gragnani, 
su  libretto  di  Eugenio  Bettarini.  Successo 
simpatico. 

16.  Milano.  —  Teatro  Manzoni  (com- 
pagnia Ruggeri).  Le  bocche  inutili, 
dramma  in  tre  atti  di  Anuie  Vivanti. 
Esito  contrastatissimo  ;  una  frase  del 
terzo  atto,  fraintesa  da  parte  del  pub- 
blico che  r  interpetra  per  una  frase  di- 
sfattista, suscita  un  vero  uragano,  amala 
pena  calmato  dopo  che  1'  artista  Rug- 
geri e  la  stessa  auti'ice  escono  a  chia- 
rire il  significato  della  frase. 

26.  Milano.  —  Teatro  Fossati  (conap. 
Angelini).  L'Ave  Maria,  oj)eretta  in 
tre  atti  del  maestro  Angelo  Bettinelli, 
su  libretto  tratto  dalla  commedia  di 
Augusto  Novelli. 


V  2.   Roma. 
Galli  -  Guasti  - 
commedia   in 


Maggio. 

—  Teatro  Valle  (comp. 
Bruni).  Madonna  Oretta, 
tre    atti    di    Giovacchino 


Forzauo.  Lietissime  accoglienze. 


13.  Milano.  —  Teatro  Olimpia  (comp. 
Gandusio).  La  scala  di  seta,  grottesco 
in  3  atti  di  Luigi  Chiarelli.  Grandissimo 
successo. 

16.  Genova.  —  A\  teatro  *  Giardino  di 
Italia  »  la  Compagnia  Stabile  Genovese 
dà  Appassionatamente,  nuova  couìme- 
dia  del  suo  direttore  artistico  Alessan- 
dro Varaldo.   Successo. 

21.  Torino.  —  Teatro  Alfieri  (comp. 
Ruggeri).  S.  E.  di  Falcomarzano,  com- 
media in  tre  atti  di  Nino  Martoglio. 
Ottima  accoglienza. 

22.  Milano.  —  Teatro  Manzoni  (comp. 
Irma  Grammatica).  La  Rivolta,  comme- 
dia in  tre  atti  di  Oreste  Poggio.  .Cade. 

2^.  Milano.  —Teatro  Olimpia  (comp. 
Gandusio).  iy'ttomo  che  incontrò  se  stesso, 
avventura  fantastica  in  tre  atti  di  Luigi 
Antonelli.   Lieto  successo. 

24.  Milano.  —Filodrammatici  (coni].. 
Carini).  Gli  Angeli  Ribelli,  ài  Alessandro 
De  Stefani.  Successo  contrastato. 

27.  Roma.  —  Teatro  Argentina.  La 
sposa  di  Corinto,  nuovo  dram  uni  lirico 
in  tre  atti  su  parole  di  Carlo  Bernardi, 
musicato  da  Pietro  Canonica,  l' illustre 
scultore  piemontese,  che  con  questo 
spartito  si  è  voluto  provare  anche  nel- 
r  arringo  musicale.  Successo  caloroso. 
Dirige  V  orchestra  il  maestro  Tullio 
Sei-afini  e  fra  gli  esecutori  sono  la  Ra- 
kowska,  il  tenore  De  Giovanni,  il  bari- 
tono Viglione-Borghese.  Il  dramma  è 
tolto  dalla  ballata  di  Goethe,  La  fidan- 
zata di  Corinto. 

27.  Parma  —  Teatro  Reinach  (comp. 
Borelli  Bertramo).  Il  dilèmma  del  ma- 
rito, commedia  di  Alfredo  Testoni.  Molti 
applausi. 

Giugno. 

5.  Roma.  —  Teatro  Quirino.  Le  ga- 
lere, dramma  in  4  atti  di  Domenico 
Tun)iati.  Mediocre  successo. 

—  12.  Milano.  —  Teatro  Filodram- 
matici (Comp.  Carini).  I  tre  .sentimeìi- 
tali,  commedia  postuma  di  Sandro  Ca- 
masio.  Piace. 

13.  Milano.  —  Teatro  della  Scala 
(comp.  di  E.  Zacconi).  Prete  Pero,  com 
media  in  3  atti  di  Dario  Niccodemi. 
Grande  successo. 


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17.  lioma.  —  T.  Quirino  (Conip.  Fa- 
rulli).  Ifinijtiuìilo,  coiiiiiiodia  di  Ugo  Fa- 
iiilli  aiitort'-attoiv.   Ai)j)la»idita. 

LT)  Mihmo.  —  Ti-atro  Manzoni  (coni]). 
l';dniai-ini).  //  Silenzio,  coninicilia  di  K. 
l't'dcetti.  Successo  discreto. 

Lussilo. 

12.  Roma.  —  T.  Quirino.  La  conip. 
Farulli  recita  due  nuovi  lavori  in  un 
atto,  Storia  russa  di  Franco  Liberati 
e  liesa  di  conti  di  F^-anco  Saba.  Sue 
cesso  discreto  ])er  ambedue. 

Agosto. 

12.  lìuenns  Ains.  —  Teatro  Colon. 
Jacquerie,  ojiera  lirica  del  maestro  Gino 
Marinuzzi.  Grande  succes.so. 


11. 


Settembre. 

Milano.  —  Teatro  Manzoni  (com- 


pagnia. Tumiati).  Le  cento  lire  di  Messcr 
Zenohi,  commedia  di  Pier  Luigi  Erizzo. 
Molti  aitpluusi. 

17.  Torino.  — Teatro  Cariguano  (com- 
pagnia Gan«lusi<»).  Tardi  al  treno,  com- 
media in  3  atti  di  Silvio  Zambaldi. 
Applaudita. 

19.  Milano.  —  Scala.  //  Carillon  ma- 
gico, commedia  mimo-sinfonica  in  un 
jiyeamlxdo  e  un  atto,  del  maestro  Ric- 
(  ardo  Pick-Mangiagalli.  Lieto  successo. 

26.  Roma.  —  Teatro  Adriano  (comj). 
d'operette  *  Nuovissima  »).  //  tenore  di 
grazia',  operettta  del  maestro  V.  Raf- 
faelli,  su  libretto  di  Carlo  Zangarini. 

Ottobre. 

21.  Milano.  —  Teatro  Manzoni  (com- 
.  ignia  Di  Lorenzo).  La  canzone  di  Ro- 
lando, dramma  iij  S  atti  di  Silvio  Zani- 
baldi  e  Armando  Falconi:  la  parte  del 
protagonista  è  sostenuta  dal  Falconi 
medesimo.  Successo  discreto. 

Novembre. 

.'5.  .Milano.  Teatro  della  Scala.  La 
Nave,  tragedia  di  Gabriele  D'Annunzio, 
ridotta  da  Tito  Ricordi  per  la  nìusica 
di  Italo  Montemezzi.  Successo  buono. 

••>.  Roma.  —  Teatro  Eliseo  (conip. 
Bartoli).  Ragazze  di  magazzino,  operetta 


in  musica  del   maestro  Montanari  su 
libretto  di  Franci.  Successo. 

29.  Lirorno.  —  Teatro  Rossini  (comp. 
di  Emina  (Trammatica).  Il  passerotto,  di 
Sabatino  Lopez.  Successo. 

Dicembre. 

3.  Torino.  —  Teatro  Carignano  (com- 
pagnia Di  Lorenzo).  La  signora  innamo- 
rata, di  Nino  Berrini.  Lieto  esito. 

6.  Roma.  —  Teatro  Quirino  (compa- 
gnia Ruggeri).  Il  gioco  delle  parti,  com- 
media in  3  atti  di  Luigi  Pirandello. 
Buon  successo. 

9.  Milano.  —  Teatro  della  Scala.  Ura- 
nia, leggenda  lirica  in  3  atti  di  Ugo 
Fleres,  musica  del  maesh-o  Alberto  Fa- 
vara.  Discreto  successo. 

15.  New  York.  —  Al  Metropolitano 
prima  rappresentazione  di  tre  nuove 
opere  di  Giacomo  Puccini,  tutt'e  tre 
in  un  atto,  il  Tabarro,  Suor  Angelica  e 
Gianni  Scliicchi.  Sono  una  tragedia  ve- 
rista, un  dramn^a  romantico  e  una  com- 
media burlesca.  Autore  del  primo  li- 
bretto è  Giuseppe  Adami,  degli  altri 
due  Gioacchino  Forzani.  Il  successo  per 
il  primo  e  l'ultimo  è  grande  e  caloroso, 
più  freddo  per  Suor  Angelica. 

19.  Roma.  —  Teatro  Adriano  (com- 
pagnia Zacconi),  Garibaldi,  dramma  in 
4  atti  di  Domenico  Tumiati.  Successo 
discreto. 

20.  Roma.  —  Teatro  Argentina  (com- 
pagnia Talli).  La  volata,  commedia  in 
3  atti  di  Dario  Niccodemi.  Insito  con- 
tras'ato. 

15.  Genova.  —  Teatro  Paganini  (com- 
pagnia Tina  Di  Lorenzo).  Il  triste  giuoco, 
di  Flavia  Steno  e  Willy  Diaz.  Buona 
accoglienza. 

20.  Milano.  —  Teatro  Olimpia  (com- 
pagnia Gandusio).  //  poeta  e  la  signo- 
rina, commedia  di  Nino  Berrini.  Buon 
successo. 

22.  Roma.  —  Teatro  Nazionale  (com- 
pagnia di  Ang.  Musco).  Ridi  pagliaccio, 
dramma  in  3  atti  di  Fausto  M.  Martini. 
Ottimo  successo. 

25.  Milano.  —  Teatro  Carcano  (com- 
pagnia -  Città  di  Milano  „).  Lucciola, 
operetta  del  maestro  Pitìtri,  libretto  di 
Carlo  Veneziani.  Pi.iee. 


^ìaaaalata 


TALMAN 

Ak    bATTB 


—  494  — 


27.  Torino.  —  Teatro  Rossini  (com- 
pagnia Testa-Bonelli).  L'are  en  del, 
commedia  in  dialetto  piemontese,  in 
4  atti,  di  Mario  Leoni. 

Marzo  1919. 

1.  Roma.  —  Teatro  Quirino  (com- 
pagnia di  Irma  Gramatica).  La  vena 
d'oro,  commedia  di  G.  Zorzi.  Successo 
discreto. 

3.  Milano.  —  Teatro  Lirico.  Passa 
la  ronda,  dramma  musicale  in  un  atto 
del  maestro  Renzo  Bossi  su  libretto  di 
Luigi  Orsini.  Grande  successo. 

6.  Roma.  —  Al  Teatro  Costanzi  è 
rappresentata  per  la  prima  volta  in  Itn- 
lia  Jacquerie,  dramma  musicale  in  tre 
atti  del  maestro  Gino  Marinuzzi,  su 
libretto  di  A.  Donaudy. 

14.  Genova.  —  Politeama  Regina  Mai-- 
gherita  (compagnia  Gandusio).  Acidalia, 
commedia  in  3  atti  di  Dario  Niccodemi. 
Successo  buono,  non  entusiastico. 

15.  Torino.  —  Teatro  Scribe  (com- 
pagnia Casal  oggi  o).  Monssh  Tabói,  com- 
media in  4  atti  in  dialetto  piemontese. 
Piace. 

19.  Torino.  —  Teatro  Carignano  (com- 
pagnia Talli-Melato-Betrone).  L'uccello 
del  Paradiso,  commedia  in  3  atti  di  En- 
rico Cavacchioli.  Piace. 

Aprile. 

5.  Torino.  —  Teatro  Carignano  (com- 
pagnia Talli-Melato-Betrone).  La  Fedel- 
tà, commedia  in  3  atti  di  Raffaele  Cal- 
zini. Applaudita. 

12.  Torino.  —Teatro  Carignano  (com- 
pagnia Talli).  La  fiaba  dei  tre  maghi, 
commedia  fantastica  in  3  atti  di  Luigi 
Antonelli,  rappresentata  per  la  prima 
volta  in  Italia.  Successo  contrastato. 

Maggio. 

2.  Milano.  —  Teatro  Olimpia  (com- 
pagnia Gandusio).  L'uomo,  la  bestia  e 
la  virtù,  apologo  in  3  atti  di  Luigi  Pi- 
randello. Cade. 

4.  Genova.  —  Teatro  Carlo  Felice. 
Alba  eroica,  opei-a  musicale  dei  fratelli 
Monleone.  Completo  successo. 


22.  Milano.  —  Teatro  Manzoni  (com- 
pagnia Carini-Gentili).  La  Principessa, 
commedia  in  6  quadri  di  Washington 
Borg  da  una  novella  di  Roberto  Bracco. 
Scarso  successo. 

22.  Milano.  —Teatro  Carcano.  7  (/i- 
spettosi  amanti,  conwweàìa.  lirica  in  un 
atto  del  maestro  Barelli,  libretto  di  Cor- 
nitti,  data  per  la  prima  volta  in  Italia 
ma  rappresentata  con  buon  successo 
in  vari  teatri  degli  Stati  Uniti. 

27.  Torino.  —  Politeama  Chiarella 
(compagnia  Di  Lorenzo).  //  baro  del- 
l'amore, commedia  in  3  atti  di  Amalia 
Guglielminetti.  Insuccesso. 

30.  Roma.  —  Teatro  Argentina  (com- 
pagnia Talli).  Glauco,  tragedia  in  3  atti 
di  E.  L.  Morselli.  Successo  entusiastico. 
Nel  prossimo  dicembre  la  Commissiono 
per  l'Arte  Drammatica  nssegnei-à  a  que- 
sto magnifico  lavoro  il  premio  straor- 
dinario di  6000  lire  stabilito  dal  Mini- 
stero per  la  migliore  produzione  dram- 
matica rappresentata  nel  1919. 

Giugno. 

5.  Milano.  —  Teatro  Olimpia  (com- 
pagnia Ruggeri).  Tacito,  commedia  in 
3  atti  di  Giuseppe  Adami.  Successo  di- 
screto. 

7.  Milano.  —  Teatro  Carcano.  Il  Per- 
golese,  opera  musicale  del  maestro  Lam- 
berto Laudi.  Molti  applausi. 

Luglio. 

5.  Milano.  —  Teatro  del  Popolo.  // 
crogiuolo,  comm.  in  3  atti  di  A.  Boscolo. 
Accoglienza  fredda. 

15.  Milano.  —  Teatro  Olimpia  (com- 
pagnia Talli).  La  bella  addormentata,  av- 
ventura colorata,  in  3  atti,  di  Rosso  di 
San  Secondo.  Cade  clamorosamente. 

27.  Pesaro.  —  Teatro  Rossini.  La  via 
della  finestra,  opera  giocosa  del  mae- 
stro Riccardo  Zandonai  su  libretto  di 
G.  Adami.  Entusiastico  successo. 

Agosto. 

12.  Milano.  —  Teatro  Olimpia  (com- 
pagnia làìieiii).  Ijtt  signora  "  Veni' anni 
dopo  ,,,  commedia  in  3  atti  di  Oreste 
Poggio.  Successo  freddo. 


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14.  Torino.  -  Teatro  Chiarella  (com- 
pagnia Gandusio).  La  galoppata  delle 
tartarughe,  commedia  di  Carlo  Vene- 
ziani. Piace. 

18.  Milano.  —  Teatro  Lirico  (com- 
pagnia Talli).  //  Beffardo,  commedia  in 
4  atti  di  Nino  Berrini.  Huona  acco- 
glienza. 

Settembre. 

12.  Roma.  —  Teatro  Quirino  (com- 
pagnia E.  Murolo).  Un' ora  al  San  Car- 
lino, bi/zaria  comico-mnsicale  in  3  atti 
di  Ernesto  Murolo,  nnisica  del  maestro 
Tagliaferri.  Successo  grandissimo. 

l.'ì.  Bergamo.  —  Teatro  l^onizetti. 
La  Vampa,  dramma  musicale  in  un 
atto  del  maestro  Alessandro  Revelli, 
su  libretto  di  Gustavo    Macchi.  Pince. 

16.  Milano.  —  Teatro  Olimpia  (com- 
pagnia Carini-(^entili).  La  nostra  ric- 
chezza, commedia  in  3  atti  di  Salva- 
tore Gotta.  Buon  successo. 


IG.  Spezia.  —  Teatro  Duca  di  Genova 
(compagnia  Borelli-Beltramo).  I,e  due 
mogli,  commedia  di  Federico  Tozzi. 
Completo  successo. 

23.  Boma.  —  Teatro  Valle.  L'uomo 
in  frach;  diamnia  in  3  atti  del  pubbli- 
cista Tommaso  Smith,  Ottimo  successo. 

26.  Brescia.  —  Teatro  Sociale  (com- 
pagnia Di  Lorenzo-Falconi).  L'amico  e 
la  ventura,  commedia  in  Batti  di  Enrico 
Serretta.  Ottimo  successo. 

2G.  Lucca.  —  Teatro  Coni,  del  Giglio. 
/  dispetti  amorosi,  opera  musicalo  del 
maestro  Gaetano  Luporini.  Molti  ap- 
plausi. 

29.  Torino.  —  Teatro  Rossini  (com- 
pagnia Bagli  etti).  Come  vuoi,  cara..., 
commedia  in  3  atti  di  Oreste  Poggio. 
Successo  discreto. 

30.  Pavia.  —  Teatro  Guidi  (compa- 
gnia Riva-Lotti-Fortis).  Chi  troppo  vuo- 
//-...,  commedia  del  ten.  Alberto  Molina. 
È  applaudita. 


II. 


Notizie  varie  teatrali. 


Ottobre  1917. 

Roma.  —  Al  teatro  Morgana,  nuo- 
\  iinieute  edificato  nella  località  dove 
una  v«»Ua  orano  gli  orti  di  Mecenate,  ^ 
posta  nell'atrio  una  lajiidc  con  iscri- 
zione di  Fausto  Salvatori  ch<^  riccu-da 
che  Angelo  Musco  il  18  gennaio  1916 
ne  inaugurò  le  rappreseutazioni. 

Gennaio  1918. 

30.  Roma.  —  Inaugura  le  sue  rap- 
presentazioni con  un  lìrinio  esj)criniento 
sulle  scene  del  «  Nazionale  *  il  Teatio 
del  Popolo,  ideato  e  attuato  dal  conian- 
dante  Boselli  insieme  ad  .Antonio  Bel- 
tranielli,  a  Franco  Liberati,  a  Giuse[)])e 
Paradossi.  È  la  resurrezione  del  Carro 
di  Tespi ;  un  autocarro  sul  «piale  vi:»g- 
gerà  un  jticcolo  palcoscenico  siiMuitabib' 
con  una  compagnia  dialettab-  (varialule 
di  regione  in  regi«ine)  che  girando  per 
la  campagna  nei  piccoli  jiapsi  reciterìv 
all'aperto  commediole  espressamente 
scritte  con  scopo  di  propaganda  civile. 

Febbraio. 

'2.T.  —  La  Società  degli  Autori  deli- 
bera che  dal  1°  maggio  la  ruppreseuta- 


zione  del  repertorio  affidato  alla  sua 
tutela  sarà  consentita  soltanto  ai  capo- 
comici che  s'impegneranno  a  rai>i)i'e- 
sentare  esclusivamente  tale  repertorio, 
o  opere  di  ]>ubblico  dominio.  11  mag- 
gior numero  dei  capicomici  aderisce  a 
<piesti  patti. 

Marzo. 

l-,—  A  Parigi,  al  teatro  della  Porte 
Saint-Martiu  va  in  scena  Un  soir  air 
front,  di  Henry  Kisteniackers,  dramma 
di  guerra.  È  la  prima  rapi)resentazione 
esatta  della  guerra  data  fin  «pii  sulle 
scene  ])arigine.  Ila  un  grande  successo. 

3.  Milano.  —  Grande  <'(uic<'rto  alla 
Scala,  dato  'dalle  bande  militari  alleate. 
L' incasso,  a  benefìcio  della  Croce  Rossa, 
HUiierà  le  centomila  lire. 

().  lioma.  —  Per  r  inaugurazione  del 
nuovo  (.'inenia-Corso  a  piazza  «li  S.  Lo- 
reuz«)  in  Lucina,  la  cui  originalo  fac- 
ciata, diseguo  dell'ardi.  Marcello  Pia- 
centini, suscitò  «pian«l(»  Cu  scoperta  pò 
lemiclie  e  critichi^  vivacissime,  si  rap- 
l»resenta  una  nuova  film  «li  Lucio 
«l'Ambra,  Carneraleaca,  iuterpretruta 
da  Lyda  Borelli. 

10.  Roma.  —  All'Augusteo,  prima 
esecuzione  della  auitt  siufooica,  Patria 


496 


Montana  di  Riccardo  Zandonai.  Graudc 
successo. 

12.  Londra.  —  Al  Comedy  Thealre 
h  rappresentato,  con  grande  entusiasmo, 
da  Ugo  Caiani,  liomanticismo  di  Gero- 
lamo Rovetta. 

Maggio. 

1.  —  Da  oggi  ha  apidicazione  il  de- 
liberato della  Società  Italiana  degli  Au- 


sentare  il  repertorio  straniero  apparie- 
nente  al  conini.  Re  Riccardi,  nja  non 
potrìl  rappresentare  altro.  Tuttavia  que- 
ste convenzioni  hanno  hreve  durata,  e 
iuA'ece,  verso  la  fine  del  1919,  con  un 
accordo  diretto  tra  la  Società  e  il 
comm.  Re  Riccardi  cessa  ogni  ragione 
di  contesa  nel  campo  dranunatico, 

4.   Milano.  —   Il  Teatro  della  Scala 
si  ai)re   i)er  una  serie   di  recite  di  Er- 


Arbigo  Boito. 

tori  (v.  25  febbraio)  relativo  al  reper-  mete  Zaccone.  Dal  tempo  di  Ugo  Po- 
torio. Vi  hanno  aderito  tutte  le  com-  scolo  non  si  erano  più  dati  alla  Scala 
pagnie  di  operette  e  tutte  le  compagnie  spettacoli  di  prosa.  Stasera  si  dà  il 
drammatiche  ad  eccezione  di  una  sola.  Cardinale  Larbertini  del  Testoni, 
quella  di  Alfredo  De  Sanctis,  la  quale  '12.  Taranto.  —  Il  teatro  Umberto 
per  conseguenza  sarà  la  sola  a  rappre-  è  distrutto  da  un  incendio. 


N&US  IIRBLLL 


4it" 


Giug^no. 


7.  Roma.  —  AU'Augustco  prima  ese- 
cuzione «li  Frate,  Sole,  poouia  musicale 
in  quattro  canti  per  coro  e  orchestra 
del  maestro  Luijii  Maucinolli.  La  mu- 
sica è  accompa;;;uata  da  una  visione 
cinematopralica  che  riproduce  i  nu)menti 
più  imp«)rtatiti  della  vita  di  S.  Fran- 
cesco d'As.si>i.   ALolti  applausi. 

10.  —  Muore  a  Mihnio  il  composi- 
tort»    Allibi)    lioito    (V.    Xrrrnìnfpo). 

Agosto. 

11.  Forte  dei  Marmi.  —  Sul  limit*' 
del  liosco  Ajaiauo,  fra  il  mare  e  le  Alpi 
Apuane,  è  stato  cictto  sotto  hi  direzione 
dello  scultore  Kalìaele  Uccella,  il  teatro 
all'aperto,  majjiiitico  antiteatro  tutto  ìm 
marujo,  capace  <li  15.000  sfi)ettatori.  È 
inaujri irato  oggi  cou  l'Oreste  dell'Alfieri, 
rai(])resentato  dalla  compagnia  raccolta 
•  diretta  da  Annibale  Niiu-hi. 

23.  Milano.  —  Teatro  Olimpia  (com- 
pagnia Sainati).  Prima  rajipresentazione 
Il  Ita.ia  «lei  «Inimma  di  ^i.  Maeterlinek, 
.)faria  Maddalena. 

Jioma.  —  La  (ìlunta  Comunale  con- 
<^de  h»  gestione  del  teati-o  Municipale 
\rgentina  per  i  trienni  1918-21  e  l!)21-24 
Ila  Societìi  Ars  Italica,  «li  cui  ^  anima 
.iiigi  Chiarelli  e  alla  «juale  a<lcrirono 
.1  conte  «li  San  Martino,  A<l«dfo  de  Bo- 
hìs  ecc.  La  Società  intraprcmlerh  vasti 
i'-  artistici  re.-Jtanri  «lei  t«*atr«»  dove  si 
-^volgeranno  spettacoli  «Iranimatici  e 
musicali  «li  prim' ordine.  La  Società  ha 
scritturato  come  compagnia  stabile  la 
compagnia  Talli  con  la  Melato  e  Betrone 
accant»»  alla  «j naie  costituirà  una  «Com- 
pagnia della  commedia  mo«ierua  »  «li- 
retta  «lai  Chiarelli  me«lesimo:  inoltre 
dovrà  bandire  annualmente  concorsi 
«Irammatici  c«»n  jiremi  in  denari,  fon- 
derà un'accademia  «li  recitazione,  cu- 
rerà i»ure  lo  sviluppo  dell'  arte  nmsicale 
con  esecuzioni  di  musica  «la  camera, 
8pfttac«di  «l'opera  lirica  ecc. 

Settembre. 

13.  Torino.  —  Al  teatro  Scribe  con- 
cors«)  jx'r  referendum  di  canzoni  popo- 


lari patriottiche,  indetto  dall'AlleaDv.a 
Nazi(Miale.  Riceve  il  primo  premio  lu 
Canzone  dell'ardito,  parole  di  «Fert», 
musica  del  maostn)  Consiglio. 

14.  Roma.  —  All'Eliseo  ripresa  de- 
gli Zinijari,  meloflramma  di  Ruggero 
Leoncavallo,  già  dato  anni  adtiletro 
mW Adriuìio  e  non  piijciuto.  Questa  volta 
ha  grande  successo. 

Dicembre. 

2'j.  Trieste.  —  Con  Romanticismo  ò\ 
Ro vetta,  mai  rappresentata  prima  d'ora 
a  Trieste,  si  riapre  dopo  quattro  anni 
di  silenzio  il  Teatro  Comunale  'Giu- 
seppe Verdi.  Agisce  la  Compaginu  co- 
stituita da  Ugo  Piperno,  per  iniziativa 
del  Coni  tu  issarlo  Generale  per  l'Aasi- 
stenza  Civile  e  la  Propagan«ia  interna. 
allo  scopo  di  dare  rappresentazioni  a 
Trieste,  a  Fola,  a  Fiume  e  in  qualch>^ 
altra  città  dell'Istria  e  della  Dalmazia. 
Alla  recita,  accolta  con  indicibile  entu- 
siasmo, procedono  brevi  parole  di  saluto 
dette  da  Dario  Niccodemi  a  nome  degli 
autori  italiani. 

Gennaio  19x9. 

7.  Torino.  —  Al  teatro  lìoasini  com- 
memorazione di  Giovanni  Toseili,  crea- 
tore della  scena  dialettale  piemontese, 
della  cui  nascita  ricorre  il  centenario. 
Mario  Leoni  pronuncia  un  discorso  e  la 
couìpagnia  Testa-Borelli  recita  la  com- 
media di  Luigi  Pietracqua,  Un  povet- 
paroco,  una  delle  produzioni  in  cui  mag- 
giormente rifulse  l'arte  del  Toseili. 

11.  Roma.  —  Al  Teatro  Cosi  anzi  va 
in  scena  il  trittico  musicale  del  mae- 
stro Puccini,  n  Tabarro,  Suor  Angeìicn, 
e  Gianni  Schicchi,  (già  dato  a  me'à  di- 
cembre al  Metropolitano  di  New  York), 
con  grande  successo. 

2V).  —  Muore  a  Napoli  il  grande  ar- 
tista drammatico  Ermete  Novelli  (vedi 
Necrologio). 

Febbraio. 

24.  Parigi.  —  Maurizio  Ro8tand,figlio 
del  poeta  illustre,  fa  rappresentare  ai 
Boiiffen  l'arisiens  con  mediocre  successo 
una  commedia  in  versi,  Casanova. 


FERNET-BRANCA 

SPECIALITÀ  DELLA  SOC.  AN.  FRATELLI   BRANCA  DI  MILANO 

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—  498  — 


27.  Catania.  —  Al  Teatro  Massimo, 
riesumazione  del  Pirata  del  Bellini,  la 
{>rinia  opera  del  cigno  catanese,  scritta 
da  lui  nel  1827,  e  che  gli  schiuse  le 
porte  della  gloria. 

Marzo. 

10.  Torino.  —  Al  teatro  Alfieri  la 
coiìspagnia  siciliana  Musco  dà  una  mat- 


30. 


pletainente    il 
(Bari). 


Un  incendio  distrugge  coin- 


Politeama    di    Molfett: 


Aprile. 

12.  Milano.  —  Al  Teatro  Lirico  è 
data  la  Marion  Delorme  di  Ponchielli, 
a  beneficio  della  Casa  Umberto  1  di 
Turata  jx-r  i   veterani.   La    Marion  De- 


Eii.METE  No^■;.LIa. 


tinata   in  onore   delle   truppe    italiane  lurine  fu  eseguita  jicr   la   prima   volt« 

reduci  dalla  Francia,  fra  le  quali  i  sici-  alla  beala  il  18  marzo  1885  ed  ebbe  buon 

liani    sono   in    gran   numero.   V Inter-  successo,  nui  per  circostanze  sti-aordi- 

viene    l'on.    Orhìndo  di  passaggio  per  narie  non  fu  data  che  quattro  sere:  ebbe 

Torino  diretto  a  Parigi,  e  vi  pronuncia  poi  qualche  rappi-esentazione  a  Brescia 

•in  breve  discorso,  al  quale  lispondono  e  a  Venezia  e  quindi  scomparve  ingiu- 

il   generale   Albricci  e  Angelo  Musco,  staraente  del  repertorio;  ma  anche  in 


^mmm  iSflLABElLA 


—   i'JU 


questa  riesumazione  il  successo  non  è 
i^rande,  non  ostante  i  meriti  reali  dello 
spartito. 

15.  Bologna.  —  Pe»-  iniziativa  della 
Giunta  municipale  so<ialista  il  Teatro 
Comunale  dà  la  prima  di  alcuno  rap- 
losentazioni  gratuite  p^r  operai  e  ope- 
io  organizzati.  I  bigli'^tti  o  i  posti 
;uno  distribuiti  dalla  Camera  del  La- 
voro. La  platea  è  riservata  agli  uomini, 
i  palchi  alle  donne.  Si  rappn-siMita  la 
Francesca  da  Rimini  ài  Zandunai,  ascol- 
tata in  grande  raccoglimentt  o  sulutiita 
da  grandi  af>plausi. 

22.  Modena.  —  Al  Teatro  San  Carlo, 
promossa  dall'Università  Popolare,  ha 
luogo  la  riesumazione  della  Sivva  pa- 
ilfona  di  Pergolesi,  curata  dal  prof.  Gino 
Roncaglia. 

3.     Cagliar-!.    —    Noli' anfiteatro    ro- 
mano Gustavo  Salvini  dà  principio  con 
'  Oreste  dell'Alfieri  a  una  serie  di  re 
!e  all'aperto. 

Luglio. 

10.  Avellino.  —  Di   giorno   crolla  i 
atro,  sen2^  vittime. 
.3L    Verona.  —  Col  Figli  noi    Prodi  ff 
I  Ponchielli  è  inaugurata  la  stagioni 
•  li va  di  opera  nell'anfiteatro  dell'An- 
na, organizzata  dalla  Lirica  Italica  Ar- 
Lo   spettacolo   è  messo   in   scena   coi 
grande  sfarzo   e   il   successo   è    degli- 
della  accurata  riproduzione. 

Agosto. 

9.  —  Muore  a  Montecatini  il  maestro 
Ivuggero  Leoncavallo  (vedi  Necfologio). 

Settembre. 

1.  Lendinara.  —  Con  la  Tosca  inaugu- 
razione del  nuovo  teatro,  costruito  dal 
Coltiva  di  Bologna. 

6.  Parigi.  —  Serrata  di  tutti  i  locali 
per  spettacoli,   sale  di  concerti,  cine- 


matografi oc.  Anche  i  teatri,  V  uno  dopo 
l'altro,  aderiscono  alla  agitazione. 

2'ì.  Berlino.  —  Al  Teatro  dell'Opera 
di  ("harlottenburg  si  dà  V Anwìe^  dei 
Tre  Re  del  maestro  Montomezzi.  È  la 
prima  novità  musicalo  della  stagiono 
e  non  tutti  i  critici  tedeschi  erano  d'ac- 
cordo sulla  opportunità  di  cominciare 
con  l'opeia  di  uno  straniero  in  geneio 
e  in  sperio  di  un  italiano.  Nondimeno 
l'opera  ha  molto  successo. 

29.  Parma.  —  Al  Teatro  Keinnch 
prima  rappresentazione  della  tournée 
del  Grand  Guignol  musicale  ideata  e 
attuata  dal  tenore  Pietro  Schiavazzi. 
Si  rappresentano  quattro  brevi  lavori, 
primo  fra  questi  Passa  la  ronda  tratto 


Caricatura  tedesca  di  Kugafro  Leoncavano. 
I  trilli  liithorn,  luti). 

dal  celebre  lavoro  del  repertorio  Sainati. 
Tutti  i  lavori  sono  musicati  dal  maestro 
livornese  Manini. 


I 


N&US  llR^LLk 


La  rivista  generale  dei  Giovani  Esploratori  reduci  dal  campo 
di  Madesimo. 


Notizie  Sportive 

(Ottobre  1917  -  Settembre  1919). 


Ottobre  1917. 

10.  —  Il  sergente  aviatore  Stoppani 
partito  da  un  campo  di  aviazione  in 
Lombardia,  vola  per  Piacenza,  Bologna, 
Rimini,  Ancona  fin  oltre  a  Foggia  :  le 
pessime  condizioni  atmo-sferiche  1'  obbli- 
gano al  ritorno  e  gli  contrastano  la  via 
fincbè  dopo  lunglii  giri  è  costretto  ad 
atterrare  a  Bologna  per  un  guasto  al 
motore,  ma  dopo  aver  percorso  1400  km. 
senza  scalo  in  6  ore  e  45  m. 

Dicembre. 

14.  Torino.  —  Al  campo  di  Mirafiori 
il  tenente  aviatore  Francesco  Brach- 
Papa  batte  il  record  mondiale  d'  altezza 
con  passeggero  salendo  a  m.  7025.  Era 
partito  alle  15.46,  e  disceso  alle  17.45, 
dopo  un'  ora  e  29  ni.   di  volo. 

Febbraio  1918. 

21.  Roma  —  Giunge  al  campo  di 
CentoceUe  un  aeroplano  inglese  da  cac- 
cia, partito  da  Londra  il  21  dicembre 
e  che  ha  fatto  il  lungo  tragitto  in  5 
tappe  :  Lione.  Parigi,  Marsiglia,  Nizza, 
Pisa. 


Aprile. 

14.  —  XI  Corsa  ciclistica  Milano- 
Sanremo.  Di  32  partenti  arrivano  stù- 
tanto  sette,  per  l'imperversare  degli 
elementi.  Vince  Costante  Girardengo. 
che  ha  impiegato  ore  11.48  a  compiere 
il  percorso,  a  una  media  oraria  di  knì. 
24.279. 

28.  Milano.  —  Gare  sportive  militari 
al  Velodromo  Sempione.  Fra  le  varie 
gare,  quella  del  lancio  di  bomba,  vinta, 
dal  fante  AUegrini,  di  Macerata,  del 
49°  regg.  che  lancia  a  72  m. 

28.  Modena.  —  Nelle  corse  al  trotto 
il  quarto  Gran  Premio  di  Allenamento 
ò  vinto  da  Diavolone. 

Magfg:io. 

5.  Milano.  —  Il  Derby  Beale,  che' 
per  la  prima  volta  è  corso  a  San  Siro 
invece  che  alle  Capaunelle  di  Roma 
alla  presenza  dei  soli  soci  e  d'invitati, 
è  vinto  da  un  '  '  outsider , ,  Carlone  del 
march.  L.  Corsini,  passando  in  testa  al 
grande  favorito,  Burne  Jones. 

21.  Londra.  —  Nel  meeting  atleti- 
co internazionale,   Carlo  Speroni  vince 


—  a"i 


ia  Maratona  di  15  miglia  (tempo  !'■  23"' 
41»  Vs)  e  Armando  Pagliani  arriva  terzo. 

Luglio. 

5.  —  Re  Alberto  del  Belgio  e  la  Re- 
gina, per  assistere  alle  feste  intime  delle 
nozze  d'argento  dei  Reali  d'Inghilterra, 
partono  dal  breve  angolo  di  terra  belga 
ancora  libero  dall'  invasione  in  due  idro- 
volanti e  approdano  in  un  porto  inglese. 

21.  Milano.  —  Nelle  gare  di  nuoto, 
Mario  Massa,  ehe  in  dodici  anni  di  car- 
riera conta  398  vittorie,  è  per  la  prima 
volta  battuto  da  Malito  Costa,  il  quale 
eopre  ì  1852  m.  del  jjercorso  in  19™  20» 
precedendo  di  25*  il  Massa. 

Agosto. 

9.  —  Mirabile  volo  di  G.  d'  Annunzio 
con  una  squadriglia  di  otto  aeroplani 
SVA  su  Vienna  (v.  fra  gli  Avvenimenti 
politici}. 

11.  Milano  —  Al  Trotter  campionati 
sportivi  del  Corpo  d'Armata  territoriale, 
seguiti  con  grande  interesse,  benché 
all'ultima  ora  il  Comando  Supremo  ab- 
bia vietato  la  partecipazione  dei  soldati 
di  reparti  d'  assalto,  ossia  arditi,  per  i 
«{uali  erano  state  preparate  gare  spe- 
ciali. 

11.  Roma.  —  12»  Traversata  di  Roma 

Y,    a  nuoto.  Vince  Malito  Costa,  di  CamogHV 

ohe  compie  il  percorso  di  km.  5  in  45™ 

12'  Riescono  secondo  Frassinetti  e  terzo 

Haiardo  :  Mario  Massa  non  si  presenta. 

16.  Camoyli.  —  Alla  riunione  inter- 
nazionale di  nuoto  Mario  Massa  batte 
Malito  Costa  nella  garji  del  miglio,  co- 
perta in  29". 

Settembre. 

8.  Milano  —  Nella  riunione  interna- 
zionale di  nuoto  indetta  dalla*'  Rari 
Nantes  Milano,  la  gara  Nettuno  (m.  150) 
è  vint-a  da  Mario  Massa  in  1™  2"  ;  nella 
gara  di  resistenza  <  Coj)pa  Milano  * 
(km.  10)  Luigi  Baccigalupo  batte  Massa 
in  ore  1,  52"  31*. 

20.  Roma.  —  Gara  interalleata  di 
nuoto  sul  percorso  di  300  m.  Vinco 
itaccigalupo,  battendo  Costa,  Frassi- 
netti,  Massa  e  ]»ochi   Itelgi  e  americani. 


t    < 


MONTECATINI 


20-22.  —  Corsa  ciclistica  Milano-Kon...., 
in  due  tappe  (.Milano-Bologna  e  Bologna- 
Roma),  organizzata  dalla  Gazzetta  delio 
Sport.  Vincitore  della  prima  tappa  Jlar- 
cello  Godivier,  di  Brest;  della  seconda  o 
di  tutto  il  percorso,  il  milanese  Carlo 
Gaietti  ore  27,  3"'  5". 

26.  —  Gabriele  d'  Annunzio,  sul  me- 
desimo apparecchio /Sta  della  squadriglia 
Serenissima,  col  quale  eftettuò  il  volo 
su  Vienna,  e  cou<lotto  dal  medesimo  pi- 
lota capitano  Palli,  si  Itv.i  da  Torino 
verso  le  ore  9  e  sorvola  —  per  la  prima 
volta  nella  storia  dell'  aviazione  —  il 
massiccio  del  monte  Bianco,  attraversa 
Chàlons  verso  le  12  unendosi  alle  truppe 
italiane   sul    ironte  francese. 

Ottobre. 

1.  —  Giunge  a  Londra,  alle  ore  14.16, 
un  dirigibile  semirigido  acquistato  dalla 
Gran  Bretagna  in  Italia  e  che  era  par- 
tito da  Roma  alle  4.25  del  29  settem- 
bre facendo  scalo  a  Marsiglia  e  a  Parigi. 

0.  —  Corsa  ciclistica  Milano-Torino. 
Vince  Gaetano  Belloni  che  compie  il 
percorso  di  km.  170  in  ore  C.8". 

9.  Fronte  occidentale.  —  Una  squa- 
driglia italiana  di  apparccclii  Caproni 
di  600  HP.  traversa  a  volo  le  Alpi  e  at- 
terra felicemente  al  completo  sulla  no- 
stra base  in  Francia. 

20.  Parigi.  —  Al  giardino  delle  Tui- 
leries  si  svolge  la  festa  sportiva  mili- 
tare in  onore  della  classo  del  1920,  in 
proporzioni  ridotte  a  cagione  delle  con- 
dizioni sanitarie  e  del  tempo  terribile. 
Vi  partecipa,  con  grande  successo, 
una  squadra  di  "  arditi  „  insieme  ad 
altri  ginnasti  italiani,  al  comando  di4 
maggiore  Tifi.  Nello  gare  di  velocità 
su  100  metri,  Croci  e  Alberti  riescono 
primo  e  secondo. 

20.  Parigi.  —  Torneo  schermistico 
per  la  Coppa  degli  Alleati.  Vince  il 
francese  Gandini:  secondo,  per  un  pun- 
to, il  ten.  Nejo  Nadi,  vincendo  il  pre- 
mio del  Re  del  Belgio. 

27.  Milano.  —  Gara  dello  "  Scudo 
d'Italia  „  da  disputarsi  per  squadre 
(gara  di  marcia  seguita  da  gare  di  lan- 
cio di  bombe  a  mano).  Vince  la  1'  squa- 
dra dei  Mitraglieri  ~  Fiat  ..  di  Hrescia. 

^^^  ^^  ^  ^  ^  ^a 


STOMACO .  FEGATO = INTESTINO  ■■  RICAMBIO 

■ STAGIONE  :  Marzo  -  Dicembre  — 


—  5r)2 


battendo  49  squadr  )  e  circa  300  avver- 
sari borghesi  e  militari. 

29.  —  Duo  sottotenenti  aviatori  fran- 
cefji  volano  da  Belfort  a  Milano,  per- 
correndo oltre  600  km.  in  4  ore  e  ^'4. 
Essi  hanno  volato  sulla  GejTnania  e 
feuil'Au.stria,  evitando  il  cielo  svizzero. 
Atterrano  felicemente  a  4  km.  da  Mi- 
lano sulla  strada  di  Treviglio. 

Novembre. 

10.  —  Giro  ciclistico  di  Lombardia, 
vinto  da  (Gaetano  Belloni  che  copre  i 
190  km.  del  percorso  in  ore  7,8"^  alla 
inedia  oraria  di  km.  26.500. 

27.  —  Un  aeroplano  della  Marina 
americana  vola  da  Rock  Away  e  New 
Jutk  trasportando  50  passeggeri  alla 
velocità  di  128  km.  all'oi^a. 

—  Un  dirigibile  tipo  M,  costruito 
per  conto  del  governo  inglese  e  mon- 
ti'o  nM'ii  lodronio  di  Ciamnino  pressa 
J  ,;nn,  ì,:-i:>.  ).  i  1 .  .t  ;;  i  r:  ,!a]  ;.;:.,  j:!;--<t- 
d  i  i;os.i  <•  ;i;-i-,v:.  :i  1...:;.;.;;  .;.r,.,  :.•>  ..-,. 
di  navigazione,  conij)ro.si  'lue  scali  ]n;i- 
rifornimento  di  l^enzina  a  Marsiglia  e 
Parigi. 

Dicembre. 

1.  Milano.  —  Giro  podistico  della 
città,  vinto  da  Stefano  De  Benedetti, 
cho  compie  gli  H  km.  in  88'"  7^ 

9.  -  JS'ol  campo  di  Coltane  (Pisa) 
il  pilota  l'.lia  Liut,  sopra  un  biplano 
Mnj-chetti-A  iekers-Terni  con  motore 
SFA  di  200  IIP,  batte  il  record  mon- 
diale di  velocità,  raggiungendo  una  ve- 
locità media  di  260,869  km.  all'ora. 

12.  — Il  gon.  -Selmond.  comandante 
del  corpo  inglese  di  aviazione  in  Orien- 
to, vola  dal  Cairo  a  Delhi  in  India  in 
olto  tappe,  coprendo  oltre  3200  miglia, 
e  in  un  aeroplano  Handley-Page  che 
n^'^^xa  già  volato  dairingliilterra  in 
Egitto. 

^  1-3.  Roìììo  —  Giungono  a  volo  in 
2  ore  e  20™  cinque  velivoli  SVA  par- 
tili al  mattino  da  Genova:  recano  un 
rr.essaggio  del  sindaco  di  Genova  al 
siìKlaco  di  Poma. 

20.  —  Due  triplani  volano  da  Pog- 
gio Renati  co  a  Roma,  portando  a  bordo 
cr^ìiiplesfrivamente  22  persone  e  copren- 


do il  percorso  di  oltre  375  km.  sopra  la 
dorsale  dell'Appennino,  in  circa  3  ore. 
22.  Lecce.  —  Fernando  Lapalorcia 
batte  il  record  di  slancio  con  la  sini- 
stra, finora  detenuto  dal  march.  Mon- 
ticelli con  kg.  70,  sollevando  kg.  71,500. 

Gennaio  1919. 

1.  —  Il  capitano  aviatore  Andrea 
Lang,  pilota  e  il  tenente  Blowes,  pas- 
seggero, partendo  dall'aerodromo  di 
Ipswicli,  a  nord-ovest  di  Londra,  sal- 
gono in  un'ora  e  6"  con  un  biplano 
di  costruzione  britannica  all'altezza  di 
9300  metri,  battendo  il  record  dell'al- 
tezza tenuto  dal  maggiore  americaiìo 
S(diroeder  con  metri  8814  raggiunti  il 
18  settembre  1918. 

14.  lioma.  —  S.  M.  il  Re  si  reca  a 
visitare  il  cantiere  aeronautico  di  Ciam- 
]»ino  (!  salito  col  seguito  e  l'on.  Conti, 
^ott<..s<\-r.-tario  per  le  Armi  e  Muni- 
/'■  '  '•  / '!  !'.V.-:  op.auf  ica  sul  dirigibile 
■'■i^  ';  ;::' ■'-^■:; -rs  .Vie  «ti  aa' >)vììo  ìni'.'.r.^- 
su  ì[ì>:ì\:\  0  poi  sui  laghi  di  Albano  e 
Casio  Igandolfo. 

19.  Farigi.  —  Il  popolare  pilota  Vó- 
drines  riesce  ad  atterrare  con  un  bi- 
j)lano  che  ha  un'apertura  di  ali  di 
metri  14,  sopra  una  piattaforma  appo- 
sitamente preparata  sul  tetto  della  gal- 
leria Lafayette,  lunga  25  m.  e  larga  14. 

26.  —  Un  aeroplano  con  motore  di 
300  HP  montato  dagli  aviatori  francesi 
Roger  e  Gole  partito  da  Istres  traversa 
il  Mediterraneo  e  atterra  dopo  5  oro 
di  volo  all'ippodromo  di  Algeri;  ripar- 
te il  giorno  stesso  e  dopo  7  ore  ritorna 
a  Rosas  in  Catalogna,  compiendo  nella 
stessa  giornata  per  due  volte  la  tra- 
versata del  Mediterraneo. 

29.  —  Un  biplano  Caproni  con  car- 
linga chiusa  compie  in  4  ore  e  32™, 
il  viaggio  Milano-Roma  trasportando, 
oltre  i  due  piloti,  l'osservatore  e  il 
motorista,  dieci  ]  asseggeri  fra  i  quali 
una  signora. 

Febbraio. 

1.  —  Un  biplano  Caproni  vola  da 
Roma  a  Napoli  poj-tando  la  edizione 
del  Ficcalo  Giornale  d'Italia  da  vendere 
a  Napoli. 

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bevete    Acqua  Nocera-Umbra 

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^^ gassosa,   leggera,   digestiva  " 


1.  Genova.  —  44"  Congresso  della 
Unione  Velocipedistica  Italiana.  Si  de- 
Ubern  la  fusione  con  la  Fodevaziono 
Ciclistica  Italiana;  le  Società  dissidenti 
rientrano  a  far  parte  della  U.  V.  I. 

5.  —  La  Duchessa  d'Aosta  compie 
felicemente  uw  volo  da  Roma  a  Napoli 
e  ritorno,  in  compagnia,  fra  gli  altri, 
(iella  contessa  Guiccioli  e  del  generale 
Giuseppe  (.Garibaldi.  Al  ritorno  l'aero- 
lano  »■  costretto  ad  atterrare  presso 
Terracina,  ma  senza  inconvenienti;  la 
duchessa  rientra  alla  capitalo  in  auto- 
mobile. 

8.  --  Un  grande  aeroplano  Farman 
vola  da  Parigi  a  Londra  in  o  ore  e  oO™, 
traspoi-tando  14  persone  compreso  il 
pilota. 

9.  —  Un  aerobus  "  Goliath  ,.  con  pi- 
lota, meccanico  e  12  passeggeri,  com- 
pie il  viaggio  dalla  Francia  a  Londra 
in  circa  quattro  ore,  dopo  una  eccel- 
lente traversata. 

10.  —  Al  campo  di  Centocelle  presso 
Roma.  -  gioryata  romana  di  aviazio- 
ne ,.  promossa  dall'Unione  italiana  di 
propaganda  per  la  disciplina  nazionale 
in  onore  della  memoria  di  Francesco 
r>aracca  e  di  tutti  gli  eroi  del  cielo. 

—  Sulla  pista  di  Dayton  Beach  nella 
lorida  l'italiano  Ralph  Di  Pahna  rie- 
•e  ad  abbassare  il  record  mon 'iale 
il  velocità  sul  miglio  lanciato  con  vet- 
tura automobile  da  25' ','5  a  24  ^,\^^, 
ciò  che  darebbe  la  velocità  di  250  km. 
.all'  ora. 

Marzo. 

1.  —  Il  dirigibile  F-().  ultima  inven- 
zione dell'  ing.  Forlanini.  vola  su  Mi- 
'  ino   coii   40   passeggeri,   oltre   l'equi- 

aggio  di  0  pers''ne. 

2.  —  Monza.  —  Nella  gara  di  cam- 
ionato  italiano  di  cvosx'Countn/  su  113 
irtenti  vince    il    sergente   dei   bersa- 
glieri Lazzaro  Parisio,  coprendo  in  27" 

7800  metri  del  i)ercorso.   Carlo  Spe- 
dai, detent^^ro  del  titolo  di  campione 
italiano,  giunge  qu:tito. 

2.  —  Una  squadriglia  italiana  di 
4  grandi  aero{)lani  Caproni  pilotati  da 
aviatori  militari  vola  in  4  ore  e  lo™  dal 
c.impo    di  San  Pelagio  presso  Padov^ 


al  campo  di  Aspern  presso  Vienna 
(490  km.).  Con  questo  volo  s'inizia  un 
servizio  regolare  aereo  per  la  posta 
od  eccezionalmente  per  passeggeri  tra 
l'Italia  e  Vienna. 

8.  —  Si  iniziano  da  oggi  i  voli  rego- 
lari Roma-Napoli  e  Napoli-Roma. 

17.  Trieste.  —  Un  idrovolante  j»  .r- 
tito  da  Venezia,  montato  dal  princip*' 
Aimone  duca  di  Spoleto  e  dal  tenente 
di  vascello  Orazio  Pierozzi  si  capovolge 
e  precipita  nelle  acque  del  porto.  I  due 
aviatori  s'  no  gravemente  feriti.  Il  te- 
n.  Pierozzi  umore  poco  dopo.  (v.  Necro- 
loffio). 11  10  il  Re  viene  a  Trieste  per 
visitare  il  principe  all'Ospedale. 

20.  —  Morte  dell'aviatore  Palli  nella 
tiaversata  delle  Alpi  (v.  Necrologio). 

23.  —  Il  sergente  Lorenzo  Devani, 
della  107»  squadriglia  aviatori,  partito 
in  appaiocchio  SVA  dal  campo  di  Cen- 
tocelle presso  Roma,  giunge  a  Parigi 
compiendo  il  limgo  viaggio  in  quattro 
tap^e. 

25.  Milani).  —  Incendio  del  grand "^ 
dirigibile  F-5  dell' ing.  Forlanini;  3  sol- 
dati morti. 

21.'  Milano.  —  Nel  campionato  di 
rross-roiiiìf)'//  del  Corpo  d'Armata  d» 
Milano  Carlo  Speroni  prende  lariviri- 
cita  su  Parisio."  Nella  classifica  dellf 
squadre  riesce  prima  la  squadra  Mitra- 
glieri Fiat. 

Aprìle. 

2.  -  Corsa  ci''listica  militare  per 
scjuadre  Pavia-Gorizia,  vinta  dalla  pri- 
ma squadra  del  secondo  battaglione  dei 
])ersaglieri  ciclisti  che  impiega  i  km. 
in  ore  IV),  35'"  58". 

2.  Roma.  —  Adunanza  del  Comitato 
Olimpico  Nazionale  Italiano,  il  quole. 
preso  atto  del  rifiuto  del  governo  IiA- 
liano  di  accordare  i  fondi  per  un'even- 
tuale celebrazione  delle  Olimpiadi  in 
Roma  nel  1020,  delibera  di  appoggiar»* 
la  domanda  del  Belgio  perchè  la  VII 
Olimpiade  sia  tenuta  ad  Anversa. 

4.  —  La  corsa  per  militari  Gorizia- 
Trieste  (in  continuazione  della  corsi» 
a  squadre  Pavia-Goriz-a)  è  vinta  dar 
caporale  Pierazzini   del  2"  bersaglieri. 


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Alla  sera,  nel  teatro  comunale  Verdi, 
serata  di  gala,  dove  alla  presenza  delle 
autorità  sono  distribuiti  i  premi  ai  vin- 
citori delle  due  corse. 

5.  Losanna.  —  Kiu rione  del  Comi- 
tato internazionale  01  mpico  che  deli- 
bera tenersi  ad  Anversa  nel  J92U  la 
VII  Olimpiade  internazionale  e  rinvia 
ogni  decisione  per  la  sede  dell'ottava 
Olimpiade  del  1924,  per  la  quale  sono 
in  gara  Roma,  Amsterdam,  Lione  e 
l'Avana. 

6.  —  La  corsa  ciclistica  Milano-San 
Remo  è  vinta  da  Gremo  il  quale  im- 
piega a  percorrere  i  287  km.  del  per- 
corso ore  11  26"  30'  e  con  una  media 
oraria  di  km.  25,290. 

9.  —  I  piloti  ten.  Brenta  e  sergente 
V^erona  del  gruppo  aviatorio  sperimen- 
raln  reduci  da  una  ricognizione  aerea 
sul  golfo  di  Lione,  partono  alle  9.30 
dal  campo  di  aviazione  francese  di 
Istres  (Bocche  del  Kodano)  e  malgrado 
le  condizioni  atmosferiche  costante- 
inente  avverse  volano  per  circa  1000 
km.  con  l'itinerario  Istris-Marsiglia- 
Tolone-Mzza-Genova-Roma,  atterran- 
do alle  14.30  al  campo  di  Centocelle. 
il  loro  volo  è  stato  fatto  alla  velocità 
media  di  200  km.  all'ora. 

12.  Roma.  —  11  dirigibile  M-1.  attrez- 
zato peri  grandi  trasporti;  fa  un'ascen- 
sione con  54  passeggeri  a  bordo. 

13.  —  Corsa  ciclistica  Milano-Tori- 
no, vinta  da  Costante  Girardengo  che 
I-opre  il  percorso  di  km.  254  in  ore  8 
:;7-   4'. 

20.  Milano.  —  Marcia  podistica  dei 
HK)  km.  Vince  fi)er  la  terza  volta)  Do- 
nato Pavesi  coprendo  il  percorso  in 
ore  11.  14"",  32".  tiu  118  pai-titi  ai-rivano 
74  nel  tempo  massimo  di  KJ  ore.  Il 
primo  premio  di  rappresentan/a,  la 
Targa  Gino,  è  assegnata  ai  Mitraglieri 
Fiat  di  Brescia. 

21.  —  Il  noto  aviatore  Védrines, 
partito  dall'aerodromo  di  Villacoublay 
per  tentare  il  volo  Pai'igi-Roina,  cade 
iiella  regione  della  Dròmo  e  resta  uc- 
ciso sotto  l'aeroplano  infranto. 

23.  —  La  corsa  ciclistica  Roma-Trie- 
ste è  vinta  da  Costante  Girardengo 
giunto  primo  nelle  3  tappe  consecutive. 


24.  Ilo, IKK  -  All'ippodromo  dei  Pa- 
rioli  il  Derby  Reale  è  vinto  da  Meis- 
sbnier  di  Tesio. 

20.  —  Un  idrovolante  montato  da 
4  ufficiai i  della  marina  americana,  par- 
tito dall'aerodromo  di  Norfolk  nella 
Virginia,  rimane  ininterrottamente  in 
aria  per  venti  ore  e  dieci  minuti  per- 
correndo circa  2000  miglia  e  prendendo 
terra  soltanto  perchè  era  consumata 
tutta  la  provvista  di  benzina  di  3400 
litri. 

—  La  Fedoi-azione  czoco-slo vacca 
delle  società  di  canottaggio  fa  domanda 
di  iscrizione  alla  Fedeiazione  Interna- 
zionale che  ha  sede  in  Torino.  È  il 
primo  dei  nuovi  stati  sorti  dalla  guerra 
che  è  ufficialmeate  riconosciuto  dai  po- 
teii  sportivi. 

Magg^io. 

2.  —  Dal  campo  d' aviazione  di  Pon- 
te San  Pietro  (Bergamo)  15  aeroplani 
SVA,  4  con  motore  SPA,  volano  fino 
al  campo  di  Centocelle  (Roma)  per  por- 
tare il  loro  saluto  a  Gabdele  DAnnun- 
zio:  più  di  600  km.  in  ore  3  e  5". 

5.  —  In  Francia  un  aeroplano  Goliath 
costruito  da  Farman,  pilotato  dal  ten. 
Bossoutrot,  con  un  carico  di  25  pas- 
seggeri, sale  in  un'ora  e  un  quarto  a 
5100  metri,  discende  in  25  minuti.  Lo 
stesso  apparecchio  il  1°  aprile  era  sa- 
lito con  4  passeggeri  e  il  pilota  a  0800 
metri,  e  non  aveva  potuto  salire  oltre, 
perchè  la  temperatura  era  di  — 40°  e  il 
motore  non  funzionava  più.  Il  3  aprile 
sali  a  0200  metri  con  13  passeggeri  più 
il  pilota. 

11.  Veroìia.  —  All'aerodromo  di  Bo- 
scomant'co  è  inaugurata  \ina  targa  in 
onore  del  maggiore  Angelo  Berardi  di 
Taranto  ritenuto  V asao  dei  dirigibilisti, 
perito  il  4  dicembre  scorso  nel  mare 
.Ionio.  La  targa  è  su  disegno  doll'ing. 
Ugo  Gennari  e  contiene  un'epigrafe  di 
Gabriele  d'Annunzio. 

lo.  —  Inaugurato  il  servizio  postale 
aereo  Washington -Filadelfia-New  York, 
il  solo  dei  molti  trasporti  inaugurati 
con  grande  solennità  in  questi  tempi 
che  continui  ancora  senza  notevoli  in- 
terruzzioni   e   con   mediocri   resultati. 


Ferro-China-Bisleri 

liquore    ricostituente    del    sangue. 


—  505  - 


16.  —  Dei  3  idrovolanti  americani 
i-!io  tentano  la  traversata  dell'Atlan- 
ìico  r  NC-4  giunge  per  il  primo  ad 
Korta  nel  centro  delle  isole  Azzorro 
dopo  un    volo  di  ore   15  e  minuti    19. 

18.  —  L'aviatore  inglese  Hawker 
tenta  la  traversata  dell'Atlantico  par- 
tendo da  Terranova,  ma  giunto  a  1240 
cliilometri  dall'  Irlanda  deve  scendere 
iM  mare  per  u:ia  avaria  del  motore: 
Ilawker  e  il  suo  compagno  Grievesono 
i.tccolti  da  un  piroscafo  danese  il  quale 
non  può  segnalare  il  felice  salvataggio 
»-l»e  il  25  quando  tutti  ormai  lo  crede- 
vano perduto  e  il  re  Giorgio  aveva  già 
telesirafato  le  condoglianze  alla  moglie. 

19.  —  L'idrovolante  NC-4  giunge  a 
Penta  Delgada. 

_i.  lui- ino.  —  Il  tenente  Brack-Papa 
l»ntte^il  record  mondiale  di  volo  in 
altezza,  salendo  a  7250  metri  con  3  pas- 
seggeri, in  soli  40  minuti.  Questo  record 
era  t^ìnuto  dal  tenente  francese  Bos- 
soutrot  che  circa  due  mesi  fa  era  sa- 
lito a  G2Ò0  metri. 

25.  —  Dall'aeroscafo  di  Ciampino 
ia  in  mattinata  il  volo  di  prova  il  diri- 
gibile M-1  destinato  ad  ascensioni  turi- 
stiche. Durante  il  volo  agl'invitati  ò 
servito  un  rinfresco  e  sono  pronunciati 
dei  disi'orsi,  forse  i  primi  discorsi  uffi- 
«•iaii  f;itti  in  pallone.  Nel  pomeriggio 
il  dirigibile  compie  il  primo  viaggio 
pul>nljco  a  pagamento. 

27.  J'arif/i.  —  L'aviatore  Casale  batte 
il  record  d'altezza  salendo  a  9323  metri. 

28.  Wasìiington.  —  Il  ministro  della 
marina  Daniels  presenta  al  congresso 
una  domanda  di  credito  straordinario 
di  225  milioni  per  nuovi  espei'imenti 
della  trav(;rsata  dell'Atlantico  con  idro- 
volanti e  dirigibili. 

29.  Milano.  —  Al  campo  di  Taliedo 
es{K>sizione  di  aeronautica  promossa 
dalla  Lega  Aerea  Nazionale. 

Giugno. 

<■..  rs>:i^./f.s-Moi(/ineai<.r.  —  La  Ba- 
romssa  Delaroche,  provetta  aviatrice, 
balte  il  record  femminile  di  altezza  por- 
tan«lolo  da  1270  a  3900  metri. 

8.  Decima  ed  ultima  tappa  del 

VII  Giro  d' Italia  alla  quale  partecipano 


solo  15  corridori  superstiti.  Arri  va  primo 
Costante  Girardengo  che  è  stato  primo 
in  sette  tappe  su  die<-i  ed  essendo  an- 
che il  primo  nella  classifica  generale 
(oro  11  e  51"  29*  V^)  è  anche  il  vinci- 
tore del  giro  d' Italia. 

14.  —  Sei  aeroplani,  al  comando  del 
maggioro  Mercanti,  partito  alle  6  del 
mattino  dall'aerodromo  di  Gioia  del 
Colle,  arrivano  verso  lo  9  a  Salonicco 
per  ripartirne  nel  pomeriggio  in  2  soli 
(apparecchio  S VA) diretti  a  Costantino- 
poli, dove  il  maggiore  Mercanti  giunge 
dopo  altre  3  ore  di  volo.  Due  giorni 
dopo,  il  ten.  Sala  che  con  un  Caproni 
aveva  dovuto  rientrare  a  Gioia  per  un 
guasto  all'apparecchio,  vo!a  da  Gioia 
a  Costantinopoli  in  un  giorno  solo,  con 
scalo  a  Salonicco,  in  9  ore  eflfettive  di 
volo  più  3  di  sosta. 

14.  —  L'aviatore  cap.  Jack  Alcoci< 
parto  la  sera  da  Terranova  con  un  aero- 
plano da  bombardamento  a  due  motori 
di  750  IIP  complessivamente  e  in  U»  ore 
e  27  minuti  traversa  l'Atlantico  pren- 
dendo terraa  ClifJen  sulla  costa  irlai.- 
dese  al  mattino  del  15.  Ma  la  sua  glo- 
ria è  breve  perchè  il  18  dicembre  egli 
muore  all'ospedale  di  Kouen,  vittima 
di  un  tragico  incidente  di  volo. 

15.  Milano.  —  All'  ippodromo  di  Smi 
Siro  il  gran  premio  Ambrosiano  è  vinto 
da  liurne  Jones  di   Federico  Tesio. 

20.  — 400  escursionisti  milanesi  fan- 
no un'ascensione  alla  Vetta  d'Italia. 
Sull'estremo  culmine  è  piantata  una 
grande  bandiera  tricolore  offerta  da 
Fiume. 

22.  —  Parte  da  Baggio  (presso  Mi- 
lano) per  Venezia  il  dirigibile  F-6,  clie 
fa  il  primo  viaggio  della  serie  regolare 
di  viaggi  aerei  con  ammissionodel  pub- 
blico organizzati  per  cura  della  Lega 
aerea.  Contemporaneamente  parto  da 
Venezia  per  Milano  il  dirigibile  M-14. 

22.  Parigi.  —  Nello  Stadio  Pershing 
sono  imxugurate  con  una  grande  parata 
le  Olimpiadi  militari   interalleate. 

27.  —  Il  pilota  aviatore  ten.  Frai 
Cesco  Brack-Papa, nell'aeròdromo  di  ^M 
rafiori,  batte  il  record  mondiale  di  velo- 
cità con  2  passeggeri  (finora  detenuto 
dalla    Francia  e  ora  superato   di    ben 


?«  la  pulitura  e  luddalwa  il  tu\\\ 
V  \dos\kI  me\alU  aiopwale  \l  Uciuldo 

♦     »     9^o4oUo  ìA  -  LION  NOIR  „     *     * 


MIROR 


Soc.  An.  Italiana.  -   Capitale  L.  3,000,000 


506 


25  km.)  raggiungendo  la  velocità  oraria 
(li  km.  21)1,629.  L'apparecchio  eoa  cui 
ha  volato,  ò  un  600-700  HR,  il  cui 
disegno  è  dovuto  all'ing    Rosatelli. 

29.  —  Alle  Olimpiadi  di  Joinville, 
nella  potile  finale  di  scherma  Nedo  Nadi 
ò  classificato  primo  assoluto.  Il  fratello 
Aldo  si  classifica  terzo  a  pari  merito 
con  il  francese  Gautier. 


il  quale  esplodono  3000  bombe,  35  ve- 
livoli sono  bruciati. 

4.  —  Nell'arena  di  Toledo  (Ohio) 
Dempsey  in  un  attacco  di  boxe  pofp' 
fuori  di  combattimento  in  pochi  minuti 
Jess  Willard,  strappandogli  il  titolo  di 
campione  del  mondo. 

7  Parigi.  —  Chiusura  delle  Olim- 
piadi   militari.    In    una    gara    di  bore, 


Alla    rivista   dei   Giovani  JEsploratori  di  ritorno  dal  canopo  di  Madeìimo. 
delle  sezioni    degli  "Esploratori  dil  Mire,. 


La  bandiera 


Lug^lio. 

2.  —  Il  dirigibile  inglese  R-3I  par- 
tito alle  2.48  di  mattina  da  Eastefor- 
fcune  in  Scozia,  prende terraalle  2  pome- 
ridiane del  6  luglio  all'aerodromo  di 
Minoola  presso  Long  Island,  traver- 
sando l'Atlantico  in  116  ore.  L'R-34 
che  pesa  30  tonnellate,  ha  a  bordo  oltre 
ai  24  no. nini  dell'equipaggio  6  passeg- 
geri, una  provvista  di  combustibile  e 
di  viveri  e  un  piccolo  carico  di  platino 
destinato  a  una  ditta  americana  e  assi- 
curato da  una  compagnia  di  Londra. 

3.  Salonicco.  —  L'aerodromo  italia- 
no è  distrutto  da  un  incendio,  durante 


finale  della  categoria  medio  massimi, 
Erminio  Spalla  batte  ai  punti  in  dieci 
riprese  il  campione  australiano  Petit- 
bridge. 

13.  —  Nell'ottava  tappa  del  (.xir" 
ciclistico  di  Francia  (Perpignano-Marsi- 
glia)  Luigi  Lucetti  arriva  secondo  a 
una  ruota  di  distanza  dal  vincitore 
Alavoine. 

13.  —  Il  dirigibile  i;-:U  i.roiìd.- 
terra  all'aerodromo  di  Pulhain  nella 
contea  di  Norfolk  alle  ore  7.55.  Ha  com- 
piuto felicemente  il  viaggio  di  ritorna 
dall'America,  traversando  l'Atlantico. 
l'Irlanda  e  l'Inghilterra  in  ore  75  e 
3  minuti.  Aveva  a  bordo  otto  sacchi  di 


j    ^      ^      Le  Signore  eleganti  preferiscono  le 

J    PROFUMERIE   IGIENICHE   della   Ditta   CARLO 


ERBA 

di  niLTXIMO,  perchè  conservano  assai  a  lungo  il  loro  profumo 
soave,  il  profumo  dei  fiori. 


1 


507 


posta,  i  giornali  americani  di  giovedì 
10  e  una  prima  edizione  di  quelli  di 
Vtinerdì,  stampati  appositamente  prima 
di  mezz;un)tte. 

15.  —  11  diriufihilo  inglese  NS-11 
colpito  da  Jin  fulmine  mentre  navigava 
sopra  il  n);iro  del  Nord  è  distrutto, 
i' e'iuipag:;io  di  7  uomini  è  j)erduto. 

20.  —  Nella  traversata  di  Parigi  a 
nuot'1,  sulla  distanza  di  7  km,  la  squa- 
drii  italiana  riesco  vincitrice,  conio  pri- 
mo classi  licita  con  i  tre  meglio  arrivati 
(Bacigalupo  secondo  a  10  metri  dal  vin- 
citore,   Costa    qtiarfo,    Tosf-ani    nono). 


allo  9.25.  La  traversata  delle  Ande,  du- 
rata precisamente  2  oie  e  5  minuti,  è 
stata  fatta  all'altezza  di  oltre  COOO  me- 
tri. Ripartito  da  Val  parai  so  dopo  poche 
oro,  prosegue  il  suo  viaggio  sino  a 
Santiago,  percorrendo  in  soli  25minu(i 
i  100  km.  di  distanza  fra  le  due  città. 
24.  —  Un  idrovolante  })artito  da  Va- 
rese, seguendo  la  linei  del  Ticino,  il 
passo  dei  Giovi  e  la  Riviera,  fa  scalo 
a  Cotte  dove  fa  tappa  per  il  vento  for- 
tissimo; riparte  ilgioino appresso, e  in 
un'ora  e  20  minuti  di  volo  giung. 
Bnvcollona. 


Tar;,'a  in  onore  del  giornalista  Tulio  Morga;,iii,  una 
delle  vittime  del  disastro  aviatorio  di  Verona  del  2  agosto, 
or^erte  dalle  Associazioni  Aeronautiche  Italiane. 


Vincitore  è  1  americano  Norman  Ross 
in  ore  1  e  30  minuti. 

20.  Brur>^lle.^.  —  Nella  regata  inter- 
nazionale di  skiff,  Ernuni  >  Donosottit;- 
ne  una  magnifica  vittoria.  Nella  regata 
di  outriggers  ad  otto  vogatori  l'equipe 
italiano  batte  l'equipe  belga.  Nelle  duo 
gare  di  ontriggtu-s  seniores  a  quattro 
vogatori  la  Bucintoro  di  Veneziagiunge 
se«;onda. 

21.  —  Luigi  liucotti  vince  la  XII 
tappa  del  Giro  di  Francia  (Ginevra-Stra- 
sburgo) coprendo  i  328  km.  alla  velo- 
cita media  oraria  di  k-u.  21,657. 

2  5.  -  Anch'?  la  Xlll'  tappa  (Stra- 
sburgo-Metz) ò  vinta  da  Luigi  Lucetti 
che  percorre  i  315  km.  a  una  velocità 
media  oraria  di  km.  20,425. 

2-3.  —11  ten.  Antonio  Locatelli  parte 
da  Buenos-Aires  per  la  traversata  delle 
Ande  con  un  a»;roplai»o  con  motore  di 
220  cavalli.  Causa  il  cattivo  tempo  dovè 
sostare  a  Mendoza,  donde  riparte  il  30 
alle  ore  7.20,  por  scendere  a  Valjiaraiso 


Ag^osto. 

2.  Verona.  —  Un  grande  biplano  (,  :■ 
proni,  atre  motori,  di  600  cavalli,  che 
avevano   volato  per  diporto  con  2  pi- 
loti e  16  passeggeri  (fra  i  quali  5  gior- 
nalisti milanesi  e  i  migliori  capi  reparto 
delle  officine  Caproni)  dall'aerodronv 
di  Taliedo  a  Venezia  ed  era  in  viag. 
di  ritorno,  per   cause  ignote  preci p 
da  oltre  1000  metri,  su  Verona,  npp»  , 
fuori  porta  Palio.  Nessuno  si  salv.i 

4.  — Un  campionato  ippico  interai- 
loato  indetto  a  Colonia  dall'armata  bri- 
tannica del  Reno  è  vinto  dal  maggiori» 
Ubortalli  col  cavallo  'J'reviso,  cavali'» 
nato  e  allevato  in  Ital  a. 

5.  —  L'aviatore  ten.  Antonio  Lora- 
telli  riparto  da  Santiago  per  Buenos 
Aires.  Riattraversa  felicementelaCordi- 
gliera  delle  Ande  all'altezza  di  7000 me- 
tri e  compie  il  suo  viaggio  senza  scalo 
in  7  ore  e  8". 

6.  —  L'aviatore  Mario  Stoppani  n 


508 


ili  10  oro  e  40™  da  Madrid  a  Konia, 
<iuasi  2000  km.  senza  scalo.  Egli  pilo- 
tava un  apparecchio  Ansaldo  di  2(X) 
«.•avalli. 

7.  Pariffi.  —  11  serg.  aviatore  Carlo 
(iodefroy  compie  la  temeraria  impresa 
di  passare  in  pieno  volo  alla  velocità 
di  140  km.  all'ora  e  a  soli  15  metri  dal 
suolo  attraverso  l'Arco  di  Trionfo. 

8.  Parigi,  —  L'aviatore  Walbaum, 
pilotando  un  biplano  di  450  cavalli, 
l)attè  il  record  d'alte/za  con  passeggero, 
raggiungendo  ?ii  quota  di   7800   metri. 

12.  —  Un  aerobus  Goliath  con  8  pas- 
seggeri partito  alla  mezzanotte  da  Ver- 
sailles raggiunge  Ciisablanca  nel  Ma- 
rocco alle  17.40  percoi'rendo  2300  km. 
con  una  velocità  media  di  110  km.  al- 
l' ora. 

\\).  —  Corsa  ciclistica  di  gran  {"ondo 
Torino-Trento-Trieste  (G60  km.j,  la  piìi 
lunga  corsa  su  strada.  Su  33  iscritti 
non  arrivano  che  otto:  primo  Alfredo 
sivocci,  impiegando  ore  27,  23™  2()»  con 
una  velocità  media  oi^ria  di  km.  24,189; 
secondo  Carlo  Gaietti. 

22.  —  Il  tenente  aviatore  Ancillotto, 
latore  di  un  messaggio  del  presidente 
del  consiglio  dei  Ministri  italiani,  on. 
Nitti,  al  presidente  del  consiglio  po- 
lacco Paderewoski,  partito  a  volo  da 
Centocelle  alle  ore  6.15,  arriva  a  Var- 
savia nel  ])omeriggio. 

24.  —  La  traversata  a  nuoto  di  Pa- 
rigi, gara  internazionale,  è  vinta  da  tre 
italiani  tutti  e  tre  soldati,  che  giun- 
gono in  testa;  1"  caporal  maggiore  Ma- 
lito  Costa  che  fa  i  12  km.  circa  del 
percorso  in  2''  43'"  57»;  2"  ten.  Luigi 
Bacigalupo,  in  2''  47'"  46»;  3°  soldato 
Antonio  Sachnei-,  in  2"'  50"  5'. 

Settembre. 

4.  Venezia.  —  11  fiorente  Yacht-Club 
Veneziano,  per  suggerimento  di  Ga- 
briele d'Annunzio,  muta  il  suo  nome 
m  quello  più  itaHano  di  Compagnia 
della  Vela.  Sulle  tre  sigle  del  nuovo 
nome  C.  D.  V.  lo  stesso  D'Annunzio 
suggerisce  come  motto  della  Compa- 
gnia, uix  antico  motto  italiano  Custode 
DoiHine    Vif/ilantes. 

7.  —  Un  idrovolante  italiano  Sa- 
voia T  -  13  a  2  posti  con  motore  di 
250  HP,  montato  dal  pilota  Guarnieri 
e  dall'osservatore  ten.  di  vascello  Cam- 
[>acci,  vola  da  Sesto  Calendead  Amster- 


dam senza  scalo  in  poco  più  di  5  ore. 

7.  —  Nella  corsa  motociclistica  per 
i  campionati  nella  categoria  350  cmc. 
riesce  vincitore  Enrico  Pozzi  in  ore  4 
21'"  52'  Vs  alla  velocità  media  oraria 
di  km.  72,173;  e  nella  categoria  dei 
500  cmc  Mario  Dovo  in  3''  3"^  34'  e  V5 
alla  velocità  media  oraria  di  km.  88,907. 

8.  —  Il  campionato  italiano  di  spa- 
da, disputato  oggi  a  Cremona,  è  vinto 
dal  maestro  Mangiarotti  di  Milano. 

14.  Lecco.  —  Campionati  nazionali 
di  nuoto,  la  seconda  coppa  Scarioni  è 
vinta  dal  fiumano  Roberto  Blasich. 

14.  Palermo.  —  Circuito  aereo  di 
Sicilia  cui  partecipano  27  idrovolanti. 
Vince  il  tenente  Federico  Beiardi,  pri- 


Ten.  Fkderico  Bkrardi 

vincitore  del  Giro  aereo  di  Sicilia. 

[Fot.  liei  s  '/.  Federi(0  l'uhneri). 

mo  di  tutte  le  categorie,  che  compie 
il  percorso  in  ore  5  minuti  16. 

14.  Bruxelles.  —  Il  Milan  Club  inau- 
gura il  campo  di  Foot-Ball  dell'Union 
St.-Gilloise  risorto  sulle  rovine  di  guer- 
ra. I  belgi  vincono  per  3  a  2. 

14.  Netv  York.  —  Il  pilota  Roland 
Rohlfs  su  un  triplano  munito  di  mo- 
tore da  400  cavalli  sale  a  10,125  metri 
battendo  il  record  mondiale  di  altezza. 


r?^- 


INAUGURAZIONI 

OPERE  PUBBLICHE  E  NOHUMEflTl 

COnnEMORAZiONI 

ESPOSIZIONI  ECC. 


(Ottobre  1917  -  Settembre  1919). 


Ottobre  1917. 

7.  Soma.  —  Couvegiio  nazionale  feni- 
niiuile,  al  teatro  Argentina.  Alla  inau- 
gurazione assiste  il  min.  Sacchi  che 
pronunzia  un  discorso  promettendo  im- 
portanti riforuie  giuridiche  a  favore 
■Iella  donna. 


il  vicentino  Achille  Beltrame,  il  uori 
ziano  Italico  Brasa  e  il  milanese  Ludo- 
vico Pogliaghi. 

15.  Fiera  di  Primiero.  —  Mostra 
zootecnica. 

16.  Firenze.  —  Alla  «  Leonardo  d;i 
Vinci  »  mostra  delle  fotografie  dei  /no 
numenti  devastati  dai  tedeschi  nel  Bel 


Monumento  a  E.  Toti  oa  erigersi  a  Roma. 
Il  bozzetto  vincitore  di  Arturo  Da/zi. 


11.  Napoli.  —  Inaugurandosi  presso 
\i\  Posta  Centrale  la  sala  dei  corrispon- 
denti dei  giornali,  il  ministro  Fera  pro- 
nunzia un  vigoroso  «liscorso. 

14.  Genova.  —  Congresso  nazionsile 
degli  impiegati  di  Stato. 

14.  Vicenza.  —  Mostra  fotografica 
dei  governi  alleati,  cui  sono  unite  le 
<opere   di  guerra  di  tre  valenti  pittori, 


gio.  Vi  assistono  il  ministro  di  grnz 
e  giustizia  del  Belgio  Carton  de  W;;i; 
e  il  ministro  Sacchi. 

31.  —  La  Germania  protestante 
la  Svizzera  tedesca  festeggiano,  pi 
(]uanto  lo  consenta  la  gravit.'i  dell'or: 
il  quarto  centenario  della  riforma  > 
Martin  Lutero;  infatti  il  31  ottob.  15; 
è    la  data   dell' afiìssione   delle    fauio- 


—  510 


^)ri  tosi  contro  il  traffico  delle  indiilgeuz<i 
;il!a  porta  maggiore  della  cattedrale  di 
Wittenberg. 

—  Compiuta  la  ferrovia  trasconti- 
iiontale  australiana,  cominciata  nel  1912. 
IC^sa  è  lunga  1053  miglia  e  unisce  Port- 
Augusta,  in  fondo  al  golfo  di  Spencer, 
'■ori  Ka'goorlie,  allacciando  così  la  rete 
fé;  ro\  iaria  orientale  die  comprende  Bri- 
sbane, Sidney,  Melbourne,  Adelaide  con 
la  rete  occidentale,  fra  Albauy  e  Perth 
e  i  distretti  minerar'.  La  ferrovia  che 
uon  ha  nepj>ure  un  tunnel,  non  ha  pre- 
sentato altra  dilHcoltà  che  la  traversata 
del  grande  deserto,  ■*  Nullarbor  »,  pia- 
nura più  estesa  della  Francia,  dove  il 
treno  corre  imv  330  miglia  senza  una 
curva,  il  più  lungo  rettilineo  ferroviario 
del  mo7ido. 

Novembre. 

I.  Firenze.  —  Compiendosi  oggi  il 
quarto  centenario  della  morte  di  Fra 
HirtolotiK'o  Dalla  Porta,  nella  Galleria 
degli  Uffi/.i  h  aj>erta  al  pubblico  una  mo- 
stra di  circa  un  centinaio  di  disegni  del 
grande  pittore  e  di  ulcuìio  dei  Huoi 
scolari. 

II.  lioììia.  —  Convegno  dell'Unione 
Magistrale  Nazionale. 

Dicembre. 

8.  Roma.  —  Mostra  di  Bianco  e  Nero 
a  lt*nelicio  della  Croce  Eos.sa.       '    «► 

16.  Roma.  —  Come  pubblica  mani- 
li  stazione  di  giubilo  per  la  liberazione 
di  Gerusalemme,  è  organizzato,  per  ini- 
z'ativa  dell'  Unis  ersità,  un  corteo  di 
tutte  le  scuole  che  si  reca  a  deporre 
una  corona  d'alloro  sulla  Quercia  del 
Tasso.  Parla  il  ministro  Bereuini.  Per 
cura  del  Municipio,  altra  corona  d' al- 
loro ò  portata  alla  statua  di  Marcanton'o 
Colonna,  il  vincitore  di  Lepanto,  in 
Campidoglio. 

28.  Milano.  —  Inaugurata  la  ban- 
diera ott'erta  all'Opera  Bonomelli  per  gli 
t'm  granti.  Madrina  la  contessa  Carla 
Visconti  di  Modrone  in  rappresentanza 
della  Regina  Madre.  Pronuncia  un  pa- 
triottico dscorso  il  sninistro  on.  Meda 
su  la  necessità  della  nostra  g  lerra. 


Gennaio  1918. 


9.  Venezia.  —  In  Muuicip-o,  con  so- 
lenne cerimonia,  è  consegnato  il  Gon- 
falone di  San  Marco  alla  Brigata  «  Ve- 
nezia *. 

10.  Padova.  —  Il  ministro  Berenini 
assiste  alla  inaugurazione  dell'anno  rc- 
cademico  alla  Univers!t:\,  dopo  aver  vi- 
sitato i  monumenti  cittadini  colpiti  nelle 
ultime  incursioni. 

12.  Firenze.  —  Ricorre  il  primo  cen- 
tenario della  nascita  in  Torino  del  grande 
editore  Gaspero  Barbèra,  che  venuto  gio- 
vanissimo a  Firenze  nel  1840  vi  fondò  la 
casa  editrice  che  jiorta  il  suo  nome  e  vi 
morì  il  13  marzo  1880.  La  commemo- 
razione è  fatta  nel  palazzo  Barbèra  in 
via  Faenza  con  intervento  delle  auto- 
rità cittadine  e  numerosi  invitati.  Sulla 
lapide  posta  nella  facciata  d*d  palazzo 
e  sotto  il  busto  nell'atrio  sono  deposte 
corone.  A  nìeglio  ricordare  la  data 
odierna,  i  figli  Picio,  l^uigi  e  Gino  do- 
nano al  Comune  30,000  lire  i>erchè  possa 
mantenere  una  biblioteca  ])opolare  da 
intitolarsi  al  nome  del  padre,  che  fu 
veramente  delle  biblioteche  popolari  pro- 
motore e  fautore  tenacissimo.  E  poiché 
il  Comitato  delle  Case  Popolari  di  Fi- 
renze cede  al  Comune  la  sua  ricca  bi- 
blioteca in  via  Ghibellina,  così  questa 
.  s' intitolerà  a  Gaspero  Barbera  e  la  som- 
ma elargita  dai  figli  sarà  assegnata  al 
manteninu^nto  di  essa  (v.  13  marzo). 

17.  Asti.  —  Solenne  commemorazione 
di  Vittorio  Alfieri  nel  169°  anniversario 
della  nascita,  promossa  con  x)articolare 
significato  dall'  Unione  generale  degii 
insegnanti  italiani.  Corrado  Corradini 
j>arla  a]»})lauditissimo  di  «  Vittorio  Al- 
fieri e  l'Italia  ». 

17.  Londra.  —  L'assemblea  della 
Shakespeare  lieadinrj  Socittif  vota  per 
acclamazione  una  ])ro])osta  di  Richard 
Bagot  di  oftrire  all'  Italia  per  sottoscri- 
zione nazionale  un  monumento  di  Sha- 
kespeare che  dovrà  sorgere  a  Roma  in 
ricordo  dell'  allejinza  dei  due  popoli. 

18.  Roma.  —  Inaugurazione  della 
mostra  di  studi  e  quadri  di  guerra  del 
pittore  Aristide  Sartorio,  nella  sala  de-^ 
gli  Grazi  e  dei  Curiazi  in  Camj)idoglio. 


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Li 


19.  lioma.  —  Sulla  fuceiata  ilei  Pa- 
!.izzo  di  W'iiczia,  è  scoperto  senza  al- 
l'una  ceriiiuuiia  il  hel  bassorilievo  del 
Leone  di  San  Marco,  scnltuia  di  Ur- 
ino Nono,  oftertu  dal  nmnieipu)  di 
'  l'ue/ia  jierehè  fosse  reiiitejirato  il  siiu- 
..ulo  della  gloriosa  KepnUhlica  Veneta 
nel  palaz/M»  in  cui  per  tanto  tenijjo  ave- 
vano risieduto  gli  ambasciatori  della 
R<'p5iblilica  stessa. 

'22.  Firenze.  —  Al  card,  arcivescovo 
■^listrangelo,  ricorrendo  il  25°  auuiver- 
ar'o  d»'l  suo  «'piscopato.  ^  offerta  da 
.:io  s]»(*i  iale  Conntatt»  una  cattedra  ej)i- 
(Hpali-,  collocata  nella  Metropolitana, 
Ili  soia  opera  d'arte  in  stile  einiiue- 
entcsco,  scolpita  da  Aristide  Al  visi  su 
;  seguo  del  prof.  Giuseppe  Castellucci. 

Febbraio. 

10.  lioma.  —  Al  Pincio,  inaugurato 
ti  busto  a  Guglielmo  01)erdan.  Quat- 
to giorni  dopo  il  busto  è  sfregiato  da 
Il  inc«)sciente  giovinastro  e  deve  essere 
liatto.    Lo  sfregiatore  è  condannato  a 

II  anno  «li   reclusione. 

17.  lioina.  —  All'Altare  della  Patria, 

III  Mtinumentt»   a    Vittorio  Emanuele, 
olenne    cerimonia    della    consegna    al- 

eseicito  della  batteria,  di  1  cannoni 
da  105.  intitolata  a  Cesare  Battisti  e 
fusa  per  pubblica  sottoscrizione. 

17.  Torre  Pellice.  —  Manifestazione 
atriottica  indetta  dal  Municipio  e  dalla 
Tavola  della  Chiesa  Valdese  in  oeca- 
;one<l(!!rannuo  anni  versarlo  della  eniau- 
ipazione  civile  e  religiosa  delle  Valli 
\aldesi  (17  febbraio  1<S48). 

21.    'ToHno.  —  Al  Circolo  degli  Ar- 
'isti,  per  iniziativa  di  Leonardo  lìistolli, 
aperta    una    Esposizione-vendita    di 
'  mariti  ».  a  beneficio  dei  profughi.  Sono 
iti    nie/.zo  nnglìaio  <li   «  mariti  ».  cioè  i 
radi/.ionali    scaldini    ])ieniontesi,    deco- 
tti   <<>n  pitture  e  rilievi  da  artisti  tori- 
'si.  ir.iur  Giacomo  Grosso,  il  Delleani, 
:   Fumagalli,   il  Biscaria,  il  Carpauetto 
lo  stesso  liistolii  che  su  cin<pie  scal- 
ini   modellò  con    fine   senso   di  amaro 
iMuorismo    il    dramma    dtdia    Passione. 
La    Esposizione  frutta  alla  beneficenza 
la  somma  netta  di  oltre  25,000  lire. 


Marzo. 


1.  Si  apre  la  Fiera  di  Lione. 

10.  Roma.  —  Primo  convegno  na- 
zionale dell'Associazione  fra  Mutili". ti  e 
Invalidi  di  guerra. 

13.  Firenze.  —  Inaugurata  la  Biblio- 
teca popolare  che  jìorta  il  nome  di  Ga- 
spero  Barbèra.  Questa  biblioteca,  fon- 
data dall'  Istituto  delle  Case  Popolari 
ad  uso  dei  suoi  in({uilini,  è  stata  ceduta 
al  Comune,  il  (juale  i)rovvede  al  suo 
numteuimento  con  gl'interessi  dtdla  do- 
tazioiic  elargita  dai  fratelli  gr.  ufi".  Piero, 
comm.  Luigi  e  cav.  Gino  Barbì^ra  figli 
del  grande  editore  (v.   12  gennaio). 

17.  Ferrara.  —  Neil'  annuale  com- 
memorazione dei  tre  martiri  ferraresi. 
Succi.  Malagutti  e  Parmcggiani,  fucilati 
dagli  Austriaci  il  IG  marzo  1853,  i  cit- 
tadini di  Ferrara  con  votazione  plebi- 
scitaria a  mezzo  di  schede  giurano  con- 
cordi «  di  lottare  i)er  redimere,  di  re- 
sistere per  vincere  ». 

17.  Cajjvu.  —  Commemorazione  del 
valoroso  aviatore  Oreste  Salomone,  con 
l'intervento  dell' ou.  Chiesa,  commissa- 
rio generale  per  l'aeronautica. 

21.  —  Si  annunzia  l'inaugurazione 
di  un  servizio  postale  aereo  fra  Vienna 
e  Kiefi',  cajjitale  dell"  Ucraina. 

—  Salonicco.  —  Il  Consiglio  comu- 
nale,  per  esprimere  la  riconos;;enza  della 
città  i»er  il  nostro  ])aese,  delibera  di 
intitolare  all'  Italia  la  via  Canaris,  rico- 
struita dal   nostro  (ìei!:-»   iMÌIit:rr.-, 


Aprile. 

♦).  Firenzi-.  — Congresso  annuale  della 
Chiesa  Metodista  Episco])ale  Italiana. 

7.  Roma.  —  Al  Colosseo,  il  Ministro 
della  Pubblica  Istruzione,  on.  Bcreniui. 
consegna  solennemente  alla  rappresen- 
tanza americana,  a  nome  del  Governi» 
e  del  popolo  d'Italia,  una  riproduzione 
in  bronzo  della  Vittoria  di  Brescia.  Gli 
ris])ondono  eloquentemente,  l'ambascia- 
tore Nelson  Page,  il  sig.  Davison.  pre- 
sidente del  Consiglio  di  Guerra  della 
Croce  Rossa  Aucrìcana  e  il  deputalo 
La  Guardia. 


Rigeneratore  delVorganìsmo 

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7.  Roma.  —  Congresso  dell'Associa- 
zione    Politicii   degli   Italiani  Irredenti. 

7.  Roma.  —  AI  Palazzo  di  Giustizia 
f^  scoi)crto  un  busto  di  Guglielmo  Cal- 
derini,  opera  dello  scultore  Quattrini 
di   Perugia. 


(tuqlielmo  Calderini. 

7.  Bergamo.  —  Per  iniziativa  della 
Sezione  Bergauiasca  della  Unione  Inse- 
gnanti e  della  Lega  Antitedesca,  coni- 
memoraziune  solenne  del  Giuramento  di 
Pontida,  celebrata  prima  a  Bergamo  nel 
teatro  Donizetti,  poi  a  Pontida,  nella 
storica  abbazia,  di  recente  restaurata, 
con  l'intervento  dell' on.   Rotli. 

8.  Filadelfia  (Pensilvania).  —  Il 
Franklin  Iiistitute,  fondato  da  Benia- 
mino Franklin,  conferisce  la  grande  me- 
daglia d'  oro  a  Guglielmo  Marconi  *  per 
la  sua  brillante  concezione  ed  il  trion- 
file sviluppo  dell'applicazione  delle  onde 
eletti'o-magnetiche  >  alla  trasmissione 
dei  segnali.  Marconi  è  il  ptimo  italiano 
e  uno  dei  pochi  europei  che  abbia  rice- 
vuto quest'alta  distinzione. 

14.  Roma.  —  48»  Congresso  della 
Società  degli  Agricoltori  italiani. 

14.  Roma.  —  Congresso  nazionale 
della  Federazione  degli  Insegnanti  fuori 
ruolo. 

14.  Milano.  —  Al  teatro  Dal  Venne 
solenne  cerimonia  della  consegna  dei 
premi  concessi  dall'Associazione  «  Pre- 
mio al  Valore  »■  ai  decorati  di  medaglia 
d'oro.  Dei  25  soldati  di  truppa  e  sot- 
toufficiali, che  nei  primi  tre  anni  di 
guerra,  furono  decorati  con  1'  altissima 
onorificenza,  due  soli  sono  sopravvissuti 


alle  loro  gesta;  e  di  essi  soltanto  nn<>, 
il  caporale  Giuseppe  Mariani  di  Seiegiio, 
può  presenziare  alla  cerimonia.  Al!;i 
premiazione  segue  un  applaudito  con 
certo. 

20.  Roma.  —  Congresso  degli  enti 
agrari  e  zootecnici. 

28.  Roma.  —  Congr3sso  nazionale 
delle  istituzioni  pubbliche  di  benefi- 
cenza, 

30.  Roma.  —  Al  teatro  Quirino  il 
dott.  Ante  Trumbic  per  iniziativa  del 
Comitato  i)er  l'intesa  fra  le  nazionalità 
soggette  all'Austria-Ungheria,  comme- 
mora i  due  patrioti  croati,  Pietro  Zrinski. 
bano  di  Croazia  e  il  nuirch.  Francesco 
Frankopan.  giustiziati  dall'Austria  il 
30  aprile  167Ì. 

30.  —  Parigi  riapre,  dopo  quattro 
anni  d'interruzione  e  non  ostante  il 
bombardaménto  del  «  cannonissimo  *. 
l'Esposizione  di  Belle  Arti  del  tradizio- 
nale •«  Salon  *. 

Mag^gio. 

5.  Roma.  —  Secondo  Congresso  a  itti - 
tedesco,  indetto  dal  Comitato  femminile 
interventista. 

12,  Milano.  —  Convegno  delle  Assi- 
curazioni Sociali. 

15.  —  Terminato  il  ponte  sul  canale 
di  Suez  a  Cantara.  Da  oggi  sono  atti- 
vate le  comuuieazioui  ferroviarie  dirette 
tra  il  Cairo  e  la  Palestina. 

15.  —  Inaugurato  un  servizio  postale 
aereo  tra  Washington  e  New  York. 

19.  Roma.  —  Alla  Galleria  Nazionale 
d'  Arte  Moderna,  a  Valle  Giulia,  ò  inau- 
gurata la  mostra  temporanea  delle  stam- 
pe di  Luigi  Rossini,  il  fecondo  inciso:-' 
appassionato  interprete  della  Roma  an- 
tica, pagana  e  cristiana.  Il  Rossini,  n. 
a  Ravenna  nel  1790,  andò  a  Roma  assai 
giovane  e  vi  morì  nel  1857,  lasciando 
circa  600  ranii,  nei  quali  volle  seguire 
le  orme  del  Piranesi,  con  arte  minoro 
ma  con  maggior  scrupolo  archeologico. 

21.  Roma.  —  A  palazzo  Chigi,  inau- 
gurazione della  Mostra  delle  Opere  <1 
Assistenza  all' Esercito.  Discorso  dell'on. 
Orlando. 

22.  —    I  soldati  francesi  venuti  sul 


ESANOFELE 


rimedio  infallibile 

contro  l'infezione  malarica 


—  518 


froute  d' Italiii,  fiuoudo  dei  lavori  di 
trincee  fra  il  Garda  e  1'  Adige,  scopri- 
rono nelle  vicinanze  del  paose  di  Rivoli 
Veronese  le  ossa  di  vari  granatieri 
francesi  caduti  nella  famosa  battaglia 
del  14  gennaio  1797.  I  gloriosi  resti 
rtouo  ricomposti  oggi,  con  semplice  ma 
commovente  cerimonia  alla  quale  assisto- 
no truppe  francesi  e  truppe  italiane,  ai 
piedi  dell'obelisco  commemorativo  fatto 
erigere  dal  governo  imperiale  nel  1806 
ma  atterrato  dagli  austriaci  dopo  il  1814. 

25.  Fossano.  —  Inaugurazione  della 
sezione  locale  della  <  Trento  e  Trieste  * 
con  una  conferenza  di  Orazio  Pedrazzi  : 
La  frontiera. 

26.  Milano.  —  All'Arena,  dopo  un 
grandioso  corteo  popolare,  ceriiuonia 
della  solenne  consegna  alle  bandiere  dei 
reggimenti  al  fronte  di  medaglie  d'oro; 
fuse  su  modello  di  Lodovico  Pogliaglii 
col  metallo  ofterto  dalle  ntadri  dei  ca- 
duti e  appuntate  sui  singoli  vessilli  dalle 
madri  medesime. 

27.  Jioma.  —  Nella  Galleria  Zingone 
è  inaugurata,  con  molto  successo,  una 
Esposizione  «Iella  Vestaglia,  iniziativa 
privata  per  lo  sviluppo  della  moda  ita- 
liana. 

30.  Roma.  —  Per  iniziativa  dell'  U- 
uione  Italo- Americana,  h  tenuto  un  con- 
vegno per  la  Fratellanza  Italo-America- 
na, allo  scopo  di  associare  in  spirito  il 
popolo  italiano  alla  commemorazione 
che  gli  Stati  Uniti  d'  America  fauno 
appunto  oggi  dei  loro  morti  in  guerra. 

30.  Leynano.  —  Commemorazione 
della  storica  battaglia,  con  l'intervento 
del  Principe  Ereditario. 

Giugno. 


Congresso  per  la  tutela 


3.  Roma. 
dell'  infanzia. 

9.  Roma.  —  Congresso  degli  Olivi- 
coltori italiani. 

9.  Roma.  —  Al  '  teatro  Argentina 
commemorazione  di  Vittorio  Loccbi, 
pr«>mossa  dall'  Associazione  fra  i  funzio- 
nari postali  e  telegrafonici,  cui  appar- 
tenne il  Locchi.  Vico  Pellizzari  legge 
la  ò'ayra  di  Santa  Gorizia.  Assistono  il 
ministro  Berenini  e  la  sorella  del  Loccbi. 


9.  Torino.  —  Si  chiudono  le  fe*«*- 
per  il  giubileo  del  Santuario  SalestH-n 
e  per  la  Messa  d'  Oro  del  Rettore  d.^ 
Salesiani,   Don  Paolo  Albera. 

.15.  Roma.  —  Il  (^onsigho  Superiorr 
dei  LL.  PP.  approva  il  progetto  «1 
massima  della  ferrovia  Tran-nbalcauic 
italiana. 

16.  Milano.  —  IX  Congre.sBO  dell. 
Federazione  italiana  delle  opere  antitn 
bercolari. 

17.  ò'an  Paolo  (Brasile).  —  Il  bai 
tagliero  giornale  delle  colonie  italiaii' 
Fan/alla,  festeggia  il  25  anniversari- 
delia  comparsa  del  suo  primo  numer- 

23.  Roma.  —  Per  1'  anniversario  deli, 
nascita  di  Giuseppe  Mazzini  è  inaugii 
rata  una  lapide  sulla  casa  dove  egli 
abitò,  in  via  Due  Macelli. 

23.  Torino.  —  Sulla  piazza  Vittori . 
Emanuele  I,  di  fronte  alla  chiesa  dell  i 
Gran  Madre  di  Dio,  200.000  torinesi,  per 
iniziativa  della  Gazzetta  del  popolo  pro- 
nunciano un  solenne  giuramento  di 
resistere  a  prezzo  di  qualunque  sacri- 
ficio sino  alla  vittoria. 

30.    Un   decreto  L.  T.  concede  alla 
ditta  Carlo  Enrietti  la  costinzione  entr»' 
sei  anni  dalla  conclusione  della  pace  - 
l'esercizio   per   anni   60   di    un    granii 
bacino  di  carenaggio  a  Na]»oli.  ohe  sai 
il   i)iù   grande   del  Mediterraneo,  e  «1- 
porto  iudusti-iale  di  Baia- A  verno  con  I 
trasformazione    del    lago   di   Averno  in 
bacino  i)er  stabilimenti  navali  con  adia- 
cente vasta  zona  in<lustriale.  la  «MMtni- 
zione    di    un    avamjMjrto    nel    golfo   «li 
Baia  e  1'  apertura  di  un  canale  uavign 
bile  d'  un  km  :  per  la  comunica/ioue  tr;» 
r  avamj)orto  e  il  lago. 

30.  Roma.  —  Comnit^morazione  dell  » 
battaglia  di  ('ossovo,  dflla  (]uale  ricori 
oggi   l'anniversario.    i>iomos»a  dal  C' 
mitato  per  l'intesa  italo  slava  e  da  alti 
Comitati. 

Luglio. 

7.  Roma.  —  Al  teatro  Nazionale  il  se- 
natore RuAìni  commemora  Giovanni  IIus. 
apostolo  della  libertà  czero-slovacca. 

12.  Milano.  —  A  iniziativa  'W  •'Co- 
mitato locale  della  «  Dante  Alii^l.i.-r»  ». 


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—  514 


commemorazione  di  Cesare  Battisti  te- 
uuta  dal  Senatore  Francesco  Ruttini. 

13.  Moni  a.  —  Convegno  promosso 
dall'  Associazione  fra  le  Società,  italiane 
per  azioni  per  nn  accordo  fra  industriali 
e  agricoltori  sulle  <iuestioni  di  interesse 
comune  e  sjx'ciahnente  sul  futuro  ordi- 
namento d(tganale. 

14.  Saìn(](jia  {Novara). — Ricoi'rendo 
oggi  V  anniversario  della  difesa  dell'  eroi- 
co borgo  vercellese  contro  una  masnada 
tedesca  (14  luglio  1648),  con  solenne  ce- 
rimonia è  consegnata  alla  madre  dell'  e- 
roe  la  medaglia  al  valore  conferita  al- 
l'aspirante nttìciale  Francesco  Donato, 
di  Salnggia.,  già  decorato  di  altre  due 
medaglie  al  valore,  caduto  gloriosamente 
sul  Vodice  il  14  maggio  1917. 

20.  —  Milazzo  festeggia  il  suo  con- 
cittadino Luigi  Rizzo,  cui  è  solennemen- 
te consegnata,  alla  presenza  dell' amm. 
Del  Bono,  una  medaglia  d'oro.  Uguale 
cerimonia  il  giorno  dopo  a  Messina,  dove 
Rizzo  lia  studiato  e  trascorso  la  sua 
!i,iovinezza. 

28.  Napoli.  —  Cerimonia  del  batte- 
simo e  della  consegna  dei  due  velivoli 
ufferti  perla  difesa  di  Napoli  dalla  città 
e  dal  Banco  di  Napoli. 

Agosto. 

4.  Milano,  -r  Nel  quarto  anniversario 
della  guerra  mondiale,  con  una  solenne 
dimostrazione  di  ]>opolo  è  inaugurati) 
al  Parco  il  <  Masso  del  Grappa  »,  blocco 
di  inetra  grezza  staccata  dal  monte 
ormai  sacro  alla  i^atria,  sul  quale  sono 
state  incise  le  ingenue  parole  della 
commovente  canzone  i)opolare  :  •«  Mont«*- 
Grappa,  tu  sei  la  mia  ])atria  »,  e  la  sem- 
plice epigrafe  :  <  Italia  libera  nel  mondo 
liberato  ». 

4.  Coìnacchio.  —  Commemorazione 
dello  sbarco  di  Garibaldi,  die  nel  1849 
reduce  della  gloriosa  ma  sfortunata  di- 
fesa di  Roma,  impossibilitato  a  raggiun- 
gere Venezia  riuscì  a  sfuggire  alle  in- 
sidie «austriache  e  per  hi  Romagna  e  la 
Toscana,  riparare  in  Liguria.  Al  jxìrto 
di  Maguavacca  dove  l'eroe  approdò,  in 
omaggio  a  lui,  è  imposto  solennemente 
il  nome  di  Porto  Garibakli. 


7.  Lii'orno.  —  Esposizione  delle  in- 
dustrie artistiche  venete,  le  quali  dopo 
i  tristi  giorni  del  passato  novembre 
emigrarom)  in  gran  parte  a  Livorno,  sotto 
gli  auspici  dell'  Associazione  del  lavoro 
di  Venezia  e  del  suo  presidente  Beppe 
Rava.  La  Esposizione  è  stata  organiz- 
zata nel  Salone  dello  stab.  Pancaldi  da 
Ilario  Neri. 

18.  Roma.  —  Scoprimento  del  busto 
a  Nazario  Sauro,  collocato  al  Pincio  per 
iniziativa   della    Lega  Navale  Italiana. 

18.  —  Gabriele  d'Annunzio  era  at- 
teso a  Roma  per  la  conseguii  del  veli- 
volo che  in  nome  di  Nazario  Sauro  gì'  ir- 
redenti offrono  alla  squadriglia  coman- 
data da  D'  Annunzio.  Gli  si  prepara- 
vano grandi  onoranze  e  si  voleva,  inco- 
ronare il  Poeta  in  Campidoglio.  Questi 
nobilmente  scrive  all'on.  Foscari  presi- 
dente del  Comitato  che  non  può  venire 
l»er  le  onoranze  preparategli,  tinche  le 
teri-e  invase  sono  contaminate  dal  ne- 
mico. 

25.  Roma.  —  Al  Foro  Traiano,  di 
fronte  alla  colonna  Traiana  documento 
della  latinità  della  Romenia,  ha  luogo 
una  manifestazione  i>ro  Romania  pro- 
mossa dal  Comitato  d'  azione  dei  romeni 
di  Transilvania,   Banato  e  Bucovina. 

27.  Milano.  —  È  insediato  il  primo 
Consiglio  di  amministrazione  dell'  Azien- 
da, del  Porto  di  Milano. 

'^l.Roìtui.  —  Premiazione  dei  Giovani 
P^sploratóri  distintisi  al  campo  di  Tivoli. 
Dopo  la  rivista  di  circa  1200  Esploratori, 
r  on.  Orlando  i)ronuiicia  un  discorso  sui 
doveri  della  gioventù  di  domani. 

Settembre. 

1.  —  A  Leri,  nella  pianura  di  Vercelli, 
sono  inaugurate,  in  onore  di  Camillo 
Cavour,  due  lapidi  che  ricoi-dano  1'  amo- 
re fattivo  del  grande  statista  per  1'  agri- 
coltura e  la  sua  i)redilezione  per  la  te- 
nuta <li  Leri  dove  dette  impulso  mira- 
bile alla  coltivazione  del  riso  e  alla 
irrigazione  delle  terre.  Il  sen.  Raffini 
commemora  Cavour  agricoltore  al  teatro 
Verdi  di  A^ercelli,  alla  presenza  del 
min.  Miliani. 

(5.   ifertr?ie//-(Xuova  Jersey).  —  Alla 


^ié^é^^aVATA 


T  A  L  M  a  N 

Ab    kATTe 


—  515  — 

presenza  «IcH' ambasciatore  ili  Italia  o  dente,  molti  siudnci  delle  più  iinportiiii ti 
di  altre  autorità  è  varata  una  j^rande  cittil  adriatiche  ecc.  Parla  anche  D' A i»- 
navemercautiledella  stazza  di  JKJOOtonu.    nunzio. 


in  acciaio  alla  quale  è  dato  il  nome  di 
Piace,  <'iò  che  dh  luogo  a  una  grande 
dimostrazione  di  solidaiielà  italo-ame- 
ricana. Inviano  telegrammi  il  ministro 
<  >ilando  e  i  capi  di  Stato  Maggior»'  ilel- 
'■J'sercito  e  della 
Marina.  

7.  Ancona.  — 
Trimo  congresso 
italiano  della  in- 
dustria pescherer- 
cia,  promosso  «lal- 
1'  Unione  j>esche- 
'  cecia  italiana. 

8.  VilUtr  Prro- 
v<f.  (Torino).  — 
Inaugurato  un  mo- 
unmeuto  in  bronzo 
rafliguranto  un  al- 
pino vigilante,  do- 
nato dal  comm. 
Agnelli,  consiglie- 
re delegato  della 
Fiat. 

8.  Palermo.  — 
'  'ongresso  agrario 
siciliano. 

11.  —  Il  Consi- 
glio dei  Ministri 
«lelibcra  la  costru- 
zione nella  S<Mnalia 
itaiiaiia  di  una  fer- 
rovia da  Mogadi- 
scio verso  Lugli  e 
il  confine  etiopico. 
Pochi  giorni  dopo 
un  «lecreto  luogo- 
nenziale  autori/za 
!e  spese  di  18  mi- 
lioni perla  costru-. 
i<»nc  del  primo  tronco  della  ferrovi.a 
tessa  sino  a  Baidoa  (265  km). 

1.5.  Venezia.  —  Consegna  del  velivolo 
.yazario  Sauro  alla  squadriglia  aerea 
'omandata  da  Gabriele  d'  Annunzio. 
Mia  cerimonia  che  voleva  essere  e  fu 
■■almente  una  solenne  afiermazione 
iti  diritti  storici  di  Italia  sull' Adria- 
!<'o,  assistono  l'on.  Chiesa,  l'on.  Fo.scari, 
rapjìresentanti   jxtlitici  delle  eitt:>  in-e- 


i 

1 

^^     .-^wf^  ^^^Z 

^^         IHPM"^^»^''^^*-^»! 

Tr-t    ^ 

Il  moniimentn  a  "L'Alpino, 
opera  di  Giorgio  Ceiagiolt,  a  Villar  Perosa 


15.  Venezia.  —  Cerimonia  pronioHK» 
dalle  signore  Veneziane  in  onore  dxdla 
signorina  Concetta  U<lzinHka,  iuft-ruitera 
volontaria  della  Croce  K<»8sai  Italiana, 
••beai  momenti)  della  ritiraci  sulla  Piave, 
per  non  abbando- 
nare i  suoi  feriti, 
jcstò  spontaiua- 
niente  nel  territo- 
rio invaso  e  son- 
jiortò  molto  nobil- 
mente la  prigionbt. 
15.  —  Viyìiola 
inaugura  una  la- 
pide sulkn'asatlove 
è  nato,  nel  1§80, 
Mario  Pellegrini, 
1'  eroe  di  Poh»,  af- 
fondatore  del  Te- 
f/ethof  (con  il  pic- 
•  olo  battello,  il 
Grillo,  da  lu!  idea- 
to) e  ora  prigio- 
niero in  Austrij^ 
L'ej.igraf.'  ^  d»^- 
Ton.  Vicini, iUiiiale 
j>ronuiicia  pure  il 
«list'orso  inaugur:>- 
le.  Alla  cerimonia 
interviene  il  mini- 
stro Del  Bono. 

20.  Londra.  — 
Con  l'inaugtirazi^ 
ne  di  una  mostra 
di  fotografìe  della 
nostra  guerra,  si 
inizia  una  serie  di 
nninifestazioui  di 
simpatia  verso  V  1- 
talia,  che  occupe- 
ranno una  settimana.  Oggi  ]ier  ordine 
del  Re  il  tricolore  italiano  sventola  ac- 
<*anto  alla  bandiera  inglese  da  tutti  i 
pubblici   edifici. 

21.  Moma.  — *Congr«^8so  dei  rappre- 
sentanti dei  Comuni  e  delle  Opere  Pie 
del  Veneto  danneggiate  dalla  guerra.  È 
promosso  dal  Fascio  Nazionale. 

21.  Roma.  —  Congresso  delle  Leghe 
<lei  prigionieri  di  guerra. 


MONTECATINI 


STOMACO  =  FEGATO  •  INTESTINO  -  RICAMBIO 

— . — ^STAGIONE:  Marzo  -  Dicembre — 


516 


25.  Roma.  —  Coagre.sso  delle  Casse 
rtirali  cattoliche. 

25.  Firenze.  —  Couvegno  dei  dazieri 
italiani. 

26.  Torino.  —  XXII  convegno  an- 
nuale della  Associazione  elettrotecnica 
italiana. 

26.  Cuasso  al  Monte  (Varese).  —  Posa 
della  prima  pietra  del  Sanatorio  della 
Croce  Rossa. 

27.  Napoli.  —  È  inaugurata  la  lapido 
che  ricorda  che  giusto  100  anni  prima 
il  27  settembre  1818,  salpò  da  quel  porto 
la  Ferdinando  I  che  tu  la  pi-ima  nave 
a  vapore  che  corresse  i  mari.  La  lapide, 
ora  murata  nella  facciata  della  Dogana 
di  mare.,  sarà  più  tardi  collocata  all'  Ini- 
macolatella,  al  posto  pi-eciso  da  cui 
partì  la  Ferdinando  I.  La  storica  data 
ò  quindi  commemorata  con  un  discorso 
del  comm.  Carlo  Bruno.  —  La  Ferdi- 
nando I  o  Real  Ferdinando  come  più 
comunemente  era  chiamata  XC  ma  il 
popolo  la  chiamava  invece  il  Serpentone) 
fu  varata  dallo  stab.  di  Viglicna  il  24 
giugno  1818  ;  era  lunga  120  x)iedi  fran- 
cesi, larga  29,  stazzava  255  tonnellate, 
la  macchina  aveva  la  forza  di  50  cavalli. 
Proprietaria  del  pacchetto  a  vapore  era 
la  soc.  P.  Andriel  e  C.  costituita  da  un 
francese  il  cap.  Andriel,  ma  con  capi- 
tali tutti  raccolti  nell'  aristocrazia  na- 
poletana. Comandante  della  nave  Giu- 
seppe Libetta,  alfiere  di  vascello  della 
marina  napoletana,  destituito  quattro 
anni  dopo  per  liberalismo,  e  deputato 
delle  Puglie  nel  tragico  Parlamento  del 
1648.  -Il  primo  viaggio,  iniziato  come 
si  è  detto  il  27  settembre  1818,  con  soli 
tre  passeggeri,  fu  i)er  Ostia,  Livorno  e 
Genova. 

29.  Roma.  —  Solenne  consegna  della 
medaglia  d'  oi-o  al  valore  al  brigadiere 
dei  carabinieri  Martino  Veduti  di  Pa- 
vuUo.  La  consegna  è  fatta  personal- 
mente dal  ministro  Orlando. 

29.  —  Le  popolazioni  di  Albiate, 
Carate,  Sovico,  Triuggio  in  Brianza, 
festeggiano  una  benefattrice,  la  signo- 
rina Giuseppina  Vigano,  che  ha  donato 
G20.000  lire  per  la  costruzione  di  un 
ospedale  in  Albiate. 

30.  —  Il    Cardinale  Arcivescovo  di 


Bologna  si  reca  a  Konja  con  l' urna 
delle  ossa  di  S.  Petronio  venerate  nella 
Chiesa  di  S.  St<;fano  e  la  porta  in  Va- 
ticano, <lepositaudola  nella  Cappella 
Sistina.  L' indomani  il  Papa  procede  alla 
ricognizione  delle  ossa  del  S.  Vescovo 
patrono  di  Bologna  e  alla  loro  riposi- 
zione in  una  nuova  urna  artistica,  di 
metallo,  fatta  })er  ])ubblica  sottoscrizio- 
ne, (juando  l'attuale  pontefice  era  ancora 
Arcivescovo  di  J>ologna.  Le  reliquie 
sono  riportate  a  Bologna  la  sera  del  2. 

Ottobre. 

3.  —  Alla  Porretta  (Bologna)  è  inau- 
gurata una  lapide,  con  epigrafe  di  Fer- 
dinando Martini,  in  onore  di  Demetrio 
Lorenzini  (f  1°  febbraio  1918),  *  delle 
naturali  ricchezze  del  patrio  Appennino, 
ricercatore  e  raccoglitore  indefesso  >. 

6.  Roma.  —  A  Palazzo  Venezia  inau- 
gurazione della  Esposizione  dei  gioielli 
raccolti  per  iniziativa  della  Regina 
Elena  per  una  lotteria  a  beneficio  della 
Fondazione  ■«  Elena  di  Savoia  *■  sorta 
allo  scopo  di  fornire  borse  di  studio  ai 
figli  di  ferrovieri  morti  o  mutilati  in 
servizio  ferroviario  o  militare  durante 
la  guerra. 

11.  Milano.  —  Mostra  d'arte  di 
guerra  marinara,  i)romossa  e  organizzata 
dall'  Ufficio  Speciale  di  Marina. 

Novembre. 

8.  Marradi  {Firenze).  —  Nel  quarto 
anniversario  della  morte  di  Gaspare 
Finali,  è  inaugurata  una  lapide  in  me- 
moria di  lui  sulla  casa  dove  egli  chiuse 
la  sua  vita  operosa. 

9.  Torino.  —  Esposizione  delle  Tre 
Venezie,  inaugurata  nelle  sale  del  Cir- 
colo degli  Artisti  alla  presenza  del  mi- 
nistro dell'  Istruzione. 

10.  Brescia.  —  Monumento  a  Nicolò 
Tartaglia,  opera  del  prof.  Luigi  Con- 
tratti. 

16.  Torino.  —  L'università  tributa 
solenni  onoranze  alla  memoria  di  An- 
tonio Scialo j a  (deliberate  lo  scorso  anno 
pel  centenario  della  nascita  dell'insigne 
economista  e  giurista,  luglio  1817),  inau- 


FERNET-BRANCA 


PECIALITÀ  DELLA  SOC. 

AMARO    TONICO, 


AN.  FRATELLI  BRANCA  DI  MILANO 
APERITIVO,    DIGESTIVO     1 

INDISPCNSABII^E,   IN   TUTTE-  LE-  FAMIGLIE    >? 


Mirando  una  lapido,  nel  portico  dell*  Ate- 
u'o,  <love  fu  prolessoi'e. 

17.  Milano.  —  Nel  salone  del  Coii- 
rvatorio.     onoranze    all'  inji.     Gianni 
aproni,  benemerito  dell'aviazione  ita- 
liana conio  inventore  e  come  costruttore, 
promosse  dai  suoi  conterranei  trentini. 
Ottone   lireutari  trsse,  la  vita  di  studi 
e    di    lotte   del    j;ratnle  costruttore  :    i^ 
••onte  Festi,  presi«lcnt(;  del  circolo  Tren- 
tino di   Milano,   <:li  presenta  a  luurie  dei 
rentini    una    grande    medaglia    d'oro, 
•isa  dal  triestino   Del  Castagne. 


.17  — 

l'eroico  aviatore  Silvio  Kesnati,  perito 
a  New  York. 

25.    Milano.  —  IX  Congresso  della 
Società  it.iliaria  di  ortojtedia. 


Dicembre. 

8.  Boluijna.  —  Al  cimitero  della 
Certosa  è  ecoperta  una  lapide  in  onoro 
di  Filijipo  e  Angelo  Cui-eoli,  celebri 
burattinai  bolognesi  del  sec.  XIX.  Ne 
ba  preso  l' iniziativa  la  C;iPa  del  soldato 
*  ove  —  com'è  detto  nella  iscrizione  — 


Il  monumento  al  "  Lavoro  ^  a  Milano 
(srult.  Egidio  Boninsepna). 


18.  Venezia.  —  Dopo  42  mesi  di 
»H8«>luto  abbandono,  il  porto  rijìrende 
il  lavoro,  inaugurando  contemi)oranea- 
mento  con  l' ormeggio  del  piroscafo  Ca- 
nadiun  carico  di  carbone,  la  nuova  ban- 
china  di    ]>onente  ultimata  nel  1913   e 

on  ancora  utilizzata. 

19.  Milano.  —  Lapide  in  onore  di 
Alligo  e  Camillo  IJ<)ito  sulla  casa  dove 
abitarono  per  molti  anni  in  via  Principe 
Amedeo.  L'epigrafe  è  di  Corrado  Ricci. 

19.    —    Inaugurate    utììcialmente   le 
(rniunicazioni  ferroviarie  da  Verona  per 
l'rento  e  oltre.  Sono  aperte  al  pubblico 
-oifanto  il  22. 

24.  Milano.  —  A  Taliedo  è  inau- 
>rurafn    un    Uiix^nrilifvo    in    onore    del- 


l'arte delle  marionette  rifiorì  nei  disce- 
poli Augusto  Galli  e  Giulio  Gandolfi». 

9.  —  Roma.  —  Assemblea  straordi- 
naria dell'  Asssociazione  fra  le  società 
italiane  per  azioni  per  discutere  dei 
problemi  economici  del  dopo  guerra. 

12.  —  Si  festeggia  in  Assisi  il  primo 
centenario  del  rinvenimento  del  sepol- 
cro e  del  corpo  di  S.  Francesco,  occul- 
tamente se|)olto  da  Frate  Elia  nel  1230 
(quattro  anni  dopo  la  morte  del  Santo), 
e  ritrovato  la  notte  del  12  dicembre 
1818. 

14.  Milano.  —  Priuu)  Congresso  na- 
zionale della  Famiglia  italiana  dePa  So- 
cietil  delbr  libere  nazioni. 

ir».  Milano.  —  Onoranze  agli  eroi  «li 


DEBOLEZZA-NEURASTENIA 


e  limili  n  al&'tie.  siimol&no  gii 
speculatori  a  l. urlare  il  pobblico. 
^^^BBBi^^^^^Hii^^^i^B^BBnHmHiBHi^HBHmBaHH^^^^  Ia  cufa  più  elficaco  e  lonope- 
rabile  e  coitiiuiu  d^il  AIOBKBRATO&B  oon  i  ORAVUX.I  DI  STRIOMIITA  pr«elai 
foaforici.  Questa  cura  h\  «lato  »r>nipre  il  «uo  risultato  p^rih*"  rinviporisce  l' intero  orjrani^mo,  rido- 
nando la  talute.  È  Rublime.  -  La  cura  completa  (di  due  uip*i)  cost*  Xtlre  32, 70,  ati(u-i|>al<>,  al- 
l'unica Fabbrica  Xiombardt  it  Contardl  -  Napoli.  Via  Rona,  .Vtr,.  Per  lefleuo  iiuinediato 
Ti  è  l'Aoantb*»  Vlrllls  innocua.  Itlre  11  ;  per  posta  I>lr*  12.  anticipate.  Neer sna ria  agli  spoivi^ 


—  518 


tiiariua  elio  più  si  distinsero  nella  guerra 
(leir  Adriatico.  La  cerimonia  ha  luogo 
alla  Scala  dove  a  10  ufficiali  e  33  ma- 
rinai ò  consegnato,  dopo  un  discorso 
del  ministro  Del  Bono,  un  artistico 
diploma  ad  acci  uà.  forte  :  inoltre  agli  uf- 
ficiali ò  donata  una  copia  del  bronzo 
modellato  dallo  scultore  Alberti  -«  Qui 
si  vince  o  si  muore  »  dedicato  al  co- 
mandante Rizzo  e  ai  marinai  un  oro- 
logio d'  oro. 

16.  Milano.  —  C!onvegno  nazionale 
per  l'assistenza  agli  invalidi  di  guerra. 

17.  Grotta f eri-ala  (Roma).  —  Nella 
vetusta  Abbazia  greca,  ricorrendo  l'an- 
niversario della  consacrazione  di  quella 
chiosa  edificata  dall'ai).  S.  Bartolommeo 
al  tempo  di  ])apa  Giovanni  XIX  (1024- 
I0o3),  h  inaugurato  con  grande  solen- 
nità il  Seminario  italo-albanese  fondato 
da  S.   S.  Benedetto  XV. 

19.  'Trento.  —  Congresso  dei  magi- 
strati, avvocati  e  notai  del  Trentino.  È 
il    primo    congresso  in  Trento  redenta. 

20.  Trieste,  per  la  prima  volta  dopo 
36  anni  dal  supplizio,  commemora  libe- 
ramente e  degnamente  il  primo  martire 
dell  '  Ital  i a  irredenta,  Guglielmo  Oberdan. 

28.  Roma.  — Nell'Aula  Magna  del- 
l' Università,  il  dott.  Gino  Antoni,  dele- 
gato di  Fiume,  dinanzi  a  enorme  pub- 
blico parla  della  italianità  di  Fiume, 
seguito  dal  san.  Vittorio  Scialoja  il  quale 
svolge  la  tesi  giuridica,  convalidando  le 
conclusioni  dell'  Antoni  alla  luce  del 
diritto  romano. 


Gennaio  1919^ 

6.  Roma.  —  Congresso  di  ostetricia 
sociale. 

15.  Roma.  —  Convegno  nazionale 
coloniale  perii  dopoguerra  delle  colonie, 
indetto  dall'  Istituto  Coloniale  Italiano. 

22.  Aldeno,  villaggio  del  Trentino, 
dove  Damiano  Chiesa  riconosciuto  da 
un  delatore  passò  l'ultima  notte  di  sua 
vita  e  dove  Cesare  Battisti  e  Fabio 
Fìlzi  pure  pernottarono  dopo  essere  stati 
bassamente  oltraggiati  dalla  ciurmaglia 
austriaca,  vuole  lavare  1'  immeritata 
onta  di  questi  ricordi,  inaugurando  con 


solenne  cerimonia  cui  assiste  il  figlio  di 
Battisti,  due  lapidi  ai  martiri. 

26.  Roma.  —  In  Piazza  di  Siena  a 
Villa  Borghese  consegna  solenne  della 
bandiera  alla  Legione  Romena. 

26.  Fola.  —  Commemorazione  di 
Nazario  Sauro,  tenuta  da  Sem  Benelli. 
È  inaugurata  la  tomba  monumentale, 
un  grosso  macigno  di  pietra  d'Istria, 
sotto  al  quale  sono  stati  degnamente  ripo- 
sti gli  avanzi  dell'  eroe.  Alla  madre  di 
lui  l'amm.  Cagni  c(msegna  la  niedaglia 
d'oro  decretata  dal  Re. 

30.  Bergamo.  —  Convegno  di  rap- 
presentanti delle  forze  produttrici  ita- 
liane. 

Febbraio. 

2.  Roma.  —  Congresso  dei  pensionati 
dello  Stato  e  delle  pubbliche  ammini- 
strazioni. 

3.  Tolmino.  —  La  brigata  ■«  Sassari  » 
qi;i  di  stanza  inaugura  alla  •«  Grotta  di 
Dante  »  sotto  il  Monte  Nero,  una  lajùde 
alla  memoria  di  Dante,  il  cui  nonio  e 
vivo  nella  tradizione  locale. 

13.  —  I  direttissimi  tra  Venezia  e 
Trieste  sono  da  oggi  avviati  sulla  linea 
di  San  Donà-Portogruaro  anziché  per  la 
Treviso-Udine. 

15.  Boma.  —  Congresso  sanitario 
interalleato  dell'  aviazione. 

23.  Roma.  —  Congresso  nazionale 
degli  Ufitìci  municipali  del  Lavoro. 

26.  —  Giungono  nel  porto  di  Pa- 
lermo i  due  sommergibili  tedeschi  U. 
C.  94  e  U.  C.  98.  Sono  le  due  i)rime 
unità  tedesche,  fra  quelle  assegnate  al- 
l' Italia  come  preda  di  guei-ra,  giunte 
nei  mari  italiani.  Spostano  400  tonn. 
r  una . . 

27.  Roma.  —  49°  Congresso  agrario 
nazionale. 

27.  —  Alla  Siiezia  è  varato  il  super- 
sommergibile  ^wgreZoA'mo.  Madrina  della 
nave  la  contessa  Bianca  Emo. 

27.  Palermo.  —  Il  principe  Lanza 
di  Trabia,  in  memoria  dei  figli  Ignazio 
e  Manfredi  caduti  valorosamente  in 
guerra,  dona  aMa  città  400.000  lire  per 
la  fondazione  di  una  stazione  climatica 
per  bambini  e  per  altre  opere  di  bene- 
ficienza. 


^abbtica  articoli  di  gomma  per  igiene  e  chirurgia 


DELLA  SOCIETÀ  ANONIMA 


TORINO  -  Via  Verolengo,  3T9 


-  519 


Marzo. 


7.  Zara.  —  Con  una  i(»ninn»\  cntt- 
cerinioiii»  uel  Teatro  \'ordi  é  soUmiuc- 
iunnt(5  fousegnata  al  nmnicipio  della 
patriottica  eittri  dolorante  la  bandiera 
offerta  dalla  cittri  di  Firenze; 

9.  lioma.  —  Sulla  facciata  del  vil- 
lino fuori  Porta  del  Popolo  dove  abita 


24.  Menala  (Ferrara).  —  Con  ««' 
Icnne  ccrinu)nia  è  fatta  la  consegna  ai: 
Società  Nazionale  di.A.I.  C.  del  grand»' 
teniiuentodi  Mesola  vendutale  «lall'ospe- 
dalc  «li  S.  Si)irito  di  Roma  che  ne  era 
il  proprietario.  È  i)ure  inaugurato  il 
nuovo  staltiliniento  idrovoro  della  Pe 
.scarina  costruito  per  cura  dell' animi 
nistrazionc    o.<»pitaliera.    Per    ricordai 


La  Mostia  campionaria  di  Lipsia. 
Aprile  1919. 


il  generale  Diaz,  ò  scoperta  una  lapide 
sulla  quale  ò  scollato  il  fani()«o  «  Bol- 
lettino «Iella  Vittoria  ». 

15.  Milano.  —  Convegno  vinicolo 
uazionab'. 

1.5.  Trento.  —  Convegno  dell'  asso- 
ciazione «lei  Comuni  italiani. 

16.  Homo.  —  Primo  Congresso  na- 
zionale fra  le  industrie  dell'abbiglia- 
mento. 

20.  Trento.  —  Commemorazione  fatta 
quest'anno  per  la  prima  volta,  della 
rivoluzione  «lei  1848. 


r  avvenimento  di  grande  importanza 
l)er  lo  sviluppo  in«lustriale  «Iella  boni- 
ftca  Ferrarese,  la  Società  Nazionale  ha 
fatto  la  cospicua  offerta  di  un  milione  ♦■ 
250.000  lire  per  1' erigendo  Sanatorio  d 
Koma,  e  il  dott.  Gus.si  presidente  dell» 
società  ha  donato  personalmente  agli 
ospedali  di  Roma  una  splendida  auto 
mobile. 

25.  Roma.  —  Festeggiamenti  al  «e 
uatore  conte  Giusepije  Greppi  che  com 
pie  i  100  anni. 

2.'>.    Venrzia.   —  Onoranze  al  Reggi- 


L'IU.mo  Prof.  G.  Mondino,  Direttore  della  R.  Clinica  Psichia- 
trica di  Pavia  ne  scrive  :  "  Fra  iuW  i  preparai}  di  pepsina  che  ho 
messo  alla  prova  non  ne  trovai  alcuno  efficace  come  /'Opopeptol ,,. 

Cr\RLO  ERRA  -  rilL/ANO 


520  — 


mento  di  Marina  che  tanta  parte  ebbe 
iiel'a  difena  della  città.  Gli  è  oggi  con- 
ferito con  ordinanza  del  ministro  della 
Marina  e  su  doìnanda  del  sindaco  sen. 
Griuiani,  il  nome  di  reggimento  <li  ■«  S. 
Marco  »  e  consegnata  la  croce  di  guerra. 

30.  Pavia.  —  Solenne  x)osa  della 
priroa  pietra  del  porto  sul  Ticino,  col- 
r  intervento  del  ministro  Bonomi, 

M').  Palemo.  —  II  Congresso  dell' As- 
sociazione nazionale  tra  mutilati  e  in- 
validi di  guerra. 

Aprile. 

2.  Genova.  —  Nuovo  Convegno  dei 
pruduttori  italiani. 

5.  Genova.  —  Prima  riunione  del 
consiglio  «iirettivo  della  Casa  degli  or- 
fani dei  marinai  morti  in  gueri-a.  Vi  è 
coTMunicata  la  elargizione  di  800.000  lire 
donate  dal  ccnte  Carlo  Raggio. 

10,  Trieste.  —  Sid  colle  di  San  Giu- 
<to  il  Dn.-a  d'  Aosta  consegua  la  meda- 
ij;lia  d'oit»  al  valor  militare  a  Gabriele 
d'Aiinuuz,io  e  alla  famiglia  del  volon- 
tario triestino,  Ugo  Polonio,  caduto  sul 
Car>50. 

12.  Bruxelles.  —  Al  teatro  della 
Monnaie  grande  manifestazione  di  sim- 
Datia  per  l' Italia,  in  onore  della  brigata 
Alpi . 

1  \.  Roma.  —  III  Convegno  nazionale 
per  !i'  pensioni  di  guerra. 

1  i.  Roma.  —  Congresso  dei  sindaci 
della   montagna. 

14.  Pisa.  —  X»  Riunione  della  So- 
cietà pel  progresso  delle  scienze,  inau- 
gurata dal  ministro  Berenini. 

15.  —  È  inaugurato  oggi  il  treno- 
espresso  Sempione-Oriente  che  allaccia 
Trieste,  per  Milano,  cou  Parigi  e  Bor- 
<ieaux  e  che  a  Trieste  ha  coincidenza 
col  direttissimo  da  Trieste  per  Longa- 
tioo  e  Zagabria  a  Budapest  e  Belgrado. 
L'e8})res80  Sempione-Oriente  è  compo- 
sto di  vetture-letto  e  di  una  vettura- 
ristorante. 

18.  —  Arriva  a  Civitavecchia  il  sot- 
tomarino germanico  U  173  assegnato 
all'Italia.  È  lungo  90  metri  e  armato 
.ii  2  cannoni  da  120""".  P:  venuto  dal- 
l' Inghilterra  in  9  giorni  senza  scalo. 


21.  Roma.  —  Perla  ricorrenza  odier- 
na del  Natale  di  Roma  è  inaugurato  il 
nuovo  ponte  Sublicio  al  Testaccio.  Nel 
pomeriggio  a  Villa  Borghese  esecuzione 
dell'inno  a  Roma  del  maestro  Puccini. 
A  Centocelle  il  campo  d'aviazione  è 
intitolato-solennemcnte  a  Francesco  Ba- 
racca. 

21.  Milano.  —  Nel  salone  del  Con- 
servatorio, inauguraziane  di  una  lapide 
alla  memeria  di  Cesare  Battisti. 

22.  Gorizia  festeggia  dopo  4  secoli 
l'anniversario  dell'eutrata  dei  Veneziani 
in  Gorizia  (22  aprile  1508)  dove  esercita- 
rono breve  ma  non  dimenticata  signoria. 

25.  Venezia.  —  L' odierna  festa  di 
S.  Marco  è  celebrata  con  una  cerimo- 
nia di  saluto  ai  vessilli  e  alle  rappre- 
sentanze di  tutte  le  città  venete  com- 
prese quelle  non  ancora  redente. 

26.  Roma.  —  Congresso  delle  madri 
e  vedove  dei  combattenti. 

26.  Roma.  —  Gli  ufficiali  reduci  dalla 
prigionia  del  campo  di  Mathausen  of- 
frono al  ministero  della  Guerra  oltre 
corone  274.000,  ricavo  della  liquidazione 
del  patrimonio  collettivo  degli  ufficiali 
stessi,  destinandole  a  completare  il  mo- 
numento iniziato  dallo  scultore  Paolo 
Boldrin  nel  cimitero  del  campo  alla  me- 
moria dei  morti  in  prigionia. 

27.  Milano.  —  Congresso  nazionale 
prò  suffragio  /cmminile. 

27.  Firenze  inaugura,  in  piazza  Gior- 
dano Bruno,  ora  ribattezzata  nel  nome 
del  martire  Triestino,  un  monumento 
a  Guglielmo  Oberdan,  il  primo  dopo 
il  modesto  busto  del  Pincio  a  Roma. 
Legge  il  discorso  inaugurale,  nel  Salone 
dei  Cinquecento,  Giuseppe  Meoni.  Assi- 
ste alla  cerimonia  la  sorella  di  Oberdan. 

28.  Trento.  —  Il  gen.  Pecori-Giraldi, 
comandante  della  priina  ai'mata,  conse- 
gna le  medaglie  d'  oro  al  valor  militare 
alle  famiglie  dei  martiri  trentini  Bat- 
tisti e  Filzi. 

30.  Trieste.  —  Varo  del  piroscafo 
Ifonte  Grappa,  costruito  per  conto  della 
Navigazione  Libera  Triestina:  è  il  ]tri- 
1110  piroscafo  varato  dopo  la  redenzione 
di  Trieste  ed  è  un  grande  piroscafo  da 
carico,  in  acciaio,  della  stazza  di  15.275 
tonn.,  con  alcune  cabine  da  passeggeri. 


TABBRICA  TACCHI   DI  GOMMA 

DELLA  SOCIETÀ  ANONIMA 

WALTER    MARTINY 

TORINO  -  Via  Verolengo,  379 


Ó-Jl  — 


—  Napoli.  —  La  Sezione  locah;  della 
Lega  Navale  Italiana  fa  consej^na  alla 
nave  Giulio  Cesare  del  l'rejjio  monu- 
mentale in  bronzo,  modellato  da  Fran- 
cesco Jeraoe  e  destinato  ad  adornare 
una  delle  torri  binate  di  poppa  della 
nostra  nave  ultrapotente,  ad  armauienlo 
monocalibro.  Il  fregio  che  misura  2  m. 
d'altezza  e  oltre  5  di  lunghezza  e  pesa 
una  tonnellata  e  mezzo,  rappresenta  il 
trionfo  asiatico  di  Cesare,  ed  ò  segnato 
col  motto  virgiliano:  Sit  romana  polens 
itala  virtute  propago.  L' opera  iniziata 
nel  1915  fu  compiuta  nel  1918. 


media  non  raggiunta  da  nessun'  altra 
marina. 

15.  —  Feste  centemnie  di  San  Gio- 
v:inni  Batti.sta  de  la  Salie.  fondatore  dei 
Fratelli  delle  Scuole  Cristiane,  nato  a 
Keims  nel  1651,  morto  a  Roma  il  7  aprilfv 
del  1719.  La  commemorazione  fu  fatta 
il  giorno  della  festa  del  Santo. 

Ifi.  Londra.  —  Trasporto  della  sal- 
ma <li  Miss  Cavell,  l'eroica  inferniiera 
inglese  vihnente  assassinata  dai  Tede- 
schi nel  Helgio:  le  sono  resi  solenni  onori 
militari.  La  salma  è  quindi  inumata  nel 
cimitero  presso  la  cattedrale  di  Norwich. 


Grande  tari,'a  iu  bassorilievo  di  Francesco  Jtrace 
per  la  "  Giulio  Cesare  ,. 


Maggfio. 

4.  Pisa.  —  X"  Congresso  nazionale 
degli  insegnanti  delle  scuole  medie. 

5.  Genova.  —  Nella  ricorrenza  del- 
r  anniversario  dell"  imbarco  dei  Mille  a 
(.Quarto,  è  inaugurata  nel  cortile  <lel  pa- 
lazzo civico  una  lapide  in  onore  dei 
marinai  della  marin  i  mercantile  periti 
vittime  dei  sottournini  nemici.  Parla 
anche  il  ministro  della  m  irina  Del  Bono 
esaltando  le  gesta  degli  eciuipaggi  mer- 
cantili e  ricordand*»  parecchi  gloriosi 
episodii  di  dif«-sa.  Durante  la  guerra 
furono  atta^'cati  dai  sommergibili  ne- 
mici 367  piroscafi  italiani  e  di  essi  123 
rius'cirniio  a  salvarsi  vale  a  «lire  il  -iH  "  „. 


LIQUORE 

TONICO  DICESTIVO 

DITTA  ALBERTI 
BENEVENTO 


2J.  Roma.  —  Congresso  della  Fede- 
razione degli  Ordini  dei  Medici. 

21.  Genova.  —  Inaugurazione  della 
Mostra  «Iella   Vittoria. 

24.  —  Nel  grande  cimitero  del  Ca- 
sello presso Ul  B«>-»!'.o  Cappuccio  il  duca 
d'Aosta  assiemo  ai  generali  Petitti  e 
Cane  va,  ai  8inda<;i  di  Trieste  e  Gorizia  e 
alle  rappresentanze  della  3'  armata  com- 
memora i  morti  gloriosi  del  Carso. 

25.  Lavagna  [Genova).  —  Il  primo 
dragamine  in  cemento  armato  costruito 
dalla  Soci<;t:\  Xica  ^  felicemente  varato, 

29.  Milano.  —  Al  campo  «li  Taliedo, 
esposiziono  di  aeronautica,  promossa 
dalla  Lega  Aerea  Nazionale. 

2!>.  }filano.  —  Nel  loggiato  super'ore 


liei  palazzo  di  Brera  inaugurato  un  bu- 
!»to  di  Luigi  Cavenaglii,  opera  dello  scul- 
tore Daiiielli.   Discorso  di  Ugo  Ojotti. 

29.  Fircìizc.  —  Nella  sala  dei  Due- 
cento in  palazzo  Vecchio,  inaugurato 
il  XI 1°  congi-esso  degli  industriali  com- 
mercianti ed  esercenti  italiani.  Discorso 
(lei  ministro  Ciuffelli.  Nel  i)omeriggio 
dello  stesso  giorno  h  inaugurato  il  con- 
gresso dei  viticultori. 

Giugno. 

1.  Venezia.  —  Oggi  per  la  ])rima 
volta  dopo  la  guerra  è  inaugurata  la  tra- 
dizionale fiera  dell'Ascensione  o  della 
Scusa,  in  })iazza  S.  Marco. 

1.  Trieste.  —  XII°  Congresso  nazio; 
naie  dell'Associazione  Trento  e  Trieste. 

7.  Milano.  —  Inaugurazione  della 
Camera  di  commercio  italo-czeco-slo- 
vacca. 

7.  Modena.  —  Congresso  della  so- 
cietà magistrale  <  Niccolò  Tommaseo  >. 

8.  JRoma.  —  Nella  sala  degli  Orazi 
e  Curiazi  iu  Campidoglio  commemora- 
zione di  Arrigo  Boito  promossa  dall'Ac- 
cadeniia  filarmonica  romana.  Discorso 
di  Corrado  Ricci. 

8.  Genova.  —  Esposizione  canina, 
promossa  dalla  locale  Società  di  San- 
t'  Uberto. 

10.  Roma.  —  L'Accademia  di  Fran- 
cia festeggia  la  ripresa  dei  corsi  sospesi 
durante  la  guerra.  Al  tempo  vstesso  ò 
inaugurata  una  mostra  di  calcili  di  scul- 
ture del  medio-evo  francese,  capolavori 
iu  grilli  parte  distrutti  o  danneggiati 
dalia  guerra. 

10.  Padova.  —  Al  Foro  Boario  è  inau- 
gurata la  prima  fiera  campionaria  d' Ita- 
lia. 

12.  Bologna.  —  Nel  salone  della  Bor- 
sa sono  aperte  due  mostre  retrospet- 
tive ;  la  i^rima  raccoglie  0])erc  dei  pae- 
sisti bolognesi  fioriti  tra  il  1750  e  il  1850, 
r  altra  mostra  contiene  oltre  100  opere 
di  Luigi  Bertelli,  forte  paesista  poco 
conosciuto  non  ostante  i  suoi  grandi 
meriti,  n.  nel  1832,  morto  nella  mise- 
ria nel  1915. 

15.  Treviso.  —  L'  anniversario  della 
battaglia   della  Piave  è  commemorato. 


prima  nei  cimiteri  del  Montello,  poi  a 
Treviso  nel  salone  dei  Trecento.  Vi  assi- 
ste il  Duca  d'Aosta  con  i  generali  Di:i// 
e  Badoglio. 

15.  Firenze.  —  Inaugurazione  del  Mu- 
seo del  Risorgimento,  trasportato  dal- 
l'antica sede  provvisoria  di  Palazzo  Vec- 
chio nelle  stanze  dell'antico  convento 
di  S.  Maria  Novella.  Discorso  inaugu- 
rale di  Isidoro  Del  Lungo. 

15.  Lucerà.  —  Scox)erta  una  targa 
in  onore  di  Antonio  Salandra  con  iscri- 
zione   dettata  da  Francesco   D'Ovidio. 

19.  Roma.  —  Al  Pincio,  busto  a  Fran- 
cesco Rismondo.  La  cerimonia  iìniscecon 
una  dimostrazione,  sciolta  violentemente 
dalla  forza. 

22.  Roma.  —  I  funzionari  del  mini- 
stero dell'interno  offrono  al  presidente 
del  consiglio  on.  Orlando  un  artistico 
cofano  in  noce  scol])ita  opera  dell'  arti- 
sta Augusto  Cipicchia,  contenente  un 
album  in  pergamena  miniato  da  Fran- 
cesco Fantini  e  contenente  i  discorsi  pro- 
nunziati dal  ministro  durante  la  guerra 
e  le  firme  di  tutti  gli  impiegati  del  mi- 
nistero. 

22.  3£ilano.  —  Alla  Mostra  di  Aei-o- 
nautica  a  Taliedo,  premiazione  delle  ve- 
dette volontiuie  che  prestarono  l'opera 
loro  i^er  la  difesa  aerea  di  Milano. 

22.  Parif/i.  —  Congresso  delle  Ca- 
mere di  commercio  italiane    all'estero. 

23.  Venezia.  —  Convegno  adriatico. 

28.  Trento.  —  Nell'atrio  del  Palazzo 
Municipale,  scoperta  una  lapide  donata 
alla  città  di  Trento  dal  comune  di  Borgo 
S.  Lorenzo  per  i-icordare  che  un  fìg'io 
di  questa  terni,  il  generale  conte  Gu- 
glielmo Pecori- (ri laidi,  ridonava  Trento 
alla  patria. 

29.  Milano.  —  Lai)ide  iu  onore  del 
musicista  Alfredo  Catalani,  sidla,  fac- 
ciata della  casa  in  via  Cernala  10.  dove 
egli  morì  nel  1893. 

30.  Roma.  —  Congresso  degli  avvo- 
cati e  i)rocuratori  reduci  dalla  guerra. 

Padova.  —  Esposizione  delle  opere 
d'  arte  che  ritornano  dall'  Italia  alle  città 
venete  d'onde  erano  state  tolte  jìcr  sal- 
varle dall'invasione  e  di  quelle  che  ri- 
tornano a  Padova  dall'  Austria  che  le 
aveva  trafugate. 


GIOCONDA 


A.cq[ua  minerale 
purgativa  italiana 


Lug^lio. 

2  Sioia.  —  Con  8j)CCÌiilo  solenuitiY 
è  ripresu  ogiii,  dopo  la  lunga  interru- 
zione  degli  unni  di  guerra,  la  lesta  del 
l'alio. 

6.  Cavazìiccherina  (  Venezia).  —  Nel 
cimitero  di  Ca  Gamba  è  inaugurato  un 
monumento  in  memoria  dei  soldati  del 
l\»"iigimeiitn    Mari- 
na i-a<luli  <!al  7  inj- 
vembro    1917   al  4 
iioveml).  1918  nella 
difesa    della  baissa 
Piave. 

7.  Cohlenza.  — 
I  resti  dell'eroico 
generale  II  oche, 
molto»  29  anni  nel 
1797,  sono  ritrova- 
ti in  una  tomba  ab- 
bandonata e  tra- 
i^jiortati  con  gran- 
dì  onori  in  una 
cripta  i)repaiata 
eotto  la  guglia 
eretta  in  onore  di 
Ilocbe  a  Weisseu- 
thunn  a  «licci  cbi- 
lometri  da  (_'o- 
Idenza. 

10.  Venezia.  — 
Congresso  di  ma- 
rina mercantile  e 
navigazione  inter- 
na, promosso  dalia 
Lega  Navale  Ita- 
liana. 

12.  Trento.  — 
'  'ommemorazione 
dei  tre  martiri  Bat- 
tisti, Filzi  e  Chie- 
sa, con  discorso  di 
Giovanni  IJertac- 
cbi.  Una  rappre- 
sentanza dell'  uni- 
versità di  Padova  .consegna  al  sinda<'0 
di  Trento  la  bandiera  fatta  nel  1866  da- 
gli studenti    trentini    di  «jucH'Ateueo  (; 


Hicordo  moMMUKMitale  In  onoro  di 
Naziirio  Sauro,  modellato  da  Vito  l'ardo, 
inaugurato  a  Pola  nel  luglio  1919. 


tisticho  e  fu  sixccossivamente  custodita 
da  vari  professori  padovani. 

13.  Pala.  —  Per  iniziativa  della 
Lega  Navale  è  inaugurato  un  ricordo 
monumentale  a  Nazario  Sauro  nel  luogo 
stesso  dove  sul  patibolo  fu  troin'ata  la 
generosa  vita  «lei  martire,  ft  un  grandi- 
altorilievo  in  bronzo,  modellato  da  Vito 
l'ardo  e  con  un'alata  epigrafe  di  Sem 
IJcnelIi.  Alla  ceri- 
monia, alla  presen- 
za dell'amiìiiraglio 
e  della  intiera  fa- 
miglia Sauro,  par- 
lò Ercole  Kivalta. 
14.  Parigi.  — 
(ir  and  e  apoteosi 
della  Vittoria  per 
la  festa  nazionale. 
L'esercito  francese 
e  numerose  rai>- 
presentanze  <legli 
eserciti  alleati  sfi- 
lano sotto  l'Arco 
di  Trionfo  die  era 
chiuso  da  caten<' 
da  quando  nel  1S71 
vi  aveva  siila  ti> 
l'esercito  prussia- 
no. Alla  testa  delle 
trui>pe  sono  i  ma- 
rescialli .TolVre  e 
Foch.  Tutta  1» 
giornata  ò  occup.v 
ta  da  festeggia- 
menti popolari. 
Per  queste  feste  il 
Parlamento  fran- 
c(!.se  ha  concessi» 
un  credito  speciale 
di  4  milioni  e  .SOO 
mila  franchi.  Un 
aeroplano  italiano, 
partito  da  (U-nto 
celle,  ha  si»rvolato 
su  Parigi  gettando 
un  uìanifesto  dettato  da  Gabriele  d'An- 
nunzio. 

19.   Londra.  —  Grande  cortt'o  trion- 


destinata  fin  d'allora  al  municipio  della  fale  delle  truppe  vittorio.se.  Vi  parteci- 

loro  città  natale  appena  fosse  redenta  :  i)a  un    contingente    di  1200    italiani    al 

bandiera  che  sventolò  abbrunata  in  tutte  comando  del  generale  Montuori. 
le  manifestazioni  patriottiche  e  irrcden-  20.  Parenso   rende  solenni  onontuzc 


9«  U  pulWu^a  e  lucidala  Si  tu\\\ 
i  \5os\ci  melalU  aiope^aU  II  Uqulio 

*    ♦     ?\:o4oUo  deV  "  LION  NOIR  „     »     ♦ 


MIROR 


Soc.  An.  Italiana.  -   Capitale  L.  8«ooo,ooo 


—  524  — 


a.  (ine  suoi  figli,  Gino  Zotti,  volontario 
<li  uiicriM  caduto  sul  Podgora  e  Antonio 
fi  i.v,  fucilato  come  x)roniotore  della 
1  Ivi»  la  di  Catturo. 

27.  yctiezia.  —  Al  Duca  d'Aosta,  co- 
mainlante  della  3"  armata  che  difese  la 
citlàd  i.!Iainvasione,  sono  consegnati  ima 
ri<'ca  pergamena  miniata,  opera  del 
pioT.  Emilio  Paggiaro,  c<d  testo  della 
d'liI)erazioue  del  Consiglio  Comunale 
30  novembre  1918  che  gli  conferisce  la 


che  V  Istituto   per  le   caso  popolari   in 
Roma  ha  iniziato  al  Quartiere  Trionfale. 


Agosto. 

3.  Roma.  —  In  via  Simeto,  nel  quar- 
tiere delle  case  per  impiegati,  è  inau- 
gurata con  un  discorso  dell' on.Liiz- 
zatti,  una  lapide  in  onore  degli  impie 
gati  dello  stato  caduti  in  guerra. 


La  famiglia  Sauro  alle  onoranze  al  Martire. 
Pela,  luglio  1919. 

Al  centro  il  padre  (in  piedi)  e  la  madre  (seduta) 
di  Sauro;  la  penultima  a  sinistra,  lavciova;  a  destra, 
la  sorella;  gli  altri,  i  fii^li. 


cittadinanza  veneziana;  il  vessillo  di 
San  Marco  i)er  la  sua  Armati  ;  e  il  «hmo 
«Ielle  donne  veneziane  a  lui  ftprsoual- 
tuente,  la  riproduzione  dei  (juittr  oca  valli 
di  S.  Marco,  offerto  da  ben  L<739  donne 
che  sottoscr  ssero  nell'aU»)  espressa- 
mente allestito.  Ricchi  doni  sono  anche 
preparati  per    i  soldati  della  H*  armata. 

27.  Palermo.  —  In  piazza  della  Vit- 
toria inaugurato  il  monumento  (di  .Mario 
Rutelli)  al  valoroso  capitano  degli  arditi 
Oaetano  Bucceri,  da  Aidone. 

30.  Roma.  —  Il  Re  pone  la  prima  ijie- 
tra  di  un  nuovo  gruppo  di  costruzioni 


7.  Venezia.  —  Nella  sala  dei  Pregad; 
in  Palazzo  Ducale  è  consegnato  all'  am 
miraglio  Thaon  di  Revel  il  bastone  di 
comando  offertogli  dai  cittadini  vene 
ziani  per  pubblica  sottoscrizione. 

8.  Trieste.  —  Anonimi  donatori  in- 
viano al  generale  Petitti  di  Roreto  un  nn- 
lionee  700,000  lire  perchè  le  impieghi  lu 
un'  opera  umanitaria  nella  Venezia  Giu- 
lia da  intitolarsi  al  nome  di  lui;  e  il 
generale  le  destina  alla  Società  Trie- 
stina contro  la  tubercolosi  con  1'  obbligo 
di  erigere  nel  più  breve  termine  pos- 
sibile un  Sanatorio  popolare. 


Preferite  ovunque  e  sempre 
sA     la  Crema  per  Calzature 

Soc.  An.  Italiana.  -  Capitale  L.  3,000,000.    

•      •     MILANO  -  Via  Trivulzio,  18  -  MILANO     •      • 


LION  NOIB 


525  — 


10.  Venezia.  —  Conve^jno  per  la  co- 
stituzione  della  Federazione  Veneta  dei 
Comitati  di  agitazione  tra  danneggiati 
di  guerra. 

IG.  Napoli.  —  Varo  dell'esploratore 
FcUeo,  co.*»truito  nei  cantieri  di  Vigliena 
(atab.   Pattisoii). 

23.  Trento.  —  Congresso  forestale 
delle  rogioni  redente. 

24.  Castellammare  di  Stabia.  —  Varo 
di  un  grande  bacino  galleggiante  in 
acciaio. 

26.  Napoli.  —  Il  sig.  Giuseppe  Merca- 
dante  dona  un  niilion<'  all'  ospedale 
Paiisillipon  per  la  prevenzione  e  la  cura 
della  tubercolosi,  per  onorare  la  me 
moria  del  fratello  Ignazio  fondatore 
della  Società  Nafra-Italiana  e  morto  a 
New  York. 

27.  —  Decreto  reale  -che  dispone  la 
elettrificazione  di  non  mono  dì  0000  km. 
di  ferrovie. 

—  Venezia.  --  Inaugurata  a  Palazzo 
Pesaro  la  IX  i'i.)stra  degli  artisti  delle 
Tre  Venezie,  <L.;)0  la  lunga  interruzione 
degli  anni  di  guerra. 

—  Amsterdam.  —  Esposizione  inter- 
nazionale di  aeronautica.  L'Italia  vi 
partecipa  in  forma  altamente  degna. 


Settembre. 

4.  Venezia  —  Consegnata  al  gen.  Diaz 
la  spada  d*  onore  offertagli  per  pubblica 
sottoscrizione  dai  cittadini  di  Venezia 
grati  per  la  liberazione  della  città  dalla 
minaccia  nemica.  La  spada  è  cesellata 
artisticamente  da  Renato  Brozzi  e  sta 
dentro  un  cofano  scolpito  dagli  artisti 
della  ditta  Giusci)pe  da  Ponte. 

4.  Venezia.  —  III  Congresso  nazionale 
dei  Cavalieri  del  Lavoro. 

5.  Milano.  —  Esposizione  d'arte  de- 
corativa promossa  dalla  Società  Uma- 
nitaria. 

6.  Udine.  —  Nel  i»alazzo  delle  scuole 
in  via  Dante,  inaugurata  la  mostra 
della  Vittoria,  ossia  esposizione  di  ri- 
cordi e  cimeli  di  guerra. 

7.  Venezia.  —  Al  Lido  è  posta  la  pri- 
ma pietra  della  chiesa  votiva  che  sor- 


gerà in  onore  della  Vergine  Nicopeia 
come  atto  di  grazia  per  aver  conservato 
la  città  dagli  attacchi  nemici  del  mar»» 
e  dell'  aria  nei  tragici  giorni  del  no- 
vembre-dicembre 1917. 

7.  Codroipo.  —  Con  solenne  cerimonia 
sono  ricollocate  sulla  facciata  settentrio- 
nale del  municipio  le  lapidi  in  onore  di 
Garibaldi  e  di  Vittorio  Emanuele  II 
che  gli  austriaci  durante  l'invasione 
avevano  levato. 

7.  Pisa.  —  La  Fratellanza  Militare  e 
Reduci  d'Africa,  ridotta  ormai  a  po- 
chissimi soci  per  la  morte  di  quasi  tutti 
i  suoi  componenti,  delibera  di  scioglierai 
e  di  affidare  alla  locale  sezione  dell'As- 
sociazione Coml>attenti  la  propria  ban- 
diera, l'archivio  e  tutte  le  sue  attività. 
La  simpatica  e  significativa  cerimonia 
si  compie  oggi  fra  mezzo  a  grande  com- 
mozione. 

7.  Napoli.  —  Dopo  quattro  anni  di  si- 
lenzio, la  festa  di  Piodigrotta  —  Pie- 
digrotta  della  Vittoria  —  è  celebrata 
con  insolito  sfarzo.  Luminarie,  carri, 
concorsi  di  canzoni,  mascherata  dei 
giornalai,  spettacoli  straordinari  in  una 
arena  espressamente  costruita,  concorso 
di  lancio  di  palloni  di  carta,  gare  gin- 
nastiche per  bambini,  concorsi  di  bel- 
lezza femminile. 

11.  —  Accordo  italo-greco  per  la  co- 
struzione della  ferrovia  Roma-Atene  at- 
traverso il  canale  d'Otranto  e  Valona. 

12.  Loidra.  —  La  Corporazione  della 
City  decn^ta  la  cittadinanza  onoraria 
al  gen.  Diaz  e  delibera  di  donargli  una 
spada  d' onore. 

13.  Trento.  —  X LI II  Congresso  degli 
alpinii^ti  italiani. 

14.  Roma.  —  Convegno  nazionale  di 
agricoltura. 

16.  Bologna.  —  Congresso  dei  capi 
d' istituto  di  istruzione  media. 

17.  —  I  congressisti  del  Club  Alpino 
Italiano  da  Merano  si  recano  al  Bren- 
nero dove  con  patriottico  rito  è  murata 
una  targa  di  bronzo  con  una  epigralV 
che  ricorda  che  il  Club  Alpino  per  la 
prima  volta  riunito  sulle  alpi  tridentiiit 
auspica  «  alla  concordia  perenne  degli 
antichi  e  dei  nuovi  cittadini  affratellati 


]£ion  ^lanc 


lisciva  speciale 

per  biancheria 

Prodotto  del  LION  NOIR 

S«c.  Ab.  Itallsns.  •  Gap.  L.  8,000,000 


-  526 


neluoHn;  stililo  di  Italia,  nei  ricordi  glo- 
riosi di  lioiua  eterna  >. 

19.  Taranto.  —  Liadreaduought  «Leo- 
nardo da  Vinci  »  affondata  nelle  acque 
del  Mar  Piccolo  la  notte  del  2  agosto 
1916,  dopo  molti  mesi  di  lavoro  ò  ri- 
]'»ortata  a  galla  ma  ancora  capovolta  e 
due  giorni  dopo  è  immersa  in  bacino, 
«l<»ve  sarà  riparata  e  poi  riportata  al 
!urgo  ])er  essere  raddrizzata. 

20.  Villa  Casielnuovo,  nel  Canavese.  — 
Monumento  a  Costantino  Nigra,  dello 
srult.  Cesare  Biscarra.  Discorso  inau- 
gurale del  seii.   Francesco  RuflBni. 

20.  Milano.  — 
VI  Congresso  na- 
zionale delle  uni- 
versiti»  e  d  alle 
scuole  liUcrc  poi«0' 
lari  itiiliauc. 


20.  Caserta. —  Chiusura  dcilla  scuola 
per  gli  ufficiali  di  com]»lemento,  costi- 
tuita durante  la  guerra. 

20.  liodi.  —  Per  iniziativa  del  Comi- 
tato locale  della  <  Dante  Aliglueri  »,  nella 
sala  dell'Ospizio  dei  Cavalieri,  la  ricor- 
renza odierna  è  celebrata  con  un  di- 
scorso del  senatore  Guido  Mazzoni 

22.  Napoli.  —  Il  consiglio  comunale 
delibera  all'  unanimità  senza  discussione 
cbe  quel  tratto  di  via  Duomo  che  con 
molta  fretta  era  stato  battezzato  via 
Wilson,  sia  ribattezzato  via  Fiume. 

23.  Roma.  —  Convegno  della  Fede- 

razione nazionale 
degl'istituti  scola- 
stici privati. 

27.  Ancona.  — 
Congresso  naz.  dei 
medici  condotti. 


Monumento  a  Gaetano  Bucceri 
capitano  degli  arditi,  a  Palermo. 

{Fot.  del  xig.  Federico  Falmeii). 


FIAT 


Nora  è  solo  T_ina  marca  del- 
rinduistria,  è  simbolo  di  per- 
fezione,   squillo    di    trionfo. 


Conìi  correnti^ ^ 

I  e  ''checks  " posìali 


(Con  3  illtutrazìoni). 


"■"■^cco  liti  altro  mezzo  comodo,  solle- 
r\  cito,  economico,  offerto  al  nostro 
*— ^  pubi 'lieo  per  riscuotere  e  per  pa- 
(raro  somme.  Esso  ci  consente  di  abo- 
lire quasi  interamente  il  denaro.  Basto 
che  noi  ci  forniamo  di  un  libretto  di 
fher/iS  postali  che  potremo  staccare  in 
iiualunque  posto  ci  troviamo  e  che  po- 
tremo inviare  o  consetrnare  a  ohicches- 
)»ia,  saldando  cosi  i  nostri  conti,  senz.a 
k  i^Ofrno  di  tenere  presso  di  noi  denaro. 
Diventando  correntisti  postali  -  e  non 
v'è  che  da  farne  domanda  presso  uuo 
qualunque  dei  10.000  uffici  del  Rei?no  - 
potremo  invitare  tutti  coloro  che  hanno 
con  noi  fcipporti  di  affari  perchè,  in  luopo 
di  spedirci  vaplia  po.-tali  o  bancari  o 
afiplcuratc,  versino  senz'altro  il  loro  de- 
HÉfro  sul  nostro  conto  corrente  presso 
qualunque  ufficio  postale.  A  mezzo  di 
questo  nuovo  servizio  tutti  noi  -  anche 
stanza  essere  a  nostra  volta  correntisti 
T»ostali  -  potremo  versare  a  favore  dei 
<'orrentisti  con  sensibile  risparmio  di 
spesa  rispetto  a  qualunque  altro  mezzo 
di  pauramento.  Basterà  all'uopo  che  noi 
chiediamo  ad  im  ufficio  di  posta  l'elenco 
dei  correntisti  postali  ;  se  in  esso  tì^jurerà 
il  nome  del  nostro  corrispondente,  noi 
ci  faremo  consecrnare  dall'ufficio  un  bol- 
lettino di  versamento,  lo  riempiremo  e 
sborsando  la  piccola  moneta  di  10  cente- 
simi potremo  versare  fino  a  10.000  lire 
a  favore  del  nostro  corrispondente.  L'uf- 
ficio postale  conseffnerà  a  noi  una  rice- 
vuta del  versamento  esecruito  e  l'Ufficio 
dtii  Conti  correnti,  cui  fa  capo  il  versa- 
menti stesso,  spedine  al  nostro  corrispon- 
de Ito  il  Ui.:liando  del  bollettino  sul  quale 
noi  stessi  avremo  se'.rriato  il  nostro  nome, 
la  somnia  vcr.sata  e  quelle  altre  brevi 
comunicazioni  che  avremo  creduto  di 
far.'li. 

È'cssere  correntisti  postali  serve  altresì 

«  farci  della  réclaym  su  vasta  scala,  per- 

-  -  rclenco  del  correntisti,  euJ  quale  fi- 


gurerà il  nostro  nome,  viene  distribuito 
a  tutti  i  correntisti  (rratuitamente  e 
quindi  va  nelle  mani  di  tutti  i  commer- 
cianti, i?li  industriali,  le  società  d'oicni 
specie,  le  banche,  ali  uffici  pubblici  e 
privati,  i  professionisti  e  simili,  senza  con- 
tare che  esso  è  a  disposizione  del  pubblico 
in  tutti  gli  uffici  postali. 

Il  correntista  postalo  viene  fornito  di 
ek'ffauti  libretti  di  checks  e  di  asse/ni  per 
hancofiiro.  In  qualunque  liiofjro  egli  si 
trovi,  senza  darsi  la  pena  di  andare  ad 
un  ufficio,  di  portarvi  il  denaro  contante, 
di  far  emetter* A'ajflia  o  altro,  sottostando 
al   payramento   di   tasse   non   indifferenti 

-  basterà  che  crIì  riempia  uno  check  a  fa- 
vore delle  persone  che  vuol  [ta^'are,  unen- 
dovi una  distinta  coi  nomi  di  esse,  con 
le  località  dove  risiedono  e  con  l'Indica- 
zione della  somma  da  patrare  a  ciascuna. 
Check  e  distinta,  acclusi  in  una  busta  di- 
rotta all'Ufficio  dei  Conti  a  Ttoma  e 
immessi  in  una  qualsiasi  ciissetta  d'im- 
postazione -  senza  bisosrno  di  fraiicatura 

-  liberano  il  correntista  da  oerni  altra 
cura,  poicliè  l'Ufficio  dei  Conti,  ricevendo 
lo  check  addebita  il  correntista  dello  som- 
ma indicata  ed  emette  tanti  mandati 
a  lavore  dei  beneficiari,  palpabili  dal- 
l'ufficio postale  dove  questi  ultimi  ri- 
siedono. Per  tutto  questo  lavoro  l'ammi- 
nistrazione riscuote  soltanto  una  tassa 
propor/.ionalc  di  25  centesimi  nmù  1000 
lire  pasrate  per  conto  del  proprio  cliente. 
E  neppure  questa  tassa  viene  addebitata 
al  correntista  se  ecli  dispone  che  i  suoi 
palpamenti  sieno  fatti  a  mezzo  di  ttfwe;;n 
per  bancogiro  a  favore  di  altri  correntisti 
poiché,  in  tal  caso,  tutto  il  lavoro  d«l 
l'Ufficio  dei  Conti  si  riduce  ad  addebitare 
il  conto  del  correntista  tracfite  e  ad  uo 
ereditare  quello  del  correutlslji  I»cnet1 
ciarlo,  senza  che  vi  sia  uu  movimuaLo 
effettivo    di    der»aro. 

Se  il  correntista  voglia  pagare  brevi 
manu  l  suoi  creditori,  potrà  servirai  dello 


X 


X 


Ci- 


;::^ 


Lo  checke  postale. 


5'21)  — 


check  al  rortntnre  He  eùW  si  trori  n(Ua 
Ifif-alit.^  -c-.lo  (l,-irrtr>fici  Ciìntì  e  crcerA  In 
tul  modo   un  titolo  esitai hilo  a  v'>;iit,  il 


La  sala  d'aspetto  per  il  pubblico 

nell'Ufficio  Couti  Correnti  e  Check»  Postali 

di  KoniB. 

qnale  ha  il  prande  vantatr'-do  di  poter 
passare  da  mia  mano  all'altra,  senza  l»i- 
Boi?no  <li  firme  e  di  poter  essere  riscosso, 
entro  un  mese  dalla  emissione,  da  cl:ic- 
cheasia,  allo  sportello  dell'Ufficio  Coull, 
senza  ciie  il  presentatore  abbia  bisocriio 
di  farsi  conoscere.  Se  il  correntista  vuol 
valersi  della  stessa  a^revolaziono  per  s^'O- 
dire  direttamente  ai  suoi  corrispondenti 
un  titolo  esigibile  presso  qualunque  iil!i- 
ciò  di  posta,  potr;\  rieliicdere  airilfficio 
Conti  il  rilascio  di  un  cf>rto  numero  di 
lettere  di  credito  i n  tnnnrn  pev  lo  somme  che 
più  trli  piace  e  riiMupirle  quando  ^'licne 
capiterii  l'occasione  col  nome  dei  proi>ri 
creditori  inviandole  per  posta  anche  in 
via  ordinaria.  Clii  riceve  la  lettera  di 
eredito  può  esiirerla  presso  qualunque 
ufTìoio  di  posta,  senza  dover  attendere 
alcuna  conferma,  purché  ep:li  .si  faccia  ri- 
conoscere con  uno  dei  mezzi  in  uso  presso 
1«  po«^ta. 

11  correntiata  vuol  viaggiare  a  suo  agio, 


senza  correre  il  rischio  di  essere  derubato, 
di  snìMrrire  il  i-mprio  denaro,  senza  li 
fastidio  di  doversi  munire  di  biglietti 
di  banca  di  vario  tairlio,  ecc.?  na^terà 
ehc  ejrll  richieda  (ielle  lettere  di  crediU)  no- 
Vìinatire  airUtHcio  Conti  per  quelle  som- 
me che  crederà  meRlio.  Anche  qu(^ste 
lettere  rono  esif,'ibili  entro  sessanta  priortil 
dalla  loro  emi-isiotie  in  quiiluuque  udicio 
di  posta,  onde  e<,'li  [intri  rifornirsi  di  de- 
naro a  seconda  del  bi>oi;no  doviinque  si 
trovi. 

TI  primo  Ufficio  Conti  ò  sorto  in  una 
sede  matruifìca  in  Ronia  (Via  NHZionale. 
11!)),  ma  quanto  iirima  anche  altre  citt^ 
d'Italia  avranno  il  loro,  dò  che  a;xevoleri\ 
indubliiamcnte  i  correntisti  nei  rapporti 
col  pnbblieo  e  viceversa. 

I  correntisti  postali  son  già  saliti  a 
pareccliìe  miirlinia  in  questo  primo  anno 
di  esercizio  e  il  movimento  dei  loro  conti 
ascende  a  varie  decine  di  milioid.  È  un 
servizio  che  risponde  ad  un  bisogno  seu- 
tltissimo   di   maggiore   economicità,   co- 


La  sala  dei  Conti  Correnti  nell'UfDcio  Conti 
di  Rom.i. 

modità  e  sollecitudine  nel  movimento 
del  denaro  ed  esso  ha  per  sé  indubbia- 
mente l'avvenire.  .,. 


PINIE 
A  UT-O 
MO  "TO 
\/  E  L_C3 
AF?eO 


UM/M~ICI 


RER 


I 


IREUL^l 


34 


Panorama  delle  officino  FIAT  CEX TUO, 


I^a   "FIAT 


Chi  conobbe  la  Fiat  nei  suoi  inizi,  non 
può  non  rinuiuere  impressionato  dallo 
sviluppo  grandioso,  immenso,  che  essa 
ha  saputo  conquistare  con  lavoro  co- 
stante e  tenace,  con  operosità  senza  pari. 

Nel  luglio  del  1899,  la  Fiat  si  costi- 
tuì iu  Società  Anonima  con  un  capitale 
di  800.000  lire  per  *  la  costruzione  ed  il 
commercio  delle  autoiuohili  in  Italia». 
Su  di  un'  area  di  3500  metri  quadrati 
nel  Corso  Dante,  air  estremo  ed  allora 
deserto  confine  del  Valentino,  si  edifi- 
carono le  prime  ofl&cinc.  Una  forza  di 
36  cavalli,  metteva  in  movimento  un 
macchinario  di  50  macchine-utensili,  vi- 
gilate da  50  operai. 

Questo  fu  il  ]»rimo  impulso  che  do- 
veva perconere  un  cojìj  meraviglioso 
cammino  ! 

Xel  luglio  1909,  la  Fiat  si  presentava 
alla  sua  prima  Corsa  nella  riunione  di 
Padova  e  vi  conseguiva  la  sua  prima 
vittoria.  Còsi  la  giovane  fabbrica  mani- 
festava r  ardore  del  suo  istinto  con  un 
atto  che  doveva,  d' allora  in  poi,  segnare 
l'orma  del  suo  destino. 

Nel  1902  è  già  ecomparso  il  primo 
modello  di  vetture  a  due  cilindri,  e  si 
crea  ii  nno\i»  niodello  a  quattro  cilindri. 

Nel  1903,  la  Fiat  costruisce  i  primi 
veicoli  per  usi  industriali  ;    ha  giii   ini- 


ziato l'esportazione,  effettua  le  prime 
vendite  ai  Governi  Italiano  e  Portoghe- 
se, si  cimenta  nelle  Corse  Estere. 

Nel  1905,  questo  ritmo  di  operosità 
si  accelera,  il  })eriodo  iniziale  sta  per 
finire,  mentre  si  apprestano  le  forze  per 
maggiori  cimenti, 

L' anno  seguente  infatti,  l'antica  J'iat 
cede  il  posto  alla  nuova  con  un  capitale 
di  9,000.000  di  lire,  con  un  dominio  di 
50.000  metri  quadrati,  di  cui  45.000  co- 
perto dalle  sue  officine,  dove  una  pre- 
ziosa organizzazione  raccoglie  l' opera 
alacre  di  1300  operai, 

Il  1907  è  r  anno  memorabile  che  se- 
gna l'affermazione  dell'eccellenza  tec- 
nica della  Fiat:  partecipa  a  tutte  le 
grandi  Corse  Internaziou.ali  e  le  vince, 
r  una  dopo  1'  altra,  da  sola.,  contro  tutte 
lo  marche  Phiropee  ed  Americane. 

L'imi)etuoso  slancio  non  si  allenta 
più.  Dal  1908  al  1913  mentre  le  Officine 
si  ampliano  ancora,  mentre  la  produ- 
zione aumenta  sensibilmente,  premi  di 
gare  d'  ogni  specie  ed  in  ogni  parte  dei 
mondo  accrescono  la  serie  dei  trofei. 
Una  speciale  attività  è  dedicata  altresì 
alla  fabbricazione  dei  veicoli  industriali, 
che  dai  servizi  automobiUstici  civili  s' in- 
troducono in  quelli  militari.  Così  i  pri- 
mi  autocarri  Fiat  accompagnano  i  xiq- 


5:31 


■tri  soldati  nella  cunquista  della  Libia 
e,  spiugendosi  fino  nel  lontano  Fezzan, 
cooperano  ad  estendere  il  dominio  della 
Patria  nella  nuova  Colonia. 

Iniziatasi  ini])rov  vivamente  la  Guerra 
Europea,  la  Fiat  ha  saputo  dimostrare 
la  sua  pro(lij;iosa  oapacit;\  prt)dutlric»', 
al  punto  di  diventarci  la  print-ipale  ed 
inesaurihile  font»'  di  autouu)l»i.i  e  di  nut- 
t<»ri  dcj^li  Ksorciti  Alleati,  la  fraudo  e 
comuiH'  Ortieiiui  dei  popoli  vittoriosi. 

Al  j>resento  la  Fiat,  eoo  un  capitale 
di  200.000.000  di  lire  e  con  una  mae- 
stranza di  circa  30.000  operai,  procede 


silenzioso  e  terribile  dell' arco  voltaico, 
fonde  e  rinnova  la  tempra  dell' acciaio. 
Parimenti  in  altre  Fomierie  di  Via  (V- 
neo  viene  lavoratoli  bronzo,  l'alluminio 
e  la  ghisa. 

Entriamo  così  nella  fase  della  elabo- 
ra/.ione  <lei  materiali  e  dei  pezzi,  e  ei<»ò 
delle  lavorazioni  meccaniche. 

Lo  lavorazioni  meeeaniebe  kì  insi- 
nuano in  o>rni  dominio  della  Fiat;  lo 
incontriamo  in  una  otHeina  riunita  allo 
Fonde.rie.  nella  cx-JJrerefti-Fiat  di  T/rt 
Cuneo.  Le  vediamo  in  piena  espannioite 
nelle  Oj^cine  Centrali  del  Corso  Dante, 


Panorama  delle  offioin*  FIAT  LINGOTTO. 


per  ritrovarle  nm-ora  niit  trasferite  nel 
nuovo  Stnltilinirnto  d(>l  lAnijottn.  in  que- 
sto colossale  palazzo  dell' industria  dove 
la  grnntiiositÀ  di  eom-ezione  aTautlacia 
«ostruttiva  Italiana  daranno  all'Italia 
la  più  «:rau«le  Fabbrica  d'Autmuobili 
d'  Kuropn. 

f",  nella  .suddivisione  e  specializ/.a- 
zione  «li  queste  lav<iray.ii»ni  elie  sì  He4»rf;o 
il  preeÌKO  ordinamento  della  Fiat  e  che 
si  minora  la  sua  enorme  eapa«-itri  pr«»- 
duttivti.  Co.-stituile  in  numerosi  reparli, 
dotati-  di  selve  di  nuierbinari,  servite 
da  maestranze  )MMf«'ttam«Mite  addestra- 
te, eoQO  come  altrettante  sorgenti  cb» 


^  5B2^ 


Panorama  della  CAIIROZZEIIIA  della  FIAT. 


Panorama  del  Deposito  MATERIALE  FERROVIARIG  della  FIAT, 


—  ò[VS 


vf^rsano  ogni  giorno  torrenti  di  pezzi 
d'ogni  forma  che  corrono  ])oi  a  riunirsi 
nei  grandi  bacini  comuni  dei  saloni  di 
montaggio. 

E  questa  impressione  di  una  potenza 
formijlabilo,  che  crea  con  una  rai)i«lit!\ 
vertiginosa  e  con  una  precisione  matt»- 
matica,  si  accentua  nei  rejìarti  di  mo- 
tori di  aviazione,  la  di  cui  costruzione 
pure  essendo  una  delle  piìi  recenti  ha 
raggiunto  nondimeno  una  grandiosità 
incomi>aral)ile. 

Qualunque  più  accurata  lavorazione, 
qualunque  più  nuxlerno  e  geniale  perfe- 


di  ogni  macchina  Fiat  rende  pertanto 
la  produzione  di  questi  Stabilimenti  tra 
le  pili  ricercate  del  mondo. 

Lk  Sedi  di  venpita  :  La  facilità 
colla  quale  si  ^  in  grado  di  trovare  do- 
vunque in  Italia  quanto  possa  occorrere 
per  inni  vettura  Fiat  ^  altamente  apprez^ 
zata  da  tutti  gli  automobilisti.  L' itrga- 
nizza/.ione  di  vendita  stabilita  dalla  Fiat 
nelle  sue  grandiose  Sedi  di  Koma,  Mi- 
lano, Padova,  Firenze,  Torino,  Napoli, 
Genova,  Potenza,  Livorno,  Biella,  Sie- 
na, Bcdogna,  costituisce  una  grande  uti- 
litiì  pratica  che  non  poco  ha  contribuito 


-;^:> 


..•.^.^^^'"O 


Panorama  del  UEPARTO  AVIAZIONE  dell»  FIAT. 


xionam.  ni.,  .t  |.... o  servirebbe,  pero  qua- 
lora una  severa  opera  di  controllo  non 
fosse  tìn  da  principio  esercitata  sullo 
materie  prime  che  devono  essere  poste 
in  lavorazione.  A  ciò  provvedono  duo 
speciali  iuipi»rtantissimi  reparti  e  cioò 
il  «  L:iboratorio  chimico,  metallografico 
e  ofììcina  per  le  pn»ve  meccaniche  »  e<l 
il  «  Heparto  controllo  motori  ».  Dotati 
di  tutti  gli  apparecidii  e  dispositivi  ]>in 
perfezionati,  essi  con  una  rìgida  opera 
di  controllo  esercitano  una  funzione  di 
vitale  importanza. 

I>a  qualità  assoluUimente    siiperioro 
del  materiale  usato  nella  fabbricazione 


al  rapido  diffondersi  dell'  uso  dell' auto- 
mobile in   Italia. 

La  vendita  e  la  diffusione  della  Fiat 
nei  paesi  forestieri  in  (piesti  ultimi  anni 
hanno  ricevuto  un  tale  vigoroso  impul.so 
o  si  sono  CO.SÌ  prodigiosamente  svilup- 
pate che  le  sue  Filiali,  Agenzie  e  IJttìei 
ciistituiscono  una  fitta  rete  che  si  espan- 
de su  tutto  il  mondo. 

La     rete     AlTTO.MOniMRTICA      FlAT: 

Una  delle  jdù  imi»onenti  applicazioni  e 
che  nuj^jlio  attr-sta  l'altissima  funzione 
vitale  della  Fiat  nella  civiltìi  moderna, 
ci  ^  offerta  «lai  servizi  pubblici  ceerci» 
tati  cui  suoi  veicoli. 


bU 


L'  organizzazione  più  vasta  e  com- 
plessa per  trasporti  osistonte  iu  Italia 
dopo  le  Ferrovie  dello  Stjtto  è  la  rote 
dei  servizi  automobilistici  Fiat.  Le  stra- 
de ferrate  hanno  uno  sviluppo  di  liuec 
di  oltre  14.000  lan.  :  la  rete  delle  linee 
aiitomobilisticlie  lunzionauti  con  veicoli 
Ilat  raggiunge  uno  svilupi)o  di  oltre 
12.000  km. 

Centinaia  di  servizi  pubblici  automo- 


tori attraversano  le  regioni  d'  Italia,  por 
campi  fecondi,  per  monti  e  per  colline 
deliziose,  per  ])iccoli  villaggi  e  per  popo- 
loso città,  ft  la  Fiat  clie,  sia  col  darvi 
la  spinta  iniziale,  sia  col  renderne  sem- 
])re  pivi  pratico  ed  utile  1' am]»ianiento 
mediante  la  fabbricazione  di  veicoli  atti 
allo  scopo,  Ila  reso  possibile  questa  im- 
mensa ereazione  che  è  una  delle  glorie 
civili  dell'  Italia  moderna. 


Recentissima  pubblicazione  delia 

Casa  Editrice  S.  LATTES  È,  C.  =  Torino. 


MAURIZIO  CANDELERO 


CAPOTECNICO 


Oie^amiiaime  del  51a\Doieo 

ed 

con  una  esposizione  dei  Sistemi  Taylor  di  organizzazione  scientifica 
^  e  degli  ultimi  studi  sulla  fatica  industriale 

con  numerose  figure  e  tavole  fuori  testo. 


Un  bel  voi.  in-8  grande  L.  IO 


In  vendita  presso  ttitti  i  buoni  librai. 


FIAT 


Vent*atinl  di  sviluppo  continuo,  mi- 
gliaia e  migliaia  di  macchine  in  uso 
costituiscono  la  garanzia  impareg- 
giabile di  ogni  vettura  ♦'  FIAT  „  5— 


~  535   - 


J^fifufo    }fai;ioyiaIe 


delle    ^?$icttraHÌoni 


DIREZIONE  GENERALE  r  ROMA 


L'assicurazione  sulla  vita  è  opera  ominente- 
inente  democratica  perchè  j^rocura  anche  alle  classi 
lavoratrici  il  benessere  e  la  tranquillità. 

Jj  Istituto  Nazimìolc  delle  Assiexirazioni  è  un 
istituto  di  diritto  pubblico  con  propria  personalità 
^nuridica  ed  amministrazione  aut(moma  sotto  la 
garanzia  del  Tesoro  dello  stato. 

Situazione  alla  fine  del  1918: 
capitali  assicurati:  2  miliardi; 
})renn    di  assicurazione  sulla  vita  i)er  T  eser- 
cizio 1918; 

oltre  88  milioni; 

Attività   nette  al  31   iicembre  :  oltre  353 

milioni. 

Oltre  le  assicurazioni  sulla  vita  V 1  Minto  Na- 
zionale assume  in  riassicurazicme  rischi  di  qual- 
siasi genere  così  in  Italia  e  nelle  Colonie,  come 
air  Estero. 

Agenzie  Generali  in  ogni  capoluogo  di  provincia. 

Agenzie  locali  in  tutti  i  principali  Comuni. 


5oG 


Previdenza  e  Assicurazion*. 


La  previdenza,  questa  funzione  che 
non  è  ancora  giunta  iu  Italia  a  quel 
grado  di  sviluppo  che  è  lecito  speravo, 
è  una  specie  di  piccola  benefica  prov- 
videnza per  il  maggior  numero  delle 
classi  sociali. 

Nessuna  istituzione  di  risparmio  in- 
fatti, nessuna  istituzione  iìnnnziaria 
consente,  come  Vasstcurazio)U'  snlhi  vita, 
al  possessore  di  un  capitale  di  raddop- 
piarlo dall'oggi  al  domani  col  solo  im- 
piego dei  frutti  di  esso. 

Un  capitale  di  10,000  lire  investito  in 
rendita  italiana  procura  oggi  un  reddito 
di  350  lire  nette;  e  con  lire  350  all'anno 
si  assicurano,  vale  a  dire  si  rendono  di- 
sponibili innnediataniente  dopo  la  i^'opria 
vioì'te  in  qualunque  tempo  ai'venr/d: 

L.  18,500  circa  all'età  di  25  anni 


16,200 

14,000 

12,000 

10,000 

8V200 

6,700 

5,300 


30 
35 
40 
45 
50 
55 
60 


Non  importa  possedere  material- 
monte  un  capitale  per  destinarne  i 
frutti  ad  opera  di  ris[)armio. 

L'uomo  die  lavora  rappresenta  di 
per  se  stesso  un  capitale.  Ma  il  capi- 
tale uomo  non  è  eterno,  nò  si  può  tra- 
smettere agli  eredi:  esso  cessa  colla 
vita.  E  l'assicurazione,  che  permette 
di  consolidarlo  e  di  cambiarlo  da  capi- 
tale in  2iotenza,  in  ricchezza  patriinoniale. 

Ognuno  vede  di  qui  la  convenienza 
di  promunirsi  per  il  futuro  assicui-ando 
la  prop)-ia  vita  ad  una  Compagnia  di 
Assicurazione  che  offra  serie  garanzie 
morali  e  materiali. 

Non  ostante  la  fondazione  dell'Isti- 
tuto Nazionale  di  Assicui-azioni,  alcune 
Compagnie  hanno  continuato  l'eserci- 
zio del  ramo  vita;  e  fra  queste  anno- 
veriamo la  Compagnia  di  Assicurazione 
di  Milano,  che  a  ciò  fu  autorizzata  con 
II.  Decreto  del  22  dicembre  1912. 

La  Compagnia  di  Assicurazione  di  Mi- 
lano, fondata  nel  1820,  è  il  più  antico 
istituto  italiano  di  assicuj;izioni.  Essa 
offre  garanzie  morali  e  materiali  senza 
eccezioni,  e  la  piena  sicurezza  dei  patti: 


garanzia  morale,  infatti,  perchè  è  un 
istituto  nazionale  che  conta  9t  anni 
di  vita  e  un  ])assato  memorabile  per 
lealtà,  rettitudine  e  correttezza;  garan- 
zie materiali,  perchè  il  caj)itale  sociale 
(L.  5,200,000)  e  le  forti  riserve  accumu- 
late (L.  62,476,800)  sono  di  non  comune 
importanza;  la  piena  sicurezza,  perchè 
i  patti,  i  più  liberali  e  vantaggiosi  che 
si  conoscano,  s)no  osservati  lealmente 
e  scrupolosamente. 

Tre  sono  i  rami  dì  assicurazione  di 
cui  la  Compagnia  di  Milano  si  occupa 
presentemente:  il  ramo  Vita  e  Vitalizi, 
il  ramo   fncendi  e  il  ramo  Infortuni. 

Quest'ultimo  venne  iniziato  nel- 
l'anno 1913  in  relazione  all-o  disgrazie 
(tcciiìi-ìilnìi.  all;i  ì'esponsahilità  civile  e  i\\- 
Vinnifìdi/à.  E  chi  considera  con  quanta 
frequenza  la  tumultuosa  e  intensa 
vita  modei-na  conduce  a  tali  dolorose 
eventualità  non  tarderà  a  riconoscere 
quali  benefizi  possa  largamente  dif- 
fondere questa  forma  di  assicurazioni. 
D'altra  parte  sembra  che  già  il  pub- 
blico si  renda  conio  dell'importanza 
di  questo  più  moderno  aspetto  della 
previdenza,  pei'chè  anche  nei  primi 
5  anni  di  esercizio  il  ramo  Infortuni 
ha  dato  resultati  oltremodo  soddisfa- 
centi. 

Per  il  ramo  ì'ita  la  Coni  pagai  a  di  Mi- 
lano offre  agli  assicurati  le  condizioni 
più  liberali  e  più  vantaggiose,  la  garan- 
zia gratuita  è  ammessa  anche  per  i  ri- 
schi ài  guerra,  di  servizio  in  marin.i, 
di  viaggi,  di  duallo.  In  caso  di  suicidio 
sono  restituiti  i  premi  e  gli  interessi. 

Stipula  inoltre,  ad  eccellenti  condi- 
zioni, contratti  di  vitalizio.  Essa  ne  ha 
in  corso  per  L.  1,581,534  di  rendita, 
con  una  riserva  di  L.  11,307,022. 

I  capitali  in  corso  per  assicurazioni 
Mta  ammontano  a  L.  158,963,348;  e  lo 
somme  pagate  per  sinistri,  scadenzi- 
e  rendite  vitalizie  L.  89,094,314. 

Avendo  agenzie  in  tutte  le  città  dol 
regno,  ai  nostri  lettori  riuscirà  facile 
procurarsi  nella  loro  sede  abituale 
tutte  quelle  notizie  e  quei  preventivi 
che  desiderassero:  noi  ci  siamo  limi- 
tati ad  esporre  brovemente  alcuni  dati, 
che  attestano  la  solidità  e  la  floridit.M 
di  questo  antico  ed  apprezz;ìto  Istituto 
italiano  di  assicurazioni. 


1^' 


hÉ^ 


Vi  T 


:i-4-^,tM"' 


'.ri 


é 


Fa<'ciata  principale  delle  Terme  di  Salsomaggiore. 


Soggiorni  di  cura  d'acque. 

SAI^SOMi\GGIOR£ 


L'ultimo  «Iccfunio  lia  «oj^nato  un 
progresso  uotevolo,  nello  sviluppo  del- 
1"  industria  termale,  <iuella  elie  si  fonda 
sulla  val«>ri/,z.izione  delle  aeciue  salu- 
tari di  eui  l'Italia  ha,  in  eonl'ronto 
d'omini  altro  Paese,  dovizia  impareg- 
giabile! 

Non    si  può  affermare  elie  le  mani- 

fest.'vzioni    eonerete    di    tale    progresso 

siano  in  giusta  ])n)j»or/,ione  eon  l' inte- 

lossamento   degli  studiosi  ed  in  giusto 

rapjjorto    eon    le    grandi    lince  dei  pro- 

Lirammi   innovatori  reali/.zati  all'estero 

iove,  intorno  a  soi-genti  magari  scarse 

dei    tipi    più    comuni,   si  sono  ereali, 

Itre  meiavigliosi  stabilimenti  balneari, 

■>ggiorni    deli/.iosi    per   conforto  di  or- 

-inizzaziouc    ospitale    e    per   varietà  e 

jìiaeevolezza  di  attrazioni. 

Difetta  fra  noi,  anzitutto,  il  concorso 
del  capitale  ancor  timido  di  fronte  alla 
novità  dr'.r  im|)icgo  e  una  organica  Ic- 
^islaziojir  di  protezione  «li  «pu'llc  com- 
]>les8e  manifesta'.ioni  di  attività  scien- 
tifia,  commerciale,  industriale  che  con- 
corrono a'ia  formazione  della  stiizionc 
tcruuile  moderna. 

Una  eccezione  lodata  e  lodevole  ci 
avvi«'n<'  di  ricordare,  sebbene  unilatf- 
I  :de  nella  sua  esplicazione.  Intendiamo 
lire  della  legislazione  »i)cciale  per  le 
I  <»rme  <li  Salsomaggiore. 

Salsomaggiore  rou  le  sue  acque  do- 

iiralc-sodichr  forti,  bronut-ioduiate  (sal- 

-'t-broiiio-i(i(licli(')   che  non   hanno  etiV-L- 


tivamente  rivali  sebbene  si  cerchi  di 
porre  in  valore  l'analogia  con  esse  di 
alcune  .altre,  costituisce  un  tesoro  au- 
tentico, una  fortuna  nazionale  il  etti 
sfruttamento  avrebbe  senza  «lubbio  già 
dato  luogo  a  manifestazione  d' iniziative 
grandiose,  se  h",  sorgenti  salutari  scatu- 
rissero, aiizichò  in  Italia,  in  alcuno  dei 
Paesi  dove  la  stazione  termale  è  gene- 
ralmente considerata  e  utilizzata  col 
pratico  e  perfetto  a[>prezzaniento  de'  suoi 
elementi  produttivi  e  dei  suoi  valori 
sociali. 

A  cura  e  spese  dello  Stato  si  stanno 
ei-igendo  a  Salsomaggiore  Stabilimenti 
che,  comr  lo  provano  le  costruzioni  già 
avanzate,  saranno  degni  d'ogni  con- 
fronto coi  maggiori  <lcir  estero  e  che, 
anzi,  supereranno  i  migliori  fra  «pielli 
]»er  taluni  i»regievoIi  i)articolari  tecnici 
e<l  edilizi.  E  <*i«^)  <'ontribuisce  natural- 
mente air  incrementt»  «lei  lin>go  di  cura 
(già  cospicuo  i)er  manifesUizioni  impor- 
tanti di  iniziativa  municipale  e  privata 
nei  riguardi  del  diffuso  comfort  e  del 
pifl  gra<l«>vole  soggiorno),  in  quanto  il 
diretto  interessamento  dello  Stato  no 
accredita  la  funzi»Mie,  investen<l(da  dei 
più  alti  e  pregiev«di  attributi  proprii  di 
una  provvidenza  sociale  in   atto. 

•  Non  c'ò  medico  in  Italia  (lo  affer- 
mava in  questi  giorni  una  grande  ri- 
vista Tuedica)  che  non  con<»sca  Salso- 
maggioie  e  non  si  a«lopeii  l»erch^  il 
nia-oiiiio    nnnuMo  di  iinun.ilati  possa  va- 


-  588 


lergi  delle  sue  acque  a  sollievo  delle 
proprie  sofferenze.  Noi  crediamo  altresì 
che,  ormai,  non  ci  sia  cittadino  alfabeta 
che  della  ridentissima  stazione  termale 
emiliana  non  sappia  qualcosa  per  la 
voce  delle  maravi^Iiose  j;ual-i<;i<)ui  colà 
ottenute,  intorno  alle  quali  iìorisce  una 
letteratura  scientifica  e  profana  vera- 
mente cospicua. 

Opportunamente  lo  Stato  ha  prov- 
veduto recentemente  alla  disciplina,  con 
ocrni  più  sicura  garanzia  scientifica,  e 
di  controllo  igienico,  della  esportazione 
a  domicilio  dei  prodotti  di  fabbricazione 
dell'Azienda  dei  IIR.  Stabilimenti  bal- 
neari. Le  acque  naturali  per  bagno, 
«  r  acqua  madre  »  per  bagni  e  irriga- 
zioni, i  sali  compressi  in  pacchi  por 
bagni,  i  fanghi,  sono  forniti,  su  pre- 
scrizione medica,  alla  dimora  degli  am- 
malati che    dcsi(l(.'i-iuo   ripctcìc  in  casa 


le  cure  di  Salsomaggiore  o  che  non 
possano  recarsi  agli  Stabilimenti  bal- 
neari dello  Stato,  o  che  per  la  gravità 
del  male  non  j)os8ano  aspettare  il  pe- 
riodo di  normah',  funzionamento  degli 
Stabilimenti  stessi.  Provvede  a  ciò  una 
Società  Anonima  (La  Salsnmagfjiorc) 
che  ha  Sede  in  ^lilano,  Via  Cattaneo  1, 
e  che  è  concessionaria  esclusiva  della 
esportazione. 

L'Azienda  termale  dello  Stato  dando 
inci'cmento  nuovo  alla  fabbricazione  dei 
prodotti  medicamentosi  per  1' esi)ortu- 
zioue,  giova  agli  interessi  della  Stazione 
termale  in  quanto  è  certo  che  dal  loro 
più  largo  impiego  trarrà  nuovo  alimento 
la  re])utazione  di  Salsomaggiore  già 
trionfalmente  affei mata.  D'  altra  parte 
ogni  i»reconcetto  contro  le  cure  a  do- 
niicilio  ò  distrutto  dalla  loro  diflusa  pra- 
tica. 

tt.   m.   r. 


N&U2  imELU 


-  539«  - 


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L'ACCADEMIA  DELLO  STUZZICADENTI        liizzarria  didriDO  DA  VERONA. 

La  Donna  e  la  Guerra  —  di  Axxa  Franchi. 

"TI  AMO,,  LCCf.l^9.\....  -  Postilla  filoìouirn  di  P.   S.  PI  VETTA. 

L'arte  di  essere  belle  e  l'arte  di  piacere    -  ili    h  axnkitk. 

Consigli  alle  mamme  —  <U  A.  Valda-^iki;:. 

Come  educherò  le  mie  figlie  —  ili  Lali;a  (>i:vii:to. 

La  scuola  delle  bambinaie.  —  La  Donna  nella  casa  e  nella  famiglia  —  di  Ester 

Da>-ksi  Tuaveusari. 
Consigli  alle  nuove  ricche  —  di  Bianca  Makia  Vjviam  i>elca  Kouìjia. 
Rassegna  del  movimento  femminile—  «li  Laiiia  Casaiciktii. 
Rassegna  dell'eleganza  femminile  —  <Ii  \\\<>\-\  BKin  a!:i  i  i  i 
Rassegna  della  letteratura  femminile  contemporanea  —  di  Gir^ii  i  i;  Lipparixi. 
Rassegna  dell'arte  femminile  —  «li  Vitt<»i;i..  Pica. 

Donne  compositrici  e  concertiste  —  Rassegna  musicale  —  <li  Am.ii;/.  .  Dk  AxGEt.is. 
La  Donna  e  l'educazione  fisica  —  Rassegna  sportiva  —  di  (ì!c<m  i  i:  ^Iomi. 
istituzioni  femminili  italiane  —  di  L.  (  asai:tkli.i. 
La  Donna  nel  teatro  e  nel  cinematografo  --  <li  Nino  C.  Cai\ìj. 

Prezzo:  L.  3,50. 

Inviare- Cartolina-vaglia  agli  Editori  R.  BEHPORAD  &  FIGLIO  -  Firenze. 


-  5By 


SOCIETÀ  ITALIANA 
SERVIZI  MARITTIMI 

SOCIETÀ    ANONIMA  =  SEDE    ROMA 

I  Piroscafi  Moderni. 


Il  piroscafo  Esperia  che  la  Società 
Italiana  di  S«'ivizi  Muiittiuii  La  «ìt^sti- 
natoallaliiKM  celciissiiua  KiiTopa-lC'^itto 
e  elio  iniziala  pr«>ssimaineute  i  suoi  viag- 
gi da  Genova  e  da  Veiiczin,  ^  fino  a  que- 
sto moiuento  il  jiiii  sin<;(dare  modello  di 
liner,  che  solchi  il  IMeditevraiieo.  Inlatli 
non  vi  ò  esempio  finora  di  jdioscafi  ad- 
detti ai  servizi  del  ^lediteirane»»  elio 
possano  tenere  stabilnuntc  la  velocità 
di  miglia  18,  mentre  V hJsperia,  che  ha 
macchine  a  tuibina  costruite  dalla  Ditta 
N.  Oderò  della  forza  di  20.000  UT,  po- 
trà fare  i  su«>i  viaggi  alla  velocità  co- 
stante di  miglia  20. 

\j  Esperia  stazza  12..")00  tonnellate 
e<l  è  stato  im])ostato  nei  ("autieri  della 
Società  Esercizio  IJacini  su  piani  del- 
l'ing.  G.  B.  Verrina  Capo  dell' Uttìcio 
Tecnico  dellu  Società  proprietaria  del 
j)iroscafo. 

\j  Esperia,  eon)e  è  oggi  il  ]dù  celere 
e  grande  liner  del  I^Icdiferraneo.  uou 
ha  rivali  per  la  sic'uiezza  e  per  i  «-o- 
modi  che  otlre  a  <'hi  viaggia.  S[)ecia- 
lizzato  (piasi  esclusivaniente  al  trns]M)rto 
dei  i»assegg<TÌ.  esso  ripi'oduce  il  tijx»  dei 
piroHcafì- palazzo  già  in  voga  prima  della 
guerra,  ma  l'armonia  delh>  sue  linee  fa 
BÌ  che  l'altezza  dei  i>onti  si  completi 
nella  maestosa  mole  dello  scafo,  e  al- 
l'occhio quasi  si  attenui  in  un  tulto  pcr- 
fettameule  ]>r(»i»orzionato  e  di  slraordi- 
iiaiia  eleganza.  Il  disegnatore  italiano. 
a  giudizio  degli  esperti,  ha  saiinto  in 
questo  conciliare  in  nnrahile  fusione  di 
linee,  le  esigenze  dell'architettura  na- 
vale ])ifi  moderna,  con  le  sevei-e  leggi 
della  proporzione  e  dei  precetti  del- 
l'arte. 

L'  aTTednmento  delle  cabine  ò  stato 
eseguito  dalla  «  Società  K><ei(izio  Ba- 
cini >  che  ha  saputo  a<-cop]iiare  allo  oo- 
moflità  più  minut«5  la  eleganza  più  se- 
vera e  in  taluni  casi  il  lusso  i»iù  sfar- 
zoso mcutru  l'aunugbigliuiiicuto  e  la  de- 


corazione dei  saloni  e  delle  gallerie  \ 
opera  della  Ditta  Ducrot  di  Palermo,  che 
ha  voluto  anche  la  collaborazione  sjjo- 
ciale  di  valentissimi  artisti  noti  in  Italia 
e  all'estero.  Così  i  ferri  battuti  sono  del 
Mazzucotelli,  le  vetrate  policrome  del 
Beltrami,  i  dipinti  con  comy)OSÌzioui 
lìgurativc  del  De  Ilaria,  del  Padovani 
d<'l  iMajei'.  della  Ciaroli;  i  dipinti  or- 
namentali del  Gregorietti;  una  fontana 
decorativa  d(d  Trentacoste  ed  un  camino 
in  ]>ietra  del  Virzi, 

La  decorazione  dei  saloTii  principali 
s'inspira  al  periodo  d'arte  francese  che 
va  dal  10r)4  al  1789.  ed  agli  stili  di 
liuigi  XIV,  Luigi  XV,  Kcggeiiza  e 
Luigi  XVI.  Le  sale  da  pranzo  private 
riproducono  lo  stile  Direttorio. 

La  seconda  classe  i)artecipa,  per  am- 
]»iezza  e  ])er  sistemazione  a  tutti  i  he 
n<'fìcl  derivanti  dallo  si)azio  disponibile 
8U  di  un  juroscafo  di  alto  tonnellaggio 
quale  è  V Esperia  e  per  la  severa  ele- 
ganza degli  arredamenti  è  senza  dubbio 
superiore  alle  prime  classi  dei  più  noti 
pii'oscalì  del  Mediterraneo.  La  terza 
«•lasse  distinta,  a  cabine  separate,  do- 
<H»rosa  e  linda,  eguaglia  le  seconde  classi 
degli  (udinari  ytiroscafi. 

Ij  Esperia  se  cernie  mezzo  di  comu- 
nicazione rappresenta  il  i>rolunganieiito 
dei  più  celeri  treni  di  lusso  euro])ei.  ed 
(Mpiindi  il  vero  grande  espresso  Kuropa- 
Kgitto,  come  adattamenti  jier  passeg- 
geri riproduce  ed  eguaglia  i  ]»iù  noti  e 
ricchi  alberghi  del  mondo.  Perciò  la  So- 
cietii  armatrice  h;i  rivolto  anche  jiartl- 
eolare  interesse  alla  <uganizzazione  di 
tutti  i  servizi  di  bordo,  imitando  e  tal- 
volta superando  i  sistemi  degli  alberghi 
l)iù  oidinati  ed  eleganti. 

Una  p(dent e  stazioiM-  radiotelegrafica 
a  dis])osixione  del  publtlico  viaggiante 
permetterà  di  inviare  e  licevcro  di- 
spacci in  mai'c  du  tutte  le  parti  dei 
moudo. 


-  540  -^ 


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SERVIZI    CELERI    DI  LUSSO    PER    IL 

NORD-CENTRO-SUD 

AMERrCA 


"NAVIGAZIONE GENERALE  ITALIANA" 
"TRANSOCEANICr"LÀ  VELOCE" 

Pcrinformazioni    rivolgersi  agli  Uffici  delle 
Società  nellG  principali  citrà  d'ITALIA 


^  5-11 


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SABAUDO 


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cefefi  di  gran  \u.%%o 

Servizi  regolari  per: 

NORD  EUROt>A,   MAR  NERO 

e  AUSTRALIA 

Direzione:  GENOVA  .  Via  Sottoripa,  5 

Agenzie  in  tutte  (e  {)rinci)>a(i  Città: 

MILANO,  Via  S.  Margherita,  11,  Tel.  33-30. 
TORINO,  Via  XX  Settembre,  3,  Tel.  CO-54. 
ROMA,  Via  Tritone,  75,  Tel.  24-29. 
FIRENZE,  Via  Strozzi,  Tel.  25-22. 
NAPOLI,  Via  A.  Depretis,  88,  Tel.  68. 
PALERMO,  Corso  Vitt.  Emanuele,  67,  Tel.  1-18. 


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Anonima  —  Capitale  Sociale  emesso  e  vereato  Lire  6,000,000. 

Sedo  in  ROMA,  Via  del  Giardino,  n.*  76.  —  Palazzo  Banco  di  Napoli. 

Sede  Conipartiinentale  :  PALERMO,  Piazza  Marina. 


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sovvenzionate  dal  R.  Governo. 


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HOTELE 

ELENCO 

GRAFIA  MARCONI 

DELLA 

FLOTTA 

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t 

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tonn. 

Berenice    . 

.     1188 

Memfi,        2893 

Cagliari     . 

.     2322 

Parayuay . 

1328 

Cariddi      .     .      . 

.     12.5(5 

rie  monte  . 

2654 

Città  di   Trirslc. 

.     478.5 

Po 

22(51 

Città  di   Tripoli. 

.     .'it)43 

Jiodi      .     . 

2300 

Eniella       .     .     . 

.     22.55 

Hom  a    . 

1081 

Esperia 

.     3060 

Hoverhella 

3046 

Etruria      .     .      . 

.     2217 

Solunlo 

.  3357 

Tosto      .... 

.     1022 

Tebe      .     . 

2925 

Malico  MiìKjlivlti 

.     2491 

'l'ole  )ìiaide 

Toera    . 
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Chiaui  k  Sommariva).   —  ISede  GENO\'A  -   Piazza  >.'iiuziata,   n.°  15. 
Sede  a  NAPOLI  —  Via  Ago.stino  Depretis,  u.''  62. 

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511 


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LIVERPOOL-NEW  YORK  BOSTON 
LONDRA-NEW  YORK-BOSTON 
LONDRA-HALIFAX-MONTREAL 
QUEBEC-PORTLAND  ME 
BRISTOL-NEW  YORK-CANADA 
LI VERPOOL-LEV ANTE-MAR  NERO 

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ROMA    —    Via   Tritone,    155,    Angolo  ^  PARIGI  -  Boulevard  dcs  Capucines,  3 


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GENOVA  —  Via  Cairoli,   16. 

LIVORNO  —  Wm.  Meiklcreid. 

PALERMO  —  Piazza  Marina,  94. 

TRIESTE   —    Via   del   Mercato    Vec- 
chio, 2,  Palazzo  Lloyd. 

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VENEZIA  —  A.  Bertoli  &  C. 
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NAPOLI  -  Via  Guglielmo  Sanfelicc,  59  -  Angolo  S.  Giuseppe. 

ROMA    —    Vi;i    Tritono,    l;"».'),    Angolo  4!  PARirjI  -  Itonlcvurd  dos  (\aimciiieB, :ì7. 


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l'ALKRMO  —   l'iaz/a  Marin»,   in 
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cliio,  2,   Palazzo  Lloyd. 
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LUCERNA  -  J.  Kook-Lang  dt  C,  Ltd. 


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l'IKKO  -    Panos  1).   Panaguli. 
GIBILTERRA  —  Anchor   Line   (Hen- 

dersou  Bros).  Ltd. 
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Capitale  L.  150.090.000 

Partenze  regolari  da  Genova  per:  Marsiglia,  Barcellona,  Cadice,  Tene- 
riffe,  Trinidad,  La  Guayra,  Puerto  Cabello,  Curacao,  Puerto  Co- 
lumbia, Cartagena,  Cristobal,  Balboa,  Guayaquil,  Callao,  Mol- 
lendo,  Arica,  Iquique,  Antofagasta  e  Valparaiso. 


IN  COSTRUZIONE: 

Sei  ?irosca^  misti  per  ''?asseggieti  e  Merci,, 

"  CESARE  BA  TTISTI,, 

''NAZARIO  SAURO,, 
''AMMIRAGLIO  RETTOLO,, 

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Macchine  a  turbina  -  Doppia  elica  -  Velocità  16  miglia 
Dislocamento  12.000  tonnellate. 


Por  iuforiii azioni  sulle  partenze,  jìer  rac(iUÌsto  dei  Biglietti  di  Passagoio,  e 
per  imbarco  di  Merci,  rivolgersi  alla  Sede,  in  GENOVA,  Via  Balbi,  40,  od  ai 
seguenti  uttìei  della  Società  nel  Regno:  MILANO,  Galleria  Vittorio  Emanuele, 
angolo  Piazza  della  Scala.  —  TORINO,  Piazza  Paleocapa,  angolo  Via  XX 
Settembre.  —  NAPOLI,  Via  Guglielmo  San  Felice,  8,  —  PALERMO,  Corso  Vit- 
torio Emanuele,  G7,  e  Piazza  Marina,  1-5.  —  ROMA,  l'iazza  Barberini,  IL  — 
FIRENZE,  Via  Porta  Rossa,  IL  —  LIVORNO,  Via  Vittorio  Emanuele,  17. 
—  LUCCA,  Piazza  S.  Michele.  —  MESSINA,  Via  Vincenzo  d'Amore,  19. 


L'ITflLIflFflDflSÈ 


Società  Axoxima  con  Sede  in  Milano 
Capitale  L.  260.000.000  -  Riserve  L.  115.325.000. 


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Direzione  Centrale:  MILANO,  Piazza  Scala,  4=6 

Filiali: 

Acireale,  Alessandria,  Ancona,  Bari 

Barletta,  Bergamo,  Biella,  Bologna,  Bordighera 

Brescia,  Busto  Arsizio,  Cagliari,  Caltanisetta 

Canelli,   Carrara,    Catania,  Como,  Cremona,  Cuneo 

Fen-ara,  Firenze,  Foligno,  Genova,  Ivrea,  Lecce 

Livorno,  Lucca,  Messina,  Milano,  Modena 

Monza,  Napoli,  IS'ovara,  Oneglia,  Padova 

Palermo,  Parma,  Perugia,  Pescara,  Piacenza 

Pisa,  Prato,  Reggio  Calabria,  Peggio  Emilia 

Riva  di  Trento,  Roma,  Rovereto,  Salerno,  Saluzzo 

Sampierdarena,  Sassari,  Savona,  Schio 

Sestri  Ponente,  Siena,  Siracusa 

Spezia,  Termini  Imerese,  Torino,  Trapani 

Treviso,    Trento,    Trieste,  Udine 

Valenza,  Venezia,  Ventimiglia 

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Negli  Stabilimenti  della  Ditta  vengono  prodotti  in 
serie:  Genera!  ri  e  trasformatori  elettrici  fino  a  2000  KW  - 
Motori  elettri  i  per  corrente  continua  ed  alternata  fino 
a  2500  H  ^.  -  Ventilatori  d'ogni  genere  -  Pompe  cen- 
trifughe a  trasmissione  o  direttamente  accoppiate  a  mo- 
tori elettrici. 

Apparecchi  per  impianti  di  aspirazione  fumo,  vapore, 
polvcrre,  trucioli,  cereali  e  fibre  tessili  -  Carri  trasfor- 
mato; i  -  Motori  per  applicazioni  agricole  -  Agitatori 
d'aria  e  piccole  macchine  elettriche,  con  applicazioni 
varie  per  l' industria  domestica  -  Applicazioni  elet- 
triche all'  automobilismo  ed  all'  aviazione  anche  per 
segnalazioni  radio-telefoniche. 


Magneti  iialiani  per  motori  a  benzina. 


di 


MlLAfiO     -     SESTO    $.<5«PyAN 


Lavori  pi-i-liniinari  per  hi  costru/ioiie  della  difesa  sp» 
fronte  Borrasia  —  eseguiti  dalla  Cooperativa  Muratori  di 
Corpo  Heale  del  Genio  Civile  di  Re};:^'io  Emilia  (sviluppo  ni.  e.  4000). 


lula  destra  del    fiume    iliiza    — 
S.  Ilario  d'Enza  per  conto  del 


DELLE  SISTEMAZIONI  IDRAULICHE 

PREMIATA    FABBRICA 

Gabbioni    -    Reti    -    Corda    spinosa,    ec. 

Ditta  Succ.   Bartolomeo   Milza   -    PAR.MA 


K  poderose  ])ubblicazioui 
(li  <niest' ultimo  veuteu- 
11  io  (la  parte  del  lìor  tìorc 
dei  nostri  Tecnici  sui  la- 
vori idraiiliei  oftrono, 
anche  ai  profani,  una 
esatta  idea  nei  riguarili 
costruttivi  dei  vari  ma- 
nufatti che  la  scienza  e 
r  esperienza  hanno  pre- 
scelto, 

A  «luelle  pubblicazioni  mi  riporto 
cou  l'ammirazione  e  l'orgoglio,  che  ogni 
buon  italiano,  deve  nutrire  pel  genio  ita- 
lico e  <iuesto  reverente  omaggio  giuugii 
gradito  agli  illustri  smtori  fra  i  quali  a 
titolo  d'onore  indico  i  cliiarissinii  luofes- 
Rori  :  Giaciuto  Turazza  professore  nella 
Scuola  d'Applicazione  per  gì'  Ingegneri, 
C.  Levi  ius<'giiaiite  Costruzioni  nel  ]{•■- 
gio  Istituto  Tecnico  di  Torino,  C.  Valeii- 
tiui  Ing.  Capo  d«'l  Genio  (,'ivile  in  Pa- 
dova, Ing.  A,  Villa,  chiedendo  poi  ve- 
nia ai  molti  altri  che  ometto  ]ier  non 
incorrere  in  dimeiilicauze  dt-plorex oli. 
Per  la  finalità  di  quesl  '  annuncio,  o 
per  la  stretta  relazione  die  hanno  h-, 
opere  di  difesa  rinviale  con  (|uelle  per 
la  sistemazione  dei  bacini  montani,  non 


m'indugio  sulla  varia  loro  natura  che, 
a  seconda  dei  casi,  all'atto  luatico  sa- 
ranno adottate,  bastandomi  d'afleruiare 
che  il  sistema,  preferito,  come  meglio 
risjìondente  al  bisogno,  ò  quello  costi- 
tuito dall'  a])plicaziono  dei  gabbioni  o 
burghe  in  filo  ferro  zincato. 

Ed  e  ai)i)unto  nella  confezione  di  tali 
gabbioni,  burghe  o  buzzoni,  che  (Questa 
iJitta  si  è  specializzata  essendo  stata  la 
])riina  a  iniziare  in  Italia,  come  ben  è 
noto,  oltre  oU  anni  fa,  sitìatla  x)rodu- 
zione. 

Questi  gabbioni,  fatti  cou  filo  ferro 
a  doppia  zincatura  lavorati  a  tripla  tor- 
sione con  un  sistema  razionale,  sono 
stati  con  uuauimc  consenso  dei  tecnici 
adottati  in  tutte  le  opere  sopracitate  ])er 
un  complesso  di  ragioni  delle  ([uali  dirò 
(jui  ai)iu'e88o. 

Non  solo  lo  Ferrovie,  il  Genio  Civi- 
le, le  Amministrazioni  pubbliche,  som» 
int«!n'S8at«' alla  arginatura  dt-i  lìiimi  <. 
al  cons<didamento  dei  terreni  ed  opei . 
murarie  esposte  alle  acquo  correnti  < 
alle  e(»nosioni  marine;  altresì  «bivoiio 
porgervi  la  maggior  attenzione  gli  agii 
coltoli,  anche  se  piccoli  luoiuietari.  ■ 
quanti  —  enti  o  privati  —  devuDo  di 


550  - 


fendere,  contro  la  protervia  delle  acque 
e  contro  le  sommersioni  degli  argini,  la 
proprietà  ed  il  lavoro  che  sono  sacri 
alla  riccliezza  e  alla  i»rosi)crità  della  col- 
lettività e  dei  singoli. 

Mantenere  il  corso  delle  acque  entro 
determinati  confini  per  mezzo  di  argini 
e  difendere  le  opcTC  ad  esse  vicine  me- 
diante opportune  barriere  di  protezione 
è  stata  cura  costante  degli  uomini  sino 
dai  primi  inizi  del  viver  civile. 

I  mezzi  di  protezione  sono  stati  sem- 
I>re  resi  pili  perfetti  dai  progressi  rea- 
lizzati noi  eam])()  della  scienza,  e   della 


opere  è  lunga  e  costosa,  come  pure  co- 
stosa ne  è  la  manutenzione. 

Ciò  ha  fatto  accogliere  con  la  mas- 
sima simpatia  un  mezzo  di  ju'otezione 
molto  pili  economico  ed  assolutamente 
sicuro,  introdotto  nella  piratica  circa 
30  anni  or  sono  da  questa  Ditta  e  con- 
sistente in  dighe  composte  da  un  insie- 
me di  gabbioni  pieni  di  ciottoli  o  di 
pietrame,  i  quali  vengono  sovrapposti 
gli  uni  agli  altri  e  sistemati  in  modo 
diverso,  a  secniuia  del  caso.  Qualche 
volta  i  gabbi,  '.il  sono  dei)OSti  orizzon- 
talmente,   qualche  altra  verticalmente. 


Lavori  preliminari  per  la  costruzione  della  difesa  sponda  desti-a  ilei  fiume  Enza  — 
fronte  Borrasca  —  eseguiti  dalla  Cooperativa  Muratori  di  S.  Ilario  d'Enza  per  conto  del 
Corpo  Reale  del  Genio  Civile  di  Reggio  Emilia  (óviìuppo  ni.  e.  JUOU).  —  Zona  A. 


tecnica,  ed  ora  i  nostri  ingegneri  sono 
maestri  nel  costruire  arginature  di  fiu- 
mi, dighe,  ripari  fluviali,  montani  e  ma- 
rittimi che  i^resentino  la  massima  sicu- 
rezza e  oftrano  la  maggior  durata. 

In  generale  ]>erò  si  tratta  di  opere 
che  richiedono  l'iminego  di  una  quan- 
tità enorme  di  materiale  ed  una  somma 
ingente  di  lavoro. 

Anche  dove  la  protezione  muraria 
cede  il  jiosto  alle  i)alafitte,  ai  sistemi 
}>iii  o  meno  ingegnosi  di  rinforzo  delle 
sponde   ecc.,  la  costruzione   di    siiìatte 


sempre,  però,  essi  formano  una  mura- 
glia atta  a  resistere  alle  piii  forti  cor- 
renti di  acqua  e  presentano  una  sicu- 
rezza che  non  è  inferiore  di  quella  data 
dalle  difese  murarie  più  robuste. 

Principio  scientifico. 

La  ragione  di  ciò  va  ricercata  nella 
struttura  a  cavità  iutercomuuieante  dei 
ripari  a  gabbioni;  grazie  alla  quale  l'aria 
])enetrante  noli'  interno  di  essi  trova  in- 
numerevoli vie  per  uscire  all'esterno. 


-  551  - 


Da  OBpcrienze  eseguite  auni  ur  8ono 
air  Università  di  Dundee  in  vista  di 
determinare  lo  cause  per  lo  quali  le  ondo 
del  mare  aspurtano  spessi)  interi  l)Ioc 
ilii  dei  muri  su  cui  l>attouo,  è  risultato 
come  ò  stata  data  notizia  nei  *  Vvorv.o.- 
dings  of  the  Institution  of  Civil  En<ji- 
ucers  »•  cho  ta!e  «>pcra  di  dem()li/,i(>ue 
t>  compiuta  ilall'aria  raf<-liiusa  nei  crc- 
]>acei  dei  muri  o  iitù  giuuti  aperti  di 
•  luesti.  Le  onde  tleterminauo  sul  para- 
iu«nto  del  mui'o  una  pressione  per  cen- 


liiuetro  (]uadratn  ui;ua1< 


do 


base  alla  equazione  del  lavoro  di  com- 
pressione, supposto  adiabatico.  In  real- 
tà, però  essa  è  inferiore  al  valore  che 
dà  il  calcolo,  a  causa  delle  perdite  di 
(lirico  dovute  ai  movimenti  vorticosi  al- 
l'entrata  dei  giunti  ed  all'attrito  nei 
giunti  stessi. 

A  (luauto  ha  potuto  riscontrare  il 
prof.  Gibson  in  ri[)etute  sue  prove,  la 
l)rossioue  dell'  aria  non  supera  il  valore 
di  due  volte  la  pressione  sul  para- 
mento; ad  ogni  modo,  si  tratta  sem- 
pre di  una  pressione  sufliciente  a  spo- 
si;ire  i  blocclii  clie  costituiscono  il  muro. 


I,:ivori  piriiuiiiiari  prr  i.i  c.jstiu/.ioim  dulia  ilites.i  spuiMa  a.  .stia  ael  mime  Enza  — 
unte  Burrasca  —  esej,'uitj  diilhi  Cooperativa  Muratori  di  S.  Ilario  d'Enza  per  corno  del 
jrpo  Realo  del  fJeiiio  Civile  di  Reggio  Emilia  (sviluppo  me.  4:100;.  —  Zona  IL 


V  è  la  velocità  dell'acqua  e  rj  l'accel- 
hirazione  della  gravità,  avente,  in  ine- 
ilia,  valore  di  y.81  ;  in  pratica,  (pu'sta 
piessione  può  raggiungere  i  3  chilo- 
grammi per  cm.''*  che  corrispondono  ad 
un'altezza  di  carico  di  30  m.  o  ad  una 
velocità  dell'acqua  di  2-4  m.  al  secondo. 
La  pressione  in  discorso  trasmettendosi 
attraverso  ai  giunti  a  porti  o  ai  crepac<'i 
di'l  |taramouto,  conqirime  l'aria  impri- 
gionata neir  interno  del  muro.  Teorica- 
nienlo,  la  compressione  dell'aria  così 
riaultante  poticbbe  essere  calcolata  in 


È  vero  che  la  pressione  diminuisce  se, 
come  avviene  ordinariamente,  la  mura- 
tura ò  abbastanza  porosa  per  lasciarsi 
attraversare  dall'aria  compressji,  ma 
bi.sogna,  «l'altra  jKirte,  toner  conto  che 
alla  compressione  ]>rodotta  dalla  tra- 
smissione idrostatica  diretta  d<'lla  ju'os- 
sione  esterna,  può  aggi«ingi'rsi,  in  de- 
terminate circttstau/.e,  «luella  ribidtante 
dall'azione  diretta  «lelP  urto  delle  onde 
sidle  C(donne  d'aria  racchiuse  nei  giunti. 
In  tutti  i  «-asi  dalle  ricerche  del  proi. 
Gibson    sembra   risultare  che  si   ]H>b&u 


552 


ritenere  possibile  1'  aumento  della  pres- 
sione dell'aria  racchiusa  nel  muro  ad 
un  valore  ujruale  a  15.5  volte  la  pres- 
sione esterna. 

Da  quanto  ho  es])osto,  il  vantaggio 
olle  8i  lia  nel  sostituire  alla  diga  mu- 
raria una  diga  con  numerosi  canali  ])er 
lo  scarico  dell'iiria  sotto  l'aziono  della 
pressione  esterna,  sì  da  evitare  Iaconi- 
pressione  doli' aria  stessa,  ri.salta  c\  i- 
dente. 

Queste  esperienze,  portate  in  ultio 
campo,  stabiliscono  ebe  nel  corso  dei 
fiumi,  i  principii  esposti  trovano  la  loro 


Applicazione  pi^atlea. 


Non  occorro  nella  pratica  applica- 
zione una  mano  d'  opera  specializzata 
in  «pianto  ohe  pel  riempimento  dei  gab- 
bioni basta  raccogliere  i  ciottoli  ed  il 
pietrame  che  si  trova  nell'alveo  dei  tor- 
renti e  dei  tinnii  ove  si  compiono  i  lavori 
di  difesa. 

Da  quando  incominciò  a  diflondersi 
l'uso  dei  galtbioni  se  n'ebbero  a  rile- 
vare vantaggi  superiori  a  <]nalsiasi  altro 
sistema  di  difesa,  vanttiggi  i  «piali  pos- 
stnio   venii'e  riassunti  così: 


Lavori  preliminari  per  la  costruzione  della  difesa  sponda  destra  del  fiume  Enza  — 
fronte  Borrasea  —  eseguiti  dulia  Cooperativa  Muratori  di  S.  Ilario  d'Enza  per  conto  del 
Corpo  Reale  del  Genio  Civile  di  Hegjio  Emilia  (sviluppo  m.  e.  4'JOO).  —  Zona,  C. 


applicazione,  sebbene,  per  la  determi- 
nazione del  \alore  della  com])réssione 
dell'aria  racchiusa  nei  muri  di  riparo 
si  deve  tener  conto  solo  della  compo- 
nente della  pressione  «lell'  acqua  «liretta 
normalmente  a«i  essi.  Si  tratta  «li  com- 
pressioni inferiori  a  quelle  indicate  so- 
pra jjer  il  caso  delle  onde,  ma  che, 
specie  nelle  curve  e  negli  sbarramenti, 
rasreiungono  st;ni]ire  valori  i-agguarde- 
voli. 


1.°  L'impossibilità  d'essere  aspor- 
tati «iall'  impeto  «ielle  correnti  poichò 
avviene  che  pel  forte  peso  dei  sassi  che 
contengono,  i  gabbioni  si  affondano  nel 
medesimo  posto,  e  con  regolare  sovrap- 
posizione «li  altri  gabbioni  si  viene  a 
formare  una  difesa  che  in  niun  altro 
modo  l'iuseirebbe  così  completo. 

2.°  Straordinaria  durata  constata- 
ta da  ripetute  analisi,  nonché  «la  risul- 
tati   pratici    ricavati    dalle    opere   com- 


Rovente  «MtllejTiifi  tra  loro  con  filo  lerio 


-  653  - 

pi  lite  col  sistema  delle  gabbionate.  Il  filo    glioricoio  da  collocarsi  orizzontalmente 
intatti  ben  galvanizzato  resiste  per  oltre    in  strati  8ovrai»posti  e  compatti. 
2.>  anni  aireffctto  dell'ossidazione  ed  in  8.°  Gabbioni  ])ar!illele)>ipedi  o  pri- 

tale  periodo  il  ciottolame  con  la  melma  smatici  orizzontali  i  (piali  per  tale  forma 
e  la  vegetazione  si  consolida  in  nn  unirò  si  prestano  molto  a  disposizioni  più  re- 
blocco,  gola  ti. 

3."  Privilegio  di  p«)tero  in  tutte  lo  Tanto  gli  uni  come  gli  altri  vengoim 

'-ragioni  dell'anno  applicare  nn  tale  si- 
stema di  difesa  a  ilifterciiza 
(Ielle  opere  in  niuratnia. 

4."  Quaniirà  limita- 
tissima del  materiale  da 
trasportarsi  sul  luogo  del 
lavoro  e  facilitai  d'eseguir- 
ne il  trasporto  poicbè  il 
peso  medio  d'un  gabbione 
rapportato  alla  capacità  di 
un  metro  cubo  è  di  cirea 
kg.  8.  Questo  è  il  solo  ma- 
teriale poicbè  il  pietrame 
si  trova  sul  posto.  Il  costo 
luindi  dell'opera  è  tanto 
jiiiì  limitato  ([uante  più  è 
trasporto  dei  materiali. 

5.»  Trasj)orto  rapido  poicb^  cim 
un  carro  ordinario  di  ferrovia  si  tra- 
s])ortano  tanti  gabbioni  da  rappresen- 
larc  riemi)itt)  'lòO  metri  cubi  d'opera. 

iì."  Economia  rilevante,  poicll^  i 
-abbioni  amli»!  usati  nelle  località  ]»iù 
svantaggiose  otì'rono  un  benelìcio  sui 
lavori  in  muratura  del  50  "/o-  -^  conti 
latti  il  costo  definitivo  si  aggira  sullo 
L.  30  al  metro  cubo  a  lavoro  c(uui>iulo. 

7.°  Maggior  resistenza  delle  (»peie 
con  gabbioni  alle  correnti  i»cr  eftetto 
«b'ila  min(U-  pressione  dell'aria  spostata 
la  quale  trovando  infinite  vie  d'uscita 
fra  gli  interstizi  dei  sassi  e  del  pio- 
trame,  attenua  quella  vi(»lenza  clic  per 
contrari»)  «'sercita  con- 
tro le  o[)ero  in  mura- 
tura. ÌA'  «'spcrieuze  di 
oltre  un  trentennio  ne 
danno  la  più  esplicita 
dimostrazione. 


Gabbioni  parallelepipedi  o  prismatici  orizzontali 
(a  cassone). 

reso  facile  il  o  corde  metalliche  e  con  queste  si  assi- 
cura anche  tutto  il  sistema  di  coper 
tura  alla  sponda  i)er  m<»do  <^be  l'opera 
di  <lifesa  si  ])resti  a  graduali  cedimenti 
di  base  ed  a  corrispondenti  i)rolung}»- 
incnti  in  s(»nimità. 


Gabbiou*  »  taccu. 


Varie  specie 
di  gabbioni. 

Di  tre  specie  sono 
i  gabbioni  che  questa 
Ditta  costruisce  con 
grossezza  di  filo,  di- 
nu-nsioni  «;  lungbezzii 
di  maglie  variabili  a 
se<>onda  del  caso  e  de- 
gli ordinativi,   e  »mo«>  : 

1."  (ìabbi«»ni  a 
sacco  ila  c«)llocarsi  ver- 
ticalniente, 

2. "Gabbioni a  pa- 


(jabbiouo  a  i>;i;;liiriccio. 

Nattxra  «lei  lavori 

ove  i  gabbioni  trovano  applicazione. 

Le  numerose  opere  nelle  quali  i  gab- 
bioni trovano  ajjplicazione  possono  rias- 
sunHU'si  nelle  seguenti  categorie  prin 
cipali. 

Bnglic  o  serro  montane. 

Opere   di  difesa   aderenti    allo 


1). 

2). 

sponde. 

3). 


Arginature  dei  fiumi  e  torrenti. 

4).  Rei>ellenti  o  pennelli  ed  opere 
d' iiialveamento. 

.5).  Dighe  di  sbarramento  ed  opere 
accessorie. 

6).  Deviamento  o  diversioni  di 
corsi  d'  acqua. 

7).  Banchine  artificiali  o  calato  di 
fondo. 

8).  Oi>ere  d' indole  generale  di  si- 
stemazione dei  tiumi  e  torrenti. 


—  554 


Cot&fexione  elei  gabbioni. 

Come  sopra  ho  esposto,  questa  Ditta 
ha  il  merito  di  essere  stata  hi  prima  ad 
iniziare  hi  i)rodiizione  dei  gabbioni  rac- 
cogliendo il  plauso  unanime  dei  tecnici, 
degli  imprenditori  di  lavori  e  dei  com- 
mittenti. 

La  lunga  pratica  ha  reso  sempre  più- 
l)erfetta  la  confezione  ed  ora  la  Ditta 
Milza  rappresenta  certo  uno  dei  prin- 
cipali stabilimenti  d'Italia  e  dell'  Estero 
specializzatosi  in  tale  i)roduziouc. 

Fonditure. 

Questa  Ditta  trovasi  in  condizioni 
di  eseguire  prontamente  (luulsiasi  cum- 


missione  tanto  di  gabbioni,  dei  quali 
tiene  semjire  una  rilevante  quantità  a  di- 
8])08Ìzione  degli  Enti  pubblici  e  dei  cit 
tadini  privati,  quanto  di  reti  metalliche 
con  o  senza  vivagiu)  per  difesa  di  ville, 
giardiid,  orti,  parchi,  recinti  di  pollame, 
conigli  ecc. 

La  speciale  accuratezza  posta  da 
questa  Ditta  nella  confezione  dei  suoi 
prodotti,  la  qualitìl  ottima  del  lilo  ferro, 
omogeneo,  selezionato  le  danno  il  pri- 
mato in  questa  x^roduzioue. 

Coloro  che  desiderassero  maggiori 
schiarimenti  sono  pregati  di  chiedere  il 
catalogo  ilhistrato  alla  *  Ditta  Succes- 
sori a  Baitolomeo  Sfilza  ».  Per  tele- 
grammi ;    «Milza   l'arma». 


Deposito   materiali   della   Cooperativa   Muratori  di   S.  Ilario   d'Enza   appaltatrice  dei 
lavori  per  la  costruzione  della  difesa  sponda  destra  del  fiume  Enza, 


L'aviazione  civile 

e  gli  aeroplani  Caproni. 


11  inondo  lui  visto  duiaute  la  guerni 
afteruiaisi  ed  estendeibi  il  volo  mecca- 
uico.  L'aviaziouc  ha  raggiunto  in  servi- 
zio bellico  poteuzialitsi  insperate,  tanto 
riguardo  alla  velocitsì,  quanto  alla  capa- 
cità di  carico  e  di  trasporto. 

Qucst'  ultima  ò  la  qualità  degli  appa- 
ichi    di    aviazione  che  i»iìi  va  tenuta 
inesentc  in  vista  delle  applicazioni  avia- 
torie civili  e  commerciali.   Occorre  che 
un    apparecchio  jtossa  trasportare  pas^- 
U'jieri,  merci,  posta  in  quantità  notevoU; 
ad    uua    velocità   che,    anche  se  non 
alorditiva.  costituisca  sempre  un  note- 
•  le   ris]»armio    di    tempo  sui  mezzi  di 
.asporto  moderni  ordinarii,  o  stabilisca 
senz'altro  il  servizio  più  rapido  in  quei 
paesi    dove    la    locomozione    è    tuttora 
affidata  ai  muscoli  di  quatlrupedi  o  di 
pedoni.   Ma  è  ueces.sario  trasportare  por 
aria    qualcosa   di   notevole   in   più   del 
carico  di  carburante  e  lubriticaute  ile 
lessarlo  per  comjiiere  il  trasporto. 
Questo  è  possibile  coi  grandi  appa- 
'chi,   i  quali,  come  quelli  ideati  dal- 
iiig.    Gianni  Cay)roni  e  costruiti  ncllf 
iitìiciue  di  Taliedo.   ili   ^'izzola  Ticino  o 
ili  Sesto  Calendc,  hanno  la  jiossibilità  di 
t lasportare  lino  a  tre  tonnellate  di  carico 
utile,  per  un  raggio  di  oltre  cin<iuecento 
■  lii'.ometri  senza  scalo,  ad  una  velocità 
utile  dai  IL'O  ai  IHO  cliilouMlri  all'ora. 
Tutti  gli  apparecchi   Cajuoni  hanno 
inoltre   il   vantaggi»»  della  garanzia  del 
t'unzìouamento    dall'  afiparato    motore  : 
^seudo   tnuniti  di  tre  o  più  motori,  il 
,  lasto  parziale  di  uno  o  due  di  essi,  non 


implica  la  possibilità  all' ap])arecchio  di 
sostenersi  ai^cora  per  aria  onde  trovare 
un  sicuro  atterramento. 

Gli  aeroplani  Caproni  linora  costruiti 
l)er  aviazione  civile  sono:  Bij)lani  300- 
450-000  IIP  ed  i  Triplani  da  000-000  HP; 
tutti  a  tre  motori  della  forza a])piopriata. 
Gli  aeroplani  Caproni  ])oss()no  venire 
carrozzali  nel  modo  più  adatto,  tanto 
per  il  trasporto  passeggeri,  come  per 
quello  della  merce  e  della  corrispondenza 
e  posssono  essere  attrezzati  tanto  per 
l'atterramento  sul  terreno,  che  per  l'at- 
terramento in  acijua. 

In  tutte  le  nazioni  industriali,  si  sta 
intensiticaudo  lo  studio  e  l'organizza- 
zione industriale  per  la  creazione  di 
apparecchi  di  aviazione,  che  possano 
servire  jier  il  funzionamento  di  linee 
regolari  di  navigazione  aerea.  L'Italia 
cogli  apparecchi  (siproni,  si  trovaindub- 
biamente  alla  testa  (Ud  movimento,  come 
risulta  dagli  a])prezzamentichela8tamiia 
internazionale  ha  fatto,  degli  ai>parecchi 
esi>osti  alla  mostra  di  Amsterdam  ed 
all'  Esposizione  di  l*arigi,  nonché  per 
quelli  che  hanno  svolazzato  in  lungo  ed 
in  largo  per  tutta  Europa,  tanto  in  ser- 
vizio passeggeri,  quanto  in  servizio  di 
posta. 

Si  i)uò  forse  dire  che  in  Italia  si  sono 
avute  le  più  limitate  manifestazioni  di 
aviazione  pratica,  con  ajtparecchi  Ca- 
j»roui,  con  servizi  istituiti  sui  tratti: 
Konm-Napoli,  ]MiIano-Pisa-Konia.  a  pre- 
scindere dal  servizio  ]iostalc  Milano- 
Torino  e  viceversa  che  venne  condotto 


_  556  - 

regolarmente    con   apparecchi   Caproui    iagleei    per    le   comodità    dei   mezzi  di 
durante   le  giornate   dello  sciopero  nel    trasporto,  e  quali  eccelse  tradizioni  ab- 


lugUo  1919. 

Infatti  aeroplani  Caproni  in  Servizio 
interalleato,  hanno  compiuto  regolar- 
mente i  trasporti  postali  da  Parigi  a 
Neustadt  (Baviera)  mentre  voli  repli- 
cati sono  stati  compiuti  da  Parigi  a 
BruxelloB,  Parigi-Londra,  Parigi-Am- 
sterdam   0    viceversa.    Molti   di   questi 


biauo  saputo  aiturmare  nel  campo  co- 
struttivo in  materia:  il  loro  apprezza- 
mento è  qumdi  di  altissimo  valore. 

L' esercizio  di  linee  aeree  con  aero- 
plani Caproni,  è  quindi  una  attività 
tecnicamente  possibile,  e  può  venire 
esplicata  anche  su  basi  economicamente, 
convenienti. 


Interno  della  Cabina  passeggeri  in  un  triplano  Caproni  900  Ut'. 


viaggi  sono  stati  compiuti  con  Biplani  o 
Triplani  muniti  di  cabina  per  il  trasporto 
passeggeri.  Queste  cabine  costruite  con 
vero  lusso,  buon  gusto  e  senso  di  i)rati- 
cità,  costituiscono  un  comodo  ambiente 
di  viaggio.  Gli  inglesi  non  hanno  esi- 
tato a  battezzare  il  Triplano  Caproni 
con  cabina  per  17  passeggeri  col  nome 
Pullman  Aereo  Italiano. 

Tutti  sanno  quale  culto  abbiano  gli 


Come  è  stato  illustrato  da  studi  com 
pinti  sulle  basi  di  esperienze  fatte  cogli 
innumerevoli  voli  couipiuti  durante  la 
guerra  e  dopo,  è  questo  il  momento  in 
cui  l'ambiente  tinauziario  sta  in  tutto  il 
mondo  occupandosi  per  dare  un  assetto 
alla  navigazione  aerea  in  analogia  a 
quello  che  sona  venuti  gradatamente 
assumendo  le  al  tre  franche  dei  trasporti 
moderni   terrestri  e  marittimi. 


557 


Ditta  GIULIO  GIANCm 

di  GIUSEPPE  e  GAETANO  GIANETTI 

SARONNO  (Milano)  -  Stabilimento  in  CERIANO  LAGHETTO 

Telegrafo  "  GIAKFERRI  ,  —  Telefoni:  19,  50  Saronno. 


COSTRUZIONI  MECCANICHE  CON  FONDERIA  DI'  GHISA 

ACCIAIO  ED  ALTRI  METALLI 

FORGIATURA  E  STAMPATURA  MECCANICA 

SALDERIA    ELETTRICA    ED    OSSIACETILENICA 


•   REPARTI   • 

1.°    Macchine    da    Laterizi:    impunti  completi  di  macchine  per  for- 

2.'  Macchine  per  Agricoltura:  ^:::^T'^:er;^^;:^.: 

trici  -  Seminatrici  -  Spandiooncimi  -  Falciatrici  -  Rastrelli  -  Erpici,  ec. 
3.*    Costruzioni    in    Ferro  :    Macchine  edlU  -  Cam  -   Traini,  ec. 

4.»  Forgiatura  e  Stampatura:  ^^r.-S^SS'-t."»""»:: 

eole,  eo. 

5,*    Trafileria  :    Tramatura  dei  Alo  di  ferro  e  derivati. 


Sala  delle  macchine. 


"  E  N  O  S  „ 

SOCIETÀ  ANONIMA  PER  AZIONI 

per  la  fabbricazione  di  paste  alimentari  e  prodotti  affini 

FIRENZE.  -  Via  delle  Cento  Stelle,  52. 


/ 


I  nostri  numerosi  ed  affezionati  let- 
tori fanno  certamente  grande  e  copio- 
so uso  delle  paste  alimentari  prodotto 
dalla  rinomata  Società  "  Enos  ..  clie  ha 
la  sua  Sede  e  lo  Stabilimento  in  Firenze 
alle  falde  delle  amene  e  salubri  colline 
Fiesolane.  I  prodotti  della  Enos  non 
hanno  bisogno  di  presentazione  e  di 
raccomandazioni.  La  loro  ottima  pi'e- 
parazione,  la  loro  salubrità  e  genuinità 
sono  ormai  noti  a  tutti,  e  per  queste 
loro  doti  hanno  acquistato  i  mercati 
dell'Italia  e  dell'estero. 

La  Società  Enos  vincendo  gravis- 
sime ed  enormi  difficoltà  dovute  in  spe- 
cial modo  alle  attuali  tristissime  con- 
dizioni del  commercio  dei  cereali  e  delle 
farine,  ai  legami  imposti  alla  fabbrica- 
zione della  paste  alimentali  dai  vari  e 
numerosi  decreti  luogotenenziali,  ha 
potuto  e  può  fornire  alla  sua  ottima 
e  numerosa  clientel.*  ottimi  o  sani  pro- 
dotti ahmentari,   ecn^lleotissimi  sotto 


tutti  i  dettami  dell'igiene.  Della  genui- 
nità e  della  bontà  delle  sue  paste  ali- 
mentari ne  fa  fede  l'altissima  onorifi- 
c;^n/,a  conseguita  dalla  nostra  Società 
alla  Mosti-a  Campionaria  Toscana;  la 
medaglia  d'oro.  Ricompensa  adeguata 
all'importanza,  allo  sviluppo  ed  alla 
perfeziono  dei  prodotti,  che  la  Enos  ha 
saputo  raggiungere  in  mezzo  ad  enormi 
od  innumerevoli  difficoltà,  che  ha  vo- 
luto fortemente  e  fortunatamente  su- 
periore. 

Nello  stand  della  mostra,  ove  la  no- 
stra Enos  aveva  esposto  i  suoi  prodotti, 
i  visitatori  poterono  constatare  che  il 
nostro  Pastificio  a  nessun  altro  era  se- 
condo per  la  molteplicità  e  varietà  dei 
campioni,  per  la  bontà  della  fabbrica- 
zione pur  inceppata  dai  decreti  luogo- 
tenenziali sull'abburattamento  delle  fa- 
rine. Nonstante  tali  legami  i  prodotti 
della  Enos  per  i  loro  pregi  visibili  e 
per  quelli   intrinseci  ai  possono   rit«« 


nere  come  fabbrii-ati 
!)uri. 


-  559 
coi  Rotiiolini  1 


Mj\  su  di  lui  altra  cosa  di  partico- 
ii-e  iniportan/a  <lohl)iamo  formare  l'at- 
ifu/.ioiin  dei  no^jtri  lettori  e  dei  mimo- 
rosi   consutnatnii   doi   nostri    prodotti. 

La  Sociotà  Knos  ha  voluto  e  saputo 
risolvere  nella  maniera  j)iù  ouooiuia- 
l)ile  un  problema  che  si  prosentara  irto 
(l'insormontabili  ditticoltà,  problema 
che  occupa  e  preoccupa  qiiasi  tutti  gli 
industriali  di  questo  genere  di  com- 
mercio; quello  cioè  dell' essiccamento 
senza  combustibile. 

I  resultati  ottenuti  dalla  beneme- 
rita società  Enos  hanno  coronato  de- 
.:namente  lo  sue  diuturne  e  sapienti 
iticlie  e  sup<>rato  lo  pili  lusinghiero 
-peranze:  chiunque  abl>ia  visitato  lo 
stabilimento  ha  potuto  constatare  la 
-oppressione  totale  di  ogni  forza  tor- 
tnica.  sia  per  nìettere  in  azione  lo  m;i»-- 
«•hine,  sia  por  essiccare  i  prodotti  della 
labbricazio'ic,  ciò  che  avrebbe  richiesto 
col  solito  sistema  ingenti  quantità  di 
combustibile.  Non  è  chi  non  sappia 
valutare  l'importanza  di  questa  inno- 
vazione, che,  utilissima  sempre,  spe- 
cialmente considerando  che  il  carbone 
minerale  viene  dall  'estero,  è  stata  d' in- 
calcolabile vantaggio  in  tempo  di  guer- 
ra quan<lo  il  consumo  per  lo  industrie 
di  piorra  era  enorme,  il  t-onnellaggio 
limitalo  e  il  carbone  carissimo  e  raris- 
simo, tanto  che  veramente  meritava 
il  nome  di  diamante  nero. 

L'essiccamento  delle  paste  alimon- 
t.  ri  viene  conseguito  alla  Kno.t  a  mezzo 
'li  numerosi  ed  ampli  cassoni,  suddi- 
visi in  collo,  attraverso  lo  quali  scorro 
una  corrente  d'aria,  la  quale  permetto 
di  ottenere  un  prodotto  perfetto,  asso- 
lutamente socco,  anche  nella  stagiono 
piìx  avversa  e  noi    giro  di  poche    oroT 

I  ventilatori,  che  comandano  i  pre- 
detti cassoni  sono  ]>otontissiini;  basti 
dire,  che  l'aria  da  ciascuno  di  essi  spo- 
stata, ascende  alla  somma  di  18,000  m^ 
all'ora. 

Ci  consta,  clie,  «ulT  esempio  del- 
l'J?ria<f,  altri  importanti  Stabilimenti 
Italiani,  pure  non  congeneri,  hanno 
allo  studio  simili  impianti  por  otte- 
nere l'essiccamento  senza  impiego  di 
combustibile;  e  V  Enos  hall  merito  di 
avere  ideato  un  sistema  così  audace 
per  la  concezione,  cosi  semplice  nel- 
l'attuazione e  così  fecondo  nei  risultati. 

La  società  A'no*,  fornita  di  un  co- 
pioso macchinario  moderno,  ha  per  di- 


rettore il  sìg.  liUigi  Abor,  abilissimo, 
infaticabile  nella  ricerca  di  tutti  i  mezzi 
atti  a  perfezionare  sempre  più  i  pro- 
dotti, a  utilizzare  tutto  lo  energie,  sì 
che  nulla  vada  perduto.  . 

E  la  l'Jnos  ha  concjuistato  con  la 
bontà  dei  suoi  prodotti  il  posto  che 
degnamente  le  competeva  sui  mercati 
italiani  e  stranieri  con  vantaggio  dei 
numerosi  suoi  consumatori  e  con  de- 
coro della  industria  italiana. 

Ora  che  finalmente  la  pace  vitto 
riosa  ha  posto  fino  all'immane  conflitto 
dio  per  un  lungo  periodo  di  tempo  ha 
travagliato  ed  insanguinato  il  mondo 
intiero,  i  popoli  possono  con  animo 
sereno  o  con  rinnovata  energia  volgei-e 
la  monte  ai  pi-oblomi  impoftantissimi 
deiralimontazione  o  allo  svilujìpo  delle 
vario  energie  atte  a  risollevare  ed  a 
riattivare  le  industrie  ed  i  commerci 
ridotti  in  misero  stato  dalla  lunga  ed 
aspra  gtiorra. 

Gli  sforzi  che  ha  fatto  e  fa  la  Enos 
por  olTrire  ai  suoi  numerosi  clienti  pro- 
dotti puri  ed  eccellenti  saranno  certa- 
mente, comò  lo  sono,  apprezzati  da  tutti 
coloro  che  memori  del  detto  "  mens 
sana  in  corpore  sano  „  valutano  l'im- 
portanza capitale  che  lia  la  qualità  del 
cibo  nella  igiene  e  nella  salute. 

Produrre  buoni  e  genuini  alimenti 
è  quindi  fare  opera  di  civiltà,  coope- 
rare al  benessere  ed  allo  sviluppo  in- 
tellettualo  o  materiale  di  ogni  ordine 
di  cittadini,  concorrere  intìno  al  pro- 
gresso della  nazione;  e  rendere  nota 
ed  apprezzata  nei  mercati  stranieri 
l'industria  di  questa  nostra  Italia,  che 
così  fortemente  ha  contribuito  al  trion- 
fo della  giustizia  e  della  civiltà. 

liO  bonemorenzo  dunque  della  Eno.t 
meritano  l' incoraggiamento  <;  il  favore 
non  soliì  dei  nostri  cortesi  lettori,  ma 
dogli  italiani  tutti,  che  devono  coope- 
rare allo  sviluppo  ed  all'incremento 
dello  nostro  industrio,  che  in  mezzo 
od  enormi  ed  innumerevoli  difficoltà 
cercano  di  faro  onore  al  nostro  paese 
e  di  liberare  la  nostra  economia  nazio- 
nale dalla  servitù  straniera. 

1/  Enos  conscia  dei  suoi  doveri  ntiUa 
ha  finora  trascurato,  nò  trascura,  per 
migliorare,  por  superare  ogni  giorno  s»> 
stessa;  e  di  questi  suoi  lodevoli  sforzi 
sarà  cortamente  apprezzata  quanto  si 
merita;  ed  i  suoi  prodotti  saranno  ogni 
giorno  più  richiesti  dai  consumatori 
tutti,  per  le  ottime  qualità  nutritive, 
per  la  accurata  ed  igienica  confezione. 


-  560 


Società  Cementìzia  Val  di  Marina, 


G.  STE-FANUTTl  CSb  C. 


riRE-NZE, 


La  Sociotù  Cementizia  Vili  (li  ÌMariua.  di  Calcnzaiio,  si  trova  in  grado  <li  pro- 
sorta uel  1913,  esplicò  la  sua  attività  durre,  pur  utilizzando  combustibili  po- 
nel  campo  della  fabbricazione  del  ce-  veri  nazionali,  del  cemento  di  jjrimissi- 
mento  portlaud,  mettendo  sul  mercato  ma  qualità  che  conquistò  il  mercato 
prodotti  che,  por  la  loro  qualità  furono  Nazionale  sotto  il  nome  <ii  •«Ausonia», 
sempre  molto  apprezzati.  La  Sede  della  Società  è  in  Fireuz»  . 

Pegna   di  speciale  rimarco  è  l' ado-  Via  Vecchietti,  N.   1. 


zione   di  forni  a  gas  alimentati  con  li-  Lo  stabilimento  che  attualmente  ha 

gniti   povere   e    delle    griglie   a   scarico  una    potenzialità    produttivii    di    Quin- 

automatico    sistema    *  Stefanutti  ».   In  tali  250,000  di  cemento  portland,  trovasi 

conseguenza  delle  migliorate  condizioni  a   Calenzano    (Prov.    di    Firenze)  adia- 

tecuiche  di  lavorazione,  lo  Stabilimento  cente  alla  stazione  ferroviaria. 


N&U5  llf^ELLL 


-  5G1  - 
SOCIETÀ  ANONIMA 


I 


Silva  %  '^luouco 

MILANO  — —- >. 
Capitalk  L.  4.000.000  interamente  versato 


CONCERIA  5EVESO  SAN  PIETRO 

Concie  allume 

Cromo,  Vegetale 


—  PAEEINERIA  — 

Pelli  per  pelletfórici 

Clìevmux  e  Monroni  al  cromo 

Jaòbrica  f  5,"°";'  .       ,  „   |  Milano 

"  [  minuterie  metallo  j 


—  5G2 


Veduta  delle  Cartiere  Meridionali. 


LfG  Cartiere  Meridionali. 


La  Società  delle  Cartiere  Meridio- 
nali costituita  da  circa  mezzo  secolo 
è  lina  delle  più  importanti  d'Italia  in 
questo  ramo  d'industria.  Possiede  due 
Stabilimenti  fra  i  più  moderni  e  per- 
fezionati del  genere  con  una  produ- 
zione complessiva  di  circa  quattro  va- 
goni al  giorno  di  carte  le  più  sva- 
riate. 

Una  sua  specialità  sono  le  carte 
per  sigarette  finissime  (anche  di  pesi 
minimi  come  9  grammi  per  mq.)  e  le 
carte  por  edizioni  conosciute  sotto  il 
nome  di  "  India  paper  ..  o  carta  bibbia, 
coi  quali  tipi  la  Società  Cartiere  Me- 
ridionali tiene  allo  all'estero  il  nome 
dell'industrialtaliana.  Apprezzatissimi 
sono  infatti  tali  articoli  di  sua  i^rodu- 
zione  su  mdlli  mercati  dell'Europa  e 
dell'America.  Oltre  questi  generi  so- 
praffini essa  produce  su  vasta  scala  ogni 
altro  articolo  cartario:  per  giornali,  per 


cataloghi,  j»er  edizioni  e  simili,  articoli 
scolastici,  per  cancelleria,  buste,  sca- 
tole di  lusso  di  carta  da  lettere,  lavori 
industriali,  ecc. 

Oltre  mille  operai  trovano  lavoro 
nei  suoi  stabilin)enti  che  harmo  meri- 
tato le  massime  onorificenze  per  le  di- 
sposizioni prese  per  })rovenire  gli  in- 
fortuni e  che  dedicano  costantemente 
ogni  sforzo  per  il  benessere  della  clas- 
se operaia  con  istituzioni  di  jìreviden- 
za,  di  assistenza  in  caso  di  malattie, 
case  operaie,  e  simili. 

Ben  5000  HP  idraulici  sono  xitiliz- 
zati  dagli  stabilimenti  suddetti,  esem- 
pio notevole  del  modo  con  cui  il  no- 
stro paese  deve  valersi  delle  proprie 
risorse  naturali  per  rendersi  indipen- 
dente dall'estero.  Sede  legale  della  So- 
cietà in  Tox'ino,  Via  Arcivescovado,  10 
e  Sede  Amministrativa  in  Roma,  Via 
Sardegna,  11. 


oGì) 


CARTIERA    DI    CANNELLO 

ISOLALIRI    SUPERIORE 


''>'• 


LRUORFiZIOHE 
carte    a    macchina 

bianclie  e  colorate  da  scrivere,  da  stampa,  da  regi- 
stri, fine,  mezze  fine  ed  ordinarie,  da  impacco,  da 
giornali.  -  Cartoncini  bianchi  e  colorati  per  tutti  gli 
usi.  -  Carte  assorbenti  e  per  copertine. 

J^abbrica  propria 
di  pasta  di  legrjo 

e  fabbrica  di  Cellulosa 

RAPPRESENTANZE  : 

ROMA  -  NAPOLI  -  FIRENZE  -  MILANO 
VERONA  -  PALERMO  -  CAGLIARI 


-  5f;4  - 

SOCIKTA    ANONIM>k 

Valvassori  Valle  di  I^anzo 

Capitale  versato:  L.  5.000.000. 
C&rtiera  in  Germagnano  -  Sede:  Via  Arsenale,  19  -  TORINO 

LAVORAZIONE  carte  a  Macel.ina  -    CARTONCINI  bianchi  e  colorati  per 

Bianche  e  (^)lorate  da   scrivere,   da  tutti  gli  usi;   Bristol  sopraftini. 


Stampa,  da  Registri,  per  Musica,  fine, 
mezze  fine  ed  ordinarie,  da  Impacco, 
da  Giornali  ;  di  puro  straccio  per  do- 
oumenti,  eo.  ;  Filigranate  finissime  ; 
Carte  assorbenti  e  per  Copertine. 


CARTOTECNICA:    carte  da  lettere 
in  genere;  carte  e  quaderni  da  scuola. 

SPECIALITÀ:   tipi   fini  da  stampa; 
da  edizioni  e  carte  per  la  cromo. 


FABBRICA  propria  di  PASTA  MECCANICA  a  GERMAGNANO  (Torino). 

RAlPPRS:SE,NTì\NZE.  t 
Torino,  Milano,  Firenxe,  Napoli  e  Palermo. 


TALMANE 

Ak    liATTB 


566  - 


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(Ottobre  1018  -  Settembre  191Q). 


AduciM»  Adri^iiiu.  dirciture  dtir  Uiiionc 
Zucclieri  e  dellu  /uccherilicio  iSoci;ile, 
Ciivaliere  del  lavoro,  t  Milano,  li  dicembrr. 

Agnesa  GiacoDio,  direttore  genei-ale  deyli 
affari  politici  al  ministero  dello  colonie. 
t  l\oma,  8  maggio,  imi)roY\  imamente  al  mi- 
nistero. 

Albertone  Matioo,  n.  Alessandria  1840,  t(3- 
nente  generale  a  riposo:  combattè  ad  Adna, 
dove  aveva  il  comando  della  brigata  indi- 
gena, circondata  e  distrutta  dagli  abissini: 
egli  stesso  cadde  prigif)niero  e  rimase  ad 
Addis  Abeba  18  mesi,  t  Koma,  13  febbraio, 
improvvisamente. 

Altieri  Vittorio,  tenente  geiieialo.  senatore 
dal  1917,  era  stato  al  principio  della  guerra 
intendente  generale  dell'Esercito,  e  suc- 
cessivamente sottosegretario  di  Stato  alla 
Guerra,  comm.issado  generalo  degli  Ap- 
])rovvigionamenti  e  dei  Consumi,  ministro 
della  Guerra,  comandante  del  2<>"  Corpo 
d'Armata,  t  in  zona  di  guerra,  in  un  ospe- 
dale da  campo.  8  novembre. 

Allegretti  Antonio,  di  a.  78.  scultore,  già  di- 
rettore dell'Accademia  di  Belle  Arti.  1  Car- 
rara, 2(>  ottobre. 

Allegri  Gino,  veneziano,  di  anni  '25,  tìglio  di 
Carlo  sindaco  di  Mestre,  tenente  aviatore 
della  squadriglia  "  Sej-onissima  _.  uno  dei 
sci  che  volarono  su  Vienna,  cliiamato  dal 
])' Annunzio  "  fra  Ginepro  ^.  t  in  zona  di 
gucrrii.  5  ottobre,  per  una  caduta  delTae- 
roplano. 

Allievo  ing.  Tullio,  di  a.  49,  prof,  di  tecnologia 
tessile  al  11.  Politecnico  e  al  It.  Istituto 
teciùco  Germano  Sommeiller.  1  Torino,  9 
gennaio. 


AmicarcUi  avv.  Matteo,  n.  Lucerà  1872,  di- 
stinto penalista,  dal  1913  tleputato  pel 
coli,  di  Manfredonia,  t  Lucerà,  5  marzo. 

Ancilotto  conte  dott.  Giuseppe,  di  a.  52,  mi- 
nistro plenipotenziario  a  riposo,  t  Koma, 
12  febbraio,  suicida. 

Audrejelì'  Leonida,  n.  Orci  1871,  scrittore 
russo  notissimo,  t  Terjoki  in  Finlandia, 
12  settembre,  a  quanto  si  dice  per  shock 
nervoso  in  seguito  allo  scoppio  di  una 
bomba  lanciata  da  aviatori  bolscevichi. 

Aiidreucci  avv.  Giovanni,  n.  Capriati  al  Vol- 
turno (Caserta)  1853,  primo  presidente  della 
Corte  d'Appello  di  Koma  dal  1911:  era 
stato  capo  di  gabinetto  dei  guardasigilli 
Gallo  e  Orlando,  f  Roma,  29  aprile,  im- 
provvisamente nel  suo  ufficio. 

An^iolini  avv.  Alti  e  io,  professore  pareggiato 
di  diritto  e  ])roci'dura  penale  all'univer- 
sità. +  (Jenova,  11  aprile. 

Aatinori  march.  fJiovanni,  di  a.  58,  patrizio 
perugino,  t  Koma,  giugno. 

Antonini  Giovanni,  di  a.  77,  cav.  al  merito  del 
lavoro,  dotò  il  suo  paese  di  asilo,  acque- 
dotto, strade  e  di  altre  istituzioni  filantro- 
piche, t  Vocca  Val  Sesia  (Novara)  1°  aprile. 

Apolliuaire  Guglielmo,  di  a.  38,  poeta  futu- 
rista, erudito,  t  Parigi,  15  novembre. 

Ara  Onorato,  colonnello,  t  Torino,  23  giugno. 

Arimondi  ing.  Camillo,  di  a.  62,  ispettore  su- 
perioj'C  del  Genio  Civile,  t  Torino,  7  no- 
vembre. 

Arniagnat  H.,  di  a.  5G,  ingegnere  elettricista, 
aveva  durante  la  guerra  reso  glandi  ser- 
vizi alla  radiotelegrafia  militare,  f  Parigi, 
luglio. 

Arrivabene    Valenti    Gonzaga    conte    Carlo, 


^fabbrica  articoti  di  gomma  per  igiene  e  chirurgia 

DELLA  SOCIETÀ  ANONIMA 

ISTAI^TER     IVIAJRTINY 

TORINO  -  Via  Verolengo,  3TQ 


B— 


-  r,<;7 


t 


II.  .M.iii       .,  ìli   1'.']:>  ministri»  jdi'iii^ 

potenzirti-iu  ituiiuiio  in  l\'isi;i.  i  Teheran, 
17  ottobre. 

Asrarelli  Dario,  di  a.  4.'J.  consigliere  coimi- 
iiiile  e  provinciale  di  Napoli,  «lerente  la 
sede  di  Napoli  della  ditta  G.  P.  Asearelli. 
r  Padova,  4  dicembre 

Attanasio  Ing,  (liovaiini  Battista,  colonnello 
oomandante  del  deposilo  2»  regtr.  genio 
zappatori,  t  Casale  Monferrato, '2;J  dicembre. 

Aiire-gi    «.Giuseppe,    tenente    generale   nella 

riserva,  f  Milano,  »  febbraio. 
-    ari  Fedele   Italico,   di   a,   SO,  tenente  go- 
;  eralo  nella  riserva,  già  aiutante  di  campo 
di  Umberto   I.  t  Carpeneto  di  Mestre,  IO 
settembre. 

Bacca  dott.  Pietro,  consigliere  della  Corte 
dei  Conti,  t  Roma,  29  ottobre. 

Bagini  dott.  Luigi,  chimico  farmacista,  già 
assessore  comunale,  presidente  di  parec- 
chie opere  pie.  |  l'avia.  21  giugno,  per 
un  investimento  ciclistico. 

Baiardi  avv.  (ìerolamo,  prefetto  del  Regno. 
l  Roma,  31  maggio. 

J  lajnotti  Paolo,  ministro  plenipotenziario  ono- 
lario  di  S.  .AI.  il  i;e  d'Italia,  t  San  Remo, 
14  marzo. 

lialdaccini  Luigi,  di  a.  '.i'I,  già  attore  dram- 
matico, poi  amministratore  di  varie  com- 
pugnie  tentrali  e  ora  del  teatro  Argentina. 
t^  Roma,  ottobre. 

Da  enzano  avv.  Nicola,  n.  Rifritto  iBari)  184S, 
senatore  dal  l'.tOI,  presidente  del  Consiglio 
jìrov.  di  Biiri,  fu  per  molte  legislature  de- 
putato del  3»  coli,  di  Bari,  poi  di  quello 
(!i  Modugno,  sottosegretario  alle  Finanze 
e  poi  ministro  dei  Lavori  Pubblici  nel 
min.  Zanardelli  dal  marzo  ri02  all'uttobie 
i;t03.  t  Bari,  2  settembre. 

l'arattieii  di  S.  Pitti o  conte  Paolo,  patrizio 
jiiacentino,  tenente  generale  già  coman- 
dante di  corpo  d'armata,  i  S.  Pietro  in 
("erro  (Piacenzai,  22  giugno. 

liarbavara  di  Gravellona  conte  Edoardo,  vi- 
ceammiraglio, t  Roma,  13  giugno. 

J'.arboglio  dott.  Giuseppe,  di  a.  80,  dei  Mille 
(li  Maisala,  ferito  a  Calatatìrai,  amicissimo 
li  Nino  Bixio.  t  Camignone,  presso  Brescia, 
-I»  settembri',  due  jjiorni  dopo  del  tìglio 
icglstrato  qui  appresso. 

];'irboglio  Liberto,  di  a.  44,  colonnello  co- 
mandante del  54"  reggimento  fanteria  mo- 
l>ilitato.  t  Ivrea,  18  settembre,  improvvi- 
damente. 

adi  Giovanni,  celebre  tenore,  t  New  York, 
■il  ottobre. 

H-di  Luigi,  di  Arezzo,  notissimo  propagan- 
'lista  e  organizzatore  socialista;  già  nmra- 
Inìc,  aveva  fondato  e  diretto  con  grande 
abilità  la  Unione  Cooperativa  edilizia;  era 
fervido  interventista,  t  Roma,  15  ottobre. 


Barerà  (iiovanni.  veneziano,  di  a.  7.'>,  da  35 
segretario  poi  direttore  del  teatro  Goldoni, 
già  pubblicista  e  autore  drammatico,  t  Ve- 
nezia, maggio. 

BiU'ilari  nob.  Pompeo,  inviato  straordinario, 
ministro  plenipotenziario  onorario,  t  Roma, 
4  gennaio. 

Barni  nob.  Alfredo,  pres.  delle  Industrie  Me- 
tallurgiche e  Vetrarie  di  Viareggio,  f  Tro- 
callo  (Como),  5  gennaio. 

Baroni  Ettore,  n.  Pisa  1866,  prof,  di  mate- 
matica al  Liceo  E.  Q.  Visconti,  t  Roma, 
26  ottobre. 

Baronie  Antonio,  di  a.  49,  pittore,  t  Vogogna 
(Pallanza),  23  ottobre. 

Barsanti  Torquato,  presidente  della  Deputa- 
zione provinciale  di  Lucca,  t  Pietr'asanta 
28  luglio,  improvvisamente. 

Barzilai  ved.  Elena,  di  Trieste,  di  a.  85,  ma- 
dre   dell' on.  Earzilai.  t  Roma,  22  maggio. 

Basletta  Ambrogio,  pubblicista,  maggiore. 
1  Firenze,  20  febbraio. 

Battaglini  Teresa,  una  delle  ultime  testimoni 
degli  esuli  del  risorgimento,  t  Lugano, 
aprile. 

Belcredi  (Gobbi)  avv.  Giacomo,  n.  Genova 
185."),  valente  giornalista,  fu  per  lunghi  anni 
redattore  della  Tribuna;  diresse  per  qual- 
che tempo  la  "  Patria  degli  Italiani  „  di 
Buenos  Aires  e  fu  forse  il  primo  corri- 
spondente speciale  nel  giornahsmo  italiano, 
t  Roma,  13  novembre. 

Belli  Luigi,  di  a.  71,  scultore,  autore  del  mo- 
numento ai  caduti  di  Mentana  a  Milano. 
t  Torino,  24  maggio. 

Belici  ti  dott.  Cristoforo,  di  a.  96,  valente 
naturalista,  ittiologo,  t  Milano,  24  maggio. 

Below  (  Von)  Fritz,  generale  tedesco,  coman- 
dante di  un'armata  sul  fronte  occidentale, 
aveva  comandato  le  truppe  tedesche  sul 
fronte  italiano  nella  olìensiva  di  Caporetto. 
f  Weimar,  23  novembre. 

Belti-ami  Ettore,  maggior  generale,  t  Milano, 
7  marzo. 

Berardl  Angelo,  di  Taranto,  maggiore  del 
Genio,  comandante  del  cantiere  dirigibili 
a  Bosco  Mantice  (Vicenza)  e  del  dirigibile 
militare  M-11;  era  ritenuto  ^aswo  dei  diri- 
gibilisti e  deteneva  il  record  mondiale  di 
altezza  in  dirigibile  (m.  6250).  t  nel  cielo  di 
Taranto,  4  dicembre,  per  la  catastrofe  del 
dirigibile  0-5  della  R.  Marina  su  cui  era 
imbarcato. 

Borardi  Socrate,  capo  di  divisione  al  Mini- 
stero delle  Poste  e  dei  Telegrafi,  t  Roma. 
4  marzo. 

Beresford  (Lord),  di  a.  74,  dell'Ulster,  am- 
mii aglio  inglese  nella  riserva,  uomo  poli- 
tico, t  7  settembre. 

Berliri  Giuseppe,  di  a.  76,  ten.  gen.  nella 
riserva,  t  Pavia,  21  marzo. 

Bernardi  Enrico,  n.  Verona  1841,  per  52  ai:ni 


Rigeneratore  delPorgranismo 


Dinamol  F.  L. 


duniiiiidare  opii-scolo  illustrato  grali.s  alla 

Fablirita  loinliarila  Piodolti  (liiniici 

Via  Tortona,  31,  MIUNO        *■ 


568  — 


prof,  di  macchine  agricole,  idranliche  e 
termiche  nella  scuola  di  applicazione  defjli 
ingegneri  di  Padova,  t  Torino,  21  febbialo. 

Bernooehi  Ugo,  giornalista,  t  Livorno,  ;J  mag. 

Bertani  Vincenzo,  già  ispettore  superiore 
delle  intendenze  di  Unanza,  direttore  del 
Segretariato  generale  del  ministero  delle 
pensioni,  t  Konia,  5  luglio. 

Bertocco  Nicodemo,  pubblicista,  dircttoro 
della  Crozzetla  Trepixana.  1  in  un  ospedale 
da  campo  a  San  Michele  dello  Badesse 
(Padova)  per  un  accidente  automobilistico 
avvenuto  fra  Padova  e  Treviso,  28 gennaio. 

Bertolini  a\  v.  l^uigi,  consigliere  alla  Corte  di 
Cassazione,  t  Torino,  4  mai-zo. 

Bertolotti  Giuseppe,  di  a.  66,  fondatore  e 
direttore  da  34  anni  del  giornale  La  Ve- 
detta, t  Intra,  maggio. 

Betta  nata  Melegari  Beatrice,  fu  per  parec  -hi 
anni  segretaria  per  l'estero  del  Consiglio 
Nazionale  delle  Donne  Italiane,  organizza- 
trice e  direttrice  della  Casa  Internazionale 
delle  Giovani,  t  Roma,  27  novembre. 

Bianchi  Augusto,  colonnello  di  fanteria,  più 
volte  decorato  al  valore,  f  Bologna,  2  di- 
cembre. 

Bianchi-Cagliesi  Augusto,  console  del  Salva- 
dor, membro  dell'Istituto  Internazionale 
di  Agricoltura,  t  Roma,  11  aprile. 

Bianconcini  Persiani  conto  Piero,  duca  di 
Mignano.  t  Bologna,  20  ottobre. 

Binda  Bindo,  colonnello  di  artiglieria,  t  Roma, 
24  settembre,  per  suicidio. 

Bini  Enrico,  livornese,  colonnello  in  posizione 
ausiliaria  ora  richiamato  in  servizio,  asses- 
sore nell'amministrazione  cittadina,  f-  Li- 
vorno, 20  ottobre, 

Bisi  Giannetto,  di  Ferrara,  direttore  del 
Mondo,  già  direttore  dolU  Ga:::^t/a  di  Ber. 
(jamo\  era  da  un  anno  vedovo  della  di- 
stinta pittrice  Adriana  Bisi  Fabbri  ("  Adri ,.) 
t  nella  catastrofe  del  Caproni  precipitato 
presso  Verona,  2  agosto. 

Bisi  Giovanni  Battista,  uno  dei  Mille,  f  Mi- 
lano, 2  luglio. 

Bisi  Albini  Sotìa,  n.  Milano  1856,  .scrittrice  ed 
educatrice,  autrice  di  buoni  romanzi  per 
signorine,  fondatrice  e  direttrice  della  lii- 
vinta  per  le  Sigmnini.:  durante  la  guerra 
aveva  fondato  e  pre-iedeva  i  Nidi  per  i 
bambini  dei  soldati  e  la  Lega  dello  semi- 
natrici di  coraggio,  t  S.  Michele  di  Pagana 
(Rapallo),  17  luglio. 
Bistolfì  Luigi,  scultore.  +  Roma,  30  aprile. 
Bloise  Carlo,  n.  1862,  tenente  generale  co- 
mandante della  Divisione  di  Livorno,  era 
entrato  primo  dei  generali  italiani  in  Trento 
redenta  nel  novembre  1918.  t  Livorno,  set- 
tembre. 
Boisdetì're  (Le  Mouton  de),  generale  francese, 
già  piesidente  del  Consiglio  Supremo  di 
Guerra,  già  capo  dello  Stato  Maggiore  ge- 


nerale, aveva  presieduto  11  primo  Consiglio 
di  guerra  a  Rennes  che  condannò  Droyins. 
t  Parigi,  agosto. 

Bolongaro  Enrico,  di  a.  61,  antico  garibaldino 
decorato  di  2  medaglie  d'oro  al  valor  ci- 
vile, t  Stresa,  11  marzo. 

Bolzoni  Giovanni,  n.  Parma  1841,  ma<'stro  di 
musica  e  compositore,  dal  1884  direttore 
del  Liceo.  Musicale  di  Torino,  da  poco 
tempo  a  riposo,   t  Torino,  21  febbraio. 

Bona  Alessandro,  ispettore  superiore  di  fi- 
nanza a  riposo,  i   Torino,  22  febbraio. 

Bonardi  Edoardo,  u.  Laino  (Vall'Intelvi)  1860, 
medico  e  scienziato  di  grande  valore,  con- 
sigliere comunale  di  Milano,  deputato  so- 
cialista di  Alessandria,  professore  alla  Cli- 
nica delle  malattie  sociali  a  Milano,  j  Laino 
(Como),  4  settembre. 

Bonazzi  Fernando,  di  a.  32,  maggiore  coman- 
dante del  4"  Gruppo  Aeroplani  da  bombar- 
damento, 4  volte  decorato  al  valore,  f  21 
febbraio,  in  seguito  a  luì  accidente  di  volo. 

Bonazzi  Igino,  n.  Sala  di  Sissa  (Parma)  1866, 
profesore  ord.  di  zootecnica  e  di  zooguosia 
presso  la  Scuola  di  Veterinaria  di  Parma. 
i  .'iO  gennaio. 

Bonmartini  Silvio,  di  a.  7(),  giornalista,  steno- 
grafo, autore  di  buone  guide  di  Venezia, 
di  lavori  storici  e  di  poesie  in  dialetto,  f  Ve- 
nezia, 22  luglio.  , 

Bonomi  avv.  Alberto,  di  a.  42,  delicato  pittore 
divisionista,  t  Milano,  14  maggio. 

Bononi  avv.  Antonio,  direttore  del  Corriere 
del  role.'sine,  organizzatore  della  Associa- 
zione Agraria.  |  Rovigo,  28  settembre. 

Bonvicino  Cesare,  gentiluomo  di  corte  ono- 
l'ario  della  principessa  Laetitia.  t  Torino,  3 
luglio,  improvvisamente. 

Bouzagni  Aroldo,  di  Cento,  di  a.  30,  valenti.s- 
simo  pittore,  si  ora  fatto  conoscere  anche 
come  caricaturista,  t  Milano,  30  dicembre. 

Borghetti  Ugo,  industriale  in  liquori,  t  An- 
cona, gennaio. 

Bormida  ing.  Tommaso,  industriale  elettro- 
tecnico. 1  Milano,  14  dicembre. 

Borsari  Ercole,  colonnello,  f  Torino,  8  no- 
vembre. 

Boschi  avV.  Andrea,  di  Cremona,  di  a.  56,  va- 
lente professionista,  campione  di  scherma, 
t  Cremona,  27  marzo,  pugnalato  per  ignote 
ragioni  da  un  soldato  rimasto  sconosciuto. 

Bossi  Luigi  Maria,  n.  S.  Ambrogio  di  Varese 
(Como)  1859,  valente  ostetrico,  prof,  ord, 
di  ginecologia  all'univ.  di  Genova,  deputato 
di  Varese,  f  Milano,  1  febbraio,  ucciso  da 
un  marito  geloso  che  feri  mortalmente 
anche  la  moglie  (morta  pochi  giorni  dopo) 
e  quindi  si  suicidò. 

Botha  Luigi,  n.  Greytown  (Natal)  1864,  già 
genera  e  in  capo  dell'esercito  dei  Boeri  al 
tempo  della  guerra  col  Transvaal,  fu  dopo 
la  pace  uno  dei  più  leali  fautori  dell'unione 


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mente  digeribile  ed  aeisal  eustoeio. 


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MIL<ANO 


5G9 


con  l'Impero  lìi  jtunnico,  -Uil  litn»  primo 
ministro  dell'Unione  dell'Africa  del  Sud. 
t  Pretoria,  28  agosto. 

liottasso  Mattei.,  n.  Chiusa  di  Pesio  (Torino) 
1H78,  prof,  di  tìsica  matematica  e  nìeccii- 
nioa  r;izionale  nella  nniv.  di  Messina,  t  Tu- 
rino, 3  ottobre. 

P.otteii  Giambattista,  pia  depntato  di  Saiu- 
pierdarei\a.  t  ivi,  marzo. 

l'.ottoni  dott.  Paolo,  i)rofessore  di  odontojatria 
nell'Istituto  stomatologico  degli  Istituti 
Clinici  di  perfezionamento  in  Mdano  t  Ba- 
veno,  airt)spedale  Militare  di  cui  erat-apo- 
rt*parto,  peimaio. 

Uozzi  dott.  Felice,  colonnello  medico,  t  Mi- 
lano, 28  ngosto. 

Bozzo  avv.  Lorenzo,  professionista  molto  noto 
nel  mondo  industriale  ligure,  f  Camogli, 
2  ottobre. 

Bozzolo  Natale,  di  a.  ;".6,  impresario,  agente 
consolare  d'Italia  a  Caen,  delegato  della 
Croce  IJossa  Italiana  a  Le  Hàvre,  f  Milano, 
21  marzo. 

Brambilla  dott.  Eugenio,  assistente  alla  cat- 
tedra di  analisi  intinitésimale  a'I' univer- 
sità di  Parma,  t  Pavia.  18  aprile. 

Brambilla  tC.irniinati  di)  mnrcb.  Giulio  mila- 
nese, Gran  Cacciatore  di  H.  M.  il  lìe.  gi.ì 
colonnello  di  cavalleria;  nel  18()(;  aveva 
fatto  parte  del  famoso  quadrato  di  Villa- 
franca  e  fu  in  (lucila  circostiinza  decorato 
al  valore,  t  K'Iuìì,  24  febbraio. 

r.ratti  Vittorio,  attore  comico  veneziano,  t  Ta- 
ranto, 11  lu;,,'Iio. 

'leda  ing.  Ernesto,  n.  Campo>-anmartino  (Pa- 
dovai  185-',  dal  188i>  a. Milano,  fondatore  e 
iimministratore  del  grande  stabilimento 
per  costruzioni  meccaniche  (ora  società 
anonima)  specializzato  nella  cr>struzione  di 
locomotive,  t  Milano,  C»  novembre. 

Brero  ing.  Luigi,  capo  del  compartiment») 
ferroviario  di  Torino,  t  ivi.  febbraio. 

Brin  Sofia,  nata  Terni  De  (ìregori,  vedova 
di  Benedetto  Bnn.  t  Roma.   26  diceml)re. 

Briosi  ing.  (ìiovann*.  n.  a  Ferrara  18-I»?,  prof, 
ord.  di  bo'anica  nella  univ.  di  Pavia,  noto 
micologo,  uno  dei  Xli.  direttore  del  La- 
boratorio Crittogamico  Italiano.  |  Pavia, 
20  luglio. 

l'.rocchi  Augusto,  direttore  della  Compagnia 
Anonima  di  Assicurazione  contro  gl'in- 
•endi,  amministratore  della  Cartiera  Ita- 
I  iana.   \  Torino,  IG  maggio. 

i-ruchi  dott.  lador,  di  a.  44.  chirurgo  prima- 
rio del  Civico  Ospedale,  t  Ravenna,  3  no- 
vembre 

Brunacci  Bruno,  prof,  paregg.  di  fisiologia 
sperim.  all'università,  t  Roma  14  settcm. 
Brunati  bar.  Enrico,  colonnello  di  artiglier  a, 
ufficiale  di  ordinanza  onorario  del  Duca 
d'Aosta,  t  Torinr),  lo  giugno, 
lineili   Italo,  ispHtore    generale   dei    t<.-lc- 


gratì  t  li>  giugno,  U'I  nauti  a;,'i(i  delia, 'ina 
di  Milano  presso  l'isola  Filicudi. 

Bruni  Mario,  umbro,  di  a.  32,  redattore  della 
Slera,  scrittore  d'arte,  t  nella  catastrofe  del 
Caproni  precipitato  presso  Verona,  2  ago- 
sto. 

Brusasco  dott.  Lorenzo,  di  a.  81.  prof,  eme- 
rito di  patologia  e  clinica  medica  nella 
IL  Scuola  Sup.  di  Medicina  Veterinaria  di 
Torino.   \  Genova,  11  maggio. 

Bufalinl  dott.  Giovanni,  n.  Pisa  1847,  prof, 
emerito  di  luateria  medica  dell'Istituto  di 
Studi  superiori,  f  Firenze,  Il  aprile 

Buiuio  Ernesto,  ammiraglio  nella  riserva  na- 
vale, t  Naiìuli,  14  gennaio. 

Buranoili  Alberto,  architetto  e  pittore  scGr- 
nografo,  I  Ancona,  giugno. 

Busc.iglla  Domenico,  di  a,  91,  pittore  orn.'v- 
tista.  t  Savona.  15  marzo. 

Buttironi  Emilio,  di'  Pavia,  dei  Mille  dt 
Marsala,  poi  ancora  con  Garibaldi  nel  1886 
a  Montesuollo  e  Bezzecca.  t  Pavia,  feb- 
braio. 

Cacciaguerra  avv.  Ellgio,  di  Cesena,  f-apa 
della  Lega  democratica  cristiana  italia- 
na. 1  Kimini,  27  ottobre. 

Cafaro  Antonio,  vice-avvocato  generale  era- 
riale a  riposo,  t  Montrone  (Bari),  7  gen- 
naio. 

Caimmi  Giu.'-eppe,  di  Roma,  di  a.  63,  noto 
commerciante.  \  Tivoli  (Roma),  6  aprile. 

Gain  Gioi'gio,  n.  Parigi  1853,  pittore  e  scrit- 
tore d'arto,  coii.se rvatore  del  museo  Cara- 
valet.  t   Parigi,  4  marzo. 

Califlfauo  Aniello,  di  Sorrento,  poeta  dialet- 
tale, autoi-e  di  notissime  (canzoni  musical! 
napoletane,  t  Sant'  Egidio  Montempino,  (Sa- 
lerno), 21  febbraio. 

Calvello  Umberto,  sottotenente  di  vascello, 
avia'ore,  uno  dei  migliori  piloti  aviatori 
della  marina,  j  Venezia,  10  agosto,  vittima 
di  una  caduta  dell'apparecchio. 

C'alvi  Costantino,  milanese,  di  a.  7('),  cesella- 
tore valentissimo,  t  Roma,  dicembre. 

Calvia  Pompeo,  n.  Sassari  1859,  pittore  o 
porta  dialettale  {Sassari  inanuu),  \  Sassari, 
7  maggio. 

Calza  dott.  Carlo,  di  a.  84,  medico  chirurgo 
già  direttore  dell'ospedale  civile  di  Vene- 
zia, t  Roma,  5  settembre. 

Camerini  conte  Giovanni,  di  a.  82,  senatore 
del  regno,  t  Roma,  1"  maggio. 

Campana  Roberto  n.  Teramo  1844,  direttore 
della  clinica  dermosifilopatica  della  uni- 
vcr>ità.  t  Roma,  13  gennaio. 

Candiani  d' alivola  conte  Camillo,  di  a.  78, 
vice  ammiraglio  a  riposo,  senatore  del  Re- 
gno: aveva  comandato  lo  nostre  forze  na- 
vali in  Cina  durante  la  rivoluzione  dei 
ho.rei-8.  t  Clivola  (Casale  Monferrato),  9 
febbraio. 


?eie  la  pulitura  e  luc\da\u)ca  d\  UiUi 
\  v)oslù  melalU  adopetjaU  II  Uc\ui4o 


MIROR 


»     ?«o4oUo  4d  ••  LION  NOIR  „     *     ♦ 


Soc.  An.  Italiana.  —    Capitale  L.  3,000,000 


Caiiessa  O-sViildo,  reilattoro  d.'l  S^,,„/<j.  pit- 
ture, ora  ctipitaiiu  dei  gnuiatieri,  era  stato 
ferito  sul  Cenzio,  prigioniero,  poi  nuova- 
mente al  fronte,  quindi  inviato  in  missione 
in  Egitto,  t  Cairo,  24  gennaio. 

Cantin  Adolfo,  colonnello  el  29"  regg.  fan- 
teria, t  Verona,,  3  maggio. 

Capasse  Vincenzo,  contrammiraglio  nella 
riserva  navale,  t  Spezia,  1»  maggio. 

Cappelletti  Alfredo,  giornalista,  direttore  del- 
V Indipendente,  t  Massa,  ottobre. 

Capretti  Giuseppe,  che  per  oltre  .SO anni  visse 
per  ragione  di  commercio  a  Saana  in  Ara- 
bia, t  Magenta  (Milano),  15  maggio. 

Capuano  avv.  Aniello,  di  Nocera  inferiore, 
di  a.  34,  pretoie  del  III  mai-.d.  di  Venezia. 
t  ivi,  20  settembre,  per  sui  idio. 

Carboni-Boy  avv.  Michele,  libero  docente  di 
diritto  civile  nll'uiiiv.  di  Torno,  addetto 
al  gabinetto  del  Sottovcgr.  di  Stato  alla 
Marina,  t  Roma,  23  novembre. 

Carducci  Valfredo,  n.  BolgheiL  (Maremma 
pisana)  1841,  fratel  o  del  grande  Giosuè, 
fu  per  molti  anni  direttore  della  Scuola 
normale  maschile  di  Forlimpopoli.  f  Piazza 
Armerina  fCaltanissetta),  2  maggio. 

Carignani  Cai  lo,  di  Lucca,  di  a.  fi2,  maestro 
di  musica,  direttole  d'orchestra,  i  Milano, 
nuir/o. 

Carini  iu;^-.  Angelo,  maggior  generale  del  Ge- 
nio navale,  t  Genova,  7  gennaio. 

Carletti  Tommaso,  console  geneialo  e  regio 
delegato  a  Smirne,  f  Viterbo,  15  maggio. 

Carnegie  Audrea,  n.  Dunfermline  in  Scozia 
1837,  accumulo  in  America  dove  andò  da 
bambino,  un'immensa  ricchezza  nella  in- 
dustria (era  detto  il  "  re  dell'acciaio  „)  e 
ritiratosi  dagli  atìari  impiegò  la  sua  for- 
tuna in  numerose  fondazioni  a  prò'  della, 
Scienza,  della  pace,  per  premiare  gli  atti 
di  eccezionale  coraggio  ec,  nella  is  ituzione 
di  innumei evoli  biblioteche:  lascia  250  mi- 
lioni, mentre  quando  si  ritirò  dagli  afitViri 
nel  1901  possedeva  oltre  3  miliardi  e  mezzo; 
la  differenza  è  stata  spesa  in  illuminate 
beneficenze,  f  Lenox  (Massachussets),  11 
agosto. 

Carp,  di  a.  82,  già  presidente  del  consiglio 
romeno  f  Jassy,  25  giugno. 

Carrera  Luigi,  industriale,  cavaliere  .al  me- 
rito del  lavoro,  fondatore  dello  stabilim. 
meccanico  G.  M.  Carrèra  di  Milano,  t  To- 
rino, 24  dicemb  e. 

Casalini  Angelo,  di  a.  44,  ten.  colonnello  di 
artiglieria,  figlio  del  senatore  Alessandro 
e  nipote  del  senatore  Giuseppe  Frascara. 
t  Ferrara,  maggio,  delle  ferite  riportate 
nell'ottobre  1917  alla  Bainsizza  e  per  1  > 
<iuali  era  stato  decorato  della  med.  d'arg. 
al  valore. 

Casati  avv.  Curzio,  noto  professionista  di 
Forlì,  t  lliccione  (Rimini),  10  settembre. 


Casati  liolijcri  inar<'h.  bali  fra  Antonino,  di 
a.  02,  gran  priore  di  Lombardia  e  Venezia 
del  S.  M.  O.  di  Malta,  t  Venezia,  19  marzo. 

Casiraghi  Vincenzo,  di  a.  73,  veterano  gari- 
baldino, già  volontario  nel  1859  nei  Cac- 
ciatori delle  Alpi,  ferito  a  S.  Fermo,  pro- 
mosso sottotenente  da  Garibaldi  nella  cam- 
pagna del  18tì0.  t  Milano,  gennaio. 

Casoni  avv.  G.  B.,  di  Bolos?na,  di  a.  89,  de- 
cano dei  giornalisti  cattolici,  esordì  nel 
Distributore  di  Modena,  diresse  successi- 
vamente VOsstyv. l'ore  Bo'ognese,  l'Eco  (ielle 
Jiumugne,  VOsserraore  Roinano  donde  si 
ritirò  nel  1900.  f  Bologna,  4  agosto. 

Cassetta  Francesco  di  Paola,  n.  Roma  184 ♦, 
card,  (dai  1899)  vescovo  di  Frascati,  pre- 
fetto della  (Jongreg.  del  Concilio,  bibliote- 
cario di  S.  11.  C.  t  Roma,  23  marzo. 

(Javalieri  Giuseppe,  di  Ferrara,  di  a.  85,  noto 
bibliofilo  e  collezionista,  t  Bologna,  20  di- 
cembre. 

Cavalli  sac.  Iacopo,  di  Portogruaro,  di  a.  SO, 
storico  triestino,  t  Trie.ste,  29  giugno. 

Cavazzoni  Cesare,  di  a.  71,  già  famoso  bari- 
tono, t  Bologna,  giugno. 

Cavazzuti  Pietro,  capodivisione  al  Ministero 
dell' Istrnz.    Pubblica,  t  Roma,  21  giugno. 

Caveglia  Rodolfo,  colonnello  di  stato  mag- 
giore. 1  Graglia  (Biella),  13  agosto. 

Ceccaldi  avv.  Pasquale,  corso,  di  a.  42,  depu- 
rato deìl'Aisne:  fedele  amico  e  difensore 
di  Caillaux.  1  Parigi.  7  novembre. 

Cecchini  avv.  Odino,  d:  a.  41,  uno  dei  più 
apprezzati  })rofessioni.-<tL  del  foro  grosse- 
tano, membro  della  Giunta  Provinciale 
Amministrativa,  ora  tenente  di  art'glieria. 
f   Roma,  ottobic. 

C'eci  ing.  Pietro,  di  a.  ii2,  industriale  romano, 
presidente  della  Ferrovia  Marmifera  di 
Carrara  e  di  altre  società,  t  Pisa,  18  aprile. 

Coìli  dott.  Emanuele,  assistente  alla  cattedra 
di  anatomia  all'univ.  di  Parma  e  all'uni- 
versità castrense,  ora  tenente  medico  nei 
eavalleggeri.  t  oltre  Piave,  in  una  carica, 
ottobre. 

Gerboni  Carlo,  lìijlio  dell'inventore  della 
logismogralìa,  già  editore  a  Buenos- Aires, 
t  Roma,  3  settembre,  per  suicidio. 

Ceresi  Alberto,  ispettore  generale  del  Mini- 
stero del  Tesoro  a  riposo,  reduce  di  Villa 
Glori,  t  Roma,  22  marzo. 

Ceretti  Ernesto,  direttore  dell'Istituto  di 
Credito  per  le  Cooperative,  t  Milano,  6  ot- 
tobre. 

Ceretti  Ignazio,  di  a.  83,  cavaliere  del  lavoro, 
da  63  anni  geiente  dello  stab.  siderurg. 
P.  M.  Ceretti,  t  Villadossola  (Novara)),  13 
gennaio. 

Cerillo  Carlo,  maggior  generale  d'artiglieria, 
t  Napoli,  26  dicembre. 

Cervello  Vincenzo,  n  Palermo  1854,  illustre 
clinico,   prof,   di  materia  medica  alla  uni- 


Bevete    Acqua  Nocera-Umbra 

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gassosa,  leggera,   digestiva— 


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Tommaso  Corsini 


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A0OD1TO  Blu 


572 


veiBitcà,  presidente  dell'Accademia  delle 
Scienze  e  doU'Accadeiaia  di  Medicina,  t  Pa- 
lermo, i  dicembre. 

Cervi  Silvio,  consigliere  comunale,  sorittux'e 
0  critico  musicale  apprezzato,  t  Parma, 
1".»  agosto. 

Ccstaro  Mario,  poeta  d'avanguardia  delicato 
e  profondo.  ì  Caserta,  ottobre. 

(Jliiiput  Enrico,  illustre  chirurgo  francese. 
|-  l'arigi,  2H  febbraio,  suicida. 

Chiara  Biagio,  poeta,  traduttore,  t  Napoli, 
2H  dicembre. 

Chiarella  Giovanni,  di  a.  \2,  tM»miu-(iprie- 
tario  e  condirettore  col  fratello  dei  /?•//.*■' 
dei  teatri  di  Torino  e  del  Politeama  Mar- 
gherita di  Genova,  r  Torino,  11  ottobre. 

Chidiohimo  avv.  Paolo,  di  Albidona(Cosenza\ 
professionista  molto  stimato,  già  deputalo 
per  la  X  e  XIV  legisl.  del  coli,  di  Cassano 
.Ionio,  f  Cassano  Jouio  (Cosenza),  29  no- 
vembre. 

Clneppa  mous.  Lorenzo,  di  a.  r^i,  vescovo  di 
Lucerà  già  di  Cariati,  i  Andria  (Bari),  15 
ottobre. 

Ohiroiii  Giampietro,  ii.  Nuoro  (Sassari)  185,"), 
senatore  del  Ecgno  dal  1908,  professore 
di  diritto  civile  all'univ.  di  Torino,  di  cui 
fu   due  volte  rettore.  1  Torino,  2  ottobre. 

Ciaufrocca  p.  llatlaele,  di  a.  72,  procuratore 
e  assistente  generale  dell'ordine  delle 
Scuole  Pie,  già  rettore  del  Collegio  Naz- 
zareno, t  lloma,  12  ottobre. 

Ciboldi  ing.  Achille,  aportsmun  appassionato, 
t  Cremona,  \')  ottobre. 

Ciccolini  miarch.  Teodoro,  maggior  generale 
nelle  Guardie  Nobili  del  Papa,  t  Koma,  7 
marzo.  '  , 

Chiaiso  Alfonso,  tenente  generale  a  riposo, 
già  ispettore  capo  di  sanità,  t  Torino,  11 
marzo. 

Cicero  avvocato  Paolo,  capo  di  gabinetto  d(  l 
Sottosegretario  di  Stato  per  le  Colonie. 
t  lloma,  30  dicembre. 

Cipriani  Oreste,  u.  Mantova  1858,  redattore 
capo  del  Corriere  della  Sera  dal  1898;  da 
poco  tempo  era  anche  direttore  e  compi- 
latore del  Giornale  del  Contadino,  t  nella 
catastrofe  del  Caproni  precipitato  presso 
Verona,  2  agosto. 

Cisa  Asinari  di  Grésy  marchese  Alessandro, 
ten.  colonnello  di  cavalleria  nella  riserva, 
t  Torino,  30  dicembre. 

Clerici  Alfonso,  armatore,  commerciante,  in- 
dustriale, t  Genova,  19  novembre. 

Clerici  Giulio,  di  a.  49,  gioi-nalista  sportivo, 
appassionato  alpinista.  ^  Milano,  25  ot- 
tobre. 

Codara  Ambrogio,  di  a.  45,  editore  tipografo 
in  Milano,  già  pubblicista,  t  Pallanza,'  l'' 
giugno,  dopo  soli  15  giorni  del  padre  re- 
gistrato qui  appresso. 

Codara  ing.  Giuseppe,  di  a.  87,  benemerito 


dell'agricoltura,  promotore  dwl  primi  co- 
mizi agrari  e  delle  cattedre  ambulanti, 
t  Milano,  Iti  maggio. 

Co(>ti  Porto  dott.  Moisò,  rabbino  maggiore 
di  Venezia,  t  Mantova,  9  dicembre. 

Coggiola  dott.  Giulio,  n.  Pisa  1878,  di  fami- 
glia piemontese,  bibliotecario  della  Biblio- 
teca Marciana  di  Venezia,  durante  la  guerra 
si  adoperò  molto  per  l'opera  dei  libri  ai 
soldati  e  per  il  salvataggio  delle  bibliote- 
che nella  zona  invasa  o  minacciata  e  fu 
uno  dei  tre  commissari  andati  a  Vienna 
dopo  la  vittoria  per  il  recupero  dei  tesori 
artistici  e  bibliografici,  t  Paderno  Bellu- 
nese, 2  .settembre. 

Colarusso  llaft'aelo,  già  deputato  del  collegio 
di  Cittanova  (Palmi),  t  l^eggio  Calabria, 
giugno. 

Colini  Giuseppe  Angelo,  n.  Casteltìorentino 
1857,  uno  dei  fondatori  dello  studio  dello 
antichità  preistoriche  in  Italia,  soprinten- 
dente ai  musei  e  «-cavi  di  Roma,  libei-o 
doceute  di  paleontologia  alla  università, 
t  Roma,  dicembre. 

Colleoni  conte  (ìuardino,  senatore  del  Regno 
dal  1908,  n.  Vicenza  1843,  già  sindaco  della 
sua  città,  deputato  di  Thiene.  t  Roma,  l'J 
dicembre. 

Colombo  dottore  Carlo,  libero  docente  di 
terapia  tisica  alla  univ.  di  Roma,  fonda- 
tore e  già  direttore  dell'Istituto  Kinesite- 
rapico  di  Roma,  poi  fondatore  e  commis- 
sario generale  del  Corpo  Nazionale  dei 
Giovani  Esploi'atori  Italiani,  ora  volonta- 
rio di  guerra  come  sottotenente  medico. 
t  Rom;i,  17  ottobre. 

Colonna  Salvatore,  pedagogista,  già  direttore 
di  scuole  normali,  t  Mercato  S.  Severi/io 
(Salerno),  19  gennaio. 

Colonna  di  Stigliano  principessa  Evelina, 
nata  Br.yant,  n.  Downieville  (Calif.)  18«1, 
donna  molto  caritatevole,  t  Santa  M-u-ghe 
rita  Ligure  (Genova),  28  marzo. 

Conte  Luigi,  pubblicista,  redattore  del  ' 
riere  delle  Puglie,  t  Bari,  febbraio. 

Conti  ing.  Emilio,  n.  Milano  1812,  senatore 
del  Regno  dal  190»;,  già  depurato  di  r^li- 
lano  4"  poi  di  Codogno,  benemerito  per 
r  opera  data  a  molte  istituzioni  di  btìnefi- 
cienza  come  l'Opera  prò  orfani  infanti,  la 
Casa  dei  Vet'  rani  di  Tarai  e,  ec,  presidente 
dell'associazione  Cesare  Beccaria  e  della 
Pro  Montibus.  t  Milano,  14  luglio. 

Coppola  avv.  Antonio,  primo  [«residente  dei';t 
Corte  d'Appello,  t  Ancona,  1  marzo. 

Cordala  Giuseppe,  direttore  della  Bauc:i  Cat- 
tolica di  Borgo  S.  Donnino,  consigliere  co- 
munale, j  Borgo  S.  Donnino,  20  agosto, 
accoltellato  da  un  pazzo. 

Cordone .  ing.  Leonardo,  di  a.  32,  assi-stente 
alla  cattedra  di  costruzione  di  ponti  nella 
univ.  di  Palermo,  ora  tenente   di  artiglie- 


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ria  addetto  airXrsonnlp.  ;  Torino,  aU'Ospe- 
(lale  Militare,  12  dlceiulne. 

(niTiiani  roiitn  itij».  (ìiuliiino,  di  a.  5^,  da  dUP 
legisl,  deputato  d'Iseo,  presidente  delia 
Depnta^.ione  rrovinciale.  f  llresoia,  yt» 
!  gusto. 

I  ladini  Giuseppe,  di  a.  7(i,  tenente  gene- 
rale a  riposo,  t  Trolarello  (Torino),  15  ot- 
•  libre. 

rsini  principe  Tommaso,  n.  Firenze  1835, 
>er)iitore  del  Regno  dal  1882,  era  stato  de- 
putato di  Bort;o  S.  Lorenzo  dalia  IX  all;i 
XiV  legi-sl.,  sindaco  di  Firenze  dal  1880  al 
188t>.  per  3(t  anni  consijiliere  provinciale, 
per  20  presidente  del  Consiglio  provinciale, 
da  19  unni  presidente  della  Società  delle 
Ferrovie  Meridionali,  presidente  di  innu- 
merevoli istituzioni  di  coltura,  eo.  t  alla 
Marsiliana  presso  Albegna  (Grosseto),  22 
maggio. 

Coiti  Giuseppe,  direttore  generale  della  So- 
cietà per  la  stagionatura  e  l'assaggio  della 
seta  in  Milano,  cavaliere  del  lavoro,  t  Mi- 
lano, 2  agosto. 

'  -tngnta  llairucl<\  di  a.  72,  console  generale 
lei  Paraguay,  t  Genova.  17  novembre. 
)^ta  Rochis  Cai-Io,  generale  a  riposo:  era 
consigliere  dele^rato  delle  Assicurazioni 
(Grandine  "  La  Prudente  „.  t  Bogliasoo 
(Genovai,  12  ottobre. 

loj^ni  Antonio,  n.  Roma  1831,  già  famoso 
baritono,  t  Roma,  13  ottobre, 
zzi  Maria,  infermiera  volontaria  della  C. 
R.  I.,  premiata  per  atti  di  coraggio,  t  11 
novembre,  nell'ospedaletto  da  campo  15 
in  Francia,  per  morbo  contratto  al  fronte, 
dopo  41  mesi  di  ininterrotto  servizio. 

Croce  Francesco,  già  deputato  al  parlamento, 
cavaliere  del  lavoro,  t  Nervi  (Genova),  l3 
maggio. 

Crookes  William,  n.  Londra  17  giugno  1832, 
fisico  e  chimico  illustre,  noto  per  la  sco- 
perta del  tallio  e  del  radiometro  e  per  i 
suoi  studi  sulla  materia  radiante,  nonché 
per  le  sue  ricerche  sullo  spiritismo,  t  Lon- 
dra, 8  aprile. 

Cucchetti  ing.  Giusfi'pe,  di  a.  -IG,  cui  devesi 
la  costruzione  di  vasti  gruppi  di  case  po- 
polari a  Venezia  e  di  grandi  opere  di  ca- 
serma^rgio  e  di  fortificazione  nel  Veneto. 
t  Verona,  gennaio. 

Cndi  p.  Teodorico,  di  a.  90,  vicario  generale 
dell'abazia  di  Montevergine  (Avellino). 
t  Ivi,  5  febbraio. 

D'Adamo    Michele,    consigliere    di    corte 
d'appello,  t  Tranl,  24  dicembre. 
D'Aflaitto   march.    Raflaele,    di    a.  51,  colon- 
nello  comandante  del  Distretto   Militare, 
t  Napoli,  12  maggio, 
Dagna    dott.   Pietro,   notaio,   uno  del  Mille. 
■  Lurago  Marinone  (Como),  12  giugno. 


Dal  Forno  Narciso,  n.  Verona  184:.,  *fa  2r> 
anni  direttore  della  sede  di  Milano  delia 
banca  d'Italia,  f  Milano,  »  ottol>ro. 

Dalla  Vedova  Giuseppe,  n.  Padova  29  gen- 
naio 1S34,  sonatore  dal  1909,  cavaliere  del- 
l'ordine civile  di  Savoia,  professore  eme- 
rito di  geografìa  nell'univ.  di  Roma,  già 
segretario  generale,  poi  presidente  della 
Società  Geografica  Italiana,  geografo  di 
fama  mondiale,  t  Roma,  21  settembre. 

D'Amico  Arturo,  di  a.  (53,  direttore  generale 
della  Società  •  Italiana  Servizi  Marittimi. 
t  Milano,  28  aprile. 

Dan  avv.  Luigi,  n.  Nereto  negli  Abruzzi. 
1853,  valente  civilista  in  Ancona,  dal  1892; 
deputato  per  Ascoli,  Osimo,  S.  Benedetto- 
dei  Tronto,  più  volte  sottosegretario  dL 
stato  e  ministro  alla  Giustizia  e  ai  LL.  PP.. 
t  Spello  (Perugia),  15  aprile. 

Davanzo  ing.  Francesco,  di  a,  75,  capitano 
garibaldino,  antico  e  provato  patriota,  con- 
dannato   dall'Austria,  t  Treviso,  8  agosto'- 

D'Eccheri  Enrica,  trentino,  volontario  gari- 
baldino, combattente  a  Bezzecca,  fonda- 
tore col  fratello  Edoardo  della  Gazzt'tta  <ìei 
Pi-estiii.  t  Proserpio  (Erba),  agosto. 

De  Cesare  Raffaele,  n.  Spinazzola  (Bari)  1845, 
pubblicista,  autore  di  buoni  lavori  storici, 
già  deputato  di  Manduria,  poi  senatore 
dal  1910.  t  Roma.  29  novembre. 

De  Fabii  Pezzani  Edoardo,  n.  Milano  1845, 
generale  d'artiglieria  a  riposo:  era  stato 
direttore  del  Collegio  Militare  di  Napoli, 
poi  di  qu  Ilo  di  Roma,  t  Roma,  8  set- 
tembre. 

De  Filippi  Lodovico,  capitano  di  vascello, 
comandante  dell  esploratore  Cesnre  R'-s- 
sarol,  affondato  nell'Adriatico,  tra  Pola  e 
Fiume,  per  l'urto  di  una  mina,  t  10  no- 
vembre: peri  vittima  della  sua  generosità, 
avendo  ceduto  il  suo  salvagente  a  un  ma- 
rinaro che  ne  era  privo  e  che  stava  per- 
aflfogare. 

Degli  Uberti  Alfredo,  maggior  generalo  d'ar- 
tiglieria a  riposo,  t  Roma,  25  febbraio. 

Dei  nob.  (ìarimeno,  colonnello  comandante* 
del  120"  fanteria,  t  Salonicco,  2  maggio, 
improvvisamente. 

De  la  Ville  sur  lllon  conte  Ludovico,  stu- 
dioso di  storia,  socio  fondatore  e  bibliote- 
cario della  Società  Napoletana  di  Storia 
Patria,  f  Napoli,  15  maggio. 

Dei-Frate  dott.  Settimo,  tenoni  e  geneml© 
nella  riserva,  t  Milano,  8  febbraio. 

Del  Greco  Giovanni,  valente  chirurgo,  bnotn 
patriota,  già  garibaldino,  f  Firenze,  18  ot- 
tobre. 

Della  Chiesa  march.  Eugenia,  nata  Jacobinf, 
m'^glie  del  march.  Giovanni  Antonio,  fra- 
tello  del  pontefice.  1  Roma,  10  dicembre. 

Della  Torre  di  Valvassino  «ronte  Clemente, 
di  a.  <)2,  contrammiraglio  in  posiziono  aa- 


Il  ]>iabete 


ri'oiiuto  lìnora  iiiguarlUilf,  lia  troviiio  l'iialiiirntf.-  fi  >>uo  vt  ro 
riniediu  nt-lla  Cura  Ooutarai,  fritta  (Ou  le  PXXjJy>OIi£ 
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57-i 


slliaria.  t  Roma,  2  aprile,  Tlltima  di  un 
investimento  di  vettura. 

Del  Re  Antonio,  maggior  generale,  t  Napoli, 
27  febbraio. 

De  Luca  Ermindo,  pre  idente  di  sezione  di 
Corte  d'Appello,  t  Roma,  15  mar/o. 

Demar^-o  Alfonso,  consigliere  di  cassazione 
a  riposo,  t  Montecalvo  Irpino  (Avellino), 
10  ottobre. 

De  Marinis  Erico,  di  C.va  dei  Tirreni,  (Sa- 
lerno), di  a.  5(i,  prof.  pai-egj;iato  di  filo- 
sofia del  diritto  alla  univ.  di  Napoli,  de- 
putato socialista  di  Salei-no  dal  1895;  poi 
era  passato  fra  i  radicali  costituzionali  e 
fu  anche  ministro  della  istru/.ione  jnib- 
blica  per  soli  3  mesi  nel  secondo  gabinetto 
Fortis.  t  Napoli,  22  maggio. 

De  Martino  Filippo,  questore  a  riposo,  t  Na- 
poli, 17  maggio. 

De-Matlieis  dott.  Gi'  seppe,  di  a.  73,  depu- 
tato provincia!'^,  f  Demonte-Entraque  (Cu- 
neo), 9  giug-no. 

Demurtas-Zichina  avv.  Pasquale,  n.  Sassari 
1858,  già  deputato  del  collegio  di  Sassari 
per  una  legislatura,  già  professore  di  di- 
ritto amministrativo  all'università  di  Ge- 
nova, t  Sassari,  maggio. 

De  Stefanis  nob.  Giovanni  Antonio,  di  a.  87, 
tenente  generale  a  riposo,  fu  uno  dei 
'*  Mille  „  di  Marsala,  t  Torino,  13  settembre 

Devoto  Tommaso,  uno  dei  più  ricchi  della 
colonia  italiana  in  Argentina,  benemerito 
delle  opere  di  soccorso  agli  enugrati  rim- 
patriai ijer  la  guerra,  i'  Buenos-Aires, 
luglio. 

Di  Dio  Dedo,  n.  Firenze  1S'5G,  giornalista, 
già  direttore  del  Vero  Monello,  ora  croni- 
sta del  Nnnvo  Oiornde.  f  Firenze,  19  di- 
cembre. 

Di  Giacomo  Lorenzo,  docente  alla  univer- 
sità, t  Napoli,  22  ottobre. 

Di  Napoli  ing.  nob.  Alfonso,  ispettore  supe- 
riore del  Genio  Civile  a  riposo,  già  mem- 
bro del  Consiglio  Superiore  dei  Lavori 
Pubblici,  t  Roma,  3  febbraio. 

Dini  Ulisse,  n.  Pisa  14  novembre  1845,  ma- 
tematico illustre,  prof,  di  analisi  superiore 
alla  univ.  di  Pisa  e. direttore  della  Scuola 
Normale  Superiore,  senatore  del  Regno 
dal  1892,  vicepresidente  del  Consiglio  Su- 
periore dell'Istruzioni',  cavaliere  del  me- 
rito civile  di  Savoia,  j) residente  della  So- 
cietà dei  XL.  t  Pisa,  2S  ottobre. 

Di  Pisa  Antonino,  antico  garibaldino,  già  de- 
putato per  5  legislature,  che  copri  nume- 
rose cariche  pubbliche,  t  Palermo,  18 
giugno. 

Donzelli  Antonio,  colonnello  addetto  al  co- 
mando della  SS''  Divisione,  t  Sofia  (Bulga- 
ria), 23  gennaio. 

Domini  Enrico,  maggior  goiierale  nella  ri- 
serva, t  Milano,  21  dicembre. 


Duttey    Arthur    R.,    americano  del  Nord,  di 

a.  39,  già    campione    del  mondo    di  corsa 

podistica,  t  gennaio. 
Dufresne   Bianca,  di  a.  44,  notissima  artista 

drammatica  parigina,  t  Parigi,  *12  maggio, 

suicidatasi  nel  suo  camerino  al  teatro  Sarah 

Bernhardt. 
Dumontet    Carlo,  commerciante.  presid(Mite 

della    Camera    di  Commercio  Francese  di 

Napoli,  t  ivi,  lo  ottobre. 
Dupupet  Giuseppe,  tenente  generale,!  Udine, 

maggio. 

I^lia  Augusto,  n.  Ancona  1829,  colonnello 
^  garibaldino;  aveva  combattuto  nel  1859, 
nel  18tJ0  con  i  Mille  'e  a  Calatafimi  salvò  la 
vita  a  Garibaldi  rimanendo  ferito  per  lui 
gravemente  alla  bocca),  nel  'C6,  nel  '()7; 
dopo  il  '70  fu  deputato  per  Ancona  \  Roma, 
10  febbraio. 

Ercole  avv.  Francesco,  vif  epresidento  del 
Consiglio  provinciale  di  Chieti,  di  a.  (;5. 
t  Francavilla  a  Mare  fChieti),  21  settembre. 

Erlanger  Camillo,  di  Parigi,  di  a.  56,  compo- 
sitore di  musica  (Apftr:.dite,  1900).  1  maggio. 

F^abbrini  nob.  Giulio,  di  a.  53,  generale  co- 
mandante di  divisione,  f  Montecatini, 
21  dicembre. 

Fabris  dott.  Tomaso,  caposezione  al  mini- 
stero dell'Agricoltura,  segretario  generale 
del  Supremo  Consiglio  dei  33.".  i  Roma,  28 
maggio. 

Fabroni  Carlo  Stefano,  n.  Fontana  Liri  (Ca- 
serta) 1867  di  famiglia  toscana,  tenente 
colonnello  dei  carabinieri,  ora  ispettore 
delle  retrovie  della  7''-  armata,  noto  per 
la  lotta  tenace  da  lui  condotta  contro  la 
camorra  napoletana  e  per  la  parte  avuta 
nel  processo  Cuocolo.  t  in  un  ospedaletto 
da  campo  di  malattia,  29  ottobre. 

Fa'aschi  Emilio,  n.  San  Piero  in  Campo  (Elba) 
1834,  valente  ostetrico-ginecologo,  già  pro- 
fessore di  ostetricia  alla  università,  t  Siena, 
15  dicembre. 

Falconi  dott.  Gavino,  colonnello  medico,  già 
direttore  dell'Ospedale  Militare  principale 
del  Celio,  t  Roma,  21  maggio,  improvvi- 
samente. 

Fantina  Filippo,  già  assessore  comunale,  oc- 
cupò cariche  i^ubbliche.  t  Mantova,  mag- 
gio. 

Fantoni  Spirito,  t-encnte  generale  a  riposo, 
t  Milano,  30  dicembre. 

l'arina  Salvatore,  n.  Sorso  (Sassari)  10  gen- 
naio 1846,  celebre  e  fecondo  novellista, 
romanziere,  giornalista:  fu  detto  il  Dickens 
italiano,  t  Milano,  15  dicembre. 

l'aineti  Rodolfo,  prof,  pareggiato  di  filopa- 
tologia nella  univ.  di  Pavia,  t  Lizzano  in 
Belvedere  (Bologna),  18  gennaio. 


IfENTRIERE 

fisi 


IGURINI 


^'^IBerÙsB»PE    SÌGURINl 
MEDICO    CHIRURGO 

MILANO  v!A  puNio  10  Milano 

-_-^-rT^----=-:^  n«i!»    Vita  rratìf.a  ===« 


Faso'o  Oreste,  di  Torino,  di  n.  ."i5,  poeta  dia- 
lettale piemontese,  commediografo,  novel- 
liere, t  Torino,  *21  gennaio. 

Fassini  Ginsppi^e,  map2;ior  generale  nella 
riserva,  t  Torino,  16  Inolio. 

Fenoglio  d'Enriol  bar.  Vinoonzo,  direttore 
del  "  Gazzettino  Venerdì  della  Contessa  „. 
t  Torino.  3  aprile. 

J'^rnex  (De)  Carlo,  di  a.  37,  gerente  della 
banca  J.  de  Fornex  et  C.  t  Torino,  yo 
maggio, 

Ferrari  Pellegrino,  di  Modena,  maggiore  di 
S.  M..  membro  della  commissione  inter- 
alleata per  la  determinazione  dei  confini, 
t  Trieste,  V.i  luglio,  annegato. 

Ferrari  Rodolfo,  n.  Concordia  di  Modena 
1862,  maestro  di  nuisica,  roi)utatissinio  di- 
rettore d'orchestra,  t  Koma,  11  gennaio. 

Ferrati  ing.  Edgardo,  n.  Torino  1862,  tenente 
generale  capo  del  corpo  del  Genio  navale, 
autore  di  molte  importanti  innovazioni 
nella  tecnica  navale,  t  IJoma,  19  dicembre. 

Fiastri  nob.  (ìiorgio.  tiglio  del  genera'e  Giu- 
lio, tenente  di  vascello,  comandante  della 
stazione  d'idrovolanti  di  Trieste,  decoralo 
di  4  medaglie  al  valore.  |  Trieste,  febbraio, 
vittima  di  nn  a<rcidente  di  volo. 

Fin/.i  Romilda  ved.  Dolcini,  di  Mantova,  figlia 
del  patriota  Giuseppe  Finzi.  t  Firenze,  :ìS 
marzo. 

Finzi  Ottolenglii  Fanny,  bt;netìca  signora, 
fondatrice  dell'asilo  di  Gorla  per  i  muti- 
lati, t  Milano,  12  novembre. 

Flores  Francesco,  consigliere  della  Corte  di 
Cassazione,  t  Napoli,  17  ottobre. 

lolchi  mons.  Enrico,  già  vicecamerlengo  di 
S.  il.  Chiesa  e  amministratore  dei  beni 
della  Santa  Sede,  esonerato  dopo  la  crisi 
finanziaria  del  Ks«.M).  t  Roma,  28  settembre. 

Follina  Michele,  vicepresidente  della  esimerà 
di  commercio  econso'e  onorario  del  (ìiap- 
pone.  t  Palermo.  2.>  at,'osto. 

Fontana  Ferdinando,  di  Milano,  di  a.  C'.). 
poeta  dialettale  meneghino,  appartenne 
alla  hohnne  letteraria  milanese  del  periodo 
della  F(irf,iìl(t,  scrisse  per  il  teatro  mila- 
nese (Ijit  xta'iHi  dH  xrior  In4Ìodii  ec.i  r 
molti  libretti  di  opera,  nel  is««  dovei t.; 
emigrare  in  Svizzera  per  cause  lioliticlie. 
t  Lugano,   1 1   maggio. 

Fornari  rag.  .Achille,  antico  uttìciale  Garibal 
dino  dal  6't  al  «'.7.  f  Livorno,   marzo. 

Fornari  dott.  Francesco,  di  a.  31,  ispettore 
dei  musei  e  scavi,  libero  doc.  di  archeo- 
loga  e  storia  dell'arte  allL'iiiversltà.  \  \\o- 
nta,  16  marzo. 

Fornioni  De  (ìiovantiinl  Maria  (Marinili, 
scrittrice  di  novelle:  era  sorella  per  parte 
di  madre  di  Sfi'tne  iKugeuia  Codrunchi  . 
t  Bologna,  22  ottoÌ)re. 

Fossi  Adolfo,  giornalista,  diresse  per  15  anni 
VAffnn  di  Verona,  ora  era  redattore  del- 
VOrdinf.  f  Ancona,  1'.)  novembre. 


Francinl  Giuseppe,  noto  e  valente  stenografo, 
t  Roma,  marzo. 

Fraschetti  Augusta,  nata  Piacentini  Rinaldi, 
figlia  di  (ìiuseppe  Piacentini  Rinaldi  già 
deputato  della  Costituente  Romana  e  uno 
dei  prmi  senatori  romani  nel  nuovo  Re- 
gno d'Italia  e  vedova  dell' avv.  Giovanni 
Fraschetti  assessore  di  Roma,  t  ivi,  2S 
maggio. 

Fredlani  Guelfo,  colonnello,  t  Firenze,  21 
maggio. 

Friso  liUigi,  n.  ISfiO,  ispettore  centrale  del 
Ministero  dell'Istruzione,  gi.à  rettore  per 
molti  anni  del  collegio  Ghislierl  di  Pavia 
e  già  professore  di  filosofia  al  liceo  Parini 
di  Milano,  t  Pavia,  29  gennaio. 

Frizzi  avv.  Lazzaro,  ii.  Trieste  1838,  fu  de- 
putato di  Asola  p(>r  due  legislature,  poi 
senatore  dal  1914,  visse  quasi  sempre  a 
Milano,  dove  svolse  grande  attività  nelle 
opere  pie  e  nelle  istituzioni  di  beneficenza 
e  di  coltura.  1  Milano,  3  settembre. 

Frizzoni  dott.  (instavo,  di  Bergamo,  di  a.  7s, 
noto  critico  di  arte,  già  scolaro  e  amico  di 
Giovanni  Morelli,  t  Milano,  10  febbraio. 

Fusari  Romeo,  n.  Ciistlglione  d'.\dda  (Mila"oì 
1857,  prof,  di  anatomia  umana  normale  alla 
u;iiv.  di  Torino  di  cui  era  anche  stato  ret- 
tore, t  Torino,  29  marzo. 

C"*  abotto  Ferdinando,  n.  Torino  186(5.  storico 
j  e  letterato  oi)erosissimo,  prof,  di  storia 
alla  univ.  di  Genova,  presidente  della  N 
cietà  Storica  Subalpina  da  lui  fondata,  t  T. 
rino,  24  novembre. 

Gabrielli  Innocenzo,  ispettore  generale  delia 
Ranca  d'Italia.  1  Roma.  29  gennaio. 

(ilaetani  di  Castelinola  conte  Onorato,  con- 
sole generale  d'Italia.  ì  Roma,  7  dicembre. 

(iailhard  Pietro,  n.  Tolosa  1848,  già  cantante, 
poi  direttore  d.e\l'(>p''ra  per  molti  anni, 
t  Parigi,  12  ottobre. 

(ìalante  Andrea,  u.  (  a-ale  Monferrato,  18t'>'.', 
professore  ord.  di  diritto  ecclesiastico  nel- 
l'Università di  Bologna,  già  professore  nella 
facoltà  giuridica  italiana  di  Innsbruck,  poi 
capogabinetto  del  ministro  Scialoia.  t  Roma, 
26  luglio,  per  suicidio. 

Galazzi  Maddalena,  ved.  Bianchi  di  a.  li»_'. 
t  Genova,  marzo. 

Galimberti  Antonio,  cavaliere  del  lavor». 
t  Molare  (Alessandria»,  29  gennaio. 

Gallonga  avv.  Co-st-intino,  consigliere  della 
Corte  d'Appello,  t  Torino.  30  maggio. 

Galli  liUigi,  di  a.  46,  autore  e  capocomico 
del  teatro  dialettale  milanese,  fratello  del- 
l'attrice Dina  (falli,  t  Genova.  17  gennaio. 

Gallotti    avv.    Angelo,   presidente    di  Cassa- 
zione   a   riposo,    di  a.  87.  f  Bronl  (Pavia 
dicembre. 

Gallotti  avv.  Cesare,  prefetto  a  riposo,  t  Ru- 
ma, 9  agosto. 

Galvani  Ercole,  n.  Bologna  1863,  celebre  vio- 


LA  TESSILE  "dtMILxÌNO 

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576  -^ 


Miùstft,  dà  3!S  anni  donìtcllla'o  in  Aiuerfoa: 
eia  uno  dei  tre  diretiori  deil' istituto  mu- 
sicale *  Santa  Cecilia  „  di  IJueuos  Aires. 
1  ivi,  dicembre. 

G.irros  Rolando,  famoso  aviatore,  due  volfe 
lecordinan  dell'altezza,  pioniere  della  na- 
vigazione aerea  sui  mari  con  le  traver- 
sate Tunisi-lioma  eSaint-llaphael-Biserta, 
pilota  militare  dall'inizio  della  guerra  (fu 
sua  l'idea  del  tiro  con  la  mitragliatrice 
attraverso  l'elica),  dal  maggio  1915  prigio- 
niero dei  Tedeschi  per  3  anni  nella  for- 
tezza di  Magdeburge,  donde  era  evaso  da 
poco  per  tornare  al  fronte  francese,  t  ca- 
duto con  l'aeroplano  in  un'incursione 
sulle  linee  tedesche,  4  ottobre. 

Gasperini  prof.  Ubaldo,  di  a.  38,  libero  do- 
cente di  patologia  medica  alla  univ.  di 
Bologna,  ora  capitano  medico  direttore 
dell'Ospedale  d'isolamento  di  Verona.!  ivi, 
14  ottobre. 

Garetti  march,  mons.  Lodovico,  n.  Genova 
1868,  arcivescovo  di  Genova  dal  1915,  già 
vescovo  di  Casale,  t  Genova,  24  dicembre. 

Gazzetti  Carlo,  di  Modena,  prof,  incaricato 
di  materia  medica  nella  univ.  di  Modena, 
ora  maggiore  medico,  t  in  un  ospedale  da 
campo  d'influenza,  ottobre. 

Gemmi  conte  Ettore,  colonnello,  t  Verona, 
21  aprile. 

Ghezzi  suor  Maria  Angela,  da  26  anni  Su- 
periora Generale  delle  Suore  di  Carità 
della  Ven.  Capitanio,  dette  comunemente 
di  Maria  Bambina,  t  Milano,  21  dicembre. 

Giaccone  Eugenio,  grande  esportatore  di 
olio  di  oliva,  fu  per  molti  anni  consigliere 
comunale  e  copri  altre  pubbliche  cariche, 
t  Oneglia,  3  aprile. 

Giacobini  dott.  Enrico,  ispettore  superiore 
al  Min.  di  Industria  e  Commercio,  capo 
dell'Ufficio  della  Pesca,  molto  stimato  per 
l'opera  compiuta  e  per  le  pubblicazioni 
fatte  in  questo  campo,  t  Roma,  26  febbraio. 

Giampietro  Renato,  sottotenente  aviatore 
volontario,  asso  dei  piloti  d'idrovolante, 
t  Brindisi,  gennaio. 

Giordani  Antonio,  di  a.  90,  farmacista  di 
Buttrio  (Udine),  reduce  garibaldino  dal 
1867,  compagno  e  cooperatore  di  Oberdan 
e  a  tale  titolo  processato  alle  Assise  di 
Udine  col  Ragusa  e  assolto  dai  giurati. 
t  San  Bonifacio  di  Verona,  6  marzo. 

Giorgi  Giorgio,  conservat.  del  Palazzo  Reale 
di  Venezia,  t  8  novembre. 

Giovanni,  principe  reale  di  Gran  Bretagna  e 
Irlanda,  ultimo  figlio  del  re  Giorgio  V,  nato 
a  Sandringham  1905,  infermo  dalla  nascita, 
t  20  gennaio. 

Giustiniani    Orazio,    poeta   e    novelliere  ro- 
manesco, t  Roma,  aprile. 
Gnaga   avv.    Paolo,   consigliere    di    appello, 
t  Brescia,  30  luglio. 


Gneochl  FrailcièscO,  n.  Milano  1847,  ifitólll- 
gente  e  colto  numismatico,  industriale  in 
seta,  t  Roma,  14  giugno,  improvvisamente, 
mentre  era  ancora  detenuto  e  sotto  pro- 
cesso come  presidente  della  Società  per  la 
filatura  dei  cascami  di  seta;  ma  la  sen- 
tenza che  usci  qualche  tempo  dopo,  rico- 
nobbe la  sua  buona  fede. 

Goglio  ing.  Giuseppe,  n.  1856,  denutato  di 
Cuorgnè  da  tre  legislature,  t  Torino,  21 
dicembre. 

Goria  Adolfo,  tenente  di  fanteria,  di  Torino, 
proposto  per  la  medaglia  d'oro  per  la  sua 
valorosa  condotta  durante  la  ritirata  di 
Caporetto.  t  "ei  pressi  di  Gaiarina  (Sacilej 
26  aprile,  con  altri  2  ufficiali  e  3  soldati, 
per  lo  scoppio  di  una  bomba  di  aeroplano 
mentre  comandava  una  squadra  che  ra- 
strellava proiettili. 

Gottai-di  dott.  Luigi,  colonnello  medico  a 
riposo,  n.  Verona  1840.  t  Verona,  aprite. 

Gozi  Federico,  n.  San  Marino  1839,  copri  in 
patria  le  maggiori  cariche,  fu  otto  volte 
capitano  reggente,  t  San  Marino,  22  di- 
cembre. 

Grasselli  mons.  Anton  Maria,  dei  min.  conv., 
n.  Dolo  (Padova)  1827,  già  vescovo  di  Vi- 
terbo per  molti  anni,  t  Roma,  febbraio. 

Grassi  Giuseppe,  colonnello  della  riserva. 
t  Milano,  31  luglio. 

Grimaldi  dott.  Antonio,  di  a.  61,  presidente 
della  Camera  di  Commercio,  t  Campobasso, 
21  gennaio. 

Grimaldi  Ottorino,  maggior  generale,  t  Forte 
de'  Marmi  (Lucca),  15  luglio,  di  malattia 
contratta  alla  fronte. 

Gropallo  march.  Luigi,  gentiluomo  di  corte 
della  Regina  Madre,  t  Genova,  4  marzo. 

Grossi  Augusto,  n.  Bologna  1835,  decano  dei 
giornalisti  bolognesi,  aveva  fondalo  ;  due 
gioi-nali  umoristici  La  li  ma  e  //  l'.ippa- 
yalìo.  t  Bologna,  4  luglio. 

Grubas  Giovanni,  n.  Pola  1829,  buon  pittore 
di  genere,  già  combattente  a  Marghera. 
t  Venezia,  marzo. 

Gualco  rag.  Angelo,  di  a.  39,  amministratore 
di  molte  società  industriali  e  specialmente 
di  zuccherifici  e  affini,  t  Genova,  31  ottobre. 

Guglielminetti  Enrico  Secondo,  contrammi- 
raglio nella  Regia  Marina  a  riposo,  t  Ro- 
ma, 23  novembre, 

Gui  Antonio,  romano,  dia.  76,  primo  pr.'si- 
dente  onorario  di  Corte  di  Cassazione,  già 
pi-esidente  della  1"  sezione  penale  della 
Cassazione  di  Roma,  fu  deputato  di  Ana- 
gui  e  dal  1912  senatore,  t  Terracina  (Roma), 
16  febbraio. 

Guida  avv.  Bartolomeo,  intendente  di  finan- 
za a  riposo,  t  Napoli,  4  aprile. 

Guidotti  Ernesto,  di  a.  85,  tenente  generale 
a  riposo,  aiutante  di  campo  generale  ono- 
rario del  Re  Umberto  I.  t  Spezia,  25  nov. 


Sion  piane 


lisciva  speciale 

per  biancherìa 

Prodotto  del  LION  NOIR 

Soc.  An.  Italiana.  -  Cap.  L.  8,000,000 


—    O  <  (      — 


Ldimi  Nono 


Apkuna  Patti 


-  578 


Haockel  F.iriftsto,  n.  ^Jotsdam  16  febbraio 
IHHi,  illn.-;tie  naturalista,  tena.-e  difen- 
sore d-^1  flai-viuismo  e  della  tìlopofia  mate- 
rialista, If  sne  opere  più  note  la  Storia 
Ha  tu  ni"  lìe'ln  rrpnziove^  i  Misteri  fJeìl'  Uni- 
verso, t  -iena,  10  agosto. 

Haniiau  Pirro,  reduce  garibaldino,  preside 
delta  sc-uola  tecnica  "  Ba-naba  Oriani  „. 
t  Milano,  1  roarzo. 

Hertling  (Von)  bar.  Giorgio,  n.  Darmstadt 
1843,  fu  il  settimo  e  pennltimo  cancelliere 
dell'Impero  tedesco,  da!  novembre  1917 
ai  primi-  di  ottobre  15:>18.  t  Ruhpolding 
(Baviera),  4  gennaio. 

Hofler  iag.  Curio,  di  a.  44,  presidente  del 
Circolo  degli  Italiani,  f  Rosario  di  S.  Fé 
(Argentina),  19  agosto. 

Hobenlohe-Scliillingst'urst  principe  Corrado, 
n.  Vienna  1863,  già  pi-esidenta  del  ('onsi- 
glio  in  Austria  nel  I90r>.  poi  governatore 
di  Trieste  fino  all'aprile  1015,  poi  ministro 
degli  esteri  nel  gabinetto  Sturgkh.  t  Vien- 
na, 23  dicembre. 

Jamont,  generale,  di  a.  77:  fu  gener.ilissimo 
deir  esercito  francese    dal    1898    al  1900. 
i   19  ottobre. 
Jannono  (rino,  consigliere  provinciale,  pub- 
blicista apprezzato,  t  Benevento,  31  mag- 
gio. 

Ilarsich  Ilario,  patriota  triestino,  compagno 
di  Obei  dan.  t  Livorno,  febbraio. 

Ingegtioli  Francesco,  di  a.  70,  cavaliere  del 
lavoro,  fondatore  di  una  nota  ditta  di  orti- 
cultura,  e  ora  operoso  costruttore,  t  Mila- 
no, 13  maggio. 

Iona  iiig.  Emanuele,  di  Milan»,  noto  eletiri- 
cista,  già  presidente  dell'  associazione  elet- 
trotecnica italiana,  da  ben  33  anni  addetto 
alla  società  l'i  rolli  e  C.  come  capo  dei  ser- 
vizi dei  cavi  sottomarini,  t  K^  giugno,  nel 
naufragio  della  Città  di  Milano  presso  l'isola 
Filicndi. 

Lsmail  Kemal  bey,  di  Vlora,  già  presidente 
del  Governo  provvisorio  di  Albania,  t  Pe- 
rugia, 26  gennaio. 

Isvolski  Alessnndro,  n.  Mosca  1856,  che  fu 
ministro  degli  esteri  in  Russia  nel  gabi- 
netto Stolypine  dal  1906  al  1910  e  quindi 
ambasciatore  di  Russia  a  Parigi  sino  all'av- 
vento del  bolscevismo,  t  Parigi,  16  agosto. 

Kòrber,  che  fu  due  volte  presidente  del  Con- 
siglio in  Austria  sotto  l'imperatore  Fran- 
cesco Giuseppe,  t  marzo. 

Lambros  Spiridione,  uomo  di  stato  gi-eco, 
storico  e  archeologo:  fu  presidente  del 
consiglio  in  Grecia  dall'ottobre  1916  al  mag- 
gio 1917  e  fu  lo  strumento  del  re  Costan- 
tino nella  sua  politica  germanofila:  dopo 
l'avvento  di  Venizelos  era  stato  internato 


in  Sardegna  sino  a'ia  fine  della  guei-ra. 
t  Atene,  8  agosto. 

Lamy  Stefano,  n.  1845,  lett;erato,  accademico 
di  Francia,  f  Parigi,  9  gennaio. 

Lancia  dei  duchi  di  Brolo  mons.  Gaspare, 
n.  Palermo  1825,  ai-civescovo  di  Monre;ile. 
t  ivi,  31  luglio. 

Lancia  Giuseppe,  di  a  97,  era  stato  uno  dei 
pionieri  dell'industria  italiana  Argentina, 
poi  neir Oriente  balcanico:  padre  di  Vin- 
cenzo, noto  campione  automobilista,  t  To- 
rino, 2  marzo. 

Landolina  Vincenzo,  bar.  di  Rigilifl,  maggiore 
del  S.  O.  M.  di  Malta,  t  Roma,  29  aprile 

Lanzoni  Ing.  Angelo,  industriale  in  cementi, 
presid.  della  Camera  di  Commercio,  t  Pavia, 
2  agosto. 

Larsson  Carlo,  di  Stoccolma,  di  a.  66,  famoso 
pittore  ;  fu  chiamato  il  pittore  dei  "  Lebeiis- 
treube  „  (delle  gioie  della  vita),  t  aprile. 

Lavagetto  Luigi,  cavaliere  del  lavoro,  com- 
mercianle  di  Alessandria  in  derrate  ali- 
mentari, t  Vaimadonr.a  (Alessandria),  3 
luglio. 

Lazzaro  Nicola,  n.  Napoli  1842,  antico  e  sti- 
mato pubblicista,  uno  dei  primissimi  redat- 
tori via^igianti  della  stampa  italiana,  vete- 
rano delle  patrie  battaglie,  ora  vicedirett. 
della  Gazze'ta  Vfjìnaìe.  t  Roma,  26  febbraio. 

Lebaudy  Giacomo,  famoso  per  le  sue  dissipa- 
zioni e  per  aver  tentato  15  anni  fa  di  crearsi 
(!ol  nome  di  Giacomo  I  impei*atore  del  Sa- 
hara, t  Long  Island,  presso  New  York, 
gennaio,  ucciso  dalla  moglie. 

Lecocq  Carlo,  n.  Parif,M  1832,  famoso  compo- 
sitore di  musica  (La  Figlia  di  Madama 
A>i<jot,  Gii-oflè-GirofIà,  Il  Duellino,  ec).  t  Pa- 
rigi, 24  ottobre. 

Lconcavallo  Ruggero,  n.  Napoli  1858,  maestro 
di  musica  e  compositore  (/  Pagliacci,  1892. 
da  cui  ebbe  origine  la  sua  fama;  la  B>heint>, 
Zaea,  Boi  andò,  scritta  di  commissione  del- 
l'imperatore di  Germania,  Maia,  Gli  Zin- 
gari, le  operette  Mulbriick  e  Regiuet'.a  delle 
R,se,  ec).  f  Montecatini,  9  agosto. 

Leone  avv.  Lorenzo,  direttore  generale  della 
marina  a  riposo,  t  Roma,  25  settembre. 

Le  Pera  Domenico  Riccardo,  presidente  di 
sezione  alla  Corte  dei  Conti,  t  Roma,  15 
maggio. 

Lepetit  dot!:.  Emilio,  di  a.  50,  chimico,  con- 
sigliere delegato  e  amministratore  di  varie 
importanti  società  di  chimica  industriale, 
t  Milano,  26  giugno. 

Leroux  Saverio,  n.  Velletri  (Roma),  musicista 
francese,  allievo  e  seguace  di  Massenet. 
\  Parigi,  2  febbraio. 

Lessona  avv.  Carlo,  n.  Lanzo  Torinese,  1863, 
prof,  di  procedura  civile  all' univer.sità  di 
Pisa,  era  stato  assessore  del  comune  di 
Firenze  fino  a  pochi  mesi  fa.  t  Firenze,  16 
aprile. 


Rlg-eneratore  delP organìsm o 


"Ipv  i  T     TPI       TT      domandare  opuscolo  illustrato  gratis  alla 

Dmainolr.L.  fa«aii»i«ap*tiMti 


Via  Tortona,  31,  MILANO 


-  570  - 


vi  Luigi,  di  a.  33,  \  icediivttoie  dell'Agenzia 
■^t©f;ini.  t  IJoma,  28  ottoltro, 

:  l'iieMi  dutt.  Antonio,  antico  giornalista  do- 
iiiociafii.'o,  tu  direttore  (^e\\' Ail  yn  di  Vo- 
rona,  d»'l  i'<n  riere  Ituliano  di  Flren/.o,  della 
Loiihanìiti  di  Milano,  f  Milano,  2  giugno, 
liroia  RafVaele,  di  Napoli,  capitano  nel  rena. 
.avallpggeii  Saluzzo.  t  Tannano  (Udini'),-* 
iiovembie.  espugnando  alla  testa  del  suo 
reparto  una  batteria  nemica.  Alla  sua  me- 
Tiioria  fu  assegnata  la  medaglia  d'oro. 

;.  .'bkneclit  Carlo,  n.  Lipsia  1871,  agitatore 
socialista,  deputato  al  Ji'fìihsitn/  terlcsco, 
.  «nulannato  per  alto  tradimento  nel  lUlO, 
liberato  dalla  rivoluzione,  capeggiò  i  mo- 
vimiMiti  spartaohiani.  l  Berlino,  15  gennaio, 
ucciso  dai  soldati  che  lo  ricondncevano  in 
prigione. 

Llguori  Ing.  Vincenzo,  colonnello  del  genio 
In  ritiro,  t  Napoli,  '22  marzo. 

Lindau  Paolo,  di  a.  Sn,  commediografo  te- 
desco.   I  Onìnewald  (15erlino),  goiiiaio. 

Lisi  rran«'esco,  sostituto  pr.>curatore  gene- 
rale di  ca.ssazione  a  ripOiO.  t  Orvieto,  ot- 
tobre» 

Labin  David,  americano,  ideatore  dell'Isti- 
tuto internazionale  di  Agrioult.  \  lloma, 
31  dicembro. 

Luciani  Luigi,  n.  .\scoli  Piceno  iiS  novemlne 
1S42,  senatore  del  Regno  dal  l'J<»4,  illustre 
fisiologo,  tino  a  due  anni  fa  professore  di 
fisiologia  all'università  di  Roma,  dove  era 
suecoduto  al  Moleschott.  t  Roma.  23  giugno. 

Luda  di  Curtemiglia  cuiite  ing.  Edoardo, 
maggior  generale  del  genio  nella  riserva, 
t  Torino,  31  dicembre. 

Luigi  "\if  torio,  are  duca  d' .\nstria,  ultimo 
fratello  del  defunto  imperatore  Francesco 
Giuseppe,  n.  Vienna  1842.  t  al  castello  di 
Klesheiin  presso  Salisburgo,  geiinaio. 

Luzenbergor  (Di)  conte  Augusto,  n.  (Jorlzia 
ISf.l,   neuropatologo,  t  Napoli,  31  ottobre. 

Luzzatto  Coen  Caiolina,  n.  Trieste  1837.  valo- 
ro.sa  scrittrice,  per  25  anni  redattrice  del 
l'.ccoJo  poi  direttrice  del  Com'è  e  Fr.ulun'ì 
di  Gorizia;  per  il  suo  patriottismo  era  stara 
internata  dall'Austria  durante  la  guerra. 
Gorizia,  24  geuna'o. 

Maccari  Cesa- e,  n.  Siena  9  maggio  1810, 
famoso  pittore  atìreschisla:   fra  i  suol 
lavori  più  noti  gli  affreschi  del  Pala/./.o  Co- 
ii:U!iale  di  Siena,  del  Palazzo  del  Senato  a 
Itoma,   la  cupola  della  basilica  di  Loreto, 
r  Roma,  7  aprile. 
Maiorano  Lucia,  di  S.  Maria,  Capua  Vetere, 
■  li  a.  2»;.  nota  ballerina,  t  Napoli,  9  gennaio, 
i. uncinelli  Scotti  di  S.  Vito  co.-ue  Carlo,  cou- 
.«ole  generale  d'Italia.  1  Roma.  13  maggio. 
Mane tti  dott.  Uberto,  n.  Pisa  188«,  direttore  del 
servizi  agrari  della  Cirenaica,  vicedirettore 
dell' Istituto  Agricolo  Coloniale  di  Firenze, 


redattore  capo  della  rivts'a  1/  Aip-inllura 
Coloniale.,  studioso  di  questioni  coloniali  e 
specialmente  di  agricoltura  coloniale,  f  12 
ottobre,  nel  siluramento  del  piroscafo  'l'rì- 
f>oU  2",  al  largo  di  Siracusa,  mentre  facev-i 
ritorno  in  Cirenaica. 

Manfredi  avv.  Giuseppe,  n.  Cortemaggiore 
(Piacenza)  17  marzo  1828,  presidente  del 
Senato  ;  era  stato  nel  1859  goveriiat<ire 
delle  Provincie  parmensi,  e  subito  dopo 
deputato  per  Monticelli,  poi  niagisiraio, 
finché  divenne  procuratore  generile  della 
Cassazione  di  Firenze;  .senatore  dal  1876, 
vicepro-idente  del  Senato  nel  1908,  presi- 
deme  nel  1909  dopo  aver  sostituito  il  pre- 
sidente Canonico  nella  pi-esidenza  del- 
r.\.Ita  Corte  di  Giustizia  contro  Na«i,  collare 
dell'. \nnunziata  nel  191D.  t  Roma,  ♦»  no- 
vembre. 

Mangìanti  Ezio,  di  a.  69,  maggior  generale 
me  lieo  assai  iipprezzato  per  la  sua  dottrina 
e  per  le  sue  pubblicazioni:  fu  professoie 
d'igiene  alla  Scuola  di  applicazione  di  sa- 
nità militare:  prima  era  slato  giornalista 
a  Torino,  t  Firenze,  16  giugf'o. 

Mango  avv.  Ernesto,  deputato  provinciale  di 
Basilicata,  f  LagonegD  (Poton/ai,  10  no- 
vembre. 

Maniiigo  doM.  Giuseppe,  segietnvio  capo  del- 
l'Istituto Italiano  Com:iierciale  e  del  R. 
Museo  Commerciale  di  Vene/ia,  ora  le- 
nento  di  fanteria;  aveva  compiuto  impor- 
tanti missioni  in  Egitto,  in  Libia,  Dei  Balcani 
e  nell'Asia  Minore.  |-  Venezia,  dicembre. 

Mantelli  I'}»niIio<  valente  pittore  e  incisore 
iti  l'gtu),  tenente  volontario,  t  Verona,  in 
un  ospe  Jalo  di  tappa,  per  malattia,  fine  di 
ottobre. 

Marchesini  dott.  Ciro,  di  a.  71,  veter'nario, 
direttore  dell  i  R.  Stazione  Ippica.  \  Mace- 
rata, lo  ottobre. 

Marchetti  Livio,  trentino,  cultove  di  studi 
econòmici,  collaboratore  del  nostro  A/tua- 
HOCCO  Itfdhiìw;  era  addetto  al  Ministeio 
dell'Agricoltura  ed  era  stato  capogabinetto 
del  minis  ro  Cavasola.  t  Roma,  26  ottobre, 
tl'intìuenza,  a  soli  8  giorni  di  distanza  dalla 
mog'le. 

Marchisio  Barbara,  n.  Torino  1833,  già  famosa 
cantante,  fu  una  delle  ultime  rappresen- 
tanti della  scnola  del  bel  canto  italiano, 
insegno  il  canto  nel  e  )nservatorio  di  Napoli 
tino  al  1914.  t  Mila  (Venezia),  19  aprile. 

Marescalchi  Ali'onso,  n.  Bologna  1851,  già  de- 
putato al  Parlamento  per  varie  legislature  ; 
era  stato  consigliere  di  prefettura,  fu  de- 
stituito nel  1893  da  Crispi  per  essersi  ritiu- 
tatoaduna  imposizione  ingiusta,  t  Bologna, 
30  ottobre. 

Margueritte  Paolo  n,  Laghonat  (Algeria)  1860, 
romanziere  francese:  molte  delle  sue  opere 
furono   scritte    In   co:!aborazione  col  fra- 


\  \50s\à  me\alU  a4ope\:aU  \l  Uciuvio 

»    *     ?\JoioUo  del  "  LION  NOIR  „     »     » 


MIROR 


Soc.  An.  Italiana.  -   Capitale  L.  3,000,000 


580 


tello  Vittorio,  t  Hosségor  (Lamìos),  30  «li- 
c'eml)ie. 

Mari  Franccseo,  colonnello  d>g;i  alpini,  j  Mi- 
lano, 14  maggio,  improvvisamente. 

Maria  Teresa,  già  regina  di  Baviera,  moglie 
(li  Luigi  ni,  nata  arcidiuihessa  d' Anstria- 
Este    nel    1849.  t  Windenhard,  3  febbraio. 

Mariani  prof.  Filiberto,  di  lloma,  di  a.  5-2, 
patologo  di  larga  e  meritata  fama,  specia- 
lista por  le  malattie  del  cuore,  t  Genova, 
agosto,  di  fulminea  malattia  di  cuore. 

Marincola  di  S.  Floro  bar.  Raffaello,  di  Ca- 
tanzaro, maggior  generale  di  artiglieria, 
t  Roma,  14  dicembre. 

Martinelli  Francesco  E.,  intendente  di  finan7;a 
a  ripo-io.  t  Verona.  25  gennaio.  ■*-' 

Marulli  Ma.ia  Antonia  dei  duchi  d'Ascoli, 
di  a.  21,  infermiera  volontaria  della  Croce 
Rossa.  I  Napoli,  5  ottobre,  per  infezione  di 
grippe  contratta  nell'esercizio  del  suo  apo- 
stolafo:  cinque  giorni  dopo  la  segue  nella 
tom')a  il  fratello  Vittorio  Emanuele,  di  14 
anni. 

Masetti  Umberto,  n.  Bologna  18G9,  mae.-tro  di 
musica  e  compositore,  da  molti  anni  prof. 
di  canto  nel  Conservatorio  di  mnsi<?a  a 
Mosca,  t  ivi,  giugno. 

Massa  (ìiuseppe,  maggiore  generale  medicj. 
t  Roma,  31  marzo. 

Massai  Alberto,  direttore  della  "  Tot  _,  Com- 
pany, t  Milano,  26  ottobre. 

Massalongo  dott.  Roberto,  dirett.  dell'Ospe- 
dale civile  maggiore  di  Verona,  neuropato- 
logo assai  apprezzato,  libero  doc.  di  neuro- 
patologia alla  univ.  di  Torino,  t  Verona,  12 
gennaio. 

Massuero  Luigi,  di  Pavia,  vecchio  e  stimalo 
giornalista,  fondò  e  diresse  per  molti  anni 
la  Provincia  (ìi  Godìo,  t  Padova,  11  nov^mb. 

Matcov  io  Enrico,  giornalista  dalmata,  garibal- 
dino nel  '59.  t  Stretto  (Dalmada)  aprile. 

Matteini  Giuseppe,  già  deputato  al  parla- 
mento, t  Celle,  prasso  Pistoia,  aprile. 

Matteucci  Saverio,  di  a.  59,  notaro  di  Atri, 
pres.  del  Consiglio  Notarile  di  Teramo,  t  ivi, 
IG  maggio. 

Mautino  Umberto,  c.)lonnello  comandante  dol 
16°  gruppo  alpini,  t  Merano  (Alto  Adige), 
6  dicembre. 

Mayr  Scipione,  di  Ferrara,  di  a.  79.  colonnello 
di  cavalleria  in  riposo,  tì-lio  del  patriota 
senatore  Cai'lo.  t  Ferrara,  11  aprile,  per  vxn 
investimento  tramviario. 

Meda  avv.  Carlo,  pubblicista  cattolico,  fu  mx 
parecchi  anni  redattore  del  giornale  mila- 
nese L' Italia,  fratello  dell' on.  Meda  mini- 
stro, t  Modena,  16  ottobre. 

Madini  Giannetto,  di  Ferrara,  tenente  del 
Genio,  pilota  aviatore,  t  nella  catastrofe  del 
Caproni  precipitato  presso  Verona,  2  agosto. 

Mehring  Franz,  di  a.  72,  noto  stn-ico  e  socia- 
lista tedesco,  t  gennaio. 


Mcljr  Ginlin,  di  a.  49,  figlia  naturale  di  Ainil- 
care  Cipiianl,  vedova  ili  nn  noto  pittore: 
dal  principio  della  guerra  era  infermltn-a 
volontaria  e  d<!corata  per  i  servizi  n-M. 
t  Ti'oyes,  in  un  ospedale,  febbraio. 

Morcadante  Nicolò,  consigliere  della  Corte 
dei  Conti  t  Roma,  24  dicembre. 

Maschia  Paolo,  capitana  volontario,  mutila-o 
di  una  gamb:i,  decorato  di  due  medaglie 
al  valore,  ora  altivis-imo  pi-opagandi-.ta 
patriottic).  t  Bologna,  2S  novembre. 

Micheli  ing.  Alfredo,  tenente  generale  del 
Genio  nava'e  nella  riserva,  già  deputato 
per  d  IO  legisl.  del  coli,  di  Livorno,  ebbe 
per  molti  anni  la  direzione  degli  arsenali 
della  Spezia  e  di  Castellammare  e  ideò  i 
piani  della  B'HiKle.'to  lìrin  e  della  heijiìia 
Mari/h  rit'i.  t  Roma,.  19  febbraio. 

Migliaccio  Federico,  n.  Napoli  1,S41,  valente 
tipogi'afo  dell'Istituto  Geografico  Militare. 
1"  Firenze,  11  marzo. 

Migone  Tomaso,  presidente  dolla  Soo.  Migono 
&  0.  da  lui  fondata,  t  Milano,  18  settembre. 

Milla  .Marco  Riccardo,  di  Trieste,  espulso  dal- 
l'Austria  per  il  suo  tenace  irredentismo. 
t  Roms,  lo  luglio. 

Mingardi  Vittorio,  n.  Bologna  1868,  maestro 
di  musici,  per  9  anni  dirertore  artistico 
del  teatro  della  Scala,  f  M.lano,  24  no- 
vembre. 

Miniscalchi  Erizzo  conte  Francesco,  cousig.  di 
legazione  all'Ambasciata  d'Italia  in  Ame- 
rica, che  reggina  nell'assenza  dell'amba- 
sciatore, t    \v  ashiiigton,  7  gennaio. 

Miola  Camillo,  di  Napoli,  di  a.  79,  valoroso 
pittore  di  storia,  della  scuola  del  Morelli. 
t  Napoli,  4  maggio. 

Misciattelli  mons.  Luigi,  n.  Piegaro  (Perugia), 
1861,  viceprefetto  dei  Palazzi  Apostolici. 
t  Roma,  25  ottobre. 

Moggioli  Umberto,  di  a.  33,  valente  pittore 
trentino,  f  Venezia,  marzo. 

Mombello  dott.  Ernesto,  co'onnello  medico, 
direttore  di  sanità  del  29*  Corpo  d'Armata. 
!  Milano,  13  dicembre. 

Monateri  avv.  Ettore,  di  Lamporo  Vercellese, 
depurato  provinciale  di  Novara,  t  Torino, 
5  ottobre. 

Monza  nob.  Giovanni,  primo  presidente  ono- 
rario di  Corte  d'Appello,  t  Milano,  26  ot- 
tobre. 

Morane  Leone,  graude  aviatore  francese,  t  Pa- 
rigi, ottobre. 

Morelli  Alessandro,  violoncellista  e  mando- 
linista di  fama,  composito  e  di  musica. 
t  Roma,  ottobre. 

Moretti  Napoleone,  colonnello  dei  carabinieri 
a  riposo,  t  Roma,  11  maggio. 

Morgagni  Tulio,  di  Forlì,  di  a.  32.  giornalista 
sportivo,  direttore  del  Secolo  [Ihtstrato  e 
della  rivinta  Nel  rielo:  aveva  anche  larga- 
mente collaborato  a  vari  volumi  del  nostro 


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581   - 


A'm  mic-o  ihllo  Sp»  t   I  nel'a  catastrofe  del 
raproni  precipitato  presso  Verona,  2  ago- 
sto. 
Mnio-I.iu   conto   Vettore,  maestro  di  canto. 

t  Mira  t Venezia).  17  febbraio. 
Moroiii  Cesa- e.  di  a.  sy.  ultinio  fra  «.-li  ancone- 
tani rediifi  dalla  difesa  di  Roma,  t  .\noona, 
s  febbr.iio. 
Muoui  dott.  Guido,  n.  Milano  1871).  studioso 
apprezzato  di  leitK'ratura,  p:of.  ord.  di  Ut- 
tcre  italiane  nell' istituto  teen:ca  di  Cuneo, 
t  Torino.  17  uia;,'gio. 
;    Muratovi  Ludovico,  n.  llouia  1S34.  noti  uu- 
I       toro    drammatieo    che   pt-r  pare  colli  anni 
j        tenne  un  posto  eminente  nel  teaUo  italiano, 
j         t  Itonia.  3  ottobre. 

'  :Mnssi-Nielli  avv.  Epifanio,  di  Asti,  pubbli- 
>  cista,  direttore  del  Ca>vierf  del  Mi- «•»'«, già 
\  direttore  della  Senline'la  delle  Alpi,  t  Ko- 
f  Vigo,  "i»)  i.ovembre. 
•  Mussini  .\ugusto.  n.  llegfrio  End'ia  1870,  va- 
lente pittore:  era  stato  cappuccino  dal 
i        \WÓ  al  l'.na.  t  Roma,  febbraio. 

Musso  Ippolito,  di  a.  70.  banchiere,  sindaco 
di  Ct  migliano  e  consigliare  proviuoia!e  per 
Sc-str.  Ponente,  h  (ìonova,  2  api  ile.  vittima 
di  uu  accidente  trauiviarlo  ncc.iduto  10 
giorni  prima. 
Muzzioli  Amedeo,  di  :Nrodena.  di  a.  20.  pub- 
b'ioista  e  organizzatore  di  parte  cattolica, 
t  Bologna,  21  febbraio. 

Nasi  Luigi,  colonnello  doi  bev.s;iglieri.  f  Bo- 
burcnt  (Mondovìi,  2(;  agosto. 

Xasta.si  «ìiovacohino,  di  Milazzo,  di  a.  49,  bri- 
-adiero  generalo,  ct'inundante  della  eroica 
brigata  dei  "*  Lupi  ,  di  Toscana  (7T-7S  fantj 
'  lie  tanto  si  distiiHe  ^ul  Sabotino,  t  Bari, 
i-i  ;iposi-.o. 

Naiimann  Federico,  di  a.  G<>,  deputato  demo- 
cratico tedesco  e  scrittore,  autore  di  Mif- 
tt'/enrop''.  f  Tradesmiude  (Svizzeia),  24  ai;. 

Navarro,  farao^o  a\'iatore,  si  era  mirabilmente 
distinto  nell'aviazione  militare  donde  fa 
allontauat':)  per  la  sua  condotta  irregolare 
t  per  un  iucidf^nto  aviatorio  allaorodroruo 
di  Vi' la  C'oubl.»y,  10  luglio. 

Navone  ing.  Carlo,  di  a.  77,  tecnico  ferro- 
viario, fu  ira  i  pi  imi  ideattaM  delle  reti 
terroviariiì  italiane,  t  Genova,  marzo. 
•  LTi  Guido,  colonnello,  i  Milatm,  16  giugno, 
•ici  ing.  l'ianccaco,  presidente  della (Jamera 
li  Commercio  di  Arezzo,  t  ivi,  2  febbraio. 
■  iv'oliiii  marcii,  ppolito.  n.  Firenze  184S, 
senatore  del  llegno  dal  1913,  già  deputato 
per  varie  legislature  del  coli,  di  t:anipi  Bi- 
.senzio;  fu  sottosegretarindi  >t(t()  ai  Lavori 
Pubblici  e  sindaco  di  Firenze  per  molti 
anni,  t  Firenze,  .s  gennaio. 

Nicolctti  Luigi,  noto  ba.-.so.  t  Madrid,  geun. 

Noce  Uaffaele,  vice-ammiraglio  in  ritiro,  t  Ve- 
nezia, 17  marzo. 


Noghera  doit.  Giuseppe,  già  capo-divisione 
dello  FF.  del  Mediterraneo,  volontario  del 
1«55>.  t  Milano,  31  dicembre. 

Nono  Luigi,  n.  Fusiiia  (Venezia)  18j(),  jiittore, 
uno  dei  più  insigni  rappresentanti  dell-i 
pittura  veneziana  {lì'cfHf/iinn  pecrulomm.  [ 
recini  ila  festa.  La  morie  del  pulcino,  ce). 
t  Venezia,  17  ottobre. 

Notari  Maria  Pia,  fondatrice  delle  Crocifisse 
Adoratrici  di  (i.  S.  f  Napoli,  1»  lugHo. 

Novelli  Ermete,  n.  Lucca  18.51,  attore  valen- 
tissimo, fu  da  prima  attor  comico  insupe- 
rabile, poi  seppe  diventare  valoroso  atto:e 
ti^'ico.  t  Napoli,  29  genuiiio. 


O berti  Italo  Frane.,  commerciante,  presi- 
dente della  Società  Nazionale  per  il 
Commercio  e  l'Industria,  amininistratore 
di  hiolte  società,  t  (ìenova,  3  ottobre. 

Oldojtrodi  Tadini  con'e  Gero'amo,  gentiluomo 
Mbnore  della  Kegina  Madre,  t  Roma,  28 
ffi/bbraio. 

Ol-a  Agostino,  tenente  generale,  t  Verona, 
•i3  dicembre,  improvvisame^ite. 

01  livori  Luigi,  tenente  generale  a  riposo,  t  Mi- 
lano, 11  gennaio. 

OuGistinghcl  Gino,  n.  Trento  1880,  valoroso 
coloro  di  storia,  promotore  e  cooperatore 
di  numerose  iniziative  patriottiche  e  cul- 
itir.dl  nella  sua  città  natale,  t  Trento,  11 
gennaio. 

Oianf)  avv.  Dome::ico,  di  .n.  42,  storico  e  so- 
ciologo: era  benemerito  del  rione  di  To- 
staccio  in  Roma  per  le  molte  istituzioni 
di  assistenza  e  di  edncizione  che  vi  aveva 
trttto  sorgeie  e  delle  quali  era  presidente, 
i   Roma,  5  ottobre. 

Grillo  Giuriato,  direttore  capo  divisione  al 
Ministero  della  Guerra  t  Roma,  18  marzo. 

Orléans (D')princ.  Antonio,  aviatore  nell'eser- 
eiio  Inglese,  t  novembre  per  un  accidente 
di  aviazione,  mentre  volava  rcM'ando  dei 
dispacci  dulia  Fi  ancia  in  Inghilterra. 

Orléans  (D')  Isabella,  contessa  di  Parigi,  In- 
fanta di  Spagna,  figlia  del  duca  Antonio  di 
Montpensier,  vedova  del  prine.  Luigi  Filip- 
po contedi  Parigi,  madre  del  duca  d'Or- 
leans e  della  duchessa  Elena  dWosta.  nata 
Siviglia  1848.  t  Villamanriqne  (Siviglia), 
24  aprile. 

Orléans  (D'i  Pietro,  duca  di  Pontine vre  n. 
St-Cl.)iid  1845,  figlio  del  principe  dlJoin- 
ville  e  cugino  del  duca  d'Orléans  e  della 
duchessa  Elena  d'Aosta,  t  Parigi,  18  luglio. 

Orsini  Torello,  uno  dei  nove  ufficiali  di  ma- 
rina sfuggiti  alla  morte  nelT affondamento 
della  -Re  d'Italia  „  a  Lissa.  t  Napoli,  » 
aprile. 

OrS  ni  Baroni  Francesco,  n.  Pisa  1.S37,  già 
deputato  per  parecchie  legislature,  sena- 
tore dal  1909.  t  Pisa,  24  marzo. 


?ec  la  puU\u\:a  a  lucldaluca  di  luW 
\  \:oslù  mclalU  a4ope\:aU  II  llcimdo 

*     ♦     ?co4oUo  del  **  LION  NOIR 


MIROR 


99 


%     % 


ìoc.  An.  Itcìliana.  -    Capitale  L.  3,000,000 


582 


Paes  Sidonio,  presidente  della  Kepu1)bliea 
del  Portograllo  dall'aprile  l'Jiy.  t  Lisbo- 
na, 11  dicenibie,  assassinato. 

Pattano  Gnarnasclielli  conte  Giambattista,  n. 
Palernio  1836,  giù  Primo  Presidente  ie'H 
Corte  di  Gtissazioiie  di  Koina,  senatore  dal 
bsyo.  t  Roma,  «  febbraio. 

Palamidessi  Giuseppe,  di  Pisa,  di  a.  80,  |;ià 
notissimo  attore  brillante  nelle  primarie 
compagnie;  fu  garibaldino  nel  1866,  t  Mi- 
lano,  giugno. 

Palli  Natale,  di  Casale  Monferrato,  di  a.  23, 
valente  e  audace  aviatore,  ora  capitano  co- 
mandante della  famosa  squadriglia  "  La 
Sereuissima  „;  in  3  anni  di  voli  aveva  fatto 
felicemente  140  ricognizioni  ;  Gabriele  d'An- 
nunzio lo  aveva  chiamato  "l'aquila  in- 
fallibile dagli  occhi  chiari  „  t  tentando  il 
volo  da  Padova  a  Parigi,  colto  dalla  tor- 
menta sulle  Alpi  dopo  aver  valicato  il  Monte 
Bianco,  costretto  ad  atterrare  su  un  ghiac- 
ciaio e  morto  assiderato  prima  di  poter 
raggiungere  un  rifugio,  pi  esso  Bourg  Saint- 
Maurice  in  Savoia,  il  20  marzo. 

Pansoya  di  Boi  io  nob.  Luigi,  capitano  dei 
cavalleggeri  Catania,  poeta  e  scrittore,  fra- 
tello della  scrittrice  Maria  di  Borio,  f  To- 
rino, 28  ottobre. 

Paradisi  dott.  Scipione,  già  intendente  di  fi- 
nanza a  Napoli,  t  Firenze.  25  giugno. 

Parmeggiani  dott.  AdoUo,  di  a.  39,  sindaco 
di  Jolanda  di  Savoia  (Feriara),  amministra- 
t(.)re  del  Consorzio  de'la  grande  Bonifica 
ferrarese,  t  dicembre  per  suicidio. 

Parrilla  Angelo,  di  Longobucco  (Cosenza), 
soltotenenfe  nel  6°  reparto  d'asfalto,  f  in 
«Il  audace  as-salto  presso  il  castello  di  Sase- 
gana,  2y  ottobre. 

Pascoli  ing.  Kaflaello,  di  a.  C2,  fratello  minore 
del  Poeta,  cui  era  legato  da  teneri-ssimo 
affetto:  apparteneva  al  Genio  Civile,  t  Pisa, 
agosto. 

Pa-cucci  Cesare,  romano,  maesti'o  composi- 
tore di  musica,  autore  di  opere  buffe  e 
operette  romanesche,  t  Itoma,  28  marzo. 

Pasini  dott.  Eleonoio,  già  deputato  al  Par- 
lamento, già  sindaco  di  Vicenza,  t  Koma, 
29  ottobre. 

Pasquali  Ernesto  Maria,  già  pubblicisti  com- 
mediogiatb.  uno  dei  primi  in  Italia  a  colti- 
vare la  industria  cinematografici,  t  Torino, 
'.J  maggio. 

Patti  Adelina,  n.  Madrid  18  febbraio  1843  da 
genitori  italiani,  famosissima  cantante,  ave- 
va debuttato  in  concerti  a  8  anni,  sul  tea- 
tro a  16;  si  era  ritirata  dalle  scene  nel  18;H); 
aveva  sposato  nel  1868  il  marchese  di  Caux, 
nel  1886  il  tenore  Nicolas,  detto  Nicolini, 
nel  1898  il  barone  svedese  Ce  lerstròm. 
I  nel  castello  di  Craig-j--Nos  (Galles,  27  .set- 
tembre). 


Paulueci  avv.  Aii;,'el  >,  già  direltore  gen<-rale 
al  ministero  dei  Lavori  Pubblici,  t  Homa, 
12  febbraio. 

Paolueci  de'  Caiboli  march.  Fulcieri,  di  Forlì, 
di  a.  28,  ten.  di  Savoia  Cavalleria:  si  era 
battuto  eroicamente  nell'ultime  guerre, 
ferito  più  volte,  e  più  gravemente  al  Dosso 
Faiti  nel  gennaio  1916;  rimasto  paralizzato 
nelle  gambe  si  consacrò  tutto  alla  propa- 
ganda patriottica;  gli  era  stata  conferita 
la  med  iglia  d' oro  al  valore,  t  Saanen 
presso  Lucerna,  23  febbraio. 

Pedotti  co.ite  Ettore,  n.  Laveno  (Como)  1842, 
tenente  generale  della  liserva,  senatore  dal 
1903,  già  ministro  della  guerra  in  un  mi- 
nistero Giolitti,  fu  preside;ite  del  Comizio 
dei  Veterani,  e  ora  presiedeva  la  Società 
Nazionale  per  la  Storia  del  Risorgimento 
Italiano,  t  Roma,  6  gennaio,  improvvisa- 
mente. 

Pedrazzi  Maria,  di  Bologna,  di  a.  24,  arti.sta 
di  canto  destinata  al  piii  luminoso  avve- 
nire; dopo  aver  cantato  con  grande  sue- 
c«ìsso  solo  in  concerti,  aveva  felicemente 
debuttato  in  teatro  al  Comunale  di  Bolo- 
gna ;  la  sera  stessa  ammalatasi  dopo  4  gior- 
ni soccombeva,  t  Bologna,  14  ottobre. 

PcUi/.zari  Arrigo,  di  Pizzighettone  (Cremona), 
di  a.  44,  colonnello  di  artiglieria,  t  Mode- 
na, aprile. 

Pel'izzari  Pietro,  preside  del  liceo-ginnasio 
Garibaldi,  t  Napoli,  5  maggio. 

Peilizzoni  avv.  Giovanni,  agricoltore,  cava- 
bere  del  lavoro,  t  Roma,  30  maggio. 

Perfumo  Enrico,  già  procuratore  genera'© 
del  Re  alla  Corte  d'Appello  di  Napo  i. 
t  Roma,  20  settembre. 

Peri  Severo,  professore,  letterato,  autore  di 
apprezzati  studi  storici  e  letterari:  dui  gio- 
vine era  stato  artista  lirica  applaudito. 
t  Reggio  Emilia,  14  dicembre. 

Pcrnigotti  Sief.ino,  di  a.  40,  capitano  in  No- 
vara cavalleria,  fu  commissario  civile  di 
Ronchi,  Monfalcone  e  Doberdo  per  tutto 
il  tempo  della  nostra  prima  occupazione. 
t  Treviso.  23  ottobre. 

Persico  Federico,  n.  Napoli  1829,  dal  1862 
prof,  di  diritto  amministrativo  alla  univ.  di 
Napoli:  era  suocero  dellon.  Nitti.  t  Na- 
poli, febbraio. 

Pertusio  avv.  Vittorio,  primo  presidente  di 
Corie  d'Appello  a  riposo,  t  Quiliano  (Sa- 
vona), 19  gennaio. 

Pcstellini  avv.  Ippolito,  di  a.  82,  ricoprì  nu- 
merose e  importanti  cariche  cittadine,  t  Fi- 
renze, febbraio. 

Petriccione  Luigi,  già  deputato  di  Torre  An- 
nunziata per  tre  legislature,  per  molti  anni 
presidente  del'a  Camera  di  Commercio,  per 
circa  40  consigliere  provinciale,  t  Napoli, 
12  aiirile. 


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Petrinl  Alberto,  sportman  ciclista,  presidente 
dell' Unione  Sportiva  Barriera  Nizza,  t  To- 
rino, li.  gennaio. 

Pettinelii  Vittorio,  capostazione  principale 
delle  Ferrovie.  +  Brescia,  6  marzo. 

Petz  ing.  Guido,  di  Trieste,  già  residente  a 
Udine  dove  si  era  specializzato  in  lavori 
ferroviari;  a  Ini  si  deve  in  gran  parte  lo 
sviluppo  delle  ferrovie  del  Friuli,  t  Bagni 
di  San  Giuliano  (Pisa),  ottobre. 

Piacenza  mons.  Pietro,  protono'ario  aposto- 
lica, arciprete  della  cattedrale  di  Piacenza, 
prof,  di  liturgia  nel  Seminario  romano, 
insigne  liturgista,  t  Pi,icen7a,  22  agosto. 

Piazzi  Giovanni,  prof,  di  letteratura  italiai.a 
all'istituto  di  studi  coaimerciali  e  alla  scuola 
tecnica  Oriani,  aatore  di  rao'ti  libri  scola- 
stici, t  Milano,  5  maggio. 

Piciocchi  Francesco,  avvocato  generale  presso 
la  Corte  d'Appello,  t  Perugia,  18  settembre. 

Pickering  Edoardo  (Jailo.  n.  1846,  illustre 
astronomo,  direttore  della  specola  di  Har- 
vard, t  Cambridge  (Mass.),  febbraio, 

Pieroxzi  Orazio,  di  San  Casciano  Valdipesa, 
di  a.  28,  tenente  di  vasce  lo,  valoroso  e 
abile  aviatore,  decorato  di  tre  medaglie 
dai-gento  al  valore,  ora  comandante  della 
squadriglia  Miraglia  di  idiovolanù  da  cic- 
cia, t  17  marzo,  nel  porto  di  Trieste,  pre- 
cipitando con  l'idrovolante  da  lui  pilotato, 
col  quale  aveva  condotto  da  Venezia  il 
principe  Aimone  di  Sav  )ia. 

Pietrangeli  Anton  Giuseppe,  primo  capitano 
nella  riserva  navale,  segretario  particolare 
del  ministro  della  Marina,  t  Roma,  16  di- 
cembre. 

Piovaneili  Emilio,  capo  dell'ufficio  di  revi- 
sione e  stenografia  della  Camera  dei  Do- 
putati.  t  Roma,  11  dicembre,  improvvisa- 
mente. 

Pirelli  Giovanni,  di  Milano,  di  a.  '24,  figlio 
del  senatore  G.  B.,  tenente  di  cava'leria. 
ora  pilota  aviatore  addetto  alla  missione 
aeronautica  italiana  in  America,  f  Dayton 
(Ohio),  4  febbraio,  per  un  incidente  di  aero- 
plano. 

Piscitello  Salvatore,  comandante  delle  guar- 
die municipali  di  Roma,  tenente-colonnello 
d  artiglieria,  f  Roma,  30  settembre. 

Piucco  Clotaldo,  di  Pisa,  di  a.  79,  per  molti 
anni  redattore  poi  direttore  da  1'  'Sii  all'  '88 
della  Gazzetta  di  Venezia,  poi  ispettore  dei 
monumenti,  t  Pisa,  febbraio. 

Piva  avv.  Ferdinando,  di  a.  34,  deputato  pro- 
vinciale, t  Cremona,  23  novembre. 

Piva  ing.  Remigio,  n.  Rovigo  1840,  uno  dei 
Mille  di  Marsa'a:  fece  anche  le  campagne 
di  Aspromonte,  del  Trentino  e  di  Menta- 
na, t  Rovigo,  15  settembre. 

Plattner  Pietro,  di  a.  103.  t  San  Martino  di 
Passirio  (Alto  Adige),  settembre. 

Poggi  ing.  Felice,  n.  Firenze  1855,  capo-divi- 


sione dell'  ufficio  tecnico  dei  comune  di 
Milano,  direttore  tecnico  dell'azienda  por- 
tuaria  di  Milano,  famoso  per  la  sua  com- 
petenza nello  studio  di  progetti  di  fogna- 
ture e  ac<iuo  potabili,  t  Milano,  5  maggio. 

Poggi  avv.  Gaetano,  giurista  reputato  e  buon 
archeologo,  scrittore  di  storia  e  archeolo- 
gia ligure,  fu  il  primo  assessore  alle  belle 
arti  del  conaune  di  Genova  ed  era  attual- 
mente sinda .'O  di  Arquata.  f  Genova,  giugno. 

Poggiati  Donatello,  abilissimo  restauratore 
di  docaraenti  antichi  presso  l'archivio  di 
Stato,  t  Firenze,  novembre. 

Poliedri  Amedei,  u.  Groppelio  Cairoti  (Pa- 
via) 1890,  va'oruso  ciclista,  campione  ita- 
liano di  velocità.  \ issato  quasi  sempre  a 
Parigi,  ora  sergente  pilota  aviatore,  t  per 
una  caduta  dall' appvrecohio,  6  ottobre. 

Pontremoli  ing.  Pio,  direttore  della  Società 
di  assicura^io:!e  a  premio  fisso  contro  la 
grandine,  t  Milano,  Ifi  aprile. 

Porcelli  Alceste,  colonnello,  t  Onegiia,  16  no 
vembre. 

Porta  ing.  Francesco,  prof,  d'analisi  mate- 
matica all'Accademia  Militare  di  Torino. 
t  Palermo,  l"  mar-co. 

Pozzo  Vincenzo,  di  a.  81,  tenente  generale 
a  riposo,  t  Candelo,  (Novara),  23  agosto. 

Pozzolo  Giulio,  colonnello  di  stato  maggiore, 
t  Torino,  17  febbraio, 

Prelli  Giovanni,  tenente  generale,  t  Bolo- 
gna, 17  giugno. 

Presani  avv.  Valentino,  consigliere  della  Cor- 
te d' appello.   \  Milano,  10  dicembre. 

Pruneri  Giorgio,  cavaliere  del  lavoro,  ge- 
rente di  una  fabbrica  di  campane,  f  Grosio 
(Valtellina),  4  aprile., 

Puccinelli  Edmondo,  maestro  di  casa  del 
SS.  Palazzi  Apostolici,  t  Roma,  9  dicembre. 

Quaglia  ing.  Seveiino,  ricco  industriale, 
t  Genova,  febbr..  lasciando  400,000  lire 
al  nuovo  ospedale  di  S.  Martino  d'Ai- 
bai-o  e  la  ter'-a  parte  del  suo  patrimonio 
agli  ospedali  civili  di  Genova. 
Quinzio  Tullio,  pittore,  assai  apprezzato  per 
i  numerosi  affreschi  sparsi  nelle  chiese  li- 
guri, t  Genova,  dicembre. 

Rabizzant  Giovanni,  di  Mondolfo  (Pesaro), 
di  a.  32,  no'o  cr  fico  letterario,  revisore 
del  Senato,  t  Pistoia,  13  ottobre. 

Racagni  Carlo  Felice,  tenente  generale,  già 
comandante  generale  dell'arma  dei  cara- 
binieri,  senatore,   t  Torino,  22  settembre. 

Racagni  dott.  Giuseppe,  intendente  di  finanza 
a  riposo,  t  Pavia,  14  giugno. 

Raffaella  (.Madre)  della  Croce,  al  secolo  Tar- 
silla  Morichelli,  prima  superiora  generale 
della  Congregazione  delle  Suore  del  patro- 
cinio di  San  Giugeppe,  direttrice  del  Pro- 
tettorato di  San  Giuseppe,  nei  quale  sono 


v^  w  É^  ^T^  \io\t  lo  sforzo  muscolare  di  quadrupedi  e  qua- 
§4  I  f^L  I  drupedl  è  ancora  Insufficiente,  un  solo  autocarro 
**     *.  A    ^  A      Trattore  "  FIAT  „  compie  agevolmente  l' impresa. 


-  585  - 


ricoverati  oltre  700  bani1ȓiii  al)handonati, 
donna  di  ultissima  \deti\.  t  Roma,   K»  die. 

Ra.;ni  Ottavio,  n.  lioniagnano  Sesia  18.">2,  te- 
nente generale,  comandava  ad  Adua  gli 
alpini,  poi  fu  ispettore  generale  delle  ti-uppe 
da  monfagna,  poi  governatole  di  Tripoli, 
durante  l'ultimaguerra  comandante  dei  tvr- 
ritori  dei  corpi  d'armata  di  Torino,  Ales- 
sandria e  Genova  ci immissario  d'inchiesta 
per  Capoietlo.  t  Romagnano Sesia  (Novara), 
il  magiiio. 

'  indeg,'er  Alberto,  di  Trie>t>',  di  a.  3f<, "vio- 
linista valentissimo,  maestro  compositore 
di  musica,  autore  di  numerose  operette 
I  //  Bajtto  azzurro,  Ladro  d'ion^re  ec).  t  Mi- 
lano, y  ottobre. 

'lindi  Vittorio,  di  Be'lnno,  di  a.  65,  consi- 
gliere di  cassazione,  t  Torino,  14  marzo. 
,,i-i  Luigi,  n.  Ravenna  1852,  direttore  della 
Scuola  di  Rec^taziore  a  Firenze,  già  arti- 
sta drammatico  applaudito:  au'.ore  di  buo- 
ne opere  su'la  sto;  la  del  teatro,  t  Milano, 
'.I  novembre. 

ivelli  Giovanni,  di  Brescia,  guardianìarina 
aviatore,  già  au  inoissimo  campione  di  mo- 
tociclismo, t  Venezia,  11  agosto,  vltt  ma  di 
una  disgrazia  aviatoria. 

Kit  velli  bar.  Pietro,  già  deputato  provinciale. 
t  Ciccano  (Caserta,  2  lu.'llo. 

liayleigh  (Baione)  John  William  Strutt,  n. 
Langford  Grove  nell'E-isex  (Ingh.)  12  io 
veml.re  1842.  c<'lcbre  tìsico,  prof,  dell' uni- 
versità di  Londra,  pres.  dal  1905  dalla  So- 
cietà Reale.  el>be  nel  1903  il  premio  Nòbel, 
specialmente  per  la  scoperta  doir.r4»*^o;(. 
t  Witham  (Essexi,  W  giugno. 

Reda  Attilio,  consigliere  provinciale  di  No- 
vara, f  Si.rJevolo  (Biella),  7  otrobre. 

Regine  mons.  Giovanni,  n.  Torio  d'Ischia 
fKapoli)  18òf.,  a'cive«eovo  delle  diocesi  di 
Ti  ani,  Nazaret  e  Barletta,  e  amministratore 
della  sede  vescovile  di  Bi.sce^lie.  t  Ti  ani, 
ottobre. 

Reinach  Guglielme;ti  Edvige,  nota  attrice, 
moglie  dell'attore  Enrico  Reinach.  +  Toii- 
no,  25  dicembre,  di  influenza  fulminea,  con- 
tratta al  letto  della  ra:idre  morta  per  lo 
ste-sso  male  due  giorni,  avanti. 

Remedi  march.  Luigi,  dia.  63.  giii  prosindaco 
di  Saizana.  appassionato  raccoglitele  di 
e  ).*e  d'arte,  donò  allo  stato  le  sue  raccolte 
numismatiche  e  di  sculture  antiche,  t  Sar- 
zana.  novembre. 

Hesnati  ten.  Mai  co,  di  Milano,  pilota  avia- 
tore, fratello  di  Silvio  aviatore  vaìcntis.^imo 
perito  l'aimo  prima  in  America  per  un  ace- 
dente aviatorio,  t  vi.'tima  della  catastrofe 
del  Caproni,  precipitato  presso  Verona,  2 
agosto. 

Ricci  Riccardi  march.  Paolo,  di  a,  71,  depu- 
tato al  Parlamento  da  5  legislature  per  il 
collegio  di  Civitanova.  t  Roma,  27  marzo. 


Ricco  .Vnnibale,  n.  Modena  1.5  settembre  18-14, 
iliu-tre  astronomo,  notissimo  per  i  suol 
studi  di  astrotìsica,  specialmente  solare, 
direttore  dell'  Osservatorio  astronomico  di 
Cataiia.  f  Roma,  23  settembre. 

Riccobono  Filippo,  primo  presidente  della 
Corte  di  Cassazione,  t  Palermo,  22  gennaio. 

Ridoltì  ten.  Luigi,  di  Forlì,  di  a.  24,  capo  pi- 
loti aviatore,  aveva  al  suo  attivo  più  di 
6000  voli  e  3  medaglie  al  valore,  t  nella 
catastrofe  del  Caproni  precipitato  presso 
yeri)na,  2  agosto. 

Rigali  Gpttredo,  di  a.  G2,  capostazione  prin- 
cipale alla  Stazione  Centrale  di  Milano. 
t  Trieste,  d  »ve  era  in  missione,  18  agosto. 

Risolo  conte  Liii^'i,  p.esid  nte  del  Consorzio 
Agrario  del  Capo  di  Leuca.  t  Specchia 
(Lecce),  11  agosto, 

Rivoira  Giovanni  Teresio,  storico  dell'arte. 
t  Roma,  3  marzo. 

R'zzardi  conte  Luigi,  provato  patriota,  vete- 
rano delle  battaglie  del  '59  e  del  '66,  t  Ne- 
grar  (Verona),  25  ottobre. 

Roccatagliata  Ceccardi  Ceccardo,  n.  Reggio 
Emilia  18<»3.  poela,  f  Genova,  3  agosto, 

Rocciii  do:t.  Ulisse,  che  per  circa  20  anni  fa 
sindaco  di  Perugia;  il  suo  nome  è  legato 
a  molte  opere  di  pubblico  interesse,  t  Pe- 
rug  a,  febbraio. 

Rocha  Giovanni,  fondatore  verso  il  l')00  de'la 
prima  lega  antialcoo'.i-ta  ital  aua  e  del  pri- 
mo giornale  di  propaganda  II  lii^ne  Sociale, 
1  Firenze,  maggio, 

Rodlngher  Egidio,  di  Borgo  San  Donnino,  di 
.1,  3.'>,  giorn  dista,  reporter  del  Coniere  della 
Sira.  t  Milano,  4  ottobre, 

Rodrignes  Alves  Francesco  di  Paola,  n,  Gua- 
ratingiieta  (San  Paolo)  1848,  presiiiento 
della  repubblica  del  Biasile  dal  1916;  aveva 
già  coperto  queir  alta  carica  nel  quadrien- 
nio 1902-6  ed  era  stalo  a  lungo  presidente 
dello  stato  di  San  Paolo.  1  Rio  de  Janeiro, 
15  gennaio. 

Rognone  Carlo,  di  a.  66,  industria'e  chimico 
farmacista,  f  Torino,  16  settembre. 

Romano  Scotti  Eugenio,  maggior  generale  a 
riposo,  di  .a.  83,  già  comandante  la  legione 
degli  allievi  carabinieri,  t  Stupinigi  (Tori- 
un),  9  giugno. 

RonchetM  aw.  Scipione,  di  Porto  Valtrava- 
glia  (Varese),  di  a.  75,  deputato  al  Pai  la- 
mento da  varie  legislature  per  Busto  Arsi- 
zio,  poi  per  altri  collegi  e  ttnalmente  per 
(juello  di  Gallarate;  fu  sottosegretario  al- 
l'Istruzione, all'Interno,  alla  (ìinstizia  e 
ministro  ^;uarda^igilli.t  Milano,  1" dicembre. 

Ronchey  Illuminato,  tenente  generale  nella 
rierva.  t  Roma.  3  dicembre. 

Ronchi  conte  avv.  Giovanni  Andrea,  culon- 
n;*llo  nella  riserva,  fratello  del  brigadiere 
generile  Quintino,  aveva  coperto  molte 
car'ohe  pubbliche  e  durante  l'occupazione 


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austriaca  di  Udine  aveva  fatto  parte  del- 
l'amministrazione  comunale,  f  Udine,  29 
novembre, 

llonzi  Arturo,  impresario  teatrale  t  Firenzf, 
11  marzo, 

Roosevelt  Teodoro,  n.  Long  Island  Tpresso 
New  York)  185S,  uomo  politico  americano, 
fu  governatore  dello  stato  di  New  York, 
poi  vicepresidente  della  Confedera/ione, 
nel  1900  e  dopo  l'assunzione  del  Presidente 
nel  settembre  1001  gli  sueoedotte  per  il 
resto  del  quadriennio,  e  quindi  rieletto 
presidente  nel  1904.  t  Oyster  Baj',  in  Long 
Island,  C  gennaio. 

Rosa  ing.  Angelo,  reduce  garibaldino,  uno 
dei  70  di  Villa  Glori,  t  Dalmine  (Bergamo), 
28  ottobre. 

Rossetti  Guglielmo  Michele,  di  a.  91,  critico 
letterario,  tìglio  di  Gabriele  Rossetti  e  fra- 
tello di  Dante  Gabriele,  t  Londra,  6  feb- 
braio. 

Rossoni  Eugenio,  n.  Ponzano  (Roma)  1848, 
già  direttore  dell'Ospedale  di  S.  Spirito  a 
Roma  e  ora  prof,  ordinario  di  patologia 
speciale  medica  dimostrativa  all'  università, 
t  Roma,  15  febbraio. 

Rostand  Edmondo,  n.  Marsiglia  1°  aprile  1868, 
illustre  poeta  e  commediografo  (Les  Rom  <• 
nesques,  Cyrano  de  He  gevac,  l'Aiglon,  ec). 
t  Parigi,  2  dicembre. 

Rotondi  avv.  Giovanni,  di  a.  33,  prof,  ordi- 
nario di  istituzioni  di  diritto  romano  nella 
università  di  Messina,  t  Gorla  Minore  (Mi- 
lano), 19  dicembre. 

Rovigbi  Alberto,  n.  Modena  1S56,  professore 
ordinario  di  patologia  speciale  medica  nel- 
l'università di  Bologna,  ove  insegnava  dal 
189i,  autore  di  apprezzati  lavori  scienti- 
liei,  t  Bologna,  2  settembre. 


Saccardi  ing.  Vittorio,  che  fu  consigliere  ed 
assessore  commi,  ed  ora  era  presidente 
del  Civico  Museo,  t  Vicenza,  5  maggio. 

Sacchetti  Adolfo,  di  Bologna,  di  a.  43,  valente 
e  o[)eroso  agricoltore,  f  Montalto  Ufifi'ago 
(Cosenza),  5  maggio. 

Sacchi  Carolina  ved.  Monteverde,  di  a.  88, 
benemerita  patriota,  cospirò  nel  Lombar- 
do-Veneto, fu  amica  devota  dei  maggiori 
uomini  del  nostro  Risorgimento,  t  Rapallo, 
luglio. 

Sacerdoti  dott.  Renato,  di  a.  34,  noto  alle- 
vatore di  colombi  viaggiatori,  già  presi- 
dente della  Federazione  Colombofila  Ita- 
liana, t  Modena,  26  agosto, 

Salasco  Martini  Ginori  della  Torre  contessa 
Maria,  di  a.  82,  figlia  del  generale  Salasco, 
che  dette  il  suo  nome  all'  armistizio  del  '48  : 
devota  di  Garibaldi  che  segui  nelle  cam- 
pagne del  1860  e  del  1866.  t  Mendrisio, 
febbraio,  in  una  casa  di  salute 


Saugiovanni  Edoardo,  di  Napoli,  latinista  e 
professore  di  lingue  a  New  York,  direttore 
del  giornale  italiano  "  11  Progresso  „.  t  New 
York,  ottobre. 

Sani  Severino,  n.  Ferrara  1840,  già  deputa' o 
.  per  sette  legislature  di  Ferrara,  poi  di  Por- 
tnraaggiore,  caduto  nel  1907  contro  Enrico 
Ferri,  t  Ferrar-a,  23  marzo. 

Sanseverino  bar.  Carlo,  di  Marcellinara  (Ca- 
tanzaro], senatore  dal  1913,  già  deputato 
di  Catanzaro  per  tre  legislature,  f  Marcel- 
lina^  a,  1°  luglio. 

Sapelli  Agostino,  valente  ostetrico,  direttore 
dalla  Clinica  Ostetrica  della  università  di 
Genova  (dove  era  succeduto  al  prof.  Bossi, 
ucciso  pochi  mesi  prima  a  Milano),  t  Ge- 
nova, 13  giugno,  per  suicidio. 

Sartori  Clementina,  vedova  di  Riccardo  Baz- 
zoni che  fu  per  molti  anni  podestà  di  Trie- 
ste, zia  del  poeta  R  ccardo  Pittori,  donna 
di  alto  intelletto,  t  Milano,  marzo. 

Sartori  Giovanni,  cavaliere  del  lavoro,  dinet- 
tore  tecnico  del  Lanificio  di  Stia  sin  dalla 
fondazione,  t  Si^ia  (Arezzo),  3  dicembre. 

Savj-Lopez  Paolo,  n.  Torino  1876,  professore 
di  storia  comparata  della  letteratura  neo- 
latina alla  università  di  Pavia,  fondatore  e 
direttore  dell'Istituto  Italiano  di  Parigi. 
t  Napoli,  27  febbra  o. 

S.alco  Eugenio,  direttore  dell'ufl&cio  del  Gran 
Cacciatore  di  S.  M.  t  Roma,  6  gennaio. 

Scalea  (Lanza  Spinelli  di)  principe  France- 
sco, n.  Palermo  1834,  senatore  del  Regno 
dal  1884,  aveva  combattuto  fra  i  jiaribal- 
dini  del  Medici  da  Mila'.zo  al  Volturno,  fa 
parecchi  anni  in  diplomazia,  poi  depurato 
per  varie  legislature,  cavaliere  del  lavoro, 
presidente  della  Società  delle  SS.  FF.  Si- 
culo e  della  Società  Italiana  di  Navigazione. 
t  Palermo,  30  maggio. 

Scardino  Carmelo,  di  Messina,  maggior  gene- 
rale, aveva  combattuto  in  Cina,  al  Congo, 
in  Libia,  al  fionte  austriaco,  t  Cosenza, 
ottobre. 

Schloesing  Th.,  n.  Marsiglia  1824,  agronom  i 
illasfcie,  noto  per  i  suoi  studi  sulla  nitri- 
ficazione  del  snolo,  t  Parigi,  8  febbraio. 

Scifoni  Enrico,  pittore,  t  Roma.  17  febbraio. 

Scotti  dott.  Giovan  Battista,  di  a.  30,  libero 
docente  di  patologia  e  clinica  medica  vete- 
rinaria nella  nniversità  di  Pavia,  ora  te- 
nente veterinario  al  fronte,  t  nell'ospeda- 
letto  da  campo  119,  di  malattia,  16  no- 
vembre. 

Secchi  Luigi,  di  a.  57,  apprezzato  tenore  t  Reg- 
gio Emilia,  marzo. 

Senise  Carmine,  n.  Corleto  Perticara  (Poten- 
za) 1836,  patriota  e  rivoluzionario  so'to 
i  Borboni,  garibaldino  nel  1860,  poi  prefetto 
in  molti  Provincie  e  ultimamente  a  Napoli, 
senatore  dal  1892.  t  Corleto  Perticara,  l»  no- 
vembre. 


yoraio,  in  una  casa  ui  saiuie.  vemore. 

Preferite  ovunque  e  sempre   T  ìtì'K   MAfD 
£)(     la  Crema  per  Calzature   lllUil    11111» 

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^  òHi 


Serego  (DI)  Alighieri  contessa  Ginevra,  di 
a.  37,  infermiera  volontaria  della  C.  K.  1. 
t  Venezia,  5  novembre,  di  malattia  eou- 
tratta  nell'esercizio  del  suo  ntticio. 

>.  verini  ing.  Decio,  prof,  alla  scuola  di  ap- 
plicazione per  gli  Ingegneri,  t  Pisa,  27  ot- 
tobre. 

Si-verini  Romualdo,  di  a.  51,  colonnello  in 
aspettativa,  già  comandante  del  30«  fante- 
ria, t  Acqnavella  (Salerno),  1.3  giugno,  di 
malattia  contratta  al  fronte. 

>icher  avv.  Andi-ea,  agricoltore,  cavaliere  del 
lavoro,  t  Treviso,  29  marzo. 

Siguoretti  Tito,  colonnello  del  68°  reggimeiUo 
fanteria,  f  Ivrea,  2  agosto,  per  malattia  con- 
tratta al  fronte. 

Silvestri  .\nnibale,  colonnello  a  riposo,  già 
volontario  nei  (Cacciatori  del  Tevere  di  cui 
presiedeva  la  società  e  garibaldino,  f  Koma, 
26  marzo.  ; 

Sismondo  ing.  V.  E.,  colonnello  di  artiglieria 
nella  riserva,  f  Roma,  26  febbraio. 

Sivelli  Eugenio,  generale  a  riposo,  già  aiu- 
tan'e  di  campo  di  Vittorio  Emanuele  II  e 
di  Imb.rto  I.  t  Verona,  dicembre. 

Smaniotfo  Ercole,  n.  Treviso  1875,  colonnello 
degli  alpini,  capo  dell'ufficio  Informazioni 
della  III  Armata,  t  Zona  di  guerra,  23  ot- 
tobre. 

Soldati  dott  Benedetto,  di  a.  42,  professore 
nel  liceo  D'Aze^'Uo  e  liberb  docente  di 
letteratura  italiana  nt  11" università,  ora  te- 
nente di  artiglieria,  t  Toi-ino,  2(5  dicembre. 

Sommariva  Domenico,  già  ispettore  delle  FF. 
del  Meditirraneo,  segretario  del  consiglio 
del  Ban>-o  Ambrosiano,  t  Milano,  27  marzo? 

Sottanis  dott.  Niccolò,  di  a.  64,  primario  ono- 
rario dell'ospedale  di  Pammatonc,  consi- 
gliere provinciale,  t  C  isarza  Ligure,  2  no- 
vembre. 

Spaun  (De)  bar.  Ermanno,  di  a.  86.  ammira- 
glio austro-ungarico  e  senatore  dell'impero, 
predecessore  di  Montecuccoli  nel  comando 
di  tutte  le  foi-ze  navali  austriache,  t  Gori- 
zia, giugno. 

Sqaillace  avv.  Fausto,  di  a.  40,  valente  clvi- 
lista,  scrittore  di  sociologia,  presidente  del 
"  t'ircelo  di  Cultura  ,.  di  Catanzaro  e  diret- 
tore della  Giovane  Calabria.  \  Catanzaro, 
2  gennaio. 

Srefanic  Milan  Ravi.slav,  geneiale  boemo,  jjni- 
nistro  della  guerra  della  repubblica  Czeéo- 
Slovacc;»,  valoroso  astronomo,  aveva  com- 
battuto sul  fronte  italiano,  alla  testa  dflla 
VI  divisione  Czeco-Slovacca.  t  ^  maggio, 
preci jiii andò  nel  cielo  di  Presburgo  con  \\\\ 
aeroplano  italiano  clie  lo  riportava  in  Boe- 
mia. Con  lui  perirono  il  ton.  pilota  Mari- 
nelli, un  sergente  pilota  e  un  soldato  mo- 
toriht.i. 

Sterzi  Giuseppe  Nazzareno,  n.  Cittadella  Ve- 
neta 1870,  professore  ordinario  di  anatomia 


umana  alla  università  di  Messina,  ora  te- 
nente colonnello  direttore  degli  ospedali 
militari  di  riserva  di  Arezzo.  1  ivi,  17  feb- 
braio. 

Stoppani  Romeo,  colonnello  del  carabinieri, 
comandante  della  Divisione  interna  di  Ro- 
ma, direttore  dell'Ospizio  della  SS.  As- 
sunta detto  di  Tata  Giovanni,  t  Roma,  23 
marzo,  in  seguito  a  un  investimento  d' au- 
tomobile. 

Strozzi  principessa  Antonietta,  nata  princi- 
pessa Centurione,  dama  di  jia'azzo  del  a 
Regini  Madre,  t  Firenze,  31  luglio. 

Strumia  Ettore,  colonnello  di  fanteria,  t  Cu- 
neo, 10  marzo. 

Stuek  (Von)  Franz,  n.  Tettenweis  (Baviera) 
1863,  pittore,  uno  dei  noti  caporioni  della 
secessione  monacense,  t  Monaco,  30  aprile, 
fucilato  con  altri  ostaggi  dagli  spartachiani. 

Succi  Giovanni,  di  Cesenatico,  di  a.  68,  cele- 
bre digiunatore  e  viagg  atore  in  Africa, 
t  Soandicci,  presso  Firenze,  11  ottobre. 

SuUam  Benedetto,  t  Firenze.  9  novembre. 

Snterrpeister  Carlo,  di  a.  71,  benemerito  in- 
dustriale, cittadino  onorario  di  Intra  dove 
dimorava  da  più  di  50  anni,  f  Intra,  12  di- 
cembre. 

Tallone  Cesare,  n.  Savona  1854,  pittore  va- 
lentissimo, noto  specialmente  come  ri- 
trattista; fu  a  lungo  direttore  dell'Acca- 
demia di  belle  arti  a  Bergamo  e  da  molti 
anni  professore  di  pittura  all'Accademia 
di  Brera,  t  Milano,  21  giugno. 

T.imburini  Augusto,  n.  Ancona  1848,  psi- 
chiatra illustre,  prof,  di  clinica  psichia- 
trica all'università  di  Koma,  presidente 
della  Società  Freniatrica  Italiana,  direttore 
ilei  manicomio  provinciale  di  Reggio  Emi- 
lia, t  Riccione  (Rimini),  28  luglio. 

Tami  avv.  Antonio,  n.  Udine  1846,  senatore 
dal  1U13.  presidente  della  Corte  dei  Conti  : 
era  stato  direttole  generale  del  Fondo  del 
Culto,  t  Torino,  12  agosto. 

Tanzl  avv.  Zefirino,  deputato  provinciale, 
presidente  della  Congregazione  di  Carit.i 
di  Teramo,  t  ivi,  17  ottobre. 

Tarlarini  Enrico,  n.  Milano  1865,  uno  dei  più 
antichi  campioni  del  velocipedismo  italia- 
no, t  Milano.  25  febbraio,  in  seguito  ad  un 
investimento  in  motocicletta  accaduto  la 
sera  prima. 

Tarc-zi  mons.  Vincenzo,  n.  Castelfranco  del- 
l'Emilia 1849,  prof,  di  lettere  latine  nelle 
scuole  ponti  Scie  di  alta  letteratuia  a  San 
.\poIlinaie,  segretario  del  Pontertce  Leo- 
ne XIII  per  le  lettere  latine,  t  Roma,  18 
dicembre. 

Tauro  dott.  Francesco,  di  Castellana  di  Bari, 
di  a.  42,  capitano  medico  di  complemento 
promosso  per  merito  di  guerra.  1  Roma, 
22  febbraio,  di  malattia  contratta  al  fronte. 


FIAT 


Oltre  12,000  Km.  di  linee  au- 
tomobilistiche sono  dotati  di 
materiale  rotabile  **  FIAT  „ 


-  588  - 


Tedeschi  Eiirioo  Cesare,  di  a.  30,  nolo  pub- 
blicista e  redattore  viaggiante,  ora  addetto 
&ìì'E/)o  a   di  Roma,  t  Parigi,   14   febbraio. 

Tedeschi  dott.  Vitale  n.  Trieste  1854,  prof,  di 
pediatria  all'università.!  Piidova,2S)  maggio. 

Tempini  Enrico,  industriale  bresciano  t  per 
una  disj,'razia automobilistica  presso  Mo;ino 
in  Val  Camonica,  16  agosto. 

Tisza  copte  Stefano,  n.  Budapest  1861,  uomo 
politico  ungherese,  tìglio  del  conte  Coloman 
che  fu  presidente  del  consiglio  dei  mini- 
stri, &ail  più  volte  egli  stesso  alla  mede- 
sima carica:  era  uno  dei  maggiori  respon-  • 
sabili  dell'ultima  guerra,  f  Budapest,  31 
ottobre,  assassinato  in  sua  casa  per  ven- 
detta politica. 

Tobaldi  Severino,  romano,  pittore  di  genere, 
t  Roma,  29  novembre. 

Todaro  Francesco,  n.  Tripi  (Messina)  14  feb- 
braio 1839,  senatore  del  Regno  dal  1889, 
anatomico  illustre,  prof,  di  anatomia  nor- 
male alla  università  di  Rom.i  dal  1871,  pie- 
side  delia  Facoltà  Melica,  instancabile  pro- 
pugnatore dell'educazione  tìsica,  da  12  anni 
presidente  della  Federazione  Ginnastica 
Italiana,  t  Roma,  22  ottol  r'. 

Togliani  dott.  Achille,  intendente  di  finanza, 
t  Mantova,  15  lebbr.iio. 

Tognali  Angelo,  di  Vione  (Brescia),  tenente 
del  7o  reggimento  alpini,  t  nella  difesa  del 
Col  del  Cuk  ((frappa),  28  ottobre,  pi-emiato 
di  medaglia  d'oro  per  la  sua  eroica  resi- 
stenza. 

Tomio  l!os4  Attilia,  patriottica  signora  che 
rimasta  nel  suo  palazzo  nel  Veneto  invaso 
seppe  dimostra  e  nobile  fierezza  e  rendere 
anche  utili  servi.;i  ai  suoi  concittad  ni  e 
all'esercito  sulla  Piave,  t  Revine  Lago  (Vit- 
torio), febbraio. 

Toniolo  Giuseppe,  n.  Treviso  1845,  prof,  di 
economia  politica  alia  universirà  di  Pisa, 
valente  sociologo,  principale  or.'iinizzatoré 
della  "democrazia  cristia  a  _,  fu  promo- 
tore e  presidenie  efltett  vo  per  4  anni  della 
Unione  Popolare,  di  cui  dal  1912  exM  pte- 
sidente  onorario,  t  Pisn,  7   ottobie. 

Tonti  Giuliano,  u.  Roma  1844,  card,  (dal  1915) 
del  tit.  dei  SS.  Silvestro  e  Martino  ai  Monti, 
prefetto  della  Sacra  Congr.  dei  Religiosi, 
già  nunzio  a  Lisbona,  t  Roma,  11  dicembre. 

Torelli  rag.  Eiu  a  che  occupò  imporranti  ca- 
riche ed  ebbe  parte  nelle  miiggiori  inizia- 
tive cittadine,  t  Varese,  12  giugno. 

Torlonia  duca  Leopoldo,  n.  Roma  1SÒ3,  già 
deputato  del  I  collegio  di  Roma  per  due 
legislature,  senatore  dal  1909,  già  sindaco 
della  capitale,  rimo  so  dal  ministro  Crispi 
per  la  visita  fatta  al  card  naie  vicario  in 
occasione  del  giubileo  di  Leone  XIU.  t  Fra- 
scati (Roma),  23  ottobre. 

Torres  Cotrim  dott.  J.  J.,  già  direttore  gene- 


ralo dell'igiene  e  assistenza  pubblica  in 
Rio  de  Janeiro,  t  Bologna,  27  ottobre. 

Torri  conte  Bruno,  colonnello,  mutilato  di 
guerra,  t  Fiume,  11  maggio. 

Tortora  Gerardo,  consigliere  di  Corte  d'Ap- 
pello, giudice  del  Tribunale  Supremo  di 
Guerra  e  Marina,  t  Roma,  16  aprile. 

Tosta  avv.  Gaetano,  di  a.  85,  vicepresidente 
del  Consiglio  dell'Ordine  degli  Avvof-ati, 
già  deputato  di  Gaeta,  t  Nap)li,  febbnio. 

Tra  nontano-Guerritore  nob,  Pietro,  colon- 
nello gà  comandante  il  39o  fanteria,  che 
sotto  la  sua,  direzione  si  guadagnò  la  me- 
daglia d'argento;  si  era  distinto  anche  iìi 
Libia  e  fu  il  primo  comandante  italiano  di 
Berna,  t  Siena,  10  gennaio. 

Trèmontani  ing.  Girolamo,  di  a.  78,  già  pre- 
side dell'Istituto  Tecnico  di  Milano,  t  Vec- 
ca'  a  (Val travaglia),  5  marzo;  sette  giorni 
dopo  muore  anche  la  vedova  Emilia  Fiova, 
di  a.  72. 

Trentini  Attilio,  pittore,  t  Verona,  gennaio. 

Trufift  do'^t.  Ettore  Paolo,  di  a.  46,  tenente 
coloniiello  medico,  f  Verona,  5  giugno. 

Umberto  di  Savoia-Aosta,  conte  di  Salemi, 
n.  Torino  22  giugno  1889,  figlio  del  prìn- 
cipe Amedeo  (zio  del  Re  ,  e  della  princi- 
pessa Laetìtia:  capitano  di  cavalleria  co- 
mandante di  una  batteria  di  bombarde: 
era  entrato  volontario  nell'esercito  al  prin- 
cipio della  guerra  come  soldato  mitragliere 
e  si  ei-a  niei'itato  due  medaglie  al  valore. 
t  Crespano  Veneto  (Treviso),  in  un  ospedale 
militare,  di  broncopolir.onite  contratta  sul 
"(jrappa.  19  ottobre. 

Usspglio  avv.  Leopoldo,  n.  Torino  1853,  pri- 
mo ufficiai"  dell'ordine  Mauriziano,  vice- 
cancelliere  dell'ordine  del'a  Corona  d'Ita- 
lia,,consigliere  comunale  di  Torino  dal  1890, 
per  molti  anni  assessore  e  sindaco  per  soli 
4  mesi  nel  1917,  consi>.'liere  e  per  7  anni 
sindaco  di  Lanzo  Torinese,  amministratore 
di  molti  istituti  pii  e  di  previdenza,  t  Lanzo 
Torinese,  25  settembre. 

Vaccari  Carlo,  di  a.  CI,  cavaliere  del  lavoro, 
industriale  in  ceramicj.  t  Ponzano  Ma- 
gra presso  Sarzana,  24  maggio. 

Vàlania  Ferdinando,  colonnello  a  riposo,  ve- 
terano delle  guerre  dell'indipendenza,  suo- 
cero del  generale  Badoglio  capo  di  stato 
maggiore,  t  Roma,  25  novembre. 

Valente  Archita,  di  Taranto,  di  a.  43,  scrit- 
tore, condannato  all'ergastolo  per  alto  tra- 
dimento, t  nel  reclusorio  di  Avellino,  8  no- 
vembre. La  madre,  nell' apprendere  la  noti- 
zia, si  suicidava  a  Taranto  gettandosi  da 
uij*  finestra. 

Valignani  Vacri  Gabriele,  deputato  al  Par- 
lamento, t  Chiei,  22  novembre. 


Il  Diabete 


ritenuto  finora  inguaribile,  ha  trovato  finalmente  li  tao  vero 
rimedio  nella  Cura  Contardi,   Catta  eoa  le   PII<i>OItE 
I  II       I.ITIKAT.1:   VIGIER  ed  il   BJGEN^BATOBE.  - 

Non  vi  può  essere  riuiedio  uguale  ;  le  persone  più  rispettabili  sono  guarite  con  la  Cura  Cont&WU, 
e  molte  lettere  sono  state  pubbli,  ate.  Si  usa  cibo  misto  ;  scompare  lo  zucchero,  «i  rìpren«loao 
le  forze  e  ia  nutrizione.  Memorie  srratis  con  mol'i  attestati.  —  La  cura  costa  Iilre  32. 70, 
anticipate,  alla  Fabbrica  Iiombardl  Si.  Coxx tardi  -  Napoli,  Via  Roma,  345.  —  Evitate  gli 
inefficaci  fermenti. 


580  - 


Vallerini  Gn>Ja"o,  dirottore  dulia  b'cuola  Me- 
dia di  studi  appUoati  al  e  nnmerc'o,  tito- 
lila. 2tJ  ottobre. 

V;ds(i'clii  Luisi,  di  a.  51,  direttore  della  So- 
lietà  Di'ohi  1.  amministratore  di  altre  s  )ciotà 
industriali,  t  Loceo,  21  febbraio. 

\ai;nacohi  Ro  loMo,  noto  scultore  in  \<  gno. 
t  Firenze,  l»  ottobre. 

\  anz<tti  Alessan  ii"o,  brigad.  generale,  t  Zona 
di    guerra  di   Albania-Macedonia,   ottobre, 

Vedrines  Giulio,  n.  Saint-Denis  1882,  avit(- 
t>>re  popolarissimo  per  la  sua  valen  l.i  e 
temerità,  t  nella  Dióme,  ucciso  sotto  lao- 
ri>plano  infranto,  mentre  tentava  il  volo 
Parigi-Roma,  21  apr.le. 

>  'tieg  >ni  raj:.  D  miele,  apprezzato  profes<io- 
niita,  prof,  all'università  comm.  Bocconi, 
sinda  -o  di  nn  gran  nume  o  di  società  indu- 
striali e  commerciali,  t  Milano,  27  gennaio. 

Venturini  avv.  (-ìalileo,  presidente  di  sezione 
di  corte  d'appello  a  riposo,  re  .luco  gari- 
bald  no.  t  Milano,  lo  nnXi,'gio. 

Vernarecci  mons.  Angus:;o,  di  Foss:>mhrone, 
storico  della  sua  città  natale  e  delio  Mar- 
che, t  Fosiombrono.  agosti. 

Verzillo  avv.  Miche'e,  insigne  penalista,  con- 
sigliere provinciale  di  Terra  di  Lavoro  e 
deputato  per  tre  legislature  per  il  co  legio 
di  Capua.  t  S.  Mar  a  Capua  Vetere.  14  feb- 
braio. 

Vigano  Michelangelj,  Industria'©-  sindaco  di 
Sovico  in  Brianza.  t  .\lb  te  Iran/.a, 'Jut- 
tobr*. 

Vigna  Dal  Ferro  Giovami,  ii.  iioh.gna  1  >*>, 
jirovetto  giornalista,  era  stato  con  Olindo 
Guerrin  e  altri  uno  dei  fondatori  del  Matto: 
era  stato  ufficia'e  volontario  nelle  guerre 
dell' indipen  lenza,  e  aveva  viaggiato  a  lun- 
go, t  Genova.  2  luglio. 

Vigna  Dal  Ferro  avv.  Ri.carlo,  giornalistaìii 
orili. o  tea  ra  e  del  J'020'0  Uoiinno.  t  Roma, 
19  ottobre 

Vignolo  Lutati  dott.  Carlo,  di  Torino,  do- 
cente di  clinica  derniositilopatici  aTuni- 
vers  tà  di  Torini,  primario  dell'istituto 
derma'ologico  *  Carlo  Alberto-  direttore 
dell'istituto  Fin^en  llidiumterapico  delv 
l'Opera  P  a  San  Paolo.  ITo  ino.  21  giugno. 

Vigo  Pietro,  scrittore  di  ose  storiche,  t  Li- 
vorno, 5  ottobre. 

\  gorita  Vinci?nzo,  libero  docente  di  «Lite- 
ria  medica  alla  università,  f  Napoli,  1.)  gen- 
naio. 

Vilers  Eugenio,  di  a.  03,  console  del  Belgio, 
già  a  lungo  direttore  dei  Tram  di  Napo:i, 
ora  presidente  e  amministratore  di  varie 
società  industriali,  t  Napoli,  17  agosto. 

Viola  Temistocle,  generale,  t  Pegli,  14  feb- 
braio. 

Virgilio  avv.  Antonio,  apprezzato  professio- 
nista; fu  presidente  del  Consiglio  dell'Or- 
dine degli  Avvocati,  t  Genova,  22  luglio. 


Vitale  Cesare,  proprietario  di  un  calzaturi- 
iìolo,  cavaliere  del  lavoro.  \  Alessandria, 
2  dicembre. 

yi.'èlli  Francesco,  maggior  generale  nella  ri- 
serva, t  Torino,  21  ottobre. 


Wagner  Cosima,  n.  Como  1837,  flgla  degli 
amoii  dell" ab.  Liszt  e  della  ontessa 
d'Agonlt  (Daniele  Stern),  moglie,  prima  del 
musicista  Hans  von  Bùlow,  poi  di  Riccardo 
Wagner,  di  cui  dopo  la  moi  te  fu  gelosa  cu- 
stode dolla  fama  e  dell'opera  mnsicalp, 
amministrati  ice  del  teatro  di  Beyrouth. 
t  Wahnfried.  dicembre. 

"NVatford,  colonnello  comandmte  del  batta- 
glione inglese  di  stanza  a  IMume.  t  "^l  ago- 
s'o,  in  seguito  a  disgrazia  di  automobile 
.sulla  strada  Cremona-Mantova. 

Weil  Federico,  n.  Randegg  (Baden)  1850  ma 
di  30  anni  cittadino  italiano,  già  consigliere 
delegalo  della  Banca  Commerciale  Italiana 
dalla  fondazione  lino  al  lidi,  amministra- 
tore di  molte  imprese  bancarie,  commer- 
cKvli.  ferroviarie  ecc.  f  Milano,  2C)  luglio. 

'Uilson  Daniele,  ex  deputalo  francese,  genero 
del  presidente  Grévy,  protagonista  nel  1887 
di  uno  se  indalo  clamoros  >  per  tratlico  di 
decoi-.-vzioni,  per  il  quale  il  suocero  dovè 
dimettersi  dall'altissima  sua  carica,  t  Pa- 
rigi, febbraio. 


Zabban  Vittorio,  di  Palermo,  di  a.  59,  in- 
dustriale in  biancheria,  oav.  del  lavoro. 
t  Milano,  8  maggio,  per  suicidio. 

Zamboni  Giuseppe,  di  a.  90,  valoroso  gari- 
baldino; nel  1849  partecipò  alla  difesa  di 
Ancona,  nel  18G4  fece  parte  dei  Carabinieri 
Genovesi,  t  Geiiova,  giugno. 

Zampieri  Antonio,  musicis! a  triestino,  fonda- 
tore del  Conservatorio  mnsi(!ale  G.  Verdi 
di  cui  tenne  per  motti  anni  la  direzione, 
insegnandovi  composiziouiN  pianoforte  e 
stòria  musicale,  t  Trieste    luglio. 

Zanardi  Dan^e,  di  a.  35,  pubblicista  e  carica- 
turista, già  collaboratore  del  "  Pasquino  „ 
e  del  "  Fischietto  „  con  lo  pseudonimo  di  '  i- 
niVi'i,  ora  tenente  del  5»  genio  minatori. 
t  Torino,  24  dicembre. 

Zaiohi  dott.  D.\nte,  colonnello  medico,  t  Po- 
tosino  (Val  Brembana),  1°  settembre. 

Zanghieri  dott.  Tancredi,  redattore  del  Siecoìo 
I)er  la  parte  estera,  già  insegnante  di  gin- 
nasio colto  e  valente,  t  nella  catastrofe  del 
Capi'onl  pro--tpitato  presso  Verona,  2  agosto. 

Zannoni  Ugo,  di  a.  8(»,  scultore,  autore  del 
bellissimo  monumento  di  Dante  a  Verona. 
t  Verona,  3  giugno. 

Zauon  Palaliiii  Laura,  di  a.  74,  valentissima 
artibta  del  teatro  dialettale  venezi.mo.  t  Mi- 
lano, 9  agosto. 


?c^  U  pulitura  e  lucldalu^ea  di  \u\U 
l  ì90s\n  melalLU  adopetaU  \l  ttc(a\dO' 

*    »     ?todotto  del  •-  LION  NOIR  „    ^ 


MIROR 


Soc.  An.  Italiana.  —   Capitale  L.  3,000,000 


~  500  - 


Zanotti  Achille,  tononte  gfiionle  d'nrtiglie- 
ria.  t  Itoraa,  8  iiovfinlno. 

Zecoliliii  Carlo,  prefetto  a  lip.i-^o.  f  (Quinto  al 
Mare  (Genova),  20  febbraio. 

ZerÌJOjdflio  Vincenzo,  di  Pisa,  soitotenonte  di 
complemento  nel  l»  regg.  alpini,  t  ìj^uI 
monte  Solarolo,  24  ottobrt';  per  la  sua 
eroica  condotta  in  combattimento  ^^li  tu 
assegnata  la  medaglia  d'oro  al  valore. 


Zini  avv.  Costanzo,  consigliere  di  corte  d'ap- 
pello. I  (M(era.soo,  7  maggio. 

Zorilcanu  Mii-cea.  maggiore  nell'esercito  ro- 
meno, già  allievo  dolla  scuola  di  Piiierolo, 
il  più  popolare  fra  gli  aviatori  romeni, 
t  Kcrvi,  febbraio. 

Zuochinl  ing.  Cesare,  n.  Bologna,  1842,  già 
direttore  della  Ca<^sa  di  Risparmio,  beii^i- 
merito  promotore  di  molte  imprese  filan- 
tropiche e  sociali,  t  lìologna,  23  marzo. 


UsiBKi;ro  loncc  di  S^lk 


N&US  ILR&LLL 


591  - 


EHimmiSTICR 


7\N;\GR?^ni"ll 


Chiunque  di  noi  imprenda  a  parlare  delle 
divini  d>iU'Enitnmist;ra  Jion  può  far  a  meno 
di  ris.ilir.!  alle  "  Bifiarrures  ,  di  Stefano  Ta- 
boui-ot,  meglio  coi.osoiuto  sotto  il  pseudo- 
nimo di  *  Sieur  des  Accords  „  col  qua'e  egli 
presentò  il  suo  liljro,  tanto  interessante. 

L'originalissima  o  rara  operetta  che  ho 
avuto  la  somma  fortniia  di  aver  fra  h;  mani, 
grazie  alla  cortesia  del  nostro  valeniis!<imo 
*  DaUani  „  mi  è  par.-a  una  scintillante  mi- 
niera di  bizzarria  letteri-rie  curiosissime.  Iva 
cui  ritrovai  i  primi  esempi  del  rebus  e  debili 
anagrammi,  anti-trofe.  equivoci,  versi  leonini 
e  bifronti,  e  molte  altro  cose  interessanti. 

Malgrado  gli  iiuiume  evoli  eircri  della 
edizione,  assai  scorretta  anche  in  fatto  di 
decenza,  il  volume  rivela  nell'autore  snouna 
erudizione  vastissima,  una  conoscenza  spe- 
ciale della  produzione  lettei-aria  framese  e 
latina  di  ogni  tempo. 

Cre<lo  quindi  far  cosa  non  distara  forse 
ai  miei  lettori,  scegliere  dal  libro  i  capitoli 
più  interessanti  e  che  liguardano  più  da  vi- 
cino VR'niiumislicu.  Comincierò  quindi  dalla 
parte  che  riguarda  gli  anagrammi  nella  quale 
sono  registrati  quelli  più  in  voga  in  quei 
tempi,  parte  composti  dallo  stesso  Tabourot, 
e  parte  dal  jToeta  limosino  Giovanni  Dorat 
o  D'Aurat,  spirito  vivacissimo  e  leggiadro 
yerseggiatore,  acclamato  il  l'induro  moderno. 
É  a  lui  che  venne  attribuita  l'invenzione 
dell'anagramma,  per  essi-re  stato  quogli  che 
per  primo  lo  coltivò  largamente,  propagan- 
done l'uso  in  breve  tempo  in  tutta  la  Francia. 

Nell'opera  Trois  siìcles  de  no  re  ìittentture 
(Dizionario  biografico  dogli  scrittori  francesi 
da  Francesco  1  al  1772)  il  Dorat,  che  pure 
viene  esaltato  per  l'altissimo  valore  poetico, 
tanto  da  essere  appellato  il /j/tZ/v  co/mm/zc  tiei 
poeii  del  so  tempo,  viene  anche  criticato  per 
la  sua  smania  pegli  anagrammi,  forse  per- 
chè ne  aveva  fatti  troppi,  o  perchè  ne  aveva 
composti  di  quelli  che  ferivano  troppo  !a 
suscettibilità  delle  persone  sul  cui  uomo 
erano  stati  fatti. 

E  qui  il  poeta,  come  ana.-'rammista,  rione 
I-osi  giudicato: 

On  est  faché  qu'il  aoit  l'inventeur  de  l'aìi'i- 
'iniiime,  genre  pitoijable,  a  la  porlée  de  toni 
ìe  monde  parre  ijii'il  u'éxige  pohit  de  tout 
d'eaprit  et   seulement  un  peti  d'application  (!). 

Cita  quindi  il  brano  dell'epistola  dedicata 
dal  poeta  accademico  Cottelet,  allo  scrittore 


Ménage,   ohe  non   seppe   mai    perdonare  al 
Dodat  i  suoi  svaghi  anagrammatici. 

.ratine  mieu.r,  satìs  comparaison 
Ménac/f^,  tiro-  a  In  rame 
Qne  d'alter  chercher  la  raison 
IJans  ìes  ì-eplis  d'une  anaijrammc, 
Cct  exeicice  monacai 
Ke  trouve  so7t  point  rertical 
Qne  dans  une  téle  blessée  ; 
Et  sur  J'arnasse  nous  ttnons 
Qie  toiis  vea  renverseurs  di  i.oms 
Old  la  cervelle  renversée. 

E  scusate  se  è  poco! 

Eppure  il  Tabouret  si  mostra  entusiasta 
di  questo  "  giuoco  dello  spirito  „  e  ne  ri- 
porta degli  esempi  magnifici;  peccato  che 
non  sempre  siano  esatti. 

Sul  re  Francesco  di  Valois,  noto  il  se- 
guente: 

Frani^ois  de   Valois 

DE  FA(;ON   SVIS   KOYAL. 

Notisi  che  nell'ortografia  francese  antic.i 
l'IT  e  il  V,  l'i  e  l'Y  venivano  considerati  di 
eguale  valore. 

Sul  re  Enrico  di  Valois,  questo  anagnim- 
ma  fu  fatto  da  Bouclier  de  la  Foi: 

Henry  de   Valois 

ROI    ES   DE   NUL   HAY. 

Per  Carlo  di  Valois  questo  in  francese  : 
Charles  de   Valois 

CHASSE   LA   DUBE   LO! 

e  ([uest'altro  in  latino: 
Carolus   Valesius 

SOL    evi   VERA    SALVS 
VEB   CUI   SOLA   SALUS. 

Sul  detto  Monarca  ed  Elisabetta  d'Austria, 
sua  moglie,  vennero  combinati  gli  anagrammi  : 

Charles  de    Valois  Klisahet  d'Austriche 

T,V   BICHE  LIS   d'or   BKAXJTÉ  CHASTE   ALLIE 
DE   CHASTE  ARDEUB   LE  BEAU   LIS  D'OR   T'a 

[CHOISIK. 


?e^  la  pulWu^a  e  luc\ia\uca  4\  \uU\ 
\  \:os\ù  melalll  aiopetjaU  il  lic\u\do 

*     *     9^oioUo  iel  •*  LION  NOIR  „     *     » 


MIROR 


Soc    An.  Italiana. 


Capitale  L.  3,cK)o,ooo 


-  59 

Sul  nome  di  Margheiita  di  Valois,  Du- 
chessa di  Berry,  letterata  coltissima  e  donna 
di  elette  virtù  e  di  grande  spirito,  si  trovò: 

Maìyuet'ìte  de   Valois 

DE   VERTU   IMAGE   ROTAL. 

Il  Tiibourot  dice  che  quand'era  aiioora 
al  collegio  di  Boi-gogna  a  Piirigi  avea  com- 
posto quest'  anagramma  latino  per  Caterina 
De  Medici: 

Catharina  De  Medicis 
HENBICI  MEI   CASTA   DEA. 

L'autore  affermava  che  l'eccellente  prin- 
cipessa ne  era  rimasta  assai  lusingata,  cer- 
tamente però  non  si  sarà  accorta  che  l'ana- 
gramma possedeva  una  lettera  di  più  e  che 
lo  scolaretto  autore,  non  era  ancoia  diven- 
tato maestro  ne'l'arte. 

Sul  nome  latino  della  medesima  il  poeta 
Gant'iis  trovò  questa  frase; 

Calhariìia  Medicea 

CARA    DIIS   HAC    MENTE. 

Nei  primi  anni  della  Corte  è  citato  un 
anagramma  sulla  stessa  sovrana  di  ignoto 
autore  dell'epoca,  che  a  differenza  degli 
esempi  laudatori  precedenti,  mette  la  augu- 
sta donna  in  oscura  luce  : 

Catherine  De  Medicis 
CHAINE  DITE   DE   CRIMES. 

Questo  anagramma  non  è  registrato  nella 
raccolta  delle  Bigarruies. 

Per  Enrico  terzo  di  Valois,  ultimo  di  que- 
sto ramo,  è  splendido  quello  in  latino  ciie 
caratt-erizza  il  terribile  nemico  do;.'li  Ugo- 
notti: 

Henricus  Te.  Hits   Valesius 

VICTIS  LTJTHERANIS   SEVERUS 


2  -^ 

Questo  monarca,  come  si  sa,  è  s'ato  pu- 
gnalato nel  158!)  dal  frate  domenicuno  Gia- 
como (Jlément,  ed  anche  per  il  suo  assassino 
si  trovò  un  anagramma  molto  appropriato: 

Fière  Jacques  Clément 

C'EST   LENFER   QCI   M'A   CRKE. 

Di  Francesco  di  Lorena  duca  di  Guisa,  il 
Marte  della  Francia,  che  tolse  Oalais  agli  in- 
glesi,  caduto  assassinato  dal  gentiluomo  pro- 
testaTite  llitrot  de  Mere  è  celebre  il  se- 
guente: 

Ffnni^ùis  De  Lorraine 

CHAINDRE   FERA   LIONS. 

Però  è  di  osservare  che  non  è  un  ana- 
gramma per  ietto. 

Per  il  sulloduto  poeta  Dorat  fecero  que- 
sto In  latino,  nel  quale  l'// viene  omessa  come 
lettera  senza  suono: 

Iohunn''s  Auiatis 

ARS    EN    NOVA   VATrS, 

Si  dice  che  in  risposta  il  Dorat,  all'au- 
tore di  tale  aiuigiMmma,  Pierre  deKonsari, 
abbia  indirizzato  quest'altro,  molto  grazioso, 
se  fosse  esatto: 

Pierre  de  Ronsurl 

ROSE   DE    PINDARE. 

Togliendo  due  R  colla  stessa  libertà  di 
Tabouret  fece  poi: 

Pierre  de  Itinsurd 

ARROSÉ    DE    PINOE. 

Da  cui  si  comprende  che  gli  antichi  ana- 
grntìimisti  non  andavano  tanto  per  il  sotrile 
in  fatto  di  esattezza. 


(dalla  Coì-te  di  Salomone). 


Bara  òegli  inòouini 


Caroviveri. 

1.  -  Bisensi  invertiti. 

a  De  la  'o. 
xxxxx  xxxxx  xxxxxxx  da  un  mese 
e  già,  se  un  qualche  santo  non  m'  aiut;i 
sono  tanto  ingolfato  nel'e  spese, 
che  di  pagar  la  speme  ho  ormai  perdal 


e  sogno  e  invoco  sempre  la  cuccagna 
del   tempo  in  cui  vivevo  là  in  campagna. 
In  pochi  dì  il  mensil  m'hanno   ingoiato 
la  carne,  un  po'  di  burro  ^e  qualche  uovo, 
un  xxxxxxx  xxxx'  xxxxx  m'  è  andato, 
poiché  ho  dovuto  rivestirmi  a  nuovo, 
ed  ora  ai  miei  bisogni  per  far  fronte 
dovrò  raccomandarmi  al  sacro  monte. 
Duriìiddìui. 


FIAT 


Vetture,  autocarri,  omnibus,  motori 
aerei  e  marittimi,  macchine  agri- 
cole, vagoni,  ecco  T  opera  della 
'«FIAT...    •■■■■■■ 


LO  SCOPPIO 


IlEhUS  (Proverbio)  —  Ideato  d»  Gatubnrino, 
(llsefso  di  Dalaani. 


5!)4  ~- 


Amore  ed  Àrie. 

2,  -  Anagramma 

a  Sithnufiite. 

Rammenti,  *****••!:****  ?  M.-ntre  attratto 
dal  fascino  gentil  della  modella 
con  ardore  att(  n  levo  al  tuo  ritratto, 
mi  giuocavi  i  tuoi  tiri  da  monella. 

La  posa  abbandonavi  di  soppiatto, 
t'avvicinavi  a  me  alla  oheticbera, 
sosl-.iivi. .,  mi  gettavi  poi  di  scatto 
le  br.ic-ia  al  collo,  caa  bricconcella. 

M'  accarezzavi  con  i  tuoi  capelli, 
e  mi  dicevi   col  tuo  l'ai-  gioviale: 
"  1  tuoi  ritratti  sono  tanto  belli, 

ma  pingere  sì  a  lungo  ti  fa  male: 
su,  la* eia  i  -s*******:!^*  ed  i  pennelli, 
e  pen  a  adesso  un  po'  all'originale  _, 

Gì  inni  Si  Jìic<  hi. 

Arte  ed  Amore. 

3.  -  An-achamma 

a   (r  a  tini  Selli  chi. 

Oh  ben  larmuento,  quando  forse    attiat;o 
dal  fascino  dei  biondi  miei  capelli, 
i-iceiuti  e  capricciosi  e  o^nor  ribelli, 
t'indugiavi  a  dipingermi  il  liirattol 

Oh  ben   lammonto,  e  che  bei  giorni  quelli  ! 
ma  il  tuo  lavoro  interrompendo  a  un  tratto 
tu  mi  guarda\  i  allora  di  soppiatto. 
•"^•* '■***"■■■■*='*,  sf  ordando  i  tuoi  pennelli. 

E  forse  quell'occhiata  rua  furtiva 
i(itra\  eleva  in  Une  solo  il  valoie 
destinato  a  una  mostra  •"■■**  *^'-f.-\-^;*_ 

mentr'io  per  te  struggevarai  d'amore, 
e,  meno  artista,  ma  più  positiva, 
più  cl)e  il  dipinto  amavo  il  dipintore. 

,SV  h  in  tir. 

i.  -  Intarsio. 
xxooxoxxoo 

Era  un  mondano  fiore. 
Un.  già  gustalo,  frutto. 
La  sua  storia  è  d"  amore 
iVamore  etra  per  tutta)  : 
Oaudi,  sorrisi,  baci, 
e  voluttà  fugaci  : 
Pur  morì,  chi  non  saV 
ir'imbol  di  fedeltà  ! 

Era  un  candido  tìore. 
\\n  inviolato  frutto: 
Ija  sua  storia  è  d'  amore 
pianti,  sorrisi,  lutto 
simbcd  di  fedeltà 
di  pace  e  di  b  >ltà. 

Quando  degli  anni  in  tìor.i 
svanisce  se. ixa  un  frutto, 
essa  ricoitla  amore 
e  sparge  fior  sul  lutto 
a  lei  soltanto  piace 


il  silenzio  e  la  pace 
e  amata  sempre  va 
cara  in  tutte  le  età. 


Glorie  marinare. 

5.  -  Incastro 

Per  anni  ed  anni  le  subimmo  ed  era 
varo  lo  sdegno,  l'ira  e  la  minac  ria, 
vano  l'amor  dell'itala  bandiera. 

Ma  scocca  l'ora  e  tu  Grande  alla  caccia 
vai  del  nindco  sopra  il  mare  nostio, 
e  cancelli  di  Lissv  l'empia  tratoa. 

Or  mira  quale  da  levante  ad  ostro 
s'apre  libero  e  limpido  confine 
della  più  grande  Italia  e  qual  ti  mostro 
lontano  il  cerchio  delle  sue  marine. 

Ori. 

L' apparenza  inganna. 

e.  -  DIMINUTIVO 

Così  qu.il  vi  appare;  leccato,  azzinialo, 
un  i-ìmoIo  scocoj  il  diie  te, 
ridicolo  e  innocuo,  non  d'altro  occupato, 
fuorché  del  mutar  della  ves'.e. 

Ma  quanta  neqiiiz.a  quel  fatuo  suo  aspetto 
nasconde  !  Fu  vizioso,  indolente, 
sol  forte  coi  deboli,  un  tristo  soggetto 
da  forca,  un  nirmd!  repellente. 

Mrncyhiìio. 

Dal  chincagliere. 

7.  -  IxcASTr.o 

—  Il  sigrore  desidera'? 

-  Una  gabbia. 

—  la  vuole  grande,  media  o  piccolina '? 

—  Due  e  'f  m"  han  regalato  s'amattiiia 
grossi  come  colombi.... 

—  Allora  abbia 
la  cortesia  d'andare  al  nostro  int  ro; 
là  ve  ne  sono  d'ogni  dimensione. 

—  Dove"? 

—  Là  in  fondo  :  vada  in  direzione 
dal  mio  luti  e  sbagliar  non   può  davvero. 
Andai  dove  evo  stato  indirizzato 
e  trovai  infatti  ciò  che  avca  cercato. 

Canti  o. 

Tanto  va  la  gatta  al  lardo.... 

S.  -  Sciarada    altkkna.  {•  •  -'fi  -!'  •  -^  •  ì 

Cavaliere  d'industria,  se  ti  valse 
ta'or  l'inga:ino  con  gli  dei  e  gli  eroi, 
non  ingannaron  già  le  pés'.e  laKe 
tal  cui  rubasti,  o  iirimo  incauto,  i  buoi. 

Misero  ladro!  Iil&ian  dei  ladri  il  dio 
i-el  periglio  invocasti  !  Il  suo  to(<iIe 
non  ispirava  in  cor  pace  ed  oblio 
all'inimico  tuo  forte  e  immortale. 


FIAT 


nolti  popoli  diversi  hàwwo  vinto,  n^a 
tutti  si  sono  serviti  per  vincere  delle 
nìacchine  "  riTTI^,.    ^  ^  '^  ^  ^ 


-  505  - 


Sovra  il  tuo  strazio  I  serpentelli  Immondi 
sorr.di>\ai;o,  ahint-,  tutti  i  neronili. 

Ori. 


LUÌ  e  Lulù. 
9.  -  Anagramma. 

a  Madama  Ln  te  /Iij. 

1  ili  o  Lnlù,  due  care  bricconeclie, 
potevan  dirsi,  come  noi,  sorelle: 
entrambe  ricche  si  di  j^olosia, 
mai  sazie  d'ogni  nuova  leccornia. 

Un  di  nella  bot'e-a  d*  un'amica. 
***4*x=**«>i'4>i-  ili  dolci  e  di  ciambelle, 
sostaron  per  la  lor  j)assione  antica 
tanto  per  as  a^'giar  le  caramelle. 

Ma  do[0  il  nolce  vicn  l'amaro,  aliimò! 
E  dopo  essersi  bene  ****:!=*****:ì"ì: 
d'ogni  sorta  di  torte  e  di  stiacciate, 
avvenne....  come  un  giorno  a  te  ed  a  me. 

Costrette  a  casa  da  un  dolor  mo'esto, 
per  discrezioni^  non  vi  dico  il  resto. 
Ma  certo,  come  noi,  Lili  e  Lulù 
quella  lezion  non  isftordaron  più. 

Silhout  tic. 


Ai  reduci  studenti. 

10.  -  I.vc.\sii;o. 

KiVoli;o  questi  dnn  a  voi.  stutleiiii, 
a  voi,  o  c:ui,  che  accorreste  a  schiero., 
l'i/i/»-!-  lasciando,  d'entnsiasmo  ardenti, 
ad  arruolarvi  sotto  le  bandiere. 
.\  quei  che  non  tornarono  sia  gloria 
e  onore  a  voi,  fattori  di  vittoria! 

Ter  la  vittoria  che  or  abbiamo  a\ut:i 
ben  gius'o  fu  manifestar  tripudio; 
ma  or  che  V uh  d'Italia  è  alfìn  (  ompiuta, 
riprender  giova  l'interroito  studio. 
E  della  patria  nei  nuovi  contini 
sarete  t;a  i  migliori  cittadini. 

C.llo  E.  Et  lin.je,. 


11.  -  Incastro. 

L'altro  agosto  a  lati  and;i 
ma  in  t'tìe  cor  tro\ai 
tale  un  caldo  che  laggiù 
in  estate  non  vo  più. 


Lagrime  fugac'. 

12.    -    .\NACtBAMMA. 

Del  xxxxxxx  leggevo  una  tragedia, 
([uando  appressarsi  vidi,  alla  mia  sedia 
la  <'U04a.  che  di  pianto  avea  bagnato 
il  volto.  ■*  Lena,  avete  or  or  tagliato 
xxxxxxx  e  il  lagrimar^  è  naturale  ,. 
*  Ah.  mio  signor,  qui  fos.^e  tutto  il  male! 
Ma  gli  è  che  col  coltello,  por  Isbaglio, 
nel  xxxxxxx  mi  sono  fatto  un  tag  io  .. 
"Vediamo  un  po';  leggera  è  Ih  ferita; 
in  pochi  giorni  già  sarà  guarita. 
Un'altra  volta  abbiate  maggior  cura,. 
E  dopo  ciò  r.proi  la  lettuia. 

Clio  E.  Ettliimr 


13.  -  Sciarada. 


"  Uccellin  beli' uccellino,  puoi  lasciar   il  tuo 

[fifioiifio':' ., 

"  Oh  serondu  !  non  rle.sco,  te  lo  dico  per  dav- 

[ver.. , 

fo  si  un  de*  miei   fratelli,  per  esempio,  un 

[grosso  iìite,  o, 

m\  vedresti  sulle  sponde  del  mar   Bianco  o 

[del  mar  Nero  ,. 

stella  Aìpimt. 


14. 


Sciarada. 


t(o  e  un  cieco,  nel  pi. mio  e  nel 
[lutto, 
ampi  col  signor  parto  ogni  frutto. 
LeanilfO. 


Fi  a  un  d 
dei 


Viva  r  Italia. 

15.    -    LoGOGltll-»). 

11  xxxxxxxxxx  fatto  in  campidoglio 
di  vincere  o  morire  per  la  Patria 
r abbiali  tenuto  e  allin  xxxxxxxx 
dallo  straniero  e  tutta  l'xxxx  Italia 
non  fu   uno  xxxxxxx  far  co'les'a  guerra 
contro  r.\ustria  che  dir  si  può  sorella 
della  truce  xxxxxxxx.  Oh  quante  stragi 
quanti  massacri  e  quai.ti  tralimentil 
Anche  inermi  c.ttà  furun  xxxxxxxxx 
di  quei  barbari  popoli  e  navigli 
con  numerosi  e  poveri  emigranti. 
Oi  volevano  incutere  xxxxxxxx 
E  xxxxxxxxxx  p :>i  senza  pietà. 
]SIa  \enne  il  d\  della  vit  orla  xxxxxx. 
Oh  non  più  xxxxxxxx  per  le  xxxx 
non  più  trincee,  nò  gallerie  o  xxxx. 
Come  fur  a  di  xxxx  o  di  xxxxxxx 
l'esercito  s'avventa  sul  nemico 
E  non  gli  da  più  tregua  inliu  che  ottiene 
il  più  completo  suo  xxxxxxxxxxxxxx. 
Or  sulle  torri  di  Trieste  e  Trento 
e  delle  navi  Austriache  sugli  xxxxxx 
sventola  11  trico'or.  Viva  l'Italia! 

G  ifone. 

16.  -  Incastro. 

Bella  o  brutta  che  j-ia 
concreta  il  tuo  pensiero: 
prima  era  fantasia 
adesso  è  un  /atto  vero. 

Belia  o  brutta--cLe  sia, 
la  segue  il  passeggero. 
«)  \ada  all'  osteria, 
oppure  al  cimitero.... 

Dicon  che  bella  sia: 
sarà,  ma  è  un  fatto  vero 
che  su  dal  Cielo  avvia 
sovente  al  cimitero. 

Eoi  ti. 


17.  -  Cambio  di  genere. 

Ciascuno  tie  e  cao 
come  un  fedele  amic'o 
non  costa  gran  denaro 
ma  gran  piacere  dà. 
E  mille  e  mille  volle 
(luel  piacer  si  rinnova: 
lo  sa  ciascuno  a  prov». 


59(5 


Su  neììe  vie  del  Cielo 
lui'go  il  camtnin  del  sole 
iiiiraila  senza  veìo, 
otiiii  mortai  ben  pnole; 
disegno  tutto  d'oro, 
d'altri  disegni  in  foro 
splende,  .scintilla  e  va: 
come  r  Eternità. 

Florlndo. 

18.  -  Decapitazione. 

Penso:  se  nel  primi'')» 
entra  il  restuntc 
e  in  quelle  mnra  sante 
prega  somme.sso  Iddio 
chi  sa  che  anch'  egli 
Mon  divenga  pio. 

Florinch). 


Frase  doppia. 

19.  -  La  moglie  pkkmurosa. 

Per   farti  da  mangiar  mi  son  dannata! 
Sul  mercato  non  trovi  neanche  un  frutto' 
La  c.irne  è  cara  e  pui'e  malandata! 
Non  trovi  un  pesce  1  Insomma  manca  tutto. 
Con  poco  sale  e  cotto  nello  strntto, 
vedi,  t'ho  preparato  xxxxx'  xxkxx. 
E  poi  l'inatfierai  con  xxxxxx  xxxx. 

Alahaidj. 


20. 


Casa  natia! 

Sciarada  col  secondo  a  rovescio 


Casetta  bianca,  che  dai  pini  ombiosi 
lassù  tra  il  verde  occhieggi  al'a  coUini, 
dove  al  jnimieio  aprii  gli  occhi  amorosi. 
Ed  al  srrriso  della  mia  mammina, 
per  te  il  mio  onore,  ed  nitro  mio  pensiero, 
nido  d'  amore  tacito  ed  inteì-a. 

Il  Calvo  (li    Ven'zii. 


Nel  Monastero. 

21.  -  Incastro. 
S'esp.inde  il  lati  teiuie 
di  suor  Maria  nel  s-no, 
iowo  le  sante  laudi 
eh'  innal/a  al  NazzareriO  : 
ella  à  nel  vnovjotale 
•gni  aft'etto  mortale. 

Sorriso  anydiro. 


22.  -  Sciarada. 
Sempre  in  mezzo  all'armonia.... 
Sempie  in  m^zzo  a'  suoni  e  canti.... 
Ma  che  vai  ?  Signora  mia, 
•ggi  irai  ce  ne  vuol  tanti. 

Fra'  Lu). 


21.  -  Incastro. 
Il  roie  mai  divenne  vile  ii't>ro 
benché  nei  lati  dei  scrittori  stia  ; 
s'ei  par  mordaci;  sempre  fu  sincero 
nel  lettor  ridestando  lallegila. 

HobiKiiiin. 

2.">.  -  Anagramma  a  scarto. 

Ecco  un  assioma  vero 
che  niuno  contestò: 
Tutto  quel  eh' è  priivifro 
gt'condo  esser  non  pnò. 

l.'ohnarnii. 

20.  -  Sciarada,  As-AOiiAM^rA.  *■'») 
Primo  ha  la  nostra  palria  .sertmiìu. 
D'altri  a  la  testa  t;' era  un  itìtier. 

Onde  la  guerra  convinse  '1  mondo, 
HU  sti  non  essere  V  n'irò  davver. 

F.,.,. 

Italia  ! 

27.  -  Frase   anacrammata. 
Il  duol  dei  nostri  marti;  i 
alfin  è  venHcifto! 
liedento  è  il  regno  ItaPco! 
Kenedic  amo  il  fato  ! 
Viva  in  eteiiio  il  saero, 
festante  tricolor  ! 
xxxx  x' Xxxxxx,  il  dolce, 
libero  suol  d'amore! 
XX  xxxx  x'  xxxx  gloria 
de  r immortai  riscossa! 
Ed  ai  caduti  il  serto 
su  r  onorata  fossa! 

Gira. 


28.  - 


Chi  troppo  tardi  arriv 


Anagramma  i>iviso. 

vecchio  ad.ngio, 


troppo  tardi  arriva,  e  vecch 

gli  tocca  rimanere  a  gran  disagio. 
lo  iipi  **********  o  dopo  o  pria 
(j  ***.■::*  *****  jjjjjj  ^  chicche^^sia 


Sol 
non 


i  a  chicche<^sia. 
Consalco  di  Conlov,- 


23. 


Anagramma, 


O  te  beata,  xxxxxxxxx  gente  I 
Per  attinger  lo  scopo 
di  .soib  r  iodio,  il  farmac^o  possente, 
tu  dell' xxxxxxxxx  non  hai  d'unpol 

Lah'euus, 


Aneliti. 

29.  -  Anagramma. 

Ad  Finn. 
Mira  lo  sguardo  tuo  lontan  lontano, 
o  donzelletta  dalle  trecce  bionde; 
di  tanto  in  tanto  viti  xxxxxxxxxx  are. me 
dal  labbro  si  sprigiona  e  si  diffonde 
nell'aere  profumato,  mentre  invano 
il  xxxxxxxxxx  allegro  tra  le  fronde 
col  cinguettare  la  caiiz»  n  d'amore 
cerca  l'ansia  lenire  e  il  tuo  dolore. 

Ccnsalro  di  Vordoi-a. 

Storia  antica. 

.•jn.  -  Frase    bifronte. 

A  D.'i'uh>. 
Vi  ricordate  voi 
dt  Ile  Sabine  il  ratto, 
che  Roma  prima  spoglia 
ripopolò  ad  un  tratto? 
La  storia  non  lo  dice, 
lo  lascia  indovina  e, 
XX  xxxx  x  xxxxxx 
sapevan  conquistare  ! 

'J'o/'OÌirta. 


LA  MASCHERATA 


REBUS  —  (Verso  della  Divina  Commedia), 
disejjnato  da  Dahuni. 


Ideato  da  Uaiicus 


_  508  — 


31. 


Incastro. 


Il  buon  ciu"«to  dice  alla  faiitesoi: 
7w//,  su,  presto  duterni  l'ombrello, 
11  tempo  e  re  non  è  punto  bello 
ì!.  in'er  minaecia;  mala  d'uopo  eli'ei^ci; 
Preparale  un  buon  pranzo;  a  mezzogiorno 
Conto  d' e:  Sere  a  casa  di  ritorno. 

Fra'  L>ò. 

32.  -  Incastro. 

(ìinsepp'na,  lati  al  suolo 
coglie  tiori  e  vaghe  erbette 
poi  fa  un  ma^zo,  insicm  li  motte: 
e  |)oi  s'alza  e  via  di  volo. 

J,e  sue  ciocche  di  capelli 
tutte  attorte,  core  d"oro 
sembran  proprio  e  tanti  anelli 
tante  scaglie  hanno  fra  loro. 

Quante  volte  in   tuou  dimes  o. 
io  le  ho  detto  eh' è  più  bella 
doli"  h'tero  eh'  è  una  stella 
eh' è  il  fulgor  dell'emisfero. 

]Ma  lei  ride,  e  In  generale 
via  le  manda  da  quel  tale 
l'he  portò  quel  h-^W  inUro 
neir  abisso  orrido  e  nero. 

Enui. 


33. 


SCAllTO. 


Questa  è  brilla  davvero: 
prendete  un  gran  birbante 
noto  n<'l  mondo  intero 
])er  nn  delitto  atroce 
fra  tutti  il  più  feroce. 
I.evatene  un  pezzetto 
g  lardate  il  bell'effetto: 
il  poeta  gentile 
di  selvaggia  creatura 
dall'  armonico  stile 
dalla  dizione  pura 
noto  nel  mondo  intero 
(io  così  crealo  e  spero». 

1.1  fij'ia  di  Jùira^nt 


31.  -  Sciarada  incatenai  a. 

Son  recipienti  il  pi , 'tuo  ed  il  lo':i/e, 
quel  più  capace,  e  questo  meno...,  tale. 
Ci;.Mio  il  fìiKif,  g'oria  parte  lopea. 
elio  con  Maria  Stuarda  onor  si  fea. 

JS  cincillà. 


35-3G.  -  Zeppa  litterale 
e  cambio  di  consonante. 

Ohe  sia  di  stirpe  illustre 
me  noto  in  verità, 
ma  .se  non  ha  denari 
che  vai  la  nobiltà"^  ^ 

Del  mare  tra  i  perigli 
il  vedo  solo  errare; 
ma  se  lo  coglie  il  turbine, 
potrà  ben  naufragare. 

Ditemi  pessimista, 
ma  servitor  più  onesto, 
fidato  e  ancor  discreto, 
ijon  troverò  di  questo. 

Ebe. 


Lucano  enimmista. 

37.  -    Ava(tKamma.  (!•) 

Al  Lwunione. 

O  Lucumon,  noìi  ni'acusar  di  plagio 
{•e  sul  lìihni-'n)  del  tuo  bel  sonetto, 
ispiro  questo  povero  giochetto 
anch'  io  al  certame  storico  malvagio. 

Lucano  certo  non  uvea  presagio 
del  secondo  l'eccidio  maledetto 
cantando,  di  venire  alagio  ada;io 
a  proporre  anagrammi  nn  giorno  eletto. 

Ma  ijrovare  lo  posso  senza  tema: 
cìì,è  ammirammo  dei  versi  il  sacro  foco, 
ma  pr  )Vocò  l'eroico  suo  poema. 

Da  te  un  sonetto  di  mirabii  arte, 
da  m*^,  che  volgo  s-e  npre  tutto  il  gioco, 
il  modo  d'imbra  tare  quattro  carte! 

Dhi  in>!(iiia. 


Perchè  t'anìo,  o  Italia. 


38. 


Sciarada  incatenat.' 


Perchè  sei  g;ande,  o  terra,  o  ma  Ire  antica, 
perchè  sei  la  più  grande  !  Pel  sognante 
tuo  cielo,  t'amo  per  la  speme  aprici 
del  tuo  lb?ro  sole  di  levante. 

T'amo  pel  capo   tuo  .he  aperta  e  amica 
d'acciaio  ha  l'alma    perchè  in  te.   operante, 
s' impernia  il  tìl  che  tutta  par  che  dica 
1'  anione  salda  in  abito  fiaraniante. 

Per  li  tuoi  monti,  invitte  posse  immani, 
o  patria  t'aiuo.  poiché  anch'io,  guerrieri 
seppi  i  cimenti  un  di  sui  tuoi  altipia  li. 

incordi  ardili!  Immensi  ne  lo  stolido 
gli  spalti  alpini,  e  il  Ce.igio,  e  il  Grippa  alteri 
sacr.ti  al  cont. attacco  furibondo. 

T'amo  perchè  nel  mondo 
la  gloria  tua  sui-erba,  immortalata 
ognor  più  eccelsa  vien  e  'manicata. 

B\e  ilei  Ba'zii, 


3'.).    -    SCIARADA    INCATKNATA. 

Come  V  nm  albergar  Y  altr»  disdegna 
cosi  nel  tulio  nn  uomo  solo  regna, 
vi  regna  veramente  un   uomo  solo 
in  me/.zo  a  vile  e  dolora   te  stuolo. 

R  b  >nmo. 

Minuzie 

40.    -    .ANAGRAMMA.    (!') 

F.i  dal  dolore  oppress» 
e  posto  in  movimento 
s'allunga  od  è  crompresso; 
può  farti  ben  soffrir: 

Eppure  è  picciol  molto, 
più  picciol  se  mi  credi; 
un  granellino  colto 
che  quasi  tu  n  in  v(  di. 

J'ttrris. 


41.  -  Sciarada. 

Ogni  u  -m  corretto,  onesto,  saggio  e  pio 
sia  sempre  inter  primo  dell'  al'ro  mio. 


Sorriso  Angelico. 


:m  — 


SOLUZIOHE  DEI  (51U0CH 


pubblicati  neir  "Fìlmanacco  Italiano,,  1919. 


1.  AHziGOgoi.o.  '2.  SETTENTUIONALI, 
Eroi  lott:inti,  orientali,  Triesto  tal  inno,  o^t  - 
li<a,  Tr:e-.tp.  rotta  insolente,  sottile  interna, 
intestine  tarlo,  Istrin.  astri  ne  le  notti,  non 
tiri  l'estate,  settori  in  lenta,  «stretti  in  anello, 
oltre  sian  tinte,  Tonae,  Tione.  Trento,  e  non 
le  a  tristi,  Trieste  lontani,  in  te  estro,  lurin, 
<  .sternan  titoli,  stretto  in  linea,  silente  roihi, 
non  attesti,  il  He. 


VA 
STA 


RIT 
TO 


4.  MAkstUINA 

.■>.  Itimeseoli  o. 
e.  In  chiostro. 
7.  ìME.mokiaLK. 
».  «ìamnia,  gom- 
ma, gennna. 
y.  A  viatore. 
10  TORMENTOSA. 

1.3.   DlMo- 


11.  Bardotti 

^TK  AZIONE.    14.  BeKILLO.    15.  Tira  leccio. 
IG.  13a'aseio  =  seial)ola.   17, 1,u<li  I  rio.    1«.  Nc- 


pofaeeia  =-  Pin;ieoteca.  l'.t.  (ìiiinbe  ressa 
•2¥.  Odia  Tonio  laido.  21.  Apelle  nutriva 
ra;a  virtù  nell'epa.  22.  E  nejjò  ter  padelle 
da  Pi-otogene.  23.  La  scopa  e  il  maiiico. 
•->!.  (!oloristi  —  <  risolito,  LO.  U  toto;,'rafo. 
2;.  FEuOI.  27- Amo  il  tiio,  tiro  l'amo. 
2«.  TOHmknTO.  2".t.  DEmNAIUno.  au^  1'.  K. 
isT.  o.  :n.  Filippo  Art,'enti.  "2.  Bilancio,  bi- 
lancia. 33.  Teatro,  attore,  <  retta.  34.  Ui- 
catlo,  ricetto.  33.  PasseieUo,  sospettare. 
3r>, Base,  basetta.  37.  Lupi(  in.  pulcini.  3^.  bar- 
baro, barbero.  3>.  ,.onte  di  V,ikle.  40.  M^- 
NI.STkRO.  41.  INANIZIONE.  42.  ISb 
^*KLLA.  43.FOcoLArf.  44.  Gè  mito.  45.  Va 
lor  militare  --  ti  rivela  l'amor. 

lo  Bf.bus:  Ogni  domane  porta  il  sno  pane 
(OgNIDO,  MAN  e,  PORTA  il  sn  o,  PAN  e).  - 
2"  Chi  ha  preso  mal  sa  lasciare  (Chi  h  APRE, 
SOMAl  s  AIA,  SCIA  re). 


CLIzNCO  5l>IC(iATOm  DIÌU-A  l^lllil^lCA  lìNli^lH ISTIGA 


JìivitnoHO  (iiltf  ìe  spi  gri: ioni  enlrn  il  iiinr- 
lUli): 

Raggia  Giuseppe. 
Miilg.ri  Dora. 
Romano  avv.  Pasquale. 
•Spagnolo  dott.  Costantiio. 

Iiivia>-ono  ^pi-'ifazioni  enrvi  SOnpr  le  191!): 

1.  Accordi  prof.  Ulisse,  44. 

2.  Allara  prof.  T.  Tomnias.ì,  32. 
.;.  Ancona  prof.  M;iria,  45. 

4.  Angelini-Rota  prof.  Gin>ei)pc,  28. 
.i.  Anzalone  Vincenzo,  14. 
»■>.  Appiani  prof.  Pietro,  37. 
7.  Baldini  Elvira,  40. 
s.  Barini  ing.  .\lbeito,  25. 
'».  Baronti  Teresa,  IO. 
)o.  Barontini  Antonio,  35. 

11.  Battaglini  Altea,  10. 

12.  Bavai  Lanr:i,  26. 

13.  Belardo  Mario.  20. 

14.  Belgieri  Emili(.,  45. 
1.-..  Benelli  Ceoil.a.  14. 
K;.  Bernardi  Alice,  44. 
17.  Bernardi  Pietro,  44. 
is.  Bcrnareggi  ten.  ing. 
!•>.  Berti  dott.  Pio,  27. 
jo.  Bianchi  Giulio,  25. 

21.  Bini  Virginia,  40.    * 

22.  Bonfanti  prof.  Rosario. 

23.  Borelli  Emilia,  27. 
21.  Borello  Alessandro,  10 
2.5.  Botterio  Mario.  17. 
2«».  Bracale  Guglielmo,  10. 

27.  Briguone  avv.  (instavo, 

28.  Brugnara  Maria,  43. 
2y.  Buganza  D.  Federico,  11. 


nido,  17. 


10. 


30. 


Buscaglino  avv.  Cesare,  47. 

Camaiori  prof.  Orazio,  37. 

Camerino  Fortunato,  46. 

Camia  Jo'anda,  19. 

Campolmi  Gino,  47. 

Caniglia  avv.  F.,  22. 

Cjvsaro  G.,  10. 

Castellari  Mar  a,  23. 

Castelli  avv.  Luigi,  43. 

Casii  Antonio,  12. 

Catalano  Giuseppe,  28. 

Cata'di  Gaspar,  24. 

Catelli  avv.  Giuseppe.  17. 

Ce<^'chetti  dott.  Luigi,  47. 

Celandroni  Iva,  27. 

Celli  ing.  Ottavio,  20. 

Cevasco  prof.  Giuseppe.  31. 

Chiarini  Giselda,  36. 

Chioffi  avv.  Alfredo,  14.     - 

Cloni  L.  (iaribaldo,  23. 

Cirillo  dott.  Giuseppe,  10. 

Corradi  dott.  Corrado,  23. 

Corsanego  dott.  Ettore,  47. 

Cremoninl  (iiuseppc,  29. 

Cupe/.  Alessii.,  30. 

Dalla  'l'orre  Adelina,  34. 

Della!  Vittorio.  19. 

De  Cesari  {Giovanni,  27. 

Dell'Erba  dott.  Antonio.  14. 

Del  Prato  Mai-j-herita.  22. 

DI  Bona  Eu  anuele.  28. 

Duriava  .\drlano,  20. 

Esposito  rag.  JiUigi.  14. 

Ettlin;;er  tén.  col.  eav.  Enrico,  33. 

Farina  Nicola.  10. 

Fava  Onorato,  16. 

Ferrari  Arrigo,  30. 

Ferrari-Lelli  ma^tf.  dott.  Giulio  4J. 


gck:) 


«8.  Fniscbtìtti  Alberto.  17. 
(•)9.  Fratesclil  Luìrì,  28. 

70.  Frosiiii  Luigi.  27. 

71.  Tubini  liassano  Valcri;i.  15. 

72.  Gabartli  Mai-glierita,  13. 
7a.  Gai  .Argentina,  47. 

74.  Galasso  ton.  cui.  dutt.    Aiilonio,   16. 
7.Ó.  (ia)nberini  rag.  Gi ovali Jii,  4H. 

76.  Garzia  Michele,  36. 

77.  Gentiltì  Carlotta,  21. 
7.S.  Ghirlanda  Augu.stn,  24. 

79.  (riarrizzo  dott.  cav.  Alberto.  38. 
8:t.  Goirredo  cav.  avv.  Mario,  20. 
Hi.  Gonijelli  Mario,  14. 
«2.  Graffagnl  amm.  comm.  Luitji,  27. 
83.  Gramigni  .Annyleto,  15. 
.  «i.  Grilli  prof.  Gioacchino,   28. 

85.  Guasconi  Maria.  43. 

86.  Laudi  prof.  Fioveinsa,  40. 

87.  Laudi  Landò,  40. 

88.  Landi  Luigi,  40. 

^9.  Lanza  avv.  Domenico,  23. 

V»0.  Lippi  Giorgina,  27. 

OL  Lucat  prof.  Onorato,  35. 

it'2.  Luciani  cav.  Giulio,  47. 

yS.  Lunghetti  Alessandro,  19. 

04.  Maffei  iiig.  Lorenzo,  35. 

95.  Marcarino  Alessandro,  20. 

!i6.  Marinelli  Matilde,  15. 

'.)7.  Ma.sini  jirof.  Antonio,  43. 

'.'8.  Massobrio  ten.  Giusepp»\  17. 

«9.  Mazzanti  Pietro,  16. 
ì-)0.  Minio  Carolina,  23. 
.'<tl.  Montezeujolo  Giulio,  12. 
102.  Morandi  liOdovico.  44, 
lUS.  Naldoiii  Matalia,  40. 
l<)i.  Naselli  Mariiiniia,  43. 
105.  Noli  dott,  Achiilc.  47. 
10(>.  Nunzi  Giulietta,  20. 

107.  Or:andini  Carlo  Alberto,  36. 

108.  l'aci  Ettore,  15. 

109.  Pacifici  Zi  ina    27, 


110.  Pagliaiini  Gardenio,  42. 

111.  Parentiu  Adolfo,  32. 

112.  Paulucci  di  Calboli   <<n.   colonnello 

(iuido.  21. 

113.  Pj.'cinelli  Bettina,  15. 

114.  Piro  prof.  Rinaldo,  23. 

115.  Piitarclli  Giuseppe,  11. 
Ufi.  Poma  Luigi,  19. 

117.  Provenzal  Eurichetla.  36. 

118.  Ecgazzdni  Paolo,  31. 

119.  Eegis  Cesare,  27. 

120.  Kiccarrli  Goffredo.  11. 

121.  Risotti  Checchina,  11. 

122.  Rocco  Raflaela,  22. 

123.  R';bta;,Mio  Annamaria,  22. 

124.  liubatto  Antonio,  47. 

125.  Buggeri  Archimede,  22. 

126.  Sabbadini  rag.  Leonardi».  21. 

127.  Sala  Enrichi.! tu,  40. 

128.  Sanvitale  coiit.na  Maria  Lui;>a,  42. 

129.  .Scaróina  Arturo,  39, 

130.  Scé  Pia,  17. 

lai.  Sergiampietri  cap    Giorgio,  2]. 

132.  Somazzi  Eleonora,  40. 

133.  Souzogui  cap.  Giuseppe.  43. 

134.  Spadoni  cap.  Fiorino,  38. 
i;j.5.  Spinetti  Gastone.  22. 
130.  Tessandoii  Fei-nando,  27. 

137.  Tomasuolo  Mara,  24. 

138.  To.sonotti  Maria,  20. 

139.  Trinchieri   Vinceiiziiia,  23. 

140.  liberti;^  avv.  prof.  Carlo,  17. 
HI.  Yaccari  Marii,  19. 

142.  Villa  Lina,  11. 

143.  Volpi  Ines,  18. 

IJL  Zampella  mg.  Eduardo,  19. 
145.  ZampcUa  Vincenzo,  18. 
UH.  Zannoli  Enzo.  20, 

147.  Zavagli  ten.  conte  (jiii io,  21. 

148.  Zuculiii  Bruno,  46- 

149.  Zuculin  Mari:),  46. 
l.òO.  Zuliani  Archimede,  40. 


NOKru:   l>l:K   IL.   SOlMTCKìlo 

del  pi'cnìi  oftertl 

(lair  "7\lj"IANy\aT)  IT/^LIrVMO,,  (i<)li  .spillici rorl. 


>cl  ìu:,iic"lu  7-S,  Luglio-Agosto  IVI  19,  del 
periodico  Ln  (  oi  (e  ili  fìaìonione,  vennero pvb 
blicati  le  soluzioni  ed  i  nomi  degli  spiegatori 
di  questa  rubrica,  iinmet-ati  .secondo  l'ordine 
alfabetico,  e  lo  norn-,e  jicr  il  sorteggio  dei 
premi. 

Le  quaranta  lire  di  libri  asseguaie  agli 
spiegatori  più  veloci. che  ave.ssero  cioè  inviato 
tutto  le  soluzioni  entro  il  marzo  1919  ven- 
nero ripartite,  d  eci  lire  per  ciascuiio  ai  Si- 
gnori. 

Baggia  Cliuseppe 

Afalgeri  Dora 

Romano  avv.  Fasquale 

Spagr,o!o  dott.  Contamino. 

Per  h>  novanta  lire  di  libri,  suddivide  in 
nove  premi  di  L.  dieci  ciascuno  vcinic  stabi- 
lito (ìiie  la  successiva  estrazione  d.i;l  lotto 
(4  pttobre),  ruota  di  Torino,  avrebbe  indicato 


co;  cinque  numeri  estratti  i  nomi  dei  primi 
cmqne  vincitori  corrisiiondenU  a  tali  numeri 
se<'undo   Tordine  deire-'enco,  dall'I  al  9(>. 

1  nnracri  estratti  quel  giorno  a  Torino 
furono, 

76  -  18      23  -  75  -  04 

Vinsero  quindi  il  premio  pr  messo  i  se- 
guenti spiogatori  delia  prima  serie: 
Col  n.  7r.  -  Garzia  Michele. 

,     bs  -  Bernareggi  ing.  Guido. 
,.     23  -  Borelli  Emilia. 
,,     7.')  -  Gambeiini  lag.  Giovanni. 
^     i'i4  -  Farina  Nicola. 

Per  gli  spiegatori  della  seconda  s.rie,  l'o- 
sti azione  del  lotto  di  F.renze  pure  del  4  ot- 
tobre scorso  doveva  indicare  i  vincitori,  Da 
questa  uscirono  i  numm-i: 

66  -  51  -  07  -  86  -  75 


-   (')Ol    - 

Riusof'iuio  00  I  vincitori  d  1  jircniio  solo  Hs-^ojinare,  ca>a  ressero  usciti  tutti  iiumpri 

la  sis'ior;»  ^fa^•Ht    )'«.  cr»;»  che  iiell'elonoo  era  oltr»  Il  »;o.  e  ai  rivnu'lo  la  iiuthc:  a/.ioiu^  fU-Il;» 

(•i.i)tj;iss«.';:nat.a  col  ii"  141  -  ('Jf>   :  òì).        (Ili  .vecoiida  s'.-rie   rici   h-Uiori   soIt;mto    titin  al 

altri   tre  ineini    Jioa  si  posso::o  «lUfs'.'anno  ii"  00  —  (HO  ,  6(t).  — 


k^LSULT/\  ro  DFL  5F.C0ND0  COMCOI^^O  AU  TOm 


l'arti ciparoiio  alla  g.ira  U  collaboraton, 
•Oli  61  lavori  buona  parte  dei  quali  dovettero 
1  ssere  el. minati  per  (Ulicenza  tecnica  o  p^T 
.scaviiità  inventiva.  Tra  i  tjiiiodii  pubbli)  ati 
ho  rite  luto  meritevole  del  1"  prem  o  quo  lo 
col  titolo  ut  o-cir*ri  di  Duiind  tua,  nel  «inalo 
con  semplicit^i  di  mezzi  ma  con  simpatica 
genialità  sono  s\ote  le  due  frasi  costituito 
rial  duo  bisensi  inveititi.  \l  medesimo  autore 
appartengono  oltre  l'anagramma  il  grazioso 
lavoretto  tirmato  col  pseudonimo  di  danni 
Shicihi,  e  dedicato  a  Sillioitit'i-,  il  quale  con 
una  lieve  modificazione  dell'anagramma  gì 
ha  risposto  subito  in  modo  a-<sai  grazioso  e 
brillante.  Perciò  ho  assegnato  a  questo  lavo- 
retto il  •!"  piemio. 

Altri  K'iiochi  degni  di  motiziour,  in  cui 
non  mancano  pregi  di  forma  e  le  genia'Uà 
mi  pa  ver.)  l'incatenata  di  liite  del  l'alzo, 
l'intarsio  di  Ema  e  l'incastro  glorie  marinare 
di  ori  e  poiché  la  sorte  in<;r.ita  pei  solutori 
ha  latto  restare  disponibili  tre  premi  di  L.  10 
ciascuno,  ho  cieduto  destinarne  uno  per  cia- 
scuno dei  tre  autori. 

I  vincitori  del  Concorso  lìos^ono  far  ri- 
chiesta dei  premi  direttamente  a'ia  ca=a  edi- 
ti-ìce  A^W  Almanacco. 


Noniìc  agli  spiega  tori. 

Le  spiegazioni  dei  giuochi  pubblicati  in 
questa  rubrica,  dovrai. n;'  es-ere  inviate  non 
più  tardi  de!  30  aprile  1920,  e  .ntra.^segnate 
dalla  data,  Hrma  e.l  e-atto  iiidiriz/'o  di  chi 
le  spedisce.  Dtivraino  essere  chiaramente 
scritte  e  disposte  in  coloima  nello  stesso  or' 
dine  col  iiuale  vennero  publ>li(  ati  i  giuochi. 
Le  spiegazioni  ed  ogni  altra  corrispondenza 
relativa  alla  rubrica  vanno  esc!usivamentj 
diritte  a: 

IT.VLICUS 

l'(  riodico  La  Corte  di  Salom -ne 

Via  Urmea,  6,  TOUìNU 

RI  avvertont)  gli  epiogalori  che  per  queste 
uare  non  potranno  essere  concessi  s.-hiari- 
menti  o  controlli  di  s.iiegazioui.  Coloro  che 
non  conosces-ero  il  meccanismo  di  qualche 
t,'iut>C()  possono  acquistare  l'annata  XV  o  X^'[ 
del  periodico  L-i  Corte  di  Salomon»,  le  (inali 
e  «ntengoiio  sva  ia  1  esempi  di  giuochi  e  rebus 


Illustrati  (rollo  .spiegazioni  corredalo  da  note, 
inviando  L.  5  per  ogni  annata  desiderata  alla 
Pirezionc  di  quel  giornale. 

Premi:  La  Ca-a  Editrice  dell' /1/wa «ere  o 
Iliiliuho,  ofl'r<j  anche  quest'anno  agli  euiin- 
motìli.  Duecento  lire  di  premi  in  volumi  da 
scegliersi  nel  catalogo  della  Cas.i,  a  prezzo 
di  C(tpertina,  il  quae  catalogo  verrà  rimesso 
a  richiesta  ai  vincitori,  e  cosi  suddivisi: 

l"  Premio  Autori:  Quaranta  lire  di  libri 
al  collaboratore  che  avrà  inviato  dentro 
l'aprilo  r.>2(),  il  lavoro  giudicato  il  migliore. 
2»  Premio  Autori:  Venti  lire  di  libri  al- 
l'autore del  lavoro  che  sarà  giudicato  di  mu- 
ritu  immediatunieiite  inferiore  al  primo. 

Premi  agli  sp'egatori.  Centosessanta  lira 
di  libri,  divise  in  1(»  premi  da  10  lire,  sa- 
ranno assegnate  in  sorte  a  coloro  che  avranno 
rimesse  le  soluzioni  esatto,  in  numero  non 
minore  di  dieci,  non  più  lardi  del  30  apri- 
le ^'^W.  Le  norme  per  il  sorteggio  saranno 
pubblicate  nel  periodico  La  Cui  te  di  Salomone. 
Ter  esso  si  procederà  come  negli  scorsi  anni 
in  base  all'estrazione  del  lotto  di  Firenze  e 
di  Torino,  ed  in  caso  che  queste  non  asse- 
guiissi  IO  tutti  i  premi  olTerti,  l'eccedenza 
andrà  a  favore  del  Concorso  Autori  —  o  de- 
gli spiegatori  più  veloci. 

Ter  po' or  conooirore  ai  premi  è  neces- 
sario strettamente  che  le  spiegazioni  siano 
accompagnato  dal  tallonciivo  qui  sotto.  Pos- 
sono essere  inviate  in  un  sol  modulo  anche 
da  più  persone  purché  vengano  uniti  tanti 
tagliandi  quanti  sono  gli  spiegatori. 


Talloncino  da  inviarsi  colle  spiegazioni 

all'indirizzo  già  citato  [ITALICI'S  — 

*  Carle  di  Salomone*  Via  Orniea,  (J) 

TORINO 


(?- 


Almanacco    Italiano 

1920 

Editori  -  R.  BEMPORyVD  &  Figlio 
FIRENZE 


^J^ 


QyxT 


'Vv9 


MIROR 


V  vios\ù  welalU  aàopeieaU  \l  Uc\u\4o 

»     ♦     9tJodoUo  id  "  LION  NOIR  „     *     » 

Soc.  An.  Italiana.  —   Capitale  L.  3,000,000 


—  r;()-_>  — 

Chi    invierà    lo    spip^^^azioni    su  Cartolina  .——       . 

doppia  (lasciando  completali  entt?   in  bianco  ,,_,  ,     .  ,. 

la  parte  della    risposta   a..ol.o    nel  lato    del-       .    ^'^^   "'ert-suno    per.od.cn  so.io  a  disposi- 

1  ...dirizzo ir  ceve.à  subito  una  Strenna  della  ?'«"^  pu.e  parecchie  annate  a  L.  1  oo  _  per 

ra.a  degli  Indovi.,i  a..nl  l.s'Ji  e  18«J-),  conte-  "  *'""*•♦*  ^'«^^i'^"*!  L.  5  -  trance  di  porto, 

«onte  circa  250  l'iuoclii  iniinmistici.  


LORENZO  PAPANTI 
c  la  SIICI  operci  enlmmistlca. 

Celi  questo  titolo  è  u-cito  in  in.  r's'rett)  ricordo  gontilu  nn  piccolo  Un iile;,'io  etiimmi- 

ii'iineio    di    copie,  per  cura  deuli  amici,  un  stico  die  potrà  e-sere  apprezzato  anche  dai 

vnlunietto  in  mtida  edizione,  nel  (]uale  ven-  neoliti,  essendo  aci  ompagnato  dalle  .elative 

nero   raccolti    i   103  lavori  che  il  compianto  spiegazioni, 

autore  sorisi^e  per  V AI intunt-  o  e  lìar  \ii  <'<>r/e  L'operetta    sarà   inviata    a  chi  ne  faccia 

(li  xtl-imone.  11  libro  t;'ie  ò  un  devoto  oniag-  richiesta  alla  Corte  di  bnloirnve.  Via  Orniea.O, 

gio  alla  cara  memoria  del  perduto  canipiono,  Torino.    Il    prezzo    rappresentante    il    puro 

è    preceduto    da   una   bella   prtfizione    del  r  mborso  d'ella   sfKsa  di  stampa  vena  indi 

prof.  Pio  Pecchiai,  o  costituirà  oltie  che  un  cato  al  richiedente. 


ttHiiiniiimiiiit 


■•iiiiitiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiii 


INDICE 

DEGLI  ARTICOLI  CONTENUTI  NEI  PEIMI  XXV  VOLUMI 


n  prcHOitc  indù-e  nuffiriipim  som  ni  (inamente,  ciilro  30  cìushì,  i  prìncìjyàli 
.articoli  coìiicimti  vei  A'.VF  robimi  che  col  presente  sono  finora  compami  del- 
/' Almanacco  Italiano.  iV'ow  ni  sono  reqìntrati  yli  articoli  che  non  hanno 
conservato  più  interesse  ah'uno,  ve  le  rubriche  fisse  e  veceasarie  (ìeW  AlmsL- 
nacco,  come  il  Caleniario  o  la  Cronaca.  In  of/ni  classe  gli  articoli  sono  ra<i- 
grappati  per  m-dine  di  materie  e  i  fjrnppi  principali  separati  da  spari  bianchi  : 
in  qualche  f/ruppo  (per  esempio  nelle  lliof/rafie,  nelle  (ìnidc  e  nef/li  .Sports)  i 
titoli  sono  distrihniti  per  ordine  alfabetico  dei  sof/fietli.  di  articoli  che  inteìcs- 
sano  più  classi,  sono  ripe! ali  in  ognuna. 

Di  ogni  articolo  è.  dato  il  titolo,  seguito  fra  p<(rentesi  dal  nome  delVautore, 
t  in  questa  occasione  si  sono  indicati  i  nomi  reri  di  molli  articoli  anonimi  o 
firmati  con  pseudonimi,  rilenendo  cessate  le  ragioni  transitorie  che  fecero  al  mo- 
Dxnlo  della  puhhlicazionc  tacere  il  nome  vero:  quindi  si  è  inJicata  V annata 
f^/'  //'Almanacco,  rimandando  agli  indici  difiusissimi  comparsi  in  ogni  volume 
per  la  indicazione  della  jmgina  che  in  questo  indicj  sommarlo  arrehhe  portato 
troppa  complicazione. 

All'indice  degli  articoli  segue  l'Indice  degli  autori  (<he  comprende  an  he  gli 
P'<cndonimi,  stampati  in  corsivo),  con  rimando  alla  classe  in  cui  ciascun  autore 
ha  nn  articolo:  se  in  una  classe  l'autore  figura  con  jhù  articoli,  se  ne  indica 
il  numero  fra  parentesi  dopo  il  numero  della  classe. 

Ecco  i  numeri  e  i  titoli  delle  trenta  classi  : 


II. 
III. 
IV. 
V. 
\I. 
VII. 

Vili, 

IX. 
X. 

Xl. 
XII. 
XI  11 

XIV. 
XV. 


Calendario  e  notizie  astronomiche. 

Effemeridi. 

Storia  e  Cronologia. 

Biografia  e  Genealogia. 

Guerre. 

Guerra  delle  Nazioni:  1914-1918. 

Geografia  e  Statistica.  Questioni  na- 
zionali. 

Illustrazioni  regionali  e  locali  d'Ita- 
lia. Usanze  e  costumi. 

Guide. 

Notizie  politiche,  amministrative,  di- 
plomatiche, araldiche 

F.sercito  e  Marina  da  guerra. 

Legislazione  e  Amministrazione. 

tconomia  politica,  Finanza,  Com- 
mercio, Navigazione. 

Religione,  Morale,  Pedagogia. 

Letteratura  e  Bibliografia. 


!  XVI.  I?clle  Arti,  Storia  dell'Arte,  Archeo- 
logia. 

-Wll.  Lavori  pubblici,  grandi  opere  edi- 
lizie, ecc. 

XVIII.    Scienze  fisiche  e  naturali.lndustrìe. 

.XIX.       Questioni  femminili. 

XX.  Lavori  femminili,  A\ode,  Economia 

domestica. 

XXI.  Cucina. 

XXII.  Medicina,  Igiene. 

.XXin.    Agricoltura,   Enologia,  Zootecni- 
ca, ecc. 
XXIV.^  Sport,  Giuochi,  Passatempi. 
XXV./  Musica  e  Teatro. 

XXVI.  Centenari.  Esposizioni  e  Congressi. 

XXVII.  Notizie  di  Società  e  di  Istituzioni. 
XXVIII. Tariffce  istruzioni  pratiche  diverse. 

XXIX.  Varietà. 

XXX.  Parte  letteraria. 


-  OOi 


I.  Calendario  e  notizie  astronomiche. 

TI  Calemlixno:  notizie  .trciinali,  1800-1898. 

11  Calendario  (Guido  Allani),  1911-1912. 

11  Calendario  (-Miclielo  Eajna),  191C-1917. 

Calendario  perpetuo:  tavolo  diverse  (Guido 
Jacobacd),  11)():M915. 

Per  la  rifonua  del  Calendario:  proposta  del 
('ouiitato  perinanente  dei  congressi  inter- 
nazionali della  Camera  di  Commercio  di 
P.ruxelles,  19i:!. 

II  nuovo  computo  delle  or^.  I  fusi  orari, 
1S06189S. 

l'(T  clii  Vinti  sapere  sempre  l'ora  precisa. 
(Vh.  Loret/)    1909. 

Sistemazione  oraria  mondiale  (Isidoro  15a- 
roni),  1903-190^ 

l'eichò  dopo  Natale  i  giorni  si  allungano  sol- 
tanto verso  sera  e  non  di  mattina  (Pb.  Lo- 
letz).  1909. 

lOtlenieridi  astronomiche:  (Isidoro  Baroni), 
]90;{1908;  (Ugo  Nicolis),  1909;  (Guido  Al- 
fani).  1912-1913;  (Arturo  Uccelli),  1914; 
(RatlaelloStiattesi).  1915;  (Michele  Ka.ina), 
19LG-1917;  ((Ìiov.  Bottino  IJarzizza),  1918; 
(Elia  Millosovich),  1919-1920. 

EHbincridc  i)er  uso  nautico  (Michele  llajna), 
191G. 

Cieli  stellati  (Pli.  Loretz),  1900-190G;  (Isidoro 
liaroni),  1907-1920. 

Lo  Zodiaco:  note  storiche  e  folkloriclie;  le 
costellazioni  (Arturo  Uccelli),  1914. 

Le  stelle  variabili  e  la  stella  nuova  nella  co- 
stellazione dei  Gemelli  (Guido  Altani),  191D. 

Due  costellazioni  femminili:  la  Tergine  e  la 
Chioma  di  Bevenice  (Ottavio  Zanotti  J>ian- 
00),  191 C. 

Ultime  notizie  sulla  cometa  di  Hallej^  (Guido 
Alfani),  1912. 

Fra  le.  comete.  Un  astro  nuovo  che  non  si 
ritrova.  SuUarotazione  della  terra.  Distanze 

.  celesti.  Snll 'altezza  delle  stelle  filanti  (Guido 
Alfani),  1913. 

L'ecclisse  di  sole  del  17  aprile  1912  (Guido 
Alfani),  19i;!. 

I>a  telegiafia  senza  filo  e  l'astronomia  (Guido 
Alfani),  1913. 

Uno  sguardo  in  cielo:  figure  di  astronomia, 
1896. 

Varietà  astronomiche  (Ottavio  Zanotti  Bian- 
co),  1018. 


II.  Effemepìdi  storiche. 


lòtleineridi  storicbo  del  lìisorgi mento  iUiliau'i 

189C. 
KH'enjeride  slorica  di  illustri  italiani  ((ireste 

Pupilli),  1898. 
Etlemeridi  storiche  femminili  (con  i  ritratti) 
j      (Carmelina  Vitfori),  1899. 
I  IvfleujerJdi  st(MÌclie  del  regno  «VJtalia,  1900. 
I  Kfienioridi  del  teatro  italiano  (Luigi  Torri), 
i      1901. 

l  Ktlemeridi  letterarie,  1903. 
ICtlenieridi  del  valore  italiano  (  Ugo  Pesci), 1908. 
Calendaiio  musicale  ((linlio  Piccini,  Jano), 
1913. 

III.  Storia  e  Cronologia. 

A  proposito  di  «  Babel   und  Bibel  »  (Bruto 

Teloni),  1905. 
(Jiviltà  di  Koma  in  Africa  e  in  Oriente,  1912. 

Il  lE  centenario  dell'Assedio  di  Torino  e  di 
Pietro  Micca  (Carlo  lìorio),  1906. 

Le  origini  del  Tricolore  italiano  (Palermo 
Giangiacomi),  1917. 

Cent'anni  fa:  1815-1915.  Dall'isola  d'Elba  a 
Waterloo  (Antonio  Cnrti),  1915. 

Il  bastone  tedesco  (Palermo  Giangiacomi), 
1910. 

Cronistoria  dell'anno  1859  (Ugo  Pesci),  1909. 

Cronistoria  dell'anno  1860.  Le  annessioni  :  i 
Mille;  spedizione  nelle  l^Iarche  ed  Umbria, 
al  Volturno  (Alfredo  Coniandini),  1910. 

Quadri  di  episodi  delle  lotte  pe.-  l' Indipen- 
denza d'Italia  dal  1849  al  1870,  1912. 

l'^lfemeridi  del  valore  italiano  (Ugo  l'esci), 
1908. 

Come  sorse  e  come  cadde  il  potere  temporale 
dei  papi  (Pietro  Orsi),  1920. 

Per  Roma  e  a  lloma  mezzo  secolo  fa  (Alfredo 
Comandini),  1920. 

Tra  le  quinte  della  storia:  il  Ministero  degli 
esteri  (Giuseppe  A.  Andrinlli),  1917. 

L'Africa  Italiana.  I.  Un  po'  di  storia  della 
Colonia  Eritrea  (Giovanni  Bragagnolo), 
1897. 

Qnando  finisce  il  secolo  deciuionono?  (Michele 
Px-ixjua),  1900. 


Preferite  ovunque  e  sempre  T  IfVff  ITniD 
A    la  Crema  per  Calzature  Lluil    JjUlll 

Soc.  An.  Itnliana.  —  Capitale  L.  3,000,000.    

MILANO  -  \ ia  Trivulzio,  18  -  MILANO    •     • 


—  Go; 

Vlne  di  secolo:  rivista  illnstrufa  del  secolo  I 

iiiorenle  ((iiiisepuo  Kiiniii;;;illi).   1900. 
La  iiionaifliin  tlejfli    Al».s))iir^o   (Ale»8anilr<» 

nudali).   I9ir>. 
Il  risvejilio  della  Slnvia  (nruiK>(;ii.vou).llU<".  ' 
J.ii  .Iiijjosliivia  (<;iiisoi>|itì  rnizzóliiii),  192i>.     { 
'     La  stiate  di  li«'!;irado  (riiiis.'jipf  l'uningalli),  ' 
V       190».  j 

>  L'All.aiiia  (Kiij,'('iii«»  15urbai  i<li),    1915. 
'  Lil  iia/ioiii-  «rroslovaoc:!,    I0I9. 
Jjjjiitsclifì  KnMm  (Li-.ieii?o  Hi.iticlii),  1910.         i 
La  Polonia  (Wilold  ()l.s/.t•^^al<i).   1918.  | 

La  rivolii/.ioiK!  russa  (Pit*tri>  Silvio  Itivotta), 
1918.  I 

I  siituriiali    russi    ((Jinscupe    A.    Andrinlli),  '■ 
M     1919.  ! 

II  trattato  di   Losaima,  JDl::.  i 
11  tramonto  della  nionanliia  in    l*oito«^allo:  j 

la  dinastia  di   nraj^auza  (AHVedo   Coinan-  ' 
dini),  1911.  ' 

Nuovii  oonr«?«l«ni/.io!ii  in   Ivirojia  tinAfiira; 
u  l'atl'dM ina/ion<>  didla   ruzza  latina  (Br.ito 
Auianto),  1918.  j 

La  rivoliizionp  oiiiest»  ((ìinseppo  Do  Lni.ai), 
1913.  ' 

Sene  cntnolo^ica  dt-i  S<ivrani  d«lla  K.  Casa  di 
Savoia  [dall'anno  lOO:'.  in  jioi!.  1S96-1909.       j 

S«ri«i  df'i  Sonimi  roiitetìt  i  nomaoi.  1890-1900.  . 

8erie  d«i  ritratti  dei  Sommi   l'ontcliti.  IDOS. 

Tavole  di  f  ronolo<iia  :  Jle  «li    IJoma,  Itninja 
tori   romani,  Uè  ostrogoti,  ll«i  longobardi,  ì 
Imperatori    e  IJe    d"  Itali»,    nnovo    Kegno  , 
d'Italia,  avvenimenti  storiei  dal  principio  i 
dell'  l!.   V.  al   1K94,   1S90.  j 

'Involta  «;ronolo;iirlie:  Sovrani  francesi;  Ini-  . 
jìeratori  di  (Germania  e  di  Aiistria-Unglie- 
ria;  Sovrani  di  l'rnssia,  poi  di  (ipnnania  :  { 
IniiMjratori  di  Hiissia:  IJo  e  IJcgiue  d'  In-  , 
ghilterra;  Ile  di  Sjtagna;  Snllarù  di  Tur-  ' 
eliia;  Presidenti  degli  Stati  Uniti  d'Anie-  : 
rit-a.  1J298.  ! 

f  ronologia  o  ritratti  dei  dogi  veneti,  con  gli  ■. 
avvenimenti  ]>iiì  notevoli  della  storia  di  Ve- 
nezia, 1909. 

IV.  Biografìa  e  Genealogia. 

nto  il'nstri  italiani  (eon  i  ritratti),  1898. 
Lo   glorie  dei  comnni  italiani:    elenco   degli 

uomini  ìllnntri,   190't. 
Cento  italiani  viventi  illnstri  in  ogni  ciunpo 

della  umana  attività:  ritratti,  1915. 
Sorittriei  italiane  viventi  {Mara  Antellhitj), 

190:;. 
Galleria   drnmniatiea    italiana.   Profili   delle 

piineipali  artiste  dramniatielio  virenti  (tìa- 

spare    Di    Miirtino),    IJ^iXMSOT.  Profili    dei 

principali  attori  iliammatiei  italiani  viventi 

(Gaspare  Di  Martino),  1S98. 


J    — 

r  cardinali  del  conclave  di  Pio  X:  ritratti, 
1904. 

I  Mille  di  Mar.sala  :  elenco,  con  rindicaaioJie 
dì  (pu'Ili  ancora  viventi,  1907. 

ISrevi  notizie  hiogiaHclie dei  Deputati  al  Tar- 
lamento  italiano,   1KI(8. 

Elenco  alfabetico  d»M  De)uitati  ctui  ltr<M"i  no- 
tizie biogratìclie,   1910. 

i'aricature  dei  più  noti  i)arlanicnlaii  (({ io- 
vanni  IJiadene),   lOl.'i. 

Kitratti  di  alcuni  tra  i  Prefetti  e.  i  Sinda.i 
delle  <ittà  capoluoghi  di  in'ovincit\  lOOC. 

(ili  operai  italiani  autodidatti  (Angiolo  (  a- 
brini),   1908. 

1  nostri  e.««ploratorl  aflricani  (Kmcsto  Pu- 
strelli),   191-'. 

La  principessa  .Iolanda  Marglieiila  :  nota  slo- 
rica,  1902. 

La  principessa  Mafalda:  noia  Ktorica,  1904. 

Da  Leone  XI  li  a  Pio  X  (Krnosto  Vcrccsi), 
1904. 

Da  Pio  X  a  Penedttto  XV  (Angelo  Pag- 
gliianli),   19i:.. 

T  nuovi  ministri  del  regno  il" Italia.   1904. 

I  due  ministri  tlell'ultinia  guerra  per  l'unità 
iiazi(Uiale  :  Salaudra  e  Sonnino  (tiianepiie 
A.    Andriulli),  1910. 

Mei  VI  centi'uniio  della  nascita  di  (5 iovfuini 
Jloceaccio,  131H  i:'.7.'>  (OJiuseppe  Gigli),  19l:ì. 

Le  memoiie  di  una  juinia  attrice:  Laura  Lon 
(Giulio  Piccini,  J(tn-o),  1910. 

Giosne  Carducci  (Filippo  Salveraglio).  IDOS. 

Francesco  Cri.si>i  (Giovanni  Hiadene),  190'J. 

II  D'Annunzine  la  guerra  (Kzio  Maria  Grav), 
1918. 

Danto  e  le  .sue  opeie  (Giu.soppe  Lamio  Pas- 
serini), 1901. 

L' imperatore  Francesco  Giu.seppe  (Pietro  Sii- 
verio  Leiclit),  1917. 

Il  centenario  di  Giu8ep]'e  Gaiibaldi  (Ugo  Pe- 
sci), 1907. 

L'uomo  del  gioino:  (ilo vanni  Giolitti  (Giu- 
seppe A.  Andriulli),  191.T. 

Carlo  Goldoni  e  il  bicentenario  della  sua  na- 
scita (Maria  Ortiz),  1908. 

31  senatore  Golgi  e  il  premio  N^(d)el  ad  uu 
italiano,  1907. 

rieti-o  G rocco  (C  /•.   rorlani),  1917. 

Leone  XIII,  1904. 

Giuseppe  Mazzini  e  il  .suo  centenario  (G.  Lui- 
gi Cercliiari),  1905. 

Giovanni  Pascoli  (G,  S.  Gargano),  19i:«. 

Francesco  Petrarca  e  il  suo  centenario  ((  i in- 
'.seppe  Laudo  Passerini),  1904. 

Giovanili  Rutlìni  e  il  suo  centenario  (Giovanni 
Conio),  1907. 

Tomnia.so  Salvini  compie  l'SO"  anno,  1909. 

Tomma.so  Salvini  (.Kntonio  Cervi).  1917. 

Per  il  centenai io  di  Schiller  (Fulvio  Stangn» 
nelli),  1906. 


—  GfiG 


Emilio  Treves,  1917. 

Umberto  T  re  <!'  Italia,   1901. 

11  IV  ceiitennrio  di  Giorgio  N'asiiii  (Pier  Lu- 
dovico Occiiini),  1912. 

Giiisepj)e  V(M»ii  (A.  (1.  Corrieri),  1902;  Cro- 
nologia Veidiaiia,  1902. 

Per  il  centenario  della  nascita  di  Giuseppe 
Verdi  (Guido  Gasporiui),  1913. 

Leonardo  da  Vinci  (Kttore  A'er«r:i),  1919. 

Vittorio  Emanuele  ITI,  1901. 

Isel  centenario  di  Tviccaido  AVagnei-  (Arnaldo 
I5onaventura),  19i;ì. 

Stato  delle  famiglie  già  Sovrane  in  Italiii, 
spodestate  negli  anni  1859  e  LSCO:  Modena, 
Napoli,  l'arma,  Toscana,  1^90. 

Elenco  nominativo  delle  piìi  cospicue  fami- 
glie nobili  italiane  (])er  alfabeto  dei  luoglii 
di  loro  oidinaria  residenza),  1902. 


V.  Guerre  (esclusa  l'ultima]. 

I  teatri  di  battaglia  in  Italia  e  in  Africa 
(Eritrea)  considerati  sotto  l'aspetto  storico, 
tattico,  strategico,  ed  artistico  (Quinto  Cen- 
ni), 1904 

La  campagna  del  18.')9  in  venticinque  quadri 
di  Quinto  Cenni.  1909. 

La  guerra  Italo-Ktiopica  (Giacomo  liuono- 
mo),  1897. 

La  guena  turco-greca  del  1S97  (Eugenio  J3ar- 
baricli),  1898. 

La  guerra  ispaiu)  amoiicaua  del  1898  (Euge- 
nio Barbaiicli),  1899. 

Rivoluzione  e  guerra  in  Cina  (Giuseppe  Fu- 
magalli), 1901. 

La  guerra  al  Transwaal  (1899-1900)  (Eugenio 
Barbarich),  1901. 

La  guerra  russo  giapponese  (Eugenio  I5ar- 
baricli),190-.-190t5. 

La  guerra  balcanica  del  1912-19i;>  (Eugenio 
Barbarici!),  lOlt. 

La  conquista  italiana  in  Tripolitania  e  Cire- 
naica (Allredo  Coniandini),  1912. 

La  guerra  turco  italiana  (Eugenio  I5arbarìcli)> 
1913. 

II  trattato  di  Losanna,  19i;{. 


VI.  Guerra  delle  nazioni  CI9I4-I9I8). 

rigu7e  della  guerra  mondiale,  191G. 

I  due  ministri  dell' ultima  guerra  ijer  l'unità 
nazionale:  Salandia  e  Sonuino  (Giuseppe 
A.  Andriulli),  1910. 

Notizie  statisticlie  sulle  potenze  belligeranti. 
I.  La  Quadr  iplice  Intesa.  II.  Gli  Imperi 
Centrali  e  i  loro  alleati,  1910. 

La  grande  gneria  vista  a  traverso  le  carica- 
ture dei  giornali  italiani,  1891. 


Scelta  di  caricature  politiche  dei  princii>:i]ij 
giornali  umoristici  italiani  (1918-1919).  lùlii; 
della  Grande  (Jinena....  et  de  quibutnUnu 
aia»,  1920. 

Cronaca  dell:i  guerra  delle  nazioni  (Alfredo 
Coniandini),  r9K). 

Cronaca  della  g  erra  (A.  Tragrii).  191C;  1917; 
1918;  ((Girolamo  Cappello),  1919;  1920. 

Gli  archivi  della  nostia  guerra  (Komeo  "SIo- 
nari),  1917.  Nuova  serie  (id.),  1919. 

I  morti  della  nostra  guerra,  1917;  .altro  elen- 
co, 1918. 

Martiri  ed  eroi  della  nostra  guerra:  ritratti 
e  brevi  notizie  (Paola  Baronchelli  Grossou, 
Donna  Paola),  1918;  (Lorenzo  Gigli),  1919. 

I  prigionieri  della  glande  guerra  (15.  Mai- 
neri),  1917. 

Le  opoie  di  a.s.sistenza  civile  durante  la  guerra 
(Alessandro  Schiavi),  1917. 

Come  r  Italia  assiste  i  suoi  feriti  (Artujo 
Lanceilotti),  1917. 

La  donna  e  la  guerra  (lìoxa),  1916. 

Le  donne  in  teuipo  di  paci^  e  in  temjio  di 
guerra  (Stefano  Conio  ,   191C. 

L'opera  della  donna  italianadnrante  la  guerra 
(Paola  ISaronelielli  Giosson,  Donna  l'aolu), 
1918. 

I  bimbi  e  la  guerra  (Stefano  Conio),  1917. 

II  D' A  nnunzio  e  la  guerra  (Ezio  Maria  Gray), 
1918. 

Venezia  e  la  guerra:  fiamme  di  guerra  nel 
cielo  di   Venezia  (Ezio  Maria  Gray),  1017. 

Il  Eriuli  e  la  guerra  (Bindo  Chiurlo),  1917. 

Psicologia  irredenta  (Attilio  (ientille),  1920. 

L'Unhme  Cìenerale  degli  Insegnanti  per  la 
guerra  naziojiale,  1917. 

I  fratelli  lontani  per  la  vittoiia  (B.  Maineii), 
1919. 

Le  mitragliatrici  (Arturo  Zunin),  1919. 

La  guena  sott(»marina  (.\i turo  Lancellotti), 
1918. 

La  gucira  nell'aria  (Arturo  Lancellotti), 
1919. 

Lautouiiibile  e  la  guerra,  1910  1917. 

Le  auto  trattrici  nella  nostra  guerra,  1917, 

Icooperatfui  delle  vittorie  dell'esercito  e  del- 
l'armata :  il  cantiere  Orlando,  Fi.it-Sau 
Giorgio,  raero]dano  moderno,  Metallurgica 
Bresciana,  Fonderia  Milaj)ese  di  acciaio, 
19U. 

La  guerra  e  reeonomìa  nazionale  (Alberto 
Giovauuini),  1917. 

L'economia  nazionale  e  la  guerra  (Livio  Mar- 
chetti), 1918. 

Le  finanze  di  guerra  dell'Italia  (Federico 
Flora),  1918. 

La  guerra  e  l'arte  (Arturo  Lancellotti),  1918. 

I  monumenti  e  le  opere  d'arte  distrutte  dal 
iiemico  e  l'azione  della  «  Leonardo  da  Vin- 
ci ».  1918. 


—  GU7 


L«  rovine  della  guerra  nel  Trentino  (Otton© 

BrenUri),  1920. 
I  problemi  del  dopo  gnerrsi  (Livio  Mari'lietti), 

1919. 
I/iigricoltura  dunuite  e  dopo  la  guerra  (Gi«»- 

vanni  Maroliese).   1917. 
I  problemi  agiari  del  dopo  guerra  (Giovanni 

Marchese),  1918. 
Pi-oblenii  agraii  del  doi>o  guerra  (Giovanni 

Marobese).  1920. 
I  soldati  all'aratro  (G.  Luigi Cerchinri),  1919. 
La  marina  mercantile  italiana  a  vapore  nei 

primi   tre   anni    di    ^rnerra:  1915-191C1917 

(Ugo  M.  Castagna).  1919. 
La  marina  mercantile  a  vapoie  nel  1919  (l'i^o 

M.  Castagna),   1920. 
Strascichi  delle  guerre  in  .senno  deniogratì<;o  e 

igienico  (Kttoic  Piccidi,  Dott.  l'airn).  lilHi. 
La  Conferenza  del  la  l*acc(('ipriano(;iachetti). 

1920. 
L'Italia  dopo  la  guerra  [cartai,  1920. 
L'Kuro)>a  do|M>  i:i  guerra   icarta',    1920. 

VII.  Geografia  e  Statistica. 
Questioni  nazionali. 

I  no.stri  esploratori  atVicaiii  (Ernesto  Kaslrel- 

li),  1912. 
L'Kuro])a  in  cifre  (Alessandro  Schiavi),  1911. 
I^a  i)o]>ola7.Ì4Uiu  dell' Kiiropa  al   |>rìncipio  del 

Secoh)  XX,   1904. 

I  censimenti  del  l'.llOe  1911  in  ICuroj):*  (  Ales- 
>andro  Schiavi),  19i:!. 

Strasciihi  delle  ;;uenv  in  senso  demogratì«>o  e 
igienico  (Kttoie  Piccoli,  UoU.  l'anit),  I9l«. 

1/ Italia  do|H»  la  guerra  icarta!,  1J20. 

I."  Kuropa  dojjo  la  guerra  [cartai,  1920. 

^'olizie  geograli«he,  deni  «gratiche  «•  sliilisti- 
cliesuir  Itali:i  (molti»  d ì finse)  (Gottardo  G a- 
rollo),   1S9IÌ.   1M>9. 

Notizie  gru;;raticbe.  statisti«lie  e  deniogiati- 
che  sull'Italia  «•lemctiti  geografici,  clinia- 
tologici.  lima  e  fauna,  vulcanismo,  alu- 
tanti, fatt4U-i  economici  (Gotlatdo  Garollo), 
1904,    19i>7. 

}sel  rcgiui  della  statistica.  ludici  ilt*lla  vita 
italiana  c(ui  tavole.  (Giuseppe.  Signorini), 
190;). 

I,'it4ili.i  in  cifn':  dati  fisici,  etnografici,  sta- 
tistici (.Vlessandio  S«hiavi).   1910. 

II  censinu-nto  del  9  itsbbraio  1901.  1902. 


L'Italia  all'alba  del  1911:  dati  riassuntivi 
statistico-economici,   1912. 

Primi  resultati  del  (luinti»  censimento  gene- 
rale italiano.   1912. 

Gli  scic  in  Italia:  statistica,  190:i  1001. 

I  contìi  Italia  (Ottone  Urentari).  19(t9. 
Le   valli   reticbe   e   la   questione   del    ladino 

(Giorgio  Dai  Vecchio),  19!'i. 

La  Colonia  Eritrea:    Cenni    ge(»grafici.  ordi- 

lunneuto  civile,  ecc.  (G.  Hragagnolo).  ISOtì. 
L'Africa  ItaliiMia.  I.  Un  i»o' di   stoiia  della 

Colonia    Eritrea    (Ciio vanni    lìragaguolu), 

1897. 
L'Africa  Italiana.  III.  La  Società  del   Hena- 

dir,   1897. 

II  Uena-lir  (Angioh.  Mori),  1911. 

La  Libia:  cenni  geogialìci.  La  Ti'ipolitania 
propria,  le  oasi  inteine,  la  (pirenaica,  le 
oasi  dell'interno  (Attilio  M«ui),  19i:i. 

La  Libia  agricola,  connueiciale  e  industriale 
nel   1912  (Callo   l)om)Ȏ),  19i:!. 

La  'i'riixtlitaiiia  (Antonio  Annoni),  1903. 

llodì  »^  le  Sporadi  italiahe  (  Museppe  Gerola), 
1916. 

Italiji  e  Asia  Minore  (Umberto  Eraccliia),  1915. 

La  KcjMibblica  Argentina  (.Vntitnio  Kranzo- 
ni),   1902. 

L'Albania  (Kugenio  r.arbarich),   191.'). 

Dalla  (Josla  azzurra  alla  Provenza  ((.J.  li. 
Kossi),   190:!. 

Italia  «  Inghilterra  (AMo  Sorani),  1918. 

L'agonia  dì  un  )>opolo  :  la  Finlandia  ((Gostan- 
za (Jiglioli  Casella).   1903. 

La  Polmiia  (Witold  OlszcwsM),   1918. 

La  nazione  cecoslovacca,   1919. 

Il  risveglio  della  Slavia  (rruno  (Juyon),  191(5. 

La  (Jugoslavia  ((iiuseppe  Prezzolini),  1919. 

Gli  Stati  Uniti  u«'lla  jiolitica  nuuidiiile  ((iiu- 
seppe  A.    .\udriullì),   19! S. 

Il  (!anale  di   Pananni.   1!)14. 

La  spedizione,  del  Duca  d»'gli  Abiuzzi  mi 
Mare  Artico,  1899  1900  (tJinscppe  Kuma- 
galli),   1902. 

AiitisemitisinoeSi«misnui(rcIiccMoiuigIi;uio). 
1903. 

Il  )iiìi  grande  disastro  del  secolo.  La  cata- 
strofe delbi  Martinica  (Mario  P.aratta),  1903. 

Il  teneuiotodiSan  Francisco  (Mario  Haiatta), 
1907. 


?e^  la  pu.U\uc&  e  luàdlaluta  i\  \uU\  *|^  j  n  |^  T% 
\  ìDostó  wc\a!lU  adopeuU  \l  Uquldo  •*•  HrvV^rV 

♦     ♦     ?tiodoUo  4d  "  LION  NOIR  „     •     ♦ 

Soc.  An.  Italiana.  -    Capitale  L.  3.000,000    


(ì08 


1/ (iii/.ioutì    (Iti    Yosuvio    (Ar:tiio    r.nr:i!t:i), 

1!I07, 
Il(lisii8li(>f'alHl)i<)-SionIo(l(l  2.Stli(>embrt  lOs.H 

(Fulvio  Staiifianelli),  1910. 

Vili.  Illustrazioni  regionali  e  locali  d' Italia. 
Usanze  e  costumi. 

Illnstra/ione  stnlistico-efoiianiira  doll«  i<'<li- 

ineudtì    teire    ilaliime    (Livio    Marchetti), 

191.S. 
Il  'riciiliiio  (Vittore  Tlicri),   1901, 
La  Venezia  (ìiiilia  (Giulio  ('èsari),  1901. 
i,a  Svizzera  Italiana  (Carlo  Errerà).  190  1. 
L'Alto  Adifie  (Ettore  Ttiloniei),   lOoS. 
I,a(1inia  (Ottono  lìrtuitari),  190.'.. 
],a  Valtellina  a  volo  d"  uccello   (Flalo  \'itt)»- 

l'io  JJrn.ia),  1902. 
Cadore  (Ottone  Ih-entaii),  1900, 
Passeggiata  carsica  (Mario  l'ue(tiiii),  1918. 
La  Dalmazia    aitistica   ((^'oncetto   Vaiolile), 

1919. 
Il  Frignano  (Alhauo  Sorbelli),  Ì91G. 
La  re])ul)l)lica  di  San  Marino  (Pietro  Fniu- 

ciosi),  1ì!0;ì. 
La  regione  del   Fucino   ed    il    terìcmoto  del 

13  gennaio  1915  (Mario  Baratta),  ÌU\C,. 
Roma   porto   di    maie    (Ailnro    Laneelioil  i), 

1907. 
Gli  Allianesi  d'Italia  (Oreste   hit-.),   190). 
Nel  i)aese  delle  antitesi,   Inipressit.ni  e  os- 
servazioni di  Sardegna  (Tgo  E.  Imperatori), 

1914. 
Lfi  isole  di  "Malta  e  Gozo  (Gaetano  Ganci), 

1903. 
L'«Unilnia  verde  >>  (Fgo  Xeltbia),  1008. 
Monti  e  inaline  abiuzzesi  (Rosario  Javicoli), 

1910. 
Rocche  marchigiane  (Giulio  Grimaldi),  1908. 
Rocche  di  lìomagiia  (Giuseppe  Gigli),  1907. 
I  castelli  di  l'erra  d'Otranto  (Flaminio  Javi- 

coli),   1907. 
Vecchi  manieri  Siciliani  (Fulvio  Stanganelli, 

1909. 
Chiostri  e  fonti  di  Sicilia  (Fulvio  Stanganelli), 

1912. 
iMcuiii   fra    i    Santuari  i)iù  celebri    d'  Italin, 

1907;  (Alessandro    Gianetti).   190G,  Xuo\  a. 

serie  (Ales.sandro  Giisnetti-  ed  altri),  1907. 
A\  monti,  ai  bagni,  aìle    acque!    (Ferruccio 

Rizzati  i),  1902. 


sanze  e  co.itumi  tradizionali  del  jìopolo  ita- 
liano: 
1.  Sardegna  (Kafla  Garzia),  1903. 
IL   Veneto  (Luigi   Vianello),  J90L 
in.  Terra  d'Otnuito  (Gius.  Gigli),  l'MÌ. 

IV.  Maiche  (N'iueenzo  Boldrini),  190.'.. 

V.  Toscana  ((riusepi)e  C(.iiti),  190".. 
AT.  Sicilia  (Fulvio  Stanjjanelli),  190G. 
Vir,  Pescatori  dellWdrii'tico  (Giulio  (ii  i- 

oialdi),  1907. 

VIII.  Calabria  (Carb.  /upì),  1907. 

IX.  La  campagna  romana  (lìatlaele  Sim- 
boli), 1908. 

X.  Santuari  e  grotte  della  Majella  (lìosii- 
rio  .T avicoli),   1908. 

XI.  I    pastori   didl'jXppeMiiino   l'uibro- 
ISIarchigiauo  (Vincenzo  Hoidrini),  1909. 

'  XII.  La  lavojazione  della  carta  pesta  in 

Lecce  (Giuseppe  (iigli),  1909. 

XIII.  Appennino  Parmigiano  (Giacomo 
l'egani,  Jacopo  da  Cangio),  1912. 
Di  alcuno  superstizioni  popolari  in  voga  s]..-- 
I      cialinente  nelle  Marche  (Vincenzo  Boldrini), 
j      1907. 
Costumi  napoletani  :  la  vita  ijcr  istrada  (Callo 
Abeniacar),  1907. 


IX.  Guide. 

Bologna:  dialogo  tra  chi  scrive  e  clii   Itgai- 

(Alfredo  Testoni),  190G, 
Buenos  .Aires  (Carlo  Cerboni).  1911. 
Guida  compendiosissima  di  Catania  (Natale 

Scalia  Sgroi),  1911. 
Como  e  il  suo  lago.  Le  esposizioni  del  1899, 

1899. 
Il  lago  di  Como,  1903. 
Il  lago  di  Como,  1910. 
Cosenza:    i    principali    edifici    monumentali 

della  provincia  descritti  ed  illustrati  (Carlo 

Zupi),  1912. 
Costantinopoli  (Giov.  l'erreili),  1910. 
Firenze  e  i  centenari  del  1898  (Pietro  Cori), 

1898. 
Guida  conipendiosis.'-inia di  Firenze  (Giu.seppe 

Signorini).  1904. 
Genova   (Salvatore  Ernesto  Arbocò),   1907. 
Livorno,    la  sua  storia,  le  sue  industrie,    il 

suo  avvenire  {Fortunio),  1910. 
Messina  prima  del  terremoto   del  28  dicem- 
bre 1908  (Antonio  Catalano),  1910. 


Preferite  ovunque  e  sempre 
A     la  Crema  per  Calzature 


LION  NOIB 


Soc.  An.  Italiana.  -  Capitale  L.  3«ooo,ooo. 


•     .    MILANO  -  Via  Trivulzio,  18  -  MILANO    •     • 


—  (';ì.ìU  ~ 


<Miiiì.i  conijìcn<1ioHÌssiniii  «li  Mil.ino  (Orosto 
l'n|iilli),    IMIi). 

r\lili(!i(»;  il  triilni-o  (Ifl  Sfin]ii()iif  i>  l'Ksposi- 
zii.iK-  «It'l  llUir.  (.1.  Spnhii.  Ottono  Hifutari. 
Piotro  borimi  i),   I9(»i. 

i'i(0(»la  giiiilii  «li  Miliini»,   l'JOO. 

Ungili  di  Monft'oitini,  lUO»;. 

Murano  «  le  sino  vrtreri»^  (Paola  Baroncln'lli 
lìro.ssoir,  191 1. 

rmitla  <li  Nniioli  (Fioroiitino  (.'hMncnzo),  1903. 

JS'ardi'i  in  'l'erra  d'Otranto  (<ìiiiscpi»e  CJi;;li), 
IIMI. 

Gnida  'oninendinRÌssinia  di  l\ilernio  (Camillo 
rtrotfcllji).   lUO"). 

(«iiida  di  l'avidi  i-  dell' ICsporrizione  niondial*- 
del  P.KIO  (]?.  Cimino),   10(»0. 

Eejiffio  Calalitia  prima  del  ti'rivmoto  di  i  l'.S 
diivinltr»'  11(08  M'arlo  Znpi),  .11)10. 

Guida  di  J;«.m:i  MJnido  Calrat^no),  190'i. 

L.a  nnova  lìiim:i  ;  il  monnnitMito  a  Vittorio 
Kmannelt-,  il  nnovo  pnnln  \  irtorio  Kma- 
nncle,  il  ]i;i1a/./o  dfllo  l'olle  Aiti,  il  inii^io 
di  Castel  Sant'Angelo,  il  munto  delle  Ttinie 
JJioolezìane,  il  <i lardino  zoologieo,  Io  Sta- 
dio uazionnlp.  il  nuovo  ipi>odromo  (A.  Laii- 
oellotH),  10  li. 

Lft  Konia  sparita  (Kmilio  C.ilvi),   1916. 

Taonninn  (Natalo  Senliti).   l'.U  I. 

Taranto  (tìiiisepjje  t;ij;li),   l9t)(J. 

Torino  e  1'  Ks[H)si/.ione  Nazionale  del  189S 
(Oreste  Pupilli),  IKOSt. 

Venezia:  guida  (Ottone  Brentari),  litOl. 

Venezia  nel  1912  (Alvise  Maiifroni),  191P.. 

Venzoiio  e  le  .sue  lUMinniie  (lìluseppe  Costan- 
tini). I'.i07. 


X.  Notizie  politiche,  ammiitistrative, 
diplomatiche,  araldiche,  ecc. 

Sovrani  e  Tapi  di  Sialo  dei  principali  paesi 
del  mondo,    l-tOC-lOoi'. 

r  ]irin('i|iali  stati  del  mondo:  ritratti  di  so- 
vrani, sleiuiiii,  iioti/iu  .statistiche,  J90r5- 
101.-.. 

I  principali  stati  indi])eiHlunti  della  terni  e 
i  pri  nei  pali  possessi  aut^momi  (1/.  F.De  ^Iii- 
uistris).  liCjo. 

Notizie  stalislìelie  sulle  potenze  helligoranti. 
I.  l.a  (.)uadrnplie«  Intesa.  II.  tJli  Impeli 
Cisntrali  e  i  loro  alleati,  1916. 

(Ili  stati  d)ir  Intesa:  notizitj  juditiclio,  sta- 
tisliolie,  :imminÌKtrati\<»,  ere.,   1917. 

]V!inisteri  dal  ÌXiH  in  im.ì,   1.S0«M0J(i. 

Parlamento  itali:uio:  iuilieazioni  delle  lejjisla- 
tiiie,  dtll«'  .xessioui  <•  dei  numero  tlelle  .Ce- 
dute publilielic  dal  1S4.S  in  |»oi,  189(i  P.i2'). 

I.O  elezioni   |olilieli«'  del    jiiuyno  1900,    1901. 

1  uuo.i  ministri  del  regno  d'Italia,  IQUi. 

Le  elezioni  in  Italia  nel  I9i:i  e  Ih  nuova  logge 
elettorale  politica  (.Stofauo  Conio),  1914. 


La  XXIT  legislalura  e  1  gruppi  pailanientai  i 

((iiu^eppo  A.  .\ndriulli),  IO!.'». 
La  fÌRonomia  dell:i  ('amei:i  nuov:i  ((Huscppc 

A.  Amili  illi).   19'JO. 

Ordim>  dt-lle  pneodenzc  tra  le  vai  ie  earielit 
e  dignità  a  <^orte  e  nelle  l'un/.i<uii  ]>ul>l)li 
rhe,  ISftS. 
(Ordini  eavalleresclii  italiani  o  stranieri:  .1  ) 
I  del  Jlegno  4l' Italia;  V>)  Sovrano  luilitan* 
I  <»rdiue  di  S.  (ìiovunni  di  fierusnlemme;  «"; 
j  Ordini  clie  si  conr«-riseouo  dal  Sommo  Pou- 
i       tetke.  1,900. 

j  Ordini  eavulleriselii  :  il)  Ordini  elio  ni  con- 
I  l'eriseoiio  dai  Sovrani  degli  Slati  esteri; 
I  7.')  (ìidini  die  si  eonferì.seono  da  prineipi 
!  reali  cai»i  di  famiglio  che  già  tennero 
la  Sovranità  negli  ex-stati  italiani,  l.*<9(!, 
I      1899. 

:  Illustrazioni*  degli  ordini  eavallere.sclii.  Or- 

I      dine  Supremo  della  SS.  Annunziata,  1S98. 

Online  dei  SS.  .Maurizi»»  e  Lazzaro,  1899. 

Ordine  militare   di   Savoia.  Ordine  eivile  di 

j      Savoia.  1900. 

Ordine  juilitai»'  di  Savoia.  Ueale  oidino  e(pie 

Ktiv  «Idia  Corona  d'ilalia,  1901. 
Ordine  equestre  al  merito  del  lavoro:  elenco 

dei  Cavalieii,  1904. 
Klencit  completo  dei  Caviìlieri  dtd  Lavoro  no- 
minati dall' i>;ti(uzione  d«'irOrdine  fino  al 
9  gennaio  191(5,    1917. 
Niióve  decorazioni   italian»':  Croce   militare 
pf.r  anzianità  di  servizio;  Ordine  cavalle- 
l'eaco  del  merito  agiaiio,  industriale  o  com- 
merciale (Ordinedel  Lavoro);  Medagliaeom- 
memorativa  della  campagua  dell'  Kstremo 
Oriente  (Cina),  1902. 
ilcdagliere   nazionale  italiano:  tav<da  a  oo- 

lóii,^  1905. 
Corone,  nobiliari,  lODG. 

Stemmi  delle  principali  città  italiane,  1902. 
Elenco  nomiiiatiso  delle  jùii  oospicuc  fami- 
glie noldli  italiane  (per  alfabeto  dei  luoghi 
di  loro  ordinaria  residenza),  1902. 

Notizie  sulhi  ('iute  Pontificia,  1897. 

.Delhi  suppliche  dirett(>  al  Sauto  Piidre  e  del 

Itescritli  Pontifici,    189C. 
Gli  Ordini  religiosi,  (^midio  di  tutti  gli  Or- 

dilli  regolari  cmi  l' indiivi/ioue  dei  loro  capi 

e  «Ielle  Case  (Jenemlizie,  1808. 
Ordini  religiosi,  (^urie  (Jenenilizie,   1920. 
Istituti  religiosi  rennuinìli  con  l'indicH/lom 


delle  (,'as« 

i9o:!. 


1)  .Madri  e  delle   Madri  (ienerali, 


L'orgiinizzazione   dei    cattolici    militanti   in 
j  "    Italia  (Cesare  Tonicelli).   lOll. 
!  Ordine  Massonico  (Krrieo  De  Marinis),  ISOfi. 
I  La   M:i.ssoueri:i  (Pirro   .Aporti),   1898. 
i  Le  bandiere  nazionali  dei  diversi  popoli  (ta- 
I      voIa  a  colori),  190G. 


(;ì()  - 


XI.  Esercito  e  Marina  da  guerra 


I,' Esercito  itiiliiino.  Forzo  militari  del  ì\e- 
jriio  (l'-o   Moriiii).   1837. 

Ks.-rctito  italiano  :  distintivi  dei  Reggimenti 
di  «avalleiia  e  delle  Jijigate  di  fanteria 
(tavola  a  eolori).    mOt. 

Ordinamento  del  K'.  l'esercito  e  servi/i  dipen- 
denti dall' amministrazione  della  guerra, 
circoscrizione,  tfiritoriale,  stipendi,  reclu- 
tamento, avanzamento,  gradi.  R.  Marina, 
ciicosciizione  niilit.are  marittima,  elenco 
delle  navi  da  guerra,  1896. 

Oidinamento  ed  uniformi  del  R.  Esercito  e 
della  R.  Marina  in  servizio  attivo  perma- 
nente o  in  congedo;  distintivi  di  giado,  di 
carica,  ecc.  (Ugo  Morini),  1905. 

Ordinamento  ed  uniformi  del  R.  Esercito  e 
della  R.  Marina.  Leva  militare  (Ugo  fio- 
rini). 1907. 

Com<!  si  organizza  un  esercito  (Edoardo  Bes- 
s<tne,  e.  h.  s.),  1914. 

11  plotone  grigio,  1908. 

1  libri  per  i  «oldati  e  la  pnl)blica  istruzione 
(Adolfo  Orvieto).  J917. 

I  battaglioni  volontaii  in  Italia  (Giuseppe 
Lainpronti),  1911. 

Cenni  stoiici  sulle  diverse  armi  e  corpi  del- 
l'esercito italiano,  con  figure  (Ugo  JMori- 
ni),  190:?. 

Primo  centenario  dell'arma  dei  Carabinieri 
Reali  (Ugo  Morini),  1914. 

II  centenario  della  R.  Accademia  ^lilitare  di 
Torino,  1815-1915  (Ugo  Morini),  1915. 

Il  cannone   nella  guerra   modeiiia   (Edoardo 

Bessone.  e.  b.  *.),   1914. 
Le  mitragliatrici  (Arturo  Znnin).  1919. 
11  nuovo  fucile  italiano  modello  1891.  La  ])ol- 

vere  senza  fumo,  1890. 
La  guerra  nell'aria  (Arturo  Lancellotli),  1919. 

Marina  militare  italiana.  Quadri  organici. 
R.  naviglio,  tipi  di  navi,  ecc.  (E.  P».  di  San- 
tafiora),  1897,  1898,  1899. 

Naviglio  dello  Stato  (Ugo  >rorini),  1905. 

Italia  e  mare  nei  secoli  :  marina  romana,  me- 
dioevale e  moderna,  marina  A'eneziana,  nui- 
rine  municipali  e  ducali,  marine  principe- 
sche, la  marina  della  Terza  Italia  (C.  Au- 
gusto Vecchi,  .lavh-  la  Boli  uà),  1915. 

Le  marine  militali  mediterranee  al  1913  equali 
saranno  al  1910  (Ugo  il.  Castagna),  1914. 


Sottomarini  e  so!nlu<!rgi1>ill  (Arrigo  Osti), 
1909. 

La  nostra  flotta  militare  nel  ]91.'$  ((Giuseppe 
Costa),  1913. 

La  potenza  marittima  dell'Inghilterra  (Al- 
berto Ta.jani),  1910. 


XII.  Legislazione  e  Amministrazione. 

Statuto  del  Regno,  1890.  1S:>8,  1900. 

Indice  allahetico  iltlle  piìncipali  materie  tr:it- 
tate  con  leggi,  decreti,  regolamenti,  ecc. 
(Bortolo  Belotti).  1901-1906  :  Bortolo  Belot- 
ti  e  Arrigo  Faciicris),  1907-1910;  (Airigo 
Eaclieris),  1911-1915;  (Pietro  Roberto  Mei- 
lini),  1916  1917;  (K.  M.),  1918-1920. 

Il  codice  "per  tutti:  cittadinanza,  matrimonio, 
successiimi,  1890;  (l'.oitolo  IW'lotti),  1903. 

Piccolo  vademecum  ainmiiiistiativo  (I'.  C<ot- 
ti).   1909. 

l'iccolo  codice  dell'impiegato  civile:  stato 
degli  impiegati,  stipendi,  pensioni,  inden- 
nità, viaggi,  onoi'ì licenze,  ecc.  (Ugo  Me- 
rini), 1899. 

riccolo  codice  dell'  impiegato  (P.  Cotti),  1910. 

riccola  guida  dell"  impiegato  di  stato:  stalo 
degli  impiegati,  cessione  degli  stipendi  e 
pensioni,  viaggi  a  pi-ezzo  ridotto,  abbona- 
menti sulle  ferrovie,  indennità  di  trasferta, 
di  residenza,  di  missione,  dispensa  dalla 
chiamata  alle  armi,  pensioni,  ecc.  (UgoAIo- 
rini),  1914, 

Vademecum  dell'elettore  politico  ed  ammi- 
nistrativo, 1890,  1903. 

La  nuova  legge  elettorale  politica  (Arrigo 
Eacheris),  1913. 

Come  sono  formati  i  i>arlamenti  (Alessandro 
Schiavi),  1911. 

Le  elezioni  in  Italia  nel  1913  e  la  nnova  legge 
elettoiale  politica  (Stefano  Conio),  1914. 

Nel  mondo  elettorale:  <"ome  si  faldu'icano  e 
come  si  pagano  i  dejuitati  (Stefano  Co- 
nio).  1914. 

11  71IIOVO  Codice  di  luoceduia  penale  appro- 
vato con  R.  1).  27  febbraio  1913,  n.  127 
(Arrigo  Eacheiis),  1914. 

Municipalizzazione  <lei  pubblici  servizi  (Cio- 
vanni  Montemailini),  1904. 

Piccolo  codice  del  commerciante  uissestato 
(Carlo  Dompè),  1913. 

Tasse  di  bollo  e  registro,  1903. 


£ion  pnc 


lisciva  speciale 

per  biancheria 

Prodotto  del  LION  NOIR 

Soc.  An.  ItolUna.  >  Cu».  L.  8,000,000 

— — ^ » ™p 


Nuove  disposizioni  legislative  sul  b  ilio  da 
ap]dic:irsi  alle  cainhi.-tli  e  sulla  islituy.ione 
di  nuovi  fogli  di  cart»  per  uno  di  caiu- 
biali,  1900. 

Imposta  sui  redditi  di  rii-cliezza  mobile,  1903. 

L'oiiierna  lejfislaziom'  noI)iliai'e  in  Italia,  1901. 

Tri  vati  ve  industriali,  1S99. 

La  propiieti\  industriale  (T.  De  Benedetti), 
i90-.>. 

Legge  e  regolamento  sul  liposo  settimanale, 
1909. 

La  nuova  legge  sul  monopolio  delle  assicu- 
razioni sulla  vita  (Arrigo  Faeberis),  1913. 

La  polizia  scientifica  (Cipriano  (Jiachettl). 
1914. 


Xiil.  Economia  politica,  Finanza, 
Commercio,  Navigazione. 

Notizia  dei  principali  valori  italiani  clie  si 
negoziano  e  si  quotano  nello  Borse  d'Ita- 
lia (Kdoardo  Wittgens),  1898,  1904. 

Jiorsa  e  operazioni  di  borsa,  1807. 

Il  tempio  dell'oro:  la  Borsa,  la  sua  vita,  i 
suoi  congegni  ((>.  Leva),  1908. 

Conti  conenti  e  eliecks  )»ostali.  1920. 

Del  Debito  Pubblico  e  della  Bendlta  Conso- 
lidata. Istruzioni  sulle  operazioni  die  si 
fanno  presso  il  Debito  Pubblico,  1897. 

Assicurazioni  (l'iisse  OJobbi).  1897. 

I  principali  pro«lotti  dell'esportazione  ita- 
liana e  i  loro  nieicati,  1905. 

L'Italia  agricola  (Filippo  Virgili!),  1913. 

Jklovimento  agrario  cooperativo  italiano  (.An- 
drea Cimatti).   19i*;>. 

L'organizzazione  operaia  in  Italia.  IJiassuuto 
storico  (Pietro  Premoli).  1907. 

La  disoccupazione  (Ales.Haiulro  Seliiavi),  1907. 

(Jli  scioperi  in  Italia:  statistica,  1903,  1904. 

Le  abitazioni  jiei'il  popolo  (Alessandro  Scbia- 
vi),  190G. 

Le  case  ]>opolari  in  Italia  (Pietro  Nurra),  1911. 

Le  recenti  Jiornie  iMjr  la  ctdouizzaziouc  nel 
BrasiU-:  il  nuovo  r<-goluniento  federale  (Mi- 
guel Calnum  «hi  Pin  e  Alnieìda»,  1908. 

Italia  e  mare  nei  se«-oli  :  nniriiia  romana,  me- 
dìoevale  e  nuNlerna.  marina  veneziana,  ma- 
rine municipali  e  ducali,  marine  principe- 
selie,  la  marina  delbi  Tei  za  Italia  (<'.  Au- 
gusto Vccelii,  Jack-  la  Bulina),  1915. 

^larina  mercantile  (Salvatore  h'aineri)   1901. 

La  marina  mt-rcautile  it:iliana  a  vapore  nei 
primi  tre  anni  di  guerra:  1915  191(1-1917 
(Ugo  M.  Castagna),   1919. 

La  marina  mercautilt-  italiana  a  vaiMire  nel 
1919  (Ugo  M.  Castagna),  19-JO, 

L'annata  <ommereiale  e  industrialo  (Carlo 
Domini),   101  •_'  1915. 

La  fiera  di  Lione  (Bomco  Monari),  J918. 

La  ricchezza  delia  Francia  (B.  Maiiieii),  I91fl. 


u  — 

Italia  e  Inghilterra:  a  proposito  di  una  re- 
cento pubblicazione  sulle  colonie  inglesi 
(Ri<liavd   Bagot).   1917. 

Che  cos'«'i  il  so<-ialismo?(  Arturo  Labriola),  1897. 

La  guerra  e  l'econjmiia  nazionale  (Albeitn 
rjiovanuini),  1917. 

L' economia  nazionale  e  la  guerra  (Livio 
Marchetti),  1918. 

XIV.  Religione,  Horale,  Pedagogia. 

Diario  Sacro  e  indice  dei  Santi  festeggiati 
nei  diversi  giorni  dell'anno:  (Francesco 
Scala),     1890-1898:    (Alessandro    Bianchi), 

1899  1900,  (Alessandro  Gianetti),  1901  19C7; 
(Oreste  Pantalini),  1908-191'0. 

Santi  proteMoii  nelle  lìrolessioni,  arti  e  me- 
stieri, loo:.. 

Patroni  celesti  di  parecchi  comuni  italiani, 
1905. 

Culto  evangelico  [notizie  per  l' Italia]  (Emi- 
lio Comba),   189G-1907. 

Culto  ev;ingclico:  chiese  italiano  in  Italia, 
opere  varie  e  ass«)ciazioiii,  chiese  italiane 
all'estero,  chiese  estere  in  Italia,  vecchi 
cattolici  (l<'urio  Len/.i),  1908  1909. 

Culto  israelitico  [notizie  i>er  l'Italia]  (An- 
geloCampagmino)!  189C  1897;  (Cesare  Isai:i 
Astrologo),    1898-1899;    (Flaminio    Servi), 

1900  1907. 

Culto  israelitico:  statistica  degli  israeliti  ita- 
liani, 1908-1914. 

Sètte  religiose  moderue  (Gioachino  Sormani), 
1900. 

Antisemitismo  e  Sionismo  (Felice  Momiglia- 
no), i9o:;. 

Al>l>asso  la  guerra  !  (Alessandro  Tassoni 
Estense),  1900. 

Lapsicologiasperimentale  in  Italia (Giusopi'i 
Fanciulli),  1913. 

Come  s'impara  a  leggere  e  a  scrivere  m  . 
.sec.  XX  (Luigi  Ambrosini),  1908. 

Le  scuole  all'aperto  in  Italia  ((Jaetauo  Bou- 
zoili).   1913. 

Istituti  dieducazione:  convitti  nazionali, con- 
villi governativi,  convitti  provinciali,  co- 
ni mali  e  di  tbnd;izi<uie  laicale,  orlaiiotroli. 
convitti  feniuiinili,  convitti  privati  (Fran- 
cesco Sinioiiclli),   1913. 

1/  organizzazione  e  il  funzionamento  deliii 
Mutualità  Seul.T-itiea  (Mario  Ca.salini),  191 1 . 

L'educazione  della  laneiiilla  italiana  (.krtnio 
Lancenotfi),  19«M5. 

Nazai-eno  Dati  o  il  diritto  et^datrico  (Caiiiilln 
Pace),  1905. 


Oocnttismo  e  TeoHofla  (Decio  Calvari), 

La  Te«>Hofla  eia  So(ie(;i  teiKotlci  "  >• 

zig).   1912. 


18:' 


-  (llj  — 


I  rii))r)lavori  della  Scuola  pittorica  veneziana, 
I       1909. 
Il  problema  <li  una   lingua   internazionale  e  ;  IJitratti  dei  fjrandi   pittori    italiani  dei    see. 


XV.  Letteratura  e  Bibliografia. 

lenia  di  una   lingua   interna/ 
l'Esperanto  (Cona.io  (li  a/./.ini),   191.0.  1      XV-XV'IF  dii>inti  da  loro  stessi,  1908. 

^'oratori»  itjiliiina:  oialoiia  loiense,    sacia,  ;  Leonardo  da  Vinci  (Ett/)i'ft  Vcrjra),   1919. 


I 

])oliti(:i;  i  conreien/.ieri,  ecc.  (Aristide  Pa- 
nassero), 1910. 

Per  chi  .scrive  e  la  stampare  ((Jiiiscppe  Fu- 
magalli), 180G  ;   1904. 

I  buoni  libri  per  la  |>ioventii,  190-1. 

Cinquanta  eccellenti  libii  italiani,  189C. 

I  cento  miglioii  libii  italiani  (Giuseppe  Fn- 
niagalli),  1908. 

Le  principali  bibliotcclie  italiane  (Ilosolino 
Guastalla),  1909. 

Lo  bibliotecliine  gratuite  peri  fanciulli  delle 


Katfaello  (France.sco  Malaguz/.i  Valeri),  ]9_'0. 

Il   IV  centt;nario  dì  Giorgio  Vasari  (Pier  Lu- 
dovico Occbini),  1912. 

Grandi   pittori   stranieri  del  sec,  XVI 11;  24 
tiivole,   1907. 

(ili  artisti  contemporanei  italiani.    I   N'eneti 
(G.  Luigi  Cercliiari),    190G. 

L'Italia  aitistica,  monumentale  e  pittoreseu; 
illustrazioni,  1900-1900. 

Dalla  Venezia  Giulia:  dodici  impressioni  ar- 
tisticlie  (Filiberto  Scalpelli),   1917. 
scuole  elementari  del  regno  (K.  S.),  1909.  i  La   Lahuazia    artistica   (Goiicctio    N'alenle), 


Le  università  italiane   (Rosolino  Guastalla), 

1912. 
Rivista  letteraria  (Gemma  Ferruggia-Manzi), 

1898. 


Scrittiici  italiane  viventi:  con  ritratti  OFara  ■      coli),  1907. 


19i9. 
Uocclie  marcliigiane  ((Jiulio  Gì  imaldi),  lOnS'. 
llocclie  di  llomagmi  (Giuseppe  Gigli),  1907. 
I  I  ca.stelli  di  Terra  d'Otranto  (Flaminio  Javi- 


AnteUing),  1903. 

I  nostri  poeti  dialettali  moderni:  piceula  an- 
tologia, con  ritratti  (Italo  \'itt()ri(i  Illusa), 
1902. 

Poeti  dialettali  :  Francesco  Feirara,  Carlo 
Alberto  Salustri  (Triliisso),   190.5. 

Poeti  friulani  moderni  (Giuseppe  Costantini), 
1906. 

Dante  e  le  sue  opere  (Giuseppe  Laudo  Pas- 
serini), 1901. 

Francesco  J'etrarca  e  il  suo  centenario  (Giu- 
seppe LaTido  l'asserini).  1904. 

Kel  VI  centenario  della  nascila  di  Giovanni 
Boccaccio  (Giuseppe  Gigli),  19L;>. 

Giosuè  Carducci  (Filip)io  Salveiaglio).  1908. 

Giovanni  Pascoli  ((J.  S.  Galgano).  1913. 


XVI.  Belle  Arti,  Storia  dell'Arte,  Archeologia. 

Le  recenti  scoi)erte  ai'clHMìlogielie  ed  epigi'a- 
ficbe  di  Koma.  Gli  scavi  del  Foro  Romano. 
La  stele  arcaica  del  Foi'o  Komano  (Sei'afino 
Picei),   1001. 


Vecchi  manieri  siciliaìii  (Fulvio  Stanganelli), 
1909. 

La  nuova  Poma:  il  monumento  a  Vittorio 
Eman\iele,  il  nuovo  jionte  Vittorio  Ema- 
nuele, il  palazzo  delle  Belle  Aiti,  ecc.  (.\. 
Lan.ellotti),  1912. 

Visioni  d'arte  nel  Ik'lgio  (Ezio  Ilaria  Grav), 
1910. 

Il  riscatto  di  Palazzo  Call'arelli  e  la  zona  mo- 
numentale di  Poma  (Gius.  A.  Andriulli. 
Guido  Leti),  191S. 

Il  campanile  di  San  ]\lar60  in  Venezia  (Cor- 
'  rado  Picei),  1903. 

L'arte  del  bronzo  in  Fii-enze.  1909. 

Che  cos'è  la  innuismutica.'  (Seratino  Picei), 
1900. 

L'arte  della  medaglia,  P'09. 

Di  alcune  notevoli  opere  d"  aiti'  di-l  1896 
(ICdoardo  De  Fonseca),  1897. 

Arte  uova  (Alfredo  Melani),  1902. 

L'arte  italiana  all'estero  (.\lfredo  Tortori), 
1904. 
'  Il  pubblico  e  l'arte  (Corrado  Pieci),   19l'\ 
!  La  guerra  e  l'arte  (Arturo  Lancellotti),  1918. 


I    capolavori    dell'  arte    nostra:    le    25    ])iù  1  1  monumenti  e  le  opere  d'arte  distrutte  dal 
belle  i)itture   de"  ])iii  grandi   dipintori   ita    j      nemico  e  fazione  della  «  Leonardo  da  A'iii- 
liani  conservate  in  Italia  (Corrado  Picei),  j      ci  »,  l'Jir;. 
1004.  I  La  vita  politica  dell'anno,  narrata  dalia  ea- 

Capolavori  della  scultura  classica  (.\ttilio  De  1      ricatura  nei   giornali  italiani,   1899;   lUOl- 


Marchi),  1905. 


1      1920. 


2000 


^(5:dtóT«fONl>fiiTt5 


.¥A.V^^rV 


Talmohe 


—  (;ì;>  — 


Scelta  di  caricature  poliliolie  «lei   principali 

ilioniali  uniiinstici  itulijuii.  19181910.  Kchi 

dftlla  (ìraiulo   (iuiriji....  it  de   (jnibuxdain 

aliig.   19J(». 
Ca  ridi  tu  IT  «Iti  itiii  noi  iparlaiiii'ii  tari  (tìiuvauui 

IJiail.n.K  191"). 
La  manilaltiira  <li  Si<;iia  p  le  ripiodiiziinii 

in  terra  cotta  <li  in.sij^ni  capolavori  artistici, 

1902. 
L'arte  ceramica  e  Faenza  (Gaetano   lìallar- 

«linì),  1910. 
L' iiuliistria  della  ceramica  (riorentiuo  Clò- 

nioiiz<.).   1910. 
La  lavora/.ioiuMlfila  carta  pesta  in  Lecce  (Giù- 

st-ppe  Gigli),  lOiiD. 

XVII.  Lavori  pubblici,  grandi  opore  edilizie,  ecc. 


Cellilluniiiiazioiie  (Giov.  r.attlHta  faccioni), 

1902. 
Il  grammo  fono:  uno  s<j;uar*loretro.spettivo  alle 

macelline  parlanti,  190.">. 
J.C  applicazioni  della  eletti iii'.à  (Leonzio  Sar 

tori),  1900. 
L'industria  dello  macchine  elettriche  in  Ita- 
lia, 1902. 
(Galvanoplastica  e  industrio  aftìni  (I'Ì4)ientin(> 

Cl(>nionzo).  1911. 
I  i>rogrossi   dell'aeronautica    (Kvarislo    Via 

laitli),  1898. 
L'aeronautica  nel  1907  (Guido  Castagneris), 

1908. 
I  recenti  progressi  della   navigazione  aerei 

(F.  1).  C),  1911. 
La  Fiat  per  l'aviazione  e  per  il  primato  del 

l'indualria  italiana,   1918. 


I  Caproni  di  domani  (Nino  Salvaneschi), 
La    navigazione    interna    (Carlo   Valcntini),        1919. 

uni.  ^Macchine  agricole  modeine  (Edoardo  Ottavi), 

La  traBforuia/idiie  di  Jblonteeitorio:  l'antico        1901. 

l»alazzo  di  Innocenzo  XII,  la  nuova  sedo     Ilicettario  per  piccole  industrie  (I.  Antonio 


della  C-iunera  <Y.),   1914. 
L'acquedotto  pugliese,  1917. 
L'aequetlotto    pugliese    (Angelo    Valentiui), 

1915. 
11  Canale  di  ranaina,  1914. 


XVIII.  Scienze  fìsiche  e  naturali 
Industria. 


Ghersi),  1914. 
La  birra  e  la  sua  industria  (Fiorentino  Ciò- 

meuzo),  1907. 
L'industria  della  carta  (Fiorentino  CU"  menzo), 

1906. 
Come  si  fa  la  carta,  1908. 
Dal  bosco  alla  biblioteca:  visitando  una  gran 

do  cartiera,  1903. 
L'industria  della  .seta  (F.  Gianfianceschi), 

1909. 
Lo  novità    della    scienza.     If^OS  1902    ((Jiulio     L' indu.stria  della  ceramica  (Fiorentino  Ciò 


Fui  ili),   190:!1904  (Carlo  Del  Lungo),  1905- 

1912  (Fi(uentiii(>  ChMiieiizo). 
La  macchina  del  tempo:  lorologio,  1909. 
La  previsione  del  tempo  (Edoardo  Fini),  1S9S. 


meuzo),  1910. 
Una  gloria  ilaliana  :  la  Casa  Ginori,  1911. 
L'industria  dei  saponi  e  dello  steariche  (Fi* 

reutino  Clèmeuzo),  1912. 


))revisione  del  tempo  (Luigi  De  Marchi),     L'industria   del    Ireddo    (Uberto    Ferretti), 

190:{.  I      I9i:;. 

Come  si  adoprano,  si  regolano  e  si  gra<luano     L'industrie  elio  si  evolvono:  le  calzature   a 

i  barometri  in  tempo  di  pioggia  (Katraello  !      macchina  (Alessandro  Schiavi),  190G. 

Stiatte.si),  191,").  i  Industrio  che  si  <5volvono:  il  pane,  il  bucato 

La  telegralia  senza  UH  e  lastronomia  (Guido  ',      (Alessandro  Schiavi).  1908. 

Alfanit,  1913.  '  Come  si   lamio    i   cappelli  (Augusto   lìiagi), 

Ficcolo  ricettario  fotografico  (Xico  lìarbiei  i),  :      1908. 

1900.  ;  Ilcapi>ellodi  paglia  di  Firenze  (Paola  Bai'on 

1   moderni   processi    fotomeccanici:   processi        choUi  Grossoii,  Donna  Paola),  1914. 

niouocromi  e  policromi (FioieiitinoClèmen-     L'industria  del  vetro  (Fiorentino  Clèmeuzo), 

zo),  1904.  i      1908. 

Come  dipinge  lo  zinco:   i   moderni   processi     11    giocattolo    italiano    (Arturo    Lancellotti), 

l'otonicecanici,   19  9.  1      1920. 

FERNET-BRANCA 

SPECIALITÀ  DELLA  SOC.  AN.  FRATELLI   BRANCA  DI  MILANO 
I     AMARO    TONICO,    APERITIVO,    DIGESTIVO     1 

>f    INDISPE^NSABILE.    IN   TUTTE,  LE,  FAMIGLIE,    >f 


(ili  — 


Lo  «tubiliiiiento  ifagnolfi  di  Prato  e 
speciale  fabbricazione  dei  «  I.odeii  > 
Le  macchine  da  scrivere,  1902. 
L'olio  usato  a  calmare  le  onde,  1902, 


la  sua 
,  1902. 


11  ])iìi  yiaode  disastT'o  del  secolo.  La  cala- 
strofe  della  Maitiiiica(Maiio  lia ratta),  190;i. 

L'eruzione  del  Vesuvio  (Mario  Uaratta),  19  7. 

11  terremoto  di  San  Francisco  (MariolJaratta), 
1007. 

Il  disastro  Calabro- Siculo  del  28  diceuib.  1908 
(Fulvio  Stanganelli),  1910. 

La  difesa  dell' Italia  dai  terremoti  (Luiyi  Fal- 
ci), 1919. 

Le  grandi  imprese  italiane:  banche,  società 
di  navigazione,  istituti  di  assicurazione,  ecc. 
191(3. 

XIX.  Questioni  femminili. 

Corriere   femnHnile  {Mara  Antelliuf/),   1898- 
1903;  (/àua  Arpesani   De  Agostini),  1904- 
1906;   (Damiana),  1  07  ;   (Xina  Arpesani),  | 
1908;  (Myriam  Freschi),  1909;  (V.  M.  S.),  ; 
1910;  (Virginia  Treves  Tedeschi).  1911-17;  i 
(Paola  Carrara  Lombroso),  1918-1920.  j 

Echi  del  femminismo,  1912.  j 

•Un  anno  di  femminismo.  La  donna  e  la  guer-  j 
ra  (Rosa),  1916. 

Un  anno  di  femminismo  (GiiiUetla),  1917. 

Le  donne  laureate  in  Italia,  190.3. 

Donne  moderne  e  medichesse.  La  donna  be- 
nefica. Istruzione  moderna  americana,  ecc. 
(Zina  Arpesani  De  Agostini),  1904. 

La  donna  aircsp<»sizione  di  Eoma  (Ketty 
Tenneroui),  1912. 

Le  donne  in  tempo  di  ]»ace  o  in  tempo  di 
guerra  (Stefano  Conio),  1910. 

Le  vie  aperto  alla  donna  in  Italia  (F.lisa  Bo- 
schetti), 1905. 


La  moda  maschile  (Paola  ]5ertarelli  Fuma- 
galli, Jieita  lielli),  1920. 

Per  lo  signore:  convenienze  sociali,  consigli 
per  ricevimenti,  visite,  pianzi,  funzioni,  ecc. 
(Carmeliua  Vittori),  1890. 

Convenienze  sociali.  Consigli  alle  signore 
(Cannelina  Vittori),  1897. 

X(!l  regno  della  donna  (Daviùmo),  1900. 

La  vita  pratica  (Carlo  Anfosso),  1898-1899. 

I  consigli  del  mese:  igiene  ed  economia  do- 
mestica (Cenerentola),  1908. 


XXI.  Cucina. 


d'Italia 


XX.  Lavori  femminili,  Mode, 
Economia  domestica. 

Le  industrie  femminili  italiane  (Amelia  I\os 
selli),  1904. 

Le  industrie  femminili  italiane  (Cora  di  Braz- 
zà-Savorgnan),  190G.  j 

Le  industrie  lemminili  italiane  all'  Esposi- 
zione di  Torino  (Paola  Carrara  Lombroso), 
1912. 

Lavori  femminili  (Lia  Tedeschi),  1917. 

Ili  vista  della  moda  (Carmelina  Vittori),  1897.  | 

Un  anno  di  nmda  (Donna  Clara),  1916.  ! 

Mode  parigino:  trine  e  ricami,  come  conser- 
varsi belle,  .•'.biti  per  s[)ort,  colore  in  voga  ! 
(Gabriella  De  Albertis),  1905.  | 

Cenni  sulla  moda  maschile  (Vittorio  Kaffi- 
giione),  1905.  ! 

Moda  maschile  (Giulia  Senigaglia),  1915.        i 


Geografia  gastronomica  e  ])(>tatoii 

(Giuseppe  Fumagalli),  1904. 
Calendjuìo  del  gastronomo:  i»iodotti  di  ogni 
mese,  di.stintc  di  colazioiii  e  pianzi,  1896. 
11   calendario  del  cuoco  (Albeito  Cougnet), 

1912. 
Alcune  ricotte  di   cucina  (Pellegrino  Artti- 

si),  1899. 
Lii  massaia  in  cucina:  distinte  (Luisa  Pac- 

chiotti  Pomba),  1899. 
La  signora  in  cucina:  distinte,  ricette,  con- 
sigli (Maria  Dall'Olio),  1900. 
Le  falsificazioni  ed  alterazioni  dei  principali 
alimenti  (metodi  pratici  per  riconosceile) 
vino,   aceto,    carne,   pano   e  farine,  latte, 
burro,  formaggio  (G.  15.  Baccioni),  1900. 
!  Memoiie  di  una  donna  di  casa  :  cucina,  ri- 
!      cette,  consigli  ed  istruzioni  varie,  1890. 
j  Istruzioni  e  licette  per  ijrepaiare  in  famiglia 
I      alcune  note  specialità  gastronomiche  (Ma- 
I      ria  Dall'Olio),  1904. 

I  Istruzioni  pratiche  intorno  a  ciò  che  si  usa 
I  servire  durante  i  ricevimenti  (Maria  Dal- 
1      l'Olio),  1904. 

i  Arto  di  preparare  e  di  servire  il  the  (Maria 
Dall'Olio),  1904. 
Note  pratiche  di  cucina  (Amedeo  Pettini), 

19 1.''.. 
Note  pratiche  di  cucina  (Ani.  Pettini),  1916. 
La  cucina  per  i  malati  e  i  convalescenti:  ricet- 
j      te  di  cibi  e  bevande  (Maria  Dall'Olio),  190;ì. 
I  Cucina  borghese  (Amedeo  Pettini),  1918. 
■  Cucina  senza  carne  (Amedeo  Pettini),  1919. 
j  Frutta  da  tavola.  Come  si  preparano.  Calen- 
dario. Usi   economici  e   proprietà  alimen- 
tari. Conservazione,   llicette  per  prepara- 
zione di  frutta  (Maria  Dall'lJlio),  1902. 
"  Diva  Caraca  "  :  curiosità  storiche,  aneddoU 
\      e  varietà  sul  cacao  :  sue  virtìi  prodigiose, 
I      1905. 


XXII.  Medicina.  Igiene. 


Per  vivere  almeno  100  anni,  1904. 
Igiene  e  terapia  alla  conquista  della  foiza 
(G.  Siila),  19^7- 19US. 


—  i\[:> 


l  L'igiene  «lei  iiicJd.  La  scarpa  (Kjaiicosco 
Biuuellì),  IHOS). 

IfiJene  «Irllu  bellezza  (Ciiov.  IJutlUla  r.accio- 
n'),  1001. 

lii\i>ì^  «l.-lla  b«<llez?.a   {Donna   rlnin).  lO.'O. 

Cliiaidiicre  «lei  inoilico:  mahuia,  i-otta,  190C. 

Strascitiù  delh'  ;;ium  re  in  s«>n<<»  di'iiu».i;ratì«.'0  e. 
igienico  (Kt( ore  Piccoli,  Itoti,  rarta).  liUO. 

Mediiina  tìoniesticn  (Kttor«  riccoli,  Dot- 
tor J'ixrra),  iyi4. 

^eiHciria  «Ìonit-Htim:  la  TunKione  «lei  H«»nnn, 
1»  stitiche/./a,  ioi«»m'  «Iella  vista,  bagni  «l'in- 
verno, la  pili  ImìI.i  «1:1  «Iella  vita  (Ktloio 
Piccoli.   Dottor  luna),  T.»l.'>. 

Istrnzioni  popolari  iwr  la  «Illesa  «!«)ntro  la 
tnbeircrtloisi,    IDOJ. 

Consìgli  iirienici  8iil  chobra  (Alcs.SHiulro  (Jle- 
ri«i).   l'.tlJ. 

Contro  la  malaria  nel  l'JO'J  (Doctor  Yentxm), 
1904. 

La  lotta  <oiiti«.  lu  malaria  (I>oclor  Vt-ritus), 
19o:!. 

Le  pu-^iiie  «Iella  malaria,   100.'». 

La  niailre  e  il  bambino  (<i.  <.'i/.z>i),  1897. 

Avete  dei  bambini}  (.'ondigli  alle  inamiiiino 
giovani  (Carmelina  Vittori),  1«98. 

Intorno  airi;ii«;ne  «lei  bambino  (Linita  Be- 
rtitta),    190.J. 

Soccorsi  d' iir;^eii/.a.  Dizionarietto  dei  primi 
rimedi  da  apportarsi  nei  mali  improvvi.«si 
lino  all'arrivo  del  niedi(;o  ((.J.  Ci/zza),  189G, 
1897;  (Bruno  Galli- Valerio),  1898-1899; 
(Alessandro  Cleri«i),  1904. 

Dizionarietto  dei  lannaci  e  dei  mezzi  curativi 
«l'uso  piìi  «omiine  ((!.  ("izza),  189C,  1897; 
(Bruno  Calli- Valerio),  1898,  1899;  (Alessan- 
dro Clerici),  1»04. 

liiiiiedi  nuovi  e  <;iire  nuove  (Piero  Favai!, 
Doctor  Petrus),  1902. 

iJtjcenti  meliwli  di  cura  (Cipriano  (liacbetti), 
1908. 

Cili  ospedali  dei  bambini  in  Italia.   1902. 

Assistenza  agli  interini  ((iiiido  Del  Lnuyo). 
130G. 

L'Istituto  Ortopedii-o  Kizzuli  di  San  .\fichele 
in  Bosc«»  a  Bologna,   1809. 

Il  nuovo  ospedale  dei  bambini  a  Cremona, 
3905. 

l'riino  Sanatorio  italiano  ))er  ammalali  di 
petto  nella  pineta  dì  Sorteuna  H«»pra  Son- 
dalo nell'Alta  Valtellina,  1000,  1007. 


La  casa  di  Salute  F.  Matarazzo  a  San  Paulo 
nel  Brasile,   1918. 

I  regi  Stabilimenti  termali  di  Salsomaggio- 
re, 1917. 
I  Le  acque  della  Salute  di  Livorno,  1904-1007. 

]>'<'«-oaro:   le  fonti,  lo  .stabilimento,  1904. 


XXItt.  Agricoltura,  Enologia,  Zootecnia,  ecc. 

Agri«olt.ira  ((liovanni  Marcliese),  190C-1020. 

L'Italia  agricola  (Filippo  Virgilii),  1913. 

[Movimento  agrario  cooperativo  italiano  (An- 
drea Cimatti),  19  5. 

La  ."^cuola  pratica  agiaria  femminile  di  Ri- 
guarda (.Anna  Kirt-ra).   1008. 

Alaccbiiio  agricole  mo<lcine  (Kil«)artlo  Otta- 
vi), 19ni. 

Alma  pareuH  Fiat:  le  trattrici  agricole  Fiat 
e  la  rinnovazione  m«ccani«H  dell' agricol- 
tuia,  1919. 

I  soldati  :iir  aratro  ((ì.  Luigi  Cercbiaii),  1910. 

L'agricoltura  durante  e  d«»po  la  giicira  (Gio- 
vanni  Marcliese),    1017. 

I  problemi  agi  ari  del  do[>o  gueira  (Giovanni 
Marchese),  1918;  (id.),  1920. 

La  questione  granaria  (Giovanni  Marchese), 
1916. 

Calendario  dell'agricoltore.  Il  podere  e  la 
stalla  (Enrico  A'itale),  189C;   1899. 

Calendario  del  vignaiuolo.  La  vigna  (Enrico 
Vitale),  1890;   1899. 

Calendario  dell'enologo.  La  cantina  (Enrico 
Vitale),   189G;    1899. 

Conti o  la  peronospora.  Istruzione  popolare 
(L.  Sarastano),  1897. 

Consigli  piatici  per  citi  fabbrica  il  vino  (Eu- 
rico Vitale),  1898. 

La  questione  vitic«da-vinicola  (Giovanni  Jlar- 
cIh^kc)  1917. 

Maisaia  e  i  suoi  vini,  1005. 

L  ve  da  tavola  in  Italia  (Andrea  Cimatti), 
1905. 

I  vini  e  gli  olii  lìicasoli  di  Biolioiu  Chianti, 
1907. 

Olivicoltura  e  oleitìcazione  (Eurico  Vitale), 
1901. 

Calemlario  del  friitticuItore.il  frutteto  (Eu- 
ri»-»» Vitale),  189G;  1899. 

Gli  agrumi  (Enrii-o  Vitale),  19u:{. 

Calendario  del  fitnicultore.  Linguaggio  dri 
fiori  (Eurico  Vitale),  It^OO. 


Rigeneratore  delP organismo 


Vv  I  T|     "W^       ▼      doinuudare  opuscolo  illustrato  gratie  alla 

UllIfiniO    h    L    Famirita  Lombarda  Motti  Cliìiti 

jyXilUllXvl    X    I    JLIl  via  Tortona.  31.  MILANO 


—  OiG 


Le  rose  (Mario  rioraranti,   PhUantos),  1914. 
11  tabacco  e  la  sua  imliistiia  (Fioioiitino  Clè- 

ineiizo),  190"), 
Calcudario    dell' (>rticaltore.    L'orto   (l'amico 

Vi(.aH,    189(5;   1899. 

Ca.Heifi(iio  (Enri«;()  Vilak-),  1897. 
La  lV;riatura  dei  cavalli  (f'arlo  Volpini),  VM'l. 
C(>iiiyli(!oll!iia  ca.saliu^ia  (Luigi  IJ<»giii),  lOTJ. 
CoJi.sig]i  ])t'i-  l'allevaiiieiilo  del  lìolluuie,  1897. 
Polli  e  pollaio  (Uenzo  (jliiiliaiii),  1919. 
Apicoltura  (CioNauni   Di  Jiciic),  1900. 


XXIV.  Sport,  Giuochi,  Passatempi. 

I  canii)ioiji  di'llo  s]hìvI  in  Italia  (Giudepj»e 
Cantù).  1904. 

Notizie  di  sport  (C.   A.  lilaii.;l.(),   1914. 
La   quinta   <)ltuii»iadts    (Armido    Dio]' [uno- 
centi),   19 1:5. 
Lo  apoit  e  la  puhUlicità  (^Mario  (alò),   ]9L'J. 

II  TouriugClulj  Italiano  (Luigi  Vittorio  D^t- 
tarelli),  1901. 

Acrobatici  (Alhcilo  Zucca),   190:ì. 

Alpinismo,  l~-yG. 

Alpinismo  (Ottone  Brentari),  I908. 

L'Atletismo  (Luigi  Monticelli),  1901. 

Atletica  (Lruuo  Kovere),  1912. 

Automobilismo  (Toiriiiso  Edoardo  Slagna^iOo), 
1897-1909. 

L'.Vntoniobile  e  la  guerra,   r.llti;  1917. 

11  l'.allo  (Consiglio  Rispoli).   1897. 

Biliaido  (Jacopo  Gelli),  1898. 

La  Caccia  (Pietro  (Jori),  1897;  1898. 

La  «faccia  (Luigi   Aniadu///,i),   1900. 

Notizie  di  Caccia:  date  di  ai)ertur.i  e  chiu- 
sura dei  vari  jteriodi  di  caccia  nello  diverse 
Provincie,  191.">,  191(i. 

La  Caccia  col  falco  (AglauroLuglieriui),  190.'). 

11  giuoco  del  Calcio  (Pietro  (lori),  1902. 

Cavalli  e  corse  (Antonio  Poniauo),  189(3; 
(Alberto  Genolini),  1897-1912. 

Cavalli  <'  corfiu:  coj  se  al  trotto  {Abnml), 
1905. 

Ciclismo  (Antonio  lÀomano),  1890;  (Ugo  Ca- 
valieri), 1897;  (Toma.so  Edoardo  ]\[agna- 
sco),  1S98  1908. 

Il  (.Jiclitìmo  in  Italia:  note  statistiche  (Luigi 
Vittorio  Lertarclii),  1901. 

La  bicicletta  e  la  deliu<iuenza  (Tonjaso  Edoar- 
do Magnasco),  1901. 

La  bicicletta  dell'avvenire:  la  motosacoclic, 
li-08. 

Lo  Cartoline  illustrate  e  le  cartoline  Liebig 
(.Jacopo  Gelli),  It'.OO. 

11  giimco  delia  Danni  (Italo  A'ittorio  Pru-sa), 
190^. 

Enimraistica(P»',llegriiu)  Accordi).  1904,  1905: 
(vjiasei»pe  Sambiotto,   Italicusj,   1910-1920. 


Per  gli  Enigmofili:  nel  mondo  delle  sciarailp 
(Italo  Vittorio  Prusa),  1900.  Il  trionfo  dr.' 
inonoverlìo  (Italo  \'i,  torio  Brasa),   1902./ ;.j 

Sciarade,  1903.  /  '  ". 

Kuignii  «  rebus  (Italo  \'ittorio  l!rn.sa),  1^04. 

La  Filateli;i  e  lo  collezioni  di  fran(V)I>olli, 
1897. 

I  Giuocbi  fauiiullescbi  (Vincenzo  75oldrini),. 
1908. 

I  hluùn  e  la  guerra  (Stefano  Conio),  1917. 
Giuochi    sportivi:    il    Cro.s.s-0  mtrv,    l'Ho- 
ckey, il  Golf  (Alberto  Cougn(!t),  190.'). 

Lavvn-Tenuis    (Jacopo  (jiel/i),    18y0 ;    (Giulio 

Eranceschi),  1897. 
Lotta  sul  tappeto  (Alberto  Cougnet),  1901. 
Nuoto  (Jacopo  Gelli),   1899. 

II  Nuoto.  Lo  Società  di  salvamento.  Lo  sport 
natatorio  (.\lberfo  Cougnei),  19  It. 

l'alione  (Jacopo  Gelli),  1890.  ! 

La  l'esca  sportiva  (Giuseppe  ISesaua),  190t.v; 

1  La  Pesca  e  il  cormorano  (Agiamo  Unglieriui),  i 

1907.  ; 

l'odismo  (Italo  Vittorio  Pnisa),   1901, 

11  Podismo  :  cenno  storico  sino  ai  giorni  no-  : 

.stri  (Alberto  Cougnet).  1904, 
Pugilato  opugilatori  (Alberto  Co  ignet),  1899. 
Powing,  1890. 
Scaccia     (Alessandro     Della    Corte),     IS96  ; 

(PMoardo  Crespi),   1898  1899. 
Scherma  (Jacopo  Gelii)  1890-1897. 
Per  chi  ha  da  battersi  a  duello.  Consigli  di 

«cieuza  cavalleresca  (Jacopo  Gelli),  1898. 
Kcberma.  L:i  guardia  (Jacojio  Gelli),  1900. 
Duellanti  e  Schermitori   (Alberto  Cougnet), 

1902. 
Skating  (A.hille  Negri),   1901. 
Gli  Ski  (C.  T.),  1909. 
('}ii  Sporta   invernali:    i)attinaggio,    «  luge  » 

«  toboggan  »    «  bobsleigh  »   «  bandy  »   o 

«  hockey  »  «  polo  »  «  curling»,  gymkbana 

sul  ghiaccio  (Al!)erto  CougiM't),  1907. 
Yachting,   1890, 

Yachting  (S.  Ernesto  Arbocò,  Sìcipt>er},  1900. 
Auto-3-achting  (S.  Einosto  .Krbooò,  Skipper), 

19U0. 
GiuocTii  di  carte:  del  Tarocco,  1897, 
Giuochi  di  carte:  del  Tressette,  1S96. 


XXV.  Musica  e  Teatro. 


1), 


tiel  teatro  italiaiui  (Luigi  T 

con  illustrazioni  (Consiglio 


Eiremeridi 

1901, 
I  teatri  d'Italia 

Pi.spoli),  1904, 

I  nostri  teatri:  elenco  generale  dei  teatri 
d'Italia;  specchi  statistici:  teatri  dedicati 
a  nomi  illustri,  misure  e  dati  dei  prin<i- 
pali  teatri  (Luigi  Grabinski  Broglio),  1909. 

II  teatro  it  .diano  nel  189S  99  (tiaspare  Di 
Martino),  lo98. 


—  GÌ?  - 


Le  tiiascliere  del  teatro  italimio,  con  fi^riire, 

(I-Ili;;!  lìiiHi),  190:5. 
Calf^ndario  musicale  ((ìiiilio  ricciiii,  Jttrro), 

19i;{. 
GtMunio  «U'I  li-alr»  nielodiìiiiimalifo  italiano. 

Liiojjco,  ti-atru  o  data  dt-lhi  i»iiiiia   rappif- 

Benta/.Jone  dello  inincipali  ojK'ro   niusivali 

itftliant'  (Oresto  J'upilli),  1898. 
Il  tt'utio  lirico   italiano   (Con.siglio   IJispoli), 

1901. 
Giusopi»e  Velili  (\.  (J.  Corrieri),  1902. 
Cronoloj,na  Verdiana,  1902. 
l'er  il  centenario  della  na.scHa  di  (Giuseppe 

Verdi  (duido  (Jas^ieriui),  1913. 
Nel  centenario  di  Iticcardo  Wapier (Arnaldo 

IJonaventura),   19i:J. 
L'invasione  tedesca  in  Itiilia:  ninsica  e  nni- 

Bicisli.   1917. 
L'oporellu  in   Italia,  con   ritratti   di   arlisli 

(Consiglio  Ki.sp<di),  1902. 
11  t^'utro  drammatico  iluliano:  la  inodnzione; 

artisti  e  compa<rnie(('onsij,dioi;isj)oli).1904. 
Le  ^'emnie  del  teatro   dranimati«H»   italiano: 

luogo,  teatro   e   data  delhi   i)rima   rapine- 

seutHzione  delle  i»rincipali  opere  dramma- 
tiche italiane,   1U0^.'>. 
Galleria   drammatica  italiana:    pnttili    delle 

lirincijiali  artiste,  drammaticlie  viventi  (<Ja-  j 

spare  di  Martino),  1890:  nuov 

1807. 


Torino   e  l' Esposizione    nazionale   del   1898 

(Oieste  rninlli),  1M)S. 
CoMu»:  le  espoMizioni  del   \^<J{\,  l.s;»!». 
(iuida  di  Pali;;!  e  dell'Espusizione  mondialo 

(li.  Cimino).   190rt. 
11  grande  giiiliileo  del  1900  (Alissaudro  l'iaii- 

clii),  1960. 
Il  Congiesso  inleruazi(Miale  delle  scienze  sto- 
riche, Jloma,  primavera  del  1902.  1902. 
il  quarto  eent^uinrio  della  dislida  di  liarlelta 

((Jiu.so]»pe  Ceci),  190^, 
Lsposizioue    di    Jìre.scia,    nntggio  setlemhro 

19  4.  19J4. 
Frjincesco  ]*etiarca  e  il  suo  centenario  (Ciu- 

seppo  Landò  l'asserini),  1904. 
La  quinta  esposizione  internazionale  a  Vt  ik  - 

zia:  impressioni  (Mara  AntelUixj),    lydl. 
Gin)ie]tiH)  Mazzini   e   il    suo   centenario  ('■. 

Luigi  Cereliiari),  190;). 
L'Ksposizìone  Universale  di  Saint  Louis  (Al- 

lie.rto  Manzi),   190".. 
La  mostra  senese  d'Arte   antica  (Fraucesf  " 

^L•lIaguzzi  Valeri),   190.^. 
La  mostra  d'aite  antica  ahrazzese  in  ("hii 

10  giugm»-;n    ottobre  190."i    ((iiacomo  1; 

clietti),  ]90(;. 
l'er  il  eentenaiio  di  Schiller  (Fulvio  Stan^^a- 

nelli),  1900. 
serie  (id.),  '  ^1  set-uudt)  centenario  deU'As.sedio  di  Toiino 
i      o  di  rictro  Micca  (<  "allo  J'.orio),  1900. 


Le  nuìmorie  di  una  i»rinia  atliice:  Laura  l3oa  ;  L"  Lsi)osizione  nazionale  di  Macerala  (Vin- 

(Giulio  l'ic(  ini.  Jan»),   1910.  |      cenzo  IJoldrini),  190C. 

Galleria  diMiumatica  italiam*.  l'rotìli  dei  prin-  j  L'  Esposizione     internazionale     di     villano, 

cipali  attori  drammatici  xiventi   (Gasjiare  I      Jyotj. 

di  Maitiin.).   1898.  1  La  Al  Eapoàlzione  d' 

Il  teatro  dialettale  in  Italia  (Consiglio  Kispoii),         Koma  nello),  DOG. 

li)(V.<.  ^lilaiK»,  il  traforo   del 

11  hallo  al  teatro  (Conȓglio  Kispoli),  19ir..  sizione  del  1900  (.1 


le  di   \cnezia  (PMtoii 


11  nostro  CaH'è-Concnrto:  anihiente,  artisti, 
rejtertorio  (Consiglio  Kispoli),  1899. 

Musica:  Dancing  per  pianoCorto  (S.  G<istal- 
dun),  1004'. 

Gli  inni  nazionali  dei  diversi  po])olì  :  Itidia, 
Francia,  (Jernninia,  Giappone,  Inghilterra, 
Argentina,  1900;  inno  di  Garibaldi,  Sviz- 
z»!ia.  Montenegro,  Anslri»,  raragua.v, 
Chili,  Perii,  Messico,  Stati  Uniti  d'Ame- 
rica. 1907. 


XXVI.  Centenari,  Esposizioni  e  Congressi. 

La  festa  dell'arte  e  «lei   fiori:   l'esposizione  j 

di  Firenze,  1896  97  (Edoardo  iJe  Fonseca),  ' 

1897. 
La  terza  Es)M)»izìone  triennale  di  IJclIe  Arti 

della  K.    Accadenija   di   Bix'ra  in   Milano 

(Giulio  Carotti).  1897. 
Firenze  e  i  centenari  del  1898  (Pietro  Gori), 

1K98. 


Sempidiie  e  l'Esposi- 
Sjxiim,  Ottono   Lren- 
tari,  Pietro  Fornari),   1900. 

I  Congressi  a  Milano  nel  19  G  :  elenco,  1907. 
L'Esposizione  inlernazionalo  di  Milano  ((iin- 

Heppe  Fumagalli),  1907. 
Giovanni  Enfliiii  e  il  suo  cent%!nario(Giovamii 
Conio),  1907. 
;  Il  centenari*»   di    Giuvsoppo    Garibaldi    (l-'» 
I       Pesci),  1907. 

i  Carlo  Goldoni  0  il  bicentenario  della  sua  1 
scita  (Maria  Ortiz).    1908. 
Faenza  e  il  111    centenario   di    Evangelista 

'l'ori-icelli  ((iaelano  Hallanlini).  1908. 
Le  iv-tiMisizioni  Internazionali  di  Konia  e  1" 
feste  eommeiiiorative  della   proclanntzio: 
del  regno  d'Italia.  1911. 
L' Espo.tiziono   Internazionale  di  Torluo  t' 
1911  (Mai  io  Calò),   1911. 

II  iV  centenario  di  Giorgio  \'asari  (Pier  I 
dovico  Ocehini),   1912. 

T^a- donna   all' Esposizione  di   Koma    (Kci: 

Tenneroni),  1912. 
Le  industrie  iemmiuili    Italiane   all'  F.spi> 

ztune  di  Torino  (Paola  Lombi  oso),  1912. 


-  «')1B  — 


L' AccadeiDÌa    della   Crusca    riti  centenario 

della  sua  ricostitnzioiiu  (Guido  Mazr.oni), 

1912. 
Venezia  m-X  1012  (Alvise  ^laulroiii).  lOU?. 
Per  il  ccutenaiio  della  naH<'ita  di    Giuseppe 

Verdi  ((juidt»  ( 5 anperi u i ) ,  lìn:$. 
Kel  ceuteiifiriodi  lìiccaido  \Va;;iier  (Arnaldo 

Bonavenfuiii).  l<)i:!. 
Nel  VI  centcìutiio  della  nascila  di  (Jiovanni 

]ioccaccio,  laia-iayr)  ((iiu.seppe  digli),  1913. 
Plinio  centenaiio  dell'aDua  del   Carabinieri 

Tioali  (Ugo  ilorini),  1914. 
Il  ceuteiuirio  della  il.   Accademia  ^filitare 

di  Torino,   1815-1915  (U<;o  Morini),  1915. 
La  grande  i.cjtosizione  interna/ioiinle  di  San 

Francisco   e    <;li   Italiani    della    Calilornia 

((iian  Gastone  JJerliiii),    1915. 
L'Esposizione  Inteniazitutitle  di  Genova  (U. 

IMaineìi).  1915. 
L' Esposi i;iou e  internazionale,    dell'  industria 

del  libro  e  delle  arti  •^ralìclie  a  Lipsia  (Piero 

lìarbèra),  1915. 
Kel    cinquantenario    del    20   settenibre   1870 

(Pietio  Orsi  e  AlIVedo  C<nnandini),  1920. 


XXVIi.  Notizie  di  Società  e  di  Istituzioni. 

La  Società  «   Dante   Ali;;liieii  »    (Giuseppe 

Alarcotti),  1901. 
La  Società  Nazionale  Dante  Alighieri  (Arturo 

Galanti),  1919. 
La  Corda  Eratres  (D. Marino  Calaniatta).1904. 
La  Lega  Navale  Italiana  (Ugo  Ancona),  1904. 
La  Società  del  Benadir  (Giovanni  Bragaguo- 

lo),  1897. 
La  Società  Bibliogralìca  Itiiliana  (Giuseppe 

Fumagalli),  1902. 
L' Accademia   della    Crusca    nel  centenario 

della  sua  ricostituzione  (Guido  Mazzoni), 

1912. 
La  Società  Italiana  per  il  progresso  delle  scien- 
ze, 1908. 
La  Società  Nazionale  per  la  storia  del  Risoi- 

pimento  italiano  e  il  Congresso  di  Perugia 

(Ettore  Verg,»)-   1908. 
L'  UnioJie  Magistrale  Nazionale,  1905. 
L'Unione  Generale  degli  Insegnanti   per  la 

guerra  nazionale,   1917. 
Le   nostre  Scuole   all'estero:    cenni   storici 

(Carlo  Felice  Pestagno).  1904. 
Le  piccole  biblioteche  per  gli  emigranti(Edoar- 

do  Zabban),  IlllO. 
La  Scuola  del  Libro  a  Milano,  (Giuseppe  Fu- 
magalli;, 1905. 
L'Università  Commerciale  Luigi  Bocconi  in 

Milano,  1907. 
li'  Università  estiva  fiorentina  (l'ietroPoselli), 

190S. 
La  Soimla  pratica  agraria  femminile  di  Ni- 

guarda  (Anna  Errerà),  l'JOS. 


Lo    Biblioteche   popolari    di    Milano  (Ettore 

Fabietti),  1907. 
La  Lega   italiana  contro   il  duelh»  (Filippo 

Cri.«*polti),   1905. 
L'Istituto  Ortojiedico  Pizzoli  di  San  Michele 

in  Bosco  a  Bologna,   1899. 
La  Casa  Umberto  I  dei  Veterani  ed  invalidi 

delle  guerre   nazionali    a   Turate    (.\niato 

Amati),  190:!. 
j  Gli  ospedali  »lei  bambini  in  Italia,  1902. 
.  11  nuovo  ospedale  dei   bambini  a  Cremona, 
1       1905. 
L'Italia  benefica:  l' istruzione  dei  soidonuiti 

(Pietro  Fornati),  1905. 
L'Italia  benefica  :  i>azzi  e  m.tnicomi  in  Italia 

(A,  Pieiaccini).  1900. 

I  ciechi  in  Italia,  con  cenni  biografici  di  cie- 
chi illustri,  statistica,  notizie  sugli  istituti 
esistenti  in  Italia,  ecc.  (Myriam  Freschi, 
/.  lY.  Rmi),  1909. 

Primo  Sanatorio  italiano  ]>cr  ammalati  di 
]»elto  nella  Pineta  di  Soitenna  sopra  Son- 
dalo nell'Alfa  Valtellina,  19*6-1907. 

La  casa  di  salute  F.  Matarazzo  a  San  Taulo 
del  Brasile,   1918. 

Cenni  sulle  associazioni  fra  gli  impiegati  ci- 
vili (Carlo  Felice  Bestagno),  1900. 

La  Federazione  Giornalistica  Italiami  ((jiov. 
Biadene),   1910. 

Ordine  Massonico  (Krrico  De  ilarinis),  1890. 

La  Massoneria  (Pirro  Apoiti),  1898. 

II  Consorzio  Nazionale,  1903. 

La  Lega  Economica  Nazionale  (Avancinio 
Avaneini),  1917. 

11  i)orto  di  Geno\a  e  il  suo  Consorzio  auto- 
nomo (Filippo  A.  Castello),  1905. 

La  Navigazione  Geneiale  Italiana,  1907. 

La  Veloce,  1907. 

L'  Istituto  Nazionale  delle  .assicurazioni, 
1914. 

Come  si  attraversa  l'Oceano;  la  "  Veloce  ", 
1'-' Italia  ",  1908. 

La  Società  nazionale  di  Servizi  marittimi, 
1911. 

Le  grandi  Società  di  navigazione,  1918. 

La  Società  Anonima  italiana  ing.  Nicola  Ro- 
meo &  C,  1919. 

La  casa  editrice  IL  Bemporad  &  tìglio  nel  05" 
anniversario  della  sua  fondnzione,  1905. 

Il  Toiiring  Club  Italiano  (Luigi  Vittorio  Ber 
tarelli),  1901. 

La  Società  degli  Alpinisti  Tridentini.  1914. 


XXVIII.  Tariffe  e  istruzioni  pratiche  diverse. 

Il  mentore    della   vita    civile.   Dizionarietto 
pratico  (Giuseppe  Signorini),  1900. 

Vademecum  del  Viaggiatore,  1898,  1809. 
i  Attraverso  il  mondo:  i  viaggi  (G.  Ippolito 
i      l'ederzolli),  1900. 


or.) 


Pur  chi   via;:;;ÌH  (l'ifro  <Jolti).    1011. 

l'osta  e  Telegrafo,  riiucipali  noiiiie  o  ta- 
riffe,  1807.  1904.  1900. 

!N(»tizie  utili  \ìvv  chi  h:i  <l:i  fareo  dai  rioeveni 
Npedizioiii  piT  Icnoviit,   19«»j. 

Sistema  ni«trico-d*ciiii«l«  (.Stanislao  (ìoii), 
189G.  1H97,   IDOl, 

MÌ!«iir«.  iie.si  o  monete  in  vi;c<>i"t'  all' e.steio, 
1S97. 

ilisure,  pe.ni  e  monete  giii  in  n.xo  «elle  ili- 
vcne  le^liuii  il'ltnliA  piimu  del  18C5,  189C, 
1897. 

MiMiire,  ]>eKÌ  e  monete  ìtiiliantt  ed  estere  an- 
'         tielie  e  moderne  (tiotlardo  <:»r(dlo),  1901. 

l^fooete  fnoii  coi  so,    l.«!M). 

Elenco  delle  monete  nazionali  od  estere  aventi 
corso  legale,  1901. 

Conti  coiienti  e  ehet-ks  postali.  1020. 

Mentore  ]>er  ehi  liu  11*^11  da  istruire  (Oiestu 
Pupilli),  10(11. 

Qualche  «•onsi;:lio  )>er  chi  vuole  investire  ca- 
pitali in  azioni  di  Società  (.\.  Castelnuovo- 
Tedesco).  iniJ. 

Per  chi  Ila  de"!i  amici  in  carcere,  l.*^9C. 


XXIX.  Varietà. 

Caso  di  illustii  italiani:  con  altre  case  sto- 
riche (G.  Luigi  Cerchiar!),  190.'). 

Profezie  deirjklniauacco  Italiano  per  i  mesi 
dell'anno:  illustrazioni  umoristiche  (Gio- 
vanni Biadeue),  191.T;  «nova  serie  (id.), 
19U. 

Per  chi  ha  da  hattersi  a  duello.  C'ousiyli  di 
scienza  cavalleresca  (JacojKi  Gelli),  1898. 

Duellanti  e  schermitori  (Alberto  Cougnet), 
1902. 

La  medianità:  storia  dello  .spìiilismo,  medi 
e  loro  controllo,  spiegazione  dei  fenomeni, 
apparizioni,  fotografie,  ecc.  (Arturo  Lan- 
celiolti),  191>'. 

La  stenografia  (Giorgio  Mnciga),  1907. 

Abbasso  la  gneira  !  (Alessandro  'J'assou: 
Kstense),    1900. 


I  II  Quarto  Potere.  Giornali  e  giornalisti  (Ar- 

I      mando  l'appalnrdo),  lsi97. 

I  II    giornalismo    italiano:    tipi    e    figure   del 

I      quarto  i»otere  in   It:ilia  (G.  Luigi  Cerchia- 

I      ri),  1908. 

'  Como  si  fa  un  grande  giornale   per  ragaz/.i 

i      (Aldo  Valori),  1908. 

La  gene-si  di  un  grande  giornale:  eoiilìdenze 
I  e  ìadiscrezi»»ni  di  un  giornalista  quasi  au- 
I  feutico  (Oreste  Paiitalini,  Klturc  Spanilani), 
I      1909. 

'  Publdico  e  iMihblicità  (Mario  Calò).  1910. 
1  Uegiue....  d'un  giorno:    le  regine   del  mer- 
'      cato  (Alberto  Manzi),  19  0. 
:  La  regina   spodestata:    la  carrozza  (Arturo 

Lanceliotti),  19U. 
,  Le  leggende  dei   mesi  (Ferruccio   llizzatti), 
I      1901. 

M«.tti,  aneddoti,    19o:!. 
1  Itaccoltu  di   sentenze  e   provorlti   (Glierardo 
I      Do  Uosa),  1897. 

Spiegazione  di   alcuni  dei   più  unitati   nomi 
j      jMopri   di   persone   ((liuseppe    Fumagalli), 
1902. 


XXX.  Parte  letteraria. 

Xadeide:    azione    drammatica   in    due    parti 
(      (Antonio  Fogazzaro).  190o. 

liallora,  novella  (Grazia  Delcdda),  1906. 
I  Un  romanzo  in  dodici  mesi,  novella  umoii- 
I      stica  (Giulio  Piccini,  Jarro),  1907. 
I  11  peccato  e  la  {>enitenza,  novella  umoristica 
i       (Ugo  OJetti),   1908. 

j  La  filosofia  di  Alinni,  novella  (Luciano  Ziìc- 
!      coli),   19('9. 

L'insidia,  novella  (Luigi  Capuana),  1910. 

Stoiia  di  una  coccarda,  no  ella  (Corinna  'J"c 
resa  Ubertis,   Tcrémh),  1911. 

Un  dramnni  in  famiglia,  novella  (Matilde  So- 
j      rao),  1912. 

!  Le  nozze  di  Frilìì,  novella  (Ferdinando  Mar- 
\      tini),  19iy. 
I  Tango,  novella  (Paida  Drigo),  1914. 


LIQUORE 

TONICO  DICESTIVO 

DITTA  ALBERTI 
BENEVENTO 


—  G20  — 


INDICE  ALFABETICO  DEGLI  AUTORI 


Abeuiacar  Carlo,  A'IJI. 

Accorrli  Pellegrino,  XXIV. 

Alfani  Guido,  1  (G),   XVIII. 

Almvnt,  XXIV. 

Amatluzzi  Luigi,  XXIV. 

Amante  Bruto,  III. 

Amati  Amato,  XXV II. 

Ambrosini  Luigi,  XIV. 

A  mona  Ugo,  XXVII. 

Audriulli  GiuHe4n)e  A.,  Ili  (2),  IV  (2),  VI, 

VII,  X,  XVI. 
Anfosso  Carlo,  XX. 
AuHDui  Antonio,  VII. 
AntelUng   Mara,    vedi  :    Piccoli    :Menegazzi 

Anna. 
A  porti  Pirro,  X,  XXVII. 
Arbocò    Salvatore    Ernesto,    >S'Aij)j>cr ,    IX, 

XXIV  (2). 
Arpesaiii  X'ina,  XIX. 
Arpesani  I>e  Agostini  Zina,  XIX  (2). 
Artusi  Pellegrino,  XXI. 
Astrologo  Cosare  Isaia,  XIV. 
Avancini  A  vaiiciiiio,  XXVII. 

Baccioui  G io V.  Battista,  XVIII,  XXI,  XXII. 

Bagot  Richard,  XUI. 

Ballardini  Gaetano,  XVI,  XXVI. 

Baratta  Mario,  VII  (r?).  Vili,  XVIII  (3). 

Barbaiich  Eugenio,  III,  V  (G),  VII. 

liarbòra  Piero,  XXVI. 

Barbieri  Xico,  XVIII. 

Baroncholli  Grossuu   Paola,    Donna   Paola, 

VI,  IX,  XVIII. 
Baroni  Isidoro,  I. 

Begani  Giacomo,  Jacopo  da  Cassio,  Vili. 
Belotti  Bortolo,  XII  (3). 
Boretta  Linita,  XXII. 

Bertarelli  Luigi  Vittorio,  XXIV  (2),  XXVII. 
Bertarelli  Euuiagalli  Paola,  Berta  Belli,  XX, 
P.ertiui  Gian  Gastone,  XXVI. 
Besaua  Giuseppe,  XXIV. 
l'.ossoiie  Edoardo,  XI  (2). 
Biadene  Giovanni,   Bladinus,  IV  (2),  XVI, 

XXVII,  XXIX. 
Biagi  Augusto,  XVIII. 
Bianebì  Alessandro,  XIV,  XXVI. 
Bianclii  Lorenzo,  III. 
Jiladinus,  vedi:  Biadene  Giovanni. 
Biam;he  C.  A.,  XXIV. 
Bogui  Luigi,   XXIII. 

Boldrini  Vincenzo,  VIII  (3),  XXIV,  XXVI. 
Bonaventura  Arnoldo,  IV,  XXV,  XXVI. 
Borio  Callo,  III,  XX\  1. 
Boschetti  Elisa,  XIX, 


l'ottino  Barzizza  Giov.,  I. 
Bragagnolo  Giovanni,   III,  VII  (2),  XXVII. 
Bi'azz.'i  (Savorgnan  Di)  Cora,  XX. 
IJreutari  Ottone,  Vi,   VII,  Vili  (2),  IX  (2), 

XXIV,  XXVI. 
Bruuelli  Francesco,  XXII. 
Brusa  Italo  Vittorio,  Vili,  XV,  XXIV  (5). 
Bucci  di  Santa  Eiora  E.,  E.  B.  di  Santa- 

fiora,  XI. 
Buonomo  Giacomo,  V. 

Cabriui  Angiolo,  IV. 

Calamatta  Marino,  XXVII. 

Calcagno  Guido,  IX. 

Calmou  du  Pin  e  Almeida  Miguel,  XIII, 

Calò  Ilario,  XXIV.  XXVI,  XXIX, 

Calvari  Decio,  XIV, 

Calvi  Emilio,  IX. 

Campagnauo  Angelo,  XIV. 

Canth  Giuseppe,  XXIV. 

Cappello  Gerolamo,  VI. 

Capuana  Luigi,  XXX. 

Carotti  Giulio,  XXVI. 

Carrara  Lombroso  Paola,  XIX,  XX,  XXVI. 

Casal  ini  Maiio,  XIV. 

Cassio  {Da)  Jacopo,  vedi:  Begani  Giacomo. 

Castagna  ITg(,  .M.,  VI  (•_'),  XI,  XIII  (2). 

Castagneris  Guido,  XVIII. 

Castello' Filippo  A.,  XXVI I. 

(^asteln i : o vo- Ted (jsco  A . ,  X  X  \' I II. 

Catalano  Antonio,  IX. 

Cavalieri  Ugo,  XXIV. 

Ceci  Giuseppe,  XXVI. 

Cenerentola,  XX. 

T'enni  Quinto,  V  (2). 

Gerboni  Carlo,  IX. 

Cerchiari  G.    Luigi,  IV,  VI,  XVI,  XXIII. 

XXVI,  XXIX  (2). 
Cervi  Antonio,  IV. 
Cesari  Giulio,  Vili, 
Chiurlo  Bindo,  VI. 
Cimatti  Andrea,  XIII,  XXIU  (2). 
Cimino  B.,  IX,  XXVL 
Cizza  G.,  XXII  (3). 
Clara  (Donna),  XX,  XXII. 
Clèmeuzo  Fiorentino,  IX,  XVI,  XA'III  (8), 

XXIII. 
Clerici  Alessandro,  XX IT  {?.). 
Comandiui  Alfredo.  Ili  (3),   V,  VI,  XXVI. 
Comba  Emilio,  XIV, 
(Jonio  Giovanni,  XXVI, 
Conio  Stefano,  IV,  VI  (2),  X,  XII  (2),  XIX, 

XXIV, 
Conti  Giuseppe,  VlU, 


Vonlflla,  vctli  Treves  'LWt'srlii  Viriihii:». 
C<>rfi.'ri  A.  (}.,  IV,  XXV. 

CV»^Jtu    (JiuStìppe,    XI. 

Cùshintiiii  (iiii>«.'|ipi'.   1\.   W. 

r«»n2:net  All.éil...  XXI.  X  X  1  \    (7),  XXIX. 

Cres,,i  Kiloiiido.   XXIV. 

Clisin.lti    rilipp...    XX\  II. 

(.'imi  Antoni;.,    III. 

Dalla  r.utrt   Allessali. Irò.    .WIV. 

Dall'Oli..  .Maria.   XXI   (G;. 

Diiuiaud.  XIX.  XX. 

J)»i  Alheiti.H  (Jrtluiella,    XX. 

l>e  lìeiuMl.tti  .T..  XII. 

De  Foii.se«a  IMoanl...   XVI,   .\.\Vl. 

De^r  Innocenti  Anni.l...  XXI\. 

Deledda  (Jra/.ia,  XXX. 

Dflla  furi»'  Alessan.Iro.   XXIV. 

D»*l   Lnn^ro  Carlo,  XV  IH. 

Del   Lunjio  Guido.  XX  \  I. 

De  Luigi  (linst-ppu.   III. 

Del   Vi-cclii».  (iioijrio.   VII. 

Dt!  .Majrislii.s  L.   1'.,  X. 

De  Marcili  Attilio,  XVI. 

De  Marchi  Lnijri,  XVIII. 

De  Mariiiis  Knico,  X,  XXVII. 

De  Uosa  Clieranlo.  X.XIX. 

Di   r.einWJiovaniii,   -XXIII. 


IV  (-2),  XXV  (I). 
vu«li:    lìncei    di    San- 


Di  Martino  (ìasparc 
Di  Ha  ut  afiora  E.   lì 

tufioru  E. 
Dito  Ort-ste,  VIII. 
Doctnr  Vi-trus,  vedi:   Favari  IMctro. 
Docior  Verìtag,  XXII  (•_'). 
Domi.-,  Tarlo,  VII,  XIl.   XIII. 
Donna  Clara,  XX,  XXII. 
Donna  Paola ,vi'(lì:  HaronclielliGrossou Paola 
Dottor  l'arra,  vedi:   Piccoli  Ettore. 
Drigo  Paola,  XXX. 
Dtidnn  Ale.ssandn.,   III. 

Errerà  Anna,  XXIII,  XX VII. 
Errerà  Carlo,  VIII. 

Fal)ietti  Ettore,  XXVII. 
FncheriH  Ai-rigo.  XII  (.".). 
Fanciulli  Giuseppe,  XIV. 
ravari  l'ìero,  Dortor  l\tras,  XXII. 
Flora  l'ederico,   VI. 
Ferretti  Giovanni.  IX. 
Ferretti  Ulwrto,  XVIII. 
Ferrngjiia-Manxi  Gemma,  XIV. 


l'iorn vanti  Mario,  PhUantog,  XXII I. 

Fogazzaro  Antonio,  X.X'X, 

Forlani  ('.  /.'..   IV. 

Fornari  l'ietro,   IX,  XXVI.   XX VII. 

Fort  unto,  IX. 

Fraccliia  Unil.erlo.  A'II. 

tVance.schi  (Jinlio.  X.XIV. 

Francio.si  l'ietro,  VIII. 

Franzoni  Ausonio.   VII. 

Fresclii  IM.vriani,   XIX,  XXVTI. 

Fumagalli  (ìiusepp.'.  Ili  (2),  V.  VII,  XV. 

XXI.  XX  Vi,  XX  VII,  XXIX. 
Fumagalli  H.-rtarelli  Paola,  li^rta  L'tlli,X\ 

Galanti  Arturo,  XXVII. 

Galli-Valerio  Uruno.   XXII  ('J). 

Garg.^no  (ì.  S..   IV,  XV. 

Garollo  Gottardo  VII  (2),  XXVIII. 

Garzia  liafìa.  Vili. 

<Ja.«»lieiini  Guido,  IV,  XXV,   XXVI, 

Gnstaldon  S.,  XXV. 

Gauri  Gaetano.   \'III. 

(Jelli  .Iacopo,  XXIV   (  ).  XXIX. 

(Jenolini  Alberto,  XXIV. 

Gentili»*  Attilii»,  VI. 

<!erola  Giusom^e,  VII. 

Gliersi   I.  Antonio,  XVIII. 
I  Giachetli  Gipriauo,  VI.  XXll. 
\  Gianotti  Alessandro,  Vili,  XlV. 

GiantVanceschl  F.,  XVIII. 

Giangiacomi  Palermo,  IH  (2). 

Gigli    Giuseppe,    IV,    VI,  Vili  (2),   JX  (2). 
XV,  XVI  (2),  XXVI. 

Giglioli  (Jasella  Costanza,  VII. 

(Jiovanni'ni  All.cito,  VI,  XIII. 

(ìinliani   Ueuzo,  X.XHI. 

Giulietta,   XIX. 

Gobin  Ulisse,  XIII. 

<;ori  Pietro,   IX,  XXIV  (2),  XXVI. 

G«.ii  Stanislao,  XXVIII. 

Gotti  Piero,  XII  (2),  XXVIII. 

Gral)iusl<i  Broglio  Luigi,  XXV. 

Gray  Ezio  .Maria,  IV,  VI  (2),  XVI. 

Gray-I'berlisCoiinna  Teresa,  Térétah,  XXX. 

Grazzini  Coriado,  XV. 

Grimaldi  Giulio,   Vili  (.^),  XVI. 

Guastalla  Ko.solino,  XV  (2). 

Guyon  P.runo,  IH,  VII. 

Jarrn,  vedi:  riccini  Giulio. 

Inipeiatori  Ugo  E.,  VIII. 

Jack  Jja  Bolina,  vedi:  Veoclil  C.  Augusto. 


FERNET-BRANCA 

SPECIALI    À  DELLA  SOC.  AN.  FRATELLI  BRANCA  DI  MILANO 
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iTacobaoci  Guido,  T. 

Jacojw  da  Gaggio,  vedi:  Bcjjani  Giacomo. 

.raviooli  Flaniiiilo,  VIIT,  X\'I. 

Javicoli  Kosario,  Vili  (•_»). 

ItalìcKS,  vedi:  Sainbrotto  (J.  ^f. 

Labriola  -Arturo,  XITI. 

liampronti  (jinseppe,  XI. 

Lancellotti   Arturo,  VI  (4),   Vili,  IX,  XT, 

XIV,  XVI  (2).  XVIir,  XXIX  (2). 
Leiclit  Pietro  Silverio,  IV. 
Lenzi  Furio,  XIV. 
Leti  Gxddn,  XVI. 
Leva  G.,  XIIL 

Lombroso  Paola,  XIX,  XX,  XXVI. 
Loretz  Pli.,  I  (3). 

Maciga  Giorgio,  XXIX. 

^Magnasco  Tomaso  Edoardo,  XXIV  (W). 

Maineri  P..,  VI  (2),  XIIF,  XXVI. 

!Malaguz/.i  Valeri  Francesco,  XVI,  XXVI. 

Planassero  Aristide,  XV. 

Manfroui  Alvise,  IX,  XXVI. 

Manzi  Alberto,  XXVI,  XXIX. 

^Manzi  Ferruggia  Gemma,  XIV. 

a\rarcliese  Giovanni.  VI  (3),  XXIII  (5). 

Marchetti  Livio,  \l  (2),  VIM,  XIII. 

Marcotti  Giuseppe,  XXVII. 

Martini  Ferdinando.  XXX. 

Mazzoni  Guido,  XXVI,  XXVII. 

^lelani  Alfredo,  XVI. 

Mellini  Pietro  Roberto,  XII. 

Millosevich  Elia,  I. 

Momigliano  Felice,  VII,  XIV. 

Mouari  Pomeo,  VI,  XIII. 

Montemartiiii  Giovanni,  XII. 

Monticelli  Luigi,  XXIV. 

Mori  Angiolo,  VII. 

Mori  Attilio,  VII. 

Morini  Ugo,  XI  (7),  XII  (2),  XXVI  (2). 

Xebbia  Ugo,  VIII. 
Xegri  Achille,  XXIV. 
Xicolis  Ugo,  I. 
Kuna  Pietro,  XIII. 

Occhini  Pier  Ludovico,  IV,   XVI,  XXVI. 

OJetti  Ugo,  XXX. 

Olszewski  Witold,  III,  \\l. 

Orsi  Pietro,  III,  XXVI. 

Ortiz  Malia.  IV,  XXVI. 

Orvieto  Adolfo,  XI. 


iY12  - 

Osti  Arrigo,  XI. 

Ottavi  Edoardo,  XVIII,  XXI II. 

Pacchiotti  Poml)a  Luisa,  XXI. 

l\ace  Camillo,  XIV. 

Pan  tuli  ni    Oreste,    FAtore    Spanila  hi,    XIV, 

XXIX. 
Paola   (Donna),    vedi:  P>aronchelli  Grosson 

Paola. 
Pappalardo  Armando,  XXIX. 
rana  (Dottor),  vedi:   Picccdi  Ettoie. 
Passerini   Giuseppe  Laudo,  IV  (2),  XV  (2), 

XXVI. 
Pecorella  Camillo,  IX. 
PederzoUi  G.  Ippolito,  XXVIII. 
Penzig  Ottone,  XIV. 
l'esci  Ugo,  II,  III  (2),  IV,  XXVI. 
Petrus  (Doctor).  vedi:  Fa  vari  Piero. 
Pettini  Amedeo,  XXI  (?,). 
riiilantog,  vedi  :  Fiora vaati  Mario. 
Piccini  Giulio,  .larvo,  II,  IV,  XXV  (2),  XXX. 
Piccoli    Ettore,    Dottor    l'area,    VI,    Ali, 

XXTI  (3). 
Piccoli   Menogazzi    Anna,    ìfara    Antelling, 

IV,  XV,  XIX,  XXVI. 
TMeracciui  A.,  XXVII. 
Pini  Edoardo,  XVIII. 
3'remoli  Pietro.  XIII. 
Piezzolini  Giuseppe,  III,  VII. 
l'nccini  Mario,  Vili. 
Puliti  Giulio,  XVIIL 
Pupilli    Oreste,    II,  IX    (2),    XXV,    XXVI, 

XXVIII. 

Paffignone  A^ittoiio,  XX. 

Ragghianti  Angelo,  II. 

Pajna  Michele,  I  (3). 

Easi  Luigi,  XXV. 

Raineri  Salvatore,  XIII. 

Rastrelli  Ernesto,  1\,  VII. 

lielli  Berta,  vedi  :  Bertarelli  Fumagalli  Paol:i. 

JReni  I.   V.,  vedi:   Freschi  Myriam. 

Restagno  Carlo  Felice,  XXVII  (2). 

Ricci  Corrado,  XVI  (3). 

Ricci  Seratiuo,  XVI  (2). 

Ricci  Vittore,  Vili. 

Rispoli  Consiglio,  XXIV,  XXV  (7). 

Rivetta  Pietro  Silvio,  III. 

Rizzatti  Ferruccio,  Vili,  XXIX. 

Rocchetti  Giacomo,  XXVI. 

Konianello  Ettore,  XXVI. 

Romano  Antouio,  XXIV. 


^@3^ 


ronxoni  e.  ad  a  no.  XIV. 
L'ota.  VI.  XIX 
i:oselli  Piero.   XXVI  r. 
lìosselli  Amelia,  XX. 
Itossi  (1.   n.,   VII. 
IJovere  I>nino,  XXIV. 

Ralvanesflii  Xiiio.   WIII. 
Salvcratrlio  Filippo,   XV  ('_'). 
Sambrotto  Giusepi)e,  ItaUcim,  XXIV. 
8antafiora  (T)i)  E.  lì.,  vedi:    Hucci  di  San- 

tatìora  K. 
Sartori  Lorenzo,  XVJII. 
Savftstano  L..  XXIII. 
Savorgnan  di   Lrazzà  Coia,  XX. 
Scala  Fraiiresco,  XIV. 
Sralia  S<;;roi  Xatale.    IX  CJ). 
Scarpelli  rilihorto,  XVJ. 
Schiavi    Alessandro    VI,    VII   (:t),    XIII  ('_•), 

XVIII  (2). 
Seni;;;:aplia  Cinlia,  XX. 
Scrao  Matilde,  XXX. 
Servi  rianiinio,   XIV. 
Si^jnorini  (miiscjums  VII,   IX,  XXVIII. 
Sill.i  <;.,  XXII. 
Simboli   IlafVaele,    Vili. 
Simonelii   Krjinctsco,  XIV. 
Skipper,  v«mIì:   Arbocò  S.   Krnest»». 
Sorani  Ald<»,  VII. 
Sorbelli  Albano,  Vili. 
Sorniani  Cioacliino,  XIV. 
Spanilani  FAtore,  vedi:  l'antalini  Oreste. 
Spohn  A.,  IX,  XXVI. 
Stanganelli  Fnlvio,  IV,  VII,  TIII  (3),  XVI, 

XXVI. 
Stiattesi  Kaflaello,   I,  XVIII. 


Taiani  Alberto,  XI. 
TaHBoni  Estense   Alessandro, 


MV.  XX 7X. 


Tedeschi   Lia.   XX". 

Tedeschi  Treves  Virginia,  Cordella,  XIX. 

Teh.ni  «luto,  HI. 

Tenneroni  Ketty,   XIX,  XXVI. 

Ti'rèmh,  vedi:  (iray  l'bcrii8  Teresa. 

'Jestoni  Alfredo,  IX. 

Toloniei  Ettore,  VIII. 

Torri  Lnigi,  II,  XXV. 

'l'onicelli  Cesare,  X. 

Tortori  AltVedo,  XVI. 

Trevea  Tedeschi  Virginia,  Cordella,  XIX. 

l'hertis  Gray  Corinna  Teresa,  Térésah ,  XX  X. 
Uccelli  Artnro,  1  (2). 
Ungherini  Aglanro.  XXIV  (2). 

Valente  Concetto,  Vili,  XVI. 

A'alentini  Angelo,  XVII. 

Valentini  Carlo.  XVII. 

Valori  Aldo,  XXIX. 

A'ecchi  A  ugnsto  C. ,  Jack  La  Bolina.  XI,  XUl 

Vercesi  Ernesto,  IV. 

Verga  Ettore,  IV,  XVI,  XXVII. 

Verltait  (Doctnr),  XXII    (2). 

Viahirdi  Evaristo,  XVIII. 

Vianello  Enigi,  VIII. 

Virgili!  Filipi.0.  XIII,  XXILI. 

Vitale  Enrico,  XXIII  (IO). 

A'ittori  Carmelina,  II,  XX  (3),  XXII. 

Voljdni  Carlo,  XXIII. 

AVittgens  Edoardo,  XIII. 

Zabban  Edoardo,  XXVII. 
Zanotti  Bianco  Ottavio,  I  (2). 
Zucca  Alberto,  XXIV. 
Zìiccoli  Luciano,  XXX. 
Zunin   Arturo.  VI,  XI. 
Ziipi   Ciulo.    Vili,   IX  (2). 


Il  Diabete 


ritenn'o  finora  ingiiaril>ile,  ha  trovalo  f:iialinPiiti>  ti  suo  vero 
rimediu  nella  Cura  Contar<li,  fatia  >  od  le  PII.1.0LZ: 
LITINATS   ViaiBR  ed  il  Bia£N£RATOBB.   - 

Non  VI  può  os!iere  riinedio  uguale;  le  persone  più  rispe(tabìli  »ono  guarite  con  la  Cara  Contardl. 

e  molte  li-nere  sono  state  pubblicate.  Si   usa   cibo  mlato  ;    «compare  lo  zucchero,  ti   rii>ren<lono 

le  for/e  e  ia  uutrìziune.    Memorie  s^ratla   con  inoli  attestati.    —   ha  cura  cos  a    Lir*   32, 70. 

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La   Vita   Pratica 

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Il  sistema  italiano  di  lavatura  e 
eterali/zaziono  contemporanea  automa- 
tic»  dclhi  l)iancbcriab:i  al  proprio  attivo 
dodici  anni  di  es)»oiien/.e  favorevoli, 
contorniate  «la  una  oopia  irii])rc«sinna«tc 
di  attestati  «li  lo«lo  «-manati  da  Stabili- 
menti Idroterapici  tra  i  ]>iiì  accreditati, 
da  ()spedali,  Ibloti-on,  .Manicomi,  Co- 
mandi «li  terra  e  niarittimi,  C<m vitti. 
Economati,  di  comunità  r«>Iigiose,  ('aso 
di  cura,  iMunicipii,  Congregazioni  di 
caritA. 

3Ia  il  favore  commerciale  di  un  si- 
gtema  «'>  leg.ato  a  trop])e  fon«li/.ioni  iu- 
dipcndeutL  audio  «la!  suo  reale  valor»' 
igienico  perdio  basti  da  solo  a  convin- 
cere. 

La  nostra  .Himi>atia  per  «luesto  si- 
stema «li  lavatura  e  sterili/zazionc  «1«>- 
vuto  al  Sig.  lJcrnar«li  non  data  pcr«'i5 
clie  «lalla  EsposÌ7,i«)ne  in  Milano  d«'l 
1906,  epo«-;i  n<'llH  «|ual«'  «i  fu  dato  «li 
reder    funzionare  dcj;Ii  api>arecchi  die 


uscivauo  da  tipo  comune,  elio  risolvendo 
il  problema  tecnico  del  bucato  in  grande 
lato  economico  con  tina  spesa  relativa- 
mente piccola,  davano  un  affi«lamcnto 
razionale  di  avere  risolto  aiK-lw  il  pro- 
l>lema  igienico  «bilia  storilizzaziojie  della 
biancberia. 

Biancherìa  di  bucato  tion  6  infatti 
BÌnoitimo  di  biancheria  sterilizzata.  Il 
bucato  ordinario  offre  una  garanzia 
molto  limitata  per  la  salute  di  chi  lo  fa 
e  per  quoUa  «li  chi  usa  della  biancheria 
che  gli  ]>rovi<'no  dai  lavamlai. 

Vero  è  che,  specialmente  nelle  grandi 
cittj\,  in  linea  teoretica  la  biatichcj-ia 
infetta  dovrebbe  essere  isolata  dalla 
roHtante.  Ma  in  pratica  siamo  ben  lontani 
da  questo  ideale. 

Comun«iuo  se,  con  tutti  i  mezzi  di 
cui  si  «lisptuic,  in  una  grande  *-ìithf  si 
<^  ancora  al  disolt»»  «Ielle  necessità  i)ro- 
(ilattiche,  immaginarsi  in  «-he  nu>do  la 
dif«?8a  contro  le  malattie  infettive  si  può 


IT 


LA   VITA    PRATICA. 


organizzare  in  campagna  e  nei  piccoli 
centri. 

Ter  biancheria  iniprcguata  di  germi 
d'infezione,  la  bianelieiia  su  cui  il  con- 
trollo è  sempre  molto  difìicilc;,  è  il  prin- 
cipale veicolo  di  contagio,  vigilato  sol- 
tanto parzialmente  e  in  circostanze  (fì 
eccezione. 

Ecco  perchè  noi  riteniamo  che  la  dif- 
fusione di  un  sistema,  il  quale  è  sicuro 
di  ottenére  insieme  col  bucato  la  steri- 
lizzazione della  biancheria,  costituisca 
qnalchecosa  di  più  che  la  soluzione  di  un 
problema  tecnico  industriale,  o  una  8j)e- 
culazione  piti  o  meno  fortunata,  ma  rap- 
presenti una  vera  benemerenza  sociale. 

Il  sistema  italiano  del  Bernardi  ha 
raggiunto  gli  scopi  che  esso  sii)refigge\  a? 

A  noi  sembra  che  sì.  Ed  ecco  perchè. 

In  linea  tecnica  un  sistema  di  bucato 
perfetto  dovrebbe  poter  essere  applicato 
dovunque  usufruendo  di  qualunque  com- 
bustibile. 

Le  lavatrici-sterilizzatrici  Bernardi, 
possibili  in  qvialunque  dimensione,  ri- 
spondono a  questo  requisito  a  preferenza 
d'  ogni  altro  tipo  e  ad  esse  è  facilmente 
applicabile  anche  il  funzionamento  a 
vapore. 

Inoltre,  sempre  in  linea  tecnica,  per- 
chè una  lavatura  sia  veramente  buona, 
bisogna  che  la  biancheria  esca  dalla 
caldaia  del  bucato  mantenendo  quanto 
più  è  possibile  intatta  la  fibra  tessile, 
che  insomma  l'imbiancatura  si  ottenga 
per  liscivazione  pura  e  semplice,  che  i 
varii  strati  della  biancheria  siano  ugual- 
mente attraversati  da  un  liquido  che 
deve  saponificarsi  coi  grassi  della  bian- 
cheria in  modo  che  il  lavaggio  trasi)orti 
in  modo  sicuro  tutte  le  impurità. 

Ora  i  sistemi  esteri  hanno  tutti  dal 
})iù  al  meno  questo  difetto  (parliamo 
bene  inteso  degli  impianti  in  grande  a 
A'apore  con  lisciviatrici  (non  lavatrici), 
orizzontali,  a  rotazione)  che  la  bian- 
cheria viene  fatta  girare  entro  il  liquido 
in  uno  spazio  ristretto  tubolare,  che 
occorre  perciò  un  liquido  più  caustico 
certamente  di  quello  che  si  possa  usare 
col  sistema  italiano  Bci'uardi  che  por 
effetto  della  centrifugazione  la  imbibi- 
zione dei  tessuti  non  avviene  in  modo 
uniforme,  che  si  verifica  uno  sfrega- 
mento dei  tessuti  entro  il  tamburo  me- 
tallico, che  la  dispersione  del  calore  è 
grande  e  le  temperature  debbono  variare 
notevolmente  nei  varii  punti  della  massa 
della  biancheria. 

In  queste  condizioni  la  sterilizza- 
zione è  di  una  grande  incertezza  per 
non  dire  altro. 


Quali  sono  i  vantaggi  del  sistema 
Italiano  Bernanli   in   confronto? 

Molti  e  due  specialmente  imixu-tan- 
tissimi,  dal  punto  di  vista  igienicci; 

1»  Gol  sistema  italiano  avviene  una 
filtrazione  continua  del  liquido  bollente 
sia  dal  basso  all'  alto  che  dall'  alto  al 
basso. 

20  La  temperatura  non  tocca  mai  in 
nessun  strato  del  bucato,  qualunque  sia 
la  massa  di  biancheria,  un  limite  infe- 
riore agli  85  centigradi  superando  al 
centro   della  massa  i  104  ceutiiiradi. 


I 


Q.Bernhrdi-nhpoli   I 


Come  si  ottiene  questo  resultato  così 
importante?  Ecco  quello  che  non  pos- 
siamo chiarire,  in  modo  completo,  la 
Ditta  Bernardi  accampa  le  ragioni  inop- 
pugnabili del  segreto  industriale  alle 
«piali  è  giuoco  forza  inchinarsi.  Noe  po- 
tendo dare  lo  spaccato  della  lavatrice 
automatica  dobbiamo  accontentarci  di 
una  breve  descrizione  desunta  dal  ca- 
talogo illustrato. 

La  lavatrice  consiste  in  un  recipiente 
cilindrico  in  posizione  verticale  lune 
stato  sopra  un  altro  recipiente  pure 
cilindrico  più  piccolo. 

I^a  parte  superiore,  a  doppia  parete, 
che  porta  all'estremo  superiore  interno 
una  serie  di  fori  circolari  disposti  oriz- 
zontalmente è  destinata  a  contenere  la 
biancheria  trattenuta  in  alto  da  una 
rete  metallica,  in  basso  da  un  fondo 
bucherellato  che  separa  il  recipiente  del- 
l'acqua  da  quello  dei  tessuti. 

La  parte  inferiore  contiene  dunqnp 
illiquido  destinato  alla  ebollizione  (acquu 
in  cui  viene  disciolta  la  lisciva). 

Acceso  il  fuoco  in  breve  V  acqua 
contenuta  nella  parte  inferiore  della  la 
vatrice  viene  spinta  attraverso  la  doi)iiia 
paiete    formata    dalla   parte    superiora 


LA   VITA   PRATICA. 


Ili 


ove  stanno  i  tf^ssuti  clic  ne  restano  in 
parte  imbibiti,  v.  «lalle  due  barricn'  me- 
talliche lomlo  e  reto,  ma  la  inagj;it>r 
parte  del  liquido  esce  con  forza  dai  fori 
posti  all'orlo  in  alto  della  parete  interna 
per  esaere  assorbito  con  un  movimento 
di  risucchio  attraverso  le  bianchei'ie. 

Il  bucato  deve  durare  per  un'ora 
di  non  interrotto  funzionamento  degli 
zampilli  posti  superiormente. 

Le  biancherie  state  al  contatto  di 
persone  afìette  da  malattie  conta.2;iose 
devjMio  passare  direttamente  entro  la 
lavatrice  seh/a  alcun  bagno  preventivo. 
Occorre  però  aumentare  la  dose  del- 
l'acqua, e  della  lisciva  di  una  metà. 

Il  controllo  scientiMco  delle  promesse 
che  il  sistema  italiano  fa  a  <iuanti  sono 
per  adottarlo  si  è  avuto  nel  1901,  ad 
opera  del  Prof.  Griifini,  ordinario  di 
patologia  Generale  nella  R.  Università 
di  Genova,  in  una  relazione  di  tanto 
piì»  autorevole  in  quanto  fatta  per  in- 
carico del  municipio  stesso  di  Genova. 

<  Le  esperienze  con  la  lisciviatrice 
«  Provvidenza  »  del  Bernardi  furono 
eseguite  su  di  un  apparecchio  capace  di 
200  chilogrammi  di  biaucheria,  la  bian- 
cheria occupava  uno  s])azio  di  cui.  Gì 
di  altezza  per  u).  1,27  di  diametro. 

»•  Il  liscivio  impiegato  consìsteva  in 
10  chilogi'ammi  di  lisciva  *'  La  Candida,, 
Bernardi,  disciolta  in  litri  350  di  acqua. 
La  stessa  soluzione  a  18  gradi  centig. 
si  era  dimostrata  incapace  dopo  12  ore 
di  contatto  di  impedire  la  vegetazione 
delle  spore  del  carbonchio  ematico. 

y  Le  stesse  sjiore  però  rimanevano 
uccise  dopo  5  minuti  e  86-88  centigradi. 

>  Le  colture  in  brodo  dei  fili  spori- 
feri dettero  tutte  un  resultato  negativo, 
dopo  r  esperienza  subita  le  spore  di 
carbonchi,  essendo  rimaste  tutte  uccise. 


»  Xnn  vi  è.  dubbio  che  in  biancheria 
vìeiìf  completameììlc  slcriUzzuta,  ct>sì 
concliiude  il    Prof.   Grittini  ». 

Non  resta  che  augurare  alla  ottima 
iniziativa  il  pili  largo  possibile  campo 
di  esperimentct  nell'interesse  stesso  della 
pubblica  igiene,  poiché  quando  una  casa 
industriale  seria  si  espone  a  un  così 
lungo  e  continuato  controllo,  comequello 
che  le  deriva  anzitutto  dagli  Istituti 
Ospitalieri,  essa  non  può  tenere  conto 
degli  insegnamenti  della  pratica,  dei 
suggerimenti  delle  censure  eventuali 
anche,  e  bisogna  che  sia  animata  e  sti- 
molata da  un  desiderio  inesauribile  di 
perfezione. 

Dott.  Giovanni  Petrini. 

Così  scriveva  l'Illustre  Dott.  Giovanni  P»- 
TRiNi  (liti  Corriere  della  Sera)  nel  bollettino  Ha- 
nitario  di  Milano  il  10  aprile  1909. 

Sono  trascorsi  quasi  undici  anni  e  il  benigno 
atigurio  si  è  avverato.  La  continuata  operosità  * 
la  lotta  sostenuta  contro  le  difficoltà  che  accom- 
pagnano sempre  V  inizio  di  nuove  industrie  e  spe- 
cialmente quelle  che  mirano  a  sconvolgere  metodi 
ed  usanze  antiquate,  nonché  il  desiderio  liiesteu- 
libile  di  perfealoiic  sono  state  compensate  dalle 
pili  aite  onoriftcenze  in  tutte  le  Efposttcioni  dal- 
l'attuale elenco  della  min  estesa  costante  Clieate'a 
che  comprende  circa  ri iecimila  famìglie  e  parec- 
chie centinaia  di  Jm  i  nti  in  ItQ,lia  ed  rtU'Kslero. 
Se  mi  sarà  dato  di  trovare  la  cooperazione  ed  il 
capitale  necessario  da  qualche  Socio  che  abbia  It 
qualità  morali  e  fattive  adeguate  essendo  io  solo, 
non  più,  giovane  ed  un  po'  stanco,  espleteremo  in- 
sieme  un  nuovo  programma  di  lavoro  per  fronteg- 
giare il  crescente  svìIujjjìo  dell'  Indu^stria  da  m» 
fondata  nel  quale  è  compì-cso  anche  la  vendita 
delle  lavatrici  st<  HlizzatHci  *  Provvidenza  »  tipi 
J amiglia  a  rate  quindicinali  proporzionata  alle 
spese  normali  della  lavandaia  facilitaìidone  cosi 
l'acqu  isto  sul  sistema  della  *  macchina  per  cucire  ». 

Napoli,  27  novembre,  1919. 

Giulio  Bernardi 

Via  S.  liiuia,  2U. 


"  Unico!  „ 


Sì  projirio  unico  e  possiamo  dire 
impareggialiile. 

.  Dalla  Ditta  inglMe  William  Clerk 
e  C.  di  Birmingham  ne  abbiamo  assunta 
la  concessione  esclusiva  di  vendita  per 
r  Italia  appunto  per  gli  ottimi  effetti, 
piìl  che  curativi,  distruttivi. 

Unico  ò  il  nemico  giurato  dei  calli, 
duroni,  occhio  di  pernice,  ecc.,  anche 
di  vecchia  data,  recalcitranti  ad  altri 
rimedi.  Un'applicazione  di  UnlcO  ^uol 


dire  la  scomparsa,  a  breve  scadenza, 
di  quei  piccoli  triboli  sopra  nominati, 
eppure  così  grandi,  insopportabili  per  la 
sofferente  umanità. 

Unico  calma  il  dolore  al  momento 
ed  intanto....  lavora  lavora  ad  espel- 
lere il  nemico. 

Tutte  le  buone  farmacie  ne  sono  prov- 
viste, richiedetelo  ad  esse  oppure  al  no- 
stro deposito.  —  Inselvini  t  C.f  Milano, 
Via  Vanvitelli,  5«. 


IV 


LA    VITA    PRATICA. 


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LA    VITA    TRATICA 


Ne  ho  piena  la  testa. 


E  lo  stomaco,  si  potirMie  ajjjgiun- 
gero.  Tutti  vogliono  dire  l:i  loro.  Por 
la  sua  dispepsia  lìrenda  <iuosto,  prenda 
quest'altro.  Per  i  miei  bruciori  di  sto- 
maco, inai)peten/.a,  mi  hauno  iudioato 
questo,  quaudo  già  aveva  preso  tauto 
e  tant' altro.  Lo  i)renda  auelie  Lei,  si 
sentirà  rinato  I  Non  digeriseo  j»iù  !  escla- 
ma quel  signore  allampanato  dal  viso 
scarno,  dagli  ocelli  infossati....  Peccato  I 
E  come  si  ò  ridotto  !  l'rovi  a  ijreudcie 
quel  rimedio,  lo  decantano  tanto! 

K  così  di  seguito  nella  sequela  dei 
malanni  gastrici  che  sono  quelli  clic 
più    toiincntano   rumanitiì.   Consigli   a 


destra,  consigli  a  siuistra,  [uove  e  ri- 
jiioTe. 

Dobbiamo  vivere:  quindi  mangiare 
e  purtroppo  doblnamo  anello  dig'erii-e 
bene  so  vogliamo  che  il  cibo  si  assimili 
o  ci  renda  in  cambio  forza,  vigore  e... 
salute  completa. 

Questa  salute  del  vostro  ventricctlo 
la  volete? 

Neil'  oi)uscoIetto  :  Per  la  Salute,  edi- 
to dalla  Ditta  Inselvini  &  C.  di  Milano, 
Via  Vnnvitelli,  58,  troverete  juezio.Hi 
consigli  al  riguardo.  Con  un  semplice 
biglietto  chiedete  1'  oi)useolo  che  vi  sarà 
mandato  gratuitamente. 


INDUSTRIE  CHIMICHE 

Società  ITTIOI^O  ITAI^IANO  -  NAPOI^I 

L'Ittiolo  Italiano,  proparato  dagli  quanto  sicuri  risultati  si  abbiano  nelle 

scisti   ittiolitici   di  Gittoni  Vallopiana,  sue  vai'ie  applicazioni  terapenticlie. 
rioeln.ssinii  di  pesci  fossili,  di  cui  ancora  II  suo  uso  per  via  interna  sotto  for- 

xnoltissimi  ben  conservati,  riscuoto  seni-  ma  di  perle,  pillole  e  capsule  riesce 


prò  maggiori  simpatie.  La  Società  Cpn- 
cessionaria  d«^lie  niinioro  estendo  mano 
a  niajio  il  suo  lavoro  olio  segue  secondo 
un  esatto  programma  prostabilito. 

Da  lutto  lo  clinicho  d' Italia  un  vero 
plobiscito  h;i  accolto  il  nuovo  prodot- 
to, e  numerosi   studi  li:ìnn<'>  mot*!•flf.^ 


dì   effetto   sicurissimo   por   la  disinfe- 
ziono  delle  vie  intestinali  e  di  tutt».  l'ap- 
parato digerente.  Su  tale  applica/.ioi  ■ 
diretta  la  Società  [ndustrio  Chin\iel 
"  Ittiolo  .,   mett»«  in  commenio  dei  t' 
betti  di  .»  pillole  alla  doso  di  10  < 
''iascuna.   il   cui    tiso   (•"{  a  0  al   giorn.. 


VI 


LA    VITA    PRATICA. 


secondo  la  età)  riesce  vantnggiosissiino 
nella  cura  di  tutte  le  affezioni  intesti- 
nali. Per  queste  applicazioni,  nel  caso 
d'infezioni  prolungate,  l'uso  dell'It- 
tiolo si  associa  vantaggiosamente  con 
la  disinfezione  interna,  operata  in  sito, 
dalla  formaldeide.  Questo  insperato  ri- 
sultato, si  raggiunge  col  nuovo  pro- 
dotto di  condensazione  tra  l'Ittiolo  e 
la  Formalina,  che  la  Società  produce 
ora  largamente,  e  diffonde  sotto  il  no- 
me di  Tioformolo,  in  scatole  di  25 
e  60  grammi.  Questa  polvere  bruno- 
scura  può  da  tutti  adoperarsi  in  dose 
di  mezzo  ad  im  grammo  per  i  bam- 
bini; ad  1  a  2  grammi  per  gli  adulti 
prima  dei  pasti. 

L'uso  dell' Itiiolo  Italiano  è  poi  in- 
dicatissimo  in  tutte  le  affezioni  della 
pelle,  le  sue  pomate  al  10  o  20%  in 
vasellina  sono  l'unico  efficace  rimedio 
contro , le  scottature.  L'uso  delle  sue 
soluzioiìi  acquose  od  in  glicerina  rie- 
sce indicatissimo  per  la  cura  di  tutte 
le  irritazioni  della  cute,  furuncoli,  pru- 
rigini,  ecc.  A  tal  uopo  esso  può  benis- 
simo associarsi  al  sapone  nei  lavaggi. 
In  questo  campo  però  occorre  guar- 
dare con  ogni  cura  che  l'azione  del 
medicamento  non  sia  frustrata  dall'  uso 
di  un  cattivo    sapone,   di    quelli  resi- 


nosi e  ricchi  di  alcali  liberi,  che  il  com- 
mercio fornisce  oggi,  senza  alcuno  scru- 
polo. La  Società  Industrie  Chimiche 
"  Ittiolo  „  giustamente  preoccupata  di 
questo  fatto  ha  creato  uno  speciale  re- 
parto per  la  produzione  di  un  sapone 
finissimo,  chimicamente  puro,  al  quale 
garantisce  l'associazione  del  5  7o  d'It- 
tiolo. 

Questo  prezioso  antisettico  cura- 
tivo della  pelle,  associato  ad  un  sapo- 
ne di  primissima  qualità,  costituisce  il 
Tiosapol  detersivo  ideale  per  chi  vo- 
glia curare  razionalmente  e  scientifica- 
mente la  propria  pelle,  conservandole 
freschezza  e  morbidezza  come  pure  pre- 
servandola da  ogni  affezione. 

Sappiamo  inoHre  che  il  lavoro  pro- 
segue ancora  attivamente  e  che  altri 
prodotti  già  preparati  e  controllati  in 
laboratorio  saranno  quanto  prima  pre- 
sentati al  pubblico  previo  l'esame  della 
classe  medica. 

I  concetti  scientifici  che  presiedono 
ad  un  simile  tenace  lavoro,  sono  si- 
cura promossa  di  sempre  maggiore  suc- 
cesso; il  largo  critei'io  industriale  che 
li  accetta  ed  incoraggia  è  una  nuova 
conquista  del  sano  indirizzo  industriale 
d' Italia. 


Dobbiamo  essere  economi.... 


In  questi  due  lunghi  anni  di  guerra 
che  il  nostro  popolo  sopporta  con  tanta 
fortezza  e  con  risultati  così  belli  e  grandi 
in  cui  si  devono  sopportare  specie  nel 
menage  famigliare,  degli  sbalzi  di  prezzi 
in  tutto  e  per  tutto,  dalla  nostra  guar- 
daroba.... alla  cucina,  V  usare  economia 
entra  nelle  virtii  domestiche.  Parliamo 
in  genere  della  classe  borghese  che  è 
la  maggiore:  quella  che  lavora  e  lavo- 
rando conosce  il  valore  delle  economie. 

Anche  quest'  anno  ci  sax'à  la  cam- 
pagna, ci  sarà  il  mare,  i  monti,  preco- 
nizzati come  curativi  in  tanti  malanni  ! 

I  nostri  bimbi  sono  gracili,  linfatici, 
l)allidi  ;  la  Signora  è  un  po'  anemica  : 
la  zia  nevrastenica  ci  opprime  colla  sua 
melanconia....  Hanno  bi.soj-no  di  rico- 
stitiiirsi. 


La  campagna,  il  mare,  i  monti  fa- 
ranno un  gran  bene,  ma  come  si  po- 
trebbero risiiarmiare  se  si  cominciasse 
a  somministrar  loro  un  buon  rimedio, 
vero  ricostituente  dei  tessuti,  del  san- 
gue, delle  ossa,  del  cervello  !  Vedrem- 
mo rifiorire  ottimamente  le  nostre  don- 
ne, i  nostri  bimbi  senza  spostarci  di 
casa,  crearci  delle  noie. 

Se  la  cura  che  noi  indichiamo  gra- 
tuitamente nel  nostro  libretto;  Per  la 
Salute!  la  si  volesse  unire  al  mutamento 
d' ambiente,  fate  vobis,  ma  non  è  stret- 
tamente necessario.... 

Vogliamo  farvi  realizzare  delle  eco- 
nomie. 

Chiedete  il  libretto  alla  Ditta:  Tnsel- 
vini  &  C.  di  Milano,  Via  Vanvitelli  58. 
Ve  lo  spedirà  gratis. 


LA    VITA    PRATrCA. 


VII 


Acqua  d'Olmitello. 


Chi  dei  nostri  lettori  non  ha  visitato 
o  almeno  non  ricorda  por  averla  tro- 
vata spessi«RÌnio  menzionata  noi  nostri 
classici  latini  e  italiani,  1'  Isola  d' Ischia 
presso  Napoli,  così  da  tutti  decantata 
per  lo  s[)lcndore  del  suo  mare  che  la 
circonda.  i»cr  la  purezza  del  cielo,  per 
le  sue  innumerevoli  bellezze  ?•  IMa  essa, 
oltre  luojjo  delizioso  e  incantevole  ò  pur 
dotata  dalla  natura  di  ricchezze  utili 
ed  indis])ensal)ili  per  il  j^enere  umano 
softcrente.  In  fondo  ad  una  remota  valle, 
circondata  da  secolari  abeti  dal  finnco 
«lei  monte  ha  origino  una  Sorgente  di 
acqua  minerale  denominata  Olmitellu. 
veramente  miracolosa,  poiché  possied»' 
la  dote  prodigiosa  di  dissolvere  V acido 
urico  così  dannoso  all'  orgiinismo  umano. 

Dall'acqua  Olmitclht  nic<liante  pro- 
cessi ehimici  i  più  perfetti. si  estraggono 
i  Sali  Olmitcllo  che  hanno  la  virtù  di 
curare  e  guarire  radicalmente  la  Gotta, 


la  ItencUn,  la  Stitichezza  V  Obesità,  le 
Emorroidi,  e  tutte  le  numerose  manife- 
stazioni d«;ll'  alterato  ricambio.  Questi 
Sali  Olmitcllo  sono  tisati  e  prescritti  dai 
pili  illustri  clinici  dei  nostri  atenei,  i 
«iu:ili  hanno  potuto  coli' impiego  dei  detti 
Sali  ottenere  guarigioni  così  portentose, 
da  aver  essi  elinici  conferito  all'acqua 
Olmitcllo  il  juedicato  di  miiacolosa.  E 
della  soddisfazionci  dei  clinici  più  insi- 
gni nostri  m-  fauju)  fede  le  numerose 
lettere  e  gli  innumerevoli  attestati  che 
esaltano  le  doti  curative  e  benefiche  dei 
Sali  Olmitcuo. 

Questi  si  trovano  in  tutte  le  buone 
farmacie  e  presso  il  concessionario  gene- 
rale L.  Conte,  Napoli,  Via  S.  Arcan- 
gelo a  liaiauo  2.S,  .al  ])rezzo  di  L.  2,80 
al  flacone. 

Pacco  di  G  llaconi  Lire  itì  franco  a 
domicilio. 


È  impossibile  !••• 


Sì,  é  imjìos.sibile  che,  anche  una  sola 
volta  in  vita  nostra,  non  abbiamo  sof- 
ferto di  emicrania,  di  un  semplice  dolo- 
retto  di  testa  !  Un  cibo  indigesto,  \u\o 
strapazzo  sia  corporale  che  mentale,  un 
iliapiacere,  un  didore,  un  pensiero  (isso, 
la  rabbia  che  ci  ha  sconvolti  un  poco, 
atììevoliii,  il  cablo,  odt>ri  troppo  forti 
>•  mille  altre  c«)succc....  vanno  a  tinii-c 
i;i  un  malessere,  nel  mal  di  capo.  Kcdta 
passeggera  che  in  poco,  come  è  venuta, 
se  ne  va  e  buona  notte  !  In  <piei  mo- 
menti in  cui  ci  ha  tormentato,  ci  •> 
«eml)rata  grande,  fasti<liosa,  tanto  fasti- 
diosa ! 

Che  si  d«n  rebbe   jn'nsare   di    «luegli 


infelici  che  dell'emicrania  sono  tribu- 
tari periodicamente:  altri  che  la  danno, 
si  imo  dire,  «li  continuo  e  per  un  nu- 
mero inlìnito  di  cause  o  «li  nxalanni. 
M«'ntre  cercano  «li  curare  la  causa,  il 
malanno,  cercan«>  s«?ni])re  aflannosamen- 
t<*,  «iualch«<  cosa  che  !i  sollevi  tempora- 
nc.ami'nt<>.  subito  «la' qu«'l  «lolore  e  ma- 
lesser«'  insopportabili. 

Il  buon  rimedio  e'  é,  e  pronto  sicu- 
rissimo. 

Nella  gui«la  :  Per  la  Salute,  che  la 
Ditta  Inselvini  &.  C.  di  Milaìio,  Via  Van- 
vitelli  óS,  vi  spcdirù.  a  richiesta,  gratis, 
lo  troverete  imlicat»». 


TALMANE 

1     Ab    LATT& 


vili 


LA    VITA    PRATICA. 


Questo  consiglio  è  proprio  per  voi!«.< 


Se  il  troi»i)u  lavoro,  se  l;i  lotta  quo- 
tidiana ])ev  la  vita,  se  Tota  od  altre 
cause  lianuo  diininiiita  la  potenzialità 
dei  vostri  ecntii  nervosi  ;  se  vi  accor- 
gete clic  nell'esplicazione  della  vostra 
attività  uegli  afturi,  ncijli  studi  o  nelle 
altre  lijauiicstazioui  della  vita  sociale 
non  avete  più  quella  agilità  e  quella  lu- 
cidezza di  prima  ;  in  una  parola  se  tutte 
le  funzioni  vegetativo  e  psicliiclie  del 
vostro  orgaoisnio  non  si  compiono  piìi 
con  la  regolarità  voluta,  siate  voi,  gen- 
tile lettore,  uomo  o  donna,  rivolgetevi 
pui-e  lìdueioso  al  doti.  M.  F.  I.M13EUT, 
cbimico  laureato  della  1{.  Univer.-;ità  di 
(Vedi  Rubrica  "BUONI 


Xa[>oli  e  cliiedetegli  V  opuscolo  espliia- 
tivo  delle  sue  ottime  ed  efficaci  i)repa- 
razioni  anche  con  un  semplice  biglietto    ; 
da  visita,  indirizzandoglielo  in 

Via  Depretis,  02/AB  a 
NAPOLI. 

Sicuramente  troverete  qvianto  giove-  ) 
rà  al  vostro  caso,  j)ercliè  tutta  la  prò-  ' 
duzione  del  dott.  M.  F.  IMBERT,  pre-  1 
])arata  con  criteri  pui-amente  scientifici,  ^ 
ha  già  lunghi  anni  di  provata  e  speri-  "-' 
meutata  etticacia  ed  ha  reso  segnalati  ^ 
servigi  a  tutti  coloro  che,  come  voi,  per  3 
u]ia  qualsiasi  causa,  sentivano  scemare 
le  forze  del  [trojuio  organismo. 
„  io  fondo  del  volume). 


Per  la  salute  !••• 


Un  vero  successo  —  non  librario  pt-r 
carità  !  ■ —  Un  successo  di  innumere- 
voli richicstfS  avute  1'  anno  scorso  e  che 
ci  hanno  spinto  a  risti>mpare  il  libric- 
cino.  Nome  fatidico:  Per  la  Salute!... 
K  chi,  anche  fiorententissìmo  non  teme 
di  dover  mancare  da  un  momento  al- 
l' altro  da  questo  mondo  birbone  (che 
ci  spince  pur  sempre  abbandonare)  e  di 
do\"er  soffrire  tanto  alla  prima  ])arvenza 
di  male  ?  !  Non  parliamo  poi  dei  vera- 
mente aìumalati.  degli  acciaccosi,  dei 
vecchi  ecc.  Tutti  possono  trovare  quello 
clic  fa  per  loro  e,  se  non  per  loro  pro- 
priamente, per  altri.  Non  spendete  nul- 


la.'... Il  libriccino  si  dà  gratis  et  amore 
Dei.   —  Approfittatene. 

S'inizia  con  alcuni  consigli  sulle  ma- 
lattie cardiache  e  vi  si  indica  una  cura 
cei'ta.  sicura  cbe  ha  giovato  a  migliaia 
e  migliaia  di  persone:  uua  cura  che  ha 
fatto  il  giro  del  nu)ndo,  non  in  ottanta 
giorni,  ma  nel  i)eriodo  di  moltissimi 
anni  e  scmpi-e  con  crescente   successo. 


La  Ditta  luselvini  «fe  C.  di  ^iiiano, 
Via  Vanvitelli.  58.  si  farà  un  dovere 
di  spedirvcìK?  una  copia  appena,  la  ri- 
chiederete. 


FABBRICA  ITALIANA  -SIGMA.,     — 

—  -  — -  di  NASTRI  e  CARTA  CARBONE 

Concessionarii  esclusivi  per  tutta  Italia: 

F.lli    PXSANTI    di   Giovanni 

Saia  di  Scrittura  a  Piazza  Dante  (angolo  Via  Museo),  NAPOLI 

-<^     TELEFONO:  8-16     'O— 


LA   VITA   PKATICA. 


IX 


Ventriere  Igieniche  figurini. 


Cenni  sul  metodo. 


Le  V.  I.  S.  liauno  rii<i;iiiiutu  lo  scopo 
«li  segnare  una  cinaii(ii>a/.iono  completa 
da  tutto  ciò  che  iu  questo  campo  si  ebbe 
finora  prodotto  secondo  i  concetti  irra- 
zionali della  vecchia  ortopedia:  sono 
costruite  in  tela  e  maglia  senza  steeciie, 
seuza  elastici,  senza  tìbbie  :  si  lavano, 
8i  stirano,  si  sterilizzano,  senza  mai 
perdere  le  loro  dimensioni  e  la  ])nmi- 
tiva  elasticità  della  loro  maglia;  si  pos- 
sono tenere  anche  la  nottt^  (comlizione 
indispensabile  negli  sventramenti);  si 
possono  usare  durante  il  nuoto,  durante 
la  ginnastica  medica  e  iu  genere  du- 
rante qualsiasi  lavoro  muscolare  dei  più 
dilHcili  e  faticosi. 

Per  queste  inijtortanti  proprietà  igie- 
niche (che  nessun  ^letodo  esistente  ha 
finora  raggiunte)  unite  ai  requisiti  più 
comi)lrti    delle  cure   ortopediche  addo- 


minali, le  y.  ì.  S.  vengono  prcscrilie 
dai  me<liei  per  sostenere  il  ventre  de- 
formato da  obesità.  s\ cnlrameuti,  rilas- 
satezza dello  ]>are)i  addominali:  per 
rendere  regolare  V  andamento  della  ge- 
stazione e  del  puerperio;  per  proteg- 
gere e  contenere  ernie  e  postumi  di  ope- 
ra/ioni o  ferite  al  ventre;  per  curare 
le  sotl'erenze  nervose  ole  malattie  dello 
stomaco  e  intestini  {(ilotiin  stitichezza] 
dovute  ad  abbassanuMiti  «lei  visceri  »<1- 
dominali  (splancnoitlosi.  rene  mohile)  ; 
per  prevenire  squilibri  del  ventre  o  di- 
sturbi visc«'iali  in  persone  sane  ma  pre- 
disposte per  costituzione  o  per  genero 
di  vita. 

Dirigere  richieste  e  commissioni  al- 
l' inventore,  Costrutt«)rc  Sp«'cialista  : 
Dott.  Giuseppe  SIgurini  Medico  Chirur- 
go.  Ma   l':in'(..   lo,   Milano. 


Mutamento  d'aria*. ••  non  c'è  altro.... 


K  la  tosse  canina  e  vinta  in  breve 
tempo:  consiglia  quella  mamm.-i  all'al- 
tra, forte  della  sua  esperienza,  che  la 
campagna  (dopo  averne  provate  tante  I) 
col  suo  mutamento  d'aria  abbia  sanato 
il  figlitiolo. 

C'iu'  «|uesto  sia  un  ottimo  fattore  di 
guarigione,  n<m  vi  ha  dubbio;  ma  non 
basta. 

Il  mandare  poi  un  piccino  alla  oam- 
pjigna  sconvolge,  se.  in  periodo  anor- 
male, le  nostre  regolari  abitudini.  La 
mamma   «leve    seguirla  o  la   /la   o  altri 


che  abbiano  e(»u  lui  «lomestichczza.  Allì- 
«larlo  solo  a  mani  mercenarie,  non  par- 
liamone ! 

K   se   invece   vi   si   consigliasse    \\u 
rimedio  che  fa  miracoli  e  che,  in  casa 
vostra,    tra    i  vostri   como«li,    vi   des-^o 
modo  «li  «Mirare  seriamente  il  vostro  pi 
cino.   non  sai'ebl»e  megli«)? 

E  il  rime«Uo  c'è,  e  buono  per  di  più, 
hnigamcnte  esp«'rimeutato.  Lotrover«'to 
n«'lla  fluida:   Per  la  salufr,  che  grati  . 
a  richiesta,   vi   spedirà    la    Ditta    Ins. 
vini  vV  e.  «li  Milano,  Via  Van vitelli,  ".  • 


LA    VITA    PRATICA. 


Le  Vene  Varicose, 

Messaggio  di  letizia  ai  sofferenti  ed  ai  predisposti 


Il  titolo  su;;<icstivo,  clio  ò  quello  del- 
l' opuscolo  gratuito  dell'  Istituto  Vari  co- 
logico  luteruazionale  del  dott.  Stelano 
Bolognese  di  Napoli,  corrisponde  ad  una 
radiosa  realtà  per  i  sofferenti. 

Sono,  infatti,  più  di  20  anni  che  il 
dott.  Bolognese  si  occupa  con  scienza  e 
coscienza  della  cura  medica  delle  Varici 
e  le  sue  osservazioni  e  scoperte  rappre- 
sentano una  autentica  vittoria  della 
scienza  italiana. 

Noi  ripetutamente  abldamo  sentito 
il  dritto  e  il  dovere  come  italiani,  di 
occuparci  di  questa  mei'avigliosa  cura 
e  vi  insistiamo  nell'interesse  dell'uma- 
nità sofferente,  alla  quale  ci  rivolgiamo. 

Le  calze  elastiche  costano  un  occhio, 
si  sciupano  presto,  poco  o  nulla  leni- 
scono le  sofferenze,  favoriscono  1'  arte- 
riosclerosi, non  evitano  i  progressi  nò 
gl'infiniti  pericoli  e  complicanze  delle 
vene  varicose  ; 

le  operazioni  chirurgiche  non  sal- 
vano dalle  ricadute  e  «  possono  riuscire 
pericolose  di  vita».  (Prof.   Billroth)  ; 

r  unica  vera  àncora  di  salvezza, 
definitiva  e  stabile,  sanzionata  da  oltre 
20  anni  di  trionfi; 

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ohe  rida  rapidamente  l'attività,  la  fat- 
tività e  la  gioia  di  vivere,  è  in  vendita, 
in  Italia,  presso  le  Ditte: 


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via  —  Catanzaro:  Leone  —  Genoca:  Cat- 
taneo, Moscatelli  —  3Iilano:  Beati,  Man- 
zoni —  Napoli:  Bruognolo,  Cozzoliuo, 
Lancellotti,  Salus  —  Palermo:  Campisi 
—  Botila:  Candioli,  Manzoni,  Peretti  — 
Terni:  Morganti  —  Torino:  Alleanza 
Cooperativa,  Sciapparelli  —  Venezia: 
Baldisserotto. 

La  cura  è  semplicissima,  innocua, 
comoda  e  ciascuno  può  seguirla  in  cysa 
propria,  senza  restri/ioni  di  lavoro,  oc- 
cupazioni, alimentazione.  Bastano  pochi 
giorni  a  constatarne  la  suprenja  efiìca- 
cia  sia  nelle  varici  delle  gambe  che  nel 
varicoccle  e  nelle  cìnorroidi. 

Perdio  essere  t;into  sciocchi  e  nemici 
di  so  stessi  da  r;;? segnarsi  a  perpetue 
softerenze,  fatalu»entepi'Ogressive,  quan- 
do la  scienza  dà  il  mezzo  di  salvarsi  e 
ritorna~re  stabilmente  validi?!... 

Innumerevoli  Professori,  Dottori  e 
sofferenti  in  tutto  il  mondo  hanno  gi.^ 
constatato  l'indiscutibile  efficacia  del- 
l' Bsixia,  anche  nei  casi  piìi  gravi  e  osti- 
nati :  Perchò  non  ricorrervi  subito  e  libe- 
rarsi 1 

Richiedere,  per  averlo  subito,  il  pre- 
zioso libretto  spiegativo  gratuito  (edi- 
zione C)  all'  Isliluto  Varicologico  Inter- 
nazionale del  Dott.  Stefano  Bologìwsc 
(unico  al  mondo).  —  Jlezzocannone,  31, 
Napoli. 


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Quante  volte  i  bambini  che  hanno  appena  imparato  a  leggere 
cominciano  a  sfogliare  un  libro  con  avidità,  quasi  con  gloria. 
ma  poi  lo  lasciano,  perchè  nelle  pagine,  pur  tanto  belle,  trovano 
parole  e  frasi  troppo  difficili  per  loro!  E  mamme  e  maestri  si 
dolgono  che  i  nuovi  lettori  non  abbiano  un  libro  adatto,  come 
più  tardi  avranno  il   Cuore.  Ora  il  libro  e'  è  : 

Il  Trionfo  dei  Piccoli 

della  prof.  Arpalice  Ctixnan.  Fertile       ^ 

Grazioso  nella  veste  tipografica,  nelle  geniali  illu 
strazioni,  il  volumetto  raccoglie  le  chiacchierine  di  du< 
gemelli  —  Franco  e  Luisa  —  i  quali,  come  l'Enrico 
nel  Cuore,  parlano  della  loro  vita  e  narrano  piacevoli 
racconti.  Certo  i  bambini  gli  faranno  festa,  e  con  esi- 
gli  adulti,  perchè  tutti  nelle  ingenue  parole  troveranno 

rievocati  con  verità  e  grazia  i  momenti  sereni  che  cia- 
scuno vorrebbe  rivivere,  per  goderne  consapevolmente  la 
bellezza:  tutto  quel  poema  di  cose  piccine,  che  riem- 
pie di  se  la  famiglia  quando  il  bambino  è  il  re  della 
casa  e,  schiudendo  l'anima  alla  vita,  offre  ogni  giorno 
la  primizia  d'un  sorriso,  d' una  parola,  d'un  atto,  come 
l'aprile  reca  ad  ogni  alba  un  nuovo  fiore. 

Per  acquistare  questo  elegante  volume  riccamente 
illustrato  con  250  artistiche  figurine  a  colori,  basta  farne 
richiesta  con  cartolina  vaglia  a 

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La  rubrica  della  Salute. 

Repertorio  delle  Specialità 

MEDICHE  ed  IGIENICHE 

(per  ordine  alfabetico). 

Almateina 


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astringente   e    disin- 
fettante    intestinrile. 


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tutto  «niolle  forme  morbose  di  rallentiito  ricambio  cou  esaurimento  generale  come 
liti  liufati.smo,  scroiblosi,  ecc.  EtVicacissimo  anche  per  la  tubercolosi  medica  e  chi- 
rurgica, ])Cr  le  anemie  primitive  e  Recoudarie  e  per  la  sililide.  È  stato  il  primo  pro- 
dotti» nella  cui'a  lodo  arsenicale  jjià  larjramente  .«pennieutato  ed  usato.  Vendibile  in 
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ceLto  di  procurare  lo  svuotamento  dell' intestino  in  modo  blando,  si- 
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XIV       ■  La  rubrica  della  Salute. 


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lizzazione e  por  la  tacilità  dell'assorbimento.  È  da  in-efeiirsi  a  tutti  gli  altri  del 
genere  come  fanno  fede  i  numerosi  attestati  medici.  Vendibile  in  tutte  le  Farmacie. 
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di  malattie  infettive,  nelle  anemie,  ecc.  La  sua  indiscussa  efficacia  è  dovuta 
alla  scrupolosa  i)reparazione  chimica  per  cui  si  ba  una  soluzione  di  lecitina  omo- 
genea e  costante.  Vendibile  in  tutte  le  Farmacie. 

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acute,  Tubercolosi  pulmonare  iniziale.  Vendibile  in  tutte  le  Farmacie. 

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Iai  rubrìca  della  Saiuie.  =  xv 


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SlIIlVl  iV  lAllLlilllV  doiani,  18  -  FIRENZE.  -L'ottimo  dei  pur- 
ganti, efficace  depurativo  del  sangue;  disinfettando  perfettamente  l'in- 
testino, guarisce  la  stitichezza,  di  pronta  azione.  La  sua  fama,  che  dura 
costante  da  oltre  50  anni,  garantisce  la  sua  bontà.  —  Guardarsi  dalle 
imitazioni  nocive  e  da  Uè  contraffazioni. 

inniMiiniiiiMiiiiiiiMiiu:inii:i:i;in!::::ii!!:iiiiiii;iiii;ii!i!MMiiiriiiiiiiinniiiiiiiniiMiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiMiniiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiniiii^ 

^  U  PPO^TF=^"  P*^  ^^  Ctira  radicale 

^1^  I  ■  delle 

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Scatole  da  IO  supposte. 
ir  ir    Deposito:  Via  Lrazzaretto,  11  —  MUDANO    ir  ^ 


INDICE  DEI  PRINCIPALI  COLLABORATORI 


AndrinlH  Giuseppe  A.. Ted&f: ove  del  "Se- 
colo „,  Ironia  —  (La  duovìi  Cam(M-a). 

Sertarelli  Fuìnagalli  Paolo,  IMoffna  — 
(La  moda  maschile). 

Brentavi  prof,  cav  uff.  Ottone,  Milano  — 
(Le  rovine  del  Trentino) 

Cappello  conte  GeroJarno,  Como  —  (Cro- 
naca della  Guerra). 

Carrara  Lombroso  Taolo,  Torino  —  (Cor- 
riere femminile). 

Castagna  rag.  Vgo  M.,  La  Spezia  —  (La 
Marina  mercantile). 

Comandini  dofct.  Alfredo,  Milmo  —  (Per 
Roma  e  a  Roma  mezzo  secolo  fa). 

De  3lagistris  L.  IK,  B  re/ano  —  (I  princi- 
pali stati  indipendenti  della  terra). 

Gentille  prof.  Attillo,  Trieste  —  (Psicologia 
iri-edcnta). 

OiacJietti  dott.  Cipriano,  redattore  d  1 
"Nuovo  Giornale  fl,  Firenze  —  (La  Conle- 
renza  della  Pace). 

Lancellotti  avv.  Arturo,  Roma  —  (Il  gluo- 
cattolo  italiano). 


Magnluzzi-Valeri  conte  Francesco,  di- 
rettore della  R.  Pinacofeca  di  l'ologna  — 
(Ramtelloj. 

Marchese  prof,  cav.  Giovanni,  difetterò 
del  "  Corriere  del  Villa^go  „,  Milano  — 
(Agricoli  ma). 

t  Millosetrich  prof.  Blia,  già  direttore  del 
E.  Osservatorio  Astronomico  del  Collegi! 
Romano,  Roma  —  (Parte  astronomica). 

Orsi  on.  prof.  Pietro,  del  R.  Istituto  Snpe- 
riore  di  Studi  Commerciali,  Veti' za  — 
(Come  sorse  e  come  cadde  il  potere  tem- 
porale). 

Pantalini  mons.  prof.  cav. Oreste,  Mila>io 
—  (Diario  sacrol. 

Samhvotto  Giusejype  M..  direttore  de  "  La 
Corte  di  Salomone.,,  l'orino  —  (Enimoii- 
st  ca). 


Si  oiuotlono  i  nomi  di  altri  collaboratori 
ohe  in  ìiiisiire  divcr.-,e  hanno  pre-;tato  l'ope- 
ra loro  e  taluni  dei  qn^li  non  desiderano  di 
essere  nominati.  Fra  questi  va  specialmente 
ricordato  il  nostro  amico,  valente  e  cortese 
Cjllaboratore,  che  ormai  da  24  anni  ci  comu- 
nica le  notizie  sulla  Corte  Pontificia. 


ITPTT  PTTfPf  I  IMITDlfACT  I  curatevi  solo  colle  celebri  polveri  del- 
£/riJL£/i  lll/l  5  il£/IlVUOi  I  lo  STABILIMENTO  CHIMICO  FAR- 
MACEUTICO  del  Cav.  CLODOVEO  CASSARINI  di  BOLOGNA  (Italia)  — 

Prescritte  dai  più  illustri  clinici  del  mondo,  perchè  rappresentano  la  cura 
più  razionalo  e  sicura  nelle  seguenti  malattie: 

Epilessia,  isterismo,  istero-epilessia,  nevrastenia,  corea,  palpitazione  di  cuore, 
insonnia,  eretismo  nervoso,  incontinenza  notturna  delle  orine,  vomito  incoercibile, 
broncospasmo,  pertosse,  asma,  sussurri  auricolari,  nonché  cefalgia,  emicrania, 
tic  doloroso,  f/astrolyia  da  qualunque  causa,,  la  sciatica,  i  crampi  muscolari  ed 
intestinali,  l' isteralyia ,  ed,  altre  malattie  in  genere. 

Le  Polveri  Cassarini  furono  premiate  collo  massime  onorificenze  alle  pri- 
marie Esposizioni  Internazionali  e  Congressi  Medici,  e  onorate  da  un  dono  spe- 
ciale delie  LL.  MM.  i  Beali  d'Italia.    -^  S'invia  T opuscolo  gratis  dei  guariti  EJ— 


Le  polveri  si  trovano  vendibili  in  tutte  le  principali  farmacie  del  mondo. 


DEC  1  5  1  «^0