fìl)rni.n
ALMANACCO
ITALIANO
' PICCOLA ENCICLOPEDIA POPOLARE
DELLA VITA PRATICA e ANNUARIO
DIPLOIMATICO AMMINISTRATIV^O
E STATISTICO
Voi
urne
XXV
per l'anno
1920
CON LA CRONACA ILLUSTRATA DELL' ANNO 1919 % NOTI-
ZIE GEOGRAFICHE, STATISTICHE E POLITICHE DEGLI
STATI DEL MONDO E L' INDICE GENERALE DEI XXV VO-
^ ^ LUMI dell'almanacco ^ f
Con circa lOOO figure
« «lisegAi, carte tfeo^raficHe
"9 nel testo e ftiori testo -^
UAa scelta eli caricattire, ecc.
Copertina di £,. ANICHINI
o
R. BEMPORAD
Editori •
fOSfOIODRRSEHO CPìLOSl
PRimO RICOSTlTUEnTE ITRLIRHO
= Uenàesi in tutte le Farmacie ====
SOCIETÀ ANONIMA
FORNACI ALLE SIECI
Capitale Sociale L. L- 640,000 ti^tto versato (ridotto per rimborso da L. 800.000)
FIRENZE, Via de' Pucci, 2, con Stabilimenti alle SIECI presso Firenze
ed a SCAURI Provinela di Caserta
ENIBRiCI (tegole piane alla inarsìgliose) e accessori
di qualunque specie per tettoie.
MATTONI ordinari, pressati e MATTONI vuoti.
MATTONI DA VOLTERRANE per impalancaiure
sopra travi di ferro di tutte le misure.
TUBI da drenaggioa
Produzione speciale dello Stabilimento delle Sieci
PAVIMENTI IN TERRA COTTA
A FORMA DI ESAGONI
(to]m:»tt:bs)
rossi, neri e biancM, durissimi senza eceezione
(circa 80 per metro quadrato)
Merce franca su vagone alle Sieci in pacchi di 40 pezzi legati con
filo di ferro; occorrendo imballaggi speciali restano a carico del com-
mittente.
A ricliiesta si assume la messa in opra a condiacioui da convenirsi.
DALLO STABILIMENTO DELLE SIECI SERVIZIO CON AUTOCARRO
PROPRIO PER CONSEGNA DEL MATERIALE LN FIRENZE A PIE' D'OPERA
NB. — Si spediscono campioni gratis a tutti quelli che ne fanno richiesta.
Rimettendo il proprio biglietto da visita a FIRENZE o a
SCAURI all'indirizzo della Società, si ricevono a corso di
posta i listini dei prezzi dei due Stabilimenti.
j per lo Stabilimento delle Sieci - Firenze, Via del PuccI, 2.
Corrispondenza^^ » di Scauri - Scaurl (prov. di Casei-^)
( per lo Stabilimento Sieci \ ,«„„.„.,^. ( FIRENZE
Telegrammi.! , , Scanri > ^ ««"ASIECI | gc^UUI
T
\ I \ -^ A / I \ Primo fra ogni altro l' automobile
\ M I /\ I « FIAT ^ , primo tra ogni altro il
^ JL, JL JLjL Jh. motore ^ FIAT » di aviazione ^ ;t;
<
A cki legge.
Aliaque et idem, nancor quot annU,
.... Mal non furo strenne
Che fosser di piacere ii questa njinali.
(Dantk).
11 volume che picscjilinmo oggi ai nostri lettori, è il XXV (.IcU' Almanacco
Italiano, il quale può celebravo uei 1920 le sue ìw-ze <r're>v/<'rt<o col suo fedele
e aftc/.iouato pubblico. In fiue del volume abbiamo a,!j;<;iunto, in forma succijit»
ma cbiara, un indice degli articoli pubblicati da noi in (questo (juarto di secolo,
indice die sostituisce ii nostro avviso, in fornai ben altrimenti eloiiueute, qua-
lunque immodesto tentativo di esaltare V opera nostra. Ci basta di additare
quei prospetti per dire ebe non <'è argomento veramente iuteressaute che non
al^biamo toccato in questi cinque lustri ; per affermare cbe i nostri collaborat(»ri
finono sempre scelti Ira i più ciliari e corypetenti scrittori, ebe nioUissimi di
loro onorano il giornalismo, 1' Università, il f*arlamento; clic in 25 anni di vita
abbijuuo quindi la cos<'ien/,:i di av* i- fulto op«Ma non inutile per la coltura e
p'T il sentimento nazionale.
Questo \ ultime voIc.a a e doveva Cbseie 11 primo Almanacco di Pace. Ancbe
noi agognavamo di deporre la < bardatursj|| di gueira» ttittavia non ci ò stato
possibile ebe tino a uu certo punto. Nel momento in cui scriviamo, sono passati
13 mesi dalla battaglia di Vittorio Veneto e dall' armistizio di Villa Giusti cbe
segnarono b» sfacelo dell' Austria e la fino del crudele conllitto col erollo del-
l'«ncora ìoinaceiuso blocco nemico: ne sono jjassati quasi altrettanti dall' armi-
stizio di Ketbondes cbe fiaccò l'albagia germanica; sono stali Urinati nel giugno
8001-80 il trattato di Versaglia, nel settembre il trattato di San Germano, ma
se ò cessala la guerra, non ai può dire ebe eia cominciata la vera pace. E an-
che la nostra Italia vittoriosa traversa giorni inquieti, sia per la ritardata e
incerta soluzione di alcuni i>r()blemi i»olitici, sia per il turbamento profondo ebe
sommove Io varie elassi sociali, sia per la gravit-ti permanente della crisi eco-
nomica, Ma queste diftieoltù erano prevedute «lai sociologi e dagli economisti
come naturalo effetto dello squilibrio portut-o dalla grande lotta, della reazione
ni -acritici e alle re."*trizioni morali e uiatoi tali «logli scorsi anni ; o la coscienza
ilibtiti* deiie difficolta deli' ora preaoate, dotto un certo aspetto non minori
6 PREFAZIONE.
uè meno gravi di quelle degli anui di guerra, nou può i>recluderci la visione
radiosa di giorni piìl lieti, di pace operosa e feconda, di cui chi ben guarda
alcuni segni premonitori già si manifestano. Noi non disperammo mai, in questi
25 anni, delle sorti d'Italia: e anche oggi conserviamo intatta e fervente la
nostra fede nel buon senso e nelle virtù del nostro popolo, nelF avvenire della
nostra terra.
Notiamo subito che l' incertezza in cui siamo tuttora dell' assetto che avrà
il Vecchio Mondo — che attendono ancora una soluzione il problema adriatico,
le questioni di Costantinopoli e degli stretti, dell' Asia minore, della Palestina,
l'assetto dei nuovi stati sorti dalla rovina dell'impero russo — non ci consen-
tono neppure quest'anno di dare i resultati del concorso aperto nell'Alma-
nacco per il 1915 e chiuso il 31 maggio di quell' anno, per la carta geografica
dell' Europa quale sarà dopo conclusa la pace. Nel venturo volume possiamo pro-
mettere, questa volta con certezza, che il concorso sarà deciso ed assegnato il
premio di 500 lire. Intanto additiamo ai lettori i due concorsi banditi con questo
medesimo volume, uno per la copertina del volume prossimo, l'altro per un
romanzo.
La parte astronomica anche quest'anno era stata affidata a uno dei piti
illusti'i astronomi d' Italia, il chiaro prof. Elia Millosevich, direttore dell' Osser-
vatorio del Collegio Romano, segretario da vent'anni dell' Accademia dei Lincei,
famoso per le sue ricerche sul pianetino Eros, che gli valsero il premio Reale
dei Lincei e un premio dell' Accademia di Francia. Pur troppo l' egregio uomo
che da due anni aveva cortesemente accettato l'incai'ico di cui lo avevamo
pregato, ci è mancato per fulminea malattia la mattina del 5 dicembre 1919,
poco dopo di avere licenziato le ultime bozze del suo diligente e paziente lavoro.
Vivamente addolorati di una perdita così grave e di così difficile sostituzione,
rinnoviamo alla famiglia 1' espressione del nostro sincero rammarico.
I lettori dell' Almanacco si rallegreranno invece di una nuova collabora-
zione assicurata al nostro volume, quella del chiaro geografo sig. L. F. De
Magistris il quale si è assunto di ripristinare la rubrica geografico-statistica dei
« Princii)ali stati della Terra », soppressa già da alcuni anni per la forza degli
avvenimenti. Essa era in quest'anno particolarmente difficile per l'incertezza
che ancora sussiste nell' assetto politico del mondo e per la mancanza di sicure
informazioni da molte regioni: tuttavia egli ha assolto il suo compito con quella
stessa sicura competenza con la quale negli anni decorsi redigCA'a il testo del
notissimo Calendario Atlante De Agostini.
Nella prefazione all' Almanacco del 1914 annunciavamo essere nostro
intendimento di far nascere di mano in mano, accanto al vecchio cepi)o del-
l' Almanacco Italiano che conserva il suo carattere generale ed enciclope-
dico, altri volumi minori di carattere speciale ; cominciavamo allora con l' Al-
manacco dello Sport, che fu continuato anche in questi anni di guerra a
traverso non lievi difficoltà e uon senza sacrificio notevole della Casa editrice.
prefazioni:. :
Quest' auuo, ripieudcudo 1' antico proposito. dÌMiu» mano alla i)ubblioazioue
Anche dell'Almanacco della Donna Italiana e iu questa iuìziativa si è a
noi associata la direzione della nota rivista La Donna. Il mirabile contributo
di energie morali e fattive clie la donna lia dato n<'gli anni della guerra, la
chiama ad esercitare nuovi diritti mentre le crea nuovi doveri, o quindi ci è
parso piii che ojiportuno di dedicare un apposito volume all' esame e alla di-
scussione dei complessi problemi femminili, senza i)er questo escludere dal
nostro vecchio Almanacco Italiano gli argomenti muliebri ; e il sommario
del presente volume toglie ogni dubbio su tale proposito.
Confidiamo che le lettrici dell' Almanacco Italiano riserberanno al no-
vello figlio da lui generato, all' Almanacco della Donna Italiana, un poco
di quella simpatia che per 25 anni continui ci hanno dimostrato. Alle lettrici e
ai lettori augiiriaino lieto e pro.«per<) il nuovo anno.
Bologna, 2ò dicembre l'JlU.
G. Fumagalli.
^1^^ La itroprietà artisti<-a e letteraria <li (questo volume, jier lutti i pac^i.
ò riKcrvata esclusivameute agli editori R. BEMPORAD & FIGLIO, ed e vietata a
termini di legge la riproduzione anche parziale degli articoli iu es.so contenuti.
è
FiBENZE, Tipografi» Scolagtica. condotta da Vittorio Sifoni, Via Tripoli, 28,
I^Ufufo Ksm\on&k
delle fi^^ìcMV anioni
DIREZIONE GENERALE - ROMA
^v^
Ij assicurazione sulla vita dev" essere cousidoruta come uua necessità che
à' impone a tutti senza distinzione di elasse.
Le somme assicurate prosiso V Istituto Nazionale delle Assicurasioni ascen-
dono a 2 miliardi. Sono garantite dal Tesoro dello Stato, sono insequestrabili e
non soggette a tasse.
Premi di assicurazione sulla vita per T esercizio 1918: oltre 88 milioni.
Attività al 31 dicembre 1918: oltre 353 milioni.
lìiassicurazioui rischi di guerra in navigazione : Cai)itali assicurati su corpi
e merci: 29 miliardi. Premi introitati 1 miliardo e mezzo. Differenza attiva al
31 dicembre 1918: 519 milioni. Riassicurazione dei rischi ordinari della naviga-
zione: Utile del l'' esercizio: 2 milioni.
L'Istituto yazionaìe delle Assicurazioni ò stato autorizzato ad assumere in
riassicurazione rischi di qualsiasi genere così iu Italia e nelle Colonie, come
ail' estero.
Agenzie Generali in ogni capoluogo di provintia. Aorenzia locali in tijjtrd ^
princixtali ComxiJji.
I.
Concorso per un'artistica Copertina a colori
per l' ALMANACCO ITALIANO del 1921.
Premio di L. 500,
La scolta del sojjjijetto e libera. x>urcliò sia consona all'indole del volume.
Il diseguo deve noterai riprodurre preferibilmente con non più di quattro
tiiilc })iatte : o aWrinionti in tricromia o con altro sistema fotomeccanico.
J disegni saranno mandati, entro jl 15 maggio 1920, alla Casa Editrice
I,'. liemporad «fc F. (Firenze, via del Proconsolo, 7), la quale ne deferirà l'esame
' una commissione d'artisti.
Jl disegno vincitore riceverà il ])reniio di L. 500 e rimarrà ])roprietà dfll»
il Editrice la t\\\:\\v si riserva di ac<iuist«rc ]ter un comi>ejjso da convenire
gli a'tri lavori non pieniiati die fossero di sua soddisfazione.
H.
Concorso per un romanzo inedito.
Premio di L. 5000.
\j\i Casa Editrice R. Bempòrad &. Pigolio apre un concorso ])er un
iitiizo inedito. II romanzo potrà essere di qualsiasi genere; sono ammesse
te lo scuole e tutte le tendenze.
Il concorso ò aperto a tutti.
I manoscritti, dattilt)grafati, saranno mandati, non piìi tardi del 31 diceui-
1920. alla < Casa Editrice lì. Bemporad «fe Figlio » in Firenze, via del Pro-
-olo, 7; dovranno essere anonimi e contrassegnati da un motto che sarà
•tufo so]»ra ad ima busta cbiu.sa entro la quale saranno indicati il nome, il
nome e l'indirizzo del concorrente.
L' esame dei manoscritti sarà deferito ad una commissione «li letterati scelti
a Casa Editrice.
L'esito del 'concorso sarà reso pubblico ejitro il mese di ^I.iggio 1921.
II manoscritto prescelto riceverà il premio di L. 5000 e rimarrà pro-
là della Casa Editrice la quale si risei \ a di trattare l'acquisto ]>er un
ipeuso da convenire di quegli »lt,n lavori non premiati ebe fossero di sua
■'.isfazioxic^
IL SOVRANO
DEGLI APERITIVIdi FAMA mondiale!
Ft" RAMAZZOrn- MILANO-
CASA FONDATA NEL IBI 5
j^>m0*0é
^*0t0^^»tm0^i00m0*m0mmi0^m0i^mm0^^»*t»0*i00>t^*t»i0^
fabbrica Italiana Mobilio Ospitaliero
DITTA GIUSEPPE DE MARIA
di Valentino De Maria, Canonica é C.
^
Telegr. fimo
58, Corso Massimo D'Azeglio, 58
TORINO
Telef. 12-50
Macchine Fisioterapiche per cura storpi e mutilati e per
cure fisiche.
Mobili d'ogni genere per sale operatorie e da visite, Cli-
niche, Istituti Universitari, Ospedali, Medici Chirurghi,
Casa di salute e stabilimenti.
Letti, comodini, toelette, lavabi, cassettoni in ferro per
collegi e convitti.
Mobili in ferro da giardino, caffè, teatri e cinematografi.
Mobilio completo in ferro per entrate, vestiboli, ca-
mere da pranzo, da letto e cucine, verniciate a fuoco
in qualunque tinta e finto legno.
Mobili in ferro per Uffici, Amministrazioni, Banche, ec.
(Schedari, cartoliere, scrivanie, mobili per corrispon-
denza) verniciati in qualunque tinta o finto legno.
Armadi in ferro per spogliatori-scaffali vari.
Verande, PensilineCarri lettiga. Barelle, Carrozzelle per
malati e mutilati.
Verniciatura a Fuoco-Nikelatura-Ramatura-Ottonatura. _
INDICE
Il Calendario. '
Ceiini intorno al calendario in gene-
rale Pag. 1
Anno tropico e anno civile — Conve-
nienza di mantenere stabile nel calen-
dario l'epoca dell' eiuinozio
Anno romano — Lo interc.ilazioni ... 2
La Riforma Giu'iana del cilendaria. . . „
La Riforma Gro<?oriana - Soppressione
di tre bisestili o?;ni qnatU-ocf^nto anni 3
Eipristinamento tìell' equinozio di pri-
mavera al 21 marzo — Soppressione
di 10 giorni nel mese di ottobre 1582 „
Cenni storici sulla propagazione siicces-
siva della riforma gregoriani 4
L'èra cristiana o volgare ■'>
Date diverse del principio d'amo -
Principio del secolo
Nomi romani dei me^i i>
Divario tra i Cionologisti e gli Astronomi
nel numerare gli anni avanti Cristo —
Regole aritmetiche per i bisestili. . .
Calendario romano antico 7
11 periodo giuliano e le è e principali . ,
Computo ecclesiastico J^
Elementi del computo ecclesiastic). . . 'J
Calendario cristiano cattolico ..... 10
Fcàte di precetto, fisse e mobili .... „
Calendario del rito ambrosiano ossia
della diocesi di Milano 11
Calendario repubblicano francese. ...
Calendario civile italiano 12
Calendario dei Protestanti ,
Calendario Greco-Russo ,
Calendario Giudaico 13
Calendario Maomettano ,
Calendario Abissino (amarico) e Copto . „
Articoli generali del calendario per l'anno
bisestile 1920 14
Elementi del computo ecolesiastico gre- '
'^'orlano « j
te mobili della cbiejia cattolica. . , „
le cattoliche di precetto (oltre le do- ì
lenicbe) «
:o fe^ttì cattoliche non di precetto. . „
1. litro tempora
Calendario dei protestanti l") 1
Calendario della chiesa greoo-russa. . . „ ■
Calendario giudaico e sua concordanza !
•ol calendurio gregoriano IG j
l'Midario maomettano e sua ooncor-
'..laza col calendario gregoriano ... .
lendarl abissino (amarico) e copto . . 17 I
Effemeride astronomica.
Abbreviazioni e simboli impiegati .Pag. 18
Abbreviazioni «
Punti cardinali dell'orizzonte ,
Aspetti degli astri „
Simboli zodiacali 19
Simboli p'anetari «
Fasi della luna ,
Anno bisestile 1020 „
Principio del'e Stagioni astronomiche. . ,
Eclissi ,
Calendario perpetuo Giuliano e Grego-
riano 20
Spiegazione e«l uso delle efemeridi ... 23
Generalità .„
Riduzione del sorgere e tramontare
del Sole da'.rorizzonle di Roma a quello
di un altro luogo qualunque in Italia
e nelle regioni e rconvicine . . .Pag, 2t»
Riduzione del sorgere e tramontare
apparente del lembo superiore della
Luna dall'orizzonte di Roma a quello
di un altro luogo qualunque in Ita-
lia e nelle regioni circonvicine .... 2.H
Riduzione per il tramonto 2'.»
Riduzione per il sorgere .,
Riduzione della culminazione delia
Luna dal meridiano di Roma a quello
di un altro luogo qualunque in Italia
e nelle regioni ciroonvicine n
Il cielo stellato 30
Elenco delle stelle principali. . . . 31
Pianeti, fenomeni ec 32
Crepuscolo civile e astronomico . .
Durata apparente del crepuscolo. . 33
Declinazione del sole a mezzodì me-
dio del meridiano dell'Etna ..... 34
Tempi legali del principali Stati del
mondo:
I. Dipend. dal mòrid. di Greenwich. „
II. Non dipendenti dal meridiano di
Greenwich 35
Tavola I.» — Riduzione del sorgere e
tramontare del Sole dal parallelo di
Roma al parallelo di un altro luogo
qualunque in Italia e nelle regioni cir-
convicine «i^
Tavola II.» — Riduzione djl sorgere
e tramontare della Luna del parallelo
di Roma al parallelo di un altro luogo
qualunque in Italia e nelle regioni cir-
convicine 3'^*
12
ic
Effymeiidi del Sole o della Lana per
l'orizzonte di Eoma in tempo medio
civile dcU'EtJia: il lìnuamento:
Gennaio Pa^». 40
Tebbraio 42
Marzo 44
Aprile 4G
Maggio 48
Giugno 50
lAiglio 52
Agosto 54
Settembre 56
Ottobre 58
Novembre CO
Dicembre (V2
Calendario Settimanale 1»20;
Gennaio 04
Febbraio ^ . «<)
INIarzo 73
Aprile 77
Maggio 81
Girigno 8G
Luglio 5)0
Agosto 95
Settembio 90
ottobre IJ>3
Novembre \hj>
Bioembie 112
Compendioso indice dei Santi più comuni
ricorrenti noU'aiìno 117
Almanacco del'a donna italiana: enoiclo-
pedia della vita femminile. Anno 1. 1920 122
ParlameJilo \a;:ionale:
Senato del llegno : UUicio di Presi-
denza Pag. 1-17
Senatori morti .14»
Sonatori di nuova nomina ,
Deputati morti ,
Indicazione delle Legislature, delle
Sessioni e numero dello sedate pub-
bliche dal 1S4.S al 1!»10 149
Notizie amministrative, diplomatiche.
Statistiche, ec.
La Chiesa caitolica — Il Sommo Pon-
tefice
Em. Cardinali
Parte della Famiglia e Oapiiella Pon-»
tifìcla
La Curia romana
Sacre Congregazioni
Tribunali
Officii
Corpo diplomatico:
Nunzii apostolici, inlernunzii ed in-
viati straordinari delia Santa Sede . .
Corpo diplomatico pres(«o la San; a Sedo.
Ordini religiosi
Famiglia Reale d'Italia
Casa di S. M. il Be
(i.asa Militare di S. M. il U-
<!asa Civile di S. IL il Ro
Ministero della II. Casa
Corte di S. M. la Pveglna
Corte di S. :\r. la Pvegina Madre . .
Corte di S. .\. fi. la JPrincipePsa Ma-
ria Liietitia
Casa di S. A. it. il Da a d'Aosta . .
Corte di S. A. E. della Duchessa
d'Aosta
Casa di S A. il. il Conto di Torino.
t'asa di S. A. R. il Duca degli Abruzzi.
Casa di S. A. R. il Duca di Genova.
Corte di S. A. R. la Duclies.sa òli Ge-
nova. .,,.-..
124
125
12C
128 i
129 j
139 i
144
I Ministeri.
Ministeri dal 1848 al 1919
Grandi Ufficiali dello Stato
Ministri di S^ato
Presidenza del Consiglio dei Minisid.
Uffici presso la Presidenza del Con-
siglio
Consiglio dei Ministri
Ministero degli Affari Esteri ....
Ministero por, l'Agricoltura
Ministero dei trasporti marittimi e
ferroviirie
Ministero por l'assistenza militare e
1.50
1.55
1.-.6
137
15^
1(50
lól
1(13
105
1(38
170
171
173
175
17S
17*
130
le pensioni di guerra.
Ministero deile Colonie
Ministero delle Finanze
Ministero di Graz'a e Giustizia e dei
Cnlti
Ministero della Guerra
Ministero per l'Industria, il Comm.
e il Lavoro e per gli approviuiona-
mcnti
Ministero dell' Ini erm»
Ministero doH'lstruz. Pubblica . .
j Ministero del Lavori Pubblici. . . .
j Ministero della Marina
Ministero d<-lle Poste e dei Telegrafi.
[ Ministero delle Terre liberate dal
{ nemico
Ministero del Tesoro
! Consiglio di Stato
Corte dei Conti
Gerarchia Cattolica — Arcivescovi o
Vescovi. Abati e Prelati delle Sedi re-
sidenziali itdiane
Amministrazione locale — Prefetti
delle Provincie e Sindaci delle Città
capoliioghi di Provincia
Camere di Commercio .......
Camere di Commercio italiane al-
l'Èstero
RR. Enotecnici italiani all'Estero. •
Addetti e Delegati Commerciali pres-
so le RR. Rappresentanze d'Italia al-
l'Estero
Camere di Comm. estere in Italia.
Ordine giudiziario
Amministrazione provinciale scola-
stica
Agenti diplomatici di S.M. il Re d'Ita-
lia presso i Governi Esteri
Ambasciate e Legazioni estei-e pres-
so S. M
■t3on.solati Italiani delle principali lo-
Oiili*à straniere
' I principali Stati indipendenti della
! Terra e i principali possessi autonomi
! Qel litio 193
183
184
INDICE.
13
Istituto per la vropa^fiiiiìa della onltnr*
itiliaiKi Pag.
Nel Cinaimntouiirio del XX sett. 1870:
I. l'urne sor.-o e come oaddo il potere
tetnpoi-ftle dei p ipi
II. Per Itoma e :i Koinr» hip -.zo stv
colo fa
RatfdoUo
Le rovine della guerra nel Trentiiiu. . .
La conferenza della pace:
I. Impressioni e retroscena
II. Le questioni principali
Ind.ce alfabetico annuale delle le^jgi. . .
La Marina Mercantile a vapore nel quai-
to e ultimo anno di guerra: 1018 e sua
consistenza nell'anno della pace: litli».
Problemi a^'rari del dopo giiena. . . .
Corriere femminile
Igiene della Ijellez/a. .
Il ^;iocatto'o italiano
La moda maschile . . . •
Avvenimenti politici, fatti di tMoiuìca, di-
Éiastri, fenomeni naturati
Cronaca della Guerra:
Russia tìettentnonalo
Operazioni degli Ucraini
La marcia verso PietrograJu. . . .
Le operaz. nella Russia sud-oneiiti\ló
Il Conflitto tedesco-lettone
Le operazioni in Polonia
Le operazioni contro l' Ungheria . ,
Le operazioni in Carinzia . . . .
Il conflitto tra l' Afjronistin e l'In-
ghilterra
i ( XXV Legislatura:
I. Indice dei collegi elettorali e do!
ìpntati eletti dai singoli collegi. . .
II. Indico alfabetico dei Deputati. .
La fisionomia della Camera nuova .
N. tizie di letteratura, di scienza o d arte.
Guido da Verona
Una bella iniziatisa
Notizie teatiali;
I. Prime rappresentazioni di opero
< oommedie nuove
If. Notizie varie teatrali
Notizie Sportive
Inaugurazioni, opere pubbliche e monu-
menti, cominemoraz , esposizioni, oc.
214
215
221
2.36
2€7
278
2»6
307
317
325
383
3.'51
3(51
3bl
385
452
453
459
456
46d
459
461
462
Conti correnti o ■ i-hcoa^ , pt.stali. Pn».
La » Fiat
Istituto Nazionale delle A&«iciira7.iouL. . .
Previdenza e A.ssieurazioni
Soggiorni di cur.i d'acq'io:
SalsoinagKiore
- Sitmar „ Società Italiana di Servizi Ma-
rittimi
Navigazione generale italiana
Lloyd Sabaudo
Sicilia
Martttima Italiana
Cunard Lino
Anchor Line
Transatlantica Hallaua
Italia fa da so:
JBauca commerciale Italiana ....
Macchine Elettriche Marcili ....
Delle Sistemazioni Idrauliche: Ditta
succ. Bartolomeo Milza Parma. . . .
L'aviazione civile egli aeroplani Ca-
proni
Ditta Giulio Giunetti (Saronuo) . . .
" Enos r, Società per la fabbricazione
dello paste alimentari
Società Cementizia Val di Maiina
G. Stefanutti
Società anoTiIma Silva e Piiz/.u^zero.
Le cartiere Meridionali
Cartiera di Camello
Società anonima Valvassori Valle di
Lanzo
Cartiera Giovanni e Cosimo Cini . .
Necrt>logio
Enigmistica
Indice degli articoli contenuti nei primi
XXV volumi ^i.;\V Alma tute ■(} Ita'itno
18D6-1«20
Guido da Verivna .
;>-27
:);jo
535
536
537
539
.-,40
5 il
542
543
344
545
546
547
648
555
537
5 CO
51)1
.-)(;2
5C3
nG4
.5fi5
5t>6
591
«;>3
r,24
491 I La Vita Pi-aLlcA
495 La rabiica della Salute. — Kepeitorio
500 dello Specialità Medtclie ed Igieniche
per ordine alfabetico
509 Indice dei }>rinfipali collaboratori . . .
xin
NELLE PAGINE PRELIMINARI:
La Vita Politica narrata dalla caricatura, ec. (Ottobre 1918
Settemlire 1920).
-^f^-ipftK5 «-- -:
Vedasi INDICE DEI COLLABOBATOftl, in fine del volume.
Illllllllllllllllllllll
Illlllll IMI Hill llllllllllllllllllllllllllllllllllllllll
INDICE ALFABETICO DELLE MATERIE
Abbreviazioni astion. 18.
Abissinia, 193.
Afghanistan, 193, 4C2
Agenti diplomatici di S. M.,
187.
Agostiniani, 132.
Albania, 194.
Alsazia-Lorena, 303.
Ambasciate presso S. M. il
Re, 189.
Amministrazione locale, 183.
Amministrazione scoi., 187.
Ancor Line, 515.
Andorra, 194.
Annam, 199.
Anni avanti Cristo, 6.
Anno bisestile 1920, 19.
Anno civile, 1.
Anno romano, 2.
Anno tropico, 1.
Antincri Orazio, 220.
Antoniani, 131.
Arabia indipendente, 194.
Archivii della S. Sede, 128.
Arcivescovi d'Italia, 180;
Aeroplani Caproni, 556.
Argentina, l; 4.
Armenia, 211.
Arte (Notizie), 476.
Articoli generali del calenda-
dario 1920, 14.
Asir, 19,'..
Aspetti degli astri, 18.
Assicurazioni, 536.
Astronomi, 6.
AustraMa, 200.
Austria Tedesca, 195.
Aviazione civile, 555.
Avvenimenti politici, 385.
Azerbeigian, 194.
Banca comm. italiana, 547.
Barnabiti, 133.
Barzilai Salvatore, 279.
Basiliani, 131.
Belcredi Giacomo, 571.
Belgio, 195.
Bellezza naturale, 352.
Belucistan, 201.
Benedettini, 129.
Benedetto XV, 123.
Biblioteca Vaticana, 128.
Bisestili (Regole aritmet.), 6.
Bisestili soppressi, 3.
Bisi-Albini Sofia, 571.
Boccara, 208.
Boito Arrigo, 495,
Bolscevismo, 296.
Bolivia, 195.
Botan, 201.
Botha Luigi, 571.
Brasile, 195.
Brunei, 201.
Bulgaria, 195.
Calendario abissino, 13, 17.
Calendario amarico, 13,17.
Calendario ambrosiano, 11.
Calendario civile italiano, 12.
Calendario copto, 13, 17,
Calend. dei protesi anti, 12, 15.
Calendario della chiesa greco-
russa, 15.
Calendario crJst, cattolico, 10.
Calendario giudaico, 13, 16.
Calendario greco-russo, 12.
Calendario in generale. 1.
Calendario maomettano, 13.
Calendario perpetuo giuliano
e gregoriano, 20.
Calendario repubblicano, 11.
Calendario romano antico. 6.
Calendario settimanale p. 64.
Camaldolensi, 130.
Cambogia, 19 '.
Camera apostolica, 127.
Camera (La nuova), 473.
Camere di Commercio, 184.
Camevicii Segreti di S. S. 125.
Canada, 201.
Cancelleria apostolica, 127.
Canonici Lateranensi, 129.
Canonici regolari, 129.
Cappella pontificia, 125.
Cappuccini, 132;
Caprin Giuseppe, 277.
Cardinali, 124.
Carelia, 196.
Carinzia, 461.
Carmelitani 133,
Carnegie Andrea, 571.
Cartiere di Camello, 503.
Cartiere meridionali, 562.
Casa di S. M. il Re, 144.
Case dei R. R. Principi, 146.
Caucasia, 196.
Cecoslovacchia, 196.
Certosini, 131.
Cherici regolari, 134.
Chiesa cattolica, 123.
Ciclo Solare, 9.
Cielo Stellato, 30.
Cielo Stellato, p. 41 e seg.
Cile, 196.
Cina, 196.
Cinquantenario del XX Set-
tembre, 215.
Ciraolo Giovanni, 439.
Cisterciensi, 130.
Clenienceau G., 282.
Collegi elettorali, 463.
Colombia, 197.
Colombo Carlo, 571.
Colonie (Le), 304.
Commomorazioni, 509.
Compagnia di Gesù, 134.
Computo ecclesiastico, 8.
Congregazione cerimoniale,
127.
Congregaz. Concistoriale, 126.
Congreg. dei Sacramenti, 126.
Congiegaz. dei Sacri Ititi, 126.
Congregaz. dei Seminari, 127.
Congregaz. del Concilio, 126.
Congregaz. del S. Ufizio, 126.
Congregaz. di Propaganda
Fide, 126.
Congregaz. mcchitarista, 130.
Congregazione ospitaliera del
Gran S. Bernardo, 129.
Congregazione per la chiesa
orientalo, 127.
Conferenza della pace, 278.
Conflitto (II) italo-americano,
299.
! Conflitto tedesco-lettone, 458.
Congo Belga, 195. ^
Consiglio dei Miuistii, 155.
Consiglio di Stato, 178.
Consolati ital. all'estero, 190.
Conti correnti, 527.
Conventuali, 132.
Corpo diplomatico presso la
S. Sede, 128.
Corriere femminile, 333.
Corte dei Conti, 178.
Corte di S. M. la Regina, 144,
Corte di S. M. la Regina Ma-
dre, 146.
Corte pontificia. 125.
Corti delle R. R. Principesse
146.
Corti di Appello, 186.
Corsini Tommaso, 571.
Costarica, 197.
Crepuscolo, 23.
Crepuscolo astronomico, 32.
Crepuscolo civile, 32.
Crespi Silvio, 282.
Crocigeri, 129,
Cronaca della guerra, 452.
Cronologisti, 6.
Crookes Guglielmo, 571.
Cuba, 197.
Culminazione della luna, 29.
Cunard Line, 544.
Curdistan, 212.
Curia romana, 126.
Curie generalizie, 129.
Curlandia, 197.
Dalla Vedova Giuseppe, 571,
Danimarca, 197.
INDICE ALFABETICO DELLE MATERIE.
15
Danzfpa, 198.
Duri I.nigi, fi:!.
Dataria apostolica, 127.
re Ce-are Raffaello, 571.
Della Chiesa rtiacoiuo, 123.
Deputati (I nuovi). 403.
Deputati morti, 148.
Diaconie cardinalizie, 125.
Dini Ulisse, 571.
Disastri, 385.
Domenicani, 131.
Don, 19.H.
Dottrinari, 134.
Eclissi. 19.
Efemeride astronomica, 18.
Efemeride della luna, p. 40
e seg.
Efemeride del sole, p. 40 e
seg.
Efemeridi (Spiegazione ed uso
delle). 23.
Egitto, 201.
El Cuiet, 212.
Elementi del computo eoc'c-
siastico, 9, 14.
Elena Regina d'Italia, HI.
Elia Augusto. 571.
Emanuele Filiberto, Duca
d'Aosta, 146.
Enigmistica, 591.
Enos, 55^.
Epatta, 9. •
Equatore, 19S.
Equinozio, 1.
Equinozio di primavera, 3.
Èra cristiana, 5.
Èra volfrare, .'«.
Ère principali 7.
Erzberger, 290.
Esposizioni, 5(i'.i.
Estonia, 19,s.
Eudisti, 134.
Famiglia pontificia, 125.
Famiglia Reale, 140,
Farina Salvatore, 577.
Fasi della luna, 18.
Fate bene fratelli, 133.
Fatti di cronaca, 385.
Federazione dell'Africa del
Sud, 201.
Fenomeni celesti. 32.
Fenomeni naturali, 385.
Ferdinando di Savoia Piin-
cipe di Udine, 145.
Feste cattoliche di precetto,
14.
Feste di precetto fisse e mo-
bili, 10.
te mobili. 14.
-te non di precetio. 10.
- i: at „ (La), 530.
Finlandia, 198.
Firmamento, p. 41 e seg.
Fiume, 447, 449.
Francia. 198.
Frali bigi, 137.
Frati minori, 131.
Frumento (Il nuovi») " Car-
lotta Strampelli „. 331.
Cieorpia. 198.
Gerarchla catiolica, Im».
Germania, 198.
I Gianettl Giulio (Ditta), 557.
! Giappone, 200.
Giocattolo (II) italiano, .Ifil.
Giovanna (l'rincipe.ssa), 143.
Giuseppe d'Ab.sburgo, 440.
Gran Brettagna e Irlanda,
200.
Grecia, 202.
Guatemala, 202.
Guardie Nobili di S. S., 126.
Guido da Verona, 48)>.
Hadramaut, 2J2.
Haeckel Ernesto, 577.
Haiti. 203.
Hegiaz, 203.
Honduras, 203.
Hymaus Paolo, 283.
Igiene della bellezza, 351.
Igiene della bocca, 359.
Inaugurazioni, 509.
India, 201.
Indizione romana, 10.
Industria giocattoli artistici-
Roma, 380.
Intercalazioni, 3.
Iolanda (Principessa), 113.
Islanda, 203,
Istituto nazionale dello x\s>i-
curazioni, 535.
Istituto per la propaganda
della cultura italiana, 214.
Italia, 203.
Iugoslavia, 204.
Mhiva, 208.
Jjauting, 282.
Laos. 198.
Lavori femminili, 318.
Lecocq Carlo, 577.
Legazioni estere presso S. M.
189.
Leggi, decreti e regolamenti
del 1918-19, 307.
Legislatura XXV, p. 404.
Legis'ature del parlamento,
149.
Legislazione del lavoro. 302.
Leoncavallo Ruggero, 498.
Leoncavallo Riccardo, 577.
Lettera del martirologio, 10.
Lettera domenicale, 9.
Letteratura (Notizie), 470.
Libeiia, 204.
Liechtenstein, 204.
Lituania. 204.
Livonia, 204.
Lloyd George, 28J.
Lloyd Sabaudo, 541.
Lubin David, 577.
Luigi di Savoia,. 115.
Luna (Sorgere e tramontare
della), 25.
Lussemburgo, 204.
Madonna del Francia, 484.
Mafalda (Principessa), 143.
Magrezza e obesità, 300.
Mauciuria. 190,
Marchisio Barbera, 577.
Marelli, Macchine eletti iche,
I 548.
Margherita, Regina Madre,
, ni.
i Margu.rltle Paolo, 577.
Maria (Principessa), 143.
Maria d'Inghilterra, 440.
Marina mercantile italiana,
317.
Marittima Italiana, 543.
Marocco, 198.
Maroniti, 131.
Memel, 205.
Mercedari, 133.
Mesi (nomi romani dei), 0.
Mesopotamia, 212.
Messico, 205.
Micheli Alfredo, 577.
Milza B. Sistemazioni idrau-
liche, 549.
Minimi, 133.
Ministeri dal 1848 al 1919, 150.
Ministero d^gll Affari Esteri,
156.
Ministero dei Lavori Pubblici,
171.
Ministero dei Trasporti Ma-
rittimi e Ferroviari, 158.
Ministero del Tesoro, 170.
Ministero della Guerra, 165.
Ministero della Istruzione
Pubblica, 170.
Ministero della Marina, 173.
Ministero della R. Casa, 144.
Ministero delle Colonie, 160.
Minis ero delle Finanze, 101.
Ministero delle Poste e dei
Telegrafi, 175.
Ministero delle Terre liberate
dal nemico, 176.
Ministero dell'Interno, 168.
Ministero di Grazia e Giu-
stizia e dei Culti. 163.
Ministero per l'Agricoltura,
157.
Ministero per l'Assistenza mi-
litare e le Pensioni di guer-
ra, 100.
Ministero per l'Industria, il
Commercio e il Lavoro e
per gli Approvvigionamen-
ti, 160.
Ministri degli Infermi, 134.
Ministri di Stato, 155.
Missionari del Prezioso San-
gue. 135.
Moda (La) maschile,
Monaci, 129.
Monaco, 205.
Mongolia, 190.
Montenegro, 205,
Monumenti, 509.
Murmania, 205.
Maumaun Federigo,
Navigazione generale Italia
na, 540.
Necrologio, 500.
Negged-el-Hasa, 212.
Nepal, 205,
Nicaragua, 206.
Nono Luigi, 677.
Norvegia, 200.
Notizie sportive, 600.
Notizie teatrali, 490.
Novelli Ermete, 497, 577.
Numero d'oro, 9.
Nunzi apostolici, 128.
a.
)77.
16
IXniCI-: ALFABETICO DELLE MATKKJE.
Obesità, yco.
Ol.liitf di Maria, 1.3ó.
Olfjciii oeclesiastiei, 127.
OJanda, 20«.
Olivetani, 130.
Otnan, 206.
Opere i)ubbliclic, 500.
Ordine della penitenza, 1:33.
Ordine giudiziario, 18(i.
Ordine Sovrano di Malta, 20fi.
Ordini mendicanti, 131.
Ordini religiosi. 12'.).
Orlando Vittorio Em. 278.
Ottobre 1582, 3.
Paderewski Ijrna^io, 285.
Palestina, 212.'
Panama, 20G.
Pnragu.ay, 207.
Parlamento italiano, li'.>.
Pfti-lamento nazionale, 117.
Passioniìsti, 135.
Patti Adelina, 577.
Penitenzieria (Sacra), 127.
Periodo giuliano, 7.
Persia, 207.
Persico Federigo, 5S3.
Perù. 207.
Pianeti, 32.
Pichon Stefano, 2.s:3.
Pii Operai, 134,
Pitteri Kiceardo, 273.
Polonia, 207, 458.
Poiitetìce (Sommo), 1:^3.
Portogallo, 207.
Potere temporale, 215.
Prefetti del llegno. 183.
Prelati palatini, 125.
Premostrate nsi, 12!).
Presidenza del Con.si{,'lii) dei
Ministri, 155.
Principio delle stagioni as'ro-
nomiche. 1!).
Principio d" anno, 5.
Principio di secolo, 5.
Problemi agr. del dopo guer-
ra, 325.
Produzione mondiale dol ta-
bacco, 431.
Propagazione della riforma
gregoriana, 4.
Provveditori agli sludi, 187.
Psicologia irredenta, 2C.7.
Punti cardinali dell'orizz., 18.
Quattro tenjpor.i, 14.
Questione (La) adriatica, 305.
Questione polacca (La), 301.
Kaffaello, 236.
Eagni Ottavio, 583,
Eappresentazione (Prime) di
commedie nuove, 491.
Rappresentazione (Prime) di
opere nuove, 491.
Kasi Luigi, 58.1.
llodcntoristi, 135.
Reinach Edvig(>, 583.
Riforma giuliana, 2.
Riforma grogorifina, 3.
Rocca Isgro: giocattoli, 3^0.
RoceatagliataCeccnrdi C. 583.
Roma mezzo secolo fa, 221.
Romania, 208.
Romitaui di S. Girolanio, 133.
Roosevelt Teodoro, 583.
Ros'^oni Eu.genio, 58.S.
Rostand Edmondo, 583.
Rota (Sacra) Romana, 127.
Rovine della gvifrra nel Tren-
tino, 257.
Russia, 208, 452, 456.
Sacerdoti del HS. Sacramen-
to, 13(5.
Sacerdoti della Missione, 134.
Sacerdoti dello Spirito S. 135.
Sacre Congregazioni, 126.
Sa'andra Antonio. 270.
Salesiani, 136.
Salsomaggioi e. 537.
Salvador, 209.
Salvago Raggi Giuseppe, 279.
San Marino. 209.
Santi ricorrenti neiraiino, 117.
Sunto Domingo; '209.
Sarawak, 202.
Sarre, 209.
Scienza (Nfitizit di». 47r.,
Scolopi, 134.
Sede (S.) Apostolica, 2o9.
Segreteria dei Brevi, 127.
1 Segreteria di S. S., 127.
; Senato del Regno, 147.
! Senatori defunti, 148.
1 Senat. di nuova Jiomina, 148.
: Servi di Maria, 133.
; Sessioni del Pat lamento, 149.
I Siam, 209.
1 Siberia, 208.
! Sicilia: Società di Xavig., :.+-j.
; Silva e BizxozerO; 56".
! Silvestrini, i;J0.
i Simboli astronomici, 18.
I Simboli planetari, 18.
: Simboli zodiacali. 19.
■ Sindaci delle città, 183.
Siria. 212.
Sucetà aii. Valvas.^ori, 564.
; Società Cementizia Val di Ma-
rina, 560.
i Società delle Nazioni, 210.
' Società " Enos < '558.
; Società It. Serv. Marit., 539,
Sole (Sorgere del), 25.
Sole (Tramonto del), 25.
Somaschi, 134.
; Sennino Sidue.v, 279.
Spagna. 210.
Stati'imento per la fabbrica-
zione artistli-a del 8J0':ut-
tolo italiano in Roma, a7«X
Stati (Principali) indipendeutl
della terra, 19.3,
Stati Uniti del Nord. 210.
Stelle principali, 3i.
Sulpiziani, 135.
Svezia, 211,
Svizzera, 211.
Tallone Cesare. 5s3.
Tami Antonio, 853.
Tangcri. 211.
TardiGU Andrea, 283.
Tauride, 211.
Teatini, 133.
t Teatro, 491.
Tempi legali degli Stati, 34.
Tempo medio, 23.
Tibet, 197.
Titoli cardinalizii, 125.
Todaro Francesco, 583.
j Tommaso Duca di Gen. l-l'
Tonga, 202.
Torlonia Leopoldo, 583.
j Tracia. 211.
I Transatlantica italiana, .546.
I Trentino, 257.
I Tribun. della Segnatura, 127,
I Tribunali occ'.esiastici, 127.
Trieste, 2o9. ,
i Trinitari Scalzi, 13?.
! Trnmbic Ante, 284.
Tunisia, 198.
Turchia, 211.
Turckestan russo, •212.
l'craina, 212.
; Ucraini, 553.
j Vvn. bella iniziativa. VM).
' Ungheria, 212.
Ufficiali delle guardie Nobili
di S. S., 126.
Utiiciali dello Stato, 155.
Umberto I, IJl, 232.
Ungheria, 459.
Uiaguay, 213.
Vallombrosani, 130.
Vaii den Henvcl, 284.
Venezian Felice, 274.
Venezuela, 213.
Vescovi d'Italia, iSO.
Villari Pasquale, 477.
Vittorio Emanuele H, 234.
Vittorio Emanuele III, ISO.
Vittorio Emanuelo Conte di
Torino, 145.
Yemen, 213.
Zanzibar, 202.
Zar.a, 213.
Zelanda (Nuova), 202.
K;cr=:::^c=roo< —
Scelta di caricature politiche
dai principali giornali umoristici italiani
(1918-191G)
ECHI PELLA GRANPE GUERRA-..
et de quibusdam aliis.
1. — Mentre l'Italia
conquista Trento o
Trieste.
La vendetta dell 'impiooa^
1918).
(L'Asino, 10 Novembr*
TIPOGRAFIA BIGLIETTI - PAR-
F.'-'-' DI = FIORINOnu™Tpusc^ì
Lavori commerciali d'ogni genere - LISTINI eco.
Via Sacchetti, 8 - FIRENZE - Telefono 27-01
{ fra Coosuniatori e Fabbricanti di Coocimi e Prodotti Cbiici
Società Anonima - Capitale Sociale versale L. 70.000.000
Sede in MILANO - Via 3. Nicolao, 7
Uffici: FIRENZE. GENOVA « N^POU
Agenzie: VICENZA, VIAREGGIO -N. 36 stabilimenti spars' \n ^u*ia Italia
Produzione annuale Q.ll 4.000.000 d\ Superfosfati
350.000 di Solfato rame
100.000 di l!olfl ventilati
Prodotti chimici per TAgrlcoItura e per ì'Indnstria
FERTILINA sale nutritivo per fiori, piante da vaso e da
giardino ed in genere per tutti i vegetali. Prezzo per
ogni scatoletta, L. 1 scatola da gr. 500, L. 2 — da Kg. 1,
L. 4 - da Kg. 3, L. 8.50.
FRUGIFER concime concentrato per alberi da frutto, sca-
tola da K. 1.600, L. 1.40 da Kg, 2.800, L. 2 ~ sacchetto
da Kg. 5. L. 3.
OLITOR concime concentrato per ortaggi, scatola da Kg.
1.600. L. 1.75 - da Kg. 2.800, L. ^.,25 — sacchetto da
Kg. 5, L. 5.
ARXOLEA rimedio per combattere tutti gli insetti dannosi
alle piante, ortaggi e fiori, pacco da K12:. 5, L. S — sca-
tola da Kg. 3, L. 3,50 da Kg. 1, L. 1,70 — scatoletta
L. 0.70. Maggiori quantitativi prezzi speciali.
ANTIAFIDINA prodotto di assoluta efficacia per combat-
tere l'afide lanigero del melo e gli altH parassiti fissi delle
piante da frutto. Prezzo della latta óà Kg. 1, L. 6 — da
gr. 500, L, 3,60 — da gr. 250, L. 2.S0. Indicare se si desi
dera per pennellatura 0 per irrora>'io»?e
ANTICOLERINA preparato per oreventre, combattere e
guarire il colera dei polli. Flacone L. 2,50.
EVAPORATORI SPECIALI "ZIMMERMAN" per essi-
camento dei frutti e prodotti agricoli. Modelli per uso do-
mestico ed industriale. Schiarimenti e listini a richiesta,
ORTO DI PACE^, come si coltivano e si cucinano gli or-
taggi. Manuale illustrato L. 3,60 se con ordinazioni d!
cui sopra, solo L. 3.80.
COLTIVAZIONE FIORI - Manuale L. 0,70 se con una
ordinazione dì cui sopra, solo L. 0,80.
Il tatto franco di porto a domicilio
NB — Non si spedlse contro assegno dato l'elevato prezzo dell'assegno stts»o
J
- 2
MmVIII N. 33
Doincnics
I* Novembre 1919
= GENOVA =
Piazza D(i(rrari, 26
I /( più di/TUM,
m:. U 4.«t
SE;TTIMAMAU,IU,ySTEAT0pE«.RA(iAZ7.i
IO
A puniate veneonn sempre pubblicati nostn ROMANZI premiati del <juali è nervata la proprieli letterarU.
A un lolo tndirliro IO «bb annui L M - »em L 25. - Chi manda 9 abb. con indiriiil diversi 4 II IO» gratis -
041 abbonanienli decorrono sempre da gennaio - SI risponde a chi manda cartolina doppia e il n- della fascttla -
Hiagino assiste alla corsa del ca
dimane col suo cluchlno v«ol
cavallerizzo.
fare il
Monta
iD groppa e
LO SCOLARO
4. Il somtnarello, incitato con la voce, con ^'■
gambe e co» la frusta va come una frecc; •
>. Improvvisamente la bestia spara calr
Blagino va lungo e disteso,
va in un prato. «. 8e ne ri torna a casa frale risa del compagni
contiene Romanzi educativi, Racconti illustrati, Varietà, Cu-
riosità scientiflciie. TEMI SVOLTI. .,
Le illustrazioni sono del pittore RICO CARBONE.
Abbonamento annuo L. 4.05
GRATIS taegio. Chtedftelo all'indirizzo:
Spetl. . LO SCOLARO » QESOW*
a. ~ Il giuoco d' azsardo.
(Dif. di MuRini).
La « posta » perduta.
c« NcMKso . 221, Novembre 1918).
3. — Tutto al combattente !
n Reduce: — Ho capito! Si avvicinano le.... elezioni.
(Ili Travaso dkllk Ideb, 8 Dicembre 1918).
4. — n ricevimento culminante.
▲1 Pi>e«iden4i« Wil»nn vengono offerte molte gatte.... da pelare.
RINOMATO STABILIMENTO
DI
Statue religiose artistiche in Captapesta e Cera
PASQUALE ERRICO & C.°
LECCE (Puglie)
Piazzale Stazione Ferroviaria
Locali propri.
:; ;; Statue - Gruppi -
Bambini - Crocifissi -
Aitoriiievì - Bassorliievi
- Pale da aitare - Pa-
stori da Presepe ::
Le nostre statue di
cartapesta (celebrata
specialità Leccese, imi-
tata e mai raggiunta),
sono refrattarie al tarlo,
resistenti e leggerissime
(li peso.
La pittura di esse è
ad olio con colori fini e
inalterabili: hanno gli
occhi di cristallo finis-
simo.
A richiesta, spedia-
mo cataloghi, fotografie,
ncisioni.
Modicità di prezzi
Esecuzione perfetta
Tenere bene a mente : indirizzare corrispondenza soltanto a
PASQUALE ERRICO A C.o - LECCE (Puglie).
5. — Il pranzo alla Sala dell* Orologio.
Wiìfion : - Ahi! mi pare che ahbiano tutti uu discreto appetito
(Pasquino, n. 6, del 9 Febbraio 1919
(^
*^
PREMIATO STABILIMENTO TIPO-LITOGRAFICO
PITTA ANGIOLO GAMBI
Piazza Duomo, 10 - FIRENZE - Via dei Servi, 2
CROMOLITOGRAFIA- Cartelli reclame-Carte geografiche - Diplomi
- Azioni -Modelli calligrafici -Disegni a pastello -Cartoline artistiche.
LAVORI COMMERCIALI - Forniture per Banche - Comuni , Am-
ministrazioni - Etichette per vini e liquori, Profumi, Stoffe, ecc.
Listini, Tessere, Inviti, Partecipazioni, ecc.
CATALOQHI E RIPRODUZIONI D* OGNI SPECIE
È pubblicato :
ALMANACCO
DONNA ITALIANA
ìollZl^ ENCICLOPEDIA DELLA VITA FEMMINILE L. 3,50
FL BEMPORAJD <& FIGLIO^ Editori
FIRENZE
Giov. ASCIONE & FiglI
CASA FIONDATA N KI, 1S55
TORRE DEL GRECO
Napoli (Italia)
I Via Santacroce N. a, p.*" p."
I : Telegrammi; " Coralli TORRE DEL GRECO „
Brevetto
della R. Casa
Hi
PREMIATA MANIFATTURA
IN TUTTI OLI ARTICOLI
DI
CORALLI I
TARTARUGA
GAJMMEI
CIONDOLI DI MADREPERLA
CONCHIGLIA, ecc. ecc. =
ifyi FILOGHAMA ARGENTO £ ORO
8. — La lotta dei par-
titi in Germania.
— Credi, papà, oh© dob-;
biamo intervenire?
— Non è ancora il m<
mento.
(L'Amisu).
r BENVENUTO BARATTI ^
LABORATORIO DI FALEGNAME
(Fondato nel 1871)
FABBRICA DI MATERIALE SCOLASTIIO E BANCHI DA OREFICI
Fornitore della Ditta
R. BEMPORAD Sa F.
BDITORI
Jl
LAVORAZIONE
MECCANICA
J
FIRENZE
Bono ss. Apostoli N. S
r^Ar.=rr=r
CARPIGIANI & ZIPOLI - EDITORI • FIRENZE, VIA RICASOLI, 63
Prossimamente uscirà
r ANNUARIO TOSCANO 1
Unica Guida della regione
Utile a tutti
indispensabile ai p'ìi
3900 pagine - 430.000 nominativi
Volume solidamente rilegato In
tutta tela con Impressioni In oro
L. SO.-
"'*"■ CAFfHNTICOBOTTEGONE. •••'»■
THE BERLITZ SCHOOL
«iwmw*
,,«nii»fl""**
«m-J"""'
Contiene le Guide scrupolosa-
mente aggiornate delle città e
Provincie di Firenze, Livorno,
Pisa, Lucca^ Arezzo, Grosseto,
Massa-Carrara, Siena.
Le materie sono divise in due grandi
parti. Nella prima sono comprese le indi-
cazioni riguardanti le amministrazioni
pubbliche, gli enti morali, le opere di be-
neficenza, i monumenti, gli stradari, le
tariffe daziarie e diverse. Nella seconda
sono compresi gli elenchi degli industriali, professionisti, commercianti, mestieranti.
Per questa divisione cosi semplice delle materie e per l'ordine alfabetico scrupolosa-
mente osservato nella disposizione delle categorie e del nomi, V Annuario Toscano è
di facile e pronta consultazione.
Produttori, commercianti, professionisti, per co-
noscere la Toscana nelle molteplici manifestazioni
della sua attività produttiva e commerciale consultate
/'Annuario Toscano.
Incollando su una cartolina vasHa H tafliando In calce
il prezzo del volume sarà ridotto a L. 15.—.
Sconto speciale
Almanacco Italiano 1980
./V'««*««J
Libreria Larousse 13-17, Ru8 Mantparnasse - PARIS (60
J più celebri diz'onan /rarc^si
DICTIONNAIRES LAROUSSE l
indispensabili a cÌiiunqi:(S le^fga, parli o scriva in francese |o
al
Dictionnaire illustre de la langue francaise pa^tine^^'j^orm*^ i"^
Hi>,ò^l(3,5), con jyt-KJ tigm-e, rt7 tavole (due a o>i.j«:'). Legato m cartone, Fr. Si. f •-
1 arniJ<?<?e élémentaire illu^frP -^' P'^ diffuso dei dizionari classici eie- -2
L^gruUbòC eietneiliatrc lllUòire .dentari ad uso della gioventù. B«l -^^
volume di l'^75 pagine (formato 10,5X1^-0), "oa 2500 fiaure, 35 tavole, 24 carte e fl.9
2 tavole a colcrù Legato in cartone JFTir» ^.^O, % r^
I ?»rnH««'-^ /•lil^'jinilP ìJInQtrp Eccellente dizionario-manuale per la gio- >o
i^arou^b^ y^idhbique inusire ^^^^^^ q^^ ^^^^^^^ ^. ^^^^ pagine (formato ^-|
l3,5X20), 4150 incisioni, 70 tavole enoiclopediclie, li cui 2 "a en\ori, 14 carte di i2 ;i
cui 7 in colori. Legato in cartone f^ar^ IO* £ *
Pptit l ?»rnil<;«5P ìllll^tr<^ ^l P"^^ completo iei aÌKÌon.*ii Gaàviv»rf,ii fcatioo-ai J"^
l etll l^arUUbbC lHUbirC ^^j ^oi^o^^ di 1664 ^a^^ne ^formato i3,3/.-«)), ^ ^
5»U0 illustrazioni, lau quadri enciclopedioì, di ijui 4 va ^oiori, ^ 'iìO S'^riva. iì rei ? §§
in colori. Legato in tela t^jt», 155, ^ :3
I JirotiQQP f\f^ nnrhp I^ so'.o dizionario )& tasca varaAneite m--t>,'%ico e ^oìml- :;^-S
uaiuuaac uc iJUCiic ^,g^^ ^Vxa esista .u Jxxgua tra:'i<.aae, :rc<U«^'ewab-.Le i . §
tutte le persoue ciie vogliono 'Piaggiare \a Fn-iicia o» :'.hx ^a,«ìi 'leva 41 pa/'a \% .^*
lingua francese: più di 85,000 '«vocaboli '^on 'a 'oro lefluJB.io.'*^ ^a ntx ■«*.\la>xid %b.ba- ,^^
stanza piccolo per essere tenuto comodamente -a ^a.ca. Elefante >»»'a^.v>'*4w r;j ^^ ^'v
pagine su carta extrasottile (bible paper), fonnato 10,5X1^,5 ; c-auo S^-o ^rfttQ>aii. ^jj
Legato in tela K^a», A Ad ; in pelle i^«-, 2S« d t
Le Larousse POUr tOUS Pì^^narlo enciolopedloo in due TOlumi. Tutte ^ ^
wv> i^M-i^iAow»^ pvm i-v^Mo |g parole della lingua, tu' to le conosopaye ama.Q«j ^ 5
sotto la forma più pratica e meno costosa. 1950 pagine (formato 21X30,5», 17..^5 o p
incisioni, 216 carte in nero e a colori, e 35 splendide tavole colorate. Preazo dei '«;«
due volumi: in brochure éìV^st» O69 rilegati in mezza pelle JE^jr. &-ff6^ o B
Nouveau Larousse illustre ìia otto volumi, ii più i-^oeute, ;i più rio gg
nuuveau l^ciruu:>:>t; munire ^amente documentato 3 >1 più m^Ai^ca- .1 ^
Olente illustrato dei grandi dizionari enciclopedici. (Saggio g'^atis a rv:hi>'^taj . ^.^
7.600 pagine (formato 32X26), 237,000 articoli, 49,000 illustrazioni, 504 oar*-;e m nero '^'tn
e in colori, 89t"""
: ^^^^^^^^^^ ^.. .., .. I i
tì «
Un fi^nùdici» u-^.'-^o /?g/ jft/s genere 3^
. . *
1 arnilQ^P mPnsilPl illll^trp ^- '^^^ periodico .«fsviaf^ì^'j^ enciclopedico, è,
l^dfOUSbe menbUei niUSire ^,^^^ ^^ corrente di fcntt-i . forma inoltre il ^
ssgaito ddi iNuuveau carju se illustre. ? di tutte le enoiolopedfe '3aggio gratis a «
■^chiesta). Esce il primo sabato di ogni mese, p
Un numero p^nr. ^.«SO — ABBONAMENTO I^ar, IS, '^
In vendita per co/fiianti presso i principali Librai d'Italia e presso :
R. BEMPORAD & FIGLIO Librai-Editori.
FIRENZE — Via del Prooonsolo N. 7 — PIREN25E
10
Libreria Larousse - 13-17, Roe Montparnasss - PARIS (6")
j)/ splendidi lavori dì iusso
Collection in-4'' Larousse
Opere in grande formato (32X26 centimetri), atampate su Carta maguitìca, *
maravigliosamente illustrate mediante la fotografia e contenenti nu- ^2
merose e superbe tavole' e carte in nero ad in colori. Legature arti- g:2
(etiche originali. «"
La France héroique et ses alliés.
- Per G. GEFFROY, L- UCOUR. C. LUMET,
2 volumi non legati . . Fr, 70
legati in mezza pelle. . » 110
Pubblicati precedenteììierìff
L'Italie illustrée, per P. Joosset. Un volume
noi» legato, rr. 32; nie/.za polle, Fr. 50.
htlstoire de France contemporalne (18ti
19i3), un volume uou legato Fr. 45.
Legato In mezza i>elle Fr. 65.
Histoire de France illustrée (dalie origini
Ri XIX" secolo), 'i voluiui non le-iati
Fr. 80. Ledati In mez/a pelle Fr. 120.
La France. Geographie illustrée, per P. Jous-
8BT, non legati Fr. 70.
Legati in mezza pelle Fr. 110.
Le Musée d'art (dalle origini ftl XIX» secolo),
un .volume non legato Fr. 35.
Legato In mezza pelle Fr. 55.
Le Musée d'art (XIX*» secolo), un volume
non legai.» Fr. 40; mezza pelle Fr. 60.
La terre, Geologie pittoresque, per A. Robi.s,
un volume nou legalo Fr. 32-
Legato in mezza pelle Fr. 50.
La Mer, per Clrrc-Rampal. Un volume non
legato Fr. 35.
Legato in mezza pelle Fr. 53.
Les Sports modernes illustrés Un volume
non legalo Fr. 28.
Legalo In mezza pelle Fr. 46.
?a."is Atìas, per F. Bodhjtox. Un volume non
legato Fr. 26; in mezza pelle Fr. 44.
La Bel^ique illustrée, per Dumont-Wilden. Un
Volume non legato Fr. 28.
Legato in mezza pelle Fr. 46.
Le Japon illustre, per F. Challaye. Un vo-
lume non legalo Fr. 35.
Legato in mezza pelle Fr. 53.
L'Espagne et le Portugal illustrés, per i*.
JoL'ssET. Un volume uon legattt.Fr. 35.
Legato in me:^za pelle Fr. 53.
La Hollande illustrée. Uu volume non legato
Fr 22. Legiito in mezza pelle Fr. 37.
La Suisse illustrée, per a. Dauz-^t, Un vo-
lume non legato Fr. 32: mezza pelle
Fr. 50.
L'Atlemagne contemporalne illustrée, per
P. .loussET. Un volume non legato Fr. 27.
Legato in mezza pelle Fr. 45.
-3 "3
ih
1'^
.S q
® a
II
o *i
a e
1 =
f? «e
Domandare il Catalogo dettagliato.
La più bella collezione di capi d'opera della letteratura francese. Graziosi
volumi stampati sa bella carta e illustrati da interessanti incisioni. (Riproduzioni
■ la antiche edizioni ecc.).
In vendita : Opere di Rabelais, Corneiile, Raclne. Molière, Le Pontalne. Bolleau.
La Rochefoucauid, Mad.e de Sevlgné. Re^nard. J. J. Rousseau, Voltaire, Dfderot,
Chateaubriand. Stendhal, Musset, Vigny ecc. (Domandare i cataloghi speciali).
Ciascun volume con copertina ripiegata Ji jfr, AO.
O et
O o)
In vendita per contanti presso i principali Librai d'Italia e presso:
R. BBMPORAD & FIGLIO, Librai-Editori
FIRENZE — Via del Prooonaolo N. 7 — FIRENZE
11
7. — n « lioheugrln * amerloeuio.
Atto ultìTno: La partenza.
(Paiquwo, n. 7, del 18 Fobbnaio miH,
12 -
:^-V^*^^S^'^'ft*j>^ vMm ^^^UXAAA.' Uan V u^a V U lUUvi Viiv v
'tMWi
GIOVANH! GUARDINI
SOOIE3TA A.isro3srinv^jà.
Capitale L. 9000000 - Sede Principale in Torino
Filiali: GENOVA - ROMA - NAPOLI - BARI
FIRENZE Via Cerretani 12
GRANDIOSO ASSORTIMENTO
Paracqua - Ombrellini - Bastoni - Ventagli
Marrocchineria - Valigeria
PELLICCERIA: con appositi locali
per la conservazione nella Stagione Estiva
FIBENZE - Via Cerretani 3
CALZATURE
Completo assortimento di tutte le qualità
per Uomo - Donna • Ragazzo e Bambini
OALOCHES - GAMBALI - PANTOFOLE
=— = SANDALI ===
IS
8. — Fase intermedia.
Pantalone: — Se non mi levatp
questa bardatura di guer-
ra mi sarà difficile andare
avanti.
Meda: — Ecco, è già pronta li-
bar datura di paofi.
(Il Travaso dkm.k, Idkk
16 Febbraio 1919).
9. — La Conferenza di Parigi.
1S*
Mentrf Wilson rifa tutto il oreatf
fi Torit.<!f-n ritorna sor^anzato.
GrEBiK Mkski'hino, 16 Febbraio 1919-.
- 14
Anno XXIX. IQSO.
•II. MATTINO*
li più diffDSo e completo giornale del Mezzogiorno
(Fondatore-Direttore 1891-1917 : EDOARDO 3CARF0GLIO)
SEI EDIZIONI QUOTIDIANE
ABBONAMENTI
Anno L. 27.50 — Semestre L 14.50 — Trimestre L. 7.50
E
:: rAImào^LCco lUIUno ::
la splèndida BNCICLOPBDIA PERIODICA di 1000 pagine illustrate
ohe la notA Casa Editrice Bemporad di Firenze pnbblioa ogni anno.
Corriere dì J)fapolt
il più diifuso giornale della sera
Anno L. 24.00 ~ Semestre L. 12.00 - Trimestre L 6.00
:: rAlmainàcco iUlì^no ::
• REGINA ••
ANNO XVII
La più elegante e ricercata rivista femminile italiana
Anno L. 10.00 — Semestre L. 5.50
E
:: rfllmÀHiLCco delia Donna ::
IL MATTINÒ E REQINA
Anno L. 35.50 - Semestre L J9.00
E
:: l'fllmainàcco ItÀli^no ::
'<y^ Gli abbonimenti si pagano anticipati ^=€:c
16
IO. ~ Jja Jugoslavia non ò stata ancora rioonosoiuta.
^^^
^^^ra^
^^^^^
^^^
'^^fy£^^W?&
^^^^^fe
Eppure la s! riconosce benisBìmo.
(Ii> Tua VASO dkllkJIdbk, 16 Marzo 1919).
GIACOMO BROQl
FIRENZE - Corso del Tintori, 15
Fotografo della Corte d'Italia e di altre Corti d'Europa
BRANDE GASA EDITRICE DI FOTOGRAFIE ARTISTICHE (oltre 25.000 toggettD
STUDIO FER RITRATTI
Lungnrno delle Orazio
MagazzlNO di Vnniiita ~- Via Tornabuonly 1
SPECIALITÀ DELLA CASA»: Grande collezione di Potoacquerelli eseguiti a mano,
in foglio ed in cornici di ricchi e svariati modelli — Libreria d'Arte ~ Stampe
di vario genere — Platinotipie Baltance ~ Cromi — Cartoline postali ~ Terre»
cotte — Bronzi — Cornici artistiche %y> commistioni:: u::snt:2sns
NAPOLI - Piazza del Martiri 2405
rtr-
G. VITI-PIBRAZZUOLI:
"X^ X migliori volumi p0r raga»»i
II Libro delle Piccole Italiane ^
— LETTURE PER LE GIOVINETTE
Ve]«MB« ìn-Ì6\ eoa iUustraxioni d'arte e copcrtiiui a colori -^ ZJrm Quattri
^ R. BEMPORAD & FIGLIO, Editori ♦ FIRENZE m
fsj
16
f
k
GRATIS Al SOFrERENTI D'ERNIA
Uni motto conosoluts ed Autorerole persona, Invia
GRATIS e TUTTI un campione del traltamento ohe
guari Lui stesso.
Un canivioue grutis «Il questa famosa cura, du farsi In
casa propria, sarh Inviato franco a chi A efl'etto d'erula, o
coiKifice persone erniose. Esso è un meraviKlloso Sistema che
ha guarito persone che diffidavano ospedali, dottori, cliifi,
elettricità, impiastri ed altro nieazo Date dunque 11 Vostro
nome, cognome e Indlrlzjso ed T canopior,- gratis ^l «nrà
Inviato senza alcuna npesz da ^'ostra parte.
Il Sis. Amedeo JIELEOAKl Via Provinciale 3ór, AVKNZA
di CARRARA pc^r FOS.SONE BASSO, sottri d'ernia por 20 anni
0(1 nvfva i>erdut.a ogni pperanza di guarigione, allorquiindo
udì del niaruviglioso Sistema Colllngs. Benché scettico ne
foce l'uso o fu perfettamente guarito all'età di 55 unni.
Il Sig. Paolo ZUCCARELLI iNVgu/.iantc Frutta a
IIIKTI (Scalo), fu pure guarito airet:\ di Gft anni.
Il Sig. Guglielmo PETA, Via Cartoleria N. :>. no
nìSA. (già soldato nell'attuale Guerra ed ora
aardla di Città) fu guarito dopo nn anno di atrooi
tferenze.
Al Sig. Francesco MICOZZI, Agente R. Dogana
BISCKGLTE. Prov. Uarl, fu ordinato dal proprio
■tt^re di non portar più il Cinto perchè ormai
larlto.
Ogni sofferente d' ©mia dovrebbe subito approfit-
ire e far prova di questo Sistema che, senza dolore,
i>erlcolo, operazione né perdita di un'ora di lavoro,
ha, guarito mijiHaia di persone. Non mancate,
dunque, d'inviare l'unito Tagliando oggi stesso.
///%M*^'
Sig. Paolo ZrrcAREi.i
'^'agliando per campione gratis.
'l'agliatelo od inviatolo al Capit. W. A.
COLLINOS & FIGLI. Ltd., 32 34.
Theobald's Road, LONDRA, W. C. 1.
(Inghilterra). Cassetta 121C.
Da quando soll'rito d'ernia ì
Quant'anni avete? Avete
l'oruia al lato destro, sinistro od all'ora-
bollco?
Nome e Cognome
Indirizzo _ _
f
Sciroppo Pagfliano
del Prof. GIROLAMO PAGLIANO
KIRKN^S^K - Via Pandolfini, 18 - RIREN^E
a a X' Ottimo dei purganti, efficace depurativo del san^
gue ; disinfettando perfettamente V intestino, guarisce la
stitic/jezza, di pronta a zio/] e d □ n □ o cn
o D Xa sua fama, c/je dura costante da oltre 80 anni.
; garantisce la sua bontà o ^
□ cn D C3
D o guardarsi dalle imitazioni nocive e dalle contraf'-
fazioni a cn a cu a
CD a C3 o
©:
17
LI. — OonoBoo i miei polli.
Il fantasma di Cecco Beppe: — Aitro ■'he trattarlo con i granii bianchi e gli zucche-
rini! Pi'endetemi al vosero serviz'o. e so io ran'oo modo di tenerlo a posto.
(< Numero » 225. Marzo 1919).
I lilBRI D'OOei
— EDIZIONI POPOLARI DI
ATTUALITÀ E DI COLTURA
1
Firenze - R. DEMPORAD & TIGLIO. Editori |
->- Catalogo a ricHiesta
- 18
i
ERNESTO eORTl
riRCCHIINE flERODINRMKHE CURII
BREVETTI ^0^)DlnLl-lrJVCNZlO^Jf «T/OUPlNn
MACCHIME A CORRENTE
D'ARIA ALTERNATA
80%
PERFORATRICI- SB022ATRICI
RIBADITRICI- SCALPELLATRICI
Mll AMn ^*A CARLO fARlN,N,20
19 -
12. — La ' Moscaoi
(Xuov.'i Edizioii
Gixaoc'o ili Soi i
(l(;lJo Nazioni.
(Ti. Tkavasm dfi 1
•2H Marzo IHIH)'
13. — Paesaggi egi-
. ,.i-oii camhianK'rit i a vista.
(li. Travaso dki.t.k Idek.
:;() Mar 7.0 1919).
♦■
TIPOQRAFIA ETTORE EATTORl & C
già CLAUDIANA
Via dei Serrayli, 51 - FIRENZE - Telefono N. 17-96
Laifori commerciali ■ Giornali
Opere - Legatoria ■ Stereotipia
♦■
- 20
h
IS) OFFICINE ELETTROMECCANICHE (
IvALLENARI e BASO - tMSJU
STUDIO TECNICO - IMPIANTI ELETTRICI INDUSTRIALI
Le più importanti del
Veneto
JVloiori
~ T)inamo - Jìlternaforì - Zrasfor-
mafori
- duadri ed apparecchi
per qualunque
potenze
f o 'h^n^inno
r. RIPARAZIONE ^^^ macchine ed ap-
§) parecchi elettrici (9
s ®
^V ^»/' v< ^V >V M/- >»r ^tr >V >V "^c ^♦'* ^V >*^ M^ M/* M^* V/' «>t<» ^V >V V/»
D. G. VIÀNINI & C;
18 Via Solferino - MILANO - Via Solferino 18
Casa fondata nel 1630
Materiali e macchine per le Arti Qratiche - la lavorazione
del libro - dei cartoni e delia carta nelle loro più sva-
riate applicazioni. -- ^-- — =r ■■ • -:^-
IMPIANTI COMPLETI
con macchine ,delle più moderne, automatiche e- produt-
tive, originali americane, inglesi e tedesche ad uso; Tipo-
j^rafie - Litografie => Legatorie di libri « Fabbriche di
cartonaggi = Cartiere - Zingografi - Fabbriche di astucci,
portafogli, valigerie, calzaturifici ecc. ecc.
Preventivi e disegni, gratis a richiesta
i.
,s ^ >>v. "^'i^. ~J^' J^^ ./;s ^i>. Viv. >]l \yj^ >iv. >,N >,V ^ y,S,~>Ys. VjV ;>{>
14. — l due arrivi di Wilson a Parigi.
> tt primu vuitaj* evviva » e ratais' iutn ^
ì % Benouda.... egli r stento trova un bram. (U^ukbijk Mkschinu, 2H Marzo l^iH,
15. — Le sorprese della buonafede.
1 U pnntì di Wilgon.... diventano altrettanti puntelli per la Gerxnanla.
fTr, T«AVA«n nw.r.» Tn»», R aprile IWOi
23
é
PIETRO SBISA {
Fotografia - Ottica - Geodesia Matematica
FIRENZE — ROMA — TRIESTE
CASA FONDATA NBL 1869 h
Fornitore della Real Casa e del RR. Mlnlatcri T
Fabbrica propria di occhialeria - speoalità in ottica ^
ocuustica - istrumenti geodetici e agrimensori |
forniture generali per la fotografia
Materiale :k.OT>AJK
Labùratori fotografici per $r/luppo e stampa annosoi ai nogozì
OFFICINA MECCANICA DI PRECISIONE IN FIRENZE
p«r là. speciale costruzione di strumenti soedetici
OFFICINE MONCENISIO
Stabilitnentf Riuniti già Bauchiero » Farina
Capitale 20.000.000
Direzione: TORINO, Corso Tortona, 50
Stabilimenti TORINO- CONDOVS
materiale potabil a di ogni t*po per
ferrovie e tramirie e aooessori re«
lativi ■■ iWateriala tipo DéoauiriHe ■■
Carrozaeerie per automobiÌi,Camiona;
Autobus e iKimoroiii e aooessori re-
la ivi, Case dì legno smontabili
f.^
16.
Un uovo storico.
"Kiuscirauno a far uascere la colomba della
Pacf o.... faranno una grande frittata?
'L' Illustrazione Italiana, 20 Aprile 19ÌH. -
Variazioni di fìia<iio).
ffe.r^'
17. — Sempre le condizioni di pace e Wilson.
Wilsoìi: — Ma, se noi
^sbaglio, il ristabilimenti
della schiavitù non o'en
nei miei quattordici pvin
cipii.
Lloyd George : — Effet
tivamente non c'era. Mi
solo cosi l'Inghilterra pu
star sicura che la Gormìi
nia non tornerà a farlo 1
concorrenza comiTierc'i.i]e
Il Pasquino Colonia lh, ■!
San Paolo del Bx'asile;
:: :: STABILIMENTO TIPOGRAFICO :; .:
Q. CARNESECCHI & FIQIJ
con Laboratori di Stereotipia e Legatoria
=— FIRENZE: — =
■liWljiif
VADEMECUM COMPLETO PER GLI STU-
ISflCiCtOp^CItS J5JQSJ _ TASCABILE - Rilegata in tela L, 6
I letteraria | r. bemporad a figlio
E illustrata i EDITORI - ~~^ FIRENZE
LEGNfiniflCIO ZflnORANI & C
S. Andrea, ^ST - V^ ElVlì: Z I A. - Telef. Int. 18-57
SERRAMKNXl - MOBILI 13A STUOIO - CA-
IVIKRK DA LETTO - ARHKI^I COMPLETI'!
PER SCUOLE ecc. ecc. -r^ -:
OEIMARO TROVATO!!!
TPficrM'i ■nQor»rfcO'fi ? Cercate fra le vecchie corrispondenze - Ro-
J-t/O^Jll lia^i^UStl i vistate fra le vecchie carte, dell' epoca 1850-
1870 - Negli archivi comunali, notarili, parrocchiali, ed in quelli di antiche ditte
Commerciali a famiglie private, troverete applicati sulle lettere (poiché a quel-
r epoca non usavano buste) ì francobolli dei cessati Governi Italiani : Toscana,
Napoli, Sicilia, Modena, Parma, Romagne, Stati della Chiesa, che si acquistano
ai più alti prezzi fino a 1.. looo ognuno dalla
AGENZIA FILATELICA TOSCANA - FIRENZE,' Via Bufalini, 12
PAOAiMENTO A PRONTA CASSA
SI comprano collezioni di qualunque iniportanea
Brande Emporio musicale • Ditta A. LAPIN!
Casa Fondata nel 1875
9, Via del Giglio - FIRENZE - Via del (iiglio, 9
FadDrica di Strumeoti a fiato di massiina precisione In Ottooe Legno PacJdono
StruhiBHii t mir, ViOilftì, VIOLE, VIOLONCELLI. CONTHABBASSI, MANDOLINI E CHITAeRE
Strurtibiin 1» i/érou88lone: TAMBURI, GRAN CASSE, TAM-TAM e PIATTI
Comni(;roio Viuììni antichi Italiani di qualunque valore
COMPRA E VENDITA DI PIANOFORTI
Forniture di accessori per qualunque strumento - Fornitori del A\unlcipio
di Firenze e del Corpo dei Pompieri - Forniture di monture ed accessori
per Corpi Musicali • Primaria officina di riparazioni per qualunque strumento
Lieuaiiii Edizioni Musicali per Banda, Orclifisira, Piano'orte, Violino, lonrioiino, ecc.
CATAf.OnHI fi LISTINI GRATIS A HICHinSTA .,.■■
25
18. — La fine del
paciere.
__ (L'Asino, 4 Maggio ItìlH)
aiXJLIO aiANNINI & FiaUEO
LIBRAI - EDITORI - LBOATORI DI LIBRI
19, I»la««a Pitti ~ FIRENZE ~ 26, Borgo S. 7.«copo
. ^_<,, , —
EDIZIONI SPECIALI, CLASSICHE, DI LUSSO - LEGATURE DI
LIBRO, ARTISTICHE - LAVORI TIPOGRAFICI D'OGNI GENERE
MANIFATTURA DI ARTICOLI IN PFLLE. =====
CASA FONDATA KBL 1866
PHSaiIATA A MOI.TISSIMB ESPOSIZIONI KAZIOKAX.I ID BSTBBS
aw
PICCOLA BIBLIOTECA BRITANNICA
== PER LE SCUOLE E LE FAMIGLIE ===
Diretta da DiEao Angeli - Catatogo a richiesta.
n. BMMPORAjy dk riOLIO, Editori — F'IRENZE
26
Dlplonia i'Oiore all'EsposlzIoie Italo-AmerlcaDa de! 1892
Medaglia d'Oro e d'Argento all'Esposizione di Torino 1898
PREMIATA FABBRICA A VAPORE
TELE
Incerate, Marricchinate ed Idrofughe
YERNiei
da decorazione, da Feri-ttmenta
e da Carrozze
Specialità ia smalti bianeiii e colorati
GopeFtoDì Impepinealiìli - Noleggio Copertoni
BANCO E FABBRICA:
Mazzini, 30 - FIRENZE - Viais Mazzini
Telefono urbano ed interurbano 448
•/'/
19. — "Wilson e Maz-
Zini.
Wilson: — Anello voi
grande idealità ? Very v:elì:
e avere guadagnato moHaV
(Pasi|U)ko, n. 20, del 18 Mai
gio 1919).
Tipografìa Editrice M. RICCI
31 Via S. Gaiio - FIRENZE - Via S. Gallo, 31
Si eseguisce ogni lavoro tipografico con la maggiore sollecitudine
ed a prezzi modicissimi
-—^ MAGAZZINO DI MODULI COMUNALI hk-^
Tutti i moduli per le Amministrazioni Comunali e per lo Opere di Bcno> I
ficenza si trovano sempre pronti ed a prezzi convenientissimi.
A richiesta si spedisce GRATIS il nuovo Catalogo Generale
! Americani illustri "
i
uccolta biografìcu di- S
retta da H. Nelson Oa>- I
lllllll = Catalogo a ricHiesta ™ I
Fir^nsje - R. BEMPORAD U FIGLIO, Editor
I
Mi UÀ NO - RRAXKLLl TRKVKS, KoiioRi
LILLDSTRAZIONE ITALIANA
I lettori avranno certamente notato come a^li Intermezzi
ilei Xohlìuomo Fidai e alle nnove rul>riclie iiiiziatt» ni lìruicipio «lei
r anno, quali i Teatri di Jùnmep), le Cronache di Iloma
antica e moderna di A. Baldini, le Rassegne d'arte di
R. Calzini, si sono testò aggiunte le argute e brillanti Confi-
denze quindicinali di Ugo Ojciti. Ora sempre nel desiderio di con-
servare, e possibilmente di accrescere le belle tradizioni letterarie
di questa nostra Rivista che ebbe ed ha per collaboratori i piì\ in-
signi scrittori d'Italia, abbiamo destinato all' ILLUSTRAZION K
ITALIANA il nuovo romanzo di Alfredo Fanzini intitolato
IL MONDO È ROTONDO.
Si tratta di un lavoro originale, profondo e piacevolissimo del-
l' autore de La lanterna di Diogene e de La Madonna di Marna, di
un romanzo palpitante di attualità, poiché rispecchia tanto nel-
1' ambiente che nei personaggi il singolare o sconcertante periodo
dell' immediato dopo-guerra.
Entro Gennaio 1920 /'Illustrazione Italiana pubblicherà
uno splendido numero speciale:
" PRIMO CENTENARIO DI VITTORIO EMANUELE 11° „
F»RIMO RK nn AUlA
II centenario del fondatore del Regno, nell' anno che sussegue
al compimento dell'unità nazionale dovrà essere celebrato dagli
italiani con grande fervore patriottico. Riprodotti in tricromia, ti-
gureranno nel numero celebri quadri dell' Induno, del Bertini, del
PONTREMOLi, e gli Squisiti acquerelli del Bossoli che si ammirano
nel Museo del Risorgimento di Torino. Una serie interessantissima,
curiosa di ritratti del gran Re in tutte lo epoche della sua vita,
quella dei componenti la reale famiglia e quella dei principali per-
sonaggi politici e militari che primeggiarono durante il suo Regno,
completeranno questa ricca monografia storica. Il testo ò dovuto
ad Alfredo Comandini, lucido ed originale indagatore ed espositore
della storia del nostro Risorgimento. Il numero di 40 pagine, con
un centinaio d' incisioni, tra cui 15 a colori, accuratissimo nella
veste tipografica, precedendo ogni altra pubblicazione del genere
«' non potrà essere superata da nessuna.
CONDIZIONI DI ABBONAMENTO PER IL 1920
Aimo L. 60 Estero Fr. 72 oro) - Semestre L. Si -Estero Fr. 87 oro-
Trimestre L. 16 (Estero Fr. 19 oro\
nii abbonati annuali potranno avere il numero " PRIMO CENTENARIO DI
VITTORIO EMANUELE II" Aggiungendo al prezzo cf' abbonamento /.. 2
per r interno 0 frane/ti 3 per V estero.
29
ao. - Ii'autodeoiaionc
Wilson: — Ecco il marito ohe vi ho scelto....
La Daìmotìa : — Grazie, sposacelo voi....
(Pasquino, num. 21. del 25 Maggio 1919).
libri d'attuailtà. patriottici, di propaganda
500 volumi di ogni genere e prezzo - Catalogo a richiesta
Firenze, R. BEMPORAD & FIGLIO, Editori
— <in
L'Eroica hasseiiia liaiaia
La meravigliosa rassegna in cni Ettore Cozzani da dieci anni com-
batte e cauta con oig<»i»lioso amor di po«^ta e d* Italiano, e di cni
ha fatto « la più juira espressione dell' idenlisnio europeo », con-
tinua le sne i»nl»blicazioni mensili. Ma intorno ad essa, come un
bosco d'allori intorno a una quercia gigantesca, vien germinando
una serie di collezioni degne nella veste e nella sostanza della ras-
seuna.
1 gioielli dell'Eroica • Uno L. 2,50; Dodici L. 20
Formano i primi dodici una collana preziosissima: contengono di
>" ; (ore Cozzani « L'Orazione ai Giovani »,.« Poemetti notturni»;
«li Vittorio Locchi « La Sagra di Santa Gorizia », « Testamento
. 1.» Sveglia », « Le canzoni del Giacchio », « Singhiozzi e risa »;
— di Sein Benelli « II Sauro », « Notte sul golfo dei poeti »; ■—
di Gabriele D'Annini/'»» « La. Crociata degli Innocenti: — e due
cnnolavori di due doni»»': « I sonetti dal portoghese » di E. Barrett-
l^rowning e « Italia'» della Sailo polacca: Maria Konopnicka.
l Poeti dell'Epoica - Opere varie m versi e prose
1)1 (lue morii in guerra, che Ikuiuo Insci., mi come il Loecbi opera
di snperb;» )»ellezza: il fantasrieo e junleroso « Ali e alati » di
K. Fumagalli ( L. 7.5<))e le liriche ascensioni dolorose di G. Costanzi:
I Poeuii di r.uddha ». (L. 10): opere di Agostini, Orsini, Dini.
Le Opere del Gener. Caviglia - Discorsi politici e storici
È umilio «- il di,H<'oiNo «li l'iiijiliiiat ina * t'i\ è in coisu di stampa
;,i narrazione della battaglia trionfale di Vittorio Veneto. (Cia-
scuna L. 2.50).
Tutte le edizioìil de * L'Eroica » sono impresìie con raro gusto in carta
d.i lusso a pili colori e con iiuinioni in legno originali.
CHIeiere il Caiaooo a " L'Eroica „ - MILANO - Casella Postale 1165
- 31 -
21. -
f^
22. — Crii apostoli angle-
a'nerioani.
^ ^1^^
^
Hi^s^^
1
(Disegao di Nasica).
(« Numero » 227, Maggio 1919).
L'Italia: — Per poco che iu-
;iObSÌno fiiifoi'H, io rimango soffo-
■at-a :...
1» (xiuguo .1919. — \"iuia/ioni di
r>ia(]ìO).
K.K.
23. — La campagna
antipresidenziale in
America.
— Se perdi l'impiego in
America ricordati di noi :
ti faremo Prpsirlento .iflla
.Jugoslavia.
(PASiiun:u. 11. -2:''. 'I-'IT ^ <>'iii-
"■no 1919..
32
DITTA NEBIOLO & Gomp.
Fonderla di caratteri e Fabbrica di maccblne
Sodetà Anonima - Capitale L. 11,000,000
== Stabilimenti riuniti delle antiche Società:
«Augusta» - Torino; « Fonderie Subalpine»
- Torino; «Urania» - Milano; «Fonderia
Cisalpina» - Milano '•
FORNITURE PER ARTI fiRAFICHE
CARATTERI di testo e fantasia — Iniziali —
Ornamenti — Vignette — Filetti e orna-
menti in ottone — Galvanotipia — Stereo-
tipia Xilografia -
MACCHINE tipografiche e litografiche perfezio-
natissime — Presse — Tagliacarte — Cesale
— Cucitrici — Perforatrici — Tirabozze —
Curva-filetti — Taglietti =^========
FONDERIA IN METAI^I^I
(sezione fonderie subalpine)
MACCHINK F»KR INDUSTRIE
33
24. — L'opera di
Wilson.
Il soldato italiano:
— È cosi che voi inten-
dete Fiume stato cu-
scinetto ?
L'asquino, n. 24, lo Giù-
<?no 1919).
25. — La libertà dei popoli consacrata dalla pace di Versailles.
il leone ììiglese:
— E adesso che la pace
ha consacrato la libertà
e l'indipendenza dei
popoli, abbiate giudizio
e rigate diritti, perchè
il primo di voi chf
tenta ribellarsi, me \a
mangio vivo I
(Il Pasquino Coi
MALE, di San Paolo ^
BIBLIOTECA BEMPORAD PER I RAGAZZI
-V. Magnifica Collezione Artistica.mente Illustrata -«-^
RilcR'ata in tela - Coperta a colori - Ogni volume L. 4
-> CatsLÌogo a richiesta <
I K. BEMPORAD & FIGLIO - EDITORI - FIRENZE
34
easa Editrice Bietti^
MILANO - Via Pietro Verri. 10 - MILANO
. (Prezzi speciali per I lettori dell' ALMANACCO ITALIANO) ,
r ' • <
SALVERAQLIO - Vocabolario Italiano - Nuova Edizione, illustrato,
rilegato . . I,. IJ. —
TOMMASEO - Dizionario dei sinonimi, rilegato . » >. -
Brochure .ti.
FANFANI e RIQUTINI - Vocabolario Italiano, riieg.in s. -
BEROOQLIO - Vocabolario Francese, rilegato . . ^.
CORMON e MANNI - Vocabolario francese, rilegato. , s. -
BRACCIFORTI - Vocabolario ingflese, rilegato . . « S. -
MONTECAMOZZO - Vocabolario tedesco, rilegato » 5.—
Brochure > li. —
MARTINEZ - Vocabolario spagnuolo. rilegaiu » ò. —
Brochiire . » 3.—
EDIZIONI TASCABILI
Dizionarietto Italiano
Francese,
pani
Italiano-Inglese .
Inglese-Italiano .
Tedesco, 2 parti !..
Spagnuolo, 2 parti
EDIZIONI
i'edesco, riunito
MIGNON
Italiano-francese, e viceversa - Italiano-Inglese e viceversa
Italiano-tedesco e viceversa L. 1.50 al volume.
MAN^UALI DI CONVERSAZIONI
Rilegato
Inglese,
Spa
4.50
6.50
4.6C
3. -
6-
6.—
e.—
ò.rA-)
2.50
3.r)0
1.50
In quattro lingue, brochure I^. 4.50
Conversation English-ltalian
F'rancese, Inglese, Tedesco, cadauno brochure
Rilegato . . .
Spagnolo, Portoghese, Arabo, cadauno brochure .
Rilegato
Vade-mecum per apprendere la lingua Francese
gnola, cadauno . .
Le soldat fran^ais en Italie - Petit dictionnaire praiiquc .
The English Soldier in Italy a Little Praticai Diclionar_y
CODICI
I Cinque Codici riuniti, in tela L. 6 — In pelle
I tre Codici riuniti, in tela
Civile - Commercio - Penale - Procedura Civile - Procedura Penale
brochure L. i — Tela. .........
Cedice del Commerciante ed Industriale
Legge della Pubblica Sicurezza
(ì. E. GRASSO - Nuova guida degli affari, indispensabile a tutti.
EDIZIONI DEL PROF. PISCOPO
Cento temi. Centocinquanta raccontlni. Cento letterine L. 1.— • Trecento
temi L. 3.— • Cinquecento temi L. 4. — • Cinquecento temi liceali L. 4.
• Cinquecento temi tecniche L. 4.— • Mille temi L. 0.— • Cinquecento
compiti di Lucio L. 1.50 • Dizionario di massime e pensieri L. 2.90.
8.—
3.-
1..Ì0
- 35
20. — L'addio per
sempre.
Tittoni: — Portatevi
vi» anche il vostre
marmocchio.
(Pasquino, u. 27, d<
6 Luglio 1919).
STABILIMENTO TIPOGRAFICO
G. RAMKLIvA&C.
ViaOricellari, 12 - FIRENZE - Telefono 37-88
«^^ — , =*
- Propria officina Stereotipica - il " f^ornifure per Uffici e Ammi-
Lavori di Legatoria e Cartonaggi \ nistrazioni - Stabilimento corre-
- Periodici
Commerciali
Opere
Lavori
dato di caratteri e di macchine
moderne - Prezzi convenienti ::
DI LETTERATURA AMENA, DI COLTURA, D'ATTUALITÀ
PER LA GIOVENTÙ E PER ai.Z ADT7LTX
IBBT Catalogo completo QUATIS a richiesta
^U
fl8
ISTITUTO ITALIANA W O'ARTI GRAFICHE
BKRGAMQ
Non appena conosciuti'! resultati definitivi della Pace
•li Parigi saranno poste in vendita in tutt' Italia :
= LA NUOVA ITALIA =
A.llea cai» di x: x.ooo.ooo
Formato eli Cent. 105X140
^n. un sol foglio n 9 colori
Prezzo L. S.—
E la più grande e minuziosa carta d'Italia stampata
fi7 d'un solo foglio. E' la più precisa carta ammini-
• tr»t.«vft e ferroviaria d'Italia.
= LA NUOVA EUROPA =
Alla »cala eli i : 6.000.000
Korniato di Cent. iooX»3o
Tm tjr\ sol foglio a 9 colori
J=*rezzo Ij. 5.—
Queste "2 carte si troveranno in vendita presso tutti
I Librai d'Italia e all'Estero. Rivolgersi all'Editore e
alle sue Filiali (Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli,
Barcellona, Cairo, Buenos-Aires, Rio de Janeiro, Valpa-
raiso e Santiago). In tutta la Toscana ^ è concessio-
naria esclusiva per la vendita la ditta R. BEMPO-
RAD a. FIGLIO, FIRENZE.
NOVITÀ
NEL 1920
ALMANACCO STATISTICO-GEOGRAFICO
INTERNAZIONALE
dell' Istituto Italiano d' Arti Grafiche
Redatto da LUIGI FILIPPO DB MAQISTRIS
Assoluta Novità, il più ricco « Annuario internazio-
nale > preparato su elementi diretti, in modo da non far
più sentire all' Italia la mancanza di un « Almanach de
Grotha • o di pubblicazioni similari.
^^-^bblicaa&ione periodica annuale
- 37 -
27. — La nuora
balia.
Wilson a Clemenceau :
— Lascio a te la cui n
(li allattarlo....
(.Pasquino, n. 2>i, del
13 Luglio 1919).
l^i
Stabilimenti Tipografici Editoriali di A. VALLECCHI
Direttore-Tecnico : VITTORIO BIAGI
lavori commeroiaii e di lusso -Volumi-Giornali- Listini -Mamorij Legali -Tricrom'e
Macchinario moderno -Rotative -Monotype -Linotype -Macchine a colori
SOLLECITUDINE MASSIMA — PREZZI MITI
Sede Centrale: Via Ricasoli N. 8-10 -FIRENZE
Telefoni N. 23-91 — 18-09 — 8-85 — 28=30
ALMANACCO DELLO SPORT
Anno VII ♦ 250 ^AQINE^-^^O^ILgJSTKAZIONI ^ IQ^Q
Firenze, R. BEMPORflÓ & FIGLI©. Editor!
38
ALBERGHI RAC(^OMANDATI
Ai lettori deW Alma tt acca Italiano 8Ì rac-
coiiiaudano vivamente i sej>uenti Alberghi
GRANO HOTEL
STELLA D'ITALIA *S. MARCO
Via Calzaioli, 8 - FIRENZE - Telef. int. 1-68
200 Camere - Appartamenti con bagno e W. C.
Autobus a tutti i treni
Camere da Lire 3 a Lire 8 tutto compreso - Garage
QRANPE RiSTORfìNTE - PENSIONE
Fratelli ZANNETTi.
y, >t< >V >♦< >t^ ^♦^ ^♦^ >V >V >V ^V >V >♦<• ^^f >♦<• >^^ >V >}/• >V ^V >♦/* ^V >*
? VIAREGCIO - HOTEL REGINA l
-^ :: :: Casa di prim'ordine - Situata sul mare - Vasto giardino - Garage :: :: ' ^
J^' ^(s >|V. >^\. ^|V, ^|V, >|\. ^^V. ^^(^ >^\, ^^S, ^j^ ^js. ^^S, >|V, */j\, ^|V, •jV. •^v. ^^V, ^^V, ^JV. » ;
)(>♦< ^t'• >t< >V >V >V >t^ ^t< >t/' ^»^ >v ^♦/• ^V >t/' >V •'♦^ ^V ^♦^ ^♦/• ^♦< >»/'/C
'PISA ^ Hotel Nettuno:
Restaurant =r^=-
4.
> ^^ )l^ W " più conosciuto e il più frequentato )^ ^ -i^. ^
X •'♦^ «'♦V. ./^V. ,;^S, ,/^V, ^|N. ./^V, ^JV. ^|V. ,/^V» >^V, ^JS. ,/^S. ^JV, ^4^ ^^V. ,^|N. ./^v. *'^v. ^jV. ^i^ X
- 39 -
28. — La nuova Delegazione Italiana a Parigi,
(Disei^no di F. Biiiiighi).
n cameriere : — I signori si sono già serviti e sono andati via ;
ma, se vogliono aooomodarsi lo stesso....
(Satana, n. U,' del 13 Luglio 1919).
- 40
1 piò riiioinati Cullep e Couvitti il' Italia
Ai lettori deìV Almanacco Italiano si rac
comandano i seguenti ottimi Collegi-Convitti»
Il Collegio Convitto ^^ alta Querce „ 2i. Firenze
aPirOnTQ ^^ Collegio «)oiiTitto '• alla Qneice „ >n Vja della PI; zzoia, 30 con esternato
rilCllL« e Semlconvitto per giovanetti di nobile o civile condizione. Premiato con me-
daglia d'oro alla Ksposizione d'Igiene tenuta a Napoli nel 1900, con grande medaglia d'iu-
i?ent() del Ministero della Pubblica Istruzione nel Convegno ginnastico regionale eh' ebbe
uogo a Firenze nel 1909, con targa d'onore e corona d'alloro in argento nel Congresso gin -
aitstico regionale di Pisa nel 1913. — Comprende Scuole Elementari. Scuole Tecniche, Gin-
liiwiali e Liceali. Può vantarsi uno del primi d'Italia sia per l'amena positura sul declivio
della collina flesolana, sia per l'aria salubre e per la vista amenissima, sia per la grandio-
sit.\ dell'Ediflzio, già Villa dei Granduchi di Toscana. Capace di 150 (Convittori, ciascuno con
la sua camera e di 130 Esterni e Semiconvittorl : ha 12 grandi saloni per lo studio Came-
rale degli Alunni, sorvegliati da appositi Prefetti e serviti ciascuno da specinle C'iinieriere.
Vi sono Cappella e Teatro eleganti, tanti Piazzali qtiante sono le camerata, per una super-
ficie di 7000 mq.. Palestre di ginnastica -5 cavallerizza. Sale di Scherma, Osservatorio Sismico
e Magnetico. Gabinetti di Storia Naturale, ecc. — Per i bagni di mare e la villeggiatura,
il Collegio possiede un ampio villino con ombroso parco all'Ardenza di Mare presso Livorno.
Richiedere vrogTW»>ni al Rettore P. GIUSTINO P,R.ArCT. T;
COLLEGIO DOMENGÉ-ROSSI
Premiato con medaglie d'argento e d'oro
e con grande medaglia d'argento del Ministero della P. I.
Via Puccinotti, 39 - FIRENZE - 39, Via Puccinotti
Direttore-Proprietario. Prof. Cav. V. ROSSI
Convitto modopno - Semieonvitto - Alunni esterni
11
- 41
29. — Il ribasso del 60 per cflnto.
I Variazioni di Biagio).
Il ribasso degfli Alleati.
Clemenceaii : — Trattandosi del-
l'Italia, si possono ridurre le sne
rivendicazioni del 50 per cento.
Lìoi/d George: — Yes. yes!
Il reduce dai sacchegsfi.
— Tu li hai rubati questi vestiti!
- No : potendo comprarli col
libasso del 50 per cento, ho prefe-
lito sceglierli un po' abbondanti.
L'Ilia'Strazionk Italiana. 20 Luglio 1919).
Preferite nei vostri acquisti
OREFICERIA PLACCATA ORO.. ..
OREFICERIA IN TUTTO ORO . .. \^ SpeCÌalÌtà ìfl
ARGENTERIE IN GENERE ^|
CAMMEI j- SCIOLTI E MONTATI t/^/^
CORALLI- COLORI NATURALJ^ .. . ^^^^^^^ ^0^^
PERLE VERE GIAPPONESE .. .. ^^^^ W \
ARTICOLI PER LUTTO I W ^ ^
BIJOUTERIE 1N~QENERE.. ^^m^F' ^^^^
che trovansi in vendita presso i migliori
OREFICI ED OROLOGIAI
Per l'ingrosso rivolgerti alla
Società Anonima GIUSEPPE PARESCHI
MILANO = Via Monte Napoleone, 39
42
SOCIETÀ ANONIMA ITALIANA
GIO. ANSALDO & C.
^«jjj^ '^i^ Cantieri navali » Costruzione locomotive e carri
ferroviari - ArtjgHerie e aeroplani - Motori a scoppio ed
a combustione interna > Motori d'aviazione - Utensilerie
ed attrezzature meccaniche "^«^^^ "^^ ^^^^ "^^^ '^^^
^^5^ ^^sSi. Fonderie acciaio, ghisa e bronzo = Acciaierie «
Fabbrica tubi ^^^^ ^^s$$^ ^^S5$^ ^^m^ ^^$j^ ^^«55$^ ^^«m
^^^ '^iS^ Stabilimento metallurgico = Stab. Elettrotecnico
Costruzioni ed applicazioni telefoniche ^^ ^m.j^ae^ ms
^^^ ^^ Miniere di Cogne = Stabilim. Blettrosiderurgico
Rappresentante: Ing. A. FERRARIO
TRIESTE - Via R. Pitteri. 8 - Telefono 28-08
ANSALDO SAN &I0RG10
Società per costruzioni Bravali e meccaniche
TOi^insro
=— IVIotori ad olio pesant©
© Motori a testa oalda --—
di ogni specie e potenza
MARINI ED INDUSTRIALI
Rappresentante : Ing. A. TERRARIO
TRIESTE - Via R. Pitteri, 8 - Telefono 28-08
- 43
30. — Scioperi gene-
rali mancati.
fOis. di Dezzutti).
C'irlo Marx: — Io andi-ò,
< vero, in soffitta.... ina
tu devi tornare per «jual-
che anno all'. ...asilo.
{« Numero » 2r}0, (iell'At;-o.
8to 1919).
TIPOGRAFIA MIENICANA
DI
CARPIGIAXU ZIPOLI
Via Ricasoli, 63 — FIRENZE
Telefono i3>o6
:: LAVORI COMMERCIALI
TRICROMIE - OPERE DI
LUSSO - PERIODICI ::
Forniture per Afiìfìiinistrazionì
44
:^Eis:^
"LA MENAGERE„
GRANDE EMPORIO DI ARTICOLI CASALINGHI
Via de' Qinorl, 6 - FIRENZE - Via de' Oinorl, 6
Proprietari: BONAFEDI & BIANCHINI
Assortimento completo di Articoli di uso domestico - Spe-
cialità in Articoli per la Cucina in qualunque metallo e in
legno - Posatene - Porcellane - Maioliche - Cristallerie - Ve-
trerie - Articoli per la toilette - Accessori per sale da bagno
- Mobili da giardino e da salotto - Fornelli a gas - Stufe a
Petrolio e Articoli vari di uso invernale. •
Prezzi fissi telefono 38-75
Conaegna a domicilio
Grande Sanatorium Toseano
pep malattie nervose, del pieambio e mentali
GRAN PREMIO Esposizione Internazionale d'igiene ROMA 1911 12
VILLE CASAHUOVA-PlREHZe
VILLE SBERTOLl-COLLEGIGLIATO (Pistoia)
Direttore IDott. Cav. QIUNIO CASANXJOVA
Consulente : Professor T A N Z I
Per lettere e telegrammi:
\ FIRENZE - Sanatorium Casanuova — PISTOIA - Ville Sbertoli
TELEFONO - Firenze 7-18 — Pistoia - aa
45
31. — La tranquillità della vittoria.
— Aiuto !
(Et. TkavasoJoeli.k Idke, U Settembre 1919
§lm^*tmrij0r-im0^Km0it00*^a^0^
« Il I III» »i^ i^^»i»^«»w<ig»,%m^^ i^^^f"
FARMACIA ERALOG TAVERNA - FIRENZE I
ALLMNSEQNA DEL MORO
Piazza dei Duomo, 7; ora Piazza S. Giovanni (Angolo Borgo S. Lorenzoi
.^ ^z::::^.^:^ "^elefOnO 83-43 ~.r'-~~^=:
^5^
È una Farmacia Storica e la più antica
(li Firenze. Nel 1521 vi era Farmacista il
Poeta e Novelliere Anton Francesco Graz-
zi )ii detto il Lasca, e vi
convenivano dotti dell' e-
])oca quali Macchiavelli,
Mazzuoli da Strada ed altri
che vi fondarono l'Acca-
demia degli Umidi diventata poi la celebre
Ara (de mia della Crusca che ora ha sede nel
palazzo liiccardi. Questo ricorda una iscri-
zione chv. si legge nella Farmacia stessa.
Prodotti Farmaceutici
speciali
Estere e Nazionali
B «»H»ii]i)^jf!»mii»uiiM*M'^^WW^^««wifc li^i»<«»»»*»i»W%^^i»mr»i^
PROFUMERIE
46
SOCIETÀ ANONIMA ITALIANA
ETELIA"
9BDE llNf FIRENZE
N cri I 0 S T R I Rappresentanze e depositi
PA STAA\PA
MILANO - Angusto Tosi, Via Pisaoaue, 22.
GENOVA-R.Tom8sieC..ViaLuccoli.l4.
— ~~'"^^~~~~~^~'~"~* ROMA - Cav Diooisio Squarci, Via Mer-
K I ) A * * cede, 10.
_ AMPQT.T - A. Palumbo e Aglio. Via Uni-
SCRIVERE
ESPORTAZIONE
versila, 6.
PAIJ5RMO - Luigi Attanasio, Via Cinlo-
rinai. 48.
^""^ ♦ <5?'^''^ nATANLA - /V. Lodico e F.. vu-^tn)»»».i:o.
TOBIiro .. CHovanni Tim.
BOLOGNA - U. Volpina vi* Galliera. 60.
TRIESTE -A. Zuccherp.Vla Torrebianca, 9
Brevettato da S. M. il Re d'Italia
P l_ O N E R
Successore: ARCANGELO CHIESA
Via Calzaiuoli, Num. 5 - FIRENZE - Telef. interurb. 34-0'4
Deposito esclusivo delle Calzature B A L L Y
MARCA EXTRA •
CH A UBSURKS VNIC
CALZATURE DI OGNI SPECIE PER SIGNORI E SIGNORE
^ Specialità in Calzature per Bambini - — • —
Grande Assortimento dì CALZATURE da BALLO
Oli fidilr Frnuruis ■ Man .'iinirht l)<iiti*ch ■ KiviU»U fipi>l.<,i
Si riparano le calzature acquistate nel negozio- PREZZI MODICI
c A. r-. as ivr ¥T w 1^ i^:x.^vw^ a.
47
32. — Le minacce alla Romania.
Il Kumeno : — Se aspettassi giustizia da voi starei fresco.... come l'Italia.
(Pasquino, n. 37, del 14 Settembre 1919;.
DITTA GALLIAN
Rappresentanze per l'Italia e per l'Estero: FIRENZE, Via Vincenzo Bellini, 61-65
Prodotti Chimici > Olii = Vaselline
Specialità medicinali Estere e Nazionali
OFFICINA PROFUMO-FARMACEUTICA " BERENICE „
Proprietaria Ditta GALLIAN
Specialità medicinali proprie - Profumerie finissime
Prodotti maggiormente raccomandabili:
ANEVEAL - GUAJAESILE - FOSFAESILE Laugier -
PEPSIODO - PEPTODIASTASOL Eossati — LAXO - OL
Wardin -- EUDINA Natali — ACQUA ANTISTEEICA -
POLVEEI YICHY Berenice =:
ESTEATTI PEE FAZZOLETTO - CEEME - BEILLAN-
TINE - LOZIONI - ACQUA COLONIA - ACQUA LA-
VANDA Berenice rr==rr==r.=======rr=r=======^
- 48 -
Ege:^' ^'=^3B
' EPILESSIA!!! ^
I Confetti
GKLINEAU
costituiscono il rimedio più razic
naie e più efficace per combattere
questa terribile malattia.
'^ l MOUSNIER - SCEAIIX-SEINE - Fraoce [{
"AUTOLITO SEK0FIIÌ"
NOVITÀ IHPUSfKlALE ITALIANA
Litografia istantanea per riprodurre manoscritti, dise-
gni, musica, scrittura a maecliina. Riproduzione su pietra.
faClLE - RftPlPA - £CONOniCft
Con un solo originale ai stampano
Costo deirapparecchio da L. 165 — in più.
Chiedere isfni.-jio/u, prcrenfiri ed esperi nieuti alla Ditta
Rag. E. CONCINa ;? Q. MANCINELLI Concessionari -
Via deaia Mercede, 52 - ROMA - Telef. 77-61.
49
33. — II' Austria ha Armato.
Renner: — Adesso posso dirlo: la causa della sconfitta austro-tedesca è stata
Clemeìiceau : — Lasciate fare a noi: le daremo una lezione....
'Itali
(Pasquino, 21 Settembre 1919).
r
ESPLOSIVO PRONIÉTHÉE
a base di perclorato di ammonio ad alto tenore in
grana o cartuccie da S5 e 30 mill. diametro. Sosti-
tuisce la dinamite •.* Esplosivo stabile, potente, si-
curo •.* Viaggia come prodotto cbimico *.• Si spedisce
a cliili venticinque per volta ancbe a cbi non
provvisto di deposito
Via
Rivolgersi alla Sede della Società:
XX Settembre, 29 — GENOVA —
Telef. intere. 13-28.
IP
Ditta L. BAUSSANO
VESTRIHI & UGOLINI Successori
20, Via del Proconsolo - FIRENZE - Via del Proconsolo, 20
j^abbrica di Jjegistri @)
CARTA, PENNE ED OGGETTI DI CANCELLERIA E DISEGNO - ASSORTIMENTO
DI REGISTRATORI PER CORRISPONDENZA - CARTE CIANOGRAFICA ED ELIO-
GRAFICA PER LA RIPRODUZIONE DEI DISEGNI - GRANDE ASSORTIMENTO
DI PENNE STILOGRAFICHE E DI TELE DA LEGATORI, ESTERE E NAZIONALI,
- 50 -
Ditta Giuseppe Castagnoli
Casa Fondata rslIì'Arko 1843
FIRENZE, Via Or San Michele, 2 (in faccia ai Quattro Santi) Telefono 27-16
Telerie e Tovaglierie- Filati di Canapa, Lino e Cotone -Biancheria
di ogni genere - Lana per materasse - Assortimento di Funami,
Spaghi e S verzini -Specialità in tele di Canapa colorate imitazione
antico per Abiti, Tende e Tappezzerie.
Litografia A. Ruffoni
PREMIATA CON MEDAGLIA D'ORO ALL'€SPOSIZIONE TORRICELLI ANA
Piazza S. Croce, 20 - FIRENZE - Piazza S. Croce, 20
LABORATORIO SPECIALE PER LA RIPRODUZIONE
DI DISEGNI PER PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE
[OD=:
:=ao
Dc::
DO
G. GlftNI, flQLlO & fi. TESTI
STABILIMENTO AUTOTIPICO, ZINCOGRAFICO
E FOTOGRAFICO
Telefono 37-35 - FIRENZE - Vìa Fra Bartolommeo, 18
^•^1
CLICHES
A MEZZA TINTA E AL TRATTO
PER ILLUSTRAZIONI DI LUSSO, CATALOGHI E GIORNALI
IN ZINCO - RAME - OTTONE
INCISIONI FOTOGRAFICHE SUL LEGNO
TRICOMIE - FOTOTIPIA
RFPRODUZIONE DI OGGETTI D'ARTE
FOTOGRAFIE - DISEGNI ecc.
or
51
3-1. — Il discorso di JSTitti dirr riuiprcHii Ihoninnzunìdì.
L'Italia nel giudizio lu severa;
Ma ]>lauili l'Alta Banca forestiera.
(GuERiN Meschino, 21 Seliemlire ]919i
G. MARUOELLI - FIRENZE
Via Fiesolana, 14 = Telefono Inter. 33-48
MACCHINE ED UTENSILI PER
LE INDUSTRIE GRAFICHE E CARTOHCNICHE
Impianii completi di Tipografie, Rilegatorie in brevissimo tempo
II
^^ PINOCCHIO ILLUSTRATO
Il capolavoro di C. COLLODI - Opera di gTau lusso - 500 figure a colori
Seconda Edizione « Rilegato in tela L. 30 4 Seconda Edizione
R. BEMPORAD &*FIGLIO. Editori - FIRENZE
MHaBStlllBallHi
52 -
STABILinENTI POLIGRfìflCI RIUNITI
30L0GNA
Società anonima - Capitale L. 800.000 int. versato
STAMPATI COMMERCIALI - OPERE SCIENTIFI-
CHE - CATALOGHI - LISTINI - MEMORIE LEGALI
GIORNALI - RIVISTE ILLUSTRATE - CARTELLI
RECLAME - STAMPE ARTISTICHE - CARTO-
LINE - STAMPA IN RILIEVOGRAFIA ECC. -=
OFFICINA FOTOiWECCANlCA
Proc: F»ia3C35a Calderioi, Nuni. 4
^ìg^^^-MM^¥MM^XXMB^^B^Be^B^M^B^MMBgyB^yMMy.B^XM^^yMK^
I»
^
FABBRICA ITALIANA
Nastri Dattilografici ed affini
ROMA = Via Antonio Canova, 20
TAMPONI: Yost ■ Syn ■
Williams - Junior ■ Dactyle
COSTRUZIONI
= MECCANICHE
X
Riparazioni macchine per scrivere ^
Reparto galvanoplastico
53
35. — La Censura
l'appello al paese
XiUi: — E adesso pai
Pasquino, 1 Ottubrc l'Jl9
STABILIMENTO TIPOGRAFICO
SF»KCIAI^IXÀ IN TRI
Meallì
e
Stianti
CROMIE - I^AVORI
COIVI MERCI AI^I 01
FIRENZE,
Via Mannelli, 91
OGNI GENERE
@-
•@
Libri d'attualità, patriottici, di propaganda
500 volumi di ogni genere e prezzo - Catalogo a richiesta
Firenze, R. BEMPORAD & FIGLIO, Editori
54
ORORi FERROVIARI
G. ARNABOLPI
di proprietà della Ditta ENRICO ARIANI
F*or\dHtI nell' anno 1879 -^
Vii S. Q4II0, ?3 - FIRENZE - Telefono 10-06
L' IT-A-LI-A-, Orario generale delle ferrovie italiane, naviga-
zione marittima e lacustre, tranvie e servizi ])<>8tali sulle
Alpi, linee ferroviauie degli Stati limitroti ; ogni cojìia L. 1,85
Abbuonamento annuo L. 10
IL SUBALPINO, Orario delle ferrovie dell'Alta Italia,
delle tranvie e laghi L. 0,60
Abbuonamento annuo L. O
ITALIA CENTRALE e MERIDIONALE, Ora-
rio delle ferrovie dell' Ilnlia meridionale L. 0,40
Abbuonamento annuo L. ^fc
NUOVO ORARIO delle ferrovie e tranvie dell'Italia
centrale L. 0,S5
Tutte le ediz^:'.' sono di formato tascabile
Ammessi alla vendita nelle Sta-
zjioni delle Ferrovie dello Stato
Per abbuonamenti e inserzioni reclame diri-
gere richieste e cartoline vaglia alla Ditta
G, ARNABOLDI, Editore
FIRENZE
- 55 -
86, — L'oUobrata di qiie'?!/' anno.
Pantalone: — Ecco un altro diverfcimento che mi costerà caro....
(Tr. Travaso dkllk Tdek. 19 Ottobre I919j.
^
BISCOTTI DELLA SALUTE
=- IL MIGLIOR NUTRIMENTO PER BAMBINI --
£ì 6, ù C^
PRODOTTI DI GLUTINE
= PER DIABETICI E MALATI DI STOMACO — ^
i^ ù & iì
ONORIFICENZE: Medaglia d'Oro, Napoli 1900
» Diploma d'Onore, Milano 1906
» Grand Prix, Londra 1910
A A A A
^^
BAIvBONI " Forno Inglese
5, Via della Vigna Nuova - BMRKN^ZE
Telefono 6-87
56
^
Edizioni BEMP0RAO
IF I Io E isr Z E
La Casa Editrice B. BEMPORAD e PIGLIO di Fi-
renze ha acquistato il diritto esclusivo di edizione di
TUTTE LE OPERE
GUIDO DA VERONA
e le ì'istanipeì'à man mano die sai-anno esaurite nelle
2))'ecedenti edizioni. — bì-attanto annunzia la ptdjhli-
cazione del nuovo suggestivo romanzo dell' illusi re
autoì-e, intitolato:
S(iosflì lèi treaiìL, ì\\xh l\Mòkfi\
Elegante volume in=ió. Sei Lire.
SCENA ILLUSTRATA
Rivista d' arte, di lettere, di scienze
Prezzo annuo d'associazione: Italia: L 20 - Europa: Fr: 27 - America Fr: 35
PROORAMMA — -
Diffondere la cultura italiana all'interno e all'estero.
- Mantenere vivo il sentimento d'italianità fra i con-
nazionali oltre Oceano. - Secondare ogni iniziatira
patriottica. - Essere V araldo d' ogni progresso civile. -
Portare nelle buone famiglie la gioia dello spirito. -
Illustrare i nuovi orizzonti dell'igiene pubblica e
privata. - Seguire a larghe linee gli avvenimenti più
importanti con pubblicazioni di tavole allegoriche.
,a rivista è rlccatxiente illuistrata con «plendide
e numerose incisioni in nero ed a colepi
Direzione e Amministrazione :
FIRENZE -Via Silvestro Maruffl, 9 -FIRENZE
57
37. — La scoperta del dottor Voronoff
I nostri aomini politici vogliono essere i primi a servirsene.
Dopo la evira
(Pasquino, 26 Ottobre 1919).
LIBRERIA CLflUPianA
Via dei Sm\%\l 51 - FIRENZE
Direttore: ODO ARDO JALLA
Telefono 17-96
Nei suoi 67 anni di vita prospera, questa Casa Editrice si è
benemerita per il carattere squisitamente morale di tutte le
sue pubblicazioni.
Il suo Catalogo, che gratuitamente si offre, contiene: 110 libri
diversi per la gioventù e le famiglie, 50 libri storici unici in Italia
per la Storia della Riforma, Sacre Scritture in vari formati e lin-
gtie, pubblicazioni in difesa del Cristianesimo, una serie completa
di couMuenti sui libri del Nuovo Testamento, Cartoline illustrate
con diciture 8]ieciali, ecc.
Periodico Mensile : L'Amico dei Fanciulli, 16 pagine illustrate
ogni mese, anno L. 2.00.
Calendario : L'Amico di Casa, pel 1920, anno 66® di pubblica-
■ ! zione, tiratura annua : 20.000 copie - Prezzo Centesimi 25«
n
ì
G. VITI-PIERAZZUOLI.
ii Libro delle!
Piccole Italiane
LETTURE EDUCATIVE
PER LE GIOVINETTE
Un magnifico volume di 250
pagine formato in-ió®, con
illustrazioni d'arte e copertina
a colori — L. 4, —
Libro concepito con criteri moderni,
saggiamante improntato agli attuali mo-
iiienti, è il libro che meglio si presta
l>er premiazioni, per regali e per letture
li famiglia.
a. Bemporad & Fii^lio - Editori
F-IRKNZIi
- 59 -
ANNA ERRERÀ
Garibaldi
FACILE BIOGRAFIA
Un bel volitine di
260 2)iigine, formato
in-8% riccamente il-
lustrato da oltre 200
quadri d' ar te, ri-
tratti e vedute - L. 5
La distinta Scrittrice ed Educatrice, attraverso
gli episodi e gli aneddoti più salienti - alcuni dei
quali poco noti - della vita avventurosa dell'Eroe,
ha voluto prospettare un quadro ben chiaro e defi-
nito delle più fortunose vicende del periodo culmi-
nante del nostro Risorgimento, fra gli artefici del
quale, Garibaldi fu il più cospicuo coefficiente. Ma
il merito maggiore delFERRERA, sta «opra a tutto
nell'aver rivestita la narrazione d'una forma piana
e piacevole, spesso drammatica e suggestiva.
Il libro è illustrato da quadri d'arte riproducenti
gli episodi più notevoli della narrazione, da ritratti
e vedute dei luoghi che furon teatro dell'epiche gesta
del Grande Nizzardo.
Il libro è specialmente adatto per premiazioni,
})er bibliotechine scolastiche e domestiche e fu lodato
e prescelto a tale scopo dal Municipio di Milano.
R. BEMPORAD & FIGLIO, Editori - FIRENZE
^.
60
T^
VAMRA (Lrioi Bertelli
^ (1815-1918) :
Magnifico volume di 280 pagine, formato in-16 grande,
con 150 illustrazioni e 3 cartine geografiche, con arti
stica copertina a due colori disegnata da EZIO ANICHINI
Scrittore brioso, letterato e poeta e nel me-
desimo tempo pedagogista valoroso, Vamba ò
supratutto lo storico del nostro risorgimento. Il
suo volume / bimbi d' Italia si chiaman Balilla,
nel quale si narrano le gesta dei giovanetti del
Risorgimento Nazionale, ebbe la fortuna che si
meritava. Ora è la volta di questo volume che
contiene una narrazione più estesa e completa
dei cento anni nei quali l' Italia intraprese e com-
piè la sua redenzione.
Libro per i giovani, libro per le famiglie,
libro da conservare e da meditare, libro di pro-
paganda nazionale e sopratutto libro che si fa
leggere e che diverte.
R. BEMPORAD & FIGLIO, Editori - FIRENZE
61 -
ì0i0^0^f>a^00»^^00^^*00*^t^^i0^ ^Wmiwmm0*^^00^^*00k^i^0t0^m0it^tmi^^^^0t^i0^
GIUSEPPE ZUCCA.
ITALIA CHIAMO
LIRICHE
Contiene
Lavezzari - Decio Raggi - Gorizia - La stampella
- Il prete dei soldati - Vincere - Se vengono -
Sonno sul Vodice - Agosto in vittoria - I morti
senza requie - Le care Zeitungen - La leggenda
dei reticolati - Piange, il Kronprinz - Il sogno del
'' mas „ - Carnevale ritorna - Addio, grigio-verde !
Un eleoantissimo volumetto di circa 100 papioe, formato iii-]6° L. 1,60
Sgorgate dal cuore di un Poeta nobilissimo, nu-
trite di forti ed alti sentimenti (resi con versi lucidi
e vibranti) queste meravigliose Liriche - di cui al-
cune apparvero già, riunite in un opuscoletto da noi
edito e subito esaurito - rievocano i più grandi tra
i fulgidi episodi eroici della nostra guerra, la memo-
ria dei quali vi è eternata in modo degno!
Sono poesie dedicate ai giovani, i quali è dove-
roso conoscano e ricordino (al che meglio giova
l'alata forma poetica) la bellezza di tanto sacrificio!
R. BEMPORAD & FIGLIO, Editori - FIRENZE
62
CASA EDITRICE
R. BEOlPORflP 6 FlCiLIO fIRENZE
BIBLIOTECHINA SCIENTIFICA
ELEMENTARE
PER LE SCUOLE E PER IL POPOLO
COMPILATA DA U. BIANCHI K e. ZANZI
deputali <al Parlamonto
1. Il Magnetismo, con ? mustrazioni.
2. La Coprente elettrica, con io inustrazioni.
8. L' Elettpomagnetismo, con e inustrazioni.
4. Il Campanello elettrico, con n niustrazioni.
5. L'ElettPOChimiCa, con S inustrazioni.
6. La Dinamo, con 8 inustrazioni.
7. Il MotOPC Elettrico, con l inustrazioni.
8. La Luce ElettPiCa, con io inustrazioni.
9. 1 Haggl A^ con 7 illustrazioni.
10. Il Telegpafo senza fili, con n niustrazioni.
Ogni volumetto: Centesimi 50.
! È un efficacissimo mezzo di diffu3Ìone^ della cultura scien-
■■ liiìca tra il pubblico in genere e specialmente per gli alum -
del Corso Popolare e delle Scuole di Arti e Mestieri, essendone
l'esposizione chiara e completa per quanto lo consenta l'indole
della pubblicazione,
1^ in corso di stampa una seconda serie di 15 opuscoli
di meccanica, chimica, tecnologia e industrie diverse.
Q - ===^Q
- 63 -
5^:
^
ROSOI^INO OUASXAL^l^A
con Le pEiiiiA
E COfl Le SPAPA
CONLfl
Eiografie di Italiani
che contribuirono alla in-
dipendenza della Patria
^(^ ^^
Volume Primo: dal 1815 al 1870
^♦^ >^
Un elega ni e col itine di l^òO
pa(jìne, formato in 16^^ con
molti quadri d'Autore, ripro-
dotti'^ in fototipia e stampati
fuori testo, e con elegantissima
copertina a colori di Ezio
Anichini
L. 4,- *
Wjjiimo rolume ora uscito,
contiene, scritte in forma
attraente e con stile facile
e robusto, le biogratie degli
uomini che vissero, operan-
do alla realizzazione del
grande ideale patrio, dal 1815 al 1870. Il secondo volume, di prossima
pubblicazione, comprenderà le più cospicue figure, resesi benemerite
della Patria, dal 1871 al 1915, Seguirà un' Ajjjìen dice con le biografie
dei benemeriti della guerra e della pace, fino ad oggi.
55?
R. BEMPORAD & FIGLIO, Editori - FIRENZE
64
ALMAMACCO ^ ITALIANO
<^NNO
1920
Cenni intorno al Calendario
in generale.
Anno tropico e anno civile. - Convenienza di man-
tenere stabile ne| calendario l'epoca dell'equi-
nozio.
Il computo cronologico delle na-
zioni civili è fondato, come ognuno sa,
sull'anno solare, che è l'intervallo di
tempo compreso ti'a due successivi
ritorni del Sole a un medesimo punto
del suo cammino apparente intorno
alla Terra (equinozio).
Questa forma di anno è la più pro-
pria ai bisogni della società umana,
pcucht', adottando l'anno solare, si ot-
tiene questo risultato importante, che
le stagioni consei-vano stabilmente lo
stesso posto in tutti gli anni, cioè che,
per esempio, nell'emisfero boreale ter-
restre la stagione più fredda corri-
sponde sempre ai mesi di dicembre e
gennaio. Ma aftinché ciò accadesse sem-
pre ed in modo assolutamente sta-
bile, bisogìierebbe che la durata del-
l'anno civile fosse esattamente uguale
a quella dell'anno tropico, che è l'in-
tervallo tra due consecutivi ritorni del
Sole all'eciuino/.io di primavera.
La durata dell'anno tropico, espressa
in tempo medio solare, vale attual-
mente 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e
46 secondi, cioè quasi 365 giorni e un
quarto: invece è manifesto che l'anno
civile devo necessariamente esser com-
posto di un numero intero di giorni.
r*ren<londo l'anno di 365 giorni, cioè
f;icon<Iolo piìi corto del vero anno so-
» di un quarto di giorno (come fa-
ano gli antichi Egizi), si vede che
se in un dato anno il Sole si trova al
punto equinoziale il 21 marzo, dopo 4
anni vi arriverà soltanto il 22, dopo 8
anni soltanto il 23, e così via dicendo.
A ciascun periodo di 4 anni l'epoca
dell'equinozio ritarderà di un giorno,
e per conseguenza la temperatura che
originariamente si aveva in un dato
p.nese il 21 marzo (temperatura che
dipende dalla posizione del Sole sul-
l'eclittica) avrà luogo nello stesso paese
successivamente in aprile, poi in mag-
gio, ec.
Così il principio della primavera
verrà a capitare successivamente in
aprile, in maggio, in giugno,... in set-
tembre, in ottobre,... in dicembre, in
gennaio, in febbraio; e uno sposta-
mento correlativo si verificherà per le
altre stagioni.
Dopo 1460 anni (prodotto di 365
per 4) tutti i giorni dell'anno, una
volta per ciascuno, avranno avuto la
stessa temperatura che nel primo anno
del periodo era stata propria del 21
marzo; facendo astrazione, ben inteso,
dalle circostanze atmosferiche di ca-
rattere accidentale.
Manifestamente ciò è inconciliabile
con i bisogni della società umana, spe-
cialmente nei riguardi dell'agricoltura.
A questo inconveniente si cercò di
rimediare per mezzo di artifizi più o
meno appropriati.
A-iino romano. - I^e intercalazioni.
Sembra clic in origino i Romani,
come succede presso i popoli primitivi,
usassero un rozzo anno naturale, di
lunghezza incerta, diviso in 10 sezioni
di ineguale durata, legate a fenomeni
salienti del mondo vegetale e animale.
Un metodo cosi grossolano non po-
teva piii conservarsi di fronte ai pro-
gressi della civiltà. Per dividere il
tempo in sezioni brevi e determinate,
il mezzo più semplice era offerto dalla
Luna, le cui fasi sono fenomeni cosi
eloquenti che ogni popolo, all'inizio
della civiltà, se ne serve per misurare
il tempo. Così fu introdotto — da Numa
Pompilio, a quanto sembra — un anno
lunare composto di 12 mesi, o di 355
giorni (periodo equivalente presso a
poco a 12 lunazioni, che comprendono
854 giorni, in ragione di 29 giorni e
mezzo ciascuna).
Pare inoltre die presto si ricono-
scesse il divario di circa 11 giorni tra
l'anno lunare e il periodo annuale del
moto apparente del Sole, per modo
che si pensò a rimediare mediante
l'aggiunta di un mese ogni due anni.
Questo mese intercalare, detto volgar-
mente Mercedonius, veniva subito dopo
la festa dei Temi inalta (23 febbraio), e
la sua durata era alternativamente di
22 giorni o di 23. Così un anno inter-
calare aveva ora 377 giorni, ora 378;
e 4 anni di seguito ne avevano 1465
(355 + 377 + 355 + 378), ciò che si av-
vicina alla durata di 4 anni solari di
3G5 giorni e un quarto ciascuno, che
fanno 1461 giorni.
La denominazione data al mese in-
tercalare allude al mercato, perchè nel-
l'ultimo mese dell' anno si pagavano i
debiti.
Sembra che questo sistema d'inter-
calazione venisse poi perfezionato con
l'istituzione di un ciclo di 20 anni, du-
rante il quale per 4 volte si toglievano
all'anno 5 giorni per volta, cosicché
20 anni venivano a comprendere 7305
giorni, che equivalgono appunto al pro-
dotto di 355 e un quarto per 20. Ma la
notizia non è ben sicura.
Invece ciò che pare certo si è che
con l'andar del tempo i pontefici, a cui
era commesso l'ufficio d'intimare e far
eseguire ai tempi debiti le intercalazio-
ni, si allontanarono dalle regole stabili-
te ed ora per favore, ora per odio di chi
esercitava le magistrature o i pubblici
appalti, abbreviavano o allungavano
l'anno come loro meglio accomodava.
I^a riforma giuliana del Calendario.
Fu Giulio Cesare dittatore che pensò
di porre rimedio alla gran confusione
derivante da siffatti abusi. Dietro i
consigli (a quanto pare) dell'astronomo
alessandrino Sosigene, egli cominciò
dal rimetter le cose al loro posto as-
segnando la durata di 445 giorni al-
l'anno 708 di Roma (46 avanti Gesù
Cristo). Fissò poi a 365 giorni la du-
rata dell'anno civile (diviso in 12 mesi),
ma per mettersi d'accordo con l'anno
tropico (ritenuto alloi'a di 365 giorni
e un quarto esattamente, secondo i
sapienti dell'Egitto), stabili che ogni
quattro anni si dovesse aggiungere un
giorno complementare.
Questo giorno fu inserito immedia-
tamente dopo la festa dei " Termina-
lia ,,, festa che coincideva col settimo
giorno avanti le calende di marzo (cioè
col giorno 23 febbraio, secondo il no-
stro modo modex-no di contare i giorni).
Quindi il giorno intercalare veniva ad
essere un doppio sesto avanti le ca-
lende di marzo (ante dieni bis sertiim
Kaìendas Martia.s) e coincideva col no-
stro 24 febbraio. Di qui derivò più
tardi, nel Medio Evo, la denominazione
di annus hissextus per l'anno avente
un giorno di più, locuzione a cui in
tempi posteriori si sostituì quella di
annus hissextilis, di corrotta latinità.^)
Ho detto che Giulio Cesare portò
la durata dell'anno comune da 355
giorni a 365. I 10 giorni da aggiun-
gersi vennero ripartiti su 7 mesi e
precisamente a questo modo: 2 giorni
furono aggiunti a gennaio, sestile e
dicembre, ed 1 giorno ad aprile, giu-
(1) Secondo Gijjzel (Handbuch der matheni.
und techn. Chronologie, voi. II, pag. 278) la locu-
zione di annus bissextus si trova usata ])er la
prima volta da Sant'Agostino (Aurelio- Agosti-
no), il più celebre Padre della Chiesa, (Tagaste
334 - Ippona 430). Nel suo Lehrbuch der Chrono-
logie (1831), pag. 317, Ideler dice che la locu-
zione di annua bissextilis si incontra per la pri-
ma volta ueIl'oi>era De temporum ratione del
Venerabile Beda (673-735).
o, settombro o novembre. Cosi lo
irate dei mesi mutarono come segue:
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprilo
Maggio
Giugno
Luglio ((Quintile)
Calendario
antico
i^jiiiUuuo
29
31
28
28
;n
31
•j'.)
•» 1
2U
30
31
31
CAi.Exn.vnio
antico gluliiimi
Agosto (Sestile). .20 31
Settembre ..... 29 30
Ottobre 31 31
Novembre 29 30
Dicembre 29 31
I giorni aggiunti furono posti alla
fin<^ del mese, eccetto die in aprile,
dove per motivo di feste fu intercap
lato un giorno tra il 25 e il 26.
La riforma gregoriana. - Soppressione di tre
bisestili ogni quattrocento anni.
La regola giuliana non raggiunge
perfettamente il suo scopo, perchè sup-
pone Tanno tropico esattamente uguale
a 365 giorni e 6 ore, cioè lo fa un poco
ili minuti circa) più lungo del vero.
Ora. questa piccola differenza accumu-
landosi a poco per volta produce il
divario di un giorno intero in circa
128 anni, o il divario di circa 3 giorni
in 400 anni.
La questione fu studiata da no-
mini competenti nei secoli dal XIII
al XVI, e nel 1563 il Concilio di Ti-ento
incaricò il Sommo Pontefice di prov-
vodere a risolverla. Gli elementi fon-
damentali, che bisognava conoscere con
precisione, erano due: la durata del-
l'anno tropico e l'epoca dell'equinozio.
Nuovi passi decisivi furono fatti dopo
che il domenicano P. Ignazio Danti,
professore di Matematiche nello Studio
bolognese dal 1576 al 1583. ebbe sta-
'-ilito nella chiesa di San Petronio un
biande gnomone, col quale riconobbe
he nel 1576 il solstizio invernale era
avvenuto il giorno 11 dicembre. Sia
detto per incidenza, la celebre meri-
diana di San Petronio fu poi rinnovata,
nel 1655, da Gian Domenico Cassini,
il quale non solo ne corresse la dire-
zione, che non era esatta, ma accrebbe
di mi terzo l'altezza del gnomone, por-
tandola a 27 metri.
Finalmente il Papa Gregorio XII [
(Ugo Boncompagni, bolognese) decretò
nel 1582 la sua celebre riforma dtl
calendario, adottando le proposte for-
mulate alcuni anni avanti da un medico
calabrese. Luigi Giglio (latinamente Li-
lius), morto nel 1576. Con la Bolla Int< r
gravissima s ^é\ 24 febbr. 1582 (contando
però a nati citai e) il Papa prescrisse che
ogni 400 anni si dovesse tralasciare p« r
tre volte il giorno complementare della
intercalazione giuliana. A tale scopo fu
stabilito che dovessero esser comuni (e
non bisestili) quegli anni secolari che
non fossero divisibili per 400: tali fu-
rono gli anni 1700, 1800 e 1900.
Con questo temperamento appor-
tato alla intercalazione giuliana il ca-
lendario fu messo d'accordo in ma-
niera quasi esatta col moto annuo
apparente del Sole. Infatti 400 anni
civili costituiscono un intervallo di
tempo che è appena di 2 ore e mezza
più lungo dello spazio di 400 anni
tropici. Cosi gli equinozi ed i solstizi
ritornano ogni anno quasi esattamente
alla medesima epoca, e non vanno più
soggetti a uno spostamento progressivo
sensibile nel corso dei secoli.
Ripristinamento dell'equinozio di primavera al
21 marzo. - Soppressione di IO giorni nel meso
di ottobre 1582. *
Al tempo del Concilio di Nicea tropico m» poco più corto dell'anno
;aino 325), quando si trattò di sancire giuliano, al tempo di Papa Gregorio
por tutti i Cristiani una norma unica l'epoca dell'equinozio non capitava piii
per la celebrazione della Pasqua, l'equi- al 21, ma bensì all' 11 di marzo. Per-
nozio di primavera avveniva il 21 mar- ciò la riforma gregoriana provvido an-
zo, e allora si credette che l'equi- cho a rimetter d'a/icordo la data ca-
nozio dovesse conservarsi stabile o r.'.nica con l'equinozio, mediante la
ritornar sempre al 21 marzo d'ogni soppressione di lOgiorni nell'anno 1582.
anno. Ma in causa dell'essere l'anno La Bolla papale ordinò che nel mese
di ottobi-e tll quell'anno, dopo il gior-
no 4 (festa di San Francesco), si sal-
tassero 10 giorni, cosicché il quinto
giorno di ottobre divenisse il decimo-
quinto.
La riforma Gi-egoriana era motivata
dal fatto che l'equinozio di primavera,
retrogradando nel tempo, veniva in di-
saccordo con uno dei canoni della legge
della Pasqua, quello cioè che l'equino-
zio avesse luogo il 21 marzo. Subordi-
natamente poi era motivata dall' op-
portunità di possedei-e un processo
meno inesatto di quello usato fino al
1582 per il calcolo della data della Pa-
squa. Come si sa, la Pasqua si deve ce-
lebrai'e dai Cristiani nella domenica
seguente il plenilunio che avviene il
21 di marzo (epoca presunta dell'equi-
nozio) o sìibito dopo.
Con la restrizione apportata alla
regola giuliana dei bisestili, l'epoca
dell'equinozio fu resa praticamente sta-
bile. Certamente il sopprimere i 10 gior-
ni per rispetto della regola Pasquale,
presa alla lettera, scompigliò alquanto
la Cronologia. Tuttavia, se anche non
fossero stati soppressi i.lO dì, il fatto
della restrizione apportata alla regola
giuliana dei bisestili, restrizione asso-
lutamente necessaria, rendeva inevita-
bile un lento scompiglio.
Cenni storici stilla propagazione successiva
della riforma gregoriana.
Le prescrizioni della Bolla papale
furono obbedite sùbito, o quasi, nella
massima parte degli Stati cattolici. In-
vece la gran maggioranza dei Prote-
stanti rimase fedele al " vecchio stile „,
per motivi principalmente politici e
religiosi. Non valse in Germania che
si dichiarasse favorevole alla riforma,
nel 1613, un uomo tanto stimato ed au-
torevole come Giovanni Keplero.
Dopo molti anni di disputazioni
non sempre serene riuscì finalmente,
verso la fine del secolo XVII, al ma-
tematico e astronomo Eiardo Weigel
(professore all'Università di Jena), aiu-
tato dal celebi"e Goffredo Guglielmo
Leibnitz (suo antico -scolaro), di per-
suadere gli Stati tedeschi evangelici ad
adottare il " nuovo stile „, e nella Ger-
mania protestante e nei Paesi Bassi
l'anno 1700 ebbe undici giorni di meno,
essendosi fatto seguire immediatamente
il 1° marzo al 18 febbraio.
Seguirono l' esempio i principali
Cantoniprotestanti della Svizzera, come
Zurigo, Berna, Basilea, Sciaffusa e Gi-
nevra, dove si principiò l'anno 1701
col dodicesimo gioi-no di gennaio. Ma
fu solo nel 1752 che l'Inghilterra si
uniformò al calendario gregoriano, per
volere specialmente di Lord Chester-
field (Filippo Dormer Stanhope, scrit-
tore ed uomo di Stato). Lo stesso fe-
cero nel 1753 la Svezia, nel 1784 pai-te
dei Grigioni e nel 1798 il rimanente,
come pure Glaronae Appenzell esterno,
per decreto del Direttorio della Repub-
blica elvetica.
Come curiosità si può notare che il
comune di Siis nella Bassa Engadina
volle ostinarsi a mantenere il vecchio
stile fino al 1811 e cedette solo di fronte
ad ima minaccia di intervento punitivo
armato.
Ai tempi nostri il calendario giu-
liano è rimasto in vigore, come si sa,
soltanto presso la Chiesa greca orto-
dossa, cioè presso i Russi, i Greci ed
i Cristiani d'Oriente. La differenza è
attualmente di 13 giorni, essendo cre-
sciuta di tre unità rispetto al suo va-
lore primitivo, per causa che gli anni
secolari 1700, 1800 e 1900 furono bise-
stili nel calendario giuliano e comuni
in quello gregoriano. Tale differenza
rimarrà di 13 giorni fino al 28 feb-
braio 2100 (gregoriano). Non è impro-
babile che, raggiunta la pace, la Chiesa
ortodossa s'uniformi al calendario gre-
goriano.
Si parla da lungo tempo di cam-
biare la distribuzione dei giorni nei
mesi del calendario gregoriano in una
forma piìi razionale. Noi siamo d'av-
viso che una tale riforma, così poco
rispettosa delle tradizioni storiche, non
sia necessaria, essendo piccoli i van-
taggi' che ne verrebbero. In ogni modo
una tale rifoi'ma è strettamente legata
al volere delle autorità ecclesiastiche
cattoliche e ortodosse in causa della
disposizione delle feste mobili. Ci sem-
bra invece ben più importante la pro-
paganda in favore dell'adozione uni-
versale del calendario gregoriano nella
sua forma e disposizione attuale, salvo
poi nell'avvenire a studiare la piccola
questione di modificazioni più razio-
nali col consenso (ben difficile) delle
autorità ecclesiastiche.
I^'èra cristiana o volgare.
Come è noto, si chiama " èra „ una
successione continua di anni che si
inincijino a contare partendo da
l'origine fissa (" epoca „).
Oggi quasi tutte le nazioni civili
uruono l'èra cristiana o ro/f/ar^, cioò
iitano gli anni a partire dal 1" gen-
aio immediatamente consecutivo alla
I scita di Gesù Cristo. Secondo il còm-
ifo di Dionisio il piccolo {iJionisÌHS
tto exiguus per la sua bassa statura,
monaco scita vissuto in Roma nel se-
sto secolo). Cristo nacque il 25 dicem-
l'io dell'anno 758 dalla fondazione di
Koma secondo Varrone. Poiché in que-
-^t.i èra romana l'anno principia col
1 gennaio, cosi è manifesto che il pri-
mo anno dell'era cristiana cominciò col
1 gennaio dell'anno 754 dalla fonda-
zione di Roma. Questo primo giorno
iloll'èra cristiana, che è propriamente
\' rpoca di ossa, fu un sabato, come si
può verificare con facile procedimento
aritmetico. (U
Nei primi secoli della Chiesa si se-
u'uitò per lo più ad usare la numera-
zione romana degli anni, a partire
lalla fondazione di Roma {ah Urbe
■ •'/udita). Tuttavia avevano corso anche
altre maniero di computo; por esem-
j.io, alcuni contavano gli anni a par-
tire dalla persecuzione dei Cristiani
sotto Diocleziano, mentre gli Spagnuoli
l>artivano dall'epoca della conquista
<i»'l loro paese fatta dai Romani, e nel-
l'Impero d'Oriente era rimasto in uso
il sistema dello Olimpiadi. In conso-
guenza di ciò si era determi mito a
poco per volta, nella numerazione do-
gli anni, un certo stato di confusione.
A porvi rimedio pensò l'abate Dio-
nisio or ora ricordato. Verso l'anno
527 del nostro còuìput»» attualo egli pro-
pose di introdurre un' èra cristiana, cioò
propose di numerare gli anni a partire
dall'epoca della incarnazione di Gesù
Cristo, epoca che egli credette di poter
fissare al 25 marzo dell'anno 753 dalla
fondazione di Roma.
La proposta dionisiana fu accettata
intorno all'anno 610 dal Papa Bonifa-
zio IV (il Pontefice che ebbe in dono
dall'imperatore Foca il Panteon di Ro-
ma), e sùbito dopo entrò in uso in Italia
ed in Francia, e poi, a poco per volta,
anche negli altri paesi del mondo ci-
vile romanizzato; però nel Portogallo
tardò a essere adottata fino al 1415.
Più tardi fu messo in chiaro da di-
versi, per es. da Keplero nel 1606 e
nel 1613, che Dionisio ave^ sbagliato
di circa cinque anni nello stabilire la
sua èra, cioò clie l'epoca della nascita
di Cristo si <levo ritenere anteriore di
circa cinque aiuii al principio dell'era
volgare. Ma questo fatto ha, per fortu-
na, un'importanza secondaria, perchè
l'epoca che si assume come punto di
partenza jxu" contare gli anni è per sua
natura arbitraria e convenzionale. (•)
(1) Vedi per esempio a pag. 29 d'^H'opiiHcolo :
I HKi.R Rajna. Istruzioni e tavole numeriche per
compilazione del Calendario.
(1) Cfr. K. Mii.LoxKijiCH, L'Era Volgare, uella
^V. .4nUìUniia, s«t. Ili, voi. .54, Nov. 189J.
Date diverse del principio d'anno.
Principio del secolo.
La data del 25 marzo scelta da
Dionisio come principio dell'.anno {ab
fncarnatione) non fu adottata da per
tutto, ma a tale scopo s'introdussero
altre epoche e per es. si faceva comin-
ciar l'anno a Natale (25 dicembre), nu-
merandosi COSI ^U unni a Nati vitate. In
i rancia e in Ingliilterra, poi, dapprima
si principiò l'anno al 25 dicembi'o, e
])iìi tardi al 25 marzo; mentre in Ger-
mania si fece il mutamento in senso
inverso. In altri paesi restò in vigore
l'uso romano, di cominciar l'anno col
1^ gennaio, e a questo sistema si finì
]>pr ritornare da ]>er tutto, però a epo-
che diverse secondo i diversi paesi.
In Francia il principio dell'anno
col 1" gennaio fu stabilito per legge
nel 1566; nei Paesi Bassi nel 1575;
nella Scozia nel 151)0; in Inghilterra
solamente nel 1752. In altri paesi l'uso
si stabilì da sé a poco a poco, per es.
in (tornmnia e nella Svizzera nel corso
dei secoli decimoquinto e decimosesto.
Relativamente al principio del se-
colo, si può notare che gii» alla fine dei
secoli XVII e XVIII, come pure alla
fine del secolo XIX, si disputò oziosa-
nìento se l'anno secolare (cioò rispet-
tivamente l'anno 1700, 1800 e 1900)
fosse l'ultimo dol secolo vecchio, op.
pure il primo del secolo nuovo.
Tale questione non dovrebbe sor-
gere qualora tutti sapessero che nella
Cronologia gli anni si numerano cor-
renti e non revoluti, e si usano i nu-
meri cardinali invece dei corrispon-
denti aggettivi ordinativi. Così si dice
per es., " l'anno 1918 „ e non " l'anno
millesimo novecentesimo decimotta-
vo „, precisamente come si dice, per
es., " il giorno 15 „ del mese e non
" il giorno quindicesimo ,, (con la sola
eccezione del primo giorno del mese).
In base a ciò si concluse tutte o
tre le volte che l'anno secolare è l'ul-
timo del secolo vecchio, e l'anno 1 è
il primo del secolo nuovo.
Sarà bene, per togliere di mezzo que-
sta oziosa questione, dir sempre così :
L'anno 1920 è, per convenzioni sto-
riche, il ventesimo del secolo XX, poi-
ché si è dagli storici convenuto che
l'anno 1 d. C. fosse il primo anno del
primo secolo d. C, e però in detto pri-
mo secolo vi deve entrare anche l'anno
100 d. C. Gli storici non crearono l'anno
zero, e perciò il primo secolo a. C. co-
mincia con 1 gennaio 100 a. C. e finisce
con 31 dicembre; 1 a. C.
Nomi romani dei mesi.
Sembra che prima di Numa Pom-
])ilio l'anno dei Romani comprendesse
«olamente 10 mesi, così denominati:
Martius
Aprilis
Maius
Jnnius
Qnintilis
Sextilis
tS'eptember
Octohcr
Kovember
Deccinber.
I nomi degli ultimi G mesi pro-
vano ad ^l^denza che in quegli anti-
chi tempi l'anno principiava col mese
di marzo. Numa avrebbe aggiunto al-
tri due mesi, Jamtariiis e Februarius,
col primo dei quali si iniziò l'anno.
11 nome Quintili.^ fu sostituito da
Julius nell'anno 44 av. Cr., in onore di
Giulio Cesare, e più tardi, nell'anno 8
av. Cr., si cambiò nome al mese Sexfili.s,
chiamandolo Juf/ustus dal nome del-
l'Imperatore. Nel Medio Evo i)are che i
nomi romani dei 12 mesi siano rimasti
sempre rispettati, sebbene Carlo Magno
avesse voluto mutarli con altre deno-
minazioni di radice germanica.
Divario tra i Cronologisti e gli Astronomi nel nu«
merare gli anni avanti Cristo. - Regole aritme-
ticKe per i bisestili*
Si è detto sopra che gli anni si
numerano correnti e non recoluti, e si
usano i numeri cardinali (uno, due,
tre....) invece dei cori'ispondenti agget-
tivi (primo, secondo, terzo,...). In con-
formità di ciò i cronologisti (come già
facemmo notare) chiamano " anno 1
dopo Cristo „ il primo anno dell'era vol-
gare, anno che coi'risponde al 754 dalla
fondazione di Roma, e chiamano "anno
1 avanti Cristo,, l'anno imm^iatamen-
te anteriore, cioè l'anno 753 di Roma.
Invece quest' ultimo è chiamato
" anno zero „ dagli Astronomi, i quali
nel contare in senso l'etrogrado gii anni
anteriori all'anno 0 usano i numeri
negativi — 1, — 2, —3,... Così gli anni
1, 2, 3,... av. Cr. dei cronologisti coin-
cidono rispettivamente con gli anni 0,
— 1, — 2,... degli Astronomi.
Ne segue che per gli anni av. Cr,
i numeri dei cronologisti superano
sempre di una unità i numeri degli
Astronomi. Per gli anni dopo Cristo
non c'è discordanza.
Il metodo degli Asti-onomi è il solo
razionale, essendo conforme ai fonda-
menti dell' aritmetica. Con esso di-
venta facile e sicuro il computo degli
anni compresi tra due epoche date, di
cui una sia anteriore e l'altra poste-
riore al principio dell'era, e inoltre
rimane unica, per gli anni avanti e
dopo Cristo, la regola aritmetica con
cui si riconosce se un dato anno giu-
liano sia bisestile. '' Sono bisestili tutti
quegli anni di cui il numero d'ordine
è esattamente divisibile per 4 „. In-
vece, col metodo dei ci'onologisti, que-
sta regola vale soltanto per gli anni
dopo Cristo, mentre per gli anni avanti
Cristo '' i bisestili sono quelli di cui
il numero d'ordine diviso per 4 lascia
per resto 1 „.
Queste regole valgono per il calen-
dario giuliano. Per quello gregoriano
bisogna ricordare l'eccezione introdotta
dalla riforma del 1582 relativamente
agli anni secolari (cioè quelli il cui
numero d'ordine termina con due zeri).
Ne segue la regola : " gli anni secolari
gregoriani sono bisestili solamente nel
caso che il loro numero d'ordine sia
esattamente divisibile per 400 „. Tale
fu il JGOO o 1-» «a vanno gli anni 2000,
2400, ec
Calendario romano antico.
Kelativamente alladoinaiula: '• qua-
le ora consideravano gli antichi Ke-
niani come principio della giornata? „,
Ginzel conclude, dopo aver esposto i
risultati della critica storica ed archeo-
logica su tale argomento, che per quanto
concerne le pubbliche funzioni reli-
giose e giuridiche il gioi'no cominciava
a mezzanotte, mentre l'uso popolare lo
faceva principiare all'aurora.
I Sfiorni del mese venivano contati
dai Komaiii riferendosi a certe deter-
minato ep<t«he d'ogni mese dette " ca-
lende, nono e idi „.
Come si è già visto, in origine l'anno
romano era semplicouionte lunare e
comprendeva 12 lunazioni. Il giorno
del primo ricomparir della Luna alla
sera (sotto forma di tenue falce), era
il primo giorno del mese {Kalendae).
11 giorno del primo quarto della Luna
era detto Xonae, perchè da esso fino
al plenilunio si contavano 8 giorni.
Idus significava il giorno del plenilu-
nio. Così si avevano in ogni mese tre
date principali; Kalendae--- novilunio;
Xonae = primo quarto; Idns = pleni-
lunio.
L'anno romano antico (di 355 giorni)
era diviso in 12 mesi come segue: 4
mesi di 31 giorni ciascuno {Martius,
Mains, Quintilis e Octuher), 7 mesi di
29 giorni {Innnarius, Aprilis, lunius,
Sextififf', Septemher, Xoreinber e Decem-
ber) e un mese di 28 giorni (Februa-
rius). Nei mesi di 31 giorni le Xonae
furono collocate al settimo giorno del
mese e gli Idus al quindicesimo; nei
mesi di 29 giorni le Xonae coincide-
vano col quinto giorno del mese e gli
Idus col tredicesimo ; e così ugualmente
in febbraio e nel mese intercalare (A/er-
cedonUts).
Questa antica disposizione fu con*
servata da Giulio Cesare quando ri-
formò il calendario.
Partendo dalle suddette epoche men*
sili usavano i Romani designare gli
altri giorni del mese, contando in senso
retrogrado; cioè con un sistema ana-
logo a quello che ancora adesso si usa
qualche volta quando ci si domanda:
" che oi-a è? „ e si risponde per es.:
"sono le 5 meno un quarto „, invece
di dire: " sono le 4 e tre quarti „.
Le regole in proposito erano que-
ste: il giorno da cui si parte viene
sempre comproso: per es. il 3 maggio
è il quinto giorno avanti le none di
maggio (= 7 maggio); il 28 giugno è
il quarto giorno avanti le calende di
luglio: il 9 agosto è il quinto giorno
avanti gli idi di agosto (— 13 agosto).
Il giorno che precede le tre epoche si
chiamava invidie; così per es. pridie
Idus Aprilis = 12 aprile.
Nel designare una data (cioè rispon-
dendo alla domanda: " in qual giorno? „)
le parole " calende, none, idi „ erano
usate all'ablativo (Kalendis, Xonis, Idi-
bus) e gli altri giorni erano espressi
con ante diem.... e con quelle parole al-
l'accusativo; per es. ante diem (oppure
a. d.) sextum Idus lunias =^ 8 giugno;
pridie Kalendas lulias — 30 giugno. Piìi
raramente il numerale ordinativo si
trova posto all'ablativo e l'epoca di
partenza all'accusativo; per es. tertio
Kalendas Junias — 30 maggio. E su ciò
basti, per brevità.
Il periodo giuliano e le ère principali.
Si chiami^ periodo giuliano „ un
periodo di 7980 anni giuliani propo-
sto dal matematico e filologo Giu-
seppe Giusto Scaligero (1540-1609). Il
numero 7980 è il prodotto dei tre nu-
meri ciclici 28, 19 e 15, dei quali si
dirà pili innanzi. Il primo anno del-
l' èra volgare corrisponde all'anno 4714
del periodo giuliano, la cui origine è
quindi anteriore a tutte le date dei
tempi storici ; per conseguenza questo
sistema di numerazione degli anni
esclude ogni ambiguità proveniente
(\.\\ cambiamento dell'era 9 così con-
tribuisce moltissimo a render chiare o
ordinate le computazioni cronologiche.
Il seguente quadro contiene l'indi-
cazione di alcune fra le principali ère
che furono in liso nel corso dei secoli.
Gli anni avanti Cristo sono contati col
metodo degli Astronomi.
Relativamente all'èra ab Urbe con'
dita, è bene osservare quanto segue :
I. — A tutto rigore la sua epoca
dovrebbe coincidere col 21 aprile del-
l'anno — 752 (XI. Kal. Mai. = festa
primaverile dei Parilia), epoca pura-
nieijte tradizionale dolla fondn/inno d\
Roma. Ma per semplicità si «uul tra-
scurare tale differenza di quasi 4 mesi
e si assume che tutto intero il primo
anno ah U. e. coincida con l'anno —
752 dell' èra cristiana (= 753 av. Cr.
secondo i Cronologisti). ,
II. — Nel terzo secolo avanti Cri-
sto, quando furono ufficialmente re-
datti gli elenchi dei Consoli {Fasti
consulares), divenne generale l' uso di
designare i singoli anni dal nome dei
Consoli in carica. (l) Questo computo
secondo gli " anni consolari „ era quindi
un surrogato dell'uso di un'era e durò
per parecchi secoli, nell'età i-epubbli-
cana e imperiale.
(1) Vedi nel Dizionario epigrafico di Antichità
romane di E. Dk Ruggiero (Roma, 1910), gli arti-
coli « Consul » e « Consiilaris »: a cui seguono
gli elenchi alfabetici e cronologici dei Consoli
romani negli undici secoli e mezzo di durata del
Consolato (dall'anno — 508 al + 632 dell'era
cristiana).
DENOMINAZIONE DELL' ÈR.\
Periodo giuliano
Ebraica (dalla creazione del mondo) . . .
Delle Olimpiadi (periodi quadriennali) . .
Della fondazione di Roma, secondo Varrone
Di Nabonassar
Cristian., o volgare^
Maomettana {dell' Èffira)
EPOCA OD ORIGINE
■ o
i
53
ANNO
o
dell' èra
del periodo
5
Cristian»
giuliano
1
rin.
- 4712
1
7
ot.
— 3760
95:}
1
Lg.
- 775
30:58
1
Gn.
— 752
3961
26
Fb.
— 746
3967
1
Gn.
+ 1
4714
16
Lg.
+ 622
5:ì35
Computo ecclesiastico.
Si chiama " computo ecclesiastico „
quel complesso di regole che servono
a fissare il calendario ecclesiastico e
specialmente la data della festa di
Pasqua, da cui dipendono tutte le al-
tre feste mobili.
Secondo i decreti o meglio " Costi-
tuzioni „ della Chiesa, la Pasqua di Ri-
surrezione deve essere celebrata nella
domenica consecutiva al primo pleni-
lunio di primavera, cioè al primo pleni-
lunio posteriore al giorno 20 marzo. Se
il plenilunio e la domenica cadessero
insieme nel 21 marzo, il giorno di Pa-
squa sarebbe la domenica seguente. In-
vece se il plenilunio avvenisse il 20
marzo, il prossimo plenilunio verrà al
18 aprile, e se questo giorno fosse per
caso una domenica, bisognerebbe aspet-
tare la prossima domenica, che cadrebbe
nel 25 aprile. Così si vede che la data
di Pasqua è compresa tra il 22 marzo
e il 25 aprile, entrambi inclusi (trenta-
cinque calendari).
Nel computo ecclesiastico si consi-
dera per semplicità una Luna fittizia,
detta Luna ecclesiastica, le cui fasi si
suppongono succedersi a periodi deter-
minati e costanti, prescindendo così
dalle ineguaglianze a cui è soggetto il
moto reale della Luna intorno alla Ter-
ra e quello della Terra intorno al Sole.
In conseguenza di ciò le date delle
fasi lunari e le età della Luna segnate
nel calendario ecclesiastico possono
differire leggermente da quelle calco-
late nelle efemeridi astronomiche.
A tal proposito bisogna notai'e spe-
cialmente, che mentre il novilunio
astronomico avviene quando la Luna
è in congiunzione col Sole (cioè quando
i due astri hanno la stessa longitudine),
momento nel quale la Luna è invisi-
bile, invece il novilunio ecclesiastico
corrisponde all'epoca in cui la Luna
emergendo dai raggi solari diventa vi-
sibile per la prima volta svil cadere del
giorno sotto forma di una tenue falce.
In base ad antiche osservazioni si ri-
tiene che ciò non succeda mai prima
che siano passate 40 ore dall'istante
della congiunzione.
Secondo l'uso ecclesiastico, i giorni
dei noviluni in un dato anno sono
quelli che nel calendario perpetuo sono
segnati dall' epatta di queir anno. Il
novilunio è il primo giorno della lu-
nazione e le altre fasi, cioè primo
quarto, luna piena e ultimo quarto, cor-
rispondono rispettivamente al settimo,
al decimoquarta e al ventiduesimo giorno
della lunaziouQ.
Elementi del coznp^&to ecclesiastico.
Le regole del computo ecclesiastico
fanno uso di alcuni elementi caratte-
ristici dell'anno, che sono: il miinero
d'oro, Vepatta, il ciclo solare e la htiern
(ìowenicale. l)ue altri elementi elio si
soglion dare negli almanacchi sono: il
numero (\e\Y indizione romana e la leU
tt'ro del Martirologio.
Numero d'oro. — Oik nel Y secolo
avanti Cristo l'astronomo ateniese Me-
lone scoprì che la durata di L'3ò luna-
/.i<mi equivale quasi esattamente a 19
anni solari. E chiaro quindi che se
l)er 19 anni consecutivi sono stati no-
tati i giorni in cui ebbero luogo le
diverse fasi lunari, ciò permetterà di
predire i medesimi aspetti negli anni
successivi; e se la serie dei tempi vien
divisa in periodi di 19 anni {cicli lu-
nari), numerandosi gli anni di ciascun
rido con i ntimeri progressivi da 1 a
19, le medesime fasi lunari cadranno
noi medesimi giorni di tutti quegli
anni che occupano lo stesso posto nei
cicli a cui risi)ettivamente apparten-
u'ono. Il numero d'oro è appunto il
numero dell'anno nel ciclo lunare.
Come origine di im ciclo è stato preso
il primo anno avanti Cristo. Quindi si
vede, per es.. che il numero d'oro del
1920 si otterrà prendendo il re^'/vO della
divisione per 19 del numero 1920+1;
questo resto è 2.
Epatta. — Il ciclo metonico era il
mezzo di ctn" si servivano gli antichi
l>er la predizione delle fasi lunari. Al-
l'epoca della riforma gregoriana fu
immaginato un altro metodo per fis-
sare preventivamente la data del ple-
nilimio pasquale, senza dover ricorrere
a osservazioni anteriori. Si chiama età
della Luna, a una data epoca, il nu-
mero dei giorni interi che sono tra-
scorsi dall' ultimo novilunio precedente
fino a quell'epoca. Sapendo l'età in
\\n dato giorno, si conosce senz'altro
la fase in cui allora la Luna si trova.
Ora è chiaro che per determinare ap-
])ro8SÌmativamente l'età della liUna in
un giorno qualunque dell'anno basterà
conoscere questa età al 31 dicembre
(Udranno j)recedente. Questo è il nu-
mero a cui si dii il nome di epatta
iclie vuol dire " aggiunta „).
La regola per trovai-o a una data
.poca l'età della Luna per mezzo del-
l'epatta è la seguente: se l'anno è co-
luune si aggiunge all'epatta il numero
liei mesi interi trascorsi dopo il 1» gen-
naio o dopo il 1» marzo fino al giorno
di cui si tratta, secondo che esso viene
prima o dopo il 1» marzo; al risultato
si aggiunge il numero che indica la data
di quel giorno nel mese a cui appar-
tiene: la somma così ottenuta, dimi-
nuita di 30 unità nel caso che sia niag-
giore di 30, esprime 1' età della Luna.
Se l'anno è bisestile e si tratta di
una data posteriore al 29 febbraio, bi-
sogna aumentare l' epatta di una unità.
Ben inteso, il risultato è semplice-
mente approssimativo.
Se l'esattezza del ciclo metonico
fosse assoluta, le epatte formerebbero
un ciclo perpetuo di 19 anni, ritor-
nando sempre la stessa epatta ogni
volta che ritorna lo stesso numero
d'oro. Ma la durata di 19 anni giuliani
supera leggermente quella di 235 lu-
nazioni medie: la differenza vale circa
1 ora e 26™. Ne segue che se consideria-
mo un determinato novilunio, dopo 19
anni giuliani la Luna ritornerà al no-
vilunio nel medesimo giorno dell'anno,
ma anticipando di circa 1 ora e mezza.
Facendo il calcolo preciso, si trova
che tali piccole anticipazioni succes-
sive formano accumulandosi 1 giorno
un po' scarso dopo 300 anni, e quasi 8
giorni dopo 2500 anni. Per conseguenza
si fanno crescere di altrettanto le epatte
nel corso dei secoli, secondo regole
che qui si omettono per brevità. Poi-
ché l' epatta nel 1919 fu XXIX, perii
1920 avremo: XXIX + 11 — 30 = X.
Ciclo solare. — Fu dato questo nome
a un periodo di 28 anni giuliani, che
riconduce a corrispondere nello stesso
modo i giorni della settimana con le
date nel mese. Negli almanacchi si
suol inscrivere sotto quel nome il nu-
mero d'ordine che l'anno considerato
occupa nel ciclo corrente. '
Dai cronologisti fu adottato l'anno
9 avanti Cristo come primo anno di
un ciclo solare» Quindi, per sapere il
numero del ciclo solare relativo al-
l'anno 1920, per es., basta aggiungere
9 e dividere la somma per 28: il quo-
ziente 68 esprime il numero dei pe-
riodi interi trascorsi dall'anno 9av. Or.
fino al presente, e il residuo 25 indica
il posto occupato dal 1920 nel ciclo
solare corrente.
Lettera domenicale. — Nella tavola
del calendario peri)ettio i singoli giorni
dell' anno sono accompagnati da ima
lotterà dell'alfabeto, con questa re*
10
gola: il 1* gennaio porta la lettera A,
poi vengono per ordine le lettere suc-
cessive fino alla Gr (che è la settima),
e poi si ricomincia con A e si prose-
gue sempre nello stesso modo fino al
81 dicembre. (1) Ne segue che se nn
dato anno comincia, per es., in lunedi,
tutti i giorni segnati con A sono in
quell'anno altrettanti lunedì. La let-
tera domenicale di un dato anno è
quella che corrisponde in quell'anno
ai giorni di domenica.
Gli anni bisestili hanno due lettere
domenicali, di cui la prima vale fino
(1) Ved. per esempio V Almanacco italiano
dfl 1916, pas. 16-19.
o
o
<v
iSs
;3
2
3
g
M
o
o
o
o
>
o
s
'•B
"S
s
« UJ ~
oc
t_
co
(N
o
— Q
CI
s^
eo
o
_o
2
o
o
a< —
ti;
ti)
e
Z3 =
te
te
te
te
Q- s
3
es
s
il
'ti)
g
•ti
s
■s,
CO
«D
kO
Ci
M
co
^
o
T
o
o
g
co
'ti)
te
e
Te
o
te
te
te
ti
v_)
C8
e«
a
s
z
s
s
'Sj
g
'te
eo
■o
^
o
co
ai
<N
d
tu
o
_o
o
o
o
'te
Te
S
"te
'ti
te
te
te
co
eS
ra
cS
cS
z
S
a
s
a
co
co
ift
»o
o
Ci
-e
(M
a
<»
o
»
®
<D
.-S
N
=>
'u
ci
M
h
'u
o>
&
a
P4
Oi
2
C5
<tì
ci
rt
°-
-t*
t-
o
,_l
O
M
<N
i =
g
i
1=1
x>
J2
5
.Q
ci
<2
a
SD
g
o 5
Ci
co
>n
CO
Ci
a O"
Ci
—
__
o
o
Q
4h
t^
g?z
x>
^
_?5
^
s
i
a
X5
,0)
5
tu O
00
05
-*
IO
s
II
e
i!
.o
S
ti
=2
1
•■ài
te
J3
■-2
iH
rH
co
<M
co
eo
co
(M
V«3ii3n
O
cq
-<
C5
o"
,_,
(M
eo
-X
ONNV
ir»
05
1
g
al 28 febbraio inclusivamcnte, e non
oltre, per causa dell'intercalazione del
giorno 29 che non ò notato sul calen-
dario perpetuo; per i dieci mesi suc-
cessivi subentra un'altra lettera do-
menicale, cioè quella che nei primi
due mesi corrispondeva al sabato.
Trascorso un ciclo solare intero, le
lettere domenicali si ripetono manife-
stamente con lo stesso ordine. Nel 1920
(bisestile) si hanno due lettere dome-
nicali, che sono: D e C. ,
Indizione romana. — È un periodo
di 15 anni che non ha alcuna relazione
col corso degli astri. 11 numero d'or-
dine di un dato anno nel ciclo coi'rento
dell'indizione serviva anticamente per
precisare le date, specialmente negli
atti pubblici. Tale uso principiò a
Roma nel quarto secolo dell'era cri-
stiana. Il primo ciclo delle indizioni
si fa cominciare l'anno 3 av. Cr. Per
avere quindi l' Indizione romana pei-
il 1920 basterà calcolare il r<>s-fo di 1928
diviso lo che è il numero 8.
Lettera del Martirologio. — Questo
elemento è puramente ecclesiastico.
Nel Martirologio, in capo alle storie
dei santi, è inscritta ogni giorno una
serie di 30 lettere, tra le quali ve n'è
una che corrisponde all'anno in corso.
Essa serve per tutto l'anno, avanti la
lettura in coro del Martirologio, a enun-
ziare quale sia il giorno corrente della
Luna, e ciò per mezzo di numeri scritti
sotto alle lettere; per ogni giorno l'età
della Luna è indicata dal numero che
sta sotto alla lettera dell'anno in corso.
La lettera del Martirologio dipende
dall' epatta annuale, secondo una ta-
bella di corrispondenza che qui non
importa riprodurre.
Calendario
crÌ9tiai\o cattolico.
Feste di precetto fisse e mobili.
Feste non di precetto mobili e fisse.
Secondo il recente canone 1247 del
Codice di Diritto Canonico, sono feste
di precetto tutte le domeniche, la Cir-
concisione (l°genn.), l'Epifania (6 gen-
naio), S. Giuseppe (19 marzo). Ss. Pieti'O
e Paolo (29 giugno), l'Assunz. di M. V.
(15 agosto). Tutti i Santi (1° novemb.),
l' Immacolata Concezione (8 dicembre),
la Natività del Signore (25 dicembre) e
le due feste mobili deirAscensioii# e
del Corpus Domini,
\je feste si «li.sliii>iiH'U>> in /l.^.^, «•
niohili. Sono fisse ({UoUo elio cadono
sempre nel medesimo giorno dell'anno,
i> sono mobili quelle che cadono in
<late diverse secondo gli anni, perch<''
dipendono dalla Pasqua o dai giorni
della settimana.
Sistemate definitivamente col cano-
ne 1247 le feste di precetto, restano,
l)er le CostJ di Pio X del 1911-18, le se-
j^uenti feste non di precetto, molnli v.
lisse: so fra i 2, 3, 4 e 5 gennàio vi è una
domenica, in questa celebiasi il Nonn^
di Gesù ; se no, lo si celebra il 2. Il ve-
nerdì dopo la domenica di Passione è
consacrato ai Sette Dolori di M.V. ; il Pa-
trocinio di S. Giuseppe nel^terzo mer-
coledì dopo Pasqua: nel venerdì dopo
l'ottava del Corpus Pomini il S. Cuore
di Gesù; il dì doi)o celebrasi il S. Cuort^^
di Mai'ia.
S. Famiglia. 19 gennaio; Prezioso
Sangue, 1 luglio: Redentore, lo luglio;
S. Gioacchino. IG agosto; Nome di Ma-
ria, 12 settembre; Madonna del Rosa-
rio, 7 ottobre; S. Mattia, negli anni bi-
sestili festeggiasi non il 24 febbraio
ma il 25.
Lo principali ricorrenze che dipen-
dono dalla Pasqua sono le seguenti:
il
l'iiiiiii cifiiH i .is(|iia
Settua^jfeslma fdoineiii»-a) . n:< giorni
Le Ceneri (mercoledì) . . 46 ,
1* domenica di quaresima 42 „
Dopo la Pasqua
IJogazioni (lunedi, martedì
»! mercoledì) 30 37 3S ,
Ascensione (giovedì) ... 39 ,
l'entccoste (domenica) . . 4*) „
SS. Trinità (domenica) ...•>« ,
Corpus Domini (giovedì). . BO „
Inoltre sono mobili lo date dei
digiuni delle Quattro Tempora (ossia
delie quattro stagioni), per i quali sono
stabiliti i giorni di mercoledì, venerdì
e sabato rispettivamente dopo la se-
guenti epoche: prima domenica di
Quaresima, Pentecoste, 14 setteml)ro
(festa della Esaltazione della Croce) e
terza domenica dell'Avvento.
Tra le ricorrenze mobili che dipen-
dono dai giorni della settimana vi è il
l)eriodo dell'Avvento (cioè tempo di
preparazione alla venuta del Reden-
tore), che nel rito romano comprende
le quattro domeniche avanti il Natale.
La prima di queste domeniche è la
più vicina al 30 novembre (festa di
S. Andrea apostolo), e quindi cade fra
il 27 nov. e il 3 dicembre. La quarta, la
più alta, può cadere il 24 dicembre.
Calendario del rito ambrosiano
ossia della diocesi di Milano.
La diocesi di Milano ha una forma
j)articolare di rito che si scosta alquanto
da quello romano, e prende nome da
S. Ambrogio, vescovo e patrono di
Milano, benché sia incerto se sia ve-
r.imente istituito da lui o gli sia ante-
riore, come sembni più i)robabile.
Le principali diversità col calen-
dario romano sono le seguenti:
L — Il primo giorno di quaresima
cade nella prima domenica di quare-
sima, anziché nel pi-ecedente merco-
] ■'• n '••-;iddetto " carnevalone „ am-
brosiano si fa nei tre giorni susseguenti
al mercoledì delle ceneri secondo il
rito romano.
II. — Le rogazioni dette " litanie
ambrosiane ,, cadono nei giorni di lu-
nedì, nuirtedì e mercoledì che seguono
immediatamente la prima domenica
dopo l'Ascensione. Nel primo di que-
sti tre giorni si danno le ceneri.
III. — L' avvento ha sei domeni-
che invece di quattro, e la prima è
immediatamente successiva all' 11 no-
vembre (festa di S. Martino).
Calendario repubblicano francese.
Con decreto della Convenzione na-
zionale (24 novem. 1793) la Francia
introdusse durante la rivoluzione mi
nuovo calendario, sostituendo un'era
delia Repubblica all' èra cristiana e
.idottando per origine della ntiova èra
il giorno 22 settembre 1792, epoca del-
l'equinozio d'autunno e della fonda-
zione della Repubblica.
Questo calendario (uitrò in vigore il
26 nov. 1793. e fu abolito da Napoleone I
alla fine del 1805; col 1° gennaio 1806 ri-
tornò in vigore il calendario gregoria-
no. Così il calendario repubblicano durò
soltanto 12aimi, 1 mese e 6 giorni.
L'anno repubblicano era diviso in
12 mesi di 30 giorni ciascuno. Ogni
uioso era diviso in tre decadi e ai
12
giorni clie componevano ogni decade
Tu dato il nome di primodì, duod), iridi,
quartodì etc; il decadì era destinato al
riposo.
Il giorno era diviso in 10 ore, l'ora in
100 minuti e il minuto in 100 secondi.
Per completare la durata dell'anno
solare si aggiungevano dopo il dodice-
simo mese 5 giorni complementari (e 6
negli anni bisestili), detti sansculottides.
Fu il poeta drammatico, morto sul
patibolo (5 aprile 1794) perchè Danto-
niano, Fabre d'Églantine che fece de-
cretare la creazione del calendario re-
pubblicano, 0 denominò i dodici mesi
come segue:
Vendemmiale (Vendèmialre)
Brumale (Brumaire)
Glaciale (Frimaire)
Nevoso (Nivòse)
Piovoso (Pliivióse)
Ventoso (Ventóse)
i Germile (Germinai)
Primavera? Fiorile (Floréal)
( Pratile (l'rairial)
Ì Messidoro (Messidor)
Termidoro (Thermidor)
Fruttidoro (B'ructidor)
Calendario civile italiano.
Il calendario dei giorni festivi per
gli effetti civili, stabilito con la legge
19 giugno 1913 e con decreto reale del
4 agosto 1913, n. 1027, dichiara festivi
i seguenti giorni:
Tutte le domeniche; il primo gior-
no dell'anno; il giorno dell'Epifania,
dell'Ascensione, dell'Assunzione, del
20 settembre, di Ognissanti, di Natale.
Nelle feste civili sono chiusi gli
uffici governativi, amministrativi e giu-
diziari, quelli provinciali e comunali,
le banche e le scuole. Non si possono
fare atti di esecuzione, né protestare
cambiali.
Per la legge 5 maggio 1861, n. 7,
la pi-ima domenica di giugno è festa
nazionale, per celebrare l'unità d'Italia
e lo Statuto del Regno.
Si festeggiano civilmente anche al-
tre date, benché non legali, in tutti gli
uffici, cioè gli onomastici e i natalizi
delle Loro Maestà (onomastico del Re,
1° sett. ; natalizio del Re, 11 nov. ; ono-
mastico della Regina, 18 agosto; nata-
lizio della Regina, 8 genn.); l'anniv.
della morte di Vittorio Eman. II (9 gen-
naio) e di quella di Umberto I (29 luglio,
ma ufficialmente trasportato al 14 mar-
zo, natalizio del compianto Re); e altri
anniversari patriottici locali (2 giugno,
m. di G. Garibaldi); ec.
(falendario dei Protestanti.
Le diverse confessioni protestanti
seguono il calendario gregoriano in
tutte le sue particolarità, anche per il
computo della Pasqua e delle princi-
pali feste mobili, delle quali però chi
esclude l'una, chi esclude l'altra; ma
quasi tutte poi, siccome non venerano
né la Vergine né i Santi, escludono
tutte le solennità della Madonna e le
feste dei Santi. Invece festeggiano sin-
golarmente la domenica di Passione,
quella delle Palme e il venerdì santo.
La Chiesa anglicana osserva tutte
le feste cattoliche, escluso naturalmen-
te un gran numero di Santi recenti.
La Chiesa protestante tedesca ha
inoltre le seguenti feste mobili:
Buss und Bettag (giorno di peni-
tenza e preghiera), il mercoledì dopo
la prima domenica di quaresima, se
quel giorno cade in febbraio; ovvero
il martedì dopo la domenica stessa,
se questo martedì viene in marzo.
Erntefest (festa delle mèssi), la do-
menica immediatamente dopo il 30 set-
tembre, o il giorno stesso se di do-
menica.
La festa della Riforma, la domenica
immediatamente dopo il 3Q ottobre, o
il giorno stesso se di domenica.
La commemorazione dei morti, la
domenica immediatamente dopo il 20
novembre, o il giorno stesso se di do-
menica.
Calendario greco-russo.
Alcune nazioni orientali seguono
ancora il calendario giuliano, vale a
dire non hanno accettato la riforma
gregoriana, e perciò sono in ritardo di
13 giorni rispetto al calendario grego-
riano. Questi 13 giorni risultano d;ù
10 giorai soppressi nel 1582, più i 3
giorni che secondo la regola gregoriana
furono soppressi negli anni 1700, 1800
e 1900, anni che furono comuni nel
calendario gregoriano e bisestili in
quello giuliano.
Seguono il vecchio stile i Greci, i
Russi, gli Armeni, i Georgiani, i Si-
- l:
riani non uniti, i Copti, gli Abissini cri-
stiani, i ^loutenegriiii e i Kunieni. La
Bulgaria lia adottato recentemente il
calendario gregoriano ; la Serbia lo
adottò nel 1Ù19 in modo che il 19 gen-
naio 1919 fu detto 1° febbraio 1919. È
probabile che, per il nuovo assesta-
mento dell'Europa, v'abbia ad essere
qualche nuova adozione. Per le feste
ecclesiastiche, i digiuni oc, quasi tutte
le suddetto popolazioni osservano com-
pletamente il calendario greco, detto
della C/iiem greca ortodossa. Gli Armeni
ed i Copti hanno rispettivamente un
calendario proprio per le feste, ed an-
che nomi speciali per i mesi; ma qui
ò superfluo occuparsene.
Calendario giudaico.
Nella sua forma attuale il computo
giudaico rimonta al IV secolo dell'era
volgare. Si deve il computo a Rabbi
Hillel, capo del Sinedrio.
L'anno è lunisolare ed i mesi, re-
golati sul corso della Luna, sono di
29 giorni o di 30. L'anno comune com-
prende 12 mesi, e l'anno embolismico
ne comprende 13; questa aggiunta di
un mese complementare (detto We-
Ador) si fa 7 volte in ogni ciclo lunare
di 19 anni. Così dopo 19 anni si rista-
bilisce l'accordo con l'anno solare.
L' anno comune può avere 353, 354
o 355 giorni, e l'anno embolismico ne
può avere 383, 384 o 385, secondo che
(■ deficiente, regolare o abbondante.
Qui non troverebbero posto le re-
gole del computo cionologico degli
Ebrei. Basterà dire che il principio
dell'anno cade sempre nel giorno del
novilunio più vicino all'equinozio di
autunno, e che la Pasqua, fissata al
15 del mese di Nissan, precede di
163 giorni il primo dell'anno. Ma an-
che queste regole hanno le loro ecce-
zioni.
Ogni giorno comincia dopo il tra-
monto del Sole del "giorno civile pre-
cedente, e particolarmente il sabato
principia un'ora prima di notte (nel
pomeriggio del venerdì) e termina la
sera dopo a un' ora e un quarto di
notte.
Calendario maomettano.
Per espressa disposizionedel Corano
l'anno dei Maomettani è puramente lu-
nare. Esso è diviso in 12 mesi, alternati-
vamente di 30 e di 29 giorni. L'ultimo
niose {I)u l higgah) invece di 29 giorni ne
ha 30 per 11 volte nel corso di un ciclo
di 30 anni. Così l'anno comune ha J554
giorni e l'anno intercalare ne ha 355.
\j' èra del calendario maomettano
comincia con venerdì 16 luglio 622 d.C,
e più esattamente con la sera di gio-
vedì 15 luglio.
Calendari abissino (amarico) e copto.
Il calendario abissino è usato nei
rapporti civili in Abissinia e nel mon-
do abissino n<'lla nostra colonia Eritrea,
1(1 ha quindi per noi un'impoi-tanza
l»un maggiore del calendario copto, che
usasi in una parto dell' P]gitto (alto
Iv-itto).
I due calendari sono identici, diffe-
scono soltanto nell'^rrt. 11 calendario
iiarico colloca la nascita di Gesù, se-
>ndo i calcoli di Giulio Africano (sto-
rico della prima metà del terzo secolo),
circa sette anni dopo delle convenzioni
coniuni (29 agosto 8 d. C = I giorno
• lell'anno 1 amarico). Uha del calen-
dario copto, oggi usata, è quella dei
martiri (Diocleziano), cioè 29 agosto 284
<1. C. = 1 giorno dell'anno 1 copto.
L'anno nei due calendari è diviso in
12 mesi di 30 giorni ciascuno, a cui per
tre anni di seguito si aggiungono 5 gior-
ni (epagomeni) che diventano 6 noi
quarto anno. E bisestile nei due calen-
dari l'anno il cui numero diviso per 4
dà tre di resto. Il principio dell'anno
è al 29 agosto, sempre contando giulia-
namente; se l'anno è bisestile l'anno
seguente comincia il 30. Attualmente,
contando gregorianamente, l'anno nei
due calendari comincia l'il o il 12 set-
tembre.
Nel ciclo dei quattro anni ciascuno
di essi nel Calendario amarico prende
il nome da uno dei quattro Evangelisti,
con questo ordine: Giovanni, Matteo,
Marco e Luca (l' anno bisestile). »
Nelle Colonie italiane è utilizzato il
calendario Abissino (Amarico) nell'Eri-
trea e il Maomettano in Libia e in So-
malia.
- 14 - •
Articoli generali del Calendario
per l'anno bisestile 1920.
Relazioni cronologiche.
L'anno 19SO corrisponde all' anno:
6633 del periodo giuliano;
•7438 dell'era bizantina (dalla creazione del mondo);
2696 delle olimpiadi (IV» della 674" olimpiade, anno che va dal !<> luglio 1920 al 30 giu-
gno 1921);
26*73 dalla fondazione di Roma, secondo Varrone;
2667 dell'era di Nabonassar;
5680 dell'era israelitica, anno che va dal 25 settembre 1919 al 12 settembre incluso 1920;
1338 dell'egira (èra maomettana), anno che va dal 26 sett. 1919 al 14 sett. incluso 1920.
Elementi del computo ecclesiastico gregoriano.
Numero d'oro 2 Lettere domenicali DC
Epatta X Indizione romana 3
Ciclo h.olare 25 Lettera del martirologio .... k
Feste mobili della Chiesa cattolica.
Sel^tuagesima l" febbraio Ascensione 13 ma^jgio
Mercoledì delle Cenn-i . 18 febbraio Pentecoste 23 „
I» domen. di quaresima. 22 „ Ss. Trinità 30 ,
Pasqua di resurrezione . 4 aprile Corpus Domiui 3 giugno
Rogazioni .... 10, 11 e 12 maggio I» domen. deìTA-vvento. 28 novemb.
Nel rito ambrosiano le Rogazioni nel 1920 hanno luogo nei giorni 17, 18 e 19 maggio
e l'Avvento principia il 14 novembre.
Feste cattoliche di precetto (oltre alle domeniche).
(Codice di D. C, canone 1247).
N.B. — Le solennità di Pasqua, Pentecoste e Ss. Trinità cadono sempre in domenica;
vedi qui sopra l'elenco delle feste mobili.
Circoncisione 1» gennaio Ss. Apost. Pietro e Paolo. 29 giugno
Epifania 6 „ Assunzione di Maria V. 15 agosto
S. Giuseppe 19 marzo Ognissanti 1» novenib.
Ascensione 13 maggio Immacolata Concezione . 8 dioemb.
Corpus Domini 3 giugno Natale ......... 25 „
Altre feste cattoliche non di precetto (Cost. di Pio X - 1911-1913).
FISSE
S. Famiglia 19 gennaio
Prezioso Sangue .... 1 luglio
Redentore 15 „
S. Gioacchino 16 agosto
Nome di Maria 12 settembi-o
Madonna del Rosario. . 7 ottobre
Quattro Tempora.
Di primavera. . 25, 27 e 28 febbraio D'autunno . . 15, 17 e 18 settembre
D'estate .... 26, 28 e 29 maggio D'inverno . . 15, 17 e 18 dicembre.
MOBILI
Ss. Nome di Gesù . .
4 gennaio
7 Dolori di Maria V. .
2(> marzo
Patroc. di S. Giuseppe
21 aprile
Ss. Cuore di Gesù . .
11 giugno
Ss. Cuore di Maria . .
12 „
GIOCONDA :^,:r»:w;r:,t^:
purgativa italiana
Anno 1920. - CALENDARIO DEI PROTESTANTI
Data
DENOMINAZIONE
DELLE FESTE
Data
DEN0.M1N AZIONE
DELLE FKSTE
1 gennaio
fi ,
lo febbraio
18
22
25
25 ,
2 aprile
4
6
Circonc. di Gesù Cr. - Cupo
d'anno.
Epifania.
Seituayeaima.
Le Ceneri.
l'rimn donitnica cìi Qiiareftimn.
Giorno di jieinle <zii e di pre-
ifhieva (Susit-nild hWtì).
Tempora di primavertt, primo
giorno.
Veiierd) Sonto.
Pasqua di re/turr^zione.
Secondo gioruo di festa.
13 maggio
23 ,
2fi
30 -
11 settem.
15
3 ottob.
31
21 novem.
28
15 dicem.
25 ,
Ascensione di Gesti Cr,
l'entfcosle.
Tempora d' e s'at e, ■pvimo giorno.
Ss. Trinila.
Esaltazione della Croce.
Tempora d' autunno, primo
giorno.
F-s'n d-ììe uùs^i lErilfIfli).
Festa de'la Uifornta.
Co }imemora:inne dei morti.
Prima dom'uira dell' Avvento.
Tempora d'inverno, irill liiril.
Natale.
NB.
Le feste mobili sono segnate in corsivo. Cfr. pag. 1'
Anno 1920. • CALENDARIO DELLA CHIESA GRECO-RUSSA.
DATA NEL CALKNDABIO
GBEOORIANO
GIULIANO
^ (nuovo Stile)
(vecchio sti'e)
ì /
19?0
1919
7 gennaio
25
dicembri}
8
2»;
1920
14
1
gennaio
19. ,
fi
„
1 febbiMio
ly
.,
8 T,
20
ti
15
2 febbraio
2:ì
10
„
14 marzo
1
mar/o
22
9
^
30
17
^
7 aprile
25
,
11
29
^
6 maggio
23
aprile
20
7
maggio
30
17
n
« giugno
24
m
6
24
giugno
12 lujilio
29
„
19 «gusto
6
agos o
28
15
„
11 settembre
29
21
8 settembre
27
14
^
•4 dicembre
21
novembre
11
28
19
6 dicembre
1921
7 geiii'.aio
25
8
20
•
DENQMIxXAZIONE DELLE FESTE PRINCIPALI
in data tevchio stile.
Natività di Gesù Cristo,
Festa della Madonna.
Circoncisione. — Capo d'anno.
Epifania (Teofania).
Domeuira del Pabblicano e del Fariseo.
Settuage-inio.
Purificazione.
Principia il digiuno r'goroso di Pasqua.
S.» Eudossirt.
Quaranta martiri di Sebaste.
S. -Alessio.
Annunciazione di Maria Vergine.
Pasqua di resurrezione.
S. Giorgio.
Ascensione di G. Cristo.
Ppntpro''te,
SS. Trinila.
Natività di S. Giovanni Battista.
SS. Pietro e Paolo.
Trasfigurazione di G. Cristo.
Assunzione di Maria Vergine.
Decollazione di S. Giovanni Battista.
Natività di Maria Vergine.
Esaltazione della Croce.
Presentazione di Maria Vergine al tempio.
Prima domenica dell' Avvento.
8. Nicola, protettore della Russia.
NatiTità di G. Cristo.
Festa della Madonna.
NB. — Le feste mobili sono sei>nate in corsivo.
Anno 1920.
- ir> -^
CALENDARIO GIUDAICO e sua concordanza
col calendario gregoriano.
DATA
nel calendario
nel
DATA
calendario
DENOMINAZIONE DELLE PRINCIPALI FESTE
feT^goriano
giudaico
(oltre tutti i Siibati)
1920
5680
1 gennaio
10
Tebet
21
1
Schebat
20 febbraio
1
Adar
4 maizo
14
^
riirìm (festa dei dadi).
20
1
Nissan
Principio dell'anno religioso.
3 aprile
15
"
Pasqua (festa delle Azzime). Otto giorni di festa. Pasqua
= J'esarh. Festa solenne.
10
22
"
Ottava lesta (prima e seconda. — Settima e ottava: grandi
feste;.
19
1
lyar
18 mag^'io
1
Sivan
23
6
„
Sciavuot (Pentecoste). Due giorni di feste.
n giugno
1
Tamouz
16 luglio
1
Ab
15 agosto
1
Elloul
5681
13 settembre
1
Tisri
Festa solenne. — Capo d'anno.
22
10
y,
Kipur (espiazione).
27
15
n
Succot (festa delle capanne). 0:to giorni di festa.
28
16
^
Seconda festa.
3 ottobre
21
^
Hosana rahba (festa dei ramoscelli).
4
22
„
S'irtini AserH (preci per la pioggia).
5 „
23
„
Siinhat Torà (allegrezza della Legge!. Festa solenne.
13
1 Marheswan
12 novembre
1
Kislev
6 dicembre
25
^
Hamicà (festa delle lumiere) dedicazione del Tempio.
12 „
1
Tébet
1921
1 gennaio
21
-
Anno giudaico 5680 (comune rej^olare di giorni 354).
Anno giudaico 5681 (embolismioo abljondante di giorni 385), esso comincia dopo il tia-
monto del sole del 12 settembre 1920 (13 settembre) e termina il 2 ottobre 1921 dopo il
tramonto del sole.
Anno 1920.
CALENDARIO MAOMETTANO e sua concordanza
col calendario gregoriano.
DATA
nel cale» darlo
gregoriano
1920
1 gennaio
1 febbraio
2
3 marzo
4
1 aprile
2
1 maggio
2
80
DATA
nel calendario
maomettano
1338
Rebi II
Gumada I
Regab
Saban
Ramadan
ANNOTAZIONI
Il giorno del capodanno del 1339 (1 muharrnm) comin-
cia dipo il tramonto del sole in Arabia e paesi Mao-
mettani al 14 settembre 1920 e termina ill5 dopo
il traujonto del sole, donde la dai a ò chiamata 15
settembre 1920.
Anno 1, muharram lo = 16 lu-Jilio 622 d. C. (da dopo
ti'amonto sole 15 luglio a dopo tramonto sole 16
luglio).
L'ultimo mese è quello del pellegrinaggio alla Mecca;
il mese di Eamadan è quello del diyiunc.
Gumada I, 20, anno maomettano 857, presa di Costan-
tinopoli, il ohe corrisponde al 29 maggio 1453.
Nel 1920, Gumada I, 20 =- febbraio 10 gregor.
DA.TA
DATA
nel calendario
nel calendario
;,'iegoriano
maomettano
magfjio
13
Ramadan
giui^no
12
S'awwal
13
„
12
Du 1-qa-dah
13
m
iiu'osio
12
Du l-hif-gah
"
13
1339
settembre
11
Mubarram
,
12
„
j > ottobre
11
Sa far
12
„
! novembre
11
Rabi I
^
12
,
dicembre
11
Rabi II
, „
12
„
*1 1.
li»
«
1921
1 gennaio
20
- 1 1
11
Gumada I
ANNOTAZIONI
Uamadan 2'J, giorno di lutto in ricordo della bnttjiglla
vinta sotto le mura di Vienna da (ttovannl HI iSo-
bleski) l'il settembre giuliano 1(583, 21 settembre
Oregoriano 1083 = 1094, Bamudun 29.
Vnhl T. 12 nascita di Maometto.
Riujah 27, ascensione del profeta.
L'anno maomettano 1338 è abbondante = 335<i.
L'anno maomettano 1339 è comune = 354<i.
Nell'anno abbondante il mese ultimo, cioè Dh l-h'f/ffah
è di giorni 30, mentre nell'anno comune è di giorni 20.
Giorno di festa da dopo il tramonto del Sole del gio-
vedì a dopo il tramonto del Solo del venerdì.- .
Anno 1920. - CALENDARI ABISSINO (AMARICO) e COPTO
DATA
DATA
DATA
1 ci calendario
nel
calendario
nel
calendario
gregoriano
abissino
copto
1919
191-2 e
1636 e
12 settembre
1
Maskaram
1
Tut
12 ottobre
1
Teqemt
1
Babeh
1 1 novembre
1
Hèdar
1
Hatur
11 dicembre
1
Tahsa-s
1
Kyhak
1920
I gennaio
22
Talisas
22
Kyhak
lo gennaio
Ter
1
Tubeh
9 febbraio
Yakatlt
1
Amschir
10 marzo
Mat.abit
1
Barmahat
M aprile
Miyar.jà
1 Barmudeh
■• nias/gio
Genhot
1
Beschnes
^ giugno
Sane
1
Bauneh
■s hiplio
Hamlè
1
Ebib
7 agosto
N ah a se
1
Misra
i; settembre
Papneiìien
I
ejam-e-nP8i
7
.
II
„
,
III
^
III
,
.
IV
.
l'I
1913 e
V
1637 e
Il settembre
1
Maskaram
1
Tut
1 1 ottobre
1
Teqemt
1
Bobeh
10 nfivembre
1
Hédar
1
Hatur
10 dicembre
1
Tahsas
1
Kyhak
1921
1 gennaio
23
«
23
n
ANNOTAZIONI
Lìdat (Natale abissino), 29 Tahsn8 ^ 8 gen-
naio 1920 greg. = 26 die. 1919 giul.
gen-
Epifania 11 Ter = 20 genn. 1920 = 7
naio giul.
Domenica delle Palme = 20 Magabit — 4
aprile 1920 greg. = 22 marzo g\n\.
Pasqua (metodo giulinno) del 1912 e Abis-
sino (Fiisika) — 3 Miyazhjà =^11 aprile
1920 greg. == 29 marzo giuliano.
Ascensione (Ergat) del 1912 e — 12 (ienhnt
— 20 maggio 1920 greg. = 7 magg. giul.
Pentecoste (Parac/i/o*) del lOT2c = 22Gen-
hat = 30 magg. 1920 greg. = 17 magg. giul.
Assunzione (Felsalà) —
gi-eg. = 2 ag. giul.)??
9 A'ffA .«« (15 ag.
[ Copti hanno sette grandi feste: Natale;
Gitaa (battesimo al Giordano); Annun-
ziazione; Domenica delle Palme; Pa-
squa; Ascensione e Pentecoste.
l&rrata*Cox*rii(et 'SAVAlinonacco
19iy, pas,'. 17, dove dice: l'er 1912 <• (co-
mune dopo il bisestile) leggasi: 11 Tur
= 20 geun. 1920 greg. = 7 genn. giul.
bisestile; C = comune. l'ayneintn (Amarko); Fjam-e neai (Copto) = epagomeul.
w\SlRONQA\IC\
Abbreviazioni e simboli impiegati
^ giorno (dal latino d'es)
■' ora (dal lutino hora)
"> minuto ) ,. ,
. sftP.ondo '^' tempo
secondo )
M. E.
Abbreviazioni
grado
minuto
d'aiTO
" secondo
t. m. e. tempo medio civil
Meridiano dell'Etna. (1)
È un errore da evitarsi, bencliè sia
frequente, quello di indicare i minuti
e secondi di tempo con gli apici ' e ".
Questi segni sono riservati ai minuti e
secondi d'arco, e conviene sempre to-
gliere di mezzo le confusioni.
Bisogna poi badare anche alla orto-
grafia dei numeri. Quando si scrivono
dei numeri composti di ore, minuti e
secondi di tempo, oppure di gradi, mi-
nuti e secondi d'arco, bisogna tener
presente che la suddivisione non è de-
cimale, ma sessagesiinale, e perciò non
conviene far uso della virgola (o del
punto) per separare i diversi ordini
di cifre, bastando all' uopo un po' più
di spazio bianco. Nei libri di Aritme-
tica s'insegna che la virgola è il segno
di separazione tra gli interi e i deci-
mali; quindi è un erroi'e lo scrivere,
per es., ore 2,30 per significare 2»» 30'";
il numero scritto a quel modo signifi-
cherebbe propriamente 2 ore e 30 cen-
tesimi di ora. Per la stessa ragione, che
la suddivisione ò sessagesimale e non
centesimale, è pure un errore di orto-
grafia lo scrivere per es. : 52°. 08'. 03";
quegli zeri non c'entrano, essendo la
suddivisione sessagesimale.
Invece bisogna scrivere 52° 8' 3", e
leggendo si pronunzia 52 gradi, 8 primi
e 3 secondi.
S. Sud
Punti cardinali dell'orizzonte
W. Ovest N. Nord
E. Est
Nel Congresso meteorologico inter- degli inglesi {West), e l'O dei tedeschi
nazionale tenuto a Vienna nel 1873 fu [Ost] fu sostituito con l'È comune alle
deciso di adottare, per i quattro punti altre nazioni {Est ital. e francese, East
cardinali, le iniziali dei nomi inglesi, ingl.). A poco a poco questa conven-
Per conseguenza l'O degli italiani e zione unificatrice si estese dalla Meteo-
francesi (Oye*-^, Ouest) fu sostituito col W rologia, all'Astronomia e alla Geografia.
^H Stella
© Sole
([ la Luna in generale
Aspetti degli astri
Opposizione cP
Congiunzione cT
Quadratura Q
Nodo ascendente Q,
Nodo discendente y
(1) I te;iii)i del \^r&'',e\lit Almanacco sono riferiti al tempo medio civile del meridiano del-
l' Etna col simbolo M. K.
f
H Acquarlo
■ Posi-i
■ Ariete
9 MF.RCunio
2 Vkxkrk
5 La TKunA
Toro
rìcmelll
Caiu-ro
- 10 -
Simboli zodiacali
Leone
Verylne
Bilancia
Simboli planetari
(j* Marte
4 Giove
^ Novilunio
Fasi della Luna
Primo Quarto
Scorplona
Bay iit arto
Capricorno
t) Satttbxo
^ Urako
^ Nkttxtko
® Plenilunio
C Ultimo Quarto.
Anno bisestile 1920
Principio delle stagioni astrononiicKe
Primavera 20 marzo a 22i>59n
Estate 21 giugno, 18 40
Autunno 23 settembre
Inverno 22 dicembre
(Si ripete, uua volta per sempre, che i tempi sono medi civili M. K.).
9»i2{)»
4 17
Questi dati valgono per l'intero globo
terrestre, ma naturalmente bisogna ba-
dare che nell'emisfero australe le sta-
gioni sono contrarie e simmetriche
delle nostre. Quando da noi comincia
la primavera, nell' emisfero australe co-
mincia l'autunno, e cosi via.
Nella Meteorologia il principio delle
stagioni si assume al principio dei mesi
di marzo, giugno,' settembre e dicem-
bre di ogni anno.
NB. — Gli " ingressi del Sole nei
segni dell'eclittica „ sono dati più avan-
ti, in testa alle efemeridi mensili del
Sole e della Luna per l'orizzonte di
Roma.
Eclissi.
Nell'anno 1920 si verificheranno due eclissi di Sole e due di Luna.
Il 3 maggio ha luogo un eclisse totale di Luna completamente visibile in
Italia.
Entrata della Luna nell'ombra della terra: 3 maggio 1*' l" M. E.
Immersione « 2 15 ,.
Mezzo dell'eclisse „ 2 51 ^
Emersione . . * „ 3 27 „
Uscita della Luna dall'ombra della terra . „ 4 41 „
Chiamando uno il diametro della Luna, la grandezza dell'eclisse è: 1,22.
Nel novilunio seguente ha luogo un eclisse parziale di sole, invisibile in
1-uropa.
(Maggio 18 fra 5'' 17™ e O»» IS" M. E.)
Il 27 ottobre avviene un eclisse totale di Luna invisibile in Europa, so
pur non si consideri l'ultima fase penombrale, i>riv;ì «li «innlsi.-isi ÌMt<'r»»sse. 11
medio di detto eclisse verificasi a 15'' 11" M. K.
^ 20 -
11 10 novembre lia luogo un eclisse parziale di Sole fra 14'' 47'" e 18''r)7'"M,E.
Pressoché in tutta la penisola il Sole tramonta prima che principi il feno-
meno; solo sulla costa occidentale della Sardegna e nella parte occidentale
dell'alta Italia si può vedere col cannocchiale il primo contatto col Sole che
sta per tramontare.
Con intervallo del mese lunare, durante tutta l'annata, a Viffjinis può es-
sere occultata dalla Lima; nessuna occultazione è visibile in Italia di notte,
ma vi è grande avvicinamento angolare ogni mese, allorché ha luogo la con-
giunzione in ascensione retta. La prima volta verificasi il 13 gennaio nella
notte con luna in ultimo quarto. Un'occultazione di giorno ha luogo il 18 ag.
Calendario perpetuo giuliano e gregoriano.
Nell'Almanacco italiano del 1916,
pag. 16-19, fu riprodotta la tavola del
calendario perpetuo nella forma in cui
è data da U. Bouciiet {Hémérologie,
pag. 524 e seg.). Per difetto di spazio
qui la si omette, limitandoci alle se-
guenti spiegazioni.
Nella tavola del calendario perpetuo
sono notati, uno dopo l'altro, i 365 gior-
ni dell'anno; il 29, febbraio degli anni
bisestili non è considerato. Vi sono poi
tre altre colonne: la I'^, intitolata iV?«»f'-
ro d'oro, serve a trovare i giorni dei no-
viluni (e quindi anche le altre fasi e
l'età della Luna) nel calendario giulia-
no; la II* colonna, intestata Epatta, ser-
ve al medesimo scopo nel calendario
gregoriano, e la IIP, della Lettera dome-
nicale, è destinata ad indicare la corri-
spondenza tra i giorni del mese e quelli
della settimana.
Fino dai primi secoli della Chiesa
i numeri del ciclo metonico furono in-
scritti nel calendario, come un mezzo
facile di trovare i noviluni di un anno
qualunque. Basta perciò apporre il nu-
mero d'oro 1 a tutte le date dei novi-
luni del primo anno del ciclo, il nu-
mero d'oro 2 a tutte le date analoghe
del secondo anno, e così di seguito fino
al numero 19 che chiude il periodo;
ciò fatto, quando si vogliano sapere i
giorni dei noviluni in un dato anno,
basterà prendere nel calendario i giorni
segnati col numero d'oro di quell'anno.
Ciò vale per gli anni computati secondo
la regola giuliana, tiittora in vigore
presso i Bussi, i Greci od i cristiani di
Oriente.
Nel computo gregoriano le date dei
noviluni nel corso di un dato anno si
ottengono mediante l' epatta. Nel calen-
dario sono scritte in ordine retrogrado
le epatte, di fianco ai successivi giorni
dell'anno, incominciando da 30 (ossia 0)
che corrisponde al 1° gennaio e conti-
nuando così periodicamente fino al ter-
mine dell'anno. Con questo semplice
artifizio si ottiene che i giorni dei no-
viluni iti un dato anno siano quelli che
nel calendario perpetuo sono segnati dal-
l' epatta di quell'anno. Ciò è reso mani-
festo, per la prima lunazione dell'anno,
dal segTiente esempio, nel quale si è
supposta l' epatta dell'anno =- 10, e
quindi l'età della Luna al 1° gennaio
— 11 come è nel 1920:
Età dtlla
Giorni
Luna
Epotte
Gennaio 1
11
•ÓO
2
12
29
15
25
16
16
2t;
15
17
27
14
18
28
13
19
29
12
20
30
11
21
1
10 novilunio
La stessa cosa, cioè la coincidenza
dell' epatta annuale col giorno del no-
vilunio, si verifica nel resto dell'anno,
in grazia della ripetizione ciclica delle
epatte scritte in ordine retrogrado nel
calendario. Per effetto di questa dispo-
sizione le date segnate da ima mede-
sima epatta si succederebbero a inter-
valli costanti di 30 giorni. Ma poiché
le huìazioni si fanno alternativamente
di 30 e di 29 giorni, in quelle di 29 è
stato necessario accoppiare due epatte
in un medesimo giorno, oppure omet-
terne ima del tutto. Per la durata della
lunazione è indifi"erente che si tralasci
un' epatta piuttosto che un'altra. Tut-
tavia i riformatori del calendai'io vo-
lendo dare soltanto 29 giorni, secondo
r uso antico, al mese lunare di Pasqua,
hanno stabilito che 1' epatta accoppiata
sia 25; perciò questa epatta é precisa-
mente quella che é stata omessa nei
mesi lunari cavi, o di 29 giorni, del ca-
lendario perpetuo sopra citato. Per tro-
vare con questo calendario i noviluni
ili un anno la cui epatt.i ò 25, bisogna
osservare la seguente regola: si prende
r epatta 25 nei meni lunari in cui è segna»
ta, e in quelli in cui manca si prende in-
voce V epatta 24 nel caso che il numero
:'oro sia minore di 12, e Vepatta 26 quan-
lo il numero d'oro sia niaf/ffiore di 11.
Negli anni in cui concorre il nu-
mero d'oro 19 con l' epatta 19, conio
por esempio l'anno gregoriano 1690, il
•il dicembre è considerato come segnato
nel calendario perpetuo dall' epatta 19
invece cbe dall'epatta 20: allora si tro-
vano due noviluni in dicembre, l'uno
ni giorno 2 (epatta regolare 19) e l'altro
al 31 del mese (epatta eccezionale 19).
Senza questa precauzione, in un anno
avente il numero d'oro 19 e l'epatta 19,
il calendario perpetuo non avrebbe dato
nessun novilunio dal 2 dicemb. di quel-
l'anno al 80 gennaio dell'anno seguente,
che ha 1 por numero d'oro ed 1 per
epatta. Questo caso non si presenterii
più tino all'anno gregoriano 8511, del
quale il numero d'oro è 19 e l'epatta 19.
Riguardo alla lette,ra domenicale e
alla sua funzione nel calendario per-
petuo, non occori'ono altre spiegazioni,
dopo quelle già date nella introduzione
cronologica.
Mediante il calendario perpetuo di-
venta cosa facilissima il determinare
la data della Pasqua per un anno qua-
lunque, del quale si conosca l'epatta
e la lettera domenicale. A partire dal
giorno 8 di marzo si cerca nel calen-
dario il giorno segnato con l'epatta
dell' anno proposto : questo è il giorno
del novilunio ecclesiastico, e quindi ag-
giungendo 13 unità alla sua data, si ot-
tiene il giorno del plenilunio pasquale;
allora poi. mediante la lettera domeni-
cale, si trova subito la data della do-
menica susseguente, cioè della Pasqua.
Esempio per l'anno 1920. — L'epattii
ò 10, le lettere domenicali sono DC e
il numero d'oro è 2. Nel calendario
])erpetuo, a partire dal giorno 8 marzo,
s'incontra l'epatta 10 di fianco alla data
del 21 marzo: dunque il plenilunio ec-
clesiastico avviene il 3 aprile. Questo
giorno è segnato con B nella colonna
delle lettere domenicali, cioè è un sa-
bato. Dunque un giorno dopo cade la
domenica susseguente al plenilunio pa-
squale, ossia è il giorno di Pasqua, il
I aprile. Poiché l'anno 1920 è bisestile,
i deve utilizzare in questo calcolo la
• conda lettera domenicale (C).
Aggiungo qui poche parole intorno
all'uso antico, anzi antiquato, di dare
allo lunazioni i nomi dei mesi solari
comuni. Quest'uso non ha probabil-
mente altro fondamentoall'infuori dello
credenze popolari, tuttora vive, intorno
alle supposte influenze della Luna sullo
vicende meteorologiche e sulla vita de-
gli esseri terrestri. Già più d'un se-
colo fa J. .1. La Landk si pronunziava
contro una simile usanza. (•) Tuttavia
anche oggidì molti continuano a dare
alla lunazione il nome del mese in cui
essa ha cominciato. I computisti hanno,
quasi concordemente, seguito sempre
la regola opposta, secondo l'antico pre-
cetto : in quo completur mensi lunatio
detur. Sia nell'una clie nell'altia ma-
niera, questa usanza è puramente con-
venzionale, e l'Astronomia non ci ha
assolutamente nulla a che vedere.
La regola dei computisti è sostenuta
dal Clavio (Novi Calendarii Romani Apo-
logia, Roma, 1588, lib. II, cap. V), il
quale mostra che essa ha il suo fon-
damento nella distribuzione delle lu-
nazioni nei 19 anni del ciclo metonico.
Nel 1900, per esempio, che fu il primo
anno del ciclo corrente, l'epatta era 29,
e quindi la prima lunazione dell'anno
incominciava col 2 gennaio e finiva il
30, come si vede nel calendario perpe-
tuo. Questo era incontestabilmente e
per tutti la Lima di gennaio. La luna-
zione seguente, dal 31 geimaio al 28
febbraio, doveva quindi essere attri-
buita al febbraio, e così di seguito: cia-
scuna lunazione prende il nome del mese
in cui termina, finché si arriva al mese
di settembre del III" anno del ciclo
(anno embolismico o di 13 lunazioni).
A questo mese sono da attribuirsi 2
lunazioni, la I' che va dal 4 agosto al
2 settembre, e la II' dal 3 settembre
al 1° ottobre: ciò si desumo dal calen-
dario perpetuo osservando che l'epatta
di quell'anno è 21. La lunazione se-
guente è quella d'ottobre, e va dal 2
al 31 ottobre; così per effetto dell'em-
bolismo la Luna è rimessa d'accordo
col mese solare. Andando avanti, essa
ripiglia ad anticipare continuamente,
finché si accumulano tanti giorni quanti
bastano ad una nuova intercalazione, e
così si pi'osegue lino al termine del ci-
clo metonico.
Bisogna ricordare, a tal proposito,
che una lunazione (intervallo periodico
delle successive congiunzioni della
Luna col Sole o rivoluzione sinodica)
vale in media
2«<i 12»> 44"' a-.S = a9<«,5306.
(1) Confi, den Teìnn*. 1*73 e 1174: Journal df$
òavantt, dlcembru li7l.
— 22
e elle il ciclo metonico è fondato sulla
equivalenza approssimativa tra la du-
rata di 235 lunazioni
(29,5306 X 235 := 6939'i,69)
e la durata di 19 anni giuliani di 365
giorni e un quarto ciascuno
(365<i,25 X 19 = 6939<',75).
Poiché Tana lunazione dura circa 29
giorni e mezzo, i computisti si antichi
che moderni formano i mesi lunari al-
ternativamente di 29 e di 30 giorni, di-
stinguendoli con le denominazioni di
cavi e pieni. Così se supponiamo che
un novilunio coincida col principiare
del primo giorno di un dato anno, alla
fine di quell'anno si conteranno 12 lu-
nazioni intere, che formano 354 giorni,
con un residuo di 11 giorni se l'anno
è comune e di 12 giorni se l'anno è
bisestile. In ragione di 12 lunazioni
ogni anno, in 19 anni se ne contereb-
bei-o 228; ma 19 anni giuliani equival-
gono a 235 lunazioni, dunque ne avan-
zano 7, che sono da intercalarsi nel
periodo dei 19 anni e che perciò son
dette eìnholismiche.
Supponiamo che il periodo dei 19
anni comprenda 5 bisestili (come suc-
cede se il primo bisestile è uno dei
primi tre anni del periodo); allora 19
anni giuliani comprendono 365 X 19 +
5 = 6940 giorni. D'altra parte le 228 lu-
nazioni alternate di 29 e di 30 giorni
formano 114 X (29 -4- 30) = 6726 giorni.
Dunque per quelle 7 lunazioni inter-
calari o embolismiche rimangono di-
sponibili 6940 — 6726 = 214 giorni. Sot-
traendo da questi i 5 giorni introdotti
dai bisestili, ne restano 209, che si pos-
sono formare con 6 lunazioni di 30
gioi-ni e una di 29.
Poiché un anno comune supera di
11 giorni la durata di 12 lunazioni, è
chiaro che trascorsi i primi tre anni
di un ciclo metonico bisognerà inter-
calare la prima lunazione embolismica,
ai 30 giorni, e ciò si ripeterebbe ogni
tre anni di seguito, se l'intercalazione
non lasciasse un residuo. Ma appunto
per questa ragione gli anni in cui si
contano 13 lunazioni sono distribuiti
irregolarmente nel ciclo metonico.
Anticamente questi orano gli anni
secondo, quinto, ottavo, undicesimo,
tredicesimo, sedicesimo e diciannove-
simo, cioè quelli a cui corrispondono
i numeri d'oro 2, 5, 8, 11, 13, 16 e 19.
Ma nella riforma gregoriana del calen-
dario quest'ordine fu mutato, e per i
7 anni embolismici furono stabiliti
quelli designati dai numeri d' oro 3,
6, 9, 11, 14, 17 e 19.
In conformità di queste regole è fa-
cile formare la seguente tavola, in cui
si parte dal 1900, che è il primo anno
del ciclo metonico attualmente in corso
e pel quale l' epatta era 29.
Lunazioni Lunazioni Età della
Anno Numero dopo durante Luna
d'oro il 1900 l'anno 0 «jenn.
1900
1
0
12
29
1901
2
12
12
10
1902
3
24
13
21
1903
4
37
12
2
1904
5
49
12
13
1905
6
61
13
24
1906
7
74
12
5
1907
8
86
1-2
16
1908
9
98
13
27
1909
10
111
12
8
1910
11
123
13
19
1911
12
136
12
0
1912
13
148
12
11
1913
14
160
13
22
1914
15
173
12
3
1915
16
185
12
14
1916
17
197
13
25
1917
18
210
12
6
1918
19
222
235
13
12
17
1919
1
29
1920
2
247
12
10
L'ultima colonna contiene le epatte,
le quali si succedono con un ordine
evidente, determinato dal fatto che
l'anno comune supera di 11 giorni la
durata di 12 lunazioni intere. Perciò si
passa dall' epatta di un anno a quella
dell'anno seguente aggiungendo 11 uni-
tà e togliendone 30 quando la somma
è maggiore di 30.
J^el 1918 si ha, per numero d'oro
19, r epatta 17, ma, per mantenere sem-
pre più l'accordo fra l'anno civile e
quello lunare, per il 1919 si pone l'epat-
ta =i 29 (salto della Luna), per poi
avere nel 1920 l' epatta — 10.
-<-^|f->-
Spiegazione e \iso delle efemeridi.*^^
Generalità.
Nollo j)agiuc mensili thi 40 a (k> la
nosti'a efemeride dà, giorno per giorno,
parecchi elementi astronomici di cui
la conoscenza è utile per la vita ci-
vile. Tali elementi sono calcolati per
l'orizzonte di Roma (Osservatorio astro-
nomico del Collegio Romano) e sono
espressi in tempo medio civile del-
l'Etna. C'^) Essi sono i seguenti:
I. — Principio e fine dei crepuscolo
civile. — Questi sono press' a poco i
momenti in cui al mattino si principia
a vederci chiaro nelle abitazioni e in-
vece alla sera bisogna accender i lumi ;
fatta astrazione, ben inteso, dalle con-
dizioni variabili dell'atmosfera.
Si ammette che il principio e la fine
del crepuscolo civile corrispondano a
quei momenti in cui rispettivamente
scompaiono al mattino, o diventano vi-
sibili alla sera, le stelle di prima gran-
dezza situate nella parte dell'orizzonte
opposta al Sole. Secondo le osserva-
zioni di J. H. Lambert (1760) e di J. F.
WuRM (1805), ciò succede quando il Sole
si trova a 6 gradi e mezzo di profondità
sotto l'orizzonte.
(2) Questo è II tempo internazionale che fu
adottato in Itali» come t«mi'o legale unico, a
partire d»l 1° novembre lb9^. E-*xo è il t^nipo
medio 8olare civile corrispundentc al meridiano
di 15gra<li a levante di Greenwidi. Questo me-
ridiano u*il nostro paese passa per Termoli e
per r Ktna. in Dalmazia i>er l' isola Grossa, in
Boemia per Reichenberg e in Prussia per Star-
gar d.
Si dice «tempo civile» per distinguere dal
«tempo astronomico». Nejjli usi civili la gior-
nata priniMpia a mezzanutte (irro ore) Invece
agli astronomi torna comodo di ritardarne il
principio lino al mezzodì consecutivo, liemliò
sareblje bene che anche gli astronomi contas
«ero da mezzanotte.
r.a locuzione « tempo dell' Europa centrale »
esotica e indeterminata, usata tte» poco tempo
fa. è sostituita dalla locuzione: meridiano
dell' Ktna =^ M. K Le ragioni che militano ^cr
questa «liritura sono Troi»i>o ovvie.
Poiché 3rJU gradi valgoni> 24 volte 1.5 gradi,
ne sejiue che 15 gradi e(niivalgono in tenijM) a
un'ora i)recÌ8a. Siccome poi l'Etna è a levante
di Greenwich, ne segue che i|uando col nostro
tempo lecxle si hanno per es. le ore 13. col
tempo di Greenwich (o dell'Europa occidentale)
si hanno le orei 12 (mezzodì).
Il' inconu)da, benchfi naturale, distinzione
delle ore in « antimeridiane» e < pomeridiane »
è evitata contandole tutte ventiquattro di se-
guito a partire dallo zero (mezzanotte). Que-
sto sistema fu adottato in Italia tiim dal set-
tembre 1859, nel servizio telegrafico del Regno
di Sardegna e province annesse: nel 1803 fu
esteso al servizio ferroviario e così andò pro-
pagandosi sempre più, anche per gli usi ordi-
nari della vita civile.
Molto più lungo è il (crepuscolo a*/ro-
nomico, il quale principia, o finisce,
quando diventa percettibile, o cessa di
esserlo, l'illuminazione solare' noli' at*
mosfera. Secondo antiche osservazioui,
ciò avviene quando il Sole raggiunge
la profondità di 18 gradi sotto l'oriz-
zonte.
II. — Passaggio al meridiano (o cul-
minazione) del Sole e della Luna. —
Tempo medio a mezzodì vero.— L'ora
quotidiana del passaggio del Sole al
meridiano di Roma (Collegio Romano)
è data fino ai secondi interi. Invece per
la culminazione della Luna l'approssi-
mazione è limitata ai minuti primi.
Come si sa, l'intervallo tra due ri-
torni consecutivi del Sole a uno stesso
meridiano si chiama giorno solare vero
e la sua durata non è costante nel corso
dell'anno. Ciò proviene da due cause
diverse; 1° il moto proprio apparente
del Sole sull'eclittica non è uniforme;
11° questo moto annuo apparente del
Sole si compie lungo un circolo mas-
simo (l'eclittica) che è obliquo rispetto
al circolo dell'equatore celeste (sotto
un angolo di circa 23° 27').
11 moto proprio del Sole intorno alla
Terra è, come tutti sanno, una pura ap-
parenza, dovuta al moto annuo di ri-
voluzione della Terra intorno al Sole.
Tale movimento si effettua in un'or-
bita ellittica (però di piccola eccentri-
cità), e ciò che vi è di uniforme in una
simile specie di moto è la descrizione
delle aree: in tempi uguali la retta {rag-
gio vettore) congiungente il Sole (fisso)
col pianeta (mobile) descrive aree
uguali (II' legge di Keplero). Ma la ve-
locità propria del pianeta varia conti-
nuamente, oscillando tra un valore mi-
nimo e un valore massimo. 11 valore
minimo ha luogo quando il pianeta
passa SiW afelio (punto dell'orbita più
lontano dal Sole); si ha invece il va-
lore massimo quando il pianeti» passa
al perielio (punto dell'orbita più vicino
al Sole).
Nel caso della nostra Terra l'epoca
del passaggio al perielio è al princi-
pio di gennaio e quella del passaggio
all'afelio è al principio di luglio. Que-
ste sono le epoche nelle quali recipro-
camente il Solo passa al perigeo e al-
l' apogeo.
(1) Ephemeni», meglio in italiano efemtride che non cfl'emeridv.
— 24
Essendo ineguali le durate dei giorni
solari veri, nacque la necessità di ab-
bandonare il tempo solare vero, detei--
minato dalle successive culminazioni
dei Sole vero a un dato meridiano, per
sostituirvi il tempo solare medio, de-
terminato dalle successive culmina-
zioni di un Sole fittizio, le quali si suc-
cedono a intervalli di tempo rigorosa-
mente costanti. (1) Cosi in ogni dato
luogo il mezzodì medio lucale è deter-
minato dal passaggio di quel Sole fit-
tizio (detto Sole medio) al meridiano
locale, e il moto diurno apparente del
Sole medio determina in ogni luogo il
tempo medio locale.
Ciò premesso, risultano evidenti que-
ste tre proposizioni:
L — Tutti i luoghi terrestri che
sono situati sotto un medesimo meri-
diano contano nello stesso istante fisico
lo stesso tempo locale, vero o medio
che sia. (2)
IL — In uno stesso istante fisico
il tempo locale è differente da luogo a
luogo, quando si tratti di luoghi ap-
partenenti a meridiani diversi.
III. — Se di tali luoghi ne consi-
deriamo due, i loro rispettivi tempi lo-
cali nello stesso istante fisico differi-
scono tra loro di una quantità costante
che è uguale alla differenza di lon-
gitudine tra i due luoghi, cioè all'an-
golo compreso tra i loro rispettivi me-
ridiani, misurato in tempo invece che
in arco (nella proporzione di li> ogni
15", di 1" ogni 15' e di 1' ogni 15").
Se il luogo A è situato a levante del
luogo B, a ogni istante il tempo di A
sarà uguale al tempo di B più la ri-
spettiva differen^ di longitudine.
Per farsi un concetto esatto del modo
rapido con cui variano i tempi locali in
proporzione delle distanze dei luoghi
in longitudine, basterà considerare i
seguenti numeri:
Arco (li parallelo
Latitudine corrispondeiite a H
geografica ^i ^^^^^ j^ lougit.
parj
ideili
420
46»
km, 21,96
„ 20,71
« 19,36
(1) N«»gU usi civili questa riforma fu intro-
dotta verso la fine dei secolo XVIII e nella
prima metà del XIX, secondo i vari paesi d'Eu-
ropa. Vedi M. Rajna, L'ora esatta dappertutto.
(Milano, U. Hoepli,. 1897), pag. 52.
(2) Il tempo vero ci è dato immediatamente
dagli orologi solari comuni (le cosiddette me»'i-
diane), dove la linea del mezzodì e le altre linee
«>rarie sono altrettante rette. Il tempo medio
ci è dato dagli orologi meccanici i ouali, quanto
più sono Berfetti, tanto meglio si avvicinano
all'ideale di un audamento esattameute uui-
fornie.
Di qui si vede che nei nostri paesi
la variazione del tempo locale arriva
già a 1 minuto intero per soli 20 km.,
press' a poco, di distanza nel senso
est-ovest.
Tale discordanza nei tempi locali,
abbastanza sensibile anche tra paesi
relativamente vicini, non poteva più
rimaner trascurata all'epoca nostra,
dopo r invenzione delle ferrovie e dei
telegrafi. Essendo cresciute enorme-
mente la rapidità, la frequenza e la
facilità delle comunicazioni, si rico-
nobbe ben presto la necessità di una
unificazione regionale, od anche nazio-
nale, delle ore.(i)
Più tardi fu sentito il bisogno di una
unificazione internazionale delle ore, o
almeno di una facile e rapida conver-
tibilità dell'ora di uno Stato nell'ora
di un altro. A ciò provvede il sistema
dei fusi orari, detto anche delle zone
orarie, il quale da sopra una ventina
d'anni in qua ha preso una notevole
diffusione. (2) Con esso si raggiunge una
specie di unificazione mondiale delle
ore, senza discordanze eccessive dai
diversi tempi locali e quindi senza con-
tradizioni col giorno naturale e con
le sue parti (mattino, mezzodì, sera e
notte). (3)
Ritornando alle nostre efemeridi,
è manifesto che per ogni luogo sono
fra loro equivalenti le due locuzioni:
" ora del passaggio del Sole vero al
meridiano, espressa in tempo medio le-
gale „ e " tempo medio legale a mezzodì
vero „. Dunque, nelle pagine mensili
da 40 a 63, la colonna intitolata •' pas-
saggio (del Sole) al meridiano (di Ro-
ma) „ dà il tempo medio dell'Etna a
mezzodì vero di Roma.
Di qui si può ricavare fiicilmente
il tempo medio dell'Etna a mezzodì
vero di un altro luogo qualsiasi, di cui
si conosca, naturalmente, la posizione
in longitudine.
Per esempio, il duomo di Como è
situato a 30™ 19% 3 di longitudine orien-
tale da Greenwich, e l'Osservatorio del
Collegio Romano in Roma a iO^SS", 1
(1) L'esempio fu dato nel 1R43 dalla Gran
Bretagna, che adottò l'ora unica di Greeuwich
pfT r Inghilterra e la Scozia, e 1' ora di DuOliiu»
per l'Irlanda. L'Italia adottò nel 1866 l'ora di
Koma, e la Francia nel 1891 l'ora di Parigi.
(2) Vedi, in fine delle presenti spiegazioni,
il quadro dei tempi legali dei principali Stati
del mondo.
(3) Per maggiori nozioni sulla misura del
tempo e sul sistema dei fusi orari consulta il già
citato libro di M. Rajua; L'ora esatta dapper-
tutto, pag. 47 e seguenti.
25
pure a levante di Greonwich. Dunque
Como sta a ponente di Roma per 13"
.55',S, ossia (in numero tondo) per 13'"36",
quindi il Sole passa al meridiano del
ihiomo di Como 13™ 36" dopo che al me-
ridiano del Collegio Romano. Basterà
dunque aggiungere costantemente 13"
My al tempo legale a mezzodì vero di
Homa, per ottenere il tempo legalo a
mezzodì vero di Como.
Se invece si trattasse di un luogo si-
tuato a levante del meridiano di Roma,
l'operazione da eseguirsi sarebbe una
sottrazione, invece di un'addizione. Per
esempio, la longitudine orientale (da
(ìroenwich) del semaforo di Brindisi e
uguale a l''ll™51",5, e quindi quel pun-
to sta a levante del Collegio Romano
jier 21™ 56% in numero tondo. Dunque
il Sole passa al meridiano di Brindisi
-' 1™ 56" prima che al meridiano del C. R.,
u per avere il tempo legale a mezzodì
vero di Brindisi basterà sottrarre la
({uantità costante 21™ 56' al tempo le-
dale del passaggio del Sole vero al me-
ridiano di Roma (C. R.).
Questo dato, del tempo legale a mez-
zodì vero di un luogo qiyilsiasi, serve
l)er regolare gli orologi meccanici per
mezzo delle "meridiiUio„ a tempo vero.
III. — Sorgere e tramontare del Sole
e della Luna. — Questi dati si riferisco-
no, per il Sole al suo centro e per la
Luna al lembo superiore.
La ragione di scegliere il lembo su-
periore della Luna, e non il centro, sta
nel fatto che il fenomeno apparente di
assai poco differisco dal vero, quando
il primo sia riferito al lembo superiore
e il secondo al centro.
I dati sono adunque apparenti, per-
dilo nel calcolo fu tenuto conto della
j>a rollasse (cioè del fatto che l'astro non
è a distanza infinita dalla nostra Terra)
e della rifrazione aatrononiica. Quest'ul-
timo fenomeno è dovuto all'atmosfera
che circonda il globo terrestre e pro-
duce un alzamento apparente dagli
astri, tanto maggiore quanto più l'astro
è vicino all'orizzonte. Così il sorgere
apparente di un astro avviene prima
cne esso sia arrivato realmente all'oriz-
zonte; in apparenza il fenomeno av-
viene quando l'astro arriva a quel cir-
colo minore (parallelo all'orizzonte) che
sta circa 36 minuti d'arco più in basso.
Reciprocamente, al tramonto, l'astro
scompare solo quando raggiungo lo
stesso circolo minore testé definito. È
quindi manifesto che la rifrazione ac-
celera il sorgere degli astri e ne ritarda
il tramonto. Per il Sole tale effetto im-
porta, nei nostri paesi, da 3 a 4 minuti
di tempo, secondo le stagioni.
Per la Luna si ha l'effetto inverso,
poiché la parallasse orizzontalo di essa
è maggiore della rifrazione aumentata
del raggio lunare.
Quando la Luna è apogea, il sorgere
e il tramontare apparente del lembo
superiore quasi concorda col sorgere e
e tramontare vero del centro.
In via generale la Luna può esserci
utile come astro illuminatore noi 7 od
8 giorni che precedono o che seguono
il plenilunio, e meglio d'inverno che
d'estate, per il fatto notissimo che nei
pler^ilunt invernali la Luna va molto
più alta nel cielo. 11 sapere con una
certa esattezza le ore del sorgere e del
tramontare della Luna, nel periodo che
va dal primo all'ultimo quarto, può
quindi essere una nozione abbastanza
utile. Naturalmente si dovrà sempre
badare alle circostanze locali, tanto in-
fluenti sotto questo aspetto* nei paesi
di montagna.
La rotazione apparente del cielo da
levante a ponente (dovuta, come si sa,
alla rotazione del globo terrestre in
senso contrario), fa descrivere ogni 24
ore a un astro qualunque (supposto
.fisso sulla sfera celeste) un parallelo
della sfera (circolo\minore parallelo
all'equatore). Di questo parallelo la
parte che sta sopra all'orizzonte si
chiama '• arco diurno „. È manifesto
che si ottiene il valore dell'arco diurno
espresso in tempo sottraendo l'ora del
sorgere da quella del tramonto conse-
cutivo.
Qui si suppone, come fu detto, che
il luogo dell'astro sia fisso sulla sfera
celeste almeno per. la durata di 24 ore.
Ciò è vero, con un rigore che si può
qiuisi dire assoluto, per le stelle (lo
cosidette " fisse „), e con sufficiente ap-
prossimazione anche per il Sole e per
i pianeti. Ma il caso è diverso per la
la Luna, perchè questa in circa 2'7 gior-
ni e un terzo fa un giro completo sulla
sfera stellata, nel senso da ponente
verso levante, e quindi ogni 24 ore si
sposta, in media, di circa 13 gradi (quo-
ziente di 360 diviso per 27,33). Ma per
analogia si può usare la locuzione "arco
diurno „ anche nel caso della Luna, per
significare semplicemente l'intervallo
di tempo durante il quale l'astro sta
sopra all'orizzonte.
Parimente, si chiama "arco semi-
diurno „ l'intervallo di tempo che passa
tra il sorgere di un astro e la sua cul-
minazione consecutiva; oppure tra la
•2G _
culminazione e il tramonto consecu-
tivo.
PercoiTendo l'efemeride lunare tro-
viamo che a ogni lunazione vi è un
giorno in cui manca l'ora del tramonto
(verso l'epoca del primo quarto), e vi
è un altro giorno in cui manca l'ora
del sorgere (verso l'epoca dell'ultimo
quarto). Per esempio, il giorno 2iS gen-
naio 1920 la Luna tramonta a Roma a
23'' 6""; siccome il tramonto consecu-
tivo avviene a C' 14™, cioè dopo la mez-
zanotte, è manifesto che esso non po-
teva inscriversi sotto la data del 27
(altrimenti sarebbe venuto appena 1''
8™ dopo il precedente) e che invece
corrisponde alla data del 28.
A partire da ogni caso come questo,
in cui cioè manca l'ora del tramonto,
è chiaro che volendo calcolare giorno
per giorno gli archi diurni della Luna,
bisogna prendere il diminuendo (cioè
l'ora del tramonto) nella riga di sotto,
aumentandolo previamente di 24 ore.
Ciò vale per una metà della lunazione,
fino al giorno in cui, per ima ragione
analoga a quella detta sopra, manca
l'ora del sorgerò. Seguitando l'esempio
di poco fa, arriviamo nella colonna del
sorgere a 23'' 27'" del 9 febbraio; il sor-
gere consecutivo avviene a 0'' 26"" del
giorno 11, e per conseguenza nel giorno
intermedio deve mancare l'ora del
sorgere.
IV. — Età della Luna. — Questo è
il numero di giorni che a vma data
epoca sono trascorsi dall'ultimo novi-
lunio precedente fino a quell'epoca.
L'età della Luna si suol dare in
numeri interi, trascurando le frazioni
di giorno. A tal proposito si segue la
regola di contare il giorno stesso del
novilunio come primo giorno della lu-
nazione, se l'epoca del novilunio astro-
nomico è anteriore al mezzodì medio,
mentre nel caso contrario è il giorno
seguente quello che si prende come
primo giorno della lunazione. Con que-
ste condizioni l'ultimo giorno d'una
lunazione sarà il 29 o il 30.
Ridtizioiie del sorgere e tramontare del Sole dal-
l'orizzonte di Roma a quello <U \in altro luogo
qualunque in Italia e nelle regioni circonvicine.
Come fu già detto, i dati delle no- differenza nei tempi del sorgere e tra-
stre efemeridi valgono propriamente montare del Sole, tra un luogo alla
per l'orizzonte di Roma. Tuttavia essi latitudine di Roma e un altro situato
potrebbero servire, in via d'appressi- sul medesimo meridiano del primo, si
inazione, per una notevole estensione calcola facilmente che i limiti in lati-
di territorio nell'Italia centrale e me- tudine sono i due paralleli di 38° 58' e
ridionale. di 44° 50'; cioè si va press' a poco dal
Volendo limitare l' errore a circa parallelo di Nicastro a quello di Parma,
10 minuti di tempo, si potrebbe arri- per circa 650 km. di estensione nel
vare, nel senso della longitudine, fino senso dei meridiani,
al meridiano di Termoli, che passa a Ciò premesso, vediamo come si pro-
levante del meridiano di Roma (Monte cede per ridurre il soVgere e tramon-
Mario) per 2° 32' 35" = 10™ 10% in nu- tare del Sole dall'orizzonte di Roma a
mero tondo. Alla latitudine di Roma quello di un altro luogo qualunque (in
Italia e nelle regioni circonvicine), che
sia dato mediante le sue coordinate sreo-
(41° 54') questo arco di parallelo vak
in lunghezza 211 km.
Nel senso della latitudine non ha grafiche di latitudine e longitudine,
estensione fissa la zona geografica en- Per maggior chiarezza facciamo un
tro la quale si potrebbero usare i dati esempio. Si cerchi il sorgere e tramon-
delle nostre efemeridi — relativamente tare del Sole a Firenze per il giorno
al sorgere e tramontare del Sole — com- 21 marzo 1920. La posizione geografica
mettendo un ejTore inferiore a 10 mi- di Firenze è la seguente: latitudine
nuti di tempo. L'estensione di quella boreale = 43° 47'; longitudine orientale
zona è variabile secondo le stagioni, da Greenwich (in tempo) = 45™. Roma
Agli equinozi tale estensione è illimi- è situata a 50"^ di longitudine orientale
tata: allora il giorno è uguale alla da Greenwich, ossia a 10'" di longitu-
notte da per tutto, e a tutte le latitu- dine occidentale dall'Etna; quindi per
dini — fuorché entro le due calotte
glaciali — il Sole sorge alle ore 6 e
tramonta alle ore 18 di tempo vero
locale. Invece quella zona ha un'esten-
sione minima ai solstizi. Per 10™ di
passare dal tempo dell'Etna al tempo di
Roma bisogna sottrarre 10™, e così si ha
21
marzo <
1919 (
Sorsere del0a Roma 6^ 4"' 1 i" tempo
Tramonto „ , 18 11 r":,r«!;l.\r
/ di
Ora questi due tempi si possono ò prossimo all'equatore rimane annui-
i considerare con grande approssima- lata l'influenza della diversità «li lati-
zione come i tempi locali del sorgere e tudine sui tempi del sorgere e del tra-
jdel tramonto a Firenze. L'errore che montare.
(così si commette è quasi tutto dovuto Ma è facile tener conto anche del-
jalla differenza di latitudine tra i due l'influenza della latitudine; basta far
[luoghi, e sappiamo che questa causa uso di opportune tavole di correzione,
non influisce mai in misura superiore La tavola che diamo qui appresso
[al limite di 10 minuti, essendo Firenze (tav. I). ha per argomento Aorticalo
compresa entro la zona geografica che (cioè nel senso dell'altezza della pa-
sopra abbiamo definito. D'altra parte gina) Varco òeniidiurno del Solo.(l) Nel
Firenze è situata a 15"" di longitudine senso orizzontalo la tavola procede per
occidentale dall'Etna e quindi si passa gradi interi, da ,86» a 47» di latitudine
dal tempo di Firenze a quello del- boreale.
l'Etna mediante l'aggiunta di 15"'. Cos\ L'uso di questa tavola è reso chiaro
si trova che a Firenze il 21 marzo dal seguente esempio.
1920 il Sole sorge a 6'' 19"' e tramonta Si cerchi il sorgere e tramontare del
a 18'' 26", in tempo medio civile del- Sole a Milano per il giorno 8 giugno
l'Etna. 1920. La posizione geografica di Milano
In questo esempio bastava eviden- (Osservatorio di Brera) è la seguente:
temente applicare ai dati primitivi latitudine boreale ^ = 45° 27' 59" — 45"
dell'effemeride (&^ 14'" e 18'' 21™) la cor- 28', 0 =• 45°, 47 (riducendo prima i se-
rezione — 10" + 15™ = + 5™, cioè ag- condi in frazione decimale del minuto
giungere 5"" (che è il valore della dif- e poi i minuti in frazione decimale del
ferenza di longitudine tra Roma e grado); longitudine orientale da Green-
Firenze, in tempo). wich (in tempo) >- = 36" 46". Di qui
Avendo considerato l' epoca del- risulta che per passare dal tempo di
l'equinozio di primavera, siamo sicuri Milano al tempo Etneo bisogna ag-
che i risultati ottenuti sono esatti, giungere 23" 14', ossia, in numero
perchè sappiamo che quando il Sole tondo, 23".
Ciò posto, si ha, per il giorno SOLE
-iugnol920: ^ : — ' n
Sorgere al Traniouto Arco
meridiano »«•"'♦!•
1 alla effemeride, per Roma, in tem-
po Etneo 4i'37m 12h 9™ lOhél» 7»«32n>
Kiduzione al tempo di Roma - 10 — 10
Tempo medio civile di Roma 4 27 19 31 .
Ora bisogna ricorrere alla tavola di Rimane da interpolare nel senso
riduzione (tav. I). Dapprima conviene della latitudine. La differenza per 1" è:
«onsiderare i due paralleli di 45° e di jj^„ 3 _ jj„ 3 _ ^„q
1«)' che comprendono quello di Milano. . ,. ' ., ,,,',..- .,
l'er 7>'32'" di arco semidiurno la tavola « q"»ndi pei" il parallelo di 4o°,47
(l;i i seguenti valori della riduzione: avremo:
® 4m,0 X 0,47 = Im.g
^ sorgere - 11",3 „„ 3 ^ j g ^ 13„ 2.
per 3 — 4oo V
( tramonto + 11 ,3 Dunque il valore definitivo della ri-
_ duzione dal parallelo di Roma a quello
er 'j = 46" ... ' ^°''^®'® ^ ' di Milano è, per il giorno considerato,
^^^ ' \ tramonto + 15 ,3 T 1^"N ^ ^^^'^ abbiamo :
Sorgere Tramonto
Tempo medio civile di Roma i»"»?"» 19h31m
Riduzione al parallelo di Milano ~ ^3 + ^«^
Tempo medio civile di Milano * 1* 19 44
Riduzione al tempo medio civilo dell'Etna + 23 + 23
Tempo del M. E * 87 20 7
(1) lu generale si chiamano argomenti delle tavolo numeriche quel numeri con culai entra
nella tavola e iu corriapoudcuza dei quali ai trovauo l valori cercati.
— 28 —
Nel caso che si volesse risolvere il e cosi prepararsi una tabella valevole
problema per una serie di giorni, in un per la latitudine del luogo. Fatto ciò,
luogo determinato, è manifesto che rimarrebbe poi soltanto da interpolare
prima converrebbe interpolare orizzon- in questa tabella verticalmente, cioè
talmente tra due colonne della tav. I nel senso dell'arco semidkirno.
Riduzione del sorgere e tramontare apparente del
lembo s^&periore della Ivuna dall' orizzonte di
Roma a qtiello di un altro luogo qualunque in
Italia e nelle regioni circonvicine.
Richiamando le nozioni date sopra,
riguardanti l'estensione variabile della
zona geografica entro la quale lo spo-
stamento dell'osservatore in latitudine
produce sul sorgere e tramontare del
Sole una variazione inferiore a 10'",
passiamo ora a considerare il caso del
sorgere e tramontare della Luna.
In questo caso sono due i periodi
da considerarsi, uno breve che è la ri-
voluzione siderale àoìla. Luna (27"* -— ì
e l'altro molto più lungo, che dura
2
6793<> ossia 18 anni e - (o circa 230 lu-
1
nazioni, di 29*> --- ciascuna). Questo se-
condo periodo è la rivoluzione siderale
dei nodi dell'orbita lunare (quei due
punti opposti in cui l' eclittica è inter-
secata dal piano dell' orbita).
Nel primo periodo la Luna traversa
due volte l'equatore celeste, andando
da un lunistizio all'altro (luoghi di mas-
sima declinazione, boreale od australe,
della Luna), e quindi la variazione che
oi'a stiamo considerando, dipendente
da uno spostamento dell' osservatore
in latitudine, è soggetta in 27^ -„ a
vicende simili a quelle che nel caso
del Sole si compiono nel periodo di
un anno. 2
Nel secondo periodo, di 18* . . , i due
lunistizi fanno il giro della sfera stel-
lata, oscillando in declinazione tra i
due limiti di 18° 9' e 28° 45', tanto bo-
reali come australi. Per quel che ora
c'interessa il caso più sfavorevole si
verifica quando la declinazione della
Luna arriva al suo valore massimo as-
soluto, e si trova che allora i limiti in
latitudine, per 10™ di variazione nelle
epoche del sorgere e tramontar della
Luna, tra un luogo situato sul paral-
lelo di Roma e un altro luogo sullo
stesso meridiano del primo, sono i due
paralleli di 39° 47' e di 44°!'. Ossia si
va a un dipresso dal parallelo di Ca-
sti'ovillari a quello di Seravezza, per
un'estensione di circa 470 km. nel senso
dei meridiani.
La tavola di riduzione (tav. II) è
disposta precisamente come l'altra re-
lativa al sorgere e tramontar del Sole
(tav. I), e perfettamente analogo ne è
l' uso.
Si cerchi, per es., il sorgere e tra-
montar della Luna a Otranto, per il
giorno 5 gennaio 1920. Posizione geo-
grafica di Otranto (canrpanile) : ? = 40°
8' 43" == 40° 8',7 = 40°,15; >. = 1^ 13™ 58'
= 1'' 14" (in numero tondo) a oriente
di Greenwich. Riduzione del tempo lo-
cale in tempo Etneo. -= — 14™, poiché
Otranto è per 14™ a levante del meri-
diano dell'Etna.
Dalla nostra efemeride risulta che
a Roma, il giorno 5 gennaio 1920, la
Luna tramonta a 6'' 42™ e sorge a 16** 39™
t. m. civile di Roma. Manca per quel
dì l'epoca della culminazione. Ma è
chiaro che la culminazione anteriore
al tramonto è quella (23'' 18™) inscritta
sotto la data del 4, e che la culmina
zione consecutiva al sorgere è quella
^Qh jyra^ relativa al giorno 6. Per calco-
lare 1 due valori dell'arco semidiurno,
relativi uno al tramonto e l'altro al
sorgere, è manifesto che bisogna au-
mentare di 24i' intere, in ambedue i
casi, il diminuendo, e così si ha:
A Roma, in tempo M. E
Riduzione al tempo di Roma ,
Tempo m^dio civile di Roma
LU J
I A
Tramonto
6h52™
— 10
Sorgere
16h49m
- 10
Arco seiiiid. =- to
"al
tiiiiiioDto al sorj-ere
6 42
16 ay
7b3im 7h30m
— -21) —
La nostra tavola di riduzione dj\ in corrispondenza ai suddetti due valori
ir.'irco seniidiurno, i seguenti numeri:
Riduzione per il tramonto
per te
( 3 = 40° — r>n.,5
(4 — 410 _ 2 ,6
per ? = 40", 15 - 5n«,5 -|- O»,* =
diff. per 1"
id. per U-.ló
3 ,0
0 ,4
Riduzione per II sorgere
r 9 = 40o + r)m,2
per to — 7>' 30m ? per :j = 40",16
f 9 =,■*!'' _+_2 .5
diff. per lo — 2 ,7
Id. per U",15 — 0 ,4
Quindi si ha (."> gennaio 1920):
Tempo modio civile di Roma
Kiduz. al parallelo di Otranto
Tempo medio civile di Otranto
Riduz. al tempo medio Etneo
Tempo medio Etneo
+ ó™.;
Om.4 T= -f- 4"',8
Triiinonto
S»»r}fere
CU 42m
16h39m
- 6
-h 5
« 37
— 14
Riduzione della culminazione della I^una dal me-
ridiano di Roma a quello di un altro luogo qua-
lunque in Italia e nelle regioni circonvicine.
La Luna lia. come sappiaino, un
tV)rte nìoto apparente fra le stelle, nel
senso da ponente verso levante (senso
iliretto, che è quel medesimo del moto
annuo apparente del Sole), con una ve-
loci'ù media diurna di circa 13° -
6
(Uguale quindi a circa 13 volte la ve-
locità media diurna del moto proprio
del Sole). Ciò premesso, supponiamo
che in un giorno d novilunio la Luna
passi a un dato meridiano esattaniente
insieme col Sole ; è chiaro che il giorno
■'•'guente la Luna, essendosi spostata
nel frattempo verso levante, ritornerà
al meridiano in ritardo rispetto al Sole.
Le forti ineguaglian/e a cui è soggetto
il moto della Luna intorno alla Terra
(le (juali son dovute principalmente al-
l'a/ione perturbatrice del Sole) fanno
che l'intervallo tra due culminazioni
-nsecutive della Luna non ha una du-
rata costante, ma può variare tra 24'» 38™
e 25" 6™. Come valor medio si adotta
24»' SO--..^.
In virtù della rotazione diurna ap-
parente del cielo la Luna dunque fa
un giro completo (360") in 24''50",5, in
media, e quindi, se consideriamo due
meridiani distanti fra loro
360»
24
15°
(cioè l»» precisa) in longitudine, la Luna
impiegherà, sempre in media, un tem-
po = -~ — 1^ 2"',104 per passare
dal meridiano più orientale a quello
più occidentale. Sia A un luogo sul
primo meridiano e B un luogo situato
sul secondo ; allora, se t è i\ tempo lo-
cale della culminazione della Luna in A,
sarà in media uguale a f + 2™. 104 il
tempo locale della culminazione della
Luna in B.
Indicando in generale con AÀ la dif-
ferenza di longitudine tra i duo luoghi,
espressa in ore e frazioni decimali del-
l'ora, sarà in media t -r 2'".104 X A/, il
tempo locale della culminazione della
Lima in B, quando sia t il tempo locale
della culminazione in A.
Invece di adoperare il valor medio
(50°,5) del ritardo diurno della Lmni
rispetto al Sole, sarà più esatto ado-
perare il valor attuale, desumendolo da
un'efemeride astronomica. Si cerchi,
per es., l'ora della culminazione della
Luna a Taranto per il giorno 23 gen-
naio 1920. Coordinate geografiche di Ta-
ranto (S. Cataldo): e = -iO" 28' 83"; >- =
1^ 8™ 55" E. di Greenwich. Riduzione del
tempo locale in tempo Etneo por Ta-
ranto = — 8"' 55% ossia (in numero
tondo) = — 9'". Differenza di longit.
fra Taranto e Roma (C. R.) — 1'" 8'" 55"
— Oh 49"' 55" = Oli 19"' 0" = 0h,32.
Dalla nostra efemeride si ha:
Passaggio della (J
al meridiano di Roma
]0 .—
nio per la culminazione della Luna a
Taranto il dì 23 gennaio 1920:
Tempo medio locale. . . 13i«52'
lliduz. in tempo Etneo
Tumpo med. Etneo. . . .
Genn. 1920 T. Etneo Tempo Ice. Intervallo
131' 15n
14 2
14 48
13h 5m
13 52
14 38
241' 47"
24 46
Come valore attuale del ritardo
diurno della Luna rispetto al Sole pos-
siamo prendere, per il dì 23, la media
aritmetica (46"',5) dei ritardi relativi ai
due giorni adiacenti. Allora il ritardo
per 1'' di spostamento dell'osservatore
46-", 5
in longitudine vale
24
]'",9: quindi
il ritardo por 0i',32 vale l'",9 X 0,32
= 0"',6 ossia (in numero tondo) 1'". Poi-
ché Taranto è a levante di Roma, avre-
.lm = 13li51r
- i)
13''42'
Riassumendo, la riduzione della cul-
minazione della Luna si effettua come
segue. Dall' efemeride si desume il va-
lor attuale del ritardo diurno della Luna
rispetto al Sole, e di questo valore si
prende la parte proporzionale alla dif-
ferenza di longitudine tra Roma e il
luogo considerato. Questa parte pro-
porzionale va sottratta — o aggiunta —
al tempo locale della culminazione a
Roma, secondo che il luogo è a levante
oppure a ponente di Roma. Così si ot-
tiene l'ora del passaggio al meridiano
nel luogo considerato, espressa in
tempo medio locale, e di qui poi si
passa al tempo Etneo applicando la
rispettiva differenza di longitudine
(espressa in tempo) tra il meridiano
locale e il meridiano dell'Etna, col se-
gno — o col segno +, secondo che il
meridiano locale è a levante oppure a
ponente del meridiano dell'Etna.
Il cielo stellato.
Nelle pagine mensili da 40 a 63 la
nostra efemeride indica graficamente
i diversi aspetti del cielo stellato, quali
si presentano sotto le nostre latitudini
a uno spettatore che si metta a osser-
vare verso le ore 21 di tempo civile
nella I"" metà del mese e verso le ore 20
nella 11^ metà.
Variando l'ora d'osservazione, va-
ria naturalmente la cartina celeste da
usarsi, come risulta dalla seguente ta-
bella:
Mese
(:!:
Ora d' osservazione
metà... |17jl9|21|23| 1] 3| 5!
„ ... 16 18 20 22 0| 2 4
Gennaio. ,
Febbraio.
Marzo. . . . ,
Aprile. . . . ,
Ma>,'e;io. . . .
Giugno. . . ,
Luj,'lio ...
Agosto . . . ,
Settembre
Ottobre . . ,
Novembre.
Dicembre .
N.o d'ord. della coppia
DI cartine celesti
11
l2
1
2
3
4
5| 6
6 7
7 8
8 9
9 10
10 11
Tale diversità di aspetto del cielo
stellato nei diversi mesi dell' anno, per
uno spettatore che si metta a osser-
vare sempre a una medesima ora della
notte (per es. alle ore 21), è una sem-
plice conseguenza del moto proprio
apparente del Sole. " Colui che tutto '1
mondo alluma „(i) si sposta continua-
mente fra le stelle nel senso da po-
nente a levante, con una velocità
media di circa un grado al giorno, in
modo da percorrere il circolo intero
dell'eclittica nel periodo di un anno.
Da ciò deriva che, per es., in principio
di gennaio, alle ore 17, l'aspetto del
cielo è uguale a quello che si ha 6 mesi
dopo, cioè in principio di luglio, alle
ore 5. Come è ben noto, quel moto
proprio del Sole fra le stelle è una
pura apparenza, dovuta alla rivolu-
zione annua della nostra Terra intorno
al Sole.
Nelle nostre cartine la vòlta appa-
rente del cielo è rappresentata in due
metà separate, di cui la prima vale
per un osservatore che guarda verso
nord e la seconda corrisponde a un
osservatore che guarda verso sud.
— ■ (1) Dante, Paradiso, XX, ],
I
In qiiollo figure le frecce indicano
il senso in cui si vedono girale lo stelle
por effetto della rotazione diurna appa-
ri iite del cielo da oriente ad occidente.
• >uosto grandioso feno>iieno è dovuto,
Il une tutti sanno, alla rotazione in senso
uitrario che il nostro globo compio
l>ra so stesso nel periodo di 23'' 56™ 4', 1
.i tempo medio solare (periodo che si
chiama giorno sidcrafe), ruotando intor-
no a un asse idealo che prolungato in
cielo dalle due parti va a ferire la su-
perficie ideale della sfera celeste nei
due poli. Di questi, quello visibile sotto
le nostre latitudini è il polo boreale,
vicino alla notissima stelfa polare; l'al-
tro polo, cioè il polo australe, è invisi-
bile per gli abitanti dell'emisfero bo-
reale terrestre. ,
I numeri con cui sono contrassegna-
te nelle 24 cartine le stelle fisse prin-
cipali, corrispondono ai numeri pro-
gressivi del seguente quadro. In esso
sono date anche le varie " grandezze „
-Ielle stelle (splendori relativi) e le
I poche in cui la culminazione avviene
a mezzanotte media loca
ridiani dei nostri paesi.
Come è noto, le stelle sono classi-
ficate in diversi ordini di splendore,
detti ''grandezze „, a partire dalla 1"
l'he comprende le stelle più brillanti
mn.a ventina), fino alla 6*^ che com-
l)rende le ultime stelle visibili a occhio
nudo. Tale scala fotometrica fu poi
estesa anche alle stelle telescopiche,
fino alla 15' o 16' grandezza. Si è poi
dovuto introdurre in qualche caso an-
• \ -
che una grandezza negativa: por es. la
stella Sirio ha una grandezza = — 1,4:
ciò significa che sulla scala dello gran-
dezze Sirio occupa il posto segnato 2,4
avanti il posto segnato + 1,0.
Si ammetto che una stella di gran-
dezza n abbia uno splendore uguale
a 2 volte e mezza quello di una stella
dell'ordine n -f 1.
Nell'elenco che segue le stelle sono
distribuite per ordine decrescente di
splendore. Il quadro è compilato in
base all'efemeride francese detta Con-
naissance des Teinpu. Per la trascrizione
dei nomi delle stelle (nomi che in pic-
cola parte rimontano all'antichità clas-
sica e nel resto sono di origine araba),
seguo l'Annuario del Bureau dex Lon-
yitudes. Ma a tal proposito conviene
avvertire che non bisogna attribuire
nna grande importanza ai nomi delle
stelle fisso primarie. Eccettuati pochi
nomi principali, divenuti in certo modo
classici (come i seguenti: Polare, Algol,
Aldebaran, Capra, Rigel, Betelgeuse, Si-
rio, Castore, Polluce, Procione, Regolo,
Spica, Arturo, Antares, Vega, Altair,
Deneb, Fomalhaut), gli altri si possono
considerare come antiquati e superfiui.
Le stelle sono individuate di posizione
in cielo dai rispettivi valori delle due
coordinate sferiche " declinazione „ e
" ascensione retta „, valori che son dati
nei cataloghi stellari e nelle grandi efe-
meridi astronomiche: Tali coordinate
sono analoghe alle coordinate geografi-
che di latitudine e longitudine, che ser-
vono a individuare i luoghi terrestri.
Elenco delle stelle principali
corrispondenti ai numeri segnati sulle cartine celesti.
^■
Lkitkka
R
NOMR
Gr.
14
i
yu
Lkttkra
NOMB
Gr.
2^1
C08TKLLAZI0NK
6 ^
C08TKLLAZI0NR
5 :?
1
7. Canis maj.
Sirio Uì.)
-1.4
2 gn.
13
9 Leonis
Regolo
1,3
22 fb.
^
1 AurigJB
Capra (d.)
^0, 1
9 de.
14
1 Piscis austr.
Fomalhant
1,3
4st.
3
-x Bootis
Arturo
0,2.25 ap. i
jl5
1 Cjgni
Deneb
1,4
lag.
4
1 Lyrae
Voga
0,2;30pg. !
Ift-
£ Canis maj.
Adhara
1,5
5 gn.
5
-! Orionls
Ri«el
0, 8 y de. i
n
y Orionls "
Bellafrix
1,7
11 de.
C
a Canis min.
Procione (<f.)
0, 5 15 gn. j
il8
;:; Tauri
El Nath
1,8
Il de.
7
r Oiionls
Betelgeuse
0,9 19 de.
19
t Orionis
Alnitam
1,8
Udo.
,
■X Aquila?
Altiiir
0,9 19 Ig.
20
7o Geininorum
Castore fz/.ì
1,9
14 un.
1 Tauri
Aldebaran
1,0 29 nv.
21
^ Orionls
Alnitak (d.)
1.9
15 do.
lo
'/ Vir;,'itii3
Spioa (rf.)
1, l'l2 ap.
22
'V Canis mnj.
Wesen
1.9
Sgn.
11
7. Scorpii
Antares
1,2 28 mg.
ròt P. rsel
Mirfak
1.»
10 nv.
1'.'
■i Gemiiiorum
Polluce
1,'-^
16 gn.
24
£ UrsHJ maj.
Alloth
1.9
4ap.
N.B — L'abbreviatura (d.) significa che la stella è doppia.
- ?y'2
?
Lkttkka
i l
g
Lkttkha
iS
K
NOMK.
Gk.
^<?
>5
1 —
39
K
NOMK
Gr.
OOSTKI.LAZIONK
^ ;:?
rOSTKLLAZIOXK
'i ^
25
7) Urs£e maj.
Alkaid
1,9
18 ap.
3 Ceti
Diphda
2.2
l ot.
26
a Ursie maJ.
Dubhe
2,0
7 mz.
40
7. Ca-siope.jae
Sehedir
2,4
30 sr.
27
3 AurigBB
Hrnksliniin (d\.
2.0
20 df.
41
y Cassi opejae
Tslh
2,3
4 ot.
28
y Geminorum
Alheiia
2,0
30 de.
42
V Cygnl
Sadr /
2.3
27 1-r.
29
3 Canis maj.
Murzim
2,0
26 de.
43
1 Coronai bor.
Gemma
2.3
15 m:,'.
30
a Andromedaj
Siriah ((?,)
2.1
22 st.
44
'V Oi-ionis
Mintakah(il.)
2,3
13 do.
31
a Arietis
Hanial
2,1
•J2 ot.
45
n Sagittari!
Nunki
2,3
4 1g.
32
a Hydr*
Alphaid
2, 1
12 fb.
46
'i Persei
Aig..l.(r?.)
(')
6 nv.
33
; Sa<rittarii
Kaus austr.
2,1
20 gg.
47
'i Ursje maj.
Merak
2.4
6 mz.
34
a Ursae min.
Polare {ti.)
2.2
14 Ot.
48
X Ursffi maj.
Phiicil
2,4
20 mz.
35
3 Ursse min.
Koohab
2,2
ftmg.
49
i Cassiopejse
Capii
2,4
22 st.
36
3 Andromedae
Mirai-h
2.2
7 ot.
50
s Pegasi
Eiiif
2,4
17 ag.
37
3 T.ennis
Denebola
2,2
19 mz.
51
0 Ceti
Mii-a
(■')
25 ot.
38
7 Ophluchi
Rasalhague
2,2
Hgg.
(1) Variabile «la 2,3 a 3,3. — (2) Id. da 3,3
Pianeti, Fenomeni» ec.
Assieme ai grafici, che delineano il
cielo stellato, si leggono alcune indi-
cazioni riguardanti i pianeti, nonché i
più notevoli fenomeni celesti per il
1920.
Per i quattro pianeti Venere, Marte,
Giove e Saturno, a tre date mensili, si
leggono i tempi in M. E. del passaggio
al meridiano di Roma.
Per Marte, Giovo e Saturno questi
valori basterebbero per giudicare se, ad
una data ora locale, i pianeti sono ad
est o ad ovest, e, tenendo sott'occhio
il grafico, ne sarebbe facilissima l' iden-
tificazione oppure l'accertajneuto del-
l'invisibilità; tuttavia credemmo op-
poi-tuno aggi'.mgei-e quest'anno i ri-
spettivi archi semidiurni per i-endere
ancor più ovvia V identificazione op-
pure l'accertamento dell'invisibilità
come leggesi nel N.B. per gennaio. Per
il pianeta Venere diamo indicazioni
tali (elongazioni, ec.) che rendono ben
ovvio l'accertamento.
Sono poi aggiunte alcune posizioni
notevoli dei pianeti e qualche altro fe-
nomeno importante, avendo scelto sol-
tanto ciò che può destare interesse
(vedi ad es. le elongazioni dei due pia-
neti inferiori).
Crepuscolo civile e astronomico.
Richiamando le nozioni generali
già date relativamente ai crepuscoli,
qui aggiungo poche altre notizie.
Come fu già detto sopra, la rifra-
zione atmosferica accelera il sorgere
degli astri e 'ne ritai'da il ti'amonto.
Per il Sole tale effetto importa, sotto
le nostre latitudini, da 3 a 4 minuti
di tempo, secondo le stagioni. Quindi
se .si considera l'intervallo di tempo
compreso fra il tramonto del Sole e la
fine del crepuscolo, tale intervallo (du-
rata del crepuscolo vespertino) rimane
diminuito di quei pochi minuti per ef-
fetto della rifrazione. La stessa causa
fa diminuire di altrettanto l'intervallo
compreso fra il principio del crepu-
scolo e il sorgere dei Sole (durata del
crepuscolo mattutino). Per semplicità
questa durata del crepuscolo, dimi-
nuita del corrispondente effetto della
rifrazione sull' arco semidiurno del
Sole, si può chiamare " durata appa-
rente ,,. Sotto le nostre latitudini la
durata del crepuscolo civile è massima
ai due solstizi e minima circa 6 giorni
avanti l'equinozio di primavera e dopo
l'equinozio d'autunno. Il massimo del
solstizio iemale è "secondario,,.
Riguardo al crepuscolo astronomico
la sua durata è pure massima ai due
solstizi ed è minima, per l'emisfero
bore^ile terrestre, parecchi gioi-ni avanti
l'equinozio di primavera e dopo quello
d'autunno (da 14 a 18 giorni per la
zona da 36 a 48 gradi di latitudine).
-sa-
li massimo del solstizio iemale è
])ure Tin massimo secondario in con-
fronto del massimo estivo.
Per il parallelo di Roma la diffe-
renza fra le durate dei due massimi è
mezz'ora.
Sotto le alte latitudini il crepuscolo
(Iella sera, nei giorni prossimi al sol-
stizio estivo, si confonde col crepu-
scolo del mattino consecutivo, giacchò'
il Sole si abbassa lino a 18"» di depres-
sione sotto l'orizzonte, al solstizio
d''estate, solamente per latitudini in-
feriori a 48"» 33'. Essendo la latitudine
di Parigi (Osservatorio) = 48» 50', ^on
vi è notte chiana colà intorno al sol-
stizio estivo.
Ecco alcuni dati numerici:
]ll
Crepuscolo c
VILB
Crepuscolo astronomico
' "s
PS
MINIMUM
MAXIMUM 1
MINIMUM 1 MAXIMUM
^s
Epoca
Durata
iDTrrgair
estivo
ut
Epoca
Darata' iirmilf
estivo
marzo
settemh
m
mirzo
uttohre
h m h m
h m
36o
16
28
29
33
3.>
7
7
1 26
1 33
1 51
39
15
28
31
34
37
6
8
1 30
1 38
2 1
42
15
21)
32
3(3
40
5
9
1 34
1 48
2 14
45
15
20
34
39
43
4
10
1 39
1 40
2 35
^
14
29
35
42
48
3
n
1 45 1 56
3 21
Per ulteriori particolarità su questo
argomento e sulla varia durata del
giorno a differenti latitudini, devo ri-
mandare, per difetto di spazio, all'An-
nuario del Bureau des longitudes alla
voce crépuscules.
Il seguente quadro contiene i va-
lori della durata appa^nte del crepu-
scolo civile e astronomico, di 3 in 3
gradi di declinazione del Sole e pure
di 3 in 3 gradi di latitudine, nella zona
geografica che interessa l'Italia.
Quando si abbia ridotto il sorgere
e tramontar del Sole dall'orizzonte di
Roma a quello di un'altra località,
con le regole già spiegate, il nostro
quadro fornirà, per via di interpola-
zione, la durata del crepuscolo per quel
luogo e per l'epoca considerata. Gli
occorrenti valori approssimati della
declinazione del Sole sono dati più
sotto.
Durata apparente del crepuscolo.
Crepuscolo civile
1 Crepuscolo astronomico
*©/
? -
36»
39«
42»
45»
48»
*©/
?
se-
39o
42.
450
48»
m
m
ra
m
m
fa m
h m
k m
h m
h m
- 230 27'
33
34
36
39
42
- 23<'
27'
1 33
1 38
1 i3
1 49
1 56
— 21
0
32
34
35
37
40
- -^1
0
1 31
1 36
1 40
1 46
1 62
- 18
0
31
33
34
36
39
- 18
0
1 80
1 34
1 38
1 48
1 49
- 15
0
30
32
33
36
37
- 15
0
1 28
132
1 36
1 41
1 47
- 12
0
30
31
3<
35
86
— 12
0
1 27
1 81
1 35
1 40
1 46
- 9
0
30
31
82
34
36
— . 9
0
1 27
1 30
1 84
1 89
l 45
- 6
0
29
81
32 .
34
86
- 6
0
1 26
1 30
1 34
1 3»
1 45
- 3
0
29
81
32
34
38
- 3
0
1 26
1 30
l 84
1 a»
1 45
± 0
0
29
31
32
84
85
± 0
0
127
1 31
1 85
1 éO
1 46
+ 3
0
29
31
32
34
86
+ 3
0
1 28
l 32
l 36
1 42
1 49
+ 0
0
30
31
32
34
86
+ 6
0
1 29
1 83
l 88
1 4»
1 62
+ 9
0
30
32
33
36
37
+ 9
0
1 81
1 36
1 41
1 48
1 56
+ 12
0
31
32
34
36
38
+ 12
0
1 88
1 39
1 45
1 68
2 2
-r 16
0
31
33
35
87
40
-H 15
0
1 37
1 43
1 60
1 69
2 11)
+ 18
0
32
34
86
89
42
+ 13
0
1 41
1 48
1 6«
2 7
2 23
+ 21
0
34
36
38
41
46
+ 21
0
1 46
1 64
2 6
2 20
a 43
■f 23
27
35
37
40
43
48
-h 23
27
1 61
2 1
2 14
2 35
8 21
- 34 -
Anno 1920. — Declinazione del Soie a mezzodì medio del meridiano defrEhm
In gradi e decimi di grado.
Data
*©
Data
^0
Data
*©
Data
*©
Genn.
1
_
230,1
Aprii. 1
+ 4»,6
Giù?. 30
+ 230,2
Sett.
28
— 2>'.0
,
11
—
22 ,0
« 11
+ 8 ,3
Lugl. 10
+ 22 ,3
Ottob
. 8
— 6 ,»
„
21
—
20 ,1
21
+ 11 ,8
r, 20
+ 20 ,3
^
18
— 9 ,f>
^
31
—
17 ,7
Magg. 1
+ 15 .1
30
+ 18 ,5
^
28
- 13 ,1
Febb.
10
—
U ,7
T, 11
-1- 17 ,9
Agos. 9
+ 16 ,9
Nov.
7
— 16 .3
^
20
—
11 ,8
„ 21
+ 20 ,2
r, 19
+ 12 ,8
^
17
— 19 ,0
Marx.
2
—
7 ,2
„ 31
+ 21 ,9
n 29
+ « ,4
,
27
— 21 ,1
^
12
—
3 ,3
Qlug. 10
+ 23 ,0
Sett. 8
+ 5 ,7
Dio.
7
— 22 ,6
„
22
+
0 ,6
„ 20
+ 23 ,4
r, 18
+ 1 ,9
,
17
— 23 ,4
Aprii.
1
+
4 ,6
« 30
,+ 23,2
„ 28
— 2 ,0
"
27
— 23 ,3
Tempi legali dei principali Stati del mondo.
I. — Dipendenti dal meridiano di Greenwich.
(Fusi e mezzi fusi).
Tbmpo lbga-
LK A MBZZOD)
NUMKRO
Dknominazionb
DI
DBL TBKPO LBOALB
Stati
Orekkwich
(XII)
_
_ _ _
0>>30»
—
Samoa (t. Tutuila).
—
(XIII)
—
_ _ _
1 80
—
—
Hawai (Sandwich).
_
(XIV)
—
•_ _ _
8 0
XV
_
Alaska, Yukon.
4 0
XVI
Pacifico
Columbia ingl., 8. U. Pacifico.
6 0
XVII
Montaigne
Zone mont. Canada e 8. U.
6 0
XVIII
Centrale
Honduras, Zone centr. Canada e S. U.
7 0
XIX
Orientale
Glamalca, W. Labrador, Quebec, Ontario Ano
a 810 30' w, Gr., N. Brunswick, zone Est
8. U., Panama, Perù, Cile.
8 0
XX
Atlantico
Prov. marlt. Canada, N. Scozia, Porto Rico
(S. U.), Guiana ingl., Granada e le Isole
Leeward.
9 0
XXI
-^
Brasile or. (P.io Janeiro) [Il Brasile dal 1» genn.
1914 conta 4 fusi, cioè 7i>, 8* 9^, 10J»].(l)
10 0
XXII
.^
Azzorre e Is. Capo Verde.
11 0
XXIII
—
Islanda, Madera, Guinea Port. e Sierra Leone.
12 0
XXIV
T. di Qreenwicfi
Francia con l'Algeria, il Belgio, l'Inghilterra,
la Scozia, la Spagna, Gibilterra, il Porto-
gallo e le isole Fàrce.
12 30
— ..
—
Protett. ingl. Niger.
13 0
I
Europa Centrale
Svizzera, Malta, Congo, Svezia, Danimarca,
(In llalia:t. dell'Etna)
Italia (Libia compresa), Austria-Ungheria,
Turchia W., Germania, S. W. Africa ex
tedesca, G. D. Lussemburgo, Norvegia,
Serbia e Tunisia.
14 0
II
Europa orientale
Africa E. Portoghese, Natal, Transvaal, Col.
del Capo, Egitto, Turchia E., Bul-iaria e
Romania.
14 30
—
—
Africa E. ex tedesca.
15 0
Ili
—
Colonie ital. Eritrea, Somalia, Somalia fr., o
Madagascar.
16 0
IV
—
Maurizio e Seychelles.
—
(V)
—
_ — _
17 30
Indiano
India e Ceylau.
—
(Vi)
—
18 .no
—
Birmania,
(lycir. Legx*» doiìiik Rep. Bras. del 18 giiiguo 191X
^ 35 -
Tempo i.«oa-
NCMKRO
LX A MBUOD)
nBIIOMI!T*£IOI*B
DI
Grbrnwich
KUSI
DKL TKMPU LRUALK
Stati
19 0
VII
Coste cinesi mer.
Possessi dtollo Stretto (Malacca), Cocbinchlna,
Annam, Tonktno.
20 0
Vili
Coste cinesi or.
Hong Kong, W. Australia. N. Borneo ingl.,
Labuan, Cina ^coste est), Formosa, Fillp-
pine, Pescadores, Macao e Timor (porto-
ghese).
21 0
IX
Giappone
Giappone, Corca.
21 HO
—
—
Sud Australia, Guam.
22 0
X
Australia
Nuora Galles del Sud, Queensland, Tasma-
nia e Vittoria.
—
(XI)
—
_ _ _
23 30
—
—
Nuova Zelanda.
II. — Non dipendenti dal meridiano di Green wich.
Stati
TBMPO LKOALE
o
MBRiniAMO
A mkkzodI
RKtìlONI
DI Qrbbnwich
h m
Giava
Madura
19 19. . . .
Rassia
Pulkowo
14 1 19
Grecia
Atene
18 34 53
Glande
Amsterdam
12 19 32
Irlanda
Dublino
11 34 89
Terranova
9. Giovanni
8 29 17 7
Urugual
Montevideo
8 18 11
Argentina
Cordoba
7 43 12
Venezuela
Caracas
7 32 18
Colombia
Bogota
7 8 6
Equatore
Quito
6 45 63
Cuba
Avana
6 80 86
Costa Rica
8. José
« 24 20?
Nicaragua
Managua
6 14 66?
Salvador
9. Salvador
6 2 48 7
Messico
Messloo (elUi)
5 23 83
NB. — Nel quadro non è tenuto conto
della provvisoria autioipazione di un' ora n<-l
tempo legale, che fu adottata nella prima-
vera del 1916 dagli Stati belligeranti d'Eu-
ropa per motivi economici di alto interesse
patriottico, anticipazione ripettita.si anche
negli anni 1917-18 e 19 nelle stagioni di pri-
mavera, di estate e di una parte dell'autunno.
Tale anticipazione è certamente una vio-
lazione sugli angoli orari del sole (t v. locale),
violaJEione perpetrata, pur per altre ragioni
giustissime e in mjnor misura, quando si
creò il tempo medio e quando le ore si con-
tarono dal meri tiano della capitale e ora per
mezzo dei fusi orari. Ad es. a Torino quando
in febbraio ò mezzodì vero gli orologi indi-
cano 12^48», poiché l'equazione del tempo
è -f- 14» e la riduzione al meridiano del-
l'Etna è -|- 29". Sarà certamente bene, quando
le eslgense della patria lo consentiranno, ohe
le cose ritornino allo stato quo ante.
Le condizioni anormali, si può dire, di tutta la terra non lasciano preve-
dere, in questo momento, (estate 1919) quali modificazioni possano subire i
fusi orari in rapporto alle regioni alle quali si riferiscono ora o meglio in
rapporto agli Stati e rispettivi possessi coloniali quali esistevano ante bellum.
Per ora si riproduce la tabella che figura nell'^^manocco del 1919.
UREOL CHANTEAUD
ANTISETTICO DELLE VIE URINARIE, VESCICA
opuscolo • 54, Rue des Franca-Bourgeois. PARIS.
GOTTA
REUMATISMI
ARTRITI8MO
CISTITE
Ihpoilto In tutte le buon»
farmaci» • In caia
LAMBER'nNI ffilanf>
- 30 -
T A V
Riduzione del sorgere e tramontare del SOLE dal parallelo di Roma al
AvvKRTENZà — Per o^ni valore della ridazione il se^no
li
8-3
36»
37o
38»
39»
40»
.X. 1
3
5
'- a
P ^
§
e e
1^
o
0
■d
<0
>
o
e
o
N
•a
(4
ci
li
>
©
1
1
«
2
5
'5
-d
(5
a
o
1
h m
4 30
m
_|_17, 7
m
0,21
in
+ 16,0
m
0.18
m
+ 12,1
m
0,14
m
+ 9,1
m
0.10
m
+ 6.1
m
0,07
m
+ 3,0
0,
4 40
+ 15,6
0,20
+ 13,2
0,17
+ 10,7
0,14
+ 8.1
0,11
+ 5,4
0,07
+ 2.6
0.
4 50
+ 13,6
0,20
+11,5
0,17
+ 9,3
0.14
+ 7.0
0,10
+ 4.7
0,07
+ 2.3
0.
6 0
+11,6
0,20
+ 9.8
0,17
+ 7.9
0.14
+ 6.0
0,11
+ 4,0
0,07
+ 1.9
0,
6 10
T9.6
0,19
+ 8.1
0.16
+ 6,6
0. 13
+ 4,9
0,10
+ 3,3
0.07
+ 1.«
0,
6 20
+ 7,7
0,20
+ 6,5
0,17
+ 6.2
0,13
T3.9
0,10
+ 2,6
0.07
+ 1.3
0,
6 30
T8.7
0,19
+ 4,8
0.16
+ 3.9
0,13
+ 2,9
0,09
+ 1.9
0.06
+ 0.9
0,
5 40
+ 3,8
0,19
+ 3.2
0.16
+ 2.6
0.13
+ 2,0
0.10
+ 1.3
0,07
+ 0.6
0,
6 60
+ 1.9
0,19
+ 1.6
0,16
+ 1.3
0,13
Ti.o
0.10
+ 0,6
0,06
+ 0.3
0,
6 0
0,0
0,19
0,0
0,16
0,0
0,13
0,0
0.10
0,0
0,06
0,0
0,(
6 10
+ 1,9
+ 1,6
+ 1.3
+ 1,0
+ 0,6
+ 0.3
0,19
0.16
0,13
0,10
0,07
o,(
6 20
+ 3.8
0,19
+ 3,2
0.16
+ 2,6
0,13
+ 2,0
0.09
+ 1,3
0,06
+ 0,6
0,(
6 30
+ 6.7
+ 4,8
+ 3.9
+ 2,9
+ 1,9
+ 0.9
0,20
0.17
0,13
0.10
0,07
o,(
6 40
+ 7,7
+ 6,5
+ 6,2
+ 3,9
+ 2,6
+ 1.3
0,19
0.16
0.13
0,10
0,07
0,(
6 50
+ 9,6
+ 8,1
+ 6,6
+ 4,9
+ 3.3
+ 1.6
0,20
0,17
0.14
0.11
0.07
o.c
7 0
+ 11.6
+ 9,8
+ 7,9
+ 6,0
+ 4,0
+ 1,9
0,20
0. 17
0,14
0.10
0.07
o.c
7 10
+ 13,6
+ 11.5
+ 9,3
+ 7,0
+ 4,7
+ 2,3
0,20
0,17
0,14
0.11
■
0,07
0.(
7 20
+ 15,6
0,21
+ 13,2
0,18
+ 10,7
0,14
+ 8,1
0.10
+ 5.4
0,07
+ 2,6
0.(
7 30
+ 17,7
+16,0
+ 12,1
+ 9,1
+ 6,1
+ 3,0
0,22
0,18
0,15
0, 12
0,08
O.C
1 40
+ 19,9
=:.u=:=:=;.
+ lfi,8
+ 13,6
+ 10,3
+ 6,9
=..=^
+ 3.4
ssa
- 37 -
/ A I»^
il Qelo di nn altro lno?o qnalnnqne in Italia e nelle regioni circonvicine.
s >n
vale per il sorgere e il segno inferiore
vale per il tramouto.
42»
43»
44.
46*
46.
47«
o
«
et u
1
= a
o ^
>
«
a
o
a
«
N
2.
o J^
1
N
s
1
li
II
>
s
9
o >
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
+ 0,3
+ 0,3
0,00
+ 3,7
+ 3,3
0,04
+ 7.3
+ 6,4
0,09
+ 11,0
+ 9,6
0.14
+14,9
+ 13.0
0,19
+18,9
+ 16,6
0,24
+ 0,2
0,01
+ 2,8
0,05
+ 6,5
0.09
+ 8,3
0.13
+11.2
0,18
+ 14.3
0,23
: t
+ 0,2
0,00
+ 2,4
0,04
+ 4.7
0,08
+ 7.1
0.12
+ 9,8
0,17
±12,1
0,21
•
+ 0,1
0,01
+ 1,9
0,05
+ 3,8
0,09
+ 6,8
0,13
+ 7,8
0.17
+10,0
0,21
II
+ 0,1
+ 0,1
0,00
0,00
+ 1,5
+ 1,2
0,04
0,08
+ 3,0
+ 2,3
0,08
0,07
+ 4.6
+ 3,<
0.12
0,12
+ 6,2
+ 4,6
0, 16
0,16
+ 7,9
+ 6,9
0,21
%20
^.
0,00
0,04
0.08
0,12
0,16
0,20
+ 0,1
+ 0,8
+ 1,6
+ 2,2
+ 3.0
±3,9
0,01
0,04
0,08
0,11
0,15
0,20
60
0,0
± 0,4
+ 0.7
+ 1.1
+ 1,5
+ 1,9
0,00
0,04
0,07
0,11
0,15
0,19
0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,00
0,04
0,07
0,11
0,16
0,1»
10
0,0
+ 0,4
To.7
+ 1.1
+ 1,6
+ 1.9
0,01
0,04
0,08
0,11
0,15
0,20
30
+ 0.1
To.8
+ 1.5
+ 2,2
+ 3,0
+ 8,9
0,00
0,04
0,08
0,12
0,16
0,30
30
T«.l
+ 1.2
+ 2,3
+ 3,4
+ 4,6
+ 6.9
0,00
0,03
0,07
0,12
0,16
0,20
40
+ 0,1
0,00
+ 1,5
0,04
+ 3,0
0,08
+ 4,6
0,12
T6.2
0,16
+ 7.9
0,21
60
+ 0.1
0,01
+ 1.9
0,05
T3.8
0,09
+ 5,8
0,13
+ 7,8
0.17
+ 10.0
0,31
0
+ 0,2
0,00
+ 2,4
0,04
+ *.7
0,08
+ 7,1
0,12
+ 9,5
0,17
T12.1
0.31
10
+ 0,2
0,01
+ 2,8
0,05
+ 6.6
0,09
+ 8.3
0,13
+ 11.2
0,18
+14. 3
0,33
30
+ 0,3
0,00
T3,3
0,04
T6.4
0,09
+ 9.6
0.14
+ 18,0
0,19
+ 16.5
0.34
SO
+ 0,3
+ 3,7
+ 7.3
+ 11,0
+ 14.9
+ 18.»
0,00
0,06
0,09
0,14
0,19
0,36
' 40
+ 0,3
+ *>a
T8,a
+12.4
+ie.8
+21,4
_
38 ~
T A Vd
Riduzione del sorgere
e tramontare della LUHÀ dal parallelo di Roma al pi;
Avvertenza —
Per Ogni valore della riduzione il «agno supl
il
36o
37.
38'
39»
40
41«
•
;$»
■a ri
«
«
«
»
®
« -
®
«
«
«
«>
fi
o
§i
1
e
0
ol
e
.2
ol
a
0
e _
Si
0
li
<
li
T3
h
■5 .
>
li
s
h
>
■3
C3
"5
1
li
h m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
1
4 0
+27,3
+23,1
+ 18,7
+ 14,2
+ 9.6
+ 4.6
0,24
0,21
0,17
0,13
0.09
0.04
4 10
424,9
+ 21,0
+ 17,0
+ 12,9
+ 8,6
+ *.2
0,23
0,19
0,16
0,12
0,08
0.04
4 20
+22, 6
+ 19,1
+ 15,4
+ 11,7
+ 7,8
+ 3,8
'
4 30
+20,4
0,22
+ 17,2
0,19
+ 13.9
0,15
+ 10.5
0,12
+ 7,0
0,08
+ 3,4
0,04
i
0,21
0,18
0,16
0,11
0.07
0,0i
4 40
+18,3
+ 16,4
+ 12,4
+ 9,4
+ 6,3
+ 3,0
0,21
0,18
0,14
0, 11
0,08
0,04
4 50
+ 16,2
+ 13,6
+ 11,0
+ 8,3
+ 6,6
+ 2,6
'
0,21
0,17
0,14
0.10
0,07
0,03
6 0
+ 14,1
+ 11.9
+ 9,6
+ 7,3
+ 4,8
+ 2.3
0,20
0,17
0,14
0,11
0,07
0,03
6 IO
+ 12,1
+ 10,2
+ 8,2
+ 6,2
+ 4.1
+ 2,0
0,20
0,17
0,13
0,10
0,07
0,03
6 20
+10,1
+ 8,5
+ 6.9
+ 6,2
+ 3,4
+ 1.7
0,20
0,17
0,14
0,10
0,07
0.04
6 30
f 8.1
+ 6,8
+ 5,5
+ ^.2
+ 2.7
+ 1.3
0, 19
0,16
0,13
0,10
0,06
0,03
6 40
+ 6,2
+ 5,2
T*.2
T3,2
+ 2.1
+ 1,0
0,19
0,16
0,13
0,10
0,06
0,03
6 50
+ 4,3
+ 3,6
+ 2,9
+ 2,2
+ 1,5
+ 0.7
0, 19
0,16
0,13
0,10
0,07
0,03
6 0
+ 2,4
+ 2.0
+ 1.6
+ 1,2
+ 0.8
+ 0.4
(
0,19
0,16
0,13
0,09
0,06
0,03
6 10
+ 0, 5
0, 19
+ 0.4
0,16
+ 0,3
0, 13
+ 0,3
0,10
+ 0,2
0,07
+ 0,1
0,03
6 20
± 1.4
± 1.2
± 1,0
± 0,7
±0,5
±0,2
0,19
0,16
0,13
0, 10
0,06
0,03
6 30
± 3,3
+ 2,8
± 2,3
± 1'"^
± 1.1
±0,5
t
0, 19
0,16
0,13
0,10
0,07
0,04
6 40
± 5,2
± 4,4
±3,6
± 2,7
± 1,8
±0,9
t
0. 19
0,16
0,13
0, 10
0,07
0,03
6 50
± ",1
+ 6,0
±4,9
± 3.7
± 2.6
± 1,2
0,20
0,17
0, 13
0,10
0,06
0.03
7 0
± 9,1
± 7,7
±6,2
± ^."^
± 3,1
± 1,5
0,20
0,16
0,13
0,10
0,07
0,03
7 IO
±11,1
+ 9,3
±7,6
+ 5,7
±3,8
± 1.8
0,20
0,17
0, 14
0,10
0,07
0,03
7 20
+ 13,1
±11,0
±8,9
± 6,7
±4,5
±2,1
0,20
0, 17
0, 14
0,11
0,07
0,04
7 30
±15,1
±12,7
±10,3
± 7,8
+ 6.2
±2,5
0,21
0,18
0.14
0,11
0,08
0,04
7 40
±17,2
±14,5
±11,7
± 8,9
±6,0
±2,9
0,21
0,18
0,15
0,11
0,07
0,03
7 50
±19,3
±16,8
±13, 2
±10.0
±6.7
± 3,2
0,21
0,18
0,16
0,11
0,07
0,04
8 0
±21,4
±18,1
±14,7
±11,1
± 7,4
±3,6
0,23
0.19
±16,2
0, 15
0,12
0,08
0,04
8 10
+ 23,7
±20,0
±12, 3
±8,2
±4,0
.0,24
0,20
0,16
0,12
0,08
0,04
8 20
+26,1
±22,0
±17.8
±13, 6
+ 9,0
± <-*
- 39 —
rallelo di nn altro Inogo qnalnnqne in Italia e nelle regioni circonviciii
Hore vale per il sorgere e il segno inferiore vale per il tramonto.
il
42
•
43-
44<
45
46*
47»
1-
o
2
«
o
9
S
o
o
o
V
«
^
1*^
o «>
a
o
e -
O H
li
a
1
3
e
o
a .
.5 S
1
N
s
il
ri Li
a
3
|1
•1 u
5
N
a
2i
5 a
Ss
T3
r
s
«
r
•a
TI
>
■a
p
t3
ì"-
b m
m
m
m
m
m
m
m
in
m
m
m
4 0
+ 0,6
± 6.9
+ 11,6
±17,4
±23,7
±30,2
0,01
0,06
0,11
0,17
0,24
0,80
4 10
±0.4
± 6,3
+ 10.4
+ 15,7
±21,3
+ 27,2
0,00
0,05
0,10
0,16
0,21
0,27
4 20
±0.4
± 4,8.
± *'*
±14,2
±19,2
+ 24.6
4 30
±0,4
0.00
±4,3
0,05
+ 8.4
0,10
±12,7
0,16
±17,2
0,20
+21,9
0.26
4 40
±0.4
0,00
±3.9
0,04
+ 7,5
0,09
±11,3
0,14
±16,3
0,19
±19,4
0,26
0.00
0,05
0,09
0,14
0,19
0,24
-4 50
±0.4
±3,4
+ 6,6
±9.9
±13,4
±17,0
0.01
0,04
0,08
0,18
0,18
0,22
16 0
± 0,3
+ 8.0
+ 6,8
±8,6
±11,6
±14,8
0,01
0.05
0,09
0,12
0,17
0,22
.6 10
±0.2
± 2.5
+ 4,9
± 7.4
±9,9
±12.6
0,00
0,04
0,08
0, 12
0,16
0,21
5 20
±0,2
± 2,1
± *'l
± 6.2
+ 8,3
±10,6
0.00
0,'04
0,08
0,12
0.16
0,21
5 30
± 0.2
± 1,7
+ 3,3
±6,0
± 6,7
+ 8,4
0,01
0,04
0.08
0,12
0,16
0,20
iC 40
±0.1
± 1,3
4- 2,5
±3,8
± 6,1
±6,4
0.00
0,04
0,08
0,12
0,16
±*.4
0,20
ò 50
+ 0,1
±0,9
+ 1,7
±2,6
±8,6
0,01
0,04
0,07
0,11
0,16
±2,6
0,19
<< 0
0.0
+ 0.5
+ 1,0
±1,6
±2,0
0,00
0.04
0,08
0,12
0,16
0,20
« 10
0,0
+ 0.1
-t- 0,2
±0,3
±0,4
±0,6
0,00
0,04
0,07
0,11
0,15
0,19
« 20
0,0
+ 0.3
+ 0,5
+ 0,8
+ 1.1
+ 1.4
0,01
0,04
0,08
0,12
0,16
0,20
« 30
+ 0.1
+ 0.7
+ 1.3
T2.0
+ 2,7
T 3,4
0,00
0.04
0.08
0,12
0,16
0,20
€ 40
+ 0.1
+ 1.1
T 2.1
+ 3,2
+ *.3
+ 6,4
0,00
0,04
0,08
0,12
0,16
0,2C
C 50
+fo, 1
+ 1.6
+ 2,9
+ *.*
7 6,9
+ 7,4
0.01
0.04
0,08
0,12
0,16
0,20
7 0
+ 0.2
+ 1.»
T3.7
T6.6
+ 7,6
~ 9.4
0,00
0.04
0,08
0.12
0,16
0,21
7 10
To,2
T2.3
+ 4.6
+ 6.8
+ 9.1
+ 11.6
0.01
0,04
0,08
0,12
0,16
0,21
7 20
+ 0.3
+ 2.7
T6.3
+ 8.0
+10,7
+13. C
0.00
0,06
0,09
0,18
0,18
0,23
7 ;!0
+ 0.3
T3.2
T6.2
+ 9.3
+ 12,6
+16,9
: 40
+ 0.3
0.00
qps.e
0.04
+ 7.0
0,08
TlO.6
0,13
Ti*. 3
0,18
+ 18.2
0,23
0,01
0,05
0,09
0.14
0,19
0.24
1 50
+ 0,4
qp4.i
+ 7.9
+ia,o
+ 16,2
+ 20,6
0,00
0,06
0,10
0,14
0,19
0,26
8 0
+ 0.4
T*.e
+ 8.9
+ 18,4
+ 18,1
+28.1
0.00
0,05
0,10
0.16
0,21
0,26
8 10
7 0.4
+ 6.1
+ 9.9
+ 14,9
+20.2
+ 26,7
0,01
0,06
0,10
0,16
0,22
0,29
8 20
+ 0,6
+ 6,6
+ 10,9
+ 16,6
+ 24,4
+28,6
40
1920 - GENNAIO
Jl SOLE © entra nel segno dell' AQUARIO V/t ('» longitudine 300o O')
il giorno 21 a 9 ' 4™
Fasi astronomiche ^ (g) L. P. il giorno 5 a 22'> 6m
della Luna ^ C U. Q. , 13 a 1 9
9 L. N. il giorno 21 a 6h 27»
3 P. Q. „ 28 a 16 38
Luna peilgea il giorno 4 a IGi» Luna apo^'ea il gioi-no 16 a 18>»
\
Efemeride del Sole e della Luna per l'orizzonte di Roma
in tempo medio civile dell' Etna.
GlOKNO
0 SOLE (centro)
@ LUNA
/ lembo \
V superiore y
o
e
e
ri
9
ce co
II
1
s
1
•li
1 PI
'u. t '-^
a.-
*
U'
-?
o o
Tu ^
C« <D
^ a
£ *
sii
«
i
CI
o 2
ì4
* ai
e ®
o «
II
Età
H
-<
0
1
2
3
V
s
1
2
3
h m
7 3
7 3
7 3
h m
7 40
7 40
7 40
7t »« 6-
12 13 17
13 45
14 14
h m
16 47
16 48
16 49
h in
17 24
17 25
17 26
h in
12 58
13 44
14 38
h m
20 13
21 12
22 14
h m
2 25
3 3H
4 47
d
11
12
13
1
2
3
4
fi
a
I>
L
M
4
5
6
7 3
7 3
7 3
7 40
7 40
7 40
14 41
15 iJ
15 35
IG 50
16 51
16 51
17 27
17 28
17 29
15 40
16 49
18 2
23 18
*() 19
5 53
.6 52
7 42
14
15
16
4
5
6
7
8
M
G
V
7
8
9
7 3
7 3
7 2
7 40
7 40
7 40
1 . 2
li) 28
16 54
16 52
16 53
16 54
17 29
17 30
17 31
19 14
20 25
21 32
1 18
2 13
3 5
8 26
9 3
9 36
17
18
19
7
8
9
10
11
12
S
1>
L
10
11
12
7 2
7 2
7 2
7 39
7 3'J
7 39
17 18
17 J3
lo 7
16 55
16 56
16 57
17 02
17 33
17 34
22 37
23 39
3 53
4 40
5 25
10 5
10 34
11 3
20
21
22
10
11
12
13
14
15
M
M
G
13
14
16
7 1
7 1
7 1
7 39
7 38
7 38
18 31
IH 53
19 16
16 59
17 0
17 1
17 36
17 87
17 38
0 40
1 40
2 37
6 10
6 55
7 41
11 33
12 5
12 41
23
24
25
13
14
15
16
17
18
V
s
I>
16
17
18
7 0
7 0
6 59
7 37
7 37
7 36
19 37
l'.t 58
20 18
17 2
17 3
17 4
17 39
17 40
17 41
3 33
4 26
5 15
8 28
9 OD
10 4
13 20
14 5
14 54
26
27
28
16
17
18
19
20
21
L
M
M
19
20
21
6 59
6 58
6 58
7 36
7 35
7 35
20 38
20 57
21 15
17 6
17 7
17 8
17 42
17 43
17 44
6 0
6 40
7 17
10 53
11 41
12 29
15 48
16 46
17 47
29
30
1
19
20
21
22
23
24
G
V
S
22
23
24
6 58
6 57
6 57
7 34
7 33
7 33
21 32
21 49
22 4
17 9
17 10
17 12
17 45
17 46
17 47
7 56
8 21
8 50
13 15
14 2
14 48
18 48
19 61
20 55
2
3
4
22
23
24
25
26
27
I>
L
M
25
26
27
6 56
6 56
6 65
7 32
7 31
7 30
22 20
22 34
22 47
17 13
17 14
17 16
17 48
17 49
17 50
9 19
9 49
10 22
15 35
16 23
17 13
22 0
23 6
5
6
7
25
26
27
28
29
80
M
G
V
28
29
30
6 65
6 54
6 53
7 30
7 29
7 28
22 59
23 11
23 21
17 17
17 18
17 19
17 51
17 52
17 63
10 58
11 39
12 27
18 6
19 2
20 0
0 14
1 23
2 31
8
9
10
28
29
30
81
S
31
6 52
7 27
23 32
17 21
17 55
13 21
21 1
3 36
11
31
Per le riduzioni ad altri luoghi d'Italia e per 1a durata del crepuscolo astronomico,
vedi le sp esazioni date dopo le efemeridi.
Suono dell'Ave Maria (circa mezz'ors aranti il %mjtn e dopt il triimonto liei Sole)
dal griorno 1 al 6 17^ lo"»
Sera ... { , 7 al 19 17 30
, 20 al 31 17 45
Matttn
^ I ^t ''
orno 1
lU
7h 15"
7 0
GENNAIO - 1920
L FIRMAMENTO
Aspetto 1».
iVR. — Queste cartine rappn-aeutauo gro8$o modo l'aaoHtto del cielo per chi In ftuarda verno
lire 21. (luraute tutta la prluii metà del mese, e verw» le ore 2<) nella Ht-coiHln iiiftJfc. '•« cur-
RU|>*'i iore serve per chi guarda a settentrione, \;\ inferiore per chi guarda dal lato oppuitiu,
.oo verso bud.
Posizioni notevoli di piansti, e e.
4 (Giove) e/ C * poiuMite verso fih,
a Virtrinis viciiiissiiua ali.i ^ la !'• a SE).
([; circa ia m'M-idiauo e/ cf (Aiate^ 6 >.
^ (Marte) G 0
a ciica 15!' 2 (Ve'iere) in congiunzione
(J; pro-islnia novilunio. Ocuultazioue
non Observubiie in Europa.
Passaggio al meridiano di Roma in M. E.
Data Vknkkk Waktk (ìu»vk Sati'u.io
1 a»' lOm 6h 3(ìm 2h SI»
15 9 23 6 5 1 50
31 9 43 6 27 0 39
Data Arco semldiurno Roma.
15 ^4 43 T5 34 ^7 4
31 qF4 35 ^5 2« T7 fi
4h 27m
3 30
2 24
Tr.'a2™
+ «33
^6 34
NB. Togliendo o asgfun^'endo larco semidiiirno ai tempi del pass«pgio al meridiano
hanno I tempi del sor>;ere e tnimontare a Koma in M.E., il che permetto- di riconoscere
[pianeti fra lo stelle usando lo tartine del eielo stellato.
31 die. 1919 sorge 4 a Roma a lOM^i» M. E. „ , ««nero
1 genn. 1920 tram. , , « 63 , ^'"^«"cr*.
Gena. 1 4 a '51» ^ 7 '2"
— 42
1920 - FEBBRAIO
Il SOLE 0 entra nel segno dei PESCI ){ (in longitudine 330o 0')
a giorno 19 a 23 ^ 28»
F«Bl astronomiche ^ (?) L. P. U giorno 4 a 9^» 42»»
deMa Luna ) C U. Q. , 11 a 21 49
# L. N. il giorno 19 a 22^ 36»
3) P. Q. « 27 a 0 60
Luna pe,.,.a U ..orno 1 . 19^ ^Zl "pZ*.?." ^T" i 'a ÌI'
Efemeride del Sole e della Luna per T orizzonte di Roma
in tempo medio civile dell' Etna.
Giorno
0 SOLE (centro)
@ LUNA
/ lembo \
V superiore /
o
a
a
c«
sì
1
a
n3
2
2 §
.1
li
-1
.2 2
tti .3
l'i
ft, a ■
SS.
il
.1.
m
1
II
et
II
% *
11
II
Età
•4
H
<
h m
h m
h m 8
h ni
h n>
h rn
/. m
h m
d
32
I>
1
6 50
7 26
12 23 41
17 22
17 57
14 28
22 1
4 36
12
1
a3
L
2
6 50
7 25
23 60
17 23
17 58
15 37
23 0
6 30
13
2
34
M
3
6 49
7 24
23 57
17 25
18 0
16 49
23 57
6 16
14
3
85
M
4
6 49
7 23
24 4
17 26
18 1
18 0
« 56
15
4
36
G
6
6 48
7 22
24 9
17 27
18 2
19 10
0 61
7 31
16
5
37
V
6
6 47
7 21
24 15
17 28
18 3
20 17
1 41
8 3
17
6
88
S
7
6 45
7 20
24 19
17 30
18 4
21 23
2 30
8 33
18
7
89
»
8
6 43
7 18
24 23
17 31
18 5
22 25
3 17
9 3
19
8
40
L
9
6 42
7 17
24 25
17 32
18 6
23 27
4 3
y 33
20
9
41
M
10
6 41
7 16
24 27
17 34
18 8
4 49
10 6
21
10
42
M
11
6 40
7 15
24 ?8
17 35
18 9
0 26
5 35
10 40
22
11
43
G
12
6 39
7 13
24 29
17 36
18 10
1 22
6 22
11 18
23
12
44
V
13
6 39
7 12
24 28
17 37
18 11
2 17
.7 9
12 0
24
13
46
8
14
6 38
7 11
24 27
17 39
18 13
3 7
7 57
12 48
25
14
46
»
15
6 37
7 10
24 25
17 40
18 14
3 54
8 46
13 39
26
16
47
L
16
6 36
7 8
24 23
17 41
18 15
4 36
9 34
14 36
27
16
48
M
17
6 35
7 7
24 20
17 42
18 Itì
5 15
10 22
15 35
28
17
49
M
18
6 33
7 5
24 16
17 44
18 18
5 49
11 10
16 36
29
18
60
G
19
6 32
7 4
24 II
17 45
18 19
6 22
11 57
17 40
30
19
61
V
20
6 30
7 3
24 6
17 46
18 20
6 53
12 44
18 44
1
20
62
S
21
6 28
7 1
24 0
17 47
18 21
7 22
13 32
19 50
2
21
53
1>
22
6 27
7 0
23 53
17 49
18 23
7 53
14 20
20 57
3
22
64
L
23
6 25
6 68
23 45
17 60
18 24
8 25
15 10
22 5
4
23
55
M
24
6 23
6 57
23 37
17 61
18 25
9 0
16 3
23 14
5
24
56
M
25
6 22
6 55
23 28
17 52
18 26
9 40
16 57
....
6
25
57
G
26
6 20
6 54
23 20
17 54
18 27
10 26
17 64
"Ò 22
7
26
68
V
27
6 19
6 62
23 10
17 65
18 28
11 18
18 53
1 28
8
27
69
S
28
6 17
6 51
22 59
17 66
18 29
12 18
19 62
2 28"
9
28
60
1>
2y
6 16
6 49
22 48
17 57
18 30
13 23
20 49
3 23
10
29
Per le riduzioni ari altri luoghi d'Italia e per la durata del crepuscolo astronomico,
vedi le spiegazioni date dopo le efemeridi.
Suono dell'Ave Maria (eirei meii'iri iTUti il wim edipt ii traotiti iti S»l()
Mattina
dal giorno
1 al 3
4 al 15
16 al 26
27 al 28
7h
Om
6
45
6
30
§
15
Sbba
dal giorno 1 al
12
18k
0"
13 al
24
18
15
26 al
28
18
3Q
- 43 -
FEBBRAIO - 1920
IL FIRMAMENTO — Aspktto 2».
iC"^*
•v.rV'''
WEST
NORD
EST
27(
^^•.H-
c^
^2^'
r^s'
:^:^::v:r
2^
A. >»
a»
•2èÌ
,'nf
Vi 73 •'
Ca^
:'6Tiorie,
•'•#'
13'
liciòjrnt'
m
32o
29
:c«
.*! r/3
-'siè
-•/
\ J
'*•/:
3r-.
«•- A
X t'
A <
;J a.
\51 ••
'ffSCl
•ti^'l!.
^wV
iTr.V.
omb>
EST X^ SUD
"^v^ WEST
,,,,., Posizioni notevol di pianeti, ecc.
Passaggio al
meridiano di Roma In M. E.
;. 7h 4 'Giove) J-> 0 (verso mezzanotte in
meridiano).
Data Vknkkk
1 9b 44m
Martk («iovk Saturno
fih 25» Oh 35» 2»» 20»
2» 6>' ti (Saturno. ^ 0 (verso mezzanotte
iii UlCl'l(lìano^
15 10 2
29 10 19
\ K1 23 28 1 21
4 4 22 27 0 'l'i
L»iita Arco semidiurno Roma.
1 q: 4'' 35» ^ 6»' 25»
15 ^ 4 38 T 5 20
ay T 4 DO :f 6 16
^- 7t> 6»
T 7 9
T 7 11
^ 6»» 36»
7 6 36
T 6 3S
y«d4rt l' anniAaziont in gennaio.
— 44 -
1920 - MARZO
Il SOLE © entra nel segno dell' ARIETE V^ (in longitudine 0» 0')
«7 giorno 20 a 22!^ 59»
Fa«l astronomiche i (^ L. P. il giorno 4 a 22h 13«»
della Luna ) C ^- Q- « 12 a 18 67
9 L. N. il giorno 20 a Uh 56»
3 P. Q. r, 27 a 7 45
Luna apogea il giorno 12 a IO»» Luna perìgea il giorno 24 a IS»»
Efemeride del Sole e della Luna per T orizzonte di Roma
in tempo medio civile dell' Etna.
Giorno
0 SOLE (centro)
(g LUNA
/ lembo \
V superiore /
C8
P
il
1
S
Principio
del crepuscolo
civile
II
o o
I-I
(2 S
22
H
<» = »
m
si
il
«1
« 2
lai
1 1
II
il
Età
h m
h m
h m s
h m
h m
h m
h m
h m
d
61
L
1
6 16
6 48
12 22 36
17 58
18 30
14 31
21 45
4 10
11
1
6^
M
2
6 14
6 46
/ 22 25
17 59
18 31
15 40
22 39
4 51
12
2
63
M
3
6 12
C 44
22 12
18 1
18 33
16 50
23 30
5 28
13
3
64
a
4
6 11
6 43
21 59
18 2
18 34
17 57
....
6 1
14
4
65
V
5
6 9
6 41
21 45
18 3
18 35
19 3
"Ó 19
6 31
15
5
66
s
6
6 8
6 40
21 32
18 4
18 36
20 8
1 7
7 1
16
6
67
i>
7
6 6
6 38
21 18
18 5
18 37
21 10
1 54
7 82
17
7
68
L
8
6 4
6 3H
21 4
18 7
18 39
22 11
2 40
8 3
18
8
69
M
9
6 3
C 35
20 48
18 8
18 40
23 10
3 27
8 37
19
9
70
M
10
6 1
6 33
20 32
18 9
18 41
4 14
9 15
20
10
71
G
11
5 59
6 31
20 16
18 10
18 42
0 6
5 2
9 56
21
11
72
V
12
5 58
6 30
20 0
18 11
18 43
0 58
5 50
10 41
22
12
73
8
13
6 56
6 28
19 43
18 12
18 44
1 46
6 38
11 31
23
13
74
I>
14
5 54
6 26
19 27
18 13
18 45
2 30
7 26
12 24
24
14
75
L
15
5 52
6 24
19 10
18 15
18 47
3 10
8 13
13 22
25
15
76
M
16
5 51
6 23
18 53
18 16
18 48
3 46
9 1
14 22
26
16
77
M
17
5 49
6 21
18 36
18 17
18 49
4 19
9 48
15 24
27
17
78
G
18
5 47
6 19
18 18
18 18
18 50
4 51
10 35
16 28
28
18
79
V
19
5 46
6 18
18 1
18 19
18 51
5 21
11 23
17 34
29
19
80
s
20
5 45
G 16
17 43
18 20
IS 52
5 52
12 12
18 42
1
20
81
I>
21
5 43
6 14
17 25
18 21
18 53
6 25
13 3
19 51
2
21
82
L
22
5 41
6 12
17 7
18 2-2
18 54
7 0
13 56
21 2
3
22
83
M
23
5 39
6 11
16 49
18 24
18 55
7 39
14 52
22 12
4
23
84
M
24
5 37
6 9
16 31
18 25
18 56
8 25
15 49
23 20
5
24
85
G
25
5 35
6 7
16 13
18 26
18 57
9 15
16 48
....
6
25
.86
V
26
6 34
6 6
15 54
18 27
18 58
10 13
17 47
0 22
7
26
87
S
27
5 32
6 4
15 36
18 28
18 59
11 16
18 45
1 19
8
27
88
I>
28
5 30
6 2
15 17
18 29
19 0
12 23
19 40
2 7
9
28
89
L
29
5 28
6 0
14 59
18 30
19 1
13 30
20 33
2 50
10
29
90
M
30
5 27
5 59
14 41
18 31
19 3
14 38
21 24
3 27
11
30
91 M
31
5 25
5 57
14 23
18 32
19 4
15 44
22 12
4 1
12
31
Per le riduzioni ad altri luoghi d'Italia e per la durata del crepuscolo astronomico,
vedi le spiegazioni date dopo le efemeridi.
Suono dell'Ave Maria ffirt» meM'ora svanii il 5«r|[«« e dopo il tramonto dfl Soie)
daUi„r„o ..|^7 6MÓ™ | ( ,,u,„,.„o , .,
17 ni 25 5 45
20 al 31 5 30
Mattina
Sera . .
10 al 22
23 al 31
18h 30"
18 45
19 0
MARZO - 1920
IL FIRMAMENTO — Aspetto 3».
.Lincf
202 '^y,
'--••^_.
,'^Le'
)ne
V/.
Z8\
0*^/%
il8«;
37»'
15
6 .•)? <«^-:::
;r^
32é
:?^;v
17
i«!^•^' ^
e •/
;v
/ 67/7/9d
29.-
^•-5#:
yi^4^'oj\* '?!^^ ^'
ifif*'-
£r{dano'»f 5ìt
EST
SUD
WEST
Data Posizioni notevoli di pianeti, ecc.
3 5 (Mercnrojallft massima elonpar.lone
E (Ib") difficilmente visibile ad occhio
nudo in crepusculu a ponente.
7 (sera) n Vir;rinis vicinissima alla ^ ap-
pena sorta.
13 verso 5'' 4 trJlove) in congiunzione con
X (Nottnno). Qualche ora [)rima, os-
servando con un cannocchiale a la' i^o
campo, Nettuno sarà 1" a S. di Giove.
Passaggio al meridiano di Roma in M. E.
Dilla Vknrhr Maktr Oiovr
1 101' '20m 4h im 22h 22">
16 10 3.{ 3 10 21 23
31 10 45 2 1 20 1«
Data Arco semidiurno Roma.
1 T4'.M" T5''ir,n. TTill"»
15 F5 10 +5 15 ^7 12
31 T5 35 T6 10 ^7 13
SAJURJfO
OhlS-n
23 15
22 8
T 6f'3,Sm
T8 3»
70 41
{Vedere l' annotazione in gennaio).
~ 4fi -
1920 - APRILE
Il SOLE © entra nel segno del TORO ^ (in longitudne 30o 0')
il giorno 20 a 10^ 37"»
Funi astronomiche ) © L. P. il giorno 3 a ll^ 56»
della Luna ) C U. Q. ^ 11 a 14 24
# L. N. 11 giorno 18 a 22' 4;5m
3) F. Q. „ 25 a 14 27
Luna apogea il giorno 9 a 5'' Luna perigea il giorno 21 a 2'>
Efemeride del Sole e della Luna per T orizzonte dì Roma
in tempo medio civile dell' Etna.
Giorno
0 SOLE (centro)
@ LUNA (.„'-|:„)
o
3
a
u
i
a
1
m
lì
^1
1 i
SS
II
ili
1
ti
II
H
22
II
Età
•A
•<
Q
k m
h m
h m a
h m
h m
h m
h m
h m
d
92
Q
1
6 23
6 56
12 14 4
18 33
19 6
16 49
23 0
4 32
13
1
93
V
2
6 22
6 64
13 46
18 86
19 7
17 64
23 46
5 2
14
2
94
S
8
6 20
6 62
13 28
18 86
19 9
18 66
....
6 82
16
3
95
D
4
6 18
6 60
13 11
18 87
19 10
19 58
0 33
6 8
16
4
96
L
5
6 17
6 49
U ó3
18 38
19 11
20 68
1 19
6 86
17
6
97
M
6
6 16
6 47
12 36
18 89
19 12
21 65
2 7
7 12
18
6
98
M
7
6 13
5 45
12 18
18 40
19 18
22 49
2 54
7 61
19
7
99
a
8
5 11
6 44
1-2 1
18 41
19 14
23 39
8 42
8 85
20
8
100
V
9
5 10
6 42
11 44
18 42
19 15
....
4 80
9 23
21
9
101
s
10
5 8
6 40
11 27
18 48
19 16
0 24
6 18
10 15
22
10
103
D
11
6 6
6 89
11 11
18 44
19 17
1 6
6 6
11 10
23
11
108
L
12
6 4
6 37
10 66
18 46
19 18
1 43
6 62
12 8
24
13
104
M
18
5 2
6 85
10 40
18 47
19 20
2 16
7 39
13 8
36
13
106
M
14
6 1
6 84
10 25
18 48
19 21
2 48
8 25
14 10
26
14
106
a
16
4 69
6 82
10 10
18 49
19 22
3 19
9 12
15 14
27
15
107
V
16
4 58
6 31
9 66
18 50
19 28
3 49
10 0
16 31
38
16
108
s
17
4 66
6 29
9 41
18 51
19 24
4 21
10 60
17 80
29
17
109
»
18
4 65
6 28
9 28
18 62
19 25
4 65
11 48
18 41
30
18
110
L
19
4 63
6 26
9 14
18 63
19 26
6 33
12 39
19 63
1
19
111
M
20
4 61
6 24
9 1
18 54
19 27
6 17
13 37
21 4
2
20
112
M
21
4 50
5 23
8 48
18 66
19 28
7 17
14 38
22 12
3
21
118
a
22
4 48
6 21
8 36
18 57
19 30
8 6
15 39
23 13
4
22
114
V
23
4 46
6 20
8 24
18 68,
19 SI
9 8
16 39
6
23
115
s
24
4 44
6 18
8 13
18 59
19 32
10 15
17 36
"Ò '4
6
24
116
i>
26
4 43
6 17
8 2
19 0
19 33
11 23
18 30
0 50
7
25
117
L
26
4 42
5 16
7 52
19 1
19 34
12 31
19 21
1 28
8
26
118
M
27
4 40
6 14
7 42
19 2
19 36
13 37
20 10
2 3
9
27
119
M
28
4 39
6 13
7 33
19 3
19 36
14 41
20 67
2 34
10
28
120
G
29
4 37
5 11
7 24
19 4
19 37
16 44
21 43
3 4
11
29
121
V
30
4 36
•5 10
116
19 5
19 38
16 47
22 28
3 33
12
30
Per le riduzioni ad altri luoghi d'Italia e per la durata del crepuscolo astronomico
redi le spiegazioni date dopo le efembridi.
Suono dell'Ave Maria (eirti meu'tra irand il wim « dipi il t»B«gt( dal Sole)
1' dal giorno 1 al 2 5^ 30»
Mattina
3 al 12
5
15
13 al 21
5
0
22 al 30
4
45
dal giorno 1 al 4
19»' 0
6 al 18
19 15
19 al 30
19 30
- 47 -
APRILE - 1920
IL FIRMAMENTO — Aspetto 4».
Ch,
ll%
isr
.ince
20 ^
T*'ì
<r.'
^;... e
ij ifl
xBifoho
6,^
J-V
32i
Cdn^mim. '.
'zMi
>i^
.-.V>^ 7
\l«
^.•>
^W
af. .r-
y \*
X^:
/fi<^C^O''<^J'yo.h^li7
.i''l0
Ojrìc^
>»• '.«r
■iry*
29 .5^'./
* B,;lanc;,a
X.^-
^•r
EST
SUD "V^ WEST
P,^(^ Posizioni notevoli di pianeti, ecc.
4 4 (Giove) stazionario.
17 5 (MiTcnrlo) alla massima elon;ra7. W
(28°) al mattino forse Visbile ad
occtiio nudo In piena aurora.
21 ^ (Marte) cP ©• '" meridiano verso
mezzanotte.
29 4 (Giove) n ®-
{V^tAtrt r annotatione in gennaio).
Passaggio ai meridiano di Roma in IN. E.
Data Vk.nkkr Martr Giotk Saturno
1 10»> 46» Ih 56» 201» 14» 22i« 4»
15 10 54 0 45 19 li) 21 fi
30 11 3 23 1» 18 24 20 6
Data Archi semidiurni Roma.
1 :f:6h87« T5hl6" ^7^12" T6'>41«
16 T6 1 qpS aO ¥7 12 T6 42
30 T6 37 TB 86 ^7 11 1=6 4'à
— 48 -
1920 - MAGGIO
Il SOLE © entra nel segno dei GEMELLI )l( (m longitudine 60» 0')
il giori'O 21 a 10*» 23>n
Fasi astronomiche \ :g) L. P. il giorno 3 a 2'i 47n>
della Luna ) C U. Q. , 11 a tì 51
© L. N. il giorno 18 a 7^
3 P, Q. r, 24 a 22
25«n
7
Luna apogea il giorno 6 a 21i> Luna perigea il giorno 19 a 7^
Efemeride del Sole e della Luna per l'orizzonte di Roma
in tempo medio civile dell' Etna.
Giorno
0 SOLE (centro)
ft LUNA
( lembo \
V superione /
©
a
ee
%
T3
a
II
&
ss
II
C3
•2 %
^ a
II
?£
sa
o
a ft--.
II
•2 §
li
(2 a
32
a a
o »
Sii
II
Età
H
n
n
h m
h m
h rn 8
h m
h m
h m
h m
h m
d
122
s
l
4 34
5 9
12 7 8
19 6
19 41
17 47
23 15
4 3
13
1
123
l>
2
4 32
5 7
7 0
19 8
19 42
18 48
4 36
14
2
124
L
3
4 31
5 6
6 53
19 9
19 43
19 45
' ò' i
6 10
15
3
125
M
4
4 30
5 5
6 47
19 10
19 44
20 41
0 49
6 49
16
4
126
M
5
4 28
5 3
6 41
19 11
19 45
21 32
1 37
6 30
17
6
127
G
6
4 27
5 2
6 37
li) 12
19 46
22 20
2 25
7 17
18
6
128
V
7
4 26
5 1
6 32
19 13
19 47
23 2
3 13
8 7
19
7
129
S
8
4 25
5 0
6 28
19 14
19 48
23 40
4 0
9 2
20
8
130
JD
9
4 24
4 59
6 24
19 15
19 49
....
4 47
9 67
21
9
131
L
10
4 23
4 67
6 22
19 16
19 60
0 15
5 32
10 56
22
10
132
M
11
4 22
4 66
6 19
19 17
19 61
0 47
6 18
11 56
23
11
133
M
12
4 20
4 56
6 18
19 18
19 62
1 17
7 3
12 67
24
12
134
G
13
4 19
4 54
6 17
19 19
19 53
1 47
7 50
14 1
25
13
136
V
14
4 18
4 63
6 17
19 20
19 64
2 17
8 38
15 8
26
14
136
S
15
4 17
4 52
6 17
19 21
19 66
2 49
9 28
16 17
27
15
137
I>
16
4 16
4 51
6 18
19 22
19 56
3 24
10 22
17 28
28
16
138
L
17
4 15
4 60
6 19
19 23
19 58
4 5
11 19
18 40
29
17
139
M
18
4 14
4 49
6 21
19 24
19 69
4 64
12 20
19 62
1
18
140
M
19
4 12
4 48
6 23
19 26
20 0
6 49
13 23
20 68
2
19
141
G
20
4 11
4 47
6 26
19 26
20 2
6 52
14 25
21 56
3
20
142
V
21
4 10
4 46
6 29
19 27
20 3
8 0
16 26
22 46
4
21
143
s
22
4 9
4 46
6 34
19 28
20 4
9 10
16 23
23 28
5
22
144
»
23
4 8
4 45
6 38
19 29
20 6
10 21
17 17
....
6
23
145
L
24
4 7
4 44
6 43
19 30
20 6
11 29
18 7
0 6
7
24
146
M
25
4 6
4 43
6 49
19 31
20 7
12 34
18 55
0 38
8
25
147
M
26
4 5
4 43
6 55
19 32
20 8
13 33
19 32
1 8
9
26
148
G
27
4 4
4 42
7 1
19 33
20 9
14 40
20 27
1 37
10
27
149
V
28
4 3
4 41
7 8
19 33
20 10
16 41
21 12
2 7
11
28
150
S
29
4 3
4 41
7 15
19 34
20 11
16 41
21 58
2 37
12
29
151
I>
30
4 2
4 40
7 23
19 35
20 12
ir 39
22 45
3 11
13
30
152
L
31
4 1
4 40
7 32
19 36
20 13
IS 35
23 33
3 48
14
31
Per le riduzioni ad altri Inosrhi d'Italia e per la durata del crepuscolo astronomioo,
▼edi le spiegazioni date dopo le efemeridi.
Suono dell'Ave Maria (eìres meu'ora moti il lorsera e dip« il tramoDU del Sole)
Mattina
dal giorno 1 al 2
3 al 14
15 al 31
ih 45m
4 30
4 15
Seea
■■1
dal giorno
1 al 2 19^30">
3 al 16 19 45
17 al 31 20 0
40
MAGGIO - 1920
IL FIRMAMENTO — Aspetto 5«.
Dntii Posizioni notevoli di pianeti, ecc.
3 Kcisse totale di Luna (veti. AVZ/*»/').
7 "^ (Saturno) stazionario.
18 Eclisse piir iale di Sole (ved. Ecliasi]
2« "^> (Saturno) □ ©.
28 alla sera ^ vicinissima i Virsrinis.
Data Al chi scmidiurni Roma.
1 T «"' 2»™ T 6'' 26» T 1^ 11«
1.-» ^ r, 52 + s T.t T 7 »
81 T 7 15 ^ 6 29 T 7 7
Passaggio ai meridiano di Roma in M. 1:.
Diitii Vknkkk Maktk Giovk Sattrxo
1 Uh 4" 23»> 14m ISh 20™ 20»> 2'»
12 2 17 31 19 7
20 52 li> 3C 18 6
11 li
11 30
T e*» 42"
7 6 42
7 6 41
( Vei. V finnotaiiont in gennaio).
- 50 —
1920 - GIUGNO
// SOLE © entra nel segno d.?^ CANCRO 0^ (m longitudine 90o 0')
il g!orno 21 a 18*i 40»
Fa«l astronomiche ) (g) L. P, 11 giofno 1 a 18^ 18»
della Luna ) C U. Q. , 9 a 19 68
9 L. N. 11 giorno 16 a 14»' 41"> 1 |
3 P. Q. „ 23 a 7 49 1 1
Luna apogea ,1 giorno 3 a 5^ ^21 %Z^ " "T SO \ '1 '
Efemeride del Sole e della Luna per T orizzonte di Roma
in tempo medio civile dell' Etna.
Giorno
0 SOLE (centro)
(S LUNA (J-;,te)
o
p
a
5
«
o
sì
si
•2 g
2 2
e
II
o 2
1^1
o £
Età
H
1
'Oj;
-tì
-1
i^^
S£-^
et
a
l ì
ce &.
■^
■^
Jt ni
h tn
?i m s
h m
Jt m
h m
h m
h m
d
153
M
1
4 1
4 39
12 7 40
19 36
20 15
19 28
....
4 28
15
1
154
M
2
4 0
4 39
7 49
19 37
20 16
^20 16
0 21
5 13
16
2
155
(1
3
3 59
4 38
7 59
19 38
20 17
21 1
1 9
6 2
17
3
156
V
4
3 59
4 38
8 9
19 39
20 18
21 40
1 56
7 5
18
4
157
s
5
3 58
4 37
8 19
19 39
20 18
22 16
2 43
7 50
19
5
158
1>
6
3 58
4 37
8 29
19 40
20 19
22 48
3 29
8 48
20
6
159
L
7
3 58
4 37
8 40
19 41
20 19
23 19
4 14
9 46
21
7
160
M
8
3 58
4 37
8 51
19 41
20 20
23 48
4 59
10 46
22
8
161
M
9
3 57
4 36
9 3
19 42
20 21
....
5 44
11 48
23
9
162
G
10
3 57
4 86
9 14
19 42
20 22
0 16
6 29
12 51
24
10
163
V
11
3 57
4 36
9 26
19 43
20 22
0 47
7 17
13 56
25
11
164
s
12
3 57
4 36
9 39
19 43
20 23
1 20
8 8
15 5
26
12
165
»
13
3 56
4 36
9 51
19 44
20 24
1 57
9 2
16 16
27
13
166
L
14
3 56
4 36
10 4
19 44
20 24
2 40
10 0
17 27
28
14
167
M
15
3 56
4 36
10 16
19 45
20 25
3 31
11 1
18 36
29
15
168
M
16
3 56
4 36
10 29
19 45
20 25
4 30
12 5
19 39
30
16
169
G
17
3 56
4 3;
10 42
19 46
20 25
5 37
13 8
20 34
1
17
170
V
18
3 56
4 36
10 65
19 46
20 26
6 48
14 9
21 22
2
18
171
s
19
3 56
4 36
11 8
19 46
20 26
8 1
15 6
22 2
3
19
172
I>
20
3 66
4 36
11 21
19 47
20 26
9 13
16 0
22 38
4
20
173
L
21
3 66
4 36
11 34
19 47
20 27
10 21
16 60
23 10
5
21
174
M
22
3 67
4 36
11 47
19 47
20 27
11 28
17 38
23 40
6
22
176
M
28
3 57
4 37
12 0
19 47
20 27
12 32
18 25
....
7
23
176
G
24
3 57
4 37
12 13
19 47
20 274
13 34
19 11
0 10
- 8
24
177
V
25
3 58
4 37
12 26
19 47
20 27
14 35
19*57
0 41
9
25
178
S
26
3 58
4 38
12 38
19 48
20 27
15 34
20 43
1 13
10 N
.26
179
»
27
3 58
4 38
12 51
19 48
20 27
16 30
21 30
1 48
11
27
180
L
28
3 69
4 33
13 3
19 48
20 27
17 24
22 18
2 27
12
28
181
M
29
3 59
4 39
13 15
19 48
20 27
18 14
23 6
3 11
13
29
182
M
30
4 0
4 39
13 27
19 49
20 27
19 0
23 54
3 58
14
30
Per le riduzioni ad altri luoghi d'Italia e per la durata del crepuscolo astronomico,
redi le spiegazioni date dopo le efemeridi.
Suono dell'Ave Maria (eìrea miiHn STanti il inim e dop» il tramonU dtl Sole)
Mattina
dal giorno
1 al 5
4h i5m
6 al 25
4 0
26 al 30
4 16
Sera
dal giorno
1 al
3 al
20»» Om
20 lo
— ni —
GIUGNO - 1920
IL FIRMAMENTO - Aspktto C.
^a-gg- ^2o y,t
•.24
'K ^
^*?o>7 :.
..^\. À<»
Zrtoìe
u\
KC
,inet
^#'26
raZ-Z-d
35V
^'-.j'' ;t
•«J .
l.-^V-
.TA
J.'-i
34
cV^:
*«.-•>-
?'(^:
:-#i^r
•no;.
^^-i
12 20
^U
é.2
m
m
'P* '::'■'• r'p'
v^:!
.-^^^^-A^ì
mi'mf:A^:r£i^-lÀ;ir..^
(,•
• Z?/'/j'/n
WEST
2:^
NORD
EST
i);ttft Posizioni no evo:! di piar.eJ, ecc.
2 ^ (Marte) stnzlonnrlo.
2» 5 (Merciuioi alla mas«ima (26") elonga-
ziotie E, forse vIMb'le a inatuio cro-
pusuulo nel bassu orizzonte WNW.
Passaggio al meridiano di Roma n IM. E.
Dat.-i Vknk.kk Martk GmvK Saturno
1 111' 31"» 20h 48"» IO»" 33» 18^ 2»
15 11 4S l'J f.8 15 47 17 10
30 VI y ly li 14 5» 16 16
Data
1
T
7h
Ifim
15
^
7
29
30
T
7
32
Archi semidiurni Roma.
■3^ 5*1 20™ T 7'' 7™ T e*! 41™
:f 5 2»> T 7 4 T 6 40
T 5 19 T 7 1 -,- 6 38
( Vtd. V anno'azioH* in gennaù.t.
— 52 —
1920 - LUGLIO
Il SOLE © entra nel segno del LEONE f^ {in longitudine 120o 0')
il giorno 23 a 5*» 35»
FttBl antroiiomlche \ ® L. P. il giorno 1 a 9^ il»
della Luna. ^ C U. Q. , 9 a 6 6
O ^- N. il giorno 15 a 21" 25"»
J) P. Q. r, 22 a 20 20
® L. P. , 31 a 0 19
Luna perigea il giorno 15 a 1»» Luna apogea il giorno 27 a 15»»
Efemeride del Sole e della Luna per l'orizzonte dì Roma
in tempo medio civile dell' Etna.
Giorno
0 SOLE (centro)
(g LUNA
( lembo \
V superiore 7
1
et
il
1
•li»
II
o o
te ' '^
22
il
o
Mi
1
9
Si
II
es
ti
1 i
II
Età
H
-«1
Q
183
184
185
s
1
2
3
h m
3 40
4 0
4 1
Ji m
4 40
4 40
4 41
7» »t .«
12 13 39
13 51
14 1
h ìH
19 47
19 47
19 47
h m
20 27
20 26
20 26
h m
19 41
20 19
20 52
h m
0 41
1 27
h m
4 50
ó 45
6 41
d
15
16
17
1
2
3
186
187
188
I>
L
M
4
5
6
4 1
4 2
4 2
4 41
4 42
4 42
Il 12
14 23
14 33
19 47
19 47
19 46
20 26
20 26
20 25
21 23
21 52
22 21
2 13
2 57
3 42
7 39
8 39
9 40
18
19
20
4
5
6
189
190
191
M
G
V
7
8
9
4 3
4 4
4 4
4 43
4 44
4 44
14 43
14 53
15 2
19 40
19 46
19 45
20 25
20 25
20 24
22 50
23 21
23 54
4 27
5 12
6 0
10 41
11 45
12 50
21
22
23
7
8
9
192
193
194
s
D
L
10
11
12
4 5
4 6
4 7
4 45
4 46
4 47
15 11
15 19
15 27
19 45
19 44
19 44
20 24
20 23
20 23
0 33
1 19
6 51
7 45
8 44
13 57
15 6
16 14
24
25
26
10
11
12
195
196
197
M
M
G
13
14
15
4 8
4 9
4 10
4 47
4 48
4 49
15 34
15 42
16 48
19 43
19 43
19 42
20 22
20 21
20 20
2 12
3 13
4 22
9 45
10 47
11 50
17 19
18 18
19 10
27
28
29
13
14
16
198
199
200
V
s
I>
16
17
18
4 11
4 12
4 13
4 50
4 51
4 51
15 54
15 59
16 5
19 42
19 41
19 40
20 19
20 18
20 17
5 35
6 49
8 2
12 60
13 46
14 40
19 65
20 34
21 9
1
2
3
16
17
18
201
202
203
L
M
M
19
20
21
4 14
4 lo
4 16
4 52
4 53
4 54
16 9
16 13
16 16
19 39
19 39
19 38
20 17
20 16
20 16
9 11
10 18
11 23
15 30
16 19
17 6
21 40
22 12
22 43
4
5
6
19
20
21
204
205
206
G
V
s
22
23
24
4 17
4 18
4 19
4 55
4 56
4 57
16 19
16 21
16 23
19 37
19 36
19 35
20 15
20 14
20 13
12 25
13 25
14 23
17 53
18 40
19 27
23 15
23 49
7
8
9
22
23
24
207
208
209
I>
L
M
25
26
27
4 20
4 21
4 22
4 68
4 59
5 0
16 24
16 24
16 24
19 34
19 33
19 33
20 12
20 11
20 10
15 18
16 10
16 57
20 14
21 2
21 50
0 28
1 9
1 55
10
11
12
25
26
27
210
211
212
M
Q
V
28
29
30
4 23
4 24
4 25
5 1
5 2
6 3
16 23
16 22
16 20
19 32
19 31
19 30
20 9
20 7
20 6
17 40
18 19
18 54
22 38
23 25
2 45
3 39
4 35
13
14
15
28
29
30
213 S
31
4 26
5 4
16 17
19 28
20 4
19 26
0 11
5 33
16
31
Per le riduzioni ad altri luoghi d'Italia e per la durata del crepuscolo astronomico,
vedi le spiegazioni date dopo le efemeridi.
Suono dell'Ave Maria (tir» neii'tra avanti il str^rre e dtpt il tramintt dei S(I()
Mattika
dal giorno 1 al 19
20 al 31
4hl5m
4 30
Seba
••{
dal giorno 1 al 21
22 al 31
20»» 16"
20 0
- 53 -
LUGLIO - 1920
IL FIRMAMENTO — Aspetto 7».
z:
WEST-
NORD
EST
EST
SUD
"V.^ WEST]
Data '*<>S'2'0'i! notevoli di p'aneti, ecc. | Passaggio ai meridiano di Roma in IM. E.
23 Occultazione di cT (Marte) per la ([; al . Matii Vk.nkkk Maktk «movk Saturno
mattino invisibile da noi. Nella sera, 1 12»' 11"» .19»» 10"» H»» 66". 16«» 11»
a ponente, rf sarà a ponente della j 15 12 30 18 84 14 12 16 21
Luna per circa bo. Il fenomeno è OS- [ 31 12 49 18 1 13 22 14 2j
servabile in America. |
Datii ^ Archi semidiurni Roma.
1 + 7»' 33"» T 61' 1S»"« =F 7»> 0« T «•» SS»
15 + 7 25 + 6 11 ^ 6 67 ÌF « 3«
31 +70 +50 + 6 52 + 6 34
{Ved. l'annotazione in gennaio).
— 54 -
1920 - AGOSTO
Il SOLE © entra nel segno della VERGINE \[^ {in longitudine ISO" 0')
il giorno 23 a 12i> 23»
Fa«l aatronomlche j (|; U. Q, il giorno 7 a 13'' 51»
della Luna ) O L. N. „ H a 4 44
3) P. Q. il giorno 21 a 11'» 52»
(2) L. P. , 29 a 14 3
Luna perigea il giorno 12 a 7^ Luna apogea il giorno 24 a 6*»
Efemeride del Sole e della Luna per l'orizzonte di Roma
in tempo medio civile dell' Etna.
Giorno
0 SOLE (centro)
@ LUNA U^',,)
o
e:
n
es
2
1
•li.
Ili
e &(
co c<
Passaggio
al
ni»ridiauo
e
X
m
li
II
c3
il
li
SS
II
Età
■«1
h tn
h m
h 111 s
h m
/) IH
h in
7. m
h m
d
214
B
1
4 28
5 4
12 16 14
19 27
0 3
19 56
0 56
6 33
17
1
215
L
2
4 29
5 5
16 10
19 26
20 2
20 25
1 41
7 33
18
2
216
M
3
4 30
' 5 6
16 6
19 25
20 1
20 54
2 26
8 34
19
3
217
M
4
4 31
5 7
16 1
19 24
20 0
21 25
3 11
9 37
20
4
218
G
5
4 32
5 8
15 55
19 23
19 59
21 57
3 58
10 41
21
5
219
V
6
4 33
5 9
15 49
19 21
19 57
22 33
4 47
11 46
22
6
220
S
7
4 34
5 10
15 42
19 20
19 56
23 14
5 39
12 53
23
7
221
1>
8
4 35
5 11
15 35
19 19
19 55
....
6 34
14 0
24
8
222
L
9
4 36
5 13
15 27
19 18
19 54
0 2
7 31
15 4
25
9
223
M
10
4 37
5 14
15 18
19 16
19 53
0 58
8 31
16 4
26
10
224
M
11
4 38
5 15
15 9
19 15
19 52
2 2
9 32
16 58
27
11
226
G
12
4 39
5 16
14 59
19 14
19 51
3 12
10 32
17 46
28
12
226
V
13
4 40
5 17
14 49
19 12
19 49
4 24
11 30
18 27
29
13
227
s
14
4 42
5 18
14 39
19 11
19 48
5 37
12 25
19 4
1
14
228
I>
15
4 43
5 19
14 28
19 9
19 46
6 48
13 18
19 38
2
15
229
L
16
4 44
5 20
14 16
19 8
19 45
7 58
14 8
20 10
3
16
230
M
17
4 45
5 21
14 3
19 7
19 44
9 5
14 58
20 42
4
17
231
M
18
4 46
5 22
13 50
19 5
19 42
10 10
15 46
21 15
5
18
232
G
19
4 47
5 23
13 37
19 4
19 40
11 13
16 33
21 49
6
19
233
V
20
4 48
5 24
13 23
19 2
19 39
12 13
17 21
22 26
7
20
234
s
21
4 49
5 25
13 9
19 1
19 37
13 9
18 9
23 6
y
21
235
»
22
4 50
5 26
12 54
18 59
19 36
14 8
18 57
23 51
9
22
236
L
23
4 51
5 27
12 39
18 57
19 34
14 52
19 45
....
10
23
237
M
24
4 52
5 28
12 23
18 56
19 33
15 37
20 33
0 39
11
24
238
M
25
4 54
5 29
12 7
18 54'
19 31
16 17
21 20
1 31
12
25
239
G
26
4 55
5 30
11 50
18 53
19 29
16 54
22 6
2 27
13
26
240
V
27
4 50
5 31
11 34
18 51
19 28
17 27
22 52
3 25
14
27
241
S
28
4 67
6 32
11 16
18 50
19 26
17 59
23 38
4 24
15
28
212
I>
29
4 69
5 33
10 58
18 48
19 24
18 29
5 25
16
29
243
L
30
5 0
5 34
10 40
18 46
19 23
18 58
' 0 23
6 26
17
30
244
M
31
5 2
5 35
10 22
18 45
19 21
19 28
1 9
7 29
18
31
Per le riduzioni ad altri luoghi d'Italia e per la durata del crepuscolo astronomico,
vedi le spiegazioni date dopo le efemeridi.
Suono dell'Ave Maria (eìm mezi'ora aranti il sorgm e dora il trnmonto drl S«le)
dal giorno 1 al 5
6 al 16
dal giorno 1 al 4
5 al 18
19 al 31
4h30m
4 45
6 U
Sera
il
17 al 26
giorno 21 al 31
20h 0"
19 45
19 30
19 15
AGOSTO - 1920
IL FIRMAMENTO — Aspetto 8».
D.xU
4
b
'<iij
Posizioni notevoli di pianeti, ecc.
(notte), rj (Marte) □ ©.
(sera), 2 (Venere) e 4 (Giove) in e/;
2 al nord per -/-j di grado. La vici-
nanza è di giorno, quindi non inte-
ressante.
(all'alba), ^ alla massima elongazione W.
L'occultazione di -z Virgines per la Luna
avviene di giorno con <J; in V di.
(sera) W (Uni no) circa in cP ® : cerca
7 Aquario di quinta grandezza: Ura-
no e "i» ad ovt'.st e 10' al nord (can-
nocchiale da teatro).
Passaggio al meridiano di Roma in M. E.
Data Vknkkk Maktk (Jikvk Sati;r.no
1 12h SU'" IT' 59" 13'' 10"» H»» 'il»
15 13 2 17 34 12 35 13 32
31 13 12 17 10 11 40 12 37
Archi semidiurni Roma.
1 +7»« 4» *4>'59» qh6»>62"» +6'»34«
1.5 q^tt 42 T4 49 ^6 48 T6 81
31 T6 13 T4 38 T6 44 ^6 29
[Ved. r annotai io ne in gennaio).
- 5G -
1920 - SETTEMBRE
Il SOLE 0 entra nel segno della LIBRA £ì: (in longitudine 180- 0')
il giorno 23 a 0 > 29»
F«>l astronomiche ) ff; U. Q. il giorno 5 a 20^ 5»
della Lima ) @ L. N. „ 12 a 13 62
3 P. Q. il giorno 20 a 5'
(2) L. P. „ 28 a 2
55m
57
Luna perig.a il giorno 8 a 23'' Luna apogea il giorno 21 a 0^»
Efemeride del Sole e della Luna per l'orizzonte di Roma
in tempo medio civile dell' Etna.
GlOKN
o
0 se
o
a
a
cS
li
ci
■e il
5
-d
o
ti i
h in
h ni
245
M
1
5 3
6 36
246
G
2
5 5
5 37
247
V
3
5 6
5 38
248
S
4
5 7
5 39
249
]>
5
5 8
6 40
250
L
6
5 9
6 42
251
M
7
6 10
5 43
252
M
8
5 11
6 44
253
G
9
5 12
5 45
264
V
10
5 14
5 46
255
8
11
5 15
5 47
256
»
12
5 16
5 48
257
L
13
5 17
5 49
268
M
li
5 18
5 50
259
M
15
5 19
5 51
260
G
16
5 20
5 52
261
V
17
5 21
5 53
i:62
S
18
5 22
5 54
263
»
19
5 23
5 55
264
L
20
5 24
6 66
265
M
21
5 25
6 57
26C)
M
22
5 26
5 58
267
G
23
5 27
5 59
268
V
24
5 28
6 0
269
S
25
5 29
6 1
270
1>
26
5 80
6 2
271
L
27
5 31
6 3
272
M
28
5 32
6 4
273
M
29
5 33
6 6
274
G
30
5 35
6 7
h m s
12 10 3
9 44
9 25
9 5
8 45
8 20
8 6
7 45
7 27
7 4
6 43
6 22
6 1
5 40
3 65
0 28
0 8
ntro
)
e ®
li
II
e
e
h m
h tn
18 43
19 16
18 41
19 14
18 40
19 12
18 38
19 10
18 36
19 7
18 35
19 6
18 33
19 4
18 31
19 2
18 29
19 0
18 28
18 59
18 26
18 57
18 24
18 55
18 23
18 54
18 21
18 52
18 19
18 50
18 17
18 48
18 16
18 47
18 14
18 45
18 12
18 43
18 10
18 41
18 9
18 40
18 7
18 38
18 5
l8 36
18 3
18 34
18 2
18 33
18 0
18 31
17 58
18 29
17 66
18 27
17 55
18 26
17 53
18 24
@ LUNA U!^t.)
*
li
II
a
® 2
ì 1
è 1
^1
o ®
ce h-
Età
■4
H
-<
h Dì
h in
h m
d
20 0
1 66
8 33
19
1
*20 35
2 45
9 39
20
2
21 14
3 36
10 45
21
3
22 0
4 30
11 51
22
4
22 52
5 26
12 55
23
5
23 51
6 23
13 55
24
6
7 22
14 50
25
7
0 57
8 20
15 39
26
8
2 5
9 17
16 21
27
9
3 16
10 12
16 69
28
10
4 27
11 5
1*^ 85
29
11
5 37
11 56
18 7
30
12
6 45
12 46
18 39
1
13
7 51
13 35
19 13
2
14
8 56
14 24
19 46
3
15
9 58
15 13
20 43
4
16
10 67
16 1
21 3
5
17
11 53
16 50
21 45
6
18
12 44
17 38
22 33
7
19
13 30
18 26
23 23
8
20
14 12
19 13
9
21
14 51
20 0
0 17
10
22
16 26
20 46
1 13
11
23
15 58
21 31
2 11
12
24
16 28
22 17
3 12
13
25
16 68
23 3
4 13
14
26
17 29
23 50
5 16
15
27
18 1
6 21
16
28
18 35
0 40
7 28
17
29
19 16
1 31
8 35
18
30
Per le riduzioni ad altri luoghi d'Italia e per la durata del crepuscolo astronomico,
Tedi le spiegazioni date dopo le efemeridi.
Suono deir>\ve Maria (rirea meiz'ors «Tinti il sorgere e dopo il tramonto del Soie)
( dal giorno
Mattina
dal giorno 1 al 2
3 al 16
17 al 30
51 0"
6 15
6 30
Seba . .
1 al 4
19t
16m
8 al 13
19
0
14 al 21
IS
45
22 al 30
18
30
" 57 —
SETTEMBRE - 1920
IL FIRJIAMENTO — Aspetto 9\
Y,^^^ Posizioni notevoli di pianeti, ecc. 1 Passaggio al meridiano di Roma in M. E.
28 £ Pisoium (4.4) occultata dalla C '" Ple* ^'^^'^ Vknkrr Martr Oiovk Satprno
niiuiiio, l'occultaziono è visibile in 1 13>> 13™ n»» 9"» llh 43m 12>« S»"»
Italia nella Viotte 28-29, congiun- 15 13 20 U\ 52 10 59 11 44
zione (J') vera u 0'>30"' del 2'J. | 30 13 30 IG 37 10 12 10 52
UaU
Archi semldiurn
i Roma.
1
15
30
T Oh 11''
5 45
ò 18
-■^ <•« 38»
4 29
4 23
( Ved. 'annotazione
^ Gì- 43»
6 39
G 85
in yennaio).
^ 6h 2«'
6 2rt
G 23
- 58 -
1920 - OTTOBRE
Il SOLE © entra nel segno dello SCORPIONE ffl {in longitudine 210o o')
il giorno 23 a 18^ 12»
Fasi astronomiche^ q^ U. Q. 11 giorno 5 a 1^54™
della Luna ) O L. N. , 12 a 1 60
3 P. Q. il giorno 20 a 1^ 29»
(2) L. P. „ 27 a 16 9
Luna apogea 11 giorno 18 a 20^ Luna perigea il giorno 30 a le»»
Efemeride del Sole e della Luna per l'orizzonte di Roma
in tempo medio civile dell'Etna.
Giorno
0 SOLE (centro)
@ LUNA
/ lembo \
V superiore J
o
e:
e
a
SS
i
i
o §
si
Ili
11
S S
il
ài P<
1
*
II
CS
% *
^ S
SS
p ce
Età
1
h m
h in
h tn .«
h tn
h m
h m
h m
h m
d
275
V
1
5 37
6 8
11 59 48
17 51
18 23
19 59
2 25
9 43
19
1
276
8
2
5 38
6 9
11 69 29
17 50
18 22
20 49
3 21
10 48
20
2
277
I>
3
5 39
6 10
11 59 10
17 48
18 20
21 46
4 19
11 50
21
3
278
L
4
5 40
6 11
11 58 52
17 46
18 18
22 49
5 17
12 46
22
4
279
M
5
5 41
6 12
11 58 34
17 44
18 16
23 56
6 15
13 35
23
6
280
M
6
5 42
6 13
11 58 10
17 43
18 15
7 11
14 19
24
6
281
G
7
5 43
6 14
11 57 59
17 41
18 13
1 4
8 6
14 68
25
7
282
V
8
5 44
6 15
11 57 42
17 39
18 11
2 13
8 57
15 33
26
8
283
S
9
5 45
6 16
11 67 26
17 38
18 10
3 21
9 48
16 6
27
9
284
I>
10
5 47
6 18
11 57 9
17 36
18 8
4 28
10 37
16 38
28
10
285
L
11
5 48
6 19
11 56 54
17 34
18 6
5 :j5
11 26
17 10
29
11
286
M
12
5 49
6 20
11 56 39
17 33
18 5
6 40
12 15
17 43
1
12
287
M
13
5 50
6 21
11 56 25
17 31
18 3
7 43
13 3
18 19
2
13
2«8
G
14
5 51
6 22
11 56 10
17 30
18 2
8 44
13 52
18 57
3
14
289
V
15
5 52
6 23
11 65 67
17 28
18 0
9 41
14 41
19 40
4
16
290
s
16
5 53
è 24
11 55 44
17 27
17 59
10 35
15 30
20 25
6
16
2H1
1>
17
6 54
6 25
11 55 82
17 25
17 57
11 24
16 18
21 15
6
17
292
L
18
5 55
6 27
11 65 20
17 23
17 55
12 7
17 6
22 8
7
18
293
M
19
5 56
6 28
11 55 9
17 22
17 54
12 47
17 52
23 2
8
19
294
:\i
20
5 57
6 29
11 54 58
17 20
17 52
13 22
16 38
23 59
9
20
295
G
21
5 58
6 30
11 54 48
17 19
17 51
13 55
19 23
....
10
21
296
V
22
5 59
6 31
11 54 39
17 17
17 49
14 26
20 8
0 68
11
22
297
s
23
6 1
6 33
11 54 30
17 16
17 48
14 56
20 54
1 57
12
23
298
I>
24
6 2
6 34
11 54 22
17 14
17 46
15 26
21 40
2 59
13
24
299
L
25
6 3
6 35
11 54 15
17 13
17 45
16 58
22 29
4 3
14
26
300
M
26
6 4
6 36
11 54 8
17 12
17 44
16 32
23 20
6 9
16
26
sol
M
27
6 5
6 37
11 54 3
17 10
17 42
17 9
6 17
16
27
302
G
28
6 7
6 39
11 53 57
17 9
17 41
17 53
0 14
7 27
17
28
303
V
29
6 8
0 40
11 53 53
17 7
17 40
18 43
1 11
8 35
18
29
304
s
30
6 9
6 41
11 53 49
17 6
17 39
19 39
2 10
9 41
19
30
305
I>
31
6 10
6 42
11 53 47
17 5
17 38
20 42
3 10
10 40
20
31
Per le riduzioni ad altri luoghi d'Italia e per la durata del crepuscolo astronomico,
vedi le spiegazioni date, dopo le efemeridi.
Suono dell'ave Maria (tire» nieH'ora «vanii il sorger» e
Mattina
il giorno 1
dal , 2 al 14
15 al 27
28 al 31
5h30m
5 45
6 0
6 15
Sera
e dopo il tramonto it\ Sole)
dal giorno 1 al 9
10 al 18
19 al 29
30 al 31
18hl5m
18 0
17 45
17 30
- 5y —
OTTOBRE - 1920
IL FIRMAMENTO — Aspktto 10».
/.y V .r\rt^'^••
WEST ^s^ NORD ~Z^ EST
EST ^>^ SUD "^SL west
1).,^., Posizioni notevoli di pianeti, ecc.
24 (sera) y ^Mercurio), alla più j^rando elon-
g.izioiie E ('il"). Cercare l'asfro a ma-
turo crepuscolo verso l'orizzonte
W 8 W.
-T vedi eclissi.
Passaggio al meridiano di Roma in M. E.
Data Vknkkk Maktk «iovk Saturno
1 13h 30n. 161' 37m lOU 9m IQh 49m
15 13 4'2* 16 25 » 24 10 0
16 14 8 31 J o
Pala
31 14 0
Archi semidiurni Roma.
1
T 5h 16m
^ 41. 23»
=F 6h 35-
T 6h 23»
15
T 4 63
T 4 20
T 6 31
T 0 21
31
+ 4 31
T 4 22
:f 6 27
i- G 19
( Vtd. V annotazione in gennaio).
, — 60 -
1920 - NOVEMBRE
Il SOLE © entra nel segno del SAGITTARIO ^ [in longitudine 240» 0')
il giorno 22 a 15^ 15»
FaBl a«tronomiche ) C U. Q. il giorno 3 a 8^ 3óm
della Luna ) 0 L. N. „ 10 a 17 6
® P. Q. 11 giorno 18 a 21^ 13n>
$ L. P. „ 26 a 2 42
Luna apogea il giorno 15 a IS"! Luna perigea il giorno 27 a 15*»
Efemeride del Sole e della Luna per l'orizzonte di Roma
in tempo medio civile dell' Etna.
Giorno
0 SOLE (centro)
3 LUNA
/ lembo \
V superiore /
a
ce
eS
~ a
1
£
Hi
-a
4
553
^
•2 %
^? 1
i ==?
t 3
3s
e p
ES
Hi
c2|
■1 =
M -
« 2
c^ S
S2
a a
il
Età
■<
H
-§
-e
h IH
Ji m
h m s
h m
h m
h m
7» in
h m
d
306
L
1
6 10
(5 43
11 53 44
17 3
17 30
21 48
4 9
11 33
21
1
807
M
2
6 12
6 45
53 44
17 2
17 35
22 57
5 7
12 19
22
2
308
M
3
C 13
6 46
53 43
17 1
17 34
....
6 2
12 69
23
3
309
G
4
6 14
6 47
53 44
17 0
17 33
0 5
6 54
13 34
24
4
310
V
5
6 15
6 48
53 45
16 59
17 32
1 12
7 44
14 7
23
5
811
s
6
6 17
6 50
53 47
16 57
17 30
2 18
8 33
14 39
26
6
312
»
7
6 18
6 51
53 50
16 56
17 29
3 24
9 21
15 10
27
7
313
L
8
6 19
6 52
63 54
16 55
17 28
4 28
10 8
15 42
28
8
314
M
9
6 20
6 53
53 59
16 54
17 27
5 30
10 56
16 17
29
9
315
M
10
6 21
6 55
54 5
16 53
17 26
6 32
11 45
16 54
30
10
316
G
11
6 22
6 56
54 11
It) 52
17 25
7 30
12 34
17 35
1
11
317
V
12
6 23
6 57
54 18
16 51
17 24
8 26
13 23
18 19
2
12
318
S
13
6 24
6 58
54 26
16 50
17 23
9 17
14 11
19 7
3
13
319
I>
14
6 25
6 59
64 35
16 49
17 22
10 3
14 59
19 58
4
14
320
L
15
6 27
7 1
64 45
16 48
17 21
10 44
15 46
20 52
6
15
321
M
16
6 28
7 2
54 56
16 47
17 20
11 21
16 32
21 48
6
16
322
M
17
6 29
7 3
55 7
16 46
17 19
11 54
17 17
22 45
7
17
323
G
18
6 30
7 4
55 20
16 46
17 19
12 26
18 1
23 43
8
18
324
V
19
6 32
7 6
55 32
16 45
17 18
12 55
18 45
9
19
326
S
20
6 33
7 7
55 47
16 44
17 17
13 24
19 30
' Ò 43
10
20
326
»
21
6 34
7 8
56 1
16 44
17 17
13 54
20 17
1 44
11
21
327
L
22
6 35
7 9
66 17
16 43
17 16
14 26
21 6
2 48
12
22
328
M
23
6 36
7 10
56 33
16 42
17 16
15 1
21 58
3 54
13
23
329
M
24
6 37
7 12
56 50
16 42
17 15
15 42
22 53
5 3
14
24
330
G
25
6 38
7 13
57 7
16 41
17 15
16 29
23 53
6 13
15
25
331
V
26
6 39
7 14
67 26
16 41
17 14
17 23
7 22
16
26
332
S
27
6 40
7 15
57 45
16 40
17 14
18 25
'Ó 54
8 26
17
27
333
I>
28
6 41
7 16
58 6
16 40
17 14
19 34
1 56
9 24
18
28
334
L
29
6 42
7 17
58 26
16 39
17 13
20 44
2 57
10 15
19
29
335
M
30
6 43
7 18
58 48
16 39
17 13
21 54
3 55
10 59
20
30
Per le riduzioni ad altri Tnoghi d'Italia e per la durata del crepuscolo astronomico,
vedi le spiegazioni date dopo le efemeridi.
Suono deir>\ve Maria (eires in»iz'ora sranti il m^m e dop« il tramonto dd Sole)
Mattina
dal giorno 1 all' S
6hl5
9 al 20
6 90
, 21 al 30
6 45
Sera
i dal giorno 1 al 10 17»» 30»
t , 11 al 30 17 15
— r,i —
NOVEMBRE - 1920
IL FIRMAMENTO
Aspetto 11»,
'^^ .-•S.iy.-Z ^" (Lince. »•■;:••;:•.». \
^^ NORD ^.>^ BST"
. K.'C ;•.,- ••w---._. ^«^-ò'Of ',::•!"„
j)3tj^ Posizioni notevoli di pianeti, ecc.
10 (vedi eclissP.
29 Occultazione di 5. Geminorum per la
.d, ; cf vera a l'',4.
Passaggio al meridiano di Roma in IM. E.
Data Vknkkr Mautp. Giotk Saturno
1 U^ 2" 16»» i;»™ 8»> 28» 9»" 0-
15 14 21 10 4 7 41 8 9
30 14 42 15 53 6 49 7 15
Data Archi semidiurni Roma.
1 T 4»' 30«n :f 4h 22» T 6»« 27™ T «h 19"
15 T 4 20 T 4 29 T 6 24 T « 17
30 T 4 23 T 4 39 T 6 22 T 6 IJ
( Ved. V annotazione in gennaio).
— (i'2 —
1920 - DICEMBRE
n SOLE © entra, nel segno del CAPRICORNO T) Un longitudine 270^ O')
il giorno 22 a 4f>17»n'
Fa«I astronomiche ) C U. Q. il giorno 2 a 17^ 20»
della Luna ^ ^ L. N. , 10 a 11 4
3 P. Q. il giorno 18 a ISNO".
® L. P. „ 25 a 13 38
Luna apogea 11 giorno 13 a 6*» Luna perigea il giorno 26 a 1^»
Efemeride del Sole e della Luna per T orizzonte di Roma
in tempo medio civile dell' Etna.
GlOEN
o
0 SOLE (centro)
^ LUNA
/ lembo \
V superiore /
o
s
fl
«
eB ci
S
'0
o
il.
li
c8
1 1
22
a d
o »
m
1
h m
17 13
17 13
17 13
«
ss
li
•1 i
ri
32
- a
e »
a 3
s a.
■h a<
Età
H
"3
336
337
338
M
G
V
1
2
3
h in
6 45
6 46
6 47
h m
7 20
7 21
7 22
h in s
11 59 9
59 32
59 56
h in
16 38
16 38
16 38
h m
23 4
0 12
h m
4 50
5 42
6 31
h m
11 37
12 11
12 42
d
21
22
23
1
2
3
339
340
341
S
I>
L
4
5
6
6 48
6 49
6 50
7 23
7 24
7 25
12 0 20
0 44
1 9
16 38
16 38
16 37
17 13
17 13
17 13
1 17
2 20
3 23
7 19
8 6
8 63
13 18
13 45
14 18
24
25
26
4
5
6
342
343
844
M
M
a
7
8
9
6 51
6 51
6 62
7 26
7 26
7 27
1 35
2 2
2 28
16 37
16 37
16 37
17 13
17 13
17 14
4 24
5 23
6 19
9 41
10 29
11 18
14 53
15 32
16 14
27
28
29
7
8
9
345
346
347
V
s
l>
10
11
12
6 53
6 54
6 55
7 28
7 29
7 30
2 55
3 23
3 61
16 37
16 37
16 37
7 11
7 59
8 42
12 6
12 54
13 42
17 1
17 51
18 46
1
2
3
10
11
12
348
349
360
L
M
M
13
14
15
6 56
6 57
6 57
7 31
7 32
7 32
4 19
4 48
5 16
16 38
16 38
16 38
9 21
9 56
10 27
14 28
15 13
15 57
19 39
20 36
21 33
4
5
6
13
14
15
361
352
363
G
V
S
16
17
18
6 58
6 59
6 59
7 33
7 34
7 34
5 46
6 15
6 44
16 38
16 39
16 39
10 57
11 25
11 64
16 41
17 24
18 9
22 31
23 30
7
8
9
16
17
18
354
355
356
L
M
19
20
21
7 0
7 1
7 1
7 35
7 36
7 36
7 14
7 44
8 14
16 39
16 40
16 40
12 24
12 .«^6
13 33
18 55
19 44
20 36
0 31
1 34
2 39
10
11
12
19
20
21
357
368
369
M
G
V
22
23
24
7 2
7 2
7 3
7 37
7 37
7 38
8 44.
9 13
9 43
16 41
16 41
16 42
17 18
14 15
15 5
16 3
21 32
22 32
23 36
3 48
4 56
6 4
13
14
16
22
23
24
360
361
362
S
»
L
25
26
27
7 3
7 38
7 38
7 39
10 13
10 43
11 12
16 42
16 43
16 44
17 19
17 20
17 21
17 9
18 20
19 34
'o 38
1 40
7 6
8 2
8 51
16
17
18
25
26
27
363
364
366
M
M
G
28
29
30
7 39
7 39
7 40
11 42
12 11
12 4P
16 44
16 46
16 46
17 22
17 22
17 23
20 47
21 58
23 6
2 38
3 34
4 26
9 33
10 11
10 45
19
20
21
28
29
30
366
V
31
7 5
7 40
13 9
16 47
17 24
5 16
11 17
22
31
Per le riduzioni ad altri luoghi d'Italia
vedi le spiegazioni date dopo le efemeridi.
per la durata del crepuscolo asti'onomioo,
Mattina
Suono dell'ave Maria (eiret leii'ora iTinti il mim e dipo il trimonU del Sei»)
e dal giorno 1 al 6
Seba.... , 7 all' 11
{ , 12 al 31
dal giorno 1 al 4
, 5 al 24
25 al 31
6h 45m
7 0
7 16
171" 15«
17 0
17 16
— CI') —
DICEMBRE - 1920
IL FIRMAMENTO — Aspetto 12«.
Data Posizioni notevoli di pianeti, ecc.
3 (Mattina) ^ (Morcnrio) alla massima
elongazione W ('il»); cercarlo basso
all'orizzonte ESE all'aarora.
10 2^ (Giove) □ ©.
16 X> (Saturno) Q ©.
Passaggio al meridiano di Roma in M. E.
Data Vk.vf.iir Mautk Giotk Satur-no
1 14»' 44»" ISh 52"> Oh 45» 7»» 11"
15 13 l 15 41 5 64 < 18
I 31 15 14 15 27 4 64 6 17
Archi semidiurni Roma.
1 T 4h 24™ :f 4^» 40» T 6'' ^2"»
15 T 4 3« qp 4 63 ^ 6 20
32T62 T69 T«20
( ì'ed. V <inno*ntìonf in gennaio).
T 6 15
T 6 15
GENNAIO 1920
1 Giovedì
1-366
[ )5( Circoncisione di N. S. G. C. Cerimonia relif;io?=a e rivile depli ebrei,
alla quale era soggetto ogni figlio maschio nell'ottavo giorno dopo
Ila sua nascita, la tale circostanza davasi pure un nome al neonato.
— S. Concordio, prete, mart. a Spoleto, verso l'a. 175. — S. Almachio, martire a Roma, l'a. 403.
Memorandum. — Capodanno. Festa civile legale. Sono chiusi anche i Musei, le Gallerie,
e le Biblioteche. — Comincia 1' anno giudiziario. Nella prima udienza di gennaio ha luogo
r assemblea delie Corti di Cassazioni e delle Corti di Appello per la solenne inaugurazione.
— I sindaci dei comuni pubblicano i manifesti per l'iscrizione nelle liste di leva. Nelle
liste di leva devono iscriversi tutti i giovani che nell'anno incominciante compiono il di-
ciottesimo della loro età. — Oggi maturano le cedole annuali o semestrali del maggior
numero dei valori bancari e industriali. — Apertura della caccia nelle prov. di Bari (con
reti, panie e altre insidie), Lecce (id.j, Livorno (solo per la caccia in battuta o S'oc-ia),
Pisa (id.).
^Ji .
2 Venerdì
2-365
S. Isidoro, vescovo. Era vescovo di Ermopoli piccola (Demenhur),
in Egitto, sulla fine del sec. IV, e si venera a Nitria (Basso Egitto). —
' S. Martiniano, vesc. di Milano dal 423 al 435 circa. — S. Macario, abate
della Tebaide, ricordato a Piacenza. — Ss. Alverio e comp., soldati tebani, mart. circa gli anni
284-305, patroni di Fossano (prov. di Cuneo), ove furono traslati l'a. 1427.
^i _
3 Sabato | S. Antero, pp. Greco di origine, successe l'a. 235 a s. Ponziano, e
3-364 governò la Chiesa solo per circa quaranta giorni. Sua prima cura
'fu di fiir ricercare negli uffici della prefettura urbana gli atti dei
martiri, per custodirli negli archivi del'a Chiesa. Per questo fu martirizzato sotto Massi-
mino I l'anno 23fi. — S. Daniele, levita, martire tra gli anni 161-169. — S. Genoveffa, verg.,
morta nel 512, patrona di Parigi.
tmrmtta ISflLABElLA
CA<' -
CREDITO
ITALIANO
SOCIE^XA ANONIMA
CAPITALE L. 200,000,000 - RISERVE L. 32,000,000
Direzione Centrale MILANO - Sede Sociale GENOVA
TUTTE LE OPERAZIONI DI BAFOA
sonni IIII2I0II11E DEI IRAlOFOnO"
DISCHI T^Ta^^.
celebri artisti del canto e della musica:
Tamagno, Patti, Caruso, L. Tetrazzini, Titta
Ruffo, Battistini, L. Bori, Gigli, De Muro, Simonetta, Dra-
goni, Paderewski, KuBELiK, ec.
TITO Pili di danze, canzoni, canzonette, l'omanze, varietà,
Il 10 II ni istramenti a solo, violino, pianoforte, ec.
OPERE COMPLETE rtA^Zl^^i^ùt^r^t
sca, Traviata, Barbiere di Siviglia, ecc.
^TRTTMPNTT P^^rfcttìssimi a mobile o a stipo con tromba oscillante
W lllUi'llii'l 11 interna e strumenti a tromba esterna di metallo o di
legno.
Esigere su ogni strumento o disco le marche di garanzia * L" Angelo»
e ■« La Voce del Padrone».
In vendita in tutto 11 Regno e Colonie presso ì migliori Negozianti
e presso i
1 RIPARTI VENDITA AL DETTAGLIO
"^ "GRAMMOFONO"
< rilLANO, Galleria Virt. Em. 39-41
(lato Tommaso Grossi). Tel. 90-31
ROMA, Via Tritone, 55-59.
o RICCHI CATALOGHI GRATIS e
GENNAIO 1920 — 65 - (2* Settimana)
4 Domenica 1 fj< ss. Nome di Gesù. Festa istituita fino dal 1500 e fissata dal 1913
4-363 per ruffiriatmu litui^'ica alla domenica tra il 2 e il C t;eniiaio, o al-
— trimeiiti al 2 gennaio. — S. (ire^orio ve-scovo. Upsso la diocesi di
1 nngres (J'iaiiciai dall' a. 507 al 53'J. — B. Angela da Foligno (prov. di Perugia), francesoaiia
• 1 terz' ordine. Era cosi dotta da dettare al suo c<int'essore Arnaldo dei veri trattati di
ologia, che ancor oggi rimangono e che le procurarono il titolo di " maestra dei teologi ,.
"ori il 10 gennaio 1310 a Foligno, dove è \ onerata nella chiesa di S. Francesco. — S. Tito,
scepolo di S. Paolo, morto vescovo di Creta a 94 anni.
Memorandum. — Oggi plenilunio secondo l'uso ecclesiastico. — Oggi a Napoli e in molte
alrre citta dell'Italia meridionale bisogna riconfermare gli aflBtti annui delle case o dare
licenza.
^ 4^
5 Lunedì'
5-362^-
«
S. Simeone Stilita. Nativo di Sisan, paese tra la Cilicia e la Siria:
datosi a straordinarie penitenze, si condanno a vivere la più gran
parte della sua vita sopra un'alta colonna. Visse dall' a. 391 al 460.
— S. Te'esturo. papa dal l'.i5 al 13(). Nacque in Grecia, ed abbracciò con fervore la dottrina
del Vangelit). Kilormò i sacri riti e laon martire della fede.
Memorandum. — © L. P. — Stanotte a Roma tradizionale baldoria, e fiera in Piazza
Navui i.
; j Martedì 1 >t* Epifania di N. S. G. C. Dal greco, e significa manifestazione. Essa
{ 6-361 ricorda la visita dei Magi, il battesimo del Salvatore, il miracolo delle
r nozze di Cana, e la moltiplicazione dei pani. — S. Basilissa, verg., mart..
atrona di Parenzo (Trieste). — B. Paola fior., verg., dell'ordine camald., morta nell'a. 1368,
Memorandum. — Festa civile legale. Sono chiusi anche i Musei e le Gallerie del Regno, —
omincia l'ottavario dell'Epifania nella chiesa di Sant'Andrea della Valle a Roma per cura
1 M Sacerdoti delle Missioni (Paliottinii. Dura fino al 13. Ogni giorno predica italiana alle
re 6. messa in rito latino alle 8' o, messa in uno dei vari riti orientali alle 9 V2, predica in
Ila lingua estera alle 11, e altre sacre funzioni.
7 Mercoledì
7-360
S. Luciano, prele, m. Nativo di Samosata in Siria, subì il martirir
per ordine di Massimiuo, verso l'a. 310. — S. Crispino, veso. di Pavia
(451). — S. Senatore, vesc. di Verona (284-305i. — S. Valentino, vesc. di
'^ernl sul principio del sec. VI, — Ss. Felice e Gennaro, martiri ad Eraclea. — S, Teodoro.
ir.onaco egiziano, del tempo di Costantino, ricordato da S. Atanasio nella Vita di S. An-
.,riio abate.
Memorandum. — Nel calendario GiuUano oggi è Natale. — Pagamento delle pensioni go-
vernative di prima categoria (non oltre le 500 lire annue),
?r
8 Giovedì S. Severino, apostolo del Nerico (Austria), mori l'a. 482. — S. Pietro
8_359 Igneo, monaco di Vallombrosa, creato vescovo di Albano, morì l'anno
— ■ '1087. — S. Natalino, vesc. di Aberdeen nella Scozia. — S. Lorenzo Giu-
•iniani, primo patriarca di Venezia, dal 1451 al 145K.
Memorandum. — Natale abissino iUdat). — Genetliaco di S, M. la Regina Elena (1873).
u.:gi sono chiuse le Scuole, le Biblioteche governative, le Gallerie e i Musei.
_ ^-
9 Venerdì 1 S. Fortunato martire. Ricordato a Smirne. — S. Marcellino, vesc
9-358 di Ancona, verso gli anni 550-559. Invocasi a protettore nei casi d'in-
— 'cendi. — B.Andrea da Spoleto, minore, morto l'a. 1522. — S. Marciana.
verg., mart.; perì nella persecuzione dell' imperatore Diocleziano.
Memorandum. — Anniversario della morte del re Vittorio Emanuele II (1878). Sono chiuse
le Scuole. Cerimonia funebre al Pantheon di Roma. — Oggi è anche l'anniversario della
morte di Napoleone III (1873),
10 Sabato 1 S. Guglielmo, vescovo. Diresse la Chiesa di Burges (Francia) dal
10-357 1200 al 1-209. — S. Giovanni Bono, vescovo di Milano (645-6«0). —
Ss. Tecla e Giustina, vergini, onorate a Lentini (Siracusa). — S. Pietro
Orseolo, doge di Venezia, poi monaco benedettino, morto l'a. 997.
Memorandum. — Chiusura della caccia in prov. di Bari. (con reti,' panie e altre Insidio).
5
GENNAIO 1920 — 66 — (3» Settimana)
1 1 Doinenical >-P S. Igino, papa. Successe a s. Telesfoio l'anno 154. Greco, credesi
11-356 ateniese di nascita. È ritenuto istitutore dell'uso dei padrini nel
^battesimo, e distribuì ai chierici le varie mansioni ecclesiastiche se-
condo il pontiticale. Scomunico l'eretico Cerio ne, e dopo aver governato la Chiesa per
quattro anni, s('ff'erse il martirio sotto Antonino Pio, l'a. 158. — S. Paolino, vescovo di
Aquileia, morto la. 790. — S. Anastasio abate, notaio della Chiesa romana.
Memorandum. — A Roma nel collegio di Propaganda si tiene una famosa Accademia
politilo ta in onore dei Re Magi. — Insediamento dei consiglieri nuovi eletti delle Ca-
mere di Commercio e Industria.
12 Lunedi S. Modesto, martire. Sofiri il martirio a Cartagine. — S. Taziana
13-355 j m. a Roma sotto Alessandro Severo (222-335). — S. Probo, vescovo di
Verona verso il principio del sec. VI. — S. Onorata, vergine pavese
(sec. V). — S. luvenzio o Evenzio II, vesc. di Pavia (377-403).
Memorandum. — Si commemora a Palermo il principio della rivoluzione siciliana del
13 Martedì S. Leonzio, vescovo. Fiorì sul principio del sec. IV a Cesarea di
13-354 Cappadocia — S. Potito, patrono di Cagliari, dove ha luogo la sua
festa il 14 febbraio. Fu martire verso l'a. liii». — B. Veronica da Bi-
nasco (Milano), vergine agostiniana, morta l'a. 1497. — S. Felice da Nola, originario di Siria.
Fino dai primi anni si consacrò al servizio di Dio e della Chiesa. È fama che venisse mar-
tirizzato durante la persecuzione dell'imperatore Decio nel 2t)6.
Memorandum. — C U. Q. — Genetliaco del Principe Emanuele Filiberto. Duca d'Aosta
(1869). — Pagamento delle pensioni governative di terza categoria (superiori a L. 2000
annue).
14- Mercoledì S. Dazio, vesc. di Milano dall'anno 530 al 552. Era della storica fa-
14-353 miglia Alciati e successe a S. Magno. — B. Oderico Mattiussi da Por-
denone (Udine), minorità (sec. XIV). — S. Ilario d'Aquitania. vescovo
di Poitiers e dottore della Chiesa, morto nel 369. — A Parma, patronale di S. Ilario.
Memorandum. — Primo giorno dell'anno, secondo il calendario greco-russo.
lf> Clio vedi S. Mauro, discepolo di S. Benedetto, ne fu il coadiutore nel governo
15-352 Idei monastero di Subiaco e lo segui a Montecassino. Recatosi in Frau-
-ia nel 541, vi fondò un'abbazia neirAn.jou, e mori in una vicina so-
litudine l'a. 584. — S. Elìsio, di Antiochia, ricordato a Cagliari (sec. III-IV). — S. Maurizio.
Memorandum. — Entro oggi devono essere pubblicati per cura dei Comuni i ruoli prin-
cipali delle imposte dirette che restano depositati per otto giorni dalla data della pubbli-
cazione nell'uffico comunale. — Per la ricorrenza odierna di S. Maurizio si conferiscono
le decorazioni dell'ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro. — Chiusura della caccia in prov.di
Girgeiiti, Livorno (solo per la caccia in battuta o scaccia), Pisa (id.).
16 Venerdì 1 S. Marcello, papa. Eletto l'anno 304, successe a S. Marcellino col
16-351 I quale fu confuso, per omonimia, da Eusebio. Mori martire sotto Mas-
■ ^senzio nel 309. — S. Onorato, di famìglia romana, vescovo di Arles
e fondatore del celebie monastero dell'isola di Lérins. Detto una regola monastica e delle
nnielie, ora perdute. Morì nel 429. — S. Onorato, abate del monastero di Fondi in Cam-
pania, nel sec. VI.
Memorandum. — Fiera a Vittorio (Treviso). Dura otto giorni. — Da oggi sono permessi
la pesca e il commercio dei carpioni, delle trote e delle bottatrici.
17 Sabato S. Antonio, abate. Celebre anacoreta della Tebaide, mori a 105 anni,
17-350 l'a- 356. Era nato nell'alto Egitto, e leggendo nel Vangelo quelle
'parole: " Va', vendi qitanto possiedi, dallo ai poveri ed avrai un te-
soro nel cielo „ distribuì i suoi averi ai poverelli,- ed a 18 anni si ritirò in un deserto.
Memorandum. — Per la festa di Sant'Antonio, in quasi tutta Italia si pratica la cerimo-
nia della benedizione degli animali, e specialmente dei cavalli, degli asini e dei muli (iti
qualche luogo questa cerimonia si trasporta alla domenica fri l'ottava, cioè al 18i. Alla
vigilia nell'Italia meridionale grandi falò di allegrezza. — in Toscana si dice oggi: "San-
t'Antonio gran freddura. San Lorenzo gran caldura, l'una e l'altra poco dura „; coma
pui-e si dice: "Sant'Antonio dalla barba bianca, se non piove, la neve non manca. „
GENNAIO 1920 - H7 — (4* Settimana)
18 Domenical q^ La Catt. dì S. Pietro in Roma, ossia la venuta di questo Apostolo
18-3-49 Quella città eterna. — S. Pr sca. vergine romana, accusata come cri-
stiana all'imperatore Claud o. che tentò indurla a saeritioaro a.'ll dèi.
ma invano. Fu pure esposta ai leoni ed al fuoco, ma ne usci Illesa. Subì il martirio nel 275.
Memorandum. — Anniversario della morte del Principe Amedeo, Duca d'Aosta (IftDO). Ce-
rinionia tunebre alla basilica di Superjja.
rr
19 Lunedì
19-348
3. Beatrice d' Este. fondò e diresse un monastero di bonedcltin'j
a Ferrara, e mori l'anno 1262. — S. Ponz ano. martire di Spoleto. 1 aiiiiu
145. — S. Bas.siano, vesc. di Lodi dal 378 al 413, dove è festa patronale
della diocesi. — S. Leucio, martire, di Todi. S. Cainito, re di Danimarca e martire. Fu
ucciso nel 1086 ai piedi di un altare, durante una rivolta sollevatagli contro dal fratello
Olao per ambizione di regno, e venne uauonìzzaio nel 1100.
■Memorandum. — Fiera di S. Antonio a Terni. — Nell'Umbria, e particolarmente a Fo-
ligno, si ricorda con funzioni sacre l'auniversario del terribile terremoto del 1831.
^-
20 Martedì
20-347
S. Sebastiano, oriundo di Milano, martire in Roma nel 288. Militò
sotto Diocleziano, e ne protiltò per giovare alla religione. Venuto l'im-
peratore a cognizione delle conversioni che il tribuno faceva nell'eser-
cito, ordinò che, legato ad un albero, venis.se trapassato dalle frecce. A Milano gli è de-
dicato un bel tempio votivo, eretto su disegno del Pellegrini per la ce.ssata peste del 1677.
— S. Fabiano, papa, martire, resse la Chiesa dal 23t) al 250.
Memorandum. — Per la festa di S. Sebastiano, corsa dei nudi a Melilli in Sicilia (prov. di
Siracusa). — Festa di S. Giovanni Battista nel calendario ortodosso o greco-russo. — Chiu-
>ura della caccia nelle prov. d'Arezzo, Firenze, Massa-Carrara (solo alle lepri, pernici e
starne), Pisa, Siena.
;j-
21 Mercoledì I S. Aqnese. verg., romana, di nobilissima famiglia della gente Clau-
21-34G dia. che accusata come cristiana al prefetto Aspasio, sofferse varii
tormenti per la fede, e infine tu decapitata nel 258 sotto Valeriaiìo
e Gallieno. — S. Epifanio, vesc. di Pavia dal 4GG al 496. — S. Fruttuoso, vesc. di Tarragona,
fu imprigionato con due suoi dfaconi e condannato con essi ad esser arso vivo l'a. 2r;9.
Memorandum. — Entra il Sole in Aquario. — 0 L. N. — Oggi novilunio secondo 1' uso
ecclesiastico. — A Roma, nella chiesa di S. Agnese extri muros ha Inot'O la benedizione
liei due agnelli candidissimi che vengono offerti al Pajia. e dalla cui lana si tes.se il Sacro
Pallio. La catacomba di S. Agnese e aperta al pubblico. — Anniversario della morte di
Luigi XVI (1 ,\yò\, commemorato dai legittimisti in Francia. — Pagamento delle pensioni go-
vernative di seconda categoria (superiori a L. 500, ma non a L. 2000 aunuej.
22 Giovedì S. Vincenzo, mart. Subì il martirio nella Spagna l'anno 20O. Era
22-345 nato a Saragozza e durante la peisecuzione di Diocleziano e Massi-
^miano. Daciano, governatore della Spagna, segnò Vincenzo tra le
prime vittime. — S. Gaudenzio, vescovo. Nato a Ivrea e avviato al sacerdozio da S. Eusebio
vescovo di \ ercelli, fu caro a S. Ambrogio e passato a Novara vi fu coiLsatuato ve.scovo
a S. Simi)Iiciano di Milano. Distrusse gli avanzi del pa_'anesimo. eresse chiese e mona-
tcri e morto nel 417 fu eletto patrono della città che gli dedicò una splendida basilica.
Memorandum. — Festa patronale di S. Vincenzo, protettore di Vicenza.
>I-
23 \ enerdl Sposalizio di Maria Vergine. - S. Emerenzi.i^ia, martire a Roma
23-344 l'a. 3<)4. Sorella di latte di H. Agnese, fu sorpresa dai piigani mentre
' piegava sulli. sua tomba ove era slata deposta due giorni prima, ed
ivi lapidata. — S. Amasio, vescovo di Teano, dui 546 al 556. — S. Ildelonso, benedettino.
Fu vtsc. della diocesi di Tole'.o, che resse per dicci anni (657).
Memcrar.dum. - Anniversario della battaglia di D gioie (1871), vinta dai Garibaldini sul
: •■des<lii. È fcbtegglato in Italia dal partito radicale, e dalla Lega franco italiana in Francia.
:-f:
24 Sabato | S. Bablla. vescovo di Antiochia, e i tre fanciulli Urbano, Prilidlano
24-343 ed Epulomo, conipa-.'ni, martiri. — S. Eugenio, m.. mori per la fede a
— ' Noocesaiea. - S, 'l'Inioteo. da Llsirl, in Lioaonia, vescovo d'KTosu,
Martire (sec. I). — 8. l'eliciano, ve.so. di Foligno, martire sotto Decio (2:.0-251).
GENNAIO 1920 — 68 - (5^ Settimana)
25 Domenical f^ Conversione di S. Paolo, apostolo. Prima fiero persecutore de'Grl-
225-343 stiani, sotto il nome di Saulo, poi Apostolo delle genti. — B. Angelo
~~~" da Gualdo Tadino (diocesi di Nocera), eremita di Camaldoli. — Ss. Gio-
ventino e Massimino mnrtiri in Antiochia (363;.
Memorandum. — A Roma, nella basilica di S. Paolo extra nmros, si espongono al pub-
blico le catene dell'Apostolo.
26 Lunedi
26-341
B. Alberigo, abate, dell'ordine cistercense, mori l'anno 1109. —
S. Atanasiio, vescovo di Sorrento, sul principio del sec. VI. — S. Teo-
fanie, da Centocelle (sec. VI). — S. Policarpo, vescovo e martire sotto
Antonino Pio nel 155. — S. Batilde, re;,'ina di Francia, con Clodoveo II, e reggente dui-ante
la minorità del tiglio Clotario III. Si ritirò poi nel monastero di Chelles, ed ivi mori san-
tamente nel 680. — S. Paola, romana, madre della vergine Eustochio, che visse gli ultimi
suoi anni a Betlemme, sotto la direzione di S. Gerolamo il quale ne narra le virtù.
2T Martedì S. Giovanni Crisostomo, così chiamato da due voci greche signifi-
27-340 canti bocca d'oro, per la sua straordinaria eloquenza. Promosse utllis-
^^sime riforme nella chiesa e tentò correggere 1 costumi. Molti perciò
lo presero a odiare e riuscii-ono a farlo esiliare. Mori, dopo molte persecuzioni sofferte,
l'anno 407. — B. Manfredo Settata, milanese, eremita. — S. Vitaliano, papa dal 657 al 672. —
S. Giuliano, martire a Sora nella persecuzione di Antonino. — S. Flaviano, martire romano
del sec. IV, venerato a Montefiascone. — S. Emiliano. vescoVo di Trevi, martire nel 298.
Memorandum. — Oggi pagamento degli stipendi agli impiegati governativi.
\ iji . ^
28 Mercoledì
28-339
S. Cirillo, vescovo. Oriundo d'Alessandria d'Egitto. Venuto a morte
Teofilo, suo zio, egli ne fu degno successore. Il suo zelo e la sua
dottrina rifulsero quando l'eresiarca Nestorio, patriarca di Costan-
tinopoli, sostenne esservi in Cristo due persone, e Maria non essere madre di Dio. Ad
Alessandria è celebrata la sua patronale il 9 febbraio. Il santo vescovo mori nel 444. —
B. Bartolomeo da Pisa, monaco camaldolese, morto l'a. 1224.
Memorandum. — 3 P. Q.
.^ ^ ìH
29 Giovedì S. Francesco di Sales, vescovo di Ginevra, mori a Lione l'a. 1622.
29-33S Cooperò con S. Francesca Giovanna di Chantal a fondare l'ordine
della Visitazione, e lasciò molti scritti ascetici e teologici, per i quali
fu proclamato dottore della Chiesa. — S. Aquilino, prete, martirizzato dagli ariani a Milano
nel secolo VI, ed ivi venerato come patrono della corporazione dei facchini che ogni anno
portano un'offerta votiva di olio -al suo altare nella basilica di S. Lorenzo.
Memorandum. — Oggi, domani e doman l'altro, ultimo giorno di gennaio, a Milano e
in altri luoghi della Lombardia, sono detti i tre giorni della Merla, e si ritiene che siano
giorni freddissimi.
30 Venerdì S. Ippolito, prete, martire d'Antiochia, coronato di martirio nella
30-33'7 persecuzione di Decio (250-251). — S. Aldegonda, vergine, abbadessa,
-; ^ morta l'a. 680. Piissima figlia dei beati Valperto e Batilde, di sangue
reale, eresse un monastero nella campagna di Malbode, ove si ritirò. — S. Savina, matrona
di Lodi, della illustre famiglia dei Trissini. Fece trasferire a Milano i corpi dei martiri
Felice e Naborre, e fu trovata morta mentre pregava davanti alle loro reliquie. Nella ba-
silica ambrosiana le è dedicata una cappella.
3 1 Sabato 1 S. Giulio, prete. Onorato nell'isoletta omonima nel lago d'Orta (No-
31-336 vara), ove riposa il suo corpo (330-400). — S. Marcella, vedova romana
(sec. V). — S. Ciro e Giovanni, martiri, onorati a Vico Equense (Na-
poli). — S. Geminiano, vescovo di Modena.
Memorandum. — A Modena fiera di S. Geminiano. — Entro oggi in ogni comune le Com-
missioni elettorali comunali invitano con pubblico avviso chiunque abbia reclami da fare
contro le liste elettorali politiche ed amnainistrative, contro la ripartizione in sezioni e contro
la scelta delle sedi per le votazioni, a presentarli non piìi tardi del 15 febbraio. — Ultimo
giorno per la presentazione delle domande di ammissione alla Scuola di Guerra in Torino.
— Chiusura della caccia nelle prov. di Benevento, di Bergamo falla lepre); Brescia, Mes-
sina, Perugia, Eoma (solo ai capri, cinghiali, cervi e daini), Siracusa (col fucile), trapani.
FEBBRAIO 1920 — g9 _ (6» Settimana)
1 Domenica | >ìt Settuageslma, ossia la settima domenica p Ijia di quella detta
32-335 di Passione, che precede immediatamente la domenica delle Palme.
'S. Severo, vescovo di Ravenna dal 2»3 al 34B — B. Antonio Pere^'rlno,
^.ella famiglia Malizia, morto l'a. 1267, onorato a Padova, — B. Andrea, da Segni (Roma),
ninorita ad Anafjni, a' tempi di Bonifacio Vili. — S. Verdiana, nobile vergine, patron»
il Custelliorentino.
Memorandum. — Agli albi municipali si pubblicano per 15 giorni le liste di leva. — Aper-
tura della i-accia in prov. di Catanzaro (agli uccelli di passo, sulla spiagt^'ia del mare e
nei ttnpMii incolti). — Per questo mese e per tutto marzo sono vietati la pesca e il com-
mercio dei temoli e dei latterini: e sino a tutto maggio la pesca delle aragoste.
2 Lunedì 1 Purificazione di Maria. Cerimonia speciale presso gli ebrei, pre-
33-334 scritta alle madri (vedi nel Levitico, capo XII. vers. R-8) ed adempita
anche da Maria. S. Sergio I, papa, ne istituì la festa verso il 689.
aggiungendovi la processione delle candele. — S. Lorenzo, benedettino italiano, vescovo di
Canterbury, morto l'anno 619. Patronale della diocesi di Cuneo. — S. Cornelio, centurione
romano battezzato con la sua famiglia da S.Pietro in Cesarea di Palestina, e morto vesc.
u quella città. — S. Aproniano, martirizzato a Roma sulla via Salaria.
Memorandum. — Un noto proverbio toscano intorno alle vicende meteorologiche di oggi,
dice: " Per la Santa Candelora [la l'uiificazione], se nevica o se plora \_pioi:e\, dell'inverno
siamo fuora; se è sole o solicello, siamo a mezzo Inverno „.
^ ^ .
3 Martedì i S. Biagio, martire, nativo di Sebaste (Palestina), medico e vescovo
34-333 \ della stessa citta, martirizzato verso l'anno 316. — S. Lorenzo, ve-
scovo di Spoleto dal 552 al 563. — S. Gilberto, mart. — S. Adelino,
abate di Celles (Liegi;, trasse vita romita in quel cenobio con altri compagni, e mori
nel 690. Le sue ceneri riposano a Wiset, piccola città sulla Mosa, ove nel 1338 fu pure
trasferito il capitolo di Celles.
Memorandum. — Oggi plenilunio secondo l' uso ecclesiastico. — A Modena, commemo-
razione patriottica del tentativo insurrezionale di Ciro Menotti (1831). — Oggi in Livorio
comincia il Carnevale pir speciale costumanza della citta in seguito ad un voto fatto nel
174'2 dopo nove fortissimi terremoti.
.JH.
4f Mercoledì
35-332
S. Gelasio, martire, morto per la fede a Fossombrone coi santi
Aquilino, Gemino. Magno e Donato. — S. Veronica o Berenice, di
Edessa. colei che secondo la pia tradizione, avrebbe asciugato a Gesù
condotto a morte il volto madido di sudore e sangue. — S. Andrea Corsini, fiorentino,
dell'ordine dei Carmelitani, fu vescovo di Fiesole per 23 anni, e morto nel 1373 fu cano-
nizzato da Urbano Vili.
Memorandum. — © L. P. — Festa di Sant'Agata a Catania, col giro del Santo Corpo
Passe;,'giata delle 'ntuppatedde (ora presso che in disuso).
rH
5 Giovedì
36-331
S. Agata, verg., mari. Siciliana: subì il martirio per la fede l'a. 251,
sotto r imperiitore Decio. E la patrona di Catania. — S. Abramo,
vescovo, martire di Arbella, caduto, secondo Sozomeno, nella per-
secuzione di Sapore (34«). — S. Avito, arcivescovo di Vienna, nativo dell' Alvernia, eletto
nel 490 e morto nel 525. — S. Alice, vergine.
Memorandum. — La repubblica di San Marino festeggia l'anniversario della sua libera-
zione dal card. Alberoni (1740): le campane della città e dei castelli suonano a festa già da
tre giorni. — Festa e tiera di S. Agata al Bi^agno (Genova).
6 Venerdì 1 S. Dorotea, verg., mart., di Cesarea di Cappadocia. mart. 1' a. 306. —
37-330 S. Giacinta Muies.utti, istitutric; dell'arcicont'i-aternita dei Sacconi,
' morta mi 1640, venerata a Viterbo (Roma). — S. Amando, vescovo di
Maestrlcht, oriundo francese. Fu l'apostolo delle Fiandre e degli slavi della Carinzia.
Mori nonagenario nel 675, e le sue spoglie riposano nella chiesa dell'abbazia di Elmon, che
porta il suo nomo.
Memorandum. — Nascita del Principe Tommaso, Duca di Genova (1854). — Pagamento
delle pensioni governative di prima categoria (non oltre le 500 lire annue).
-H
7 Sabato
38-329
S. Romualdo, abate, nativo di Ravenna, della famiglia degli Onesti,
fondatore dell'eremo di Camaldoli e dell'ordine de' Camaldolesi, con
la regfila benedettina: 956-1027. - S.Riccardo, re dlnghllterr», morto
a Lucca, recandosi pellegrino a Roma, la. 771. — S. Teodoro, soldato, martire.
FEBBRAIO 1920 - 70 - (7«^ Settimana)
8 jJoniCnica. >^ Sessagesima, ossia la sesta domenica precedente quella detta
39-328 di Passione iV» di Quaresima). — S. Giovanni di Matlia e S. Felice
di Valois, fondatori dell'ordine dei Trinirarii, per il riscatto dei cri-
stiani schiavi dei Turchi fllG9-1213>. — S. luvenzio o Evenzio I, vesc. dj Pavia isec. III. —
S. Onorato Castiglioni, vesc. di Milano dal 5(;8 al 572 (o 580 secondr> il Sassi), morto esule
a Genova.
-f
9 Lunedi I S. Apollonia, verg., martire, d'Ales. d'Egitto. Sofirì l'anno 249'
40-33*? I fra le altre pene del martirio, la rottura dei denti, e i fedeli perciò si
raccomandano alia sua intercessione appunto nel mal di denti. Festa
p;)tronale ad Asso (proy. di Como). — S. Rainaldo, vescovo di Nocera dal 1222 al 12J
Memorandum. — Anniversario della proclamazione della Eepubblica Romana (1819).
10 Martedì S. scolastica, vergine di Norcia (Spoleto\ sorella di S. Benedetto,
4t-336 morta l'anno 543. — S. Sotere, vergine romana, della nobile fami-
glia a cui apparteneva Sant'Ambrogio, vescovo di Milano, mai-tire
l'a. 304. — S. Guglielmo, eremita, morto l'anno 1157, nella solitudine detta .S/«'.m/mw T^A'jdts
(liadicofani). - B. Leonardo da Foligno, minorità, nato l'a. 1204, mofto nel 1290.
{Memorandum. — Scade la prima rata bimestrale delle imposte dirette erariali e sovrim-
poste comunali e provinciali. Non pagando entro gli otto giorni successivi alla scadenza,
il contribuente incorre nella multa del 4 %.
1 1 MerCOledij S. Desiderio, di Autun, consacrato vescovo di Vienna nel 591. Fu
43-325 perseguitato dalla principessa Brunecliilde, che lo fece deporre, esi-
^ liare e finalmente uccidere nel 612. — S. Lazzaro, vescovo di Milano
dal 448 al 449. — Prima apparizione della Vergine Immacolata a Bernadette Subirous nella
fjrotta di Massabielle presso Lourdes. — Si Castrense, o Castrese, vescovo, patrono di Ma-
rano di Napoli (428-477). — Ss. Piuffino, e compagni, mai tiri.
{Memorandum. — <^ U. Q. — Pellegrinaggio al Monte Senario, presso Firenze.
12 Giovedì 1 l Sette Santi Fondatori dell'Ordine de' Serviti o Servi di Maria:
43-334 tutti fiorentini (sec. XIII), nel giorno dell'Assunta del 123o si senti-
rono unitamente spinti a vita più perfetta; onde distribuirono i loro
beni ai poveri e si ritirarono a vita eremitica fino alla loro morte. Furono canonizzati da
Leone XIII e sono tuttora venerati sul monte Sen,ario, in Toscana. — S. Gaudenzio, vescovo.
Governò la Chiesa di Verona (sec. V).
{Memorandum. — Giovedì grasso (in Toscana " Berlingaccio „ì. Si chiudono le scuole e
non si riaprono di solito che dopo le Ceneri. — Fiera a Taggia (prov. di Porto Maurizio).
] ura tre giorni. — Festa dei SS, Jerarchi Basilio, Gregorio e Giovanni Crisostomo nel ca-
lendario greco-russo ortodosso.
13 Venerdì j S. Fosca vergine, di Ravenna, decapitata circa l'a. 250. — S. Qiu-
44-333 liano, martire. Subì il martirio a Lione. — S. Caterina de' Ricci, da
■ 'Firenze, domenicana, morta santamente a 69 anni, e venerata a Prato.
— S. ^Poliuto, martire, ufficiale nell'esercito imperiale, soffrì il martirio durante la perse-
cuzione di Decio. È onorato a Melitina.
(Memorandum. — Venerdì gi-asso. — A Verona, Venerdì del Gnocco, o Gnoccolare, an-
tichissima festa popolare. — Anniversario della resa di Gaeta. Festa dell'arma del Genio.
— Pagamento delle pensioni governative di terza categoria (superiori a L. 2000 annue).
■*:
14- Sabato S. Valentino, prete, martire a Roma (269). è fama che r imperatore
45-333 Claudio I, udito della riputazione che Valentino godeva presso gli
^^ stessi pagani, volle vederlo, ma, cedendo ai tristi consigli de' suoi
cortigiani, dopo crudeli tormenti lo mandò a morte. — Ss. Modestino, Fiorenzo e Flaviano,
patroni di Avellino (305).
Memorandum. — Sabato grasso. — Chiusura del'a caccia in prov. di Firenze (solo ai
cinghiali e caprioli), Livorno (id.). — In Inghilterra e nelle colonie, festa di S. Valentino:
scambio di doni, spesso umoristici, tra i fidanzati e altre coppie legate d'affetto.
FEBBRAIO 1920 TI - (8* Settimana)
1 5 Domenica! >^ Quinquagesima, ossia la quinta doraenlo» precedente quella detU
46-321 di Passione i V» di Quaresima). — Ss. Faustino e Giorita. murtirl dell:i
■ terza persecuzione sotto l'imperatore Adriano, l'a. 134. Appartenovano
a distinta famiglia bresciana, ordinato il primo sacerdote e diacono il secondo; esposti alle
liere. dicesi che queste li rispettassero, cosicché, riuscito Tnno quel tentatlTo di martirio,
furono decapitati. — S. Decoroso, rese, di Capua (Caserta), morto l'a. «W.
Memorandum. — Ultima domenica di Carnevale. — Chiusura della caccia nelle proTin-
cie dpll'Aqui a, di Avellino (col fucile). Catania, Grosseto lai cinghiali e caprioli), Mantoxa
(a pass(Mi e storni con reti portatili), Potenza.
•
lÒ I^UIiedl S. Samuele profeta. Fu giudice, o capo supremo degli Israeliti, e
47-320 visse dal 24Si) al 2047 del mondo (Miguel. - H. Onesimo, ves<-ovo di
^ Efeso isec. Ili, martirizzato sotto l'imperatore Domiziano l'anno 95. —
Ss. Procolo, Efebo, e Apollonio, martiri ricordati a Terni. — H. (iregorio X. nato a Piacenza
dalla nobilissima famiglia dei Visconti, ed asceso alla cattedra di Pietro nel 1271. Passando
da Firenze p.r andare al concilio di Lione, tentò invano di pacificare i partiti dei Guelfi
e dei Ghibellini; e tornando dal concilio si infermò ad Arezzo e vi mori nel 1276.
Memorandum. — Ultimo lunedì di Carnevale (Lunedi grasso). — Le Biblioteche governa-
tivi^ sono ohinse.
17 Martedì S. Faustino, mart. a Roma con altri compasni. — S, Benedetto,
48-319 benedettino, vescovo in Sardegna, venerato a Cagliari (sec. XII"?). —
^B. Luca Belludo, minorità, mono l'anno 1269, onorato a Padova. —
S. Crisanziano, m. presso Aquileia.
Memorandum. — Ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso). — Le Biblioteche governa-
tive sono chiuse.
18 Mercoledì
49-318
Le Ceneri. — S. Simeone, vescovo di Gerusalemme, martirizzato
sotto Traiano l'a. 106. Ji>ra nato poco prima di (tristo, acquistossi
fama nell i Chiosa nascente, e fu eletto vescovo dopo il martino di
S. Giacomo Minore. Vecchio già di VZO anni, accusato di essere distiano, subì il martirio.
— B. Bentivn;,'li(), minorità, onorato a S. Severino Marche (Macerata). — S. Flaviano. ve-
scovo di Antiochia, deposto dagli Eutichiani nel conciliabolo di Efeso, e morto di maltrat-
tamenti n<'l 44'.).
Memorandum. — Mercoledì delle Ceneri, primo giorno di Quaresima. — Da oggi sino a
Pasqua inclusive nella celebrazione delle nozze è v-etata la benedizione s^olenne. — Festa
patronale di S. Flaviano a Giulianova (provincia di Teramo), con tiera.
19 Giovedì I S. Corrado, eremita. Dicesi appartenesse alle famigi;e piacentine
50-317 ! de' Confalonieri e de'Landi (secolo IV). — S. Elisabetta Picenardi,
' vergine servita (142H-1468), ricordata a Cremona ed a Mantova. — S. Ga-
lino, dalmata, della famiglia di Diocleziano, morì martire nel 296. Fu padre della ver-
gine e martire S. Susanna, ed elevato al sacerdozio scrisse miolti trattati in difesa della
religione cristiana.
Memorandum., — Entra il Sole nei Pesci. — • li. N. — Oggi novilunio .secondo l' uso
eccle-iastiro. — Primo giorno del Carnevalone ambrosiano (per la diocesi di Milano).
{
20 Venerdì
51-316
S. Eleuterio, martire, patriarca di Costantinopoli dal 4.S4 al 491
circa. — S. Leone II. vesc. di Cat-Ttiia, nella prima metà del secolo
ottavo. Fu ordinato sacerdote da ». Cirillo vescovo di Reggio Cala-
bria, e dopo aver compiuto molti prodigi pei quali si meritò 11 nome di taumaturgo, morì
santamente nel 784. — B Amata da Corano, minorità, secolo Vili. — B. Giovanni Grade-
nigo, da Venezia, benedettino (.secolo Xi. >
Memorandum. — Secondo giorno del Carnevalone ambrosiano. — Capodanno cinese.
Primo giorno della prima luna dell'anno ken-xc^n (anno 57 del 76» ciclo).
2 1 Sabato S. Germano, abate di Granfel. oriundo di Treviri. Fu dapprima
52-315 disc-, polo di S. Arnulfo di Metz, quindi fondò un monastero sotto le
■ ^regole di S. Colombano, che in seguito diresse. Venne a.ssalito prodi-
toriamente ed ucciso dai soldati di Bonifacio, perchè li aveva rimproverato i mali tratta-
menti usati verso gli abitanti (666). — S. Massimiano, Vesc. di Ravenna dal 646 al 556. —
8. Pati'riu, vescovo di Jìresoia verso l'anno 604.
Memorandum. — Ultimo g orno del Carnevalone ambrosiano. — Pelle^rrinai^gio all'abba-
zia di Monte Cassino. — Pagamento delle pensioni governative di seconda categoria (su-
periori a L. 500, ma jion a L. 2000 annue).
FEBBRAIO 1920 — 72 — (9» Settimana)
22 Domenìcal >B Prima di quaresima, ossia quaranta giorni avanti la Pasqua. —
53-314 Cattedra di S. Pietro in Antiochia. Rammenta il tempo del pontificato
di s. Pietro, apostolo in quella città, dal 35 al 42 (Mozzoni!. S. Pietro
dopo aver predicato in Gerusalemme, prese la via di quella metroiioli, e fu precisamente
in Antiochia che i ;-eguaci del Nazareno presero per la prima volta ufifìcialmeiite il nome
di Cristiani. — S. Margherita da Cortona, nata a Laviano in quel di Chiusi nel 1240. Dopo
aver condotto per nove anni una vita licenziosa a Montepulciano, si conveitì e, ritiratasi a
Cortona, fu modello di virtù e morì nel 1297. — SS. Talassio e Limmeo, solitari!, con-
temporanei di Teodoreto.
{Memorandum. — Prima domenica di Quaresima. In molti luoghi la tradizionale cerimonia
della pentolaccìa. — Anniversario della nascita di Washington (1732), festeggiato agli Stati
Uniti d'America. Anche le Società della Pace celebrano quest'anniversario come loro festa
speciale.
23 Lunedi S. Pier Damiani, cardinale, nativo di Ravenna (988); morto l'a. 1072;
54-313 annoverato tra i dottori della Chiesa latina. — S. Romana, vergine,
^venerata a Todi (Perugia): anno 335 (Baronio), — S. Miloiie, vescovo
di Benevento, morto l'a. 1076. — B. Nicolao, benedettino, morto l'a. 1456, onorato a Geno-
va. — S. Lazzaro, monaco, pittore a Costantinopoli, che sotferse molti tormenti dagli ico-
noclasti sotto l'imperatore Teofilo.
Memorandum. — Comincia la Grande Quaresima nel Calendario Greco Rus'O.
24 Martedì S. Mattia, apostolo. Era di Betlemme nella Palestina, fu discepolo
55-312 di G. C. e poi ebbe la ventura di essere scelto come apostolo in so-
stituzione del traditore Giuda; morì l'anno 4' circa. — Ss. Montano e
compagni, discepoli di S. Cipriano (25^), martirizzati durante la persecuzione di Valeriano.
— S. Pretestato, vesc. di Rouen, ucciso da un satellite della regina Fredegonda (588).
25 Mercoledì
56-311
S. Cesar'o, medico, fratello di S. Gregorio di Nazianzo, detto il teo-
logo. — S. Fehce III, papa dal 526 al 530. Era parente di S. Gregorio
Magno, il quale dice di lui clie apparve alla nipote Tersilla per chia-
marla al cielo. — S. Avertano e beato Romeo, ambedue carmelitani, morti a Lucca nel 1366
circa. — S. Gerlando, patrono della città di Girgenti. — Primo giorno delle teoipura di Prt-
maverri.
Memorandum. — Comincia la fiera di S. Mattia a Vercelli; finisce il 2 marzo. — Comin-
luano gli esami scritti di ammissione alla Scuola di guerra in Torino e durano 3 giorni, —
Oggi per i protestanti tedeschi è Buss tmd liettug (giorno di penitenza e preghiera). —
testa nazionale del Brasile (anniversario della promulgazione della Costituzione repub-
blicana).
26 Giovedì S. Servolo, vescovo, che resse la Chiesa di Verona (secolo VI). —
57_310 S. Andrea, vesc. di Firenze (.sec. V)., — S. Faustiniano, vesc. di Bologna
fsec. VI). — S. Ales:.aiulro, patriarca di Alessandria dal 313 al 326. Fu
egli che scomunicò Ario, prete della sua Chiesa, convinto di eresia, e che poi lo condanno
cun altri trecento vescovi nel concilio ecumenico di Nicea.
27 Venerdì S. Leandro, vesc. di Siviglia, m. nel 596 dopo aver convertito i Vi-
58-309 sigoti dall'eresia ariana alla fede cattolica, in ciò aiutato dal loro re
— — 'Reccaredo. — Ss. Alessandro. Abbondio. Antigono e Fortunato, mm.
Moi-irono per la fede durante la grande persecuzione degli imperatori Massimiano e Dio-
^ leziaiio (284-305). — 8. Giuliano, martire ad Alessandria, che fu portato davanti al giudice
iu una lettiga da due servi, perciiè sofferente di podagra, e venne fatto morire sul rogo dopo
vari tormenti. — Secondo giorno delle tempora di Primavera.
Memorandum. — 3 P- Q- — C)ggi pagamento degli stipendi agli impiegati governativi.
28 Sabato S. Macario, anacoreta. Nacque in Alessandria d'Egitto e giovine
59-308 ancora, tocco dalla grazia divina, si ritiro nei deserti della Tebaide,
conducendo vita piena di patimenti e di privazioni. Morì nel 394 in
età di 104 anni. — S. Flaviano, vescovo di Como, verso gli anni 542-560. — Terzo yiorné
delle tetnpora di Primavera.
Memorandum. — Chiusura della caccia nelle prov. di Ancona (colle reti), Ascoli Piceno
olle reti!, Avellino (al cinghiale e capriolo:, Cagliari, Campobasso, Caserta (solo alle le
)ri, caprioli, starne, pernici e selvaggina nidificante), Catanzaro (alle quaglie e tordi, con
reti, panie e altre insidie). Chieti (col fucile), Cosenza, Ferrara (col fucile), Forlì (con le
reti fisse e con le paniei, Grosseto, Lecce (meno che agli uccelli di passo), Livorno, Lucca
■.£:ii'eiat:i (con le reti), Palermo, Pesaro (con le re;i), Pisa lai tordi e merli), Reggio Cala-
bria, Rovigo (col fucile;, Sassari (id.J, Siena (solo ai cinghiali e caprioli), Teramo.
FEBB. -MARZO 1920 — "io — (10» Settimana)
29 Donienical ^ Seconda di quaresima. - S. Giusto, martire a Roma. -- S. 8e-
60-307 raplone, detto i7 sind'>nita. Più volte si vendette schiavo per con-
vertire i diversi padroni alla fede, si dice che sapesse a memoria
tutta la Sacra Scrittura. Visse fra 11 328 e 11 38«. — S. Osvaldo, monaco.
Memorandum. — Anniversario della nascita di Gioacchino Rossini (1792). festeggiato a
Pesaro nel Liceo da lui fondato.
4^
1 Lunedi I S. Ermete, martire a Marsiglia. — S. Ercolano II, veso. di Perugia,
61-306 martire sotto Totila. — S.Leone Luca, abate, feste>;giato a Corleoue
(Palermo). — S. Bonavlta da Lugo (Ravennai, terziario francescano. —
B. Mattia Xazzarel di Matelica (Macerata), monaca Clarissa (1253-1320). I
Memorandum. — Comincia la stagione di Primavera, secondo l'uso meteorologico. —
Calendimarzo, festa in molte campa^Mie dell'Italia sup.,' e specialmente nella valle del-
r Adige. — Principio dell'anno massonico. — Anuiv. della infausta giornata di Adua o di
Abba Garima (lb9Bi. — Si pubblicano 1 ruoli suppletivi delle imposte dirette, che restano
depositati ptr otto giorni nell'ufiBcio comunale. — Si apre la caccia nelle prov. di Forlì
ia;;li storni con reti), di Reggio Emilia (ai tordi e alle beccacele), di Sassari (alla volpe
con lacci e trappolei, di Trapani (alle quaglie e altri volatili di transito). — Da oggi sino
a tutto aprile è vietata la raccolta dei mitili (cozze nere, peocl, muscoli i. Comincia invece
la stagione della pesca del corallo. — A Firenze oggi si devono riconfermare o disdire
gli affitti e pagare le pigioni del secondo semestre. — Si apre la Fiera di Lione, istituita
nel 11U6 per concorrenza alla Fiera geri^anica di Lipsia. Resta aperta 15 giorni intieri,
chiudendosi la sera del 15 maizo..
2 Martedì
62-305
S. Simplicio papa. Nacque a Tivoli e successe a pp. Ilario, nel 468.
Correvano tempi tristi per la religione, ma lo zelo del pontefice non
venne meno, e alla dolcezza agy^iunse la severità quando si trattò di
reprimere lo scisma e l'eresia. Consunto dalle fatiche, mori dopo 15 anni di pontificato nel
463. — S. Ceade, vesc. in Inghilterra, rammentato dal ven. Beda per le sue virtù.
; ì{^
3 Mercoledì 1 S. Cunegonda, figlia di Sigifredo, conte di Lussemburgo, andò sposa
63-304 ad Enrico duca di Baviera e dal 1002 imperatore di Germania. Col
' pio suo consorte visse in perpetua continenza, e morto Enrico nel 1204
si ritirò nel monastero di Kauffungen, dove santauiente morì. È sepolta a Bamberga con
8. Enrico, e fu canonizzata da Innocenzo III nel 1200. — S. Tiziano, vesc. di Brescia nel 516
Memorandum. — Oggi plenilunio secondo l'uso ccelesiastico.
_ j^
4f Giovedì S. Casimiro, re d'Ungheria, patrono della Polonia. Fu secondoge-
64-303 "ito di Casimiro III re di Polonia: nacque il 3 ottobre del 1458. Sua
— 'occupazione principale era l'assistere al divin sacrificio e mortificarsi
colle più rigide astinenze. Mori nel 1483. — S. Caio, soldato palatino, gettato in mare per la
fede, con ventisette compagni, sotto Valeriano, verso gli anni 257-260.
Memorandum. — ® L. P. — Fiera di cavalli a San Bonifacio (provincia di Ver.ona). — Per
gl'isiaeliti primo giorno delle feste di Purim o delle sorti.
-^^
5 Venerdì 1 S. Lucio, papa, martire, romano, esiliato per la fede, poi successore
65-302 di S. Cornelio sulla cattedra pontificia nell'anno 255. Subì una seconda
— ^ 'volta l'esilio, e mori nel 257. — S. Eusebio, cremonese, discepolo e
amico di S. Gerolamo, molto la. 422. — S. Ruggero, minorità, celebrato a Todi (Umbria):
secolo XIII.
Memorandum. — Secondo giorno delle feste di Purim o delle /Sorti.
: 4^
k
6 Sabato S. Basilio, vesc. di Bologna fsecolo IV). — S.Clandiano, venerato
66-301 * Trento. — B. Sollecito, religioso crocifero, onorato a Matelica (Mace-
■ rata . — Ss. Perpetua e Felicita, martiri in .Mauiitania con Revocato
e Saturnino. Esse furono date in pasto alle belve sotto l'imperatore Severo ed 1 parti-
colari del loro supplizio sono narrati da S. Agostino.
Memorandum. — Festa e fiera di S. Marziano, primo vescovo dì Tortona, celebrata ir
tutta la diocesi. — Pagamento delie pensioni governative di prima categor.a (non oltre le
600 lire annue).
MARZO 1920 — 74 - (11» Settimana)
7 Domenica 1 >B Terza di quaresima. — 8. Tomaso d'Aquino, nacque nel 1227
67-300 dalla fan^iglia dei conti d'Aquino, e fu detto VAnf elio per la sua purità.
^ A sedici anni vesti l'abito di S.Domenico e fu il più gran teoio.ro e
filosofo del medio evo. Leone Xlìl lo proclamò patrono degli studi. Morì la mattini del
7 marzo 1274 a Fossanuova, in quel di Terracina, nell'abbazia dei Cistercensi, mentre per
ordine di papa Gregorio X recavasi in Francia. — S. Gaudioso, vescovo di Brescia {sev. V;. —
S. Teofilo, vescovo di Nicomedia, cacciato in esilio nella persecuzione degli Iconoclasti.
^fi ^
8 Lunedì
68-299
S. Giovanni di Dio, portoghese, fondò l'ordine dei Fatebenefratelli.
Durante la sua gioventù si arruolò soldato e condusse vita sp n-fie-
rata. Riflettendo però a' suoi traviamenti, risolse di espiarli e s' im-
l)arcò per l'Africa per soccorrervi gli schiavi cristiani. Tornato in Spagna, fissò sua dimora
in Granata, dove morì nel 1550. — S. Cataldo, patrono della città di Taranto.
IMemorandum. — Grande fiera di cavalli a Verona. Dura dieci giorni. Spettacoli d'opera
al Teatro Filarmonico, corse e altri divertimenti.
9 Martedì S. Caterina Vigri bolognese, vergine Clarissa, prima a Ferrara indi
69-298 in patria, ove fondò il convento del Corpus Domini. Poetessa, pit-
— — tx-ice, musicista, esercitò ogni virtù m sommo grado: ebbe favori pri-
vilegiati da Dio, quali lo spirito di profezia, la scienza teologica infusa, i miracoli, ecc. Morta
nel 1660, il suo corpo conservasi ancora incorrotto. — S. Francesca Romana sposa e madre
esempliu-e, indi fondatrice di una congregazione di oblato benedettine, presso le quali si
ritirò dopo la morte del marito. Morta nel 1440, fu canonizzata da Paolo V.
IVIemorandmu. — Da oggi al 12 fiera a Manduria (Leccej per la festa di S. Gregorio Ma-
gno, che cade appunto il 12.
10 Mercoledì S. Leonzio, soldato, martire con altri trentanove compagni, a Se-
'?0-29'7 baste, in Armenia, l'anno 320. — B. Andrea, abate vallombrosano
^(secolo XI), o'.orato nella diocesi di Fiesole (Firenze). — S. Attaio,
abate di Bobbio (Pavia): sec. VI. — SS. Caio e Alessandro martiri in Apamea (Frigia).
IMemorandum. — Per l'anniversario della morte di Gi'^seppe Mazzini (1872), commemo-
razione patriottica alla tomba di lui a Stagliene, presso Genova. — Apertura della caccia
ulle becoaccie nella prov. di Udine.
^!4
1 1 Giovedì S. Eulogio, prete, mart. spagnuolo, di Cordova, perì vittima della
'?l-296 persecuzione de' Mori: 800-859. — S. Benedetto Crespi, vesc. di Mi-
lano 681-725, sepolto in S. Ambrogio. — S. Pietro, anacoreta, onorato
a Banco (Roma). — S. Firmano, ricordato dal Baronio nell'anno 993, onorato a Fermo.
Memorandum. — Mezza Quaresima, festeggiata in più luoghi con tradizionali costumanze,
con burle, con balli, ec. A Firenze il giuoco fanciullesco delle «c«'e: a Reggio Emilia face-
vano le vecchie lora in disuso). — Commemorazione a Torino dei martiri del 1821. — Si
apre la gran fiera di Francoforte sul Meno che dura 14 giorni.
'. '^
12 Venerdì 1 S. Gregorio IVIagno, papa, dal 590 al 605. Fu il primo che assunse
'72-295 nei documenti pontifici il titolo di S^rvus servorum Dei. È dottore
della Chiesa avendo lasciato gran numero di scritti, tra cui i Movali
e le Omelie. — S. Mamriliano, martire, a Roma, sotto Alessandro Severo. — S. Fina, vergine,
morta l'a. 1253, onorata a San Geminiano (Siena).
Memorandum. — C U. Q.
13 Sabato 1 S. Cristina, vergine, martire in Persia. — S. Ansovino, ve.=:covo di
7*3-294 Camerino (Macerata): sec. IX. — S. Eldrado, o Aldrado, abate di
Novalesa (Susa). — B. Enrico, terziario francescano, onorato a Peru-
gia. — S. Macedonio, prete. — S. Eufrasia, verg. mart. nel 410.
Memorandum. — Pagamento delle pensioni governative di terza categoria (superiori alle
L. 2000 annue).
MARZO 1920 - T') - (12* Settimana)
14 Donienical y^ Quzrìz dì quaresima. - 8. Matilde, Imperatrice di Qermanlii, e
7-4-293 [ moplie di Arrigo, duciv di Sassonia. Visse con lui molti anni, esempio
d'ogni virtù, st-mpre data alla preghiera, umile fra Io splendore della
reg;,'ia, e caiitiitevnle Fu mal compensata dai figli ohe la spogliiirono d'ogni suo avere, e
fu costretta ad andare raminga. Mori l'anno 968. — S. Afrodisio, uiartire verso l'anno 484.
Memorandum. — Oggi, natalizio del defunto re Umberto I, si fa 1& commemorazione
ufficiale delia su.i morte (ved. 2'.) luglio). - A Roma, al Vaticano, cappella papale: sull' ai-
tai e e esposta la ro^a d'oro, benedetta dal papa in sacrestia prima della messa, e da lui de-
stinata a un principe cattolico, o ad una chiesa insigne, ec. — A S. Ilario d'Enza nel Reg-
giano fiera detta dei Bovi gras i. — Chiusura della caccia nelle provinole di Foggia e di
Salerno.
rf
15 Lunedi
75-392
S. Longino, soldato, martire. Il medesimo che osò ferire 11 corpo
di Gesù in Croce: convertitosi, subì il martirio a Cesarea in Cappado-
eia; sec. I. - S. Ma;;oriaiio, venerato a Trento: sec. IV-V. — S. Ma-
trona, verfrine, vene ata a Capua Vetere: sec. V o VI.
Iflemorandum. — Chiusura della caccia nelle prov. di Arezzo (al colombacci e colombi
selvatici), Cuneo (agli jicquatioi), Feri ara 'ai tordi), Firenze (ai colombacci e palombelle),
Girgenti lai pa.^seri), Grosseto (ai colombacci e colombi selvatici). Lecce (ai tordi con 1
lacci), Venezia, Verona. — Da oggi sino al 15 giugno 4 vietata la pesca fluviale e lacuale
(salvo eerte eccezioni ricordate a suo luogo). La pesca con la lenza fatta da terra è sempre
permessa.
16 Martedì 1 S. Eriberto, vescovo di Colonia: morto l'anno 1022. .- Ss. Ilario,
76-291 vescovo, e compagni, martiri ad Aquilein: secolo III. — S. Agapito.
vescovo di Ravenna, dal 206 al 222. — B. Torello da Poppi (Arezzoi,
monaco vallombrosano, morto nel 1282.
Iflemorandum. — Fiera a Cittadella. Dura sette giorni. — \ Roma per l'anniversario del
miracolo di S. Filippo Neri, che nel 1583 risuscitò per breve tempo il giovinetto Paolo Mas-
simo, a casa Massimo si visita la stanza del miracolo ridotta a cappella.
17 Mercoledì! S. Patrizio, apostolo d'Irlanda, nato .sulla fine del IV secolo, in un
77-290 villaggio della Scozia. Tratto schiavo in Irlanda, si ridusse a sorve;;lia-
re gli armenti. Ordinato prete In patria, tornò in Irlanda a predicarvi
il Vangelo. Morì l'a. 464. — S. Patrizio, che fu vescovo di Nola (Caserta) nel sec. Ili o IV.
18 Giovedì S. Gabriele, arcangelo. Annunziò a Maria SS. la nascita di S. Qio-
78-289 vanni Battista e la maternità di lei (Vang. di S. Luca: I, 19-26). — "
S. Anselmo, vesc. di Lucca dal 1073 al 1086, venerato come patrono a
Mantova. — B. Salvatore, minorità, morto a Cagliari nel 1567.
■Memorandum. — Anniversario della prima delle gloriose Cinque Giornate di Milano (1848).
Fino a tutto il 22 la città è imbandierata. Si ijiaugura pure una fiera popolare a Porta Vit-
toria. — Anniversario della proclamazione della Comune di Parigi, festeggiato dal partito
anarchico internazionale. — Fiera di S. Giuseppe a Ostuni: dura 3 giorni.
19 Venerdì 1 t^E* S. Giuseppe, sposo di Maria Vergine, confess. Da Pio IX fu pro-
79-288 clamato patrono utiivarsale della Chiesa cattolica, e la festa del suo
— patrocinio è celebrata la terza domenica dopo Pasqua. — Ss. Quinto
e compagni, martiri, ricordati a Sorreiito. — B. Bonaventura Torniello, servita, morto
l'anno 1491, onorato a Venezia.
Memorandum. — Festa di S. Giuseppe, solenne per la Chiesa, ma non riconosciuta dallo
Stato. Coi motuproprio di Pio X dei 2 e 24 luglio 1911, era stata abolita, ma fu ristabilita
da Bene letto XV. — Questo è il solo giorno dell'anno in cui a Roma le donne possono
visitare la cappella di S. Elena nella chiesa di S. Croce di Gerusalemme. — A Scandiano
fiera di S. Giuseppe; dura 3 giorni. — Fiera a Solmona, che dura 7 giorni.
ri-
20 Sabato 1 Ss. Grato e Marcello, preti, ricordati a Forlì, del IV o V secolo. -
SO-287 B. Ippolito Galanfini, fondatore d'una congregazione per l'insegna-
'mento della dottrina cristiana, morto a Firenze nel 1619 e beatificato
da Leone XII nel 1825.
Memorandum. — Entra il Sole in Ariete e comincia la Primavera astronomica. — Equi-
nozio di Primavera. - Oggi il giorno e la notte solare sono di uifuale durata. — 0 L. N.
- Festa popolare della Madonna delle Milizie, che si celebra nel Santuario omonimo presso
Scicli (Hiracui-a) con una finta battaglia. — Oggi per gli Ebrei principia l'anno religioso,
secondo r antico calendario rabbinico.
MARZO 1920 — 70 — (13^ Settimana)
21 Domenical »ìt Quinta di quaresima, o di Passione. — S. Benedetto abate. Fu
81-286 il patriarca dei monaci d'Oc-cidente; il suo monastero di Montecassino,
—'ove mori l'anno 643, dura tuttora, dopo attraversate le più difficili
vicende per quattordici secoli.
IMemorandum. — Oggi novilunio secondo 1' uso ecclesiastico.
22 Lunedi S. Paolo, già proconsole romano in Cipro, indi vescovo di Narbonne
82-285 I (Francia): sec. Ili (Migne). — S. Benvenuto Scotivoli, vescovo di Osimo
(Ancona! dal 1264 al 1283. — S. Lea, matrona romana, morta l'a. 304. —
S. Basilio di Ancira, prete e martire, morì fra i tormenti per la fede nel 362.
IMemorandum. — Pagamento delle pensioni governative di secor.da categoria (superiori
a L. 500, ma non a L. 2000 annue).
23 Martedì S. Turibio Alfonso IVIogrovejo, martire arcivescovo di Lima (Perù),
83-284 |dal 1578 al IGOR. — S. Pelagia, mart. — Ss. Nicone, vesc, e compagni,
martiri, circa l'a. 250, ricordato a Taormina (Messinaj. — S. Procopio,
vescovo di Taormina (sec. X). — S. Procolo, vescovo di Verona (see. III).
H/Iemorandum. — Anniversario della prima delle Dieci gloriose Giornate di Brescia (1849).
,ji .
24 Mercoledì! Ss. Marco e Timoteo, martiri a Roma (sec, II). — S. Simonino, fan-
84-283 Giulio di Trento, martirizzato l' a. 1475. — S. Bernulfo, martire, vesc.
di Asti verso gli anni 800-813, venerato a Mondovi. — Ss. Romolo e
compagni, martiri, decapitati a Cesarea in Palestina sotto il preside Urbano, nella persecu-
zione di Diocleziano. — S. Pigmenio, sacerdote romano, che per ordine di Giuliano l'Apo-
stata fu gettato nel Tevere. — S. Agapito, vescovo di Sirmada nella Frigia.
i^ \
25 Giovedì | Annunciazione dell' arcang. Gabriele a Maria SS. Gli atti del con-
85-282 cilio di Toledo del 656 recano la più antica testimonianza di questa
festa, di cui allora fu fissata la data per tutta la Chiesa. — B. Tomaso
da Costacciaro (Perugia), morto l'a. 13L.7. — S.Umberto di Marvilles, prete (682). — S. Ire-
neo, vescovo di Sirmio. — S. Disma, il buon ladrone, crocifisso con Gesù, che j^^li pr<^imise
il paradiso.
l\llemorandum. — Fiera di cavalli a Lonigo (provincia di Vicenza), frequentatissima.
^ ìji
26 Venerdì S. Teodoro, martire. Era milite sotto gli imperatori Diocleziano e
86-281 Massimiano, e subì il martirio ad Amasea nel Ponto nel 306. — S. Ema-
nuele, martire. — S. Felicita, vergine padovana. — B. Marco da Bo-
logna, minorità (sec. XVj, ricordato a Padova. — S. Càstulo, martire. Apparteneva alla corte
imperiale come impiegato di palazzo, e fu sepolto vivo in una fossa. Il suo sepolcro sulla
via Labicana fu scoperto sotto Clemente X.
27 Sabato S. (Marciano, vesc. Ricordato a Tortona (Alessandria): sec. II (vedi
87-280 6 marzo). — S. Giovanni eremita, vis&uto a Nicopoli nell'Egitto, mori
l'a. 394. — S. Augusta v. m., onorata a Serravalle (Treviso). — S. Adal-
berto, vescovo di Trento, martire presso Rovereto l'a. 1156. — S. Ruperto, vesc. di Sali-
sburgo, che evangelizzò i Bavari e i Korici.
. Memorandum. — ® P. Q. — Gg-i pagamento degli stipendi agli impiegati governativi.
MARZO-APRILE 1920 - 77 - (14* Settimana)
28 Doilienical >^ Domenica delle Palme, detta anche dell' Olivo. - 8. Speranso.
88-379 abatf presso Norcia, citato da Gregorio Magno nel quarto de' suol
^ Dialoghi. — S.Sisto III, papa dal 432 al 440.
4^ ,
29 Lunedi
89-278
S. Eustasio, monaco, dotto anohe Eu.stazio, fu vescovo di Napoli,
monaco, verso l'anno 180. — Ss. Costantino e Simplicio, abati di
Moutetassino nel sec. IV. — fe. Secondo, martire, patrono di Asti.
Memorandum. — Fi< ra a Ciriè. — Oggi a Milano e in molte altre città della Lombardia
scadono molti affitti semestrali e si fanno i traslochi.
^ ■ --^
30 Martedì | S. Quirino, soldato e mart., visse nel II sec. — B.Amedeo III, duca
90-277 di Savoia, morto l'anno 1742. — S. Pastore, vescovo di Orléans. — San
— Giovanni Climaco, — S. Regolo, vescovo di Arles nel 130.
Memorandum. — Chiusura della caccia alle Leccacele e ai tordi nella prov. di Avellino
; ■ H^ ^
3 1 Mercoledì S. Maurlclllo. Fu vescovo di Milano nel 661-662 (dal 657 al 668 se-
91-276 coudo il Sassi). Le sue ceneri riposano nella chiesa di S. Satiro. —
S. Balbina, vergine. — S. Beniamino.
Memorandum. — Mercoledì Santo. — A Roma, al Vaticano, alle ore 16, cappella papale
per l'uffico delle Tenebre. — Caratteristica processione delle Maestranze a Caltanissetta.
— Chiusura della caccia nelle prov. di Alessandria (agli uccelli acquatici), Ancona, Ascoli,
Bari, Cagliari (al cinghiale, agli acquatici, beocaccie, beccaccini, pivieri; ai tordi e merli
con reti fisse), Caltanissetra (agli uccelli di passo acquatici e palustri), Catanzaro (quadru-
pedi e uccelli stanziali), Chieti (alle allodole nei tratturi), Forlì, Genova (uccelli di passo),
Livorno (colombacci, palombelle), Macerata, Massa, Napoli, Novara (palmipedi e acquatici
di passo), Pavia (id.), Perugia ibeccaccie, beccaccini ecc.), Pesaro, Pisa (cinghiali e capi-ioii),
Potenza (cinghiali e colombi selvatici), Ravenna, Reggio Emilia (tordi e beccacolei, Roma,
Siena (colombi e colombacci), Teramo (acq. e di passo), Torino (acq.). Udine (beccacele).
^ ^ . ^
1 Giovedì S. Ugo, vescovo di Grenoble, che lasciò per ritirarsi nell'abbazia
92-275 benedettina di Chaise-Dieu nell'Alvernia; ma Gregorio VII gli ordinò
di ritornare alla sua sede, dove mori nel 1132.
Memorandum. — Giovedì Santo. — Da oggi sino al lunedì di Pasqua inclusivamente sono
chiuse le Biblioteche governative: e sino al martedì tutte le Scuole, Licei e Istituti tecnici
hanno vacanza per tutta la Settimana Santa. — Al Vaticano, alle ore 10, cappella papale. A
mezzogiorno lavanda dei piedi a 13 preti stranieri. .\lle 16, al Vaticano, uCBcio delle Tenebre.
A S. Pietro, alle 18 ',2' dopo il Miserere, lavanda dell'altare maggiore fatta dal Capitolo, e
ostensione delle grandi reliquie. — Oggi e domani, a Napoli, tradizionale pa.sseggiata dello
struscio per Toledo (oggi via Roma). — Attenzione ai pesci di aprile che i burloni danno
oggi con tanta facilità a pescare alle persone di buona fede! — Da oggi fino a tutto set-
tembre orario estivo per gli uffizi telegrafici a orario di giorno completo e ad orario li-
mitato (per i primi dalle 7 alle21; per i secondi dalle 8 alle 12 e dalle 15 alle 19). — Aper-
tura della caccia nelle prov. di Caltanissetta (alle quaglie e tortore sulla riva del mare).
Cosenza (id.). Foggia (id.), Genova (id.),. — Da oggi al 30 settembre, agli effetti della
legge sul lavoro delle donne e dei fanciulli, il lavoro notturno è fissato dalle 21 alle 5.
— Da oggi sino a tutto afRosto è vietata la raccolta delle ostriche. Invece è permessa la
pesca dei gamberi di acqua dolce. — Sono vietati la pesca e il commercio dei gamberi sino
al 30 giugno. — Oggi a Torino si sogliono pagare gli affitti semestrali.
or^ o^^ ^- Francesco di Paola, fondatore dei Minimi, nato in Paola, citta
93-274 [della Calabria, verso il 1416, e morto nel 1507.
Memorandum. — Venerdì Santo. — Processione del Cristo Morto in molte parti d'Italia;
in moltissimi paesi della Sicilia si riproduce la scena della Crocifissione.
^_^ Ai
3 Sabato
94-273
S. Riccardo, vesc. di Chichester (Inghilterra) (1245-1253) - S. Pan-
crazio, vescovo di Taormina (I sec.?). — S. Eraldo, vescovo.
Memorandum. — (Q L. P. — Oggi plenilunio secondo 1' uso ecclesiastico. — Sabato Santo.
— A Roma, nella basilica di S. Giovanni in Laterano, alle ore 8, benedizione del fuoco nuovo,
dell'incenso e del cero pasquale fatta dal Cardinal Vicario. Alle 9, al Vaticano e a S. Piojiro,
ufficio solenne, con musica di Palestrina. — Antica cerimonia tradizionale dello scoppio d«l
rarro a Firenze. — Primo giorno della Pasqua o Vesach, israelitica.
APRILE 1920 — 78 — (15» Settimana)
4^ Domenica 1 fB Pasqua di Resurrezione. Ricorda il miracoloso passagjjio del Mar
95-3*72 Rosso, compiuto da^li Ebrei sotto la condotta del Legislatore Mosè, e
~ la conseguente libreazione dalla schiavitù dei Fara<jnidi. Fra i Cristiani
è commemorata la gloriosa risurrezione di Cristo. — S. Isidoro, vescovo di Sivif^lia. Il con-
cilio di Toledo lo chiamò insigne dottore della Chiesa per mierito de' suoi, scritti, e Leo-
ne IV lo piopose quale enaulo di Gerolamo e di Agostino. Morì nel 636.
Memorandum. — Solennità della Pasqua. — Oggi sono chiusi anche i Musei e le Gal-
lerie. — A Frascati, festa per la ricorrenza del natale della città. — Oggi e domani, a Ca-
tona (prov. di Reggio Calabria), tradizionale testa del patrono S. Francesco di Paola. — A
San Cataldo (prov. di Caltanissetta) la strana funzione dei Sun paoloni che vanno masche-
rati in cerca del Cristo risorto. — A Comiso (prov. di Siracusa), la festa detta delle paci tra
l'Annunziata e Cristo Risorto, una delle feste locali più caratteristiche e cui-iose. — Gran
pellegrinaggio al Santuario di N. S. di Lourdes. — Secondo giorno della Pasqua, o Fesach,
israelitica.
^
5 Lunedi Lunedì dell'Angelo. — S. Vincenzo Ferreri, nacque in Valenza. A
96-371 17 anni entrò nell'ordine di S. Domenico, e la fama della sua eloquenza
corse per la Francia, l'Italia, la Germania, l'Inghilterra ed i Paesi
Bassi dove predicò pace e concordia. Morì in età molto avanzata a Vannes, l'anno 1419.
Memorandum. — Da oggi sino alla vigilia della prima domenica dell'Avvento si possono
celebrare le nozze con la benedizione solenne. — Pellegrinaggio alla Madonna dell'Arco
presso Napoli. — Processione dei ceri al famoso Santuario della Madonna di Pompei. —
Fiera a Bitonto: dura 3 giorni. — In Toscana oggi si dice: "San Vincenzo chiaro, assai
grano; se è scuro, pane ninno „.
6 Martedì S. Celestino I, papa. Romano, successe a S. Bonifacio I nel 423.
97-3'?0 Combattè le eresie dei Pelagiani e di Nestorio contro il quale indisse
il concilio ecumenico di Efeso. Morì nel 432, dopo aver mandato S.
Pallade come vescovo e missionario ad evangelizzare la Scozia e l' Irlanda. — S. Sisto I, ro-
mano, della geme Elpidia, ottavo papa eletto nel 132 e martii-e sotto Autonino Pio nel 142.
Memorandum. — Quarto centenario della morte di Raffaello, avvenuta in Roma nel 1520.
Il sommo artista era nato a Urbino il 28 marzo 1483. — . Pagamento delle pensioni go-
vernative di prima categoria(non oltre le 500 lire annue).
7 Mercoledì S. Amatore, vescovo. Successe, l'anno 388, nel vescovado di Au-
98-269 xerre, a S. EUadio ; morì l'a. 418. — S. Afraate, anacoreta nella Siria,
— — — secolo IV.
Memorandum. — Festa della indipendenza della Grecia.
. ^ ^;
8 Giovedì S. Dionigi, vescovo di Corinto, uno fra i più illustri del II sec. lu-
99-268 signe per pietà e dottrina, le sue lettere dimostrano come egli ab-
— bracciasse nella sua carità tutti i Cristiani. — S. Edesio martire, fratello
di S. Afflano, gettato in mare ad Alessandiia per aver rimproverato al giudice pagano la
sua crudeltà contro le vergini cristiane, — S. Amanzio, vescovo di Como nel 402, al quale
succedette S. Abbondio patrono della città.
; /T
9 Venerdì S. Giovanni l'ElemosInere, patriarca di Alessandria d'Egitto, morto
100-267 l'anno «16. Si meritò il titolo col quale è distinto per la sua inesau-
ribile carità verso i poveri. Le sue ceneri riposano a Venezia nella
chiesa di S. Giov. Battista in Bragora. — S. Maria di Cleofa, madre di S. Giacomo il Min.
Memorandum. — Venerdì Santo nel calendario Giuliano, o Greco-Russo. — Settimo
giorno della Pasqua, o l'esach, israelitica.
10 Sabato S. Pompeo, martire, morto in Africa durante la persecuzione di
101-266 Deoio (250-254). — S. Fulberto, vescovo di Chartres dal 1007 al l(»2y,
^ circa. — S. Beda il Giovane, monaco morto l'a. 883, onorato nella dio-
cesi di Genova. — S. Ezechiele, profeta, lapidato a Babilonia.
Memorandum. — Ultimo giorno della Pasqua, o Pesach, israelitica. — Scade la seconda
rata bimestrale delle imposte dirette erariali e sovrimposte comunali e provinciali. Non
pagando entro gli otto giorni successivi alla scadenza il contribuente incorre nella multa
del 4 "/„. — Chiusura della caccia nelle prov. di Ancona fagli uccelli di passo), Ascoli (id.),
Bell aro (alle allodole, uccelli palustri e acquatici). Berciamo, Brescia /agi acquatici e pa-
lustri). Como (id.). Macerata (uccelli di passo), Milano (acquatici e palustri, tranne le bec-
caccie), Modena (tordi, colombacci, beccacele, acquatici e palustri), Pesaro (animali di
passo). Sondilo acquatici, palustri, beccacele, tordi, merli, ed, Treviso (acquatici e pa-
lustri, esclusa la beccaccia), Verona (acquatici e palustri), Vicenza (id.).
APRILE 1920 - 7t) - (16* Settimana)
1 1 Doilieilical »^ Domenica in Albis. o più precisamente m albU dt^oaiti», oon
103-265 detta perchè oggi nella primitiva Chiesa cristiana si deponevano le
'vesti bianche dai novelli battezzati. — S. Leone Magno, papn. Nato
in Toscana, fu arcidiacono di Santa Chiesa, lei;ato in Africa, poi nel 440 papa, succedendo
a S. Sisto III. Resistette allo sterminatore Attila, re d«{rli Unni, che minacciava Roma,
persuadendolo a ritirarsi oltie il Danubio; fu dottore della Chiesa ed ebbe dal popo.o iì
titolo di Mayno. Mori l'a. 461.
Memorandum. — C ^'- Q- — Pellegrinaggio al Santuario della Madonna del Conforto
ad .\rezzo. — Pasqua nel calendario Giuliano o Qreco-Ilu.sso. — Pasqua (Tt>isa->) per j;.!
Abissini.
12 Lunedi S. Zenone. vesco\o di Verona dal 362 al 380. - S. Anpelo Car-
103-264 letti da Chivasso, morto l'a. 1492. — S. Giulio I. papi dal 337 al 352.
'Combattè contro gli Ariani e difese il santo patriarca di Alessandria,
Atanasio, dalle loro violenze. Sotto li suo pontificato si adunò il Concilio ecumenico di
Sardioa, — S. Damiano, vescovo di Pavia nel 680. — S. Vissia verdine e martire, venerata
a Fermo. — S. Vittore, martire portoghese, che ancora catecumeno fu decapitato per la
fede, ricevendo il battesimo di sangue.
13 Martedì S. Giustino, filosofo, nato in Samaria nei 103 e convertitosi ai crl-
104-263 stianesimo a trenfanni. Recatosi a Roma preseiirò due apologie della
'religione apli imperatori Antonino e Marco Aurelio, e mori martire
verso il 16T. — S. Ermenegildo, tìglio del re dPi Visi^foti Leovigildo, fu carcerato ed ucciso
nell'anno 580 per volontà del padre, Leovigildo re dei Visigoti.
■Memorandum. — Pagamento delle pensioni governative di terza categoria (superiori u
L. 2uOO annue).
. 4; _ ,
14 Mercoledì] S. Lamberto, vescovo di Lione dal 680 al 690. - Ss. Valeriano e
105-262 [Tiburzio, fratelli, martiri (229). consorte l'uno, cognato l'altro di S. Ce-
— cilia, per le cui esortazioni si convertirono al cristianesimo, e furono
baitezzati da papa Urbano. — S. Abbondio, mansiomirio della basilica di S. Pietro in Roma,
rammentato da S. Gregorio Magno.
. i^
15 Giovedì 1 S. Paterno, vescovo di Vannes (sec. V). — Ss. Basilissa e Anastasia.
106-261 I verj,'ini romane di nobilissime famiglie, convertite alla fede dal Ss. apo-
stoli Pietro e Paolo. Quando S. Pietro fu crocifisso sul (ìianicolo. di
notte ne seppellirono le sacre spoglie e accusate perciò come cristiane, subirono il martirio.
— S. Eutichio, mart. a Roma veneiato a Ferentino. — S. Donnina, verdine, martire, e
sue compa^rne, festeggiate a Terni (a. 250-254). — S. Annibale, martir»'. — Ss. Marone,
Euticheto e Vittorino, martirizzati sotto l'imperatore Traiano (secolo 1-IIj.
Memorandum. — Apertura della caccia nella prov. d' Chieti (alle quaglie, sulla riva del
mare. — Chiusura della caccia nelle prov. di Arezzo lalle pavoncelle, pivieri, storni oon
reti). Cosenza (acquatici e di ripa), Grosseto (uccelli acquatici; e pavoncelle, pivieri e
storni, con le reti), Livorno (alle allodole nell'isola d'Elba), Massa (colombacci, colom-
belle, ec), Piac-enza (acquatici e palustri), Pisa (trampolierl, pivieri, pavoncelle, eo. con
reti). Roma (uccelli di palude), Udine (id.), Venezia (id.), Vicenza (id.).
-?fr
16 Venerdì ! S. contando dei principi Estensi, morto l'a. 1249, onorato a Bronl
IO "-260 (Paviai. — S. Benedetto Giuseppe Labre, mendicante (1748-1783). cano-
nizzato da Leone XIII nel 1881. — S. Turibio, vesc. di Asterga. -
S. Paterno, vescovo di Avrauches.
Memorandum.. — Apertura della caccia ai passeri nella prov. di Girgenti.
T
17 Sabato j S. Aniceto, papa, successo a S. Pio I, mori martire, al principio dell»
108-259 I persecuzione di Jlarco Aurelio l'a. 16G. — S. Innocenzo, vescovo e pa-
' trono di Tortona (sec. III o IV). - Ss. Neofita, Isodora e Henedetla,
martiri, onorate a Leutini (Siracusa. — S. Roberto, fondatore e primo abate ■ *i ?■'■•!»-
stero di Clermuot.
APRILE 1920 — 80 — (17» Settimana)
18 DonienÌCa| vj S. GaJdino della famiglia Della Sala, arciv. di Milano dal 1166 al
109-258 1176. Fece nsur^^ere dalle rovine la città, che era stata messa a ferro e
fuoco dal Barbarossa, e sradicò l'eresia che serpeggiava nella diocesi.
Mori sul pergamo, dopo un discorso in difesa della fede. — S. Calocero, bresciano, martire.
Memorandum. — ® L. N. — A. Roma nella chiesa di S. M. del Tianto, ha luogo la pub-
blica gara di catechismo fra i giovanetti romani, e il vincitore è nominato Imperatore della
Dottrina Cristiana. — Processione di S. Vigilia compatrona della cicrà di Livorno, in me-
moria del terremoto del 6 aprile 1642. — Fiera a Gravina. Dura 5 giorni.
^ ~
19 Lunedi 1 S. Leone IX, papa. Segui nel pontificato romano a papa Damaso II,
110-257 [ranno 104y. — S. Vigilia, vergine, martire, festeggiata a Livorno. —
— ' S. Espedito, martire, protettore delle cause urgenti.
Memorandum. — Oggi novilunio secondo l'uso ecclesiastico. — Fiera a Varese. —
Oggi in Inghiltejra ''festa delle pratoline„, Primrose day, dedicata dai tories inglesi alla
memoria di Lord Beaconsfield, di cui ricorre l'anniv. della morte (1881).
. ^
20 Martedì j S. Marcellino, vescovo di Embrun, morto l'anno 374. — S.Agnese,
±±±-256 vergine, nativa di Montepulciano. Entrata fra le Suore dette del sacco,
^vi diede l'esempio di ogni virtù. Mori l'a. 1317.
Memorandum. — Entra il Sole in Toro. — Apertura della caccia nella prov. di Teramo
(alle quaglie); chiusura della caccia nelle prov, di Reggio Emilia (acquatici e palustri),
Rovigo (id. più la beccaccia).
: ^
21 Mercoledì! S; Anselmo, vescovo, che resse la sede di Canterbury. Nacque in
112-255 Aosta da nobili genitori. Perduta la madre, si lasciò adescare dalle
— vanità terrene, ma ben presto se ne disgustò. Tocco dalla grazia, si
ritirò in un m.onastero di Normandia, ove divenne specchio di virtù. Mori nel 1109. — S. Si-
meone, vescovo di Seleucia e Ctesifonte, e martire. Resse la sede per 26 anni, e nella cru-
dele persecuzione di Sapore, re di Persia, fu ucciso (341) fra atroci tormenti.
Memorandum. — Natale di Roma (a. 753 av. Cr., secondo Varrone). — In questo giorno
i Comitati della Società Nazionale " Dante Alighieri „ celebrano la festa annuale del soda-
lizio, in esecuzione di un voto del Congresso di Roma del 1911. — Fiera in Lentini (pro-
vincia di Siracusa), rinomatissima in Sicilia e nelle Calabrie. — Pagamento delle pensioni
governative di seconda categoria (superiori a L. 500, ma non a L. 2000 annue).
22 Giovedì S. Caio, papa (283-296), dalmata, fu vittima della persecuzione, re-
113-254 gnando Diocleziano e Massimiano. — S. Daniele, mart., onorato a Lodi
(sec. VIII?). — B. Egidio da Assisi, minorità, morto l'anno 1260.
Memorandum. — Anniversario in Giulianova dell'apparizione della Vergine SS. sotto il
titolo dello Splendore, avvenuta nel 1557: grande festa, fiera, processione al Santuario, ec.
23 Venerdì S. Giorgio, martire (303). Nacque in Cappadocia da illustre famiglia,
114-353 I entrò nella milizia sotto Diocleziano, ed ebbe la dignità di tribuno.
■ Venuto però alla corte, e vedendo con quanta crudeltà erano trat-
tati i Cristiani, confessò apertamente la fede. Sdegnato, l'imperatore ordinò venisse in va-
rie guise tormentato e quindi decapitato nell'anno 303. — S. Alessandro Sauli, ba^ .abita
milanese, vescovo di Aleria in Corsica, poi di Pavia, morto l'a. 1592.
vHr
24^ Sabato S. Fedele (1906) da Sigmaringa, cappuccino, martirizzato dai cal-
115-252 vinisti (1577-1622). — S. Saba, martire con altri sessanta a Roma,
^l'a. 272. — Ss. Maurizio e compagni, mai-tiri della legione febea, ono-
rati a Pinerolo (a. 287). — S. Onorio, vesc. di Brescia (sec. VIj.
Memorandum. — Oggi, per la festa di S. Giorgio, nel Milanese si rinnovano i contratti
di pascolo e di fornitura di latte e latticini. Il popolo festeggia il santo odierno, protettore
dei lattivendoli, con gite campestri e scorpacciate di panna e del cosiddetto pan di miglio.
I
PRILE-MAGGIO 1920 _ si _ (18» Settimana)
O Domenica i^ Patrocinio di S. Giuseppe, sposo di Maria Vergine, eonf,, patrono
116-251 I della Chiefia universale. - S. Marco Evangelista. Scrisse il secondo
— tra i vantreli canonici. Fu vescovo di Alessandria, ove mori martire
a. 68. — Litani-f Maggiori in tutte le chiese.
{Memorandum. — J) P. Q. — Fiera di cavalli a San Bonifacio (prov. di Verona), detta
.li San .Marco. Dura tre giorni. — A Venezia nel giorno di S. Marco, tradizionale festa del
bòrnio: tutti i tìdiinzati regalano alle loro fanciulle un bocciolo di rosa — Anniversario
della morte di Torquato Tasso (1595). Pellegrinaggio al convento di 8. Onofrio di Roma,
dove è visibile al pubblico il Museo Tassiano. — Processione sacra in Rossano Calabro,
In memoria del terremoto del isrjti.
26 Lunedì 1 S. Cleto, papa, romano. 76-88, era stato discepolo di 8> Pietro, e
IIT-SSO mori martire. — S. Marcellino pp., romano e martire, 296-304.
Memorandum. — Fiera di Andria. Dura due giorni. — Pellegrinaggio a Genazzano, presso
Valuiontone (prov. di Roma), al Santuario della Vergine del Buon Consiglio.
27 Martedì S. Pellegrino Laziosi, dell'ordine de" Serviti, vissuto dall' a. 1266
118-349 al 1>^*;''- — S- Zita, ver^-ine, venerata a Lucca, ove mori l'a. 1282. —
' S. Tertulliano, vesc. di Bologna (sec. V). — S. Liberale o Liberio d'Ai-
tino, prot. di Treviso.
Memorandum. — Anniversario della seconda fuga del granduca Leopoldo II da Firenze
ISòOi. La citta e imbandierata. — Per S. Zita, patrona degli ortolani, festa in Bisagno, sob-
i)oi tjo di Genova. — Fiera a Francavilla al Mare (prov. di Chieti), che dura 8 giorni. —
Oggi pagamento degli stipendi agli impiegati governativi.
V :
. 'i
28 Mercoledì! Ss. Vilale e Valeria, martiri. Nacque Vitale a Milano da nobile fa-
119-248 I miglia e fu sposo a Valeria e padre di Protasio e Gervasio, pur' essi
santi martiri. .Saputosi che Vitale era cristiano, ed avendolo egli stesso
confermato, fu straziato eoa pettini di ferro l'anno 62. Vitale e ricordato a Ravenna, Va-
leria a Milano. — Ad Alba ed a Treviso festa solenne.
29 Giovedì ! S. Pietro, martire, domenicano, inquisitore per la Lombardia, no-
120-247 ciso dagli eretici nel 1252. — S. Liberio I, vescovo di Ravenna dal 186
-^- ■ al 206. — Festa patronale ad Oropa.
30 Venerdì ' S. Caterina da Siena, suora domenicana che si rese celebre per U
121-246 1 santità della vita ed il sapere. Mori nel 1380, a soli 33 anni di età.
Memorandum. — Chiusura della caccia nelle prov. di Ancona (agli uccelli di palude),
.\rezzo (id.j, Ascoli (id.). Benevento ia;.'li uccelli di passoA Campobasso (agli acquatici),
Ohieti (agli uccelli di passo), Co-enza (cinghiale e tasso), Cremona (ac(iiiaiici, palustri e
beccacele), Fernira (acquatici e palustri), Firenze fid. e alle pavoncelle, pivieri e storni con
le reti), Forlì (acquatici e palustri), Livorno (id. e trampolieri, pivieri e pavoncelle con le
reti), Lucca (id.), Macerata (uccelli di palude). Mantova (acquatici, palustri e beccacele).
Massa (acquatici e palustri). Novara (volpi, faine e uccelli di rapina;, Padova (acquatici e
palustri). Parma (id.), Perugia (id.), Pesaro (Id.), Pisa (id.), Ravenna (acquatici In palade e
uccelli di ripa con le reti), Siena dd).
M
1 Sabato ' Ss. Filippo e Giacomo il minore, ap. — S. Geremia, profeta, lapidato a
122-245 I fnria di popolo presso Tatua in Egitto. — S. Sigismondo, le di Bor-
'gogna e martire nel 524. Fondò il monastero di S. Manrizio nel Val-
l.ìse. ófive si ritirò a far penitenza per aver ucciso un proprio figlio dietro fabe accuse.
Memorandum. — Calendimaggio, festeggiato in molte carapairne, speciilmente In quelle
oscane. — Festa internaz. del lavoro, istituita nel Congresso Internazionale di Parigi del
lS8y. È oggi riconosciuta come festa naz. in alcuni Stati come la Germania, l'Argentina ecc.
— Fiera ad Ancona: dura otto giorni. — Si apre la liera di Ravenna, che dura 8 glomL
— Festa di S. Etìsio, patrono di Cagliari. — Da ogL-i e permes.sa la pesca con reti od altri
apparecchi a strascico, a qualunque distanza dalla costa del mare. — Da o;.'gi è permes>«a la
raccolta dei mitili (cozze nere, peoci. muscoli): e nel golfo di Napoli anche quella dell»
vongole o arselle. — Oggi a Firenze si comincia a cambiare gli alloggi. — Apertura della ca»»-
/:ia nella pr.jv. di Catanzaro (alle quaglie con reti): di Trapani (al coniglio nell'isola dì
VLarettimo;.
6
MAGGIO 1920 — 82 - (19» Settimana)
2 Domenica. 1 >J< S. Antonino, vescovo di Firenze, m. r a. 1459. — S. Atanasio, veso.
123-344 d'Alessnnilria d'Egitto. Afori l'a, 373 dopo aver molto sofferto per la
^lede contro l'ei*esia aiiana.
Memorandum. — Ogiji plenilunio secondo r uso ecclesiastico. — Grande e importante
Aera di bestiame, detta della Schiavonen, dal luogo ove si tiene, in territorio di OorigHano
Calabro. Dura tre giorni. — Festa del Crocifisso a Monreale con corso di barberi e proces-
sione caratteristica. Festa di S.Giuseppe alla Baglieria pure con corso di barberi. Tutt'e
due attirano grande folla da Palermo. — Fiera di animali a Canicatti, che dura due giorni.
— Festa nazionale della Spagna.
3 Lunedì | Ritrovamento della Santa Croce, seguito per opera di S. F.lena,
124-243 i madre dell' im^ieratore Costantino. — S. (-ìiovenale li, vescovo di Terni
Narni, dal 558 al 5(>5, e patrono di Fossano (Cuneo). — S. Ursio. ono-
rato a Monsummano -<sec. Vili). — B. Viola, vergine e martiie, festeggiata a Verona.
Memorandum. — Nella nrttte sopra oggi, eclissi totale di luna, totalmente visibile in
Italia. — (J) L. P. — A Pescia fiera e festa del Crocifisso. — Fiera e festa del Crocifisso in
Castronuovo di Sicilia,
'*^
4 Martedì
125-243
S. Paolino, vescovo, e patrono di Senigallia, nel secolo IX. — S. Ci-
riaco, vescovo, patrono d'Ancona, martire nella persecuzione di Giu-
liano l'apostata (361-363). — S.Monica, madre di S. Agostino, morta
ad Ostia nel 387. — S. Giacomo, diacono, venerato a Bergamo.
Memorandum — Festa di S. Secondo, patrono di Asti. Corse di cavalli. Al mercoled'i
successivo grande fiera. — Festa di S. Floriano martire in Jesi, con fiera e altri festeggia-
menti popolari. — Oggi a Napoli e in molte altre città dell'Italia meridionale scadono gli
afi&tti annui delle case e si fanno i traslochi.
5 Mercoledì | S. Pio V, papa, succ. a pio IV, ed era nativo di Bosco Marengo. Mori
126-241 i^'a. 1572. — B. Amedeo, duca di Savoia. — S. Floriano mart., invocato
' specialmente negli incendi.
Memorandum. — Amiiversario della partenza da Quarto per la Sicilia deireroe Garibaldi
con i Mille (18fi0). — A Milano, solenne funzione in Duomo, dove il Sacro Chiodo è solle-
vato con una macchina aerea, insieme a un prete e dne chierici, fin sotto la cupola del-
l'aitar mag:,'iore. La reliquia era stata calata, ed esposta alla venerazione del pubblico,
il 3, fìsta della Invenzione della S. Ci-oce. — Ricovrendo l'anniversario della moi'te di Na-
poleone I (1^21), a Portoferraio memore del breve regno napoleonico (4 maggio 1814 -
4 marzo 1815) ò celebrato un solenne utficio funebre, per disposizione testamentaria del
princ. Demidolf. È nnclie fatta una largì distribuzione di pane ai poveri. — Fiera a Sa-
lerno: dura nove giorni. — Festa in Licata (Girgenti) del patrono S. Angelo. — Apertura
della caccia nella prov. di Bari (alle quaglie e tortore, con le reti), Cagliari (al cinghiale^
6 Giovedì ) S. Protogene, vescovo nella Mesopotamia (sec. IV). — S.Giovanni
127'-240 I Damasreno, ossia da Damasco, dottore della Chiesa greca, morto l'a. 756.
— S. Evodio, eletto da S. Pietro come primo \ escovo di Antiochia «
martire, ricordato da S. Ignazio nella sua lettera agli Antiocheni.
Memorandum. — Grande lesta civile e religiosa di S. Nicola a Bari, per l'anniversarie della
traslazione delle ossa del Santo da Mira a Bari. Pellegrinaggio alla basilica, famosa proces-
sione a mare, ecc. — Fera ad Eboli: dura 3 giorni. — Festa di S. Giorgio nel calendario
«ìiuliano o Greco-Russo. Festa patronale della famiglia reale del Montenegro. — Pagamento
delle pensioni governative di prima categoiùa (non oltre le 500 lire annue).
^ Venerdì S. Stanislao vesc, mart. Eletto alla sede di Cracovia, riprese Bo-
128-239 lesi ao II, re di Po, onia, per le sue dissolutezze e lo scomunicò. Bole-
slao volle enti-are in chiesa e poiché il santo vescovo troncò la messa
& causa della sua presenza, egli lo uccise di sua mano nel 1079. — S. Guglielmo arciv. di
liourges. Morì nel 1209. — S. Flavia Domitllla. nipote del console Flavio Clemente e martire.
8 Sa.batO S. Acacie, martire, centurione nell'esercito dell'imperat. Galeno,
129-238 martire l'a. 30(5, patrono di Squillace. — S. Metrone, prete, onorato
a Verona. — S. Amato, patrono di Saludecio (Riraini).
Memorandum. — A Bologna, so'enne processione per 11 trasporto della Madonna di S. Luca
dal Monte della Guardia alla Metropolitana di San Pietro. La Sacra immagine è riportata
al Santuario il giovedì seguente, festa dell'Ascensione. — Pellegrinaggio e fiera al Santua-
rio di San Michele sul Gargano (comune di Monte Sant'Angelo). — Festa a Valle di Pompei
in commemorazione del VI anniversario della consacrazione del Tempio dedicato alla Ma-
donna del Rosario. — Fiera a Caltanissetta. — Oggi a Bologna, si cambiano gli alloggi.
[AGGIO 1920 - m - (20 Settimana)
9 Domenica 1 i^ S. Greg. Nazlanzeno, patriarca di CosUntlnopoII. Mo.i l'anso 389.
130-337 |— S- Krma, discipolo di S. Paolo, jrre.-o di origine. È :uiture di ona
preziosa opera, il l'astofp.uiìa. delle prime della letteratura cristiana,
cui esiste solo una ledele traduzione latina. Aloii nel **5.
^ .,H—
10 Lunedi B. NìcoIò Albergati, vesc, cardinale. Governò la Chiesa di Bologna
131-236 dal 1417 al U43. Ss. Quarto e Qunito, martiri, venerati a «.'apna. -
S. Crist na, verg., mart., venerata a Palermo ed a Padova. - t, .m»
^ orno (irUe royuzioni {rito romano).
Memorandum. — Festa di Sanf Alfio eon fiera in Treeas(agiil (prov. di Catania). — In
Lentini (prov. di Siracusa', fest.:i dei Ss. fratelli mai tiri .\lllo, Filadeìfo e Cirino. - Le IIkK*
elettorali politiche ed amministrative approvate dalla Commissione elettorale provino»!»»
sono, non più tardi di o-gl, e tino al 31 nia;i<,'io, depo-itat- a disposi/.loi e del pubblico
nella Segreteria Comunale. — Chiusili a della caccia alle quaglie nell'isola d'Elba.
11 Martedì
132-235
S. Francesco di Gerolamo, nato l'a. Ifi42 a Grottaglie (Le<oe>, morto
a Napoli l'a. 171»>. - Ss. Anastasio e compagni, martiri, onorati a Ca-
merino. — Ss. Primo e compagni, martiri di Trieste '.see. III. — A
Chleti, festa patronale di S. Giustino tvcdi 13 aprilei. — Seconio giorno defle toy<uio»i {rito
romano).
Memorandum. — C U. Q. — Giorno festivo per Livorno, In ricordo dell'eroi, a resistenza
della città, assediata nel 1S49 da 20,000 Austriaci condotti dal gen. d'.^spre.
^ Ji-
12 Mercoledij S. Pancrazio, m., patmeo di Alb.ano Laziale (Lom:i>, morto verso
133-234 il 3oy. Ss. .Vehilleo, Nereo e compagni, martiri sotto Traiano, la. 9'.'.
"~ ~ Furono battezzati da S. Pietro ed erano al servizio di Flavia Dom:tilla.
Catturati, vennero relegati nell'isola di Ponza, dove furono decapitati. — Terzo giorno dtU^
royaziuni (rito rom'iti'i).
Memorandum. - Oggi, domani e doman l'altro sono detti in Germania i Santi di ghiit*ii .
perchè di solito segnano un notevole abbassamento di temperatur.-i. — Anche in Italia (.a
oggi al ] 8 si ha secondo i meteorologi un periodo critico, che i PP. Secchi e Lais chiama-
rono burraaia di San Bunifucio.
13 Giovedì 1 »=B Ascensione di G. C. (avvenuta 40 giorni dopo la Risurrezione). -
134-233 's. Giovanni il Silenziario, armeno di nascita, impie;;ò i suol ber.:
'neir erigere una chic-a ed un monastero, dove si ritirò a is anni. L'a/-
olvescovo di Sebaste lo elesse a 28 anni v^.scovo di Colonia, ma dopo nove anni si ritiro :•
3. Saba, dove mori centenario l'anno 559. — Dedicazione del tempio di S. M. ad Mart^im
in Roma (Pantheon).
Memorandum. — Festa civile legale. Sono chiuse le Biblioteche governative, le fSalleiie.
1 Musei. — Festa della fratellanza al Brasile, anniv. dell' abolizione della schiavitù (lt>8t).
14* Venerdì 1 S. Bonifacio, martire. Viveva in Roma al principio del IV >ec<lo.
135-232 Visitando rOriente giunse a Tarso, dove, veduti gli eherati supph/i
—"a cui erano so'^'^^ettì i martiri, si gettò Ira loro abbracciandoli. Invi-
tato a sacrifìoare agli d. i, vi si rifiutò, quindi fu decapitato l'anno 307. — Ss. Corona e
Vittore, patroni di Feltro (seo. II).
Memorandum. — Festa dell'indipendenza al Paraguay. — Pagamento delle pensioni go-
vern.ttive di 3^ categoria (superiori a L. 2000 annue).
lo Sabato S. GIo. Battista de la Saile. istitutore della Congrega/.ione dei Fra-
130-231 felli delle scuole cristiane. Nacijue a Reims nel 1051 e mori a Ronen
'nel 1719. Fu canonizzato da Leone XUl il 24 maggio del 1900. —
3. Donnino diacono, confessore, venerato a Piacenza tsec. V),
Memorandum. — Festa della Democrazia Cristiana, istituita per contrapposto al Primo
ma^'gio della Democrazia Sociale, e in commen. orazione della «lata della Enciclica di Leo-
:.e .MIX Jierum twvarum. del 15 maggio 1891, sulle condizioni dei lavoratori. - liera di
>i. B»ruardino in Altavilla irpina (Avellino). Dura 4 giorni. - Chiusura della caccia nella
prov. di Ancona (tortore e quaglie). Aquila (uccelli di palude e di passaggio, quaglien Bari
(quaglie e tortore con le reU), Campobasso (uccelli di passo), Chieti (quaglie), Cuneo (aJJe
volpi, faine, gazze e ghiande), Pesaro (quaglie e tortore).
MAGKJIO 1920 —Si— (21» Settimana)
16 Doilienical '>^ S. Giovanni Nepomuceno, sacerdote, nato a Nepomùk, in Boemia,
137-230 l'anno 1330, morto martire del segreto sacramentale l'anno 1383. —
8. Pelle<.'rino, che mandiito da 8, Sisto papa a i)redicaro il Vangelo
ns3lle Gallie, vi divento il primo vescovo di Auxerre e mori martire nel 304. — S. Ubaldo,
vescovo di (jubbio nel 112i), il cui corpo si conserva incorrotto nel Santuario a lui dedicato.
Memorandum. — Pe!legrin:iggio al santuario di Santa Maria ad Rupes presso Ronciglione
(Viterbo). — Festa dei ceri a Gubbio. — I:'ellegrinag:,5i(i al celebre Santuario di Capurso
'Madonna del Pozzo), diocesi di Bari. — Festa patronale della Madonna di Maripuglia in
Crucoli (provincia di Catanzaro), caratteristica per i costumi locali. Dura tre ciorni. — In
Oomiso (prov. di Siracusa), feste in onore di M. SS. Addolorata, che durano tré giorni. Il
lunedi e martedì, grande fiera di bestiame.
rr
17 Lunedi S. Pasquale Baylon, ebbe i natali in Torre Hermosa f Aragona). Fan-
138-339 ciullo custodiva gli armenti, ma ispirato da Dio si fece religioso e si
^ diede ad una straordinaria austerità di vita. Morì nel 1502. — l'i ime
giorno delle litanie ambrosiane.
Memorandum. — Oggi e i due giorni seguenti litanie del rito Ambrosiano. Corrispondono
alle rogazioni del rito romano. Oggi si danno le Ceneri, che nel rito romano si danno il
primo mercoledì di Quares ina. — Fiera di Foggia. Dura tutto il mese. — Fiera di S. Pa-
.squale a Cotrone (prov. di Catanzaro). — Fiera in Castrogiovanni (Caltanissetta). Dura due
giorni. — Genetliaco del re Alfonso di Spagna (1886j.
18 Martedì S. Venanzio, martire nel!' a. 2.50, venerato a Camerino. - S. Teo-
139-338 doto, rnart. — S. Felice, vescovo di Spello (sec. III-IV;. — Secondo
giorno delle litanie ambrosiane.
Memorandum. — Eclissi parziale di sole, invisibile in Europa. — 0 L. ìs. — Anniver-
sario della Conferenza deirA.ia e della istituzione della Corte permanente di ai-bitrato. Fe-
sta annuale delle Società per la Pace,... particolarmente raccomandata dopo le barbare
stragi dei cinque anni di guerra!
! — ri'
19 Mercoledì
140-337
S. Pietro Celestino, eletto papa l'anno 1294, prese il nome di Cele-
stino V. L'anno stesso della elezione, fece il gran rifiuto e lasciò il
papato. - S. Ivo o Ivone avvocato, patrono della Bretagna, morto
nel 1303 e canonizzato da Clemente VI. — Terzo giorno delle litanie ambrosiane.
Memorandum. — Oggi novilunio secondo 1' uso ecclesiastico. — Fiera a Viterbo. — Fiera
all'Aquila; dura 3 giorni. — Bnibij d'Epsom. — Comincia peri mussulmani il mese di J?a-
ìHudan.
20 Giovedì
141-236
S. Bernardino da Slena, francescano, vissuto dal 1380 al 14é4. Era
nato a Massa e consacratosi a Dio, diede prova di pietà nella peste
r~ ''del 1400. Mori all'Aquila, ed è patrono della città di Carpi.
Memorandum. — Fiera a Carpi. — Fiera a Scarperia (provincia di Firenze). — Oggi al-
l'Aquila degli Abruzzi si aprono alla venerazione dei fedeli il mausoleo ohe racchiude ,il
corpo di San Bernardino da Siena, e la stanzetta abitata dal Santo nell'ex convento di
S.Francesco. — Fiera a Siracusa. — Chiusura della caccia nella prov. di Caserta (agli uc-
celli di passaggio), Macerata (quaglie e tortore), Siracusa (tortore, quaglie e altre specie
migratorie), Teramo (quaglie). — ^esta dell'Ascensione, secondo il calendario Giuliano o
Greco-Russo. — Festa nazionale negli Stati Uniti di Colombia (anniver.sario della procla-
mazione dell'indipendenza).
2 1 Venerdì S. Felice da Cantalice, laico professo dell' ord. dei minori cappuc-
143-335 Icini di S. Francesco. Si distinse specialmente per la sua umiltà e l;i
■ — ^devozione all'Eucaristia, fu molto amico di S. Filippo Neri, e morto
a Roma nel 1587 venne canonizzato da Clemente XI nel 1712.
Memorandum. — Entra il Sole in Gemelli. — Pagamento delle pensioni governative di
2* categoria 'superiori a L. 500 ma non a L. 2000 annue).
-, '^
22 Sabato ! S. Giulia, verg., mart. Di nobile famiglia cartaginese, quando Gen-
±43-224: serico espugno la sua città, nel 439, fu venduta al mercante siriaco
^Eusebio, che la condusse seco alla volta delle Gallie. Sbarcata in Cor-
sica, per non aver voluto prendere parte a una festa pagana fu appiccata, e il suo corpo
fu trasportato a Brescia da re Desiderio nel 763.
Memorandum. — Anniversario della morte di Alessandro Manzoni (1873). È aperta alla
pubblica visita in Milano la casa del Manzoni in Piazza Belgioioso. — Festa di S. Giulia,
pa*TOn;i di Livorni^.
.QGIO 1920 - H5 - (22* Settimana)
^3 Domenica I »I^ Festa di Pentecoste. Ricorda la dfs<esa dolio B. S. «opra kIì Apo-
144-223 steli, raccolti ikI Coiimolo di Gerusalemme 50 «lornl dopo la Risar-
rezioiu! di Cristo. - S. (iiov. Batt, d.- Kossi, liyure. morto l'a. 1764.
Memorandum. — Pellesrinaijgio al Santuario di Montoverplne. I pellegrini partiti il ve-
srdi (la Napoli e da altri luoghi vicini, passano la notte del sabato a Merooglfano, •
ilgono la mattina seguente al santuario. Ritorno net giorni di lunedi e martedì. — An-
niversario del supplizio di fra Girolamo Savonarola (14«Si. Sul luogo ove sorso il rogo, In
Piazza della Signoria a Firenze, si la la fiorita, ossia si spargono liori a cura di ammiratori
devoti dflla memoria del martire. - Fiera a Capua; dura cinque giorni. — Sciavi. oi, o
Pentecoste israylitica. - Grande steeple-rhdse di l'arigi, a Auftuil.
24 Lunedì I ss. Donaziano e Rogaziano, martiri, morti a Nantes, loro patri»,
145-222 I l'a- -«". Donaziano si .'ouvert'i per primo alla lede di Cristo; Rogaziano
■ abbracciò pure la tede e chiese il battesimo che non potè ricevere
essendo tiiyt,'itf> il vescovo per sottrarsi alla persecuzione. — S. KIpidio, vesc. di Aversa.
Memorandum. — J) P. Q, — Anniveisari.) (iella entrata in guerra dellltalia per la li-
berazione delle terre irredente (1915). — Fiera a Pavia og«i, domani e domati laltro. —
Fiera di bestiami e merci a Scandiano (prov. di Hegglo Emilia). — Festa del Divino Amore
a Castel di Leva, nei dintorni di Albano. Gran concorso di popolo, specialmente da Roma,
donde si recano al Santuario su vetture riccamente ornate. - A Loreto Aprutino tTera-
mo) fiera e festa in occasione della solennità del patrono S. Zopito, le cui ossa esumate
lalla catacomba di San Callisto furono trasportate a Loreto nel 1711. «Jaratteristica pro-
fessione col bue montato da un bambino; parata di cavalli bardati. — Falnosa Ffuta dtl
:,tt;uìiso nella protta di Postoina o Adelsberg (Carniola) alla quale accorrono visitatori da
ogni paese. — Secondo giorno di Seinvuot, o Pentecoste israelitica. — in tutto il Regno
Unito e nelle Colonie è festeggiato VEmpire Day.
25 Martedì I S. Maria Maddalena de' Pazzi, carmelitana (1.')66-1607). - 8. Canio.
146-221 vescovo, mart., venerato ad Acerenza (Potenza). — S. Dionigi, vesc. di
Milano, dal .'{52 al 3G7 cii-ca.
Memorandum. — in Giugliano (prov. di Napoli) festa della SS. Vergine, col tradizionale
volo dell' Anytlu. — Festa dei Banderesi o della ^'ianminichelfa a Bacchianico (provincia di
Chieti) in onore di Urbano I, papa. — Fiera a S. Angiolo presso Rossano Calabro. Dura
tre giorni. — Festa dell'indipendenza della Repubblica Argentina e dell'Uruguay.
26 MerColedìI S. Filippo Neri, fondatore dei Filippini. Nacque in, Firenze il 22 lu-
147'_220 n'io 1 J15. Studiò a Roma ed istituì la Confraternita della SS, Trinità e
^^ l'Ospizio dei pellegrini. Fu ordinato prete a 3C anni, .\mava la gio-
ventù, istruiva i fanciuUetti indirizzandoli alla virtù. Mori nel 1595. — J'riino giotno delle
tfm/n>rct d' estate.
Memorandum. — Pellegrinaggio al Santuario di Caravaggio, presso Treviglio, per l'attui-
versai-io della apparizione della Madonna. — \ Larino (provincia di CampobasH)). famosa
sa (lei carri inttorati, a ricordo del ricupero delle reliquie di S. Pardo. — In Toscana
,'^'1 si suol dire: "' Quando piove per S. Filippo, il povero non ha bisogno del ricco „ per-
.1'.' è pioggia preziosa per la campagna.
27 Giovedì i S. Restituta, verg. e mart. verso l'a. 290. K venerata a Napoli ed è
148-219 la principale protettrice di Sora (Caserta). — S. Giovaigii I, papa nel
^52.3. Difese a (Costantinopoli i diritti della Chiesa, e, tornato in Italia,
tu da Teodorico, re ariano, incarcerato a Ravenna, ove mori di fame nel 526. — H. Liberio,
confessore, patrono di .Ancona (sec. VI-VII). *
Memorandum. — Fiera di S. Amato a Nusco, in provincia di Avellino. Dura due giorni.
— Palermo festeggia l'anniversario dell'entrata di «Garibaldi nel lS6n. - Oggi pagamento
legli stipendi nyli impiegati governativi.
28 Venerdì j S. Elcónide, mart. - S. Agostino, monaco, apost. deiringhilterra. —
149-218 iSs. Kniilio, Felieia, Priamo, e Luciano, martiri, onorati a Cagliari.
S'condo ijiuriKt ilelle lemponi d'estate.
Memorandum. — Fiera a Piazza .\rmerina, che dura sino all'S giugno.
.].
29 Sabato | S. Massimo, vesc. di Cittanova (Istria), sec. IV. - S. Restituto, uomo
150-217 iprudentissimo e dotto, vissuto in Roma HOtto l'imp. di Dioclezlanc. e
'per ordine suo decapitato.— 2'er:o giorno delle tempora d'rstate.
Memorandum. — A Firenze, iu Santa Croce, commemorazione funebre dei volontari To-
^ ani caduti a Curtatone e Montanara (18-18/,
MAagiO-aiUGNO 1920 - 8G - (23* settimana)
30 DomenìCal ^ La ss. Trinità. Solennità resa di precetto da papa GioTanni XXII
151-216 nel 1333. — S. l'elice I, papa, martire sotto Aureliano nel 274. —
S. Ferdinando III, re di Castiglia (1199-1252).
Memorandum. — Festa militare per l'arma di arti^'if^ria, che commemora gli anniver-
sari j,,'loriosi della capitolazione di Peschiera e della vittoria di Gotto (29-30 mag^'io 1848»
-- Fiera a Venosa. — Festa civile a Valle di Pompei, In commemorazione dell' istituzione
delle opere di beneficenza sorte a iianco di quel Santuario. — Festa della Madonna della
Medaglia in llagusji. — Festa di S. Croce in Castelterniini, con due giorni di fiera. — Chiu-
sur i do!!a caccia alle quaglie e tortore col fucile in piov. di Bari. — Grand Prix de l'ariti,
a Longchamps. — Festa di 'S. Ferdinando, santo patrono di tutta la Spagna. — Decoratio*-.
Diiy, ossia giorno della decorazione delle tombe: festa nazionale negli Stati Uniti di Ame-
rica. — Pentei-oste, secoìido il calendario Greco-russo o Giuliano. — Festa di Pentecoste
{Puf ad '/OS) pure pei- gli x\bissini.
^
3 1 Lunedi S. Petronilla, vergine, fu tra i primi cristiani convertiti da S. Pietro
153-215 apostolo (sec. I). — I Ss. Canzio, Canziano e Canzianilla, della stirp€
^ degli Anicii, martiri ad Aquiloia sotto Diocleziano.
Memorandum. — Fiera a Taggia (prov. di Porto Maurizio). Dura tre giorni. — Chiusura
della caccia nella piov. di Caltanissetta (quaglie e tortore), Catania, Catanzaro (uccelli di
I>.xsso; quaglie con reti), Cosenza (q-iaglie con reti). Foggia (quaglie e uccelli di passo), Ge-
nova (quaglie, ralli, beccaccini, palmipedi, ec; tortore e ortolani col paretaio), Girgenti
iraddene, quaglie, tortore, uccelli di transito), Lecce (uccelli di passo), Pisa (mignattini e
piripiri, con reti larghe), Porto Maurizio, Potenza (specie migratone invernali). Reggio Ca-
labria (nccelli acquatici e di ripa, quaglie e uccelli di passaggio), Boma (quaglie), Salerno
(o. s.), Torino (animali nocivi e dannosii. Trapani (alle quaglie e altri volatili di transito
sulla riva del mare: ai volatili di transito nella isola di Favignana).
; ytt
S. CreSCentino, mart., l'a. 287. — S. Procolo, soldato sotto Massi-
miano, martire a Bologna. — S. Panfilo, sacerdote a Cesarea in Pale-
stina, elle nella persecuzione di Galerio fu martirizzato col diacono
Valente^ — I Ss. Gratiniano e Felino, soldati martiri, venerati a Perugia.
Memorandum. — (f) L. P. — Oggi plenilunio secondo l'u-so ecclesiastico. — Principio
d^lla .stagione dì Estate, secondo l'uso meteorologico. — In questo giorno si ritiene co-
minci il nuovo anno olimpionico, cioè il IV della 674* olimpiade. — Anniversario dell»
elargizione dello Statuto alla Tripolitania (1919). — Apertura della caccia nella prov. di
Caserta (quaglie, con reti), Napoli (uccelli di transito), Sa-sari (cinghiale). — Per questo
nie.se e per tutto luglio sono vietati la pesca e il commeicio delle tinche e dei cagnetti. —
Da oggi è permessa la pesca delle aragoste.
. iti
2 Mercoledì i S. Marciano, vesc, martire, festeggiato a Gaeta. - S. Verdian».
154-213 I patrona di Castelfiorentino. — S. Eugenio I, pp. dal 655 al 657. —
I Ss. Pietro, esorcista e Marcellino, prete, martiri a Roma.
1 Martedì
153-214
Memorandum. — Anniversario della morte di Giuseppe Garibaldi (1882),
3 Giovedì ; ^^ Corpus Domini. Commemorazione solenne del Santissimo Corpo
155-212 di N. S. Gesù Cristo. Festa istiinita da papa Urbano V in onore del
—'ss. Sacramento. — S. Clotilde, regina, morta il 549.
Memorandum. — Non è più festa legale. — In grandissimo numero di città e paesi d'Itali»
la solennità odierna è celebrata con festeggiamenti e particolarmente con processioni, alcune
firmile quali degne di esser vedute. A Genzano V [iifioi ala, a Campobasso la process one dei
Mi'it^ìi, ec. — Pellegrinaggio ad Orvieto, nel cui duomo venerasi il Sacro Corporale, sul quale
accadde il miracolo di Bolsena. — Festa di M. SS. della Lettera, patrona di Messina. — Anniv.
della pioclamazione dell'unita e indipendenza dell'Albania, sotto l'egida e la protezione
d jU' Italia (Argirocastro, 1917). — Natalizio di S. M. Giorgio V ro d'Inghilterra (1865).
^ Venerdì i S. Francesco Caracciolo, confondatore dei Chierici regolari minori.
156-211 I nato in diocesi di Chieti nel lòfJS. morto nel 1608 e canonizzato da
Pio VII nel 1807. — S. Marziale, vescovo di Spoleto, morto l'a. 350.
Memorandum. — Fiera a Corleone oggi e domani. — Anniversario della battaglia d:
Xrdgsnta (1359). Servizio funebre all'Ossario elevato nel sito della battaglia.
5 Sabato S. Nicànore, martire. Soffri il martirio sotto Massimino II, detto
157-210 Daia (313 circa). — Ss. Giusto, vescovo, e Clemente, prete, patroni
— - — 'di Volterra. — S. Bonifacio vescovo di Magonza e martire.
tf^amo^andum. — Festa della Costituzione in Danimarrr\.
GIUGNO 1920 - 87 - (24* Settimana)
6 Domenica | >-I< S. Norberto, arciv. di Magdeburgo (1184). - 8. Eustorglo II, fa
158-209 I vescovo di Milano dal 512 al 618. — Ss. Lnclo e Amanzlo, martiri.
'^^ ~ venerati a Corniglio (Parmai. - B. Bertrando, patriarca di Veneala
Memorandum. — Festa nazionale dello Statuto (Leg<ie 3 maggio ISBl. n. 7). In tntte 1*
ritta elio hanno guarnigione, riviste militari : alla sera illuminazione degli editici pnbbli<i
A K"triiii i:i tradizionale Gìrattdohi (du ({ualohe tempo sospe««a) e la sednta pubblica solenne
iirAoiiideuiiii dei Lincei, dove sono proclamati i vincitori dei Premi Ueali. Sono chiuse I»
iallerie e i Musei. — A Correggio, fiera di S. Quirino. — Da oggi tino all'ultima domenica
.'.i ottobre a Napoli si paga la rainpagtm ni portieri dall'una dopo la mezzanotte In poi.
- Fiera ad Afragola, presso Napoli: dura una settimana.
7 Lunedì 1 S. Roberto abate, fondatore dell'ordino dei Cisterclensi (1159). —
159-308 jS. Claudio, vesoovo di Bosan9on in Francia, morto l'a. 696.
Memorandum. — Fiera a Lanciano fprov. di Chieti): dura una settimana. — Importante
fiera di hestiame detta delia lionra in territorio di Bocchiglione ^provincia di Cosenr.ai:
dura :j giorni ed è antico uso che durante essa liera si paghino i fitti dei pascoli nella re-
gione. Pagamento delle pensioni governative di prima categoria (non olire lo 500 lir»
annuei.
8 Martedì San Vittorino martire. Peri sotto i Vandali (secolo V). — S. Medar-
IQO-^OT ào, vescovo di Noyon (Francia), morto l'a. 345. Dopo avere attero
alle scienze sacre, tu ordinato prete, e divenne ornamento del ol-^ro,
ottenendo gran frutto co' suoi discorsi e colla forza dei suoi esercizi. SolTer.se molte penje-
cuzioni dagli idolatri. — S. Fortunato, vesc. e patrono di Fano (sec. VI o Vili.
Memorandum. — chiusura della caccia nella prov. di Caserta (alle quaglie con reti fisse).
?
9 AlerCOledi Ss. Primo e Feliciano, mart. Erano patrizi romani e fratelli. Pur
161-206 la loro condizione e la prudenza che li distìngueva, giovarono a moiri
" - — cristiani perseguitati, soccorrendoli e ricoverandoli: accusati perdo
essi med'siini, soffersero crudelissimo martirio l'anno 287. —
Memorandum. — C ^- Q-
10 Giovedì S. Margherita, regina di Scozia, morta l'anno 1033. - Ss. Mode-
162-205 stino, vescovo, e compagni, martiri, ricordati ad Avellino (sec. Ili
Memorandum. — Vicenza fesieg'jia l'anniversario dell'eroica difesa della città nel I-i"
contro ;^Ii Austriaci. — X Casaoanditella e in altri luoghi degli Abruzzi, processione dei
carri. — Festa dei Quattro Altari o del Riscatto Baronale a Torre del Greco, in mem-
ria del riscatto del Couìune dal feudali-smo. — Scade la terza rata bimestrale delle im-
posta dirette erariali e sovrimposte comunali e provinciali. Non pagando entro gli oto
giorni succes.sivi alia s adcnza, il contribuente incorre nella multa del 4 "^ o- — Gran festa
nella Cina: fe.sta del Dragone {Tunn-jang) che ricorre il quinto giorno della quinta luna
; __^______^_— __^-^___
1 1 Venerdì ll ss. Cuore di Gesù. Festa decretata da papa Clemente XUI T'M
163-204 llft-K - S. Barnaba, apostolo, nativo dell'isola di Cipro, ma ebreo del; a
— 'tribù di Levi, si chiamava Giuseppe, e fu soprannominato Barnab.;?<
>-;o- figlio di consolay.ione. Di Ini parlano gli Atti degli Apostoli, come collega di S. Paolo '
pare <;he abbia .sofl"erto dai giudei il martirio della lapidazione a Cipro. — S. Pailsio, d» b.>
logna. monaco camaldolese, morto l'a. 12t>7.
Memorandum. — In Chioggia, festa dei Santi Felice e Fortunato. — In Toscana si dicf>
oggi: •* A San Barnaba, la falce al pra .,.
\'
12 Sabato S. Onofrio, eremita. Passo fra i deserti dell» Tebaide neiroMWilon*
' 164-203 ^ nella penitenza ben sessant'anni (secolo IV|. — Ss. Basii ide • oom-
pagni. soldati, martiri a Uom» (sec. Ili e IV). - Festa patronale d.
.'^. Pietro Celestino (vedi 6 aprile) ad .Vquil».
Memorandum. - Comincia la famosa fiera di Padova di animali bovini e di cavalli. Corse
ai 'rotto e altri festet;giamenti.
GIUGNO 1920 — 88 — (25^ Settimana)
13 Domenica! >B S. Antonio da Padova. Xacque a Lisbona. Prese l'abito de'fran-
165-303 cescani, e divenne protettore della città di Padova, ove mori a treti-
— ^ tiisei anni, l'a. l'2.Jl. — S. Gerardo de' Tintori, monzese, vissuto dal
1134 al 1207, benemerito della sua città per le grandi beneficenze e per avervi fondato uno
dei primi ospedali che dui-ò fino al sec. XIX.
Memorandum. — Nascita della principessa Elena duchessa d'Aosta (1871).
14? Lunedi | S. Basilio IVIagno, vescovo di Cesarea, dott. della Chiesa greca,
166-201 morto l'a. 379. - S. Marziano, primo vescovo di Siracusa (prima del
sec. IV) e patrono di Trigento. — S. Marco, vescovo di Bovino, vene-
rato anche a Benevento. — S. Proto, martire ad Aquileia (secolo III-IV).
Memorandum. — Pagamento dello pensioni governative di terza categoria (superiori a
L. 2000 annue).
15 Martedì 1 Ss. Vito, Modesto e Crescenzio, martiri. Questi santi diedero la vita
le'J'-SOO pei' la fede sul principio del IV secolo (303).
Memorandum. — Anniv. della battaglia della Piave (1918) che segnò la prima tappa nella
sconfitta de^rl' imperi Centrali. L'offensiva austriaca iniziata oggi con grandi forze era mise-
ramente crollata il 23. — Fiera a Nola: dura 8 giorni. — Oggi devono terminare le lezioni
ridile Università e altri istituti superiori. Il giorno appresso comincia la prima sessione
degli esami speciali. — Srade il termine per la presentazione delle domande di iscrizione
f.gli esami di ammissione, integrazione e licenza delle classi ginnasiali e liceali, per la ses-
sione estiva. — Ultimo termine per la trasmissione degli elenchi modificativi delle liste elet-
torali commerciali dalle Commissioni comunali alle Camere di commercio e industria. —
Chiusuru della caccia nella prov. di Messina (alle quaglie e uccelli di passo), Novara (quaglici.
— I contadini toscani credono che se "piove oggi, giorno di San Vito, il prodotto dell'uva
va a male.
■ m
16 Mercoledì! S. Francesco Regìs, nativo di Narbona. Morì in età di 43 anni,
168-199 i "pi 1640. — S. Ciro, festeggiato a Portici. — Ss. Ferreolo, prete, e
Ferruzio o Ferruccio, diacono, che, mandati da S. Ireneo a predi-
care il Vangelo nelle Gallio, morirono martiri a Besanzone nel 211.
Memorandum. — ® L. N. — Da oggi è permessa la pesca fluviale e lacuale.
17 Giovedì ' S. Imerio, vescovo di Amelia nel 520, il cui corpo, per volontà
169-198 dell'imperatore Ottone I, fu nel 965 trasfei-ito a Cremona. — S. Me-
todio, vescovo di Costantinopoli, festeggiato a Siracusa. — S. Agrip-
pino, vescovo di Como dal 607 circa al 615.
Memorandum. — Oggi novilunio secondo 1' uso ecclesiastico. — Per San Nicandro, pa-
trono del paese, festa di tre giorni in Venafro (Molise). — Finisce il mese di Ramadan
per i mussulmani. Ultimo giorno di digiuno.
, M: • —
18 Venerdì ! Ss. Marco e Marcelliano, martiri. Morti per la fede, l'a. 286. Eraro
ITO- 197 fratelli, d'illustre famiglia, e, sotto Diocleziano, furono arrestati e con-
dannati alla decapitazione. — S. Calogero, erem., festeggiato a Sciacca
o a Naro (Gir^'enti), in Sicilia tsecolo IV).
Memorandum. — Anniversario della istituzione dei Bersaglieri (1836). festeggiato dal corpo.
~ Festa in Naro (Girgenti) del patrono San Calocero. — Oggi e i due giorni successivi
grande Beiram per i musulmani. — Festa nazionale Olandese (Anniversario della battaglia
di Waterloo, 1815).
19 Sabato 1 Ss. Protasio e Gervasio. martiri. Figli dei santi Vitale e Valeria,
^'7±~±Q6 i furono martirizzati nel sec. II; le loro salme riposano con quella d;
S.Ambrogio nella cripta della basilica ambrosiana in Milano.
GIUGNO 1920 - 8!) - (26* Settimana)
'20 Domenica j y^ S. Sllverio. papa, martire. SeRw» nel ponMflcato a papa 9. a rapito.
172-195 Eletto pontefice, rifiutò costantemente di accordare . : (•«
Teodora il ristabilimento di Antimo nella sede episcc u-
•iinpoli. Irritata, l'Imperatrice tanto fei-e che il santo papa fu deposto e e. i Ho
ne!l;i Licia. Si ascrive il suo martirio all'a. 6as. È pufrunu di Frosinone.
Memorandum. — Anniversario della presa di Perugia dalle truppe pontificie (1869). —
Fiera a Corleone oggi e domani. — Festa dell'indipendenza della Colombia.
^ '-^h
2 1 Lunedì 1 S. Luigi Gonzaga, di famiglia principesca, entro nella Compagnia
173-194 di Gesù, e mori a ventiquattr'anni d'età, vittima delia carità nel-
' l'assistere gli appestati tlS'Jli. — S. Demetria, vergine, morta prr la
fVdc in Kouia sotto Giuliano l'Apostata.
{Memorandum. — Entra il Sole in Cancro, e comincia l'Estate astronomica. — Solstizio
d'estate. È il giorno più lungo dell'anno. — Oggi e i due giorni seguenti, feste nazionali
del Belgio, per l'anniversario dell'avvenimento al trono di Leopoldo I e della proclamazio-
ne dell'indipendenza. — Pagamento delle pensioni governative di seconda categoria (su-
perioi i a L. 000, ma non a L. 2000 annue).
22 Martedì S. Paolino da Nola, nativo di Bordeaux e vesc. di Nola (Caserta),
174-193 A 25 anni si fece battezzare e si ritirò nella Spagna, dividendo coi po-
veri i beni. Venuto in Italia si stabili a Nola, dove il popolo lo elesse
vescovo. Morì nel 431. — S. (Giuliano, martire, patrono di Rimini (sec. 111).
Memorandum. — Famosa festa dei gigli, a Nola.
23 Mercoledì! S. Zenone, mart. Subì il martirio nel sec. Ili a Filadelfia di Ara-
175-192 bla. — S. Liinfranoo de' Beccari, vescovo di Pavia dal 1180 al 119».
— S. Giovanni, prete, martire a Koma sotto Giuliano l'Apostata.
Memorandum. — ,J) P. Q. — Vigilia di San Giovanni. Stanotte, falò per le campagne in
tutta Italia, festa popolare a Roma e concorso di canzoni dialettali romanesche. — Fiera
ad Oneglia.
24- Giovedì , Natività di S. 6io. Batta. Feste patronali a Firenze, a Ferentino, a
176_191 Formia (Gaeta», a Genova, a Monza, a Nuoro ed a Torino. — S. Fausto,
e altri venti martiri a Roma.
Memorandum. — Anniversario della vittoria di Solferino e San Martino, commemorato
ai due Ossari sui teatri delle due battaglie: estrazione di pi^emi in favore di militari
italiani, che presero pai-te alla battaglia di San Martino (ma di solito la commemorazione
è rimandata alla domenica successiva, cioè il 27). — Festa patronale dell'Ordine Sovrano
di S. Giovanni di Gerusalemme, ossia dei Cavalieri di Malta. — Fier'a a Scarperia (prov.
di Firenze). — Fiera a Randazzo iprov. di Catania): dura 2 giorni. — Fiera di San Giovanni
a Venafro (Molise): dura quattro giorni. — A Palermo comincia la pa.sseggiata serotina
alla Marina, che cessa alla rinfrescata. — Cessino le lezioni in tutte le scuole medie (clas-
siche, tecniche, normali e complementari): a cominciare dal giorno successivo sii adunano
le commis-sioni esaminatrici per procedere agli scrutini linali e dichiarare quali alunni
siano dispensati dalle prove d'esame, quali vi siano ammessi, quali ne siano esclusi.
*■
2o Venerdì ' S. Guglielmo, abate, nacque a Vercelli, e morì l'a. 1149. - 8. Pro-
177_190 spero, vescovo e patrono di Reggio Emilia, morto l'a. 46(5. Fu dottore
della Chiesa e segretario di H. Leone M:tgno, papa.
Memorandum. — Fiera a Sansevero (Capitanata) fino al 2 luglio. — Termine per pre-
sentare le domande di ammissione all'esame di maturità, sessione estiva, per parte del
candidati provenienti da Scuola privata o paterna.
.f.
26 Sabato Ss. Giovanni e Paolo, martiri. Erano fratelli e vivevano in Roma,
178-189 celebri non meno por ricchezze e natali, che per zelo ed amore alia
" - religione cristiana. Giuliano l'Apostata impiegò ogni meszo per indurre
i due fratelli al suo servizio. Essi però ricusarono, e Terenziano, trovatili invincibili nel!»
fede, li fece trucidare l'anno 362. — S. Vigilio, vescovo di Trento dal 3N> al 400.
Memorandum. — Oggi pagamento degli stipendi agli impiegati goTernatlvi.
GIUGNO-LUGLIO 1920 - 90 - (27» settimana)
27 Domenica! ^ S, Ladialao, re d'Ungheria. Sali a questo trono forzato dal voto
179-188 del popolo e tosto si diede a ristabilire le leggi el a favorire la r?
— — ■ ligione. Fu sorpreso dalla morte l'a. lO'Jó.
Memorandum. — A questa domenica è trasferita, dopo il motuproprio di Pio X del i
l;iglio 1911, la solennità religiosa di S. Giovanni, che prima la chiesa celebrava al 24 de
me-".
;j^
28 Lunedi ! S. Leone II, papa. Resse la Chiosa dal 682 al 683. - S. Ireneo.
ISO-IS*? vescovo di Lione, nato a Smirne l'anno 121, morto mart. l'a. 202.
Fu educato da S. Policarpo, vescovo di Smirne, alla cui scuola crebbo
ornamento della Chiesa. Mandato nelle Gallie a predicarvi il cristianesimo, le sue emltienri
virtù io fecero eleggere alla sede vescovile — S. Paolo I, papa dal 757 al 767.
Memorandum. — Anniversario della pace di Vers:iglia (1919) che pone fine alla guerra
dei Cinque anni fra la Germania e le Potenze Alleate e Associate. — Oggi, vigilia di San
Pietro, a Torino le società inilitai-i e popolari si recano a fare onoranza al monumento
di Pietro Micca. — A Roma, nella basilica di San Pietro, benedizione dei Palili fatta dal
Papa o dal Cardinale officiante. — A Roma oggi nelle ore pomeridiane e domani t'itta
la giornata, sono aperte le Grotte Vaticane ai soli uomini. — Fiera e festa di San Pietio
in Castronuovo di Sicilia, importantissima. Dura due giorni.
-ri.;
29 Martedì \ y^ Ss. Pietro e Paolo. Furono i principali propagatori del cristi a
181-186 ìnesimo. — Feste patronali a Mercatello, Lecco, e Luino. — S. Cassie
vescovo di Narni. dal 536 al 558. — S. Siro, vescovo di Genova, dai
1130 circa al 1163. — S.Marcello di Argenton, martire. — S. Beata di Sens, vergine.
Memorandum. — Festa di precetto ma non più festa civile legale: sono chiusi i Musei
e le Gallerie. — Comincia la fiera di Faenza, che dura 8 giorni. — Fiera a Gallipoli.
30 Mercoledì S. Adele, abb. Figlia di Dagoberto II, re d'Austrasia, morì verso
182-185 i l'ai- 734. — S. Enrico, eremita, morto l'a. 1315, venerato a Treviso, Ve-
rona e altrove. — Ss. Caio, pret^, e Leone, suddiac. martiri a Roma.
Memorandum. — Oggi plenilunio secondo l'uso ecclesiastico. — A Roma, nella basilica
di S. Paolo extra micros, si espongono al pubblico le catene dell'Apostolo. — Chiusura del-
l'anno finanziario per tutte le amministrazioni governative. — Scade la prima rata seme-
strale della tas.sa di manomorta. Il pagamento deve essere fatto entro i primi 20 giorni
del mese entrante di luglio.
^i
1 Giovedì S. Teobaldo, monaco camaldolese del secolo XI. — S. Regina, sposa
183-184 Idi Adelberto conte d'Ostrevant. Mori verso la fine del sec. Vili. —
^ B. Bartolomeo di Braganza, vesc. di Vicenza, dal 1256 al 1270.
Memorandum. — (g) L. P. — Fiera di cavalli a San Bonifacio (provincia di Verona), dett»
di Santa Giuliana. — A Fiesole, festa di S- Romolo. — Comincia la sessione estiva di esami
nei Ginnasi e Licei. — Comincia il tempo utile per la presentazione ai comandanti dei di-
stretti delle domande di ammissione al 1» anno della Scuola Militare di Modena e del-
i'.Vocademia di Torino. — Si pubblicano i ruoli suppletivi delle imposte dirette, e restano
depositati per otto giorni negli uffici comunali. - Oggi cominciano i pagamenti del 2» se-
mestre della rendita consolidata 3,50 % nominativa e del 3» trimestre della rendita con-
solidata 4.50% netto. — Apertura della caccia nella prov. di Bari (agli uccelli marini). Porto
Maurizio (ai passeri i. — Sono permessi la pesca e il commercio dei gamberi sino al 30 marzo.
2 Venerdì La visitazione di Maria Vergine. La tradizione riferisce rincontro di
184-183 Maria Vergine con la sua cognata S. Elisabetta, vuoisi nella piccola
citta di Ain Karem, poco distante da Gerusalemme. — S. Adeodato.
prete, venerato a Galliano (Cantù, prov. di Como).
Memorandum. — Palio a Siena. — Festa di Maria Sani:issima Incoronata di Pozzano, pro-
tettrice della citta di Castellammare di Stabia. — Festa della Madonna della Bruna in Matera,
con fiera. — Festa di S. M. Nuova a Monreale. — Festa patronale di Castrogiovanni.
^
3 Sabato \ S. Dato, vescovo di Ravenna dal 175 al 135. — S. Eliodoro, vescovo
185-183 i di Aitino (Chieti), dal 381 al 407. — Ss. Ireneo e Mustiola, martiri,
- — — — -venerati a Chiusi.
Memorandum. — A Roma, nella chiesa di San Pietro in Vincoli, si espongono al pubblico
I« c:i*^?n9 di San Pietro.
LUGLIO 1920 :,i _ (28» Settimana)
4 Domenica >-Z< ll preziosissimo sangue di N. S. Gesù Cristo. - 8. Ulrico o UI-
186-181 i derico, vescovo di Augusta. Mori dopo 60 anni di episcopato, a ottan-
-tatrè anni delà, nel 972. — S. Gallo, vescovo di Clermont, dal 627
al 553 circa. - S. Alberto Qua-lrelli, vescovo di Lodi (1108-117:}), ove è \enorato come
comp.itruno della diocesi.
Memorandum. — A Roma, ogjfi sono aperte le Grotte Vaticane alla visita delle sole donne
- Fiera di S. l'ilomena a Roccella Jonicafprov. di Reggio Calabriai: dura 3 giorni. — Festa
di S. Calogero in Girgenti, — Festa dell' indipendenza det,'li SUtl Uniti d'America (Anni-
vera, d'-lla Dichiarazione del 1776i. È unche fe'^ta nazionale nel Bramile e nell' Urusuay.
O Lunedi S. Zoe, martire, romana di nascita (sec. III-IV). — Ss. Agatoii. h
187-180 Tiifina o Trifoinena. siciliani, martiri, venerati a Minori (Araaltìi.
' SS. Maicelliano, eromita, venerato ad Aitino (sec. IV-Vi. — S. Filonien.i
de'Clavelli, vergine di .Sanseverino ISIarche (.Maceratai. — S. Antonio Maria Zaccaria, fon-
datore dei Barnabiti e delle Angeliche, festeg^'iato a Milano (150J-1.>3!>). Tu annovera*© fra
i santi da Leone XI li nel maggio del 1897.
Memorandum. — Per la festa di S. Vito, patrono del paese, grandi feste a For o d'Ischia.
- l-'esta nazionale della Repubblica del Venezuela (Anniversario della proclamazioue del-
l':n lipendenza nel 18101.
6 Mcirtcdi S. Lorenzo da Brindisi, cappuccino e celebre predicatore ìn varie
188-179 lin;,'no; predicò con buon esito una crociata contro i Turchi in difesa
dell' Unsfheria, mori l'a. 1619. — SS. Romolo, martire (sec. I?), patrono
d; Fie-ioie. — S. Domenica, verg., mart., venerata in Tropea (Monteleone di Calabria).
Memorandum. — Pagamento delle pensioni govei^iative di prima categorìa (non oltre le
i>0>^ lire aniiu»^-.
é Mercoledì S. Claudio, abbate. Nacque nel 521, e, quantunque figlio del re «o-
189-178 domilo, rinunciò al mondo per farsi sacerdote. Fu ordinato nel 551 e
_ j^j ritirò a Nogent, dove eresse una chiesa. Mori nel 5G0 a soli 39 anni.
— Ss. Crescenzio e compagni, martiri, venerati a Fiesole.
8 CiÌO\'edÌ S. Elisabetta, regina, liglia di Pietro III re d'Ara;,'ona, e di Co-
190-177 stanza fijjlia di Manfredi re di Sicilia. Fu nel 1271 aposa di Dionigi re del
Portogallo. Mortole il marito, si ritiro nel convento delle Clarisse, dove
mori benedetta dai suoi popoli l'a. 1336. — S. Apollonio, vescovo di Benevento dal 326 al 340
clrcau — S. Illuminato, eremita, presso Tiferno Tiberiuo, ora Citta di Castello (Perugia).
9 Venerdì B. Giovanna Scopello, carmelit., nata a Reggio d'Emilia la. U38
191-176 l'ìnorta la. 1491. S. Veronica Giuliani, nata a Meroatello d'Urbino,
claris.sa. morta a se.ssantasette anni deta, nell'a. 1727. — Ss. Eusani
e conipA^.u. martiri (secolo iVj, venerati a i^anto Eusanio Forconese (Aquila degli Abruzzi).
Memorandum. — ti U. Q. — Festa nazionale della repubblica Argentina f.Vnnivcrsario
della proclamaz. della indipendenza nel Congresso di Tucuman, 181G).
10 Sabato S. Felicita e i suoi sette figli, martiri. Madre oristiana del secondo
192-175 .secolo, la quale accusata come tale con i figli Gennaro, Felice, FilipiH;.
Silvano, Alessandro. Vitale e Marziale, venne con loro martirizzata a
Roma 1 anii'j IT;.. — Ss. Ratina e Seconda, romane, verg., martiri l'a. 260.
Memorandum. - Pellegrinaggio e fiera al Santuario di Santa Felicita, presso la Mefite
d'An ,,.ii;'., ii-ll'agro di Rocca San Felice (.\vellino». — Fiera a Muro Lucano (provincia
di P.' •;i.M .
LUGLIO 1920 - ;)2 - (29» Settimana)
1 1 Domenica I vi-* S. Pio l, papa, martire. Successe a S. Iginio, nel 142, e dopo oito
193-1*74 I mmi ài laborioso pontificato morì martire, in una delle parziali perse-
— 'cuzioni tollerate da Antonino Pio, 1' a, 150. — Ss. Savino e Cipriano,
bresciani, martiri (hoc. III-IV?). — S. Giacomo, vesc. di Nisibi nella Mesopotamia (350).
Memorandum. — Festa di S. Biagio in Comiso (Siracusa). — Celebri feste in onore di
Santa llosalìa a Palermo. Durano cinque giorni.
— .Ji
12 Lunedi ] S. GÌOV. Gualberto, fondatore dei Vallombrosani, morto a ottantot-
t'anui d'età, nel 1073. — S. Paolino, primo vescovo di Lucca (sec. 1?).
— S. lù-magora, discepolo di S. Marco evangelista e primo vescovo di
.\qui!eia, ove morì martire. — S. Paterniano, vescovo di Bologna nel secolo IV.
Memorandum. — Anniversario della gloriosa morte di Cesare Battisti che l'italianità del
suo Trentino propugnò con gli scritti, con la parola, con la vita; perito sulla forca au-
striaca (l'JlC).
13 Martedì 1 S. Anacleto, papa. Ateniese di nascita, servì dapprima la Chie^;a
195-172 sotto i pontefici Lino, Cleto, e Clemente. Successo poi a quest'ultimo,
'governo sapientemente dal 112 al 121. Sotto il suo pontificato scop-
piò la seconda persecuzione contro i cristiani, nella quale egli stesso morì martire per or-
dine di Adriano. — S. Giustina, vergine e martire a Trieste l' a. 2i5'J. — S. Eugenio, vesc. di
(-artagine, con altri compagni, confessori sotto i Vandali (505). — S. Sila, uno dei primi cri-
stiani, mandato a predicare il Vangelo dagli Apostoli insieme con Barnaba e Paolo.
Memorandum. — Pagamento delle pensioni governative di 3» categoria (superiori a
Ti. 2000 annne>.
1^ Mercoledì! S. Bonaventura, card, e dott. della Chiesa, Nacque nel 1221 a Ba-
196-1'?1 gnorea in Toscana. Papa Gregorio X lo creò cardinale e vescovo di Al-
bano. Al concilio generale di Lione, raccolto allo scopo di facilitare
l'unione della Chiesa latina alla greca, fu il pi-imo che parlò all'assemblea. Dopo Laterza ses-
sione del concilio si ammalò, e morì il li luglio del 1274. Apparteneva all'ordine dei France-
scani. — Festa patronale di S. Marciano a Trigento, provincia di Avellino (vedi 14 giugno).
Memorandum. — Festa nazionale della Repubblica Francese (anniv. della presa della Ba-
stiglia, 1789). E stata proclamata (1918) festa nazionale anche nell'Argentina e nell'Uruguay.
— Festa nazionale al Brasile (Giubileo della repubblica, della libertà e della indipendenza
dei popoli americani).
. ^ '^
1 O Giovedì I S. Enrico. Era figlio di Enrico duca di Baviera. Nel 995 successe
197-170 al p-adre nella reggenza dello Stato e, morto nel 1002 l'imperatore
'ottone suo cugino, fu eletto in suo luogo imperatore di Germania.
Dopo 22 anni di regno, mori a soli 52 aimi, e si meritò il titolo di Fio. — S. Atanasio I,
ver-oovo di Napoli (850-872).
Memorandum. — ® L. N. — Hanno termine le feste di S. llosalìa a Palermo, con la pro-
cessione notturna delle reliquie delia Santa. — Comincia il servizio di quattro mesi col
grado di sei-gente, in un corpo di fanteiia o di cavalleria, per i licenziati dai collegi mi-
litari di Napoli e di Roma che non intendono proseguire negli studi.
16 Venerdì j B. Verg. dei Carmine. La solennità trae la sua origine dall'ordine
198-169 idei Carmelitani, così chiamati dal Monte Carmelo nella Siria. È cele-
bre la riforma introdottavi nel 15G8 da S. 'iVresa, che diede origine
al ramo dei Carmelitani Scalzi, Festa patronale a Concesa. — S. Vitaliano, vescovo di Ca-
pua, morto verso la. 728.
Memorandum. — Feste a Napoli nella storica chiesa del Carmine e nel popolare quar-
tiere del Mercato. — Comincia oggi d'ordinario per le scuole elementari del Regno il pe-
riodo degli esami di ammissione, di promozione, di proscioglimento e di licenza. — Da ogi.M
sino alla fine del mese le biblioteche governative sospendono il servizio del pi-estito di libri
a domicilio: le opere già prestate devono essere restituite in «luesta quindicina. — Fiera
a Monteleone (Calabria Ulteriore) fino al 22 luglio.
17 Sabato S. Alessio, pellegrino, appartenente ad agiata famiglia romana, si
199-168 ; sentì ispirato a lasciare il mondo per darsi a vita penitente. Ritornato
e non riconosciuto dalla famiglia, rimase per parecchi anni in un sot-
toscala della casa, vivendo di carità. Mori verso l'a. 416. — S. Marcellina, verg., sorella ai
Ss. Ambrogio e Satiro, morì sulla fine del secolo IV.
Memorandum. — Oggi novilunio secondo l'uso ecclesiastico.
.UGLIO 1920 _ UH - (30» Settimana)
18 Domenica! »!•* S. Sinforosa e i suoi sette figli, martiri verso gli aani 117-1S8.
200-167 patroni di Tivoli, loro patria. — S. Elio, confess., patrono della citta
^di Capo d'Istria. - S. Materno, vescovo di Milano, dal 2!*2 al 304. o 30l^
iseoondo il Sassi. — S. Camillo de Lellis, fondatore dei Ministri degli inlerinl.
Memorandum. — Tradizionale Sagra del Redentore, festeggiata tutta la notte a Venezia,
in ricordo della cessazione della pestileiiTia del 1578. — Festa dell'indipendenza della re-
pubblica dell'Uruguay.
19 Lunedi S. Vincenzo de' Paoli. Fu la personificazione della benefieen/a in
301-166 i Francia, nel secolo XVII. Divenuto sacerdote, fondò l'istituto dei Preti
della Missione, o Lazzaristi, istituì ricoveri per poveri, per vecchi, per
trovatelli; sollevò in otrni maniera i condannati alle galere ed introdusse primo le Suore
di carità. Mori ottuagenario l'anno 1659. — S. Pietro de" Cresci, confess., morto l' a. 1823.
20 Martedì S. Gerolamo Emiliani, appartenente a nobile famiglia veneta, dopo
302-165 una gioventù spensierata si diede ad una vita tutta di sacritlzio a
vanta,'f.'io de' fanciulli orfani ed abbandonati, pei quali primo istituì
orfanofrotì e ricoveri. Creò la Congregazione dei Somasohi. cosi detta da Somasca, pao^^e
vioino a Lecco. Mori i'a. 1537. — S. Margherita, vergine d'Antiochia, martire verso l'a. 275.
MerrOrandum. — Onomastico di S. M. la Regina Madre Margherita. — Apertura della
famosa iiera di Santa Maria Maddalena in SinigagUa. Dura 17 giorni.
2 1 Mercoledì S. Prassede, vergine, figlia di Pudente, senatore romano e .so-
203-164 I rella dei Ss. Nevato, Timoteo e Pndenziana. Moriva giovine di anni,
— ■ — ma ricca di meriti nel 15S. — S. Vittore di Marsiglia, martire sotto
l'imperatore Massimiano, dopo la strage della legione tebea (200).
Memorandum. — Pagamento delle pensioni governative di seconda categoria (superiori
a L. 600, ma non a L. 2000 annue).
22 Giovedì S. Maria Maddalena, citata negli Evangeli e divenuta il prototipo
204-163 delle peccatrici pentite, pare morisse l'anno 66. — S. Gerolamo, ve-
- -scovo di Pavia dal 778 al 787. — S. Gualtiero, confessore, morto
la. 1224, onorato a Lodi. — S. Platone, martire ad Ancira in Galazia, la cui carità verso i
carcerati fu lodata nel secondo concilio di Nicea.
Memorandum. — J) P. Q. — Fiera à Bisceglie. fino al 30.
23 Venerdì S. Apollinare, V., m., .«postolo e patrono di Ravenna, ove la tradi-
205-162 1 zione lo dice mandato dallo stesso S. Pietro. Fu il primo che occupò.
— ' la sede di Ravenna, la quale tenne per 20 anni. — Ss. Romula e com-
pagne, vergini romane (fine del sec. Vii. — S. Liborio, vescovo di Mans dal '348 al 307. —
8. Primitiva, vergine, martire a Roma insieme ai Ss. Apollonio ed Eugenio.
Memorandum. — Entra il Sole in Leone.
24- Sabato S. Frane, da Solano, francescano, evangelizzat^m del Perù, a Lima,
206-161 a Tucuman ed al Rio della Piata. Mori a Lima l'anno 1610. - Ss. Cleo-
^nico, Stratonico e compagni, da Lentlnl. martiri. — 8. Giuliano e
compagni, onorati a Lodi (sec. III-IV). - S. Cristina, vergine e mart., morta per la fede
nel 300. È specla'mente venerata a Palermo, dove fu trasportato il suo oorpo.
LUGLIO 1920 — 94 - (31»^ Settimana)
25 Doilienical i© S. Cristoforo, martire della Licia, regione dell'Asia Minoro, verso
gOT-lGO \v a., 250: è patrono della città di Gallarate (Milano). — S. Giacomo
il miig<,'iore. .apostolo e fratello di Giovanni, tìglio di Zeliedeo (se-
colo I). — S. Paolo, martire in Palestina nella persecuzione di Massimiano Gulerio. — S. Va-
lentina, ver^'ine e martire. — Ss. Fiorenzo e Felice, martiri negli Abruzzi. — A Mezzojuso
(Corleoiie), patronale del SS. Crocifisso.
Memorandum. — Fiera di Sant'Anna a Bovalino (provincia di Reggio Calabria): dura tre
giorni. . -^
;— ?H
26 Lunedì S. Anna, sposa di S. Gioachino e madre avventurata di Maria SS.
208-159 A. Napoli festa di precetto. — S. Germano, vescovo, di Auxerre (448).
— S. Giacinto, mart. a llonia, seppellito dalla matrona Giulia nel pro-
prio cimitero. — S. Valente, vescovo di Verona.
Memorandum. — A Firenze, anniversario della cacciata del Duca d'Atene (134.3). All'an-
tico tempio di Or San Michele sventolano le bandiere delie corporazioni d'arti della Ile-
pubblica fiorentina. — Festa di Sant'Anna (dura tre giorni) a Castelbuono (Pa'ermoi, dove
si conserva il cranio della Santa patrona. — In Acireale, festa della patrona Santa Venera.
— In molte parti d'Italia si crede che se piove il giorno di Sant'Anna, pioverà un mese e
27 Martedì \ S. Giuliano, vesc, martire. — S. Aurelio, martire a Cordova nella
209-158 persecuzione de' Mori, l'a. 852. — Ss. Pantaleone, o Pantaleo, medico,
ed Ermolao, martiri l'a. 303. Festa patronale della diocesi dì Crema.
Memorandum. — Oggi pagamento degli stipendi agli impiegati governativi.
28 Mercoledì Ss. Nazaro e Celso, martiri per la fede. Nazaro era tìglio di un
31.0-157 pagano che occupava un posto elevato nell'impero. Fu arrestato a
Milano col giovane Celso" che lo accompagnava, e vennero condan-
nati alla morte verso l'a. 68. Sono festeggiati a Milano.
Memorandum. — Fiera ad Assisi: durai giorni. — Oggi (15 luglio nel calendario russo)
si apre la famosa fiera di San Macario a Nijni-Novgorod. Si chiude il 7 settembre (25 ago-
sto). — Festa nazionale del Perù (Anniversario del giuramento dell'Indipendenza, 1821). —
^-i
29 Giovedì j S. Marta, sorella di Lazzaro e di Maria di Befania. Secondo le
2±±-±QQ Ipiù pi-obabili tradizioni mori l'anno 84. — S.Faustino, festeggiato a
' Todi (sec. IIl-IV).
Memorandum. — Anniversario della morte del re Umberto I (1900). Cerimonia funebre al
Pantheon di Roma. A Monza, dopo l'ufficio funebre celebrato nella Cattedrale per fon-
dazione perpetua di un gruppo di signore di Monza e di Milano, è pei messa la visita
del Monumento esuiatorio, che sorge sul luogo del regicidio, e in cui alla notte è illuminata
la grande croce. Pero la commemorazione titticiale è stata trasportata al It marzo.
30 Venerdì \ S. Rufino, martire onorato ad Assisi. — S, Terenzio, diacono, pro-
213_155 lettore di Faenza. — Ss. Abdon e Sennen, persiani, martiri a Roma.
verso l'anno 250.
Memorandum. — Oggi plenilunio secondo l'uso ecclesiastico.
31 Sabato S. Ignazio da Loyola, fondatore della Compagnia di (iesii, fu cano-
213_154 nizzato da Gregorio XV nel 1622. — S. Giovanni Colombini, nobile
senese, fondatore dell'ordine dei Gesuati o Chierici apostolici di S. Ge-
rolamo, soppres.so da Clemente IX nel 1668.
Memorandum. — ® L. P. — Festa al Sant. di Sant'Ignazio, presso Lanzo Torinese. —
Fiera a Salsomaggiore (prov. di Parma). — Elezioni generali amministrative per la rinnova-
zione di tutti i consigli provinciali e e omunali del Regno, fissata eccezionalmente per que-
st'anno a4 oggi, perchè vi possano partecipare, per la prima volta, le donne ammesse
l'anno scorso a esercitare il voto. — Finisce l'anno scolastico universitario. — Ultimo tf^--
jnine per iscriversi nelle liste dei giurati presso l'ufficio comunale, sotto pena di una multa
di L. 50. — Scade il termine utile, per le dichiarazioni dei nuovi redditi, delle variazioni e
della cessazione dei redditi già accertati, agli effetti dell'applicazione dell'imposta sulla
Ricchezza Mobile. Non facendo le dichiarazioni in tempo utile, si può chiedere la rettifica-
zione dei redditi anche durante tutto il mese di agosto, ma in tal caso non si può ridurre
la soprattassa che della metà. — Scade il termine per la presentazione dei titoli nei con-
corsi ai posti vacanti di insegnante nelle .scuole elementari del Regno. — Chiusura della,
caccia agli uccelli di transito nelle prov. di Napoli e Novara; al cinghiale in quella di Sassari..
AGOSTO 1920 ^^^_- (32* Settimana)
1 Domenica 1 t^ S. Pellegrino, eremita, ^foiì a mezzo il secolo IV. - San Pietro
314-153 I''» ti'Ktdus. — Ss, vergini l'ode, Speranza e Carità.
Memorandum. — Ferragosto (da Fe>iae Augusti), per antichissima usanza in molti laoghl
d'Italia giorno di maiicie, che in altri paesi .«1 danno invece per la .Madonna di Ferra-
gosto, cioè per l'Assunta, che ricorre il 15 del mese. - Da oggi agli 8 dol m.-se sono esposte
:ii pubblico a Ruma nella chiesa di S. Pietro ia Vincoli le catene di S. Pietro. — FesU
titolare in Lanzo di Piemonte. — Da ot,'gi sino al 5 novembre possono essere presentate alle
-segreterie univoi-sitarie le domande d'imnmtri< olazione e di iscrizione agli anni di corso. —
Oggi di regola si chiudono le scui>le elemeiuan. - Apertura della caccia nella prov! di
Aneona (esclusi i mandamenti di Arcevia. Fabriano e Sassoferrato), Ascoli (in parte). Ber-
gamo talle quaglie), Brescia (e. s.), Catanzaro (ai volatili stanziali), Cremona, Ferrara (col
lucile alle quaglie; con le reti tìsse e le panie). Girgenti (conigli e lepri). Macerata (in
parte), Mantova, Messina (quaglie e uccelli di passo), Parma (quaglie e tortore), Pesaro
nei soli mand. di Pesaro, Fano e MondoUo), Reggio Emilia, Siracusa. — Festa federale
Svizzera, in ricordo del patto d'alleanza concluso il 1° agosto 1291 dagli uomini di Sehwyz.
Uri e Uaterwftlden. — Festa patronale a S. Eusebio presso Genova, assai frequentato dal
genovesi. - Anniversario della dichiarazione di guerra della Germania alla Russia (1914)
con la quale ebbe principio il SHnguinoso conflitto europeo, durato 51 mesi.
2 Lunedì i S. Alfonso de'Llguori, vescovo di S. Agata de' Goti (Benevento),
215-153 I dottore della Chiesa latina, canonizzato da Gregorio XVI nel 1839. —
S. Ma-ssimo, vescovo di Padova, verso gli anni ISS-IOC.
Memorandum. — Pellegrinaggio all' insigne Santuario della Porziuncnla. o di Santa Maria
degli .\ngeli, per il perdono di Assisi. — Fiera detta di San Donato in Controue (Salerno). —
A Milano oggi ricorre, come dicono, la festa dei.... minchioni: ciò che dà pretesto a scherzi
shoccati e a laiizonature. Avviso a chi tocca!
3 Martedì S. Aspreno, vescovo di Napoli, morto l'anno 89. — Ritrovaraer.to
216_151 dello reliquie di S. Stefano protom., avvenuto a Gerusalemme nel-
l'anno 415. — S.Gregorio, abate di Nonantola. morto nel ti33. —
S. Lidia, lavorante in porpora, convertitasi alla fede per la predicazione di S. Paolo a
l-'ilippi in Macedonia.
4f Mercoledì i S. Domenico di Guzman. spagnuolo, fondatore dell'ordine de'Pre-
gl^.^SO dicatori, detti d.d nome di lui anche Domenicani. Eletto superioie,
nulla cangio della vita di austerità, non usando altro letto che un irto
--accone di bronchi, sul quale mori a Bologna il (5 agosto del 1221. — S. Agabio, vescovo di
Verona. — S. Perpetua, vedova romana, discepola di S. Paolo.
ri- ■ — ■
5 Giovedì Maria SS. della Neve. Festa in memoria della dedicazione della
2j[8-149 basilica di S. Maria Maggiore a Roma, fatta sotto papa Lib-rln per un
prodigio avvenuto l'a. 352. — S. Paride, vescovo di Teano (Terra di
Lavoro), dal 333 circa al 340. — S. Virginia, verg. e martire. — S. Osvaldo, pio e fervente
re del Northumoerland in Inghilterra, morto nel 042 combattendo per la fede.
Memorandum. — .\ Roma solenni funzioni nella basilica di Santa Maria Maggiore; du-
rante l'uHìeio, tlall'alto della chiesa si gettano dei liori bianchi. — La festa della Madonna
iella Neve e celebrata con grande soleiimtà e concorso di popolo sulla vetta del Roccia-
meloue, al nord di Susa (m. 3537). — Fiera a Vasto (Abruzzo): dura sei giorni. — Fiera a
Matura: dura sei giorni. — Ultimo u'iorno utile per la presentazione delle domande di
Aiiiiiiis-ione alla Scuoia militare di Modena e airAccademia Militare di Turino. Le am-
missioni erano aperte dal 1" luglio. — Apertura della caccia nella piov. di Perugia.
G Venerdì I La Trasfigurazione di G. C. sul monte. — I Ss. Sisto II papa e coin-
319-14S ipagiii, mart. sotto Valeriano e (iallieno, sul principio dell'ottava per-
'secuzione, l'anno 258. — S. Ormisda, papa dal 514 al 523.
Memorandum. — Festa nazionale della Bolivia Knniversario della proclamazione dell' in-
lipendenza. 1825i. — Pagamento delle pensioni governative di prima categoria (non ol're
■ e 500 lire annue). — Apertura della caccia nella prov. di Alessandria (in pianura, col fucile,
escluse lepii, pernici, uccelletti).
• — H*
7 Sabato i S. Gaetano da Thiene. — Fondò l'ordine dei Teatini, avente per
280-147 [scopo di dare un modello ai chierici e l'esempio di una perfetta po-
'verta, di ristabilire la maestà delle cerimonie, di visitare gl'lnlerml
e di accompagnare i malfattori al supplizio. Morì nel 1547. Festa e fiera a Thiene. — S. Du>
nato, vescovo d'Arezzo dall'anno 349 al 302, martire.
Memorandum. — C U. Q. — Oggi oominciano in tutta Italia, le ferie annuali del Fòro
giudiziario.
AGOSTO 1920 _ i>o _^ (33» Settimana)
8 Domenica 1 >ì< Ss. Ciriaco e COmp., martiri sotto Diocleziano, verso la fine del
221-146 jsec. Ili, — S. Famiauo, conf., morto l'a. 1150, patrono di Gallese. —
-, — S. Arturo, martire. — S. Emiliano, vesc. nell'Ellesponto. — S. Maritiu
Il vecchio, martire in Cilicia. — S. Severo di Vienna, sacerdote.
Memorandum. — Annivei-sario della cacciata degli Austriaci da Bologna (1848). La città
è imbandierata. — Commemorazione della morte di Benedetto Cairoli (1889) a Groppello
Cairoli. — Apertura della caccia nelle prov. di Avellino, Belluno, Modena, Treviso.
^ »_
9 Lunedi ; Ss. Fermo e Rustico, martiri, cittadini di Bergamo subirono glorioso
222-145 I martirio sorto il prefetto Anolino a Verona (sec. III). — S. Eomano.
uno dei soldati che assistertelo al martirio di S. Lorenzo e che, con-
vertitosi a quello spettacolo, fu immediatamente decapitato. — I ss. Secondiano, Marcelliano
e Veriano, martiri in Toscana nella persecuzione di Decio.
IVIemorandum. — Da oggi all' il grande pioggia di stelle cadenti, detta comunemente delle
lacrime di San Lorenzo, e dagli astronomi sciame delle Perseidi. — Apertura della ses-
sione ordinaria dei Consigli provinciali.
• fy
■ rr.
10 Martedì ! S. Lorenzo, diacono, martire, verso il 258 a Eoma, e sepolto nella
223-144 ': sua basilica al Campo Verano. — B. Amadeo, monaco, fondatore a
Milano della congregazione degli Amadeisti, mori l'a. 1582.
Memorandum. — In Udine fiera importantissima di San Lorenzo. Dura 3 giorni, ma i fe-
steggiamenti si protraggono per tutto il mese. Rinomata per i cavalli che vi son portati
dalla Croazia. — Da oggi al 15 in Seminara (prov. di Keggio Calabria) feste al Santuario
di M. SS. Madre dei Poveri, che richiamano grandissimo concorso di popolo, con fiera. —
— Scade la quarta rata bimestrale delle imposte dirette erariali e sovrimposte comunali e
provinciali. Non pagando entro gli 8 giorni .successivi alla scadenza, il contribuente incorre
nella multa del 4%. — Apertura della caccia nelle prov. di Aquila, Benevento, Bologna.
Campobasso, Cosenza, Cuneo (in pianui-a), Porto Maurizio (rigogoli, a posto fisso). — Òggi
sulle spiagge marittime della llomagna costuma fare l'ultimo bagno di mare. — Oggi in
Lecce e in altri luoghi delle Puglie terminano le annate locative e si fanno i traslochi. —
Oggi in molte località del Piemonte si pagano i fitti dei terreni. — In Toscana oggi si dice:
''Sant'Antonio gran freddura, San Lorenzo gran caldura, l' una e l'altra poco dura: „ ed e
proverbio comune a tutti i dialetti d'Italia. — Festa nazionale della repubblica dell'Equa-
tore (proclamazione dell'indipendenza).
11 Mercoledì S. Tlburzio. martire, appartenente a famiglia patrizia di Roma.
224-143 Fu decapitato verso la fine del sec. III. — S. Rufino, vesc. di Assisi,
mart. ver.so l'a. 236.
Memorandum. — Fiera a Piacenza, da oggi al 15 agosto.
_ j\'. , :
12 Giovedì S. chiara, vergine, nacque verso il 1194 ad Assisi, istituì il primo
225-143 monastero delle Clarisse, e mori l'a. 1253. — S. Cassiano, vescovo di
Benevento verso gli anni 340-344.
Memorandum. — A Siena fiera detta dell'Assunta. Dura due giorni.
13 Venerdì S. Ippolito, mart. sotto Valeriano, circa l'a. 258. Sagra a Casletto
236-141 ' (Piano d'Erba), dove si consei-va la salma.
Memorandum. — A Perugia fiera di Monteluce. Dura otto giorni. — Pagamento delle pen-
sioni governative di terza categoria (superiori a L. 2000 annuei.
. }}.
14? Sabato ! S. Eusebio, pr., mart., carcerato dall'imperatore Costanzo, consunto
227-140 ^^^' nial.iìini, dopo sette mesi morì, l'anno 347. — S. Alfredo martire.
Memorandum. — @ L. N. — Fiera ad Altamura (Bari): dura 8 giorni. — Grande festa della
tirata del velo in onore della Madonna dei sette veli di Trapani. Le feste durano dal 13 al 16: la
sera del 15 ha luogo una famosa illuminazione. — Fe.sta dei Fersonafigi a Monte S. Giuliano
«Trapani), in occasione del trasporto della Madonna delle Messi da Custonaci alla cattedrale
Sangiulianese. — Pellegrinaggio notturno in Bisacquino (colonia albanese di Sicilia) al Sau-
t'-xpio della Madonna del Balzo sul monte Triana.
AGOSTO 1920 , ~ Ul - (34» Settimana)
ìrt Domenica I >^ Assunzione di Maria Vergine. È pia e.l unJvorshle tradizione fra
238-139 |i cristiani, fin dai tempi più remoti, che dopo il suo transito. Mari»
" SS. fosse trasporlatu «latjli Angeli in cielo.
Memorandum. — Ogyi novilunio secondo l'uso ecclesiastico. — l'esla civile le-ale. In
mol.i luoglii considerano og^i come il Ferragosto (vedi ì» agosfo'. -- Natale di Civita-
vtccliia (ossia allniver^ario della rieditlcazione della città, che erasia^» distrutta dai Ha-
ruteni nell" »S1»). — Festa alia Madonna di Forno (Valli di Lanzo, a m. ia40 di altezxai. —
l'elle^rinaggio alla Madonna di Caravaggio.— Festa di SantWgape a (Milari. — (ìraude tlera
ili bestiame a Cantii in Biiaiiza: dura 4 giorni. — Festa a Piacenza, col tradizionale Marchi-
uune pirotecnico. — Gran fiera a Cesena, che dur.i sino alla tln«» del mese. — (^ondiida U
tiera di Fermo che ha termin • il 5 settembre successivo. — Fiera a Cosenza. — Festa patr.
dflla Vergine Achirotipa, protettrice di Rossano Calabro. — Fiera a StrongoH (piov. di
Catanzaro). - A Messina grandi feste col giro del tra.lizionale Cnuello e della liuni, — Festa
a Kandazzo (prov. di Catania): giro della tradizionale /{<irii. — A Sassari tradizionale proces-
sione dei Ciiiidelieii. — Apertura della caccia nel'e prov. di Ancona (per i soli nnind. di
Arcevia, Fabriano e Sassoferrato), Aquila (nei mand. di Pescocostanzo e Scanno e con le
reti vai:aiitii, Ascoli (in parte). Bergamo, Brescia, Cagliari, Caltan(ssetta, Cas.rta, Catania,
Cremona (con reti fisse), Grosseto, Jjivorno. liiicca. Macerata (in parte), Mantova (passeri o
stoini con reti portiitili), .>res-.ina. Milano (quaglie col fucile, e con reti fi<se(. Modena (lepri
con segugi e levrieri), Napoli, Novara (zona di pianura), Palermo, Pai ma, Pesaro (in parte),
Pisa, Haveiina, lieggio Kmilia (alle pernici; con panie), Boma, Rovigo, Salerno, Siena, Si-
racu.sa (con le letii. Teramo, Torino (alle quaglie e al falco, nella zona non oltre 1 -lUd'm.),
Trapani (col ludo: e con le reti, ai volatili di transito nell'isola di Favignana), Udine.
rr — '
IG Lunedi 1 S. Rocco, pellegrino, nacque a Montpellier; a 20 anni divise 11 suo
229-138 I patrimonio fra lo zio ed i poveri. Mori verso il 13J7.
Memorandum. - Paìlo, ossia Cn-riem tifile r..nti-<ide, a Siena. — Oggi e domani fiera di
S. Vito a Luzzi (Co.senza), nel fondo Vivacqua. — Apertura della caccia r.elle prov. di Fog-
gia, Lei'ce (uccelli di passo), Potenza, Reggio Calabria.
1 / Martedì S. Gioachino, padre dellaB. V. :\I:iri:i. - S. Mamniete, martire. Si
230-137 segnalò per fervore nella fede, e subì il martirio sotto .\ureliano, verso
■ fa. ali.
1J> Mercoledì; S. Eiena, imperai., madre dell'imperatore Costantino il Grande,
231-136 ; ebbe la ventura di ritrovare la Croce di Cristo, stata sepolta sul Cal-
— vario mentre per suo ordine si facevano gli scavi per l'ere/ioue di un
tempio al Redentore. — S. Chiara da Montefalco, agostiniana e abbades.sa del suo ordine,
nata nel l'J7.'», morta nel 1308 e canonizzata da Leone XIU nel 1881.
Memorandum. — Oiunnastico di S. M. la Regina Elena.
19 Giovedì i S. Donato, prete, francese, mori verso la. 535 ed è venerato ad
232-135 i Avignoi>e, dove si conservano le sue reli<iuie. — S. Luigi, vescovo.
Figlio di Carlo IL re di ì>apuli, e nipote di S. Luigi re di Frau«'ia, ri-
nuncio ai diritti della corona, ricevette gli ordini sacri e fu nominato vescovo di Tolosa.
La morte lo rapi, a soli 2:\ anni, nel li'dl.
Memorandum. — Anniversario della eroica morte di Nazario Sauro, da Oapodistiia, salito
^nlle forche austriache a Pola (l'Jl»>). — Fiera a Benevento: dura sino al 27 agosto. — Nella
prov. di Sassari da oggi è vietata la caccia alla volpe con lacci e trappole. -
•r:-;
20 \ enerdl S. Bernardo, ab., dottore della Chiesa, fond..toie de' Cistercensi, e
233-134 scrittore di undte dotte opere. Sprezzati gli agi, entrò nel chiostro
— — di Cistevcio e fondò l'ordine che pre«.e il nomo del luogo. Indebolito
più dalla fatica che dagli anni, morì nel 1153. — S. Lucio, senatore, martire a Cipro.
Memorandum. — Anniv. della morte di S. S. Pio X (l'.iID. — Apertura della caccia nello
junv. di Arezzo, Chicli, Firenze, .Massa, Piacenza, S.i'Sari.
*2 1 Sabato S. Giovanna Francesca Frémiot di Chantal. Nata ad Annecy in
234-133 Savoia nel ló78 da notiile fa m ..dia e. limasta vedova a ventott'annl,
— _ dispose della buona educazione (b-i suoi quatti o tigli, e si ritirò In
un chiostro da lei fondato per la congregazione delle monache della Visitazione di Maria.
.Mori d'anni (;;», l'a. l('.4l. — S. Paterno, marllre, festeggiato a Fondi.
Memorandum. - J) P. Q. — J'iera del Caroline a Nusoo, In prov. di Avellino. Dura 3 giorni.
— Pagamento delle pensioni gov. di 2» cat. (superiori a l^. 500, ma non a L. 2000 annue».
AGOSTO 1920 - 98 — (35«' Settimana)
22 DonieniCal vp S. Timoteo, martire a r.oma, l'anno .Tl'2 chea. — S. Antonino, car-
235-132 iiefief' de'crisliani, ])..i inntiie «'gli stesso, a Uoinu (?i, l'aini.. \<l -
S. Aiidi-ta. diacuno, oiuuMto a Fie-folc (secolo 1X(. — li. l'.ernaido da
Slena, fondatore degli Olivetani, morto l'a. l^iS.
Memorandum. — Fiera a Battajjlia: dura tre giorni. — ('o niiicia la lieia tli lierganio.
Dovrebbe chiudersi agli « di setienilire, ma d"ordinai-i() si prolunga lino alla metà del me^e.
— Festa campestre alla ]\Iacclnn, dell'Antonini sull'Appennino pistoiese, con «.'ran conc.-rso
di popolo dalla Valdinievole, da Pistoia, ec. — Fiera a Viceliio di Mugello, importante per
il bestiame. Dura qnattro giorni. — Importante tiera con festa in onore di Al. SS. dellt;
Qra/.ie a (ìa'lico (])rov. di Iteggio Calabria). Dura «luatlro giorni. — Festa di S.int'Agr p-
pina a Miueo con la cors i ilei nudi.
23 Lunedi j S. Filippa Benlzzl, apparteneva all'ordine del Serviti, e ne fu in
236-131 ; seguito anche generale (1233-12851. — S. Gii-ia;'o. o Quirico, ve^coso di
— — ' Ostia e Velletri, verso gli anni '2'2ii e 2")'J, niart. coi compagni .MassiuìO
jjrete, Archelao diacono, ed altri.
Memorandum. — Entra il Sole in Vergine. — re<t;i di San Pellegrino martiie in .\Havilla
Irpina (Avellino). Dura tre giorni. — Apertura della ciccia nella prov. di Padova.
^ ^. .
24 Martedì 1 S. Bartolomeo, aposL. fu evangelizzatore nelle Indie, nell'Arabia
337_130 {Felice, nella Persia, iieir.\bissinia e nell'Armenia, dove converti alla
" lede ([uel ve e dodici i-ittù. che provvide di zelanti iiastori. Snbi il mar-
tirio ad Albanopoli verso l'a. il. --- S. 'roluiiico, vesc. di Nepi (s:;'C. l'i).
Memorandum. — A Carpi e a Pavullo nel Frignano fiera detta di S. Bartolomeo. — Fiera
a Caserta: dura una settimana. — Fiera a Bisceglie. Dura 3 giorni. — Fiera a Francavilla di
Sicilia: dura sino al sabato. — Apertura della caccia nella prov. di Vt-rona.
25 Mercoledì! S. Luigi IX, re di Francia, protettore dei Terziari francescani; fu
238-129 il principale promotore della settima crociata, e mori di peste a Tu-
~ nisi, nell'età di 4-1 anni, nell'anno 1270. — S. Oenesio, mimo, schernitore
de* cristiani, poi martire egli stesso, a Roma, l'anno 280,0 303.
Memorandum. — Apcriura della caccia nella prov. di Como. — Festa nazionale dell'Uru-
guay (anniv. dell' indipendenzat.
26 Giovedì S. Alessandro, martire, alfiere della legione Tebea, subì il martirio
239-128 I verso l'anno 288. È patrono della città di Bergamo. — Ss. Oronzio
e compagni, martiri, patroni di Lecce. — Ss. Simplicio e compagni, fe-
steggiati a Celano (Abruzzi). — S. Elia, benedettino, vesc. di Siracusa, morto l'a. ótìO.
Memorandum. — Grande fiera e lesta della Madonna del Pozzo a Capurso (prov. di Bari):
dura sino al lunedì. - Fiera di Hant' Oronzio a Lecce, che si rinnova jjer tutti i lunedi e
veneidi di settembre.
i|i '
27 Venerdì 1 S. Giuseppe da Calasanzio, istituì la congregazione de" chierici re-
240_127 golari delle Scuole Pie fScolopii. Era nato a Petralca. in Aragona, nel-
l'a. 1556, ed abbracciò lo stato ecclesiastico. Andò a Roma e si diede
all'istruzione dei fanciulli, e colà morì all'età di 02 anni, nel 1C4S. — S. Narno, primo vescovo
di Bergamo, sul principio del sec. IV.
Memorandum. — Fiera a Potenza: dura tre giorni. — Oggi pagamento degli stipendi agli
Impiegati governativi.
28 Sabato S. Agostino, vescovo, dottore delia Chiesa. Niito a Tagaste, in Nu-
241_126 I midia di Africa. Fu battezzato da .\nibrogio, e divenuto vescovo di
--^ Ippona si mostrò esempio di carità e di abnegazione pel suo gregge.
IVlorì il 28 itgosto del 43(». e le sue ceneri riposano in ima magnifica arca marmorea a
8. Pietro in Ciel d' Oro a Pavia. — Ss. Fortunato, e compagni, patroni di Salerno.
Memorandum. — Oggi plenilunio secondo l'uso ecclesiastico. — Fiera a Pavia fino a
tutto il 5 settembre. — Apertura della caccia nella pruv. di Vicenza.
AGQSTQ-SETT. 1920 - ou - (36* Settimana)
29 Donienical kP Decorazione di San Giov. Battista. Es^^a avvenne por onmando dt
242-125 Erode, i.ell ami.i 'if, deìlèra v..|-:iie. _ s. Sah iiu, martire u Koiii»
iset'. 11'. — S. Ad. tifa; vescovo di Metz, v.mso la fine «lei sec. IV.
Memorandum. — (^ L. P. — Fiera di euvalll a S. buiiil.u'io (|.r.>v. di Veronal. Festa della
Madonna di t'olleverde al sno santuiirio in Jlovino (prov. ni Fovtflat. Dura .'l «lornl,
Fitra ;i 1. noeta: dina Me {jiorni. — Fiera di Santa Ko'^a a Falennlti iprov. di Catanzaru).
\M) Llllicdi i S. Rosa da Lima, vergine. Fin da ^riovinetta i'a«ti)f» la sna carne
243-124 jf'f^" rii,'orosi diginni ed a<pie penitenze. Entro r|nindi nella reiijfione
di s. Dorneniro e tanto ne tu osservante, elip torno necessario frenarla
neHeci-essivo « .seroi/.io di questo riyor.-. Mori i el lt".17 a soli 31 anni. -- S. Uarsauufriu
ubale, i)atrono di Driil.
Memorandum. — Grande pellegrinaggio, che dura cinque {riorni, sul Mont:iltn di Aspro-
monte, diocesi e cirondiirio di (ìoruce (prov. tli Kej.'gio ("a'aLr a , :!l sai tuaiio di >i. .ss. dei
Holsi. detto vol;,':irniente " .Madonna della Mont:i}<na ., in ricorrenza dellaniinalc festa, che
L'.ide il o >ellenihie. — Fiera di Sanf E^^idio inv^.so .Montelusco (proviiu-ia di Avellino'.
31 Martedì ; S. Ramondo Nonnato. Si itdoperò pel risoatto de<,'li schiavi, neU
244-123 l'ordine della Mercede. ]Mori nel 1240. — S. Arisiide, tìlo.solo nte-
niese, autore di una dotta apolo;;ia in diJe a della religione cristiana.
Memorandum. — Fiera a Muro Lucano (prov. di lotenzai: dura due giorni. — Nascifii
della PriiKipessa Maria Isabella. Duchessa di (ìenova (isr,:ji. — Ap«>rtnra della caccia nella
pio\. di Buri. — Chiusura del'a ca<'cia nella prov. di l{e^.gio Calabria (<'ou le reti e le panie).
1 Mercoledì i S. Egido, abate, ,r.ativo di Atene. Fiori .sul declinare del sec. VII.
245-122 1 — S. Co-stanzo, vescovo d'Aquino. — S. Vittorio, vesc. dei Cenoiuanl.
Memorandum. — Principio della s'agione di autunno, .secondo l'uso meteorologico. —
Onomastico di S. M. il He Vittorio Emanuele III. — Fiera a Lanciano (provincia di Chieti),
tino al 15 del mese. — Fiera di S. Antonino a Sant'Angelo dei I.oml ardi. — .\ Messina si
festeggia l'anniversario della prima rivoluzione siciliana contro i Borboni (lt<47). — Festa
di M. SS. della Catena, pre^'evole opera d'arte del 1515, nel restaurato e medieva'e castello
di Mussonieli (Caltani.s^e;t:l|. con due giorni di fiera. — Apertura della caccia nella prov. di
Belluno (gallo cetrone e fagiano di monte), Bergamo (pernici ec. e camosci in montagna;
lepri). Bologna (lepre con .segnai e levrieri; storni con leti vaganti), Brescia (lepre). Cagliari
(cervo, daino, muflone), Campobasso (colombi .selvatici), c'aserta (uccelli insettivori), Catan-
zaro (i|Uadrupcdi e uccelli di passo; quaglie con le reti^ Cremona (starne e lepri, acquatici
e palustri e con le reti), Ferrara (alle lepri: e con le reti vagantii, Genova. <ìirgentl (per-
nici). Lecce (quaglie con i lacci). Macerata (alle lepri, starne e p-rnici, in parte della prov.),
Mantova (alle lepri), Milano, Moaena (storni con reti vaganti), Novara (zona di montagna),
Parma (con segugi, passeri e storni con reti vaganti); Pavia, Perugia (acquatici; con leti e
panie), Porto Maurizio, P.ovigo (alla lepre, col fnci'e; con le reti; con le panie), Sondrio,
Torino, Trapani (con le reiii. Treviso (lepre e caccia in montagna). Udine ipernicii, Vicenza
(lepri e pollame di montagna). — Chiusura della caccia nella prov. di Sas.saii (ai cervi,
daini, mufloni e caprioli; <'on reti e jianie). — T)a o;;gi è permessa la raccolta delle ostriche.
— A Firenze oggi si devono aver già riconferma' i o disdetti gli aftìtti e pagate le pigioni
del semestre da novembre a maggio.
, .r-
2 Giovedì I S. S'efano, re d'Ungheria, apostolo e p.idre del suo popolo. La
246_121 sua momor a è tuttora in grande venerazione in quel reame ch'egli
• governò dal 992 al 1038.
Memorandum. — Apertura della caccia nella prov. di Lucca (lepri e s.lvaggina stanziale).
3 Venerdì ' S. Serafina, verg. e mart, verso l'a. 12.'). - 8. Ausano Crivelli veso.
247-120 «^1 Milano, ilal j.M". al 5(i7. — B. .Alberto Besozzl, morto l'anno 135»,
■ onorato a Besozzo (proviUi-ia di Como'.
Memorandum. — Anniversario della elezioi e (l'.il4) a Somn-o Pontetlce di S. S. Bene»
detto XV (Giacomo Della Chiesa). — Festa di S. :Marino, j atrono della repubblica nnmnlm».
- Fiera a Cerignola iTerra di Bari) tino al 7 settembre. — Festa della Madonna d»-lla
Montagna sull'Aspromonte (vedi al 30 agosto). — Pellegrinaggio notturno al santuario del
Monte Pellegrino presso Palermo, in onore di Santa Bosalìa.
^ ^ X
4* Sabato i S. Rosa. .a, verg., nobile palermitana, morta nel lUlC in una grotta
2.4gt.ll9 jsul Monte Pellegrino, ove è veneralo il suo corpo, scoBerlo uel Ifl'ii'i.
— — a. Rosa da Viterbo, verijlne, morta l'anno 1*254.
Memorandum. - Fiera a Crevalcore (Boloifiia). Dura 4 giorni. - Pellegrinaggio a Viterbo.
SETTEMBRE 1920 __ loo -^ (37* Settimana)
S Domenica 1 ►!< S. Lorenzo Giustiniani, primo pntriarca di Venpzia. dove pra nato
249-118 , "Pi 13«1 : l't^l 14J4 tu eletto {,'enpialp dei canonici regolari di S. (Jiorgio,
«liiindi eleviito da pa|>a Jùigciiio l\ alla seile i)airiarcale. Mori nel HSf).
Memorandum. — (g II, Q — Comincia la fiera di laigo, die ha termine il '.M settemlire.
— Aiieitiira della caccia iieda i)rov. rli l\irnia (colle j)aMie)_.
() I^linedì i S. Teootis'o, m., vittima della persecuzione di Decio, presso Ales-
250-117 snndria dEj;itto, la. 24!t. — S. Settimio, vesc. di Jesi (sec. I Vt, martire,
S. Zìi caria, padre di 8. Giovanni Battista. — S, Frontiniano, mar-
tire, patrono di Alba (Piemonte), — S, Consolata, versine e rn., venerata a l{cg<4in lùiuìia.
IVIemorandum. — Laho'iy (laij, Festa del lavoro, solennità na/.ion. agli Stati Uniti d'Ame-
rica. — Fai^amcnto delle pensioni govern. di prima cat. Inon oltre le Mi) lire annnei.
7 Martedì 1 S. Regina, vergine, mart. r.l sec. ìli. - S. Claudio, abate, morto
251-116 l'anno 500 circa — S. Anastasio, nnirt., venerato ad Aqnileja (sec. IH-
— IV). — S.Giovanni, benedettino, vescovo di Gnbbio dal llti5 al lluC.
— Ad Aosta, festa patronale di S. Grato.
IVIemorandum. — Anniversario della cacciata dei Francesi da Torino (1700), Solenne com-
memorazione nella chiosa di N. S. d-lla Salute con intervento delle autorità. 11 giorno
api)re>so la coinmemora/.ione si ripete alla Basilica di Superga, — Stasera a Firenze tradi-
zionale costumanza delle rificJDne. — A CastelfiandoUo, nella prov. di Roma, per la ricor-
renza di S. Sebastiano. ])ri)cessione cui prendono jiarte il cardinale ve.scovo. V nnpertitoie
e la rfijitìti delia dottrina cristiana. — Fiera a Grottat'orrata (Koniai die dura tre giornii.
— Stanotte a Napoli testa ti-adizionale della Madonna di l'iedigroita. ove si cantano le nuove
canzoni popolar: dell'anno.
8 Mercoledì i Natività di Maria Vergine. La più antica e sicura memoria della
252-115' jintrodnzione di questa festa si ha nel sec. VII. — Festa di Alalia Ss.
Bambina, celebrala in uno speciale santuario a INIilano. nella casa ma-
dre delle Suore della Carità. — Festa patronale della Madonna ad Alzate (Comoi con fiera.
Memorandum. — Festa abolita (juanto al precetto ecclesiastico, dopo i motu-projìri di
Pio X del 2 e 24 luglio liMl, Non è neppnre più festa civile, — Festa patronale al san-
tuario di Mondovi, e nei due giorni successivi rinomaci fiera. — A Nimis (Udine), fiera
nell'ampia prateria della Madonna delle Mattonelle, cui concorrono tutti gli abitanti dello
Prcalpi Giulie. — Peilegrinagj,no al Santuario di ]\Iontenero presso Livorno. — Fiera a Prato
di To.scana: dnra qnultio ;,';(>iiii. — Secondo pellegrinaggio al Montevergine in 7*rovincia di
Avellino. — Festa in 'l'anrasi (jh-ov. di Avellino), con pi-ocessione del corpo del santo mar-
tire Benigno. — 1' era a Molletta: dnra 9 giorni. — Fieia della Madonna delle Grazie a Ros-
sano (prov. di ('use, /a : dura 2 giorni. — (ìran fiera di bestiame a'Paternò. — Festa della
Natività a JNlon reale. — Fiera e festa di Piedigrotta in Castronuovo di Sicilia,
9 CiiO'Vedl I S, Claudia, vergine, m;irtirizzata in Ancira di Galizia con S. Teodoto
253-114 '"Pi •*'^3- — S.Tazio, eremita, festeggiato ad Aquila degli Aliruzzi. —
— Ss. Gorgonio e Doroteo, soldati, martiri nella". .'JO-t.
Memorandum, — In Toscana oggi dicono: " Se piove per San Gorgonio, tutto l'ottobre
è \\n demonio „,
10 Venerdì S. Nicola da Tolentino. Entralo nell'ordine agostiniano a 1.^ anni
254-113 I nel ]2(V1, giunse ad alto grado di santità, tanto che morto nel 13(i.ì fu
beatificato vent'anni dopo da Giovanni XXII, e canonizzato da Euge-
nio IV nel 144G. — S. Pietro Claver. gesuita spagnuolo, consacratosi alla redenzione degli
schiavi africani condotti in America, j)er il che fn chiamato l'Apostolo dei Negri, Operò
innumerevoli conversioni, e consunto dalle fatiche mori a Cartagena nel 1C54,
Memorandum, — Anniversario della firma, del trattato di pace di Saint-Germain en Lave,
fra le nazioni Alleate e associate e l'Austria tedesca (1910). — Fiera a Copertino (Terra
d'Utrantoi fino alla domenica prossima. — Pellegrinaggio al Santuario della Madonna della
Consolazinn ! presso Reggio Calabria, con veglia e caratteristiche danze notturne. Comin-
ciano le feste in onore della S. Patrona che dur^ano 4 giorni, — Apertura della caccia nella
prov, di Alessandria
1 1 Sabato S, Diomede, m, in Siria. — S. Valentino, mari., sopolto nella basilica
255-112 fli S. Vittore a Milano. — S, Spcrandea. vergine benedettina, festeg-
_ — giata a Cingoli. — S, Emiliano, vesc. di Vercelli, dal 501 al 520 circa, —
S. Pafnuzio, discepolo di S. Antonio, sofferse per la fede, e mori verso il 335.
Memorandum. — All'albo municipale di ogni comune si pubblica la tabella del contri-
buenti per l'imposta di rl<'chezza mobile. — Comincia il nuovo anno in Abissinia, Festa
solenne di dan Giovauni.
SETTEMBRE 1920 - mi - (38» Settimana)
12 Doilienical »?< Ss. Nome di Marfa. Festa Istituita da papa Innocenzo XT, a cora-
256-111 I memorare la vittoria ottenuta contro 1 turchi sotto Vienna nel lf..'W.
_ g Guido, sagre-itano presso il santuario ili S. Maria di Laken tBrn-
xellesì. Intraprese il polleRrlna}j;;io in Ter'rasania. Ritornato dopo stttc anni, Il sottodccano
dt'l capitolo di Auil»>rle«'lit, suo paese nativo, lo alln<,'j,'iò in propra fusa, nò vole lasciarlo
tornare a Laken. Moriva nel 1011». — S. Silvino, vcsco\o di Ver»>na, dal 44M al HI eiroa.
Memo'-andiim. — % L. N. — Festa alla Madonna del Pilone (8obl)or«o di Torino) In ri-
cordo del niiraiolo ivi avvenuto nel 1644. — Festa dell' Uiiiono Federativa delle Misericor-
die, che ha luogo ogni anno nella <-ittà indic.ita dal Capitolo ;,'oncrale della l'n ione stessa,
fondata in Pistoia. — Fiera a Viterbo, che dura 1.") jjlorni. — A Loreto Aprutino (Teramo)
liera nel canijx) di S. M. in Piano. — Fesia della >[adonna deirindirizzo in Acireale, con
fiera. — Festa della Madonna delle Grazie in Castclterniini, con fiera. — Oygi per i Uus.s! è
la testa di Sant'Alessandro Newski.
13 Lunedi j S. Eulogio, patriarca d'Alessandria d' E;.'itto. Mori nel 608. -
257-110 |S. Mauro, vescovo di Piacenza, dal ili al 44'.». - S. Amato abate e
— ^— 'S. Amato, vescovo di Sion i0'27). — 8. Filippo di Alessandria, pa<lro
della vergine S. Eugenia.
Memorandum. — Fiera della Santa Croce a Lucca, che dura sino a! 2'.) settembre. — Fiera
a tastrogiovanni i)er la lesta del SS. Crocilisso. — Jiosc-Asriioiù, o capodanno israelitico.
Comincia l'anno .56SI. — l'agameuto delle pensioni governati\e di terza categoria (supe-
riori a L. 'Jooo annue).
14- Martedì Esaltazione delia Croce di G. C. riportata solennemente a Geru-
258-109 'salenime da Eraclio in questo stesso jfiorno. A Lucca lesta patronale.
— S. Crescenzio, martire, protettore di Siena tscc. lll-lVi.
IMemorandum. — Og^ri novilunio secondo l'uso ecclesiastico. — .\ l'eru;:ia si festeg;'ia
l'anniversar.o dell' in;ires'o delle truppe italiane (iStiOi. — Fiera di San Cipriano a Pon-
tedecimo ((iein>vai. — Festa della Madonna del P«nite. patrona di Lanciano. Dura ti e giorni.
— Festa di .Maria SS. della l,'onsolazione, patrona di Keggio Calabria. Proces-ionu notturna.
15 Mercoledì! S. Caterina da Genova, della nobile famiglia de' Fieschi (1448-1610).
259-108 I — S. Niconiede, martire (secolo 11). — l'rimo giorno Utile lempora <ti
" ' auttiniio.
Memorandum. — Annivor^iario della nascita del Principe di Piemonte, ereditario d'Ita-
lia (19041. — Scade il terniìne utile per la pres-entaziono ai capi d'isiiruto delle domando
di ammissione alla sessione autunnale degli esami di ammissione, d' integrazione e di li-
cenza per i ginnasi e i licei. — Cominciano i corsi alla Scuola Magistrale Militare di Scherma
in Koina. — Apertura della caccia nella prov. di Bologna (con le reti fisse e, con le panici.
Chieti (con le x-eti). Como (lepre e camoscio), (ìenova d-on reti fisse e panie ali" alberello),
Milano (leprli, Modena {roii reti fisse e panie), Parma (con reti fissei, llavenna (con reti va-
gantii, IJejjgio Emilia (con reti fisse), Salerno (ai colombi con reti fisse'. — Chiusura della
caccia nelle prov. di Aquila (con reti vaganti), Modena ilepri con segugi e levrieri). —
l'riiuipio del nuovo anno per i mussulmani (138'.»). — Festa nazionali! nelle repubbliche
di Costa-llica, Guatemala, Honduras. Nicaragua (giorno dell'indipendenza).
Iti dio vedi S. Cipriano, dottore delia Ch'esa. martire. Vescovo di (Cartagine,
260-107 I martirizzato l'anuo 25JS. — Ss. Marciano e Giovanni, festeggiati a Ci-
— ~ '■ — ^vita Castellana. — Ss. Lucia e Geminiano, martiri a lloma, venerati
a Lucca (secolo IIl-IVi.
Memorandum. — Festa nazionale del Messico (anniv. della proclam. dell' Indip. I8IO1.
1 7 Venerdì I Le stimmate di S. Francesco d'Assisi, in ricci do del prodigio avve-
261-lOB ' mito al Santo ineiitio si tio\ava in d'jvoto raccoglimento sul monte
-— della Verna. — S. Colomba, da Cordova, vorg., m.irt. de' Mori, l'a. 634.
- Sri'inul.ì i/iirnn i/etle lempora.
Memorandum. — Pellegrinaggio al monte dell'Alveriiia presso Firenze e visita al Sacro
Speco, (love accadde il prodigio.
1 ^> Sabato i S. Giuseppe da Copertino, nato l'anno ic.o», morto ad O-imo l'a.lfi»;:*.
262-105 ! La .sua umilia ed esattezza iieWadempiere i bas>.i uitizi^ gli procaccia-
rono tale venerazione che tu ordinato sacerdote. - Ss. Co.stanzo «
compagni, martiri, tebei, circa l'a. Ibi, tcstcj,giali a Drouero (Cuneoj. — Tn-^o yionto delle
ttmp'i'd.
Memorandum. — Festa uaziouale del cUilt (aiiuiv. della proulam. dell'indip. 1570).
SETTEMBRE 1920 - 102 - ^ (39^ Settimana)
10 Domenica] >^ 1 sette Dolori di Maria Vergine. - S. Gennaro, vescovo, martire.
263-104 patrono di Napoli, e vescovo di BeneviMito, martirizzato durante la
~ persecuzione di Massimiano e Diocleziano la. ;j jù. — Ss. lesto e De-
siderio, for^e del t-mpo di 8. (je.iuaro, onorati a iJenevento.
IMemorandum. — Da oggi fino al 26 set:eial»ie, si rinnova in Napoli ogni giorno il mi-
racolo della liqnet'az.oiie del san^juc <li S. (Gennaro, rellegrinaggio a Pozzuoli, teatro del
martirio del Santo. — Festa del Carro, in oimre di M. SS. Addolorata, che si venera nella
chiesa di S. Sebastiano in Mirabello Ile. ano iprov. di Avellino). — In Svizzera digiuno fede-
rale, ossia g;oino di r.poso e di preghiera.
20 Lunedi S. Eustachio, so!d., m. — S. Candida, vergine e martire, cartaginese
264-103 (src. II. V), festegi.'iata a Yentotene (Pozzuoli). — S.Agapito, papa dal
535 al 536, — S. Glicerio, vescovo di Milano dal 436 al 43d. — S. Fau-
sta vergine, uccisa a Cizico nella Propontide sotto l'imperatore Massimiano.
l\flemorandum.— J) P. Q. — Cinquantesimo anniversario della caduta del potere temporale
e della unione" di l{oma all'Italia. (irandi.tc--tegg;amenti a Itoma. — Festa civile legale in
tntto il liegiio. Sono chiuse le Biblioteche, le (ìallerie, i Musei. — Festa campestre carat-
teristica alla ÌMadonna della Rocca a Taormina. — Apertura della caccia ai passeri e storni,
con reti vaganti, in prov. di lleggio Einiia.
21 Martedì S. (Matteo apostolo ed evangelista. Da pubblicano chiamato a se-
365-102 guire G. C, credesi morisse ma; tire in Etiopia. —.S.Giona, profeta,
sepolto in Geth nella terra di Saar. — S. Ifigenia, vergine etiope,
convertita da S. Matteo apostolo.
IMemorandum. — Fiera ad E?te. Dura otto giorni. — Fiera a Frascati. — Fiera di San
Matteo a Salerno, ricca di cavalli e bestiame. — In Toscana si dice: "A San Matte, l'uc-
cellatore salta in pie. „
22 Mercoledì! S. Maurizio, soldato, mart. Capo della legione tebea, martirizzato
266-101 l'anno 287 unitamente ai suoi compagni. — A Jesi festa patronale di
S. Settimio (vedi 6 settembre). — Ss. Digna ed Emerita, sorelle martiri
a Roma verso gli anni 254-2()0. — S. Tomaso da Villauova, arciv. di Valencia, in Ispagna,
nato l'a. 1488, morto Ta. 1555.
Memorandum. — Principio dell'anno secondo il Calendario repubblicano francese. Oggi,
primo Vendemmiale, comincia l'a. 128o. — Pagamento delle pensioni governative di seconda
categoria (superiori a L. 500, ma non a L. 2000 annue). — CItipur, ossia giorno dell'espia-
zione per gli Israeliti.
23 Giovedì i S. Uno, papa, martire. Fu l'immediato successore di S. Pietro
267_j_00 'sulla c.ittedra i)o;it.itìcia, nel 67 (o 76?). Dettò savie leggi, miintenne
jj^ disciplina ecclesisistica, e chiude la vita col martirio per ordine di
Saturnino, come è ricordato anche dall'Alighieii (l'ur. XXVII, 41). — S. Tecla, venerata
come la prima martire tra le vergini (sec. I).
Memorandum. — Entra il Sole in Libra, e comincia l'Autunno astronomico. — Equinozio
d'aututnu). — Oggi il giorno e la notte solare sono di uguale durata. — Anniversario
della morte di Frane. Domenico Guerrazzi (1873). Commemorazicme "a Livorno per cura
delle Società democratiche. — Ap?rtui-a della caccia nella prov. di Venezia.
24^ Venerdì ! La B. vergine della Mercede. — S. Gerardo, vescovo, martire. No-
268-99 \\ì\\e veneto, entrò nell'ordine benedettino, e divenne l'apostolo del-
l'Ungheria e vesco\o di Casnad. Per oi'dine del re, fu lapidato l'a.
1046. — S. Terenzio, mart., circa gli anni 244-24'J, patrono di Pesaro. — S. Cleto, confes-
sore, venerato a Tivoli.
25 Sabato 1 S. Firmino, nativo di Pamplona, che predicò la fede in Alvernia
2gg_P3 e fu primo vescovo di Amiens ove morì martire nel 287. — S. Paoi-
fico da San Severino, dell'ordine dei Minori osservanti, morto nel 1721
e canonizzato da Gregorio XVI. — S. Anatalone, primo \ esc. di Milano dal 51 al 64, o dal
bS al 61 secondo il Sassi.
Memorandum. — Termine per presentare 1" domande di ammissione ali esame di ma-
turità nella sessione autunnale per parte uu. Ovindidati provenienti da scuola privata o
paterna,
SETT.-QTTOBRE 1920 - 103 - (40* Settimana)
26 Domenica I »-T« S. Guerino. monaco di dn-voy in Sassonia; fl..n nel secolo IX. -
270-97 S. Vigilio, vescovo <li Jiii'.soia, tia";,'U anni <S0 o 5l(; cirva. — S. <ìln-
vaiini Uldraio. d:i M(>iJ;i, fondatore «lell'ordine df;,'li Umiliati, morto
l'anno ll.">'.i. — I Ss. Oipi-iano e (ìiustina, martiri a Nioomodla.
Memorandum. — Fiora a Vij,'noIa. — Fionu ad Isornla. Dura tro j,Moi"'- — Fiera e To-
sta dell' Addolorata in Miraliella Belano (jìrov. di Avellino). Il saltato snecessivo trasporto
del cario in jiaose. — l'iera di S. Antonio a Spezzano Allume^e iprov. di Cosenza).
;• ' ■ . ij-'j
27 Lunedi Ss. Eupreplo. Cosma e Damiano, mm. r». 30:j. - S. Adolfo, martire^
W271-96 , <l l sec. IV. — Festa intronale di S. Veroniea a Bliias»oo.
Memorandum. — Fiera dei Ss. Cosma o Damiano, a Secondi^'liano, presso Napoli: dura
sino al l» ottobre. — Ogyi plenilunio secondo l'nso ecclesiastico. — Frimo giorno di
Sucot o Festa delle capanno, per gl'israeliti. — Oggi pagamento dogli stipendi ayli iinple-
patl {governativi.
2$ Alartedì | S. Venceslao. re di Boemia, si adoperò nel difTondeie la religione
272-95 cristiana Ira i >iioi sudditi. Fu ucciso a tradimento dal fratello Boleslao,
il -'JS settembre 931». — S.» Eustochio, ttglia di S. l'aola e discepola di
S. Gerolamo, morta l'anno 410.
Vcmorandum. - ($) L. P. - Fiera detta di San Michele in Controne (Salerno). - Se-
cando giorno di Sucrol, o Festa dello capanno. *
29 Mercoledì' S. Michele, arcangelo. Oggi si festeg-ia la dedic.lzione di un tem-
273-94 pio eretto in suo onore sul monte Gargano.
Memorandum. — Anniv. della liberazione di .\neoni (isCOt, feste;,'j,'iato in quella città. —
Fiora di San rMielnle a Tirano in Valtellina. — Fiera di cavalli a S. Bonifacio (prov. di Ve-
ronal. Dura diie g orni. — Festa dell'Arcangelo San Michele con fìera a Coronata di Corni-
gliano (Genova). — Famosa fiera di nci'«'l'i a MontopoU nel Valdnrno inferiore. — Fiera
dì .S. .\mato a Nnsco in provincia di Avellino. Dura duo giorni. — Pellegrinaggio al Monte
Gargano. — Fieia a Caltanissetta per la festa del i)atrono S. Michele. - Og^l a Milano,
in molte altro città della Lombardia e uelle Ilomagne scadono gli affitti annui delle case
e si faimo i traslochi.
i— iU,
30 Giovedì i S. Gerolamo, dottore. Uno de' più grandi dottori della Chie>a la-
274-93 I tina, mori nonagenario a Betlemme, l'a. 420. — S. Amato, primo ve-
■ scovo di Nusco dal 91)7.
Memorandum. — Chiusura d. ila caccia nella prov. di Boloj^na (alla lepre con segugi e
lovriorii, Ciitanziiro mccelli di passo; <iiia;,'lie con retii, Lecce (quaglie con i lacci), Parma
(con sogn;.'i), Itovigo (lepri con soj.'ngi), Siracusa (con le reti).
1 Venerdì S. Remigio, vescovo. Fin dall'adolescenza fece tali progressi nelle
275-92 lettere elio In eletto, sebben giovane, vescovo di lleims. SI rese cele-
bre por la convorsioue di Clodoveo, re del Franchi, e della nazione
francese al cristianesimo. Mori nel 53^.
Memorandum. - ('omineia la sessione, autunnale di esami nei Ginnasi e Licei. — Ogcl di
regola si aprono le Scuole element. — Da oggi al ;U marzo it Javoro notturno, agli efl'ctrl
della legge sul lavoro dello donne e del fanciulli, è intoso frale ore 20 e le 0. — Apertura
della caccia nella prov. di Bari (ai colombacci), Belluno (con i lacci), Cuneo (in collina e
montagna). Lecce (tordi con i lacci), Mantova (alle lepri con segugi e levrieri: con reti por-
tatili). Milano (con reti vaganti), Modena (e. s.), Novara (beccaccini alle tese), Parma Xeon
le n>ti vacanti). Pavia (e. s.). Pesai o (coturnici e pernici rossej, Piacenza (rondini, rondoni
e ba'estruccii, Pisa (cinghialei. Porto Maurizio (con panie e gabbie di pettirossi), Ke;;gio
Kmilia (con le reti Ta;.'anti), lloma (con le panie), Salerno (con lo reti e le paide), Venezia
(uccelli pallisti i e ac-piaticii. — Oggi è permessa la caccia allo rondini, rondoni e balo-
strncci in i)rov. di Bologna, Ferrara, Firenze. Forlì, Grosseto, Livorno. Lucca (tutfil mese),
Mantova (anche ai colombacci e colombi selvatici), Pisa, Ravenna, Peggio Kmilia, Slona. —
F.nisco la sta;: io no delia pesca del corallo. Da oggi tino a tutto aprile è anche vietata la pesca
delle vongole o aiselle nel golfo di Napoli. — Oggi a Torino si pagano gli affitti sentcstrall.
'. -t:
2 Sabato ' l ss. Angeli Custodi. Festa istituita d» Paolo V, ed estesa a tuHa
27H-01 il' Cliioa «la demento .\. l'anno 1670.
Memorandum. — Boma festeggia l'anniversario del plebiscito in favore dell'unione al
i:.. M,M -l'Italia (lò70). — Fiera ad Oueglia.
OTTOBRE 1920 _ 104 — (41* Settimana)
3 Doilienictl I >I^ ll ss. Rosario di Maria Vergine SS. Ffsta istituiia da Giego-
S77-90 TÌo XIII, il coiiiiiieiiiorazione della \ itlnria di Leiìaiilo riportata coiifro
" ' i Turchi nell'ottubre del 1571. leeone Xlil nel l.S8.> presciissc per tutta
la Chiesa la prjitloa del Rosario durante il mese di oilohre. — S. Calimero, vescovo e mar-
tire. Blorto 111 Milano sotto Comrnodo, verso l'a. l'Jl (Vedi anche ai luglio).— S. Gerardo,
abate di Bruyne. — S. Candido, martire a llouia.
Memorandum, -- Jn S. (ìiorg o a Cremano, presso Napoli, festa della Madonna del Buon
Consiglio. — Og^i per i protestanti tcdeselii ò la Emtt'fcst (festa delle mess:j.
4 Lunedi S. Francesco d'Assisi, fondat.deir ordine francescano e de" terziari,
378-89 patrono d^lla sua città natah\ Compose cantici religioni, ubando tra i
primi della lingua italiana. K sommamenic lodato dall'Alighieri. Visse
dal 1182 al 1226. — S. l'etronio, vesc. di Bologna dal 430 al 45U, patrono di questa città.
Memorandum. — A l'Mesole, fiera di San rratcì-sco: dura 'A giorni. - Festa e lìera a Bran-
cavilla ((,'atania) i)er San Placido, patrono del luogo. — Apertura della eaccia ai tordi coi
lacci nella prov. di Bari.
5 Martedì S. Placido martire, abate di un monastero bonedrtlino in Sicilia,
S79-88 ucciso da barbari pirati Yers(^ il 541. — y. Alarcollino. vescovo di Ila-
~ venna, dal 232 al 283. — 8. Galla, vedova, del tempo di Teodor.eo
(■157-525), — S, Renato, vescovo di Sorrento verso gli anni 424-450.
Memorandum. — ^ U. Q. — Apertura della caccia nelle prov. di Alessandria (con se-
gugi e levrieji), Cagliari (acquatici, beccacce, ec).
\
. ^-j^
6 Mercoledì 1 S. Brunone. abate, di Colonia, fondatore del nuovo ordine dei Cer-
380-87 tosini. Di nobile famiglia, dopo aver studiato in patria si portò in Fran-
cia e nelle celebri scuole di Keims si addottorò in filosofia e teologia.
j\Iori santamente nella Certosa di Squillace nel 1101, e fu canonizzato da Leone X nel 1514,
S. IMagno, vescovo di Oderzo, verso l'anno (540. — S. Probo, vescovo e martire, onorato a
Gaeta. — S.Francesca delle Cinque Piaghe, terziaria degli Alcantavini scalzi, di Napoli, ca-
nonizzata da Pio IX. - S, Adelgiso, vescovo di Novara dall' 835 all'SGO.
Memorandum. — Pagamento delle pensioni governative di prima categoria (non oltre le
500 lire annue).
— — — -^i.
I GrlOVedl S. Brigida, matrona, principessa di Svez a, moglie ad Ulfone; riti-
S81-86 rossi per tempo in un monastero, dove è lama avesse frequenti vi-
sioni celesti. Morì nell'anno 1473. — S. Giustina da Padova, verg.,
mart. (sec. 1?). — I SS, Sergio e Bacco, martiri in Siria sotto Massimiano.
rr
8 Venerdì S., Reparata, vergine, martire, circa l'a. 250, onoiata nella diocesi
283-85 j di Aiaccio (Corsica), e a Firenze. — 8. Pelagia,, commediante in An-
~ tiochia. Trovandosi un giorno ad una predica del vescovo Nonno,
ftx tocca dalle sue parole e pianse. Si gettò a' piedi di lui. dicendo di voler riparare alle sue
colpe, quindi vendute robe e gioie, distribuì il denaro ai poveri e dopo fervente espiazione,
ottenne il battesimo. Pre<e il velo delle religiose, e terminò i suoi giorni in una grotta del
monte Oliveto. — S. Simeone, il venerando vegliardo che nella Pre<enta/.ione di Gesù al
'J'empio tenne tra le sue bx*accia il Divino Fanciullo, profetando la sua futura grandezza.
Memorandum. — in Toscana oggi .si dice: ** A Santa Eeparata ogni oliva inoliata „.
9 Sabato S. Dionigi Areopagita, vescovo di Atene, poi apostolo di Lutezia (Pa-
383-84 'rigi), ove credesi morisse martire nella s<;oonda persecuzione, l'anno
0(ì. — S. Donnino, martire, patrono di Borgo San Donnino (secolo III-
IV). — S, Diodato, abate di Montccassino, morto l'anno 834.
Memorandum. — Fiera à (.Castelfranco nell'Emilia. — Festa nazionale della l'epubblica
dell'Equatore Uadipeudenza di Guayaquil).
OTTOBRE 1920 - io5 — (42* Settimana)
10 Donieilical v:^ S. Francesco Borgia, duca di Gnnd «. r masto v( dovo. fn d:» S. Iena-
384-83 U>'> ascritto a'ia sua Coiuitiiiriiia. ed oidiiiato .saorrdoio a Uouia. Velina
'più lardi cromi» ;,'t;jierale dei (ìesuiti, o inori nel 1572.'— S. Cerbi), o
Cerboiiio, vino, di Mas^a Marittima lPopul6iiia\ morto l'a. ò73 (Ban uio'.
Memorandum. — Gr<i,i<i Prir d'Au'mn e, a rariyl.
J. ^
11 Lunedì I S. Firmino, vescovo dT/.òs, morto la. 5.^3. — 8. Plaoidia, vergine,
385-82 niorta verso l'a. -ICiO, onorata a Verona. — S. Lui^i di lJ«»rtraiidM, da
^Valenza in Ispa;;iia, domenicano (15a0-l&80j. — b. Eut'redo, uiartira
presso Alba, onorato anche a Cherasco.
Memorandum. — Anniversario dello sbarco delle truppe italiane a Tripoli (lUll). — Scada
la quinta rata bimestrale delle imposto dirotte erariali e sovrimpo>te coni, e prov. Non pa-
gando entro gli » giorni suoc. alla scadeii/.a, il contribuente incorre nella multa del i",^
12 Martedì I S. Serafino da Montegranaro. Mori settantacinquenne, l'anno 1004.
386-81 — S. PulcluMia, imperatrice: .{a'J-ló.J (Mlu'iie: 10 sett.i. - S. Edistio,
'mart. (scc. IIl-IV), ricordato a Ravenna. — S. OpUio, diacono, con-
fessore, onorato a Piacenza: tìoii verso l'a. 4iO (Fcrrario). i
Memorandum. — # L. N. — Fiora di S. Serafino iiiMontegranaro (Marche). — .\nniver-
sario della scoperta dell' .America per opera di Cristoforo Colombo (HlCii, feste;.'t;iato in
Spagna e in molte parti dell'America Latina, specialmente in quella Centrale, nell'Argen-
tina e anche in vari stati dell'Unione nordamericana.
-y ,
13 McrCOledìi S.Edoardo, re d' In;;hilterra. salì al trono ancor giovinetto, ma
38'7-80 j la iiiairi;.'na di lui Elt'rida si ora oi)po>ta a codesta eiezione, od aveva
tentato oj,'iii via i)ercliè fosse cUtlo il principe Etclredo. Uiiiscito
vano ogni tentativo, essa dopo tre anni di re^'uo lo fece pugnalavo da un suo dorae-
siico (10<>f.) mentre trovavasi a caccia. — S. Chelidonia, vergine, morta l'a. 115-».
Memorandum. — Oggi novilunio secondo l' uso ecclesiastico. — Pagamento delle pen-
sioni govcniati\« di terza categ>>ria (superiori a L. '2000 aiinuei.
1 TÌi
14? Giovedì j S.Callisto l. papa. mart. Si attribuisco a Callisto la erezione della
288-79 chiesa dedicata alla Madonna in Trastevere ed il cimitero sulla via
"Appia. Istituì puro il digiuno delle tempora, e benché la religione
cristiana fosse allora tollerata, pure vi furono martiri. Lo stesso Callisto fu decapitato sotto
Eliogabalo uel '221. — S. Fortunato, vescovo di Todi, circa dal 528 al 512.
15 Venerdì j S. Teresa, vergine. Nacque ad Avila la lòI.VFu la riformatrlce
289-78 ; dell'ordino de' Carmelitani Scalzi. Scrisse opert iscetiche di alto valore,
'fu una vera martire di penitenza, e mori nel 1! b2 — S. Uuggcro, vesc.
di Canne (sulla fine del sec. V?K venerato a Barletta.
Memorandum. — Chiusura delle is<-nzioiii alle scuole elc«nrnta' . comunali. — Scade il
termine utile per presentare le domande di ammissione ai Co'icgi Militari di Napoli e
di Roma. — All'albo municipale di ciascun comune si publ)llc? la liata dei giurati, «•ompl-
lata dalla Giunta mandamentale. — Apertura doihi caccia nella prov. di Cosenza (con la
panie e i lacciuoli), (irosseto (cinghiali e capriolii, Pavia llepril. Piacenza (acquatici a po.^;o
fisso), S ena tcin-hiali e caprioli). Torino Mepri coiisrgugi e levrieri). Udine (con la spin-
garda). — Oggi nelle prov. di Arezzo è pormes^a la caccia alle rondini, rondoid e bale-
strucci. - Chiusura della caccia nelle prov. di Mantova (alle lepri con levr.eri e seguirli,
Sassari (lepri e pernicij. — Da oggi sino al 15 gennaio sono vietati la pesca e il coinmeioio
delle trote, dei carpioni e delle bottatrici.
16 Sabato 1 S. Gallo, abate, detto ra[io9tolo delia SviZ7,era. mori a novantacin-
390-77 QUe anni, nel ()4«. Era nato in Irlanda dopo la metà del sec. VI e
fu tra i dodici che .seguirono S. Colombano in Inghiltena. Uicupciata
la sanità sul la^'o di Costanza, vi eresse alcune celle, origine do| monastoio benedettino
unto sotto il nome di 8. Gallo. - B. Vittore IH, papa, succ noi 10X7 di K. Gregorio VII
Memorandum. — Comincia l'anno .scolastico universitario. Comincia pure la seconda
sessione degli esami speciali (che in qual. he università maggiore può essere anticipata
al 1» ottobrei, ma le lozioni principiano di solito molto più tardi. - Ogjfi ootuiuoiauo la
leaioui nelle scuole secondarie classiche e lecoicbe del lleguo.
OTTOBRE 1920 - iqg - (43^ Settimana)
17 Domenica! vp S. Edvige, matrona, donna d'illusti-o lij;ni(m'ic). T.e sue entnitn
391-76 venivaiiu i-unsumato noi soccorrerò yli iiilclici, o riuias a vedova,
_^ ^.gg(_j l'abito fra le relitjio.sc di Frebiiitz. Morì nel l'il.J. — S. Mar-
gherita Maria Alacoque, zelatrice della divozior.e al S. Cuore di Gesù UG15-l(i'J0).
Memorandum. — Apertura della caccia nella prov. di Cuneo (alle lepri coti segugi e c:uil
da corsa I.
18 I^llliedl ! S. Luca, evangelista, discepolo e si'gretario di S. Paolo, 'scrisse il
392-75 ! terzo Vangelo ciitioiiico, o gli A li de(//i a/ios ulì. Si credo niori.s-sc niar-
— (ire a Patrasso l'anno 86. — S. Giuliano Saba, anacoreta. — S. Mo-
none, anacoreta del VII sec. — S. (ìiusto, martire a Beauvals. — S. Paolo deila Croce, fon-
datore dell'Ordine dei Pàssionisti, na!o ad Ovada nel IG'Ji, morto nel 177:).
Memorandum. — Famosa fiera dell' Impruneta, presso Firenze: dura sino al mercoledì.
19 Martedì S. Pietro d'Alcantara, uno dei più illustri santi dell'lberia: fu me
393-74 naco fraiueseano, ed a soli 'JO anni destinato supcriore di Ba.lacos,
— esercitò il suo ufficio in modo da attirarsi l'universale ammirazione.
Morì a 03 anni nel 15«2. — S. Massimo, diacono, patrono d'Aquila degli Abrnzzi, martire
verso l'a. '250. — Ss. Procolo e Nicea, martiri, rammentali a Pozzuoli. — S. Eusterio o
Asterio, vesc. di Salerno dal 535 al 5:j',).
20 Mercoledì S. Giovanni Canzio o da Kent. polacco, nato verso il 1403, morto
SQ^.'J'S nel 1473 e canonizz.ito da Clemente XIII nel J767. — S. Irene, vorg. e
martire in Portogallo. — S. Ca[)rasio, martire ad Agen nelle (ìallie. -
S. Massimo, levita e martire presso Aquila negli Abruzzi. — S. Arleuiio, uttìcialo della corte
di Costantino, decapitato ad Antiochia sotto «•iuliano l'Apostata, al quale aveva iimj»rove-
rato le sue crudeltà contro i cristiani. — Ss. Mai ta e Saula, martiri con molle altre vergini
a Colonia. — S. Feliciano, vescovo di Miiido.
Memorandum. — 3 P. Q. — Fiera a Itovigo. Dura 8 giorni.
21 Giovedì ss. Orsola e compagne vergini, mart. Il martirio sarebbe avvenuto a
395-73 I Colonia verso l'a. 453. Molte leggende si formarono in seguito sul nu-
mero e sulla i)atria di queste vergini. A Co Onia si mostrano anche
presentemente molte reliquie dello compagne di S. Orsola. — S. Follano, vescovo, martire,
verso l'anno 383, onorato a Lucca. — S. Bertoldo da Parma, confessore, morto l'a. 1101.
Memorandum. — Fiera di Sant'Orsola a Caulonia (provincia di P.eggio Calabria), rinomata
per gli equini. JJura quattro giorni. — Pagamento delle pensioni governative di seconda
categoria (superiori a L. 500, ma non a L. '2000 annue).
22 Venerdì j S. Marco, vcsc-ovo di Gerusalemme e martire sotto l'imperatore
396-71 Antonino. — S. Verecondo, vose, di Verona (a. ii2Tii. ~ S. (Giovanni
• Buono, eremitano, morto l'a. 1249, onorato a Mantova. — S.Filippo.
vesc. di Fermo verso gli anni 251-254, martire. — S. Moderamìio, vescovo, morto nel 730,
onorato a Berceto (Parma). — S. Donato, vescovo di Fiesole dall' 844 all' 804.
Memorandum. — Festa della Madonna della Neve a Torre Annunziata, in ricordo della
eruzione del Vesuvio del 18-J2.
23 Sabato S. Giovanni da Caplstrano Nato neir Abruzzo, entrò nell'Ordine
397-70 r^' S. Francesco, converti molti eretici e conlribui a far togliere l'as-
sedio a Belgrado nel 14515 e a dar vittoria ai cristiani, contro i Turchi.
Morì lo stesso anno. — S. Vero, vescovo di Salerno Isul principio del scc. Vj.- — S. Severino
Boezio (verso l'anno 470-525), martirizzato presso Pavia da TeoJorico.
Memorandum. — Entra il Sole in Scorpione. — Commoiiior;iziiine patriottica a Boma,
pres.so lo storico nuDuìnvln sui colli Parioli, por l'anniversario della morte dei fratelli Cairoli,
caduti combattendo contro i .soldati ponlilici (1867). ~ Fiera a Potenza: dura tre ijiorni. -
Fiera a Treviso. Dura 3 giorni.
OTTOBRE 1920 ~ loT (44» Settimana)
24 Donienical >:-^ S. Raffaele, arcange'o. - s ,Majl«>rio. vcso. in «rei»-iiR. mono
298-69 [l'a- •'•'^5. — S. M;iic!;o. » reiiiila, riiM.nlato a Moiidnijoiie, l•^e^.so SeSH»
Ainiiiicii V Carinola i(ìa(>«a\ - U. Antfolo l»oi n», s< ivitn, mono l'a. 1 òOG,
onoralo a Milano, ove nel tempio di S. Carlo' se ne roii.seiva il corpo im-orrotto.
Memorandum. — Anniversario del matrimonio delle I.L. MM. il re Vittorio Emanuele III
e la i;ei;ina Klena (liS'.it;..
iI^Kk
2o Lunedi ] ss. Crispino e Crlsplniano. niartlri a Soissuns, nera perse«-nzione di
299-68 I Mas-simiaiio o. Dioi-Icziaii... l'anno •2h7. — S. «anno, protettore di
Sas-aii. - S. Miniato, mart., la. ^54, venerato a Firenze. — Ss. Cri-
nto e Daria, coniugi martiri a lloma, veiso la. '.'84.
Memorandum. — k Roma, coinmemoraziono patriottica della stra;^e del lanificio Alani
Trastevere (lb«7). — Triste aniiiversiulo della rotJa di vaporetto (1917) che segno 11
rmcipio deirinva>ioiie austro-tedesca del Friuli e del Cadore, durata un anno e nohll-
rnente vendicata a Vittorio Veneto. — Fiera a Varese. — A Parigi seduta pubblica e pie*
iia.ia dell'istituto di Francia per il conferimento dei jiremi nei diversi concorsi.
26 Martedì I S. Evarlsto. papa, martire della terza persecuzione, sotto Traiano,
300-67 l'alino 105. Nac(|ue a Betlemme, fu eletto papa nell'anno 'J7. e governo
i |j^ Chiesa sotto gl'imperatori Domiziano, Xerva e Traiano. Egli primo
stabili che 1 matrimimi fossero celebrati pubblicamunte colla benedizione del sacerdote. —
S. (ìHudisio, vescovo di Salerno (sec. Vl-VHj. — S. Fulco Scotti, vescovo di Pavia dal 1216
al 12'29.
Memorandum. — Ogjji plenilunio secondo l'uso ecclesiastico.
27 Mercoledì S. Frumenzlo. vesc , onorato dagli Abissini come uno degli apo-
301-66 setoli dell'Etiopia, di cui fu il primo vescovo, consacrato da S. Atanasio,
— patriarca di Alessandria: scc. IV. — S. Florio, o Fiore, vescovo di
Ari)i:fta (Cittaiiova, nelllstriai, verso eli anni 5-21-Ó46, feste;^giato a Pola (Istria). — S. El-
seliiin, re etiopico del sec. VI. che rinunciato al trono lini i suoi giorni in un monastero
posto su di una alta monta^'na (Butler).
Memorandum. — Eclissi totale di luna, parzialmente visibile in Italia. — # L. P. —
Fiera a Montecchio nel Rej,'giano. Dura tre giorni. — Oggi pagamento degli stipendi agli
impiegati governativi.
28 Giovedì i Ss. Simone, e Giuda Taddeo, apostoli, martirizzati in Persia dopo
303-65 aver pr-dicato la fede in .\>.ia. — S. Fiiiniliano, vesc. di Cesarea in
• - Cappadocia, mono ranno 'll'l. — S. Cirilla, vergine, martire a Roma,
verso l'a. 250. — S. Fedele, soldato, martire verso l'a. 288, venerato a Milano e a Como.
— S. Anastasia, vergine e martire, spirata fra atroci tormenti a Roma nella persecuzione
di Valeriaiio. — S. Gaudioso, vescovo africano, ohe scacciato dai Vandali venne in Italia e
mori in un monasteio presso Napoli.
;;(
29 Venerdì S. Ermellna, vergine, onorata a Meldraért, presso Hngard. Mori
303-64 verso l'a. ;Vii5. — B. .\ngelo d'Acri (Calabria', cappuccino, nato l'a. lfi«9,
— — — morto noi 1739. — Ss. (xiacinto e compagni, martiri, ricordati a Cug-
giano (Salerno). — S. Eusebia, vergine, martire isec. III-IV), onorata a Bergamo.
Memorandum. — Anniversario della nascita di Simone Bolivar detto il Liberatore (1783),
festeggiato in molti stati del Sud e del Centro-America. — Fiera di cavalli a San Bonifa-
cio iprov. di Veronal. Dura due giorni. — Anniversario della gloriosa battaglia di Vittorio
Vei'eio, iniziala il 21 oltobie 1918 e continuata con grande accanimento, finche l' Vili» ar-
mata non dette oggi alla Sernaglia il colpo mortale al nemico.
'. |-
30 Sabato j ss. Marcello e Cass'ano, martirizzati l'anno 20«. — 8. Germano.
304-63 'vescovo di tlapiia. dal .MS al 541 circa. — S. Gerardo, vescovo di
rotonza, molto verso la. 1120. — 8. Cherubino, martire. — 8. Satur-
nino, ve.sc. e mart. nella Gallia (250).
Memorandum. - Chiusura della caccia nella prpv. di Rayenna (con le reU vagauU).
OTT.-NOVBMB. 1920 - loB - (45» Settimana)
3 1 Domenica I >I-< S. Alfonso Rodrlguez. Nato l'anno 1331, a Segovia in Spagna, fa
305-63 fratello coadiutore nella Comi), tli (Tf;>ù, e in. a Maiorca nel 1617 fu
^beatilicatonel 1825. — S. Antonino, vesc. di Milano, verso gli a. 655-661.
Memorandum. — Da ogp;i fino alla prima domenica di j,'iHgno. a Napoli, si pa;:a la ram-
pngiin ai pi rtieri dalla mezzanotte in poi. — In Barra, jìresso Napoli, tV'Sta popolare det a
dei Gi},'li. — Chiusura della c-ucoia nulla prov. di Belluno hil gallo cedrone e fagiano di
monte; e con i lacoii. Eologna (at,'li stoini con reti va'^anti), C:igliari (cervo, daino, muHonci,
Como (camoscio). Ferrala (con le reti e le panie', Mantova (con le reti portatili , Milano
(con le reti vaganti), Modena e. s.i, N<jVara (camoscici, Parma (con reti vacanti), Pesa-o
(coturnici e pernici rosse), llegg o Emilia (con r« ti vaganti), Kovigo (col diluvio), Sondrio
(camosci, galli di montagna). — Festa della Kiforma per i protestanti tedeschi.
1 Lunedi >^ Festa di tutti i Santi. Ordinata per tutta la Chiesa da papa Sisto IV
306-61 (1475). — Ss. Cesario, diacono, e Giuliano, prete, martiri a Terracina
(sec. I?). — S. Severino, monaco, confessore, onorato a Tivoli.
IVIemorandum. — Festa civile legale. — Si pubblicano 1 moli suppletivi delle imposto
dirette, e restano depositati per otto giorni negli uffici comunali. — Apertura della caccia
nella prov. di Catanzaro (alle quaglie e tordi), Chieti (con le reti), Cosenza (e. s.), Ciemona
(lepri con levrieri e segugi), Mantova (caccia a rastrello alla lepre), Milano (alle lepri con
segugi e levrieri), Novara (e. s.), Reggio Calabria (con le reti e le panie, esclusi i tordi',
Iloma (capri, cinghiali, cervi, daini), Sassari (mariora), Udine (lepri con seiiu-.'ii. — Da oggi
a tutto marzo è vietata la pesca dei gamberi d'acqua dolce. — Oggi a Firenze si cam-
biano gli alloggi; e nelle Eomagne scadono gli affitti rustici.
2 Martedì I Commemorazione di tutti i Fedeli Defunti. Oggi, per la Costituzione
307-60 I apostolica 10 agusto i',)15, i sacerdoti possono celebrare tre messe,
Come nel giorno di Natale. — S. (ìiiisto. luart., l'anno 287, patrono
di Trieste, dove fu vittima della persecuzione di Diocleziano nel 303, e dove la cattedrale
a lui dedicata ò simbolo di italianità.
Memorandum. — Oggi sono chiuse le scuole e le biblioteche governative. — A Perugia,
fiera dei Morti. Dura 8 giorni. — Fiera detta dei Morti, a Corigliano Calabro. Dura 3 giorni.
3 Mercoledì
308-59
S. Umberto, vesc. Successe a S. Lamberto nel vescovato di M;:
strioht. E invocato come patrono de' cacciatori. Morii' a. 727.
Memorandum — (£ U. Q. — Anniversario del combattimento di Mentana (1867). — An-
niversario della libeiazione di Udine delle truppe austriache (1918), e della redenzione di
Trento e Trieste. In questo stesso giorno è firmato l'armistizio di Vilia Giusti, ohe segna
lo siacelo della moifax'chia austro-ungarica secolare nemica d'Italia.
4t Giovedì I S. Carlo Borromeo. Infaticabile arcivesc. di Milano. Nacque nella
309-58 ròcca di Arona il 2 ottobre del 1538. Papa Pio IV (Medicii che era suo
zio, lo creò cardinale, gli conferì l'arcivescovado di Milano e la carica
di grande penitenziere. Fu di una carità singolare: e quando infierì la peste: mise più di una
volta a cimento la sua vita stessa per soccorso dei miseri appestati. Promosse il concilio di
Trento, e fu severo restauratore della disciplina ecclesiastica. Mori a 4(5 anni, nel 1581. —
S. Emerico, confe^sore, tìglio di S. Stefano re d'Ungheria, morlo ad Alba Beale.
Memorandum. — Anniversario dello sbarco delle truppe italiane redentrici a Fiume e a
Zara (l'.)KS). — Festa nazionale della Svezia. — Oggi finiscono in tutta Italia le fei'ie annuali
dei Fóro giudiziario. — Fiera di San Carlo a Casalmaggiore i Cremona).
O Venerdì S. Magno, vescovo di Milano d.T,l 518 al 530. Fu sepolto in S. Eustor-
310-5*? gio a Milano, sotto la mensa dell'altare maggiore. — S. Zaccaria,
— profeta, padre di San Giovanni Battista.
Memorandum. — Ultimo tenuine per il principio delle lezioni uni- '-sitHric. Scade puro
il termine per la presentazione delle domande d'imniatricolazioi.e ;i le univeisita e di
iscrizione agli anni di corso. Solo per giustificati motivi, da riconcscor.-<i dal rettore, può
rimniatricolazione e l'iscrizione conceder-J fino al 30 noveJJabre.
6 Sabato S. Leonardo d'Aquiiania, convertito da S. Keniigio, prima eremita
311-56 I poi fondatore di un monastero nel Limosino, ove mori nel s.'ì;». —
— Ss. Felice i-invo. monaco, e Andrea, vescovo, buorati a Fondi (Gaeta).
— S. Emiliano, vescovo, patrono di Faenza.
Memorandum. - Pagamento delle pensioni govern. di 1» cat. (non oltre le 600 lire annue).
NOVEMBRE 1920 - i..> (46» Settimana)
7 Domenica | >I^ S. Engelberto. ui ,x. >. . ^i. * ,.. t nel 1215, strenuo difensor»
312-55 l'Iella libertà della Chiesa e peroiò lurolso nel 12*25. -- S. Prosdoclmo,
vesfoxo di Padova Iseo, l-lli. - S. F.rouluiio I. vesonvo di Perugia ia<3-
ci'li ilI-IV), decapitato i>er ordine di Totlla lu-ir» presa dolla riitu da p irte ddi^li Ostrogoti.
S Lunedi S. Adeodato, papa. Tenn.* la catt«'dia di S. Pi«-tro dal 015 al BH.
313-54 I — S. «ofTre.lo. vesc. d'Amlens dal 1104 al 111.'.. - I yuattro SS. Mur-
tiri coronati, Severino. Severiano. Curpolovo e Vittorino, Iratelll, i cui
«rpi iipusaiio n-'lla chiosa orett;i ala loro memoria sul monte Cello a^ Roma.
Memorandum. — O^-?! in Grecia S. Denetrio, festa solenne.
9 Martedì S. Aurelio, ve^c, di Ariafafe. in rappndocla, ove niori l'anno 3.S3,
314-53 i — ^- Au'rippiito, vescovo di Napoli iprinia «lei secolo IlI-IVi, patrono
di lirimlisi. onorato anche a Venezia! — La «ledii-uzione dell'arclba-
■ ilua di'! SS. Salvatore in Konia. detta ora di S. (Giovanni in l.aterano, madre e capo di
ìntU- !<• ohifse dell' Irh.' .• dell'Orile.
10 Mercoledì' S. Andrea Avellino, dell'ordine de' Teatini, fn dottore a-;.sd ertt-
315-52 j dito. Ordinato sncerdote, trattò per molto tempo e con rara facondia
cause nel fòro ecclesiastico. Mori di un' colpo apoplettico, a 61 anni,
lentre dava principio alla messa, l'anno lilOS. — Ss. Trifone e compagni, mart ri, ri-
dati :i IJonia (sec. II li.
Memorandum. — Kdisse parziale di Sol-', qnasi Invisibile In Italia, polche solo sulla
[costa occidei'tale della Sardejjna si può vedei-e il primo contatto col Sole che tramonta.
— 0 L. N - riera a Nola: dura sei giorni. — Cominciano i cor^i a'Ia Accademia militare,
alla Scuola d'applicazione d'artiglieria e ;,'enio e alla Scuola di guerra In Torino. — Chiu-
sura della i-accia nella prov. di Cremona lalle lejiri con levrieri e segugi).
"-!
1 1 Giovedì S. Martino, vescovo di Tours. Kra nato a Sabazia, ed entrato a
316-51 ^^ a""' nella milizia, vi mantenne tale condotta da essere citato come
modello a'suol commilitoni. Eletto vescovo di Tours, vi mori nel 400.
A l!.llnno, Novara e Treviglio fe-te patronali. — Ss. Valentino e compagni, martiri.
Memorandum. - Natalizio di S. M. il Te Vittorio Emanuele III, il quale compie 1 .M
anni. Og^i sono chiuse le scuole, le biblioteche g ivernafive, i musei e le gallerie. — Fe-
sta dell'esercito (ad eccezione dei corpi d'arti^ffieria e ^-enio che festc;;;,'iano Santa Uar-
barai. — D'ordinario per S, Martino si pubblica il gi-mi 6o '/«///»»/ militare losi le jiromo-
zioiii nell'esercito. — Festa dei:;li Alberi, rinnovellata per cura della Federaz. Italiana
" Pro Montibus ,. — Anniversario dell'armistizio di Rethondes, che dopo .51 mesi di lotta
po-e line al sanguinoso eontlitto delle nazioni (l'.tl.si. — Fiera a Ca.s.ile Monferrato per la
festa del patrono Sant'Evasio. — Fieri a Barletta: dura 12 g orni, — Ojrgi scadono gli
attuti dei terreni in Piemonte. — Per tolto il Frinii ojjt:! è la scadenza delle pijjloni e
delle atlittanze coloniche. — In Toscana, " A San Martino, ogni mosto è vino .; e poiché fn
questi giorni si ha qnasi sempre un sensibile rialzo di temperatura, si dice pure: " L'estate
di San Martino dure 'à giorni e un pocolijio „j
ly
12 Venerdì S. Martino I. papa. Succes.sore di papa Te doro. Nacque a Totll e
317-50 ì dopo assidui studi a liomn. fondò a Saintes un monastero di cui fu
eletto abate. Mori martire l'anno t>55. — S. Don ito, confessore, soien-
niz/.ato a L'iifini (sec. Xli. — S. Arsizio Casati, vescovo di Milano iCK:»). sepolto nella ba-
silici c'-lle-iata di S. Stefano Maggiore.
Memorandum. - 0;;gi novilunio secondo l'uso eccles'a-stico.
13 Sabato | S. Slanislao Kostka. Di nobile famìglia pola'ca, nacque nel ca-
31^8-49 1 stello di Kostkow e in j agjio alla corte di Vienna, ove si feee «m-
' mirare per le sue vii tu. Entrato nella (.'ompa^Mra di (Jesn, divenne
In poco tempo modello a tutti in santità, e moti a IS anni nei 1508. S. Omobono, sarto,
onorato a Cremona, morto l'anno 10a7.
Memorandum. — Festa solenne ad Asti, e fnnflnne religiosa nella chiesa di fl. Recondo,
patrono della città. In memoria della vittoria sul Maramaldo. — l'agameoto della pensioni
governative di a» categoria <supei lori a L. •.: )00 anuue).
NOVEMBRE 1920 - no (47^ Settimana)
1 ^i- Doinenictll >ì< Prima di Avvento nel rito ambrosiano. — S. Giooondo, vescovo dt
319-48 j Bologna, verso gli anni -«85-4yo, — S. I.orenzo, vescovo di Dublino.
Morì nelhi poveitù, iu. 1180. — S. Andronico, vescovo di Veruna (se-
colo VII Vi. — S. Verano, vesc, patrono di AlLenga (Genova); visse nel sec. VI.
Memorandum. — Grande piogg'a di steli':' cadenti (sciame delle Leoneidi). — N^l rito
Ambrosiano (della diocesi di Milano) 0!,'^i prima domenica de. l'Avvento. — Processione
dell'Incoronata a Mantova in memoria it.Ua città votata alla Vergine nel 1(>4().
lr> Lunedi ! S, Gertrude, vergine, ubbadessa benedettina, patrona dei BrabaiUe.
330-47 ' ^ trent'anni fu eletta ahbadessa nel monastero di Einsleben e mori
' — 'l'anno l.'J34. — S. Loterio, vescovo di Verona verso gli anni 7aO-7«0. —
Leopoldo d'Absbur^'O, morto Va. IVM.
Memorandum. — l'iera a Belluno, per tre «riorin'. — Apertma della caccia nelle prov.
di Livorno (ai cinghiali e canrioll), Pavia (alle lepri con segugi e levrieri). — Chiu>ura
della caccia nelle prov. di Bologna (con le i-eti ftsse e con le panie), Mantova (caccia alla
lepre a rastrello), Modena (con reti tisse e panie), Painia (e. s.), Kt^ggio Emilia (con reti
Asse), Udine (al camoscio). — Anniversario della proclania/.:one della repubblica negli Stati
Uniti del Brasile (18Syj.
16 Martedì S. Diego, monaco. Francescano, morto l'anno 1 ].■?«. — S. Edmondo,
321-46 I vescovo di Canterbury, morto la. I2i2. Era nato :id Oxtoid e vi
'insegnò teologia, meritando grandi elogi: tu cieato ve.scovo da tìie-
gorio IX. — S. Eidenzio, vescovo di Padova (sec. Il?t.
— ,1-
17 Mercoledì S. Gregorio Taumaturgo. Scolaro di Origene, divenuto vescovo di
333-45 Neocesarea nel Ponto, con la parola e coi miracoli vi converti molti
— ■ — idolatri alla fede. Mori l'a. 270. — S. Eugenio, diacono, confessore,
morto l'anno 422, onorato a Fii-enze. — S. Dionigi, patriarca di Aìessandiia, morto in tarda
età pieno di meriti, dopo aver molto sofl'erto per la fede. — S. l^m>, dei duchi di Borgogna,
vescovo di Lincoln, entrò fra i certosini, fu amba-ciatore di Fili). pò li di Fruncia, e mori
nej 1200.
18 Giovedì j ■ S. Oddone, abate. Resse l'abbazia di Clnny, fondata da S. Bernone.
333-44 iìMorì l'anno 912. — S. Frediano, vescovo di Lucca dal 560 al 688, pa-
— J ti-ono della stessa città e diocesi. — S. Alfeo e compagni, martiri nella
persecuzione di Diocleziano. — S. Ilda o Hilda, badessa inglese in. un monastero del North-
umberland, ni. nel CkSO o osy. — La dedicazione della basilica dei SS. Apostoli Pietro e
Paolo in Konia.
Memorandum. — 3 P. Q.
19 Venerdì S. Elisabetta, regina. Consumò la breve .sua vita in continue e gran-
334-43 " dissime opere di beneficenza. Mori di 24 anni nel 1231. Era figlia
— del re d' Ungheria Andrea li e avea sposato Lodovico IV, langravio di
Turingia. — Ss. Poliziano, pp. dal 230 al 235, e Ippolito, prete, suo t-ompagno d'esilio in Sar-
degna, ove furono relegati dall'imperatore Alessandro, e dove pure consumarong il mar-
tirio. Il corpo di S. Ponziano, trasportato a Roma dal papa S. Fabiano, fu deposto nel ci-
mitero di Callisto.
20 Sabato S. Felice di Valois. Compagno di s. Giovanni di Matha, fondò con
335-43 hui l'ordine de' Trinitari. Mori a 85 a ini, nel 1212.-8. Simplicio,
— vescovo, feste^'giato a Terranova. — Ss. Ampelo e Calo, martiri, ri-
cordati a Messina (sec. III-IV). — Ss. Ottavio e compagni, martiri a Torino, verso l'a. 2b7.
— S. Edmondo, re d'Inghilterra, morto prigioniero dei danesi nell' 870.
Memorandum. — Natalizio di S. M. la Regina Madre. :Margherita la quale compie i 69 anni.
Oggi sono chiuse le scuole, le biblioteche governative, le gallerie e i musei. — Fiera del
Cassero a Terni; una delle più importanti dell'Umbria. — Apei tui-a della caccia nella prov,
di Cagliari (con le reti).
NOVEMBRE 1920 - m -• (48* Settimana)
21 Ooilieilical Kp Seconda di Avvento nel rito ambrusiano. - T.a preseti tH ri (< no di
326-41 1 Maria :il 'l'empio di rìonisiilemiiu'. — S. 0.>louibaiin, autore di una
— ' — " — iiiiova iv^foi.i iniuiMstiftì e i.Miitutort' ilt-lla celebre abba/.ia di Bobbiu.
Mniì :i 7i unni, nel «il.".. — s. (i^-lasio I, ptipu dal 4'M2 al i'M\. — S. Jj^auro, iiiaiilre, Terso
lutiihi -.'^'.ì. painniit di ruren/.o (Istria'.
Memorandum. — (ìpnetliaco di s. s. Bencdctfn XV (Olaconio Della Chiesa), Il c|ua1e (H)m-
pie i f.rt anni. — Festa votiva tradi/.inimle dell» Salute a Venezia. — La chiesa prntentaiite
tedesca <'e!ebra ojrtji la «•onimemorazione de- delunti. — Testa del 88. Arcangeli Michela
e <ìa^ri<»le, nel (valendnrio ortodosso o girco-nisso.
22 Lunedi S. cecilia, vertr. e m., illnstie romana del secolo III. K la protei-
327-4.0 trire d»»lle arti innsicali. l'arecchie rinomate ai-cademie in Italia por-
tano il nome di «ine-«fa santa. Snbi il martirio per la lede con lo spo>*o
ileri.ino il cognato Tilnuv.io e Massimo, sotto Alessandro Severo, l'a. '23'>. — Sà. Demetrio
(Jiuliano, martiri, ricordati a Paren/o (Istriai.
{Memorandum. - Entra il Sole in Sagittario. - Fiera Importanflssinna di Santa Caterina
a Tedine. Dura .'> ;,'i.ani. — lattamento ilelle pensioni ^'overnutive di seconda categoria isu-
periori a L. àoo ma non a 1.. 2*iuii annue).
23 Martedì ' S. clemente 1, papa. Convertito da S. Pietro, fu uno dei primi col-
328-39 laboratori dojjli Apostoli, ed è citato da S. Paolo nella lettera ai Fi-
~ lippesi. Assunto al pontific.tto. ebbe a lottarti contro le eiesie che
incominciavano a pniluiare nella Chiesa, e scrisse paiecchie opere fra cui una lettera al
l'orinzi. clie è nn ju-o^ramma <li sociolo;.'ia ciistiana. ìMori martire nel Chersoneso, sotto
l'imjx'ro di Tra ano, la. 1»7, e il suo corpo fu poi trasportato a l.'oma. — S. (iiegorio, ve-
sct)Vo di Girgenti ta. òtiO). — 8. Lucrezia, vergitie, martire in Spagna.
Memorandum. — Grande piog? a di stt^lle cadenti.
24? Mercoledì: S. Giovanni delia Croce. Nato nel 1524 nella Vecchia Castiglla.
329-38 a 21 anni entrò nell'ordine dei Carmelitani, in <-ui si distinse per
scienza e austerità di vita. lusieme con S, Teresa si accinse alla ri-
forma dell' Ordin' stesso, fondando i Carmelitani Scalzi, appro\ati nel 15»(t, e di cui fu
eletto primo delinitore. Scrisse mohi libri di teologia ascetica e mastica, e morto nel l.')91.
fu canonizzato da Benrdetto XI\1I nel l';2G. — S. Firmina, verg., mart.. l'a. 303, festeggiata
ad Amelia. — S. Criso^ono. martire di Aqnile.ja. — S. Protasio Alvisi, vescovo di Milano
dal ."Jil al 3r>3, sepolto nella basilica di S. Vittore al Corjio.
Memorandum. — S^-i onda festa i»itroiiale a (ìiulianova ipiov. di Teramoi per la comme-
mnr:i7. one della traslazione del corpo di S. Flaviano, con fiera (v. 18 febbraio).
2r> (jiovedl I S. Caterina, vergine e mari., onorata come protettrice degli studi".
330-37 . Soflerse ad Alessa-idria d'H^iito il.crudele mai tir o d'essere lacerati»
da ruote con u.umiì, l'anno 3.t7. — S. Alosè, ])rt-te, martire a Roma,
verso ranno 251. — S. Gioconda, vergine, vissuta verso la metà del secolo V, onorata a
lieg'.:io Kmilia. — S. Mercurio, soldato sotto Decio, martire a Cesarea di Cappadooia.
Memorandum. — 0;:g;, plenilunio secondo l'uso ecclesiastico. — Fiera di Santa Caterina
a Novi: dura 3 {riorni. — l"ie a a Gortronzola. — Festa patronale del comune di Scandiano
• prov. di He;,'j,'io Kmiliai. — (iran tìera di Santi Caterina a Fo^'^ria: dura 3 giorni. — Aper-
tura della CMCi-ia nella i)rov. di Alessandria (con le retii. Cuneo (caccia in battuta; con lo
reti e cn le panie). — Festa nazionale al Paraguai (giorno della Costituzione).
2G Venerdì ■ S. Allplo, stima. Fiori sullo scorcio del seo. VI ad AdrianopoU di
331-36 rafla;jonia, e ])er cinquant'aniii dimorò su di una colonna, dando esem-
_ pj,^ della vita più austera. — «.Bellino, vesc. di Pado\a. della fami-
glia IJerlaldo, patrono di Adria (llovifjol. ucci.so l'a. l.*>4 t (Ferrara». — S. Audenzio, con-
tVsSire, onorato nella diocesi di Novara. — S. Silvestro, abate ad Osimo. che nel 1231 l\)ndà
a Pern^'ia loidine dei Sllvestrini con la regola di 8. Denedetio» e mori nel l*2o7.
Memorandum. — <$) L. P.
27 Sabato S. Valeriane, vi se. di Aqnileia. verso gli anni 361) 3S8. - B. Mar«
332-35 ;:lterita diiche^sii di Savo a. dettala ini<lr^dfip>po'i,u\ort%\'ik. ìM4.
— S. Giacomi., iiob le per>i:iiio al tempo di Teodoulo II Giovane, ch#
avendo apo-tatato dal'a f» d.^ si penti dt-l «no falò, e si jneritò la palma del martino. --
S. Virgilio, apostolo della Carinzia e vescovo di SallBburgo, morto uel 7»0 e canonizzato da
Gregorio IX.
Memorandum. - O^gi pagamento degli stipendi agli Impiegati gOTernatlTi.
NQV. DICEMBRE 1920 . iij - (49» Settimana)
28 I3oiIienÌca| t^ Prima d'Avvento secondo il rito romano, terza di rito ambrosiano.
333-34 — S. Acacie), muri ire :i Sebaste, in Armenia, con molti compagni, l'a.
~~ ~ 303. — S. Tìiaconio «Iella Marca, france«i<'iino, nativo di >[onteprandone,
fu compaiano di S. Bernard.no da Siena e di S. «Giovanni da Capistrano in alcune mls-
sl(jni di «ìeriuania, Bavieia ed Ungheria.Vis.se dal 1.389 al 1479.
Memorandum. — Oggi, 1» dopienioa dell'Avvento, comincia l'anno ecclesiastico. — Da
oggi sino al giorno di Natale inclusivo, pur restando permesse le nozze, è viijtata la bene-
dizione solenne iiuzia'o.
29 LiUnedi S. Filomeno, martire di Andra, condannato, durante la persecu-
334-33 zione di Aureliano, al supplizio del fuoco, l'anno '274. — Ss. Saturnino
e compagni, apostoli delle (iallie, vi subirono il martirio per la fede
con alt.i comp. a Tolosa, sotto l' imperatore Decio. — Ss. Biagio e Demetrio martiri, venerati
a VesGli. — S. Illuminata da Todi, vergine.
; ?H : '
30 iVLcirtcdl S. Andrea apostolo. Nacque da un pescatore di Betsaida. Dopo
335-32 l'ascfusione di Crisro al cielo e la di'^cesa dello Spirito Santo sopra
■ gli Apostoli. Andrea predicò nella Scizia, nell'Etiopia e nell'Albania.
Da ultimo fu l'apostolo deir,\caia. Subì il martirio della croce .sopra due legni incrociati
ad X. Si assegna la sua morte all' a. t*,2. Feste patronali ad Amalfi, dove si conserva il
corpo, ed a Sarzana. — S. Maura, vergine e martire a C'ostantinopoli.
Memorandum. — In Lentini (Siracu.sa) festa popolare di S. Andrea nel J'>trìer(> di Lentinl
(l'antico Lactts Heiruleus , il più giande lago della Sicilia, ricchissimo di jìcscagiorìe. —
All'albo municipale si affigge per 10 giorni la lista dei giurati, approvata dalla Giunta
distrettuale. — Chiusura della caccia nelle ])iov. di Alessandria (con le reti), Cagliari (per-
nici e con le reti), Campobasso (colombi selvatici. Cosenza (con le panie e i lacciuoli), Cre-
mona (con le reti e panie). Cuneo (caccia in battuta; con le reti e le panie). Torli (lepri e
starne), Mantova (con le reti tì.sse e con le panie), Milano (alla lepre; con reti lisse; con
panie)-, Novara (pernici e fagiani di monte), Pavia 'con le reti e panie). Porto Maurizio (con
albero e gabbia di pettirossi), Bavenna (con reti tissei. Peggio Erailra (passeri e storni, con
reti vaganti), Poma (con le panie), Povigo (con le reti e le panie), Salerno (con le reti),
Sassari (alla martora), Sondrio (lepri e uccelli al di sotto della famiglia del tordo; con reti
e panie tisse», Tiapani (al coniglio), Udine (con reti e panie). — Thanlsgiring <ìinj, giorno
di preghiera negli Stati Uniti, stabilito per tutta la Confederazione da un proclama del
presidente Poosevelt nel 1905.
1 JVLcrCOlccli S. Leonzio, vescovo. Nacque a Ntmes e divenne vescovo di Fré-
336-31 .ius. Mori verso l' anno 432. — S. Ansano, patrono di Siena, mar-
tire l'anno 303.
Memorandum. — Principio della stagione d'Inverno, secondo l'uso mcteorolt>gico. — Da
oggi tino a tutto aprile è vietata la pesca con reti ed altri apparecchi a strascico, sino a
tre chilometri da qualsiasi punto della costa del mai-e. — Fiera a Caselle Torinese. — Il
Sindaco invita e, )n pubblico .avviso tutti coloi-o che non essendo ).scrit^ii nelle liste eletto-
rali politiche e amministrative possono aver diritto alla iscrizione, a domandarla entro
il 15 del mese. — Apertura della caccia nella prov. di Novax-a (con le reti e panie).
Ht
2 Giovedì
337-30
S. Bibbiana, verg., mart. nel 363 — S. Cromazio, vescovo di Aquileia,
verso gli anni 388-407.
Memorandum. — (g; U. Q. — in molte parti "d'Italia, p. es. a Poma, credono che se piove
oggi, giorno di Santa Bibbiana, piove quaranta giorni e una seitiinana.
3 Venerdì S. Francesco Saverio. Uno de" primi compagni di S. Ignazio da Lo-
338-29 jola il quale, a preghiera di Giovanni III re di Portogallo lo mandò
nelle Indie oct^identali a predicarvi il Yange'o. Estenuato dalle fatiche,
mori nel die. del l.'>'>2 nell'isola di Sanciano. — S. Mirocle. vesc. di Milano (304-315).
4- Sabato S. Barbara, vergine, mart re. Nacque in Nicomedia, e suo padre
339-28 Dioseoio era molto devoto degli idoli. Essa ti-ovòmodo di farsi istruire
nella religione di Cristo e di ricevere il battesimo. 11 padre, quando
seppe questo, infuriato le tagliò la testa, sotto l'impero di Massimino I. l'a. 235. — S. Cle-
mente d'Alessandria, dottore della Chiesa, morto verso l'anno 21G.
Memorandum. — Festa militare per i corpi di artiglieria, del genio e per la marina. Fe-
sta anche per i minatori, per i pompieri, ec. — Festa e fiera di Santa Barbara a Fian-
cavilla (Sicilia). — Festa a Paterno per Santa Barbara patrona della città.
DICEMBRE 1920 - W.] - (50* Settimana)
5 Domenica ' ^i^ Seconda d'Avvento secondo il rito romano, quarta di rito ambro-
340-27 i siano. — S. GUnannl, vescovo In Asta, detto il taumaturgo peri ml-
raooH da lui ouinpiuti. — 3. Saba, abate in Palestina. - S. Basso,
, scovo di Nizza Marittima, martire, circa l'a. 253. — Ss. Aureliano e Sempronio, martiri,
cordati a Brindisi (sec. IV).
Memorandum. — Anniversario della cacciata dogli Austriaci da Genova (1746).
gB 6 Lunedì | S. Nicolò, vesc, ni. di Mira, la. 343. Visse nel III e IV sec, e pare
^H^ S'Él-SB <^^i6 ^''^ morto sotto Diocleziano. Prima però aveva sotl'erto l'esilio.
^V— Alcuni nu'i canti di Bari, visitando a Mira nel 10^7 le ossa di questo
^■■anto, le trovarono così mal custodite, che pensarono di metterle in sicuro, portandole nel
^B loro paese, dove gli hi dedicato un tempio ed è tuttora feste^'giato. Altre feste In suo
^m onore hanno pure lu<^go a Lecce ed a Sassari. — S. Apollinare, suddiacono, martire a Trieste
H (sec. Ili, oiHìrato a Verona.
y Memorandum. — Grande festa a Bari delle Puglie. — Ifatfrà o Commemorazione della
purificazione del tempio, per gli israeliti. — Pagamento delle pensioni governative di prima
categoria (non oltre le 500 lire annue).
, ^
7 Martedì ! S. Ambrogio ve««covo, patrono di Milano, n. in Treviri l'a. 340,
342-35 morto a Milano l'aimo 397. La sua basilica, una delle più rinomate, ne
Sturba in preziosa urna la salma. — S.Gerardo, vesc. di Velletri, dal
1067 al 1077, e patronodelia stes-^a città.
^,
8 Mercoledì ! L'immacolata Concezione di Maria Vergine, festa che risale al se-
3'43-24 'coloV. Pio IX definì solennemente, l'anno 18.Ì4, il dogma della Im-
'macolata c^oncezione di Maria Vergine, senìpre credutosi nella Chiesa
fin dalla sua origine. — S. Eutichlano papa, di Luni. Seppellì di sua mano ben 342 mar-
tiri, e mori egli stesso per la fede nel 2H3, dopo 8 anni di pontificato.
Memorandum. — Non è più festa civile legale. — Fiera della Concezione a Venafro (Mo-
lise): dura una settimana. — Chiusura della caccia al camoscio la prov. di Torino.
, ^ ^ .
9 Giovedì 1 S. Siro, vesc. Patrono della città di Pavia, morì In tarda età verso
344-23 l'a- ^6. — S. Eracliano, vesc. di Pesaro (sec. IV?), patrono della stessa
^ città. — Ss. Martiniano e compai>ni, ricordati a Torino, martiri della
Lei.'ione t> bea, verso l'anno 287. — S. Valeria, vergine e martire a Limoges.
Memorandum. — Anniversar o della liberazione di Gerusalemme dai Turchi (1917).
10 Venerdì ' S. Melchiade, papa. Successe a S. Eusebio, e fu il primo papa che
345-22 potesse nscirc liln-rimente dalle catacombe per esercitare in pub-
blico il culto ciitolico, in forza del decreto imperiale dt-l 314. —
. Carpoforo, prete, e Abbondio, diaconi, martiri, ricordati a Spoleto (sec. III-lV).
Memorandum. — # L. N. — Festa della Madonna di Loreto, celebrata in tutte le Marche,
specialmente iit-lla notte sul lo, anniversario della Traslazione della Santa t'asa. — Scade
r ultima rata bimestrale delle imposte dirette erariali e sovrimposte comunali e provinciali.
Non pagando entro gli otto giorni successivi alla scadenza, il contribuente incorre alla
multa dei 4''u. — Apertura della caccia al cinghiale e capriolo nella prov. di Belluno.
Ht
1 1 Subato I S. Damaso I, papa. Nacque in Guimavaens nel Portogallo, o coma
346-21 altri vogliono, in Roma nel 304. Accompagnò l'esule pontefice S. Li-
— — berlo a .Milano, dovo fu ordinato prete e fatto cardinale sotto papa
' lice IL Eletto alla sua vt>lta ixintelice nell'età di 72 anni, Sf-dò lo scisma mosso dall'an-
tipapa (Jrbicino, e dit-ilr'sl con z.do apostolico al governo papale. Mori l'a. 384. — Ss. Trft-
sone, l'on/.iano e Protestato, martiri a Koma (sec. III-IV). — 8. Vincenzio, vesc. di Bied»
(Blera: Viterbo,) avanti l'anno 287.
Memorandum. OdKi Dovilualo secondo l'uso eotMeslaatico.
DICEMBRE 1920 — IM — (61» Settimana)
12 Domenica i y^ Terza d'Avvento secondo il rito romano, quinta di rito ambrosiano.
347-20 1— S. Amalia rei,'ina. — S. Valerio, abate, disooiiolo di S. Colombano e
istitutore e-'li stesso di comunità reli-'iose. Mun l'a. 622. — Ss. Geron-
«lo e compagni, ricordati a Genova. — S. Rinesio, martire a Roma, verso gli anni 270-275.
— Ss. Epiniaco ed Alessandro, martiri ad Alessandria sotto Decio. — Ss. Massenzio, Costanzo,
Crescenzio, Giustino e compagni, mart. a Treviri.
■^-
13 Lunedi S. Lucia, vergine, martire. Accusata come cristiana, protestò davanti
348-19 I ai giudici con inaudita fermezza, che nessuno avrebbe potuto co-
stringerla a lasciare la nuova fede da essa abbracciata e subì il mar-
tirio l'anno 304. È Invocata contro le malattie degli occhi. — A Siracusa, festa di pre-
cetto con lìera. — S. Antioco, martire, l'anno 125, venerato in Sardegna.
IVIemorandum. — Fiera a Forlì. — Fiera a Taggia (provincia di Porto Maurizio). Dura tre
giorni. — Pagamento delle pensioni governativo di 3» categoria superiori a L. 2000 annue).
■m-
14t ]VlB.rtedl S. Giocondo, martire. Ucciso col suo vescovo R. Pascasi©, durante
340-18 "Tia invasione di barbari, l'anno 453. — S. Pompeo, o Pompeio, veso,
di Pavia, verso gli a. 9(5 e 100 (Gams).
Memorandum. — Fiera a Siracusa: dura tre giorni.
^^
15 Mercoledì! S. iMassimlno, abate di un chiostro di Verdun, ove successe nel
350-17 governo dei monaci al santo suo zio Ospizio, fondatore del chiostro
; stesso. Morì nell'anno 520. — S. Santolo, o Sanctulo, prete, ricordato
a Norcia. — S. Valeriano, vescovo in Africa, martire contro l'eresia ariana. — Fritno giorno
delle tempora d'inverno.
{Memorandum. — Termine entro il quale gli elettori politici e amministrativi possono
fare domanda per essere trasferiti in altre sezioni; e i cittadini che non essendo iscritti
d'ufficio ritengono di aver diritto ad esercitare il mandato elettorale, possono fare do-
manda per la loro iscrizione. — Apertura della caccia nella prov. di Torino (con reti e
panie). — Chiusura delia caccia nelle prov. di Como (alla lepre), Cremona (starne e lepri),
Massa (con reti v.sganti), Pavia (lepri con segugi e cani da corsa), Salerno (colombi con
reti fisse), Torino.
-^-
16 Giovedì S. Eusebio, vescovo di Vercelli. Al tempo di papa Liberio, venne
351-16 I esiliato dall'imperatore Costanzo a Scitopoli nella Tebaide, ove morì
^tra orribili stenti verso l'a. 370. — S. Adelaide, imperatrice, figlia di
Rodolfo II, re di Borgogna, moglie di Lotario, re d'Italia.
Memorandum. — Anche oggi in Napoli, ricorrendo la festa del Patrocinio di San Gen-
naro, si rinnova il miracolo della liquefazione del sangue di quel Santo. — In Monopoli
(prov. di Bari), festa della venuta dell'immagine di Maria SS. della Badia (a. 1117).
-^-
17 Venerdì S. Olimpia, vedova. Ebbe l'ofiìcio di diaconessa presso la Chiosa
353-15 di Costantinopoli. Mori l'a. 510. — S. Lorenzo, monaco di Subiage (Mi-
" —-—gne: Sollago). — S. Lazaro di Betania, fratello di Marta e Maria, ''
suscitato dal Redentore dopo quattro giorni dalla morte. — Secondo giorno delle tempora.
;J:^ ,
18 Sabato j S. Desiderato, monaco dell'abbazia di Fontenelle, ove si santificò
353-14 nella pratica delle più austere virtù. Morì verso la fine del sec. VII.
_ _ v^ Eusebio, vescovo di Sutri (atino 4G5). — S. Graziano, vesc. di
Tours, verso la metà del III secolo. — Terzo giorno delle tempora.
Memorandum. - J) P. Q.
DICEMBRE 1920 ^-^ nr, ~ (52* Settimana)
19 Domenica, >^ Quarta d'Avvento secondo il rito romano, sesta di rito ambrosiano.
354-13 — 8. Fausta, inatroiia roinami, inalro di S. Atiinasia (secolo III-IVl.
,- - P^j celebre la lJasiiii.a Fansia, unita iiresentenifiite alla basilica di
B. Ambrot-'io a Milano. — S. Kberanio. o Uoiardo l'aleara, ben^detl., vescovo di Teramo,
dal Ilio al 1122. — S. Maria dt'yil Aiwre'i, ver^iine, fu lustro dHll'ordine carmelitano Mori
r*. 1717. — B. Urbano V, elotto papa ad Avi-^noiio nel 1362. 81 trasferì a Roma nel 1867,
ma nel l.na tornò ad Avignone, ove mori lo stosso anno.
{Memorandum. — Og5.'i, secondo il calendario giuliano o greco-russo, festa di 8. Nicola di
Bari, protettore della Kus-sia.
H^
20 Lunedi 1 S. Giovanni iVIarinone, prestò preziosi ed eroici servizi durante la
355-13 peste del l.'i'ift. Mori a 72 anni, nel 1&C2. Fu benemerito delia città di
Napoli, anche per avervi fondato un monte di pietà. - 8. Filogonlo,
vescovo d'Antiochia, morto nel 353 (Migne). — 8. Domenico, vescovo di Brescia, circa gli anni
613-(il7.
Memorandum. — Anniversario del supplizio di Guglielmo Oberdan, eroico assertore della
Italianità di Trieste, impiccato nel lh82. — Na-scita della Principessa Maria Laetitia, Du-
chessa d'Aosta (l^GG). — Chiusura della caccia nella prov. di Alessandria.
— _ . — ^^ — :
21 Martedi I S. Pietro CamslO, gesuita, fu mandato in Germania per combattere
356-11 I l'eresia di Lutero, e mori a 76 anni, nel ló97. — 8, Tommaso, apostolo
(secolo I). — S. Temistocle, martire.
■Memorandum. — Anniversario della vittoria di Agordat sul Dervisci (1803), festeggiato
nella Colonia Eritrea. — Pagamento delle pensioni governative di seconda categoria (su-
periori a L. 5U0, ma non a L. 2U00 annue).
_ ^
22 McrCOledij S. Flavlano, martire. Già prefetto imper., morto In esilio sotto Qlu-
357 _10 llano l'Apostata, patrono di Monteliascone. — 8. Ischlrione, mart. in
■ Egitto durante la per.secuzione di Decio. — 8. Gherardo dei cavalieri
di Malta, fiorentino. Fu zelatore della redenzione dei Cristiani, e spese la sua vita nella
cura de^'ll infermi. Mori nonagenario nel 1258. — 8. Zenone, soldato di Diocleziano, deca-
pitato a Nlcomedia.
Memorandum. — Entra 11 Sole in Capricorno, e comincia l'Inverno astronomico. — Solstl-
xio d'inverno. — È il giorno più breve dell'anno.
^
23 Giovedì ! S. Sèrvolo. Rattratto di corpo, fu obbligato a vivere di mendicità,
358-9 6 tali furono le sue virtù e in grado cosi elevato, che fu poi onorato
' qual santo alia sua morte, avvenuta l'a. 590. — S. Vittoria, vergine,
martire, ricordata a Piacenza (sec. IV- V). Fu una vittima della persecuzione di Declo.
Memorandum. — Oggi si chiudono gl'istituti tecnici e i licei. Per i primi ò vacanza fino
al 2 t?ennaio inclusive. — In molte città stanotte si ha il curioso spettacolo del mercato
del pesce per la vigilia di domani, ciò che a Roma è chiamato il Cottìo.
^ ^
24 Venerdì | S. Tarsllia, vergine. - I BB. martiri della Cocincina (1835-1840) ri-
359-8 cordati anche a Milano. — H. Gregorio, prete, mart. ricordato a Spo-
' leto (sec. III-IV). — S. Irma o Irmina, ver^'ine. tìglia di Dagoberto II,
venerata a Treviri.
Memorandum. — Oggi plenilunio .secondo l'uso ecclesiastico, — Vigilia di Natale. —
Oggi sono chiuse le biblioteche governa' ivn e tutte le scuole. - Oggi a Bologna si pagano
gli attitti e per consuetudine si saldano tutti i conti dell'aimo.
, ^ ^^
2S Sabato 1 vl^ Natale di Gesù Cristo. È la festa più cara e solenne del cristiane*
3gQ_»-» Simo, perchè ricorda la venuta del Salvatore del mondo. Secondo i
cronolo^'i, il gran fatto «-arelibe avvenuto 1' a. 747 di Roma, 38 del-
l'impero di Augusto, 7 dell'era voh^are. — 8. Anast:isia, romana, mar., l'a. 330.
Memorandum. - ^^ L. P. — Festa civile legalo. — Oggi in molte località del Piemonte
si pai/ano gli afllitU dei lerreni. — Apertura della caccia con le reti nella pn.v. di Avoillno;
nella prov. di Genova (alle rondini, rondoni, ec. con qualunque mez/.o; alle pernici; con
reti portatili; coi irappint. Porto Mauri/io (con lo reti, truppin e panie), Roma (coi lacci).
— Oggi è permessa la caccia alle rondini, rondoni a balestrucci In prov. di Porto Maurizio,
— Oggi in Grecia k 8. flplrldloue, festa solenne.
DICEMBRE 1920 - 116 - (53* Settimana)
26 Donienìcal >B S. Stefano protomartire. Fu tra l primi sette diaconi eletti rtai^ll
361-6 Apostoli, ed ebbf tatito zelo, tìh^ aooes<» di furore 1 nemici del nome
_ ^ (U-istiaiio. i quali lo coudannaroni) uila lapidazione. Fu perciò il primo
martire (Protomartire) del cristianesimo, l'a. 30. Era nato a (ierusalt-mme, e colla sua pre-
dicazione operò numerosi miracoli, cosicché .suscitò contro di sé l'odio de' primari giudei
che lo accusarono come bestemmiatore. — Feste patronali a Biella, Capua e Prato. — S. Dio-
nigi, papa dal 259 al 268. — S. Zosimo, papa dal 417 al 418.
Memorandum. — Comincia il Carnevale. — Og<{i si aprono, per la stagione di Carnevale,
un gran numero di teatri, e ira essi quasi tutti i teatri massimi d'Italia. — Da oggi sino
a tutto Carnevale si possono celebrare le nozze con la benedizione solenne.
iji
27 Lunedi 1 S. Giovanni, apostolo, ed evangelista. Nativo di Galilea, fu chiamato
362-5 ^^ Gesù Cristo a seguirlo. Dopo la morte del Divin Maestro, lasciata
la Giudea, predicò nell'Asia Minore, venuto a Roma fu frettato in una
caldaia d'olio bollente, da cui usci illeso. Morì in tardissima età, l'a. ìO).
Memorandum. — Oggi pagamento degli stipendi agli impiegati governativi.
^
28 Martedì 1 l Santi innocenti. Ricorda la strage orribile ordinata da re Erode
363-4 ^* tutti I bambini del suo regno al disotto dei due anni, affine di
comprendervi il neonato Messia, il quale, invece, scampò in Egitto
(Matt. II, 13-18). — S. Abele, il giusto, figlio dei progenitori Adamo ed Eva,
Memorandum. — Doloroso anniversario dell'immane disastro tellurico che distrusse nel
1908 Messina e Reggio Calabria.
• ^H
29 MerCOledil S. Tomaso Becket, vescovo di Canterbury. Avendo disgustati al-
364-3 cuni grandi del regno, perdette la grazia sovrana e tu trucidato da
■ quattro ufficiali mentre trovavasl In chiesa, l'a. 1170.— S. Davide, re
e profeta dell'antico Testamento, autore di molti dei Salmi adottati dalla Chiesa nella sa'
era ufficiatura.
^
30 Giovedì S. Eugenio, vescovo, onorato a Milano quale difensore del rito am-
365-2 brosiano, quando al tempo dell'imperatore Carlo Magno si tentò di
• ^abolirlo (sec Vili). — S. Gerardo, confessore, minorità, morto l'a. 1345,
onorato a Valenza (presso Alessandria!. — I Ss. Sabino, vescovo, Esuperanzio e Marcello, dia-
coni; Venustlano preside con la moglie ed i figli, martiri a Spoleto sotto Massimiano. —
S. Liberio, vescovo di Ravenna dal 185 al 20fi. — S. liainerlo, vescovo di Aquila negli
Abruzzi. — Festa patronale della diocesi a Barletta.
*
3 1 Venerdì j S. Silvestro 1, papa dal 314 al 337. — S. Colomba, vergine, martire,
366-1 verso gli anni 270-275, patrona di Rimiiii, — Ss. Stefano e compagni,
' ricordati a Catania. (Mons. cav. uff. prof. O. Pantalini.
Memorandum. — Chiusura dell'anno finanziarlo delle aziende comunali, degli istituti ban-
cari, delle case commerciali, ec. — Scade la seconda rata semestrale della tassa di mano-
morta. Il pagamento deve esser fatto entro i primi 20 giorni del mese di gennaio en-
trante. — Apertura della caccia nelle prov. di Como (cacca in battuta; alle rondini, ron-
doni, balestrucci, usignuoli e capinere, per oggi soltanto), Novara (caccia in battuta e a
rastrello), Sondrio (capriolo e gallo cedrone), Vicenza (al camoscio). — Chiusura delia
caccia nelle provincie di Alessandria (in collina e montagna), Ancona (lepri, starne e
pernici). Arezzo (e. s.), Ascoli (e. s.), Bari (colombacci), Belluno, Bologna, Brescia (lepri),
Cagliari (e. s.), Caltanissetta, Caserta (uccelli insettivori), Chiedi (lepri, pernici e starne),
Como, Cosenza (capriuolo), Cremona, Cuneo, Ferrara (alle lepri), Genova, Girgenti (conigli,
lepri, pernici), Livorno (lepri), Macerata Cepri, starne e pernici), Mantova, Milano, Modena,
Novara, Padova, Parma, Pavia, Pesaro (starne e lepri), Piacenza, Porto Maui-izio (alle per-
nici, con richiami; con truppin e panie), Ravenna (lepri e starne), Reggio Emilia, Roma
(pernici, starne e lepri; coi lacci), Rovigo (lepri), Sondrio, Teramo (lepri), Treviso, Udini.',
Venezia, Verona (con reti e panie), Vicenza,
Compendioso indice dei Santi
più comuni ricorrenti nell'anno.^*'
r
Abbondio, 2 aprile; 31 agosto.
Ab-lia, H piUKMO.
Abiiuii, 30 lut?lio.
Abele, 28 dicembre.
Àbramo, 9, 27 ottobre.
Achille, 16 maggio; 7 nov.
Adalberto, 23 aprile; 20 giug.
Adalgisa, 20 aprile.
Adalgiso, 6 ottobre.
Adamo, 16 ma;,'gio.
Adelaide, 16 dicembre.
Adele, 24 dicembre.
Adelfo, 29 agosto.
Adelina, 20 ottobre.
Adelinda, 2S a<^'osto.
Adelino. 27 giugno.
Adeodata, 14 dicembre.
Adolfo, 17 giugno; 27 sett.
Adotie, 16 dicembre.
Adriano, 4 marzo: 8 luglio.
Agnello, 14 diceml)re.
Agnese, 21 gennaio; 20 aprile.
Agostino, 28 agosto.
Agostino d'Inghilt., 28magg.
Agrippina, 23 giugno.
Agrippino, 17 glngno; 9 nov.
Alda, 2 febbraio.
Aimone. ìft maggio.
Alba, 17 gennaio.
Albano, 22 giugno.
Alberico (it, 26 gennaio.
Albertino, 3 settembre.
Alberto. 8 aprile; 7 agosto;
1 settembre; 21 novembre.
Alberto B., 3 settembre.
Albina, 16 dicembre.
Alda, 18 novembre.
Aldegonda, 30 gennaio.
Aldemaro, 24 marzo.
Aldo, 10 gennaio.
Alessandra. 18 marzo.
Alessandrina, 20 marzo.
Alessandro, 11 gennaio; 26 feb-
braio; 3 maggio; 4. 6 giu-
gno; 10 luglio; 26 agosto;
9 settembre.
Alessandro S., 23 aprile.
Alessio, 17 luglio.
Alfonso L., 2 agosto.
Alfredo. 12 gennaio; 14 agosto.
Alice, à febbraio.
Alvaro. 19 febbraio.
Amabile, 19 ottobre.
Amadeo (h), 10 agosto.
Amalia, lo luglio; 12 dicemb.
Amato, 8 maggio, 13, 30 sett.
Ambrogio, 20 marzo; 16 arro-
sto; 16 ottobre; 7 dicembre.
Ambrogio (Moiie di), 4 aprile.
Amedeo (6). 30 mar.; 5 magg.
Amelia, 2 giugno.
Amos, 31 marzo.
Anacleto, 13 luglio.
Anastasia, 1.5 aprile; 28 ott.
Anastasio, 27 aprile; 28 magg.
Anatolia, 9 luglio.
Anatolio. 20 marzo.
Andrea, 26 febbraio; 22 ago-
sto; 6 novembre.
Andrea A., 10 novembre.
Andrea [np.), 30 novembre.
Andrea {b}, 9 genn.; 1 febb.
Andrea C, 14 gennaio.
Andrea G.. 19 marzo.
Angela da F.ligno, 4 gennaio.
Angela M., 30'maggio.
Ahgeli custodi, 2 ottobre.
Angelina, 22 dicembre.
Angelo, ;■> maggio.
Angelo (Al, 2') gennaio.
Angelo {b) d'Acri, 29 ottobre
Angelo C, 12 aprile.
Angelo r. (ft), 24 ottobre.
Anna, 26 luglio.
Annumidzionc, 25 marzo.
Ansano, 1 dicembre.
Anselmo, 3. 18 marzo; 21 apr.
Antelmo, 26 giugno.
Antimo, 21 febbraio.
Antonia (^.»), 28 febbraio.
Antonietta. 28 febbr.; 27 ott.
Antonina, 12 giugno.
Antonino, 14 febbraio; 2 mag-
gio; 4 luglio; 22 ag.; 31 ott.
Antonio abate, 17 gennaio.
Antonio da Padova, 13 giugno.
Ant. Maria Zaccaria, 5 luglio.
Apollinare. 23 luglio; 6 dio.
Apollonia. 9 febbraio.
Apollonio, 16 febbraio; 18 apr.;
7, 8 luglio.
Aquilino. 29 gennaio; 4 febbr.
Arcangela, 17 ottobre.
Arcangelo ih), 17 aprile.
Arduino, 9 giugno; 15 agosto.
Arianna, 17 settembre.
Ariberto, 5 maggio.
Aristide, 31 agosto.
Armando, 6 febbraio.
Arnaldo, 10 febbraio,
Arnolfo, 18 luglio; 15 agosto.
Arrigo ('»), 13 marzo.
Artemisia, 6 novembre.
Arturo, 8 agosto.
As.salonne, 2 marzo.
Anstim. di Maria SS., 15 ag.
Atala. 3 dicembre.
Atanasia. 14 agosto.
Atanasio, 26 gennaio; 2 mag-
gio; 15 luglio.
Attilio, 22 maggio.
Augusta, 27 marzo.
Augusto, 7 maggio : 7 ottobre.
Aurelia, 25 settembre.
Aureliano, 22 maggio; 5 die.
Aurelio, 27 luglio, 9 novemb.
Avellina, 28 tetibraio.
Azaria, 16 dicembre.
Babila, 24 gennaio.
Balblna, 31 marzo.
Baldassarre, 6 gennaio.
Baldovino, 8 gennaio.
Balduino. 21 agosto.
Bambina M., 8 settembre.
Barbara, 4 dicembre.
Barnaba, 11 giugno.
Bartolomeo (b), 28 gennaio;
18 marzo.
Bartolomeo, 24 agosto.
Basilio, 1 genu.; 2, 6, 22 marzo;
14 giugno.
Basso, 5 dicembre.
Battista {Dfcoll. di S. (;.), 29 ag.
Battista (t. Rossi. 23 maggio.
Battista I Xuf. di S. G.), 24 gmg.
Beata, 8 marzo.
Beato, 9 maggio.
Beatrice(ft),19gennaio; 291ug.
Benedetto, 17 feb.; 11. 21 mar.
Benedetto G. L.. 16 apr.
Benedetto 11., 12 febbr.
Benigno, 26 luglio; 1 nov.
Benvenuta (ò), 29 ott.
Benvenuto S., 22 marzo.
Berardo, 16 gennaio.
Berardo P., 19 dicembre.
Bernardina, 21 setteml>re.
Bernardino da Feltre, 28 set-
tembre.
Bernardino da Siena, 20 mag.
Bernardo. 15 giugno; 20. 22 ag.
Bernardo U., 4 dicembre.
Berta, 24 marzo,
Berto, 24 marzo.
Bertoldo, 21 ottobre.
Biagio, 3 febbraio; 22 giugno.
Bianca, 5 agosto.
Bibiana, 2 dicembre.
Boezio, 23 ottobre.
Bona. 24 aprile.
Bonagiunta, 11 febbraio.
Bonaventura T., 19 marzo.
Bonaventura, 14 luglio.
Bonflglio, 11 febbraio.
Bonifaci(\ 5 giug.; 14 maggio.
Brigida, 7 ottobre; 1 febbraio.
Brunone, 6 ottobre.
Callisto, 14 ottobre; 28 die.
Callista, 2 settembre.
Camilla, 3 marzo; 6 settemb.
Camillo, 15 luglio.
(*) Il Diario completo è conipar.io nf^WAlmanar.en del 1914 e anche negli anni precedenti. —
Per rettifiche od aggiunte, scrivere a nion&. cav. ufi. prof. Oreste l'autaliui, Milano, via Cerva, 17.
Candida, 4, 20 settembre.
Candido, 11 marzo; 3 ottobre.
Carlo, 4 novembre.
Carlotta, 8 febbraio.
Carmela, Carmelo, IG luglio.
Casimiro, 4 marzo.
Cassiano, 2(> marzo; 12, 13 ag.
Caterina, 9, 24 marzo; .30 apri-
le; 4, 15 settembre; 25 no-
vembre.
Caterina R., 13 febbraio.
Cattedra di S. Pietro, 18 gen-
naio; 22 febbraio.
CeciUa, 22 novembre.
Cecilie, 3 «iu;,'no.
Celeste, 14 ottobre.
Celestina. IO novembre.
Celestino, pp., 6 aprile.
Celestino P., 19 miaggio.
Cesare, 15 marzo.
Cesarla, 25 marzo.
Cesariana, l'J. gennaio.
Cesarina, 21 luglio.
Cesario, 25 febbraio.
Cherubino, 30 ottobre.
Chiara, 26 luglio; 12, 17 a^'.
Cipriano, 21 aprile; 11 luglio;
16 settembre.
Circoncisione di G. C, 1 genn.
Ciriaco, 16 marzo; 4 maggio;
8, 23 ag.
Cirillo, 28 gennaio; 28 marzo;
5 luglio; 28 ottobre.
Clara, 17 aprile,
Claudia, 9 settembre.
Claudiano, 6 marzo.
Claudio, 7 giugno; 7 settemb.
Clelia, 3 settembre.
Clemente, 5 marzo ; 5 giugno;
17 ottobre; 23 novembre;
4 dicembre.
Cleofe M., 9 aprile.
Cleto, 26 aprile.
Clodoveo, 10 novembre.
Clotilde, 3 giugno.
Colomba, 17 settemb.; 31 di-
cembre.
Colombano, 20 novembre.
Concetta, 8 dicembre.
Concordia, 13 agosto.
Concordie, 1 gennaio.
Consiglio, 26 aprile.
Convei-sione S. Paolo, 25 genn.
Cornelia, 31 marzo.
Cornelio, 2 febbraio; 16 sett.
Coriado, 19 febbraio.
Cosma, 27 settembrte.
Costantino, 29 marzo; 21 magg.
Costanza, 18 febbraio.
Costanzo, 11 maggio; 1, 18,
settembre; 30 novembre.
Crescentino, 1 giugno.
Crescenzio, 7 luglio; 14 sett.
Crispino, 7 genn.; 25 ottobre.
Cristiano, 28 settembre.
Cristina, 13 marzo; 10 mag-
gio; 24 luglio.
Cristoforo, 25 luglio.
C>oce {Escdtaz. della), 14 sett.
Croce {Jiitroi: (Iella), 3 magg.
Cunegonda, 3 marzo.
Cuniberto, 12 novembre.
- 118 -
Dalmazio, 5 dicembre.
Damaso, 11 dicembre.
Damiano, 12 aprile; 27 sett.
Daniele, 3 gennaio.
Daria, 20 giugno; 25 ottobre.
Dario, 12 aprile.
Davide re, 29 dicembre.
Dazio, 14 gennaio.
Defunti (Commemorazione di
tutti i fedeli), 2 novembre.
Delfina, 27 settembre.
Delfino, 24 dicembre.
Demetrio, 9 aprile; 22novemb.
Deodato, 27 giugno.
Desiderato, 18 dicembre.
Desiderio, 27 marzo; 23 mag-
gio; 19 settembre.
Diana, 10 giugno.
Didimo, 28 aprile.
Diego, 16 novembre.
Diodoro, 17 gennaio.
Diomede, 11 settembre.
Dionigi, 8 aprile; 25 maggio;
9 ottobre; 26 dicembre.
Dionisia, 6 dicembre.
Domenica, 6 luglio.
Domenico, 4 agosto; 20 die.
Dominatore, 5 novembre.
Donata. 31 dicembre.
Donato, 4 febbraio; 7, 19 ago-
sto; 1 settembre; 12 nov.
Donnina, 15 aprile; 30 sett.
Donnino, 15 maggio; 7 ago-
sto; 9 ottobre.
Doro, 20 novembre.
Dorotea, 6 febbraio.
Doroteo, 28 marzo; 5 giugno.
Eberardo P., 19 dicembre.
Edgardo, 8 luglio.
Edmondo, 16, 20, 24 novembre.
Edoardo, 13 ottobre.
Edvige, 17 ottobre.
Eiì.sio, 15 gennaio: 15 febbraio.
Egidio, 1 settembre.
Elena, 18 agosto.
Eleonora, 21 febbraio.
Elia, 20 luglio; 11 settembre.
Eligio, 1 dicembre.
Elio, 18 luglio.
Eliodoro, 3 luglio.
Elisa, 2(5 giugno.
Elisabetta, 8 luglio; 19 nov.
Elisabetta P., 19 febbraio.
Eliseo, 14 giugno.
Elpidio, 24 maggio; 2 settemb.
Elvira, 27 gennaio.
Emanuele, 26 marzo,
Emelia, 30 maggio.
Emerenziana, 23 gennaio,
Emerico, 4 novembre,
Emidio, 5 agosto.
Emilia, 5 aprile.
Emiliana, 5 gennaio.
Emiliano, 27 gennaio; 6 no-
vembre; 6 dicembre.
Emilio, 22, 28 maggio; 6 ott.
Emma, 28 giugno.
Enea, 9 febbraio.
Enrico, 13 marzo; 15 luglio.
Epifania, 6 gennaio.
Epifanio, 21 gennaio; 12 magg.
Eracllde, 28 glucno.
Krardo, 8 gennaio.
Erasmo, 2 giugno.
Erberto, 16 marzo.
Ercole, 5 settembre.
Eriberto, 16 marzo.
Ermanno, 7 aprile.
Ermelinda, 29 ottobre.
Ermenegilda, 24 marzo.
Ermenegildo, 13 aprile.
Ermete, 4 gennaio; 28 agosto
Erminia, 2(5 agosto.
Erminio, 25 aprile.
Ermolao, 27 luglio.
Ernesta, 22 novembre.
Ernesto, 12 gennaio; 7 nov.
Ersilia, Il agosto.
Esdra, 13 luglio.
Espedito, 19 aprile.
Ester, 24 maggio, 1 luglio.
Ettore, 20 giugno.
Eufemia, 16 settembre.
Eufrasia, 13 m.arzo.
Enfrasio, 14 gennaio.
Eufrosina, 1 gennaio.
Eugenia, 11 settembre; 25 die.
Eugenio, 24 gennaio; 2 giugno;
17 novembre; 30 dicembre.
Eulalia, 27 agosto.
Eulalio, 16 febbraio.
Eurosia, 26 giugno.
Eusebia, 29 ottobre,
Eusebio, 5 marzo; 18 aprile;
21 giug.; 14 ag.; 16, 18 die
Eustachio, 20 sett.; 12 ott.
Eustorgio, 6 giugno; 18 sett.
Eutichio, 15 aprile; 23 mag-
gio; 5 giugno.
Eutimie, 20 gennaio.
Eva, 8 settembre.
Evaldo, 3 ottobre.
Evaristo, 26 ottobre.
Everaldo, 23 marzo.
Ezechiele, 10 aprile.
Ezelinda, 7 giugno.
Ezio, 14 agosto.
Fabiano, 20 gennaio.
Fabio, 17 maggio.
Fabiola, 27 dicembre.
Faustina, 18 gennaio.
Faustiniano, 26 febbraio.
Faustino 15, 26 febb.; 29 lug.
Fausto, 15 febbr.; 24 giugno.
Fede, 1 agosto.
Fedele, 24 aprile; 28 ottobre.
Federico, 18 luglio.
Febee, 13, 14, 16, 30 genn.; 25
febb.; 18, 21 maggio; 23 giu-
gno; 13 luglio; 25 agosto-:
21 ottobre; 6, 20 novemb.
Feliciana, 20 giugno.
Feliciano, 24 genn.; 9 giugno.
Felicissima, 5 giugno.
Felicissimo, 15 luglio.
Felicita, 26 mar. ; 10 luglio.
Ferdinando, 27 giugno.
P'erdinando re, 30 maggio.
Fermo, 9 agosto.
Ferruccio, 28 ottobre.
Filiberto, 22 agosto.
Filippo, 1 maggio; 22 ottobre.
niippo B., 23 agosto.
Filippo N., 26 maggio.
Filomena, 5 lug.; 29 iiov.
Filomcno. 14 novembre.
Filoteo, 11 gennaio.
Fiore, 27 ottobro.
Fiorentina, VO giugno.
Fiorentino, 27 settembre.
Fiorenza, 20 giugno.
Fiorenziano. 2i< novembre.
Fiorenzo, 14 lebbr. ; 2;i miigg.
Firenze, 30 dicembre.
Firniina, 24 novembre.
Firmino, 11 ottobre.
l'iaininia, 2 maggio.
Flavia, 7 maggio.
Flaviano, 27 gennaio: 14, 28
febbraio: 22 dicembre.
Flavio L., 24 marzo.
'Flora, 11 gingno.
F'ioriana, i) luglio.
F'ioriano, 4 maggio.
Florida. 18 gennaio.
Floro, 27 ottobre.
Folco, 11 ottobre.
Formoso. ir> felibraio.
Fortunata, 14 ottobre.
Fortunato, 9 gennaio: 27 feb-
braio; 8, 15 giugno; 23, 28
agosto; 14, 15 ottobre.
Fosea, 13 febbraio.
Fozio, 4 marzo.
France.sra, 9 marzo.
Francesco. 11 maggio, 24 lu-
glio; 4, 10, 27 ottobre.
Francesco €., 4, 16 giugno.
Francesco di P., 2 aprile.
Francesco di S., 29 gennaio;
3 dicembre
Frediano, 18 marzo; 18 nov.
Fruttuosa, 23 agosto.
Fruttuoso. 21 gennaio: IG ap.
F'ulgenzio, 22 maggio.
Gabriele, 18 marzo.
(ìaetano, 7 agosto.
Gallo, 4 luglio; IH ottobre.
Gaiibaldo, 8 gennaio.
Gaspare, 6 gennaio.
Gastone, 24 jiprile.
Gaudenzio, 22 gennaio; 12 feb-
braio; 19 giugno; 25 otto-
bre; 26 novembre.
Gedeone, 1 settembre.
Gelasio, 21 novembre.
(Jeltrude, 17 marzo.
(ìemnia, 12 magsio.
(iencrosa, 17 luglio.
Generoso, 17 luglio.
(ìenesio, 25 agosto; 22 dir.
Gennaro, 19 settembre; 24 ott.
Genoveffa, 3 gennaio.
Gerardo, 6 giugno; 24 set-
tembre: 3, 30 ott.: 7, 30 die.
Geremia, 1 maggio.
Gerolamo, 20, 22 luglio; 28, 30
settembre.
Gertrude, 17 marzo; 16 nov.
Gervasio, 19 giugno,
(ihei ardo, 24 settembre; 7 die.
Giacinta M. (ò), 30 geim.
Giticinto, 16 agosto; 29 ott.
Giacomo, 21 mar.; 4 magg.
Giacomo (bi, 1 giugno: 11 lugl.
Giacomo, 25 lug. ; 28 nov,
(illberto, 4 febbraio.
Gildo, 29 gennaio.
(ìioaehino, 16 apr.; 20 marzo.
Giobbe, 10 maggio; 23 sett.
Gioconda, 25 novembre.
(iiocondo, 14 novembre.
Giordano, 13 febbraio.
Giorgio, 23, 24 aprile.
Giosafatte, 27 novembre.
Giovanna F. 1'"., 21 agosto.
(Giovanna S. (b), 9 luglio.
Giovanili, 30, 31 gennaio; 2,
8, 14 marzo; 9 aprile; 13
maggio; 23, 26 giugno; 7,
16 settembre.
Giovanni ap. ev., 27 dicemb.
Giov. Batt. De Kossl, 23 m.igg.
(ìiovanni Buono, 22 ottobre.*
Giovanni C, 15, 27 gennaio.
Giovanni Capistr., 23 ottobre.
Giovanni Colomb., 31 luglio.
Giovanni eremita, 27 marzo.
Giovanni G., 12 luglio.
Giovanni M., 8 febbr. ; 20 die.
Giovanni N., 16 maggio.
Giovanni III (?<}, 18 marzo.
Giovinlano, 5 maggio.
Giovita. 15 fobbrMio.
Giuditta, 10 dicembre.
Giulia, 22 maggio.
Giuliana, 16 gennaio: 7 aprile.
Giuliana F., 19 giugno.
Giuliano, 13 febbraio; 22 giu-
gno; 27 luglio; 7, 31 agosto.
Giulio, 31 gennaio.
Giuseppe, 4 lebbr. ; 19 marzo;
18 sett.
Giuseppe C, 27 .agosto.
Giustina, 10 gennaio; 13 lu-
glio; 7 ottobre.
Giustiniano, 23 agosto.
(ìiustino, 13 aprile: 1 giugno.
Giusto, 5 giugno; 26 agosto;
2 novembre.
Goffredo, 8 novembre.
Gottardo, 5 maggio.
Grato, 20 marzo ; 7 settembre.
Grazia, 21 agosto.
Graziano, 1 giugno, 18 dicemb.
Gregoria, 23 gennaio.
Gregorio, 1 7, 23, 28 novembre;
24 dicembre.
Gregorio di Langres, 4 genn.
Gregorio Magno, 12 marzo,
Gregorio :^azian., 9 maggio.
(juallìerto, 12 luglio.
Gualtiero, 28 febbraio.
Guglielmo, 10 genn.; 10 feb.;
4, 26 apr.; 7miigg.: 25 giug.
Guido, 12 settembre.
Gustavo, 2 agosto.
Ida, 15 gennaio: 13 aprile.
Idelfonso, 23 gennaio,
Igino, 11 gennaio.
Ignazio, 1 febbraio; 31 luglio.
Ilaria, 3 dicembre.
Ilario, 14 gennaio; 16 marzo.
llarione, 22 ottobre.
IId«brand(; :••: ,if:nstn.
Ildefonso, 23 gennaio,
Ildegarda, 17 settembre,
Ildegardo, 11 settembre,
lldegonda, 20 aprilo.
Illuminata, 29 novembre,
Ilhnninato, 11 maggio; fi lugl,
Imimicolatn M., 8 dicembre.
Iti fiore nli, 28 dicembre.
Innocenza, 16 settembre.
Innocenzo, 14 marzo; 17 apr,;
7 maggio; 23 luglio.
Ippolito, 30 genn.; 11 febbr.;
13, 22 agosto.
Ippolito Gal. (ft), 20 marzo.
Irene, 22 gennaio,
Ireneo, 28 giugno.
Irma o Irmina, 24 dicembre.
Isabella, 22 febbraio,
Isacco, 25 marzo,
Isaia, 6 Inglio,
Isidoro, 2 gennaio; 4 aprile;
15 maggio,
Ismaele, 17 giugno.
Italo. 19 agosto.
Ivetta, 13 gennaio,
Ivone, 28 maggio; 27 ottobre,
Jole {b), 9 giugno.
Ladislao, 27 giugno.
Lamberto, 14 aprile.
Landò, 5 maggio,
Lanfranco, 23 gingno.
Laura, 19 ottobre.
Lazaro, 11 febbr.; 17 dio.
Lea, 22 marzo.
liBandra, 8 luglio.
Leandro, 27 febbraio.
Lena, 5 novembre.
Leonardo Ih), 10 febbraio.
Leonardo, 6 novembre.
liCone, papa, 11, 19 aprile.
Leone, vesc, 20 febbraio.
Leonzia, 15 febbraio.
Leonzio, 13 gemi.; 10 marzo;
20 agosto; 1 dicembre.
Leopoldo, 15 novembre.
Letizia, 9 luglio.
Libera. 15 aprile.
Liberale, 28 aprile.
Liberata, 18 genn. ; 29 apr. ;
27 maggio.
Ijiberato, 20 dicembre.
I>il)erio, 23 He^terabre,
Liborio, 23 luglio,
Licinia. 15 febbraio.
Licinio, 13 febbraio.
Lidia, 27 novembre,
Liduina, 14 ai)rile.
Limbania, 8 aprile.
Lino, 23 settembre.
Livia, 6 novembre.
Livino, 12 novembre.
Lodovica, 31 gennaio:
Lodovico. 19 agosto; 9 ott.
Longino, 15 marzo.
Lorenza, 8 ottobre.
Lorenzo, 3 febbraio; 6 luglio:
10 agosto: 14 nov.; 17 die.
liOrcnzo GiustiMiani, 8 genn.
Luca, 18 ottobre.
Luca B. (6), 17 febbraio.
- bli) -
Lucia, 16settomb.; 13 dicemb.
Luciano, 7 eeniiaio.
Lucilla, '29 luRlio.
Lucio, 5 marzo; 6 giugno;
Vi luglio.
Lucrezia, 15 marzo; 23 iiov.
Ludovico, 24 lu;:iio: l'J agosto.
Luigi, !'.>, 25 agosto.
Luigi G.. 21 giu^rno.
Luigia, 31 gennaio.
Maddalena M., 25 mag.; 22 lug.
Maggiorino, 27 giugno.
Magno, 4 febbraio; 16 aprile;
19 agosto; 6 ottobre; 5 nov.
Malachia, 3 novembre.
Manfredo S., 27 gennaio.
Manlio, 23 ottobre.
Mansueto, 19 febb. ; 3, G. sett.
Marcella, 31 gennaio.
Marcellina, 18 luglio.
Marcellino, 9 gennaio; 20, 26
aprile.
Marcello, 16 gennaio; 20 mar-
zo; oO ottobre.
Marciano, 27 mar.; 2,17 giug.
Marco, 24 mar.; 25, 2S aprile;
14, 18 giugno; 25 ottobre.
Margherita, 22 febbraio; 10
giugno; 20 luglio.
Margherita M. A., 17 ottobre.
Margherita (6), 27 novembre.
Maria Bambina, 8 settembre.
Mai'ia C. 9 aprile.
Maria de;j;li Angeli, 19 dicemb.
Maria del Carmine, 16 luglio.
Maria della Neve, 5 agosto.
Maria Eg., 27 aprile.
Maria M. de' Pazzi, 25 maggio.
Maria Maddalena, 22 luglio.
Maria ss. {Nome di), 9 sett.
Maria ss. del Rosario, 7 oLt.
Marianna, 17 febbraio.
iNlnriano. 1 dicembre.
Mario, 19 gennaio.
Marta, 29 luglio.
Martino, 11, 12 novembre.
Marziale, 4, 30 giugno.
Marzio, 4 ottobre.
Massima, 26 marzo.
Massimiano, 9 giugno.
Massimiliano, 21 feb. ; 12 mar.
Massimino, 14 aprile; 29 mag-
gio; 15 dicembre.
Massimo, 14 aprile: 29 mag-
gio: 2 agosto; 10, 19 ottobre.
Matilde, 14 marzo.
Matteo, 21 settembre.
Mattia, 24 febbraio.
Maurilio, 13 settembre.
Maurizio, 15 gennaio; 24 apr.;
22 settembre.
Mauro, 15 gennaio: 13 set-
tembre; 21 novembre.
Medardo, 8 giugno.
Melania, 8 gennaio; 29 die.
Melchiade, 10 diceir^bre.
Melchiorre, G gonna o.
Mercede, 24 settembre.
Mercuriale, 1 giugno.
Metilde, 25 febbiaio.
Metodio, 9 marzo; 17 gm;zno
Michele, 8 maggio; 29 sett.
Michelina, 19 giugno.
Miniato, 25 ottobre.
Mode.sta, 13 marzo; 4 nov.
Modestino, 14 febbraio.
Modesto, 12 genn.; 12 febb.;
15 giugno; 2 ottobre.
Moisè, 25 novembre.
Monaldo, 15 marzo.
Monica, 4 maggio.
Mosè, 4 settembre; 25 nov.
Muzio, 22 aprile.
Naborre, 12 giugno; 13 luglio.
Niipoleone, 15 agosto.
Narciso, 29 ottobre; 2 genn.
Natale, 13 maggio; 21 ago-^to.
Natale di G. C, 25 dicembre.
Natalia, 1 dicembre.
Natalina, 4 aprile.
Natalino, vesc, 8 gennaio.
Nazario, 19 fiugno.
Nazaro, 28 luglio.
Nereo, 12 maggio.
Nerea, 25 dicembre.
Niccolò, 9 maggio.
Niceforo, 9 febbraio.
Nicodemo, 27 marzo.
Nicola, 10 settembre.
Nicolao (&), 11, 23 febbraio.
Nicolò, 6 dicembre.
Nicolò A., 10 maggio.
Nicomede, 15 settembre.
Nilo, 26 settembre.
Nina, 2 giugno.
Nino, 17 ottobre.
Noè. 10 novembre.
Norberto. G giugno.
Nunzio, 10 ottobre.
Oddone, 18 novembre.
Odoardo, 5 gennaio.
Odorico, 14 gennaio.
Ognissanti, 1 novembre.
Olga, 11 luglio
Olimpia, 17 dicembre.
Oliva, 10 giugno.
Oliviero, 27 maggio.
Omero, 9 settembre.
Omobono, 13 novembre.
Onofrio, 12 giugno.
Onorata, 12 gennaio.
Onorato, 8 febbraio; 28 ott.
Onorina, 27 febbraio.
Onorio, 5, 24 aprile.
Opilio, 12 ottobre.
Oreste. 9 novembre: 12 dic^
Orlando {h\, 13 settembre.
Oronzio, 22 g Minalo.
Orsola, 11, 21 ottobre.
Oi-solina, 27 ottobre.
Ortensia, 11 gennaio.
Ortensio, 11 gennaio.
Osia, 8 novembre.
Osvaldo, 29 febbraio; 5 ag.
Ottaviano, 2 settembre.
Ottavio, 20 novembre
Ottone, 20 marzo; 2 luglio.
Pacifico, 5 giugno.
Pancrazio, 3 aprile; 12 magg.
Panfilo, 28 aprile.
Pantaleo o Pantaloone, 27 lug.
Paola, 6, 26 gennaio.
Paolina, 2 dicembre.
Paolino, 11, 2S genn.; 4 marzo.
22 giugno: 12 luglio; 31 ago
sto; 10 ottobre.
Paolo, 10 genn.; 8 febbraio;
22 marzo; 8 aprile; 8 luglio.
Pasquale, 14, 17 maggio.
Pastore, 29 marzo.
Patrizia, 25 agosto.
Patrizio, 17 marzo.
Patroclo, 21 gennaio.
Pelagia, 23 marzo,, 8 ottobre.
Pelagio, 25 marzo.
Pellegrino, 27 aprile; 1 agosto.
Perfetto, 18 aprile.
Perpetua, 4 ago.sto.
Petronilla, 31 maggio.
Petronio, 4 ottobre.
Pia, 19 gennaio.
Pier Dam., 23 febbraio.
Pietro (ft), 19 febbraio.
Pietro, 29 giup;no; K», 19 hi
glio; 1,7 agosto; 19, 25 ott.
Pietro C, 10 sett.; 5. 21 die.
Pietro I., 3, 8 genn.; 11 marzo.
Pietro M., 29 aprile.
Pietro Urs., 10 gennaio.
Pio, 5 maggio; 11 luglio.
Placidia, 11 ottobre.
Placidio, 5 ottobre.
Placido, 5 ottobre.
Platone, 4 aprile.
Plauto, 29 settembre.
Plutarco, 28 giugno.
Polissena, 23 settembre.
Pompeo, 10 aprile; 14 dio.
Pompilio, 27 ottobre.
Pomponio. 14 maggio.
Ponzio, 14 maggio.
Porfirio, 26 febbraio; 20 ag.
Prassede, 21 luglio.
Priamo, 28 maggio.
Primitiva, 24 febbraio ; 23 lug.
Primitivo. 18 luglio.
Pi-imo, 11 maggio; 9 giugno.
Prisca, 18 gennaio.
Priscilla, 16 gennaio.
Priscilliano, 4 gennaio.
Prisco, 15 apr.; 9 masg.; 1 sett.
Probo, 12 gennaio; 10 nov.
Procolo, 14 aprile.
Procopio, 23 marzo.
Prosdocimo, 7 novembre.
Prospero, 25 giugno.
Protasio, 17 giugno.
Proto, 14 giugno ; 25 ottobi-e.
Prudenzio, 6 aprile.
Publia, 9 ottobre.
Publio, 21 gennaio.
Pudenziana, 19 maggio.
Pulcheria, 12 ottobre.
Purificazione di il/., 2 febb.
Quattro coronati, 8 nov.
(Quintiliano. 13 aprile.
Ouintilio, 7 marzo.
Quintino. 31 ottobre.
Quinto, 19 marzo; 10 maggio.
Quirico, 16 giugno: 23 agosto.
Quirino. 25. SO marzo; 4 giug.
F«d''j.'nriiia, 1.1 aj?osto.
Rilla.'le, 24 ottobre.
Raimondo. 2:3 pomi.; '2« lug.
Rahnonflo N., 31 a^josto.
Ranirri, 17 ;;iu;;ii<>.
Kcpina, 1 Inolio; 7 srttenihro.
Itemedio, 3 seitPinbie; 1 ott.
ricniigio, 1 ottobio.
Kenu), 13 ottobre,
lionato, ti ottobri'.
Koparata, 8 ottobre.
Kestituta, 17 iiui^'fK'io.
Ke.stituto, VJ9 iiia;:fjiO.
Riccardo, 7 febbraio; 3 aprile;
9 RiUKIlO.
Rinaldo, 9 febbraio.
Rita. 22 nia;:j,'io.
Roberto, 21,27 marzo: 7 ging.
Robustiaiio, 24 maggio.
Rocfo, 16 agosto.
Roder ico. 13 marzo.
Rodolfo, 2« giugno; 17 ott.
Rodrigo, 15 maguio.
Roggero, 1 givigiio.
Rolando, Ifi gennaio.
Romana, 23 febbraio.
Romano, '2.s febbraio; 9 ago-
sto: 18 novembre.
Romeo (&l, 25 febbraio.
Romolo, <> luglio; 13 ottobre.
Romualdo, 7 febbraio.
Rosa, 30 agosto; 4 settembre,
lìosalia, 4 settembre.
Rosalinda, 12 dicembre.
Ruggero, 5 marzo; 15 ottob.
Rustico, 9 agosto.
Rustico (b), 12 marzo.
Rutilio, 2 agosto.
Saba, 24 aprile.
Sabina, 29 agosto; 27 ottobre.
Sabino, 17 gennaio, 7, 11 lu-
glio; 7 dicembre.
Sallustio. 2 febbraio.
Salomone, 2H settembre.
Salvatore, 18 marzo.
i^uìiti (Tulli i), 1 novembre.
Santo, 2 giugno.
Saturnina, 4 giugno.
Saturnino, 7 aprile; 29 noT.
Savina, 30 gennaio.
Savino, 11 luglio.
Si'olastica, li> febbraio.
Sebastiano, 2, 17. 20 gennaio.
Sempronio, 5 dicembre.
Senatore. 7 gennaio.
Seraflna, 3 settembre.
Serafino, 12 ottobre.
Sergio, 9, 25 settembre.
Servilio, 24 maggio.
Servolo, 2»; febbraio; 23 die.
Sesto, 31 dicembre.
Sette (I) fondatori, servi di M.,
11 febbraio.
Setfimia, 10 dicembre.
Settimio, fi settembre.
Settimo, 17 ago.sto.
Severa, 20 luglio.
teverlno.Sfiewnftlp; 8 giugno.
- 121 -
Severo, 1, 13 febbraio; 6 lo-
glio; 23 ottobre.
Sigismondo, 1 ma;:glo.
Silvano, 10 febbraio.
Sijverio, 20 giugno.
Silvestro, 31 dicembre.
Silvia, 3 novembre.
Silvio, 21 aprile.
Simeone, 5 genn.; 18 fcbbr.;
2fi luglio.
Siumnico, 15 luglio.
Simone, 24 marzo; 28 ottob.
Simpliciano, 13 agosto.
Siro, 9 dicembre.
S sto, 6 aprile; 6 agosto.
Sotia, 30 aprile : 23 settembre.
Speranza, 1 agosto.
Spirldione, 14 dicembre.
Sfiosiilhio di M. r., 23 genn.
Stanislao, 7 maggio.
Stanislao K., 13 novembre.
Stefania, 18 .settembre.
Stefano, 2 sett.; 2fi, 31 die.
Sul pizie, 20 aprile.
Susanna, 18 gennaio.
Taddeo, 28 ottobre.
'Pancredi, 25 dicembre.
Tarsilla, 21 dicembre.
Tazlimo, 1« marzo.
Tecla, 10 gennaio; 23 settemb.
Telemaco, 1 gennaio.
Telesforo, 5 gennaio,
Temistocle, 21 dicembre.
Teobaldo, 1 luglio.
Teodato, 18 maggio.
Teodora, 1, 28 aprile.
Teodorico, 2 febbraio.
Teodoro, 24 gennaio; 7 feb-
braio; 26 marzo; 19 settem-
bre; 25 ottob.; 9 novembre.
Tcodosia, 2 aprile: 11 sett.
Teodosio, 11 gennaio: 1 ag.
Terenziauo, 1 settembre.
Terenzio, 15 luglio ; 24 sett.
Teresa, 15 ottobre.
Tertullia, 29 aprile.
Tertulliano, 27 aprile.
Tiberio. 24 aprile.
Tibnrzio, 11 agtisto.
Tiim)leone, 19 dicembre.
Timoteo, 22 agosto.
Tito, 4 gennaio.
Tiziano, 16 gennaio; 3 marzo;
4 maggio.
Tobia, 2 novembre.
Tolomeo, 24 agosto.
Tomaso d'Aquino, 7 marzo.
Tomaso, 25 marzo; 25settem*
bre; 21 dicembre.
Tomaso B., 29 dicembre.
Torello (il, 16 marzo.
Torquato, 15 maggio.
Tosca, 10 luglio.
Tran(inillo. 15 marzo.
Tnisfiijuniziunii di G. C, 6 ag.
Trinità, 7 giugno.
Tullia, 5 ottobre.
Tullio, 19 febbraio.
Fbaldo, Irt mii»felo.
Uberto, 3 novembre.
T'go, 1 aprile.
Ugollna, 8 agosto.
Ugolino, 13 ottobre.
Ugone, 29 aprile.
Uguccione R., 11 febbraio; 8
settembre.
Ulderico, 4 luglio.
Ulj) ano, 3 aprilo.
Ulrico, 4 luglio.
Umberto, 4 marzo; 6 sett.
Umiltà, 22 maggio.
Urbano, '25 maggio.
Valente, 26 luglio.
Valentina, 25 luglio.
Valentiniano, 3 giugno.
Valentino, 7, 14 feb.; 16 mar-
zo; 11 settembr.; 13 no\ein-
brc; 16 dicembre.
Valeria, 28 aprile.
Valeriane, 15 marzo: 14 aprile
4 maggio; 6 agosto; 27 nov.
Valerio, 16, 29 gennaio; 15
marzo; 12 dicembre.
Valfredo, 15 febbraio.
Venanzio, 18 maggio.
Venceslao, 28 settembre.
Veneranda, 14 novembre.
Venerando. 25 maggio.
Vera. 17 settembre.
Verdiana, 1 febbraio.
Vero, 23 ottobre.
Veronica (/>), 13 gennaio; 4 feb-
braio.
Vezio, 2 giugno.
Vigilia, 19 aprile.
Vigilio, 26 giugno; 27 npTcm.
Villana B., 29 gennaio.
Vincenzo. 22 gennaio; 5 apri-
le; 19 luglio.
Viola. 3 maggio.
Virgilio, 27 novembre.
Virginia, 5 agosto.
Virginio, 22 aprile.
Visitazione di .1/. V., 2 ln?lio.
Vitale, 9 marzo; 28 aprile;
7 novembre.
Vitaliano, 27 gennaio; 16 lug.
Vito, 15 giugno.
Vittore, 21, 28 luglio; 17 ott.
Vittoria, 23 dicembre.
Vittoriano, 26 agosto.
Vittorio, 25 agosto; 1 sett.
Viviano, 20 maggio.
Vladimiro, 15 luglio.
Volfango, 31 ottobre.
Zaccaria, 15 marzo; 5 noT.
/anobio, 25 maggio.
Zetìrino, 26 agosto.
Zenaide, 5 giugno. .
/enobia, 30 ottobre.
Zenobio, 25 maggio.
Zenone, 12 aprile; 23 giugno;
8 dicembre.
Zita, 27 aprile.
.Zosimo, 30 marzo; 20 dio.
— 1-22 —
È pubblicato :
ALMANACCO
della Donna Italiana
ENCICLOPEDIA DELLA VITA FEMMINILE
ELEGANTISSIMO VOLUME IN-IÓ®, DI 500 PAGINE
SU CARTA DI LUSSO CON 400 FIGURE E RITRATTI.
DISEGNI NEL TESTO DI BARUFFI, MORONI, STO,
RAMO, TODDI, LAMBERTINI, ANICHINI, EC. ^
=: COPERTINA A COLORI =
della SigJ" BERYL TUMIATI
CON UNA AGENDA DOMESTICA staccabile
Anno I. - 1920
SOMMARIO:
Pagine preliminari — Indicazioni utili. — Calendario mensile illustrato.
GLI ZOCCOLETTI ROSA — Poesia di ADA NEGHI.
Tipi di bellezze femminili nell'arte italiana.
II Calendario della Massaia. — Cucina di famiglia e alta cucina.
LEZIONI DI FELICITÀ - Articolo di ANNIE VI VANTI.
L'ACCADEMIA DELLO STUZZICADENTI — Bizzarria di GUIDO DA VERONA.
La Donna e la Guerra — di Anna Franchi.
" TI AMO „ ECCETERA.... — Postilla filologica di P. S. RIVETTA.
L'arte di essere belle e l'arte di piacere— di Jeannette.
Consigli alle mamme — di A. Valdameki.
Come educherò le mie figlie — di Lauka Orvieto.
La scuola delle bambinaie. — La Donna nella casa e nella famiglia — di Ester
Danesi Tkaversari.
Consigli alle nuove ricche — di Bianca Maria Viviani della Robbia.
Rassegna del movimento femminile — di Laura Casartelli.
Rassegna dell'eleganza femminile — di Paola Bertarelli.
Rassegna della letteratura femminile contemporanea — di Giuseppe Lipparini.
Rassegna dell'arte femminile — di Vittorio Pica.
Donne compositrici e concertiste — Rassegna musicale — di Alberto De Angelis.
La Donna e l'educazione fisica — Rassegna sportiva — di Giuseppe Monti.
Istituzioni femminili italiane — di L. Casartelli.
La Donna nel teatro e nel cinematografo — di Nino C. Caimi.
Prezzo: L. 3,50.
Inviare Cartolina-vaglia agli Editori R. BEMPORAD & FIGLIO - Firenze.
Lfl- CHIESA CflTTOLKfl
Ìi=^^2==::5^
SOMMO PONTEFICE
CCL^
dopo San Pietro
BENEDETTO XV
- 121 —
GLI E.mi e R.m. SIGN. CARDINALI
COMPONENTI IL SACRO COLLEGIO
CON IL LUOGO K LA «ATA DKLLA LOUO NASCITA
KD ELEVAZIONK ALLA POllPORA
Ordine dei Vescovi.
(1) Vincenzo Vnnniilelli (Genazzano 1836), Ve-
scovo di Ostia o (li ralostriria (18S!>1, De-
cano del Saoro Collegio, Trefetto della S. C.
Cerimoniale.
(1) Giulio Boschi (Perugia 1831)), Arcivescovo
di Frascati (llH)l).
* Gaetano De Lai (Malo-Vicenza 1853), Ve-
scovo di Sabina (1907j, Segretario della S.C.
Concistoriale.
* Antonio Vico (Agugliano - Ancona 1847),
Vescovo di Porto e S. Kuflna (1911), Pre-
fetto della S. C. dei lliti.
* Gennaro Granito Pignatelli di Belmonte
(Napoli 18511, Vescovo di Albano (1911).
* Basilio Ponipilii (Spoleto 1858), Vescovo di
Velletri (19111, Vicario generale di S. S.
Ordine dei Preti.
(1) Giuseppe Sebastiano Netto O. F. M. (Lei,'is
1841), Primo Prete, del tit. dei SS. XII
Apostoli (1884).
(1) Giacomo Gibbons (Baltimora 1834), del tit.
di S. Maria in Trastevere, Arcivescovo di
Baltimora (I88G).
(1) Michele Logue (Raphoe 1840), del tit. di
S. Maria della Pace, Arcivesc. di Armagh
(1893).
(]) Andrea Ferrari (Pratopiano 1850), del tit.
di S. Anastasia, Arcivesc. di Milano (1894).
(1) Giuseppe Prisco (Boscotrecase 1833). del
tit. di S. Sisto, Arcivescovo di Napoli (1897).
(1) Giuseppe Maria Martiìi de Herrcra y do la
Iglesia (Aldeadàvila 183.J), del tit. di S. Ma-
ria Traspontina, Arcivescovo di Compo-
stella (1897).
(1) Giuseppe Francica Nava di Bontifè (Cata-
nia 1846), del tit. dei Ss. Giovanni e Paolo,
Arcivescovo di Catania (1899).
(1) Agostino Richelmy (Torino 1850), del tit. di
S. Maria in Via, Arcivescovo di Torino (1899).
(1) Leone Shrbensky (Hausdoif 1863), del tit.
di S. Stefano al monte Celio, Arcivescovo
di Olmutz (1901).
(1) Bartolomeo Bacilieri (Breonio 1842), del tit.
di S. Bartolomeo all'Isola, Vescovo di Ve-
rona (1901).
* Raffaele Merry del Val [spagnuolo] (Londra
1865), del tit. di S. Prassede (1903), Segre-
tario della S. C. del S. Offizio, Prefetto della
8. G. della II. Fabbrica di S. Pietro.
* Gioacchino Ai"coverde de Albuquerque Ca-
valcanti (Periiambuco 1850), del titolo dei
SS. Bonifacio ed Alessio, Arcivescovo di Rio
de Janeiro (1905).
♦Ottavio Cagiano de Azevedo (Fresinone 1845),
del tit. di S. Lorenzo in Damaso (1905j, Can-
celliere di S. 11. Chiesa.
* Aristide RinaMini (Montefalco 1844), del tit.
di San Pancrazio (1907). .
* Pietro Maffi (Corteolona 1858), del tit. di
S. Grisogono, Arcivescovo di Pisa (1907).
* Alessandro Lnaldi (Milano 18f>8), del tit. del |
Ss. Andxa e (iregorio al Moni e Celio, Ar-
civescovo (li Palermi) (1907). i
♦Desiderato Mercier (Braine l'Alleud 1851),
del tit. di S. Pietro in Vincoli, Arcivescovo
di Malines (l'.)07).
* Pietro Gasparri (Ussita - Norcia, 1852), del
tit. di S. Lor(in/o in Lucina, Segretario di
Stato di S. S., Camerlengo di S. R. C.
* Ludovico Enrico Lu(;(>n (MaultJvrior - An-
gers 1H42I, del tit. di S. Maria nuova e
H. Fraucesc.i al Foro romano, Arcivescovo
di Reims (1907).
* Paolino Pietro Andrieu (Seysses - Tolosa
1849), del tit. di S. Unofrio, Arcivescovo di
Bordeaux (1907).
* Antonio Mendes Bello (Gouvea, dioc. di
Guarda 1812) del tit. dei SS. Marciillino e
Pietro. Patriarca di Lisbona (1911).
* Giuseppe Maria Cos y Macho (Teran di
Santander 1838), del tit. di S. Maria del Po-
polo, Arcivescovo di Valladolid (1911).
*Frinces<;o Boiirne (Chaphan - Southwark
1801), del titolo di S. Pudenziana, Arcive-
scovo di Westminster (1911).
* Leone Adolfo Amette (Douville - Evreux
1850) del tit. di S. Sabina, Arcivescovo di
Parigi (19111.
* Guglielmo O'Connel (Boston 1860), del tit. di
S. Clemente, Arcivescovo di Boston (1911).
* Errico Almaritz y Santos (La Fellós - Sala-
manca 1847), del tit. di S. Pietro in Men-
tono, Arcivescovo di Siviglia (1911).
* Francesco M. Aiiatolio de Rovérie de Ca-
brieres (Beaucaire - Nimes 1830), del tit.
di S. Maria della Vittoria, Vesc. di Mont-
pellier (1911).
* Guglielmo van Rossum C. SS. R. (Zwalle -
Olanda 1854). del tit. di S. Croce in Geru-
salemme (1911), Prefetto della S. C. di Pro-
paganda Fide.
* Vittoriano Guisasola y Menendez (Oviedo
1852), del tit. dei SS. Quattro Coronati, Ar-
civ. di Toledo e Patriarca delle Indie occi-
dentali (1914).
* Ludovico Nazario Bégin (Levis dioc. di Que-
bec 1840), del tit. dei SS. Vitale, Gervasio
e Protasio, Arciv. di Quebec-Canada (1914),
* Giovanni Csernoch (Szakolcza, Aro. di Stri-
gonia 1852), del tit. di S. Eusebio, Arciv.
di Strigonia (1914).
* Felice de Hartmann (Munster 1851), del tit.
di S. Giovanni a Porta latina, Arciv. di Co-
lonia (1914).
♦Gustavo Federico Piffl CC. RR. LL. (Land-
skron dioc. di Kònnigràtz 1864) del tit. di
S. Marco, Arciv. di Vienna (1914).
** Alfonso Maria Mistrangelo S. P. (Savona
1852), del tit. di S. Maria degli Angeli alle
Terme (1916), Arcivescovo di Firenze.
** Giovanni Cagliero D. C. Sales. del V.D. Bo-
sco (Castelnuovo d'Asti 1838), del tit. di
S. Bernardo alle Terme (1915).
** Andrea Frùhwirth O. P. (Secovia 1845), del
tit. dei SS. Cosma e Damiano.
** Raffaele -Scapinelli di Lèguigno (Modena
1858), del tit. di S. Girolamo degli Schia-
voni. Prefetto della S. C. dei Religiosi.
(1) Creati dalla S. M. di Leone XIII.
nedetto XV.
* Creati dalla S. M. di Pio X. — '" Creati da S. S, Be-
- 1J5 -
'♦Olorsfo Onsnifnl fQazanJpa - Bergamo terzo prendono II titolo da diverse delle più
18551, del tit. di S, Susu.jna, Airivesoovo antiche chiese di Roma, 53 per l'uno e 16
di liulogna (19151. per laltru. In tutto 75 titoli, ma di questi
' Pietro L;i Fontaine (Viterbo 18601 del tit. non se ne conferiscono che 70. Il Collegio Car-
nei SS. Nereo ed Achilleo. Patriarca di Ve- dinalizio perciò è oggi cosi composto:
nezia (lai.;). Creati da Leone XIII 12
V ittorio Amedeo Rniuizzi de Bianchi (Bo- j^^ i^j^ x . 32
lo^ua 1857) del tit. di S, Prisca (19161. ' di B.Miedettó XV .15
** Donato Sbarretti (MontefVanco-Spoleto Riservati in pfrtore. .'...'. 3
1860) del tit. di S. Silvestro in e -pite (191G). Cappelli vacanti 9
Preiett.) della S. C. del Concilio. *^*^ — -
•• Augusto Donato Dubonrg (Loguivy-Plou- Pieno del Sacro Collegio 70
grasdioc. di S. Brieuc 1842) dt-l tit. di S.Bal- °^
bina. Arciv. di Rennes (iwlBi.
♦♦ Ludovico Ernesto Dubois (St. Calais dioo. PKHJE DELLA FAMIGLIA E CAPPELU
di Le Mans 18ó6) del tit. di S. Maria in PONTIFICIA.
Aquiro. Arciv. Rouen (1916).
•* Tommaso Pio Boggiani o. P. (Boscoma- Cardinali Palatini,
rengo. Alessandria 1803) del tit. dei SS Qui- Vincenzo card. Vannutelll. Datario.
rico e Giulltta (1916). Arcivescovo di Gè- ^ Pietro card. (iasparri,.s.,„•.^„•/oJ.•S^a^a,
*» .y** . . , . ,^ , ,«, ,, ,„»nx e Presiilun'e lìellii Coiìimisiìione Cardi-
H T/^;^? n'n *;*'*I""°''""^''P"h i"^' nalizia Ar,„niuislratrire dei Beni della
del tit. di S. Callisto. Arcivescovo di Bene- c.^t^. v^.i.
vento (1916). '^^""'" ^^''^'
*♦ Luigi Giuseppe Mauiin (La Ciotat- Mar-
siglia 1859), del tit. della SS.m* Trinità al Prelati Palatini.
monte Pinclo, Arcivescovo di Lione (1916). ^^^^ Giovanni Tacoi, Arciv. tit. di Nloea,
Maggiordomo di S. S. e Prefetto dei
Ordine dei Diaconi. Sacri Palazzi Ai>osiolici.
„ Riccardo Sanz de Samper, Maestro di
* Gaetano Blsleti (Veroli 1856), Primo Diacono Camera.
di S. Agata dei Goti (19111, Prefetto della , Evaristo Lucidi. Uditore di S. S.
S.C. dei Seminali e delle Università degli P. M. Alberto Lepidi O. IP.. Maestro del Sa-
Studi. ero Palazzo Aposfoliro.
♦Ludovico BiUot S.J. (Glerk - Metz 1846),
Diacono di 3. Alarla in via Lata (1911). Camerieri Segreti Partecipanti.
* Filippo Giustini (Cineto-Romano 1832), Dia-
cono di S. Angolo in Pescheria (1914), Pre- Mons, Giovanni Battista Nasalll Rocca, Ar-
fetto della S. C. dei Sacramenti. civ. tit. di Tebe, Elemosiniere segreto.
•Michele Lega (Brislghella 1860), Diacono di Mons. Aurelio (ìalli. Segretario dei Brevi ai
8. Eustachio (1914), Prefetto del Supremo Princìpi.
Tribunale della Segnatura. , Federico Tedeschini, Sostituto della Se-
* Aidano Gasquet O. S. B. (Londra 1846), Dia- greteria di S afo e Segretario della
cono di S. Maria in Portico (1914). Bibliote- Cifra.
cario di S. R. C. e Prefetto degli Archivii .. Francesco Spolverini, Sottodalario.
Vaticani. » Pacitico Massella, Segretario delle Let-
♦* Niccolò Marini (Roma 1843). Diacono di tere lutine.
S. Maria in Jlnnnica (1916), Segretario della ^ Giuseppe Guerri, Beggente la Dateria
S. C. per la Chiesa orientale. Segretario della Apostolica.
S.C. per le Chiese orientali. « Camillo Caccia Dominionl, Coppiere.
♦♦Oreste Giorgi (Valmoiifone-Regni 1856), « Alberto Arborio Mella di S. Ella, iiVyre-
Dlacono di S. Maria in Cosmedin (1916), tari» d'Ambasciata.
Penitenziere maggiore. « Giuseppe Migone, Guardaroba.
„ Federico Callori.
Titoli e Diaconie vacanti.
Mons. Agostino Zampini O. E. S. A., Vescovo
Titoli. — S. Maria in .\rapoeli. — S.A<?nese t.t. di Porfireoiie. Parroco dei Sacri
fuori le mura — S. Tommaso in Parione — Palazzi Apostolici,
S. Marcello — S. Cecilia - S. Ag(jstino — , Nicola Canali, Segretario delle S. C. Ce-
S. Maria sopra Minerva — SS. Silvestro e Mar- rimoniale.
no al Monti — S. Lorenzo in Panisperna. , Carlo Respighl, Sottosegretario.
DiACONiK. — S. iMaria ad Marti/rfa —
8. Nicola In carcere — SS. Vito, Modesto e S. E. Don Marcantonio Colon- 1 x>.. • .
Crescenzio, na principe di Palliano. ( ■Itlnfì al
La Gerarchla Cardinalizia è distinta nel S. E. Don Filippo principe | g""-*
ire OTdìiù Episcopale, Presbiterale e Diaconale. Orsini duca di Gravina. ) "^ J '
Gì! appartenenti al pr:nio occupano le Sedi 8.E. Don Ludovico principe Chigi-Albani, J/.t
Vescovili suburbicarle, cioè limitrofe a Roma, renciallo perpe uo di S. R. C. $ Cus t^de del
ob* soQu 6; gii apfidrceufìitii al ;«?oondo e al Conclave.
- 120 -
Camerieri segreU
di Spada e Cappa partecipanti.
Principe D. Alessandro Ruspoli, Gran Mite-
stro del Sacro Ospizio.
March. Clemente Sacchetti, Foriere Maggiore
dei Sucri Palazzi Apostolici.
March. Francesco Serlupi Crescenzl, Caval-
lerizzo Maggiore di S. S.
Principe D. Camillo Massimo, S. O. P.
Ufficiali superiori
del Corpo delle Guardie nobili pontificie.
S. E. D, Giuseppe principe Aldobraiidini, Te-
nente Generale, Capitano comandante.
Marchese Patrizio Naro Patrizi Montoro, Te-
nente Generale, Vessillifero di S. li. C.
Mons. Angusto Sili, Arcivescovo tit. di Ce-
sarea del Ponto, Vii-ecamerlengo di S.P.C.
Mons. Antonio Sabatncci, Arcivescovo tit. di
Antinoe, Uditore Getierale della Rev. Cam.
Apostolica.
, Tesoriere Generale della P. C. A.
P. Luca da Padova, M. Cap., Predicatore Apo-
stolico.
La Curia Romana,
Con la Costituzione apostolica Sapienti
Consilio, in data 29 giugno 1908, il Sommo
Pontefice Pio X interamente riformò le
Congregazioni, i Tribunali e gli Utticii che
compongono la Curia romana, separando
completamente gli affavi disciplinari dagii
affari contenziosi e dando a tutto ordina-
mento razionale ed organico. Ed altra rifor-
ma, non so.stan/.iale, e stala poitata al detto
ordinamento con la pubblicazione del Codice
di Diritto Canonico promulgato il 27 mag-
gio 1917 per ordine di S.S. Benedetto XV.
SACRE CONGREGAZIONI.
lo. Congregazione del Santo Uffizio. — Tu-
tela la dottrina della fede e dei costumi;
giudica .sull'eresia e sui crimini sospetti di
eresi^; è devoluta alla stessa l'universale
materia delle indulgenze come dottrina e
come uso; tratta delle dispense matrimoniali
solamente per disparità di culto e religione
mista e della dottrina dei sacramBnti.
La Santità di Nostro Signore, PrefeHo.
15.™» Raffaele card. Merry del Val, Segret.
Mons. Carlo Perosi, Assessore.
2». Congregazione Concistoriale. — Prepara
tutti gli attai-i che debbono trattarsi nei Con-
cistori, nonché la fondazione delle nuove
diocesi e dei capitoli sia cattedrali che col-
legiali; sdoppia le diocesi già costituite; elegge
1 vescovi, amministratori apostolici, coadiu-
tori ed ausiliari dei vescovi ; formula i pro-
cessi canonici sopra gli eligendi, spedisce gli
atti per le nomine, esamina la dottrina. Se
coloro da eleggere non siano italiani, e se le
diocesi fossero fuori d'Italia, tutta la pratica
vien fatta dalla Segreteria di Stato e sotto-
messa alla Congregazione Concistoriale.
Spettano ancora alla stessa, la vigilanza
sugli oneri che incombono agli Ordinari!; la
oognizione delle relaaioui suiio stato dalle
dUoi^e.'?!; l'apertura delie visite apostolicbe e
l'esame di quelle compite; la rela^^lone di
queste al Sommo Pontefice con i voti oppor-
tuni. Infine ò attribuito a questa Congrega-
zione quanto spetta per la cura spirituale
degli emigranti.
La Santità di Nostro Signore, Prefetto.
E.™» Gaetano card, de Lai, Segretario.
Mons. Vincenzo Sardi, Arciv. tit. di Ce-
sarea in Palestina, Assessore.
3» Congregazione dei Sacramenti. - Le
appartiene l'intiera legislazione circa la di-
sciplina dei sette sacramenti, salvo ciò che
per dritto spetta al Santo OHìzio e ai lìitl.
Le dispense matrimoniali e tutto ciò che
ha attinenza alla disciplina matiinionlale.
separazione, legittimazione ec. Come puro
ogni dispensa per le ordinazioni ecclesiasti-
che, messe ec, nonché sulla validità dei ma-
trimonii e sacre ordinazioni.
E.m» Filippo card. Glustini, Prefetto.
Mons. Luigi Capotesti, Vesc. tit. di Ter-
me, Segretario.
4» Congregazione del Concilio. — Tratta
tutti gli affari che riguardano il Clero seco-
lare e tutto il popolo cristiano; come l'os-
servanza del digiuni, astinenze, decime, giorni
festivi; attribuzioni dei parroci, dei soda-
lizii laicali, pii legati, elemosine di messe ec,
e ciò che riguarda l'immunità ecclesiastica.
Le appartiene tutto quanto riguarda la
celebrazione dei concilii e conferenze, e giu-
dica, come tribunale competente, in ogiil
materia disciplinare. La Congregazione Lau-
retana resta fusa in questa.
E.™» Donato card. Sbarrottl, Prefetto.
Mons. Giuseppe Mori, Segretario.
5« Congregazione per gli affari dei sodalizi
religiosi. - Si occupa delle regole di tutti gli
ordini ed istituti religiosi sia maschili che
femminili, ne approva gli statuti per le nuove
fondazioni e modifica quelli esistenti qua-
lora occorresse il bisogno; giudica in linea
disciplinare le cause tra religiosi, loro supe-
riori e Vescovi; concede le dispense dal diritto
comune agli appartenenti agli ordini e con-
gregazioni religiose.
E. -no Raffaele card. Soapinelli di Lèquignb
Prefetto.
P. Abate D. Mauro Serafini, Se.ìretnrio.
6» Congregazione di Propaganda Fide. -
Si occupa di quanto riguarda le missioni di
ogni paese e da essa di]iendono tutte le de-
legazioni, vicariati e prefetture apostoliche
nelle parti del mondo ove non vi è costittiita
gerarchia ecclesiastica. Con questa Congre-
gazione furono fuse quella della economia, la
Camera degli spogli e la Commissione per la
unione delle Chiese dissidenti.
E.™» Guglielmo card, van Ro.ssum, Prefetto.
Mons. Camillo Laurenti, Segretario.
Mons. Girolamo Rolleri, Segretario per gli
affari orientali.
"° Congregazione dei Sacri Riti. - Regola
tutte le quistioni liturgiche e cerimoniali della
Chiesa latina; concessione di privilegi ed in-
segne ecclesiastiche; proibizione delle me-
desime per abuso; spetta alla stessa tutlo
quanto concerne la Beatificazione e Canoniz-
zazione dei Santi e le iHacre Relique.
E.""» Antonio card. Vico, Prefetto.
Mon». Alessandro Vajrfe, RsgretariOf
8» Congregazione cerimoniale. — Cura
l'integra osservanza del cerimoniule nelle
Cappelle ed Aule Poiititicie, uoiu-hè quelle
spettanti ai Caidinali fuori l'aula Papale;
tratta sulle questioni di precedenza dei Car-
dinali, I-egati, 60.
K.mo Vinoenzo oard, Vannntelli, Prefetto.
Mons. Nh'ola Canali. Sfijrefdrio.
90 Congregazione per gli affari ecclcsiasiici
Straordinaril. — Esamina gli affari politico-
religiosi nel rapporti tra la Santa Sede ed i
governi di tut:») il mondo, specialmente per
quanto ooncerne I concordati t* qualunque
affare, Il Sommo Pontefice, a mezzo del Card.
Seg. di Stato intende sottoporre allo esame
della medesima.
Mons. Bonaventura Cerretti, Arciv. tit. di
Corinto, Sfifrefnrìit,
V)'^ Congregazione dei Seminarli e delle Uni-
versità degli Studii. - Sopraintende agli stu-
dii generali tiegli atenei ma^'giori dipendenti
dalla Santa Sede, alla direzione e vigilanza
di tutti 1 Seminari dell'Orbe; concede l'ere-
zione di nuove Università, e di facoltà atte
a dare 1 gradi ac(;ademici; conferisce le laii-
ree a qualche sommo individuo ohe emerga
per singolarità di dottrina.
E."»» Gaetano card. Bisleti, Prefetto.
Mons. Giacomo Sinibaldi, Vesciv, tit. di
Tlberlade, Segretario.
11* Congregazione per la Chiesa Orientale.
— Cura la universalità delle discipline e de-
gli afifarl riguardanti le diocesi di lùto orien-
tale, con più ampie facoltà ed in sostituzione
dell'abolita Congregazione spedale di Pro-
paganda Vide per gli affari di rito orientale.
La Santità di Nostro Signore, Prefetto.
E."»» Nicolò card. Marini, Segretario.
Mons. Isaia Papadopulos, Vescovo, tit. di
QrazianopoU, Assessore.
12» Congregazione della R. Fabbrica dì San
Pietro. — Amministra i beni della Basilica
Vaticana ed ha cura della esecuzione di tutti
1 laTori per la conservazione e compimento
della stessa.
E.»» Raflaele card. Merry del Val, Prefetto.
Mons. Giuseppe De Bisogno, Segretario.
TRIBUNALI
lo Sacra Penitenzieria. — La sua giurisdi-
zione si e'icrcita su quanto concerne il foro
Interno itnohe non sacramont;ilp; elargisce
grazie, assoluzioni, dispense, commutazioni,
sanazioni, condoni; escute ogni questione di
coscienze e le dirime.
E."»» Oreste card. Giorgi, Penitenziere uia;i-
giare di Sititn Chiesa.
Mons. Bernardo Colombo, Jìegiirnte.
'2" Supremo Tribunale della Segnatura Apo-
stolica. - È una ver.i Corte di cassazione re-
golata da recenti leg.,'i comjìosta di .sei Car-
dinali giudicanti per l'esame non di <i/)/>»-//o
ma di >-evi-iione delle controversie giudiziali
sia in tutto che in diritto.
E."»» Mich.'le card. Lega, Prefetto.
Vino -nzo card. Vaunutelll. Pietro card. Ga-
sparri. Basilio card. Pompilli. Filippo card.
Qiustlnl, Donato card. Sbarretti. Oi»diei.
Uons. Evarl.Hto Lucidi Scarttario.
30 Sacra Romana Rota. - È tribunale or-
dinario di ai>j»ello e non giudica in prima
istanza se non previa commissione j-ontìfiria,
giudica in prima, seconda e terza istanza,
giusta il suo speciale e nuovo regolamento,
tutte lo cause contenziose sia civili, sia orl-
minall, sia spirituali.
Mons. Guglielmo Sebastinnelll, Decano.
Mons." Serafino Many, Francesco Ueiner,
Giovanni Prior, Luigi Sincero, Federico Cat-
taui Amadori, Antonio Peratboner, Pietro
Kossettl, Raflfaelle Chimenti, Mas'^imo Mas-
simi, Giulio Grazioli, Giacomo iMonreal y
Oliver, Francesco Parnllo, Uditori.
OFFICII
Cancelleria Apostolica. — S'incarinn della
minuta, spedizione e rrgfst razione delle Bolle
pontificie per 1 benefizi! maggiori, nuove
diocesi, capitoli e per i maggiori affari della
Chiesa.
E.»"» Ottavio card. Cagiano de Azevedo,
Cancelliere.
Mons. Cesare Spezza, lìegriente.
Dataria Apostolica. — S'incarica unica-
mente della idoneità di coloro che optano a
benefioii non concistoriali ma di pertinenza
della Santa Sede. Trascrive o spedisco le
lettere apostoliche per la collazione di tali
benefizii; dispensa da alcune condizioni re-
quisite e cura le pensioni e gli oneri imposti
nella collazione di tali benefizii.
E.™» Vincenzo card. Vannutelll, D^/^ario.
Mons. Francesco Spolverini, Sottodatario.
Camera Apostolica. -- Ha cura dell'am-
ministrazione dei beni e dei diritti temporali
della Santa Sede; dato i tempi presenti detto
ufficio è prò forma, solo in sede vacante li
Camerlengo assume le funzioni attribuitegli
dalla Cost. Ap. Vacante Sede.
E.n"o Pietro card. Gasparrl, Camerlengo di
S. R. C.
Mons. Augusto Sili, Arclv. tit. di Cesarea
del Ponto, Vice Camerlengo.
Mons. Antonio Sabatncci Arclv. tit. di An-
tinoe. Uditore Generale.
Segreteria di Slato. — Si divide in tre
sezioni. La prima tratta degli affari straor-
dinari che sottomette all'esame della speciale
Congregazione; la seconda si occupa degli
affari ordinarli e tratta di tutte le onorifi-
cenze da conferirsi, sia ad ecclesiastici che
a laici, eccettuate quelle di competenza del
Maggiordomo di S.S.; la terza sopraintende
alla spedizione dei Brevi Apostolici che le si
commettono dalle varie Congregazioni.
E.""» Pietro card. Gasparrl. Segr. di Sfato.
Mons. Bonaventura Cerretti, Arciv. tit. di
Corinto, Segretario pfr gli affari straordinarii.
Mon.s. Federico Tedeschinl, Sostituto per gli
affari oniinuri e Sgretario delta Cifra.
.Mons. Nicola Sebastiani, Cancelliere dei
ISrevi Apostolici.
Mons. Umberto Benigni, Sottosegretario per
gli affari straordinari.
Segreterie del Brevi ai Principi
e delle lettere latine.
Mons. Aurelio Galli, Segretario.
Mon.H. Pacifico JlesifcUa, Segretario,
128
Bollettino ufficiale de'la Santa Sede.
R «no P, Pietro Benedetti, del Mi'jsionarli
del Sacro Cuore, Dire tare.
Biblioteca Apostolica Vaticana.
E.mo Aidano card. Ga'-quet, Bibliotecario
di S. R. C, Protettore.
Mons Frefetto.
Archivil della Santa Sede.
E.™» Aidano card. Oasquet O.S. B., Frefetto.
MoDS. Mariano Ugolini, Sotto-archivista.
Corpo Diplomatico.
Nunzii Apostolici
internunzii ed Inviati straordinarii
det.a S. Sede.
Argentina. — Mons. Albirto VassaVo di Tor-
regrossa, Arciv. tir. di Emesa, Nunzio
Apostolico.
Austria Ungheria. — Mons. Teodoro Valfrè
di Bonzo, Arciv. tit. di Trebisonda. Nun-
zio Apostolico.
Baviera, — Mons. Eugenio Pacelli, Arciv. tit.
di Sardi, Nunzio Apostolico.
Belgio. — Mons. Sebastiano Nicotra, Arciv.
tit. di Edessa, Nunzio Apostolico.
Bolivia. — Mons. Rodolfo Caroli, Arciv. tit. di
Petra, Internunzio Apostolico.
Brattile. — Mons. Angelo Scapardini O. P.,
Arciv. tit. di Damasco, Nunzio Apostolico.
Chili. — Mons. Nunzio Apostolico.
Colombia. — Mons. Errico Gasparri, Arciv. tit.
di Sebaste, Nunzio Apostolico.
Costarica, Nicaragua e Honduras. — Mons.
Giovanni Marengo, Arciv. tit. di Edessa.
Internunzio Apostolico.
Equatore. —
Francia. —
Haiti. — Mons. Francesco Cherubini, Arciv.
tit. di Nioosia, Internunzio Apostolico.
Olanda. — Mons. Sebastiano Nicotra, Arciv.
tit. di Edessa, Internunzio Apostolico.
Lussemburgo. — Mons. Sebastiano Nicotra,
Arciv. tit. di Edessa.
Perii. — Mons. Lore'.zo Lauri, Arciv. tit. di
Efeso, Nunzio Apostolico.
Polonia. — Mons. Achille Ratti. Arciv. tit. di
Lepanto, Nunzio Apostolico.
Portogallo. — Mons. Achille Locateli], Arciv.
tit. di Tessalonica, Nunzio Apostolico.
San Domingo. —
San Salvador. —
Sjiagna. — Mons. Francesco Rasonesi, Arciv.
tit. di Mira, Nunzio Apostolico.
Svizzera. —
Uruguay e Paraguay. —
Venezuela. — Mons. Francesco Marchetti-Sel-
vEijgi&ni, Arciv. tit. di Seleucia, Inter-
nuuiiu .ipostuli^^o e Tnviato9fr9<'tdi'iario.
Bcc"» Corpo Diplomatico
presso la S. Sede.
Argentina. — S. E. Don Daniele Garcia Man-
silla, Inviato sti aordinario e Ministro ple-
nipotenziario.
Austria Ungheria. —
Ambasciatore straordinario e plenipo-
tenziario.
Baviera. —
Inviato straordinario e Ministro pleni-
potenziario.
Belgio. - S. E. 11 signor Conte Tursel, In-
viato straordinario e Ministro plenipo-
tenziario.
Bolivia. — S. E. il signor Gioacchino Caso,
Inviato straordii.ario e Ministro pleni-
potenziario.
Brasile. — S. E. il signor Carlo Magalhaes de
Azeredo, Inviato straordinario e Ministro
plenipotenziario.
Cina. — S. E. Tai Tchong Ling, Inviato straor-
dinario e Ministro plenipotenziario.
Chili. — S. E. il signor Raffaele Errazurl?
Urmeneta, Inviato straordinario e Mini-
stro plenipotenziario.
Colombia. — S. E. il signor Giuseppe Vin-
cenzo Concha, Inviato straordinario e
Ministro plenipotenziaiio.
Costa Rica. — S. E. il dott. Emanuele M.* de
Peralta, Inviato straordinario e Ministro
plenipotenziario.
Domenicana {Repubblica). — . ,
Equatore. —
Francia. —
Gran Bretagna. — S. E. il sig. Conte de Salis,
Giovanni Francesco, Inviato straordina-
rio e Ministro plenipotenziario {missione
specole).
Haiti. —
Honduras. —
Monaco {P- inripa'o . —
Inviato straordinaria e Ministro plenipo-
tenziario.
Nicaragua. — .......
Olanda. — S. E. il signor .Tonkheer O. van
Nispen Tot Sevenaer, Inviato straordi-
nario e Ministro plenipotenziario {mis-
sione speciale'.
Perii. — S. E. Don Giovanni de Goyeneohe y
Gamio conte di Gunqni, Inviato straor-
dinario e Ministro plenipotenziario.
Portogallo. — 3. E. Don Emanuele Forge
Forbes de Beiia, Inviato straordinario e
Ministro plenipotenziario.
Prussia. —
Inviato straordinario e Ministro plenipo-
tenziario.
Russia. — S. E. il signor Alessandro Leissa-
kowsky. Inviato straordinario e Ministro
plenipotenziario.
San Domingo. —
San Salvador. —
Spagna. — S. E. il signor marchese di Villa-
sinda, Ambasciatore straordinario e ple-
nipotenziario.
Uruguay. —
{Stampato il 15 ottobre 1919).
— 129
Ordini Religiosi.
(Ctirie Generalizie).
Oli orfllni religiosi In tutto il mondo si
dividono in cinque categorie, cos'i distinte:
Canonici Regolari. Monaci, Ordini Mendicanti
o Fniti. Chierici Regolari, Congregazioni Ec-
clesiastiche, Istituti Ueligiosi.
Quasi tutte le Caso Geneiallzie sono in
Roma e quelle poche, che ragione politica
vuole site all'estero, hanno in Roma a rappre-
sentante il loro FrtHuraioi e Gti.trafe.
Canonici Regolari.
Lateranensi del SS.mo Salvatore.
(Koud. iiuno 45')).
P. Ab. D. Giovanni Strozzi, Ahate generale.
V Ab. I). Arcangelo LollI, Prue, j/enera'e.
V. Ab. D. Pio lucci. Visit tore.
P. Ab. D. Fedeilco Fofl, Visitatore.
P. L». Alfonso de Neire, Seyretorio generale.
Roma, Piazza S. Pietro iu Vincoli, -ì-a
Lateranensi, Congregazione Austriaca.
(Forni, anno 1140: Riat. anni 1907).
P. Ab. D. Giuseppe 8ailer, Abate generale.
P. D. GofiFredo Schneilegruber. b'«yietari(i del-
la Congregazione.
ti. Floriau, Austria supcriore.
Congregazione Ospitaiiera
dei Gran S. Bernardo.
(Koiid. dee. XI).
P. D. Teofllo BurgeoiS, Freioslo inf alalo.
Gran S. Ik-rnardo Svizzciii.
Congregazione Svizzera
di San Maurizio d' Agaune.
(Koud. 1128).
Monsig. Giuseppe Mariètan Vesc. tit. di .Bet-
lemme, Aiate urdinario.
Premostratensi.
(Fond. UiU: u. approv. lCn-lC24).
P. Ab. D. Umberto Schachlnger, Abate getter.
Kcaidenle a Schliigl (Praga) Austria.
D. Giuseppe Nouvens, Proc. generale.
Kuuia, V'ia Monte Tarpeo, 34.
Della Santa Croce (Crocigeri).
(Fond. 1211 : appiov. 124i!).
P. Ab. D. Enrico Hollmann, Maestro gpner.
Diesi (Belgio) e Santa Agatha (Olanda).
Crocigeri della Stella rossa.
(Poud )
Fr. Franceaou Marat, Oener. « Oran Muettro.
Fr Priore • Vicaiio
yen«i al*.
Praga.
Canonici Regolari deirimmacoiata Concezione.
(l-'iin.l. 1866).
P. D. Agostino Delaroche, NMjaT/'or^ g^n-ra/*".
P. D. Antonio Maria Moquet, Procuratore gè'
tierale.
Koniu, Viale Trenta Aprile al Glanlcolo, 4.
Monaci.
Benedettini Confederati.
(Fond. dell'Ordine: sec. VT. — La Confed. data
dal 189:t).
P. Ab. D. Fedele de Stotzlugen, Aba'e Frimai:
P Segretario.
Congregazione Cassinese.
(Fond. 1408).
P. Ab. D. GrpiToiio Diainare, Abate di Monte-
cassino, Frediieìile.
Abazia di Monteeasalno.
P. Ab !• Visitatore.
Abazia di
P. Ab. D. Ambrogio M. Amelll, Abate di 3,
M* Fiovpi tina, 2" Viaifatoie.
|{..m:i. pai. S. Callisto.
P. Ab. D, Ildefonso Sshuster, Abate ordi-
nario di S. Paolo, Proc. Generale.
Roma, ; . Paulo fuori le mura.
Congregazione d'Ingliiiterra.
(Foud. KÌOO).
P. Ab. D. Cuthberto Butler, Presidente.
Downsidc Abbey, Batb. Inghilterra.
P. D. Filippo Langdon, Procuratore ganerale.
Roma, pai. S. Callisto.
Congregazione Unglìerese.
(Fond. 1500).
P. Arciabnte Presidente.
P. D. Bernardino Jàndl Priore dell' Anhite-
nobio.
Pauuouhalma, Ungheria.
Congregazione di Svizzera.
U'oud. ltiJ2).
P. Ab. D. Tommaso d'Aquino Bossart Pre^
aidtnte.
Eiusicdelu, Svizzera.
Congrega:ione di Bav'era.
Fond. 1864: rot. lH.-)8).
P. Ab. D. Sigeberto Liebort, Presidente.
Schaeftlaru, Baviera.
Congregazione del Brasile.
(Fond. 1828).
Arriahate.
P. Ab. D. Lorenzo Zeller Amminttiatore Jpo'
stolico.
Rio Janeiro, Mutit«iru, 8. Bout4>-Bra»ile.
— K5(i -
Congregazione di Francia (di Solesmes).
(F.md. 1837).
P. Ab. D, Paolo Delatte Superiore (ìenentle.
QiiaiT Abbey, Uyde, l.-,le of Wiyht. (luj^lultenii).
Congregazione Americana Cassinese
(l'\>ii(l. 24 agosto 185j).
P. Ab. D. Ernesto Helrustetter. l'reshìe .e.
P. Ab. D. Vincenzo Huber VisiUitore.
P. Ab. 1). Bernardo Menges, idem.
Kewark, N. I., St. Mary'» Abbey, Hij^h Street,
iSL U. d'America.
Congregazione Elveto-americana.
(Foiid. 1881).
P. Ab. D. Frowino Conrad, Alale Presidente.
>ew Etiffi-lberg, Coiiceptiou, Nodossay Co, Mis-
souri, S. U. A.
P. Ab. D. Ignazio Conrad, 1" Vice Presidente.
P. Ab. D. Atanasio Schmitt, 2" Vice Presidente.
S. Meinnui. liid.
Congregazione Cassinese
deila primitiva osservanza.
(Kond. 1872).
P. Ab. D. Mauro Reraiìni, Abate Generale.
P. Ab. D. Benedetto Lopez, Procuratore Ge-
nerale.
Roma, Via S. Ambrogio, 3.
Congregazione Austriaca dell'Immacolata.
(Foud. 1889).
P. Ab. D. Adalberto Dungel, Presidente.
Gòttweig, 11. Furth, Austriu.
P. Ab. D. Brunone Etvrtécka, I» Assistente.
Brauuaii, Boemia.
P. Ab. D. Severino Kalcber. ^ Assistente.
St. Lambrechet, Styria.
Congregazione Austriaca di S. Giuseppe.
(Fond. 188!)).
P. Ab. D. Willibaldo Haulhaler, Presidente.
!S. Pietro, iSalisbiu\<40.
P. Ab. D, Leone Maria Trenenfels, P Visita-
tore.
Marceli ber, Tirolo.
P. Ab. D. Celestino Baumgatener, 2*^ Vi.tita-
tore.
Lambach, Austria superiore.
Congregazione di S. Ottilia per le
Missioni estere.
(Koud. i:j;)4).
P- Arciabfite D. Norberto Weber, Superiore
Gene/ ut e.
St. Ottilia, Baviera.
Benedettini Camaldolesi.
Congregazione Camaidoiese.
(Foutì. 1012).
P. Ab. D. VlTìcenzo Barbarossa, Ahate -jene-
raie.
Itorna, S. Greyorio al Celio.
Eremiti di Camaldoli (Toscana).
(Foud. iai>).
P. D. Tomma.so Mecatti, Matjgìore,
V l'rocurutoi'é Generale.
ivoma. Via Sistiuii.
Eremiti Camaldolesi di Monte Corona.
(Fond. 1.523).
P. D Marj iiv>e.
]'. D. Emilia-.io, l'io uratore Generale.
P. D. Dionisio, P Visitatore.
P. D. Be.iedetto, 2^ Visitatore.
F'remo Tusculuno, Frascati.
Vailombrosani Benedettini.
(Foud. 1(98).
P. Ab. D. Fedele Tarani, Presidente Grnerale.
S. Trinità, Firenze.
P. Ab. D. Benedetto Pieranni, Prucwatore
Generale.
.S. Prassede, Rouui.
Silvestrini Benedettini.
(Foud. 1231).
P. Ab. D. Ugo Policari, Abate Generale.
P. Ab. D. liomano Satolli, Pro<:ura'<>re Gene-
rale.
Roma, S. Stefano del Cacco.
Benedettini Olivetani.
(Foud. 1313: approT. 1319-44.
P. Ab. D. Mauro Parodi, Alate Generale.
(Screguo Milano).
P. Ab. D. Luigi Maria Perego, P. ocuralore
Generale.
Roma, S. Francesca al Foro Romano.
Benedettini Armeni
della Congregazione Mechitarista di Venezia.
(Foud. nel 1701, trasf. a Venezia nei 1717).
Monsig. Ignazio Ghiureckian Arciv. tit. di
Traianopoìi, Abate Generale, residente in
Venezia, is. S. Lazzai'o.
P. Dr. Giovanni Torossian, Procuratore Gene-
rale.
Roma, Via Francesco Crispi, 2G.
Della Congregazione Mechitarista di Vienna.
(Foud. 19i3).
Mons. Gregorio Govrik Arciv. tit. di Nisilei,
Abate Generale.
Procuratore Generale.
Vieuua, Mekitaristeugassc 4.
Sacro Ordine Cisterciense.
della comune osservanza.
(Fond. 1098).
P. Ab. D. Amedeo de Eie, Abate Generale.
P. D. Agostino Mayer Pro - Procuratore Ge-
nerale (Svizzera).
Roma, Via dello Statuto, 29.
Assistenti Generali.
P. D. Gregorio Pòok, Vicario Generali della
Congregazione Austro- Ungarica.
i Vie. Cen. della Congr$
gazioi'.e Eiietico Germanica.
— i:;i -
P. D. Angelo Testa. Vie. Gen. deVa Congre-
gaziune Italiana.
Uonia, Via S. Crot-e la Gerusalemme.
P. D. Saverio Due, T'iV. Gen. delia Congrega-
zione Francia''.
P. 11. Tommaso Sohocn. Vice Gen. del.'a Con-
gregazione Bel;,a.
Congregazione d'Italia.
(KoiHl. 1!V21).
P. Ah. D. Placido Magnuiiensi, Aì-afe Presi-
d-nte G>ue>ole.
P. D. Oeraido Giusti) Visitatore ^fag(fi„re..
P. D. Eugenio TaiTierl, 1^ Padre di llfgime.
P. D. PiObeito Se.i^antini, ^^ Padre di liegime.
P. D. Raimoudo Bazzichi, Segretario.
Roma, S. Croce in Gernsnlcmiiie.
Cls'.ercensi Riformati.
(Foii.l. ioga: rifornì. HkJ4 unione costit. 1894-I9(»-J).
Monsig. Arrostino Marre Vesf . tlt. di Costanza.
Abaie G'-n-nile.
P. Ab. D. Norberto Sauvage, P,-o<urutore Ge-
n'-rtil".
Kuuia, Viu di S. Giovanni in Laterauo 75.
Certosini.
(l-'oud. 1034).
P. D. Giacomo M. Mayand. Ministro Generale.
iVrtosii (li Karnetu (Luccii).
P. D. Giovanni Battista Mottini, Procuratore.
Generate
Roma, Via Pale.stro, :».
Antoniani.
(FoM(l. sec. TV (?) approv. delle coalituz. 1T:ì-2).
Caldei della Congregazione di S. Ormisda.
(l-'oud. J808).
P. Mosè, Vicario Generale.
r.n.sa Generalizia iu Mossnl (Turcliia a.siatUa).
P. D. David Cento, Procuratore Generale.
Kunia, Via della l'olveriera (i.
Siri della Congregazione di S. Efrem Siro
dipendenti dal Patriarca Siro di Antiocliia.
(l'oinl. IGtìi!).
Monsig. Tommaso Halabia, Procuratore.
Roma, l'iazza Itnsticuotl 18.
Maroniti della Congregazione Aleppina.
(Kond. 16.).'>: sopnrazione 177 1).
P. Ab. Agostino Bostani, Abate Generale.
Munte l^iliano-Siria.
P. Giacomo Karam, Superiore.
Roma, i'ia/za 8. Pietro in Vinroli 8.
Maroniti della Congregazione Baladita.
(Kond. 1695, separai. 17',(i).
P. Ab. I|fna7.1o Tannurri, Abate Generale.
Munte Libano-Siria.
Maroniti della Congregaz'one di S. Isaia.
(Koud. 17i>0 approv. (ielle cobtit.: 1740).
P. Ab. Barnarrto Ghobaira, Abate GentruU.
.Uuu!« LiWiwnu oirift.
P. Ab. Luljji Ubald, Procuratore Gentralf.
Roma, Via Aiiirelo Martino l.
Basiliani.
Basiilani di rito Greco.
(Ord. see. IV - Badia di Grottaferrata lOOC.
Grul taf errata, Roma.
Greco Cattolici della Congregazione
del SS. Salvatore del monte Ubano.
(lund. 1G«6: lonterma 1709).
P. Ab. D. Nicolas Askar, Archimandrita Abate
Generale B. S.
P. D. Pietro Kariaty, I" Assistente.
P. D. (Gabriele Sciami, !fi Astistente.
P. D. Pietra Solia, i^^ A>>sistente.
P. C. Basilio Kassis. 4« Ass stente.
P. D. Bichara Ghafary, Archimandrita, Pro-
curaloi e Generale, B. S.
Ruma, Via del Colosseo, 62.
Greco Cattolici della Congregazione
Soarlta Aleppina.
(Kond. 1727 : separaz. 1829).
P. Ab. D. Benedetto Abdennus, Alate éP^tM>-
rnle.
P. Ab. D. Saba Balady, Proc. Generale,
Ruma, Via S. Giovanni in Laterauo, inai.
Greco Cattolici della Congregazione
Soarita Baladita.
(Fond. \m-).
P. Ab. D. Giacomo Kiascl, Ahate C.t^^ral*.
P. D. Basilio C'attan, Ptocuia ore OttMmrule.
Ruma, IMazza della Navicella, 3<
Ordini Mendicanti.
Frati predicatori (Domenicani).
(Fond. 121G).
P. M. Ludovico Tlieissling, Maea'ro Generale^
P. M. Filippo Catèrini, J'rO'urilure Generate^
P. M. Leonardo Leu, Compagno del limo /•,
M. Gene' ale per la lingua franiese.
P. M. Giacinto Leca, Compagno dtl Amo p, M,
Generale per la lingua italiana.
P. M. Ceslao IIan^en, Compagno del Rma p,
AI. G-nerule per la lingut edesca.
P. M. (ìiovanni Casas, Compagno d'I R«"> P,
M. Generale per la lingua apagmcla,
P. M Compagfio del A'mo p,
M. Generale per la lingua ingl-'.-e.
P. Lettore Lodovico Fanfaul, P.stidutore ge-
nerale.
P. Lettore Angelico Ferretti, Segretario del
ii'mo p, M. Generale.
P. Ptemigio Coulon, A'-chivista.
P. Giuseppe Peeters, Segretario del J?»»» P. if.
Generale.
Roma, Via 8. Vitale, L'i
Collegio iateruaziouaie Angelico.
Ordine Francescano.
Frati minori.
(Vond. 1209).
P. Serafino Cimino, Miniatro Generai.
P. B»rnariiiao Klumpwr, Prof. Gcne^^l^
- 1:^2
P. Michola.i^elo Manucci, Ih-fìnitiìte Gtne-
rttìe.
P. Vendolino Vosnjak, Depnitore (reuet-ale.
P. Bt'iiedeUo S'jhmidt, JJe/hiitore O^tfrule.
P. Pancrazio Hatt-heck, Uefinitore Generule.
P. Colombano Dreyer, I>efìni:ore General''.
P, Bonaventura Mendatauiigotia, Ueflnilore
Gen rali'.
P. Alessandro Borfoni, Sgvelario Genera^''.
P. Giuseppe Pratalatu, Segretario ilef/e Ms-
sioni.
F. Francesco Maria Puolini, l'osluìalore Ge-
nerale.
Roma, S. Antonio in Via Mernlana, 124.
Frati minori Conventuali.
(Koml. 13):»).
P. M. Vittore Maria Sottaz, Ministro Gene-
rale titolale.
P. M. Domenico Maria Tavani, Vicario Ge-
nerale.
P, M. Francesco Maria dall'Olio, Procuratore
Generale.
P. M. Pellegrino Haczela Sìcio e Assisente
Generale.
P. M. Ernesto Franciosi, Segretario e Assi-
stente Generale.
P. M. Leonardo Naccarro, Assistente Gene-
rale.
P. M. Luigi Bandini, Assls'ente Generale.
P. M. Francesco Fermenti, Pro uratora delle
Missioni.
Monsig. Domenico Jaquet. Arciv. tit. di Sa-
lamini, I'o-n'i(tore Generale.
P. M. Francesco Laiier, Vic-i Fosluìatoie Ge-
nerale.
Frati minori Cappuccini.
P. Venanzio da Lisle - en- Rigault, Ministro
Generale.
P. Giuseppe Antonio, da S. Giovanni in Per-
siceto, Procuratore Generale.
P. Paolino da Palma, Definitore Generale.
P. Zenone da TJt'oving. Definitore Generale.
P. Antonio da Tasson, Definitore Generale.
P. Clemente da Terzorio. Definitore G^nera'e.
P. Melchiorre da Belli^^a, Detnitore Generale.
P, Eligio da Penne, Segretario Generale del-
l'Ordine.
P. Alipio d'Alba, Segretario Generale per le
Missioni.
P. Ealfaele da Valfencra, Postulalore Gene-
rale.
P. Lazzaro d'Arbonne, Segretario della Pro-
cura (Generale.
P. Pietro da Iscliitella, Vice S^^g'etario Ge-
nerale.
P. Giuseppe il.» da Serrazzano, Vice Segre-
tario General,!.
P. Antonio da Argentoaa, M<e Segretario
Generale,
P. Auselino da Renoc^'leiise, lice Segretario
Generale.
P. Giovanni da S. Giovanni in Persicelo,
Vice Seqre'ario della Procura Generale.
P. Agataugelo da Waspik, Vice Segretario
della Fro'-Hra Generale,
P. Fredtìgaiido d'Anversa, Archivista Gene-
rale.
Roma. Via Boncompagni, 71
Terz' Ordine regolare di S. Francesco.
(Kond. i:!07).
P. Pio Dnjumovio, Ministro Generale.
P. Arna!do Piigo, Procuratore Generale.
P. Angelo de Mattia, Definitore Generale.
P. Stanislaio Dujumovic, Definitole Generale.
P. llaniero Luconi, Definiti» e Generale.
P. Bonaventura Mucchiarola, Definitore Ge-
nerale.
Roma, Via in Miranda 2.
Agostiniani.
(Fond. Sec. IV).
Romitani di S. Agostino.
(Fond. 391 ; riunione 1256).
P. M. Tommaso Rodriguez, Priore Generile.
P. M. Canisio O'Gorman, Proexiratore Gene-
rale.
P. M. Giuseppe Polignano, Assistente jier
l'Italia e Malta,
P. M. Urbano Alvarez, Assisfen/e per la Spa-
gna ed America meridionale.
P. M. Fuljienzio Francke, Assis'ente per la
Germania, Austria, Olanla, Belgio e Pit-
lonia.
P. M. Mariano Tommaslnl, Assistene per
l'Ir'anda, Inghilterra, Australia ed America
settentrionale.
P. M. Mariano Rodriguez, Segretario Gene-
rale.
Roma, Via S. Uffizio 1.
Romitani recolletti di S. Agostino.
(Fond. l.'JSO; cretto in ord. reg. 16 sett. 1912).
P. F^ugenio Sola, Priore Generale.
P. Francesco Berjrasa, D''finito>e Generale.
V. Francesco Sàdaba, D finitore Generale.
P. Pietro Fàbo, Definitore Generale.
P. Gesù Fernandez, Definitore Generale.
V. Bernardino Garcia, Segretario Generale.
Madrid (Spasrna) Calle Principe de V^eigara, H.').
i'. Gregorio Segura, Procuratore Geneia'e.
Koiua, Via Sistina 11.
Romitani scalzi di S. Agostino.
(l'ond. Scc. IV; ritorna. i:)92-99)
r. Domenico Fenocchio da S. Giuseppe, T7-
cario Generale.
P. Casimiro SteLa da S^. Carlo, Procuratore
Generale.
P. Tommaso Padovani da S. Vincenzo, De-
finitore Genera' e.
P. Luigi Majer da S. Benedetto, Definitole
Generale.
P. Clemente Ponticelli da 3. Carlo, Defini-
tore Generale,
P. Serafino Marchionni da S. Luigi, Defini-
tore Generale.
P. Francesco Moggi dal SS"» Crocifisso, .«"e-
gretario Definitoi iale.
p Segretario Generale.
Roma, Corso Umberto 1, 45.
Carmelitani.
Carmelitani dell'antca osservanza.
(Fondazione (?).
P. M. Giovanni Maria Lorenzoni, Vicario Ge-
nerale e Pro-Procuratore Ge^ìcrale,
P. G&briele Wess»::la. Ansi 'tenie Generai^.
P. Elift Magenuis, A^siftente Gfnera^e. P. l'iu^pero M. Bcnjaidi, Cirnsultore Gent-
P. Cirillo Kiimis, Assis/e»t'' G>-neralf. rate.
P. Mariano Luti, Segretario del Vicario Gene- Koma, Piazza S. Nicola ToUntino, 31.
role.
V. Carmelo Tobta, As'<istente Generale. Minimi.
(Koiid. N:{.>: ;i]>iii<»v. I l"4).
Carmeìitanl Scalzi. p eiuscrpe M. Roberti, Co.,,tior« Generai».
(Fond. 24 ap.^iu 1^2, 2tì nov 1..6n). p y^^^^ Grande, Prwuratnye Generi,!^.
p. Clemente dei SS. Faustino e GlovJta, Pre- P. Cesare Bassio^jHori. Col'tga Geiie,a'e.
posilo Generale. !'• Pietro Lalli, Ci>ll>ija Generale.
P. Clemente M.» del S. Angelo Custode, He- P. Lmilio h'carinci, Colleya yinerale,
finitore Generale. Konui, S. Andrea delle Fratte.
P. Bernardino di Gesù e Maria, Definì ore
<r.neral-. Romitanl di S. Girolamo.
P. Gregorio della Vergine Maria, Definitole (Ko,„l. isan).
Generate.
P. Francesco Salesio della Vergine, Defìni' P. Luigi M. de Stefanis, l'rlre Generate.
tare Ge»e<aìe. P. Agostino JJarti, Procurature Genernt".
P. Luca di Maria SS.™», l'rucitratore Gene- P. Giuseppe M. Punarella, l'rmuraiore Gè-
mie. nerile.
V. Elia di S. Ambrogio, Segretario Generale. P. Tommaso Aqu no, Procuratore generale.
V. Basilio di Gesù, Maria, Giuseppe, Segre- P. Stanislao Keimza, Procuratore Generale.
lario. ^- i'ietro Tomiello, Procuratore.
P. EuL,'enio di S. Giovanni della Croce, Se- Roma, S. Onofrio al Gianicolo.
'ire arto.
P." (ìuglielnu, di S. Alberto. Sindaco delle Ospedalieri di S. Giovanili di Dio.
^"""""'uua.a, Corso d' Italia, 38. (Fate bene fratelli).
(Fond. 1540).
Trinitari scalzi. p Agostino Koch, Vicario Generale.
(Fond. 1198). p, Andrea Ayucur, Procuratore Ge^ierale e
P. Antonino dellAssunzlone, Ministro Gene- l" Consiglier.
rate.
P PiOturatore Generale e
P. Stefano del Purissimo Cuore di Maria, 2» Consigliere.
Definitare Generale. P- Mttgnobono R.-ibCr, Piocuratore Generale
P. Anacleto dell'Ascensione, Definitore Gene- « ^'' Consigliere.
f-ale. llonia. Fonte Quatti'o Capi 39.
P. Ambrogio di S. Giovanni Battista, Defini-
lore Generale. Ordine dolla Penltenra.
P. Michele di S. Giuseppe, Definitore Gene- (Scalzetti).
'■«'«• . „ ^ (Foi)d. 1752).
P. Pietro dell' Immacolata, Procuratore Ge-
„g,.„le. P. Pietro Spadini, Pro-Vicario Generale.
P Agostino della Vergine, Segretario e Po Procuratole Generale.
stulalore Generale. P- Domenico Zazzera, Definitore Gmerale.
Roma, Via del Quirinale, 23. P. Michelangelo Giametta, Definitore Gene-
rale.
Mercedari. P. Antonio Alessandrini, Definitore Generale.
(Foud. 1218: approv. 1235). Roma, Via di Porta Angelica, 1.
P Maestro Generale. Chierici Regolari.
P. Innocenzo Lopez, Vicario Generale. Teatini.
P. Alberto Barros, Vice Procuratore Gene-
rale.
(Fond. 1.-.21).
P. Giovanni Filannlno, Assitstente Generale. p, Giuseppe Michele Cerdà, Preposito Gene-
P. Antonio Moreno, Assistente Generale. > afe.
P. Raimondo Serratosa, Pustnlatore. p. Salvatore Scotti, Consid/ore Generale e
Roma, Via Douella, '3tì. Prvcuratoì'e,
P. Domenico Motlò, Consul'ore Generale.
Servi di Maria, p. Bartolemeo Monserrat, t'onau/tore Ge.ne-
(l'"ond. 12J3). rule.
P. Antonio Moner, Consultore Generale.
P. M. Alessio M. Lépicier, Priore Generale. lUnua, S. Andrea della Valle.
P. M. Giuseppe M. Ducceschi, Procuratore
Generate. CongregazIone di S. Paolo.
V. M. Giuseppe M. Lucchesi, Consultore Gè- (Barnabiti).
nerale. ... , ,..,.,.
P. M. Gioaechino M. Dourohe, Cotisu tore Ge-
nerale. P. Pietro Vigorelli, Preposito Generale.
P. M. Bouflglio M. (Jlribaldl, Consultore Gè- P. Gennaro Ricotti. Procuratore General*,
ntrale. P. l'elice Fioretti, Àt«i»UHl* Generai.
- 1131
P. Gaetano Sorglo, AaxixUyHe Gemrale.
P. Cai-Io Ilaftaelli, Ansiamente G>^nern'e..
P. Oiazio Piamoli, A^aistente Geiiera'e.
P. Alessandro Sessa, Ciuicdìiere.
Koma, Via dei Chiavari, 6.
Somaschi.
(Kond. 153:!; ajipior. ir)69).
P. Giovanni Muz?;itelU. Preposto Generale.
V. Severino Tamburini. Vicario Geneia'e.
P. Giuseppe Marconi, Procuratore Genera'e.
P. Luipi Zambarelli, Cancelliere Generale.
Koiua, S. Girolamo della Carità.
Compagnia di Gesù.
(Foud, l.-i^B; ai)prov. 1540).
P. Wladimiro Ledòchowski, Prejìosito Gene-
rale.
P. Francesco di Paola Nalbone, A-sisten'e
d'ItaUa.
P. Rodolfo Oppenraatj, Assist n/e di Ger-
mania.
P. Edoardo Fine, Assistei! 'e d! Francia.
P. Giuseppe Barracliina, Assistente di >pagn'i.
P. Ermanno Walmesley, Assistente d'Inghil-
terra.
P. Giuseppe F. Hauselmau, Assistente d'Ame-
rica.
P. Pietro Tacchi-Venturi, Segretario della
Compagnia.
P. Alfredo Maertens. Procuratore Generale.
Roma, S. Nicola Toleutino, 8.
Ministri degl'infermi o Camilliani.
(Koud. 1.J82: approv. i58ti).
P. Francesco Vido, Prefetto Generale.
P. Alfonso Andiioli, Procuratori Generale.
P. Angelo Ferroiii, Consultore Generale.
P. Francesco Tenaglia, Consultore Generale.
P. Leone Dousinelle, Consu'fore Generale.
P. Cristiano Adaras, Consultore Generale.
Roma, Chiesa della Maddalena
e Chiesa di S. Camillo.
Chierici regolari minori.
(Kond. 1588).
P. Pietro Benvenuti, Preposìto Generale.
P. Pietro Polidori, Procuratore Generale.
Roma, S. Angelo in Pescheria.
Chierici regolari della Madre di Dio.
(Foud. 1574: approv. 1595).
P. Gioacchino M. Corrado, Be'tore Generale.
P. Giacomo Gazznno, Procuratore Generale.
P. Serafino Trombetta, Assistente Generale.
P. Giuseppe Forcellati, Assistente Generale.
Roma, S. Maria in Campitelli.
Chierici regolari delle Scuole Pie o Scolopl.
(Foud. 1617-1021).
P. Tommaso Viùas da S. Luigi, Preposito
Generale.
P. Giuseppe Calapanzio Homs dalla Purifica*
xionei Assistente Generale,
P. Giuseppe Nuvoloni da S. Filippo Neri,
Assistente G'nerale.
P. Jacopo Catelani dell'Assunzione, Assistente
General-.
P. Antonio Wagner da S. Barbai a, .is.fistente
Genf-rnle.
V. Marcellino Ilari dal'a Yer^zino dalla Co-
lonna, Procuratore C.e era e.
P. Enrico Torres dal Carmine, Segretario
Ge-ierule.
P, Melchiorre Rodriguez dal Carmine, 1'/-
cario Generale di Spagna ed Oltremari'.
P. Moisès Perez da S. Giuseppe Calasanzio,
Procuratore Generale di Spagn<t.
Roma, «hiesa di S. Pantaleo.
Congregazioni ecclesiastiche.
Dottrinari.
(Fond. 1592).
P. Giuseppe Giacobbe, Prep.siio Generale.
P. Giuseppe Bajlon, J'ro uratore Generale.
P. Vito de loiio, lo Ass'srente.
P. Umberto Prasso, 2» Assistente.
P. Stefano Giordano, Segretario Generale.
Roma, S. Maria in Monticelli.
Oratorio di Gesù e Maria Imm, di Parigi.
(Fond. 1611: approv. 1613: ricost. 18.^2).
Superiore Generale.
P. Augusto Nouvelle, Vicario e Procuratore
Generale.
Parigi.
Pii Operai
P. T). Filomeno Assini, Preposito Genarale.
P. D, Pasquale de Francisus, Procuratore
Generale.
Roma, Via della Lungara, 45.
Sacerdoti della Missione.
(Foud. 1625).
Sig. Francesco Verdi er, Vicario Generale.
Sig. Filippo Meugniot, i" Assistfn^e.
Sig. Agostino Veneziani, 2° Assistente.
Sig. Emilio Cazot, :-',° Assis'ente.
Si?. Alfonso Delanghe, 4o Assistente.
Sig. Eduardo Robert. Segretario Generale.
Sig. Ludovico Planson, Procuratore Generale.
Sig. Raffaele Ricciardelli, Procuratore Gene-
rale presso la S. Sede.
Parigi, Rue de Sévres, 94.
Roma, Piazza S. Apollinare.
Congregazione di Gesù e Maria (Eudistl).
(Foud. 1643).
P. Angelo le Dorè, Superiore Generale.
P. Alberto Lucas, Vicario Generale con suc-
cessione.
P. Gabriele Mallet, Procuratore Generale.
Roma, Via S. Giovanni in Laterauo, 3.
Sulpiziani.
(Fond. 1642).
P. Enrico Garriguet, Superiore Qen^raU (Vie
rigi).
- ir>5
, Fraru'f'sco Saverlo Hortzog, rrocuratoi e-
Generale.
Koriia, Via Quattro Fontane, 113.
Società per le Missioni estere di Parigi.
(Koiid. IfiO.)).
Francesco Casimiro Deimns, Superiore.
Kugonio M. Garnier, rrocuralore Generale.
Rolli;*, Via S, l'^iisaima, 9.
Sacerdoti dello Spirito Santo.
(Koud. 1703).
Monsignore Alessandro le Roy Vcsc tit. di
Alluda. Superiore Generale f Parigi).
P. Alfonso Eschbach, Procuratore Generale.
Roiiiii, Via .S. Chiara, 42.
Sacerdoti del SS.n>o Redentore.
(Redentoristi o Signorini).
(Koiid. 1732: approv. 1740),
r. Patrizio Murray, Rettore maggiore.
P. Fedele Speidel, Consultore Generale.
P. Giovanni Hndècek. Consultore Generale.
P. Giaoorao Cotter, < 'oh sultore Generale.
P. Francesco Ter Uaar, Consultore Generale.
P. Augusto Sordet, Consultore Generale.
P. Antonio di Coste, Consu'tore Generale.
P. Giuseppe Schwarz, Procuratore Generale.
Roma, S. Alfonso in Vìa Merulana.
Passionisti.
(ìm.ikI. n-io).
P. Silvio di S. Bernardo. Preposto Generale.
P. Salvatore di Maria Vergine, 1» Consultare.
P. Luigi di 3. Francesco di Paola, ^o Con-
sultore.
P. Tiburzio di S. Pietro, 5» Consultore.
P. Ilario dell'Immacolata, 4» Consultore.
P. Stanislao dell'Addolorata, Procuratore Ge-
nerale.
P. Leone del Sacro Cuore di Gesù, Segreta-
rio Genera/e.
Roma, SS. Giovanni e Paolo al Celio.
Società di Maria (Maristi).
(Konil. 1(.24).
P. Giovanni Kaffln, Prepnsito Generale.
P. Luigi Coperé, Procuratore Generale.
Ruma, Via Cernaia, 14.
Miselonari del Prezioso Sangue.
(Fond. 1!>1.")).
D. Giacinto Petronl, Direttore Generale.
D. Giuseppe Sohaeper, Procuratore Generale.
D. Antonio Velardi, Pro- Segretario Generale.
Roma, Via Poli, 1.
Società dei Sacri Cuori (Picpus).
(Fond. 1817).
P. Flaviano Prat. Superiore Generale.
P. Adolfo Velghc, Procuratore Generale.
Roma, Palazzo S. Callisto.
Obiati di Maria Vergine.
(Fond. 1»2G).
P. Claudio Tesca. Rettore Maffgior*'.
P. Camillo Iiu>setti, ProcuKa},oye G,enerale.
OblatI di Maria Immacolata.
(Fond. 181tj).
Mc)n.s. Agostino Donteinvill, Aroiv. tit. di To-
lemaide, Superiore Gfne<ale.
P. Nazzario Servolo Dozois, Assistente.
P. Eugenio Barrie, A-iS' stente.
P. Slnjone Scliarsch, Assistente.
P. Isidoro Belle, A^sìsf^nie.
P. Edmondo Dubois, Economo Generale.
P. Giuseppe Lemius, Procuratore Generale,
Roma, Via Vittorino «la Feltro, 5.
Congregazione della Resurrezione di N. S. G 0.
{l<'ond. ia:itì).
P. Giovanni Kavprzychi. Pre'osito Generale.
V. Costantino v.;zorba, Conxultore, Generate.
P. Paolo Smalikowski, Gonsultore Generale.
P. Antonio Weiler, Consultore Generale.
P. (ìiuseppe Schweitzer. Consultore Generale.
P. Augusto Mosser, Procuratore Generale.
lioaia. Via S. Sebastiano, 11.
Istituto della Carità.
D. Bernardino Balsari, Preposto Generale.
D. Giuseppe Sannicolò, Procuratore Generale.
Roma, S. Carlo al Conso, 437.
Congregazione dei SS. Cuori.
(Foud. 188:5, appiov: 1846).
P. Francesco G rampone, Superiore Generale.
P. D. Silvestro Noì)ile. Vicario Generale.
P. D. Pasquale Renuella, 1» Ctnfullore.
V. D. Natalino Russo, 2^ Consultore.
P. D. Silverio Santomartino, rifilature del Ge-
nerale.
, Procuratore Generale.
, Roma, Via in PublicoliH, 4U.
Pia Società delie Missioni (Pallottini).
(Foial. lHlì.'i).
D. Carlo Glssler, Rettore Generale.
D. Pietro Rescb, Procuratore Generale.
Roma, Via Pettiuari, 57.
Società delle Missioni Africane di Lione.
(Fond. 8 die. 13'«).
Monsig. Angusto Duret, Veso. tit. di Bnbastl
Superiore Generale, (Lione).
P Procuratore e Vicario
Generale.
P. Eduardo Laqueyrle, Consigliere.
P. Giulio Poirier, Consigliere.
P. Eugenio Noegel, Consigliere.
P, Ivo Maoia T Anthoèn, Consigliere.
P. Stefano Kyne, Consigliere.
P. Ferdinando Fer. Consigliere.
Lione, Cours Gambetta, 156.
Congregazione del Cuore Immacolato di Maria.
(Missionari di Schent, Belgio).
(Fonil. 1860: approv. 1C83 ISitO).
P. Fiorentino Mortier, Superiore Generale,
r. Alberto Mlsonne, Procuratore General*.
V. Carlo Sante Van, A-tsisténi^.
13G
P. Alberto Gncluy, Assis'ente.
P. Augusto Decleroq, Assistente.
P. Gollrvido Fiederix, Assistente.
Itoinsv, Vìa S. Fruuccsco bales, 25.
Sacerdoti del SS.tno Sacramento.
(Foiul. liJóG : iipiirov. Iiì6;;).
P. Eugenio Conet, Superiore Generale.
V. Giorgio lioufifé, Assistente Generale l'^.Con-
sul ore.
V. Pietro Ilelliughansen, Prjcuralore Gene-
rale.
P. Giuseppe Zurlan, 2" Consultore Generale.
P. Rodolfo de Maiiduit, 5» Consultore Gem-
vale.
P. Giuseppe Marlolini, 4" Consultore Generale.
HoJjia, Via del l'ozzutto, 160.
Agostiniani dell'Assunzione.
(Koud. 1845. iipiuov: 26 iiov. 1864).
p Superiore Generale.
P. Giuseppe Maubon, Vicario Generale.
P. Ernesto Bandony, l'rocuratoie Generale.
Koma, Piazza Aracoeli, 11.
IVIissionari Figli del Cuore
Immacolato di IVIaria.
(Fond. 1849 : approv. 2 maggio 1870).
P. Martina Alsiua, Superiore Generale.
P. Isacco Burgos, Sotto Direttore Generale P
Consultore.
P. Francesco Naval, 2'^ Consultore.
P. Antonio Naval, 5*^ Consultore.
P, Domenico Sola, P Consultore.
P. Filippo. Mai'oto, Procuratore Generale.
P. Raimondo Fluvià, Ministro Generale.
P. Emniauuele Arriandiaga, Segretario Gene-
rale,
Roma, Via delle Carceri, 9.
Congregazione Salesiana
del Ven. D. Giovanni Bosco.
(Foud. 1846: approv, mù).
D. Paolo Albera, Rettore Maggiore.
D. Filippo Rinaldi, Pi efetto.
D. Giulio Barberis, Direttore spirituale.
D. elemento Eretto, Economo.
D. Arturo Conelli, Consigliere Scolastico.
D. Pietro Ricaldone. Consigliere Professionale.
I). Luigi Pisoetta, Consiijiere.
D. Calogero Gusmano, Segretario Generale.
Torino, Via Cottoleugo, 32.
D. Dante Munerati, Procuratore Generale.
Koma, Vicolo della Minerva, 51.
Missionari del Sacro Cuore di Gesù.
(Foud, 8 dicemb. lu:)4).
P. Eugenio Meyer, Supericre Generale.
P. Uberto Linckens, Assistente Generale.
P. Giovanni Ge'nocchi, Assistente Generale.
P, 'Andrea JuUien, Assistente Generale.
P. Guglielmo Muijsers, Assistente Generale.
P, Pietro Benedetti, Procuratore Generale.
Roma, Porta Pinciaua, 31.
e Lungo Tevere Vallati, 12.
Marlanlstl.
(l'ond. 1817).
P. Giuseppe Hiss, Superiore Generale.
P. Augusto Subiger, Procuratore Generale.
Roma, Viale Manzoni, 5.
Compagnia di Maria.
(Fond. 1705; aj.prov. 1750).
P. Antonino Lhumeau, Superiore Generale.
P. Uberto M» Gebhard, Procuratore Genende.
Ronui, Via Dogali, 44.
Sacerdoti della Santa Croce.
(Foud. 1820: approv. 1857).
P. Francois Gilbert, Superiore Generale.
P. French I, Assistente Generale.
P. Mac-Garry M, Assistente Generale.
Fr. Paul, Assistente Generale.
Fr. Zoseph, Assistente Generale.
P. Ernesto Labbè, Procuratore Generale.
Roma, Via dei Cappuccini, 19.
Missionari d'Africa (Padri Bianchi).
(Fond. 1868).
Monsig. Leone Livinhac Vesc. tit. di Pacando,
Superiore Generale.
P. Paolo Voillard, Assistente Generale.
P. Mictiele Pierri, Assistente Generale.
P. I-odovico Girault, Assistente Genei ale.
P Eurico Marchal, Assistente Generale.
P. Luigi Burtin, P, ocuratore Generale.
P. Paolo Barthèlemj', Economo Generale,
Roma, Via degli Artisti, 22.
Oblati di S. Francesco di Sales.
(Foud. 1874).
P. Giovanni Deshairs, Superiore Generale.
P. Celestino Rolliu, Procuratore Generale.
Rouui, Via del Curato, 10.
Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù.
(Foud. 1877).
P. Leone Dehon, Superiore Generale.
P. Bartolommeo Desson, Procuratore Gene-
lale.
Roma, Via S. Chiara, 42.
Missioni dell'Immacolata di Lourdes.
(Approv. 25 agosto 1876).
P. Domenico Duthu, Superiore Generale.
P. Zaccaria Ibos, Consultore Generale
P. Giovanni Battisia Abadie, Consultore Gene-
rale.
P. Agostino Barrerò, Consultore Generale.
P. Giuseppe Sempè, Consultore Generale, e
Segretario.
Buenos Aires, Calle Larrea, 1752.
P. Giuseppe Lemius, Procuratore Generate.
Roma. Via Vittorino da Feltre, 5.
Società del Divin Salvatore.
(l''oud. 1881 : approv. 1911).
r. Pancrazio Pfeiffer, Superiore Generale.
P. Ilario Gog, P Consultore.
P. Clemente Sonutag, ^ Consnlfore.
- 137
Pgerlo Bartsch. ifi Consultore.
H'. Bernardino Juujf, i'^ ("on>ultore.
Taddeo Gruuuald, Piorurutore General*.
Kuiua, Borgo Vecchio, IG.'i.
Congregazione dei Frati della Carità
(Frati Bg').
(Fond. IKÓD: upi-iov. l8i).)).
P. Clemente Perniciaro, Superiore Gen&ra'e.
P. Alessio Misuriello, Frocm arare Generale.
lUiiua, VialtJ Manzoni, 30.
Missionari del Divino Amore di Gesù.
P. Antonio Lechert. di S» Maria, Su/Jdiore
Gfnerale.
Washington D. <"., 922 Gerard Str. N. K.
■Missionari di S. Giuseppe (Messico).
^Fond. ti j;fini. lo':■2^
P. Giuseppe M» Tioncoso, Superiore Getierale.
P. Andrea Novales, ('anxnltore.
Y. Giuseppe Melèndez di (i, Consultore.
r. Giuseppe G. lisqueda, Consultare.
V. Tommaso liodriguez, Consulto! e.
P. Ignazio M» Sandoval, Procuratore Generale.
Koma, Via S». M». de' Caldorari, 29 e 30.
Società Preti della Misericordia.
(Fouil. 13ort, aiiprov. 18 Icbb. 1H;ìI).
P. Pietro Hattais. Virarlo G, nerah.
V. Vittore Saillah, Assistente.
P. Guglielmo Mac Adam, Consultore Genemle.
P. Agostino Arcibal, Pro- Procuratore Generale.
liouia. Via Po, 11.
Fratelli di S. Vincenzo de' Paoli.
(Fond. 1U4.5).
P. Ferdinando Desrousseaux,SMi)«>io/ «5 Gene-
rale.
P. Carlo Malgnen, Procuratore Generale.
Koma, Via l'alestro, 2tì.
Figli di S. Maria Immacolata.
P. Antonio Piccardo, Superiore Generale.
P. Tommaso Gaggero, Proi-uratore Generale.
P. Antonio Minetti, Consultore.
P. Carlo Olivari, Om^u't'^re.
P. Tommaso Olcese, Consul'ore.
P. Anton Giuseppe l'iccardo, Consultore.
Koma, Via del Mascherone, 55.
Pia Società dì S. Giuseppe.
(Fond. 1873).
Società del Divin Verbo.
(Iùmhì. 18"5). appiov. lUIO).
P. D. Engenio Reffo. Superiore Generale.
P. D. Cammillo Panizzardi, Procuratore
tif.riile.
Gè-
Chiesa dell'Immacolata. Quartiere Tiburtìno,
Figli di Maria Immacolata (Monza).
P. Glu.«5eppe M» Uolaridl, Superiore Generale.
P. Michele M» Tenanini, l'rorurutore Gene-
rale.
Monza,
P. Nicola Blum, Superiore Generale.
P. Carlo Fiedrioh, Proruatore Gf-nerale.
Stevl. Olanda.
Preti del S. Cuore di Gesù di Betharram.
(Fond. 1832).
P. Ippolito Paillas, Supt^riore Generale.
P. Vittorio Bourdenne. Procuratore Generale,
P. Giovanni Fargnes, Assistente Generale.
r. Giiisieppo Mourol, Assistente Generale.
P. Massimiliano Tncon, Assistente Gen>rule.
V. Alessio Medeliielle. Assistente lienera.'e.
V. Prospero Chii-on, Econotno Geneiale.
Irnm, Spagna • Koma, Corso Um. 15:)1.
Missionari della Salette.
(Fond. Itó2: approv. 1870).
P. Pietro Pojot, Superiore Generale fSusa).
P. Celestino Crozet, Pi ocuiatore Generale.
Uonia, Via Cavoni' K>5.
Missionari dell'Istituto di S. Carlo.
(l'iaceuza, Istituto Cristoforo Colombo).
(Fond. 1888).
l'. Domenico Vicentini, Superiore Generale.
P. Massimo Rinaldi, Procuratore Generale.
Roma, Via Ponto Sisto, 7.'i.
Figli del Sacro Cuore di Gesù
(Missioni Africane di Verona).
(Fond. 1885).
P. Federico Vianello, Superiore Generale. (Ve-
rona .
P. Giovanni BendinelU, Procuratore Generale.
Roma, Chiesa SS. Vincenzo e Anastasio a Trevi.
Società del PP. di S. Edmondo.
(Di l'outiguy. Diocesi di Seus).
(Fond. 1843).
P. «Giulio Garnier, Superiore Generale.
V. Giovanni Battista Fouiellet, Procuratore
Generale.
Hitchiu (Herts) Inghilterra.
Preti di S. Maria di Tinchebray.
(P'ond. 1851: appiov. 189^).
P. Aristide Guibert, Superiore Generale.
P. Enrico Rondet, Procuratore General*.
IJoiua, Fiaz/.a llnstioncei, 10.
Preti delle SS. Stimmate di N. S. G. C.
(Stimmatini).
(Fond. 1816).
P, Giovanni Batt. Tommasi, Superiore Gene-
rale.
P. Angelo Grazlani, Procuratore Generale.
P. Alfredo Balestravaz2i, Consigliere General:
P. Albino Sella. Cnnaiyliere Generale.
V. Kmilio Baretelli, Consiijliere Generale.
V. Ot.aviano Piccoli, Consigliere General*,
Kuma, Via dui Prefetti, :>4.
138 -
Società delle Missioni Estere di Milano.
(Fon a. isr.o).
Congregazione dei Fratelli
di Nostra Signora della Misericordia.
(Foud. IB.i'J: iiiiprov. 18.57).
P, Giuseppe Armaiiiisco, iJiieltore Generale.
P. Eugenio Salvi, Pi ocuratore Genemle.
Milauo, Via. Mouterosa, 71.
P. Antonio Gilaidi, Delegalo per l' Ho-nun Me l^'^^"] Luigi Verbert, Assistente
r,dionale (Cna). ^ ''^^^ Ben.ardo, Assute.le.
P. Giovauui Vintiì, Delegato per il Hyderahud
(India).
P. Giuseppe Zamboui, Delegato per il Hong-
Ko'iq.
P. Paolo Manno, Delegato per Birhania Orien-
tale.
P. Francesco Rocca, Delegato per la Benuala
<.'en/rale.
P. Fonato Maquignaz, Delegato per Ho-n m j,^.,,^j straionico, Superiore Gen';ratf..
P.^lm^to Maquignaz, Delegato per V Ho-nan i'^'^tel Candido. Fr> curatore Generale.
Xord.
Fi-a'el Superiore Genernìf
Fratel Ivone Vicario Generali
Casa Generalizia: Maliues, Belgio.
Fratel Damaso Cerquctti, Procuratore Gene-
rale.
Roma, Piazza ria, 94.
Piccoli Fratelli di Maria.
(Kon.I. liilT).
Roma, Via MoiitebeUo, t • K.
P. Giovacchino Cattaneo, Procuratore.
Roma, Via del Mascbcroue, 53.
Istituti Religiosi.
Fratelli Celliti o Alessiani di Aquisgrana.
Frate Overbeck Paolo, Rettore Generale.
Aquisgrana (Aacheu. Germania).
Fratelli delle Scuole Cristiane.
(Foud. Iti80 approv. 1725).
Frate Imério di Gesù, Superiore Generale.
Frale Alessio Francesco, J'rocuralore Gene-
rale.
RdiÌui, Via S. Sebastiano a Piazza di Spa.yna 3.
(Casa Generalizia in Lambecces Hai Belgio).
Fratelli Ospitalieri
Dell' Immacolata Concezione.
(Foud. 1857).
P. Girolamo Pezzini, Superiore Generale.
P. Lodovico Sala, 1° Assistente, Vitario Gener.
P. Eiigio (ìaviglia, Assistente Procurai. Geuer.
P. Stanis'ao Pastori, Assistente Segret. Gener.
Frate Franceseo Stramck, Assistente.
(Roma, Via della Luce, 4'i.
Fratelli Cristiani (Christian Brothers).
(Fond. 1802: approv. 1820).
Fratel Giacomo Calasanzio Whitty, Superiore
Generale.
t>t. Mary' 8 Marino, Dublino.
Fratel Girolamo Hennessy, Assistente Gene-
rale.
Fratel Bernardo O' Hagan, Assistente Gene-
rale.
Fratel Calasanzio Barron. Assis'ente Generale.
Fratel Uberto Butler, As-istenle Generale.
Fratel Michele Costen, Procuratore Generale.
Roma, Via JLarcantonio Colonna, 19.
Fratelli dell'Istruzione Cristiana di S. Gabriele.
(Foud. 1765; approv. 1910;.
Fratel Marziale, Superiore Generale.
Fratel Potino, Procuratore Generale.
Roma, Via Ceruaia, 14. A.
Figli della Sacra Famiglia.
(Foud. 18tì4).
P. Luigi Tallada, Superiore Generale.
P. Emmanuele Sirvent, Segretario Generale.
Barcellona, Via S. Sebastiauo, 55.
{Stampato il 15 ottobre 191!>).
FERNET-BRANCA
SPECIALITÀ DELLA SOC. AN. FRATELLI BRANCA DI MILANO
I AMARO TONICO, APERITIVO, DIGESTIVO 1
^ INDISPCNSA-BII^E. IN TUTTE, I^E. FAMIGI^IE. ^
VITTORIO EMANUELE III
Re d'Italia.
-A^y^
£
FflMIGLIflREflLE D'ITALIA
S.M.Vittorio Emanuele ili ■ Ferdinando-
Maria-Gennaro, per grazia di Dio e per
volontà della Nazione Re d'Italia, nato a
Napoli ni novembre la69, tìglio del Re
Umberto I (nato a Torino il 14 marzo 1844.
t il 2a luglio 1900) e deJU regina Marghe-
rita nata principessa di Savoia {ved. ap-
presso), ammogliato a Roma il 24 ottobre
1896 con
S. M. Elena, regina d'Italia, nata Petrovic-
Njégos, principessa del Montenegro, nata
a Ccttigne l'S gennaio 1873, figlia di Si-
S. U. REGINA ELENA S M. REGINA MADRE
S. A. R. PRINCIPE DEL PIEMONTE
— 11-2 ^
cola I Vetrovio-Kj^fros, Ke del :\rontenei,MO
e di Milena l'etrovua Vucotic.
Figli.
1) Principessa J«^<«(/tf- -l.'«;*^7»0M''a-MllPiia-EM-
sabettaRomana-Mi\ria, nata a Roma il
lo giugno 1901.
2) Principessa j»/«/V/Z</(/-Maria-EliPabetia Anna
-Romana, nata a Roma il 19 nov. del VJb'2.
3) Principe rmft^T/o-Nicola-Toniaso-Glovan*
nl-aiaria, principe di Piemonte, principe
ereditario del regno, n. a Racconigi il
15 scltenìbre 1904.
4) Principessa GiW"»'Ma-Elisabetta-Antonia-
Romai;a-Maria, nata a Roma il 13 no-
vembre 1907.
5) Principessa iVaria-Francesca-Anna-Ronia-.
na, nata a Roma il 2G (Jicembre 1914.
Madre del Re.
S. M. 3far.97ien7«-Maria-Teresa-Giovanna, re-
},'inii niadi-e, nata principessa di Savoia,
a Torino il 20 novembi-e 1851, figlia del
pviicipe Ferdinando, duca di Genova e
della principessa Elisabetta di Sassonia,
maritata a Torino il 22 aprile 1868 col
principe Umberto di Savoia (poi re Um-
berto I), vedova il 29 luglio 1900.
Zi! del Re.
A) [t Principessa Maria-Cloiide-Teresa-Luisa
nata a Torino il 2 marzo 1843, t a Mon-
calieri 24 giugno 1911, maritata a Torino
il 30 gennaio 1859 col Principe Girolamo
Napoleone, vedova il 17 marzo 1891]. —
Figli: : 1) Principe Napoleone- T'if/oj-io Giro-
lamo Federigo, n. il 18 luglio 1862; 2) Prin-
cipe Napoleone- /jMi(//-Giuseppe-Giro'amo,
nato il 16 luglio 1864; 3) Principessa Maria-
l.aetitia (red. appresso).
B) [t Principe Amedeo, duca d'Aosta, nato a
Torino il 30 maggio 1845, i«e di Spagna dal
4 die. 1870 air 11 febbraio 1873, 1 a Torino
ill8gennaiol89(); ammogliato: l"aTorino
il 30 maggio 1867 con la Principessa Maria
Vittoria Dal Pozzo Della Cisterna (nata il
9 agosto 1847, t r8 novembre 1876); 2" a
Torino l'il settembre 1888 con la nipote]
Maria - Laetitia - Napoleone - Eugenia - Cate -
rina-Ade'.aide, nata a Parigi il 20 dicem-
bre 1866.
FigH {del primo IHto) — Il principe Emanufle-
/V/t/,e<Yo- Vittorio-Eugenio- Albert o-Geno-
va-Giuseppe-jMaria, già duca delle Puglie,
ora duca d' Aosta, nato a Genova il 13
gennaio 18t>9, generale d'Esercito, Ispet-
tore generale dell'arma di fanteria am-
mogliato il 25 giugno 1895 a Kingstouon-
Thames con:
Eìena - Luisa - Enrichetta di Orléans, nata a
Twickenham il 13 giugno 1871, figlia del
princ. Luigi-Filippo, conte di Parigi. Loro
figli : Principe ^m^-t/eo-Umberto-lsabella
Luigi- Fillppo-Maria-(7Ìuspppe-Giovanni,
duca delle Puglie, nato il 21 ottobre 189«
a Torino, capitano d'artiglieria: Principe
Aimone Robeito-Margherita-Giuseppe-i!a-
ria-ToriiiO, duca di Spoleto, sottotenente
di vascello n. il 9 marzo 1900 a Torino.
2) Principe I7/<or/o - 7!,'/;;an!(e7e- Torino- Gio-
vanni-Maria, conte di Torino, nato a To-
rino il 24 novem. 1870, ten. gener., isp'-r- '
tore generale della Cavalleria (Milanoj.
3) Principe /^»/»</i- Amedeo-Giuseppe-Maria-
Ferdinando-Francesco, duca degli Abruzzi,
nato a Madrid il 29 gennaio 1873, vice-am-
miraglio nella marina italiana.
C) [t Maria Pia, regina di Portogallo, nata a
Torino il 16 ottobre 1847 f a Stupinigi
il 5 luglio 1911, maritata per procuia a
Torino il 27 settembre e in persona a
Lisbona il 6 ottobre 1862 con Luigi re di
Portogallo: vedova il 19 ottobre 1889] —
Figlio: Princ. ^iZ/'oz/so-Henriques-Maria-
Luigi- Pietro d' Alcantara-Carlo-Umbcrto-
Amedeo - Fernardo-AntOiiio-Mioliele-Raf-
faele - Gabriele-Gonzaga-Saverio-France-
sco d' Assisi-Joao-Augusto-Giulio-Volfango
-Ignazio, duca di Oporto, nato 11 31 luglio
1»65.
Avo materno del Re.
[t Principe Ferdinando, duca di Genova, figlio
del re Carlo Alberto di Sardegna, nato a
Firenze, il 15 novembre 1822. t il 10 feb-
braio 18o.">, ammogliato a Dresda il 22
aprile 1850, con la Principessa Maria Eli-
sabetta, figlia del re Giovanni di Sa.-sonia,
nata a Dresda il 4 febbraio 1830, rimari-
tata morganaticamente a Stresa nell' ot-
tobre 1856 col march. Niccolò Rapallo,
nuovamente vedova il 27 novembre 1882,
t il 14 agosto 1912].
Firili: 1) Regina Madre Maria- 3/ar.</Ae»-i/a-Te-
resa- Giovanna, vedova di l^mberto I (jjed.
sopi(i).
2) Principe 7'owjrta.w-Alberto-Vittorio, duca di
Genova, nato a Torino il 6 febbraio 1854,
ammiraglio della luarina italiana, ammo-
gliato a Nymphenburg il 14 aprile 1883
con la
Principessa Maria- 7^sr/?/e?7a-Luisa-Anielia-Elvi-
ra-Eiiinca-Eleonoraf principessa di Bavie-
ra, nata a Nymphenburg il 31 agosto 1863,
figlia del fu principe Adalberto di Baviera.
Figli: Principe Fe/dmaJuZo-Umberto-Filippo-
Adalberto-Maria, principe di Udine, ca-
pitano di fregata nato a Torino il 21 apr.
If84 : — Princ. i^iV/fo^rio-Lodovico-Massimi-
liano-Emannele-Maiia. duca di Pistoia, n. a
Torino il 10 marzo 1895, capitano di caval-
leria; — Princ. Maria-Bona- .Va/y;ie»'</ a- Al-
Ferro-China-Bisleri
liquore ricostituente del sangue.
D
144
bertina- Vittoria, n. ad Agliè il 1° ag. 1896;
— Princ. Adnlberto-Lnitpoldo-EUna-Giu-
seppe-Maria, duca di Bergamo, nato ad
Agliè il 19 marzo 1898, capitano di caval-
leria; — Princ. Mari(( Adelaide-YUiorì&-
Amaiia-Elisabetta-Maiia, nata a Torino il
25 aprile 1904; - Princ. Eugenio-AlfoHso-
(iinseppe-Maria, duca d'Ancona, nato a
Torino il 13 marzo Ì90C,.
Sono legati di sangue alla Famiglia Reale
di Siivo.ja, ma non godono di nessun privile-
gio uè titolo principesco: a) i Conti di Mira-
fiori e l'ontanafredda, nati dal matrimonio
morganatico del defunto re Vittorio Ema-
nuele II, nonno del re attuale, con Kosa Ver-
cellone, nata il 3 giugno 1833. creata con-
tessa di Miraflori e Foiitanafredda TU aprile
1859, maritata il 7 novembre 1869, t il 27 di-
cembre 1885; b) i conti di Villafranca-Soissons,
che traggono origine dal matrimonio morga-
natico del defunto pi-incipe Eugenio di Savoia
Carignano (nato 11 li aprile 1816, f il 15 di-
cembre 1888) cugino in 6» gr^do del re at-
tuale, con Felitita Cro«1o, nata a Torino il
4 maggio 1844, inafirata il 25 noverr'bre 1863,
crpatu contessa di Villafranca-Soissons il
14 settembre 1888.
Casa di S. M. il Re.
CASA MILITARE DI S. M.
Fì-ìmo Aiutante di Campo generale. — Arturo
Cittadini.
Aiutanti di Campo generali. — Giulio Mcìli
Miglietti - Guido Biscaretti di Rutfla.
Aiu/anti di Campo. — Italo Moreno, Giovanni
Romeo delle Terrazze.
Governatore di S, A. lì. il Principe ereditario —
Attilio Bonaldi.
Comandante lo Squadrone Guardie dd He. —
Giorgio Cellario.
CASA CIVILE DI S. M. IL RE
Ministro della R. Casa. — Nob. Alessandro
Mattioli-Pasqualini.
Prefetto di Palazzo Gran Mastro del e Ceri-
monie. — Duca G. B. Borea d'Olmo.
Primo Mastro delle Ceritnoiiie. — Conte Fran-
cesco Giuseppe Tozzoni.
Mastri delle Cerimonie di Corte. — Massimo
MontaltoDuea dlFragnito — Conte Frane.
Avoe-adro degli Azzoni — Duca Ferdinando
Cito dei march, di Torrecuso. — Lodovico
dei Duchi Latite della Rovere - Arborio
Mella di Sant'Elia conte Luitri.
Grande Scudiere. — Conte So' ro lei Bordo
Vittorio.
Gran Cacciatore. — N. N.
Cappellano Maggiore. — Giusep|)e Beccaria.
Ingegnere Architetto a disposizione di S. M. —
March. Achille Majnoni d'Intignano.
Medico di S. M. — Giovanni Quirico.
MINISTERO DELLA R. CASA
Ministro della R. Casa. — Nob. Alessandro
Mattioli-Pasqualini.
Segretario particolare del Ministro. — Edmondo
Biancheri.
Direttore Generale, — Raffaele Lambarini.
Direttore capo divisione a disposizione. —
Ferdinando Comotto.
Divisione 1».
Direttore Capo di Divisione
Luigi Besl.
Divisione 2».
Direttore Capo di Divisione. — Pietro Qen-
tilini.
Divisione 3*.
Direttore Capo di Divisione. — Vittorio
De Sauctis.
Divisione 4».
Direttore Capo di Divisione. — Ettore La
Monaca.
Divisione 5».
Direttore Capo di Divisione, — Gaetano
Stern.
Ufficio d'okdine ed Economato.
Direttore Capod' Ufficio. — Goflredo Giorgi.
CORTE DI S. M. LA REGINA
Dante di Corte, — Contessa Francesca Guic-
ciardini ~ Alberta Marnili duch. d'Ascoli,
princ. di Sant'Angelo dei Lombardi —
Contessa Maria Costa Carrù di Trinità —
Contessa Maria Bruschi Falgari — Con-
tessa Guglielmina Campello Della Spina.
Gentiluomitii di Corte. — Conte Lodovico Guic-
ciardini — Conte Paolo Costa Carrù di Tri-
nità — Conte Luca Bruschi Falgari — Conte
Pompeo Campello Della Spina.
ESANOFELE
rìmedio infallibile
contro l'infezione malarica
^ 1 ir, .-->
I PRINCIPI CUGINI
Principe Emanuele Filiberto di Savoia Principe Vittorio Emanuele di Savoia
Duca d'Aosta. Cobite di Torino.
rincipe Luigi di Savoia
Dica degli Abruzzi.
['rincipe Ferdinando di Savoia
Principk di Udike.
- 1
CORTE DI S. M. LA REGINA MADRE
Caraliere iV Onore. — N. N.
Dunie (li Corte. — Duchessa Vittoria Sforza Ce-
sarini — Principessa Adelaide Pignatelli
Stroiigoli — Principessa Mai-ia di Sant'Elia
— Duchessa Teresa Massimo — Marchesa
Fiammetta d'Oria — Hignon dei Conti
frena — Taverna contessa Lavinia.
Gentiluomini di Corte. - Conte Luigi Provaua
di CuUegno, conte Gerolamo OldoiVedi 'l'a-
dini, march. Giorgio Capranica del Giillo,
march. Carlo A Iberto Hcaranipi, princ. Bar-
biano- di Delgioioso d'Esfe Emilio.
Corte di S. A. R. la Principessa iVIaria Laetitia
vedova di S. A. R. il Principe Amedeo Duca
d'Aosta.
Dama d'Onore. — N. N.
Dume di Pahi-zo. — Contessa Maria Balbis
Bertone di Sanibiiy — Mar^^herita incisa
di Camerana.
Cavaliere d'Onore. — March. Carlo Del Car-
retto di Moncrivello e Gorzegno.
Gentiluomini di Cort''. — Conte Giuseppe Fos-
sati Keynori — Cesare Bonvicino.
Casa di S.A. R. il Principe Emanuele Filiberto
Duca d'Aosta.
Primo Aiutante di''a>iipo. — Emilio ^Montasini.
Ufficiali di Ordinanza. ~ Antonio Grimaldi
di Serravulle — Maiio Tonini.
Corte di S. A. R. Elena Duchessa d'Aosta.
Dame di Palazzo. — Donili Maria dei duchi
Catìarelli — Baronessa Maria l'eri-one di
San Mai tino.
\(\ —
Gentiluomini dì Corte. — March. Carlo Torri-
giani Conte Luigi Ricca di Castelveocbio
— Bar. Fernando Perrone di San Martino.
Casa di S. A. R. il Principe Vittorio Emanuele
Conte di Torino.
Aiutante di Campo. — Federico Bollati.
Ufficiale d' Ordinanza. — Aless. Da l'orto.
Casa di S. A. R. il Principe Luigi Amedeo
Duca degli Abruzzi.
Ufficiale d' Ordinanza. — Luigi Radicati Tu-
li ce di Passor.ino.
Casa di S. A. R. il Principe Tommaso di Savoia
Duca di Genova.
Primo Aiutante di Campo. — Nob. Enrico Ma-
renco di Moriondo.
Aiutante di Campo. — Fililierto Avogadro di
Coilobiano.
Ufficiali d'Ordinanza. — Conte Alberto Bu-
ra''LM.
Corte di S. A. R. la Principessa Maria Isabella
di Baviera Duchessa di Genovai»
Dame di Palazzo. — ^Farcii. Silvia Pilo di Boy!
e di Piitili' ari — font. Giulia Radicati di
Brozolo co 11 t-'ssa Giannina Faà di Bruno.
Gentiluomini di Corte. — Leonzio nob. Balbo
di Viiia.lio. — Nobde Luigi Terni De
(Stampato il 7.5 ottobre 1919).
Senato del Regno,
XXIV LEOISLATtTK.V - 1* SE93IOXB
UFFICIO DI PRESIDENZA
Pyesìdeute: Bonasl.
Vicepresidenti: Paterno di Sessa, Cefaly,
Colonna F, di Prampero,
Seiiretnyi: Melodia, Biscarettl di RuflQa,
D'Ajala Valva, Torriglanl, Frasi-ara, CencellL
Questori: Colonna, Presbitero,
Commissione per II Regolamento interno. —
Presidente Sonasi. - S-f/retario: Bensa. -
Commissari: Torrigiani Filippo, Colonna Fa-
br.zlo, ilaivezzi de* Medici, Ferraris M., De
Novelli?.
Commissione di Finanza. — Presidente: N.
- N. Vicepresidpnti: Scialoia, N. N. - Sgre-
turi : Bertoni. - (V »iwjis/'«r/; Mariotti, Inghil-
leri, Coloinho, Maz/.iotti, Gualterio, Carata
D'Andrla, Dallolio, Wolemborg, Bodlo, Dlenn,
Ruffini. Del Carretto, Ferraris M., Ber-jama-
aco, Polacco, J'erraris C.
Commissione per la verifica dei titoli dei
nuovi senatori. — Freitidente: - N. N. Vice-
preside» te: Colonna Fabrizio. - Segretario: Dì
Prampero. - Commissari : Bava Beccaris, Co-
lombo, Frola, Melodia, Malvezzi, De' Medici,
Presbitero.
Commissione per le petizioni. — rresi-
dtnte: Fili Astolfone. - Segretario: Bertetti. -
Commissari: Mele, Cazzi, Papadc-poli-Aldo-
brandini.
Commissione di contabilità interna. — Pre-
sidente: Lovi. - S grrtario: Co>nm'ssari: Ber-
gamasco, Tanari, Tittoni.
Commissione pei trattati internazionali. —
Prexidf-nte : Mal vano. - Segretario: N. N. -
Commisiuri : Bodio, Faina, Carafa d'Aiidria,
Malaspiiia, Gallina, Pansa, Bensa, Bollati.
Commissione pei Decreti registrati con ri-
serva. — Pre^d^nte: N. N. - S^i/ret.: Polacco,
- Commissari: tìuala, P.trella. De Cnpis, Mele.
Commissione per la Biblioteca. — P> esiden-
te- N. N. - CoDimissari: Tomraasini, Bodio,
Mazzoni.
Membri del Comitato Nazionale per la pro-
tezione ed assistenza degli orfani di guerra, —
Bava Bpc'caris, l'tM^caru.
Membri del Consiglio d' Amministrazione
dell'opera nazionale per la protezione ed as-
sistenza degli invalidi di guerra, - Durante.
Ferrerò di Cambiano.
Commissari di sorveglianza al Debito pub-
blico. - Cencelll, Tlttonl.
Commissione di vigilanza al fondo per Temi*
grazlone. — Bettoni, Reynandl, Santini.
Commissari per la vigiianza sulla circola*
zlone e sugli Istituti di emissione. — Faina,
Della Torre, De Cnpis,
Commissari di vig.lanza sul servizio del Chi*
nino. — Ciamioian. Marchiiifava
Commissari al Consiglio superiore del la-
voro. — Torrigiani Luigi. Pirelli. Cancelli.
Commissari al Consiglio superiore di Assi*
stenza e Beneficenza pubblica. - Dallolio.
Commissario per la diffusione della istru-
zione elementare nel mezzogiorno e nelle isole.
- Dol Giudice.
Commissario perii Comitato talassografico
Italiano. — Ciam c:an.
Membri del Consiglio Superiore delle acque
e foreste. — Torrl^riani, Garavetti.
Membri del Consigl.o Centrale per le Scuole
Italiane all'Estero. — Maurigi di Castel Man-
ligi
Commissari di vigilanza suli'Amministra*
zlone delle Ferrovie dello Stato. — D'Ayala
Valva, Salmoira^hi.
Membri del Consiglio Superiore di Pubblica
Istruzione. — Molmenti, Del Lungo, Del Giu-
dicp. Mariotti. Torrigiani F.
Consiglieri d'Amministrazione dei fondo spe*
cale per usi di Beneficenza e di Religione nella
ciltàdiRoma. - Di Carpegna Falconieri, Corsi.
Commissari alla Cassa dei depositi e pre-
stiti. — Livi, Gi\isso, Cencelli.
Commissari di vigilanza airAmmlnlstrazions
del fondo per il Culto. — D'Andrea, Spirito,
Cencellf,
Commissione permanente d'istruzione del-
l'Alta Corte di Giustizia. - l're^ide.ite: Cel.ily,
- Membri ordinari: Fili • Astolfone, Inghil-
leri, Pttrella, Quarta, Per'a,
Commissione permanente d'accusa dell'Alta
Corte di Giustizia. - l'residente : Paterno di
Sessa. - Membri ordinari: Gabba. Cavasola,
De Bla«io, De Cupia, Pincherle, Scbupfcr,
Gassi».
~ 148 -
Tiopo hi pulhlicazione rfrZ/' Almanacco prectilenfe si ehi ero ancora le eseguenti
vnriaduni {fino ai 15 Ottolif 1919) ayii tìenclii dei Senatori e dei Deputati pulbti-
cuti nel rulunie del 1917.
Senatori morti.
Alfieri Vitturio.
Baleiizuno Nicola.
Canieriiii (Giovanni.
Caiidiaiii Cumiuillo.
Chitoni Giampietro.
Colleoni (ìuaidino.
Conti Emilio.
Corsini Tommaso.
Dalla Vedova Giuseppe.
De Cesare Raffaele.
Dini Ulisse.
Di Scalea (Lanza Spinelli) Francesco.
Frizzi Larzaro.
Gui Antonio.
Luciani Luigi.
Manfredi Giuseppe.
Niccolini Ippolito.
Orsini Baroni J'rancesco.
Pagano Guarnaschelli Giumbatti-;ta,
Pedotti Ettore.
Ponti Ettore.
Racagni Felice.
Sanseverino Carlo.
Senise Carmine.
Spingardi Paolo.
Tami Antonio.
Todaro Francesco.
Torlonia Leopnl<lo.
Senatori di nuova nomina.
Abbiate Mario.
Aguglia Francesco.
Albricci Alberico.
Apolloni Adolfo.
Ari otta Enrico.
Artoni Ernesto.
Auteri'Beretta Giovanni.
Badoglio Pietro.
Battaglieri Augusto.
Bellini Giuseppe.
Berla D'argentina.
Bernardi Paolo.
Bertarelli Pietro.
Berti Silvio.
Bianchi Leonardo.
Bocconi Ettore.
Boncorapagni Luigi.
Borsarelli di Rifreddo Luigi.
Cagnetta Luigi.
Cagni Umberto.
Calisse Carlo.
Calieri Giacomo.
Cappelli RafFaelf\
Carlotti Andrea.
Carmavina Vittorio.
Caasuto Dario.
Caviglia Enrico.
Ciraolo Giovanni.
Conti Ettore.
Credaro Luigi.
Cusan Visconti Lorenzo.
De Amiéis Mansueto.
Del Pezzo Pasquale.
Di Campello Pompeo.
Di Saluzzo Marco.
Einaudi Luigi,
Ferraris Dante.
Fratellini Salvatore.
Pulci Ludovico.
Gin ori-Conti Pietro.
(Grippo Pasquale.
Hortis Attilio.
Loria Achille.
Mango Camillo.
Manua Gennaro.
Marsaglia Ei-nesto.
Mengarini Guglielmo.
Morando Gian Giac<imo.
Mosca Gaetano.
Pascale Giovanni.
Pecori-Giraldi Guglielmo.
Petitti di Roreto ('arlo.
Pianigiani Pietro (^)ttorino.
Queirolo Giov. Battista.
Rampoldi Robeito.
Rasponi Carlo.
Rattone Giorgio.
Romeo delle Forrazze Giovanni.
Saldini Cesare.
Salvia Ernesto.
Santucci Carlo.
Schanzer Carlo.
Secchi Giovanni.
Setti A gusto.
Sforza Carlo.
Su ardi Gian forte.
Supino Davide.
Tamborino Vincenzo.
Tassoni Giulio.
Tomassia Nino.
Valerio Alfonso.
Vanni Giovanni Antonio.
Zippel Vittorio.
Deputati morti.
Amicarelli Matteo.
Bonardi Edoardo.
Chidichino Paolino.
Corniani Giuliano.
Dari liUigi.
Do Marinis Errico.
G^oglio Giuseppe.
Ricci Paolo.
Valigxiam Giaogabriela.
- M9 -
Parlamento Italiano
Indicazione delle Legislature, delle Sessioni e del numero delle Sedute pubbliche
dal 184S al igig.
^"^ " MfjTolrIhF7"NTitiTf
ìH Sfili* { ^rlliriim
SLA-
RE
SESSKJNI
R
1
Un Uà
1848
0
Uiikii
1849
a
l'iiirrt
1849
w
l'riiiiii
I849-.VI
S<><-f>uil:i
IRW-W
Teizii
18óì!-5:ì
57
l'riiurt
185:1-54
Sicuiid;»
liC.5-.Vi
Tiiziv
1807
i
.■)9
l'iinm
1857-58
Sfcomliv
1859
I
L'iikii
meo
11
■63
Prilli»
186l-fi>
Secouda
1863-65
h67
Prima
1865-(i»i
Seconda
1866-67
'-70
Priiii»
1867-H9
Sccouda
1869-7»
I
1-7»
Prima
1870-71
Seroiida
1B71-7:ì
Terza
1873-74
-76
Prima
1874-75
Secouda
lit76
II
Prima
18:6-77
_
SfToinla
187880 .
V
>-R2
Terza
1880
Uuic»
1880-82
(-86
Unica
1882-86
» 1
J-90
Prima
1886-87
-
Scrunila
1887-8:»
-
Terza
188!)
-
<jiiurta
1889 90
IT
1-92
Uuica
1890 92
III
2 91
Prima
1892 n-i
IV
Seconda
1394-95
5-97
Uuic»
1895-97
X
I9.K»
Prima
1897 98
-
Sruiida
um-m
VI
Terza
1899-91HI
A 1
19<t4
Prima
1900-9(»2
—
Seconda
1902-9J4
VII
lyg
Unic»
1901-909
kiii
1
l'.M.T
Uuica
1909«13
nv
I9l!t
Uuic»
1913-919
DURATA D'OGNI SESSIONE
Dall' 8 ma^KÌo al 30 dicembre 1848.
Dal lo febbraio al 30 marzo 1819.
Dal 30 lii;;lio al 20 novembre 1»I9.
Dal 20 dicembre 1819 al 19 novembre 13.VI.
Dal -2:1 novembre 18.V> al 27 febbraio 1852.
Dal 4 marzo 1852 al 21 novembre 18.V5.
Dal 19 dicembre 18.5:1 al 2'» m:i«KÌo 185"..
Dal 12 novembre 18.55 al 16 :.Mii;;no I8.>6.
Dal 7 gennaio al 16 lii-jlio 1857,
Dal 14 dicembre 18.57 al I» lii'-'lio 1858.
Dal 10 gennaio al 30 aprile 18:j9.
Dui 2 aprile al 28 dicembre 1860.
Diti 18 febbraio 1861 «1 21 inauKÌ*> ''«'^f.
Dal 25 ma<;-;io 1863 al 16 maggio 186.5.
Dal 18 novembre 1865 al 30 ottobre 18H6.
Dal 15 ottobre 1866 al 13 febbraio 18b7.
Dal 22 marzo 1867 al 14 agosto 1869.
Dal 18 novembre 1869 al 2 novembre 1870.
D;il 5 dicembre 1870 al 5 novembre 1871.
Dal 27 novembre 1871 al 19 ottobre 1873.
Dal 15 novembre 1873 al 20 settembre Ur, l.
Diil 23 novembre 1874 al 21 febbraio 1876.
Dal 6 marzo al 31 ottobre 1876.
I)!»l 20 novembre 1876 al 23 gonnnio 1878.
Dui 7 marzo 1878 al 1» febliraio 1880.
Dal 17 febbraio al 2 maggio I881.
Dal 26 maggio 1880 al 25 settembre 1882.
Dal 12 novembre 1882 al 27 aprile 1886.
Dal 10 giugno 1886 al 4 settembre 1887.
Dal 16 novembre 1887 al 4 gennaio li;'!9.
Dui -28 gennaio al io lii-lio 1889.
Dal 25 novembre 1889 al 3 agosto 189'».
Dal 23 novembre 1890 al 27 settembre 1892.
Dal 23 novembre 1892 al 23 luglio 189».
Dal 3 dicembre 1894 al 13 gennaio 189.5.
Dal 10 giugno 1895 al 3 marzo 1897.
D;il 5 aprile 1897 al 12 lujjlio 1898.
Dal 16 noveutbn; I81W al :10 giugnc» 1899.
Dal !4 uovembre 1899 iti 17 maggio 19 mi.
Dal 16 giugno 1900 al 22 dicembre 19 M.
Dal 20 lubbraio 1902 al 18 ottobre 19i4.
Dal 30 novembre 19')4 all' 8 febbraio 1909.
Dal 24 marzo 1909 al '29 .Hettembre 1913.
Dal 27 uovembre 1913 al 28 settembre 1919.
Ut.
liti
2;;
149
211
80
121
45
6.Ì
110
14.»
Ministeri dal 1848 al 1Q19.
Balbo, presììentc del Consiglio dei Ministri
(dal 16 marzo al 27 luglio 1848); Ilieci V, in-
terno; Pareto, esteri; Di Kevel O., finanze;
Des Ambrois, lavori pubblici ; Sc\oj)ìs, grazia
e giustizia; Bonoompagni, istruzione pubblica ;
Franzini, guerra e marina.
Casati, presidente del Consiglio dei Minis'ri
(dal 27 luglio al 15 agosto 1848); Gioberti,
Ministro sema porta fogli ; Moffa di Lisio, Mi-
nistro ìesidenle2)ret<so S. M. al campo; Plezza,
interno; Pareto, esteri; Ricci V., finanze; Pa-
leocapa, lavori j^nbbfici; Gioia, grazia e giu-
stizia; Rattazzi, Gioberti, »6'//«?/o«e piubhlica ;
Collegno, guerra e marina; Durinj, Rattazzi,
agricoltura.
Alfieri, iiresidoìte del C»isiglio dei Mnistri
(dal 15 agosto all'll ottobre 1848, surrogato
da Perrone sino al 16 dicembre 1848); Colla,
Mi'iis'io t!'-n:a pirla fogli; Regis, Ministro re-
$idfnle p es-o ti. M. al canijìu Pinelli, interno;
Perrone, esteri; Di Revel O., finanze; Santa
Rosa, lavori pu'thlici ; Merlo, grazia e giusti-
zia; Merlo, Boncompagni, istrutior e pubblica;
Franzini, Dabormida, La Marmerà, guerra e
marina; Allieri int.. Santa Rosa int., Torelli,
agricoltura.
Gioberti, prisidentp. dei Consiglio dei Mini-
stri (dal 16 dicembre 1848 al 21 febbraio 1849,
surrogato da Chiodo sino al 27 marzo 184«);
Sineo, Rattazzi, interno; Gioberti, Colli, De-
ferrari, esteri; Ricci V., finanze; Tecchio se-
niore, lavori pubblici; Rattazzi, Sineo, grazia
e giustizia; Cadorna C, istruzione pubblica;
De Sonnaz, La Marmora, Chiodo, guerra;
Bufi'a, agricoltura.
Delaiinay, presidente del Consiglio dei Mi-
nistri (dal 27 marzo al 7 maggio 1840, surro-
gato da D'Azeglio sino al 21 maggio 1852);
Gioberti. Ministro sen:a portafogli; Pinelli,
Galvagno, Pernati, intern-»; Delaunay, D'Aze-
glio, esteri; Nigra, Cavour, /ì;irtH:<j; Galvagno,
Santa Rosa int., Paleocapa, lavi-.ri pubblici;
Cristiani, De Margherita, Siccardi, Galvagno
int., Deforesta, Galvagno, grazia e giu^tÌTia ;
Gioberti itf., Mameli. Gioia. Farini L. C, isti u-
tione pubblica ; Dabormida, Della Rocca, Bava,
La Marmora, giuria e maiinaW; Galvagno,
Mathieu, Santa Rosa, Cavour, agricoltura.
D'Azeglio, presidente del Consiglio dei Mi-
nistri (dal 21 maggio al 4 novembre IS.^^);
Pernati, interno; D'Azeglio, esteri; Cbrario,
finanze; Paleocapa, larori pubblici; Boncom-
pagni, grazia e giustizia; Boncompa.:ni rer/jr.,
istiuzione pubblica; La Marmora, juerra e
mariìta.di)
Cavour, presidente del Consiglio dei Ministri
(dal 4 novembre 1852 al 1° maggio 1855);
Ponza di San Martino, Rattazzi regg., interno;
Dabormida, Cavour, esteri; Cavour, finanze;
Paleocapa, larori pubblici; Boncompagni, Rat-
tazzi, grazia e giustizia; Cibrario, istruzione
pubblica; La Marmora, Durando, guerra e
marina.
Cavour, presidente del Cous'glio dei Ministri
(dal 4 maggio 1855 al 19 luglio IS.VJ); Paleo-
capa, ministro senza portafojli ; Raltazzi, Ca-
vour, in'(rno; Cibrario, Cavour, esteri; Cavour,
Lanza, fin ime; Paleocapa, Bona, /acori ptib-
blici; Det'orestii, grazia e giustizia; I^anza, Ca-
dorna, istruzione pubblica; Durando, La Mar-
mora, gtiena e mai ina.
La Marmerà, presidente del Consiglio dei
Ministri (dal 19 luglio 1859 al 21 gennaio 1860);
Rattazzi, t«<frHo; Dabormida, Cò/e/'i; Oytana,
finanze; Monticelli, lavori pubblici; Miglietti,
grazia e giustizia; CasuVi, istruzione ìiubblica;
La Marmora, guerra e marina.
Cavour, presidente del Consiglio dei Mini'
stri (dal 21 gennaio 1860 al 6 giugno 1861);
Corsi, Niutta, Ministri s-.nzu portafogli; Ca-
(1) Il Ministero deìla marina rimase unito
con quello della guerra tiuo al 1860, traune il
tempo dall' Il ottobre 1850 al 29 maggio 1852,
durante il quale fu annesso al Ministero del-
l'agricoltura, industria e commercio, e poi delle
finanze.
(2) Il Miuistero d'agricoltura, industria e
commercio, creato il 22 agosto 1848. fu soppre3.«o
il 1() febbraio 1852, ricoslituilo il 12 luglu) 1860
e nuovamente soppresso, benché per pochi mesi
il 26 dicembre 1877.
— 151
»nr rtfgg., Farini L. C. MinphettJ, in'et-no;
jkvour, es'eri : Vogozzi, Bastoni, finanze; Ja-
li, Ppnizzi. lavori pubblici; Cassiiiis, «/irt;i/«
ìgÌHnizia; Mamiani, Do Siinotis. is nt:i<.ne
''Mk-a; Fanti, yuerra; Cavour, marina;
)rsi, Natoli, agriro'tura.
Ricasoli, 2>residente di l Consìiilio dei Mini-
(dal VI «iuffiio 1861 al 3 marzo l!46-2i;
ingbetti, Ricasoli, interno; Ilicasoli, esteri;
\oQ\, finanze; Vci\xz7A. lavori l'u^'blici; Mi-
riletti. 'jr(t:ia e giustizia; De Saiictis, istin-
ti ne pithòlic I ; Ricasoli regg.. Della Rovere,
guerra; M^nabrea, >nari> a, Cordova, rgrico't.
Rattazzi. presidente del Cansigl'o dei Mi-
nistri (dal 3 marzo all'8 dicemb. 186J); Pogj;i,
Minintro xeuza portafoglio; Rattazzi, interno;
Rattazzi, Durando, esttri; Sella finanze; De-
pretis, /avori pubblici; Cordova, Conforti, «;ra-
n'rt e gitisi iziu; Mancini, Matteuoci, »«/)«ìI'/m«
pubblica; VetMtU guerra ; Di Tersano, marina;
Popoli, agricoltura.
farM, presidente del Consìglio dri Ministii
fdall'b dicembre 1862 al 24 marzo 1863); Pe-
ruzzi, interno; Pasolini, esteri; Minf,'hetti, fi-
nanze; Menabrea, lacori pnbblid; IMsanelii,
Amari, istruzione pubblica; Della Rovere, (/kt-
la ; Rit-ci G., Di Negro, Menabrea int.., ma-
rina; Manna, agricoltura.
Minghetti, presidente del Consiglio dei Mi-
nistri (dal 24 marzo 1863 al 28 settemb. 1864);
Perazzi, interno; Visconti-Venosta, esteri;
Min^'hetti, finanze; Menabrea, lavori pubblici;
Pisanelli, grazia e giustizia ; Amari, istruzióne
pubblica ; Della Rovere, f/»<tr/Yf; Menabrea int.,
Cufiia, marina; Manua, agricoltura,.
La Marmerà, jyresidente del Consiglio dei
Ministri (dal 28 settembre 1864 al 31 dicem-
bre lst)5); Lanza, Natoli int., Chiaves, inter-
no; La Marmora. f steri; Sella, finanze; Jacini,
Inori pubblici; Vacca, Cortese, grazia e giu-
-'izia ; Natoli, istruzione puhb'i'o ; Petittì,gnpr-
>'i; La Marmora regg., Angioletti, marina;
i'ort'lli, a</riro!/wa.
La Marmora, presidente del Ci.nsìalio dei Mi-
nistri (dal ai dicembre 1865 al 20},'iii^'no 1866);
Chiaves, Ministro senza portafoglio; La Mar-
mora, interno; Scialoia, esteri; Jacini, lavori
puhbliii; De Falco, grazia e giustizia; Berti,
i.itruzione pubblica; Di Pettinengo, guerra;
Angioletti, marina; Berti regg., agricoltura.
Ricasoli, presidente drl Consiglio dei Mi-
nis'ri (dal 20 giugno 1866 al 10 aprile 1867);
La Marmora, Min stro senza portafogli; Ri-
casoli, inferno; Ricasoll int., Visconti-Venn-
stJi, esteri; Scialoia, Depretis, finanze; Jacini,
De Vincenzi, Incori pubblici; Borgatti. Rica-
soli int., tiordova regg., grazia e giustizia;
Berti, Correnti, istiuziunc pubblica; DI Pet-
tinengo, Cugia. guerra; Depretis, Biancherl,
marina; Cordova, agricoltura.
*
Rattazzi, presidente del Consig'io rf"! Mini-
stri (dal 10 aprile al 27 ottobre 1867): Rat-
tazzi, interno; Di Canipello, esteri; Ferrara,
Rattazzi regg., finanze; Gioxauoìa, favori pub-
blici; Toccliio seti., grazia e gius'iziu ; Cop-
pino, is razione pnbbli<n; Di Revel l., guerra;
Pescetto, marina; Do Blasiis, agricoltura.
Menabrea, presilente dei Consig'io dei Mi-
nistri (dal 27 ottobre 1867 al 5 geiinaio 1868):
•iualterio, interno; Menabrea, esteri; Cam-
bray-Digny. finanze; Cantelli, /avori pubblici;
Mari, grazia e giustizia; Broglio, istruzione
pubblica; Bertolc-Viale. guen «,• Menabrea reg-
gen'e, Provana, m^f/zua.- Cambray-Digny int.,
Broglio regg., agricoltura.
Menabrea, presid nte del Consiglio dei Mi-
ni.stri (dal 5 gennaio 1868 al 13 maggio 1869);
(tadorna, Cantelli, interno; Menabrea, esteri;
Cambray-Digny, finanze; Cantelli, Pasini, la-
vori jmbbl'ci; De Filippo, grazia e giustizia;
Broglio, istruzione pubblica; Bcrtolè-Viale,
guerra; Riboty, »«ari;ia; Broglio regg., Cic-
cone. agi ico'tura.
Menabrea, presidente elei Consiglio dd Mi-
nistri (dal 13 maggio al 14 dicembre 1869);
Ferraris, Di HaAhìi, interno; 'SlouAhrca, esteri;
•Cambray-Digny. finanze; Mordini. lavori pub'
Ilici ; De Filippo. Pironti. Vigliaiii, grazia e
giustizia ; Bargoni. istruzione pubblica ; Ber-
tolc-Viale, guerra; Riboty, marina; Minghetti,
ogì-icoìtura.
Lanta. presidente del Consiglio dei Ministri
(dal 14 dicembre 1869 al 9 luglio 1873); Lanza,
i»<«r//o; Visconti-VcMiPsta, esteri; Sella, finan-
ze; Gadda, De Vincenzi, lavori pubblici ; llaeli.
De Falco, grazia e giustizia; Correnti, Sella
regg., Scialoia, istruzione pubblica ; Govone, Ri-
cotti, guerra; Castagnola r«7«7., Acton G., Ri-
boty, marina; Castagnola, agricoltura,
Minghetti, presidente del Consiglio dei Mi-
nistri (dal 10 luglio 1873 al 18 marzo 1876);
Cantelli, inferno; Visconti- Venosta, esteri; Min-
ghetti, /jw«n^c/ Spaventa, lavori pubblici; Vi-
gliarli, grazia e giustizia; Scialoia, Cantelli reg-
gente, Bonglii, istruzione pubblica; Ricotti. .^ue»*-
ra; Di Salnt-Bon, mai-ina; Finali, agricoltura.
Depretis, presidente del Consiglio dei Mini-
stri (dal 2r> marzo 1876 al 25 dicembre 1877);
Nicotera, interno; Melegari, csteti; Depretis,
fidanze; Zanardelli, Depretis int., lavori pidi-
MONTECATINI
STOMACO • FEGATO - INTESTINO - RICAMBIO
STAGIONE : Marzo - Dicembre ^==
152
b'ici; Mancini, graz'a f giustizia; Ceppino,
inlru:ione pni-hliai; MC7.zai.Mpo, //«ce; a; Briu,
inaiitiK ; Majurana-Galatabiauo, uyric llura.
Depretis, presìden'e <ìel Consiglio dei Mini-
«/ri (cli4.'i6difeinV)re 1877 al 23 uiaizo 1878);
Orispi, Ueitrctis ini., interno; Depretis, es/#>»;
IMagliani, pnan:t ; Bargoni, te8oro(\)\ Perez,
lavori pubblici; Mancini, grazia e giiastizia ;
t'oppino, istruzione pubbUca ; Mezzacapo, ^(/er-
ra; 13riM, inuriiia.
Cairoli, pyrsidenle del Consiglio dei Ministri
(dal 24 marzo al 1*.) dicembre 1878): Zanar-
rìplli, inlerno; (.'orti, Cairoli, csieri; Sel.smit-
])oda, fin(>nze('i)\ Heismit-Doda regg., tesoro;
Baccarinl, latori pubblici ; Coiìforti, grazia e
gin-itiziu; De Sanctis, ist)iit. jinìMica; Brnzzo,
Bonelli, guerra; Di Brocchetti, Brin, mariru;
CAlroh regg. , Pesslna, agricoltura C^').
Depretis, presidente del Consiglio dei Mi-
nistri (dal 19 dicembre 1878 al 14 luglio 187yi;
Depretis, interno; Dcpi-etis iut.,. esteri; Ma-
gliani, finanze; Maglianì ie(/g., tesoro; Mezza-
notte, lavori pu' 'Mici; Tajain, gr/ve/a e giusti-
zia; Coppino, istruzione pubblica; Mazè de la
lloclie, gti-r.a; Ferraeciù, marna; Majorana-
Calatabiano, agricoltura.
Cairoli, presidente del Coasiulio dei Ministii
(dal 14 luglio al 25 novembre 1870); Villa,
in'erno; Cairoli, .es e*/,- Grimaldi, /?/m«ze; Gri-
maldi regg., tesoro; Baccurim, larari pubblici;
Vare, graz-a e giustizia; Perez, istruzione jiuh-
blica; Honclìi, gtie ra ; Bonelli >'ej/^., marina;-
Cairoli regg., agi-ic(,ltu> a.
Cairoli, presidente dA ('onsìg'in di Ministri
(dal 25 novembre 1879 al 29 maggio 1881);
Depretis, in'erno; Cmroìi, esitar i ; Magliani, ;^-
nanze; Magliani regg., tesoro; Baccarini, lavori
pub/dici; Villa, grazia e gius/izi > ; De Sanctis,
Baccelli, istruzione pnbllì'-a; Bonelli, Milon,
Ferrerò, guerra; Acton F., m trina; Miceli,
agricoltura.
Depretis, presidente del Consiglio dei Min^-
(dal 29 maggio 1881 al 22 maggio 1883): De-
pretis, interno; Mancini, esteri ; Magliani, fi-
nanze; Magliani, regg., tesoro; Baccarini, la-
vori pubb'ici; Zanardelli, grazia e giustizia;
Baccelli, istruzione pubblica; Yervero, guerra ;
Acton F., marina; Berti, agricoltura.
Depretis, presidente del Ccns'glio dei Mini-
stri (dal 25 maggio 1883 al 30 marzo 188.4);
Depretis. intem-'; Mancini, esteri; Magliani,
finanze; Magliani regg., tesoro; Genala, lavori
j>Mft^/»ci ; Giannuzzi-Savelli, grazia e giustizia;
Baccelli. istruzi<,ne pubblica; Fevvero, guerra ;
Acton F., Del Santo, marina; Berti, agricoli.
(1) Con decripto 26 diconibre 1877 veniva i.sti-
(nito il Ministero «lei lesuio e .soppietsso quello
di airricoltuta. induìslria e conìniercio.
(2) Dal 21 marzo 18*8 al 29 dieeinlne 18K8 i
Ministri delle liuauze furono incaricati della
reggenza del Ministero del le.soro.
(3) Con le^ige 30 giugno 1878 fu ricostituito
il Ministero di agricoltura, industria e com-
mercio.
Depretis. preslden'" del Cnnaiglio dei Mìni-
siri (dal .io marzo 1884 al 29 giugno 1885);
Depretis, interno; Mancini, esteri; Magliani,
finanze; Magliani regg., t-'S ro; Genala, Zator»
pubblici; Ferraccia, Pessina, grazia e gfusti-
z'a ; Coppino, istruzione pubblica; Ferrerò,
llicotti, (/««>•/•«; Brin, marina; Grimaldi, Agri-
ottura.
Depretis. )trcsidente del Consigli,, dei M n'<.
stri (dal -9 giugno 1S85 al 4 april« 1S87); De-
Ijretis, interno; Depretis. ini.. Di Uobilant. e-i'c-
ri; ìil&gM'Aiù, finanze; Magliani rey^., t.s r<>;
Genala, lavori pubblici; Tajani, grazi i e giu-
stizia; Coppino, istruzime ju'-b'ica; Ricotti,
guerra; Brin, marina; Grimaldi, agricoltura.
Depretis. presidente del Consiglio dei Mini-
stri (dal 4 aprile al 29 luglio 18S7); Crispi,
interno; Depretis, Crispi int., esteri; Magliani,
finanze; Magliani regg., tesoro; Saracco, lavori
p'bblici; Zanardelli, //rae/</ e giustizki; Cop-
])iuo, istruz. pubblica; Bcrto!è-Viale, guerra;
Brin, marihu; Grimaldi, aj^ ico'tu a.
Crispi, presidente del Consiglio dei Ministri
(dal 7 agosto 1887 al 9 marzo 1889»; Cri.spi,
Crispi int.. esteri; Magliani, Grimaldi, finanze;
Magliani int. Perazzi. tesoro; Saracco, lucori
pub'dici; Zanardelli. grazia e giustizia; Cop-
pino, Boselli, istruzione 2»i^blica; Bertolè-
Viale, guerra; Brin, marina; Grimaldi, Mi-
celi, agricoltura.
Crispi, presidente del Consiglio d'-i M i istri
(dal 9 marzo 1889 al 6 febbraio 1891); Crispi,
int., inferito; t'rispi int.,es'eri; Scismit Doda,
Giolitti regf</., Grimaldi, finanze; Giolitti, Gri-
maldi!"^.; tesoro; Finali, lavori pubblic' ; La-
cava, posle e telogr-fi ;iy) Zanardelli, grazia e
giustizia; Boselli, istruzioni- pubbi:ca ; Bertolè-
Viale, Brin, maritia; Miceli, agricoltura.
Di Budini, presidente del Consiglio dei Mi-
nistri (dal 6 febbraio 1891 al 15 maggio 1892);
Nicotera, interno; Di Rudini, esteri; Colom-
bo, Lnzzatti int., finane; Luzzatti, tesoro;
Branca, Inrori pubblici; Branca int., po>tf e
telegrafi; Ferraris L., Chimirri. grariit e giu-
stizia; Villari, isiruzitme puibl'Ca ; Pelloux,
guerra; Di Rudini t»/.. De Saint-Bon, marina;
Chimirri, Di Rudini int , agricoltui a.
Giolitti, presidente del Cons'glio dei Mini-
stri, (dal 15 maggio 1892 al 28 novembre 1893 1;
Giolitti, interno; Brin, eseri; Ellena, Grimal-
di int., Gagliardo, finanze; Giolitti int., Gri-
maldi, tesoro; Genala, lavori pubblici ; Finoc-
chiaro-Aprile, posle e telegrafi ; Bonacci, Eula,
Santamaria-Nicolini, Armò, grazia e giustizia;
Martini F., istruzione pubblica; Pelloux, </««/•-
ra ; De Saint-Bon, Briu int., Bacchia, marina;
Lacava, agricoltura.
Crispi, presiden'e del Consiglio dei tninistri
(dal 15 dicembre 1893 al 4 marzo 189fi): Crispi,
interno; Blanc, esteri; Sonnino, Boselli, finon-
ze; Sonnino int., Sonnino, tesoio; Saracco, la^
(1) Con decreto del 10 marzo 1889 fu istituito
il Ministero delle poste e telegrati.
153 -
«ori puh' UH; Ferraris M., ptfite e telegrafi;
Calciida dei Tavani. (fra: in e gitt.stiz!a; Bac-
oplli. istnizìi'ìte inhltlnu; Mt)ffnnt, ijiterra;
Morii», maritili; Bosclli, Barazzuoll. ayricult.
DI Rlldinì. )tresiiienie. drl Cotisiijlio «/• i .Vi»i/-
.*'»•/ (dal IO marzo ISVK; al 14 luslio 18'.»6): Co-
dioiii'hi-Aigoll Ministro Nciizit j>nri<ifo<)li ;
Di Kadiiii. interno; Cactaiii di Sernitnieta,
exieri; Branoa, fìnmize; Colombo, tesoro; Ve-
ra/./i, liivori /lufMici; Caniiii.e, ptts e e tele-
(/'• fi; Costa G. C, iira-i*i e niustiziu ; (ìiaii-
tiiivo, islriizionr pitMiìira; Ricotti, (fnerra ;
Bnii, iHurinu; Guicciardini, ajriroltura.
DI Rudinl. prexìiìente dfl Con8Ì(/l!o dfi .V/-
fdai 14 luglio ISl»»". al 14 novembre 1897): Co-
ri rui)chi-.\r;:«'li Ministro sema porlafoffìi ;
Di Kudiii'i. interno; Di Kndini int., Visconti-
Venosta, ent'-ri ; Branca, finanze; Luzzatti, te-
sor-I ; Prinetti, lavori pnhl>liri; Sineo, ponte e
tttififrnfi ; Costa G. C, Di Budini int., Gian-
turco, grazia e ijitistizia; Gianturco, Codron-
chi-Argeii. is! rnzione pnhtlirn; Pelloux, guerra;
Brin, marina; Guicciardini, oyricoìtura.
DI Budini, jiresiiJentp <>' Consiylio iìi-i Mi-
nistri (dal 14 novemb. 1897 al 1" giugno 1898);
Di Kudiiu. interno; Visconti-Venosta, esteri;
Branca, finanze; Luzzatti, t^'.^oro; Pavoncelli,
lucori inibbliii; Si. .co, Luzzatti int., poste e
tetet/nifì; Zanardelli. ^r«^lV^ e gnistizia; Gallo,
istruzione ìinhhìiru ; San Marzano, guerra ;
Brin, marina; Cocco-Ortù, agricol.ura.
DI Rudln), prrsidei.t'' d*-! Cons'g'ii dei Mi-
fiistri (dal 1" giugno 1898 al 20 giugno 1898):
Di Budini, interno; Cappelli, esteri; Branca,
Luzzatti, tesoro; Alan de llivera. lavori pub-
blici; Frola, piste e telegrafi; Bonacci, qrazìa
e giustizia ; Cremona, islrnzione pnblilira; San
Marzano, gner.a; Canevaro, n.aiina; Luz-
zatti int., agi icoìiura.
Pelloux, presiilenfe del Consiglio dei Min-
stri (dal 29 giugno 1898 al 3 nuiggio 18991:
Pelloux. interno; Canevaro, esteri; Carcano,
finanze; Vacchel li, /Moro; Lacava. lavori pah-
b/iri ; Nasi, po-ile e telegrafi ; rinocchiaro-
Aprilo, grazili e giustizia ; Baccelli, istruzione
pi'hbliat; San Marzano, gne ra; Palumbo, ma-
ri n<i; l'ortis, agrico'tui a.
Pelloux. prtaid. del Onaiglio dei Ministri
(dal 14 maggio 1899 al 24 giugno 1900); Pel-
loux, in'erno; Visconti-Venosta, esteri; Car-
mine, finanze; Boselli. tesno; Lacava, lucori
pnlblici; Di San (ìiuliatio, pise e telegrafi;
Bonasi, grazia e giustizili ; Baccelli, is'ruzii ne
pii'ihlim : ^lirri, Pelloux ini.. San Martino,
guerra; Bcttolo, murino; Salandra, agricoli.
Saracco, presidente drl Consii,ìio dei Mni'
s ri (dal 24 giugno 1900 al « tebbraio lUtU),
Saract o. interni,; Visconti-Venosta, esteri; Chl-
mirri, finanze; Bubini, Chimirri ini., Finali,
Branca, lacoii pubUi-i ; Pnscola'o. fos e e t*-
lenufi; Gianturco, grazia e gins'iz-a; (ìallo,
istrazion" pubUica; San Martino, //«tr»rt/ Mo-
riu, marina; Càrcano, agrictltura.
Zanardeill, presidente del Consiglio dei Mi-
nistri (da principio senza port.) dal 15 fet»-
braio 1900 al 21 ottobre 1903; Giolitti, Za-
nardilli. interno; Prinetti, Morin int., esteri;
Wollemborg. Càrcano, finanze; Di Broglio,
(ìiussu, Balenzano, lucori pubblici; Galim-
berti, poste e ie'ejrofi; Coccó-Ortù, grazia e
giiisfiz'a; Nasi, isf razione pubblica; San Mar-
tino, Ottolenghi, jgrMer/v/ ; Morin, Bettole. Mo-
rin int., marina; Picardi, Zanardelli int,, Bac-
celli, agricvltara.
Gioliti!, presidente del Consiglio dei Mini-
Sri (dal 23 novembre 1903 al 16 marzo 1905);
Tittoni interim (dal 1« al 28 marzo 1905); (iio-
litti, Tittoni int., interno; Tittoni, esteri; Bo-
sano, Luzzatti int., finanze; Luzzatti, lustro;
Tedesco, lucori pah',iici; Stclluti-Scala, pos'e
e telegrafi; Ronchetti, graz a e gius'izia; Or-
lando, istruzione pahb'icu; Pedotti, ijuerra;
Mirabello, marina; Rava, agricoltura. ^
FortìS, firesldente del Con-iglio d'i Ministri
(dal 28 marzo 1905 al 24 dicembre 190ó); For-
tis, interno; Tittoni. es'eri; Maiorana, finanze;
Carcano. tesno; Ferraris, lucori pubbli' i; Mo-
relli-Gualtierotli, poste e telegrafi; Flnocchla-
ro-Apri!e, .7'«2»« e giustizia; Bianchi L.. istru-
zione pubblica; Pedotti, guerra; Mirabello,
mariuit; Bava, agricoltura.
Fortis, preside lite del Consiglio dei Mini-
s'ri (dal 24 dfcembre 1905 all'S fobbiaio 190«);
Fortis, intertw; San (Tiuliano, esteri; Vac-
chclli, finanze; Carcano. tesoro; Tedesco, la-
vori pubblici; Marsengo-Bastia, poste e telegr.;
Finocchiaro-Aprile, grazia e giustizia ; De Ma-
rinis, istruzione pubblica; Mainoni d'Intigna-
no, guerra; Mirabello, marina; Fortis int..
Malvezzi, agricoltura.
Sennino, p esiliente del Consiglio dei Mini'
stri (dair8 febbraio UHHi al 28 inaggio 190(i);
Sonniuo, interno; Guicciardini, esteri; Salan-
dra, finanze; Luzzatti, tesoro; Carmine, lavori
pubblici; Baccelli A., poste e te'cgrafi ; Sacchi,
grazia e giustizia; Boselli, Istruzione pubblica ;
Mainoni d' Intignano, ^>(/'/((; Mirabello, mu'
rinu; Pantano, agricoltura,
GlolittI, pris dente del Consigli,, dei Mini-
stri (dal 29 maggio 190G al lo dicf-mbro 1909);
Giolitti, interno; Tittoni, es'eri; Ma.->^imini,
Preferite ovunque e sempre
A la Crema per Calzature
LION NOIB
Soc. An. Italiana. - Capitale L. 3,000,000.
MILANO - Via Trivulzio, 18 - MILANO •
Majorana, hit., Lacava fi'ianze; Majorana, Car-
cano, tesoro; Giiinturco, Bettolini, lavori pub
hlici; Schanzer, pose e tdegrafì; Gallo, Ur-
lando, ijrmia e giustizia; Fusinato, Rava, istru-
zione pul>lt'i<-)( ; Vigano, Casana, Spin^ardi,
guerra ; Mirabcllo, marina; Cocco Ortu, agii-
coltura.
Sonnino, presidente de/ Cons'glio dei Mini-
ttri (dal 10 dicembre l'JO'J al 31 marzo 1910i;
Sonnino, interno; Guicciardini, <?A<e'i'; Arlotta,
finanzia; Salandra, tesoro; liuhmi, lavori pnl/-
blici; Di Sant'Onofrio, poste e ttfegrafi ; Scia-
loja, grazia e giustizia; Daneo, istruzione pub-
hlica ; Spingardi, guerra; Bettòlo, marina;
Luzzatti, agricoltura.
Luzzalti, presciente del Consiglio dei Mini-
stri (dal 31 marzo 1910 al 31 marzo 1911);
Lnzziitti, interno; Di San Giuliano, esteri;
Facta, finanze; Tedesco, tesoro; Sacchi, lavori
pubblici ; Oiuflfelli, ^mste e telegrafi; Fani,//ra-
zia e giustizia; Credaro, istruzione pubblica;
Spingardi, guerra ; Leonardi-Cattolica, mari-
na; Raineri, agricoltura.
Giolitti, presidente del Consiglio dei Ministri
(dal 31 marzo 1911 al 21 marzo 1914); Giolitti,
interno; Di San Giuliano, esteri; Bertolini,
co'onie{^); Facta, finanze; Tedesco, tesoro;
Sacchi, lavori pubblici; Calissano, Tedesco int.,
poste e telegiafi; Finocchiaro ATpn^e, grazia e
giustizia; Credaro, is! razione pubblica; Spin-
gardi. (/«t-Tra; Leonardi-Cattolica, Millo, ma-
rina; Nitti, agricoltura.
Salandra, presidente del Consiglio dei Mi-
nistri (dal 21 marzo 1914 al 5 novembre 1914);
Salandra. interno; Di San Giuliano, Salandra
Int., esteì-i; Martini F., colonie; B,a.Ya,, finanze;
Rubini, tesoro; Ciuft'elli. lavori pubblici; Ric-
cio, poste e telegrafi; Dari, grazia e giustizia;
Daneo, istruzione; Grandi, Zupelli, guerra;
Millo, Viale, marina; Cavasola, agricoltura.
Salandra, presidente del Cansiglio dei Mini-
stri (dal 5 novembre 1914 al 19 giugno 1916i;
Salandra, in'erno; Sonnino, e <ert; Martini F.,
co'onie; Daneo, finanze; Carcano, tesoro; Ciut-
felli, l(iv'Ji-i putiljliii; Riccio, poste e telegicifi;
Orlando, grazia e giustizia; Grippo, istruzio-
ne; ZnpeWi, guerici ; Viale, wir< ;•//««, Cavasola,
agric.; poi, Barzilai, minisi, senza portafoglio.
154 -
Boselli, presidente del Conaìglio dei Mini-
stri (dal 19 gingilo lOlS al 29 ottobre l»17j;
Urlando, int(rn>; Sonnino, esteri; Colosimo,
colonie; Meda, finirne; Carcano, te.-.oro; Bo-
nomi, lavori pubblici; Fera, poste e telegrafi;
Sacchi, graz a e giustizia; Kuffini, istruzione;
INIorrone, Giardino, guerra; Dallolio, arni
e munizioni(l) ; Corsi, Triangi, Del Bono, w«'^(-
rina; Raineri, agricoltura; De Nava. industria,
commercio e lavoro; Arlotta, Bianchi R., tra-
sporti marittimi e ferroviari ; Bissolati-Berga-
maschi, Comandini, Scialoja, poi, Arlotta, e
Bianchi li., ministri senza pori ((foglio {2}.
Orlando, presidente del Consiglio dei Mi-
nistri (dal 29 ottobre 1917 al 23 giugno 1919);
Orlando, Villa, interno; Sonnino, esteri; Co-
loshno.colonie; Meda, finanze; Nitti, poi Strin-
gher, tesoro; Dari, Bonomi, lavori pubblici;
Fera, pus!e e telegrafi; Sacchi, poi Facta,
grazia e giustizia e culti; Berenini; istruzione;
Alfieri, Zupelli, Caviglia, ^m?>v«; Dallolio, poi
ad interim, Zupelli, armi e munizioni; Del
Bono, marina; Miliani, Riccio, agricoltura ;
Ciufifelli, industria, commercio e lavoro; Bian-
chi IL, Villa, trasporti marittimi e ferroviari ;
Bissolati-Bergamaschi, Girardinl, assistenza
militare e pensioni di guerrai'-^ì; Crespi, Mag-
giorino Ferraris, approvigionamen' i e consumi
alimenta ri('i); Fradeletto, terre liberate dal
nemico (5).
Nitti, presidente del Consiglio dei Ministri
(dal 24 giugno 1919 al, ); Nitti,
interno; Tittoni, esteri; Rossi Luigi, colonie;
Tedesco, finanze; Schanzer, tesoro; Pantano,
lavori 2mhblici ; Chimienti, poste e telegrafi;
Mortara, grazia, giustizia e culti ; Baccelli,
istruzione; Albricci, guerra; Secchi, marina;
Visocchi, agricoltura ; Ferraris Dante, indu-
stria, commercio e lavoro; De Vito, Iranpurli
marittimi e ferroviari ; Da Como, assistenza
militare e jjensioni di guerra; Nava, ter7'e li-
berate dal nemico.
(1) 11 Ministero dell« Colonie fu creato con
legge 6 luglio 1912, u. '49.
(1) 11 Ministero per le Armi e inuuizioui fu
creato con R. D. del 16 giugno 191".
(2) I Ministeri dell' IndiistriH. Commercio e
Lavoro e quello per i Trasporti Marittimi e
Ferroviari furono creati jicr la durata della
guerra con Decreto 19 ginguo 1916.
(3) Il Ministero per l'Assistenza militare e
le Pensioni di gnerra venne creato con K. De-
creto lo novembre 191T, n. 1812.
(4) Il Ministero per gli Approvvigionamenti
e Consumi alimeuturi veniu; creato cou R. De-
creto 22 maggio 1918, u. 700, soppreso con K. D.
24 giugno 1919.
(.5) Il Ministero delle Terre liberate dal ne-
mico venne creato cou R. D. 19 geuuaio 1919.
f'Kfi,''^ ISflLABEUA
— 155 —
Grandi Ufficiali dello Stato.
Cavalieri dell'Ordine Supremo della SS. An-
nunziata Presidenti del rariaiuontn Nazio-
n ile — Ministri Segretari di Stato — Ministri
; Stato - Sottose;;rctari distato — (ìenerali
Ksercito — Ammiragli — 11 Presidente del
» oubiglio di Stato — Primi Presidenti dello
(orti di Cassazione — Procuratori Generali
drlle Corti di ('assazione — Il Presidente della
C'iirte dei Conti — L'Avvocato Generale Era-
riale — I Tenenti Generali designati pel co-
mando di un'armata in guerra — Il Capo di
Stato I^laggiore dell'esercito — Il l\Iinistro
della Real Casa — 11 Prefetto del Ueal Pa-
lazzo — 11 primo Aiutante di Campo del Ke
11 primo Segretario del (ìran Magistero
"irOrdine Mauriziano — Gli Inviati straur-
nari e Ministri plenipotenziari con credon-
Tli di ambasciatore di S. M. — I Tenenti Ge-
inli comandanti titolari di corpo d'armata
11 Capo di Stato Maggiore della Marina
- I Viceamnùraijli comandanti in capo tito-
lari di dipartimento marittimo — Il Presi-
dente drl Consiglio superiore di Marma -
I Comandanti in capo titolari delle squadre
navali — Il Tonento Generale comandante in
capo dell'arma dei carabinieri reali, so assi-
milato di rango ai comandanti di corpo d'ar-
mata — Gli Ispettori Generali di artiglieria o
del genio, se assimilati di rango ni comandanti
di corpo d'armata — Il Presidente del Tribu-
nale supremo di Guerra e Marina — L'Av-
vocato Generalo Militare jircsso 11 Tribunale
supremo di (iueria o Marina — 1 Governa-
tori dello Colonie.
I Grandi Ufficiali dello Stato godono del
trattamento di Eccellenza. Uguale distinzione
e concessa alle consorti dei Cavalieri dell'Or-
dine supremo della SS. Annunziata, dei Mi-
nistri di Stato, dei Generali d'esercito e de-
gli Ammiragli.
Luigi Lozzatti, riepxtnto.
Ministri di Stato.
Pietro Bebtolini, deputalo. —
Tommaso Tittoni. senatnr».
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
(ROMA, l'ulazzo Braschi, seile del Ministero dell'interno).
FRANCESCO NITTI, presidente.
(Consiglio dei Ministri — Relazioni del Ga-
bmetto col Ministero della Casa Reale e col
primo Aiutante di campo di S. M. — Attari
riservati politici ed amministrativi. — Studio
ed esame di disegni di leggi e di decreti. —
Ordine supremo della SS. Annunziata. — Re-
lazioni del (Jabinetto col Gran Magistero del-
l'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro — Com-
missioni Reali).
Knrico Flores, segretario rapo.
Giuseppe Magno, se<jrelario.
Ufjtrio stampa.— Achille De Martino, dirett.
Dalla Presidenza del Consiglio dipende la
Commissiono Reale per il Momimento na-
zionale in Roma a Giuseppe Mazzini.
N. N., presidente.
Uffici presso la Presidenza del Consiglio.
Ufficio per la Sardegna. Ufficio centrale per te nuove Provincie.
(T'in Teatro Valle, annoio Corso Vitl.Emanude).
Felice Oreglia di Santo Stefano, i)r<>/>/^0,
capo dell' ufficio.
(Pulazzctto Venezia).
Francesco Salata, cupo degl'ufficio.
Consiglio
Presidenza.
Affari Lstcri Tittoni.
Agricoltura "Visocchi.
Trasporti marittimi e ler-
roviani De "Vito.
Assistenza militare e pen-
sioni di guerra .... Da Como.
Colonie Rossi Luigi.
Finanze Tedesco.
Grazia, Giastizia e Culti. Mortara.
dei Ministri.
Nitti.
Guerra
Indust., Comm. e Lavoro.
Interni
Istruzione Pubblica . . .
Lavori Pubblici
Marina
Poste e Telegrafi . . . .
Terre liberate
Tesoro
Albricci.
Ferraris Dante.
Nitti.
Paccelli.
Pantano.
Secchi.
Chimienti.
Nava Cesare.
Schanzer.
P. S. - Si ouiPttono in queste pagine i ritratti dei Ministri e dei Sottosegretari di Stato
nell" itumiueuza delle nuove elezioui legislative. 1 lettori troveranno in fine del volume l'elenco
dei Ministri e dei Sottosegretari di Stato che saranno in carica al l» dicembre con i relativi
ritratti. tò ottobre 1919 (N. dell' Edit.).
— 15(5 —
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
(JiOM A, piazza del Quirinale, palazzo della Consulta).
'ronunaso TITTONI, Ministro.
Carlo SFORZA, SoKoseyrelario di Stato.
Giacomo ])e Martino, segretario generale.
Cai'lo (jarbasso, corjjo di <ial'incU<) di S, E. il Ministro.
Giov. Cesare Majoiii, capo di </ahiiiclto di S. K d SottosegrHarìo.
Uffici alia diretta dipendenza
del Segretariato generale.
CjFba. — Gerolamo Nascili, rapo d' ir/ficio.
Stampa e tbaduzioxi. — Luca Orsini Bn-
roni, capo d' ufficio.
Coj-.RisroNUENZA. — N. N., capo d'uffici».
Divisione I». — Ragioneria ed Economato.
Lodovico Calvari, capo di dicinione.
Direzione degli affari generali.
Salvatore Coiitarini, direltore generale in-
caricato,
Divisione II». — Personale e Cerimoniale.
Ignazio liandaccio, capo di divisione.
Akchivio Stoiuco. — Guido Meli Lupi di So-
ragiia, direttore.
BlBLIOJ
cario.
Loreto Pasqualucci, bibUole-
Direzione generale degli affari politici.
Carlo Garbasse, jprfc7e//o, dh-e't. g"ncrale.
Divisione III*.
Antonio Chiaromonte Bordonaro, cup^) di
dirisone.
Divisione IV».
Augusto Stranieri, capo di divisione.
Direzione generale degli affari commerciali.
Carlo Filippo Serra, direttore (j-urrafe
i>i<urlcalo.
Divisione V».
Leopoldo Corinaldi, capo di dirisioue.
Divisione VI».
Mario (j arroti, ca2}0 di divisione.
Direzione generale degli affari privati.
Carlo dei conti Serra, direttore ycncra'e
incaricato.
Divisione VII*.
Silvio Milazzo,
Divisione VJII».
Llloro Garzani
capi) di divisione.
cipo di divisione.
Uemcio del contenzioso
e della legislazione.
Arturo Kicci - Buiatti, ccqìo d' uffirio.
Legalizzazione e pa?;saporti.
Claudio Valeutini, capo d'vffi>io.
Direzione generale delle scuple all'Estero.
(Via Auieiiaua, l.').
Aurelio Stoppoloiii, f.f. di dirett. gntcr.
Di vision K IX».
Luigi Bocconi, cajto di divisione.
Ufficio d' isi-ETTorATo
Amelio Stoppoloni, Americo Naiiiias, Lui-
gi Mascia, ispettori >en'ruli.
S. E. il Ministro riceve il Corpo dìido-
irialico tutti i mercoledì dalle ore 3 alle fi
jioui. S. E. non ha ore lissc per ricevere ■^i.W
Onor. jMcmbri del l'arlaiuento, i regi utticiali
diplomatici e consolari e tutte le altre pi^r-
sulle.
Commissariato dell'Emigrazione.
(Via Honconipagiii, :«i).
Edmondo INlayor dcs Planche^, ''"'o» "^)
ff'. di cotnnuss trio generale.
Divisione I».
Giuseppe De Michelis, c<po di di-idouc.
Divisione IT».
Egisto Ilossi, capo di divisione.
Divisione III».
Umberto Tomerzoli, capo di divisione.
i;A(;ioNi:rviA.
Alfredo Marconi, ragi:>niere capo.
Consiglio del Contenzioso diplomatico.
Istituito con R. Decreto 2!) novembre ì^-il
e ricostituito con R. Decreto 17 febbraio iS'ij
11. l'236, presieduto da S. E. il Ministi'o.
Il Consiglio e chiamato ad emettere il suo
parere sovra le questioni di diritto interna-
zionale, di nazionalità, di leva militare, di emi-
grazione, di estradizione, sovra rinteri)reta-
zione dei trattati, ec.
Il Ministro, presidente.
N. N , vicepresidente.
Consiglio dell'Emigrazione.
Lui;;i Bodio, prc-idi )ii\
Lui;;! Rossi, vicp esidente.
MINISTERO PER L'AGRICOLTURA
AcbIIle VIBOCCHI, MinÌK'ro.
Mario OERMENATI, So'tosegvetufio di Stato.
Gabinetto di S, E. il Ministro di Aqricoi,-
Tl'KA,
Ferdinando Rocco, capo di gabinetto.
N. N., segretario j>aitìroìine.
Gabinetto di S. E. il Rottoseoretario di
Stato vvh i.A<m»(OLTrRA.
Mlclielangelo (ìioia, r,ipt> dì gnlinetto.
N. N., .'•egretario parUvolare.
Seoretariato of.nkrai.f.
Ulisse Zanotti, diri'ttore.
Divisione. — l>rsi»aU, affari generali.
Ulisse '/.a.\\oU\, predrtto, capo di dirisione.
Economato e Cassa.
Ijjisi (lizzi, «■roiionio.
Bir.I.IOTECA.
Angelo Rosmini, hiliIii>tecai''io imarìfito.
Raoioneria.
Cesare Paiilili, cnpn r<i;ii>>iii re.
Direzione generale dcl/agricoltura.
Alessandro B»i7.J. direttore gent-niì-'.
Ispeiiore ;. entrale de'le industrie agrarie, Mi-
chele Óarlucci.
Ispettore qenerale pei servizi tecnici dell' Agri-
colt., Xello l'otticehia.
Ispettore su}. eri-re della ritiro'lHra e malattie
delle pialli-', Giovanni l'ahuiè.
Ispettore dell' agricoli ara e dell' ins'giiamento
a;,rario, Vincenzo Flores.
JspfHofi dei honifìranieiifo aar'irio *• della co-
loiiizza-.ione. Lorenzo Ratto inpeltore gene-
rale. Luigi Monaldi, Giulio Baldnccini.
Divisione industrie agrarie e patolohia
vr<ii:TAi.E.
Vittorio Nazari, cupi di divisione.
Divisione in^eonamento agrario.
Vittorio Stringhcr, capo di dirsi' ne.
Divisione servizi zootecnict.
Enrico Clerici, capo di divisione.
Ufficio si'eciai.e statistica agraria.
Ginsj-ppe Zattini, ispet-tore.
Divisione legislazione agraria.
Alessandro Stella, ispettore su/ieriore.
Direzione generale delle foreste.
Mtttleo Piroii'i, dirftlorf gx.ieraì-.
l'.i.Si|nale Lu l'auui, i>p-lti>re sufjfiiure fo-
Divisione affari generaij k personale ro-
BEST ALE.
N. N., capo di divisione.
Divisione foreste demaniali.
Gregorio Sforzi, capo di divisione incari-
cato.
DmsiONF. rimboschimenti.
N. N., capo di divisione.
Ispettorato generale del servizio minerario,
Enrico Camerana, capo dell' ispetìorato.
Divisione miniere.
Cesare Barigioni Pereira Santiago, cai>o
di divisione.
Ufficio delle acque.
Carlo Petrocchi, ispettore superiore.
Ufficio geologico.
Bernardino Lotti, direttore.
Consigli e commissioni permanenti.
Cons'glio superiore delle foreste. — Il Ministro,
prifaidente.
Comitato tecnico del Consiglio superiore dflle
nccjue e foreste. — Il Direttore generale delle
foreste, presuUn'e.
Comitato tecnico per l'agricoltura. — E. Faina,
presidente.
Consìglio per l'istruzione agraria. — Il Mini-
stro, presidente.
Consiglio pi'r gli intt-resai serici. — Pasquale
Clemente, presidente.
Consìglio ippico. — Il Direttore generale del-
l'Agricoltura, presidente.
Commissione consultiva per la difesa contro le
milaltie delle piante. — G. B. Grassi, pre-
siilente.
Commissione per il bonificamento dell'Agro ro-
mano. — 11 Direttore generale dell'Agricol-
tura, presidente.
Consìglio zootecnico e per le epizoozie. — Man-
sueto De Aniicis, presiden e.
Couì^ìglìo delle miniere. — Il Ministro, preai-
dente.
Comitato per il personale del ». Corpo dell»
foreste. — Il Ministro, presidente.
Comitato geologico. - Mario C«i menati, >>*•<•
sidente.
- 15S -
MINISTERO DBI TRASPORTI MARITTIMI E FERROVIARII
{ROMA, via Torino, 9S).
Roberto DE VITO, Ministro. — Edmondo SANJUST di Teulada, Sottosegretario di Stato.
Benedetto Mauro, rapo ili gabinetto di S. E. il Ministro.
Everardo Costantini, S(>greturio particolare di S. E. il Ministro.
Affari generali.
FrancPSPO Chianea, capo di dìclsione.
Direzione generale delia Marina mercantile.
Silvio Belleni, dirfiJt. generale regg''nte.
Divisione gente di mare, proprietà navale e
poìizi I della nacigazione.
Francesfio Chianea predetto, capo di divi-
sione.
Divisione aniministrazione dei porti del de-
manio mariititno e servizi relutili alla pesca.
N. N., capo di divisione.
Divisione proiezione della Marina mercantile
e trattali intei nazionali.
Ercole Lenzi, capo di divisione.
Jìeparto tecnico.
Adolfo Mamini, capo del reparto.
Ispettorato dei servizi marittimi.
Eugenio Genia, reggente dell' ispettorato.
Reparto amministralivo.
Giovanni Bernardi, caiìo del reparto.
Reparte commerciale.
N.N., capo del reparlo.
Commissariato generale per i carboni.
Il Ministro, commissario generale.
Vittorio Laviosa, direttore generale.
Consiglio superiore della Marina mercantile.
Paolo Boselli, pi-esidente.
Direzione generale del Traffico marittimo.
Arrigo GuUini, dinttore generale.
Emanuele Piperno, capo divisione.
Cùtnitato pe)-manente consultivo su questioni
relative al traffico ed ai trasporti marittimi.
Il Ministro, presidente.
Comitato permanente consultivo su questioni
relative alle costruzioni ed all'acquisto di
naviglio mercantile.
Il Ministro, presidente.
Ragionkria.
Augusto Finocchi, capo ragioniere.
Direzione generale delle Ferrovie dello Stato.
(Viale del Policlinico).
Consiglio d' amministrazione,
Raffaele De Cornè, presidente.
Gino Casini — Giovanni Cigliana — Fran-
cesco De lìoberto — Giuseppe Acoomazzi
— Emanuele Hocco — Gaetano Alagona
— Ernesto d'Agostino — Giuseppe Panun-
zio — Ferdinando Bocca, consiglieri.
Direzione Generale.
Rafiaele De Cornè, direttore genernle.
Vincenzo Capello, Mosè Be n ini, licediret-
tori geiif^rali,
Nicolu Nicoli — Claudio Segrè — Andr»»
Alessandri, Alfonso Zanotta, ispettori a^-
periori.
Servizio movimento.
Carlo Crova, capo serviz'o.
Angelo Vigna, sottocapo servizio.
Ufficio I. — Movimento.
Giulio Calef, capo di divisione.
Ufficio II. — Tecnico.
Enrico Frattola, capo di divisione.
Ufficio III. — Traffico.
Carlo Dt'zza, capo di divisione.
Ufficio IV. — Orari.
Leopoldo Ermolli, capo di divisione.
Ufficio V. — Materiale mobile,
Ottavio Viglione, ispettore capo. ♦
Ufficio VI. — Trasporti militari.
Carlo Bonetti, ispettore capo.
Ufficio VII. — Personale e contabilità.
Carlo Fea, cupo di divisione.
Servizio lavori.
Edoardo Garneri, capo servìzio.
Riccardo Gioppo e Gaspare Grillo, sot-
tocapi servizio.
Ufficio personale.
Gio. Battista Cattaneo, capo di divisione.
Ufficio I. — Segreteria.
Vincenzo Candeloro, ispettore capo.
Ufficio IL — Controllo.
Carlo Viterbi, ispettore capo.
Ufficio III. — Liquidazioni.
Alessandro Ilajecli, capo di divisione.
Ufficio IV. — Espropriazioni.
Francesco Nardi, ispettore capo.
Servizi centrali - Servizio seqretari.\to.
Enrico Pranza, capo servizio.
Ufficio I. — Segreteria del Consiglio d'am-
ministrazione.
Felice Fiori, capo di divisione.
Ufficio IL — Affari generali.
Andrea Piccoli, ispettore capo.
Ufficio III. — Lavori.
Dante Silvestri, cpo di divisione.
Ufficio IV. — Esercizio.
Mario Casteliaui, ispettore capo.
ino —
Umrro V. — Biglietti.
Luigi Redaelli, capo di divisione.
Ufficio VI, — Contratti.
Olinto Valerio, capo d! divisione.
Ufficio VII. - Statistica.
nasp.ire Nagliati, ispettore caiìo.
Istituto sperimentale - (Stazione Trastevere).
Ugo Cattaneo, capo servizio.
Sf.bvizio personale.
Leonida Boschi, capo serviiio.
Ufficio I. — Affari generali.
Aldo Ruvaioli, capo div si"ne.
Ufficio II. — Assunzione di personale.
Anyelo Ma«ottl, ci/>o diiisioue.
Ufficio III. — Avanzamenti, traslochi, eso-
neri.
RicclottO Civlniiii, cupo di diiisìo>ie.
Ufficio IV. — Competenze accessorie.
N. N.,, ispettore capo.
Ufficio V. — Disciplina.
Francesco IJota, ispi-tlore capo.
UFFirio VI. — Pensioni ed infortuni.
Giuseppe Pisani, capo di diiÌAioiie.
Servizio sanitario.
Guglielmo Fabbri, c-tp> servizio.
Ufficio I. — Accertamenti sanitari.
Emilio Masi, capo di dirisi., ne.
Ufficio II. — Igiene, malaria, statistica.
Francesco Martirauo, cap > di divisione.
Servizio legale.
Adriano Manzoni, capo serri:io.
Luigi Ceriani-Sebregondi, sottocapo ser-
vii io.
Ufficio I. — Affari generali.
Edoardo Flora, ispettore capo.
Ufficio IL — Affari consultivi e contenziosi
relativi al personale.
Luigi Doni. 'rt/'O di diriifiune.
Ufficio HI. — Affari consultivi e contenziosi
relativi al trasporto delle persone e delle
cose.
Isacco Vitta Zelman, capo di dìv'sione.
Ufficio IV. — Affari consultivi e contenziosi
relativi al patrimonio.
Luigi Malpeli!, ispettore capo.
Servizio commerciale.
N. N., capo ter vizio.
Girolamo Sinignglia, sottocapo servigio.
Ufficio I. - Affari generali.
Arturo Di Costauzo, ispettore capo.
Ufficio IL — Tariffe viaggiatori e bajjagli.
Alfonso De Sanctis, capo di divisione.
Ufficio III. — Tariffe merci.
Roberto Ponzio Vaglia, ispettore capo.
Ufficio IV. — Vertenze commerciali.
Ottone Levi, cu/o di divisione.
Ufficio V. — Contabilità prodotti.
Ugo Fidora, ispettore capo.
Ufficio VI. — Servizi speciali.
Giuseppe Cimball, capo divis'one.
Servizio approvvigionamkntl
Vittorio Laviosa, capo servizio.
Antonio Sapuppo, sottocapo servizio.
Ufficio L — Affari generali.
Carlo Berrà, ispettore capo.
Ufficio IL — Materiale rotabile.
Carlo Teruzzi, ispettore capo.
Ufficio III. - Combnstibill e lubrificanti.
Carlo Galli, ispettore capo.
Ufficio IV. - Materiali metallici.
Guido Cornaglia, ispettore capo.
Ufficio V. — Materiali diversi da lavoro e
di consumo.
Francesco Sizla, ispettore capo.
Ufficio VI. — Materiale metallico d'arma-
mento.
Silvio Bigazzi, ispettore capo.
Ufficio VII. — Legnami d'armamento. .
Carlo Della Valle, isp.'ltore principale.
Ufficio Vili. — Stampati e cancelleria.
N. N., ispettore principale.
Uffu IO IX. — Acquisto stoffe, vestiario.
Egidio Zavattiero, ispfttoì'e capo.
Ufficio X. — Contabilità degli approvvigio-
namenti.
Ugo Banl, ispettore capo.
Ufficio XI. — Contabilità rl.assuntiva del
magazziui.
Antonio Graverò, ispettore capo.
Ufficio XII. — Segreteria ed affari di per-
sonale.
Osvaldo Cantini, ispettore principale.
Servizio ragioneria.
Davide Seranl, capo servizio.
Lauro Gustavo Mottino, sottocapo servizio.
Ufficio I. — Affari generali.
Libertino Sodano, cupo di divisione.
Ufficio IL — Spese, finanza e cassa.
Eugenio De Petenti Nulli, capo di divi-
sione.
Ufficio III. — Contabilità generale.
Guido Bartoli, isp.'ttore capo.
Ufficio IV. — Cessioni e sequestri.
Camillo Calleri-Gamondi, ispettore capo.
Servizio costruzioni.
Vito !kIargotta, sottocapo servizio.
Ufficio L — Affari generali.
Luigi Cartigliani, ispettore capo.
Ufficio IL - Contabilità.
Luigi Cervesi, capo di divisione.
Ufficio III. — Espropriazioni.
Cesare Ciurlo, ispettore capo.
— u;o -
f'KFirio IV. — Studio p rf'vlsioiii^ inn.'Ptti Ukfk io VII.
di niar,i:.i. Sn.l di Ilo
i;.
pio-ftti Linee s ij
Vittori
>,» </<• ili
Enrico Fa-sio, rd/io ili ilnisi«ne.
IJkktcio V. - Opere uu taUiclie, in le-jiiame
ed in i-emeuto. l'(fi<io )ipy gli eihfizi sede delia Dùeiione ye-
Vico Hannan, cai)i) di divisione. nevate.
■^ , . ,j.. T 1 Michele Gagliardi, isnelture princìnule.
Ufficio VI. — Revisione progetti Filiiee a e, ^ i f i '.
Nord di Roma, Ufficio per ht direttissÌDui f'oma-Xapoli.
Giacomo beuetti, capo di diri.tii.ne. Alessandro Guidi, ispettore principale .
MINISTERO PER L'ASSISTENZA MILITARE
E I/E PENSIONI DI GUERRA
(ROMA, vln Veneto, .'iO e ria Sirilìa, i:..9i.
Ugo DA COMO, Ministro. — Marco DI SALUZZO, Sottoser/ret. di Stato.
Enrico Ferrerl, capo di galinetto di S. E. il Ministro.
Amedeo Paoletti, segreim io particolare.
Luigi -Masi, capo di gahinetto di S. K il Sottosegretario di Stato.
Uraiiceseo Saija, segretario particolare.
Segretariato generale.
Enrico Tagano, capo del ftegrel orlato.
Comitato per la liquidazione delle pensioni.
Ettore Pistoni, 2)»esi(/e«^e.
Servizio pfxl' assistkxza militare.
Leopoldo Pavoni, direttore.
Servizio pkllk roxrF.ssioNi di acconti.
Diego Avarelli, d irei t ore.
Servizio relta RAfnoNEuiA.
Giovanni Bcrtoncini, capo ragioniere.
Servizio actf.rtamenti saxiiaui ku ammi-
nistrativi.
Augusto Annibali, direttore.
Servizio stato civii.k.
Augusto Annibali, predetto, direttore.
Servizio dei pagamenti degli acconti e
DELLE tensioni.
Ernesto i^anto Firpo, direttore.
MINISTERO DELLE COLONIE
{lìOMA, piazza Colonna, pa^a^^o Chigi).
Luigi ROSSI, Ministro.
Alberto THEODOLI, Sottosegretario di Stato.
Pintor, capo di gabinetto di S. E. il Ministro.
N. N., segretario pai ticohtre di S. E. il Ministro.
Alberto Boutet, capo di gabinetto di S. E. il SoUos^grelario di Sfato.
Francesco Rota, segretario particolare di S. K. il S"ttosegre/ario di s
Direzione Generale degli affari politici e dei
servizi relativi alle truppe coloniali.
Edoardo Baccari, Direttore generale.
Alessandro Salvadori, vicedirettore gene-
rale.
Ufficio I. — Tripoli/anin e Cirenaica.
Giorgio Cavallini, capo ufficio.
Ufficio li.— F.i-ih-^a e .K>,nal Ut italiana.
Giovanni Sulvadi-i, capo ufficiti.
Ufficio militare.
Cesare Toraniasso, capo ufficio.
Ufficio cartografico.
Michele Cliecchi, capo ufficio.
Ufficio traduzioni
N. N.,
Direzione Generale
degli affari economici e del personale.
l'ompeo Bodrfro, ili.ettore generale.
Carlo Ros-etti, vii edirelture generale, cupo
del personale.
Ufficio T, — Personale.
Eugenio Cavallari, capo officio.
Ufficio li. — Dazi, monopi'i, inij>i>.<tf.
Erasmo Pecorini, capo ufficio.
Ufficio III. — Esplorazioni e missioni geogra-
fii he t scien'iffche.
Renato Petteruella, capo ufficio.
un
jFFino IV. — Marina.
Ernesto DI Loreto, rapo tiff.
Direzione Generale degli affari civili
e delle opere pubbliche.
Carlo Rivori, diretiurti (feneiale.
Camillo De (.'amlllis, luedireKoyp pene-
vale.
Tfficio I. — Aittministrazhni In'ali.
N. N., capi) ufficio.
Tfficio II. — Legislazione. Marino MutinellI,
Cupo ufficio.
Ufficio III. — Opfr' puhh irle.
Vittorio Carli, lapo uffic o.
Ufficio IV. — Fennci--.
Cesare Eetteloiii, cap) ufficio.
Ufficio V. — .*ver«i>i postali ed elettrici.
Augus'o Picconi, capo ufficio.
Rahionkria.
KoiDolo Massimiliano Giandollni, direttore
capo di ragioneria.
hpettori centrali di rnrii.neì-ia.
Giacomo Massetti, Enrico G.illi,
CONSIOLIO COLOXlAI.fi.
Il Sottose>?retario di Stato, presiJe>dé.
COLONIA ERITREA
fiiovnnnl Cenina-Feroni, ii'>- ernatore.
Camillo De Cumillis, sey^ietario yenea't
per yli affari poi il iti e civili.
SOMALIA ITALIAr/A
N. N., goiernatore.
Iacopo Ciasparlnl, segretaiio generale.
TRIPOLITANIA
Vittorio Menzinger, gorernatore.
l'go Niccoli, segrelartJ generale p-r gli
affari civili.
CIRENAICA
Giacomo De Martino, governai, reggente.
Alessandro Saivadori, negretario generale
j.er gli affari ciciii.
MINISTERO DELLE FINANZE
(IlOMA, via XX Settembre e via Cernala — Palazzo del Ministero delle Finanze).
France>co TEDESCO, Ministro. — Francesco PERRONE. Sottoseijretario
Francesco Qu uta, rapo di gabinetto di S. E. il Ministro.
Michele St^verini, st'grelario particolare di S. E. il Ministro.
Nicola Muratore, lapn di ya. inetto di S. E. il Sottosegretario di Stato.
Pio Costantini, seyrelario particolare di S. E. il Sottosfgretario di Slato.
Segretariato generale.
Pasquale Troisc. ixpeUnrc yiifralr.
Djvisionk I^. — l'eraonah: N. N., capo di
divisione.
Divisione II». — Affari generali.
Lodovico Fauclier, caixt di dir's'one.
Divisione III». — Lo'to.
Aurelio Sepe, cupo di dirisione.
Ragioneria.
Michele Lombado, direttore capi» dt-'la
r*^yionerii(.
Ufficio spkcialk. — Servizi generali.
Ettore Tavernari, capo sezione.
Divisione I». — Serrici del Segretm-la'o gene,
rale e della D razione generale d'I Catasto.
Ernesfo Di Vece, <a/>o di divisione,
DlvisioNF. II». — Serviti drlla Direzione gi-ne-
rale del Demanio.
Vittorio Bolla, <apo di divisione.
Divisione III». — Servici de.'la Direzione ge-
nerale delle tasse.
Umbtrto Vegezzl, capo di divisione.
Divisione IV». — Se tizi drlla Direzione gene-
) (ile dflle Imposte dirette.
GotTredo 'rolomei, capo di d'.visione.
Divisione V». — Servizi della Direzion- gtne-
rtiìe delle Dogane, d^lle Imposte i-dirette,
dell' Ufficio trnt ati e del Coni indo gentrule
della Guarii a di finanza.
Demetrio Ziiuoni, capo di divis'one.
DivisioNK VI». — Sernizi della Direzione gene-
tale delle Privative.
Giuseppe Colapietro, cap> di divisione.
Direzione generale
delle dogane e Imposte indirette.
Lodovico Luciolli, direi ore generale.
Olindo D'Arlenzo, Carlo Pugliesi, vicedi-
rettori generali.
Sehvizi amministrativi.
Divis. I». — Affari generali e dazio oneamo.
N. N., capo di divisione.
Divisione II». — Dogane.
Umberto Pezzolet, rapo di divisione.
11
16-2
DiVIPTÓNE ITI».
i^riinlita.
Silvio Mathls. rapo di di
Tm^^e di r<tbhrirazio„e e di Divisionk I». A. - (Affari generali, demanio
pubblico f putrinioiiiu e).
-'<">«• Lamberto l'istoni, rapo di divisione.
DrvisioNK IV». - / uUrirati do(,an<di e. per- Divisione I« B. - N. N ,««0 di diri io»^
Soniile. ' ' «"l'ione.
KaJTaele Puliori, aip) di dirisiim"..
Sekvizi TECNU'I.
Uffliin t>-ntafi e le.)islaz'oìie dogrfia'p.
Carlo Pugliesi, Tire airtitvrt (,eiifralf. .
dirt-tlore deli' iifjìcio.
Uffliio tecnico delle dogune.
(iiovaniii Marietti, direitore.
Lahoyatorio chimico centrale.
Vittorio Villavecchia, direttore.
Ufficio centrale di revisione.
Edoardo Tarassi, direttore.
Comando generale
del Corpo della R. Guardia di Finanza.
Salvatore La Feria, co-nandante.
Aristodemo Silvestri, com^mdaiUe in 2-\
Divisióne AM:\nNisTKATiVA.
Giuseppe Perugini, rapo di divisione.
Direzione generale
del monopolii industriali.
Vitt. Emanuele Alipratidi, direttole gene-.
Nicola Sparano e Umberto Fiorasi, vi-
cedirettori generali.
Servizi tecnici.
Ufficio I. — Coltivazione tabicchi.
Leonardo Angeloni, direttore.
Ufficio IL — Manifatture tabacchi.
Giacomo Brisi, dirett >re.
Ufficio HI. —Sili, chinn> di Staio.
Giovanni Fabaro, diretore.
Servizi amministkativi.
Divisione I». — Affari generaci.
Antonio Semitecolo
Divisione II». Con'enrioso.
Raffaele Ruggi d'Aragona.
Divisione lTl.''~Ma(ja:zìni di deposito e uffici
di vendita.
Francesco Quarta, capo di divisiort".
Divisione IV». — Jiivendite.
Cenedese Vittorio, capo di dicisione.
Direzione generale
del monopolii commerciali.
Libero Renato Villa, direttore gene- ale.
Francesco Rossi e Saturno Corradini,
vicedirettori generali.
Divisione I». — Luigi Torve, capo di divisione.
Divistone II». — Luigi Paradisi, capo di di-
visione.
Direzione generale del demanio.
Luigi Barile, direttore gen'rale.
rranocsco Giammarino, rhedir. generale.
Divisione II». - (Demanio yp„trimoniale.
compreso l'asse ecclesiastico).
Dante Sergiacomi, c^ipo di divisione.
Divisione IIK _ (Loggi eversive dell'asse
, ecclesiastico).
AchiJe Davoli, ff. capo di divisione.
Divisione IV». - (Vendite, permute e acqui-
sri di beni immobili 1.
Arturo Salvatori, regg. capo di divisone.
Repirto Ri)e'-iale.
Giuseppe Scar/.a. capo di divisione.
Dìrez one generale
del registro, del bollo e delle tasse.
Giuseppe Silvio Eeneitini, dh-en. generale.
Valerio Marangojii, riced rettore generale.
Divisione I». Repnrio J. - CPer-onale).
Ernesto Bolognini, capo di divisto/ e.
Divisione I». Reparto H. — (Personale).
, Francesco Scardaccione, capo di divisione.
Divisione II». - (Tasse di registro).
Aniceto Giardini, capo di divisione.
Divisione III». - (Tasse sulle successioni).
Roberto De Carolis, capo di divisione.
Divisione IV». Reparto A. - (Tasse di bollo
e spese di giustiziai;
Arnaldo Bonicelli, capo di divisione.
Divisione IV». — Reparto B.
Torquato Dussoni, capo di divisione.
Divisione V*. — (Servizi promiscui).
N. N., cupo di divisione.
Direzione generale
delle imposte dirette sui redditi.
Enrico Abbate, direttore generale.
Guglielmo Fiastri, vicedirettore gener de.
Divisione I». — (Affari generali e personale).
Felicissimo Gianna, capi di divisione.
Divisione II». - (Imposte fondiarie).
Giovanni Bottaro, capo di divisione.
Divistone III». - (Imposta sulla ricchezza
mobile).
Leonida Macola, capo di divisione.
Divisione IV», — (Riscossione — Imposte
sui beni rustici e sui fabbricati — Sovrim-
poste provinciali e comunali).
Alberto FerraroLa Sala, capo di divisione.
Direzione generale del catasto
e dei servizi tecnici.
Luigi G alata, direttore generale.
Luigi Princivalle, vicedirettore generale.
Divisione I». — (Affari generali e personale).
Gennaro Jannarone, ff. capo di divisione.
Divisione II». — (Formazione e conserva-
zione del catasto^
Legnago Gorini, capo di divisione.
rsioNE ITI». - (Uffici tpcntflì.
Giovanni Orosso, capo di divìs'oìie.
103 ~
nistrasiotif. « per la vendita dei beni prove-
nienti dall'asse ecclesiaxiico.
11 Ministro, prenidenle.
Commissione centrale pei
le imposte dirette.
Culiedonlo Iiighlllerl, presidente.
riami rì</nardanti
S. E. il Ministro riceve tutti l giorni l Se-
latori e i Pepatati.
8. E. il Hottoscgretario di Stato riceve 1 Sf»-
iteri e i Deputati nel giorni di lunedi, nier- Colleyio consultivo dei periti doganali.
)ledì e venerdì dalle 11 alle l'i. Carlo Schanzer, jj;rs»(/^<i/*'.
e aitrt^ persone devono chiedere udienza, r- „• 7-7. ■ ■ . • ....
ettori Generali e i Capi di Divisione "^Z^i, LT''''"T,7'T ^r ^r't ''"""
'^ massa del Coi-po delle (inardie dt Finansa.
I Direttori Generali e i Capi
icevono tutti i giorni nelle 6re libere d'ullicio.
Consiglio del 1 atasto.
Antonino Di Prampero, presidente.
Commissione Censuaria cenrale.
Il Ministro, precidente.
Commissione centrd-' per la r'sahizìone dei ri-
corsi contro la lassù sul consumo del ijaz-lHce
e del>' energia elettrica.
Italo lirunelli, p-esiìente.
Commissione centrale per l' attuazione diprov
vedinfuti reUitici al dazio citnsnmo.
Carlo Sandrelli, presid'-nte.
Commissione permnvente pei laro 1 re'a'ivi ai
ti aitali di lommn-c'o ed alle tar.ff'e d ganali.
11 Segretario generale del Ministero de-
gli Esteri, presidt-n e.
Comiiiiss'one permanente per l'esame del'a si-
tu'i:ione dei cai it'li del bilancio.
11 Sottose^iretario di Stato, presalente.
CommisBione reale dei tratturi.
Il Direttore Generale del Demanio, pre-
tidente.
Commissione centrtde di sindacato per Vammi-
N. N., presidente.
Commissione centrale pel conferimento dei ban-
chi di lotto e per l' amministrazione d«l
Monte vedorile dei riceritori del lutto.
^ incenzo Mancioli. presidente.
Consiglio tecnico per V amminiatr. dei tabacchi
Emanuele Paterno di Ses.sa, presidente.
Consiglio tecnico per l'ainministraziune dei auli.
Pietro Bertarelli, presidente.
Commissione centrale di perizia per la cam-
pagna di coltivaziotte dei tabacchi.
11 Direttore generale dell'Agricoltura,
presidente.
Commissione di vigilanza sul servìzio del chi-
ni 10 di Slato.
Vincenzo Sanarelli, presidente.
Commissione centrale per risolvere »» via am-
ministrativa ed in appello sui reclami contro
le decisioni dei funzionari di cui all'art. 91
del Regolamento sul Lotto.
N. N., presidente.
Commissione centrale dei valori per le dogane.
Il Direttore generale dello Dogane, pre-
sidente.
MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA E DEI GUITTI
(JiOMA, piazza Firenze).
liUdovico MORTARA, Ministro. — Alberto LA PEGNA, Sotloaegre'ario di Stato.
Gabinktto pkl Ministro. - (Aflfari dei qunli
il Ministro si riserva la trattazione — Re-
lazioni cui Parlamento, con lo Commis-
sioni, ec).
F. S. Caioselli, capo di gabinetto.
Gaetano Azzariti, segretai io del Guirda-
iigilli.
UlFICIO DI THADU/IONE.
(Via (lei Prefetti. Mi).
Giuseppe Magrini, diretfxr'.
'lABINKTTO DKL SOTTOSKOKET. DI STATO. —
(Ufficio dell'Ispettorato, Economato e Cassa,
Biblioteca, ed Archivio Generalei.
Amedeo Tarsia, capo di gabinet 0.
Kattaele Gioffredi. seure^ui io particolare
del ."sottosegretario di .^tato.
Ispettorato generale.
N. N., isjutlore generale.
AJfieilo Faruce. Eiiiìlio Xicooli, Gio\ anni
Bartoli Avveduti, Gius. Santacroce, Luigi
Frezzini, Giorgio Levi, Luigi Alessandro-
ni, Agide Sindioi, Ernesto Tholesano di
Valgrisanche, (Jarmelo Damiano, Enrico
Tonini, Carmelo Belliore, Emilio Ferrato,
Tarsia Amedeo. (Giuseppe La Cava. Altlo
Grassi, Nicola Con.siglio. Enrico Marotta,
Luigi Chiefl'o, ispettori superiuri.
Segretariato generale.
(Comprende le Divisioni I, IT, Ilf).
Divisione I». — (Ufficio di studi legislativi e
pubblicazione delle leggìi.
Angelo Raffaele lacuzio, capo di divisione.
Divisione II». — (Personale del ministero e
della magistratura).
Luigi Cannavina, capo di dirisii.ne.
Divisione III». — (Personale delle cancellerie
e segreterie giudiziarie;.
Geni aro De .Monaco, capo di divi9ian$.
- ICA -
Direzione generale
degli affari civili e del notariato.
(Via del Gcsfi. C2).
{Comiireiide le Divisioni IV, V, VI).
Giuseppe Azzoliiii, lìiveUorc. g^nera'e.
Giuseppe Innocenti, vicediredove yeneraìe.
Divisione IV». - (Affari civili),
Ugo Coniinelli, capo di divisione.
Divisione V". - (Notariato).
Tranceseo Fiascani, capo di d.'visione.
Divisione VI*. - (Spese di giustizia e locali
giudiziari).
Giuseppe Morisani, capo di divisione.
Direzione generale
degli affari penali, del casellario
e della statistica.
(Comprende le Dinisionì VII, VITI, IX, X).
Adolfo Antonini, direttore generale.
N. N., vicedirettore generale.
Divisione VII». — (Affari penali).
Marzio De Notaristefani, capo di dirisìone.
Divisione Vili». — (Gra^.ie).
Teodoro Tufaroli, capo di d-'isone.
Divistone IX». - (Casellario giudiz. centrale).
Giovanni Battista Pecorella, capo di divis.
Divisione X». - (Statistica).
Girolamo Macchiarelli, capo di divisione.
Direzione generale dei culti.
(Comprende le Divisioni XI, XII e le due Di-
visioni della lìagioneria).
Alfonso Susca, direttore generale.
Guido Augusto bozzoli, vicedirettore ge-
nerale.
Divisione XI». - (Giurisdizione e polizia ec-
clesiastica;.
Gaetano Pa'mera, capo di divisione.
Divisione XIK — (Patrimonio ecclesiastico),
Gaetano Trigona dei Marchesi della Fio-
resta, capo di divisione.
Ragioneria deoi.i economati generali dei
benefici vacanti.
Giovanni Gelanzè, capo ragioniere.
Ragioneria centrale «el Ministero. —
Giorgio Bigazzi, direttore, capo ragioniere.
Consiglio superiore per le nomine, promozioni
e trasferimento dei magistrati.
Lodovico Mortara, presid.
Commissione della statistica giudiziaria e no-
tarile.
Garinetto rpx Direttore Generale. —
(Pei-sonale «- Servizio d'ispezione — Con-
siglio di amministrazione — Protocollo e
Archivio).
Luigi Romano, capo di g<ihinetti>, inca-
ricato.
Ufficio spiciai.e del Fondo di Beneficenza
K Religione della città di Roma alla
immediata dipendenza del Dibkttohe
Generale. — (Erogazione del fondo di be-
neficenza e religione della città di Roma —
Consiglio d'amministrazione).
Ugo Crescentini. cipo dell' uffìrio.
Divisione I». — (Applicazione delle le,i,'gi di
soppressione).
M. N., direttore capo di divisii.ne.
Divisione II», — (Soppressione dei canoni-
cati e dei beneficii minori — Svincoli —
Devoluzione delle rendite delle chiese ex
ricettizie ai comuni).
Aldo Frizzati, diret.'ore capo di divisione.
Divisione IH». — (Gestione mobiliare. -Quar-
to di rendita delle soppresse corporazioni
ai Comuni — Debiti di gestione dei con-
tabili!.
Luigi Romano, diretiore capo di divisione.
DmsioNE IV». — (Gestione immobiliare).
Angelo Turetta, dirett. capo di divisione.
Divisione V. — (Congrue e supplementi di
congrua — Assegni per spese di culto —
Assegni agli economi spirituali e alle mense
vescovili).
N. N., capo divisione.
Ragioneria. — Giuseppe Fiori, direttore capo
di divisione.
Oronzo Quarta, presidente.
Direzione generale del Fondo per il Culto.
(Uonia, salita liel Grillo).
Carlo Monti, direttore generale.
Tulio Giaci, vicedirettore geneia'e.
Commissione di vlgilama suU' amministra-
zione del Fiiniio per il < u'tn.
Giuseppe D'Andrea, presidente.
Consiglio di amministrazione del Ftmdo perii
( ulto.
Francesco Agnglia, presilenti'.
Cims-iglio d' arami nis'r.izione del Fondo di be-
nt'ficenza e re'igione della città di Homa.
Guido Di Caipegna Falconieri, preaid.
S. E. il Ministro riceve i Senatori e i De-
putati tutti i giorni tranne il giovedì e la do-
menica dalle 11 alle 12, i Magistrati ed Av-
vocati il martedì e venerdì dalle IO alle 11,
le altre persone, quando ne facciano moti-
vata domanda, nei giorni che di volta in volta
verranno stabiliti dal Ministro.
S. E. il Sottosegretario di Stato riceve i
Senatori e i Deputati, tutti i giorni, meno la
domenica ed il lunedì dalle 11 alle 12, Ma-
gistrati ed Avvocati martedì e venerdì dalle
li> alle 1 1 e tutte le altre persone che ne fac-
ciano domanda motivata, nei giorni e nelle
ore che verranno loro notificati.
I Diretlori generali ricevono dalle 10 alle
12 tutti i giorni i senatori, deputati, magi-
strati e vescovi, martedì e giovedì le altre
persone.
— 1G5 —
MINISTERO DELLA GUERRA
{ROMA, via XX Settembre).
Alberico ALBRICCI. tenente centrale, Ministro.
Andrea FINOCCHIARU-APIULE, Sottoseyre urio di Stalo.
Ettore Conti, Sottceaietario per le armi, le munizi
Adolfo Nardi. <a/vo di gabinetto.
Gualtiero lUvetina, Sfgret'irio / artii-olare.
li e l' aeronautica.
Gabinetto dkl Ministro.
Giuseppe Civallero, "</ o di yahii.e'to.
Leopoldo Pavoni, ^apo di divisione.
Seghktebia particolare del Sottosegke-
TAnio DI Stato.
Umberto Eula, capo di gaìin'ilo.
Pietro Fraina, segretario pniticuìaie.
Segretariato generale.
Giacomo ranelli, (/l'c^^fc g n-raìe.
Divisione Stato Maggiore.
Alfredo Rota incari<ato.
Divisione Personale del Ministero.
Umberto Eula, capo di d'.vìs'one.
Divisione 1» Ragioneria.
Eugenio Petruocl, ca^o di divisione.
Divisione II* Ragioneria.
Filippo Minetti, ispettore superiore.
Divisione tiro a segno.
N. N., capo di div s one.
Ufficio ispezione veterinaria.
Antonio Cattani, cpt nffìciu.
Rivista militare italiana.
Amili-aru Strani, dircHore.
Direziono generale personale ufficiali.
Antoni. Pirajno. direttore g ne> ale.
Trance*- jo Lesini, vice direttore yenende
Divisione .* (Uttìcialit. - N. N.
Divisione II» (Ufficiaiii. — N. N.
Divisione Disciplina. Annibale Ceresa.
Ufficio mobilitazione. — Alfredo Pisr.no.
Direzione generale
personali civili e affari generali.
Guido Rousseau, direttore g-nerale.
Affari generali.
N. N.. capo di dicis one.
Divisione personali civili dipendenti.
Paride Sabatini, capo di divisione.
Giustizia militare.
Carlo Magni, cupo di divisione.
Divisione pensioni, economato e cassa.
Attillo Restaldi. -apo di dio'sione.
Direzione generale d'artiglieria.
Giuseppe Cortese, direttore generale.
Edmondo Baumgartner, vice direttore ge-
nerale.
Ufficio del Direttore gknbkale.
Giorgio Luzzafto, cajjo deW ufficio.
Divisione artiglieria.
Vincenzo De Santi, capo di divisione.
Divi.sioNE amministrativa d'artiglieria.
Giuseppe Alinei, capo di divisione.
Direzione generale del genio.
Gnstavo Nieoletti Altimari, direttore g*-
nerale.
I* Divisione genio.
Raffaele Parisi, capo di divisione.
II» Divisione genio,
Egidio Rubelli, ccpo di divitiione.
Divisione demanio militare.
Edoardo Feriiintini,' capo ili divisione.
Direzione generale dei servizi
logistici ed amministrativi.
Angelo Modena, direttole t/enemle.
Carlo Barale, Ugo Monteverde, vicediret-
tori yenfriili.
Giuseppe Giannetti, ispettore capo elei ser-
vizi di CommiDSuriato militare.
Divisione assegni.
Luigi Petrucci, crpo di divis'o e.
Divisione sussistenze,
Ettore Vicentini, capo di divisione.
Divisione vestiario.
Giuseppe Martinelli, cup-) di divi.^ione.
Divisione casermaggio,
N, N., capo di divisione.
Divisione amministrativa dei corpi e in-
dennità DI guerra.
Adolfo Pollio Salimbeni, capo di diri-
sione.
Divisione trasporti e servizio postele-
grafico.
Ernesto Porporati, capo di divisione.
Ufficio mobilitazione.
Alberto Guarduoci, capo ufficio.
Ufficio esportazioni.
Luciano Bennati, capo ufficio.
Ufficio ispezioni.
Alfredo Fiory, ispettore supcriore.
Direzione generale leve e truppa.
Enrico Corsi, direttore generale.
Andrea Zendriui, vi<edirefiore general».
Divisione I». — (Leve'.
Giorgio Bai-ini, capo di/diviaimie.
Divisione II». — (Level.
Aristide Moriui, capo di divisione.
1G()
Divistone I» TRUPrA.
Galeazzo Busi, capo di divisone,
DiVJSIONK li» TRUPPA.
Temistocle lìioceii, cnjìo di divisione.
Divisione matricolk.
Nicola (ìjilardi, capo di divisione.
Divisione stato civii.i:.
Augusto Annibali, rapo di diviiione.
Ufficio ispezioni.
N. N., ispettore superiore.
Direzione generaie revisione dei conti.
Angusto Freddi, direttore generale.
Divisione I*.
Carlo Barbi, capo di division».
Divisione II».
Pasquale Brini, /T". capo di divisione.
Ufficio di bevisione dellk contabilità
di artiglieria e genio.
Giovanni Bessone, capo ufficio.
Ispettorato ippico.
Fabrizio Odetti di Marcorengo, ispeltoi-e.
Direzione generale della sanità militare.
Francesco Della Valle, direttore geneyci'e.
Edmondo Trombetta, vicedirett. genera' e.
Divisione I» — (Personali).
Alfredo Buccianti, capo di divis. inraric.
Divisione II». — (Atti sanitari e afiari geno-
rali). (Via del Trifone, 87).
N. N., capo di divisione.
Divisione III». - (Materiale).
Gaetano Meola, capo di divisione.
Divisione IY». — (Servizi tecnici).
Giovanni Memmo, capo di diaiz. incurie.
Direzione generale per la liquidazione
dei servizi per le armi e munizioni.
(Piazza Miguanelli).
N. N., direttore generale.
Ufficio di ragioneria per le armi, le
munizioni k l'aeronautica.
Vittorio Bruschelli, capo di divisione.
Direzione centrale d'aviazione.
Giulio Douhet, direttore centrale.
Direzione centrale dirigibili kd
stati.
Enrico Petrucci, d rettore c;ntr<de.
Comando del Corpo di S'.ato Magg ore.
Armando Di.iz, <apo di Stat» Ma>i<ii"rp.
Pietro Badoglio, fiotto capo di Sta o Magy.
Consiglio d'amministrazione e di discijdina prr
i funzionari cicili deW amministrazione ddla
guerra.
11 Ministro, presiden'e.
Consiglio dell'Ordine militare di Savoia.
N. N., presid:nte.
Cummissione jìer l'esame delle proposte di ri'
compenso al valor militare.
Pietro Marini, presidente.
Commi-sione permanente per V esecnzione delle
leggi p >i v terani 1848-49 sulla reintegrazione
dei gradi perduti.
N. N., jìiesidente.
Commissione per l'esame dei ricorsi contro le
decisioni dei Consigli di Leva.
Paolo Moirone, presidente.
Commissione per il riconoscimento della Cam-
pagna dell' Aaro Jìomano nel 1807.
!N., presidente.
N.
Udienze dei Membri del Parlamento:
di S. E. il Ministro: tutti i giorni eccetto
il Giovedì e la Domenica dalle 11 alle 12. Gli
Ufficiali Generali e Superiori per visite di
dovere tutti i giorni dalle 10 alle 11, eccetto
il Giovedì e la Domenica.
. di S. E. il Sottosegretario di -'ato: tutti
i giorni dalle 11 alle 12.
dei Direttori generali: tutti i giorni,
dalle 10 e mezzo alle 11 e mezzo.
MINISTERO PER L'INDUSTRIA, IL COMMERCIO
E IL LAVORO E PER GLI APPROVVIGIONAMENTI.
{liOMA, via XX Settembre).
Dante FERRARIS, Ministro. — Bartolomeo RUINI, Sottosegretario di Stalo.
Luigi Muriddi, sottosegretario per gli appV' vrigionnm''nti.
Francesco Giannini, capo di gabinetto di S. E. il Ministro.
Evaristo Siniscalchi, segretario particolare di S. E. il Ministro.
Giovanni Girardi, capo di gabinetto di S. E. il Sottosegretario.
go Costantino, segretario particolare di S. E. il Sottos'g reta rio.
Ugo
Ufficio cassa.
Natale Saporiti, economo cassiere.
Divisione ragioneria.
Ugo Casaglia, direttore cajjo di ragioneria.
Direzione generale del credito, della
cooperazione e delle assicurazioni private.
Vincenzo Camanni, di>etlore generale.
Oreste Tatoni, AUredo Maraldi, ispettori.
Dnr^TONB CRRDITO.
Gaspare Hodollco, '•aro di dirh'mne.
Divisione coofkrazionb ku assu ubazioni
PRITATF..
K.N., capii lU diri i>»f.
Direzione generale del lavoro
e della previdenza soc.ate.
Giuseppe Faloiaiii, direttore yeneraU.
Divisione ufficio bel lavouo.
N. N., capo di dici^ione.
Divisione previdenza sociale.
N. N., capo di divisione.
Itpet'orato dell' industfia e de' lavoro. — An-
drea Calderon, ispettore caio.
Ispettorato medico dell' indnxtria e del lavoro. —
GiOTanni Loriga, is/ ett. rapo.
Ispettorato gen frale delle industri^ e dell'iris'-
ynamertto industriale. — Luigi Belloc, ispet-
tore genei ale.
Ufficio industria, légi-ylo zinne e polizia indù-
striale.
— Cai-lo Rosada, capo sezione.
Ufficio propr età intellettuale. — Giuseppe Giu-
liozzi, capo sezione.
Direzione generale
per gli approvvigionamenti.
Vincei'.zo Giuffrida, direttore generale.
Uri^Kio I. Importazioni.
Alberto Gblieght, capo dell'ufficio.
Urricio II. Trasporti marittimi.
N. N., capo dell'ufficio.
Ufficio III. Affari della direzione oe-
nkrale.
Luigi Ffurnier, capo dell'officio.
CFFICIO IV. APl'llOVVIQlONAMKNTI.
Luigi Paradisi, capo dell' ufficio.
Direzione generale per i consumi
e le requisizioni.
Emilio Moraiidi, direttore generale.
Ufficio I. Censimenti.
Santino Veiratl, capo dell' uffi' in.
Ufficio II. Distrihuzione dei cereali.
Vittorio Quercia, cap» di W ufficio.
Ufficio III. Fauine.
Ij^nazio Giordani, capo dell'officio.
Uffici.) IV. Acquisti k requisizioni.
Giusi pne Manca, lapo dell' uffico.
Ufficio V. Proi>czione dello zucchero.
Al/redo Vita, ea;^o dell'ufficio.
Ufficio VI. Carne.
Nello Fottlcchia, capo dell'ufficio.
Direzione generale affari amministrativi.
BonavciiUira (Jrazliii)i, direttore ij«,iierule.
Ufficio I. Peu.sonalk.
Felice Ferrari, cupo dell' uffi- io.
Ufficio II. Ispezioni
Giuvauui Casagrando, cupo dell'ufficio.
1(57 -
Ufficio III. Bollettino.
Ottorino liaiiiiondi, capo de'l' t/fflrin.
Ufficio IV. Enti autonomi dei consumi.
Saverio Splendore, c«po dell'ufficio.
Racìioneria ( entrale.
Luigi Balsamo, dir. capo di ragioneria.
Ispettorato generate del commercio interno
e dell'insegnamento commerciale.
Emilio Vonozian, ispelt. g-nerale.
Italo Boiardi e Michele Arnaldi, ispettori
capi.
Divisione commercio interno.
Carlo Falocl, capo di dioision;
Divisione inseonamknto com&iercialk b
servizi speciali.
Giuseppe Marmiroli, capo di divisione.
Ufficio centrali metrico e del sIggio
DEI metalli preziosi.
Napoleone Keggiani, direttore.
Ufficio di politica economica e del com-
mercio estero.
Bernardo Altollco, ispettore general».
Divisione politica economica.
N. N., capo di divis one.
Divisione commercio estkro.
Giovanni Paccanonl, capo di divinio'ie.
Servizio dell' insegnamento ind istriale. — Mrl-
ohiorre Zafjarese, iaptt. Annerale. — Achille
Tondi, ispetior» superiore.
Ufficio centrale di statistica.
Alessandro Aschieri, i.<?prtiore generale.
Divisione .statistiche amministrativi, de-
mografiche E sanitarie.
Emilio Valente, capo di divisione.
Divisione statistiche generali, economi-
che e finanziarie.
N. N., cupo di divisione.
Ufficio economato generale.
Rodolto Eruscagli, capo di diclsioné.
Delegazione centrale per la pesca.
{Vin dfì (jriKchi, 4;;()).
Conte Fulco Tosti di Valminuta, delegalo
centrale.
Istituto nazionale delle assicurazioni.
(Via della Sluiiiperia).
Alberto Beneduce f. f, direttore generale.
Enrico Scodnik, vicedirel.o' e generale.
C0N.S1OLIO DI amministrazione.
Bonaldo Stringher, presilcnte.
Commissioni e consigli permanenti.
Consiglio superiore del commercio. — Il Mini-
stro, presidente.
Consiglio della previdenza e delle assicurazioni
so iati. — Carlo Ferraris, presidente.
Consiglio superiore di statistica. — Luigi Hr>dio.
presidente.
— 1G8
Il Mii.is
Consiglio superiore del lari ro.
presidttt e.
Cons'f/!io pr l' istruzione tumunerci il". — Lui;;!
Fontana Russo, prtniiUntc.
Consiffliopei- l' istruzione inìu^ti tuie. — Cesare
Saldiui, j)>-e.sidenle.
Commissione superiore nutrica e del saggi} dei
metalli preziosi. — N, N., presid'uti-.
Commissione cenlra'e di revisiono dei re.la'ìii
sulle privative indusfrinli. — N. N., jìve^id.
Commisnioneccns Itiva per la p sa. — Mario
Ceruienati, presidente.
Conitnissinn». rnvsultira per il credito agrario.
— N. N., presidente.
Colimi sione centrale pfr le case popolari. —
Giauforte Suardi, presiden e.
Commissione e Comitato centrale per le coope-
rative di produzione e lavoro. — Vincenzo
Canianni, prts'iente.
C >mmì8sione permanente per l'economato gene-
rale. — Pio Carbonelli, presidente.
Commissione per ; unente per le Borse naziona'i
di pratica commerciale ed industriale. — il
Ministro, presidente.
MINISTERO DBI.V INTERNO
(ROMA, piazze Navona, di Pasquino e di San Panaleo — Palazzo Braschi).
Fr;uicesco NITTI, Ministro.
Giuseppe GRASSI, Sottosegretario di Stato.
Gabinetto. — (Affari politici e riservati —
Corrispondenza particolare — Corrispon-
aenza telegrafica — Relazioni del Ministro
col Parlamento — Nomina dei senatori —
Elezioni politiche — Circoscrizioni eletto-
rali — Studi e preparazione di disegni di
legge e regolamenti — Onorificenze caval-
leresche — Funzioni pubbliche — Cerimo-
niale, ce).
Vflìci dipendenti dal Gabinetto: LeLtura e rias-
sunto sommario dei giornali nazionali ed
esteri — Consulta Araldica, medaglie com
memorative e affari relativi agli atti di
valore civile — Segreteria del R. Ordire
Civile di Savoia — Direzione della Gazzetta
Ufficiale.
Enrico Flores, capo del gabinet:o.
Giuseppe Magno, segretario pttrtico'are
di S.E. il Ministro.
Gabinetto del Sottosegretario di Stato.
Giuseppe Ajroldi, capo di Gabinetto.
Marziale Duoas, segretario partirolarc
Ufficio stampa.
Achille De Martino, cupo de'l' u/fii •.
Ispettori generali amministrativi.
Giov. Battista Rossi, Giuseppe Pallicela,
Eugenio De Carlo, Amedeo Moroni.
Ispettore generale degli Archivi di Stato.
Giov. Batt. Rossano.
Ispettori generali di pubblica s'curez^a.
Adolfo Lutrario, Edoardo De Domenico,
Simone Dante Chiapello, Giulio Cesare Fcr-
r.iri, Secchi Riccardo, Augusto Battio; i.
Emidio Ercole D'Alessandro, Giovanni
Gasti.
Ispettori generali delle carceri
e dei riformatori.
Paolo Caiiubbio, Iloboaino Codelj(j,"^pa-
minonda Querci Seriacoi)i, Luigi Solinas.
Ispettori di ragioneria.
Raffaele Ferri, Paolo Donati, Antonio
Zanon, Salvatore Portelli.
Direzione generale del personale e uf-
fici dipendenti.
Luigi Maggioni, ff. di direttore generale.
Divisione I*. Personale. — (Personale del
Consiglio di Stato e delle amministrazioni
centrale e provinciale — Matricola e con-
tabilità — Questioni di nazionalità e cit-
tadinanza — Danneggiati politici — Vedove
ed orfani di benemeriti della pairia —
Mille di Marsala e superstiti di Talamone
— Atlari diversi non attribuiti alle altre
divisioni — Biblioteca del Ministero —
Economato — Archivio e protocollo gene-
rale, ec).
Oliviero Savini, capo di divisione.
Biblioteca.
Brando Brandi, caposezione inciricato.
Economato i; Cassa.
Emilio Rondini, econo:no.
Cesare Romizi, cassiere.
Direzione generale
deil'amm'n'strazione civile.
[Comprende le Divisioni Il-Ill),
Alberto Pironti, prefetto, /f. di direltore
generale.
Giuseppe Visconti, vicedirettore generale.
Divisione II*. Amministrazioni dei Comuni e
delle Provincie. — (Tratta anche gli affari
relativi ai confini dello Stato, alle circo-
scrizioni comunali e provinciali, alla liqui-
dazione dei danni di guerra, agli Archivi
di Stato).
Leonida Ragnisco, capo di divisione.
Divisione IH». Beneficenza pubblica.
Costantino Cellario, capo di divisione.
Ufficio per il credito comunale e pro-
vinciale K PER LA municipalizzazione
DEI PUBBLICI SERVIZI.
N. N , capo di divisione.
— 1G9 —
I
Commissario Generale Civilk dklla Vk-
NEZIA Gì IMA.
Augusto Ciuflelli.
CoMMissMiio Genkbalk Civile del Tukn-
TINO.
Luigi Credalo.
Direzione generaie di pubblica sicurezza.
{Comprenda le Divisioni /)'- V),
Vincenzo Quaranta, direttore generale.
Achille De Giojgio, vict direttore gen<!ral«.
Ueeicio riservato di pubblica sicurezza.
Giuseppe Siracusa, rap > tifjicio.
Divisione IV*. Polizia giudiziaria ed ammi-
nitttrativa.
Giuseppe Siragnsa, predetto rapo di divi-
fi io ne.
DlvisiONK V*. Permnale di polizia.
N. N., capo di divisione.
SCCOLA DI POLIZIA.
(Vicolo delle MaiitcUate, 7).
Salvatore Ottolenghi, direttore.
Direzione generale della sanità.
(Compre)ide le Divisioni VI, VI f,^ Vili).
(Corso Vitt. Euiiinnele, -iiiit).
Alberto Lutrario, itireltore generale.
Alessandro Messea, vicedirettore generale.
Serafino Kavioini, Francesco Inghir.erl,
isppt/ori ge»er/ili medici.
N. N., ispe'ioyp gener. batteriologo.
Pietro Bij.'inelli, i.tpeitoie g^ner. chimiro.
Calogero Fradella, igp ttore del stnizio
celtico.
Carlo Bisanti, Giuseppe Cosce, ispettori
veterinari.
Emilio Carlinfanti, Matteo Spica, iipettori
del servizio farmaceutico.
Divisione VI». Temica.
Gaetano Basile, capo di divisione,.
Divisione VII». Amministratica,
Federico Chatelain, capo di divisione.
Divisione Vili». Servizio zoointrici^
Leoni) rdo Colucci, cupo dì divisi nfi.
Laboratorio di Micrografia e Batterio-
logia.
(Piazza Vittorio Kinannelf. l:!).
Bartolomeo Gosio, direttore,
LABOKATonio Chimico.
EmiUiuele Paterno di Sessa, direttore in-
C'irica/o.
Direzione generale
delie carceri e dei riformatori.
{Comprende le Divisioni JX-X).
(Via L.ir;;a).
GioTanni Bobbio, direttore generale.
Giuseppe Spano, vic^dlre'tore genna'e.
Divisione IX», Ftibbricnti, lavorazioni, man-
tenimentoj
Giuseppe Boccalone, capo di divisione.
Divis'ONK X». Personale d'antministrazione «
di custodia e movimen o dei detenuti e dei gio-
vani corngendi.
Giuseppe Ferrari di Caporciano, capo di
divisione.
Divisione XI». Sp-ise variabili di competenza
dell' amminist razione civile.
Vittorio Serra, capo dirti ne.
Divisione XII». Spe^e fìss»" in genere.
Giovanni Alibrante, cupo di divisione,
Ragi neria cetUra'e del Ministero.
Alfredo Glovannctti, direttore cajio.
S. E. 11 Ministro non ha giorni nò ore fìsse
per ricevimenti.
S. E. il Sottosegretario di Stato riceve 1
Senatori, 1 Deputati e i Preletti tutti i -iornl
meno i festivi dalle 10 alle 11 '/.,.: le altro
persone nel giorno e nell'ora indicati nelle
risposte alle domande di udienza.
I Direttori generali e i Direttori capi di
divisione ricevono in ufficio nelle ore dispo-
nibili.
Reale Ordine civile di Savoia.
Consiglio dell'Ordine.
Attendo allesaine dei titoli ]>or il conferi-
mento dell'onoritìcenza deUOidine, ed al-
l'amministrazione del patrimonio partico-
lare dell'Ordine medesimo.
11 Ministro, presidente.
Consulta araldica.
Dà parere al Governo in materia di titoli
gentilizi, stemmi ed altre pubbliche ono-
rilicenze e pel riconoscimento del diritto
di portare titoli gentilizi per successione od
in forza di concessioni od investiture.
11 Ministro, presidente.
Commissione per esaminare le proposte di ri-
compense al valor civile.
Il Comandante la Divisione Militare di
Roma, presidente.
11 Prefetto della Provincia di Koma, vice-
presidente.
Commissione per l'applicazione della legge
8 luglio ]H8^, relativa ai provvedimenti per
i danneggiati politici delle provincie napo-
le'ane.
Antonio Cefaly, presidente.
Commissione per l'applicazione della legge
8 luglio 1883, relativa ai provvedimenti per
i dannegijiati polit iri delle provinrie siciliane.
Ugo Di Sanf Onofrio, presidente.
Commissione consultiva pel risanamento Mia
città di Napoli,
N. N., presidente.
Commlssiore centrale pel crjdito comunale t
provinciale,
Pietro tìcamuzzi, prsidente.
170 —
Consiglio superiore di assistenza
e beneficenza pubblica.
Alberto Dallolio, presidente.
Consigiio per gii archivi.
Attende alla compilazione e ì intei-pretazione
delle le?;gi e dei rey;olamenti, ordinamento
generale degrli archivi e del corrispondente
servizio; metodo dei lavori di ordinazione
e pubblicazione de^li atti; programmi dej^li
esami d'ammissione e promozione degli uf-
fiziali: promozione degli uffizialiper merito.
N. N., presidente.
Consiglio superiore di sanità.
Porta la sua attenzione sui fatti risguar-
danti l'igiene e la sanità pubblica del Re-
gno, dei quali sia informato dal Ministero
dell'Interno; propone 1 provvedimenti, le
inchieste e le ricerche scientitìche che giu-
dichi convenienti ai tini dell'amministra-
zione sanitaria; dà parere sullo questioni
che gli sono deferite dal Ministro dell' in-
terno.
Camillo Golgi, preaiden'e.
MINISTERO DBI.LA ISTRUZIONE PUBBLICA
(ROMA, piazza della Minerva).
Alfredo BACCELLI, Ministro. — Guido CELLI, Sottosegretario di Stato.
N. N., Soìtusegretario di Stato per le Belle Aiti.
Luigi Parpagliolo, rapi di gabinetto di S. E. il Miiilsro.
Gustavo Venditti, segretario particohtre ili S. E. il Minis.'ro.
Pietro Faudella, rapo di gahinetto di S. E. il Sottosegretario.
Luigi La Pegna, segretario di S. E. il Sot os^gret.irio.
Ispettorato amministrativo.
Giovanni Battista Cao, i-pettor". generale.
Mario Martini, Alberto Salvagnini, Al-
berto Parisotti, Ermete Rossi, Aronne Tor-
re, Giovanni Luccio, Ettore Marani, Al-
berto Avena, ispettori.
Segretariato Generale.
Ermete Rossi, ispettore capo.
Divisione I». — Personale del Ministero.
Roberto Cao Pinna, cupo di divis.
Divisione II». — Amoiinistrazione.
Omero Ranelletti, /f. di capo di divisione.
Ufficio della Legislazione comparata.
Emilio Miiller, capo sezione.
Economato e Cassa.
Decio Germozzi, capo sezione.
Direzione generale
per la Istruzione superiore.
Giovanni Filippi, direttore generale.
Divisione I*. — Università e i.stilHti d'islru-
zione superiore — Fersonale.
Vincenzo De Nobili, capo di divisione.
Divisione II». — Moteria'e — Studenti.
Giuseppe Biraghi, ispettore supeiiore.
Divisione IIK — Biblioteche, istituii e cor^n
scientifici e letterari.
Ugo Frascarelli, capo di divisione.
Direzione generale
per la Istruzione media e normale.
Manfredo Tovaicra, direttore generate.
Averardo Casaglia, ispettore generale.
Ispettori centrali delle scuo'e medie.
Giovali Vincenzo Belsani, Vittore Ale-
manni, Francesco Piola, Guglielmo Pado-
van, Gaetano Cogo, Riccardo Truffi, Ciro
Trabalza, Alfredo Perna. Salomone Piazza.
Carlo Vincenti, Ettore Patini.
Divisione I». — Scuole medie e normali.
Lorenzo Roc. a, capo di divisione.
Divisione II». — Affari generali e contenzioso
scolastico.
Laj Guido, capo di divisione.
Divisione III». — Scuole classiche e convitti
nazionali.
Raffaele Grazioli, capo di divisione.
Divisione IV». — Pers naie degli istilliti tecnici
e nautici e delle scuole tecniche.
Giacomo Crivelli, capo di divisione.
Divisione V». — Istruzione magi-strale. —Edu-
cazione fisica. — Istiluti di tducazione fem-
minile.
Giovanni Belloro, capo di d visione.
Divisione VI, — Istruzione media pareggiata
e privata.
Ettore Petitbon, capo di divisione.
Direzione generale
per l'Istruzione primaria e popolare.
(Lungo Tevere Sanzio, N. 15).
Antenore Cancellieri, direttore generale.
Ispettor i cent lali per l'i-^tr UT. primaria popolar e.
Giovanni Di Giusto, Gabriele De Robbio,
Luigi Friso, Pietro Faudella, Ettore Gra-
ziani, Enrico Muzi, Alessandro Bottaro, Al-
fredo Saraz, Giovanni Di Tommaso.
Ufficio degli affari generali.
Gustavo Nardi, capo dell'ufficio.
Divisione I». — Personale.
Mario Margaritori, capo di divisione.
- ITI —
PiVTsi< NE II». — Istruitone e' ime ntm-e e pop ,-
larr.
Fiancesco Veniali, capo di divisi' nf.
DlvisiONK III». — A^Hi d'ififaiizia, aff,n i no i.
(ìnidu Podestà, C'f;'o(f/ dìiinioiif.
DivisioNK IV».— honla.iimi xciil,i»'iihe.
(i invali ni Kossi. c-ipo di di risiane
DivisON.-: V». - Coniahilità.
Fiauoesco Tibtoni, capo di iHvIsione.
Direzione generale
delie Antichità e belle arti.
(l'i:.
(riiln:zo delle Assictifiuioni genrra'i).
Corrado Ricci, direttore generale.
DivisioNK I». — Mo'inuenU, inusei. it-arì.
lliccardo Artoni, rapo di divì-^ione.
Divisione II». — i'trsn.iale dei moium'iili, mii'
sei, fialltrie.
Ottavio Marini, cupo di dicisione.
Ufficio di contabilità.
Giovanni lil•(ie^5ClM, itp'itore.
Ragioneria Centrale.
Vittorio CaUvlliuii, dire-'ore rap'> di ra-
gio'-eiia.
riparto I. - Silvio Hiiule. cafo di diris'oue.
lìirorlo TI. -- Colombo Crivellari, cafO di
d visione.
Consiglio superiore
della Pubblica Istruzione.
11 Ministro, presidente.
Luigi Credaro, virepre.sid.
Comniis.sione permana nte
pfr le arti musicale e drunnn dira.
11 Ministro, presidente.
Sezione per l'arte nmsirnle.
Bossi Enrico, presidente dtl/a sezione.
Sfzione per l'arte dram'natirn.
Knrico di San Martino Valperga, predi'
il* n e della sezione.
Consiglio superiore
per le antichità e belle arti.
11 Ministro, preside/ite.
Sezione I. — (Anti.hi à).
Luigi Pigorini, presidente.
Sezione IL — (Arie- mediievale e minlema).
Manfredo Manfredi, prrsidf.nte.
Sezione III. — {Arte ront- mporaneu).
Arnaldo Zocohi, presidente.
la Stor:a del lìisor-
Comitato Nazionale pet
yimenio.
Paolo Boselli, pres'dtn'e.
Commissione centrale per la di/fusione dell' ialrti-
zione elementare nel meszojiorno e tirile
isole.
Leonardo Bianchi, presidente.
Giunta consultiva per le bib'ioterhe, presieduta
dal Direttore Generale dell' Istruzione su-
periore.
è. E. il Ministro riceve i Senatori e i De-
putati tutti i giorni dalle 11 alle l'i eccetto
il Giovedì e la Domenica. Coloro clic hanno
chiesto e ottenuto udienza, nel giorno e nel-
l'ora indicati nella lettera d'invito, lliceve i
Proli ssori di Università ed i Capi d' Istituti
dipendenti dal Ministero 11 Lunedi, Mercoledì
e Sabato dalle 10 alle 11.
S. E. il Sottosegretario di Stato riceve 1
Senatori e i Deputati tutti i giorni nelle ore
d'ufficio, i Professori d'Università ed i Capi
d'I^stitnti dalle 11 alle 1*2.
I Capi servizio ricevono i Senatori e i
Deputati tutti i giorni durante lorario d' uf-
ficio.
MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI
(liOMA, via della Mercede).
Edoardo PANTANO, Ministro. - Anselmo CIAPPI, Soltose-j reta rio di Stato.
Alessandro (iuglielniinetti, capo di <j<ihinetto del Ministro.
Salvatore Pantano, segretario parli<olare del Ministro.
Luigi Malpelli, rapo di gabinetto del So'Jos-greturio di Stato.
Virginio Bertnccioii, segretari) pnr'ìcolure.
Segretariato generale.
Carlo Mar/.cH'», d rettore 'funerale.
Divisione I». — (Aflari generali — Personale
del Ministero, dei Circoli ferroviaii di
ispeziono e del Genio Civile).
Filippo Allcmanil, rapi di divis'im».
Di'^iMONE 11». — fyuestionl di massinia e
-Midi di lexislaaione — Edilità — «»peie di
Kouia, Napoli e Torino. — Coutratti —
Servizi di economato e c.i-v^.
teca).
Ezio Affini, e"po di dirisi> ne.
Dit)lio-
'ettore rapo di ra-
lÌAOlONKniA CKXTUALK.
AlcNsaudro Tabasso, tfi
gioneria.
StRVr/lO ni CONTABILITA (tKNF.RAl.K.
Alebsandro Sci-e-i e Filippo Vanni
sezione. ^
- 1
Servizio di contabilità pakticolare.
Keparto I. - N. N., ispettore cenrale di ra-
gioneria.
Reparto li. - Giuseppe Oreste Leoni, i«pel-
tore centrale di ragioturia.
Direzione generale di ponti e strade.
Michele Carlo Isacco, direttore generale.
Carlo Cheirasco, vicedirettore generale.
Divisione IH». - (Costruzione delle strade
nazionali e provinciali - Olassilicazione,
miglioramento e polizia delle strade na-
zionali — Trazzere demaniali - Classiti-
cazione consorzi e polizia delle strade pro-
vinciali). ^
Enrico Gasperoni, capo di divisione.
Divisione IV». — Manutenzione delle strade
nazionali — Cantonieri — Cassa di M. S.
Francesco De Rossi, capo di divisione.
Divisione Va. - (Strade ed opere comunali-
esecuzione e polizia — Sussidi - Strade
vicinali).
Carlo Cheir;isco, predetto, ff. di capo di
atvisione.
Direzione generale delle opere idrauliche.
Francesco Ettore De Gregorio, direttore
generale.
Divisione VI». - (Opere idrauliche di I» e II*
categoria — Tevere),
i-uigi Eicci, capo di divisione.
Divisione Vlla. _ (Navigazione interna. - Divisione XVL ^Aft-. •
Personale idraulico subalterno - Poi 7i-. V,3r^« ti ~, ^^^P" generali),
idraulica - Concessioni - ClassiiicaÌ1 ./o.r" ^''''' ''""^^°«' ^^^ ^^ '''--
- Contributi - Consorzi e perimetri -
Sussidi — Idrografia fluviale).
Francesco Ettore De Gregorio, predetto.
Divisione VIlIa._(Derivazioni - Acquedotto
Pugliese - Opere idrauliche di IH» e IV»
categoria - Consorzi - Bacini montaci).
Carlo Petrocchi, capo di divisione.
72 —
^\neÌ?r ^'''- - ^^""'itenzione, migliora-
mento escavazione dei porti - Costn!-
^lone dei fari e fanali -Polizia). ^°'^'":
Francesco Potenza. '
Direzione generale dei servizi speciali.
Alessandro Guglielminetti, dirett.generale
bassa di Pozznolit ^^'' ^""^ ^""^
Virginio Camponeschi, capo di divisione
Divisione XV» — (P,T.,,r„i-
-j;egioni-coi;^n:tsi;,,^^^-^
i^inesto Capellina, capo di divisione.
rfnii* ♦ . ^^*^'° speciale
delle ferrovie e tramvie e degli automobili
Armando Suarez, clùettore generale.
J\. N. Vicedirettore generale.
Ispezioni tecniche, incahichi speciait
Augusto De Prelto - Giulio sl;«;
Baldassarre Oo,boni, ispeU^^l^^^ "
^^Oni^roGeraidi- Umberto CioiiiiX,,
Direzione generale delle bonifiche.
Adolfo Ramasso, direttore generale.
^^oìTl^J^^' ~ Q"«««oni di massima -
nTlfl :. Consorzi - Concessioni -
Opeie di Sardegna, del Vesuvio e dell'A<-ro
Romano ' ■^o'-^
Ugo Mastelloni, c^n o di divisione.
^TT.'!^?'''- ~ (Bonifiche delle tabelle 1» e
.i» della ]eg;>e 22 marzo l'JuO n.» 19ó _ p^,.
sonale - Polizia).
Pier Luigi Sena, capo di divisione.
Direzione generale delle opere marittime.
Domenico Abbati, direttore gene, alt.
N. N. vicedirettore generale.
Divisione XI». - (Aflari generali ~ Costru-
zione e sistemazione dei porti - Classifi-
ficazioni - Consorzi - Concorsi e sussidi
- Liquidazioni di contributi - Difesa di
spiagge).
N. N. capo eli dio'sione.
DIVISIONE Xyil». _ (Concessione di pubblici
servizi automobilistici, tranviari e di ni
vigazione interna). ^ "'^
Nicola De Gregorio capo di dinSion^
""'rolTet" ''^'''^- ~ •^«"--'-" ^' ^cr-
N. N., capo di dicisione.
Divisione XlX^. _ (Costruzioni di ferrovie a
cura diretta dello Stato). ^eriovlea
Luigi Bernascone, is^jeUore capo.
""Tz^r '^'^*' ~ ("^'^^"""^^ tecnica sull-eser-
Carlo Luigioni, ispettore cupo.
Divisione XXI^ - (Liquidazione di sovven-
zioni e sussidi - Contributi nelle spesISi
sorveglianza governativa). ^
N. N., ispettore.
Consiglio superiore dei Lavori Pubblici.
Nico'a Coletta, presidente.
^"Stir ^*' ~ ^^^''''"^** ordinaria e fabbri-
Alberto Rocco, presidente.
Ignazio Inglese, presidente.
^^''TnJ}%~ ^^^'^^^ ^"^■'■^*^ ^ tramvie^
Alberto lorn, presidente.
- 173 -
S. E. Il Ministro riceve i Senatori e i De- R. E. il Sottosegretario di Stato riceve l Se-
putati tutti i giorni, triimie il jfioved'i e la d(»- naturi e i Deputati tiitli i giorni e:solusl 1
meiiica, dalle 11 alle 11. Tutte le altre per- (estivi dalle Halle 12. Tutte le altre persone
soiie saranno ricevute nel giorni di martedì saianno ricevute nei giorjii di luuedi e (fio*
e venerdì dalle 10 alle 10'.... ^ed^ dalle 10 alle 11.
MINISTERO DELLA MARINA
[BOMA, piazzetta di S.i ut' Antonino ile' Portugheat).
Giovanni SECCHI, Ministro. — Maroello SOLERI, Sottoset/retario di Stalo.
Arturo Reslo, s'gretavio g'neruìe.
Ernesto Burzagll, rapo lìi gihinetto di S. E. il Ministro.
N. N., aiu'ante di bandiera.
N. N., aeffretnrio particolare di S, E. il Minist o.
Emilio Mendic ni, rapo di gab'ti'tto del S.t/oaettrelario di Stato.
Guglielmo Gazzera, segi-etarin parti olar« del Sot aei/retariu.
Ufficio delle leggi e dei decreti. Divis. mohilitazione, avanzamento, rafferme e
disn plinti.
Fortunato Cuoehlni, pred'tto.
Nereo Bozzi, rapi) d'nffii io.
Uffici della marina militare. Diriaiove mov menti e Mr„„/e.
, , ^ . Kattaele Fiorese, capo di diviaione.
S'rriz o d^i l-eraonali civli e dec/h tiffari ;;ene- .....
^^i; Divisione reejulament), matrirola, aasegni e
Rie ardo Marcelli, direttore rapo di divi' '"^''''ì^', *"*'I*
aione n,ari-at„. ^"^^^^^ Vescovini, capo di dinsione.
Diviaiote affari g nevai i.
Antonio Edoaido Franca, direttore capo Direzione generale delle costruzioni navali.
rti dinsiiue. Agostino Carpi, direttore generale.
Uffldo di eronoiu Ilo e raa.ia. Giuseppe Rota, viredi rettore i/enerale.
Aitostino Meneghini, rapo d' uflìri». r,- • ■ , . , , . ,.
* e / -' Divisione tnanufemione del naviglio e se vi. io
RaoioNERIa Cextralk. — Adolfo Ramadoro. generale.
IHvisione ragioneria. Domenico Traverso, capo di diviaione.
Adolfo Ramadoro predetto, rapì di di- Jìirisione nuove costruzioni,
visione. Gioacchino liusso, capo di divisione.
Divi-ione re'iaione dei conti. Uffici t ainm'nixtialivo.
Pietro Acquaronl, cupo di divisione. Maiio Comandù, capo d' nfflrio.
l'ffl' io speriate per la liqu'dazione dei a.n'i di
nari requisite e. nde^giate. Direzione generale di artiglieria e armamenti.
N. N., direttore generale cipo dell'ufficio.
. . Ernesto Slmion, dirett. generale.
Jtivisla Marittima. . ^, ,. „ Vittorio Pullino, r.V«./òrt/ore e,«i<.;Y,/«.
Francesco Roberto Mazzinghi, direttore. y • •
Divisione artiglieria e armamenti.
Uff no storico ^ „. ^ • Vittorio Farina, mi»o rf. (i/W.v/Ww.
(Jiovanni Roncagli, capo dell nffìr o. ^
Divisione Torpedini, EletirirUà.
n. 1 _ 1^ j ■• ..ta^i i: Marco Vlanl, capo di diviaione.
Direzione generale degli ufficiali ^
e del servizio militare e scientifico. Ufficio amministrativo.
, , , . 1 j „ , Umberto Cariotti, capo d'ufflrio.
Luigi Arcangeli, direttore iii-n>'rale. •^ h •
Divisione ufficiali e servizio militare. Direzione generale dei servizi amministrativi.
Ei.rlco Princivalle, capi dì diviMione.
Divisione, n 'Piglio e servizio Mri>.ntifico. IJmberto Vigolo. direttore genera'e.
Curzio Maccaronl, rapo di divisione. ^- ^- ''' •*"•«"'"•«'"«'•« U^ner.
Ufflrio amministrativi. '^'"'^Z liquidazioni e pagamenti.
Vincenzo Mosearella, capo d'ufficio. ^' ^ ' «"«P" <*' ^'P'»""".
lHvisione contralti.
Direzione generale del Corpo RR. Equipaggi. Achille Barheris, capo di diviaione.
(I'i;t7.7.a (ola .li Rienzo). Ispettorato generale d'Ar.ig'ieria ed arma-
Fortun.ito De Grossi, direttore generale. menti. (Piazza ««ila di Kienz»»»,
FortunatoCucchinl.riV<*t/i/« «wreytf^e-u/*-. Ella Plnelìl, ispxttore gen-ra't.
174
Ispettorato p«r l'esercizio delle macchine.
Qiovauiìi De Merich, cupo dell' ispettorato.
N. N., sut.'o capo dell' i-ipeltorato.
I» Reparto. — Vittorio Galvani, capo del re-
parto.
Il» Reparto. — Renato Leonelli, <apo d^l
rt porto.
Ufficio animili is/ra/ivo.
N. N., capo dell'ufficio.
Jsp'tt I-rato di .«ctnità.
Filippo Rho, cupo di-ir ispettorato.
G. B. Petella, 8utto capo.
Io Reparto. — N. N., capo del reparto.
II» Reparto. — Angelo Sappa, capo dtl re-
parto.
Ufficio aminiiìi'.tr'it'ro.
Giovanni Ca. minuti, capo d' tifficio.
Ispettorato dicornniisfiariato viilitrtre mnritliiì.o.
Giulio Galante, c.ipo dell'ispettorato.
Beprtrto sussistenze.
Carlo Gerbino, capo del reparto.
Separto vestiario.
Arturo Silvagni, capo del reparto.
Eoparto amiiiini-sti ritiro.
Filippo Martinengo, capo del reparto.
I-pfttorato del genio m'ditare.
Pietro Comotti, capo d'ufficio.
Eeparto tecnico.
Carlo Barberls, capo del i eparto.
Reparto amministrativo.
Giovanni Mossini, cupo del reparto.
Ispettorato dei fari e del segnalai) ento mai it-
tiolo.
Arturo Costantino, ca^o dtlV ispettorato.
Separto tecnico.
Aristide Luria, cai o ^^^ reparto.
lìf parto amiì.inistrativo.
Alfredo Curcio, cipo del reparto.
Ispettorato delle Capitanerie di porto.
Francesco Mazzi nghi. cupo dell'ispettorato.
Eepurto ternico.
Pirro Santini, capo del reparto.
Reparto amniinisti atiro,
Arturo Consiglio, cupo del riparto.
Servizio dei personali civili e deijli affa/i gt'
nei ali.
Riccardo Marcelli, direttore.
Div'sionf jifrsonuli cirili.
Rircaido Marct'lli, predetto, cuiio di di-
r/.v one.
Div'.siime affari geiierulì.
N. N. capo di divisione.
Vìllio'^ca ip.nini^e.
Michele Vocino, incaricato.
Ufficio di Stato Maggiore.
Paolo Tliaon Di Revel, cupo di >'ta*o M.trr-
giore.
Diego Simonotli, scito cupio di Sta o Mag-
giore.
Consiglio d' amministrazione e dì disciplina per
i funziona' i civili dell' amministrazione mu-
ritthnn.
Il Ministro, presidente.
Comitato deg'i Ammiragli.
S. A. R. Tommaso di Savoia, pnsidenfe.
Consiglio siiperior'' di Marina.
Ernesto Presbitero, presidente.
Comitato per l'esame dei progetti di nari.
Edgardo Ferrati, presidente.
Commissione permanente per l'illuminazione e
il segnalamento delle co^te.
Gaetano Chiei chia, presidente.
Comitato talassografico italiano.
lì Ministro, /^res/tZ^w^e.
Istituto radiotelegrafico militare.
Giulio Bertolini, presidente.
Commissione dei ricorsi per la leva di mare,
N. N., presidente.
S. E. il Ministro riceve i Senatori e i De-
putati tutti i giorni eccetto il Giovedì e la
Domenica dalle 11 alle 12.
- S. E. il Sottosegretario di Stato riceve i
Senatori e i Deputati tutti i giorni dalle 11
alle 12.
I Direttori Generali ricevono i Senatori
e i Deputati tutti i giorni dalle 10 e mezzo
alle 11 e mezzo.
SEDUTI CHARLES CHAKTEAUD
Esigasi il flacone rotondo con involucro giallo
e l'indirizzo : 54. Rue dea Francs-Bourgeols, PARIS.
lASSATITO, PDRGATIYO
DEPORATiyO
STITICHEZZA
CONGESTIONE
EMICRANIA
BILE
r
•^ 175 -
MINISTERO DELLE POSTE E DEI TELEGRAFI
(SOMA, via del Seminario),
Pietro CniMIENTI, Miwsho. — Pasquale MASCIAXTOSIO. SoUoaegr.tario di S.ato.
Camillo Cantarano, cupo di gahinetl» di S. K. il Ministro.
N. N.. rapo dì gibinelto di S. K. il Sottosegretario di Staio.
Francesco La Camera, s>></iftari'> ptirtirolare di S. K. il Minislro.
N. N., negre'ario partiro'are di S. K. il S •( Of^^retario.
BlBMOTKCA.
Emilio Diona, ì>lb i.>;e ario.
Direzione generale dei segretariato.
Giuseppe Ci reborio, direi tore ijenfruìe.
SKarETARIAlO.
Vito Saracis a. e ipo del ftegret>niiito.
Divisione I». — (Carriera e disclplii'aì.
Luigi Venezia, capo di divii>n'.
Divisione 11», — (Movimento ed appli»-:
zione).
N. N., capo didiiis one.
Divisione ITI». — fPerson:ile subnUeino).
Giovanni Tavolacciiii, prt detto.
Divisione IV». — (Ricevitori ed agenti rurali».
Giovanni Tavo'aci-ini, predetto.
DivisioNK V». — (Locali — Mobili - Spese
li' ufficio — Economato).
Ercole Silva, capo di divisione.
Divisione VI». — (Servizio d ispezione).
N. N.
Direzione generale delie poste.
Eugenio Dolniatl, dirctt- r-t generale.
Divisione 1». — (Corrispondenze e commis-
sioni).
Giovanni Della Croce, capo di divisione.
Di^nsioNE II». — (Pacchi).
Ettore Fontanabona, ff. di capo di dici-
tioitf.
Divisio.sk iti». — (Movimento postale).
Giuseppe Venturi, capo di divisione.
Divisione IV». — (Trasporti postali sulle fer-
rovie, sulle acque e sulle vie ordinarie;.
Vittorio Galliano, cajo di d visione.
Direzione generale dei telegrafi.
(l'iazza San Tx-rnanlo, 10 i).
Ga-pire Diiran, direttore genei alf.
Divi><inNE I». — iSm-vìzIo dei telecramrai
ed esercizio amministrativo dejjli Ufficlii.
Filippo di l'errante, capo di division".
Divisione II». — (Impianto ed esercizio tec-
nuo degli l ffici - Kadiotele;.'rafla).
lie^io Bordoni, cupo di divisione.
Divisione III». — (Costruzioni telegrafiche e
telefoniche).
Oreste ZuocoUni, cap^ di dùiaione.
Direzione generale dei vaglia e risparmi.
(Piazza Dante).
Em.Tnuele Franco, ff. direttore ginéraìe.
Ufficio speciale d'ispezione.
Pietro Stettiner, ispettore superiore.
Divisione I». — (Servizio amministrativo del
vaglia interni — Titoli di credito - lliscos-
sioni).
Cesare Conti, cupo di dirisione.
Divis, II». — (Contabilità dei vaglia Interni).
Arturo Augusti, cipo di divisione.
Divisione III». — (Servizio del vaglia inter-
nazionali l.
Guglielmo De Carso, cap'> di dirisione.
Divisione IV». — (Casse di risparmio. —
Servizio amministrativo — Economato).
Alessandro Delle Pere, capo di divisione.
Divisione V». — (Casse di risparmio — Ser-
vizio contabile).
Gaet.ino Bonolis, capo di divixion*.
Ragioneria centrale.
(Via in Lucina, 17).
Romeo Pavesi, capo ragioniere.
Istituto superiore
POSTALK telegrafico E TELEFONICO.
(Viale del «e, 131).
Giovanni Di Pirro, direttore.
Girolamo Palazzolo, vice direttore.
DlREZIONK GENERALE DEI TELEFONI.
Luigi Salerno, direttore generale rejjente.
Divisione I». — (Personale).
Pietro Clpollaro, capo di divisione.
Divisione II». — (Servizio tecnico).
Gaetano Marchesi, capo di dirisione.
Divisione III. — (Servizio amministrativo).
Antonio Frajese, capo di dirisione.
Ragioneria.
Ruggero Toffaloni, capo ragioniere.
R. E. Il Ministro riceve 1 Senatori e 1 De-
putati, tutti 1 giorni, meno 11 giovedì e la
domenica, dalle ore 11 alle l'i, i privati che
hanno chiesto e ottenuto udienza, nel giorno
e nell'ora indicati nella lettera d'invito.
S. E. il Sottosegretario di Stato riceve
1 Senatori e l Deputati tutti i giorni meno-
la domenica dalle 11 alle l'i.
I signori Ispettori «renerali e Centrali ed
1 signori Capi di divisione ricevono tutti t
giorni nelle ore d'utUciu.
- ìli] -
MINISTERO DELLE TERRE LIBERATE DAL NEMICO
( Via XX Settembre, 58).
Cesare NAVA, Minhtro. — Ernesto PIETRIBONI, Sotloneyre urto.
Antonio Crispo, rapo di gabinetto di S. E. il Minis.'ro.
Cesare Sigismondi, segretario parfirolare di S!. E. il Ministro,
Antonio Zaiion, iopo di gabinetto dfl Sottoaegreturio.
Servizio d'Ispezione. Divisione IV».
Arcangelo Cirmeni, Antonio Sgadavi, N. N., capo di divisione.
Emilio Se verini, ispettori.
Divisione V*.
Personale e affari generali. Tullio Folli, capo di dicisione.
Eugenio Cnvallari, capo dì divisione,
^ Divisione VI».
Direzione generale dei servizi ammini- n. N., capo di dinsiove.
STRATIVI. ^
Aurelio Sbrocca, dire'tove generale. Dirkzione generale peb i risarcimenti dei
Divisione I» danni di guerra.
Pasquale Bonelll, capo di divisione. *^'"«^^° ^^*«'"' direttore generale.
Divisione II». Divisione VII».
Narciso Ferragù, capo di dicisiove. ^ ^' «'2"' ^'' cìnuswne.
Divistone III». Divistole Vili».
Giovanni Saladino, capo di divisione. N- N., capo di divisione.
Direzione generale dei servizi tecnici e Ragioneria.
speciali. Giuseppe Vanninetti, direttore capo di
Antonio Crispo, direttore generale. ragioheriu incaricato.
MINISTERO DEL TESORO
{BOMA, via XX Settembre e via Cernala, palazzo del Ministero delle Finanze).
Carlo SCHANZER, Ministro. — Bortolo BELOTTI, Sottosegretario di Stato.
Gabinetto del Min'stro Divisione V». — (Pensioni ordinarie e straor
e del Sottosegretario di Stato. dinarie civili e militiirii.
^ , , . T ^ ^ Olimpio Zincone, capo di divisone.
Giovanni Cigliana, cnj)o gabinetto di S. E.
'"' SenSildo Carlo s^-gretario partic.iare direzione generale del tesoro.
di S. E. il Ministro. Carlo Conti Rossini, direttore generale.
Oglialoro Armando, capo gabinetto del Felice Crespo, ispettore generale.
Sottosegretario di Stalo. Divisione I». — (Portafoglio).
Maspes Basilio, segretario particolare del Cirillo Nicola, rapo di divisione.
Sottosegretario. Divisione II». - (Buoni ordinari, poliennali
Direzione generale del segretariato. ^ !,Ir"f^ at'?,!!',"'*^;- ^- . ?• 7 •• •
" *• Antonio Munari, ff. di capo ai divisione.
Ernesto l^Ielis, direttore generale. Divistone III». - (Entrate proprie del Te-
Bartoloineo Enrici, ispettore generale. soro).
Divisione I». - (Affari generali). N. N., di capo di divisione.
Vittorio Benedetti, rapo di divisione. Divisione IV». — (Ammissione a pagamento
Divisione II». — (Servizi relativi alle conces- del mandati). ,.,...
sioni ed ai riscatti delle ferrovie ed agli L">g' Mainardi, capo d, dwis.one.
Istituti di previdenza). Divisione V». — (Controllo della Tesoreria
Gino Mancloli, fi', di capo di divisione. centrale).
^ TTT /TTuc • j. 1 . , . Roberto Bocchi, capo di divisione.
Divisione III». — (Ufficio dì legislazione e ^
statistica'. Divis. VI». — (Ragioneria).
Angelo De Francesco, ff. di capo di di- l^U'gi Pirovano, capo di diviisinne.
visione.
Divisione IV». - (Credito agli impiegati ed Ragioneria generale dello Stato.
ai salariati dello Stato). Vito De Bellis, ragioniere generale,
Saverio Romeo, ff. di rapo di divisione. N. N., ispettore generale.
UiTisroXE I«. — (Affarf generali e per>JonaIe).
Cesare Mùioica, U^re/t. capo di itiyioneria.
Divisione II». — (Bilanci).
N. N., direUiue cupo di ragionerìa,
DivisioNK III». ~ (Vijj'ilanza sulle coniubilit.i
delle umiiiiiiisti-aziuni cetitralii.
(iiuseppe Failla, dirtttme oipo di raffio-
neriii.
Tesoreria centrale del Regns.
Innocente ("arnevale, tenorìere cen rate.
Giovanni Rossi, controllare cupo.
Commissione permanente per la viyUanta sulla
circolazione e xuyli istituti di emissione.
11 Ministro, presidente.
Direzione generale del Debito Pubblico.
Giuseppe Garbazzi, direttore generale.
Valerico Caputo, ispettore generale.
Ufflcio affari generali e ufficio di ricevimento
delle domande.
Giuseppe Slnibaldi. capo ufficio.
DIVISIo^E I». — (Operazioni sulle rendite al
portatore).
Giovanni Ambroso, direttore '-apo di di-
visione.
DivisiONB II». — (Iscrizioni el aUre opera-
zioni su rendite nominativei.
Marco BaYoi\\, direttore capo di divisione.
Divisione III». — (Iscrizioni ed a!tre opera-
zioni su rendite nominativ*^).
Daniele Scaini, dirottar'' capo di divisione.
DivisioNK IV». — (Traslazioni e trainutamentl
di rendile nominative).
Antonio Bruni, ctipo di dìp'.tion'.
Divisione V». — rConversione del'a rendita.)
Adelchi Tiielli, direttore capo di dirisioiif.
Divisione VI». — (Conservazione del Gran
Libro dei consolidati e debiti rcdiinibilii.
N. N., capo di diit.-^ione.
Divisione VII». — (R.igionoria e Co.itabilità
centrali).
Giuseppe De Flaminii, direttore eipo di
divisione.
Divisioni VITI». — (Ragioneria — Pa^jamento
rendite).
Francesco Carta Gavino, direttore rapo.
Ufficio dell' Agente contabile dei tito'i del De-
bito Pubblico.
Flmireno Prevogna, agene conlnhile.
Vffìcio di controUo.
Luigi Baldini, controllore capo,
(.'«mmis'-ione di vigilanza sul Debito Pubblico.
Albeito Cenctllf, Seuaiore.
Cassa depositi e prestiti e Istituti di previdenza.
(Viii <i..it... N. ■>).
Luigi Venosta, umministr itore genfrale.
Divisione I». — (Affari generali).
Gaspare Russo, ca^o di divisione.
Direzione generale della Cassa depositi
e prestiti.
Lino Galli, direttore g nera' e.
Ettore Da Valle, isp -tt' re yen ra'e.
Divisioni II». — (Deposito.
Alberto Bertolotti, direttore capo di di-
vi i*ioii e.
Divisione III». — (Prestiti ordinari in con-
tanti).
Alfredo Viti direttore capo di dicialone.
Divisione IV». — (Sezione autonoma di cre-
dito comunale e provinciale).
Ettore Mo^solin, direttore apo di dici-
sione.
Divisione V». — (Ragioneria).
Felice Gaibazzi, direttore capo di ra-
gioneria.
Divisione VI». — fRaglonerla della Sezione
autonoma di credito comun.ile e provin-
ciale .
MargluTito Lovecchlo, direttore capo di
r tui'ineriu.
Cessione stipendi e mercedi.
divisione amministrativa.
Giovanni Falco, direttore capo divisione.
Divisioni baqioneria.
Italico Franoescato, dire'tore capo divi-
■tione.
Direzione generale
degli istituti di previdenza.
Filippo Rnlnaldi, direttore genoru^e.
Riciardo Orsi e Tullio Zoppellaii ispet-
tori generali.
DivisioNK VII». — (Ulficio tee. lieo'.
Giuseppe Gianturco, dlrettorr cayodidii i'
A.o e.
Divisione Vili». — (Monte pensioni per gli
insegnanti).
Ugo Raimondi, dire'tore capo di divisione.
Divisione IX». — (Cas«-e pensioni pei sanitari).
Guglielmo Rossi, -irett. capo di dirisOne.
Divisione X». — (Cassa pensioni pei ssgretarl
comuna'i e impiegati opere pie).
Tullio Zoppellari predetto.
Divisione XI». — (Cassa pensioni por yli nTi-
ciali giudiziari e per gli impiegati ilei ca-
tasto e degM aroliivi no'arili).
Ambrogio Rizzi, di,ett>ie capì di divi-
si'tW.
Divisione X:I«. - (Conti individua'i).
Carlo Tessandoli, direitre cupo di diri-
siane.
Divisione XIII». — (Rag oneria degli Ist. di
Previdenza».
Umberto Cantìi, direttore cipo didivinixii^.
Avvocatura erariale.
Giovanni Villa, arv tcato cariale yeuernle.
Frani esfo Lo Bianco, vice aivoc;to era'
riale yenei ale.
12
-^ 178 -
S. E. il Ministro riceve tutti 1 giorni nelle
ore d'ufficio, cosi pure S. E. il Sulibsegreta-
rio di Stato.
Commissìiine parlami ntave di viglhima sulla
cassa Jfposili.
Ulderico Levi, sedatore. p<es'de»le,
Conslylio permanente di untininistia.i me deUa
Ciissa depositi e p esfiìi é degli istituti di pj-e
lidenta.
Luigi Venostn, pre-siiien'^.
Cnnimissioìie permanetite per l'esame dei bilanci
tecnici e le jn-oposle ìei/islatire risf/iiardanti
gli istituti di pi evidenza (imministmti dilla
Cassa di^positi e prestiti.
Vito Volterra, senatore, presidente.
CONSIGLIO DI STATO
{lìOMA, piazza Capodìferro, palazzo Spada).
Raffaeln PERLA, presidente. — Pietro CAGNI, segretario genera''*.
Bezione I*. — (Aifari dei ministeri dell'In-
terno, dell'Istruzione, delle Posie e dei Te-
legrafia
Augusto Cluffelli, presiden'e.
Sezione II*. — (Affari dei ministeri di Grazia
e Giustizia, dei Lavori Pubblici, degli Ai-
fari Esteri, delle Colonie e dei Trasporti
marittimi e ferroviari).
Pietro Bertarelli, presidente. •
Sezione III». — (Affari dei ministeri delle Fi-
nanze, del Tesoro, dell'Agricoltura e <ttM-
r industria. Commercio e Lavoro, delia
Guerra, della Marina e deirAs.s:steuza mi-
litare).
Carlo Schan er, presidente.
Sezione IV». G iiris azionale.
Carlo Sandrelli, presidente.
Sezione V*. Giurisdiziutia'e.
Gabriele Pinoherle, presidente.
CORTE DEI CONTI
(ROMA, via Pas/rengo, palazzo del Ministero delle Finanze).
Paolo Bernardi, presidente — Fei'erieo Durante, prò tiratore g'-neral".
Pietro Viamin, vice procur itore generale — Arturo (ìiacì segretario gener le.
Sezione I». — (Riscontro degli atti ripguar-
danti i ministeri dfl Tesoro, delle Finanze,
dell'Interno, degli E-steri, delle Colonie, di
Grazia e Giustizia (e Fondo per il Culto ed
Economati dei benelìci vacanti I, dei Lavori
Pubblici, Trasporti marittimi e ferroviari,
Approvvigionamenti e consumi. Bilancio
attivo; Vigilanza sulle entrate: Debito Pub-
blico; Casse Depositi : Istituti di Previden-
za; Contabilità di portafoglio; Fondo per
l'emigi-azione: Buoni del tesoro; Officina
carte valori; Cassa speciale pei biglietti
a debito de lo Stato; Spese fisse e debito
vitalizio — Ferrovie di Stito, Servizi iu-
terni ed Economatol.
Paolo Bernardi, presidente.
Gustavo Balsami), segretatiu.
Sezione II». — (Riscontro dogli atti ris<.'uar-
danti i ministeri della Guerra, della Mari-
na, della Istruzione pubblica, dell'Agricol-
tura. dell'Industria, Commercio o Lavoro
e delle Posto — Magazzini distato).
Antonino Armelsasso, presiden'e.
Arturo Coppi, segretario.
Sezione III». — (Revisione definitiva e giudi-
zio dei conti dei contabili dello Stato —
Giudizi speciali e di responsabilità dei pub-
blici funzionari — Ricorsi in appello dalle
decisioni dei consigli di prefettura in ma-
teria di conti comunali e di conti della
Opere Pie — Giudizio sui conti dei teso-
rieri provinciali e sulle respon.sabilità de-
gli amministratori delle Provincie — Conti
del R. Polite<!iiico di Torino — Esame e
visto di decreti relativi all' accettazione e
svincolo delle cauzioni dei contabili dello
Stato).
Domenico Le Pera, prrs'd^nte.
Savino Maghelli, segret'^t.i-iu.
Sezione IV». — (Esame e visto di tutti i de-
creti reali e ministeriali di collocamento
a riposo, dispensa dal servizio e destitu-
zione dall'impiego — Liriuidazione delle
zione dall'impiego — Liriuidazione delle
pensioni e delle indennità per una volta
tanto).
Rostagno, presidente
'Fortunato ^.v,.^,-..^...-, j>,. >-..... ^
Francesco Drago, segretario.
(Ifìhinelto di S. E. il Fresidente.
Fabio Pedoja, atpo di divisione, capo del
'ja'jinelto.
Uffici della Corte dei Conti.
Fegretariato generale. — (Personale della Cor-
te dei Conti — Affari riservati e d'ox-dme ge-
nerale — Corrispondenza ufficiale — Cor-
rispondenza telegrutiea — Apertura della
I i.
corrispondenza - Protocollo gen^^rale —
Copisteria - Segreteria della 1» Stv.ioiie
della Ctjìie — Funzioni di ram-olleria •giu-
diziaria davanti le Sezioni riunito della
t^jjite — Archivio (J.ii; mie — Biblioteca -
Doppio dei <T. Libro — K<>onoma'o).
Federico Dui ante, He^/mtario ij^neru'.e.
DivisTONK I». — (Conti dello Stato, dei C'o-
niUMi e dello Opere Pie - (^onti proviti-
oiali - Funzioni di cancelleria in atfari co i-
tenziosi contabili presso la 111» Sezione
della Corte).
Savino Maghelli, enpo ui ilivisioue.
DivisioNK II». — (Pensioni civili — Soj,'rete-
ria della IV» Sezione).
Francesco Drago, capo di dicìsione.
Divisione III». — (Pensioni militari e per-
sonale a.ssunilato).
Kugenio Toiracca, capo di divisione.
Divisione IV». — (Riscontro degli atti df^i
Ministeri degli Esteri, delle Colonie e del
Corninis<ariato d' emigrazione).
Cosare Nati, capo di divinione.
Divisione V». - (Riscontro degli atti del Mi-
nistero dell'Interno e del Ministero degli
Approvvigionamenti e Consumi).
Ari.-tide Lescn, rapo di divin 0'i-\
Divisione VI». — (Riscontro degli atti del
Ministero di Grazia e Giustiziai.
Vincenzo (iraiiata, capo di divisione.
Divisione VII». — (Riscontro degli atti del
Fondo Culto e degli Kcouoniati dei lìenelìci
vacantii.
Savio Giorgio, capo di dieininne.
Divisione Vili». — (Riscontro degli atti del
Ministero delle Finanze).
Gaetano Tagliameiito, rniìo di divisione.
Divisione IX». — (Riscontro degli atti del
Ministero del Tesoro e del Ministero del-
l'Assistenza niiLtare e delle Pensioni di
guerra).
Federico Fainl, cupo di divisìotip.
Divistone X». — (Riscontro degli atti del M\-
nfstero della (ruerra. Armi e Munizioni).
Ernesto Tavassi, cupo di divisione.
Divisione XI». — (Riscontro do^ll nttl dol
Ministero della Maiinai.
Francesco Caputi, cupo dì divisione.
Divisione XII». — (Riscontro deg'i atti del
Ministero dell'Istruzione Pnl)l)lica,).
Arturo Coppi, capo di divisione.
Divisione XI lì». — (Riscontro degli atti del
Ministero dei Lavori Pubblici e del Mini-
stero dei Trasporti maiittiini e terroviari;.
N. N., rai-o di dirsi'tne.
Divisione XIV». — (lliscontro degli atti del
Ministeri per l'Agricoltura, pel Commeiolo,
Industria e Lavoro).
Roberto Caputi, cajyo di divisione.
Divisione XV». — (Riscontro dogli atti del
Ministero delle Poste, dei Telegrafi e del
Telefoni).
Vittorio Targionl, rapo di divisione.
DiivisioNE XVI». — (Riscontro e cont'ablUtÀ
delle Spese fisse e del Debito viralizlo).
Vincenzo Caiani, capo di divisione.
Divisione XVI» ^iX — (Rincontro del paga
menti delle pensioni privilegiate di guerra).
Salvatore Altainura, capo di div-sione.
Divisione XVII». — (Magazzini dello Stato).
N. N., capo di divisione.
*' Ufpi'io di rificon/rfl presso la Diresione General f
del Debito J'nl/Olico.
Angelo Cialente, refe, e, id rio, direttore
cupo d' ufficio.
Ufficio di riscontro presso la Cassa D>'posi'.i <
l" restiti.
N. N., direttore superiore.
U/fìrlo di riscontro pressa hi Dìre:ione ijene-
rale deyli Istituti di frrv dem<t.
Arturo Pelosi, direttore superiore.
UfJìi:io di risiumtro presso la Direzione ij'-ne-
ra e dfUe Ferrovie di Sfato.
Giovanni Vaglicco, direttore supt-riorf.
(J/fìcio di delecfazione presso lu Cissu spfciil*
del Tfsoro in Hoina.
Woltan^'o Porena, delegtto.
(Stampalo il 30 settembre 1919).
I
#€!WlSaiABELlA
GerarcKia cattolica.
Arcivescovi, Vescovi Abati e Prelati delle Sedi Residenziali italiane. {♦)
PIEMONTE E LIGURIA
hiim. f^of/g. — Vesc. Luni-Sarzana (Unito
oon Bi'ugnatoi.
Genova. -J»/«/r. — Tomma'^oPio, Bogs;ianic<rd.
StifJ'r. Albeiijira — Angelo C:im!»ia-!o.
Bobbio — Pietro Calchi Novati.
Brugnato — (Giovanni Carli.
Chiavari — Amedeo Casabona.
Savona e Xovi — Giuseppe Scatti.
Tortona — Simon Pietro Grassi.
Veatimiglia — Ambrogio Daft'ra.
Torino. - Me r. — Agostino Richelmy, card,
Sufl'v. Acqui — Disma Marchese.
Alba — Giuseppe Francesco Re.
Aosta —
Asti — Luigi Spandre.
Cuneo — Gabriele Natale Moriondo 0. P.
Fossano — Quiii-o Travaini.
Ivrea — Matteo Filipello.
Mondovì — Giovanni Battista Ressia.
Pinerolo — G. B. Rossi.
Saluzzo — Giovanni Oberti, S. P.
Busa — Giuseppe Castelli.
Vercelli. - Meir. — Giovanni Gamberoni.
Suffr. Alessandria della Paglia — Giosuè
Signori.
Biella — Giovanni Garigliano.
Casale — Albino Pella.
Novara — Giuseppe Gamba.
Vigevano — Pietro Berruti.
LOMBARDIA E VENETO
Imm. Sof/g. - Arciv. Udine — Antonio Ana-
stasio Rossi.
Milano. - Me'r. — Andrea Ferrari, card.
Suft'r. Ber , 'amo — Luigi Marelli.
Brescia — Giacinto Gaggia.
Como — Alfonso Archi.
Crema — Dalmazio Minoretti.
Cremona — Giovanni Cazzani,
Lodi — Pi.^tro Zanolini.
Mantova — Paolo Origo,
Pavia — Francesco Ciceri,
Venezia {Patriar,a'o\ - Metr. — Pietro La-
fon tai ne, C(ird.
Suffr. Adria — Anselmo Rizzi,
iielluno e Feltre — Giosuè Cattarossi.
Ceneda — Eugenio Beccegato.
Chioggia -
Concordia — Luigi Paulini.
Padova — Luigi Pelizzo.
Treviso — Andrea Giacinto L'on.'hln,
M. Cap.
Verona - Bartolomeo Bacilieri, card.
Vicenza — Ferdinando Rodolti.
ANTICHI STATI DELLA CHIESA
Imm. Sogg. - Auciv. Ancona ed Umana ~
(liovan Batt. Ricci.
Camerino — Ettore Fronzi.
Ferrara e Coniacchio —
Perugia - D. Beda G. Cardinale O. S. B.
Spoleto - Pietrj Pacifici, CG. RR. S.
Vesc. Acquapendente — Gisleno Veneri.
Alatri — Antonio Torrini.
Amelia — Francesco M. Berti M. G.
Anagni — Silvio (ìasperini.
Ascoli Piceno — Apollonio Maggio.
Assisi — Ambrogio Luddi O. P.
Bagnorea — Ludovico Antomelli, O. F,M.
Città di Castello — Carlo Liviero.
Città della Pieve — Giuseppe Angelucci.
Civita Castellana, Orte e Gallese — Gia-
como Ghezzi, O. F. M.
Corneto e Civitavecchia — Luca Piergio.
vanni.
Fabriano e Matelica — Andrea Cassulo.
Fano — Giustino Sanchini.
Ferentino — Domenico Bianconi.
Foligno — Stefano Corbini.
Gubbio - C trio T.vcL-etti.
Jesi — Giuseppe Gandolft.
Montetìascone — Giovanni Rosi.
Narni e Terni — Francesco Moretti.
Nocera — Nicola Cola.
Norcia — Vincenzo Migliarelli.
Orvieto — Salvatore Frattocchi.
Osimo e Cingoli — Pacifico Fiorani.
Poggio Mirteto — Luigi Ferretti.
Recanati e Loreto — Alfonso Andreoli.
Rieti — Francesco Sidoli.
Segni — Angelo Filippo Sin ba'di.
Sutri e Nepi — Luigi Olivares d. S. d. V.
D. B.
Terracina, Sezze e Piperno — Domenico
Ambrosi.
(*) Imm. Sogg. Sedi immediatamente soggette alla Santa Sede. — Metr. Sede arcivesco-
vile metropolitana. — Suffr. Sedi vescovili suffraganee alla metropolitana inimediatamente
precedente. — Ardo. Arcivescovato. — Ves^\ Vescovato. — VreK Prelatura iiitUius. — Ahaz.
Aba/.ia nnlius.
Le famose pillole purgative, secolare specialità della Antica Far-
macia " Santa Fosca „ di Venezia, sono insuperabili per rego-
larizzare le funzioni del corpo. Eviterete dei malanni! Badate che ogni
pillola originale porti scritto: PIL. S. FOSCA.
Esigere la firma: F£,R.DINANDO PONCI
181 -
TlToU — Luigi Soarano.
Todi — Lulpi Zatìnraiii.
Treja — (Sotto l'amni. perp. di Camerino).
Veroli - Lniffi Fantoz/i C. P. S.
Viteibo 0 Tosi;anellii — Kmidio Trenta.
FAbaz. — 8. Martino al Monte Cimino (Ko-
ma) — Mon. Antonio Domenico Ivossi.
8. Paolo fuori le mura (Koina) — P. Ab.
Ildefonso Schuster O. 8. D.
88. Vincenzo ed Anastuslo al'e tre fon-
tane (Roma) — Andrea Caron, arciv.
tit. di Caloedonia, Anim. Apost.
Subiaco (Rotnai — P. Ab. D. Simoiie Lo-
renzo Salvi, O. S.B.
Bologna. - Mer. — Giorsio Gusmini, card.
Siiffr. Faenza - Vincenzo Bacchi.
Imola — Paolino Giov. Tnbioli, M. Cap.
Permo. - Mfh. — Carlo Castelli.
Suffr. Macerata e Tolentino —
Montalto — Luijji Ferro.
Ripatransone — Luigi Boschi.
San Severino — Adamo Borpthini,
Ravenna e Cervia. - Mer. — Pa^iiuale Mor-
gaiiti.
Siiffr. Bcrtinoro — Federico Polloni.
Cesena — Fabio Bordini.
Forlì — Raimondo Jaflel.
Rimini — Vincenzo Scozzoli.
Sarsina — Amlirojjio Riccardi.
Urbino. - ifefr. — Giacomo Ghio.
Huffr. 8. Angelo in Vado e Urbania. — Lui;,'!
Giacomo Baccini, M. Cap.
Cagli e Pergola - Augusto Ciir'.
Fossombrone — Pasquale Righetti.
Montefeltro — Raffaele Sunti.
Pesaro — Bonaventura Porti.
Senigallia — Tito Maria Cucchi.
TOSCANA ED EMILIA
Imm. Sofjg. - Arciv. Lucca — .\rturo Marchi.
Vk.sc. Arezzo —
Borgo 8. Donnino — Giuseppe Fablirucci.
Cortona — Michele Baldetti.
Montalcino — Alfredo del Tomba.
Montepulciano — Giuseppe Batignaiii.
Parma — Guido M.» Conforti.
Piacenza — Giovanni M.» Peilizzari.
Firenze. - Me r. — Alfonso M. MistraMgelo,
S. P., c>,r,i.
Suft'r. Bor^o ?). Sepolcro. — Pompeo (ihezzi.
Colle di Val d'Elsa — Massimiliano No-
velli.
Fiesole - Gioacchino Fossa.
8. Miniato - Carlo Falcini.
Modigliana — Rngi;ero Bovelli.
Pistoia e Prato — Gabriele Vettori.
Modena e Abazia di Nonantola. - McU: — Na-
tale Bruni.
Suffr. Carpi — .\ndrea Righetti.
Guastalla — Agostino Cattaneo.
Massa di Carrara Giuseppe Bertazzoni.
Reggio — Eduardo Brettoni.
Pisa.- .Metr. - Pietro Maffi, ,-rn:i.
Suffr. Livorno — Sabatino Giani.
Pescia — Angelo Simone; ti.
Pontremoll — Angolo Fiorini, M. Cap.
Volterra — Emanuele Alii^aone.
Siena. - Mf.'t'. — Prospero Scaccia.
ISufl'r. Chiusi e Pieiiza - (Giuseppe Conti.
Grosseto — Ulisse Bascherini.
Massa-Marittima — (». B. Boracchia.
Sovana-Pitigliano — Hic<-ardo Ca»leii.
AuAZ. — Monte ()li\el(» maggiore -Sioi al -
P. Ab. D. Mauro M. Paodi, O.S. B.
PROVINCIE NAPOLETANE
Imm. Soff,f. - Arciv. Amalfi — Ei colano Ma-
rini."
Aquila — Adjlfo Turchi.
Cosenza — Tommaso Tiussoni.
Gaeta — Francesco Nlola.
Lungro (per gì' italo-greci di Calabria) —
Giovanni Mele.
Rossatio — Giovanni Scotti.
Vtsc. .\quino — .\ntonio Jannotta.
Pontecorvo e Sora (Antichi domini della
S. Sede) - Antonio Jannotta.
Aversa — Settimio Caracciolo di Torchia-
rolo.
Cava e Sarno — Luigi Lavitrano.
Foggia - Salvatore Bella.
Gravina e Montepeloso — Nicola Zima-
rino.
8. Marco e Bisignano — Salvatore Scanu.
Marsi (Sede in Pescina) — Marcello Pio
Bagnoli U. C. D.
Melfi e Rapolla — Alberto Costa.
Mileto - Giuseppe Morablto.
Molletta, Terlizzi e Giovinazzo — Gio-
vanni Iacono.
Monopoli — Nicola Monterisi.
Nardo — Nicola Giannattasio.
Penne e Atri — Carlo Penza.
Teramo — Alessandro Beniamino Zaneo-
chia Ginnetti, O. C. D.
Trivento — Antonio Lega.
Troia — Fortunato Farina.
Valva e Sulmona — Nicola Jezzoni.
PuEL.— Altamnra ed Acquaviva delle Fonti
(Bari) - Adolfo Verrieiiti, vesc. tit. di
Calinda.
Abaz. — Montecassino (Case:ta). — P. Ab.
D. Gregorio Diamare O. S. B.
Montevergiue (Avellino) — P. Ab. D. Ra-
miro Marcone, O.S. B.
SS."»» Trinità della Cava del Tirreni —
P.Ab
Acerenza e Matera. - Mnir. — Anselmo Pecoi
O. S. B.
Suffr. .Vnglona Tursi — Giovanni Pulvireutl.
Potenza e Marsico Nuovo. — Roberto
Achille Razzoli, O. F. M.
Tricarico — Giovanni Fiorentino.
Venosa — Angelo tetrclli.
Bari. - Metr. — Giulio Vaccaio.
Suffr. Conversano — Domenico Lancellotti.
Ruvo e Bitonto — Pasquale Berardl.
Benevento (Antichi stati della Chiesa) - Metr.
Alessio Ascalesi. cani.
Suffr. Sant'Agata dei Goti - Giuseppe de
Nardis.
Alife - Feli.e del Sordo.
Ariano — Giuseppe liOtacona
Ascoli Satriauo e Ct)riKuol* — Qiorannt
Sodo.
182
Avellino — Giuseppe Padula.
Bojano — Alberto Komita,
Bovino — Uberi o M» Fiodo.
Larino — Antonio Lippolis.
Lucerà —
S. Severo — Gaetano Pizzi.
Telese e Cerreto Sannita — Giuseppe
Signore.
Termoli — Rocco Caliandro.
Brindisi ed Ostuni. - M.-tr. — Tommaso Va-
leri, (). F. M.
Capila. - Mcir. — (ieiinaro Cosenza.
Suffr. Caia/.zo — Luigi Ermini.
Calvi e Teano — Calogero Licata.
Caserta — Mario Palladino.
Isernia e Venafro — Nicola Rotoli, O F.M.
Sessa Aurunca — Fortunato De Santa.
Cllleti e Vasto. - Meir. — Nicola Monterisi.
Carmine Cesa-
Conza e Campagna. - M<;tì
rano, C. SS. R.
Suffr, Sant'An^'elo dei Lombardi e Bisaccia
— Giulio Tommasi.
Laoedonia — Francesco Mafl'ei.
Muro — ^■incenzo Scarlat-a.
Lanciano e Ortona. - J\Je/r. — Nicola Picci-
rilli.
Manfredonia e Viesti. - Metr. — Pasquale Ga-
gliardi.
Napoli, -Mi'.tv. Hiuseppo l'risco, card.
Michele Ze/zii di Zappoiieta, Arciv. t't.
di A n eira, comliiiUìre con saccfissione.
Suffr. Acerra — Franeesco de Pietro.
Ischia — Pasquale l«a;:osr:i.
Nola — Agnello RenzuUu.
Pozzuoli —
Otranto. - i)/«^r. - Carmelo Patinò.
iSuffi: Gallipoli — Gaetano Muller.
Lecce — Gomiaro Traina.
Ilgento — Luigi Pugliese.
Reggio Calabria. - 3iefr. -- Rinaldo Camillo
Rousset, O. CD.
St(f}'y. Bova — Paolo Albera.
Cassano all'Ionio — Giuseppe Rovctta.
Catanzaro —
Cotrone — Saturnino Peri.
Gerace — Giorgio Deliio.
Nicastro — Eugenio Giambro.
Oppido — Domenico Scopelliti.
Nicotera e 'L'ropea — Giuseppe Leo.
Squillace — (Giovanni Elli.
Salerno e Acerno. - Mefr. — D. Carlo Gregorio
(irasso, O. S. li.
Capaccin-Yallo — Francesco Cammarota.
Diano e Tcguiano — Oronzo Caldarola.
Nocera dei Pagani — Giuseppe Romeo.
Nusco —
Policastro — Giovanni Vescia.
Severina (Santa). ■ Mrtr. Carmelo Pujia.
Sn/f'r. Canati — Giusej)pe Caruso.
Sorrento. - Metr. — Paolo lacuzio.
6u/fr. Castellammare di S:;abia — Michele
de Jorio.
Taranto. - Metr. — Orazio Mazzolla.
Suffr. Castel laneta — Agostino Laera.
Oria — Antonio di Tommaso.
Trani e Barletta. - Metr. —
Suffr. Ajidria -x- Eugenio Tosi.
Biscoglie — Amministratore perpetuo,
P arcivescovo di Trani.
SICILIA
Lnni. Soi/i/. - Arciv. Catania. — Giuseppe
Fraucica Nava di Bontifè, i-ord.
Vesc. Acireale — GB. Arista Vigo, C. O.
Messina. - Metr. — Littorio d'Arrigo Ramon-
dini.
Suffr. Lipari — Angelo Paina.
Nicosia — Agostino Felice Addeo, O.E.S.A.
Patti — Ferdinando Fiandaca.
Pkki.. — S. Lucia del Mela (Messina) —
L' arciv. di Messina, Amm. Apo.st.
Monreale. - Metr. — Antonio Augusto Intreo-
cialagli, O. C. D.
Saffi-. Caltanissetta -
Girgenti — Bartolomeo Lagumina.
Palermo. - M.'h-. — Alessandro Lualdi, rMrd.
Suffr. Cefali! — Anselmo Evangelista San-
sone, o. F. :\[.
Mazzara — Nicola Audino.
Trapani — Fj-ancesco M.* Raiti, O. 0. 0.
Siracusa. - Metr. — Luigi Bigna'ui.
Saffr. Caltagirone — Damaso Pio J)e Bono.
Noto — Giuseppe Vizzini.
Piazza Armerina — :\Iario Sturzo.
SARDEGNA
Cagliari. - Metr. — Francesco Rossi,
Suffr. Galtelli-Nuoro — Luci Canepa.
Iglesias — Giuseppe Dallepiane.
Ogliastra — Emanuele Virgilio.
Oristano. - Metr. — Ernesto Piovella.
Suffr. Ales e Terralba — Frane. Emma-
nuelli.
Sassari. - Mer. — Cleto Cassani.
Suffr. Alghero — Francesco d'Errico,
xlmpurias e Tempio — Giovanni M.» San-
jia, O. M. C.
Busa — Giambattista Vinati.
Ozieri — Francesco J'ranco.
{Stampato il 15 ottobre 191!)).
Iniezione contro blenorragie croniche o re-
centi. Non produce restringimenti uretrali. Di
grato profumo, non lorda. — Fremiate labo-
ratorio G. BELLUZZI, B01.0GNA : Fabbrica
Litiosina e Pastiglie Marchesini, '
— 183 —
Amministrazione locale*
Prefetti delle Provincie e Sindaci delle Città
capoluoghi di Provincia.
I
PROVINCIA
Alessandria. ,
Ancona ....
Aquila . .
Arezzo . .
Ascoli Piceno .
Avellino . . .
Bari
Belluno . . .
Benevento . .
Bergamo . . .
Bologna . . .
Brescia. . . .
Cagliari. . . .
OaUanlssetta .
Campobasso .
Ca>erta. . . .
Catania . .
CaUiiiz;<ro . .
Chieti ....
Como. ...
Cosenza . . .
Cremona . . .
Cuneo ....
Ferrara. . . .
Firenze. . . .
Foggia ....
Forlj
Genova ....
Girgenti . . .
Grosseto . . .
Lecce ....
Livorno . .
Lucca ....
Macerata . .
Mantova .
ITassa ....
Messina. . . .
Milano ....
Modena . . .
Napoli ....
Novara ....
Padova ....
Palermo . . .
Parma ....
Pavi.T
Perugia . . .
Pesato ....
Piacenza . . .
Pi.sa
Porto ^laurizio
Potenza . . .
Ravenna . . .
NOME K COGNOMK
DEL PIIKFETTO
Michele Darboslo
.agostino D'Adamo
Renato Caverl
Alberto (ìiannonl
(t, U. Massara
Pietro Fri^jerio
Alfredo Ferrara
Felici Orctilia di H Stefano
Nicola Do Bernardi nis
Oreste Scamoni
Gennaio Bladier
Antonio Argenti
Celidonio Errante
Giuseppe Guadagnino
Enrico Santangeìo
Lorenzo Valle
Saverio Bonomo
Pietro Carpani
Paolo D'ancora
Secondo Dezza
Eugenio De Carlo
Mauro Michele Bortone
Alessio Fnitteri di Ca^iti^jlioue
Orazio Giuffrida
Camillo De Fabritiis
Sante Franzè
Francesco Carandini
Cesare l'oggi
Ferdinando Nannetti
>Moola Bellini
Alionso Limongelli
Giovanni (iasporini
Biccardo Lualdi
Bonaventura Oraziani
Giovanni Gazzaroli
Enrico Palmieri
Gaetano Garglulo
Angelo Pesce
Francesco (Jay
Diodato Sansone
Carlo Olivieri
odoardo Verdinois
(ìaotano Crivellari
Costantino Pacchi.irottl
Roberto Berti
Michele Spirito
Alfredo Gollredo
Vittorio Serra Caracciolo
Vittorio Bardesono di Rigras
Adolfo Cotta
Giuseppe Visconti
Corrado Bonfanti Linares
NO.ME E COC.NOMF.
DKL SINDACO DEL. CAfOLl'OOO
Ernesto Pistola
Alfredo Felici
Vincenzo Speranza
Camillo Lelli
Ginscpjie De Marzi
Aster Vetroni
Giuseppe Bottalico
Bartolo Dccoltana
Gennaro Valeriane
Sebastiano Filioll
Francesco Za nardi
Dominatore Maineltl
N. N.
Giovanni Ayala
Gaetano Faniicoli
Vincenzo Cappicllo
.\ntonio Sapuppo
Errico De Seta
Federico Durinl
Mariano Rosati
N. N.
Attilio Botti
Luigi Fresia
Ettore Magni
X. N.
Rafl'aele Vaccarella
Giuseppe Bellini
N. N.
N. N.
Egidio Bnichl
N. N.
Rosolino Orlando
Mas.simo Del Carlo
N. N.
Arnaldo Cerato
N. N.
Antonino Martino
Emilio Caldara
Gius. Gambigliani Zoccoli
N. N.
Giuseppe Bonfantinl
Leopoldo Ferri
Salvatore Tagliavia
Erminio Olivieri
Eteode Lorini
Luciano Valentini
.\ngelo Recchl
Enrico Ranza
Vittorio Frascani
Filippo Airenti
Michele Marino
Fortunato Buzzi
Preferite ovunque e sempre
flft la Crema per Calzature
Soc. An. Italiana. — Capitale L. 3,000,000.
• • MILANO - Via Trivulzio, 18 - MILANO •
LION NOIB
Reggio Calabi-
Reggio Emilia
Roma. ...
Rovigo . . . ,
Salerno. . , ,
Sassari ...
Siena. . . . ,
Sii'acusa . . ,
Sondno. . . ,
Teramo. . . ,
Torino . . ; ,
Ti'apani . . .
Treviso. . . ,
Udine . . . .
Venezia. , . ,
Verona . . , ,
Vicenza. . .
l&^i
NOME E COONOMK
BEL PUKFETTO
Igino CoHari
Abdenago lionil)urini
Riccardo ZoccoletU
Idelfoiiso Lazazzora
Federico CLatelain
Antonio Banigno
Emilio D'Eufemia
Bartolomeo Andreoli
Umberto Rossi
Giuseiipe Fenari di Caporciano
Paolin.o Tadflei
RatTaele lloi-co
Ernesto Vitetti
Giuseppe Masi
Vjncenzo Pericoli
Federigo Marino
Rinaldo De Pieri
NOME E CX)r,NOME
DEL SINDACO DEL CAPOLTTOOO
Pasquale Andiloro
N. N.
Adolfo Apolloni
Ugo Maiieo
Francesco Quagliarello
N. N.
Eman. D' Elci-Paiinoccbioschi
Alessandro Specchi
Antonio Longoni
Lviigi Paris
Secondo Frola
Eugenio Scio
Agostino Rattistel
Domenico Pe(ùle
Filippo Grimaui
Tullio Zanella
Licino Muzaui
{S'amputo il 20 settembre 191S).
Camere di Commercio.
Camere di Commercio ed Arti delle Città capoluoghi di Provincia.
PRESIDENTE
DI COMMERCIO
DI COMMERCIO
Alessandria . . .
Virgilio De Mattei
Lucca
N. N.
Ancona
Giambattista Miliani
Macerata . . . .
Vittorio Bianchini
Aquila
Virginio De M^rtinis
Mantova . . . .
Alessandro Barioli
Arezzo
Francesco Nenci
Messina
Silvestro Pulejo
Ascoli Piceno . .
Francesco Luigi Merli
Milano
Angelo Salmoiraghi
Avellino . . . .
Modesti no Romiignoli
Modena
Fermo Corni
Bari
Antonio De Tullio
Napoli
N. N.
Belluno
N.N.
Novara
Giuseppe Rossi
Benevento . . .
Vincenzo Alberti
Padova
Romeo Mion
Bergamo ....
Alessandro Tacchi
Palermo . . . .
Emanuele Graziano
Bologna . . . .
Giuseppe Franchi
Parma
Giuseppe Miintovaui
Brescia
Luigi Rossi
Pavia
Angelo Lanzoni
Cagliari
Benvenuto Pernis
Pesaro
Teodoro Spongia
Caltanissetta . .
Angelo Amato
Piacenza . . . .
Leonardo Rizzi
Campobasso . .
N. N.
Pisa
Vittorio Supino
Carrara
Alessandro Gioigini
Porto Maurizio .
N.N.
Caserta
Ernesto Bernasconi
Potenza
Giovanni Janora
Catania
Concetto Fichera
Ravenna . . . .
Roberto Gnlmanelli
Catanzaro . . .
Luigi Bianchi
Reggio Calabria.
Antonio Vilardi
Chiavenna . . .
Carlo De Giacomi
Reggio Emilia. .
Giacomo Namlas
Chieti
Camillo Ramondo
Rimini
Camilo Dupré
«"livitaveccliia . .
Francesco Scotti
Roma
Aug.'o Scaramella Manetti
Como
Enea Brambilla
Rovigo
Achille Bonibardi-Lavezzo
Cosenza . . . .
Adolfo Berardelli
Salerno
Domenico Scaramella
Cremona ....
Remo Lanl'ranchi
Sassari
Salvatore Azzena Mossa
Cuneo
Marco Cassi n
Savona
Giuseppe Becchi
Fermo .....
Alessandro Trasatti
Siena
Enrico Righi
Ferrara
Cesare Pirani
Siracusa . . . .
Francesco Boccadifuoco
Firenze
Giorgio Niccolini
Spezia
Carlo Vaccari
Foggia
Giuseppe Grassi
Teramo
Giuseppe d'Alessio
Foligno. , . . .
Pietro Mancini
Torino
Ferdinando Bocca
Forlì
Leonida Boiiavita
Trapani
N. N.
Genova
Zaccaria Obeiti
Treviso
N.N.
Girgeivti . . . .
Ignazio Caramazza Gangi-
Udine
N.N.
Grost^eto . . . .
Talete Oosimini [tano
Varese
Pietro Mazzoli
Lecce
Eugenio Calilli
Venezia
Vittorio Meupghelll
Lecco
Giuseppe Ba Ioni
Verona
Bruno Ferrari
Livorno
Luigi Oliando
Vicenza
Giuseppe Marchetti
Lodi
G. B. Rossi
,
- 18:
CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE
ALL'ESTERO
(gHssitìiatf oaì Miniatero di A. I. « C).
Arrcntina. — Biknos Aires (Calle Suipacha,
76SI.
Arpent na. — Rosario di Santa Fk (Cordoba,
yòi).
Belgio. — Bruxelles.
Brasile. San Paolo (Travessada Sé, 11».
Cina. - Shanghai (Dubliiig Well Road, 11 ).
Egitto. — Alessandria (Stamboul, 3).
Francia. — Parigi iRuc Matigiion, 28l.
Franc"a. — Marsiglia (liue de Bellui, 8).
Germania. — Berlino (Kaiser Willeluisti as-
se, li-
Gran Breta;;na. — Londra (Queen Street Pa-
laie, 4).
Messico. — Messico (6» Calle Bollvar, 58).
Russia. — PiETRoGRADo (Via Gorokpovaia, 4).
Stati Uniti d'America. — Chicago (State Street,
lòOi.
Stati Uniti d'America. - New York (Broàd-
way, 203j.
S ati Uniti d'America. - San Francisco di Ca-
lifornia (Montgomery Street, tìOi).
Svizzera. — Ginevra (Grande Bue, 3j con
filiale in Lug.mo.
Tunisia. — Ti nisi (Bue de Portugal, 30,t.
Turchia. — Costantinopoli (Pol'jgne Sok-
ak, -JS).
Turchia. — Smirne (presso U R. Consolato
generale d'Italia).
Uruguay. — Montevidko (Via Colon, 13y5J.
Serbia. -
RR. ENOTECNICI ITALIANI ALL'ESTERO
Argentina. -
Brasile. - Ki'> Janeiro, Cav. Tommaso Chia-
ronionte (Una l'irapitings, 19j.
Stati Uniti (Nord-Ameriial. — New York. cav.
Guido Bossuti (Lat'ayette Street, 'J20j.
Svizzera. — Zurigo, Car. Ales.sandro Flotti
(Boduierstrasse, 61.
ADDETTI E DELEGATI COMMERCIALI
PRESSO LE RR. RAPPRESENTANZE D'ITALIA
ALL'ESTERO
Spagna. — Madbid, Cav. Salvatore Gianna,
R. Ambasciata d'Italia.
Egitto. — Alessandri*, doti, Virgilio ranel-
la, R. Consolato generale d'Italia.
Francia. — Parku. conte Candido Sabini,
B. .\uibasciata d'Italia.
Germania. — Berlino, Ermanno Leumam.
Giappone. - Tonro, dott. «ostantlno de Ca-
vazzani, R. Ambasciata d'iralia.
Grecia. — Atene, dott. Giuseppe De Martino
R. Legazione d'Italia.
Rumania. — Bucarest, dott. Donato Sibilla,
B. Lega/ione d'Italia.
Russia. — PiETROGRADO, Erminio Cado Ma-
riani,
Stati Uniti (Nord America). — Washin(ìton
I D. C), Dott. Giovan Battista Ceccato, II. Am-
basciata d'Italia.
Turchia. —
CAMERE DI COMMERCIO ESTERE IN ITALIA
FRANCESI
Milano. — Francesco Go idrand, pr^'sident»^
Roma. — Raoul Sauviige, presidente.
Napoli. N. N., presiden e.
INGLESI
Genova. - Evan Mackenzic, py^-iidente.
Milano (Sezione dij. — >>. P. Chnrchward,
p>fH lente. •
DEGLI ^TATI UNITI D'AMERICA
Napoli. — N. N., presi lente.
ITALO-RUSSA
Roma. — N. N., presitlente.
ITALO -CINESE
Napoli. - Federico Pavonoelli, presidi nté
{Stampalo il 16 o'tobre 1919).
\ \Dos\n me\alU adopecaU \l U(\u\4o
» * ?\Jo4oUo dd " LION NOIR „ * »
MIROR
Soc. An. Italiana. - Capitale L. 3,000,000
— 18G —
Ordine gitidiziario
Primi Presidenti e Procuratori Generali
delle Corti di Cassazione e di Appello.
Ancona
Aquila
Bologna
Brescia
Cagliari
Casale Monferrato
Catania
Catanzaro
Firenze
Genova
Lucca
Messina
Milano
Napoli
Corte d'Appello
Palermo
Parma
Roma
Torino
Trani
Venezia
Corte di Cassazione
Corte d'Appello
Corte d'Appello
Corte di Cassazione
Corte d'Appello
Corte di Cassazione
Corte d'Appello
Corte di Cassazione
Corte d'Appello
Corte di Cassazione
Corte d'Appello
Primo Fresiden'e
J'rocuì'atore Generale
J'rimo Presidente
Procura ore Generale
Primo Presidente
Procuratore Generale
Primo Presidente
Procuratore Generale
Primo Presidente
Procuratore Generale
J'rimo Presidente
l'rocuratore Generale
Primo Presidente
Procuratore Generale
Primo Presidente
Procuratore Generale
Primo Presidente
Procuratore Generale
Primo Presidente
Procuratore Generale
Primo Presidente
Procuratore Generale
Primo l'residente
Procuratore Generale
Primo Presidente
Procuratore Generala
Primo Presidente
Procuratore Generale
Primo Presidente
Procuratore Generale
J'rimo Presidente
Procuratore Generale
Primo Presidente
Procuratore Generale
Primo Presidente
Procui atore yeuer de
Primo Presidente
Procuratore Generale
Primo Presidente
Procuratore Generale
Primo Presidente
Procuratore Getierale
Primo Presidente
Procuratore Generale
Primo Presidente
l'rocuratore Goierale
Primo Presidente
Procuratore Generale
Primo Presidente
Procuratore Generale
N. N.
Carlo Stuart
Diocleziano Palladino
Fortunato De Francesco
Pietro Ranieri
Arturo Mosonini
Luigi Scotti
Edoardo Bertola
Carlo Avenati Bissi
N. N.
Eugenio Prato
Saverio Bolognini
Alberto Chapron
N. N.
Ernesto Daviso
(ìiovanni Mancini
Pietro Ottorino Pianigiani
Luigi Lucchini
Vincenzo Mendaia
A risto Mortiira
Pietro M lano d Aragona
Augusto Setti
Edoardo Ciniorelli
Enrico Mazzola
Giuseppe Mondio
Giuseppe Bozzi
Giacomo Jona
N. X.
N. N.
Pietro Capaldo
Giosuè De Piri'o
Cesare De Seta
Luigi Berla d' Argentina
Salvatore Pa^'liano
Michele Landoltì
Domenico Marslco
X. N.
Cosare Colombo
N. N.
Alfonso De Biasio
Angelo Persico
Cataldo SrhiralU
Domenico Giordani
Kallaele Garofalo
Giuseppe Lipori Pais
Eusiachio Goiiella
Tommaso Mosca
(iabriele Faggclla
Giuseppe Vigo
Angelo Fusinato
isT -
Amministrazione provinciale scolastica.
PROVINCK
PBOVVKDlTOni AGLI STODl
Pbovinck
Provveditori agli studi
Alessandria
Ancona
Umberto Valente /f.
Lorenzo Gatta ff.
Fiancesco D'Onofrio ff
Alfredo Saviotti *
Attilio Salerni ff.
Vincenzo Spazianto ff-
Egidio Stefani
Ernesto Barilli ff.
Giuseppe Allianl ì
Alberto Manaira j
Kooco ^lurari j
Arturo Magnocavallo
Giuseppe di Fede |
Antonio Purpura ff.
Oreste Rossi //'.
G. Berengario Amorosa
GiuscppeMenottiDeFran-i
ce>co j
Francesco Scaglione ff.
Francesco MeroUi ff. \
Giuseppe Zerboni ff. j
M. Ferrari dEpaminonda ;
Antonio Pizzini //•. |
Gregorio Nardi j
Luigi Comencinl
Federigo Casa |
Paolo Roseti ff.
Paolo Amaducci
Alfredo Luigi (Jarcllo
Luigi Costanzo ff.
Mario Govi ff.
Paolo Agresta ff.
Giovanni Marradl
Ugo Brilli
Angelo Allegro ff.
Mantova
Massa Carrara. .
Messina
Milano
N. N.
Giuseppe Brlz/.olara
Donato Gravino ff.
Vittorio Osimo ff.
Annila
Arezzo . .
1 Napoli
Bari
Novara
Padova
l'alermo
Parma ...
Eugenio Canestrini
Benevento
Bergamo
Bologna
Giovainii Melodia
Mentore Moscatelli
'. Pavia . . .
Giorgio Rossi
Francesco Guardabassi
Biesria
j Perugia
Cagliari
Luigi Barbadoro ff.
Nicolò Colombo
Plinio Pratesi
Caltanissetta
Campobasso ....
Caserta
Catania
Catanzaro
Chieti
Como. .
; Piacenza
1 Pisa
1 Porto Maurizio.
' Potenza
, Ra\ ernia
lirggioCalabria.
Reggio Emilia. .
Ago.stino Eman. Peverelli
N. N. ff.
Carlo Simoni ff.
Mendolia Liborio ff.
Giovanni Crocioni
Pasquale Alduiio
Pietro Moretto ff.
Ettore Graziani ff.
Orazio Bonvino ff.
(!arlo Corsi
Cosenza
Rovigo
Salerno
Sassari
Siena
Ferrara
Firenze
Siracusa
' Sondrio
'LVranio
Enrico De Donato
Foggia
YotÙ
Ambrogio Mondino ff.
Giuseppe Joannin ff.
Luigi Staflfetti
Vittorio Aliquò ff.
Augusto Serena
Girgenti
, Trapani
i Treviso
Udine
Grosseto
Livorno
j Venezia
Verona
1 Vicenza
Antonio Battistella
(ìaetano Gasperoni
Giuseppe Bnizzo
Macerata
Agenti diplomatici di S. M. il Re d'Italia
k presso i Governi esteri.
ArgenWm (Biieiiofs-Aifres). —Vittore Oobianchi,
inviato straordinario e ministro plenipoten-
ziario.
Austria Ungheria {Vienna). — Pietro Tomaso
della Torretta, ministro plenipotenziario.
Baviera (Monaco). —
Be\q\0 i Bruxelles). — Romolo Ruspoll, amba-
sciatore.
Bolivia. — Rutililo Agnoli, inviato straordi-
nario e ministro plenipotenziario (residen-
te a Lìnni).
Brasile {Rio .Janfiro).
.^dari, atubasciatoro.
Alessandro Do Bo-
Buigaria {Sofia). -
Chili (Santiago). — Marcliese Paolo di Monta-
gliarì, inviato straordinario e ministro pie*
nipotenziario.
Cina (Pechino). — Carlo Allotti, inviato straor-
dinario e ministro plenipotenziario.
Colombia (Boffotà . — Enrico Durand de la
Penne, ministro residente.
Costarica. — Giosuè Notar!, ministro residen-
te (residente a Guatemala).
CibJi (Arnnt). — N. N., Inviato straordinario
e min stro plcnipot nziario.
Danimarca. (Crt^)«»m.(//i«»»). —Vittorio Sacerdoti
conte di CarroMio, inviato straordinario %
minlsiro plenipotanziurio.
— 188 —
Egitto. — Nob. Lazzato dei mnreh. Negrotto Paraguay (Axsumione). — Adolfo Rossi, minl-
Cambiaso, aprente diplomatico con patente stio residente,
di console generale. «,,,„,
Persia {Teheran). — N. N., inviato straordi-
Equatore. - Rnffillo Agnoli, inviato straor- nario e ministro plenipotenziario,
dinario e ministro plenipotenziario (resi-
dente a Limai. Pcù {Lima). — Rnffillo Asinoli, inviato stra-
_., , , . , „ ^. ^ ,,. ordinario e ministro plenipotenziario.
Etiopia (Addis Abeha). - Conte Giuseppe Colli
di Felizzano, inviiito straordinario e mini- Polonia {Vars,iviu). — Francesco Tommasini,
stro plenipotenziario, ministro plenipotenziario.
Francia {ratigì\. — Conte Lello Bonin Lon- Portogallo {Lisbona). — Attilio Serra, inviato
gare, ambasciatore. stri^ordiiiario e ministro plenipotenziario.
Germania (Berli,>o). - nurmnìa {Bumrest). - Albo.to Martin Fran-
Giappone {Tokio). — Luigi Cusani Confalo- klin, inviato straordinario e ministro pleni-
nieri, ambasciatore. I)otenziario.
Gran Bretagna {Londra). — March. Guglielmo Russia {Pietroburgo). - N.N.
Imperiali, dei pi'inoipi di Francavilla, se-
natore del Regno, ambasciatore.
Grecia {Alette). — N. N., inviato straordinario
e ministro plenipotenziario.
Guatemala. — Giosuè Notari, ministro resid.
Haiti. — N. N., inviato straordinario e mini-
stro plenipotenziario (residente all'Avana).
Honduras. — Giosuè Notari, ministro resi-
dente (residente a Guatemala).
Salvador. — Giosuè Notari, ministro resi-
dente (residente a Guatemala).
San Dom'ngo. — N. N., inviato straordinario
e ministro plenipotenziaiio (residente al-
l'Avana).
Serbia {Belgrado). — Livio Borghese, inviato
straordinario e ministro plenipotenziario.
Siam {Batigkoh).
straordinario
Aroldo Manacorda, inviato
ministro plenipotenziario.
Lussemburgo. — Conte Giulio della Torre di Spagna {Madrid). — Barone Carlo Fasciotti,
Lavagna, inviato straordinario e ministro
plenipotenziario (residente all'Aja).
IMeSSico (Messico). — Stefano Carrara, invia-
to straordinario e ministro plenipotenziario.
{Monaco. — Ferdinando Mazzini, console ge-
nerale.
{Montenegro (Cettìgne). — N. N., inviato straor-
dinario e ministro plenipotenziario.
Nicaragua. — Giosuè Notnri, ministro resi-
dente (residente a Guatemala).
Norvegia. — Giulio Cesare Montagna, inviato
straordinario e ministro plenipotenziario.
Paesi Bassi (Aja). — Nob. Giuseppe Sallier
de la Tour, duca di Calvello, inviato stra-
ordinario e ministro plenipotenziario.
Pànama. — Carlo Ranuzzl, incaricato d'affari
(S.-anipato il 15 ottobre l'JVJ)
ambasciatore.
Stati Uniti d'America ( TrrtA/u'«r//oHÌ. — Nob. Vin-
cenzo Macelli, dei conti di Collere, amba-
sciatore.
Svezia (Stoccolma). — Luca Orsini-Baroni,
inviato straordinario e ministro plenipo-
tenziario.
Svizzera (Berna). — Raniero Paolucci de' Cai-
boli, inviato straordinario e ministro pleni-
potenziario.
Turcilia {Costantinopoli). — Felice Maissa, alto
camuiissario,
Uruguay (Montevideo). — March. Francesco
Maestri Molinari, inviato straordinario e
ministro plenipotenziario.
Venezuela (Caracas). — Lionello Scelsi, mini-
stro residente. *
STENDI CHANTEAUD
, BRIPPE, DEBOLEZZA
I STANCHEZZA Eccessiva
CONVALESCENZA
GLI SPORTS
Deposito In tutte le buone
farmacie e in casa
LAMBERTINI, Milano.
^ 18*)
Ambasciate e Legazioni estere
pressò S. M.
Argentina {lìepubUìra). - Luca Ayaria-(ìaray, Monaco. - Conte Enrico de Malevllle, Inviato
inviato straordinario e ministro plenipoten- straordinario e ministro plenipotenziario.
^' ^'"^' Norvegia — Se» eel Arne inviato straordinario
Austria-Ungheria. — e ministro plenipotenziario (residente a
Baviera. - ^^"'"^'•
Belgio. - W. Van den Steen de .Jehay, amba P«e»i Bassi. - Bar. Van Weldevan Ren«ers.
- Ti.,fr^,,o Inviato straordinario e ministro plenlpoten-
ziario.
Bolivia. — L. Salinas Vega, inviato straordl- o^^^i^ •«,. «i. «. m. ir i.^ ^
Mario e ministro plenipotenziario. P®!?'*' " «"*" ®^^f ^.^'" ^ogl»tadere 1-
^ ^ Molk, inviato straordinario e ministro pieni-
Brasile. - Qastone De Cnnha, ambasciatore. potenziarlo.
Bulgar a. — Perù. — Benavldeg, Inviato straordinario e
Chili. - Vlllegas Eniico, inviato straordinario "^'"Istro plenipotenziario.
e ministro plenipotenziario. Polonia. — Skirmunt, ministro plenlpoten-
Cina. — W'ang-Huang-Ky, inviato straordina- zzarlo.
rio e ministro plenipotenziario. Portogallo. — Eusebio Leao, Inviato straor-
Colombia. - Charles Arango, inviato straor- ^'""'o « ministro plenipotenziario.
dlnario e ministro plenipotenziario. Rumania. — Alessandro Emanuele Lahovary,
Costarica - Raffaele Monteae-re, ministro inviato straordinario e ministro plenlpo-
residente. tenziario.
Cuba. - Ailtonio Martin Rivera, Inviato Russia. - N. N., ambasciatore.
stiuordinario e ministro plenipoten/.iano. Salvador. — Gustavo Guerrero, inviato strwrn-
Danimarca. - M. A. de Oldenburg. inviato d"'»'"*<' « ministro plenipotenziario.
straordinario e ministro plenlpoteuziaiio. Serbia. — Spalaikovltch Miroslav, Inviato
_ . . .. ^T . X j. .■ straordinario e ministro plenipotenziario.
Equatore. — Agostino Norero, incaricato d at-
tilli (residente a Parigi). Siam. — Kosha Phya Bibadh, inviato straordl-
_ . ^ ... ^ . , . . nario e ministro plenipotenziario (residente
Francia. — Camillo Barrere,. ambasciatore. ^ Parigi)
Germania. — Spagna. — Wenceslao R.imirez de Villa Ur-
Giappone. — IJuin Hiko-klchi, ambasciatore. rntia, ambiisciatore.
Gran Bretagna. — George Bnchanau, amba- Stati Uniti (America del Xord). — Henri Flet-
sciatoi-e. cher, aiubasciatore.
Grecia. — Lambros Coroinilas, incaricato Svezia. — Bar. Carlo Nils Daniele de Blldt, In-
d'affari. viato straordinario e ministro plenipotenz.
Guatemala. — Giuseppe Maria Lardizabal, in- Svizzera. - Giorgio Wagniero, inviato straor-
oaricato d'affari (residente a Parigi). dlnario e ministro plenipotenziario.
Haiti. - Amilcar Duval. Turchia. —
Messico. — Geneiale ITay, Inviato straordl- Uruguay. - Federico Grunweldt-Cuestas. in-
nario e ministro plenipotenziario. viato straord. e ministro plenipotenziario»
(Slamjiato il lo ottobre 1910). .
|Sion ^lanc
lisciva speciale
per biancheria
Prodotto del LION NOIR
S«e. Ab. ItallABa. - Cap. L. 8,000,000
1!)0
Consolati italiani
delle principali località straniere. H)
ArgoiiTna.
Buenos Aires — Oarln Xa;,'ar, e. g.
Cordoba — Carlo Uiuiltii, <•.
La Piata — Massiniilia7»i> Tornielli. e.
Mcndo/a — Bruno Znfulin, <■.
Rosario — Francesco De Vclutiis, e. g.
Austria-Ungheria.
N. N.
Belgio.
Bruxelles — Leone Cassel, e. g.
Anversa — Alberto H. de Bary, e. g.
Liegi — Callo Tlionet, e.
Congo.
Bonia — Ijrinio Badolo, e.
Matadi - Ettore Villa, e.
Bolivia.
La Paz - Giiisoppe Spa, e.
Brasile.
Rio Janeiro - Lu'^'i Provmia del Sab-
ìnone, e
Bahia - Ugo Sola, e.
Bello Horizonte — N. X,, e.
Campiuas — Ugo Toinniasi. r. r.
Curitiba — Massimo (ìotìVedo. e.
Florianopolis fgià Desterro» -- Attilo Re-
galo Carnelut.ti. r.
Juiz de Fora — N. N., j). e.
Manaos — N. N., e.
Para (o Belenri) — Lodovico Manzini, r.
Pernambuco (o Recife) — Pietro Spano, r.
Porto Alegre — Gualtiero Chilesotti, e.
Ribeirào Preto — Agostino Ferrante, r, e.
San Paolo — Giov. Batt. Beverini e. y.
Santos — Domenico Levrero, rejg.
Vittoria - N. N., e.
Bulgaria.
N. N.
Chili.
Santiago — Domenifo Schiaffin >. v. <
Valparaiso — Riccaido Mon/.ani. o. e.
Cina.
Canton — Eugenio Zanoni-Volpicelli, e. ;;.
Hankow — Giuseppe Pellegrini, e.
Shanghai — Girolamo De Rossi, e.
Tientsin — Vincenzo Fileti, r.
Colombia.
Bugola — Enrico Dnrand de la Penne,
ministro plenipotenziario.
B:irranquilla — Pellegrino Puccini, e.
St-Josè di Cucuta — Luigi Faccini, e. '
Corea.
Seul — Cesare Tiriolo, e
Costarica.
San José - Felloe Scaglietti, e.
Cuba.
Avana — N. N. e. g.
Danimarca.
Copenaghen — Vahleraar Glùckstalt, f.y.
Possedimenti danesi in America.
Saint-Thf)mas — Rodolfo Leviti, e.
Equatore.
Guayaquil — Alfonso Roggiero, e.
Francia.
Parigi — Giiiconin F.ira-Forni e. g.
lie^Aìiqon — X. N., -.
Bordeaux — Ernesto Ugo Grimm Pro-
vence, e.
Cannes — Paolo Indelli. r. r.
Cette — Raffaele Pompei, e
Chambéry — Bar. UgoCarntti di Canto-
gno. e. (/.
Havre — Salvatore Rocca, e.
Lione — Leonardo Mordini. r. g.
Marsiglia — Gerolamo Naselli, e. g.
Nancy — N. N., «•. g.
Nizza — Enrico Acton, e. g,
Rcims — Emilio Giuseppe Mizzucchi, e.
Tolone — Paolo Apollinare Burde^o, e.
Corsica.
Bastia — Ignazio Randaecio, i^-. g.
Possedim. francesi in A fi-ira, Asia ed America.
Algeri — Lorenzo Anielli, e. .</.
Bona — Domenico Marino, e. g.
C'ajenna — Ippolito Edoardo Antier, e.
Dakar — Arturo MafTei, r. e.
Diego Snarez — Claudio Mario Babri-
quand, e.
Fort de Trance — Leone Duplan, e.
Point-à-Pitre (Guadalupa) — Leopoldo
Petrelluzzi, e.
Rulisque (Senegambia) - - Ernesto Hor-
tal a, e.
C, 9., Culi •
generale, — e, console, — v. e, vlcaconsolft.
— 101
Salfon - T-uclano Ogltastro, rt':g. il cons.
Saint-Denis (Riunione) - Qinseppe Pan-
cera, e.
Ttinini'i.
Biseita - Alberto Tnoz'.i, v r.
Busa — Gnl<io lioci-o, e, < .
Tunisi - Carlo Caci-ia Dominionl di Sil-
lavenyo, e. y.
Mavfyro.
TanRorl — Sabino Rinella, e. g.
Casablanca — Ugo Sabttta, r.
Germania.
N. N.
Gran Bretagna.
Londra — Al«ssandro Faà di Bruno, e. </.
Cardiff — Emilio .\xeiio, e.
Dublino — Loren/o Salazar, r.
Glasgow — Eujjenio Lafjorara, e. g.
Llverpool — Giuseppe Chiostri, r. g.
Possetlimenti imjLsi nel Mtditerran'o.
Gibilterra — Ferdinando Daneo, e.
Malta — Guido De Lucchi, c.g.
Pots'ilinietit! Inglesi in Afri a.
Johannesburg' — Natale Labia. r. g.
Freetown — Giuseppe Tomniaso Zolla, r.
Mahè — Enrico Alfredo Pare. >-fig. il <:
Mombasa — Luigi Friper'o, regg. il imi».
Port Louis - Federico Giacomo Elyard, < .
Egitto.
Alessandria — N. N. c.g.
Caiio — Lazzaro Xegrotto Caniblaso.r. </.
Porto Said — Gu;,'lielmo Vivaldi, r.
Possedimenti inglesi in Asia.
Aden — Gino Cecchi, c.g.
Bombay — Giovanni Gorio, r.
Calcutta — Guido Viola, e. g.
Colombo — N. N.. r.
Hong-Kong — Emilio Eles, e. q.
Rangoon — Giai-omo Meikle, r.
Singapore — Carlo Ambrosoli. rejg. il ron^.
PoSf^eillmeiiti inglesi in Amerim.
Brid^etown — Vittorio Parravicino, e.
Georgetown - Carlo Wietin<_'. r.
Kingston — Federigo (Johen Henriques.c.
Montreal — Giulio Ricciardi. <-.
Porto Stanley — James Houston e.
Trinità — Federico Vicentini, e.
Poftaed imputi inglesi in Australia,
Melbourne - N. N. <:
Sydney — Vincenzo Marano, n. e.
Grecia.
t;anoa — G. B. B;irtoluc'ci Qodoliui, e.
Corfù - N. N.. e. g.
Patrasso — Felice Beauregaid, e,
BÉreo — c.g.
Salonicco - G. B. DolMni, e.
Qualemala.
Guatemala - Qioaa* Notari, e. g.
Ha: i.
Porto Principe - Alfredo de Mattala, e.
Honduras.
Amapala — Teodoro Kòhncke, e.
Lussemburgo.
Lussembui-go — Giulio Della Torre di
liavagna. c.g.
(Messico.
Messico — Ezio Cusi e.
Monterey — Michele Ferrara, e,
Veracruz — Emilio Gonzales de Castlllo.c.
IMonaco.
Monaco — Ferdinando Mazzini, e.
Montenegro.
Antivari — ,
Davide Camparl, e. g.
Nicaragua.
Maiiagua
Norvegia.
Cristiania — Rodolfo Olsen, c.g.
Paesi Bassi.
Amsterdam — Nic<ìla Aphel. e.
Rotterdam — Giovanni Hudlg, e.
Pos-i^iiimeiiti o'ainlesi in Asia.
Batavia — Guglielmo van Hensden, e.
l'ossed intenti ólandfS' in Amerirn.
CinaQao — (ìoniez Haim Da Costa, e.
Paramaribo — Enrico Benjamin^, e.
Panama.
Panama — Carlo Raguzzi, e.
Colon — Lodovico Delpiaiio, regg. il e,
Paraguay.
Assunzione — Adolfo Rossi, c.g. \
Persia.
Teheran - N. N.
Bouder Bouchire — Carlo MaroSbio, e.
Perù.
Lima — Ruffino Agnoli, c.g.
Arequipa — Tito Costa, ng. cons.
Callao — Gerolamo Oueto, ag. cons.
Portogallo.
Lisl)ona — IWdrigoDeSonzaMontniro.-.f/,
Funchal — Carlo De Bianchi, e.
Oporto — Ar.tonio Bessa Pinto, e.
Posse-Hw-nti pò to h'ni in Africa.
Louren<;o Marques — Abra'iam Cagly <r.
Po-seil imeni i po'lo ;h si in Asia.
Macao ~ Eugenio Zanoiii-Volpicelli, e.
Rumenia.
Br.iila — Luigi Ardainl, e.
Galatz — N. N.
Russia.
Pietrogrado — N. N , <;. g.
Abo — Harry Wilèn. r.
Heisingfors — Martinez Sanchez, r*vc^.
cims.
Klew — Carlo Flschmann, e.
Mosca — (iiovii'Mii Cesar .^ Majonl, e
Odessa — Giuliano De Vis.irt c.g.
' Riga - N. N. e.
Tiilis — Lorenzo VulerJ.
Varsavia— Andrea Rothwand, e. v-
Vladivostok — VUdislavo (iolembloTSky
Mtrvianovioh, e.
-^ 102
Salvador.
8:in Salvador
B.crtrtlomeo Uagllo, e.
San Domingo.
San Domingo — Angelo rovcella, •. (/,
San Marino.
San Marino
Giuseppe Gori, r.
Serbia.
Monastir — Romano Lodi Fé, regg. cons.
Prlzzend - N. N., e.
Uskub — Vincenzo Galanti, e.
Slam.
Bangkok
Aroldo Manacorda, e. g.
Spagna.
Madrid - N. N., c.g.
Barcellona — Vittorio Lebrecht, e. g.
Cadice — Riccardo Santasilia, e.
San Sebastiano — Emanuele Martinez
Anibarro, e.
Hantander — Giuseppe Giacchi, e.
Possedimenti spagnuoli in Africa.
Santa Croce di Teneriffa — Maxime Ge-
rard, e. y.
Stati Uniti d'America.
Washington — Emanuele Fronani, e.
Boston — Gustavo Di Rosa. e.
Chicago — Giulio Bolognesi, cg.
Denver — Giuseppe Gentile, e. g.
Filadelfia — Gaetano Poccardi. e.
Honolulu (Hawai) — Gordon E. L.S., e.
Manilla (Filippine) — Tliomas Harring-
ton, e.
Nuova Orléans — N. N., e.
NuoN a York - Romolo 'l'ritonl, e.
Pittsburg'— Giuseppe Natali, v. e.
San Francesco — Oreste Da Velia, c.g.
San Giovanni (Portorico) — Moltrasl
Ciro, e.
Seattle — Giov. Mario Pio Margotti, e,
Svezia.
Stoccolma — Carlo Gustavo Thulln, e, g.
Gotheiiburg — Giacomo Keiller, e.
Svizzera.
Basilea — Vittore Slc.liani, e. g.
Briga — EiLiilio Manfredi, v. < .
Coirà — Publio Laiidncci, d. c.
Ginevra — Gino Maochioro Vivalba, e. g.
Lugano — Conte Gerolamo Marazzl, e.
San Gallo — Antonio Tamburini, v. e.
Zurigo — Enrico Clapelli, c.g,
Turchia.
N. N.
Uruguay.
Montevideo
N. N., 0. e.
Venezuela.
Caracas — Lionello Sclelsi, e. 7.
Maracaibo — Luigi Fossi Ferrini, e.
Puerto Gabello — Giuseppe Umberto l^u-
•pi, regg.
(atam^uto il 15 ottobre 1919).
Fra le più importanti fabbriche di biciclette e motociclette d'Europa
primeggia indiscutibilmente la
J3 I A.IV CHI
dalle cui officine escono f Oltre 75.000 biciclette
annualmente ( e ,, 5.000 motOCiclette
Le macchine Bianchi sono montate da gomme PIRELLI
^ Società Anonima E.DOA.RDO BIANCHI - Milano ^
EUROPA
SECONDO ACCORDI COh
20
10
Abhrevia±ure
Cett. - CMiqne.-iar-lSjagen..
fiiTt;Liec.-LiechtertsteÌTi ;
Livap.-Lò'e/pool /XiLsstrrvr
Xussenibujyo;M.-A[onjUco
'pr-injdpato);Ttriss. oriavb. -
PnissirL orientale'; SJL-SaiL
Maiiru); SCutrScuJxut;
iiLes.-Slesviff.
LAG Ti
Hamme
\ST- Italo D'Arti Gkafichl. Beroamc
Scala = 1 : 30 eoo 00(
!|Ì)UTICA
PROPRIETÀ RISERVATA
p^^^^^^V:^^
^...
:J i fy. ^-^
^i pi^cipaij1™ìendent
DELLA TERR4^
■e
K^
I principali stati indipendenti della Terra
e i principali possessi atitonomi nel 1919.
Avverten.za. Nelle attuali condizioni della politica internazionale questo saggio
pnò avere, in molte delle vm-i nuove — alcune torse ettiiuore — che un valure apprus-
lativo. SI è voluto eccedere negli sminuzzamenti per orientare il pubblico durante la
tura di giornali e eomuuieati spessissimo contraddittori. Quando di alcuni stati russi
contatto con la Uussiii e di altri balcanici non si ha ancora alcuna indicazione del
>bat>tle contine, è un po' prematuro parlar di superficie e di popolazione; ma una cifra
era indispensat,ile, ed allora <iue la si è offerta che più dovrebbe avvicinarsi ad una certa
realtà se gli eventi maturassero logicamente. — I nomi de<,'li stati che tanno parte, come
lembri itriginuri, della Società (o Lkoa) delle Nazioni, sono seguiti da due asterischi (**).
nomi degli stati invitati dal Fafa di Versa il/es ad accedere alla S. d, N. sono segniti da
.in asterisco (*). — La magf^ior parte delle cifre, quando non sia iHdicato l'anno dell' accer-
«mento, si devono intendere riferite al presente. — Le Unr^^hezze dfei teli'orufi e dei telefoni
rlsgnardano le iin0*. non i fih: se per mancanza di elementi uniformi si deve intendere
viceversa, è espressamente indicato. — Per la marina mercantile," i cui valori risalgono
.tti al 1916 secondo il "Lloyd's Register Book ,, non si tiene conto che dei vapori e dei
velieri lun più lii cent'> toniteVatf, va avvertito che la cifra del tonnellaggio complessivo
ris^uarda la atnzìa lorda per i vap'ri, la stuzìa netta per i veluri. — Tutti i valori del com-
mercio sono tradotti in lire italiane. I cambi delle monete sono nominali, con regime
alla pari. — Nei possessi sono incluse le isole che uon spettano geixjruficamente al corpo
territoriale dello Stato Ufr.: Francia, Gran Bretagna e Irlanda, Italia, Portogallo, Spa-
gna, ecc.). — Per la situazione geografica approssimata degli Stati europei si consulti la
Carta politica d'Europa, annessa a questo Almanacco.
li. F. DE Maqistris.
1. - ABISSI^IA [Itiopia]
Monarchia assoluta feudale.
(Africa orientale).
Z EO I» I T Ù, In»i)eratrlee {X>-gns-neghesti).
flglia di .Mexki.ik, nata nel 1876, maritata (per
la Heconda volta) nel 19»1, a Ra.s Qloba, eletta
11 n settembre 1916, iueor. in Addis Abeba l'il
febbraio 1917.
Superficie: 1 101 300 kmq.
Popolasione: circa 8 milioni di abitanti (8
per kmq.
Kazionalità: abl.ssina (dominante); molti
falaacia (ebrei).
Lingue: tigrina (.semitica), amariea, galla,
Religione: cristiana eopta (monoflslta). Molti
muaulmaui, ebrei e idolatri. L'Abuua (primate)
6 un conto couMucrato dal Patriarca di Alesoan-
drla di Egitto. Città tanta: Axum.
Capitale: Addl8-Al)eba, con circa SOOCO ab.
Ferrovie: 699 km. (da Addi» Abeba al conf.
francese della colonia di Gibuti).
Ttlegrafi: 1700 km. (1916).
Telefoni: 2 200 km. (191IÌ).
Moneta: tallero di Maria Teresa — L 2,50.
(creato nel 17aO e coniato sino a questi ullintl
tempi dalla zercu di Vienna): tallero d'Italia
(monetu-merce) creato con K. Decreto del 31
maggio litlH.
Commercio: circa 26 milioni di lire d' impor-
tazioni; circa 24 milioni di lire di esportazioni.
Esercito: in tempo di guerra circa 250 000
armati.
2. - AF«HA!VIISTAX
òlonarchia assoluta dispotica.
(Asia occidentale).
AIIIU-ULLÀ OAN, emiro, nato il lo gen-
naio 1892, «nccenso al imdre Abib-1'i.là (assaa-
■iuat«>) il 20 febbraio 1919 (terzo tìglio).
1!)4
Snperfrie: r.Sf! Ono litnq.
Vopola^.: 6:t80 500 iilt. ((.ircii 12 ttb. per kmq.).
JSazionaìUà: indt.-europtl ((il) yvr leufo: of-
ehaiii tauiki. poloin. ei-.): niotiK"U<.i (40 per ceii
to: aimalii, ii»b('k
CI.'.).
Lirniuo: pershina (iiauicn).
litligiviie: junsiiliuaiiu (siinnita). firra II
uiila tlin i.
Capitale: Talìiil, am cir-.-a K!0 mila al).
Telefoni: IfiO km.
Monete: kran d'argento (di Ft-rsia) = L. 0,02:
rublo di carta (di Russia); L. 2.6*.
Coìnmercin: circa 39 :>«(» wm lire d'importa-
zioni: ciica 39 300 000 lire d'espcirtay-ioui.
Esercito: all'europea. Da 50 mila (pace) a
ICO mila armati (guerra).
8. - AI-.BAXIA [SHyiPi■RI.^]
Principato indipendente asaolnto.
(Kuroi)a baleanico-adriatioa).
. . (dopo la tupadi Ougt.iki.mi) ni? W'ik.ti)
dal Vottobre 1914 mauea il Principe. 11 priu.l-
pato sarà aflidato all'Italia con miindato deUa
Società [iicga] delle Nazioni.
Supertìcie: circa 30 000 kmri. (coiiijtreso il di-
Btretto d'i Vallona, occupato dall' llalia).
Popolaz.: circa 900 0;0 ab. (3(i ab. per kmrj.).
Nazionalità: all)aue8i (neo-ir.iriei), «reco-al-
banesl, romeni, bulgari, serbi.
Lingua: albanese.
Uellgioni: mu.sulmana (2A,), cattolica e t*re-
co-scismatica (ortodossa).
Capitale: Duraz/.o, a nord di Vallona, con
forse 5 mila ab.
4. - AXnORRA
Repubblica neutriiU' i-'l atitcnoma.
(Europa uieridiosialc).
BO> A V KS TUlt A MA EST JIK-Vl OLIA K8.
Sindaco,
Superficie: 452 kmq.
Popolazione: circa .WtO al). (12 ab. per
Nazionalità: catalana (spalinola).
Lingua: catalana (spaiiiiola).
AVjij/iorie; cattolica. Il vescovo spasnolodellr
diocesi di Urgel è uno dei di
repubblica: l'altro è il Prel'et
Popolazione: circa f) ffO^' OnO ab., oOJnpfesi gli
Indiali! della Pampa (3 per kuri(.).
Nazioiiuiiio: spa^uolo ariientiua in .srrande
mat;>fioran/.a, ron ciica V; d'italiani e di.xen-
rienti d'italiani (dal 18:>7 al 1917ìmmii?rauti ita-
liani 2 3010 I) eirca), e più di 20 1 mila meticci,
indiani e neji;ri.
Lingua: spajjnola (pataofonica e araucaua fra
indiani).
Peligioni: cattolica in jjrandi.s.sima maK.yio-
ranza; parecchi idolatii nella Pamjta.; 30 mila
protestanti; 10 mila ebrei.
Capitale: Buenos Aires, con 1 650 000 ab. circa
(1 settembre 1918).
Ferrovie: 36 600 km. (1917).
Telegrafi: 86 .5(Xi km. (1916).
Telefoni: 83 700 km. (1915).
Marina mercantile: vapori 245 (188 771 tonii.><
velieri 72 (33 762) tonn.).
Moneta: pe.to nacionul, divi.so in UK) ce>/<aros
= L. 5 (oro); 1 argentina — 5 pesoa (oro) — L. 25.
Cirnim-iTcio: circa 2 miliardi e 380 milioni di
lire d'importazioni (1917): toutro circa 3 miliar-
di e mezzodì lire d'esportazioni (cereali, carni
congelate, lane e pelli).
KAtrciio: 18 C50 uomini (pace); 125 mila uo-
mini (guerra).
kmq.).
lìrotettori dell
> francese dei P
7. - ASIR
Principato dispotico.
(Avia meridionale araba).
MAOMETTO IBN ALI EO-EDUISl. l'rin
tinperficie: circa 95 500 kmq.
Popoiaz: circa 300 mila ab. (eirca 8 per kmq.).
]S.a-:iunaHtà: araba e sudanese.
Lingua: araba.
Religione: musulmana.
Capitale: Meiiadir.
l'ed. n. 5, 3(i, :>:>. 80.K, 86.
8. - A rST RI A -TEDESCA
[DKrTscHK Oe-^tkrbeich].
Uir pubblica democratica.
(Kuropa centrale).
renei orientali.
Capitale: Andorra la Vicja. con circu 800 ab
5.- ARABIA IXI>II*EX1>KXTE
(3 stati)
Emirati e sullanaii dispotici.
(Asia meridionale araba).
Superficie: 541 000 kmq.
Popolazione: circa 200 mila ab. (2 ogni 5 kiii.V
Xa«fowali«à; araba (.semiti), beduina (cani iti).
Lingua: araba.
Religione: musulmana (setta dei vahabiti).
Capitali: 15ereida (del C'assim) con circa 21
mila ab.; Giuf (deU'A.NvsKH o Aneisa) con circi
15 mila ab.; Hall (dello S< iammak) con circa
20 mila ab.
re<«, n. 7, 36, 55, 80.F, 86.
6. - ARGEXTIXA *
[Rkpttbbltca Argentina].
Repubblica federale.
(America meridionale atlantica).
IIIPÒLITO IUI60YEN, Presidente, eletto
(per 6 anni) il 12 ottobre 1916.
Superficie: 2 789 462 kmq.
KARL SE
(uno dei trin
prov\
"Z, 1^-e.sid., dal 15 marzo 1919
viri del Direttorio costituiiu
mente nel novembre 1918).
Sìiperficie: circa 85 mila kmq. (compreso il
territorio contestato di Klagenfurt, con più di
PJóO kmq.).
Popolazione: circa 7 500 Oq0.ab. (90 per kmq.).
Nazionalità: tedesca in modo assoluto. Se il
iilebiscito nella zona piii meridionale di Kla-
iA<iit'iirt (v. 8.) sarà favorevole all'Austria, vi
entreranno alcuni pochi sloveni.
Lingua: tedesca.
Jltligione: cattolica in modo quasi assoluto,
con al<iuanti ebrei.
Capitale: Vienna, con circa 2 milioni di ab.
Ferrovie: circa 4 900 km.
Telegrafi: circa 10 mila km.
Kx-Mariyia mercantile: vapori 422 (1016C95)-
velieri 11 (1 515).
■Moneta: corona, divisa in 100 heller — L. 1,0=!
(oro): 1 gulden (fiorino) = 2 corone = L. 2,10.
Ved.: u. 15, 39, 40, 61, 63, 82, 83.
AZERBEICi^IASI
14.
]!)ri
9. — BK1.4«IO [Bei.iiiqve]**
Moi)ai r:,ia roMtitii.:nt'ia!r-.
(Kurn.a o. ciileutiiK).
ALIIEUTO 1. re tiri helyi, nato l'fl aj.rile
1875. assunto h1 trmiit il Iti iljit-iiibre )9<):i, spu-
saio II 2 oti.ibif 19(»9 a«l Ki.KAHKiTA in Havihua:
rrr'de il i>rìiu(>);i.'uitu |>riiii-i]>e Lkoimm.do, iIiuii
di Brubaute, nato il A novembre 19i|.
Supevfii-ie: 29 5(0 kmq. circa.
topolazione: 7 400 (Mxjab. t-in-a (2.50 per kmq.).
Kaiionalità: tìauimiii!;:) (M per e«-iito) *• v:il
Ione (r<H jKT tento), eoo teiIcMlii e Irauie-si.
1 mite: fraueese e tiamiiiinKii'
Urlisiione: in ma.sHima eattoli<-:t.
Capitale: Briixellen. eoa iina 170 mila ali.
i.ella città propriamente detla. e non piii «li
:i)0 mila ab. con i 16 comuni dei soblHtr^lii.
Ferrovie: 95iM» km. (1914): ma più della intiil
I icinali.
Telegratl: 80f>0 km. (1912).
Telefoni: 30(i mila km. di fili (1914).
Marina mercantUe:-vsìiH>il 159(269252 lonn.),
velieri 5 (7 175 tonn.).
Moneta: fra n<o, diviso in 10'U'enteHiini — Ti. 1.
Comiiifrciu: (prì)na della }rnerra) eirea 4 71»
milioni di lire d' !iii)iorta/.ione. eoutro circa :t .'>")
milioni di lire d'e.s)Nirta/.ioni.
Esercito: 5órr75 nomini (pace)- 2«>0 mila ìiomi-
ril, robinie coni jnese (guerra). li'art.IM del Trai -
tato di jtace con la (iermania (•;in;riu, i<(i9, j^
nbrojfalo il trattalo 19 aprile I8:i9 jter la ni^itra-
lità del Bel»;io.
l\)»8e»si: Ved. ronRO l>el!ja (n. 9.A).
9.A. - CONGO BELGA [Congo Hki.«e]
Kj--*tato iHdii>ri> dente dai Is ottnliv lUO.s.
(Alriea cciitni-meridionale aUantica).
E. J. M. Henry, Governatore ijeìieraU: dal
4 gennaio 1916.
Superficie: circa 2 580 OnO kmi|. (lompre.xo' il
territorio ad oriente e a noril del iajfo Taiiya-
JCuica. ex-c(douia germani! a. a;rjiic;tato nel 1919
per mandato della Societìi delle Nazioni).
Popolazione : cin-a Mi7(0(KK» ab. (e. 8.) con
5 364 europei (1916) de! i|uali 2!{2 italiani (densità
complessiva: circa 7 ab. per kmq.).
Sazioualita: bauth (negra quasi jiura).
Lingua (nttìciale): francese (indigeni: Itantù).
Religioìie: idolatri, con alquanti catlcdiei e
protestanti nelle numerose niissioni enroj .e.
Capitale: Boina.
Ferroiùe: 1 7.'jil km. (1916).
Telegrafi: 2 i;5<) km. (19i()).
Telefoni: 2 2110 km. (191ti).
Commercio: importa/.ioni circa 77 milioni di
lire (1916); e.-'iioriazioni circa 2.1 milioni di lire
(rame, oro, caucciù, noci di palma).
Ksercito: 12 mila uomini (vobintari indigeni
per 7 anni) in 27 compagnie indipendenti, con
400 urtldali euroi>ei. l'cdi/.ia territoriale: 6 mila
uomini.
IO. - BOLIVIA [Rkp. Boliviana]**
Hepnbhlica demor.ratira unitaria.
(.Vmerica meridionale andina).
JOSfc UUTIKKUKZ GIJKKKA. l're.tidenlr,
eletto (per 4 anni) il 16 agosto 1917.
Huperficie: 1 470 19:5 kmq.
Popola :ìi>ne: circa 2 S«»0(KX) ab. (Sogni 2 kmq).
S^axioaalita: indiani e meticci (BOOM bian-
chi (13 O/o).
Lingua: Bpat^nola.
htligione: iu massima cattolica; aliiuantl
idolatri.
Capitale: 1m Paz. con circa UH) mlln ab. L»
veccliia capitale (Sui re) ba circa iO uiilHab.
l-erroiie: 2 4:.0 km. (191»).
Telegrafi: 6 I.Vl km. (1915),
Telefoni: 2 lOi km. (1914).
Moneta: )k*so l«oliviauo, diviso in 100 ceu
tavoa - L. 1.25 circa.
Commeicio: circa :a milioni di lire d' Im-
]N>rtazioni: contro circa 123 milioni di hre di
esportazione (élagno, caucciù, argento, rame,
biauinto).
K.iercito: 4 600 uomini (pace).
11. • nR.\HILK**
[FsTAHos Unidos do Bra^il]
He pubblica federale.
(America meridionale atlantica)
KIMTACIO l'flSSOA, Precidente, eletto
(per 3 anni circa) il 13 ajirlle 1919.
Superficie: 8 497 540 kmc].
Popolazione: dna 27 ."SiO 000 ab, (:i per kmq.».
Suzionaiitit: brasileno-portooliese. per circa
4 ]„. Metic4-1, uiulaiii ed indiani (iruarani e tupi).
Italiani circa 2 milioni, dei ijuali circa la metà
nel solo stato di San l'aolo.
Lingìui: portoghese (guarani, tupi, ec, fra
iixliani).
Religione: in masHiin:i c:ittolica. con alquanti
idolatri (.'>'V'o).
Capitale: Rio «le .laneiro. con circa 1 150 000
abitanti.
/Vnoi-i>: 41 300 km. (191fi).
Telegrafi: :m .VKI km. (1917).
Telefoni: 6" 500 km. di ItU (1910).
Marina inercantile: vai»ori :i91 (.^02 513 tonn.),
velici i .'2 (U9II tonn.).
Moneta: niilreis. diviso in KK'M) rels — L. 3,15
(oro) — h. 1..M («aria): 1 conto di rels — 100.1 mil-
leis = L. 31 .W (oro).
Commercio: «Irca 1 i.'SO milioni «li lire d' im-
]K>rta/ii>nl (1917): ««miro circa 1700 milioni di
lire d'esportazioni (catte, caucciù, pelli, cacao,
tabacco).
Kéercito: 29 7"Mi uomini (pace): 100 mila uo-
mini circa (guerra).
l;e. - BVIiGAKIA B'loarua].
Monarchia contitmionale.
(Kuropa balcanica).
UOKI8 HI, .^«tr, nato il 30 gennaio 1891, as
sunto al trono ll3ottobre 1918 (abdicazione del
pa<lre Kkkdinanoo I).
Bttpirficie: «Irca li'9 80.) kmq.
i'(7)o/<»£Mwie.«lrca 4 750 00'vt ab. (41 per kmq.).
Xaaionnlita: h\i\>i;UA o tinno-tfirtara slaviz-
zata,, con aliiuanii turchi, zingari, romeni e
greci.
Linfiva: bulgar:».
Religione: in massima greco-scismatica (or-
to<1ossa) <!0n al«|uanti innsulmaui, ebrei e cat-
tolici.
Capitale: Sofìa, con circa 100 mila ab.
Ferrorie: 2 900 km.
Telegrafi: 6 6(Hi km.
Telefoni: 2 300 km. di fili (1912).
Moneta: leu, diviso in 100 stotinrhi - L. 1.
Commercio: circa 240 milUtni «li lire d' im-
portazioni ; contn» 155 milioni «l' er^|iortazioul
(cereali, pelli, frutta, tabacco, essenza di rose).
Esercito: 80 100 uomlDi (pace): 80<» mila uo-.
mini (guerra).
- lOB
13. - CARE1.1A.
Eepnbbììca democratica unitaria.
(Kiirupa 8etteutrii>iiale tìiinica).
Superficie: 4.') 479 kmq.
Popolazione: 42 20'i ah. (1, 2. per kmq.).
Sazionalità: laieli» (iiKio-iìimicii).
Liiiaun (ulHciale): russa (fra nativi: finni-
co-(arefiti).
HcUi/ione: luterana e j^reco-scismatica (or-
totlussa).
Capitale: Kem (niaRffio 1919).
Ved.: u. 27, 50.
14. - €Al'€AHIA.
Bepubbliche militari
(Asia caucasici).
Formata dalle r«»i>uljbllihe militari del Cji'-
BAN (nome dol fiume che si-orre a nord «lei
Caucaso, bajcna Iccateriuodar e stmia nel mar
Nero a sud dello stretto di Kerc'), del Tki;; k
(nome del liunie elie seorre a nord del dauva^o,
bagna Vladica'vcas e. sfocia nel mar ("aspio), della
GkoR(ìia (a sud dt-l ("auc, sul nmr Nero), e «li
AzKHBKiuiAN (anch'essa a sud del ("auc, ma sul
mar Caspio, con cap. in Ganifia» Klizavethp«)l).
Ne restano fuori i territori a sud della depressio-
ne del M- nic" lungo il versante del mar Casi>io.
iiuperflcie: circa 4()0 mila kmq.
Fopolazione: circa 1.5 milioni di ab.
Nazionalità: russa (rep. del Clban): russa.
turco-tatara e caucasiaua (rep. del Tk.kkk):
georgiana, turco-tatara ed armena (rep. dt-lla
Geokoia).
Religioni: greco-scismatica (ortodossa): uiu-
snlmaua; armena.
Lingue: russa, caucasea, anucnn.
CapUali: lecaterinodar (rep. «lei Clban):
Vladicaveas (rep. del Tkkkk): Titiis <rep. della
Georgia).
15. - CECOSIiOVACCHIA**
liepubblica nnilaria
(Europa centrale e carjìatico-danubiana).
T. <i. MASAHYK, rreaidente, nato nel
1850, eletto il 4 novembre 1918.
Superficie: circa 133 mila kmq." -
Popolazione: circa 10 milioni di ab. (8 per
kmq.).
Nazionalità: boema, njorava, slovacca e te-
desca.
Lingua: b )ema.
Religioni: in massima cattolica, con parec-
chi protestanti (tedéschi della Boemia) ed ebrei.
Capitale: Pra<ia, con circa 000 mila iib.
Ferrovie: 8 .^00 km. circa.
Telegrafi: 12 000 km. circa.
Moneta: corona, divisa in 100 heller = L. 1,05
(oro).
16. - CIliE [Repùblica de Chilk].*
Repubblica democratica unitaria.
(America meridionale transandina)
JUAN LUIS SANFUE>'TEiS, Precidente,
nato nel 18:^5, eletto (per 5 anni) il 23 dicem-
bre 191.5.
Superficie: 7.50 572 kmq.
Popolazione: circa 3 9()0 CO ) ab. (3 per kmq.).
Nazionalità: spagnolo-cilena (40 0/o), meticci,
Indiani (chaugos, araucanl, fuegini).
Lingua: spagnola (patagonlca e araucana
fra indiani).
Religione: In mnosimn on-ttolica, con alcuni
idolatii Ira gì i..*ìi»i!i (v. s.).
Capitale: Smlia-io, con circa 400 mila ab.
J-Vrrorie: 9 ni) t km. (1917).
Telegrafi: 29 3(!0 km. (1916).
Telefoni: 71 l'io km. (1914).
•Marina mercantile: vapori 93(1!)!1320 tonn.).
velieri 30 (2« 272 tonn.).
Moneta: peso (oro) diviso in l 'O centavos
-: L. 1,91.
Commercio: circa lire 440 milioni d'imi.o--
fazioni (191<>): contro-clrca lire 11123 uiilioui
desport:*zioni (concimi, metalli, beatiame).
Esercito: 28 mila nomini (pace): 150 mila uo
nilui (guerra).
Possessi: in Oceania le isole di Pasqua (U4
kmq., 2.50 ab.).
17. - CIXA **
[Ta ciuno-hua Min-kuo].
Repitbblica federale.
(Asia centrale ed orientale).
SU-SCI-CIAXG. ì'regidcn'e, nato nel 185^,
eletto il 10 agosto 1918.
Superficie: 3 877 020 kmq. (18 prov. della Cina
propria).
Popolazione: ':¥l-\ milioni di ab. (88 per kmq).
Nazionalità: cinese (mo:i';.ila) in assoluta
ma>.r<rioranza: Cim 21 milioni di pnuti, 4 di Lacca,
:; di hocio, ec.
Lingua: cinese.
Religioni: confuciana, buddista e taoista
((•(m ])arecchl musulmani, alquanti cattolici e
pochi protestanti).
Capitale: Pekiuo, con l milione circa di ab.
Ferrovie: 9 600 km.
Telegrafi: 64 mila km.
Marina mercantile: vapori 79 (97.536 tonn.),
velieri 2 (543 tann.).
Monete: tael di hal-knan = 3,28.
Commercio: importazioni per circa 1900 mi-
lioni di lire (1917): conlro circa 1530 mili«>ni di
lire di esporta/-ioui (seta, legumi, olio, pellami,
tè. cotone, uova, lana, stagno, rame, (erro,
antimonio, carbon fossile, riso, carta, ec).
Esercito: 150 mila nomini (pace); 1 milione
d' uomini (guerra).
L'art. 128 del Trattato di pace con la Ger-
mania (giugno 1919) abrogai diritti e l privilegi
creati alla Germania dal protocollo di Pekmo
del 7 settembre 19i)l.
17. A. - MANCIURIA
Territorio sotto la sovranità della Cina.
(Asia orieutale-coutlneutale).
Superficie: 939 230 kmq.
Popolazione: 5 5')0 000 ab. (6 per kmq.).
Nazionalità: manciti e mongola.
Lingua: cinese e manciù.
Religione: buddista.
Capitale:
Mukden, con circa 17) mila ab.
17.B. - MONGOLIA
Impero assoluto sotto la sovranità della Cina.
(Asia centrale).
Bo(cdo $cebt»i3in Duiiipa llutuktu, Impe-
ratore o Han (venerabile sacrosanto), ri( uno-
scinto dal trattato di Kiacta (7 giugno 1915).
Superficie: 2 787 600 kmq.
Popolazione: circa 2 000 000 di ab. (7 ab. ogni
10 kmq.).
Nazionalità: mongola, tatara e manciù.
i;»7
Linffua: mongola e calmiu-ca.
RoUgioìie: hmldista (lamaismo).
Capitale: Ttr». con circa HO luilii al>.
17.C. - NUOVO DOMINIO [Sin zianoJ
Territorio sotto la gorranita lirlhi l'ina.
(Asia orientale continentaìc).
Yans TMeiiK-nln, Govorualorc ^U^.l Turlce-
stau cinebc.
auperfi^'ie: 1 «2fi (KX) knì.(.
Popolazione: 1 "I? t (KH) ah. (1.7 per k:n.|.).
Xaziojmìità: kirubisa. nu(U};ola «cntralf.
Lingua (nfflciale): cinese (tiirco-talara, tibe-
tana e iranica).
Religioni: burldìst». inn.<«nlni;Mia.
Capitale: Jarcaml, con circa 65 mila ali.
17.D. - TIBET
Territorio gotto la ^orrunita dtlln Cimi.
(Asia centi ale).
Dalai Lama, residente nel
ìli ta-la presso Lassa.
Governatori {Ambans) no-
mati dalla repiiliblica cinese.
ò«/>^r/<-»>; 2 KHjooo kni(|. (6 provinco).
Poìmlazione: circa 2 milioni di ab. (circa 1 ab.
por kmq.).
yozionalità: mou^irola sett., e mon;,'ola me-
ridionale (tibetana propria).
Lingua: tibetana.
Religione: bnddista (lamaismo).
CapitaU: Lassa, con circa 30 mila ab.
18. - C'OLOIIBIA'*
[RtprmjCA HK Coj-omuia]
Kepubbìicn unitaria.
(America meridionale andina e transiindina).
M AKro FIDEL Sl'AKKZ, l^egident-^ (i.er
4 anni) eletto il 7 a^'osto 19ia.
fivpfrjl.-ie: 1 2()6 20.) knu].
l'opolazinnr: 4-irca .5 200 ()0() aV, (4 per kmq.).
Anzionalita: spagnolo-colombiana (meti<<i)
per circa ♦/j,): negra m intliana Vio^ enrojK-a i/,„.
Lingva: spai;n(da.
Religioni: in massima cattolica, con al-
quanti idolatri («0 mila) e iHK-hissimi prote-
stanti.
rapitali-: Bojiotà (già Santa Fò de....), con
circa l.'V) mila ab. ,
I-Vrrorie: 1 lyi km. (1918).
Telegrafi: 19 500 km. (1916),
Monfttt: iM'JM» colombiano, diviso lu 100 ceu-
tovos - L. 5.04 (oro).
Commercio: circa lire 127 miPoni d'im)>or-
tazioui (1917): • «nitro circa lire 2Ki milioni di
cHporta/.ionl (catte, oro, pelli e banane).
Kn^rvito: 6 mila uomini (pace): riO mila uo-
mini (v;iieria).
19. - €OWTARIC\4
[Repcblica dk Costa Ku.aj
Repubblica nnitaria.
(Ameiica centrale continentali).
FKKDKHICO Tl>OrO <iKA\.\IH>S, iVe--
eiden'p. eletto (per 4 anni) l' Il apnln 1917. [Nel
••ttembre 1919 Fka.mi^oo Ali ilak Uahwi'kko
liM.Uava Frcs-idente in carica, in s.»,-i.ituzione
di un Ci. pic^idciiLe Jla.v BArisrA Qukos].
Svperflcie: W 410 kmq.
Popolazione: circa 4">.'i mila .ib. (9 per kmq.).
Sazionalità : cre<ilo-s]ia}{nqla jier circa il
!'l",): alcuni indiani (iudi;reni) licori e cinesi
(inimiKrali).
Lingua: 8i)a;rnola.
Religioni: in massima cattolica, pochissimi
protestauti, idolatri, ei\
Capital": San José, con circa 47 500 ab.
Ferrovie: 9 «O km. (1917).
Telegrafi: 2t.Vl km. (1917).
Tflrfoni: 1 115' km.
Moìieta: cobin, diviso in l'K)ci'ntavos = L. 2.44.
iUnnmercio: circa 14 milioni di lire d' Iti^por
tazioiii (19liì)- contro cina 29 milioni di lire di
esportazioni (baiiiuio, catte, ec.)...
Karrciio: da 10) a 5 mila uomini (pace).
20. - CUBA **
Rt^pubblica democratica unitaria.
(America ceutrale insiilare).
.MAKIO ft. MF.XOCAL, Vresidente , eletto
(l>er 4 a.iui) il 21 nia-jiLiio 1917 (2» elezione).
Stii>trficic: lU."i3t kmq.
I-opol.: circa 2 700 Oiio ab. (circa 24 per kmq.).
.Vff2io7JrtIi(à.'<'ubano-spajfuola (bianchi) 720/0;
Mi-;rri e mulatti i'^'^Ii))-
Lingìut: spasrnola.
Religione: cattoliia.
('''pitale: La Habana, con circa 361 mila ab.
Ferrovie: 3 ROO km.
Telegrafi: 5 10') km.
Telefoni: 102 km. (1915: linee di stato).
Mai-ina rnerrnnlile: vajiori 42 (35 395 touu.),
velieri 6 (2 487 tomi.).
Moneta: dollaro de<rli l'. S. A. ^ 1;. 5,18 (oro).
Commercio: circa Il!6) milioni di lire d'ira-
jiortazioni (1917): contro <ir«,a 18:t5 milioni di
esportazioni (zuc«aro, banane, tabacco).
Esercito: 11 .3(K) uomini (pace).
ai. - ClTRI.ABf»IA
Repubblica democratica.
(Kuropa baltica slava).
Hnperflcie: circa 27 285 km.
Popolazione: «irca 700 mila al». (25 per kmq.).
Naxìon'flità: lettone (letto-slava germaniz-
zata con elementi liuiiici).
Lingua: lettone.
Religione: in massiiiiii protestante 4/^,
Cfiftìt.: .Mitaii (Mitava), con circa 91 mila ab.
Vtd. u. 26, 43, 44.
««. - I>.4XIMARCA (Danmabk).*
Monarchia coxMnzionale.
(Eurojia baltica scandinava).
CRISTIANO X, Re. nato il 26 settembre
1871). assunto al trono il 14 maggio 1912, sposato
il 26 aprile 1898 ad Ai.k8>*am)kina 01 .Mkci.rm-
BiUGo: erede il iirimosenito Ckistia.vo-Fedic-
KM o nato ril marzo 189!).
Superficie: cir<a 45 300 kmq. (compresi l ter-
ritori che le compctcranuo in forza di plebi-
sciti nello Slesvijr).
Poiìolazione: dna SS-ìOOiM» ab. (77 per kmq.).
Nazionalità: danese (scandinava) {ter più del
9U0/o.
.Lingua: dauese (= norvegese).
Religione: protestante (luterana).
Capitale: Copenaghen, con circa 650 mila ab.
Ferrovie: 4 IV) km. (1916).
Telegrafi; 3 710 km. (1917).
10Q _
Li-l>'foni: JZ-VH» (191') f't'Ila noli» re le di stato:
più HM"mil» kin. Ai fili della rete privata.
Mnrinn mercantile: vapori: 586 (803 701 tona.),
velieii 249 (51 2»:» toiin.).
Moneta: corona, divisa in loo ore = L. 1.39.
(ommfrcìo: circa irìH5 milioni di lire d'i:ii-
l'ortazioui (I91fi): contm ISIS milioni di lire
<i cisnortazioui (prodotti dello iudnstrle zoote-
cuicfic).
Eserriio: 1.3 765 nomini (pace); 90000 uomini
(guerra).
V^ed. Islanda n. 38.
26. - KSTOXIA [ViRONA]
Jii'priMblica democratica.
(Knropa baltica flunica).
Superficie: circa 20 248 kmq.
l'opolazione: circa 1 630O')() ab. (85 por kmq.).
Nazionalità: finuico-cstoue (finnica).
Lingua: estone.
liKlifjìoue: jtrotestante (luterana).
rapitali': Kcval. con circa 138 mila ab.
Vtd. n. 21, 43, 44.
2». - DAXZICA [Danzig]
filati) cammerclalt indipendente.
(Knropa baltica polono-germanica).
Superficie: circa 2000 kmq.
Popolazione: e re 3<K) mila ab (150 per km<|.).
Nazionalità: priussiaiia ("Herman ira), con l 4
di polacchi e cassnbi. In forza <!e.;n ai ticoli in:!
e l''5 del Trattato di jiace con la Geiinaiiia
(VI, 1919) tutti i tedeschi residenti o comunque
«lomiciliati in Danzica perdono iy^so-Zacfo la na-
zionalità tedesca per divenire nazionali della
Città libera di Danzioa.
]J)i{ina: tedesca.
Religione: 1/2 protestante e 1/2 cattolica.
Capitale: Dauzica, con circa 180 ìììAa ab.
Vtd. Geriuauia u. 29.
«4. - l>OX
Repubblica militare.
(Europa russa meridionale).
Gen. KKASNOV, Atanian del Don, dal gen-
naio 1918.
Superficie: circa 165 bilia kmq.
Fopotaz.: circa 3 milioni di ab. (18 per km<i.).
Nazionalità: russa (piccoli russi o ucraniaui,
eppcialmente cosacchi, costituenti la classe mi-
li f arizzata dei cosacchi del Don od esercito del
Don).
Lingua: russa.
R:'ligione: greco-scismatica (ortodossa).
Capitale: Novocercask, con circa 70 mila ab.
Ved. 78, 82.
25. - KqUATORK **
[Repùblica de Ecuador].
Repubblica unitaria.
(America meridionale andina e transandina).
ALFREDO BAQUEKIZO MORENO, Fre-
Bidente, nato nel 1861. assunto in uflicio il !« set-
tembre 1916 (per 4 anni).
Superficie: 299 600 kmq.
Ropolaz.: circa 2 milioni di ab. (7 per kmq.).
Nazionalità: spagnolo-creola in minoranza;
meticci, indiani, mulatti e negri in maggio-
ranza.
Lingua: spagnola.
Religione: in massima cattolica con alcuni
idolatri.
Capitale: Quito, con circa 70 mila ab.
Ferrovie: 1 05(i km. (1916).
Telegrafi: 7 0.50 km. (1916).
Telefoni: 4 550 km. (1916).
Moneta: B^uc'ie, diviso in lOOcentavos = L.5,04.
Commercio: circa 100 milioni di lire d'im-
portazioni (1916): contro circa 180 milioni di lire
di esportazioni (cacao, cappelli di panama, avo-
rio vegetale, caffè, pelli, oro, lana, caucciù, ec).
Esercito: 4 000 uomini (jiace).
27. - FIXT..AXI>IA [Suomen-maa]
Stato sovrano indipendeiUe.
(Eiiroi>a baltica tiunica).
Gen. CrSTAP MAWERHEIM, Reggente
(in attesa della nomina del Presidente)
Superfieie: .373 600 kmq. (di cui circa l'IlOn
o<(iipato <la laghi).
JDpolazioihe: circa 3 50'IOIMJ ab. (9 j.er kmt|.).
Nazionalità: tiunica (uralo-altaica. monj^o-
loide), con alquanti svedesi e lapponi.
Lìngua: finlandese.
Religione: protestante (luterana). «<ui al-
quanti greco-8ci.smatici (ortodossi) e cattolici.
Capitali': Helsiugfors, con circa 1.50 mila ab.
Ved, u. 13, 50.
28. - FRANCIA [France]**
Repubblica democratica unitaria.
(Kinoi>a occidentale).
KAI.\iOXI>0 POINCARÉ, Precidente, nato
il 9 agosto 1858, eletto (per 7 anni) il 18 febbraio
1913.
Superficie: M2 264 kmq. (compresa l'Alsazia
e la Lorena ed esclusa la Corsica; vedi Pos-
sessi).
Popolazione: circa 39 milioni di ab. (72 j'er
kmq). — In 2 anni (1917-13). prescindendo dai
D'Orti in guerra, l'eccedenza dei morti nei 77
dipartimenti non invasi dal nemico è stata di
659 413 individui.
Nazionalità: in grande maggioranza fran-
cesi, con circa 1 milione e i/j di tedeschi, pa-
recchi italiani nel Nizzardo e a Marsiglia, ca-
talani (spagnoli) nel Rossiglione, ec.
Lingua: francese.
Religione: dominante la cattolica, con 1 mi-
lione circa di protestanti e 100 mila ebrei.
Capitale: Parigi, con circa 4 milioni di ab.
Ferrovie: circa 53 ,500 km.
Telegrafi: circa 2(X> mila km.
TeUfoni: circa 170 mila km.
Marina mercantile: vapori 1016 (1909 609 ton-
nellate), velieri 523 (.376 119 tomi.).
Moneta: franco, diviso in 100 centesimi =
L. 1,—
Commercio: circa 10 925 milioni di lire d'im-
portazioni (1918): contro circa 4 150 milioni di
lire d'esportazioni (tessuti di seta e cotone,
articoli di Parigi, vini, zuccaro. automobili, ec).
Esercito: 620 825 uomini (pace): 5 milioni di
nomini — comprese le truppe coloniali regolari
e irregolari — (guerra).
Possessi: kmq, ab.
Europa (Ir. di Corsica). 8 722 300 000
Asia 803 568 17 500 000
Africa (con ex-colonie
tedesche, spartite nel 1919
con mandato So<ieti\ delle
Nazioni) 114.34 500 39 200 000
America 91 243 470 ooo
Oceania 30840 130 000
12 368 878 57 600 000
109
««. A. - ANNAM
Regno profitto 'it'Hn rrn,i<-in.
(Asia meri(U<>ii;iU' iiidoi uies.-).
Khel-DInh, Re. Rucceduto nel 1916.
ón/Kr/'-iV; 159 RW kmq.
tnpolnzion'-: circa ."> 3(M1 (KK) ab. (r. per kiii(|.).
A'a««onoiit(i; aiiuaiuil» (nionsoloido meri-
dionale).
Liii'.ioa {unkiale): francese (aimamltica tra
ii»di;;fui).
Religiime: buddista, con circa 300 mila cat-
tolici).
CapiUiU: Une, con circa bl nula ab.
iòH, B. - CAMBOGIA [Cambodgf-I
Hfi/a» priitrtto dall'I Francia.
(.\sia nieridii>nale indocinese).
gliinuMtli, /.V. succeduto nel 11)04.
auperlirir: i;.". -I.W kmq.
•nfiwinzionr: riica 1 650 000 ab. (!1 i)er kmq.).
S'azionnlita: annainlta e siamese (mongo-
loidi meritUonali).
IJnfiiin nlliciale): francese (annaniltua e
Gianiesti Ira indigeni).
Ittligione: buddista.
Hupitale: l'uoni-peuh, con circa 62 500 ab.
«8. C. - LAOS
RfUn*> protetto dulld Francia.
(Ahia meridionale intlo-cinese).
ritto SUftvaii«-VoiiB, Re.
.SM/K-j-rinV: cin a 290 mila kn»q.
Vnpnìazione: circa 6.'>0 mila ab. (3 per kmq.).
Sazinnalità: annamita e siamese (mon;io-
loidi meridionali) con alquanti cinesi e male.si.
ì.ingna (ufti«iale): francese (auuamitica e
eiamose fra indl^jeni).
/.'"ligione: buddistica.
V<i pitale: Vieu-tiaue, con circa 30 mila ab.
58S. D. - MAROCCO [Maohreb el aksa]
Sultanato protetto dalla Francia
(Africa settentrionale atlantica).
>1ii1al Yiioncf, S^iltano. i)roclamatO il ITa^c»-
uto 1912 (in seguito ad abdicazione del fratello
Mll Al AKn-K.I,-llAKlI>).
.■^ìiperfici": 416 BOO km. (esclusi: er-Rlf [spa-
t;uol<)l e Tangeri [territ. neutrale] Ved. u. 77).
rnpolnzionf: circa 3 ."iOO (MH) ab. (8 jter kmq.).
yaxionaUta: marocchina (l>erberaed araba).
f >ii(tiia: araba-amitica (ufliciale: francese).
L'i Unione: musulmana (12.') mila ebrei).
' ipilalr: Vvz, con circa 106 mila ab.
L'art. 141 del Trattato di pace con la Oer-
mania (^liuffiio l!tl9) abroga (dal 5 agosto l!tl4)
i privilegi e i diritti della Germania sul Ma-
ifi». E. - TUNISIA [AraiKiYA]
!i'ijgrn:.n tnrra proii-ttn dalla Francia.
Africa settentrionale mediterranea).
HIdl Mohnmrtl Ben >«*r, Rf}/, nato q^I
1855, bucceduto al cugino il 12 maggio IW'C.
Superftcif.
12i 130 kmq.
di ah, (R per
Ifaziimaìità: berbera ed araba (comprende
Inoltre HìO mila italiani: 50 mila ebrei; 46 mila
francesi: 12 mila maltesi; ec).
lAiiijva: ara)»o-Hemiti< a (ulticiale; francese;
commerciale e d'uso: ttnliana).
Rfligioìf: musulmana: con moltissimi cat-
tolici, molli ebrei, ^>arecchi protestami e al-
quanti greco-scismatici (ortodossi).
Capitale: Tunisi, con circa 230 mila ab. (1,3
europei : italiani).
«RORr;iA
Idi. lì. 14.
ao. - <>ÌKRM.4NIA [Deutschland]
Impero repubblicano federale.
(Kuropa centrale).
rKIKI»KICII EBEItT, l'rei^identf, nato il
4 l'-bbri.io l;!70. eletto dall' assemblea di Wei-
mar r 11 febbraio 19i9.
Superficie: (ina 460 (KKt kmq. Prima della
pace (giugno 1919) comprendeva 54o 8.'J7 kmq.:
ae' quali: 14 522 appartenevano all'Alsazia e
Lorena, 1928 alla Sarre {vedi: 71), 31/3 al Mr)re-
snet (cosiddetto nevtrale), 176 al circolo di Ku-
pcn (iti Belgio) e 813 al circolo di Malniedy (e. s.).
lucdtre sono stati distaccati i territori di Pan-
zica (uedi: i.i). di una parte della Prussia occid.,
della Slesia e della Posuauia (alla Polonia),
dello Slesvig (alla Danimarca dopo un plebi-
scito), della Mazuria o d'AUenstein (i)lebÌHcito),
e del Memel o Niemeu (alla Società - o Ley» •
delle Nazioni: ved. 46).
Fopolaaione: circa 60 milioni di ab. (133 per
kmq.). Prima della ])a<e (censim. I dii-emiiro
1910) la poi», era di 64 925 993 ab., calcolata (al
30 giugno 1914) pari a 67 812 (UHI alt. (r25 per
kmq.). Ne spettavano (senza militali) 1 aiKi hoo
all'Alsazia e Lorenar650 mila al l>aciii<i della
Sarre, 61 mila ai circoli di Knpen e .Malnu'dy, ec.
yazionalità: tedesca (ora nella quasi "tota-
lità). Prima della pace, nei vecchi <'oufiui, si
contavano: jiolacchi .'')5 0/„„: francesi e valloni
40 (y,: mazurl 2 1/2 o/,,,,: danesi 21/20/,»); lituani
20/1,): ca.ssubi 20/0^: vendi 1 2/;j *'/no: tiam mingili
1^4 "'00; moravi 1 o/yj,: cèchi */i"/n()* diversi
2 1/2 «ZOO-
Lingua: tedesca.
Keligion": in maggioranza cattolica hi Ba-
viera, nel Badeii, Prussia renana, ec: prot<3-
stanti in tutto il resto, con maggioranza asso-
luta (700/qq) neir Impero repubblicano.
Capitale: Berlino, con circa 3 750 000 ab.
Ferrovie: circa ;)7 mila km.
Telegrafi: circa 'iiK» mila km.
Telefoni: circa 15() mila km.
Marina mercantile: vapori 1897 (4 419 167
tomi.), velieri 269 (286 860 tomi.).
Moneta: marco, diviso in 100 pfennlge —
L. 1,2345.
Commercio: Importazioni per circa 13 mi-
liardi e 1/2 (1913): esportazioni per circa 12 mi-
liardi e 1/2 (1913),
EKercilo: doiM) la jtace limitato a 100 mila
nomini, compresi 4 mila ufliciali, e ciò dal 31
marzo 1920. In virtii dell'art. 160 del Trattato
di pace con la (Jcrmauia (giugno 1919) vi do-
vranno essere non i>iù di 7 <li visioni di fanteria
«• non più di 3 divisioni di cavalleria, con (Ali-
iicsHo: lab. Ili) "204 cannoni da 77, 84 cannoni
da lo.^. 84 mila fucili, 18 mila carabine, '02 nii-
•tragllatrici pesanti e 113» leggere. Per gli arti-
<.oli 42-44 la Germania non può mantenere o
costruire fortillcazioni sulla riva sin. del Reno,
uè sulla d. sino a 5o km. dal tiunie.-iuterdeito
«tanzamento forze militari e luolbite mauovre.
Per l'art. 131 l.i Gcininiiia jMitrìi avere nou piv^
di 6 corazzate da non più 10 mila t., non più di
•i incrociatori leggeri (con non più di 6 miln t.>,
i.v;;i J)iù di 12 destroyera («otto 800 t,) e uou più
200
di Ì2 tori)e(llnlerP (sotto 200 t.). Nessun «otto-
niariuo è couseutito. Per l'uri. 198 la Germania
rinunzia a tutte le forze militari o navali del-
l' aviazione, diriyiljili conipresi.
PoKseaai: perduti tutti. I^a Società (o Le^a)
delle Nazioni li ha aftldati totalmente In am-
niinlstrazioue diretta alla Gran Urctasna ("O'Vo).
alla Francia (24 0/o), al Bel;,'io (.')0/o), e al Giap-
pone (1 o/„).
80. - <;H.-%Pl»OXE [NirpON]**
Monarchia costituzionale.
(Asia orientale insulare).
YOSCI IIITO, Tenno (-= Imperatore: non
Micado), nato il .'U a;;()sto 1R79, assunto h1 nono
(dopo la morte del padre Mii.si; uno) il 3" lu-
filio 1912: sposato alla priniip. Sauako il lo
iMaggio 190), erede il priiic. iluio uixo, nato il
29 aprile 1901.
Superficie: 382 :.,T2 icmri.
Popolazione: circa 56 milioni di ab.
Nazionalità: in massima sjiapjuinese (mon-
goloide), con 17 mila aiuo nell'is. di Jeso.
Lingua: giappoueee (alno nelle isole sett.).
Religioni: in massima scintoista e buddista.
Pochi cattolici e protestanti.
Capitale: Tokio, con circa 2 300 OOu ab.
Fei-rovie: circa 11 mila km.
Telegrafi: circa 42 mila km.
Telefoni: circa H mila km.
Marina ni<^rutti.tiU- : vapori 1155 (1 826 OG'J
tomi.).
Moneta: yen, diviso in 100 sen = L. 2, .'8.
Commercio: imjìortazioni i>ei- circa 2ti90 mi-
lioni di lire (1917): esjiortazioni per (iica 4185
milioni di lire (tessuti e filati .11 seta e cotone.
r^nie, carbon fossile, zuccaru. te, riso, porcel-
lane, lacche artistiche, ec).
Esercito: 250 inila uomini (pace): 2 niilioui
d' uomini (guerra).
l'ossessi: in Asia (is. di Formosa [Tai-uanl.
is. Pescadores [Hacotol, 1/2 is. di ISachalin [Ca-
rafiito], Cuang-tung [peu. J.iao-tuug], Corea
[Cho-sen - ved.: 30.A] Kiao-ceu [ex-germ.]), sup.
291 795 kmq., pop. 22 770 0(iO ab.: in Oceania (is.
]>onin e Vulcano, is. Caroline, is. Marshall, is.
Marianne) sup. 2 .W2 kmq. ju.p. 61 750 ab.: to-
tale 294 .')77 kmq., pop. 22 l!;;i 75!) ab.
30. A. - COREA
[Cho-sen già Tai-han]
Ex-regno annesso dal Uiappone (IO IO).
(Asia orientale continentale).
Y. Hasearaiia, Governatore generale, dal 1916.
Superficie: 217 826 kmq.
Popolazione: circa 17 milioni di ab. (80 ab.
per kmq.).
Nazionalità: coreana (mongoloide).
Lingua: coreana, misto di mongolo- tartaro
e giapponese (nftìciale: giapponese).
lleligioni: confuciana e buddista.
Capitale: Seul, con circa 200 mila ab.
Ferrovie: 1650 km.
Telegrafi: 7910 km.
Telefoni: 05 1 km.
Commercio: importazioni per circa 190 mi-
lioni di lire (1916); contro 143 milioni di lire
d' esportazioni.
31. - 4.ÌRAN l$RKTA<iNA
[Gkkat BmTAiN AND Ikkland]
Monarchia costituzionn le.
(Europa occidentale insulare).
GIORGIO V, He e Imperatore, nal-o il 3 giu-
gno 1865, successo al padre Edoardo VII il 6 mag-
Ho 1910. sposato a Vittoria Maria di Teck
a 6 luglio 18!'.i: erede Edoardo Albkkto nato
il 23 giugno 1894, Principe di Galles.
Superficie: 314 239 kmq. (senza le is. Ncr-
raanne o del Canale: ved. l'ossessi).
Popolazione: circa 47 2)0 000 ab. (senza le is.
Normanne) 150 ab. per kmq.
Nazionalità: auglo-sassone-inglesi 95 <>/»■. gal-
lesi (3 0/,)), irlandesi (2 0/o).
Lingua: inglese.
Religioni: in massima anglicana e prote-
stante, con circa 130/„ di cattolivi. Nell'Irlanda
i cattolici rapi)re8entano il 750/„ della i.opola-
zioue: ma nella provincia dell' Ulster sono in
minoranza (catrolici */io^-
Capitale: Lcmdra, con circa 7 500 000 ab;, com-
presi i sobborghi.
Ferrovie: 44 mila km.
Telegrafi,: 121 mila km.
Telefoni: chea 3 400 0(M) km. di fili.
Marina mercantile: vapori 8 675 (9 235 795
tonn.), vederi 610 (305 668 tomi.). Nelle colonie:
vapori 1 5,3 (1 595 213 tomi.), velieri 525 (137 487
tomi.).
Moneta: lira, sterlina, divisa in 20 scellini
(ogni scellino in 12 pence) = L. 25.22. Scellino
=; L. 1.261. Penny (singolare di peme) = L. 0,10.>,
Commi^rcio: imiwrtazioni y)er <-irc;
26 600 mi
lioni di lire (1917: contro circa 13 180 milioni di
! re d'esportazioni (tessuti di cotone, lana e
lino, carbon fossile, macchine e armi, prodotti
chimici, ec).
Esercito: 260 mila uomini (pace); 3 milioni
di uomini (guerra).
Possessi: kmq. al).
Europa (comprese le isole
No ,m Ulne) -WS 345 0)0
,Asia 5 27.1744 335O0JOO0
Africa (con ex-colonie lede-
sclie, si-artite nel ]91!icnn
jnandfito Società delle .Va-
i,ioi.i) 11088 119 60000000
America" '. 10098 829 11 P>0 000
Oceania (come Africa) . . . 8 515.=)4H 7 554 010
Terre artiche ^ £08 mw im
35 386 745 414 000 000
Arvn-tenza: con la sup. e la jtop. della Ma-
drc-i)atria, Gran Breta^iia e i)OSsessi comprcn-
do!io 1/4 della suo. delle terre emerse ed 1/4
della pop. totale della Terra.
31. A. - AUSTRALIA**
[Commonwealth of Australia]
F!'dera?:i(>ne coloniale britannica.
(Oceania continentale e ins.).
K. C. Murro Fere»*»®"» Gocernatore gene-
rale.
Superficie: 8 173 4.Ì6 kmq. (compresa Nuova
Guinea german. e isole adiaci'uti).
l'opolazioiiy: circa .'ìDiinO (lab. (7 ab. per ogni
10 kmq.).
Nazionalità: iudo-eiiro]»ca (immigrata in
gran i)arte dalla Gran Lretagna) con austra-
liani e papua.
Lingua: im^lese (lingue australiane nell' in-
terno).
Urliglv:ì i: i n m assima cattolica e protesi a 11 te
fra elementi europei: fra gì' intiigeni prevalgono
la rei. musulmana e l'idolatria.
Capitale: (federale nominale) Canberra, nel
disti e( to di Jlurray, a 306 km. a SAN' ili Sydney,
sul liiime Molongliì. con circa 2 mila ab.
B'Krrovie: 33 mila km. ■
Telegrafi: 200 mila km.
Telefoni: 210 mila km. di fili.
Montta: vedi Gran Bretagna (n. 31).
- 2f»l —
(ftmmerei^: importazioni t-irca 1 000 miliotil
lire (I91H-17): «outro lirif» lire 2-15.1 niilioiii
esiHirirtzioui (lana, oro. cen-ali, ( iiriie, rame,
Diubu, i>«'lli, ziiu«>, i-r.).
»1. B. - BELUCISTAN [BALncHisTANl
Kxchanitto in;itctt<> daHa <;. Hrirt..lmp. Indiano.
(Asia ineridioualo iudiana).
^11. K. V. I>obbn, Goi'ematore gmeraltt dal
Superficie: I4;> I4.'> knuj.
r<ypolazi<}ne: lirta 42» mila ab. (:i per krnq.K
SazionuUta: brahui (draviili.a iie^n.ide).
Lingua: (uniciak) inglese (brahui fra indi-
geni).
Raligione: iniisnlniHua (snnullii).
CapitaU: Qnetta (reaid. del Goveru.), fou
circa 20 mila ab.
31. C. - BOTAN [Bhctan]
MoiianMa prot- lf,i {rn.svnila) il. (irait tìrttcjnti.
(Asia nit-ridioiiale hinialaiana).
Vgjtn UMMffeluh, Maharaii i, eletto nel
1907.
òuperfirif: eirca M mila lem.].
l-opolniciow: lirca 4 Mt mila ab. [,ì> per iiniq.).
Nazionalità: tilietana e indù.
Lingua: (ufìieiale) in;ilese (indiana fra in-
digeni).
Iteligione: buddista.
Capitale: l'anaeù (d' inverno) ; Tassi.sud/.ou
»1. D. - BRUNEI
òiiUa.Kito protetto jittlla Gran Hretu'jna.
(.^sia meridionale iu.iulare).
Maometto Gemalul Alum, Sultano, nato
nel 18H9. successo ai padre nel mikfjyio l!Kì6.
Suifrfl.-ie: 10 40O kmi|.
l'oiHiìazione: circa ti mila ali. (2 per kmq.).
NazioìMlità: daiac-ca (malese occidentale).
Lingua: (utliciale) injflese.
Jirliginite: ni uhuI ninna e id<»Ialra.
Capitale: Uruu' i, con circa 10 mila ab.
31. E. - CANADA **
[Do.MISlON OF CaNAHÀ]
Federazione artUjnoma coloniale inglese.
(America settentrionale).
nncH <Jb1 l^evonoblre, Gnvernalore gene-
rale, iu carica dall' Il novembre lUltì.
Superfieie: 9 6»>5 440 kmq.
I\tpolazione: circa 8 5!J0 0<'0 ab. (1 circa per
kmq.).
Nazionalità: luci*'»*', fran<-ene, indiana (al-
«onchini) ed eseliiniMe, con molti immi-rrati
l ledeflchi, llali:»iii. Reanilinavi, ruH»i, cinesi, ec.
|t. Lingue: ingleKe e francese (lingue ataba»clie
Ìe alsouchine fra indigeni).
Jirligioni: protestante e cattolica.
Capital'': f»Ma\va. lou circa 90 mila ab.
, Ferrorit: ci^ca 62 mila km.
Telegrafi: circa 9» mila km.
Telefoni: circa 2 GtKKioo km, di fili.
Commereio: lirc» 2HiO milioni di lire d'im-
portazioni (1916): contro 4 4I.S milioni lirca
a'eaportaicioui (cereali, latticini, «arni Siilate,
TAUie, pa6ta di luguo, oro, pe«vi, arj^eulo, pelli).
«1. F. - EGITTO [MisR]
Sultanato proietto dalla Gran liretagna.
(Africa settentrionale).
Fuad I [AhiiktFuai)\ Sultano, nato nel 1R68,
PuccesBo al Iratello Hl>»ki.\ Kkmai., (primo
successore dell' ultimo kedive Abkas ll)il9ot-
to))re 191"; sposato alla principessa Sciafica
nel 189X
Snperfi'ie: 994 n(»0 kmq. (parte coltivala:
3:i ù,r, kmii.).
Popolazione: 12 6t)0 CO ab. circa VA ab. per
kmq.).
Nazionalità: esiziana (arabi e copti nelle
cittì»,: beduini e fellah nelle campagne).
Litigua: araba e turca (umciale: inglese).
Religioni: musulmana, cristiana (coi»ti, pre-
co-scismatici, cattolici e i.rote.stanti), ebrea.
Capitale: il Cairo, con circa 790 mila ab.
Ferrovie: i-ilO km. (escluso il Sudan).
Telegrafi: 9 700 km.
T'-lejoni: 2i>60 km. (interurbani).
Moneta: lira egiziana, divisa iu 100 piastre
- !.. -25.61.
Commercio: eirca fii-» milioni di lired'im-
p^irtazioni (1917): contro circa 1 06ó nùlioni di
lire d' esj»orl azioni (cotone, cereali e legumi,
uova, i>elli, zuccaro e sigarette).
L'art. 147 del Trattato di pace con la «er-
mania (aiuguo 19l!l) abro-.'a («lai 4 agosto 1914)
i privilegi e i «Viritti della <'ertnania HuU'Kgitto,
con riuanzla anche al legime delle capitolazioni.
31. G. - FEDERAZIONE
DELL'AFRICA DEL SUD**
[Tue Union «k South Afuika]
Federazione autonoma coloniale inglese.
(.Vfrica meridionale).
Vise. Hiixton of NewMmber, Gocernatore
generali'.
Sup''rficie: 2 10» 414 knui. (Col. del CaitO, Na-
tal, Transvaal, Orange ed ex-colonia tedesca
dell'Africa di >SW).
Vopolazlone: circa 6 9.i;) (.00 ab. (circa 3 per
kmq.).
Nazion.ali><'': europea (inglese e boera [olan
dese^) con nuniero.-<i elementi uativl (cafri, ot
teiitotti, boseimani, Itererò).
Lingue: in'.:lese ed (dauHeso (ottentotte, bo-
sciniane, cafre e zulù fra in<ligeni).
Religioni: protestante, cattolica, musul-
mana. e<'.
Capitale: Città del Cai»o, con circa 170 mila
abitanti.
Ferrovie: 15 mila km. circa.
Telegrafi: 26 mila km.
Telefoni: 50 mila km.
Comniercio: circa lire 935 milioni d'impor-
tazioni (1917). contro 7'25 milioni di lire di espor-
tazioni (oro, lana, diamanti, pelli, cercali, carui
salato, ec).
81. H. - INDIA**
[TtiK India N EmpireI
Vicereanie con rappresi'ntnnza <l. Un Gran Bre-
tagna. V. imminente (dicembre 191.^) la pro-
mulgazione di una carta costituzionale per
r India.
(Asia meridionale indiana).
lioid Chelm«for«l, Viceré, nat.» il 12 agosto
lf!6U, pxomogjo goveruatore geu. dell' ludia nel
marzo 1916.
fìup-rjlcie: 4 85.^737 kmq. (doni, direi U»;
2 824 :i:-2 kmq.: stati tributari: 1956 853 kmq.:
protett. dei Botau [vedi u. 3i C]; Adeu, Periui,
Sucotra e dipendenze: <iC 5o7 kmq.).
202 —
Popolazione: olroa 325 mlltonl ^i »l>- «^ 7,
kmq.). NpI «lom. (linMK. la pop. è di oltif ^.x'
„ lioui di ab. (cirra !H. per kuu\-)-
Xaziomlita: hi.io-ariaua (i/o), dravida (i/i„),
cinese, nimida (con multi eiiiop^-i).
Lingue: indiana e dravida (ufflciale; in-
'^^^^KHigioni: liidh, n.u«ulmaiia, l.uddi.sta, fe-
ticista, cristiana (protfslante) ed ebrea.
Capital»': Delhi. <«.n circa 2:iO mila ab.
Ferrovit: 59 mila km.
Telegrafi: 140 mila km.
Telefoni: 4 7(M) km. (linee di stato, inlerur-
*"5/<)H«^«a: rupia, divisa in 16 annas -^ L. 2.:w.
romm.rcio: circa lire :J 301 milioni ^i^^VOv-
ta7i.)ni (ll»n); contro circa lire :ì 850 milioni di
esm ta/ioni (tessuti e filati di juta e cotone,
dio! tè pelli, i«"^«. "Pi'io- i^"''"*' ^'^"^■••'"-
spezie).
:il. l. - NUOVA ZELANDA**
[Dominion of the New Zjxani>]
Colonia aìUonoma dtlla Gran Bretagna.
(Oceania meridionale).
Earl of Li ver pool, Governatore generale.
ìinperflci': 271 300 kiiKi-
l'opolaiiiou-: 1 1T5 000 ab. (4, 3 per kmq.).
Nazionalità: an.i'iosassone, maora (malesi
orientali).
Lingua: maora (utliciale : inglese).
Ueligioni: protestante e cattolica.
CapitaU-: Wellington, con circa 9;i nula ab.
Ferrovie: 4 H50 km.
THegrafi: 22 400 km.
T'I^foni: 5 350 kin.
< ■oììunercio: circa 660 milioni di lire d' ini-
i.ortMzioni {mO): contro («3 milioni circa di lire
ir '■''pòrt'i ;,},,,, i (lane, -•ifriii salate, latticini.
yielli, oro, Uno).
31. L. - SARAWAK
Principato protetto dalla Gran Bretagna.
(Asia meridionale insulare).
Charlcf» Vyncr llrooke, Raià, nato il 26 set-
tembre 1874, successo il n maggio 1917.
,'ivperficie: 108 800 kuKi.
popolazione: circa 600 mila ab. (5 per kmq.).
Nazionalità: daiacca (m&lese occidentale).
Lingua: (ufflciale) inglese (malese fra indi.,
geni).
Religioni: musulmana e idolatra.
Capitale: Cuciug, con circa 23 mila ab.
31. M. - TONGA [Friendly Islands]
Monarchia sotto il protettorato
della Gran Bretagna.
(Oceania: Polinesia centrale).
Salote, Re, successo al padre Giok<t10 li il
29 aprile 1918.
Superficie: 1010 kmq.
Popolazione: circa 23 800 ab. (23 per kmq.).
Nazionalità: tougaua (malesi orientali).
Lingua: (ufficiale) inglese.
Religioni: protestante in massima parte
(vesleiana) e cattolica.
Capitale: Nucualot'a (nell'is. Tonga-tabu).
31. N. - ZANZIBAR
bultanato protetto dalla Gran Bretagna.
(Africa orientale insulare).
Sald Ben Halub, Sultano, nato nel 18:9,
succes.so al cugino Saii> Ali Bt;N Uamcd ({ib4i-
cazioue) il 9 dicembre 19JI.
Superficie: 1660 kmq. (-f is. Peinba 080 kmq.).
J'opolazion': circa ll.ì mila ab. (f is. l'emba
H.') mila ab.).
Nazionali la: negra ed araba.
Lingua: araba e snaheli (iifliciale: inglese).
Religioni: musulmana (.^minili e sciatiti)
protestante e cattolica.
(^'pitale: Zanzibar, con circa 36 mila ab.
3». - «^RRCIA [ElUs]**
òlonarchiu costituzionale.
(Kuropa meridionale mediterranea).
ALESS.VM>KO 1, Re, nato il 1 agosto lH9:t,
successo il 12 giugno 1917, dopo 1' espulsione del
padre Costantino.
Superficie: circa 120 mila kmci.
Po})olazione: circa 5 milioni di ah. (42 per
kmq.).
Nazionalità: neogreca in gramle maggio-
ranza, con genti albanesi, bulgare, tiinlie e
romene (kutzo-valacche).
Lingua: greca.
Religioni: gre( j-scismalica (ortodo.'s.'^a): con
abiuauti ebrei, musulmani e cattolici.
Capitale: Atene, con circa ITO mila ab. ■*
Ferrovie: 2,:>.50 km. (1916).
. Telegrafi: 9 180 km (1914).
Telefoni: 2 300 km. (Ì914).
Marina mar cantile: vapori 433 (892 991 touu.),
velieri 77 (1.5 734 tonn.).
Moneta: dramma, divisa in 100 lepta = L. 1.
Commerci: circa 229 milioni di lire d" impor-
tazioni (1916): contro circa K'2 milioni di lire
d'esportazioni (prodotti agricoli, vini, u\e pas-
si te, prodotti animali e mineiali).
Esercito: 60 mila uomini (pace): 150 mila uo-
mini (guerra).
/'o.s.-fe«.s-(; i.sole uell' Egeo e Samos: 3560 kmq.;
.Ì(t0 mila ab.
33. - <,iUATFMAl.A**
[Rkpùblica dk Guatemala]
Repubblica unitaria .
(America centrale continentale).
MANUEL ESTRADA CABREltA, Presi-
drnte, nato il 21 novembre l<t.i7, eletto ,per 6
anni) il 15 marzo 1917 (per la 4» volta: dal li/.W).
Sxiperfi^ie: 113 030 kmq.
Popolazione: 2 3<X) (K)o ab. (21 per kmq.).
Nazionalità: ladinos {"/-Sì, bianchi (I/3).
Lingua: spagnola.
Religione: cattolica nella quasi totalitìì.
Capitali:-. Nova Guatemala, con circa \2'^
mila ab. jirinia del terremoto del 3-4 gennaù)
1:)17, cbe distru.s.'ie qua.->i comi'lctameiite la
città.
Ferrovie: 1 000 km.
Telegrafi: 7 000 km.
Telefoni: 900 km.
Moneta: peso oro, diviso in 8 reales, oppure
in 100 centavos --^ L. 5,25 (di carta — L. 0,40).
Commercio: importazione per cir<'a 35 640 000
lire (1917): cuitro circa lire 61 335 1 00 di espor-
tazioni (catl'è, banane, zuccaro, legname, cano-
i-iii e Ideili).
34. - HAI>RAMAITT
Principato dispotico..
(Asia meridionale waba).
Superficie: 238 mila kmq.
Popolazione: 500 mila ab. (2 per kmq.).
Nazionalità: araba (semiti) e beduina (ca-
miti).
"20^
Lingua: aiiili«.
Beligione: iini8uliiiaii.i.
rapitale: StiltAiii. «mui .1111*6 mila
di Mocalla toii circa i.'» mila »"•
US. - HAITI [Rkc p'HaitiI**
lifpvbhli'fi ,l>'ì>ii>cnili,a niùj^rìn.
(America ct-iilrale iiistfTarc).
grilUF. «VKTHJl'^NVVK, l'resldente,
eletto (per 7 anni) ii 12 a;;<>.st" l'I.'».
Unrerficie: 28 «76 km.
Popolazioni': 2 W)»0<Mi al», t»» 1»«t kiiiq.).
.Vnr.oMfTUtrt: Ufirri ('•', ,o>. mula! ti-liailiam
(discendenti da^H a^'ricollori franct-M).
Lingva: francese.
Hrlioiot^: cattoli.a nella quasi totalità.
Capital f: l'ort-aul'rince. con 12»» mila al.
(eccellente porto).
dollaro), diviso
100
fVnof/V; 2-V> km.
Ttlf.nan: 2(Hi km.
Moneta: ;:ourdi' (
ceuts - !.. -^.IB.
Commerrio: iniiwrtaziont per circa li. .">:) ^2.-) OflO
im-y c..n(r<. dna lire 8 .W om di .•siH.rta/.ioni
(i."-vrn«. per colorire, caftò cacao, coione, pelli e
micie).
»0. - HKOIAZ»*
Mov'irrhia asMlvta.
[Xsì-A nuiidionale araba).
11U.«E1N IBN Xì'h I^e, gi?» Kiniro, dal ,^
giiisno 1916.
avperli'i'': i'>^ mil'^ kmq.
Popolazioni-: :«><• mila ab. (14 per kmq.).
yaziovalita: aral)a (con beduini).
7,t «{/««; aralta.
Rrligioii": mu.sulmana.
rapitale: ìa\ .Me<ia. con circa 80 mila ab.
(città nauta dei niusnlmani).
Fenoi-ir: circa 1 4<)0 km. (a .scartamento n-
di.tlo) per .Mwlina. fJ«dda e l.a .Mecca dal con-
liue con la Palestina.
yed. lì. .1. ', 55, 8». K., 86.
37. - HOXI>rRAS**
[Uepùruca i>K Honddhas]
Uepubhlica democratica unitaria.
(America centrale continentale). ,
Oen. GITTIF.KKEZ, l'regiiiente, «nc.es.si»
rn settembre 1919 (in Heffuilo a rivolta) a
FRAN<isro Hkktka.np. eletto (jH-r 4 anni) il
1" febbraio 1916; ma Hecondo informazioni ]>o-
poeteriori il Bkrtram> sarebbe stato rcinte-
giado in carica dal 2H ottobre 1919.
Superficie: 114 670 kmq.
PopoÌai:ione: KRO mila ab. (circa 8 per kmq.).
ICazionalita: ineti<<la (lailiinm) iier i/-^: ca-
raibica (indiani puri, con 2a mila selvagRi, im-
portati).
JAngvn: spagnola.
Religione: cattolica.
Capitair: TegiKÌsalpa, con circa 30 mila ab.
Ferrm-ie: ^M) km.
Telegrafi: 500 km.
Ttlej'oni: 180 kiu.
Moneta: peso (oro), diviso in 100 ccntavos
^ L. 5.
Commercio: imi.ortazioiii per circa 30 un-
milioni di lire {Vmr. contro circa 2.TTnT»T)Tìi di
lire di e8i>orlazioui (banane, ammali, pelli.
calle).
3«. - I»IiANI>A [Island]
Monarchia cimtitnzioìiote.
(Europa scttenti ionale in.'iulare).
CKISTI.WO .\. [redi: Danimarca u. 22].
Pili Mi uovciiibrc 1918 lo «tato d' I.slanda è In-
dipentlente dalla Danimarca per abiini aflari
con vincoli ]>er8onali a traverso la (Hirsoua
del re.
Superficie: 104 78.5 kmq.
l'opulazioiu:: 92 mila ab. (meno di l per
kmq.).
Nazionalità: Islandese (scandinava).
Lingua: danese.
Religione: proteetan te-luterana.
Capitale: Reijkjavik, con circa 15 mila ab.
Telegrafi e telefoni: 2 200 km.
Moneta: corona, divisa in lOO ore = Fi. 1,39.
Coviniercio: importazioni \H'r circa 26 mi-
lioni di lire (1915): contro circa 53 milioni di
lire d'e«i)ort»zioni (carni e pesci conservati,
tebsuti, pellicce, uova, ec).
8». - ITAIilA**
Monarchia costituzionale.
(Europa meridionale mediterranea).
VITTORIO EilAMELE III, Re, nato in
Napoli ru novembre 186!»: successo al jiadre
Umbkkto I (nato in Torino il 14 marzo 1849, uc-
ciso in Monza, il 29 lu^'lio 1900); sposato ad Ki.b.na
l'KTKOVJr NiKNUsH di Monteue;iio (nata l'S gen-
naio 1873) il 24 ottobre 1896 Erede: Umbbrto,
prlnc. di Piemonte, nato a Racconisfi (Castello
reale) il 15 settembre 1904. Madre: Mar«hf.hita
di Savoia, nata il 20 novembre 1851, si>osata a
UmlM-rto (V. 8.) il 22 ai.rile 1868 (rejfina consorte
dal 9 febbraio 1K78 al 29 luglio 1900; regina ma-
dre dal 29 liiylio 1900 in poi).
Superftcir: 286 610 kmq. (vecchio territorio,
prima del 24 maguio 191.5)+ 14 190 (Venezia tri-
dentina) + 9 200 (Venezia Giulia, con Fiume na-
turalmente compreso) =^ 310 000 koKi-
Popolazione: 39 milioni di ab. con i novi
territori (Italia .settentrionale 18.5O0(XM» ab,;
Italia centrale 7 7.'>0(H)i ab.; Italia meridionale
continentale 7 9000<Ki ab.: Italia meridionale
insulare 4 8.')0 000 ab.). Den.sitii media di circa
130 ab. )>er kmq.
Nazionalità: ogni centomila italiani: 1250
sloveni: 630 tede,schi: 220 albanesi; 200 francesi;
90 greci: 30 catalani (in complesso meno del 2 »/»
per cento).
Lingua: italiana (nelle valli valdesi e nella
vai d'Aosta uso ufHciale bilingue: francese e
italiano: nell'Alto Adige e. s.: tedesco e italiano;
nella Venezia Giulia carsica e alpestre e. s.:
sloveno e italiano; nelle colonie albanesi del-
l' It. merid. [cont. e ins.] e. s.: albanese e ita-
liano). ìHffmione della lingua italiana all'estero:
in Krancia (Corsica e Nizzardo sino a .Marsiglia),
Svizzera (Cantou Ticino e valli ladine dei Gri-
gioui), Dalniazia (Zara e alcune altre città prin-
cipali), Albania. Levante (Rodi, Dodecanneso,
Anatolia. Pabstina), Egitto (Alessandria, ec.).
colonie italiane in Africa (Eritrea. Somalia, Li-
bia) Tunisia, .Maioc.o, Americhe (Stati l'ulti,
Bra.sile, Argentina, ec). si contano in complesso
non meno di 6 milioni di italiani parlanti
italiano. Quindi la nazionalità italiana (.Madre-
|)atria. colonie, ce.) Novera 45 milioni d' indi-
vidui.
RHigioni: cattolica (950/o): protestante (0.40/o):
ebrea (0,1"' „) resto: senza religione, non dicUla-
rati, e religioni diverse.
Capitale: Roma, con circa 610 mila ab.
Ferrovie: 20 mila km.
Telegrafi: 56 mila km.
Telefoni: 26 mila km.
Marina meraantHe: vapori 655(1 51:ì631 toun.),
velieri 522 (222 914 toun.) t^edt; n. 8 (Auatrla).
— 204
Commercio: circa 7 732 milioni rti lire d'im-
portazic.iii (1Ì117): <-..nlro fina 2 259 niilioiii di
lire d'emporliizic.ui («lati e tessuti di seta e co-
tone, vluo, iisnimi, solfo, cappelli, paste ali-
mentari caacciii lavorato, conserve allineutari,
automobili, olio. toriiia<i<jio).
Esercito: 305 mila uomini (pace): 4 500 001
uomini (guerra).
Possessi: k^q. ^ìì.
Europa (Vallonu) . i OiiO 300f>0
Asia (DodocànncMo. Rodi,
Tieu-tsin) 2R32 120 im
Africa (Isole l'elas;e [Lamjte-
dusa e Jinmpiohe], Libia,
Eritrea, «omalia). ,..,.. 20186:13 16"0000
2 022 467 I 750 000
Ved. lì. 3.
40. - [.TUQOSLAVlAj**
STATO Ì$L.OVf:^0-€ROATO-
I^KRBO
Monnr<-hia costituzionale.
(Europa balcanica), '
PIETKO I, R» d.M .Serbi-croati-slovci
/slavi del «nd <. jniiOKlavi). nato IMI luglio 1844
successo il l.> giugno 190:;: sposato il 12 agustò
1H8.} alla i.rincipessa Zokka. Ered- il princiue
Alessandko, nato il 17 dicembre 1888.
Superficie: circa 220 mila kmq. (coi-inrpso il
Montenegro: dovrebbero escludersi 2 :!R7 Icmn
di tutte Te is dalmate). Serbia vecchia e uovai
circa 87 mila kmq.
Popolazione: circa 12 milioni di ab. (.->.■> per
kmq.). .Serbia vecchia e uova, circa 4 700 000 ab.
(52 per kmq.).
Nazionalità: serba, croata, slovena, magiara,
bulgara, tedesca, romena, italiana, alliauese,
ziiigara, greca, turca, ec.
Linone: serba, croata, slovena, ec.
Religioni: greco-scismatica (ortodossa) cit-
tolica, musulmana, eliraica, proteslaiit(\ ec.
Capitale: Belgrado, con circa 9.". mila ab.
Ferrovie: 8 800 km.
Telegrafi: 8 000 km. •
Moneta: dinar, diviso in 100 para = L. 1.
Commercio: importazioni per circa 106 mi-
lioni di lire (191>): contro circa 84 milioni di
lire d esportazioni (prodotti minerali, animali
e vegetali),
Esercito: 33 .3:?fì nomini (pace)- 200 mila im-
mini (guerra), nella Serbia vecchia e uova
prima del 1914.
KUBAX
Ved. u. 14.
L.ETTO»riA
(Europa baltica slava)
Vedi: Curlaudia (d. 21) e bivonia (n 44)
Avvertenza: di quesij ,lnc stati, che fanno
parte delle Prooinr. h.ifirhe. si parla ora a
volte come di due stali distinti, a volte
I d'uno stato uuilu.
41. - L.IBKRTA [Rep. of Liberia]**
Pepubhlica militare. ■
(Africa occidentale).
€. D. B. KING, l'residenle, eletto (pc: 4
anni) Il l» gennaio 1920.
Superficie: 95 400 kmq.
Polazione: 2 100 000 ab. (22 per kmq.).
Nazionalità: negra.
Lingua: (ulficiale) inglese.
Religioni: idolatra e protestante (sfttte de-
gli U. S. A.), con al((uauti musulmani e cat-
tolici.
Capitale: Monrovia, con circa 8 mila ab.
Moneta: dollaro americano = b. 5.18.
Commercio: circa 4.500 000 lire d'importa-
zioni (1913): contro circa 6 700(00 lii e d'esiHir-
lazioiii (olio e noce di palma, piassuva, caffè,
caucciù, avorio).
Esercito: 200 mila uomini (guerra).
L'articolo 138 del Trattato di pace con la
Germania (giugno 1919) abroga ((Ul 4 agr>s|o
1917) i |iii\ ilugi e i diritti della Gei mania sulla
Liberia.
4«. - lilECHTEXSTEIX
Monarchia costitnxionale.
(Europa alpina).
GIOVANNI li, Princi^ìe, nato il 5 ottobre
1840, successo al padre il 12 novembre 1,J58.
Superficie: 159 kmq.
Popolazione: 8 3.50 ab. (.52 per kinii.).
Nazionalità: svìzzero-aiist riaca.
Lingua: tedesca'.
Religione: cattolica.
Capitale: Vaduz, con circa 1 4'"0 ab.
Moneta: corona austriaca = L. 1,0.5.
43. - LiITUAMTA
Repubblica democratica,
(Europa baltica slava).
Superficie: circa 27> mila kmq.
Popolazione: circa 8 800 00 lab. (32 per kmq,).
Nazionalità: lituana (letto-slava germaniz-
zata), riis.sa e polacca.
Lingua: lituana.
Religione: in massima parte cattolica.
Capitale: Vilna, con circa 205 mila ab.
Ved. n. 21, 26, 44.
44. - 1.1 VOX! A [L.vTviA]
Rejmbblica democratica.
(Europa baltica slavo- ti unica).
Superficie: circa 47 mila kmq.
Popolazione: circa 1 5.50 999 ab. (:?6 per kmq.).
Nazionalità: estone ((inniea) circa 420/,,; lei-
toiie 43 0/,,: con alquanti polacchi e tedeschi.
Lingwi: estone.
Religione: protestante (luterana) i)er ^^i/^.
Capitale: Riga, con circa 570 mila ab.
Ved. n. 21, 26, 43.
45. - l>.IJSSEllBURGO
[Luxkmboukg]
Monarchia costituzionale.
(Europa occidentale).
CAKLOTTA, Grandnchessa. nata il 23 gen-
naio 1890, succeduta alla sorella Mahia Ade-
laide (abdicazione) il 15 gennaio 1919. rico-
nosciuta per referendum dni sudditi il 28 set-
tembre 1919 (66 811 voti favorevoli su 90 485
votanti e 125 775 inscritti): spo.sata il 6noveni-
bre 1919 al principe Felice m Bokbo.\e-Pakma.
Superficie: 2 586 kmq.
Popolazione: circa 270 mila ab. (105 per kmq.).
Nazionalità: tedesca (parecchi italiani, belgi
e francesi).
Lingua: tedesca e francese.
Religione: cattolica (96 0/o).
Capitale: Lussemburgo, con circa 20 mila ab.
Ferrovie: 525 km.
205
Ti-ltf/rafl: 710 km,
Telt/oHÌ: 1 .ili" Uni.
MoiirUi: t'rait«-o - I.
Commercio: (l'iiloir
21 Reltfiiibie 191'» li»-!
l:«vor»^v<iU SII K.» 3;.'> vo
Kaercito:
•2W
■ (lo'^iinitle francese ilal
r<ie>riiilum: 6() IHS vidi
amie 125 375 iiiKcriiti).
li ().«Me).
L'nrt. ^O del Trattato di jmcp con Ifv <Jer-
inttnln (glnjtno 1919) ha abrofiato 11 rej-liiit* di
iipiitralltr». del l-us8Piu»»iirt;o.
4<l. - MEMRfi
atato enseinetto deìla Sociftà delle Xazioni.
(Kiiroiia bHlticH hIhv»).
SuperAcie: vìu-.v 2 mwt kmq.
h\,l>olrtziuiie: fina li«> mila ab. ("Mi per kmi|.).
^'lìzionaliià: lltiiainv e |>riiH»i»ua.
Lingva: teilesea e lituana.
Religioìie: protestante e cattolico.
Capitale: Memel, con elica 2:> niil i ab.
L'art. 9'» del Trattato di pa«-e con la Ger-
Mi«ula(jjlnKuo 1919)
Germanl'i al t
IVrf. n. 29.
teiiipbi la rinini/ia della
ritorio del Meiiul.
47. - :»IEÌ^li^ICO
[ESTADOS UXIDOS MKXIC'AXOSI
Ityiiubblirn jCderaìr.
(Ameriiii centrale i-tiiiliiietitale).
i<1-'Tite.
ab. (il per
indiana,
VKMSTIANO tAi;i{W/.\. /'
elei lo (per 4 anni) nel nr<-; !•. 1 IT.
òvpn-firie: l 9rt;20l 1ììii<|.
l'u^hjlazione: circa Iti niili»
kni.j.).
Nazionalità: uctlccla e negra,
bianco-creola («pagnola).
lAimìui: 8)>agnola (maya fra indiani).
Religioni: cattolica (K4 0o). pagi""» (150/„),
protestante.
Capitale: Messico (tradizionale), con circa
4flO mila ab. Qiierétaro (prowLsoria. dal 191*),
con circa '.K> mila ab.
Fenorie: 27 mila km.
Telegrafi: lo'.l mila km.
Telefoni: 48 mila km. di fili.
Marina mercantile: vapori 4* (:>9 291 tonn.),
velieri IO (ri :W8 tonn.).
Moneta: peso, di viso in ICO centavos = L. 2M.
Commercio: im|K)rtazioni jier circa 12 milioni
di lire (1917); contro circa 3j:ì milioni di lire
(li e.sp<)rtazloni.
Lsercito: 44 Dilla nomini (pace); B8 mila no-
mini (guerra).
49. - lION.\CO
Monarchia cottitnzinnale.
(Kuropa meridioiiivle mediterranea).
ALKKKTO 1, l'riìi'-ipf. nato il 1.T novem-
bre 1848, successo al padre Carlo 111 il li) .«et-
leiiibie 1HH9. Sposale» il 21 .settembre li«9 * I.aoy
.Mary hot hi.as ÌIamm.to.v (il muti ini. reli<;. an-
nullato dalla S. Sede il :i i^enimio l.'CK): il niu-
irim. civ. aiinnllato con decr. del Prliic. il 28
li
Ingllo 1880): risposato 11 30 ottobre 1880 alla du-
<bess»t .K\M:y. Di'. Kkhki.iki; (il matrim. rotto
•:ìudi/.ialni. il '.Hi mag^'o I9<>2). Erede il tiglio
del lo letto: Luiui, nato il 12 luglio 1870.
Hiip'-rtifie: 11 '2 kmq.
l'opola^iinie: circa 211 mila ab. (15 luila per
km(|.).
Nazionalità: Italiana e francese,
Lingtia: (nfllclale) Irantfese,
Religione: cattolica.
Capitole: Mona^-o. con circa 2 500 ab. (Monte
("arb> i^t'asinol], con circa lo mila ab.).
40. - MOXTEXKdiRO [Zrna Qora]
MoiKirrhìa voKtifu:iuiutle.
(Kuropa balcanica).
NICOLA 1, AV. nato II 7 ottobre 1841, eletto
principe 11 14 agosto 186it, proclamalo re 11 28
agosto 191 1. sposato l'H novembre iHtJO a Milena
Pktuov.na Viicotu '. fi/ftic presunto Danilo, uato
Il 29 novembre 1871. L'Anurmilea Nazionale il
24 novembre 1918 hI è dichi»r«ta favorevole
alla depoalzione di re Nicola e della «linautla,
ed il 'iti .stesso mese ha votato l' iiuioiie al re-
gno dei Serbi-('roati-SU>venl (.Iugoslavia); ma
la sidiizione della questione ò deferita alla
Conferenza della Pace.
»iiperlicie: 15 087 km.
l'opolasione: 4;ì.i mila ab. (21 jier kmq,).
Nazionalità: serba ed albanese,
JAngua: serba.
Religione: grec«»-scisniatlca (ortodossa).
Capitale: Cettigiie, con 5 3000 ab. rigoverno
provvisoriamente ri.siede a Nenillv-sur-Seiue
(Francia).
Moneta: corona austriaca — L. 1,05.
Esercito: lumiiiil 50 mila (guerra).
Ked. n. 40.
50. - MURHAXIA [Kola]
Repubbli<a demoernticu (.')
(Kiiropa .settentrionale tinnica).
Superficie: l.')."> 204 kmq. (.\le\androwsk),
l'opolazioiie: l.'> mila ab. (i»,l per kmq.).
Nazionalità: lappeine, cardia e slava.
Lingua: (ulìiciale) russa (linno-lapponlca fra
Indigeni).
Religione: greco-scismatica e idolatra.
Capitale: Alexaudrowsk.
Ved. n. n. 27.
51. - NEPAL.
Oligarchia militare.
(.\sia meridionale liimalaiana).
TUIBJIUBAXA BIK KICKA.VI, Mohara-
i!ia. nato II 30 giugno 1906, assunto al trono
ni dicembre 1911.
Superficie: 154 mila kmq.
Popolazione: circa 5 7iKi iKK) ab. (41 per kmq.).
Naziotialità: tibelaii;i (mongoli mcriiliouHll).
Lingva: tibet:ui;i e indiana (nepalese).
Religione: iiidiii.st:i e brauiina.
Capitale: Catmandu, con circa 80 mila ab.
MONTECATINI
STOMACO - FEGATO ■ INTESTINO - RICAMBIO
== STAGIONE : Marzo - Dicembre ^^=
— "200
Moneta: rupia. «Uvisa In Ifiaunas- L. 2,:w.
Vviniiìtrcio: iiiipt)rta/.ionl per oin-ii 49 mi-
lloui (h lire (1917): ooiitro 9S milioni ciicu (li
eapuitazioni (pellicce, oppio, f-oiiiiue, reame,
jntu, grauo, riso, tMbacco, ec.).
EóercHo: 30 luila n. uni ni (paec).
52. - XiC'ARA^^UA **
[Repùblica de Nicaragua]
lUpubblica uniUirla.
(Anierifii t'entralo contineiitnlc).
EMILIANO CIIAMORKO, Pre.-<hlnitr. .It 1
to (per 4 anni) il 1» gennaio 1917.
.■iìtperjtcie: 128 340 kmq.
l'upolazione: circa 8t)0 mila ah. (7 ]»■< Iidim.ì.
Nazionalità: laiUnos (iiit-ti.ci d'indiani e.
biai.v.'Ll), Indiana (moH<)UÌl<)s). iHul;itt:rt' nogia.
Linvua: spalinola.
Iteligione: cattolica nella qunsi Tntalilù.
Capitale: Alanagua, con circa ?.■> niilu ;.b.
Ferrovie: Waì km.
Telegrafi e telefoni: 7 2'>0 km. (fili).
MoìiKta: i)eso oro, diviso in loii eentavos,
= L. 5.
Commercio: impoi-hizioni )ier rirca 2:'. Ha.'ì l'dO
lire (1916): contro circa 27 4.'.. oiio lire di espor-
tazioni (caffè, oro, l.:ui;ilic, cacao).
Esercito: 4 Oi 0 nomini (pace): 40 mila nomini
(guerra).
53. - NORVEGIA [Norgf.] *
Monarchia coatituzioiKil.'.
(Europa .settentrionaie scandinava).
IIAAKOM VII, A.V. nato il :i a.-uvlc, i;;72.
eletto il 18 noveml)rc 19i.'', sj^osato il n lii-lio
189(j a iVlAUD (li Cìriin lircta.mia e Irlanda. Kr^de
il priniogeuito Olav, nato il 2 luglio 19(i;i.
Superficie: 322 909 kmq.
Popolazione: circa 2.530 000 ab. (8 per kmq.).
Nazionalità: norvegiana (.scandinava) con
alquanti lapponi.
Lingua: uorvegiana.
Beligione: protestante (99f/o) e cattolica.
Capitale: Christiània, con circa 260 mila ab.
Ferrovie: 3 180 km.
Telegrafi: 12 100 km.
Telefoni: 18 500 km.
Marina mercantile: vapori 16.58 (1 977 8!'9 toii.).
velieri 516 (.551379 tomi.).
Maneta: corona, divisa in lOOiirer, — L. ],?3.
Commercio: importazioni per circa 11194 mi-
ioni di lire (1916): contro circa 1383 milioni di
lire d' esporta/iioui (vivande, animali, miiicr:ili
e metalli, legnami e pasta di leyno, carta,
pelli, oli).
Esercito: 18 mila nomini (pace); 150 mila no-
mini (guerra).
Possessi: arcipelago delle Spitzberghe, nel
mar Glaciale artico, t7 mila km(|., 3(i(i ab. .via-
bili. L'arcip. fu internazionalizzato nella con-
i'er. di Chriatiània del gennaio 1911, occupato
dalla Gran Bretagna nel settembre 1918, ma
assegnato alla Norvegia dal Consiglio Supremo
della Conferenza di Parigi il 25 sett(?mbre 1919.
54. - OL.A9fDA (Paesi Bassi) *
[Nkcerland]
Monarchia coatit/uzionale.
(Europa occidentale-centrale).
©rCLlELMINA I, Regina, nata il 31 aao-
«to 1880, succeduta al j>ailre Giivi.ikl.mo 111 il
23 novembre 1890, sposata al priuc. Enrico di
Mechlemburgo-Sverin il 7 febbraio 1901. Erede
la priuc. Giuliana, nata il 30 aprile 1909.
Superficie: 33(79 kmrj.
J'o/jolazione: circa 6 9t«l 000 ab. (209 per kmq).
Nazionalità: liamminga (98'>/o), con al(|iianii
tedeschi e valloni (irancchi),
Lingua: olandese.
Helìgìoìie: protestante (.57 o/o), cattol. (3.50/ ),
ebrea (2 %), ec.
Capitale: Amsterdam, c(ui circa^650 mila ab.
Il corpo dipkmiatico e la corte risiedono al-
l'Aia (345 mila ab.).
Ferrovie: 3 400 km .
TeJegrafi: H 350 km.
Telefoni: 3 600 km.
Marina mercantile: vapori 710 (1 401 519 tonn )
velieri 99 (24 028 tonn.).
Moneta: tìorino (gulden), diviso in 100 cen-
tesimi = L. 2,084.
Commercio: importazioni per circa lfi75 mi-
lioni di lire (1917): contro circa lo75 milioni di
lire (li esportazioni (metalli jneziosi, stagno,
tessuti, derrate alimentari).
Esercito: 47 660 uomini (pace): 340 mila uo-
mini (guerra).
Possessi: Indie orientali (Asia meridionale
insulare e Oceania: .Malesia) con I 915 417 kmq.
e 48 milioni di ab.: Indie occidentali (Amerita
centrale e meridionale: Cnracao e Sniinam)
con 130 230 kmci. e 175 mila ab. Totale: sup.
2 045 647 kmq.: poi», assol. 48 175 (MIO ab.
55. - OlIAX
Suìffinato dispotico.
(Asia meiidionale araba).
si: Vn> TAIMI li ÌÌKS FEYSAL, Sultano,
nato nel i;!()t), successo al padre il 5 ottobre
1913.
Sni/éì-nri.-: 194 2(10 kmq.
Popolazione: 1 milione di ab. (5 per kmq.).
Nazionalità: araba e negra.
Lingua: aiaba.
Iteligione: musulmana.
('apitale: Mascat, con circa 24 mila ab.
Vedi n. 5, 7, 36, 80. K, 96.
50. - ORl>I\K SOVRANO
I>I MAIiTA
[o DI S, Giovanni di Gkrusalemmk]
yv<V;r.a s,n-iu(i,a.
Fra «Al.EAZZ*» l>K TU IN E ItOlfEN-
STEIX, Gran Mats'n,^ elert() il 6 marzo 1905.
Sede: Roma, .la il' anno ll!:U.
Avvertenza: l'Ordine ba dignità di potenza
sovrana, nonostante lo spodestamento territo-
riale da Malta per opera di Xapolkonk Bona-
HAKTK (anno 1798).
57. - PAXAMÀ'^*
[Rkpùbltca dk Panam.V]
Repitbblira unitaria.
(America centrale continentale).
BELISAItlO I»»KI«AS. Presidente, eletto
(per 4 anni) dal l» ottobre 19l!i.
Superficie: 86 320 kmq. (esclusa la Zona del
Canale: vedi sotto).
Popolazione: circa 402 inil:i ab, (meno di 5
])er kmq.).
Nazionalità: spagnolo-meticcia, negra, in-
iliana, cou alquanti biaucbi quasi pui'i (I30/0).
Lingua: spagnola.
Religione: cattolica.
- '20:
milioni e ',.,.
m; Vi-.).
;k!. iio^fCHso
ilei ut»r<l. ai«)nM •
Capitale: Panama, con ri rea fin mila ah.
ferrini e: .V«i Um.
Moneta: bnUioiv -- f,. .\I8.
Commeìcio: luipi>rtii/.i<.iii pfr clro» 4R milion»
e 1/3 itt lire. (liMS): i-onir<» liit-a T
di iTff dVspmta/.ioiil (ìmiiatii*. ri'
ZoiiH del Catittl*' [«'axai. Zi
«logli Stati l'niti <lfll'AuuTÌ
teaevft fciuo »l 1904 ftlla rep. <U-l l'iiuiuna. Mip.
di l nO«J kinc|.: pop. nsHrtl. 21 lodai'
Vedi II. '4.
«ft. - PARAftlJAY **
[REPÙBLICA PFI. pARAOT'.tY]
i:rpiiit>iii<i u,iU(i)itt.
(America mciiilioiiiih* lutfriia).
MAXl'KL l'KANC'O, ì'vfxiiìentf, eleHo
(per quattro anni) il 15 a-osto ISKi.
««/«i-r/lt-tc; 2:.3 100 kmq.
tuyolHxioitf: I OSO W«i ab. (4 per Icmq.).
SazioualiUi: indiana (jinarani) e meticcio
spagnola (italiani; l-ì mila).
JAagua: s-ya^nuVA (snaiani fra Indiani).
Ifelitfione: cattolica, con alquanti iilolalii
nel eliaco.
Capitali-: Asnncion, con circa 120 mila alt.
Frti-ocii': 5<MI km.
Teltumfl: :i3iK) km.
Miiufta: i>eso nacional — I-. 2..10
Cumiwrcio: importa/Joiii i>er circa milioni
21 e 1/3 *l> l'»*' (•«"'>= contro circa milioni 21 i/^
di lire (pelli, matt-, taliiKco, frutta).
Kitrcilo: 2 U«lO uomini (pace).
50. - PERSIA *
[MEMKI.IK-I-MAHRrSSrH-T-IltÀN]
Monarchia cuntìlv-.iniialr
prvtetla dalla Gran lirctauna.
(A&i» meridionale-occidentale).
AIIMEI>, Scià, nato il 20 gennaio in9«, suc-
ceduto al padre MAoMKrro Ai.i (abdita/.ionc) il
21 lu^-lio 1H09, incoronato il 21 liii^lio 1914.
ài(/>erftfiV.- 1 fi4j 0(K» kmq. (tutto oramai sol to
rintiueiiza brilaniiica, secondo la convenzione
dell'agosto 1919).
l'opolazione: valutata da un mininio di 4
milioni di ab. ad un ìuansimo di 15 milioni :
media: 9 .5<HI (KlO ab. (.''.7 |.er kiucj.).
Nazionalità: persiana (residenti) con nomadi
(arabi, belucci, curdi, turchi e zinitarl).
Lingua: persiana e curda (Iraniche).
Jl^Ugione: muMilmiina (setta sciita) e chiese
orientali cristiane (arineul e nesloriani) con
almeno 40 mila israeliti.
Capitale: Teheran, con 280 mila ab.
Ferrovie: 750 km.
Telegrafi: 11 mila km.
Moneta: kran = L. 0.<)2 (nominali).
Commercio: lmp«)rla/,ionl per circa 2.10 mi-
lioni di lire (1916): contro circa lIM milioni di
lire d'esportazioni (frutia, cotone, oppio, riso,
ItelU, lana, tai>i>eli e «on t),
Knercito: 24 milj uomini (jìace): 1 HO mila tio-
iiiiiii (guerra).
«O. - PERr fllKP. DEI, Terù]**
L'e^mliblii-a Uiiituria.
(America merid. andina e tran.sandina).
i<KUi:iA, Presidente, elett/» ({ler 4 anni)
dal 1919: ma non ancora puliticamenle peir'e-
/.ionata la nomina.
Superficie: l 'M> «32 kmq. (progetto del Pre-
Hidente 1.19 agosto 1919] di dividere I» rep. in
3 alati autonomi, federati, con cap. ri.spdivam.
in .\requlpa, ifmvncayo e Trujillo).
Popolazione: circa 5 6K) nOO ab. (4 per kmq.).
Nazionalità: indiana, metieclo-spa<rnulA.
Lingiut: spaji^uola.
Religione: cattolica.
Capitale: Lima, con 15fi mila ab.
Ferroine: 2 900 km.
Telegrafi: 13 nula km.
Telefoni: 29.*> mila km. di fili.
Marina mercantile: vapori 18 (28 608 t. nn.),
velieri 48 (25 141 tonu.).
Alonetii: libra-or = L. 25.22.
Commercio: iin)»ortazionl per circa 220 mi-
lioni di lire (1916): contro circa 415 milioni di
lire d'eaportazionl (rame, zuccaio, cotone, al-
paca, petrolio).
Esercito: 6 óOO nomini (paci).
01. - POL.OXI.\ [Polska]**
Retnibblica deviocratica.
(Kiir«q>a centrale ed orientale).
Oen. «ill'SKIM'K l>ILSl I»SK1, Preciden-
te, nato nel IHtiT, eletto dal ji^overuo provviso-
rio nel novembre 1918.
Superficie: circa 29.'» nìila kmq.
Popolazione: circa 'M milioni di ab, (100 per
kmq.).
Naziomlità: pidacca. tede.<ica. ucraina, li-
tuana, muso-bianca, cecoslovaci a, ebraica.
Lingua: ywlacca.
Religione: cattolica, protestante, ebraica e
q;rcc"-scism:H !ca (ortodossa).
Capitale: Varsavia, c<m circa 800 mila ab.
Ferrovie: cir«a 15 mila km.
Telegrafi: circa 5 mila km.
Telefoni: circa IO mila km.
Monete: rublo russo, marco tedesco, corona
austriaca.
Esercito: 100 mila uomini (pace): 1 milione
d' nomini (guerra).
63. - PORTO<.ÌAI.IiO *♦
[Poiitugal]
Repubblica demon-atica unitaria.
(Kuropa meridionale atlantica).
ANTONIO ALHEinA, Pre.-'ìdente, eletto
il 5 ottobre 1919.
Snj)erficie: 88 74.'> kmq. (Senza .Madera ed
.A /.ore. redi: Possessi).
Popolazioìie: circa 5 700 ODO ab. (64 per king.).
Sion ^(anc
lisciva speciale
per biancherìa
Prodotto del LION NOIR
Boe. An. Italiana. . Cap. L. t.OOO.OOO
— 208 -
Nazionalità: portoghese (W/o). spagnola,
brasiliana e negra.
Lingua: por togli ''«<*.
Jìfliyione: cnttoliia.
Capitale: lAnhoìni. ton circa 450 mila uh.
Ferroiit: 'ò uiilii km.
Teleyrajl: 9 mila km.
Telefoni: 800 km.
jaoHeta: Milrcis (ioni rcis) - Tj. .'5,60.
Mariìia mtrcantile: vapori lii4 (!>2 4i5 tonti.),
velieri Wl (:w:»oi toiiu.).
Commercio: importazioni per circa 4n3 mi-
lioni di llrn (l'Jltì): contro circa V.M milioni «il
lire «l'esportazitini.
Esercito: W.', mila nomini (pace); 300 mila no-
mini (gnerra).
Possessi: in Asia (Goa, Damao, Din, Macao,
Timore Cambing) i:» 24(» knui. l milione di al).:
in Africa (isole Madera, Azore, del Capo Verde,
S, Thomé e Principe; Giiiuea, Angola e Mozam-
bico) 2 075 493 kmq., 8 !) '0 ( 0 i al). Totale snp.
kmq. 2 f9a 733: po]). ab. 9 900 OOJ.
Superficie: circa 2 700 000 kmq.
l'ofwlazione: circa ti5 miliuiii di ab. (5 0"-ni
2 kmq.).
Xazionalità: rnssa (grande russa) in gran-
dissima maggioranza.
Lìnyua: russa.
lleligioue: grfco-.scismatlca (ortodossa).
Capitale: Mosca, con circa 1 HOii i»00 ab.
Ferrovie: 30 mila km. circa.
Telegrafi: &) uiila km. circa.
Marina mercantile: vapori 744 fR51 951 tonn.),
velieri 512 (202 «Il tonn.). Vub.i i ,11 ti Ita la
Uussln prima della guerra (1914). ■
Moneta: rublo, divi.>so in cojieki = L. 2,67.
■Enercito:
Ved'i n. 13, 14, 24, 27, 51, 61, 63, 64.A, 64,B, 65,
66, 73, ai, 82.
64 A. - BOCCARA
Eviirato a.:eoluto vassallo della Russia.
(Asia occidentale rus.sa).
PROVIXCK IIAIiTl€HK
(Europa baltica russo-germanica).
Vedi n. 21, 26, 43, 4J, 46.
«3. - ROMANIA **
Monarchia costituzionale.
(Europa danubiana).
FEUni>'ANRO I, Be, nato il 24 agosto
1865, successo allo zio Carlo ll'll ottobre 1914:
sposato alla luiucipessa Maria il 10 geuiKi^o
1893. Erede il quartogenito principe Nuoi.A,
nato il 18 agosto 1903.
Superficie: circa 253 m'ia kmq.
Popolazione: circa 13 milioni di ab, (52 per
kmq.).
Nazionalità: romena (8.^0/^^. m;>',nara, ucrai-
na, ebraica, bulgaia, serba, sluvena, croata.
tedesca, greca, ec.
Lingua: romena.
Religione: greco-scismatica (ortodossa), cat-
tolica, ebraica, musulmana, protestante.
Capitale: Bucar st, con circa 350 mila ab.
Ferrovie: 8 300 km.
Telegrafi e telefoni: .52 mila km.
Marina mercantile: vapori 33 (54 210 tonn.),
velieri 1 393 t-mn.).
Moneta: leu, diviso in 100 banl = L. 1.
Cominercio: Importazioni per circa lire 590
milioni (1914); contro circa 670 milioni di Ur«
di esportazioni (cereali, petrolio, tessuti, pel-
li, ec).
64. - RUSSIA [RossiJA]
Repubblica socialista, federale dei Soviet.
(Europa orientale).
VLAIUMIKO ILIC ULIANOV detto LK-
NIJJ, Pre.tid. dei commissari del popolo, nato il
23 aprile 1870, clclto il 10 novembre 19n (;{ uicsi
dopo l'abdicaziouM dello czar Nicola II, assiiis-
Biuato poi a Jecaterimburg il 16 luglio 1918).
Scyd Mlr Allm-Khun, Emiro, nato il 3 gen-
naio 1880, siicce.s.-;o al padre Skjd Auo-ll-Acau
il 4 gennaio ll'll.
Superficie: 2 I3 43'l kmq.
Popolazione: 1 .500 000 ab. (7 pf>r kmq.).
Nazionalità: usbeca e turcouianna (mongoli
occidentali).
Lingua: t u rco-tat ara.
Religione: musulmana e yiagana.
Capitale: Boceara, con circa 7.) mila ab.
Ferrovie: 300 km.
Telegrafia 3.J0 km.
Esercito: 11 mila uomini (pace).
64. B. - KHIVA
Canato assoluto vassallo della Russia.
(Asia occidentale russa).
SeY«l A«feiiillar-Khan, Can, nato n^l 1871,
successo al padre Skid Maomktto Kakim Baha-
dlr-Khan il V> ottobre 1910.
Superficie: 67 430 kmq.
Popolazione: 8(W mila ab. (13 per kmq.)".
Nazionalità: turcomanna (mongoli occid.).
Lingua: turco-tatara.
Religione: musulmana e pagana.
Capitate: Khiva, con circa 5 mila ab.
65. - RUSSIA^
SETTEXTRIOXATiK
Repubblica democratica.
(Europa settentrionale russa).
Superficie: 1 117 930 kmq.
Popolazione: 2 390 000 ab. (2 per kmq.
Nazionalità: russa, samoleda, vogiila, finno-
carelia, tartara.
Lingua: (ulliciale) russa (slrjanlco-ugrica
a N. E.). —-
ESANOFELE
rìmedio infallibile
contro r infezione malarica
20!)
Reìigiane: ^eco-scismatica (ortodo8«Mi), pa-
gan»-
Capitale: Arcaiiifelo, con clri-a 45 iiiilu ah.
06. - SIBERIA
Repubblica democratica.
(Asia sett«utrioiiiile russa).
Super tli'ie: 12 :wn 870 kinf|.
l'opolazione: circa lo uiilìdiii di ab. (0,8 per
cmq.).
Nazionalità: siberiarm (luou-joli del N) ed
--quinit^se.
Lingua (iifBciale): russa (U)fru-tu nausea fra
iiidÌKfiil).
Relinione: greco-scismatica (ortodo.s.-a) ed
ilolatra.
Capitale: Toiusk, c^'i «irca 120 mila al» (|>n»-
lamala uel dicembre 1917).
Sede: Roma (Palazzi Apostolici del Vaticano).
L'antica monarchia iwHolutaed elettiva del
Sommo l'->utt-lice Koiuano ituu ha più aUuu
dodi' Ili leniiKirule da quaudo Roma e la pru-
viiicia riiuiaiia (iillimo reHiduo de U' fX-Stato
l'ofititicioi turuMO iiiiit*« al re^uu d' Italia II
Ko verno italiano, mediante la Lei/i/e delle yua-
rcntige (i:i uia;<»;io 1H71), ha conservato al l'on-
tetice sili o'>orl Noviaiil (« lia |i-rsoiia tini Papa
è sacra e inviolabile >. In Ui>nia sono oH)>iiatt
— con immuniti'i diplomatica— i dipl>tmatict
actreditati pi>*R8o la'S. S.), al PonleHce sono
assicurati il >; dimeiito con carattere di extra-
territurialità iì^i Sacri palaz/l apost4>lici (Va-
ticano e Laterano) e d^-lla Villa pajiale di Castt-I
Gandolt'o, e 1' annua rendita di L. 3 225 0(N) (mai
accettata dalla S «. la quale però ha iiuita-
luente riconosciuta Roma capitale d'Italia:
elez. polit. Itì nov. 1919).
fedi: in iillra i>arte tlfW cimivi a ero (pa-
ifln» 123-128) maiTiriorl in>tizie sulla .-jdira c7<*><.rt
Uomana, la Curia Romana, \- Sacre Congrega
zioiii, i Tribunali. ì^U Ojflci e le .•irgreterie.
67. - SALVADOR*
[Repùblica del Salvador]
Repubblica unitaria.
(.\merica centrale continentale).
JOKGK MRLEXDEZ. Precidente, eletto
(per 4 anni) il 2 marzo 1919.
Superficie: 21 160 kmq.
topolazione: circa 1 290 000 ab. (60 per kmq.).
Sazionalità: ladinos (meticcia), indiana oc-
cid., iie<<ra e bianca.
Lingua: spagnola.
Religione: cattolica.
Capitale: San Salvador, con circa 60 mila ab.
(danneggiata dal terremoto del 7 giugno 1917).
Ferrovie: 450 km.
Telegrafi: 3 900 km.
Telefoni: 3 5000 km.
Moneta: peso, diviso In 100 centavos = L. 5.
Commercio: importazioni per circa .^4 mi-
lioni di lire (1917); contro circa 43 milioni di
lire di esportazioni (caffè, oro, argento).
Ktercito: 3 mila uomini (pace): in tempo di
fuerra sono soldati tutti gli uomini validi tra
8 e SU anni.
68. - SAN MARINO
Repubblica democratica.
(Kuropa meridionale mediterranea).
.... Due Capitani reggenti che si rinno-
rano ogni 6 mesi.
Superficie: 59 kmq.
Popolazione: circa 11 800 ab. (200 per kmq.).
Nazionalità: italiana (romagnoli-marche-
giani).
Lingua: italiana.
Religione: cattolica.
Capitale: S. Marino (La Pieve), con circa
I 700 ab.
K.<ercito: 988 uomini, di cui 38 utilciali
;>ace).
0!>. - SANTA SKDE
APOSTOLICA
Monarchia assoluta elettiva.
(Eurojia nmridionale mediterranea).
UCNEIIETTO XV, Papa (2600). nato In
.1 nova il 21 novembre I8.'i4 (dalla nob. fum.
KLLA Chiksa), incoronato il b ottobre 1914 (buc-
osso a Più X, Sahtu).
VO. - SANTO »OMINC;0
[Uepùblica Do.uinicanaJ
Repuoblica unitaria.
(.america centrale insulare).
FRANCISCO II ENRIQUEZ Y CAR-
VAJAL, Presidente, eletto (per 6 anni) il 25
luglio 1916.
Superficie: 48 .177 kmq.
Popolazione: circa 725 mila ab, (1.5 per kmq.).
Nazionalità: creoli e mulatti (mista di bian-
chi [spagnoli] negri at'riuaul e Indiani nativi).
Lingua: spagntda.
Religione: cattolica.
Capitale: Santo Domingo (fondata nel 1496
da Bartolommeo Coh>mbo fratello di Cristoforo),
con circa 25 mila al».
Ferrovie: circa 700 km.
Telegrafi e telefoni: 2050 km. (1915).
Moneta: dollaro americano = L. 5,18.
Commercio: Importazioni per circa 39 mi-
lioni di lire (1916): contro circa 108 milioni di
lire di esportazioni (cacao, zucchero, tabacco,
banane, caffè, pelli, legnami e cera).
71. - SARRK
[Bassin de la Sarre]
Stato temporaneo della Socirtà delle Nazioni.
(Europa occidentale).
Aramlnlstrato per 15 anni dalla rep. fran-
cese con speciale mandato della Soc. d. Nazioni
(art. 48 del Trattato di pace con la Germania
del giugno 1919).
Superficie: 1928 kmq.
Popolazione: circa 650 mila (337 per kmq.).
Nazionalità: tedesca.
Lingua: tedesca.
Religione: protestante e cattolica.
Capitale: Saarbrilckeu (Sarrebruck), con
cica 1U5 mila ab.
l^edi: n. 29.
SERBIA [Craljrvina Srbija]
Vedi: Jugoslavia (n. 40),
7Se. - SIAM [Sajam]**
Monarchia asnaluta.
(Asia lueridionale-orieiitale).
CIAO PAMAIIA VAtilRAVUDII. Re,iì&tn
il lo gennaio UtHl, a<-clHuiiito alia morte del
padie CiuLALu.NUKoKN I li 2ii jttubie VAu,
- 210 -
Avpf.rflein 505 mila kmq.
/"opolutinne: 8 830 000 ab. (17 p#ir ktnf|.).
iVa«n>«aiitd; Blainese, cinnsc OuiiIiciIhh uion-
g»le lueiiti.) e lualt^M».
Lingua: sia mese.
Menzione: bramiiia, hiiddiata e confuciana.
Capitale: Baiijfkok, con circa 841 mila ab.
Ferrovie: circa 2000 kiri.
Ti-legrafi: circa 11 500 km.
Ti-le/oni: 5 700 km. (Jili).
Moneta: tical-oro, diviso in 100 satana =
L. 1,94.
Commercio: imitnrtazioiii per circa 167 mi-
lioni di lire (1917): contro circa 2:!4 milioui di
lire d' esporta/iioni (ri.so, legno di lek, pepe).
Esercito: 12 mila uomini (pace).
SOCIETÀ O £.K€iA
DEL.L.E NAZIOXI
[SOCIETK DES NaTIONS]
Membri originari della S. d. N.: Belgio, Bo-
livia, Brasile, Cecx)8lovacchia, Cina, Cuba, Eqna-
t"re, Francia, Giappone, Gran Bretagna e Ir-
landa (Africa del Sucl, Australia, Canada, India,
Nova Zelanda), Grecia, Guatemala, Haiti, Hc-
mi-AZ, Honduras, Italia, Liberia, Nicaragua, Pa-
nama, Perii, Polonia, Portogallo, Romania, Siam,
8tati Uniti dell'America d*»l Nord, iS tato seri )0-
croato-sloveiio (Jugoslavia), Uruguay.
Stati ifitnlati ad accedere alla S. d. N.: Àr-
eentiìia, Cile, Colombia, Datilmarca, Norvegia,
Paesi Bassi (Olanda), Paraguay, Pers'a, Salva-
dor, Spagna, Svezia, Svizzera,' Venezuela.
Scopo: sviluppare la cooperazioite fra le Na-
»ioni; garantir loro la pace e la sicurezza (mercè
nua graduale riduzione degU armamenti na-
zionali tenendo conto della situazione yeoijraflcn
e delle COTidizioni gnueral'. d'ogni stato); man-
tenere alla luce del sole le relazioni interua-
zionali fondate .sulla giustizia e sull'onore- os-
servare rigorosamente le prescrizioni del diritto
internazionale, ricoi\o.sc'ute oramai comn r»--
gola etì'ettiva di condotta dei governi asf^'Ciaii
o legati; fare regnare la giustizia; ris;»«ttiir«
scrupolosamente tutte le obbligazioni dei trat-
tati nei mutui rapporti dei popoli consociati.
Sede della S. d. N.: Ginevra (Svizzera).
P'edì: Av\ KRTRNZA in testa a questa ru-
brica.
73. - SPAGNA [Espana]*
Monarchia costituzionale,
(Ki;ropa iiieri(iionale medi terrari ea)
ALFONSO XIII, He, nato il 17 mairg'o IHSG,
acclamato re .sotto la regg«-ii'/a mateiua appena
Hiiti> (il padr Alfonso XII era to' i r.o i) 2.5 no-
*'-mbrfe iHiJ.'»), uscito di reggenza il 17 maggio
iH"i; sposato a Vittokia-Kl?«4knia (Esrì di Bat-
T.'.NHKK<4 il HI maggio 1906. Kreue Alfonso, nato
il 10 maggio 1907.
Superficie: 497 252 kmq. (senza le isole Ca-
D-irL/i: vedi: Possessi).
Popolazione: 20 900 000 ab. (41 per kmq.).
J^'a^^ona^ità.• spaglio! a (7;J0',|), c:italiuia(24 0/o),
basca, galleca.
tAngna: spaffOOlA.
Mangione: cattolica nella q«n.«! totatità.
Capitale: Madrid, con circa tfto mila ab,
h'errovie: 1.5 tì«l!) lun.
Telegrafi: 4ii*K) km.
Te.lejoni: 57 mila km. {fili).
Marina mercantile: vapori 583 (3R5 755 tonn.),
velieri 54 (13449 tonn.).
Moneta: peseta, divisa in loo centimos,
= L. 1.
Commercio: importa/i'ini per circa 1 :!29 mi-
lioni di lire (1917): contro circa 1:«)4 milioni di
lire di esportazioni (prodotti alimentari (vini
ed oli], cotoni, lane, metalli, ni' nerall, cerami-
che, animali).
Esercito: 136 ralla uomini (pace); 500 mila
ucmini (guerra).
Possessi: tutti in Africa, comprese le. isfde.
Cauarie e Ceiita: kmq. 371 353: pop. 1 150 000 ab.
(Ku Riff, Presiflios, Ifni, Rio de oro, Fernando
Po, Annobon, Corisco, Elobey, liio Mimi).
74. - STATI UNITI
I>ELI/AMERICA DEI. NOftl> **
[United States of AmericaI
Confederazione repubblicana.
(America settentrionale).
TOMMASO WOODUOW WILSON, Pre-
sidente, nato il 28 dicembre 1856, eletto 11 4 apri-
le 1913, confermato (per 4 anni) il 4 aprile 1917.
Superficie: 9 369 391 kmq. (con l'Alasca, .senza
le isole Hanai e senza i possessi).
Popolazione: 105 300 000 ab. (Il per km(|.).
Nazi-onalità: americana (bianchi 88 0/„: na-
tivi 740/0); negra, con molti mulatti (li 9/^»);
pellirossa: tedesca: slava; italiana; cinese; giap-
ponese.
Lingua: inglese.
BeUcfione; protestante (60 o/q), cattol. (350/^),
greco- sci ara ati<'!« (ortodossa), ebraica, idolatra.
Capitale: Washington (D. C), con circa 3()5
mila r»b.
t'e-nrovie: 426 mila km.
Telegrafi: 283 mila km.
Telefoni: 37 milioni di km. (fili).
Marina mercantiU: (couipr. quella delle Fi-
lippine): vapori 1294 (2 62;i 674 tono.), velieri
1355 (94.'» 563 tonn.). Esclusi l vapori e i velieri
che sono nei grandi laghi.
Moneta: dollaro, diviso in lOOcents = L. 5,18.
Cornnercio: importazioni p«r circa 13 :i(>i
milioni di lire (1S16-I7: <outro ci^ca 31 500 mi-
iionl di lire di esportazioni (macchinario, esplo-
sivi, cereali, cotoni, generi alimentari, rame,
petrolio, prodotti chimici, automobili, pelli,
animali vivi, carbtm fossile, zucchero, tabacco,
legnami, carta, fi urta, caucciù, ec).
Esercito: 116 895 uomini (pace); 5 milioni di
uoini'M (guerra).
Possessi: in Anif-rica (Portorico, Zona del
Canale [vedi n. 57], is. Vergini) 10 833 kmq. e
1 260 000 ab.: nell'Oceania (Guam, Samoa, W ake,
ilauai) 17 419 kmq. « 251 mila ab.: in Asia (Fi-
lippine) 296 310 kmq. e 9 milioni di ab. Totale:
334 562 kmq. e 10 511 000 ab.
?e\j U pulitura e luc\ia\uiea 4\ \uU\
\ \5ostó meUlU a4ope\jaU vi Uqulio
MIROR
« » ?i:o4otto del " LION NOIR „ * *
— /Soc. An. Italiana. — Capitale L. 3,000,000
- 211 -
75. . SVEZIA [SviRiot]»
òlvnarchia cottitUaionult
(Buropft aelieutrlonale sijtiidiuava).
•iCSTAVO V, Ke, nato il 1« jftiiano 13->R.
fiu-i^BSo al padre Os< ah li l'8 dicembit- l'nT.
«|»'aitto a ViTioRiA i.i Bai.k.N il 21 rtcttfiiilire
18«1. Erede O", ah nato l' Il uoveiubr** l!t;;2.
muper/lcie: -UH 091 kiu.|.
M)pt;/<i«i«)ie; 5 820 000 uh. (13 p«>r kmq.).
JV'a^iotio/ita; 8ved*iBe (li^ «^'o), flniiUH, lappone.
Lingua: 8v««de8f.
Htligione: pn.tf.staiit» (990 „).
Capitale: 8t«KooIuia, con 413 mila ab.
Ferrovie: 15 100 km.
Televrajl e Telefoni: 81 mila km.
Marina merrantiU: vaiMirl 1090 (102179»
tonu.), velieri Tu (loi 087 touii.).
Moneta: corona, divisa in l(iOor«r=: T.. 1.^9.
Commercio: importazioni p»-r "h<-:i 1 r)9;i mi-
lioni di lift" (l!il6): contro .in» 2 179millopl <i(
lire di ««purta/.ii.ui (leifuami «^ pii.ila di lt"ii -,
ferro « acciaio, niaichlnario, carta, mili^r:l 1
di t'erro, tìammlferi di legno, animali viri,
burro, pesci, pelli e cuoi).
Esercito: 84 01.') uomini (j.aoe): ;;óO mila uo-
mlQl (guerra).
7«. - SVIZZERA*
[SUISSE, SCHWEIZ]
Confederazione repubblicana.
(Europa alpina).
GII-8EPPK MOTTA, Presidente per il 1920.
nato 11 29 dicembre 1871.
Superficie: 41 324 kmq. (Svizzera italiana
3 994 km).
Popolazione: 4 milioni di ab. (97 per kmq.).
Xaiionalita: ted»>8< a (690/o), francese (21 o/u),
itMtlMua (100/^). " '""
Linffua: tedesca, francese. Italiana.
Heligioni: protestante (56 0/y). tattol. (420/q),
ebraica e diverse.
Capitale: Berna, con circa 105 mila ab.
Eerrov^e: 5 900 km.
Telegrafi: 3 200 km.
Telefoni: 23 800 km.
Moneta: franco, diviso in 100 centesimi,
Coinmerrlo: imj>ortazionl per circa 2 40.^ ml-
! .»u! di lire (1917): contro circa 2 323 mllloui di
:ire di e»p rt*zionl (tessuti di cotone e seta,
I.ellami lavorati, orologi, prodotti chimici,
ui»«cLine « os;ir*'tti di metallo lavorato, cioc-
colato, latte, t»TUì2kggU>).
EiterHto: nazione armata: 250 mila uomini
(guerra).
77. - TANOERI
Territorio neutrale intemazionalizzato.
(Al'rica settentrionale atlantica).
Superficie: 580 kmq.
l'opolazione: 80 mila ab. (138 per km»].).
]<azionalità: raaroi-china (berbera ed aralm).
JAngua: araba (promiKCuameute usate nel
porto ili Tanuerl: spagnola. trance«e, italiana).
Heligione: musulmana ed ebraica.
Capitale: Tanjferi, con circa 7() mila ab.
l'edi lì. 2H 1).
78. - TAURIDK
Repubblica democratica.
(Europa meridionale russa)
Svpfr/teie: 63 447 kmq, (province di .^leskl,
Pere<o]., Knpatorla. .Simteropol, lalta, Theodo-
•ija, Melllopol. BeidJHOnkj.
Popolationt: 2 135 OOO ab. (33 p»T kmq.).
^ail'-nalita: ruaaa (piccola rua»a, ukrainB),
ttircotatara.
Lim/oa: russa.
Religiunr: Krecoaclsmattca (ortodosaa) ed
eliraica.
Capilale: .Sebastopoli, con circa tì5 mila ab.
T E R K K
ì rdi n. 14.
70. - TRACIA
Stato cuscinetto della Società delle Nazioni.
(Kur< pa meridionale balcanica).
Svperficie: circa 4 m'ia kmq.
Hopolasiiuiie: circa 5o mila ab. (lì per kmq.).
JS'a.i'fnaJHa: t'rtca hulgaru. turco-tatara.
Heliyioae: f.icco-àclsmal *a («irtudos^a) e
titn.4u!mAna.
Capìtitle: Giimiilcina, con circa a urla ab.
Vt-tiL n. 12.
HO. - TURCHIA
[MeMELIK I OSMANIJ ]
Monarchia Hemi-coatii uzioiiule.
(Asia occidentale mediterranea).
MA4»METTO VI, .Sultano, nato il 2 feb-
braio 1«61. successo al fratello Maomkito V il
3 luglio 19lU.
Superficie: 4«4 7-'6 kmq. (escluse le parti de-
scritta dal u. 80 A. al n. 80 H.).
Popolazione: 10 200 000 ah. (18 per kmq.).
Nazionalità: tuno-tatara (in grande mau-
gioranza) armena, curda, araba, greca, ebraica.
Lingua: turca.
Religione: musulmana (forte maggioranza),
greco-hci><uiatica (ortodossa), ebraica, ec.
Capitale: (provvisoria: vedi u. 80 B.).
Marina mercantile: vapori 145 (l 15 342 toun.),
velieri 67 (17 820).
Attkrte.n'/.a: parte dell'Asia minore .^ Ana-
tolia sarà aitìdata a governi dei < Membri ori-
ginari » della 8. d. K. con mandati speciali.
SO. ▲. - ARMENIA
Sfato tub-judice {S. d. N.).
(Asia occidentale mediterranea).
.Snperfi'He: 109 6i<0 kmq. (sola parte exturci).
Popolazione: l tuS OOO ab. (16 per kmq.).
Nazionalità: armena (maggioranza) curda,
turco-tartara.
Lingna: arm»«tia.
Religione: cali lit a (-ito armeno), greco-
scismatica (ort4>dosba), musulmana, fbralca.
Capitale: Krzeruni, con circa 80 mila ab.
80. B. - COSTANTINOPOLI
E STRETTI
Territorio sub-jndice {S. d. N.).
(Kuropa meridionale balcanica).
Sìiperficie: 24 175 kmq. (et Turchia europea?).
Popolazione: 1 900 000 ab. (79 per kmq.).
NuzlonaUtà: tuttelena/.ioualUà dell'Oriente
enroi)eo e del Levante.
Lingua: e. s.
Religione: e. a.
Capitale: Costantiaopoli, con circa l 200 WO
ablt.
212
80. 0. - CURDISTAN
Territorio mb-juUice (.V. d. N.).
(Asia uccideutale medi terranea).
Supei-jlcie 7H 680 limci. (sola ])art« ex-tnrca).
J'ofjolazioue: 'i~:> mila ab. (Ki jter kmq.). ^
Nazionalità: curda (matfKioraiiza); aiuu-iia,
arauiea, araba, ebraica.
lAiiyua: turca e curda.
heliyione: cattolica (riti orientali), uroco-
ficismatica (ortodossa), uiusulinana. ebiaica.
Capitale: Diarbekir, con circa 3J mila h1>.
HO. H. . SIRIA
Territorio sub-judice {S. d. N.),
(Asia occidentale méditerraubo).
Sitpifrfie: 247 mila kmq.
Pupolazione: 2 5i:HHi.) ab, (in per kmq.i.
Nazionalità: araba, turca, ebraica.
Lingua: turca ed araba.
UeUgiont: musulmaua, cattolica (maroniti),
ebraica.
Capitale: Damasco, con circa 250 mila ab.
80. D. - EL CUEIT
Sultanato dispotico protetto dalla Gran nrelagim.
(Asia meriilionale araba).
Salini Ibii Mubarak, Sultano, successo al
fratello nel li)17.
Superficie: circa 8 mila kmq.
Nazionalità: araba.
Lingua: araba.
Jieliglone: musulmana.
Capitale: El Cueit (Kl Kowcit).
80. E. - MtSOPOTAMI.^
Ttrritorio sub-judice (S. d. N.).
(Asia occidentale araba).
Superficie: 370 600 kmq. (sobt p;irte ex-tiirc.n).
Popolazione: 2 2.50 000 al). (6 per kmq.).
Nazionalità: araba, curd.i., persian-i e turca.
Lingua: araba e curda.
Religione: musulmana in fortissima mag-
gioranza.
Capitale: Mussai, con circa 80 mila ab.
80. F. - NEGGED-EL HASA
Emirato dispotico protetto dalla Gran Bretagna.
(Asia meridionale araba).
Abd El-Aiic £B-8aud, Emiro.
Superficie: 1 500 000 kmq. (compresi i deserti
meridionali).
Popolazione: 300 mila ab. circa.
Nazionalità: araba.
Lingua: araba.
Religione: musulmana (setta dei vahabiti).
Capitale: El Hofuf (antica dell' El Hasa) e
Riad (attuale del Negged ed El Hasa) con circa
28 mila ab.
80. G. - PALESTINA
Territorio sub-judice (5. d. N,).
(Asia occidentale mediterranea).
Superficie: 20 200 kmq.
Fopulazionf.: 882 mila ab. (44 per kmq.).
Nazionalità: araba, ebraica, europea (di
tutte le nazionalità cristiane).
Lingua: turca ed araba.
Religione: musulmana, cattolica (riti orien-
tali), ebi-aica, greco- scismatica (ortodossa).
Capitale: Gerusalemme, con circa 85 mila ab.
81. - TURKESTAN RVt^SO
Repubblica democratica.
(Asia centrale e occidentale russa).
Superficie: 3 488 7^^ kmq.
Popolazione: circa 11 milioni e V-i di ab. (3
per kmq.).
Nazionalità: chirgliisa, ru.s.so-tartara.
Lingua: (ufficiale) russa (turchestana. chir-
ghisa).
Religione: musulmana e greco-scismatica
(ortodossa).
Capitale: Tashkent, con circa 270 mila ab.
82. - UCRAINA
Repubblica unitaria.
(Europa orientale).
Gen. PAVLOV^ SCOKOPAD8KI, Atman,
dal 2 maggio 1918.
Superficie: ii\i(i-A DSo mila kmq,
Popolazione: circa 45 milioni di ab. (80 per
kmq);
Nazionalità: ucraina (piccola russa o rutena
in magj;iorauaa), lituana, turco-tatar*. romena,
magiara, slovacca, polacca, ebraica (13 o/^).
Lingua: ucraina.
Religione: .^Teco-sclsmatlca (ortodossa) in
assoluta maggioranza: cattolica ed ebraica.
Capitale: Riev, con circa 6oo mila ab.
Ferro^ìÀe: cina 15 mila km.
Telegrafi: circa. 26 mila km.
Moneta: hryvnia. divisa In 100 scià = L. 5,35,
Vedi n. 24, 78.
83. - un<,}hi:ria
[Magtar Orszào]
Repubblica unitaria.
(Eujopa danubiana),
Presidente.
Superficie: YM mila kmq.
Popolazione: circa 13 milioni di ab. (100 p«»r
kmq.).
Nazionalità: magiara (quasi as.soluta m ig
gioranza), romena, slovacca, tedesca.
Linijua: ungherese.
Religione: catt.olica.
<'apitale: Buda-Vest, con circa 1 milione
di ab.
Preferite ovunque e sempre
sfi la Crema per Calzature
LION NOIR
Soc. An. Italiana. — Capitale L. 3,000,000.
• MILANO - Via Trivulzio, 18 - MILANO
- 2V.\
Ferrovif. Il mila knì.
Telegrafi: IR mila km.
Tele funi: 2> miliv km.
Jiow<?r«.curoua, divisa in lOOheller^L. 1,05.
H4. - lIRUttlAV **
[Repcbi.ua ob. i>kl Uhuguvy]
Keimhhlica viiitaria.
(Aiiierii-a iiif ridiuiialu allantica).
I»\I.T\SAR nitrM. Freiidente, eletto*
((mr 4 anni) il 1" niar/o 1!I19.
linpfrfli'ìe: 17(1700 km«i.
J'upoluzioiu: 1 41i>(MKi ah. (fi per kmq.).
Xai:ionalitu: h'ama (ilaliaui 10 'Vo)-
Lingua: 8piif;>><''*^-
Religione: cattolica.
Capitale: M-uitevideo, cou circa :ì80 mila ab.
Fi-ìTOvie: 3 .")<)i1 km.
Telegrafi: 7 8.'»0 km.
TeUfoni: ?ù\ ml'a km. (Jli).
Marini m^rcanUU: vapori 40(36 561 toun.),
velifn li (Il 179 tonn.),
Monete: peso Hiicional = L. S.-lfi.
Cmnmerrio: inn><irtazi»iii per circa 186 tni-
lloni ili liiH (1916-17): c<«ntr<> « irca 340 milioni
di lire rì'ì eyportassioni (lane, carni consf lat« e
conBervatH, animali vivi).
KKen-itn: fi :(8!i uomiul (pace); 100 mila no-
mini (j^uerra).
H5. - VEXEZrKfiA*
[EsTAUOs Unidos UE Vf.nkzuiìla]
JfeifiUifìliea federai-.
(America meridionale atlantica).
JTAT^r VICENTE «OMKZ. l'residcn.e,
eletto (l'^T 7 Anni) il 1! ma;:>;io 1J15.
superficie: 942.300 kT.i|.
l\>pi>t'isìi>n«: 2K.V»(ro ab. (3 per kmq.).
yaztonaliià: meticcia (94 0/^), bianca, in-
.lin.
ma. >\<
.la.
Reìi^iioììe: cattolica (99 "/o).
Capitale; Caracas, culi circa 90 mih. ab.
Ferrose: Pi*» km.
Tel'-grafi: 9 mila km.
Q'clefnui: 1 mila km.
Mi) irta: bolivar, diviso in 100 centavos,
= I,. 0.9;).
Commercio: iniimrtnT'.ioni per circa fiR mi-
lioni 'li liie (I91.vi«): contro circa 12:> milioni
di lire di e.a)>nrta7iioni (••afte, cacao, pellami,
cancciii, anìnuili vivi, oro).
Kt-erfito: 8 2óO uomini (i>ace); 6!i mila uo-
mini (;;uerra).
8«. - yk:»ikv
Imamato dispotico
(Asia meridionale araba).
JAJA MAOMETTO IIAMID ED DI>%
Imam.
òvperili'ie: circa 95 ."ioo kmq.
F»polii:.iuii,c: circa 450 mila ab. (circa 5 per
kmq.).
Xazionalità: araba.
JAnijua: araba.
L'eligione: in usulmnna.
Capitale: Sana, con circa 70 mila ab.
ì'tdi u, 5. 7, 36, .5;>, 80 K,
87. - ZAIIA
Iìtnu>i'>Ura dctiio'-ratica indip- (proposta).
(Knropa meridionale adriatica).
Srperficie: 60 kmq. (città e porto di /..ira e
suo rt-i rotei ra).
J'op'ìt azione: 2r> mila ab.
Xazionalità: it.iliuna (con alquanti croati
s serbi).
Lingua: italiana.
Keligione: cattolica.
Cof/ltale: Zara, cou circa 13 000 ab., tutti
itaiiuui.
N&U5 IIR&LLL
214
ili w lo PwigoMe ddlo Wm lliliBiia
Campidoglio, 5 - KOMA - Telefono 78-47.
Pkksideste Onokauio
IL MINISTliO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Consiglio Direttivo
FERDINANDO MARTINI, Presidente.
UBALDO COMANDINI, Vicepresidente
A. F. FORMIGGINI, Consigliere Delegalo.
Commissione di Consulenza
BIAHL (HRINCIONE, CORBINO, CROCE. EINAUDI, MANZINI.
L' ISTITUTO SI PROPONE DI
intensificare in Italia e di far nota all' estero la vita intellettuale italiana,
favorire il sorgere e lo svilupparsi di librerie, biblioteche, scuole librarie,
e d'arti graticlie,
promuovere traduzioni delle opere più rappresentative del pensiero italiano,
istituire premi e borse di studio per scrittori, librai, artieri del libro.
diffondere largamente nel mondo le sue pubblicazioni, tradotte in jiiù
lingue attuando con mezzi finora intentati un vastissimo piano, che, appiu-
\;itt> da una eommiss;on(^ di eminenti ]>erso]i;ilità nominata dal Ministro del-
l' Inteiuo, avjebbc dovuto essere svolto sotto gli auspici del cessato Sottosegre-
tarlalo per la Propaganda all'Estero.
/ SOCI RICEVONQ GRATIS:
" L' ITALIA CHE SCRIVE „
Rassegna per coloro che leggono. Supplemento mensile a tutti 1 periodici.
Repertorio conjpleto e vivace della vita intellettuale italiana.
(Abboitaiuento annuo: It. 5).
E le "GUIDE ICS.,
opsia Profili Bihliograflci delle singole materie, bilancio del contributo portato
alla civiltà negli ultimi decenni dagli Italiani.
(Tre volumi all' anno - Prezzo di ognuno : li. 3,50).
TUTTI
gli studenti, gli insegnanti di (lualuuciue grado, le persone colti-, in generale,
hanno l'obbligo morale e la nuissima utilità ])ratica a contribiiiie allo svilupp(»
di questa iniziativa che metterà in valore nel mondo il pensiero e il lavoro degli
Italiani.
Oli industiiali i)otranno lare annunzi .<ulla rivista e sulle altre iuibl>licazioni
dell' Istitutd. Se poi dis])on'anu() che (juestc siano mandate in dono in loro nome
alla loro clientela fruiranno di una speciale e gratuita ])ubblieità sulla copertina
dt^le jmbblicazioni stess»;.
Contributo i>ei Soci (Tanto per l'Italia qvanto per l'Estero).
FONDATORI minimo L. 100.000 PERPETUI L. 250
PROMOTORI » * 1.000 ANNUALI . . » 10
(I soci fondatori t promotori potranno versare la loro quota au<'he in ]iià
rate annuali. 1 loro nomi saranno ricordati in tutte le pubblicazioui dell' Istituto).
(Con i3 illustrazioni).
Come sorse e come cadde il potere temporale dei papi
li' 'l'-=(-!OT, per la prima volta
=1 ^ dopo i tempi rli IJoma
^ ^ aulica, tutta 1' Italia si
=. ^^^W = trova ^'i'.ceolta in imo
^ ■ ■ ^ sitato solo, libero od in-
= ^. yM ^ dipendente. Il sopriio ae-
Z3 J-L carezzato per tanti anni.
= = quel sof^uo che molti di-
^ ^ cevano una follia, si è
-^ihllllllì .llllllllllifii! trasformato in realtà, :
nell'altra sponda dell'Adriatico, che
. niiscrvò sempre con relitrioso fervore i
grandi ricordi di Venezia e di lloma,
quella vallata alpina, che in un contintio
•;i;irc<ririare di poitoli rimase seuipre scn-
iiella avanzata suirli spalti estremi in
ifisa deiritalianità, tutta quella trento
iio.slra non atTrauta pel luntro aspettare
né i>»l molto patire, si è riconi^iunta tìnal-
■M-ntc alla trrande patria italiana. Ed
1 impeto di amor<' jmu'o e sul^lime
■nmpe dai nostri petti verso i fratelli
denti, uniti a noi non solo nei ricordi
nelle nperauze, ma anche nelle volontà
nelle opere.
Si è compiuto cosi il nostro Risorjri-
iiMiito ; perciò noi o},'<ri ci sentiamo di
uovo riavviclnati a ciueirepoca, nella
lale il i»cnsirro e l'azione, tutta la vita-
i.i «i«%rli uomini di«:ni del nome di Ita-
mi eouvrivM'va verso la redenzione della
ì'.ilria. ('ci'lo «MH'sf 'anno il cinquantennio
(Jel -JU sell<inlu'e 1S7(». della data irloriosa
clic riuasumc io se tutta quell'epoca eroi-
ca, verrà c<;lcbrato con grande e sentito
fervore.
Offici l'unità nazionale ò stata comple-
tata strappando allo straniero delle i>ro-
vincie italiano sui contini, ma trià '-ol
1 STO si i)otc considerare linita la divi<iouo
politica dell'Italia, poiché io Slato Pon-
tifìcio fu r ultimo dei vecchi .stati della
penisola che venne a fondersi nel nuovo
re-rno d'lt,alia.
La nostra penisola, raccolta pi^r la
prima volta ad unità da iJojna intera-
nicnte nei suoi confini al tu ili nel primo
secolo avanti Cristo, si eonscrvò unii a
j>er ben sei secoli, fim» cioè all' inva-
sione dei Louirobardi. (Questi, (entrati in
Italia nei óGS, non riuscirono nuvi a
conquistarla per intero, cosi che d'al-
lora incominciò (inella divisione poli-
tica, che si perix'tuò attraverso i secoli
tìnoal 1S70.
Da principio l'Italia si trovò divisa in
due parli, in jru<'rra tra loro: la lìarle
(ionquistala dai Lontrobaidi e la, jarlc;
che continuò a stare sotto rimpero ro-
mano d'Oriento o (conu> si suol dire dal
nome antico di Costantinopoli) sotto 'i
Hlsantii'i. (Questi avevano con=<ervato
(|uasi tutte le eost«' : «lalle luHrnnc veuele
sino alla t(rrra d'Otrant»», p<»i triranijo
luuijo Io costo dell'.) onio -ino a l{e;,'KÌo,
u dì uui siuo a Napoli si poteva audaiy
senza quasi abbumloniirc' il suolo i!ni)c-
riuli' ; il territorio di lloma, la costicira
lif^iire e lo isole completavano 1 loro do-
ìiiiui italiani. Il centro di questo governo
era liavenua, dove risiedeva il rapprc-
i- (aitante doU'iinpero romano d'Oriente
(rsaica); perciò questo territorio, contro
del dominio romano, acquistò presto il
nome di terre romane (l*vOinau:ue) in
contrai)posto alla re,2:ione dell'Alta Ita-
lia, nella quale i Louprobardi avevano
stabilito la loro capitale (Pavia), rcs?iojie
che da essi prese il nome di l^ombardia.
La spinta lonprobardica si faceva sen-
tire su tutta là. linea dei possessi bisau-
tini; naturalmente noi punii deboli co-
)iiinciarono ad aprirsi delle breccie, e
così i vari torri torli bisantini finirono por
trovarsi staccati eli uni dairli altri. Di qui
cominciò per essi una vita separata, ed
filbu'a nacque facilmente nelle popola-
zioni il desiderio di sta,ccarsi da quel go-
veino lontano, clic senza proteggerle si
taceva sentire soltanto por le sue esazioni
e molestie
La prima terra italiana, che sì liberò
dal domitiio bisantino, fn Venezia, favo-
rita anche dalle sue speciali condizioni
geografiche : nell'anno 6^7 cs>:a proce-
dette alla nomina di un capo locale (doge)
senza però che avvenisse ak-un atto fiero
di ribellione, senza nemmeno un'aperta
proclamazione d'indipendenza.
Il maggiore pericolo dell'avanzata lon-
gobarda incombeva sopra le terre bi-
santino dell'Italia centraie ; la stessa
strada fra Konia e Ravenna veniva spesso
interc(^ttata dalle scorrerie longoL'ardc,
cosi che l'esarca di Raveuìia dovette per
lo più limitarsi a difendere i dintorni
della sua città. In Roma vi era un fun-
zionario secondario col titolo di duca,
raa poc!o fornito di armi e di danari non
esercitava una grande autorità. In simili
circostanze il vescovo della città, ricono-
sciuto ormai come capo supremo della
religione cristiana, amato per i larghi
soccorsi, che le sue grandi ricchezze gli
permettevano di distribuire fra i poveri,
diventò ogni giorno più autorevoli^, venne
spesso interpellato dal duca bisantino
Delle cose di amministrazione e talvolta
ìlfi -
vi Ini( rvcniK! auclie di su;!, autorità. Pi
comprende (]uindi come in Roma il
ciorno in cui fosse scomparso il dominio
bisantino, non sarcblìc occorso, come a
Venezia, creare un'autorità nuova : la
popolaiiapc si sareb1)e faclUncntc rac-
colta s«tto il potere del pat)a.
Ma per raggiungere (|uesto intento In-
sognava che cadesse il donnnìo bisantino
senza che sopravvenissero i Longobardi :
perciò quando, colle conquiste fatte dal
re dei Loagobardi. Astolfo, nelle Roma-
gne, questo pericolo apparve imminente,
i papi invocarono l'intervento straniero :
Stefano 1 1 si recò in Francia e vi consacrò
re l'usurpatore Pipino, il quale in com-
petiso discese con un esercito in Italia
ed obbligò il re dei Longobardi a ritirare
le sue truppe da Ravenna e dalle altre
terre da lui tolte ai Bisantini, le (inali
terre tutte furono da Pipino donate ai
papi e costituirono il pruni nucleo del
potere temporale (75 J).
Naturalmente dopo questo fatto, clic
segnò la cadiita del dominio imperiale
in gran pai'te dell'Italia centrale, lo
scarso pot<}re che i Bisantini avevano iu
Roma svanì, ed il papa, diventato già
sovrano delle Romagne, potò facilmente
esorcitaro anche in Roma i poteri sovrani.
Il papato acquistando una sovranità
temporale aveva creduto di guadagnare
maggior forza e maggiore autoi-ità. Mai
illusione fu, più completamente e più
cantimiamcnte di questa, smentita dalla
realtà. Il papa infatti non potè ricavare
dal suo piccolo stato forze tali che lo
rendessero rispettato e temuto come so-
vrano tc:nporale ; per questa debolezza
incurabile il suo stato si trovò sempre
e facilmente minacciato sia dalle anjbi-
zioui dogli stati vicini, sia dalle agita-
zioni intenu^ ; a tal punto che nella storia
del mondo non vi è ricordo di alcun altro
sovrano che abbia dovuto tante volte
fuggire dalla sua capitale, come avvenne
pel papa in tutto il periodo del suo do-
minio temporale, a cominciare subito da
quel Leone HI, che fu ricondotto iu
£ion^Ianc
lisciva speciale
per biancheria
Prodotto del LION NOIR
8oc. Ali. Italiniia. • Cap. L. 8,000,000
[
Roma dalle mlli/le di Carlomajmo, a xe-
Diir fino n Pio IX restii nrato nel possesso
(]<'lla «5«n. palatalo dallo armi fli L\ii2:l
Xapok'oiio. T'n t;ilo sovrano, (Ch'ora senza
f'Hze proprio, dovette pompro andare
rnondieundo l'aiuto di altre potenze, o
• ( r ottenerlo fu co-!tretto non soltanto
I MuiiiiariM. ina a faro d( Ilo coneessioni
delle tran-<azioni anche noi campo opi-
rituale ; e cosi per conservare il siio po-
tere temporale il papa dovette spesso
rinunziar(^ ad una parte del suo potere
eoolesiastieo. Si può <iuiadi alTorniare in
modo sicuro che il potere temporale
jxìrtò efTettivamente al papa una dimi-
iinvione di autorità nello ste-^so campo
spirituale.
Esso irli tolse anche non poco presti-
gio. " sia porcile i provvedimenti, che
prendeva come capo dello Stato, resero,
in qualche circostanzn. antipatica ed an-
che odiosa la sua azione, sia specialmente
perchè l'unione dei due poteri suscitò
lo aml:izioni di nomini che non avevano
alcun sentimonto della missione reliiriosa
Mia desideravano soltanto jrodersi i van-
i-Tjri del i)rincipato : così avvenne qual-
;io volta che alla suprema carica della
riiesa salissero uomini assolutamente in-
•■JTui. fatto quelito che no:i s'ora veriti-
rato mai prima deirori-jrine del potere
temporale e che lion si verificò piti dopo
la sua caduta.
II potere temporale poi fu anche un
malanno i)ei sudditi di quello Stato, sia
por le eonsoLTuenze c'.u) derivavano dalla
del)!)lezza stessa del iroveruo che noa
T)oteva opporsi nò alle invasioni dal di
fuori nò nlle usurpazioni e violenze deprli
ambiziosi noli 'interno, .sia specialmente
l>eroli'"* (inolio ."-^tato fu «joneralmente con-
siderato Citine un i)onefizio ecclesiastico
'■!io si dovesse sfruttare s'.Miza |)rendersi
:ra del beues<ore dei cittadini. Ancora
<I secolo XVIIl si ricono-cova da tutti
«Ile, ad eccezione della Turchia, lo Stato
• lolla Chiesa era quello i)e«ij:io ammini-
trato di tutta l'Europa; il ^lontes-
lieu con una frase torriialuionlc sar-
astiea pronunziò la più risoluta con-
• lanna di «pici {joveruo : ■< Nello Stato
Pontificio tutti stanno bene, eccetto
quelli che lavorano ».
1 mali prodotti dal potere temporale
apparvero in o'.rni tempo co.si evidciiiti,
che f»»fni (inai volt i nella vita politica
d'Italia si verificò uno di (|uei irrandio-ii
movimenti di idee che iiroducono' tra-
sf(UMiia7Ìoiii radir-ali, semine! si itensò ad
ubliatteru il potere temporale dei papi.
J'tT accvijijiare soltanto ud ulcuui episodi
pifi laminosi ricorderò, come nel sec. XTI,
quando una corrente di libertà corse
per lo torre italiane dando oriirine alla
macjnifica fioritura dei Coniuid, anche
Roma sentendo l'alito dei nuovi tempi
fece quella rivoluziono comunale che si
s\iole personificare in Arnaldo da Bre-
scia ; e due secx)li doj»). quando rli fronte
alle discordie italiane si e r dotte di tro-
vare la pace tanto ardentemente invo-
cata da tutti in nna forma nuova di
proverno, cioè n'?lla dittatura, la stessa
aspirazione che faceva sorsrorc da Ofjui
parte le .Sisrnorie si fece sentire anche in
Roma, dove però le nuove idee intrec-
ciandosi colle tradizioni e coi ricordi
dell'antichità diedero oriirine a quel moto
tutto particolare che fu il tribunato di
Cola di Rionzi ; e finalmente, quando nel
movimento nazionale del 1848-49 l'illu-
sione sui sentimenti liberali e patriottici
di Pio TX svanì, anche allora si dichiarò
decaduto il potere temporale e si procla-
mò quella repubblica, elio è leurata indis-
solul>il mente ai nomi di Mazzini e di Ga-
ribaldi.
Il potere temporale dei papi, sorto in
mezzo allo sfasciarsi dell'unità politica
del nostro paese, doveva necessariamente
cadere in modo definitivo quel iriorno,
in cui nella coscienza de-rli Italiani si
venne radicando l'idea che la causa es-
senziale dei nostri mali stav^a nella divi-
sione politica, e che bisoirnava quindi
ricostituire l'unità. Il moA-imonto nazio-
nale del 184S era stato ancora dominato
dall'idea federalista ; ma irli avvenimenti
d'allora persuasero j^li Italiani dell'im-
possibiUtà pratica di quel, prò rramma,
che inl^ era sembrato il jiiù laoile atl
attnar.'-i. Dopo d'allora quindi prevalse
d X'isamente il pensiero dell'unità.
La spedizione dei Mille fu il fatto che
tolsx», via ocrni dubbio e incertezza in i»ro-
posito ; e lo statista mirabile, che diri-
^'cva allora la politica italiana, colla sua
percezione rapida ed esatta all'errò subito
la nuova situazioive. Jl irenero di Ales-
sandro Manzoni, U. B. Gioryrini. in uiui
lettwa del 20 «■''i^^rio l^^CO narrando alla
moarlio una urita fatta due yriorni innanzi
a Sàntena con Cavour, Mintrhotti od altri
amici scrive : • Cavour era rimasto in
piedi e passejririava su e ;riù con aria craia
e nervosa, poi si è fermato davanti a noi.
e ci ha domandato a bruciapelo : E che
ut direste, se si stabilisse e si j)roclamasse
fin da ora che Roma deve e-jsero la capi-
tale d'Italia.' .
21H
Cavour non abhaii'ìonA pifi quest'idea,
o ni. ottobre ISGO, r»roprio quando le
(liflicoltM della sua politica crescevano e
el intralciavano terribilmente e quasi
tutte le T'otonze, indispettite per la parte
avuta dal Piemonte nella spedizione dei
Mille, avevano ricliiamato i loro rappre-
seritnnti da TorÌ!U), etili fece in l'arla-
nKuito c)uesta solenne dichiarazione : « La
nostra stella, o Fiirnori, ve lo dichiaro
apertamente, è di fare che la Città Eterna,
sulla quale venticinque secoli hanno ac-
eiunulato ogni sonerc di gloria, diventi
la splendida caj)itale del recano d'Italia »,
Appena poi il nuovo regno fu procla-
i\iato, Cavour volle che la prima alTcr-
mazionc del Parlamento Italiano ri-
guardasse appunto il diritto dell'Italia
su Roma. Nel magnifico suo discorso del
?.5 niorzo ISOl egli fissò in modo preciso
i termini del pi'ol.lcmo : «Se. si potesse
concepire l'Italia costituita in unità in
modo stabile sen.'^a che Roma, fosse la
sua capitale, io dichiaro schiettamente
che reputerei diflicile, forse inipossibile,
la soluzione della questione romaìia. Per-
chè noi abbiamo il diritto, an/i il dovere,
di chiedere, di insistere perdio Roma sia
riuaita all'Italia? Perchè senza Roma ca-
pitale d'Italia, l'Italia non si può costi-
tuire ». Proseguendo nel suo l'agiouamej)-
to egli esposo nel modo più limpido le
ragioni di qiicsta necessità : « La questio-
ne defila capitale non si scioglie, o signori,
per ragioni ne di clima, nò di topografia
e neanche per i-agioni strate.giche ; se
queste ragioni avessero dovuto inlluire
sulla scelta della capitale, certamente
Londra non sarebbe capitale della Gran
Rrotagna e forse nemmeno Pari'd lo
sarebbe della Francia. La scelta della
capitale è determinata da grand^agioni
morali. È il sentimento dei po!)oIi clic
decide le questioni ad essa rei ili m'. <>ra.
o si.unori, in Roma concorrono tiit!< \v
circostanze storiche, intellettiuili e uio-
rali che devono determinare le condizioni
della capitale di un .grande Stato. Roma
e la sola città d'Italia die non abbia ine-
iiioric esclusivamente, municipali ; tutta
la storia di Roma dal tempo dei Cesari
al tempo d'oggi e la storia di una città,
la cui importanza si estende intinitamente
al di là del suo territorio, di una città cioè
destinata ad essere la capitale d'un gran-
de Stato. Convinto, profondamente con-
vinto di questa verità, io mi eredo in
obbligo di proclamarlo ne! «nodo più so-
1( une davanti a voi, davanli alla nazione,
e mi teJigo in obbligo di fare in ((uesta
circoataiiza appello ul patriottismo di
tutti i cittadini d'Italia e dei rappresen-
tanti delle illustri sue città, onde ees.xi
oeui discussione in proposito, allineile
noi possiamo dichiarare all'Europa,, af-
tinché chi ha l'onore dì rappresentare
(luesto paese a fronte delle estere l'o-
tenze possa dire : la necessità di aver
Roma per capit^ile è riconosciuta (; pro-
clamata dall'intera nazione ".
La di.scus.sione si chiuse il 27 marzo
L^CI coll'approvazione di un ordine del
giorno, che costituì per l'Italia la presa
di posses.so ideale della sua capitale.
Questa deliberazione del l^arlamento se-
gnò un passo ardito e decisivo sulla via
di Roma, perchè così venne (issata al
popolo italiano la mira precisa da i-ag-
g'iungere ed impresso nella coscienza na-
zionale il fermo proposito di non lasciar-
sene deviare.
l'urtroppo non erano ancora passati
tre mesi da quel giorno, e Camillo Ca-
vour scendeva nella tomba, a soli ól anno
d'età.
A far da pungolo al governo 'ed all'opi-
nione pubblica nella «luestione romana.
si agitò il partito garibaldino, e fu bene-
merita agitazione, perchè dimostrò clie
rideale dell'unità non poteva assopii>i
(> illanguidire. Sorvoliamo sopra l'eijiso-
dio doloroso di Aspromonte e sopra l'in-
tdice convenzione fatta colla Francia
nel settendn-e del 1801. ISIazziiu diceva :
< Non avremo Roma, se non doF)o Ve-
nezia », ed avvenne veramente così.
Ottenuta Venezia colla guerra del 1 SOt;,
le aspirazioni di tutti si aceentuarc^uu).
ancor più vivamente di prima, alla cm-
pitale preconizzata. N<;1 18()7 avviene
il nuovo tentativo garibaldino. Chi non
rammenta l'eroica morte di Enrico (.'ai-
roli e dei suoi compagni a Villa Clori :
Apri, Uouia inuuortalo, apri le porte
Al ilulce eroe che muore,
Koii mai, non mai ti consacrò la morte,
Roma, un più nobil cuore (1).
Chi può dimenticare la pagina di allon-
tana ? Anche questa sconfitta ci fece
avanzare verso la meta agognata.
Le difficoltà per la soluzione della que-
stione romana" dipendevano essenzial-
mente dalla l'rancia. E qui non sarà inu-
(1) Questi versi (li Oiosuè ('arduci-i furono .sriit ti
in morte del (Vatello ili l'.ririco (aiidli, (iìovanni,
che ferito a Villa (; lori e tatto pri;:ioiiiero trasciii')
ancora per poco più di un aijuo una vita tra va j; liuti*
dai dolori.
219 -
Mie una breve dlirrcpstione sopra le di-
r<f tive (iella politica francese, perchè essa
inverà a far coinprendcrc meglio anclie
-;ii avveniiiitMiti d'ojry^i.
Nupoloone III voleva favorire il trion-
fo delle nazionalità e f|nindi eni inclinato
m1 appojftriart' la politica italiana, ma
'irli ondeir^ianicnti della sua volontà
-uUiva facilmente Tinthisso deiropiuiouc
pubblica, rai»i»resentata in i)articoIar
modo da Adolfo Thiers. che non solo ne
fu il più lucido interprete, n)a per la sua
frrunde arto di semplificazione diventò
a sua volta il i)iù cllieacc maestro di po-
litica per l'intera nazione.
Adolfo Thiers consiilerava la formato-
ne del regno «l'Italia come funesta alla
i-rancia non solo perchè cosi sorgeva stii
suoi confini una nuova nazione, colla
quale bisoijnerà poi (diceva e.u:li) o lot-
tare o fare i conti, ma anche e special-
monte per una serie di rajrioni, che espo-
ste da lui molte Aolte si radicarono for-
temente nei cervelli fi-aiicesi : 1" perchè
la fornuizione d'Italia indeboliva l'Au-
.-ti-ia, dichiarata da lui l'alle sta necessaria
della Francia sia contro la Prussia sia
neirli affari d'Oriente; 2" perchè l'unità
italiana doveva fatalmente creare l'unità
^'crmanica coli' esempio e coli' aiuto ;
:•>" perchè essa doveva condurre all'ab-
battimento del potere temporale dei
l>api. potere che la Francia avrebbe do-
\ uto ijivccc difendere per conservarsi
(jUcUa clientela cattolica, che costituiva
litio dei mezzi i)iù i)otentì d'influenza
dulia politica francese. C'otv questa ferina
I)ersua>ione egli, anche dopo la procla-
mazione del regno d'Italia, credeva che
«onvenissc alla Francia arrestare il mo;^
vimento italiano, quasi fosse possil>rte
fermare l'inesorabile cammino della sto-
ria. Thiers quindi sollccittìva sempre il
o verno alla difesa del jiotcre temporale.
I Napoleone IH cedendo spesso a questa
(orrente si immerse in un mare di con-
ti-addizioni. Ai liberali che parlavano del
!iritto dei Romani di t-ccgliersi il governo
]\{i pili l(»n» ))ÌM("essc, Thiers rispondeva
';e gli Stati pontifici api>artenevano a
lutti i cattoHei, i quali ne costituivano
il pop<do sovrano; «ed essi vogliono la
monarchia del papa ed hanno diritto
d'imporla ». Al governo imperiale dichia-
rava : ' Voi vi siete collocato in ^nia si-
tuazione diflicile. Voi siet<? tra il papa,
al quale dovete ' per onore conservare
liomà, e il re d'Italia, al quale per una
serie di perpetui equivoci avete lasciato
eperare che potrebbe andare a stabilire
la sedo del governo italiano a Roma.
Ebbene, qin'sta politica eiiuivoca ha tutto
l»erduto ; bisogna uscirne, non è più pos-
sibile vivere in simili incertezze. Non vi
dirò: distruggete 1' unit;\ italiana; vi
sono errori che si devono tenere per com-
messi e che si devono accettare come
punto di partenza della politica del
giorno.... Non è il caso di impiegare il
cannone contro l'Italia, ma di ricorrere
a un atto di franchezza e di lealtà. Ecco
ciò ch'io le direi : Voi non avete mai vo-
luto comprendere il mio linguaggio, mai
(jniii(tift). Ebbene questa volta cercherò
di reo dello talmente chiaro che coloro
stessi che non vogliono comprendere sa-
ranno cosi ietti a comprendere. Sappiate
bene che in n'-^s-^nn caso io vi abbando-
nerò il papa, in nessun caso. \'oi vedrete
so quest'atto di lealtà e di franchezza
non sarà nellq stesso tempo un atto di
abilità. Lo ripeto, direi all'Italia : No,
io non vi abbandonerò il papa. Ebbi il
torto, sotto l'influenza di certe circo-
stanze, di lasciarvi invadere non sola-
mente le ^larchc e le Komagne, ma
anche l'Umbria, che era indispensabile
al papa por vivere. Ma ciò che gli re-
sta, lo conserverà, e che io sia a Roma,
»» a Civitavecchia o a Tolone, tenete
per certo che in nessiux caso uè coi
mezzi morali né coi mezzi immorali voi
potrete toglierglielo, jarnuis, dans ait-
cun cas ».
(Queste parole, salutate dagli applausi
eutusiastiei della maggioranza clericale
della (,'aniora francese, provocarono la
risposta del ministro Rouher, che afiermò
risolutamente tale essere ai»punto l'in-
tenzione del governo ; e cosi il jaiiKiis di
Thiers diventò il jfimfiis del governo im-
periale con tutte le sue tristi conseguenze:
prinùssima quella dell'isolamento della
Francia nel 1870.
SOCIETÀ ANONIMA INDUSTRIE CONCIARIE - Firenze
Capitale L. 2,000,000 int. versato elevabile a L. 6,000,000
Telfgi-auinu: CUXGIAUIE FIRKN/K - Codice A.B.C, ultimo, Telefono 6-588
Conceria di suola a sistema antico - Concia vegetale e minerale per tomaia
Cinghie da trasmissione - Calzaturificio -Valigeria - Deposito pelli in pelo.
220 -
Quando il vento delle disfatto del 1870
portò via da liotna la bajidicra di Fran-
<na, la nuova Italia entrò per la brec-
cia di Porta Pia ad inalberarvi il suo
tricolore, ed esso sventolando dall'alto
del Canipido?:lio raccolse inslenic le sa-
cre memorie di vui j?rande passato col-
la sicura fiducia in uj« grande avve-
nire.
Da parto sua il Pontefice non avendo
più il potere temporale potò esercitare la
sua missione in modo molto più libero e
molto più indipeiKÌente di prima. Ricor-
derò a. questo proposito im solo fatto
assai caratteristico. Quando Bismarck
inga{?giò col Papato la lotta violenta
detta del Kvìiuì-karnpf, i iriornali tede-
schi interpreti del suo pensiero dichiara-
rono di rimpianL-ere che il Papa non fosse
I)iù nn sovrano temporale, perchè in
questo caso alle sue scomuniche si sa-
rebbe potuto rispondere come aveva fatto
Napoleone I, facendo cioè sbi'.rcare a
Civitavecchia un corpo di soldati, che si
sarebbero impadroniti di lui e lo avreb-
bero condotto prÌ2:ioniero di gueria in
qualche fortezza tedesca, dove Pio IX
avrebbe a^u'o campo di rillettere sulla
validità delle le«?:i r'el nuovo impero.
Non potendo far ciò, Bismarck insistette
presso il governo italiano affinchè questo
impedisse che il papa potesse da Poma
lanciare dei Brevi oltraggiosi per la Corte
di Berlino ; ma il governo italiano so-
stenne la completa indipendenza del
l^ontefiee nell'esercizio del suo nnnistero
apostolico.
llicordando le vicende del Pvisorgi-
mento Italiano si suol dire che l'Italia
è stata fortmiata. ^i suol lanimentare la
benefica stella che aeeojnpagnò la nostra
rism'rezione ; ma ripensando ai grandi
dolori che fu d'uopo sollrire per fare l'Ita-
lia, agli sforzi d'ingegno e agli eroismi
di virtù elle occorsero, si riconoscerà fa-
cilmente che l'Italia deve la sua fortuna
a se stessa, la deve ai suoi pensatori e
poeti, alla lunga schiera dei suoi martiri,
ai suoi eminenti statisti, ai suoi valorosi
soldati.
La fortuna d'Italia consiste nell'aver
prodotto in quegli anni una magnifica
fioritura di eletti ingegni e di anime ge-
nerose e specialmente le q\iatti'o perso-
nalità che foi'nirono gli elementi più pre-
ziosi per la redenzione : l'apostolo che
diede la fede, l'eroe che trascinò l'anima
del popolo, il sovrano che mise la monar-
chia a servizio della rivoluzione, e lo
statista che coordinò e disciplinò tutte
le forze per raggiungere il grande scopo
sognato.
11 tempo è venuto attenuando il ri-
cordo delle piccole passioni umane che
talvolta nùsero in contrasto i grandi per-
sonaggi di quest'epopea, 3 cosi oggi il
popolo italiano può raccogliere in un solo
pensiero di riconoscenza il re Vittorio e
Mazzini, Garibaldi e Cavour, tanto più
che nel difficile assunto il monarca do-
vette spesso apparire rivoluzionario, ed
il republjlicano fierissimo non credette
di fallire al suo compito invitando il re
a far libera la patria, ed il gran ministro
della monarchia ebbe tenibili impeti di
riliellione, mentre il capitano del popolo
piegavasi al massimo eroismo ^oìVObbc-
discn pronunziato sulle balze del Tren-
tino. Essi sono i Grandi Spiriti protet-
tori dell'Italia.
E quando, dopo una lunga sosta, ri-
comparvero tempi veramente eroici, Essi
ci indicarono il cammino che dovevamo
percorrere, cammino aspro, doloroso, ma
glorioso perchè inspirato da un pensiero
politico bello e grande ; ed oggi, ad im-
presa compiuta, noi possiamo con giuslo
oi'-goglio celel)rare la nobiltà ideale del-
l'oliera, nostra,
Così il passato d'Italia si fonde col
presente in un'unica viia, e noi racco-
gliamo insieme, nel nostio memore af-
fetto, tutti gli eroi nostri di un tempo
e di oggi, quanti palpitarono, sofiTril'ono,
morirono per l'Italia.
PiETUo Orsi.
GIOCONDA
Acqua minerale
purgativa italiana
Porta ria, vista dall'interno: incisione del tempo.
II.
Per Roma e a Roma mezzo secolo fa
L'impazienza perchè Roma diventasse
la capitale delhi risorta Italia era gene-
rale in mezzo a^'li Italiani, specialmente
dopo Mentana ; ma in Romat'na tale
Impazienza era veramente irrequietudine.
In Roma*,'na prevaleva il partito repub-
blicano mazziuiaao-praribaldino. Per Ga-
ribaldi ferveva raniniiruzioao entusia-
Htica, piT Mazzini la dincipliuata obbe-
dienza di partito, I due prandi patriotti
non 'erano concordi ; si può anzi credere
che nelle! quosfij)ui di metodo non lo
siaho stHii mai ; ma nella linea preiierole
dei prineipii il dissidio non appariva i^u-
cora ; pfd c'era la questione di Roma che
titiiva tutti e faceva passare al di sopra
M tuttti.
Mazzini, però, persisteva a credere ed
MUiiMiire che ci voleva qunlclie fatto
..• ti)Lrlie>Jse alla moiiarehia 1" iniziativa,
iile T^oma venisse all'Italia per azione
. l,..i,olo.
È soverchio rilevare come su questo
punto del « fatto » Mazzini dal '53 in poi
almeno, si illudesse. Le ultime disillu-
sioni doveva provarle nel 1870. Il partito
repubblicano mazziniano, che il maestro
aveva riordinato sotto la intitolazione di
Alleanza Repubblicana Universale, dove-
va finalmente affermarsi con una amiace
iniziativa per la quale in stabilita la
notte dal ^3 al 24 marzo 1870.
Io aveva allora sedici anni e mezzo.
Non ero dunque ufiicialmente inscritto
al partito verso il quale era la mia ^rravi-
tazione friovanile, sentimentale, apriori-
stica e di ambiente ; n\a ero al corrente
di tutto. Anzi - come avviene - tanto
me ne interessava, in (luanto ancora utll-
cialmente ne ero fuori. La rivoluzione in
qiielhi notte doveva scoppiare in Koma-
>,'na in relazione ad un moto clje doveva
cominciare in Lombardia, sefjnatamcntc
a Tavia, a Piacenza, a Uologua. Per
220 _-
ftolaltrl (li rioniaj?u;i il ses'nnle doveva
ensere qiiepto : «e il treno «liretto prove-
niente da Ho]<)}?nii venso le quattro e
mezza (iel mattino non arrivava, (mò
volava dire die il nn»to era andato l)enc!
nell'Italia Superiore e che noi si doveva
immediatamente ssecondarlo assaltando
le caserme desis?na te, nelle quali avevamo
intelligenze con sotto ufTieiali. Viceversa,
se il treno arrivava, non c'era più niente
da fare. Io qiiella notte non chiusi occhio.
Mi coricai piti tardi del solito : avevo a
mia disposizione una pistola a due canne
a percussione verticale, che, allora, era
una novità e, per me, era anche una ri-
spettabile inco.s?nita. Abitavo a Cesena
nel sobborgo Cavour presso un mio zio
nella seconda casa a destra uscendo di
città, al secondo piano. Di là su con tutto
l'orizzonte libero davanti a me vedevo la
linea ferroviaria, vedevo fino al Cesena-
tico, e a sud-est potevo godermi a piaci-
mento la vetta della Repubblica.... di
San Marino.... quando era bello. Ma
quella notte era buio e pioveva.
Già dalle quattro io era alla finestra,
tutto occhi e tutto orecchi. In casa non
avevo fiatato. Dormivano. Contavo i
minuti. Il cuore mi batteva forte. Come
se aspettassi da una sospirata amante il
segnale per salire! Gli orologi dei cari-
panili avevano appena cominciato a rin-
corrersi suonando le quattro e mezza, ed
ecco la cornetta del casellante del pas-
saggio a livello della strada di Cervia
segnalare l'avanzarsi del diretto da Bo-
logna. Io credo che non sia mai stato
ctisì perfettamente in orario come quel-
la mattina, malt;rado il tempo pessimo
e il ventaccio di levante. Addio riyo-
luzione !
ISelle nostre società fu un momento di
disorientamento, ma poi si diffusero no-
tizie che il movimento sarebbe ricomin-
ciato, che a Genova lavoravasi per la ri-
voluzione. Arrivò poi l'annunzio che una
banda da Lugano, capitanata da Giu-
seppe Nathan (fratello di Ernesto) si era
sT»inta su per i monti verso Como ; ma
anche questo tentativo falli e gli insorti
furono internati in Svizzera.
Poi ecco dare agli spiriti tutto un altro
indirizzo il rapido scoppiare della guerra
trp, Francia e Prussia. Tutti i liberali
avanzati, tutta il garibaldinismo, i re-
pubblicani, la gioventti ardente erano
jier la Prussia. La Francia di Napoleo-
ni^ III ci aveva troppo lungamente ne-
gato Roma ; Mentana aspettava di <!S-
SL-re vendicata, e la Prussia la vendiche-
rebbe per noi. Poi, infine, il governo ita-
liano si deciderebbe, la questione di Komn
verrebbe finalmente risolta, o dal tro*
Verno, o djilla rivoluzione.
Mitzzini mandiivu a dire che in estate
inoltrata si avrebbe dovuto essere i)r(tnii
dì nuovo. Fra noi giovani <i almanaccava
con grande ansietà, quando ecco arrivare
la notizia che Mazzini era stato arrestato
il 1 5 agosto, mentre sijarcava a Palermo,
dove andava per suscitare movimento ri-
voluzionario che avrebbe dovuto essere
secondato da Genova e dalle Romagne.
Ed ecco sopraggiungere l'altra notizia
che a Milano nel castello era stato fucilato
il caporale di fanteria Barsanti, come
principale complice militare nel tentativo
di Pavia del marzo.
Questi nuovi fatti disorientarono an-
cora vieppiù le speranze e l'attesa di
noialtri giovani ; il cui entusiasmo fu al
eolmo quando, ai primi di settembre, il
telegrafo annunziò la famosa capitola-
zione di Sédan, la caduta di Napoleo-
ne III e la proclamazione della Repub-
blica in Francia. O cosa si aspettava per
andare noi a Roma ?... Cominciarono
per questo le dimostrazioni per spingere
il governo ; e i nostri animi irrequieti die-
dersi a sfogarsi in questo sènso.
Sul tema di Roma l'agitazione non
era solo da parte di quello che, comples-
sivamente chiam»vasi « partito d'azio-
ne ». Anche la Sinistra parlamentai-e -
non estrema - vi partecipava.
Già sul cadere di agosto, quando le
truppe francesi avevano finito di sgom-
berare dallo Stato Pontificio, alla Cam<;ra
vi erano state discussioni per la pronta
risoluzione della questione romana. An-
che al Senato vi era stato un voto per
stimolare il governo. Nessun partito vo-
leva rimanere indietro su questo terreno.
Arrivate le notizie della catastrofe fran-
cese il movimento dell'opinione pubblica
italiana si accelerò talmente, che la Si-
nistra parlamentare se ne rese ufficial-
mente interprete con un indirizzo pul»-
blico al governo, e noialtri nelle vie e nelle
piazze ad applaudire, ed a gridare :
« A Roma ! A Roma ! ».
Nella stessa lettera che Vittorio Ema-
nuele mandò, ai primi di settembre, a
Roma a Pio IX per mezzo del conte Pon-
za di San Martino, dìcevasi chiaramente,
magari anclie per artificio, che il turbine
della rivoluzione minacciava la n)onar-
chia non meno del papato, e che per ciò le
truppe italiane entrando nello Stato pon-
tificio lo facevano a scopo di ooiuutio
consc^rvazione.
Finalmente, il confine dai nostri fu
- 223
pas.««to ; e tini si viveva tutti lo continua
ft1lsk>Ntt ultC'hU.
Nolìiltrl atndontl oruvamn, è tacilo
!iijii,'iii;irl(), in una ii»>tuiicuhilo mobi-
izionu tli stralli», lauto più rlio voli?e-
mo le vacanze autiuiunli, o non crede-
\ ;iiuo ili imi)ieirarle nief^lio che nelle di-
mostrazioni per Homa.
Nelle città di provincia - e tanto pifi
in Romatrna, dove la politica è passione
che tiene il primo posto, ancora prima
del giuoco, dei cavalli e delle donne -
non si pensava ad altro, da mattina a
sera, ciie alla liberazione di Roma.
n cont« Ponza di San Martino.
Il martedì 20 settembre, nel pomerig-
gio, eravamo, tutta la solita numerosa e
briosa condtjva. attorno ai tavolila tlel
< ;trTè di mezzo - a O sena - sotto i portici,
-indo verso le cinque arrivò di ^nui
; sa il fattorino del tclegrutu con un di-
;(;cio diretto al sottoprefetto. Volc-
Mio prendcrurlielo ed aprirlo- ma ci agli evviva all'Italia e a Roma, gli « evvi-
npiurò a non fargli tale violenza. Ci va Tiloui », finché ad un certo punto
^e che recava la notizia della entrata salimmo tutti in casa a tirar fuori dalle
«fi pomoH'^inrie, dal primo plano di unn
casa dirimpetto al nostro alai naie c*nò
uscivano degli urli disperai 1, come ili
gente che ferocemente' questionasse e
stesse per mettersi lo mani addosso.
Era un nostro buon amico - una cu-
riosa niacchietta di veneziano - ìaùmì
l'iloid, impiegato alla Società per le mi-
niere solfurco. Srai)olo, egli al)itava, in
quella casa, in due camerette d'aflltto,
una delle quali prospettava sulla strada
davanti al calTè. Udendo suonare a di-
stesa il campanono aveva capito di cho^
cosa potcA'asi trattare, ed era venuto via
dall'ufficio, ed era corso a casa munito
di qiuittro candele, e appena su si era
messo a piantana quattro bravi candel-
lieri improvvisati sui davanzali delle due
lincstre. In quel momento rientrava a
casa il padrone - nn papista irrcconci-
lia))ile - tutto sossopra per quanto an-
dava accadendo nel mondo, e che, ve-
dendo il suo inquilino atlaccendato a
piantare le candele sulle finestre, accom-
pagnando l'operazione con degli evviva
fornddabili all'Italia e a Roma, confor-
tati da certi moccoli veneziani che ba-
stavano essi soli a fare tutta una illund-
nazionc, era corso di sopra per impedire
in casa sua una tale profanazione. Il Pi-
loni a gridare che egli pagava regolar-
mente l'atritto e che l'uao delle finestre
era sim ; quell'altro a strillare che. il pa-
drone della casa era lui e che nou a vreblie
mai permesso che si dico>.hO che le finestre
di casa eua erano state ilJufuinate per
un fatto clic otfeurteva e turbava le co-
scienze. Piloni a replicare con «ost....rioh<»
tremende, da far crollare la volta cele-
ste, e persino con minacele di coltello -
che. Innocuo come era, con le sue gam-
bette storte e la sua persona tozza e
rattrappita, erano una contraddizione in
ternani ; e quell'altro con minuccie «li
querele e di scomuniciie da far scappale
il diavolo in persona. Noialtri tutti era-
vauio aceor>^i soito le finestre a mescolare
Roma delle truppe. Lo taccompagnam -
i.iM in j)iaz:<a fra gli evviva. Tutta la città
fu imitiediatamcnte in esaltazione. Al-
« 'ini di imi salirono sulla torre del lU-
• lutto, mentre il campanaro eomÌ!iciava
i^ì'ì a dare i i)rinii festosi rintocchi che
rintronavano, innanzi tutto, nella bron-
zea testa della etdossale statua di Pio VI,
e tutta la città cominei<') ad imliandle-
r.n-i ed a prepararsi per la illuminazione,
ilirortlo un .ni-.i.ii., .lìii,,.,.. V«r-<. ].•
stanze di Piloni il padrone della casa,
prima che si atTerrassero l'un l'altro col
denti. Costui fu accompagnato momen-
taneanumte via dalle guardie accorse, e
Piloni potè, fra le nostre acclamazioni,
accendere le sue quattro camicie. Ma le
altre due finestre accanto rimasero senza
lumi facendo parte dell'alloggio del pa-
drone <ii casa, il quale, ritornatost-ne,
ehinse le ])roi)rie persiane, inlischiando-
senr d'i nostri sibili altissimi.
- 2'24 -
Cosi nella « dtt;^ del papi » (Pio VI e con la pioprqria. Roma è Hpte.stabili«HlmA,
Pio VII) fa ci'li'lirato il primo Venti
Settembre, che al buon Piloni diede ar-
L'omeiilo, per ;vlm(!no un anno, a raccon-
(are o'riii giorno a (inalenuo la sua co!j-
tesa, la cui narrazione, con accompaj^na-
mento di « ost....rielie » lo taceva sudare
come nel momento della indimentica-
bile azione !
La gioia per la lil)erazione di Roma fu
per casa nìia rattristata dall'annunzio
che fra i valorosi caduti alle porte della
sospirata capitale era un carissimo amico
nostro, il sottotenente dol iO°, Auf^usto
Valenziani, romano. Hiovane garbatis-
Bimo, pieno di distinzione e di sentimento,
era nipote del vescovo di P^abriano e
Matelica, monsignor Anton Maria Valen-
ziani. Correvano fra loro rapporti tesi
per ragioni di interesse, acuiti dall'aperto
dissidio politico. Augusto era partito l'cr
il reggimento senza essere riuscito ad in-
tendersi con lo zio malgrado la amictto-
vole mediazione di mio padre, che al mo-
mento della partenza aiutò di poco de-
luxro il caro ufficiale, ansioso di ritornare,
a bandiere spiegate, nella sua Roma. Egli
fu uno dei primi ufficiali dol 40° a supe-
rare il ciglio della barricata davanti alle
mura di porta Pia, e, immediatamente,
una palla di Remington lo colpi in mezzo
olla fronte !...
La liberazione di Roma apri fra noi
giovani la corsa al più ardente desiderio
- andare a studiare a Roma.
Per noialtri romagnoli, dal 1859 in poi
la gravitazione naturale era stata per
Bologna. INIa libera Roma, era evidente
che l'aspirazione di molti doveva ess(!re
la storica Capitale. Io fui fra quelli che,
andando per il corso giuridico - non per
la medicina e chirurgia, per le quali ri-
mase sempre preferita Bologna - ebbi la
soddisfazione di potere andare a Roma.
T)ellziosa era la vita nell'Urbe a quei
tempi.
Lasciamo a parte la politica. Mi in-
tendo la vita in genere - materiale e di
divertimenti. - Intanto, costava pochis-
simo. Arrivai a Roma a tarda sera di no-
vembre, che pioveva a dirotto. Tutte lo
città, anche le più belle, sono detestabili
Quella sera c'era fuori di sé anche l'acqua
del Tevere. Venendo dalla stazion»^ di Ter-
mini, per iiiidare a palazzo Giustitdanl, a
via della ^Scrofa, a San Luigi d<'i Francesi,
il vetturino mi fece rasentan; il Pantheon
e salire la via dei Crescenzi. Tutt'attorm»
al Pantheon c'era fuori talmente l'ac-
qua che la vettura vi pescò fino a mezza
ruota.
La famiglia presso la quale io ero aspet-
tato, a palazzo Ginstiiùani, mi presentò
subito un piacevole raggruppamento sva-
riatissimo di tipi - piccolo saggio di
quella più larga società internazionale
che era, allora assai più che adesso,- il
carattere prevalente di Roma.
Vi trovai una signorina francese, che
era istitutrice in una nobilissima famiglia
umbra ; due sigimrine inglesi - le sorelle
Sullivau - figlie del generale - interessaji-
tissime per la protonda diversità ed ori-
ginalità del loro carattere ; un giovane
diplomatico nostro, che credo ancora vivo
e che fino da allora portava in giro per il
mondo la sua irriducibile passione per il
giuoco del lotto ; due avvocati abruzzesi,
uno dei quali aveva già buon nome come
poeta appassionato e sincero - Carmelo
Errico - morto troppo presto ; un prete
giovane, colto, distinto, figlio di un ottimo
uomo che, rimasto vedovo, erasi fatto
anch'egli prete per un intimo sentimento
insindacabile. Il giovane prete era segre-
tario particolare del famoso abate Liszt,
che non solo incontrai più volte in quella
amabile casa ospitale, ma ebbi anche
l'inesprimibile godimento di ascoltarlo al
piano in mezzo a piccola brigata, senza
la distrazione di un affollato pubblico,
fra un raccoglimento religioso. Capitava
li anche il console russo, Alpherai<i, in
casa del quale, in via Sistina, frequentava
nientemeno che Rubinstein ; e un paio
di sere mi capitò di potere ascoltare,
presso il console, Liszt e Rubinstein che
suonavano a quattro mani - ma il giorno
dopo bisognava subito mandare a chia-
mare per il povero Pleyel a coda, l'accor-
datore !...
La vita di Roma con la lil)erazi(me era
diventata ancora più mescolata. Noialtri
SOCIETÀ ANONIMA INDUSTRIE CONCIARIE - Firenze
Capitale L. 2,000,000 int. versato elevabile a L. 6,000,000
Telegrammi: CONCIARIE FIRENZE - Codice A.13.C. ultimo, Telefono 0-28
Conceria di suola a sistema antico - Concia vegetale e minerale per tomaia
Cinghie da trasmissione - Calzaturificio - Valigeria - Deposito pelli in pelo.
225 —
l
(
Tom&gr.oìi, corno già sudditi pontifici, era-
vamo di casa ; gli abruzzesi e i meridio-
nali in genere, erano designati « cafoni »;
quelli dell'Alta Italia « buzzurri »; ma
queste tipiche designazioni popolari, non
racchiudevano nessun risentimento, e
si viveva tutti nella più allegra ifratcr-
nità.
All'Università prevalevano, natural-
mente, i romani. I liberali moderati
raggruppavansi attorno a Tomaso Tit-
toni, vi erano i radicali e republ)licani
che avevano anch'essi il loro guidone ;
ed avevano i loro anche i clericali. Eranvi
però sempre rapporti cortesi, senza esa-
gerazioni polemiche, e con una sempre
cordiale amicizin personale. Come Tittoni
o Scialoia, Filippo Crispolti è uno an-
ch'egli dei superstiti di quei begli anni.
Né mancavano i simposii annuali apoli-
tici, e allora l'allegra baraonda ci univa
insieme di tutti i colori.
Si viveva .molto nei caffè e all'aperto -
e, Roma, per questo era deliziosa. - Il
caffè tradizionale era quello (H Roma a
San Carlo al Corso. Un vecchio ritrovo
del generone romano, poi di molti uomini
politici. Noialtri studenti vi capitavamo,
in via eccezionale : era il più caro, per
quei tempi, ma era quello dove ogni con-
sumazione era di prinio^ ordine, a non
volere andare in piazza di .Spagna da
Spillmann o da Nazzari.
Sul Corso, dirimpetto a palazzo Chigi,
vi era il Caffè del Parlamento, all'angolo
di vicolo Cacciabove, oggi sparito. Ivi
notavasi un gruppo immancabile all'ora
di colazione : Giovanni Prati, un suo
inseparabile amico, marchese Pallavi-
cino, di Napoli; Angelo Messedaglia,
Tommaso Bucchia. Qualche volta vi ca-
pitava Giuseppe Ilevere. Dopo le cola-
zioni all'ora del caffè i giornalisti vi
convenivano in massa, poi vi riappari-
vano di prima sera. Socci, Filandro Co-
lacito, della Capitale, un Antonaz trie-
stino, Ferro e De Luigi moderati. Ercu-
lei della Nazione, Piccardi (Lelio) del
FanfuUa, Vico Mantegazza della Libertà,
sempre tutto in nero e in aibus ; Debelli,
pure della Capitale, Luigi Castellazzo,
Canori, cronista teatrale del Popolo Ro-
mano, e qualche volta Ugo Pesci del
FanfuUa e De Tot {Don Peppino) sordo
come una talpa ; Greco, Ardizzone, Pan-
tano, Domenico Narratone del repubbli-
cano Dovere. Verso le due c'era la imman-
cabile passeggiata a piedi per il Corso,
(ino al Popolo. Ugo Pesci abitava agli
ammezzati dell'ultimo palazzone a si-
nistra e lo lasciavamo là. Altro ritrovo
era il Caffè d'Italia, sul Corso, a Palazzo
Bernini, all'angolo di via Frattina. Bor-
ghesia romana, professionisti, consiglieri
comunedi. Nello stanzino verde verso
Piazza del Popolo ritrovavansi seral-
mente varti repubblicani : Raffaele Pe-
troni, Federico Zuccari, Augusto Bei-
lardi ed anche il suo maggior fratello,
Gigi ; Vincenzo Montenovesi, Ettore
Ciolfì, tutta quella che il giornaJo l'Italie
soleva chiamare la « jeimesse dorée » della
democrazia romana. Una sera eravamo
tiitti li nel nostro stanzino verde, e non
era vi che un estraneo -- un uomo bruno
dai grossi baffi neri, che mangiava a\'1da-
mente ed insaziabilmente. Noi non bada-
vamo affatto a lui, quando d'un tratto
rimbombò una fortissima detonazione e
ci sentimmo colpiti come da una ondata
di caldo. Sobbalzammo e voltandoci ve-
demmo lo sconosciuto ancora seduto al
proprio tavolo, ma senza la testa ! con-
ciati liu e il soffitto al disopra di lui, in
modo spaventevole. Si era suicidato con
un pistolonc da fondina che teneva tra
le ginocchia. Era un ex ufficiale di caval-
leria.
Per tre o quattro sere lo stanzino verde
del Caffè d'Italia rimase chiuso per le
riparazioni. Ma la nostra comitiva aveva
altre corde al proprio arco. Uno dei no-
stri ritrovi serali era anche la fiaschette-
ria Toscana in via della Mercede. Bei lo-
cali, spaziosi, allegri, frequentati di pre-
ferenza da impiegati. La penultima tappa
serale o, per meglio dire, notturna, eia
in Piazza Colonna al Caffè Cavour - al
pianterreno del palazzo Ferraioli, nel
locali dell'antico caffè di Piazza Colonna
che con la liberazione aveva preso il nome
del grande statista. Quivi, verso le ven-
titre, come oggi si dice, il convegno era
al completo. Patriarca del gruppo più
affollato era il marchese Orazio Antinori,
il nobile patriota e infervorato viaggia-
tore africano, che fini a morire nello
Scioa a Let Mareflà. Capitava Napoleone
Parboni l'appaltatore di asfaltature e
capo popolo romano, sul conto del quale
correvano, malgrado il favore popolare,
tante voci contraddittorie, e che, non
molti anni sono, in avanzata età, fini
tragicamente per una inverosimile pas-
sione amorosa. Capitava Giuseppe Lu-
ciani, che da candidato politico e depu-
tato fini al bagno di Nisida come man-
dante nell'assassinio di Raffaele Sonzo-
gno. Capitava Salvatore Morelli che com(>
propugnatore instancabile dei diritti del-
la donna oggi e3ulterel)be vedendo le
donne - ma non proprio quelle di cui pro-
15
— 226 -
pugnava la redenzione - elettrici ed eleg-
gibili. A mezzodi al Caffè Cavour nel-
l'ultimo stanzino lungo e stretto oravi
sempre, all'ora della colazione, una bella
tavolata della quale Salvatore Morelli
era il presidente, avendo di fronte, al
capo opposto della tavola una bellissima
fioraia maestosa, di nome Lorenza, alla
quale l'apostolo del femminismo di allora
rivolgeva immancabilmente qiiesto sa-
luto augurale : « Abbi fede, o Lorenza ! ».
La prima domenica di giugno, festa
dello Statuto, cominciava in piazza Co-
li marcliese Orazio Antinori.
lonna il godimento serale della musica,
e allora tutta Roma trovava ivi U pro-
prio salone naturale ; si diventava tutta
una immensa festosa famìglia ; ed erano
serate di entusiasmo specialmente quan-
do suonava la musica cittadina diretta
molto bene dal grandioso maestro Va-
selli.
Dopo la penultima tappa al Caffè Ca-
vour i più ritardatari andavamo a finire
alla frequentatissima birreria Morteo, sul
Corso, dirimpetto, press'a poco, al palazzo
Teodoli, in botteghe basse e piuttosto
oscure, illuminate artificialmente anche
di giorno. Ivi aspettavano abitualmente
le ore piccole quei due mirabili idealisti
pagani che furono Alberto Mario e Ales-
sandro Castellani ; e in un altro tavolino,
dalla parte opposta, raggruppavansi Be-
nedetto Brin, Silvio Spaventa e, alle
Tolte, anche Giuseppe Biancheri. E quan-
do, verso le due, il popolarissimo came-
riere Giovanni, l'uomo dì Roma più ad-
dentro nelle segrete cose della politica,
metteva, senza tanti complimenti, le seg-
giole sui tavolini, ce ne andavamo, e 1
più riottosi uscendo, sul Corso, tiravano
innanzi pochi passi e facevano una fer-
matina dal tabaccaio Barrerà, bolognese,
dove era ancora possibile trovare a un
piccolo » di birra ben fresco.
Quello era il segnale che la serata era
finita, ma non per tutti. Vi erano ancora
due che non si rassegnavano, e continua-
vano ancora due o tre ore a girare in su
e in giù accompagnandosi e riaccompa-
gnandosi instancabilmente e reciproca-
mente fino a casa : io, che abitavo a San
Carlo al Corso, alle Case Bruciate, e
Federico Zuccari, che abitava nella mi-
rabile avita casa frescata dai suoi ante-
nati, su alla Trinità dei Monti all'angolo
di via Sistina e di via Gregoriana. Ci
capitava di salire e scendere sei, otto
volte, senza accorgercene, la maestosa
gradinata di Piazza di Spagna, e di per-
correre e ripercorrere via Condotti senza
badarvi e senza mai stancarci. Tutto era
chiuso, compreso il vecchio, secolare
Caffè del Greco, dove la sera non mancava
mai Federico Gregorovius, e dove, nel
pomeriggio era, un convegno di spiritisti
tenaci, come Nino De Andreis e il pro-
fessor Felice Scifoni.
Né sempre le giravolte dei due nottam-
buli incorreggibili finivano con la Trinità
dei Monti. Alle volte capitava, comin-
ciando ad albeggiare, che ci spingessimo
ancora giù per via Sistina, per il Tritone,
per l'Angelo Custode, e per Fontana di
Trevi. Io qui compiva la rituale abluzione
delle mani nella gran vasca affascinante,
poi, dal momento che i battenti di un
lindo caffè ristorante all'angolo dei Cro-
ciferi erano già aperti, entravamo a man-
giare un piatto di meravigUosi spaghetti
abbondantissimi al pomodoro.... qua-
ranta centesimi !... La gente cominciava
a circolare per le strade. Le vaccherie
da latte, con stalle, in Santa Maria in Via
e nei Crociferi cominciavano a brulicare
di gente ; e dal momento che la vita cit-
tadina ricominciava, era naturale che
noi ci persuadessimo ad andarcene final-
mente a casa a dormire !...
Roma ci appariva talmente, in ogni
ora del giorno e della notte, splendido
teatro a se stessa, che a teatro si an-
dava pochino a meno che non vi fosse
qualche battaglia d'arte da combattere,
o per imporre un successo, o per com-
piere un massacro.
— 227 —
La muaica in Piazza Colouua,
— 228
Il teatro per la drammatica era esclu-
sivamente il Valle, Nel caffè dirimpetto
sedeva in permanenza la critica - D'Ar-
cais, Carocci, Avanzini, Lello Giovaj?noli,
il tronocrgiante Sih'^agni, non vi manca-
vano mai. Pietro Cossa con la tuba cal-
cata sulla chioma ricciuta, e tirata sugli
occhi, andava e veniva con burbera in-
quietudine seguito dallo svolaz;^ante Fe-
derico Napoli. Le stagioni memorabili
erano quello che prendevano nome da
Virginia Marini e da Adelaide Tessero.
Il teatro di Giuseppe Giacosa e quello
di Cossa facevano furore. Vi fu anche
viva battaglia quando i Meynadier e
Gringoire arrivarono da Parigi al Valle
con la Madame Anciot. La democrazia
si divise. Gli ortodossi la fischiavano, gli
evoluti la applaudivano. Io durai una
dozzina di sere ad andare a battere le
mani a Clarette ed a la Mèro Angot.
Teatro di operetta sempre affollatis-
simo era il Quirino, Non parliamo poi
di quella specie fli scatola che era il
Metastasio accanto al palazzo di Firenze.
Ivi, fra una ressa urlante e vituperante
di popolo romano dei diversi rioni, erano
in permanenza le gesta di Meo Patacca
e Marco Pepe.
L'opera lirica era al teatro Argentina'
e al grande teatro Apollo (Tordinona)
sulla riva del Tevere, oggi scomparso :
erano i due teatri di parata, ma già l'Ar-
gentina per le minori difficoltà dell'eser-
cizio cominciava a prendere la prevalenza
sull'Apollo. Grande popolarità godeva il
Politeama Romano, al di là di Ponte Sisto
sulla riva del Tevere. Gli spettacoli di
opera vi erano buonissimi e bene orga-
nizzati. Il pubblico vi era sempre distinto,
collocato molto comodamente, e con li-
bertà maggiore che negli altri teatri. In
primavera e in estate vi erano gli spetta-
coli diurni dalle diciassette alle venti
circa, che attiravano tutta Roma spe-
cialmente nei giorni festivi. Il Politea-
ma era anche destinato a spettacoli eque-
stri di primo ordine. Poi erano famose
le fiere vinicole che vi si organizzavano.
Allora diventava un gran festival vinicolo
aperto di giorno e di sera ; le arcate del
loggiato circolare al pianterreno erano
adibite a botteghe e la platea era tutta
attorniata di banchi di assaggio ; e sic-
come queste fiere vinicole, aperte in gen-
naio, si protraevano al carnevale ed anzi
ne facevano parte, così il Politeama di-
ventava per tutto il carnevale, seral-
mente, un veglione dei pifi affollati, dei
più divertenti e caratteristici.
I primi carnevali dopo la liberazione,
per feste diplomatiche, per balli nelle fa-
miglie principesche liberali (aristocrazia
bianca) e per balli nei circoli, specialmeste
nel Circolo Artistico Internazionale, riu-
scirono splendidamente. L'aristocrazia
nera stette due o tre anni appartata.
Non pax'liamo poi del carnevale di
strada. I corsi mascherati rappresenta-
vano tutto quanto potevasi immaginare
di più allegro, bizzarro e pazzesco. Le
mascherate con carri, numerose, fastose
erano sempre dovute all'iniziativa del
Circolo Artistico. Il gettito dei fiori, dei
confetti e maggiormente dei « confet-
tacci » compi vasi con frenesia. I principi
Umberto e Margherita vi assistevano dal-
la loggia coperta di palazzo Fiano. Il
principe Umberto buttava giù sui pas-
santi i confettacci a palate. Poi tiitto fi-
rdva con la brutale sia pure, ma affasci-
nante Corsa dei barberi. Allo sparo di
un colpo di cannone il Corso che era affol-
lato di carri mascherati e di carrozze e
veicoli d'ogni sorta si vuotava in un
attimo, da non sapersi capire dove mai
tutta quella ressa di vetture e cavalli si
accantonasse. Tutta la gente si ritraeva
sui marciapiedi, un plotone di carabinieri
in parata spazzava il Corso, poi ad un
altro colpo di cannone i barberi, cinque
o sei, partivano di carriera sfrenata da
Piazza del Popolo andando a finire contro
il tendone disteso attraverso la strada
alla « ripresa dei barberi » alla stretta di
Piazza Venezia. Non era raro il caso che
qualche cavallo voltasse in mezzo alla
gente e che qualche pedone e qualche sol-
dato del cordone disteso lungo il Corso
venisse investito nello sporgersi. Quasi
ogni anno oravi qualche disgrazia. Furono
levati i cordoni militari, furono messi dei
veri cordoni, poi fu disposto, di tratto in
tratto, un servizio di vigili (pompieri)
Preferite ovunque e sempre
f)S la Crema per Calzature
LION NOIR
Soc. An. Italiana. — Capitale L. 3,000,000.
MILANO - Via Trivulzio, 18 - MILANO
— 229
230 —
che con cornette segnalavano l'avanzarsi
dei barberi ; ma questo compivasi in un
attimo e disgrazie no accadevano ugual-
mente. Appena finita la corsa tutti i vei-
coli, Dio sa di dove venissero, tornavano
ad invadere il Corso e immediatamente,
dal pianterreno delle case alle grondaie,
dagli sporti delle botteghe alle antane, da
chi era ai balconi come da chi era. appol-
laiato sulle sporgenze delle architetture,
brillavano le fiammelle di migliaia e mi-
gliaia di moccoletti che tutti e ciascuno
accendevano ed agitavano facendo l'un
l'altro a gara per spegnerlo altrui e per
ingessati per anni fino alla consuma-
zione I
Ma, anche senza il carnevale, ed oltre,
il Corso di Roma rimaneva tutto l'anno
centro e convegno della più appariscente
vita cittadina. Verso le quindici ogni
giorno cominciava quella passeggiata
cosi caratteristica delle carrozze che si
protraeva fino a sera, e che attirava sul
Corso tutta Roma, metà in carrozza per
farsi vedere, e l'altra metà a piedi, su e
giù, e stazionante, per vedere. Doi,o un
paio di giorni chi osservava quello spet-
tacolo capiva che erano sempre le mede-
Z "^
... ..... .. — ^
i
H&^s^T^jhéJ^i ■«■y*^.
B^
^^^f
'ÈM%
%-m^
^
i^^s^Hm °^ '. r'^''^
f^'.
1
i
^H|^^_^
III,, , 1 UHI
La « mossa » dei barberi da Piazza del Popolo.
riaccenderselo. Tutto il Corso sembrava
una striscia d'oro vivente, fra una ine-
sprimibile ed incomprensibile ebbrezza
di gioia che durava un dieci minuti, fin-
ché la grande ombra del superante cre-
puscolo distendevasi su l'Urbe, nella cui
ma^ggiore via, il Corso, uno strato di pa-
recchi centimetri di pozzolana, di gesso
dei confettacci, di tritumi d'ogni sorta
della roba lanciata per tre ore, attutiva
i passi della folla che ritira vasi rauca.
Impolverata, stanca, ma felice ! Un anno
- del 1874 mi pare - appena spento l'ul-
timo moccoletto venne giù un acquaz-
zone torrenziale. Il Corso divenne addi-
rittura impraticabile, e coloro che, al
pari di me, avevano avuta la bizzarra
idea di partecipare alla baldoria vestiti
di nero, ne uscirono con gì' indumenti
sime famiglie, le medesime donne alla
moda, i medesimi tipi, le medesime mac-
chiette, che passavano e ripassavano,
ma non cessava di essere uno spettacolo
divertente. Si sapevano i nomi dì tutti
e di tutte ; si sorprendevano delle une e
degli altri i convenuti e significativi sa-
luti ; si sapeva l'ora in cui arrivavano
sul corso la duchessa Cesarini, o il prin-
cipe Massimo, o la marchesa Ferraioli.
Ad un tratto le due file di carrozze si al-
largavano e lasciavano il passo : era il
landau dalle livree scarlatte della princi-
pessa Margherita, con la inseparabile
marchesa di Villamarina ed un cavaliere
d'onore, di solito o il marchese Calabrini,
o il cavaliere Brenda, romano. A Corte
era etato riconosciuto conveniente che
dei romani, anche se non nobili, entrasse-
— 231 —
ro a far parte del seguito dei principi. Il
cavalier Brenda fu uno dei piinù pre-
finelti. Gli toccò di accorapajrnare la
principessa nelle prime escursioni per
Roma. Arrivando in piazza Colonna la
principessa chiese che colonna fosse
quella in mezzo alla piazza. Tutti a Roma
metodicamente. Allora il giro si allar-
gava su per i meandri dei viali del Piucio
e fuori Porta del Popolo per gli stradoni
di Villa Borghese. Al ritorno, verso sera,
in Piazza del Popolo formavasi un pitto-
resco rigurgito, disciplinato con la neces-
saria rigidità dai pizzardoni - le guardie
La « ripresa » dei barberi a Piazza Venezia.
narravano che il cavaliere Brenda le
aveva risposto : " la colonna di piazza Co-
lonna ». E dicevano che la principessa
amabilmente sorridendo aveva soggiun-
to : « Ah ! già, mi ricordo.... la colonna
Antonina...! ».
La passeggiata, particolarmente nei
giorni di festa, si impinguava di un nu-
mero sterminato di vetture di piazza -
botti - che facevano diventare intermina-
bile quella matassa di veicoli circolanti
municipali, cosi soprannominate dal
mazzo di penne di cappone che ne ador-
nava il cappello a due punto - e alla
rientrata sul Corso la sfilata non poteva
piti svolgersi che a passo d'uomo. Solo
per un alto phaeton era permesso il pic-
colo trotto per oltrepassare. Lo guidava
in persona il principe Umberto, che la
gente salutava anche per il gusto di ve-
derlo rispondere tenendo tutte le redini
nella sinistra e levandosi il cilindro con
.232
un ampio gesto laterale del braccio de-
stro fino al ginocchio.
Carrozze, oltre tutte quelle, ve ne
erano ancora una gran quantità, per le vie
di Roma, oltre il Corso. Verso il Vaticano
era tutto 0 giorno un gran via vai di
grossi e tozzi carrozzoni chiusi, dai ca-
valli generalmente neri, e dalle livree un
po' fuori di moda e scure : i carrozzoni
dei monsignori, dei cardinali che anda-
vano e venivano, ed il rumore pesante
delle cui ruote rintronava sotto le arcate
del portico berniniano e i voltoni di
piazza Santa Marta.
grinaggi, specialmente francesi, e con
qualche relazione si poteva riuscire ad
andare dentro e vedere il papa prigio-
niero di se stesso.
Nella famìglia dove io era oramai col-
locato, la signora - che ricordo ancora
oggi con riconoscenza filiale per le cure
che sempre ebbe di me - era francese, di
Vimoutiers, e in casa sua capitavano spes-
so forestieri francesi che, immancabil-
mente, avevano nel loro programma la
visita al papa. Un paio di volte io potei,
così, penetrare, come pellegrino, in Vati-
cano. Vestito tutto di nero, senza guanti.
Il principe Umberto.
Entrare in Vaticano, allora, non era
molto facile. I profani bisognava si ac-
contentassero di stare a contemplare il
portone di bronzo, sotto il portico di
destra del Bernini, portone allora quasi
sempre socchiuso, o chiuso a metà, e
dietro il quale mostravasi il pittoresco
svizzero nella piccola tenuta multicolore,
armato di Remington e non della antica
alabarda. Però erano frequenti i pelle-
La principessa Margherita.
e con cravatta bianca. Una volta il rice-
vimento fu nelle Loggie di Raffaello,
e un'altra volta in un salone precedente
la cappella Sistina. Q\ii fu un grande affol-
lamento, onde Pio IX fu appena possi-
bile intravederlo. Invece nelle Loggie di
Raffaello eravamo schierati ai lati su
due file, e Pio IX passò liberamente in
mezzo, ancora ben portante, sorridente,
lento e solenne, ricorrentemente bene-
LA RINASCENTE
SOCIETÀ ANONIMA per l' ESERCIZIO di QEANDI MAGAZZINI
- Cavitale autorizzato L. 45.000.000 - Versato L. 25.000.000 -
233 —
dicciite, tutto vestito di bianco con una
gran fascia rossa in cintura, una let?ji:cra
mantellina rossa sulle spalle o il tricorno
nero in testa, trattenuto ad oarni passo
da quelli delle prime file che inginocchia-
vansi per baciargli i piedi.
Pei musei vaticani era facile avere 1
biglietti. Bastava presentarsi al portone
di bronzo ; uno svizzero accompagnava
su due o tre scale, in un ufficio, dove era-
no dei preti che prendevano nota dei
pcìi, arcicontcnti, scendevamo. Quella
mattina li la colazione si faceva sempre
in piazza San Pietro o in Piazza llusti-
cucci, dove, in un ristorante o nell'altrf),
si era sempre sicuri di ritrovare un piatto
eccellente di « msujcaroni » - tagliatelle
larghe al sugo di carne - a mezza lira
la porzione!...
Anche in quei primi anni di Roma li-
bera la politica si sentiva, i partiti c'era-
no, ben divisi, bene organizzati ; vive
?v^
mm
H « giardinetto » al Pincio.
nomi e consegnavano, senz'altro, i bi-
glietti richiesti. Nei primi tempi questo
della visita ai musei vaticani era uno dei
nostri divertimenti ; e il giovedì, quasi
immancabilmente, quando era bel tempo
compivamo la ascensione alla cupola di
San Pietro. Per quanto travagliosa, spe-
do nel tratto che, nello spessore della
cupola, bisogna percorrere salendo di
sbieco quella salita era divertente. Non
mancavamo mai di entrare fino in sei
Della palla di bronzo, ivi accendevamo
invariabilmente le sigarette, cacciando
il fumo d«dle piccole feritoie, davamo
un'occhiata verso sud-ovest per vedere
la lontana striscia luminosa del mare.
erano le lotte, ma non eravì quella nota
di acrimonia, direi quasi di odio, che oggi
predomina fra le varie parti, nò quella
prevalenza della reciproca vituperazione.
Il partito avanzato, che molto reclutava
in mezzo a noialtri studenti, non aveva
posizioni, dirrt così, uSìciali, ma molta
influenza sulla massa popolare.
Quando morì Mazzini, nel 1872, la
commemorazione fattane in Roma por-
tandone il busto in Campidoglio fu cosi
grandiosamente e perfettamente orga-
nizzata, ed ebbe im così unanime con-
senso, ed una così grandiosa imponenza,
che, nonostante la severità del governo
- essendo ministro per gli intenil Lanza -
— 234
si sarebbe dotto che Roma fosse comple-
tamente ed irrevocabilmente in mano
ai repubblicani.
Pio IX nel 1872.
Al governo erano tutti uomini mode-
rati, combattuti, ma non personalmente
discussi. I giornali più diffusi erano la
mattina il Popolo Romano di Costanzo
Chauvet, il quale era sempre in redingote
ed in gibus, piccolo, magrolino, pallido,
nervoso, e a quell'ora il suo giornale era
l'arbitro della piazza. Alle due circa usci-
vano La Libertà di Arbib, moderata go-
vernativa, e La Capitale di Raffaele
Sonzogno, democratica radicale e spicca-
tamente anticlericale. La sera c'era II
Fanfulla, moderato, ma la cui nota pre-
valente era umoristica e piacevolmente
letteraria ; poi due giornali pesanti e di
poca presa sulla piazza - L'Opinione e II
Diritto, cioè, la vecchia destra al potere
e la vecchia sinistra sospirante al potere.
C'erano inoltre, poco dopo mezzogiorno,
la papista Voce della Verità, che aveva i
suoi strilloni, e alla quale un gruppo di
noialtri soliti a trovarci nella libreria dei
fratelli Capaccini alla Guglia di Monte-
citorio, con letterine e notizie mandatele
all'ultima ora e da essa inserite frettolosa-
mente - giocavamo dei bei tiri; e la sera il
solenne Osservatore Romano. Faceva ru-
more anche un giornale umoristico setti-
manale - Il Don Pirloncino - fondato e di-
retto da Chauvet, e che attaccava tutto il
radicalismo con grande asprezza. Aveva
gli uffici sul Corso, poco lungi da via della
Croce, e quasi ogni settimana sotto que-
gli ammezzati svolgevansi con mando-
Uni, chitarre e canzonette d'occasione,
delle pepate serenato all'indirizzo del
direttore, che nel numero successivo ri-
pagava di pari moneta ; ed aveva inoltre
xm gran pubblico per le gare a premio per
i giuochi enigmistici, sorteggiando i
premi la gentile figlia di Chauvet detta
dal giornale stesso « la Pirloncina ».
I repubblicani avevano il Dovere, quo-
tidiano, finanziato dai Nathan e dal par-
tito e la Roma del Popolo, settimanale,
diretta dall' avv. Giuseppe Petroni, il
vecchio « galeotto del papa » e di alta
inspirazione mazziniana fin che Mazzini
visse.
Tutte queste non sono che rapide im-
pressioni di quei giorni ; e non sarebbe
verosimile voler fare della storia in un
articolo da Almanacco, buttato giù in
fretta, e dove è appena possibile il boz-
zetto. Potrei farne venti di articoli come
questo, vi sarebbe sempre qualche cosa
ed anche molto di dimenticato.
Vittorio Emanuele - U gran re - che si
era stabilito a Roma nel luglio del 1871,
si vedeva nelle cerimonie ufficiali pub-
bliche - inaugurazione del Parlamento,
Vittorio Emanuele II nel 1872.
rivista dello Statuto, andata e ritorno
dalle corse alle Capannelle ; all'Argen-
tina quando c'era il ballo, e al Politeama
— 235 —
in Trastevere quando aifiva il Circo eque-
stre. Alla pubblica paiisegfriata interve-
niva poco, eschisivarnente in Victoria dal
larghissimi parafanglii, in ampia giacca
nera e largo cappello a cilindro e avendo
quasi sempre al fianco il suo grande scu-
diero, conto di Castelk'ugo, anche luì
tutto in nero - come in nero il cocchiere ;
ed anche lui, non meno del re, non poco
ritoccato dove il tempo veniva tracciando
del grigio !
Verso il tramonto, quando II Pincio
era quasi completamente sfollato e,
per ciò, più suggestivo, io mi recava spes-
so, su per la s.alita di San Sebastianello,
e nel viale discendente verso la Trini t/l
dei Monti incontravo quasi immancabil-
mente la Victoria del Re. Parlava egli ad
alta voce col Castcllengo, con quella sua
voce grassa, ed erano quasi sempre pa-
role in piemontese quelle che si udivano.
A chi incontrava piantava gli occhi in
faccia e se erano donne si voltava e le
seguiva con la coda dell'occhio. Li al
cancello che chiude il Pincio alla bella
fontana presso Villa Medici, eravi sem-
pre qualche poverello. Il conte di Castcl-
lengo allungava fuori la mano lasciando
sempre qualche cosa.
Ma in un altro angolo di Roma io e
qualche mio compagn^o andavamo a sor-
prendere il Re quando appariva meno re :
la mattina un po' prima delle otto, a
Porta Salara, a destra di Porta Pia en-
trando. Vestito alla cacciatora, di grigio,
col fucile a tracolla, e con ai lati due gros-
si cani, ritornava in città da via Nomen-
tana dove era la villa della contessa Mi-
rafiori. Un po' a distanza lo seguiva
sempre, naturalmente, qualcuno; ma ap-
pSrentemente egli figurava sempre solo.
Un paio di volte soltanto ricordo di aver-
lo incontrato col generalo Bertolè -Viale,
vestito anche questi da cacciatore. La
gente, poca a Roma a quell'ora, lo rico-
nosceva e si tirava da parte salutando.
Egli rispondeva portando militarmente
la mano al berretto, tondo, senza visiera.
Da quella figura si sprigionava indub-
biamente un grande fascino di simpatia
personale.
Quando mori, il 9 gennaio 1878, io era
fuori di Roma, in vacanza dalla vigilia
di Natale. Vi rientrai la mattina dell' 11 ;
e verso le 14 uscendo di casa, andai dritto
al caffè del Parlamento. Lì, sulla porta,
c'era Ettore Socci, con quella sua faccia
che non si sapeva mai se piangesr'e o ri-
desse. Fece un passo avanti come abbrac-
ciandomi, ed esclamò: «Sono tre giorni
che non si incontra più una faccia che
abbia voglia di ridere ! ».
Alfredo Comandini.
Vittorio Emanuele II alla rivista al Macao.
(Con 12 illustrazioni).
_JUATTRO secoli or sono si
^ -^= oscuravano con la morte
= ^ ^^ ^^^^ l'eleganza, la sere-
= ^ "^ = nità, la dolce bellezza, il
^ B ■ "^ ritmo nella pittura ita-
^ ^S^^ = ^i^iia' ; si speg'neva una
^ ^ ìacoltà eccezionale dì tra-
= ^ sformare un lineamento
~. 1(1, ,11, ' ,= in poesia seducente ; in
illllllllllllllillllllllllllir grazia ed armonia una
mossa qualsiasi di figura; spariva per
sempre la potenza grafica creatrice più
ricca ed abbondante, se non piti pro-
fonda ed originale, che l'Italia e il mon-
do abbiano ammirato. In qual modo
l'eminente giovino, pur secondato da un
ingegno più che mortale, da uno spirito
ardente pel bello potè giungere in breve
così alto da saper incarnare in modo in-
superato una, parto dell' ideale italico ?
L'esame rigoroso ed esauriente delle cir-
costanze favorevoli allo sviluppo com-
pleto della individualità raffaellesca, e
il narrare le fasi successive di questa ri-
chiederebbe uno sviluppo che la brevità
e l'indole di questo scritto non consen-
tono. Dovremo quindi accontentarci di
accennare di scorcio agli ambienti in cui
visse e si formò Raffaello ; di riassumere
a larghi tratti la vita fugace, ma feconda,
del grande artefice ; e delineare in modo
sommario, ma preciso, gli aspetti mu-
tevoli dell'arte dell' Urbinate, impres-
sionabile ed assimilatrice.
Nacque ad Urbino il 28 di marzo del
148.3 dal modesto pittore e cronista Gio-
vanni Santi e da Magia Ciarla. Giovanni
moriva il 1° d'agosto del 1494. Molto
probabilmente fu il primo maestro del
figliuolo, infatti, chi ben guardi non
tarda ad avvertire qualche ricordo sfu-
mante dell'arte paterna nelle prime tavo-
lette di Rafi'aello. Ricordanze che qual-
cuno, senza prove, vorrebbe derivate a
Raffaello non direttamente dal padre, ma
dall'arte di lui passata pel tramito di
Evangelista di Pian di Meleto, pittore
il cui nome quasi s'ignorava fino a pochi
anni or sono, e del quale, ancora oggi,
non conosciamo una sola opera sicura
da servirci di punto sicuro di partenza
e di confronto. D'altra parte, per trovarsi
in comunione diretta di spirito con le
opere di Giovanni defunto bastava che
Raffaello fanciullo volgesse intorno l'oc-
chio, a cominciare dalle mura della casa
paterna. Tuttavia può essere che Evan-
gelista, prima faviulup, poi, forse, com-
pagno di lavoro e infine testimone al-
l' atto d' ultima volontà di Giovanni,
abbia impartito lezioni a Raffaello nel
breve periodo anteriore alla venuta nel
1495 e. di Timoteo Dalla Vite dalla scuola
del Francia ad Urbino. Pochi mesi dun-
que di alunnato e nemmeno sicuro. È
vero d'altra parte che non è nemmeno
documentato storicamente l' insegna-
mento di Timoteo, voluto dal Morelli
perchè, secondo il suo modo di vedere,
Raffaello tanto assimilò che solo più
tardi e dopo altri influssi, seppe di-
menticare grazie e forme proprie di
Timoteo. L'assimilazione e l'alunnato
vennero negati recisamente dal Cavalca-
seUe e con buone ragioni, ma diversi
scrittori più recenti tornano ad ammet-
terli ; però la tesi avversa ha per sé la
tradizione ed il Vasari, il quale, sebbene
— 237
amico del figlio di Timoteo, non fa parola
d'un insegnamento che sarebbe stato
glorioso pel Dalla Vite. Inoltro ò da no-
tare che il l^crugino godeva già da molti
anni fama d'essere il miglior pittore delle
Marche e dell'Umbria e tutti conoscono
le lodi eccessive prodigategli nella sua
misera «> partigiana Cronica rimata da
Giovanili Santi in persona che giunse a
chiamarlo : « divin pletore » e a parago-
narlo, uguagliandolo, a Leonardo! Forse,
prima di morire, il Santi raccomandò
che il figlio fosse inviato al Perugino, e
don Bartolomeo Santi, nominato tutore
del nipote undicenne, obbedì al desiderio
del fratello morente. Contro questa ipo-
tesi probabilissima starebbe l'obiezione
che il Perugino dal 1493 al 1499 fu sposso
lontano da Perugia e non avrebbe po-
tuto, in conseguenza, istruire il piccolo
Santi. Da coloro che avanzarono tali
duì>bì si vorrebbe spingere l'alunnato e la
collaborazione di RatTaello col Vannuc-i
all'anno 1500 e continuarli fin verso
l'estate del i:>04, ma già il Cavalcasene
fu di parere diverso e, secondo noi, non
a torto, perchè la collaborazione di Raf-
faello e il suo influsso sul Perugino ap-
paiono evidenti in qualcuno degli affre-
schi della Sala del Cambio in Perugia ;
ora è noto che la decorazione di quella
Sala ebbe inizio verso la fine del 1492 e
che l)Uona parte d'essa era compiuta e
datata con l'anno 1500. Perciò il Cavai-'
caselle ritenne che : « Raffaello cominciò
ad avere lezioni dal Perugino non più
tardi del 1495 ». E ciò può essere avvenu-
to ; ma di certo v'è, finora, la nostra por-
fetta ignoranza sulla giovinezza di Raf-
faello del quale sappiamo soltanto che
il 5 giugno del 1499 era presente in Ur-
bino, mentre n'era assente il 13 di mag-
gio del 1500. Si trovava egli a Perugia
a collaborare nella Sala? Forse, tanto piti
che fino all'estate del 1504 ci mancano
notizie su l'artista il quale in questo
tempo ritorna ad Urbino, ma sembra
soltanto per prepararsi a risiedere in
Firenze, come poi fece verso la fine di
quell'anno. Segue un breve viaggio a
Perugia nel 1505 con ritorno a Firenze
nel 1606, ma nella state ritorna ad Ur-
bino ospite del duca Ouidobaldo (1482-
1508) e della duchessa Elisabetta Gon-
zaga. V'è ancora l'il d'ottobre del 1507,
mentre avanti l'aprile del 1508 lo ri-
troviamo a Firenze dove lo raggiunge la
chiamata di papa Giulio IT della Rovere
(150.3-1513). Obbedisce, e parte per Roma
ove è già nel settembre e, salvo il breve
viaggio fatto nel 1515, sembra pel con-
corso della facciata del S. Lorenzo in
Firenze, vi rimase fino alla niorte avve-
nuta il G d'aprile del 1520 e vi riposa tut-
tora.
Sebbene conosciuti era necessario ri-
produrre questi dati, frammentari in ap-
parenza perchè scelti tra molti della vita
del Grande, mentre alcuni spiegano, me-
glio di altrettanti ragionamenti, il ca-
rattere di certe opere di Ratfaello, e
altri servono a dividere, meno artifi-
cialmente, la vita e l'arte del maestro in
periodi abbastanza determinati, cioè :
V urbinate fino all'anno 1495 e. che altri
spinge fino al 1500; il perugino dal 1495 e.
al 1504 e; il fiorentino dalla fine del 1504
al 1508: il romano dal settembre del 1508
ai (5 d'aprile del 1520. Generalmente co-
loro che prolungano fino al 1500 il periodo
urbinate vi ascrivono quali tre, quali
qxiattro dipinti quantunque due siano
forse un poco pi il recenti. Quelle tavolette
sono piuttosto miniature ad olio che veri
dipinti, sia per le dimensioni che per la
tecnica, fresca e spontanea, ma preziosa
e minuta. Il Sogno del Caraliere (1), forse
il dipinto più antico di Raffaello, non
rammenta per nulla l'arte di Timoteo, ma
soltanto quella del Perugino nella colo-
razione luminosa, nei tipi dolcemente
espressivi, nella mollezza delle attitudini
e nel tipo del paesaggio. Può ritenersi ese-
guito dopo il 1498 e prima della fine del-
l'anno 1500. Circa allo stesso tempo, ma
secondo nell'ordine, crediamo dipinto
il piccolo San Michele (2), che altri vo-
gliono eseguito dopo il 1504, ma per noi
basta la forma pesante delle ali per re-
spingerlo al di là della Incoronazione della
Vergine in Vaticano. Soltanto il 10 di-
(1) National Gallery a Londra,
(2) Louvre, Parigi, n." 1502.
213.
FERNET-BRANCA
SPECIALITÀ DELLA SOC. AN. FRATELLI BRANCA DI MILANO
I AMARO TONICO, APERITIVO, DIGESTIVO 1
^ INDISPE^NSABILC IN TUTTE, LR FAMIGLIE, ^
— 238 —
cembro del 1500 abbiamo finalmente il citata, esistente in Vaticano, ma com-
primo contratto segnato da Raffaello, messa, a quanto sembra al Vanmicchi
Egli ed Evangelista di Pian di Meleto as- nel 1502 da Maddalena Oddi di Perugia
sumono l'incarico d'eseguire una pala per la cappella di famiglia nella chiesa
d'altare, per la chiesa di S. Agostino in di S. Francesco in questa citti\, dove ri-
Città di Castello, rappresentante VTn- mase fino al 1797 nel quale anno fu tra-
coronazione di S. Nicolò da Tolentino, sportata a Parigi. Non solo l'insieme, ma
già compiuta e pagata il 1.3 settembre parecchi particolari sono tolti di peso dal
del 1501. Guasta nel 1789 qxiando la chic- Perugino sebbene esistano disegni di
sa rovinò pel terremoto, venne comprata mano di Raffaello per questo quadro
nel 1791, altri vuole nel 1789 stesso, da che doveva rappresentare soltanto VAs-
Pio VI che la fece dividere in pezzi i qiiali sunzione della Verciine. L'imitazione, se
sparvero dal Vaticano durante l'in va- non fu voluta tassativamente dal Peru-
sione francese
in Roma. Al-
cuni dei fram-
menti venne-
ro felicemen-
te identificati
dal dottor O-
scar Fischel ;
due nella Gal-
leria Marti-
nengo di Bre-
scia e due nel-
la Pinacoteca
Nazionale di
Napoli. Evan-
gelista non
ebbe alcuna
parte nell' e-
secuzione d i
quei fram-
menti per in-
tero raffaelle-
schi, ma tutti
impregnati
d'arte perugi-
nesca nei tipi .
e nella tecni-
ca, salvo, for-
se, qualche
k JéÉ^
1
Vt^^'-'^'^'^^W
i t'^CFff^U
■*.*Ìa^ ^.:
\Mà
ÌK. '^
Il sogno d'un cavaliere.
{Londra, Oalleria Nazionale - Fot. Anderson).
gino al quale
era commessa
r opera , di
composizioni
del maestro si
spinge quasi
al plagio nella
predella, sal-
vo il disegno
più animato e
r esecTizione,
migliore ben
s'intende. Pe-
rò l'imitazio-
ne non è sem-
pre servile e
Raffaello sa
essere origi-
nale quando
lo desidera, o
lo lasciano lì-
bero, ad esem-
pio nella sce-
netta deir^-
dorazione dei
Magi che, pur
mostrando
caratteri um-
bro fiorentini,
leggerissima reminiscenza di Timoteo dal- non è peruginesca. L'originalità di Raf-
ia Vite. Studiando questi frammenti, faello si manifesta pure nel quadro, so-
ignoti al Cavalcasene^ ammirammo an- vrapposto un tempo alla predella, ma in
cora una volta la sua penetrazione che certi particolari, in atteggiamenti più
tanto tempo prima della scoperta gli variati che negli esemplari del Vannuc-
faceva scrivere : « essere difficile con-
vincerci che U Sanzio sia come assisten-
te entrato nella bottega del Vannuc-
chi, nell'espressione speciale d'ogni te-
sta e nella loro pura bellezza, nella gra-
zia più eletta dei moti, nel colorito più
chi, ma bensì tutto ci porta a credere chiaro, nella serenità del fondo. Sareb-
che vi venne come apprendista ». Solo be inutile esaminare altri dipinti del
una lunga consuetudine e una larga col-
laborazione col Perugino potevano con-
durre Raffaello nel 1500 ad una tale as-
maestro eseguiti intorno a questo tem-
po. Ma per mezzo d'essi Raffaello, sa-
lendo di gradino in gradino giunge.
similazione di forme e di tipi, nei quali poco più che ventenne al suo primo
infuse tuttavia una grazia nel disegno, capolavoro ; alludiamo al famoso Spo-
una dolcezza nella fusione dello tinte al salizio della Vergine, ora in Brera, ma
tutto personali. Probabilmente su boz- dipinto nel 1504, probabilmente presso
zetto o disegni del maestro Raffaello il Vannucchi, per la chiesa di S. Fran-
esegui V Incoronazione della Vergine già cesco in Città di Castello, dove rimase
— 239
\
Li' Si'MSALizio delìJl Vehcune (Milano, Pinacoteca di Brera - Fot. Alinari).
240 —
fino al 28 di giupfno del 1798 nel quale
f?iorno venne ceduto dal Comune al gè-
nerale Giuseppe Lechi o Lecchi che il
9 dicembre del 1801 lo vendette per ,'5500
zecchini al milanese Giacomo Sannazaro.
Lasciato da questi, con altre cose d'arte,
all'Ospedale Masr^iore di Milano l'S di
giugno del 1804, venne venduto dal luogo
pio allo Stato per lire 53.000 circa in
seguito a decreto vicereale dell' S di
marzo del 1806 (1). Venne osservato da
tempo e da molti che in questa tavola
mirabile Raffaello <' non esita a togliere
dagli Sposalizi di Caen e di Fano che
aveva vedtiti lo schema di una nuova
composizione, ed il grande pregio di que-
sto capolavoro deve in una parte ripetersi
dalla imitazione e dal raffinamento dello
stile del Perugino ed in una parte da
quel suo dono inimitabile di grazia e de-
licatezza di sentimento ». Ma il Vasari
aveva affermato che in questo punto
Raffaello aveva cessato d'imitare la ma-
niera del Perugino. Infatti, sebbene le
affinità con la tavola già nel Duomo di
Perugia, oggi a Caen, siano innegabili, si
tratta più cJie altro d'imitazione generica,
cioè della disposizione col tempio in
fondo al quadro e due masse di figure,
opposte nel primo piano collegate dal
sacerdote nel mezzo, di qiiale femmine, di
là i maschi ; ma scendendo ai partico-
lari la differenza è incalcolabile. Tutto è
grazia e bellezza sovrana nel quadro di
Raffaello, dalla composizione dehziosa,
al tempio elegantissimo, alle belle fan-
ciulle curiose del seguito di Maria timida
e pudibonda, alla nobile testa del Sommo
Sacerdote ; e se Giuseppe può sembrare
compassato e alquanto accademico nel-
l'avanzare della gamba sinistra, nel gi-
rare affettato del piede e delle pieghe
agghindate del manto, gli ò vicino il gio-
vine che spezza la verga contro il ginoc-
chio, figura caratteristica, indimentica-
bile per bontà di proporzioni e signorile
snellezza. Che dii'e delle garbate testine
(1) Vi è disparere sul prezzo pagato che qualcuno
riduce a lire 45.000 circa; e sulla data del decreto
che da altri viene portata al 28 marzo. A noi manca
il modo di verificare.
femminili, della finezza delicata dei tratti,
delle graziose acconciature, del gusto
squisito di tutto il quadro, del senso di
giovanile freschezza, di candore, di poesia
emanante da questo puro e nobile capo-
lavoro?
Ma nuovi influssi stanno per modificare
l'arte immacolata di Raffaello, il quale in
Firenze ammira le opere di Leonardo,
di Michelangelo eppoi di frate Bartolo-
meo della Porta. Apprende dal primo a
penetrare nell'intima struttura del corpo
umano, a meglio precisarne le forme, e ad
imprimere nei moti e nei volti una espres-
sione più intima, meno serena ed uni-
forme, più meditativa e, alle volte, quasi
triste e melanconica. Già il Cavalcasene
aveva accennato agli affreschi magistrali
del Cambio e all'influsso che Raffaello
esercitò a sua volta, sul Perugino, le cui
opere eseguite in questo periodo : « mo-
strano quanta fosse l'influenza che un
grande maestro può talvolta subire da
un discepolo più grande di lui » e « por-
tano indelebilmente l'impronta del genio
di Raffaello ». Suppose inoltre che il gio-
vine pittore « conducesse a termine le
belle personificazioni dei pianeti nella
volta del Cambio », ma l'opinione non
ebbe seguito sebbene razionale. Però
l'idea madre del Cavalcasene e la tradizio-
ne costante che Raffaello abbia colla-
borato nella celebre Sala venne ripresa
ed amplificata recentemente e noi vi
accediamo con qualche restrizione circa
la quantità dell'intervento che riteniamo
minore. In qualche testa femminile si
avvertono già reminiscenze leonardesche;
forse il Perugino, in qualcuna delle sue
frequenti gite a Firenze, condusse con so
Raffaello che assimilò prontamente. È
pure probabile che il giovine artista,
sedotto dai miracoli dell'arte nuova in
Firenze, da lui appena intravveduti, de-
cidesse di stabilirsi in quella città, sot-
traendosi alla dipendenza del Perugino
che dovette sembrargli ben antiquato e
superficiale a paragone di Leonardo e di
Michelangelo, eppoi di frate Bartolomeo
che intorno al 1506 divenne .suo amico e
LIQUORE
TONtCO DIGESTIVO
DiTTA ALBERTI
BENEVENTO
241
La NfADONNA DKL GRANDUCA (Firenze, Galieria Pitti - Fot. Alinari).
16
— 242
dal quale imparò i misteri del chiaroscuro
avviluppante, l'elevazione dello stile,
l'equilibrio ritmico delle masse e dei
irruppi, l'architettura armonica delle com-
posizioni piramidate, la ricchezza del
colorito, dolce ad un tempo e solido. La
scienza anatomica di Leonardo e di Mi-
chelangelo sopra tutto dovette colpire
Raffaello il quale, sebbene artista ormai
eminente, ebbe l'energia di rimettersi a
studiare e, come bene osservò il Vasari :
« di maestro ridivenire allievo >s e pose
tanto accanimento nello studio che in
pochi mesi apprese quanto costava ad
altri anni d'applicazione e ben presto
1 movimenti e la struttura del corpo, gli
attacchi dei tendini, le forme delle ossa
e dei muscoli non ebbero per Im' alcun
segreto ; tuttavia ebbe il buon gusto
di non ostentare il sapere acquistato.
L'ammirazione per Michelangelo non era
ancora giunta in Raffaello al punto
d'imitarlo, come fece qualche volta più
tardi ; d'altra parte la natura maschia,
sapiente, severissima in arte del Buonar-
roti non si confaceva all'indole dolce e
tenera del Sanzio il quale cercò invece
di avvicinare Leonardo intento a finire
(1505) il ritratto della Gioconda. Vi riuscì,
anzi giun^ie a visitarne lo studio accolto,
a quanto sembra, con benevolenza dal
grandissimo artista. Nessuna meraviglia
che poco dopo si avvertano in deliziose
Madonne raffaellesche modi e caratteri
del Vinci nella composizione e nel rag-
gruppare, ma, forse ancora di più nel
modellare, nel chiaroscurare, nell'illu-
minare il volto riflessivo della Vergine (1)
di quel sorriso lieve ed enigmatico ch'è
caratteristico in Leonardo. E nemmeno
deve meravigliare che, mentre cerca di
trasformarsi impressionato dal profondo
sapere della scuola fiorentina, pur ne'
suoi artisti minori, Raffaello, disorientato
produca diverse opere mediocri (2), ma
presto ritrova la sua via, la strada mae-
stra che dalla ristretta rinomanza cam-
panilistica di Perugia, Urbino e Città di
Castello lo porta in breve ai più alti de-
stini nella Città Eterna e alla gloria im-
peritura. Quantunque Raffaello, durante
la sua permanenza in Firenze, abbia di-
pinto delle Madonne immortali, pare non
consegvdsse in quella città una conside-
razione proporzionata al merito ; infatti.
(1) Ad esempio nella notissima Madonna del Pra-
to, esistente nella Galleria Imperiale di Vienna.
(2) Fra le altre i ritratti di Agnolo e Maddalena
Doni (Ì504 e.) a Palazzo Pitti; teste molto inferiori
aJle deliziose testine dello Sposalizio di Brera.
sebbene non gli mancassero amici tra
gli artisti e i cittadini, non gli venne mai
una commissione importante dal Co-
mune o dai privati, nemmeno da coloro
che passavano per mecenati ; era il vec-
chio mondo di Perugia e di Urbino che
continuava al giovine lontano la prote-
zione usata.
Dall'intrecciarsi di correnti diverse ori-
ginarono in ordine probabilmente crono-
logico le soavi, divine Madonne del Gran
Duca, di casa Tempi, di lord Comper,
di Casa d'Orléans ; quella Ansidei, l'al-
tra Terranova, la Madonna del Prato, del
Cardellino, la Canigiani, la Bella giardi-
niera. Tralasciamo le molte altre in cui
più o meno, ebbero parte anche gli aiuti.
Poco prima o parallelamente al periodo
delle Madonne il maestro condusse altre
opere alle quali accenneremo di volo.
Agli Uffizi esiste un bello e pensoso ri-
tratto di giovine signora sofferente (1),
attribuito al nostro, ma non è certo che
spetti all'Urbinate, sebbene qualcuno
l'abbia anche datato col 1505, creando
così una data nuova nella cronologia
raffaellesca. A parte questa fantastiche-
ria recente rammenteremo che il Pas-
savant, contro il Rumohr, lo diede al
maestro, e che il Cavalcasene inclina
verso la stessa tesi, « riconoscendo in
questo stupendo ritratto manomesso dai
restauri, lo stile fiorentino al modo di
Leonardo ». Opera poco sicura è pure il
mesto e nobile autoritratto, espressivo e
delicato, ma piuttosto debole come tec-
nica e con certi toni insoliti in Raffaello,
forse « a causa dei danni e restauri pa-
titi ». A Palazzo Pitti il noto e discusso
ritratto conosciuto sotto il nome della
Donna gravida, semplice e largo di fat-
tura, potente di colorito (1505 e). Il
piccolo /S. Giorgio del Louvre, con influssi
leonardeschi ; nel 150G l'altro S. Giorgio
del Museo di Pietroburgo, non già ripe-
tizione del primo, come fu detto, ma ben
diverso nell'azione e nella tecnica. La
bella e mestissima Madonna Conestabile
pure nel museo di Pietroburgo, va rag-
gruppata con queste opere, sebbene ri-
cordi fugacemente il Perugino ; opera
perfetta per tecnica soavissima e senti-
mento profondo. Variano di molto le
opinioni circa if tempo in cui Raffaello
avrebbe colorito le Tre Grazie, delicata
miniatura ad olio, da tempo nel T.Iuseo
Condé a Chantilly. Qualcuno le ritenne
(1) N.° 1120.
— 243 —
La Madonna ueuli Ansiuei {Londra, Galleria Nazionale - Fot. Aiide^soix).
— 244 —
posteriori di poco al Sogno del Cavaliere,
ma ora, e noi pure siamo dello s.tesso pa-
rere, sì collocano nel periodo fiorentino
per le formo piene e rotondeggianti, il
modo più sciolto d 'atteiri^iare lo figure, di
farle piantare, per la bassa tonalità tran-
quilla del paesaggio grigiastro e nuvoloso
che fa valere il candore rosato delle carni
intatte.
Durante il periodo fiorentino Raffaello
venne chiamato a Perugia dai monaci
di S. Severo per dipingervi a fresco una
cappella. Vi figurò, forse in due tempi,
la Trinità (1505), quattro angeli e sei
Santi dell'Ordine ; ma poco oggi rimane
d'originale ; basta però per giudicare
quanto in quell'anno Raffaello fosse già
STande, e nobile la sua arte clic prelude,
nell'ordinanza della scena in questo fre-
sco, alla concezione mirabile della Di-
sputa del Sacramento. Forse l'ultimo la-
voro compiuto in Firenze fu la celebre
Deposizione, o meglio : Il Redentore por-
tato al Sepolcro, da tempo nella Galleria
Borghese, commessogli in Perugia da
Atala.nta Baglioni per la propria cappella
gentilizia nella chiesa di S. P'rancesco.
I disegni e gli studi, alcuni meravigliosi,
che Raffaello eseguì preparandosi al-
l'opera, sono innumerevoli, ma la tavola
non corrisponde a tanta somma di sforzi.
L'esecuzione, in qualche parte del di-
pinto, è inferiore al sapere di Raffaello,
mentre sì contano pezzi ammirabili per
forma, contorno, colore, purezza nelle
carni e forza nelle vesti. La predella in-
vece, eseguita ver intero dal maestro, è
semplicemente insuperabile (1). Nono-
stante le disuguaglianze la Deposizione
mei-ita le parole del Vasari il quale escla-
ma : « ella fa stupire chi la mira-). Porta
la data « m. D. vii. »
(1) Pinacoteca Vaticana. Le Tre Virtù tcolognli.
Quantunque piccole il Sanzio vi trasfuse la gran-
diosità michelangiolesca pur conservando all'insie-
me la grazia delicata, la finezza dei lineamenti, la
fusione del chiaroscuro a lui proprie in questo mo-
mento culminante della sua arte.
Raffaello dunque abbandona Firenze
dopo d'avervi creato capolavori da ca-
valletto tali ch'egli stesso riuscirò poche
volte a superare ; e menti'e la Deposizione
avrebbe lasciato dubitare che al grazioso
maestro fossero vietati i grandi soggetti
perchè troppo faticosi per le necessarie
ricerche preparatorie, e perei lè la sintesi
laboriosa non aveva condotto che ad una
figurazione artificiosa, appena giunto a
Roma sì cimenta con fortuna con argo-
menti astratti e difficili, quali V Astrono-
mia, o la Contemplazione dell'Universo ; .
o mitologici e bìldìcì, come l'Apollo e
Maisia, la Tentazione d'Adamo ed Eva,
il Giudizio di Salomone, frescati quasi
come saggio nella volta della Stanza della
Segnatura in Vaticano. In queste fini
pitture sì avvertono qua e là, a seconda
dei soggetti, delle sfumature d'influenze
fiorentine, peruginesche, leonardesche e
michelangiolesche, ma ciò nulla toglie
all'originalità di Raffaello, al suo genio
che si manifesta nelle figure sottili e
snelle, perfette nella struttura ; nelle crra-
zìo5e composizioni, negli armonici e par-
chi effetti di colore, nella beltà delle te-
ste. Giulio II rimase cosi sorpreso da
quella rivelazione improvvisa di gioventù
e d'ingegno che non solo licenziò gli altri
pittori, ma volle che si ^distruggessero
immediatamente i freschi antichi e i re-
centi perchè Raffaello potesse ricomin-
ciare da capo, ma questi usò con molta
discrezione dell'ordine papale.
Al contatto con la corte di Giulio II,
Raft'aello affina la cultura e il gusto. Dal
gruppo numeroso d'artisti con verniti a
Roma da ogni parte d'Italia e sul quale
torreggiano Bramante e Michelangelo, il
giovine* pittore deduce insegnamenti ed
esperienze ; dallo studio delle rovine e
delle statue apprende una maggiore se-
verità e virilità di stile, senza rinnegare il
candore della giovinezza e la fresca polla
d'una immaa-inazione quasi inesauribile
che di giorno in giorno guadagnava in
MONTECATINI
STOMACO = FEGATO = INTESTINO = RICAMBIO
STAGIONE: Marzo -Dicembre
— 245 —
La bella (UAHuinikra {Parigi, Louvre - Fot. Alinarì).
246
potenza. A questa immaginativa ecce-
zionale dobbiamo la ricca serie dei dii?e!?ni
preparatòri all'affresco della Disputa del
Sacramento. Per eliminazioni successivo
l'artista da concetti e da masse di fl£?ure
ispirate a Leonardo e a Bartolomeo dalla
Porta, giunge ad una concezione perso-
nale dell'insieme e dei particolari. Dalla
scena ristretta in un cortile passa, via via
ad un luogo aperto che verrà forse com-
preso appena nell'abside inamensa del
vicino S. Pietro in costruzione dove le
figure dei Padri disputanti, sebbene co-
lossali, sembrano vanire. Troppo s'è
scritto intorno alla Disputa e agli affre-
schi successivi della Camera della Segna-
tura e delle Stanze seguenti perchè in
questo breve studio sia possibile riassu-
mere qualche pensiero di ammiratori, o
di detrattori, poiché non mancarono,
e non mancano neppure questi ultimi.
L'esecuzione generale, per quanto se ne
può giudicare oggi attraverso vicissitu-
dini d'ogni genere, ristauri e ritocchi che
l'hanno incupita e, qua e là, squilibrata,
era degna del concetto e della composi-
zione che l'incarna. L'opera grande venne
compiuta nel 1509.
lia seguiva un'altra non meno magni-
fica, e fors'anche più matura : la Scuola
d'Atene, ossia la Filosofia antica ; poiché
non può immaginarsi parete più perfetta
ed armoniosa nelle figure e nell'architet-
tura gigante del fondo ispirato, vuoisi,
dal Bramante, certo alle sue norme
d'arte. Pare che il concetto informatore
dei due grandiosi affreschi, dipinti su
pareti opposte sia stato di offrire un pa-
rallelo tangibile : la Fede e la Ragione,
oppure : la Rivelazione e la Scienza.
Dato il soggetto, l'imitazione dell'antico
è più numerosa nella Scuola d'Atene ove
manca del tutto qualsiasi ricordo ar-
caico o peruginesco ben avvertibile nella
Disputa. Ormai Raffaello si è liberato da
qualsiasi reminiscenza umbra : solo gli
influssi fiorentini dominano ancora, tem-
perati peraltro dall'affermarsi della in-
dividualità crescente del maestro e da
elementi non nuovi nelle sue opere, ma
piti sviluppati, cioè studio della natura,
visione ideale e classicismo avvalorato
da scoperte recenti e clamorose come
quella del Laocoonte avvenuta nel 1506.
Ancora piil classico per soggetto, per vo-
lontà del maestro e per derivazioni an-
tiche risultò l'affresco del Parnaso, crea-
zione nobilissima e degna veramente
dell'Olimpo greco per calma e semplicità
della scena, per sentimento profondo e
animatore nell'Omero, ispirato nell'Apol-
lo, per grazia di attitudini nelle Muse
belle ed ingenue. .Sono pure notevoli i fre-
schi minori della Stanza : Forza, Pru-
denza e Temperanza, Giustiniano che san-
ziona o pubblica le Pandette, Papa Gre-
gorio IX che consegna i Decretali ad un
avvocato concistoriale ; e diversi mono-
cromi ed ornamenti per quanto molto
guasti. Papa Gregorio IX ha le sembianze
di Giulio II, il papa terribile ma innamo-
rato delle arti, al quale si deve l'inizio
delle Stanze e quello della Vòlta nella Si-
stina, i più grandi capolavori del m9ndo.
Sono perduti gli affreschi che il papa com-
mise a Raffaello per decoro del passaggio
tra il Vaticano e il Belvedere ; ma forse
non fu grave il danno, perchè se vennero
compiuti in quattordici mesi dovettero
avervi una parte preponderante i di-
scepoli del Grande. Con questi lavori
usano gli storici chiudere il primo periodo
dell'attività di Raffaello in Roma ; cre-
diamo che la divisione non concordi pie-
namente coi fatti in quanto la Madonna
di Foligno e i freschi del passaggio ven-
nero compiuti mentre si terminavano il
soffitto e due affreschi della Camera del-
r Eliodoro dalla quale s'inizia veramente
un nuovo stadio dell'arte raffaellesca
con tendenze di movimento e colori-
stiche.
Ma questo novello periodo, che pur
s'inizia con opere mirabili per bellezza e
colorito, non è preferibile al precedente.
Le troppe occupazioni, gli incarichi mol-
teplici non permettono più a Raffaello
di colorire per intero quadri e freschi, op-
pure di ritoccare, e ricoprire anche, il
lavoro dei discepoli, ma nemmeno, qual-
che volta, di tracciare per intero le nuove
composizioni. L'intervento sempre più
esteso degli aiuti toglie via via quei ca-
ratteri particolari raffaelleschi che ren-
devano preziosissimi i dipinti precedenti.
È il tempo in cui Leone X (151.3-1521).
successore di Giulio, obbliga il Sanzio ad
occuparsi di cento cose : archeologiche,
architettoniche, ecc. senza preoccuparsi
se l'artista eseguiva di sua mano le opere
le quali perdevano intanto gran parte del
loro valore. I grandi mecenati romani
pretendevano dal maestro la velocità ed ;
egli li accontentava come meglio poteva ; |
la quantità cresceva a scapito della qua-
lità, però il decadimento non avvenne di
colpo ma per gradi.
Se nella prima stanza può tenersi che
vi risuonl la voce universale della Chiesa,
nella seconda sentiamo intera la forza
— 247 —
del Papato e mentre nella Camera della
Segnatura Giulio II s'intravvede ap-
pena sotto le vesti di Gregorio IX, nella
seconda stanza, più nota sotto il nome di
Starna dell'Eliodoro, riempie gli spazi
della sua potente individualità sebbene
morisse durante l'esecuzione (t 21 feb-
braio 1513). Nella vòlta, per quanto se
ne può giudicare a distanza e nelle pes-
sime condizioni di conservazione, Raf-
faello figurò di propria mano : Il Signore
l'intervento di Raffaello non fu abba-
stanza esteso da eliminare il dissenso.
Invece il Miracolo di Bolsena, salvo qual-
che piccola parte nel gruppo delle donno
a sinistra e in basso, venne eseguito per
intero dal Maestro con vigorosa e calda
intonazione e splendido colorito influen-
zato dalle opere di Sebastiano del Piom-
bo. Il papa orante e il gruppo di ritratti,
ecclesiastici è guardie a destra, sono degni
in tutto del grande veneziano preso a
Disputa del SS. Saceamento {Roma, Vatit
Fot. Anderson).
concede la grafia a Noè ; il Sacrificio di
Abramo ; il Sogno di Giacobbe ; o il Roveto
ardente, opere tra le sue più belle e pre-
gevoli, nonostante il ridipinto grave dei
fondi ; alcune figure, ad esempio il Mosè,
sono tenute insuperabili e perfettamente
originali ; qualche altra, come l'Eterno
nel Sogno di Giacobbe, o l'Isacco ricordano
invece Michelangelo. Nelle pareti il mae-
stro dispo«;e : la Cacciata di Eliodoro dal
tempio, il Miracolo di Bolsena, V Attila, la
Liberazione di San Pietro. La Cacciata,
composta ammirabilmente, presenta gra-
vi squilibri nella esecuzione per l'inter-
vento probabile di Giulio Romano, di
Giovanni da Udine e forse d'altri aiuti :
modello, superato per altro nello stile,
nella dignità delle figure, nella potenza
dell'espressione. Anche neir^«/7a inter-
vennero gli aiuti, meno abbondantemente
però che nalV Eliodoro, perciò la colora-
zione è più fresca, più limpida, più tra-
sparente e culmina nel ritratto di Leo-
ne X (eletto il 15 marzo 1513), cavato
dal vero e plasticamente modellato. La
Liberazione può considerarsi come un
trittico che svolga momenti successivi
dell'azione, contenuti però in unità d'ef-
fetto rigoroso. Fu paragonata al fresco
notissimo di Pier della Francesca ad
Arezzo, ma non ha di comune con esso
che l'ora notturna. Gli effetti di luce mi*
248
snrati e vari, la maestà di S. l'Jetro, la
grazia dell'angelo splendente, le attitu-
dini nuove ed istantanee delle guardie,
la verità della scena coi pilastroni e le
gravi ferriate bastano a spiegare e ad
accogliere le parole del Vasari su questa
pittura che ; « è la più divina e da tutti
tenuta a piti rara »; essa però ha sofferto
dal tempo, da restauri poco riguardosi
e da qualche ridipinto. Questa sala e le
seguenti non godono il favore intero
inoltre : la Jiaftaglia di Ostia, Vlrworo-
nazione di Carlo Magno, il Giuramento di
Leone III, papa. Nel basamento, figu-
rati in finto bronzo, i ritratti convenzio-
nali di Costantino il Grande, di Goffredo
di Buglione, d'Astolfo di Bretagna, di
Lotario e di Ferdinando il Cattolico ven-
nero eseguiti da Giulio Romano e vuoisi
con suoi disegni. Ridipinti da Carlo Ma-
ratta, come il basamento della stanza
precedente, non rappresentano nulla
La Scuola d'Atene (Roma, Vaticano - Fot. Anderson).
degli studiosi, ma conviene ricordare
quanto scrisse di questa il Cavalcasene :
« Alcuni critici moderni hanno spesso
riprovato pi fi che ammirato questi di-
pinti (della vòlta) della Camera di Elio-
doro, ma la causa di ciò può forse tro-
varsi nello stato in cui le pitture sono ri-
dotte, anziché nelle pitture stesse. In
nessuno de' suoi precedenti lavori mo-
strò Raffaello maggior larghezza e abilità
nel dipingere a fresco, unita a vaghezza,
trasparenza ed armonia di colorito,, come
possiamo vedere in quelle parti che non
ebbero a subire alterazioni ».
La terza stanza prende il nome dal-
l'affresco Vlncendio di Borgo e contiene
nella vita artistica di Raffaello, il quale
ebbe il torto d'impiegare gli allievi con
troppa larghezza anche nei grandi affre-
schi parietali, perciò la critica ritiene da
tempo e con ragione che i dipinti di
questa stanza siano meno pregevoli dei
precedenti. Ciò non toglie che non vi
siano dei buoni pezzi e degli ottimi gruppi
e ritratti neWIncendio, neìVIncorona-
zione e nel Giuramento.
Per ragioni di cronologia converrebbe
parlare qui delle Logqe Vaticane comin-
ciate da Raffaello sul finire del 1517, ma
preferiamo terminare il cenno sulle
Stanze, cui faremo seguire le Logge e gli
altri freschi in Roma su disegni di Raf-
— 24 i)
I>A Galatea (lioma, Farnesina),
— 250
tsieUo, riferendo infine sui dipinti ad olio
del periodo romano. La quarta stanza,
detta di Costantino, quantunque vastis-
sima, serba poco o nulla di lavoro diretto
di Raffaello, il quale, tolte forse le due
figure accessorie della Giustizia e della
Mansuetudine, limitò l'opera propria agli
schizzi delle composizioni, forse a vigi-
lare i cartoni, certo a poche pennellato
« per rendere armonico il lavoro de' suoi
discepoli », perciò ometteremo l'elenco
delle numerosissime pitture della stanza
che può leggersi in qualunque Chiida.
Per le Logge Raffaello s'ispirò del tutto
all'antico e più che altro alle decorazioni
delle Terme di Tito. Le iniziò, come di-
cemmo, verso il finire del 1517. La me-
diana fra le tre logge sovrapposte venne
eseguita tutta su disegni di Raffaello :
« bella al possibile : e forsi più che cosa
che si vegga hoggi di moderni » scriveva
il 16 giugno del 1519 Baldassare Casti-
glione alla marchesa Isabella Gonzaga.
Il Castiglione dava notizia che si era
appena « fornita » eh' era « dipinta e la-
vorata di stucchi all' antica », ed « era
opra di raphaello » nella quale afferma-
zione non consente la critica moderna
la quale restrinse il contributo del mae-
stro in più esatti confini, adombrati già
dal Vasari quando informava che Raf-
faello fece capo a Giulio Romano per le
figure sebbene vi lavorasse poco ; al
Penni perchè aiutasse Giulio e a Giovanni
da Udine per gli stucchi e grottesche ; ed
altri. La creazione e la direzione dell'ope-
ra vastissima erano invece riserbate a
Raffaello il quale, probabilmente, oltre
ai bozzetti e disegni, avrà eseguito nella
Loggia qualche saggio per indicare la
via agli artisti che, cresciuti alla sua
scuola, erano capaci d'intenderne i con-
cetti, come lo prova il meraviglioso ri-
sultato collettivo, dove pittura, sciiltura
e decorazione si giovano ed integrano
a vicenda, mentre danno vita ad un ca-
polavoro insuperato fino ad oggi, che
attesta della facoltà assimilatrice e crea-
tiva del maestro, ne documenta l'eleganza
e il buon gusto, il culto e lo studio pro-
fondo dell'antico, dal quale deriva l'opera
quasi in ogni particolare decorativo.
Accenneremo adesso ad altri freschi
condotti in Roma da Raffaello spesso con
l'aiuto dei discepoli o da questi su disegni
del maestro. Primo nell'ordine fu l'im-
magine maestosa e michelangiolesca del-
l'/soia (1512 e.) in S. Agostino ; a cui
seguì (1512 e. -1514) la celebre Oalatea
esistente tuttora nella Farnesina e bel-
lissima, nonostante qualche squilibrio
nella fattura e qualche danno. Opera mi-
rabile per concetto e perfetta esecuzione
nella figura leggiadra di Galatea e in
qualche putto ; per stile purissimo de-
dotto in gran parte da sculture antiche,
per grazia muliebre e naturalezza, per
armoniosa semplice colorazione che poco
ha perduto nei secoli della sua tenue
musicalità. La cupola della cappella Chigi
in S. Maria del Popolo venne decorata
con mosaici compiti nel 1516 dal maestro
mosaicista Luigi De Pace, veneziano, su
disegni di Raffaello, che volle rappre-
sentarvi VEterno mentre crea il firma-
mento, ma in forma del tutto classica e
niente biblica poiché se l'Eterno circon-
dato da angeli può solo a prima vista
sombrare un Giove, non vi può essere
abbaglio per le figure circostanti, perso-
nificazioni precise dei pianeti e d'Apol-
lo secondo le norme mitologiche. L'ele-
mento cristiano viene ridotto a pochi
graziosi angioli ; il resto non è che rico-
struzione classica ; ignoriamo se dovuta
all'iniziativa di Agostino Chigi o piutto-
sto di Raffaello del quale documentammo
le adorazioni pel mondo antico. Anche i
motivi decorativo -architettonici della
volta sono rigorosamente classici e l'ef-
fetto generale è d'una grande nobiltà e
correttezza. Si crede dai più che allo
stesso tempo, o a poco dopo, spettino le
Sibille nella chiesa di S. Maria della Pace;
noi incliniamo a ritenerle alquanto più
recenti. Non crediamo nemmeno che vi
abbia collaborato il pittore Timoteo Viti,
sia per ragioni cronologiche quanto sti-
MIROR
?eic U puUtoa e luciialwa Al \\x\X\
\ ìDostó mdalU adopa\ìaU il Uquiio
? » ?«o4olto del " LION NOIR „ * »
Soc. An. Italiana. — Capitale L. 3,000,000
— 251
listiclie. Il Vasari, e non a torto, ritenne
questa pittura per : « la migliore e fra lo
tante belle bellissima '; infatti è tale an-
cora oggi da farci quasi consentire in-
teramente nel parere dello storico Are-
tino. Trascurando p:li avanzi slabbrati dei
freschi della Magliana non ci rimane più
da ricordare che la serie della Farnesina
con la Storia di Psiche, tolta da Apuleio,
e inaugurata nel dicembre del 1517. Tut-
ti sanno che
nella vòlta e
nelle lunette
del portico, o
loggia inferio-
re della cele-
bre villa d'A-
gostino Chigi,
su disegni pre-
ziosi e cartoni
di Raflfaello,
Giulio Roma-
no e il Penni
eseguirono
quasi tutte le
pitture figu-
rate, mentre
Giovanni da
Udine dava o-
pera alla par-
te decorativa.
Dati gli spazi
nella vòlta e
la forma delle
lunette non
era possibile
concepire me-
glio, di quan-
to abbia fatto
Raffaello, lo
8 e o ni p a r t-o
delle scene eia
decorazione, e
nell'insieme
l'opera, chec-
ché se ne sia
detto e se ne dica, merita un'alta clas-
Biflca come risultato tecnico e mirabile
unità d'impressione e gareggia con le
/7C, se non le vince. Pur cosi qual'è
I . e nonostante i cieli ridipinti dal Ma-
ra tta ed altri danni, mostra come siano
fallaci per lo più, ingiusti ed esagerati i
pindizl del contemporanei, sia in bene
(he in male (1).
Papa Leone X
E I CARDNALl GIULIO DE' MEDICI E LUIQI DE' ROSSI.
{Firenze, Oalleria Pitti - Fot. Alinari).
L'attività inesauribile e sorprendente
di Raflfaello si esercitò due volte anche
nel campo degli arazzi, Leone X diede
ordine al maestro di colorire dieci cartoni
per altrettanti arazzi, con soggetti ca-
vati dagli Atti degli Apostoli, da appen-
dersi nella Cappella Sistina (1). Cinque
arazzi per la vita di S. Pietro, altrettanti
per quella di
S. Paolo. Tra
gli anni 1515
e 1516 Raf-
faello esegui
1 celebri car-
toni; i sette
superstiti si
conservano a
Londra nel
Kensington
Museum. Gli
arazzi venne-
ro tessuti nel
laboratorio di
Pieter van
Aelst in Bru-
xelles per 1000
ducati d' oro
ciascuno e set-
te fra essi era-
no già compiu-
ti e collocati
nella Sistina
nel 1519 dove
furono esposti
alla pubblica
vista il 26 di-
cembre de-
stando una
impressione
profonda per
la bellezza del-
le scene e la
ricchezza dei
bordi. L'indo-
le di questo scritto non ci consente di
scendere a particolari sui cartoni e sugli
arazzi, che pur ebbero tanta influenza su
l'arte successiva e non quella italiana
soltanto, pel magistero di Raflfaello nel
manifestare le passioni più varie, i sen-
timenti più riposti, la calma degli Apo-
stoli, le mosse più energiche, non per-
dendo mai di vista la bellezza, la maestà,
la misura e la naturalezza.
(1) Molti conoscono quanto «cri8«e il 1° di gen- .
naio del 1518 Leonardo Sellaio a Michelangelo: il vasari, «ebbene teneriBsimo di Michelangelo,
<.... È «coperta la volta d'Agostino Chigi: chosa quando concludeva: « .... pittura e poesia vera-
vituperosa a un gran maestro; pegio che l'ultima mente bellissima»,
•tanza di palazo..,. Siavi avviso». Quanto più equo (1) Palazzo Vaticano, Galleria delle Tappezzerie,
— 252 —
La seconda serio di arazzi (1), posterio-
re di poco, non vale la precedente, seb-
])ene Clemente VII (1523 t 1534) la pa-
f,'asse 20.000 ducati d'oro ; venne, come
la prima, commessa da Leone X, il quale
morì molto avanti che fosse compiuta.
Sembra che soltanto V Incoronazione della
Vernine sia stata tessuta su disegno di
Raffaello, compita e consegnata nel
1531 (2). Il resto della serie venne ese-
guito, sembra, in parte su « primi pen-
sieri o schizzi di Raffaello, dati da lui a
Giulio Romano » in parte su disegni di
vari scolari del
m^aestro già
morto. Tutto
ciò in via d'ipo-
tesi probabile.
Parallela-
mente alle se-
rie monumen-
tai i Raffaello
attese a ritrat-
ti, a quadri da
cavalletto, a
pale d' altare,
alcune delle
quali rappre-
sentano lo sfor-
zo massimo
sostenuto dal-
l' artista per
avvicinarsi al-
l'ideale altissi-
mo d'arte che
da tempo (3),
gli balenava
nella mente.
Dei ritratti del periodo romano due soli
sono sicuri, cioè quello del Castiglione
al Louvre e l'altro di Leone X tra i car-
dinali Giulio de' Medici e Lodovico De
Rossi, Mirabili entrambi, non v' è altra
parola! In essi, Raffaello superò sé stes-
so, perchè seppe essere preciso come un
fiammingo e modellare con larghezza ita-
liana, rilevando le forme con la sempli-
cità robusta e plastica che aveva appreso
dai grandi fiorentini e dalla pratica del
La Madonna della Seggiola,
{Firenze, Galleria Fitti - Fot. Alinari)
(1) Palazzo Vaticano.
(2) Questo arazzo ha una curiosa storia. Fino al
secolo XVIII servì all'altare della Sistina, poi scom-
parve senza lasciare tracce (Ino a che nel 1873 venne
trovato rovistando casualmente in una camera del
Vaticano.
(3) Nota lettera al Castiglione, scritta intorno al-
l'agosto del 1514.
fresco, intonando l'insieiae nfu iiiioimo-
nia severa di colore e di chiaroscuro.
Astraendo dalle Madonne da cavalletto
in cui ebbero parte più o meno larga i di-
scepoli, restringeremo i nostri ultimi cen-
ni a pochi capolavori eseguiti per intoro
o in gran parte da Raffaello, La Madonna
detta di Casa d'Alba, ora nel Mu,seo di
Pietroburgo, corrisponde per lo stile al
tempo della Camera della Segnatura
(1509-1511). Questo tondo graziosissimo,
dipinto certamente in Roma, serba ancora
un delicato profumo ftoientino. La, Ma-
donna di Foli-
gno, al Vatica-
no, è forse infe-
riore alla gran-
de fama che
gode. Ve n n e
compiuta poco
dopo il 23 di
febbr. del 1512;
tnttavia si av-
verte ancora
qualche traccia
dell' influenra
fiorentina. Il
ritratto del do-
natore Sigi-
smondo Conti
è piuttosto su-
perficiale; i
Santi deboli
nella struttura
ed alquanto e-
sagerati nell'e-
spressione deb -
boDSi agli aiuti,
ma il putto con
la tabella, la
Vergine e il
Bambino, quantunque in attitudine tor-
mentata e michelangiolesca, sono deli-
ziosi e ci sembrano lavorati dal maestro
giunto ormai al sommo della potenza
creatrice e tecnica. La Madonna delia-
Seggiola, a Pitti, è capolavoro così noto
da non valere la pena d'insistere dopo
che avremo notato l'armonia deliziosa
del gruppo, la bellezza insuperata delle
forme, la purezza dei tipi soavissimi, la
finezza straordinaria della esecuzione, la
forza e la ricchezza del colorito influen-
zato certo da quello veneto di Sebastiano.
La Madonrva detta di S. Sisto è pure po-
polarissima. Rappresenta il punto cul-
minante raggiunto da Raffaello nella
composizione d'ancone, nello stile mo-
numentale, nella bellezza e idealità della
Vergine e nell'esecuzione meravi^diosa.
L'effetto che produce sul visitatore è ine-
— 253 —
La Madonna in S. Sisto ll>r>'s,ln, rinarnh-r,, - Fot. AUnari}
254 —
eprimibile quando la tela si mostra al-
riraprovviso nella saletta che a Dresda
le è destinata dove, regina dei cieli e
dell'arte, impera da sola. Che varrebbe
mai il tentar di descriverla? Troppi vi si
provarono e il risultato fu cosi disastroso
da togliercene anche il desiderio più lon-
tano. La parola, per quanto ricca ed
espressiva, non potrà mai riprodurre, o
almeno adombrare l'impressione del
moto della Verc:ine che scende sulle nubi
verso il popolo che l'adora : del viso bello,
ad un tempo, di suprema bellezza e d'un
ra£?:?io celeste che l)rilla nell'occhio se-
reno, delle forme elette del corpo sovra-
namente modellato e il moto, direi qua-
si innocente ed inqrenuo, che le avviva,
e, meno ancora, descrivere la serafica
beatitudine dei due angioletti paffutelli,
dimentichi di tutto che non sia la visione
superiore dei cieli aperti, osannanti alla
Madre, al Bambino. Sarebbe molto più
facile, e perciò non ne vale la pena, di
dare un'idea abbastanza precisa della
tecnica larga, facile, semplice dei due
angioletti e, in generale, di tutta la tela,
della vigoria coloristica dei panni, della
trasparenza delle ombre dolcissime delle
carni, della purezza nitida delle luci e
dei piani, del cielo luminoso, azzurrino,
trapunto di testine d'angioli vanenti
nelle nubi sottili. Agli stessi criteri e
ideali d'arte s'ispira la Santa Cecilia,
nella Pinacoteca di Bologna, altrettanto
celebre, dipinta quasi contemporanea-
mente e se non avesse molto patito do-
vremmo usare, per lodarla, le stesse pa-
role scritte per la Madonna di S. Sisto.
Attorno alla nuova nobile creazione fiori
immediata la leggenda, ma non possiamo
attardarci a riferirla. L'opera venne ese-
guita per intero da Raffaello, salvo, dice
il Vasari, l'intervento di Giovanni da
Udine, al quale il maestro avrebbe fatto
eseguire l'organo e gli altri stro menti
musicali. Nel Museo di Madrid si ammira
il cosi detto Spasimo di Sicilia, o la Ca-
duta di Gesii fiotto la Croce, dipint,a circa
il 1.517 ; forse nel finire dell'anno prece-
dente, se badiamo allo stile alquanto più
duro e remoto che nei quadri precedenti.
Anche questa bella composizione gode
molta popolarità ; fin dal 1550 il Vasari
la indicò come • cosa meravigliosa ».
Oggi ha perduto molto nella freschezza,
nel colorito qua e là ottenebrato, e, a vol-
te, annerito, e nell'armonia totale. Segui
di li a non m.olto il secondo S. Michele
al Louvre, dipinto nel 151S pel Re di
Francia. Esso pure ha molto sofferto per
restauri e pel trasporto sa tela. Ne an-
darono di mezzo ombre e colori, cresciuti
di tinta e di valore. Vi predomina Giulio
Romano, ma collaborarono diversi al-
lievi. Solenne come un monumento ono-
rario e funebre a un tempo rimane da esa-
minare la Trasfigurazione, l'idtima opera
di Raffaello, ch'egli lasciò q\ia e là in-
compiuta nella parte alla nostra destra.
Il più bel commento che mai potesse scri-
versi sull'opera ci sembra quello lascia-
toci dal Vasari : « ... pare che (Raffaello)
tanto si ristrignesse insieme con la virtù
sua per mostrare lo sforzo e il valore del-
l'arte nel volto di Cristo che, finitolo,
come ultima cosa che a fare avesse, non
toccò più pennelli sopraggiungendogli la
morte». Il compianto fu grande ed uni-
versale e quanti visitarono la salma glo-
riosa sopra la quale si ergeva a capo del
letto la tavola della Tra!^ figurazione non
potevano trattenere le lagrime. Tanta
bontà, tanto tesoro di bellezza, tanto sa-
pere giacevano spenti per sempre 0. soli
trentasette anni I
A chi consideri la brevità della vita
di Raffaello sembrerà miracolosa l'ab-
bondanza della produzione d'arte del
maestro, pur tenendo conto dell'aiuto
sempre crescente avuto a Roma dal 1511
circa in poi. Eppure quanto rimane di di-
pinto non rappresenta forse la metà del
lavoro ad olio di quell'artista mirabil-
mente fecondo. Trascurando il tempo che
diede agli scavi, allo studio di Vitruvìo e
dell'antica topografia di Roma, alla fab-
brica di S. Pietro, ad opere secondarie,
ed anche primarie, perdute e d{\ noi non
ricordate, ai cartoni per fresclii, tavole,
arazzi: ai disegni per un mausoleo, per
bronzi, per fabbriche ; alle scene dipinte
£ion ^lanc
lisciva speciale
per biancheria
Prodotto del LION NOIR
(Soc. An. Italiana. - Cap. L. 8,000,000
— 255
La Trasfiqubazionk (Roma. Pinocoteca Vaticana - Fot. Andwson),
— 256 —
pei Suppositi dell'Ariosto, al disegni per
le incisioni eseguito da Agostino vene-
ziano, rimane la mole, ancora immensa,
nonostante le dispersioni, dei disegni
preparatori ai dipinti, degli studi m.era-
vigliosi di nudi, di flgtire panneggiate, di
gruppi, d'intere composizioni ; di teste
e di altre estremità cavati dal vero con
tale sapere e conoscenza della forma, con
tale gusto nell'esecuzione rapida e per-
sonale da poter affermare che Raffaello
è forse più grande in quei piccoli fogli che
in certe tavole e freschi, e che non cono-
sce intera la potenza creativa, la profonda
scienza grafica dell'Urbinate chi non ab-
bia studiato con ardente amoro quelle
carte dov'è fissata tanta parte dell'anima
di Raffaello. Meditando su quello imma-
gini veloci, su quelle ricerche ansiose di
composizione, di sentimento, o di pura
bellezza, penetriamo nell'intimo lavorio
di quello spirito sereno, equilibrato e fe-
lice ; intendiamo per qiiali vie egli giun-
gesse a creare capolavori sublimi e per-
chè il poeta, parlando di nominanza re-
gale, assicurava che sarebbe durata :
.... iin che i fantasimi
di Raffaello ne' puri vesperi
trasvolin 4' Italia....
Conte Fr.\ncesco Malaguzzi Vai.kri.
I
LA RINASCENTE
Sedi: TORINO - MILANO - GENOVA - BOLOGNA
FIRENZE - ROMA - NAPOLI - PALERMO
LE ROVINE DELLA GVER-
RA NEL TRENTINO ^^
(Con U fotografie).
SUT.LA torre di Aujju.sto nel Castello
del Buon Consiirlio a Trento, sulla
torre del Castello castrobarcense e
veneziano a Rovereto, stilla torre
Aponale a Riva, e su tutti i campanili
del Trentino sventola il tricolore, sim-
bolo di quell'indipendenza che fu il so-
gno della parte miglioro di quella regione
per un secolo, perchè mai morì lassù la
memoria dell'appartenenza al Regno Ita-
lico, dal 1810 al 1813. mai languì la spe-
ranza di veder ricongiunte anche quelle
italianissime valli al resto d'Italia.
in buona parte massacrato : e basti ri-
cordare che i danni causati dalla guerra
in quella regione si calcolano ad un mi-
liardo e mezzo di lire, e che lo borgate o
paesi o contrade, in tutto od in buona
parte rovinato, sono circa centocinquan-
ta, appartenenti a circa cento comuni.
Nel primo suo balzo l'esercito italiano,
sino dal ma^io 1915, avanzò nelle valli
del Chiese, dell'Adige, della Brenta ; in
seguito all'otTensiva austrìaca, alla con-
radiana StrafexpedUion del 191G, gran
parte di quelle conquiste andarono per-
Viale Francesco All)erti a Riva di Trento (Trentioo occidentale).
Questo è r importante ; questo ò il
fatto capitale, che tutto fa tollerare e
passare in seconda linea ; ma ef^so non
può però, non deve ora far dimenticare
che il Trentino, se fu liberato, fu anche
dute ; con successive offensive e controf-
fensivo parziali, parte del terreno perduto
venne riconquistato ; e cosi dal Trentino
occidentale all'orientale, dall'alta Val di
Sole a Primiero, dal Tonalo al Passo di
17
258
Rollo, vonne formandosi nel Trentino
una fascia di guerra comprendente paesi
che passarono alternativamente dal-
l'uno all'altro dei due eserciti combat-
tenti, e che divenivano bersaglio dei
colpi delle opposte artiglierie che, coi
grossi calibri li sgretolavano e riduce-
vano a cumuli di macerie, o colle bombe
incendiarie li facevano preda del fuoco.
Tutta la popolazione di questa zona
fu, com'è naturale, fatta evacuare ; quel-
la della Vallarsa e Valsugana orientale,
di parte della Lagarina, di Brentonlco,
dì Condino, ecc. verso il regno, il resto
fu deportato nella Boemia e nella Mora-
gli uomini di varie razze distruggevano
o disperdevano la ricchezza accumulata
nei secoli da una popolazione laboriosa
e sobria.
Spuntò il giorno radioso della vittoria;
il 2 novembre 1918 le truppe italiane cac-
ciando davanti a sé il nemico fuggente,
entravano a Rovereto, ed il giorno se-
guente a Trento ; dopo travolte le truppe
maledette, fu spazzata via tutta la spor-
cizia che esse si erano lasciata indietro ;
ed tm po' alla volta tornarono, dall'in-
ternamento e dall'esilio, i profughi ai
loro paesi.
Ai loro paesi? Di questi, molti non <r >-
Veduta parziale della borgata di Mori (Trentino orientale).
via, nell'Austria, a vivere di stenti e
d'avvilimenti. Fatta evacuare fu pure
la popolazione nell'immediata vicinanza
a tergo delle linee austriache ; e si può
pensare quale strazio abbiano fatto le
truppe austriache (formato per la mas-
sima parte di Croati, Bosniaci, Unghe-
resi) di quei paesi abbandonati !
L'Austria chiamò nel Trentino sotto
le armi 60.000 uomini ; ne fece evacuare
o ne confinò, internò, arrestò.... fucilò
ed impiccò 150.000 ; circa 30.000 ven-
nero trasportati od emigrarono sponta-
neamente nel regnò ; e così ben 240.000
persone (e cioè piti della metà della po-
p.ilazione del Trentino, che era dì 384.000
abitanti) furono allontanate dalla regio-
ne, la cui vita restò cosi per quaranta
mesi paralizzata, mentre le artiglierie e
varono che le rovine, perchè le case od
erano rase al suolo od erano scoperchiate
e massacrate ; ed anche le case che, di
lontano, davano l'illusione di trovarsi
ancora in stato discreto, a chi vi entrava
esse apparivano poi semplìdi scatole ai.-
cora coperte ma vuote, e private non
solamente della mobilia e degli arredi,
ma ben anche dei pavimenti, soffitti,
travature. Nei tre lunghi inverni dì guer-
ra faceva freddo, ed i soldati avevano bi-
sogno di riscaldarsi ; le trincee, dopo le
lunghe pioggie, erano fangose, ed era
necessario pavimentarle e coprirle dì
assi ; e di ciò nessuno può meravigliarsi
e lamentarsi ; la guerra è la guerra ; ma
meravigliarsi e lamentarsi si può invece,
o forse sì potrà un giorno, dì svaligia-
menti e furti che non sono in modo al-
259
cimo giustificati da ragioni di guerra, ma
che sono il prodotto di imperdonabili
esosi tA.
Vogliamo compiere una rapida visita
a questa fascia di guerra, o fascia di do-
lori?
Nell'alta Val di Sole, che si diparte dal
Tonalo, i forti che l'Austria aveva da
lunghi anni ivi opposti alla sua alleata,
non poterono mai. sino al giorno del
totale travolgimento dell' esercito a\i-
striaco, venire superati dallo nostre
truppe ; e solo qualche frazione (come
Ck>rtina) del comune di Vermiglio fu ro-
prossa borgata di Condino non soffrì
gravi danni dalle artiglierie, ma fu però
completamente liberata di quanto posse-
deva, e vuotata sapientemente e siste-
maticamente come un'ostrica. La Valle
di Lcdro, tutta ancora vibrante di me-
morie garibaldine, passò più di ima doz-
zina di volte da una mano all'altra, e
dove non giunse la palla del cannone
ad abbattere giunse la mano dell'uomo
a.... spostare gli oggetti. Riva, la bella
cittadina benacense, la perla del Garda,
fu risparmiata fino agli ultimi mesi di
guerra, quando le nostre artiglierie dal-
Una fabbrica di salumi a Tierno di Mori (Trentino occidentale).
vinata dalle nostre artiglierie ; nella Valle
del Chiese 1 cinque forti di Lardare fer-
marono la nostra avanzata, e gli opposti
trinceramenti correvano di qua da quei
forti, e eotto le opposte artiglierie au-
striache ed italiane vennero a trovarsi,
per tre anni, i gii\ fiorenti paesi di Daone,
Cimego, Praso, Strada, Prezzo, C!ologna,
Bersone, Por, ridotti tutti, nella loro
massima parte, a mucchi di rovine. La
Vi
ENTRIERE
GjENICHE
svmmì
l'Altissimo di Mont^e Baldo colpirono ed
in gran parte rovinarono circa 400 delle
800 case"; e danni ebbero pure Arco ed
i paesi contermini, e devastate furono le
feconde campagne che videro sparire
per la massima parte le viti e gli olivi.
La romita Valle di GrestA, fiancheggiata
dal Biaveno (il Biaena dei bollettini di
guerra ; uno dei non pochi nomi errati
o deformati) e dal Creino, e fronteggiata
SPECIALISTA ISTRUTTORE
Dottor GIUSEPPE SIGURINI
MEDICO CHIRURGO
MILANO VIA PLINIO IO MILANO
l.Cffffere " CEN^i'I HVl. METOnO"
-^^ nella Fifa Pratica ■■
— 260 —
dal Dosso Alto e da altre vette del Baldo,
ebbe i suoi paeselli ridotti quasi tutti
e quasi interamente a cumuli di rovine.
A mezzodì della Valle di Cresta corre,
Allo sbocco orientale di quella valle è,
o piuttosto era, la grossa borgata di
Mori che, tranne il breve periodo dal
16 dicembre 1915 al 16 maggio 1916,
La via principale di Marco, Valle Lagarina (Adige).
dal Garda all'Adige, la valle che è abbel-
lita dal verde laghetto di Loppio, da
cui esce il Cameràs, che va a gettarsi
nell'Adige ; e colà, della splendida villa
restò sempre, durante la guerra, in mano
degli Austriaci, che avevano le loro trin-
cee e nascondigli sino nelle tombe del
cimitero. La borgata^era sotto il fuoco
Interno della chiesa di Marco, Valle Lagarina (Adige).
dei Castelbarco (che era ricca dì un ar-
chivio storico che fu tutto incendiato
o disperso) non restano che poche nere
muraglie.
delle nostre artiglierie della Zugna, della
Talpina, del Baldo ; e delle sue 746 case,
320 furono rase al suolo, e 264 rovinate
in modo da riuscire inabitabili. Una ricca
261 —
frazione di Morì, sulla via verso Brente -
nico, è Tierno, pur essa completamento
rovinata ; mentre delle frazioni di Bren-
tonico non poche furono dannesf?iato
dalla mano rapace del re degli animali.
Cosi siamo arrivati alla valle mediana
del Trentino, alla valle dell'Adige, che
divide il Trentino occidentale dall'orien-
tale. Sino dal 27 maggio 1915, due giorni
dopo il principio della guerra, le truppe
italiane, guidate dal generale Cantore
(spostato, se non silurato, perchè andava
troppo avanti), occupavano Ala, e nei
mesi successivi, prima che l'anno fosse
compiuto, erano già giunte al Ponte di
reto. Il gruiKu- piu/zaie dei Ronchi, che
si stende a mezzodì delia città, fra essa
e il cimitero di Santa Maria, era abbellito
da filari di vecchi alberi, e fiancheggiato
dalla Chiesa e Collegio delle Dame In-
glesi, dalla conceria di pellami CoUer o
da due vaste e nuovissime caserme ; ma
alla vigiha del principio delle ostilità
gli Austriaci, per avere libero il campo
di tiro, fecero saltare in aria colla dina-
mite tutto ciò, ed il piazzale è ora, e
resterà fin Dio sa quando, un deserto
sassoso, una pianura morta come quella
dell'attiguo cimitero.
La gentile ed operosa città di Rovereto,
La parte mediana di Lizzaiia, Valle Lagarina (Adige).
Pan Colombano, al Sich, alle Porte, a
Cistel Dante, a Lizzanella, e cioè ad un
chilometro da Rovereto. In seguito al-
l'offensiva austriaca del 1916 noi do-
vemmo ritirarci sino a Serravalle, e cosi
Lizzanella e Lizzana furono rioccupate
da^^li Austriaci (che sopra Lizzana, a Co-
sta Violina, fecero prigioniero Damiano
Chiesa, fucilato poi nel Castello di Tren-
to), o Marco venne a trovarsi poi per più
di due anni fra le due linee di battaglia
e le opposte artiglierie ; ed è per questo
che quel paese è ridotto ad una indescri-
vibile rovina, che gareggia colla famosa
dantesca • ruina che nel fianco Di qua
da Trento l'Adice percosse », e presso la
quale sorgeva e risorgerà il paesello, la
cui chiesa è pure ridotta ad un cumulo
di macerie. A nord di Marco sono Liz-
zana e Lizzanella, pur essi in buona parte
.li«t rutti, e cosi si giunge presso Rove-
completamente evacuata dal maggio al-
l'agosto 1915 e sino al 1918, e radical-
mente saccheggiata dalla soldatesca au-
striaca, per espresso ordine dei superiori,
era sotto le nostre artiglierie dello Zugne
e del Baldo ; e delle sue 864 caso ne ebbe
colpite 848. Questo si vanno via via ri-
parando ; ma anche allorché esse sa-
ranno riparate, e restaiirate ed abbellite
tutt(% non si sarà fatto nulla, se non po-
tranno risorgere le circa settanta in-
dustrie che davano vita alla città. Senza
esse Rovereto sarebbe un bel corpo sen-
z'anima ; ma anclie quell'anima darà
presto (non si può, non si deve dubitarne)
« il possente anelito della seconda vita ».
Più ancora del Trentino occidentale
è danneggiato il Trentino orientale ; e
ciò apparirà naturalo quando si pensi
che l'esercito nostro qui avanzò più pro-
fondamente nelle vallato della Brenta o
— 262
e doi due Lenì, e cioè nella Valsugana,
In Terragnolo, nella Vallarsa. Nella Val-
sugana le nostre truppe si erano spinte
sino ai Masi di Novaledo, a cinque chilo-
metri da Le vico, e cioè a venticinque ad
est di Trento ; in se{?uito all'oflEensiva
austriaca del 1916 avevano dovuto riti-
rarsi sino di là del vecchio confine ; con
successive avanzate si potè riprendere la
linea del Maso ; in seguito al disastro
di Caporetto tutta la Valsugana fu abban-
donata, ed essa non fu ripresa che dopo
la vittoria di Vittorio Veneto. In queste
alterne vicende belliche, gravi danni ebbe
spinti sino di là dalla frazione di Piazza,
ed in Trambillano (ai piedi dello Spil,
sperone del Col Santo -Pasubio) sino a
Pozza, ed in VaUarsa sino ad Albaredo.
In successive nostre avanzate offensive
buona parte della valle fu da noi ricon-
quistata ; ed è in una di quelle azioni
parziali che, sul Monte Corno, furono
fatti prigionieri Cesare Battisti e Fabio
Filzi, assienae il 12 lugUo 1916, due gior-
ni dopo la cattura, assassinati col cape-
stro nella fossa del Castello di Trento, già
avvezza ad altri delitti austriaci. Pei
numerosi paeselli e contradine che for-
Gruppo di case a Lizzanella presso Kovereto, Valle Lagarina (Adige).
a soflPrire il capoluogo della valle. Borgo,
sottoposto alle artiglierie austriache della
Panarotta ; e completamente o quasi
completamente distrutti restarono, oltre
ai paesi ad est di Borgo (e cioè Telve
di Sopra, Telve di Sotto e Torcegno),
anche tutti quelli della conca di Strigno,
e specialmente Strigno, Spera, Samone,
Bieno, nonché Castel Tesino nella pitto-
resca valle di Tesino.
Anche in Terragnolo i nostri si erano
mano il comime di Vallarsa non uno è
rimasto intatto, ed alcuni sono stati com-
pletamente distrutti ; distrutto intera-
mente il tesoro zootecnico, e devastati
radicalmente i boschi, le due uniche ric-
chezze della valle.
Agli altri mali vennero ad aggiungersi
(in causa delle lunghe privazioni e disagi)
anche le malattie : il tifo nella Valsugana,
la tisi, che si è sostituita alla pellagra, in
Terragnolo.
Preferite ovunque e sempre
ék la Crema per Calzature
LION NOIB
Soc. An. Italiana. - Capitale L. 3,000,000.
• • MILANO - Via Trivulzio, 18 - MILANO • •
263
Abbiamo visto quello che si ò disfatto ;
e vediamo ora brevemente quello che si
ò fatto.
Diciamolo subito : si è fatto troppo
poco, troppo adaprio, troppo tardi !
Diecine e diecine di mi?liaia di persone
furono, e ««ono ancora in parte, costrette
a dormire sul nudo terreno, o su putrida
pagha, in baracche male costruite, o
negli avvolti nmidi e gocciolanti, o nelle
stalle, o negli avanzi delle chiese, in un
agglomeramento ed in una promiscuità
permesso di emigrare, lontano lontano, di
là dai monti, di là dai mari.
La causa di questo gravo inconveniente
si deve cercare nella eterna Conferenza
di Parigi, negli stiracchiamenti di tanti
filosofi e teorici di questo e dell'altro
mondo, così lontani dalla pratica della
vita, così insensibili alle voci angosciose
del popolo dolorante. Il Trentino era
terra occupata, ma non era terra an-
nessa ; era ternato dalle truppe italiane,
ma non apparteneva all'Italia ; si con-
La spianata dei Ronchi a mezzodì di Rovereto, Valle Lagarlna (Adige).
he furono causa di tutte le malattie e
miserie morali e materiali che si pote-
vano prevedere; si perdettero bon undici
inesi, e fra essi i mesi migliori ; e ci si
avvicinò all'inverno senza pensare a pro-
curare per la fredda stagione un conve-
niente riparo a tanta povera gente, la
quale coree il pericolo di ritornare ancora
il!a dolorosa vita dei profughi, o ad at-
ndcre con ansia il momento in cui fosse
siderava come occupato provvisoria-
mente, e quanto vi si fece ebbe tutti I
caratteri della provvisorietà.
Anche gli affari civili fiirono lasciati
per conseguenza, per troppo lungo tempo,
nelle mani dell'autorità militare, il che
era cosa necessaria nel primo mese dalla
liberazione, utihssima nel secondo, utile
nel terzo, ma poi sempre meno utile, sino
a divenire in parte dannosa, noi mesi sue-
DEBOLEZZA-NEURASTENIA
e simili malaitie. stimolano frli
speculatori a burlare il pubblico.
m^^^^m^^^m^t^^t^^^t^^^^^^m^^^^^^^^^^mmm^mma^im La cura più etlicace e illftpe-
r.ibil.' f istituita dil KIGENBRATOKE con 1 GRANULI DI STRICNINA precisi
fosforici. Questa cura ha dato sempre il suo risultato, perchè rinvigorisce l'intero organismo, rido-
nando la salute. K sublime. - La cura completa (di due mesi) costa I>lre 32, 70, anticipate, al-
l'unica Fabbrica Lombardi & Contardl - Napoli, Via Roma, 345. Per l'effetto immediato
vi è l' Acanthea Vlrllls innocua. Lire 11 ; per posta Lire 12, anticipate. Necessaria agli sposl^
— 264 —
cessivi, perchè le autorità militari (che, rltà civile, rappresentata dall'on. Crc
per quanto stava in esso, fecero tutto darò ; e le cose cominciarono ad avviars
quello che era possìbile, e compirono un verso il meglio,
mondo di bene), scarse, scarsissime di Nel Trentino occidentale, ove possent(
V tf^-^-. gf ,^ 1
|à ;>:;
4
1-
!
Frazione Parrocchia, comune di Yallarsa ('irentino orientale;.
mezzi, e troppo staccate dall'ombelico si sente il soflBo dell'energia lombarda,
di Roma, si trovarono presto a disagio, si era cominciato a lavorare anche prima
e fecero stare a disagio il paese. d'allora ; e nelle Giudicarle si cominciò
Se non annesso, il Trentino (assieme e si confiniTÒ a lavorare, senza attendere
Una via di Caldonazzo, nella Valsugana (Trentino occidentale).
coir Alto Adige, che durante la guerra le perizie e gli anticipi del governo ; Riva
nulla perdette e molto guadagnò), fu va risorgendo a vista d'occhio, e sarà
almeno, dalla Conferenza di Parigi, as- presto molto più bella di prima, colla
segnato all'ItaUa ; dopo nove mesi l'au- sua Rocca isolata, il giardino pubblico
torità militare cedette il posto all'auto- ingrandito, il lungolago asFiourato ; ed
— 265
a Riva la guerra apportò tutti i vantaggi
che apportò il terremoto ad un'altra cit-
tadina del Garda', e cioè a Salò. Più tardi
e più lontanamente si lavorò a Rovereto;
ed invece ben poco o nulla si fece, per
troppo luniro tempo, nolla bassa Valle
La^arina, nella Vallarla, a Trambilleno,
a Terragnolo, nella Valsugana, ove le
popolazioni, per l'immensità del disastro
e la scarsezza od assoluta mancanza di
aiuti, si sentirono avvilite, depresse,
sconfortate, senza il coraggio dì iniziare
un lavoro di cui non credevano possibile
la fine.
I Trentini della fascia di guerra, ri-
tornati ai loro paesi, ritrovarono le loro
case In rovina o le trovarono vuote di
tutto ; arrivarono col vestito, vecchio e
sdruscito, che si trovavano indosso; ar-
rivarono senza possedere una camìcia di
ricambio, un letto, un lenzuolo, una sedia,
mi piatto. Ve lo immaginato voi il tor-
mento di trovarvi e dover vivere in
una casa vuota di tutto ? di non posse-
dere xm guanciale su cui posare il capo
stanco, im bicchiere per attingere un
po' d'acqua?
A questi bisogni (vestiti, lenzuola, sto-
■:^^^^*^.
La « Via Fratelli » a Borgo di Valsugana (Trentino orientale).
Il governo, in gran parte in causa della
Conferenza di Parigi, come dobbiamo ri-
petere, e come tutti devono ammettere,
fece poco e specialmente fece tardi, ed
esso solo poteva dare il grande aiuto per
lenire la grandiosità del disastro ; ma
c'erano e ci sono ancora bisogni ai quali
avrebbe potuto però supplire la fratel-
lanza nazionale, la carità italiana, se è
proprio vero che « l'Italia s'è desta », e
desta non solo per cantare e sbandierare,
ma bensì per formare una sola grande
famiglia di veri fratelli. Non si può cer-
tamente dire ciìc tale carità sia mancata;
Milano, Brescia, Cremona, Rovigo, Par-
ma, Vicenza, Verona, ed altre città an-
cora, si mostriirono degne della loro fama,
e corsero in aiuto dei fratelli sventurati ;
ma quante altre citta fecero poco o non
fecero nulla I
vàglie) avreì)be potuto e dovuto ponseire
piti largamente la pubblica caritù ; ma
che dico carità? A tutto ciò avrebbe do-
vuto pensare il dovere nazionale. Perchè
ì danni della guerra, combattuta da
tutta l'Italia e per tutta l'Italia, dovrel)-
bero venir sentiti e sostenuti da una sola
e piccola parte di essa ? E perchè tiittì
gli Italiani che cbbjero la fortuna di re-
star cosi lontani dalle bombe, dagli in-
cendi, dai saccheggi, da. tutti i danni
della guerra, non dovrebbero contribuire
spontaneamente, e con gioia, ad alleviare,
con lieve sacrifìcio, tale danno ?
Ma forse il Trentino fu dimenticato ?
Eh ! no; esso fu anche troppo ricordato;
ed a Trento (che dalia guerra fu danneg-
giata meno di qualsiasi altra parte del
paese, e di essa non conserva più traccia)
accorsero, a schiero, a frotte, a cqn tinaia*
266 —
a migliala, gli escursionisti, gli alpinisti,
i turisti, i gitanti di tutte le città dell'Ita-
lia settentrionale, ed anclie di altre parti
della penisola ; e portarono auguri, sa-
luti, applausi, indirizzi, pergamene, tar-
ghe, lapidi, bandiere in numero stermi-
nato ; e coi numerosi e focosi discorsi
minacciarono di far fondere la statua
bronzea di Dante e far scappare Minosse,
timoroso di dover affogare nel mare della
retorica.
Oh ! se quella brava gente, e quella
che era restata a casa, fosse andata, in
cambio di fermarsi a Trento, a portar
aiuti di fatti e non di parole, alle terre
devastate ! o meglio ancora se, invece di
disturbarsi e stancarsi tanto, avesse man-
dato qualche sedia e qualche metro di
tela!
Tutte codesto miserie, tutte codeste
leggerezze di pura marca italiana, passe-
ranno, ed il Trentino risorgerà più bello,
più forte, più florido di prima; ed allorché
avrà fatto risorgere le sue stazioni cli-
matiche, distrutte o danneggiate dagli
Austriaci, e completate le sue linee fer-
roviarie, potrà far rinascere il concorso
dei forestieri, e far comprendere agli
Italiani che per godere bellezza e gran-
diosità di paesaggi non occorre andare
nella Svizzera ; e le sue numerose e
possenti cascate, il suo carbone bianco,
sostituirà in notevole misura ìC carbone
nero, e ringagliardirà le industrie, ed i
pascoli liberati dalle trincee, ed i boschi
ringiovaniti, porteranno un forte contri-
buto alla ricchezza del paese ; ed i com-
merci, in questa zona di passaggio fra
l'Italia e la Germania, e di scambi e
relazioni internazionali, rifioriranno ; e,
liberi dai ceppi della tirannide ignorante
e sospettosa, risorgeranno anche gli studi
in un paese cosi ricco di ingegni fervidi
e volenterosi.
Le piaghe della guerra saranno rimar-
ginate ; sulle rovine solferanno paesi e
borgate più belle, più eleganti, piti re-
golari, più igieniche di prima ; le miserie
passeranno e saranno dimenticate ; ma
non passeranno la libertà e l'indipenden-
za nel Trentino ormai per sempre riunito
alla grande madre desiderata ; ed anche
adesso, in ogni angolo del Trentino, sorge
pur dalle rovine, possente il grido : Viva
malia !
Ottone Brbntari.
FERNET-BRANCA
SPECIALITÀ DELLA SOC. AN. FRATELLI BRANCA DI MILANO
I AMARO TONICO, APERITIVO, DIGESTIVO 1
>f INDISPE^NSABILE. IN XUTTR LR FAMIGLIE. ^
n^lMIGlfl
( Con 9 iUuatrazioni) .
imiinillFlli Trieste, nel 1913. uovlo-
=. ^ lento temporale abbattè
^ ^ UDO degli alberi secolari,
= y^ ^ lodogni (celtis australis)
W /^L "^ che sorgono dinanzi alla
^ ^ JL ^ cattedrale di San Giusto,
^ ■= sul colle cantato da Gio-
^ = sue Carducci. La gente
^ ,„, ,,,, ^ si recò quasi in pellegri-
nillllllllllllllllllllllliy naggio a vedere l'antico
gigante abbattuto ; chi potè se ne pro-
curò un pezzo del legno per tenerselo
come ricordo ; I giornali ne parlarono
diffusamente, Illustrandolo per lungo e
per largo ; gli alunni della Società Oin-
nastica si presero l' incarico e si assicu-
rarono l'onore di piantarne uno nuovo
sullo stesso posto con una cerimonia so-
lenne, per la quale Riccardo Pitteri
scrisse una poesia cantando l'origine ro-
mana di Trieste, gli uomini illustri che
appartengono alla storia triestina. Enea
Silvio Piccolomini, Andrea Rapido, Raf-
faele Zovenzoni, e le speranze dell'avve-
nire' A chi non conoscesse le condizioni
speciali della vita triestina e la speciale
aura, a cosi dire, psicologica che vi si
respirava, questo fatto potrà parere o
-f^ntimentale o puerile o magari comico,
>nie quando un elegante ironista prese
1 giro il cerimoniale col quale a Ravenna
fu accesa la lampada di Dante, alimen-
tata dall'ampolla di Trieste, per mezzo
di uno zolfanello d'una scatola della I.eya
nazionale. Ma va ricordato che gli Ita-
liani tagliati fuori dalla patria e soggetti
'l'Austria, potevano manifestare solo
. mezzo di simboli quello che non era
permesso di esprimere con le parole.
E questo è il caso del lodounn, che parve
quasi un'istituzione cittadina violcnte-
rnonte schiantata dall'arbitrio, natural-
mente, austriaco, come la polizia aveva
fatto di tanti sodalizi triestini. Ma quasi
a significare che la persecuzione poli-
ziesca non arriverà a sradicare il senti-
mento d'italianità, i giovani della Società
ginnastica, la quale in cinquant'anni era
stata sciolta e rifatta una decina di volte,
ora piantavano l'albero nuovo a simbolo
e sfida.
Del resto è noto che a Siena, tra il 1848
e il 1860, nell'occasione della famosa
corsa del Palio, con uno speciale omaggio
di entusiasmo e di applausi veniva salu-
tata la contrada dell'Oca, la quale ha
bensì il vanto di aver dato I natali a Santa
Caterina dei Benincasa e di contenere la
Fontebranda ; ma più immediata era
allora la causa delle manifestazioni po-
polari : la sua bandiera istoriata con-
tiene il tricolore, il simbolo del volere
unitario d'Italia.
Per ristessa ragione ogni combinazione
anche casuale dei tre colori faceva dare
un sobbalzo al cuore di ogni buon trie-
stino od irredento in genere, per i quali
il Quarantotto, con i suoi entusiasmi e
le sue ingenuità, ha durato virtualmente
sino all'anno della liberazione. Perciò
appunto la polizia austriaca dava una
caccia accanita ad ogni combinazione del
tre colori : fatica vana, come si può ben
comprendere, perchè il bianco, il rosso
e il verde sono tra le armonie più fre-
quenti della natura, e perchè il tricolore
come emblema della patria acquistava
un valore di significazione ancor più caro
in quanto era proibito.
a!i formare o all'usare il tricolore an-
dava unita una certa piacevole coscienza
di correre un qualche rischio, di fare ima
manifestazione meritoria di un senti-
mento perseguitato dalla legge dello Sta-
— 268
to, ma conaandato dalla Natura. Entrò contro la propria volontà, come aveva
adunque nella psicologia dell'amor patrio fatto, nel 1S61, la dieta istriana, la qua-
quell'elemento stimolante del contrasto le, invitata ad eleggere xm deputato per
che è proprio dell'amore in genere, per il parlamento di Vienna, votò per: nes-
cui è desiderata soprattutto la donna suno. Ma quando, soprattutto con la
contesa e vietata, come ne fece una tanto conclusione della Triplico, l'Italia uffi-
graziosa rappresentazione O liostand, nei cialp rinunciò per il momento alle sue
Romanzeschi. Ed anche nella vita politica rivendicazioni ed abbandonò a sé gli ir-
gli irredentisti, gli accesi dell'amore d'Ita^ redenti, questi dovettero trasformare la
lia, furono de-
finiti per ro-
manzeschi,
fantastici, ir-
responsabili
da quelli che
non intesero
come un simi-
le stato psi-
cologico non
può durare e e
non è secondo
le condizioni
di fatto, anzi
è un fatto es-
so stesso ; e
che fuori del-
la realtà e del-
la verità era-
no le autorità
dello Stato
austriaco, o
meglio l'Au-
stria, la cui
costituzione
contraddice-
va a quelle
che sono ora
le leggi dei
popoli.
Q uando,
nel 1866, si
formò il gran-
de stato na-
zionale, ma
ima minoran-
za di Italiani
rimase entro
n lodogno che era dinanzi alla cattedrale di S. Giusto
a Trieste, abbattuto dalla bora nella notte del 14 ott. 1913.
(Fot. Museo Civico).
loro opposi-
zione aperta
ed, adagian-
dosi alle con-
dizioni reali,
cercarono un
mezzo di di-
fesa nelle leg-
gi dello Stato.
Il governo da
parte sua, al
quale interes-
sava di mo-
strare,soprat-
tutto all'este-
ro, di avere
sudditi con-
tenti e tran-
quilli, accettò
questa appa-
renza di col-
laborazione,
illudendosi di
farne, non sa-
peva nemme-
no esso con
che mezzi, dei
buoni austria-
ci, e diede in-
carico alla po-
lizia di prov-
vedere che
questa illu-
sione non ve-
nisse turbata
da fatti con-
trarli. E la po-
lizia e gli Au-
i confini dell'Austria, l'irredentismo fu la striaci fanatici, prendendo gli indizi, cioè
condizione di fatto di questi Italiani se- le conseguenze, per le cause, si persua-
parati dalla madre patria. Dapprima essi sero che l' irredentismo fosse prodotto
si chiusero nella pregiudiziale del non ri- dall'arbitrario aizzamento di alcimi esal-
conoscersi legati ad uno stato straniero tati, i quali per una congenita, quanto
LA RINASCENTE
NOVITÀ oooooooo
oo bl STAGIONE
A^Obfl oooo oooooooo
• o ULTini nObELLI
269
ingriiistiticAta avversioue coatro l' Au-
stria si sforzavano di traviare i buoni
e felici sudditi dello Stato. Si trattava
per loro di una malattia morale da cu-
rare per II l)ene dell* umanità, come
già l'imperatore Francesco I faceva con-
dannare o tormentare il Pellico e i
suoi nobili compagni per salvare loro
l'anima. Durante la guerra un Commis-
sario di poli-
zia di Trento
pubblicò un
suo patriottico
romanzetto,
nel quale l'Ir-
redenta, come
la chiamava-
no i tedeschi,
era rappre-
sentata per
una società
di Milano, la
quale per
mezzo di un
caffè -concer-
to e di una
bisca ammas-
sava i denari
per acquista-
re i congriurati
rnntro l'Au-
stria. Con
(|uesta fissa-
zione, impe-
divano, proi-
bivano, se-
questravano
figni cosa, pur
uccorgendosi
chealoro, co-
meaTant^o,
sfuggiva l'es-
senziale. E
nell'esaspera-
zione di que-
sto lavoro vano, .sentivano che l'unico
mezzo per sopprimere l'irredentismo era
quello, se possibile, di distruggere tutti
gli Italiani; non potevano, naturalmen-
te, rendersi conto che c^ n'era ancora
im altro, e possibile : distruggere l'Au-
stria.
Di (jiK-.-ta stessa persecuzione si gio-
vavano i nobili spiriti insofferenti per
indirizzare ad una mota precisa il vago
sentimento di malessere dogli Italiani
soggetti all'Austria, per mostrarne sem-
pre viva, com'era di fatto, la fiamma,
per accenderne i tiepidi e gli incoscienti.
Trieste. - Monumento a Domenico Rossetti.
Così l'Italia veniva imparata ad amare
come qualcosa di arcano e di sacro che
non si potesse chiamare col suo nome,
ma a cui si dovesse accennare con parole
nascoste, con simboli segreti. Ed ecco
perchè era spedalo l'atteggiamento psi-
cologico degli irredenti di fronte al tri-
colore, alla stella a cinque punte, al nome
stesso d'Italia ; li riguardavano con un
. tremore ed
una commo-
zione simili a
quelle con le
quali i primi
Cristiani con-
sideravano il
simbolo del
pesce, o gli
iniziati in ge-
nere le prati-
che e le for-
mule del rito.
Il formare
o sventolare
pubblicamen-
te il tricolore
era una cosa
d'importanza
non facilmen-
te intelligibile
a chi non ab-
bia imparato
ad amare i
colori della
patria attra-
verso allo
proibizioni ed
alle minacele.
Un anno di
carnevale i
soci della Oro-
rane Trieste si
accordarono
di gettare da
una finestra
della loro sede serpentine verdi, dalla
prossima bianche o dalla terza rosse ;
queste, trattenute sul davanzale, rima-
nendo stese su l'asta della tenda della
sottostante bottega, formarono un trion-
fante bandicrone tricolore ; la società fu
sciolta dalla polizia per colpa di « pub-
blico scandalo ».
Ma talvolta furono Inalzate vere ban-
diere, per mozzo di astuzie che parreb-
bero un gioco, se non fossero sgorgate
da intonti scrii. Un giorno, proprio alle
dodici, il tricolore sali sulla torre del pa-
lazzo di città, per mezzo dell'ingegnoso
meccanismo di un contrappeso che agi
quando una candela no bruciò lo spago
— 270
di rlteprno ; la guardia accorsa per arro-
stare i colpevoli, non si trovò dinanzi
che la candela, la quale continuava ad
ardere quasi in aria sorniona di canzo-
natura. E pochi mesi prima della guerra,
in un giorno che passavano per Trieste
le automobìli partecipanti ad una gara
internazionale, sventolò proprio nella
piazza maggiore una bandiera tricolore,
la quale era stata fatta salire in alto con
l'aiuto di alcuni palloncini aerostatici da
ragazzi, sotto ad un punto dove passa-
vano fili telegrafici che la trattennero
così a mezz'aria. Nel giardino pubblico
di Gorizia fu piantata xma magnolia por-
porina, la quale fiorendo divenne tutta
un trionfo tricolore : dlfattì, 1 petali sono
all'esterno di color rosso porpora, nel-
l'interno bianchi, e su dal mezzo s'alza
il pistillo d'un bel verde vìvo.
Voglio ricordare anche un aneddoto
buffo. Un padre fu citato a scuola per
essere informato dì un grave trascorso
del figlio. Il professore, tutto irritato, gli
mostrò il compito dì casa scritto con in-
chiostro verde. E poiché il padre non
comprendeva, l'altro gli disse : « Come !
non capisce? Il tema è scrìtto in verde,
e quando io avrò fatto le correzioni con
l'inchiostro rosso, si avrà il tricolore ! »
Non meno caro emblema è la stella a
cinque punte, la quale corrisponde an-
ch'essa ad un'armonìa naturale, come
dimostra la quintuplice disposizione dì
molti animali marini (soprattutto la
stella dì mare) e dei petali nella gran
maggioranza dei fiori ; e rappresenta un
movimento ascensionale. Ma poiché è
un simbolo nazionale italiano, preso a
distintivo dell'esercito, era proibito dalla
polizia austriaca dove essa lo sospettasse
segnacolo d'italianità. Ed appunto perciò
comparve nelle decorazioni dei libri, nelle
aiuole dei giardini e dovunque sì potè
metterla.... e conservarla, giacché qui
il sotterfugio era meno facile, trattandosi
dì una figura ben definita e non dì una
combinazione dì colorì. La Società gin-
nastica ebbe a soffrire sequestri e pro-
cessi per averne fregiati ì diplomi di pre-
miazione degli alunni. Di una stella a
cinque punte si cinge la testa della figura
allegorica dell'Archeologia nel basamento
del monumento a Domenico Rossetti ; la
quale diede tanto sui nervi alla polizia
che ripetute volte mandò sua gente a to-
glierla e sostituirla con una a sei punte,
l'unica che l'Austria riconoscesse. Dì
questo fatidico ornamento l'architetto
progettista riuscì a decorare la nuova
pescheria dì Trieste, facendovi entrare
a guisa dì capitelli le poppe di bragozzi
chioggiotti, le quali portano sul dinanzi
quasi fossero occhi, due stelle a cinque
punte. E benché appena si vedessero e
sfuggissero ai disattenti, suscitarono le
ire dei leccapiattini ; e tra le straordinarie
fatiche del commissario Imperiale ci fu
quella di farle sparire. Ora ci sono di
nuovo.
Alla Pescheria di Trieste.
Decorazione con bragozzo chiozzotto
dalla stella a cinque punte.
(Fot. Opiglia).
La fantasia popolare era sempre In
cerca di nuovi segni e simboli, con ì quali
potesse manifestare ì vietati sentimenti
dell'anima e colse subito la combina-
zione che il nome della prima Regina
d'Italia coincideva con quello di un bel
fiore, per fare della margherita l'emblema
della sognata unità della patria. La po-
lizia proibì perciò l'uso del fiore In tutti
ì luoghi dove essa avesse potere di farlo,
p. es. nei pubblici uffici e nelle scuole ; e
scrisse sul libro nero delle persone so-
spette quelli che lo portavano ; ma non
potè impedire (se mai, in tal modo lo
favorì) il diffondersi del nome che un
sempre maggior numero di genitori im-
poneva ai propri figli, insieme con quelli
di Vittorio, Umberto, Italo, Italia, Jo-
landa, Mafalda, Galliano. E quando imo
dì questi nomi veniva fatto in una pub-
blica radunanza, com'era quella per la
premiazione degli alunni della Società
ginnastica, scrosciavano infiniti applausi
all'indirizzo, si capisce, non tanto della
persona nominata,' ma del significato
simbolico che esso aveva, del sentimento
che si sottintendeva in chi lo portava
— 271
ron orgocrlln. Era 11 caso allora che il
commissario di polizia, che interveniva
ad ogni adunanza, trovandosi a stare
come sullo spine o non avendo modo di
impedire, auirurava che un cataclisma
cancellasse gli Italiani dalla faccia della
terra.
In una commedia di Paolo Ferrari, Le
due dame, uno dei personaggi per elogiare
una giovinetta che si chiama Margherita,
esclama : « Il flore piti gentile di tutti i
giardini d'Italia ! Margherita. » La frase,
scritta naturalmente senza alcuna allu-
sione possibile alla Regina o all'Italia, fu
colta a volo dal pubblico e sottolineata
con animati applausi. Il censore fece le-
vare per la prossima sera quella battuta,
ma il pubblico applaudi tuttavia.... la
lacuna ; sicché la polizia proibì per l'av-
venire la rappresentazione dell'intera
commedia. Per l'Amore dei tre re di Sem
Benelli non servi nemmeno la previdenza
del censore che .tolse l'apostrofe all'Italia
sin dalla prima rappresentazione, giac-
ché gli applausi scrosciarono tuttavia nel
punto dove i versi OMincavano.
Le dimostrazioni a teatro erano più
. «lesiderate dal pubblico e piti temute
dalla polizia come quelle che avevano
un carattere ben definito e più facilmente
accertabile, e si potevano anche prepa-
rare. Il pubblico del teatro forma quasi
un organismo concluso, nel quale più
facilmente si stabiUscono le consuetudini
ed i taciti accordi. E c'era, per un esem-
pio, questo, che, quando venisse un au-
tore drammatico a presenziare la prima
rappresentazione di una sua commedia,
il pubblico lo acclamava alla ribalta. al
primo alzarsi della tela : e questo era il
soluto per il fratello italiano, per la città
dalla quale proveniva. Ma in questo
modo il pubblico intendeva di assicurarsi
integro il diritto di giudicare liberamente
la produzione drammatica e di disappro-
varla, magari con fischi, senza offender
con ciò il comune vincolo d'italianità.
Una grande attrice che aveva corri-
sposto male all'invito di cooperare ad
una festa per la Lega nazionale, fu punita
dal pubblico del Teatro Verdi col lasciar
cadere tra un glaciale silenzio la tela sulla
commedia ch'ella aveva pur recitata con
la consueta maestria.
Clamorosa fu la sospensione dell* opera
verdiana Emani, della quale suscitò un
entusiasmo irrefrenabile il coro : « Si ri-
desti il leon di Castiglia », con la afferma-
Trleste. - Monumento a Giuseppe Verdi
s fregiato dal « leccapiattini » il 23 mag. 1915
zione : « Siamo tutti una sola famiglia »,
e trovò un vivo consenso d'affetto la
frase : « Emani, Emani, involami Al-
l'aborrito amplesso ». Parecchi anni dopo
la polizia concesse una nuova rappresen-
tazione di prova, forse con la segreta spe-
ranza che la dimostrazione mancasse e
se ne potesse trarre qualche conclusione
diversa sul sentimento del pubblico, ma
bastarono le acclamazioni, i gridi, gli
evviva del principio perchè la rappresen-
tazione venisse interrotta e la si proibisse
per sempre, un per sempre austriaco, s'in-
tende. Ma il Verdi offerse altra musica
Il Diabete
ritenuto finora inguaribile, ha trovato Analmente il suo vero
rimedio nella Cura Contardl, fatta con le PII.I.OI>z:
• I.ITIKATE ViaiER ed il RIOEMERATORE. —
Non vi |iiiii es-^pre ritnedio uf;uale ; le persone più rispettabili sono guarite con la Cnra Contardl,
e inoU(( lettere sono state pubblicato. Si usa cibo misto ; scompare lo luccliero, si riprendono
le forze e la nntrizlone. Memorie g-ratia con molti attestati. — La cura costa Lire 32.70,
anticipate, alla Fabbrica Lombardi &, Contardi - Napoli, Via Roma, 345. — Evitate gli
inefficaci fermenti.
272 —
che fosse l'espressione degli affetti e delle
speranze segrete, 1 cori : « Va', pensiero,
sulFali dorate », e « Oh, Signore, dal tetto
natio y; offerse soprattutto il suo nome,
nel quale gli irredenti continuavano a ri-
conoscere la sigla di Vittorio Emanuele
re d'Italia, e quasi più per questo signifi-
cato che per la sua musica, pur tanto
popolare, Trieste gli eresse, prima fra
tutte le città italiane, un monumento con
la semplice iscrizione VERDI ; sicché in
mezzo della città stava in posto d'onore
il nome del re d'Italia. Ora, avvenuta la
liberazione, il Verdi può parere dimen-
ticato : la sua ìnusica continuerà a pia-
cere, ma nelle dimostrazioni popolari ri-
suonano ora liberamente d'ogni parte gli
inni di Garibaldi e di Mameli.
Importava adunque agli Italiani co-
scienti di sé di manifestare, pur attr-a-
verso agli impacci della polizia, il pro-
prio sentimento e la propria fede mai
spenta, e lo facevano o per inconscio
impeto di sincerità e di braveria, o per
ben meditato proposito di trascinare con
sé gli irresoluti e i tiipidl e soprattutto
di mostrare ad^^ amici ed a nemici, alla
propria nazione ed al mondo intero, che
la volontà italiana sempre viveva nelle
terre irredente. In opposizione si eser-
citava l'opera, spesso stupida e brutale,
della polizia, sempre preoccupata di eli-
minare qualunque causa o spunto di di-
mostrazione, giacché non poteva inten-
dere come la forza di queUe manifesta-
zioni risiedesse nel sentimento degli irre-
denti, sempre pronto ad esplodere, e non
fosse già creato dalla causa occasionale
che lo accendeva. Doppia perciò la preoc-
cupazione della censura sui giornali, sui
libri, sul teatro : cosi dell'impedire che i
pensieri e sentimenti antiaustriaci entras-
sero sul suolo austriaco e nelle menti dei
sudditi, come del sopprimere quelle
espressioni e quelle manifestazioni di
Italiani soggetti all'Austria, le quali ser-
vissero a testimoniare che il fuoco covava
sotto le ceneri e cresceva sempre in esten-
sione e in intensità. Si impiegava maggior
cura ed energia nel secondo senso che
nel primo ; tant'è vero che dopo di aver
pubblicato regolarmente l'ordine di se-
questro contro le singole poesie e prose
del Carducci, poi si smise di farlo quando
esse furono raccolte nelle opere complete
ed uscirono i due volumi delle Prose e
delle Poesie.
I discorsi e le poesie da recitarsi per
commemorazioni od anni versarli do-
vevano sottoporsi alla censura preven-
tiva ; commemorazioni ed anni versarli,
naturalmente di fatti e persone italiane,
quindi in esaltazione dell'Italia, la quale
esaltazione da parte di Italiani soggetti
all'Austria era sospetta e pericolosa, sia
che si trattasse del seicentcsimo anniver-
sario della visione dantesca, o dell'ot-
tantesimo compleanno di Adelaide Ri-
stori o dell'inaugurazione di un busto di
Giacinto Gallina, a non dire delle comme-
morazioni nel trigesimo della morte di
Giuseppe Verdi e di Giosuè Carducci, o
peggio ancora nel centenario della na-
scita di Giuseppe Garibaldi. Molte volte
furono proibite conferenze e commemo-
razioni perchè chi doveva tenerle, non
poteva presentare un manoscritto, ma
era avvezzo ad improvvisare i suoi di-
scorsi, come fu il caso di Gabriele d'An-
nunzio.
Naturalmente il censore si credeva in
obbligo di tagliare in ogni caso qualche
frase, soprattutto quando si trattava di
autori sospetti. Riccardo Pitteri, uno dei
più sospetti ed esperti, aveva osservato,
che talvolta un passo, diremo così, arri-
schiaco, aveva servito col proprio sa-
crificio a salvarne altri non meno ricchi
di recondite significazioni, e perciò,
com'egli mi narrò, limgi dall'usare sui
suoi versi egli stesso una censura pre-
ventiva, che è fallace, giacché il criterio
del sospetto è molto personale, usava di
mettere a bella posta qualche frase più
forte, destinata a sacrificarsi come sen-
tinella avanzata.... e che talvolta si salvò,
mentre cadeva sotto la matita rossa
un'altra affatto innocente di seconde in-
tenzioni.
Oltre che agli inconvenienti della cen-
sura preventiva importava di sottrarsi
alla persecuzione penale per alto tradi-
FERNET-BRANCA
SPECIALITÀ DELLA SOC. AN. FRATELLI BRANCA DI MILANO
I AMARO TONICO, APERITIVO, DIGESTIVO 1
sp indispe^nsabii^e: in tutte, i^e:. Fì\migli£. ^
-- 273 -
RlCCABDO PlTTEiU,
274 -
mento che poteva essere la conseguenza
dei sentimenti e delle speranze libera-
mente espresse. Si formò così tra crii irre-
denti un'arte di parlare a sottintesi ed
allusioni che somiglia in certo modo al
S'ergo convenzionale delle soeietil segrete,
ma che era bene aperto anche alla poli-
zia. Ma questa vi si trovava di fronte
disarmata, giacché ad interpretare pro-
prio tutte le allusioni in danno dell'Au-
stria si dava la zappa sui piedi da sé e,
del resto, se venivano intese secondo l'in-
tenzione dell'oratore, la colpa.... o il
merito era di chi stava a sentire. Si narra
di una guardia che arrestò uno accusan-
dolo di averlo sorpreso a gridare : abbasso
(veramente la parola era più drastica)
l'Austria ; ma scusandosi l'arrestato che
non era stato bene sentito e che aveva
lanciato l'offesa contro l'Italia, la giiardia
sentenziò apoditticamente : « Ah ! m) !
quando è abbasso, è sempre per l'Au-
stria I ». Insomma l'unico modo per la
polizia, se voleva impedire, era di con-
dannare al silenzio assoluto, come tal-
volta tecc.
Feijce Vkneziax.
(3 agosto 1851 - 11 settembre 1908).
Felice Venezian, che di quest'arte fu
il maestro, cominciò per tempo a darne
prova. Per esempio, nel 1872, quando il
sistema di stenografia Gabelsberger-Noè,
del quale era un convinto propugnatore,
fu adottato in una scuola dì Roma, in-
serì nella Gazzetta stenografica di Trieste
(n. .3) un articolo nel quale attraverso la
soddisfazione dello stenografo traluce la
speranza del propagandista politico. Si
intitola : <• A Roma ! ». Comincia : « Da
quando con la coscienza politica rinac-
que negli Italiani l'amore degli studi
seri,... », poi afferma : « In faccia alla
vittoria che la nostra scuola ha riportato
testò in Roma, dimentico volentieri le
passate peripezie e guardo fidente nel-
l'avvenire che ci si prepara ». E conclude :
« Gaudenti per il trionfo ottenuto, pieni
di speranze per le future sorti dell'arte,
un grido c'irrompe involontario dall'ani-
mo : A Roma ! a Roma ! ». Entusiasmo
che anche per un appassionalo stenografo
sarebbe eccessivo, se non fosse patriot-
tico.
Del come si arrivasse a far intendere
tutto, rasentando magari l'alto tradi-
mento, può fornire un esempio il seguente
inno musicato dal maestro triestino Giu-
seppe Rota alcuni decenni fa, e che ha
un signiflcato anche ora.
A TRIESTE.
Quando sventola nel sole
Della patria la bandiera
Bileviam la Ironie altera
Con un fremito del cuor,
E dal grembo del futuro
Al pensier che mai non posa,
Vien la speme orooqliosa
Viene il forte antico amor.
O vessil dei nostri padri,
Splendi in vetta alla collina
Splendi in faccia alla marina
Come un nume tutelar.
N^oi verrem dove ci chiama
Di Trieste immènso amore.
Con la mente con il core
Con il forte antico amor.
Ma l'ultima volta che il poeta e patriot-
ta Giuseppe Picciola venne a Trieste per
commentare il canto dantesco di Matelda
all'università del popolo ed aveva pre-
parato un proemio di introduzione e di
saluto, quando fu avvertito che la poli-
zia minacciava di proibire le conferenze
seguenti al minimo accenno irredenti-
stico, egli per riguardo dell'università del
popolo, soppresse di propria iniziativa
il proemio, giacché, come disse, non c'era
dentro nessuna parola o frase di irreden-
tismo, ma non v'era una parola o una
frase che non lo contenesse.
A mantenere i significati irredentistici
alle cose la miglior collaboratrice era la
" polizia col proibirle o perseguitarle. Se-
gno d'irredentismo, ad esempio, era il
numerare le ore in continuazione sino al
numero 24, poiché le ferrovie austriache
non avevano adottato quell'uso Em-
blema e contrassegno irredentistico era
la alabarda, stemrAa trecentesco della
— 270 —
città, al quale l'imperatore Federico, nel
1464, aveva imposto « l'onore » di essere
sormontato dall'aquila imperiale, che i
Triestini si ostinavano a tralasciare quan-
do il potessero, anche negli atti ufficiali.
Persino una festa reliiriosa divenne irre-
dentistica, quella della Madonna della
Salute che si celebra a Trieste il 21 di no-
vembre in memoria della cessazione del-
l'epidemia cholerica nel 1849. Ma poiché
era festa triestina, e perciò non austriaca
(preziosa confessione !), era priorno lavo-
rativo per gli uttici srovernativi ed anche
per le scuole ; anzi si arrivò a tale segno
che un catechista minacciò, nella scuola
elementare tedesca, di dare un 5 in reli-
gione agli ahmni che avessero fatto va-
canza ai 21 di novembre.
Il nome di Venezin Giulia, proposto
dall'Ascoli per designare le Provincie
irredente tra I* ludrio e il Monte Maggiore
che il govei-no austriaco, servendosi di
imo spunto napoleonico, aveva chiamato
Litorale austro- illirico, era proi))ito come
quello di Friuli invece di Contea priu-
cipesca di Gorizia e Crrad^iica. Alla .Società
degli studenti universitorii fu vietato di
chiamarsi della Venezia Giulia, ma essi.
poiché la polizia toglieva loro il nome, la
chiamarono Innomiaata. Così una volta
il Consiglio comunale aveva deliberato
(ma fu impedito anche in questo) di
affiggere nell'atrio della sala delle sedute
il decreto governativo col quale si vie-
tava di murare uqa lapide per ricordare
un convegno dei podestà della Venezia
GiuMa contro una delle tante sopratTa-
zioni governative.
Talvolta il governo austriaco tentò di
togliere importanza alle manifestazioni
promosse dai sudfliti italiani col parteci-
parvi, quasi che la riuscita fosse dipesa
dal proprio concorso. Quando Trieste si
vesti a lutto per la morte di re Umberto,
che commemorò e pianse come il Re della
propria nazione, le autorità non si oppo-
sero apertamente, pure sequestrarono
i busti del Re esposti, e diminuirono la
manifestazione come poterono alla che-
tichella ; e troppo mostrarono di far buon
viso a cattivo gioco, perchè le manito-
stazioni di lutto perdessero il loro signi-
ficato irredentistico.
Ad una sottoscrizione per i danneggiati
da un terremoto mandò un'oblazione un
personaggio giallo-nero, ma da quel gior-
no nessuno ne mandò altre, perchè da of-
ferta di amor fraterno essa s'era con ciò
trasformata in elemosina dello Stato au-
striaco alleato.
Piiano. - Il luonuiiieiitu a (iiiiseppc Tiniiui
(«Tello scultore Del Zotto).
Da talimi letterati aulici in tentato una
rdta di interpretare ed esaltare la storia
ed i iiionumenti della cultura nel Friuli
e nell'Istria, dalle tombe Romane di
Aquileia al palazzo pretorio di Capodi-
stria, come appartenenti alla storia del-
l'Austria, ma s'accorsero ben presto della
puerile assurdità ; e le autorità finirono
con l'ostacolare qxiesti studi, tanto più
cari perciò agli Italiani. Ed ecco sorgere
in Pirano il monumento del violinista
Giuseppe Tartini : il quale monumento,
fatto com'è dall'autore del Goldoni di
Venezia, lo scultore Del Zotto, ne è quasi
il riscontro e già con la apparenza esterna
simboleggia quella comune cultura vene-
ziana, lo cui meiìiorie l'Austria cercava
di distruggere. Vietati perciò i Leoni di
San Marco, della cui caccia si dilettava
LA RINASCENTE
ADITI MANUFATTURATI PER UOMINI, PER DONNE,
PER BAMBINI.
276
un funzionario governativo di Monfal-
cone. E perciò Giuseppe Caprin, che nei
suoi libri dedicati alla Venezia Giulia
così amorosamente ne illustra il carattere
schiettamente italiano dell'arte e della
vita, si pregiava di aver in certo modo
riscoperto il leone triestino che i Genovesi
tolsero nella guerra di Chioggia, ed ora è
murato nel palazzo Giustiniani. Dal Tre-
Società ginnastica e quelli dell'esperia,
che indossavano la maglia rossa garibal-
dina, partecipavano anche i canottieri
di due società tedesche di Trieste. La
vittoria degli Italiani era salutata da un
delirio di applausi, mentre la loro scon-
fitta pareva addirittura una sventura
nazionale.
Alle feste nelle cittadelle istriane non
Il leone veneto di Trieste, ora sul palazzo Giustiniani di Genova.
cento, quando Trieste fu libero Comune,
si dedussero di preferenza clementi sto-
rici e decorativi, ai quali dedicò la sua
arte seria e intima il pittore triestino
Guido Marussig.
Come il monumento al Tartini, cento
altre iniziative, o celebrazioni, o feste
perchè schiettamente italiane, assume-
vano perciò stesso il significato di dimo-
strazioni antìaustriache, ed un sapore
tanto più attraente. Così, le regate a
remi diventavano un avvenimento na-
zionale, perchè contro i canottieri della
mancava mai un cartello con la scritta
W VI., come se l'abbreviazione fosse
fatta per la pigrizia dì scrivere tutto in-
tero Istria, mentre dipendeva dal desi-
derio di p:ter leè'gere Viva l'Italia. A
Trieste una società giovanile si chiamò
Gioventù Operosa, solo perchè la sigla
abbreviativa G. O. si poteva leggere Gu-
glielmo Oberdan, al quale in questo modo
era intitolata una società sotto gli occhi
stessi della polizia.
Non occorre dire che si evitava qua-
lunque combinazione dei colori giallo e
— -' / / —
nero, la quale è in altri luoghi molto
frequente nelle copertine de^rli opuscoli
e dei libri e nelle buste degli atti d'ufficio,
perchè il color nero è il più usuale nella
stampa e la carta gialla è meno costosa
e più pratica per oggetti che devono pas-
sare per le mani di molti. Ma a Trieste, o
si facevano le copertine di carta bianca,
o vi si stampava sopra in rosso, se la co-
pertina era gialla. Per questa ragione il
Municipio di Trieste adottò buste azzurre
le quali continuano ad essere adoperate
e rimarranno una sopravvivenza di altri
tempi.
Giuseppe Caprin significò le condizioni
di questa difesa col seguente apologo :
« La regina Altea non voleva che spun-
tassero i fiori da una pianta che cresceva
noi suo giardino, o no toglieva ogni mat-
tina le gemme. Un giorno trovò tutto il
1
fusto imbandierato di potali. Dafne la
sorprese dicendole :
« — Non sapevi che bisognava strap-
pare la radice ?
« — Si, rispose Altea ; ma per questo
Giove mi ha dato troppo fragili mani ! »
La battaglia di Vittorio Veneto ha
distrutto con l'Austria l'irredentismo e
riunendo tutti gli Italiani nell'unica pa-
tria li ha liberati dall'anta-gonista che
imponeva e condizionava le forme della
difesa. Per fortuna non faranno piti di
bisogno né queste astuzie né questi sot-
terfugi, e si potranno anche dimenticarli,
ma è bene che duri quella commozione
che è propria dell'amor d'Italia acqui-
stato e conquistato nella persecuzione.
Attilio Gentilxe.
l'.iiiia (li ( iiiist'inic ('ai)riii
giii follociitii nel (ìiaitlino pubblico di Triesti'
requisita dall'autorità austriaca e rifusa in munizioni.
DEBOLEZZA-NEURASTENIA
e simili n alattie, sUmolano gli
speculatori a burlare il pubblico.
■^^■Mi^i^^H^BBiii^iaBaBMMiHiMiii^^^i^HBHHHiiMMHMi La cupa pìù ellicace 6 iiixupe-
rabile e costituita dal RIQENERATORE con 1 ORANUI.I DI STRICNINA precisi
fosforici. Questa cura ha dato sempre il suo risultato, perchè rinvigorisce l' intero organismo, rido-
nando la salute. È sublime. - La cura completa (di due mesi) costa Lire 32, 70, anticipate, al-
l'unic* Fabbrica Lombardi te Contardl - Napoli, Via Roma, 345. Per l'effetto immediato
▼1 ò l'Aoftnth*» Vlrllla innocaa. Lire 11 ; per posta Lire 12, anticipate. Neoetaarla agli spoel.
Impressioni e retroscena
L* inaugvirazione.
crliendo tutti i popoli che l'avevano aiu-
tata nel grande sforzo contro il nemico
tedesco.
_eir:mati gli armistizi che
-^ segnavano il crollo degli
= Imperi centrali, stabilita
r= la sede della Conferenza
^ della Pace a Parigi, co-
^ minciò fra il dicembre e
^ il gennaio a studiarsi ed
^ a concretarsi il regola-
mento della Conferenza
stessa fra i primi mini-
stri e i ministri degli Esteri delle potenze
alleate ed associate e gli ambasciatori
del Giappone a Parigi e a Londra. Si con-
venne che gli Stati Uniti, l'Impero Bri-
tannico, la Francia, l'Italia e il Giappone
sarebbero stati rappresentati ciascuno da
cinque delegati : i Domini Britannici e
le Indie da due delegati : la Nuova Ze-
landa da uno ; il Brasile da tre delegati ;
il Belgio, la Cina, la Grecia, la Polonia, il
Portogallo, la Repubblica Czeco-Slovac-
ca, la Rumania e la Serbia da due dele-
gati ; il Siam da Tin delegato ; Cuba, Gua-
temala, Haiti, Honduras, Liberia, Ni-
caragua, Panama da un delegato. Si am-
mise che U Montenegro potesse esser
rappresentato da un delegato quando la
sua situazione politica fosse chiarita.
S'immagini che tutte queste delegazio-
ni con i relativi coninii&sarì, segretari,
specialisti, tecnici, ecc. dovevano cia-
scima occupare un locale speciale e si
capirà l'invasione che ne venne a Parigi,
nella grande città che risorgeva dalla
guerra, dopo le gravi prove subite, acco-
ViTTOKio Emanuele Gelando
Presidente del Consiglio, delegato italiano.
Tutti i principali alìierghi furono re-
quisiti dalle varie nazioni e sarebbe cu-
rioso calcolare quanto è costato ai go-
— 1>7D -
SaLVAIOKL lUU/ILAl
delegato italiano.
GlUéliPPli riALVAOO KAGUl
delegato Italiano.
280
verni questo installamento provvisorio
nella capitale della Francia : per esempio,
per l'Hotel Édouard VII, requisito dal
Governo italiano, si spesero circa dieci-
mila franchi al giorno di nolo, rimborsato
in parte dalla pensione pagata dai fun-
zionar! e impiegati che vi abitavano.
I primi plenipotenziari italiani alla Con-
ferenza furono i ministri Orlando e Sen-
nino, gli on. Salandra, Barzilai, il marche-
se Salvago Raggi. Consulente militare
il generale Di Robilant.
Il 17 gennaio 1919 a ore 10,30 ebbe
luogo nella Sala dell'Orologio al Palazzo
del ^linistero degli Affari Esteri (Quai
decisione che poi risultò nei fatti inat-
tuabile, tantoché l'opinione pubblica
stette, alle volte dei mesi interi, senza
conoscere delle discussioni della Confe-
renza se non le indiscrezioni più o meno
censurate dei giornalisti, ai quali fu con
cesso di assistere alle sole sedute piena
rie. E vi erano allora i rappresentant
della stampa di tutto il mondo, eccet
tuati i tedeschi, i turchi e i russi, e com
presi una quarantina d'italiani rappre
sentanti i principali giornali di Roma
Milano, Torino, Genova, Firenze, Bolo
gna» Palermo, Trieste, ecc.
La sedvita inaugurale ufiBciale ebbe
Il palazzo del Quai d'Orsay.
d'Orsay) la seduta inaugurale privata.
11 magnifico palazzo del Ministero degli
Affari Esteri, posto fra il Parlamento
e la Spianata degli Invalidi, fu la sede
di tutte le sedute plenarie della Confe-
renza, prima nella Sala dell'Orologio e poi
nell'altra adiacente {Salle à nianr/er) che
fu riconosciuta più adatta a tale scopo.
La seduta fu inaugurata da Poincaré :
in essa si decisero le condizioni per il rin-
novamento dell'armistizio ; si stallili che
il Belgio e la Serbia fossero rappresentati
da tre delegati ciascuno e il Re dell' He-
giaz da due.
Si decise altresì di dare, per quanto
era compatibile con la natura delicata
e diflacile delle discussioni, una certa pub-
blicità fti resoconti della Conferenza :
hiogo il 18 gennaio a ore 15, con grande
solennità.
Erano presenti 70 plenipotenziari di
tutti i paesi. Poincaré si sedette al centro
della gran tavola fatta a ferro di cavallo,
avendo a destra Wilson, a sinistra Lloyd
George : accanto a Wilson, Clemenceau,
accanto a Llo3'^d George, Sonnino.
Ho già, detto com'era composta la
prima delegazione italiana (cui poi si
aggiunse Crespi, ministro del vettova-
gliamento) : la delegazione americana
comprendeva, oltre a Wilson, Lansing,
White (ex -ambasciatore), il colonnello
House, Tasker e il generale Bliss.
La delegazione inglese era cosi com-
posta : Lloyd George, Balfour, Bonar
Law, Barnes e un delegato militare.
— 281
Quella francese : Clemcnccau, Pichon
(ministro dcfrli affari esteri), Foch, Klotz
(niiuistro dello finanze), Tardieu (alto
commissario per gli affari franco-ameri-
cani), Cambon (ambasciatore).
Il Giappone aveva il marchese Kim-
moch .lenji e il barone Makino.
Il Bel{?io: Hymans (ministro degli
-teri), Vaudervelde (ministro della giu-
stizia), Van den Heuvel,
Il Brasile: Epitacio Pessoa (poi presi-
'ìente della Repubblica).
La Serbia : Pasic (presidente del Con-
ii?lio), Trumbic (ministro degli esteri),
Vesnic (ministro a Parigi).
Fu deciso che la questione della Società
delle Nazioni sarebbe stata posta all'or-
dine del giorno della prossima seduta.
Alle 16,25 CHemenceau levava la se-
duta e tutti i plenipotenziari scendevano
la scalinata del palazzo degli Affari esteri
per prendere posto nelle diverse automo-
bili munite di gagliardetti multicolori
delle varie nazionalità, in mezzo alla
curiosità della folla ammassatasi dietro
i cancelli.
Ciascuna delegazione era invitata -
secondo quanto abbiamo detto - a far
conoscere la propria opinione con tm me-
moriale che doveva esser consegnato al
imB^àmmumm
1 " j,iillwuit3l
dnSwriiìtiifiF ' ' '
1^^
Ia "^%fcr
"^j^
j>m — ^
^4. :'
seduta iuaiigiirale della Conferenza della Pace.
La Grecia : Venizclos e Politos.
L'Ucgiaz: l'Emiro Faycal ; la Ru-
inania : Bratiano ; la Polonia : Demow-
.ski (e più tardi Paderewski).
Poincaré inaugurò la seduta con un di-
scorso, poi abbandonò la Conferenza la-
sciando il posto a Clemenceau, presidente
provvisorio, che - su proposta di Wilson
- fu nominato presidente definitivo della
Conferenza.
Fu nominato l'uflflcio di presidenza.
L'or(Jine del giorno portava : Respon-
sftbililà degli autori della gxierra, relazione
• li due periti. - Respcm sabilità per i de-
litti commessi durante la guerra. - Legi-
slazione del lavoro intemazionale.
Tutte le potenze furono invitate a pre-
sentare una memoria ra tali questioni.
segretario generale. Tali memoriali do-
vevano esser discussi dai rappresentanti
delle grandi potenze.
In realtà però i rappresentanti delle
grandi potenze - precisamente come
successe al Congresso di Vienna del 1815
- decidevano da soli dopo aver fatto stu-
diare le questioni da apposite commis-
sioni.
Le sedute plenarie.
Il Consiglio dei dieci cominciò subito
i suoi lavori e si delincarono prontamente
le diverse tendenze e la scarsa armonia di
veduto che doveva creare un cosi grande
ostacolo ai lavori. Wilson, accolto ed
acclamato - non soltanto in Francia -
— 282 —
Silvio Crespi
delegato italiauo.
Lansing
tìottosegr. <li Stato, deleg, degli Stati Uuiti.
LLiOYD Geokqe
primo luiuistro inglese, delegato inglese.
G. Clemenceau
presidente della Conferenza.
2So —
Stefano Pichon
miuistro degli AfiFari Est«ri e deleg. fraute«f.
Il Maresoiiillo FocH
iicueialissiiuo delle lorze dell' Iute:
Anuuea Tauuieu
'< Couiiuissano degli Affari di Guerra
FiTiDcoAiiieiiciuii, delegato francese,
Taulo Hvmans
delegato belga.
284
come un liberatore, dimostrò di accettare
la posizione di supremazia creatagli dal-
l'opinione pubblica e di volersene servire :
Van den Hhuvkl
delegato belga.
In realtà, il presidente della Conferenza
divenne luì e tutte le diverse opinioni
dovettero a poco a poco cadere davanti
alla sua volontà rivelatasi, anche attra-
verso ai sorrisi e all'urbanità dei modi,
dispotica. La prima questione esaminata
fu quella della Russia bolscevica, che
preoccupava grandemente anche per le
sue conseguenze e ripercussioni in Euro-
pa. Noulens, ex ambasciatore di Francia
a Pietrogrado, riteneva il bolscevismo
un pericolo internazionale e spingeva ad
agire. I pareri furono discordi e l'irre-
solutezza, che doveva causare tanti guai
anche in questa questione di capitale
importanza, si affacciò subito. Ho fatto
a parte la storia delle deliberazioni della
Conferenza sul bolscevismo : qui basterà
ricordare che è proprio di quei giorni
(22 gennaio) la decisione, su proposta di
Wilson, d'invitare « ciascun gruppo orga-
nizzato che esercitasse o cercasse eser-
citare un'autorità politica o un controllo
militare in Siberia o in Russia, a mandare
rappresentanti, in numero non inferiore
a tre per ogni gruppo, all'isola di Prin-
kipò nel mare di Marmare, dove verreb-
bero incontrati dai rappresentanti delle
potenze associate, purché nel frattempo
venisse stabilita una tregua fra i partiti
e le forze armate venissero ritirato ».
Questa - come si sa - fu la prima gaffe
(li Wilson e il primo insuccesso della Con-
ferenza.
Il secondo atto fu il monito agli jugo-
slavi, polacchi e czeco -slovacchi di non
adoperare la forza armata per imposses-
sarsi di territori ancora sub judice. Chi
attende giustizia non deve adoperar la
forza - diceva giustamente il monito
dell'Intesa. Senonchè.... la giustizia non
avrebbe dovuto farsi poi attendere un
anno, se si voleva pacificare gli animi ed
esercitare una salutare influenza sui
contendenti.
Le sedute plenarie - nel concetto in-
formativo della Conferenza - avrebbero
dovuto esser frequenti, per discuter le
Ante Teumbic
ministro degli Affari Esteri
delegato del regno Jugoslavo.
questioni d'indole generale e per dare una
maggiore pubblicità alle deliberazioni.
In realtà furono invece quattro o cin-
que e si fecero sempre più rare via via
— 285 —
obe la Conferenza procedeva o non pro-
cedeva nel suoi lavori che si chiudevano
sempre più in un mistero, enerfiricamente
protetto dalla censura.
La prima (o seconda, se si considera
la seduta inaugiirale) seduta plenaria al
Quai d'Orsay ebbe luogo il 25 gennaio
a ore 14.30. Anche questa ebbe luogo nella
Sala dell'Orologio mentre le seguenti si
tennero nella sala adiacente, dove - per
combinazione - fra i medaglioni dei gran-
IGXA;:I0 rADEl;EWSKI
■ -iicl. del Consiglio, delegiico della l'olouia.
di uomini che decorano le pareti, è an-
che quello di Dante, destinato - come si
vedrà - a sentirne delle belle.
Non vale descrivere ad una ad una le
sedute. Tutte si rassomigliano. Le sedut<ì
plenarie non furono ohe una lustra per
contentare il pubblico, il quale si affol-
lava - munito di preziosissimi biglietti
d'invito - alle prime, ma che perdette
presto ogni iuteres.se quando capi che si
trattava soltanto di una discussione prò
forma, già combinata avanti, nella quale
tutti erano d'accordo e si distribuivano
soltanto dei complimenti. Clemenceau
presiedeva con la sua rigidezza abituale,
cercando di tagliar corto appena si fosso
affacciata qualche velleità di resistenza :
Wilson parlava con voce pacata e mono-
tona socchiudendo ogni tanto gli occhi
dietro le lenti d'oro : Lloyd George se ne
stava tranquillo e silenzioso con la faccia
beata di pastore protestante in vacanza :
Sennino conservava il suo aspetto enig-
matico e leggermente ironico : Orlando
chiacchierava volentieri abbondante-
mente con Barzilai e col maresciallo Foch,
che in genere gli sedeva accanto. In fac-
cia a Orlando, Pasic e Trumbio, i due
ostinati avversari dell'Italia nell'Adria-
tico, protetti da una poderosa propa-
ganda fatta a suon di milioni : Venizelos
- l'uomo più astuto, il più grande poli-
tico della Conferenza - affilava le armi
per il lavorio misterioso che doveva dare
alla Grecia i massimi risultati col minimo
sforzo. Gli altri, eminenti ed oscuri, si
perdevano in quella folla di razze diverse,
fra le quali spuntavano i profili camusi dei
giapponesi e dei cinesi, il solenne tur-
bante dell'Emiro dell' Hegiaz, le faccio
bronzine degl'indiani....
Ciascun discorso veniva tradotto da
un interprete o in francese o in inglese
a seconda della lingua nella quale veniva
pronunciato, cosicché i presenti dovevano
rassegnarsi a udire i discorsi duo volte,
tanto peggio per loro se una volta non
ne capivano un'acca.
Alla seduta del 25 gennaio fu presenta-
ta da Clemenceau la mozione per la crea-
zione deUa Lega delle Nazioni, che avreb-
be fatto parte del trattato generale di
pace, e che sarebbe stata aperta ad ogni
nazione civile che potesse contribuire a
quest'organo di coopcrazione interna-
zionale. Parlarono Wilson, Lloyd Geor-
ge, Orlando e Bourgeois, in favore del
progetto. Fu eletta una Commissione
per l'elaborazione del progetto, composta
di due delegati per ciascuna delle grandi
potenze e di cinque in rappresentanza di
tutte le altre potenze. Si elessero altresì
le Commissioni per la responscMlitò della
guerra, per le riparazioni, per la legisla-
zione del lavoro e per i porti.
Nella seduta plenaria dell' 11 aprile
fu presentato ed approvato il progetto
per la Legislazione del lavoro : la prima
Conferenza, fu deliberato dietro propo-
sta di Wilson, che dovesse radunarsi a
Washington nell'ottobre dello stesso
anno.
Quella del 30 aprile fu tipica per la di-
sinvoltura con la quale si passò sopra
agli argomenti scabrosi impedendo agli
scontenti di farsi vivi. Wilson lesse lun-
gamente in inglese, rendendo cónto delle
modificazioni introdotto allo Statuto
- 28G -^
della Lega. Fra le molte cose Inutili dei
26 articoli si apprese che la sede della
Società, pur essendo stabilita a Ginevra,
potrà in avvenire spostarsi altrove per
deliberazione del Consistilo. Questa bat-
tuta illuminò ma deluse coloro che si
aspettavano una seduta batta erliera : si
dava così il contentino al Belgio, facen-
dogli sperare che in un non lontano av-
venire sarebbe forse stata scelta Bruxel-
les, perchè i belgi stessero buoni e non
serio, il che fa lo stesso. Dante Alighieri
dal suo medaglione del soffitto pareva
allungare il suo naso fiorentino.
Si doveva poi passare a discutere delle
sanzioni contro il Kaiser e i responsaldli
della guerra. Ma eviden'^^emente l'accordo
non era raggiunto.
Clemenceau, passando sopra all'ordine
del giorno, come su molte altre cose,
tolse con due parole secche la seduta.
La Lega delle Nazioni era fondata....
Arrivo di JJrockdorfl'lÀiiiit/.au a Versailles.
facessero le bizze. Poi c'ora l'articolo 21,
che toccava con molta discrezione il
punto spinoso della dottrina di Monroe,
destinato a contentare gli americani
senza scontentare troppo gli altri.
lia commedia già preparata nelle cou-
lisses, e della quale noi giornalisti ave-
vamo saputo qualche cosa, cominciava
a delinerasi. Anche i giapponesi che vole-
vano fare il diavolo a quattro perchè
Wilson non aveva voluto riconoscere
il punto cosi equo ed umano dell'ugua-
glianza delle razze, si contentarono di
alcune platoniche dichiarazioni di Ma-
kino, che aveva avuto la sera avanti
l'annunzio di un'offa non disprezzabile :
Kiao-Tchiao.
Bourgeois e Pichon dissero cose di latte
e miele, dichiarando di sperare negli
emendamenti futuri, nei perfeziona-
menti, ecc.
La commedia era ormai al suo apogeo.
Tutti eran contenti o mostravano di es-
La consegna
dei preliminari di pace
ai tedescHi (7 maggio).
A Versailles, il 7 maggio, in una gior-
nata di sole e di azzurro, furon convocai]
al Trianon Palaci, sede del gran quartiere
generale degli eserciti alleati, i plenipo-
tenziari tedeschi per ricevere il testo dei
preliminari di pace, elaborati in tre mesi
e mezzo di faticose discussioni. Una folla
gaia si assiepava dietro i cordoni dei sol-
dati, per i larghi viali della città dei re
di Francia, dove 48 anni prima il primo
Guglielmo di Germania proclamava la
costituzione di quell'Impero che oggi si
sfascia.
Nel recinto del magnifico giardino ri-
servato agli invitati si affollano giorna-
listi, fotografi, cinematografisti, invitati
di un genere eterogeneo e indefinibile
di tutte le razze e di tutte le favelle.
Giungono i delegati nelle loro automobili!
- 287 -
che renarono a fermarsi davanti alla sca-
linata del Trianon Poìace accolti dal
picchetto militare che presenta le armi :
reco i baffi l)ia'ichi e la figura energrica
di Clcmenccau che scendo svelto, saluta-
to dalle acclamazioni della folla : passa
Wilson e non si applaude. C'è differenza
dai deliri dì qualche mese fa. Vi\ applau-
so invece accoglie Orlando e Sonnino che
entrano nel giardino con una bella li-
mousine munita del gagliardetto trico-
William Martin, e dal decano degli uscieri
del Ministero degli affari esteri, entrano
nella sala.
Essi sono : il conte BrockdorfT-Rant -
zau, ministro degli affari esteri, il dottor
Tiandsberg, ministro della giustizia, Oie>-
berts, mirdstro delle poste, Seìnert, primo
borgomastro, o il dottor Schiicking. 11
conte Ulrich von Brockdorff-ltantzau è
rigido, diplomatico, impenetrabile, ostile,
ma visibilmente pallido : gli altri, socia-
llotfl il«.'.s lleseivoiit
\ orsailles, dove alh
iivaiio i «Ul('y;ati "crnianici.
lore. Ecco Pasic con il barbone bianco,
Venizelos sorridente e silenzioso, Lloyd
rjeorge sempre gioviale, con la sua aria
piacevole di salute, il signor Bratiano,
l'elegante Tardieu. Qnindi Foch accolto
da una grande acclamazione alla quale
tutti partecipano.
lia sala delle sedute è va^ta e bianca,
illunùnata da grandi vetrate attraverso
le quali si vede una deliziosa sinfonia di
verdi che riposa.... gli spiriti troppo ec-
citati. liC tavole dei plenipotenziari, co-
perte di un tappeto pure verde.... spe-
ranza, girano tutt'intorno alla sala.
In faccia a Clemenceau, ai delegati al-
leati, stanno gli scanni vuoti che atten-
dono i plenipotenziari tedeschi : la sala
è al completo, non si att^'udono che loro.
A un certo punto si fa \m grande silenzio,
il silenzio degli avvenimenti che non han-
no bisogno di essere commentati. Alle
15 e r. minuti infatti i delegati tedeschi,
preceduti dal direttore del protocollo,
listi temperati, che seguono questo rap-
presentante dell'antico regime, sono evi-
dentemente preoccupati di non fare delle
!/(iffcs. Ne commettono invece subito una:
appena, con grande solennità annxmzia-
ti ad alt^ voce dal decano degli uscieri,
essi sono entrati nella sala e hanno cer-
cato con gli occhi i posti vuoti loro riser-
vati, là si sono diretti e stanno per se-
dersi.... senza a,ccorgersi che tutta l'im-
ponente assemblea, con atto di cortesia,
si è levata in piedi. Allora anch'essi sono
costretti ad inchinarsi. Con la sua voce
seccA e penetrante, Clemenceau, stando
in piedi, pronunzia un breve discorso.
Dice non essere tempo di chiacchiere,
ma trattarsi invece di regolare un conto
tcrribilmento grave. Indica la procedura
che i delegati tedeschi dovranno seguire
esponendo le loro controproposte, per
iscritto. Questa; non dovranno toccare le
condizioni fondamentali, ormai stabilite
dalle potenze alleate, ma limitarsi a sug*
— 288 —
gerlmentl d'ordine pratico. • Tutte le fa-
cilitazioni - dice Clemenceau - vi saranno
accordate per studiare il testo del trat-
tato ».
Durante il discorso di Clemenceau e
la sua traduzione i delegati tedeschi
cercano di rimanere impassibili. Dutasta,
ambasciatore di Francia a Berna, segre-
tario generale della Conferenza, si avvi-
cina al banco e consegna a Rantzau il
testo del Trattato. Il diplomatico tede-
fatto al Belgio e termina elogiando 1 prin»
cipi Wilsoniani in base ai quali egli spera
che sarà conchisa la pace, la quale, altri-
menti, non potrebbe essere che eflamera.
Clemenceau domanda se alcuno chiede
la parola. Quindi toglie la seduta.
I delegati tedeschi si alzano, s'inchi-
nano e se ne vanno per dove sono venuti.
Nell'atrio, Rantzau sempre silenzioso,
accende una sigaretta : poi monta nella
prima automobile con uno dei suoi col-
IBìliSii" 1' ' f'flWJ^B
H Trianon Talace.
eco lo prende e senza guardarlo lo depone
sulla tavola : quindi chiede di parlare,
ciò che gli è tosto, concesso.
Parla, o meglio legge, seduto, freddo,
monotono.
Ciascuna frase viene tradotta in fran-
cese e in inglese : Clemenceau spesso di-
mostra il suo malcontento tentennando
la testa e chinandosi a dire qualche pa-
rola a Lloyd George che gli siede a sini-
stra. Intanto Rantzau continua. Dopo
aver confessato la disfatta della Germa-
nia, « noi conosciamo - egli dice - la po-
tenza di odio che noi incontriamo qui ».
La Germania, secondo lui, ha condotto
una guerra difensiva contro l'imperiali-
smo di tutti gli stati d'Europa, e la mo-
bilitazione russa tolse ogni possibilità
di accordo. Quindi, per dare un colpo
al cerchio e uno alla botte, riconosce la
responsabilità della Germania e le colpe
degli uomini che hanno condotto la
guerra : dice di voler riparare il torto
leghi : gli altri lo seguono subito. Escono
così dal giardino dove si assiepa ancora
una folla varia che li vede passare, in
silenzio : i soldati non presentano loro
le armi. Sono ancora dei nemici ! La sca-
linata si riempie di personaggi, di uflaciali:
i plenipotenziari se ne vanno ad uno ad
uno nelle loro automobili col gagliardetto
dai colori nazionali, sventolante accanto
allo chauffeur. Ciò è meno grandioso,
meno decorativo delle sfilate di una volta,
ma più rumoroso, piti gaio, più movimen-
tato. La folla rimane ancora silenziosa.
Nel cielo azzurro ci sono dei nuvoloni
neri, che preannunziano o per lo meno
minacciano la pioggia....
La pace di Versaillea
(28 givigno).
Clemenceau accordava, nel consegnare
il testo di pace ai tedeschi, quindici
giorni a questi ultimi per rispondere. Fra
— 289 —
i xisLggì di Rantzau, andato a conferire veramente per Parigi, per la Francia,
col Governo del suo paese, le domande di una festa nazionale : gih il 23 quando
proroghe concesse, lo studio delle con- giunse la notizia ohe l'Assemblea di
Il Trianoa Palaoe a Versailles - Jb'acciata occidentale.
troproposte, le non poche divergenze Weimeu-, arrendendosi all'ultimatum dei-
sorte fra gli alleati nelle concessioni da l'Intesa, accettava di firmare, vi fu a
farsi alla Germania, si spesero poco meno Paripri uno scoppio d'entusiasmo : la
ÌAi tìalii liti liianou i'aluce
dove fu fatta la consegna del trattato ai delegati germanici.
di due mesi. Finalmente il 28 giugno si città si imbandierò, s'illuminò e grandiose
poterono convocare i tedeschi nella gran dimostrazioni di popolo percorsero 1
sala degli Specchi al Castello di Versali- boulevards.
les per la firma del Trattato. Questa fu D 28 mezza Parigi si riversò a Versai! ■
290 —
Ips, invase le grandi avcnues, lo vie d'ac-
cesso al monumentale palazzo, ben de-
gno di pccosfliere i plenipotenziari di
tutto il mondo per un atto così solenne :
una doppia fila di dragoni con le bandie-
rine bianche e rosse sventolanti sulle
lancie faceva ala lunc:o le larghe strade,
percorse dagli automobili, dalle eleganti
limousines dei capi di Stato, che si suc-
cedevano ininterrottamente : nella Corte
di Marmo, grande ressa d'invitati che
agitavano i cartoncini rosa dei privile-
giati (v'erano per lo mono una diecina
di biglietti differenti a seconda del posto
assegnato). Salito il grande scalone, ci
trovavamo di fronte a un curioso spet-
tacolo : la prima sala era occupata da
vasti banchi su i quali degli appositi
impiegati timbravano continuamente va-
langhe di cartoline postali, facendo uno
strepito caratteristico, che certo non
fu udito al Congresso di Vienna ! liC altre
sale che precedono quelle monumentali
della Pace, della Guerra e degli Specchi
erano occupate dalle tavole per la stam-
pa interalleata, francese e una sala ap-
posta vi era per i giornalisti americani.
Tutto ciò, nelle stanz^e di Luigi XIV, era
- conviene riconoscerlo - piuttosto pro-
saico. Alle porte, per lo scalone d'onore
dal quale passavano i delegati, due file
di guardie repubblicane con gli stivaloni
verniciati, i pantaloni bianchi, le tu-
niche dalle svolte rosse, i caschi con la
maestosa criniera, facevano ala.
Entriamo nelle sale. In mezzo le ta-
vole e le sedie riservate ai plenipoten-
ziari : in fondo, dalla parte degli invitati,
il banco.... degli accusati, cioè dei dele-
gati tedeschi. Lo spazio riservato alla
stampa è affollatissimo : vi sono rappre-
sentati tutti i giornali del mondo.... com-
presi i tedeschi : vi sono macchine foto-
grafiche e cinematografiche. Un pittore
con la sua tela si è arrampicato sul capi-
tello di una colonna per ritrarre la scena.
Una luce dorata si diffonde per la grande
galleria, attraverso i finestroni che danno
sul parco e fa luccicare gli innumerevoli
specchi, riaccende i colori degli affreschi
che illustrano le imprese di guerra e di
pace del Re Sole.
Entrano i plenipotenziuri a gruppi :
alle 15 la sala è al completo, e un brusìo
enorme si leva, come da un grosso alvea-
re. A un tratto il silenzio. Preceduti dagli
uscieri e da ufficiali francesi entrano
Messieurs les plénipotentiaires alìeinands.
Sono due e non sono più quelli che ve-
demmo il 7 maggio : Rantzau si è riti-
rato : lunghe e affannose ricerche sono
state necessarie per trovare due persone
Erzbergeu, deputato germanico,
negoziatore dell' armistizio di Rethondes.
di buona volontà che si assoggettassero
all'ingrato compito di riconoscere e firmare
la dichiarazione della disfatta della Ger-
mania. Sono due nuovi, non appartenenti
al personale feudale della Germania degli
HohenzoUern : Herman Miiller, un sozial-
demokrat, ministro degli affari esteri, bion-
diccio, alto, e Bell, altro socialista, rigido,
bruno, capelli a spazzola, occhiali affumi-
cati, aria di pastore protestante. Vestiti di
nero, compassati, seri, hanno l'aria di as-
sistere a un trasporto funebre. Ed infatti !
"LA TESSI LE "DI MILANO
SPEDISCE GRATIS IN TUTTO IL MONDO
CAMPIONAMO STOPPE peeUOMO e SIGNORA
— 291 —
C'icmciiceau si alza o invita i tedesclii tcrpretc traduce. I delc(?ati tedeschi si
firmare, assicurando che il testo cor- alzano, si fanno strada in mezzo alla folla
-;rondo alle copio esaminate dai tede- di segretari e di ufficiali che ingomlnarK»
1
I^^H^W.^'^
^mmrwm
w'^^kmmM
V ' "\Vilson,'^Clenii'ii<em', Ualloiir e Soiiiiiiio mentre escouo da Versailles.
La piazza dell' Opera a Parigi la sera del 23 giugno,
quando venne la notizia che i tedeschi accettavano di firmare il Trattato.
scili. Ammonisce che le Arme devono
rappresentare un impeiarno irrovocaJ)ilc di
compiere, di eseguire lealmente e fedel-
mente tutte le condizioni fissata. Un in-
lo spazio che li separa dal tavolo della
firma. Tutti gli occhi sono su di loro. Essi
impassibili e rigidi si chinano sul tavolo
fatale e firmano uuo dopo l'altro rapida-
— 292
mente i tre protocolli. Poi ritornano
ni loro posto e comincia ^.a sfilata dogli
alleati. Sono le 15 e 15 minuti.
Dal Mont Valcricn incoTDÌncia a tuo-
nare il cannone : Mailer ha tm sussulto
che non riesce a frenare. Gin vigono dalle
gran li finestre le acclamazioni della folla
che gremisce il giardino. Tia pace è fatta.
La rivincita del '71 è complet-a. Ma c'è
voluta la coalizione mondiale per otte-
nerla. Il trattato ò pieno di difetti, di
de terrazza che domina tutta la pianura
di Parigi, fu scelto dalla Conferenza per
sede delle adunanze storiche del trattato
con l'Austria.
Appena consegnato ai tedeschi il testo
delle condizioni di pace a Versailles, su-
bito il Consiglio Supremo interalleato si
affrettò ad invilire la delegazione au-
striaca a venir a prendere la sua buona
dose.... di busse.
La delegazione giungeva a St.-Ger-
illii V^ 1
La Galleria degli Specchi a Versailles
preparata per la cerimonia della firma del Trattato con la Germania.
errori, ma è, insomma, la condanna a
morte dell'Impero tedesco, dell'autocra-
zia, del dispotismo di una razza.
Questo basta ai Francesi. E alla sera il
tripudio piti colossale si disfrenerà per le
vie di Parigi, un indiavolato carnevale,
dopo cinque anni di dolorosa quaresima.
L.e giornate di St. Gerxnain
(2 giugno -IO settembre).
Il massiccio castello, dove nacque alla
gloria Luigi XIV, celebre più che altro
per il suo parco magnifico, per la sua gran-
main-en-Laye il 14 maggio. La stampa
francese l'accoglieva assai cordialmente,
ciò che faceva un singolare contrasto
con il linguaggio altezzoso o duro ado-
perato verso i plenipotenziari di Versail-
les. Bisogna ricordare che per la Francia,
l'Austria non è stata mai un vero nemico
e che d'altra parte il periodo intercorso
fra l'armistizio di Villa Giusti e la par-
tenza di Renner e compagni per St.-Ger-
main non era passato invano : la Fran-
cia, per mezzo del signor Allizé, aveva
abilmente lavorato a Vienna contro la
minacciata unione alla Germania, che
Preferite ovunque e sempre
«^ la Crema per Calzature
LION NOIB
Soc. An. Italiana. — Capitale L. 3,000,000.
• • MILANO - Via Trivulzio, 18 - MILANO
293
le dava maledettamente sul nervi, anche
perchè rapprescutava la soluzione più
logica della dififlcile situazione in cui ve-
niva a trovarsi la piccola o povera re-
pubblica Austriaca. La Francia non sa-
Bte mene tendenziose : quando giunsero
i delegati austriaci, li accolsero il nostro
prudente riserbo o molli sorrisi frauco-
anglo-atnericanl. Il Tcmps cercava, da
supremo moderatore, di aoeomouure lo
D castello di SaintGrermainen-Laye.
I delegati austriaci meutie escono dalla Stazione.
Li precede un tenente colonnello italiano, alla cui destra è il Cancelliere Reuner.
rebbe stata invece aliena dall'incorag-
giarc quel progetto di Confederazione da-
nubiana che era invece considerato dal-
l'Italia come una minaccia ai suoi danni.
La prima delegazione italiana alla
Conferenza ebbe, fra i molti torti, anche
quello di non opporsi recisamente a que-
cose, proclamando che l'unione di Ber-
lino e di Vienna sarebbe stata una di-
sgrazia per tutti, anche per l'Italia che
avrebbe veduto « una potenza ingrandita
pesare sulla frontiera delle Alpi ».
Da allora - installatisi l plenipoten*
ziart austriaci nelle eleganti ville di St.-
— 294
Gerniain - la Conferenza non fece più
mostra dì tanta fretta per la consegna dei
preliminari : noi stavamo ancora batta-
gliando contro le accanite opposizioni
che trovavamo fra gli alleati e non ave-
vamo il tempo di pensare ai nemici.
Ma Eenner, stanco di una dimora che
gli costava quattrini e tempo, non man-
cava di sollecitare il Consiglio dei Quat-
tro perchè si decidesse a formulare le
sue condizioni.
preoccupata. Ma furono proteste pla-
toniche.
Il 2 giugno - a mezzogiorno e mezzo -
il testo incompleto (rimanendo cioè so-
spese le clausole militari, le riparazioni,
le clausole finanziarie, ecc.) dei prelimi-
nari di pace veniva consegnato, con un
cerimoniale analogo a quello di Versailles
ai delegati austriaci: Renner, cancelliere
di Stato, presidente della Delegazione,
Gurtler, Schoenbauer, Kloin. Lammasch,
La consegna del Trattato di pace ai delegati Aiistiiaci
nel castello di Saint- Germain.
Finalmente il 1° di giugno, le potenze
che erano state in guerra con l'Austria
e quelle che erano nate dal suo smembra-
mento, venivano convocate aJ solito
palazzo del Quai d'Orsay, per sentirsi
comunicare.... una parte soltanto del
trattato di pace con l'Austria. L'adunan-
za non passò liscia. Qualcuno si lamentò
di questo mozzicone di trattato che si
presentava loro : alcmie piccole potenze,
soprattutto la Rumania e la Serbia, le-
varono la voce per la difesa dei loro di-
ritti nazionali, dei quali non sembrava
che la Conferenza si fosse eccessivamente
Peter, Eichoft, SchuUer. La sala - de-
stinata a una raccolta di fossili dell'epoca
quaternaria - non aveva la solennità
e la grandiosità di quelle del castello di
Versailles, e forse anche per questo -
giacché il décor, come dicono i francesi,
conta qualche cosa - la cerimonia fu
piuttosto fredda. La parte più interes-
sante fu il discorso di Renner - un vien-
nese bonario, dai modi cortesi - che, con
un lieve tono d'ironia fece notar la sua
meraviglia per la curiosa contraddizione
che egli doveva constatare nei rapporti
fra r Intesa e gli stati sorti dal disfaci-
LIQUORE
TONICO DIGESTIVO
DITTA ALBERTI
BENEVENTO
— 295 —
mento dell'Impero e quelli che essa man- L'osservazione di Renner ora tutt'al-
teneva con l'Austria tedesca, facente tro clic destituita di fondamento, ma la
parte come i primi dell'antica moiiarcliia. contruddizioiic non venne sanata ma solo
Dopo la consegna delle condizioni di pace ai delegati Austriaci. Esce Wilson.
Nelle viciiuin/.u del castello di St.-Gerinaiu-en-Laje
al iiioiueiito (If'il.T (iniiu del Trattato.
I primi cV'U, . ..ii-i.Urati come amici e attenuata in seguito coll'attribnire anche
la stHouda come nemica, mentre tutti agli altri paesi una parte degli oneri
erano ugualmente responsabUi della finanziari dei quali veniva gravata l'Au-
guerra alla quale erano stati trascinati stria tedesca.
Uall'antico governo. Il trattato di St.-Germain, che cnm-
2y(i
pletato e leggermente modificato, veniva
poi accettato dall'Austria, aveva una
grande importanza per noi, per quanto
non vi fosse compresa la spinosa que-
stione adriatica, sempre rimandata a piii
tardi. Esso infatti fissava definitivamente
il confine settentrionale d'Italia, chiu-
dendo, per sempre, la porta granitica
inviolabile alle invasioni straniere che
per secoli avevano straziato il nostro
paese. Noi ottenevamo tutto il Trentino,
tutto l'Alto Adige e la completa fron-
tiera alpina dallo Stelvio al Brennero,
dal Pizzo dei Tre Signori alla valle di
Sexten e alla conca di Tarvis.
Un assai lungo periodo di tergiversa-
zioni, di proteste austriache, di tentativi
per toglierci anche l'Alto Adige, con la
scusa che conteneva più tedeschi che
italiani, successe alla giornata del 2 giu-
gno : la faticosa redazione del trattato
con la Germania, firmato il 28 giu-
gno, il nessun progresso fatto dalla que-
stione Adriatica, il cambiamento della
nostra delegazione a Parigi, la diminuita
volontà fattiva della Conferenza dopo
la partenza di Wilson, fecero si che la
compilazione del trattato con l'Austria
si trascinasse per più di due mesi. Final-
mente ai primi di settembre il trattato
completo veniva rimesso agli austriaci
con una lettera di Clemenceau che con-
futando le controproposte di Renner,
ammoniva l'Austria sulla responsabilità
nello quali era incorsa e le cui conseguen-
ze doveva scontare.
Finalmente, la mattina del 10 settem-
bre, la pace con l'Austria veniva firmata
a St.-Germain. La cerimonia ebbe luogo
nella stessa sala dell'Età della Pietra,
nella quale aveva avuto luogo la consegna
dei preliminari, con \m cerimoniale ana-
logo. Davanti a un centinaio d'invitati
e ai rappresentanti della stampa, i pleni-
potenziari delle diverse potenze firma-
rono il trattato e i protocolli addizionali,
dopo elle Renner - unico rappresentante
dell'Austria - ebbe, alle 10,15, apposto
la sua firma.
Per l'Italia, la nazione più diretta-
mente interessata, firmarono l'on. Tit-
toni, Scialoia, Maggiorino Ferraris e Gu-
glielmo Marconi ; per gli Stati Uniti :
Polk, White e Bliss ; per l' Inghilterra
Balfour, Bonar-Law, Milner e Barnes ;
Clemenceau, Pichon, Tardieu, Cambon
e Klotz per la Francia; Ghinda, Matsui
e Hij uin per il Giappone ; Hymans, Van
den Heuvel e Van der Velde per il Bel-
gio, ecc. ecc.
Alle 11,10 la cerimonia era terminata.
L'Austria aveva segnato la sua fine di
grande potenza e trasmetteva all'Italia
una parte della sua eredità. L'Italia la
raccoglieva, in premio dei sacrifizi com-
piuti, in nome del diritto e della giustizia,
pur sapendo che tutto non era fatto, che
la giustizia non era ancora completa.
II.
Le questioni principali.
Il bolscevismo.
Alla fine di marzo, il Consiglio dei Quat-
tro, prodotto dal frazionamento del Con-
siglio dei Dieci, troppo numeroso per un
consiglio deliberativo, si trovò improv-
visamente a dover soprassedere alle nu-
merose e gravi questioni poste sul tap-
peto, per rivolgere l'attenzione all'ur-
gente problema bolscevico.
Il bolscevismo, nato dal corrompi -
mento deleterio della Rivoluzione russa,
stava dilagando come un'epidemia sub-
dola e letale dalla Russia, che l'aveva
creato, verso i popoli che le erano a con-
tatto o che attraverso legami insondabili
si erano creati artificialmente questo con-
tatto. Il bolscevismo è sopratutto distru-
zione ed anarchia, è negazione di ogni
Ideale democratico, per quanto pretenda
applicare U vangelo marxista com'è stato
formulato da Marx e da Engels nel fa-
moso " manifesto del partito comunista"
del 1847. Per queste apparenze di dot-
trinarismo, il bolscevismo ha un certo
fascino sulle anime semplici e sui mal-
contenti, perchè si presenta come un
forte potere che governa in nome ed a
benefizio delle masse, mentre in reaJtà
governa per se e per i pochi uomini che
a sue spese sì arricchiscono con qualsiasi
mezzo e senza nessuno scrupolo. Inco-
raggiati dall'esempio e dall'aiuto russo,
sostenuti da un mal consigliato nazio-
nalismo, che vedeva squagliarsi i territori
attribuiti dall'Intesa ai popoli cui spet-
tavano, pochi uomini risoluti e spregiu-
dicati, rovesciavano ir governo di Karoly
a Budapest e instauravano quel bolsce-
vismo magiaro che doveva per quattro
— 297
e
Dresda,
Bre5Ì3vt3
Ulma
„ ♦ *^ 0 Bolzano^
.\V
(j^nubjo^
MONACO
O
Inn'sb'raO
irennerù
CZECO ^
^^Oi^,
P^ABA ^O
BOEMIA
V
MOHA VIA ri
:'r-Au^r/^(A
■ : .iìnz.
Kii*:MSW
LAI BACH
^^^/
^%
/^^ossach
wim.nnumr/ijm HuO V3 FrOnffCfci
HUOVA FRONTIERA DELL' AUSTRI A
La zona traifftj^Ufti Sirà ioHooosf^ a un plebi icifo
— 298 —
Tommaso Tittoni
ini.stro degli Aftiiri Esteri
la ii;io\a Deleiiaziouc Italiana.
Vittorio Scialoia
delegato italiano.
Maggiorino Eerraius
delegato italiano.
Guglielmo Marconi
deleiiato italiaiio.
— 299
mesi appena terrorizzare l'Ungheria, fi' •
stare le più serie apprensioni in Europa
e arrestare perfino - come si è detto - i
non troppo rapidi lavori della Confe-
renza. Gij\ in un primo periodo la Confe-
renza aveva tentato di addomesticare il
bolscevismo russo, convitando questo
come gli altri partiti del caotico paese a
convegno e ad \m 'intesa all'isola di Prin-
kipo. La peregrina trovata di Wilson el)be
il più completo insuccesso, perchè i bol-
scevichi non mostrarono di avere alcuna
intenzione di scendere a patti. Venuto
al potere il bolscevismo magiaro, non
sembrava più il caso di tergiversare : il
quadrumvirato tuttavia non fu neanche
in questa urgente questione, concorde :
l'intervento armato in Russia e in Un-
k'heria si presentava come un'incognita
paurosa : una politica di accordi con i
governi russo ed ungherese non pareva
aver molte probabilità di riuscita : si
prese una via di mezzo che non poteva
risolver nulla : aiutare le forze dislocate
in Oriente, quelle rumene, czeco-slovac-
che e jugoslave perchè formassero una
specie di cintura di salvataggio attorno
ai paesi infetti. Alla prima decisione di
mandare il generale Mangin al comando
(Ielle truppe operanti fra il Baltico e il
Mar Nero, ne successe, a pochi giorni di
tiistanza un'altra, destinata a paralizzare
una vera e propria azione militare anti-
bolscevica : quella d'inviare in Ungheria
il generale inglese Smuts per studiare la
situazione e riferire. Smuts - noto per i
suoi tentativi sfortunati di pace separata
con l'Austria - andò, si abboccò con
Bela Kun.... e le cose restarono al punto
di prima.
Più tardi, alla fine di maggio, l'Intesa
accordava il suo appoggio (del tutto pia-
ionico, del resto) all'ammiraglio Kolt-
(liak, le cui truppe avevano riportato
ilei successi contro i bolscevichi all'est
del Volga : ma né le speranze concepite
si realizzarono, né la Conferenza dimo-
.-.(rò - neanche In seguito - di avere un
disegno prestabilito da seguire contro
il bolscevismo.
Il conflitto italo-americano.
Lo chiamiamo cosi per intenderci su-
bito : chiamarlo conflitto italo -jugoslavo
sarebbe troppo poco. Gli jugoslavi non
banno fatto che attizzarlo ed alimentar-
lo.... e non soltanto a parole. Più pro-
priamente potrebbe dirsi \m dissidio
fondamentale fra l'Italia e i suoi alleati,
giacché nessuno di questi - nonostante le
dichiarazioni o le tergiversazioni - ha
saputo o voluto mettersi dalla partó
dell'Italia, ed abbandonare il carro di
trionfo del dominatore americano. In un
modo o nell'altro questo conflitto rap-
presenta il pimto più grave e più contro-
verso della Conferenza ed anche il docu-
mento rivelatore degU intrighi e della
vasta rete d'interessi ordita intorno alla
grande assemblea della pace europea,
per asservirla agli interessi angle -ame-
ricani. Ormai sappiamo quale razza di
propaganda abbiano fatto gU jugoslavi
in America, in Inghilterra e in Francia
per la loro causa : di fronte a gente che
mal conosceva o non conosceva affatto
l'Adriatico e le questioni ad esso legate,
si trattava di fai*e apparire l'Italia come
la potenza imperialista che voleva soffo-
care le legittime aspirazioni nazionali dei
popoli liberatisi dal giogo degli Absburgo.
Il compito non era diffìcile e non fu per
niilla contrastato dalla nostra scarsa ed
inabile propaganda, die aveva il torto
di contentarsi della validità delle nostre
ragioni.
Quando Wilson venne in Italia, ci fu
chi seppe delle sue intenzioni tutt'altro
che favorevoli a quelli che consideravamo
come assiomi indiscutibili, legati alla
nostra vittoria : ma per allora non se ne
parlò e un deputato, che espose il suo
punto di vista relativo alla rinunzia della
Dalmazia, per poco non fu lapidato. In-
vece 1 nostri delegati a Parigi si trova-
vano a dover discutere ben altre rinun-
zie ! Si dice che Wilson nei primi colloqui
a mala pena concedesse all'Italia Trento
e Trierte : il patto di Londra non legava
Wilson che non l'aveva firmato e che
mostrava il desiderio di non volerlo rico-
noscere se non a patto che noi dessimo di
frego a gran parte delle regioni già occu-
pate per beneficarne gli jugoslavi, che,
secondo i rapporti giunti al Presidente
americano, ne erano i legittimi possessori,
rappresentando la maggioranza degli abi-
tanti, sempre per quel principio di na-
zionalità, che era l'idea fissa del Presi -
dentea
Nella situazione cosi difficile in cui la
nostra delegazione veniva a trovarsi,
parve opportuno agh on. Orlando e Son-
niiio di soprassedere alla soluzione delle
nostre questioni, di guadagnar tempo, di
mostrare molta remissività sui problemi
che riguardavano gli alleati (e più spe-
cialmente la Francia) per ottenere in
cambio un valido appoggio quando si
fosse venuti a discutere la questione di
Fiume e della Dalmazia. Non slamo qui
300 -^
per fare della critica ma della cronaca :
tuttavia, giudicando dai fatti compiuti,
convien dire che il calcolo fu sbagliato.
Regolate le questioni delle colonie (a no-
stro svantaggio), quelle delle indennità,
quelle della Sarre e del Reno, alla vigilia
della convocazione dei delegati tedeschi
a Versailles per la presentazione dei pre-
liminari di pace, venuti per forza di cose
al redde rationem, ci trovammo isolati.
Le buone intenzioni della Francia e del-
l'Inghilterra, se pur ci furono, s'infran-
sero contro l'intransigenza del presidente
Wilson : l'indipendenza di contegno di
Sennino, che sembrò essere l'unico che
avesse volontà di tener testa a Wilson,
valse a irritare di più quest'ultimo : la
mancanza d'identità nelle vedute dei
nostri due massimi delegati toglieva loro
d'altra parte la maggior forza di persua-
sione sugli altri : d'altronde l'opinione
pubblica italiana - da tempo esasperata
- non poteva contentarsi dell'applica-
zione del patto di Londra, senza Fiume
che - come sappiamo - non vi era in-
cluso.
In queste condizioni si giunse al 23 di
aprile.
Dopo i numerosi e vani tentativi per
ridurre la caparbia resistenza Wilso-
niana, l'on. Orlando aveva dovuto aste-
nersi dal prender parte agli ulteriori col-
loqui ; ma i tentativi per l'accordo con-
tinuarono.
Orlando, preoccupato ma apparente-
mente sereno, scendeva ogni sera nella
gran sala dell'Hotel Édouard VII, a par-
lare coi giornalisti, non sempre solamente
italiani, giacché in quei giorni tutto l'in-
teresse della Conferenza era concentrato
sulla nostra Delegazione. I censori sem-
pre presenti e vigili rizzavano le orecchie,
pronti ad impugnare il famoso lapis
proibitivo. Barzilaì non nascondeva la
sua opinione di abbandonare la Confe-
renza visto che di fronte alla resistenza
degli altri dovevamo salvare per lo meno
la nostra dignità.
La mattina del 23 i nostri delegati si
riunirono e inviarono alle due potenze
alleate, Francia e Inghilterra e all'Ame-
rica una nota nella quale si contemplava
ENTRIERE
lENICHE
NI
IfENTRIE
flSlGUR
l'estremo limite di concessioni da parto
dell'Italia, che voleva così dimostrare il
suo spirito conciliativo. Alle ore 3 del
pomeriggio un segretario di Lloyd George
portava la risposta dei delegati delle tre
potenze che accettava tutti i punti della
nota italiana meno quello riguardante
l'annessione di Fiume all'Italia.
Il conte Aldovrandi che ricevette il
messaggio fu incaricato di domandare al
segretario che cosa s'intendesse fare di
Fiume. Il segretario si strinse nelle spalle.
— Credo però - egli disse - che preval-
ga il concetto di farne una città Ubera. —
Allora furon fatti intervenire gli am-
basciatori. Bonin Longare, ambasciatore
d'Italia a Parigi, recatosi da Wilson non
fu ricevuto - con molte scuse - perchè il
Presidente era occupato in un colloquio
col sig. Steed, direttore del Times e della
politica \Ailsoniana contro di noi : il mar-
chese Imperiali, nostro ambasciatore a
Londra, fu ricevuto da Lloyd George che
gli comunicò la decisione presa di fare
di Fiume una città libera. Questa delle
città libere è stata la scappatoia più di-
sgraziata della Conferenza per tutte le
questioni territoriali intricate. Imperiali
era appena ritornato aW Édouard VII
per riferire alla nostra delegazione la
risposta del premier inglese, che scop-
piava la bomba. Il Tem,ps serale nell'ul-
tima delle sue quattro grandi pagine por-
tava il famoso Messaggio di Wilson al
popolo italiano, nel quale - scavalcando
l'opera dei suoi legittimi rappresentanti
- il Presidente invitava gli italiani a ri-
nunziare a Fiume in nome di quei prin-
cipi di giustìzia che egli era il primo a vio-
lare. Il metodo era nuovo e stupefacente:
Wilson interloquiva con un documento
pubblico - di cui la Francia e l'Inghilterra
si affrettarono a dichiarare di non essere
state al corrente - quando ancora i nego-
ziati non erano terminati.
I nostri delegati diressero allora agli
alleati una lettera nella quale, esponendo
il procedimento senza precedenti del Pre-
sidente americano, chiedevano se rite-
nessero ancora possibile la permanenza
ieiritalia alla Conferenza di Parigi.
Questa lettera fu, nelle intenzioni di chi
SPECIALISTA ra^RUTTORE
DoITor GIUSEPPE SlGURINl
MEDICO CHIRURGO
MILANO VIA puNio IO MILANO
L,effsere " CENATI Siili METODO "
■■ nella Vita Pratica ■■
301 —
la scrìsse, un vero commiato : infatti, la
partenza fissata, per le ore 14 del giorno
dopo, fu rimandata solo di qualche ora,
per un ultimo colloquio al quale Lloyd
George aveva invitato insistentemente
Orlando. La stampa parierina biasimava
quasi concordemente Wilson ma non mo-
strava di credere troppo alla nostra par-
tenza : nei circoli americani, e special-
mente al famigerato Hotel Crillon si di-
ceva addirittura trattarsi di un bluff.
Invece, dopo pubblicata la risposta di
Orlando a Wilson, alle ore 20 del 24 aprile,
Orlando, Barzilai e Diaz partivano per
l'Italia, acclamati alla stazione da una
arran folla. Il gesto di fierezza compiuto
da Orlando, che si recava in Italia ad
interrogare il popolo e il Parlamento sul
suo volere, messo in dubbio dal Presi-
dente, piacque a Parigi e ci rese po-
polari.
Il difficile era mantenere quanto quel
gesto sembrava solennemente promet-
tere. Il viaggio trionfale di Orlando (e
poi di Sonnino), il voto unanime del Par-
lamento in suo favore, pareva dovessero
significare che il nostro ritorno a Parigi
fosse condizionato a un piìi giusto ap-
prezzamento delle nostre richieste.
Quando si seppe, il 5 maggio, che Or-
lando e Sonnino tornavano quasi alla
chetichella a Parigi, si credette che essi
tornassero con delle garanzie serie. Invece
non erano state fatte loro che delle
oscure minaccio, alle quali ebbero il
torto e la debolezza di credere, paven-
tandole. Questa fu la debacle irrimedia-
bile della nostra posizione alla Confe-
renza : tornati a Parigi per prender parte
alla consegna dei preliminari di pace ai
tedeschi a Versailles (7 maggio), ci accor-
gemmo facilmente che il nostro ritorno
era considerato come un atto di debo-
lezza e da allora - si può dire - fu segnato
il nostro destino. Firmata la pace ai
Versailles (27 giugno), il compito, per il
quale era necessaria agli Alleati la pre-
senza dell'Italia, era finito e noi non po-
tevamo ohe scontare le conseguenze dei
nostri errori.
Questa fu la situazione che - cadutol
ministero Orlando - trovò a Parigi la
nuova delegazione italiana presieduta
dal ministro Tittoni. Eredità poco invi-
diabUe 1
La questione polacca.
Nel cataclisma delle nazioni vicine, la
Polonia, da secoli schiava, doveva ritro-
vare la sua libertà e la sua indipendenza
per le quali tanti patriotti avevan sof-
ferto. La Conferenza, basando la sua
opera sul rispetto e sulla ricostituzione
delle nazionalità, si trovava, per la Po-
lonia, di fronte a un caso tipico. Un paese
civile, degno della più alta considerazione,
preda della Russia da una parte e della
Germania dall'altra, chiedeva di essere
ammesso agli onori del mondo : la que-
stione però non era cosi semplice come
sembrava : più che due milioni di tede-
schi avrebbero dovuti essere annessi alla
Polonia, ciò che contrastava soprattutto
coi principi wilsoniani, invocati - a vero
dire - non sempre a proposito : intanto a
Danzica, nell'incertezza de' suoi destini,
avvenivano disordini : l'Intesa chiedeva
il 26 marzo alla Commissione tedesca
residente a Spa l'autorizzazione per lo
sbarco a Danzica dell'esercito polacco
del generale Haller che trovavasi in
Francia e per il passaggio di queste
truppe in Polonia per il mantenimento
dell'ordine. Il governo tedesco, comin-
ciando quella politica ostruzionistica che
fu tentata, senza successo, per far piegare
gli alleati dalle dure condizioni di pace,
rispose essere obbligato - per l'armisti-
zio - ad assicurare il libero passaggio
per la via di Danzica e della Vistola per
il mantenimento dell'ordine negli antichi
territori dell'impero russo, ma non alle
truppe polacche. Il governo germanico
ricordava gli incidenti che si verificarono
a Danzica in occasione del passaggio del
presidente polacco Paderewsky, inci-
denti che dettero il segnale della rivolta
e della guerra civile nel territorio tedesco.
Il governo tedesco, rifiutando il passaggio
da Danzica, dichiarò di essere disposto
a facilitare lo sbarco dell'esercito di
Haller a Stettino, a Koenisberg, a Libau.
In realtà 1 disordini di Danzica erano
LA RINASCENTE
Bontà di articoli - Risparmio di tèmpo
e di denaro.
302
fomentati dai pangermanisti e dalio
stesso governo tedesco clie inviava truppe
e cannoni. Pai canto loro f^li alleati, per
qnanto minacciassero mari e monti, fini-
rono per cedere ed a non insistere per il
passaggio di Danzica, pnr riservandosene
il diritto : Wilson era contrario a questo
che poteva sembrare un impegno per
l'assegnazione finale di Danzica. È bene
sapere che in quel delicato momento
della Conferenza si lasciava a Wilson
l'iniziativa delle soluzioni più importanti.
Lloyd George era ben d'accordo nel con-
cetto di metter presto la Germania fuori
causa offrendole delle condizioni accet-
tabili e facendo così dell'impero tedesco
un elemento di stabilizzazione dell'Eu-
ropa. A questa concezione era contrario,
naturalmente, Clemenceau, mentre mo-
strava di aderire Orlando, per acquistarsi
presso i due dominatori della Conferenza,
quelle benemerenze che sperava - inge-
nuamente - dovessero servirgli per l'ac-
cettazione dei punti di vista italiani. Si
ventilava perciò allora l'idea di lasciare
Danzica alla Germania e tale progettata
soluzione non mancò di destare i più
grandi malumori in Polonia ed a decidere
il presidente Paderewsky a recarsi a
Parigi a difendere gli interessi della li-
bertà del suo popolo.
La questione fu dibattuta lungamente.
In conclusione si venne ad una delle so-
lite mezze misure destinate a non con-
tentare nessuno : si riconobbe l'indipen-
denza della Polonia, ad eccezione del-
l'Alta Slesia e di una parte della Prussia
orientale, sottomesse a plebiscito, e della
città di Danzica, di cui fu fatto uno stato
libero, con un hinterland, restando com-
preso nella frontiera doganale della Po-
lonia, con una zona franca del porto, li-
bero restando alla Polonia stessa l'uso
delle opere portuarie necessarie per lo
importazioni e per le esportazioni.
La legislazione del lavoro.
Il testo del progetto di legislazione
internazionale del lavoro, elaborato dopo
lunghi studi dalla Commissione apposita-
mente nominata, presieduta da Samuele
Gompers, rimane mia delle opere più
pensate, anche se praticamente forse non
attuabili se non in parte, della Conferen-
za della Pace. La Commissione iniziò i
suoi lavori il 4 febbraio e tenne 35 sedute,
facendo risolvere le questioni più contro-
verse ad una sottocommissione. Dopo
alcime modificazioni, il progetto fu ap-
provato nella seduta plenaria della Con-
ferenza al Quai d'Orsay e annesso al
trattato di Versailles, di cui forma la
parte XIII (art. 387-428).
Il progetto si apre con un'introduzione
che definisce gli scopi dell'organizzazione
internazionale, destinata a generalizzare
la limitazione degli orari giornalieri, i ri-
posi settimanali, i provvedimenti contro
la disoccupazione, i minimi di salario, le
assicurazioni sociali, la protezione delle
donne e dei fanciulli, la tutela degli emi-
granti, la libertà dell'organizzazione.
Segue il capitolo sulla organizzazione
dell'Istituto che dovrà realizzare l'espo-
sto programma. L'Istituto consta di una
Conferenza generale dei rappresentanti
delle alte parti contraenti, che si riunirà
almeno una volta l'anno, di un comitato
direttivo o consiglio amministrativo, di
un ufficio internazionale del lavoro.
Nella Conferenza internazionale ogni
Stato dispone di quattro mandati, spet-
tanti due al governo, uno alle rappresen-
tanze lavoratrici e imo alle rappresen-
tanze padronali assistiti da consiglieri
tecnici. Ciascxm delegato ha diritto di
votare individualmente su tutte le que-
stioni. L'organo direttivo sarà formato
da otto membri, rappresentanti i governi
dei paesi di maggiore importanza indu-
striale, di quattro dei rappresentanti i
governi degli altri paesi e di sei rappre-
sentanti dei padroni e altrettanti dei
lavoratori. L'ufficio internazionale del
lavoro avrà un direttore generale che
risiederà nella città sede della Società
delle Nazioni (Ginevra).
Il secondo capitolo tratta 'del funzio-
namento dell'Istituto. Tra l'altro, pre-
scrive che la Conferenza stabilirà, con
due terzi dei votanti, se le proposte da
a.dottare dovranno aver forma di racco-
mandazione e di proposte di conven-
zione, da sottoporre alla ratifica dei go-
verni.
Precisa la forma e i termini delle rati-
fiche ; le convenzioni vincoleranno solo i.
paesi che avranno ratificato. Gli altri
articoli dello stesso capitolo discipli-
nano i ricorsi contro la inadempienza, le
inchieste da compiersi, gli inviti agli ina-
dempienti perchè rispettino le conven-
zioni, l'intervento della corte permanente
di giustizia internazionale della Società
delle Nazioni per le applicazioni e le
sanzioni di ordine economico contro le
inadempienze.
Il terzo capitolo contiene una serie di
prescrizioni generali, circa i Dominions
britannici, le colonie degli Stati che en-
treranno successivamente nella Società
— 308
delle Nazioni, venendo sulìito considerati
come aderenti.
Il quarto ed ultimo eapitolo regola
eon misure transitorie il funzionamento
dell'Istituto durante la fase preparatoria
della Soeietà delle Nazioni e stabiliste
che la prima sessione della Conferenza
abbia luogo nel mese di ottobre 1919.
In im annesso si stabilisce il programma
dì tale prima sessione che si terrà a
Washington. I/ordine del giorno sarà
il seguente :
1. Applicazione del principio della
giornata di 8 ore o della settimana di 48 ;
2. Questioni relative ai mezzi d'im-
pedire lo sciopero e di rimediare alle sue
conseguenze ;
3. Impiego delle donne ;
4. Impiego dei fanciulli ;
5. Estensione e applicazione delle
convenzioni internazionali adottate a
Berna nel 1906 sull'interdizione del la-
voro di notte alle donne e l'interdizione
dell'impiego del fosforo bianco nell'in-
dustria dei fiammiferi.
Per l'Italia presero attiva parte ai la-
vori del progetto il senatore Mayor de
Planches e gli onorevoli Cabrini, Canepa,
Longinotti ed Abbiate.
L'^Vlsazia-Lorena
la Sarre e il IVeno.
Compiuta vittoriosamente la guerra, la
Francia reclamava le regioni che le erano
-late violentemente strappate nel '71 e
iie rappresentavano da 40 anni la mèta
l<>lle sue aspirazioni. La Germania oppo-
neva che parte di queste regioni erano
iecisamente tedesche ed in ogni modo
. rano abitato da una popolazione preva-
lentemente tedesca. Si conoscono però
i metodi d'infiltrazione della Germania,
che erano poi quelli dell'Austria nelle
Provincie italiane irredente e nell'Alto
Adige. Dopo la forzata annessione, per
iitedeschlzzare le due Provincie conqui-
state, la Germania favori l'immigrazione
di moltissimi connazionali, che invasero
le banche, i commerci, gli uffici, le scuolr.
(1 . < I la dell'Alsazia-Lorena era una
i B t II talmente capitale e, diremmo
r ,( i I Ule, per la Francia, che non po-
' Tare nemmeno i facili scrupoli
dcpte Wilson. Le potenze rico-
£ « l'obbligazione morale di ripa-
iorto fatto dalla Germania nel
a Ito al diritto della Francia quan-
folontà della popolazione d'Al-
1 Lorena, separate dalla madre
grado la protesta solenne dei
t : i:
loro rappresentanti all'Assemblea di Bor-
deaux ». (Sez. V del trattato di Versail-
les). Quindi venivano puramente e sem-
plicemente rimesse in vigore le disposi-
zioni dei trattati prima di quelli di Ver-
sailles e di Fraucoforte del 1871, stipu-
landosi convenzioni speciali per gli abi-
tanti di origine tedesca (art. 53). Più
complicata la questione del bacino car-
bonifero della Sarre, che pure era per
la Francia di un'importanza essenziale.
La Sarre rappresenta un valore grande
ed è in pieno territorio tedesco ed abitata
da mezzo milione di tedeschi : la sua
annessione alla Francia avrebbe urtato
in pieno quel principio di nazionalità, al
quale la Conferenza ha voluto dimostrare
di esser cosi attaccata, per quanto in
pratica lo abbia applicato con così scarso
senso di equità. D'altra parte la Francia
non poteva rimmziare al solo mezzo d'in-
dennizzarsi delle barbare distruzioni delle
miniere di carbone, effettuate dai tede-
schi. Se non di appropriarsi il territorio,
la Francia richiedeva almeno che la pro-
duzione della Sarre le venisse assegnata
per ammortizzare gli enormi debiti che
la Germania aveva verso la Francia.
Un'aspra lotta arse su questa spinosa
questione e durò due mesi : Clemenceau
si battè disperatamente per vincere le
riluttanze dei colleghi, che escogitavano
sempre soluzioni nuove : finalmente la
vittoria rimase alla Francia che ottenne
la proprietà intera ed assoluta, con di-
ritto esclusivo di sfruttamento, delle mi-
niere di carbone del bacino della Sarre
« in compenso della distruzione delle mi-
niere di carbone del Nord della Francia
e da valere sull'ammontare delle ripa-
razioni dei danni di guerra dovuti dalla
Germania ». La popolazione, governata
per qmndici anni da una commissione,
rappresentante la Società dello Nazioni,
sarà chiamata dopo quel periodo a de-
cidere per votazione a quale delle due
nazioni vorrà essere unita o se vorrà
conservare il regime attuale.
La Francia chiedeva inoltre la neutra-
lizzazione della riva sinistra del Reno :
da questo territorio sono partite sempre
le invasioni; in esso hanno termine eiu-
que linee ferroviarie senza allacciamenti,
senza interessi economici, ma che ìianno
esclusivamente lo scopo militare di por-
tare rapidamente gli eserciti tedeschi a
contatto di tutta la frontiera francese.
La Francia aveva, evidentemente, l'in-
teresse di favorire il costituirsi di una
repubblica renana, composta della Vest-
falia, del Palatinato renano e dell'Olden-
— 304
burgo, repubblica che sarebbe stata come
uno stato cuscinetto fra la Francia e il
suo temibile vicino. Cliiedeva inoltre di
non esser abbandonata sola a fare la
sentinella sul Reno, giacché i suoi alleati,
Inghilterra, Stati Uniti e Belgio, sono
interessati quanto essa alla difesa di
quella frontiera. Effettivamente, se il
generale von Kluk, dopo l'invasione del
Belgio, invece di commettere l'enorme
errore di marciare precipitosamente su
Parigi, avesse occupato i porti francesi
della Manica, l'Inghilterra si sarebbe tro-
vata in una posizione disperata e gli
Stati Uniti, col trionfo dell'egemonia
teutonica in Europa, avrebbero vista la
loro libertà inevitabilmente compro-
messa. L'accordo cui si venne, scartati
i progetti di occupazione definitiva che
sorridevano a molti, comprendono la
neutralizzazione totale della riva sinistra
del Reno e della riva destra, all'ovest di
una linea tracciata a 50 chilometri da
questo fiume (art. 42) : l'occupazione
per 15 anni da parte delle potenze alleate
e associate dei territori tedeschi situali
all'ovest del Reno, con ritiro di cinque
in cinque anni delle truppe dai punti
occupati su territori via via più ristretti
(articoli 428 e 429).
Le colonie.
Con il Trattato di Versailles la Ger-
mania veniva a rinunziare a tutte le
sue colonie, a tutti i suoi diritti e titoli
sui possedimenti d'oltre mare « in favore
delle principali potenze alleate e asso-
ciate » (art. 114).
Purtroppo l'acquiescenza e la remis.s-
vità della delegazione italiana alla Coi -
ferenza trasformarono questa cessione
in favore di tutte le quattro potenze del-
l'Intesa in una cessione alla Francia,
all'Inghilterra, all'America.... e al Giap-
pone. La creazione dei mandati, la trovala
wilsoniana, mascherante l'occupazione
coloniale, ebbe per resultato che le man-
datarie scelte e riconosciute furono l'In-
ghilterra e la Francia.
Al Giappone fu concesso un enorme
territorio che spettava di diritto alla
Cina, per compensarlo del suo silenzio
rassegnato nella questione dell'uguaglian-
za delle razze. Infatti con l'art. 156, la
Germania rinunziava « in favore del
Giappone a tutti i suoi diritti, titoli e
privilegi, concernenti principalmente il
territorio di Kiao-Tchao, le ferrovie,
le miniere e i cavi sottomarini, da essa
ottenuti in virtù del trattato passato
fra lei e la Cina, il 6 marzo 1898, e di
di tutti gli altri atti concernenti le Pro-
vincie di Chantoung ». Colmo della di-
sinvoltura !
Così pure si riconoscevano il protetto-
rato della Francia sul Marocco (abro-
gandosi il trattato di Algesiras) e quello
dell'Inghilterra sull'Egitto.
Dalla metà di gennaio alla fine di
marzo il Consiglio Supremo interalleato
prese in esame la questione della sparti-
zione delle colonie tedesche e dell'Asia
Ot nana. L'Italia fu nelle discussioni
o assente o in attitudine di rinunciata-
ria. Nella seduta del 30 gennaio fu decisa
l'assegnazione delle colonie tedesche per
mandato e il marchese Sai vago -Raggi
che rappresentava l'Italia non fece co-
noscere le richieste di questa. Per l'Asia
ottomana, gli inglesi e francesi nelle com-
missioni apposite, non tennero conto delle
vìve proteste dei commissari italiani e
proposero di accedere alle pretese di
Venizelos, che chiedeva anche di occu-
pare Smirne, mentre questa rimaneva
nella zona d'influenza riservata all'Ita-
lia dall'accordo di S. Giovanni di Mo-
riana e da quello di Londra del 1917.
Infatti il 14 maggio i Greci sbarcavano
in Asia Minore, suscitandovi le più osti-
nate ribellioni della popolazione, crean-
do la guerra civile e la resistenza della
Turchia.
Molte di queste deliberazioni furono
prese in odio all'Italia nel periodo del-
l'assenza volontaria degli on. Orlando e
Sennino daUa Conferenza, in seguito al
messaggio wilsoniano. li' assegnazione
delle colonie tedesche è del 6 maggio, e
il giorno appresso, tanto per dare un con-
tentino a questi poveri italiani che ri-
tornavano pentiti a Parigi, si riconosceva
l'intenzione di eseguire l'art. 13 del trat-
Il Diabete
ritenuto finora inguaribile, ha trovato finalmente il suo vero
rimedio nella Cnra Contardl, fatta con le PIIiI.OI<E
■——..^.^^-i—.— ■-■>« I.ITINATE VIGIER ed il RlGENEBATORi:. —
Non vi può essere rimeilio uguale ; le persone più rispettabili sono guarite con la Cara Contardl,
e molte lettere sono state pubblicate. Si usa cibo misto ; scompare lo zucchero, si riprendono
le forze e la nutrizione. Memorie grratls con molti attestati. — La cura costa Iilre 32, 70,
anticipate, alla Fabbrica laombardi & Contardi - Kapoli, Via Roma, 345. — Eyitate gli
inefficaci fermenti.
V
— 305 —
tato di Londra che diceva : « Nel caso in
cui la Francia e la Gran Bretagna au-
mentassero i loro domini coloniali In
Africa a spese della Germania, ques;:e
due Potenze riconoscono in principio che
l'Italia potrà reclamare equi compensi,
specialmente nel regolamento in suo fa-
vore delle questioni riguardanti le fron-
tiere delle colonie italiane dell'Eritrea,
Somalia e Libia e delle vicine coionio del-
la Francia e della Gran Bretagna ».
Gli equi compensi si ridussero, dopo
molto pregare, a questo : si ottennero gli
angoli rientranti libico -tunisini, la ces-
sione delle oasi d'El Barkat e di Fehoiit,
e della regione che comprende le strade
carovaniere fra Ghat, Gadames e Tum-
mo : inoltre una zona ad oriente della
Libia comprendente l'oasi di Giarabub
(che costituisce uno dei fulcri della vita
del senussismo) ed un vasto territorio
sulla riva destra del Giuba col porto di
Chisimaio, che è l'unico approdo e la
vera porta della Somalia meridionale, e
che ci dà la possibilità di una larga pe-
netrazione economica per la valle del
fiume nelle regioni dell'interno.
Infine la Francia si acconciava a ri-
solvere le questioni da tanto tempo esì-
stenti in Tunisia, accordando alle scuole
italiane colà esistenti lo stesso regime
delle scuole francesi, e regolando a no-
stro favore le disposizioni sugli infortuni
del lavoro, sull'agricoltura e sul regime
fiscale del tra~<asso degli immobili.
Ma questo della Francia costituì uno
dei suoi rari sorrisi verso di noi 1
La questione adriatica.
La succinta storia del conflitto italo -
americano o meglio ìtalo -wilsoniano può
spiegare molte cose relativamente alle
difficoltà incontrate dall'Italia per ri-
solvere la questione adriatica, ma non
le spiega tutte. Dopo la trionfale vit-
toria di Vittorio Veneto sembrava che
l'Italia potesse finalmente pretendere
di assidersi padrona fra i suoi due
mari, annettendosi i paesi geografica-
mente ed etnicamente italiani, anche
se abitati di popolazione mista, purché
fosse lasciato uno sbocco suU' Adria-
tico ai popoli nati dallo smembramento
dell'Austria. Invece nacque subito una
viva opposizione ai progetti onestissimi
dell'Italia, deprecandosi - per arte po-
lemica - un preteso spirito imperialista
italiano, che non esisteva, e inscenandosi
mi'agitazione per l'abbandono della Dal-
mazia, capitanata all'Interno dall'on.
Bissolati e dal Corriere della Sera, agi-
tazione che pur mossa con intendimenti
onesti e per quanto seppellita rapida-
mente dalì 'indignazione del paese che
dopo i sacrifici compiuti non poteva es-
sere rinunciatario, pur nonostante ebbe
la sua influenza a generare nel presidente
Wilson e forse anche in Lloyd George e
Clemenceau il sospetto che l'Italia non
fosse concorde nello sue richieste : l'ope-
ra della delegazione nostra fu dunque,
fin dal principio, svalutata.
Inoltro c'era il Trattato di Londra.
Il Trattato di Londra dell'aprile 1915
che impegnava l'Italia ad entrare in
guerra, fu combinato e sostenuto dal-
l'on. Sennino. Di ciò gli si fa una colpa :
ma Sennino ebbe almeno una linea di
condotta, anche se non sempre felice ;
quello che è da rimproverargli è di non
aver sostenuto una revisione del Trattato
di Londra in base alle nuove condizioni
createsi in Europa e in base, più che al-
tro, alla vittoria ottenuta da sola, dal-
l'Italia, che le apriva tutte le vie a legit-
timi e più larghi compenai. Nel quarto e
quinto articolo del Trattato di Londra si
assegnavano all'Italia i territori del Tren-
tino, Alto Adige, Goriziano, Istria, Dal-
mazia e isole. Fiume era assegnata alla
Croazia. Si assegnava alla Serbia e al
Montenegro distintamente. Spalato e gli
altri porti raeridionali : Valona all'Ita-
lia. Lasciamo andare le altre clausole
riguardanti gli interessi italiani in Tur-
chia, i diritti sulla Libia, i compensi co-
loniali, e il misero prestito inglese, che
più non interessano.
Qui basterà dire che l'assegnazione dì
Fiume alla Croazia, e delle regioni dal-
mate meridionali alla Serbia e al Monte-
negro non presupponevano nò la spari-
zione della Russia, né la fine totale del-
l'Austria, né la formazione di uno stato
iugoslavo : era naturale che a quattro
anni di distanza e dopo i risultati della
guerra le cose dovessero mutare. E mu-
tarono infatti, ma in peggio : giacché gli
alleati, trincerandosi dietro ai patti scrit-
ti, che r associato riconosceva solo fin
dove gli faceva comodo, perché non ave-
va firmato, dimostravano evidente la loro
intenzione di opporsi a un ingrandimento
e ad un raflorzamento eccessivo dell'Ita-
lia. Questa non seppe o non volle oppor-
si con sufficiente fermezza a un tale arbi-
trio, ponendo la soluzione della questio-
ne adriatica a condizione per proseguire 1
lavori e firmare I trattati. Invece in tutto
il primo periodo della Conferenza la
questione Adriatica fu appena toccata:
20
30t)
il 3 lebbraio '-;li jugoslavi preseutavaao il
loro sfaccialo memoriale che chiedeva
perfino Iric^te e Gorizia !
Il 1° marzo l'on. Orlando, in un discor-
so alla Camera sostenne la giustizia e la
coerenza drlle rivendicazioni italiane, /on-
dale sul trattato di Londra e la autodecisione
di Fiume. Per quanto non si parlasse già
più di Spalato, le dichiarazioni tranquil-
lizzarono : ma i fatti non vi corrisposero.
Le manovre jugoslave si accentuarono
favorite dalla politica obliqua degli al-
leati : si proposero arbitrati, commis-
sioni, ecc. che Sennino rifiutò sempre re-
stando sulla rocca, assai poco difesa, del
suo Patto di I;ondra.
Ho raccontato a sufficienza quello che
successe in quel periodo turbinoso che
culminò con la partenza della Delegazione
italiana da Parigi il 24 aprile, dopo che
il Consiglio dei Quattro (o meglio dei tre,
perchè i tre che comprendevano l'inglese
riducevano le adunanze a una conversa-
zione fra loro) aveva trattato come abbia-
mo detto, la questione adriatica e Wil-
son pubblicato il suo primo messaggio.
L'assenza della Delegazione italiana non
fece fare un passo alla questione adria-
tica : anzi i tre ne approfittarono per
prendere deliberazioni a noi contrarie :
basterà citare lo sbarco greco a Smì.'ne
e le modificazioni introdotte alle inden-
nità dovute dalla Germania all'Italia.
Dopo l'infelice ritorno a Parigi si
ebbe una proposta del Colonnello House
(intermediario americano) che faceva di
Fimne una città sovrana, con- rappresen-
tanza diplomatica e difesa affidata al-
l'Italia : sovranità italiana sui distretti
di Zara e Scbcnico. Ma Wilson oppose
gravi difficoltà per la ferrovia Fiume-San
Pietro, che non doveva essere - nel suo
concetto - italiana.
Venne poi il famoso compromesso
Tardieu : stato libero di Fiume, fino a
Volosca ad occidente, e fino alla ferrovia
Fiume-San Pietro al nord : protezione
della Società delle Nazioni, con plebiscito
dopo un certo numero di anni. Le opposi-
zioni jugoslave indussero Wilson a compi-
lare un nuovo progetto : lo Stato fiuma-
no comprende anche Monte Maggiore' :
l'Istria è divisa; la Dalmazia è tutta degli
jugoslavi, meno Zara, considerata città
libera,... sotto il controllo della Società
delle Nazioni. Tale incredibile progetto
fa presentato il 7 giugno da Wilson a Or-
lando che lo rifiutò.
TI 19 giugno le tergiversazioni e i re-
sultati nulli della Conferenza rispetto
alle esigenze legittime dell'Italia, de-
terminavano a Roma il voto contrario
della Camera che rovesciava Orlando e
Sennino. La nuova delegazione Tittoni
tentava un nuovo metodo : quello di
trattare le questioni di blocco senza ar-
restarsi sull'impasse adriatico. Se per
molte cose tale metodo sembrò buono e
provocò - almeno - un miglioramento
delle relazioni nostre con gli alleati, è
pure da riconoscere che la spinosa que-
stione di Fiume non fece grandi progres-
si, nonostante gli onesti tentativi del-
l'on. Tittoni che aveva trovato la situa-
zione troppo compromessa. Inoltre l'as-
senza e poi la malattia di Wilson ral-
lentavano ancora le discussioni, giacché
nessuna deliberazione era possibile se
non si aveva l'assenso da Washington,
ormai caput mundi.
La clamorosa e audace occupazione
tli Fiume da parte di Gabriele d'Annun- '
zio e dei suoi legionari, mise fine alla l
vergognosa occupazione interalleata e
alle misure che stavano prendendosi a
Fiume stessa per eseguire le conclu-
sioni di quella sciagurata commissione
d'inchiesta, mandata dalla Conferenza
per esaminare le responsabilità dei fatti
sanguinosi avvenuti fra fiumani e fran-
cesi. La commozione prodotta dall'awe-
ni:nento non indusse fortunatamente gli
Alloati ad alcun passo precipitato. Anzi
l'opinione pubblica francese ed inglese
cominciò a mostrarsi assai più favorevole
verso l'italianità della città nostra.
Intanto si maturava il nuovo progetto
Tittoni - che speriamo sia l'ultimo -
il quale farebbe di Fiume una città libero
sotto il coutrollo transitorio della Società
delle Nazioni : l'Italia avrebbe il mandato
in rappresentanza della Società delle Na-
zioni : Fiume sarebbe congiunta al ter-
ritorio nazionale lungo il lido istriano a
mezzo di Tina striscia comprendente Vo-
losca fino alle penriici del Monte Cal-
diera.
L'avvenire dirà quale sorte sarà ri-
serbata a questi tentatavi diplomatici
e quale accoglienza sarà loro fatta non
solo dalle nazioni alleate e associate ma
anche.... dai soldati di Gal;riele d'An-
nunzio che oramai contano q-i alche cosa!
20 ottobre 1919.
Cipriano Gi.r.nETTi.
INDICE
AnnuAi
DEliEliGGI
^
Principali disposizioni emanate con Leggi. Decreti, Regolamenti,
Circolari, ec. dal l° luglio I918 al 30 giugno I9I9.
Abitazioni: 4 luglio 1918, D. L. n.o 1024. -
Proroga del pagamento delle quote di
ammortameuto fino ad un anno dopo la
conclusione della pace,
— 10 luglio 1918, Decr. del M. per l'agri-
coltura. - Concorso a prenii tra i pro-
prietari e gli agricoltori calabresi per co-
struzione di case coloniche.
— 23 marzo 1919, D. L. n.o 455. - Provve-
dimenti per le case popolari ed econo-
miche e per la costruzione e il trasferi-
niento di proprietà e di altri edilìzi ad
n.so di abitazione.
— 19 giugno 1919, D. Legge L. n.o 1040. -
^fodificazioni al Decr. 23 marzo 1919
n. 455 sulle case popolari e l' industria
edilizia.
— V. anche Fitti.
Acque pubbliche : 12 febbraio 1919, D. L. n.» 242.
- Provvedimenti per la costruzione di ser-
batoi, laghi artificiali, ecc.
Aeronautica: 3 ottobre 1918, D. L. n.» 1455.
- Altre facoltà ed attribuzioni del Com-
missario generale per l'aeronautica.
— 30 giugno 1919, D. Legge L. n.o 1233. -
Istituzione presso il Ministero dei tra-
sporti della direzione generale e della
commissione consultiva per 1' aeronau-
tica e determinazione delle loro attribu-
zioni : e provvedimenti vari.
Agricoltura { Arvicole), v. Agricoltura (Cre-
dito agrario).
— (Bonifiche) : 8 agosto 1918, D. L. n.o 1255.
- Ordinamento dei consorzi di bonifica.
23 marzo 1919, D. L. n.o 461. - Norme
per la concessione di opere di bonifica a
società e privati.
24 aprile 1919, n.o 662. - Provvedi-
menti per le bonifiche dell'agro romano.
— {Contorzi zootecnici): 21 novembre 1918,
1). L. n.o 1746. - Costituzione di con-
sorzi zootecnici tra i possidenti di ani-
mali bovini e bufalini.
— {Contratti agrari): 5 novembre 1918, Cir-
colare n.o 1969 del Ministro di grazia e
giustizia. - Sull'applicazione del decreto
30 giugno 1918 n.o 880 sui contratti
agrari d'affitto.
— (Credito agrario): 14 luglio 1918, D L.
n.o 1142. - Nuovi provvedimenti per il
credito agli enti agrari del Laz-io.
20 febbraio 1919, D. L. n.o 318. -Prov-
vedimenti per il credito agrario nelle Pro-
vincie del Veneto.
13 aprile 1919, D. L. n.o 600. - Sovven
zioni delle casse provinciali di credito
agrario agli agricoltori del mezzogiorno
danneggiati dalle arvicole.
25 maggio 1919, D. L. n.o 943. - Prov-
vedimenti per il credito agrario nelle
Provincie del veneto danneggiate dalla
guerra.
22 giugno 3919, U. Legge L. n.o 1190.
- Modificazione alla logge 31 marzo 1904
n.o 190 relativamente al credito agrario
per la Basilicata, e autorizzazione a riu-
niie in testo unico tutte le disposizioni
sul credito agrario.
— (Placchine): 14 luglio 1918, D. L. n.o 1057.
- Autorizzazione al Ministro dì agricol-
tura a cedere « trattori » e macchine agri-
cole ad agricoltori o raggruppamenti di
agricoltori.
17 novembre 1918, D. L. n.o 1903. -
Sulle spese del materiale e del personale
delle moto-aratrici di Stato.
ved. Requisizioni (Macchine agrarie e
l)rodotti).
— (Patate): 28 luglio 1918, D. L. n.o 1216. -
Norme per l' applicazione del decreto
4 aprile 1918 n.o 542 sull'industria del
l'Msicoazione delle patate.
308 —
— V. anche Fillossera, Grano, Infortuni, Re-
quisizioni.
Amnistie, condoni ecc.: 1 agosto 1918, D. L.
n." 1114. - Condono di sopratasse e pene
pecuniario e amnistia per le contravven-
zioni alle leggi sul registro e bollo.
— 21 febbraio 1919, R. D. n.o 157. - Amni-
stia e indulto per reati militari.
— 21 febbraio 1919, R. D. n.« 158. - Amni-
stia e indulto per reati non contemplati
da leggi militari né finanziarie.
— 21 febbraio 1919, R. I). n." 159. - Amni-
stia e indulto per reati in materia anno-
naria.
— 22 giugno 1919, R. D. n." 1148. - Amni-
stia per reati politici o connessi con mo-
vimenti pob'tici, commessi in Tripoli-
tania.
Antichità e belle arti: 3 ottobre 1918, D. L.
n." 1589. - Ordinamento archeologico
della Colonia Eritrea.
— 27 ottobre 1918, D. L. n.o 1895. - Fonda-
zione in Roma di un istituto di archeo-
logia e storia dell'arte.
Approvvigionamenti e consumi alimentari {Caffè,
thè, zucchero) : 18 novembre 1918, D. L.
n.o 1721. - Approvvigionamento e ven-
dita di caffè, thè, zucchero ed altri ge-
neri con diritto di esclusività da parte
dello Stato.
18 maggio 1919, D. L. n.» 844. - As-
sunzione da parte dello Stato dell'approv-
vigionamento e della vendita del caffè.
— (Carceri): 18 agosto 1918, D. L. n.o 1174.
- Modificazioni al decreto 25 marzo 1917
n.o 509 sul servizio centrale di approv-
vigionamenti e delle industrie carcerarie.
— (Carni) : 8 febbraio 1919, Ordinanza del
Comando Supremo. - Norme per l' in-
cetta dei bovini, la macellazione e il con-
sumo della carne nei territori occupati
dal R. esercito.
13 aprile 1919, D. L. n.o 574. - Nuove
disposizioni sulla macellazione dei bovini.
— (Carta): 8 agosto 1918, D. L. n.o 1112.-
Norme per riunire e coordinare le dispo-
zioni riguardanti laproduzione della carta
da giornali.
— (Commissioni annonarie): Ì3 luglio 1919,
R. D. n.o 1146. - Commissioni pnnona-
rie comunali per i prezzi di vendita al
pubblico dei generi di consumo popolare.
— (Latte): 6 aprile 1919, Decreto del Mini-
stro per gli approvvigionamenti. - Re-
stituzione del libero commercio del latte
per uso industriale e dei latticini neUe
Provincie lombarde, emiliane e piemon-
tesi.
— (Medicinali): 30 settembre 1918, D. L.
n.o 1461. - Prezzi massimi di vendita al
pubblico dei medicinali di maggior uso.
— (Olii, grassi) : 6 ottobre 1918, D. L.
n.*' 1565. - Istituzione di un comitato in-
terministeriale per l'approvvigionaiuento
e la distribuzione dei semi oleosi, dei
grassi ed olii destinati alla produzione
della glicerina e ad uso industriale.
10 ottobre 1918, Decreto del Ministro
pei- gli approvvigionamenti. - Prezzo
massimo di vendita dell'olio d'oliva.
— (Paste alimentari): 17 agosto 1918, De-
creto del Ministro per gli approvvigio-
namenti. -Disposizioni sulla produzione
e sulla vendita di pastina minuta secca
e delle paste glntinate.
— (Pelli): 19 ottobre 1918, Decreto del Mi-
nistri per V industria e per la guerra. -
Prezzi delle pelli ovine e caprine.
27 ottobre 1918, D. L. n.o 1611. - È
istituito un comitato consultivo, una
giunta esecutiva e un apposito ufficio
pellami.
— (Penalità): 23 settembre 1918, D. L.
n.o 1464. - Penalità per chi distrugga,
deteriori o sottragga al commercio ge-
neri alimentari.
— (Pomodoro): 24 agosto 1918, Decreto del
Ministro per gli approvvigionamenti. -
Denuncia della conserva di pomodoro.
26 agosto 1918, Decreto del Ministro
per gli approvvigionamenti. - Norme per
l'industria delle conserve di pomodoro.
12 ottobre 1918, Decreto del Ministro
per gli approvvigionamenti. - Prezzi
massimi della conserva di pomodoro.
— (Sementi) : 30 settembre e 24 ottobre 1918,
Decreti del Ministro per l'agricoltura. -
Denuncia del seme di barbabietole.
— (Tessuti) : 27 ottobre 1918, D. L. n.o 1594.
- Provvedimenti per la fabbricazione di
alcuni tipi di tessuti di cotone.
— ( i^ova) : 19 agosto 1918, Decreto del Mi-
nistro per gli approvvigionamenti e con-
sumi. - Obbligo di denuncia delle uova
conservate.
2 ottobre 1918, Decreto del Ministro per
gli approvvigionamenti. - Disposizioni
sul commercio delle uova conservate.
— (Zucchero): 30 settembre 1918, Decreto
del Ministro per gli approvvigionamenti.
- Prezzo massimo di vendita dello zuc-
chero.
— V. anche: Carboni, Orano, Mediatori, Re-
quisizioni.
Assicurazioni : 15 agosto 1918, D. L. n.o 1254. -
Norme per la messa in liquidazione delle
imprese di assicurazione sulla vita.
— 18 dicembre 1918, Decreto del Ministio
per l'industria. - Norme per 1' accerta-
mento della situazione patrimoniale e la
liquidazione delle imprese di assicura-
zione sulla vita.
309
— 8 dicembre 1918, l). L. n." 1953. - AuH
rizzazioue all' istituto nazionale delle a.s-
sicurazioui a rila.s<;iare polizze a favore
dei figli e dei genitori doi militari morti,
dei mutilati e degli invalidi.
— 21 aprile 1919, D. L. n." 603. - Assicu-
razione obbligatoria contro l' invalidità e
la vecchiaia.
Assistenzae beneficenza pubblica: 4 agosto 1918,
D. L. ny 1395. - Regolamento sul ba-
liatico. *
— 3 ottobre 1918, D. L. n.» 1452. - Istitu-
zione di contributi a favore della pub-
blica beneficenza.
— 5 gennaio 1919, D. L. n.o 6. - Norme per
1 ' erogazione dei sussidi a favore della
disoccupazione involontaria.
— 6 gennaio 1919, Decreto del Presidente
del Consiglio. - Disposizioni per l'eserci-
zio del baliatico.
— 16 gennaio 1919, D. L. n.» 55. - Regola-
mento dell'Opera nazionale pei combat-
tenti.
— V. anche: Or/ani di guerra.
Automobili, (ved. Trattati, Convenzioni).
Avvocati e procuratori: 27 ottobre 1918, D. L.
n.<^ 1774. - Tariffa degli onorari ed altre
disposizioni.
Bonifiche, (ved. Agricoltura, Bonifiche).
Borse, (ved. Tatse).
Bozzoli, (ved. Seta).
Cambio: 13 maggio 1919, D. L. n.» 696. -
Cessazione del monopolio del commercio
dei cambi.
Camere di commercio : 13 ottobre 1918, D. L.
n.o 1573. - Assetto e riordinamento delle
camere di commercio italiane all'estuerò.
Cancellerie: 27 febbraio 1919, D. L. n.^' 231.
- Riordinamento del personale e dei s.m-
vizi di cancelleria.
Carboni, combustibili, ecc. : 25 luglio 19i8, Decv.
del M. per l'industria, commercio e la-
voro. - Prezzi massimi di vendi' a in of-
ficina del carbone coke da gas.
— 17 agosto 1918, Decreto del Commis.sario
generale per i combustibili. - Sono sta-
biliti i prezzi di base per la determina-
zione del macchiatico per la legna da
ardere.
— 22 agosto 1918, Ordinanza del Commissa-
rio generale per i combustibili. - Norme
sull'uso della legna da ardere.
— 24 ottobre 1918, Ordinanza del Commis-
sario generale per i combustibili. - De-
terminazione dei diritti fissi sui combu-
stibili nazionali.
— 8 gennaio 1919, Decreto del Commissario
per i 'combustibili. - Provvedimenti sul-
l'esercizio delle miniere di combustibili
nazionali.
— 12 giugno 1919, D. L. n.» 1225. - Esen-
zione di sovrimposta a coloro che impie-
gano somme nella costruzione o modifica-
zione di impianti per la migliore utilizza-
zione dei combustibili fossili nazionali.
Carceri, (ved. Approvvigionamenti).
Carni, (ved. Approvvigionamenti).
Carta, (ved. Approvvigionamenti).
Case popolari, (ved. Abitazioni).
Catasto: 13 aprile 1919, D. L. n.o 705. - Mo-
dificazione alla tarift'a dei diritti per l'ese-
cuzione delle volture e per rilascio dei
certificati catastali.
Cereali, (ved. Orano ed altri cereali).
CIttadIpanza: 14 luglio 1918, D. L. n.» 1029.
-Disposizioni sull'acquisto della cittadi-
nanza italiana da parte degli stranieri
che han facoltà di valersi dell'art. 3 della
legge 13 giugno 1912 n.o 555.
Codice penale austriaco: 16 maggio 1919, Or-
dinanza del Comando Supremo. - Modi-
ficazione di alcuno disposizioni del co-
dice penale generalo austriaco.
Colonie: 17 maggio 1919, R. D. n.» 886. -
Sulla costituzione del governo nella Tri-
politania e nella Cirenaica.
— 1 giugno 1919, R. D. n." 931. - Norme
fondamentali per l'assetto della Tripoli-
tania.
— V. anche: Amnistie, Antichità e belle arti.
Combustibili, (ved. Carboni, cotnbu^tibili, ecc.).
Commercio : 15 giugno 1919. D. L. n.o 1107.
- Composizione, funzionamento e attri-
buzioni del Consiglio Superiore del com-
mercio.
Comuni e Provincie: 6 febbraio 1919, D. L.
n.o 196. - Norme per la concessione dei
mutui autorizzati col decreto 17nov, 1G13
n.o 1698.
— 9 marzo 1919, D. L. n.o 338. - Obbliga-
torietà della spesa per l' indennità ca:-o-
viveri agli impiegati dipendenti.
Condanna condizionale, (ved. Tribunali mili-
tari e di guerra).
Preferite ovunque e sempre
A la Crema per Calzature
LION NOIR
Soc. An. Italiana. — Capitale L. 3,000,000.
MILANO - Via Trivulzio, 18 - MILANO
310
Consumi, (ved. Ap2ìrovvigionamenti e con-
sumi).
Contratto d impiego privato: 9 febbraio 1919,
D. L. 11." 112. -Disposizioni sul contratto
(l'impiego privato.
Contributo personale straordinario tii guerra -.
8 maggio 1919, D. L. u." 825. - Modi-
ficazioni ai decreti 17 nov. 1918 n." 1835
e 5 genn. 1919 n.o 28, sul contributo per-
soli :ile straordinario di guerra.
Convenzioni, trattati, (ved. Trattati, conven-
zione).
Corso legaie, (ved. Valori).
Corte dei conti : ìi luglio 1918, D. L. n.» 1005.
- Aumento di posti nel ruolo del per-
sonale.
Credito agrario, (ved. Agricoltura).
Danni di guerra: 16 novembre 1918, B. L.
11.^ 1750. - Sul risarcimento dei danni di
guerra.
— 27 febbraio 1919, D. L. n.» 239. - Modifi-
cazioni alle disposizioni sul risarcimento
dei danni di guerra.
— 27 marzo 1919, D. L. n.o 426. - Testo
unico delle disposizioni legislative sul ri-
sarcimento dei danni di guerra.
— 30 marzo 1919, D. L. n.» 539. -Regola-
mento per r esecuziono del decreto 27
febbr. 1919 n.» 239, sulle attribuzioni de-
gli intendenti di finanza nelle domande
di risarcimento dei danni di guerra.
— 8 giugno 1919, D. L. n.» 925. - Istituzione
ed altribuzioni di un comitato governa-
tivo, e autorizzazione di spese per ripa-
razione di danni di guerra.
— 22 giugno 1919, D. Legge L. n.o 1242. -
Autorizzazione agli istituti di credito
fondiario di accordare mutui ipotecari
per la ricostruzione e la riparazione di
fondi urbani e per mettere in istato di
coltivazione quelli rustici.
Dazi doganali : 1 agosto 1918, D. L. n.o io84.
- Applicazione del dazio doganale sul vino
estero.
Diritto internazionale: 15 novembre 1918, D
L. n." 1711. - Nomina di una commis-
sione incaricata di accertare le violazioni
al diritto delle genti commesse dal ne-
mico, e verificare 1 danni arrecati da
osso.
Disoccupazione, (ved. Assistenza e beneficenza).
P:;:ire. (ved. Dazi doganali).
Donna: 17 luglio 1919, L. n.o 1176, sulla ca-
pacità giuridica della donna.
Dopo-guerra : 17 novembre 1918, D. L. n." 1698.
-Istituzione di iiu comitato interministe-
riale per ijromuo vere e coordinarelazione
delle amministrazioni dello Stato pel pas-
saggio allo stato di pace.
Elettricità: 7 luglio 1918, D. L. n.o 1045. -
Norme di competenza e di precedenza
per le contravvenzioni alle disposizioni
del consumo. •
— 10 febbraio 1919, D. L. n.o 213. - Turni
di riposo negli stabilimenti ind astriali ad
energia elettrica ed altri provvedimenti.
— '27 febbraio 1919. D. L. n.o 250. - Com-
penso supplementare o sovraprezzo ai
distributori di energia elettrica generata
per via termica.
Eiezioni politiche ed amministrative: 1 dicem-
bre 1918, D. L. n.o 1856. - Revisione dello
liste elettorali politiche ed amministra-
tive per l'anno 1919.
— 16 dicembre 1918, L. n.o 1985. - Esten-
sione del diritto elettorale a tutti i cit-
tadini, già militari mutilati.
— 22 dicembre 1918, D. L. n.o 2053, - Revi-
sione straordinaria delle liste elettorali
politiche ed amministrative nelle terre
invase.
Emigrazione: 26 settembre 1918, D. L. n.o 1720.
- Regolamento per le pensioni degli impie-
gati del Commissariato dell'emigrazione.
Esercito {Avanzamento), v. Esercito (Prigio-
nieri di guerra).
— (Congedo): 20 febbraio 1919, 1). L. n.o 176. -
Indennità di congedo agli ufficiali.
20 febbraio 1919, D. L. n.o 177. - In-
dennità di congedo ai sottufficiali, capo-
rali e soldati.
— (Giustizia militare): 15 luglio 1918, Ordi-
nanza del Comando Supremo sulla ese-
cuzione delle sentenze di condanna alla
degradazione e alla destituzione.
27 ottobre 1918, D. L. n.o 1628. - Isti-
tuzione di tre tribunali militari speciali
a Firenze, Roma e Palermo.
v. anche Procedura penale, Tribunali
militari.
— (Gradi): 4 luglio 1918, D. L. n.o 1031. -
Modificazione dell' art. 2 del D. L. 3 set-
tembre 1916 n.o 1191 col quale è istituito
il grado di aiutante di battaglia.
P"'
EDISIOMTI BEMPORA»
DI LETTERATURA AMENA, DI COLTURA, D'ATTUALITÀ
PER LA GIOVENTÙ E PER GLI ADULTI
pgr Catalogo completo GRATIS a richiesta IH
811
— (Indmnità) : 14 luglio 1918, T). L. n. 1071. -
Esteiusiono agli uflìciali del K. Esercito
e agli impiegati delle ammiuistrazioni
militari delle indeunità di missione sta-
bilite por gli impiegati delle amministni-
zioni civili dello Stato.
1 agosto 1918, D. L. n.» 1072. -Aumento
dell'indennità di trasferta per sottoffl-
ciali e militari di truppa del lì. Esercito
e della R. Guardia di Finanza.
6 ottobre 1918. D. L. n.» 1509. - Aumen-
to delle indennitii pei sottufiiciali e mili-
tari di trnppa del R. Esercito e della
R. Guardia di Finanza.
— (l»pettore generale): 11 agosto 1918, D. L.
n.o 1147. - Istituzione del posto di ispet-
tore generale per gli effettivi dell'esercito.
— {Prigionieri di guerra) : 5 agosto 1918, De-
creto del Ministro per l'assistenza mili-
tare. - Norme per l'invio dei pacchi ai
prigionieri.
20 febbraio 1919, D. L. n.0 258. - Norme
per l'avanzamento degli ufficiali reduci
dalla prigionia.
8 giugno 1919, D. L. n.o 923. - Paga-
mento del soprassoldo di guerra e della
razione viveri ai militari ex-prigionieri.
— (RtclutaìMnto): 4 luglio 1918, D. L. n.0965.
- Abrogazione per la durata della guerra
dell' art. 100 della legge 24 dicembre 1911
n.» 1497.
— (Ufficiali): 20 ottobre 1918, D. L. n.o 1660.
- Avanzamento degli ufficiali durante la
guerra.
V. anche Esercito, Congedo, Esercito,
Prigionieri.
— V. anche Assicurazioni, Mutilati e inva-
lidi. Servizio militare.
Esportazioni, (ved. Importazioni).
Farine, (ved. Orano).
Ferrovie, Ferrovieri, (ved. Trasporti).
Fliande, (ved. Seta).
Fliiossera : 13 giugno 1918, D. L. n.o 1099. -
Regolamento per l'esecuzione del testo
unico 23 agosto 1917 n." 1474 delle leggi
l)er la fillossera.
— l") maggio 1919, D. L. n.^* 819. - Provve-
dimenti contro la fillossera.
Fitti: Il agosto 1918, D. L. n.» 1076. - Mo-
dificazioni al decreto 30 dicembre 1917
n, 2040 sulla proroga dei fitti.
— 27 marzo 1919, I>. L. n.» 370. - Provve-
dimenti sugli affitti e le pigioni.
— 24 aprile 1919, D. L. n.» 618. - Provvedi-
dimenti sugli affitti e pigioni delle case
di Roma.
— 23 maggio 1919, Ordinanza del Comando
Supremo. - Disposizioni sugli affitti e pi-
gioni nella Venezia Giulia.
Franchigia postale e tetegrafloa, (ved. roste, te-
legrafi, telefoni).
Giornali: 22 dicembre 1918, D. L. n." 20LV
Soppressione dell'obbligo di pubbli' ;
zione in limitato numero di pagine.
— V. anello Ajìprovvigionainenti, Cada.
Giustizia miiitare, (ved. Esercito Giustizia mi-
litare. Tribunali militari).
Grano ed altri cereali : 15 agosto 1918, Notifi-
cazione dei ministri per l'interno, por
l'agricoltura, per la guerra, e per gli ap-
provvigionamenti. - Prezzi massimi dei
cereali di produzione nazionale pel 1919.
— 18 agosto 1918, D. L. n.» 1173. -Premio
di produzione pel raccolto 1919 dei ce-
reali del Mezzogiorno e delle Isole.
— 8 luglio 1919, D. L. n." 1044. - Fondazione
in Roma di un Istituto nazionale di ge-
netica per la cerealicoltura.
— V. anche Approvvigionamenti e cotisuini,
Pa nificazi one, liequ isizio n i .
Impiegati e salariati dello Stato: 14 luglio 1918,
1). L. n. 1016. - Elevazione del limite mas-
simo di stipendio per il diritto all'aumento
sessennale.
— 7 settembre 1918, D. L. n.o 1307. -Modifica-
zioni al decreto 10 febbraio 1918 n.» 107
sull'aumento degli stipendi.
— 14 settembre 1918, D. L. n." 1311. - Inden-
nità di viaggio e di soggiorno al personale
civile dello Stato agli ufficiali dell'eser-
cito e della marina, ecc.
— 14 settembre 1918, D. L. n.o 1314. - In-
dennità mensile al personale di ruolo e
straordinario delle amministrazioni dello
Stato.
— 3 ottobre 1918, D. L. n.o 1401. - Appro-
vazione dello schema di statuto tipo degli
Istituti di consumo per gli impiegati e
salariati dello Stato.
— 27 ottobre 1918, D. L. n.o 1614. - Prestito
straordinario di guerra agli impiegati e
salariati dello Stato.
— 27 aprile 1919, D. L. n.o 899. - Norme sul
cumulo di stipendi e retribuzioni coni
aposto dallo Stato.
— V. anche Pensioni.
Impiegati privati, (ved. Contratto d'impiego).
Importazioni: 29 agosto 1918, D. L. n.o i261. -
Divieto di concessioni di permessi di im-
portazioni a favore di ditte private ro
lativament* ad alcune merci.
Imposte dirette: 29 maggio 1919, D. L. n.o 975.
- Disj)osizioni por la riscossione delle im-
poste dirette nei comuni già invasi d;i)
nemico o danneggiati dalla guerra.
Imposte straordinarie di guerra, (ved. Contriti !
io personale di guerra. Profitti guerìo i
Industria: 25 maggio 1919. D. Logge I
n.o 1009. - Provvedimenti per agevolar^
l'inizio e l'esercizio delle piccolo indu-
strie: istitaizione del Couiitato Consul-
tivo Centrale.
— 312 —
— 11 giugno 1919, 1). L. n.o 1113. - Isti-
tuzione del Consiglio Superiore dell'in-
dustria presso il Ministero d'industria,
commercio, eco.
Infortuni sul lavoro: 28 luglio 1918, D. L.
n.° 1157. - Liquidazione delle indennità
ai cittadini addetti a lavori in zona di
guerra per conto dell'amministrazione
militare.
— 1 agosto 1918, D. L. n.o 1196. - Estensione
durante la guerra al personale delle poste
e dei telegrafi delle indennità stabilite
dalla legge 31 gennaio 1904 n.o 51 sugli
infortuni degli operai.
— 21 novembre 1918, D. L. n.o 1889. - Re-
golamento per r esecuzione del decreto-
legge 23 agosto 1917 u.^ 1450 sugli infor-
tuni sul lavoro in agricoltura.
— 27 marzo 1919, D. L. n.» 638. - Modifica-
zioni al regolamento 13 marzo 1904 n.o 141
sugli infortuni degli operai nel lavoro.
Invalidi di guerra, (ved. Mutilati ed invalidi di
guerra).
Istituti di credito e di risparmio : 17 novem-
bre 1918, D. L. n.o 1724. - Rimborso dei
depositi da parte degli istituti di credito
cbe avevano originaria sede in comuni
liberati dell'occupazione nemica.
Istruzione pubblica: il agosto 1918, D. L.
n.o 1652. -Regolamento per l'applicazione
della legge 25 maggio 1913 n.o 517 sugli
istituti di istruzione e di educazione.
— 5 gennaio 1919, D. L. n.o 82. - Sezione
nella giunta del Consiglio Superiore per
le relazioni intellettuali coi paesi esteri.
— 29 giugno 1919, D. L. n.o 1117. - Regola-
mento per l'esecuzione del decreto pre-
cedente.
Istruzione agraria: 11 agosto 1918, D. L.
n.o 1358. - Pareggiamento degli istituti
d'istruzione agraria alle Scuole speciali
e pratiche di agricoltura.
Istruzione primaria e popolare: 15 dicembre
1918, D. L. n.o 2099. - Regolamento sulle
attribuzioni degli ispettori centrali.
— 15 maggio 1919, D. L. n.o 882. - Norme
per r assunzione di personale insegnante
nelle pubbliche Scuole elementari.
— 25 maggio 1919, D. L. n.o 999. - Modifi-
cazioni al regol. 6 aprile 1913 n.o 549 sullo
stato giuridico dei maestri relativamente
ai concorsi.
Istruzione media, normale e magistrale : 29 set-
tembre 1918, D. L. n.o 1566. - Sulle no-
mine nei ruoli del personale insegnante.
— 12 giugno 1919, D. Legge Luogot. n.o 1008.
- Disposizioni speciali per gli esami de-
gli invalidi e mutilati di guerra e di
tutti coloro che siano privi degli or-
gani indispensabili pel compimento delle
prove.
— 19 giugno 1919, D. Legge L. n.o 1090. -
Norme per il conferimento delle cattedre
vacanti nelle Scuole medie e normali pa-
reggiate.
Istruzione professionale : 6 giugno 1918, D. L.
n.o 1223. - Istituzione in Roma dell'Isti-
tuto Nazionale d'istruzione professionale.
— 31 ottobre 1918, D. L. n.o 1722. - Regola-
mento sull'istruzione professionale po-
stale, telegrafica e telefonica.
— 8 dicembre 1918, D. L. n.o 2001. - Istitu-
zione di laboratori scuole per la rapida
preparazione tecnica degli operai occor-
renti alle varie industrie.
— 6 marzo 1919, D. L. n.o 682. - Rego-
lamento per l'applicazione del decreto
legge luogoten. 10 maggio 1917 n.o 896.
Istruzione superiore : 1 settembre 1918, D. L.
n.o 1398 e 1400. - Modifiche agli articoli 7
e 24 del regolamento per le scuole di far-
macia.
— 6 ottobre 1918, D. L. n.o 1662. - Iscrizione
d'ufficio e carriera scolastica degli stu-
denti universitari sotto le armi.
— 13 ottobre 1918, D. L. n.o 1663. - Esen-
zione dalle tasse scolastiche agli studenti
profughi o appartenenti a famiglie emi-
grate 0 internate nel regno.
— 23 febbraio 1919, D. L. n.o 340. - Agevo-
lazioni ai giovani appartenenti ai terri-
tori della cessata monarchia austro-unga-
rica, occupati dal nostro esercito, che do-
mandino r inscrizione nelle università ed
istituti superiori.
— 23 febbraio 1919, D. L. n.o 341. - Corsi di
integrazione nelle università e negli isti-
tuti d'istruzione superiore.
Lana: 30 luglio 1918, Decr. del M. della
guerra. - Denuncia obbligatoria del na-
stro di lana pettinata (tops) compreso
quello misto a cotone.
— 18 agosto 1918, D. L. n.o 1171. - Obbligo
agli stabilimenti di produzione di tessuti
di lana 0 misti di apporre il prezzo ef-
fettivo di prima vendita.
Locazione d'opera: 17 novembre 1918, D. L.
n.o 1911. - Sul collocamento della mano
d'opera nel regno.
— 18 marzo 1919, Ordinanza del Comando
Supremo. - Estensione ai territori redenti
del decreto 17 novembre 1918 sugU uffici
di collocamento.
— 13 aprile 1919, D. L. n.o 641. - Norme per
la formazione delle liste elettorali delle
organizzazioni di conduttori d'opere e
lavoratori ammesse a nominare i proprii
rappresentanti negli organi istituiti pel
collocamento di mano d'opera.
Macchine agrarie, (ved. Agricoltura, Requisi-
zioni).
Malaria, (ved. Sanità pubblica).
313
Marina di fluerra: 4 luglio 19i8, D. L. n.o 1135.
- Modificazioni alla legge 29 giugno 1913
n.o 797 sul corpo RR. Equipaggi.
— V. anche Esercito.
Marina mercantile: 14 luglio 1918, D. L.
n.o 1020. - Concessione della tariffa ri-
dotta pei militari agli equipaggi delle
navi mercantili nazionali, requisite, se-
questrate o noleggiate.
— 18 agosto 1918, D. L. n° 1149. - Dispo-
sizioni relative al noleggio, al compenso
di requisizione, all'assicurazione e alla
pei"dita di navi requisite della marina
mercantile nazionale.
— 30 marzo 1919, D. L. n.o 502. - Modifì
cazioni al decreto 18 agosto 1918 n." 1149
sul noleggio dei piroscafi mercantili na-
zionali, sul compenso di requisizione e
sull'assicurazione e perdita delle navi
requisito.
Mediatori: 21 novembre 1918, D. L. n.o 1745.
- Suir esercizio della mediazione nel com-
mercio dei generi alimentari degli ani-
mali destinati alla macellazione.
Medicinali, (ved. Approvvigionamenti).
Metalli, (ved. Requisizioni, Metalli).
Miniere: 2 aprile 1919, Decreto del Ministro
di agricoltura. - Norme per le domande
di concessione per la ricerca e la colti-
vazione di giacimenti di sali alcalini e
fosfati minerali.
Ministeri: 15 settembre 1918, D. L. n.» 1318. -
Il commissariato delle armi e munizioni
e il commissariato generale di aeronau-
tica sono riuniti nel Ministero dei tra-
sporti marittimi e ferroviari che assume
il titolo di Ministero delle armi e tra-
sporti.
— 15 giugno 1919, D. L. n.» 1111. - Isti-
tuzione, ordinamento e attribuzioni del
Consiglio Superiore del credito presso il
Ministero dell' induetria, commercio e
lavoro.
— 19 giugno 1919, D. L. n.» 1114. - Attri-
buzioni e ordinamento del Consiglio Supe-
riore di previdenza e assicurazione presso
il Ministero dell'industria, ecc.
Mobilitazione industriale: 5 dicembre 1918, D.
L. n.o 1814. - Trattamento del personale
occupato negli stabilimenti e imprese per
lavori di guerra.
— 31 dicembre 1918, D. L. n.o 2014. - Sop-
pressione dell'istituto della soUdarietÀ
di cui all'art.. 12 e segg. del regolamento
22 agosto 1915 n.o 1277.
— 12 giugno 1919, D. L. n.» 998. - Nomina
del presidente e dei componenti il col-
legio arbitrale di cui al decr. 17 no-
vembre 1918 n.o 1698 e norme per la
procedura e il funzionamento del collegio
medesimo.
— v. anche Elettrìcità.
Monete: 14 luglio 1918, D. L. n.» 1064. - So-
spensione della coniazione delle monete
da cent. 1 e 2, e loro valutazione nei pa-
gamenti da parte delle pubbliche ammi-
nistrazioni.
Monopolil, (ved. Approvvigionamenti, Caffè).
Morti in guerra, (ved.Assicurazioni.Trasporti).
Munizionamento, (ved. Mobilitazione indu-
striale).
Mutilati e invalidi di guerra: 25 marzo 1919,
D. L. n.^ 573. - Modificazioni alla legge
25 marzo 1917 n.<* 481, sugli invalidi di
guerra.
— V. anche: Assicurazioni, Istruzione me-
dia, normale e magistrale. Poste, telegrafi
e telefoni.
Napoli: 27 febbraiol919,D. Legge L.n.o 219.
- Provvedimenti a favore della città di
Napoli.
Navigazione, (ved. Marina mercantile. Tra-
sporti).
Noli, (ved. M-arina mercantile).
Notariato : 19 giugno 1919, D. L. n.o 1004. -
Modificazioni agli art. 190 e 191 del re-
golam. 10 sett. 1914 n." 1326 sull'ordi-
namento del notariato e degli archivi no-
tarili.
Olii, (ved. Approvvigionamenti).
Operai, (ved. Locazione d'opera).
Opere pubbliche : 6 febbraio 1919, D. L. n.o 107.
- Disposizioni per la esecuzione di opere
pubbliche dello Stato.
— 13 aprile 1919, D. L. n.o 568. - Provve
dimenti per le opere pubbliche nelle Pro-
vincie meridionali.
Ora legale : 23 febbraio 1919, D. L. n.» 188.
- Anticipo dell'ora normale dal 24 marzo
[al 4 ottobre].
Orfani di guerra: 30 giugno 1918, D. L. n.o 1044.
- Regolamento per l'esecuzione della leg-
ge 18 luglio 1917 n.o 1143 sulla prote-
zione ed assistenza degli orfani di guerra.
LA RINASCENTE
ABBIGLIAMENTO
ARREDAMENTO ♦^
-~* OGGETTI CASALINGHI
— 311
— 23 febbraio 1919, ih L. n.'> 413. - Modi-
ficazioni al regolamento 30 giugno 1918
n.o 1044 sulla protezione e assistenza de-
gli orfani di guerra.
— V. ancbe: Assicurazioni.
Panificazione: 12 gennaio 1919, Decreto del
Ministro per gli approvvigionamenti. -
Norme per la panificazione e produzione
di paste alimentari.
— V. aneli e: Qraìio.
Paste alimentari, (ved. Approvvigionamenti).
Pelli, (ved. Approvvigionamenti, Pelli, Requi-
sizioni).
Pensioni : 27 febbraio 1919, D. L. n.o 191. -
A sseguo mensile ai pensionati dello Stato.
— V. anche: Emigrazione.
Pensioni militari e di guerra: 27 ottobre 1918,
D. L. u." 1726. - Nuove disposizioni sulle
pensioni privilegiate dì guerra.
— 2 marzo 1919, D. L. n.» 580. -Norme per
accelerare la liquidazione delle pensioni
di guerra.
Pomodoro, (ved. Approvvigionamenti).
Poste, telegrafi, telefoni : 14 luglio 1918, D. L.
n.*^ 984. - Aumento delle tariffe telefo-
niche.
— 14 luglio 1918, D. L. n.o 986. - Aumento
delle tariffe postali e telegrafiche.
— 1 settembre 1918, D. L. n.o 1447. - Mo-
difiche ai regolamenti speciali per il per-
sonale di 1^, 2*, 3* categoria in relazione
all'applicazione della legge 25 marzo 1917
n.o 481 sulla protezione ed assistenza de-
gli invalidi di guerra.
— 26 gennaio 1919, D. L. n.o 66. - Miglio-
ramenti economici a favore del personale
telegrafico e telefonico.
— 26 gennaio 1919, D. L. n.o 68. - Aumento
delle tariffe postali.
— 27 febbraio 1919, D. L. n.o 320. - Modi-
ficazioni al decreto 26 genn. 1919 n.o 68
suH'anmento delle tariffe postali.
— 27 marzo 1919, D. L. n.o 578. - Norme
per la franchigia postale e telegrafica.
— V. anche : Infortuni sul lavoro, Istruzione
professionale.
Prigionieri di guerra, (ved. Esercito, Prigio-
nieri di guerra).
Probiviri: 13 ottobre 1918, D. L. n.o 1672. -
Norme per la costituzione dei collegi pro-
bivirali durante la guerra.
Procedura penale : 4 luglio 1919, D. L. n.oio83.
- Devoluzione all'autorità giudiziaria or-
dinaria dei procedimenti pendenti innanzi
ai tribunali militari.
Profitti di guerra: 12 settembre 1918, D. L.
n.o 1437. - Modificazione all'art. 22 del
decreto 9 giugno 1918 n.o 857 relativo
all' imposta sui profitti di guerra.
Profughi di guerra: 11 agosto 1918, D. L.
n.o 1179. - Il Commissariato per l'assi-
stenza dei profuglii di guerra e pei- l:i
tutela degli interessi collettivi nelle pio-
vincie invase è eretto in organo auto-
nomo di amministrazione centrale attiva.
— 13 settembre 1918, 1). L. n.o 1375. - Al-
tre norme per il funzionamento dell'alto
Commissariato dei profughi di guerra.
— V. anche: {Istruzione superiore).
Profumerie: 24 aprile 1919, D. L. n.o 683. -
Norme per l' applicazione del decreto
17 novembre 1918 n.o 1915 suU' industria
dei profumi.
Requisizioni {Formaggi) : 18 novembre 1918,
Decreto del Ministro per gli approvvi-
gionamenti. - Requisizione del formag-
gio pecorino e della ricotta che si pro-
ducono in provincia di Roma.
— {Grano ed altri cereali): 9 agosto 1918, De-
creto del Ministro per gli approvvigio-
namenti e consumi. -Norme per la requi-
sizione del granoturco del raccolto 1918.
29 maggio 1919, Decreto del Ministro
per gli approvvigionamenti. - Requisi-
zione del frumento, dell'orzo e della segale
del raccolto 1919.
— {Indennità): 6 agosto 1918, Ordinanza del
Comando Supremo. - Norme per la de
terminazione delle indennità per requisi-
zione d'immobili e di mobili in zona di
guerra.
— {Macchine agrarie e prodotti) :_14 lugl. 1918,
1). L. n.o 1065. - Requisizione di mac-
chine agrarie e prodotti interessanti 1' a-
gricoltnra.
— {Metalli): 21 dicembre 1918, Decreto del
Commissario generale per le armi e mu-
nizioni. - Nuove disposizioni sulla requi-
sizione dei rottami metallici.
— {Pelli) : 6 agosto 1918, Decr. del M. della
guerra. - Norme per la requisizione delle
pelli ovine.
— {Quadrupedi e veicoli): 4 agosto 1918,
D. L. n.o 1206. - Modificazioni ed ag-
giunte alla legge 22 giugno 1913 n.o 693.
— {Sementi) : 17 ottobre 1918, Decreto del
Ministro di agricoltura. - Requisizione
del seme di patate, fagioli e trifoglio.
— v. anche: Marina mercantile.
Roma: 23 febbraio .1919, D. L. n.o 307. -
Sulla determinazione delle indennità di
espropriazione in pendenza del piano re-
golatore edilizio e di ampliamento della
città di Roma.
— V. anche: Fitti.
Sali, (ved. Miniere).
Sanità militare, (ved. Servizio militare).
Sanità pubblica: 7 luglio 1918, D. L. n.o 1048.
- Istituzione di una medaglia al merito
della sanità pubblica.
— 2 febbraio 1919, D. L. n.o 178. - Premi e
sussidi per combattere l'anofele.
115
— 15 marzo 1919, 1). L. n." 818. - Norme per
la compilazione ilei regolamento generale
e dei regolamenti speciali sull'igiene del
lavoro.
Sementi, (ved. Agncoltura, lieqtdsizioni).
Servizi pubblici : 14 luglio 1918, I). L. n.»1047.
- Trovvedimenti e facoltà ai comuni per
assicurare la continuazione ed il funzio-
namento dei pubblici servizi affidati al-
l'industria privata.
Servizio miiitare : 14 luglio 1918, D. L. n.oi030.
- Estensione dell'obbligo del servizio mi-
litare ad alcuno categorie di cittadini,
per la durata della guerra.
— 28 luglio 191S, D. L. u.o 1247. - Norme
sulle procedure sanitarie militari.
— 20 aprile 1919, D. L. n.» 064. - Modifi
cazioni al testo unico delle leggi sulla
leva marittima.
Seta: 13 aprilo 1919, D. L. u.*^ 526. - Requi-
sizione delle filande inattive a beneficio
dei consorzi istituiti per la lavorazione
dei bozzoli.
Società industriali: 27 ottobre 1918, D. L.
n." 1728. - Costituzione delle associa-
zioni industi'iali intese al migliorament-o
tecnico ed economico delle iiulustrie na-
zionali.
Stati e sudditi nemici: 28 novembre 1918, D. L.
n.o 1829. - Modificazione e coordinamento
delle disposizioni vigenti relative ai raj»-
porti economici con gli Stati ed i sadditi
nemici.
Statistica: 19 giugno 1919, D. L. n.o 1112. -
Disposizioni e ordinamento del Consiglio
Superiore di statistica.
Stipendi, (ved. Impiegati).
Strade, (ved. Viabilità).
Sudditi di stati nemici, (ved. Stati e $udditi
nemici).
Tabacchi : 17 novembre 1918, D. L. u.» 1859. -
Istituzione del demanio per il monopolio
dei tabacchi.
— 26 gennaio 1919, D. L. n.» 64. - Vendita
al pubblico dei tabacchi lavorati e defe-
rimento all'intendente di finanza del-
l'applicazione delle relative penalità.
Tasse : 29 agosto 1918, D. L. n.o 1365. - Isti-
tuzione di nuove marche per la riscos-
sione delle tasso sui contratti di borsa e
sulle concessioni governative.
12 settembre 1918, D. L. n.o 1393. - Oh-
MONTECATINI
bligatoriotji dcH'applicaziono della tassa
sui cani in tutti i comuni.
— 12 dicembre 1918, D. L. n." 2085. -Aumento
delle tasse sui contratti di borsa.
Tasse di bollo: 1 agosto 1918, U. L. n.oii;]4.
- Kaddoppiamento della tassa di bollo.
— 17 novembre 1918, D. L. n." 1817. -Ta-ssa
di bollo sugli avvisi di pubblicità inse-
riti nei giornali, nelle pubblicazioni pe-
riodiche, ecc.
— 24 novembre 1918, D. L. n.o 2086. - Tasse
di bollo sulle bottiglie di vini e liquori.
Telefoni, (ved. Poste, Telegrafi, Telefoni).
Terremoti: 17 novembre 1918, D. L. n.o 1922.
- Aggiunte e modificazioni al testo unico
del 19 agosto 1917 n.o 1399 delle leggi
sul terremoto del 28 dicembre 1908.
— 22 dicembre 1918, n.o 2079. - Provvedi-
menti pel terremoto del 13 gennaio 1915.
— 22 dicembre 1918, n.o 2080. - Provvedi-
menti pei terremoti del 2 dicembre 1917
e 10 novembre 1918, nei comuni delle
prov. di Firenze, Arezzo, Forlì.
Territori invasi dal nemico o sgombrati, (ve<l.
Danni di gtierra. Elezioni, Imposte di-
rette).
Tessuti, (ved. Approvvigionamenti).
Trasporti : 4 luglio 1918, D. L. n.o 963. - Auto-
rizzazione a sospendere alcune tarifie lo-
cali ed eccezionali pei viaggiatori e merci.
— 1 agosto 1918, D. L. n.o mi. - Unifi-
cazione e modificazione delle tariffe pel
trasporto degli zolfi e dei minerali di
zolfo.
— 18 agosto 1918, D. L. n.o 1145. - ludeu-
. nità mensile di caroviveri al personale
delle ferrovie dello Stato e a quello ad-
detto al servizio di navigazione nello
stretto di Messina.
— 9 ottobre 1918, Decreto del Ministro per
le armi e i trasporti. - Norme sulla li-
quidazione e il pagamento delle inden-
nità agli agenti ferroviari morti in se-
guito a ferite per atti di guerra.
— 23 febbraio 1919, D. L. n.o 290. - Indennità
al personale delle ferrovie in causa della
pandemia influenzale.
— 23 febbraio 1919, D. L. n.o 303. - Aumento
dei limiti della sovvenzione chilometrica.
— 25 marzo 1919, D. L. n.o 467. - Modifi-
cazioni alle disposizioni sull'equo trat-
tamento del personale.
r
STOMACO - FEGATO = INTESTINO - RICAMBIO
=r- STAGIONE : Marzo - Dicembre —
— 316 —
— 8 maggio 1919, D. Legge Luogot. n.» 877.
- Modificazione ad alcuni articoli del
decr. 19 agosto 1915 n.» 1371 per la co-
struzione di strade d' accesso alle stazioni
e ai porti ed approdi di piroscafi.
— 15 maggio 1919, D. L. n.o 775. - Provve-
dimenti economici a favore del personale
addetto alle ferrovie secondarie, alle tram-
vie e alle linee di navigazione interna.
— 8 giugno 1919, D. L. n.» 912. - Orario di
otto ore e riposo settimanale per il per-
sonale delle ferrovie dello Stato.
— 11 giugno 1919, D. legge L. n.» 913. -
Provvedimenti economici a favore del
personale delle ferrovie dello Stato.
— v. anche Aeronautica.
Trattati, convenzioni: 8 settembre 1918, L.
n.o 1547. - Approvazione della convenzio-
ne tra l'Italia e la rep. di S. Marino per la
circolazione dei velocipedi e automobili.
Tribunali militari e di guerra: 21 febbraio 1919,
E.. D. n.o 160. - Applicazione della con-
danna condizionale da parte dei tribunali
militari, ecc.
— v. anche Esercito, Giustizia militare.
Uova, (ved. Approvvigionamenti, Uova).
Valori : 26 novembre 1918, Ordinanza del Co-
mando Supremo. - Disposizioni sul corso
della valuta legale austro-ungarica nei
territori occupati.
— 27 febbraio 1919, D. L. n.o 130. - Provve-
dimenti sui buoni della cassa veneta dei
prestiti istituita dal nemico nelle terre
già invase.
— 28 febbraio 1919, Decreto del Ministro del
tesoro. - Per l'esecuzione del suddetto
decreto.
— 31 marzo 1919, Ordinanza del Comando
Supremo. - Sul corso legale delle valute
italiane nelle terre redente.
Velocipedi, (ved. Trattati, convenzioni).
Viabilità: 1 settembre 1918, D. L. n.» 1446. -
Consorzi di utenti di strade vicinali.
Vini: 16 luglio 1918, Decr. del Commissario
generale pei combustibili. -Norme per la
distillazione dei vini in Sicilia.
— 6 agosto 1918, Circolare del Ministro per
r agricoltura. - Norme per 1' applicazione
del D. L. 12 aprile 1917 n." 729 e del
regolamento 21 febbraio 1918 n.o 316,
sulla preparazione, la vendita ed il com-
mercio dei vini.
— V. anche I>azi doganali, Tasse.
Zolfi: 18 luglio 1918, D. L. n.o 1194. - Inten-
sificazione della coltivazione delle mi-
niere.
— 26 luglio 1918, Decr. del Ministro per l'in-
dustria, commercio e lavoro. - Prezzi
massimi di vendita degU zolfi grezzi e
lavorati.
— 15 agosto 1918, D. L. n.» 1264. - Norme
per la elezione e il funzionamento del Co-
mitato dei delegati e del Consiglio del
Consorzio obbligatorio per l'industria zol-
fifera siciliana.
— V. anche Trasporti.
Zona di guerra: 9 novembre 1918, Ordinanza
del Comando Supremo. - Determinazione
del territorio delle operazioni militari.
— v. anche Approvvigionamenti, Carni, In-
fortuni sul lavoro. Requisizioni, Valori.
Zootecnia, (ved. Agricoltura, Consorzi zoo-
tecnici).
Zucchero, (ved. Approvvigionamenti).
R. M.
È pubblicato :
DELLA
ALIM
DONNA
IS2 gjr/ ENCICLOPEDIA DELLA VITA FEMMINILE
a. BEMPORAD ài F'iai.IO, Editori
ANACCO
ITALIANA
L. 3,50
FIRENZE
La Marina Mercantile Italiana a Vapore
nel quarto e ultimo anno di guerra: 1918 -
e sua consistenza nell'anno della pace: 1919 ^u^*\
I. - Nel 1918.
ÌII"Ì||||I"I||||I"II1a Marina Mercantile Ita-
=. j= 1 iana pure nel 1918, in
= = se!?uito alle restrizioni
^ T|r = emesse dai vari Governi
^ ■ "^ alleati e neutri per la
^ JL^^ = cessione del naviglio, do-
^ ^ vette rimettersi comple-
^ ^ tanient« alla produzione
=^ .:= nazionale, la qiiale ebbe
iìllìllllllllllllllllllllfl un sensibile aumento in
confronto a quella del precedente anno
1917.
La « Società Nazionale di Navigazione »
completò la prima serie dei suoi nuovi
piroscafi da carico che furono i quattro
« Ansaldo » e cioè Ansaldo I, Ansaldo II,
Ansaldo III ed Ansaldo IV.
A Riva Trigoso venivano varati i
vapori da carico destri e Sori della « So-
cietà Esercizio Bacini » di Genova ed a
Genova dal Cantiere « Oderò » scende-
vano in mare i cargo -boats Marina O.
e Nicolò II.
Riassumendo durante il 1918 entrarono
a far parte della nostra Marina Mercan-
tile 10 piroscafi per complessive tonnel-
late lorde 48.521 e tonnellate nette
29.734, tutti di costruzione nazionale e
cioè :
Com-
3
Tonnellaggio
Forza
Costruzione
parti-
mento
d'iscri-
zione
Proprietari
"S
Denominazione
in IP
e loro domicilio
/'.
Lordo
Netto
Anno
Laogo
l
Arnaldo II . .
5299
3145
2400
1918
Sestri Poh.
Genova
Società Naz. di Na-
vigaz. - Genova.
2
Ansaldo III .
5298
3145
2400
1918
Id.
Id.
Id.
3
Ansaldo IV .
5385
3180
2400
1918
Id.
Id.
Id.
4
Ansaldo Sa-
voia I . . . .
5228
3259
2500
1918
Comigliano
Ligure
Id.
Id.
5
Bolzaneto . . .
2220
1285
900
1918
Genova
Td.
Soc. Lloyd Medi-
terraneo - Roma.
0
Marina 0. . .
5480
3357
2400
1918
Sestri Pon.
• Id.
N. Oderò fu A.eC.
- Seatri Ponente.
'
Minerva. . . .
2023
1274
900
1918
Palermo
Id.
Soc. Lig. d'Arma-
mento - Genova.
8
Nicolò II . . .
5506
3406 2500
1918
■
Genova
Id.
N. Oderò e C. - Ge-
nova.
9
Sestri
5868
3640 i 2250
1918
RivaTrigoso
Id.
Soc. Esercizio Ba-
cini - Genova.
10
Sori
6214
4043
2600
1918
Id.
Id.
Id.
Vi furono perdite dolorosissime cau-
sate in parte dai sottomarini ed in parte
da incidenti di navigazione e fra le prin-
cipali possiamo ricordare quelle dei
transatlantici Cordova, Duca di Genova,
Napoli, Regina Elcna, San Ougliélmo,
Toscana e Verona e dei moderni e grossi
vapori da carico Andrea Costa, 4nlioco
Accame, Atlantide, Caboto, Edilio, En-
richetta, Giuseppe G., Luigi, Pietro, Prin-
cipessa Laetitia, Prometeo, Soperga, Tea
e del grandioso Volturno, perdite che in
totale ammontano a 45 piroscafi per com-
plessivo tonnellate lorde 162 056.
Concludendo, nel 1918 andavano per-
dute 45 navi a vapore per complessive
- 818
162.056 touuellate di stazza lorda, men-
tre entravano in servizio 10 navi a va-
pore per complessive 48.521 tonnellate
di stazza lorda, di modo che la nostra
Marina Mercantile diminuiva la flotta
di ben 35 navi a vaporo per complessive
113.535 tonnellate di stazza lorda.
II. - Sua consistenza al 1919.
Al sorgere del 1919 la povera Marina
Mercantile Italiana, che aveva subito il
62 % di perdite, si presentava quasi dis-
sanguata di fronte alla uiuna febbrile
attività commerciale-marlttinia. Perduta
la maggior parte dei suoi migliori vapori
da carico, fra i quali i due colossali Milaz-
zo e VoUurvo che erano i pìii grandi del
mondo, non gli restava da contrapporre
a tali gravi perdite che i pochi ex-vapori
tedeschi ed austriaci sequestrati nei
nostri porti allo scoppio della guerra,
quale preda e che al principio del 1919
erano ridotti ai seguenti tutti di proprietà
delle Ferrovie dello Stato :
a) Transatlantici.
1
Denominazione
Tonnellaggio
Forza
in IP
Costruzione
Com-
parti-
mento
d'iscri-
zione
Lordo
Netto
Anno
Luogo
Note
1
2
Ferdinando (*)
Palasciano .
Pesaro .....
10C43
12335
6590
7633
8200
8700
1899
1901
Stettino
Amburgo
Genova
Id.
ex-germ. Konig
Albert.
ex-germ. Moltke.
(*) In servizio come nave ospedale della E. Marina.
b) Valori postafi e vapori da carico.
1
Tonnellaggio
Forza
Costruzione
Com-
parti-
mento
xì
Denominazione
in IP
Note
^
Lordo
Netto
Anno
Luogo
d' iscri-
zione
1
Alberto Caval-
letto
4361
2733
2400
1904
Flensburg
Genova
ex-germ. Axen/els.
2
Amalfi ....
1756
1039
1100
1912
Eostock
Id.
» Amalfi.
3
Angelo Scarsel-
lini
2218
1388
1000
1892
Nowcastle
Id.
ex-austr. Beak.
4
Arnaldo da
Brescia . . .
5710
3665
2400
1900
Flensburg
Id.
ex-germ. Sigmarin-
5
Belluno ....
4566
2883
2450
1905
West Ha rt-
lepool
Id.
gen.
» Persepolis.
6
Brescia ....
5809
3643
2600
1913
Brema
Id.
» Spitzfels.
7
Carlo Pisacane
3127
1999
1100
1904
Kostoclc
Id.
» Algier.
8
Carlo Poma .
4117
2542
2100
1892
Snndorland
Id.
ex-austr. Gisela.
9
Catania ....
2996
1864
1100
1910
Eostoclc
Id.
ex-germ. Catania.
10
Cervino ....
5121
3261
1500
1913
Siinderland
Id.
ex-austr. Taira.
11
Crema
4945
3161
2500
1900
Amburgo
Id.
ex-germ. Segovia.
12
Ferrara ....
5660
3554
3194
1912
Geestemiiud
Id.
» Sturmfels.
13
Fr. Ili Bandiera
4956
3133
2000 1 1912
Shields
Id.
ex-germanico.
14
GerolamoJJlloa
4283
2759
1300
1907
Id.
ex-austr. Dan.
15
Legnano . . .
2380
1527
950
1893
Newcastle
Id.
ex-germ. Imhros.
16
Lue. Manara .
3533
2268
1250
1901
Glascow
Id.
ex-austr. Arciduca
Stefano.
17
Maiella ....
5355
3440
2200
1913
Monfalcone
Id.
» Ambra.
18
Mai-sala . . .
1753
1034
1100
1912
Rostock
Id.
ex-germ. Marsala.
19
Matteo Menato
Imbriani . ,
5882
3717
3500
1911
Geestemiind
Id.
» ■ Albany.
20
Monte Bianco .
6968
4511
3000
1913
Trieste
Id.
ex-anstr. Nimrod.
21
Monte Rosa . .
4140
2644
2800
1915
Shields
Id.
» Daksa.
22
Monviso ....
4286 1
2766
1900
1912
Sunderland
Id.
Zvir.
— 319
-
Tonnellaggio
w„— « ' Costruzione
J^orza
Com-
parti-
mento
d'iscri-
zione
Note
'À
Denoiiiiiiazìoue
Lordo ' Netto
1
in IP
Anno
Luogo
::■::
Padova ....
1
1903 1206
1902
Roetock
Genova
ex-germ. Volos.
.1
dietro .1/aron-
1
1
celli
5143 3233
— '■ 189G
Fleusburg
Id. 1 » Ambria.
.;,
San Giunto . .
•J498 1590
1300 ! 1888 i ^'^^ìwca.stle
Id. i » Lemnos.
Jti
Silvio Pellico .
ryUO i 3399
2200 1913 [ Moufalcoiie
Id. 1 ex-austr. Spuma.
•J7
Termini ....
1523 957
900 ; 190G Albesserilain
Id. '■■ ex-germ. Termini.
'J>>
Tortona ....
1922 1219
800 ; 1890 1 l'iensbnif,'
Id. ! » Samos.
1:9
Ugo Bassi . .
2890 1799
1550 1 190-J
Nowcastle
Id. j ex-austr. Duna.
30
Vicenza ....
1833 1117
1000 1909
Rostock
Id. ex-germ. Tunit.
In totale 32 navi a vapore, di cui 21
germaniche ed 11 austriache, per oom-
rdessive tonnellate 139.961 di stazza
lorda.
Nel periodo ante-bellico iu Italia si
I ra incominciato a studiare le nuove co-
struzioni navali, sia in cemento armato,
sia per l'applicazione dei motori a com-
bustione interna e delle turbine all'appa-
rato propulsore, allora quasi esclusiva-
mente costituito dalla maccbiiia a tri-
plicai ed a qundruplice espansione.
Con la guerra divenuta allarmante la
ancanza delle materie prime per le
istruzioni navali, nonché del carbone
; cr la combustione, tali studi vennero
prontamente portati a conclusione. Nac-
(Hiero cosi le prime navi cenientixie in
America, Norvegia e Inghilterra, le quali,
pur avendo vantaggi sul lato del costo
presentano un rendimento assai minore
delle consorelle in metallo, di modo che i
nostri tecnici ed i nostri armatori non sono
troppo entusiasti per tale tipo di navi,
tanto che in Italia non si è costruito che
qualche scafo di secondaria importanza.
Vennero con successo applicati i motori
combustione Interna ad alcuni nuovi
apori da carico in costnizione sui nostri
ali e così si crearono le « motonavi » di
li oggi ne abbiamo già in servizio tre
cioè l'Ansaldo San Giorgio I, la Fratelli
iUindiera e l'/sonso, aventi rispettivamen-
te le prime due, due motori tipo Diesel o
la terza due motori tipo Sulzer. motonavi
che saranno tra breve seguite da altre
{Ansaldo San Gior{/io II, ecc.).
I/importanza di tale nuovo tipo di ap-
parato propulsatore è grandissima, e fra
i principali vantaggi possiamo citare la
maggior disponibilità di spazio per lo
stive con la soppressione delle caldaie e
(lei carbonili, l'uso dell'olio pesante per
la combustione di costo minore del car-
bone, la mancanza di fumo, la facilità dei
rifornimenti ed il poco spazio occupato
dagli stessi, ecc.
^ è pure passato all'applicazione delle
turbine, creando le « turbonavi », le quali
hanno im certo risparmio nel consumo del
combustibile di fronte alle macchine a
triphce e da quadruplice espansione e che
ora con l'apphcazione degli ingranaggi
tale risparmio si ò quasi raddoppiato ;
infatti oggi noi abbiamo in servizio i va-
pori della classo « Ansaldo » della « So-
cietà Nazionale di Navigazione » di Ge-
nova, dotati di apparato propulsatore a
turbine, le quali saranno pure applicate ad
altri vapori in costruzione sui nostri scali.
Accennato cosi per sommi capi allo
sviluppo tecnico delle nostre costruzioni
navali riflettenti la Marina Mercantile a
Vapore, passiamo all'esame della consi-
stenza della nostra flotta commercialo
a vapore aUa fine del primo semestre
del 1919, dividendola iu nuclei secondo il
tipo dei piroscafi e citando per ogni nu-
cleo i più importanti con le principali
caratteristiche e cioè :
MIROR
* ♦ 9\zodoUo 4el " LION NOIR
Soc. An. Italiana. - Cat>itale L. 3,000,000
9>
« %
— 320
a) Transatlantici.
Denominazione
America . . .
Bologna. . . .
Brasile ....
Caserta ....
Dante Alighieri
Duca cV Aosta .
Duca d. Abruzzi
Europa ....
Ferdinando
Palasciano .
Garibaldi . . .
Giuseppe Verdi
Indiana. . . .
Italia
Princ. diUdine
Principessa
Mafalda . .
Be d'Italia . .
Ite Vittorio . .
Regina d'Italia
San Gennaro .
San Giorgio .
San Giovanni .
Savoia
Taormina. . .
Tomaso di Sa-
voia
Pesaro
Tonnellaggio
Lordo Netto
4985
6938
9738
8249
7870
5185
9760
5012
5017
7828
9209
6237
7977
6287
10917
5970
5957
4429
8298
7828
12335
2850
3047
4369
4507
4577
4547
6590
3109
5805
3051
3087
4936
5087
3982
4363
3998
6882
3705
3683
2667
5106
4936
7633
Forza
in IP
7643
2000
4700
5850
8347
8500
8408
6000
8200
4000
8000
3200
5800
8569
10500
5200
8660
5500
10500
4150
4800
6100
7430
8568
8700
Costruzione
Anno
1909
1905
1906
1905
1915
1909
1907
1907
1906
1915
1905
1905
1908
1908
1906
1907
Luogo
Muggiano
Belfast
Livorno
Newcastle
KivaTrigoso
Palermo
Muggiano
Palermo
Stettino
RivaTrigoso
Id.
Id.
Genova
Glascow
RivaTrigoso
Sunderland
Genova
Com-
parti-
mento
d' iscri-
zione
Proprietari
e loro domicilio
1917 I Yarrow
1907
1907
1897
1907
1901
Sunderland
Id.
Genova
Glascow
Id.
Amburgo
Genova
Id.
Napoli
Genova
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Napoli
Genova
Id.
Id.
Id.
Id.
Napoli
Id.
Id.
Genova
Id.
Id.
Id.
Navigazione Goner.
Ital. - Genova.
La Veloce - Genova.
La Transoceanica -
Napoli.
Navigazione Gener.
Ital. - Genova.
La Transatlantica -
Genova.
Navigazione Gener.
Ital. - Genova.
Id.
La Veloce -Genova.
Ferrovie dello Stato
- Roma.
La Transatlantica -
Genova.
Id.
Navigazione Gener.
Ital. - Genova.
La Transoceanica -
Napoli.
Lloyd Sabaudo - Gè
nova.
Navigazione Gener,
Ital. - Genova.
Lloyd Sabaudo -Gè
nova.
Navigazione Gener
Ital. - Genova.
Lloyd Sabaudo - G e
nova.
La Transoceanica -
Napoli.
Id.
Id.
La Veloce - G enova.
Navigazione Gener.
Ital. - Genova.
Lloyd Sabaudo - Ge-
nova.
Lloyd Sabaudo - Ge-
nova.
b) Vapori postali della stazen, netta superiore alle 1500 tonnellate.
1
Denominazione
Tonnellaggio
Forza
in IP
Costruzione
Com-
parti-
mento
d'iscri-
zione
Proprietari
125
Lordo
Netto
Anno Luogo
e loro domicilio
1
2
3
Albania. . . .
Ancona ....
Atene
3848
5465
4620
2782
3357
2685
2600
2400
4000
1897
1896
'1900
Sestri Pon.
Belfast
Flusbing
Genova
la.
Venezia
Italiana Servizi Ma-
rittimi - Roma.
Ferrovie dello Stato
- Roma.
Italiana Servizi Ma-
rittimi - Roma.
— 321 —
Tonnellaggio ^^^^
Lordo Netto
Belluno .
Bulgaria
Catania .
7 I Città di BeìKjati
8 1 Città di Trieste
9 Città di Tripoli
10 Cattanti napoli.
11 I Crema . . .
12 j Favignana
13 Ferrara .
14 Legnano . . .
15 Levanzo ....
MarcoMinghetti
Metnfi
Milano ....
19 Montenegro . .
20 Orione
21 : Piemonte . . .
i;2 Porto di Alcs-
sandretta . .
Porto di Savona
Poma
San Giorgio . .
Sardegna . . .
Scrivia ....
Serbia
Sicilia . . .
Solunto . ,
Tebe . . . .
Tolemaide .
Umbria .
4566
2561
2996
3052
4785
3044
3836
4945
3719
3713
2495
2896
4149
2504
4016
2654
4175
4195
3952
2640
5255
2428
2564
5180
3358
2925
2984
5020
1579
in IP
2450
1667
1864 1100
1716 1000
2582 I 4060
1591 [ 3200
2782 3040
3161 I 2600
j
2284 I 1500
3554 3194
1527 ; 950
2282 I 1883
I
1528 i 1813
1753 ; 2796
2509 3650
1541 ! 1618
2064 5219
Costruzione
Anno
1617
2581
1248
2200
1905
1898
1910
1917
1916
1915
1898
1900
1900
1912
1893
1901
1876
1883
1913
1898
1883
1895
2543
1850
2328
39.30
1578
1350
3226
3992
1500
1117
1581
1710
3187
4174
20C8
3500
1796
2623
1841
2500
3091
4088
Luogo
West .
Hartlepool
Sestri Pon.
Kostock
Ancona
Palermo
Ancona
Genova
Amburgo
Livorno
G eestemiind
Newcastle
Livorno
Glascow
Id.
Muggiano
Sestri Pon.
Glascow
Id.
Nantes
1899 Havre
1912 jKivaTrigoso
1886 I Southampton
1901 |EivaTrigo80
1882 iMiddlesbrough
1899 Sestri Pon.
Com-
parti-
mento
d' iscri-
zione
Genova
Venezia
Genova
Palermo
Id.
Genova
Id.
Napoli
Genova
Id.
Napoli
Palermo
Id. I
"Venezia I
Id.
Genova
Palermo
Genova!
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Venezia
Proprietari
e loro domicilio
1901 ,IlivaTrigoso Genova
1897 i Sestri Pon. Palermo
1883
1902
Glascow
Aberdeen
Livorno
Id.
Id.
Genova
Ferrovie dello Stato
- Roma.
Italiana Servizi Ma-
rittimi - Roma.
Ferrovie dello Stato
- Roma.
Id.
Sicilia - Roma.
Id.
Italiana Servizi Ma-
rittimi - Roma.
Ferrovie dello Stato
- Roma.
Marittima Italiana
- Genova.
Ferrovie dello Stato
- Roma.
Id.
Marittima Italiana
- Genova.
Sicilia - Roma.
Id.
Italiana Servizi Ma-
rittimi - Roma.
Id.
Marittima Italiana
- Genova.
Sicilia - Roma.
Marittima Italiana
- Genova.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Italiana Servizi Ma-
rittimi - Roma.
Id.
Sicilia - Roma.
Id.
Id.
Italiana Servizi Ma-
rittimi - Roma.
c) Vapori da carico della stazza netta superiore alle 2500 tonnellate.
1
Denominazione
Tonnellaggio
Forza
in IP
2200
2400
1500
Costruzione
Com-
parti-
mento
d'iscri-
zione
Proprietari
i25
Lordo
5240
i?,C,l
451 l
Netto
Anno
Luogo
e loro domicilio
2
3
Adriatico . . .
Alberto Cavai-
letto
Alestandro A.
3362
2733
2785
1911
1904
1893
Ancona
Flensbnrg
Ila ITO w
Palermo
Roma
Ferrovie dello Stato
- Roma.
Id.
Cav. Giuseppe
Aboaf - Roma.
— 322 —
o
Denominazione
Tonnellaggio
Foiza
Costruzione
Com-
parti-
mento
d' iscri-
zione
Proprietari
^
in IP
e loro domicilio
^'
Lordo
Netto
1850
Anno
Luogo
4
Amistà' ....
5105
3252
1902
Sunderland
Savona
Lloyd del Pacifico -
Savona.
5
Andrea ....
3935
2534
1645
1899
Newcastle
Spezia
Dall'Orso & C. -
Chiavari.
6
Angelo Toso .
5940
3905
2400
1917
EivaTrigoso
Genova
Società Naz. di Na-
vigaz. - Genova.
7
Ansaldo I . .
5283
3189
2400
1917
Sestri Fon.
Id.
Id.
8
Ansaldo li. .
5299
3145
2400
1918
Id.
Id.
Id.
9
Ansaldo in .
5298
3145
2400
1918
Id.
Id.
Id.
10
Ansaldo IV .
5385
3179
2400
1918
Id.
Id.
Id.
n
Ansaldo Y . .
5350
3188
2400
1919
Id.
Id.
Id.
12
A nsaldo San
Giorgio T. .
5663
3458
2500
1919
Muggì ano
Id.
Id.
13
Ansaldo Sa-
voia I . . . .
5228
3258
2500
1918
Cornigliano
Ligure
Id.
Id.
14
Ansaldo Sa-
voia II . . .
5228
3258
2500
1919
Id.
Id.
Id.
15
Armando . . .
5577
3540
2600
1911
Muggiano
Id.
Navigazione Gener.
Ital. - Genova.
10
Arnaldo dii
Brescia . . .
5710
3665
2400
1900
Hensburg
Id.
Ferrovie dello Stato
- Eoma.
17
Atlanta ....
5022
3248
2800
1908
Glascow
—
Id.
19
lini ha rigo . .
Batttnin Acca-
4305
2821
2213
1903
Muggiano
Venezia
Veneziana di Navig.
a Vap. - Venezia.
me
4257
2701
2050
1899
Sundeiland
Genova
Salvatore ed Ema-
nuele f.lli Accame
- Genova.
20
Ih'escia ....
5809
8643
2G00
1913
Brema
Id.
Ferrovie dello Stato
- Eoma.
21
Galimeris . . .
4157
2079
1905
West
Ilartlepool
Id.
Società Naz. di Na-
vigaz. - Genova.
22
Capri
3899
2953
1600
1901
LIuggiano
Id.
Marittima Italiana
- Genova.
23
Carlo roma .
4117
2542
2100
1892
Sunderland
Id.
Ferrovie dello Stato
24
Caterina Acca-
- Eoma.
ine
3805
2503
1450
1900
Id.
Id.
Antioco Accame di
Luigi - Genova.
25
Cerea
4295
2726
1900
1900
Muggiano
Id.
Alta Italia -Torino.
20
Cogne
5283
3139^
2720
1916
Cornigliano
Ligure
Id.
Societft Naz. di Na-
vigaz. - Genova.
27
Dlnnamare . .
4137
2623
1802
1900
Muggiano
Napoli
Transoc* - Napoli.
28
29
Dora Baltea .
Fratelli Ban-
4080
2017
1200
1901
Id.
Genova
Alta Italia -Torino.
diera ....
4956
3133
2000
1912
Copenaghen
Id.
Ferrovie dello Stato
- Eoma.
30
GerolamoJJlloa
4283
2759
1300
1907
South Shiolds
Id.
Id.
31
Giove
5088
2614
4308
1910
Paleririo
Palermo
Id.
32
Lahor
4167
2670
1800
1900
Sunderland
Genova
Fiatoni Lagorara -
Genova.
33
Lampo ....
6206
3816
1
2500
1913
Genova
Id.
La Columbia - Ge-
nova.
34
Lepanto ....
4130
2556 l
1622
1913
Sunderland
Venezia
Soc.Venez.di Navig.
a Vap. - Venezia.
35
Loredano . . .
4149
2652
2202
1905
Newcastle
Id.
Id.
30
Maiella ....
5355
3440
2200
1913
Monfalcone
Genova
Ferrovie dello Stato
- Eoma.
37
Marina 0. . .
5480
3357
2400
1918
Sestri Pon.
Id.
N. Oderò fu A. e C.
- Sestri Ponente.
38
Mariqidta . .
"=■'
25 0
1640
1891
Ncwcasllo
Id.
Lloyd Mediterraneo
- Eonia.
328
.0
Denoiiiìuuzione
Tonnellaggio
Forza
in IP
Costruzione
Com-
parti-
mento
d'iscri-
zione
Proprietari
T3
e loro domicilio
'À
Lordo
Netto
Anno
Luogo
89
Marie
5629
3627
2500
1917
Palermo
Genova
Lìgured'ArmanH'ii
to - Genova.
40
MasanUUo . .
6306
3949
2770
1904
Id.
Napoli
Transoceanica - N : 1 •
poli.
41
Matteo Renato
Imbriani . .
5882
3717
8500
1911
Geestomiind
Genova
Ferrovie dello Stato
- Roma.
42
; Moncenitio . .
4100
3181
1000
1902
Newcastle
_
Id.
43
Monginevro . .
5271
3334
2100
1905
Muggiauo
Genova
A Ita Italia -Torino.
44
Morite Bianco .
6968
4511
3000
1913
Trieste
Id.
Fenovie dello Stato
- Roma.
45
Monte lìom . .
4140
2644
2800
1911
South Shields
Id.
Id.
46
Monviso ....
4280
2706
1900
1002
Suìideiland
Id.
47
Monviso. . . .
4020
2522
2104
1902
Miigginno
Genova
Alta Italia -Torino.
48
Nettuno ....
5088
2614
4200
1916
Palern;o
Palei-mo' Ferrovie dello Stato
- Roma.
49
Nicolò IT . . .
5500
3407
2500
1918
Genova
Genova
N. Oderò &C.- Ge-
nova.
50
Oceano ....
4131
2696
1800
1898
Sunderland
Id.
LloydMediterran
- Roma.
51
Orseolo ....
4423
2849
1800
1905
Muggiauo
Venezia
Soc.Venez.di Navig.
a Vap. - Venezia.
52
Pietro ifaron-
celli
5143
3233
2000
1890
Flensburg
Genova
Ferrovie dello Stato
- Roma.
53
rosiilipo . . .
5965
J!906
2748
1912
0 lasco w
Napoli
Transoceanica - Xa-
poli.
54
liacconiiji . . .
4537
2944
1638
1899
^luggiaiio
Genova
Lloyd Saltando- Ge-
nova.
Adriatica -Venezia.
55
Kosalia ....
4).S4
2073
1400
1901
Stocliton
Venezia
50
(S'on Fossore .
5001
3512
2950
1901
Muggiano ! Genova
Llo\ d Saimndo-Ge-
nova.
Sestri
5808
3040
2250
1918
RivaTrigoso
Id.
Esercizio Racini -
Genova.
.'»{>
J!>icania ....
4381
2750
1996
1903
Livorno
Napoli
Tran.soceanica - K a -
poli.
Ferrovie dello Stato
59
Silvio Pellico .
5340
3399
2200
1913
Monfalcone
Genova
- Roma.
CO
Sori
6214
4043
2500
1918
RivaTrigoso
Id.
Esercizio Racini -
Genova.
GÌ
Splendor . . .
6507
4029
2650
1913
Genova
Id.
La (Jolumhia - Ge-
nova.
G2
Veniero ....
5102
3308
2000
1908
Palermo
Venezia Soc.Venez.diNavijr.
a Vap. -Venezia.
0:1
Ye»uvi<< ....
-.459
3492
2896
1914
Mnggiano
Genova
Navigazione Gener.
ItaT. - (ìenova.
04
Virginia ...
4300
2793
1500
1891
G lasco w
Id.
LloydMeditorrantd
- Roma.
65
Vulcano. . . . ,
5398
3450
2600
1913
Ancona
Id.
Navigazione G enor.
Ital. - Genova.
LIQU-ORE
TONICO DICESTiVO
DITTA ALBERTI
BENEVENTO
— 324
TllasBuraftndo la Marina Mercantile Ita-
liana verso la fine del primo semestre
del 1919 comprendeva il seguente na-
viglio pili importante come grandezza e
come modernità, naviglio che costituiva
il nucleo principale della nostra flotta
commerciale, e cioè :
Transatlantici . . ,
Vapori postali . . .
Vapori da carico.
In totale piroscafi, n. 123
Fra gli armatori, per il maggior nu-
raero di navi in servizio, spetta il primo
posto alle « Ferrovie dello Stato » che
posseggono ben 62 piroscafi.
Frattanto dai cantieri si annunzia la
costruzione di vari vapori che saranno
per la maggior parte pronti per la fine
dell'anno ; inoltre per sopperire In parte
alle perdite si (S acquistato in Inghilterra
150.000 tonnellate di naviglio standard
che si dice d'imminente consegna, non-
ché auguriamoci assai prossimo il pas-
saggio definitivo alla nostra bandiera
di gran parte dell'ex-naviglio commer-
ciale austro -ungarico.
Solamente con ciò la nostra Marina
Mercantile potrà rimettersi in gran parte
delle perdite subite ed iniziare sicura e
fidente il suo cammino verso la grandezza
che giustamente le spetta, come marina
di una grande neizione eminentemente
marinara.
Spezia, 1° moggin 1919.
Rag. Ugo M. Castagna.
Il varo del vapore da carico Ansaldo I.
ALMANACCO DELLO SPORT
Anno VII
250 PAGINE — 250 ILLUSTRAZIONI
Lire S,50
1920
Firenze, R. BEMPORHO & FIGLIO, Editori
■CKO ^oilMUIO
La ripresa della nostra
agricoltura.
DURANTE la gruerra la nostra aerri-
coltnra è stata indubbiamente
uno dei fattori essenziali che ci
tianno resa possibile la gloriosa vittoria.
A guerra Anita, ci si è rivolti, e ci si ri-
volge alla nostra agricoltura come la mag-
giore delle nostre industrie e risorse, come
quella che è da considerarsi la tavola di
salvezza del Paese. Produrre, produrre
per i bisogni dell'immediato dopo guerra,
e produrre quanto occorre e occorrerà ai
bisogni ordinarli del Paese e molto più
ancora per poter alimentare una grande
esportazione. È quanto noi agricoltori ci
sentiamo cliiedere da ogni parte. E que-
sta, in verità, deve essere la politica di
lavoro e di produzione della nuova Italia:
per tutti, veramente, non soltanto per noi
agricoltori. È la politica da seguire per
valorizzare la vittoria, per trarne tutti
I vantaggi possibili, se vogliamo dare al
Paese il modo di superare le grandi diffi-
coltà create dalla guerra, e preparargli
un avvenire della maggioro grandezza e
prosperità.
Sembrerà, a prima vista, che il fortu-
nato epilogo dell'immane conflitto che
mise in libertà energie umane, mezzi di
lavoro, materie prime, tonnellaggio, ecc.,
abbia potuto permettere di risolvere
presto e facilmente ima situazione che
era divenuta cosi difficile e di avviarci
a compiere agevolmente il programma
postoci. Ma, so per altre industrie ciò
era, ed è possibile, per la nostra è un altro
discorrere. Il nostro compito si presen-
tava più complesso e meno facile da
svolgere per ragioni di necessità Imme-
diate, di mezzi e di tempo. Invero il com-
pito per la nostra agricoltura si presen-
tava duplice :
1<» Innanzi tutto, provvedere alle
necessità alimentari dell'annata r^tessa.
E contrariamente a quanto molti cre-
devano, che per esser finita la guerra,
fosse feso agevole l'approvvigionamento
aJimentare del Paese, si è visto invece
quante difficoltà la situazione tenesse
ancora in serbo, e come sia stato provvi-
denziale che la nostra agricoltura abbia
fatto ogni sforzo, abbia messo in azione
tutti i più efficaci accorgimenti tecnici
per ricavare dalla terra il massimo dei
prodotti che più occorrevano al fabbi-
sogno aliment,are immediato del Paese.
2° Nel frattempo prepararsi a quella
riorganizzazione e trasformazione della
nostra industria agricola per ristabilire
la normalità stata rotta dalle esigenze
della guerra, predisporla al nuovo eser-
cizio imposto dalla nuova situazione e
avviarla a quell'avvenire di progresso,
di riforma, verso cui dobbiamo tendere.
Particolari di riadattamento, di riorga-
nizzazione, certamente erano e sono va-
riabili da luogo a luogo ; ma una condi-
zione generale, una nota fondamentale
era comune, questa, che, dal più al meno,
in ogni podere lo stato di guerra aveva
creato una perturbazione, o per deficienza
di braccia, o per imposizione di coltura,
o per prodTirre ciò che più urgeva o più
conveniva, e inevitabilmente per tutti,
un impoverimento della fertilità della
terra per difetto di concimi e di lavori, e
uno spopolamento delle stalle per le re-
quisizioni a cui si aggiunse poi sgra-
ziatamente anche il flagello dell'afta
epizootica. Non parliamo poi di ohi
venne cólto in pieno periodo di trasfor-
mazione del proprio podere, dovuta so-
spendere. Occorreva quindi, coi provve-
dimenti per soddisfare ai bisogni imun
diati, avviare anche il rlordiiuunenl
nell'anormalità per molti anni profonda
126 —
nelle coltivaKÌDul, ricostituire la fertilità
dei terreni, ripopolare le stalle.
Essendo così duplice il compito della
nostra agricoltura, il passaggio dalla
guerra alla pace non si presentava per
essa facile ed agevole verso l'avviamento
alla nuova situazione. Compito clie do-
vrebbe farci persuasi dì questo, non es-
sere più il tempo di esercitare l'industria
col semplicismo della tradizione dell'a-
vanti guerra. Certamente non mancano
coloro che già l'hanno rotta colla tradi-
zione, e non sono impreparati alla nuova
situazione. Ma per quanti non è così ?
Orbene, per tutti il nostro dovrà essere
un esercizio più illuminato, più moderno,
più razionale, più consono ai nuovi tempi
che ci attendono, che ci si impongono.
Completare, perfezionare il nostro sa-
pere : tenerci al corrente del progressi
che si vanno conquistando ed applicarli
con criterio alla propria azienda. Non c'è
da farsi illusioni : o evolverci o cadere !
Lo impongono le esigenze del grave ca-
rico lasciato dalla guerra, che peserà
grandemente su tutti, e le maggiori esi-
genze dei lavoratori. Per far fronte alle
une ed alle altre bisogna naturalmente
produrre di più e meglio, elevare, perfe-
zionare la produzione : lo che non si
può ottenere che con maggiori e più po-
tenti mezzi materiali di produzione, e
con più adeguati evoluti mezzi istruttivi.
Non c'è via di mezzo. Naturalmente, af-
finchè la nostra agricoltura possa assol-
vere e bene il suo compito, che è quello
di contribuire potentemente al risorgi-
mento economico del Paese, occorre pure
che sia sorretta adeguatamente da una
benintesa azione integratrice dal Go-
verno ; è superfluo soffermarci a dirne
di più qui.
Ricostitviire la fertilità
dei terreni.
È uno dei maggiori e più pressanti
problemi che si presentò al nostro paese
al finire della guerra, come ho già accen-
nato incidentalmente più sopra. Per quat-
tro anni la fertilità dei nostri terreni
venne sfruttata da una produzione spinta
alla maggiore intensificazione possibile
senza che vi si sia portata una adeguata
proporzionata reintegrazione coi lavori e
coi concimi. La continua sottrazione di
bestiame ebbe per inevitabile conse-
guenza ima diminuita produzione di
concime ed una minore lavorazione del
terreno : diminuì grandemente l'impor-
tazione delle materie concimanti : ven-
nero rotti prati, pascoli : venne esLe.^u,
la superficie a cereali ; si diede larga dif-
fusione al ringrano, ecc.; fu insomma un
enorme sfruttamento della fertilità del
terreno, delle riserve accumulatevi, senza
poterlo bilanciare con acconcie ripara-
zioni e restituzioni, mentre si spingeva
la produzione ai maggiori limiti possibili.
Per tutto ciò, la nostra agricoltura usci
dalla guerra veramente stremata. Vi è
chi non esita ad affermare che il danno
maggiore che la nostra industria agricola
risenti dalla guerra, solo da pochi messo
in evidenza, è la scemata fertilità delle
nostre terre, per i mancati lavori e per
le ridotte arature, e, più di tutto, per le
diminuite e, per molti, per le soppresse
concimazioni. Quindi reintegrare questa
fertilità deve essere il primo nostro com-
pito, e da farsi con mano prodiga, con
ogni mezzo acconcio e nel più breve tem-
po possibile. Le nostre terre sono stan-
che : risentono anche esse del grande
sforzo compiuto negli anni di guerra : se
non si rinforzano, se non vi si ristabili-
scono le condizioni normali di efflcenza
produttiva, si ritarderà quel risorgimento
economico su cui si fa, si deve fare tanto
assegnamento. Ricostituire al più presto e
colla maggiore intensità possibile la fer-
tilità dei nostri terreni, ne è una delle
condizioni principali.
Qualcuno non crede a tutta siffatta
necessità, ritenendo che in Italia già si
adoperassero quantità eccessive di per-
fosfato o, quanto meno, che già si fosse
arrivati ad una saturazione dei nostri
terreni in elementi fosfatici e, come si sa,
questi sono considerati la base della fer-
tilità dei terreni : quindi ve ne era una
tal riserva da poter far fronte allo sforzo
compiuto dai terreni nei quattro anni
di guerra, senza che vi sia ora il bisogno
di quella larga ricostituzione della ferti-
lità sulla quale tanto si insiste.
È un'opinione che va combattuta vi-
vamente. Chi sostiene ima tale opinione
lo fa basandosi sul fatto che il consumo
annuo di perfosfati era salito prima della
guerra a circa 10 milioni di quintali con
lieve tendenza a diminuire : segno, dice,
di saturazione del consumo. Veramente,
osserva a ragione il Poggi, una lieve ten-
denza del consumo annuo a scemare (che
poteva anche essere accidentale) dipen-
dente forse anche da stagione non favore-
vole, non può definirsi indizio di satura-
zione. Ma il Poggi fa di meglio : fa una
statistica ed im bilancio per stabilire se
realmente vi possa essere stata una sa-
turazione di fertilità fosfatica noi terreni.
Secondo la statistióa agrafia uflaciale, le
supertìci coltivate In Italia, o quindi con-
cimabili annualmente, o a periodi, sono :
Kttari
Semiuativi semplici C. 442. 000
Seminativi con piante legnose . . 6.700.000
Prati e pascoli permanenti .... 6.170.900
Colture specializzate di piante le-
gnose 1.484.700
20.797.600
Da cui, se si vogliono anche de-
durre i pascoli permanenti (pur
nientovoli,--^'^uanto!, di conci-
mazione) in circa 2.000.000
Rimangono ettari 18.797.C00
0 siano pure anche .soltanto 18 milioni di
ettari da concimare. In turno quadrien-
nale sarebbero dunque quattro milioni
e mezzo di ettari da concimare annual-
mente : e in ragione di 4 quintali di per-
fosfato per ettaro, quantità ritenuta nor-
male, occorrerebbero 18 milioni di quin-
tali di perfosfato all'anno, vale a dire
8 milioni di più della cifra sciamata da
chi crede si sia giunti alla saturazione.
Invece è nella insufficienza che ancora
vi è nella concimazione, inferiore a quan-
to occorrerebbe, che si trova una delle
cause principali della limitazione della
nostra produzione. E che si sia più nel
vero giudicando così, se ne ha la prova
nell'esame dei dati che abbiamo relativi
agli altri paesi ; da essi appare che la
maggior produzione è in rapporto diretto
col maggior consumo fli concimi. Nella
nostra stessa Italia la produzione del
grano è commisurata al maggiore o mi-
nore uso di concimi, come lo dimostrano
queste cifre :
Consumo Produzione
concimi chimici grano
per ettaro per ettaro
Italia Settentrion. quint. 1,20 quint. 13,55
» Centrale . . » 0,40 » 9,50
-. Meridipnale » 0,10 » 8,50
Le stesse constatazioni si possono fare
in ogni comune, ove, a parità, di condi-
zioni di terreno o di lavori, danno una
produzione maggiore quei poderi che
ricevono una concimazione più abbon-
dante.
Non saremmo dunque davvero alla
saturazione ! Non solo : ma il prof. Poggi
ha tutte le ragioni di sostenere che l'agri-
coltura italiana potrebbe bene ancora
assorbire per molti anni, e lo dovrebbe,
almeno 18 milioni di quintali di concimi
fosfati all'anno.
Di identico parere è puro l'ex ministro
dell'agricoltura, prof. Giovanni Raineri.
« IMsogna - disse subito a guerra finita,
- che ritorniamo al più presto alla pro-
duzione annua di circa dicci milioni di
quintali di perfosfato, col proposito o
colla tendenza - che dobbiamo augurarci
non tardi a manifestarsi - di un succes-
sivo incremento ili essa. Si badi che negli
ultimi anni che precedettero la guerra,
si aveva avuto un arresto nel crescer
della produzione, evidentemente perchè
l'agricoltura italiana non seguiva più,
per ragioni che ora non è il caso di esa-
minare, lo sviluppo progressivo che essa
aveva determinato in questo campo.
Riaversi al più presto dalla stasi che
l'uso dei perfosfati ebbe durante la guer-
ra, è necessità evidente ed incontrover-
tibile. Se volessimo tracciare il nostro
compito, reputeremmo fortuna per l'Ita-
lia che si aumentasse il consumo dei
perfosfati di un milione di quintali al-
l'anno, cosi da riuscire in un decennio
a raddoppiare la quantità che prima
della guerra si impiegava ».
Come vedete, altro che parlar di sala-
razione !
Ma se il perfosfato ò il fondamento
della concimazione, della fertilizzazione
dei terreni, non è tutto. D'accordo. Sono
pure necessari gli altri concimi azotati
e potassici. Per quanto si debba tener
conto della possibilità di un largo im-
piego di letame, di altri concimi organici,
panelli, residui industriali, ecc., e, an-
cora, ^QWindvzione dell'azoto colla col-
tivazione di leguminose, bisogna rico-
noscere che essi non bastano a soddisfare
appieno al bisogno di una completa, equi-
librata concimazione : occorre quindi
provvedervi con una maggiore produ-
£ion pnc
lisciva speciale
per biancheria
Prodotto del LION NOIR
8«o. An. ItaUM». . Oap. L. 8,000,000
328
zlone nazionale e coU'importazione di
concimi azotati e potassici.
In conclusione, uno dei maggiori e
più pressanti bisogni della nostra agri-
coltura del dopo guerra è positivamente
quello di ricostituire la fertilità dei ter-
reni per riportarli alla loro efiScienza pro-
duttiva di avanti guerra, non solo, ma
per aumentarne la produzione, se vo-
gliamo che la terra concorra potente-
mente come lo può, al più sollecito ri-
sorgimento economico dell'Italia.
La ricostitvizione del
patrimonio zootecnico.
È uno dei maggiori problemi, se non
forse il maggiore, che la nostra agricol-
tura si è trovata da risolvere dopo guerra.
Gli effetti inevitabili di depauperamento
prodotti dalla guerra, le forti continuate
requisizioni, l'invasione nemica nelle va-
ste pianure venete hanno fatto nel nostro
patrimonio zootecnico tali falcidie da
presentare la ricostituzione del nostro
patrimonio zootecnico come un problema
formidabile. Non è facile stabilire il
vuoto effettivo compiutosi con siffatte
sottrazioni. Con una certa approssima-
zione si calcola che per i bisogni dell'eser-
cito si siano macellati 2.270.000 bovini ;
che ne assorbì circa altrettanto la macel-
lazione per la popolazione civile : 400.000
capi rappresentano la distruzione nelle
Provincie venete invase dal nemico. Nel
1908 il nostro patrimonio zootecnico con-
tava 6 milioni e 200 mila bovini. I nostri
allevamenti in quale misura hanno ri-
parate alle falcidie operatevi ? Comples-
sivamente si calcola che a colmarle man-
cassero non meno di un milione e mezzo
di capi I
E fosse tutto qui !
Malauguratamente nell'inverno 1918-
1919 divampò l'afta epizootica, xjoù una
virulenza quale non si ricordava da molti
e molti anni ! INIietè numerosissime vit-
time : in molte stalle la mortaUtà ascese
al 20-30 per cento ! Al vuoto già enorme
causato dalla guerra, va quindi aggiunto
ancora questo causato dall'afta.
È perciò che non è esagerazione affer-
mare che la ricostituzione del nostro
patrimonio zootecnico si presentò alla
nostra agricoltura dopo guerra come un
problema formidabile. E come tale fu
appunto prospettato, e formò la preoc-
cupazione assillante sul modo di affron-
tarlo e risolverlo al fine di attenuare
più efllcacemente e sollecitamente pos-
sibile le sue gravi ripercussioni non solo
sull'economia agraria, ma anche del
Paese.
Ed è una soluzione che non si può nò
improvvisare nò aversi in un fiat, si ca-
pisce.
È una ripercussione che si farà sentire
per alcuni anni ancora. Soltanto per col-
mare i vuoti e giungere nel più breve
tempo alla ricostitu^jone quale era nel
1908, - mentre occorrerebbe invece an-
dare anche ben più in là per soddisfare
adeguatamente ai maggiori bisogni della
nostra agricoltura - si ritiene che sarebbe
necessario imporre alla popolazione una
economia di carne per almeno altri quat-
tro anni, riducendo la macellazione an-
nua alla metà, circa, di avanti gruerra, e
cioè limitandola a 600.000 capi in luogo
di oltre un milione quale era prima della
guerra : e per i bisogni della alimenta-
zione della popolazione importare carni
congelate. Contemporaneamente spin-
gere al massimo possibile l'allevamento
di tutto quanto può portare un valido
contributo alla soddisfazione degli an-
zidetti bisogni, e cioè intensificare gli
allevamenti degli ovini, degU eqiiini, dei
suini, del pollame, dei conigli.
Naturalmente occorre, frattanto, dare
il maggiore e più eflacace impulso alFin-
dustria zootecnica per poter giungere il
più sollecitamente alla ricostituzione del
nostro patrimonio zootecnico. E qui ab-
biamo il programma predisposto dalla
apposita Commissione dtl dopo .guerra
per l'industria zootecnica ; programma
che si concreta in questo :
Bovini. Forte organizzazione zootec-
nica basata sul rafforzamento presso il
JNIiuistero di agricoltura, del servizio
tecnico direttivo. Mantenere in vigore
il divieto di macellazione dei vitelli ;
vietar la macellazione delle vacche e gio-
venche gestanti e delle giovani bovine
fino all'apparizione dei primi quattro in-
cisivi da adulti. Divieto di esportazione
dei bovini. Importazione di un quantita-
tivo di carne congelata quasi uguale a
quello del periodo precedente alla pace, e,
in ogni caso, non inferiore a 120.000 quin-
tali all' anno (corrispondente a 60.000
bovini). Acquisto dei bovini pel macello
a mezzo di Commissioni ComunaU. — Nel
caso in cui per ostacoli insormontabili
faccia difetto l'importazione della carne
congelata, evitare che per un triennio
almeno il consumo carneo complessivo
importi una macellazione di bovini su-
periore a 50.000 capi al mese, da sce-
gliere fra i soggetti di riforma e fra i bo-
vini meno indispensabili all'incremento
329 —
zootecnico. Incoru^'sjìiire anche coti premi
di conservazione l'esodo e il collocamento
dei vitelli nati nello zone ove per consue-
tudine o per speciale orientamento del-
l'industria zootecnica, i vitelli sono eli-
minati dall'azienda qfaasi subito dopo la
nascita. — Compito del ministero di Agri-
coltura : incremento della produzione
foraggera ; conservazione dei foraggi
verdi; utilizzazione dei residui industriali;
approvazione preventiva obbligatoria dei
tori destinati alla monta ; provvedere al
rifornimento di scolti riproduttori ; con-
corsi zootecnici ; coordinare l'organiz-
zazione della propaganda zootecnica, e
concedere adeguati contributi agli or-
gani locali ; organizzazione del commer-
cio del bestiame ; diffondere con ogni
mezzo le associazioni mutue contro i
danni derivanti dalla mortalità del be-
stiame ; protezione dalle malattie in-
fettive.
Equini. Per almeno un triennio divieto
di esportazione ; divieto di macellazione
dogli equini riconosciuti idonei all'alle-
vamento ed alla riproduzione. Dividere
il paese in zone ippiche e tracciare per
l ciascuna zona l'indirizzo da seguire per
un rapido incremento della produzione
ippica. Intensificare la prodvizione in
paese di buoni cavalli etalloni. Aumen-
tare r importazione di ottimi stalloni
fino a quando l'industria stalloniera na-
zionale non basti a sopperire alle esi-
genze dell'allevamento. Rendere piti effi-
cace l'azione dei Depositi governativi di
cavalli stalloni. Favorire la costituzione
ed U funzionamento dei Consorzi stal-
lonieri. Estendere lo stazioni ippiche per
cavalle selezionate. Istituzione di sta-
zioni di monta asinina per il migliora-
mento della produzione mulattiera. Con-
'rsi ippici. Incoraggiamento alle inizia-
ive locali.
Ovini. Disciplinare per un triennio il
onsumo della carne ovina in guisa che
liun superi la normale disponibilità del-
l'ullevamento. Ovili regionali per l'alle-
vamento di pregevoli rsizze ovine mi-
lioratrici. Azione efficace per il miglio-
amento degli ovini. Favorire l'alleva-
iiicuto famigliare.
Suini. Per la rapida intensificazione
della produzione assicurare agli alleva-
menti adeguata quantità di mangimi, ed
assistenza sanitaiia contro lo malattie
infettive. Divieto di macellazione dei
verri e delle scrofe atti alla riproduzione.
Incoraggiamenti alle iniziative locali per
il miglioramento della produzione.
Bufali. Sussidi e premii per il migliora-
mento della produzione.
Consorzi zootecnici comunali. iFurono
costituiti con Decreto Luogotenenziale
21 novembre 1918 e costituiscono un
provvedimento sul quale si fa grande
assegnamento per la ricostituzione del
nostro patrimonio zootecnico. Lo scopo
di questi Consorzii è quello appunto
di promuovere l'incremento del patri-
monio zootecnico, di provvedere alla
tutela degli interessi comuni ai consor-
ziati e, fin quando dura l'incetta, for-
nire alle Commissioni d'incetta gli ani-
mali bovini e bufalini richiesti per peso
vivo, ripartendone l'onere fra tutti i
consorziati. Questi Consorzii hanno, inol-
tre, lo scopo di favorire e stimolare la
produzione, riordinare il commercio del
bestiame su basi più razionali, tutelare
l'igiene e la maggiore efficacia del ser-
vizio veterinario. Il Consorzio può essere
costituito volontariamente e può anche
essere imposto e reso obbligatorio a mag-
gioranza dei possidenti di animali bo-
vini e bufalini di un Comune. Per la co-
stituzione di un Consorzio obbligatorio
basta che uno o più possidenti ne fac-
ciano richiesta al Sindaco, il quale con-
voca tutti i possidenti di animali bovini
e bufalini residenti nel Comune. Se la
maggioranza delibera la Costituzione del
Consorzio, sono obbligati a farne parte
tutti i possessori di animali bovini e bu-
falini del Comune ; il Consorzio può ob-
bligare i possidenti al pagamento di una
determinata quota annua in proporzione
del numero dcgU animali posseduti. I
Consorzii poi hanno la facoltà di unirsi
in Federazioni per coordinare meglio le
loro funzioni. Tutto sommato, questi
Consorzii si possono effettivamente con-
siderare come un passo decisivo pel ra-
zionale sviluppo e miglioramento della
FERNET-BRANCA
SPECIALITÀ DELLA SOC. AN. FRATELLI BRANCA DI MILANO
I AMARO TONICO, APERITIVO, DIGESTIVO 1
330 —
nostra industria del bestiame, tanto che,
anziché limitarsi alla facoltà dell'ini-
ziativa privata per rendere obbligatoria
la costituzione del Consorzio, sarebbe
stato assai meglio imporre subito l'ob-
bligatorietà generale per leggo.
Diffondere la coltivazione
di piante indxistriali.
Nella rinascenza dell'agricoltura ita-
liana dopo guerra si mira anche a questo:
fiiffondere la coltivazione delle piante
industriali. È una propaganda certa-
mente opportuna e che ben si attaglia
all'Italia, poiché essa offre le condizioni
più adatte per la coltivazione delle piante
le piti svariate per provvedere la materia
prima a numerose industrie. In siffatta
propa^ganda, ben s'intende, non dobbia-
mo perdere di vista una condizione es-
senziale : il collocamento, il facile sfogo
della produzione. Vi sono prodotti per i
quali già si hanno industrie in pieno eser-
cizio, e che li assorbirebbero in qualunque
quantità : e vi sono prodotti per i quali
bisognerebbe invece dar vita a nuovi im-
pianti industriali. Vediamo qualche
esempio :
barbabietola da zucchero. È sicuramente
una pianta industriale che dà redditi lordi
fra i più alti. È già estesa in parecchie
Provincie ; appunto per la possibilità di
ricavarne redditi alti, si vorrebbe esten-
derla ad altre Provincie ; ma il trasporto
a fabbriche lontane non è agevole e al
di là di un certo limite non è più conve-
niente. Una maggior diffusione di questa
coltivazione richiede quindi un contem-
poraneo impianto di nuovi zuccherificii,
posti nel centro, o quasi, delle nuove zone
coltivate a barbabietola da zucchero : ed
è precisamente quanto in qualche plaga si
sta facendo.
Tabacco. Anche questa coltivazione dà
redditi elevati. Ma per diffonderla oc-
corre non solo l'intesa coJl'azienda sta-
tale, essendo, com'è noto, un monopolio
di Stato; ma occorre pure provvedere
a siiperare le grandi difficoltà della mani-
polazione del prodotto dopo la raccolta
per essiccarlo e fermentarlo. È però un'e-
sigenza alla quale non è difficile provve-
dere col concorso dell'azienda statale,
avendo essa interesse a provvedere in
Italia quanto piti tabacco le occorre. In
tal caso la coltivazione del tabacco può
essere convenientomente estesa avendo
molti altri terreni e zone che ben si pre-
sterebbero a tale coltivazione.
Luppolo. Altra coltivazione di sicuro
avvenire, ma per la quale è indispensa-
bile l'accordo fra agricoltori e indu-
striali. Le fabbriche di birra in Italia
adoperano il luppolo importato dall'este-
ro. Ora è stato dimostrato in diverse
prove che il luppolo prodotto in Italia
può sostituire benissimo il luppolo estero:
e dai risultati ottenuti si deduce che si
potrebbe produrre noi tutto il luppolo
necessario alle fabbriche di birra italiane.
Ma naturalmente, prima di estendere la
produzione del luppolo, occorre assi-
curarsi l'assenso delle fabbriche : assenso
che potrebbe essere consentito anche per
un fine patriottico, far godere agli agri-
coltori italiani i benefizi che ora godono
gli agricoltori esteri, e che sono per lo
più del Nord d'Europa.
Orzo da birra. Anche questa è una col-
tivazione che si collega coll'industria
della produzione della birra. Non è di
grande reddito, ma può offrire, in date
condizioni, una certa convenienza : e fu
dimostrato con prove che possiamo pro-
durre anche noi buon orzo da birra.
Patata per fecolerie. Se si impiantassero
nuove fabbriche (oggi, salvo errore, ne
abbiamo una sola), qiiesta sarebbe una
coltivazione che converrebbe estendere
molto, essendo suscetti))ile di elevati
prodotti. Ma è anche questa una produ-
zione che è subordinata alla sussistenza
di impianti industriali a non eccessiva
distanza dai centri di produzione.
Pioppo da carta. È noto quanto già ne
assorbano le cartiere : ma quanto di più
ancora potrebbero consumarne ! Prima
della guerra le cartiere italiane importa-
vano non meno di 75.000 quintali di
pasta di legno ed oltre 200.000 quintali
di cellulosa : quanto di più dovranno
importarne per le nuove esigenze del
dopo guerra ! Il pioppo da carta prodotto
LA RINASCENTE
LABORATORI DI CONFEZIONI SU MISURA
per Uomini, per T)onne, per ^arrìbini.
In Italia potrebbe, dovrebbe trovare il
più largo posto nelle vecchio e nelle nuovo
esigenze delle cartiere italiane. Data la
grande convenienza economica che offre
il pioppo da carta, è una delle coKiva-
zioui alle quali si dovrebl)e dare la mag-
giore estensione. Tanto più che per farlo
non occorre sottrarre terreno alle colti-
vazioni comuni, ordinarie. L'Italia è
ricca di fiumi, laghi, canali, paludi, ac-
canto ai quali potrebbero sorgere nu-
merosi e rigogliosi pioppeti. Ma per ri-
cavarne il maggior profitto conviene col-
tivare la varietà che meglio si presti.
Sono diverse le varietà di pioppi che si
potrebbero coltivare per lo scopo in
parola : ma il più indicato è risultato es-
sere il pioppo del Canada.
E non parliamo delle coltivazioni per
la produzione dei medicinali e delle pro-
fumerie : anche qui il campo per esse
è vastissimo : è ben noto, o non è il caso
di entrare qui in dettagli.
Il nuovo frumento
" Carlotta Strampelli ".
È una delle maggiori novità agricole
di quest'annata ben meritevole di di-
stinta menzione in questa rubrica del-
V Almanacco Italiano. Ed ò una novità
che giunge a puntino dopo guerra-, come
quella che può concorrere a risolvere il
problema della nostra granicoltura. .Se
ne è occupata largamente anche la stam-
pa politica : non occorrerebbe quindi
spendere molte parole qui per presentare
questo nuovo acclamato frumento. Mi
pare invece interessante riferire come il
prof. Strampelli sia giunto al magnifico
risultato ; sono informazioni sulle quali,
che io mi sappia, la stampa è stata assai
parca nel parlarne e che pur meritano
tanto di essere considerate non solo dal
Iato scientifico, ma anche dal lato pra-
tico.
La relazione presentata dal prof. Cu-
boni all'Accademia dei Lincei per l'asse-
gnazione del premio di lire diecimila al
prof. Strampelli per la creazione del
nuovo frumento, mette in chiara evi-
denza la via lunga e diffìcile che il profes-
sor Strauipelli dovette seguire prima di
poter arrivare alla gloriosa nieta.
Già nel 1905 il prof. Strampelli aveva
in esperimento nella Stazione Rpcrimen-
tale di granicoltura di Rieti da lui di-
retta, 100 varietà di frumento, che negli
anni successivi salirono fino a 400, rac-
colte da tutte le parti del mondo, per
studiarne la varia resistenza alla ruggine
e constatare sperimentalmente se, a nor-
ma delle ideo neo-Lamarkiane allora
molto in favore, l'aziono diretta dell'am-
biente avesse il potere, coll'andare degli
anni, di aumentare la resistenza alla
ruggine, malattia che in qualche annata
reca danni gravissimi. Più vasto era il
campo destinato alla selezione di nuove
varietà. Ma fino dai primi anni lo Stram-
pelli non ebbe mai quella eccesòiva fidu-
cia nella onnipotenza della selezione clie,
invece, vi riponevano e vi ripongono
altri sperimentatori. Ben presto egli en-
trò nel convincimento che la selezione
comunque praticata, può bensì servire
a farci trovare e moltiplicare razze e va-
rietà già esistenti, ma non può mai darci
razze nuove, aventi caratteri non posse-
duti prima dai genitori. Il prof. Cuboni
mette in rilievo nella sua relazione che
fin da principio lo Strampelli intuì chia-
ramente che l'unico mezzo per ottenere
(luoste nuovo razze ora quello della ibri-
dazione. Dallo studio comparativo delle
molteplici razze di frumento prese in
esame egli aveva potuto constatare che
il frumento di Rieti, mentre ha il pregio
di un alto potere di resistenza alla rug-
gine, ha però il difetto di non sopportare
le forti concimaziojii e di soggiacere al-
l'allettamento, guaio gravissimo anche
questo. Altri frumenti invece hanno pro-
prietà inverse, posseggono cioè un de-
bole grrado di resistenza alla ruggine,
ma però si adattano bene alle forti con-
cimazioni senza allettare. Tentare me-
diante l'ibridazione di ottenere qualche
nuova razza, nella quale siano fusi in-
sieme i pregi della resistenza alla rug-
gine e dell'adattamento alle forti conci-
mazioni e nel tempo stesso eliminato il
difetto dell'allettamento, è stata la meta
alla quale costantemente ha mirato il
prof. Strampelli. Con questa fede egU
dal 1904 in poi si diede ad un intenso
lavoro di ibridazione facendo quasi sem-
pre funzionare il frumento Rieti o come
elemento maschile o come elemento fem-
minile : oggi il numero degli ibridi da
lui ottenuto è salito a 306. Fra i tanti
incroci cosi ottenuti, lo Strampelli fissò
in modo spediale la sua attenzione sul-
l'ibrido «Rieti X Massy ». Nel 1907 ot-
teneva una forma di questo ibrido che
riuniva gli ottimi caratteri voluti : e
allora lo Strampelli passò alle prove cul-
turali in grande, continuate por cinque
anni di seguito sui campi della Stazione
di Rieti ed in altri terroni della pianura
reatina. Ìl prof. Cuboni afferma nella
sua releizione che si ottenne un prodotto
332
non mai Inferiore a 41 quintali per ettaro,
e l'ibrido Strampelli mostrò sempre un
alto grado di resistenza alla ruggrino ed
all'allettamento. Negli ultimi quattro
anni questo nuovo ibrido venne coltivato
in grande da molti istituti e da agricol-
tori nelle varie Provincie dell'Italia set-
tentrionale e centrale : i risultati otte-
nuti concludono tutti nel proclamare la
superiorità del nuovo frumento Stram-
pelli in confronto cogli altri frumenti
finora più pregiati, come il Gentil rosso,
il Cologna, il Rieti, l'Ibrido inalettabile
Vilmorin, ecc., con una produzione me-
dia ottenuta superiore di quintali 5,50
per ettaro a quella ottenuta in tutte le
prove di confronto.
Fu dunque certamente ben meritato
il gran premio che l'Accademia dei Lin-
cei assegnò al prof. Strampelli.
E adesso, passando dal campo scien-
tifico alla pratica, mi sia permessa qual-
che osservazione, poiché nel valutare
l'importanza veramente grande del ri-
sultato scientifico ottenuto dal professor
Strampelli, nei rapporti coirapphca2ione
pratica, da taluni si sia corso un po'
troppo. Dato, si dice, che il nuovo fru-
mento Strampelli ha la potenzialità di
produrre quintali 5,50 per ettaro di più
dei nostri migliori frumenti, coltivandolo
eu due mila ettari nell'alta e media Ita-
lia si otterrebbero in quest'anno 1920
ben undici milioni di quintali di grano
di più, che sarebbe una quantità suffi-
ciente nelle annate normali a liberare
U nostro paese dal grave peso di comprare
all'estero il frumento necessario a com-
pletare U fabbisogno dell'alimentazione
del Paese.
Piano nelle deduzioni !
Certamente, un buon seme conta mol-
tissimo sull'entità del prodotto : ma non
è tutto. Un buon seme per rendere tutto
quanto può, e di cui sia capace, bisogna
che trovi nel terreno anche il concorso di
condizioni che gli consentano di far va-
lere nella totale sua elficenza le virtù
di cui è dotato. Senza di ciò manca il
pieno risultato atteso. Ecco quanto è
necessario che gli agricoltori tengano
presente. Vale a dire, che essi non devono
credere che basti seminare il nuovo fru-
mento Strampelli in condizioni comuni
purchessia per ottenere i 5 o 6 quintali
di più per ettaro. Per ottenere tale
maggior produzione occorre che il nuovo
frumento Strampelli trovi anche un ter-
reno buono, ben preparato, ben conci-
mato, ben cm-ato colle operazioni cul-
turali primaverili. Senza di ciò si corre
facile rischio di andar incontro a delle
delusioni !
I frumenti ad alto rendimento hanno,
in massima, maggiori esigenze dei fru-
menti comuni : non soddisfacendo a tali
esigenze, essi non solo non rendono tutto
quanto possono, ma talvolta, a pari
condizioni, rendono soltanto quanto i
frumenti noti, comuni, se non anche
meno !
Questo devono considerare gli a;gri-
coltori. Il prof. Strampelli ha il grande
merito, mai abbastanza elogiato, di
aver ottenuto un risultato scientifico e
pratico di grandissima importanza, della
possibilità cioè di un maggior prodotto
di frumento. Agli agricoltori tocca di
completarlo nell'applicazione pratica con
le condizioni necessarie perchè il nuovo
frumento possa rendere tutto quanto
può, e senza delle quali condizioni non
potrebbe far valere pienamente i pregi
di cui è dotato, ed allora mancherebbe
il risultato auspicato.
Del resto, lo stesso prof. Strampelli
ebbe a dire a chi lo complimentava per
il suo mirabile risultato ottenuto : « E
conta anche un'altra cosa. Conta cioè
che gli eigricoltori si mettano bene in
capo che il mio Carlotta Strampelli non è
la bacclietta magica di Mosè, che dalla
rupe fa zampillar l'acqua purissima ; ma
è la varietà che permette la coltivazione
intensiva con lauta concimazione, quale
non è permessa per nessun 'altra varietà.
Nulla si ottiene senza sticriflcio, senza
lavoro ! »
E in ciò nessuno è miglior giudice
del prof. Strampelli, vi pare?
Giovanni Mabchkse.
Preferite ovunque e sempre
sfi la Crema per Calzature
LION NOIR
Soc. An. Italiana. - Capitale L. 3,000,000.
• • MILANO - Via Trivulzio, 18 - MILANO • •
Un esempio di colonia
estiva divirna
per i bambini gracili.
i=A Colonia educativa per
-= fanciulli gracili, il cui
■== esperimento fu fatto a
L^ Milano nell'estate 1918,
"^ a cui subito è seguito
= quello di Torino - Cam-
^ pò estivo per i bambini
^ gracili e predisposti - è
= un'iniziativa che merita
lllll!!llllllllii= di atUrar l' attenzione
degli igienisti e dei profani perchè rap-
presenta una soluzione di parecchi fra
i più gravi e controversi problemi del-
l'igiene infantile e dell'igiene scolastica.
Questa iniziativa è stata, come tante al-
tre belle cose in questi ultimi anni, il frutto
di quella orrenda cosa che è la guerra.
Per quanto numerose fossero le cure
climatiche estive ai monti e al mare de-
tinate ai bambini del popolo, esse erano
li ventate insufficienti al loro compito per
le richieste tanto aumentate da un lato
e dall'altro lato per le accresciuto diffi-
coltà dell'approvvigionamento, dei viag-
gi, dei tra.sporti.
Solo una piccola parto dei fanciulli che
i medici scoJswtici avevano riconosciuto
comò bisognosi d'una cura climatica
aveva potuto essere avviata alle colonie :
molte centinaia di ragazzi gracili s'erano
dovuti affidare alle colonie educativo ur-
bano che hanno sede negli stessi ambienti
dello scuole cittadine e non presentano
quindi alcun requisito igienico speciale.
Vu allora che a Milano, auspici il dottor
Cesare Albertini e il dottor Veratti, m-
sessore per l'igiene, fu ideata questa co-
lonia modellata, in via generica, sul
programma delle scuole all'aperto - che
già per i fanciulli gracili s'era dimostrata
praticamente efficace.
L'attuazione del progetto fu poi age-
volata da ciò, che la Società del Trotter
mise a disposizione del Municipio il
suo campo di corse posto nel comune di
Turro, in una località d'aria buonissima,
le cui comunicazioni con la città erano
assai comode. Il Trotter è un recinto che
comprende, oltre ad una grandissima pra-
teria, dei bei viali ombrosi e delle vaste tet-
toie adibite a uso di tribune. Quivi, a cura
dell'ufficio medico municipale, si è prov-
veduto a creare i servizi dell'acqua pota-
bile e dei bagni e gli impianti di cucine
da campo offerte dall'autorità militare.
Le linee su cui fu fissato il programma
quotidiano delle colonie, erano altrettanto
semplici quanto pratiche. I piccoli coloni si
ritrovano ogni mattina alle 7,30 nelle ri-
spettive scuole - dove un apposito perso-
nale li accompagna ai punti più vicini dello
linee tramviarie, dove salgono in appositi
carrozzoni chl'aziene da municipale ha po-
sto a loro disposizione. Essi vengono cosi
trasportati fino presso al nuovo Trotter,
che raggiungono in pochi minuti di strada.
Appena arrivate nel recinto le squadre,
provenienti dalle singole scuole citta-
dine e formate quindi da fanciulli di
varie età, vengono smistate e poi ricom-
poste sul criterio dell'età e dello svi-
luppo fisico. L'esercito dei piccoli coloni
vien cosi suddiviso In 20 squadro di
cinqiianta alunni. Ogni squadra viene
affidata ad un'insegnante che la guida
e la sorveglia per tutta la giornata. Allo
sci del pomeriggio le squadre si riformano
secondo la scuola di provenienza - e fa-
cendo la strada inversa del mattino ra^«
334
giungono prima i tram municipali e poi
le rispettive scuole. Così si è risolto il
problema di avere squadre omogenee di
bambini, mentre una delle diflacoltò- più
grandi di intrattenere e vigilare i bambini
quando venivano lasciati nella loro scuola
era appunto quella di aver mescolati in-
sieme maschi e femmine, grandi e piccoli,
a cui convengono giochi lavori, disciplina
e sorveglianza differenti e particolari.
La vita nella colonia si svolge su un
orario preciso.
I bambini appena giunti e riordinati
per squadre vanno a deporre i loro vestiti.
un'ora di ricreazione libera. Dalle tredici
e mezzo alle quattordici e mezzo i bam-
bini si sdraiano sotto gli alberi per un'ora
di riposo. Anche se non dorme il bam-
bino deve star zitto e quieto per non
distiirbare i compagni e per profittare di
quel riposo benefico aache senza il sonno.
Alle quattordici e mezzo si alzano e
hanno duo ore di esercitazioni varie -
ginnastica, un po' di lettura, un po' di
canto, qualche lezioncina. Ogni squadra,
indipendentemente dalle altre, può far
le esercitazioni che più le aggradino e le
convengano, secondo il criterio dell'in-
,^^ **
e :|iH«M*M*ll'*' »
Lk Cicloni k alt/ai'p:rto a Milano. — Baono di aria e di sole
rimanendo in un abbigliamento semplice
e leggero, a braccia e gambe nude e piedi
scalzi, e s.ibito cominciano le varie eser-
citazioni e i giuochi della giornata. Dalle
nove alle dieci ha luogo il riordinamento
delle squadre, poi la visita di pulizia e la
lavanda. Dalle dieci alle undici e mezzo
seguono esercizi fisici e bagno d'aria. Poi
dalle undici alle undici e mezzo nuova
lavanda generale delle mani in prospet-
tiva della refezione che ha luogo da mez-
zogiorno a mezzogiorno e mezzo. Poi c'è
segnante - mentre una squadra fa gin-
nastica, un'altra canta, un'altra sta ad
ascoltar la lettura : questa relativa in-
dipendenza d'attività delle varie squadre
è stata giustamente voluta per togliere
alla colonia ogni carattere rigido di con-
vitto e di scuola chiusa che sarebbe in
opposizione col programma della scuola.
In queste due ore ha luogo anche per
circa un'ora un secondo bagno d'ai'ia.
Poi un pediluvio generale, che è accolto
sempre con grande giubilo per la gioia
È pubblicato :
ALMANACCO
DONNA ITALIANA
_ L. 3,50
BEMPOFtAn <& FIGLIO, Editori — FIUETSTZE
SgS l^^: ENCICLOPEDIA DELLA VITA FEMMINILE
335
del rinfrescarsi e per la passione che ogni
bambino ha di sguazzare nell'acqua.
Dalle sedici e mozzo allo diciassette,
merenda. Poi allo diciassette e mezzo i
bambini cominciano a riaggrupparsi e
a rivestirsi per l'uscita che ha luogo alle
diciotto.
I bambini ricevono due pasti quotidia-
ni, la cui composizione fu determinata
in base a concetti di igiene particolari :
la refezione principale varia secondo
un'alterna vicenda di quattro mentis -
in cui gli idrati di carbonio, i grassi, le
vitamine sono sapientemente dosati.
lata (li pura frutta e zucchero, di fabbri-
cazione del comune.
Per ognuno dei l)ambini, un migliaio,
ammesso al benefìcio di questa cura cli-
matica, fu compilata una scheda sani-
taria coli 'indicazione del peso del corpo,
della statura, della forza muscolare, e i
dati furono ripresi alla fino della cura,
per cui si è potuto constatare gli effetti
veramente sorprendenti che la cura
aveva avuto sul loro sviluppo e sulle con-
dizione fìsiche.
La colonia del Trotter, istituita sotto
l'impero delle circostanze in qualità di
■^^'
Le Colonie all'apeuto a Mh-ano. — 11 riposo sul prato nel meriggio.
Pasta asciutta gr. 100 - formaggio fre-
■o gr. 35 - pane (gr. 100 per i grandi e
Il per ì piccoli). Minestrone di riso con
tirinoli e verdure varie - riso gr. 70 -
larmellate gr. 40 e pane. Risotto con
rodo di verdura - riso gr. 100 - formag-
KÌo fresco gr. 3.5 - pane. Stufato di legu-
mi e verdure varie - frutta fresca gr. 200
- pane.
La merenda era composta della stessa
quantità di pane e a giorni alterni 200
grammi di frutta fresca oppure marmcl-
semplice ripiego, riuscì a confermare un
concetto molto importante d'igiene mo-
derna. Ed il concetto è che la vita all'aria
aperta costituisce l'elemento più impor-
tante ed essenziale delle così dette cure
climatiche, astrazion fatta dalle qualità
specifiche dei diversi climi. L'azione del-
l'aria e della luce sull'organismo, sono
profondamente benefloho per sé stesse
sempre, eccezion fatta dì poclie plaghe
insalubri. Perciò l'aria e la luce rimangono
degli attivissimi mezzi di cura anche so
r
1
J
L
Ferro-China-Bisleri
liquore ricostituente del sangue.
- 336
non sono quelli del clima di mare o di
montagna : tutto sta nel saperli utiliz-
zare realmente a pieno e abbastanza lun-
gamente, come, grazie alla razionalità
e completezza della sua organizzazione,
potè fare la colonia di Milano. Essa ha
dimostrato di posseder un valore intrin-
seco essenziale che neutralizza il culto
idolatra che si aveva pel mare o per
la montagna come sede esclusiva delle
colonie per fanciulli. E poiché, data la
relativa tenuità della spesa e le maggiori
facilità d'installazione niilla impedisce
che altre colonie della stessa specie sor-
gano nelle immediate vicinanze della
città, s'avvicina il tempo in cui tutti i
fanciulli gracili e deboli potranno godere
dei beneiaci di un'istituzione adatta a
preservarli dai danni della canicola esti-
va, a irrobustirli e fortificarli.
I bagni d'aria costituiscono il mezzo
piti semplice e più sicuro per ottenere l'ir-
robustimento degli organismi di costitu-
zione gracile. I fisiologi sanno che sotto
l'azione dell'aria fresca e lievemente mos-
sa le funzioni della pelle, delle sue ghian-
dole, de'suoi vasi, dei suoi nervi subiscono
un allenamento che quando sia ben gra-
duato 1j rafforza potentemente rendendo
cosi l'organismo ben più resistente con-
tro tutti i rischi e le insidie delle cosi
dette influenze reumatiche. E per legami
intimi che le funzioni cutanee hanno con
quelle degli organi interm', anche questi
e specialmente i polmoni, il cxiore e il
sistema nervoso centrale subiscono un
analogo allenamento e si rafforzano in
proporzione. Poiché i bagni d'aria sono
un elemento principale del programma
della colonia, questo programma acquista,
grazie ad essi, un valore igienico assai
alto in perfetta corrispondenza cogli scopi
speciali dell' istituzione.
Un grande vantaggio è dato anche
dalla facilità con cui in un ambiente
come quello del nuovo Trotter e di qua-
lunque altro luogo in aperta campagna,
si possono combinare coi bagni d'aria
quelli di sole.
T bagni di sole, a differenza di quanto si
crede dai più, hanno un meccamsmo
d'azione fisiologica completamente di-
verso da quello dei bagni di aria e perciò
trovano pure indicazioni diverse. Per di
più, la loro tecnica è assai più complessa
e delicata, sicché l'impiego metodico di
essi è di spettanza piuttosto della me-
dicina che dell' igiene. Ma fra ì gracili
ospiti della colonia ve n' è più d' uno,
per cui la comb*' nazione delle due specie
di bagni riesce utilissima: e poiché non
manca colà l' assistoiiza medica diretta,
anche i bagni di sole vi possono esser
fatti secondo tutte le regole, risultando
cosi un ampliamento non piccolo delle
risorse curative della istituzione.
Questo esperimento di colonia cli-
matica su grande scala,, capace di ser-
vire a 1000 bambini con un dispendio
minimo, dovrebbe riuscire nella profilassi
della tubercolosi un ausilio potente e
rispondente.
Perché il problema della lotta contro
la tubercolosi che cosi coraggiosamente
anche l'Italia ha in animo di affrontare,
è una questione di numeri, di massa.
La tubercolosi ha preso in questi ul-
timi anni di guerra e di caro -viveri, una
spaventosa diffusione. I malati iniziali
che avrebbero bisogno di esser ricoverati
in sanatori sono diecimila e i posti sono
500. I malati gravi che avrebbero biso-
gno di esser sottratti alla circolazione per
non diffondere intorno i germi del male,
sono una legione mentre gli ospedali non
dispongono di letti e molte volte questi
malati rifluiscono nei sanatori conta-
giando i malati curabili.
Così si son fondate provvidenze per 1
bambini, per difenderli dal pericolo del-
l'infezione : Colonie profilattiche. Case
del Sole, Colonie estive. Colonie alpine
e marine, ma in scala troppo piccola per-
ché si possa vedere il miglioramento che
ingenerano nelle condizioni sanitarie
della popolazione.
Solo cercando dì estendere a tutti J
bambini gracili - candidati della tuber-
colosi - quel regime di vita, aria, luce,
vitto sano abbondante, esercizi ginnastici,
piuttosto che non cercando di cxirare in
modo anche più perfetto e costoso due
o trecento bambini - solo cosi si potrà in
certo modo impedire il dilagarsi della tu-
bercolosi, avviarla alla decrescenza.
Perchè un esercito vinca, riesca vitto-
rioso, non basta che esso abbia un mani-
polo di arditi - bisogna che tutta la massa
sia agguerrita e disciplinata.
Perché la tubercolosi possa esser vinta
va sviluppata la resistenza, la pratica del-
l'igiene, la buona nutrizione su moltissimi
bambini, su tutti quelli che ne hanno biso-
gno, non solamente su qualche centinaio.
Ed è perché l'esperimento di Milano ce
ne ha indicato la strada che si deve cer-
care di diffonderlo.
Già l'esempio di Milano è stato se-
guito da molte altre città italiane, e
387 -
mano a mano che se ne conosceranno e Una vasta rete di istruttori ed adenti
riconfermeranno i risultati maprniflci an- sparsi nelle provincia collega questa asso-
che rispetto ai mezzi minimi, esso acqiii- ciazionc ai « Collegi acrricoli » dei sintrolf
sterà una larg'a e ben meritata popolarità, stati, come pure al Dicastero federale di
Agricoltura. Tutto il personale esercita
la propria aziono conformandosi alle
istruzioni dettagliate uniformi che riceve
per ragazzi e giovinette dall'organismo centrale.
negli Stati Uniti. Ecco come si svolge l'organizzazione
dei pig clubs, dei cluhs i cui soci si dedi-
Sotto il nome di Boy's clubs e GirVa cano specialmente all'allevamento dei
cltibs, è sorta in America e si è sviluppata maiali, nelle regioni ben inteso dove que-
Le associazioni agrarie
specialmente
durante la
guerra, una
vasta associa-
zione agraria
ohe merita di
esser segnala-
ta per I risul-
tati che ha ot-
tenuto valen-
dosi di un'or-
ganizzazione
semplice e
pratica. Essa
aveva per in-
tento d'inse-
gnare ai ra-
gazzi il valore
economico dei
propri sforzi
applicati a
uno scopo e
utilizzare so-
cialmente la
loro attività.
I primi
clubs sorsero
per l'iniziati-
va individua-
le di organiz-
zatori locali -
ma 1 risultati
ne apparvero
così singolar-
mente efficaci
che il governo
decise di con-
correre esso stesso a fondarli e diffon-
derli.
Le forme d'attività, esercitate da que-
sti gruppi sono varie. Secondo gli ultimi
dati ci son più di 14 mila cluhs di ra-
gazzi negli Stati Uniti con circa 2 mi-
lioni di soci. Secondo le regole e le loro
risorse ci sono gruppi che si applicano
specialmente alla coltivazione degli orti
o alla preparazione delle conserve, che
Pi occupano dell'allevamento del polla-
me, dei suini, ecc.
Giovanetta americana api)arteiiente a un club per l'alle-
vamento del pollame, che offre le nova del suo pollaio.
sto alleva-
mento si può
faro in condi-
zioni special-
mente favore-
voli.
In diverse
provinole ci
son banche,
ditte coni raer-
ciali, camere
('i commercio
e anche sem-
plici privati
che concedo-
no ai ragazzi
e alle giova -
nette prestiti
per l'acquisto
di un maiale,
se il socio non
possiede la
somma neces-
saria a com-
prarlo e se
l'istruttore o
dirigente del
club attesta
che il ragazzo
per l'assidui-
tà e la dili-
genza con cui
ha seguito i
corsi e le di-
mostrazioni
sperimentali,
per altro pro-
ve di garanzia, di serietà, di spirito d'ini-
ziativa, merita questo atto di fiducia.
In altre provinole, per esempio, nel
Canada, si presta ad un ragazzo una
scrofa di ottima razza, con l'obbligo na-
turalmente che essa venga allevata ed
accudita secondo le norme date dall'as-
sociazione. Quando il ragazzo ottiene
dalla scrofa prestatagli un certo numero
di porcellini, attenderà che essi siano
svezzati per scegliere I due porcellini più
belli per darli alla persona ohe prestò
— 338 —
la scrofa madre, la quale ultima rimane
proprietà del ragazzo col rimanente dei
porcellini. Se il ragazzo manca ad un
qualsiasi impegno, il maiale prestatogli
gli vien tolto. I due porcellini divezzati
che il ragazzo rende in cambio della scro-
fa madre, sono consegnati ad altri ragazzi
alle stesse condizioni. I pirodotti vengono
presentati al pubblico nelle esposizioni e
nelle fiere, concorrono a premi, ecc.
Un sistema analogo è in vigore nel-
l'associazione dedicata all'allevamento
del pollame. S'insegna ai ragazzi in che
modo si deve tenere un pollaio ; come di-
stinguere e trattare le galline da cova q
le galline da uo-
va, quali cure si
debbano usare
ai pulcini, come
si possano ot-
tenere incroci,
quali siano le
malattie del
pollame e come
si possa curarle
e vincerle, in
che modi, con
quali miscele e
precauzioni si
possono conser-
vare le uova per
l'inverno, come
si possa trar
profitto dalla
piuma. Anche
ai ragazzi polli-
cultori s'impre-
stano galline da
cova coU'impe-
gno di restitui-
re im certo nu-
mero di pulcini.
Cosi la gioventù vien preparata ad in-
teressarsi alla vita attiva dei campi e ad
apprezzarne i vantaggi. I ragazzi e le
giovanette acquistano il sentimento del-
l'indipendenza economica, mentre l'ap-
pello costante che si fa alla loro iniziativa
individuale sviluppa l'energia del carat-
tere.
L'utilità effettiva di questi cluhs si è
rilevata in molti casi in cui il denaro
Ragazza americana
nel ano caratteristico costume di <
guadagnato con la vendita delle uova o
del poliamo o dei porcellini ha permesso
a certi soci di continuare gli studi o di
migliorare i metodi usati dai loro stessi
genitori. In tutte le Provincie in cui si
è svolta quest' opera, si è notato che la
popolazione rurale prende alla pollicol-
tura un interesse assai maggiore di prima.
Un altro tipo di organizzazione rurale
ingegnosa a cui le giovanette special-
mente si son dedicate e a cui han dato
uno slancio meraviglioso, sono i can-
nino clubs (associazioni rurali per la pre-
parazione delle conserve di friitta e le-
gumi). Il Dicastero federale di Agricoltura
manda nei sin-
goli clubs delle
istruttrici tec-
niche che han-
no il compito
d'insegnare alle
giovanette il
modo di trarre
il maggior gua-
dagno da quel
piccolo appez-
zamento di ter-
reno che cia-
scuna di esse
coltiva a pomo-
dori o legumi di
varia specie, co-
me pure a far
che imparino i
metodi migliori
per conservare
questi loro pro-
dotti secondo
le esigenze del
commercio.
Nella stagio-
ne opportuna
un'istittitrice, una specie di professoressa
ambulante che ha questo particolare in-
carico, ha cura di procedere nel maggior
numero possibile di località a dimostra-
zioni ed esperimenti pratici circa i me-
todi migliori di lavorazione.
Il maggior ostacolo incontrato dai
cannino clubs fu quello di poter fabbri-
care un prodotto, non solo di qualità
eguale o superiore alla conserva fabbri.
coltivatrice >
Bimbi sani e forti •-#— ^
OLEOFOSFINA IZZO
»***3»**S9»9»»993 (EMULSIONE FOSFORATA) Ì93*»9999 99**3999
— ^-« piace ai bambini
Deposito eenerale : FARMACIA INTERNAZIONALE • NAPOLI - Via Calabritto, 4.
— :^:^0
cata dalle j?randi fabbriche, ma un tipo
sufflcicntemente uniformo da potersi ven-
dere e garantire secondo il campione.
Per ottenere questo risultato, le gio-
vanetto associate furono invitate ad os-
servare riporosamento i metodi di lavo-
razione prescritti, stabilendo come san-
zione pratica che chi commettesse anche
una minima infrazione, sarebbe punita
con la proibizione di far uso dell'etichetta
sociale. Dopo brevissimo tempo tiitte
capirono il valore commerciale del la-
voro e l'importanza di un'etichetta a cui
corrispondesse un tipo di prodotto e
l'uniformità dei prodotti fu raggiunta.
Per far co-
noscere e
smerciare 1 e
conserve da
loro prepara-
te i clubs ame-
ricani ricorro-
no a mezzi
svariati. Ge-
neralmente
organizzano
in una città
vicina un
giorno di ven-
dita speciale
Buyacan dm/.
Vi interviene
l'istruttrice
del club e tut-
te le giova-
netto socie
che spiegano
al pubblico i
modi diversi
di adoperare
i vari prodot-
ti esposti in vendita, ne offrono assaggi
alle mfissaie presenti, ecc.
Con questo sistema di pubblicità e con
la cooperazione costante degli agenti
alcoli i canning clubs son riusciti ad
assicurar ai loro prodotti la clientela di
istituti, collegi, alberghi, ecc., e sta ora
studiando il sistema di spacci propri.
Certo però lo sforzo compiuto dal governo
degli Stati Uniti per attrarre la gioventù
in questa sfora d'azione è stato coronato
L'na vendita
indettfl (In un
da un brillante successo e ha dato du-
rante la guerra" mirabili risultati : ò riu-
scito a mobilizzare nel modo più facile
e T)rofìcuo le braccia dei fanciulli armo-
ni?"aindo l'interesse individuale colla
pubblica utilità.
Fra tanti altri questo esempio di forma
di istruzione ed educazione agraria ame-
ricana dovrebbe con le debite modifica-
zioni esser imitato in Italia. Le associa-
zioni per l'allevamento del pollame, dei
maiali e delle api, per la coltura e la uti-
lizzazione delle frutta e dei legumi sa-
rebbero un mezzo ingegnoso per dare ai
ragazzi la conoscenza degli affari e l'espe-
rie nza della
vita, di svi
luppare in lo
ro il senso del
r iniziativa e
della respon
sabilità e del
l'energia indi
viduale. In ui
paese come il
nostro in cu
l'ingegno na
turale dell'in
dividuo non
richiede che
di essere indi-
rizzato verso
scopi pratici
un'opera ana-
loga a qxiella
dei boy's e dei
(jirrs clubs
offrirebbe le
(li marnicllate maggiori pro-
canning club. b abilità di
successo, gio-
vando nello stesso tempo all'educazione
morale dei ragazzi e all'incremento dei
prodotti agrari.
La moda.
La moda nel 1919 - almeno a seguirla
sui giornali più in voga - è come altre
cose dell'anno, esagerata. Finché la guer-
ra durava, la moda era tenuta dai tempi
calamitosi e dai sentimenti ansiosi, dalla
or-
=™— o ANEMIA -NEUDASTENIA =
EUCHINA FERRUGINOSA IZZO
(Cachets estratto di china, di ferro e gì icero fosfati)
•XT?
iJ^.
>~ IL PIÙ EFFICACE DEI RICOSTITUENTI
Deposito Generale: Farmacia Intemazionale - NAPOLI
Via Calabritto, 4.
.-a*
340
necessità dell'economia, in una certa li-
nea di sobrietà, di misura, di semplicità -
vestiti flottanti, tutti d'un pezzo, lunghe
casacche, maniche lunghe, colli alti -
ma quest'anno, venuta la pace, dopo un
periodo di astinenza durato tanto tempo,
sono state riprese le abitudini di ritrovi
mondani, di balli, dì trattenimenti, di
feste, con un impulso tanto maggiore.
La moda per troppo tempo tenuta a ri-
gore e compressa, si è sbrigliata, dando
posto a tutte le fantasie, le esagerazioni,
le bizzarrie più eccentriche.
I vestiti erano graziosamente corti, di-
sinvolti, e son diventati di un'inverosi-
mile brevità; si era voluto liberare il
collo dalle ouimpes, dai colletti, dalle
fasciature, ma la modesta scollatura si
è estesa fino a diventare una inverosi-
mile scopertura - a Parigi si dice che la
moda è « au Rhin » o « axix reins » - al Reno
o alle reni - spalle, braccia, collo, senr ,
reni nude ! con poco più di due metri ( i
stoffa si veste una persona. Anche la
moda delle gambe nude si è lanciata, e i
giornali vi han consacrato colonnette in-
tere come a un paragrafo della pace di
Versailles ! La moda ha dunque segnato
quest'anno le foggio più varie ed anche
opposte.
Ben inteso che in una rivista per som-
mi capi com'è la nostra, è inutile par-
lare delle bizzarrie estreme a cui è giunta
la moda, perchè questa rassegna deve
servire per la massa normale della gente
e riflettere i suoi gusti e le sue linee.
Anche in quest'ordine di idee e di
figure normali la brevità dei vestiti è
stata adottata generalmente da tutti -
perfino dalle signore anziane e corpulente
a cui s'addice cosi poco, ma certo l'occhio
si è così abituato a veder gli abiti corti
al di sopra della cavi?:lia che un vestito
appena lungo fa reftctto di una disso-
nanza. Vestiti corti, maniche corte a
sgonfietti o strette accollate fino al go-
mito, finite in un volantino oppure con
un polsino allacciato da nastri - scolla-
tura rotonda od ovale, ma sempre ampia
- e chi non ama la scollatura può correg-
gerla con una guimpe di tulle leggero,
lia linea del vestito è un fourreau - una
specie di sacco, di vestaglia tutt' intera,
allentata alla vita che è segnata da una
fusciacca o da un nastrino, da una cin-
turina di due dita che si annoda davanti
o dietro e da panneaux laterali più o
meno lunghi.
Però alla fine del primo semestre 1919,
ora che scrivo, questa moda a sacco co-
mincia a decadere, a parer troppo arida,
monacale e trascurata. Una volta una
donna avrebbe creduto assurdo di metter
il naso fuori di casa, nelle strade, nei
trams vestita com'è ora dì una vestaglia ! . . .
Ad ogni modo si vedono ricomparire sui
giornali e per le strade eleganti figurini
di una linea più armoniosamente ser-
pentina e mossa. È probabile che nel
1920 la linea della moda sarà su per giù
quella che appare sui figurini della Vogue
che diamo qui appresso - che segnano la
linea dei fianchi o con un grazioso drap-
peggio o con dei volanti.
I tessuti di maglia, in seta e lana che
s'addicevano alla moda lassa a sacco,
altrettanto bene convengono a questa
moda dei drappeggi, perchè cadono bene,
naturalmente, morbidamente, m.entre
il taffetas o il panno drappeggiati pren-
dono un'aria rigida o spessa. Per correg-
gere la linea rigida del fourreau molti
altri trucchi ed espedienti sono adottati.
La bluse o il corpo liscio è guernito di
frangie di seta oppure di lunghi nastri o
striscioline di stoffe un po' come quelle
che si usano mettere su i fianchi dei ca-
valli - che cadono intorno al fourreau
e ne rendono la linea meno rigida, più
sfumata.
Anche per i vestiti di seta sono molto
usati i piccoli volanti sfilacciati a mo' dì
frangia leggiera e spumosa : questa fini-
tura a frangetta sì fa, oltre che nei vo-
lanti, nelle coUerette a fìchus, nelle ma-
niche, nelle cinture, e dà ai vestiti un
gustoso sapore di leggerezza e dì vapo-
rosità.
La cappa di cui già l'anno scorso era
cominciata la moda ha allargato le sue
ali -sopratutto per la sera - poiché ade-
risce senza stazzonare il vestito ed ha
una linea elegante. Se ne fanno d'ogni
foggia - lunghe e corte, con il cappuccio
Bimbi sani e forti «-4—
OLEOFOSFINA IZZO
ÌMt3»S3»»mS»9 (EMULSIONE FOSFORATA) 33»»S»9»»m99M
— ►-• piace ai bambini
Deposito eenerale : FARMACIA INTERNAZIONALE - NAPOLI - Via Calabritto, 4.
^
o41
1. Sottana in terge blu pieghettata minutjimente e blovson in aerge blu o anche in
maglia di seta lincia con piccola cintura in cuoio Incido nero. — 2. Grazioso costume e
casacca in terge la cui guarnizione consiste in liste di taffetà* pieghettato e in impunture
di grossa seta sul telo davanti della gonna. — 3. Vestito da passeggio tu voile leggiero
o in foulard à poit con davanti in mussola o in crèpe bianco o grande cintura assortita
al fondo della stoffa. 11 vestito è a forma di tunica su una stretta sottana. — 4. M»nt<»llo
da viaggio in burabure scozzese.
— 342
5. Cappa di forma « carrick » elegaute e piatica insieme con due aperture nella man-
tellina da cui passano le maniche. Si fa in gabardine foderata in seta o duvetine assor-
tita, per es. in seta grigia se il mantello è rosso rubino, o in kaki o crema se il mantello
è blu turchese. — 6. Cappa per viaggio di panno pesante a grandi quadri bianchi e neri.
— 7. Cappa da sera in velluto mousseline con grande collare formato dalla ampiezza della
stoffa che è poi finamente iiieghettata. — 8. Cai)pa corta assortita al vestito - è pratica,
comoda e sènza pretesa - questa è guarnita come il vestito con applicazione di ricami in
rilievo. — 9. Mantello cappa invernale con doppia sciarpa. — 10. Cappa elegante da sera
col collare a forma di fichu e maniche alla geisha.
old
^
^B
^.
*-
w
^^A^ Wi \ 1 ilB
ri
m
T TT
\iuM
y
1
^^^
È
i
jff^" #
^^^y^ /Miti
P? /f
fw^^ .,(^Ì^
11)
^
^^K'i^ fri
?^
^■'IIX
x3 Q
1
11. Vestito da passeggio in taffetan nero guarnito ai polsi e al collo con organdis bianco
- cintura e largo cappio sul fianco. In questo modello si comincia a veder la linea a pa-
niera, a volanti, ricca sul fianco che detronizzerà la moda del vestito a chemise. — 12. Ve-
stito per giovanotta o signora in motutteline con sottana a due volanti, còrpo molle e gra-
zioso giuoco di cordoni u di nastri con fiocchi sul dinanzi. 13. Vestito in ^a/r«ta« bianco
trattenuto in cima e in fondo da una ruche piattn di taffetà». I.e maniche e la tnnicii sono
di un pizzo leggiero crema carico. — 14. Vestito di taffetà» nero o di voile, drappeggiato
0ul fianco. Sarà questa probabilmente la linea di moda nel 1920.
344
15. Tailleur classico per giovanetta con grandi tasche a soffietto e abbottonate ; pic-
cola cintura abbottonata. — 16. Tailleur in tricotine, giacca con guarnizioni di ricami o
gallone.
17. Tailleur con giacca lunga molle, in gerfje blu con i risvolti in seta blu. — 18. Gra-
zioso tailleur in panno gi'igio leggiero con giacca formante carré sulla spalla, gonna corta
e stretta.
:>i(i —
19. Vestitino per bambina in voile à pois con cintura assortita, polsi e coUaretta di
tulle pieghettato. — 20. Vestitino per bambina con un carré e due sproni a « punto a
nido d'ape » su cui s' innesta una cintura che si allaccia sul fianco. — 21. Vestitini per
fratello e sorella. La bambina ha un cortissimo gonnellino e il maschietto cortissimi cal-
zoncini di uua stofta scozzese o a quadri di colori vivaci. Blusetta di maglia assortita
unita di colore, guarnita allo scollo e alle maniche da una frangetta dì lana. — 22. Man-
tello per bambina. Le maniche sono sostituite da una pélerine, lunga quanto il paletot.
— 23. Vestito di muglia per bambino, col collo alto e cortissimi calzoncini puro di maglia.
24, Marinimttn per bambino, bianca con guarnizioni blu; maniche coi-te. — 25. Gra-
zioso vestitino per bambina in crepon blu con collo e manichini bianchi smerlati. — 'J6.
Mantellino per bambina, in i>anno grigio o noisette, leggiero con pellegrina, guarnizioue
in nastro ]>iegbettiito piatto. — 27. Calzoncini iiì serge con grandi tasche triangolari e
bretelle. - 28. ( Jreiubiulino con guarnizione «a nido d'ape». — 29. Modello d'un vesti-
tino la cui uiiiiriiizion<^ coiiMist»- iicllti iHvornzione « a nido d'ai>e ».
— ola —
e con una specie di scialletto, in stoffe
ricchissime di broccato e in panno - in
tinte neutre e in tinte vivacissime.
Ma per passeggio, per viaggio, per la
vita d'ogni giorno il tailleur di una linea
fondamentale semplice e giusta è sempre
il cardine della guardaroba di una si-
gnora che non può spendere un subisso
di quattrini in eclettici abbigliamenti
d'ogni genere e che senza dar nell'occhio
vuol vestire con eleganza e distinzione.
Il tailleur del 1919 era attillatissimo
nella gonna, con la giacchetta invece leg-
germente a campana - con adornamenti
di bottoni e di soutaches (galloni). Molto
in uso i gilets perchè la foggia del tail-
leur è molto aperta.
Anche i mantelli lunghi che coprono
il vestito e lasciano libere le braccia non
han ceduto il passo alle cappe, soprat-
tutto neir inverno e nella mezza sta-
gione.
Invece è per ora passata, leggermente
disusata, la moda delle camiciette, de-
tronizzata dalla moda dell'abito intero
tutto unito.
Invece della camicietta, si usano i
blousons in seta, in crèpe, del colore stesso
della gonna e della giacca e che scendono
fino a mezza vita, tenuti da una cintu-
rìna. Di un grazioso effetto sono questi
blousons su Tina gonna pieghettata che è
nello stesso tempo sottile e non accol-
lata.
La brevità delle gonne e delle maniche
ha fatto assurgere a grande importanza
le calzature ed i guanti.
Le calza tm-e, che raggiungono prezzi
altissimi, si sbizzarriscono nelle foggie
più varie ed eleganti. Per l'inverno gli
stivaletti alti, in panno uguale al vesti-
to, soprattutto per passeggio sono assai
pratici ed eleganti, ma per sera e per
mezza stagione le scarpette sono di pram-
matica. Se ne fanno di scamosciate di
tutti i colori per accordare coi colori del-
l'abito.
Ma qualunque sia la moda dei grandi,
la sua ripercussione sulla moda dei pic-
coli dà sempre i piti deliziosi effetti, per-
chè la figurina di un bambino dà grazia
e sapore a tutte le foggie.
E cosi che la brevità dell'abbigUamento
anche spinta all'esagerazione nei bam-
bini sta bene, perchè son dei polpaccetti
sodi, torniti* delle bracoine a fossette,
del piccoli décoUetés pieni e rosei che la
moda scopre.
Con due fazzoletti si veste un bambino
all'ultima moda, si può dire, a furia di
far corto corto corto !...
Per i maschietti sono graziosissiini
certi tricots fatti ai ferri a mano, cortis-
simi e ben aderenti e morbidi al corpo,
di cui segnano tutte le linee non scoperte.
I calzoncini restano molto al disopra dei
ginocchi e le maniche molto al disopra
del gomito, lo scollo ovale. Queste ma-
gliette si fanno in colori vivi, verde o
kaki o lapislazzulo con delle righe bian-
che e vogliono un berretto dello stesso
colore a righe bianche.
D'estate la scarpa si limita a un sanda-
lo con delle calzettine cortissime, tre dita
fuori del sandalo.... D'inverno su questo
vestito cortissimo sta bene un mantello
altrettanto corto - verde pomo o rosso
mattone - con una pelliccetta nera in-
torno al collo e alle maniche.
Lavori femminili.
Un* ingegnosa scatola
da cappelli.
La scatola da cappelli, di cui dò qui
il modello, è veramente ingegnosissima,
quando si pensa come riescano ingom-
branti le scatole da cappelli sia in casa
e ancor più nelle camere d'albergo quan-
do è passato il loro momento di funzio-
nare. Invece quando ha compiuto il tra-
sporto del cappello in viaggio, questa
scatola si ripiega come un album, e non
usurpa in fondo a \m armadio nessuno
spazio prezioso.
Si prende una grande scatola da cap-
pelli e si comincia col disarticolarla nelle
sue varie faccio. Si incolla due per due
sulle due pareti un pezzo di percallo
bianco forte in forma di triangolo (i
due triangoli devono formare il fondo
piegabile della scatola). Poi si riuniscono
le quattro pareti incollando sulle quattro
ns"
— o ANEMIA -NEUDASTENIA
EUCHINA FERRUGINOSA
■XT?
IZZO
(Cacheis estratto di china, di ferro e glicerofosfati)
vTV..
>- lU PIÙ EFFICACE DEI RICOSTITUENTI
Deposito Genebale : Farmaola Internazionale - NAPOLI
Via Calabritto, 4.
-ai
;uy
costole della carta forte, meglio ancora,
delle liste di percalle - che tenga i quat-
tro lati insienie. ma nello stesso tempo
permetta loro di chiudersi o meglio di
ripiegarsi a foggia delle ante di un para-
vento e sopra tutti i quattro lati con,una
pappa fatta di farina cotta si incolla la
stoffa a fiori o a righe in cretonne con
cui si vuol coprire la scatola per farla
più elegante. La stessa stoffa s'incolla
sul fondo quadro della scatola, un fondo
che possono servire da scatolette da l;i-
voro; da ridc-poches, ecc., e in ima ca-
mera d'albergo sono comode e portano
una nota simpatica d'individualitù,.
Punto a nido d'ape
e sxie applicazioni.
Il plinto a nido d'ape di cui diamo nella
pag. seguente, alla grandezza naturale,
tre campioni, è tornato molto in voga in
però come si vede smontabile - che si
mette sulla scatola quando questa è
aperta e a cui in alto corrispondo un
altro identico coperchio.
Quando la scatola è in «« riposo», i suoi
quattro lati si ripiegano uno contro l'al-
tro e son contenuti tra i due coperchi
cioè nello spessore di tre o quattro cen-
timetri.
Quando invece deve entrare in fun-
zione di viaggio - I quattro lati si driz-
zano, si stendono e diventano fra i due
coperchi un cubo di 50-60 centimetri,
atto a trasportare anche due cappelli
della più rispettabile circonferenza.
Con questo metodo e in pi i piccolo
proporzioni si possono fabbricare sca-
tolette da viaggio quadrate, pentagonali,
questi ultimi anni, esumato dai vtcrh
lavori delle nostre nonne.
Nel campione si vede assai chiaro co-
me si debba procedere per eseguirlo. Si
tirano e si imbastiscono in un tessuto
che deve esser morbido, delle piegoline
fini fini tutte uguali e poi si lavorano con
cotone o seta grossa a disegni, riunendo
due o tre piegoline e saltandone due, ecc.
Si forma così un disegno elastico e
grazioso sullo piegoline.
Sopratutto questa lavorazione serve per
i vestiti e i groml)iuli dei bambini, come
nei due modelli inglesi già riprodotti. An-
che per camiciette e vestaglie da signora
il punto a nido d'ape s'adatta a indovlna-
tissime guernizioni. Si vedano le figure 20,
28 e 29 delle ultime tavole della Moda.
— 3r,() —
Il crepon di lana e di cotone e il fou- modo il giro di tutte le associate, -le qua
- „ ^ ^^ ^^.^ ^^dif.ate T»nr ovsir^v
lavorate in questo modo
li crepon di lana e di cotone e il fou- modo il giro di tutte le associate, -le quali
lard sono le stoffe più indicato per esser alla fine del semestre, dopo aver letto i
lav-nr-nfo ir, n.ii,.af« rr^r^r^,^ volumi si riuniscono e tirano a sorte
Una biblioteca circolante
cooperativa fra signore.
È una forma di cooperativa molto in-
gegnosa, ora che i libri. sono cosi rinca-
rati - e non solo i libri ma tutte le cose,
dai francobolli ai bottoni, dal burro alla
frutta - e il rincaro di tutto rende sem-
pre piti difficile alle piccole borse il con-
sacrar somme ad un genere che non sia
di prima necessità.
Ecco in qual modo in Francia si è ri-
solta, in un modo elegante e pratico, una
tal questione, nei piccoli centri dove non
esistono biblioteche circolanti.
Quindici o venti signore si riuniscono
insieme e stabiliscono una certa quota,
per esempio cinque o dieci lire, per com-
prar dei volumi, di cui compilano l'elenco,
naturalmente cercando dei volumi che
nessuna di loro conosca ancora.
Quindici persone che pagano 10 lire
ciascuna posson mettere insieme una
sommetta che basta a comprar una tren-
tina di volumi.
La piccola società allora prepara un
foglietto, che sarà consegnato ad ogni
membro in cui è stabilito il turno dei
volumi - che in sei mesi fanno in questo
due volumi per ciascuna, se le associate
son quindici e i volumi gon trenta. In
questo modo con una spesa assai tenue,
10 lire, si posson leggere trenta volumi
e metterne in biblioteca due.
Ecco un mazzetto di titoli di volumi
italiani e francesi, gradevoli e interessanti,
in cui una simile società potrebbe far la
propria scelta :
Giacomo ridealista, di Emilio De Marchi.
Col fuoco non si scherza, del suddetto.
Piccole storie del mondo grande, di A.
Fanzini.
Ricordi, di Natale Beccastrini.
Raspoutin, di Bienstock.
Le Solitarie, di Ada Negri.
Briciole del destino, di Maria Messina.
Il Sessantasei, di Pietro Silva.
Novelle dei due sessi, di A. Fanzini.
L'Uomo Carducci, di Giov. Fapini.
Mondo mondano, di Carlo Flacci.
Storia della Rivoluz. francese, di G. Sal-
vemini.
Jeune fille, di Mad. d'Urville.
Clarté, di H. Barbusse.
La petite fille de Jérusalem, di Myriam.
Kim, di Rudjard Kipling,
Paola Carrara Lombroso.
'l^KBBO premettere due pa-
^ -= role a questa rapida scor-
^ ^ sa di consigli riguardan-
=: ,_^^ ^ ti la conservazione della
W |^\ "^ bellezza,
^ MM ^ Data l'indole deìVAÌ-
=. ^^^^ ^ manacco io ho dovuto
^ ^ sopprimere un paragrafo
^1 <iri i^= ^^* "^^^® riguardante
lìllllllllllllllllllllllfl V Igiene intima.
A questo proposito, la lettrice deside-
rosa di ampi ragguagli, potrà ricorrere
ad un'operetta mia scritta in collabo-
razione del Dottor Xapione, competen-
tissimo in materia: Il libro intimissimo
della donna.
Per parlare (\elVIgiene della bellezza bi-
sognerebbe prima definire che cosa è
bellezza. E qui sta il punto abbastanza
difficile.
Gli antichi artisti greci la facevano
consistere pressoché soltanto in un com-
plesso di misure e di linee del corpo ben
armonizzanti e concordi Ma un tale ac-
cozzo di proporzioni matematiche oltre-
ché cagiona una monotonia dell'insieme
e una freddezza di sensazione, non basta
se va scompagnata dalla morbidezza e
colorito della cute, dalla delicatezza delle
forme dovuta al pannicolo adiposo, e
alla rotondità dei contomi. Perciò Ci-
cerone definì la bellezza « un 'atta figura
dei membri con una cert^ soavità di
colore •• Però il colore non deve essere
eguale per ogni parte del corpo, bensì
ad es. candido nel volto e bianco nel
petto, poiché la candidezza si accompa-
^a di un certo splendore come l'avorio.
e la bianchezza è muta o matta come la
neve. Così bianca deve essere la mano,
lievemente marmorizzata dall' azzurro
pallido delle vene, candido e roseo il
viso, bianco il seno, vermiglie le labbra.
S'intende che qui parlo essenzialmente
della bellezza nella donna, poiché l'uomo
si accontenta di avere buoni e bei mu-
scoli proporzionati al complesso del suo
organismo ed tin'aria di sahite nella fac-
cia. La bellezza, dunque, così definita,
può essere di due sorta : quella che la
natura fornisce quasi come un regalo,
e quella che è possibile acquistare. La
bellezza naturale bisogna saperla man-
tenere e conservare ; quella acquisita
la si ottiene coi mezzi che andremo espo-
nendo.
Diciamo acquisita appositamente e non
artificiale, perchè nella nostra disserta-
zione vogliamo escludere al possibile
tutto ciò che sia veramente artificioso o
artefatto.
Per ottenere lo scopo anzidetto bisogna
riguardare la bellezza nel suo ineieme, e
poi nelle sue parti.
È su questa seconda bellezza che par-
leremo specialmente, ossia della cosmesi
che è l'arte di abbellire la carnagione e ov-
viare o nascondere i piccoli difetti even-
tuali. Bisogna notare che la cosmesi non è
solo l'arte, diciamo così, plastica della
bellezza - da quando fu espropriata dal
dominio degli empirici e dei ciarlatani,
divenne uno studio medico complesso
che si rivolge non solo ai precetti locali
ma anche a cercare le cause dei difetti
corporei nel funzionamento degli organi.
Perchè spesso lo alterazioni della ruf^
e rispettivamente della sua morbidezza,
— 352 —
freschezza e colorito naturali dipendono
da alterazioni di certe funzioni dell'orga-
nismo.
Ora queste funzioni sono specialmente
le digestive gastro -intestinali, e le cir-
colatorie.
Se la donna non digerisce bene, e non
è ben regolata nella funzione evacuatrice
dell'intestino, e nelle sue attività mensili,
non avrà mai \ina bellezza esterna vera
e non potrà ottenerla qiialunque cura
locale essa eseguisca.
Cominciamo quindi dall'interno per
venire a completare lo studio dell'esterno.
1» regola. - Una rigorosa Igiene ga-
stro-intestinale, con una dieta blanda
che riduca al minimo le sostanze ecci-
tanti e riscaldanti come l'alcool, il caffè,
le carni di maiale, i pesci affumicati e
secchi, i pesci di mare, i formaggi fer-
mentati, le carni rosse e troppo condite
con aromi e salse ; e invece conviene
far larga parte al latte, alle uova, alle
carni bianche cucinate con semplicità,
verdure e legumi, frutta mature.
2» - Tenere ubbidiente e regolare
l'alvo, cioè cercare di avere una funzione
evacuante intestinale metodica, ogni
giorno o al più a giorni alternati.
3» - Tenere d'occhio le così dette
regole mensili. Queste, se troppo scarse,
sono indizio di anemia ; se troppo abbon-
danti la producono. Sia l'un modo che
l'altro, accompagnato bene spesso da
secrezioni leucorroiche, producono un
depauperamento generale dell'organismo,
un 'alterazione della circolazione cutanea,
con effetto di diminuzione (^el pannicolo
adiposo e di ruvidezza della cute e della
perdita della sua lucentezza e del colo-
rito.
Per queste due ultime regole, bisogna
che la donna ci pensi, qualora non siano
normali, e ricorra ai consigli del medico
perchè qui non ci possiamo addentrare
in queste particolarità. La mancante fun-
.zione intestinale, oltre a portare disturbi
locali del ventre come gonfiezza, accumu-
la miasmi e fermenti nell'intestino che
non possono a meno, penetrando nel
sangue, di alterare la salute generale, e
particolarmente riflettersi sul viso che
è lo specchio dello stato complessivo del
benessere.
Accenneremo a questo proposito che
il latte acido si oppone efficacemente alle
putrefazioni intestinali e quindi può es-
sere un conservativo della bellezza e
della giovinezza.
Bellezza naturale.
La bellezza che la natura ha conferito
spontaneamente è qualche cosa di sta-
bile, di insito, di duraturo e bastano solo
pochi precetti per non alterarla e per
conservarla tale.
La donna che ne è provvista, tenga
prima di tutto a mente le tre regole più
sopra entmclate. In secondo luogo ri-
cordi che l'acqua pura e semplice è il
cosmetico ottimo - usata In forma di
bagni generali frequenti e lavande gior-
naliere, abbondanti e ripetute, parziali.
È bene sempre adoperare acqua né trop-
po calda né troppo fredda - ma tiepida,
sia per lavaggi generali che per il volto
o le mani o altre parti. Il troppo caldo
e il troppo freddo colpendo la superficie
cutanea non possono a meno di produrre
su di questa cute un trauma, disturbando
la circolazione e disaggregando anche
lievemente lo strato esterno ; nell'un caso
e neir altro, arrossamenti, screpolature
finissime, che ripetute frequentemente
producono ruvidezza o rugosità. Acqua
tiepida, dunque.
Bisogna esser cauti nell'usare saponi
specialmente per il viso e il petto, poiché
se scadenti di qualità, di più, e comunque
irritanti per la loro conformazione stessa,
hanno l'effetto di corrodere la cute e di
sfaldare l'epidermide, togliendo comple-
tamente quel lieve strato di imto che
normalmente è dato dalla secrezioHe
delle così dette glandolo sebacee. In
caso si adoperino saponi emollienti alla
glicerina, o al miele.
Dopo il lavaggio bisogna asciugare il
piti accuratamente possibile, e completa-
re con cospargere il volto e il petto di
una polvere molto fina di amido o di riso.
E finalmente per asportare la polvere e
riaprire i pori della pelle e ridarvi l'unto
Preferite ovunque e sempre
^ la Crema per Calzature
LION NOIR
Soc. An. Italiana. - Capitale L. 2,000,000.
MILANO - Via Trivulzio, 18 - MILANO •• •
— 353 —
sottratto ò bene fare un'unzione delle
parti scoperto (viso, petto, mani e l)rac-
ia) con della vaselina benzoinata o del
iild-crcnm puro, esecmendo una specie
di rapido niassagffio. Il massagprio a£?i«ce
come un va5;o costrittore e ref?olatore del-
la funzionalità ghiandolare cutanea e si
oppone alla formazione delle ruc:he, ri-
dando alla pelle la sua porosità ed aspor-
tando le scorie dello sfaldamento su-
l)erflciale.
Quantunque l'acqua adoperata per le
lozioni, la cipria assorbente, il cold-cream
usato per il massaggio possano essere
n libiti tali quali nel loro stato di sempli-
ifà e di purezza naturale, tuttavia. pos-
siamo concedere che siano corretti con
qualche profumo indispensabile per il
hon ton. E cosi l'acqua si potȈ accompa-
gnare con un po' di essenza di lavanda o
con la così detta Acqua di Colonia o
quella di Felsina, allo scopo anche di
accrescerne l' efficacia tonica e rinfre-
scante.
La cipria, che invece di polvere di
amido o di riso può anche essere quella
(ìi frumento o di patate o carbonato di
macrnesia o il talco veneto, può profu-
marsi a volontà dipendendo dal gusto,
però fra tutti pare che la violetta debba
avere la preferenza poiché sembra consta-
fato che essa possieda un'azione topica
risolvente favorevole alla cosmesi cu-
tanea, l'er la stessa ragione con la vio-
letta può essere profumato il sapone,
oppure alla mandorla amara, oppure si
può usare un sapone al timolo o al bo-
race che hanno una vera affinità per la
cute esercitando mi 'azione vaso -cosi rit-
trice e stimolando la riparazione degli
elementi cellulari epidermici, e di più
sono lievemente antisettici.
Indichiamo alle lettrici una polvere
ismetica innocua ed elegante che vien
' tta polvere della bellezza: essa ò for-
fiiata di amido di riso gr. 25, borace gr. 5,
acqua di Colonia q. b.
Accenniamo pure ad un cosmetico -bel-
letto, che però non è tale, perchè iuno-
<Mio, e netta bene la pelle, la rende levi-
ita e pastosa e si oppone alla eventuale
rmaziono dell'acne. Ksso è nello stesso
umpo un rimedio contro i dolori reuma-
tici - il balsamo Opodeldoch o linimento
di sapone, canfora ed ammoniaca i cui
odori acuti e forse antipatici si possono
far correggere e mascherare con essenze
odorose più convenienti. Delle acque di
toeletta più adatte e innocuo abbiamo
t;ià parlato incidentalmente - e sono
t((iiia .li Colonia, l'acqua di Felsina,
l'acqua di Lavanda, e sono le migliori
e non superate dalle congeneri che ne sono
solo imitazioni e contraffazioni.
Si può sempre avere sul tavolino della
toeletta una boccetta di aceto odoroan -
che si usa mischiato con l'acqua di la-
vaggio del viso e seno ed ha una azione
tonica e rinfrescante. Il migliore è il
balsamo della vita di Hoff manti o mistura
oleo'-balsamica composta di essenze, la-
vanda, garofani, cannella, timo, cedro,
balsamo del Perù in alcool a cui si può
aggiungere anche un pochino di acido
acetico. Questo balsamo serve anche
molto bene per uso interno come anti-
spasmodico (1.5-20 goccie su pietra di zuc-
chero o in acqua zuccherata).
Tutto ciò che abbiamo esposto e con-
sigliato per la bellezza naturale - se ben
compreso e meglio eseguito - ha per effet-
to di conservare la freschezza della car-
nagione, e lo splendore della cute là dove
ò desiderabile come nel viso, la tinta
incarnatina, ecc. Ad es., abbiamo consi-
gliato un rapido e lieve massaggio delle
parti dopo i lavaggi appunto allo scopo
di conservare alle carni non solo la pa-
stosità ma anche la lucentezza e la mor-
bidezza della cute come si osserva al
riguardarle o si percepisce al tatto. Nello
stesso modo niente vi ha di più acconcio
ed efficace per mantenere al seno il vo-
lume, e la sostenutezza normale che le
docciature fresche e un sapiente mas-
saggio della parte, prendendo cioè tutta
la sporgenza con la mano posta al di sotto
e facendo un complesso movimento di
pressione e pigiamento leggero - il così
detto impastamento - e infine, e spe-
cialmente, non usare un busto che com-
prima. Il busto non deve far altro che
sostenere il seno, permettere un appoggio
alle vesti, e modellare la così detta divi-
sione aurea, cioè quella linea divisoria tra
il torace e l'addome, la taille naturale.
In tal modo diviene un coefficiente al
prestigio estetico della « vita » femminile.
Tralasciamo di parlare dei tanti effetti
disastrosi del busto sulle forme esteriori
del corpo della donna, accennando di
volo all'esagerazione della linea sopra
detta, facendo sporgere il ventre e ap-
piattendo invece il pett;o per cui il seno
diventa cascante, e più avanti produ-
cendo l'infossamento dei reni e l'appiat-
timento del dorso per mancante funzio-
nalità del muscolo grande dorsale - da
cui deriva il così detto « male ai reni »
che le donne abituate al busto accusano
quando sono obbligate a lasciarlo mo-
mentaneamente.
2:ì
- 354
C'è ancora un coeflaciente abbastanza
Importante da considerare per la conser-
vazione della bellezza naturale ed è il
movimento, V esercizio fisico. I.a donna non
deve fare una vita troppo sedentaria af-
finchè U pannicolo adiposo si mantenga
nei giusti limiti e non si avveri la flo-
sciezza delle carni e la mancanza di ela-
sticità dei tessuti cutanei. L'esercizio fi-
sico però non deve farsi con esagerazione
e giungere fino allo sforzo, alla stanchezza.
Si raccomandano le passeggiate igieni-
che al mattino, le escursioni alpine, il
ballo, la ginnastica da camera, il nuoto.
La donna ha spesso un difetto e si è di
camminare colla vita invece che colle
anche : per liberarsi da questo difetto
faccia il seguente esercizio quotidiana-
mente : per un quarto d'ora cammini
nella propria casa portando sul capo una
piccola anfora, tenendola da principio
colle mani finché non riesca a reggerla
soltanto a forza di equilibrio. Nel corpo
in questa posizione il peso delle anche e
delle spalle si abbandona sulla vita, il
petto sta bene eretto e il capo vìen por-
tato diritto, le spalle sono pianeggianti.
E cosi si acquista una grazia speciale nel
portamento eguale a quella delle donne
delle montagne sabine le quali appunto
sono abituate a portare pesi sul capo
senza l'aiuto delle mani le quali anzi
^vengono appoggiate ai fianchi. Gli eser-
cizi sportivi in genere sono eflflcaci per
dilatare il torace, opporsi allo sviluppo
di adipe nell'addome, rendere normali le
funzioni digestive : il viso acquista quella
tinta rosea indizio di una buona ed attiva
eircolazione, di sangue caldo, ricco, fo-
riero di una salute generale ottima.
Si potrebbe, per finire, spezzare una
lancia contro le calzature poco confa-
centi che la donna bella o non bella
vuol portare ad ogni costo, anche a ri-
schio di sformarsi il piede e arricchirlo di
lesioni antiestetiche e dolorose. Il difetto
capitale delle calzature f eliminili è di
essere troppo strette, e cosi si cotnprime
tutto il piede ostacolando la circolazione
superficiale e profonda, atrofizzando i
muscoli e producendo delle callosità va-
riamente disseminate. La manìa poi dei
tacchi troppo alti, troppo sottili e in po-
sizione obliqua dall'indietro all'innanzi,
fa sì che il peso del corpo gravita tutto
sulle punte delle dita e la stabilità ed il
cammino riescono incerti per la grande
distanza del punto di sostegno dal centro
di gravità del corpo. Così le dita vengono
ad essere tutte rovinate sulle loro punte,
e radunate in blocco, accavallate, incur-
vate. L'ostacolo poi che si oppone, per
la strettezza delle calzature, alla circo-
lazione del piede si riflette sulla circo-
lazione tutta : il sangue cacciato via dal
piede siv porta in altre parti, come il fu-
mo della pentola che bolle quando la si
scoperchia, e prende la direzione del capo,
rispettivamente della faccia dove può
produrre degli eritemi cioè degli arrossa-
menti a chiazze. Ma questi inconvenienti
sono provocati soltanto da quelle scarpe
alte fino a metà gamba e allacciate stret-
tamente così da riuscire come una specie
di morsa. Ora in generale le scarpe da
donna sono delle scarpine, tanto vengono
ridotta ai minimi termini, non coprono
che la punta delle dita e abbracciano il
calcagno, mente più ; ma col tacco al-
tissimo producono le deformazioni alle
dita e le callosità egualmente. Oramai si
potrebbe andare in sandali, e siccome
questi non comportano che im tacco
basso e largo, ogni inconveniente ver-
rebbe eliminato.
Quanto alla mano bella di una donna
bella naturalmente c'è poco da dire : una
tal mano se non viene maltrattata da
lavori rustici e casalinghi, conserverà
sempre la sua morbidezza e la bianchezza.
Basta trattarla come il viso : acqua tie-
pida, saponi femollienti, qualche spalma-
tura con vaselina benzoinata ; le imghie
stesse avranno la lucentezza voluta senza
aver da ricorrere alle leccature di una
toelette speciale.
La bellezza acquisita.
Se una donna non ha avuto da natura
quella sorta di bellezza che resiste a
tutti gli insulti ed assalti del tempo, del-
l'atmosfera, delle malattie, degli stra-
pazzi, dei dolori e delle ebbrezze, ma una
bellezza instabile, soggetta a deteriora-
menti per cause minime, fugace, troppo
sensibile e sensitiva, è bene che ella im-
pari i metodi per ovviare ai deturpamenti
eventuali e mascherarli quando non si
possa rimuoverli di sana pianta. Non è
niente di male che si insegni ad una donna
a rendere più bianca e splendida e mor-
bida la sua carnagione, e correggere i nei
accidentali, non dimenticando che alle
volte i nei naturali invece costituiscono
i cosi detti grains de beauté. .
Tutto sta che si adoperino mezzi inno-
cui e nello stesso tempo efficaci, ed è que-
sto l'intento della vera cosmesi scientifica.
Qui non parleremo però della cosmesi
ricostruttiva di certe parti del corpo,
come il seno mancante o U naso a sella
355 —
mediante le iniezioni di paraflRna, perchè
ci manca lo spazio e poi perchè noi vo-
gliamo della cosmesi dare quei precetti
e quei consigli pratici e facili che pos-
sano essere eseguiti dalla donna stessa.
Quindi noi tratteremo essenzialmente
deUe lesioni ohe deturpano la cute e
che rimosse possono far acquistare la
bellezza o migliorarla, lasciando da parte
ad es., le deturpazioni del collo come il
gozzo od altro deformazioni troppo ac-
centuate che non sono suscettibili di una
guarigione radicale senza intervento della
plastica cruenta.
Le lesioni della cute che diminuiscono,
deturpano od anche annientano la bel-
lezza riguardano: 1° la levigatezza;
2° il colorito; 3° la formazione di punti
neri cioè i cosi detti comedoni, e di ri-
Io vatezze come l'acne, le verruche, ecc.;
4 ° le malattie delle parti pelose, come la
forfora del capo, caduta dei capelli,
prolificazione di peli.
1 ° Alterazione della levigatezza, cioè
la pelle ruvida, rugosa, desquamantesi,
con perdita quindi della naturale mor-
bidezza e splendore. Questo può succe-
dere nel viso, sul petto, collo, mani e
braccia, e dipende da una secchezza par-
ticolare della cute con diminuita fun-
zione delle glandolo sebacee che non se-
cernono più l'imto necessario.
Per prima cosa bisogna astenersi pres-
soché assolutamente dai saponi, anche
da quelli cosi detti emollienti. Poi usare la
farina di mandorle, che si stempera nel-
l'acqua la quale diventa lattiginosa lie-
vemente oleosa ed emolliente. Qui non
sono indicate le varie ciprie assorbenti,
ma invece, dopo essersi lavata con l'ac-
qua farinosa e asciugato, strofinare bene
sulle parti un grasso, xm imguento, il così
detto cold-cream che deve essere fatto
unicamente di un miscuglio di cera, sper-
maceti ed olio di mandorle profumato
con un po' di tintura di benzoino o viole.
Il miele anche è indicato, cosi pure le
pomate di uva contro la pelle ruvida,
aspra, e contro le rughe. Efficace è pure
il borace il quale non irrita la pelle o
nello stosso tempo è antisettico : si lisa
In soluzione al 2-3 %.
Da ultimo si raccomanda il balsamo
del Perù ridotto in pasta con farina di
mandorle : esso dà alla pelle una morbi-
dezza che non ai ottiene con altri mezzi.
2» Alterazioni del colorito, date da
parassiti micotici come ad es., il micro-
sporum furlur che è costituito da minui
ramificazioni di spore ammonticchiate :
grappoli e che danno delle macchie irre-
golari color caffè e latte, più o meno
grandi sul seno, collo e braccia. Produ-
cono un lieve prurito ma una grande
deturpazione che però si riesce facilmente
a guarire.
Basta lavare per alcuni giorni le parti
con sapone verde di potassa o con lo spi-
rito saponate potassico in modo da distac-
care gli strati superficiali i quali conten-
gono gli elementi del fungo. Ne rimane
è vero, un leggero rossore del punto dell
macchie, ma questo scompare in breve
con un unguento semplice di ossido di
zinco al 10-20 %.
Vi sono altre lesioni del colore date in-
vece da accumulo di pigmento. Qui bi-
sogna distinguere le lentiagini dalle efiHdi.
Il volgo chiama lentiggini quelle mac-
chioline brunastre irregolari a contorni
dentellati che talvolta in numero consi-
derevole compaiono sul volto, mani,
braccia, cioè sulle parti che rimangono
ordinariamente scoperte, macchie che co-
minciano a farsi vedere verso il Go-S"
anno e durano a lungo, se non sempre,
più appariscenti nell'estate e quasi in-
visibili nell'inverno. Queste macchioline
che sono le efdidi, sono più frequenti e
comuni nelle persone a capelli rossi v
carnagione delicata e dipendono da una
disposizione congenita a risentire l'hi-
fluenza della luce. Invece le lentiggini
vere non hanno alcuna relazione con la
luce, si trovano in numero scarso, sono
un po' rilevate dal livello della cute, si
presentano fin dalla nascita, e talvolta
essendo ricoperte di fini peli oscuri e dop-
pii sono la prima tappa di un neo. I nei
dunque non sonp che delle lentiggini
grosse, scure, più o meno pelose.
I nei e le lentiggini, quando non sono
molto gror-si e pelosi non è il caso di
distruggerli, tanto più che alle volte
MIROR
\ )Dos\ù me\alU aiope^aU il U(\u\4o
5 » 9tJo4oUo 4d " LION NOIR „ * *
Soc. An. Italiana. - Capitale L. 3,000,000 '■ — ^
— 356
secondo la località loro, come ad cs., su
una guancia o sul petto riescono quasi dei
coefflcienti di grazia.
Volendo rimuoverli bisogna ricorrere
alla cura elettrica colla galvanolisi.
Le cfilidi invece è bene cercare di farle
scomparire o almeno di renderle il meno
appariscenti. Occorre produrre il distac-
co dello strato pigmentato della cute af-
finchè la nuova epidermide che si forma
contenga meno o non piCi pigmento. Al-
cuni rimedi empirici hanno spesso una
rapida efficacia sorprendente : così lo
strofinare le parti ogni sera con fragole
schiacciate fra le dita, acqua salata,
succo di limone, tintura di arnica. Ri-
medi scientifici sono : pennellazioni quo-
tidiane per alcimi giorni di seguito con
tintura di iodio, coprire la sera le parti
con pezzuole spalmate di unguento com-
posto con cold-cream gr. 10, precipitato
bianco e sottonitrato dì bismuto ana
gr. 1.
Cura col sublimato : soluzione 1 %,
coprire le macchie con pezzuole, corri-
spondenti alle stesse, bagnate nella so-
luzione e inumidite ogni tanto, per tre
ore di seguito ; la pelle o si arrossa o si
solleva addirittura a mo' di bolle, le
quali si pungono e poi si sparge sopra
dell'amido e la cute finisce a distaccarsi
a mo' di corteccia, e la successiva epi-
dermide presenta colorito più bello.
Un rimedio recente è V acqua ossigenata:
si usi quella a 8-10 volumi e se ne correg-
ga l'acidità irritante con gr. 8-10 di bi-
carbonato di soda per ogni litro : essa
dovrebbe agire sulle macchie oscure ài
pigmento come decolorante nello stesso
modo che agisce decolorando i capelli
rossi rendendoli più chiari ed anche i
capelli brunì rendendoli biondi.
L'acqua ossigenata però può agire
forse meglio come mezzo di imbianchi-
mento generale della cute quando ha
una tìnta abbrunata.
A questo scopo si usa anche con van-
taggio il latte verginale formato dall'ag-
giiuita dì tintura di benzoino all'acqua
10 : 90 ; si ha vm liquido lattiginoso che
passato rapidamente, a mezzo di una
spugnetta imbevuta di esso, e con una
certa forza sul viso e lasciato asciugare
senza detergere, rinfresca, imbianchisce
la tinta della pelle.
Molto vantati ed utili davvero per la
bianchezza del viso e delle mani sono la
lozione dì Gowland e l'acqua cosmetica
di Vienna :
I. Mandorle amare gr. 10 ; fa emulsione
in acqua 190. - Subì, corrosivo 0,10
- Cloruro di ammonio 0,20 in spi-
rito di vino e acqua di ceraso ana
gr. 5.
II. Mandorle dolci sbucciate gr. 20 -
Acqua rose e fiori arancio anagr. 100
- Fa emuls. agg. borace gr. 2 - Tint.
benzoino gr. 4 - Glicerina gr. 20.
Poche parole sulle cosi dette macchie
di vino, cioè quegli arrossamenti azzur-
rognoli dovuti a dilatazioni dei vasi pic-
coli e minimi della cute che non sporgono
o quasi oltre il suo livello, congenite o
insorgenti poco dopo la nascita. Queste
macchie che potrebbero benìssimo tro-
varsi in punti nascosti del corpo, per iro-
nia invece sì mostrano specialmente sul
volto o sul collo, deturpandoli in modo
indecente. Ahimè ! la rimozione di tali
macchie non può farsi che con delle cau-
sticazionì o mediante la punttu-a galvano-
caustica, residuandone cicatrici sottili e
liscie, che se possono mascherarsi con
un belletto speciale lasciano però molto
a desiderare dal lato estetico.
Le patate mescolate ben trite con farina
di n;iandorle formano una pasta econo-
mica ed efficace per rendere le mani ed il
viso di una meravigliosa candidezza.
3° Punti neri o comedoni. Sono dei
puntìcini della grandezza della punta
di un ago fino alla testa di uno spillo, dì
colore brunastro o nero che tappezzano
alle volte la cute del naso, fronte e gu an-
ele : corrispondono agli orifizi delle glan-
dolo sebacee e rappresentano l'estremo
di uno zaffo che spremuto fuori apparisce
come un vermiciattolo, e da questa ap-
parenza venne il nome di comedone.
La cura consiste nello schiacciare tra
le unghie dei due pollici il comedone così
da spremerne fuori lo zaffo ; ma ciò non
basta, bisogna prevenirne la riformazio-
V^^
ENTRIERE
GIENICHE
SIGUR NI
SPECI _
Dottor GIUSEPPE SIGURINI
MEDICO CHIRURGO
MILANO VIA puNio IO MILANO
I^eeeere " CENDTI SIJK. METOnO
• nella Vita Pratica ===
357
ne. Essendo i comedoni dovuti alla così
detta seborrea oleosa, occorre perciò la-
vare le parti con soluzione di spirito sa-
ponate alcalino affìnchò distaccando ffli
strati cornei si mantengano aperti tfli
sbocchi dei follicoli e ne venga facilitato
all'esterno lo svuotamento della secre-
zione.
Dai comedoni pasciamo all'acne, poi-
ché le efflorescenze di questa cominciano
quasi sempre con noduli infiammatori
in cui si ravvisa ancora chiaramente lo
sviluppo da un punto nero sottostante.
I nodetti ingrandiscono fino al volume
di un piscilo, sono di un rosso vivo, do-
lenti e sporgenti e si trasformano man
mano in pustoline da cui si può sempre
spremere, anche quando non sono giallo-
gnoli, una goccia di pus ; se questo non
viene espresso, si dissecca formando una
crosticina e l'infiltrazione diminuisce
quasi sempre senza lasciar cicatrice. Ciò
è già un bene consolante, ma siccome
le eruzioni dei noduli si seguono per
molto tempo, è una bella, cioè brutta
seccatura.
Poiché qui si parla delle donne, diremo
subito che oltre alla cura locale, bisogna
che esse si preoccupino di altre cause.
K sono l'anemia, i distm'bi mensili e
le intossicazioni intestinali. Tenga adun-
que la donna affetta da acne a mente le
tre regole enunciate fin da principio, e le
osservi bene e con costanza, mettendosi
nelle mani di xm medico. Mentre esegui-
sce le cure contro l'anemia, i disturbi
mensili e le intossicazioni intestinali,
procederà alla ciu-a localo delle parti
malate, che sono specialmente il viso,
il petto e il dorso.
Prima di tutto svuoti da sé o si faccia
svuotare i piccoli ascessi cutanei visibili
0 palpabili, e ciò in 10-12 sedute. Cessata
1 Infiammazione della cute, cominci alla
sera a lavarsi il viso o il petto con sapone
solforoso o al ioduro di zolfo stropicciando
un po' energicamente. Poi, senza ricor-
rere anessuna delle tante p£uste decantate,
si spalmi bene la parte con un unguento
semplice di zolfo al 10 %, lasciandolo
tutta la notte. Al mattino si toglie l'un-
guento con lavande di acqua calda e
sapone potassico o spirito saponate. In-
fine si applica sulla pelle nuda ed arros-
sita uno dei seguenti unguenti protettivi,
spalmandoli in sottilissimo strato finché
scompaiano penetrando nei buchi e infine
si asperge tutto di una polvere di cipria
pura e fine (che non contenga né piombo
né mercurio, per evitare l'annerimento
della cute trattata collo zolfo).
I. Ossido di zinco gr. 6 - Ung, sotii-
plice gr. 30 - Olio di reseda e di r< '
ana goccio 3.
II. Magistero di bismuto e ossido diziih •
ana gr. 5 - Ung. emolliente gr. .'.n
- Profuma a volontà.
III. Cold-cream gr. 30 - Ossido di zinco
gr. 3 - Glicerina e tint. di benzoino
ana gr. '/z.
C'è im altro metodo più apiccio se non
più efficace, ed è il seguente : con una
pomata fatta di
Naftolo gr. 2.50 - Zolfo preci pit. gr. 12
- Vaselina gialla e sapone verde
ana gr. 6.
sì fa uno strato dello spessore di una lama
di coltello sulla cute lasciandovelo per
circa 20-30 minuti e togliendola poi con
una pezza morbida. In seguito si usa uno
degli unguenti protettivi anzidetti. Con
questo metodo si evita di tenere la parte
malata coperta tutta la notte di pasta,
potendosi fare l'applicazione in qualun-
que momento del giorno.
Dopo che si è ottenuta la guarigione
dell'acne, bisogna, per impedirne la re-
cidiva, mantenere una igiene accurata
della cute con lavande solforose regolari
che impediscano il ristagno della secre-
zione sebacea.
4° Igiene dei capelli e della testa.
L'igiene deUa testa riguarda le cure
da darsi al cuoio capelluto perché l'in-
tegrità dì questo è un terreno buono in-
dispensabile alla conservazione dei ca-
pelli. Ora ciò che è causa non ùltima della
caduta o del diradamento dei capelli è
la così detta forfora che è data da una
accresciuta secrezione sebacea del capo,
la quale si rs^^icca alla superficie del cuoio
capelluto formando quelle minute bri-
cioline sottili e squamose biancastre. La
forfora dà prurito, che porta al gratta-
mento foriero alle volte di eczemi.
Quando la forfora è discreta, basta pet-
tinare la testa accuratamente ogni giorno,
asportando cosi meccanicamente lo strato
sebaceo ; poi si lava con acqua tiepida,
contenente in soluzione del borace, bi-
carbonato di soda, avvalorata con un
po' di alcool di lavanda o acqua di Co-
lonia. Per togliere l'irritazione prodotta
da tale manipolazione j>i può fregare il
cuoio capelluto con del torlo di uovo
frullato.
I. Resorclna gr. 3 - Alcool e glicerina
ana gr. 50 - Acqua di lavanda
gr. 150.
358
II. Borato di soda o carbonato di potas-
sa gr. 5 - Acqua distillata gr. 170
- Acqua di Colonia gr. 25 - Gli-
cerina od olio di ricino gr. 5.
Quando esiste prurito del capo si
aggiunge un po' di cloralio alle suddette
soluzioni in proporzione dell'I per cento.
L'Hebra nella seborrea del capo con-
siglia delle lavature con spugnette im-
bevute di spirito etereo gr. 30 con 2-3 gr.
di tintura di benzoino,
I metodi ora indicati servono già molto
per impedire la caduta dei capelli : vi
sono nella donna delle epoche dell'anno
in cui c'è una periodica caduta dei capelli,
ma questi riscrescono poi piti folti : si
capisce che cadono i capelli che sono già
durati troppo, e a questi dai bulbi pili-
feri attivi rispuntano dei nuovi e re-
sistenti. Ma spesso della caduta dei ca-
pelli non si può trovare la causa, e allora
è anche difficile imbroccare il rimedio
adatto. Ad ogni modo ecco' qualche pre-
parato :
I. Tintura di galla gr. 5 - Tintura di can-
taridi gr. 1 - Acqua di Colonia
gr. 15.
II. Pomata di Dupuytren formata es-
senzialmente di midollo di bue,
benzoino, acetato di piombo, tin-
tura di cantaride.
II Dr. Sabourand di Parigi consiglia
contro l'alopebia della donna il seguente
metodo :
Insaponatura frequente non dei ca-
pelli ma del cuoio capelluto e per faci-
litarla fa dividere i capelli in 6 treccie
incominciando a farle alla distanza di
15 cm. dalla pelle. Poi si prende il sapone
con uno spazzolino da denti sofEregandolo
bagnato sul med( ' :o e si strofina bene
il cuoio capelluto ; t ::zo per pezzo. Poi
si lava usando un inafflatoio da giardino
pieno di acqua calda con sciolto un po' di
bicarbonato di soda (tenendo ben alte
le treccie in modo da bagnare il meno pos-
sibile i capelli), poi si lava una seconda
volta con acqua fredda e si asciuga la
testa con una tovaglia calda. Si sciolgono
le treccie e se i capelli si bagnarono si
stendono su una tavola e ricoperti da
una tovaglia si stirano con un ferro cal-
do. Si finisce con il passaggio del pettino.
È utile alle volte, allorché il cuoio
capelluto resta un po' secco e i capelli
ruvidi ed aridi adoperare frizioni con
grassi. Ad es. 4 parti di grasso lavato con
acqua di rose e mescolato a 10 parti di
cera liquefatta, e profumata o coni ber-
gamotto o lavanda, formano un unguento
bianco come neve e veramente utile.
Pilosità anormali. All'opposto della ca-
duta dei capelli esiste una prolificazione
di peli nella donna in parti nelle quali, se
normali per l'uomo e a questi coefficiente
di estetica e di forza, producono un poco
gradevole aspetto, e cioè sul labbro su-
periore e sul mento. Una leggera pelu-
rie sul labbro superiore, ed anche un lieve
accenno di baffettini minuscoli non sem-
pre è da condannarsi come uno sfregio
all'estetica. Ma talora si fa una produ-
zione cosi accentuata, di tali peli che la
donna prende la sembianza di un uomo.
È un'afflizione ben noiosa, perchè il ra-
dersi è inutile ed anzi un mezzo perchè
i peli ricrescano piti folti e più diu*i, e la
depilazione in qualunque modo eseguita,
quando si tratta di estensioni piuttosto
grandi, porta delle alterazioni locali poco
mascherabili con artifizi cosmetici.
Strappando il pelo dalla sua base d'im-
pianto o cercando di distruggerlo con
varii empiastri così detti depilatori, il
bulbo pilifero resta inalterato, cosi che
l'operazione va ripetuta ogni mese al-
meno.
Il miglior me^zo e che lascia pochissi-
me traccio locali è la depilazione con la
galvanolisi in cui si distrugge non solo
il pelo ma anche il bulbo pilifero. Si deve
fare in parecchie sedute, non potendosi
togliere che pochi peli per ogni seduta.
A questo mezzo è da ricorrersi nel caso
in cui le teste delle due sopracciglia
quasi si toccano dando alla fisionomia
un'aria di durezza, poiché le due teste di
sopracciglia devono normalmente la-
sciare tra loro uno spazio di circa 1 cm.
La canizie, cioè il diventar bianchi i ca-
pelli, quando è un resultato della tarda
età non è da, correggersi, tanto più quan-
do alla canizie va compagno l'aspetto
del volto che si dimostra rugoso o quanto
meno privo della freschezza giovanile o
matura. Se l'incanutimento succede an-
cora in giovane età e il volto conservi la
sua morbidezza e freschezza, noi sarem-
mo di opinione di non tingersi. Ma biso-
gna che l'incanutimento succeda in bre-
vissimo tempo e totale. In caso contrario
può accadere che quella miscela di bianco-
grigio al nero od al biondo dia alla figura
un non so che di antiestetico, di quasi
brutto, anche se la faccia conserva la sua
vaghezza. Per impedire che i capelli di-
venissero grigi, gli antichi commendava-
no l'olio di uova, il quale si trova nel ri-
medio del Pfaff combinato con lattato
di ferro nel rapporto di 3 a 4. È innocuo
- 359 -
tanto quanto il grasso di piede di bue
che riesce utile per lo zolfo e II ferro che
contiene. Ma sembra che un mezzo sicuro
di preservare i capelli dall 'imbianchi-
mento non ci sia, e tutt'al più bi.soi?na evi-
tare l'abuso dell'alcool come cosmetico e
viceversa tenersi ad mizioni del cuoio
capelluto con sostanze grasse.
Noi lasciamo insoluta la questione della
tintura, perchè non vogliamo esser com-
plici di daimi alla salute delle nostre let-
trici, inquantochè tutti i preparati, dal
più al meno, sono a base di minerali e
quindi nocivi, specialmente quelli in cui
entrano il piombo o il nitrato di argento
o il rame, che possono produrre derma-
tosi locali e danni alla salute generale
per il loro assorbimento.
Forse i preparati di bismuto combinati
con sostanze alcaline e sulfuree sono i
meno nocivi e tingono i capelli dal bruno
chiaro al bruno scuro. La tintura di
Soclin è appunto preparata con clorato
di bismuto gr. 1, iposolfiti di soda gr. 10,
glicerina gr. 20, acqua gr, 70, I preparati
di gusci di noce, l'olio e l'estratto, real-
mente tingono i capelli bianchi e biondi
in giallastro prima e man mano fino al
bruno scuro, ma hanno poca resistenza e
tanto più di innocuità!, come la tintura
citiese, ossia inchiostro della Cina sciolto
in acqua di rose gommosa che si chiama
Kokol.
Igiene della bocca.
Dice r egregio Dottor Napione :
La bocca è lo strumento del sorriso,
per cui importa, prima di tutto, che non
sia troppo larga e che i denti che si met-
tono in mostra nel ridere e nel sorridere
>iano belli ; importa poi che l'alito sia
olezzante di per sé, e perciò bisogna che
i denti siano anche sani e le gengive pure.
Da ciò molti consigli e precetti igienici
e cosnu'lici.
Le labbra è necessario che siano sempre
più che rosee nella loro parte mucosa : la
loro pallidezza è dovuta quasi sempre ad
una grande anemia : quindi, nel caso, è
ovvia una cura energica del sangue con
preparati ferruginosi. Ma a questo riguar-
do bisogna tener d'occhio i denti, evi-
tando il contatto del ferro coi denti non
r^olo, ma anche se si fa la cura del ferro per
iniezioni : siccome è il sangue che lo
porta in giro, e se ne sente il gusto in
liurcu : perciò i denti ne possono venir
t;uaBtati se sani, e rovinati anche di più
■re già affetti da carie, favorendosi con
ciò la congestione della polpa dentaria.
Nel frattempo che si cura l'anemia, si
potrà usare un belletto che dia l'illusione
del colore normale. È un belletto antico
formato da una sostanza detta alloxana,
la quale è incolora, ma mescolata al
cold-cream 1 : 10 dà il belletto di rau-
rexide. Strofinando una piccolissima par-
to di questo, mentre l'alloxana si decom-
pone per formare la miirexido comparo
a poco a poco un colore roseo molto si-
mile a quello naturale delle labbra e
delle guancic. È il belletto miglioro in-
quantochè è Innocuo, e il colore non è
gi;\ unito all'unguento ma si forma estem-
poraneamente ed è molto resistente.
Quanto alla cura dei denti per proser-
varli è utile solamente lavare con uno
spazzolino un po' duro le basi e l'orlo
delle gengive con acqua fresca, anche fa-
cendole sanguinare un poco : poi si
risciacqua la bocca con qualche goccia
in acqua di una miscela di tint. coclearia,
garofani, mirra e china. La menta e
l'acido fenico sono meno indicate perchè
irritano le mucose. È utile poi avere
buone digestioni, evitando specialmente
la presenza nello stomaco e nella bocca
di acidità.
Riguardo la carie dei denti, questa va
curata tosto da bel principio e non solo
ricorrendo ai caustici, come il creosoto,
la tintura di iodio, ecc., ma mettendo:»!
nelle mani di un medico dentista esperto
e coscienzioso.
Può succedere che anche senza avere
denti cariati» si abbia nella bocca di una
donna anche bella \in alito fetido. In
questo caso può essere incolpato lo sto-
maco per effetto di fermentazioni pu-
tride che si facciano durante la dige-
stione, oppure si può trattare della cosi
detta ozena cioè di una malattia delle fosse
nasali che emana appunto un odore poco
gradevole. Bisogna duqque farsi visitare
e curare nei due sensi ora indicati. Se, a
parte ciò, o malgrado ciò, l'alito cattivo
permane, è giocoforza trovarne la corre-
zione.
E si corregge eflacacemente col cloruro
di calcio fatto liquefare in bocca a pic-
cole dosi parecchie volto al giorno. Si
possono usare le soluzioni di acido fenico
o permanganato di potassa nel 2 % di
alcool con essenza di menta, mettendone
un cucchiaino in un bicchier d'acqua e fa-
cendo sciacqui della bocca ; oppure si
usa l'acetato di albumina che si sviluppa
colla seguente formola :
Solfato di albumina gr. 10 - Acetato di
soda gr. 12 - Acqua distillata gr. 150.
360 —
Macera per 12 ore, poi mescola :
Gr GO di alcool - Ess. di menta e salvia
ana goceie 10.
Macera di nuovo per 24 ore, filtra e
aggiungi acqua distillata gr. 100.
Vi sono poi dei rimedi da tenersi in
bocca o da masticarsi formati di garofani,
calamo aromatico, e i cachou fatti di
acido tartarico, gomma e zucchero pro-
fumati con essenza di rose, muschio : op-
pure di catecù, mastice, polv. di casca-
rilla e iride con succo di liquirizia ridotto
in pillole argentate.
La magrezza e la obesità.
Possiamo terminare il nostro rapido e
sintetico studio sull'igiene della bellezza,
trattando brevemente delle due estreme
manifestazioni dell'assimilazione orga-
nica che non sono compatibili con la vera
bellezza. Però oltre le vere magre e le
vere grasse ci sono le donne false magre e
false orasse le quali, come appare dalla
definizione, danno un'apparenza di ma-
grezza o di pienezza quasi esagerata
guardandole nel volto e nelle mani, men-
tre il corpo è discretamente pieno nelle
prime e non affatto troppo nelle seconde.
Entrambi questi tipi di donne possono
dirsi belli, quando lo sono nell'insieme e
non hanno bisogno di cercare modifica-
zioni al loro stato, se si eccettua che nelle
false magre un po' più di rotondità del
viso sarebbe desiderabile.
Quanto alle donne veramente magre,
eccessivamente magre, quello che più
risalta e le affligge è la mancanza o quasi
del seno e le infossature sojira e sotto le
clavicole, il che è un grave inconveniente
se non una assoluta controindicazione
all'andare scollate secondo la moda. In
questi casi oltre ai mezzi per aumentare
il seno o formarlo addirittijra ò necessa-
rio contro Vestrema magrezza una cura
generale dietetica, igienica e terapeutica.
Dieta a base di carni grasse, arrosti inaf-
fiati da vino generoso o meglio birra,
latte in quantità, burro, ova, farinacei,
dolci. Moto moderato, siesta pomeri-
diana, degenza notturna prolungata, uso
di arsenico, glicerofosfati, massaggio ge-
nerale quotidiano.
La esagerata pienezza delle forme esige
un trattamento tutto opposto : qui ci
limiteremo a dare alcuni consigli per
opporsi ad un modico ingrassamento.
perchè l'obesità vera esclude ogni bel-
lezza anche quando si riuscisse con le
cure a ridurla ai minimi termini : inquan-
tochè ottenuto il dimagramento nessuna
cosmesi potrebbe ridurre la cute stata
distesa a non presentare rughe, pieghe,
borse, ecc.
Ma quando la donna vede di ingras-
sare un po' troppo, taccia mólto moto,
dorma pochissimo, faccia dei bagni russi,
mangi molto meno, riduca al minimo il
pane, le paste alimentari, i dolci, eviti
di bere mangiando. Si tenga alle carni
magre e ai legumi, si purghi settima-
nalmente con acque alcaline di Janos o
Villacabras. Può prendere un po' di jo-
duro e tiroidina, colla seguente formola:
Ioduro e carbonato di potassio ana gr, 2
- Corpo tiroide disseccato cent. 40 -
Per fare n. 40 pillole, 1 nei due pasti
principali.
Può darsi che anche in casi di gras-
sezza modica, cioè di una pienezza esu-
berante di forme - non incompatibile
con la bellezza - la donna presenti in
certe parti della cute delle alterazioni
dovute al contatto o allo sfregamento
delle parti un po' grasse che vengono a
irritarsi scambievolmente. Ciò succede al
di sotto delle mammelle o nelle regioni
delle coscio in vicinanza al ventre. Qui
si produce al più un poco arrossamento
locale con im po' di umidore, che può
anche far passaggio ad un vero eczema.
In questi casi bisogna evitare al possibile
il contatto interponendo delle faldelle
di cotone, lavare modicamente con acqua
vegeto-minerale o con soluzione di acetato
di allumiiiio 10 in 120 di acqua, asciugare
e spolverizzare con una delle seguenti
preparazioni :
I. Licopodio gr. 30 - Sottonitrato di
bismuto gr. 5.
II. Acido salicihco gr. 1 - Amido e talco
ana gr. 50.
III. Amido di riso gr. 50 - Polvere di
allume piumoso gr. 10 - Fiori di
zinco e polv. di radice d'iride ana
gr. 2.
Per completare questo rapido sunto
di cosmesi dovrei parlare della Bellezza
conservata con mezzi morali : ma questo
importantissimo tema sarà - voglio augu-
rarmelo - ampiamente trattato l'anno
venturo.
» Donna Clara.
IL GIOCATTOLO ITALIANO ^
-s-rME^'
-^,.<,^»^-i,.<'^<5
{Con i8 illuttrazioni) .
ll|ll||lll|ll||||ll'm.TP.Nn,AHOc, subito: sia-
==. ^= mo ancora lontani dal-
= ^ l'avere creata una vera
= w = e propria industria del
^ ■ ^ giocattolo, un' industria
^ B = vasta, solida, che, per
^ ^ qualità di articoli, per
^ ^ abbondanza di produzio-
= ,,, = DO, per mitezza di prez-
iTilllllllllllllilllllllllllllìr zo, possa non soltanto
regnare sui mercati nostri ma cimentarsi
alla conquista dei mercati stranieri. A
ciò si oppongono tuttora fra noi diversi
'-tacoli, e due su tutti : la scarsa impor-
tmza che si dà al giocattolo - prima
fonte, invece, dell'educazione del carat-
tere e merce di larghissimo esito ; - la
timidità (lei capitalisti. Fiducia e corag-
t:io : ecco due doti indispensabili ad ot-
l'uer qualsiasi serio risultato, ed anche,
iiiudi, uno sviluppo positivo dell'indu-
ci ria italiana del giocattolo. Da noi si
procede per gradi, per tentativi, facendo
un mondo di propositi futuri e coniin-
riando, intanto, dall'agire poco o mente.
Accade, poi, che il futuro non diventerà
jiresente, perchè gli affari, iniziati sopra
base ristretta, con penuria di mezzi, non
permettono di dare vita alle imprese.
Se si vuole vincere la concorrenza stra-
niera nel mercato del giocattolo come in
tutti gli altri mercati, bisogna vincerla
con le stesse sue armi : con la forza della
produzione. E la forza della produzione
deriva dalla vastitÀ ed organicità degli
impianti. Chi detenne fino a ieri il mono-
polio dell'industria del giocattolo? La
Germania. Ebbene, in Germania le cose
si fanno o non si fanno. Abbracciata
un' impresa, il tedesco vi si getta dentro
anima e corpo. Cosi le fabbriche tedesche
di giocattoli sono possenti, organizzatis-
sime e.... vivono. Fino a quando non fa-
remo jioi pure altrettanto, è prematuro
discorrere di un'industria italiana del
giocattolo. Tuttavia non bisogna credere
che r Italia contempli il fenomeno con
le braccia conserte. Oggi non si dice più
in Italia, con quella passiva rassegna-
zione che ci danneggiò tanto é sempre :
« È inutile fare noi quello che già fanno
per noi insuperabilmente gli altri «, ma,
al contrario, sorgono una quaiatità di
iniziative tendenti ad infrangere la ca-
tena di questa sconsolata esclamazione.
Soltanto, la via giusta non si è ancora
trovata. Ma essersi messi in cammino è
già qualche cosa per chi stette fino ad
ieri fermo. Come preparazione ad una
futura, e speriamo prossima, industria
del giocattolo, questo movimento com-
plesso merita di essere conosciuto.
L* industria tedesca
dell* ante-gvierra.
Le sue origini muovono dalla guerra.
Prima del 1914, come abbiamo detto,
r Europa, ed anche l'America, erano in-
vase dal giocattolo tedesco, che poteva
presentarsi meglio di qualunque altro
per bontà di fattura e di prezzo. Questi
due coefBci(Miti derivavano dalla serietà
degli impianti che consentivano una larga
ed accurata confezione, dalla mitezza dei
salarli, dall'economia dei trasporti e dagli
aiuti del Governo. A Souueberg, modesta
città che può considerarsi come una piccola
Norimberga, poiché, con soli 15.000 abi-
tanti, produce il 45 % di tutti i giocattoU
tedeschi importati negli Stati Uniti, al-
cune famiglie non fanno che afirnollini ;
362 —
altre soltanto cuflQe ; altre unicamente
Bcimmie, ecc. E, come per le bambole,
cosi per questi vari giocattoli le retribu-
zioni sono misere ; gli agnellini non ven-
gono pagati più di un soldo l'uno, e una
famiglia di cinque persone a stento riesce
a mettere insieme, con tale lavoro, 60 lire
al mese (1). Anche nel tipo di giocattoli
la Germania, che ne produceva più di
cento milioni all' anno, esportandone 1
tre quarti, si specieilizza di città in cit-
tà ; in Sassonia si lavorano quelli di le-
gno, in Turingia quelli di carta pesta e
di cuoio : a Norimberga e a Stuttgart
apposite scatole, ma, sopratutto, è qui
che si producono quegli animali d'ogni
varietà, ricavati dal tornitore, con pochi
abili tagli, da un cerchio di legno e, per
una serie successiva di intagli compiuti
da diverse categorie di persone, giunti
aUa loro forma definitiva e leggiadra. Ad
Olbernhau, ma sopra scala assai più vasta,
non si fanno, del pari, che giocattoli di
legno. Dei 220.000 abitanti del distret-
to, circa 80.000 vivono di quel solo la-
voro. Ogni anno quarantamila metri cubi
di legno, vale a dire la quarta parte della
produzione di quelle foreste vaste 27.000
Cartolina della Mostra Campionaria dei Giocattoli Friulani.
Udine, ottobre 1916.
quelli di metallo, che sono i più pregiati.
Berchdesgaden si dedica alla fabbrica-
zione di casette da grilli; molti villaggi
non producono che barchette, o stru-
menti musicali, o fucili. E i risultati ot-
tenuti con la spartizione del lavoro sono
enormi. Solo a Viechsach si fabbricano
30.000 tra zufoli, trombette e fischietti
ogni anno.
SeiflFen, paese di appena 1500 abitanti,
si è dato all' industria del legno, arri-
vando, con l'aiuto del Governo, che nel
'70 la dotò di un'apposita scuola profes-
sionale, a smerciare in un anno molti
milioni di marchi di giocattoli. È tra la
ristretta cerchia delle sue mura che si
producono, a migliaia, i soldatini di le-
gno, che si fabbricano quei piccoli vil-
laggi a sezioni, diramati per il mondo, in
(1) Naturalmente queste cifre si riferiscono al-
l'ante-guerra. (iV d. A.).
ettari, si trasformano in cavallucci e pu-
pattole e si spargono pel mondo.
In alcune città i fabbricanti di giocat-
toli hanno vere e grandiose officine. In
quella di Heinrichau 500 operai si occu-
pano a produrre soldatini di piombo.
La produzione dei giocattoli in Ger-
mania è organizzata sul concetto del la-
voro a domicilio, diviso specialmente fra
le popolazioni rurali delle regioni agricole
più povere. Le grandi case di Norimberga
distribuiscono ai lavoratori delle campa-
gne materiali ed anche attrezzi preordi-
nati. La produzione è in serie ; aJcune
ditte tengono pure brevi corsi, di qualche
settimana di istruzione, pei lavori meno
semplici. La casa centrale studia il tipo,
lo fissa, organizza in serie la sua produ-
zione ; raccoglie questa, e, se del caso,
compone i pezzi ; poi cura i mercati, stu-
diandoli nelle loro esigenze e seguendoli
direttamente nella loro clientela : asse-
— 363 —
condando il gusto e la psicologia di ogni
singolo popolo.
Norimberga è il centro dinamico di
tutta questa attività ; è il punto di con-
centramento del giocattolo e del suo com-
mercio mondiale ; a Norimberga, però,
non trovate nemmeno un grande magaz-
zino di vendita al mercato locale.
L* invasione
del giocattolo tedesco.
Nel 1913 la Germania poteva, dimque,
distribuirò sui mercati mondiali oltre
56.500.000 chilogrammi dei suoi giocat-
toli, per un valore superiore ai 103 mi-
lioni di marchi. In Francia, nel 1913,
più di un torzo del consumo totale dei
giocattoli proveniva dalla Germania. In
Italia nel 1913 i tedeschi rovesciarono
oltre 10.000 quintali di giocattoli, per
circa tre milioni di lire, e si giunse al
punto che quelli st^.ssi allusivi alla guerra
libica, ci vennero da Norimberga e Son-
nenberg, che servivano, nel contempo, la
Tiu-chia....
Ecco uno specchietto eloquente sul-
l'esportazione mondiale del giocattolo
tedesco nel 1913 :
^ . ^ ,, Marchi
Quintali (innùlioni)
Gran Bretagna . . . 148.091 121.574
Austria-Ungheria . 20.286 17.012
Belgio 17.254 2.378
Svezia 11.717 10.479
Sud- Africa inglese . 3.608 3.763
Indie Britauniche . 9.104 1.246
Argentina 10.536 13.064
Stati L'niti d'Amar. 195.734 32.506
Insomma : neUa media di vendita al
pubblico per una quarantina di milioni
di franchi, col beneficio al venditore al
minuto del 33 %, il terzo dei 26-27 mi-
lioni incassati dai venditori all' ingrosso
era rappresentato da giocattoli tedeschi
cioè da milioni e milioni d'oro passato
in Germania.
Come la Germania poteva vincere ogni
concorrenza ? Come 11 giocattolo venduto
in Francia a lire 1,25 era ceduto dal con-
corrente tedesco a lire 1 ? Come quel
giocattolo meccanico che il bazar pagava
al produttore francese 10 lire, il tedesco
glielo forniva per 7,50 : cioè al 15, 18,
20 per cento in meno ? Quali i fattori, In-
sonigia, di cotesto imperialismo?
In parte vi abbiamo già accennato :
grandiosità di impianti, specializzazione
nel lavoro, mitezza di salarli, lavoro a
domicilio, basso tariffo ferroviarie, aiuto
di Governo, ecc. Aggi\mgeremo: im credito
qu£isi illimitato. Il fornitore che può ac-
cordare 6, 8, 12 mesi di dilazione, se ha
bisogno subito di danaro, sconta la fattura
alla Banca che gli anticipa il 30 %, e si
incarica pure di esigerla, alla scadenza.
Un fabbricante senza capitali espose
alla fiera di Lipsia alcuni suoi campioni
di giocattoli, e ne ottenne commissioni
per 300,000 lire: su queste 300,000 lire
incassò subito dal suo banchiere, il 25%,
che spese fedelmente nella lavorazione.
Per rendersi conto della convenienza
delle tariffe ferroviarie, noteremo che il
viaggio dalla frontiera tedesca a Marsi-
glia o da Norimberga a Parigi (900 km.)
costava lo stesso di quello da Parigi a Mar-
siglia o a Chalons-sur-Sa5ne.
Quanto agli aiuti del Governo, essi si
manifestavano anche nel preìnio d'espor-
tazione. Il Governo sapeva che certi indu-
striali esportavano a sotto prezzo, per
impadronirsi del mercato: e rimborsava
i dazi doganali senza lesinare.... Cosi,
anche se la perdita non era tutta com-
pensata, la conquista del mercato stra-
niero rappresentava sempre un capitale
che a suo tempo poteva dare un frutto
vistoso.
L' invasione del giocattolo tedesco era
giunta a tanto che ancora oggi in Sicilia
si dice di una fanciulla affascinante : Ch'è
bedda! Pare na pupidda di Girmania.
Le Esposizioni
del giocattolo italiano i
La Mostra di Udine.
Contro questo dilagare di giocattoli,
che si risolveva in un fiume d'oro risa-
lente verso la Germania, - in America,
in Inghilterra, in Francia e in Italia, a
Sion pnc
lisciva speciale
per biancherìa
Prodotto del LION NOIR
S*e. An. lUllana. • Cap. L. 8,000,000
364
guerra scoppiata, si capì il bisogno di
reagire. Ma, mentre America, Inghil-
terra e Francia, già prima discrete pro-
duttrici di giocattoli, poterono facilmente
allargare ed accrescere le loro industrie
preesistenti, da noi occorse cominciare
quasi dal nulla. Il censimento del 1911
aveva accertata in Italia 71 fabbriche
di giocattoli. In verità, le fabbriche di
soli giocattoli non superarono mai la
diecina.
Bisognava creare tutto da capo. E
per questo cominciò dal sorgere fra noi
un movimento di signore ed artisti che
ebbe come scopo la dimostrazione pra-
tica della possibilità di prodvuTC in casa
nostra qualunque tipo di giocattolo. A
Vallombrosa, e in altri centri, si istitui-
rono scuole forestali di balocchi. Era come
una propaganda per l' industria futura,
come un indizio, un incoraggiamento a
fare, a fare di più, a fare più bene. Gio-
cattoli idearono e modellarono e dise-
gnarono scultori e pittori italiani, gio-
cattoli costruirono le mani gentili delle
nostre dame, giocattoli lavorarono, nei
loro ospedali, i mutilati ed i feriti di
guerra. E quando si vide il movimento
diffondersi nel paese con l'aiuto di tutti,
si pensò dì indire delle mostre di gio-
cattoli. La prima fu tenuta ad Udine
sui principii dell'ottobre 1916, per ini-
ziativa di donna Bona Luzzatto, che fu
ed è tra le più nobili e fervide assertrici
del giocattolo italiano. Yambo ne riferiva
cosi : « Nella Mostra, i balocchi di cencio
sul gusto inglese sono riuscitissimi. C" è
tra gli altri, un tipo di foca di velluto
grigio.... cui non manca che la parola.
La foca incontra moltissimo ; ma anche
un bel gallo chanteclair, imitazione di
Francia, ha la sua meritata fortuna.
I gatti e i cani non mancano ; e nem-
meno una quantità di adorabili coni-
glietti in peluche che son più graziosi e
più morbidi dei conigli veri. Nel centro
della mostra è una popolazione di ciu-
chinì dì ogni misura e dì ogni materia :
di legno, di cencio, di velluto, dì carta-
pesta : ciuchini neri, bigi, macchiati di
caffè e latte, d'ogni maniera ; quali con
le teste movibili, quali attaccati alle
carrette, quali con le ceste, o con i ca-
richi : ciuchi in atto di ragliare e in atto
di tirar calci ; tanto da mandare in visi-
bilio una generazione di ragazzi. I quali,
per ragioni misteriose che non dobbiamo
indagare, hanno una gran tenerezza per
i ciuchi.
« Ma il cloxi della mostra è costituita
dai soldatini. Qui sono esposti soldatini
di piombo, fabbricati a Udine, sotto la
direzione del valente artista Marzuttini,
e soldatini di legno, fabbricati a Gemona,
sotto la direzione del professor Giuseppe
l'ischìutta. Tanto gli uni che gli altri
possono reggere trionfalmente il con-
fronto coi famosi soldatini di Norimberga.
Compassati, duri, pfisanti, grossi i tede-
schi : slanciati, vìvi, eleganti, i nostri.
Dinanzi a un grazioso panorama dipinto
con maestrìa, tutta la rappresentanza
del nostro es(;rcito sfila dinanzi agli alti
ufficiali degli eserciti alleati, È una ar-
mata in miniatura che muove verso uno
sconosciuto nemico : è completa in ogni
sua parte ; dai cannoni di ogni calibro,
alle automobili blindate, alle mitraglia-
trici, ai carriaggi per le murdzionì, alle
vedette, ai volontari e bersaglieri ciclisti,
e perfino, - immaginate ! - ai piccoli
esploratori, con la loro brava bandiera
in testa.... Il passo della fanteria è ripro-
dotto con grande naturalezza, ed è anche
molto indovinato il movimento dei ca-
valli, che non hanno tutti l'eguale, inve-
rosìmile posa deUe quattro zampe allun-
gate in avanti e all'indietro, come gli
antichi cavallini tli piombo ».
Fu esposta ad Udine anche una camera
da letto signorile per bambola, nella
quale ogni più pìccolo particolare è cu-
rato : un gioiello di fattura è il piccolo
letto, in armonia perfetta con il comò,
la specchiera a tre luci, il tavolo, la toi-
lette con le sue bottiglie di profumo, le
sue minuscole spazzole. " Tutti i sopra-
mobili sono al loro posto. Nulla manca ;
da una ricca tenda, che nasconde l' in-
gresso della stanza, appare la testina
bionda di una cameriera che chiede or-
dini alla sua padroncina.
L' industria friulana non ha potuto
sostituire la bambola di Norimberga :
LA RINASCENTE
avvicina la produzione al consumo
365 -
All' Esposizione di Udine.
K
i/Mm
di
^
1^^.
^J
- •■ —
:^
14^4
/4
[^■i ,,
9tel
IP^
^J
;, ,. i-
"^
JPI^fcm^-fl"
1'
.-•^.. ^
: '^^**fe«ww^'v*
i
y
p*"—
m
i
H^
m
i» ',
0
All' Esposizioue di Udine.
366 —
la difficoltà è nella modellatura dei pic-
coli vlslni : ma a questa deficienza hanno
riparato le fabbriche di giocattoli lom-
barde : la bambola di Milano è più bella,
più aggraziata, più artistica e più resi-
stente di quella tedesca.
Udine, però, a fianco della bambola di
pezza e di peluche offrì la piccola damina
in ricche vesti, graziosissima, un gingillo
signorile ; più che un giocattolo di lusso,
è un sopramobile da salotto principesco.
Furono raggruppate nell'angolo più ari-
Btocratico della mostra le belle bambolìne
meravigliose nelle loro vesti suntuose.
nella mostra di Udine apparvero gio-
cattoli meccanici, pregevoli lavori in vi-
mini, fantoccetti in filo di lana, panto-
folìne aristocratiche, scarpette di pezza ;
e lavori in terracotta : pentoline, va-
setti, piattini, scodelline, fischietti, an-
forine e boccalini.
L,e esposizioni
del giocattolo italiano i
a Milano.
A questa prima mostra del giocattolo
italiano, ne seguirono due altre a Milano.
All' Esposizione di Udine.
ricordanti la moda d'oggi e quella d'altri
tempi : acconciature abilmente adattate,
calzature lavorate con insuperabile pre-
cisione.
A lato di queste ricchissime bambole
In miniatura figuravano i lavori di Por-
denone, in legno bianco per bambini ;
tavole da cucina, seggioline, panche, ar-
madietti. Lavori dozzinali, ma ben rifiniti,
a buon prezzo, destinati a far sorridere e
allietare ì bimbi non favoriti dalla for-
tuna. Questi lavori in legno si elevano a
forma d'arte allorché offrono in piccola
modellatura, scolpite e dipinte a mano,
graziose bestioline domestiche : il cane,
il gatto, il òavallo ed il bue. Ed ancora
E cioè: la Mostra Campionaria del gio-
cattolo {{aliano e quella artistica del Ly-
ceum. ha, pàma si svolse dal novembre
al dicembre 1916 al Palazzo della Borsa
col concorso di 110 espositori, una cin-
quantina '■' i quali erano fabbricanti veri
e propri. ^ sia pure, in parte, piccoli e
modesti. Ma tanto il Comitato quanto la
stampa quotidiana tennero più conto de-
gli oggetti esposti da istituzioni di bene-
ficenza e da privati, per paura forse di
cadere nella reclame commerciale mentre,
in q.uesti casi, si tratterebbe, se mai, di
reclame nazionale. .\.
Due tendenze si notavano nella mostra:
la riproduzione del giocattolo già noto.
367 —
di orlgrine e di importazione straniera e
la ricerca d'nna speciale estetica del gio-
cattolo che conduco alla stilizzazione. Nel
primo campo I ristiltatl sono notevoli.
Significativa è. per esempio, la grande
ricchezza e varietà e perfezione dei gio-
cattoli di stoffa. Non sono in orione gio-
cattoli nostrani, ma ora ce ne siamo im-
padroniti, producendo oggetti veramente
perfetti, nei quali, queJ che di caricatu-
rale che i pupazzi di questo genero ave-
vano quando ci {^ungevano dall'estero,
è trasformato in
un sereno, chiaro,
assennato buon
umore italiano.
Scarsi sono i
giocattoli mecca-
nici. Il campo è
per noi nuovo,
diceva un indu-
striale intelligen-
te e fecondo che
lavora in zona di
guerra: «Ci tocca
spesso inventare
quello che fu già
inventato ». Spe-
'iamochesigiun-
i presto a in-
cntare da noi
• luello che inven-
t cito non fu di là
dalle Alpi.
Nella mostra
t rionfarono le
lario nette
chiettamente
italiane, con le
maschere In pri-
ma linea, gli Ar-
lecchini sgargian-
ti, i Pantaloni
prudenti, i Bri-
ghella traffichini, i Pulcinella chiocci e
nasuti. Venezia in questo campo tiene
il primato, con le sue artistiche ripro-
duzioni delle marionette del teatrino set-
tecentesco che è una delle gemme del
Masco Correr, o con altri tipi più po-
polari ma vivi, agili, gustosi, modellati
con una facilità che non perde il buon
r -— — —
----^gggggg^
:g^^
— -vj,^^^^^^^H|H|
^^m
^^V^I^IK
\ -j^^M
|JB-% ' j 1
Una palazzina per bambola e altri giocattoli
(Kifugio Majetti).
gu.^to e la delicatezza; Roma si associa
con marionette e burattini assai grazio-
si, usciti da stampi ben curati, vestiti
pittorescamente; Torino oflCre anch'essa
notevoli esemplari, Torino che fu la città
che sola difese, anche nei tempi di più
grande decadenza, la marionetta signo-
rile e ben modellata. Vivaci marionette
vestite da soldati, presentò una ditta di
Milano: in un angolo, nel bellissimo re-
parto delle «Industrie Femminili», ap-
parirono anche le marionette sicilia-
no, marionette
cavalleresche che
rappresentano
tutto il ciclo di
Carlo Magno,
tutti gli eroi del-
l'Aiiiosto, coperti
di corazze, schi-
nieri, barbute,
mossi splendida-
mente da un gio-
co sagace di fili.
L'altra mostra
milanese del gio-
cattolc, si tenne
nel marzo 1917,
al Lyceum. Vi si
notavano le belle
bambole del pit-
tore P"'ossombro-
ne, squisitamen-
te aristocratiche
(quantunque non
precisamente a-
datte ad educar
la mente deU' in-
fanzia, con i loro
visi pesti e smun-
ti di giovanetto
viziate) e le bam-
bole d'int«nzione
a^sai più facile di
Lina Arpesani e di Adriana Bi«»i Fabbri ;
una Portinaia di Marchini, una serio di
giocattoli di legno di Giuseppe Guidi, e
alcimi lavori fatti dai disoccupati della
Casa Ravlzza dell'Umanitaria, con dise-
gni di Nebbia o con tentativi anoninrd;
e I giocattoli portati da Antonio Beltra-
melli hanno formato, con quelli prima
iKi;U!L]
368
citati, e con le nuove flerurine deliziose
di Edina Altara, una oollezione di mo-
delli nuovi davvero preziosi e inattesa.
« Antonio Beltramelli - riferiva Raf-
faello Giolli che fu tra i principali orj?a-
nizzatori - ci ha portato da Venezia
una collezione numerosa di «giocattoli
di legno, ingregnosi, movibili, snodati, e
delle composizioni gaie di paesi e pae-
saggi, e idee utili di Cadorin, e una col-
lezione di pupazzi divertenti e tipici di
Alis Alhaique. Egli ha trovato idee biz-
zarre, ha risuscitato le vecchie Caterine
romagnole, ha creato tipi caratteristici
raccolta copiosa di giocattoli popolari ;
d(!irOssola e della Valsesia, prestati dal
Museo del Paesaggio ; dell'Abruzzo, rac-
colti dal prof. Piccirilli, dal dott. E. Gallo
e da alcuni altri amici ; del Lazio, spe-
diti da Gian Bistolfi ; della Sicilia, del
Napoletano, ecc. Le pazze Marianne dai
colori orgiastici, vestiti iìammanti, co-
razze d'argento, e dai terribili caratteri
con la gola gònfia di droghiora o gli occhi
chiari e i capelli corti d'una donna per-
versa d'Anglada; e i Geroboamini pla-
cidi e cattivi, in culla ; galletti di legno
smaltato e carabinieri di pasta ».
Kifugio Majetti. — Il laboratorio del direttore.
che hanno, appena nati, già tutta una Le Esposizioni
lunga storia fantastica e piacevole; la ^^j giocattolo italiano:
Cucca, arrivata dall'Olanda, Trifola e Tri- -y ° .
felino. Pillàcchera burlone. Giocattoli che, ^ ^ enezia .
perdendo quel po' che hanno di carica- Ed eccoci alla terza mostra del gio-
turale e diventando un poco più semplici cattolo italiano, teniita a Venezia nel
e vivi, saranno la gioia di molti bambini, gennaio 1918, a cura dell'Assistenza Ci-
« Ma non ci siamo accontentati di vile. » Bambole vezzosissime - disse nel
queste cose nuove. Abbiamo fatto una suo discorso iaaugurale l'on. Morpurgo -
Preferite ovunque e sempre f liìK IffniP
A la Crema per Calzature jjiUll JjUlll
— Soc. An. Italiana. — Capitale L. 3,000,000.
• • MILANO - Via Trivulzio, 18 - MILANO • •
369 —
tli lina t?enlale fantasia (dircttnre, mo-
dellatore, dipintore è quel valoroso ar-
tista che tiitti conosciamo : 11 Fraina-
comò). E, con lo bambolo deliziose, pic-
coli animali in leprno e altri in stolTa. Ri-
cordiamo subito, ammiro tissiml, 1 gio-
cattoli di TofToli e figli di Calalzo, per
composizioni meccaniche in logrno. Su-
perano i tipi simili in acciàio, che veniva-
no dalla Germania. L'industria veneziana
del eriocattolo, promossa dall'Associazione
del lavoro, espone delle vere meravifrlie.
Bestie, confezionate a scopo didattico, le
quali, snodandosi, permettono al maestro
di spieframe con chiarezza acrli allievi
Molto interessarono 1 cavalli e le altro
bestie del Margoni, scolpito e modellate
dal prof. Giuseppe Bcfrpriolini. Lo scul-
tore Luigi Guacci di Lecce, espose una
nidiata di bambole di cartapesta. La
signora Erber di Milano presentò dei
lavori graziosissiml intagliati in legno.
I mutilati di guerra di Villa Bendi di
Firenze ebbero una splendida mostra di
animali e giocattoli di legno. Il Ma j etti
di Roma inviò, con orgoglio paterno, i
lavori dei suoi piccoli protetti, carcerati
od in salvo nel « Rifugio ».
Carini tutti gli oggetti in paglia delle
Piccole industrie femminili di Costai -
Pupi caricaturali in cartapesta, con una spirale fra il bnsto e le gambe.
(Rifugio Arajetti).
tutta la formazione ; esse misurano un
decimo della grandezza naturale.
• Meravigliosi i soldatini di piombo ohe
corrono all'assalto e quegli altri che at-
tendono impettiti di essere passati in
rassegna. Aeroplani in vista? Niente pau-
ra. Sono la riserva delle nostre bambole :
non si sa mai ».
La bambola italiana esponeva, fuori con-
corso, le sue creazioni artistiche. Model-
latori e costruttori gli artisti Tamburlini
e de Tolde. Dei corpi meravigliosi che si
adergono con le voluttuose linee di crea-
ture viventi. Il Soravia ebbe la sua bella
mostra, e il Doge e tutti gli altri digni-
tari, visti nella loro sapiente disposlzio-
po, parvero rivefltltl di grande maestà.
pino, e i giocattoli in carta di Luisella
Terzi : ed i mobili del Pezzarossa di
Bari.
E, poi, i giocattoli del Cadorin, del
Donatello, della Mortara. Infine la mag-
giore attrazione : la mostra retrospettiva
con bambole del Museo di Napoli ; ma -
rionette veneziane del Museo Correr, gio-
cattoli antichi del Museo archeologico
di Firenze, del Museo civico di Torino,
dei Musei di Udine e Padova, ecc.
Queste mostre, come abbiamo detto,
ebbero uno scopo prop8igandistico : quel-
lo di stimolare la futura Industria dt|
Gennaio 1918.
(Conio corrente con la Posia) Num. t.
ex nugis sena
ORGANO MENSILE DI INFORMAZIONI E PER LA DIFESA DELL'INDUSTRIA NAZIONALE
I UFFICIALE
(GIOCATTOLI ITALIANI - ORGANIZZAZIONE COOPERATIVA OPIFICI - STUDIOSI-ARTISTI)
giocattolo. Infatti esse, accanto alle po-
che Ditte espositrici, avevano un largo
stuolo di dilettanti. Mi servo di questa
parola per designare i molti produttori
di giocattoli, italiani sì, ma personali.
Essi li confezionano interamente da sé
stessi, vi impiegano un mondo di pa-
zienza e di tempo* e finiscono con l'otte-
nere un oggetto di gusto, solido, ma, per
logica di cose, lento e costoso. Comunque,
si tratta di lavori che in linea assoluta
hanno molte qualità, e ricorderemo qui
le simpatiche bambole di pezza (Florindo
e Rosaura) del marchese Gian Felice
Ponti ; le contadinotte della signorina
Menimi; i Pierrots del Peri ; i teatrini del
pittore Montedoro ; i cani di stoffa, bel-
lissimi, di Isabella Trewella ; i pupi,
in pelle di guanto, di Adele Vianello ;
le bambole eseguite dai mutilati su dise-
gni della marchesa Menni, delle signore
Paltrinieri e d'Anna; le bambole infran-
gibili della principessa di Poggio Suasa ;
i pupi (pesci rendala , venditrice di co stri -
gne, oiornalaia) che la signorina Gabriella
Giusti confeziona in pezza, e poi dipinge,
elevandoli a vera dignità di arte e facen-
done molto meno e molto più di un gio-
cattolo ; i teatrini a libretto della signora
Tumiati ; le bamljolc raffiguranti le re-
gine d'Inghilterra, confezionate da un
gruppo di signore ; infine i giocattoli
varii di Maria Pezze Pascolato, di donna
Bettina Casanova, della signorina Elisa
Boschetti, del pittore Duilio Canibel-
lotti, e di qxialche altro, esposti qua e là
anche al Lyceuni ed alla Mostra Italo-
Britannica di Roma.
^ impossibile dire, poi, compiutamente
quanto fecero in Italia pel giocattolo i
soldati feriti. Nella estate del 1918, alla
Mostra del Palazzo Chigi, a Roma, ne
avemmo un saggio larghissimo : mobili,
animali, carretti, presepi, ecc., dell'Ospe-
dale Regina Margherita, dei nevropa-
tici di Villa Wurts, dell'Ospedale Mili-
tare S. Leonardo di Bologna. dell'Ospe-
dale dei Benedettini dì Milano, degli
Ospedali Alfieri di Alessandria e Michelin
di Torino, e, ih genere, di tutti i centri
sanitarii militari.
La Giocosa
e gli artisti anonimi siciliani.
Ma se ciò non era ancora l'industria,
era, ripeto, uno stimolo per incominciare.
Ed ecco che dal seno della Mostra mila-
nese del giocattolo, sorse impensatamente
la Società Anonima Cooperativa a capi-
tale illimitato che s'intitola « G.I.O.C.O.
S.A. >' (Giocattoli Italiani - Organizza-
zione Cooperativa Opifici, Studiosi, Ar-
tisti), la quale, rievocando il nome della
Casa di educazione per giovinetti « Prin-
cipi di IMantova » (fondata da Vittorino
da Fcltre al tempo del piii schietto fiore
dell'arte italiana) vorrebbe auspicare al
giocattolo nostro, efficacia educativa e
fascino d' arte insieme.
Lo statuto attribuisce alla Società una
durata di cinquant'anni, prorogabili, e
le designa lo scopo « di favorire con ogni
mezzo lo sviluppo e la protezione del-
l'industria nazionale del giocattolo ». Ha
un capitale illimitato, costituito da azioni
di L. 25 ciascuna e possono essere socii
i fabbricanti e negozianti di giocattoli,
gli Enti morali « e i Comitati che si pre-
fìggano una produzione industriale, non-
ohe jrli artisti, pli educatori e Qualsiasi
persona clie non abbia iìiteres.si contrari i
allo scopo sociale, e sottoscriva almeno
un'azione ".
Biso^rna, però, dire che la Giocosa non
ha (iato finora alcun risultato positivo.
I socii debl)ono essere scarsi e affatto
estranei a quei sensi di cooperativismo
sui quali si fondavano i capisaldi della
Società. Tia Giocosa, quindi, esiste ofrpri
solo di nome. Tanto vero che un'adu-
nanza da essa indetta nello scorso maffprio
non risultò se non di quattro fabbricanti
(di cui mio non socio), del segretario e del
vice-presidente. La riunione venne rin-
viata, ma fino al momento in cui scrivo
(24 novembre 1919) la sua riconvocazione
si aspetta ancora. Eppure lo scopo di
quell'adunanza era al)l)astanza impor-
tante: «Porgere occasione ai fabbricanti
di giocattoli, socii o non socii, di trovarsi
insieme e di discutere dei loro interessi
generali, e, quindi, eventualmente, della
costituzione di un loro consorzio».
Meglio, dunque, dire qualche cosa delle
nostre fabbriche, grandi o piccole che
siano, possenti o modeste. Nelle Puglie,
in Tiasilicata, in Sicilia, esistono dei fab-
bricanti - ignorati ! - di giocattoli che
Ettore Savagnone chiama deliziosi. Sono
operai dotati di senso artistico, che ven-
dono un numero esiguo di giocattoli
a^fli scarsi clienti dei rioni popolari. Ne-
cessariamente la loro produzione è defi-
ciente perchè sprovvisti di capitali e di
opportuni strumenti del mestiere.
« In Sicilia abbiamo fabbricanti di
giocattoli, primitivi per quanto si voglia,
ma di grande pregio artistico e di squi-
sita fattin-a. Accanto ai superstiti co-
struttori di paladini (se vedeste le abba-
glianti armature e il fiero cipiglio dei
paladini di Francia che si costruiscono
per i teatrini di marionette !), esistono
i fabi>ricanti di quei minuscoli, cainitte-
ristici carrettt'lli siciliani a colori vistosi,
e istoriati - ad iinniagine di quelli veri
e grandi - di figure allegoriche e di qua-
dri bellici, o di figure sacre, che sono pic-
coli capolavori e che gli stranieri di pas-
saggio acquistano avidamente ; vi sono
i fabl>ricanti di (luelle graziose imitazioni
delle tavole che portano a mano i nostri
venditori d'acqua ambulanti (una tra-
dizione assolutamente arabo-sicula) : imi-
tazioni in miniatura, che sono gioielli
d'arte, piccoli tesori grandi quanto un
piigno, con i bicchieri piccini piccini e
la microscopica bottiglia dell'anice e il
Fenliiiuudo Stniciizzi tra i .suoi pupi.
Il busto dello Stracu'/.zi è ima teriacottii
di Carlo Siviere.
binnìHuIiddu (brocca) dell'acqua. Vi sono
pure gli operai " specialisti " nella idea-
zione e costruzione dei presepii. Nei ne-
gozi potrete acquistare un bel preseite
da donare ai vostri piccoli ; spenderete
quaranta, cinquanta lire in un oggetto
U
LA TESSILE';di MILANO
SPEDISCE GRATIS IN TUTTO IL MONDO
CAMPIONARIO STOFFE perUOMOeSKINORA
372 -
mastodontico che non sarà mai il presepe
maraviglioso (ed a buon mercato) del-
l'operaio siciliano : con il Bambinello
Gesù, il bue, l'asinelio, le pecorine, i
./?,
TJn Pierrot di Ferdinando Stvacnzzi.
Re Magi, i santi, gli angeli, i puttini,
le colombe, le capanne, le grotte, gli
alberi, gli uccellini, il bel ruscello di
vetro e di carta d'argento, l'opera d'arte
di un costruttore ignoto ! E così ancora
vi sono abilissimi fabbricanti di caval-
lucci, vagoncini, teatrini di marionette,
tamburelli, schioppi, soldatini, ecc., e,
in fine, vi sono ingegnosissimi lavora-
tori che sanno costruirvi tutto l'arreda-
mento per la casa della bambola ».
Fabbriche più o meno modeste preesi-
stevano .alla guerra un po' in ogni nostra
città,, da Milano a Torino, da Napoli a
Firenze e a Lecce. Oggi il loro numero
è cresciuto.
I giocattoli
del Rifvigio Majetti.
Cominceremo dall' occuparci del Ri-
fugio Majetti. RafiEaelle Majetti, consi-
gliere di Corte d'Appello, è il papà di
tutti i ragazzi che la mala sorte e la cat-
tiveria doi genitori spinse a vagabondare
per le vie della Capitale. Egli capì quanto
bene si sarebbe potuto compiere offrendo
loro un modesto ma sicuro asilo ed un
po' di lavoro. Senza mezzi, senza o con
pochissimi aiuti morali, il Majetti seppe
tanto perseverare nella sua nobile idea
da riuscire ad aprire nn Rifugio dove,
a poco a poco, fra esterni ed interni ha
raccolto un centinaio di piccoli vaga-
bondi e condannati condizionalmente.
Egli, col suo affetto, con le sue parole e
col lavoro li redime. Ed il giocattolo en-
tra largamente in questo compito.
Fin dal 1909, col concorso di Alcide
Ferraioli, un grande negoziante romano
di giocattoli, il Majetti aprì il suo labo-
ratorio di giocattoli. Poi, nel 1911, il
buon giudice ne assunse da solo la ge-
stione. Da allora egli ha fatto di tutto
per perfezionare questa piccola fucina di
felicità infantile : ha compiuto viaggi al-
l'estero, visitando le principali fabbriche
di giocattoli, ha scoperto vernici e im-
pasti, insomma vi si è prodigato. Il
laboratorio oggi produce tutto : dai let-
tini di bambole, pieghevoli, alle bambole
stesse, dal teatro poi burattini, ai caval-
lucci, dalle case da pupe, tutte smonta-
bili ed a camere interne bene divise, al-
l'ammobiliamento completo in istile Im-
pero, da certi pupi caricaturali in car-
tone, che, fra il torso e le gambe, hanno
una molla che consente loro di dondo-
larsi con ritmo grottesco, ai piccoli
treni, alle palazzine di legno intarsiato,
ai modelli di vetture tranviarie eseguiti
con minuta precisione di particolari, ai
Un pupo automatico e un burattino
di Ferdinando Stiacuzzi.
piccoli animali in legno dipinto. Nulla,
proprio nulla sfugge a questo decennale
centro di lavorazione di giocattoli. V'è
perfino la clinica delle bambole, cioè un
reparto dove >1 accomodano braooia.
- 373 —
flambé o teste rotte. E questo reparto gli esempi di liberalità sono offerti, di
rendo da solo cinqiicceuto lire al mese, solito, dagli operai, e assai meno spesso
Eppure 11 giudice Majetti - che paga re- dai ricchi. K potrei citare episodii se
golarmente il lavoro dei suoi piccini e non avessi bisogno di economizzare spa-
ne versa il denaro sui libretti personali zio. Vorrlio, però, ricordare che il giudice
Giocattoli del prof. A. Eocca Isgrò di Roma^
della posta - si contenta di guadagni
minimi. I pupi di cartone, di cui diamo
una fotografia, gli basta venderli a tre
lire l'uno : e' è un utile di una lira al
pezzo, si 0 no. Tutti possono recarsi al
Majetti, nel decorso 1918, fondò un perio-
dico mensile dal titolo II Oiocattolo con
illustrazioni. Si trattava di im esempio
unico in Italia. Stampato senza lusso ma
con dignità, tipografica, questo periodico
<li»o»ttoÌi del prof. A. Itocca Isgrò di Koma.
rifugio sulla cui porta è scritto : « Libero
accesso ai nUsericordl », e tutti possono
acquistare a condizioni onestissime. C'è
chi, commosso dall'opera pietosa del
Majetti e dalla semplicità con la quale
eflrll vi 8l consacra, dà più di quanto non
cU Tenga richiesto. Ma, biiiotrna dirlo.
teneva al corrente di quanto si fa in Ita-
lia per la nazionalizzazione del grlocat-
tolo, e pubblicava articoli di curiosità
storica, poesie, notizie, ecc. Animato da
un alto senso patriottico, redatto con
coscienza ed afTetto, tutto improntato
della tipica personalità del suo fondatore
71
e direttore, il Gìocatloìo non ebbe lunga
vitflj. Ne uscirono appena dodici numeri.
1 i^doi iniziali trentauove abbonati rag-
f?iimsero in un anno, la cifra di 115. Ma
erano sempre troppo pochi per assicurare
la Aita d'un periodico. Nel suo « Addio »
il Majetti si duole che la pubblicazione
« d'un periodico tecnico, nuovissimo, non
di speculazione » non abbia trovato ri-
Giocattoli del i)i'of. A. Kocc.a Isjin") di Koiiia.
spondenza nel nostro pubblico ; ma ag-
giunge che non per questo gli è veniita
meno la fede e la speranza.
Ho voluto, avvicinandomi alla catego-
ria dei tentativi indiistriali, cominciare
dal discorrere del Rifugio- Majetti, non
solo perchè il suo è uno dei più antichi
laboratorii di giocattoli nazionali, ma
anche per lo scopo altamente caritate-
vole cui deve vita.
I giocattoli
di Ferdinandlo Stracvizzi.
Ed ora da un laboratorio prebellico,
portiamoci ad un laboratorio recente dove
si foggiano i giocattoli del pittore Fer-
dinando Stracuzzi. Questo giovane arti-
sta, valoroso e modesto, è una ujacchietta
del mondo intellettuale di Roma. Bi-
sogna sentirlo discorrere ! Come mai pcns<^
a dedicarsi ai giocattoli ? Come nacque
la sua fabbrica ? « Da uno sputo - vi
risponde ridendo ~ contro la vetrina di
un negozio. Vi era esposta una tabella
con la scritta, a caratteri lapidari : " Ab-
basso Novimberga ! Viva il giocattolo ita-
liano!" Orbene, i famosi giocattoli ita-
liani erano ti^gM aborti, ed avevano dei
prezzi da far venire la pelle d'oca». Al-
lora lo Stracuzzi compì l'atto audace :
« Ed è qxaesta l'industria italiana ? Ladri,
che non siete altro ! » Ma siccome non
basta demolire se non si è, poi, buoni ad
erigere, non basta dire che una cosa è
cattiva se non si sa contrapporvene una
])uona, lo Stracuzzi pensò, ed alla s\ia fer-
vida fantasia apparve tutto un mondo
di pupi e pagliacci che gli si movevano
intorno come folletti, sgambettando, sor-
ridendo, in Tina eleganza di forme, di
colori, di gesti. Eravamo ancora in
guerra, ed i primi di questi fantocci por-
tano l'impronta di un deciso spirito anti-
teutonico. Con una speciale pasta, l'ar-
tista modellò teste di gendarmi austriaci
e tedeschi, faccie di soldatini e di sol-
datoni contratte in orribili smorfie. Que-
ste teste venivano montate sopra sem-
plici armature, che, ad una leggera pres-
sione della mano, facevano scattare
braccia e gambe in movimenti secchi,
rapidi, ritmici, quale si convengono alla
razza che esprimono. Esposti in uno dei
tanti negozi gestiti dalle nostre signore
per la vendita dei giocattoli creati negli
ospedali militari, incontravano successo,
anche per la loro infrangibilitn.
Lo Stracuzzi perfeziona e accresce i tipi
dei suoi giocattoli quasi giorno per giorno.
Egli studia continuamente nuove vernici,
nuove fogge. Ai volticaricaturalisonosuc-
ceduti, ora che la guerra ò finita, i volti
gentili e delicati. L'artista modella, poi fa
trarre la forma di bronzo che serve alle ri-
produzioni. Per alcuni pupattoli non c'è
bisogno di un corpo. Bastano le mani e i
piedi attaccati ad un sacchetto di seta.
Nelle l)raccia si infilano, introducendo la
mano dalle spalle, due dita, un altro dito
MONTECATINI
STOMACO = FEGATO - INTESTINO = RICAMBIO
^- STAGIONE : Marzo - Dicembre -
— 375 —
si introduco in unu piccola sporircnza «li
seta ch'ò fra le braccia e yuUa quale poi
si colloca la testa, ed ecco il fantoccio
o burattino completo. La nostra mano jrli
ha dato un corpo vivo e pulsante. Eprli
muove a nostro capriccio braccia e testa
in mille nioine {jfraziosissime, se siamo
al)ili abl)astanza. Il volto non vi piace ?
l*oco danno : eccone un'altro pronto da
sostituirvi, senza lìisogno neppur di sfi-
lar le dita dal sacchetto serico. Trat-
piccohi V (Ji un ixmto non eccessivo, ma
pensiamo che ha cominciato a lavorare
appena da due nnni, e cioò in un mo-
mento diftìcile per la scarsità e l'alto
costo delle materie prime e della mano
d'opera. Né, del resto, avrà modo di in-
crrandirsi, poiché mentre scrivo apprendo
che sta per passare all'Istituto dei mu-
tilati.
l^n' altra fabbrica romana si va dedi-
cando al criocattolo meccanico. Essa ha
ijaiubolo «UjI litiuliiiii-
taudosì di giocattoli di un artista, è inu-
tile dire che la ṣ?norilitn dei vestiti di
seta si accoppia alla gustosa fusione dei
colori : lo Stracuzzi unisce solo quelli
complementari, sicché ne risultano so-
brie ed aristocratiche armonie di tinte.
Peccato che il prezzo sia ancora troppo
.ilto per consentire lar^'a ditTusione!
Altre fabbriche italiane
di giocattoli.
Un'altra falil»rica romana é la Spir
-ocietà Piccole Industrie Roma) che si
ispira alla massima : « Date ai fanciulli
d'Italia «:i(»cattoli italiani, ideati dai no-
stri artisti, eseguiti dai nostri operai,
T>rodotti con le nostre energie ». Essa pro-
duce l>aml)olc, pagliacci, cupidi, caval-
lucci, su modelli, appunto, dei nìi'^'liori
nostri artisti e con metodi che ne ren-
dono il i>rezzo accessibile anche alh*
borse modeste, È una fabbrica alquanto
assorbita la Si(/la che affrontò coraggio-
samente, in periodo di piena guerra, la
produzione del giocattolo italiano. La
Sigla non ebbe fortuna. La diftlcoltà di
trovare legname stagionato rese necessa-
rio l'impiego del legno di taglio fresco. Ed
accadde che, dopo un po' di tempo, tutte
le rotelle, tutte le tavolette tagliate per
la costruzione dei giocattoli si piegarono
e torsero in modo da divenire inadopera-
bili. Occorse buttar via ogni cosa, e si
el)l)e una perdita rilevante. Entrata a far
parte del nuovo organismo, la Siala lavo-
rerà, d'ora innanzi, in giocattoli mecca-
nici Nelle ultime esposizioni romane del
i;it)cattolo espose, a titolo di reclame,
delle intere officine popolate da tutti 1
personaggi cari ai bimbi (Fortunello,
Cecco e Checca, ecc.), che, appena en-
trato in funzione il motore elettrico, Im-
jìrendevaud ad agitarsi nel lavoro. Ora
ha brt'Vi'ttato un cavallo a dondolo clie
ha la specialità di avanzare ad ogni o?eil-
— 376 —
lazione impressajrli dal piccolo cavalca- cartone ricoperto di pelle di guanto, di-
tore, una specie di bicicletta senza pedali, pinta e senza cucitura. La Sfagi, dopo
Molto interessante è la fabbrica di soli sei mesi di esistenza, ottenne alla
Alberto Rocca Isgrò, che produco un Settimana dell'Industria Nazionale (To-
po'di tutto: dai soldatini di piombo rino, aprile 1919) il gran diploma d'onore,
alle pecorelle ed ai buoi di cartone ben cioè, il primo premio su ottocento con-
coperti da manti vellosi ; dalle bambole correnti. Il suo stabilimento, uno dei
leggiadre e resistenti, anche assise in maggiori d' Italia, perchè conta quasi
vetturette che avanzando provocano la 200 operai, le ha permesso di avere forti
movenza della loro testa e mettono in ordinazioni dagli Stati Uniti d'America
moto un carillon, ai cavalli a dondolo ; e dall' Egitto.
dai pagliacci, che, con semplicità grande Una casa di giocattoli sorta in Roma
di trovata, ad una lieve spinta impren- da appena cinque o sei mesi è la Igar,
Bambole del Eegliini.
dono una serie di capriole, ai cagnolini che già ha un' officina importante, con
sul tipo dei pupi dello Stracuzzi, cioè completa suddivisione del lavoro, grazie
confezionati in modo da regolarne le alla larga attività ed intraprendenza del
movenze introducendovi la nostra stessa suo fondatore e proprietario, l'indu-
mano. Questi giocattoli, indiscutibil- striale Aldo Giulio Simonetti. La Igar
mente graziosi, hanno anche il inerito produce un po' di tutto: bambole, ca-
di costar poco. valli, animali, bastimenti. E tutto su di-
Giocattoli di lusso confeziona, sempre segni originali del pittore prof. Giuseppe
a Roma, la Sfagi (Stabilimento Fabbri- Seganti, che collabora, quindi, col Simo-
cazione Artistica, Giocattolo Italiano; netti in grande armonia. Specialità bre-
diretta, per la parte artistica, dallo scul- vettate della casa sono : una pasta in-
tere Giovanni Prini, Sono articoli di car- , frangibile per la confezione delle bam-
tone o di legno, con largo impiego di bole; un sommergibile; un telefonino,
una nuova pasta infrangibile. La testa II sommergibile, preciso in ogni parti -
della bambola prodotta dalla Sfax/i e colare, può, naturalmente, correre sotto
brevettata, si compone di un fusto di acqua, in un laghetto o in una vasca
FERNET-BRANCA
SPECIALITÀ DELLA SOC. AN. FRATELLI BRANCA DI MILANO
I AMARO TONICO, APERITIVO, DIGESTIVO 1
— 377
di casa; 11 telefonino, poi, rappresenta
il paradiso dei bimbi, che si divertono
un mondo a discorrere da una camera
all'altra come se fossero autentici uo-
mini d'affari con tanto di cilindro e re-
dingote.,..
Infine abbiamo, sempre a Roma, la
Prima, specializzatasi nella fabbricazione
dei priocattoli di stoffa, e che alla Mostra
Campionaria di Milano ottenne la meda-
glia d' oro, ed a quella di Venezia un'altra
gusto. Anche a Firenze c'è una fabbrica
di «riocattoli di carta pesta.
Un altro tipo di griocattolo fabbrica a
Torino l'artista Teddy. Si tratta di pupi
di legno verniciato, smontabili, e, quindi,
facilmente trasformabili. Questi giocat-
toli comprendono uomini, donne, be-
stie, piante, e si vendono a serie complete.
Ogni serie è accompagnata da un libro
di fiabe, ed il piccolo acquirente può di-
vertirsi a far vivere I personaggi della
Bambole del EegUini.
medaglia d'oro e una d'argento. La Prima
confeziona sopra tutto animali che studia
e copia dal vero al Giardino Zoologico,
riproducendoli in ima grande varietà di
misure e di atteggiamenti.
A Firenze un fabbricante di bambole
degno di non passare inosservato è
Carlo Reghini. Egli si propone di so-
stituirsi ai tedeschi, e davvero vi riesce.
Costruite tutte in stoffa, le sue bambole
hanno il privilegio di essere infrangibili.
I loro volti vengono dipinti da noti ar-
tisti ed esprimono tutte le sfumature
della grazia. Delle bambole del Reghini
completamente spogliabili, ha il deposito
per l'Italia il comm. Umberto Bianchel-
li, direttore generale della nota ditta di
Roma e di Firenze, che s'è fatta una
s pedali tA, nella vendita dei giocattoli in
genere, e che durante la guerra ha patro-
cinato con entusiasmo l'industria ita-
liana del giocattolo, mostrando 'li ca-
perne fare una scelta csoa molto buon
fiaba, disponendo i pupi ora in un modo,
ora in un altro.
Anche a Torino abbiamo la fabbrica
di baml)ole infrangibili di Gerardo Bo-
nini, la più antica d'Italia, essendo stata
fondata nel 1874, e contando quindi, ol-
tre 45 anni di vita. Ebbe numerose me-
daglie a varie Esposizioni ed il suo fon-
datore venne profilato da Edmondo De
Amicis nel libro II Re delle Bambole.
Ed abbiamo sempre a Torino, una fab-
brica modesta ma unica nel suo genere
(A. Musizza) di giocattoli di metallo fino
(non della comune latta tranciata) come
motori e locomotive a vapore, a molla,
elettriche, ecc.
Milano ha una diecina di fabbriche
interessanti. Ernesto Landriani produce
giochi In scatole, telefoni mignon, barche,
mobili in scatola, fortezze, molaici, bam-
bole infrangibili, soldatini, piante, ani-
mali, ecc. Il napoletano Tomaso Pe-
retta costraif>ce delle camere da bambole
— 1378
con sottili giunchi dorati - di cui Im
un'apposita coltivazione - e con imbotti-
tura di stoffa, rossa. Sono piccole ca-
mere composte di un divanetto, due se-
diole ed un tavolino, e stanno tutte in
unn scatola di media dimensione. Alla
Mostra di Udine si vendevano ai nego-
zianti a L. 5 ciascuna, quindi, anche
per il prezzo, sono convenienti.
Altre fabbriche milanesi modeste, ma
di una certa importanza per qualità e
quantità di prodiìzione, sono quelle del
Conti, del Jallonghi, del Radice, del Toys,
del Pagliani, del Eichetti, del Marchetti,
de « L'arte del giocattolo», del «Giocat-
tolo Italiano», ecc.
E Venezia ha la ditta Soravia, che pro-
duce marionette veneziane, snodate, in-
irangibili, burattini e pupi che stimola-
rono l'estro di numerosi artisti, come il
poeta veneziano Domenico Varagnolo, il
quale vi dedicò le sue Parlate delle Ma-
schere; Napoli la fabbrica di giocattoli
infrangibili Unik; Foggia la fabbrica Raf-
faele Della Torre. Insomma su e giù per
la penisola, non v'ò quasi città dove non
si produca qualche giocattolo.
E di questa larga e complessa lahoiio-
sita, fiorita durante e dopo la guerra,
dobbiamo schiettamente compiacerci. ]Ma
senza eccessi d'entusiasmo, che potreb-
bero ingenerare illusioni e fermarci nel
cammino clic ancora ci rimane da com-
piere. Fin tanto che non si potrà vendere
a basso prezzo, nulla si sarà fatto. E per
vendere a basso prezzo non solo occorre
superare il momento di crisi che attra-
versano da noi (e anche all'estero) tutte
le industrie pel rincaro delle materie
prime, dei trasporti, del carbone e della
mano d'opera, ma occorre anche instal-
lare impianti poderosi, diretti da tecnici
provetti. Soltanto allora potremo parlare
seriamente dell'industria italiana del gio-
cattolo. Oggi non ne siamo che alle soglie.
Arturo Lavckllotti.
Bambole del Reghini.
nnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn
i EnPORIO I
g FRflNCO-ITflUnNO §
n n
E già Fratelli Bianchelli I
n n
n ROMA £m FIRENZE n
n Corso Umberto I, 381 ^|^^^ Piazza S. M. Maggiore ^
n w ^11^^ vv n
n
n
i GIOCATTOLI i
5 DELLE MIGLIORI FfìBBRICAZIONI NAZIONALI n
n n
g vv vv g
n n
g DEPOSITO delle 'Premiate g
g BflnBOLE ARTISTICHE g
S ======: INFRANGIBILI ======= g
n n
g della Casa CARLO RECHIMI di Firenze g
n n
nnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn
-- 380 —
# Premiata Fabbrica di Giocattoli %
I ALBERTO ROCCA ISGRÒ |
I £iÌ^sfJ:\'<;u;a^l9!8 roma - via caio Mario, 3-5 ^t^^il^'^^Sl §
^ Specialità articoli movibili e musicali, di gran lusso e di ^
= == tipo corrente. Forte esportazione all' estero ::== =
^ A richiesta si concedono esclusività su qualunque articolo M
//ilhw 1 1 1 II 1 1 1 1 Miii II 1 1 II iiiii III lini iMiiiii I II I ini unii II III I II 1 1 1 III II III I II 1 II 1 1 III I iiiiiiiii I II 1 1 1 II 1 1 1 1 1 iiì\\\\v
\^^^*^-)}j^^^^^*^^^**^^^*^^^^*^^^**^^^^^^^/
I. G. A. R.
Industria Giocattoli
Artistici Roma
STABILIMENTO ED UFFICIO: ==========
Via dei Foraggi N.»^^ 89-90 - ROMA
TELEFONO 10137
S. F. A. G. L
Stabilimento per la Fabbricazione Artistica del Giuocattolo Italiano
Via Ostriana, Il - ROMA - Telefono 74-25
GIUOCATTOLI ARTISTICI infrangibili
BAMBOLA BREVETTATA CON TESTA IN PELLE SENZA CUCITURE
Specialità nella fabbricazione del giocattolo di lusso e di gran lusso
= ESPORTAZIONE =
_ '=UANDO una donna vuol
=:. = analizzare l'eleganza di
^ _ "= un uomo e spiegare le
^ M' "^ = cause del grande chic che
^ B B "^ distingue uno dagli altri,
= ^"^^ = ^^ troverà sempre in im-
^ ^ barazzo. L'eleganza ma-
^ = schilo è data da tanti
=, ,,„ ,,, =. piccoli particolari accu-
iiilllllllllllllllllllllllll(li7 rati, che, singolarmente
presi, non possono non sfuggire anche al-
l'occhio femminile ; infatti alcunché di
evidentemente ricercato toglierebbe quel-
l'insieme di correttezza e di disinvoltura,
che sono lo qualità fondamentali di una
vera eleganza signorile.
Un uomo potrà facilmente portare un
abito fatto qualche anno prima, senza
che alcuno se ne accorga poiché la moda
maschile non ha bruschi cambiamenti
come quella femminile ; muta a poco a
poco e mentre di una toilette da signora
si può con facilità dire l'anno in cui è
stata confezionata, bisognerebbe essere
del mestiere, o assai addentro nel mondo
delle eleganze, per poter distinguere il
taglio di una giacca fatt^ nel 1918 da
quello di una uscita or ora daUe mani del
sarto.
Anche la moda maschile ha un luogo
di nascita universalmente riconosciuto :
come Parigi per le signore, Londra detta
legge per la moderna eleganza del nostri
dandiea.
L'abito più comodo e che l'uomo porta
di preferenza, ò quello da mattina, a
giacca, in stoffa fantasia. Con quello può
rimanere fino all'ora del pranzo, a meno
che non usi indossare, per il passeggio,
la redinrjote grigia. La giacca del moderno
abito da mattina, tutta chiusa, senza
apertura dietro, è di media limghezza ;
piuttosto attillata alla vita, ha sul da-
vanti le punte dell' orlo arrotondate. Il
collo e 1 risvolti sono abbastanza alti
sulle spalle e il taschino esterno di petto
è meno basso che non negli abiti degli
anni scorsi.
Molte giacche di abiti fantasia portano
la martingala. Ma, sebbene questa foggia
si sìa molto diffusa, é ugualmente poco
indicata. La martingala dovrebbe essere
riservata unicamente agli abiti sportivi
o da campagna ; per gli altri sono piut-
tosto proferibili i tre grandi piegoni in-
terni lungo le spalle, che si aprono alla
vita.
Il gilet va piuttosto chiuso in alto, con
apertura a triangolo ; è corto e non cade
più a punte sul pantalone. Con abiti a
tinta unita, si possono sempre portare i
gileis fantasia che l'ultimo chic vuole a
righe o in tinte chiare : grigio perla, crè-
me, bianco.
il calzone, larghissimo, con uno o due
piegoni laterali che partono dalla cin-
tura, appoggia appena sulla scarpa, e,
nell'abito da mattina, va rimboccato.
Ma la sua dose di essenziale eleganza è
pur sempre la famosa piega nel mezzo.
^Maurizio Donnay dava a un amico il se-
guente consiglio, che non è forse da se-
guirsi alla lettera :
— Ogni sera, prima di coricarmi, sten-
do per terra i miei pantaloni, sul tappeto
del mio gal)inetto di toilette, e ci poso so-
pra.... indovinate ? —
— Non saprei.... Cosa? Dei libri?
— Precisamente. —
Le tinte più in voga nell'inverno sono
il hleu, il marron, i rigati a fondo cupo.
Per la stagione migliore, le preferite sono
naturalmente le tinte chiare : grigio, bei-
ge, noisette.
Una mise estiva, fantasia, molto ele-
gante, è la giacca hleu portata sopra un
paio di pantaloni in gabardine noisette o
grigio perla. I calzoni da tennis si fanno
ora con un'alta cint\u'a attillata, a mo' di
busto, che si sostiene benissimo da sola,
— 382 —
senza più bisogrno di bretelle. Tutt'al più
potranno essere stretti da una cintura
di cuoio naturale o di camoscio (grìgio ;
cintura formata da due pezzi che si imì-
scono sui fianchi con un anello fornito di
moschettoni, dove si possono attaccare
le ciitene delle cliiavi e del borsellino.
Per pranzo, neirintlmità, l'uomo in-
dossa la redinfjote nera, per una serata o
U7i pranzo di erala, il frak. Il frale è ora
molto attillato al busto. Ha le code lun-
ghe e i risvolti allunf?ati sul gilet nero,
ovvero di seta bianca a righe o moiré.
I pantaloni hanno dai lati i galloni di
seta che giungono sino all'orlo. In quanto
allo smoking, l'uso che se ne fa ora nei
balli e nei teatri è errato e contrario alle
leggi dell'etichetta e della mon-
danità. Secondo gli inglesi, lo
smoking non è che l'alnto da
sera estivo ; ne è però permesso
l'uso ai giovanetti che non pos-
sono ancora portare il frak.
Il mantello da sera, a grandi
pieghe, colla spalla larga che ri-
cade sul braccio, deve essere
completamente foderato di seta.
I paletots da inverno, da mezza
stagione, le pelliccie, gli imper-
meabili, sono pure a grandi pie-
ghe, coi bavero largo e alto; le maniche
raglan, molto ampie sotto il braccio, han-
no generalmente in fondo un risvolto di
qualche centimetro, e sono lunghe sino a
mezza mano, tanto da ricoprire il polsino.
La cintura del paletot con la fìbbia
coperta della stessa stoffa forma vita
corta. Essendo però questa foggia diven-
tata assai comune, nei nuovi modelli è
sostituita da un'altra che ha la martin-
gala che viene a fermarsi anteriormente,
sulla prima ripresa.
Ora che abbiamo accennato alle pic-
cole modificazioni degli abiti, parliamo
di quei piccoli particolari dell'abbiglia-
mento, che danno il tono e l'eleganza :
della biancheria e delle scarpe, dei guanti
e dei cappelli, dei gioielli e delle cravatte.
Le camicie da uomo, per abito fanta-
sia, si fanno in zeftr rigato, di preferenza
bleu e bianco, nero e bianco, secondo la
moda inglese. Per il grande estate la
tinta unita : bleu, kaki, maure, ccrtis. Si
fanno in seta, in battista, in cotone, in
chiné, un tessuto a quadretti minutis-
simi. In seta, oltre alla seta cruda, si fa
l'elegantissima camicia di japon bianco
pesante
Per sport la flanella o il reps, un piquet
leggerissimo, sono indicatissimi per con-
fezionare tipi di camicie di grande pra-
ticità.
La camicia fantasia va floscia, con una
piega centrale, che, mentre prima usava
larghissima, ora non deve essere più di
cinque centimetri e allacciata con due
bottoni fissi. Il polso va doppio, floscio,
basso e stretti'-isimo. Il collo può essere
In colora, asi^ortito alla camicia, ovvero
bianco rotondo o a punta, un po' aperto
per l'impostatura della cravatta. Con
queste camicie è i\i buon sui^to portare ai
polsi dei bottoni di passamaneria, ro-
tondi, in tinta della ri{?a della camicia.
Le camicie per sport hanno le tasehe
sul petto, i polsi bassi, stretti e rivoltati
e il collo con le punte lunghe che si pro-
lunsrano sul davanti dove vengono af-
francate con due bottoni.
l'er l'abito nero, la camicia è in batti-
sta bianca operata. Ha il polso dritto
e inamidato e il collo molto chiuso tanto
da non lasciar vedere il nodo della cra-
vatta. Col frok, il plastron deve essere
inamidato, con \m solo occhiello per bot-
tone staccabile di perla o d'oro. Il polso
è alto e semplice, il collo dritto a punte
ripiearate e arrotondate, ben chiuse.
Con lo smohiiKf la camicia va floscia
e bianco, con lartra pie8:a, chiusa da due
bottoni di madreperla, fissi. I polsi, ina-
midati, sono ba.ssi e stretti, il collo dritto
come quello per frak o, meglio, alla Fal-
staff, semichiuso.
1
Le mutande possono essere lunghe o
cort«, all'uso inglese. Con le camicie
colorate, si potranno portare assortite.
:Sfolti eleganti usano le combinntions
camicia-mutande corte. È un capo di
toilette comodo e indicatissimo per In
grande estate.
J^e maglie, di filo, di lana, di seta, sono
in tinta unita, assortite alle calze.
L'uso dei pyjama si estende sempre più.
Kssi funmo portati dall'India in Inghil-
terra e usati come camicie da notte e,
come tali, vanno confezionati in zefir o
in seta, semplici, senza guarnizioni, col
collo rovesciato e i bottoni di madre-
perla. Ma noi abbiamo più che altro, so-
stituito il piijmna alla veste da camera,
confezionandolo in reps o in flanella ri-
gata, con alamari di passamaneria, in
tinta unita, e il collo rivoltato.
liC scarpe modernissime sono allun-
gate, di forma Thomns ; basse o alte, con
la ghetta di pelle o di stoffa, hanno la
mascherina riportata, lavorata a buchi
e il tacco liasso. Per scra,wincorii Iih-«'. «li
vernice nera, e .scollatissimc.
I guanti, senza allacciatura, di prefe-
renza bianchi, gialli o marron, di grossa
pelle scamosciata, con larghe cuciture
alla sello ia e listello di pelle al polso.
I cappelli usano flosci, a tesa piatta e
cocuzzolo chitfonni', in marron, in grigio,
— 384 —
In belge ; neri, per sera ; ovvero duri,
bassi e larghi, con la tesa breve e ri-
voltata leggermente sui fianchi. Molti
giovani, cui madre natura ha data una
chioma abbondante, portano nella sta-
gione estiva, il cappello floscio, ripie-
gato sotto il braccio, e lasciano scoperti
i capelli tenuti lunghi e pettinati al-
l' indietro.
La cravatta : ecco un elemento assai
importante dell'elc^irauza maschile. Essa
deve essere sempre annodata a mano,
intonata alla camicia, col nodo piccolo
o largo, a seconda che il collo è semiaperto
o chiuso.
Per abito fantasia non va quasi più
in seta, a tinta unita, bensì a maglia, con
piccoli disegni o njillcrighe su fondo
chaudrnn, bleu, marron.
Per redingote è molto indicata a fondo
nero con piccoli disegni bianchi. Per frak
e per smoking, la cravatta è di una gran-
dezza media, con le punte arrotondate.
Sulle camicie sport, sì portano quelle
in tinta unita in crèpe o in fmilard, ovvero
le Mooador, tutte dritte, con larga riga-
tura di due tinte (bianco e chaudron, bian-
co e bleu, bianco e nero), serrate con un
nodo stretto e lungo.
Del colore della cravatta può essere
il fazzoletto ; ma per il taschino esterno
della giacca esso deve essere bianco, non
più in seta, ma solo in battista finissima
e operf^to. Sporgerà dal taschino per due
o tre centimetri.
L'uso dei gioielli in un uomo non è mol-
to di buon gusto. Si può far eccezione
per una semplice perla alla cravatta e per
il braccialetto con appesa una medaglia
o un amuleto, braccialetto messo in voga
dalla guerra e che è ormai raro di non
vedere al polso di un uomo giovane ed
elegante.
Per borghese usano pure dei bottoni in
Bmalto e oro, che si portano all'occhiello
della giacca e che riproducono i nastrini
degli anni di guerra e delle medaglie.
Sempre di grande voga per fumatori,
sono le tabacchiere antiche d'oro e d'ar-
gento, ma altrettamto belle sono le nuo-
vissime, lanciate da un gioielliere di
buon gusto, tutte d'avorio, col bottone
di rubino contornato di brillanti.
Non mancherà al nostro eleoantissimo,
un portafoglio in antilope o in renna, li-
stato in oro o in argento. E non sarebbe
all'ultima moda se non xiscisse a passeggio
con una grossa mazza 1830, con pomo
d'oro o d'argento o di bronzo lavorato e
non potesse sfoggiare per i giorni di piog-
gia un ombrello con il manico sormontato
da una testa di cane e completamente
rivestito di cuoio giallo.
Berta Relli.
AVVENIMENTI POLITICI
FATTI DI CRONACA
DISASTRI
fENOMENI NATURALI
(Ottobre 1Q18 - Settembre IQIQ).
Ottobre 1918.
1. Fronte occidentale. — La prima
.'iiiiiatu francese, iu collej::iiiieuto eoa
^li iii_o;l«\si. ius«*giieu<lo il iicniieo in riti-
rata, entra in Saij»t-(^ueiitin.
1. Albania. — Le, tnii>j»e italiane
iniziano unii energica avanzata nel set-
tttrc fra il mare e l' Osimi. La st-ra del
-^ era ociuipata e oltrejiassata la città di
Herat. Il nruiii-o ripiega i"ai>iilamente.
1. Siria. — Le truppe hritauuicho
<'ntrano in Damasco.
'J. Jhtraczo. — Lii base navale au-
«»triaea e eompletaniente distrutta «la
«avi da battaglia italiane e iu«roeiat<»i-i
inglesi protetti da naviglio «ilurante
italiano e alleati) e da sonnnergibili ame-
ricani.
2. Berlino. — La coinmi.ssion»; della
Camera )>ru8siana dei Signori approva
il suftragio universab* uguale e diretto,
ma con voto dojtpio i»er gli elettori dai
40 anni in su.
2. — La liussia comunica" alla Tur-
chia di ritenere nulla la pace c<mclus,T,
con la Turchia stessa, la quale ha vie-
tato il trattato di Brest-Litowski con la
spedizione di Baku ; e dichiara di tro-
varsi in stato di guerra con essa.
;{. Roìna. — Dimissioni dell' on, Sal-
vat«>rc Orlando dalle carich»; di sotto-
segretario di stato per i trasporti e di
conunissario per le costruzioni della ma-
rina mercantile.
3. liiniia. ^- Itiapertui-a della Came-
ra. Dopo importanti e noliili dithfjira-
zioni del ])residente Orlando, «piesti
chiede alla Camera che si proroghi al
10 ottobre, dovendo egli la sera stessa
assentarsi dalli» St;ito.
3. Roma. — 11 pr«'sidente del Con-
siglio ou. Orlando parte j»er Parigi. Il
giorno dopo lo raggiunge il ministro
iionnino.
3. San Marino. — I nuovi reggenti,
avv. Protogeue Belloni e geom. Fran-
cesco Morri, assumono il ])otere.
3. Fronte occiiicntale. — Prosegue la
ritirata tedesca su vasta scala.
;{. Berlino. — Il principe Max del
Baden è nimiinato Cancelliere dell' Im-
pero e ministro jirussiano d<*gli Affari
Esteri. Egli costituisce il primo niini-
stei-o parlamentare germanico che sarti
anche l'ultimo della Monarchia. II prin-
cipe Max «> cugino dell' Imjjcratore e
j>rinci}>e ereditario del Baden.
3. JVew York. — Arrivau») dei ri-
parti di alpini e bersaglieri e la banda
della brigata dei granatieri invitati dal
Segretario del Tesoro, perche facciajio
un giro di proitaganda per le |»iiucipali
cittìi americane a favore del Prestito
della Vittoiia. Sojio accolti con grandi
manifestazioni di simpatia. Il 6 vanno
a Washington, dove li ricevo il Presi-
dente Wilson.
4. — Due decreti autorizzano la co-
stituzione di istituti di consumo i>er gli
impiegati e salariati dello Stato e con-
cedono agevolezze per il credito alle
cooperative e agli enti autonomi di con-
sumo.
4. — Un decreto I^. T. istituisce
presso la direzione della Banca d' Ita-
lia e sotto il controllo dello Stato un
Utlìcio Centrale pel mercato serico.
4. — La Germania, l' Austria-Un-
gheria e la Turchia si rivolgono con-
tem]»oraneam<'nte al Prcsi<lente degli
Stati Coiti proponendo di stipulare un
immediato armistizio ed entrare in ne-
goziati di pfice sulla base dei 14 punti
del messaggio Wilson dell' 8 gennaio e
dei <iuattro punti del discorso del 12 feb-
braio, j)rendcndo in considerazione an-
che le dichiarazioni del 27 settembre.
La nota teilesca è rimessa oggi a Berna
ai capo del Dipartimento Politico Fede-
BBG -
tale Svizzero perchè la trasmetta al pre-
sidente Wilson. ■*
4. — Il governo francese comunica
una energica protesta contro le selvag-
gie devastazioni che l' esercito tedesco
compie nei territori francesi che è co-
stretto ad abbandonare nel suo rii>ie-
gamento ; aninionisce il popolo tcdt^sco
partecipe di tali misfatti che ne sop-
porterà le conseguenze e che gli autori
e ordinatori di tali delitti ne saranno
resi responsabili moralmente, penalmen-
te e pecunariamente.
4. Sofia. — Il Re Ferdinando abdica
a favore del Principe Boris,
5. Torino. — A causa delle gravi
condizioni della salute pubblica ]»0r il
diffondersi della cosiddetta ''febbre spa-
gnuola,, il prefetto ordina la chiusura
dei cinematografi e dei teatri. Col diftbn-
dersi della epidemia una simile misura
è presa quasi in tutte le città.
5. Fronte occidentale. — In seguito
ai formidabili attacchi delle truppe fran-
cesi e americane, sul fronte delia Vesle
e sul fronte della Champagne, i tedeschi
abbandonano le posizioni f\)rtitìcate che
tenevano da 4 anni e battono in ritirata
Bu un'estensione di 45 km. La città di
Reims è disimpegnata, ma ormai 1' ul-
timo feroce bombardamento l'ha quasi
completamente distrutta.
5. Berlino. — Al Reichstag il nuovo
Cancelliere Max del Baden svolge il suo
programma ; espone i principi democra-
tici di governo sui quali conta di reg-
gersi ; annuncia che la Germania è pron-
ta a entrare nella Lega delle Nazioni,
che la soluzione della questione del
Belgio sta nella ricostituzione completa
della sua indipendenza; comunica di
essersi rivolto a Wilson chiedendo il suo
intervento per ristabilire la pace.
5. Morgan (New Jersey). — Grave
esplosione in un' officina di caricamento
di proiettili. Danni enormi, numerosi
morti e feriti.
6. Alla mezzanotte di oggi cessa di
aver vigore in Italia l'ora legale estiva,
subentrando 1' ora solare.
6. — La notizia de la domanda di
pace fatta dalle Potenze Centrali, pro-
palata a tarda sera leggermente e senza
opportuni chiarimenti, in molte ^itt^
(Milano, Bologna, Napoli ecc.) è inter-
pretata coì))e un annunzio di immediata
cessazione delle ostilità e dà luogo a
dimostrazioni pacifiste inoppoitune e
anche a disordini e ad astensioni dal
lavoro.
6. Albania:— Le truppe italiane che
dal 1" ottobre hanno iniziato l'avanzata
fra il mure e 1' Osum, infranta la resi-
stenza nemica, entrano oggi in Elbassau,
dove sono raggiunte da colonne di trup-
pe alleate provenienti dalla Macedonia.
6. Sofia. — La Sobranje in seduta
segreta approva all' unanimità la con-
clusione dell' armistizio,
7, — Il presidente della Camera avvisa
i deputati con circolare telegrafica che
il presidente del Cons'glio non potrà
essere in Italia per il 10 e quindi la
convocazione della Camera è riman-
data.
7. Bomn. — Arriva Samuele Gom-
pers, presidente della Federazione Ame-
ricana del Lavoro.
1. Zona di guerra. — Un fiero pro-
clama del generalissimo Diaz ai com-
battenti li ammonisce a non lasciarsi
lusingare dalle ofterte di pace del ne-
mico.
7. Varsavia. — Manifesto de] Con-
siglio di Reggenza Polacco il quale in
quest' ora grave riafferma tutte le aspi-
razioni della Polonia, scioglie il Consi-
glio di Stato e indice le eleziopi della
Dieta, alla quale il Consiglio farà con-
segna dei suoi poteri,
8. Boma. — Adunanza plenaria del
Comitato italiano per l'indipendenza
armena.
8. CoslantinoiìoU. — Dimissioni di
Talaat i)ascià e di Envcr pascià.
8. Washington. — Il Presidente AV^il-
son, alla ])roj)osta tedesca di pace, ri-
sponde chiedendo se il governo tedesco
accetta senza riserve le condizioni del
Presidente e se il Cancelliere ])arla sem-
plicemente a nome delle autorità che
finora hanno condotto la guerra. Ag-
giunge che non si può parlare d' armi-
stizio finché gli eserciti nemici sono nei
territori delle potenze alleate,
8. Washington. — 11 Governo ame-
raBIM?ICrt TACCHI DI GOMM7A
DELLA. SOCIETÀ ANONIMA
WALTER MARTINY
TTORIKO - Via Verolengo, 379
- 387
rioatiofa noto che iion ha intonzionepcr
ora di rispoudeiv alla nota dell' Austria-
Ungheria la quale ha |>ure chiesto uu
annìstizin.
9. Fronte nrriiivntitlr. — Le linee te-
desche 8<>M(> slonitat*' dalle ti'U|)|>e inglesi
fra Saiut-t^uentin »• Cauiltrai. La eitti\
di Cauibrai è rioccuiiata, ma intche ore
dopo una seri»' «li ♦•si>losioiii jìrovoeate
da spolette a tenijx) riducono la cittil
un mucchio di rovine iiuuanti.
9. Helsingfors. — La Dieta elegge
re di Finlandia il principe Federico
di Assia, ma questi ]>rud«'ntcniente ri-
sponde che non intende d' accettare
l>rima di due anni e che intanto si
nomini una reggenza.
9. Spagna. — Dimissioni del mini-
stero Maura.
10. Fronte macedone. — Violenti
combattimenti fra le truj)pe serbe e le
forze nemiche: i serbi continuano a])ro-
gredire a sud di Nisc e arrivano a Go-
ritza.
10. Sofia. — Le truppe tedesche
sgombrano la lìulgaria. Il ministro di
Germania lascia la ca]Mtale mentre un
reggimento francese vi fa il suo ingresso.
10. Losanna. — Il Tribunale federale
condanna a due anni e mezzo «li pri-
gione un impi«'gato al Consolato tede-
sco di Zurigo il quale aveva introdotto
dalla Germania in Svizzera opuscoli ri-
voluzionari, armi, munizioni e bombe,
per passarle clandestinamente in Ita-
lia a mezzo del socialista utticiale Gino
Andrei. Essendo resultato evidente la
complicità del Console e del Vicecon-
sole, il Governo Federale reclama presso
il Governo tedesco e ne ottiene il ri-
chiamo.
10. — Il pirosj-afo irlandese, Lcin-
§ttr, carico di ]tas.seggcri, è aftbndato
da un sottomarino te«lesco nella traver-
sata da Dublino a H«>ljhead.
11. Zona di guerra. — Il presidente
del Consiglio r)rIan«lo, proveniente «la
Parigi, si reca al Quartier Generale a
conferire col Re e col ('apo di Stato
Maggiore gen. Diaz.
11. — L' isola di Portorico è grave-
mente danneggiata da un terrenuìto.
12. Fronte italiano. — Un forte
colpo di mano t«-ntato dagli austi'ia<-i
sulla Piave in corrispondenza di Zenson
fallisce comidetamente.
12. Fronte occidentale. — La bhtta-
glia impegnata in Clianii)agn«' il 26 set-
tembre termina oggi «bipo 17 giorni di
combattimento con la comi)leta disfatta
del nemico. A sinistra di questo fronte
1a V armata in segue senza tregua il
nemico in ritirata e il giortio appresso
occu|)u Laon.
12. Berlino. — La Germania rispon-
de al pre8i«lente Wilson che «'ssa accetta
i 14 punti e gli altri pi-in<'i|»ii esi)«>sti
])08teriorniente come base «li una pace
di «liritto e durevole; che nelle «Mtnver-
sazioni da iniziarsi si «liscjiteranno sol-
tanto i i)articoIari jn-atiei «lelT aiqdica-
zione di quei i)rin(i]»ii; che accetta la
proposta dello sgombero dei territori
l)cr venire a un armistizio, e suggeri-
.sce la nomina «li una commissione mista
per i necessaii accordi; «-he il Governo
tedesco attuale, appoggiato alla grande
maggioranza del Reichstag, parla in
nome del po[)olo tedesco.
12. Fronte macedone. — Le truppe
serbe si impadroniscono di Nisc.
12. Jassy. — Il Consiglio della Co-
rona delibera di denunciare il trattato
di Bucarest.
13. Roma. — Grande manifestazione
in onore dell' America per il * giorno di
Colombo». ll'Re dirige un iiM'ssaggio
al Tre si dente degli Stati Uuiti.
13. Roma. — Ritorno alla cajùtale
«Icir on. Orlando.
11. Fronte occidentale. — Anche il
gruppo di eserciti «b-lle Fiandre, sotto
il conian«lo del Re «lei Belgi, inizia l'at-
tacco con pieno successo e va prose-
guendo nella liberazione del territorio.
14. Fronte occidentale. — Le trui>pe
italiane i'n Fiancia, varcata 1' Ailétte a
nord delh) Chemin des Dames, si lan-
ciano vig«)rosamente all' inseguimento
del nemico.
14. Albania. — Le truppe italiane
entrano in Durazzo e Tirana.
14. Parigi. — Si costituisce ufficial-
mente un governo ])i-ov visorio Czeco-
Slovacco «li cui Masaryk assume la pre-
sidenza e che nomina i suoi rappresen-
tanti presso le potenze alleate.
14. Lnssemhnrgo. — La Camera dei
Dej)utati, cui si ass«)cia il GoA'erno,
chiv'le la i)r<»tezi«»ne «li Wils<m per ot-
tenere 1«) sgombero «lei paese.
14. Madrid. — Il Consiglio dei Mini-
stri si decide a ordinare la requisizione
«li sette navi t«Mlesche internate nei
l)orti spagnuoli.
14. Washington. — Il ])residente Wil-
son risponde al Govt.'rno tedesco che le
condizioni dell' armistizio «lovrauuo es-
s<'re fissate dai consiglieri militari degli
Stati Uniti e governi Alleati, ma che
non si potrà parlare «li tregua «1' armi
finché i tedeschi continuano in terra e
in mare negli atti «li inumanità, di spo-
liazione e di devastazione. Esso riohia-
- im
ma miovauicnte l' attenzione del govei-
lio tedesco sulla necessitai che il potere
arbitrario elie ha siuoni diretto la na-
zione tedesca e che j)otrà da solo, in
segreto e per sua sola volontù, turhare
la pace del mondo, sia distrutto o al-
meno ridotto a<l una virtuale impo-
tenza.
15. Washington. — Il i)residente Wil-
son pubblica una dicbiarazione nella
quale avverte g\ì americani che bisogna
intensificare le sottoscrizioni al Prestito
della Libertà senza tener conto delle
discussioni in corso con la Germania.
16. Roma. — Il Corriere (ì' Hai in
pubblica una dichiarazione del clero
italiano rimasto nel Friuli invaso, che
rivendica il suo patriottismo, protesta
contro le accuse rivoltegli e afterma di
voler presentare, se e tutte e singole le
sue azioni, al tribunale dell' intera na-
zione.
16. Vienna. — L' imperatore Carlo
pubblica un manifesto nel quale con-
cede ai popoli dello Stato Austriaco di
costituire delle ])roprie amministrazioni
statali, entro il loro territorio, così
r Austria diventerà uno stato federale.
Alla città di Trieste sarà data ima po-
sizione speciale. Nulla è mutato alla
costituzione dell' Ungheria.
17. Bruxelles. — Il governatore ge-
nerale del Belgio informa ufficialmente
il cardinale Mercier che i belgi deijor-
tati saranno resi liberi quando le truppe
tedesche evacueranno il paese e che
intanto i prigionieri politici potranno
rientrar in patria il 21 del mese.
17. Vienna. — L' imperatore Carlo
concede grazia a 348 dei 379 marinari
della fiotta austriaca ammutinatisi a
Cattaro nel febbraio scorso.
17. Btidapest. — Seduta tumultuosa
alla Camera ungherese. Karolji e i suoi
seguaci fanno dichiarazioni intesofile e
I)rotestano che 1' Ungheria deve avviare
negoziati di pace senza preoccujtarsi del-
l'Austria. È apx)rovato un indirizzo al
Re, cui si chiede jnena indipendenza e
completa autonomia.
17. — Le truppe britanniche s' im-
padroniscono di Lilla e 1' esercito belga
entra in Ostenda.
IJS. Vienna. — Dimissioni del mini-
stro comune degli Esteri Burian. Gli suc-
cede il conte Giulio Andrassy.
18. Jiudapcsl. — Alla Camera l'n
gherese il ministro Tisza ammette fVan
camente che la guerra <> })erduta.
18. Washington. — 11 Segretario di
Stato dichiara al Governo Austro-l'uga-
rico, a nome del Presidente, che egli
non \)\\h \)\\\ accettare una semidice au-
tonomia. i»er i popoli Czeco-Slovacchi e
Jago- Sia vi, ma è obbligato a iu.sistei'
perchè quelle popolazi(tni ])ossano deci
dere liberamente del loro avvenire.
19. Fronte occidentale. — Continua
l'avanzata delle trui))te alleate, tra le
Serre e I' Aisne, i francesi attaccano
con violenza e intaccano in juìi i)unti la
cosiddetta linea di Hunding tesa fra
Guise, Sissonne e Bethel e che protegge
la ritirata dei tedeschi del Nord e del
Belgio.
19. Parigi. — Il ministro degli esteri
Pichon, in una colazione ofìerta ai par-
lamentari italiani, afferma che la Fran-
cia considera egualmente sacri ed im-
prescindibili i fini di guerra dell' Italia
come i suoi e pone la qvuistione di Trento
e Trieste alla stessa altezza di quella
dell' Alsazia Lorena.
19. Londra. — Manifesto del Comi-
tato jugoslavo il quale a nome degli
jugoslavi dell' Austria-Ungheria respin-
ge le concessioid offerte dall' imperatore
Carlo I nel suo proclama, ])erchè serbi,
croati e sloveni soiio fermi nella deter-
minazione di unirsi in uno stato unico
indipendente e democratico.
19. — Il Comitato Nazionale Polac-
co con un proclama diretto agli italiani
annuncia la ricostituzione dello stato
Polacco, uno e indipendente.
19. — La Danimarca invita la Ger-
mania a risolvere la questione dello
Schleswig-Holstein, secondo il trattato
di pace di Praga.
20. — È annunciata la costituzione
di una legione romena che combatterà
sul fronte italiano.
20. Neuilly-s^ir-Seine [Francia). —
Proclama del Re Nicola del Montenegro
che saluta la prossima costituzione della
Jugoslavia in confederazione, di cui il
■•^ — —
^ ^ — -> •*> ^a
MONTECATINI
STOMACO - FEGATO = INTESTINO = RICAMBIO
STAGIONE : Marzo - Dicembre ==^=
389 —
Montenegro entrerà a far parte, conser-
vando come gli altri stati confederati
le sue istituzioni, la sua religione, i suoi
usi e costumi.
21. Soma. — L' Italia riconosce utìì-
cialniente il governo provvisorio C/eco-
Slovacco.
21. Londra. — Il Re Giorgio, rice-
vendo i parlamciitiiri dei i)acsi :ill(>ati
che parteci)>ano alla (Nni fetenza int<'r-
parlamentare. rivolge calorosa' jiurole di
saluti) ai senatori e deputati italiani con
i quali si felicita i)er il prossimo uc<iui-
8to delle terre irredente.
21. Berlino. — liisposta «lei Governo
tedesco a Wilson; accetta la proposta
di sgombero dei territori occupati, con-
fida che non sarj\ sollevata alcuna pre-
tesa inconciliabile con 1' <»iiore del po-
]>olo tedesco, i)rote-
sta contro il rimpro-
vero di azioni illegali
e inumane, mosso
alle f«)rze tedesche
c«»nd>attenti, «lichia-
ra che le otìerte di
l)ace e di armistizio
emanano da un gi»-
veiiio sostenuto dal
consenso dell' enor-
me nuiggioranza del
popolo tedesco.
22. l'tcH na . —
L' assemblcii, nazio-
nale tedesca procla-
ma la costituzione di
uno stato tedesco-
austriaco, abbrac
ciante tutti i terri
t«tri dell'Austria ahi
tati <la tedeschi.
22. Zagabria. — Il consiglio nazio-
nale degli sloveni, croati e .serbi della
Monarchia delibera la riunione di tutto il
terri »(U'io etnogratico Jugoslavo senza
riguar(b) agli attuali contini provinciali
o statali, in uno stato unitario comple-
lamente s(»vrano e democratico e respin-
uf il manifesto dell' imperatore Carlo.
22. \'arsacia. — Il ('»)nsiglio «li Reg-
genza polacc«) è dimissionario. Gli suc-
cp«le un triunn irato con programma pie-
namente nazionale.
2^^. /fonia. — Il minÌHt«'ro per gli
A l>pr«»vvigionam«'nti aumenta del :iO% i^
ronting«iit«' carneo e autorizza la ven-
dila del pane fresco.
2:?. Washinf/lnn. — Il presidente Wil-
S(»H nsp«Hid«- al CJ«>vern(» t«Mlesco che di
fr«»nte alle dichiarazioni da esso fatte,
non può rifiutarsi di pren«l«'re in consi-
derazione, con i governi associati, la
Il gen. GiAKniNO
comandante dell'Armata del Grappa,
richiesta di armistìzio; avverte che le
condizioni dell' armistizio saranno fis-
sate dai consiglieri militari, e saranno
tali da impedire alla Germania in ogni
caso la ripresa «le,ll«? ostilitìi ; ammonisce
che il governo degli Stati Uniti non può
avere liducia in coloro che furono sinora
padroni della pi)litica tc«lesca e se do-
vesse trattare con essi dovrebbe esigere,
n«>n negoziati di i)ac(^ ma una resa.
2-1. Fronte italiano. — Comincia la
battaglia «li Vittorio Veneto che deve
chiudere col trionfo delle nostre armi
la lunga guerra: vi jìartecipano 51 divi-
sioni italiane, 3 britanniche, 2 francesi,
una czeco-slo vacca e un reggimento
americano contro 71 «livisioni austro-
ungariche. L'attacco è iniziato nella re-
gi(»ne del Gra])pa d.alla 4' Armata: il
fuoco d'artiglieria
comincia alle ore 3
del mattino, alle 7.15
le fanterie muovono
all' attacco. I com-
battimenti sul Grap-
l)a durano, con varie
vicende, tino al 30.
24. Vienna. —
L'imperatore Carlo,
data la situazione
sempre più critica in
Austria, ripara, con
la famiglia, nel ca-
stello di Gesdelles in
Ungheria.
24. Budapest. —
Si costituisce il Con-
siglio Nazionale. Il
Presidente conte Ka-
rolyi si reca dal Re
e gli annunzia che
e8s«> vuole decidere da solo lo sorti del
paese.
24. Budapest. — Dimissioni del mi-
nistero Wekerle. L' imperatore nomina
a i)residente del Consiglio il conte Hanik,
il «piale })erò non tiene il potere che po-
chi giorni.
24. Fiume. — Conflitti fra soldati
ungheresi e soldati cr«>ati. Questi s'im-
pa«lroniscono «Iella citt.^. Saccheggi e
vi«)lenza })er ojtera specialmente dei di-
sertori e «legli sl)an«lati.
24. Berlino. — L'ebkne«'ht, in car-
cere dal l"'maggio IDlfi, «"^ giaziato per
interccssi«)nedel capt» «lei soeialisfi mag-
gioritari, Sehci«lemann.
25. Belf/io. - l Reiili rientrano so-
IcnnenuMite in Bruges liberata.
25. Vienna. — Al Reichstag. l' ono-
revole fJnnci, «leputato di Tre1it«». n nmne
dei fascio dei deputati italiani, dichiara
— 390
ohe tutti l territori italiani che si tro-
vano entro i confini della Monarchia,
debbono ritenersi virtualmente appar-
tenenti allo Stato italiano e quindi j)ro-
testa specialmente contro la posizione
eccezionale che si vorrebbe dare alla
città di Trieste.
25. Washington. — Il segretario per
la Guerra, Baker, informa uitìcialmcnte
il Presidente che dal majjjiio 1917 al
21 ottobre 1918 sono sbarcati in Francia
2.003.971 soldati americani, con perdite
lievissime.
26. Austria. — Dimissioni del mini-
stero Hussarek. Gli succede Lammarsc
col modesto jjrogramma di trasmettere
i poteri ai vari governi nazionali.
26. Austria. — L'arciduca Giusep-
pe, già luogotenente del Ke d' Unghe-
ria a Budapest, è nominato comandante
supremo delle truppe austro-ungariche
sul fronte italiano.
26. Berlino. — Il generale Luden-
dorff è collocato a disposizione.
26. Siria. — La cavalleria inglese
occupa Aleppo.
27. Fronte italiano. — (Joutinua la
battaglia di Vittorio Veneto. Durante
la notte si gettano i ponti sulla Piave
e vincendo enormi difficoltà le trupi)0
della 12% dell' 8* e della 10» armata
riescono a impiantare all'alba le teste
di ponte sulla sponda sinistra del fiume.
27. Albania. — Le truppe italiane
entrano in Alessio e il giorno dopo in
S. Giovanni di Medua.
27. Decreto L. T. che concede un
credito straordinario di guerra agi' im-
piegati e salariati dello Stato. '
27. Vienna. — Il ministro degli Aftari
Esteri, Andrassy, risponde al governo
degli Stati Uniti cbe il governo austro-
ungarico aderisce al modo di vedere del
presidente sui diritti dei popoli dell' Au-
stria-Ungheria e specialmente su quelli
degli c/eco-slovacchi e degli jugoslavi,
e quindi nessun ostacolo esiste pivi al-
l'inizio delle trattative di pace.
27. Vienna. — I dei)utati italiani
liberali della Venezia Giulia e del Tren-
tino decidono di costituirsi in consiglio
nazionale.
27. Washington. — Il Senato vota
un credito straordinario di 30 miliardi
di franchi per i bisogui della guerra ; è
il più formidabile credito che abbia mai
votato alcuna nazione.
28. Fronte italiano. — Continua la
battaglia sul nostro fronte. 11 nemico
abbandona la conca di Asiago.
28. Praga — Scoppia la rivoluzione
che dura due giorui. Le autorità austria-
che fuggono e cedono i poteri ad un
governo provvisorio czeco-slovacco che
assume la reggenza di tutto il paese, ed
annuncia con un proclama la costituzio-
ne della Boemia in stato indipendente.
28. Berlino. — • Il Reichstag apj)rova
d'urgenza molte iniportanti modifica-
zioni alla costituzione, che portano di
fatto alla soggezione del potere militare
alla autorità civile.
28. Berlino. — Rescritto dell'impe-
ratore col quale accompagna la pi'omul-
gazione della legge per la riforma costi-
tuzionale dell' iiiij)ero e si compiace del
nuovo ordinamento democratico.
28. Berlino. — Il governo tedesco
risponde al presidente Wilson richia-
mando l'attenzione di lui sui profondi
cambiamenti avvenuti nella vita costi
tuzioiKile della Germania; e attende le
proposte per l'armistizio.
28. Costantinopoli. — Il governo tur-
co, a mezzo della sua legazione a Berna,
ripete direttamente ai governi francese
e inglese le domande di armistizio e aper-
tura dei negoziati di pace già diretti al
presidente Wilson.
29. Fronte italiano. — Continua la
battaglia della Piave. L' 8* Armata,
al comando del gen. Caviglia, che era
riuscita a stendersi nella pianura di
Sernaglia, decide la lotta. L' S'III corpo,
gettati i yxmti della Priula, s' impadro-
nisce di Susegana, e mentre il XVIII
corpo occupa Conegliano, spinge innanzi
una colonna celere (lancieri di Firenze
e bersaglieri ciclisti) ad occupar Vitto-
rio, raggiunto a sera. L' esercito nemico
è spezzato in due.
29. Fronte italiano. — Il Re passa
la Piave, avanzando con le truppe vit-
toriose alle quali gli austriaci tentano
con tenace lotta di contrastare il cam-
mino.
Ferro- China -Bisleri
liquore ricostituente del sanj^ue.
29. Fronte italiano. — Un uarUmeu-
tiirio austriaco si presenta alle nostre
linee presso Serravalle in Val Lagarina
chiedendo di trattare 1' aruiistizio, ma è
rimandato perchè luui fornito di siirti-
rienti poteri. Il giorno dojto si i)re8enta
una nuova missione «'he è condotta a
Padova a trattare col Comando Su-
premo.
29. Roma. — I deputati parlamen-
tari e provineiali delle terre irrcdcMite
fuorusciti nel Regno inviano un tele-
gramma di omaggio al Re d' Italia ehe
confidano di salutare gloriosamente nelle
loro città. Il Re risponde aecettaudo
r augurio e efl'ermando che affinchè e.Sf^o
si avveri, popolo ed esercito hanno com-
piuto e compiono gli sforzi più eroici.
29. Parigi. — Comincia davanti al-
l' Alta Corte il processo contro Caillaux,
Loustalot e Coniby.
30. fronte italiano — La battag'.ia
sulla Piave volge alla tine: hi di.sfatta
nemica già delineatasi fin dal 28, decisa
il 29, oggi j>recipita. La 12* Armata,
superata la importantissima stretta di
Quero, punta su Feltre e decide il crollo
del fronte del Grappa. Intanto anche
la 3* Armata entra in azione.
30. Fronte italiano, — Proclama del
generalissimo Armando Diaz alletrup])e.
30. Trieste. — La città unanime in-
sorge e inalbera il tricolore, abbatte le
aquile imperiali, costituisce un Comi-
tato di salute pubblica presieduto dal-
l' avv. Valerio, che era podestà prima
della guerra e comunica al Luogote-
nente che Trieste Intende staccarsi dal
dominio austriaco. Il governo austriaco
interrogato dal Luogotenente dichiara
che accetta i fatti compiuti e che il
paese è libero dei suoi destini.
30. Fiume. — Il Comitato Nazionale
Italiano proclama che la città in virtù
del diritto di autode<-isione dei jjopoli
intende di essere città italiana. La notte
«lei giorno successivo sette cittjidini ita-
liani di Fiume riescono ad arrivare in
motoscafo a Venezia e invocano dal-
l' Ammiraglio che intervenga a salvale
la città senza pane e minacciata dal sac-
cheggio.
30. Fola. — Il governo austriaco
ordina la cessione «Iella flotta al Con-
siglio nazionale jiigoslavo il «piale il
giorn«> appn'sso destituisce 1' animii-a-
glio Ilonig e lo sostituisco ron il capi-
tano Vuk«)vic «'he fu ammiraglio ]»er
12 oro soltjinlo ; infatti egli perisce nel
siluramont<) della Virihn» Unitit il 1">
uovcnjlire.
30. Parigi. — Arrivo dell' ou. Orlan-
■^ 391 -
do, preceduto dall' od. Sennino arrivato
ieri, per partecipare al nuovo convegno
dei caj)i dei governi dell' Intesa e dei
loro principali consiglieri militari e na-
vali.
30. Miidros, nell'isola di Lemno. —
Armistizio fra la Turchia e i Governi
Alleati, a cominciare da mezzogiorno di
domani. Le principali condizioni sono :
l'occupazione «lei forti dei Dardanelli e del
Bosforo; resa «lei i)rigionieri, compresi
gli anueui internati; smobilitazione im-
mediata ; resa di tutte le navi da guer-
ra; diritto di occupare i punti strate-
gici, i passi, i tunnels del Tauro; sgom-
bero dell' Ilegìaz, Jemen, Siria, Meso-
potamia; resa di tutti gli ufficiali turchi
della Tripolitania e Cirenaica e di tutti
i porti in Libia compresa Misurata ; ces-
sazione delle ostilità dal mezzogiorno del
21 ottobre.
31. Fronte italiano — Continua la
battaglia. Il corpo di cavalleria, agli
ordini del Conte di Torino, si irradia
nella pianura oltre la fronte della 10»
armata : già all' alba pattuglie dei lan-
cieri * Vittorio Emanuele » e « Milano *
entrano in Oderzo. Intanto la 10' ar-
mata raggiunge la Livenza : un gruppo
di Cavalleggeri Guide occupa Sacile f«)r-
temen te difeso e se ne impadronisce dopo
lotta ostinata di casa in casa. E i batta-
glioni di alpini Exilhs e Pieve di Ca-
dore entrano a s- ra per le vie della
montagna in Feltro clie però già era in-
sorta al mattino *=ì aveva messo in fuga
gli austriaci. L'intero fronte nemico
cade e comincia l' inseguimento.
31. Albania. — Le truppe italiane
occupano Scutari portando a compi-
mento la liberazione dell' Albania.
31, iSerajevo. — Proclamazione dello
stato serbo-croato-sloveuo.
31. Ungheria — Il conte Karolyi
chiede ed ottiene da Re Carlo di essere
dispensato dal prestare giuramento, do-
vendo il nuovo governo nazionale anche
decidere se 1' Ungheria sarà una repub-
blica o un regno! Un proclama «lei Con-
siglio Nazionale annuncia che il paet-o
sarà consultato con un phibiscito sulla
forma di governo da darsi alla Ungheria.
31. Hndapcsf. — Il conte Tisza è
assassinato in sua casa per vendetta
politica.
Novembre.
1. Fronte ilnliano. — Riparti della
brigata Porto Maurizio d«)i)o asj)ri com-
battimenti notturni entrano in Belluno
all«' ore. 11 ; « alle ore 1 1 la 4» Divisioue
occupa Pordenone.
- 393 —
1. Trieste. — Il Comitato <li salute era allontanato il generale Boroevio col
pubblica manda una torpediniera a Ve- Comando Austriaco e dal 31 le ultime
nezia a chiedere l'intervento degli Ita- truppe neniiclie.
liani. S. Trento. — La città, sgombrata
1. Pola. — Il maggiore del Gonio dagli Austriaci in rotta, è occupata alle
navale Raffaele Rossetti e il tenente me- -ore 15.15 dalle }»rime trui)pe della 1' ar-
dico Raffaele PaoUicci, entrati di notte mata (Cavai leggeri d' Alessandria, arditi
tempo con nn congegno di loro inveu- del XXIX reparto d'assalto e del IV
zione nell'ancoraggio interno, riescono gruppo alpini, artiglieri del 10° gruppo
a silurare la nave ammiraglia austriaca da montagna). Il giorno stesso i caval-
Viribus UìiUis. Caduti prigionieri, sono
liberati due giorni dopo.
1. — Il Voralberg si ^jostituisce in
repubblica indipendente.
2. — Il i)opolo dell' isola di Veglia,
riunito in comizio generale, . vota con
plauso xinanimo la sua annessione al
regno d' Italia.
leggeri di Padova (IV armata) entrano
in Le vico e Pergine mentre^ Ki\a è oc-
cupata da riparti dellii 1* armata giunti
attraverso il lago di Garda e dalle trup-
pe della 7"^ armata. Il governo di Trento
è assunto dal generale Guglielmo Pecori
Giraldi.
3. Trieste. — Alle ore 16 sbai-co delle
2. Fronte italiano. — Il riparto d'as- triii)pe italiane (un batt. di
nalto della 1' Armata seguito dal IV
Gruppo Alpino (batt. M. Arvenis e Fel-
tre), vinto lo sbarramento di Serra-
valle con fiera lotta corpo a corpo, oc-
cupa a viva forza Rovereto.
2. Vienna. — Federico Adler, l' as-
sassino di Sturgkh (21 settembre del
1916) è graziato e messo in liberti\.
3. Padova. — Alla Villa Giusti a Man-
dria di Padova (fra Abano e Padova),
alle ore 15, 1" armistizio è firmato dai
plenipotenziari austriaci e italiani: alla
testa dei pi-imi il nob. Vou Wcteuau,
dei secondi i generali Badoglio e Sci-
pioni. Le coudizioni sono dure : smo-
bilitazione dell'esercito; sgombero del
■taglieri
e una comp. di mitraglieri della Regia
Jlarina) e del nuovo governatole ita-
liano, teu. gen. (^arlo Petitti di Loreto
il quale prende posscs.so della citt;\ in
nome del Re d' Italia.
3. — Un decreto L. T. (stabilisce
nuove pro\ videnzc i)er le pensioni pri-
vilegiate di guerra.
3. Torino. — Alla principessa Lae^-
titia sono cotisegnate If diu- medaglie
al valore cbe il figlio <'oute di Salemi
aveva conseguito sul campo di bat-
taglia.
3. Vienna. — Il ministro degli Este-
ri Andnissj si dimetta, e non è sosti-
tuito. Così il ministero (.'omune ha ces-
Trentiuo e dell'Alto Adige, del Friuli sato di esistere. L'n ciiposezione assume
Orientale, di Trieste e dell'Istria, della
Dalmazia fino a Sebenico e delle Cur-
zolane; consegna del materiale militare
e ferroviario nel territorio evacuato,
di 15 sottomarini e di un certo numero
di navi da guerra; disarmo delle altre ;
facoltà per le armate delle potenze alleate
di traversai'c liberamente il territorio au-
stro-uugarico e di occupare i punti stra-
tegici clie sembrassero necessari; libertà
di navigazione uell' Adriatico per le po-
tenze alleate e continuazione dei blocco
contro l'Austria; occupazione delle di-
fese, dei cantieri e dell' arsenale di Pola ;
restituzione senza reciprocità di tutti i
prigionieri.
3. Fronte italiano. — La cavalleria
italiana (reggimento Sasoia-) entra alle
13.30 in Udine, donde il 27 ottobre si
la direzione provvisoria del ministero
degli Esteri. ^'
3. Budapest. — L'arciduca Giuseppe
jiresta giui-aniento ili fedeltà al Consi-
glio Nazionale Ungherese.
3, Kiel. — Gravissima rivolta del'a
fiotta che il governo tenta invano di
domare. Sulla corazzata Kaiser è al-
zata la bandiera rossa. Il movimento si
estende a Wilhelmshaven, Il eligoland e
(^uxliaveu. 11 5 il Segretario di Stato
llaussmann accorso a Kiel è costretto
a venire a trattative e a riconoscere
r autorità »lel « (Jonvsiglio dei soId;iti e
dei lavoratori » .
4. — Alle ore lo cr.asano le Ov'^tilifà
per terra, per mare e per aria fra l'Italia
e r Austria.
4. Fronte italiano . — Il bollettino <ìi
TALMONE
— o'J'ò —
guerra n. 1278 del Comando Supre.nio
annuncia che la etierra contro l'Austria-
Unglxeria è vint^T^nUie ieri è avvenuto
II» stacelo totale del fronte avversario:
che l'esercito aiistro-untiarico, che tu
già uno dei più potenti eserciti «lei
mondo, «'^ annientato. 1 pri«iionieri latti
nella battaglia dal 21 ott. alla sospen-
sione delle ostilità sono oltre 435. OUO,
con 681S caniuwii,
■l. Friuli. ^^ La 3» divisione di ca-
valli'ria rajigiunge Cividale del Friuli
«• la 2* l'almanuova. Altri i-epai'ti celeri
raggiungono Cerviguauo e Grado, A(iui-
leja e fTorizia.
4. — Truppe italiane sbarcano ji
IMontah'one, a ('ai»odistria, Abbazia, Ko-
vigno e Pareuzo.
4. Fiume. — Do])o una settimana di
atroci soflerenze è liberat^i dallo navi
italiane che portano coiripagnie da sbar-
co e r ammiraglio Kainer il quale di-
chiara di intervenire per tutelare l'or-
dine della città e difendere gì' iute-
i-essi della cittadiuanza italiana e del-
l' Italia.
4. — Un drap])ello di marinai sbarca
nell'isola di Lussin e nel medio Adria-
tico a I^agosta, Meleda e Curzola.
4. Zara ò liberata da navi italiane
al comando del cai)itano di corvetta De
Hoceard.
4. — Navi della R. Marina occui»ano
i porti di Dulcigno e di Antivari.
4. Versailles. — 11 Comitato Supe-
riore di guerra termina i suoi lavori in
completo accordo. La sera stessa i
ministri Orlando e Sonnino e il Com-
missario generale Chiesa partono i>cr
r Italia. 11 viaggio dei ministri attra-
verso r Italia è un viaggio trionfale.
rorin(» i>er prima fa loro accoglienze
entusiastiche: V ou. Orlando si dirige
al fronte, 1' on. Sonnino ])rosegue i>cr
la capitale, ma per sottrarsi alle feste
che gli erano preparate, scende a Civi-
tavecchia e va a Roma in automobile.
r>. — Truppe italiane sbarcano a Ti-
rano e a Maggia.
5. — Una divisione navale entra nel
l)orto di Fola ; precede tutte le altre
navi la torpediniera 4 V. N. dove fu
imbarcato ]»er quasi 7 mesi il cai»itano
Naznrio Sauro. Ne sbarca il vice-am-
miraglio ('agni che prende possesso della
citt.'J, del jioi-to e delle fortificazioni.
ó. Wdshimjtotì. — 11 Segretaiio di
Stato dirige al ministro della Svizzera
una nota da comunicarsi alla (germa-
ni», la quale viene avvertila clu\ i go-
verni alleati sono disposti a fare la pace
col governo alleato sulla base dei 14
punti di Wilson, con alcune riserve sulla
claus(da della libertà dei mari, e le con-
dizioni esj)re8se che la Germania debba
comj)ensi alle popolazioni civili danneg-
giate : e che il maresciallo Fo<-h è stato
autorizzato a far note le condizioni di un
armistizio.
6. — Il Re d' Italia promuove per
merito di guerra il tenente generale Diaz
a, genei-ale, d'esercito e il vi(^eanimiraglio
Thaon <li Revel ad ammiraglio.
fi. — Occupazione italiana di Sebenico.
6. — Le truj)pe italiane entrano in
Bolzano, per tutelare l'ordine, chiamate
dal Coìuaiulo tedesco.
G. Roma. — Muore il Presidente del
Senato ou. Manfredi.
6. — La Baviera pre(K"cupata del
l)088ibile pericolo di un attacco sulle
frontiere meridionali e orientali manda
forti truppe nel Tirolo settentrionale
dove occupano Salisburgo e le ferrovie.
Il Consiglio Nazionale del Tirolo deve
limitarsi ad una protesta.
fi. Berlino. — Una d(ilegazione tede-
sca parte per il fronte francsese per trat-
tare di un armistizio e iniziare i nego-
ziati di pace.
^^. Berlino. — 11 governo tedesco
rom])e i rapporti diplomatici con la Rus-
sia avemlo sco[)erto che il commissario
bolscevici) Joffe abusava del corriere
diplomatico per fare propaganda rivo-
luzionaria in Germania. Jotte lascia oggi
Berlino c«)l personale della legazione.
7. Trento. — Visita del Re d' Italia
arrivato in automobile con 1' on. Orlando
e il geuei-ale Diaz. Il Re visita la città
e si reca a reiub're omaggio alla fossa
dove e septdto Cesare Battisti.
7. — Occupazione di Zara con forte
contingente e «Ielle isole Preujuda, Selve
e Isola (Jro.ssa.
7. Monaco di Bariera. — È ])roola-
niata la decadenza della dinastia dei
Wittel.^bach e la costituzione «Iella re-
pul)blica bavarese. In s(^guito a tale
]U-oclanjazione le truppe inviate nel Ti-
rolo e che ei'ano giunte a Franzensfeste,
sono richianuite. Re Luigi ripara ad Anif
nel Salisburghesc, donde pr«)scioglie i
funzionari bavaresi dal giuramento di
fedeltà.
7. Iterlino. — 11 Camcelliere rivolge
al pojjolo tedesco un ])roclama col quale
annuncia l'invio della delegazione ]>er
<'oneludere r:»rmistizio e raccomanda il
mantenimento dell' ordine.
7. Berlino. — Il )»ai-tito sociali'sUi
urtìciale chiede l' immediata stipulazituio
dell'armistizio, antnistia |)eri reati mili-
tari disciplinari, democratizzazione del
- 394 -
govprno imperiale e degli stati, abdica-
zione del Kaiser entro domani.
7. Odessa. — Tniin)e injrlesi occu-
pano la città su domanda del governo
ucraino.
7. Washington. — Messaggio del go-
verno aijiericano al miuisti'o romeno, col
quale lo assicura clie non dimentica le
aspirazioni del pojxtlo romeno, tanto
fuori quanto dentro le frontiere del
Regno.
8. — Comincia il ritorno dei pi-igio-
nieri di guerra italiani che I' Austria
ha posto in lihertà in conformità del-
l' armistizio. I primi rientrano per fer-
8. — I parlamentari tedeschi, aHa
cui testa è Erzb erger, deputato cattolico
e sottosegretario di Stato, hanno var-
cato ieri le linee francesi. Oggi a Ile-
thondes^ nella foresta di Compièjine,
sono ricevuti del generalissimo Foch
che dà loro comunicazione delle condi-
zioni d'armistizio e concede 72 ore di
tempo per accettarle o res])ingerle. Una
sospensione d'armi h rijtìutata.
8. Stuttgart. — Abdicazione di Gu-
glielmo Carlo, re del Wurtemberg.
8. Washlìigton. — 11 governo ame-
ricano informa uthcialmente il governo
tedesco che se attuasse 1' intcuzioue
Lft dimora di Guglielmo II ad Amerongen.
rovia dal Vorarlberg attraverso la Sviz-
zera per Como.
8. Occupazione delle isole di Fago,
Ulbo e Zari, lungo il litorale dalmate.
8. Parigi. — Il Senato francese ap-
prova per acclamazione un progetto di
legge d'iniziativa parlamentare il quale
dichiara che < gli eserciti e i loro capi,
il Governo, il cittadino Clemenceau e il
maresciallo Foch hanno ben meritato
della patria e della umanità >.
8. Berna. — Il Consiglio Federale
rompe le relazioni ufficiose con la mis-
sione del Soviet russo a causa della pro-
paganda anarchica ai)poggiata dalla mis-
sione stessa e la invita a lasciare subito
la Svizzera.
attribuii agli di distruggere, nello sgom-
bero del Belgio, le miniere di carbone,
ciò confermerebbe 1' oj)inione che le so-
lenni assicurazioni della Germania non
sono date in buona fede.
9. — Ordine del giorno del Re al-
l' Esercito e all' Armata vittoriosi.
9. — Le truppe italiane occupano
Toblacco, nella Pusteria.
9. Moina. — Il Presidente del Con-
siglio ritorna improvvisamente alla capi-
tale, chiamatovi dalle condizioni gravi
di salute della sua signora. Le grandi
dimostrazioni che le città gli preparava,
sono rinviate. Ma alla sera dello stesso
giorno senatori e deputati presenti in
Roma si recano da lui per esprinicrjjli
2 000!
^'^"''"""milAiMonE
3115
l'ammirazione e la gnititiulino <lel Par-
lamento.
U. Spiz::era. — Sciopero generale pro-
clamato dal C'oniitrtto Nazionale Openiio
di Olten e dal Comitati federale dei
sindacati operai svizzeri per protestare
contro la chiamata alle armi di truppe
mobilitar»' in seguito a temuti disordini
a Zurigo in occasione dell' anniversario
della rivoluzione russa (7 novembre).
Kealmente a Zurigo erano stati scoperti
depositi di bombe. Lo sciopero, indetto
da prima jìcr sole 24 ore in 19 città
della Svizzera l'ranceise e tedesca, dura
fino alla mezzanotte fra il 14 e il l.^,
cessando solo quando il Consiglio Fe-
derale minaccia di prendere misuro ener-
giche.
9. — A Spa, sede del Gran Quar-
tiere Generale Germanico, Guglielmo II
rinuncia al trono senza però lìrmare
l' atto di abdicazione ; subito dopo il
Principe Ereditario firma la rinuncia ai
suoi diritti di successione. Un treno
speciale conduce 1' ex-sovrano alla sta-
zione di Eijsden, alla frontiera olan-
dese, sulla linea Liegi-Maestriclit, donde
egli si dirige ad Amei'ongen, residenza
destinatagli dal governo olandese. L' ex-
imjjeratore nel suo viaggio verso 1' Olan-
da è accolto da dimostrazioni ostili.
9. Berlino. — Il cancelliere Max del
Baden si dimette e trasmette l'ulìicio
al deputato socialista Ebert. Questi è
Federico Ebert, di Heidelberg, di anni
47, già sellaio, poi giornalista, quindi
capo del partito socialista.
9. Dresda. — Il re Federico Augu-
sto III di Sassonia è deposto.
9. Darmstadt. — Nel granducato di
Assia è proclamata la repubblica.
9. — Le trui)pe serbe che avevano
varcato il Danubio e la Sava, si recano
per ferrovia a Serajevo, chiamatevi dal
governo provvisorio della Bosnia, j
proclamata 1' unione fra la Serbia e la
Jugoslavia.
9. Jassy. — La Romania invia un
ultimatum al maresciallo Mackensen
perchè entro 24 ore le truppe tedesche
lascino il territorio romeno, e altro al-
l' Ungheria per l'immediato sgombero
della Transilvania.
10. — Le truppe italiane arrivano
al passo del Brennero, estremo limite
settentrionale delle nostre terre da ri-
vendicare.
10. Trieste. — IiM])rovvÌHa visita del
Ke, accolto da delirnnti dimostrazioni.
Arriva al nuittino sul <'acciatorpediniere
Audace, scortato da due torpe<liniere,
da 4 dirigibili e da 15 idrovolanti, ac-
compagnato dai generali Diaz e Bado-
glio. Riparte nel jiomeriggio. Anche la
duchessa d' Aosta visita la città.
10. — Grandi manifestazioni jiatriot-
tiche di esultanza in tutta Italia: prin-
cipalmente a Roma, Milano, Bologna,
Napoli.
10. Torino. — Grande cerimonia in-
nanzi alla storica chiesa «Iella Gran Ma-
dre di Dio : MOO.OOO cittadini * rendono
azioni di grazie impei'iture ai soldati
«r Italia che in terra, in mare, nel cielo
vollero la vittoria».
10. — Terremoto nell' Italia Centra-
le. Danni non lievi e qualche vittima a
Santa Sotia e Bagno di Romagna in
]uov. di Firenze e a Mordane in pro-
vincia di Forlì.
10. Svizzera. — Cessato lo sciopero di
24 ore per protesta contro la chiamata
di truppe federali, di fronte alla re«i-
sti'uza del Consiglio federalo che ha
militarizzato i feiTovieri, il Comitato di
azione di Olten invita gli operai svizzeri
a un nuovo sciopero generale dalla
mezzanotte dell' 11 novembre, che dovrà
continuare tinche non sia conseguito un
programma minimo fissato dal Comitato
stesso (suffragio universale anche per le
donne, obbligo di lavoro per tutti, set-
timana di 48 ore, monopolio di stato
per le esi)ortazioni e le importazioni,
annullamento dei debiti di guerra ecc.).
Cessa il 15 per il risoluto contegno del
Governo.
10. Berlino. — Proclama del nuovo
cancelliere Ebert che annuncia la libertà,
invoca la pace, impone l'ordine.
11. Innshruck. — Il Consiglio Nazio-
nale del Tirolo vota la costituzione della
repubblica tiiolese sotto la presidenza
del dott. Schraftl.
11. Schoenhrunn. — La famiglia im-
periale austriaca lascia il castello (di
cui, con la Hofburg, pochi giorni dopo
prende possesso il nuovo governo austro-
tedesco ) e parte pel castello di Eckar-
tsan. Prima di partire l' imperatore firma
un proclamo ai suoi popoli d'Austria,
nel quale dichiara di rinunciare ad ogni
partecipazione agli afiai'i e di riconos-
cere fin d' ora le decisioni che 1' Austria
tedesca prenderà per le sue future forme
costituzionali.
11. — A Rethondes b firmato V armi-
stizio fra lo potenze dell' Intesa e la
Germania. Le ostilità sono sospeso su
tutti i fronti alle ore 11 di oggi. Le prin-
cipali condizioni dell'armistizio- sono:
sgombero immediato del Belgio, della
Francia del nord, del Lussemburgo,
nonché dell' Alsazia- Lorena; sgombero
i)96
dei paesi della riva sinistra del Reno, da
occuparsi dalle truppe alleate, le quali
ocouperauuo pure Magonza, Cobleiiza
e Colouia, con tre teste di poute sulla
riva destra di 30 km. di raggio; con-
segna di 5000 cannoni, 25.000 mitra-
gliatrici, 1700 aci'oplaiii e altro mate-
riale bellico, di 5000 locomotive, 150.000
vagoni, 5000 camion» automobili, di tutti
i sottomarini, di G incrociatori di bat-
taglia, 10 corazzate di squadra, 8 incro-
ciatori leggeri, 50 cacciatorpediniere ;
rimpatrio immediato, senza reciprocità,
di tutti i prigionieri; ritorno delle truppe
tedesche nei confini orientali esistenti
al 1" agosto 1914; rinuncia ai trattati
di Brest-Litovski e di Bucarest; sgom-
bero d(dl' Africa orientale; restituzione
dell' oro russo e romeno ; riserva di-
qualsiasi riparazione di danni ; mante-
nimento del blocco. L' armistizio durerà
36 giorni con facoltà di x'i'oroga.
il. Berlino. — Il segretario di stillo
per gli aftari esteri Soli" manda un radio-
telegramma al presidente Wilson invo-
cando che siano mitigate le condizioni
dell' armistizio. Questo è 1' ultimo suo
atto di governo, poiché subito dopo si
dimette.
11 . Berlino. — Costituzione del nno\(i
governo composto di socialisti utticiali
e socialisti indipendenti, escluso ogni
elemento borghese.
12. Trento. — Kiconoscimcnto uffi-
ciale delle salme di Cesare Battisti, di
Fabio F'ilziedi Damiano Chiesa. I resti
dei primi due erano stati tolti dalla tb.ssa
dove evano stati sei)olti nel piazzale in-
terno del Castello del Buon Consiglila,
erano stati trafugati e gettati in una
fossa comune nel Cimitero.
12. — Sedute entusiastiche ai Par-
lamenti di Parigi e di lioudra i>ei- la
firma dell'armistizio, A Londra dimo-
strazioni deliranti: il Ke Ilaria alla folhi
dal balcone del palazzo Keale.
12. Ginevra. — I rap]n'eseutanti del
governo Serbo e del Consiglio nazionale
di Zagabria filmano 1' atto di costitu-
zione del nuovo stato serbo-croato-slo-
veno.
12. Vienna. — La Camera austriaca
tiene la sua ultima seduta. Poiché la
Costituzione non prevede il caso, la Ca-
mera toglie la seduta senza fissarne
un' altra.
12. Vietma. — 11 Consiglio di Stato
dell' Austria tedesca decide la forma
repubblicana e 1' unione alla Germania.
12. Berlino. — 11 governo tedesco
telegrafa al governo americano perchè
solleciti le disjiosizioni per intavolare
trattative di pace, avendo grande ansietà
di incominciarle,
12. — Le navi da guerra alleate entra-
no nei Dardanelli e si vanno ad ancorare
dinanzi a S, Sofia a Costantinopoli.
12. Washinf/loii. — Il juesidente
Wilson dà comunicazione al Congresso
dei patti dell' armistizio, aggiungendo
che le potenze alleate si accingono a
stabilire una pace rispondente ai desi-
deri del mondo e basata sulla giustizia
e che faranno intanto tutto il j>08sibile
jier vettovagliare i pojioli degl' imperi
centrali e aiutarli nei loro bisogni.
12. Washinf/ton. — Wilson, a un
nuovo appello del governo tedesco per
un sollecito invio di viveri, risponde
eh' egli è ben disposto ad aderire pur-
ché in Germania sia mantenuto 1' ordine
pubblico.
13. — La Regia Marina completa,
con lo sbarco a Lesina, l'occupazione
delle isole Curzolane.
13. Roma. — Il Sindaco e la Giunta
ricevono il sijida<*0 e gli altri delegati di
Fiume che recano un messaggio della
nobilissima città adriatica e rinnovano
nelle mani del sindaco di Roma il giu-
ramento che Fiume sarà italiana.
13. Napoli. — L'on. Arturo Labrio-
la, deputata di jiarte socialista indi])en-
dente, è eletto prosindaco della città.
13. — Anche il principe ereditario
di Germania ripara in Olanda ed è inter-
nato nel castello di Swalmeu, quindi a
Wieringen.
13. Belgrado. — Armistizio fra 1' Un-
gheria e gli eserciti dell' Intesa. Fra i
patti, (] nello che le trupjie tedesche, al
comando del maresciallo Mackensen,
abbandonino il territorio ungherese en-
tro 10 giorni.
14, Roma. — Trionfale ritorno del
Re Jilla cai» tal e.
aOiVLJVIE PIKNE per eanaioriis
DELLA FABBRICA ITALIANA —
Soc. Anon. WALTER MARTINY
^ ^ TORINO - Via Verolengo, 379 % ^
14. Mtininqen. — Abdioa/.ionc ilil
duca li«'riiiii»li» «li Siissouiii-MniiiiijirTi
e rinnn/i;i (1<'1 |U'ìucÌ|m' Ki-n«'st.o, erede
infsuhtivo del trono.
14. Prayit. — luanjjnra/.iono del-
/..iiu. insieme a \\x\ reparto di truppe
{iliMMieane, oc<Mipano la eitt:'^ per via di
trna. L' avv. liie.ardo L.ii:h- rhe il
C'oiisitrlio iiuzioiiale. di Zii>ial>ria a\eva
eontro ojrtii Imon diritto nominato Ctuite
r as.semhlea eostitnente «Iella nazione Suprenjo di Finme, J^ invitato ad alU)n-
tiinar.Hi; e il jien. Di San Marziino s' in-
.«edia al suo posto nel palazzo del Go-
vernatore.
17. — Le truppe italiane occupano
Tarvi.s.
18. — Con Regio decreto il cotite
Adeodato Uonasi è nominato i)re8Ìdente
del Senato e vicepresidenti il ])rinci])e
Fabrizio Col<»nna e
il conte Antonino Di
Prauipero.
18. — Con altro
decreto Real(^ l'ono-
revole AujiMsto Bat-
tajilieri è nominato
gottose gret. di stato
per i TrKSj)orti.
18. — Le truppe
belghe entrano in
Bruxelles, dove la
ritorno anche il bor-
j:r«»uiastro Max, re-
duce dalla priponia
in Germania.
li). — V\\ decreto
Reale mitiga i poteri
della censura in ma-
teria di stampa; al-
tro deci-eto abroga le
«lisposizioni eccezio-
nali contro i ])ropa-
latori di notizie false
sulla difesa del paese
e sulle operazioni
militari e contro i di-
sfattisti e « saltotatori » della guerra e
annulla gli effetti penali «Ielle sentenze
pronunciate in applicazione delle dispo-
sizioni nuMlesimc.
19. Roma. — All' Augusteo, in uu
czec«)-sl<ivacca la <p»al«' u«'lla sua |»ri]na
seiluta «lichiara «leca«luta la dinastia de-
gli Absburgo «lai trono di Boemia e co-
stituita la lib«'ra rejni'ddica «'zeco-slo-
vacca «li cui «>legg«^ presi«lente il d«)tt. To-
maso Masaryk.
15. — È i.stitnita una Commissione
incaricata «li constatare le violazioni del
diritto «Ielle genti
commess«'. dall' \\\-
•Btria nella guerra
contro r Italia e il
trattamento fatto «la
essa ai jirigioiiieri «li
gu«'rra.
1.5. Boma. — La
pop«)lazione fa acco-
glienze entusiasticlic
ai generali Diaz cBa
doglio clic arrivano
alla «-apitab'.
1'). JioììXI. — .\\-
riv«( «lei ]>rin«-ip«' Hi-
rasci Fuscimi «lai
Giajjpone, ch«' ha già
visitato il Re «!' In-
ghilterra e il Presi-
dente «Iella Repiib-
blica Francese.
15. Trento. — Ri-
torno soleniu' «l«'l ve-
scovo mons. Kn«lri-
ci, «la oltre un anno
e mezzo int<'rnato in
Austria.
1(5. Budapcit. -
r atto «li abdicazione al tr«)no di Unghe-
ria. L' arci<luca Giuseppe rinunzia al-
l'ufficio di vicario reale. Il giorno stesso
è proclamata la repubblica ungherese e
il conte INIichele Karolyi ne ò nominato comizio pronmsso dal Fascio parlamen
^riCHELE KaIìOI.VI
primo piesideate della llepiibbllea
Ungherese.
Re Carlo firma
presidente.
16. — Neil' Adriatico, tra Fola e
Fiume, r espl«)ratore Cesare Bossarol
aflbiula i)er 1' urto in una mina vagante.
Su 14S uomini di equipaggio, soltanto
30 si salvan«>.
17. — Il comandante «Iella 3' Arma-
ta, Duca d' Aosta, che da due giorni
aveva 8tabilit«) il quartier generale a
Barcola press«> Miranuir, fa ingresso
ti'ionfale in Trieste dove trasporta la
Bua resi«lenza.
17. Finme. — Le trupi)e italiane
(granatieri e fanti «Iella brigata Caser-
ta), al comando del geu. Di San Mar-
tare di «lifesa nazi«)uale i)«'r festeggiare
la vittoria, r«)n. Salandra ])r()nuncia un
importante disc«)rso nel «juale addita i
nuovi doveri che incomb«)n«) agli italiani
e rivela che nel maggio del 1915 il Re
aveva «leciso di ab«licare se il Parla-
mento non avesse accettato il principio
dell' intervento.
19. Puri(/i. — Anche il generale Pé-
tain, coman«lante in cai)o «lell' esercito
francese, è nominato maresciallo di
Francia.
19. — TiC truppe francesi della
X Armata, comandate dal marecoiallo
Pétain, entrano a Metz.
- B!^8 -
20. — Un decreto Reale istituisce un
Comitato interministeriale per i prov-
vedimenti del passaggio dallo stato di
guerra all(< stato di pace. Lo stesso de-
creto autorizza la spesa di 3 miliardi e
300 milioni i)er lavori e forniture di uti-
lità ])ul)l>lica.
20. Rama. — La Camera celel)ra il
comjnmento dell'unità della patria, in
solenne seduta. Il })residente Orlando
parla accolto da vivissime ovazioiù.
20. — Sono annunciate le i)erdite del-
l' esercito americano, durante la guerra.
zione e di vendita del mercurio e di
estrazione della chinina e Buoi jìrodotti
secondari. Istituisce le Direzioni gene-
rali dei monopoli industriali e del mo-
nopoli commerciali,
22. Trento. — Kimpatriiino il sin-
daco della città, Zipj)el e molti altri
consiglieri, internati dall'Austria a Linz.
L'amministrazione comunale di Trento
è rimessa in carica.
22. — Marinai italiani prendono pos-
sesso di gran parte della tiotta mercan-
tile austro-ungarica, rifugiata durante
I profu;,'hl belgi rimpatriano dall'Inghilterra a spese
del governo inglese.
Esse ascendevano, il j^iorno della firma
dell'armistizio, a 53.Ì69 morti, 17i).fi2.5
feriti, 3323 prigionieri e dispersi. Le
truppe americane lianno fatto 46.000 pri-
gionieri e jjreso 1400 cannoni.
21. — Le truppe americane entrano
nella città di Lussemlmrgo.
22, — Un decreto-legge presentato
oggi al Parlamento stabilisce, a decor-
rere dal giorno che sarà ulteriormente
fissato, i monopoli j)er la vendita del
caffè e suoi surrogati, the, zucchero,
petrolio, benzina, paraffina e altri oli
minerali, carbon fossile, alcool denatu-
rato, materie esidodenti, lampadine elet-
triche. Stabilisce il mono])olio di estra-
la guerra nel lago di Proklian, a nord
di Sebenico.
22. Bì'tixelles. — Trionfale ingres.vo
dei Reali del Belgio nella capitale. I
Reali accolti da intei'Uiinabili acclama-
zioni si recano al palazzo del Parla-
mento, dove il Re pronunzia il discorso
del Trono.
22. — La ilotta tedesca, composta
di .5 incrociatori da battaglia, 9 coraz-
zate di squadra, 7 incrociatori leggeri
e 50 cacciatorpediniere, va incontro alla
flotta inglese in alto mare, a 30 miglia
ad est dell'isola May. Le navi tedesche
ammainano la bandiera germanica, sono
circondate dalle navi inglesi e condotte
rABBRICA IMPERnEaBILI E TELE GOMMATE
DELLA SOCIETÀ ANONIMA
^ WALTER MARTINY ^
-^ TORINO - Via Sai lazzo, 88 g^
al sicuro a Scapa Flow, mare iutenio
dell'arcipelapjo delle Orcadi (a Nord del-
la Scozia). IntHiito giìi da ieri ora (•«>-
niiiifiata la c<»iis<'<ina dei sottoniarini iu
rajrioiie di 20 al «;i«>rno.
22. Bmìupest. — 1/ Arciduca fìiii-
ge))pe ottVe al jjo verno iin.gherese tutti
i suoi ))ossediuieiiti in rn^heria percliè
siano ri|>artiti fra il pojxdo.
23. Trieste. — Il governatore della
N'enezia (ìiulia scioglie il Comitato jngo-
>lavo di Trieste.
23. — Truppe italiane occupano Iiin-
sliruck e Landeck.
23. Jioma. — Alla Camera l' on.
Centurione accusa di tradimento i sena-
tori Cet'aly. Frassati e Paniz/ardi e i
deputati Sdorati, Falcioni, (Triolitti, e
Chiaraviglia. La Camera su richiesta
dell' on. Giolitti, appoggiata anche dal
Presidente del Consiglio, delibera la
nomina di una coniniissioue, scelta dal
Presidente della Camera, che nel ]»iù
breve temi>o jtos.sibile riferisca sulle
accuse e nella sera stessa informi sul-
r esito del ]»rimo esan)e dei docuir.cnli
che r on. Centurione afierma di posse-
dere. La Commissione in line di seduta
annunzia che l'on. Centurione non le lui
offerto sinora nessun elenuMitochele per-
metta di pronunciarsi sul fondamento
delle accuse : e il giorno do])o dichiara
unanime che dai documenti presentati
dall' on. Centurione non resulta alcuna
prova deUe accuse da lui espiesse. Il
Presidente della Camera dejdoia cìie un
deputato aldda portato alla Camera ac-
cuse così gravi destituite di fondamento.
^^.Aìnrroìu/ni (OUiuda). — L' ex-im-
peratore (ìugliclmo II delegailsuosccon-
dogenito, i)rinci[>e Kitel F<Mlerico di
Prussia, a )!i]»presentarlo in tutti gli
aft'arl di famiglia e ])atrinionia1i.
24. — l'atluglie italiane raggiungono
la Vetta d* Italia e il Pizzo dei Tre
Signori, inalzando sii quell'estremo li-
mite della terra italiana il vessillo tri-
colore.
24. Zfif/ahfìa. — Il Consiglio nazio-
nale jugoslavo proclama la riunM»ne di
tutti i territori jugoslavi alla Serbia e
al Montenegro.
2rt. — Decreto per il risarcimento dèi
danni di guerra.
25. — Visita improvvisa del Re a
Udine, quindi a (Gorizia.
25. Stranhìiìf/n. — Solenne ingresso
del maresciallo lY-tain. alla testa delie
truppe dell'armata del generale Gouraud .
2.5. Londra. — Decreto reale che
scioglie il Parlamento inglese. È questo il
parlamento più lungo che l' Inghilterra
abbia avuto da Cromwell in poi. Aveva
iniziato i suoi lavori dopo le elezioni
generali del gennaio 1911, riducendo la
durata della legislatura da 7 a r> anni,
ma a «ausa della guj'ri-a aveva di»vuto
prorogare ciiKjue volte la sua «'sistenza.
2;"!. Berlino. — Si aduna la Conferenza
degli Stati tedeschi.
2<). Ifovìd. — Alla Camera dei Dej)U-
tati il ministro Nitti espone la situazione
iinanziaria e le necessità economiche del
dopo guerra. L'esercizio 1917-1918 si
chiude con un disavanzo di H miliardi e
271 milioni: le entrate eftettl ve raggiun-
sero i 7 miliardi 496 milioni, con un
aumento sulle ])revisioni di 3 miliardi
7H2 milioni; le entrate per movimento
di cai»itali (prestiti interni ed esteri) 12
miliardi 77.") milioni, le si)ese effettive
25 miliardi 339 milioni. Le spese di
guerra finora pagate ammontano a 59
miliardi. Accenna alla imminenza di un
nuovo prestito (che ])oi non fu ])iù emes-
so). Quindi r on. Luzzatti, a nome di
altri 150 de])utati, svolge un or<line del
giorno che j)roi)ugua l' indipendenza po-
liti<'a dell'Armenia.
26. Roma. — Gli uffici della Camera
discutono una mozione dell' on. Vigna
]»er la convocazione della Costituente
e non l'ammettono alla lettura.
20. Zagabria. — Il Consiglio nazio-
nale jugoslavo approva la proposta di
atHdare al princii)e ereditario di Serbi»
Alessandro la reggenza dello stato jugo-
slavo. La deliberazione^ del Consiglio è
comunicata il 1° dicembro al Principe
che r accetta.
27. Roma. — La Camera udito un
notevole discorso dell' on. Orlando ap-
]>rova con voti 325 contro 33 un ordine
del gioriH) l?aizilai che approva l'opera
e le dichiarazioni del Governo.
27. Germaìiia. — Abdicazione dell' ul-
timo dei 22 Sovrani tedeschi, il principe
«li Schwarzburg-Rudolfstailt.
27. Jjitssemhurao. — La Grandu-
chessa chiede al rr«'sidente Wilson di
assumere la protezi«)ne del Granducato.
27. Budapest. — Poi<hè le truppe al
comando del maresciallo Mackensen non
hanno abluindonato il t«'rritorio unghe-
i-ese nei termini stabiliti dall'armistizio,
Ciemenceau ne chiede al governo unghe-
rese il disarnu» e l'internamento.
28. — Un «le«'reto firmato ieri sta))i-
lisce che la gi«>rnata di oggi, che alcìine
nazioni alleate jht iniziativa d<'gli Stati
Uniti hanno «b'signato come giorno di
ringraziamento e di preghiere peri' eiito
felice della guerra, sia anche in Italia
considerata eome giorno festiro.
^ 400 -"
28. lìomn, — Piirtonn y)pr r;ii- ^i e
Londra <il^^ oii. OiIhimIo <• Soiiiiitnt.
2S. l'aridi. — N'isita, «lì re. Giorgio
d' Iiifiliilteira, iic('()iiij)}ij;iiato dai tìyli, <'
accolto con caloyoRo luanifostazioiii.
28. Jìerna. — Accordo economico
italo-svizzero col quale sono re<j;olatc per
dieci njesi le importazioni dall'Italia in
Svizzera e il concorso finanziario da darsi
da un grn))po <li banche svizzere a lan-
cile italiane.
28. Ani eroìi.f/en (Olanda). — L'ex-
imperatore «li Gei-mania Guglielmo firma
un atto di l'inunzia ai diritti sulla coroiui
di Prussia e sulla corona dell'Impero
tedesco e scioglie tutti i funzionari e
soldati dal giuramento di fedeltà.
28. Czernoritz. — Il Congresso nazio-
nale della Jìucovina vota all'unanimità
la unione incondizionata al icgno di
Romania.
Dicembre.
1. — Enciclica del Sommo Pontefice
il quale compiacendosi della cessazione
delle ostilità invita a pubbliche preghiere
perchè la prossima Conferenza «Iella pace
ci dia una pace giusta e duratura.
1. lloma. — La Camera approva la
proroga dell' esercizio provvisorio, e il
progetto di legge (emen«lato dal Sonato)
per la concessione del diritto elettorale-
a tutti i cittadini che abbiaiu> prestato
servizio nell' esercito mobilitato : quindi
si aggiorna.-
1. Londra fa entusiastiche acco-
glienze a Orlando e Sonnino, al mare-
sciallo Foch e a Clemcnceau. Il giorno
appresso i rappresentanti delle tre po-
tenze alleate si riuniscono in conferenza
per gli accordi da prendere prima della
Conferenza della Pace; il secondo giorno,
3 dicembre, tengono quattro sedute.
1. Wierinfjen (Olanda). — Anche il
principe ereditario di Germsin'ia Gugliel-
mo rinuncia in modo esplicito e definitivo
ai diritti sulle Corone di Prussia e im-
periale.
1. Bucarest. — Ritornano alla capi-
tale il re e la regina di Komania, accolti
da entusiastiche dimostrazioni.
1. Podgoritza . — La Scupoina mon-
l('iM'i;rina proclaina la decadenza di m
NicMi'a e la i iuiiionc del Moiitenegn» allit
grande .lugoslasia.
2. Costa iiiiHopoli. — Marinari italiani
occuj)ano il i)a]azzo di Venezia, già .se<le
dell'ambasciatore della Repubblica Ve-
neta, poi usurpato dall'Ambasciata Au-
stro-Ungarica. Sarà d'ora in avanti sede
dell' Ambasciata italiana.
2. Washington. — A])ertura del Con-
gresso ; Wilson legge un nu-ssaggio. col
quale esalta l'opera degli Stati Uniti
nella guerra.
3. Parigi. — La Delegazione Nazio-
nale Armena proclama la indipendenza
«lell'Armenia nei suoi confini naturali e
storici e la notifica ai g«)verni alleati.
3. Costanìinopoli. — Il goveino turco
fa arrestare Enver pascià già ministro
della guerra. Talaat pasci.à Gran Vizir
e moiti altri influenti Giovani Tur^-hi,
4. Roma. — I ministri Bissolati e
Berenini dirigono all' Unione Socialista
Italiana una dichiarazione nella quale
spiegano il loro aperto dissenso «lai voto
e.spresso dalla Unione medesima per la
convocazione di una Costituente.
4. Madrid. — Dimissioni del gabi-
netto Garcia Prieto.
4. New York. — Partenza del presi-
dente Wilson per 1' Europa sul vapore
presidenziale Giorgio Washington.
5. Roma. — l)inanzi al tribunale
militare comincia il ju-ocesso conti-o gli
on. C/ivallini, Brunicardi, Dini e Buo-
nanno, e altri complici. Si trascina at-
traverso deplorevoli lungaggini e non è
finito mentre licenziamo queste pagine,
X)iìi di un anno dopo!
6. Lisbona. — Attentato, non riu-
scito, contro il presidente della Repub-
blica portoghese, Sidonio Paes.
7. Castelfranco Veneto. — Il Re passa
in rivista la 23* divisione francese.
7. San Sfarino. — Il Consiglio Ge-
nerale della Repubblica, avuto notizia
della occupazi(me di Ai-be. fatta dalle
truppe italiane, invia al sindaco della
ci:tà che fu patria del Santo Marino, fon-
«latore" della Repubblica, un messaggio
di saluto e di augurio che l' isola di
Arbe permanga unita alla madre })atria
Italia
Primaria Casa Italiana spedisce gratis riccliissimo 1
Catalogo con importanti premi e regali a tutti gli
acquirenti. — Scrivere alla Ditta: Stella Polare,
Via Stampa, 9, MILANO.
1. r,:i honi-ilizione della l)ati<lit'riv «lli-rtiv alla Lt'«ione Roniona. — 2. Arrivo a Roma <li
J-.pifacio IVssoa. presidente del Brasile, la Jiiajjsi" 191'-' {fot. Faontini). — :t. Il trioiilale iii'-re.vso
in Roma delle niippe viiu.rio.se, marzo l'.nni/oL FaoDtini). — 4. DimoHtrazioiii di Roma ai Keuerali
Dia/, e IJndofilio. — 5. Un' interesHaiite ;;ara di foot-ball «ium-iita a Villa liorjjhew tra lasqiuulra
Olìiwpin «li Kinnie e la Juri-nhn* di Roma. — U. .Arrivo a Roma del Re vittorioso redine dal
fronte. —7. 11 nuovo Ponte Sublieio inftUKiirat<i a Roma 1121 ai)rile li)I9. — «. UimostrazionH pa-
triottica contro lo «doperò generale, dinanzi al Miniwtero della Guerra, —9. La folla sotto 11
uuovu l'alazzo del l'arlamento.
{.Tutit fotografie Morano- IHacuUi: meno i "•"". •' - n).
— 402
7. Fiume. — lì Consiglio Nazionale
Ilaiiniio delibera di costituirsi in ente
politico indipendente e ii8»unieil governo
della libera città, ])orto e distretto di
Fiume.
7. Monaco di Baviera. — Ctìljjo di
mano dei eonmnisti bavaresi che obbli-
gano il ministro degli interni Auer a
dimettersi e tentano d'impadronirsi di
tutti i giornali della città. 11 giorno dopo
l' ordine è ristabilito,
8, Padova. — I reggimenti czeco-
slovacclii prestano giuramento al loro
nnovo stato, alla presenza del Re d' 1-
talia e di Borsky, ministro della repub-
blica boema in Italia. Quindi il Re con-
segna ai vari reggimenti le bandiere
donate da vari comitati.
8. Firenze. — Convegno nazionale
repubblicano.
8. Metz. — Ingresso solenne del Pre-
sidente della Rei)ubblica Poincaré, ac-
compagnato da Clemenceau e ricevuto
dai marescialli Focb, Joffre, Pétain,
Douglas, Haig e dal generale Persbing.
Il Presidente consegna a Pétain il ba-
stone di maresciallo.
\). Zara. — Sbarco della brigata Sa-
vona, proveniente dall'Albania; uno dei
reggimenti i»assa a presidiare Sebenico.
11. Berìia. — L' Assemblea Federale
elegge presidente della Confederazione
Svizzera per il 1!»19 il consigliere Gustavo
Ador, di Ginevra.
12. — Comincia la smobilitazione.
Sono mandate in licenza illimitata le
classi dal 1878 aj 1884.
13. Roma. —Al Senato, discutendosi
l'esercizio provvisorio, il ministro Meda
difende la])olitica economico-finanziaria
del Governo.
13. Brest. — Arrivo del i)rea;idente
Wilson, scortato dalla ilotta americana
e dalle squadre francese ed inglese an-
dategli incontro. Riparte la stessa sera
con treno speciale per Parigi, dove arriva
laniattina dopo accolto con dimostrazioni
frenetiche .
13. Treviri. — I plenipotenziari alleati
e germanici Armano un accordo addizio-
nale col quale l'armistizio è prorogato
fino al 17 gennaio e si aggiungono altre
condizioni all'accordo dell' 11 novembre.
13. Cristiania. — Il governo annuncia
che anche la Norvegia ha rotto i raj)-
porti con il governo di Lenin e il perso-
nale della Legazione Norvegese ha la-
sciato Pietrogrado.
14. Sardegna. — Gunaris, ex-presi-
dente del Consiglio greco, allontanato
dalla Grecia e internato in Corsica, rie-
sce a fuggire con altri greci e sbarca a
Santa Teresa, ma le autorità di Sassari
arrestano i fuggiascbi.
14. hif/hUterra. — Prima giornata
delle elezioni jioliticlie, vi partecipano
I»er la prima volta le donne. I soldati
ingle.si che sono in Francia, in Germa-
nia, in Inghilteira votano ugualmente
consegnando le schede suggellate a «ili
ufficiali. Quelli che sono in paesi lontani
hanno potuto votare per procura.
14. — Magonza è occupata dai fran-
cesi, Coblenza dagli americani, Colonia
dagli inglesi.
14. Lisbona. — Il presidente della
Repubblica Sidonio Paes è ucciso a
revolverate, mentre sta j)er partire per
Oporto. L'assassino è ucciso dalla folla.
Il ministro dell'interno Tanjagnini as-
SMme la presidenza interinale.
14. Budapest. — Il maresciallo Ma-
ckensen di passaggio alla stazione è
arrestato dagli ungheresi e internato.
14. Pietrogrado. — Anche la lega-
zione danese lascia la Russia.
15. — Un decreto L. T. sojiìu'ime i
commissariati generali per le Armi e
Munizioni e per 1' Aeronautica e ne tra-
sferisce le attribuzioni ai ministeri del
Tesoro e dell'Industria, Commercio e
Lavoro, presso i quali sono istituiti due
nuovi Sottosegretari di Stato. 11 nuovo
Sottosegretario al Tesoro è nominato
subito, con decreto del 16, nella perspna
dell' ing. Ettore Conti: (luello per l' In-
dustria sarà nominato i)iù tardi. ■
. 15. Roma. — Al Senato, il problema
militare e la questione dei monopoli sono
esposte dai ministri Zuppelli e Nitti.
Dopo un elevato discorso dell' on. Or-
lando, il Senato approva per acclama-
zione un ordine del giorno Scialoja col
(piale confida che 1' opera dei delegati
italiani al Congresso della Pace assicu-
rerà il sicuro comj)imento delle aspira-
zioni mizionali e la tutela degli interessi
materiali e morali dell'Italia; quindi
vota un indirizzo di riconoscenza al Re
e sospende le sedute.
IH. — Decreto Reale che autorizza
il ministro dei Trjlsporti a riammettere
in servizio i ferrovieri che furono eso-
nerati nel 1907 e nel 1914 per avere
partecipato agli scioperi.
16. Battaglia, presso Padova. — Il
dott. Tommaso Masaryk, presidente
della repubblica czeco-slovacca, giunto
con la figlia alla stazione di Padova, è
ospite del Re nella villa Italia, dove
egli ha stabilitoli suo quartier generale.
Il giorno dopo passa in rivista le truppe
czeco-slovacche ancora in Italia e ri-
parte direttamente per Praga.
- 403 —
Helsingfors è sgombrata dai guziuue alla Conferenza di Parigi è costi-
tuita da Pasic, Trumbic e altri.
21, — Il Re d'Italia e il Piiticipe
Unibert»), jiaitili iori soia du Parigi, si
recano a Wi-diin, quindi a Lil>iu nel
Belgio ])«'!• visitiii-e il quai'tior generale,
delle truppe, italiane in Francia, che
Itassano in rivista, il li*"' abbraccia Pep-
l»ino Garibaldi clic gli lia dato il ben-
venuto con n«d»ili pande. Alla rivista
assiste andie il re Alberto del Belgio
venuto a salutare il nostro Re. La sera
il re Vittorio Ema-
16. -
tedeschi
17. Padova. — Il gen. Piccione, che
comandava il corp«> d'annata czeco-
slovaeco al nostro fronte, è nominato
comandante in capo delle truppe della
nuova repul>blica: quindi jiarte il giorno
stesso i»er l*raga insieme al presidiente
dott. Ma.saryk.
17. Padova. — Il Presidente della
repubblica Czeoo-slovacca Masarvk. pri-
ma di lasciare l'Italia, «lirigc iill* ou.
Sonnino un lungo
telegramma espri-
n)en«Iogli la grati-
tudine sua verso il
Governo italiano
per il concorso da-
to alla costitnziiiiie
d<-lla repuld)li(:..
18. — Il Re iul
}>rincipe ereditario
parte per Parigli ;
alla sta/ione di 'l'o-
rino si uniscono a
lui i nnnistri Or-
lando e Sonnino
venuti «la Roma.
18.— Sonoiuib-
Idicate le cifre «Iel-
le per«lite eftettive
tedesche fino al
giorno dell' armi-
Mizio: UiOOOOO
morti, 4 164 OOa fe-
riti. lO.SOOO man-
• anti e (J18 000 pri-
gionieri.
19. Parigi. —
Arrivo del Re
d' Italia c«d Prin-
cipe E r»' «li tarlo,
accolti con grandi
dimostraziiMii di entusia.smo
giorno il Re si reca a far visita al Pre-
sidente Wilson il quale gliela restituisce
il giorno a]*pre880.
20. — I territori delle provincie di
Bergamo, Como e Novara sono dichia-
rati territorio esterno alle retrovie.
20. Parigi. — Il Re d' Italia e il
Principe partecipano a una colazione
otlerta dal ministro Pichon e ad un rice-
vimento air Hotel de Ville, dove il Re
l>ronnncia un commosso discorso sul-
l'amicizia italo-francese («Fratelli, non
nuele riparte di-
rettamente per
r Italia. Il giorno
dopo, passando da
IM odane, invia un
caloroso messag-
gio di .saluto al pre-
sidente Poinc4iré.
22. Bologna. —
Convegno del Par-
tito socialista ntli-
cial««.
22, Polonia. —
:Manifesto «Iella
gi'an«le maggi«M'an-
/a «lei partiti po-
lacchi che rivendi-
ca per la Polonia
indii)en«lente il suo
antico porto «li
D.anzica.
23, Roma. —
Ritorno del Re e
del Principe Ere-
«litario provenienti
«lalla Francia, Con
lo stesso treno ri-
tornano Orlamlo e
Villa.
23, Roma. — Il
stesso Consiglio Comunale conferisce ])er ac-
L'incendin della " Rin.nscentp „
(già nego/.io dei Friitelli Bocconi)
a Milano (25 dicembre 1918),
clamazione a Wilson la cittadinanza ro-
mana,
23, Germania. — Disordini sangui-
nosi a Bertin«> e in Vestfalia, I marinai
che «lai princijno «Iella rivoluzione si
trovavano a B«>rlino e dovevano esseiM'
ora rimandati alle loro guarnigioni,
arrestano improvvisamente i ministri e
poi li rilasciano dop«) aver ottenuto
«juanto chiedevano. Nascono conflitti fra
hi truppe fcd«'li al governo da una parte
e dall'altra i marinai e gli estremisti o
•essate mai «l'amarvi»). Quindi si reca spartachiani capitanati da Liebknecht,
all' Acca«lemia delle Iscrizioni e Belle
Lettere che tiene seduta in suo onore.
20. Belgrado. — Nuovo gabinetto
jugoslavo, presieduto da Protio; mini-
litro degli afi'ari esteri Trnmbio. L» dele-
I combattimenti jtroseguono anche il
giorno appresso tinche il 29 il governo
riesce a ristabilire 1' ordine.
24. — È tolto il divisto di «iroola-
tion« degli automobili in Italia.
— 404: —
25. Mlìdìio. — Per onnsn ij^nota, ina
assai pruhabiliiionte dolosa (beneli<^ i jie-
liti l'abbiano ]iiù tardi escluso) un in-
*tru<;ge coiii])l("taìnontc il pa-
La Rinasceute >
cendio di
li' Annunzio o alla monioria di Cosare
Battisti e di Fabio Pilzi.
80. Parigi. — Alla Camera Clenien-
ceau parlando delle iniininenti dixcus-
siuui per la jjace fa qualelie riserva sui
14 ]>unti di Wil-
son e e o n fé s s a
eh' egli i)ersonal-
niente resta fedele
al vecchio sistema
delle alleanze, e
dell'equilibrio eu-
ropeo. La Camera
gli vota la fiducia
respingendo un
emendamento <la
lui non aeeettato.
<-on voti 398 con-
tro 96, Questa se-
duta, in cui ?• stato
votato il bilancio,
ha durato 24 ore ed
è la più lunga clic
abbia tenuto la Ca-
mera francese.
81. — Con de-
creti reali souo ac-
cettate le dimis-
sioni dell' on. Jiis-
solati e (luelle )>rc-
eedentemente date
])er ragioni di fa-
miglia dell'on. Da-
r' : e si ])rovved<'
alla sostituzione di
qjiest' ultimo con
la nomina dell' on.
Ivanoe Bonomi a
ministro dei La-
vori Pubblici e alla
s(»stituzione <lcl
]>rimo affidando al-
l' on. Zu]tpelli mi-
nistro della Guerra.
V interim del uiini-
stero dell'Assi-
stenza militare e
delle pensioni di
guerra. L'on. lic-
renini, di cui ])ure
erano state annunciate le dimissioni,
non insiste in tale proposito.
31. — Le elezioni inglesi hanno dato
un schiacciante superiorità al ministero.
Dei 350 candidati presentati dal partito
liberale, soli 28 riescono eletti: cade
anche Asquith insieme a tutti i suoi
luogotenenti. Il partito laburista, ben-
di questa regione con la Ro- che i voti operai siano cresciuti di circa
3 milioni, non guadagna che 35 voti, e
30.. — Il Re con cede di mof li jjrojprio la cadono tutti i suoi candidati rivoluzio-
medaglia d' oro al valore a Gabriele nari e pacìtiati,
lazzo della Società
già dei fratelli IJoc-
coni, inaugurato
pochi giorni pri-
ma. Circa 8 mi-
lioni e mezzo di
danni.
25. Dnnziea. —
Arriva sopra un
incrociatore ingle-
se Paderewski i)re-
sidente dei mini-
stri della Rei)ub-
blica j)olacca e si
reca a Posen, dove
i i)olacclii insce-
nano grandi dimo-
strazioni.
26. Roma. ■— Il
Comitato di aziono
dei postelegrafoni-
ci che preparava
una agitazione del-
la classe, in seguito
ad aiti danienti avu-
ti dal Governo, de-
libera di sospende-
re y agitazione.
27.— Il Coman-
do Supremo del-
l'Esercito con sua
ordinanza commi-
na gravi pene a
chiunque passi o
tenti di passare la
linea d' armistizio
senza speciale au-
torizzazione.
27. li orna. —
Dimissioni del mi-
nistro Bissolati.
28. Posm. — Le
dimostrazioni per
Paderewski dege-
nerano in conflitti
fra polacchi e tedeschi. Le truppe te-
desche sono disarmate. I polacchi oc-
cupano tutti i servizi x>^i^^lici e pro-
clamano la riunione della Posnania alla
Polonia.
29. Bucarest. — Una commissione
inviata dall' Assemblea Nazionale della
Transilvania, presenta al Re l' atto di
unione
mania.
Gabriele d'Annunzio parla dopo la consegna
della medaglia d'oro.
iOo
Lloyo Cìeorgk
Caricatala di Lodo (Aldo Fiiizij.
(Dui llttto dtl Carlino).
Gennàio 1919.
1. — Da ogjii è abolito lo stjito di
guerra in tutte le provincic del Reguo
trtinue le provintie venete.
J. Parif/i. — 11 ]>resident»^ Wilson,
insieme alla moglie e alla figlia, parte
])er r Italia. Arriva alle 11.30 del 2 a
Hardoueccliia ove è a riceverlo il Prin-
oij)e di Udine; <iuindi a Torino e a Ge-
nova dove il treno reale che lo trasporta
fa brevi8.'«inie fermate.
1. — Al forte di Bard (Torino) am-
mutinamento di 152 detenuti militari
che riescon») ad evadere ma sono tutti
ripresi in brevis.^imo termine.
2. — Il Consiglio dei Ministri, su
parere dei ('api di Stato Maggiore del-
l' Ksereito e della Marina, ]>rega S. M.
il Ke di fregiarsi <lel supremo grado
leir Ordine Militare di Savoia e di ae-
■ .ttare una jìarticcdare distinzione di
-iierra che il Sovrano stesso sceglie
nella Cro<-o di Guerra.
2. — Il Consiglio dei Ministri deli-
bera di cn*are presso il ministero del-
l' Inteino un utlicio <liiett«) «la. un s<»t-
tf»Regretario di stato per coordinare in
relazione al Comando Supremo i vari
servizi <MVÌli nei territoei occupati; e
nomina alla nnova cari<-a di sottosegre-
tario l'on. avv. Giuseppe Paratore, de-
putato.
3. — Sono accettate le dimissioni
dell' on. Gallenga-Stuiirt, sottosegreta-
rio di stato ])er la lu-opaganda all'estero
e per la stampa. Con lo stesso giorno
cessa di funzionare 1' l'ttìcio di propa-
gaiula all'j'Sten). ma alcuni dei servizi
relativi sono affidati temy>oraneamente
al ministero degli Aftari Esteri.
3. Roma. — Arrivo del ])residente
Wilson con la moglie e la figlia salutato
da enorme folla acclauuuite. È ospite
del I?e al Quirinale. liicevimento alla
Camera in seduta solenne cui j)arteci-
]»am) il Re e i Senatori. Alla sera juanzo
di corte con i brindisi del Re e del Pre-
sidente. Alla sera ricevim<Mito in Cam-
])idoglio dove Wilson è acclauuito cit-
tadino di Roma.
4. Roma. — Il presidente Wilson si
reca al Pantheon, poi a una seduta
straonlinaria dell' Accademia dei Lincei
(di cui ò socio straniero); nel ]»onu?rig-
gio visita al Sommo Pontefice. Alla sera
partenza per 1' Alta Italia.
5. — Decreto L. T. che disciplina
la concessione dei sussidi di disoccu-
pazione.
5. Roma. — Arrivo della nussione
Senussita capitanata da Sidì Kedaa,
fratello del Gran Senu.s8o ; la quale il
giorno appresso h ricevuta solennemente
al ministero delle Colonie e quindi dal
presidente Orlando.
.5. Genova. — Il presidente Wilson
proveniente da Konui si ferma i)Oche ore
l)er un omaggio ai nu)numenti di Maz-
zini e di Colombo e una visita al Pa-
lazzo Municipale : (luiiuli riparte per
Milano.
5. Milauo. — Arrivo del presidente
Wilson. Riet'vimento a Palazzo Reale,
(|uindi in Mimi(Mi>i(); pranzo e spettacolo
al teatro della Scala. Partenza per To-
rino,
5. Berlino. — Disordini sanguinosi
provocati dai comunisti o 8])artachiani
i quali s' imi)adroni8cono dell' Agenzia
Wolff, del Vitnrnrts/ e di parecchi altri
giornali, della. IJama <lell' Impero e di
altri istituti. "Ma i tentativi di sommossa
comunista non sono ai>poggiati «lalla
folla la (piale anzi i)rende le «li tese «lei
Governo. Tuttavia i combattimenti nelle
vie proseguono per diversi giorni.
TALMANE
Ab bATTE
40G
6. Torino. — Visita del presidente
Wilson, al quale in Municipio h confe-
rita la cittadinanza di Torino e di (juasi
tutti i comuni del Piemonte di cui oltre
uu migliaio di sindaci sono venuti per-
sonalmente a fargli omaggio. Colazione
ofterta dal Municijuo nelle sale dell' Ac-
cademia Filarmonica, Ricevimento alla
Università dove il Presidente parla dalla
cattedra. NqI pomeriggio partenza per
la Fi-ancia.
6. Tripolitania. — Giunge notizia
che le popolazioni di Agelat, St)vnian e
Zavia lianno fatto atto di sottomissione.
L'oasi di Zanzur b rioccupata per desi-
derio degli abitanti,
6. Belgrado. — Una nota del governo
Serbo ai governi dell' Intesa annuncia
che il principe Alessandro di Serbia ha
accettato l'unione dei serbi, dei croati
e degli sloveni dell' ex-monarchia au-
stroungarica alla monarchia serba la
quale assume il titolo di lieguo dei
Serbi, dei Croati e degli Sloveni, annun-
cia pure che in seguito al voto dell' As-
semblea nazionale del Montenegro Re
Nicola e la sua dinastia sono dichiarati
decaduti e il Montenegro è riunito alla
Serbia.
7. lioma. — La missione Senussita
è solennemente ricevuta dal Re.
8. — Una rotta dell'Arno in piena ca-
giona gravi danai nella provincia di Pisa.
La ferrovia Pisa-Livorno ti interrotta.
8, Praga. — Attentato mancato con-
tro Kramarz, presidente del Consiglio
czeco-slovacco.
8. Washington. — La Commissione
dei Crediti della Camera ai)]>rova lo
stanziamento richiesto per cablogram-
ma dal presidente Wilson di 100 milioni
di dollari per soccorrere le popolazioni
europee, eccettuate quelle germaniche.
10. Fola. — Esumazione della salma
del martire Nazario Sauro.
10. Londra. — Il Consiglio dell' eser-
cito pubblica un'ordinanza la quale sta-
bilisce che il reclutamento dell' esercito
regolare inglese sia ripreso in base alle
disposizioni vigenti lu'ima della guerra.
10. Buenos Aires. — È proclamato
lo sciopero generale. Saccheggi e con-
tlitti con numerose vittime.
11, Milano. — L' on. Bissolati che
doveva tenere al teatro della Scala un
discorso sul suo programma di rivendi-
cazioni italiane', non può parlare per i
tumulti del pubblico.
11. — Anche la Piave straripa.
11. Berlino. — Dopo un sanguinoso
assalto, le truppe governative ritolgono
agli spartachiaui gli uffici del Vnrw&rts !
12. Fiume. — Gravi tumulti provo-
cati dagli agitatori croati e serbi.
12. Parigi. — Il maresciallo Foch,
ueir aderire al riuìpatrio delle truppe
ausiliarie italiane in Francia, incarica
il gen. Di Robilant di ringraziare il
governo italiano per i servizi resi dalle
truppe medesime.
12. Lussemburgo. — Mo\imcnti re-
pubblicani nel Granducato.
12. Berlino. — Fine dei disordini
si)artachiani con l' arresto dei i)rinci-
pali capi del movimento. I morti du-
i-ante i disordini salgono a 400, i feriti
a oltre 1000.
12. Banzica. — I polacchi assumono
il governo della città e il comando della
guarnigione, dichiarando che la desti-
nazione Tiltima della città sarà decisa
dalla Conferenza della Pace.
13. Boma. — Il ministro Nitti, rice-
vendo il Comitato che reca un' oflferta
dei funzionari civili e militari di oltre
300 000 lire per 1' Opera Nazionale prò
combattenti, pronunzia un iniportante
discorso nel quale riassume i piìi. urgenti
doveri del Governo e della Nazione.
13. Arabia. — La città santa di
Medina capitola al re dell' Heggiaz.
15. — È soppressa da oggi in tutta
Italia la organizzazione militare della
mobilitazione industriale. Tutti gli sta-
bilimenti ausiliari riprendono intiera au-
tonomia.
15. Boma. — Il Senato in seduta
segreta delibera la nomina di una com-
missione che studi la riforma dell'alto
consenso, introducendovi anche l' ele-
mento elettivo e riferisca entro tre mesi.
15. Lussemburgo. — La Grandu-
chessa Maria Adelaide abdica a favore
della sorella Carlotta che le succede sul
trono.
15. Berlino. — Liebknecht è arre-
stato ; mentre lo conducono in carcere,
tenta di fuggire ma una guardia lo uc-
cide con una fucilata. È pure uccisa,
linciata della folla, Rosa Luxemburg il
cui cadavere gettato nella Sprea è ritro-
vato soltanto dopo vari mesi.
16. — Il jjiroscafo francese Chafroi,
j)assando nello stretto di Messina fra
Scilla e Cariddi, urta in U7ia mina stac-
cata dagli ormeggi e affonda rapida-
mente: circa 500 vittime.
16. Treviri. — L' armistizio con la
Germania è prorogato di un mese, ma
l'Intesa imi)one nuove condizioni : ces-
sione di macchine agricole, punizione
dei colpevoli di sevizie contro i prigio-
nieri russi, restituzione del material©
asportato dai territori invasi.
16. lìio de Janeiro. — Morto di Ro-
ti riguez Alvps, ])rpsi(leutP del Brasile.
17. Parigi. — I rapiursnitaiiti delle
grandi ])otenze alleate e associate deli-
lierano che le sedute della Conferenza
non saranno piibblielie, ad eecezione
delle sedute jilenarie alle quali di regola
sarà ammessa la stamjia.
SONNINO
Caricatura di La-lo (Aldo Finzi).
^l^i^l Utilo ilei l'urlino).
18. Roma — È risolta la crisi ministe-
riale latente da tempo eon l'aceetta-
zione delle dimis.sioni dell' ou. Saeehi da
miuistn» di Grazia e Giustizia, dell'ono-
revole Nitti dal Tesoro, del gen. Zui)»'lli
ilalla Guerra, dell' on. iMiliiini dall'Agl-i-
'•oltura, dell' ou. Villa dai Trasporti, e
I on la nomina dell' on. Faeta alla Gra-
zia e Giustizia, dell' on. Stiingher al
Tesoro, del gen. Caviglia alla Guerra,
dell' on. Girardini all' Assistenza Mili-
tare e Pensioni di Guen-a, dell' on, Kie-
eio all'Agricoltura, dcilTon. De Nava ai
Trasporti. In(dtre è deliberata la isti-
tuziiMie dell" ufficio di Vicepresidente del
Consiglio, fì pure creato il Ministero
per la ricostituzione delle terre già in-
vase, cui viene chiamato 1' on. Frade-
letto, restando soppresso il Commissa-
riato dei Profughi.
18. — Il Consiglio dei Ministri inte-
gra la Delegazione italiana alla Coute-
reuza della Pace con la nomina degli
on, Salandra e Barzilai.
18. — Il generale Lord Cavan, co-
mandante delle truppe inglesi in Italia,
prima di lasciare il nostro pae.se, dirige
una cortese lettera di ringraziamento
e di ammirazione al Generalissimo Ita-
liano.
18. Parigi. — Nelbi sala dell' Oro-
logio del ministero degli Esteri al Quai
d' Orsay ^, tenuta la seduta inaugurale
della Conferenza della l'ace cui parte-
cipano 66 delegati <li paesi alleati o
associati. Pronuncia il discorso inaugu-
rale il Presidente della Rei)ubbliea Poin-
caré: quindi su pi-oposta <lel Presidente
Wilson cui si associano Lloyd George
e Souniuo, è nominato Clemcuceau a
presidente della (Conferenza.
19. lioma. — Partenza per Parigi
degli on. Orlando, Salandra e Barzilai,
delegati italiani alla Couferen/.a della
l'ace. Gli altii due delegati, on. Sonuiuo
e on. Salvago Raggi, sono già a Parigi,
ove hanno partecipato alla seduta inau-
gurale di ieri,
19. Fiume. — Nuovi disordini provo-
cati da soldati croati e francesi.
19. Portot/ùUo. — Una insurrezione
monarchica scoppia simultaneamente in
Oporto, Braga e Vizeu: ne è alla testa
il col. Paiva Conceiro, Il movimento si
<\steude e ad Oporto si costituisce un
governo ])rovvisorio in nome del Re
Manoel, Ma fuori del Portogallo setten-
trionale l'iusurrezionc uou ha fortuna, e
a Lisbona i moti scoi)piati il 23 sono im-
mediatamente domati dalle forze repub-
blicane coadiuvate dalla cittadinanza.
20. Soma. — }/ Onsercalore Pomano
e gli altri (luotidiani della Capitale pub-
blicano l'appello e il programma del
nuovo * Partito Popolare Italiano», do-
cumento che ha la data del 18,
.20. — L'emiro dell' Afganistau è as-
sassinato.
21. — Il Governo concede un assegno
annuo di 200.000 lire all'Associazione
Nazionale fra i mutilati e invalidi di
guerra, con sede in Milano.
21 Parigi. — Giunge il presidente
Preferite ovunque e sempre
^ la Crema per Calzature
LION NOIR
Soc. An, Italiana, - Capitale L. 3,000,000,
MILANO - Via Trivulzio, 18 - MILANO •
— 408 —
della Confederazione avizzoia, Ador, per
conferire con gli uomini di stato che si
trovano colà per la Conferenza della
Pace.
21. Dublino. — Nel municipio si adu-
nano i <leputati irlandesi che si costi-
tuiscono in assemblea costituente, rinno-
vano la dichiarazione d' indipendenza
della rej)ubblica irlandese e ai)j)rovano
un proclama alle libere nazioni invo-
candone l'aiuto. Le discussioni si ten-
gono nominalmente in gaelico. n)ai)oichè
tale lingua è dai più incompresa, cflet-
tivamente in francese.
21. Madrid. — Alle Cortes il Presi-
dente del Consiglio j)resenta il disegno
di legge sulla concessione dell'autonomia
alla Catalogna.
21. Lisbona. — Il governo impone
un tributo di guerra alle popolazioni di
Oporto, di Braga e di Vizeu, iibellatesi
nel recente tentativo monarchico.
22. Veglia. — Il popolo dell' i.s»tla,
riunito in comizio sulla piazza del Muni-
ci]do, riafterma la sua volontà jdebisci-
taria di essere riunita all'Italia.
22. Parigi. — I capi di governo «• i
ministri degli Esteri delle grau<li i.o-
tenze, (che costituiscono il cosi<idctt()
Consiglio dei Dieci), su i>roi)Osta di
Wilson, invitano nelle isole dei Principi
nel mar di Marmara per il 15 febbraio
a un convegno con i rajjjtresen tanti delle
potenze alleate i rapi)rescntaiiti di tutto
le organizzazioni che esercitano un'au-
torità civile e militare in Russia. Ma lo
strano progetto non ha alcuna effettua-
zione.
22. Parigi. — Ee Nicola del Monte-
negro, col consenso della Conferenza
della Pace, dirige una lettoni al suo
popolo invitandolo ad aspettare trau<juil-
lameute la prossima occasione <li pro-
nunciarsi liberamente sulla forma del
governo.
23. — Un deci-eto L. T. autorizza la
fabbricazione- e l'emissione di moìjete
di ferro-nichel da centesiuu 5, di cui
però non sarà piìi lattala coniazione per
difficoltà tecniche.
23. Berliìio. — 1 rcsnluiLi diJiiiilivi
delle elezioni i)er 1" Assemblea Co.^ti-
tueute danno su 421 deputati «detti:
popolari e tedeschi uaz. 31, centro 88, de-
mocratici 77, socialisti maggioritari IH4,
indipendenti 24, indipendenti fuoji par-
tito 11, tedescbi popolari 23.
24. Boma. — Il ministro delle Poste
e dei Telegrafi comunica con ordine di
servizio a tutto il personale che il Con-
siglio dei ministri ha oggi approvato gli
attesi provvedimenti economici » £*vore
del personale stesso. Sono pure condo-
nate lo punizioni inflitte in seguito alle
passate agitazioni.
24. Parigi. — Riunione del Consiglio
Superiore «li Guerra pei- d«M'i<lere su la
smobilitazione e 1' entità degli effettivi
da mantenere sul IVoiite occi«lentale. Il
Consiglio decide pure «li i-acctmiandare
ai governi interessati la istituzione «li
una medaglia e di un nastrino identico
per tutte le trn])pe che hanii«» pre8<) parte
alla guerra. Quindi i i-a]>)»r<'sentauti delle
grandi potenze «leliberano di i)ubbli«'are
una «lichiarazione con la quale stigma-
tizzano i tentativi di alcune iiopolazioni
(l)olacchi, jugoslavi, cecosl«)vacchi) «li oc-
cupare con forze ai-mate i territori con-
testati, ammonendoli che tali arbitrarie
occupazioni saranno «lalla C'oufeieuza
considerate come prosecuzione «li insuf-
ficiente diritto.
24. Parigi. — Sazonof ministro degli
esteri del govern»» della Russia jueridio-
nalee il x>riucìpe Ijvof protestano contro
il progettato convegno dell'isola dei
Princii)i.
24. Parigi. — Impiovvlso sci«)pero
del personal*' delle ferrovie sotterranee,
dei tram e iìo^W autobus. Cessa il giorTio
appreHs«», avendo il g«)verno «)rdinato la
reijuisizione delle reti ferroviarie e del
materiale.
25. — Decreto L. T. «dio sopprime
l'imposta sui n«)]i combattenti.
25. Marburgo. — Violenze delle trii]»-
pe jugoslave contro la pojiolazione te-
desca che manifesta la sua intcnzi«)ne
di essere riunita all' Au.^itria tedesca.
Fra i tedeschi 17 son«> uccisi e 170 feriti.
26. — I)e<'reto L. T. che proroi:.a la
sessione «lei Parlament«».
2t). Roma. — Una «drcolara «lei mi-
nistro della Guerra ri«M»r«la a tutti i
militari l'obbligo di non paitecipare a
jìubbliche nuniifestazioni.
26. T^>'k-ÌQ. -— Viu incendio distrugge
gran parte del palazzo dell'Ambasciata
«l'Italia.
i28. Bologna. — Asseml)lea del C'ori-
.'^iglio Nazionale della Confederazione
del Lav«)ro.
28. Jiio de .hiìieiro. — 11 conte Ales-
sandio Bosdari, pi-imo ambasciatore ita-
liano al Brasile, presenta le sue creden-
ziali al vicepresidente della Rej»ubbli<'a.
29. Boma. — Un decreto reale sta-
bilisce clie sino alla pubblicazione della
pace vi sia un vicepresi d<>nte del C«)iw
sigilo il <|uale nel caso di ass«;nza del
regno del presi«lente ne eserciti le fuur
zìoni, cumulando anche l' utlìcio «li nu-
nljstro '4à inUrium dell' iii|*erjM). A ìaìa
40i)
carica h iionvinato l'on. Villa, il ({uale
l)Pi'ò aniiiialatosi non può mai eserci-
tarla «li tatto.
31. Ifoìtìd. — Il presidente della
Croce Kossa Italiana consojina alla Ke-
^ina Klena e alla^ Ii<'.!ii»:»' Ma<lrp le in-
sejj;nc dell» croco al merito.
Febbraio.
1. Trirsic — Visita di una «leputa-
zione di sindaci veneti alla sorella adria-
tica liberata.
1. Tricslc. — Tentativo di sciojjero
ilei ferrovieri della Venezia Giulia, rigo-
rii.>*ainente contrastato dall' autorità mi-
litare.
1. Vieuna. — Il Consiy;lio dell'Au-
Btria tedesca accoglie alla unanimitA, il
disegno di legge da presentarsi all'As-
semblea Nazionale per l'unione colla
(iermauia.
2. — Il Re visita le priucijjali loca-
lità dell' Istria, dove giunge sempre im-
]<rovvÌ8amente. Il 2 è a Cai)odistria e
a Parenzo, il 3 a Pola.
2, Parigi. — La commissione della
Conferenza della Pace incaricata dello
studio del regime internazionale dei por-
ti, dà principio ai suoi lavori, nominando
a suo presidente Fon. Crespi, ministro
italiano degli ai)provvigionamenti.
2. IiifjhiUerra. — Gravi scioperi spe-
cialmente a Londra, dove l'astensione
completa dal lavoro degli operai delle
ferrovie sotterranee paralizza ogni mo-
vimento. Scioiiero dei metallurgici in
Scozia. Altre agitazioni 0])eraie a Belfast.
2. Russia. — Le truppe bolsceviche si
impa<lrojiisr()ii() di Kiew : il governo del-
l' Uci'aina si trasferisce a Vinniza.
3. — Un comunicato otHciale stabi-
lisce l'ammontare delle spese di guerra
pagaie, sino a tutto novembre l'JlS iu
i8 miliardi tì)0 milioni.
3. (j'eiiora. — In un convegno fra i
rapjMi'seutanti delle organizzazioni in-
ilnstiiali e operaie dei maggi«n-i centri
d' Italia si conviene la riduzione delle
ore. di lavoro a 4S settimanali, da ap-
plicarsi non oltre il 1*' maggio per le
industrie m<*ccaniche e non oltre il 1" lu-
^'lio per le industrie a fuoco continuo.
ò. Zdtjahrut. — Un'assemblea stratu-
dinaria del Partito popolare croato pro-
testa i)re880 il Congresso di Parigi con-
tro le violenze serbe.
3. Berna. — Congresso socialista
internazionale.
3. Zurigo. — Il partito socialista
Svizzero deci«le di non j>artecipare al
Congresso internazionale di Berna.
•I. Milano. — La prima lista della
V sottoscriziont^ pubblica «Pro Liberati
e Liberatori * i>ubblicata oggi dai gior-
nali sale a un milione e 1)1)4 mila lire,*
che insieme alle «piattro sottoscrizioni
l)recedenti fanno piii di 33 milioni.
4. Germania. — Le truppe gover-
native prendono d'assalto Brema o vi
ristabiliscono 1' ordine.
4. Russia. — 11 governo dei Soviet
fa proposte di pace all'Intesa, dichia-
rando che non si rifiuta di riconoscere
le su<i obbligazioni tiiiaiiziaii»' e pio])o-
nendu di avviare uno scambio di ma-
terie prime.
Lknine
Caricatura di Lado (Aldo Finzi).
(L»al Ututu del Carlino}.
Ti. — (411 Stati Uniti pubblicano 1«
liste utììeiali delle perdite delle 30 di-
\isioni americane che o])erarono in
Francia: 27.700 morti in combat timent«t.
SULFHYDRALCHANTEAUD
ANTISETTICO INTERNO INCOMPAlKABILE
()f'r\S('n[.n ■ 54. Rue des Francs-Bourgeols, PARIS.
ANGINA, GRIPPE
ROSOUA.DIFTERITE
TOSSE FERINA
LARINGITI Catarrali
Deposito in tu te If buone
ff-m/iri* * fn c.iga
LAMBFRTINI.M .^n ,
no ^
11.300 morti in seguito a ferite, 14.600
dispersi in combattimento, 2705 prigio-
nieri.
6. — Il Governo delibera di abolire
dal l*' marzo il contributo straordinario
dei centesimi di guerra.
7. Weimar. — La Costituente inau-
gura i suoi lavori Tiell' antico teatro di
Corte con un discorso del presidente
Ebert. Precede alla seduta un ufficio
religioso.
6. liussia. — Cicerin commissario
jier gli Aftari Esteri risi)onde con ra-
diotelegramma all'invito delle Potenze
Alleate cbe il Governo dei Soviet ac-
cetta di recarsi a una conferenza nel-
l'isola di Priniiipo e ancbe di fare la
I^ace con gli Alleati.
8. Eoma. — Sciopero dei tipografi.
Neppure i giornali (HU)tidiani escono.
8. Trieste. — Le organizzazioni ope-
raie, per protestare contro il licenzia-
mento e il deferimento a giudizio dei
ferrovieri scioperanti del 1" febbraio,
proclamano lo sciojtero generale di 24
ore per la giornata del 10, non ostante
cbe i ferrovieri italiani votassero un
ordine del giorno cbe rilencndo lo scio-
pero dovuto a sobillazioni italofobe ri-
fiutava la solidarietfi.
8. Tripólilania. — Coloinuì di ri-
belli attaccano Zaiiia nia do))o tre giorni
di combattimenti sono respinte con
gravi perdite.
8. Parigi., — Il segretario di stato
americano, Lansingj dirige a Trumbic,
ministro degli esteri del Regno serbo-
<jroato- sloveno, una lettera con la quale
il governo degli Stati Uniti riconosce
la unione dei tre popoli, con riserva cbe
le frontiere del nuovo stato saranno
stabilite secondo il desiderio dei y)opoli
inteiessati dalla Conferenza della Pace.
10. Berna. — Cbiusura del Congresso
Socialista interniizionale con un voto
di condanna al bolscevismo.
10. Annover. — Il presidente della
repubblica annoverese è ucciso da un
mandatario dell'associazione dei pan-
germanisti.
10. Varsavia. — Inaugurazione della
Dieta polacca, cui partecipano i rap-
presentanti della Galizia e dei Consigli
jiazionali della Posnauia e della Slesia.
11 presidente della Eepubblica Pilsudski
pronuncia nn discorso-programma.
11. — Un decreto L. T. crea un re-
gio commissario pel porto di Venezia
col titolo di * Provveditore al porto ».
11. Weimar. — La Costituen^ te-
desca elegge a grande maggioranza (277
voli su 37y VotaJi-iti) Ebert precidente
della repubblica germanica e Scbeide-
mann cai^o del governo. I due colleglli
nella i)residenza del partito .socialista
rimangono tali nella presidenza del nuovo
stato.
12. Lubiana. — Un treno di profu-
gbi italiani reduci in jìatriir è assalito
da soldati croati i (piali strappano o
bruciano le bandiere italiane adornanti
il treno.
18. Trieste. — 63 ferrovieri arrestati
in seguito allo sciopero della scorsa
settimana sono condannati dal tribu-
nale di guerra, a eccezione di 5 assolti,
a ]H ne \ ariabili da ó ai 2 anni di cai'-
ccrc.
i;5. Porlof/allo. — Il breve movi-
mento monarcbico è sotìbcato. La città
di O])orto ]uoclania nuovamente la re-
pubblica, il coloniullo Paii'a Conceiro
cbe era alla testa del movimento, è ar-
restato.
14. Parif/i. — Nella seduta plenaria,
terza dalla sua convocazione, della
Conferenza della Pace, alla jn-esenza
dei delegati di im miliardo e 200 mi-
lioni di uomini, Wilson dìi comunica-
zione del i)rogetto di statuto della Lega
delle Nazioni. La sera .stessa il presi-
dente Orlando riparte per Roma.
15. — Da oggi il territorio delle
città di Verona, Vicenza, Padova e Ve-
nezia cessa di far parte della zona dello
operazioni.
15. 'Trieste. — Arriva il primo dei
cinque treni die riconducono alla città
redenta i valori delle bancbe, delle casse
di risparmio, del Monte di Pietà per
pareccbi miliardi trasportati a Vienna
dal governo austriaco allo scoppio della
guerra.
16. Parigi. — Arrivo della regina
Elena d'Italia con le principesse Jolanda
e Mafalda e con la Ducbessa d'Aosta.
Tornano a Roma il 22.
16. Treciri. — Firmata una proroga
dell' armistizio con la Germania, a con-
dizione cbe essa interrompa tutte le
operazioni offensive contro i polacchi.
La proroga è stata fatta per un breve
periodo, senza termine determinato e
potrà essere revocata con un preavviso
di 3 giorni.
16. Austria tedesca. — Elezioni ge-
nerali, bandite per la prima volta dopo
la rivoluzione, col suftVagio universale
esteso alle donne. Grande maggioranza
per i candidati socialisti, presentatisi
con i)rogramma antibolscevico.
17. Trieste. — Sette vagoni di una
tradotta militare, abbandonati alla sta-
j5Ìo»e di Nabresingk, ^c^iMouo a ureciu;-
I
lii
rio la linea ferroviaria in declivio sino
alla stazione di Tries^te e vanno ad in-
fraiijiersi contro altri carri vuoti, 20
morti e oltre SO feriti.
17. l'ariyi. — Alla Conferenza della
Pace ò presentata una don>anda della
delejfazioue serba che chiede di deferire
all'arbitrato <lel .presiilente Wilson la
controversia d' indole t<'rritoriale col
Regno d'Italia. L'on. Sonniiu» a nome
della Delegazione italiana dichiara di
non i)oter accettare projioste di arbi-
trato 8U questioni per le «inali 1' Italia
ha B«)8tenut«» una durissima guerra tli
tre anni e mezzo e che attualmente sono
sottoposte all'esame della Confercnzji.
18. Parigi. — Al Consiglio dei Dieci
i delegati serbi espongono le loro pre-
tese territoriali. Per quanto riguarda i
confini con l' Italia, essi reclamano per
il regno jugoslavo la ]>arte montana
della i>rovincia di Gorizia con)i>resa la
eittù. Trieste e il sm» territorio, tutta
r Istria, Fiume e la Dahnazia, il Mon-
tenegro, r Albania settentrionale tino al
Drin con la città di Seutari. II Consi-
glio ?<l riserva di esaminare esso stesso
queste rivendicazioni.
ly. — Il nuovo partito Liberale Ri-
formatore comunica alla stampa il suo
programma.
ly. Parigi. — Il presidente Clemen-
ceau, mentre usciva in automobile da
casa, è ferito con 3 coli>i <li rivoltella
dall'anarchico Emilio Cottin che ò su-
bito arrestato. Uno dei proiettili lede
il mediastino.
19. Monaco di Baviera. — È arre-
stato e tradotto al contine il princJi)e
Gioacchino di Hohenzolleru che era al-
l' all)ergo sotto falso no)ne.
20. Lubiana. — La commissione mi-
litare italiana che ha i)re8o sede in Lu-
biana per regolare il movimento dei
treni destinati al rifornimento della Cze-
coslovacchia e della Jugoslavia, ò invi-
tata dalle autoritìi serbe ad allonta-
narsi «lalla città. Di fronte a questa
grave utìesa il governo italiano ordina
la chiusura della frontiera d' armistizio.
21. — Decreti reali di amniirtia jìcr
reati militari, reati di negligenza e im-
perizia, di diserzione (con certe restri-
1^"^"^^^"" ^ ^ ^ ^ ^ -
i A tavola
bevete
zioni), per reati politici e di stampa,
l)er reati annonari. Ai combattenti, ai
«Iccorati, agli invalidi di guerra sono
concesso speciali riduzioni e <'ancella-
zione di i)eue anche in dipendenza di
reati comuni.
21. — Cessa da oggi lo stato di re-
sistenza nelle jtiazze marittime di Ve-
nezia, Brindisi e Tiiranto.
21. Roma. -- Al C<msiglio Comunale
una mozione che invita il Sindaco a
l>reparare degna commemorazione del
C'in<inautenn rio della liberazione di Roma
è api)rovata all' un;inimità, appoggian-
<lola anche i clericali in nome dei quali
il cons. Martire ha dichiarato che la
commemorazione del XX Settembre
l'anno prossimo dovrà avere una pre-
cisa significazione di concor<lia, di ener-
gia, di unità njiziouale, e che < vano e
miserabile fu il sogno di coloro che
«•redevano di jxiter ottendere a chiac-
chiere l' idea religiosa attraverso la po-
vera breccia di un ])iccolo muro >.
21. ISudapest. — Tentativo di rivolta
bolscevica, severamente represso dal
governo, l cii]>i del movimento, fra cui
Bela Kun e Sziimuelli sono arrestati.
21. Monaco di Bariera. — 11 Pre-
sidente d«d Consiglio Kurt Eisner, una
delle ])iiì caratteristi<'he figure della
itvoluzione tedesca, già re<lattore capo
«lei \'ormir(it.% è ucciso dal conte Arco
Valley, menti e si reca al Pai-lamento.
Anche l'omiciila è alla sua volta ucciso
da un marinaio. Eisner aveva osato
aftermare pubblicamente la resi)onsabi-
lità della Germania nello scoppio della
guerra e nei maltrattamenti dei prigio-
nieri. 11 giorno stesso alla Dieta, men-
tre il ministro Auer (capo dei socialisti
maggioritari) commemora Eisner, è gra-
vemente ferito da fucilate sparate dalle
tribune e dall'aula stessa.
22. -- Sono nominati «lue nuovi se-
natori : il ministro generale (^Jiviglia e
ring. Conti sottosegretario di Stato al
Tesoro.
22. Tunisi. — Il governo del pro-
tettorato fissa una imjtosta sul tra])a8so
dei beni immobili a ('itta<lini stranieri,
fatta in odio ai c«>loni italiani.
22. Monaco di Baviera. — Disordini
r
Acqua Nocera-Umbra
" sorgi:nt1': axghlica ,,
gassosa, leggera, digestiva
ii2 —
In seguito all'assassinio di Eisner. Si
costituisce la repubblica jìci Consigli
dei soldati, degli operai e d*i contadini.
22. San Salvador. — Il Congresso
elegge Jorge Melcndez a presidente della
repubblica,
2.3. Ungheria. — Il conte Karolyi,
presidente della Repubblica Ungberese,
inizia solennemente la ripaitizionc delle
sue terre ai contadini. I vasti possedi-
nienti del Karolyi sono i primi a essere
distribuiti in applicazione della legge
recentemente votata e per la quale tutti
i latifondi sui)eriori a 500 jugeri sono
espropriati dallo Stato che ne indennizza
i proprietari con titoli di rendita spe-
ciale e li suddivide in projjrietà fra i
contadini che ne ammortizzano il prezzo
in 50 anni.
24. — Decreto di nomina di altri sei
senatori : il gen. Badoglio sottocapo di
Stato Maggiore, il gen. Pecori Giraldi
comandante della 1* Armatii, il viceam-
miraglio Cagni, il letterato triestino
Attilio Hortis, il sindaco di Trieste
avvocato Valerio e il sindaco di Trento
Zippel.
2-i. — Un comunicato del Comando
Supremo dell'Esercito Italiano chiarisce
su dati più precisi le perdite sofferte
dall' Esercito italiano dal 23 maggio li)15
all' 11. novembre 1918: morti, in cifre
tonde, 464,000 compresala marina, f«'riti
953,000; inabili per ferite e malattie,
circa 500,000. La percentuale dei morti
in confronto della popola/, ò dell' 1 ,2 "/„,
l)ari a quella della Francia, superiore tli
molto a quella di tutte le altre potejize
dell'Intesa. Quanto alle ])erdite di navi
mercantili, l'Italia è fra tutte le potenze
dell'Intesa quella che ha avuto hi per-
centuale più elevata di perdite per causa
del nemico.
24. Spalalo. — Durante una visita
degli ammiragli alleati, la ciurmaglia
croata si dà a dimostrazioni ostili contro
1' Italia, assalendo gli italiani e ingiu-
riando anche due ufliciali sui)eriori. I di-
sordini proseguono il giorno ajiprcsso.
Ma lì 26, sotto la pressione degli ammi-
ragli, le autorità di Spalato si recano
sulla nave ammiraglia Italiana a prescu-
tare solenni .scuse.
25. — Movimento di prefetti: Zocco-
lati ])refetto di Firenze chiamato a reg-
gere la Direzione Generale della P. S ;
Ojgiati da Milano a Firenze ; Pesce da
lìari a Milano; Serra Caracciolo, pre-
fetto di Sassari, nominato commissario
per il disciolto municipio di Firenze.
25. Malia. - Xelhi sede del circolo
« L^p Giovane M-ult^ * uii cuuvc^iuo di
rappresentanti di tutte le classi delle
})opolazioui, assume il nome di Assem-
blea Nazionale del popolo maltese e vota
un ordine del giorno col (puile chie<le al
governo iuglese riforme costituzionali e
una piena autonomia politica e ammi-
nistrativa.
27. — Decreto L. T. che concede a
tutti i pensionati con assegni non 8U])e-
riori alle 3000 lire annue un aumento
mensile di liie 30 i)er gli anni 1919 e
1920 e alle vedove un assegno di lire 20.
28. Svizzera. — x\lla frontiera badese
un forte nucleo di soldati tedeschi at-
tacca un i)Osto svizzero ma è respinto.
Marzo.
1. — Sono abrogati tutti i provve-
dimenti straordinari di j)ubblica sicu-
rezza presi durante la guerra.
1. — Da oggi h ripreso il commer-
cio con tutti i porti adriatici e loro entro
terra. Sono pure abolite le restrizioni
commerciali con le colonie già tedesche
e con la Siberia.
1. — Un decreto L. T. provvede al-
l'accertamento e al cambio jtarziale dei
buoni della Cassa Veneta dei Prestiti,
istituita dal nemico nelle terre invase.
1. lioìna. — Alla Camera e al Se-
nato comunicazioni del Governo. L'on.
Orlando afferma che 1' Italia r«^sta fe-
dele al trattato di Loiulra, pur non
essendo insensibile all' apjx'llo che le
viene dalla italianissima Fiume, g<nima
del Quarnero.
1. Egitto. — Il Sultano Fuad accetta
finalmente le dimissioni di Kuscdi pa-
scià, presidente del Consiglio dei Mini-
stri, presentate a causa del ritiato del
Governo iuglese di ricevere una dele-"
gazione del ])opolo egiziano. Conjincia
l'agitazione <lel partito nazionalista.
2. — Da oggi, i)er decreto del 23 feb-
braio, l'oia legale è anticipata di 60 mi-
nati juiini.
2. — Due decreti L. T. provvedono
ad aumentare notevolmente gli assegni
supplementari già concessi nel mag-
gio 1917 oltre le i)eusioni di legge agli
invalidi di guerra più sventurati e a<l
accelerare la li(iuidazione delle pensioni
di guerra.
3. Moina. — L'on. Orlando, rice
vendo una commissione parlamentare,
dichiara che pur non avendo obiezioni
pregiudiziari alla proposta riforma elet-
torale (scrutinio di lista e rappreseji-
tanza proporzionale) ritiene inteni])--
stivo il cambiaweiìto immediato del ^i-
i
-^ 41B
Btemn oU-tt oralo, non j^otondosi ritar-
dare le fii'/.ioni.
3. lioma. — Il ritorno trionfale di
alcuui reparli dell' esenito vittorioso dà
luogo a lina j^rande dimostrazione di
]»o]tolo. mi ]»artrcipano il Kc, la Fami-
glia Keale v la Camera.
'^. lìerlino. — Sciopero generale pT'o-
vocato dagli spartaeliiani. Barricate per
le \ie. Il mott» rivoluzionario t> represso
Banguinosanieiite il ({con circa 1000 tra
morti e feriti. iAIolti rivolt(»si sono pas-
sati per le armi senza giudizio, (iOO mi-
lioni «li danni. Dopo altri due giorni di
torbidi lo sciopero cessa il 10,
4. lioma. — L' ou, Bevioue legge
alla Camera un memoran<lum riservato
anlitaliano distril>uito in America nel
settemlue 191S, comjìilato «lai dottore
Ante Trumluc, i>residentc del Comi-
tato jugoslavo di Londra e uno dei tìr-
niatari del Patto <li Roma, 11 memoriale
contiene jìareccliie bugiaide all'erma -
zioni sulle relazioni della mai'ina italiana
con gli jugoslavi, alle quali il capo di
Stato Maggiore della marina, ammii-a-
glio Thaon di Kevel, oi»p(»ne 4 giorni
dojto una recisa smentita.
r». Roma. — La commissione parl.'i-
mentare dei (Quindici jier l' inchiesta
sulle esportazioni in genere e in fi]»ecie
su quella dei cascami di seta e cotone,
appi'ova la i-elazione degli on. Aguglia
e (ìir«'tti,^la «piale contiene gravi giu-
dizi sulle iesi>onsal»ilità «li taluni espor-
tatori e sulla incerta e «lelxde condotta
t«'nuta in tale argomento dai ministeri
Salandra e Boselli. Essa ò presentata
alla Camera il 7.
f>. Itoma. — Con decreto odierno il
comm. Libero Kenato Villa è nominato ,
direttore g<Mi«'rale dei n)«>nopoli commer-
ciali «bdlo Stato.
«). lioma. — La Camera con voti 243
contn» 121i vota la fnlucia nel governo
rinviando a sei mesi la mozione dell' on.
Turati sullo scrutinio «li lista.
7. Moìitt-rideo. — Baldassarre Bruni
h eletto presidente della repubblica del-
l' l'rugua}'.
7. Pei'ù. — Il governo peruviano
prop«)ne al governo dell' Equatore di
sottomettere alla costituenda Società
<l«-lle Nazioni le divergenze insorte fra
cs.si.
8. Jionia. — La Camera rinvia le
«liscus.siojii ili ;{ a|uile j)ei- la imnunente
]>artenza «bdl'on. (>rlan«l«>.
8. Tm»/.vì. — Il principe imperiale «li
Turchia, Osman Fua«l Pascià «die si tio-
vava in Tri])olitania «la circa 8 m«'si ••
aveva il comand») «lei i-ibelH, si j>r«'sent.(
a un post«) francese di frontiera jiei- co-
stituirsi piigioniero. Le aut«)yità fian-
cesi lo consegnau«) alh' truppe italiane.
8. Paruji. — 11 Consiglio Suprenjo
di Guerra «lelibera l'invio a Lubiana «li
uua commissione di 4 generali ]>er fare
un' inchiesta sugli ultimi incidenti. La
d<degazione militare italiana che era
stata costretta a lasciare Lubiana, vi
fa ritorno.
8. Cairo. — Una dimostrazione na-
zionalista repressa troppo brutalmente
ilai soldati australiani y)rovo<'a gravi
tumulti. Fra i 400 arrestati sono il capo
«lei comitato nazionalista Femy B«\v e
altri tre membri «lei comitato che sono
«luindi (b^portati a Malta.
9. — Un decreto reale, i)erdurando
la malattia dell' on. Villa vicepresidente
«lei Consiglio, delega l'on. Col«>sini«) a
farne le veci finché «lura l'a,ssenza «lei
presi«lente on. Orlando.
9. — Partenza dell' on. Orlando per
Parigi.
9. Torino. — Tri<mfale ingresso del
IT Corpo d'Armata re«lucc«lalla Francia.
10. Homa. — In Vaticano «'onclstort»
segreto. Nella sua allocuzione il Papa
dice che sarebbe un gran dolore per la
Santa Sede se i Luoghi Santi si dj'ssero
in ])otere di gente non cristiana. Quindi
jirovvede a numerose se<li arcivescovili
e vescovili, fra cui a «[nella di Lungro
in Calabria, nuovamente eretta in «lio-
cesi di rito greco, con giurisdizione
locale su quel territorio e personale su
tutti i fedeli «li rito greco sparsi nel-
]' Italia meridionale; e nomina c()n«e
primo vescovo mons. Giovanni M«'le che
era parroco di Lungro.
10, Roma. — Il Senato, dopo un
elevalo discorso dell' on, Tittoni sulla
Conferenza di Parigi, accoglie con gran«li
applausi i rappresentanti «ielle terrò re-
Rfg-eneratore de/rorg-anfsmo
Diudiuol F. L. f*" ^'"''''"'"' ''"""'"' ^''''"'''
Via Tortona, 31, MILANO
dente, nominati senatori, che vengono
a prestare giuramento: Attilio Hortie e
i sindaci di Trieste, e di Trento, Valerio
e Zippel.
1(». Cairo. — Nuove violente nianiie-
stazioni uazioniiliste. La polizia inglese
fa uso delle armi. Numerosi morti.
11. Firenze. — Tennina al tribunale
militare il ])rocesso contro una banda
armata di 59 disertori che infestavano
le campagne della Maremma toscana.
Quattro condanne a morte e 5 all'erga-
stolo.
12. Roma. — Il Pontefice telegrafa
a Lenin in Russia scongiurandolo a non
]terseguitare i ministri di Dio e sjìecial-
mente quelli della religione Ortodossa.
Il commissario per gli aftari esteri Ci-
cerin risponde in tono acre e ironico
negando i fatti e ritorcendo contro i
preti ortodossi accuse di impostura.
12. Milano. — Congresso prò Fiu-
me e Dalmazia Italiana, indetto dal
Fascio delle associazioni i)atriotticlie,
12. Napoli. — Accoglienze trionfali
al gen. Diaz.
13. Brest. — Arrivo del presidente
Wilson, il quale riparte subito per Pa-
rigi.
14. Pari Ili. — (-ottin autore dell' at-
tentato contro Clemeuceauè condannato
dal consiglio di guerra alla ])ena di morte
ma qualche settimana dopo su proposta
dello stesso Clemenceau la pena è com-
mutata in dieci anni di reclusione.
14. Vienila. — L'Assemblea Nazio-
nale dopo lungo dibattito approva alla
unanimità un ])rogetto di legge })er la
forma repubbli<^ana dello stato e per
r unione con la Germania.
15. Bruxelles. — Ripresi i negoziati,
interrotti a Spa, i)er la rinnovazione
dell'armistizio fra i delegati tedeschi e
r ammiraglio Wemyss per l' Intesa, i
tedeschi accettano le condizioni imposto
dagli alleati. La Germania acconsente
a cedere agli alleati un tonnellaggio
mercantile di 1 800 000 tonnellate.
15. Beh/rado. — Il principe Livio
Borghese venuto in Serbia in qualità
di ministro d' Italia riparte por l' Italia,
non avendo voluto quel ministro degli
aftari Esteri accettare 1& sue credenziali
indirizzate al Re di Serbia, invece che
al Re dei Serbi, dei Croati e degli Slo-
17. Parigi. — Wilson, Clemenceau
e Orlando scrivono a Lloyd George una
lettera che lo invita a trattenersi a
Parigi ancora due altre settimane, affin-
chè V ora della pace non sia rilardata
più del nftCftRHario.
414 —
17, Berna. — Avendo U governo
tedesco chiesto i)er 11 tramite del gover-
no svizzero nel novembre e ])oi ancora
nel gennaio la nomina di una couiniis-
sioncN internazionale per assodare le
responsabilità deJIa guerra, il governo
svizzero comunica la risposta data a
nome dei governi alleati dall'inviato
britannico, che secondo il loro parere
la resi)onsabilità della Germania ò sta-
bilita da lungo tempo incontestabil-
mente.
18. Parigi. — Il Supremo Consiglio
Economico degli Alleati decide la soj)-
pressione del blocco commerciale con
r Austria tedesca e 1' Ungheria.
18. Ugitfo. — Ancora conflitti sangui-
nosi ad Alessandria e al Cairo.
19. — Il piroscafo ausiliario Umbria,
partito da Venezia con 2000 arditi, mi-
traglieri e carabinieri, diretti in Libia,
urta notte tempo, a 20 miglia al largo
di Bari, in una nùna vagante. La nave
riesce a raggiungere il porto di Bari,
ma si hanno 200 vittime, s})ccialmente
a causa di alcuno scialappe sovraccari-
che che si capovolgono.
19. Parigi. — 11 Comitato Supremo
degli alleati intima al generale coman-
dante delle forze Ucraine dinanzi a Leo-
})oli e al generale Polacco comandante
di quella piazza di sospendere immedia-
tamente le ostilità.
19. Amhtirgo. — I marinai tedeschi
dichiarano lo sciopero per protestine
contro la consegna della flotta mercan-
tile air Intesa.
21. Cittadella. — Dinanzi al Tribu-
nale militare speciale della IV Armata
finisce dopo quattro giorni di discus-
sione il ]n'imo dei processi militari ini-
ziati per i fatti della fine di ottobre 1917.
Il ir)aggior generale Renato Rosso, co-
mandante della brigata Arno, cui era
affidata la difesa delle linee del Kolo-
vrat, fra Capoi-etto e Ti>]mino, e impu-
tato di non aver fatto la possibile difesa
e di aver abbandonato la posizione, è
assolto per inesistenza di reato.
22. Budapest. — Avendo 1' Intesa
dichiarato al governo ungherese che la
nuova linea di delimitazione fra l'Un-
gheria e la Romania deve essere consi-
derata come linea di confine fra i due
paesi, il ministero ungherese presenta
le sue dimissioni al presidente Karolyi,
il quale le accetta e a sua volta si
dimette. In seguito a ciò il potere passa
al proletariato che costituisce il Consi-
glio degli operai, dei contadini e dei
soldati e nomina un governo proTviBO-
rif» i cui membri hanno il nome di com-
41(
missari (\o\ popolo : Garbai n© è il pre-
Bideute.
2H. — Decreto L. T. che istituisce
nel DodecaniM'Si» un comainlo «li 8t;i-
zioue uaviilc con giurisdizione siille isole
del Dodeciuincso e sulle coste dell'Asia
Minore.
23. — Decreto L. T. che concede
larghe agevolezze per la costruzioue di
case ))0])olari.
23. Venezia. — Una parte delle navi
da guerra austriache cio»"^ una ■« drcad-
nought > (la Teyethoff], una corazzata
di squadra, un incrociatore i)rotetto,
'2 caccia-torpediniere, f) torpe<linicre e
4 soniniergihili. lasciano le acque di Pola
e vengiMio ad ormeggiarsi nel bacino di
San Marco. Il Ke arriva ini])rovvisa-
mente per assistere alla consegna.
23. Jiudapvst. — IJda Kun, com-
missario comunista degli Esteri d'Un-
L:lieria, si pone jier radiotelegramma in
omunicazione con l^enin. chiedendogli
( ìie il goveriu) dei Soviet di Kussia con-
ceda il suo api»()ggio al governo rivolu-
zionario d' liighcria.
24. Zaynhriu. — Un' ordinanza del
Uano della Croazia ratificata dal con-
iglio dei nduistri a Belgrado, vieta ogni
'•mmei-cio tra la .Iugoslavia e 1' Italia e
'. icta pure il transito di merci da e \nn'
V Italia.
21. — Carlo gi;"t imperatore d'Au-
-ti'ia parte con la famiglia perla Sviz-
>ra «love ]»rende alloggio nel castello
'il Wardegg.
25. — Decreto L. T. che concede
notevoli miglioramenti economici ai ma-
gistrati.
25. Budapest. — L'assemblea nazio-
.lale Unghen'se dopo aver constatato il
l'uon acc«)rdo dei Ixu'ghcsi con i socialisti
linora esistito, delibei-a di sciogliersi.
25. Spagna. — Un decreto del go-
vern<» sos])ende le garanzie costituzio-
nali in tutto ii regno, per lo sciopero
giiieralc sc«)ppiato a Barcellona e in
:tltr«^ città, non esclusa Madrid.
25. Cairo. — Arrivo del generale
Alienby, il vincitore di Gerusalemme,
nominato alto c«)mmissario speciale con
poteri eccezionali per l' Egitto e il Sudan.
2(5. Berlino. — Il generale Nudant, a
nome della CommissioTie d* armistizio
cliie«le al governo tcde-sco l'autorizza-
zione dello sbarco a Danzica «lelh* truppe
jiolacche del gen. llaller, avvertendt» clui
un ritìnto sai'«*blM>, considerato «-«juie rot-
tura «lell'arniislizit). Il governo t.e«lesc«)
risi)on<le cli«^ non \n\ò assumersi la re-
sponsabili tà di tale con«'essione alla
«piale ritiene di non essere obbligato e
«•he consentirà allo sbarco delle truppe
in qualun<iue altro porto.
27. — Un Decreto L. T. modifica il
regime degli atììtti concedendo una nu«)va
pnu'oga delle locazioni incorso lìn«» al 31
luglio 1921 e limitan«lo gran«lemente la
facoltà dei projìrietarii di aumentare le
pigi«)ni.
27. Venezia. — Un'esplosione, do-
vuta certamente ai vapori della benzina
«li cui era carico, distrugge il pir()scafo
San Spiridione della Società Oceania
«li Trieste che sali>ava da Venezia per
Fola. Numerose vittime.
28. Napoli. — Riunione di saceidoti
che aderiscono all' Associazione per la
«lif(\sa del clero e fanno voti per il mi-
glioramento ec«moniico della classe. Al-
cuni giornali diftomlouo maliziosamente
la voce che i preti abbiano chiesto 1" abo-
lizione «lei c«;libato, ciò «'he dà lu«)go a
una indignata protesta del clero napo-
letano (3 aprile).
29. — Da demani ^ dichiarato ces-
sato il blocco del mare Adriatico.
29. Genova. — Ha termine l'agita-
zione degli equipaggi della marina mer-
cantile cominciata il 5 febbraio e«l «■(
tirmato un concordato fra gli armatoli
e la federazione della gente di mare.
29. Adalia (Asia Minore). — Disor-
dini ])rovocati da disertori e briganti ob-
bligano le navi italiane a sbarcare chui-
l)agnie di marinai per la tutela dell'or-
dine pubblico.
30. Parigi. — Villain l'assassino di
Jaurès ^ assolto «lai giurati.
30. lioma. — Il g«)verno firma una
transazione con la Società i)er la costru-
zione e l'esercizio dell'acquedotto l*u-
gliese che assume in proprio.
31. — Un'ordinanza del Conuiiulo
Supremo restringe ancora il territorio
delle operazioni.
Sion ^lanc
lisciva speciale
per biancherìa
Prodotto del LION NOIR
B«c>. An. lUlUnit. • Cup. L. 8,000,000
— 416 -
31. Roma. — Assojnblpa generale
(lellii Società Gio. Ansaldo e C. La relii-
zioiif inette in evidenza il <ininde eon-
trihnto recato alla difesa naziontile:
eostrniti 10 000 cannoni (la produzione
mensile era al momento della tirma del-
l' armistizio di oltre 500 cannoni, e a' av-
viava a raggiunjijere 1 mille) e in dodici
mesi 2000 aeroplani.
31. Franoof or-te. — Tumnlti gravis-
simi. Scioperi, saccheggi, conflitti con
la polizia con molti morti.
Aprile.
1. È soj)presso 1' utticio di commis-
sario generale per 1' assistenza civile e
per la propaganda all' interno, e sono
accettate le dimissioni da tale ufficio
dell' on. Comandini.
3. Itoma. — Convegno delle asso-
ciazioni liberali italiane; si delibera la
costitiizione di una federazione nazio-
nale del partito liberale italiano.
3. Parigi. — Il presidente AVilson,
Clemenceau e Lloyd George ricevono i
delegati jugoslavi die espongono le loro
I)retese. Al colloquio rifiuta di assistere
l'on. Orlando.
4. — Ordinanza del Comando Supre-
mo clie ordina il cambio delle corone
austro-ungariche (in carta) in circola-
zione nel Trentino e nella Venezia Giu-
lia in ragione di 40 centesimi 1' una.
4. — Il principe Emanuele Filiberto
di Savoia duca d' Aosta, tenente gene-
rale comandante della terza armata, ò
promosso per merito di guerra generale
d' esercito.
4. Roma. — Manifesto al paese del
gruppo ])arlamentare socialista.
4. Spa. — Il maresciallo Foch e
Erzberger firmano la convenzione per
il trasporto delle truppe polacche dalla
Francia in patria. Foch ha mantenuto
formalmente il suo diritto di fare sbar-
care le truppe polacche a Danzica con-
tro le o])posizioni tedesche ma in pra-
tica i polacchi passeranno da altre vie.
4. Angusta. — Proclamatala repub-
blica dei Consigli.
7. Torino. — In seguito al prolun-
gato sciopero dei capi-tecnici e capi-
s(]uadra delle fabbriche metallurgiche,
gli industriali sono obbligati a procla-
mare la serrata; oltre 20000 operai sono
senza lavoro.
7. Monaco di Baviera. — Procla-
mazione della repubblica dei Consigli.
7. Ugitto. — Proclama del Suitano
per invitare la popolazione alla calma.
Lo stesso giorno il gen. Allenby annun-
eiik 1» libevaziouf) dei capi nazionaliNti
relegati a .Alai
A ale a ricoiidu
esca, air agi
a ma ciò non solo non
re l'ctrdine ma dà nuova
izione nazionalista.
8. Cairo. — Nuovo ministero egi-
ziano formato da Kuscdi pascià.
9. — Gabriele d'Annunzio telegrafa
all' on. Orlando a Parigi che * tutta la
nazione sarà concorde e alzata dietro
di lui se egli delibererà ritirarsi i»iut-
tosto che sancire una violazione del
nostro diritto», L'on. Orlando risponde
che resterà solidale con la nazione •« an-
che nelle ipotesi estreme che auguriamo
ci sieno risparmiate».
9. Egitto. — Le dimostrazioni che
continuano da due giorni, si aggravano
in disordini sanguinosi specialmente al'
Cairo e ad Alessandria. Molti morti e
feriti tanto fra le truppe inglesi quanto
fra i dimostranti. I tumulti si rinnovano,
il giorno dopo con la caccia agli armeni.
Numerosi attentati al vetriolo. Intanto
è scoppiato lo sciopero di protesta di
tutti i funzionari del governo egiziano
che dura 28 giorni.
10. Roma. — Sciopero generale di
24 ore proclamato dalla Camera del
Lavoro socialista col pretesto di prote-
stare per la proibita manifestazione in
onore di Lenin. L' astensione del lavoro
è ])resso che generale, ma la giornata
passa tranquilla e la popolazione alla
sera fa imponenti dimostrazioni di con-
tro-protesta, acclamando la patria, il Re
e l'esercito.
10. Parigi. — La Commissione per
la Lega delle Nazioni sceglie Ginevra
come sede della Lega.
10. Odessa è sgomberata dalle truppe
alleate sotto la pressione dei bolscevichi.
Anche gl'italiani colà residenti abban-
donano, a eccezione di fiochi, la città
e riparano a Costantinopoli.
10. Amritsar (Pungiab, India), — Il
generale D.yer scioglie con la forza un
comizio sedizioso: 500 morti, 1500 feriti.
11. Parigi. — La conferenza inter-
nazionale delibei-a la istituzione dell' uf-
ficio internazionale del lavoro e approva
la ■« Carta internazionale del lavoro >.
12. Roma. — Il ministro Stringher
insedia il consiglio di amministrazione
dell' Opera nazionale per i combattenti
e vi jìronun^ia un iniport.inte discorso
nel quale illustra le condizioni econo-
miche e finanziarie del paese,
12. Weimar. — L' Assemblea nazio-
nale delibera la istituzione di una Corte
di giustizia per giudicare tutti coloro
che hanno contribuito alla dichiara-
zione, al prolungamento e alla perdita
deliri frnerra.
I
I. Ili !•
che lei;){onii
tedf>Mciii nel
27
— 418
12. Weimar. — L' Assemblea nazio-
nale n^spingc il progetto di legjje pei-
r ora e.sti\ a, non ostante die il governo
oseervi avere l'ora estiva consentitolo
scorso anno una economia di 250 mila
tonnellate di cai-bone.
13. Mowa. — Adunanza del Consi-
glio direttivo dell' Unione delle Camere
di Commercio italiane. Per la i»rima
volta doi)o la vittoria vi partecijtano
delegati delle Camere di Commercio di
Fiume, Gorizia, Trieste, anche in rap-
presentanza delle Camere del Trentino,
di Rovigno, di Zara.
13. Milano. — Un comizio in via
Borsieri finisce con i soliti disordini.
Vari feriti tanto fra gli agenti quanto
fra 1 dimostranti. In segno di protesta
è proclamato uno sciopero di 24 ore.
13. Moìuico. — Il governo bavarese-,
riparato a Bamberga, riesce a rec-ijtc-
rare, con le truppe rimastegli fedeli, la
capitale, da una settimana caduta in
mano dei comunisti: ma soltanto per
poche ore poiché i comunisti, ritornati
all'assalto, riconquistano il potere.
14. Tripoli. — Nella grande sala
del Castello ai capi e ai notabili arabi è
solennemente annunziato che il governo
ha deciso di concedere i)rest:ssimo alla
Tripolitania larghe libertà statutarie.
14. Parigi. — Il presidente Wilson
consegna all'on. Orlando un memoran-
dum nel qu.ale sono esposte le sue ve-
dute sulla questione delle rivendicazioni
italiane nell'Adriatico. Il memorandum
ò ètamjjato a cura del goveri:.) italiano
e distribuito al Parlamento i! 29 aprile.
15. Milano. — Giornata di sciolsero
traiKiuillo. Ma nel j)omeriggio, dnpo un
comizio all'Arena, una colonna di anar-
chici si dirige verso la piazza del Duomo
dove s'incontra con una dimostrazione
patriottica. Nasce un conflitto con molti
colpi (li rivoltella e gli anarchici sono
volti in fuga e inseguiti. Intanto altra
dimostrazione ostile si reca agli ullìci
à.e\V Avanti! in via San Damiano: un
colpo di rivoltella sparato da una fine-
stra uccide il soldato zappatore Mar-
tino Speroni ; la folla indignata invade
ufiBci e tipografìa e devasta tutto. Com-
plessivamente 4 morti, comin-eso lo S]>e-
roni e 27 feriti, fra i quali Giuseppe
Corri doni, fratello di Filijjpo. Il Governo
esonera il questore Eula dall' ullìcio,
sostituendolo j)rovvisoriamente conl'i-
sjietto're generale Gasti ; i ministri (Ca-
viglia e B.onoini accorrono da IJoma per
listaltilire l'ordine e fare un'inchiesta
sui fatti. Ma la Confederazione del La-
voro ordina, per pi-o testa, lo sciopero
generale in tutta Italia per due gi<trni.
15. Weimar. — L'Asseniblea nazio-
nale tedesca vota un progetto «li legge
che dichiara il 1° maggio festa na/.io-
iialc, ma solo per il 1919, riservandoid
(li [issare una data ])er una festa dell»
pace, della lega dei popoli e della jtro-
tezione dei lavoratori.
16. — Oggi e domani sciopero gene-
rale per protesta per i fatti di Milano.
Ma il movimento non riesce che in poche
città, e soltanto nei centri pivi indu-
striali ; in qualche regione le masse ope-
raie non seguirono allatto gli incitamenti
degli agitatori, per esempio nel Veneto.
Nella stessa villano dove torna subito la
calma, lo sciopero continua tranquillo
il 16, mail giorno appresso i negozi sono
aperti e il la\ oro ripreso (juasi dovun-
que. IJ Avanti ! per la com}>leta distru-
zione della tipografia è obbligato a emi-
grare in una tipografia di Torino. A
Roma il 17 grande dimostrazione }>a-
triottica provocata dalla confeienza ili
Sem Benelli all'Augusteo. Lo sciopero
è completo ma tranquillo a Monza, a
Novara (dove però studenti e arditi
invadono il municij)io socialista, issando
al balcone la bandiera nazionale), a Se- ^
stri Ponente, a Sampierdarena, a Bolo-
gna (astensione anche degli impiegati
comunali), a Ferrara, a Forlì (con molte
riserve della nuova Camera del Lavoro
e del Partito Rei)ubblicano), a Ravenna,
a Pistoia (in ritardo di 24 ore). Scio-
pero parziale a Torino (le officine sospen-
dono il lavoro, negozi aperti; formida-
bile spiegamento di forze, aiditi, caval-
leria, mitragliatrici), a Genova, aModena
(con 24 ore di ritardo), a Napoli. Nessuno
sciopero a Brescia, a Parma, a Reggio
Emilia, a Firenze.
16. Fiume. — Il Consiglio nazionale
telegrafa alla Conferenza di Parigi riaf-
ili CODtlO la I
Augusto, Vitali Dioscoride. — Premiato
Bologna: Fabbrica Litiosiua e Blenorrol.
Prevengono la tubei-co-
losi. Certificati degli il-
lustri Clinici : M u r r i
Laboratorio G. BELLUZZI,
Il'.l
fermamlo con voto |»lol>iscitjiiio il .suo
diritto airuuto-ileoisione l' la .sua irii<lu-
cibile volontà di apparteuoie uU' Italia.
16. Pariiji. — 1 dele«:ati dei 18 stati
che hanno dichiarato guerra alla Ger-
mania e i rappresentanti delle cinque
grandi potenze ileliherano di convocare
a Versailles per il 25 correnre i pleni-
potenziari tedeschi per comunicare loro
i preliminari di pace.
per tutti coloro che fossero indiziatigli
aver contribuito alla origin»', al prolun-
•jamento e alla perdita della {guerra.
l(j. Sebastopoli è sgombrata dalle
truppe alleate e passa in mano dei bol-
scevichi i quali sono padroni di tutUk
la Crimea.
17. jya2>oìi. — Al molo trapezoidale
avviene uno scoi)i>io in un deposito mili-
tare di esplosivi e munizioni. Sotte morti
Idilli
^ ^K w.JuS Mff
'j llB&'E.-^?
■**"?Wil^
Vienna.
- Funerali delle vittime del tentativo insurrezionale comunista
del 17 aprile 1919. — Il corteo esce dalla Cattedrale.
16. Londra. — Alla Camera dei
comuni importante discorso di Lloyd
George che giustifica la lunghezza delle
trattative p(^r la pace, protesta contro
la stampa partigiana (e nomina espli-
citamente il Times) che semina dissensi
fra i grandi alleati, dichiara che il go-
verno non intende impegnarsi in grandi
operazioni militari contro la Russia bol-
scevica.
16. Weimar. — L' assemblea nazio-
nale approva un progetto di legge ]>er
l'istituzione di una Corte di Giustizia
e trenta feriti fra militari italiani o
l>rigionieri austriaci.
17. Vienila. — Tentativo di rivolta
comunista, represso dai borghesi e dall«j
guardie repubblicane, 4 morti e una tren-.
tina <li feriti.
17. Berlino. — È fondata la leg.'»
tedesca dei contadini nclbi (juale si fon-
dono tutte le organizzazioni di conta-
dini della Germania.
17. — Gravissimi moti rivoluzionari
nel Pungiab (Indie inglesi) repressi Ut-
^ibilmentc dagli inglesi.
N&U2 filRBLLL
420
19. — È pubblicata una fiera lettera
del socialista siciliano Nicola Barbato
ai lavoratoli della Siciliii e di Puglia,
lettera clie VAranli/ ha rifiutato di pub-
blicare e nella quale li ammonisce a non
perderò la testa iu tentati\'i di insur-
rezione armata.
19. — Il Governo Francese conferi-
sce la croce di guerra alla città di Ve-
nezia.
19. — Gli equipaggi delle corazzate
francesi Jean Bart, France, Justice e
altre, in servizio nel Mar Nero, sobil-
lai dalla i)ropaganda bolscevica tolle-
rata a Odessa e a Sebastopoli, commet-
tono gravi atti d' indisciplina e inalberano
la bandiera rossa, rifiutandosi di pre-
starsi ad atti ostili contro il governo
massimalista. L' ammutinamento dura
parccclii giorni. Anche per le vie di Se-
bastopoli succedono scontri sanguinosi
fra marinai francesi rivoltosi, compagnie
dì sbarco e soldati greci.
20. — Con decreto reale d' oggi la
convocazione del Senato e della Camera
dei deputati è prorogata al 6 maggio.
21. Fiume. — Il popolo fiumano riu-
nito nel Teatro Fenice per celebrare il
Nhtale di Roma giura solennemente
Italia o morte.
21. Tripoìitaììiu. — Convegno fra i
capi arabi ribelli e i rappresentanti del
governo ; ò firmato un i>atto di pacifi-
c^izione.
23. — Un decreto L. T. concede la
grazia a parecchi condannati che avendo
esi>iato buona \»arte della pena hanno
dato prova di ravvedimento; fra costoro
sono Tullio Murri e Pio Nabli in carcere
dal 1902 per V assassinio del conte Bon-
uiartini, cognato del Murri.
23, Parigi. — Mentre sono aucorsi
in" corso le trattative fra la delegazione
i' aliami e quelle alleate per la risolu-
zione delle questioni adriatiche, il pre-
sidente degli Stati Uniti Wilson dii-ige
improvvisamente un messaggio al po-
polo americano col quale designa come
imperialistiche le aspirazioni dell' Italia,
e lo fa pubblicare dai giornali pai'igini.
Il presidente Orlando risponde il giorno
dopo con altro messaggio nel quale spie-
ga la giustizia delle richieste italiane."
24. Roma. — Imponente dimostra-
zione patriottica per i fatti di Parigi.
24. Tripoli. — Si presentano al go-
vernatore per fare atto di sottomissione
al governo italiano 5 capi arabi già
ribelli in rappresentan-^a di tutti i corpi
dell/ interno tripolino.
2^:. Parigi. — In seguito al conte-
gno del presidente Wilson la delega-
zione italiana decide di ritirarsi dalla
conferenza. Gli on. Oi-laudo e Barzilai
partono stasera, l'on. Sonnino i)artirà
domani.
24. Parigi. — Il governo Francese
in un conuinicato ufliciale separa la sua
responsabilità dall' iniziativa ]»ers»male
del presidente Wilson e dichiara di non
essersi mai dipartito dalla viva si)nj>atia
per le rivendicazioni italiane.
24. Anatolia. — Un battaglione di
alpini italiani sbarca a Bagcegik sul
mar di Mannara e con la fermvia rag-
giunge il giorno appresso Konia, capo-
luogo del vilaiet omonimo nel centro
dell'Asia minore, dove resta di presidio.
25. — L'on. Orlando che era stato
salutato da tutta la colonia italiana
plaudente alla .sua partenza da Parigi,
è accolto durante il viaggio da entusia-
stiche e significative dimostrazioni, spe-
cialmente a Torino, Asti, Alessandria e
Genova.
25. Fiume. — Arriva il sottocnj>o di
stato maggiore gcn. Badoglio.
25. Cairo. — Il ministro degli Stati
Uniti notifica all'Alto Commissario bri-
tannico che gli Stati Uniti riconoscono
il i>rotettorato inglese iu Egitto procla-
mato il 18 dicembre 1914.
26. Roma. — La cittadinanza acco-
glie con dimostrazioni entusiastiche indi-
menticabili la delegazione italiana redu-
ce da Parigi. L' on. Orlando parla alla
folla alla quale chiede se apjjrova la
condotta della delegazione. Gli risponde
una frenetica ovazione. Un coi-teo di
oltre 100 000 persone accompagna 1' ono-
revole Orlando al Quirinal(i.dove i Reali
sono sul balcone a dargli il primo salutt».
26. Fiume. — Grandi <limostrazioni
di italianità per i fatti di Parigi; il Con-
siglio Nazionale rinnova solenne giura-
mento che il x>opolo di Fiume sai)rà far
rispettare fino all' estremo la sua invio-
labile volontà di essere unito all'Italia.
Verbale del giuramento è immediata-
mente portato al gen. Grazioli al quale
il consiglio stesso rimette tutti i poteri
statali e cittadini perchè li riceva e gli
eserciti in nome di Sua Maestà il Re.
Il gen. Grazioli promette con nobilis-
sime parole che trasmetterà al governo
il voto della cittadinanza fiumana.
26. Sebenico. — Arrivando nuove
truppe dall' Italia la cittadinanza le ac-
coglie festante al grido Italia o morte.
26. Parigi^ — Partenza degli onore-
voli Sonnino e Salandra.
26. Tripoli. — Molti militari italiani
prigionieri sono restituiti dai ribelli del
Garian.
— 421
_7. 1 '. Cleto L. T. che detta «li.sjio-
sizioui per il tìtto delle botteghe e dei
nefjozi.
27. Boma.
E costiliiito l'istituto
federale di erediti) per il risorgimento
delle Venezie.
27. Piiiùf/i. — La C'i»nfedera/ione
Generale, del Lavoro l'raiieese dirij^e al
pre.siilente; Wilson una h'ttera aperta
con la quale ai>)>rova senza riserve a
nome delle masse oj)eraie IVaneesi l'at-
tejrjiiamento «lei presidente ni'Ua que-
stione di Fiume. Tideirrala ])nre alla
('«>nfederazioneì (Generale «lei Lavor<i e
alla l'ui«»ne italiana «l«'l Lavoro: (ju»',-
t*t' ultima risi»«)ndc «die il jiroletariato
italiano n«)n potnd)!)»- a«*eettare la s(du-
zione propost4i «la Wils«in.
2X. Uoma. — Nuova gran«li«tsa di-
mostrazione «li ]topol«) in C'aniiMdojilio
do\ e il «'«lusi^lio eoniunale v«>ta un or«li-
u«> «lei giorno per la liberazione «li Fiume
e di tutte le altre eittsi italiane non
ainMira re«lente. Il A-ot«» sanzi«)nato dalla
folla «'«»n jrramli aeelaniazi«mi ^, portato
al J{e dal sin«laeo e «lalla jiiunta.
2K. Paiif/i. — Alla ('«inferenza della
Pat-e adunata in se«luta jilenaria è fatto
appnivare «inasi «li s«>riiresa, n<m ostante
le eriti«'he «>, 1«' riserve «li molti delegati,
1«» statuto «Iella Ix'ga delle nazioni rive-
dut«) see«uul«i la v«»lont;\ di Wilson.
2S. Ans/riti tedesca. — (Jli jugoslavi
u]>i-ono impnivvisaniente le ostilità, ini-
zian«lo o)K'i-azioni militari in Carinzia
e«»n trupi»»' serbe rinforzat»; «la riparti
croati «; bosniaei, «' inuoven<lo all'as-
salto «li Klagenfurt. Le searse truppe
ttustriaehe s«)jiratì"atte ri|(i<'gano.
28. — Terribile incen«lio a Yokohama.
2S. Sun Salvador (America (,'entrale).
— Vi«deuto terriMiioto «die «Jann<'ggia
graveiii«;ntc la «-aiiitale «> le «dttà \ieiue.
Molti m«u-ti, nuinert)si feriti.
2H. Noma. — Alla Camera dei de-
putati l'«»n. Orlan«I«> fa la storia delle
trattative per Fiunu'. I)o]»«) i «liseorsi
di Luzzatti e «li Turati ror«line «lei
gi<»rn«> i»r«'s«'ntato «lai primo a inune «li
tutt«; l«' jiarti «l«-lla Cann'ra es«'lusi i so-
«•ialisti «• i'«ui«'«>r«lat«i eon altro ramo «l«d
parlanient«>, «* approvstto «'«m v«)ti iiH'2
contn» IO. Con «iuest"«ir«lin«' «b-l giorno
la Carnei^ si dichiara solidale col go-
verno e gli liaflenna piena tidueìa jier
«lif«'n«l«'re i su]»remi «liritti della nazione.
Dopo il voto la Camera sospemJe le suo
sedute.
29. Boma. — Anche il Senato, dopo
«die in priiK-ijii»} di seduta il princijie
A«lalberto di Savoia-(.ì«'nova ha prestalo
giuramento «li seiu\t<ire, vota AÌU% una-
nimità lo st«'sso ordine del giorno ap-
pr«)vato «lalla Camera.
30. Parif/i. — Poincaié. presidente
della KeiMilddica, mau<la al giornah)
France-ltalic organo deirAssociazione
italo-franeese, un messaggio «li «'.alorosa
simpatia per 1* Italia che il giornale
pubblicherà insieme alle «liéhiarazìoni
simili di pareeehi ex-]ireRÌ«le.nti del i!on-
siglio e«l ex-ministri francesi.
Maggio.
1. — La giornata trascorre traD«|uil-
lissinia in tutta Italia. In molte cittiV
hanno luog<i c«irtei e comizi popolari»
ma senza «lisordini.
t. Par'uji. — Dimostrazioni che per
colpa «legli anarchici «legeneraiio in
conflitti vi<»lentissinii. Fra gli agenti'
un morto e 428 feriti di cui 12 gravi;
fra i dimostranti «lue morti e, a quanto
si dice, (dire 700 feriti.
L Budapest. — Il governo comuni-
sta celebra c«in gran«lc uonìjia ìa fV?«t;i
«qieraia odi«-rna; tutta la città è parata
di rosso con una sjM'sa di IS milioni di
corone.
1. (Jermnnia. — Il maresciallo Hjfi-
denburg a sua «lomanda è ricollocato a
riposo.
1. Monaco di Baviera. — Capitohx-
zion<i della rejiubblica massimalista. Le
truppe governative entrano in «',iltàc«5m-
batt«'n<lo, ma prima di arr«'ndersi i co-
munisti fanno fucilar»; gli «istaggi.
L — È annunziato che le per«lite
«Iella G<'rmania a. cagi<nie «Iella guerra
<! «iella rivoluzi«)ne salgono fino al 30
apiile 1919 a morti 2,050,460, ferifci
4.207.-2S0, iirigi«)nieri 615,922; t4)tale :
»),873,H<)2.
1. .S7rt/i Uniti d'America. — Contlitti
«iperai in varie cittii, iiarticolarnM-.i!^' a
Ch'velaml (un morto e circa 100 feriti).
: SUBDOLA
«1 Mii profumo
ideale 1
CARIBO ErRBA - Milano
422 —
.1 Vif4i-,Hi. — Gli ufficiali ungheresi
dell'Hiitioo rc'oriuip occupano di violenza
la legazione uuglierese ma ne sono cac-
ciati dalla polizia austro-tedesca.
3. Budapest. — Il governo di Bela
Kun, non potendo fronteggiare l'avan-
zata delle truppe rumene, si presenta
dimissionario al Consiglio genei^ale degli
operai e soldati il quale respinge le di-
missioni, decide la resistenza a oltranza,
ordina la mobilitazione generalo prole-
taria e dichiara la cai)itale iii stato «li
guerra.
3. Messico. — Il governo messicano
pa'otesta contro la inclusione della dot-
trina di A^onroe nel i>atto della Società
delle nazioni e dichiara di non ricono-
scere la suddetta dottrina né altra che
possa intaccare l'indipendenza della re-
pubblica.
4. — Sciopero dei tramvieri e fer-
rovieri delle linee secondarie; lo scio-
pero è generale in tutta Italia e com-
prende circa 80 000 persone.
4. Roma. — Patriottico discorso di
Gabriele d' Annunzio in un comizio al-
l'Augusteo per la questione di Fiume e
della Dalmazia. '
4. Budapest. — Svanita ogni t^pv-
ranza di resistenza alle truppe romene
causa r indisciplina e le diserzioni in
massa dei soldati comunisti Bela Kun
capitola dinanzi ai romeni accettando
tutte le condizioni impostegli. La ve-
nuta dei romeni è sospesa sino al luglio.
4. Pechino. — Tumulti studenteschi
per protestare contro la cessione di
Kiao-ciao al GÌH])pone. Alcuni studenti
sono arrestati: il ministro dell'istru-
zione e il rettore dell' univcn'sità ne chiie-
dono inutilmente la liberazione, onde
si dimettono. Sciopero generale degli
studenti in tutta la Cina : per solida-
rietà i conìuiercianti deliberano il boi-
cottaggio <i(?lle merci giapponesi.
5. — Un comunicato ufificiale del
governo italiano dice essere risultato
elle fra i nostri militari caduti pi-igio-
nieri erano 1900 ufficiali e oltre 3.5 000
soldati feriti, e che perciò il numero
totale dei feriti dell' Esercito ascende
a 984 000 di cui 35 250 ufficiali.
5. Roma. — I delegati italiani alla
Conferenza della Pace ripartono improv-
visamente per Parigi.
5. Preshurgo. — Un biplano italiano
diretto dall' Italia a Praga e avente a
bordo il generale Sfcefanic ministro della
guerra della repubblica Czeca-Slovacca
■e due militari italiani precipita incen-
diandosi. I tre passeggeri restano morti.
ft. Genova. — Trovandosi in porto
la nave Fedora, di armatori di Lussin,
con equipaggio italiano, carica di muni-
zioni destinate alle truj)pe inglesi in
Russia, la Federazione dei Lavoratori
del Mare dichiara che nonnepermetteià
la partenza, non volendo contribuire alla
sconfitta del proletariato russo.
6. Parigi. — Alla Conferenza della
pace radunata in seduta plenaria segreta
è data comunicazione del trattato di
pace che sarà donuini consegnato ai pie-
nij)otenziari tedeschi. Si hanno nume-
rose proteste fra le quali quella del mi-
nistro italiano Crespi per alcune clausole
economiche e finanziarie copiosamente
modificate dal Consiglio Supremo duran-
te l'assenza della delegazione italiana
e quelle del generalissimo Foch malcon-
tento di talune clavisole militari.
6. Parigi. — Alla Camera francese
i socialisti tentano un attacco al governo
per i fatti del 1° maggio ma nella vota-
zione il governo riporta 355 voti favo-
revoli.
7. Fiume. — Commosso telegramma
del Consiglio nazionale al Re d' Italia
da cid invocano la liberazione.
7, Versaglia. — Al palazzo del Tria-
non in adunanza plenai-ia della confe-
renza della pace (vi assistono anche
Orlando, Sonnino e Crespi) sono conse-
guati ai delegati tedeschi i patti di i>ace :
i tedeschi hanno 15 giorni di tenìpo per
presentare per iscritto le loro osserva-
zioni alle quali sarà pure risposto per
iscritto. Il ca])o della delegazione te<le-
sca Brockdorff-Kantzau, parlando seduto
e in tedesco, risponde con un discorso
pieno di alterigia al quale nessuno re-
I)lica.
8. Trieste. — Il partito liberale nazio-
nale che aveva per tanti anni sostenuto
la lotta per la difesa dell'italianità nella
Venezia Giulia, delibera dì sciogliersi.
Nella stessa seduta in cui è A'otato lo
scioglimento, si annuncia la costituzione
di una sezione triestina del partito na-
zionalista italiano.
8. Parigi. — Il tribunale militare
nel processo Humbert e soci assolve il
primo e condanna a morte Lenoir.
9. Torino. — Dimissioni del sindaco
e della giunta in seguito a un voto del
consiglio comunale per il risanamento
di via lìoma.
9. Versailles. — Il plenipotenziario
tedesco Brockdorff-Rantzau dirige a
Clemeuceau, presidente della Conferen-
za per la Pace, una prima nota di pro-
testa contro il trattato nel quale alìernia
essere stata abbandonata la convenuta
base della'' pace di diritto.
423
9. Arad {Ungheria}. — Si costitui-
sce un nuovo governo ]>rcsiotluto da (iiu-
lio Kiirol.vi (cugino dell' ex-prosidcntc
Miclich- lvarolyi)cin oi)|)osizionf* a(iucll(>
di IJudapcst. Ma ha Itrcvc vita.
1(». \(fpoli. — Un oriii)iM) di soldati
in via Alessandro Poerio si vihella alle
guardie e ai carabinieri. Per oltre 40
minuti si ha un nutrito fuoco di fuci-
leria e «li lMMiil>e a mano. Molti feriti.
10. l'iirù/i. — 11 Consiglio Supremo
alia nota della delcgazi(uie tedesca con-
tenente le obbiezioni al progetto delle
condizioni di p ice. risponde che non
aniinf-fte nessuna discussione sostan-
ziale .sulle rondi/ioni medesime e che
putraimu <-ssere presi in considerazione
soltanto dei suggerimenti di indole jirH-
tica.
12. Pnvif/i. — Il Consiglio Supremo
interalleato «lecide contro il i>arere del-
l'Italia chele navi nuMcaiitili apparte-
nenti a porti italiani redenti dell'Adria-
tico devono consi<lerarsi come navi au-
striache e quindi far parte del bottino
di guerra interalleato.
12. Lipitia. — A causa dell' aperta
ribellione dei capi spartachiani al go-
verno sassone le truppe dell'impero oc-
cupano la citts\ che è posta in stato d'as-
sedio aggravato.
13. — Decreto L. T. che pur con-
servando in vita r Istituto nazionale per
i cambi creato sulla fine del 1917, abo-
KHce il monopolio di cui esse» go«leva.
13. Boma. — ft annunciato ufficial-
^ niente avere S. M. il Re disposto jiei--
J" che siano stralciati <laila dotazione della
Corona i palazzi di ]Mt)Ucalieri, di Monza,
di Castello. «Iella Pctraja, del Poggio a
Cajano. «li Coltrano e di Caserta e messi
a disposizi«>ne del Demanio dello Stiito
p«'r essere destinati a vantaggio delle
opere per l'assistenza «lei militari inva-
lidi «lì gu«'rra e degli «)rfani dei caduti.
Il provve«liment«) è poi concretato in
fwma più larga.
14. Parigi. — Arrivano i plenipoten-
ziari austriaci.
14. Smirne. — Truppe greche con
piiuoli reparti di nmriuai delle altre
ua/ioni alleate procedono airoccupazi«)-
ne della città e«»l pretest «> «li protegg(^i«'
«piella popolazi«»ne da disonlini e mas-
saeri. Le tiuitiM' greche sono v«'nute su
2.T trasj)orti s«-ortati da 7 navi da guerra.
I c«)ntingenti alleati occupano alcuni
})unti dei dintorni.
lo. Parigi. — Il consiglio sui)remo
resiMuge uti ]u-«>getto tedesco di conven-
zione i)er la legislazione «>p«'raia.
IH. iSiiiinte. — Sanguinos«) «'onflitto
fra 1«' tiupix' greclic e una parte della
poi>olazi«MM' turca e «bdl' esercito otto-
mano qui riunì sto. I morti secondo i
rapporti greci sarebbero 63.
16. — Un'ordinanza del comando
suin-euM» abo'isce la pena di morte nelle
l>rovincie «u'cupate.
16. Fiuìììv. — Arriva il generale
«!' esercito Caneva.
17. — Decreto Reale relativo alla
costituzione «lei go\ern«) nella Tripoli-
tania e nella Cirenaica. Qu('st«» decreto.
l)ubbU<'ato nella Gazzetta Ufficiale del
24 giugn«), i>oichè deferisce ai governa-
tori r autorità di decretare lo stato d' as-
setilo, costituire tribunali specialij espel-
lere stranieri e rimpatriare indigeni, su-
scita allora viva agitazione nella C<donia
«love sembi-a, a tort«), «-h' esso violi la
costituzione elargita il 1" giugno alla
Tiiit«>litania.
17. Fiume. — Il Consiglio Nazionale
vota un nobilissimo ordine del giorno
nel «juale riatlcrma che il jilcbiscito del
30 ottobre 1!)18 costituisce un latto sto-
rico e ginridic«) iu«li8truttibile per cui
la città e il territorio sono da allora vir-
tualmente uniti all' Italia, e non con-
sente che l'inutile sanzione «li «jnesto
vot«> av\<'nga per vie di verg«»gno8Ì
baratti, a danno irreparabile di vitali
interessi della nazione.
17. Parigi. — Dimissioni «li imo dei
«lelegati americani per la i)uce, 'lìuUitt,
al quale si associano otto colleghi, i quali
non approvano il testo del trattato di
pace che viola i 14 i)unti Avilsoniani.
18. Homa. -^ Arrivo del presidente
del Brasile Epitacio Pessoa. Alla sera
l)ran/.o «lì gala a Corte con scambio di
l)rin<lisì in italiano.
18. Germania. — Tentativo fallita»
di ])roclamare nel Palatinato Renano una
lepubblica indii)endente.
fabbrica articoli di gomma per igiene e chirurgia
DELLA SOCIETÀ A.N'ONIIVTA
IRTALTER IVI A R T I N Y
l'I iKMXO - \'i I X'oroleiiiio, U70
— 424 —
18, Hùja ò rioccnipata dallo tin|>]»c
lettoni abbattendo il regiiue bolscevico.
1*J. Mania. — Il j>residente del Bra-
sile è solennemente ricevuto in Senato.
19. Boma. — I portieri delia città,
vedendo inascoltate le loro domande di
miglioramenti, deliberano di iniziare co-
me protesta l'ostruzionismo,
19. Itecal. — La costituente procla-
ma l'autonomia e l'indipendenza della
Estonia.
20. Boma. — Il presidente del Bra-
sile è ricevuto in udienza da Bene-
detto XV. È la i>rima volta che il capo
di una nazione cattolica ospite in Roma
del Ite d' Italia, è ricevuto ufficialmente
in Vaticano ; ma i giornali clericali
osservano che il presidente Pessoa è
soltanto presidente designato e non ha
ancora assunto l' ufficio
20. Boma. — All' ambasciata del
Brasile, il presidente Pessoa oftre un
pranzo al Cardinale Segretario di Stato
e agli altri dignitari della Corte Ponti-
fìcia. Il Presidente e il Cardinale Ga-
sparri scambiano dei brindisi (in italia-
no), cosa finora raramente successa.
20, Boma. — Dopo due consigli di
ministri tenuti in. un giorno solo, tutti
i ìuinistri presenti alla cajtitale i)artono
per Oulx per un convegno con l'onore-
vole Orlaiulo partito egli pure da Parigi
per conferire sulle questioni in corso.
20. Milano. — Il conA^egno promosso
dalla Confederazione generale del La-
voro protesta contro la conferenza di
Parigi che non ha accolto nella legisla-
zione del lavoro le conclusioni della con-
ferenza sindacale di Berna.
20. Parigi. — La Camera francese
con 344 voti contro 97 estende alle donne
senza nessuna restrizione l' elettorato e
la eleggibilità a tutte le assemblee elet-
tive.
20. Parigi. — A una nota di Brock-
dorfl'-Iiantzau il presidente della confe-
i-enza Clemenceau risi^onde di non poter
riai)rire una discussione sulla resjjonsa-
bilità della Germania nella guerra e
sugli atti del cessato governo tedesco.
20, Giava, — Il Kloet, uno dei più
terribili vulcani dell'isola, 'entra in eru-
zione che dura oltre un mese. Una ven-
tina di villaggi distrutti, molti altri dan-
neggiati ; 5100 vittime.
21. Boma. — Partenza del presidejite
del Brasile.
21. Ouìx [linea Torino-JIoda/itj. —
Convegno tra gli onorevoli OHàndo e
Cresj)! venuti da Parigi e gli altri mi-
nistri venuti da Roma. Doj)o 6 ore di
discussione tutti ripartono.
L'I. Wushinf/loìi. — Inaugurat.i iimu
sessione straordinaria del Congresso ioii
un mes*saggio da Parigi del presidente
Wilson chepjirla specialmente delle que-
stioni oiieraie,
22, Piume. — Le compagnie di navi-
gazione fiumana deliberano che da oggi
le loro navi batteranno bandiera ita
liana.
22. — Violenta eruzione del vulcano
Stromboli. Tre morti e 15 feriti.
22. Parigi. — La delegazione ila-
liana alla Conferenza della pace è com-
pletata con r on. Cresi>i ministro per
gii approvigionamenti e il march. Impe-
riali ambasciatore a Londra.
22. Biga. — Le truppe baltiche, co
mandate dal bar. Manteuffel che perisce
neir assalto, liberano la cajtitale della
Lettonia delle trupx)e bolsceviche.
23. — Ordine del giorno del Re d' Ita-
lia air esercito e all' ai^niatii in occasione
del 4" anniversario dell'entrata in guerra
dell' Italia.
23. Parigi. — La Camera francese
vota per acclamazione una mozione pre-
sentata dal d(q)utato Emilio Constant e
firmata da 200 deputati di tutti i par-
titi con la quale ricordando l'annivei-
sario dell' entrata in guerra dell' Italia
si riafferma la fratellanza assoluta dei
due poj)oli e la loro volontà di rimanere
indissolubilmente uniti,
23. Stoccolma. — Matrimonio della
principessa Margherita di Svezia con iì
principe Axel di Danimarca, (cugino
del re.
25. Boma. — A Gabriele d'Annun-
zio r autorità i)olitica vieta di tenere
all'Augusteo il discorso in celebrazione
dell' entrata in guerra dell' Italia e 1' an-
torità militare ordina di tornare immo
diatamente al suo campo. D'Annunzio
chiede di essere inmiediatamente messo
in congedo.
25. Asia Minore. — I^e truppe gre-
che avanzando da Smirne nel retroterra
occupano Aidin sollevando le \v\\i vive
proteste delle quattro potenze alleate.
25. Presbnrgo. — Grandi onoranze
al generale Piccione e alla missione mi-
litare italiana clie stanno \)er ritornare
in Italia.
25. _Praga. — Il governo Czeco-Slo-
vacco fa rimuovere da una delle vecchie
]»iazze della capitale la statua del mare-
sciallo austriaco Radetzky e ne dà an-
nunzio cortese al governo italiano.
20. Palo del Colle {Bari). — Con-
flitto con morti e feriti in seguito a con-
tese locali,
26. Taranto. — Arrivano col mede-
425
Simo piroscafo «lue missioni abissine una
dirotta a Roma, l'altra dirotta a Londra.
27. lionta. — Arrivo della missione
Ktioi)iea.
27. — Lo trn]>pe iujioslavo rì]»ren-
douo r avanzata in Carinzia attaccando
su fronte larj;hissima.
2S. Boma. — Il Re riceve la mis-
sione etiopica venuta a complimentarlo
]>er la vittoria e a presentare una let-
tera autografa dell' imperatrice e ricebis-
simi doni.
2S. Parigi. — La delegazione tede-
^••a jiresenta la prima i)arte del suo con-
no-progetti» del trattato di i>ace: la
>ccoiida parte è present-jita l'indomani.
2!». — Nomina di 3() nuovi cavalieri
«lei lavoro.
2!». lioma. — Diniissioni del sijidaco
( olonna.
2\K^Pari(ji. — Il Consiglio dei Quat-
tro riconosce il diritto «Ioli' Italia a por-
rare il suo «oufìne alla linea del Bren-
nero concessale dal patto di Londra con
«lue rettiticlie di frontiera non preve-
dute dal patto medesimo nella valle di
àSexteu e nella c»)nca di Tarvis.
29. Parigi. — Al Quai d' Orsay i
lappresentanti delle ]n)tonze cbe rup-
pero le r<'lazioni con l'impero austro-
jingai-ieo prendono conosf;eiiza delle con-
•lizioni di paee ebe .saranno injposte
all'Austria tedosi-a. Ma la R«)mania di-
eliiara ebe non i)otrà jiartecipare alla
li mia del trattato ritenendo lesi i suoi
vitali interessi nella <px«'stituie del Ba-
llata».
30. Roma. — Un decreto del mini-
>tro della guerra concede la croce al
merito di guerra alla meni<uia di tutti
i caduti nella eami»agna 1*J15-1918.
30. — Il gov«'ruo cariuziano sgom-
bera Klageufurt minacciata <la vicino
li agli jugoslavi.
3L — Sono accettiUe le dinùssioni
tlell'on. Villa vicepresidente d«'l consi-
glio dei ministri ammalatosi «juasi a]»
pena assunto all' alta carica e non ancora
ristabilito.
31. Roma. — Decreto reale cbe isti-
luisce un distintivo d'onore ])er le ma-
dri italiano cbe jier.sero uno o jiiù tìgli
nella presento giu-rra.
31. Fiume. — Il consiglio ua/iouale
vota un ai)pello al senato degli Stati
Uniti d'America.
31. Parigi. — Continuando la discus-
sione delle condizioni da imporsi all'Au-
stria i rappresentanti dello j^otenze mi-
nori .sollevano varie protesto contro
diverse disj>osizioni. ]»iù vivaci quelle
dei delegati della Kcunania. della Czeco-
Slovaccbia. della Polonia e della Serbia
contro la jtrotezione della Lega delle
Nazioni concessa t'ille minoranze etnicbe
o religiose.
31. Parigi. — Arrivo di mons. Cor-
retti segretario degli aflari eslori straor-
dinari del Vaticano, incaricato di rego-
lare con laccmferenza della pace «ìiverse
«luestioni relativo alle missioni, alla Pa-
lestina, e al concordati» in Alsazia e Lo-
rena.
Giugno.
1. — Oggi, festa dello Statuto, il Ivo
firma un decreto-legge cbe concede lar-
gbe francbigie ])oliticbe alla Trip<»lita-
nia. La notizia comunicata in giornata
a Trii»oli dà luogo a grandi manifesta-
zioni di gioia. Il conuuulo <!' artiglieria
organizza una grandiosa tinta battaglia
cbe fa grande impressiono sulla i)oi)ola-
ziono indigena.
1. Valenza siil Rodano. — In un
cinematografo un ]>rinci|>io ili incendio
provoca un terribile i>aiiico, 101 morti
quasi tutti fanciulli e donne.
2. Roma. — Il c«»iisiglio comunale
elegge a sindaco lo scultore Apolloni.
La minoranza vota scbeda bianca.
2. Saint-Germain-en-Laije. — Seduta
plenaria della conferenza della i)ace nella
sala dell'età della jùotra nel mu|jeo del
castello. Ai delegati austriaci è conse-
gnato il trattato di paco, mancante an-
cora «Ielle clausole militari e finanziarie
e di ipn-lle concernenti tjilune delimita-
zioni di frontiera.
3. Parigi. — Si estendono gli scio-
]»eri : gli scioperanti salgono oggi a
3r»0 000.
3. Londra. — Il governo britannico
riconosce ufficiai mente il governo dei
Serbi, Croati e Sloveni.
GIOCONDA ^.-'«-•»— «
ptirgativa italiana
42G —
3. Moina. — 11 j^ovin-no oiUiiia un
lutto nazionale <li tre giorni come dimo-
strazione <ii protesta per le gravissime
condizioni di pace imposte a Saint-fler-
niain.
3. Stati Uniti d'America. — In nove
diverse città hanno luogo delle esjjlo-
sioni ]»er attentati anarchici contro alti
funzionari dello stato.
4. — Il ministero delle finanze an-
nunzia che col 15 del mese andrà in
vigore il monopolio del caftò.
4. JÌ07)ta. — Sciopero impi'ovviso dei
tranvieri e del personale degli esercizi
pubblici. Vi sono attualmente a Roma
oltre 50 000 scioperanti.
1. Parigi. — Si costituisce la Lega
dei popoli oppressi dall' Inghilterra che
comprende i)er ora irlandesi, egiziani,
boeri e indiani e i'api>resenta già pivi di
80 milioni di uomini.
5. Parigi. — L' on. Andrea Ossoi-
nack. delegato per Fiume alla Confe-
renza della pace, consegna al presidente
della conferenza una protesta con la
([uale dichiara che la città di Fiume
non riconoscerà qualsiasi decisione con-
tri stante con i suoi voti.,
5. Wiesbadcn. — Cade miseramente
un tentativo di repubblica Eenana indi-
pendente per la quale si era anche costi-
tuito un governo provvisorio j^resieduto
dal dotti Dorten e appoggiato sottomano
dalle autorità militari francesi. Ma il
governo di Berlino ha <lu-hiarato che
processerà Dt»rten e i suoi fautori per
aito tradimento e la popolazione solle-
vata malmena i ministri e li obbliga
alla fuga.
5. Washington. — 11 Senato ameri-
cano ai)prova con 56 voti contro 26 il
suffragio femminile senza limitazione di
Rorta .
C. Klagenfnrl, capitale della Ca-
rinzia, è occupata dagli iugoslavi, in
aperta disobbedienza agli ordini del con-
siglio supremo interalleato.
7. Ancona. — Il tribunale nel pro-
cesso per diftamazione su querela del
deputato di Fermo on. Speranza accu-
sato da alcuni giornali di disfattismo,
riconosce la diffamazione continuata ma
dichiara raggiunta la prova dei fatti e
assolve gli imputati.
7. Malta. — Grandi dimostrazioni
per r autonomia, rinfocolate anche dal
malcontento per il caroviveri. Gravi tu-
multi con 7 morti e molti feriti.
7. Praga. — La missione militare
italiana i>aite i^Qv V Italia.
8. Roma. — Congresso del partito
liberale italiano.
8. Oulx. — Nuovo convegno fra
l' on. Orlando e l' on. Colosimo vice-
presidente del consiglio.
8. Parigi. — Clemenceau invita con
un radiotelegramma il governo unghe-
rese a cessare gli .attacchi contro gli
czeco-slovacchi, minacciandolo di ricor-
rere a misure estreme.
9. Genova. — I commercianti deli-
berano una serrata, generale in segno
di protesta contro 1' attuazione dei mo-
nopoli e gli operai alla loro volt-a deli-
berano lo sciopero generale i)er protesta
contro il caro- vi veri.
9. Tripolitania. — Le truppe italiane
rioccupano pacificamente Azizia.
9. Washington. — Il Senato, infor-
mato che alcune copie del trattato di
pace con la Germania che doveva restare
segreto fino alla firma sono state abu-
sivamente comunicate a finajiziei'i ame-
ricani, delibera contro il ])arere di Wilson
la immediata pubblicazione del trattato
stesso come documento d'interesse pub-
blico.
10. Spezia. — Disordini provocati
dalle prepotenze dei bagarini locali ; la
reazione degli operai degenera in deplo-
revoli vandalismi, un gran nuiuero di
negozi sono saccheggiati, 2 morti e pa-
recchi feriti.
10. Berlino. — 11 governo tedesco
pubblica un -«libro bianco » sulle respon-
sabilità della guerra.
11, — All' ammiraglio Paolo Thaon
di Revel, capo di stato maggiore della
Marina e comandante delle forze navali
ìnobilitate dal febbraio 1917, il Re con-
cede di mota proprio la gran croce del-
l'ordine militare di Savoia.
11. — Decreto L. T. che accorda
importanti miglioramenti economici per
36 milioni al personale delle ferrovie
delio Stato.
11. — Quasi in tutta Italia sciopeio
dei maestri elementari, organizzato dalla
Unione Magistrale per strappare al go-
verno solleciti miglioramenti finanziari.
12. Genova. — Un affollato comizio
contro il caro\ i\ eri degenera in tumulti
e sanguino.si conflitti con la forza. Un
morto e 60 feriti, dei quali 40 agenti.
12. — Parigi. — Da oggi il barone
Makino capo della delegazione giappo-
nese partecipa alle deliberazioni del con-
siglio dei quattro.
12. — Il governo del Montenegro
smentisce le notizie tendenziose che da-
rebbero come riconosciuto dalle potenze
r annessione del Montenegro alla Serbia.
13. Torino. — Sciopero generale pro-
clamato improvvisamente ])er aderire
427 —
un invito del l'aitito (.,'oiiiuiiista di Ger-
mania e in sfjiiu» di lutto ]ìvr i funerali
di Rosa Luxrmlmrjr il cui cadavere è
stato ritrovato a lierlim».
13. Fiuìtu-. — Il Consiglio Nazionale
istituisce un csciciti» liumano e delibera
che Iji giiisti/.ia .narA d'ora innanzi ani-
ministrata in nome di Sua Macstsiil Re
d' Italia. .\ vendo Scnt lìenclli chiesto e
ottenuto la cittadinanza tiuniana ed
essendo stato chiamato a far parte del
comitato <lin-ttivo, il ('<»nsij;lio nazionale
jjli oftre la carica di delc«;ato alla guer-
ra, ma Henelli dopo matura riflcs.sione
non accetta.
13. Xìir'njn. — Sanguinosi tumulti in
oi'cjisionc di una ('ommomora/.ione di
Ro^:i Lu.KcnilMirt;. La folla astiale le car-
ceri pei- li1>crare un compagno che porta
in trionfo.
13. Caiiuzia. — Trupi)C italiane si
avanzano nella zona Viilaco-San Vito
per difr-ndcre (pieUe popolazioni dall'in-
vasione iugoslava e sono accolte con
grandi «limostrazioni.
13. Prat/a. — È proclamata la legge
marziale per tutto il territorio della re-
puMdica czeco-slo vacca.
11. Roma. - Ritorno dell'onorevole
' •■.indo da Parigi.
14. - - Vìi decreto L. T. stabilisce
il monopolio di stato ]»cr tutti i surro-
gati del caft?'.
H. Bolof/na. — Primo Congresso
N';i/.ion;ilc <lcl Paitito i)opolare italiano.
14. Paridi. — Il presidente della
(•onfereiiza (Icmcnceau <lirige al gover-
no ungheresi' una nota nella quale lo
ammonisce che y)cr nessuno dei nuovi
stati si ammetterà che le frontiere sta-
bilite «tagli Alleati siano mutate da una
occupazione militare e quindi gl'intima
di sospendere le operazioni militari e <li
ritirare entro 4 giorni gli <:serciti dietro
le linee fissate.
14. Budapenf. — Congresso dei dele-
gati dei Soviet «li tutta 1' Ungheria. Vi
sono sollevate vivacissime proteste con-
tro la «-oneessione e le soprafl'azioni del
governo.
15. — Ordine del giorno del gene-
Tiile Diaz all'esercito per l' anniveisario
de'la battaglia «Iella Piave.
15. Vienna. — Tentativo di insur-
rezione comunista, provocato, a qmuit«>
pare, da agenti ungheresi. È repre.sso
severamente dalle guar<lie, 20 morti e
80 feriti.
16. Bologna. — Al congresso del Par-
tito popolare italiano un ordine del gi«»r-
no ISIilani jter la tattica di intransigenza
ai<soluta ò approvato da 353 sezioni «-on-
tro 15y.
1(5. Lordo. — I preti della Santa Casa
e della Basilica sì mettono in scioperìi
l>er ragioni economiche, ma la vertenza
è immediatament*' c«)mposta.
16. Najìoli. — Cessa lo scioperi» de-
gli oi)erai iteli' Ilca, cominciato il 27 ai>ri-
le. Gli operai riconoscom» il loro torto
nell'abbandono ingiustitìcato del lavon»
e pagano una penale di 6 giorni di ]»aga.
16. — La R. Nave Citlà di Milano
adibita al servizio dei cavi telegrafici
nelle isole Eolie, avendo investito in
uno scoglio, affonda a levante dell'isola
di Filiendi. 20 morti fra i quali gli inge-
gneri .Iona, Vitali e Pinelli e il comni.
Italo Bruuelli Ispettore generale dei t«'-
legrafi.
16. — In Francia sciopero gcuerab*
dei minatori avendo la camera dei depu-
tati rifiutato di approvare il regolamento
che disporrebbe per i minatori la gior-
mita di 8 ore computate dall'ingresso
«Iella miniera dei primi minatori all'uscita
degli ultimi.
16. Parigi. — 11 presidente della con-
ferenza Clemenceau dirige alla delega-
zione gernuinica la risposta degli alleati
alle controproposte tedesche e un itili-
matìim che invita il governo tedesco a
dichiarare entro 5 giorni se ò pronto a
firmare senza discussione sotto la mi-
naccia di immediate sanzioni militari ed
economiche. La sera stessa' il conte Brock-
«iorff-Rantzau parte per Weimar, con
l>arte della delegazione. Alla partenza
la folla prende a sassate le autouutbili
che trasportano i tedeschi ; il governo
francese il giorno «lo])0 destituisce il pre-
fetto di Versaglia che tiene responsa-
bile del deplorevol<! incidente.
17. — L' on. Maggiorino Ferraris ^
nonnnato ministro d<'gli approvigiomi-
menti e dei consumi.
Acqua artificiale da tavola - Diuretica - Anti-
urica - Rinfrescante • Facilita la digestione. —
Scatole per 10 litri. — Premiato Laboratorio
a. BELLVZZT, Bologna, Fabbrica Pastigflic
Marchesini o Blenorrol.
— 428 -
17. Parigi. — Avendo i delegati tede-
.S(;lii i)rotestato per la brevità del tar-
mine di 5 gioi'iii accordato loro per fir-
ijiare o respingere il trattato, il termine
stesso è stato prorogato di 48 ore.
17. Parigi. — 11 consiglio dei dieci
presieduto da Clcinenceau riceve i dele-
gati turchi i quali presentano un memo-
riale che vuole scagionare delle respon-
sabilità della 'guerra il popolo tixrco e
il suo sovrano.
17. Parigi, — La Camera francese,
dopo vivacissima discussione turbata
dalhi violenze socialiste, approva con
voti 319 contro 137 la prosecuzione in
Russia di una politica conforme agl'in-
tei-essi della Francia senza spedizioni
militari, respinge la proposta per il ritiro
delle tinippe francesi al di qua della fron-
tiera russa e chiede la restaurazione
della disciplina neir esercito e nella ma-
rina.
17. Parigi. — Il presidente Wilson
])arte ])er il Belgio.
17. Sainl-Germain. — La delegii-
zione dell'Austria tedesca consegna alla
tionferenza per la pace le controproposte
austriache.
18. Ho ma. — Uno sciopero generale,
proclamato dalla vecchia Camera del
Lavoro repubblicano riformista, per pro-
testare contro il caroviveri, abortisce
miseramente.
18. Parigi. — L'ambasciatore ita-
liano conte Bonin Longare dichiara ufli-
cialmente al ministro portoghese non
essere nelle intenzioni dell' Italia di cer-
care compensi nelle colonie portoghesi.
La voce corsa che la Conferenza della
])ace avrebbe dato all' Italia un mandato
sulla colonia di Angola, aA'eva destato
grande fermento nel Portogallo.
19. — L'on. Quirino Nofri ^ nomi-
nato sottosegretario agli approvvigiona-
menti e consumi.
19. Roma. — Alla Camera l'onore-
vole Orlando legge le comunicazioni del
governo accolte ostilmente, quindi pro-
pone che la Camera si costituisca in
comitato segreto : ma la proposta è re-
spinta a en<u-me maggioranza, 259 voti
contro 78. L'on. OrUiiido annuncia le
dimissioni del ministero. L'on. Turati
proi)onc «he la Camera continui le sedale
per discutere la riforma elettorale; una
pregiudiziale dell' onorevole Alessio pei
scrupoli costituzionali è pure respinta
con voti 20,5 contro 97 e 3 astenuti, m;i
una sospensiva dell' on. Sacchi per sob-
considerazioni di ojiportunità è ap})ro-
vata con voti 229 contro 81.
19. — Un decreto reale concede :»
tutt.' gl'impiegati civili dello stato, com-
presi i maestri elementai-i ed esclusi
«lucili delle terrovie e gli altri al cui
migliore tr3,ttamento ecoriomi«*o fu di
recente provveduto, un aumento uiinimo
«li stipendio di lire 1200 anime, a decor-
rere dal 1" maggio, salvo ulteriore li<jui-
dazione, tosto che entreranno'in vigore
le nuove tabelle in studio per le varie
amministrazioni.
19. — Dimoi* trazioni antigiolittiaiie
a lloma, a Milano («love il Fascio Mila-
nese di Con)battimento vota un fieris-
simo ordine del giorno contro Nitti) ; si
rinnovano il 21 a- Milano stessa, a Ge-
nova, a Torino.
19. Wiìinipeg {Canada, Manitoba). —
Uno scioper«> generale originato dallo
sciopero dei metallurgici ha piombato
per tre settimane la città in ]»ieno i-e-
gime bolscevico; ma dopo che la polizi;t
federale si è decisa ad arrestare i prin-
cipali organizzatori dello sciopero «li cui
il caporione è un pastore metodista in-
glese, la città oggi litorua tranquilla.
20. Roma. — L' on. Nitti riceve dal
Re l'incarico di formare il nuovo gabi-
netto.
20. — Il senatore Giacomo De Mar-
tino, già governatore dell' Eritrea, è
nominato governatore civile della Cire-
naica; e l'amm. Cerrina-Feroni h nomi-
nato governatore dell'Eritrea.
21. Roma. — La Camera tiene oggi
seduta per votare un n)ese di esercizio
provvisorio, quiinli si aggiorna e saia
convocata a «lomicili«».
21. Scapafloti) {nelle isole Ortadi.
a nord della Scozia). — Le navi «la guer-
ra tedesche che erano state internate
in questa baia sotto la sorAcglianza degli
Inglesi e che avrebbero dovuto passai'c
in potere «legli alleati appena firmato il
trattato di })ace, sono tutte affondate
MIROR
?e^ la puUtea e ludda\u^a di luUl
l voslù melalll adoperale II l\(\u\do
^ § ?t:odoUo del " LION NOIR
Soc. An. Italiana. — Capitale L. 3,000,000
429
tlugliiMiuipa<;<>i t(Mles(hi tranne lu coruz-
zata Badf'n. Gli inglesi arrostano 1' am-
miraglio Von Keutor che comandava la
fiotta ^' tutti ! Mìni ut^iciali.
22. Jiomn. — L'on. Nitti costituisco
il nuovo ministero: yuti; inesidenza e
interni : Tidmìi. affari esteri ; Hoshì Lui-
gi, colonie: Mortarn, grazia, giustizia e
culti; Tetlé'xco. linanze; Seft a nzer, tosu-
ro; contrammiraglio Secchi, marina e in-
terini della guei-ra : linccclli, istruzione;
Pdìttano, lavori i>ul»l)lici : />e Fi/o, tra-
sporti marittimi e ferroviari ; Visocchi.
agricoltura ; Ferraris ing. Dante, indu-
stria, commercio e lavoro, approvigio-
namcnti e «MMisumi ; Chimioiti, ,\ìo»U" v
tclegrati; Da Como, assistenza militare
e pensioni; Xara Cesare, terre libersìTe.
I nuovi nnnistri prestano giuramento la
mattina del 2.'^.
22. M'eiinar. — L'Assemldea Nazio-
nale, udite le dichiarazioni del nuovo
Pw^sideute del Consiglio IJauer il (luale
espfuie la necessitù }>er ia Gei-mania di
firmare la pace impostale, le ai)prova
con voti 237 contro 138 e 6 astenuti.
Subito dopo la seduta il governo tede-
sco jter mezzo della Delegazione «li Ver-
saglia chiede al jiresidente della Con-
ferenza ancora una breve proroga, di-
chiarando che ^ disposto a firmare, non
per volontà propria, ma cedendo alla
forza, con le sole riserve cìie la Germa-
nia non accetta di riconoscersi l.a s(da
responsabile della guerra e che non può
consegnare l' imperatore e gli altri i)er-
sonaggi responsabili perchè siano giudi-
cati da tribunali stranieri. La stessa
sera il Consiglio dei Quattro si aduna
e delibera di rispondere che non si pos-
La flotta germanica a Scapa Flow è affondata dagli equipaggi.
La llindenburg mentre sta per sommergersi.
.;'.;. /i'.//;-... — L'oM. Nlttì coinc pri-
lli! atti d«-l stu» ministero colloca a ri-
l»oso il prefetto di Koma Aphel, nomina
tt suo successore Riccardo Zoccoletti di-
rettore generale della P. S. e chiama a
reggere questa direzione Vincenzo Qua-
ranta prefetto di Bol(»gna.
22. lioma. — Inaugurato in Cam|>i-
doglio il I Congre8S(> dell'Associazione
Nazionale dei Combattenti. Oltre 700
delegati che rap|»resentano più di 600000
iscritti. Discussioni vivacissime, talora
tumultuose,
22. /follia. — L'avv. Domizio Tor-
rigiani di Firenze h eletto gran maestro
della Massoneria, gran maestro aggiunto
il prof. Giusepi)e Meoni pure di Firenze,
il quale si dimetterà nel novembre per
jjarticipare alla lotta elettorale politica.
sono accordare altre proroghe e clic nelle
24 ore che ancora rimangono, il governo
tedesco deve dichiarare o che rifiuta la
firma o che accetta il trattate» integrai -
mente, senza modificazioni nò riserve.
23. Roma. — Il direttorio del Fascii>
parlamentare esi>clle l'on. Cbimienti che
ha i»artecipato al nuovo ministero Nitti.
23. Tripolitania. — Rioccupazionc
pacifica di Misurata. Numer(»si piigio-
nieri sono restituiti.
23. Versailles. — La Deb'gazione te-
desca dojx) <'he il Governo lia chiesto
e ottenuto a Weimar dalI'Assentblea Na-
zionale convocata d'urgenza i)ieni iiotc-
ri, consegna una uuta con la (|uale la
Germania accetta di firmare il trattati»
senza riserve, « cedendo alla forza supe-
riore e senza rinunziato al suo modo di
430
giudicare 1" iiiaiKiitii iiigiusti/ia delle
condizioni di pace »-
23. Parigi. — La notizia che la Gei-
mania acconsente a firmare il trattato
di pace tiene la città fino all' alba in
un delirio di gioia.
23. — Mentre si attende la risposta
detinitiva della Germania, le truppe
francesi sulla linea di armistizio a})ron')
la marcia su Prancoforte e sono g.ù
giunte a Pradelbeim quando un con-
trordine di Podi le richiama indietro.
23. Berlino. — Ufficiali e soldati
tedeschi tolgono dall'Arsenale le ban-
diere francesi prese nelle guerre del '14
e del '70, che dovevano essere resti-
tuite alla Francia, e le bruciano dinanzi
al monumento di Pederico II.
24. — Il geu. Albricci è nominato
ministro della guerra.
24. Torino. — Al congresso dei pos-
telegrafonici r adesione alla Confedera-
zione del lavoro è approvata con 5205
voti favorevoli, 942 contrari e 62 astenuti.
24. — Sono sospese le ostilità, fra le
truppe czeco-slovacche e le truppe un-
gheresi. Gli ungheresi si ritirano sino
alla frontiera stabilita dagli alleati.
24. Budapest. — Tentati", o contro-
rivoluzionario: tre monitori sul Danu-
bio cannoneggiano la sede del governo,
molti borghesi tentano di dare man forte
agli insorti ma la rivolta è repressa nel
sangue il giorno stesso.
25. lioma. — Al Senato presentazione
del nuovo ministero per la necessaria
approvazione dell' esercizio ì>rovvisorio
per un mese già concesso dalla Came-
ra; intanto il nuovo ministro degli esteri
on. Tittoni fa bi'evi dichiarazioni sullo
stato delle trattative internazionali a
Parigi. Un ordine del giorno Colonna
col quale il Senato, riservando ogni ap-
prezzamento politico, confida che la dele-
gazione italiana a Parigi saprà far trion-
fare i supremi interessi del paese, è
approvato a grandissima maggioranza.
25. Parigi. — Il Consiglio dei Quat-
tro invia due note al governo germanico
intorno all'aft'ondamento della flotta e
al contegno minaccioso verso la Polo-
nia, ammonendolo seriamente a rispet-
tare gli impegni assunti.
2»). — 11 governo italiano riconosce
l'indipendenza della Pinlandia.
27. Trento. — Al vescovo Endricci
il Ke conferisce il gran cordone dell'or
dine dei SS. Maurizio e Lazzaro.
28. lioìna. — Ija nuova Uelegaz.iono
Italiana alla Conferenza per la Pace
(Tittoni, Scialoja, Maggiorino Ferraris.
Marconi ai quali si assoderà l' ambascia-
tore Iu)i)eriali) i)arte per Parigi.
28. Roma. — Il march. Theodoli,
sottosegretario alle Colonie, ^dncaricato
temporaneamente delle funzioni di sot-
tosegretario per gli Affari Posteri fino
all'arrivo del conte Sforza, nominato
a tale uflìcio.
28. Parigi. — Lloyd George fim:a
il trattato che garantisce alla Francia
1' assistenza dell' Inghilterra in caso di
attacco della Germania non •))rovocat<) ;
e altro trattato simile ò firmato dal
presidente Wilson in nome degli Stati
Uniti.
28. Versailles. — Nella Galleria de-
gli Specchi alle ore 15.15 è firmata ìa
pace fra le Potenze alleate e assodale
e la Germania. In quella medesima sala
48 anni piima era stato proclamato l' In.-
pero Germanico. Questo giorno è l' an-
niversario dell'assassinio dell'arciduca.
Francesco Ferdinando a Serajevo, die
fu la favilla da cui divam})ò il grande
incendio. Dalla cerimonia di oggi sono
assenti i delegati della Cina i quali si
sono rifiutati a firmare, non essendo
state accettate le loro riserve per la que-
stione dello Sciantung ceduto al Giap-
pone.
28. — Il presidente Wilson invia da
Parigi al popolo americano un messag-
gio in cui raccomanda che il trattato di
pace e lo statuto della Lega delle Na-
zioni siano approvati senza riserve.
28. — Il presidente Wilson lascia
Parigi alle ore 21.45, diretto a Brest,
dove s'imbarca sul George Washington.
La nave sa.ly)a i)er l'America alle 24.15
del 29. Appena eh' egli è partito, scoi»
piano in Brest risse sanguinose fra ma
rinai francesi e marinai americani.
29. — Forte scosse di terremoto cLo
fa gravi danni nel Mugello e nella Ro-
magna toscana. L'epicentro è in Vie-
Rìgenersitore delPorganismo
Y\ ■ "1 T^ TT domandare opuscolo illustrato gratis alla
lìllfìniO r li Famnlca loiiiM Metti (hiici
jyiilliULlVl JL I JJtl Via Tortona, 31, MILANO
431
«Ilio, che è prosso che distrutto, ma pari
danni e vittime anche a Manadi e Borgo
Sau Lorenzo. Com})U'ssi\ainente, circa
40 morti, hi miiji^ior parte a Vicchio e
circa 200 Irriti. A Vicchio. neUa fra-
zione di Ves]ii;;nano, tra h' altre case ca-
duta», è anche tiucila ove nactiue Giotto.
29. Parufi. — 11 Consiglio dei Quat-
iro invita la Delejrazione ottomana a
i ornare in Turchia in attesa che lo
grandi juitenze abbiano deciso sulle li-
nce generali del i»rogramma che inten-
dono applicare per l' impero ottomane».
30. — Abolizione, dalla mezzanotte
di oggi, della ceiisiira prcv«'ntiva di
stampa, restando vietata per sei mesi
la i)ultblicazione di notizie d'iutereisse
militare.
30. Forlì. — Disordini per il caro-
viveri. Il i)oiK)lo invade e saccheggia il
fabbricazione e la vendita delle bevando
alcoolichc: cosicché oggi lino alla mez-
zanotte tutte le taverne e gli spacci di
vini e liquori sono presi d' assalto con
riti carnevaleschi. Ma all'ultimo mo-
mento il governo annunzia che p rmet-
terà la vendita della birra e del vin<j
purchò non couteuguuo piii del 2.75 "'j
di alcool.
IfUg^liO.
1. — L'ou. La Pegua è nominate
commissario speciale delegato dal go-
verno per i paesi colpiti dal terremotc
del 29 giugno.
1. — Disordini e scioperi u Fireiizt
e Cesena.
1. Parigi. — È couiuuicato alla stam-
pa il trattato concluso dalle cintine Gran
^y^^V^reinigf<? 3faaten von liordàìnQn^^- 1 9630000 Cir
'0'e5terr(?iì:hTùrk^iDeaf50^ìm}d Drasiìieii Kuba tlexiko {
^ ÓSOOOOCfr. thOOOOcu ÒhOOOOCir ^ZOOOOctr :}20000ci:ò10000ct\
La produzione mondiale del tabacco iStatistica tedesca).
mercato della verdura, quindi i)roclama
lo sciopero generale. 11 giorno appresso
il saccheggio dei negozi continua, non
ostante che il munici])io sotto la pres-
-<ione poi)olare abbia emanato un cal-
miere. I tumulti di Forlì sono la favilla
da cui si propaga rapidamente l' inceu-
• lio in tutta Italia. In ogni città, a sedare
o aprev«'nire l'eccitazione del popolo, si
delil>erano inconsultamente calmieri e
ribassi straordinari del 40 o del 50 '•/^
sui generi di prima ìiecessit^ e talora
anche sugli altri: ([uesti provvedimenti,
se non valgono dai>pertutto a calmare
le agitazioni, fomentate spesso da oscure
mo'ne anarchiche, valg<»no a vuotare i
mercati e a fare sparire le merci. Co-
sicché dopo breve tempo quasi dapper-
tutto si torna come prima. L' ordine a
Porli non è ristabilito che il 7 luglio,
30. Parigi. — Clemeuceau presenta
alla Camera francese il trattato di pace
ton la Germania per l'approvazione.
30. — Negli Stati Uniti entra in vi-
gore da dtunani la legge cLo vieta la
di Potenze con la Polonia, che è rico-
noscinta stato indipendente. Essa 8i
obbliga a concedere tutti i diritti poli-
tici agli ebrei, sotto la garanzia, della
Società delle Nazioni.
2. Fiume. — Gravissimi incidenti
nati dalle provocazioni incessanti dei
soldati francesi i quali -parteggiano ai)er-
tamentc per i cr«»ati. La})opolazione esa-
sperata reagisce violentemente dando la
caccia ai francesi. Non ostante l' inter-
vento sollecito delle autorità e delle
truppe italiane si hanno alcuni francesi
feriti.
2. Ajicona. — Sciopero generale,
2. Parigi. — Bratianu presidente del
consiglio dei ministri romeni e delegato
della Romania alla confei-enza ritmna in
patria ove si dimetterà non ]»otendo tir-
mare il trattato che lede i diritti sovrani
della Romania sottoponendo al controlio
della Società delle nazioni la tutela deDe
minoranze etniche.
2. Londra. — Gli araldi di Corte a
cavallo^ preceduti da trouibettieri, leg-
432 -
n'Olio allii folla della City il proclama
leale che annunzia la conclusione della
pace.
2. Dresda. — Il ministero sassone
delia guerra ordiija un lutto di 15 giorni
nell'esercito per la cattiva pace.
3. Imola. — Un manipolo di anar-
chici sid{\ a saccheggi e vandalismi. Nel
cxmflitto con la pubblica forza 5 morti
e molti feriti. La città per due gioj-ni
è in mano dei comunisti con i quali
anche le autorità scendono a patti.
3. Firenze. — Saccheggi di negozi
col pretesto delle dimostrazioni contro
il caroviveri. È i>roclamato lo scioj)ero
generale. Le scene di devastazione con-
tinuano anche il giorno successivo. Molte
requisizioni forzate sono fatte anche nel
suburbio. L'ordine non è ristabilito che
il 5.
3. Fiume. — Il Consiglio Nazionale
protesta contro un preteso plebiscito,
fatto per iniziativa ])rivata dal partito
iugoslavo e col quale si sarebbero rac-
colte 19 858 tirine per la unione di Fiume
alla Jugoslavia.
3. Weimar. — L' assemblea nazio-
nale riprende la discussione della costi-
tuzione deliberan<lo che «l'impero te-
desco è una repubblica, il potere dello
stato procede dal popolo».
4. Torino. — La folla assalta e sac-
cheggia i mercati. I disordini continuano
r indomani e anche il secondo giorno.
Pure a Torino è applicato il calmiere
per il ribasso del 50% sui generi ali-
mentari.
4. Lima. — Una incruenta rivolta
militare depone e imprigiona il presi-
dente Pardo (che doveva scadere di ca-
rica fra due mesi) e nomina al suo posto
Legnia.
5. — Il conte Carlo Sforza nuovo
segretario agli esteri giunge a Koma pro-
veniente da Costantinoi)oli dove era in
qualità di alto commissario e prende su-
bito possesso del suo ufficio nell' assenza
del ministro Tittoni.
5. Roma. — Il consiglio superiore
della Banca d' Italia rielegge a voti una-
nimi l'on. Stringher a direttore generale.
5. Alessandria. — - Assalto ai mercati
e ai negozi.
5. Brescia. — Violente manifesta-
zioni contro il caroviveri. 15 feriti.
5. Fiume. — Nuovi conflitti tra i
fiunuuii e i francesi. Una ((impagnia di
solditti auuamiti prende a fucilate i ma-
rinai italiani. Si hanno dieci nu>rti fran-
cesi e un centinaio di feriti.
5. Pisa. — Sciopero generale <li pro-
testa e saccheggi di negozi non ostante
il solito calmiere prefettizio che accorila
un ribasso del 50% su tutti i generi
alimentari.
5. — In valle di Bisenzio presso Fi-
renze, i)rofìttando dei tumulti perii caro
viveri, si costituisce una i)iccoJa rei»ul>-
blica dei Soviets. Il centro dell'agita-
zione è Baiano; la bandiera l'Ossa è inal-
berata sul municipio di San Quirico di
Vernio. Ma la repubblica dura 3 giorni
soli in capo ai quali reparti di truppa
con miti'agliatrici ristabiliscono l' ordino
senza grande fatica.
6. — Un decreto L. T. autorizza l<'
autorità comunali a imijorre calmiei i, a
stabilire i prezzi di vendita dei generi
necessari alla vita e a confiscarli in caso
di trasgressione.
6. — È costituita una commissione
centrale di studio per i problemi atti-
nenti al costo della vita.
6. — Decreti reali che approvano le
tabelle dei nuovi stipendi per i maestri
elementari e per i professoin delle scuole
medie.
6. — Un decreto L. T. concede un
soprassoldo giornaliero ai soldati, capo-
rali e sottufficiali.
6. — Nuovo movimento di prefetti.
I prefetti di Forlì e di Firenze (Naii-
netti e Olgiati) sono collocati a dispo-
sizione: a Firenze è trasferito da Fog-
gia il dott. Camillo de Fabritiis.
(). Roma. — Sventato un grave com-
plotto anarchico. Sono arrestati alcuni
individui che tentavano subornare gli
arditi accasermati al forte di Pietralata.
6. Roma. — Il presidente del con-
siglio dà ordini severissimi per la chiu-
sura di tutte le bische e case da giuoco
specialmente nelle stazioni balneari e
climatiche. Il giorno stesso è fatta una
prima sorpresa al Kursaal di Viareggio.
H. Milano. — Gravissimi tumulti. \\
Rìgenersitore deìV organismo
'\\ ■ 1 T^ TT domandare opuscolo illustrafto gratis alla
JlTìRinO r i FaimiicaloÉrtPioilottKliiinici
J^Xllit^XlXVl. X I JLJl Via Tortona. "W. MILANO
«lo m (torni a 11 in:
•lei ("«IlHiL'lio .1.-1 1
lituo (i»'i MiiilHtrl
nellii l-iidwi«Ht russe. — 8. Nicklsth
— 9.
tr«igli
verno,
•tati
V nrt-MHo Berli IH».
Monaco <li Hnvieia: cittadini e operai armati
Delegazione tedesca
xkilorf-Rantzaii
tedesco, che ha
Il primo muK-
fì. Baner, presideut**
(iennania. — T. A
j.residente del ConNi^li,, ('entrale ri vcdnzìoiiar'io di Mouiu-Ò!
Il 1» ma«KÌo a Monao..; V/nflitt fraTll ;Var aVl^ l^f^^ ^^«"'"•'.>-
— 4'J4
stento cahnnti dopo la pubblicazione <li
un calmiere comunale. Tuttavia soni» b<M»
210 i negozi devastati dalla popolazione
(83 salumieri, 32 vendite di vini e li(iuo-
ri, 20 bazar, 18 calzolerie, 16 pollerie, ec).
6. Bari. — Sciopero generale di pro-
testa contro il caroviveri estQso a tutta
la Puglia; ma il nnìvimeuto resta com-
posto e discii)!inato. Lo sciopero cessa
il 9.
6. Messina. — Tumulti e assalti ai
negozi.
7. — Cessano le funzioni di luogote-
nente generale delegate fin dal 25 mag-
gio 1915 al duca di Genova ; il Re ripren-
de da oggi l'esercizio integrale dei suoi
poteri sovrani.
7. Genova. — Sacclieggi e altre vio-
lenze teppisticlie e morti. Anclie a Sa-
vona, .sacclieggio generale dei mercati.
7. Reggio Emilia. — Alla Camera
del lavoro si riuniscono i rapxn-esentanti
delle organizzazioni economiche politi-
che per deliberare un' azione efficace con-
tro il caroviveri, ripudiando i propositi
di violenza.
7. Kapoli. — Tumulti contro il caro-
viveri, sciopero, sacclieggi, couflitti con
gli agenti, molti feriti.
7. Reggio Calabria. — Conliitto fra
la folla e la forza armata con 5 feriti.
7. Parigi. — Il Consiglio suin-emo
dei Quattro delibera la nomina di una
commissione interalleata di inchiesta di
4 generali sui fatti di Fiume.
7. Parigi. — La Camera dei depu-
tati con voti 331 contro 121 approva defi-
nitivamente la rifornui elettorale sulla
base della rappresentanza jiroporzionale
a scrutinio di lista secondo il testo ap-
provato dal senato.
7. Arcangelo. — Gravi ribellioni fra
le truppe russe assoldate dagli inglesi
per la voce còrsa del ritiro delle truijpe
alleate.
8. Roma. — Nuovi incidenti con sac-
cheggi dei negozi specialmente nel quar-
tiere dei Pi-ati, parecchi feriti. I van-
dalismi continuuiio l'indomani.
8. — Anche a Venezia saccheggiati
vari negozi.
8. — Nuove scosse di terremoto nel
Mugello.
S. Grollaglie (Bari). — Dimostra-
ziojii clic finiscono con l'incendio del
municijtio.
8. Perugia. — Ripresa dell'agitazio-
ne con alcuni feriti.
8. Taranto. — Sciopero generale giit
da tre giorni esteso all' arsenale, tu-
multi e saccheggi. La truj)pa deve fare
uso delle mitragliatrici, 5 morti e molti
feriti.
8. Catania. — Ancora saccheggi ;
circa 20 feriti.
8. Parigi. — Il ministro Tittoni in-
sieme ai delegati Scialoia e Ferraris fa
ritorno a Roma per conferire col go-
verno.
8. Pietrogrado. — 1 bolscevichi oc-
cupano tutte le ambasciate, le legazioni
e i consolati esteri arrestandone i cu-
stodi e impadronendosi degli archivi.
8. JVctv York. — Ritorno del presi-
dente AVilson.
9. Roma. — Alla Camera l'on. Nitti
espone il programma del governo.
9. Roma. — Nuovi disordini gravis-
simi; tumulti, saccheggi e devastazioni
di negozi. In piazza Vittorio Emanuele
couflitti con la truppa: due morti e nu-
merosi feriti.
9. Spilimhergo. — Conflitto fra dimo-
stranti e la truppa; 4 morti e 14 feriti.
9. Napoli. — Finisce lo sciopero ge-
nerale.
9. Weimar. — L'assemblea nazio-
nale ratifica il trattato ài pace con 208
voti contro 155.
10. Roma. — Alla Camera Schanzer
ministro del tesoro fa l' esposizione finan-
ziaria.
10. Roma. — Alla Consulta l'on. Tit-
toni ha un colloquio confidenziale con i
principali uomini politici dei vari gruppi
parlamentari, per informarli della situa-
zione alla Conferenza di Parigi. Vi par-
tecipano gli on. Giolitti e Salandra. Per
il Partito Socialista Ufliciale erano stati
invitati Turati e Modigliani, ma il Par-
tito delibera eh' essi non intervengano.
10. Parigi. — La delegazione ger-
manica comunica ufficialmente la rati-
fica del trattato di pace.
11. Roma. — Alla Camera 1' on. Tit-
toni espone brevemente la situazione
Sion ^(anc
lisciva speciale
per biancheria
Prodotto del LION NOIR
Soc. An. Italiana. ■ Cap. L. 8,000,000
4or. -
floU' Italia alla Conferenza «li Parigi.
Durante la .se«liita, ila niia dello tribune
].ul»hliclu' line futuristi, F. T, Marinotti
<• Fernu'<'i() Vcoelii (capitano degli ar-
diti), grillano parole «li protesta contro
Nitti e il giolittisnio.
11. lioìtìd. — Il Senato approva a
grande maggioranza il progetto di rifor-
ma della presidenza elettiva del Senato
8te.«*so.
11. Roma. — Per iniziativa della
Banca Italiana di Sconto ò costituita la
Banca Italo-Caucasioa di Sconto.
11. Trieste. — r)oi)o cinque anni di
forzata inattività il consiglio comunale
si riunisce per deliberare il suo sciogli-
mento. Assiste alla seduta il generale
Petitti di Koreto che prende congedo
dalla rapi)re8entanza cittadina dovendo
fra breve lasciare il posto ad un gover-
natore civile.
11. Lucerà. — In conseguenza dello
- i opero, che dura da alcuni giorni, oggi
si ha un gravissimo contlitto fra agenti
della forza e scioperanti ; 8 morti e 27
feriti.
12. — Circolare dell' on. Nitti ai pre-
r. tti per il ristabilimento dell'ordine
onomico e civile.
12. Roma. — Il senatore Tittoni
iiparte per Parigi.
12. Fiume. — Giunge la comniis-
piono interalleata d'inchiesta; l'Italia
\ i ^ rappresentata dal gen. Di liobilant.
12. Rossiglione, presso Sestri Ponen-
te ((renota). — Contlitto fra una com-
missione di requisizione della Camera
del Lavoro di Sestri e una pattuglia di
( arabinieri. Due morti. A Sestri è pro-
. lamato lo sciopero generale che cessa
soltanto il 15, dopo un tentativo di
rivolta comunistica troncata dall' inter-
vento di autocarri con carabinieri e ar-
iliti o di una ujvve da guerra.
18. — Con decreto d'oggi è dispo-
sto che l'avv. Koberto De Vito, mini
atro dei Trasporti, conservi tempora-
neamente anche l'ufficio di Commis-
sario Generale per i Combustibili Na-
zionali.
14. Roma. — La Camera approva
le dichiarazioni del governo con voti
2.')7 contro 111.
14. Trieste. — Il consiglio comunale,
a ricordare il compimento dei voti na-
zionali, delibera la costruzione di una
cittjVgiardino, con mille casette operaie,
che sorgerà sulle pendici del colle di
San Vito e si chiamerà il quartiere della
Vittoria.
15. — Decreto d'amnistia per i reati
politici e per quelli comuni dipendenti
da cause politiche commessi in Tripo-
litania.
15. Fiume. — Vibrante appello del
consiglio nazionale agli italiani.
15. Bruxelles. — La Legazione d' Ita-
lia è elevata al rango di ambasciata.
Ifi. Roma. — Alla Camera l'oji. Nitti
espone i suoi concetti sulla tutela del-
l'ordine pubblico, i ministri Da Como,
Visocchi, Ferraris e Schanzer illustrano
i loro programmi di governo, quindi è
votato l'esercizio provvi.sorio tino al
31 dicembre.
1(5. Genova. — Il prefetto ordina lo
scioglimento delle i/fmrdte rosse istituite
dalla Camera del Lavoro e dai cosid-
detti Comitati di pubblica assistenza for-
matisi, dopo gli ultimi torbidi, in più
luoghi della provincia.
16. Weimar. — L' assemblea nazio-
nale vota l'articolo della costituzione
che abolisce i titoli nobiliari e le ono-
riiìcenze.
17. — Un decreto reale aumenta la
congrua dei parroci a 1500 lire cimi-
prcse le causali.
17. Torino. — Il comitato centrale
del Sindacato ferrovieri italiani, confer-
mando una deliberazione presa dai tìdii-
ciari del comitato di agitazione di Ronui
dichiara che i ferrovieri non possono
partecipare allo sciopero generale elio
si prepara i)er il 21 luglio. Ma la s«'-
zione di Torino si ribella a questa deli-
berazione, dichiara dimissionario il co-
mitato centrale e ne elegge un altro che
proclama lo sciopero generale dei ferro-
vieri dalla mezzanotte della domenica
alla mezzanotte del lunedì,
17, Parigi. — La Conferenza della
pace, in seguito all'opposizione del-
l'America, respinge la domanda del-
l' Italia di succedere nella ccmcessione
austriaca a Tien-T.siu.
17. Washington. — Un' ordinanza
del Presidente proibisce l' esportazione
del grano salvo le eccezioni stabilite dal
governo.
18. Campione {Lago di Lugano). —
Per porre fine alle mene di alcuni fac-
cendieri di questo comunello italiano
chiuso entro il territorio svizzero che
progetta di staccarsi dal Regno per po-
tere aprire tiua casa da giuoco, il go-
verno scioglie il municipio e invia uu
commis.sario.
18. Trieste. — Dimissioni del Con-
siglio comunale.
18. Parigi. — La Confederazione Ge-
nerale del Lavoro decide di soprasse-
«lere alla manifestaziime di sciopero deli-
berata per il 21 luglio d' accordo con le
- 43G
orf^anizzazioni italiane. Essa si jiiusti-
tìca c'outVssaiKÌo die il nioviiiicuto non
aveva nessuna proltabilitò di riuscita.
]9. Torino. — A dirimere il eonflitto
sorto tra il Comitato eentralo eseentivo
del Sindacato dei ferrovieri italiani e il
nuovo Comitato provvisorio eletto dalla
sola sezione di Torino, a proposito della
partecipazione dei ferrovieri all' immi-
nente sciopero generale, il Consiglio ge-
nerale del Sindacato riunitosi oggi, ac-
cetta le dimissioni — mai presentate —
del vecchio Comitato centrale, assume
la direzione dell' organizzazione attra-
verso un comitato di tre dei pro])ri
membri, e dà mandato di fiducia nella
presente agitazione al comitato prov^ i-
sorio eletto dalla Sezione torinese.
l^. Milano. — In seguito alle noti-
zie da Parigi della sospensione di scio-
pero, la Unione italiana del lavoro invita
le sue sezioni a ordinare la ripresa del
lavoro per la mattina di lunedì 21.
19. Parigi. — Alla Camera dei De-
putati, in una vivace discussione sulla
politica economica del Governo, im ordi-
ne del gioi-no Augagneur che giudica
severamente tale politica, constatando
che il i)rezzo della vita è diminuito nel
Belgio e in Inghilterra e cresciuto in
Francia, è approvato con jiiena mag-
gioranza. Si crede ad una crisi generale
del Governo, ma Clemenceau la risolve
sommariamente accettando le dimissioni
di Boret, ministro degli approvvigio-
namenti e sostituendolo con Nouleng.
20. — Con D. R. d' oggi sono nomi-
nati Commissari straordinari, per la Ve-
nezia Giulia e per il Trentino, rispet-
tivamente I' on. Ciuffelli e l' on. Credaro.
20. — Sciopero generale, imposto dal
Part. Soc. Uftic. per oggi e domani,
atteso con molta preoccupazione, ma
svoltosi con grande calma e con suc-
cesso molto discutibile, grazie alle mi-
sure eccezionali prese dal Governo. È
vietata la circolazione delle automobili
e delle motociclette, e sospeso il sprvi-
zio telefonico. I servizi statali funzio-
nano. Il servizio ferrov. ha proseguito
ovunque regolarmente, e i treni tutti sono
partiti e arrivati in orario; la percen-
tuale degli impiegati scioperanti lievis-
sima; però nella notte tra il 19 e il 20
si devono dejilorare alcuni attentati con
bombe ed esi»losivi alle lince fcrroviaiie,
subito riparate e senza danni alle per-
sone (più gra\ e quello presso Madda-
loni). Le ferrovie secondarie in tiualche
regione hanno interrotto il servizio, in
altre hanno continuato. Nei porti la
sosjjensione del lavoro h stata quasi ge-
nerale, tranne che a Genova; mail mo-
vimento delle navi in arrivo e in ])ar-
tenza è stato regolare. Non hanno fun-
zionato i tram, se non a Roma, a Firenze,
a Cagliari. I servizi telefonici e telegra-
fici regolari, nel personale lievissime
defezioni: solo sospesa per misura di
prudenza la distribuzione delle corri-
spondenze al lunedì 21. I servizi del gas,
della luce elettrica, dell'acqua jiotabile
non hanno avuto interruzioni. L'asten-
sione dal lavoro si è verificato special-
mente negli stabilimenti industriali ma
non in tutti ; si è lavorato a Sondrio,
a Lecco, a Saronno, a Brescia, a Ta-
ranto, a Messina. I negozi e gli esercizi
pubblici sono rimasti aperti a Torino
(i soli esercizi pubblici), a Padova, a
Venezia, a Genova, a Roma, a Bari. Da
Roma in giù, in tutta l' Italia meridio-
nale, si può dire che lo sciopero sia
completamente abortito. In molte città,
si sono avuti dei comizi svoltisi tran-
quillamente e fra mezzo alla indifferenza
generale ; ma a Napoli un comizio si tra-
sformò in una grande dimostrazione pa-
triottica e altro corteo patriottico, cui
hanno partecipato tutti gli operai, si
ebbe a Taranto.
20. Londra — Per solidarietà con
la manifestazione dei socialisti italiani,
il partito laburista indice un comizio di
])rotesta contro 1" intervento nelle repub-
bliche socialiste, comizio al quale inter-
vengono ben 120 persone.
21. Trieste. — In seguito alle dimis-
sioni dell' amministrazione comunale, è
nominato con ordinanza odierna del Co-
mando Sui^remo commissario straordi-
nario per il Comune l' avv. Antonio
Mosconi, consigliere di stato, che fu
segretario particolare dell' on. Giolitti
nell'ultimo suo ministero.
21. Washington. — Gravi disordini
Ferro-China-Bisleri
liquore ricostituente del sangue.
- 437 -
provocati <lai nojjrì smobilitati, ai quali
i bianchi rispondono con la caccia al-
l' uomo. È proclamata la b'gge marziab'.
22. Trietifc. — Scioglimento della S*'
Armata. Il Duca d'Aostii si accomiata
dalle truppe con un nobile j)roclnma e
parte il 20 salutato da Cinorme folla cou
entusiastiihe dimostrazioni. Egli sarà
poi nominato Isi)t'ttoro generale della
fanteria, carica creata appositauiente
per lui.
22. Tripolilania. — Tm Sirticaè paci-
licauiente rioccupata da truppe italiane.
22. — 11 Belgio celebra i)er la prima
volta, dopo la lilterazioue del territorio,
la festa nazionale. Scambio di cordiali
t(!legrammi fra il Re d' Italia e il Re del
Belgio. Grande rivista cui assiste il
nuiresciallo Foch o partecipano contiu-
genti italiani, fra i quali il reggimento
di fanteria di marinai San Marco. Assi-
stono alle feste il presidente della Re-
pubblica francese Poincar^^, cou la si-
gnora e il ministro Pichon. Poincaré, la
signora e il maresciallo Foc'h sono rice-
vuti solennemente dalla Camera belga
la <iuale in loro onore'iutona la Mai'si-
gliese. Il giorno appresso vanno a Gand,
il secondo giorno a Malines a visitare
il i-ard. Mercier.
2;^. Marburgo. ^- Truppe slovene si
danno a manifestazioni ostili contro il
governo serbo ; conflitti con le truppe
serbe e j»arecchi morti. Incidenti simili
si rijx'tono in altre località della Croazia
e della Slovenia.
22. Mclboìirue (Australia). — Serii
disordini ])rovocati dai soldati rimpa-
tiiati. Il ju-iuio ministro h gravemente
ferito; la folla invade e devasta il pa-
lazzo del governo.
'Jli. Parigi. — Alla Camera dei De-
l>utati l'on. Clemenceau riesce ad avere,
un voto di fiducia. Lo stesso ordine
d<'l giorno sulla politica annonaria che
pro|)osto da .\ugagneur tre giorni fa era
stato appi-ovato e aveva fatto cadere il
ministro Boret. riproposto <la Chaumet
»■' respinto dalla Camera con voti 272
< ontr«» 181. Clemenceau aveva comuni-
cato alla Canurra che appena ratificato
il trattati» di i>ace egli inclirà le elezioni,
ciò che ha scompigliato ropi)osizioue.
23. Parigi — L'on. Crespi, delegato
economico dell* Italia alla Conferenza,
devo essere operato d' urgenza di appeu-
dieite.
23. Bruxelles. — Alla presenza delle
tru]>pe italiane venute in occasione della
.slil»ta trionfale sono consegnate lo croci
di guerra italiane all' on. Dcstréo e alla
famiglia dell' on. Lorand.
23. Madrid. — Mochales, ministro
degli approvigionamenti, muore improv-
visamente durante un consiglio dei mi-
nistri.
24. — Un decreto reale ristabilisce
la libertìt del commercio di importazio-
ne, salvo per poche merci.
24. Roma. — Convegno a Palazzo
Braschi presso il Presidente «lei Con-
siglio dei più autorevoli deputati per
accordi sulla riforma elettorale.
24. Roma. — Il generale Caneva,
presidente della Commissione d' inchie-
sta jier Caporetto, presenta all' oti. Nitti
la relazione della Commissione.
24. Inghillerra. — Il governo vieta
l'esportazione del carbone di Cardiff,
salvo autorizzazione dell'Ammiragliato.
26. Roma. — Il Senato, dojjo un
franco discorso dell' on. Nitti sulla gra-
ve situazione economica e la necessità
di ordine e disciijliua uel paese, vota
all'unanimità un ordine del giorno di
fiducia nel governo.
26. Roma. — Durando da 18 giorni
lo sciopero dei tipografi senza ]>ossibi-
lità di accordo, gli editori dei giornali
aprono gli arruolamenti per nuovi ope-
rai con un nuovo contratto di lavoro.
27. Brtixelles. — Il primo ambascia-
tore d'Italia nel Belgio, principe Ruspoli,
presenta al Re Alberto le sue creden-
ziali.
27. Chicago. — Conflitti sanguinosi
fra bianchi e negri, vere battaglie per
le strade che durano vari giorni. 24 morti
0 circa 500 feriti.
28. — Felice Maissa ò nomimito alto
commissario italiano a Costantinopoli
in sostituzione del conte Sforza.
29. Roma. — Alla Cameral'on. Nitti
dichiara che non intende partecipare a
nessuna azione contro 1' Ungheria e con-
tro la Russia e protesta contro le voci
rABBRICA IMPl:RMEai3ILI E TELE GONMAre
_ DELLA SOCIETÀ ANONIMA
* WALTER MARTINY ^
■^ XORINO - Via Saloz;50, 88 g^
- 438 -
di conflitti fra truppe italiaue e truppe
slave e Irancesi.
29. — Movimento di prefetti : Men-
z;ingcr prefetto di Napoli collocato a
disposizione, Sansone da Caserta a Na-
poli, Cotta da Parma a Porto Maurizio,
Scelsi da Ancona a Parma, ecc.
30. Amsterdam. — Il Congresso so-
cialista internazionale, dopo vivace di-
scussione, prende atto di una dicliiara-
zione della delegazione tedesca la quale,
con pareccliie riserve e attenuanti, am-
mette il torto della Germania nello scoj»-
pio della guerra e nei metodi con i quali
la guerra fu condotta. A questo con-
gresso non assistono i rappresentanti
della Confederazione italiana del Lavoro
ai quali il Consolato francese di Milano
ha rifiutato di vistare i passaporti por
il transito dalla Francia.
31. — Dalla mezzanotte di oggi sono
soppressi numerosi treni ferroviari a
causa della persistente scarsità di car-
bone.
31. Roma. — Sono nominati sena-
tori i ministri ten . generale conte Albric-
ci, contrammiraglio Secchi e ing. Fer-
raris.
31. Roma. — La Camera approva hi
riforma elettorale sulla base del sistema
proporzionale e il passaggio alla discus-
sione degli articoli con 277 voti con-
tro 38.
31. — Da oggi cessa di funzionare
il Segretariato generale per gli aftari
civili presso il Comando Supremo e le
sue attribuzioni sono divise fra i due
Governatorati civili di Trento e Trieste
e 1' Ufiìcio centrale per le nuove Pro-
vincie del Regno costituito presso la
Presidenza del Consiglio dei Ministri.
31. Roma. — Il tribunale militare
accorda la libertà provvisoria al com-
mendatore Re Riccardi, agli on. Dini
e Brunicardi e alla marchesa Ricci ; resta
così detenuto solamente il commenda-
tore Cavallini.
34. Molinella {Bologna). — È final-
mente composto il coniìitto che da piti
di 4 anni e^-a acceso fra l'Agraria (asso-
ciazione padronale) e le organizzazioni
operaie e che aveva avuto episodi di san-
guinosa violenza. Come segno di soddi-
sfazione per 1' accordo raggiunto l'Agia-
ria versa 270 000 lire a favore degli Asili
Infantili di Molinella. Il lavoro è ripreso
domani.
■31. Basilea. — Sciopero generale cui
partecipano gì' impiegati governativi,
per il caro della vita. Il giorno appres-
so lo sciopero h proclamato anche a
Zurigo. Ma nell' una e nell' altra città
le 1 ruppe coadiuvate dalla popolaaione
ristabiliscono 1' ordine.
31. Londra. — Al -«Prestito della
Gioia > sono stati sottoscritti 17 miliardi
e 700 milioni con un aumento di circa
u*i miliardo e mezzo sul prestito i)re-
cedente.
Ag^osto.
]. — L'amm. Thaon di Revel lascia
da oggi il comando in capo delle forze
navali mobilitate.
ì. Roma. — Il Comando Supremo
del regio esercito si trasferisce alla
capitale.
1. Inghilterra. — Sciopero degli
agenti di polizia a Londra e in altri
centri importanti, col pretesto di pro-
testare contro la legge di riforma vo-
tata dal Parlamento. Ma lo sciopero
abortisce : a Londra su 20 000 agenti,
scioperano soltanto 1041, che il Go-
verno immediatamente licenzia. Invece
a Liverpool dove si astiene dal servizio
hi metà degli agenti, lo sciopero dà oc-
casione a movimenti di solidarietà dei
sindacalisti e a gravi disordini che de-
vono essere energicamente repressi
dalla truppa, ma che nondimeno si ri-
petono il giorno successivo. I danni
per i saccheggi nella sola Liverpool si
valutano a 250 000 sterline.
1. Unglieria. — In seguito alla demo-
ralizzazione delle " truppe rosse „ man-
date a fronteggiai-e i romeni, che hanno
ripreso l'avanzata e sono giunti ormai
a pochi km. da Budapest, Bela Kun
e tutto il governo bolscevico si di-
mettono. Il Consiglio degli operai e
soldati nomina un nuovo governo so-
cial'democratico, presieduto da Giulio
Peidl, presidente del Sindacato dei ti-
pografi. Il bolscevismo in Ungheria
ha vissuto 132 giorni. Bela Kun fugge
la sera stessa a Vienna, ed è internato
aDrosendorf; il commissario Szamuely,
detto " la giovane iena „ arrestato men-
tre tent»Lva di fuggire, si uccide.
2. Roma. — Gl'impiegati e le guar-
die carcerarie di tutta Italia intimano
per mano d'usciere al ministro degli
interni di provvedere ai miglioramenti
richiesti dalla classe.
2. Lecce. — I ferrovieri pugliesi co-
municano al Presidente del Consiglio
ch'essi sono pronti ad offrire allo Stato
un'ora di lavoro in più al gioiHio per
contribuii-e all'aumento della produ-
zione nazionale. Simile offerta è fatta
nei giorni successivi da altre ma non
malte organizzazioni.
439
3. — Entra da oggi in vigoro in
tutta Italia la legge che abolisce l'isti-
tuto dell' autorizzazione maritale, to-
glie ogni restrizione alla capacità giu-
ridica della donna e ammette le donne
a^sercitare tutte le professioni e a co-
prire tutti gl'impieghi pubblici, con
poclie esclusioni.
3. — II conte
Carlo Sforza, sot-
tosogret. di Stato
per gli Estei-i, è no-
minato senatore.
3. — Dimissioni
del sen. Frascara
da presidente ge-
nerale della Croce
Rossa. Gli è nomi-
nato a successore
l'on. avv. Giovan-
ni Ciraolo, vice-
presid. anziano.
3. Trieste. — In
seguito all'arresto
di un socialista di-
nanzi alle Sedi
Riunite delle or-
ganizzazioni socia-
liste, si hanno gra-
vi conflitti con i
carabinieri che de-
vono ripetutamen-
te far fuoco. Nu-
merosi feriti. Il
giorno dopo, con
un tentativo di
sciopero generale,
si hanno nuove
e )lluttazioni; e an-
imile delle contro-
ilimostrazioni li-
berali che assal-
gono gli uffici del Lavoratore e le Sedi
Riunite; queste sono poi occupate dalla
forza non ostante la resistenza a mano
armata dei socialisti, e devastato dalla
jMtpolazione indignata.
3. Parigi. — Il min. Clemenceau cita
!!' ordine del giorno dell'esercito la
ittìi di Parigi perla sua magnifica resi-
stenza durante la guerra.
3. Pechino. — La Camera cinese vota
presici.
con la Germania: la Cina era la sola
delle potenze alleate che non avesse
voluto firmare il trattato di Versailles.
4. Cattaro. — Scioglimento della
Commissione interalleata. Le navi o
le truppe francesi partono. Il coman-
dante italiano assume il comando della
piazza.
4. Budapest. —
L'esercito romeno
col generalo Hol-
man occupa la cit-
tà. Il comandante
romeno impone al
governo unghere-
se un armistizio a
condizioni gravis-
sime, che il Con-
siglio Supremo in-
teralleato impone
siano ritirato.
5. — Il maggior
generale Andrea
Graziani dirige al-
la stampa una let-
tei'a nella quale
giustifica la esecu-
zione sommaria di
un soldato Ruffini,
da lui ordinata a
Noventa di Pado-
va il 3 novembre
1917 e per la quale
egli era stato fero-
cemente attaccato
i\si\\' Avanti ! In-
tanto il padre del-
l'ucci so, elle è
contadino a Ca-
ste Ifidardo, de-
nuncia il generalo
per assassinio al
Procuratore del Re di Ancona.
5. Biulapest. — Truppe francesi en-
trano nella città seguito il giorno ap-
presso da truppe inglesi e americane.
6. Saint-Germain. — La delegazione
austriaca consogna un suo contropro-
getto di trattato di pace.
6. Parigi. — I socialisti Gustavo
liorvé, Giovanni Allemane e Alessan-
dro Zcvaés pubblicano il programma
Senatore Giovanni Cibaolo
generale della Croce Rossa Italiana.
la legge che ristabilisce lo stato di pace per la costituzione di un partito socia-
L tavola
bevete
Acqua Nocera-Umbra
\ -
" SORGENTE ANGELICA ,,
gassosa, leggera, digestiva:
- 440 -
lista nazionale, apertamente riformista della discussione di un disegno di legge
e patriota,
6. Londra. — La Camera dei Co-
muni dopo una magnifica apologia del
valore dei combattenti inglesi fatta da
Lloyd George, delibera all'unanimità
un voto di ringraziamento ai,difensori
della patria e un separato voto di rico-
noscenza al maresciallo Foch; quindi
sulle derivazioni d'acqua che ha isti-
tuito il tribunale speciale delle acque,
appi-ova un ordine del giorno che in-
vita il governo a non istituire nell'av-
venire nessuna giurisdizione speciale
con decreto reale.
8. Bruxelles. — La Camera approva
all' unanimità il trattato di pace con
approva la proposta di distribuire come la Germania e la convenzione militare
tra la Francia, l'A-
merica e la Gran
Bretagna alla qua-
le ha acceduto il
Belgio.
8. — A Simla
è firmata la pace
tra l'Afganistan e
r Inghilterra. Ma
l'Inghilterra ha
imposto condizio-
ni gravissime e
non ristabilirà i
rapporti diploma-
tici che fra sei
mesi, quando l'E-
miro avrà dato
prova di meritare
l'amicizia britan-
nica.
9. Roma. — La
Camera dei Depu-
tati approva con
voti 224 contro (53
>m«;
dono nazionale 15
milioni di lire ai
comandanti. Al
primo ministro
Lloyd George che
ha rifiutato qua-
lunque premio in
denaro, il Re con-
cede l'Ordine del
Merito, la più alta
onorificenza in-
glese.
6. Budapest. —
Un generale e al-
cuni funzionari di
polizia si presen-
tano improvvisa-
mente al consiglio
dei ministri e in-
vitano il presi-
dente Peidl e gli
altri ministri a
rinunziare imme-
diatamente al po-
tere che viene as-
sunto dall' Arci-
duca Giuseppe
d'Asburgo. Questo
nomina ministro
presidente Stefano
Friedrich già ministro della guerra in
Ungheria sotto l'antico regime.
7. — Proclamato da oggi lo sciopero
dei metallurgici della Liguria, della
Lombardia, dell' Emilia e della Toscana.
7. Lisbona. — Antonio Almeida è
eletto presidente della repubblica del
Portogallo.
8. Roma. — Il Senato a proposito
L'Arciduca Giuseppe d'Absbukgo
per la riforma elet-
torale, quindi ag-
giorna i suoi lavori
al 28 agosto.
0. — 11 corpo di
spedizione italiano in Murmania s'im-
barca a Murmansk per rimpatriare.
10. Belgio. — L' on. Tittoni si reca
a Malines a far visita al card. Mercier
e a consegnargli la croce di guerra
italiana.
10. Ungheria. — L'arciduca Giusep-
pe è riconosciuto dall'Intesa come go-
vernatore dell' Ungheria.
S. I- e.
SOCIETÀ ANONIMA INDUSTRIE CONCIARIE
Firenze
Capitale L. 2,000,000 int. versato elevabile a L. 6,000,000
Telegrammi: CONCIARIE FIRENZE - Codice A.B.C, ultimo, Telefono 6-»8
Conceria di suola a sistema antico - Concia vegetale* e minerale per tomaia
Cinghie da trasmissione • Calzaturificio - Valigeria - Deposito pelli in pelo.
- 441 -
11. — Inaugurazione dei Consigli
provinciali in tutta Italia.
13. — h'Afjfeuzia Stefani comunica
alla stampa un riassunto ufficiale dello
conclusioni della R. Commissione d'in-
chiesta sulla rotta di Caporetto e la
ritirata dall'Isonzo al Piave.
13. Suez. — L'incrociatore Basili-
cata, che si recava nel Mar Rosso per
assumere il comando superiore delle
forze navali in quello acque, a causa
dell'esplosione di una caldaia, affonda
all'ingresso del Canale che resta ostrui-
to per due giorni. 72 vittime (40 ita-
liani e 32 eritrei) e 50 feriti.
14. Roma. — Il Senato approva la
riforma elettorale, quindi sospende i
suoi lavori.
14. Taranto. — Incidenti disgustosi
fra soldati italiani e soldati francesi
presso la batteria Buffolato. Parecchi
feriti.
14. Tripoli. — Il governatore gen.
Garioni ceduti i poteri al nuovo go-
vernatore civile Menzinger prende con-
gedo dalla cittadinanza tripolina.
15. — Largo movimento di prefetti.
Pericoli prefetto di Palermo è collo-
cato a disposizione: lo sostituisce Cri-
vellari.
15. Budapest. — L'arciduca Giuseppe
costituisce il nuovo ministero a ten-
denza schiettamente conservatrice, sot-
to la presidenza di Friedrich. L'ammi-
raglio Horty che fu comandante in capo
della flotta austro-ungarica, è nominato
comandante del nuovo esercito unghe-
rese.
16. — Da oggi, nella corrispondenza
per i militari, è soppressa la indica-
zione Zona di guerra che va sostituita
con il nome della località di destina-
zione.
17. — Scontro navale nel golfo di
Finlandia tra la flotta bolscevica e una
flottiglia inglese, composta esclusiva-
mente di canotti automobili. Con per-
dite inglesi insignificanti, una super-
dreadnougìitf una corazzata e un incro-
ciatore russi sono affondati, altre navi
danneggiate.
17. Sofia. — Sanguinosi disordini.
La folla chiede l'abdicazione del Re.
17. New York. — Sciopero improv-
viso delle ferrovie suburbane e delle
tramvie elettriche. I trasporti della
grande città sono completamente pa-
ralizzati.
18. Roma. — Arriva a Roma il gen.
Pershing, già generalissimo delle trup-
pe americane in Europa. Assiste a ima
rivista al Macao, a una colazione al
Quirinale, a un ricevimento in Cam-
pidoglio, a un pranzo offerto dal mini-
stro della guerra all'Hotel Excelsior.
Riparte la sera per Venezia, dove resta
una mezza giornata, poi a Treviso, il
Grappa, Vicenza, il Pasubio, Trento,
Verona. Il terzo giorno è diviso fra
Milano e Torino, donde riparte diret-
tamente per Parigi.
18. Parigi. — Il Supremo Consiglio
Interalleato comunica al comitato dei
generali alleati a Budapest ch'esso non
può ammettere che l'attuale governo
ungherese rappresenti la volojità del
paese e che non può avere fiducia in
un governo presieduto da un Asburgo
e sorto da un colpo di stato durante
una occupazione straniera.
18. Weimar. — L'Assemblea nazio-
nale approva in seconda e in terza let-
tura la legge della tassa sul capitale.
19. Tokio. — Rescritto del Micado
che concede l'autonomia alla Corea,
dove un govei-no civile sostituirà il
governo niilitare»e i coreani godranno
dei medesimi diritti dei giapponesi.
19. Messico. — Sono liberati due avia-
tori americani che obbligati ad atter-
rare in territorio messicano erano stati
catturati da una banda di briganti
la quale chiedeva per il loro rila-
scio un riscatto enorme. Poiché le rimo-
stranze del governo americano al gen.
Carranza non hanno avuto resultato
pratico e per la liberazione dei due avia-
tori il governo ha dovuto subire il ri-
catto dei banditi, grande è l'indigna-
zione agli Stati Uniti.
21. Weimar. — L'Assemblea Nazio-
nale tedesca chiude la sua sessione per
riprendere i lavori a Berlino il 30 set-
tembre. Nell'ultima seduta il presi-
dente Ebert presta giuramento alla co-
stituzione.
raiiBPICA "I7\CCHI DI GOMMA
DELLA SOCIETÀ ANONIMA
WALTER MARTINY
XORIXO - Via Verolengo, 379
— 442 —
22. — Con decreto odierno la ria-
pertura della Camera dei Deputati è
prorogata al 3 settembre,
22. — Una circolare dell' on. Nitti
ai prefetti ammonisce severamente il
paese sulla necessità di imporsi un pro-
gramma rigido di economia e di lavoro.
22. — In sostituzione del ten. gen.
Cauvin, collocato in posizione ausilia-
ria, il ten. generale conte Carlo Petilti
di Roreto già governatore di Trieste è
24. — In molti paesi dell'agro Ro-
mano i contadini invadono le terre
incolte per protestare contro l'abban-
dono in cui esse sono lasciate.
24. Budapest. — In seguito alla osti-
lità del Consiglio Supremo degli Alleati
l'arciduca Giuseppe e il gabinetto Frie-
drich si dimettono.
25. Fiume. — I granatieri di Sarde-
gna che erano a Fiume sin dalla sua
liberazione e che devono ora per ra-
II Presidente della Repubblica Germanica, Federi'-o Ebert, presta
giuramento dinanzi all'Assemblea Nazionale di Weimar. 21 agos*^o 1919.
nominato comandante generale dell'ar-
ma dei RR. Carabinieri.
22. Parigi. — Nuovo messaggio del
Consiglio supremo interalleato al con-
siglio dei generali a Budapest, col quale
insiste sulla necessità che tutti i pre-
senti aspiranti alla direzione dello stato
ungherese debbano ritirarsi per dar
luogo a un governo in cui tutti i par-
titi siano rappresentati e di interpel-
lare il paese. Allora soltanto le potenze
alleate consentirebbero a trattare.
LIQUORE
TONICO DIGESTIVO
DITTA ALBERTI
BENEVENTO
gioni militari essei'e sostituiti da altre
truppe, sono salutati alla partenza, non
ostante l'ora mtittutina, da tuttala po-
polazione plaudente e commossa che
saluta il giorno stesso con uguale fer-
vore i fanti della Brigata Regina venuti
a dare il cambio.
25. Odessa è sgombrata dai bolsce-
vichi scacciati dai volontari che mili-
tana sotto il gen. Denikin.
26. Genova. — La commissione reale
nominata per studiare il problema della
i
44;
Marina mercantile, inizia i suoi lavori,
prendendo atto che la gente di maro
in sciopero ha già ripreso o sta ripren-
dendo il lavoro e delibera sugli acconti
da pagarsi subito sui stipendi che do-
vevano in seguito essere fissati.
26. Bruxelles. — 11 governo Belga
decide di elevare la sua legazione di
Koma al rango di ambasciata e quindi
nomina ambasciatore il conte Van de
Steen, attuale ministro del Belgio pres-
so il Re d'Italia.
27. Bruxelles. — Il senato Belga,
dopo aver preso cognizione degli ac-
cordi intervenuti con l' Inghilterra a
benefìcio delle colonie belghe nell'Afri-
ca equatoriale sanzionati dalla Confe-
ranza interalleata, approva il trattato
di pace con la Germania.
27. Malinee {Belgio). — Violentissimo
ciclone.
28. Budapest. — Il presidente Frie-
drich che dopo le dimissioni il comi-
tato dei generali dell'Intesa aveva
pregato di restare in carica fino alla
formazione di un nuovo governo, di-
chiara che non è riuscito a un altro
ministero, e che di fronte ai voti una-
nimi manifestati dal paese conserva il
potere e ricostituisce il ministero, con
lievissime differenze dal procedente.
30. Friuli. — Violentissimi tempo-
rali. Un ciclone devasta il comune di
San Giorgio alla Richinvelda, dove la
fiazione di Domanins è completamente
distrutta; altro ciclone fa danni gra-
vissimi in Artegna. Alcuni morti e nu-
merosi feriti.
31. Milano. — Oggi e nei venturi
giorni si hanno parecchi attentati con
bombe allo case di benemeriti cittadini
(ing. Broda, sen. Ponti) e a pubblici
uffici.
31. Lattiate (Milano). — Conflitto san-
guinoso fra carabinieri e malviventi.
I carabinieri per difendersi uccidono
3 degli assalitori: la folla devasta e
incendia la caserma.
Settembre.
1. Fiume. — Partenza improvvisa e
segretissima del generale Grazioli ri-
chiamato in Italia.
1. Nizza Marittima. — Scoppia un
vasto incendio nella foresta di Monte
Maures, tra Fréjus e Tolone. 10 villaggi
distrutti.
1. Brest. — Il generale Pershing
s'imbarca per far ritorno in America,
1. Berlino. — La Prussia sopprime il
ministero della Guerra cui sostituisce
un Ufficio del comando per la difesa
dell'impero, sotto la sorveglianza di
un sottosegretario di Stato.
1. New York. — Il Comitato della
Federazione del Lavoro pubblica un
manifesto nel quale consiglia di sospen-
dere per sei mesi tutti gli scioperi negli
Stati Uniti per aumentare la produzione.
2. — La Gazzetta Ufficiale pubblica
quattro decreti di amnistia: uno per
i reati militari (diserzione non oltre sei
mesi, renitenti all'estero, altri reati
militari commessi durante la guerra e
non puniti con oltre 10 anni di deten-
zione, ecc.), imo per reati comuni (di
stampa, reati colposi, reati in sospen-
sione di giudizio per causa di servizio
militare, reati commessi da invalidi di
guerra o da chi ha conseguito due me-
daglie al valore, molti reati politici ec.^
uno por i reati in materia finanziaria,
uno di condono di punizioni discii)li-
nari a carico dei ferrovieri dello Stato.
2. — Da oggi cessa lo stato di guerra
in tutti i territori del Regno entro l'an-
tico confine ti'anne pai'te del circonda-
rio di Pieve di Cadore e il circondario
di Tolmezzo. Permane il divieto di tra-
sporto delle salme.
2. — Primi provvedimenti del Go-
verno in seguito all'inchiesta su Capo-
retto. I generali Cadorna, Porro, Capello
e Cavaciocchi collocati a riposo, i gene-
rali Montuori, Bongiovanni e Boccacci
collocati a disposizione, il generale Ro-
berto Brusati, già collocato a riposo
d'autorità dopo l'offensiva nel Tren-
tino, riammesso nei ruoli e collocato
in posiziono ausiliaria.
2. Roma. — Il Tribunale militare
nel processo per il contrabbando dei
cascami di cotone pronuncia l'assolu-
zione di tutti gì' imputati per inesisten-
za di reato, chiesta anche dal Pubblico
Ministero.
Rigeneratore delP organismo
TpY ' 1 T^ X* duuiaiidarc uitu.scolo illiistiato gratis alla
lIDrlTnO r L Faiilinta LoDibarda Motti [jiijcì
i/iliUlllVl X ■ XJl via Tortona, 31, MILANO
— 444 —
2. Torino. — Fine dello sciopero de-
gli operai poligrafici che durava da
52 giorni. Ne erano esclusi gli addetti
ai giornali.
2. Taranto. — Sbarca da un incro-
ciatore inglese, proveniente da Costan-
tinopoli lo Scià di Persia, che riparte
lo stesso giorno direttamente per la
Svizzera a Montreux.
2. l'ripoli. — Con una grande festa
è consacrata l'avvenuta riconciliazione
fra italiani ed arabi.
2. Saint- Germain. — E consegnato
ufficialmente alla Delegazione Austi'ia-
ca il testo definitivo del trattato di pace
con l'Austria, insieme alla risposta alle
controproposte della Delegazione e ad
una lettera di accompagnamento, nella
quale sono messe in luce le gravi re-
sponsabilità dei popoli austriaco e un-
gherese e l'obbligo loro di riparare ai
mali commessi, fino all'estremo limite
della possibilità. Alla Delegazione sono
dati 5 giorni di tempo per respingere
o per accettare senz' altre osservazioni
il trattato, ma viene poi concessa ima
proroga di due giorni. La sera succes-
siva il cancelliere Renner, capo della
Delegazione, parte per Vienna per sot-
toporre il trattato all'Assemblea Ge-
nerale.
2. Parigi. — Il Consiglio Supremo
Interalleato dirige al governo tedesco
una nota imponendo di modificare
entro 15 giorni l'art. 61 della costitu-
zione approvato nell'agosto dall'As-
semblea di Weimar, il quale ammet-
tendo la partecipazione dell'Austria al
Consiglio dell'Impero costituisce una
violazione formale del trattato di pace
di Versailles. Minaccia in caso di ina-
dempienza l'immediata estensione del-
l'occupazione militare sulla riva destra
del Reno.
3. Parigi. — I delegati romeni spie-
gano al Ministero degli Esteri come il
lungo silenzio del governo Romeno alle
intimazioni dell'Intesa relative agli af-
fari ungheresi dipenda solo dalla cir-
costanza che 75 radiotelegrammi inviati
da Parigi a Bucarest non sono arrivati
a destinazione.
4. — Decreto reale che fissa le
norme por l'occupazione delle terre
incolte.
4. — Decreto reale che condona tutte
le punizioni disciplinari inflitte ai po-
stelegrafonici.
4. Vienna. — 11 deputato Oddino
Morgari è sfrattato dall'Austi-ia.
4. Washington. — È approvata la
legge che nomina Pershing generale
a vita.
5. Roma. — La Camera approva la
legge che estende alle donne le leggi
suir elettorato politico e amministra-
tivo. Le donne non voteranno nelle
prossime elezioni politiche (nov. 1919),
ma soltanto in quelle per la XXVI legi-
slatura. Voteranno invece per le ele-
zioni amministrative, e per dar luogo
alla preparazione delle liste, le rinno-
vazioni integrali dei Consigli comunali
e provinciali sono rimandate al 31 lu-
glio 1920. Ma la riforma cade in nulla,
essendo stata sciolta la Camera e chiusa
la legislatura prima che il Senato abbia
avuto tempo di approvarla.
5. Fiuiìie. — Nuovo disperato appello
del Consiglio Nazionale al Senato Ame-
ricano.
5. Berlino. — Il governo tedesco ri-
sponde all' nltimatain dell' Intesa che
cede e dichiara nullo l'articolo della
Costituzione contro il quale la Intesa
protesta; ma al tempo stesso afferma
che la minaccia fatta contro la Germa-
nia non ha base di diritto ed è una
violenza deplorevole.
6. — Decreto Reale che istituisce
un diritto di monopolio sulle lampa-
dine elettriche, sia di fabbricazione
nazionale, sia importate dall'estero, in
ragione del 25*^/0 del valore commer-
ciale.
6. Bontà. — In seguito alla ricom-
parsa del Giornale d' Balia con pei-so-
nale non federato, esempio che gli altri
giornali stanno per seguire, gli operai
di tutti i giornali tornano al lavoro.
6. Tripoli. — Solenne insediamento
del nuovo Consiglio di Governo.
6. Vienna. — L'Assemblea Nazio-
nale autorizza il cancelliere di stato
Renner, con voti 97 contro 23 e 43 aste-
nuti, a firmare il trattato di pace e ap-
GOiVIiVIE PIENK per canaions
DELLA FABBRICA ITALIANA
Soc. Anon. WALTER MARTINY
^ TORINO
Via Verolengo, 379 ^ ^
- 445
prova insieme una protesta contro la
violazione del diritto deH' Austria di
disporro liberamente di sé stessa.
7. — Decreto Reale che nomina
l'on. Tittoni a rappresentante dell'Ita-
lia nel Consiglio della Lega delle Na-
zioni e l'on. Bertolini a delegato ita-
liano per la Commissione interalleata
delle riparazioni.
9. Fiume. — Il Consiglio Nazionale
approva una nuova legge elettorale a
base largamente democratica : sono elet-
trici ed eleggibili anche le donno. II
numero degli elettori è quadruplicato.
9. Gfasffi.w. — Il congresso delle
Trade Unions approva con 4.400.000
voti contro 67.000 una mozione per la
nazionalizzazione delle miniere.
La seduta della Camera austriaca nella quale il Cancelliere Renner
fece approvare le condizioni di pace imposte dagli Alleati. 6 sett. 1919.
7. Roma. — Arrivano circa 1000 ope-
rai triestini per visitare la capitale.
7. Milano. — Al caffè Bittì, nella gal-
leria Vittorio Emanuele, è fatta esplo-
dere una bomba. Per fortuna i danni
alle persone sono lievi, perchè la bomba
scoppiò avanti tempo addosso a chi la
portava e che fu miseramente dilaniato
dalla esplosione.
8. Pramaggiore presso Portogruaro
(Venezia). — Scoppio di un deposito
di granate e bombe a gas asfissiante.
Circa 40 morti o numerosi feriti, in
gran parte prigionieri austriaci.
9. Boston. — Sciopero degli agenti
di polizia municipale. I malviventi se
ne approfittano per dare il saccheggio
ai negozi.
10. Saint- Germain. — Nella sala del
Museo dell'età della Pietra, alle oro 10
è firmato il Trattato di pace fra le po-
tenze alleate e associate da una parte
e l'Austria Tedesca dall'altra. Non fir-
mano i plenipotenziari romeni e jugo-
slavi ai quali uno speciale protocollo
lascia 3 giorni di tempo per firmare.
Insieme al trattato e al protocolle sono
firmate ima convenzione internazionale
LA RINASCENTE
^ GRANDE PRODUZIONE ^ LARGHE VENDITE ^
—♦ MINIMI PREZZI ♦— ^
- 440
per il commercio degli spiriti, delle
armi e munizioni in Africa, due accordi
finanziari per le riparazioni dovute al-
l'Italia e per la ripartizione del debito
austriaco, un trattato con la repubblica
czeco-slovacca per la protezione delle
minoranze in Boemia. Oggi stesso alla
Camera italiana il presidente del Con-
siglio Nitti presenta il testo del trat-
tato.
beni della Corona, perchè siano, i pa«
lazzi monumentali devoluti all'ammi-
nistrazione delle Antichità e Belle Arti
per la sistemazione del patrimonio arti-
stico nazionale e quelli che costitui-
scono fonti di reddito, ceduti all'Opera
Nazionale dei Combattenti: il Sovrano
nel tempo stesso propone che la lista
civile sia ridotta di 3 milioni. La Ca-
mera plaude lungamente a questa co-
La Principessa Maria d'Inghilterra, nominata recentemente colonnello
del Reggimento delle Guardie Reali Scozzesi, passa in rivista a Redford
Barracks il 9 settembre 1919 il primo battaglione del suo reggimento.
11. — Forte scosse di terremoto
nella regione del Monte Amiata, in
prov. di Siena. Danni alle case e feriti
nei comuni di San Casciano dei Bagni,
Kadicofani, Pian Castagnaio (qui un
morto). Nella frazione di Proceno sono
crollate tutte le case e un'antica chiesa
gotica, detta di San Salvatore.
11. Rtoma. — Alla Camerali Presi-
dente del Consiglio legge xina lettera
direttagli dal Re con la quale questi
dichiara di rinunziare a gran parte dei
municazione, quindi il Presidente pre-
senta un progetto di legge che sanziona
queste richieste e in tale occasione isti-
tuisce un Sottosegretariato per le Anti-
chità e Belle Arti. Gl'immobili ceduti
dal Sovrano sono i palazzi reali di
Genova, Milano, Venezia, Firenze, Na-
poli, Caserta e Palermo (il Re si riserva
quelli di Torino e di Roma), i castelli
di Moncalieri e di Stupinigi, le ville di
Monza, di Milano, del Poggio a Calano,
di Castello, della Petraia, di Capodi-
f ^ ^ Le Signore eleganti preferiscono le
I PROFUMERIE IGIENICHE della Ditta CARLO ERBA
I di niLANO, perchè conservano assai a lungo II loro profumò
l soave, il profumo del fiori. '
~ 447 -
monte, della Favorita, oltre altré'iui- 12. — Accordo italo-francese col
nori; le tenute di Coltano, Poggio a quale la Francia code all'Italia lo oasi
C'aiano, Carditello, Licola, Astroni o al- clt;l Parkat e di Fehout e le regioni
tri minori. che comprende le strade carovaniere
11. Novnm. — Sciopero generalo dei tra Ghat, Gadames e Tunima.
lavoratori della ten-a del Novarese e del Ì2. Roma. — Alla Camera, disculon-
Vercellese cui seguono il giorno dopo dosi l'inchiesta su Caporetto, l'on. Bo-
i lavoratori Lomellini e Pavesi. In tutto selli pronunzia un discorso in difesa
gli scioperanti superano i 100.000. Il dell'opera del governo ch'egli presie-
A Fiume. — Passa il Comandante d'Annunzio!
punto principale del dissenso è per le dette. Quindi parla anche il ministro
otto ore di lavoro.
11, Parigi. — 11 Consiglio Supremo
Interalleato, su proposta della Delega-
zione Italiana, consente che alla Con-
ferenza Internazionale del Lavoro che
avrà luogo in ottobre a Washington
sotto gli auspici della Lega delle Na-
zioni, siano ammessi delegati operai
germanici e. austriaci.
11. — Protesta del governo del Mon-
tenegro per la sua esclusione dalla fir-
ma del trattato di Pace con l'Austria.
11. Dublino. — Il governo inglese
sopprime il Parlamento repubblicano
irlandese.
della guerra gen. Albricci, ricordando
fra altro il contegno valoroso dei no-
stri ufficiali; poiché nella guerra cad-
dero ben 18 generali e 52 colonnelli,
e 36 generali e 114 colonnelli furono
feriti, e tra i soli ufficiali di fanteria
si ebbero 3468 morti e 7255 feriti, cioò
il 25%.
12. Fiume. — Il Consiglio Nazionale
Italiano dirige una nuova protesta al
senatore americano Lodge, respingen-
do le false affermazioni del presidente
Wilson.
13. Fiume. — Gabriele d'Annunzio
partito da Ronchi, presso Monfalcone
TALMANE
Ab bATTS
— 418 -
poco dopo la mezzanotte, col 2°. bat-
taglione del 2» reggimento Gi-anatieri
(già di stanza a Fiume e da pochi giorni
uscitone), comandato dal magg. Carlo
Reina, con gli arditi della intiera brigata
Granatieri e 3 comp. mitraglieri, rac-
cogliendo lungo la via nuove forze e spe-
cialmente riparti d'assalto al comando
del col. Repetto, quasi tutta la brigata
Sesia e altri reparti di truppe, mitra-
gliatrici e autoblindate, entra in Fiume
alle 11.30. Le truppe italiane nella città
fraternizzano con i volontari: anche gli
equipaggi della Dante Alighieri e della
Emanuele Fililerto le quali stavano per
partire, restano a terra nella maggio-
ranza. Maia, Emanitele Filiberto poi par-
te: le navi agli ordini di D'Annunzio
sono, oltre la Dante, le cacciatorpedi-
niere Nullo, Abba e Mirabella. I presidi
alleati intanto si ritirano nelle caserme
e partono nei giorni successivi: il gen.
Pittaluga che comandava la brigata Be-
gina, tenta di opporsi all'avanzata ma
cede alla forza maggiore rifiutandosi
di spargere sangue italiano e cede il
campo a Gabriele D'Annunzio il quale
dichiai-a solennemente Fiume annessa
all'Italia. L'impresa del Poeta è avve-
nuta la vigilia del giorno in cui la mag-
gior parte delle poche truppe italiane
rimaste a Fiume stava per partire e la
polizìa inglese avrebbe assunto la tutela
dell'ordine; mentre gli jugoslavi pre-
paravano un colpo di mano per impa-
dronirsi della città.
13. Fiume. — Gabriele d'Annunzio
assume i poteri civili e militari: inti-
ma al gen. Robilant che aveva annun-
ciato il suo arrivo, di non entrare in
città; invita il gen. Pittaluga a uscire
fuori della linea d'armistizio e^fa am-
mainare con gli onori militari le ban-
diere alleate.
13. — Gl'impiegati postelegrafo-
nici fanno un'ora di sciopero (dalle 11
alle 12) per protestare contro gl'inci-
denti avvenuti a Roma ti-a la polizia
e gli impiegati dimostranti.
13. Roma. — Alla Camera l'on. Nìtti
stigmatizza con severe ed aspre parole
l'impresa di Fiume. Quindi si chiude
la discussione su Caporetto con nuove
diclìiarazioni dell' on. Nitti e la vota-
zione dell'ordine del giorno Luciani,
accettato dal Governo. La votazione è
fatta per divisione: la })rima parte che
approva le dichiarazioni del Governo,
è approvata con voti 211 contro 17 e
27 astenuti (quasi tutti gli ex-ministri
del gabinetto Boselli); la seconda parto
che afferma la gratitvidine della Camera
all'esercito che ha bene meritato della
Patria, è votata per acclamazione.
13. Taranto. — Salpa l'incrociatore
Quarto che porta issato il gagliardetto
dei principi reali. Vi è imbarcato il
card. Filippo Giustini inviato pontifi-
cio a Gerusalemme per le feste del
VII Centenario del viaggio di S. Fran-
cesco in Oriente e ai Luoghi Santi. La
nave trasporta il cardinale con tutti
gli onoil dovutigli a Giaffa dove sbar-
ca il 18.
13. Bucarest. — Dimissioni del gabi-
netto Bratianu, motivate dai contrasti
con la Conferenza della Pace.
14. Fiume. — L'ammiraglio Casa-
nova giunto in porto e passato sulla
Dante Alighieri per assumere il coman-
do delle forze navali, è arrestato dagli
arditi e condotto prigioniero sulla pa-
rola nel palazzo del Governatore.
15. Napoli — Un tram salendo al
Vomero retrocede slittando e si rove-
scia: un morto, un moribondo e 50
feriti.
15. VladivostoJc. — Partenza per l' Ita-
lia del primo scaglione del corpo di
spedizione italiano in Siberia di cui
comincia il rimpatrio.
16. Boma. — Il ministro delle poste
Chimienti presenta alla Camera il pro-
getto di legge per i provvedimenti in
favore dei postelegrafonici approvati
alla mattina stessa dal Consiglio dei
Ministri; ma i postelegrafonici con-
tinuano nell'agitazione, deliberando di
soprassedere al minacciato sciopero ma
di intensificare l'ostruzionismo inatte-
sa che il governo ceda completamente
alle loro imposizioni.
17. Alessandria. — Per l'intervento
del ministro degli approvigionamenti
on. Murialdi è composto lo sciopero
dei risaiuoli (erano 160.000 in sciopero
ESANOFELE
rimedio infallibile
contro r infezione malarica
449 -.
ila 10 giorni) dei circondari di Novara,
Vercelli, Pavia, Mortara o Gasalo.
17. Venezia. — I giornali piibMieano
nn manifesto (.li (ìal^ritìle d'AiiMunzio
ai Vpnezinni, in data del \{\ che li
incita a sollevarsi e a scrollare il giojjo
vergognoso.
19. Fiume. — Anche Luigi Kiz/o.
l'afT«ìndatore della Santo Stefano, arriva
poiché egli è fucilato, benché quagli
comi>letainente paralizzato, la mattina
del '24 ottobre.
l'.>. Monaco di Jiatnera. — Sono fuoi-
lati gli sj)artachiani condannati dal
tribiuiale militare per la strage degli
ostaggi.
20. l'onia. —Il governo affida all'am-
miraglio Cagni una missione con ampi
Gli av\eiiimenti a riunie. — La tribuna da cui parlarono gli oratori
il 20 settembre: D'Ainiunzio, Chiesa, Reina, il dott. Gros>-lch, Rizzo, ec.
"'1 mettersi a disposiziono di Gabriele
J'Annimzio, che Io nomina coniaii-
iante della flotta del Qiiainaro.
ly. Pari(/i. — Nella sala dell' OroIo-
rio al (^iiai d' Orsay è consegnato ai
lelogati della Bulgaria il testo delle
fjondizioni di pace. Tempo 5 giorni per
orcsentaro le osservazioni scritte.
W). l'arif/i — Pietro Lenoir, condan-
ato a morte l'S maggio, per intelli-
genza col nemico, dovrebbe essere giu-
stiziato oggi; all'ultimo momento la
jsecuzione è imf>rovvisamento sospesa
■r la promessa di rivelazioni da lui
tta, ma per pochissime settimane,
])otori per la risoluzione delle difficoltà
di Fiume: l'ammiraglio si reca a' Fiu-
me il 24 e conferisce con Gabriele
D'Annunzio il quale risponde di non
riconoscere il governo attuale e di rifiti-
tare qualunque trattativa.
20. lioina. — li gen. Di Hobilant è
esonerato dal conuindo dell' Vili ar-
mata.
20. Jloina. — Inaugurazione del Con-
gresso nazionale dell'Unione Socialista
Italiana. Nella prima seduta è appro-
vato un online del giorno di simpatia
per Fiume, dal quale per le proteste
degli on. Canepa e Bissolati sono tolti
S T O
SOCIETÀ ANONIMA INDUSTRIE CONCIARIE - Firenze
Capitale L. 2,000.000 int. versato elevabile a L. 6,000,000
TelcgiMimiii: CONCIAKIK KIRKSZI-: - C'odieii A.B.C, ultimo, To'oluno 0-52H
'onceria di suola a sistema antico - Concia vegetale e minerale per tomaia
Cinghie da trasmissione - Calzaturificio - Valigeria - Deposito pelli in pelo.
— 450 —
Ogni biasimo al governo, ogni accenno
ad altre terre irrodente italiane e ogni
parola che possa suonare a])provazione
al gesto di D'Annunzio.
20, Roìtia. — ILI Congrosso del Par-
tito Democratico Costituzionale.
20. Trento. — Scioglimento della
1' armata.
20. Trieste. — Per iniziativa del Fa-
scio dei Reduci di Guerra la città deli-
bera di astenersi da ogni festeggia-
mento oggi e in appresso finché le sorti
di Fiume non siano decise col pieno
trionfo della sua italianità.
20. Fiume. — Il Consiglio Nazionale
rimette nelle mani di Gabriele d'An-
nunzio tutti i poteri statali.
20. Parigli. — I delegati dello Po-
tenze alleate firmano una convenzione
per il divieto della vendita dei depo-
siti di armi e munizioni.
21. Roma. — Il Comitato direttivo
dei postelegrafonici, visto che il go-
verno ha pienamente ceduto alle loro
pretese, delibera la cessazione dell'o-
struzionismo.
21. Fiume. — Il governo esonera il
viceainm. Casanova dal comando na-
vale dell'Alto Adriatico e lo sostituisce
col contramm. Nunes Franco. L'amm.
Casanova è rimesso in libeità e riac-
compagnato al confine.
21. Palmi. — Violentissimo ciclone:
alcune vittime, danni enormi.
22. Roma. — La convocazione della
Camera, che dopo breve sospensione
doveva riunirsi domani l'altro, è pro-
rogata al 27; e per il 25 sono convo-
cati al Quirinale sotto la presidenza
del Re per uno straordinario ('onsiglio
delia Corona, i presidenti delle due
Camere, gli ex-presidenti del Consiglio,
i espi dei partiti parlamentari e i capi
deiTE^tercito e della Marina per con-
ferire sulla situazione.
22. Dalmazia. — Nella notte tra il
22 e il 23 un piccolo gruppo di uffi-
ciali e soldati italiani, circa 100 uomini
guidati dal conte Fanfogna di Trau,
varcano la linea di armistizio presso
Trapatnica e dis;armata la guarnigione
serba di Trau occupano la città. Ma per
l'intervento del comandante italiano
Marini' della R. N. Puglia e di un co-
mandante ainei'icano nel pomeriggio
del 23 rientrano nelle linee. La noti-
zia giunta a Spalato provoca gravi atti
di violenza della plebaglia croata con-
tro gl'italiani, e se ne ha anche la riper-
cussione a Trau. Due motoscafi ame-
ricani sbarcano truppe, pare d'accordo
col comandante italiano, per ricondurre
l'ordine. Questo intervento americano,
variamente apprezzato, è acerbamente
biasimato nel Senato a Washington.
22. Versailles. — Il capo della Dele-
gazione tedesca firma un atto diplo-
matico col quale la Germania accetta
la interpretazione dell'art. 80 del Trat-
tato di Pace relativo ai rapporti con
l'Austria tedesca, quale è richiesta dai
governi alleati ed associati e dichiara
seiiza valore l'art. 61 della costituzione
tedesca.
23. Roma. — Per l'intervento del
ministro dei Trasporti, la lunga ver-
tenza del personale dei porti è compo-
sta con la nomina di vma commissione
arbitrale. Il lavoro è ripreso da domani
in tutti i porti.
25. Roma. — Il Consiglio della Co-
rona, presieduto dal Re, tiene due se-
dute, una la mattina, una la sera. Un
comunicato ufficiale annuncia che gl'in-
tf^rvenuti si s^no litnitafi ad esprimere
le loro opinioni sulla situnzione e sui
problemi e!. e in quest'ora maggior-
mente interessano la vita nazionale.
Dei person.tgjri ehiajuati dal Sovrano,
erano a.isenti gli on. Turati per la pre-
giudiziale politica e gli on. Sonnino "
Colajanni per ragioni di salute.
• 25. Parigi. — Il Consiglio Supremo
interalleato delibera che la sovranità
politica dello Spitzberg sia attribuita
alla Norvegia.
26. Albania. ~ In seguito agli attac-
chi fatti a vari nostri distaccamenti da
pretesi insorti albanesi, i nostri soldati
catturano numerosi soldati serbi d ^
r esercito regolare e gruppi di irregv.
lari pure sei-bi camuffati da albanesi.
27. — Fine dello sciopero degli ope-
I-ai juotallurgici della Lombardia, dell/
Liguria e dell'Emilia, durato circa due
mesi.
MONTECATINI
j
STOMACO = FEGATO = INTESTINO = RICAMBIO
== STAGIONE : Marzo - Dicembre =^==
- 451 -
27. Roma — Alla Camera il mini-
stro Tittoni espone lungamente la situa-
zione dell'Italia di fronte ai vari pro-
blemi internazionali e specialmente al
problema adriatico.
27. Genova. — Ha termine lo scio-
pero degli scaricatori di carbone.
27. Corueto larqulnia [lioma). — Con-
flitto provocato fra gli ex-combattenti
per la niancata ripartizione delle terre.
I tumultuanti inveiscono contro il se-
gretario dell'Università Agraria Giu-
seppe Parpiglioli; trattenuti dai cara-
binieri ne feriscono parecchi ed anche
il commissario di P. S. Odoardo Ros-
selli che per le ferite muore il giorno
dopo.
27. Parigi. — Il Consiglio Supremo
Interalleato, a mezzo del maresciallo
Foch, dirige alla Germania ima inti-
mazione perchè ritiri immediatamente
le sue truppe dalle provincie baltiche,
minacciando rappressaglie economiche.
27. Inghilterra. — Sciopero nazio-
nale ferroviario.
28. Roma. — La Camera, dopo agi-
tata e lunga discussione, udita anche
l'autodifesa dell' on. Orlando, vota un
ordine del giorno dell' on. Leonardo
Bianchi per divisione. La prima parte
che afferma l'italianità di Fiume, è
votata per acclamazione da tutta la Ca-
jT^ovn. meno che dai socialisti ufficiali;
la a«iconda part** che confida nell'oppi a
del Governo, dopo gravi tumulti o col-
luttazioni tra fascisti e socialisti, è
approvata con voti 2U8 contro 148 e 10
astenuti. L'on. Nitti dichiara che si
riserva di esaminare la situazione.
28. — La Federazione dei Lavora-
tori del Mare annuncia il proprio di-
stacco della Confederazione Generalo
del Lavoro, motivato da contrasti poli-
tici con VAvotiti!
28. Lussemburgo. — Un plebiscito si
dichiara a favore del mantenimento sul
trono della principessa Carlotta e alla
unione doganale del lAissemburgo alla
Francia.
29. — Un Decreto Reale scioglie la
Camera dei Deputati, indice i comizi
elettorali per il 16 novembre e convoca
il Senato e la Camera pel 1" dicembre.
La relazione Nitti afferma che la Ca-
mera presente non può più funzionare
con serenitìi, che non si può tardare
oltre la rinnovazione dei mandati legi-
slativi e che se occorrerà, i trattati di
pace saranno appi-ovati con decreti reali
da presentarsi poi al Parlamento.
2',>. Asia minore. — Le truppe nazio-
naliste di Mustafà Kemal occupano
Konia, scacciandone le autorità turche;
ma le truppe italiane ivi di presidio
sono rispettate.
30. Fiuìne. — Vibrata protesta del
Consiglio Nazionale contro il blocco
rigoroso npi»licato dal governo italiano.
^n^.^o ISaLABELLA
CRONACA DELLA QUERRfl
oro gli iii-mi.stizii dell'ot-
tobi-e e del novembre
D dell'anno scorso sarebbe
stato logico ritenere cbe
ogni r u ni ore d' armi
avrebbe jier lungo teni-
jto taciuto e che questa
Cronaca s^arebbe riiisti-
ta superflua w^iV Alriia-
7iacco del 1920. Purtrop-
po non è stato così, e
nienti-e i plenipotenziarii a Parigi, a Ver-
sailles, a St.-Germain, faticosamente de-
liberavano sulle coudizioni della pace,
la guerra continuava a dare bagliori si-
nistri, ostinati, a divanii^are in conflitti
micidiali noli' Europa orientale e nel-
l'Asia. Converrà adunque, per mante-
nere una doverosa continuità storica
nella raccolta deìVAlmaitaccoi esami-
nare anche quest' anno, sia pur breve-
mente, le varie operazioni guerresche.
R.vissia Settentrionale.
Gli Alleati erano giunti, alla fine del-
l'ottobre 1918, nella zona di Arcangelo,
fino alla città di Kadich, sul iiunie Yen-
sa, ad 80 chilouu-tri a sud della coii-
tluenza della Yeusa colla Dwina, e si
erano sjtinti ancora 10 chilometri ])iiì a
sud, lungo la ferrovia Arcangelo-Yolog-
da-Pietrogrado.
Le trupi»e bolsceviche contraccarpiio
le nuove ptusizioni degli Alleati sulla
Yensa il ,23 ottobre, do^x) un' accurata
l«'jepa raziona di artiglieria, durata sei
ore, ma furono respinte.
Il Comando bolscevico concepì allora
una nuova azione eontroffensiva, stu-
diandola metodicamente ii\ tutti i suoi
particolari, in modo di poter contare
sulle maggiori ]>robabilità di successo.
Air iilba dell' 11 novembre artiglierie
bolsceviche. inn>ostate su battelli disld-
cati lungo la Yensa, ai>rirono un \ io-
Jeuto fuoco di preparazione coutio lo
I)osizioui avversarie. Quindi, fidte masse
di 'fanteria, con mitragliatrici e boml»e
a mano, attaccando di fionte e di fian-
co, gli alleati. irru]»i)ero fino alla linea
delle batterie della dilVsa. 11 successo
degli assalitori fu per»» effimero. )»oieliè
le fanterie, anjcricana e britannica, svi-
lup])ando un tempestivo contrat tacce»,
abilmente congegnato ed energicam. iit<'
condotto, respin.sero subito do]»»» i bol-
scevichi, infliggendo loro gravissime i>er-
dite.
Le batterie da campagna canadesi,
che continuarono a, far inoco, anche
quando il nemico si era coni|)letamente
ripiegato sulle jiroprie linee, conti-ibuin»-
no efficacemente colla loro magnifica te-
nacia, alla rotta dei bolscevichi. Costoro
tentarono, il giorno seguente, un nuovo
disperato sforzo contro le posizioni al-
leate, ma furono battuti nel modo più
disastroso, così che per lungo tempo
dovettero accontentarsi di" mantenere
Ttn atteggiamento di difesa assolutamen-
te passivo.
Della grave sconfitta e della conse-
guente inazione bolscevica ajjprolìtfa-
rono le trup])e alleate per spingersi ri-
solutamente innanzi, sia lungo il fiume
Onega, sia sulle spon<le della Waga,
affluente di sinistra della Divina. Ka^-i
giunseri» così i dintorni della città di
Schenlvursk e vi si sfabiliriino S(»lida-
mentc.
Il 22 ed il 2:5 gennaio, dopo un ac-
canito bombardamento, dui;ato tre gior-
ni, i b<»lscevichi si gettaiono con foi'/e
cousiderevoli airattacc(» delle ]tosi/.ioni
alleate, difese prevalentemente, «lai con-
tingenli americano e russo, innesti corj '>.
nrinacciati di avvolgimenlo ad enfranì-
bc le ifli, dovettero ripiegare dapprima
sulle organizzazioni difensive, c*»struite
attorno alla città di Scheulcursk ; poi
abbaudonarono anche quella città e sii
scliicraroro sopra ima linea retrostante,!
- 4:.3 —
=
(ho foitifua rollo lapiiìuiUfiito e solida-
mcnto.
L'S ft'l)l»rHÌo i Im»Is('<'.vìc1iì, i\ìil>al(ìan-
/ili (hil ..suo<-<'ss(), attardarono ;nli Alleali
iH-Uc loro niiov»' ])o,sizioiii. ma furono
rotipinti. irli Alh'Uti approfittarono pron-
t:Mnonte «lei rovoscio. s<»tìVrt«» dal unui-
. ". o jiassarono ad una controtlensiva
s iu,«)r()sa e lirillante, i-ho vovomnò i l»ol-
ticovitlii pan^cchi «'liilometri più si sud,
intlijigendo loro poi-dito «iravissiujo.
Dopo il tatto d'anni doli' 8 fobbraio
lo oporazi<Mii attravorsarono un poriodo
di stasi, a oausa dolio ditìiooltà della
stagione, tino al 31 marze», nella iinale
giornata i Ixdsceviolii, con oonaidere-
vdli for/c. attaccarono gli Alleati, por
l>on quattro volto, a liolchozercliir, a
sud di Arcangelo. Ma i loro assalti si
infransero contro la salda resistenza ilo-
gli Alleati, n^■ migliore f(»rt una ottennero
due ritorni ofteusivi bolscevichi, tentati,
il 1° aprile. Fu qnesto 1' ultimo imytor-
tanto combattinionto svoltosi nella Itu^-
sia settentrionale, poich^ molto trui>]u'
bolsceviche furono levate da quel set-
tore ])er essere inviate a fronteggiare
gravi pericoli minaccianti in altri scac-
chieri: e d' altronde i contingenti alleali
non dov<'vano nò i)otevano. \ivv la de-
ticieuza dei mezzi logistici, posti a loro
dis]K»sizione, troj>po internarsi nell'in-
sidioso territorio russo. Frattanto an-
dava facendosi strada nelle Potenze oc-
cidentali, sotto r intluenza di una parte
dell' opinione i»ubblifa. il proposito di
ritirare lo trujtpe «lalla IJnssia. ("osi lo
operazioni attravorsarono un porio«lo di
iueertezza. e «li j)ausn, che suscitò una
profonda denu>ralizzazione nei nuclei di
voh»utari russsi, combattenti a fianco
degli Alleati. Tuttavia il ritiro dolio
truppe di fronte allo niasso bolsceviche,
tuffora in posizioni' ed in ]M»tenza, non
;i\rold»e ]>otnto aver luogo senza rag-
uniardovoli nuclei »li protozi<Mie. Pertan-
to, nel mese di luglio, il (tov<:rno bri-
'an.iico s]»odì. nella Kussia settentrio-
nale, nuovi rinforzi terrestri e navali,
noniìuando comandante in capo di tuttt»
il con»o «li operazioni il gonorab» Kaw-
linsou.
Operazioni de^li Ucraini.
In adompinicnto allo clausolcdoll' av-
tiiistizio dell' 11 nov. Uns. le (ruppe iiti-
«•o-tedesche «die presidia vauf» rt'cnd-
ii:t. 1* Kstonia. la Fjfuania. do^ orano
•vacuare quei territori e i i(iiar.>ii entro
li frontieto del 19] t. Muno mano clic
u f«Mzo delle Potenze (enirali ri}»ioga-
v.ino, i pue.M abbandonati \«}nivanoi>ron-
tamente ed arbitrariamente oceui)atidal-
!«' truppe bolsceviche. Cosi, nel «licem-
bi-o liUS. le forze rivoluzionario, russe
si impadronivan«» «li Mink. ed ai pri-
mi di gennaio 191 !>, «li Wilna. invade-
vano l'Estonia V la Livonia, sa<'«'heg-
giavano lo cam]»agn«'. att«>rn«> a Ueval,
entravano in Itigsi e si avvi«iuavano »
Mitau ; njontre altre forz»' bolsceviche
o]>eravanoau<lacemontc in Ucraina, pun-
tando su Kiev.
A ])roposito «leir Fcraina conviene
notare che gravi avvenimenti int«'rni si
erano maturati in qu«lla rioca regione
russa. (Jome i lett<ui riconb'ranno (ve«li
Almanacco d«d 1919, pag. 58'2), nel mag-
gio 1918 il (b)vernoriv«duzionario ucrai-
no era stato r«>vesciat«» «lalle truppe
to«lesche e s«>stituito da elementi con-
trorivoluzionaii, sotto la presidenza del
generale Sk«»r«q»adski, proclamato Et-
mann«>. Orben»', alla tine di n«)vembro
si d«'lineava in U<'raina un ])oderoso
movimento nazionalista panrusso, diret-
to a i«»vosciare il gi>verno d«'l generalo
Skor«>i>adski. i)erch«'^ ligio alle Potenze
Centrali. Fu difatti costituito a Yekat»'-
rinodnr un Governo jirovvisorio panrusso
di cui facevano parte alcuni goneiaU
od inrtuenti uomini politici. Il nuovo
(rovinno pubblicava un programma per
la ricostituzione della Russia sii basi
federali rispettaiulo i diritti etn«)gratìci
e statali dell' l'craina e proclamava la
l«>tta coutr«) r anarchia. Inviava «b'iegati
a Jassy in Romania per pren<lere con-
tatto coir Intesa, della «inalo l' Ucraina
si dichiarava alleata. Frattanto letrui>pe
nazionaliste ucraine, guidate dal gene-
rale Petliura, attaccavano Kiev e se no
impadronivan(t. arrestando i membri
«lei vecchio governo.
Gli Uci;aiui però avevano due scrii
nennci esterni da combattere: i Polacchi
ed i bolscevichi.
r^a lotta «-onlro i P«>la«'chi <>bbe per
piiiicipah; teatro il territ«>rio di Ueiqndi,
ch«' gli Ucraini avr«'bbor«) v«duto an-
nettere al loro nuovo stat«>. il .'> n«»-
vembre 1918 il capitaiu» jMdact»» Mazin-
sk y, d«q>«» aver preso acc«»r«li coi notabili
«l«'l luogo. Jissunse la «lirezi«)ne d<'lla
«lifesa di Leopoli. I,.e trui>i>o di Mazinsky
contavano 3.100 vohuitari. tra u«»mini,
donile, iaiioiulli. Gli U«'raini, ricacciati
«la L«»opoli. si a«-canir«)Uo jkm* cintine
jDosi a bombar«lare la sventurata «'ittà,
rendendone «litlì<-ilo an<he il v«>ttovàglia-
inento. i>or«'h;^ la lerrovia da Przemv>1
a Leopoli era i «intiniuiiuonto battuta
«lalle artiglierie. Il 21 gennai»» 1919 il
generalo fiuncese UarthifU'mj' giunse u
454
Leopoli e si adoperò come iutermediaiio
])er un armistizio tra Polaccìii ed Ucrai-
ni. Si recò due volte al quurtier gene-
vaie di Petliura, ma la sospensione di
ostilità, elle infine era riuscito a conclu-
dere, fu invero assai effimera, ])oicliè il
suo stesso treno blindato, pavesato da
bandiere alleate, In durante il viaggio
di ritorno a Leopoli bombardato dagli
Ucraini. Costoro frattanto riuscivano a
tagliare la ferrovia presso Grodek e ad
isolare di nuovo Leopoli ; ma un rin-
forzo di 4 mila Polacclii, accorso d' ur-
genza dalla Posnania, riusciva a rista-
bilire le comunicazioni.
Frattanto il Comando polacco con-
cretava un i)iano d'offensiva per sot-
trarre Ijcopoli ai bombardamenti ucraini.
Due attacchi ebbero luogo, il primo a
sud della città la domenica di Pasqua
20 aprile, il secondo a nord, il 29 aprile,
e riuscirono ad allontanare il nemico
di circa 8 cMlometri. I soccorsi polacchi
continuarono meravigliosamente rapidi,
durante il mese di maggio, allargandosi
sempre piii nel bacino petixdifero della
Galizia orientale, e permettendo a nuclei
avanzati di congiungersi a Mikieljnce
colle truppe romene.
Aspra, lunga, laboriosa fu pure la
lotta degli Uci-aini contro i bolscevichi.
A metà gennaio la Russia Bianca (Smo-
lensk, Moliilew e Vitebsk) si schierò
coi bolscevichi, che, rafforzati dalle
trupi)e rosse di quelle Provincie, inva-
sero r Ucraina. Era la famosa ■« offen-
siva del pane », i>roclainata da Trotzky.
Il direttorio ucraino, che si era dichia-
rato antibolscevico, dovette abbando-
nare Kiev e ritirarsi verso la frontiera
"della Bessarabia, sotto la pressione delle
masse bolsceviche.
Frattanto, il 18 dicembre 1918, truppe
francesi della 15(5'' divisione, agli ordini
del generale Borius, sbarcavano ad
Odessa, per sostituirsi a 2000 soldati
tedeschi, che secondo le clausole del-
l'armistizio, avevano due giorni innanzi
abbandonata la città. Lo sbarco non
avvenne senza qualche difficoltà, creata
da elementi estremisti, armati da cannoni
e mitragliati'ici, che lanciarono alcuni
proietti sulle navi francesi. Ma la- resi-
stenza fu ben i)resto domata e gli estre-
misti abbandonarono Odessa. 11 13 gen-
naio 1919 arrivò in quella città il gene-
nerale fx-ancese D'Anselme, che ne as-
sunse il comando, ed il 19 gennaio
sbarcarono pure ad Odessa contingènti
greci, agli ordini del generale Viako-
])oulo.
L' offensiva bolscevica in Ucraina si
sviluppò secondo un ampio semicerchio,
colla concavità rivolta a sud. La tattica
impiegata dagli attaccanti era quella di
occupare gradatamente tutto il ricco pae-
se del mezzogiorno russo e rovesciare in
mare gli Alleati. Costoro si mantenevano
in nna specie di ridotto centrale attorno
ad Odessa, con un hinterland tra il
Bniester ed il mare. Nella prima metà
di marao i bolscevichi raggiunsero, al-
l'ala sinistra, Nicolaief e Cherson, scac-
ciandone i distaccamenti franco-ellenici,
che le presidiavano e spingendosi fino
al mare. All'ala destra procedettero
lungo il Dniester, in nìodo da separare
r Ucraina dalla Galizia, e minacciare
poi la Bessarabia. Al centro avanzarono
tra il Bug edil Dniester, facendonotevoli
l)rogressi ed occupando in breve località
importanti, quali Vinnitza, Balta e Cin-
nerinka. Sotto la pressione delle masse
bolsceviche e nella impossibilità di prov-
vedere al vettovagliamento delle truppf^
e della popolazione, il generale D'An-
selme, il 6 aprile, ordinò lo sgombero
di Odessa, che fu immediatamente oc-
cupata dai nemici.
Un' ultima resistenza tentarono gli
Alleati in Crimea ; l' istmo di Perecop
fu frettolosamente munito di opere di-
fensive. Queste x)erò non resistettero
all' urto delle massse bolsceviche, che,
sfondate le linee difensive dell'istmo,
si presentarono dinanzi a Sebastopoli.
La città era presidiata da poche truppe
fiancesi, le quali- però, appoggiate dal
fuoco di due corazzate (France, Jean-
Bari), resistettero vigorosamente, inflig-
gendo gravi i:)erdite ai bolscevichi, che
chiesero un armistizio. Ma la difesa di
una città così isolata ed insufficiente-
mente presidiata non poteva avere spe-
1 anza di riuscita, perciò le trupi)e fran-
cesi il 22 aprile ricevettero l'ordine di
abbandonare Sebastopoli, che fu imme-
diatamente occupata dai bolscevichi.
Così in maggio, tutta 1' Ucraina, all' in-
fuori dei distretti di Luzk, Kovno, Ostrog
LA TESSILE "DI MILANO
SPEDISCE GRATIS IN TUTTO IL MONDO
CAMPIONARIO STOFFE peeUOMO e SIGNORA
— 455
ed limi i)arte del distietto di Kovel era,
purtroppo, in i)otere dei bolscevìclii.
Iva marcia verso
Pietro grado.
Per ojiporsi nel golfo di Finlandia
al dilagare »lel bolscevismo, una Sijuadra
navale inglese, composta di tre incro-
< latori e di tre torpediniere, occupava,
nel dicembre 1918, il i)orto militare di
Keval. Sotto la i)rote7.i(»ne delle navi
britanuicbe, truppe nazionaliste dell' E-
etonia sbarcavano nella baia di Kunda.
per prendere alle spalle 1' esercito b(d-
scevico, la cui retroguardia, <lopo breve
scaramuccia, si ritirava verso est, in-
ternandosi nel ])aese. L' incrociatore
vnsao Par fa A-, con e<]uipaggio bolscevico,
che aveva iniziato il bombardamento
dell' isola Weetf, fu sorpreso ed inseguito
• la una divisione della stiuadra britan-
nica, che riuscì a catturarlo.
Le trupi)e mi/.ionuliste estoni conti-
nuarono, nel gennaio 1919, i loro successi.
( 'omandate dal valoroso generale russo
Judenic, che si era distinto brillante-
mente nell' Asia minore, dove aveva
<on(iuistato Er/.erum e Trebisonda, bat-
terono il grosso dell' esercito bolscevico,
iom])osto di circa 30 mila uomini, di
(Ili 10 mila Cinesi, impadronendosi suc-
eessivamente di Doijìat, ad ovest del
Iago PeTpons, di Walk, sulla strada di
Riga, ed inlìne dell'importante fortezza
<ii Narva. Il panico che si difluse in
Kussia per tali successi, fu così intenso
che il governo di Lenin si trasferì da
Pietrogrado a Niini-Xovgorod.
Per neutralizzare la liiinacciosa prcs-
-pione avversaria, nella seconda met:\ di
febbrìiio 1919 il commissario del popolo
Trotzki sferrò una coutroftensiva con 32
battaglioni, sopra una fronte di 240
chilometri, da Narva fino a Marienburg.
in Lituania. Narva fu sottoj)osta ad un
violentissimo bombardamento, durante
il (luale caddero in città oltre mille gra-
nate e Hhrapnels. Ciononostante i bolsce-
-'vichi non riuscirono ad imi)adronirsi di
Narva e soffrirono >ina grave sconfitta an-
che nei dintorni di Psko-sv. Questa cittì^,
injportante base militare dei bolscevichi,
ca<lde in nnino dei nazionalisti estoni.
Per tali e c<»sì clamorosi insuccessi
Trotzky dovette raccogliere frettolosa-
mente le sue truppe e, valeiulosi delle
^Jue linee ferroviarie che da Narva e
l'skow fanno capo a Pietrogrado, schie-
rarle più indietro, sopra una fronte i)iii
ristretta, ma più densa, tra Gacina e
Krasnoic Scio.
Tuttavia, premuti gagli^r4uu)eutc (}a
forze nazionaliste russe agli ordini del
colonnello Baranovic, i bolscevichi do-
vettero sgombrare il 27 maggio anche
Gacina, abbandonando agli attaccanti
parecchie diecine di cannoni, grandi
quantit^ di mitragliatrici e migliaia di
prigionieii. Nel precipitoso ripiegamento
Trotzky fece il vuoto nel paese, radendo
al suolo i villaggi, jiarodiando il Kutu-
sofì", nella celebre litirata del 1812, di
fronte all' esercito najioleonico.
L' 8 giugno, un «listaccamento di
truppe finlandesi i)ronunciava un'avan-
zata da Gacina. occupando il villaggio
di Kerinon, mentre le milizie volontarie
russe si impadronivano della linea dcd
villaggi di Voronino, Kusskia, Golubo-
vistz, facendo prigionieri e bottino.
Il 13 giugno le trui)pe l)olsceviche,
presidianti il forte di Krasnaia Gorka
(sulla costa, circa 40 chilometri ad ovest
di Pietrogrado), si ribellarono ai cain
ed a])rii'ono le porte ad un distaccamento
di Estoni. La resa della fortezza faci-
litò l'avanzata delle colonne del gene-
rale Judenic, che puntavano diretta-
mente su Pietrogrado e che coli' aiuto
della fiotta britannica si erano inipa-
dronite il 24 maggio di Peterhof, splen-
dida di castelli e di ville imperiali. At-
torno a Peterliof vi sono robuste e
])erfezionate fortificazioni, che domina-
no da terra la formidabile fortezza di
Kronstadt. Già (juel i)oderoso baluar-
do eretto a protezione di Pietrogrado,
era in fiamme e le sorti della capitale
sembravano irrimediabilmente compro-
messe, quando, ad un tratto, uno sforzo
rabbioso dei bolscevichi ^riuscì ad in-
frangere il cerchio di ferro, che andava
sempre più saldandosi. Le tiiippo di
Judenic, che si erano, nel frattempo,
assottigliate, senza poter ottenere i ne-
cessarii con)plementi, dovettero indie-
treggiare, mentre le masse bolsceviche
liavanzavano rapidamente in direzione
sud-ovest, giungendo di fronte a Pskow.
Queste ultime stavano giìi per mettere
l'assedio a quella città, qiumdo furono
contrattaccate da vohuitari russi anti-
bolscevichi e subirono una grave scon-
fitta a 12 chilometri ad est di Psko-w.
])erdendo 4 mila uomini tra morti e feriti.
Ma nonostante quel successo, le trupj)»
antibolsceviche non furono in grado di
riprendere l'oftensiva e la marcia sojira
Pietrogrado, cominciata sotto i i)iù
promettenti auspicii, dovette essere so-
spesa, pro])rio «luando la mèta stava
per essere raggiunta.
Nel golfo di Fiidandia la flotta bri-
tanaicu ini^siavu durante lo ultime se^-
— 450
tniiiiiie d'agosto openi/àoiii di iiivi'sti-
mciit» contro 1;i fortezza di Kronstadt.
Oltic al l)oin1»ai<laincnto eseguito
dallo navi a<srdiaiiti. alle quali rispon-
devano le batterie bolsceviche della
poderosa piiizzatbrto, squadriglie di a(?-
roidaui e di motoscafi britannici ese-
guivano sulle oi)ere di Kronstadt nume-
rose e brillanti incursioni. In una di
queste, avvenuta al largo del faro di
Tolboukin, che sorge in un isolotto a
breve distanza dall'isola di Ivothin,
dov' ò la fortezza di Kronstadt, nella
notte sul 18 agosto, una flottiglia di
canotti automobili britannici atì'oudò,
mediante lancio di siluri, le corazzate
russe Andrea Pervozcaìtnìf e Pctropan--
losk, le due più formidabili vmilù della
marina bolscevica.
Pertanto quanto limane della ])otenza
navale rivoluzionaria russa nel golfo di
Finlandia ^ virtualmente distrutto, }>oi-
chè si trovano nelle ac(pie di Kronstadt
soltanto incrociatori di scarsa ettìcien/.a
e poche torpediniere che non potrebbero
oppori"e vantaggiosa resistenza contro le
)iioderne e jioderose S'nperdreailnoiujIU
della flotta britannicji.
In conseguenza della sos]u'iisi(i)ie del-
l'otìensiva del generale Judenic, le mas-
se bolsceviche poterono riconquistare
buona parte delle perdute posizioni, tra
]v, quali la città di Pskow. Il generale
Judenic frattanto dopo avere raflbrzato
il suo esercito con uomini e materiale
bollico, 8i)ecialmente con numerosi veli-
voli e carri «l' assalto, riprese decisa-
mente l'ofteusiva ai primi d'ottobre,
niarciaiido lungo la direttrice segnata
dalla feri-ovia Iveval-Pietrogrado. Colle
truppe di Judenic operava la flotta bi'i-
tannica, che api)ostata8Ì nella baia di
Ko])oria, garantiva il fianco sinistro
dell' esercito volontario russo -estone di
Judenic. bombardando cflicacemente le
formidabili batterie della fortezza di
Krasnaia Gorka e della città di Kron-
stadt.
Le forze di Judenic espugnarono ed
occuparono Janiburg, dopo un brinante
accerchiamento dei bolscevichi, cheper-
dettero oltre 2000 i)rigionieri, tra cui
P iutiero stato maggiore della 10'^ divi-
sione. Dopo quel successo, che iniziava
brillautemeute la ripresa delle operazioni
aggressive, i volontari russo-estoni avan-
zarono, f«»rmati su due colonne; quella
di sinistra continui"» la marcia, «-on ob-
biettivo strategico ininunliato la città di
]*ietrogrado, ed occupando successiva-
mente Gacina e Krasnoie-Selo, celebri
residenze estive degli Zar. Da Gacina
un forte distaccanìcnto si spinse su
Trossuo, a sud-est di Pietrogrado, sul-
hi ferrovia Pietrogrado-Mosca, dove fece
saltare i jionti, interrompendo così, da
(juel hito, le comunicazioni tra le due
capitali. Sotto l'incalzare delle truppe,
di Judenic, le masse rosse si ritiravano
in posizioni successive, opponendo però
una vivacissima resistenza all' attaccan-
te. Nella giornata del 21 ottol)re, dopo
un accanito combattimento le trupiie
bolsceviche si ritirarono sulle colline di
Pulkovo, estremo limite dei sobborghi
di Pietrograd*».
La colojina di destra delle forze di
.hidenic procedeva in direzione sud-est,
Nciso Pskow, per neutralizzare le minac-
eie bolsceviche sul lìanco meridionale
della colonna di siiustra, e sbarrare al
nemico una eventuale ritirata verso sud.
Come <'itil(>go delle operazioiù della eo-
loiiiia di destra si accese nella giornata
del 17, nei dintorni di Pskow una vio-
lenta azione, che fu coronata dalla vit-
toria dei volontari russi-estoni, che cat-
turarono al nemico i)rigionieri, artiglierie
(m1 altro materiale di guerra.
I^e operazioni nella Russia
stid-orientale.
L'ammiraglio Koleiak, ai i»rimi di
novembre 1918, scioglieva nella Russia
orientale il governo di Ufa e lo sosti-
tuiva con il governo anti-bolscevico ad
Omsk, Contemporaneamente ricu-gauiz-
zavai meravigliosamente l'esercito sibe-
riano, al quale erano giunti copiosi
rifornimenti di armi, di munizioni, di
vestiario dal Giai)pone e dall' Inghilterra.
Iniziava poi una vigorosa oftensiva con-
tro le truppe bolsceviche forti di 11.") mili •
uomini, comandate dall' ex-tenente co-
lonnello di stato maggiore Vatzetis,
oriundo lettone, ufficiale assai. apprez-
zato per le sue cai>acità tattiche, e che
fu dal commissario del ]>opolo Trotzky
elevato al grado di comandante d' ar-
1 FARINA ALIMENTARE ERBA
^1
H la migliore e la più economica delle Farine lattee;
H alimento coiaipleto di alto valore nutritivo, facile
1 mente: digeribile ed assai gustoso.
ÌCA.R]:^0 ERBA MUDANO
P
457
mata, in ricoiuitonsa «Irlla disjira/.ia in
(Ili aviì «-Hiluto n«'ll't's<'r(ito lìcllo Zar
]HÌ suoi iirim'ii>ii tri»piH» avanzati,
ri«MnhMi(li>c«>iiM* assi' (Ifllc oiH'iazioni
la foiT<»via tiansilirriana, 1' aniinirajilio
Knli'iak scese <lagli l'iali o si s(!lii«'ro
iiell'alto l)aeino «lei Kania (iifHuonte del
\ol};a) ad o\est <li Kkateriiionl»iiig, Que-
■«ta «'iltà aviel)l»o dovuto. see(>n<l«) <;li
oidijii di Trotsliv, essere (km iii)ata. ad
»»;ini i-osto. dalla IH" armata bolsce-
\ iea. Ma 1' an)inira<iIio Koleiak, il 1'
dieeniltro l!»l^^. ]>reveiiiva1irillanteui»^nto
r avvi'rsario. attaccandolo con sirantle
tiier;;ia nei dintorni di Kuiifiur. Dopo
una sanjiuinosit ìtattajilia lo inasso 1m»1-
sceviclie furono scontitte. lasciando in
potere di Koleiak pifi di MI) mila jìrijiio-
nieri. 120 cannoni, un n»i<;liaio di mi-
irajiliatrici ed un considerevole mato-
riaie da ti:is])(»rto. l'oco dopo, i Russi
ili Koleiak enti-avano a rorm, injpor-
tante città <li fio mila abitanti, jiassavaiio
il fiume Kama. atHuonte dol Volga o
• ontinuavam» 1' inseguimonto in direzio-
ne di Olazow e di Wiaska. Purtropjto, .
lilla sinistra «b'ile truj>p<' dell'ammiraglio
Koleiak. una massa di Cosaochi, agli
ordini del generale Doutotì'. du' (»perava
d" accorilo coli' esercito siberiano .«juUo
pendici sud-oc«'identali degli L'rali, vcni-
\ a battuta dai bolscoviclii ad Oronburg.
Conviene notaro (dio il cor]»o di Dou-
totl' costituiva un saldo ooUogameuto
ira r arnuita Koleiak ed un' armata di
Cosacchi agli ordini d<d generale Deni-
kine, operante nella regi<»ne a nord del
Cau<-aso. Tertanto. la sconfìtta softerta
da Doutofl' ]»roduceva una i)ericolosa
8(du7,ionc di continuità nelle forze anti-
bolscevielie, e la minaccia che il nemico
veniva ad esereitai-e sull' ala sinistra
scoperta di Koleiak imjK'diva a questi
di sfruttar*' la vittoria di Perni e di
. onlinuare l' iuscguimcnto verso luud-
o\ est.
L'eser«-ilo (lei generale Denikine ave-
\a il suo quai'tier generalo a Jekaterino-
diir sul tiume ('ul»an. e duiante tutto
r invelilo 1910. oi»eiando con infaticata
attività, riuscì a sgombrare (lid bolscc-
^ ieiii tutto l'ampio teil-itorio, vouipreso
ira il mare «l'Azov <• il Caspio.
In maiz«». le truitpe del generale
Denikine elie nel frattempo avevano ri-
cevuto dairingliilterra (Mpiii)aggiamenti
.d armamenti in ftudli. mitragliatrici,
firtiglierie, carri d'assalto, aeroplani,
munizioni j)cr2ri0 mila uomini, risalirono
rapidamente la valle del Don. )Mintando
sulla fortezza di Zari/.in sul V«dga, onde
uvvicinarsj alle masse delT aiumiragliu
Kideiak. J)i fi onte .-dia em-rgira pre.»»-
sione dclbr trupp»- di Denikine l'armata
b(dscevica meridionale rìjiiegava (|uasi
seuzaeombattere.abbandonainlo agli in-
seguitori tutta la ricca regione mineraria
«lei Donetz, un'ingente; (luautità di ma-
teriale di guerra e lo mila i)rigionieri.
Alla line di giugno l'ala destra dell' ar-
mata di Denikine giungeva a Zarìzin
e se ne imi)adroniva. catturando copioso
materiale bellico, (.'onteinporaneamento
l'ala sinistra si imi>adroiiiva di Karkov
ed il ;{() luglio penetrava in Poltava.
Ili agosto DenikiiK' «ontinuava l'a-
vanzata ])untando su Kiev, seguendo
due distinte direttrici di marcia: lungo
il Dnieper e lungo la ferrovia di Poltava.
Sul Dnic]»er lo cidonni^ di Denikine
occiiiiavano la eittà di Cercassy, a KiO
<liilomotri a sud di Kiev, in un punto
attraversato dall' unica ferrovia, die.
manteneva in comunicazione i IJolscc-
viidii con Odessa. Le truppe di Deni-
kine guadagnarono terreno anche al
centro, in direzione di Kursk.
Il 'SO agosto l'ala sinistra di Deni-
kine, agevolata da ccdonne ucraine,
(•pelanti agli ordini del genera'.e Pet-
liura, si imi»adroniva di Kiev, e reagiva
eoli successo ouitro successivi c«»ntrat-
tacehi bolseeviehi, diretti eontro (niella
città. Il centro dell' esereito di Denikiii»;
oecui)ava Kursk e proseguendo ia])ida-
mente l'avanzata verso nord lumtava
su Urei, la oeeupava e rompeva, nei
dintorni di (jnella città, la fronte bol-
scevica. Le trupjie dtd Soviet ripiega-
vano 8uirimi)ortante centro ferroviario
di Briansk, situato a 120 chilometri ad
ovest di Orel, 350 a sud-ovest di Mosca.
Frattanto le truppe del centro di S(diie-
lauientodi Denikine proseguivano verso
nord, con obbiettivo Toula, città im-
jiortante per le sue celebri fabbriche
d'armi.
Ji'ala destra di Denikine, ])remuta
da m!.8s(^ bolsceviche superiori in nu*
mero, abbandonava Zarizin. ma l'I! ot-
tobre rinnovava 1' offensiva contro (|uella
città, impegnando una battaglia, durata,
due giorni, e che .si chiudeva con una
grave disfatta d(d nemico. I Cttsacchi
di Denikine attraversavano poi il Don
su larga fronte, occupando Kalasc e
liei-eswosk. sulle due rive del tiiime,
prendeiid(» al nemico X\7A) prigionieri e
4 cannoni.
Ma frattanto, dopo il 15 maggio,
l'ala sinistra dell' esercito «Icll'ammi-
raglio Koleiak su1d\a una gra\e .scon-
fitta UVA dintorni di L'fa. La stessa cilià
di Ufa cadeva iu potere dei bolscevichi,
- 458
la fronte veniva spezzata; i neuiici si
impadrouivauo anche di Orenburg, e
tutte le truppe di Kolciak dovevano ri-
piegare sugli Urali, assumendo una
fronte, che partiva da Orsk sul fiume
Ural e si dirigeva per Slatourst a
Ekateriuenl)urg. Questa disfatta ren-
deva ineftettuabile per Kolciak il dise-
guo, eh' egli aveva formato di congiuu-
gersi cogli Alleati, operanti nella zona
di Arcangelo e confermava i governi
dell' Intesa .nella decisione di ritirare le
loro truppe dalla Russia settentrionale.
Tuttavia, ai primi di settembre,
l'ammiraglio Kolciak, dopo avere rior-
ganizzato e rafforzato le proprie unità,
riprendeva l' offensiva contro i bolsce-
vichi e l'iportava qualche successo in di-
rezione di Kurgan sull' Intisck (Siberia)
facendo numerosi prigionieri.
Il conflitto
tedesco-letto Ae.
In virtù dell" armistizio dell' 11 no-
vembre 1918 le truppe tedesche avreb-
bero dovu^to abbandonare i territorii
occupati durante la guerra, per ritirarsi
entro le antiche frontiere. Ma se le
clausole dell'armistizio furono osserv.ate,
sotto la formidabile pressione delle armi
alleate ed associate, sulla fronte occi-
dentale, non altrettanto avvenne sul-
l'orientale, e specialmente nella Letto-
nia. Colà si trovava una colonna tedesca,
la quale si rifiutò di ritirarsi,* sia per
cedere alla preghiera del Governo prov-
visorio lettone, preoccupato delle mi-
nacele bolsceviche, sia per un senti-
mento di rivolta nazionalista, contro la
I)resunta debolezza del Governo tedesco,
di fronte all' Intesa, sia per motivi non
ancora bene precisati, ma che sembra
adombrassero un complotto monarchico
e r intendimento di conservare alla Ger-
mania il possesso delle regioni baltiche,
ponte necessario alla conquista della
Russia di domani.
Quelle forze furono ben presto ac-
cresciute da elementi di altre unità
militari tedesche disciolte, elementi ade-
scati dalla i)romessa di ottenere la cit-
tadinanza lettone e di divenire proprie-
tarii terrieri nel paese. Nel febbr. 1919
sbarcò in Lettonia un cor])o di 8000 vo-
lontari tedeschi, comandati dal generale
Von der Goltz, coli' intento apparente di
combattere i bolscevichi. Ma, dopo al-
cuni successi contro il nemico russo-
leninista, il quale era scacciato da Riga,
i Tedeschi rivelai'ono il loro vero scopo.
Un ufficiale tedesco, il maggiore Flet-
chei", diviene il comandante della guar-
nigione di Riga, dove dominò col ter-
rore. Il 16 aprile Von der Goltz rove-
sciava il governo nazionale lettone, pre-
sieduto da Ulmanis e lo sostituiva con
un gabinetto tedescofilo, i)resieduto da
un certo Needra, un pastore protestante.
La minaccia del pericolo tedesco fuse
l<i forze degli Estoni e dei Lettoni, che
costrinsero colle armi Von der Goltz a
sgombrare Riga, donde scacciarono an-
che Needra. Fra'ttanto ritornava, sotto
la protezione degli Inglesi, l' Ulmanis. .
A qvxesto punto intervenne l' Intesa, che
impose un armistizio firmato il 3 luglio.
In virtù di ([uel documento i Tedeschi
di Von der Goltz dovevano senza indu-
gio sgombrare tutta la Lettonia e ri-
tornare in Germania. Ma il Von der
Goltz, appoggiato dai baroni baltici,
non diede esecuzione ai patti dell' ar-
mistizio, e rimase sul suolo lettone. Ciò
preoccupò il Consiglio Supremo degli
Alleati, che tentò di mettere termine
alla critica situazione, mandando al Go-
verno tedesco parecchie intimazioni, ma
ottenendo risposte i)0C0 decisive. Frat-
tanto r 8 ottobre le truppe di Von der
Goltz iniziavano nuove ostilità, attac-
cando Schlock, a nord-ovest di Riga.
Aeroplani tedeschi gettarono numerose
bombe sulle batterie lettoni e volarono
minacciosi su Riga. Automobili blin-
date tedesche aprirono il fuoco sulle
posizioni nemiche, mentre poderose
masse di artiglieria battevano le vie di
comunicazione tra Riga e Mitau. Sotto
la pressione nemica le truppe lettoni
ripararono sulla sponda destra della
Dwina. Frattanto a Mitau veniva pro-
clamato sotto gli auspici tedeschi un
Governo russo occidentale, inesieduto
dal generale Biskupski.
I^e operazioni
in Polonia.
Come l' Ucraina, anche la Polonia
ebbe a lottare contro due nemici: gli
Ucraini ed i bolscevichi. Si e parlato
DEBOLEZZÀ-NEUBASTENIA
e simili nialaitie, stimolano gli
speculatori a burlare il pubblico.
■^■■■^■■HiBMMaaBBMaBaiaBMiMBBaMMBaaii^B^BBiBBaaBBBaaaiiH La cura più efficace e insupe-
rabile è costituita dal KIGEJWERATORE con 1 aRANUtl DI STRICNINA precisi
fosforici. QuesU cura ha dato sempre il suo risultato, perchè rinvigorisce l' intero organismo, rido-
nando la salute. É sublime. - La cura completa (di due mesi) costa Iilre 32, 70, anticipate, al-
l'unica Fabbrica Iiombardi & Contardi - Napoli, Via Roma, 345. Per l'effetto immediato
vi è 1* Aoantliea Virilis innocua. Iilre 11 ; per posta I<lre 12, anticipate. Necessaria agli sposi.
459
pili innanzi delle operazioni ])olacche in
Galizia ed attorno a Leo])oli. È neces-
sario ora cspi>rre brevemente le vicende
del coiìHitto tra Polacchi e bolscevichi.
Le truppe tedesche avevano huseiato
Vilna il 31 dicembre, e cinque giorni
(lo})o la città veniva occupata dai bol-
scevichi. Mail Governo polacco, al <iualc
Vilna ed i dintorni spettavano per la
ricomposizione della nuova repubblica
polacca, si adoperavano ])cr strapjiare
Vilna ai bolscevichi. Il «generale Til-
sudski. i)re8idente della repubblica i)0-
lacca, diresse in persona le oi)erazioni.
I>api»rinia furono attaccate le cittìl di
Lida e di Baranowicz, a sud di Viliui.
Il 16 aprile Lida cadde sotto gli assalti
delle truppe del generale polacco La-
zotski. I bolscevichi contrattaccarono e
riuscirono, per quattro volte consecutive,
a respingere i Polacchi. Ma costoro ritor-
narono all'attacco con grande impeto,
ed il mattino del 17 Lida cadeva deli-
nitivanientc in potere dei Polacchi. A
liaranowicz la lotta cominciò accanita
il 14 e terminò il 19, colla completa di-
sfatta dei bolscevichi. Frattanto una
colonna di cavalleria polacca si lanciava
su Vilna e sorprendeva i bolscevichi,
mentre si i)reparavano a ritirarsi. Quella
colonna si imi)adroniva della stazione
ferroviaria alle ore 5 del 20 aprile, fa-
ceva prigionieri i soldati di un treno di
rinforzo, che doveva i»artire per Lida
e mandava immediatamente a sud pa-
recchi treni vuoti, i)er cercare le pro-
prie fanterie. Quei convogli ritornarono
verso mezzogiorno, carichi di trupjx'
j)olacche, che cacciarono i bolscevichi
«lalla parte della città, dove ancora essi
si difendevano.
Lfe operazioni
coiktro l'Uz^^Heria.
La confen'uza di Parigi, con una
nota del 19 marzo 1919. intimava al
governo di Budapest il riconoscimento
di una zona neutra fra il territorio un-
gherese e la Komeuia. La nota esigeva
il ritiro delle trui)])e ungheresi entro il
termine di dieci giorni sino al limite
della zona neutra, che comprendeva le
città di Arad, Szegedin. Grossvardcin.
Debreczin. Il capo del (Governo unghe-
rese convocava subito il Consiglio dei
iMiuitftri. e compilava una nota al Capo
delle Missioni alleate, nella quale di-
chiarava che il Governo non poteva ri-
conoscere la decisione della Conferenza
e si rifiutava di prestarsi alia sua ese-
cuzione. Couteniporaneaniente i)ubbli-
<'ava un ]troclama alle popolaziojii ma-
giare, nel quale accusava l'Intesa di
volersi servire dell' Ungheria, come di
una base di operazioni contro i bolsce-
vichi russi, e dichiarava di cedere il
potere al i)roletariato ungherese, fa-
cendo appiglio, per ottenei-e giustizia,
al proletariato di tutto il mondo, anzi-
ché alla Conferenza di Parigi.
Il nuovo Governo comunista lanciò
dal canto suo un caldo ai)pcllo al po-
l)olo ungherese, proclamando la guerra
di indipendenza contro tutti i nemici
esterni.
I Romeni non attesero di essere at-
taccati ed, ai primi di aprile, si lancia-
rono decisamente all'oflensiva, oltre-
passando la linea di armistizio Arad-
^«gy Varad Nagy Karoly. Dapprima
incontrarono debole resistenza nelle
truppe ungheresi, insufficienti per nu-
mero, male armate e peggio organiz-
zate. Così i Romeni j)oterono progre-
«lire rapidamente, raggiungendo, alla
line di aprile, le linea della Theiss,
presso la sua confluenza col Sayo. Di
fronte a questa grave minaccia il Go-
verno comunista chiese un armistizio
alla Romenia, che impose le seguenti
condizioni:
Immediato disarmo delle truppe, che
avevano combattuto contro la Rome-
nia e delle truppe, che stavano con-
tro gli alleati delUi Romenia. Consegna
del materiale da guerra entro dieci
giorni ; il detto materiale deve rag-
giungere la misura dell'armamento di
due divisioni di fanteria. Consegna del
nuiteriale ferroviario ungherese e di
quello ]>reso dagli Ungheresi in Rome-
nia. Consegna di quattro treni blindati,
die agivano in Transilvania contro la
Romenia. Consegna di 400 automobili
e di noO camions. Ritorno immediato
dei prigionieri di guerra. Sino a tanto
che tali condizioni non sarel)bero state
adempiute, i Romeni avn'bbero occu-
l)ato «leterminati paesi della riva destra
della Theiss. A controllo dciresecuziono
Le 12 5l(ji\ore più eleoaiìH cJi Milaiìo i\oi\ usqwo più cl\e
" LA CONTESSA AZZURRA „
l'uiriii\a creazione Odia Casa CAPLO lìimA di rilLANO
profumo soave e persistente.
'i.(;o
(lellfi clausole d'aniiistizio si Siucbbc iii-
pc'liiihi una Coiniiiis.sioi:c loiiieiia a Jiu-
diiix'st.
<^uoIle coiidi/ioni furono <>,in(licate
inaccettabili <lal fTOverno comunista un-
j^liercsc, il quale dichiarò ; •« Non i)u«)
esservi che una risposta: la lotta lino
all'Tiltinio ».
Le operazioni, pertanto, ricomincia-
rono. Ma i Konu'jii, logorati da lunghe
guerre, non potevano }nn si>ingersi iii-
nau/.i se non ricevevano rifornimenti
adeguati allo sforzo, poiché nuincavano
<li tutto, di armi, di munizioni, di vet-
tovaglie, di mezzi da tiasporto. di ma-
teriale da ponte. Inoltre le tru])pe un-
gheresi, in questo frattempo, erano an-
(hite rafìbrzandosi e liorganizzaudosi,
così che, colla loro nuova resistenza,
])oterono imm(d>ilizzare i Komeni sulhi
linea della Tlieiss.
Frattanto, entra vano. in azione con-
tro r lungheria le trui>])e hoeme, allo
scopo di strai)pare alla Eomenia la rv-
gione slovacca. Nel mese di maggio le
colonne ceche, scendendo dalle monta-
gne i)ei valichi indifesi, si imi^adroni-
vano fulmineamente della maggior parte
della Slovacchia, formando un ampio
arco di cerchio, concavo verso sud,
colle estremità appoggiate a Preshurgo
;ul ovest, aUa conca mineraria di Salgo
'J'arian ad est. Alla fine dello stesso
mese il Comando ungherese, dopo aver
accuratamente ])reparato e raccolto i
]»roi)rii mezzi d'azione, sferrava una
vigorosa controffensiva , manovrando si-
cui-amente i)er linee interne, e cioè inui-
tando ad ovest sopirà Presl)urgo, a
nord-est sull' importante nodo ferro-
viario di Cassovia. La massa di sini-
stra ])rocedendo sopra un'ampia fronte
di schieramento, si aftermava sul corso
del fiume Neutra, afHuente di sinisti'a
del Danubio, api)Oggiando l' ala destra
all'antica città di Neutra e l'aJa sini-
stra alla fortezza di Koniorn. Questa
stessa ala sinistra pronunciava. ])oi un
movimento innanzi, spingendosi tra i
rami del Danubio, che racchiudono le
isole della Piccola e della Grande Schiitt,
m'na ciando sempre piix da vicino Prc-
sliirg . Ma i Cechi, balzando ad un
disperato contrattacco, riuscivano a ri-
cacciare il nemico indietro di quattro
chilometri.
L;i niiissa del centro, (lo|)o avere
]>reso ])o.ssesso della conca mineraria di
Salgo Tarian, si gettavi) a nord-ovest
fino a Schemmitz, altro centro niin<'- .
rario ed industriale; di notevole imp«»r- •
tanza.
La massa di destra, procedendo sulla
direttrice della graìide ferrovia di ari'o<'-
camento della Slovacchia, si impadr»»- ,
niva, dopo un breve combattimento di
iMiskolcz, poi pi'oseguendo rapidamente
al nord, valend<»si questa volta, come
linea di oj)erazioni, della vallata longi-
tudinale dell' Ilernutd, penetraA-a nella
conca di Cassovia ed espugnava l'onio-
niina città. ^
Da Cassovia, passando di successo
in successo, la massa di destra unghe-
rese si rovesciava dalla valle dell' Her-
uuid in quella del suo atHuente Tareza,
impossessandosi del )iodo stradale di
Eperi es.
Còme è facile rilevare d.i <pu'ste notf.
era intendimento degli Ungheresi di
strapi)a.re al jiiìi presto tutta la Slovac-
chia, fino alla grande cintura montana,
al dominio ceco.
Successivamente, l'esercito comuni-
sta avrebbe rivolto nuovamente le anni
e gli sforzi contro le trujjpe romene,
sciiierate sulla sinistra della Theiss, lun-
go la fronte Ai-ad-Nagy, Yarad-Nagy,
Kai'oly. ^la, dopo tante rapide ed in-
credibili vittorie, dojjo avere rioccupato
oltre 70 mila, chilometri quadrati di ter-
ritorio, nel quale sono compresi impor-
tanti centri industnali e minerarii, tra
cui le miniere di carbone indispensabili
])er l'esistenza dell'Ungheria, l'esercito
comunista entrò, a metà giugno, in un
inaspettato periodo di pausa.,
Il 24 giugno, in seguito ad uno scam-
bio di radiotelegrammi fra il generale
Pelle, comandante in capo dell'esercito
ceco-slovacco, ed il commissario aoii
Bohm, comandante dell'esercito unghe-
rese, le ostilità venivano gosi)ese.
Il 15 luglio il Consiglio dei Comniis-
sarii ungheresi decideva la ripresa del-
l' offensiva contro la liomeuia. L'attacco
magiaro cominciava il 20 contro le truppe
romene sulla linea della Theiss ; i com-
battimenti durarono A'iAacissimi tutto
il 20 e tutto il 21, chiudendosi colla ri-
tirata dei Ivomeni. Ma il 25 entravano
in azione le riserve romene, le «piali
TALMONE
— 4G1 —
bat- ritorno oflenslvo, slofjginrono i nemici
ontrattaccavnno energicamente
♦»im1(> gli Un gli «Mesi, mettondone 4 mila dulie posizioni oceiijmt
iKtri ili <oiiil>:ittinnMito. «• jncmlendo
• iiiiportaiitiTitl-i «li litMliiirzo-Vasurlu"-
y. a iionl-rst ili S/«g«'«lin. Le tnippi- ro-
iiH'iii* passarono poi la Tlieiss in varii
|)unti ni iniziarono la marcia vcs><o iSii-
ilapcst. Frattanto il i" agosto cailcva il
(ìovcrno coniiinista ungherese, le trni>i>e
dell' esercito russo, non opponevano i>iù
alcmni resistenza, e le colonne romene
entravano lacilniente in
agosto.
IJndai.est il 1
Le operazioni
in Carinzia.
Subito doi»o r armistizi!», i Jugoslavi,
malcontenti dei limiti loro assegnati,
tentarono ]>iù volte di passare la Drava
e«l impadronirsi di alcune localitji im-
portanti a nord di quel tinme. e sopra-
tutto della città di Klagenfurt. Scara-
mm'cie saugiiinose. jùccoli, ma continni,
ralddosi colpi di mano, scorrerie, sac-
cheggi organizzati si avvicendavano in
novejnbre. in dicembre, in genuino,
lungo i montuosi contini della Carinzia
e della Stiria, trai trui>]>e jugoslave,
ciflidotte da uftieiali serbi e bande, di
contadini tedeschi armati.
l'er r interessamento di ufficiali ame-
ricani e francesi, il 15 genna'o IJHJ^ fu
8ti])ulato tra Jugoslavi e Tcdesdii nn
armi«;tiy.io. che stabiliva come linea di
eei»apazione la sponda meridionale della
Drava. lasciando peiò ai Jugoslavi ujia
testa di xionte sulla sponda setten-
trionale.
In virtù di tale patto la città di
Klagenfurt rimaneva in potei'e dei Te-
deschi. Ciò jirodusse una profmida in-
dignazione 4wi .Iugoslavi, che in luogo
di serbali' fede all'armistizio. i»rc]»jira-
rono silenziosamente contro i Tedeschi
un piano di azione, che non doveva ]Mii
avere il carattere di guerriglia, ma
quello di regolari operazioni militari.
Le. nuove ostilità furono aperte iuU
mineamente il 2!l ai»rile da !."> ndla uo-
mini, con due attacchi convergenti su
Klagenfurt. (rii invasori, dopo avere
rovesciato le forze tedesche, si spinsero
fino sulle sjionde del laghetto «lì \Vtutli.
8ulla sinistra della Orava. Ala il gìoiiió
seguente i Tedeschi, con un ÌMipetno.-<o
li rigettaiono
al di là dei monti Karavanka. \ennero
yiertanto iniziale nuove trattative di
armistizio. 1 Ti-deschi avrebbrri» voluto
«•he la linea di seiiiii-azione passasse sul
crinale dei monti Kaiavanka. che oHiono
forti ]iosizioni difensive; i .Iugoslavi in-
vece ]»refendevano che si ritormisse alla
linea del 15 gennaio, sulla destra della
Drava.
Mentre fervevano le discussimii i
Jugoslavi si armarono con febbrile at-
tività. La loio jueparazione guerresca
fu inasj)ettatamente favorita da singo-
lari avvenimenti. Il Comando fnincese
dell' Esercito d'Oriente ii'ileva alla Ser-
bia tuttt> il materiale nnlitaie, raccolto
alla fine de la guerra nei nmgazzini e
nei parchi macedoni. Inoltre il suddetto
('ornando metteva a disjxtsizione ilei
(loveruo di IJelgrailo a'cuni battaglioni
francesi, da utilizzare come ]»resid i
delle città croate, ]»er dare il cambio
alle truppe Serbe. Di guisa che, alla
line di maggio, i Jugoslavi poterono
contare sopra una i)reparazione mililai-e
couìjjleta ]>er scatenare un'oHensiva con-
tro Klagenfurt.
Due intiere divisioni regolari serbe,
vennero destinate ])el primo urto e si
distesero soi)ra ami>ia fronte nel settore
sud-orientale della Carinzia, attcu-no a
Pravali, da dove jivrebbe dovuto sfer-
rai'si il movimento risolutivo dell'olfen-
siva. Frattanto nuclei aventi caiattere
dimostrativo stoniu'ggiavano sulle pen-
dici settentrionali dei monti Karavanka.
In seconda linea, nella vallata della
Sava. tra Lubiana e Krainburg si con-
centravano le riserve, costituite da al-
tre due divisioni com]>letamente orga-
nizzate e fornite previdentemente di
munizioni, di autocarri, di viveri.
Frattanto, il 1(5 maggio venivano
rotte h^ trattative di armistizio ed i
plenipotenziarii jugoslavi abbandona-
vano Klagenfurt. Il 27 si iniziava la
nuova ollensiva. che, in una prima fase,
si sjjiegava nel settore sud oiientale
della Carinzia, res])in;r(.|ido h> scarso
tiiippe tedesche e minacciandole di ag-
giramento dai monti Karavanka. Tut-
tavia, pure rii>iei;aiiilo. le fiuv.e tede-
isehe opponevano una oiioievtde resi-
2000!
MTALMOnE
- 4G2 —
stfinza, così che, nonostante in una se-
conda fase le colonne jugoslave aves-
sero battuto il nemico in piccoli Ina
.san}ininosi tatti d'arnie, puntando de-
cisamente sulla divettriee Lavamiind-
A'olkerniarkt-Klagenfiirt, il 1° giugno
jioii avevano potuto ancora oltrepassare
la linea Miss-Drava.
Dopo il 1^ giugno, l'ofleusi va jugo-
slava attraversò un breve periodo di
pausa, dovuto ad alcune manilestazioni
bolsceviclie, verificatesi nei battaglioni
bosniaci dell' esercito jugo-slavo ed alla
necessità di concentrare nuove forze per
dare il colpo di grazia a Klagenfurt.
Il 3 giugno il cannone tuonava nuoAa-
mente nelle gole dei monti Karavauka,
per preparare alle truppe assalitrici il
passaggio del fiume. Le fanterie jugo-
slave giungevano sulla spomla sinistra
della Drava nella giornata del 4; ed.
all'alba del G si impadronivano di Kla-
genfurt, che nel frattempo era stata
sgombrata dalle tru])pe tedesche e dalla
popolazione, quest'ultima agevolata, soc-
corsa prontamente da centinaia di au-
tocarri italiani.
Per impedire ai Jugoslavi di spin-
gersi ino. a nord, truppe italiane furono
inviate ad occupare la linea Villaco-
S. Vito, ossia un tronco ferroviario del];i
lunghezza di circa 50 chilometri sul .a
ferrovia Pontebba-Tarvis-Villaco-Yien-
na, in modo da esercitare un dominio
sulle comunicazioni da Klagenfurt col-
r interno dell'Austria.
Il conflitto
tra l'Afganistan
e l'In^Hilterra.
Il 20 febbraio 1919 un proditorio
colpo di fucile uccideva l'Emiro del-
l'Afganistan, Abib-UUah. Torbidi gra-
vissimi scoppiarono allora in quella re-
gione, alimentati da agenti bolscevichi
russi d' iiccordo con dervisci indigeni
che predicavano la guerra santa contro
gii Inglesi. Il nuovo Emiro Aman-Ullah
diramava un proclama al popolo, al
([uale dichiarava che l'Afganistan in-
tendeva godere piena indipendenza, così
nell'interno, come nelle sue relazioni
internazionali. Una tale dichiarazione
viohiva vecchi trattati conchiusi col-
ringhilterra, che aveva il diritto di
trattare le questioni della politica estera
in nome dell'Afganistan. Il Viceré delle
Indio chiedeva all' Emiro spiegazioni
sul suo strano ed irrequieto contegno.
Aman Ullah, in luogo di rispondere,
spingeva alla fine di aprile le proprie
trupi)e ad attaccare le forze inglesi,
presidianti il passo di Khyber. Contem-
poraneamente delegati afgani venivano
mandati a Mosca per mettersi d' accordo
con Lenin ed averne appoggio.
Le truppe inglesi, comandate dal
generale Sir Anthony Barret, uno dei
migliori condottieri dell' esercito anglo-
indiano, sconfissero in piccoli combat-
timenti i corpi afgani sconfinanti. So-
pratutto attiva ed efiìcace fu l'azione
degli aviatori inglesi, i quali, librandosi
sulle giogaie quasi inaccessibili della
frontiera, scoprirono le concentrazioni
delle truppe nemiche, e le bombardarono
lungamente, disperdendole. Le ostilità
furono di breve durata, perchè gli Afgani,
terrorizzati dalla pressione e dalle mi-
nacele inglesi, il giorno 11 maggio chie-
sero a Sir Barret un armistizio, e le
ostilità furono sospese.
Girolamo Cappello,
25 ottobre 1919.
OMMEIIRELLI
~ 4i;3 -
XXV Legislatura.
1» Sfssk.nf.
Senato del R^egno.
Pirsiiìcnlc:
Oli. Toiuina.so Tìtt<tiii.
Camera dei Deputati.
Pnsitlcnlc:
Oli. Vitt. K. Orhuulo.
TOMMASO TITTONI
VITT. EM. ORLANDO
Vicepresideìiti :
on. A. Di Prampero
on, Fabrizio Colonna
on. Niccolò Melodia
on. Attilio Hortis.
Segretari:
i. Filippo Toiiigiani
1. Roberto Biscaretti
1. Poderieo Bettoni
I. Ctiusci))»»' Fram-ara
). Silvio IV'lb'i-ano
». Alb«'ito CoiiooUi.
Vicepresidenti:
on. Giuseppe De Nava
on. Filippo Meda
on. Augusto Ciuffelli
on. Agostino Berenini.
SegretaH:
on. Vincenzo Bianchi
on. Teodoro Morisani
on. Giov, Maria Lon-
ginotti
on. Giovanni Amici
ou. Giovanni Berlini
on. Giuseppe De Capi-
tani
on. Santi Rindone
on. Angelo Abi.s.s»».
S. E. FRANCESCO NITTI
pit'sitloiitt' i\i'\ Consiglio «lei Mini.stri.
QucKlori: on. (ìiovanni R<)>».si, oii. Ei- Questori: on. (ìiiilio Rotlinò, on. Emi-
ur.st4» Presbitero. lio Sipari.
464
La XXV Legislatura.
JjUidio qui Ufitrtsso l'elenco dei Deputati dilla XXV Le;^iò-!al>i>n qi a'e ci è .stoto /,o-ifi'
lille compilare secondo le notizie {non tutte ugualmente sicure) pubblicate in questi pochi giorni
die soH seguiti olle elezioni del 16 nov-inbìe lOH). Data la i-istreUezza del temf.o imo essere
S'guita qualche inesattezza, quantunque l'elenco sia stato riveduto e confrontato con l'elenco
(anch'esco non sevro di errori) opfaiso nel'a Gazzetta Ufficiale del 2 dicembre n. s.
J'.'sso rajipresenta lo s'alo dtllct Camera secondo le } roelamazionì acrenule nei dive)-si
C'olleji, senza tener conto delle opzioni in seguito alle 8 elezioni multiple le quali faranno en-
trare a^la Camera altrettanti rappresentanti, e. ciò perchè tali opzioni >to>i hanno v dorè gin-
ì'idico sino a che non siano state conralidnte dalla Camera stessa le duplici elezioni.
1/ elenco è dicis> in due pai ti.
Nella prima sono segnati i deputali dei .54 Collegi d'Italia, alfa! eticamente disposti con-
forme alla tabella delle circoscrizioni elettorali approocta con lì. D. 10 settemh. 1919 n. l'ui::
nella seconda i d palati slessi sono disposti ji^r ordine alfabetico con l' indicazione dei CiJleti
nei quali sono stati eletti. Sono distinte con asterisco le rielezioni.
Abbiamo anche contrassegnato gli appartenenli ai diversi partiti secondo le sigle eh*-.
spieghiamo più sotto. Avvertiamo fero (he all' infuori dei compoi.enli i due partiti bene orga-
nizzati, cioè il Parlilo Pojjolare e il Partito Socialista Ufficiale la classificazione politica degli
altri deputati ron è alti ettanto assoluta.
Nei direi si collegi i partili non abbastanza numerosi per entrare in lotta da soli si sono
aggruppati secondo affini à o tendeìize che variavano da colUgio a collegio, e in altri da un
medesimo gruppo sono sorte più liste che in (^eneia'e erano piuttosto l' espressione di competi-
zioni locali che di vere differenze politiche. Abhiam quindi dovuto limitarci a inquadrare lidie
queste liste inteirnedie in tre grandi partizioni: Combattenti {che in mcltìssimi collegi sono scesi
in lotta con lista p'-opria), Democratici {comprendendovi i radicali, i t epubblicani, i socialisti
riformisti che sdlanto in alcuni collegi si sono presentali con liste separate) e Liberali {com-
presi gli agrari, gli indipendenti, i naziona'isti, ec).
C — Combattenti; D = Democratici; L = Liberali; P = Parlilo Poponaie:
S = Socialisti ufficiali '''• = rielezione di deputato uscente
della XXIV Legis'atura.
.5 dicembre 1919.
Indice dei Collegi elettorali
e dei Deputati eletti dai singoli collegi.
I. - Alessandria.
Baracco Leopoldo, avvocato P
Belloni Ambrogio, avvocato S
Brezzi Domenico, avvocato L
Brusasca Giovanni, agronomo 1'
De Michelis Paolo, organizzatore s
Marescalchi Arturo, professore L
Mnrialdi Gino *, avvocato L
Pistoia Ernesto, amministrator« S
Becalcati Umberto, operaio H
Scotti Giacomo, coutadir,o P
Tassinari Francesco, e )ntadino S
Zanzi Carlo, professore S
Zerboglio Adolfo professore O
2. - Ancona, Pesaro, Urbino.
pqertini Giovanni *, avvocato P
Bocconi Alessandro *, avvocato S
Cancellieri Antenore, funziolnario L
Cappa Paolo, avvocato, giornalista P
De Andrcis Luigi, ingegnere D
Filippini Giuseppe, avvocato S
IMiliani Giov. Battista *, industriale li
Eadi Angusto, operaio S
Santini Antonio, avvocato S
3. - Aquila.
Camerini Vincenzo *, avvocalo L
Coiradini Camillo, cons. di' Stato I-
Lopardi Emilio, avvocato S
Lodovici Vincenzo, avvo^'ato <'
Muzi Saturnino, chirurgo ('
Sipari Erminio *, avvocato L
Trozzi Mario, avvocato S
4. - Avellino.
Baviera Giovanni, professore L
Boccieri Vincenzo, avvocato 1^
(^aputi Ercole *, avvocato D
Di Marzo Alberto, avvocato D
-^ 4G5 —
Rubilli Alfonso *, avvocato L
Sgobbo Francesco Paolo, professore L
Tedosio Ettore, avvocato Ij
S. - Bari.
Ilarbuto Nicola, modico
Caso Fascinale "*, avvocato
Favia Nii'ola avvocato
<iiiaec'er<) AI"^.sall(lro, professore
Lemlo Paolo *, avvocao
Loiabardì (ìiovaiiii, professore
Lucani Vito "■, avvocai)
Murino Antonio, avvocato
Siilvenìlni (ìaetano, professore
I Ursi Vincenzo, avvocato
'Velia Aitino, ptibbiioista
Venisli Geifnai-o, avvocato
6. - Bergamo.
Belotti Bortolo *, avvoca'o
■ Boi orni Pailo *, avvocato
Cnmeroni Ayostmo '^, avvocato
Cttvalll Carlo, i)r^anlZ7atnre
Q:tllavresl Ciruillo. dotto; e in legge
Claviiz^i Callisto, avvocato
Preda Gia:i.b.ittibta, avvocaio
7. • Bologna.
Bei. tini Gcnuzio ♦, avvoca'o.
Bombacci Nicc'a, pubblicista
Graziadei Antonio *, profes-<ore
Grossi Lion> Ilo, farrna ista
Marabini Anselmo, imp ego o
Milani Fu v:o, avvocato
Vacirca \ ii;e( nzo, pnbblicis a
Zrtnardl FraincM-.., dottore chimico
8. - Brescia.
Bazoli Luisji. avvocato
Banchi (ì^^^eppo or a .iz/ato:e
Bonnnli Ci;rlo, aVvo.-ji o
Ghislandi (ìiusepi e, avvociito
Loi ginot i Giovanni * do toro
Maestii Arturo, ferroviere
Montini fìiorj^io. do t< re
Salvad. ri (inido
t}. - ÙagliarL.
An;,'ioni .M; uro
( arhoni Boj E., avvocato
1 «eco Ortii Fletto
' ongiu I.u ;;i *, awocato
lario P.iulo
-Sanju-t di Tculada Edmondo ', in^'.
Sauu:i Ran(!aecin (jiu^eppe, avv.
IO. • Caltanisetta.
Cascino Ernesto Calo^-cro
Colajanni Niip:>lcon»' "', avvocato
l.opiani Asostlna \ avvoca'o D
Pa-.qualii.O'Vfl8-ii.llo Kos rio * awoc. ])
Va-sallo l•.rlle^to, pubblicista P
II. • Campobasso e Benevento.
Bald.jssarro Pietro I>
Bjusi'e l.ui;,'i *, avvoc:i:.i 1;
B anelli Vinct-nz 1 *, proe^^-ote L
Bo- 00- Lucarelli Giov. Battista V
Carusi Mario 0
Te Caro KalTiiole 1)
Marraccln > A'e sai.dro D
J>as»'ale Lui^i 1>
Pietravalle Michele ■\ j rofessoie D
Spctrino Euyeido *, avvocao L
Vemlitti Antonio *, avvocato L
12. - Caserta.
Bonodncc Alberto, jrif. ss'ie C
Biionocore Giu^eppe L
("asertaiic Antonio, avvocati C
Ciocchi Gaetuno L
De Miohele Giuseppe, avvocato P
Lollini Vitt;(nio, avvocato 8
Marciano Gennaro *, avvocato L
Massarella Easilio, dcttore 0
Morisrni Teodoro ♦, professo e L
Tes' ione Giovanni, avvocato C
Tosti di Valmlnuta Folco * L
Turatio Alberto, colonnello P
Visccchi A bilie *, avvocato L
13. • Catania.
Ca nnzza Gì bidlo, avvocato D
Co-ta Ge-n . d ■ D
D'Ajala Ir.iivc-c.. S:ivorio L
De Crislofaro .ppolito P
De Felice Giulfrida Giusepj e ♦, avv 1>
Glufifrida Vinc( nzo, funzionario D
Pantano Edoardo *, doltore D
Perniisi Gjuseppe ♦, avvocato 1^
Bindone J^anii *, professore D
Piusso Gi(.aoch no U
14. - Catanzaro.
An le Antonino, profisorc l'
Colosimo Gasparo *, avvocato 1)
Di Francia litiigi * I, ,
Lombardi Nicola * avvocato D
Panaro BaiTack? D
Benda Salvatore *. avvo<Mto D
Si(}|iiani Lui-.'i, -letter .to <:
Soni ti Ba'diissarie L
15. - Chicli.
Caporiili ItaTaele *. .pr.».''e-sore L
Janni Ettore, pu'blicls a «".
Masclantonio Pasfiuah' '", avvt ca o Ìj
LA TESSILE'Di MILANO
SPEDISCE GRATIS IN TUTTO IL MONDO
CAMPIONARIO STOFFE per UOMO e SIGNORA
- 4GG
Mezzanotte Camillo *
Riccio Vincenzo *, avvocato
Tedesco Fiancesco *, avvocato
i6. - Como e Sondrio.
Certnenati Mai lo *, professora
Franeesclii Omero
Ghezzi Ernesto
Grandi Achille, impiegato
Marcerà Giuseppe *, avvocato
Meri/zi Giovanni, avvocato
Momifjliano R:coardo, pubblicista
Padulli Giulio *, avvocato
Rosati Marinno, avvo( aio
Spagnoli Antonio, organizzatore
Stucchi-Prinetti Luigi, ingegiie.e
17* * Cosenza.
Amato Stanislao *, avvocato
Anione Tommaso
Barrese Ernesto, in:^gnere
Berardelli A'iolfo, avvocato
Fa'bo Italo Carlo, dottore
Fera Lui,'i *, avvocato
Manes Carlo, avvocato
Miceli-Picardi Francesco
:S. - Cremona.
Bissolati Leonida *, avvocato
Cazzrimalli Ferdinando, medico
Garibotti Giuseppe, impiegato
Lazzari Costantino, impiegato
Miglioli Guido *, avvocato
19. - Cuneo.
Bertolino Filippo
Bertone Gio. Ba'tista
Bianchi Carlo
Bubbio Teodcro
Cavallera Giuseppe *, dottare
Giolitti (iio vanni *, avvocato
Lombari! l'aolo, avvojato
Paolino Sret'ano
Peano Camillo *, avvocato
Roberto Riccardo
Soleri Marcel' o *, avvocato
Zuccone Giovanni
ao. - Ferrara e Rovigo.
Beghi Galileo * med co
Gallani Dante, medico
Marangoni Guido *, pubblicista
Matteotti Giacomo, avvocato
Merlini Umberto, avvoca'o
Niccolai AdeliLio, avvocato
Sitta Pietro *, pr.)fes.sore
Trevisani Giuseppe, operaio
21. - Firenze.
Eacci Felice, colono
Benelli Sem, lette: ato
Caroti Arturo *, pubblicista
Don iti (ìuido, avvoca'o
Frontini Luigi, avvocato
Garosi Fernando, maestro
Martini Mario, avvocato
Pacchi Luigi, avvocato
l'e'^cetti Giuseppe * avvcato
Philipsoi) Dino, dottore
Pilati Gaetano, operaio
Rosadi Giovanni *, avvicato
Smorti Filiberto, organizzato'e
Tardetti Ferdinando, avvoca 0
22. - Foggia.
Castellino Pietro *, professore
Majolo Domenico, avvocato
Maitilasso Michele, avvocato
Mauiy Eugenio *, avvocato
Mucci Leone, avvocato
Salandra Antonio *, professore
23. - Genova e Porto Maurizio.
Abbo Pietro, cor.tadino S
Agiiesi Giacomo *, ingegnere P
Bacigalnpi Angelo, metallurgico S .
Banderali An<;elo, impiegato P
Brisotti Deodato, terrazziere H
Boggiano Anio.iio, professore P
Cappa Pa )lo, avvocato P
Casaretto Frances.-o, avvocato L
Celesta Giovanni *, avvocato L
Cerpelli Attilio, inge;,Miere L
GiuliCiti Giuseppe, ea;). di marina D
Maoaggi Giuseppe, avvocato C
Pog^i Micheìe, avvocato L
Raimondo O az o *, avvocato D
Rila Eugenio, inse/nante S
Rossi Francesco, avvocato S
Serrati Carlo, negoziante S
24. - Girgenti.
Abisso Angelo *, avvocato D
Fronda Eugenio, avvocato P
Guarino Giovanni D
La Loggia Enrico, avvocato D
rancamo Antonino D
Vecchio Verderame Arturo D
25. - Lecce.
Calò Giovanni, professore C
Chimienti Pietro *, professore L
Codacci-Pis nielli A. *, piofes'-orò L
Dell'Abate Antonio, avvocato L
De Viti-De Marco A. *, prolessore L
Grassi Giuseppe *, professore L
Pel'e^'rino Giusep;;* *, avvocato L
rABBRICA IMPI:PMI!A5ILI E illi GOMl^lATC
DELLA SOCIETÀ ANONIMA
^ WALTER MARTINY ^
-^ TORINO - Via Salxazzo, 88 ^$-
- 407
Taiiiì)ciiiiio l';ioio. avvocato
Troilu Fiftiices» o
Vulli ne Antonio, ingppnpre
26. - Lucca e Massa Carrara.
Bonodotti Tullio, ingegnere li
Petti Fiaiic'os. o, nwocato 8
Biancoli-Du dia^^Iii Nicolao, dottore P
Chiesa Fu^'Miio *. ra^'ionlere I)
Mancini AugusO, prolessore 1)
Piilvatori Luigi, avvocato 8
Tangorra Vito, piofos.'ore P
Tonarti Michele L
27. - Macerata e Ascoli Piceno.
Baglioni Si vesti u, professore L
Be etift Mario, inj,'et;neri' L
Ciappi Anselmo *, ingegnere * L
Clccolungo Nicola, dottorn p
Del Bello Diego, avvocnto, S
Quarantini Fiancesoo, coitadino 3
Tofani Giovanni, ingeunrre L
Tuplni Umberto, avvocato P
28. - Mantova.
Bonoml Jvnnce *, professore D
Bucco Ercole, organizzatore S
Dugoni Enrico *, organizzatore 8
Gnndi Ferdinando, operaio S
Murari Mario - S
29. - Messina.
Baratta Giovanni, avvocato D
Colonna di Cesavo tì. A. * L
Cutrufeili Saro, ingegneie D
Di Giorgio Antonino *, gfinrale L
Furanda Giuseppe *, avvocalo L
Fulci Luigi, avvocalo D
Gentile Giovanni, avvocalo D
Paratore Giuseppe *, avvctato L
30. - Milano.
Agostini Livio, farn.aoi;:a 8
Bellotti Pietro, organizza^ore S
Besana Riccardo, indnstiiale L
Bit.M ami Paolo *, ii go;,'nere L
Bulloni France^co, avvocalo 8
Cainpanii>i Komeo, organizzate re 8
Campi Paolo, muratole S
Cavazzoni Slelano, comme rciante P
D'Aragoi a Lodovico, or-anizzature 8
De Capitani D'Arza-jo Gius. *, avv. L
Gasparotto Luigi *, avvocato D
Grandi Acliillo, impiegato P
Lazzari Costantino, or}:anl7.zatore S
Mauri Angelo *, profes-ore P
Meda Filippo *, avvccato P
Nava Cesare *, ingegnere P
Reina Ettore, organizzatore 8
Rlholdl Ezio, avvocato 8
Trcvcs Claudio ♦, avvocato S
Tura'i Filippo *, avvocato S
31. - Napoli.
Beneduce Giusei>pe D
Chianese F.ancesco Saverio, aw. li
Degni Friim e.sco, proti ssore P
De Mori ino .\ugnsfo L
De Nicola Enrico *, avvocato L
Girardi Salvatole *, avvo:ato L
Improta Pasquale L
Labrio'a Arturo, profes^vore D
Misiano Fjancesco N 8
Pezzullo Angelo *, avvocrto L
Poi zio Trancesco *, avvocato L
Rocco Marco P
Rodino Giulio *, avvocato P
SandiiUi Alfredo *, avvocato D
Scialoja Ant' nio. *, pofessore L
Sifola Augusto, colonnello 0
Vacca Umberto P
32. • Novara.
Alice Giovanni, professore D
Beltraml Francesco *. avvoca o 8
Bianchi Giuseppe, organi/ zature 8
Falcioni Alfredo *, avvocato L
Ferraris Eusebio, operaio S
Maffi Fabrizio *, medico 8
Mala'esta Albeito, pubblicista 8
Pestaozzi Fedeiico, intregnere P
(.ua^lino Felice *, oiganizz:iti>re 8
i;amella Se^-ondo, organizzatore 8
Ito: d; ni Dino *, avvocato 8
Rossini Aldo, professore D
33. - Padova.
Alessio Giulio *, professore D
Arritoni de-li Oddi Ettore * P
Carazyolo Gian Tristano, avvocato 8
Pan. bianco Gino, dottore 8
Pavan Felice 8
Piva Edoardo, professe re P
Schiavon Sebastiano, dottore P
34. - Palermo.
Balsano Rocco *, avvocato L
Cirino one Giuseppe, professore L
Di Salvo Vincenzo L
Drago Aurelio ♦, ingegnere D
Finocchiaro Aprile Andrea *, prof. L
Janelll <:inFepie, avvccato P
Lanza di Trab a Giuseppe 1^
Lo Monte Giovanni, a^vocato L
Orlando Vittorio Errianue!e *, prof. L
Pecoraio Anionio, avvocato P
Scialabba Giuseppe L
Zito Niccolò L
ESANOFELE
rimedio infallibile
contro l'infezione malarica
4C8
35. - Parma, Modena, Piacenza
e Reggio Emilia.
Agnini Glroporio ^, indù; triiile '
Alberielli (in. do *, ingegnerò
Argentieri Eante, organizzatore
Bellelli Artnro, organizzatore
Eei'enini Agostino *, prolVssoie
Gasoli G,inseppe, avvccato
Chiosai Oreste, eon'adino
Conti Qinst'ijpe, dottoie
Donati Pio, avvoeato
Farioli fìluseppe. professore
Ferrari Fnrico, oi^aniz/atoie
Mazzoni Nino *, pub lieista
Micheli Ginseppe ='■, avvocato
Pala-trelli Giovanni *, avvfcato
Prampolini Camillo *, avvoca:©
lìaineri Gli. vani ni *, ingfgneie
Euini Menccio *, avvocalo
Storcbl Amilca e, pubblic sta
Ziboidi Giovanni *, professore
36. - Pavia.
Cagnoni Egislo *, avvoc; to S
Canevari Emilo. geometra S
De Giovanni Al» ssandro. organizzatore S
Tonta a Attilio, dottore L
Mauii Angelo *, prole soie P
Montemartiiii Luigi *. jin. fossore S
Morini tniilio, protV ssoi e S
Scagliotti Gio\anni, contadino S
37. - Perugia.
Amici Giovanni *. avv( c;.to
Brn<;nola Arsenio Lu g', i)rute>sore
decotti Fiat Cesco, pubblicista
Cingolani Mario, dottore
Cintì'elli A uj usto *
Farini Pietro, farmacisti
Foia Aldo.vino, calzolaio
Galltnj.'a Romeo *, dottore
Meschiari Gino, av\ocato
Sbaraglini Giuseppe, avvocato
38. - Pisa e Livorno.
Bondi M:ix, industriale
Capocchi Bus aldo, organiz/a'-ore
Corsi Giuliano, organi/zatoic
Dello Sba»;t)a Arnaldo *, avvocato
Gronchi Giovanni, professore
Modiglani Giuseppe Eni. *. avvo( a!^
Sighieii Etiore *, ii gCLuere
39. - Potenza.
Cerabona Frr.ncofco
D'Alessio Francesco
De Kug;:eii Nicola *, avvocato
Gioia A.i( hele
Janfolla Vincenzo
Mendaia Vincenzo *, avvocato L
Nitti F.-ances-co Faveno *, profe.'-sore L
Peirono Fnnuei-co *, professore E
Pigiatali l{all: eie E
Pea'e Vito L
40. - Ravenna e Forlì.
Bacci Giovanni, j)nbl!licista S
Baldini Nullo, ctopoiatore S
Bianchi Emi erto, pubblicista 8
Brnnelli Umbcito *, medico S
Croce Ettore, professore S
Fazzolani Eldcrico *, avvocato D
Pirolini Giov. Baitij-ta *, avvocato D
Zncchini Carlo P
41. - Reggio Calabria.
Albarese Giuseppe *, avvocato L
Caminiti Rocco, professore D
Capi elleri Giu.seppe P
De Nava G iiseppe *, ingegnere L
Evoli Tiberio, professore D
Filesi Pietro, avvocato L
Nunziante Ferdinando * P
42. • Roma.
Baccelli Alfredo *, avvccato L
Bonconipagni En dovici F. agricoltore P
Carboni Vincenzo *, avvocato L
Della Seta Alces'e, avvccato S
Di Fausto Amanie, impiegito P
Federzoni Euigi *, pubblcista L
Guglielmi Gioigio * E
Martire Egilberto, pubblicista P
Marzi Domenico, avvocato . S
Mecheri Gio. c>hino, irdu-triàle E
Meda Filippo *. avvocato P
Monici Giovanni, e rganizzatore H
Su.si Atfilio, pubblicista C
Volpi Giulio, avvocato S
Zegritti rafVacle *. ragioniere E
43. - Salerno.
Amerdola G ovanni, ^professore E
Camera Giov.inni *, avvocato D
Camera Salvatore, avvoca o P
Cai as-o Pietr •, professore D
Cuonio Giovanni, professore Ij
Farina Mattia agricoltore P
Grill. aldi Giulio avvoc;)to E
Eanzara GoiìVcdo. avvocato P
Mauio Clemente, avvocr.to E
Torre Andrea *, profes.-ore E
44. - Sassari.
Drre Franccsc-o *, avvccato D
'Li>sia Pietro, avvocato Ij
Mastino Pietro, a vocaNi C
Murg a Dic^go, ingegnere I-
Safta Branca lictro. avvnci^to D
Le 12 SIgiAore più eleganti di MilaiAO non usaiAO più die
" LA CONTESSA AZZURRA „
l'ultima creazione della Casa CARLO ^Vi^n di niLANO
profumo soave e persistente.
— 409 —
Siena, Arezzo, Grosseto
e S
45.
Hi^o<,'ni Sesto, oi-gjinizzat
Bosi I.niyi, dotttnp S
(iiilli liiibi'ito. avvofnto H
La l'epiia Allerto *, nvvoonto D
Liiyzaito Ailuio. ingcpuere D
jMasi-a;;ni I,iii;:i. r. t:ioiiioro S
Mciiciii ({iovuiiiii *, jn-olessoie S
Nc;.'ietti A(ti>lfi>, j)iofe.'-S()re P
Sar» ahi Gino *, avvocato L
Sigiipriiii Agostino P
46. - Siracusa.
Crcnzra I.oieiizo, avvocato D
Di (ìiovanni Kdoardo, avvocalo D
D'Ayata Antonino D
Jiamin^ro Gnisei pe, pul»bl=cist.i L
Fino< fhiaro-Aj.iile Emanuolo I-
Giariicà Enrico, av\ orato L
47. - Teramo.
Apostinnni Emidio, pubblicista S
Celli Guido *, prorcssoie 1)
Colo la Rosolino C
De J'ened'ctis An!onio avvocato L
De Vito Roberto *, avvocato L
48. - Torino.
Barberis Francesco, impiejjato S
Belliiparda Giuseppe, contadino S
Bevirne (ìluseppo *, pubblicista L
Bi «selli Paolo *, avvocato L
Bu^ijino Alessandro, commerciante S
Casalini Giulio *, dottore S
Crispolti Filippo, pubblicista . P
Facta Lu'jii *, avvocato L
Flro Savorio, avvocato P
Frola Francesco, a\ vccato S
Gay Matteo, ncf-ozianfe S
Marconcini Filippo, professore P
Misìano Francesco S
Mcrjjari Oddino *. publìlicista S
Olivetti (iino. avvocato L
)'a;:< la Vincenzo, ferroviere S
Riibezzana Pietri», impietrato S
Rrm ti Giuseppe, inge;:ncre • S
i'.,.., »",. nre *, inge^^Mie e L
49. • Trapani.
D^l'ietra Bia'^io, av>ocatu ])
Lopresti Antonio *. a\vocato I.
.M.iiii,, '{•oiiiiiiiiso * D
Nasi Xm
Toi tur ci
zio *, avvocato
Nicolo *, avvocato
- Treviso.
SO.
Herpamo Guido
Cap|:ell<^t o Italo, professore
Ci'OgHii (ìioxanni *, professore
Coia/zini Lni;;i, r (('< niero
Irova Oitavio, pro.essoro
l.uz/atti Lui;;! *, pi-fissore
Tondo Anj^elo, prufcssore
51. - Udine e Belluno.
Basso liUigì. avvociito
Cattini Luigi, avvocato
CiriHui Marco *. avvocato
Cosatlini Giovanni, avvocato
Fantuni Luciano, avvocato
Gasparotto Luigi ♦, avvo- alo
(iirardini (Jin-eppe *, avvocato
Piemonte' Giuseppe, dottore
Piet riboni Giuseppe *
Santin Giusto, muratole
Tono Pietro, avvoc ato
Vigna Ubeidan, awocato
52. • Venezia.
Alessandri Ce>are, pubblicista
Galeno An.'elo, avvocato
Musatti Elia *. avvocato
Sandrini Amedei *, avvoc ito
Sandroni Gutrlielnio. Industriale
Treiitin Si vio, a\v(u-ato
53. - Verona.
Ba<j;lioiii Gino, ragionere
Booiito Primo, contadino
Ct)?5s (iio. Pattista. avvocato
Guarienti Ut:o
Ros^i Luigi *, professore
Scarabelo Poli ai pò
Todeschini Mario ", avvocato
54. - Vicenza.
Brunialti Attilio *, prof» s oro
Curii F a Cesco
Galla Tito, avvtOiito
Marchioro Domenico, or;;anizzatore
Piccoli Domenico, inH;f«;nrre
Tovini I/ivio *, avvo<ato
Vi cri Dal V. rnie 1{<)'.< r o
OhMLllRELLl
— 470 -
II. - Indice alfabetico dei deputati
(col numero ordinale d^ii collegi dove sono stati eletti^
Abbo, 23
Abisso, 24
Agnesi, 23
Agnini, 35
Agostini, 30
Agoj.tiiioni, 47
Albir.ese. 41
Aibertelli, 35
Alessandri, 52
Alessio, 3i
Alice, 32
Amato, 17
Amendola, 43
Amici, 37
Angloni, y
Anile, 14
Argentieri, 35
Arnoui, 17
Arrlgoni, 33
Baccelli, 42
Bacci Felice, 21
Bacoi Giovanni, 40
Bacigalupi, 23
Baglioni Gino, 53
Baglioni Silvestro, 27
Baldassarre, 11
Baldini, 40
Balsano, 34
Banderali, 23
Baracco, 1
Baratta, 29
Barbato, 5
Barberis, 48
Barrese, 17
Basile, 11
Basso, 51
Baviera, 4
Bazoli, 8
Beghi, 20
Bellagarda, 48
Bellelli, 35
Belloni, 1
Belletti, 30
relotti, 6
Beltrami, 32
Benedetti, 2fi
Benednce Alberto, 12
Beneduce Giuseppe, 31
Benelli, 21
Bentini. 7
Berardelli, 17
Berenini, 35
Beretta, 27
Bergamo, 50
Bertini, 2
Bertolino, 19
Bertone, 19
Besana, 30
Betti, 26
Bevione, 48
Bianchi Car'o, 19
Bianchi G usef)pe, 8-;J2
Bianchi Umbcr.o, 40
Bi.inchi Vincenzo, 11
Bigiiami, 30
Bi notti, 23
Bisogni, 45
Bis olati, 18
Bocce ri, 4
Bccconi. 2
Boggiano, 23
Bombacci, 7
Bonardi. 8
Bo iato, 53
Bonconipagni-Ludovisi, V.
Bondi, 38
Bonomi Ivanoe, 28
Bonomi Paolo, 6
Bosco, 11
Bo elli, 48
Bosi, 45
Brancoli, 26
Brezzi, 1
Brugnola, 37
Brunelli, 40
Brunialti, 54
Brusasca, 1
Bubbio, 19
Bucco, 28
Bulloni, 30
Buggino. 48
Buonocore, 12
Cagnoni, 36
Calò, 25
Camera Giovanni. 43
Camera Salvatore, 43
Camerini, 3
Cameroni, 6
Gamin ti, 41
Campnnini, 30
Ciimpi, 30
Cancellieri, 2
Canevari, 36
Cap:is>o, 43
Capocchi, 33
Caporali, 15
( appa, 2-23
Cappeileri, 41
Ciippellotlo, 50
Capu i, 4
Cari/, o'o, 33
Carboni Boi, 9
Carboni Vincenzio, 42
Carnazza, 13
Caroti, 21
Carusi, 11
Casali ni, 48
Casa etto, 23
(ascino, lo
Casirtifo, 12
Crt^o, 5
Casoli, 35
C.istelliro, 22
Cattlni, 51
Ca.allera, 19
Cavali, 6
("avazzoni, 30
Cazzamalli, 18
Celesia, 23
Celli. 47
Cerabo: a, 39
Cermenati, 16
Cerpelli, 23
Chianese, 31
Chiappi, 27
Chiesa, 26
Chlmienti, 25
Chiosai, 35
Ciccolungo, 27
decotti Scozzese, ài
Cicogna, 60
Cingo'ani, 37
Ciocchi, 12
Ciriani, 51
Cirincone, 34
Ciuffelli, 37
Cocco Ortu, 9
Cocuzza, 46
Codacci Pisanelli, 25
Colajanni, 10
Co'ella, 47
Colosimo. 11
Colonna di Cesai-ò, 2'J
Congiu, 9
Conti, 35
Corazzini, 50
Coris, 53
Corradini, 3
Corsi, UH
Cosattini, 51
('ost;i, 13
Crispolti, 48
Croce, 40
Cu omo, 43
C'urti, 54
Cutrufclli, 29
GIOCONDA
Acqua minerale
purgativa italiana
D'Agata, 46
D'Alessio, 39
D' Arapo na, 30
D'AjalH, 13
De Aiidreis, 2
De Beiieiiiotis, il
De Capitaui, 3U
De Caro, il
De Cristofaro, 13
De iVIice Giuffrida, 13
Do <ìu.\ainii, ;;g
De,'iii, 31
Del Bello, 27
De'.r Abate» "Jj
Della i-et.r, 42
Delo Sl.a ha 3S
De ^' ari Ilio, 31
De M ohel-, 12
Le .N.i.helis 1
De ^a\a il
De Nicnlu, 31
De Ituijgeii, 39
De Viti 1 e .Viir o, 25
De Vito, 47
Di P'aiisto, 42
Di Francia, li
Di Giorgio, 29
Di Giovanni, 46
Di Marzo, 4
Di Pietra, 4'J
Di Salvo. Ì4
Donati Goiilo, 21
Donati l'io, 3J
Dorè, 44
Drago. 34
Duroni, 23
Evoli, 41
lacta. 48
l'albo, 17
Falcioni, 32
Fatitoni, 51
Fa ajiila. 29
Farina. 43
Fariui, 37
Farioli, 35
Favia, 5
Federzoni, 42
Fera, 17
F. rrarl. 35
Ferra, is, 32
Fiainiiigo, 46
Fresi. 41
Filippini, 2
Fino, 48
Finocchiaro-A. Anlrea, 34
Finocchiaii>-A, Emanuele, 4i
Fon aii.i, 36
Fora, 37
Fiaiicesjhi, 16
Frola, 48
- 471 -
Fronda, 24
Frontini, 21
Frova, 60
Fu ci, 29
Galeno, 52
Galla, 54
Gallani, 20
Gal :ivre.-i. 6
Ga len-rt, 37
(jì.nbotti. 18
Garo-ìi. 21
(ìa8pa:ot;o, 30-51
Gay, 48
Gentile, 29
Gliezzi, 16
Ghishindi, 8
Giaracà, 40
Giavazzl, 6
(ìioiH, 39
Gioliiti, 19
Giiaidi, 31
Giraidini, 51 '
Giuttiiila, 13
Ginlietti, 23
(brandi AchiPe, 16-30
(iraiidi Ferilinaiido, 28
(il assi, 25
Graziadei, 7
Grilli, 45
Grimaldi, 43
(4 ronchi, 38
Grossi, 7
Giiaccero, 5
Guarienti, 53
Guarino, 24
Guglielmi, 42
Impiota, 31
laiifolla, 39
laniielli, 34
Ianni, 15
Labriola, 31
La Log^'ia, 24
Lanza di Tiabia, 34
Lan/ara, 43
La Pe^na, 45
Lazzaii, 18 30
Leml o, 5
Lissii, 44
Lollini, 12
Lombardi Giovanni, 5
Loiiibardi Nicol i, 14
Lombardo, 19
Lo Montt-, 34
Longlnotti, 8
Lopardi, 3
Lopiano, lo
Lopresti. 4'J
Luciani, 5
Ludovici, 3
Lazzatti, 60
Luzzatto, 46
Maoaggi, 23
Maestri, 8
Maffl, 32
Maiolo, 22
Maitilasso, 22
Mal.ife^ta, 32
Mano ni, 26
Man. '8, 17
Marabinl, 7
Marangoni, 20
Marchloro, 5*
Marciano, 12
Marconciiii, 48
Maroora, 16
Marescalchi, 1
Marino, 6
Maì-racino, 11
Martini, 21
Martire, 42
Marzi, 42
Masca miì, 46
Masciantonio, 16
Mastino, 44
Matteotti, 20
Marni, 30-36
Mauro Clemente, i)
Mauro Tommaso, 19
Manry, 22
Mazzarella, 12
Mazzolimi, 40
Mazzoni, 35
Mecherl, 42
Meda, 30-42
Mendaia, 39
Merizzi, 16
Merlin, 20
Merloni, 45
Maschi a ri, 37
Mezzanote. 15
Miceli Picardi, 17
Miche'.!, 35
Miglioli, 18
Milani, 7
Mìliani, 2
Misiano, 31-48
Modigliani, 38
Momigliano, 16
Monici, 42
Montemartini, 36
Mon ini, 8
Morg.iri, 48
Merini, 86
Morisani, 12
Mnccl. 22
Murari, 28
Murgia, 44
Muiialdi, 1
Musatti, 52
Muzi, 3
H «... la Profumerìa CARLO ERBA di J
■ Milano è la più raccomandabile alle Signore perchè •
° garantita igienica » "
472 -
Nasi, 49
Nava, 30
Ne^'ietti, 45
Niccolai. 20
>;itti, 39
Nunziante, 41
Olivetti, 48
Orano, a
Oliando, 34
Paochi, 21
Padulli, 16
Pagella, 43
Pallastielli, 35
Pancamo, 'M
Panehianco, 33
Pantano, 13
Paolino, 19
Papaio, 14
Paratore, 29
Pascale, 11
Pasqualino-Vassallo, 10
Pavan, 33
Peano, 19
Pecoraro Lombardo, 34
Pellegrino, 25
Pennini, 13
Perronè, 39
Pascetti, 21
Pestalozza, 32
Pezzullo, 31
Philipson, 21
Piccoli, 54
Piemonte, 51
Pietiavalle, 11
Pietriboni, 51
Pignatari, 39
Pilati, 21
Pirolini, 40
Pistoja, 1
Piva, 33
Poggi, 23
Porzio, 31
Prampolini, 35
Preda, 6
Quaglino, 32
Quarantini, 27
Kabezzana, 48
Radi, 2
Raimondo, 23
Raineri, 35
53
Ramella, 32
Reale, 39
Recaleati, 1
Reina, 30
Renda. 14
Riha. 23
Riboldi, 30
Riccio, 15
Rindone, 13
Roberto, 19
Rocco, 31
Rodino, 31
Rom ta. 43
Rondani, 32
Rosaii, 21
Rosati, 16
Rossi Cesue, 48
Ros-;i Fia-^ccs -o,
Rossi Lui;ji
Rossini, 32
Rubini, 4
Ruini, 35
RiiSiO, 13
Sa' andrà, 22
Salvador!, 8
Sa'vatori, 26
Salvemini, 5
Sandiini, 52
Sa ìdroni, 52
SanduUi, 31
Saiijust, 9
Sanna, 9
Santin, 51
Santini, 2
Sarrocchi, 45
Satta Branca, 44
Sbaiaglini. 37
Scagliotti, 36
Scarabello, 53
Schiivon, SS
Scialabba, 34
Scialoja, 31
Scotti, 1
Serrati, 23
Sgobbo, 4
Siciliani, 14
Sifola, 31
Sighieii, 38
Signorini, 45
Sipari, 3
Sitta, 20
Smorti, 21
Soler!, 19
Spagnoli, 16
Spettino, 11
Squittì, 14
Storchi, 35
S ucchi Prinetti, 16
Susi, 42
'l'amborino, 25
Taiigorra, 26
Tardetti, 21
Tassinari. 1
Tcd 'Sco Ettore, 4
Tedesco Francesco, 15
Tescion*", 12
Todescliini, 53
Tofani, 27
Tonello, 50
Tonetti, 26
-Tono, 51
Torre, 43
Tortorioi, 49
Tosti, 12
Tovini, 54
Trentin, 52
Tieves, 30
T evisani, 20
Tr.ilo, 25
Tiozzi, 3
Tupini, 27
Turano, 12
Turati, 30
Ursi, 5
Vacca, 31
Vacirca, 7
Vallone, 25
Vassallo Ernesto. 10
Veccliio Verderame, 24
Velia, 5
Venditti, 11
Venisti, 5
Vigna, 51
V isoechi, 12
Volpi, 42
Zaccone, 19
Zanardi, 7
Zanzi, 1
Ze,:retti, 42
Zerboglio, 1
Zibordi, 35
Zileri del Verme, 54
Zito, 34
Zucchini, 40
£ion piane
lisciva speciale
per biancheria
Prodotto del LION NOIR
8oe. Ali. Italiana. • Cap, L. 8,000,000
La fìsonomìa della Camera nuova.
Quari"^ li! lìs(Mi()Uii:i (Iella nuova Ca-
iiieia ? L (littìi'ilc «liilo. IN-r essorc jiiiì
esatti, se ima <'<»sa si ]miò dire ò clic la
TiiDva Camera non ha ancttra una liso-
noniia. (^li detti lianno seni|)i-e Taiia
di hrancolani n«'l buio coum' avevano
brancolato nel buio «;li elettori. Forse
<|uan<lo VAliìKinucro sarà uscito, la si-
tuazione si sai.ù chiarita. MariuiiU'es-
si»)ne «-he ci «là la Canicia ai suoi inizi,
è che il sistema elettorale che jiareva
destinato alla r!«*ostruzione dei i>artiti
politici ha portato intanto alla distru-
zione di (|uei pochi che esistevano.
Bene o male nella vecchia Camera
«lei partiti c'«'rano, v. noi ne facemmo
l'analisi al suo primo sorjiere. Le prime
elezioni a suftra<;i<> universale avevano
avuto i)«'r ettc'tto un raiVorzaniento dei
]>artiti che rispondevano a un'orjraniz-
zazione nel paese — come i socialisti,
i riformisti, i rei)ubblicani, i cattoliei,
nazionalisti — e una tra si orni azione di
tutti i gruppi secondo le tendenze jio-
liticlie 0 uou più secondo l'autorità «lei
leaders. Ma nel frattempo ò ])assata la
guerra a «convolgere i vecchi partiti,
a rovesciarne il eontenut«» pn)gramma-
tic«>. Già negli ultimi anni della passata
legislatura — la più lunga neeess»wia-
mente fra «juante ci siano mai state nel
regno — i vecchi schemi av«'vano }»er-
duto ogni valore. L«' finalità d«'lla guerra
avevano «>perato una «li visione in seno
agli st«'ssi gruppi, «li vision»' accresciuta
]>er le ditlk'oltà «Iella ]>olitica interna.
Si ve«levan«) antichi «lemocratici come
Pietravalle acc«>starsi alla Destra, uo-
mini «li destra come Bevi«)ne accostarsi
alla democrazia. Si vedevano i cattolici
gareggiare ««di' Estrema Sinistrai nel-
rau«lacia rif«)rn»atrice e invece taluni
antichi sovversivi assistere c«>n spavento
airint«'rvento statale senipn* più accen-
tuatf» nella «-«(rrezione «h-lle «lisugua
glianze «b'ila «li{itruzi«>ne. Caso tipi«'«) il
gru]>po ra«li«'ale che da un anni» si «'ra
scisso in «lue elementi sp«'ss«> a«l«liri:-
tura antagonistici.
Va-.x «lei resto il riflesso «li «pianto
si verificava nel i»aese, di «•ontlizioni
«•he hanno tìnitt» per intluir«' sulle idtime
«■lezioni. r«'r comprend«'re «lun«|ue la
nu<»va CauK'ra, bisogna ricordarsi di
c«)m«> essa «> nata.
('«•mincianio «lai «lue gran«li ]»iirtiti.
s«>cialisti «' cattolici. I socialisti si pos-
sono «lir«' i v«'ri vincit«MÌ. Naturalmente
non vuol «lir«' che il jn-o'.etariato si avvii
a far«' 1' esp«'i'im<'nt«) «l«>'la sua dittatura.
II pr«detariat«) non entra che in i)iccola
nnsura in «luella vitt«>ria. Inasti «>sser-
vare il risultato di al«Min«' provincie in
«'Ili un i»roletariat«» non «'sist<', non esi-
ste ad «Igni m«)do alcuna «u-ganizzazione
seria, imlice di una coscienza «li classe
e quiii«li di maturità p«)litica secondo
la stessa dottrina marxistica. È che in
Italia lumostante la vittoria si ò ripro-
«lotto il fenomeno elettorale dei paesi
vinti, che hanno dato appunto la pre-
valenza a coloro che si rendevaiu) in-
terpreti di tutti i malc«)nt«Miti. In Italia
r«^sito <l«>lla Conferenza della Pace aveva
«litìuso la sensazione die nulla la vit-
toria avesse fruttat«>, nulla «lumiiie la
guerra con tutti i simi immensi sacri-
fici. Ki'a naturale la vittoria «li coloro
che della guerra rappresentavano la
negazione ass«)luta.
Quant«) ai cattt»li«'i hi r;igi«>ne prin-
cipale d«d loro sucj'csso ^ «l«>vuta alla
«dastieità che essi hann«) avuto la fiir
berla «li dare alla l«)ro «u-ganizza/.ionc.
Ponendo come «HHi«lizi«>ne d«dl' ammis-
sione «lei 8U«»i «Munponenti n«»n già la
l»rof«'SiJiione religiosa ma il rispetto «lel-
l'«>pinioue religiosa altrui, non il jire-
«lomiui«> confessionale ma il libtM-«) svi-
luppo «leir attività c«>nf«'ssi«)iiale, il jiar-
tito pop«)lare ha jiotuto allargare smi-
suratament«' 1«' su«' fì'e.
Tutti gli a'iri partiti si i>os8«»no dire
scomparsi da M«)nt«'citori«). Nensuno «li
essi si h presentat«) al «•«)rp«> elctt«)rale
c«)n la lison«>iiiia i>ropria. Nessuno ha
iii;surat«» le siui f«>rz«'. (Ui eletti «bdle
frazioni inl«'rnie<r!«'. pr«»veiigon«» da c«»a-
SOCIETÀ ANONIMA INDUSTRIECONCIARIE
Firenze
Capitale L. 2,0( O.OOO int. versato elevabile a L. 6,000.000
Tcl.grainmi: C'UNCIAHIK FiUKNZK - Codice A.B.C, ultimo, Tulefoiio «-*^H
Conceria di suola a sistema antico - Concia vegetale e minerale per tomaia
I Cinghie da trasmissione - Calzaturificio - Valigeria - Deposito pelli In pelo.
- 474
lizionì fatto coi criteri più disparati da
collegio a collegio. La coalizione del
tipo j>iù frequente h stata quella dei
liberali — conservatori ooinprrsi — e
democratici di fronte al pericolo degli
estremi. L'altra, altrettanto diftnsa, è
stata quella j)romossa dalle associazioni
dei combattenti, le quali sono riuscite
a raccogliere su un programma di de-
mocrazia avanzata tutto quel clie ri-
maneva nel naufrag'o dei vecclii partiti
democratici. A che cosa servirebbe dun-
que volere inquadrare i nuovi eletti
nelle vecchie denominazioni? Che cosa
sono oramai i radicali, per esempio ?
Essi sono stati profondamente scissi
nella lotta come erano già scissi nella
vecchia Camera. Alcuni sono andati
coi blocchi dei combattenti come a Mi-
lano, altri coi blocchi di destra come
a Roma. Comun(iue, l)adando alle vec-
chie loro quantiche, fra i nuovi eletti
non ci sono trenta radicali di una no-
vantina che erano prima. Lo stesso di-
casi dei socialisti riformisti, rimasti su
per giù uguali per numero, non per
omogeneità. Il solo gruppo che potrebbe
presentare una maggiore compattezza,
il repubblicano, è ridotto ad otto o novo
al massimo.
Più che ai partiti bisogna limitarsi
dunque per ora a dar rilievo ad alcune
caratteristiche, dirò, puramente este-
riori della XXV legislatura. Intanto
questa è l'espressione di meno della
metà della massa elettorale : l'Italia
al 50 per cento/ ha potuto dire un
arguto scrittore. La vera maggioranza
ha disertato le urne, per una (quantità
di ragioni che non ò il caso ora di esa-
minare; prima fra tutte talune difticoltà
che la legge elettorale presentava nel
suo funzionamento. È vero che le mag-
giori difficoltà gravavano sull' opera dei
componenti i seggi. La compliea/ioiie
dei calcoli ha prodotto delle vere sor-
prese. Per una settimana in talune cir-
coscrizioni abbianu) assistito a una cu-
riosa ridda di candidati eletti con al-
terna vicenda i)er un giorno. Così ab-
abbiamo visto a Torino gli onore; voli
Bevione e Giretti, comi>agni di lista,
fare una altalena continua fra <li loro
Abbiamo visto contendersi il posto
Beghi e Calzolari, Scliiiietti e Grece,
B«nelli e M^)ui, Agnelli e Gasparotto,
Morelli-Guai tierotti e Rosadi. Quest' ul-
t nio ha finito col vincerla merco dieci
soli voti, un vero record/ Ed ora che
le somme e le diflcrenze sono state
fatte, con risultati non sempre pari in
ogni operazione, non è detto che 1' ul-
tima parola non spetti ai contabili di
cui la Giunta delle elezioni dovrà sol-
lecitare il concorso. Potrebbe darsi al-
lora che Fon. Masini cacciasse fuori il
suo compagno Garosi che gli ha preso
il posto all'ultima ora, che il cattolico
Paolo Cappa dovesse tornare a cedere il
])osto al suo amico Cingolani, e così via.
Perchè qui veramente si rivela nella
sua massima chiarezza la famosa sen-
tenza emessa per la j)rima volta i)roprio
davanti ai de])utati: L'aritmetica è
un'opinione. L'unica oi)inione forse di
cui si x>ossa tare questione nelle aule
di Montecitorio.
Comunciue, noi abbiamo ora 503 le-
gislatori. Ne mancano cinque, quante
sono le elezioni doppie. Fra essi sol-
tanto 179 ajqjartenevano alla passata
legislatura. lìen 12G altri uscenti sono
invece cadati. Sono fra essi dei nomi
che illustravano il Parlamento, quali
Canepa, Cappa (Innocenzo), Ciccotti,
Comandini, Giretti, Salvatore Orlando,
Martini, Ottorino Nava, Sacchi, Valvas-
sori-Peroni. Sono anche fra i caduti nu-
merosi deputati del cosiddetto grupi)o
giolittiano: Buonvino, Chiaraviglio, De
Be.lis, Gerini, CiotìVese, oltre a coloro,
come Cirmeni, che non si sono ripre-
sentati. L' on. Cioftrese, che era già en-
trato alla Camera poco meno che settan-
tenne, è morfina settimana successiva
alla sconfitta e i)are che sia stato pro-
prio il dispiacere!
Fra gli eletti il primo j^osto ])er l' età
veneranda spetta a Giusei)pe Marcerà,
che ha presieduto l'assemblea per ben
(juindici anni. L'ultimo spetta a Guido
Bergamo, uu utlìciale venticinquenne
eletto a Treviso. La legge che abbas-
sava a 25 anni i limiti d' età non giunse
in porto lo scorso settembre e quindi
il Bergamo dovrà in-esto essere privato
e una altalena continua tra <u loro, xi liergamo aovra in-esto essere pri\
Preferite ovunque e sempre T f flV IffnTD
^ la Crema per Calzature JjiUll Jjulll
Soc. An. Italiana. - Capitale L. 3,000,000.
• MILANO - Via Trivulzio, 18 - MILANO
475 -
«Icir offinioro onoro. Il più giovane degli
eletti lepaliiM'nte h invece l'on. Cavalli,
«lei Partito Popolare, che fu «lifi \ aloroso
collaboratore del.' on. Chiesa all'Aero-
nautica.
Non nuùicano i funzionari autentici.
In nessuna elezione anzi fu fov»e mai
così jjrande il numero dei candidati
provenienti dalla burocrazia. A i)arec-
clii tra i |»iù noti la sorte ha arriso; così
i due JJcneducc. il comm. Baldassarre,
il comm. Caniellieri, il cav. Gioia, Ca-
millo Corradini, il comm. Ginttrida. Ab-
bondano i»iù (die in oijni altra elezituie
i giornalisti: Falbo del ^fe.ssftf/f/ero, Pao-
lo Cappa tlvW'Arccnirc d'Ifaliii, Vassallo
del Conirrc d'Italia, Bevione della (jttz-
zetta del Popolo, Amendola e Janni del
Corriere dulia Sera, Fetlerzoni ihAVIdea
Nazionale. ^laues ^ìAV Azione, Fiauiingo
deir//rt//>. Crispolti del Cittadino di Ge-
nova, oltre all'on. Torre, i>resi(l. della
Federazione della stampa e a tanti altri
che sono oramai fuori del giorinilisnjo
pchiettanjent« professionale. Ma coloro
òhe abbondano veramente, in ossequio
alla tradizione, sono gli avvocati. Ts'<
solo grup])o socialista — =- che dovreblto
avere il minor numeri» dei cosiddetti in-
tellettuali — si calcola che non siano
meno di cinquanta ! Seguant» delb; pro-
fessioni iniprecisate, conie (piella dei
cosiddetti organizzatori (abbontlanti 8]»c-
cialmcnte nel i>artito socialista), umili
con e quella del bidello Kadi eletto ad
Ancona, ed altre jier lo n eno strane
come (piello del Misiano. condannato
alla fucilazione nella schiemi.
Che cosa verrà fuori da questo amal-
gama di gente in gran<lis8Ìma parte
nuova n<»n solo a Montecitorio ma alla
vita politica? C'è chi dice giiV che la
vita breve è assicurata alla nuova Ca-
mera; n)ii io un fermo all'osservazione
che n-.i faceva un vecchio freijnentatore
dei cosiddetti circoli politici della ca-
jdtale. * Sono trent' anni che di ogni
nuo\ a legislatura sento dire che durerà
sei mesi; e invece.... ».
30 notembre 1919.
Gius. A. Andkiulli.
PKIEUM/M"ICI
A UT-O
sy E L_o
R
I
IREL.L11
marnilo rsOLABELlA
flOTiZlf BlLfTlfRATVRA^
(Ottobre 1Q17 - Settembre 1919). (D
Ottobre 1917.
3. Firenze.
il yO° .Mimo <1
- Pasquale Villari compie
età. Il Re d' Italia
1,^1' in-
via un alìettuoso telegramma. Il Sin-
daco di Firenze con parecchi assessori
si reca a casa dell' illustre vecchio a
consegnargli la medaglia d'oro fattagli
coniare dal Comune.
Novembre.
Roma. — Compiendo l'illustre fisio-
logo senatore Luigi Luciani il 7.5" anuo
di età, la Facoltà Medica dell' univer-
sità romana lo nomina professore eme-
rito e ch'ama a succedergli il prof. Fi-
lij)po Bottazzi «Icir università di Napo'i.
Il i)rof. Luciani, cUe nella cattedra di
Roma era succeduto al ]VI(deschott, (>
più specialmente noto per i suoi studi
sulla alinu'ntazione umana e sul di-
giuno sulla fisiologia del cervelletto ec.
Tur troppo il i)rof. Luciani muore po-
chi mesi doi)o (v. Xccvoloyio).
Dicembre.
7. — ÌMuore a Firenze l'illustre sto-
rico Pas(piale Villari (v. JVecroIof/io).
12. — Un decreto L. T. trasferisce
temporaneamente a Pisa, il Rettorato e
il Consiglio Accademico dell' Università
di Padova, nonché la direzione della
Scuola di Ostetricia di Venezia.
13. Siracusa. — Ignoti ladri rubano
di notte quasi tutto il tesoro della cat-
tedrale, comi)osto <li oggetti sacri di
grande valore per il metallo e per le
gemme ma ancor più preziosi per l'arte
e per l'antichità. Vi erano alcune ciori
pcttora'i vesiM.vili antichissime, ealici,
ostensorii e l'anello pontificale di papa
V rgilio, morto a Siracusa nel 55.5.
:51. Padova. — Una squadriglia di
aviatori germanici., nella notte sul 31,
vola a quattro riprese sulla città get-
tando una sessantina di bombe, recando
danni abbastanza gravi alla basilica «lei
Sauto, al Duomo, alla chiesa degli Ere-
mitani. Nel Duomo sono sipiarciati il
timpano della facciata -e la volta al
principio della navata centrale.
Gennaio 1918.
12. Genova. — La dottoressa Fausta
Dogliotti, testò laureatasi in giurispru-
denza nella università genovese, si
iscrive presso il tribunale civile e pe-
nale per iniziare la jjratica forense.
26. Itoma. — La R. Accademia dei
Lincei procede all'assegnazione dei pre-
mi : il pi-emio Reale del 1915 ])er le
scienze biologiche è coivferito al profes-
sore B. Lougo, della università di Pisa,
e al i)rof. F. Silvestri, della Scuola
superiore di Agricoltura di Portici; il
premio Reale del 3915 per l'archeolo-
gia assegnato al professore A. Tara-
nielli, soprintendente dei monumenti,
scavi e musei della Sardegna ; i due
premi del Ministero dell' Istruzione, di
2000 lire ciascuno, del 1916, per lo
scienze naturali, sono divisi in parti
eguali tra i i)rofessori IM. Bozzi e G.
Destefano. Dei due premi ministeriali,
di L. 2000 ognuno, del 1910, per le
scienze filosofiche e morali, uno è as-
segnato i)er infiero ili prof. P. Rotta ;
l'altro i»remio ò diviso in parti eguali
fra i concorrenti ])rof. A. Franzoni e
prof. A. Levi. 11 premio di L. 5000
(Ij Come è nostra consuetudine, riuniamo nel presente volume' a questa e alle altre
oronaebette che seguono, anche quelle per il periodo Ottobre iyi7-Settembre liJlS che uou
poterono trovar posto nell'ALMANACCO del 1919.
— 1^
istituito dal oonto Filipjio Fniiicosc»»
Giirgiillo per tuia mouograUia stil teatro
ijroco «li Siracn.sa «"^ coiiforìto al protVs-
sore (;, Kiz/o. «U-Ila »niiv«'isitri «li Pa-
dova. FiiialirK'iitf il ju-t'ìiiio della Foji-
daziono All«»iis«» Sella, «lestiiiato ad iii-
cora^ijfiaiiHMito dejjli stilili eseguiti da;;li
aiuti o da«;ii assistenti de<;li istituti «•
Febbraio.
L'7. \'( ,u~io dmaiito la notte dal J'
al 27 «"^ lioniliardata jier otto or«' d:i
una eiiKiuantina «li velivoli }:erniani<i
elle jiettaiio circa ;?.»() IumiiIm'. premlendi
di mira ;^li «'«rtìci più «•osjdcui «Iella eit
t:i, viniasti niiraco!<»sanieute illesi «jiiasi
Pasquale Villaf.i.
lahoratori iiniv«Msitaii di fisica, li asse-
Kuat«» al prof. A. ("aini»otti.
JfoiHU. — In )»iaz/.a «li ('ami)o ^[ar7-io.
al Idvi«> di via «Iella St«'ll«'tta «■ via .M«'
tastasi«>, il AIuni«'ipi«i fa rie(dlo«'are
lun'ara antica romana lì presso scavata
rann«t precedent»'.
tutti. 15 bornie sono scajiliate contrc»
il Pala/./.o Ducale. 10 contro il IN.nte «li
HiaU«), .") sulla cliìesa «li S. (Jiovanni e
Paolo e 2 la c«»li»isc«>no con lievi «Ianni.
La più danne«:};iata «> la «'liì«'i»a «li S. (Jin.
vanni (irisoRtomo.
— K stata «'ompilata la lista coiii
r
OOMMK l^IP^Nl^: per eamioiijs
DELLA FABBRICA ITALIANA
Soc. Anon. WALTER MARTINY
^ ^ TORINO - Via Verolengo, 379 * ^
- 478 —
pietà degli cdilici monumentali colpiti
finora dal nemico in iiicni'sioni aeree. Ncl-
Tanno liiln, il 24 nia<>|iio ad Ancona:
S. Ciriaco; a i>*«rt; il Castello e il Pa-
lazzo Alberotanza ; a Bai-letta: il Ca-
stello; a reìiezia: (24 ottobre) {jli Sca'-
zi. — Nel IDlfJ (12 IV'ldtvaio) a. Itacc.nna:
S. Apollinare nuovo; a Venezia: (10 ago-
sto) Santa Maria Formosa, S. Pietro
in Castello; (12 agosto) SS. Giovanni
e Paolo; (.11 settembre) a Chlaravalle:
Abazia; (1 dicembre) a Vicenza: Santa
Corona. — Nel 1917 (4 maggio) ad
^quileja : Basilica e Mnseo ; (27 agosto)
a Udine: Ejìiscopio; (25 novembi-e) a
Nervesa: Villa Sodcrini; (3 dicembre)
a Possayno: Tempio Cauoviano. — Nel
1918 (7 gennaio) a Bassano: Museo e
Biblioteca; (24 gennaio) a Possagno:
Tempio Canoviano ; (3 e 5 febbraio) a
Treviso: Palazzo Provinciale, Ospedale,
Duomo e San Nicolò. Ed ecco a parte
l'elenco dei danni arrecati dal nemico
nelle ultime settimane ai principali edi-
fici delle due maggiori città del Veneto:
Padova (29 dicembre 1917): Carmine,
Teatro Verdi (facciata). Duomo e Bat-
tistero, Museo Civico e Basilica del
Santo e Caj)pella di San Giorgio, casa
di Ezzelino il Baldo; (4 febbraio 1918)
Duomo (nuovamente), Chiesa di San
Francesco (tetto). Scuola della Carità,
casa in via Beato Pellegrino, inscritta
nel!' elenco degli edifìci monumentali,
Palazzo Varson, inscritto uell' elenco
degli edifici monumontaM, Palazzo Mal-
dura, piccole case quattrocentesche liol
quartiere di San Leonardo; Venezia
(26-27 febbraio): Chiesa dei SS. Gio-
vanni e Giuda, Chiesa di San Criso-
stomo, Casa della Seta, Chiesa dei SS.
Simeone e Giuda, Cbiesa di Sant'An-
drea (soffitto). Chiesa <lei Frari (tetto),
Chiesa di San Toma, palazzo Poscari
(merlatura .del muro d'aiuto).
Marzo.
2. Pari<ji. — Alla Sorbona, in una
cerimonia per commemorare l'anniver-
sario della ]»i-otesta formulata nell'As-
semblea Nazionale dai rappresentanti
dell' Alsazia- LoiHMia contro l'annessione
dei loro dipartimenti alla Germania, il
ministro degli AflFari Estei-i Piohoit in
un discorso rivela che il Re di Prussia
scrivendo il 20 ottobre 1870 all' impe-
ratrice Eugenia confessava che l'annes-
sione delle due provincie era richiesta
soltanto per consideraz'oni militari; e
che l'ambasciatore tedesco chiedendo
il 31 luglio 1914 al governo francese
entro 48 ore la diclrarazione di neu-
tralità, aveva anche l'istruzione, nel
caso che la Francia dicliarasse di i<'-
stare neutrale, d' imporre la condizione
oltraggiosa di consegnare come pegno
per la durata della guerra le fortezze
di Toni e Verdun.
Aprile.
12. Roma. — È firmata la conven-
zione fra l'on. Berenini e il principe Luigi
Ludovico Chigi per la quale i)assa in
pi'oprietà dello Stato col titolo di K.
Biblioteca Chigiana, la, storica raccolta
di libri e manoscritti fondata da Papa
Alessandro VII e che è l'unica fra le
grandi biblioteche di case patrizie ro-
mane che era rimasta in possesso delle
rispettive famiglie.
26. Poma. — Il Consiglio Sui)erior('
delle Belle Arti, sotto la presidenza del
senatore l\Iolmenti, rinnova il voto che
il Governo non esiti a rivendicare i di-
ritti della nazionc"su palazzo Caiiarelli.
Faen::a. — L' ing. Ercole Alberghi
dona al Museo Internazionale delle Ce-
ramiche iiu' insigne collezione di oltre
mille oggetti di ceramica artistica in
particolare cinesi e orientali, taluni di
grandissimo i)rogio.
Maggio.
3. Parigi. — L'Accademia di Fran-
cia elegge due nuovi ■« immortali » :
1' ex-ministro Jean-Louis Barthou al
seggio di Roujon e mons. Alfredo Bau-
drillart, illustre storico e benemerito
per l'organizzazione della propaganda
cattolica a favore della Francia, al seg-
gio di De Mun.
9. — L' antichissima abbazia del Go-
leto nei pressi di S. Angelo dei Lom-
bardi (])rov. di Avellino)," fondata da
Guglielmo da Vercelli, il medesimo fon-
datore del Santuario di Montevcrgiue,
MONTECATINI
STOMACO = FEGATO = INTESTINO = RICAMBIO
STAGIONE : Marzo -Dicembre ==
- 479 —
h ceduta al Ministero della Istnizioue.
L'abbazia è diruta, ma si ionsorvaiio
ancora la chiesetta e piccola parto del
cenobio.
15. lioDiti. — Parte per Londra un»
missione di i)r()ress()ri nniver.<«itai-i ita*
liaui, invitati dal «tovcriio iujjle.se per
uno scambio di vetlute coi colleglli bri-
taimici.
10. Parifji. — Sono eletti membri
dell'Accademia Francese René lioyle-
da 0 Sirprutis ed era visibilissima ad
occhio nudo. Da «juasi tre sec(di e um-z/o.
cioò dalla conipars-i «Iella iVora del I.">72,
non si era vista ima nuova stella co.»«ì
brillante, Essa la sera <lelhi sua com-
])arsa u;:uaj;liava in sph'udore Alta. vi
(grantl. 0,9): la sera dopo raggiungeva
la grandezza — 0,5, con una luce due
volte quella di Vega ; crebbe ancora i>er
pochi giorni, i)oi jìrese a diminiiire o
facendosi sempre i)iù rossa, perdeva
romanziere, Francesco de Curel splendore fino a cadere il 18 giugno a
autore drammatico, Giulio Canibon xio-
mo politieo.
19. — Oggi, festa del'a Pentecoste,
entra in vigore in tutto il mondo cat-
tolico il nuovo codire di diritto cano-
nico, che annunciato e bandito da Pio X
col raotnproiirio Ardnum sane del Ili
marzo 11)04, dopo 13 anni di indefesso
lavoro, fu ])reseiitat() dal caid. Gasparri
a Benedetto XIV la vigilia di S. Pietro
del 1917.
25. Londra. — Alla conferenza in-
teralleata i)er la cura dei mutilati è
accolta con grande plauso la comuni-
cazione del prof. Vittorio Putti dell'Isti-
tuto Ortopedico Rizzoli di Itol.»gna. il
qnab' i\ì\ noti/.ia dei progressi fatti in
Italia nella costruzione degli arti mec-
canici, nei quali, secondo l'idea geniale
del dottor Giuliano Vanzctti, si utdiz-
zano i monconi dell'arto ani]>iituto per
trasmettere i movimenti volontari al-
l'arto artificiale.
31. — Decr. Reale che crea il Tallero
d'Italia, ntoneta d'argento da aver corso
in Eritrea, in sostituzione dell' anlii'o
Tallero di Maria Teresa (creato nel 17X0
e ancora coniato nella zecca «TTVieiina
per i mercati del Mar Rosso).
— Napoli. — La Deputazione Pro-
vinciale cede al Ministero delle Colonie
la ricca Biblioteca Provinciale jK'rchè sia bellissimi stucchi berniniaui, restauri
posta ad uso del R. Istituto Orientale, eseguiti dallo scultore Giuseppe Fallani.
2,5 e diminuire ancora nei giorni suc-
cessivi. Nello stesso tempo il colore del
nuovo astro da azzurrino come era
quando fu scoperto, passava al bianco,
al giallo, all'arancione, al rosso. Gli
astronomi l' hanno chiamata la Nota
Aquilue.
17. Roma. — Una deputazione del-
l'Accademia dei Lincei, consegna al-
l'Ambasciatore degli Stati Uniti il di-
ploma di nomina del Presidente Wilson
a Socio straniero dell'Accademia me-
desima.
17. — (Centenario della nascita del
grande coni]»ositore di musica parigino
Carlo Gounod.
Luglio.
21. — R<'ggio nell'Emilia celebra d
lirinio centenario della nascita dell'il-
lustre suo tìglio l'astronomo Angelo
Secchi gl'anniversario ca<leva veramente
il 29 giugno). Il card. Pietro i\Iafh, ar-
cives<'ovo di Pisa, pronuncia il discorso
commemorativo al Teatro Municipale.
28. — A Castelgandolto, ò riaperta
al culto la chiesa di S. Tomma.so di
Villanova, ediiìcata cornata dal Bernini,
e ora restaurata a 8i)ese della Foreria
Ai)ostolicaper volontà di BenedettoX\'.
Particolarmente imi)ortanti i restauri ai
Oiugfno.
Ag^osto.
8. — Una nuova stella di cccezio- 26. Le Ilavrc. — Con solenne ceri-
naie splendore h scoperta da parecchi monia i ra])j)resentanti dello nazioni
088erv{»tori, astronomi di ])rofessione o Alleate e delle nazioni neutre, 21 in
dilettanti, in ]iiii luoghi di America e <li tutto, firmano gli ac<'or<li per la rieo-
Europa. Essa apparve frale costellazioni struzionc della Uuiversitii e della Bi-
deir Aquila e di Ofiuco, non lontana blioteca di TiOVin'o. della cui d'stru-
£ion ^lanc
lisciva speciale
per biancheria
Prodotto del LION NOIR
8«c. An. lUllsn». • €ap. L. 8,000,000
480 -
ziono, ricovre oggi il quarto nnuivcr-
siirio,
— Il ooiiscrvatore della Biblioteca
Xiiziouale di Parigi, Cli. De la KoIl<5i^r(^
rioto autore di iuiportaiiti lavori sulla,
mariua francese, annuncia di avere sco-
perto una relazione di viaggio coniple-
tantente inedita e tinora sconosciuta,
secondo la (luale spetta all'italiaiu) An-
tonio jMall'ante il nutrito di aver visitato
e descritto le regit>ni africane del Tua t
e del Niger ben (quattro secoli prima del
tedesco Holilfs e del francese Caillc.
La relazione datata dall'oasi del Tuat
l'anno 1447, contiene ])articolari inte-
ressanti su quel centro commerciale
africano e sui Tuareg, come pure sui
numerosi stati mussulmani che si sten-
devano fra il Senegal e il Ciad.
Settembre.
30. — Alla mezzanotte di oggi l' eser-
cito inglese adotta la divisione del giorno
in 24 ore, numerate continuativamente
da una mezzanotte all'altra, analoga-
mente a quanto ha gii\ fatto, per laprima,
r Italia sin dal 1892. IMa per oi)port;i-
nità militare la notazione delle ore sarà
fatta con numeri di quattro cifre di cui
le due prime rappresenteranno le ore e
le due ultime i minuti. Per esem])i(> le
ore 3,13 del nnittino saranno indicate
0313; le 2,7 del i)omeriggio 14u7; la
mezzanotte e un quarto, OOl;"),
— La radiotelegralìa ]\Iarc<>ni riesce.
per mezzo di nuovi a])par('cc]ii ultra-
sensibili, a superare la massima distanza
che si può avere sul nostro globo, circa
20.000 km. Finora il record, della Tele
grafia jMarconiana era segnato <la] mes-
saggio che ^larconi a Buenos Aires ri-
cevette da Clifden neUaconteadiGahvay
a una distanza di 6735 miglia. Oggi
si sono potute avere comunicazioni di-
rette fra Caernarvou nella regione set-
tentriomile del Galles in Inghilterra e
Sidney in Australia. Le comunicaztmii
telegrafiche fra ((ueste due lontan-s'sime
stazioni fecero la metà del gir» intorno
al moiulo in un (quattordicesimo di se-
condo.
Ottobre.
9. Milano. — Il Consiglio Cenlvalo
dell'Associazione fra i i)rofes.sori uni-
versitari vota un ordine del giorno col
qtiale invita il (^ìoverno a decretare su-
bito la istituzione della univei-silà di
Trieste anche prima che il tricolore
sventoli su San Gitislo,
27. — Un decreto L. T. fonda in
Eonia un istituto nazionale di arciieo-
logia e storia dell'arte, composto di
30 soci ordinari e 30 soci corrispon-
denti.
— Londra. — Arturo Serena, arnin-
toi-e italiano e vicepresidente della ( a-
mera di Conimercio italiana a Londra,
figlio del patriota veneziano Leone Se-
rena, che fu del governo provvisoi-io
con Manin, offre 20.000 sterline da divi-
dersi fra le università di Oxford e quella
di Cambridge per la istituzione di due
cattedre di italiano.
Novembi^.
12. Milano. — A Palazzo Reale crolla
por causa fortuita parte del pi-ezios()
sollitto della grande sala da ballo o
Sala delle Cariatidi.
18. l'orino. — Onoranze al profes-
sore e senatore Eni-ico D'Ovidio, mate-
matico illustre, in occasione del siio lh°
anno d'età.
21. Parigi. — L'Accademia francese
elegge a suoi membri Cleménceau e
Foch.
24. Firenze. — Inaugurazione del L,i-
boratorio di ottica pratica e di mecca-
nica di precisione, eo^stituito in ente
morale presso l'Istitiit^o di Studi Supe-
riori.
20. Boina, — In tirtù del decreto
L. T. dell'agosto JS17 che stabilisco il
vincolo monumentale su tutto il colle
Capitolino e s»il contiguo colle Tarjieo.
la Direzione Genei'ale delle Bello Ai-ti
invila il sindaco a emetteie ordinanza
di espropi-io del palazzo Caffarelli già
sode dell'ambasciata Germanica e dji
fabbricati adiaceiìti.
S. -T. O.
SOCIETÀ ANONIMA INDUSTRIE CONCIARIE = Firenze
Capitale L. 2,0C0,000 int. versato elevabile a L. 6,000,000
Telegi-ammi: CONCIARIE FIRENZE - Codice A.B.C, ultimo, Te'efono <j-«»
Conceria dì suola a sistema antico - Concia vegetale e
Cingliie da trasmissione - Calzaturificio - Valigeria
minerale per tomaia
Deposito pelli in pelo.
- 481
Dicembre.
11. Spalato. — Si costituisco una
sezione della Società " Dante Alighie-
li „ che raccoglie subito 24(XJ aderenti.
13. Trieste. — Costituito il Comitato
Triestino della Soci'età " Dante Ali-
ghieri „ sono eletti presidente onora-
rio l'on. Hortis, effettivo i'on. Pitacco.
10. Roma. — Orlando, Diaz e Son-
nino sono nominati per acclamazione,
dalla sezione di scieny.e morali, filoso-
fiche e sociali dell'Accademia dei Lincei,
soci onorari dell'Accademia stessa. Ma
poiché lo statuto dell'Accademia non
ammette soci onorari nazionali, cosi
sarà modificato lo statuto medesimo con
decreto reale. y
16. Palermo. — Alla presenza del Mi-
nistro dell" Istruzione, solenne comme-
morazione del cinquantenario del Mu-
seo Nazionale. Nella riunione è discusso
a fondo e approvato il progetto del tia-
sporto delle collezioni e loro smista-
mento dalla attuale sede disadatta e
insufiiciente, parte al palazzo dello Steri
o Chiaramente, parte al palazzo Aba-
tellis. Quindi nella Galleria d'Arte Mo-
derna è inaugurata la nuova sala con
la collezione donata dall' avv. Alfano e
da lui intitolata alla nìemoria del figlio
Enrico.
Gennaio 1919.
3. Trieste. — Con grande solennità
è riaperto il Ginnasio comunale " Dan-
te „ che era stato chiuso dall'Austria.
4. Fiume. — È costituito il Comi-
tato locale della Società " Danto Ali-
ghieri « con ;^200 iscritti. Il discorsa»
inaugurale, al teatro Verdi, è tenuto
da Innocenzo Cappa.
6. — La città di Torino offro al pre-
sidente Wilson una delle sole due co-
pie esistenti doW America libenf, poema
dell'Alfieri, stampato a KehI coi tijii
del Haskfirville n<d 1784. L'edizione fu
dispersa <lalla rivoluzione francose e
non se m* salvarono, come afferma
l'Alfieri nella Vita, che due esemplari;
questo era il solo esistente in Italia,
con la firma auto;j;rafa d»d poeta e fu
offerto al Municipio di Torino perchè
ne facesse dono a Wilson, dal comm.
Giovanni Montessino di Asti.
18. Roma. — L'Accademia dei Lincei
nella sua adunanza generale di oggi
procede all'assegnazione dei seguenti
premi: premio di L. 10.000 del Re per
la geologia e la mineralogia al profes-
sore Giorgio Dal Piaz dell" imiversità
di Padova per i suoi lavori riguardanti
la paleontologi.i e la geologia delle Alpi
venete; premio reale di L. 10.000 per
le scienze giuridiche e politiche al
prof. Pietro Bonfante dell' imiversità
di Roma per i siioi studi sul diritto
romano e sulla storia del diritto; due
premi del Ministero della Pub. Ist. di
li. 2000 ciascuno divisi in parti uguali
fra i professori Annibale Stefanini t>
Alfredo Quartaroli dell'Istituto tecnico
di Pisa, Mario Tenani del Liceo di Bo-
logna e Carlo Bonacini del Liceo di
Modena: altri due premi del Ministero
della P. 1. di L. 2000 ciascuno, divisi
fra i proff. Nicola Terzaghi e France-
sco Lo Parco del Liceo di Napoli, Gino
Bottiglioni del Ginnasio di Bologna e
Giuseppe Malagoli dell'Istituto tecnico
di Pisa; premio Fondazione A. Sella
alla signorina Rita Brunetti del Regio
Istituto di studi superiori; premio della
Fondazione Santoro di L. 10.000 al prof.
Nazzareno Strampelli direttore della
R. Stazione sperimertale di cerealicol-
tura di Rieti, per le molteplici nuove
varietà di piante agricole da lui ottenute
mediante l' ibridazione basata sulle
leggi della moderna genetica.
— Roma. — Alberto Besnard, diret-
tore dell'Accademia di Francia, dona
allo Stato italiano per la Galleria Na-
zionale d'Arte moderna una preziosa
raccolta di circa un centinaio di stampe
ed acqueforti.
Febbraio.
1. — Da oggi la Serbia adotta il
calendario gregoriano.
5. Roma. — La Facoltà Universita-
ria di Lettere e Filosofia delibera di
conferire a Gabriele d'Annunzio la lau-
rea ìiunoris riiiisf(.
^PQ^
- 482 -
16. Roma. — L'Accademia dei Lin-
cei, riformato Io statuto con la istitu-
zione della nuova categoria dei soci
onorari, elegge tali il generalissimo
Diaz, i ministri Sennino e Orlando e
l'ammiraglio Thaon de Revel.
— Ritornano in Italia e sono ripor-
tati a Mantova i nove arazzi tessuti per
i Gonzaga su cartoni di Raffaello, do-
nati alla chiesa palatina di Santa Bar-
bara e poi ricomprati dal comune di
Mantova che li collocò nel Palazzo Du-
cale donde nel 186G prepotentemente
erano stati trasportati a Vienna e im-
piegati a decoi-are gli appartamenti
imperiali a Schonbrunn.
Marzo.
12. Venezia. — Giungono i due pri-
mi furgoni dei preziosi dipinti di cui
la speciale missione italiana a Vienna
ha ottenuto la restituzione dall'Au-
stria.
15. — A Milano il Politecnico con-
ferisce alla signorina Maria Artini la
prima laurea di ingegnere industriale.
22. Monza. — Con solenne cei-imo-
nia sono consegnati alla Fabbriceria
del Duomo dal delegato speciale mi-
nisteriale comm. Modigliani la Corona
Ferrea, la Gran Croce del Regno e la
Croce di San Gregorio (dvie croci che
servono per le incoronazioni dei So-
vrani) che ai primi del 1918 dallo stesso
delegato, per ragioni di sicurezza, ei"ano
state trasportate a Roma e depositate
nel Tesoro dello Stato.
Aprile.
I. Cannes. — Convegno internazio-
nale fra le Croci Rosse delle nazioni
alleate per un'azione comune di difesa
igienica dopo la guerra.
II. Tripoli. — Inaugurazione del Re-
gio Museo Archeologico. È stato costi-
tuito e ordinato sapientemente dal dott.
S. Aurigerama, che lo distribuì in quat-
tro grandi sezioni: Sculture, Mosaici,
Frammenti architettonici ed epigrafici,
Antichità arabe : di questa sezione fanno
parte un Medagliere, e una Collezione
di pitture, la prima costituita nell'Afri-
ca settentrionale.
12. Parigi. — Il presidente della Re-
pubblica inaugura la mostra di Vene-
zia nella pittura del settecento e del-
l'ottocento che fa parte dell'esposi-
zione al Petit Palais a beneficio degli
orfani delle provincie francesi deva-
state. La mostra che contiene circa
200 opere scelte dai principali musei
d'Italia, è stata ordinata in pochissimi
giorni dal comm. Ettore Modigliani. Al
Petit Palais sono aperte anche una
mostra d'arte moderna spagnuola e una
d'arte iugoslava.
— L' annuale concorso Hoeufftiano
dell'Accademia di Amsterdam è vinto
dal puoi. Giuseppe Albini, dell'univer-
sità di Bologna, col cai'me Vercinge-
torige.
— Il Banco di Roma decide di fon-
dare a sue spese una cattedra dantesca
nella università di Lovanio.
— Firenze. — Alla Società Leonardo
da Vinci è esposta una collezione di
edizioni e cimeli Dannunziani, messa
insieme da Nello Puccioni.
Maggio.
11. Roma. — Nella sala degli Grazi
e dei Curiazi in Campidoglio solenne
cerimonia commemorativa per Leonar-
do da Vinci. Vi .assiste il Re. Parlano
il ministro Berenini, l'on. Cermenati,
il prof. Favaro, il prof. Adolfo Venturi
e vari delegati stranieri.
18. Milano. — Conìmemorazione del
IV° centenario della morte di Leonardo
da Vinci (che veramente cadeva il 2 mag-
gio). Nella sala del Cenacolo parlano
Virgilio Brocchi assessore e Gerolamo
Calvi. Al monumento in piazza della
Scala è apposta a cura del municipio
una targa di bronzo che ricorda la im-
minente inaugurazione dei lavori del
porto di Milano auspicato dal genio di
Leonardo.
22. Milano. — 11 consiglio comunale
delibera di inviare un messaggio di
saluto a Vinci patria di Leonai-do; il
messaggio sarà portato da 2 Caproni
che si alzeranno a volo da Taliedo la
k tavola
bevete
Acqua Nocera-Umbra
" SORGENTE ANGELICA ,,
gassosa, leggera, digestiva
- 483 -
mattina del 25 nel qual giorno Vinci
renderà solenni onoranze al grande
artista.
Giugno.
14. — Fondazione di tm isfituto na-
zionale di genetica dei cereali, la cui
direzione è atlidata al prof. Strampolli.
15. h'ouia. — Seduta solenne del-
rAceaileiniadei Lincei con l'intervento
del Ke. È la prima seduta reale dopo
la guerra e vi partecipano oltre ottanta
Lincei, venuti «la tutta Italia, frai quali
gli on. 8alan<lra. Boselii e Lu/.7.atti. Do-
po il discorso tlel presidente Francesco
D'Ovidio, si procede all'assegnazione
dei premi. Premio Reale di L. 10.000
per le scienze economiche e sociali,
diviso in due parti eguali fra i profes-
sori Corrado Cìini, della K. Università
di Padova, e Camillo Supino, della K.
Università di Pavia; due premi del
Ministero della P. I. per le scienze
matematiche, di L.2000 ciascuno, divisi
in parti eo;uah fi-a la professoressa Pia
Nalli, dell'Istituto tecnico di Palermo,
e i professori Eugenio Maccaferri del-
l'Istituto tecnico di Ancona, Giuseppe,
Ussai del Liceo Parini di Milano, At-
tilio Vergerlo del Liceo di Cagliari ;
due premi del Ministero della P. I. per
le scienze storiche, di L. 2000 ciascuno, ai
professori Umberto Benassi, del Regio
Istituto tecnico di Parma, e Arturo
Solari, del Liceo di Pisa; premio del-
la Fondazione Carpi, di L. 900, al
prof. Giovanni Platania dell'Istituto
nautico di Catania; vengono poi asse-
gnate altre L. 1K)0 a ciascuno dei con-
correnti prof. Luigi Palazzo, direttore
dell'Ufficio Centrale di Meteorologia di
Roma, e prof. Lodovico Marini dell' Isti-
tuto Idrografico di Marina di Genova;
premio della P'ondazione Sella, di lire
1000, al prof. Tullio Gnesotto dell'Isti-
tuto Fisico di Parma. Quindi il prof.
Ettore Pais, della Università di Roma,
legge il discorso inaugurale sul tema:
" La grandezza morale o politica del
reggimento di Roma antica „.
17. Roma. — Il Re ricove in privata
udienza l'avv. Giovanni Miagostavich,
patriota di Sebenico che gli offre alcuni
preziosi manoscritti di Nicolò Tomma-
seo fra cui la tiaduzione degli evangeli
che l'illustre letterato dalmata scrisse
nelle carceri austriache nel 184S.
20. Ancona. — In occasione che l'il-
lustre archeologo prof. Innocenzo Dal-
l'Osso chiude il ciclo delle sue confe-
renze " prò Mutilati „ svolgendo il tema
" Verso la soluzione del problema etru-
sco italico „ gli è offerta da numerosi
ammiratori una medaglia d'oro a ri-
cordo delle sue benemerenze per il
Museo Archeologico da lui diretto o
portato a grande prosperità e per la
conoscenza delle antichità picene.
22. Hoina. — Inaugurazione della
basilica di Santa Sabina, sull'Aventino,
restituita all'antica sua forma. La chie-
sa, che rimonta ai secoli <leir antica
Roma cristiana, essendo stata costruita
dal prete Pietro d'IUiria sotto il pon-
tificato di Celestino I (423-482), era sta-
ta alterata da successivi restauri, e spe-
cialmente da quelli del 1587 sotto Si-
sto V ma ora è stata felicemente repri-
stinata con l'opera del prof. Antonio
Munoz.
27. — Oggi ò pubblicato a Parigi
dair//»<«mnr7?un appello di RomainRol-
land agli intellettuali del mondo per
la ricostituzione dell'unione fraterna
delle intelligenze. Il manifesto di Rol-
land porta le firme di molti aderenti,
e fra gli italiani quelle di Benedetto
Croce e di Roberto Bracco.
— Milano. — Il dott. Giovanni Rizzi
già medico primario dell'Ospedale Mag-
giore dona agli Istituti clinici di per-
fezionamento 21)1. 0(K> lire perchè sia
fondato un istituto di chimica biolo-
gica e pochi giorni dopo fa un'altra
donazione di 500.000 lire all'ospedale
Maggioro.
— Lissa. — Sono recuperati, per
ordine dell'aumiiraglio Millo, alcuni
cimeli che ricordano la storica batta-
glia del 1866 e portati all'Accademia
Navale di Livorno " ad insegnare ai
futuri ufficiali che la unione, la costan-
za e la fede condussero infallibilmente
al compimento dei voti sacri della Na-
zione _. Essi sono, le catene della Far-
SUBDOLA,
è yjLT\ proftimo
ideale 1
CAR^IvO CRBA. - Milano
— 484
midahile le quali circondavano il mo-
numento inalzato in Lissa dall'Austria
ai marinai austriaci caduti nelle batta-
glie (monumento che l'Italia ha rispet-
tato, solo aggiungendovi la data della
sua gloriosa rivincita) e i tronchi degli
alberi maggiori della Palestro, conver-
titi in colonne per sostenere 1' organo
parecchie riunioni, deliberano all'una-
nimità di costituire fra i grandi corpi
scientifici sopra ricordati, una federa-
zione la quale, pur rispettando scrupo-
losamente l'autonomia e le tradizioni
di ognuno di essi, permetta loro di
raggruppare i loro sforzi in vista di
ricerche e pubblicazioni collettive. Alla
La Madonna del Francia
rubata alla Pinacoteca di Bologna il 26 agosto 1919.
della chiesa principale di Comisa nella
stessa isola di Lissa.
— Parigi. — Dietro invito dell'Ac-
cademia delle Iscrizioni e Belle Let-
tere dell'Istituto di Francia, a cui si
era associata l'Accademia delle Scienze
morali e politiche, si riuniscono a
Parigi i delegati di varie accademie
americane, del Belgio, italiane (dei
Lincei e di Torino), romene, della Gre-
cia e del Giappone. I delegati, dopo
federazione saranno chiamate a par-
tecipare tutte le nazioni unite dalla
guerra ed anche quelle che essa ha
separato ma dopo un tempo dato, di
cui sarebbe per ora impossibile ap-
prezzare la durata. La federazione por-
terà il nome di Unione accademica, avrà
sede a Bruxelles, ove sarà formato un
segretariato permanente e dove si ter-
ranno le riunioni annue dei delegati.
Essa si occuperà di promuovere le
TALMONE
- 485 —
scienze filologiclie e storiche, e quelle
morali, politiche e sociali.
Agosto.
10, Napoli. — Inaugurazione della
Stazione sperimentale d'igiene e bio-
logia coloniale.
17. Casalmaggiore. — La monumen-
tale chiesa di San Francesco, adibita
a deposito militare di fieno, è comple-
tamente distrutta da un incendio.
26. Bologna. — Alla Pinacoteca au-
dace furto della preziosa " Madonna
col puttiuo „, di Francesco Raibolini
detto il Francia, una delle gemme della
galleria.
27. Ancona. — La dott.ssa in leggo
Elisa Couìani Orsi, moglie dell' avv.
Orsi di Milano, presta giuramento di-
nanzi alla Corte d'Appello per l'iscri-
zione all'albo dei Procuratori. È la
prima laureata in giurisprudenza am-
messa in Italia all'esercizio della pro-
fessione per effetto della leggo 19 lu-
glio scorso sulla capacità giuridica della
donna.
2'J. Roma. — Un R. Decreto costi-
tuisce un ente nazionale autonomo, con
sede in Roma, per l'istruzione degli
adulti analfabeti, che avrà un contri-
buto annuo dello Stato di 3 milioni,
un fondo di 10 milioni dall'Opera na-
zionale dei combattenti e oltre 2 mi-
lioni dal Fondo per l'emigrazione.
31. — Bologna, — Cessa le publ)li-
cazioni il democratico Giornale del Mai'
tino.
Settembre.
10. Roma. — Allo scultore Vincenzo
Gemito il ministro dell'Istruzione asse-
gna una pensione di 6000 lire annue.
17. Napoli. — Un incendio che si
dice doloso, danneggia gravemente il
monumentale edificio di Castelnuovo,
opera dei duo insigni architetti zara-
tini, Luciano e Francesco Lnurana. Si
salva per fortuna lo splendido arco di
trionfo di Alfonso d'Aragona. Special-
mente danneggiata la sala gotica detta
dei Baroni, costruita nel 1451 : i danni
materiali, per le armi andato distrutte,
superano i 3 milioni.
18. Praga. — Si costituisce un Co-
mitato della Società Nazionale Dante
Alighieri.
28. Trento. — La Sezione Tridentina
della Lega Nazionale delibera il suo
scioglimento, delegando alla " Dante
Alighieri „ la continuazione del suo
programma di educazione nazionale
nella regione Atesina e raccomandan-
do che i vari comitati della " Dante
Alighieri „ soi-ti o da sorgere nella re-
gione, si costituiscano in federazione
alla quale essa cede il suo patrimonio.
— Il principe Abamelek, morto a
Roma due anni or sono, dispone nel
suo testamento pubblicato soltanto ora
che la sua villa sul Gianicolo sia desti-
nata a sede di un'accademia di belle
aiti per artisti russi e lascia la somma
di un milione per la costituzione del-
l'istituto.
Una biblioteca ambulante di propaganda mnssimalisli
che viaggia sulle ferrovie della Russia bolscevica.
- 486 -
Guido da Verona.
Perchè in un tempo nel quale tutti
gli organismi sociali si rinnovano e si
ricompongono a funzioni più consone
alla vita moderna, la critica letteraria
rimane un anacronismo che si aderge,
quasi sdegnoso, contro i nostri gusti ?
Perchè è così raro che condividiamo
le idee del recensore di un libro che
abbiamo letto ?
Noi vorremmo chiedere alla critica
se il libro si collega in modo diretto
ad una delle forme della nosti'u vita
e del nostro pensiero ; vorremmo sa-
pere insomma se ha per noi un inte-
resse, se può servii-e ad eccitare idee,
sentimenti e immagini che ci sarebbe
caro salvare dalla dispersione e dallo
scolorimento, nel ritmo pulsante dei
fatti, che ci invecchiano lo spirito.
Invece la critica studia e riferisce
cose che ci interessano infinitamente
meno, in generale: la scuola letteraria
cui uno scrittore appartiene, la forma
delle sue espressioni, il valore intrin-
seco, oggettivo della sua arte.
Guido Da Verona non piace ai cri-
tici : ha cominciato a scrivere sotto
una sensibile influenza d'annunziana
e hanno rilevato aspramente questo
difetto d'origine; i)oi, man mano che
si sviluppava il temperamento dello
scrittore, hanno avuto buon gioco nel
porre in luce le ti'accie profonde che
hanno lasciato nel suo stile, volta a
volta, i romanzieri francesi del secolo
scorso, la filosofia di Nietzsche, Oscar
Wilde e, finalmente, l'incisività colo-
rita e sarcastica di Rudjard Kipling,
che pare l' ultimo decisivo orientamento
del ^suo gusto artistico.
È stato loro anche più facile rim-
proverargli lo stile e la forma, troppo
spontanei, troppo pieghevoli, troppo
impregnati di modernità e di giovi-
nezza per essere di perfetta purità.
Ma Guido da Verona interessa, ma
il pubblico legge avidamente i suoi
libri. In pochissimi anni la tiratura di
"Colei che non si deve amare „ ha
oltrepassato le centomila copie; i ro-
manzi seguenti hanno avuto una tira-
tura di poco inferiore: in tutto, sette
volumi, più di quattrocentomila copie,
senza tener conto del romanzo giova-
nile " Immortaliamo la vita „, che mal
protetto dalla legge sulla proprietà let-
teraria, ha potuto esser ristampato,
- - coj^tro la volontà dell'Autore — in
edizioni popolari e perciò venduto in
innumerevoli copie. E questo in Italia,
dove i grandi successi editoriali fati-
cano a raggiungere il decimo migliaio,
dove, per il nostro carattere nazionale,
potè esser detto che " preferiamo par-
lare che ascoltare, scrivere che leg-
gere! „.
Anche all'estero i suoi libri tro-
vano lettori appassionati, in Francia,
dove la simpatia suscitata dalla tradu-
zione di " La vita comincia domani „
ha indotto l'editore (yalman-Lóvy ad
assumere l'edizione in lingua francese
di tutte le altre opere; in Russia dove
parecchie ne furono già tradotte e per-
sino in Serbia.
8i è voluto spiegare questo successo
attribuendolo soltanto al pimentato
realismo e alla sensualità che caratte-
rizzano la sua arte.
È vero: con espi'essione cruda ed
audace egli si compiace soffermarsi sui
particolari delle scene d'amore; queste
sono forse troppo frequenti, in tutti i
suoi romanzi, senza scorci e senza at-
tenuazioni e l'ardore fisiologico è col-
locato in primo piano, quasi effetto e
rivelazione essenziale della maggior
parte degli atteggiamenti psichici.
L'Autore ha risposto egli stesso a
questa accusa colla prefazione bellicosa
del suo ultimo libro: se i suoi romanzi
sono accesi dal carnale fuoco dei sensi
e turbano i lettori per eccesso di com-
mozioni erotiche, questo è però un
effetto del gusto contemporaneo pre-
dominante, della stessa vita nostra
della quale egli si sforza di comporre
un quadro realistico, in forma dura e
precisa.
Ricerca elevata di arte, dunque, non
ricerca volgare di effetto.
Con la sua fertile produzione egli
sembra tendere ad una rinnovazione
del ciclo della " Comédie humaine „ bal-
zachiana e ricercare egli pure, con al-
tri metodi, i lineamenti del proprio
secolo, rappresentandone le bellezze e
le turpi passioni, la fragilità e la po-
tenza.
Ha portato il romanzo italiano
fuori dallo scialbo ambiente provin-
ciale, sul teatro vivo, vastissimo della
vita moderna, in ogni luogo e paese,
senza dande e senza entraves libero
da luoghi comuni come da ricorsi
filosofici. Poeta nell'anima, ha dato al
- 487 -
«no utile un vasto movim^'nto lirico
CUP r«rjd« anche più «eiisiMl^» l' iui-
provvisa duie^za di Colli trai'astii a
forme violente di rappresentazione e
di espressione, che sono del suo metodo.
La finalità della sua opera è nel suo
contenuto estetico, eccitatoi-e della co-
scienza del bello.
Non invano egli cerca di penetrare
in fondo all'anima nostra.
Tutti noi, la dama ii\ cerca di at-
teggiamento di cerebralità, come la sar-
tina civettuola -e come la dattilografa
sentimentale, — l'industriale come lo
studentello d'istituto, sentiamo infran-
gersi, nella vita reale, l'onda torbida
dei nostri desiderii contro una sco-
gliera — iriiplacabile, limitatrice dei
nostri slanci. Le nostre aspira/ioni al
lusso, il nostro bisogno d'amore, la
nostra idealità estetica astratta trovano
la loro barriera, si rinserrano, si lo-
gorano, finiscono di morire pian piano.
Potremmo, certo, ricorrere alle fonti
pure dei grandi poeti per appagare
almeno lo spirito, poiché è tanta la
nostra sete di idealità; ma essi sono
troppo in alto, troppo discosti, mentre
noi siamo tutti assorti nell'opera quo-
tidiana, immersi fino in fondo in quello
che Dickens chiamava il reame dei
fatti.
Guido da Verona, invece, con tran-
sizione anche troppo facile, riallaccia
direttamente, intimamente il fango
della vita reale coli' idea del bello,
con voglie che non appagheremo mai.
Scrittore aristocratico di razza e di
temperamento, descrive con spontanea
naturalezza ambienti luminosi del mon-
do cosmopolita, il sogno inconfessato
del nostro desiderio di godimento.
Con un periodare personalissimo,
con una minuzia diligente e pur pul-
sante e incisiva, osservatore acuto,
scolpisce luoghi, azioni, unirne, porta
il progredire di una trama all'invitu-
bile crocicchio del dramma, si libera,
nervosamente, dall'iridescenza dei par-
ticolari e degli aggettivi, scaglia le
anims dei suoi personaggi, ormai pro-
fondamente congiunte alla nostra, nei
baratri devastati dello scioglimento.
Passano gli avventurieri cinici e
aridi, passano i deboli giovani nevro-
tici, passano le sensuali donnine ba-
lenando gli occhi violacei dai viluppi
morbidi dei marabù e delle polliccie,
passano i due p.idroni brutali: il bri-
vido erotico e la cupidigia dell'oro,
passioni eterne che si innestano nello
più intimo radici umane.
(■he nosa re«!a?
Ke.sta il tormento d*»ir insaziabile
cuore, resta l' impulso, che e fremito
e sofferenza, verso la bellezza e verso
la liberazione dal dominio dei sensi.
Il male, il cinismo, il vizio intristi-
scono: disseccano l'anima e la trasci-
nano al dramma: beatitudine è la se-
renità come è il nulla.
Anche in questo, comunque siano
i suoi mezzi, il fine si rivela non im-
morale, poiché è nel corpo come nello
spirito il bisogno equilibrato della
felicità: è nella natura come nella
filosofia.
Troppo spesso, forse, è questione
di denaro nei suoi romanzi. I rivoli
gialli dell'oro scorrono rapidi, con in-
differenza anche un po' manierata ;
giungono e si dileguano. " La carta
monetata ò un prodigioso libro di
psicologia ,., ha scritto, e su quel li-
bro ha compiuto uno studio veramente
profondo delle passioni più acri del-
l'uomo, benché poi non sempre possa
spogliarsi, per amore di naturalezza,
del suo proprio temperamento di gran
signore prodigo.
Del resto non ha alcuna benevo-
lenza per i suoi personaggi, e ne de-
linea duramente i caratteri, con fedeltà
quasi fotografica, nitidi, vivi, spietata-
mente umani.
Anche le attrattive della natura
ha studiato con occhio acuto e se tal-
volta il suo temperamento lo trascina
a forme di irrealtà lirica, rivela però
sempre q imi ita eccezionali di descrit-
tore.
È uno scrittore giovane.
Nato a Villa Saliceto, nell'Emilia,
ma milanese di elezione, a Milano ha
compiuto i suoi primi studi, al colle-
gio Calchi-Taeggi e al liceo Parini; a
diciott'anni si era già laureato in legge,
all' università di Genova, e, dopo una
breve parentesi militare, l'anno di vo-
lontariato, in un reggimento di caval-
leria, si buttava impetuosamente ai
piaceri intonsi, via per il mondo, nel-
l' avida ricerca di emozioni nuovo e di
conoscenze.
Il viaggio e l'avventura, il gioco e
la mondanità lo attraevano insaziabil-
mente.
Dalla vita ha voluto attingere la
conoscenza diretta della vita.
Dai lunghi viaggi, dalle inquiete
peregrinazioni ha voluto comporsi un
vasto quadro d'ambiento.
488
Insofferente di costrizioni, prodigo
del tempo come del denaro, ha però
saputo lasciare che si sprigionasse il
suo temperamento innato di scrittore,
ha trovato e trova il modo, fra una
veglia e una cavalcata, di comporre
con fertile vena dei libri non estempo-
ranei, ma meditati, tormentati, riflessi.
Già nel suo primo romanzo " Im-
mortaliamo la vita „ l'Autore palesava,
fra la durezza acerba del procedimento,
aspro e ineguale, ma nobilmente fo-
coso e tutto illuminato da una ricerca
qiiasi brutale di individualità e di arto,
un temperamento notevole di scrittore.
Egli ha rinnegato, con fiero sdegno,
questa sua produzione giovanile. Ma
poiché un' illogica disposizione di legge
ha permesso che dilagasse, contro il
suo volere, ed il pubblico ha mostrato
di appassionarsi anche a questp ro-
manzo, egli ha acconsentito ora a ri-
prenderlo, nella piena maturità del suo
spirito e ne annuncia una nuova edi-
zione, completamente rifatta, che uscirà
— dicono — prestissimo, per i tipi
della Casa Bemporad.
Il libro che lo rivelò ai critici e ai
lettori è stato " L'amore che torna „
romanzo tumultuoso, ancora stretta-
mente collegato all'arte d'annunziami,
ma vibrante e sincero, forse rispec-
chiante alcuno attitudini del suo spi-
rito stesso.
" Colei che non si deve amare „
usciva due anni dopo, più torbido, più
originale, analisi amara di psicologia
intima.
Quella stossa analisi dolorosa, che
denuda arditan)onte le lotte interne, e
le illumina con crudezza sul limite in-
certo fra coazione morale e cieca pas-
sionalità, riprendeva l'anno dopo con
" La vita comincia domani „, ancora
più sciolto, più originale, più maturo.
Subito dopo, uno scatto bizzarro e
temerario contro ogni pastoia, che lo
avvicina al movimento futuiista: " Il
cavaliere dello spirito santo „, quasi
reazione contro l'influenza di altre
personalità nella sua arte.
Sopraggiunge la guerra, ma Guido
Da Verona non sa piegarsi ad una forma
d'arte diversa nò vuole dipingere at-
teggiamenti che non conosce diretta-
mente e che ancoi'a attendono il Genio
che li ritragga. Pubblica il già com-
piuto " Mimi Bluette ,,, dove studia, in
concitato stile bilingue l'amore di una
donna, nato nei sensi, alimentato dai
sensi, ma crgentesi, come uiui lingua
di fuoco, su, in alto, ad avviluppare
d'azzurro il cuore dell'uomo morto
laggiù, sul campo..,,
E i combattenti hanno mostrato di
preferire questo omaggio riflesso alle
loro sofferenze, a tante pagine di sim-
l^atia, ingenuamente incomprensive,
che sono state loro dedicate in que-
sti anni.
Finalmente, nella sua ultima pub-
blicazione, " Il libro del mio sogno
errante „, ha raccontato la sua vita
vagante: uno strano diario, sincero ma
paradossale, dove ha prodigato, so-
vènte in forma ritmica, il materiale
ricco di lirismo e di colore raccolto
nei. suoi innumerevoli viaggi.
È — ci pare — una specie di rica-
pitolazione dei suoi orientamenti più
recenti, di raccoglimento delle sue forze
prima di slanciarsi di nuovo in cam-
mino, verso una più completa espres-
sione del suo talento. .
Guido da Verona non ha ancora
dato il suo capolavoro. Tutta la sua
produzione è testimonianza di costante
e progressiva lotta per svilupparsi fuori
dagli involucri esuberanti della sua
sensibilità troppo rigogliosa.
Attendiamo, con ansiosa fede, la sua
più bella vittoria dal prossimo romanzo
che i suoi nuovi editori, i Bemporad,
promettono imminente: " Sciogli la
treccia, Maria Maddalena ,..
L. M.
OMAGGIO D£UL'AGEHZIA ITALIAMA ^|
I^
eUM AT
^ f
I F=^
.^w-^.'^^'^-^V'
- 490 -
Una bella iniziativa.
Il risveglio dell' attività letteraria è
uno dei fenomeni più caratteristici di
questo tormentato periodo di dopo-
guerra.
Un senso più diretto delle idealità
necessarie, un irrequieto bisogno di sin-
cerità e di espressione, un processo di
chiara sintesi della vita hanno ripla-
smato, in questi cinque anni di cro-
giuolo e di tempera, i caratteri di tutti.
Attraverso a questa crisi dello spi-
rito moltissimi giovani si sono rivelati
scrittoi'i notevolissimi, audaci, moderni,
veri; gli stessi letterati già noti hanno
trasformato sensibilmente il proy)rio
temperamento, hanno sentito nuove ter-
ribili sensazioni aiiipliiire la loro espe-
rienza e la loro sensibilità, imprimendo
un nuovo orientamonto alla loro arte.
Dall'altro lato un bisogno diftiiso ed
ardente di leggere, accompagnato da
intolleranza i)er tutto ciò che non sia
moderno e consono allo stato d'animo
fervido del momento jjresente.
È un bisogno di svago, nei disagi e
nei dolori presenti ; forse anche è un
bisogno intensificato dall' abitudine pre-
sa, durante i lunghi inverni, nelle ba-
racche e nelle trincee.
La Casa Editrice Bemporad ha sen-
tito questo fenomeno ed ha voluto coo-
perare anch'essa al rinnovamento let-
terario che è destinato a ridonare al-
l' Italia, anche in questo campp, il
primato. *
Ha creato, con ojjora indefessa e
amoroso di mezzo secolo, le tanto ap-
prezzate collezioni educative, formative
dell'intelligenza e del cuore del fan-
ciullo: i libri scolastici e i libri ameni
per ragazzi, diffondendo, in un ramò e
nell'altro, dei veri capolavori, noti a
tutti e dovunque.
Ora — senza diminuire le cure la-
boriose che dedica a quelle collezioni —
sta allestendo, a lato di esse, tutta una
nuova serie di opere letterarie dei più
noti, più ardenti scrittori della nuova
Italia.
Romanzi, novelle, lavori teatrali,
versi — tutte le forme dell' attività let-
teraria — come tutti i nomi più signi-
ficativi di ogni scuola e di ogni ten-
denza.
Sem Benelli, il grandissimo poeta
drammatico.
Guido da Verona, che ha contem-
perato nel roìiianzo la pttosia dell'ele-
ganza e l'acredine torbida delle pas-
sioni moderne, con xuUi formula felice,
die a|)passiona ed entusiasma milioni
di lettori.
Salvatore di Giacomo, il Poeta
dolcissimo del sole e dei profumi del
suo Golfo.
Annie Vivanti, la forte scrittrice
che il Carducci ha divinato.
Luigi Pirandello, squisito indaga-
tore delle anime.
Luigi Chiarelli, il rinnovatore au-
dace della tecnica teatrale.
Teresah, pensosa e soave.
Fausto Maria Martini, il delicato
poeta drammatico.
Insomma tutta una schiera, di scrit-
trici delicate e vibranti e di scrittori
magnifici, già troppo cari al pubblico
I)erchè occorra parlare di essi.
Carola Prosperi - Sibilla Ale-
ramo - Paola Carrara Lombroso -
Haydée - liUiSA Fiumi - Clarice Tar-
TUEARi, ec, - Marino Moretti - Fer-
dinando Paolieri - Eafeaele Cal-
zini - Francesco Sapori - Andrea
GusTARi^LLi - Luigi Tozzi, ec.
Per completare questo rapido cenno
su queste collezioni, che costituiranno
un vero avvenimento letterario, aggiun-
giamo sólo che i migliori pittori stanno
fregiandole, perchè gli Editori intendono
che esse rapjjresentino quanto di più
elegante e di più estetico è possibile
creare nell'arte del libro.
LIQUORE
TONICO DICI STIVO
DITTA ALBERTI
BENEVENTO
p
Prime rappresentazioni di opere
e commedie nuove.
Ottobre 1917.
3. Milano. — Teatro Manzoni {<.'Ouii).
norisi-Mit'hehizzi). La portanthia, di
Luigi Chiarelli. Clamoroso sncccsso.
13. Firenze. — l'oliteania 2sazit)n.'ile
(Conip. Stabile <li Konia). Lupo, leggen-
da Fraucescanii in 4 atti di Guido
Cbcrici. Piace.
16. Milano. — Teatro Olimpia (comp.
Borelli). Mimi, couniiedia in tre atti
di Arnaldo Fracearoli. Cade.
Novembre.
9. Eonta. — Teatro Valle (conij).
Galli). Marslrina, couinicdia in tre atti
di Dario Niccodenii. Successo.
12. Roma. — Teatro Quiriuo (conip.
Irma Grammatica). La valle fiorita,
couimedia in tre atti di A. Glierardiui.
Scarso successo.
23. Koma.' — Teatro Quirino (comp.
di Irma (4raruniatica). Aprile, trilogia
drammatica in versi di Fausto M. Mar-
tini. Successo incerto.
27. Torino. — Teatro Carignano
(comp. Kuggeri). Il piacere dell' onestà,
commedia in tre atti di Luigi Pirandello.
Piace.
Dicembre.
7. Torino. — Teatro Alfieri (comp.
De Sanctis). La nuova vita, commedia
in 3 atti di Ettore Moschiuo. Molti ap-
plausi.
Gennaio 1918.
9. Roma. — Teatro Nazionale (comp.
Musco). U cantra, commedia in tre atti
di Nino Martoglio. Successo fclirisshtio.
21. Torino. — Teatro Rossini (comp.
piemontese Testa-Borelli). Ftim e fia-
me, commedia dialettale in 4 atti di
Mario Leoni. Successo.
23. Roma. — Teatro Argentina (comp.
Chiantoni), Le Lacrime e le Stelle, com-
media di Luigi Chiarelli. Successo
freddo.
28. Roma. — Teatro Valle (comp.
Borelli- Piperuo). Prometeo, commedia
di Lorenzo Raggi. Cade.
28. Roma. — Teatro Quirino (comp.
Novissima). Il Candeliere, operetta del
maestro Ferruccio Ferrari, su libretto
di E. Golisciani, della commedia di A.
De Musset. Successo contrastato.
28. Genova. — Teatro Paganini (comp.
Rusco). Tunisina, commedia di Rosso
di San Secondo. È applaudita.
Febbraio.
5. ToHno. — Teatro Carignano. La
canzone di Rolando, dramma in tre atti
di Armando Falconi e Silvio Zambaldi.
Discreto successo.
8. Roma. Teatro Quirino. Prendo
moglie ma. . . , operetta di Alessandro
De Stefani, riduzione della Choix d'un
gendre di Labiche, musicata dal mae-
stro Rodriguez. Successo discreto.
y. Roma. — Teatro Argentina (comp.
drammatica di Roma). // gioco della
bambola, commedia in 4 atti di Ciro
Salvini e A. De Stefani. Api)lausi.
28. Milano. — Teatro Oliujpia (com-
pagnia Carini). 3Vt e cicisbei, fantasia
in un atto di Amelia Guglielmiuetti.
Piace.
MUSICA
A. & G. CARISCH & C.
ISTRUMENTI □□ wltL^zf^r^^^::^
— 492
Marzo.
4. Milano. — Teatro Manzoni (comp.
Talli). Marionetta, che passione!... tre
atti di Rosso di San Secondo. Successo
discreto.
5. Roma. — Teatro Costanzi. Maria
di Magdala, opera iimsicale del maestro
Vincenzo Miclietti. Bii.>u successo.
7. Milano. Teatro Fossati (comp.
Lombardo n. I), Madame de Thèbes,
operetta di cui si j)resenta come autore
Carlo Lombardo, malacui musica è tolta
quasi di peso alla operetta Flup del
compositore polacco Szulc. Accolta bene.
21. Milano. — Teatro Manzoni (com-
pagnia Talli). Gli assenti, dramma in
tre atti di Ugo Falena : è un rifacimento
del dramma II passato, già rappresen-
tato con poco successo, alcuni anni fa.
Cade nuovamente.
Aprile.
4. Roma. — Teatro Valle. Il brac-
cialetto al piede, commedia in 3 atti di
Carlo Veneziani. È applaudita.
6. Livorno. — Politeama Livornese.
Vendemmia, idillio lirico del giovanis-
simo maestro livornese Emilio Gragnani,
su libretto di Eugenio Bettarini. Successo
simpatico.
16. Milano. — Teatro Manzoni (com-
pagnia Ruggeri). Le bocche inutili,
dramma in tre atti di Anuie Vivanti.
Esito contrastatissimo ; una frase del
terzo atto, fraintesa da parte del pub-
blico che r interpetra per una frase di-
sfattista, suscita un vero uragano, amala
pena calmato dopo che 1' artista Rug-
geri e la stessa auti'ice escono a chia-
rire il significato della frase.
26. Milano. — Teatro Fossati (conap.
Angelini). L'Ave Maria, oj)eretta in
tre atti del maestro Angelo Bettinelli,
su libretto tratto dalla commedia di
Augusto Novelli.
V 2. Roma.
Galli - Guasti -
commedia in
Maggio.
— Teatro Valle (comp.
Bruni). Madonna Oretta,
tre atti di Giovacchino
Forzauo. Lietissime accoglienze.
13. Milano. — Teatro Olimpia (comp.
Gandusio). La scala di seta, grottesco
in 3 atti di Luigi Chiarelli. Grandissimo
successo.
16. Genova. — A\ teatro * Giardino di
Italia » la Compagnia Stabile Genovese
dà Appassionatamente, nuova couìme-
dia del suo direttore artistico Alessan-
dro Varaldo. Successo.
21. Torino. — Teatro Alfieri (comp.
Ruggeri). S. E. di Falcomarzano, com-
media in tre atti di Nino Martoglio.
Ottima accoglienza.
22. Milano. — Teatro Manzoni (comp.
Irma Grammatica). La Rivolta, comme-
dia in tre atti di Oreste Poggio. .Cade.
2^. Milano. —Teatro Olimpia (comp.
Gandusio). iy'ttomo che incontrò se stesso,
avventura fantastica in tre atti di Luigi
Antonelli. Lieto successo.
24. Milano. —Filodrammatici (coni]..
Carini). Gli Angeli Ribelli, ài Alessandro
De Stefani. Successo contrastato.
27. Roma. — Teatro Argentina. La
sposa di Corinto, nuovo dram uni lirico
in tre atti su parole di Carlo Bernardi,
musicato da Pietro Canonica, l' illustre
scultore piemontese, che con questo
spartito si è voluto provare anche nel-
r arringo musicale. Successo caloroso.
Dirige V orchestra il maestro Tullio
Sei-afini e fra gli esecutori sono la Ra-
kowska, il tenore De Giovanni, il bari-
tono Viglione-Borghese. Il dramma è
tolto dalla ballata di Goethe, La fidan-
zata di Corinto.
27. Parma — Teatro Reinach (comp.
Borelli Bertramo). Il dilèmma del ma-
rito, commedia di Alfredo Testoni. Molti
applausi.
Giugno.
5. Roma. — Teatro Quirino. Le ga-
lere, dramma in 4 atti di Domenico
Tun)iati. Mediocre successo.
— 12. Milano. — Teatro Filodram-
matici (Comp. Carini). I tre .sentimeìi-
tali, commedia postuma di Sandro Ca-
masio. Piace.
13. Milano. — Teatro della Scala
(comp. di E. Zacconi). Prete Pero, com
media in 3 atti di Dario Niccodemi.
Grande successo.
£ion ^(anc
Usciva speciale
per biancheria
Prodotto del LION NOIR
Soc. An. Italiana. ■ Cap. L. 8,000,000
- 4o;^ -
17. lioma. — T. Quirino (Conip. Fa-
rulli). Ifinijtiuìilo, coiiiiiiodia di Ugo Fa-
iiilli aiitort'-attoiv. Ai)j)la»idita.
LT) Mihmo. — Ti-atro Manzoni (coni]).
l';dniai-ini). // Silenzio, coninicilia di K.
l't'dcetti. Successo discreto.
Lussilo.
12. Roma. — T. Quirino. La conip.
Farulli recita due nuovi lavori in un
atto, Storia russa di Franco Liberati
e liesa di conti di F^-anco Saba. Sue
cesso discreto ])er ambedue.
Agosto.
12. lìuenns Ains. — Teatro Colon.
Jacquerie, ojiera lirica del maestro Gino
Marinuzzi. Grande succes.so.
11.
Settembre.
Milano. — Teatro Manzoni (com-
pagnia. Tumiati). Le cento lire di Messcr
Zenohi, commedia di Pier Luigi Erizzo.
Molti aitpluusi.
17. Torino. — Teatro Cariguano (com-
pagnia Gan«lusi<»). Tardi al treno, com-
media in 3 atti di Silvio Zambaldi.
Applaudita.
19. Milano. — Scala. // Carillon ma-
gico, commedia mimo-sinfonica in un
jiyeamlxdo e un atto, del maestro Ric-
( ardo Pick-Mangiagalli. Lieto successo.
26. Roma. — Teatro Adriano (comj).
d'operette * Nuovissima »). // tenore di
grazia', operettta del maestro V. Raf-
faelli, su libretto di Carlo Zangarini.
Ottobre.
21. Milano. — Teatro Manzoni (com-
. ignia Di Lorenzo). La canzone di Ro-
lando, dramma iij S atti di Silvio Zani-
baldi e Armando Falconi: la parte del
protagonista è sostenuta dal Falconi
medesimo. Successo discreto.
Novembre.
.'5. .Milano. Teatro della Scala. La
Nave, tragedia di Gabriele D'Annunzio,
ridotta da Tito Ricordi per la nìusica
di Italo Montemezzi. Successo buono.
••>. Roma. — Teatro Eliseo (conip.
Bartoli). Ragazze di magazzino, operetta
in musica del maestro Montanari su
libretto di Franci. Successo.
29. Lirorno. — Teatro Rossini (comp.
di Emina (Trammatica). Il passerotto, di
Sabatino Lopez. Successo.
Dicembre.
3. Torino. — Teatro Carignano (com-
pagnia Di Lorenzo). La signora innamo-
rata, di Nino Berrini. Lieto esito.
6. Roma. — Teatro Quirino (compa-
gnia Ruggeri). Il gioco delle parti, com-
media in 3 atti di Luigi Pirandello.
Buon successo.
9. Milano. — Teatro della Scala. Ura-
nia, leggenda lirica in 3 atti di Ugo
Fleres, musica del maesh-o Alberto Fa-
vara. Discreto successo.
15. New York. — Al Metropolitano
prima rappresentazione di tre nuove
opere di Giacomo Puccini, tutt'e tre
in un atto, il Tabarro, Suor Angelica e
Gianni Scliicchi. Sono una tragedia ve-
rista, un dramn^a romantico e una com-
media burlesca. Autore del primo li-
bretto è Giuseppe Adami, degli altri
due Gioacchino Forzani. Il successo per
il primo e l'ultimo è grande e caloroso,
più freddo per Suor Angelica.
19. Roma. — Teatro Adriano (com-
pagnia Zacconi), Garibaldi, dramma in
4 atti di Domenico Tumiati. Successo
discreto.
20. Roma. — Teatro Argentina (com-
pagnia Talli). La volata, commedia in
3 atti di Dario Niccodemi. Insito con-
tras'ato.
15. Genova. — Teatro Paganini (com-
pagnia Tina Di Lorenzo). Il triste giuoco,
di Flavia Steno e Willy Diaz. Buona
accoglienza.
20. Milano. — Teatro Olimpia (com-
pagnia Gandusio). // poeta e la signo-
rina, commedia di Nino Berrini. Buon
successo.
22. Roma. — Teatro Nazionale (com-
pagnia di Ang. Musco). Ridi pagliaccio,
dramma in 3 atti di Fausto M. Martini.
Ottimo successo.
25. Milano. — Teatro Carcano (com-
pagnia - Città di Milano „). Lucciola,
operetta del maestro Pitìtri, libretto di
Carlo Veneziani. Pi.iee.
^ìaaaalata
TALMAN
Ak bATTB
— 494 —
27. Torino. — Teatro Rossini (com-
pagnia Testa-Bonelli). L'are en del,
commedia in dialetto piemontese, in
4 atti, di Mario Leoni.
Marzo 1919.
1. Roma. — Teatro Quirino (com-
pagnia di Irma Gramatica). La vena
d'oro, commedia di G. Zorzi. Successo
discreto.
3. Milano. — Teatro Lirico. Passa
la ronda, dramma musicale in un atto
del maestro Renzo Bossi su libretto di
Luigi Orsini. Grande successo.
6. Roma. — Al Teatro Costanzi è
rappresentata per la prima volta in Itn-
lia Jacquerie, dramma musicale in tre
atti del maestro Gino Marinuzzi, su
libretto di A. Donaudy.
14. Genova. — Politeama Regina Mai--
gherita (compagnia Gandusio). Acidalia,
commedia in 3 atti di Dario Niccodemi.
Successo buono, non entusiastico.
15. Torino. — Teatro Scribe (com-
pagnia Casal oggi o). Monssh Tabói, com-
media in 4 atti in dialetto piemontese.
Piace.
19. Torino. — Teatro Carignano (com-
pagnia Talli-Melato-Betrone). L'uccello
del Paradiso, commedia in 3 atti di En-
rico Cavacchioli. Piace.
Aprile.
5. Torino. — Teatro Carignano (com-
pagnia Talli-Melato-Betrone). La Fedel-
tà, commedia in 3 atti di Raffaele Cal-
zini. Applaudita.
12. Torino. —Teatro Carignano (com-
pagnia Talli). La fiaba dei tre maghi,
commedia fantastica in 3 atti di Luigi
Antonelli, rappresentata per la prima
volta in Italia. Successo contrastato.
Maggio.
2. Milano. — Teatro Olimpia (com-
pagnia Gandusio). L'uomo, la bestia e
la virtù, apologo in 3 atti di Luigi Pi-
randello. Cade.
4. Genova. — Teatro Carlo Felice.
Alba eroica, opei-a musicale dei fratelli
Monleone. Completo successo.
22. Milano. — Teatro Manzoni (com-
pagnia Carini-Gentili). La Principessa,
commedia in 6 quadri di Washington
Borg da una novella di Roberto Bracco.
Scarso successo.
22. Milano. —Teatro Carcano. 7 (/i-
spettosi amanti, conwweàìa. lirica in un
atto del maestro Barelli, libretto di Cor-
nitti, data per la prima volta in Italia
ma rappresentata con buon successo
in vari teatri degli Stati Uniti.
27. Torino. — Politeama Chiarella
(compagnia Di Lorenzo). // baro del-
l'amore, commedia in 3 atti di Amalia
Guglielminetti. Insuccesso.
30. Roma. — Teatro Argentina (com-
pagnia Talli). Glauco, tragedia in 3 atti
di E. L. Morselli. Successo entusiastico.
Nel prossimo dicembre la Commissiono
per l'Arte Drammatica nssegnei-à a que-
sto magnifico lavoro il premio straor-
dinario di 6000 lire stabilito dal Mini-
stero per la migliore produzione dram-
matica rappresentata nel 1919.
Giugno.
5. Milano. — Teatro Olimpia (com-
pagnia Ruggeri). Tacito, commedia in
3 atti di Giuseppe Adami. Successo di-
screto.
7. Milano. — Teatro Carcano. Il Per-
golese, opera musicale del maestro Lam-
berto Laudi. Molti applausi.
Luglio.
5. Milano. — Teatro del Popolo. //
crogiuolo, comm. in 3 atti di A. Boscolo.
Accoglienza fredda.
15. Milano. — Teatro Olimpia (com-
pagnia Talli). La bella addormentata, av-
ventura colorata, in 3 atti, di Rosso di
San Secondo. Cade clamorosamente.
27. Pesaro. — Teatro Rossini. La via
della finestra, opera giocosa del mae-
stro Riccardo Zandonai su libretto di
G. Adami. Entusiastico successo.
Agosto.
12. Milano. — Teatro Olimpia (com-
pagnia làìieiii). Ijtt signora " Veni' anni
dopo ,,, commedia in 3 atti di Oreste
Poggio. Successo freddo.
R/g-eneratore de/Porg'an/sino
"ìr^ a Tj "W^ ■▼■ domandare opuscolo illustiato «gratis alla
DinamOlr.L. fa»ton«aP*tiM[i
Via Tortona, 31, MILANO
- 105 -
14. Torino. - Teatro Chiarella (com-
pagnia Gandusio). La galoppata delle
tartarughe, commedia di Carlo Vene-
ziani. Piace.
18. Milano. — Teatro Lirico (com-
pagnia Talli). // Beffardo, commedia in
4 atti di Nino Berrini. Huona acco-
glienza.
Settembre.
12. Roma. — Teatro Quirino (com-
pagnia E. Murolo). Un' ora al San Car-
lino, bi/zaria comico-mnsicale in 3 atti
di Ernesto Murolo, nnisica del maestro
Tagliaferri. Successo grandissimo.
l.'ì. Bergamo. — Teatro l^onizetti.
La Vampa, dramma musicale in un
atto del maestro Alessandro Revelli,
su libretto di Gustavo Macchi. Pince.
16. Milano. — Teatro Olimpia (com-
pagnia Carini-(^entili). La nostra ric-
chezza, commedia in 3 atti di Salva-
tore Gotta. Buon successo.
IG. Spezia. — Teatro Duca di Genova
(compagnia Borelli-Beltramo). I,e due
mogli, commedia di Federico Tozzi.
Completo successo.
23. Boma. — Teatro Valle. L'uomo
in frach; diamnia in 3 atti del pubbli-
cista Tommaso Smith, Ottimo successo.
26. Brescia. — Teatro Sociale (com-
pagnia Di Lorenzo-Falconi). L'amico e
la ventura, commedia in Batti di Enrico
Serretta. Ottimo successo.
2G. Lucca. — Teatro Coni, del Giglio.
/ dispetti amorosi, opera musicalo del
maestro Gaetano Luporini. Molti ap-
plausi.
29. Torino. — Teatro Rossini (com-
pagnia Bagli etti). Come vuoi, cara...,
commedia in 3 atti di Oreste Poggio.
Successo discreto.
30. Pavia. — Teatro Guidi (compa-
gnia Riva-Lotti-Fortis). Chi troppo vuo-
//-..., commedia del ten. Alberto Molina.
È applaudita.
II.
Notizie varie teatrali.
Ottobre 1917.
Roma. — Al teatro Morgana, nuo-
\ iinieute edificato nella località dove
una v«»Ua orano gli orti di Mecenate, ^
posta nell'atrio una lajiidc con iscri-
zione di Fausto Salvatori ch<^ riccu-da
che Angelo Musco il 18 gennaio 1916
ne inaugurò le rappreseutazioni.
Gennaio 1918.
30. Roma. — Inaugura le sue rap-
presentazioni con un lìrinio esj)criniento
sulle scene del « Nazionale * il Teatio
del Popolo, ideato e attuato dal conian-
dante Boselli insieme ad .Antonio Bel-
tranielli, a Franco Liberati, a Giuse[)])e
Paradossi. È la resurrezione del Carro
di Tespi ; un autocarro sul «piale vi:»g-
gerà un jticcolo palcoscenico siiMuitabib'
con una compagnia dialettab- (varialule
di regione in regi«ine) che girando per
la campagna nei piccoli jiapsi reciterìv
all'aperto commediole espressamente
scritte con scopo di propaganda civile.
Febbraio.
'2.T. — La Società degli Autori deli-
bera che dal 1° maggio la ruppreseuta-
zione del repertorio affidato alla sua
tutela sarà consentita soltanto ai capo-
comici che s'impegneranno a rai>i)i'e-
sentare esclusivamente tale repertorio,
o opere di ]>ubblico dominio. 11 mag-
gior numero dei capicomici aderisce a
<piesti patti.
Marzo.
l-,— A Parigi, al teatro della Porte
Saint-Martiu va in scena Un soir air
front, di Henry Kisteniackers, dramma
di guerra. È la prima rapi)resentazione
esatta della guerra data fin «pii sulle
scene ])arigine. Ila un grande successo.
3. Milano. — Grande <'(uic<'rto alla
Scala, dato 'dalle bande militari alleate.
L' incasso, a benefìcio della Croce Rossa,
HUiierà le centomila lire.
(). lioma. — Per r inaugurazione del
nuovo (.'inenia-Corso a piazza «li S. Lo-
reuz«) in Lucina, la cui originalo fac-
ciata, diseguo dell'ardi. Marcello Pia-
centini, suscitò «pian«l(» Cu scoperta pò
lemiclie e critichi^ vivacissime, si rap-
l»resenta una nuova film «li Lucio
«l'Ambra, Carneraleaca, iuterpretruta
da Lyda Borelli.
10. Roma. — All'Augusteo, prima
esecuzione della auitt siufooica, Patria
496
Montana di Riccardo Zandonai. Graudc
successo.
12. Londra. — Al Comedy Thealre
h rappresentato, con grande entusiasmo,
da Ugo Caiani, liomanticismo di Gero-
lamo Rovetta.
Maggio.
1. — Da oggi ha apidicazione il de-
liberato della Società Italiana degli Au-
sentare il repertorio straniero apparie-
nente al conini. Re Riccardi, nja non
potrìl rappresentare altro. Tuttavia que-
ste convenzioni hanno hreve durata, e
iuA'ece, verso la fine del 1919, con un
accordo diretto tra la Società e il
comm. Re Riccardi cessa ogni ragione
di contesa nel campo dranunatico,
4. Milano. — Il Teatro della Scala
si ai)re i)er una serie di recite di Er-
Arbigo Boito.
tori (v. 25 febbraio) relativo al reper- mete Zaccone. Dal tempo di Ugo Po-
torio. Vi hanno aderito tutte le com- scolo non si erano più dati alla Scala
pagnie di operette e tutte le compagnie spettacoli di prosa. Stasera si dà il
drammatiche ad eccezione di una sola. Cardinale Larbertini del Testoni,
quella di Alfredo De Sanctis, la quale '12. Taranto. — Il teatro Umberto
per conseguenza sarà la sola a rappre- è distrutto da un incendio.
N&US IIRBLLL
4it"
Giug^no.
7. Roma. — AU'Augustco prima ese-
cuzione «li Frate, Sole, poouia musicale
in quattro canti per coro e orchestra
del maestro Luijii Maucinolli. La mu-
sica è accompa;;;uata da una visione
cinematopralica che riproduce i nu)menti
più imp«)rtatiti della vita di S. Fran-
cesco d'As.si>i. ALolti applausi.
10. — Muore a Mihnio il composi-
tort» Allibi) lioito (V. Xrrrnìnfpo).
Agosto.
11. Forte dei Marmi. — Sul limit*'
del liosco Ajaiauo, fra il mare e le Alpi
Apuane, è stato cictto sotto hi direzione
dello scultore Kalìaele Uccella, il teatro
all'aperto, majjiiitico antiteatro tutto ìm
marujo, capace <li 15.000 sfi)ettatori. È
inaujri irato oggi cou l'Oreste dell'Alfieri,
rai(])resentato dalla compagnia raccolta
• diretta da Annibale Niiu-hi.
23. Milano. — Teatro Olimpia (com-
pagnia Sainati). Prima rajipresentazione
Il Ita.ia «lei «Inimma di ^i. Maeterlinek,
.)faria Maddalena.
Jioma. — La (ìlunta Comunale con-
<^de h» gestione del teati-o Municipale
\rgentina per i trienni 1918-21 e l!)21-24
Ila Societìi Ars Italica, «li cui ^ anima
.iiigi Chiarelli e alla «juale a<lcrirono
.1 conte «li San Martino, A<l«dfo de Bo-
hìs ecc. La Società intraprcmlerh vasti
i'- artistici re.-Jtanri «lei t«*atr«» dove si
-^volgeranno spettacoli «Iranimatici e
musicali «li prim' ordine. La Società ha
scritturato come compagnia stabile la
compagnia Talli con la Melato e Betrone
accant»» alla «j naie costituirà una «Com-
pagnia della commedia mo«ierua » «li-
retta «lai Chiarelli me«lesimo: inoltre
dovrà bandire annualmente concorsi
«Irammatici c«»n jiremi in denari, fon-
derà un'accademia «li recitazione, cu-
rerà i»ure lo sviluppo dell' arte nmsicale
con esecuzioni di musica «la camera,
8pfttac«di «l'opera lirica ecc.
Settembre.
13. Torino. — Al teatro Scribe con-
cors«) jx'r referendum di canzoni popo-
lari patriottiche, indetto dall'AlleaDv.a
Nazi(Miale. Riceve il primo premio lu
Canzone dell'ardito, parole di «Fert»,
musica del maostn) Consiglio.
14. Roma. — All'Eliseo ripresa de-
gli Zinijari, meloflramma di Ruggero
Leoncavallo, già dato anni adtiletro
mW Adriuìio e non piijciuto. Questa volta
ha grande successo.
Dicembre.
2'j. Trieste. — Con Romanticismo ò\
Ro vetta, mai rappresentata prima d'ora
a Trieste, si riapre dopo quattro anni
di silenzio il Teatro Comunale 'Giu-
seppe Verdi. Agisce la Compaginu co-
stituita da Ugo Piperno, per iniziativa
del Coni tu issarlo Generale per l'Aasi-
stenza Civile e la Propagan«ia interna.
allo scopo di dare rappresentazioni a
Trieste, a Fola, a Fiume e in qualch>^
altra città dell'Istria e della Dalmazia.
Alla recita, accolta con indicibile entu-
siasmo, procedono brevi parole di saluto
dette da Dario Niccodemi a nome degli
autori italiani.
Gennaio 19x9.
7. Torino. — Al teatro lìoasini com-
memorazione di Giovanni Toseili, crea-
tore della scena dialettale piemontese,
della cui nascita ricorre il centenario.
Mario Leoni pronuncia un discorso e la
couìpagnia Testa-Borelli recita la com-
media di Luigi Pietracqua, Un povet-
paroco, una delle produzioni in cui mag-
giormente rifulse l'arte del Toseili.
11. Roma. — Al Teatro Cosi anzi va
in scena il trittico musicale del mae-
stro Puccini, n Tabarro, Suor Angeìicn,
e Gianni Schicchi, (già dato a me'à di-
cembre al Metropolitano di New York),
con grande successo.
2V). — Muore a Napoli il grande ar-
tista drammatico Ermete Novelli (vedi
Necrologio).
Febbraio.
24. Parigi. — Maurizio Ro8tand,figlio
del poeta illustre, fa rappresentare ai
Boiiffen l'arisiens con mediocre successo
una commedia in versi, Casanova.
FERNET-BRANCA
SPECIALITÀ DELLA SOC. AN. FRATELLI BRANCA DI MILANO
I AMARO TONICO, APERITIVO, DIGESTIVO 1
>^ indispe^nsabile: in tutte; le. famiglie, >f
— 498 —
27. Catania. — Al Teatro Massimo,
riesumazione del Pirata del Bellini, la
{>rinia opera del cigno catanese, scritta
da lui nel 1827, e che gli schiuse le
porte della gloria.
Marzo.
10. Torino. — Al teatro Alfieri la
coiìspagnia siciliana Musco dà una mat-
30.
pletainente il
(Bari).
Un incendio distrugge coin-
Politeama di Molfett:
Aprile.
12. Milano. — Al Teatro Lirico è
data la Marion Delorme di Ponchielli,
a beneficio della Casa Umberto 1 di
Turata jx-r i veterani. La Marion De-
Eii.METE No^■;.LIa.
tinata in onore delle truppe italiane lurine fu eseguita jicr la prima volt«
reduci dalla Francia, fra le quali i sici- alla beala il 18 marzo 1885 ed ebbe buon
liani sono in gran numero. V Inter- successo, nui per circostanze sti-aordi-
viene l'on. Orhìndo di passaggio per narie non fu data che quattro sere: ebbe
Torino diretto a Parigi, e vi pronuncia poi qualche rappi-esentazione a Brescia
•in breve discorso, al quale lispondono e a Venezia e quindi scomparve ingiu-
il generale Albricci e Angelo Musco, staraente del repertorio; ma anche in
^mmm iSflLABElLA
— i'JU
questa riesumazione il successo non è
i^rande, non ostante i meriti reali dello
spartito.
15. Bologna. — Pe»- iniziativa della
Giunta municipale so<ialista il Teatro
Comunale dà la prima di alcuno rap-
losentazioni gratuite p^r operai e ope-
io organizzati. I bigli'^tti o i posti
;uno distribuiti dalla Camera del La-
voro. La platea è riservata agli uomini,
i palchi alle donne. Si rappn-siMita la
Francesca da Rimini ài Zandunai, ascol-
tata in grande raccoglimentt o sulutiita
da grandi af>plausi.
22. Modena. — Al Teatro San Carlo,
promossa dall'Università Popolare, ha
luogo la riesumazione della Sivva pa-
ilfona di Pergolesi, curata dal prof. Gino
Roncaglia.
3. Cagliar-!. — Noli' anfiteatro ro-
mano Gustavo Salvini dà principio con
' Oreste dell'Alfieri a una serie di re
!e all'aperto.
Luglio.
10. Avellino. — Di giorno crolla i
atro, sen2^ vittime.
.3L Verona. — Col Figli noi Prodi ff
I Ponchielli è inaugurata la stagioni
• li va di opera nell'anfiteatro dell'An-
na, organizzata dalla Lirica Italica Ar-
Lo spettacolo è messo in scena coi
grande sfarzo e il successo è degli-
della accurata riproduzione.
Agosto.
9. — Muore a Montecatini il maestro
Ivuggero Leoncavallo (vedi Necfologio).
Settembre.
1. Lendinara. — Con la Tosca inaugu-
razione del nuovo teatro, costruito dal
Coltiva di Bologna.
6. Parigi. — Serrata di tutti i locali
per spettacoli, sale di concerti, cine-
matografi oc. Anche i teatri, V uno dopo
l'altro, aderiscono alla agitazione.
2'ì. Berlino. — Al Teatro dell'Opera
di ("harlottenburg si dà V Anwìe^ dei
Tre Re del maestro Montomezzi. È la
prima novità musicalo della stagiono
e non tutti i critici tedeschi erano d'ac-
cordo sulla opportunità di cominciare
con l'opeia di uno straniero in geneio
e in sperio di un italiano. Nondimeno
l'opera ha molto successo.
29. Parma. — Al Teatro Keinnch
prima rappresentazione della tournée
del Grand Guignol musicale ideata e
attuata dal tenore Pietro Schiavazzi.
Si rappresentano quattro brevi lavori,
primo fra questi Passa la ronda tratto
Caricatura tedesca di Kugafro Leoncavano.
I trilli liithorn, luti).
dal celebre lavoro del repertorio Sainati.
Tutti i lavori sono musicati dal maestro
livornese Manini.
I
N&US llR^LLk
La rivista generale dei Giovani Esploratori reduci dal campo
di Madesimo.
Notizie Sportive
(Ottobre 1917 - Settembre 1919).
Ottobre 1917.
10. — Il sergente aviatore Stoppani
partito da un campo di aviazione in
Lombardia, vola per Piacenza, Bologna,
Rimini, Ancona fin oltre a Foggia : le
pessime condizioni atmo-sferiche 1' obbli-
gano al ritorno e gli contrastano la via
fincbè dopo lunglii giri è costretto ad
atterrare a Bologna per un guasto al
motore, ma dopo aver percorso 1400 km.
senza scalo in 6 ore e 45 m.
Dicembre.
14. Torino. — Al campo di Mirafiori
il tenente aviatore Francesco Brach-
Papa batte il record mondiale d' altezza
con passeggero salendo a m. 7025. Era
partito alle 15.46, e disceso alle 17.45,
dopo un' ora e 29 ni. di volo.
Febbraio 1918.
21. Roma — Giunge al campo di
CentoceUe un aeroplano inglese da cac-
cia, partito da Londra il 21 dicembre
e che ha fatto il lungo tragitto in 5
tappe : Lione. Parigi, Marsiglia, Nizza,
Pisa.
Aprile.
14. — XI Corsa ciclistica Milano-
Sanremo. Di 32 partenti arrivano stù-
tanto sette, per l'imperversare degli
elementi. Vince Costante Girardengo.
che ha impiegato ore 11.48 a compiere
il percorso, a una media oraria di knì.
24.279.
28. Milano. — Gare sportive militari
al Velodromo Sempione. Fra le varie
gare, quella del lancio di bomba, vinta,
dal fante AUegrini, di Macerata, del
49° regg. che lancia a 72 m.
28. Modena. — Nelle corse al trotto
il quarto Gran Premio di Allenamento
ò vinto da Diavolone.
Magfg:io.
5. Milano. — Il Derby Beale, che'
per la prima volta è corso a San Siro
invece che alle Capaunelle di Roma
alla presenza dei soli soci e d'invitati,
è vinto da un ' ' outsider , , Carlone del
march. L. Corsini, passando in testa al
grande favorito, Burne Jones.
21. Londra. — Nel meeting atleti-
co internazionale, Carlo Speroni vince
— a"i
ia Maratona di 15 miglia (tempo !'■ 23"'
41» Vs) e Armando Pagliani arriva terzo.
Luglio.
5. — Re Alberto del Belgio e la Re-
gina, per assistere alle feste intime delle
nozze d'argento dei Reali d'Inghilterra,
partono dal breve angolo di terra belga
ancora libero dall' invasione in due idro-
volanti e approdano in un porto inglese.
21. Milano. — Nelle gare di nuoto,
Mario Massa, ehe in dodici anni di car-
riera conta 398 vittorie, è per la prima
volta battuto da Malito Costa, il quale
eopre ì 1852 m. del jjercorso in 19™ 20»
precedendo di 25* il Massa.
Agosto.
9. — Mirabile volo di G. d' Annunzio
con una squadriglia di otto aeroplani
SVA su Vienna (v. fra gli Avvenimenti
politici}.
11. Milano — Al Trotter campionati
sportivi del Corpo d'Armata territoriale,
seguiti con grande interesse, benché
all'ultima ora il Comando Supremo ab-
bia vietato la partecipazione dei soldati
di reparti d' assalto, ossia arditi, per i
«{uali erano state preparate gare spe-
ciali.
11. Roma. — 12» Traversata di Roma
Y, a nuoto. Vince Malito Costa, di CamogHV
ohe compie il percorso di km. 5 in 45™
12' Riescono secondo Frassinetti e terzo
Haiardo : Mario Massa non si presenta.
16. Camoyli. — Alla riunione inter-
nazionale di nuoto Mario Massa batte
Malito Costa nella garji del miglio, co-
perta in 29".
Settembre.
8. Milano — Nella riunione interna-
zionale di nuoto indetta dalla*' Rari
Nantes Milano, la gara Nettuno (m. 150)
è vint-a da Mario Massa in 1™ 2" ; nella
gara di resistenza < Coj)pa Milano *
(km. 10) Luigi Baccigalupo batte Massa
in ore 1, 52" 31*.
20. Roma. — Gara interalleata di
nuoto sul percorso di 300 m. Vinco
itaccigalupo, battendo Costa, Frassi-
netti, Massa e ]»ochi Itelgi e americani.
t <
MONTECATINI
20-22. — Corsa ciclistica Milano-Kon....,
in due tappe (.Milano-Bologna e Bologna-
Roma), organizzata dalla Gazzetta delio
Sport. Vincitore della prima tappa Jlar-
cello Godivier, di Brest; della seconda o
di tutto il percorso, il milanese Carlo
Gaietti ore 27, 3"' 5".
26. — Gabriele d' Annunzio, sul me-
desimo apparecchio /Sta della squadriglia
Serenissima, col quale eftettuò il volo
su Vienna, e cou<lotto dal medesimo pi-
lota capitano Palli, si Itv.i da Torino
verso le ore 9 e sorvola — per la prima
volta nella storia dell' aviazione — il
massiccio del monte Bianco, attraversa
Chàlons verso le 12 unendosi alle truppe
italiane sul ironte francese.
Ottobre.
1. — Giunge a Londra, alle ore 14.16,
un dirigibile semirigido acquistato dalla
Gran Bretagna in Italia e che era par-
tito da Roma alle 4.25 del 29 settem-
bre facendo scalo a Marsiglia e a Parigi.
0. — Corsa ciclistica Milano-Torino.
Vince Gaetano Belloni che compie il
percorso di km. 170 in ore C.8".
9. Fronte occidentale. — Una squa-
driglia italiana di apparccclii Caproni
di 600 HP. traversa a volo le Alpi e at-
terra felicemente al completo sulla no-
stra base in Francia.
20. Parigi. — Al giardino delle Tui-
leries si svolge la festa sportiva mili-
tare in onore della classo del 1920, in
proporzioni ridotte a cagione delle con-
dizioni sanitarie e del tempo terribile.
Vi partecipa, con grande successo,
una squadra di " arditi „ insieme ad
altri ginnasti italiani, al comando di4
maggiore Tifi. Nello gare di velocità
su 100 metri, Croci e Alberti riescono
primo e secondo.
20. Parigi. — Torneo schermistico
per la Coppa degli Alleati. Vince il
francese Gandini: secondo, per un pun-
to, il ten. Nejo Nadi, vincendo il pre-
mio del Re del Belgio.
27. Milano. — Gara dello " Scudo
d'Italia „ da disputarsi per squadre
(gara di marcia seguita da gare di lan-
cio di bombe a mano). Vince la 1' squa-
dra dei Mitraglieri ~ Fiat .. di Hrescia.
^^^ ^^ ^ ^ ^ ^a
STOMACO . FEGATO = INTESTINO ■■ RICAMBIO
■ STAGIONE : Marzo - Dicembre —
— 5r)2
battendo 49 squadr ) e circa 300 avver-
sari borghesi e militari.
29. — Duo sottotenenti aviatori fran-
cefji volano da Belfort a Milano, per-
correndo oltre 600 km. in 4 ore e ^'4.
Essi hanno volato sulla GejTnania e
feuil'Au.stria, evitando il cielo svizzero.
Atterrano felicemente a 4 km. da Mi-
lano sulla strada di Treviglio.
Novembre.
10. — Giro ciclistico di Lombardia,
vinto da (Gaetano Belloni che copre i
190 km. del percorso in ore 7,8"^ alla
inedia oraria di km. 26.500.
27. — Un aeroplano della Marina
americana vola da Rock Away e New
Jutk trasportando 50 passeggeri alla
velocità di 128 km. all'oi^a.
— Un dirigibile tipo M, costruito
per conto del governo inglese e mon-
ti'o nM'ii lodronio di Ciamnino pressa
J ,;nn, ì,:-i:>. ). i 1 . .t ;; i r: ,!a] ;.;:., j:!;--<t-
d i i;os.i <• ;i;-i-,v:. :i 1...:;.;.;; .;.r,., :.•> ..-,.
di navigazione, conij)ro.si 'lue scali ]n;i-
rifornimento di l^enzina a Marsiglia e
Parigi.
Dicembre.
1. Milano. — Giro podistico della
città, vinto da Stefano De Benedetti,
cho compie gli H km. in 88'" 7^
9. - JS'ol campo di Coltane (Pisa)
il pilota l'.lia Liut, sopra un biplano
Mnj-chetti-A iekers-Terni con motore
SFA di 200 IIP, batte il record mon-
diale di velocità, raggiungendo una ve-
locità media di 260,869 km. all'ora.
12. — Il gon. -Selmond. comandante
del corpo inglese di aviazione in Orien-
to, vola dal Cairo a Delhi in India in
olto tappe, coprendo oltre 3200 miglia,
e in un aeroplano Handley-Page che
n^'^^xa già volato dairingliilterra in
Egitto.
^ 1-3. Roìììo — Giungono a volo in
2 ore e 20™ cinque velivoli SVA par-
tili al mattino da Genova: recano un
rr.essaggio del sindaco di Genova al
siìKlaco di Poma.
20. — Due triplani volano da Pog-
gio Renati co a Roma, portando a bordo
cr^ìiiplesfrivamente 22 persone e copren-
do il percorso di oltre 375 km. sopra la
dorsale dell'Appennino, in circa 3 ore.
22. Lecce. — Fernando Lapalorcia
batte il record di slancio con la sini-
stra, finora detenuto dal march. Mon-
ticelli con kg. 70, sollevando kg. 71,500.
Gennaio 1919.
1. — Il capitano aviatore Andrea
Lang, pilota e il tenente Blowes, pas-
seggero, partendo dall'aerodromo di
Ipswicli, a nord-ovest di Londra, sal-
gono in un'ora e 6" con un biplano
di costruzione britannica all'altezza di
9300 metri, battendo il record dell'al-
tezza tenuto dal maggiore americaiìo
S(diroeder con metri 8814 raggiunti il
18 settembre 1918.
14. lioma. — S. M. il Re si reca a
visitare il cantiere aeronautico di Ciam-
]»ino (! salito col seguito e l'on. Conti,
^ott<..s<\-r.-tario per le Armi e Muni-
/'■ ' '• / '! !'.V.-: op.auf ica sul dirigibile
■'■i^ '; ;::' ■'-^■:; -rs .Vie «ti aa' >)vììo ìni'.'.r.^-
su ì[ì>:ì\:\ 0 poi sui laghi di Albano e
Casio Igandolfo.
19. Farigi. — Il popolare pilota Vó-
drines riesce ad atterrare con un bi-
j)lano che ha un'apertura di ali di
metri 14, sopra una piattaforma appo-
sitamente preparata sul tetto della gal-
leria Lafayette, lunga 25 m. e larga 14.
26. — Un aeroplano con motore di
300 HP montato dagli aviatori francesi
Roger e Gole partito da Istres traversa
il Mediterraneo e atterra dopo 5 oro
di volo all'ippodromo di Algeri; ripar-
te il giorno stesso e dopo 7 ore ritorna
a Rosas in Catalogna, compiendo nella
stessa giornata per due volte la tra-
versata del Mediterraneo.
29. — Un biplano Caproni con car-
linga chiusa compie in 4 ore e 32™,
il viaggio Milano-Roma trasportando,
oltre i due piloti, l'osservatore e il
motorista, dieci ] asseggeri fra i quali
una signora.
Febbraio.
1. — Un biplano Caproni vola da
Roma a Napoli poj-tando la edizione
del Ficcalo Giornale d'Italia da vendere
a Napoli.
-^ — --. -. ^ ^ ^ ^ ^« »■ — — K
bevete Acqua Nocera-Umbra
" SORGENTE ANGELICA ,,
^^ gassosa, leggera, digestiva "
1. Genova. — 44" Congresso della
Unione Velocipedistica Italiana. Si de-
Ubern la fusione con la Fodevaziono
Ciclistica Italiana; le Società dissidenti
rientrano a far parte della U. V. I.
5. — La Duchessa d'Aosta compie
felicemente uw volo da Roma a Napoli
e ritorno, in compagnia, fra gli altri,
(iella contessa Guiccioli e del generale
Giuseppe (.Garibaldi. Al ritorno l'aero-
lano »■ costretto ad atterrare presso
Terracina, ma senza inconvenienti; la
duchessa rientra alla capitalo in auto-
mobile.
8. -- Un grande aeroplano Farman
vola da Parigi a Londra in o ore e oO™,
traspoi-tando 14 persone compreso il
pilota.
9. — Un aerobus " Goliath ,. con pi-
lota, meccanico e 12 passeggeri, com-
pie il viaggio dalla Francia a Londra
in circa quattro ore, dopo una eccel-
lente traversata.
10. — Al campo di Centocelle presso
Roma. - gioryata romana di aviazio-
ne ,. promossa dall'Unione italiana di
propaganda per la disciplina nazionale
in onore della memoria di Francesco
r>aracca e di tutti gli eroi del cielo.
— Sulla pista di Dayton Beach nella
lorida l'italiano Ralph Di Pahna rie-
•e ad abbassare il record mon 'iale
il velocità sul miglio lanciato con vet-
tura automobile da 25' ','5 a 24 ^,\^^,
ciò che darebbe la velocità di 250 km.
.all' ora.
Marzo.
1. — Il dirigibile F-(). ultima inven-
zione dell' ing. Forlanini. vola su Mi-
' ino coii 40 passeggeri, oltre l'equi-
aggio di 0 pers''ne.
2. — Monza. — Nella gara di cam-
ionato italiano di cvosx'Countn/ su 113
irtenti vince il sergente dei bersa-
glieri Lazzaro Parisio, coprendo in 27"
7800 metri del i)ercorso. Carlo Spe-
dai, detent^^ro del titolo di campione
italiano, giunge qu:tito.
2. — Una squadriglia italiana di
4 grandi aero{)lani Caproni pilotati da
aviatori militari vola in 4 ore e lo™ dal
c.impo di San Pelagio presso Padov^
al campo di Aspern presso Vienna
(490 km.). Con questo volo s'inizia un
servizio regolare aereo per la posta
od eccezionalmente per passeggeri tra
l'Italia e Vienna.
8. — Si iniziano da oggi i voli rego-
lari Roma-Napoli e Napoli-Roma.
17. Trieste. — Un idrovolante j» .r-
tito da Venezia, montato dal princip*'
Aimone duca di Spoleto e dal tenente
di vascello Orazio Pierozzi si capovolge
e precipita nelle acque del porto. I due
aviatori s' no gravemente feriti. Il te-
n. Pierozzi umore poco dopo. (v. Necro-
loffio). 11 10 il Re viene a Trieste per
visitare il principe all'Ospedale.
20. — Morte dell'aviatore Palli nella
tiaversata delle Alpi (v. Necrologio).
23. — Il sergente Lorenzo Devani,
della 107» squadriglia aviatori, partito
in appaiocchio SVA dal campo di Cen-
tocelle presso Roma, giunge a Parigi
compiendo il limgo viaggio in quattro
tap^e.
25. Milani). — Incendio del grand "^
dirigibile F-5 dell' ing. Forlanini; 3 sol-
dati morti.
21.' Milano. — Nel campionato di
rross-roiiiìf)'// del Corpo d'Armata d»
Milano Carlo Speroni prende lariviri-
cita su Parisio." Nella classifica dellf
squadre riesce prima la squadra Mitra-
glieri Fiat.
Aprìle.
2. - Corsa ci''listica militare per
scjuadre Pavia-Gorizia, vinta dalla pri-
ma squadra del secondo battaglione dei
])ersaglieri ciclisti che impiega i km.
in ore IV), 35'" 58".
2. Roma. — Adunanza del Comitato
Olimpico Nazionale Italiano, il quole.
preso atto del rifiuto del governo IiA-
liano di accordare i fondi per un'even-
tuale celebrazione delle Olimpiadi in
Roma nel 1020, delibera di appoggiar»*
la domanda del Belgio perchè la VII
Olimpiade sia tenuta ad Anversa.
4. — La corsa per militari Gorizia-
Trieste (in continuazione della corsi»
a squadre Pavia-Goriz-a) è vinta dar
caporale Pierazzini del 2" bersaglieri.
Sion ^(anc
lisciva speciale
per biancheria
Prodotto del LION NOIR
80C. An. Ituliana. • C«p. L. t.OOO.OOO
— 504
Alla sera, nel teatro comunale Verdi,
serata di gala, dove alla presenza delle
autorità sono distribuiti i premi ai vin-
citori delle due corse.
5. Losanna. — Kiu rione del Comi-
tato internazionale 01 mpico che deli-
bera tenersi ad Anversa nel J92U la
VII Olimpiade internazionale e rinvia
ogni decisione per la sede dell'ottava
Olimpiade del 1924, per la quale sono
in gara Roma, Amsterdam, Lione e
l'Avana.
6. — La corsa ciclistica Milano-San
Remo è vinta da Gremo il quale im-
piega a percorrere i 287 km. del per-
corso ore 11 26" 30' e con una media
oraria di km. 25,290.
9. — I piloti ten. Brenta e sergente
V^erona del gruppo aviatorio sperimen-
raln reduci da una ricognizione aerea
sul golfo di Lione, partono alle 9.30
dal campo di aviazione francese di
Istres (Bocche del Kodano) e malgrado
le condizioni atmosferiche costante-
inente avverse volano per circa 1000
km. con l'itinerario Istris-Marsiglia-
Tolone-Mzza-Genova-Roma, atterran-
do alle 14.30 al campo di Centocelle.
il loro volo è stato fatto alla velocità
media di 200 km. all'ora.
12. Roma. — 11 dirigibile M-1. attrez-
zato peri grandi trasporti; fa un'ascen-
sione con 54 passeggeri a bordo.
13. — Corsa ciclistica Milano-Tori-
no, vinta da Costante Girardengo che
I-opre il percorso di km. 254 in ore 8
:;7- 4'.
20. Milano. — Marcia podistica dei
HK) km. Vince fi)er la terza volta) Do-
nato Pavesi coprendo il percorso in
ore 11. 14"", 32". tiu 118 pai-titi ai-rivano
74 nel tempo massimo di KJ ore. Il
primo premio di rappresentan/a, la
Targa Gino, è assegnata ai Mitraglieri
Fiat di Brescia.
21. — Il noto aviatore Védrines,
partito dall'aerodromo di Villacoublay
per tentare il volo Pai'igi-Roina, cade
iiella regione della Dròmo e resta uc-
ciso sotto l'aeroplano infranto.
23. — La corsa ciclistica Roma-Trie-
ste è vinta da Costante Girardengo
giunto primo nelle 3 tappe consecutive.
24. Ilo, IKK - All'ippodromo dei Pa-
rioli il Derby Reale è vinto da Meis-
sbnier di Tesio.
20. — Un idrovolante montato da
4 ufficiai i della marina americana, par-
tito dall'aerodromo di Norfolk nella
Virginia, rimane ininterrottamente in
aria per venti ore e dieci minuti per-
correndo circa 2000 miglia e prendendo
terra soltanto perchè era consumata
tutta la provvista di benzina di 3400
litri.
— La Fedoi-azione czoco-slo vacca
delle società di canottaggio fa domanda
di iscrizione alla Fedeiazione Interna-
zionale che ha sede in Torino. È il
primo dei nuovi stati sorti dalla guerra
che è ufficialmeate riconosciuto dai po-
teii sportivi.
Magg^io.
2. — Dal campo d' aviazione di Pon-
te San Pietro (Bergamo) 15 aeroplani
SVA, 4 con motore SPA, volano fino
al campo di Centocelle (Roma) per por-
tare il loro saluto a Gabdele DAnnun-
zio: più di 600 km. in ore 3 e 5".
5. — In Francia un aeroplano Goliath
costruito da Farman, pilotato dal ten.
Bossoutrot, con un carico di 25 pas-
seggeri, sale in un'ora e un quarto a
5100 metri, discende in 25 minuti. Lo
stesso apparecchio il 1° aprile era sa-
lito con 4 passeggeri e il pilota a 0800
metri, e non aveva potuto salire oltre,
perchè la temperatura era di — 40° e il
motore non funzionava più. Il 3 aprile
sali a 0200 metri con 13 passeggeri più
il pilota.
11. Veroìia. — All'aerodromo di Bo-
scomant'co è inaugurata \ina targa in
onore del maggiore Angelo Berardi di
Taranto ritenuto V asao dei dirigibilisti,
perito il 4 dicembre scorso nel mare
.Ionio. La targa è su disegno doll'ing.
Ugo Gennari e contiene un'epigrafe di
Gabriele d'Annunzio.
lo. — Inaugurato il servizio postale
aereo Washington -Filadelfia-New York,
il solo dei molti trasporti inaugurati
con grande solennità in questi tempi
che continui ancora senza notevoli in-
terruzzioni e con mediocri resultati.
Ferro-China-Bisleri
liquore ricostituente del sangue.
— 505 -
16. — Dei 3 idrovolanti americani
i-!io tentano la traversata dell'Atlan-
ìico r NC-4 giunge per il primo ad
Korta nel centro delle isole Azzorro
dopo un volo di ore 15 e minuti 19.
18. — L'aviatore inglese Hawker
tenta la traversata dell'Atlantico par-
tendo da Terranova, ma giunto a 1240
cliilometri dall' Irlanda deve scendere
iM mare per u:ia avaria del motore:
Ilawker e il suo compagno Grievesono
i.tccolti da un piroscafo danese il quale
non può segnalare il felice salvataggio
»-l»e il 25 quando tutti ormai lo crede-
vano perduto e il re Giorgio aveva già
telesirafato le condoglianze alla moglie.
19. — L'idrovolante NC-4 giunge a
Penta Delgada.
_i. lui- ino. — Il tenente Brack-Papa
l»ntte^il record mondiale di volo in
altezza, salendo a 7250 metri con 3 pas-
seggeri, in soli 40 minuti. Questo record
era t^ìnuto dal tenente francese Bos-
soutrot che circa due mesi fa era sa-
lito a G2Ò0 metri.
25. — Dall'aeroscafo di Ciampino
ia in mattinata il volo di prova il diri-
gibile M-1 destinato ad ascensioni turi-
stiche. Durante il volo agl'invitati ò
servito un rinfresco e sono pronunciati
dei disi'orsi, forse i primi discorsi uffi-
«•iaii f;itti in pallone. Nel pomeriggio
il dirigibile compie il primo viaggio
pul>nljco a pagamento.
27. J'arif/i. — L'aviatore Casale batte
il record d'altezza salendo a 9323 metri.
28. Wasìiington. — Il ministro della
marina Daniels presenta al congresso
una domanda di credito straordinario
di 225 milioni per nuovi espei'imenti
della trav(;rsata dell'Atlantico con idro-
volanti e dirigibili.
29. Milano. — Al campo di Taliedo
es{K>sizione di aeronautica promossa
dalla Lega Aerea Nazionale.
Giugno.
<■.. rs>:i^./f.s-Moi(/ineai<.r. — La Ba-
romssa Delaroche, provetta aviatrice,
balte il record femminile di altezza por-
tan«lolo da 1270 a 3900 metri.
8. Decima ed ultima tappa del
VII Giro d' Italia alla quale partecipano
solo 15 corridori superstiti. Arri va primo
Costante Girardengo che è stato primo
in sette tappe su die<-i ed essendo an-
che il primo nella classifica generale
(oro 11 e 51" 29* V^) è anche il vinci-
tore del giro d' Italia.
14. — Sei aeroplani, al comando del
maggioro Mercanti, partito alle 6 del
mattino dall'aerodromo di Gioia del
Colle, arrivano verso lo 9 a Salonicco
per ripartirne nel pomeriggio in 2 soli
(apparecchio S VA) diretti a Costantino-
poli, dove il maggiore Mercanti giunge
dopo altre 3 ore di volo. Due giorni
dopo, il ten. Sala che con un Caproni
aveva dovuto rientrare a Gioia per un
guasto all'apparecchio, vo!a da Gioia
a Costantinopoli in un giorno solo, con
scalo a Salonicco, in 9 ore eflfettive di
volo più 3 di sosta.
14. — L'aviatore cap. Jack Alcoci<
parto la sera da Terranova con un aero-
plano da bombardamento a due motori
di 750 IIP complessivamente e in U» ore
e 27 minuti traversa l'Atlantico pren-
dendo terraa ClifJen sulla costa irlai.-
dese al mattino del 15. Ma la sua glo-
ria è breve perchè il 18 dicembre egli
muore all'ospedale di Kouen, vittima
di un tragico incidente di volo.
15. Milano. — All' ippodromo di Smi
Siro il gran premio Ambrosiano è vinto
da liurne Jones di Federico Tesio.
20. — 400 escursionisti milanesi fan-
no un'ascensione alla Vetta d'Italia.
Sull'estremo culmine è piantata una
grande bandiera tricolore offerta da
Fiume.
22. — Parte da Baggio (presso Mi-
lano) per Venezia il dirigibile F-6, clie
fa il primo viaggio della serie regolare
di viaggi aerei con ammissionodel pub-
blico organizzati per cura della Lega
aerea. Contemporaneamente parto da
Venezia per Milano il dirigibile M-14.
22. Parigi. — Nello Stadio Pershing
sono imxugurate con una grande parata
le Olimpiadi militari interalleate.
27. — Il pilota aviatore ten. Frai
Cesco Brack-Papa, nell'aeròdromo di ^M
rafiori, batte il record mondiale di velo-
cità con 2 passeggeri (finora detenuto
dalla Francia e ora superato di ben
?« la pulitura e luddalwa il tu\\\
V \dos\kI me\alU aiopwale \l Uciuldo
♦ » 9^o4oUo ìA - LION NOIR „ * *
MIROR
Soc. An. Italiana. - Capitale L. 3,000,000
506
25 km.) raggiungendo la velocità oraria
(li km. 21)1,629. L'apparecchio eoa cui
ha volato, ò un 600-700 HR, il cui
disegno è dovuto all'ing Rosatelli.
29. — Alle Olimpiadi di Joinville,
nella potile finale di scherma Nedo Nadi
ò classificato primo assoluto. Il fratello
Aldo si classifica terzo a pari merito
con il francese Gautier.
il quale esplodono 3000 bombe, 35 ve-
livoli sono bruciati.
4. — Nell'arena di Toledo (Ohio)
Dempsey in un attacco di boxe pofp'
fuori di combattimento in pochi minuti
Jess Willard, strappandogli il titolo di
campione del mondo.
7 Parigi. — Chiusura delle Olim-
piadi militari. In una gara di bore,
Alla rivista dei Giovani JEsploratori di ritorno dal canopo di Madeìimo.
delle sezioni degli "Esploratori dil Mire,.
La bandiera
Lug^lio.
2. — Il dirigibile inglese R-3I par-
tito alle 2.48 di mattina da Eastefor-
fcune in Scozia, prende terraalle 2 pome-
ridiane del 6 luglio all'aerodromo di
Minoola presso Long Island, traver-
sando l'Atlantico in 116 ore. L'R-34
che pesa 30 tonnellate, ha a bordo oltre
ai 24 no. nini dell'equipaggio 6 passeg-
geri, una provvista di combustibile e
di viveri e un piccolo carico di platino
destinato a una ditta americana e assi-
curato da una compagnia di Londra.
3. Salonicco. — L'aerodromo italia-
no è distrutto da un incendio, durante
finale della categoria medio massimi,
Erminio Spalla batte ai punti in dieci
riprese il campione australiano Petit-
bridge.
13. — Nell'ottava tappa del (.xir"
ciclistico di Francia (Perpignano-Marsi-
glia) Luigi Lucetti arriva secondo a
una ruota di distanza dal vincitore
Alavoine.
13. — Il dirigibile i;-:U i.roiìd.-
terra all'aerodromo di Pulhain nella
contea di Norfolk alle ore 7.55. Ha com-
piuto felicemente il viaggio di ritorna
dall'America, traversando l'Atlantico.
l'Irlanda e l'Inghilterra in ore 75 e
3 minuti. Aveva a bordo otto sacchi di
j ^ ^ Le Signore eleganti preferiscono le
J PROFUMERIE IGIENICHE della Ditta CARLO
ERBA
di niLTXIMO, perchè conservano assai a lungo il loro profumo
soave, il profumo dei fiori.
1
507
posta, i giornali americani di giovedì
10 e una prima edizione di quelli di
Vtinerdì, stampati appositamente prima
di mezz;un)tte.
15. — 11 diriufihilo inglese NS-11
colpito da Jin fulmine mentre navigava
sopra il n);iro del Nord è distrutto,
i' e'iuipag:;io di 7 uomini è j)erduto.
20. — Nella traversata di Parigi a
nuot'1, sulla distanza di 7 km, la squa-
drii italiana riesco vincitrice, conio pri-
mo classi licita con i tre meglio arrivati
(Bacigalupo secondo a 10 metri dal vin-
citore, Costa qtiarfo, Tosf-ani nono).
allo 9.25. La traversata delle Ande, du-
rata precisamente 2 oie e 5 minuti, è
stata fatta all'altezza di oltre COOO me-
tri. Ripartito da Val parai so dopo poche
oro, prosegue il suo viaggio sino a
Santiago, percorrendo in soli 25minu(i
i 100 km. di distanza fra le due città.
24. — Un idrovolante })artito da Va-
rese, seguendo la linei del Ticino, il
passo dei Giovi e la Riviera, fa scalo
a Cotte dove fa tappa per il vento for-
tissimo; riparte ilgioino appresso, e in
un'ora e 20 minuti di volo giung.
Bnvcollona.
Tar;,'a in onore del giornalista Tulio Morga;,iii, una
delle vittime del disastro aviatorio di Verona del 2 agosto,
or^erte dalle Associazioni Aeronautiche Italiane.
Vincitore è 1 americano Norman Ross
in ore 1 e 30 minuti.
20. Brur>^lle.^. — Nella regata inter-
nazionale di skiff, Ernuni > Donosottit;-
ne una magnifica vittoria. Nella regata
di outriggers ad otto vogatori l'equipe
italiano batte l'equipe belga. Nelle duo
gare di ontriggtu-s seniores a quattro
vogatori la Bucintoro di Veneziagiunge
se«;onda.
21. — Luigi liucotti vince la XII
tappa del Giro di Francia (Ginevra-Stra-
sburgo) coprendo i 328 km. alla velo-
cita media oraria di k-u. 21,657.
2 5. - Anch'? la Xlll' tappa (Stra-
sburgo-Metz) ò vinta da Luigi Lucetti
che percorre i 315 km. a una velocità
media oraria di km. 20,425.
2-3. —11 ten. Antonio Locatelli parte
da Buenos-Aires per la traversata delle
Ande con un a»;roplai»o con motore di
220 cavalli. Causa il cattivo tempo dovè
sostare a Mendoza, donde riparte il 30
alle ore 7.20, por scendere a Valjiaraiso
Ag^osto.
2. Verona. — Un grande biplano (, :■
proni, atre motori, di 600 cavalli, che
avevano volato per diporto con 2 pi-
loti e 16 passeggeri (fra i quali 5 gior-
nalisti milanesi e i migliori capi reparto
delle officine Caproni) dall'aerodronv
di Taliedo a Venezia ed era in viag.
di ritorno, per cause ignote preci p
da oltre 1000 metri, su Verona, npp» ,
fuori porta Palio. Nessuno si salv.i
4. — Un campionato ippico interai-
loato indetto a Colonia dall'armata bri-
tannica del Reno è vinto dal maggiori»
Ubortalli col cavallo 'J'reviso, cavali'»
nato e allevato in Ital a.
5. — L'aviatore ten. Antonio Lora-
telli riparto da Santiago per Buenos
Aires. Riattraversa felicementelaCordi-
gliera delle Ande all'altezza di 7000 me-
tri e compie il suo viaggio senza scalo
in 7 ore e 8".
6. — L'aviatore Mario Stoppani n
508
ili 10 oro e 40™ da Madrid a Konia,
<iuasi 2000 km. senza scalo. Egli pilo-
tava un apparecchio Ansaldo di 2(X)
«.•avalli.
7. Pariffi. — 11 serg. aviatore Carlo
(iodefroy compie la temeraria impresa
di passare in pieno volo alla velocità
di 140 km. all'ora e a soli 15 metri dal
suolo attraverso l'Arco di Trionfo.
8. Parigi, — L'aviatore Walbaum,
pilotando un biplano di 450 cavalli,
l)attè il record d'alte/za con passeggero,
raggiungendo ?ii quota di 7800 metri.
12. — Un aerobus Goliath con 8 pas-
seggeri partito alla mezzanotte da Ver-
sailles raggiunge Ciisablanca nel Ma-
rocco alle 17.40 percoi'rendo 2300 km.
con una velocità media di 110 km. al-
l' ora.
\\). — Corsa ciclistica di gran {"ondo
Torino-Trento-Trieste (G60 km.j, la piìi
lunga corsa su strada. Su 33 iscritti
non arrivano che otto: primo Alfredo
sivocci, impiegando ore 27, 23™ 2()» con
una velocità media oi^ria di km. 24,189;
secondo Carlo Gaietti.
22. — Il tenente aviatore Ancillotto,
latore di un messaggio del presidente
del consiglio dei Ministri italiani, on.
Nitti, al presidente del consiglio po-
lacco Paderewoski, partito a volo da
Centocelle alle ore 6.15, arriva a Var-
savia nel ])omeriggio.
24. — La traversata a nuoto di Pa-
rigi, gara internazionale, è vinta da tre
italiani tutti e tre soldati, che giun-
gono in testa; 1" caporal maggiore Ma-
lito Costa che fa i 12 km. circa del
percorso in 2'' 43'" 57»; 2" ten. Luigi
Bacigalupo, in 2'' 47'" 46»; 3° soldato
Antonio Sachnei-, in 2"' 50" 5'.
Settembre.
4. Venezia. — 11 fiorente Yacht-Club
Veneziano, per suggerimento di Ga-
briele d'Annunzio, muta il suo nome
m quello più itaHano di Compagnia
della Vela. Sulle tre sigle del nuovo
nome C. D. V. lo stesso D'Annunzio
suggerisce come motto della Compa-
gnia, uix antico motto italiano Custode
DoiHine Vif/ilantes.
7. — Un idrovolante italiano Sa-
voia T - 13 a 2 posti con motore di
250 HP, montato dal pilota Guarnieri
e dall'osservatore ten. di vascello Cam-
[>acci, vola da Sesto Calendead Amster-
dam senza scalo in poco più di 5 ore.
7. — Nella corsa motociclistica per
i campionati nella categoria 350 cmc.
riesce vincitore Enrico Pozzi in ore 4
21'" 52' Vs alla velocità media oraria
di km. 72,173; e nella categoria dei
500 cmc Mario Dovo in 3'' 3"^ 34' e V5
alla velocità media oraria di km. 88,907.
8. — Il campionato italiano di spa-
da, disputato oggi a Cremona, è vinto
dal maestro Mangiarotti di Milano.
14. Lecco. — Campionati nazionali
di nuoto, la seconda coppa Scarioni è
vinta dal fiumano Roberto Blasich.
14. Palermo. — Circuito aereo di
Sicilia cui partecipano 27 idrovolanti.
Vince il tenente Federico Beiardi, pri-
Ten. Fkderico Bkrardi
vincitore del Giro aereo di Sicilia.
[Fot. liei s '/. Federi(0 l'uhneri).
mo di tutte le categorie, che compie
il percorso in ore 5 minuti 16.
14. Bruxelles. — Il Milan Club inau-
gura il campo di Foot-Ball dell'Union
St.-Gilloise risorto sulle rovine di guer-
ra. I belgi vincono per 3 a 2.
14. Netv York. — Il pilota Roland
Rohlfs su un triplano munito di mo-
tore da 400 cavalli sale a 10,125 metri
battendo il record mondiale di altezza.
r?^-
INAUGURAZIONI
OPERE PUBBLICHE E NOHUMEflTl
COnnEMORAZiONI
ESPOSIZIONI ECC.
(Ottobre 1917 - Settembre 1919).
Ottobre 1917.
7. Soma. — Couvegiio nazionale feni-
niiuile, al teatro Argentina. Alla inau-
gurazione assiste il min. Sacchi che
pronunzia un discorso promettendo im-
portanti riforuie giuridiche a favore
■Iella donna.
il vicentino Achille Beltrame, il uori
ziano Italico Brasa e il milanese Ludo-
vico Pogliaghi.
15. Fiera di Primiero. — Mostra
zootecnica.
16. Firenze. — Alla « Leonardo d;i
Vinci » mostra delle fotografie dei /no
numenti devastati dai tedeschi nel Bel
Monumento a E. Toti oa erigersi a Roma.
Il bozzetto vincitore di Arturo Da/zi.
11. Napoli. — Inaugurandosi presso
\i\ Posta Centrale la sala dei corrispon-
denti dei giornali, il ministro Fera pro-
nunzia un vigoroso «liscorso.
14. Genova. — Congresso nazionsile
degli impiegati di Stato.
14. Vicenza. — Mostra fotografica
dei governi alleati, cui sono unite le
<opere di guerra di tre valenti pittori,
gio. Vi assistono il ministro di grnz
e giustizia del Belgio Carton de W;;i;
e il ministro Sacchi.
31. — La Germania protestante
la Svizzera tedesca festeggiano, pi
(]uanto lo consenta la gravit.'i dell'or:
il quarto centenario della riforma >
Martin Lutero; infatti il 31 ottob. 15;
è la data dell' afiìssione delle fauio-
— 510
^)ri tosi contro il traffico delle indiilgeuz<i
;il!a porta maggiore della cattedrale di
Wittenberg.
— Compiuta la ferrovia trasconti-
iiontale australiana, cominciata nel 1912.
IC^sa è lunga 1053 miglia e unisce Port-
Augusta, in fondo al golfo di Spencer,
'■ori Ka'goorlie, allacciando così la rete
fé; ro\ iaria orientale die comprende Bri-
sbane, Sidney, Melbourne, Adelaide con
la rete occidentale, fra Albauy e Perth
e i distretti minerar'. La ferrovia che
uon ha nepj>ure un tunnel, non ha pre-
sentato altra dilHcoltà che la traversata
del grande deserto, ■* Nullarbor », pia-
nura più estesa della Francia, dove il
treno corre imv 330 miglia senza una
curva, il più lungo rettilineo ferroviario
del mo7ido.
Novembre.
I. Firenze. — Compiendosi oggi il
quarto centenario della morte di Fra
HirtolotiK'o Dalla Porta, nella Galleria
degli Uffi/.i h aj>erta al pubblico una mo-
stra di circa un centinaio di disegni del
grande pittore e di ulcuìio dei Huoi
scolari.
II. lioììia. — Convegno dell'Unione
Magistrale Nazionale.
Dicembre.
8. Roma. — Mostra di Bianco e Nero
a lt*nelicio della Croce Eos.sa. ' «►
16. Roma. — Come pubblica mani-
li stazione di giubilo per la liberazione
di Gerusalemme, è organizzato, per ini-
z'ativa dell' Unis ersità, un corteo di
tutte le scuole che si reca a deporre
una corona d'alloro sulla Quercia del
Tasso. Parla il ministro Bereuini. Per
cura del Municipio, altra corona d' al-
loro ò portata alla statua di Marcanton'o
Colonna, il vincitore di Lepanto, in
Campidoglio.
28. Milano. — Inaugurata la ban-
diera ott'erta all'Opera Bonomelli per gli
t'm granti. Madrina la contessa Carla
Visconti di Modrone in rappresentanza
della Regina Madre. Pronuncia un pa-
triottico dscorso il sninistro on. Meda
su la necessità della nostra g lerra.
Gennaio 1918.
9. Venezia. — In Muuicip-o, con so-
lenne cerimonia, è consegnato il Gon-
falone di San Marco alla Brigata « Ve-
nezia *.
10. Padova. — Il ministro Berenini
assiste alla inaugurazione dell'anno rc-
cademico alla Univers!t:\, dopo aver vi-
sitato i monumenti cittadini colpiti nelle
ultime incursioni.
12. Firenze. — Ricorre il primo cen-
tenario della nascita in Torino del grande
editore Gaspero Barbèra, che venuto gio-
vanissimo a Firenze nel 1840 vi fondò la
casa editrice che jiorta il suo nome e vi
morì il 13 marzo 1880. La commemo-
razione è fatta nel palazzo Barbèra in
via Faenza con intervento delle auto-
rità cittadine e numerosi invitati. Sulla
lapide posta nella facciata d*d palazzo
e sotto il busto nell'atrio sono deposte
corone. A nìeglio ricordare la data
odierna, i figli Picio, l^uigi e Gino do-
nano al Comune 30,000 lire i>erchè possa
mantenere una biblioteca ])opolare da
intitolarsi al nome del padre, che fu
veramente delle biblioteche popolari pro-
motore e fautore tenacissimo. E poiché
il Comitato delle Case Popolari di Fi-
renze cede al Comune la sua ricca bi-
blioteca in via Ghibellina, così questa
. s' intitolerà a Gaspero Barbera e la som-
ma elargita dai figli sarà assegnata al
manteninu^nto di essa (v. 13 marzo).
17. Asti. — Solenne commemorazione
di Vittorio Alfieri nel 169° anniversario
della nascita, promossa con x)articolare
significato dall' Unione generale degii
insegnanti italiani. Corrado Corradini
j>arla a]»})lauditissimo di « Vittorio Al-
fieri e l'Italia ».
17. Londra. — L'assemblea della
Shakespeare lieadinrj Socittif vota per
acclamazione una ])ro])osta di Richard
Bagot di oftrire all' Italia per sottoscri-
zione nazionale un monumento di Sha-
kespeare che dovrà sorgere a Roma in
ricordo dell' allejinza dei due popoli.
18. Roma. — Inaugurazione della
mostra di studi e quadri di guerra del
pittore Aristide Sartorio, nella sala de-^
gli Grazi e dei Curiazi in Camj)idoglio.
Preferite ovunque e sempre
^ la Crema per Calzature
UON NOIR
Soc. An. Italiana. — Capitale L. 3,000,000.
• • MILANO - Via Trivulzio, 18 - MILANO
Li
19. lioma. — Sulla fuceiata ilei Pa-
!.izzo di W'iiczia, è scoperto senza al-
l'una ceriiiuuiia il hel bassorilievo del
Leone di San Marco, scnltuia di Ur-
ino Nono, oftertu dal nmnieipu) di
' l'ue/ia jierehè fosse reiiitejirato il siiu-
..ulo della gloriosa KepnUhlica Veneta
nel palaz/M» in cui per tanto tenijjo ave-
vano risieduto gli ambasciatori della
R<'p5iblilica stessa.
'22. Firenze. — Al card, arcivescovo
■^listrangelo, ricorrendo il 25° auuiver-
ar'o d»'l suo «'piscopato. ^ offerta da
.:io s]»(*i iale Conntatt» una cattedra ej)i-
(Hpali-, collocata nella Metropolitana,
Ili soia opera d'arte in stile einiiue-
entcsco, scolpita da Aristide Al visi su
; seguo del prof. Giuseppe Castellucci.
Febbraio.
10. lioma. — Al Pincio, inaugurato
ti busto a Guglielmo 01)erdan. Quat-
to giorni dopo il busto è sfregiato da
Il inc«)sciente giovinastro e deve essere
liatto. Lo sfregiatore è condannato a
II anno «li reclusione.
17. lioina. — All'Altare della Patria,
III Mtinumentt» a Vittorio Emanuele,
olenne cerimonia della consegna al-
eseicito della batteria, di 1 cannoni
da 105. intitolata a Cesare Battisti e
fusa per pubblica sottoscrizione.
17. Torre Pellice. — Manifestazione
atriottica indetta dal Municipio e dalla
Tavola della Chiesa Valdese in oeca-
;one<l(!!rannuo anni versarlo della eniau-
ipazione civile e religiosa delle Valli
\aldesi (17 febbraio 1<S48).
21. 'ToHno. — Al Circolo degli Ar-
'isti, per iniziativa di Leonardo lìistolli,
aperta una Esposizione-vendita di
' mariti ». a beneficio dei profughi. Sono
iti nie/.zo nnglìaio <li « mariti ». cioè i
radi/.ionali scaldini ])ieniontesi, deco-
tti <<>n pitture e rilievi da artisti tori-
'si. ir.iur Giacomo Grosso, il Delleani,
: Fumagalli, il Biscaria, il Carpauetto
lo stesso liistolii che su cin<pie scal-
ini modellò con fine senso di amaro
iMuorismo il dramma dtdia Passione.
La Esposizione frutta alla beneficenza
la somma netta di oltre 25,000 lire.
Marzo.
1. Si apre la Fiera di Lione.
10. Roma. — Primo convegno na-
zionale dell'Associazione fra Mutili". ti e
Invalidi di guerra.
13. Firenze. — Inaugurata la Biblio-
teca popolare che jìorta il nome di Ga-
spero Barbèra. Questa biblioteca, fon-
data dall' Istituto delle Case Popolari
ad uso dei suoi in({uilini, è stata ceduta
al Comune, il (juale i)rovvede al suo
numteuimento con gl'interessi dtdla do-
tazioiic elargita dai fratelli gr. ufi". Piero,
comm. Luigi e cav. Gino Barbì^ra figli
del grande editore (v. 12 gennaio).
17. Ferrara. — Neil' annuale com-
memorazione dei tre martiri ferraresi.
Succi. Malagutti e Parmcggiani, fucilati
dagli Austriaci il IG marzo 1853, i cit-
tadini di Ferrara con votazione plebi-
scitaria a mezzo di schede giurano con-
cordi « di lottare i)er redimere, di re-
sistere per vincere ».
17. Cajjvu. — Commemorazione del
valoroso aviatore Oreste Salomone, con
l'intervento dell' ou. Chiesa, commissa-
rio generale per l'aeronautica.
21. — Si annunzia l'inaugurazione
di un servizio postale aereo fra Vienna
e Kiefi', cajjitale dell" Ucraina.
— Salonicco. — Il Consiglio comu-
nale, per esprimere la riconos;;enza della
città i»er il nostro ])aese, delibera di
intitolare all' Italia la via Canaris, rico-
struita dal nostro (ìei!:-» iMÌIit:rr.-,
Aprile.
♦). Firenzi-. — Congresso annuale della
Chiesa Metodista Episco])ale Italiana.
7. Roma. — Al Colosseo, il Ministro
della Pubblica Istruzione, on. Bcreniui.
consegna solennemente alla rappresen-
tanza americana, a nome del Governi»
e del popolo d'Italia, una riproduzione
in bronzo della Vittoria di Brescia. Gli
ris])ondono eloquentemente, l'ambascia-
tore Nelson Page, il sig. Davison. pre-
sidente del Consiglio di Guerra della
Croce Rossa Aucrìcana e il deputalo
La Guardia.
Rigeneratore delVorganìsmo
ipY ■ "1 Tri TT (l()ni;iiMl:ii-e opuscolo illustrato gratis alla
DlDdinOl r . L. f"*""'" '""'''"^'' ''""'""' ^^^^"^
Via Tortona, 31, MIUNO
7. Roma. — Congresso dell'Associa-
zione Politicii degli Italiani Irredenti.
7. Roma. — AI Palazzo di Giustizia
f^ scoi)crto un busto di Guglielmo Cal-
derini, opera dello scultore Quattrini
di Perugia.
(tuqlielmo Calderini.
7. Bergamo. — Per iniziativa della
Sezione Bergauiasca della Unione Inse-
gnanti e della Lega Antitedesca, coni-
memoraziune solenne del Giuramento di
Pontida, celebrata prima a Bergamo nel
teatro Donizetti, poi a Pontida, nella
storica abbazia, di recente restaurata,
con l'intervento dell' on. Rotli.
8. Filadelfia (Pensilvania). — Il
Franklin Iiistitute, fondato da Benia-
mino Franklin, conferisce la grande me-
daglia d' oro a Guglielmo Marconi * per
la sua brillante concezione ed il trion-
file sviluppo dell'applicazione delle onde
eletti'o-magnetiche > alla trasmissione
dei segnali. Marconi è il ptimo italiano
e uno dei pochi europei che abbia rice-
vuto quest'alta distinzione.
14. Roma. — 48» Congresso della
Società degli Agricoltori italiani.
14. Roma. — Congresso nazionale
della Federazione degli Insegnanti fuori
ruolo.
14. Milano. — Al teatro Dal Venne
solenne cerimonia della consegna dei
premi concessi dall'Associazione « Pre-
mio al Valore »■ ai decorati di medaglia
d'oro. Dei 25 soldati di truppa e sot-
toufficiali, che nei primi tre anni di
guerra, furono decorati con 1' altissima
onorificenza, due soli sono sopravvissuti
alle loro gesta; e di essi soltanto nn<>,
il caporale Giuseppe Mariani di Seiegiio,
può presenziare alla cerimonia. Al!;i
premiazione segue un applaudito con
certo.
20. Roma. — Congresso degli enti
agrari e zootecnici.
28. Roma. — Congr3sso nazionale
delle istituzioni pubbliche di benefi-
cenza,
30. Roma. — Al teatro Quirino il
dott. Ante Trumbic per iniziativa del
Comitato i)er l'intesa fra le nazionalità
soggette all'Austria-Ungheria, comme-
mora i due patrioti croati, Pietro Zrinski.
bano di Croazia e il nuirch. Francesco
Frankopan. giustiziati dall'Austria il
30 aprile 167Ì.
30. — Parigi riapre, dopo quattro
anni d'interruzione e non ostante il
bombardaménto del « cannonissimo *.
l'Esposizione di Belle Arti del tradizio-
nale •« Salon *.
Mag^gio.
5. Roma. — Secondo Congresso a itti -
tedesco, indetto dal Comitato femminile
interventista.
12, Milano. — Convegno delle Assi-
curazioni Sociali.
15. — Terminato il ponte sul canale
di Suez a Cantara. Da oggi sono atti-
vate le comuuieazioui ferroviarie dirette
tra il Cairo e la Palestina.
15. — Inaugurato un servizio postale
aereo tra Washington e New York.
19. Roma. — Alla Galleria Nazionale
d' Arte Moderna, a Valle Giulia, ò inau-
gurata la mostra temporanea delle stam-
pe di Luigi Rossini, il fecondo inciso:-'
appassionato interprete della Roma an-
tica, pagana e cristiana. Il Rossini, n.
a Ravenna nel 1790, andò a Roma assai
giovane e vi morì nel 1857, lasciando
circa 600 ranii, nei quali volle seguire
le orme del Piranesi, con arte minoro
ma con maggior scrupolo archeologico.
21. Roma. — A palazzo Chigi, inau-
gurazione della Mostra delle Opere <1
Assistenza all' Esercito. Discorso dell'on.
Orlando.
22. — I soldati francesi venuti sul
ESANOFELE
rimedio infallibile
contro l'infezione malarica
— 518
froute d' Italiii, fiuoudo dei lavori di
trincee fra il Garda e 1' Adige, scopri-
rono nelle vicinanze del paose di Rivoli
Veronese le ossa di vari granatieri
francesi caduti nella famosa battaglia
del 14 gennaio 1797. I gloriosi resti
rtouo ricomposti oggi, con semplice ma
commovente cerimonia alla quale assisto-
no truppe francesi e truppe italiane, ai
piedi dell'obelisco commemorativo fatto
erigere dal governo imperiale nel 1806
ma atterrato dagli austriaci dopo il 1814.
25. Fossano. — Inaugurazione della
sezione locale della < Trento e Trieste *
con una conferenza di Orazio Pedrazzi :
La frontiera.
26. Milano. — All'Arena, dopo un
grandioso corteo popolare, ceriiuonia
della solenne consegna alle bandiere dei
reggimenti al fronte di medaglie d'oro;
fuse su modello di Lodovico Pogliaglii
col metallo ofterto dalle ntadri dei ca-
duti e appuntate sui singoli vessilli dalle
madri medesime.
27. Jioma. — Nella Galleria Zingone
è inaugurata, con molto successo, una
Esposizione «Iella Vestaglia, iniziativa
privata per lo sviluppo della moda ita-
liana.
30. Roma. — Per iniziativa dell' U-
uione Italo- Americana, h tenuto un con-
vegno per la Fratellanza Italo-America-
na, allo scopo di associare in spirito il
popolo italiano alla commemorazione
che gli Stati Uniti d' America fauno
appunto oggi dei loro morti in guerra.
30. Leynano. — Commemorazione
della storica battaglia, con l'intervento
del Principe Ereditario.
Giugno.
Congresso per la tutela
3. Roma.
dell' infanzia.
9. Roma. — Congresso degli Olivi-
coltori italiani.
9. Roma. — Al ' teatro Argentina
commemorazione di Vittorio Loccbi,
pr«>mossa dall' Associazione fra i funzio-
nari postali e telegrafonici, cui appar-
tenne il Locchi. Vico Pellizzari legge
la ò'ayra di Santa Gorizia. Assistono il
ministro Berenini e la sorella del Loccbi.
9. Torino. — Si chiudono le fe*«*-
per il giubileo del Santuario SalestH-n
e per la Messa d' Oro del Rettore d.^
Salesiani, Don Paolo Albera.
.15. Roma. — Il (^onsigho Superiorr
dei LL. PP. approva il progetto «1
massima della ferrovia Tran-nbalcauic
italiana.
16. Milano. — IX Congre.sBO dell.
Federazione italiana delle opere antitn
bercolari.
17. ò'an Paolo (Brasile). — Il bai
tagliero giornale delle colonie italiaii'
Fan/alla, festeggia il 25 anniversari-
delia comparsa del suo primo numer-
23. Roma. — Per 1' anniversario deli,
nascita di Giuseppe Mazzini è inaugii
rata una lapide sulla casa dove egli
abitò, in via Due Macelli.
23. Torino. — Sulla piazza Vittori .
Emanuele I, di fronte alla chiesa dell i
Gran Madre di Dio, 200.000 torinesi, per
iniziativa della Gazzetta del popolo pro-
nunciano un solenne giuramento di
resistere a prezzo di qualunque sacri-
ficio sino alla vittoria.
30. Un decreto L. T. concede alla
ditta Carlo Enrietti la costinzione entr»'
sei anni dalla conclusione della pace -
l'esercizio per anni 60 di un granii
bacino di carenaggio a Na]»oli. ohe sai
il i)iù grande del Mediterraneo, e «1-
porto iudusti-iale di Baia- A verno con I
trasformazione del lago di Averno in
bacino i)er stabilimenti navali con adia-
cente vasta zona in<lustriale. la «MMtni-
zione di un avamjMjrto nel golfo «li
Baia e 1' apertura di un canale uavign
bile d' un km : per la comunica/ioue tr;»
r avamj)orto e il lago.
30. Roma. — Comnit^morazione dell »
battaglia di ('ossovo, dflla (]uale ricori
oggi l'anniversario. i>iomos»a dal C'
mitato per l'intesa italo slava e da alti
Comitati.
Luglio.
7. Roma. — Al teatro Nazionale il se-
natore RuAìni commemora Giovanni IIus.
apostolo della libertà czero-slovacca.
12. Milano. — A iniziativa 'W •'Co-
mitato locale della « Dante Alii^l.i.-r» ».
RfS^eneratore de/Porg-an/smo
YX ■ "1 "1^ y doni:niil,ii-.- opuscolo illu.-fiato gratis alla
IJindlDOl r . L. f*"""'" ^"''"'"'"' ''""'""' f^""""
Via Tortona, 31, MILANO
— 514
commemorazione di Cesare Battisti te-
uuta dal Senatore Francesco Ruttini.
13. Moni a. — Convegno promosso
dall' Associazione fra le Società, italiane
per azioni per nn accordo fra industriali
e agricoltori sulle <iuestioni di interesse
comune e sjx'ciahnente sul futuro ordi-
namento d(tganale.
14. Saìn(](jia {Novara). — Ricoi'rendo
oggi V anniversario della difesa dell' eroi-
co borgo vercellese contro una masnada
tedesca (14 luglio 1648), con solenne ce-
rimonia è consegnata alla madre dell' e-
roe la medaglia al valore conferita al-
l'aspirante nttìciale Francesco Donato,
di Salnggia., già decorato di altre due
medaglie al valore, caduto gloriosamente
sul Vodice il 14 maggio 1917.
20. — Milazzo festeggia il suo con-
cittadino Luigi Rizzo, cui è solennemen-
te consegnata, alla presenza dell' amm.
Del Bono, una medaglia d'oro. Uguale
cerimonia il giorno dopo a Messina, dove
Rizzo lia studiato e trascorso la sua
!i,iovinezza.
28. Napoli. — Cerimonia del batte-
simo e della consegna dei due velivoli
ufferti perla difesa di Napoli dalla città
e dal Banco di Napoli.
Agosto.
4. Milano, -r Nel quarto anniversario
della guerra mondiale, con una solenne
dimostrazione di ]>opolo è inaugurati)
al Parco il < Masso del Grappa », blocco
di inetra grezza staccata dal monte
ormai sacro alla i^atria, sul quale sono
state incise le ingenue parole della
commovente canzone i)opolare : •« Mont«*-
Grappa, tu sei la mia ])atria », e la sem-
plice epigrafe : < Italia libera nel mondo
liberato ».
4. Coìnacchio. — Commemorazione
dello sbarco di Garibaldi, die nel 1849
reduce della gloriosa ma sfortunata di-
fesa di Roma, impossibilitato a raggiun-
gere Venezia riuscì a sfuggire alle in-
sidie «austriache e per hi Romagna e la
Toscana, riparare in Liguria. Al jxìrto
di Maguavacca dove l'eroe approdò, in
omaggio a lui, è imposto solennemente
il nome di Porto Garibakli.
7. Lii'orno. — Esposizione delle in-
dustrie artistiche venete, le quali dopo
i tristi giorni del passato novembre
emigrarom) in gran parte a Livorno, sotto
gli auspici dell' Associazione del lavoro
di Venezia e del suo presidente Beppe
Rava. La Esposizione è stata organiz-
zata nel Salone dello stab. Pancaldi da
Ilario Neri.
18. Roma. — Scoprimento del busto
a Nazario Sauro, collocato al Pincio per
iniziativa della Lega Navale Italiana.
18. — Gabriele d'Annunzio era at-
teso a Roma per la conseguii del veli-
volo che in nome di Nazario Sauro gì' ir-
redenti offrono alla squadriglia coman-
data da D' Annunzio. Gli si prepara-
vano grandi onoranze e si voleva, inco-
ronare il Poeta in Campidoglio. Questi
nobilmente scrive all'on. Foscari presi-
dente del Comitato che non può venire
l»er le onoranze preparategli, tinche le
teri-e invase sono contaminate dal ne-
mico.
25. Roma. — Al Foro Traiano, di
fronte alla colonna Traiana documento
della latinità della Romenia, ha luogo
una manifestazione i>ro Romania pro-
mossa dal Comitato d' azione dei romeni
di Transilvania, Banato e Bucovina.
27. Milano. — È insediato il primo
Consiglio di amministrazione dell' Azien-
da, del Porto di Milano.
'^l.Roìtui. — Premiazione dei Giovani
P^sploratóri distintisi al campo di Tivoli.
Dopo la rivista di circa 1200 Esploratori,
r on. Orlando i)ronuiicia un discorso sui
doveri della gioventù di domani.
Settembre.
1. — A Leri, nella pianura di Vercelli,
sono inaugurate, in onore di Camillo
Cavour, due lapidi che ricoi-dano 1' amo-
re fattivo del grande statista per 1' agri-
coltura e la sua i)redilezione per la te-
nuta <li Leri dove dette impulso mira-
bile alla coltivazione del riso e alla
irrigazione delle terre. Il sen. Raffini
commemora Cavour agricoltore al teatro
Verdi di A^ercelli, alla presenza del
min. Miliani.
(5. ifertr?ie//-(Xuova Jersey). — Alla
^ié^é^^aVATA
T A L M a N
Ab kATTe
— 515 —
presenza «IcH' ambasciatore ili Italia o dente, molti siudnci delle più iinportiiii ti
di altre autorità è varata una j^rande cittil adriatiche ecc. Parla anche D' A i»-
navemercautiledella stazza di JKJOOtonu. nunzio.
in acciaio alla quale è dato il nome di
Piace, <'iò che dh luogo a una grande
dimostrazione di solidaiielà italo-ame-
ricana. Inviano telegrammi il ministro
< >ilando e i capi di Stato Maggior»' ilel-
'■J'sercito e della
Marina.
7. Ancona. —
Trimo congresso
italiano della in-
dustria pescherer-
cia, promosso «lal-
1' Unione j>esche-
' cecia italiana.
8. VilUtr Prro-
v<f. (Torino). —
Inaugurato un mo-
unmeuto in bronzo
rafliguranto un al-
pino vigilante, do-
nato dal comm.
Agnelli, consiglie-
re delegato della
Fiat.
8. Palermo. —
' 'ongresso agrario
siciliano.
11. — Il Consi-
glio dei Ministri
«lelibcra la costru-
zione nella S<Mnalia
itaiiaiia di una fer-
rovia da Mogadi-
scio verso Lugli e
il confine etiopico.
Pochi giorni dopo
un «lecreto luogo-
nenziale autori/za
!e spese di 18 mi-
lioni perla costru-.
i<»nc del primo tronco della ferrovi.a
tessa sino a Baidoa (265 km).
1.5. Venezia. — Consegna del velivolo
.yazario Sauro alla squadriglia aerea
'omandata da Gabriele d' Annunzio.
Mia cerimonia che voleva essere e fu
■■almente una solenne afiermazione
iti diritti storici di Italia sull' Adria-
!<'o, assistono l'on. Chiesa, l'on. Fo.scari,
rapjìresentanti jxtlitici delle eitt:> in-e-
i
1
^^ .-^wf^ ^^^Z
^^ IHPM"^^»^''^^*-^»!
Tr-t ^
Il moniimentn a "L'Alpino,
opera di Giorgio Ceiagiolt, a Villar Perosa
15. Venezia. — Cerimonia pronioHK»
dalle signore Veneziane in onore dxdla
signorina Concetta U<lzinHka, iuft-ruitera
volontaria della Croce K<»8sai Italiana,
••beai momenti) della ritiraci sulla Piave,
per non abbando-
nare i suoi feriti,
jcstò spontaiua-
niente nel territo-
rio invaso e son-
jiortò molto nobil-
mente la prigionbt.
15. — Viyìiola
inaugura una la-
pide sulkn'asatlove
è nato, nel 1§80,
Mario Pellegrini,
1' eroe di Poh», af-
fondatore del Te-
f/ethof (con il pic-
• olo battello, il
Grillo, da lu! idea-
to) e ora prigio-
niero in Austrij^
L'ej.igraf.' ^ d»^-
Ton. Vicini, iUiiiale
j>ronuiicia pure il
«list'orso inaugur:>-
le. Alla cerimonia
interviene il mini-
stro Del Bono.
20. Londra. —
Con l'inaugtirazi^
ne di una mostra
di fotografìe della
nostra guerra, si
inizia una serie di
nninifestazioui di
simpatia verso V 1-
talia, che occupe-
ranno una settimana. Oggi ]ier ordine
del Re il tricolore italiano sventola ac-
<*anto alla bandiera inglese da tutti i
pubblici edifici.
21. Moma. — *Congr«^8so dei rappre-
sentanti dei Comuni e delle Opere Pie
del Veneto danneggiate dalla guerra. È
promosso dal Fascio Nazionale.
21. Roma. — Congresso delle Leghe
<lei prigionieri di guerra.
MONTECATINI
STOMACO = FEGATO • INTESTINO - RICAMBIO
— . — ^STAGIONE: Marzo - Dicembre —
516
25. Roma. — Coagre.sso delle Casse
rtirali cattoliche.
25. Firenze. — Couvegno dei dazieri
italiani.
26. Torino. — XXII convegno an-
nuale della Associazione elettrotecnica
italiana.
26. Cuasso al Monte (Varese). — Posa
della prima pietra del Sanatorio della
Croce Rossa.
27. Napoli. — È inaugurata la lapido
che ricorda che giusto 100 anni prima
il 27 settembre 1818, salpò da quel porto
la Ferdinando I che tu la pi-ima nave
a vapore che corresse i mari. La lapide,
ora murata nella facciata della Dogana
di mare., sarà più tardi collocata all' Ini-
macolatella, al posto pi-eciso da cui
partì la Ferdinando I. La storica data
ò quindi commemorata con un discorso
del comm. Carlo Bruno. — La Ferdi-
nando I o Real Ferdinando come più
comunemente era chiamata XC ma il
popolo la chiamava invece il Serpentone)
fu varata dallo stab. di Viglicna il 24
giugno 1818 ; era lunga 120 x)iedi fran-
cesi, larga 29, stazzava 255 tonnellate,
la macchina aveva la forza di 50 cavalli.
Proprietaria del pacchetto a vapore era
la soc. P. Andriel e C. costituita da un
francese il cap. Andriel, ma con capi-
tali tutti raccolti nell' aristocrazia na-
poletana. Comandante della nave Giu-
seppe Libetta, alfiere di vascello della
marina napoletana, destituito quattro
anni dopo per liberalismo, e deputato
delle Puglie nel tragico Parlamento del
1648. -Il primo viaggio, iniziato come
si è detto il 27 settembre 1818, con soli
tre passeggeri, fu i)er Ostia, Livorno e
Genova.
29. Roma. — Solenne consegna della
medaglia d' oi-o al valore al brigadiere
dei carabinieri Martino Veduti di Pa-
vuUo. La consegna è fatta personal-
mente dal ministro Orlando.
29. — Le popolazioni di Albiate,
Carate, Sovico, Triuggio in Brianza,
festeggiano una benefattrice, la signo-
rina Giuseppina Vigano, che ha donato
G20.000 lire per la costruzione di un
ospedale in Albiate.
30. — Il Cardinale Arcivescovo di
Bologna si reca a Konja con l' urna
delle ossa di S. Petronio venerate nella
Chiesa di S. St<;fano e la porta in Va-
ticano, <lepositaudola nella Cappella
Sistina. L' indomani il Papa procede alla
ricognizione delle ossa del S. Vescovo
patrono di Bologna e alla loro riposi-
zione in una nuova urna artistica, di
metallo, fatta })er ])ubblica sottoscrizio-
ne, (juando l'attuale pontefice era ancora
Arcivescovo di J>ologna. Le reliquie
sono riportate a Bologna la sera del 2.
Ottobre.
3. — Alla Porretta (Bologna) è inau-
gurata una lapide, con epigrafe di Fer-
dinando Martini, in onore di Demetrio
Lorenzini (f 1° febbraio 1918), * delle
naturali ricchezze del patrio Appennino,
ricercatore e raccoglitore indefesso >.
6. Roma. — A Palazzo Venezia inau-
gurazione della Esposizione dei gioielli
raccolti per iniziativa della Regina
Elena per una lotteria a beneficio della
Fondazione ■« Elena di Savoia *■ sorta
allo scopo di fornire borse di studio ai
figli di ferrovieri morti o mutilati in
servizio ferroviario o militare durante
la guerra.
11. Milano. — Mostra d'arte di
guerra marinara, i)romossa e organizzata
dall' Ufficio Speciale di Marina.
Novembre.
8. Marradi {Firenze). — Nel quarto
anniversario della morte di Gaspare
Finali, è inaugurata una lapide in me-
moria di lui sulla casa dove egli chiuse
la sua vita operosa.
9. Torino. — Esposizione delle Tre
Venezie, inaugurata nelle sale del Cir-
colo degli Artisti alla presenza del mi-
nistro dell' Istruzione.
10. Brescia. — Monumento a Nicolò
Tartaglia, opera del prof. Luigi Con-
tratti.
16. Torino. — L'università tributa
solenni onoranze alla memoria di An-
tonio Scialo j a (deliberate lo scorso anno
pel centenario della nascita dell'insigne
economista e giurista, luglio 1817), inau-
FERNET-BRANCA
PECIALITÀ DELLA SOC.
AMARO TONICO,
AN. FRATELLI BRANCA DI MILANO
APERITIVO, DIGESTIVO 1
INDISPCNSABII^E, IN TUTTE- LE- FAMIGLIE >?
Mirando una lapido, nel portico dell* Ate-
u'o, <love fu prolessoi'e.
17. Milano. — Nel salone del Coii-
rvatorio. onoranze all' inji. Gianni
aproni, benemerito dell'aviazione ita-
liana conio inventore e come costruttore,
promosse dai suoi conterranei trentini.
Ottone lireutari trsse, la vita di studi
e di lotte del j;ratnle costruttore : i^
••onte Festi, presi«lcnt(; del circolo Tren-
tino di Milano, <:li presenta a luurie dei
rentini una grande medaglia d'oro,
•isa dal triestino Del Castagne.
.17 —
l'eroico aviatore Silvio Kesnati, perito
a New York.
25. Milano. — IX Congresso della
Società it.iliaria di ortojtedia.
Dicembre.
8. Boluijna. — Al cimitero della
Certosa è ecoperta una lapide in onoro
di Filijipo e Angelo Cui-eoli, celebri
burattinai bolognesi del sec. XIX. Ne
ba preso l' iniziativa la C;iPa del soldato
* ove — com'è detto nella iscrizione —
Il monumento al " Lavoro ^ a Milano
(srult. Egidio Boninsepna).
18. Venezia. — Dopo 42 mesi di
»H8«>luto abbandono, il porto rijìrende
il lavoro, inaugurando contemi)oranea-
mento con l' ormeggio del piroscafo Ca-
nadiun carico di carbone, la nuova ban-
china di ]>onente ultimata nel 1913 e
on ancora utilizzata.
19. Milano. — Lapide in onore di
Alligo e Camillo IJ<)ito sulla casa dove
abitarono per molti anni in via Principe
Amedeo. L'epigrafe è di Corrado Ricci.
19. — Inaugurate utììcialmente le
(rniunicazioni ferroviarie da Verona per
l'rento e oltre. Sono aperte al pubblico
-oifanto il 22.
24. Milano. — A Taliedo è inau-
>rurafn un Uiix^nrilifvo in onore del-
l'arte delle marionette rifiorì nei disce-
poli Augusto Galli e Giulio Gandolfi».
9. — Roma. — Assemblea straordi-
naria dell' Asssociazione fra le società
italiane per azioni per discutere dei
problemi economici del dopo guerra.
12. — Si festeggia in Assisi il primo
centenario del rinvenimento del sepol-
cro e del corpo di S. Francesco, occul-
tamente se|)olto da Frate Elia nel 1230
(quattro anni dopo la morte del Santo),
e ritrovato la notte del 12 dicembre
1818.
14. Milano. — Priuu) Congresso na-
zionale della Famiglia italiana dePa So-
cietil delbr libere nazioni.
ir». Milano. — Onoranze agli eroi «li
DEBOLEZZA-NEURASTENIA
e limili n al&'tie. siimol&no gii
speculatori a l. urlare il pobblico.
^^^BBBi^^^^^Hii^^^i^B^BBnHmHiBHi^HBHmBaHH^^^^ Ia cufa più elficaco e lonope-
rabile e coitiiuiu d^il AIOBKBRATO&B oon i ORAVUX.I DI STRIOMIITA pr«elai
foaforici. Questa cura h\ «lato »r>nipre il «uo risultato p^rih*" rinviporisce l' intero orjrani^mo, rido-
nando la talute. È Rublime. - La cura completa (di due uip*i) cost* Xtlre 32, 70, ati(u-i|>al<>, al-
l'unica Fabbrica Xiombardt it Contardl - Napoli. Via Rona, .Vtr,. Per lefleuo iiuinediato
Ti è l'Aoantb*» Vlrllls innocua. Itlre 11 ; per posta I>lr* 12. anticipate. Neer sna ria agli spoivi^
— 518
tiiariua elio più si distinsero nella guerra
(leir Adriatico. La cerimonia ha luogo
alla Scala dove a 10 ufficiali e 33 ma-
rinai ò consegnato, dopo un discorso
del ministro Del Bono, un artistico
diploma ad acci uà. forte : inoltre agli uf-
ficiali ò donata una copia del bronzo
modellato dallo scultore Alberti -« Qui
si vince o si muore » dedicato al co-
mandante Rizzo e ai marinai un oro-
logio d' oro.
16. Milano. — C!onvegno nazionale
per l'assistenza agli invalidi di guerra.
17. Grotta f eri-ala (Roma). — Nella
vetusta Abbazia greca, ricorrendo l'an-
niversario della consacrazione di quella
chiosa edificata dall'ai). S. Bartolommeo
al tempo di ])apa Giovanni XIX (1024-
I0o3), h inaugurato con grande solen-
nità il Seminario italo-albanese fondato
da S. S. Benedetto XV.
19. 'Trento. — Congresso dei magi-
strati, avvocati e notai del Trentino. È
il primo congresso in Trento redenta.
20. Trieste, per la prima volta dopo
36 anni dal supplizio, commemora libe-
ramente e degnamente il primo martire
dell ' Ital i a irredenta, Guglielmo Oberdan.
28. Roma. — Nell'Aula Magna del-
l' Università, il dott. Gino Antoni, dele-
gato di Fiume, dinanzi a enorme pub-
blico parla della italianità di Fiume,
seguito dal san. Vittorio Scialoja il quale
svolge la tesi giuridica, convalidando le
conclusioni dell' Antoni alla luce del
diritto romano.
Gennaio 1919^
6. Roma. — Congresso di ostetricia
sociale.
15. Roma. — Convegno nazionale
coloniale perii dopoguerra delle colonie,
indetto dall' Istituto Coloniale Italiano.
22. Aldeno, villaggio del Trentino,
dove Damiano Chiesa riconosciuto da
un delatore passò l'ultima notte di sua
vita e dove Cesare Battisti e Fabio
Fìlzi pure pernottarono dopo essere stati
bassamente oltraggiati dalla ciurmaglia
austriaca, vuole lavare 1' immeritata
onta di questi ricordi, inaugurando con
solenne cerimonia cui assiste il figlio di
Battisti, due lapidi ai martiri.
26. Roma. — In Piazza di Siena a
Villa Borghese consegna solenne della
bandiera alla Legione Romena.
26. Fola. — Commemorazione di
Nazario Sauro, tenuta da Sem Benelli.
È inaugurata la tomba monumentale,
un grosso macigno di pietra d'Istria,
sotto al quale sono stati degnamente ripo-
sti gli avanzi dell' eroe. Alla madre di
lui l'amm. Cagni c(msegna la niedaglia
d'oro decretata dal Re.
30. Bergamo. — Convegno di rap-
presentanti delle forze produttrici ita-
liane.
Febbraio.
2. Roma. — Congresso dei pensionati
dello Stato e delle pubbliche ammini-
strazioni.
3. Tolmino. — La brigata ■« Sassari »
qi;i di stanza inaugura alla •« Grotta di
Dante » sotto il Monte Nero, una lajùde
alla memoria di Dante, il cui nonio e
vivo nella tradizione locale.
13. — I direttissimi tra Venezia e
Trieste sono da oggi avviati sulla linea
di San Donà-Portogruaro anziché per la
Treviso-Udine.
15. Boma. — Congresso sanitario
interalleato dell' aviazione.
23. Roma. — Congresso nazionale
degli Ufitìci municipali del Lavoro.
26. — Giungono nel porto di Pa-
lermo i due sommergibili tedeschi U.
C. 94 e U. C. 98. Sono le due i)rime
unità tedesche, fra quelle assegnate al-
l' Italia come preda di guei-ra, giunte
nei mari italiani. Spostano 400 tonn.
r una . .
27. Roma. — 49° Congresso agrario
nazionale.
27. — Alla Siiezia è varato il super-
sommergibile ^wgreZoA'mo. Madrina della
nave la contessa Bianca Emo.
27. Palermo. — Il principe Lanza
di Trabia, in memoria dei figli Ignazio
e Manfredi caduti valorosamente in
guerra, dona aMa città 400.000 lire per
la fondazione di una stazione climatica
per bambini e per altre opere di bene-
ficienza.
^abbtica articoli di gomma per igiene e chirurgia
DELLA SOCIETÀ ANONIMA
TORINO - Via Verolengo, 3T9
- 519
Marzo.
7. Zara. — Con una i(»ninn»\ cntt-
cerinioiii» uel Teatro \'ordi é soUmiuc-
iunnt(5 fousegnata al nmnicipio della
patriottica eittri dolorante la bandiera
offerta dalla cittri di Firenze;
9. lioma. — Sulla facciata del vil-
lino fuori Porta del Popolo dove abita
24. Menala (Ferrara). — Con ««'
Icnne ccrinu)nia è fatta la consegna ai:
Società Nazionale di.A.I. C. del grand»'
teniiuentodi Mesola vendutale «lall'ospe-
dalc «li S. Si)irito di Roma che ne era
il proprietario. È i)ure inaugurato il
nuovo staltiliniento idrovoro della Pe
.scarina costruito per cura dell' animi
nistrazionc o.<»pitaliera. Per ricordai
La Mostia campionaria di Lipsia.
Aprile 1919.
il generale Diaz, ò scoperta una lapide
sulla quale ò scollato il fani()«o « Bol-
lettino «Iella Vittoria ».
15. Milano. — Convegno vinicolo
uazionab'.
1.5. Trento. — Convegno dell' asso-
ciazione «lei Comuni italiani.
16. Homo. — Primo Congresso na-
zionale fra le industrie dell'abbiglia-
mento.
20. Trento. — Commemorazione fatta
quest'anno per la prima volta, della
rivoluzione «lei 1848.
r avvenimento di grande importanza
l)er lo sviluppo in«lustriale «Iella boni-
ftca Ferrarese, la Società Nazionale ha
fatto la cospicua offerta di un milione ♦■
250.000 lire per 1' erigendo Sanatorio d
Koma, e il dott. Gus.si presidente dell»
società ha donato personalmente agli
ospedali di Roma una splendida auto
mobile.
25. Roma. — Festeggiamenti al «e
uatore conte Giusepije Greppi che com
pie i 100 anni.
2.'>. Venrzia. — Onoranze al Reggi-
L'IU.mo Prof. G. Mondino, Direttore della R. Clinica Psichia-
trica di Pavia ne scrive : " Fra iuW i preparai} di pepsina che ho
messo alla prova non ne trovai alcuno efficace come /'Opopeptol ,,.
Cr\RLO ERRA - rilL/ANO
520 —
mento di Marina che tanta parte ebbe
iiel'a difena della città. Gli è oggi con-
ferito con ordinanza del ministro della
Marina e su doìnanda del sindaco sen.
Griuiani, il nome di reggimento <li ■« S.
Marco » e consegnata la croce di guerra.
30. Pavia. — Solenne x)osa della
priroa pietra del porto sul Ticino, col-
r intervento del ministro Bonomi,
M'). Palemo. — II Congresso dell' As-
sociazione nazionale tra mutilati e in-
validi di guerra.
Aprile.
2. Genova. — Nuovo Convegno dei
pruduttori italiani.
5. Genova. — Prima riunione del
consiglio «iirettivo della Casa degli or-
fani dei marinai morti in gueri-a. Vi è
coTMunicata la elargizione di 800.000 lire
donate dal ccnte Carlo Raggio.
10, Trieste. — Sid colle di San Giu-
<to il Dn.-a d' Aosta consegua la meda-
ij;lia d'oit» al valor militare a Gabriele
d'Aiinuuz,io e alla famiglia del volon-
tario triestino, Ugo Polonio, caduto sul
Car>50.
12. Bruxelles. — Al teatro della
Monnaie grande manifestazione di sim-
Datia per l' Italia, in onore della brigata
Alpi .
1 \. Roma. — III Convegno nazionale
per !i' pensioni di guerra.
1 i. Roma. — Congresso dei sindaci
della montagna.
14. Pisa. — X» Riunione della So-
cietà pel progresso delle scienze, inau-
gurata dal ministro Berenini.
15. — È inaugurato oggi il treno-
espresso Sempione-Oriente che allaccia
Trieste, per Milano, cou Parigi e Bor-
<ieaux e che a Trieste ha coincidenza
col direttissimo da Trieste per Longa-
tioo e Zagabria a Budapest e Belgrado.
L'e8})res80 Sempione-Oriente è compo-
sto di vetture-letto e di una vettura-
ristorante.
18. — Arriva a Civitavecchia il sot-
tomarino germanico U 173 assegnato
all'Italia. È lungo 90 metri e armato
.ii 2 cannoni da 120""". P: venuto dal-
l' Inghilterra in 9 giorni senza scalo.
21. Roma. — Perla ricorrenza odier-
na del Natale di Roma è inaugurato il
nuovo ponte Sublicio al Testaccio. Nel
pomeriggio a Villa Borghese esecuzione
dell'inno a Roma del maestro Puccini.
A Centocelle il campo d'aviazione è
intitolato-solennemcnte a Francesco Ba-
racca.
21. Milano. — Nel salone del Con-
servatorio, inauguraziane di una lapide
alla memeria di Cesare Battisti.
22. Gorizia festeggia dopo 4 secoli
l'anniversario dell'eutrata dei Veneziani
in Gorizia (22 aprile 1508) dove esercita-
rono breve ma non dimenticata signoria.
25. Venezia. — L' odierna festa di
S. Marco è celebrata con una cerimo-
nia di saluto ai vessilli e alle rappre-
sentanze di tutte le città venete com-
prese quelle non ancora redente.
26. Roma. — Congresso delle madri
e vedove dei combattenti.
26. Roma. — Gli ufficiali reduci dalla
prigionia del campo di Mathausen of-
frono al ministero della Guerra oltre
corone 274.000, ricavo della liquidazione
del patrimonio collettivo degli ufficiali
stessi, destinandole a completare il mo-
numento iniziato dallo scultore Paolo
Boldrin nel cimitero del campo alla me-
moria dei morti in prigionia.
27. Milano. — Congresso nazionale
prò suffragio /cmminile.
27. Firenze inaugura, in piazza Gior-
dano Bruno, ora ribattezzata nel nome
del martire Triestino, un monumento
a Guglielmo Oberdan, il primo dopo
il modesto busto del Pincio a Roma.
Legge il discorso inaugurale, nel Salone
dei Cinquecento, Giuseppe Meoni. Assi-
ste alla cerimonia la sorella di Oberdan.
28. Trento. — Il gen. Pecori-Giraldi,
comandante della priina ai'mata, conse-
gna le medaglie d' oro al valor militare
alle famiglie dei martiri trentini Bat-
tisti e Filzi.
30. Trieste. — Varo del piroscafo
Ifonte Grappa, costruito per conto della
Navigazione Libera Triestina: è il ]tri-
1110 piroscafo varato dopo la redenzione
di Trieste ed è un grande piroscafo da
carico, in acciaio, della stazza di 15.275
tonn., con alcune cabine da passeggeri.
TABBRICA TACCHI DI GOMMA
DELLA SOCIETÀ ANONIMA
WALTER MARTINY
TORINO - Via Verolengo, 379
Ó-Jl —
— Napoli. — La Sezione locah; della
Lega Navale Italiana fa consej^na alla
nave Giulio Cesare del l'rejjio monu-
mentale in bronzo, modellato da Fran-
cesco Jeraoe e destinato ad adornare
una delle torri binate di poppa della
nostra nave ultrapotente, ad armauienlo
monocalibro. Il fregio che misura 2 m.
d'altezza e oltre 5 di lunghezza e pesa
una tonnellata e mezzo, rappresenta il
trionfo asiatico di Cesare, ed ò segnato
col motto virgiliano: Sit romana polens
itala virtute propago. L' opera iniziata
nel 1915 fu compiuta nel 1918.
media non raggiunta da nessun' altra
marina.
15. — Feste centemnie di San Gio-
v:inni Batti.sta de la Salie. fondatore dei
Fratelli delle Scuole Cristiane, nato a
Keims nel 1651, morto a Roma il 7 aprilfv
del 1719. La commemorazione fu fatta
il giorno della festa del Santo.
Ifi. Londra. — Trasporto della sal-
ma <li Miss Cavell, l'eroica inferniiera
inglese vihnente assassinata dai Tede-
schi nel Helgio: le sono resi solenni onori
militari. La salma è quindi inumata nel
cimitero presso la cattedrale di Norwich.
Grande tari,'a iu bassorilievo di Francesco Jtrace
per la " Giulio Cesare ,.
Maggfio.
4. Pisa. — X" Congresso nazionale
degli insegnanti delle scuole medie.
5. Genova. — Nella ricorrenza del-
r anniversario dell" imbarco dei Mille a
(.Quarto, è inaugurata nel cortile <lel pa-
lazzo civico una lapide in onore dei
marinai della marin i mercantile periti
vittime dei sottournini nemici. Parla
anche il ministro della m irina Del Bono
esaltando le gesta degli eciuipaggi mer-
cantili e ricordand*» parecchi gloriosi
episodii di dif«-sa. Durante la guerra
furono atta^'cati dai sommergibili ne-
mici 367 piroscafi italiani e di essi 123
rius'cirniio a salvarsi vale a «lire il -iH " „.
LIQUORE
TONICO DICESTIVO
DITTA ALBERTI
BENEVENTO
2J. Roma. — Congresso della Fede-
razione degli Ordini dei Medici.
21. Genova. — Inaugurazione della
Mostra «Iella Vittoria.
24. — Nel grande cimitero del Ca-
sello presso Ul B«>-»!'.o Cappuccio il duca
d'Aosta assiemo ai generali Petitti e
Cane va, ai 8inda<;i di Trieste e Gorizia e
alle rappresentanze della 3' armata com-
memora i morti gloriosi del Carso.
25. Lavagna [Genova). — Il primo
dragamine in cemento armato costruito
dalla Soci<;t:\ Xica ^ felicemente varato,
29. Milano. — Al campo «li Taliedo,
esposiziono di aeronautica, promossa
dalla Lega Aerea Nazionale.
2!>. }filano. — Nel loggiato super'ore
liei palazzo di Brera inaugurato un bu-
!»to di Luigi Cavenaglii, opera dello scul-
tore Daiiielli. Discorso di Ugo Ojotti.
29. Fircìizc. — Nella sala dei Due-
cento in palazzo Vecchio, inaugurato
il XI 1° congi-esso degli industriali com-
mercianti ed esercenti italiani. Discorso
(lei ministro Ciuffelli. Nel i)omeriggio
dello stesso giorno h inaugurato il con-
gresso dei viticultori.
Giugno.
1. Venezia. — Oggi per la ])rima
volta dopo la guerra è inaugurata la tra-
dizionale fiera dell'Ascensione o della
Scusa, in })iazza S. Marco.
1. Trieste. — XII° Congresso nazio;
naie dell'Associazione Trento e Trieste.
7. Milano. — Inaugurazione della
Camera di commercio italo-czeco-slo-
vacca.
7. Modena. — Congresso della so-
cietà magistrale < Niccolò Tommaseo >.
8. JRoma. — Nella sala degli Orazi
e Curiazi iu Campidoglio commemora-
zione di Arrigo Boito promossa dall'Ac-
cadeniia filarmonica romana. Discorso
di Corrado Ricci.
8. Genova. — Esposizione canina,
promossa dalla locale Società di San-
t' Uberto.
10. Roma. — L'Accademia di Fran-
cia festeggia la ripresa dei corsi sospesi
durante la guerra. Al tempo vstesso ò
inaugurata una mostra di calcili di scul-
ture del medio-evo francese, capolavori
iu grilli parte distrutti o danneggiati
dalia guerra.
10. Padova. — Al Foro Boario è inau-
gurata la prima fiera campionaria d' Ita-
lia.
12. Bologna. — Nel salone della Bor-
sa sono aperte due mostre retrospet-
tive ; la i^rima raccoglie 0])erc dei pae-
sisti bolognesi fioriti tra il 1750 e il 1850,
r altra mostra contiene oltre 100 opere
di Luigi Bertelli, forte paesista poco
conosciuto non ostante i suoi grandi
meriti, n. nel 1832, morto nella mise-
ria nel 1915.
15. Treviso. — L' anniversario della
battaglia della Piave è commemorato.
prima nei cimiteri del Montello, poi a
Treviso nel salone dei Trecento. Vi assi-
ste il Duca d'Aosta con i generali Di:i//
e Badoglio.
15. Firenze. — Inaugurazione del Mu-
seo del Risorgimento, trasportato dal-
l'antica sede provvisoria di Palazzo Vec-
chio nelle stanze dell'antico convento
di S. Maria Novella. Discorso inaugu-
rale di Isidoro Del Lungo.
15. Lucerà. — Scox)erta una targa
in onore di Antonio Salandra con iscri-
zione dettata da Francesco D'Ovidio.
19. Roma. — Al Pincio, busto a Fran-
cesco Rismondo. La cerimonia iìniscecon
una dimostrazione, sciolta violentemente
dalla forza.
22. Roma. — I funzionari del mini-
stero dell'interno offrono al presidente
del consiglio on. Orlando un artistico
cofano in noce scol])ita opera dell' arti-
sta Augusto Cipicchia, contenente un
album in pergamena miniato da Fran-
cesco Fantini e contenente i discorsi pro-
nunziati dal ministro durante la guerra
e le firme di tutti gli impiegati del mi-
nistero.
22. 3£ilano. — Alla Mostra di Aei-o-
nautica a Taliedo, premiazione delle ve-
dette volontiuie che prestarono l'opera
loro i^er la difesa aerea di Milano.
22. Parif/i. — Congresso delle Ca-
mere di commercio italiane all'estero.
23. Venezia. — Convegno adriatico.
28. Trento. — Nell'atrio del Palazzo
Municipale, scoperta una lapide donata
alla città di Trento dal comune di Borgo
S. Lorenzo per i-icordare che un fìg'io
di questa terni, il generale conte Gu-
glielmo Pecori- (ri laidi, ridonava Trento
alla patria.
29. Milano. — Lai)ide iu onore del
musicista Alfredo Catalani, sidla, fac-
ciata della casa in via Cernala 10. dove
egli morì nel 1893.
30. Roma. — Congresso degli avvo-
cati e i)rocuratori reduci dalla guerra.
Padova. — Esposizione delle opere
d' arte che ritornano dall' Italia alle città
venete d'onde erano state tolte jìcr sal-
varle dall'invasione e di quelle che ri-
tornano a Padova dall' Austria che le
aveva trafugate.
GIOCONDA
A.cq[ua minerale
purgativa italiana
Lug^lio.
2 Sioia. — Con 8j)CCÌiilo solenuitiY
è ripresu ogiii, dopo la lunga interru-
zione degli unni di guerra, la lesta del
l'alio.
6. Cavazìiccherina ( Venezia). — Nel
cimitero di Ca Gamba è inaugurato un
monumento in memoria dei soldati del
l\»"iigimeiitn Mari-
na i-a<luli <!al 7 inj-
vembro 1917 al 4
iioveml). 1918 nella
difesa della baissa
Piave.
7. Cohlenza. —
I resti dell'eroico
generale II oche,
molto» 29 anni nel
1797, sono ritrova-
ti in una tomba ab-
bandonata e tra-
i^jiortati con gran-
dì onori in una
cripta i)repaiata
eotto la guglia
eretta in onore di
Ilocbe a Weisseu-
thunn a «licci cbi-
lometri da (_'o-
Idenza.
10. Venezia. —
Congresso di ma-
rina mercantile e
navigazione inter-
na, promosso dalia
Lega Navale Ita-
liana.
12. Trento. —
' 'ommemorazione
dei tre martiri Bat-
tisti, Filzi e Chie-
sa, con discorso di
Giovanni IJertac-
cbi. Una rappre-
sentanza dell' uni-
versità di Padova .consegna al sinda<'0
di Trento la bandiera fatta nel 1866 da-
gli studenti trentini di «jucH'Ateueo (;
Hicordo moMMUKMitale In onoro di
Naziirio Sauro, modellato da Vito l'ardo,
inaugurato a Pola nel luglio 1919.
tisticho e fu sixccossivamente custodita
da vari professori padovani.
13. Pala. — Per iniziativa della
Lega Navale è inaugurato un ricordo
monumentale a Nazario Sauro nel luogo
stesso dove sul patibolo fu troin'ata la
generosa vita «lei martire, ft un grandi-
altorilievo in bronzo, modellato da Vito
l'ardo e con un'alata epigrafe di Sem
IJcnelIi. Alla ceri-
monia, alla presen-
za dell'amiìiiraglio
e della intiera fa-
miglia Sauro, par-
lò Ercole Kivalta.
14. Parigi. —
(ir and e apoteosi
della Vittoria per
la festa nazionale.
L'esercito francese
e numerose rai>-
presentanze <legli
eserciti alleati sfi-
lano sotto l'Arco
di Trionfo die era
chiuso da caten<'
da quando nel 1S71
vi aveva siila ti>
l'esercito prussia-
no. Alla testa delle
trui>pe sono i ma-
rescialli .TolVre e
Foch. Tutta 1»
giornata ò occup.v
ta da festeggia-
menti popolari.
Per queste feste il
Parlamento fran-
c(!.se ha concessi»
un credito speciale
di 4 milioni e .SOO
mila franchi. Un
aeroplano italiano,
partito da (U-nto
celle, ha si»rvolato
su Parigi gettando
un uìanifesto dettato da Gabriele d'An-
nunzio.
19. Londra. — Grande cortt'o trion-
destinata fin d'allora al municipio della fale delle truppe vittorio.se. Vi parteci-
loro città natale appena fosse redenta : i)a un contingente di 1200 italiani al
bandiera che sventolò abbrunata in tutte comando del generale Montuori.
le manifestazioni patriottiche e irrcden- 20. Parenso rende solenni onontuzc
9« U pulWu^a e lucidala Si tu\\\
i \5os\ci melalU aiope^aU II Uqulio
* ♦ ?\:o4oUo deV " LION NOIR „ » ♦
MIROR
Soc. An. Italiana. - Capitale L. 8«ooo,ooo
— 524 —
a. (ine suoi figli, Gino Zotti, volontario
<li uiicriM caduto sul Podgora e Antonio
fi i.v, fucilato come x)roniotore della
1 Ivi» la di Catturo.
27. yctiezia. — Al Duca d'Aosta, co-
mainlante della 3" armata che difese la
citlàd i.!Iainvasione, sono consegnati ima
ri<'ca pergamena miniata, opera del
pioT. Emilio Paggiaro, c<d testo della
d'liI)erazioue del Consiglio Comunale
30 novembre 1918 che gli conferisce la
che V Istituto per le caso popolari in
Roma ha iniziato al Quartiere Trionfale.
Agosto.
3. Roma. — In via Simeto, nel quar-
tiere delle case per impiegati, è inau-
gurata con un discorso dell' on.Liiz-
zatti, una lapide in onore degli impie
gati dello stato caduti in guerra.
La famiglia Sauro alle onoranze al Martire.
Pela, luglio 1919.
Al centro il padre (in piedi) e la madre (seduta)
di Sauro; la penultima a sinistra, lavciova; a destra,
la sorella; gli altri, i fii^li.
cittadinanza veneziana; il vessillo di
San Marco i)er la sua Armati ; e il «hmo
«Ielle donne veneziane a lui ftprsoual-
tuente, la riproduzione dei (juittr oca valli
di S. Marco, offerto da ben L<739 donne
che sottoscr ssero nell'aU») espressa-
mente allestito. Ricchi doni sono anche
preparati per i soldati della H* armata.
27. Palermo. — In piazza della Vit-
toria inaugurato il monumento (di .Mario
Rutelli) al valoroso capitano degli arditi
Oaetano Bucceri, da Aidone.
30. Roma. — Il Re pone la prima ijie-
tra di un nuovo gruppo di costruzioni
7. Venezia. — Nella sala dei Pregad;
in Palazzo Ducale è consegnato all' am
miraglio Thaon di Revel il bastone di
comando offertogli dai cittadini vene
ziani per pubblica sottoscrizione.
8. Trieste. — Anonimi donatori in-
viano al generale Petitti di Roreto un nn-
lionee 700,000 lire perchè le impieghi lu
un' opera umanitaria nella Venezia Giu-
lia da intitolarsi al nome di lui; e il
generale le destina alla Società Trie-
stina contro la tubercolosi con 1' obbligo
di erigere nel più breve termine pos-
sibile un Sanatorio popolare.
Preferite ovunque e sempre
sA la Crema per Calzature
Soc. An. Italiana. - Capitale L. 3,000,000.
• • MILANO - Via Trivulzio, 18 - MILANO • •
LION NOIB
525 —
10. Venezia. — Conve^jno per la co-
stituzione della Federazione Veneta dei
Comitati di agitazione tra danneggiati
di guerra.
IG. Napoli. — Varo dell'esploratore
FcUeo, co.*»truito nei cantieri di Vigliena
(atab. Pattisoii).
23. Trento. — Congresso forestale
delle rogioni redente.
24. Castellammare di Stabia. — Varo
di un grande bacino galleggiante in
acciaio.
26. Napoli. — Il sig. Giuseppe Merca-
dante dona un niilion<' all' ospedale
Paiisillipon per la prevenzione e la cura
della tubercolosi, per onorare la me
moria del fratello Ignazio fondatore
della Società Nafra-Italiana e morto a
New York.
27. — Decreto reale -che dispone la
elettrificazione di non mono dì 0000 km.
di ferrovie.
— Venezia. -- Inaugurata a Palazzo
Pesaro la IX i'i.)stra degli artisti delle
Tre Venezie, <L.;)0 la lunga interruzione
degli anni di guerra.
— Amsterdam. — Esposizione inter-
nazionale di aeronautica. L'Italia vi
partecipa in forma altamente degna.
Settembre.
4. Venezia — Consegnata al gen. Diaz
la spada d* onore offertagli per pubblica
sottoscrizione dai cittadini di Venezia
grati per la liberazione della città dalla
minaccia nemica. La spada è cesellata
artisticamente da Renato Brozzi e sta
dentro un cofano scolpito dagli artisti
della ditta Giusci)pe da Ponte.
4. Venezia. — III Congresso nazionale
dei Cavalieri del Lavoro.
5. Milano. — Esposizione d'arte de-
corativa promossa dalla Società Uma-
nitaria.
6. Udine. — Nel i»alazzo delle scuole
in via Dante, inaugurata la mostra
della Vittoria, ossia esposizione di ri-
cordi e cimeli di guerra.
7. Venezia. — Al Lido è posta la pri-
ma pietra della chiesa votiva che sor-
gerà in onore della Vergine Nicopeia
come atto di grazia per aver conservato
la città dagli attacchi nemici del mar»»
e dell' aria nei tragici giorni del no-
vembre-dicembre 1917.
7. Codroipo. — Con solenne cerimonia
sono ricollocate sulla facciata settentrio-
nale del municipio le lapidi in onore di
Garibaldi e di Vittorio Emanuele II
che gli austriaci durante l'invasione
avevano levato.
7. Pisa. — La Fratellanza Militare e
Reduci d'Africa, ridotta ormai a po-
chissimi soci per la morte di quasi tutti
i suoi componenti, delibera di scioglierai
e di affidare alla locale sezione dell'As-
sociazione Coml>attenti la propria ban-
diera, l'archivio e tutte le sue attività.
La simpatica e significativa cerimonia
si compie oggi fra mezzo a grande com-
mozione.
7. Napoli. — Dopo quattro anni di si-
lenzio, la festa di Piodigrotta — Pie-
digrotta della Vittoria — è celebrata
con insolito sfarzo. Luminarie, carri,
concorsi di canzoni, mascherata dei
giornalai, spettacoli straordinari in una
arena espressamente costruita, concorso
di lancio di palloni di carta, gare gin-
nastiche per bambini, concorsi di bel-
lezza femminile.
11. — Accordo italo-greco per la co-
struzione della ferrovia Roma-Atene at-
traverso il canale d'Otranto e Valona.
12. Loidra. — La Corporazione della
City decn^ta la cittadinanza onoraria
al gen. Diaz e delibera di donargli una
spada d' onore.
13. Trento. — X LI II Congresso degli
alpinii^ti italiani.
14. Roma. — Convegno nazionale di
agricoltura.
16. Bologna. — Congresso dei capi
d' istituto di istruzione media.
17. — I congressisti del Club Alpino
Italiano da Merano si recano al Bren-
nero dove con patriottico rito è murata
una targa di bronzo con una epigralV
che ricorda che il Club Alpino per la
prima volta riunito sulle alpi tridentiiit
auspica « alla concordia perenne degli
antichi e dei nuovi cittadini affratellati
]£ion ^lanc
lisciva speciale
per biancheria
Prodotto del LION NOIR
S«c. Ab. Itallsns. • Gap. L. 8,000,000
- 526
neluoHn; stililo di Italia, nei ricordi glo-
riosi di lioiua eterna >.
19. Taranto. — Liadreaduought «Leo-
nardo da Vinci » affondata nelle acque
del Mar Piccolo la notte del 2 agosto
1916, dopo molti mesi di lavoro ò ri-
]'»ortata a galla ma ancora capovolta e
due giorni dopo è immersa in bacino,
«l<»ve sarà riparata e poi riportata al
!urgo ])er essere raddrizzata.
20. Villa Casielnuovo, nel Canavese. —
Monumento a Costantino Nigra, dello
srult. Cesare Biscarra. Discorso inau-
gurale del seii. Francesco RuflBni.
20. Milano. —
VI Congresso na-
zionale delle uni-
versiti» e d alle
scuole liUcrc poi«0'
lari itiiliauc.
20. Caserta. — Chiusura dcilla scuola
per gli ufficiali di com]»lemento, costi-
tuita durante la guerra.
20. liodi. — Per iniziativa del Comi-
tato locale della < Dante Aliglueri », nella
sala dell'Ospizio dei Cavalieri, la ricor-
renza odierna è celebrata con un di-
scorso del senatore Guido Mazzoni
22. Napoli. — Il consiglio comunale
delibera all' unanimità senza discussione
cbe quel tratto di via Duomo che con
molta fretta era stato battezzato via
Wilson, sia ribattezzato via Fiume.
23. Roma. — Convegno della Fede-
razione nazionale
degl'istituti scola-
stici privati.
27. Ancona. —
Congresso naz. dei
medici condotti.
Monumento a Gaetano Bucceri
capitano degli arditi, a Palermo.
{Fot. del xig. Federico Falmeii).
FIAT
Nora è solo T_ina marca del-
rinduistria, è simbolo di per-
fezione, squillo di trionfo.
Conìi correnti^ ^
I e ''checks " posìali
(Con 3 illtutrazìoni).
"■"■^cco liti altro mezzo comodo, solle-
r\ cito, economico, offerto al nostro
*— ^ pubi 'lieo per riscuotere e per pa-
(raro somme. Esso ci consente di abo-
lire quasi interamente il denaro. Basto
che noi ci forniamo di un libretto di
fher/iS postali che potremo staccare in
iiualunque posto ci troviamo e che po-
tremo inviare o consetrnare a ohicches-
)»ia, saldando cosi i nostri conti, senz.a
k i^Ofrno di tenere presso di noi denaro.
Diventando correntisti postali - e non
v'è che da farne domanda presso uuo
qualunque dei 10.000 uffici del Rei?no -
potremo invitare tutti coloro che hanno
con noi fcipporti di affari perchè, in luopo
di spedirci vaplia po.-tali o bancari o
afiplcuratc, versino senz'altro il loro de-
HÉfro sul nostro conto corrente presso
qualunque ufficio postale. A mezzo di
questo nuovo servizio tutti noi - anche
stanza essere a nostra volta correntisti
T»ostali - potremo versare a favore dei
<'orrentisti con sensibile risparmio di
spesa rispetto a qualunque altro mezzo
di pauramento. Basterà all'uopo che noi
chiediamo ad im ufficio di posta l'elenco
dei correntisti postali ; se in esso tì^jurerà
il nome del nostro corrispondente, noi
ci faremo consecrnare dall'ufficio un bol-
lettino di versamento, lo riempiremo e
sborsando la piccola moneta di 10 cente-
simi potremo versare fino a 10.000 lire
a favore del nostro corrispondente. L'uf-
ficio postale conseffnerà a noi una rice-
vuta del versamento esecruito e l'Ufficio
dtii Conti correnti, cui fa capo il versa-
menti stesso, spedine al nostro corrispon-
de Ito il Ui.:liando del bollettino sul quale
noi stessi avremo se'.rriato il nostro nome,
la somnia vcr.sata e quelle altre brevi
comunicazioni che avremo creduto di
far.'li.
È'cssere correntisti postali serve altresì
« farci della réclaym su vasta scala, per-
- - rclenco del correntisti, euJ quale fi-
gurerà il nostro nome, viene distribuito
a tutti i correntisti (rratuitamente e
quindi va nelle mani di tutti i commer-
cianti, i?li industriali, le società d'oicni
specie, le banche, ali uffici pubblici e
privati, i professionisti e simili, senza con-
tare che esso è a disposizione del pubblico
in tutti gli uffici postali.
Il correntista postalo viene fornito di
ek'ffauti libretti di checks e di asse/ni per
hancofiiro. In qualunque liiofjro egli si
trovi, senza darsi la pena di andare ad
un ufficio, di portarvi il denaro contante,
di far emetter* A'ajflia o altro, sottostando
al payramento di tasse non indifferenti
- basterà che crIì riempia uno check a fa-
vore delle persone che vuol [ta^'are, unen-
dovi una distinta coi nomi di esse, con
le località dove risiedono e con l'Indica-
zione della somma da patrare a ciascuna.
Check e distinta, acclusi in una busta di-
rotta all'Ufficio dei Conti a Ttoma e
immessi in una qualsiasi ciissetta d'im-
postazione - senza bisosrno di fraiicatura
- liberano il correntista da oerni altra
cura, poicliè l'Ufficio dei Conti, ricevendo
lo check addebita il correntista dello som-
ma indicata ed emette tanti mandati
a lavore dei beneficiari, palpabili dal-
l'ufficio postale dove questi ultimi ri-
siedono. Per tutto questo lavoro l'ammi-
nistrazione riscuote soltanto una tassa
propor/.ionalc di 25 centesimi nmù 1000
lire pasrate per conto del proprio cliente.
E neppure questa tassa viene addebitata
al correntista se ecli dispone che i suoi
palpamenti sieno fatti a mezzo di ttfwe;;n
per bancogiro a favore di altri correntisti
poiché, in tal caso, tutto il lavoro d«l
l'Ufficio dei Conti si riduce ad addebitare
il conto del correntista tracfite e ad uo
ereditare quello del correutlslji I»cnet1
ciarlo, senza che vi sia uu movimuaLo
effettivo di der»aro.
Se il correntista voglia pagare brevi
manu l suoi creditori, potrà servirai dello
X
X
Ci-
;::^
Lo checke postale.
5'21) —
check al rortntnre He eùW si trori n(Ua
Ifif-alit.^ -c-.lo (l,-irrtr>fici Ciìntì e crcerA In
tul modo un titolo esitai hilo a v'>;iit, il
La sala d'aspetto per il pubblico
nell'Ufficio Couti Correnti e Check» Postali
di KoniB.
qnale ha il prande vantatr'-do di poter
passare da mia mano all'altra, senza l»i-
Boi?no <li firme e di poter essere riscosso,
entro un mese dalla emissione, da cl:ic-
cheasia, allo sportello dell'Ufficio Coull,
senza ciie il presentatore abbia bisocriio
di farsi conoscere. Se il correntista vuol
valersi della stessa a^revolaziono per s^'O-
dire direttamente ai suoi corrispondenti
un titolo esigibile presso qualunque iil!i-
ciò di posta, potr;\ rieliicdere airilfficio
Conti il rilascio di un cf>rto numero di
lettere di credito i n tnnnrn pev lo somme che
più trli piace e riiMupirle quando ^'licne
capiterii l'occasione col nome dei proi>ri
creditori inviandole per posta anche in
via ordinaria. Clii riceve la lettera di
eredito può esiirerla presso qualunque
ufTìoio di posta, senza dover attendere
alcuna conferma, purché ep:li .si faccia ri-
conoscere con uno dei mezzi in uso presso
1« po«^ta.
11 correntiata vuol viaggiare a suo agio,
senza correre il rischio di essere derubato,
di snìMrrire il i-mprio denaro, senza li
fastidio di doversi munire di biglietti
di banca di vario tairlio, ecc.? na^terà
ehc ejrll richieda (ielle lettere di crediU) no-
Vìinatire airUtHcio Conti per quelle som-
me che crederà meRlio. Anche qu(^ste
lettere rono esif,'ibili entro sessanta priortil
dalla loro emi-isiotie in quiiluuque udicio
di posta, onde e<,'li [intri rifornirsi di de-
naro a seconda del bi>oi;no doviinque si
trovi.
TI primo Ufficio Conti ò sorto in una
sede matruifìca in Ronia (Via NHZionale.
11!)), ma quanto iirima anche altre citt^
d'Italia avranno il loro, dò che a;xevoleri\
indubliiamcnte i correntisti nei rapporti
col pnbblieo e viceversa.
I correntisti postali son già saliti a
pareccliìe miirlinia in questo primo anno
di esercizio e il movimento dei loro conti
ascende a varie decine di milioid. È un
servizio che risponde ad un bisogno seu-
tltissimo di maggiore economicità, co-
La sala dei Conti Correnti nell'UfDcio Conti
di Rom.i.
modità e sollecitudine nel movimento
del denaro ed esso ha per sé indubbia-
mente l'avvenire. .,.
PINIE
A UT-O
MO "TO
\/ E L_C3
AF?eO
UM/M~ICI
RER
I
IREUL^l
34
Panorama delle officino FIAT CEX TUO,
I^a "FIAT
Chi conobbe la Fiat nei suoi inizi, non
può non rinuiuere impressionato dallo
sviluppo grandioso, immenso, che essa
ha saputo conquistare con lavoro co-
stante e tenace, con operosità senza pari.
Nel luglio del 1899, la Fiat si costi-
tuì iu Società Anonima con un capitale
di 800.000 lire per * la costruzione ed il
commercio delle autoiuohili in Italia».
Su di un' area di 3500 metri quadrati
nel Corso Dante, air estremo ed allora
deserto confine del Valentino, si edifi-
carono le prime ofl&cinc. Una forza di
36 cavalli, metteva in movimento un
macchinario di 50 macchine-utensili, vi-
gilate da 50 operai.
Questo fu il ]»rimo impulso che do-
veva perconere un cojìj meraviglioso
cammino !
Xel luglio 1909, la Fiat si presentava
alla sua prima Corsa nella riunione di
Padova e vi conseguiva la sua prima
vittoria. Còsi la giovane fabbrica mani-
festava r ardore del suo istinto con un
atto che doveva, d' allora in poi, segnare
l'orma del suo destino.
Nel 1902 è già ecomparso il primo
modello di vetture a due cilindri, e si
crea ii nno\i» niodello a quattro cilindri.
Nel 1903, la Fiat costruisce i primi
veicoli per usi industriali ; ha giii ini-
ziato l'esportazione, effettua le prime
vendite ai Governi Italiano e Portoghe-
se, si cimenta nelle Corse Estere.
Nel 1905, questo ritmo di operosità
si accelera, il })eriodo iniziale sta per
finire, mentre si apprestano le forze per
maggiori cimenti,
L' anno seguente infatti, l'antica J'iat
cede il posto alla nuova con un capitale
di 9,000.000 di lire, con un dominio di
50.000 metri quadrati, di cui 45.000 co-
perto dalle sue officine, dove una pre-
ziosa organizzazione raccoglie l' opera
alacre di 1300 operai,
Il 1907 è r anno memorabile che se-
gna l'affermazione dell'eccellenza tec-
nica della Fiat: partecipa a tutte le
grandi Corse Internaziou.ali e le vince,
r una dopo 1' altra, da sola., contro tutte
lo marche Phiropee ed Americane.
L'imi)etuoso slancio non si allenta
più. Dal 1908 al 1913 mentre le Officine
si ampliano ancora, mentre la produ-
zione aumenta sensibilmente, premi di
gare d' ogni specie ed in ogni parte dei
mondo accrescono la serie dei trofei.
Una speciale attività è dedicata altresì
alla fabbricazione dei veicoli industriali,
che dai servizi automobiUstici civili s' in-
troducono in quelli militari. Così i pri-
mi autocarri Fiat accompagnano i xiq-
5:31
■tri soldati nella cunquista della Libia
e, spiugendosi fino nel lontano Fezzan,
cooperano ad estendere il dominio della
Patria nella nuova Colonia.
Iniziatasi ini])rov vivamente la Guerra
Europea, la Fiat ha saputo dimostrare
la sua pro(lij;iosa oapacit;\ prt)dutlric»',
al punto di diventarci la print-ipale ed
inesaurihile font»' di autouu)l»i.i e di nut-
t<»ri dcj^li Ksorciti Alleati, la fraudo e
comuiH' Ortieiiui dei popoli vittoriosi.
Al j>resento la Fiat, eoo un capitale
di 200.000.000 di lire e con una mae-
stranza di circa 30.000 operai, procede
silenzioso e terribile dell' arco voltaico,
fonde e rinnova la tempra dell' acciaio.
Parimenti in altre Fomierie di Via (V-
neo viene lavoratoli bronzo, l'alluminio
e la ghisa.
Entriamo così nella fase della elabo-
ra/.ione <lei materiali e dei pezzi, e ei<»ò
delle lavorazioni meccaniche.
Lo lavorazioni meeeaniebe kì insi-
nuano in o>rni dominio della Fiat; lo
incontriamo in una otHeina riunita allo
Fonde.rie. nella cx-JJrerefti-Fiat di T/rt
Cuneo. Le vediamo in piena espannioite
nelle Oj^cine Centrali del Corso Dante,
Panorama delle offioin* FIAT LINGOTTO.
per ritrovarle nm-ora niit trasferite nel
nuovo Stnltilinirnto d(>l lAnijottn. in que-
sto colossale palazzo dell' industria dove
la grnntiiositÀ di eom-ezione aTautlacia
«ostruttiva Italiana daranno all'Italia
la più «:rau«le Fabbrica d'Autmuobili
d' Kuropn.
f", nella .suddivisione e specializ/.a-
zione «li queste lav<iray.ii»ni elie sì He4»rf;o
il preeÌKO ordinamento della Fiat e che
si minora la sua enorme eapa«-itri pr«»-
duttivti. Co.-stituile in numerosi reparli,
dotati- di selve di nuierbinari, servite
da maestranze )MMf«'ttam«Mite addestra-
te, eoQO come altrettante sorgenti cb»
^ 5B2^
Panorama della CAIIROZZEIIIA della FIAT.
Panorama del Deposito MATERIALE FERROVIARIG della FIAT,
— ò[VS
vf^rsano ogni giorno torrenti di pezzi
d'ogni forma che corrono ])oi a riunirsi
nei grandi bacini comuni dei saloni di
montaggio.
E questa impressione di una potenza
formijlabilo, che crea con una rai)i«lit!\
vertiginosa e con una precisione matt»-
matica, si accentua nei rejìarti di mo-
tori di aviazione, la di cui costruzione
pure essendo una delle piìi recenti ha
raggiunto nondimeno una grandiosità
incomi>aral)ile.
Qualunque più accurata lavorazione,
qualunque più nuxlerno e geniale perfe-
di ogni macchina Fiat rende pertanto
la produzione di questi Stabilimenti tra
le pili ricercate del mondo.
Lk Sedi di venpita : La facilità
colla quale si ^ in grado di trovare do-
vunque in Italia quanto possa occorrere
per inni vettura Fiat ^ altamente apprez^
zata da tutti gli automobilisti. L' itrga-
nizza/.ione di vendita stabilita dalla Fiat
nelle sue grandiose Sedi di Koma, Mi-
lano, Padova, Firenze, Torino, Napoli,
Genova, Potenza, Livorno, Biella, Sie-
na, Bcdogna, costituisce una grande uti-
litiì pratica che non poco ha contribuito
-;^:>
..•.^.^^^'"O
Panorama del UEPARTO AVIAZIONE dell» FIAT.
xionam. ni., .t |.... o servirebbe, pero qua-
lora una severa opera di controllo non
fosse tìn da principio esercitata sullo
materie prime che devono essere poste
in lavorazione. A ciò provvedono duo
speciali iuipi»rtantissimi reparti e cioò
il « L:iboratorio chimico, metallografico
e ofììcina per le pn»ve meccaniche » e<l
il « Heparto controllo motori ». Dotati
di tutti gli apparecidii e dispositivi ]>in
perfezionati, essi con una rìgida opera
di controllo esercitano una funzione di
vitale importanza.
I>a qualità assoluUimente siiperioro
del materiale usato nella fabbricazione
al rapido diffondersi dell' uso dell' auto-
mobile in Italia.
La vendita e la diffusione della Fiat
nei paesi forestieri in (piesti ultimi anni
hanno ricevuto un tale vigoroso impul.so
o si sono CO.SÌ prodigiosamente svilup-
pate che le sue Filiali, Agenzie e IJttìei
ciistituiscono una fitta rete che si espan-
de su tutto il mondo.
La rete AlTTO.MOniMRTICA FlAT:
Una delle jdù imi»onenti applicazioni e
che nuj^jlio attr-sta l'altissima funzione
vitale della Fiat nella civiltìi moderna,
ci ^ offerta «lai servizi pubblici ceerci»
tati cui suoi veicoli.
bU
L' organizzazione più vasta e com-
plessa per trasporti osistonte iu Italia
dopo le Ferrovie dello Stjtto è la rote
dei servizi automobilistici Fiat. Le stra-
de ferrate hanno uno sviluppo di liuec
di oltre 14.000 lan. : la rete delle linee
aiitomobilisticlie lunzionauti con veicoli
Ilat raggiunge uno svilupi)o di oltre
12.000 km.
Centinaia di servizi pubblici automo-
tori attraversano le regioni d' Italia, por
campi fecondi, per monti e per colline
deliziose, per ])iccoli villaggi e per popo-
loso città, ft la Fiat clie, sia col darvi
la spinta iniziale, sia col renderne sem-
])re pivi pratico ed utile 1' am]»ianiento
mediante la fabbricazione di veicoli atti
allo scopo, Ila reso possibile questa im-
mensa ereazione che è una delle glorie
civili dell' Italia moderna.
Recentissima pubblicazione delia
Casa Editrice S. LATTES È, C. = Torino.
MAURIZIO CANDELERO
CAPOTECNICO
Oie^amiiaime del 51a\Doieo
ed
con una esposizione dei Sistemi Taylor di organizzazione scientifica
^ e degli ultimi studi sulla fatica industriale
con numerose figure e tavole fuori testo.
Un bel voi. in-8 grande L. IO
In vendita presso ttitti i buoni librai.
FIAT
Vent*atinl di sviluppo continuo, mi-
gliaia e migliaia di macchine in uso
costituiscono la garanzia impareg-
giabile di ogni vettura ♦' FIAT „ 5—
~ 535 -
J^fifufo }fai;ioyiaIe
delle ^?$icttraHÌoni
DIREZIONE GENERALE r ROMA
L'assicurazione sulla vita è opera ominente-
inente democratica perchè j^rocura anche alle classi
lavoratrici il benessere e la tranquillità.
Jj Istituto Nazimìolc delle Assiexirazioni è un
istituto di diritto pubblico con propria personalità
^nuridica ed amministrazione aut(moma sotto la
garanzia del Tesoro dello stato.
Situazione alla fine del 1918:
capitali assicurati: 2 miliardi;
})renn di assicurazione sulla vita i)er T eser-
cizio 1918;
oltre 88 milioni;
Attività nette al 31 iicembre : oltre 353
milioni.
Oltre le assicurazioni sulla vita V 1 Minto Na-
zionale assume in riassicurazicme rischi di qual-
siasi genere così in Italia e nelle Colonie, come
air Estero.
Agenzie Generali in ogni capoluogo di provincia.
Agenzie locali in tutti i principali Comuni.
5oG
Previdenza e Assicurazion*.
La previdenza, questa funzione che
non è ancora giunta iu Italia a quel
grado di sviluppo che è lecito speravo,
è una specie di piccola benefica prov-
videnza per il maggior numero delle
classi sociali.
Nessuna istituzione di risparmio in-
fatti, nessuna istituzione iìnnnziaria
consente, come Vasstcurazio)U' snlhi vita,
al possessore di un capitale di raddop-
piarlo dall'oggi al domani col solo im-
piego dei frutti di esso.
Un capitale di 10,000 lire investito in
rendita italiana procura oggi un reddito
di 350 lire nette; e con lire 350 all'anno
si assicurano, vale a dire si rendono di-
sponibili innnediataniente dopo la i^'opria
vioì'te in qualunque tempo ai'venr/d:
L. 18,500 circa all'età di 25 anni
16,200
14,000
12,000
10,000
8V200
6,700
5,300
30
35
40
45
50
55
60
Non importa possedere material-
monte un capitale per destinarne i
frutti ad opera di ris[)armio.
L'uomo die lavora rappresenta di
per se stesso un capitale. Ma il capi-
tale uomo non è eterno, nò si può tra-
smettere agli eredi: esso cessa colla
vita. E l'assicurazione, che permette
di consolidarlo e di cambiarlo da capi-
tale in 2iotenza, in ricchezza patriinoniale.
Ognuno vede di qui la convenienza
di promunirsi per il futuro assicui-ando
la prop)-ia vita ad una Compagnia di
Assicurazione che offra serie garanzie
morali e materiali.
Non ostante la fondazione dell'Isti-
tuto Nazionale di Assicui-azioni, alcune
Compagnie hanno continuato l'eserci-
zio del ramo vita; e fra queste anno-
veriamo la Compagnia di Assicurazione
di Milano, che a ciò fu autorizzata con
II. Decreto del 22 dicembre 1912.
La Compagnia di Assicurazione di Mi-
lano, fondata nel 1820, è il più antico
istituto italiano di assicuj;izioni. Essa
offre garanzie morali e materiali senza
eccezioni, e la piena sicurezza dei patti:
garanzia morale, infatti, perchè è un
istituto nazionale che conta 9t anni
di vita e un ])assato memorabile per
lealtà, rettitudine e correttezza; garan-
zie materiali, perchè il caj)itale sociale
(L. 5,200,000) e le forti riserve accumu-
late (L. 62,476,800) sono di non comune
importanza; la piena sicurezza, perchè
i patti, i più liberali e vantaggiosi che
si conoscano, s)no osservati lealmente
e scrupolosamente.
Tre sono i rami dì assicurazione di
cui la Compagnia di Milano si occupa
presentemente: il ramo Vita e Vitalizi,
il ramo fncendi e il ramo Infortuni.
Quest'ultimo venne iniziato nel-
l'anno 1913 in relazione all-o disgrazie
(tcciiìi-ìilnìi. all;i ì'esponsahilità civile e i\\-
Vinnifìdi/à. E chi considera con quanta
frequenza la tumultuosa e intensa
vita modei-na conduce a tali dolorose
eventualità non tarderà a riconoscere
quali benefizi possa largamente dif-
fondere questa forma di assicurazioni.
D'altra parte sembra che già il pub-
blico si renda conio dell'importanza
di questo più moderno aspetto della
previdenza, pei'chè anche nei primi
5 anni di esercizio il ramo Infortuni
ha dato resultati oltremodo soddisfa-
centi.
Per il ramo ì'ita la Coni pagai a di Mi-
lano offre agli assicurati le condizioni
più liberali e più vantaggiose, la garan-
zia gratuita è ammessa anche per i ri-
schi ài guerra, di servizio in marin.i,
di viaggi, di duallo. In caso di suicidio
sono restituiti i premi e gli interessi.
Stipula inoltre, ad eccellenti condi-
zioni, contratti di vitalizio. Essa ne ha
in corso per L. 1,581,534 di rendita,
con una riserva di L. 11,307,022.
I capitali in corso per assicurazioni
Mta ammontano a L. 158,963,348; e lo
somme pagate per sinistri, scadenzi-
e rendite vitalizie L. 89,094,314.
Avendo agenzie in tutte le città dol
regno, ai nostri lettori riuscirà facile
procurarsi nella loro sede abituale
tutte quelle notizie e quei preventivi
che desiderassero: noi ci siamo limi-
tati ad esporre brovemente alcuni dati,
che attestano la solidità e la floridit.M
di questo antico ed apprezz;ìto Istituto
italiano di assicurazioni.
1^'
hÉ^
Vi T
:i-4-^,tM"'
'.ri
é
Fa<'ciata principale delle Terme di Salsomaggiore.
Soggiorni di cura d'acque.
SAI^SOMi\GGIOR£
L'ultimo «Iccfunio lia «oj^nato un
progresso uotevolo, nello sviluppo del-
1" industria termale, <iuella elie si fonda
sulla val«>ri/,z.izione delle aeciue salu-
tari di eui l'Italia ha, in eonl'ronto
d'omini altro Paese, dovizia impareg-
giabile!
Non si può affermare elie le mani-
fest.'vzioni eonerete di tale progresso
siano in giusta ])n)j»or/,ione eon l' inte-
lossamento degli studiosi ed in giusto
rapjjorto eon le grandi lince dei pro-
Lirammi innovatori reali/.zati all'estero
iove, intorno a soi-genti magari scarse
dei tipi più comuni, si sono ereali,
Itre meiavigliosi stabilimenti balneari,
■>ggiorni deli/.iosi per conforto di or-
-inizzaziouc ospitale e per varietà e
jìiaeevolezza di attrazioni.
Difetta fra noi, anzitutto, il concorso
del capitale ancor timido di fronte alla
novità dr'.r im|)icgo e una organica Ic-
^islaziojir di protezione «li «pu'llc com-
]>les8e manifesta'.ioni di attività scien-
tifia, commerciale, industriale che con-
corrono a'ia formazione della stiizionc
tcruuile moderna.
Una eccezione lodata e lodevole ci
avvi«'n<' di ricordare, sebbene unilatf-
I :de nella sua esplicazione. Intendiamo
lire della legislazione »i)cciale per le
I <»rme <li Salsomaggiore.
Salsomaggiore rou le sue acque do-
iiralc-sodichr forti, bronut-ioduiate (sal-
-'t-broiiio-i(i(licli(') che non hanno etiV-L-
tivamente rivali sebbene si cerchi di
porre in valore l'analogia con esse di
alcune .altre, costituisce un tesoro au-
tentico, una fortuna nazionale il etti
sfruttamento avrebbe senza «lubbio già
dato luogo a manifestazione d' iniziative
grandiose, se h", sorgenti salutari scatu-
rissero, aiizichò in Italia, in alcuno dei
Paesi dove la stazione termale è gene-
ralmente considerata e utilizzata col
pratico e perfetto a[>prezzaniento de' suoi
elementi produttivi e dei suoi valori
sociali.
A cura e spese dello Stato si stanno
ei-igendo a Salsomaggiore Stabilimenti
che, comr lo provano le costruzioni già
avanzate, saranno degni d'ogni con-
fronto coi maggiori <lcir estero e che,
anzi, supereranno i migliori fra «pielli
]»er taluni i»regievoIi i)articolari tecnici
e<l edilizi. E <*i«^) <'ontribuisce natural-
mente air incrementt» «lei lin>go di cura
(già cospicuo i)er manifesUizioni impor-
tanti di iniziativa municipale e privata
nei riguardi del diffuso comfort e del
pifl gra<l«>vole soggiorno), in quanto il
diretto interessamento dello Stato no
accredita la funzi»Mie, investen<l(da dei
più alti e pregiev«di attributi proprii di
una provvidenza sociale in atto.
• Non c'ò medico in Italia (lo affer-
mava in questi giorni una grande ri-
vista Tuedica) che non con<»sca Salso-
maggioie e non si a«lopeii l»erch^ il
nia-oiiiio nnnuMo di iinun.ilati possa va-
- 588
lergi delle sue acque a sollievo delle
proprie sofferenze. Noi crediamo altresì
che, ormai, non ci sia cittadino alfabeta
che della ridentissima stazione termale
emiliana non sappia qualcosa per la
voce delle maravi^Iiose j;ual-i<;i<)ui colà
ottenute, intorno alle quali iìorisce una
letteratura scientifica e profana vera-
mente cospicua.
Opportunamente lo Stato ha prov-
veduto recentemente alla disciplina, con
ocrni più sicura garanzia scientifica, e
di controllo igienico, della esportazione
a domicilio dei prodotti di fabbricazione
dell'Azienda dei IIR. Stabilimenti bal-
neari. Le acque naturali per bagno,
« r acqua madre » per bagni e irriga-
zioni, i sali compressi in pacchi por
bagni, i fanghi, sono forniti, su pre-
scrizione medica, alla dimora degli am-
malati che dcsi(l(.'i-iuo ripctcìc in casa
le cure di Salsomaggiore o che non
possano recarsi agli Stabilimenti bal-
neari dello Stato, o che per la gravità
del male non j)os8ano aspettare il pe-
riodo di normah', funzionamento degli
Stabilimenti stessi. Provvede a ciò una
Società Anonima (La Salsnmagfjiorc)
che ha Sede in ^lilano, Via Cattaneo 1,
e che è concessionaria esclusiva della
esportazione.
L'Azienda termale dello Stato dando
inci'cmento nuovo alla fabbricazione dei
prodotti medicamentosi per 1' esi)ortu-
zioue, giova agli interessi della Stazione
termale in quanto è certo che dal loro
più largo impiego trarrà nuovo alimento
la re])utazione di Salsomaggiore già
trionfalmente affei mata. D' altra parte
ogni i»reconcetto contro le cure a do-
niicilio ò distrutto dalla loro diflusa pra-
tica.
tt. m. r.
N&U2 imELU
- 539« -
rrMiiiiAt-M SOCIETÀ ITALIANA
SERVIZI MARITTIMI
SOCIETÀ ANONIMA = SEDE ROMA
LINEE CELERISSIME DI GRAN LUSSO
per ALESSANDRIA d' EGITTO
Da GENOVA, NAPOLI e SIRACUSA - Da VENEZIA e BRINDISI
LINEA CELERISSIMA DI LUSSO
per COSTANTINOPOLI
(Vio Canale di Corinto).
Da VENEZIA e BRINDISI, toccando Corfù, Patrasso e Pireo.
LINEA CELERE EGITTO-SORIA^COSTANTINOPOLI
Da GENOVA, NAPOLI e SIRACUSA
LINEE REGOLARI POSTALI ITALIAEGEOTURCHIAMAR NERO
LINEE COMMERCIALI LEVANTE NORD EUROPA
Per informazioni e acquisto di bijilietti rivolgersi alle Sedi e iiifici della S'i
cietà in Roma. Genova, Napoli, Venezia e nei principali porti del Rejjno e a tutti
i principali uffici viaggi d'Europa. - Indirizzo telegrafico «SITMAR».
— 03*V' -:
E pubblicato :
ALMANACCO
della Donna Italiana
ENCICLOPEDIA DELLA VITA FEMMINILE
ELEGANTISSIMO VOLUME IN-IÓ", DI 500 PAGINE
SU CARTA DI LUSSO CON 400 EIGURE E R. TRATTI.
DISEGNI NEL TESTO DI BARUI-FI, MORONI, STO,
RAMO, TODDI, LAMBERTJNT, ANICIIINI, EC. y
== COPERTINA A COLORI =
della Sig.'^' BERYL TUMIATI
CON UNA AGENDA DOMESTICA staccabile
Anno I. - 1920
so:maiario:
Pagine preliminari — indicazioni utili. - Calendario mensile illustrato.
GLI ZOCCOLETTI ROSA — Poesia di ADA NEGHI.
Tipi di bellezze femminili nell'arte italiana.
ì\ Calendario della Massaia. ~ Cucina di famiglia e alta cucina.
LEZIONI DI fLUQXXK — AHicolo di AXXn-J VIVANTT.
L'ACCADEMIA DELLO STUZZICADENTI liizzarria didriDO DA VERONA.
La Donna e la Guerra — di Axxa Franchi.
"TI AMO,, LCCf.l^9.\.... - Postilla filoìouirn di P. S. PI VETTA.
L'arte di essere belle e l'arte di piacere - ili h axnkitk.
Consigli alle mamme — <U A. Valda-^iki;:.
Come educherò le mie figlie — ili Lali;a (>i:vii:to.
La scuola delle bambinaie. — La Donna nella casa e nella famiglia — di Ester
Da>-ksi Tuaveusari.
Consigli alle nuove ricche — di Bianca Makia Vjviam i>elca Kouìjia.
Rassegna del movimento femminile— «li Laiiia Casaiciktii.
Rassegna dell'eleganza femminile — <Ii \\\<>\-\ BKin a!:i i i i
Rassegna della letteratura femminile contemporanea — di Gir^ii i i; Lipparixi.
Rassegna dell'arte femminile — «li Vitt<»i;i.. Pica.
Donne compositrici e concertiste — Rassegna musicale — <li Am.ii;/. . Dk AxGEt.is.
La Donna e l'educazione fisica — Rassegna sportiva — di (ì!c<m i i: ^Iomi.
istituzioni femminili italiane — di L. ( asai:tkli.i.
La Donna nel teatro e nel cinematografo -- <li Nino C. Cai\ìj.
Prezzo: L. 3,50.
Inviare- Cartolina-vaglia agli Editori R. BEHPORAD & FIGLIO - Firenze.
- 5By
SOCIETÀ ITALIANA
SERVIZI MARITTIMI
SOCIETÀ ANONIMA = SEDE ROMA
I Piroscafi Moderni.
Il piroscafo Esperia che la Società
Italiana di S«'ivizi Muiittiuii La «ìt^sti-
natoallaliiKM celciissiiua KiiTopa-lC'^itto
e elio iniziala pr«>ssimaineute i suoi viag-
gi da Genova e da Veiiczin, ^ fino a que-
sto moiuento il jiiii sin<;(dare modello di
liner, che solchi il IMeditevraiieo. Inlatli
non vi ò esempio finora di jdioscafi ad-
detti ai servizi del ^lediteirane»» elio
possano tenere stabilnuntc la velocità
di miglia 18, mentre V hJsperia, che ha
macchine a tuibina costruite dalla Ditta
N. Oderò della forza di 20.000 UT, po-
trà fare i su«>i viaggi alla velocità co-
stante di miglia 20.
\j Esperia stazza 12..")00 tonnellate
e<l è stato im])ostato nei ("autieri della
Società Esercizio IJacini su piani del-
l'ing. G. B. Verrina Capo dell' Uttìcio
Tecnico dellu Società proprietaria del
j)iroscafo.
\j Esperia, eon)e è oggi il ]dù celere
e grande liner del I^Icdiferraneo. uou
ha rivali per la sic'uiezza e per i «-o-
modi che otlre a <'hi viaggia. S[)ecia-
lizzato (piasi esclusivaniente al trns]M)rto
dei i»assegg<TÌ. esso ripi'oduce il tijx» dei
piroHcafì- palazzo già in voga prima della
guerra, ma l'armonia delh> sue linee fa
BÌ che l'altezza dei i>onti si completi
nella maestosa mole dello scafo, e al-
l'occhio quasi si attenui in un tulto pcr-
fettameule ]>r(»i»orzionato e di slraordi-
iiaiia eleganza. Il disegnatore italiano.
a giudizio degli esperti, ha saiinto in
questo conciliare in nnrahile fusione di
linee, le esigenze dell'architettura na-
vale ])ifi moderna, con le sevei-e leggi
della proporzione e dei precetti del-
l'arte.
L' aTTednmento delle cabine ò stato
eseguito dalla « Società K><ei(izio Ba-
cini > che ha saputo a<-cop]iiare allo oo-
moflità più minut«5 la eleganza più se-
vera e in taluni casi il lusso i»iù sfar-
zoso mcutru l'aunugbigliuiiicuto e la de-
corazione dei saloni e delle gallerie \
opera della Ditta Ducrot di Palermo, che
ha voluto anche la collaborazione sjjo-
ciale di valentissimi artisti noti in Italia
e all'estero. Così i ferri battuti sono del
Mazzucotelli, le vetrate policrome del
Beltrami, i dipinti con comy)OSÌzioui
lìgurativc del De Ilaria, del Padovani
d<'l iMajei'. della Ciaroli; i dipinti or-
namentali del Gregorietti; una fontana
decorativa d(d Trentacoste ed un camino
in ]>ietra del Virzi,
La decorazione dei saloTii principali
s'inspira al periodo d'arte francese che
va dal 10r)4 al 1789. ed agli stili di
liuigi XIV, Luigi XV, Kcggeiiza e
Luigi XVI. Le sale da pranzo private
riproducono lo stile Direttorio.
La seconda classe i)artecipa, per am-
]»iezza e ])er sistemazione a tutti i he
n<'fìcl derivanti dallo si)azio disponibile
8U di un juroscafo di alto tonnellaggio
quale è V Esperia e per la severa ele-
ganza degli arredamenti è senza dubbio
superiore alle prime classi dei più noti
pii'oscalì del Mediterraneo. La terza
«•lasse distinta, a cabine separate, do-
<H»rosa e linda, eguaglia le seconde classi
degli (udinari ytiroscafi.
Ij Esperia se cernie mezzo di comu-
nicazione rappresenta il i>rolunganieiito
dei più celeri treni di lusso euro])ei. ed
(Mpiindi il vero grande espresso Kuropa-
Kgitto, come adattamenti jier passeg-
geri riproduce ed eguaglia i ]»iù noti e
ricchi alberghi del mondo. Perciò la So-
cietii armatrice h;i rivolto anche jiartl-
eolare interesse alla <uganizzazione di
tutti i servizi di bordo, imitando e tal-
volta superando i sistemi degli alberghi
l)iù oidinati ed eleganti.
Una p(dent e stazioiM- radiotelegrafica
a dis])osixione del publtlico viaggiante
permetterà di inviare e licevcro di-
spacci in mai'c du tutte le parti dei
moudo.
- 540 -^
..••••••••e,^
..<^^^-->..
SERVIZI CELERI DI LUSSO PER IL
NORD-CENTRO-SUD
AMERrCA
"NAVIGAZIONE GENERALE ITALIANA"
"TRANSOCEANICr"LÀ VELOCE"
Pcrinformazioni rivolgersi agli Uffici delle
Società nellG principali citrà d'ITALIA
^ 5-11
LLOYD
SABAUDO
^♦^
piaggi 3' america
cefefi di gran \u.%%o
Servizi regolari per:
NORD EUROt>A, MAR NERO
e AUSTRALIA
Direzione: GENOVA . Via Sottoripa, 5
Agenzie in tutte (e {)rinci)>a(i Città:
MILANO, Via S. Margherita, 11, Tel. 33-30.
TORINO, Via XX Settembre, 3, Tel. CO-54.
ROMA, Via Tritone, 75, Tel. 24-29.
FIRENZE, Via Strozzi, Tel. 25-22.
NAPOLI, Via A. Depretis, 88, Tel. 68.
PALERMO, Corso Vitt. Emanuele, 67, Tel. 1-18.
'SiCILIA,,
SocietX T>i Natioazionb
Anonima — Capitale Sociale emesso e vereato Lire 6,000,000.
Sedo in ROMA, Via del Giardino, n.* 76. — Palazzo Banco di Napoli.
Sede Conipartiinentale : PALERMO, Piazza Marina.
Cittì di Tkieste.
Linee Postali per la TRIPOLITANIA e CIRENAICA, TUNISI, MALTA e ALESSANDRIA
sovvenzionate dal R. Governo.
RAE
HOTELE
ELENCO
GRAFIA MARCONI
DELLA
FLOTTA
tomi.
t
•
tonn.
Berenice .
. 1188
Memfi, 2893
Cagliari .
. 2322
Parayuay .
1328
Cariddi . . .
. 12.5(5
rie monte .
2654
Città di Trirslc.
. 478.5
Po
22(51
Città di Tripoli.
. .'it)43
Jiodi . .
2300
Eniella . . .
. 22.55
Hom a .
1081
Esperia
. 3060
Hoverhella
3046
Etruria . . .
. 2217
Solunlo
. 3357
Tosto ....
. 1022
Tebe . .
2925
Malico MiìKjlivlti
. 2491
'l'ole )ìiaide
Toera .
'>'J.S4
2864
Agenzia in ROMA, per la vendita dei biji;lie(ti , Piiiz/a Venezia — (Agenzia
Chiaui k Sommariva). — ISede GENO\'A - Piazza >.'iiuziata, n.° 15.
Sede a NAPOLI — Via Ago.stino Depretis, u.'' 62.
Uffici Sociali a CAGLIARI e BENGA8T. — Agenzie in tutti gli scali d'approdo
Xqdlrizto Tel«rfr»flcp: * SICILIA ,
" HARITTQU ITALIAIA ,
ANONraA PER Azioxi - Capitale Sociale L. 9.000.000.
-^-i^ Sede in GENOVA ^^~
Motta bocìale 2t) Piroscafi.
S£,R.VIZI p«rt
INDIA - ERITREA - SOMALIA - BENADIR
AFRICA ORIENTALE - MAR ROSSO
ALESSANDRIA (Egitto) - SIRIA
COSTANTINOPOLI - LEVANTE
EGEO - MEDITERRANEO - TIRRENO
Lince della SARDEGNA - MARSIGLIA
DIREZIONE GENERALE
GENOVA, Via Sottoripa, 5 - Telef. 49-00, 63-58, 58-85.
UFFICI SOCIALI: Livorno - Napoli - Massaua - Bombay
Rappresentanza in ROMA • Corso Umberto I • Galleria Sciarra N. 7.
AGENZIE IN TUTTI GLI SCALI D'APPRODO
Indirizzo Telegraiuco: ITALMAR
511
CUNARD LINE
,-^^r=^?3ng?g^^^i>»..
SEDE
Palazzo Proprio
= Pier Head =
LIVERPOOL
LINEE
PORTI ITALIANI = STATI UNITI
LIVERPOOL-NEW YORK BOSTON
LONDRA-NEW YORK-BOSTON
LONDRA-HALIFAX-MONTREAL
QUEBEC-PORTLAND ME
BRISTOL-NEW YORK-CANADA
LI VERPOOL-LEV ANTE-MAR NERO
LIVERPOOL....
MANCHESTER
ANVERSA....... ] STATI UNITI DEL CANADA
ER 1
PORTI DEL MEDITERRANEO
ROTTERDAM.
VIAGGI CELERI con i più moderni e grandiosi piroscafi del mondo.
Uffici ed Agenzie:
NAPOLI - Via Guglielmo Sanfelice, 59 - Angolo S. Giuseppe.
ROMA — Via Tritone, 155, Angolo ^ PARIGI - Boulevard dcs Capucines, 3
Due Macelli
GENOVA — Via Cairoli, 16.
LIVORNO — Wm. Meiklcreid.
PALERMO — Piazza Marina, 94.
TRIESTE — Via del Mercato Vec-
chio, 2, Palazzo Lloyd.
FIUME — Cuuard Line.
NIZZA — Promenade des Anglais, 11.
MESSINA — Carrara Brotliers.
VENEZIA — A. Bertoli & C.
PIREO — Panos D. PanaguU.
GIBILTERRA — Anchor Line (Hen-
derson Bros). Ltd.
ALESSANDRIA — Rodocanaclii & C.
LUCERNA — J. Kock-Lang & C, Ltd.
- 5'i!
ANCHOR LINE
Vnporo '* TusCA-XiA ,,
:^ SEDE - Palazzo AncKor Line — QIjASGOW e
.=1 LINEE .c^^z^r:^:^
GLASGOW-NEW YORK
GLASGOW-LTVERPOOL-BOMBAY
Viaggi celeri fra GENOVA, LIVORNO, NAPOLI, PALERMO
e NEW YORK via GIBILTERRA
con i più moderni e grandiosi piroscafi del mondo ^^i^^zr
Uffici ed Agenzie:
NAPOLI - Via Guglielmo Sanfelicc, 59 - Angolo S. Giuseppe.
ROMA — Vi;i Tritono, l;"».'), Angolo 4! PARirjI - Itonlcvurd dos (\aimciiieB, :ì7.
Dìw Min'olli.
(ìKNOVA - Viii rain.li. IC.
JJVOKNO ^ \Vm. M.ikl.niil.
l'ALKRMO — l'iaz/a Marin», in
TRIKSTK — Via «lei Mercato Vec
cliio, 2, Palazzo Lloyd.
FIUME — Cuuard Line.
LUCERNA - J. Kook-Lang dt C, Ltd.
1
I NIZZA — Proineuade dos Anjjlais, 11.
MKSSINA — Carrara Urothers.
VKNKZIA - A. HiMtoli A: C.
l'IKKO - Panos 1). Panaguli.
GIBILTERRA — Anchor Line (Hen-
dersou Bros). Ltd.
ALESSANDRIA — Rodocanachi Se C.
m
TRANSATLANTICA ITALIANA
SOCIETÀ DI XAVIflAZIOXE - ('npilalc L. 100,000,000
^=--" B E H O U R - --313
Servizi celeri postali fra l'Italia, il Nord e Stid America
coi a'randiosi e nuovissimi Piroscali
* * Trattamento e servizio di lusso Tipo Grand HOtel -h •■•>
Linea del Centro America e del Pacifico
SlHv^'IZIO IN UNIONE. ALT. A
" SOCIETÀ NAZIONALE DI NAVIGAZIONE „
Capitale L. 150.090.000
Partenze regolari da Genova per: Marsiglia, Barcellona, Cadice, Tene-
riffe, Trinidad, La Guayra, Puerto Cabello, Curacao, Puerto Co-
lumbia, Cartagena, Cristobal, Balboa, Guayaquil, Callao, Mol-
lendo, Arica, Iquique, Antofagasta e Valparaiso.
IN COSTRUZIONE:
Sei ?irosca^ misti per ''?asseggieti e Merci,,
" CESARE BA TTISTI,,
''NAZARIO SAURO,,
''AMMIRAGLIO RETTOLO,,
'' LEONARDO DA VINCI,,
'^ GIUSEPPE MAZZINI,,
''FRANCESCO CRISPI „
Macchine a turbina - Doppia elica - Velocità 16 miglia
Dislocamento 12.000 tonnellate.
Por iuforiii azioni sulle partenze, jìer rac(iUÌsto dei Biglietti di Passagoio, e
per imbarco di Merci, rivolgersi alla Sede, in GENOVA, Via Balbi, 40, od ai
seguenti uttìei della Società nel Regno: MILANO, Galleria Vittorio Emanuele,
angolo Piazza della Scala. — TORINO, Piazza Paleocapa, angolo Via XX
Settembre. — NAPOLI, Via Guglielmo San Felice, 8, — PALERMO, Corso Vit-
torio Emanuele, G7, e Piazza Marina, 1-5. — ROMA, l'iazza Barberini, IL —
FIRENZE, Via Porta Rossa, IL — LIVORNO, Via Vittorio Emanuele, 17.
— LUCCA, Piazza S. Michele. — MESSINA, Via Vincenzo d'Amore, 19.
L'ITflLIflFflDflSÈ
Società Axoxima con Sede in Milano
Capitale L. 260.000.000 - Riserve L. 115.325.000.
I
Direzione Centrale: MILANO, Piazza Scala, 4=6
Filiali:
Acireale, Alessandria, Ancona, Bari
Barletta, Bergamo, Biella, Bologna, Bordighera
Brescia, Busto Arsizio, Cagliari, Caltanisetta
Canelli, Carrara, Catania, Como, Cremona, Cuneo
Fen-ara, Firenze, Foligno, Genova, Ivrea, Lecce
Livorno, Lucca, Messina, Milano, Modena
Monza, Napoli, IS'ovara, Oneglia, Padova
Palermo, Parma, Perugia, Pescara, Piacenza
Pisa, Prato, Reggio Calabria, Peggio Emilia
Riva di Trento, Roma, Rovereto, Salerno, Saluzzo
Sampierdarena, Sassari, Savona, Schio
Sestri Ponente, Siena, Siracusa
Spezia, Termini Imerese, Torino, Trapani
Treviso, Trento, Trieste, Udine
Valenza, Venezia, Ventimiglia
Verona, Vicenza
LONDRA — NEW YORK — MARSIGLIA
COSTANTINOPOLI
P«Mi||MfiiiMr|^^
&
Macelline Elettriche
Negli Stabilimenti della Ditta vengono prodotti in
serie: Genera! ri e trasformatori elettrici fino a 2000 KW -
Motori elettri i per corrente continua ed alternata fino
a 2500 H ^. - Ventilatori d'ogni genere - Pompe cen-
trifughe a trasmissione o direttamente accoppiate a mo-
tori elettrici.
Apparecchi per impianti di aspirazione fumo, vapore,
polvcrre, trucioli, cereali e fibre tessili - Carri trasfor-
mato; i - Motori per applicazioni agricole - Agitatori
d'aria e piccole macchine elettriche, con applicazioni
varie per l' industria domestica - Applicazioni elet-
triche all' automobilismo ed all' aviazione anche per
segnalazioni radio-telefoniche.
Magneti iialiani per motori a benzina.
di
MlLAfiO - SESTO $.<5«PyAN
Lavori pi-i-liniinari per hi costru/ioiie della difesa sp»
fronte Borrasia — eseguiti dalla Cooperativa Muratori di
Corpo Heale del Genio Civile di Re};:^'io Emilia (sviluppo ni. e. 4000).
lula destra del fiume iliiza —
S. Ilario d'Enza per conto del
DELLE SISTEMAZIONI IDRAULICHE
PREMIATA FABBRICA
Gabbioni - Reti - Corda spinosa, ec.
Ditta Succ. Bartolomeo Milza - PAR.MA
K poderose ])ubblicazioui
(li <niest' ultimo veuteu-
11 io (la parte del lìor tìorc
dei nostri Tecnici sui la-
vori idraiiliei oftrono,
anche ai profani, una
esatta idea nei riguarili
costruttivi dei vari ma-
nufatti che la scienza e
r esperienza hanno pre-
scelto,
A «luelle pubblicazioni mi riporto
cou l'ammirazione e l'orgoglio, che ogni
buon italiano, deve nutrire pel genio ita-
lico e <iuesto reverente omaggio giuugii
gradito agli illustri smtori fra i quali a
titolo d'onore indico i cliiarissinii luofes-
Rori : Giaciuto Turazza professore nella
Scuola d'Applicazione per gì' Ingegneri,
C. Levi ius<'giiaiite Costruzioni nel ]{•■-
gio Istituto Tecnico di Torino, C. Valeii-
tiui Ing. Capo d«'l Genio (,'ivile in Pa-
dova, Ing. A, Villa, chiedendo poi ve-
nia ai molti altri che ometto ]ier non
incorrere in dimeiilicauze dt-plorex oli.
Per la finalità di quesl ' annuncio, o
per la stretta relazione die hanno h-,
opere di difesa rinviale con (|uelle per
la sistemazione dei bacini montani, non
m'indugio sulla varia loro natura che,
a seconda dei casi, all'atto luatico sa-
ranno adottate, bastandomi d'afleruiare
che il sistema, preferito, come meglio
risjìondente al bisogno, ò quello costi-
tuito dall' a])plicaziono dei gabbioni o
burghe in filo ferro zincato.
Ed e ai)i)unto nella confezione di tali
gabbioni, burghe o buzzoni, che (Questa
iJitta si è specializzata essendo stata la
])riina a iniziare in Italia, come ben è
noto, oltre oU anni fa, sitìatla x)rodu-
zione.
Questi gabbioni, fatti cou filo ferro
a doppia zincatura lavorati a tripla tor-
sione con un sistema razionale, sono
stati con uuauimc consenso dei tecnici
adottati in tutte le opere sopracitate ])er
un complesso di ragioni delle ([uali dirò
(jui ai)iu'e88o.
Non solo lo Ferrovie, il Genio Civi-
le, le Amministrazioni pubbliche, som»
int«!n'S8at«' alla arginatura dt-i lìiimi <.
al cons<didamento dei terreni ed opei .
murarie esposte alle acquo correnti <
alle e(»nosioni marine; altresì «bivoiio
porgervi la maggior attenzione gli agii
coltoli, anche se piccoli luoiuietari. ■
quanti — enti o privati — devuDo di
550 -
fendere, contro la protervia delle acque
e contro le sommersioni degli argini, la
proprietà ed il lavoro che sono sacri
alla riccliezza e alla i»rosi)crità della col-
lettività e dei singoli.
Mantenere il corso delle acque entro
determinati confini per mezzo di argini
e difendere le opcTC ad esse vicine me-
diante opportune barriere di protezione
è stata cura costante degli uomini sino
dai primi inizi del viver civile.
I mezzi di protezione sono stati sem-
I>re resi pili perfetti dai progressi rea-
lizzati noi eam])() della scienza, e della
opere è lunga e costosa, come pure co-
stosa ne è la manutenzione.
Ciò ha fatto accogliere con la mas-
sima simpatia un mezzo di ju'otezione
molto pili economico ed assolutamente
sicuro, introdotto nella piratica circa
30 anni or sono da questa Ditta e con-
sistente in dighe composte da un insie-
me di gabbioni pieni di ciottoli o di
pietrame, i quali vengono sovrapposti
gli uni agli altri e sistemati in modo
diverso, a secniuia del caso. Qualche
volta i gabbi, '.il sono dei)OSti orizzon-
talmente, qualche altra verticalmente.
Lavori preliminari per la costruzione della difesa sponda desti-a ilei fiume Enza —
fronte Borrasca — eseguiti dalla Cooperativa Muratori di S. Ilario d'Enza per conto del
Corpo Reale del Genio Civile di Reggio Emilia (óviìuppo ni. e. JUOU). — Zona A.
tecnica, ed ora i nostri ingegneri sono
maestri nel costruire arginature di fiu-
mi, dighe, ripari fluviali, montani e ma-
rittimi che i^resentino la massima sicu-
rezza e oftrano la maggior durata.
In generale ]>erò si tratta di opere
che richiedono l'iminego di una quan-
tità enorme di materiale ed una somma
ingente di lavoro.
Anche dove la protezione muraria
cede il jiosto alle i)alafitte, ai sistemi
}>iii o meno ingegnosi di rinforzo delle
sponde ecc., la costruzione di siiìatte
sempre, però, essi formano una mura-
glia atta a resistere alle piii forti cor-
renti di acqua e presentano una sicu-
rezza che non è inferiore di quella data
dalle difese murarie più robuste.
Principio scientifico.
La ragione di ciò va ricercata nella
struttura a cavità iutercomuuieante dei
ripari a gabbioni; grazie alla quale l'aria
])enetrante noli' interno di essi trova in-
numerevoli vie per uscire all'esterno.
- 551 -
Da OBpcrienze eseguite auni ur 8ono
air Università di Dundee in vista di
determinare lo cause per lo quali le ondo
del mare aspurtano spessi) interi l)Ioc
ilii dei muri su cui l>attouo, è risultato
come ò stata data notizia nei * Vvorv.o.-
dings of the Institution of Civil En<ji-
ucers »• cho ta!e «>pcra di dem()li/,i(>ue
t> compiuta ilall'aria raf<-liiusa nei crc-
]>acei dei muri o iitù giuuti aperti di
• luesti. Le onde tleterminauo sul para-
iu«nto del mui'o una pressione per cen-
liiuetro (]uadratn ui;ua1<
do
base alla equazione del lavoro di com-
pressione, supposto adiabatico. In real-
tà, però essa è inferiore al valore che
dà il calcolo, a causa delle perdite di
(lirico dovute ai movimenti vorticosi al-
l'entrata dei giunti ed all'attrito nei
giunti stessi.
A (luauto ha potuto riscontrare il
prof. Gibson in ri[)etute sue prove, la
l)rossioue dell' aria non supera il valore
di due volte la pressione sul para-
mento; ad ogni modo, si tratta sem-
pre di una pressione sufliciente a spo-
si;ire i blocclii clie costituiscono il muro.
I,:ivori piriiuiiiiari prr i.i c.jstiu/.ioim dulia ilites.i spuiMa a. .stia ael mime Enza —
unte Burrasca — esej,'uitj diilhi Cooperativa Muratori di S. Ilario d'Enza per corno del
jrpo Realo del fJeiiio Civile di Reggio Emilia (sviluppo me. 4:100;. — Zona IL
V è la velocità dell'acqua e rj l'accel-
hirazione della gravità, avente, in ine-
ilia, valore di y.81 ; in pratica, (pu'sta
piessione può raggiungere i 3 chilo-
grammi per cm.''* che corrispondono ad
un'altezza di carico di 30 m. o ad una
velocità dell'acqua di 2-4 m. al secondo.
La pressione in discorso trasmettendosi
attraverso ai giunti a porti o ai crepac<'i
di'l |taramouto, conqirime l'aria impri-
gionata neir interno del muro. Teorica-
nienlo, la compressione dell'aria così
riaultante poticbbe essere calcolata in
È vero che la pressione diminuisce se,
come avviene ordinariamente, la mura-
tura ò abbastanza porosa per lasciarsi
attraversare dall'aria compressji, ma
bi.sogna, «l'altra jKirte, toner conto che
alla compressione ]>rodotta dalla tra-
smissione idrostatica diretta d<'lla ju'os-
sione esterna, può aggi«ingi'rsi, in de-
terminate circttstau/.e, «luella ribidtante
dall'azione diretta «lelP urto delle onde
sidle C(donne d'aria racchiuse nei giunti.
In tutti i «-asi dalle ricerche del proi.
Gibson sembra risultare che si ]H>b&u
552
ritenere possibile 1' aumento della pres-
sione dell'aria racchiusa nel muro ad
un valore ujruale a 15.5 volte la pres-
sione esterna.
Da quanto ho es])osto, il vantaggio
olle 8i lia nel sostituire alla diga mu-
raria una diga con numerosi canali ])er
lo scarico dell'iiria sotto l'aziono della
pressione esterna, sì da evitare Iaconi-
pressione doli' aria stessa, ri.salta c\ i-
dente.
Queste esperienze, portate in ultio
campo, stabiliscono ebe nel corso dei
fiumi, i principii esposti trovano la loro
Applicazione pi^atlea.
Non occorro nella pratica applica-
zione una mano d' opera specializzata
in «pianto ohe pel riempimento dei gab-
bioni basta raccogliere i ciottoli ed il
pietrame che si trova nell'alveo dei tor-
renti e dei tinnii ove si compiono i lavori
di difesa.
Da quando incominciò a diflondersi
l'uso dei galtbioni se n'ebbero a rile-
vare vantaggi superiori a <]nalsiasi altro
sistema di difesa, vanttiggi i «piali pos-
stnio venii'e riassunti così:
Lavori preliminari per la costruzione della difesa sponda destra del fiume Enza —
fronte Borrasea — eseguiti dulia Cooperativa Muratori di S. Ilario d'Enza per conto del
Corpo Reale del Genio Civile di Hegjio Emilia (sviluppo m. e. 4'JOO). — Zona, C.
applicazione, sebbene, per la determi-
nazione del \alore della com])réssione
dell'aria racchiusa nei muri di riparo
si deve tener conto solo della compo-
nente della pressione «lell' acqua «liretta
normalmente a«i essi. Si tratta «li com-
pressioni inferiori a quelle indicate so-
pra jjer il caso delle onde, ma che,
specie nelle curve e negli sbarramenti,
rasreiungono st;ni]ire valori i-agguarde-
voli.
1.° L'impossibilità d'essere aspor-
tati «iall' impeto «ielle correnti poichò
avviene che pel forte peso dei sassi che
contengono, i gabbioni si affondano nel
medesimo posto, e con regolare sovrap-
posizione «li altri gabbioni si viene a
formare una difesa che in niun altro
modo l'iuseirebbe così completo.
2.° Straordinaria durata constata-
ta da ripetute analisi, nonché «la risul-
tati pratici ricavati dalle opere com-
Rovente «MtllejTiifi tra loro con filo lerio
- 653 -
pi lite col sistema delle gabbionate. Il filo glioricoio da collocarsi orizzontalmente
intatti ben galvanizzato resiste per oltre in strati 8ovrai»posti e compatti.
2.> anni aireffctto dell'ossidazione ed in 8.° Gabbioni ])ar!illele)>ipedi o pri-
tale periodo il ciottolame con la melma smatici orizzontali i (piali per tale forma
e la vegetazione si consolida in nn unirò si prestano molto a disposizioni più re-
blocco, gola ti.
3." Privilegio di p«)tero in tutte lo Tanto gli uni come gli altri vengoim
'-ragioni dell'anno applicare nn tale si-
stema di difesa a ilifterciiza
(Ielle opere in niuratnia.
4." Quaniirà limita-
tissima del materiale da
trasportarsi sul luogo del
lavoro e facilitai d'eseguir-
ne il trasporto poicbè il
peso medio d'un gabbione
rapportato alla capacità di
un metro cubo è di cirea
kg. 8. Questo è il solo ma-
teriale poicbè il pietrame
si trova sul posto. Il costo
luindi dell'opera è tanto
jiiiì limitato ([uante più è
trasporto dei materiali.
5.» Trasj)orto rapido poicb^ cim
un carro ordinario di ferrovia si tra-
s])ortano tanti gabbioni da rappresen-
larc riemi)itt) 'lòO metri cubi d'opera.
iì." Economia rilevante, poicll^ i
-abbioni amli»! usati nelle località ]»iù
svantaggiose otì'rono un benelìcio sui
lavori in muratura del 50 "/o- -^ conti
latti il costo definitivo si aggira sullo
L. 30 al metro cubo a lavoro c(uui>iulo.
7.° Maggior resistenza delle (»peie
con gabbioni alle correnti i»cr eftetto
«b'ila min(U- pressione dell'aria spostata
la quale trovando infinite vie d'uscita
fra gli interstizi dei sassi e del pio-
trame, attenua quella vi(»lenza clic per
contrari») «'sercita con-
tro le o[)ero in mura-
tura. ÌA' «'spcrieuze di
oltre un trentennio ne
danno la più esplicita
dimostrazione.
Gabbioni parallelepipedi o prismatici orizzontali
(a cassone).
reso facile il o corde metalliche e con queste si assi-
cura anche tutto il sistema di coper
tura alla sponda i)er m<»do <^be l'opera
di <lifesa si ])resti a graduali cedimenti
di base ed a corrispondenti i)rolung}»-
incnti in s(»nimità.
Gabbiou* » taccu.
Varie specie
di gabbioni.
Di tre specie sono
i gabbioni che questa
Ditta costruisce con
grossezza di filo, di-
nu-nsioni «; lungbezzii
di maglie variabili a
se<>onda del caso e de-
gli ordinativi, e »mo«> :
1." (ìabbi«»ni a
sacco ila c«)llocarsi ver-
ticalniente,
2. "Gabbioni a pa-
(jabbiouo a i>;i;;liiriccio.
Nattxra «lei lavori
ove i gabbioni trovano applicazione.
Le numerose opere nelle quali i gab-
bioni trovano ajjplicazione possono rias-
sunHU'si nelle seguenti categorie prin
cipali.
Bnglic o serro montane.
Opere di difesa aderenti allo
1).
2).
sponde.
3).
Arginature dei fiumi e torrenti.
4). Rei>ellenti o pennelli ed opere
d' iiialveamento.
.5). Dighe di sbarramento ed opere
accessorie.
6). Deviamento o diversioni di
corsi d' acqua.
7). Banchine artificiali o calato di
fondo.
8). Oi>ere d' indole generale di si-
stemazione dei tiumi e torrenti.
— 554
Cot&fexione elei gabbioni.
Come sopra ho esposto, questa Ditta
ha il merito di essere stata hi prima ad
iniziare hi i)rodiizione dei gabbioni rac-
cogliendo il plauso unanime dei tecnici,
degli imprenditori di lavori e dei com-
mittenti.
La lunga pratica ha reso sempre più-
l)erfetta la confezione ed ora la Ditta
Milza rappresenta certo uno dei prin-
cipali stabilimenti d'Italia e dell' Estero
specializzatosi in tale i)roduziouc.
Fonditure.
Questa Ditta trovasi in condizioni
di eseguire prontamente (luulsiasi cum-
missione tanto di gabbioni, dei quali
tiene semjire una rilevante quantità a di-
8])08Ìzione degli Enti pubblici e dei cit
tadini privati, quanto di reti metalliche
con o senza vivagiu) per difesa di ville,
giardiid, orti, parchi, recinti di pollame,
conigli ecc.
La speciale accuratezza posta da
questa Ditta nella confezione dei suoi
prodotti, la qualitìl ottima del lilo ferro,
omogeneo, selezionato le danno il pri-
mato in questa x^roduzioue.
Coloro che desiderassero maggiori
schiarimenti sono pregati di chiedere il
catalogo ilhistrato alla * Ditta Succes-
sori a Baitolomeo Sfilza ». Per tele-
grammi ; «Milza l'arma».
Deposito materiali della Cooperativa Muratori di S. Ilario d'Enza appaltatrice dei
lavori per la costruzione della difesa sponda destra del fiume Enza,
L'aviazione civile
e gli aeroplani Caproni.
11 inondo lui visto duiaute la guerni
afteruiaisi ed estendeibi il volo mecca-
uico. L'aviaziouc ha raggiunto in servi-
zio bellico poteuzialitsi insperate, tanto
riguardo alla velocitsì, quanto alla capa-
cità di carico e di trasporto.
Qucst' ultima ò la qualità degli appa-
ichi di aviazione che i»iìi va tenuta
inesentc in vista delle applicazioni avia-
torie civili e commerciali. Occorre che
un apparecchio jtossa trasportare pas^-
U'jieri, merci, posta in quantità notevoU;
ad uua velocità che, anche se non
alorditiva. costituisca sempre un note-
• le ris]»armio di tempo sui mezzi di
.asporto moderni ordinarii, o stabilisca
senz'altro il servizio più rapido in quei
paesi dove la locomozione è tuttora
affidata ai muscoli di quatlrupedi o di
pedoni. Ma è ueces.sario trasportare por
aria qualcosa di notevole in più del
carico di carburante e lubriticaute ile
lessarlo per comjiiere il trasporto.
Questo è possibile coi grandi appa-
'chi, i quali, come quelli ideati dal-
iiig. Gianni Cay)roni e costruiti ncllf
iitìiciue di Taliedo. ili ^'izzola Ticino o
ili Sesto Calendc, hanno la jiossibilità di
t lasportare lino a tre tonnellate di carico
utile, per un raggio di oltre cin<iuecento
■ lii'.ometri senza scalo, ad una velocità
utile dai IL'O ai IHO cliilouMlri all'ora.
Tutti gli apparecchi Cajuoni hanno
inoltre il vantaggi»» della garanzia del
t'unzìouamento dall' afiparato motore :
^seudo tnuniti di tre o più motori, il
, lasto parziale di uno o due di essi, non
implica la possibilità all' ap])arecchio di
sostenersi ai^cora per aria onde trovare
un sicuro atterramento.
Gli aeroplani Caproni linora costruiti
l)er aviazione civile sono: Bij)lani 300-
450-000 IIP ed i Triplani da 000-000 HP;
tutti a tre motori della forza a])piopriata.
Gli aeroplani Caproni ])oss()no venire
carrozzali nel modo più adatto, tanto
per il trasporto passeggeri, come per
quello della merce e della corrispondenza
e posssono essere attrezzati tanto per
l'atterramento sul terreno, che per l'at-
terramento in acijua.
In tutte le nazioni industriali, si sta
intensiticaudo lo studio e l'organizza-
zione industriale per la creazione di
apparecchi di aviazione, che possano
servire jier il funzionamento di linee
regolari di navigazione aerea. L'Italia
cogli apparecchi (siproni, si trovaindub-
biamente alla testa (Ud movimento, come
risulta dagli a])prezzamentichela8tamiia
internazionale ha fatto, degli ai>parecchi
esi>osti alla mostra di Amsterdam ed
all' Esposizione di l*arigi, nonché per
quelli che hanno svolazzato in lungo ed
in largo per tutta Europa, tanto in ser-
vizio passeggeri, quanto in servizio di
posta.
Si i)uò forse dire che in Italia si sono
avute le più limitate manifestazioni di
aviazione pratica, con ajtparecchi Ca-
j»roui, con servizi istituiti sui tratti:
Konm-Napoli, ]MiIano-Pisa-Konia. a pre-
scindere dal servizio ]iostalc Milano-
Torino e viceversa che venne condotto
_ 556 -
regolarmente con apparecchi Caproui iagleei per le comodità dei mezzi di
durante le giornate dello sciopero nel trasporto, e quali eccelse tradizioni ab-
lugUo 1919.
Infatti aeroplani Caproni in Servizio
interalleato, hanno compiuto regolar-
mente i trasporti postali da Parigi a
Neustadt (Baviera) mentre voli repli-
cati sono stati compiuti da Parigi a
BruxelloB, Parigi-Londra, Parigi-Am-
sterdam 0 viceversa. Molti di questi
biauo saputo aiturmare nel campo co-
struttivo in materia: il loro apprezza-
mento è qumdi di altissimo valore.
L' esercizio di linee aeree con aero-
plani Caproni, è quindi una attività
tecnicamente possibile, e può venire
esplicata anche su basi economicamente,
convenienti.
Interno della Cabina passeggeri in un triplano Caproni 900 Ut'.
viaggi sono stati compiuti con Biplani o
Triplani muniti di cabina per il trasporto
passeggeri. Queste cabine costruite con
vero lusso, buon gusto e senso di i)rati-
cità, costituiscono un comodo ambiente
di viaggio. Gli inglesi non hanno esi-
tato a battezzare il Triplano Caproni
con cabina per 17 passeggeri col nome
Pullman Aereo Italiano.
Tutti sanno quale culto abbiano gli
Come è stato illustrato da studi com
pinti sulle basi di esperienze fatte cogli
innumerevoli voli couipiuti durante la
guerra e dopo, è questo il momento in
cui l'ambiente tinauziario sta in tutto il
mondo occupandosi per dare un assetto
alla navigazione aerea in analogia a
quello che sona venuti gradatamente
assumendo le al tre franche dei trasporti
moderni terrestri e marittimi.
557
Ditta GIULIO GIANCm
di GIUSEPPE e GAETANO GIANETTI
SARONNO (Milano) - Stabilimento in CERIANO LAGHETTO
Telegrafo " GIAKFERRI , — Telefoni: 19, 50 Saronno.
COSTRUZIONI MECCANICHE CON FONDERIA DI' GHISA
ACCIAIO ED ALTRI METALLI
FORGIATURA E STAMPATURA MECCANICA
SALDERIA ELETTRICA ED OSSIACETILENICA
• REPARTI •
1.° Macchine da Laterizi: impunti completi di macchine per for-
2.' Macchine per Agricoltura: ^:::^T'^:er;^^;:^.:
trici - Seminatrici - Spandiooncimi - Falciatrici - Rastrelli - Erpici, ec.
3.* Costruzioni in Ferro : Macchine edlU - Cam - Traini, ec.
4.» Forgiatura e Stampatura: ^^r.-S^SS'-t."»""»::
eole, eo.
5,* Trafileria : Tramatura dei Alo di ferro e derivati.
Sala delle macchine.
" E N O S „
SOCIETÀ ANONIMA PER AZIONI
per la fabbricazione di paste alimentari e prodotti affini
FIRENZE. - Via delle Cento Stelle, 52.
/
I nostri numerosi ed affezionati let-
tori fanno certamente grande e copio-
so uso delle paste alimentari prodotto
dalla rinomata Società " Enos .. clie ha
la sua Sede e lo Stabilimento in Firenze
alle falde delle amene e salubri colline
Fiesolane. I prodotti della Enos non
hanno bisogno di presentazione e di
raccomandazioni. La loro ottima pi'e-
parazione, la loro salubrità e genuinità
sono ormai noti a tutti, e per queste
loro doti hanno acquistato i mercati
dell'Italia e dell'estero.
La Società Enos vincendo gravis-
sime ed enormi difficoltà dovute in spe-
cial modo alle attuali tristissime con-
dizioni del commercio dei cereali e delle
farine, ai legami imposti alla fabbrica-
zione della paste alimentali dai vari e
numerosi decreti luogotenenziali, ha
potuto e può fornire alla sua ottima
e numerosa clientel.* ottimi o sani pro-
dotti ahmentari, ecn^lleotissimi sotto
tutti i dettami dell'igiene. Della genui-
nità e della bontà delle sue paste ali-
mentari ne fa fede l'altissima onorifi-
c;^n/,a conseguita dalla nostra Società
alla Mosti-a Campionaria Toscana; la
medaglia d'oro. Ricompensa adeguata
all'importanza, allo sviluppo ed alla
perfeziono dei prodotti, che la Enos ha
saputo raggiungere in mezzo ad enormi
od innumerevoli difficoltà, che ha vo-
luto fortemente e fortunatamente su-
periore.
Nello stand della mostra, ove la no-
stra Enos aveva esposto i suoi prodotti,
i visitatori poterono constatare che il
nostro Pastificio a nessun altro era se-
condo per la molteplicità e varietà dei
campioni, per la bontà della fabbrica-
zione pur inceppata dai decreti luogo-
tenenziali sull'abburattamento delle fa-
rine. Nonstante tali legami i prodotti
della Enos per i loro pregi visibili e
per quelli intrinseci ai possono rit««
nere come fabbrii-ati
!)uri.
- 559
coi Rotiiolini 1
Mj\ su di lui altra cosa di partico-
ii-e iniportan/a <lohl)iamo formare l'at-
ifu/.ioiin dei no^jtri lettori e dei mimo-
rosi consutnatnii doi nostri prodotti.
La Sociotà Knos ha voluto e saputo
risolvere nella maniera j)iù ouooiuia-
l)ile un problema che si prosentara irto
(l'insormontabili ditticoltà, problema
che occupa e preoccupa qiiasi tutti gli
industriali di questo genere di com-
mercio; quello cioè dell' essiccamento
senza combustibile.
I resultati ottenuti dalla beneme-
rita società Enos hanno coronato de-
.:namente lo sue diuturne e sapienti
iticlie e sup<>rato lo pili lusinghiero
-peranze: chiunque abl>ia visitato lo
stabilimento ha potuto constatare la
-oppressione totale di ogni forza tor-
tnica. sia per nìettere in azione lo m;i»--
«•hine, sia por essiccare i prodotti della
labbricazio'ic, ciò che avrebbe richiesto
col solito sistema ingenti quantità di
combustibile. Non è chi non sappia
valutare l'importanza di questa inno-
vazione, che, utilissima sempre, spe-
cialmente considerando che il carbone
minerale viene dall 'estero, è stata d' in-
calcolabile vantaggio in tempo di guer-
ra quan<lo il consumo per lo industrie
di piorra era enorme, il t-onnellaggio
limitalo e il carbone carissimo e raris-
simo, tanto che veramente meritava
il nome di diamante nero.
L'essiccamento delle paste alimon-
t. ri viene conseguito alla Kno.t a mezzo
'li numerosi ed ampli cassoni, suddi-
visi in collo, attraverso lo quali scorro
una corrente d'aria, la quale permetto
di ottenere un prodotto perfetto, asso-
lutamente socco, anche nella stagiono
piìx avversa e noi giro di poche oroT
I ventilatori, che comandano i pre-
detti cassoni sono ]>otontissiini; basti
dire, che l'aria da ciascuno di essi spo-
stata, ascende alla somma di 18,000 m^
all'ora.
Ci consta, clie, «ulT esempio del-
l'J?ria<f, altri importanti Stabilimenti
Italiani, pure non congeneri, hanno
allo studio simili impianti por otte-
nere l'essiccamento senza impiego di
combustibile; e V Enos hall merito di
avere ideato un sistema così audace
per la concezione, cosi semplice nel-
l'attuazione e così fecondo nei risultati.
La società A'no*, fornita di un co-
pioso macchinario moderno, ha per di-
rettore il sìg. liUigi Abor, abilissimo,
infaticabile nella ricerca di tutti i mezzi
atti a perfezionare sempre più i pro-
dotti, a utilizzare tutto lo energie, sì
che nulla vada perduto. .
E la l'Jnos ha concjuistato con la
bontà dei suoi prodotti il posto che
degnamente le competeva sui mercati
italiani e stranieri con vantaggio dei
numerosi suoi consumatori e con de-
coro della industria italiana.
Ora che finalmente la pace vitto
riosa ha posto fino all'immane conflitto
dio per un lungo periodo di tempo ha
travagliato ed insanguinato il mondo
intiero, i popoli possono con animo
sereno o con rinnovata energia volgei-e
la monte ai pi-oblomi impoftantissimi
deiralimontazione o allo svilujìpo delle
vario energie atte a risollevare ed a
riattivare le industrie ed i commerci
ridotti in misero stato dalla lunga ed
aspra gtiorra.
Gli sforzi che ha fatto e fa la Enos
por olTrire ai suoi numerosi clienti pro-
dotti puri ed eccellenti saranno certa-
mente, comò lo sono, apprezzati da tutti
coloro che memori del detto " mens
sana in corpore sano „ valutano l'im-
portanza capitale che lia la qualità del
cibo nella igiene e nella salute.
Produrre buoni e genuini alimenti
è quindi fare opera di civiltà, coope-
rare al benessere ed allo sviluppo in-
tellettualo o materiale di ogni ordine
di cittadini, concorrere intìno al pro-
gresso della nazione; e rendere nota
ed apprezzata nei mercati stranieri
l'industria di questa nostra Italia, che
così fortemente ha contribuito al trion-
fo della giustizia e della civiltà.
liO bonemorenzo dunque della Eno.t
meritano l' incoraggiamento <; il favore
non soliì dei nostri cortesi lettori, ma
dogli italiani tutti, che devono coope-
rare allo sviluppo ed all'incremento
dello nostro industrio, che in mezzo
od enormi ed innumerevoli difficoltà
cercano di faro onore al nostro paese
e di liberare la nostra economia nazio-
nale dalla servitù straniera.
1/ Enos conscia dei suoi doveri ntiUa
ha finora trascurato, nò trascura, per
migliorare, por superare ogni giorno s»>
stessa; e di questi suoi lodevoli sforzi
sarà cortamente apprezzata quanto si
merita; ed i suoi prodotti saranno ogni
giorno più richiesti dai consumatori
tutti, per le ottime qualità nutritive,
per la accurata ed igienica confezione.
- 560
Società Cementìzia Val di Marina,
G. STE-FANUTTl CSb C.
riRE-NZE,
La Sociotù Cementizia Vili (li ÌMariua. di Calcnzaiio, si trova in grado <li pro-
sorta uel 1913, esplicò la sua attività durre, pur utilizzando combustibili po-
nel campo della fabbricazione del ce- veri nazionali, del cemento di jjrimissi-
mento portlaud, mettendo sul mercato ma qualità che conquistò il mercato
prodotti che, por la loro qualità furono Nazionale sotto il nome <ii •«Ausonia»,
sempre molto apprezzati. La Sede della Società è in Fireuz» .
Pegna di speciale rimarco è l' ado- Via Vecchietti, N. 1.
zione di forni a gas alimentati con li- Lo stabilimento che attualmente ha
gniti povere e delle griglie a scarico una potenzialità produttivii di Quin-
automatico sistema * Stefanutti ». In tali 250,000 di cemento portland, trovasi
conseguenza delle migliorate condizioni a Calenzano (Prov. di Firenze) adia-
tecuiche di lavorazione, lo Stabilimento cente alla stazione ferroviaria.
N&U5 llf^ELLL
- 5G1 -
SOCIETÀ ANONIMA
I
Silva % '^luouco
MILANO — —- >.
Capitalk L. 4.000.000 interamente versato
CONCERIA 5EVESO SAN PIETRO
Concie allume
Cromo, Vegetale
— PAEEINERIA —
Pelli per pelletfórici
Clìevmux e Monroni al cromo
Jaòbrica f 5,"°";' . , „ | Milano
" [ minuterie metallo j
— 5G2
Veduta delle Cartiere Meridionali.
LfG Cartiere Meridionali.
La Società delle Cartiere Meridio-
nali costituita da circa mezzo secolo
è lina delle più importanti d'Italia in
questo ramo d'industria. Possiede due
Stabilimenti fra i più moderni e per-
fezionati del genere con una produ-
zione complessiva di circa quattro va-
goni al giorno di carte le più sva-
riate.
Una sua specialità sono le carte
per sigarette finissime (anche di pesi
minimi come 9 grammi per mq.) e le
carte por edizioni conosciute sotto il
nome di " India paper .. o carta bibbia,
coi quali tipi la Società Cartiere Me-
ridionali tiene allo all'estero il nome
dell'industrialtaliana. Apprezzatissimi
sono infatti tali articoli di sua i^rodu-
zione su mdlli mercati dell'Europa e
dell'America. Oltre questi generi so-
praffini essa produce su vasta scala ogni
altro articolo cartario: per giornali, per
cataloghi, j»er edizioni e simili, articoli
scolastici, per cancelleria, buste, sca-
tole di lusso di carta da lettere, lavori
industriali, ecc.
Oltre mille operai trovano lavoro
nei suoi stabilin)enti che harmo meri-
tato le massime onorificenze per le di-
sposizioni prese per })rovenire gli in-
fortuni e che dedicano costantemente
ogni sforzo per il benessere della clas-
se operaia con istituzioni di jìreviden-
za, di assistenza in caso di malattie,
case operaie, e simili.
Ben 5000 HP idraulici sono xitiliz-
zati dagli stabilimenti suddetti, esem-
pio notevole del modo con cui il no-
stro paese deve valersi delle proprie
risorse naturali per rendersi indipen-
dente dall'estero. Sede legale della So-
cietà in Tox'ino, Via Arcivescovado, 10
e Sede Amministrativa in Roma, Via
Sardegna, 11.
oGì)
CARTIERA DI CANNELLO
ISOLALIRI SUPERIORE
''>'•
LRUORFiZIOHE
carte a macchina
bianclie e colorate da scrivere, da stampa, da regi-
stri, fine, mezze fine ed ordinarie, da impacco, da
giornali. - Cartoncini bianchi e colorati per tutti gli
usi. - Carte assorbenti e per copertine.
J^abbrica propria
di pasta di legrjo
e fabbrica di Cellulosa
RAPPRESENTANZE :
ROMA - NAPOLI - FIRENZE - MILANO
VERONA - PALERMO - CAGLIARI
- 5f;4 -
SOCIKTA ANONIM>k
Valvassori Valle di I^anzo
Capitale versato: L. 5.000.000.
C&rtiera in Germagnano - Sede: Via Arsenale, 19 - TORINO
LAVORAZIONE carte a Macel.ina - CARTONCINI bianchi e colorati per
Bianche e (^)lorate da scrivere, da tutti gli usi; Bristol sopraftini.
Stampa, da Registri, per Musica, fine,
mezze fine ed ordinarie, da Impacco,
da Giornali ; di puro straccio per do-
oumenti, eo. ; Filigranate finissime ;
Carte assorbenti e per Copertine.
CARTOTECNICA: carte da lettere
in genere; carte e quaderni da scuola.
SPECIALITÀ: tipi fini da stampa;
da edizioni e carte per la cromo.
FABBRICA propria di PASTA MECCANICA a GERMAGNANO (Torino).
RAlPPRS:SE,NTì\NZE. t
Torino, Milano, Firenxe, Napoli e Palermo.
TALMANE
Ak liATTB
566 -
c
u
0
6
• IN
(0
0
u
•M
e
e
(0
>
0
u
(0
U
(Ottobre 1018 - Settembre 191Q).
AduciM» Adri^iiiu. dirciture dtir Uiiionc
Zucclieri e dellu /uccherilicio iSoci;ile,
Ciivaliere del lavoro, t Milano, li dicembrr.
Agnesa GiacoDio, direttore genei-ale deyli
affari politici al ministero dello colonie.
t l\oma, 8 maggio, imi)roY\ imamente al mi-
nistero.
Albertone Matioo, n. Alessandria 1840, t(3-
nente generale a riposo: combattè ad Adna,
dove aveva il comando della brigata indi-
gena, circondata e distrutta dagli abissini:
egli stesso cadde prigif)niero e rimase ad
Addis Abeba 18 mesi, t Koma, 13 febbraio,
improvvisamente.
Altieri Vittorio, tenente geiieialo. senatore
dal 1917, era stato al principio della guerra
intendente generale dell'Esercito, e suc-
cessivamente sottosegretario di Stato alla
Guerra, comm.issado generalo degli Ap-
])rovvigionamenti e dei Consumi, ministro
della Guerra, comandante del 2<>" Corpo
d'Armata, t in zona di guerra, in un ospe-
dale da campo. 8 novembre.
Allegretti Antonio, di a. 78. scultore, già di-
rettore dell'Accademia di Belle Arti. 1 Car-
rara, 2(> ottobre.
Allegri Gino, veneziano, di anni '25, tìglio di
Carlo sindaco di Mestre, tenente aviatore
della squadriglia " Sej-onissima _. uno dei
sci che volarono su Vienna, cliiamato dal
])' Annunzio " fra Ginepro ^. t in zona di
gucrrii. 5 ottobre, per una caduta delTae-
roplano.
Allievo ing. Tullio, di a. 49, prof, di tecnologia
tessile al 11. Politecnico e al It. Istituto
teciùco Germano Sommeiller. 1 Torino, 9
gennaio.
AmicarcUi avv. Matteo, n. Lucerà 1872, di-
stinto penalista, dal 1913 tleputato pel
coli, di Manfredonia, t Lucerà, 5 marzo.
Ancilotto conte dott. Giuseppe, di a. 52, mi-
nistro plenipotenziario a riposo, t Koma,
12 febbraio, suicida.
Audrejelì' Leonida, n. Orci 1871, scrittore
russo notissimo, t Terjoki in Finlandia,
12 settembre, a quanto si dice per shock
nervoso in seguito allo scoppio di una
bomba lanciata da aviatori bolscevichi.
Aiidreucci avv. Giovanni, n. Capriati al Vol-
turno (Caserta) 1853, primo presidente della
Corte d'Appello di Koma dal 1911: era
stato capo di gabinetto dei guardasigilli
Gallo e Orlando, f Roma, 29 aprile, im-
provvisamente nel suo ufficio.
An^iolini avv. Alti e io, professore pareggiato
di diritto e ])roci'dura penale all'univer-
sità. + (Jenova, 11 aprile.
Aatinori march. fJiovanni, di a. 58, patrizio
perugino, t Koma, giugno.
Antonini Giovanni, di a. 77, cav. al merito del
lavoro, dotò il suo paese di asilo, acque-
dotto, strade e di altre istituzioni filantro-
piche, t Vocca Val Sesia (Novara) 1° aprile.
Apolliuaire Guglielmo, di a. 38, poeta futu-
rista, erudito, t Parigi, 15 novembre.
Ara Onorato, colonnello, t Torino, 23 giugno.
Arimondi ing. Camillo, di a. 62, ispettore su-
perioj'C del Genio Civile, t Torino, 7 no-
vembre.
Arniagnat H., di a. 5G, ingegnere elettricista,
aveva durante la guerra reso glandi ser-
vizi alla radiotelegrafia militare, f Parigi,
luglio.
Arrivabene Valenti Gonzaga conte Carlo,
^fabbrica articoti di gomma per igiene e chirurgia
DELLA SOCIETÀ ANONIMA
ISTAI^TER IVIAJRTINY
TORINO - Via Verolengo, 3TQ
B—
- r,<;7
t
II. .M.iii ., ìli 1'.']:> ministri» jdi'iii^
potenzirti-iu ituiiuiio in l\'isi;i. i Teheran,
17 ottobre.
Asrarelli Dario, di a. 4.'J. consigliere coimi-
iiiile e provinciale di Napoli, «lerente la
sede di Napoli della ditta G. P. Asearelli.
r Padova, 4 dicembre
Attanasio Ing, (liovaiini Battista, colonnello
oomandante del deposilo 2» regtr. genio
zappatori, t Casale Monferrato, '2;J dicembre.
Aiire-gi «.Giuseppe, tenente generale nella
riserva, f Milano, » febbraio.
- ari Fedele Italico, di a, SO, tenente go-
; eralo nella riserva, già aiutante di campo
di Umberto I. t Carpeneto di Mestre, IO
settembre.
Bacca dott. Pietro, consigliere della Corte
dei Conti, t Roma, 29 ottobre.
Bagini dott. Luigi, chimico farmacista, già
assessore comunale, presidente di parec-
chie opere pie. | l'avia. 21 giugno, per
un investimento ciclistico.
Baiardi avv. (ìerolamo, prefetto del Regno.
l Roma, 31 maggio.
J lajnotti Paolo, ministro plenipotenziario ono-
lario di S. .AI. il i;e d'Italia, t San Remo,
14 marzo.
lialdaccini Luigi, di a. '.i'I, già attore dram-
matico, poi amministratore di varie com-
pugnie tentrali e ora del teatro Argentina.
t^ Roma, ottobre.
Da enzano avv. Nicola, n. Rifritto iBari) 184S,
senatore dal l'.tOI, presidente del Consiglio
jìrov. di Biiri, fu per molte legislature de-
putato del 3» coli, di Bari, poi di quello
(!i Modugno, sottosegretario alle Finanze
e poi ministro dei Lavori Pubblici nel
min. Zanardelli dal marzo ri02 all'uttobie
i;t03. t Bari, 2 settembre.
l'arattieii di S. Pitti o conte Paolo, patrizio
jiiacentino, tenente generale già coman-
dante di corpo d'armata, i S. Pietro in
("erro (Piacenzai, 22 giugno.
liarbavara di Gravellona conte Edoardo, vi-
ceammiraglio, t Roma, 13 giugno.
J'.arboglio dott. Giuseppe, di a. 80, dei Mille
(li Maisala, ferito a Calatatìrai, amicissimo
li Nino Bixio. t Camignone, presso Brescia,
-I» settembri', due jjiorni dopo del tìglio
icglstrato qui appresso.
];'irboglio Liberto, di a. 44, colonnello co-
mandante del 54" reggimento fanteria mo-
l>ilitato. t Ivrea, 18 settembre, improvvi-
damente.
adi Giovanni, celebre tenore, t New York,
■il ottobre.
H-di Luigi, di Arezzo, notissimo propagan-
'lista e organizzatore socialista; già nmra-
Inìc, aveva fondato e diretto con grande
abilità la Unione Cooperativa edilizia; era
fervido interventista, t Roma, 15 ottobre.
Barerà (iiovanni. veneziano, di a. 7.'>, da 35
segretario poi direttore del teatro Goldoni,
già pubblicista e autore drammatico, t Ve-
nezia, maggio.
BiU'ilari nob. Pompeo, inviato straordinario,
ministro plenipotenziario onorario, t Roma,
4 gennaio.
Barni nob. Alfredo, pres. delle Industrie Me-
tallurgiche e Vetrarie di Viareggio, f Tro-
callo (Como), 5 gennaio.
Baroni Ettore, n. Pisa 1866, prof, di mate-
matica al Liceo E. Q. Visconti, t Roma,
26 ottobre.
Baronie Antonio, di a. 49, pittore, t Vogogna
(Pallanza), 23 ottobre.
Barsanti Torquato, presidente della Deputa-
zione provinciale di Lucca, t Pietr'asanta
28 luglio, improvvisamente.
Barzilai ved. Elena, di Trieste, di a. 85, ma-
dre dell' on. Earzilai. t Roma, 22 maggio.
Basletta Ambrogio, pubblicista, maggiore.
1 Firenze, 20 febbraio.
Battaglini Teresa, una delle ultime testimoni
degli esuli del risorgimento, t Lugano,
aprile.
Belcredi (Gobbi) avv. Giacomo, n. Genova
185."), valente giornalista, fu per lunghi anni
redattore della Tribuna; diresse per qual-
che tempo la " Patria degli Italiani „ di
Buenos Aires e fu forse il primo corri-
spondente speciale nel giornahsmo italiano,
t Roma, 13 novembre.
Belli Luigi, di a. 71, scultore, autore del mo-
numento ai caduti di Mentana a Milano.
t Torino, 24 maggio.
Belici ti dott. Cristoforo, di a. 96, valente
naturalista, ittiologo, t Milano, 24 maggio.
Below ( Von) Fritz, generale tedesco, coman-
dante di un'armata sul fronte occidentale,
aveva comandato le truppe tedesche sul
fronte italiano nella olìensiva di Caporetto.
f Weimar, 23 novembre.
Belti-ami Ettore, maggior generale, t Milano,
7 marzo.
Berardl Angelo, di Taranto, maggiore del
Genio, comandante del cantiere dirigibili
a Bosco Mantice (Vicenza) e del dirigibile
militare M-11; era ritenuto ^aswo dei diri-
gibilisti e deteneva il record mondiale di
altezza in dirigibile (m. 6250). t nel cielo di
Taranto, 4 dicembre, per la catastrofe del
dirigibile 0-5 della R. Marina su cui era
imbarcato.
Borardi Socrate, capo di divisione al Mini-
stero delle Poste e dei Telegrafi, t Roma.
4 marzo.
Beresford (Lord), di a. 74, dell'Ulster, am-
mii aglio inglese nella riserva, uomo poli-
tico, t 7 settembre.
Berliri Giuseppe, di a. 76, ten. gen. nella
riserva, t Pavia, 21 marzo.
Bernardi Enrico, n. Verona 1841, per 52 ai:ni
Rigeneratore delPorgranismo
Dinamol F. L.
duniiiiidare opii-scolo illustrato grali.s alla
Fablirita loinliarila Piodolti (liiniici
Via Tortona, 31, MIUNO *■
568 —
prof, di macchine agricole, idranliche e
termiche nella scuola di applicazione defjli
ingegneri di Padova, t Torino, 21 febbialo.
Bernooehi Ugo, giornalista, t Livorno, ;J mag.
Bertani Vincenzo, già ispettore superiore
delle intendenze di Unanza, direttore del
Segretariato generale del ministero delle
pensioni, t Konia, 5 luglio.
Bertocco Nicodemo, pubblicista, dircttoro
della Crozzetla Trepixana. 1 in un ospedale
da campo a San Michele dello Badesse
(Padova) per un accidente automobilistico
avvenuto fra Padova e Treviso, 28 gennaio.
Bertolini a\ v. l^uigi, consigliere alla Corte di
Cassazione, t Torino, 4 mai-zo.
Bertolotti Giuseppe, di a. 66, fondatore e
direttore da 34 anni del giornale La Ve-
detta, t Intra, maggio.
Betta nata Melegari Beatrice, fu per parec -hi
anni segretaria per l'estero del Consiglio
Nazionale delle Donne Italiane, organizza-
trice e direttrice della Casa Internazionale
delle Giovani, t Roma, 27 novembre.
Bianchi Augusto, colonnello di fanteria, più
volte decorato al valore, f Bologna, 2 di-
cembre.
Bianchi-Cagliesi Augusto, console del Salva-
dor, membro dell'Istituto Internazionale
di Agricoltura, t Roma, 11 aprile.
Bianconcini Persiani conto Piero, duca di
Mignano. t Bologna, 20 ottobre.
Binda Bindo, colonnello di artiglieria, t Roma,
24 settembre, per suicidio.
Bini Enrico, livornese, colonnello in posizione
ausiliaria ora richiamato in servizio, asses-
sore nell'amministrazione cittadina, f- Li-
vorno, 20 ottobre,
Bisi Giannetto, di Ferrara, direttore del
Mondo, già direttore dolU Ga:::^t/a di Ber.
(jamo\ era da un anno vedovo della di-
stinta pittrice Adriana Bisi Fabbri (" Adri ,.)
t nella catastrofe del Caproni precipitato
presso Verona, 2 agosto.
Bisi Giovanni Battista, uno dei Mille, f Mi-
lano, 2 luglio.
Bisi Albini Sotìa, n. Milano 1856, .scrittrice ed
educatrice, autrice di buoni romanzi per
signorine, fondatrice e direttrice della lii-
vinta per le Sigmnini.: durante la guerra
aveva fondato e pre-iedeva i Nidi per i
bambini dei soldati e la Lega dello semi-
natrici di coraggio, t S. Michele di Pagana
(Rapallo), 17 luglio.
Bistolfì Luigi, scultore. + Roma, 30 aprile.
Bloise Carlo, n. 1862, tenente generale co-
mandante della Divisione di Livorno, era
entrato primo dei generali italiani in Trento
redenta nel novembre 1918. t Livorno, set-
tembre.
Boisdetì're (Le Mouton de), generale francese,
già piesidente del Consiglio Supremo di
Guerra, già capo dello Stato Maggiore ge-
nerale, aveva presieduto 11 primo Consiglio
di guerra a Rennes che condannò Droyins.
t Parigi, agosto.
Bolongaro Enrico, di a. 61, antico garibaldino
decorato di 2 medaglie d'oro al valor ci-
vile, t Stresa, 11 marzo.
Bolzoni Giovanni, n. Parma 1841, ma<'stro di
musica e compositore, dal 1884 direttore
del Liceo. Musicale di Torino, da poco
tempo a riposo, t Torino, 21 febbraio.
Bona Alessandro, ispettore superiore di fi-
nanza a riposo, i Torino, 22 febbraio.
Bonardi Edoardo, u. Laino (Vall'Intelvi) 1860,
medico e scienziato di grande valore, con-
sigliere comunale di Milano, deputato so-
cialista di Alessandria, professore alla Cli-
nica delle malattie sociali a Milano, j Laino
(Como), 4 settembre.
Bonazzi Fernando, di a. 32, maggiore coman-
dante del 4" Gruppo Aeroplani da bombar-
damento, 4 volte decorato al valore, f 21
febbraio, in seguito a luì accidente di volo.
Bonazzi Igino, n. Sala di Sissa (Parma) 1866,
profesore ord. di zootecnica e di zooguosia
presso la Scuola di Veterinaria di Parma.
i .'iO gennaio.
Bonmartini Silvio, di a. 7(), giornalista, steno-
grafo, autore di buone guide di Venezia,
di lavori storici e di poesie in dialetto, f Ve-
nezia, 22 luglio. ,
Bonomi avv. Alberto, di a. 42, delicato pittore
divisionista, t Milano, 14 maggio.
Bononi avv. Antonio, direttore del Corriere
del role.'sine, organizzatore della Associa-
zione Agraria. | Rovigo, 28 settembre.
Bonvicino Cesare, gentiluomo di corte ono-
l'ario della principessa Laetitia. t Torino, 3
luglio, improvvisamente.
Bouzagni Aroldo, di Cento, di a. 30, valenti.s-
simo pittore, si ora fatto conoscere anche
come caricaturista, t Milano, 30 dicembre.
Borghetti Ugo, industriale in liquori, t An-
cona, gennaio.
Bormida ing. Tommaso, industriale elettro-
tecnico. 1 Milano, 14 dicembre.
Borsari Ercole, colonnello, f Torino, 8 no-
vembre.
Boschi avV. Andrea, di Cremona, di a. 56, va-
lente professionista, campione di scherma,
t Cremona, 27 marzo, pugnalato per ignote
ragioni da un soldato rimasto sconosciuto.
Bossi Luigi Maria, n. S. Ambrogio di Varese
(Como) 1859, valente ostetrico, prof, ord,
di ginecologia all'univ. di Genova, deputato
di Varese, f Milano, 1 febbraio, ucciso da
un marito geloso che feri mortalmente
anche la moglie (morta pochi giorni dopo)
e quindi si suicidò.
Botha Luigi, n. Greytown (Natal) 1864, già
genera e in capo dell'esercito dei Boeri al
tempo della guerra col Transvaal, fu dopo
la pace uno dei più leali fautori dell'unione
FARINA ALIMENTARE ERBA
lo misllore e la più economlcEi dell* F^arlne latteo;
etllnaoriLto completo di alto -valore nutritivo, facll-
mente digeribile ed aeisal eustoeio.
CARIBO £RBAl
MIL<ANO
5G9
con l'Impero lìi jtunnico, -Uil litn» primo
ministro dell'Unione dell'Africa del Sud.
t Pretoria, 28 agosto.
liottasso Mattei., n. Chiusa di Pesio (Torino)
1H78, prof, di tìsica matematica e nìeccii-
nioa r;izionale nella nniv. di Messina, t Tu-
rino, 3 ottobre.
P.otteii Giambattista, pia depntato di Saiu-
pierdarei\a. t ivi, marzo.
l'.ottoni dott. Paolo, i)rofessore di odontojatria
nell'Istituto stomatologico degli Istituti
Clinici di perfezionamento in Mdano t Ba-
veno, airt)spedale Militare di cui erat-apo-
rt*parto, peimaio.
Uozzi dott. Felice, colonnello medico, t Mi-
lano, 28 ngosto.
Bozzo avv. Lorenzo, professionista molto noto
nel mondo industriale ligure, f Camogli,
2 ottobre.
Bozzolo Natale, di a. ;".6, impresario, agente
consolare d'Italia a Caen, delegato della
Croce IJossa Italiana a Le Hàvre, f Milano,
21 marzo.
Brambilla dott. Eugenio, assistente alla cat-
tedra di analisi intinitésimale a'I' univer-
sità di Parma, t Pavia. 18 aprile.
Brambilla tC.irniinati di) mnrcb. Giulio mila-
nese, Gran Cacciatore di H. M. il lìe. gi.ì
colonnello di cavalleria; nel 18()(; aveva
fatto parte del famoso quadrato di Villa-
franca e fu in (lucila circostiinza decorato
al valore, t K'Iuìì, 24 febbraio.
r.ratti Vittorio, attore comico veneziano, t Ta-
ranto, 11 lu;,,'Iio.
'leda ing. Ernesto, n. Campo>-anmartino (Pa-
dovai 185-', dal 188i> a. Milano, fondatore e
iimministratore del grande stabilimento
per costruzioni meccaniche (ora società
anonima) specializzato nella cr>struzione di
locomotive, t Milano, C» novembre.
Brero ing. Luigi, capo del compartiment»)
ferroviario di Torino, t ivi. febbraio.
Brin Sofia, nata Terni De (ìregori, vedova
di Benedetto Bnn. t Roma. 26 diceml)re.
Briosi ing. (ìiovann*. n. a Ferrara 18-I»?, prof,
ord. di bo'anica nella univ. di Pavia, noto
micologo, uno dei Xli. direttore del La-
boratorio Crittogamico Italiano. | Pavia,
20 luglio.
l'.rocchi Augusto, direttore della Compagnia
Anonima di Assicurazione contro gl'in-
•endi, amministratore della Cartiera Ita-
I iana. \ Torino, IG maggio.
i-ruchi dott. lador, di a. 44. chirurgo prima-
rio del Civico Ospedale, t Ravenna, 3 no-
vembre
Brunacci Bruno, prof, paregg. di fisiologia
sperim. all'università, t Roma 14 settcm.
Brunati bar. Enrico, colonnello di artiglier a,
ufficiale di ordinanza onorario del Duca
d'Aosta, t Torinr), lo giugno,
lineili Italo, ispHtore generale dei t<.-lc-
gratì t li> giugno, U'I nauti a;,'i(i delia, 'ina
di Milano presso l'isola Filicudi.
Bruni Mario, umbro, di a. 32, redattore della
Slera, scrittore d'arte, t nella catastrofe del
Caproni precipitato presso Verona, 2 ago-
sto.
Brusasco dott. Lorenzo, di a. 81. prof, eme-
rito di patologia e clinica medica nella
IL Scuola Sup. di Medicina Veterinaria di
Torino. \ Genova, 11 maggio.
Bufalinl dott. Giovanni, n. Pisa 1847, prof,
emerito di luateria medica dell'Istituto di
Studi superiori, f Firenze, Il aprile
Buiuio Ernesto, ammiraglio nella riserva na-
vale, t Naiìuli, 14 gennaio.
Buranoili Alberto, architetto e pittore scGr-
nografo, I Ancona, giugno.
Busc.iglla Domenico, di a, 91, pittore orn.'v-
tista. t Savona. 15 marzo.
Buttironi Emilio, di' Pavia, dei Mille dt
Marsala, poi ancora con Garibaldi nel 1886
a Montesuollo e Bezzecca. t Pavia, feb-
braio.
Cacciaguerra avv. Ellgio, di Cesena, f-apa
della Lega democratica cristiana italia-
na. 1 Kimini, 27 ottobre.
Cafaro Antonio, vice-avvocato generale era-
riale a riposo, t Montrone (Bari), 7 gen-
naio.
Caimmi Giu.'-eppe, di Roma, di a. 63, noto
commerciante. \ Tivoli (Roma), 6 aprile.
Gain Gioi'gio, n. Parigi 1853, pittore e scrit-
tore d'arto, coii.se rvatore del museo Cara-
valet. t Parigi, 4 marzo.
Califlfauo Aniello, di Sorrento, poeta dialet-
tale, autoi-e di notissime (canzoni musical!
napoletane, t Sant' Egidio Montempino, (Sa-
lerno), 21 febbraio.
Calvello Umberto, sottotenente di vascello,
avia'ore, uno dei migliori piloti aviatori
della marina, j Venezia, 10 agosto, vittima
di una caduta dell'apparecchio.
C'alvi Costantino, milanese, di a. 7('), cesella-
tore valentissimo, t Roma, dicembre.
Calvia Pompeo, n. Sassari 1859, pittore o
porta dialettale {Sassari inanuu), \ Sassari,
7 maggio.
Calza dott. Carlo, di a. 84, medico chirurgo
già direttore dell'ospedale civile di Vene-
zia, t Roma, 5 settembre.
Camerini conte Giovanni, di a. 82, senatore
del regno, t Roma, 1" maggio.
Campana Roberto n. Teramo 1844, direttore
della clinica dermosifilopatica della uni-
vcr>ità. t Roma, 13 gennaio.
Candiani d' alivola conte Camillo, di a. 78,
vice ammiraglio a riposo, senatore del Re-
gno: aveva comandato lo nostre forze na-
vali in Cina durante la rivoluzione dei
ho.rei-8. t Clivola (Casale Monferrato), 9
febbraio.
?eie la pulitura e luc\da\u)ca d\ UiUi
\ v)oslù melalU adopetjaU II Uc\ui4o
MIROR
» ?«o4oUo 4d •• LION NOIR „ * ♦
Soc. An. Italiana. — Capitale L. 3,000,000
Caiiessa O-sViildo, reilattoro d.'l S^,,„/<j. pit-
ture, ora ctipitaiiu dei gnuiatieri, era stato
ferito sul Cenzio, prigioniero, poi nuova-
mente al fronte, quindi inviato in missione
in Egitto, t Cairo, 24 gennaio.
Cantin Adolfo, colonnello el 29" regg. fan-
teria, t Verona,, 3 maggio.
Capasse Vincenzo, contrammiraglio nella
riserva navale, t Spezia, 1» maggio.
Cappelletti Alfredo, giornalista, direttore del-
V Indipendente, t Massa, ottobre.
Capretti Giuseppe, che per oltre .SO anni visse
per ragione di commercio a Saana in Ara-
bia, t Magenta (Milano), 15 maggio.
Capuano avv. Aniello, di Nocera inferiore,
di a. 34, pretoie del III mai-.d. di Venezia.
t ivi, 20 settembre, per sui idio.
Carboni-Boy avv. Michele, libero docente di
diritto civile nll'uiiiv. di Torno, addetto
al gabinetto del Sottovcgr. di Stato alla
Marina, t Roma, 23 novembre.
Carducci Valfredo, n. BolgheiL (Maremma
pisana) 1841, fratel o del grande Giosuè,
fu per molti anni direttore della Scuola
normale maschile di Forlimpopoli. f Piazza
Armerina fCaltanissetta), 2 maggio.
Carignani Cai lo, di Lucca, di a. fi2, maestro
di musica, direttole d'orchestra, i Milano,
nuir/o.
Carini iu;^-. Angelo, maggior generale del Ge-
nio navale, t Genova, 7 gennaio.
Carletti Tommaso, console geneialo e regio
delegato a Smirne, f Viterbo, 15 maggio.
Carnegie Audrea, n. Dunfermline in Scozia
1837, accumulo in America dove andò da
bambino, un'immensa ricchezza nella in-
dustria (era detto il " re dell'acciaio „) e
ritiratosi dagli atìari impiegò la sua for-
tuna in numerose fondazioni a prò' della,
Scienza, della pace, per premiare gli atti
di eccezionale coraggio ec, nella is ituzione
di innumei evoli biblioteche: lascia 250 mi-
lioni, mentre quando si ritirò dagli afitViri
nel 1901 possedeva oltre 3 miliardi e mezzo;
la differenza è stata spesa in illuminate
beneficenze, f Lenox (Massachussets), 11
agosto.
Carp, di a. 82, già presidente del consiglio
romeno f Jassy, 25 giugno.
Carrera Luigi, industriale, cavaliere .al me-
rito del lavoro, fondatore dello stabilim.
meccanico G. M. Carrèra di Milano, t To-
rino, 24 dicemb e.
Casalini Angelo, di a. 44, ten. colonnello di
artiglieria, figlio del senatore Alessandro
e nipote del senatore Giuseppe Frascara.
t Ferrara, maggio, delle ferite riportate
nell'ottobre 1917 alla Bainsizza e per 1 >
<iuali era stato decorato della med. d'arg.
al valore.
Casati avv. Curzio, noto professionista di
Forlì, t lliccione (Rimini), 10 settembre.
Casati liolijcri inar<'h. bali fra Antonino, di
a. 02, gran priore di Lombardia e Venezia
del S. M. O. di Malta, t Venezia, 19 marzo.
Casiraghi Vincenzo, di a. 73, veterano gari-
baldino, già volontario nel 1859 nei Cac-
ciatori delle Alpi, ferito a S. Fermo, pro-
mosso sottotenente da Garibaldi nella cam-
pagna del 18tì0. t Milano, gennaio.
Casoni avv. G. B., di Bolos?na, di a. 89, de-
cano dei giornalisti cattolici, esordì nel
Distributore di Modena, diresse successi-
vamente VOsstyv. l'ore Bo'ognese, l'Eco (ielle
Jiumugne, VOsserraore Roinano donde si
ritirò nel 1900. f Bologna, 4 agosto.
Cassetta Francesco di Paola, n. Roma 184 ♦,
card, (dai 1899) vescovo di Frascati, pre-
fetto della (Jongreg. del Concilio, bibliote-
cario di S. 11. C. t Roma, 23 marzo.
(Javalieri Giuseppe, di Ferrara, di a. 85, noto
bibliofilo e collezionista, t Bologna, 20 di-
cembre.
Cavalli sac. Iacopo, di Portogruaro, di a. SO,
storico triestino, t Trie.ste, 29 giugno.
Cavazzoni Cesare, di a. 71, già famoso bari-
tono, t Bologna, giugno.
Cavazzuti Pietro, capodivisione al Ministero
dell' Istrnz. Pubblica, t Roma, 21 giugno.
Caveglia Rodolfo, colonnello di stato mag-
giore. 1 Graglia (Biella), 13 agosto.
Ceccaldi avv. Pasquale, corso, di a. 42, depu-
rato deìl'Aisne: fedele amico e difensore
di Caillaux. 1 Parigi. 7 novembre.
Cecchini avv. Odino, d: a. 41, uno dei più
apprezzati })rofessioni.-<tL del foro grosse-
tano, membro della Giunta Provinciale
Amministrativa, ora tenente di art'glieria.
f Roma, ottobic.
C'eci ing. Pietro, di a. ii2, industriale romano,
presidente della Ferrovia Marmifera di
Carrara e di altre società, t Pisa, 18 aprile.
Coìli dott. Emanuele, assistente alla cattedra
di anatomia all'univ. di Parma e all'uni-
versità castrense, ora tenente medico nei
eavalleggeri. t oltre Piave, in una carica,
ottobre.
Gerboni Carlo, lìijlio dell'inventore della
logismogralìa, già editore a Buenos- Aires,
t Roma, 3 settembre, per suicidio.
Ceresi Alberto, ispettore generale del Mini-
stero del Tesoro a riposo, reduce di Villa
Glori, t Roma, 22 marzo.
Ceretti Ernesto, direttore dell'Istituto di
Credito per le Cooperative, t Milano, 6 ot-
tobre.
Ceretti Ignazio, di a. 83, cavaliere del lavoro,
da 63 anni geiente dello stab. siderurg.
P. M. Ceretti, t Villadossola (Novara)), 13
gennaio.
Cerillo Carlo, maggior generale d'artiglieria,
t Napoli, 26 dicembre.
Cervello Vincenzo, n Palermo 1854, illustre
clinico, prof, di materia medica alla uni-
Bevete Acqua Nocera-Umbra
'' SORGENTE ANGELICA ,,
gassosa, leggera, digestiva—
571 —
(ilACOMO Bk.I.( KKUl
Andrra Cahnkgik
CJr(;i.iKi.MO C'xooKKS
Caki,o Colombo
GusEPPE Dalla Vedova
JillGl BOTHA
Tommaso Corsini
lUi-i
Uw>^
A0OD1TO Blu
572
veiBitcà, presidente dell'Accademia delle
Scienze e doU'Accadeiaia di Medicina, t Pa-
lermo, i dicembre.
Cervi Silvio, consigliere comunale, sorittux'e
0 critico musicale apprezzato, t Parma,
1".» agosto.
Ccstaro Mario, poeta d'avanguardia delicato
e profondo. ì Caserta, ottobre.
(Jliiiput Enrico, illustre chirurgo francese.
|- l'arigi, 2H febbraio, suicida.
Chiara Biagio, poeta, traduttore, t Napoli,
2H dicembre.
Chiarella Giovanni, di a. \2, tM»miu-(iprie-
tario e condirettore col fratello dei /?•//.*■'
dei teatri di Torino e del Politeama Mar-
gherita di Genova, r Torino, 11 ottobre.
Chidiohimo avv. Paolo, di Albidona(Cosenza\
professionista molto stimato, già deputalo
per la X e XIV legisl. del coli, di Cassano
.Ionio, f Cassano Jouio (Cosenza), 29 no-
vembre.
Clneppa mous. Lorenzo, di a. r^i, vescovo di
Lucerà già di Cariati, i Andria (Bari), 15
ottobre.
Ohiroiii Giampietro, ii. Nuoro (Sassari) 185,"),
senatore del Ecgno dal 1908, professore
di diritto civile all'univ. di Torino, di cui
fu due volte rettore. 1 Torino, 2 ottobre.
Ciaufrocca p. llatlaele, di a. 72, procuratore
e assistente generale dell'ordine delle
Scuole Pie, già rettore del Collegio Naz-
zareno, t lloma, 12 ottobre.
Ciboldi ing. Achille, aportsmun appassionato,
t Cremona, \') ottobre.
Ciccolini miarch. Teodoro, maggior generale
nelle Guardie Nobili del Papa, t Koma, 7
marzo. ' ,
Chiaiso Alfonso, tenente generale a riposo,
già ispettore capo di sanità, t Torino, 11
marzo.
Cicero avvocato Paolo, capo di gabinetto d( l
Sottosegretario di Stato per le Colonie.
t lloma, 30 dicembre.
Cipriani Oreste, u. Mantova 1858, redattore
capo del Corriere della Sera dal 1898; da
poco tempo era anche direttore e compi-
latore del Giornale del Contadino, t nella
catastrofe del Caproni precipitato presso
Verona, 2 agosto.
Cisa Asinari di Grésy marchese Alessandro,
ten. colonnello di cavalleria nella riserva,
t Torino, 30 dicembre.
Clerici Alfonso, armatore, commerciante, in-
dustriale, t Genova, 19 novembre.
Clerici Giulio, di a. 49, gioi-nalista sportivo,
appassionato alpinista. ^ Milano, 25 ot-
tobre.
Codara Ambrogio, di a. 45, editore tipografo
in Milano, già pubblicista, t Pallanza,' l''
giugno, dopo soli 15 giorni del padre re-
gistrato qui appresso.
Codara ing. Giuseppe, di a. 87, benemerito
dell'agricoltura, promotore dwl primi co-
mizi agrari e delle cattedre ambulanti,
t Milano, Iti maggio.
Co(>ti Porto dott. Moisò, rabbino maggiore
di Venezia, t Mantova, 9 dicembre.
Coggiola dott. Giulio, n. Pisa 1878, di fami-
glia piemontese, bibliotecario della Biblio-
teca Marciana di Venezia, durante la guerra
si adoperò molto per l'opera dei libri ai
soldati e per il salvataggio delle bibliote-
che nella zona invasa o minacciata e fu
uno dei tre commissari andati a Vienna
dopo la vittoria per il recupero dei tesori
artistici e bibliografici, t Paderno Bellu-
nese, 2 .settembre.
Colarusso llaft'aelo, già deputato del collegio
di Cittanova (Palmi), t l^eggio Calabria,
giugno.
Colini Giuseppe Angelo, n. Casteltìorentino
1857, uno dei fondatori dello studio dello
antichità preistoriche in Italia, soprinten-
dente ai musei e «-cavi di Roma, libei-o
doceute di paleontologia alla università,
t Roma, dicembre.
Colleoni conte (ìuardino, senatore del Regno
dal 1908, n. Vicenza 1843, già sindaco della
sua città, deputato di Thiene. t Roma, l'J
dicembre.
Colombo dottore Carlo, libero docente di
terapia tisica alla univ. di Roma, fonda-
tore e già direttore dell'Istituto Kinesite-
rapico di Roma, poi fondatore e commis-
sario generale del Corpo Nazionale dei
Giovani Esploi'atori Italiani, ora volonta-
rio di guerra come sottotenente medico.
t Rom;i, 17 ottobre.
Colonna Salvatore, pedagogista, già direttore
di scuole normali, t Mercato S. Severi/io
(Salerno), 19 gennaio.
Colonna di Stigliano principessa Evelina,
nata Br.yant, n. Downieville (Calif.) 18«1,
donna molto caritatevole, t Santa M-u-ghe
rita Ligure (Genova), 28 marzo.
Conte Luigi, pubblicista, redattore del '
riere delle Puglie, t Bari, febbraio.
Conti ing. Emilio, n. Milano 1812, senatore
del Regno dal 190»;, già depurato di r^li-
lano 4" poi di Codogno, benemerito per
r opera data a molte istituzioni di btìnefi-
cienza come l'Opera prò orfani infanti, la
Casa dei Vet' rani di Tarai e, ec, presidente
dell'associazione Cesare Beccaria e della
Pro Montibus. t Milano, 14 luglio.
Coppola avv. Antonio, primo [«residente dei';t
Corte d'Appello, t Ancona, 1 marzo.
Cordala Giuseppe, direttore della Bauc:i Cat-
tolica di Borgo S. Donnino, consigliere co-
munale, j Borgo S. Donnino, 20 agosto,
accoltellato da un pazzo.
Cordone . ing. Leonardo, di a. 32, assi-stente
alla cattedra di costruzione di ponti nella
univ. di Palermo, ora tenente di artiglie-
Preferite ovunque e sempre
^ la Crema per Calzature
Soc. An. Italiana. — Capitale L. 3,000,000.
• • MILANO - Via Trivulzio, 18 - MILANO • •
LION NOIR
ria addetto airXrsonnlp. ; Torino, aU'Ospe-
(lale Militare, 12 dlceiulne.
(niTiiani roiitn itij». (ìiuliiino, di a. 5^, da dUP
legisl, deputato d'Iseo, presidente delia
Depnta^.ione rrovinciale. f llresoia, yt»
! gusto.
I ladini Giuseppe, di a. 7(i, tenente gene-
rale a riposo, t Trolarello (Torino), 15 ot-
• libre.
rsini principe Tommaso, n. Firenze 1835,
>er)iitore del Regno dal 1882, era stato de-
putato di Bort;o S. Lorenzo dalia IX all;i
XiV legi-sl., sindaco di Firenze dal 1880 al
188t>. per 3(t anni consijiliere provinciale,
per 20 presidente del Consiglio provinciale,
da 19 unni presidente della Società delle
Ferrovie Meridionali, presidente di innu-
merevoli istituzioni di coltura, eo. t alla
Marsiliana presso Albegna (Grosseto), 22
maggio.
Coiti Giuseppe, direttore generale della So-
cietà per la stagionatura e l'assaggio della
seta in Milano, cavaliere del lavoro, t Mi-
lano, 2 agosto.
' -tngnta llairucl<\ di a. 72, console generale
lei Paraguay, t Genova. 17 novembre.
)^ta Rochis Cai-Io, generale a riposo: era
consigliere dele^rato delle Assicurazioni
(Grandine " La Prudente „. t Bogliasoo
(Genovai, 12 ottobre.
loj^ni Antonio, n. Roma 1831, già famoso
baritono, t Roma, 13 ottobre,
zzi Maria, infermiera volontaria della C.
R. I., premiata per atti di coraggio, t 11
novembre, nell'ospedaletto da campo 15
in Francia, per morbo contratto al fronte,
dopo 41 mesi di ininterrotto servizio.
Croce Francesco, già deputato al parlamento,
cavaliere del lavoro, t Nervi (Genova), l3
maggio.
Crookes William, n. Londra 17 giugno 1832,
fisico e chimico illustre, noto per la sco-
perta del tallio e del radiometro e per i
suoi studi sulla materia radiante, nonché
per le sue ricerche sullo spiritismo, t Lon-
dra, 8 aprile.
Cucchetti ing. Giusfi'pe, di a. -IG, cui devesi
la costruzione di vasti gruppi di case po-
polari a Venezia e di grandi opere di ca-
serma^rgio e di fortificazione nel Veneto.
t Verona, gennaio.
Cndi p. Teodorico, di a. 90, vicario generale
dell'abazia di Montevergine (Avellino).
t Ivi, 5 febbraio.
D'Adamo Michele, consigliere di corte
d'appello, t Tranl, 24 dicembre.
D'Aflaitto march. Raflaele, di a. 51, colon-
nello comandante del Distretto Militare,
t Napoli, 12 maggio,
Dagna dott. Pietro, notaio, uno del Mille.
■ Lurago Marinone (Como), 12 giugno.
Dal Forno Narciso, n. Verona 184:., *fa 2r>
anni direttore della sede di Milano delia
banca d'Italia, f Milano, » ottol>ro.
Dalla Vedova Giuseppe, n. Padova 29 gen-
naio 1S34, sonatore dal 1909, cavaliere del-
l'ordine civile di Savoia, professore eme-
rito di geografìa nell'univ. di Roma, già
segretario generale, poi presidente della
Società Geografica Italiana, geografo di
fama mondiale, t Roma, 21 settembre.
D'Amico Arturo, di a. (53, direttore generale
della Società • Italiana Servizi Marittimi.
t Milano, 28 aprile.
Dan avv. Luigi, n. Nereto negli Abruzzi.
1853, valente civilista in Ancona, dal 1892;
deputato per Ascoli, Osimo, S. Benedetto-
dei Tronto, più volte sottosegretario dL
stato e ministro alla Giustizia e ai LL. PP..
t Spello (Perugia), 15 aprile.
Davanzo ing. Francesco, di a, 75, capitano
garibaldino, antico e provato patriota, con-
dannato dall'Austria, t Treviso, 8 agosto'-
D'Eccheri Enrica, trentino, volontario gari-
baldino, combattente a Bezzecca, fonda-
tore col fratello Edoardo della Gazzt'tta <ìei
Pi-estiii. t Proserpio (Erba), agosto.
De Cesare Raffaele, n. Spinazzola (Bari) 1845,
pubblicista, autore di buoni lavori storici,
già deputato di Manduria, poi senatore
dal 1910. t Roma. 29 novembre.
De Fabii Pezzani Edoardo, n. Milano 1845,
generale d'artiglieria a riposo: era stato
direttore del Collegio Militare di Napoli,
poi di qu Ilo di Roma, t Roma, 8 set-
tembre.
De Filippi Lodovico, capitano di vascello,
comandante dell esploratore Cesnre R'-s-
sarol, affondato nell'Adriatico, tra Pola e
Fiume, per l'urto di una mina, t 10 no-
vembre: peri vittima della sua generosità,
avendo ceduto il suo salvagente a un ma-
rinaro che ne era privo e che stava per-
aflfogare.
Degli Uberti Alfredo, maggior generalo d'ar-
tiglieria a riposo, t Roma, 25 febbraio.
Dei nob. (ìarimeno, colonnello comandante*
del 120" fanteria, t Salonicco, 2 maggio,
improvvisamente.
De la Ville sur lllon conte Ludovico, stu-
dioso di storia, socio fondatore e bibliote-
cario della Società Napoletana di Storia
Patria, f Napoli, 15 maggio.
Dei-Frate dott. Settimo, tenoni e geneml©
nella riserva, t Milano, 8 febbraio.
Del Greco Giovanni, valente chirurgo, bnotn
patriota, già garibaldino, f Firenze, 18 ot-
tobre.
Della Chiesa march. Eugenia, nata Jacobinf,
m'^glie del march. Giovanni Antonio, fra-
tello del pontefice. 1 Roma, 10 dicembre.
Della Torre di Valvassino «ronte Clemente,
di a. <)2, contrammiraglio in posiziono aa-
Il ]>iabete
ri'oiiuto lìnora iiiguarlUilf, lia troviiio l'iialiiirntf.- fi >>uo vt ro
riniediu nt-lla Cura Ooutarai, fritta (Ou le PXXjJy>OIi£
I.ITXMATE VIOIER e<l il RiOENiJRATO&B. -
parsone più rioiiettabili »ono |i(iarit«> con l.\ Cnra Contardl,
Si usa cibo lulHto ; «compare lo zut-L-hero, ti riprenttouo
Non VI puj «ss^re riiiietllo u;.-iirtl(!;
e molte lettere sono state pubblica
le forze e la nutrizione. Meniorie irratls con molli atteataii. — l,* cura coti» X.lp« \iU,m
aoticipate, alla Fabbrica Lombardi Jk Ooatardt - Napoli, Via Roma, 345, — Evitai* (li
iacfficaci ferm«ati.
57-i
slliaria. t Roma, 2 aprile, Tlltima di un
investimento di vettura.
Del Re Antonio, maggior generale, t Napoli,
27 febbraio.
De Luca Ermindo, pre idente di sezione di
Corte d'Appello, t Roma, 15 mar/o.
Demar^-o Alfonso, consigliere di cassazione
a riposo, t Montecalvo Irpino (Avellino),
10 ottobre.
De Marinis Erico, di C.va dei Tirreni, (Sa-
lerno), di a. 5(i, prof. pai-egj;iato di filo-
sofia del diritto alla univ. di Napoli, de-
putato socialista di Salei-no dal 1895; poi
era passato fra i radicali costituzionali e
fu anche ministro della istru/.ione jnib-
blica per soli 3 mesi nel secondo gabinetto
Fortis. t Napoli, 22 maggio.
De Martino Filippo, questore a riposo, t Na-
poli, 17 maggio.
De-Matlieis dott. Gi' seppe, di a. 73, depu-
tato provincia!'^, f Demonte-Entraque (Cu-
neo), 9 giug-no.
Demurtas-Zichina avv. Pasquale, n. Sassari
1858, già deputato del collegio di Sassari
per una legislatura, già professore di di-
ritto amministrativo all'università di Ge-
nova, t Sassari, maggio.
De Stefanis nob. Giovanni Antonio, di a. 87,
tenente generale a riposo, fu uno dei
'* Mille „ di Marsala, t Torino, 13 settembre
Devoto Tommaso, uno dei più ricchi della
colonia italiana in Argentina, benemerito
delle opere di soccorso agli enugrati rim-
patriai ijer la guerra, i' Buenos-Aires,
luglio.
Di Dio Dedo, n. Firenze 1S'5G, giornalista,
già direttore del Vero Monello, ora croni-
sta del Nnnvo Oiornde. f Firenze, 19 di-
cembre.
Di Giacomo Lorenzo, docente alla univer-
sità, t Napoli, 22 ottobre.
Di Napoli ing. nob. Alfonso, ispettore supe-
riore del Genio Civile a riposo, già mem-
bro del Consiglio Superiore dei Lavori
Pubblici, t Roma, 3 febbraio.
Dini Ulisse, n. Pisa 14 novembre 1845, ma-
tematico illustre, prof, di analisi superiore
alla univ. di Pisa e. direttore della Scuola
Normale Superiore, senatore del Regno
dal 1892, vicepresidente del Consiglio Su-
periore dell'Istruzioni', cavaliere del me-
rito civile di Savoia, j) residente della So-
cietà dei XL. t Pisa, 2S ottobre.
Di Pisa Antonino, antico garibaldino, già de-
putato per 5 legislature, che copri nume-
rose cariche pubbliche, t Palermo, 18
giugno.
Donzelli Antonio, colonnello addetto al co-
mando della SS'' Divisione, t Sofia (Bulga-
ria), 23 gennaio.
Domini Enrico, maggior goiierale nella ri-
serva, t Milano, 21 dicembre.
Duttey Arthur R., americano del Nord, di
a. 39, già campione del mondo di corsa
podistica, t gennaio.
Dufresne Bianca, di a. 44, notissima artista
drammatica parigina, t Parigi, *12 maggio,
suicidatasi nel suo camerino al teatro Sarah
Bernhardt.
Dumontet Carlo, commerciante. presid(Mite
della Camera di Commercio Francese di
Napoli, t ivi, lo ottobre.
Dupupet Giuseppe, tenente generale,! Udine,
maggio.
I^lia Augusto, n. Ancona 1829, colonnello
^ garibaldino; aveva combattuto nel 1859,
nel 18tJ0 con i Mille 'e a Calatafimi salvò la
vita a Garibaldi rimanendo ferito per lui
gravemente alla bocca), nel 'C6, nel '()7;
dopo il '70 fu deputato per Ancona \ Roma,
10 febbraio.
Ercole avv. Francesco, vif epresidento del
Consiglio provinciale di Chieti, di a. (;5.
t Francavilla a Mare fChieti), 21 settembre.
Erlanger Camillo, di Parigi, di a. 56, compo-
sitore di musica (Apftr:.dite, 1900). 1 maggio.
F^abbrini nob. Giulio, di a. 53, generale co-
mandante di divisione, f Montecatini,
21 dicembre.
Fabris dott. Tomaso, caposezione al mini-
stero dell'Agricoltura, segretario generale
del Supremo Consiglio dei 33.". i Roma, 28
maggio.
Fabroni Carlo Stefano, n. Fontana Liri (Ca-
serta) 1867 di famiglia toscana, tenente
colonnello dei carabinieri, ora ispettore
delle retrovie della 7''- armata, noto per
la lotta tenace da lui condotta contro la
camorra napoletana e per la parte avuta
nel processo Cuocolo. t in un ospedaletto
da campo di malattia, 29 ottobre.
Fa'aschi Emilio, n. San Piero in Campo (Elba)
1834, valente ostetrico-ginecologo, già pro-
fessore di ostetricia alla università, t Siena,
15 dicembre.
Falconi dott. Gavino, colonnello medico, già
direttore dell'Ospedale Militare principale
del Celio, t Roma, 21 maggio, improvvi-
samente.
Fantina Filippo, già assessore comunale, oc-
cupò cariche i^ubbliche. t Mantova, mag-
gio.
Fantoni Spirito, t-encnte generale a riposo,
t Milano, 30 dicembre.
l'arina Salvatore, n. Sorso (Sassari) 10 gen-
naio 1846, celebre e fecondo novellista,
romanziere, giornalista: fu detto il Dickens
italiano, t Milano, 15 dicembre.
l'aineti Rodolfo, prof, pareggiato di filopa-
tologia nella univ. di Pavia, t Lizzano in
Belvedere (Bologna), 18 gennaio.
IfENTRIERE
fisi
IGURINI
^'^IBerÙsB»PE SÌGURINl
MEDICO CHIRURGO
MILANO v!A puNio 10 Milano
-_-^-rT^----=-:^ n«i!» Vita rratìf.a ===«
Faso'o Oreste, di Torino, di n. ."i5, poeta dia-
lettale piemontese, commediografo, novel-
liere, t Torino, *21 gennaio.
Fassini Ginsppi^e, map2;ior generale nella
riserva, t Torino, 16 Inolio.
Fenoglio d'Enriol bar. Vinoonzo, direttore
del " Gazzettino Venerdì della Contessa „.
t Torino. 3 aprile.
J'^rnex (De) Carlo, di a. 37, gerente della
banca J. de Fornex et C. t Torino, yo
maggio,
Ferrari Pellegrino, di Modena, maggiore di
S. M.. membro della commissione inter-
alleata per la determinazione dei confini,
t Trieste, V.i luglio, annegato.
Ferrari Rodolfo, n. Concordia di Modena
1862, maestro di nuisica, roi)utatissinio di-
rettore d'orchestra, t Koma, 11 gennaio.
Ferrati ing. Edgardo, n. Torino 1862, tenente
generale capo del corpo del Genio navale,
autore di molte importanti innovazioni
nella tecnica navale, t IJoma, 19 dicembre.
Fiastri nob. (ìiorgio. tiglio del genera'e Giu-
lio, tenente di vascello, comandante della
stazione d'idrovolanti di Trieste, decoralo
di 4 medaglie al valore. | Trieste, febbraio,
vittima di nn a<rcidente di volo.
Fin/.i Romilda ved. Dolcini, di Mantova, figlia
del patriota Giuseppe Finzi. t Firenze, :ìS
marzo.
Finzi Ottolenglii Fanny, bt;netìca signora,
fondatrice dell'asilo di Gorla per i muti-
lati, t Milano, 12 novembre.
Flores Francesco, consigliere della Corte di
Cassazione, t Napoli, 17 ottobre.
lolchi mons. Enrico, già vicecamerlengo di
S. il. Chiesa e amministratore dei beni
della Santa Sede, esonerato dopo la crisi
finanziaria del Ks«.M). t Roma, 28 settembre.
Follina Michele, vicepresidente della esimerà
di commercio econso'e onorario del (ìiap-
pone. t Palermo. 2.> at,'osto.
Fontana Ferdinando, di Milano, di a. C'.).
poeta dialettale meneghino, appartenne
alla hohnne letteraria milanese del periodo
della F(irf,iìl(t, scrisse per il teatro mila-
nese (Ijit xta'iHi dH xrior In4Ìodii ec.i r
molti libretti di opera, nel is«« dovei t.;
emigrare in Svizzera per cause lioliticlie.
t Lugano, 1 1 maggio.
Fornari rag. .Achille, antico uttìciale Garibal
dino dal 6't al «'.7. f Livorno, marzo.
Fornari dott. Francesco, di a. 31, ispettore
dei musei e scavi, libero doc. di archeo-
loga e storia dell'arte allL'iiiversltà. \ \\o-
nta, 16 marzo.
Fornioni De (ìiovantiinl Maria (Marinili,
scrittrice di novelle: era sorella per parte
di madre di Sfi'tne iKugeuia Codrunchi .
t Bologna, 22 ottoÌ)re.
Fossi Adolfo, giornalista, diresse per 15 anni
VAffnn di Verona, ora era redattore del-
VOrdinf. f Ancona, 1'.) novembre.
Francinl Giuseppe, noto e valente stenografo,
t Roma, marzo.
Fraschetti Augusta, nata Piacentini Rinaldi,
figlia di (ìiuseppe Piacentini Rinaldi già
deputato della Costituente Romana e uno
dei prmi senatori romani nel nuovo Re-
gno d'Italia e vedova dell' avv. Giovanni
Fraschetti assessore di Roma, t ivi, 2S
maggio.
Fredlani Guelfo, colonnello, t Firenze, 21
maggio.
Friso liUigi, n. ISfiO, ispettore centrale del
Ministero dell'Istruzione, gi.à rettore per
molti anni del collegio Ghislierl di Pavia
e già professore di filosofia al liceo Parini
di Milano, t Pavia, 29 gennaio.
Frizzi avv. Lazzaro, ii. Trieste 1838, fu de-
putato di Asola p(>r due legislature, poi
senatore dal 1914, visse quasi sempre a
Milano, dove svolse grande attività nelle
opere pie e nelle istituzioni di beneficenza
e di coltura. 1 Milano, 3 settembre.
Frizzoni dott. (instavo, di Bergamo, di a. 7s,
noto critico di arte, già scolaro e amico di
Giovanni Morelli, t Milano, 10 febbraio.
Fusari Romeo, n. Ciistlglione d'.\dda (Mila"oì
1857, prof, di anatomia umana normale alla
u;iiv. di Torino di cui era anche stato ret-
tore, t Torino, 29 marzo.
C"* abotto Ferdinando, n. Torino 186(5. storico
j e letterato oi)erosissimo, prof, di storia
alla univ. di Genova, presidente della N
cietà Storica Subalpina da lui fondata, t T.
rino, 24 novembre.
Gabrielli Innocenzo, ispettore generale delia
Ranca d'Italia. 1 Roma. 29 gennaio.
(ilaetani di Castelinola conte Onorato, con-
sole generale d'Italia. ì Roma, 7 dicembre.
(iailhard Pietro, n. Tolosa 1848, già cantante,
poi direttore d.e\l'(>p''ra per molti anni,
t Parigi, 12 ottobre.
(ìalante Andrea, u. ( a-ale Monferrato, 18t'>'.',
professore ord. di diritto ecclesiastico nel-
l'Università di Bologna, già professore nella
facoltà giuridica italiana di Innsbruck, poi
capogabinetto del ministro Scialoia. t Roma,
26 luglio, per suicidio.
Galazzi Maddalena, ved. Bianchi di a. li»_'.
t Genova, marzo.
Galimberti Antonio, cavaliere del lavor».
t Molare (Alessandria», 29 gennaio.
Gallonga avv. Co-st-intino, consigliere della
Corte d'Appello, t Torino. 30 maggio.
Galli liUigi, di a. 46, autore e capocomico
del teatro dialettale milanese, fratello del-
l'attrice Dina (falli, t Genova. 17 gennaio.
Gallotti avv. Angelo, presidente di Cassa-
zione a riposo, di a. 87. f Bronl (Pavia
dicembre.
Gallotti avv. Cesare, prefetto a riposo, t Ru-
ma, 9 agosto.
Galvani Ercole, n. Bologna 1863, celebre vio-
LA TESSILE "dtMILxÌNO
SPEDISCE GRATIS IN TUTTO IL MOjNDO
CAMPIONARIO S^roFFK perUOMOk SIGNORA
576 -^
Miùstft, dà 3!S anni donìtcllla'o in Aiuerfoa:
eia uno dei tre diretiori deil' istituto mu-
sicale * Santa Cecilia „ di IJueuos Aires.
1 ivi, dicembre.
G.irros Rolando, famoso aviatore, due volfe
lecordinan dell'altezza, pioniere della na-
vigazione aerea sui mari con le traver-
sate Tunisi-lioma eSaint-llaphael-Biserta,
pilota militare dall'inizio della guerra (fu
sua l'idea del tiro con la mitragliatrice
attraverso l'elica), dal maggio 1915 prigio-
niero dei Tedeschi per 3 anni nella for-
tezza di Magdeburge, donde era evaso da
poco per tornare al fronte francese, t ca-
duto con l'aeroplano in un'incursione
sulle linee tedesche, 4 ottobre.
Gasperini prof. Ubaldo, di a. 38, libero do-
cente di patologia medica alla univ. di
Bologna, ora capitano medico direttore
dell'Ospedale d'isolamento di Verona.! ivi,
14 ottobre.
Garetti march, mons. Lodovico, n. Genova
1868, arcivescovo di Genova dal 1915, già
vescovo di Casale, t Genova, 24 dicembre.
Gazzetti Carlo, di Modena, prof, incaricato
di materia medica nella univ. di Modena,
ora maggiore medico, t in un ospedale da
campo d'influenza, ottobre.
Gemmi conte Ettore, colonnello, t Verona,
21 aprile.
Ghezzi suor Maria Angela, da 26 anni Su-
periora Generale delle Suore di Carità
della Ven. Capitanio, dette comunemente
di Maria Bambina, t Milano, 21 dicembre.
Giaccone Eugenio, grande esportatore di
olio di oliva, fu per molti anni consigliere
comunale e copri altre pubbliche cariche,
t Oneglia, 3 aprile.
Giacobini dott. Enrico, ispettore superiore
al Min. di Industria e Commercio, capo
dell'Ufficio della Pesca, molto stimato per
l'opera compiuta e per le pubblicazioni
fatte in questo campo, t Roma, 26 febbraio.
Giampietro Renato, sottotenente aviatore
volontario, asso dei piloti d'idrovolante,
t Brindisi, gennaio.
Giordani Antonio, di a. 90, farmacista di
Buttrio (Udine), reduce garibaldino dal
1867, compagno e cooperatore di Oberdan
e a tale titolo processato alle Assise di
Udine col Ragusa e assolto dai giurati.
t San Bonifacio di Verona, 6 marzo.
Giorgi Giorgio, conservat. del Palazzo Reale
di Venezia, t 8 novembre.
Giovanni, principe reale di Gran Bretagna e
Irlanda, ultimo figlio del re Giorgio V, nato
a Sandringham 1905, infermo dalla nascita,
t 20 gennaio.
Giustiniani Orazio, poeta e novelliere ro-
manesco, t Roma, aprile.
Gnaga avv. Paolo, consigliere di appello,
t Brescia, 30 luglio.
Gneochl FrailcièscO, n. Milano 1847, ifitólll-
gente e colto numismatico, industriale in
seta, t Roma, 14 giugno, improvvisamente,
mentre era ancora detenuto e sotto pro-
cesso come presidente della Società per la
filatura dei cascami di seta; ma la sen-
tenza che usci qualche tempo dopo, rico-
nobbe la sua buona fede.
Goglio ing. Giuseppe, n. 1856, denutato di
Cuorgnè da tre legislature, t Torino, 21
dicembre.
Goria Adolfo, tenente di fanteria, di Torino,
proposto per la medaglia d'oro per la sua
valorosa condotta durante la ritirata di
Caporetto. t "ei pressi di Gaiarina (Sacilej
26 aprile, con altri 2 ufficiali e 3 soldati,
per lo scoppio di una bomba di aeroplano
mentre comandava una squadra che ra-
strellava proiettili.
Gottai-di dott. Luigi, colonnello medico a
riposo, n. Verona 1840. t Verona, aprite.
Gozi Federico, n. San Marino 1839, copri in
patria le maggiori cariche, fu otto volte
capitano reggente, t San Marino, 22 di-
cembre.
Grasselli mons. Anton Maria, dei min. conv.,
n. Dolo (Padova) 1827, già vescovo di Vi-
terbo per molti anni, t Roma, febbraio.
Grassi Giuseppe, colonnello della riserva.
t Milano, 31 luglio.
Grimaldi dott. Antonio, di a. 61, presidente
della Camera di Commercio, t Campobasso,
21 gennaio.
Grimaldi Ottorino, maggior generale, t Forte
de' Marmi (Lucca), 15 luglio, di malattia
contratta alla fronte.
Gropallo march. Luigi, gentiluomo di corte
della Regina Madre, t Genova, 4 marzo.
Grossi Augusto, n. Bologna 1835, decano dei
giornalisti bolognesi, aveva fondalo ; due
gioi-nali umoristici La li ma e // l'.ippa-
yalìo. t Bologna, 4 luglio.
Grubas Giovanni, n. Pola 1829, buon pittore
di genere, già combattente a Marghera.
t Venezia, marzo.
Gualco rag. Angelo, di a. 39, amministratore
di molte società industriali e specialmente
di zuccherifici e affini, t Genova, 31 ottobre.
Guglielminetti Enrico Secondo, contrammi-
raglio nella Regia Marina a riposo, t Ro-
ma, 23 novembre,
Gui Antonio, romano, dia. 76, primo pr.'si-
dente onorario di Corte di Cassazione, già
pi-esidente della 1" sezione penale della
Cassazione di Roma, fu deputato di Ana-
gui e dal 1912 senatore, t Terracina (Roma),
16 febbraio.
Guida avv. Bartolomeo, intendente di finan-
za a riposo, t Napoli, 4 aprile.
Guidotti Ernesto, di a. 85, tenente generale
a riposo, aiutante di campo generale ono-
rario del Re Umberto I. t Spezia, 25 nov.
Sion piane
lisciva speciale
per biancherìa
Prodotto del LION NOIR
Soc. An. Italiana. - Cap. L. 8,000,000
— O < ( —
Ldimi Nono
Apkuna Patti
- 578
Haockel F.iriftsto, n. ^Jotsdam 16 febbraio
IHHi, illn.-;tie naturalista, tena.-e difen-
sore d-^1 flai-viuismo e della tìlopofia mate-
rialista, If sne opere più note la Storia
Ha tu ni" lìe'ln rrpnziove^ i Misteri fJeìl' Uni-
verso, t -iena, 10 agosto.
Haniiau Pirro, reduce garibaldino, preside
delta sc-uola tecnica " Ba-naba Oriani „.
t Milano, 1 roarzo.
Hertling (Von) bar. Giorgio, n. Darmstadt
1843, fu il settimo e pennltimo cancelliere
dell'Impero tedesco, da! novembre 1917
ai primi- di ottobre 15:>18. t Ruhpolding
(Baviera), 4 gennaio.
Hofler iag. Curio, di a. 44, presidente del
Circolo degli Italiani, f Rosario di S. Fé
(Argentina), 19 agosto.
Hobenlohe-Scliillingst'urst principe Corrado,
n. Vienna 1863, già pi-esidenta del ('onsi-
glio in Austria nel I90r>. poi governatore
di Trieste fino all'aprile 1015, poi ministro
degli esteri nel gabinetto Sturgkh. t Vien-
na, 23 dicembre.
Jamont, generale, di a. 77: fu gener.ilissimo
deir esercito francese dal 1898 al 1900.
i 19 ottobre.
Jannono (rino, consigliere provinciale, pub-
blicista apprezzato, t Benevento, 31 mag-
gio.
Ilarsich Ilario, patriota triestino, compagno
di Obei dan. t Livorno, febbraio.
Ingegtioli Francesco, di a. 70, cavaliere del
lavoro, fondatore di una nota ditta di orti-
cultura, e ora operoso costruttore, t Mila-
no, 13 maggio.
Iona iiig. Emanuele, di Milan», noto eletiri-
cista, già presidente dell' associazione elet-
trotecnica italiana, da ben 33 anni addetto
alla società l'i rolli e C. come capo dei ser-
vizi dei cavi sottomarini, t K^ giugno, nel
naufragio della Città di Milano presso l'isola
Filicndi.
Lsmail Kemal bey, di Vlora, già presidente
del Governo provvisorio di Albania, t Pe-
rugia, 26 gennaio.
Isvolski Alessnndro, n. Mosca 1856, che fu
ministro degli esteri in Russia nel gabi-
netto Stolypine dal 1906 al 1910 e quindi
ambasciatore di Russia a Parigi sino all'av-
vento del bolscevismo, t Parigi, 16 agosto.
Kòrber, che fu due volte presidente del Con-
siglio in Austria sotto l'imperatore Fran-
cesco Giuseppe, t marzo.
Lambros Spiridione, uomo di stato gi-eco,
storico e archeologo: fu presidente del
consiglio in Grecia dall'ottobre 1916 al mag-
gio 1917 e fu lo strumento del re Costan-
tino nella sua politica germanofila: dopo
l'avvento di Venizelos era stato internato
in Sardegna sino a'ia fine della guei-ra.
t Atene, 8 agosto.
Lamy Stefano, n. 1845, lett;erato, accademico
di Francia, f Parigi, 9 gennaio.
Lancia dei duchi di Brolo mons. Gaspare,
n. Palermo 1825, ai-civescovo di Monre;ile.
t ivi, 31 luglio.
Lancia Giuseppe, di a 97, era stato uno dei
pionieri dell'industria italiana Argentina,
poi neir Oriente balcanico: padre di Vin-
cenzo, noto campione automobilista, t To-
rino, 2 marzo.
Landolina Vincenzo, bar. di Rigilifl, maggiore
del S. O. M. di Malta, t Roma, 29 aprile
Lanzoni Ing. Angelo, industriale in cementi,
presid. della Camera di Commercio, t Pavia,
2 agosto.
Larsson Carlo, di Stoccolma, di a. 66, famoso
pittore ; fu chiamato il pittore dei " Lebeiis-
treube „ (delle gioie della vita), t aprile.
Lavagetto Luigi, cavaliere del lavoro, com-
mercianle di Alessandria in derrate ali-
mentari, t Vaimadonr.a (Alessandria), 3
luglio.
Lazzaro Nicola, n. Napoli 1842, antico e sti-
mato pubblicista, uno dei primissimi redat-
tori via^igianti della stampa italiana, vete-
rano delle patrie battaglie, ora vicedirett.
della Gazze'ta Vfjìnaìe. t Roma, 26 febbraio.
Lebaudy Giacomo, famoso per le sue dissipa-
zioni e per aver tentato 15 anni fa di crearsi
(!ol nome di Giacomo I impei*atore del Sa-
hara, t Long Island, presso New York,
gennaio, ucciso dalla moglie.
Lecocq Carlo, n. Parif,M 1832, famoso compo-
sitore di musica (La Figlia di Madama
A>i<jot, Gii-oflè-GirofIà, Il Duellino, ec). t Pa-
rigi, 24 ottobre.
Lconcavallo Ruggero, n. Napoli 1858, maestro
di musica e compositore (/ Pagliacci, 1892.
da cui ebbe origine la sua fama; la B>heint>,
Zaea, Boi andò, scritta di commissione del-
l'imperatore di Germania, Maia, Gli Zin-
gari, le operette Mulbriick e Regiuet'.a delle
R,se, ec). f Montecatini, 9 agosto.
Leone avv. Lorenzo, direttore generale della
marina a riposo, t Roma, 25 settembre.
Le Pera Domenico Riccardo, presidente di
sezione alla Corte dei Conti, t Roma, 15
maggio.
Lepetit dot!:. Emilio, di a. 50, chimico, con-
sigliere delegato e amministratore di varie
importanti società di chimica industriale,
t Milano, 26 giugno.
Leroux Saverio, n. Velletri (Roma), musicista
francese, allievo e seguace di Massenet.
\ Parigi, 2 febbraio.
Lessona avv. Carlo, n. Lanzo Torinese, 1863,
prof, di procedura civile all' univer.sità di
Pisa, era stato assessore del comune di
Firenze fino a pochi mesi fa. t Firenze, 16
aprile.
Rlg-eneratore delP organìsm o
"Ipv i T TPI TT domandare opuscolo illustrato gratis alla
Dmainolr.L. fa«aii»i«ap*tiMti
Via Tortona, 31, MILANO
- 570 -
vi Luigi, di a. 33, \ icediivttoie dell'Agenzia
■^t©f;ini. t IJoma, 28 ottoltro,
: l'iieMi dutt. Antonio, antico giornalista do-
iiiociafii.'o, tu direttore (^e\\' Ail yn di Vo-
rona, d»'l i'<n riere Ituliano di Flren/.o, della
Loiihanìiti di Milano, f Milano, 2 giugno,
liroia RafVaele, di Napoli, capitano nel rena.
.avallpggeii Saluzzo. t Tannano (Udini'),-*
iiovembie. espugnando alla testa del suo
reparto una batteria nemica. Alla sua me-
Tiioria fu assegnata la medaglia d'oro.
;. .'bkneclit Carlo, n. Lipsia 1871, agitatore
socialista, deputato al Ji'fìihsitn/ terlcsco,
. «nulannato per alto tradimento nel lUlO,
liberato dalla rivoluzione, capeggiò i mo-
vimiMiti spartaohiani. l Berlino, 15 gennaio,
ucciso dai soldati che lo ricondncevano in
prigione.
Llguori Ing. Vincenzo, colonnello del genio
In ritiro, t Napoli, '22 marzo.
Lindau Paolo, di a. Sn, commediografo te-
desco. I Onìnewald (15erlino), goiiiaio.
Lisi rran«'esco, sostituto pr.>curatore gene-
rale di ca.ssazione a ripOiO. t Orvieto, ot-
tobre»
Labin David, americano, ideatore dell'Isti-
tuto internazionale di Agrioult. \ lloma,
31 dicembro.
Luciani Luigi, n. .\scoli Piceno iiS novemlne
1S42, senatore del Regno dal l'J<»4, illustre
fisiologo, tino a due anni fa professore di
fisiologia all'università di Roma, dove era
suecoduto al Moleschott. t Roma. 23 giugno.
Luda di Curtemiglia cuiite ing. Edoardo,
maggior generale del genio nella riserva,
t Torino, 31 dicembre.
Luigi "\if torio, are duca d' .\nstria, ultimo
fratello del defunto imperatore Francesco
Giuseppe, n. Vienna 1842. t al castello di
Klesheiin presso Salisburgo, geiinaio.
Luzenbergor (Di) conte Augusto, n. (Jorlzia
ISf.l, neuropatologo, t Napoli, 31 ottobre.
Luzzatto Coen Caiolina, n. Trieste 1837. valo-
ro.sa scrittrice, per 25 anni redattrice del
l'.ccoJo poi direttrice del Com'è e Fr.ulun'ì
di Gorizia; per il suo patriottismo era stara
internata dall'Austria durante la guerra.
Gorizia, 24 geuna'o.
Maccari Cesa- e, n. Siena 9 maggio 1810,
famoso pittore atìreschisla: fra i suol
lavori più noti gli affreschi del Pala/./.o Co-
ii:U!iale di Siena, del Palazzo del Senato a
Itoma, la cupola della basilica di Loreto,
r Roma, 7 aprile.
Maiorano Lucia, di S. Maria, Capua Vetere,
■ li a. 2»;. nota ballerina, t Napoli, 9 gennaio,
i. uncinelli Scotti di S. Vito co.-ue Carlo, cou-
.«ole generale d'Italia. 1 Roma. 13 maggio.
Mane tti dott. Uberto, n. Pisa 188«, direttore del
servizi agrari della Cirenaica, vicedirettore
dell' Istituto Agricolo Coloniale di Firenze,
redattore capo della rivts'a 1/ Aip-inllura
Coloniale., studioso di questioni coloniali e
specialmente di agricoltura coloniale, f 12
ottobre, nel siluramento del piroscafo 'l'rì-
f>oU 2", al largo di Siracusa, mentre facev-i
ritorno in Cirenaica.
Manfredi avv. Giuseppe, n. Cortemaggiore
(Piacenza) 17 marzo 1828, presidente del
Senato ; era stato nel 1859 goveriiat<ire
delle Provincie parmensi, e subito dopo
deputato per Monticelli, poi niagisiraio,
finché divenne procuratore generile della
Cassazione di Firenze; .senatore dal 1876,
vicepro-idente del Senato nel 1908, presi-
deme nel 1909 dopo aver sostituito il pre-
sidente Canonico nella pi-esidenza del-
r.\.Ita Corte di Giustizia contro Na«i, collare
dell'. \nnunziata nel 191D. t Roma, ♦» no-
vembre.
Mangìanti Ezio, di a. 69, maggior generale
me lieo assai iipprezzato per la sua dottrina
e per le sue pubblicazioni: fu professoie
d'igiene alla Scuola di applicazione di sa-
nità militare: prima era slato giornalista
a Torino, t Firenze, 16 giugf'o.
Mango avv. Ernesto, deputato provinciale di
Basilicata, f LagonegD (Poton/ai, 10 no-
vembre.
Maniiigo doM. Giuseppe, segietnvio capo del-
l'Istituto Italiano Com:iierciale e del R.
Museo Commerciale di Vene/ia, ora le-
nento di fanteria; aveva compiuto impor-
tanti missioni in Egitto, in Libia, Dei Balcani
e nell'Asia Minore. |- Venezia, dicembre.
Mantelli I'}»niIio< valente pittore e incisore
iti l'gtu), tenente volontario, t Verona, in
un ospe Jalo di tappa, per malattia, fine di
ottobre.
Marchesini dott. Ciro, di a. 71, veter'nario,
direttore dell i R. Stazione Ippica. \ Mace-
rata, lo ottobre.
Marchetti Livio, trentino, cultove di studi
econòmici, collaboratore del nostro A/tua-
HOCCO Itfdhiìw; era addetto al Ministeio
dell'Agricoltura ed era stato capogabinetto
del minis ro Cavasola. t Roma, 26 ottobre,
tl'intìuenza, a soli 8 giorni di distanza dalla
mog'le.
Marchisio Barbara, n. Torino 1833, già famosa
cantante, fu una delle ultime rappresen-
tanti della scnola del bel canto italiano,
insegno il canto nel e )nservatorio di Napoli
tino al 1914. t Mila (Venezia), 19 aprile.
Marescalchi Ali'onso, n. Bologna 1851, già de-
putato al Parlamento per varie legislature ;
era stato consigliere di prefettura, fu de-
stituito nel 1893 da Crispi per essersi ritiu-
tatoaduna imposizione ingiusta, t Bologna,
30 ottobre.
Margueritte Paolo n, Laghonat (Algeria) 1860,
romanziere francese: molte delle sue opere
furono scritte In co:!aborazione col fra-
\ \50s\à me\alU a4ope\:aU \l Uciuvio
» * ?\JoioUo del " LION NOIR „ » »
MIROR
Soc. An. Italiana. - Capitale L. 3,000,000
580
tello Vittorio, t Hosségor (Lamìos), 30 «li-
c'eml)ie.
Mari Franccseo, colonnello d>g;i alpini, j Mi-
lano, 14 maggio, improvvisamente.
Maria Teresa, già regina di Baviera, moglie
(li Luigi ni, nata arcidiuihessa d' Anstria-
Este nel 1849. t Windenhard, 3 febbraio.
Mariani prof. Filiberto, di lloma, di a. 5-2,
patologo di larga e meritata fama, specia-
lista por le malattie del cuore, t Genova,
agosto, di fulminea malattia di cuore.
Marincola di S. Floro bar. Raffaello, di Ca-
tanzaro, maggior generale di artiglieria,
t Roma, 14 dicembre.
Martinelli Francesco E., intendente di finan7;a
a ripo-io. t Verona. 25 gennaio. ■*-'
Marulli Ma.ia Antonia dei duchi d'Ascoli,
di a. 21, infermiera volontaria della Croce
Rossa. I Napoli, 5 ottobre, per infezione di
grippe contratta nell'esercizio del suo apo-
stolafo: cinque giorni dopo la segue nella
tom')a il fratello Vittorio Emanuele, di 14
anni.
Masetti Umberto, n. Bologna 18G9, mae.-tro di
musica e compositore, da molti anni prof.
di canto nel Conservatorio di mnsi<?a a
Mosca, t ivi, giugno.
Massa (ìiuseppe, maggiore generale medicj.
t Roma, 31 marzo.
Massai Alberto, direttore della " Tot _, Com-
pany, t Milano, 26 ottobre.
Massalongo dott. Roberto, dirett. dell'Ospe-
dale civile maggiore di Verona, neuropato-
logo assai apprezzato, libero doc. di neuro-
patologia alla univ. di Torino, t Verona, 12
gennaio.
Massuero Luigi, di Pavia, vecchio e stimalo
giornalista, fondò e diresse per molti anni
la Provincia (ìi Godìo, t Padova, 11 nov^mb.
Matcov io Enrico, giornalista dalmata, garibal-
dino nel '59. t Stretto (Dalmada) aprile.
Matteini Giuseppe, già deputato al parla-
mento, t Celle, prasso Pistoia, aprile.
Matteucci Saverio, di a. 59, notaro di Atri,
pres. del Consiglio Notarile di Teramo, t ivi,
IG maggio.
Mautino Umberto, c.)lonnello comandante dol
16° gruppo alpini, t Merano (Alto Adige),
6 dicembre.
Mayr Scipione, di Ferrara, di a. 79. colonnello
di cavalleria in riposo, tì-lio del patriota
senatore Cai'lo. t Ferrara, 11 aprile, per vxn
investimento tramviario.
Meda avv. Carlo, pubblicista cattolico, fu mx
parecchi anni redattore del giornale mila-
nese L' Italia, fratello dell' on. Meda mini-
stro, t Modena, 16 ottobre.
Madini Giannetto, di Ferrara, tenente del
Genio, pilota aviatore, t nella catastrofe del
Caproni precipitato presso Verona, 2 agosto.
Mehring Franz, di a. 72, noto stn-ico e socia-
lista tedesco, t gennaio.
Mcljr Ginlin, di a. 49, figlia naturale di Ainil-
care Cipiianl, vedova ili nn noto pittore:
dal principio della guerra era infermltn-a
volontaria e d<!corata per i servizi n-M.
t Ti'oyes, in un ospedale, febbraio.
Morcadante Nicolò, consigliere della Corte
dei Conti t Roma, 24 dicembre.
Maschia Paolo, capitana volontario, mutila-o
di una gamb:i, decorato di due medaglie
al valore, ora altivis-imo pi-opagandi-.ta
patriottic). t Bologna, 2S novembre.
Micheli ing. Alfredo, tenente generale del
Genio nava'e nella riserva, già deputato
per d IO legisl. del coli, di Livorno, ebbe
per molti anni la direzione degli arsenali
della Spezia e di Castellammare e ideò i
piani della B'HiKle.'to lìrin e della heijiìia
Mari/h rit'i. t Roma,. 19 febbraio.
Migliaccio Federico, n. Napoli 1,S41, valente
tipogi'afo dell'Istituto Geografico Militare.
1" Firenze, 11 marzo.
Migone Tomaso, presidente dolla Soo. Migono
& 0. da lui fondata, t Milano, 18 settembre.
Milla .Marco Riccardo, di Trieste, espulso dal-
l'Austria per il suo tenace irredentismo.
t Roms, lo luglio.
Mingardi Vittorio, n. Bologna 1868, maestro
di musici, per 9 anni dirertore artistico
del teatro della Scala, f M.lano, 24 no-
vembre.
Miniscalchi Erizzo conte Francesco, cousig. di
legazione all'Ambasciata d'Italia in Ame-
rica, che reggina nell'assenza dell'amba-
sciatore, t \v ashiiigton, 7 gennaio.
Miola Camillo, di Napoli, di a. 79, valoroso
pittore di storia, della scuola del Morelli.
t Napoli, 4 maggio.
Misciattelli mons. Luigi, n. Piegaro (Perugia),
1861, viceprefetto dei Palazzi Apostolici.
t Roma, 25 ottobre.
Moggioli Umberto, di a. 33, valente pittore
trentino, f Venezia, marzo.
Mombello dott. Ernesto, co'onnello medico,
direttore di sanità del 29* Corpo d'Armata.
! Milano, 13 dicembre.
Monateri avv. Ettore, di Lamporo Vercellese,
depurato provinciale di Novara, t Torino,
5 ottobre.
Monza nob. Giovanni, primo presidente ono-
rario di Corte d'Appello, t Milano, 26 ot-
tobre.
Morane Leone, graude aviatore francese, t Pa-
rigi, ottobre.
Morelli Alessandro, violoncellista e mando-
linista di fama, composito e di musica.
t Roma, ottobre.
Moretti Napoleone, colonnello dei carabinieri
a riposo, t Roma, 11 maggio.
Morgagni Tulio, di Forlì, di a. 32. giornalista
sportivo, direttore del Secolo [Ihtstrato e
della rivinta Nel rielo: aveva anche larga-
mente collaborato a vari volumi del nostro
LA RINASCENTE
GRANDE PRODUZIONE ^ LARGHE VENDITE ^
— w* MINIMI PREZZI ♦— ~
581 -
A'm mic-o ihllo Sp» t I nel'a catastrofe del
raproni precipitato presso Verona, 2 ago-
sto.
Mnio-I.iu conto Vettore, maestro di canto.
t Mira t Venezia). 17 febbraio.
Moroiii Cesa- e. di a. sy. ultinio fra «.-li ancone-
tani rediifi dalla difesa di Roma, t .\noona,
s febbr.iio.
Muoui dott. Guido, n. Milano 1871). studioso
apprezzato di leitK'ratura, p:of. ord. di Ut-
tcre italiane nell' istituto teen:ca di Cuneo,
t Torino. 17 uia;,'gio.
; Muratovi Ludovico, n. llouia 1S34. noti uu-
I toro drammatieo che pt-r pare colli anni
j tenne un posto eminente nel teaUo italiano,
j t Itonia. 3 ottobre.
' :Mnssi-Nielli avv. Epifanio, di Asti, pubbli-
> cista, direttore del Ca>vierf del Mi- «•»'«, già
\ direttore della Senline'la delle Alpi, t Ko-
f Vigo, "i») i.ovembre.
• Mussini .\ugusto. n. llegfrio End'ia 1870, va-
lente pittore: era stato cappuccino dal
i \WÓ al l'.na. t Roma, febbraio.
Musso Ippolito, di a. 70. banchiere, sindaco
di Ct migliano e consigliare proviuoia!e per
Sc-str. Ponente, h (ìonova, 2 api ile. vittima
di uu accidente trauiviarlo ncc.iduto 10
giorni prima.
Muzzioli Amedeo, di :Nrodena. di a. 20. pub-
b'ioista e organizzatore di parte cattolica,
t Bologna, 21 febbraio.
Nasi Luigi, colonnello doi bev.s;iglieri. f Bo-
burcnt (Mondovìi, 2(; agosto.
Xasta.si «ìiovacohino, di Milazzo, di a. 49, bri-
-adiero generalo, ct'inundante della eroica
brigata dei "* Lupi , di Toscana (7T-7S fantj
' lie tanto si distiiHe ^ul Sabotino, t Bari,
i-i ;iposi-.o.
Naiimann Federico, di a. G<>, deputato demo-
cratico tedesco e scrittore, autore di Mif-
tt'/enrop''. f Tradesmiude (Svizzeia), 24 ai;.
Navarro, farao^o a\'iatore, si era mirabilmente
distinto nell'aviazione militare donde fa
allontauat':) per la sua condotta irregolare
t per un iucidf^nto aviatorio allaorodroruo
di Vi' la C'oubl.»y, 10 luglio.
Navone ing. Carlo, di a. 77, tecnico ferro-
viario, fu ira i pi imi ideattaM delle reti
terroviariiì italiane, t Genova, marzo.
• LTi Guido, colonnello, i Milatm, 16 giugno,
•ici ing. l'ianccaco, presidente della (Jamera
li Commercio di Arezzo, t ivi, 2 febbraio.
■ iv'oliiii marcii, ppolito. n. Firenze 184S,
senatore del llegno dal 1913, già deputato
per varie legislature del coli, di t:anipi Bi-
.senzio; fu sottosegretarindi >t(t() ai Lavori
Pubblici e sindaco di Firenze per molti
anni, t Firenze, .s gennaio.
Nicolctti Luigi, noto ba.-.so. t Madrid, geun.
Noce Uaffaele, vice-ammiraglio in ritiro, t Ve-
nezia, 17 marzo.
Noghera doit. Giuseppe, già capo-divisione
dello FF. del Mediterraneo, volontario del
1«55>. t Milano, 31 dicembre.
Nono Luigi, n. Fusiiia (Venezia) 18j(), jiittore,
uno dei più insigni rappresentanti dell-i
pittura veneziana {lì'cfHf/iinn pecrulomm. [
recini ila festa. La morie del pulcino, ce).
t Venezia, 17 ottobre.
Notari Maria Pia, fondatrice delle Crocifisse
Adoratrici di (i. S. f Napoli, 1» lugHo.
Novelli Ermete, n. Lucca 18.51, attore valen-
tissimo, fu da prima attor comico insupe-
rabile, poi seppe diventare valoroso atto:e
ti^'ico. t Napoli, 29 genuiiio.
O berti Italo Frane., commerciante, presi-
dente della Società Nazionale per il
Commercio e l'Industria, amininistratore
di hiolte società, t (ìenova, 3 ottobre.
Oldojtrodi Tadini con'e Gero'amo, gentiluomo
Mbnore della Kegina Madre, t Roma, 28
ffi/bbraio.
Ol-a Agostino, tenente generale, t Verona,
•i3 dicembre, improvvisame^ite.
01 livori Luigi, tenente generale a riposo, t Mi-
lano, 11 gennaio.
OuGistinghcl Gino, n. Trento 1880, valoroso
coloro di storia, promotore e cooperatore
di numerose iniziative patriottiche e cul-
itir.dl nella sua città natale, t Trento, 11
gennaio.
Oianf) avv. Dome::ico, di .n. 42, storico e so-
ciologo: era benemerito del rione di To-
staccio in Roma per le molte istituzioni
di assistenza e di edncizione che vi aveva
trttto sorgeie e delle quali era presidente,
i Roma, 5 ottobre.
Grillo Giuriato, direttore capo divisione al
Ministero della Guerra t Roma, 18 marzo.
Orléans (D')princ. Antonio, aviatore nell'eser-
eiio Inglese, t novembre per un accidente
di aviazione, mentre volava rcM'ando dei
dispacci dulia Fi ancia in Inghilterra.
Orléans (D') Isabella, contessa di Parigi, In-
fanta di Spagna, figlia del duca Antonio di
Montpensier, vedova del prine. Luigi Filip-
po contedi Parigi, madre del duca d'Or-
leans e della duchessa Elena dWosta. nata
Siviglia 1848. t Villamanriqne (Siviglia),
24 aprile.
Orléans (D'i Pietro, duca di Pontine vre n.
St-Cl.)iid 1845, figlio del principe dlJoin-
ville e cugino del duca d'Orléans e della
duchessa Elena d'Aosta, t Parigi, 18 luglio.
Orsini Torello, uno dei nove ufficiali di ma-
rina sfuggiti alla morte nelT affondamento
della -Re d'Italia „ a Lissa. t Napoli, »
aprile.
OrS ni Baroni Francesco, n. Pisa 1.S37, già
deputato per parecchie legislature, sena-
tore dal 1909. t Pisa, 24 marzo.
?ec la puU\u\:a a lucldaluca di luW
\ \:oslù mclalU a4ope\:aU II llcimdo
* ♦ ?co4oUo del ** LION NOIR
MIROR
99
% %
ìoc. An. Itcìliana. - Capitale L. 3,000,000
582
Paes Sidonio, presidente della Kepu1)bliea
del Portograllo dall'aprile l'Jiy. t Lisbo-
na, 11 dicenibie, assassinato.
Pattano Gnarnasclielli conte Giambattista, n.
Palernio 1836, giù Primo Presidente ie'H
Corte di Gtissazioiie di Koina, senatore dal
bsyo. t Roma, « febbraio.
Palamidessi Giuseppe, di Pisa, di a. 80, |;ià
notissimo attore brillante nelle primarie
compagnie; fu garibaldino nel 1866, t Mi-
lano, giugno.
Palli Natale, di Casale Monferrato, di a. 23,
valente e audace aviatore, ora capitano co-
mandante della famosa squadriglia " La
Sereuissima „; in 3 anni di voli aveva fatto
felicemente 140 ricognizioni ; Gabriele d'An-
nunzio lo aveva chiamato "l'aquila in-
fallibile dagli occhi chiari „ t tentando il
volo da Padova a Parigi, colto dalla tor-
menta sulle Alpi dopo aver valicato il Monte
Bianco, costretto ad atterrare su un ghiac-
ciaio e morto assiderato prima di poter
raggiungere un rifugio, pi esso Bourg Saint-
Maurice in Savoia, il 20 marzo.
Pansoya di Boi io nob. Luigi, capitano dei
cavalleggeri Catania, poeta e scrittore, fra-
tello della scrittrice Maria di Borio, f To-
rino, 28 ottobre.
Paradisi dott. Scipione, già intendente di fi-
nanza a Napoli, t Firenze. 25 giugno.
Parmeggiani dott. AdoUo, di a. 39, sindaco
di Jolanda di Savoia (Feriara), amministra-
t(.)re del Consorzio de'la grande Bonifica
ferrarese, t dicembre per suicidio.
Parrilla Angelo, di Longobucco (Cosenza),
soltotenenfe nel 6° reparto d'asfalto, f in
«Il audace as-salto presso il castello di Sase-
gana, 2y ottobre.
Pascoli ing. Kaflaello, di a. C2, fratello minore
del Poeta, cui era legato da teneri-ssimo
affetto: apparteneva al Genio Civile, t Pisa,
agosto.
Pa-cucci Cesare, romano, maesti'o composi-
tore di musica, autore di opere buffe e
operette romanesche, t Itoma, 28 marzo.
Pasini dott. Eleonoio, già deputato al Par-
lamento, già sindaco di Vicenza, t Koma,
29 ottobre.
Pasquali Ernesto Maria, già pubblicisti com-
mediogiatb. uno dei primi in Italia a colti-
vare la industria cinematografici, t Torino,
'.J maggio.
Patti Adelina, n. Madrid 18 febbraio 1843 da
genitori italiani, famosissima cantante, ave-
va debuttato in concerti a 8 anni, sul tea-
tro a 16; si era ritirata dalle scene nel 18;H);
aveva sposato nel 1868 il marchese di Caux,
nel 1886 il tenore Nicolas, detto Nicolini,
nel 1898 il barone svedese Ce lerstròm.
I nel castello di Craig-j--Nos (Galles, 27 .set-
tembre).
Paulueci avv. Aii;,'el >, già direltore gen<-rale
al ministero dei Lavori Pubblici, t Homa,
12 febbraio.
Paolueci de' Caiboli march. Fulcieri, di Forlì,
di a. 28, ten. di Savoia Cavalleria: si era
battuto eroicamente nell'ultime guerre,
ferito più volte, e più gravemente al Dosso
Faiti nel gennaio 1916; rimasto paralizzato
nelle gambe si consacrò tutto alla propa-
ganda patriottica; gli era stata conferita
la med iglia d' oro al valore, t Saanen
presso Lucerna, 23 febbraio.
Pedotti co.ite Ettore, n. Laveno (Como) 1842,
tenente generale della liserva, senatore dal
1903, già ministro della guerra in un mi-
nistero Giolitti, fu preside;ite del Comizio
dei Veterani, e ora presiedeva la Società
Nazionale per la Storia del Risorgimento
Italiano, t Roma, 6 gennaio, improvvisa-
mente.
Pedrazzi Maria, di Bologna, di a. 24, arti.sta
di canto destinata al piii luminoso avve-
nire; dopo aver cantato con grande sue-
c«ìsso solo in concerti, aveva felicemente
debuttato in teatro al Comunale di Bolo-
gna ; la sera stessa ammalatasi dopo 4 gior-
ni soccombeva, t Bologna, 14 ottobre.
PcUi/.zari Arrigo, di Pizzighettone (Cremona),
di a. 44, colonnello di artiglieria, t Mode-
na, aprile.
Pel'izzari Pietro, preside del liceo-ginnasio
Garibaldi, t Napoli, 5 maggio.
Peilizzoni avv. Giovanni, agricoltore, cava-
bere del lavoro, t Roma, 30 maggio.
Perfumo Enrico, già procuratore genera'©
del Re alla Corte d'Appello di Napo i.
t Roma, 20 settembre.
Peri Severo, professore, letterato, autore di
apprezzati studi storici e letterari: dui gio-
vine era stato artista lirica applaudito.
t Reggio Emilia, 14 dicembre.
Pcrnigotti Sief.ino, di a. 40, capitano in No-
vara cavalleria, fu commissario civile di
Ronchi, Monfalcone e Doberdo per tutto
il tempo della nostra prima occupazione.
t Treviso. 23 ottobre.
Persico Federico, n. Napoli 1829, dal 1862
prof, di diritto amministrativo alla univ. di
Napoli: era suocero dellon. Nitti. t Na-
poli, febbraio.
Pertusio avv. Vittorio, primo presidente di
Corie d'Appello a riposo, t Quiliano (Sa-
vona), 19 gennaio.
Pcstellini avv. Ippolito, di a. 82, ricoprì nu-
merose e importanti cariche cittadine, t Fi-
renze, febbraio.
Petriccione Luigi, già deputato di Torre An-
nunziata per tre legislature, per molti anni
presidente del'a Camera di Commercio, per
circa 40 consigliere provinciale, t Napoli,
12 aiirile.
Preferite ovunque e sempre
A la Crema per Calzature
LION NOIB
— — Soc. An. Italiana. - Capitale L. 3,000,000.
MILANO . Via Trivulzio, 18 - MILANO
Feokkico Pkusicu
Ottavio Ragx
Edvigk Rrinach
CkCCAKDO ROCCATAGI.IATA
Cbccakdi
Tboì>oro Koosevblt
l! : if
£SX0M>U ROSTAXD
A.NTOMO TaM
Lkopoi.ih» Toill.O.NU
— o8i
Petrinl Alberto, sportman ciclista, presidente
dell' Unione Sportiva Barriera Nizza, t To-
rino, li. gennaio.
Pettinelii Vittorio, capostazione principale
delle Ferrovie. + Brescia, 6 marzo.
Petz ing. Guido, di Trieste, già residente a
Udine dove si era specializzato in lavori
ferroviari; a Ini si deve in gran parte lo
sviluppo delle ferrovie del Friuli, t Bagni
di San Giuliano (Pisa), ottobre.
Piacenza mons. Pietro, protono'ario aposto-
lica, arciprete della cattedrale di Piacenza,
prof, di liturgia nel Seminario romano,
insigne liturgista, t Pi,icen7a, 22 agosto.
Piazzi Giovanni, prof, di letteratura italiai.a
all'istituto di studi coaimerciali e alla scuola
tecnica Oriani, aatore di rao'ti libri scola-
stici, t Milano, 5 maggio.
Piciocchi Francesco, avvocato generale presso
la Corte d'Appello, t Perugia, 18 settembre.
Pickering Edoardo (Jailo. n. 1846, illustre
astronomo, direttore della specola di Har-
vard, t Cambridge (Mass.), febbraio,
Pieroxzi Orazio, di San Casciano Valdipesa,
di a. 28, tenente di vasce lo, valoroso e
abile aviatore, decorato di tre medaglie
dai-gento al valore, ora comandante della
squadriglia Miraglia di idiovolanù da cic-
cia, t 17 marzo, nel porto di Trieste, pre-
cipitando con l'idrovolante da lui pilotato,
col quale aveva condotto da Venezia il
principe Aimone di Sav )ia.
Pietrangeli Anton Giuseppe, primo capitano
nella riserva navale, segretario particolare
del ministro della Marina, t Roma, 16 di-
cembre.
Piovaneili Emilio, capo dell'ufficio di revi-
sione e stenografia della Camera dei Do-
putati. t Roma, 11 dicembre, improvvisa-
mente.
Pirelli Giovanni, di Milano, di a. '24, figlio
del senatore G. B., tenente di cava'leria.
ora pilota aviatore addetto alla missione
aeronautica italiana in America, f Dayton
(Ohio), 4 febbraio, per un incidente di aero-
plano.
Piscitello Salvatore, comandante delle guar-
die municipali di Roma, tenente-colonnello
d artiglieria, f Roma, 30 settembre.
Piucco Clotaldo, di Pisa, di a. 79, per molti
anni redattore poi direttore da 1' 'Sii all' '88
della Gazzetta di Venezia, poi ispettore dei
monumenti, t Pisa, febbraio.
Piva avv. Ferdinando, di a. 34, deputato pro-
vinciale, t Cremona, 23 novembre.
Piva ing. Remigio, n. Rovigo 1840, uno dei
Mille di Marsa'a: fece anche le campagne
di Aspromonte, del Trentino e di Menta-
na, t Rovigo, 15 settembre.
Plattner Pietro, di a. 103. t San Martino di
Passirio (Alto Adige), settembre.
Poggi ing. Felice, n. Firenze 1855, capo-divi-
sione dell' ufficio tecnico dei comune di
Milano, direttore tecnico dell'azienda por-
tuaria di Milano, famoso per la sua com-
petenza nello studio di progetti di fogna-
ture e ac<iuo potabili, t Milano, 5 maggio.
Poggi avv. Gaetano, giurista reputato e buon
archeologo, scrittore di storia e archeolo-
gia ligure, fu il primo assessore alle belle
arti del conaune di Genova ed era attual-
mente sinda .'O di Arquata. f Genova, giugno.
Poggiati Donatello, abilissimo restauratore
di docaraenti antichi presso l'archivio di
Stato, t Firenze, novembre.
Poliedri Amedei, u. Groppelio Cairoti (Pa-
via) 1890, va'oruso ciclista, campione ita-
liano di velocità. \ issato quasi sempre a
Parigi, ora sergente pilota aviatore, t per
una caduta dall' appvrecohio, 6 ottobre.
Pontremoli ing. Pio, direttore della Società
di assicura^io:!e a premio fisso contro la
grandine, t Milano, Ifi aprile.
Porcelli Alceste, colonnello, t Onegiia, 16 no
vembre.
Porta ing. Francesco, prof, d'analisi mate-
matica all'Accademia Militare di Torino.
t Palermo, l" mar-co.
Pozzo Vincenzo, di a. 81, tenente generale
a riposo, t Candelo, (Novara), 23 agosto.
Pozzolo Giulio, colonnello di stato maggiore,
t Torino, 17 febbraio,
Prelli Giovanni, tenente generale, t Bolo-
gna, 17 giugno.
Presani avv. Valentino, consigliere della Cor-
te d' appello. \ Milano, 10 dicembre.
Pruneri Giorgio, cavaliere del lavoro, ge-
rente di una fabbrica di campane, f Grosio
(Valtellina), 4 aprile.,
Puccinelli Edmondo, maestro di casa del
SS. Palazzi Apostolici, t Roma, 9 dicembre.
Quaglia ing. Seveiino, ricco industriale,
t Genova, febbr.. lasciando 400,000 lire
al nuovo ospedale di S. Martino d'Ai-
bai-o e la ter'-a parte del suo patrimonio
agli ospedali civili di Genova.
Quinzio Tullio, pittore, assai apprezzato per
i numerosi affreschi sparsi nelle chiese li-
guri, t Genova, dicembre.
Rabizzant Giovanni, di Mondolfo (Pesaro),
di a. 32, no'o cr fico letterario, revisore
del Senato, t Pistoia, 13 ottobre.
Racagni Carlo Felice, tenente generale, già
comandante generale dell'arma dei cara-
binieri, senatore, t Torino, 22 settembre.
Racagni dott. Giuseppe, intendente di finanza
a riposo, t Pavia, 14 giugno.
Raffaella (.Madre) della Croce, al secolo Tar-
silla Morichelli, prima superiora generale
della Congregazione delle Suore del patro-
cinio di San Giugeppe, direttrice del Pro-
tettorato di San Giuseppe, nei quale sono
v^ w É^ ^T^ \io\t lo sforzo muscolare di quadrupedi e qua-
§4 I f^L I drupedl è ancora Insufficiente, un solo autocarro
** *. A ^ A Trattore " FIAT „ compie agevolmente l' impresa.
- 585 -
ricoverati oltre 700 bani1ȓiii al)handonati,
donna di ultissima \deti\. t Roma, K» die.
Ra.;ni Ottavio, n. lioniagnano Sesia 18.">2, te-
nente generale, comandava ad Adua gli
alpini, poi fu ispettore generale delle ti-uppe
da monfagna, poi governatole di Tripoli,
durante l'ultimaguerra comandante dei tvr-
ritori dei corpi d'armata di Torino, Ales-
sandria e Genova ci immissario d'inchiesta
per Capoietlo. t Romagnano Sesia (Novara),
il magiiio.
' indeg,'er Alberto, di Trie>t>', di a. 3f<, "vio-
linista valentissimo, maestro compositore
di musica, autore di numerose operette
I // Bajtto azzurro, Ladro d'ion^re ec). t Mi-
lano, y ottobre.
'lindi Vittorio, di Be'lnno, di a. 65, consi-
gliere di cassazione, t Torino, 14 marzo.
,,i-i Luigi, n. Ravenna 1852, direttore della
Scuola di Rec^taziore a Firenze, già arti-
sta drammatico applaudito: au'.ore di buo-
ne opere su'la sto; la del teatro, t Milano,
'.I novembre.
ivelli Giovanni, di Brescia, guardianìarina
aviatore, già au inoissimo campione di mo-
tociclismo, t Venezia, 11 agosto, vltt ma di
una disgrazia aviatoria.
Kit velli bar. Pietro, già deputato provinciale.
t Ciccano (Caserta, 2 lu.'llo.
liayleigh (Baione) John William Strutt, n.
Langford Grove nell'E-isex (Ingh.) 12 io
veml.re 1842. c<'lcbre tìsico, prof, dell' uni-
versità di Londra, pres. dal 1905 dalla So-
cietà Reale. el>be nel 1903 il premio Nòbel,
specialmente per la scoperta doir.r4»*^o;(.
t Witham (Essexi, W giugno.
Reda Attilio, consigliere provinciale di No-
vara, f Si.rJevolo (Biella), 7 otrobre.
Regine mons. Giovanni, n. Torio d'Ischia
fKapoli) 18òf., a'cive«eovo delle diocesi di
Ti ani, Nazaret e Barletta, e amministratore
della sede vescovile di Bi.sce^lie. t Ti ani,
ottobre.
Reinach Guglielme;ti Edvige, nota attrice,
moglie dell'attore Enrico Reinach. + Toii-
no, 25 dicembre, di influenza fulminea, con-
tratta al letto della ra:idre morta per lo
ste-sso male due giorni, avanti.
Remedi march. Luigi, dia. 63. giii prosindaco
di Saizana. appassionato raccoglitele di
e ).*e d'arte, donò allo stato le sue raccolte
numismatiche e di sculture antiche, t Sar-
zana. novembre.
Hesnati ten. Mai co, di Milano, pilota avia-
tore, fratello di Silvio aviatore vaìcntis.^imo
perito l'aimo prima in America per un ace-
dente aviatorio, t vi.'tima della catastrofe
del Caproni, precipitato presso Verona, 2
agosto.
Ricci Riccardi march. Paolo, di a, 71, depu-
tato al Parlamento da 5 legislature per il
collegio di Civitanova. t Roma, 27 marzo.
Ricco .Vnnibale, n. Modena 1.5 settembre 18-14,
iliu-tre astronomo, notissimo per i suol
studi di astrotìsica, specialmente solare,
direttore dell' Osservatorio astronomico di
Cataiia. f Roma, 23 settembre.
Riccobono Filippo, primo presidente della
Corte di Cassazione, t Palermo, 22 gennaio.
Ridoltì ten. Luigi, di Forlì, di a. 24, capo pi-
loti aviatore, aveva al suo attivo più di
6000 voli e 3 medaglie al valore, t nella
catastrofe del Caproni precipitato presso
yeri)na, 2 agosto.
Rigali Gpttredo, di a. G2, capostazione prin-
cipale alla Stazione Centrale di Milano.
t Trieste, d »ve era in missione, 18 agosto.
Risolo conte Liii^'i, p.esid nte del Consorzio
Agrario del Capo di Leuca. t Specchia
(Lecce), 11 agosto,
Rivoira Giovanni Teresio, storico dell'arte.
t Roma, 3 marzo.
R'zzardi conte Luigi, provato patriota, vete-
rano delle battaglie del '59 e del '66, t Ne-
grar (Verona), 25 ottobre.
Roccatagliata Ceccardi Ceccardo, n. Reggio
Emilia 18<»3. poela, f Genova, 3 agosto,
Rocciii do:t. Ulisse, che per circa 20 anni fa
sindaco di Perugia; il suo nome è legato
a molte opere di pubblico interesse, t Pe-
rug a, febbraio.
Rocha Giovanni, fondatore verso il l')00 de'la
prima lega antialcoo'.i-ta ital aua e del pri-
mo giornale di propaganda II lii^ne Sociale,
1 Firenze, maggio,
Rodlngher Egidio, di Borgo San Donnino, di
.1, 3.'>, giorn dista, reporter del Coniere della
Sira. t Milano, 4 ottobre,
Rodrignes Alves Francesco di Paola, n, Gua-
ratingiieta (San Paolo) 1848, presiiiento
della repubblica del Biasile dal 1916; aveva
già coperto queir alta carica nel quadrien-
nio 1902-6 ed era stalo a lungo presidente
dello stato di San Paolo. 1 Rio de Janeiro,
15 gennaio.
Rognone Carlo, di a. 66, industria'e chimico
farmacista, f Torino, 16 settembre.
Romano Scotti Eugenio, maggior generale a
riposo, di .a. 83, già comandante la legione
degli allievi carabinieri, t Stupinigi (Tori-
un), 9 giugno.
RonchetM aw. Scipione, di Porto Valtrava-
glia (Varese), di a. 75, deputato al Pai la-
mento da varie legislature per Busto Arsi-
zio, poi per altri collegi e ttnalmente per
(juello di Gallarate; fu sottosegretario al-
l'Istruzione, all'Interno, alla (ìinstizia e
ministro ^;uarda^igilli.t Milano, 1" dicembre.
Ronchey Illuminato, tenente generale nella
rierva. t Roma. 3 dicembre.
Ronchi conte avv. Giovanni Andrea, culon-
n;*llo nella riserva, fratello del brigadiere
generile Quintino, aveva coperto molte
car'ohe pubbliche e durante l'occupazione
Preferite ovunque e sempre
A la Crema per Calzature
LION NOIR
Soc. An. Italiana. - Capitale L. 3,000,000.
MILANO - Via Trivulzio, 18 - MILANO
- 5BG -
austriaca di Udine aveva fatto parte del-
l'amministrazione comunale, f Udine, 29
novembre,
llonzi Arturo, impresario teatrale t Firenzf,
11 marzo,
Roosevelt Teodoro, n. Long Island Tpresso
New York) 185S, uomo politico americano,
fu governatore dello stato di New York,
poi vicepresidente della Confedera/ione,
nel 1900 e dopo l'assunzione del Presidente
nel settembre 1001 gli sueoedotte per il
resto del quadriennio, e quindi rieletto
presidente nel 1904. t Oyster Baj', in Long
Island, C gennaio.
Rosa ing. Angelo, reduce garibaldino, uno
dei 70 di Villa Glori, t Dalmine (Bergamo),
28 ottobre.
Rossetti Guglielmo Michele, di a. 91, critico
letterario, tìglio di Gabriele Rossetti e fra-
tello di Dante Gabriele, t Londra, 6 feb-
braio.
Rossoni Eugenio, n. Ponzano (Roma) 1848,
già direttore dell'Ospedale di S. Spirito a
Roma e ora prof, ordinario di patologia
speciale medica dimostrativa all' università,
t Roma, 15 febbraio.
Rostand Edmondo, n. Marsiglia 1° aprile 1868,
illustre poeta e commediografo (Les Rom <•
nesques, Cyrano de He gevac, l'Aiglon, ec).
t Parigi, 2 dicembre.
Rotondi avv. Giovanni, di a. 33, prof, ordi-
nario di istituzioni di diritto romano nella
università di Messina, t Gorla Minore (Mi-
lano), 19 dicembre.
Rovigbi Alberto, n. Modena 1S56, professore
ordinario di patologia speciale medica nel-
l'università di Bologna, ove insegnava dal
189i, autore di apprezzati lavori scienti-
liei, t Bologna, 2 settembre.
Saccardi ing. Vittorio, che fu consigliere ed
assessore commi, ed ora era presidente
del Civico Museo, t Vicenza, 5 maggio.
Sacchetti Adolfo, di Bologna, di a. 43, valente
e o[)eroso agricoltore, f Montalto Ufifi'ago
(Cosenza), 5 maggio.
Sacchi Carolina ved. Monteverde, di a. 88,
benemerita patriota, cospirò nel Lombar-
do-Veneto, fu amica devota dei maggiori
uomini del nostro Risorgimento, t Rapallo,
luglio.
Sacerdoti dott. Renato, di a. 34, noto alle-
vatore di colombi viaggiatori, già presi-
dente della Federazione Colombofila Ita-
liana, t Modena, 26 agosto,
Salasco Martini Ginori della Torre contessa
Maria, di a. 82, figlia del generale Salasco,
che dette il suo nome all' armistizio del '48 :
devota di Garibaldi che segui nelle cam-
pagne del 1860 e del 1866. t Mendrisio,
febbraio, in una casa di salute
Saugiovanni Edoardo, di Napoli, latinista e
professore di lingue a New York, direttore
del giornale italiano " 11 Progresso „. t New
York, ottobre.
Sani Severino, n. Ferrara 1840, già deputa' o
. per sette legislature di Ferrara, poi di Por-
tnraaggiore, caduto nel 1907 contro Enrico
Ferri, t Ferrar-a, 23 marzo.
Sanseverino bar. Carlo, di Marcellinara (Ca-
tanzaro], senatore dal 1913, già deputato
di Catanzaro per tre legislature, f Marcel-
lina^ a, 1° luglio.
Sapelli Agostino, valente ostetrico, direttore
dalla Clinica Ostetrica della università di
Genova (dove era succeduto al prof. Bossi,
ucciso pochi mesi prima a Milano), t Ge-
nova, 13 giugno, per suicidio.
Sartori Clementina, vedova di Riccardo Baz-
zoni che fu per molti anni podestà di Trie-
ste, zia del poeta R ccardo Pittori, donna
di alto intelletto, t Milano, marzo.
Sartori Giovanni, cavaliere del lavoro, dinet-
tore tecnico del Lanificio di Stia sin dalla
fondazione, t Si^ia (Arezzo), 3 dicembre.
Savj-Lopez Paolo, n. Torino 1876, professore
di storia comparata della letteratura neo-
latina alla università di Pavia, fondatore e
direttore dell'Istituto Italiano di Parigi.
t Napoli, 27 febbra o.
S.alco Eugenio, direttore dell'ufl&cio del Gran
Cacciatore di S. M. t Roma, 6 gennaio.
Scalea (Lanza Spinelli di) principe France-
sco, n. Palermo 1834, senatore del Regno
dal 1884, aveva combattuto fra i jiaribal-
dini del Medici da Mila'.zo al Volturno, fa
parecchi anni in diplomazia, poi depurato
per varie legislature, cavaliere del lavoro,
presidente della Società delle SS. FF. Si-
culo e della Società Italiana di Navigazione.
t Palermo, 30 maggio.
Scardino Carmelo, di Messina, maggior gene-
rale, aveva combattuto in Cina, al Congo,
in Libia, al fionte austriaco, t Cosenza,
ottobre.
Schloesing Th., n. Marsiglia 1824, agronom i
illasfcie, noto per i suoi studi sulla nitri-
ficazione del snolo, t Parigi, 8 febbraio.
Scifoni Enrico, pittore, t Roma. 17 febbraio.
Scotti dott. Giovan Battista, di a. 30, libero
docente di patologia e clinica medica vete-
rinaria nella nniversità di Pavia, ora te-
nente veterinario al fronte, t nell'ospeda-
letto da campo 119, di malattia, 16 no-
vembre.
Secchi Luigi, di a. 57, apprezzato tenore t Reg-
gio Emilia, marzo.
Senise Carmine, n. Corleto Perticara (Poten-
za) 1836, patriota e rivoluzionario so'to
i Borboni, garibaldino nel 1860, poi prefetto
in molti Provincie e ultimamente a Napoli,
senatore dal 1892. t Corleto Perticara, l» no-
vembre.
yoraio, in una casa ui saiuie. vemore.
Preferite ovunque e sempre T ìtì'K MAfD
£)( la Crema per Calzature lllUil 11111»
Soc. An. Italiana. - Capitale L. 3,000,000.
MILANO - Via trivulzio, 18 - MILANO • •
^ òHi
Serego (DI) Alighieri contessa Ginevra, di
a. 37, infermiera volontaria della C. K. 1.
t Venezia, 5 novembre, di malattia eou-
tratta nell'esercizio del suo ntticio.
>. verini ing. Decio, prof, alla scuola di ap-
plicazione per gli Ingegneri, t Pisa, 27 ot-
tobre.
Si-verini Romualdo, di a. 51, colonnello in
aspettativa, già comandante del 30« fante-
ria, t Acqnavella (Salerno), 1.3 giugno, di
malattia contratta al fronte.
>icher avv. Andi-ea, agricoltore, cavaliere del
lavoro, t Treviso, 29 marzo.
Siguoretti Tito, colonnello del 68° reggimeiUo
fanteria, f Ivrea, 2 agosto, per malattia con-
tratta al fronte.
Silvestri .\nnibale, colonnello a riposo, già
volontario nei (Cacciatori del Tevere di cui
presiedeva la società e garibaldino, f Koma,
26 marzo. ;
Sismondo ing. V. E., colonnello di artiglieria
nella riserva, f Roma, 26 febbraio.
Sivelli Eugenio, generale a riposo, già aiu-
tan'e di campo di Vittorio Emanuele II e
di Imb.rto I. t Verona, dicembre.
Smaniotfo Ercole, n. Treviso 1875, colonnello
degli alpini, capo dell'ufficio Informazioni
della III Armata, t Zona di guerra, 23 ot-
tobre.
Soldati dott Benedetto, di a. 42, professore
nel liceo D'Aze^'Uo e liberb docente di
letteratura italiana nt 11" università, ora te-
nente di artiglieria, t Toi-ino, 2(5 dicembre.
Sommariva Domenico, già ispettore delle FF.
del Meditirraneo, segretario del consiglio
del Ban>-o Ambrosiano, t Milano, 27 marzo?
Sottanis dott. Niccolò, di a. 64, primario ono-
rario dell'ospedale di Pammatonc, consi-
gliere provinciale, t C isarza Ligure, 2 no-
vembre.
Spaun (De) bar. Ermanno, di a. 86. ammira-
glio austro-ungarico e senatore dell'impero,
predecessore di Montecuccoli nel comando
di tutte le foi-ze navali austriache, t Gori-
zia, giugno.
Sqaillace avv. Fausto, di a. 40, valente clvi-
lista, scrittore di sociologia, presidente del
" t'ircelo di Cultura ,. di Catanzaro e diret-
tore della Giovane Calabria. \ Catanzaro,
2 gennaio.
Srefanic Milan Ravi.slav, geneiale boemo, jjni-
nistro della guerra della repubblica Czeéo-
Slovacc;», valoroso astronomo, aveva com-
battuto sul fronte italiano, alla testa dflla
VI divisione Czeco-Slovacca. t ^ maggio,
preci jiii andò nel cielo di Presburgo con \\\\
aeroplano italiano clie lo riportava in Boe-
mia. Con lui perirono il ton. pilota Mari-
nelli, un sergente pilota e un soldato mo-
toriht.i.
Sterzi Giuseppe Nazzareno, n. Cittadella Ve-
neta 1870, professore ordinario di anatomia
umana alla università di Messina, ora te-
nente colonnello direttore degli ospedali
militari di riserva di Arezzo. 1 ivi, 17 feb-
braio.
Stoppani Romeo, colonnello del carabinieri,
comandante della Divisione interna di Ro-
ma, direttore dell'Ospizio della SS. As-
sunta detto di Tata Giovanni, t Roma, 23
marzo, in seguito a un investimento d' au-
tomobile.
Strozzi principessa Antonietta, nata princi-
pessa Centurione, dama di jia'azzo del a
Regini Madre, t Firenze, 31 luglio.
Strumia Ettore, colonnello di fanteria, t Cu-
neo, 10 marzo.
Stuek (Von) Franz, n. Tettenweis (Baviera)
1863, pittore, uno dei noti caporioni della
secessione monacense, t Monaco, 30 aprile,
fucilato con altri ostaggi dagli spartachiani.
Succi Giovanni, di Cesenatico, di a. 68, cele-
bre digiunatore e viagg atore in Africa,
t Soandicci, presso Firenze, 11 ottobre.
SuUam Benedetto, t Firenze. 9 novembre.
Snterrpeister Carlo, di a. 71, benemerito in-
dustriale, cittadino onorario di Intra dove
dimorava da più di 50 anni, f Intra, 12 di-
cembre.
Tallone Cesare, n. Savona 1854, pittore va-
lentissimo, noto specialmente come ri-
trattista; fu a lungo direttore dell'Acca-
demia di belle arti a Bergamo e da molti
anni professore di pittura all'Accademia
di Brera, t Milano, 21 giugno.
T.imburini Augusto, n. Ancona 1848, psi-
chiatra illustre, prof, di clinica psichia-
trica all'università di Koma, presidente
della Società Freniatrica Italiana, direttore
ilei manicomio provinciale di Reggio Emi-
lia, t Riccione (Rimini), 28 luglio.
Tami avv. Antonio, n. Udine 1846, senatore
dal 1U13. presidente della Corte dei Conti :
era stato direttole generale del Fondo del
Culto, t Torino, 12 agosto.
Tanzl avv. Zefirino, deputato provinciale,
presidente della Congregazione di Carit.i
di Teramo, t ivi, 17 ottobre.
Tarlarini Enrico, n. Milano 1865, uno dei più
antichi campioni del velocipedismo italia-
no, t Milano. 25 febbraio, in seguito ad un
investimento in motocicletta accaduto la
sera prima.
Tarc-zi mons. Vincenzo, n. Castelfranco del-
l'Emilia 1849, prof, di lettere latine nelle
scuole ponti Scie di alta letteratuia a San
.\poIlinaie, segretario del Pontertce Leo-
ne XIII per le lettere latine, t Roma, 18
dicembre.
Tauro dott. Francesco, di Castellana di Bari,
di a. 42, capitano medico di complemento
promosso per merito di guerra. 1 Roma,
22 febbraio, di malattia contratta al fronte.
FIAT
Oltre 12,000 Km. di linee au-
tomobilistiche sono dotati di
materiale rotabile ** FIAT „
- 588 -
Tedeschi Eiirioo Cesare, di a. 30, nolo pub-
blicista e redattore viaggiante, ora addetto
&ìì'E/)o a di Roma, t Parigi, 14 febbraio.
Tedeschi dott. Vitale n. Trieste 1854, prof, di
pediatria all'università.! Piidova,2S) maggio.
Tempini Enrico, industriale bresciano t per
una disj,'razia automobilistica presso Mo;ino
in Val Camonica, 16 agosto.
Tisza copte Stefano, n. Budapest 1861, uomo
politico ungherese, tìglio del conte Coloman
che fu presidente del consiglio dei mini-
stri, &ail più volte egli stesso alla mede-
sima carica: era uno dei maggiori respon- •
sabili dell'ultima guerra, f Budapest, 31
ottobre, assassinato in sua casa per ven-
detta politica.
Tobaldi Severino, romano, pittore di genere,
t Roma, 29 novembre.
Todaro Francesco, n. Tripi (Messina) 14 feb-
braio 1839, senatore del Regno dal 1889,
anatomico illustre, prof, di anatomia nor-
male alla università di Rom.i dal 1871, pie-
side delia Facoltà Melica, instancabile pro-
pugnatore dell'educazione tìsica, da 12 anni
presidente della Federazione Ginnastica
Italiana, t Roma, 22 ottol r'.
Togliani dott. Achille, intendente di finanza,
t Mantova, 15 lebbr.iio.
Tognali Angelo, di Vione (Brescia), tenente
del 7o reggimento alpini, t nella difesa del
Col del Cuk ((frappa), 28 ottobre, pi-emiato
di medaglia d'oro per la sua eroica resi-
stenza.
Tomio l!os4 Attilia, patriottica signora che
rimasta nel suo palazzo nel Veneto invaso
seppe dimostra e nobile fierezza e rendere
anche utili servi.;i ai suoi concittad ni e
all'esercito sulla Piave, t Revine Lago (Vit-
torio), febbraio.
Toniolo Giuseppe, n. Treviso 1845, prof, di
economia politica alia universirà di Pisa,
valente sociologo, principale or.'iinizzatoré
della "democrazia cristia a _, fu promo-
tore e presidenie efltett vo per 4 anni della
Unione Popolare, di cui dal 1912 exM pte-
sidente onorario, t Pisn, 7 ottobie.
Tonti Giuliano, u. Roma 1844, card, (dal 1915)
del tit. dei SS. Silvestro e Martino ai Monti,
prefetto della Sacra Congr. dei Religiosi,
già nunzio a Lisbona, t Roma, 11 dicembre.
Torelli rag. Eiu a che occupò imporranti ca-
riche ed ebbe parte nelle miiggiori inizia-
tive cittadine, t Varese, 12 giugno.
Torlonia duca Leopoldo, n. Roma 1SÒ3, già
deputato del I collegio di Roma per due
legislature, senatore dal 1909, già sindaco
della capitale, rimo so dal ministro Crispi
per la visita fatta al card naie vicario in
occasione del giubileo di Leone XIU. t Fra-
scati (Roma), 23 ottobre.
Torres Cotrim dott. J. J., già direttore gene-
ralo dell'igiene e assistenza pubblica in
Rio de Janeiro, t Bologna, 27 ottobre.
Torri conte Bruno, colonnello, mutilato di
guerra, t Fiume, 11 maggio.
Tortora Gerardo, consigliere di Corte d'Ap-
pello, giudice del Tribunale Supremo di
Guerra e Marina, t Roma, 16 aprile.
Tosta avv. Gaetano, di a. 85, vicepresidente
del Consiglio dell'Ordine degli Avvof-ati,
già deputato di Gaeta, t Nap)li, febbnio.
Tra nontano-Guerritore nob, Pietro, colon-
nello gà comandante il 39o fanteria, che
sotto la sua, direzione si guadagnò la me-
daglia d'argento; si era distinto anche iìi
Libia e fu il primo comandante italiano di
Berna, t Siena, 10 gennaio.
Trèmontani ing. Girolamo, di a. 78, già pre-
side dell'Istituto Tecnico di Milano, t Vec-
ca' a (Val travaglia), 5 marzo; sette giorni
dopo muore anche la vedova Emilia Fiova,
di a. 72.
Trentini Attilio, pittore, t Verona, gennaio.
Trufift do'^t. Ettore Paolo, di a. 46, tenente
coloniiello medico, f Verona, 5 giugno.
Umberto di Savoia-Aosta, conte di Salemi,
n. Torino 22 giugno 1889, figlio del prìn-
cipe Amedeo (zio del Re , e della princi-
pessa Laetìtia: capitano di cavalleria co-
mandante di una batteria di bombarde:
era entrato volontario nell'esercito al prin-
cipio della guerra come soldato mitragliere
e si ei-a niei'itato due medaglie al valore.
t Crespano Veneto (Treviso), in un ospedale
militare, di broncopolir.onite contratta sul
"(jrappa. 19 ottobre.
Usspglio avv. Leopoldo, n. Torino 1853, pri-
mo ufficiai" dell'ordine Mauriziano, vice-
cancelliere dell'ordine del'a Corona d'Ita-
lia,,consigliere comunale di Torino dal 1890,
per molti anni assessore e sindaco per soli
4 mesi nel 1917, consi>.'liere e per 7 anni
sindaco di Lanzo Torinese, amministratore
di molti istituti pii e di previdenza, t Lanzo
Torinese, 25 settembre.
Vaccari Carlo, di a. CI, cavaliere del lavoro,
industriale in ceramicj. t Ponzano Ma-
gra presso Sarzana, 24 maggio.
Vàlania Ferdinando, colonnello a riposo, ve-
terano delle guerre dell'indipendenza, suo-
cero del generale Badoglio capo di stato
maggiore, t Roma, 25 novembre.
Valente Archita, di Taranto, di a. 43, scrit-
tore, condannato all'ergastolo per alto tra-
dimento, t nel reclusorio di Avellino, 8 no-
vembre. La madre, nell' apprendere la noti-
zia, si suicidava a Taranto gettandosi da
uij* finestra.
Valignani Vacri Gabriele, deputato al Par-
lamento, t Chiei, 22 novembre.
Il Diabete
ritenuto finora inguaribile, ha trovato finalmente li tao vero
rimedio nella Cura Contardi, Catta eoa le PII<i>OItE
I II I.ITIKAT.1: VIGIER ed il BJGEN^BATOBE. -
Non vi può essere riuiedio uguale ; le persone più rispettabili sono guarite con la Cura Cont&WU,
e molte lettere sono state pubbli, ate. Si usa cibo misto ; scompare lo zucchero, «i rìpren«loao
le forze e ia nutrizione. Memorie srratis con mol'i attestati. — La cura costa Iilre 32. 70,
anticipate, alla Fabbrica Iiombardl Si. Coxx tardi - Napoli, Via Roma, 345. — Evitate gli
inefficaci fermenti.
580 -
Vallerini Gn>Ja"o, dirottore dulia b'cuola Me-
dia di studi appUoati al e nnmerc'o, tito-
lila. 2tJ ottobre.
V;ds(i'clii Luisi, di a. 51, direttore della So-
lietà Di'ohi 1. amministratore di altre s )ciotà
industriali, t Loceo, 21 febbraio.
\ai;nacohi Ro loMo, noto scultore in \< gno.
t Firenze, l» ottobre.
\ anz<tti Alessan ii"o, brigad. generale, t Zona
di guerra di Albania-Macedonia, ottobre,
Vedrines Giulio, n. Saint-Denis 1882, avit(-
t>>re popolarissimo per la sua valen l.i e
temerità, t nella Dióme, ucciso sotto lao-
ri>plano infranto, mentre tentava il volo
Parigi-Roma, 21 apr.le.
> 'tieg >ni raj:. D miele, apprezzato profes<io-
niita, prof, all'università comm. Bocconi,
sinda -o di nn gran nume o di società indu-
striali e commerciali, t Milano, 27 gennaio.
Venturini avv. (-ìalileo, presidente di sezione
di corte d'appello a riposo, re .luco gari-
bald no. t Milano, lo nnXi,'gio.
Vernarecci mons. Angus:;o, di Foss:>mhrone,
storico della sua città natale e delio Mar-
che, t Fosiombrono. agosti.
Verzillo avv. Miche'e, insigne penalista, con-
sigliere provinciale di Terra di Lavoro e
deputato per tre legislature per il co legio
di Capua. t S. Mar a Capua Vetere. 14 feb-
braio.
Vigano Michelangelj, Industria'©- sindaco di
Sovico in Brianza. t .\lb te Iran/.a, 'Jut-
tobr*.
Vigna Dal Ferro Giovami, ii. iioh.gna 1 >*>,
jirovetto giornalista, era stato con Olindo
Guerrin e altri uno dei fondatori del Matto:
era stato ufficia'e volontario nelle guerre
dell' indipen lenza, e aveva viaggiato a lun-
go, t Genova. 2 luglio.
Vigna Dal Ferro avv. Ri.carlo, giornalistaìii
orili. o tea ra e del J'020'0 Uoiinno. t Roma,
19 ottobre
Vignolo Lutati dott. Carlo, di Torino, do-
cente di clinica derniositilopatici aTuni-
vers tà di Torini, primario dell'istituto
derma'ologico * Carlo Alberto- direttore
dell'istituto Fin^en llidiumterapico delv
l'Opera P a San Paolo. ITo ino. 21 giugno.
Vigo Pietro, scrittore di ose storiche, t Li-
vorno, 5 ottobre.
\ gorita Vinci?nzo, libero docente di «Lite-
ria medica alla università, f Napoli, 1.) gen-
naio.
Vilers Eugenio, di a. 03, console del Belgio,
già a lungo direttore dei Tram di Napo:i,
ora presidente e amministratore di varie
società industriali, t Napoli, 17 agosto.
Viola Temistocle, generale, t Pegli, 14 feb-
braio.
Virgilio avv. Antonio, apprezzato professio-
nista; fu presidente del Consiglio dell'Or-
dine degli Avvocati, t Genova, 22 luglio.
Vitale Cesare, proprietario di un calzaturi-
iìolo, cavaliere del lavoro. \ Alessandria,
2 dicembre.
yi.'èlli Francesco, maggior generale nella ri-
serva, t Torino, 21 ottobre.
Wagner Cosima, n. Como 1837, flgla degli
amoii dell" ab. Liszt e della ontessa
d'Agonlt (Daniele Stern), moglie, prima del
musicista Hans von Bùlow, poi di Riccardo
Wagner, di cui dopo la moi te fu gelosa cu-
stode dolla fama e dell'opera mnsicalp,
amministrati ice del teatro di Beyrouth.
t Wahnfried. dicembre.
"NVatford, colonnello comandmte del batta-
glione inglese di stanza a IMume. t "^l ago-
s'o, in seguito a disgrazia di automobile
.sulla strada Cremona-Mantova.
Weil Federico, n. Randegg (Baden) 1850 ma
di 30 anni cittadino italiano, già consigliere
delegalo della Banca Commerciale Italiana
dalla fondazione lino al lidi, amministra-
tore di molte imprese bancarie, commer-
cKvli. ferroviarie ecc. f Milano, 2C) luglio.
'Uilson Daniele, ex deputalo francese, genero
del presidente Grévy, protagonista nel 1887
di uno se indalo clamoros > per tratlico di
decoi-.-vzioni, per il quale il suocero dovè
dimettersi dall'altissima sua carica, t Pa-
rigi, febbraio.
Zabban Vittorio, di Palermo, di a. 59, in-
dustriale in biancheria, oav. del lavoro.
t Milano, 8 maggio, per suicidio.
Zamboni Giuseppe, di a. 90, valoroso gari-
baldino; nel 1849 partecipò alla difesa di
Ancona, nel 18G4 fece parte dei Carabinieri
Genovesi, t Geiiova, giugno.
Zampieri Antonio, musicis! a triestino, fonda-
tore del Conservatorio mnsi(!ale G. Verdi
di cui tenne per motti anni la direzione,
insegnandovi composiziouiN pianoforte e
stòria musicale, t Trieste luglio.
Zanardi Dan^e, di a. 35, pubblicista e carica-
turista, già collaboratore del " Pasquino „
e del " Fischietto „ con lo pseudonimo di ' i-
niVi'i, ora tenente del 5» genio minatori.
t Torino, 24 dicembre.
Zaiohi dott. D.\nte, colonnello medico, t Po-
tosino (Val Brembana), 1° settembre.
Zanghieri dott. Tancredi, redattore del Siecoìo
I)er la parte estera, già insegnante di gin-
nasio colto e valente, t nella catastrofe del
Capi'onl pro--tpitato presso Verona, 2 agosto.
Zannoni Ugo, di a. 8(», scultore, autore del
bellissimo monumento di Dante a Verona.
t Verona, 3 giugno.
Zauon Palaliiii Laura, di a. 74, valentissima
artibta del teatro dialettale venezi.mo. t Mi-
lano, 9 agosto.
?c^ U pulitura e lucldalu^ea di \u\U
l ì90s\n melalLU adopetaU \l ttc(a\dO'
* » ?todotto del •- LION NOIR „ ^
MIROR
Soc. An. Italiana. — Capitale L. 3,000,000
~ 500 -
Zanotti Achille, tononte gfiionle d'nrtiglie-
ria. t Itoraa, 8 iiovfinlno.
Zecoliliii Carlo, prefetto a lip.i-^o. f (Quinto al
Mare (Genova), 20 febbraio.
ZerÌJOjdflio Vincenzo, di Pisa, soitotenonte di
complemento nel l» regg. alpini, t ìj^uI
monte Solarolo, 24 ottobrt'; per la sua
eroica condotta in combattimento ^^li tu
assegnata la medaglia d'oro al valore.
Zini avv. Costanzo, consigliere di corte d'ap-
pello. I (M(era.soo, 7 maggio.
Zorilcanu Mii-cea. maggiore nell'esercito ro-
meno, già allievo dolla scuola di Piiierolo,
il più popolare fra gli aviatori romeni,
t Kcrvi, febbraio.
Zuochinl ing. Cesare, n. Bologna, 1842, già
direttore della Ca<^sa di Risparmio, beii^i-
merito promotore di molte imprese filan-
tropiche e sociali, t lìologna, 23 marzo.
UsiBKi;ro loncc di S^lk
N&US ILR&LLL
591 -
EHimmiSTICR
7\N;\GR?^ni"ll
Chiunque di noi imprenda a parlare delle
divini d>iU'Enitnmist;ra Jion può far a meno
di ris.ilir.! alle " Bifiarrures , di Stefano Ta-
boui-ot, meglio coi.osoiuto sotto il pseudo-
nimo di * Sieur des Accords „ col qua'e egli
presentò il suo liljro, tanto interessante.
L'originalissima o rara operetta che ho
avuto la somma fortniia di aver fra h; mani,
grazie alla cortesia del nostro valeniis!<imo
* DaUani „ mi è par.-a una scintillante mi-
niera di bizzarria letteri-rie curiosissime. Iva
cui ritrovai i primi esempi del rebus e debili
anagrammi, anti-trofe. equivoci, versi leonini
e bifronti, e molte altro cose interessanti.
Malgrado gli iiuiume evoli eircri della
edizione, assai scorretta anche in fatto di
decenza, il volume rivela nell'autore snouna
erudizione vastissima, una conoscenza spe-
ciale della produzione lettei-aria framese e
latina di ogni tempo.
Cre<lo quindi far cosa non distara forse
ai miei lettori, scegliere dal libro i capitoli
più interessanti e che liguardano più da vi-
cino VR'niiumislicu. Comincierò quindi dalla
parte che riguarda gli anagrammi nella quale
sono registrati quelli più in voga in quei
tempi, parte composti dallo stesso Tabourot,
e parte dal jToeta limosino Giovanni Dorat
o D'Aurat, spirito vivacissimo e leggiadro
yerseggiatore, acclamato il l'induro moderno.
É a lui che venne attribuita l'invenzione
dell'anagramma, per essi-re stato quogli che
per primo lo coltivò largamente, propagan-
done l'uso in breve tempo in tutta la Francia.
Nell'opera Trois siìcles de no re ìittentture
(Dizionario biografico dogli scrittori francesi
da Francesco 1 al 1772) il Dorat, che pure
viene esaltato per l'altissimo valore poetico,
tanto da essere appellato il /j/tZ/v co/mm/zc tiei
poeii del so tempo, viene anche criticato per
la sua smania pegli anagrammi, forse per-
chè ne aveva fatti troppi, o perchè ne aveva
composti di quelli che ferivano troppo !a
suscettibilità delle persone sul cui uomo
erano stati fatti.
E qui il poeta, come ana.-'rammista, rione
I-osi giudicato:
On est faché qu'il aoit l'inventeur de l'aìi'i-
'iniiime, genre pitoijable, a la porlée de toni
ìe monde parre ijii'il u'éxige pohit de tout
d'eaprit et seulement un peti d'application (!).
Cita quindi il brano dell'epistola dedicata
dal poeta accademico Cottelet, allo scrittore
Ménage, ohe non seppe mai perdonare al
Dodat i suoi svaghi anagrammatici.
.ratine mieu.r, satìs comparaison
Ménac/f^, tiro- a In rame
Qne d'alter chercher la raison
IJans ìes ì-eplis d'une anaijrammc,
Cct exeicice monacai
Ke trouve so7t point rertical
Qne dans une téle blessée ;
Et sur J'arnasse nous ttnons
Qie toiis vea renverseurs di i.oms
Old la cervelle renversée.
E scusate se è poco!
Eppure il Tabouret si mostra entusiasta
di questo " giuoco dello spirito „ e ne ri-
porta degli esempi magnifici; peccato che
non sempre siano esatti.
Sul re Francesco di Valois, noto il se-
guente:
Frani^ois de Valois
DE FA(;ON SVIS KOYAL.
Notisi che nell'ortografia francese antic.i
l'IT e il V, l'i e l'Y venivano considerati di
eguale valore.
Sul re Enrico di Valois, questo anagnim-
ma fu fatto da Bouclier de la Foi:
Henry de Valois
ROI ES DE NUL HAY.
Per Carlo di Valois questo in francese :
Charles de Valois
CHASSE LA DUBE LO!
e ([uest'altro in latino:
Carolus Valesius
SOL evi VERA SALVS
VEB CUI SOLA SALUS.
Sul detto Monarca ed Elisabetta d'Austria,
sua moglie, vennero combinati gli anagrammi :
Charles de Valois Klisahet d'Austriche
T,V BICHE LIS d'or BKAXJTÉ CHASTE ALLIE
DE CHASTE ARDEUB LE BEAU LIS D'OR T'a
[CHOISIK.
?e^ la pulWu^a e luc\ia\uca 4\ \uU\
\ \:os\ù melalll aiopetjaU il lic\u\do
* * 9^oioUo iel •* LION NOIR „ * »
MIROR
Soc An. Italiana.
Capitale L. 3,cK)o,ooo
- 59
Sul nome di Margheiita di Valois, Du-
chessa di Berry, letterata coltissima e donna
di elette virtù e di grande spirito, si trovò:
Maìyuet'ìte de Valois
DE VERTU IMAGE ROTAL.
Il Tiibourot dice che quand'era aiioora
al collegio di Boi-gogna a Piirigi avea com-
posto quest' anagramma latino per Caterina
De Medici:
Catharina De Medicis
HENBICI MEI CASTA DEA.
L'autore affermava che l'eccellente prin-
cipessa ne era rimasta assai lusingata, cer-
tamente però non si sarà accorta che l'ana-
gramma possedeva una lettera di più e che
lo scolaretto autore, non era ancoia diven-
tato maestro ne'l'arte.
Sul nome latino della medesima il poeta
Gant'iis trovò questa frase;
Calhariìia Medicea
CARA DIIS HAC MENTE.
Nei primi anni della Corte è citato un
anagramma sulla stessa sovrana di ignoto
autore dell'epoca, che a differenza degli
esempi laudatori precedenti, mette la augu-
sta donna in oscura luce :
Catherine De Medicis
CHAINE DITE DE CRIMES.
Questo anagramma non è registrato nella
raccolta delle Bigarruies.
Per Enrico terzo di Valois, ultimo di que-
sto ramo, è splendido quello in latino ciie
caratt-erizza il terribile nemico do;.'li Ugo-
notti:
Henricus Te. Hits Valesius
VICTIS LTJTHERANIS SEVERUS
2 -^
Questo monarca, come si sa, è s'ato pu-
gnalato nel 158!) dal frate domenicuno Gia-
como (Jlément, ed anche per il suo assassino
si trovò un anagramma molto appropriato:
Fière Jacques Clément
C'EST LENFER QCI M'A CRKE.
Di Francesco di Lorena duca di Guisa, il
Marte della Francia, che tolse Oalais agli in-
glesi, caduto assassinato dal gentiluomo pro-
testaTite llitrot de Mere è celebre il se-
guente:
Ffnni^ùis De Lorraine
CHAINDRE FERA LIONS.
Però è di osservare che non è un ana-
gramma per ietto.
Per il sulloduto poeta Dorat fecero que-
sto In latino, nel quale l'// viene omessa come
lettera senza suono:
Iohunn''s Auiatis
ARS EN NOVA VATrS,
Si dice che in risposta il Dorat, all'au-
tore di tale aiuigiMmma, Pierre deKonsari,
abbia indirizzato quest'altro, molto grazioso,
se fosse esatto:
Pierre de Ronsurl
ROSE DE PINDARE.
Togliendo due R colla stessa libertà di
Tabouret fece poi:
Pierre de Itinsurd
ARROSÉ DE PINOE.
Da cui si comprende che gli antichi ana-
grntìimisti non andavano tanto per il sotrile
in fatto di esattezza.
(dalla Coì-te di Salomone).
Bara òegli inòouini
Caroviveri.
1. - Bisensi invertiti.
a De la 'o.
xxxxx xxxxx xxxxxxx da un mese
e già, se un qualche santo non m' aiut;i
sono tanto ingolfato nel'e spese,
che di pagar la speme ho ormai perdal
e sogno e invoco sempre la cuccagna
del tempo in cui vivevo là in campagna.
In pochi dì il mensil m'hanno ingoiato
la carne, un po' di burro ^e qualche uovo,
un xxxxxxx xxxx' xxxxx m' è andato,
poiché ho dovuto rivestirmi a nuovo,
ed ora ai miei bisogni per far fronte
dovrò raccomandarmi al sacro monte.
Duriìiddìui.
FIAT
Vetture, autocarri, omnibus, motori
aerei e marittimi, macchine agri-
cole, vagoni, ecco T opera della
'«FIAT... •■■■■■■
LO SCOPPIO
IlEhUS (Proverbio) — Ideato d» Gatubnrino,
(llsefso di Dalaani.
5!)4 ~-
Amore ed Àrie.
2, - Anagramma
a Sithnufiite.
Rammenti, *****••!:**** ? M.-ntre attratto
dal fascino gentil della modella
con ardore att( n levo al tuo ritratto,
mi giuocavi i tuoi tiri da monella.
La posa abbandonavi di soppiatto,
t'avvicinavi a me alla oheticbera,
sosl-.iivi. ., mi gettavi poi di scatto
le br.ic-ia al collo, caa bricconcella.
M' accarezzavi con i tuoi capelli,
e mi dicevi col tuo l'ai- gioviale:
" 1 tuoi ritratti sono tanto belli,
ma pingere sì a lungo ti fa male:
su, la* eia i -s*******:!^* ed i pennelli,
e pen a adesso un po' all'originale _,
Gì inni Si Jìic< hi.
Arte ed Amore.
3. - An-achamma
a (r a tini Selli chi.
Oh ben larmuento, quando forse attiat;o
dal fascino dei biondi miei capelli,
i-iceiuti e capricciosi e o^nor ribelli,
t'indugiavi a dipingermi il liirattol
Oh ben lammonto, e che bei giorni quelli !
ma il tuo lavoro interrompendo a un tratto
tu mi guarda\ i allora di soppiatto.
•"^•* '■***"■■■■*='*, sf ordando i tuoi pennelli.
E forse quell'occhiata rua furtiva
i(itra\ eleva in Une solo il valoie
destinato a una mostra •"■■** *^'-f.-\-^;*_
mentr'io per te struggevarai d'amore,
e, meno artista, ma più positiva,
più cl)e il dipinto amavo il dipintore.
,SV h in tir.
i. - Intarsio.
xxooxoxxoo
Era un mondano fiore.
Un. già gustalo, frutto.
La sua storia è d" amore
iVamore etra per tutta) :
Oaudi, sorrisi, baci,
e voluttà fugaci :
Pur morì, chi non saV
ir'imbol di fedeltà !
Era un candido tìore.
\\n inviolato frutto:
Ija sua storia è d' amore
pianti, sorrisi, lutto
simbcd di fedeltà
di pace e di b >ltà.
Quando degli anni in tìor.i
svanisce se. ixa un frutto,
essa ricoitla amore
e sparge fior sul lutto
a lei soltanto piace
il silenzio e la pace
e amata sempre va
cara in tutte le età.
Glorie marinare.
5. - Incastro
Per anni ed anni le subimmo ed era
varo lo sdegno, l'ira e la minac ria,
vano l'amor dell'itala bandiera.
Ma scocca l'ora e tu Grande alla caccia
vai del nindco sopra il mare nostio,
e cancelli di Lissv l'empia tratoa.
Or mira quale da levante ad ostro
s'apre libero e limpido confine
della più grande Italia e qual ti mostro
lontano il cerchio delle sue marine.
Ori.
L' apparenza inganna.
e. - DIMINUTIVO
Così qu.il vi appare; leccato, azzinialo,
un i-ìmoIo scocoj il diie te,
ridicolo e innocuo, non d'altro occupato,
fuorché del mutar della ves'.e.
Ma quanta neqiiiz.a quel fatuo suo aspetto
nasconde ! Fu vizioso, indolente,
sol forte coi deboli, un tristo soggetto
da forca, un nirmd! repellente.
Mrncyhiìio.
Dal chincagliere.
7. - IxcASTr.o
— Il sigrore desidera'?
- Una gabbia.
— la vuole grande, media o piccolina '?
— Due e 'f m" han regalato s'amattiiia
grossi come colombi....
— Allora abbia
la cortesia d'andare al nostro int ro;
là ve ne sono d'ogni dimensione.
— Dove"?
— Là in fondo : vada in direzione
dal mio luti e sbagliar non può davvero.
Andai dove evo stato indirizzato
e trovai infatti ciò che avca cercato.
Canti o.
Tanto va la gatta al lardo....
S. - Sciarada altkkna. {• • -'fi -!' • -^ • ì
Cavaliere d'industria, se ti valse
ta'or l'inga:ino con gli dei e gli eroi,
non ingannaron già le pés'.e laKe
tal cui rubasti, o iirimo incauto, i buoi.
Misero ladro! Iil&ian dei ladri il dio
i-el periglio invocasti ! Il suo to(<iIe
non ispirava in cor pace ed oblio
all'inimico tuo forte e immortale.
FIAT
nolti popoli diversi hàwwo vinto, n^a
tutti si sono serviti per vincere delle
nìacchine " riTTI^,. ^ ^ '^ ^ ^
- 505 -
Sovra il tuo strazio I serpentelli Immondi
sorr.di>\ai;o, ahint-, tutti i neronili.
Ori.
LUÌ e Lulù.
9. - Anagramma.
a Madama Ln te /Iij.
1 ili o Lnlù, due care bricconeclie,
potevan dirsi, come noi, sorelle:
entrambe ricche si di j^olosia,
mai sazie d'ogni nuova leccornia.
Un di nella bot'e-a d* un'amica.
***4*x=**«>i'4>i- ili dolci e di ciambelle,
sostaron per la lor j)assione antica
tanto per as a^'giar le caramelle.
Ma do[0 il nolce vicn l'amaro, aliimò!
E dopo essersi bene ****:!=*****:ì"ì:
d'ogni sorta di torte e di stiacciate,
avvenne.... come un giorno a te ed a me.
Costrette a casa da un dolor mo'esto,
per discrezioni^ non vi dico il resto.
Ma certo, come noi, Lili e Lulù
quella lezion non isftordaron più.
Silhout tic.
Ai reduci studenti.
10. - I.vc.\sii;o.
KiVoli;o questi dnn a voi. stutleiiii,
a voi, o c:ui, che accorreste a schiero.,
l'i/i/»-!- lasciando, d'entnsiasmo ardenti,
ad arruolarvi sotto le bandiere.
.\ quei che non tornarono sia gloria
e onore a voi, fattori di vittoria!
Ter la vittoria che or abbiamo a\ut:i
ben gius'o fu manifestar tripudio;
ma or che V uh d'Italia è alfìn ( ompiuta,
riprender giova l'interroito studio.
E della patria nei nuovi contini
sarete t;a i migliori cittadini.
C.llo E. Et lin.je,.
11. - Incastro.
L'altro agosto a lati and;i
ma in t'tìe cor tro\ai
tale un caldo che laggiù
in estate non vo più.
Lagrime fugac'.
12. - .\NACtBAMMA.
Del xxxxxxx leggevo una tragedia,
([uando appressarsi vidi, alla mia sedia
la <'U04a. che di pianto avea bagnato
il volto. ■* Lena, avete or or tagliato
xxxxxxx e il lagrimar^ è naturale ,.
* Ah. mio signor, qui fos.^e tutto il male!
Ma gli è che col coltello, por Isbaglio,
nel xxxxxxx mi sono fatto un tag io ..
"Vediamo un po'; leggera è Ih ferita;
in pochi giorni già sarà guarita.
Un'altra volta abbiate maggior cura,.
E dopo ciò r.proi la lettuia.
Clio E. Ettliimr
13. - Sciarada.
" Uccellin beli' uccellino, puoi lasciar il tuo
[fifioiifio':' .,
" Oh serondu ! non rle.sco, te lo dico per dav-
[ver.. ,
fo si un de* miei fratelli, per esempio, un
[grosso iìite, o,
m\ vedresti sulle sponde del mar Bianco o
[del mar Nero ,.
stella Aìpimt.
14.
Sciarada.
t(o e un cieco, nel pi. mio e nel
[lutto,
ampi col signor parto ogni frutto.
LeanilfO.
Fi a un d
dei
Viva r Italia.
15. - LoGOGltll-»).
11 xxxxxxxxxx fatto in campidoglio
di vincere o morire per la Patria
r abbiali tenuto e allin xxxxxxxx
dallo straniero e tutta l'xxxx Italia
non fu uno xxxxxxx far co'les'a guerra
contro r.\ustria che dir si può sorella
della truce xxxxxxxx. Oh quante stragi
quanti massacri e quai.ti tralimentil
Anche inermi c.ttà furun xxxxxxxxx
di quei barbari popoli e navigli
con numerosi e poveri emigranti.
Oi volevano incutere xxxxxxxx
E xxxxxxxxxx p :>i senza pietà.
]SIa \enne il d\ della vit orla xxxxxx.
Oh non più xxxxxxxx per le xxxx
non più trincee, nò gallerie o xxxx.
Come fur a di xxxx o di xxxxxxx
l'esercito s'avventa sul nemico
E non gli da più tregua inliu che ottiene
il più completo suo xxxxxxxxxxxxxx.
Or sulle torri di Trieste e Trento
e delle navi Austriache sugli xxxxxx
sventola 11 trico'or. Viva l'Italia!
G ifone.
16. - Incastro.
Bella o brutta che j-ia
concreta il tuo pensiero:
prima era fantasia
adesso è un /atto vero.
Belia o brutta--cLe sia,
la segue il passeggero.
«) \ada all' osteria,
oppure al cimitero....
Dicon che bella sia:
sarà, ma è un fatto vero
che su dal Cielo avvia
sovente al cimitero.
Eoi ti.
17. - Cambio di genere.
Ciascuno tie e cao
come un fedele amic'o
non costa gran denaro
ma gran piacere dà.
E mille e mille volle
(luel piacer si rinnova:
lo sa ciascuno a prov».
59(5
Su neììe vie del Cielo
lui'go il camtnin del sole
iiiiraila senza veìo,
otiiii mortai ben pnole;
disegno tutto d'oro,
d'altri disegni in foro
splende, .scintilla e va:
come r Eternità.
Florlndo.
18. - Decapitazione.
Penso: se nel primi'')»
entra il restuntc
e in quelle mnra sante
prega somme.sso Iddio
chi sa che anch' egli
Mon divenga pio.
Florinch).
Frase doppia.
19. - La moglie pkkmurosa.
Per farti da mangiar mi son dannata!
Sul mercato non trovi neanche un frutto'
La c.irne è cara e pui'e malandata!
Non trovi un pesce 1 Insomma manca tutto.
Con poco sale e cotto nello strntto,
vedi, t'ho preparato xxxxx' xxkxx.
E poi l'inatfierai con xxxxxx xxxx.
Alahaidj.
20.
Casa natia!
Sciarada col secondo a rovescio
Casetta bianca, che dai pini ombiosi
lassù tra il verde occhieggi al'a coUini,
dove al jnimieio aprii gli occhi amorosi.
Ed al srrriso della mia mammina,
per te il mio onore, ed nitro mio pensiero,
nido d' amore tacito ed inteì-a.
Il Calvo (li Ven'zii.
Nel Monastero.
21. - Incastro.
S'esp.inde il lati teiuie
di suor Maria nel s-no,
iowo le sante laudi
eh' innal/a al NazzareriO :
ella à nel vnovjotale
•gni aft'etto mortale.
Sorriso anydiro.
22. - Sciarada.
Sempre in mezzo all'armonia....
Sempie in m^zzo a' suoni e canti....
Ma che vai ? Signora mia,
•ggi irai ce ne vuol tanti.
Fra' Lu).
21. - Incastro.
Il roie mai divenne vile ii't>ro
benché nei lati dei scrittori stia ;
s'ei par mordaci; sempre fu sincero
nel lettor ridestando lallegila.
HobiKiiiin.
2.">. - Anagramma a scarto.
Ecco un assioma vero
che niuno contestò:
Tutto quel eh' è priivifro
gt'condo esser non pnò.
l.'ohnarnii.
20. - Sciarada, As-AOiiAM^rA. *■'»)
Primo ha la nostra palria .sertmiìu.
D'altri a la testa t;' era un itìtier.
Onde la guerra convinse '1 mondo,
HU sti non essere V n'irò davver.
F.,.,.
Italia !
27. - Frase anacrammata.
Il duol dei nostri marti; i
alfin è venHcifto!
liedento è il regno ItaPco!
Kenedic amo il fato !
Viva in eteiiio il saero,
festante tricolor !
xxxx x' Xxxxxx, il dolce,
libero suol d'amore!
XX xxxx x' xxxx gloria
de r immortai riscossa!
Ed ai caduti il serto
su r onorata fossa!
Gira.
28. -
Chi troppo tardi arriv
Anagramma i>iviso.
vecchio ad.ngio,
troppo tardi arriva, e vecch
gli tocca rimanere a gran disagio.
lo iipi ********** o dopo o pria
(j ***.■::* ***** jjjjjj ^ chicche^^sia
Sol
non
i a chicche<^sia.
Consalco di Conlov,-
23.
Anagramma,
O te beata, xxxxxxxxx gente I
Per attinger lo scopo
di .soib r iodio, il farmac^o possente,
tu dell' xxxxxxxxx non hai d'unpol
Lah'euus,
Aneliti.
29. - Anagramma.
Ad Finn.
Mira lo sguardo tuo lontan lontano,
o donzelletta dalle trecce bionde;
di tanto in tanto viti xxxxxxxxxx are. me
dal labbro si sprigiona e si diffonde
nell'aere profumato, mentre invano
il xxxxxxxxxx allegro tra le fronde
col cinguettare la caiiz» n d'amore
cerca l'ansia lenire e il tuo dolore.
Ccnsalro di Vordoi-a.
Storia antica.
.•jn. - Frase bifronte.
A D.'i'uh>.
Vi ricordate voi
dt Ile Sabine il ratto,
che Roma prima spoglia
ripopolò ad un tratto?
La storia non lo dice,
lo lascia indovina e,
XX xxxx x xxxxxx
sapevan conquistare !
'J'o/'OÌirta.
LA MASCHERATA
REBUS — (Verso della Divina Commedia),
disejjnato da Dahuni.
Ideato da Uaiicus
_ 508 —
31.
Incastro.
Il buon ciu"«to dice alla faiitesoi:
7w//, su, presto duterni l'ombrello,
11 tempo e re non è punto bello
ì!. in'er minaecia; mala d'uopo eli'ei^ci;
Preparale un buon pranzo; a mezzogiorno
Conto d' e: Sere a casa di ritorno.
Fra' L>ò.
32. - Incastro.
(ìinsepp'na, lati al suolo
coglie tiori e vaghe erbette
poi fa un ma^zo, insicm li motte:
e |)oi s'alza e via di volo.
J,e sue ciocche di capelli
tutte attorte, core d"oro
sembran proprio e tanti anelli
tante scaglie hanno fra loro.
Quante volte in tuou dimes o.
io le ho detto eh' è più bella
doli" h'tero eh' è una stella
eh' è il fulgor dell'emisfero.
]Ma lei ride, e In generale
via le manda da quel tale
l'he portò quel h-^W inUro
neir abisso orrido e nero.
Enui.
33.
SCAllTO.
Questa è brilla davvero:
prendete un gran birbante
noto n<'l mondo intero
])er nn delitto atroce
fra tutti il più feroce.
I.evatene un pezzetto
g lardate il bell'effetto:
il poeta gentile
di selvaggia creatura
dall' armonico stile
dalla dizione pura
noto nel mondo intero
(io così crealo e spero».
1.1 fij'ia di Jùira^nt
31. - Sciarada incatenai a.
Son recipienti il pi , 'tuo ed il lo':i/e,
quel più capace, e questo meno..., tale.
Ci;.Mio il fìiKif, g'oria parte lopea.
elio con Maria Stuarda onor si fea.
JS cincillà.
35-3G. - Zeppa litterale
e cambio di consonante.
Ohe sia di stirpe illustre
me noto in verità,
ma .se non ha denari
che vai la nobiltà"^ ^
Del mare tra i perigli
il vedo solo errare;
ma se lo coglie il turbine,
potrà ben naufragare.
Ditemi pessimista,
ma servitor più onesto,
fidato e ancor discreto,
ijon troverò di questo.
Ebe.
Lucano enimmista.
37. - Ava(tKamma. (!•)
Al Lwunione.
O Lucumon, noìi ni'acusar di plagio
{•e sul lìihni-'n) del tuo bel sonetto,
ispiro questo povero giochetto
anch' io al certame storico malvagio.
Lucano certo non uvea presagio
del secondo l'eccidio maledetto
cantando, di venire alagio ada;io
a proporre anagrammi nn giorno eletto.
Ma ijrovare lo posso senza tema:
cìì,è ammirammo dei versi il sacro foco,
ma pr )Vocò l'eroico suo poema.
Da te un sonetto di mirabii arte,
da m*^, che volgo s-e npre tutto il gioco,
il modo d'imbra tare quattro carte!
Dhi in>!(iiia.
Perchè t'anìo, o Italia.
38.
Sciarada incatenat.'
Perchè sei g;ande, o terra, o ma Ire antica,
perchè sei la più grande ! Pel sognante
tuo cielo, t'amo per la speme aprici
del tuo lb?ro sole di levante.
T'amo pel capo tuo .he aperta e amica
d'acciaio ha l'alma perchè in te. operante,
s' impernia il tìl che tutta par che dica
1' anione salda in abito fiaraniante.
Per li tuoi monti, invitte posse immani,
o patria t'aiuo. poiché anch'io, guerrieri
seppi i cimenti un di sui tuoi altipia li.
incordi ardili! Immensi ne lo stolido
gli spalti alpini, e il Ce.igio, e il Grippa alteri
sacr.ti al cont. attacco furibondo.
T'amo perchè nel mondo
la gloria tua sui-erba, immortalata
ognor più eccelsa vien e 'manicata.
B\e ilei Ba'zii,
3'.). - SCIARADA INCATKNATA.
Come V nm albergar Y altr» disdegna
cosi nel tulio nn uomo solo regna,
vi regna veramente un uomo solo
in me/.zo a vile e dolora te stuolo.
R b >nmo.
Minuzie
40. - .ANAGRAMMA. (!')
F.i dal dolore oppress»
e posto in movimento
s'allunga od è crompresso;
può farti ben soffrir:
Eppure è picciol molto,
più picciol se mi credi;
un granellino colto
che quasi tu n in v( di.
J'ttrris.
41. - Sciarada.
Ogni u -m corretto, onesto, saggio e pio
sia sempre inter primo dell' al'ro mio.
Sorriso Angelico.
:m —
SOLUZIOHE DEI (51U0CH
pubblicati neir "Fìlmanacco Italiano,, 1919.
1. AHziGOgoi.o. '2. SETTENTUIONALI,
Eroi lott:inti, orientali, Triesto tal inno, o^t -
li<a, Tr:e-.tp. rotta insolente, sottile interna,
intestine tarlo, Istrin. astri ne le notti, non
tiri l'estate, settori in lenta, «stretti in anello,
oltre sian tinte, Tonae, Tione. Trento, e non
le a tristi, Trieste lontani, in te estro, lurin,
< .sternan titoli, stretto in linea, silente roihi,
non attesti, il He.
VA
STA
RIT
TO
4. MAkstUINA
.■>. Itimeseoli o.
e. In chiostro.
7. ìME.mokiaLK.
». «ìamnia, gom-
ma, gennna.
y. A viatore.
10 TORMENTOSA.
1.3. DlMo-
11. Bardotti
^TK AZIONE. 14. BeKILLO. 15. Tira leccio.
IG. 13a'aseio = seial)ola. 17, 1,u<li I rio. 1«. Nc-
pofaeeia =- Pin;ieoteca. l'.t. (ìiiinbe ressa
•2¥. Odia Tonio laido. 21. Apelle nutriva
ra;a virtù nell'epa. 22. E nejjò ter padelle
da Pi-otogene. 23. La scopa e il maiiico.
•->!. (!oloristi — < risolito, LO. U toto;,'rafo.
2;. FEuOI. 27- Amo il tiio, tiro l'amo.
2«. TOHmknTO. 2".t. DEmNAIUno. au^ 1'. K.
isT. o. :n. Filippo Art,'enti. "2. Bilancio, bi-
lancia. 33. Teatro, attore, < retta. 34. Ui-
catlo, ricetto. 33. PasseieUo, sospettare.
3r>, Base, basetta. 37. Lupi( in. pulcini. 3^. bar-
baro, barbero. 3>. ,.onte di V,ikle. 40. M^-
NI.STkRO. 41. INANIZIONE. 42. ISb
^*KLLA. 43.FOcoLArf. 44. Gè mito. 45. Va
lor militare -- ti rivela l'amor.
lo Bf.bus: Ogni domane porta il sno pane
(OgNIDO, MAN e, PORTA il sn o, PAN e). -
2" Chi ha preso mal sa lasciare (Chi h APRE,
SOMAl s AIA, SCIA re).
CLIzNCO 5l>IC(iATOm DIÌU-A l^lllil^lCA lìNli^lH ISTIGA
JìivitnoHO (iiltf ìe spi gri: ioni enlrn il iiinr-
lUli):
Raggia Giuseppe.
Miilg.ri Dora.
Romano avv. Pasquale.
•Spagnolo dott. Costantiio.
Iiivia>-ono ^pi-'ifazioni enrvi SOnpr le 191!):
1. Accordi prof. Ulisse, 44.
2. Allara prof. T. Tomnias.ì, 32.
.;. Ancona prof. M;iria, 45.
4. Angelini-Rota prof. Gin>ei)pc, 28.
.i. Anzalone Vincenzo, 14.
»■>. Appiani prof. Pietro, 37.
7. Baldini Elvira, 40.
s. Barini ing. .\lbeito, 25.
'». Baronti Teresa, IO.
)o. Barontini Antonio, 35.
11. Battaglini Altea, 10.
12. Bavai Lanr:i, 26.
13. Belardo Mario. 20.
14. Belgieri Emili(., 45.
1.-.. Benelli Ceoil.a. 14.
K;. Bernardi Alice, 44.
17. Bernardi Pietro, 44.
is. Bcrnareggi ten. ing.
!•>. Berti dott. Pio, 27.
jo. Bianchi Giulio, 25.
21. Bini Virginia, 40. *
22. Bonfanti prof. Rosario.
23. Borelli Emilia, 27.
21. Borello Alessandro, 10
2.5. Botterio Mario. 17.
2«». Bracale Guglielmo, 10.
27. Briguone avv. (instavo,
28. Brugnara Maria, 43.
2y. Buganza D. Federico, 11.
nido, 17.
10.
30.
Buscaglino avv. Cesare, 47.
Camaiori prof. Orazio, 37.
Camerino Fortunato, 46.
Camia Jo'anda, 19.
Campolmi Gino, 47.
Caniglia avv. F., 22.
Cjvsaro G., 10.
Castellari Mar a, 23.
Castelli avv. Luigi, 43.
Casii Antonio, 12.
Catalano Giuseppe, 28.
Cata'di Gaspar, 24.
Catelli avv. Giuseppe. 17.
Ce<^'chetti dott. Luigi, 47.
Celandroni Iva, 27.
Celli ing. Ottavio, 20.
Cevasco prof. Giuseppe. 31.
Chiarini Giselda, 36.
Chioffi avv. Alfredo, 14. -
Cloni L. (iaribaldo, 23.
Cirillo dott. Giuseppe, 10.
Corradi dott. Corrado, 23.
Corsanego dott. Ettore, 47.
Cremoninl (iiuseppc, 29.
Cupe/. Alessii., 30.
Dalla 'l'orre Adelina, 34.
Della! Vittorio. 19.
De Cesari {Giovanni, 27.
Dell'Erba dott. Antonio. 14.
Del Prato Mai-j-herita. 22.
DI Bona Eu anuele. 28.
Duriava .\drlano, 20.
Esposito rag. JiUigi. 14.
Ettlin;;er tén. col. eav. Enrico, 33.
Farina Nicola. 10.
Fava Onorato, 16.
Ferrari Arrigo, 30.
Ferrari-Lelli ma^tf. dott. Giulio 4J.
gck:)
«8. Fniscbtìtti Alberto. 17.
(•)9. Fratesclil Luìrì, 28.
70. Frosiiii Luigi. 27.
71. Tubini liassano Valcri;i. 15.
72. Gabartli Mai-glierita, 13.
7a. Gai .Argentina, 47.
74. Galasso ton. cui. dutt. Aiilonio, 16.
7.Ó. (ia)nberini rag. Gi ovali Jii, 4H.
76. Garzia Michele, 36.
77. Gentiltì Carlotta, 21.
7.S. Ghirlanda Augu.stn, 24.
79. (riarrizzo dott. cav. Alberto. 38.
8:t. Goirredo cav. avv. Mario, 20.
Hi. Gonijelli Mario, 14.
«2. Graffagnl amm. comm. Luitji, 27.
83. Gramigni .Annyleto, 15.
. «i. Grilli prof. Gioacchino, 28.
85. Guasconi Maria. 43.
86. Laudi prof. Fioveinsa, 40.
87. Laudi Landò, 40.
88. Landi Luigi, 40.
^9. Lanza avv. Domenico, 23.
V»0. Lippi Giorgina, 27.
OL Lucat prof. Onorato, 35.
it'2. Luciani cav. Giulio, 47.
yS. Lunghetti Alessandro, 19.
04. Maffei iiig. Lorenzo, 35.
95. Marcarino Alessandro, 20.
!i6. Marinelli Matilde, 15.
'.)7. Ma.sini jirof. Antonio, 43.
'.'8. Massobrio ten. Giusepp»\ 17.
«9. Mazzanti Pietro, 16.
ì-)0. Minio Carolina, 23.
.'<tl. Montezeujolo Giulio, 12.
102. Morandi liOdovico. 44,
lUS. Naldoiii Matalia, 40.
l<)i. Naselli Mariiiniia, 43.
105. Noli dott, Achiilc. 47.
10(>. Nunzi Giulietta, 20.
107. Or:andini Carlo Alberto, 36.
108. l'aci Ettore, 15.
109. Pacifici Zi ina 27,
110. Pagliaiini Gardenio, 42.
111. Parentiu Adolfo, 32.
112. Paulucci di Calboli <<n. colonnello
(iuido. 21.
113. Pj.'cinelli Bettina, 15.
114. Piro prof. Rinaldo, 23.
115. Piitarclli Giuseppe, 11.
Ufi. Poma Luigi, 19.
117. Provenzal Eurichetla. 36.
118. Ecgazzdni Paolo, 31.
119. Eegis Cesare, 27.
120. Kiccarrli Goffredo. 11.
121. Risotti Checchina, 11.
122. Rocco Raflaela, 22.
123. R';bta;,Mio Annamaria, 22.
124. liubatto Antonio, 47.
125. Buggeri Archimede, 22.
126. Sabbadini rag. Leonardi». 21.
127. Sala Enrichi.! tu, 40.
128. Sanvitale coiit.na Maria Lui;>a, 42.
129. .Scaróina Arturo, 39,
130. Scé Pia, 17.
lai. Sergiampietri cap Giorgio, 2].
132. Somazzi Eleonora, 40.
133. Souzogui cap. Giuseppe. 43.
134. Spadoni cap. Fiorino, 38.
i;j.5. Spinetti Gastone. 22.
130. Tessandoii Fei-nando, 27.
137. Tomasuolo Mara, 24.
138. To.sonotti Maria, 20.
139. Trinchieri Vinceiiziiia, 23.
140. liberti;^ avv. prof. Carlo, 17.
HI. Yaccari Marii, 19.
142. Villa Lina, 11.
143. Volpi Ines, 18.
IJL Zampella mg. Eduardo, 19.
145. ZampcUa Vincenzo, 18.
UH. Zannoli Enzo. 20,
147. Zavagli ten. conte (jiii io, 21.
148. Zuculiii Bruno, 46-
149. Zuculin Mari:), 46.
l.òO. Zuliani Archimede, 40.
NOKru: l>l:K IL. SOlMTCKìlo
del pi'cnìi oftertl
(lair "7\lj"IANy\aT) IT/^LIrVMO,, (i<)li .spillici rorl.
>cl ìu:,iic"lu 7-S, Luglio-Agosto IVI 19, del
periodico Ln ( oi (e ili fìaìonione, vennero pvb
blicati le soluzioni ed i nomi degli spiegatori
di questa rubrica, iinmet-ati .secondo l'ordine
alfabetico, e lo norn-,e jicr il sorteggio dei
premi.
Le quaranta lire di libri asseguaie agli
spiegatori più veloci. che ave.ssero cioè inviato
tutto le soluzioni entro il marzo 1919 ven-
nero ripartite, d eci lire per ciascuiio ai Si-
gnori.
Baggia Cliuseppe
Afalgeri Dora
Romano avv. Fasquale
Spagr,o!o dott. Contamino.
Per h> novanta lire di libri, suddivide in
nove premi di L. dieci ciascuno vcinic stabi-
lito (ìiie la successiva estrazione d.i;l lotto
(4 pttobre), ruota di Torino, avrebbe indicato
co; cinque numeri estratti i nomi dei primi
cmqne vincitori corrisiiondenU a tali numeri
se<'undo Tordine deire-'enco, dall'I al 9(>.
1 nnracri estratti quel giorno a Torino
furono,
76 - 18 23 - 75 - 04
Vinsero quindi il premio pr messo i se-
guenti spiogatori delia prima serie:
Col n. 7r. - Garzia Michele.
, bs - Bernareggi ing. Guido.
,. 23 - Borelli Emilia.
,, 7.') - Gambeiini lag. Giovanni.
^ i'i4 - Farina Nicola.
Per gli spiegatori della seconda s.rie, l'o-
sti azione del lotto di F.renze pure del 4 ot-
tobre scorso doveva indicare i vincitori, Da
questa uscirono i numm-i:
66 - 51 - 07 - 86 - 75
- (')Ol -
Riusof'iuio 00 I vincitori d 1 jircniio solo Hs-^ojinare, ca>a ressero usciti tutti iiumpri
la sis'ior;» ^fa^•Ht )'«. cr»;» che iiell'elonoo era oltr» Il »;o. e ai rivnu'lo la iiuthc: a/.ioiu^ fU-Il;»
(•i.i)tj;iss«.';:nat.a col ii" 141 - ('Jf> : òì). (Ili .vecoiida s'.-rie rici h-Uiori soIt;mto titin al
altri tre ineini Jioa si posso::o «lUfs'.'anno ii" 00 — (HO , 6(t). —
k^LSULT/\ ro DFL 5F.C0ND0 COMCOI^^O AU TOm
l'arti ciparoiio alla g.ira U collaboraton,
•Oli 61 lavori buona parte dei quali dovettero
1 ssere el. minati per (Ulicenza tecnica o p^T
.scaviiità inventiva. Tra i tjiiiodii pubbli) ati
ho rite luto meritevole del 1" prem o quo lo
col titolo ut o-cir*ri di Duiind tua, nel «inalo
con semplicit^i di mezzi ma con simpatica
genialità sono s\ote le due frasi costituito
rial duo bisensi inveititi. \l medesimo autore
appartengono oltre l'anagramma il grazioso
lavoretto tirmato col pseudonimo di danni
Shicihi, e dedicato a Sillioitit'i-, il quale con
una lieve modificazione dell'anagramma gì
ha risposto subito in modo a-<sai grazioso e
brillante. Perciò ho assegnato a questo lavo-
retto il •!" piemio.
Altri K'iiochi degni di motiziour, in cui
non mancano pregi di forma e le genia'Uà
mi pa ver.) l'incatenata di liite del l'alzo,
l'intarsio di Ema e l'incastro glorie marinare
di ori e poiché la sorte in<;r.ita pei solutori
ha latto restare disponibili tre premi di L. 10
ciascuno, ho cieduto destinarne uno per cia-
scuno dei tre autori.
I vincitori del Concorso lìos^ono far ri-
chiesta dei premi direttamente a'ia ca=a edi-
ti-ìce A^W Almanacco.
Noniìc agli spiega tori.
Le spiegazioni dei giuochi pubblicati in
questa rubrica, dovrai. n;' es-ere inviate non
più tardi de! 30 aprile 1920, e .ntra.^segnate
dalla data, Hrma e.l e-atto iiidiriz/'o di chi
le spedisce. Dtivraino essere chiaramente
scritte e disposte in coloima nello stesso or'
dine col iiuale vennero publ>li( ati i giuochi.
Le spiegazioni ed ogni altra corrispondenza
relativa alla rubrica vanno esc!usivamentj
diritte a:
IT.VLICUS
l'( riodico La Corte di Salom -ne
Via Urmea, 6, TOUìNU
RI avvertont) gli epiogalori che per queste
uare non potranno essere concessi s.-hiari-
menti o controlli di s.iiegazioui. Coloro che
non conosces-ero il meccanismo di qualche
t,'iut>C() possono acquistare l'annata XV o X^'[
del periodico L-i Corte di Salomon», le (inali
e «ntengoiio sva ia 1 esempi di giuochi e rebus
Illustrati (rollo .spiegazioni corredalo da note,
inviando L. 5 per ogni annata desiderata alla
Pirezionc di quel giornale.
Premi: La Ca-a Editrice dell' /1/wa «ere o
Iliiliuho, ofl'r<j anche quest'anno agli euiin-
motìli. Duecento lire di premi in volumi da
scegliersi nel catalogo della Cas.i, a prezzo
di C(tpertina, il quae catalogo verrà rimesso
a richiesta ai vincitori, e cosi suddivisi:
l" Premio Autori: Quaranta lire di libri
al collaboratore che avrà inviato dentro
l'aprilo r.>2(), il lavoro giudicato il migliore.
2» Premio Autori: Venti lire di libri al-
l'autore del lavoro che sarà giudicato di mu-
ritu immediatunieiite inferiore al primo.
Premi agli sp'egatori. Centosessanta lira
di libri, divise in 1(» premi da 10 lire, sa-
ranno assegnate in sorte a coloro che avranno
rimesse le soluzioni esatto, in numero non
minore di dieci, non più lardi del 30 apri-
le ^'^W. Le norme per il sorteggio saranno
pubblicate nel periodico La Cui te di Salomone.
Ter esso si procederà come negli scorsi anni
in base all'estrazione del lotto di Firenze e
di Torino, ed in caso che queste non asse-
guiissi IO tutti i premi olTerti, l'eccedenza
andrà a favore del Concorso Autori — o de-
gli spiegatori più veloci.
Ter po' or conooirore ai premi è neces-
sario strettamente che le spiegazioni siano
accompagnato dal tallonciivo qui sotto. Pos-
sono essere inviate in un sol modulo anche
da più persone purché vengano uniti tanti
tagliandi quanti sono gli spiegatori.
Talloncino da inviarsi colle spiegazioni
all'indirizzo già citato [ITALICI'S —
* Carle di Salomone* Via Orniea, (J)
TORINO
(?-
Almanacco Italiano
1920
Editori - R. BEMPORyVD & Figlio
FIRENZE
^J^
QyxT
'Vv9
MIROR
V vios\ù welalU aàopeieaU \l Uc\u\4o
» ♦ 9tJodoUo id " LION NOIR „ * »
Soc. An. Italiana. — Capitale L. 3,000,000
— r;()-_> —
Chi invierà lo spip^^^azioni su Cartolina .—— .
doppia (lasciando completali entt? in bianco ,,_, , . ,.
la parte della risposta a..ol.o nel lato del- . ^'^^ "'ert-suno per.od.cn so.io a disposi-
1 ...dirizzo ir ceve.à subito una Strenna della ?'«"^ pu.e parecchie annate a L. 1 oo _ per
ra.a degli Indovi.,i a..nl l.s'Ji e 18«J-), conte- " *'""*•♦* ^'«^^i'^"*! L. 5 - trance di porto,
«onte circa 250 l'iuoclii iniinmistici.
LORENZO PAPANTI
c la SIICI operci enlmmistlca.
Celi questo titolo è u-cito in in. r's'rett) ricordo gontilu nn piccolo Un iile;,'io etiimmi-
ii'iineio di copie, per cura deuli amici, un stico die potrà e-sere apprezzato anche dai
vnlunietto in mtida edizione, nel (]uale ven- neoliti, essendo aci ompagnato dalle .elative
nero raccolti i 103 lavori che il compianto spiegazioni,
autore sorisi^e per V AI intunt- o e lìar \ii <'<>r/e L'operetta sarà inviata a chi ne faccia
(li xtl-imone. 11 libro t;'ie ò un devoto oniag- richiesta alla Corte di bnloirnve. Via Orniea.O,
gio alla cara memoria del perduto canipiono, Torino. Il prezzo rappresentante il puro
è preceduto da una bella prtfizione del r mborso d'ella sfKsa di stampa vena indi
prof. Pio Pecchiai, o costituirà oltie che un cato al richiedente.
ttHiiiniiimiiiit
■•iiiiitiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiii
INDICE
DEGLI ARTICOLI CONTENUTI NEI PEIMI XXV VOLUMI
n prcHOitc indù-e nuffiriipim som ni (inamente, ciilro 30 cìushì, i prìncìjyàli
.articoli coìiicimti vei A'.VF robimi che col presente sono finora compami del-
/' Almanacco Italiano. iV'ow ni sono reqìntrati yli articoli che non hanno
conservato più interesse ah'uno, ve le rubriche fisse e veceasarie (ìeW AlmsL-
nacco, come il Caleniario o la Cronaca. In of/ni classe gli articoli sono ra<i-
grappati per m-dine di materie e i fjrnppi principali separati da spari bianchi :
in qualche f/ruppo (per esempio nelle lliof/rafie, nelle (ìnidc e nef/li .Sports) i
titoli sono distrihniti per ordine alfabetico dei sof/fietli. di articoli che inteìcs-
sano più classi, sono ripe! ali in ognuna.
Di ogni articolo è. dato il titolo, seguito fra p<(rentesi dal nome delVautore,
t in questa occasione si sono indicati i nomi reri di molli articoli anonimi o
firmati con pseudonimi, rilenendo cessate le ragioni transitorie che fecero al mo-
Dxnlo della puhhlicazionc tacere il nome vero: quindi si è inJicata V annata
f^/' //'Almanacco, rimandando agli indici difiusissimi comparsi in ogni volume
per la indicazione della jmgina che in questo indicj sommarlo arrehhe portato
troppa complicazione.
All'indice degli articoli segue l'Indice degli autori (<he comprende an he gli
P'<cndonimi, stampati in corsivo), con rimando alla classe in cui ciascun autore
ha nn articolo: se in una classe l'autore figura con jhù articoli, se ne indica
il numero fra parentesi dopo il numero della classe.
Ecco i numeri e i titoli delle trenta classi :
II.
III.
IV.
V.
\I.
VII.
Vili,
IX.
X.
Xl.
XII.
XI 11
XIV.
XV.
Calendario e notizie astronomiche.
Effemeridi.
Storia e Cronologia.
Biografia e Genealogia.
Guerre.
Guerra delle Nazioni: 1914-1918.
Geografia e Statistica. Questioni na-
zionali.
Illustrazioni regionali e locali d'Ita-
lia. Usanze e costumi.
Guide.
Notizie politiche, amministrative, di-
plomatiche, araldiche
F.sercito e Marina da guerra.
Legislazione e Amministrazione.
tconomia politica, Finanza, Com-
mercio, Navigazione.
Religione, Morale, Pedagogia.
Letteratura e Bibliografia.
! XVI. I?clle Arti, Storia dell'Arte, Archeo-
logia.
-Wll. Lavori pubblici, grandi opere edi-
lizie, ecc.
XVIII. Scienze fisiche e naturali.lndustrìe.
.XIX. Questioni femminili.
XX. Lavori femminili, A\ode, Economia
domestica.
XXI. Cucina.
XXII. Medicina, Igiene.
.XXin. Agricoltura, Enologia, Zootecni-
ca, ecc.
XXIV.^ Sport, Giuochi, Passatempi.
XXV./ Musica e Teatro.
XXVI. Centenari. Esposizioni e Congressi.
XXVII. Notizie di Società e di Istituzioni.
XXVIII. Tariffce istruzioni pratiche diverse.
XXIX. Varietà.
XXX. Parte letteraria.
- OOi
I. Calendario e notizie astronomiche.
TI Calemlixno: notizie .trciinali, 1800-1898.
11 Calendario (Guido Allani), 1911-1912.
11 Calendario (-Miclielo Eajna), 191C-1917.
Calendario perpetuo: tavolo diverse (Guido
Jacobacd), 11)():M915.
Per la rifonua del Calendario: proposta del
('ouiitato perinanente dei congressi inter-
nazionali della Camera di Commercio di
P.ruxelles, 19i:!.
II nuovo computo delle or^. I fusi orari,
1S06189S.
l'(T clii Vinti sapere sempre l'ora precisa.
(Vh. Loret/) 1909.
Sistemazione oraria mondiale (Isidoro 15a-
roni), 1903-190^
l'eichò dopo Natale i giorni si allungano sol-
tanto verso sera e non di mattina (Pb. Lo-
letz). 1909.
lOtlenieridi astronomiche: (Isidoro Baroni),
]90;{1908; (Ugo Nicolis), 1909; (Guido Al-
fani). 1912-1913; (Arturo Uccelli), 1914;
(RatlaelloStiattesi). 1915; (Michele Ka.ina),
19LG-1917; ((Ìiov. Bottino IJarzizza), 1918;
(Elia Millosovich), 1919-1920.
EHbincridc i)er uso nautico (Michele llajna),
191G.
Cieli stellati (Pli. Loretz), 1900-190G; (Isidoro
liaroni), 1907-1920.
Lo Zodiaco: note storiche e folkloriclie; le
costellazioni (Arturo Uccelli), 1914.
Le stelle variabili e la stella nuova nella co-
stellazione dei Gemelli (Guido Altani), 191D.
Due costellazioni femminili: la Tergine e la
Chioma di Bevenice (Ottavio Zanotti J>ian-
00), 191 C.
Ultime notizie sulla cometa di Hallej^ (Guido
Alfani), 1912.
Fra le. comete. Un astro nuovo che non si
ritrova. SuUarotazione della terra. Distanze
. celesti. Snll 'altezza delle stelle filanti (Guido
Alfani), 1913.
L'ecclisse di sole del 17 aprile 1912 (Guido
Alfani), 19i;!.
I>a telegiafia senza filo e l'astronomia (Guido
Alfani), 1913.
Uno sguardo in cielo: figure di astronomia,
1896.
Varietà astronomiche (Ottavio Zanotti Bian-
co), 1018.
II. Effemepìdi storiche.
lòtleineridi storicbo del lìisorgi mento iUiliau'i
189C.
KH'enjeride slorica di illustri italiani ((ireste
Pupilli), 1898.
Etlemeridi storiche femminili (con i ritratti)
j (Carmelina Vitfori), 1899.
I IvfleujerJdi st(MÌclie del regno «VJtalia, 1900.
I Kfienioridi del teatro italiano (Luigi Torri),
i 1901.
l Ktlemeridi letterarie, 1903.
ICtlenieridi del valore italiano ( Ugo Pesci), 1908.
Calendaiio musicale ((linlio Piccini, Jano),
1913.
III. Storia e Cronologia.
A proposito di « Babel und Bibel » (Bruto
Teloni), 1905.
(Jiviltà di Koma in Africa e in Oriente, 1912.
Il lE centenario dell'Assedio di Torino e di
Pietro Micca (Carlo lìorio), 1906.
Le origini del Tricolore italiano (Palermo
Giangiacomi), 1917.
Cent'anni fa: 1815-1915. Dall'isola d'Elba a
Waterloo (Antonio Cnrti), 1915.
Il bastone tedesco (Palermo Giangiacomi),
1910.
Cronistoria dell'anno 1859 (Ugo Pesci), 1909.
Cronistoria dell'anno 1860. Le annessioni : i
Mille; spedizione nelle l^Iarche ed Umbria,
al Volturno (Alfredo Coniandini), 1910.
Quadri di episodi delle lotte pe.- l' Indipen-
denza d'Italia dal 1849 al 1870, 1912.
l'^lfemeridi del valore italiano (Ugo l'esci),
1908.
Come sorse e come cadde il potere temporale
dei papi (Pietro Orsi), 1920.
Per Roma e a lloma mezzo secolo fa (Alfredo
Comandini), 1920.
Tra le quinte della storia: il Ministero degli
esteri (Giuseppe A. Andrinlli), 1917.
L'Africa Italiana. I. Un po' di storia della
Colonia Eritrea (Giovanni Bragagnolo),
1897.
Qnando finisce il secolo deciuionono? (Michele
Px-ixjua), 1900.
Preferite ovunque e sempre T IfVff ITniD
A la Crema per Calzature Lluil JjUlll
Soc. An. Itnliana. — Capitale L. 3,000,000.
MILANO - \ ia Trivulzio, 18 - MILANO • •
— Go;
Vlne di secolo: rivista illnstrufa del secolo I
iiiorenle ((iiiisepuo Kiiniii;;;illi). 1900.
La iiionaifliin tlejfli Al».s))iir^o (Ale»8anilr<»
nudali). I9ir>.
Il risvejilio della Slnvia (nruiK>(;ii.vou).llU<". '
J.ii .Iiijjosliivia (<;iiisoi>|itì rnizzóliiii), 192i>. {
' La stiate di li«'!;irado (riiiis.'jipf l'uningalli), '
V 190». j
> L'All.aiiia (Kiij,'('iii«» 15urbai i<li), 1915.
' Lil iia/ioiii- «rroslovaoc:!, I0I9.
Jjjjiitsclifì KnMm (Li-.ieii?o Hi.iticlii), 1910. i
La Polonia (Wilold ()l.s/.t•^^al<i). 1918. |
La rivolii/.ioiK! russa (Pit*tri> Silvio Itivotta),
1918. I
I siituriiali russi ((Jinscupe A. Andrinlli), '■
M 1919. !
II trattato di Losaima, JDl::. i
11 tramonto della nionanliia in l*oito«^allo: j
la dinastia di nraj^auza (AHVedo Coinan- '
dini), 1911. '
Nuovii oonr«?«l«ni/.io!ii in Ivirojia tinAfiira;
u l'atl'dM ina/ion<> didla ruzza latina (Br.ito
Auianto), 1918. j
La rivoliizionp oiiiest» ((ìinseppo Do Lni.ai),
1913. '
Sene cntnolo^ica dt-i S<ivrani d«lla K. Casa di
Savoia [dall'anno lOO:'. in jioi!. 1S96-1909. j
S«ri«i df'i Sonimi roiitetìt i nomaoi. 1890-1900. .
8erie d«i ritratti dei Sommi l'ontcliti. IDOS.
Tavole di f ronolo<iia : Jle «li IJoma, Itninja
tori romani, Uè ostrogoti, ll«i longobardi, ì
Imperatori e IJe d" Itali», nnovo Kegno ,
d'Italia, avvenimenti storiei dal principio i
dell' l!. V. al 1K94, 1S90. j
'Involta «;ronolo;iirlie: Sovrani francesi; Ini- .
jìeratori di (Germania e di Aiistria-Unglie-
ria; Sovrani di l'rnssia, poi di (ipnnania : {
IniiMjratori di Hiissia: IJo e IJcgiue d' In- ,
ghilterra; Ile di Sjtagna; Snllarù di Tur- '
eliia; Presidenti degli Stati Uniti d'Anie- :
rit-a. 1J298. !
f ronologia o ritratti dei dogi veneti, con gli ■.
avvenimenti ]>iiì notevoli della storia di Ve-
nezia, 1909.
IV. Biografìa e Genealogia.
nto il'nstri italiani (eon i ritratti), 1898.
Lo glorie dei comnni italiani: elenco degli
uomini ìllnntri, 190't.
Cento italiani viventi illnstri in ogni ciunpo
della umana attività: ritratti, 1915.
Sorittriei italiane viventi {Mara Antellhitj),
190:;.
Galleria drnmniatiea italiana. Profili delle
piineipali artiste dramniatielio virenti (tìa-
spare Di Miirtino), IJ^iXMSOT. Profili dei
principali attori iliammatiei italiani viventi
(Gaspare Di Martino), 1S98.
J —
r cardinali del conclave di Pio X: ritratti,
1904.
I Mille di Mar.sala : elenco, con rindicaaioJie
dì (pu'Ili ancora viventi, 1907.
ISrevi notizie hiogiaHclie dei Deputati al Tar-
lamento italiano, 1KI(8.
Elenco alfabetico d»M De)uitati ctui ltr<M"i no-
tizie biogratìclie, 1910.
i'aricature dei più noti i)arlanicnlaii (({ io-
vanni IJiadene), lOl.'i.
Kitratti di alcuni tra i Prefetti e. i Sinda.i
delle <ittà capoluoghi di in'ovincit\ lOOC.
(ili operai italiani autodidatti (Angiolo ( a-
brini), 1908.
1 nostri e.««ploratorl aflricani (Kmcsto Pu-
strelli), 191-'.
La principessa .Iolanda Marglieiila : nota slo-
rica, 1902.
La principessa Mafalda: noia Ktorica, 1904.
Da Leone XI li a Pio X (Krnosto Vcrccsi),
1904.
Da Pio X a Penedttto XV (Angelo Pag-
gliianli), 19i:..
T nuovi ministri del regno il" Italia. 1904.
I due ministri tlell'ultinia guerra per l'unità
iiazi(Uiale : Salaudra e Sonnino (tiianepiie
A. Andriulli), 1910.
Mei VI centi'uniio della nascita di (5 iovfuini
Jloceaccio, 131H i:'.7.'> (OJiuseppe Gigli), 19l:ì.
Le memoiie di una juinia attrice: Laura Lon
(Giulio Piccini, J(tn-o), 1910.
Giosne Carducci (Filippo Salveraglio). IDOS.
Francesco Cri.si>i (Giovanni Hiadene), 190'J.
II D'Annunzine la guerra (Kzio Maria Grav),
1918.
Danto e le .sue opeie (Giu.soppe Lamio Pas-
serini), 1901.
L' imperatore Francesco Giu.seppe (Pietro Sii-
verio Leiclit), 1917.
Il centenario di Giu8ep]'e Gaiibaldi (Ugo Pe-
sci), 1907.
L'uomo del gioino: (ilo vanni Giolitti (Giu-
seppe A. Andriulli), 191.T.
Carlo Goldoni e il bicentenario della sua na-
scita (Maria Ortiz), 1908.
31 senatore Golgi e il premio N^(d)el ad uu
italiano, 1907.
rieti-o G rocco (C /•. rorlani), 1917.
Leone XIII, 1904.
Giuseppe Mazzini e il .suo centenario (G. Lui-
gi Cercliiari), 1905.
Giovanni Pascoli (G, S. Gargano), 19i:«.
Francesco Petrarca e il suo centenario (( i in-
'.seppe Laudo Passerini), 1904.
Giovanili Rutlìni e il suo centenario (Giovanni
Conio), 1907.
Tomnia.so Salvini compie l'SO" anno, 1909.
Tomma.so Salvini (.Kntonio Cervi). 1917.
Per il centenai io di Schiller (Fulvio Stangn»
nelli), 1906.
— GfiG
Emilio Treves, 1917.
Umberto T re <!' Italia, 1901.
11 IV ceiitennrio di Giorgio N'asiiii (Pier Lu-
dovico Occiiini), 1912.
Giiisepj)e V(M»ii (A. (1. Corrieri), 1902; Cro-
nologia Veidiaiia, 1902.
Per il centenario della nascita di Giuseppe
Verdi (Guido Gasporiui), 1913.
Leonardo da Vinci (Kttore A'er«r:i), 1919.
Vittorio Emanuele ITI, 1901.
Isel centenario di Tviccaido AVagnei- (Arnaldo
I5onaventura), 19i;ì.
Stato delle famiglie già Sovrane in Italiii,
spodestate negli anni 1859 e LSCO: Modena,
Napoli, l'arma, Toscana, 1^90.
Elenco nominativo delle piìi cospicue fami-
glie nobili italiane (])er alfabeto dei luoglii
di loro oidinaria residenza), 1902.
V. Guerre (esclusa l'ultima].
I teatri di battaglia in Italia e in Africa
(Eritrea) considerati sotto l'aspetto storico,
tattico, strategico, ed artistico (Quinto Cen-
ni), 1904
La campagna del 18.')9 in venticinque quadri
di Quinto Cenni. 1909.
La guerra Italo-Ktiopica (Giacomo liuono-
mo), 1897.
La guena turco-greca del 1S97 (Eugenio J3ar-
baricli), 1898.
La guerra ispaiu) amoiicaua del 1898 (Euge-
nio Barbaiicli), 1899.
Rivoluzione e guerra in Cina (Giuseppe Fu-
magalli), 1901.
La guerra al Transwaal (1899-1900) (Eugenio
Barbarich), 1901.
La guerra russo giapponese (Eugenio I5ar-
baricli),190-.-190t5.
La guerra balcanica del 1912-19i;> (Eugenio
Barbarici!), lOlt.
La conquista italiana in Tripolitania e Cire-
naica (Allredo Coniandini), 1912.
La guerra turco italiana (Eugenio I5arbarìcli)>
1913.
II trattato di Losanna, 19i;{.
VI. Guerra delle nazioni CI9I4-I9I8).
rigu7e della guerra mondiale, 191G.
I due ministri dell' ultima guerra ijer l'unità
nazionale: Salandia e Sonuino (Giuseppe
A. Andriulli), 1910.
Notizie statisticlie sulle potenze belligeranti.
I. La Quadr iplice Intesa. II. Gli Imperi
Centrali e i loro alleati, 1910.
La grande gneria vista a traverso le carica-
ture dei giornali italiani, 1891.
Scelta di caricature politiche dei princii>:i]ij
giornali umoristici italiani (1918-1919). lùlii;
della Grande (Jinena.... et de quibutnUnu
aia», 1920.
Cronaca dell:i guerra delle nazioni (Alfredo
Coniandini), r9K).
Cronaca della g erra (A. Tragrii). 191C; 1917;
1918; ((Girolamo Cappello), 1919; 1920.
Gli archivi della nostia guerra (Komeo "SIo-
nari), 1917. Nuova serie (id.), 1919.
I morti della nostra guerra, 1917; .altro elen-
co, 1918.
Martiri ed eroi della nostra guerra: ritratti
e brevi notizie (Paola Baronchelli Grossou,
Donna Paola), 1918; (Lorenzo Gigli), 1919.
I prigionieri della glande guerra (15. Mai-
neri), 1917.
Le opoie di a.s.sistenza civile durante la guerra
(Alessandro Schiavi), 1917.
Come r Italia assiste i suoi feriti (Artujo
Lanceilotti), 1917.
La donna e la guerra (lìoxa), 1916.
Le donne in teuipo di paci^ e in temjio di
guerra (Stefano Conio , 191C.
L'opera della donna italianadnrante la guerra
(Paola ISaronelielli Giosson, Donna l'aolu),
1918.
I bimbi e la guerra (Stefano Conio), 1917.
II D' A nnunzio e la guerra (Ezio Maria Gray),
1918.
Venezia e la guerra: fiamme di guerra nel
cielo di Venezia (Ezio Maria Gray), 1017.
Il Eriuli e la guerra (Bindo Chiurlo), 1917.
Psicologia irredenta (Attilio (ientille), 1920.
L'Unhme Cìenerale degli Insegnanti per la
guerra naziojiale, 1917.
I fratelli lontani per la vittoiia (B. Maineii),
1919.
Le mitragliatrici (Arturo Zunin), 1919.
La guena sott(»marina (.\i turo Lancellotti),
1918.
La gucira nell'aria (Arturo Lancellotti),
1919.
Lautouiiibile e la guerra, 1910 1917.
Le auto trattrici nella nostra guerra, 1917,
Icooperatfui delle vittorie dell'esercito e del-
l'armata : il cantiere Orlando, Fi.it-Sau
Giorgio, raero]dano moderno, Metallurgica
Bresciana, Fonderia Milaj)ese di acciaio,
19U.
La guerra e reeonomìa nazionale (Alberto
Giovauuini), 1917.
L'economia nazionale e la guerra (Livio Mar-
chetti), 1918.
Le finanze di guerra dell'Italia (Federico
Flora), 1918.
La guerra e l'arte (Arturo Lancellotti), 1918.
I monumenti e le opere d'arte distrutte dal
iiemico e l'azione della « Leonardo da Vin-
ci ». 1918.
— GU7
L« rovine della guerra nel Trentino (Otton©
BrenUri), 1920.
I problemi del dopo gnerrsi (Livio Mari'lietti),
1919.
I/iigricoltura dunuite e dopo la guerra (Gi«»-
vanni Maroliese). 1917.
I problemi agiari del dopo guerra (Giovanni
Marchese), 1918.
Pi-oblenii agraii del doi>o guerra (Giovanni
Marobese). 1920.
I soldati all'aratro (G. Luigi Cerchinri), 1919.
La marina mercantile italiana a vapore nei
primi tre anni di ^rnerra: 1915-191C1917
(Ugo M. Castagna). 1919.
La marina mercantile a vapoie nel 1919 (l'i^o
M. Castagna), 1920.
Strascichi delle guerre in .senno deniogratì<;o e
igienico (Kttoic Piccidi, Dott. l'airn). lilHi.
La Conferenza del la l*acc(('ipriano(;iachetti).
1920.
L'Italia dopo la guerra [cartai, 1920.
L'Kuro)>a do|M> i:i guerra icarta', 1920.
VII. Geografia e Statistica.
Questioni nazionali.
I no.stri esploratori atVicaiii (Ernesto Kaslrel-
li), 1912.
L'Kuro])a in cifre (Alessandro Schiavi), 1911.
I^a i)o]>ola7.Ì4Uiu dell' Kiiropa al |>rìncipio del
Secoh) XX, 1904.
I censimenti del l'.llOe 1911 in ICuroj):* ( Ales-
>andro Schiavi), 19i:!.
Strasciihi delle ;;uenv in senso demogratì«>o e
igienico (Kttoie Piccoli, UoU. l'anit), I9l«.
1/ Italia do|H» la guerra icarta!, 1J20.
I." Kuropa dojjo la guerra [cartai, 1920.
^'olizie geograli«he, deni «gratiche «• sliilisti-
cliesuir Itali:i (molti» d ì finse) (Gottardo G a-
rollo), 1S9IÌ. 1M>9.
Notizie gru;;raticbe. statisti«lie e deniogiati-
che sull'Italia «•lemctiti geografici, clinia-
tologici. lima e fauna, vulcanismo, alu-
tanti, fatt4U-i economici (Gotlatdo Garollo),
1904, 19i>7.
}sel rcgiui della statistica. ludici ilt*lla vita
italiana c(ui tavole. (Giuseppe. Signorini),
190;).
I,'it4ili.i in cifn': dati fisici, etnografici, sta-
tistici (.Vlessandio S«hiavi). 1910.
II censinu-nto del 9 itsbbraio 1901. 1902.
L'Italia all'alba del 1911: dati riassuntivi
statistico-economici, 1912.
Primi resultati del (luinti» censimento gene-
rale italiano. 1912.
Gli scic in Italia: statistica, 190:i 1001.
I contìi Italia (Ottone Urentari). 19(t9.
Le valli reticbe e la questione del ladino
(Giorgio Dai Vecchio), 19!'i.
La Colonia Eritrea: Cenni ge(»grafici. ordi-
lunneuto civile, ecc. (G. Hragagnolo). ISOtì.
L'Africa ItaliiMia. I. Un i»o' di stoiia della
Colonia Eritrea (Ciio vanni lìragaguolu),
1897.
L'Africa Italiana. III. La Società del Hena-
dir, 1897.
II Uena-lir (Angioh. Mori), 1911.
La Libia: cenni geogialìci. La Ti'ipolitania
propria, le oasi inteine, la (pirenaica, le
oasi dell'interno (Attilio M«ui), 19i:i.
La Libia agricola, connueiciale e industriale
nel 1912 (Callo l)om)Ȏ), 19i:!.
La 'i'riixtlitaiiia (Antonio Annoni), 1903.
llodì »^ le Sporadi italiahe ( Museppe Gerola),
1916.
Italiji e Asia Minore (Umberto Eraccliia), 1915.
La KcjMibblica Argentina (.Vntitnio Kranzo-
ni), 1902.
L'Albania (Kugenio r.arbarich), 191.').
Dalla (Josla azzurra alla Provenza ((.J. li.
Kossi), 190:!.
Italia « Inghilterra (AMo Sorani), 1918.
L'agonia dì un )>opolo : la Finlandia ((Gostan-
za (Jiglioli Casella). 1903.
La Polmiia (Witold OlszcwsM), 1918.
La nazione cecoslovacca, 1919.
Il risveglio della Slavia (rruno (Juyon), 191(5.
La (Jugoslavia ((iiuseppe Prezzolini), 1919.
Gli Stati Uniti u«'lla jiolitica nuuidiiile ((iiu-
seppe A. .\udriullì), 19! S.
Il (!anale di Pananni. 1!)14.
La spedizione, del Duca d»'gli Abiuzzi mi
Mare Artico, 1899 1900 (tJinscppe Kuma-
galli), 1902.
AiitisemitisinoeSi«misnui(rcIiccMoiuigIi;uio).
1903.
Il )iiìi grande disastro del secolo. La cata-
strofe delbi Martinica (Mario P.aratta), 1903.
Il teneuiotodiSan Francisco (Mario Haiatta),
1907.
?e^ la pu.U\uc& e luàdlaluta i\ \uU\ *|^ j n |^ T%
\ ìDostó wc\a!lU adopeuU \l Uquldo •*• HrvV^rV
♦ ♦ ?tiodoUo 4d " LION NOIR „ • ♦
Soc. An. Italiana. - Capitale L. 3.000,000
(ì08
1/ (iii/.ioutì (Iti Yosuvio (Ar:tiio r.nr:i!t:i),
1!I07,
Il(lisii8li(>f'alHl)i<)-SionIo(l(l 2.Stli(>embrt lOs.H
(Fulvio Staiifianelli), 1910.
Vili. Illustrazioni regionali e locali d' Italia.
Usanze e costumi.
Illnstra/ione stnlistico-efoiianiira doll« i<'<li-
ineudtì teire ilaliime (Livio Marchetti),
191.S.
Il 'riciiliiio (Vittore Tlicri), 1901,
La Venezia (ìiiilia (Giulio ('èsari), 1901.
i,a Svizzera Italiana (Carlo Errerà). 190 1.
L'Alto Adifie (Ettore Ttiloniei), lOoS.
I,a(1inia (Ottono lìrtuitari), 190.'..
],a Valtellina a volo d" uccello (Flalo \'itt)»-
l'io JJrn.ia), 1902.
Cadore (Ottone Ih-entaii), 1900,
Passeggiata carsica (Mario l'ue(tiiii), 1918.
La Dalmazia aitistica ((^'oncetto Vaiolile),
1919.
Il Frignano (Alhauo Sorbelli), Ì91G.
La re])ul)l)lica di San Marino (Pietro Fniu-
ciosi), 1ì!0;ì.
La regione del Fucino ed il terìcmoto del
13 gennaio 1915 (Mario Baratta), ÌU\C,.
Roma porto di maie (Ailnro Laneelioil i),
1907.
Gli Allianesi d'Italia (Oreste hit-.), 190).
Nel i)aese delle antitesi, Inipressit.ni e os-
servazioni di Sardegna (Tgo E. Imperatori),
1914.
Lfi isole di "Malta e Gozo (Gaetano Ganci),
1903.
L'«Unilnia verde >> (Fgo Xeltbia), 1008.
Monti e inaline abiuzzesi (Rosario Javicoli),
1910.
Rocche marchigiane (Giulio Grimaldi), 1908.
Rocche di lìomagiia (Giuseppe Gigli), 1907.
I castelli di l'erra d'Otranto (Flaminio Javi-
coli), 1907.
Vecchi manieri Siciliani (Fulvio Stanganelli,
1909.
Chiostri e fonti di Sicilia (Fulvio Stanganelli),
1912.
iMcuiii fra i Santuari i)iù celebri d' Italin,
1907; (Alessandro Gianetti). 190G, Xuo\ a.
serie (Ales.sandro Giisnetti- ed altri), 1907.
A\ monti, ai bagni, aìle acque! (Ferruccio
Rizzati i), 1902.
sanze e co.itumi tradizionali del jìopolo ita-
liano:
1. Sardegna (Kafla Garzia), 1903.
IL Veneto (Luigi Vianello), J90L
in. Terra d'Otnuito (Gius. Gigli), l'MÌ.
IV. Maiche (N'iueenzo Boldrini), 190.'..
V. Toscana ((riusepi)e C(.iiti), 190"..
AT. Sicilia (Fulvio Stanjjanelli), 190G.
Vir, Pescatori dellWdrii'tico (Giulio (ii i-
oialdi), 1907.
VIII. Calabria (Carb. /upì), 1907.
IX. La campagna romana (lìatlaele Sim-
boli), 1908.
X. Santuari e grotte della Majella (lìosii-
rio .T avicoli), 1908.
XI. I pastori didl'jXppeMiiino l'uibro-
ISIarchigiauo (Vincenzo Hoidrini), 1909.
' XII. La lavojazione della carta pesta in
Lecce (Giuseppe (iigli), 1909.
XIII. Appennino Parmigiano (Giacomo
l'egani, Jacopo da Cangio), 1912.
Di alcuno superstizioni popolari in voga s]..--
I cialinente nelle Marche (Vincenzo Boldrini),
j 1907.
Costumi napoletani : la vita ijcr istrada (Callo
Abeniacar), 1907.
IX. Guide.
Bologna: dialogo tra chi scrive e clii Itgai-
(Alfredo Testoni), 190G,
Buenos .Aires (Carlo Cerboni). 1911.
Guida compendiosissima di Catania (Natale
Scalia Sgroi), 1911.
Como e il suo lago. Le esposizioni del 1899,
1899.
Il lago di Como, 1903.
Il lago di Como, 1910.
Cosenza: i principali edifici monumentali
della provincia descritti ed illustrati (Carlo
Zupi), 1912.
Costantinopoli (Giov. l'erreili), 1910.
Firenze e i centenari del 1898 (Pietro Cori),
1898.
Guida conipendiosis.'-inia di Firenze (Giu.seppe
Signorini). 1904.
Genova (Salvatore Ernesto Arbocò), 1907.
Livorno, la sua storia, le sue industrie, il
suo avvenire {Fortunio), 1910.
Messina prima del terremoto del 28 dicem-
bre 1908 (Antonio Catalano), 1910.
Preferite ovunque e sempre
A la Crema per Calzature
LION NOIB
Soc. An. Italiana. - Capitale L. 3«ooo,ooo.
• . MILANO - Via Trivulzio, 18 - MILANO • •
— (';ì.ìU ~
<Miiiì.i conijìcn<1ioHÌssiniii «li Mil.ino (Orosto
l'n|iilli), IMIi).
r\lili(!i(»; il triilni-o (Ifl Sfin]ii()iif i> l'Ksposi-
zii.iK- «It'l llUir. (.1. Spnhii. Ottono Hifutari.
Piotro borimi i), I9(»i.
i'i(0(»la giiiilii «li Miliini», l'JOO.
Ungili di Monft'oitini, lUO»;.
Murano « le sino vrtreri»^ (Paola Baroncln'lli
lìro.ssoir, 191 1.
rmitla <li Nniioli (Fioroiitino (.'hMncnzo), 1903.
JS'ardi'i in 'l'erra d'Otranto (<ìiiiscpi»e CJi;;li),
IIMI.
Gnida 'oninendinRÌssinia di l\ilernio (Camillo
rtrotfcllji). lUO").
(«iiida di l'avidi i- dell' ICsporrizione niondial*-
del P.KIO (]?. Cimino), 10(»0.
Eejiffio Calalitia prima del ti'rivmoto di i l'.S
diivinltr»' 11(08 M'arlo Znpi), .11)10.
Guida di J;«.m:i MJnido Calrat^no), 190'i.
L.a nnova lìiim:i ; il monnnitMito a Vittorio
Kmannelt-, il nnovo pnnln \ irtorio Kma-
nncle, il ]i;i1a/./o dfllo l'olle Aiti, il inii^io
di Castel Sant'Angelo, il munto delle Ttinie
JJioolezìane, il <i lardino zoologieo, Io Sta-
dio uazionnlp. il nuovo ipi>odromo (A. Laii-
oellotH), 10 li.
Lft Konia sparita (Kmilio C.ilvi), 1916.
Taonninn (Natalo Senliti). l'.U I.
Taranto (tìiiisepjje t;ij;li), l9t)(J.
Torino e 1' Ks[H)si/.ione Nazionale del 189S
(Oreste Pupilli), IKOSt.
Venezia: guida (Ottone Brentari), litOl.
Venezia nel 1912 (Alvise Maiifroni), 191P..
Venzoiio e le .sue lUMinniie (lìluseppe Costan-
tini). I'.i07.
X. Notizie politiche, ammiitistrative,
diplomatiche, araldiche, ecc.
Sovrani e Tapi di Sialo dei principali paesi
del mondo, l-tOC-lOoi'.
r ]irin('i|iali stati del mondo: ritratti di so-
vrani, sleiuiiii, iioti/iu .statistiche, J90r5-
101.-..
I principali stati indi])eiHlunti della terni e
i pri nei pali possessi aut^momi (1/. F.De ^Iii-
uistris). liCjo.
Notizie stalislìelie sulle potenze helligoranti.
I. l.a (.)uadrnplie« Intesa. II. tJli Impeli
Cisntrali e i loro alleati, 1916.
(Ili stati d)ir Intesa: notizitj juditiclio, sta-
tisliolie, :imminÌKtrati\<», ere., 1917.
]V!inisteri dal ÌXiH in im.ì, 1.S0«M0J(i.
Parlamento itali:uio: iuilieazioni delle lejjisla-
tiiie, dtll«' .xessioui <• dei numero tlelle .Ce-
dute publilielic dal 1S4.S in |»oi, 189(i P.i2').
I.O elezioni |olilieli«' del jiiuyno 1900, 1901.
1 uuo.i ministri del regno d'Italia, IQUi.
Le elezioni in Italia nel I9i:i e Ih nuova logge
elettorale politica (.Stofauo Conio), 1914.
La XXIT legislalura e 1 gruppi pailanientai i
((iiu^eppo A. .\ndriulli), IO!.'».
La fÌRonomia dell:i ('amei:i nuov:i ((Huscppc
A. Amili illi). 19'JO.
Ordim> dt-lle pneodenzc tra le vai ie earielit
e dignità a <^orte e nelle l'un/.i<uii ]>ul>l)li
rhe, ISftS.
(Ordini eavalleresclii italiani o stranieri: .1 )
I del Jlegno 4l' Italia; V>) Sovrano luilitan*
I <»rdiue di S. (ìiovunni di fierusnlemme; «";
j Ordini clie si conr«-riseouo dal Sommo Pou-
i tetke. 1,900.
j Ordini eavulleriselii : il) Ordini elio ni con-
I l'eriseoiio dai Sovrani degli Slati esteri;
I 7.') (ìidini die si eonferì.seono da prineipi
! reali cai»i di famiglio che già tennero
la Sovranità negli ex-stati italiani, l.*<9(!,
I 1899.
: Illustrazioni* degli ordini eavallere.sclii. Or-
I dine Supremo della SS. Annunziata, 1S98.
Online dei SS. .Maurizi»» e Lazzaro, 1899.
Ordine militare di Savoia. Ordine eivile di
j Savoia. 1900.
Ordine juilitai»' di Savoia. Ueale oidino e(pie
Ktiv «Idia Corona d'ilalia, 1901.
Ordine equestre al merito del lavoro: elenco
dei Cavalieii, 1904.
Klencit completo dei Caviìlieri dtd Lavoro no-
minati dall' i>;ti(uzione d«'irOrdine fino al
9 gennaio 191(5, 1917.
Niióve decorazioni italian»': Croce militare
pf.r anzianità di servizio; Ordine cavalle-
l'eaco del merito agiaiio, industriale o com-
merciale (Ordinedel Lavoro); Medagliaeom-
memorativa della campagua dell' Kstremo
Oriente (Cina), 1902.
ilcdagliere nazionale italiano: tav<da a oo-
lóii,^ 1905.
Corone, nobiliari, lODG.
Stemmi delle principali città italiane, 1902.
Elenco nomiiiatiso delle jùii oospicuc fami-
glie noldli italiane (per alfabeto dei luoghi
di loro ordinaria residenza), 1902.
Notizie sulhi ('iute Pontificia, 1897.
.Delhi suppliche dirett(> al Sauto Piidre e del
Itescritli Pontifici, 189C.
Gli Ordini religiosi, (^midio di tutti gli Or-
dilli regolari cmi l' indiivi/ioue dei loro capi
e «Ielle Case (Jenemlizie, 1808.
Ordini religiosi, (^urie (Jenenilizie, 1920.
Istituti religiosi rennuinìli con l'indicH/lom
delle (,'as«
i9o:!.
1) .Madri e delle Madri (ienerali,
L'orgiinizzazione dei cattolici militanti in
j " Italia (Cesare Tonicelli). lOll.
! Ordine Massonico (Krrieo De Marinis), ISOfi.
I La M:i.ssoueri:i (Pirro .Aporti), 1898.
i Le bandiere nazionali dei diversi popoli (ta-
I voIa a colori), 190G.
(;ì() -
XI. Esercito e Marina da guerra
I,' Esercito itiiliiino. Forzo militari del ì\e-
jriio (l'-o Moriiii). 1837.
Ks.-rctito italiano : distintivi dei Reggimenti
di «avalleiia e delle Jijigate di fanteria
(tavola a eolori). mOt.
Ordinamento del K'. l'esercito e servi/i dipen-
denti dall' amministrazione della guerra,
circoscrizione, tfiritoriale, stipendi, reclu-
tamento, avanzamento, gradi. R. Marina,
ciicosciizione niilit.are marittima, elenco
delle navi da guerra, 1896.
Oidinamento ed uniformi del R. Esercito e
della R. Marina in servizio attivo perma-
nente o in congedo; distintivi di giado, di
carica, ecc. (Ugo Morini), 1905.
Ordinamento ed uniformi del R. Esercito e
della R. Marina. Leva militare (Ugo fio-
rini). 1907.
Com<! si organizza un esercito (Edoardo Bes-
s<tne, e. h. s.), 1914.
11 plotone grigio, 1908.
1 libri per i «oldati e la pnl)blica istruzione
(Adolfo Orvieto). J917.
I battaglioni volontaii in Italia (Giuseppe
Lainpronti), 1911.
Cenni stoiici sulle diverse armi e corpi del-
l'esercito italiano, con figure (Ugo JMori-
ni), 190:?.
Primo centenario dell'arma dei Carabinieri
Reali (Ugo Morini), 1914.
II centenario della R. Accademia ^lilitare di
Torino, 1815-1915 (Ugo Morini), 1915.
Il cannone nella guerra modeiiia (Edoardo
Bessone. e. b. *.), 1914.
Le mitragliatrici (Arturo Znnin). 1919.
11 nuovo fucile italiano modello 1891. La ])ol-
vere senza fumo, 1890.
La guerra nell'aria (Arturo Lancellotli), 1919.
Marina militare italiana. Quadri organici.
R. naviglio, tipi di navi, ecc. (E. P». di San-
tafiora), 1897, 1898, 1899.
Naviglio dello Stato (Ugo >rorini), 1905.
Italia e mare nei secoli : marina romana, me-
dioevale e moderna, marina A'eneziana, nui-
rine municipali e ducali, marine principe-
sche, la marina della Terza Italia (C. Au-
gusto Vecchi, .lavh- la Boli uà), 1915.
Le marine militali mediterranee al 1913 equali
saranno al 1910 (Ugo il. Castagna), 1914.
Sottomarini e so!nlu<!rgi1>ill (Arrigo Osti),
1909.
La nostra flotta militare nel ]91.'$ ((Giuseppe
Costa), 1913.
La potenza marittima dell'Inghilterra (Al-
berto Ta.jani), 1910.
XII. Legislazione e Amministrazione.
Statuto del Regno, 1890. 1S:>8, 1900.
Indice allahetico iltlle piìncipali materie tr:it-
tate con leggi, decreti, regolamenti, ecc.
(Bortolo Belotti). 1901-1906 : Bortolo Belot-
ti e Arrigo Faciicris), 1907-1910; (Airigo
Eaclieris), 1911-1915; (Pietro Roberto Mei-
lini), 1916 1917; (K. M.), 1918-1920.
Il codice "per tutti: cittadinanza, matrimonio,
successiimi, 1890; (l'.oitolo IW'lotti), 1903.
Piccolo vademecum ainmiiiistiativo (I'. C<ot-
ti). 1909.
l'iccolo codice dell'impiegato civile: stato
degli impiegati, stipendi, pensioni, inden-
nità, viaggi, onoi'ì licenze, ecc. (Ugo Me-
rini), 1899.
riccolo codice dell' impiegato (P. Cotti), 1910.
riccola guida dell" impiegato di stato: stalo
degli impiegati, cessione degli stipendi e
pensioni, viaggi a pi-ezzo ridotto, abbona-
menti sulle ferrovie, indennità di trasferta,
di residenza, di missione, dispensa dalla
chiamata alle armi, pensioni, ecc. (UgoAIo-
rini), 1914,
Vademecum dell'elettore politico ed ammi-
nistrativo, 1890, 1903.
La nuova legge elettorale politica (Arrigo
Eacheris), 1913.
Come sono formati i i>arlamenti (Alessandro
Schiavi), 1911.
Le elezioni in Italia nel 1913 e la nnova legge
elettoiale politica (Stefano Conio), 1914.
Nel mondo elettorale: <"ome si faldu'icano e
come si pagano i dejuitati (Stefano Co-
nio). 1914.
11 71IIOVO Codice di luoceduia penale appro-
vato con R. 1). 27 febbraio 1913, n. 127
(Arrigo Eacheiis), 1914.
Municipalizzazione <lei pubblici servizi (Cio-
vanni Montemailini), 1904.
Piccolo codice del commerciante uissestato
(Carlo Dompè), 1913.
Tasse di bollo e registro, 1903.
£ion pnc
lisciva speciale
per biancheria
Prodotto del LION NOIR
Soc. An. ItolUna. > Cu». L. 8,000,000
— — ^ » ™p
Nuove disposizioni legislative sul b ilio da
ap]dic:irsi alle cainhi.-tli e sulla islituy.ione
di nuovi fogli di cart» per uno di caiu-
biali, 1900.
Imposta sui redditi di rii-cliezza mobile, 1903.
L'oiiierna lejfislaziom' noI)iliai'e in Italia, 1901.
Tri vati ve industriali, 1S99.
La propiieti\ industriale (T. De Benedetti),
i90-.>.
Legge e regolamento sul liposo settimanale,
1909.
La nuova legge sul monopolio delle assicu-
razioni sulla vita (Arrigo Faeberis), 1913.
La polizia scientifica (Cipriano (Jiachettl).
1914.
Xiil. Economia politica, Finanza,
Commercio, Navigazione.
Notizia dei principali valori italiani clie si
negoziano e si quotano nello Borse d'Ita-
lia (Kdoardo Wittgens), 1898, 1904.
Jiorsa e operazioni di borsa, 1807.
Il tempio dell'oro: la Borsa, la sua vita, i
suoi congegni ((>. Leva), 1908.
Conti conenti e eliecks )»ostali. 1920.
Del Debito Pubblico e della Bendlta Conso-
lidata. Istruzioni sulle operazioni die si
fanno presso il Debito Pubblico, 1897.
Assicurazioni (l'iisse OJobbi). 1897.
I principali pro«lotti dell'esportazione ita-
liana e i loro nieicati, 1905.
L'Italia agricola (Filippo Virgili!), 1913.
Jklovimento agrario cooperativo italiano (.An-
drea Cimatti). 19i*;>.
L'organizzazione operaia in Italia. IJiassuuto
storico (Pietro Premoli). 1907.
La disoccupazione (Ales.Haiulro Seliiavi), 1907.
(Jli scioperi in Italia: statistica, 1903, 1904.
Le abitazioni jiei'il popolo (Alessandro Scbia-
vi), 190G.
Le case ]>opolari in Italia (Pietro Nurra), 1911.
Le recenti Jiornie iMjr la ctdouizzaziouc nel
BrasiU-: il nuovo r<-goluniento federale (Mi-
guel Calnum «hi Pin e Alnieìda», 1908.
Italia e mare nei se«-oli : nniriiia romana, me-
dìoevale e nuNlerna. marina veneziana, ma-
rine municipali e ducali, marine principe-
selie, la marina delbi Tei za Italia (<'. Au-
gusto Vccelii, Jack- la Bulina), 1915.
^larina mercantile (Salvatore h'aineri) 1901.
La marina mt-rcautile it:iliana a vapore nei
primi tre anni di guerra: 1915 191(1-1917
(Ugo M. Castagna), 1919.
La marina mercautilt- italiana a vaiMire nel
1919 (Ugo M. Castagna), 19-JO,
L'annata <ommereiale e industrialo (Carlo
Domini), 101 •_' 1915.
La fiera di Lione (Bomco Monari), J918.
La ricchezza delia Francia (B. Maiiieii), I91fl.
u —
Italia e Inghilterra: a proposito di una re-
cento pubblicazione sulle colonie inglesi
(Ri<liavd Bagot). 1917.
Che cos'«'i il so<-ialismo?( Arturo Labriola), 1897.
La guerra e l'econjmiia nazionale (Albeitn
rjiovanuini), 1917.
L' economia nazionale e la guerra (Livio
Marchetti), 1918.
XIV. Religione, Horale, Pedagogia.
Diario Sacro e indice dei Santi festeggiati
nei diversi giorni dell'anno: (Francesco
Scala), 1890-1898: (Alessandro Bianchi),
1899 1900, (Alessandro Gianetti), 1901 19C7;
(Oreste Pantalini), 1908-191'0.
Santi proteMoii nelle lìrolessioni, arti e me-
stieri, loo:..
Patroni celesti di parecchi comuni italiani,
1905.
Culto evangelico [notizie per l' Italia] (Emi-
lio Comba), 189G-1907.
Culto ev;ingclico: chiese italiano in Italia,
opere varie e ass«)ciazioiii, chiese italiane
all'estero, chiese estere in Italia, vecchi
cattolici (l<'urio Len/.i), 1908 1909.
Culto israelitico [notizie i>er l'Italia] (An-
geloCampagmino)! 189C 1897; (Cesare Isai:i
Astrologo), 1898-1899; (Flaminio Servi),
1900 1907.
Culto israelitico: statistica degli israeliti ita-
liani, 1908-1914.
Sètte religiose moderue (Gioachino Sormani),
1900.
Antisemitismo e Sionismo (Felice Momiglia-
no), i9o:;.
Al>l>asso la guerra ! (Alessandro Tassoni
Estense), 1900.
Lapsicologiasperimentale in Italia (Giusopi'i
Fanciulli), 1913.
Come s'impara a leggere e a scrivere m .
.sec. XX (Luigi Ambrosini), 1908.
Le scuole all'aperto in Italia ((Jaetauo Bou-
zoili). 1913.
Istituti dieducazione: convitti nazionali, con-
villi governativi, convitti provinciali, co-
ni mali e di tbnd;izi<uie laicale, orlaiiotroli.
convitti feniuiinili, convitti privati (Fran-
cesco Sinioiiclli), 1913.
1/ organizzazione e il funzionamento deliii
Mutualità Seul.T-itiea (Mario Ca.salini), 191 1 .
L'educazione della laneiiilla italiana (.krtnio
Lancenotfi), 19«M5.
Nazai-eno Dati o il diritto et^datrico (Caiiiilln
Pace), 1905.
Oocnttismo e TeoHofla (Decio Calvari),
La Te«>Hofla eia So(ie(;i teiKotlci " >•
zig). 1912.
18:'
- (llj —
I rii))r)lavori della Scuola pittorica veneziana,
I 1909.
Il problema <li una lingua internazionale e ; IJitratti dei fjrandi pittori italiani dei see.
XV. Letteratura e Bibliografia.
lenia di una lingua interna/
l'Esperanto (Cona.io (li a/./.ini), 191.0. 1 XV-XV'IF dii>inti da loro stessi, 1908.
^'oratori» itjiliiina: oialoiia loiense, sacia, ; Leonardo da Vinci (Ett/)i'ft Vcrjra), 1919.
I
])oliti(:i; i conreien/.ieri, ecc. (Aristide Pa-
nassero), 1910.
Per chi .scrive e la stampare ((Jiiiscppe Fu-
magalli), 180G ; 1904.
I buoni libri per la |>ioventii, 190-1.
Cinquanta eccellenti libii italiani, 189C.
I cento miglioii libii italiani (Giuseppe Fn-
niagalli), 1908.
Le principali bibliotcclie italiane (Ilosolino
Guastalla), 1909.
Lo bibliotecliine gratuite peri fanciulli delle
Katfaello (France.sco Malaguz/.i Valeri), ]9_'0.
Il IV centt;nario dì Giorgio Vasari (Pier Lu-
dovico Occbini), 1912.
Grandi pittori stranieri del sec, XVI 11; 24
tiivole, 1907.
(ili artisti contemporanei italiani. I N'eneti
(G. Luigi Cercliiari), 190G.
L'Italia aitistica, monumentale e pittoreseu;
illustrazioni, 1900-1900.
Dalla Venezia Giulia: dodici impressioni ar-
tisticlie (Filiberto Scalpelli), 1917.
scuole elementari del regno (K. S.), 1909. i La Lahuazia artistica (Goiicctio N'alenle),
Le università italiane (Rosolino Guastalla),
1912.
Rivista letteraria (Gemma Ferruggia-Manzi),
1898.
Scrittiici italiane viventi: con ritratti OFara ■ coli), 1907.
19i9.
Uocclie marcliigiane ((Jiulio Gì imaldi), lOnS'.
llocclie di llomagmi (Giuseppe Gigli), 1907.
I I ca.stelli di Terra d'Otranto (Flaminio Javi-
AnteUing), 1903.
I nostri poeti dialettali moderni: piceula an-
tologia, con ritratti (Italo \'itt()ri(i Illusa),
1902.
Poeti dialettali : Francesco Feirara, Carlo
Alberto Salustri (Triliisso), 190.5.
Poeti friulani moderni (Giuseppe Costantini),
1906.
Dante e le sue opere (Giuseppe Laudo Pas-
serini), 1901.
Francesco J'etrarca e il suo centenario (Giu-
seppe LaTido l'asserini). 1904.
Kel VI centenario della nascila di Giovanni
Boccaccio (Giuseppe Gigli), 19L;>.
Giosuè Carducci (Filip)io Salveiaglio). 1908.
Giovanni Pascoli ((J. S. Galgano). 1913.
XVI. Belle Arti, Storia dell'Arte, Archeologia.
Le recenti scoi)erte ai'clHMìlogielie ed epigi'a-
ficbe di Koma. Gli scavi del Foro Romano.
La stele arcaica del Foi'o Komano (Sei'afino
Picei), 1001.
Vecchi manieri siciliaìii (Fulvio Stanganelli),
1909.
La nuova Poma: il monumento a Vittorio
Eman\iele, il nuovo jionte Vittorio Ema-
nuele, il palazzo delle Belle Aiti, ecc. (.\.
Lan.ellotti), 1912.
Visioni d'arte nel Ik'lgio (Ezio Ilaria Grav),
1910.
Il riscatto di Palazzo Call'arelli e la zona mo-
numentale di Poma (Gius. A. Andriulli.
Guido Leti), 191S.
Il campanile di San ]\lar60 in Venezia (Cor-
' rado Picei), 1903.
L'arte del bronzo in Fii-enze. 1909.
Che cos'è la innuismutica.' (Seratino Picei),
1900.
L'arte della medaglia, P'09.
Di alcune notevoli opere d" aiti' di-l 1896
(ICdoardo De Fonseca), 1897.
Arte uova (Alfredo Melani), 1902.
L'arte italiana all'estero (.\lfredo Tortori),
1904.
' Il pubblico e l'arte (Corrado Pieci), 19l'\
! La guerra e l'arte (Arturo Lancellotti), 1918.
I capolavori dell' arte nostra: le 25 ])iù 1 1 monumenti e le opere d'arte distrutte dal
belle i)itture de" ])iii grandi dipintori ita j nemico e fazione della « Leonardo da A'iii-
liani conservate in Italia (Corrado Picei), j ci », l'Jir;.
1004. I La vita politica dell'anno, narrata dalia ea-
Capolavori della scultura classica (.\ttilio De 1 ricatura nei giornali italiani, 1899; lUOl-
Marchi), 1905.
1 1920.
2000
^(5:dtóT«fONl>fiiTt5
.¥A.V^^rV
Talmohe
— (;ì;> —
Scelta di caricature poliliolie «lei principali
ilioniali uniiinstici itulijuii. 19181910. Kchi
dftlla (ìraiulo (iuiriji.... it de (jnibuxdain
aliig. 19J(».
Ca ridi tu IT «Iti itiii noi iparlaiiii'ii tari (tìiuvauui
IJiail.n.K 191").
La manilaltiira <li Si<;iia p le ripiodiiziinii
in terra cotta <li in.sij^ni capolavori artistici,
1902.
L'arte ceramica e Faenza (Gaetano lìallar-
«linì), 1910.
L' iiuliistria della ceramica (riorentiuo Clò-
nioiiz<.). 1910.
La lavora/.ioiuMlfila carta pesta in Lecce (Giù-
st-ppe Gigli), lOiiD.
XVII. Lavori pubblici, grandi opore edilizie, ecc.
Cellilluniiiiazioiie (Giov. r.attlHta faccioni),
1902.
Il grammo fono: uno s<j;uar*loretro.spettivo alle
macelline parlanti, 190.">.
J.C applicazioni della eletti iii'.à (Leonzio Sar
tori), 1900.
L'industria dello macchine elettriche in Ita-
lia, 1902.
(Galvanoplastica e industrio aftìni (I'Ì4)ientin(>
Cl(>nionzo). 1911.
I i>rogrossi dell'aeronautica (Kvarislo Via
laitli), 1898.
L'aeronautica nel 1907 (Guido Castagneris),
1908.
I recenti progressi della navigazione aerei
(F. 1). C), 1911.
La Fiat per l'aviazione e per il primato del
l'indualria italiana, 1918.
I Caproni di domani (Nino Salvaneschi),
La navigazione interna (Carlo Valcntini), 1919.
uni. ^Macchine agricole modeine (Edoardo Ottavi),
La traBforuia/idiie di Jblonteeitorio: l'antico 1901.
l»alazzo di Innocenzo XII, la nuova sedo Ilicettario per piccole industrie (I. Antonio
della C-iunera <Y.), 1914.
L'acquedotto pugliese, 1917.
L'aequetlotto pugliese (Angelo Valentiui),
1915.
11 Canale di ranaina, 1914.
XVIII. Scienze fìsiche e naturali
Industria.
Ghersi), 1914.
La birra e la sua industria (Fiorentino Ciò-
meuzo), 1907.
L'industria della carta (Fiorentino CU" menzo),
1906.
Come si fa la carta, 1908.
Dal bosco alla biblioteca: visitando una gran
do cartiera, 1903.
L'industria della .seta (F. Gianfianceschi),
1909.
Lo novità della scienza. If^OS 1902 ((Jiulio L' indu.stria della ceramica (Fiorentino Ciò
Fui ili), 190:!1904 (Carlo Del Lungo), 1905-
1912 (Fi(uentiii(> ChMiieiizo).
La macchina del tempo: lorologio, 1909.
La previsione del tempo (Edoardo Fini), 1S9S.
meuzo), 1910.
Una gloria ilaliana : la Casa Ginori, 1911.
L'industria dei saponi e dello steariche (Fi*
reutino Clèmeuzo), 1912.
))revisione del tempo (Luigi De Marchi), L'industria del Ireddo (Uberto Ferretti),
190:{. I I9i:;.
Come si adoprano, si regolano e si gra<luano L'industrie elio si evolvono: le calzature a
i barometri in tempo di pioggia (Katraello ! macchina (Alessandro Schiavi), 190G.
Stiatte.si), 191,"). i Industrio che si <5volvono: il pane, il bucato
La telegralia senza UH e lastronomia (Guido ', (Alessandro Schiavi). 1908.
Alfanit, 1913. ' Come si lamio i cappelli (Augusto lìiagi),
Ficcolo ricettario fotografico (Xico lìarbiei i), : 1908.
1900. ; Ilcapi>ellodi paglia di Firenze (Paola Bai'on
1 moderni processi fotomeccanici: processi choUi Grossoii, Donna Paola), 1914.
niouocromi e policromi (FioieiitinoClèmen- L'industria del vetro (Fiorentino Clèmeuzo),
zo), 1904. i 1908.
Come dipinge lo zinco: i moderni processi 11 giocattolo italiano (Arturo Lancellotti),
l'otonicecanici, 19 9. 1 1920.
FERNET-BRANCA
SPECIALITÀ DELLA SOC. AN. FRATELLI BRANCA DI MILANO
I AMARO TONICO, APERITIVO, DIGESTIVO 1
>f INDISPE^NSABILE. IN TUTTE, LE, FAMIGLIE, >f
(ili —
Lo «tubiliiiiento ifagnolfi di Prato e
speciale fabbricazione dei « I.odeii >
Le macchine da scrivere, 1902.
L'olio usato a calmare le onde, 1902,
la sua
, 1902.
11 ])iìi yiaode disastT'o del secolo. La cala-
strofe della Maitiiiica(Maiio lia ratta), 190;i.
L'eruzione del Vesuvio (Mario Uaratta), 19 7.
11 terremoto di San Francisco (MariolJaratta),
1007.
Il disastro Calabro- Siculo del 28 diceuib. 1908
(Fulvio Stanganelli), 1910.
La difesa dell' Italia dai terremoti (Luiyi Fal-
ci), 1919.
Le grandi imprese italiane: banche, società
di navigazione, istituti di assicurazione, ecc.
191(3.
XIX. Questioni femminili.
Corriere femnHnile {Mara Antelliuf/), 1898-
1903; (/àua Arpesani De Agostini), 1904-
1906; (Damiana), 1 07 ; (Xina Arpesani), |
1908; (Myriam Freschi), 1909; (V. M. S.), ;
1910; (Virginia Treves Tedeschi). 1911-17; i
(Paola Carrara Lombroso), 1918-1920. j
Echi del femminismo, 1912. j
•Un anno di femminismo. La donna e la guer- j
ra (Rosa), 1916.
Un anno di femminismo (GiiiUetla), 1917.
Le donne laureate in Italia, 190.3.
Donne moderne e medichesse. La donna be-
nefica. Istruzione moderna americana, ecc.
(Zina Arpesani De Agostini), 1904.
La donna aircsp<»sizione di Eoma (Ketty
Tenneroui), 1912.
Le donne in tempo di ]»ace o in tempo di
guerra (Stefano Conio), 1910.
Le vie aperto alla donna in Italia (F.lisa Bo-
schetti), 1905.
La moda maschile (Paola ]5ertarelli Fuma-
galli, Jieita lielli), 1920.
Per lo signore: convenienze sociali, consigli
per ricevimenti, visite, pianzi, funzioni, ecc.
(Carmeliua Vittori), 1890.
Convenienze sociali. Consigli alle signore
(Cannelina Vittori), 1897.
X(!l regno della donna (Daviùmo), 1900.
La vita pratica (Carlo Anfosso), 1898-1899.
I consigli del mese: igiene ed economia do-
mestica (Cenerentola), 1908.
XXI. Cucina.
d'Italia
XX. Lavori femminili, Mode,
Economia domestica.
Le industrie femminili italiane (Amelia I\os
selli), 1904.
Le industrie femminili italiane (Cora di Braz-
zà-Savorgnan), 190G. j
Le industrie lemminili italiane all' Esposi-
zione di Torino (Paola Carrara Lombroso),
1912.
Lavori femminili (Lia Tedeschi), 1917.
Ili vista della moda (Carmelina Vittori), 1897. |
Un anno di nmda (Donna Clara), 1916. !
Mode parigino: trine e ricami, come conser-
varsi belle, .•'.biti per s[)ort, colore in voga !
(Gabriella De Albertis), 1905. |
Cenni sulla moda maschile (Vittorio Kaffi-
giione), 1905. !
Moda maschile (Giulia Senigaglia), 1915. i
Geografia gastronomica e ])(>tatoii
(Giuseppe Fumagalli), 1904.
Calendjuìo del gastronomo: i»iodotti di ogni
mese, di.stintc di colazioiii e pianzi, 1896.
11 calendario del cuoco (Albeito Cougnet),
1912.
Alcune ricotte di cucina (Pellegrino Artti-
si), 1899.
Lii massaia in cucina: distinte (Luisa Pac-
chiotti Pomba), 1899.
La signora in cucina: distinte, ricette, con-
sigli (Maria Dall'Olio), 1900.
Le falsificazioni ed alterazioni dei principali
alimenti (metodi pratici per riconosceile)
vino, aceto, carne, pano e farine, latte,
burro, formaggio (G. 15. Baccioni), 1900.
! Memoiie di una donna di casa : cucina, ri-
! cette, consigli ed istruzioni varie, 1890.
j Istruzioni e licette per ijrepaiare in famiglia
I alcune note specialità gastronomiche (Ma-
I ria Dall'Olio), 1904.
I Istruzioni pratiche intorno a ciò che si usa
I servire durante i ricevimenti (Maria Dal-
1 l'Olio), 1904.
i Arto di preparare e di servire il the (Maria
Dall'Olio), 1904.
Note pratiche di cucina (Amedeo Pettini),
19 1.''..
Note pratiche di cucina (Ani. Pettini), 1916.
La cucina per i malati e i convalescenti: ricet-
j te di cibi e bevande (Maria Dall'Olio), 190;ì.
I Cucina borghese (Amedeo Pettini), 1918.
■ Cucina senza carne (Amedeo Pettini), 1919.
j Frutta da tavola. Come si preparano. Calen-
dario. Usi economici e proprietà alimen-
tari. Conservazione, llicette per prepara-
zione di frutta (Maria Dall'lJlio), 1902.
" Diva Caraca " : curiosità storiche, aneddoU
\ e varietà sul cacao : sue virtìi prodigiose,
I 1905.
XXII. Medicina. Igiene.
Per vivere almeno 100 anni, 1904.
Igiene e terapia alla conquista della foiza
(G. Siila), 19^7- 19US.
— i\[:>
l L'igiene «lei iiicJd. La scarpa (Kjaiicosco
Biuuellì), IHOS).
IfiJene «Irllu bellezza (Ciiov. IJutlUla r.accio-
n'), 1001.
lii\i>ì^ «l.-lla b«<llez?.a {Donna rlnin). lO.'O.
Cliiaidiicre «lei inoilico: mahuia, i-otta, 190C.
Strascitiù delh' ;;ium re in s«>n<<» di'iiu».i;ratì«.'0 e.
igienico (Kt( ore Piccoli, Itoti, rarta). liUO.
Mediiina tìoniesticn (Kttor« riccoli, Dot-
tor J'ixrra), iyi4.
^eiHciria «Ìonit-Htim: la TunKione «lei H«»nnn,
1» stitiche/./a, ioi«»m' «Iella vista, bagni «l'in-
verno, la pili ImìI.i «1:1 «Iella vita (Ktloio
Piccoli. Dottor luna), T.»l.'>.
Istrnzioni popolari iwr la «Illesa «!«)ntro la
tnbeircrtloisi, IDOJ.
Consìgli iirienici 8iil chobra (Alcs.SHiulro (Jle-
ri«i). l'.tlJ.
Contro la malaria nel l'JO'J (Doctor Yentxm),
1904.
La lotta <oiiti«. lu malaria (I>oclor Vt-ritus),
19o:!.
Le pu-^iiie «Iella malaria, 100.'».
La niailre e il bambino (<i. <.'i/.z>i), 1897.
Avete dei bambini} (.'ondigli alle inamiiiino
giovani (Carmelina Vittori), 1«98.
Intorno airi;ii«;ne «lei bambino (Linita Be-
rtitta), 190.J.
Soccorsi d' iir;^eii/.a. Dizionarietto dei primi
rimedi da apportarsi nei mali improvvi.«si
lino all'arrivo del niedi(;o ((.J. Ci/zza), 189G,
1897; (Bruno Galli- Valerio), 1898-1899;
(Alessandro Cleri«i), 1904.
Dizionarietto dei lannaci e dei mezzi curativi
«l'uso piìi «omiine ((!. ("izza), 189C, 1897;
(Bruno Calli- Valerio), 1898, 1899; (Alessan-
dro Clerici), 1»04.
liiiiiedi nuovi e <;iire nuove (Piero Favai!,
Doctor Petrus), 1902.
iJtjcenti meliwli di cura (Cipriano (liacbetti),
1908.
Cili ospedali dei bambini in Italia. 1902.
Assistenza agli interini ((iiiido Del Lnuyo).
130G.
L'Istituto Ortopedii-o Kizzuli di San .\fichele
in Bosc«» a Bologna, 1809.
Il nuovo ospedale dei bambini a Cremona,
3905.
l'riino Sanatorio italiano ))er ammalali di
petto nella pineta dì Sorteuna H«»pra Son-
dalo nell'Alta Valtellina, 1000, 1007.
La casa di Salute F. Matarazzo a San Paulo
nel Brasile, 1918.
I regi Stabilimenti termali di Salsomaggio-
re, 1917.
I Le acque della Salute di Livorno, 1904-1007.
]>'<'«-oaro: le fonti, lo .stabilimento, 1904.
XXItt. Agricoltura, Enologia, Zootecnia, ecc.
Agri«olt.ira ((liovanni Marcliese), 190C-1020.
L'Italia agricola (Filippo Virgilii), 1913.
[Movimento agrario cooperativo italiano (An-
drea Cimatti), 19 5.
La ."^cuola pratica agiaria femminile di Ri-
guarda (.Anna Kirt-ra). 1008.
Alaccbiiio agricole mo<lcine (Kil«)artlo Otta-
vi), 19ni.
Alma pareuH Fiat: le trattrici agricole Fiat
e la rinnovazione m«ccani«H dell' agricol-
tuia, 1919.
I soldati :iir aratro ((ì. Luigi Cercbiaii), 1910.
L'agricoltura durante e d«»po la giicira (Gio-
vanni Marcliese), 1017.
I problemi agi ari del do[>o gueira (Giovanni
Marchese), 1918; (id.), 1920.
La questione granaria (Giovanni Marchese),
1916.
Calendario dell'agricoltore. Il podere e la
stalla (Enrico A'itale), 189C; 1899.
Calendario del vignaiuolo. La vigna (Enrico
Vitale), 1890; 1899.
Calendario dell'enologo. La cantina (Enrico
Vitale), 189G; 1899.
Conti o la peronospora. Istruzione popolare
(L. Sarastano), 1897.
Consigli piatici per citi fabbrica il vino (Eu-
rico Vitale), 1898.
La questione vitic«da-vinicola (Giovanni Jlar-
cIh^kc) 1917.
Maisaia e i suoi vini, 1005.
L ve da tavola in Italia (Andrea Cimatti),
1905.
I vini e gli olii lìicasoli di Biolioiu Chianti,
1907.
Olivicoltura e oleitìcazione (Eurico Vitale),
1901.
Calemlario del friitticuItore.il frutteto (Eu-
ri»-»» Vitale), 189G; 1899.
Gli agrumi (Enrii-o Vitale), 19u:{.
Calendario del fitnicultore. Linguaggio dri
fiori (Eurico Vitale), It^OO.
Rigeneratore delP organismo
Vv I T| "W^ ▼ doinuudare opuscolo illustrato gratie alla
UllIfiniO h L Famirita Lombarda Motti Cliìiti
jyXilUllXvl X I JLIl via Tortona. 31. MILANO
— OiG
Le rose (Mario rioraranti, PhUantos), 1914.
11 tabacco e la sua imliistiia (Fioioiitino Clè-
ineiizo), 190"),
Calcudario dell' (>rticaltore. L'orto (l'amico
Vi(.aH, 189(5; 1899.
Ca.Heifi(iio (Enri«;() Vilak-), 1897.
La lV;riatura dei cavalli (f'arlo Volpini), VM'l.
C(>iiiyli(!oll!iia ca.saliu^ia (Luigi IJ<»giii), lOTJ.
CoJi.sig]i ])t'i- l'allevaiiieiilo del lìolluuie, 1897.
Polli e pollaio (Uenzo (jliiiliaiii), 1919.
Apicoltura (CioNauni Di Jiciic), 1900.
XXIV. Sport, Giuochi, Passatempi.
I canii)ioiji di'llo s]hìvI in Italia (Giudepj»e
Cantù). 1904.
Notizie di sport (C. A. lilaii.;l.(), 1914.
La quinta <)ltuii»iadts (Armido Dio]' [uno-
centi), 19 1:5.
Lo apoit e la puhUlicità (^Mario (alò), ]9L'J.
II TouriugClulj Italiano (Luigi Vittorio D^t-
tarelli), 1901.
Acrobatici (Alhcilo Zucca), 190:ì.
Alpinismo, l~-yG.
Alpinismo (Ottone Brentari), I908.
L'Atletismo (Luigi Monticelli), 1901.
Atletica (Lruuo Kovere), 1912.
Automobilismo (Toiriiiso Edoardo Slagna^iOo),
1897-1909.
L'.Vntoniobile e la guerra, r.llti; 1917.
11 l'.allo (Consiglio Rispoli). 1897.
Biliaido (Jacopo Gelli), 1898.
La Caccia (Pietro (Jori), 1897; 1898.
La «faccia (Luigi Aniadu///,i), 1900.
Notizie di Caccia: date di ai)ertur.i e chiu-
sura dei vari jteriodi di caccia nello diverse
Provincie, 191.">, 191(i.
La Caccia col falco (AglauroLuglieriui), 190.').
11 giuoco del Calcio (Pietro (lori), 1902.
Cavalli e corse (Antonio Poniauo), 189(3;
(Alberto Genolini), 1897-1912.
Cavalli <' corfiu: coj se al trotto {Abnml),
1905.
Ciclismo (Antonio lÀomano), 1890; (Ugo Ca-
valieri), 1897; (Toma.so Edoardo ]\[agna-
sco), 1S98 1908.
Il (.Jiclitìmo in Italia: note statistiche (Luigi
Vittorio Lertarclii), 1901.
La bicicletta e la deliu<iuenza (Tonjaso Edoar-
do Magnasco), 1901.
La bicicletta dell'avvenire: la motosacoclic,
li-08.
Lo Cartoline illustrate e le cartoline Liebig
(.Jacopo Gelli), It'.OO.
11 giimco delia Danni (Italo A'ittorio Pru-sa),
190^.
Enimraistica(P»',llegriiu) Accordi). 1904, 1905:
(vjiasei»pe Sambiotto, Italicusj, 1910-1920.
Per gli Enigmofili: nel mondo delle sciarailp
(Italo Vittorio Prusa), 1900. Il trionfo dr.'
inonoverlìo (Italo \'i, torio Brasa), 1902./ ;.j
Sciarade, 1903. / ' ".
Kuignii « rebus (Italo \'ittorio l!rn.sa), 1^04.
La Filateli;i e lo collezioni di fran(V)I>olli,
1897.
I Giuocbi fauiiullescbi (Vincenzo 75oldrini),.
1908.
I hluùn e la guerra (Stefano Conio), 1917.
Giuochi sportivi: il Cro.s.s-0 mtrv, l'Ho-
ckey, il Golf (Alberto Cougn(!t), 190.').
Lavvn-Tenuis (Jacopo (jiel/i), 18y0 ; (Giulio
Eranceschi), 1897.
Lotta sul tappeto (Alberto Cougnet), 1901.
Nuoto (Jacopo Gelli), 1899.
II Nuoto. Lo Società di salvamento. Lo sport
natatorio (.\lberfo Cougnei), 19 It.
l'alione (Jacopo Gelli), 1890. !
La l'esca sportiva (Giuseppe ISesaua), 190t.v;
1 La Pesca e il cormorano (Agiamo Unglieriui), i
1907. ;
l'odismo (Italo Vittorio Pnisa), 1901,
11 Podismo : cenno storico sino ai giorni no- :
.stri (Alberto Cougnet). 1904,
Pugilato opugilatori (Alberto Co ignet), 1899.
Powing, 1890.
Scaccia (Alessandro Della Corte), IS96 ;
(PMoardo Crespi), 1898 1899.
Scherma (Jacopo Gelii) 1890-1897.
Per chi ha da battersi a duello. Consigli di
«cieuza cavalleresca (Jacopo Gelli), 1898.
Kcberma. L:i guardia (Jacojio Gelli), 1900.
Duellanti e Schermitori (Alberto Cougnet),
1902.
Skating (A.hille Negri), 1901.
Gli Ski (C. T.), 1909.
('}ii Sporta invernali: i)attinaggio, « luge »
« toboggan » « bobsleigh » « bandy » o
« hockey » « polo » « curling», gymkbana
sul ghiaccio (Al!)erto CougiM't), 1907.
Yachting, 1890,
Yachting (S. Ernesto Arbocò, Sìcipt>er}, 1900.
Auto-3-achting (S. Einosto .Krbooò, Skipper),
19U0.
GiuocTii di carte: del Tarocco, 1897,
Giuochi di carte: del Tressette, 1S96.
XXV. Musica e Teatro.
1),
tiel teatro italiaiui (Luigi T
con illustrazioni (Consiglio
Eiremeridi
1901,
I teatri d'Italia
Pi.spoli), 1904,
I nostri teatri: elenco generale dei teatri
d'Italia; specchi statistici: teatri dedicati
a nomi illustri, misure e dati dei prin<i-
pali teatri (Luigi Grabinski Broglio), 1909.
II teatro it .diano nel 189S 99 (tiaspare Di
Martino), lo98.
— GÌ? -
Le tiiascliere del teatro italimio, con fi^riire,
(I-Ili;;! lìiiHi), 190:5.
Calf^ndario musicale ((ìiiilio ricciiii, Jttrro),
19i;{.
GtMunio «U'I li-alr» nielodiìiiiimalifo italiano.
Liiojjco, ti-atru o data dt-lhi i»iiiiia rappif-
Benta/.Jone dello inincipali ojK'ro niusivali
itftliant' (Oresto J'upilli), 1898.
Il tt'utio lirico italiano (Con.siglio IJispoli),
1901.
Giusopi»e Velili (\. (J. Corrieri), 1902.
Cronoloj,na Verdiana, 1902.
l'er il centenario della na.scHa di (Giuseppe
Verdi (duido (Jas^ieriui), 1913.
Nel centenario di Iticcardo Wapier (Arnaldo
IJonaventura), 19i:J.
L'invasione tedesca in Itiilia: ninsica e nni-
Bicisli. 1917.
L'oporellu in Italia, con ritratti di arlisli
(Consiglio Ki.sp<di), 1902.
11 t^'utro drammatico iluliano: la inodnzione;
artisti e compa<rnie(('onsij,dioi;isj)oli).1904.
Le ^'emnie del teatro dranimati«H» italiano:
luogo, teatro e data delhi i)rima rapine-
seutHzione delle i»rincipali opere dramma-
tiche italiane, 1U0^.'>.
Galleria drammatica italiana: pnttili delle
lirincijiali artiste, drammaticlie viventi (<Ja- j
spare di Martino), 1890: nuov
1807.
Torino e l' Esposizione nazionale del 1898
(Oieste rninlli), 1M)S.
CoMu»: le espoMizioni del \^<J{\, l.s;»!».
(iuida di Pali;;! e dell'Espusizione mondialo
(li. Cimino). 190rt.
11 grande giiiliileo del 1900 (Alissaudro l'iaii-
clii), 1960.
Il Congiesso inleruazi(Miale delle scienze sto-
riche, Jloma, primavera del 1902. 1902.
il quarto eent^uinrio della dislida di liarlelta
((Jiu.so]»pe Ceci), 190^,
Lsposizioue di Jìre.scia, nntggio setlemhro
19 4. 19J4.
Frjincesco ]*etiarca e il suo centenario (Ciu-
seppo Landò l'asserini), 1904.
La quinta esposizione internazionale a Vt ik -
zia: impressioni (Mara AntelUixj), lydl.
Gin)ie]tiH) Mazzini e il suo centenario ('■.
Luigi Cereliiari), 190;).
L'Ksposizìone Universale di Saint Louis (Al-
lie.rto Manzi), 190"..
La mostra senese d'Arte antica (Fraucesf "
^L•lIaguzzi Valeri), 190.^.
La mostra d'aite antica ahrazzese in ("hii
10 giugm»-;n ottobre 190."i ((iiacomo 1;
clietti), ]90(;.
l'er il eentenaiio di Schiller (Fulvio Stan^^a-
nelli), 1900.
serie (id.), ' ^1 set-uudt) centenario deU'As.sedio di Toiino
i o di rictro Micca (< "allo J'.orio), 1900.
Le nuìmorie di una i»rinia atliice: Laura l3oa ; L" Lsi)osizione nazionale di Macerala (Vin-
(Giulio l'ic( ini. Jan»), 1910. | cenzo IJoldrini), 190C.
Galleria diMiumatica italiam*. l'rotìli dei prin- j L' Esposizione internazionale di villano,
cipali attori drammatici xiventi (Gasjiare I Jyotj.
di Maitiin.). 1898. 1 La Al Eapoàlzione d'
Il teatro dialettale in Italia (Consiglio Kispoii), Koma nello), DOG.
li)(V.<. ^lilaiK», il traforo del
11 hallo al teatro (Conȓglio Kispoli), 19ir.. sizione del 1900 (.1
le di \cnezia (PMtoii
11 nostro CaH'è-Concnrto: anihiente, artisti,
rejtertorio (Consiglio Kispoli), 1899.
Musica: Dancing per pianoCorto (S. G<istal-
dun), 1004'.
Gli inni nazionali dei diversi po])olì : Itidia,
Francia, (Jernninia, Giappone, Inghilterra,
Argentina, 1900; inno di Garibaldi, Sviz-
z»!ia. Montenegro, Anslri», raragua.v,
Chili, Perii, Messico, Stati Uniti d'Ame-
rica. 1907.
XXVI. Centenari, Esposizioni e Congressi.
La festa dell'arte e «lei fiori: l'esposizione j
di Firenze, 1896 97 (Edoardo iJe Fonseca), '
1897.
La terza Es)M)»izìone triennale di IJclIe Arti
della K. Accadenija di Bix'ra in Milano
(Giulio Carotti). 1897.
Firenze e i centenari del 1898 (Pietro Gori),
1K98.
Sempidiie e l'Esposi-
Sjxiim, Ottono Lren-
tari, Pietro Fornari), 1900.
I Congressi a Milano nel 19 G : elenco, 1907.
L'Esposizione inlernazionalo di Milano ((iin-
Heppe Fumagalli), 1907.
Giovanni Enfliiii e il suo cent%!nario(Giovamii
Conio), 1907.
; Il centenari*» di Giuvsoppo Garibaldi (l-'»
I Pesci), 1907.
i Carlo Goldoni 0 il bicentenario della sua 1
scita (Maria Ortiz). 1908.
Faenza e il 111 centenario di Evangelista
'l'ori-icelli ((iaelano Hallanlini). 1908.
Le iv-tiMisizioni Internazionali di Konia e 1"
feste eommeiiiorative della proclanntzio:
del regno d'Italia. 1911.
L' Espo.tiziono Internazionale di Torluo t'
1911 (Mai io Calò), 1911.
II iV centenario di Giorgio \'asari (Pier I
dovico Ocehini), 1912.
T^a- donna all' Esposizione di Koma (Kci:
Tenneroni), 1912.
Le industrie iemmiuili Italiane all' F.spi>
ztune di Torino (Paola Lombi oso), 1912.
- «')1B —
L' AccadeiDÌa della Crusca riti centenario
della sua ricostitnzioiiu (Guido Mazr.oni),
1912.
Venezia m-X 1012 (Alvise ^laulroiii). lOU?.
Per il ccutenaiio della naH<'ita di Giuseppe
Verdi ((juidt» ( 5 anperi u i ) , lìn:$.
Kel ceuteiifiriodi lìiccaido \Va;;iier (Arnaldo
Bonavenfuiii). l<)i:!.
Nel VI centcìutiio della nascila di (Jiovanni
]ioccaccio, laia-iayr) ((iiu.seppe digli), 1913.
Plinio centenaiio dell'aDua del Carabinieri
Tioali (Ugo ilorini), 1914.
Il ceuteiuirio della il. Accademia ^filitare
di Torino, 1815-1915 (U<;o Morini), 1915.
La grande i.cjtosizione interna/ioiinle di San
Francisco e <;li Italiani della Calilornia
((iian Gastone JJerliiii), 1915.
L'Esposizione Inteniazitutitle di Genova (U.
IMaineìi). 1915.
L' Esposi i;iou e internazionale, dell' industria
del libro e delle arti •^ralìclie a Lipsia (Piero
lìarbèra), 1915.
Kel cinquantenario del 20 settenibre 1870
(Pietio Orsi e AlIVedo C<nnandini), 1920.
XXVIi. Notizie di Società e di Istituzioni.
La Società « Dante Ali;;liieii » (Giuseppe
Alarcotti), 1901.
La Società Nazionale Dante Alighieri (Arturo
Galanti), 1919.
La Corda Eratres (D. Marino Calaniatta).1904.
La Lega Navale Italiana (Ugo Ancona), 1904.
La Società del Benadir (Giovanni Bragaguo-
lo), 1897.
La Società Bibliogralìca Itiiliana (Giuseppe
Fumagalli), 1902.
L' Accademia della Crusca nel centenario
della sua ricostituzione (Guido Mazzoni),
1912.
La Società Italiana per il progresso delle scien-
ze, 1908.
La Società Nazionale per la storia del Risoi-
pimento italiano e il Congresso di Perugia
(Ettore Verg,»)- 1908.
L' UnioJie Magistrale Nazionale, 1905.
L'Unione Generale degli Insegnanti per la
guerra nazionale, 1917.
Le nostre Scuole all'estero: cenni storici
(Carlo Felice Pestagno). 1904.
Le piccole biblioteche per gli emigranti(Edoar-
do Zabban), IlllO.
La Scuola del Libro a Milano, (Giuseppe Fu-
magalli;, 1905.
L'Università Commerciale Luigi Bocconi in
Milano, 1907.
li' Università estiva fiorentina (l'ietroPoselli),
190S.
La Soimla pratica agraria femminile di Ni-
guarda (Anna Errerà), l'JOS.
Lo Biblioteche popolari di Milano (Ettore
Fabietti), 1907.
La Lega italiana contro il duelh» (Filippo
Cri.«*polti), 1905.
L'Istituto Ortojiedico Pizzoli di San Michele
in Bosco a Bologna, 1899.
La Casa Umberto I dei Veterani ed invalidi
delle guerre nazionali a Turate (.\niato
Amati), 190:!.
j Gli ospedali »lei bambini in Italia, 1902.
. 11 nuovo ospedale dei bambini a Cremona,
1 1905.
L'Italia benefica: l' istruzione dei soidonuiti
(Pietro Fornati), 1905.
L'Italia benefica : i>azzi e m.tnicomi in Italia
(A, Pieiaccini). 1900.
I ciechi in Italia, con cenni biografici di cie-
chi illustri, statistica, notizie sugli istituti
esistenti in Italia, ecc. (Myriam Freschi,
/. lY. Rmi), 1909.
Primo Sanatorio italiano ]>cr ammalati di
]»elto nella Pineta di Soitenna sopra Son-
dalo nell'Alfa Valtellina, 19*6-1907.
La casa di salute F. Matarazzo a San Taulo
del Brasile, 1918.
Cenni sulle associazioni fra gli impiegati ci-
vili (Carlo Felice Bestagno), 1900.
La Federazione Giornalistica Italiami ((jiov.
Biadene), 1910.
Ordine Massonico (Krrico De ilarinis), 1890.
La Massoneria (Pirro Apoiti), 1898.
II Consorzio Nazionale, 1903.
La Lega Economica Nazionale (Avancinio
Avaneini), 1917.
11 i)orto di Geno\a e il suo Consorzio auto-
nomo (Filippo A. Castello), 1905.
La Navigazione Geneiale Italiana, 1907.
La Veloce, 1907.
L' Istituto Nazionale delle .assicurazioni,
1914.
Come si attraversa l'Oceano; la " Veloce ",
1'-' Italia ", 1908.
La Società nazionale di Servizi marittimi,
1911.
Le grandi Società di navigazione, 1918.
La Società Anonima italiana ing. Nicola Ro-
meo & C, 1919.
La casa editrice IL Bemporad & tìglio nel 05"
anniversario della sua fondnzione, 1905.
Il Toiiring Club Italiano (Luigi Vittorio Ber
tarelli), 1901.
La Società degli Alpinisti Tridentini. 1914.
XXVIII. Tariffe e istruzioni pratiche diverse.
Il mentore della vita civile. Dizionarietto
pratico (Giuseppe Signorini), 1900.
Vademecum del Viaggiatore, 1898, 1809.
i Attraverso il mondo: i viaggi (G. Ippolito
i l'ederzolli), 1900.
or.)
Pur chi via;:;;ÌH (l'ifro <Jolti). 1011.
l'osta e Telegrafo, riiucipali noiiiie o ta-
riffe, 1807. 1904. 1900.
!N(»tizie utili \ìvv chi h:i <l:i fareo dai rioeveni
Npedizioiii piT Icnoviit, 19«»j.
Sistema ni«trico-d*ciiii«l« (.Stanislao (ìoii),
189G. 1H97, IDOl,
MÌ!«iir«. iie.si o monete in vi;c<>i"t' all' e.steio,
1S97.
ilisure, pe.ni e monete giii in n.xo «elle ili-
vcne le^liuii il'ltnliA piimu del 18C5, 189C,
1897.
MiMiire, ]>eKÌ e monete ìtiiliantt ed estere an-
' tielie e moderne (tiotlardo <:»r(dlo), 1901.
l^fooete fnoii coi so, l.«!M).
Elenco delle monete nazionali od estere aventi
corso legale, 1901.
Conti coiienti e ehet-ks postali. 1020.
Mentore ]>er ehi liu 11*^11 da istruire (Oiestu
Pupilli), 10(11.
Qualche «•onsi;:lio )>er chi vuole investire ca-
pitali in azioni di Società (.\. Castelnuovo-
Tedesco). iniJ.
Per chi Ila de"!i amici in carcere, l.*^9C.
XXIX. Varietà.
Caso di illustii italiani: con altre case sto-
riche (G. Luigi Cerchiar!), 190.').
Profezie deirjklniauacco Italiano per i mesi
dell'anno: illustrazioni umoristiche (Gio-
vanni Biadeue), 191.T; «nova serie (id.),
19U.
Per chi ha da hattersi a duello. C'ousiyli di
scienza cavalleresca (JacojKi Gelli), 1898.
Duellanti e schermitori (Alberto Cougnet),
1902.
La medianità: storia dello .spìiilismo, medi
e loro controllo, spiegazione dei fenomeni,
apparizioni, fotografie, ecc. (Arturo Lan-
celiolti), 191>'.
La stenografia (Giorgio Mnciga), 1907.
Abbasso la gneira ! (Alessandro 'J'assou:
Kstense), 1900.
I II Quarto Potere. Giornali e giornalisti (Ar-
I mando l'appalnrdo), lsi97.
I II giornalismo italiano: tipi e figure del
I quarto i»otere in It:ilia (G. Luigi Cerchia-
I ri), 1908.
' Como si fa un grande giornale per ragaz/.i
i (Aldo Valori), 1908.
La gene-si di un grande giornale: eoiilìdenze
I e ìadiscrezi»»ni di un giornalista quasi au-
I feutico (Oreste Paiitalini, Klturc Spanilani),
I 1909.
' Publdico e iMihblicità (Mario Calò). 1910.
1 Uegiue.... d'un giorno: le regine del mer-
' cato (Alberto Manzi), 19 0.
: La regina spodestata: la carrozza (Arturo
Lanceliotti), 19U.
, Le leggende dei mesi (Ferruccio llizzatti),
I 1901.
M«.tti, aneddoti, 19o:!.
1 Itaccoltu di sentenze e provorlti (Glierardo
I Do Uosa), 1897.
Spiegazione di alcuni dei più unitati nomi
j jMopri di persone ((liuseppe Fumagalli),
1902.
XXX. Parte letteraria.
Xadeide: azione drammatica in due parti
( (Antonio Fogazzaro). 190o.
liallora, novella (Grazia Delcdda), 1906.
I Un romanzo in dodici mesi, novella umoii-
I stica (Giulio Piccini, Jarro), 1907.
I 11 peccato e la {>enitenza, novella umoristica
i (Ugo OJetti), 1908.
j La filosofia di Alinni, novella (Luciano Ziìc-
! coli), 19('9.
L'insidia, novella (Luigi Capuana), 1910.
Stoiia di una coccarda, no ella (Corinna 'J"c
resa Ubertis, Tcrémh), 1911.
Un dramnni in famiglia, novella (Matilde So-
j rao), 1912.
! Le nozze di Frilìì, novella (Ferdinando Mar-
\ tini), 19iy.
I Tango, novella (Paida Drigo), 1914.
LIQUORE
TONICO DICESTIVO
DITTA ALBERTI
BENEVENTO
— G20 —
INDICE ALFABETICO DEGLI AUTORI
Abeuiacar Carlo, A'IJI.
Accorrli Pellegrino, XXIV.
Alfani Guido, 1 (G), XVIII.
Almvnt, XXIV.
Amatluzzi Luigi, XXIV.
Amante Bruto, III.
Amati Amato, XXV II.
Ambrosini Luigi, XIV.
A mona Ugo, XXVII.
Audriulli GiuHe4n)e A., Ili (2), IV (2), VI,
VII, X, XVI.
Anfosso Carlo, XX.
AuHDui Antonio, VII.
AntelUng Mara, vedi : Piccoli :Menegazzi
Anna.
A porti Pirro, X, XXVII.
Arbocò Salvatore Ernesto, >S'Aij)j>cr , IX,
XXIV (2).
Arpesaiii X'ina, XIX.
Arpesani I>e Agostini Zina, XIX (2).
Artusi Pellegrino, XXI.
Astrologo Cosare Isaia, XIV.
Avancini A vaiiciiiio, XXVII.
Baccioui G io V. Battista, XVIII, XXI, XXII.
Bagot Richard, XUI.
Ballardini Gaetano, XVI, XXVI.
Baratta Mario, VII (r?). Vili, XVIII (3).
Barbaiich Eugenio, III, V (G), VII.
liarbòra Piero, XXVI.
Barbieri Xico, XVIII.
Baroncholli Grossuu Paola, Donna Paola,
VI, IX, XVIII.
Baroni Isidoro, I.
Begani Giacomo, Jacopo da Cassio, Vili.
Belotti Bortolo, XII (3).
Boretta Linita, XXII.
Bertarelli Luigi Vittorio, XXIV (2), XXVII.
Bertarelli Euuiagalli Paola, Berta Belli, XX,
P.ertiui Gian Gastone, XXVI.
Besaua Giuseppe, XXIV.
l'.ossoiie Edoardo, XI (2).
Biadene Giovanni, Bladinus, IV (2), XVI,
XXVII, XXIX.
Biagi Augusto, XVIII.
Bianebì Alessandro, XIV, XXVI.
Bianclii Lorenzo, III.
Jiladinus, vedi: Biadene Giovanni.
Biam;he C. A., XXIV.
Bogui Luigi, XXIII.
Boldrini Vincenzo, VIII (3), XXIV, XXVI.
Bonaventura Arnoldo, IV, XXV, XXVI.
Borio Callo, III, XX\ 1.
Boschetti Elisa, XIX,
l'ottino Barzizza Giov., I.
Bragagnolo Giovanni, III, VII (2), XXVII.
Bi'azz.'i (Savorgnan Di) Cora, XX.
IJreutari Ottone, Vi, VII, Vili (2), IX (2),
XXIV, XXVI.
Bruuelli Francesco, XXII.
Brusa Italo Vittorio, Vili, XV, XXIV (5).
Bucci di Santa Eiora E., E. B. di Santa-
fiora, XI.
Buonomo Giacomo, V.
Cabriui Angiolo, IV.
Calamatta Marino, XXVII.
Calcagno Guido, IX.
Calmou du Pin e Almeida Miguel, XIII,
Calò Ilario, XXIV. XXVI, XXIX,
Calvari Decio, XIV,
Calvi Emilio, IX.
Campagnauo Angelo, XIV.
Canth Giuseppe, XXIV.
Cappello Gerolamo, VI.
Capuana Luigi, XXX.
Carotti Giulio, XXVI.
Carrara Lombroso Paola, XIX, XX, XXVI.
Casal ini Maiio, XIV.
Cassio {Da) Jacopo, vedi: Begani Giacomo.
Castagna ITg(, .M., VI (•_'), XI, XIII (2).
Castagneris Guido, XVIII.
Castello' Filippo A., XXVI I.
(^asteln i : o vo- Ted (jsco A . , X X \' I II.
Catalano Antonio, IX.
Cavalieri Ugo, XXIV.
Ceci Giuseppe, XXVI.
Cenerentola, XX.
T'enni Quinto, V (2).
Gerboni Carlo, IX.
Cerchiari G. Luigi, IV, VI, XVI, XXIII.
XXVI, XXIX (2).
Cervi Antonio, IV.
Cesari Giulio, Vili,
Chiurlo Bindo, VI.
Cimatti Andrea, XIII, XXIU (2).
Cimino B., IX, XXVL
Cizza G., XXII (3).
Clara (Donna), XX, XXII.
Clèmeuzo Fiorentino, IX, XVI, XA'III (8),
XXIII.
Clerici Alessandro, XX IT {?.).
Comandiui Alfredo. Ili (3), V, VI, XXVI.
Comba Emilio, XIV,
(Jonio Giovanni, XXVI,
Conio Stefano, IV, VI (2), X, XII (2), XIX,
XXIV,
Conti Giuseppe, VlU,
Vonlflla, vctli Treves 'LWt'srlii Viriihii:».
C<>rfi.'ri A. (}., IV, XXV.
CV»^Jtu (JiuStìppe, XI.
Cùshintiiii (iiii>«.'|ipi'. 1\. W.
r«»n2:net All.éil... XXI. X X 1 \ (7), XXIX.
Cres,,i Kiloiiido. XXIV.
Clisin.lti rilipp... XX\ II.
(.'imi Antoni;., III.
Dalla r.utrt Allessali. Irò. .WIV.
Dall'Oli.. .Maria. XXI (G;.
Diiuiaud. XIX. XX.
J)»i Alheiti.H (Jrtluiella, XX.
l>e lìeiuMl.tti .T.. XII.
De Foii.se«a IMoanl... XVI, .\.\Vl.
De^r Innocenti Anni.l... XXI\.
Deledda (Jra/.ia, XXX.
Dflla furi»' Alessan.Iro. XXIV.
D»*l Lnn^ro Carlo, XV IH.
Del Lunjio Guido. XX \ I.
De Luigi (linst-ppu. III.
Del Vi-cclii». (iioijrio. VII.
Dt! .Majrislii.s L. 1'., X.
De Marcili Attilio, XVI.
De Marchi Lnijri, XVIII.
De Mariiiis Knico, X, XXVII.
De Uosa Clieranlo. X.XIX.
Di r.einWJiovaniii, -XXIII.
IV (-2), XXV (I).
vu«li: lìncei di San-
Di Martino (ìasparc
Di Ha ut afiora E. lì
tufioru E.
Dito Ort-ste, VIII.
Doctnr Vi-trus, vedi: Favari IMctro.
Docior Verìtag, XXII (•_').
Domi.-, Tarlo, VII, XIl. XIII.
Donna Clara, XX, XXII.
Donna Paola ,vi'(lì: HaronclielliGrossou Paola
Dottor l'arra, vedi: Piccoli Ettore.
Drigo Paola, XXX.
Dtidnn Ale.ssandn., III.
Errerà Anna, XXIII, XX VII.
Errerà Carlo, VIII.
Fal)ietti Ettore, XXVII.
FncheriH Ai-rigo. XII (.".).
Fanciulli Giuseppe, XIV.
ravari l'ìero, Dortor l\tras, XXII.
Flora l'ederico, VI.
Ferretti Giovanni. IX.
Ferretti Ulwrto, XVIII.
Ferrngjiia-Manxi Gemma, XIV.
l'iorn vanti Mario, PhUantog, XXII I.
Fogazzaro Antonio, X.X'X,
Forlani ('. /.'.. IV.
Fornari l'ietro, IX, XXVI. XX VII.
Fort unto, IX.
Fraccliia Unil.erlo. A'II.
tVance.schi (Jinlio. X.XIV.
Francio.si l'ietro, VIII.
Franzoni Ausonio. VII.
Fresclii IM.vriani, XIX, XXVTI.
Fumagalli (ìiusepp.'. Ili (2), V. VII, XV.
XXI. XX Vi, XX VII, XXIX.
Fumagalli H.-rtarelli Paola, li^rta L'tlli,X\
Galanti Arturo, XXVII.
Galli-Valerio Uruno. XXII ('J).
Garg.^no (ì. S.. IV, XV.
Garollo Gottardo VII (2), XXVIII.
Garzia liafìa. Vili.
<Ja.«»lieiini Guido, IV, XXV, XXVI,
Gnstaldon S., XXV.
Gauri Gaetano. \'III.
(Jelli .Iacopo, XXIV ( ). XXIX.
(Jenolini Alberto, XXIV.
Gentili»* Attilii», VI.
<!erola Giusom^e, VII.
Gliersi I. Antonio, XVIII.
I Giachetli Gipriauo, VI. XXll.
\ Gianotti Alessandro, Vili, XlV.
GiantVanceschl F., XVIII.
Giangiacomi Palermo, IH (2).
Gigli Giuseppe, IV, VI, Vili (2), JX (2).
XV, XVI (2), XXVI.
Giglioli (Jasella Costanza, VII.
(Jiovanni'ni All.cito, VI, XIII.
(ìinliani Ueuzo, X.XHI.
Giulietta, XIX.
Gobin Ulisse, XIII.
<;ori Pietro, IX, XXIV (2), XXVI.
G«.ii Stanislao, XXVIII.
Gotti Piero, XII (2), XXVIII.
Gral)iusl<i Broglio Luigi, XXV.
Gray Ezio .Maria, IV, VI (2), XVI.
Gray-I'berlisCoiinna Teresa, Térétah, XXX.
Grazzini Coriado, XV.
Grimaldi Giulio, Vili (.^), XVI.
Guastalla Ko.solino, XV (2).
Guyon P.runo, IH, VII.
Jarrn, vedi: riccini Giulio.
Inipeiatori Ugo E., VIII.
Jack Jja Bolina, vedi: Veoclil C. Augusto.
FERNET-BRANCA
SPECIALI À DELLA SOC. AN. FRATELLI BRANCA DI MILANO
] AMARO TONICO, APERITIVO, DIGESTIVO |
^ INDISPE^NSABILC IN TVTTE, LR FAMIGLIE, ^
iTacobaoci Guido, T.
Jacojw da Gaggio, vedi: Bcjjani Giacomo.
.raviooli Flaniiiilo, VIIT, X\'I.
Javicoli Kosario, Vili (•_»).
ItalìcKS, vedi: Sainbrotto (J. ^f.
Labriola -Arturo, XITI.
liampronti (jinseppe, XI.
Lancellotti Arturo, VI (4), Vili, IX, XT,
XIV, XVI (2). XVIir, XXIX (2).
Leiclit Pietro Silverio, IV.
Lenzi Furio, XIV.
Leti Gxddn, XVI.
Leva G., XIIL
Lombroso Paola, XIX, XX, XXVI.
Loretz Pli., I (3).
Maciga Giorgio, XXIX.
^Magnasco Tomaso Edoardo, XXIV (W).
Maineri P.., VI (2), XIIF, XXVI.
!Malaguz/.i Valeri Francesco, XVI, XXVI.
Planassero Aristide, XV.
Manfroui Alvise, IX, XXVI.
Manzi Alberto, XXVI, XXIX.
^Manzi Ferruggia Gemma, XIV.
a\rarcliese Giovanni. VI (3), XXIII (5).
Marchetti Livio, \l (2), VIM, XIII.
Marcotti Giuseppe, XXVII.
Martini Ferdinando. XXX.
Mazzoni Guido, XXVI, XXVII.
^lelani Alfredo, XVI.
Mellini Pietro Roberto, XII.
Millosevich Elia, I.
Momigliano Felice, VII, XIV.
Mouari Pomeo, VI, XIII.
Montemartiiii Giovanni, XII.
Monticelli Luigi, XXIV.
Mori Angiolo, VII.
Mori Attilio, VII.
Morini Ugo, XI (7), XII (2), XXVI (2).
Xebbia Ugo, VIII.
Xegri Achille, XXIV.
Xicolis Ugo, I.
Kuna Pietro, XIII.
Occhini Pier Ludovico, IV, XVI, XXVI.
OJetti Ugo, XXX.
Olszewski Witold, III, \\l.
Orsi Pietro, III, XXVI.
Ortiz Malia. IV, XXVI.
Orvieto Adolfo, XI.
iY12 -
Osti Arrigo, XI.
Ottavi Edoardo, XVIII, XXI II.
Pacchiotti Poml)a Luisa, XXI.
l\ace Camillo, XIV.
Pan tuli ni Oreste, FAtore Spanila hi, XIV,
XXIX.
Paola (Donna), vedi: P>aronchelli Grosson
Paola.
Pappalardo Armando, XXIX.
rana (Dottor), vedi: Picccdi Ettoie.
Passerini Giuseppe Laudo, IV (2), XV (2),
XXVI.
Pecorella Camillo, IX.
PederzoUi G. Ippolito, XXVIII.
Penzig Ottone, XIV.
l'esci Ugo, II, III (2), IV, XXVI.
Petrus (Doctor). vedi: Fa vari Piero.
Pettini Amedeo, XXI (?,).
riiilantog, vedi : Fiora vaati Mario.
Piccini Giulio, .larvo, II, IV, XXV (2), XXX.
Piccoli Ettore, Dottor l'area, VI, Ali,
XXTI (3).
Piccoli Menogazzi Anna, ìfara Antelling,
IV, XV, XIX, XXVI.
TMeracciui A., XXVII.
Pini Edoardo, XVIII.
3'remoli Pietro. XIII.
Piezzolini Giuseppe, III, VII.
l'nccini Mario, Vili.
Puliti Giulio, XVIIL
Pupilli Oreste, II, IX (2), XXV, XXVI,
XXVIII.
Paffignone A^ittoiio, XX.
Ragghianti Angelo, II.
Pajna Michele, I (3).
Easi Luigi, XXV.
Raineri Salvatore, XIII.
Rastrelli Ernesto, 1\, VII.
lielli Berta, vedi : Bertarelli Fumagalli Paol:i.
JReni I. V., vedi: Freschi Myriam.
Restagno Carlo Felice, XXVII (2).
Ricci Corrado, XVI (3).
Ricci Seratiuo, XVI (2).
Ricci Vittore, Vili.
Rispoli Consiglio, XXIV, XXV (7).
Rivetta Pietro Silvio, III.
Rizzatti Ferruccio, Vili, XXIX.
Rocchetti Giacomo, XXVI.
Konianello Ettore, XXVI.
Romano Antouio, XXIV.
^@3^
ronxoni e. ad a no. XIV.
L'ota. VI. XIX
i:oselli Piero. XXVI r.
lìosselli Amelia, XX.
Itossi (1. n., VII.
IJovere I>nino, XXIV.
Ralvanesflii Xiiio. WIII.
Salvcratrlio Filippo, XV ('_').
Sambrotto Giusepi)e, ItaUcim, XXIV.
8antafiora (T)i) E. lì., vedi: Hucci di San-
tatìora K.
Sartori Lorenzo, XVJII.
Savftstano L.. XXIII.
Savorgnan di Lrazzà Coia, XX.
Scala Fraiiresco, XIV.
Sralia S<;;roi Xatale. IX CJ).
Scarpelli rilihorto, XVJ.
Schiavi Alessandro VI, VII (:t), XIII ('_•),
XVIII (2).
Seni;;;:aplia Cinlia, XX.
Scrao Matilde, XXX.
Servi rianiinio, XIV.
Si^jnorini (miiscjums VII, IX, XXVIII.
Sill.i <;., XXII.
Simboli IlafVaele, Vili.
Simonelii Krjinctsco, XIV.
Skipper, v«mIì: Arbocò S. Krnest»».
Sorani Ald<», VII.
Sorbelli Albano, Vili.
Sorniani Cioacliino, XIV.
Spanilani FAtore, vedi: l'antalini Oreste.
Spohn A., IX, XXVI.
Stanganelli Fnlvio, IV, VII, TIII (3), XVI,
XXVI.
Stiattesi Kaflaello, I, XVIII.
Taiani Alberto, XI.
TaHBoni Estense Alessandro,
MV. XX 7X.
Tedeschi Lia. XX".
Tedeschi Treves Virginia, Cordella, XIX.
Teh.ni «luto, HI.
Tenneroni Ketty, XIX, XXVI.
Ti'rèmh, vedi: (iray l'bcrii8 Teresa.
'Jestoni Alfredo, IX.
Toloniei Ettore, VIII.
Torri Lnigi, II, XXV.
'l'onicelli Cesare, X.
Tortori AltVedo, XVI.
Trevea Tedeschi Virginia, Cordella, XIX.
l'hertis Gray Corinna Teresa, Térésah , XX X.
Uccelli Artnro, 1 (2).
Ungherini Aglanro. XXIV (2).
Valente Concetto, Vili, XVI.
A'alentini Angelo, XVII.
Valentini Carlo. XVII.
Valori Aldo, XXIX.
A'ecchi A ugnsto C. , Jack La Bolina. XI, XUl
Vercesi Ernesto, IV.
Verga Ettore, IV, XVI, XXVII.
Verltait (Doctnr), XXII (2).
Viahirdi Evaristo, XVIII.
Vianello Enigi, VIII.
Virgili! Filipi.0. XIII, XXILI.
Vitale Enrico, XXIII (IO).
A'ittori Carmelina, II, XX (3), XXII.
Voljdni Carlo, XXIII.
AVittgens Edoardo, XIII.
Zabban Edoardo, XXVII.
Zanotti Bianco Ottavio, I (2).
Zucca Alberto, XXIV.
Zìiccoli Luciano, XXX.
Zunin Arturo. VI, XI.
Ziipi Ciulo. Vili, IX (2).
Il Diabete
ritenn'o finora ingiiaril>ile, ha trovalo f:iialinPiiti> ti suo vero
rimediu nella Cura Contar<li, fatia > od le PII.1.0LZ:
LITINATS ViaiBR ed il Bia£N£RATOBB. -
Non VI può os!iere riinedio uguale; le persone più rispe(tabìli »ono guarite con la Cara Contardl.
e molte li-nere sono state pubblicate. Si usa cibo mlato ; «compare lo zucchero, ti rii>ren<lono
le for/e e ia uutrìziune. Memorie s^ratla con inoli attestati. — ha cura cos a Lir* 32, 70.
anticipate, alla l'abbrìca Iiombardl 1» Cuutardi - MapoU, Via Ruota, 3-ii. — Evi ate gli
inefflcaoi fermeni.
illlllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllteh^llflllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll
I È uscito l'atteso volume di |
I GUIDO DA. VERONA |
I Sciogli la treccia, |
I Maria Maddalena |
1 Romanzo. - 1 920. - Lire 6. |
^ iiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiinniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiitiiiiiniiiitiiMiititiiiiiiiiMtiii ^
I JJJbJLLO STESSO AUTORE usciranno |
s ni love ediHonif interamente rivedute, di =.
I L'amore che torna |
I ROMANZO. - 1908 — óQo migliaio. |
I Colei che non si deve amare |
I ROMANZO. -^ 1910 — llO» migliaio. |
I La vita comincia domani |
= ROMANZO. — 1912 — 65o migliaio. ^ g
I II Cavaliere dello Spirito Santo |
g STORIA Di UNA GIORNATA. — 1914 — 25o migliaio. =
I La donna che inventò l'amore |
I ROMANZO. — 1915 - 50o migliaio. g
I Mimi Bluette fiore del mio giardino |
= ROMANZO. - 191Ó - óOo migliaio.^ ^
I II libro del mio sogno errante. - 1919. |
B Ogni volume Lire 6, 1
~ liiiiiiiiMiMiiiiiitiuiiiiiiiiiiininiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiitiiiiiuiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiM ^
j - R. BEiWPORAD & FIGLIO, EDITORI - FIRENZE - |
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiir
La Vita Pratica
Chiacchiere utili intorno al/e cose di tutti i giorni.
v
Somm&rio.
T.uvatnVi Autoiiiatii-lio « ricvvi- ! Questo consiglio t projiHo por voi !.. VTH
<loiiz;i >. (Jinlio lU-rn.utH, X:i- J Per la saluto ivi
]»oli Pj^g. I Fabbrica Itiiliriuu « .S.^ma » di ii;i-
« Unito ♦ IH stri e carta carbone. . , , .- ivi
Le ultime crea/ioni (Uila muda pa-
rigina 1919-20 IV
Ne Lo i)icna la testa v
Indufitrie cbiuiiche. Soc-it'tà Ittiolo.
Ventriere Igicuicbc Siguiini.- (U-uui
sul metodo ix
Mutamento d'aria non c"i:aiii«)..., ivi
Le vene varicose x
Napoli ivi ! Monarini xi
Dobbiamo cssciv ccunonu . vi j Repertorio delle Spocialità meuiche
Acqua d'OlmitcUo vn | ed igieuicbe (per ordine alfabe-
È impossibile! ivi ; tico) xiii
BUCATO CANDIDO, SOLLECITO, ECONOMICO, STERILIZZATO
ccn le
Lavatrici Automaliche " PROVVIDENZA „
ultimi perfezionamenti Brevetti
GIUI.IO BERNARDI - NAPOI^I
Via Santa Lucia, N. 30.
Il sistema italiano di lavatura e
eterali/zaziono contemporanea automa-
tic» dclhi l)iancbcriab:i al proprio attivo
dodici anni di es)»oiien/.e favorevoli,
contorniate «la una oopia irii])rc«sinna«tc
di attestati «li lo«lo «-manati da Stabili-
menti Idroterapici tra i ]>iiì accreditati,
da ()spedali, Ibloti-on, .Manicomi, Co-
mandi «li terra e niarittimi, C<m vitti.
Economati, di comunità r«>Iigiose, ('aso
di cura, iMunicipii, Congregazioni di
caritA.
3Ia il favore commerciale di un si-
gtema «'> leg.ato a trop])e fon«li/.ioni iu-
dipcndeutL audio «la! suo reale valor»'
igienico perdio basti da solo a convin-
cere.
La nostra .Himi>atia per «luesto si-
stema «li lavatura e sterili/zazionc «1«>-
vuto al Sig. lJcrnar«li non data pcr«'i5
clie «lalla EsposÌ7,i«)ne in Milano d«'l
1906, epo«-;i n<'llH «|ual«' «i fu dato «li
reder funzionare dcj;Ii api>arecchi die
uscivauo da tipo comune, elio risolvendo
il problema tecnico del bucato in grande
lato economico con tina spesa relativa-
mente piccola, davano un affi«lamcnto
razionale di avere risolto aiK-lw il pro-
l>lema igienico «bilia storilizzaziojie della
biancberia.
Biancherìa di bucato tion 6 infatti
BÌnoitimo di biancheria sterilizzata. Il
bucato ordinario offre una garanzia
molto limitata per la salute di chi lo fa
e per quoUa «li chi usa della biancheria
che gli ]>rovi<'no dai lavamlai.
Vero è che, specialmente nelle grandi
cittj\, in linea teoretica la biatichcj-ia
infetta dovrebbe essere isolata dalla
roHtante. Ma in pratica siamo ben lontani
da questo ideale.
Comun«iuo se, con tutti i mezzi di
cui si «lisptuic, in una grande *-ìithf si
<^ ancora al disolt»» «Ielle necessità i)ro-
(ilattiche, immaginarsi in «-he nu>do la
dif«?8a contro le malattie infettive si può
IT
LA VITA PRATICA.
organizzare in campagna e nei piccoli
centri.
Ter biancheria iniprcguata di germi
d'infezione, la bianelieiia su cui il con-
trollo è sempre molto difìicilc;, è il prin-
cipale veicolo di contagio, vigilato sol-
tanto parzialmente e in circostanze (fì
eccezione.
Ecco perchè noi riteniamo che la dif-
fusione di un sistema, il quale è sicuro
di ottenére insieme col bucato la steri-
lizzazione della biancheria, costituisca
qnalchecosa di più che la soluzione di un
problema tecnico industriale, o una 8j)e-
culazione piti o meno fortunata, ma rap-
presenti una vera benemerenza sociale.
Il sistema italiano del Bernardi ha
raggiunto gli scopi che esso sii)refigge\ a?
A noi sembra che sì. Ed ecco perchè.
In linea tecnica un sistema di bucato
perfetto dovrebbe poter essere applicato
dovunque usufruendo di qualunque com-
bustibile.
Le lavatrici-sterilizzatrici Bernardi,
possibili in qvialunque dimensione, ri-
spondono a questo requisito a preferenza
d' ogni altro tipo e ad esse è facilmente
applicabile anche il funzionamento a
vapore.
Inoltre, sempre in linea tecnica, per-
chè una lavatura sia veramente buona,
bisogna che la biancheria esca dalla
caldaia del bucato mantenendo quanto
più è possibile intatta la fibra tessile,
che insomma l'imbiancatura si ottenga
per liscivazione pura e semplice, che i
varii strati della biancheria siano ugual-
mente attraversati da un liquido che
deve saponificarsi coi grassi della bian-
cheria in modo che il lavaggio trasi)orti
in modo sicuro tutte le impurità.
Ora i sistemi esteri hanno tutti dal
})iù al meno questo difetto (parliamo
bene inteso degli impianti in grande a
A'apore con lisciviatrici (non lavatrici),
orizzontali, a rotazione) che la bian-
cheria viene fatta girare entro il liquido
in uno spazio ristretto tubolare, che
occorre perciò un liquido più caustico
certamente di quello che si possa usare
col sistema italiano Bci'uardi che por
effetto della centrifugazione la imbibi-
zione dei tessuti non avviene in modo
uniforme, che si verifica uno sfrega-
mento dei tessuti entro il tamburo me-
tallico, che la dispersione del calore è
grande e le temperature debbono variare
notevolmente nei varii punti della massa
della biancheria.
In queste condizioni la sterilizza-
zione è di una grande incertezza per
non dire altro.
Quali sono i vantaggi del sistema
Italiano Bernanli in confronto?
Molti e due specialmente imixu-tan-
tissimi, dal punto di vista igienicci;
1» Gol sistema italiano avviene una
filtrazione continua del liquido bollente
sia dal basso all' alto che dall' alto al
basso.
20 La temperatura non tocca mai in
nessun strato del bucato, qualunque sia
la massa di biancheria, un limite infe-
riore agli 85 centigradi superando al
centro della massa i 104 ceutiiiradi.
I
Q.Bernhrdi-nhpoli I
Come si ottiene questo resultato così
importante? Ecco quello che non pos-
siamo chiarire, in modo completo, la
Ditta Bernardi accampa le ragioni inop-
pugnabili del segreto industriale alle
«piali è giuoco forza inchinarsi. Noe po-
tendo dare lo spaccato della lavatrice
automatica dobbiamo accontentarci di
una breve descrizione desunta dal ca-
talogo illustrato.
La lavatrice consiste in un recipiente
cilindrico in posizione verticale lune
stato sopra un altro recipiente pure
cilindrico più piccolo.
I^a parte superiore, a doppia parete,
che porta all'estremo superiore interno
una serie di fori circolari disposti oriz-
zontalmente è destinata a contenere la
biancheria trattenuta in alto da una
rete metallica, in basso da un fondo
bucherellato che separa il recipiente del-
l'acqua da quello dei tessuti.
La parte inferiore contiene dunqnp
illiquido destinato alla ebollizione (acquu
in cui viene disciolta la lisciva).
Acceso il fuoco in breve V acqua
contenuta nella parte inferiore della la
vatrice viene spinta attraverso la doi)iiia
paiete formata dalla parte superiora
LA VITA PRATICA.
Ili
ove stanno i tf^ssuti clic ne restano in
parte imbibiti, v. «lalle due barricn' me-
talliche lomlo e reto, ma la inagj;it>r
parte del liquido esce con forza dai fori
posti all'orlo in alto della parete interna
per esaere assorbito con un movimento
di risucchio attraverso le bianchei'ie.
Il bucato deve durare per un'ora
di non interrotto funzionamento degli
zampilli posti superiormente.
Le biancherie state al contatto di
persone afìette da malattie conta.2;iose
devjMio passare direttamente entro la
lavatrice seh/a alcun bagno preventivo.
Occorre però aumentare la dose del-
l'acqua, e della lisciva di una metà.
Il controllo scientiMco delle promesse
che il sistema italiano fa a <iuanti sono
per adottarlo si è avuto nel 1901, ad
opera del Prof. Griifini, ordinario di
patologia Generale nella R. Università
di Genova, in una relazione di tanto
piì» autorevole in quanto fatta per in-
carico del municipio stesso di Genova.
< Le esperienze con la lisciviatrice
« Provvidenza » del Bernardi furono
eseguite su di un apparecchio capace di
200 chilogrammi di biaucheria, la bian-
cheria occupava uno s])azio di cui. Gì
di altezza per u). 1,27 di diametro.
»• Il liscivio impiegato consìsteva in
10 chilogi'ammi di lisciva *' La Candida,,
Bernardi, disciolta in litri 350 di acqua.
La stessa soluzione a 18 gradi centig.
si era dimostrata incapace dopo 12 ore
di contatto di impedire la vegetazione
delle spore del carbonchio ematico.
y Le stesse sjiore però rimanevano
uccise dopo 5 minuti e 86-88 centigradi.
> Le colture in brodo dei fili spori-
feri dettero tutte un resultato negativo,
dopo r esperienza subita le spore di
carbonchi, essendo rimaste tutte uccise.
» Xnn vi è. dubbio che in biancheria
vìeiìf completameììlc slcriUzzuta, ct>sì
concliiude il Prof. Grittini ».
Non resta che augurare alla ottima
iniziativa il pili largo possibile campo
di esperimentct nell'interesse stesso della
pubblica igiene, poiché quando una casa
industriale seria si espone a un così
lungo e continuato controllo, comequello
che le deriva anzitutto dagli Istituti
Ospitalieri, essa non può tenere conto
degli insegnamenti della pratica, dei
suggerimenti delle censure eventuali
anche, e bisogna che sia animata e sti-
molata da un desiderio inesauribile di
perfezione.
Dott. Giovanni Petrini.
Così scriveva l'Illustre Dott. Giovanni P»-
TRiNi (liti Corriere della Sera) nel bollettino Ha-
nitario di Milano il 10 aprile 1909.
Sono trascorsi quasi undici anni e il benigno
atigurio si è avverato. La continuata operosità *
la lotta sostenuta contro le difficoltà che accom-
pagnano sempre V inizio di nuove industrie e spe-
cialmente quelle che mirano a sconvolgere metodi
ed usanze antiquate, nonché il desiderio liiesteu-
libile di perfealoiic sono state compensate dalle
pili aite onoriftcenze in tutte le Efposttcioni dal-
l'attuale elenco della min estesa costante Clieate'a
che comprende circa ri iecimila famìglie e parec-
chie centinaia di Jm i nti in ItQ,lia ed rtU'Kslero.
Se mi sarà dato di trovare la cooperazione ed il
capitale necessario da qualche Socio che abbia It
qualità morali e fattive adeguate essendo io solo,
non più, giovane ed un po' stanco, espleteremo in-
sieme un nuovo programma di lavoro per fronteg-
giare il crescente svìIujjjìo dell' Indu^stria da m»
fondata nel quale è compì-cso anche la vendita
delle lavatrici st< HlizzatHci * Provvidenza » tipi
J amiglia a rate quindicinali proporzionata alle
spese normali della lavandaia facilitaìidone cosi
l'acqu isto sul sistema della * macchina per cucire ».
Napoli, 27 novembre, 1919.
Giulio Bernardi
Via S. liiuia, 2U.
" Unico! „
Sì projirio unico e possiamo dire
impareggialiile.
. Dalla Ditta inglMe William Clerk
e C. di Birmingham ne abbiamo assunta
la concessione esclusiva di vendita per
r Italia appunto per gli ottimi effetti,
piìl che curativi, distruttivi.
Unico ò il nemico giurato dei calli,
duroni, occhio di pernice, ecc., anche
di vecchia data, recalcitranti ad altri
rimedi. Un'applicazione di UnlcO ^uol
dire la scomparsa, a breve scadenza,
di quei piccoli triboli sopra nominati,
eppure così grandi, insopportabili per la
sofferente umanità.
Unico calma il dolore al momento
ed intanto.... lavora lavora ad espel-
lere il nemico.
Tutte le buone farmacie ne sono prov-
viste, richiedetelo ad esse oppure al no-
stro deposito. — Inselvini t C.f Milano,
Via Vanvitelli, 5«.
IV
LA VITA PRATICA.
O
2
(S
tì
•m
u
(d
a
(d
0
6
a;
TJ
a
o
N
a
0
u
u
0
J
LA VITA TRATICA
Ne ho piena la testa.
E lo stomaco, si potirMie ajjjgiun-
gero. Tutti vogliono dire l:i loro. Por
la sua dispepsia lìrenda <iuosto, prenda
quest'altro. Per i miei bruciori di sto-
maco, inai)peten/.a, mi hauno iudioato
questo, quaudo già aveva preso tauto
e tant' altro. Lo i)renda auelie Lei, si
sentirà rinato I Non digeriseo j»iù ! escla-
ma quel signore allampanato dal viso
scarno, dagli ocelli infossati.... Peccato I
E come si ò ridotto ! l'rovi a ijreudcie
quel rimedio, lo decantano tanto!
K così di seguito nella sequela dei
malanni gastrici che sono quelli clic
più toiincntano rumanitiì. Consigli a
destra, consigli a siuistra, [uove e ri-
jiioTe.
Dobbiamo vivere: quindi mangiare
e purtroppo doblnamo anello dig'erii-e
bene so vogliamo che il cibo si assimili
o ci renda in cambio forza, vigore e...
salute completa.
Questa salute del vostro ventricctlo
la volete?
Neil' oi)uscoIetto : Per la Salute, edi-
to dalla Ditta Inselvini & C. di Milano,
Via Vnnvitelli, 58, troverete juezio.Hi
consigli al riguardo. Con un semplice
biglietto chiedete 1' oi)useolo che vi sarà
mandato gratuitamente.
INDUSTRIE CHIMICHE
Società ITTIOI^O ITAI^IANO - NAPOI^I
L'Ittiolo Italiano, proparato dagli quanto sicuri risultati si abbiano nelle
scisti ittiolitici di Gittoni Vallopiana, sue vai'ie applicazioni terapenticlie.
rioeln.ssinii di pesci fossili, di cui ancora II suo uso per via interna sotto for-
xnoltissimi ben conservati, riscuoto seni- ma di perle, pillole e capsule riesce
prò maggiori simpatie. La Società Cpn-
cessionaria d«^lie niinioro estendo mano
a niajio il suo lavoro olio segue secondo
un esatto programma prostabilito.
Da lutto lo clinicho d' Italia un vero
plobiscito h;i accolto il nuovo prodot-
to, e numerosi studi li:ìnn<'> mot*!•flf.^
dì effetto sicurissimo por la disinfe-
ziono delle vie intestinali e di tutt». l'ap-
parato digerente. Su tale applica/.ioi ■
diretta la Società [ndustrio Chin\iel
" Ittiolo ., mett»« in commenio dei t'
betti di .» pillole alla doso di 10 <
''iascuna. il cui tiso (•"{ a 0 al giorn..
VI
LA VITA PRATICA.
secondo la età) riesce vantnggiosissiino
nella cura di tutte le affezioni intesti-
nali. Per queste applicazioni, nel caso
d'infezioni prolungate, l'uso dell'It-
tiolo si associa vantaggiosamente con
la disinfezione interna, operata in sito,
dalla formaldeide. Questo insperato ri-
sultato, si raggiunge col nuovo pro-
dotto di condensazione tra l'Ittiolo e
la Formalina, che la Società produce
ora largamente, e diffonde sotto il no-
me di Tioformolo, in scatole di 25
e 60 grammi. Questa polvere bruno-
scura può da tutti adoperarsi in dose
di mezzo ad im grammo per i bam-
bini; ad 1 a 2 grammi per gli adulti
prima dei pasti.
L'uso dell' Itiiolo Italiano è poi in-
dicatissimo in tutte le affezioni della
pelle, le sue pomate al 10 o 20% in
vasellina sono l'unico efficace rimedio
contro , le scottature. L'uso delle sue
soluzioiìi acquose od in glicerina rie-
sce indicatissimo per la cura di tutte
le irritazioni della cute, furuncoli, pru-
rigini, ecc. A tal uopo esso può benis-
simo associarsi al sapone nei lavaggi.
In questo campo però occorre guar-
dare con ogni cura che l'azione del
medicamento non sia frustrata dall' uso
di un cattivo sapone, di quelli resi-
nosi e ricchi di alcali liberi, che il com-
mercio fornisce oggi, senza alcuno scru-
polo. La Società Industrie Chimiche
" Ittiolo „ giustamente preoccupata di
questo fatto ha creato uno speciale re-
parto per la produzione di un sapone
finissimo, chimicamente puro, al quale
garantisce l'associazione del 5 7o d'It-
tiolo.
Questo prezioso antisettico cura-
tivo della pelle, associato ad un sapo-
ne di primissima qualità, costituisce il
Tiosapol detersivo ideale per chi vo-
glia curare razionalmente e scientifica-
mente la propria pelle, conservandole
freschezza e morbidezza come pure pre-
servandola da ogni affezione.
Sappiamo inoHre che il lavoro pro-
segue ancora attivamente e che altri
prodotti già preparati e controllati in
laboratorio saranno quanto prima pre-
sentati al pubblico previo l'esame della
classe medica.
I concetti scientifici che presiedono
ad un simile tenace lavoro, sono si-
cura promossa di sempre maggiore suc-
cesso; il largo critei'io industriale che
li accetta ed incoraggia è una nuova
conquista del sano indirizzo industriale
d' Italia.
Dobbiamo essere economi....
In questi due lunghi anni di guerra
che il nostro popolo sopporta con tanta
fortezza e con risultati così belli e grandi
in cui si devono sopportare specie nel
menage famigliare, degli sbalzi di prezzi
in tutto e per tutto, dalla nostra guar-
daroba.... alla cucina, V usare economia
entra nelle virtii domestiche. Parliamo
in genere della classe borghese che è
la maggiore: quella che lavora e lavo-
rando conosce il valore delle economie.
Anche quest' anno ci sax'à la cam-
pagna, ci sarà il mare, i monti, preco-
nizzati come curativi in tanti malanni !
I nostri bimbi sono gracili, linfatici,
l)allidi ; la Signora è un po' anemica :
la zia nevrastenica ci opprime colla sua
melanconia.... Hanno bi.soj-no di rico-
stitiiirsi.
La campagna, il mare, i monti fa-
ranno un gran bene, ma come si po-
trebbero risiiarmiare se si cominciasse
a somministrar loro un buon rimedio,
vero ricostituente dei tessuti, del san-
gue, delle ossa, del cervello ! Vedrem-
mo rifiorire ottimamente le nostre don-
ne, i nostri bimbi senza spostarci di
casa, crearci delle noie.
Se la cura che noi indichiamo gra-
tuitamente nel nostro libretto; Per la
Salute! la si volesse unire al mutamento
d' ambiente, fate vobis, ma non è stret-
tamente necessario....
Vogliamo farvi realizzare delle eco-
nomie.
Chiedete il libretto alla Ditta: Tnsel-
vini & C. di Milano, Via Vanvitelli 58.
Ve lo spedirà gratis.
LA VITA PRATrCA.
VII
Acqua d'Olmitello.
Chi dei nostri lettori non ha visitato
o almeno non ricorda por averla tro-
vata spessi«RÌnio menzionata noi nostri
classici latini e italiani, 1' Isola d' Ischia
presso Napoli, così da tutti decantata
per lo s[)lcndore del suo mare che la
circonda. i»cr la purezza del cielo, per
le sue innumerevoli bellezze ?• IMa essa,
oltre luojjo delizioso e incantevole ò pur
dotata dalla natura di ricchezze utili
ed indis])ensal)ili per il j^enere umano
softcrente. In fondo ad una remota valle,
circondata da secolari abeti dal finnco
«lei monte ha origino una Sorgente di
acqua minerale denominata Olmitellu.
veramente miracolosa, poiché possied»'
la dote prodigiosa di dissolvere V acido
urico così dannoso all' orgiinismo umano.
Dall'acqua Olmitclht nic<liante pro-
cessi ehimici i più perfetti. si estraggono
i Sali Olmitcllo che hanno la virtù di
curare e guarire radicalmente la Gotta,
la ItencUn, la Stitichezza V Obesità, le
Emorroidi, e tutte le numerose manife-
stazioni d«;ll' alterato ricambio. Questi
Sali Olmitcllo sono tisati e prescritti dai
pili illustri clinici dei nostri atenei, i
«iu:ili hanno potuto coli' impiego dei detti
Sali ottenere guarigioni così portentose,
da aver essi elinici conferito all'acqua
Olmitcllo il juedicato di miiacolosa. E
della soddisfazionci dei clinici più insi-
gni nostri m- fauju) fede le numerose
lettere e gli innumerevoli attestati che
esaltano le doti curative e benefiche dei
Sali Olmitcuo.
Questi si trovano in tutte le buone
farmacie e presso il concessionario gene-
rale L. Conte, Napoli, Via S. Arcan-
gelo a liaiauo 2.S, .al ])rezzo di L. 2,80
al flacone.
Pacco di G llaconi Lire itì franco a
domicilio.
È impossibile !•••
Sì, é imjìos.sibile che, anche una sola
volta in vita nostra, non abbiamo sof-
ferto di emicrania, di un semplice dolo-
retto di testa ! Un cibo indigesto, \u\o
strapazzo sia corporale che mentale, un
iliapiacere, un didore, un pensiero (isso,
la rabbia che ci ha sconvolti un poco,
atììevoliii, il cablo, odt>ri troppo forti
>• mille altre c«)succc.... vanno a tinii-c
i;i un malessere, nel mal di capo. Kcdta
passeggera che in poco, come è venuta,
se ne va e buona notte ! In <piei mo-
menti in cui ci ha tormentato, ci •>
«eml)rata grande, fasti<liosa, tanto fasti-
diosa !
Che si d«n rebbe jn'nsare di «luegli
infelici che dell'emicrania sono tribu-
tari periodicamente: altri che la danno,
si imo dire, «li continuo e per un nu-
mero inlìnito di cause o «li nxalanni.
M«'ntre cercano «li curare la causa, il
malanno, cercan«> s«?ni])re aflannosamen-
t<*, «iualch«< cosa che !i sollevi tempora-
nc.ami'nt<>. subito «la' qu«'l «lolore e ma-
lesser«' insopportabili.
Il buon rimedio e' é, e pronto sicu-
rissimo.
Nella gui«la : Per la Salute, che la
Ditta Inselvini &. C. di Milaìio, Via Van-
vitelli óS, vi spcdirù. a richiesta, gratis,
lo troverete imlicat»».
TALMANE
1 Ab LATT&
vili
LA VITA PRATICA.
Questo consiglio è proprio per voi!«.<
Se il troi»i)u lavoro, se l;i lotta quo-
tidiana ])ev la vita, se Tota od altre
cause lianuo diininiiita la potenzialità
dei vostri ecntii nervosi ; se vi accor-
gete clic nell'esplicazione della vostra
attività uegli afturi, ncijli studi o nelle
altre lijauiicstazioui della vita sociale
non avete più quella agilità e quella lu-
cidezza di prima ; in una parola se tutte
le funzioni vegetativo e psicliiclie del
vostro orgaoisnio non si compiono piìi
con la regolarità voluta, siate voi, gen-
tile lettore, uomo o donna, rivolgetevi
pui-e lìdueioso al doti. M. F. I.M13EUT,
cbimico laureato della 1{. Univer.-;ità di
(Vedi Rubrica "BUONI
Xa[>oli e cliiedetegli V opuscolo espliia-
tivo delle sue ottime ed efficaci i)repa-
razioni anche con un semplice biglietto ;
da visita, indirizzandoglielo in
Via Depretis, 02/AB a
NAPOLI.
Sicuramente troverete qvianto giove- )
rà al vostro caso, j)ercliè tutta la prò- '
duzione del dott. M. F. IMBERT, pre- 1
])arata con criteri pui-amente scientifici, ^
ha già lunghi anni di provata e speri- "-'
meutata etticacia ed ha reso segnalati ^
servigi a tutti coloro che, come voi, per 3
u]ia qualsiasi causa, sentivano scemare
le forze del [trojuio organismo.
„ io fondo del volume).
Per la salute !•••
Un vero successo — non librario pt-r
carità ! ■ — Un successo di innumere-
voli richicstfS avute 1' anno scorso e che
ci hanno spinto a risti>mpare il libric-
cino. Nome fatidico: Per la Salute!...
K chi, anche fiorententissìmo non teme
di dover mancare da un momento al-
l' altro da questo mondo birbone (che
ci spince pur sempre abbandonare) e di
do\"er soffrire tanto alla prima ])arvenza
di male ? ! Non parliamo poi dei vera-
mente aìumalati. degli acciaccosi, dei
vecchi ecc. Tutti possono trovare quello
clic fa per loro e, se non per loro pro-
priamente, per altri. Non spendete nul-
la.'... Il libriccino si dà gratis et amore
Dei. — Approfittatene.
S'inizia con alcuni consigli sulle ma-
lattie cardiache e vi si indica una cura
cei'ta. sicura cbe ha giovato a migliaia
e migliaia di persone: uua cura che ha
fatto il giro del nu)ndo, non in ottanta
giorni, ma nel i)eriodo di moltissimi
anni e scmpi-e con crescente successo.
La Ditta luselvini «fe C. di ^iiiano,
Via Vanvitelli. 58. si farà un dovere
di spedirvcìK? una copia appena, la ri-
chiederete.
FABBRICA ITALIANA -SIGMA., —
— - — - di NASTRI e CARTA CARBONE
Concessionarii esclusivi per tutta Italia:
F.lli PXSANTI di Giovanni
Saia di Scrittura a Piazza Dante (angolo Via Museo), NAPOLI
-<^ TELEFONO: 8-16 'O—
LA VITA PKATICA.
IX
Ventriere Igieniche figurini.
Cenni sul metodo.
Le V. I. S. liauno rii<i;iiiiutu lo scopo
«li segnare una cinaii(ii>a/.iono completa
da tutto ciò che iu questo campo si ebbe
finora prodotto secondo i concetti irra-
zionali della vecchia ortopedia: sono
costruite in tela e maglia senza steeciie,
seuza elastici, senza tìbbie : si lavano,
8i stirano, si sterilizzano, senza mai
perdere le loro dimensioni e la ])nmi-
tiva elasticità della loro maglia; si pos-
sono tenere anche la nottt^ (comlizione
indispensabile negli sventramenti); si
possono usare durante il nuoto, durante
la ginnastica medica e iu genere du-
rante qualsiasi lavoro muscolare dei più
dilHcili e faticosi.
Per queste inijtortanti proprietà igie-
niche (che nessun ^letodo esistente ha
finora raggiunte) unite ai requisiti più
comi)lrti delle cure ortopediche addo-
minali, le y. ì. S. vengono prcscrilie
dai me<liei per sostenere il ventre de-
formato da obesità. s\ cnlrameuti, rilas-
satezza dello ]>are)i addominali: per
rendere regolare V andamento della ge-
stazione e del puerperio; per proteg-
gere e contenere ernie e postumi di ope-
ra/ioni o ferite al ventre; per curare
le sotl'erenze nervose ole malattie dello
stomaco e intestini {(ilotiin stitichezza]
dovute ad abbassanuMiti «lei visceri »<1-
dominali (splancnoitlosi. rene mohile) ;
per prevenire squilibri del ventre o di-
sturbi visc«'iali in persone sane ma pre-
disposte per costituzione o per genero
di vita.
Dirigere richieste e commissioni al-
l' inventore, Costrutt«)rc Sp«'cialista :
Dott. Giuseppe SIgurini Medico Chirur-
go. Ma l':in'(.. lo, Milano.
Mutamento d'aria*. •• non c'è altro....
K la tosse canina e vinta in breve
tempo: consiglia quella mamm.-i all'al-
tra, forte della sua esperienza, che la
campagna (dopo averne provate tante I)
col suo mutamento d'aria abbia sanato
il figlitiolo.
C'iu' «|uesto sia un ottimo fattore di
guarigione, n<m vi ha dubbio; ma non
basta.
Il mandare poi un piccino alla oam-
pjigna sconvolge, se. in periodo anor-
male, le nostre regolari abitudini. La
mamma «leve seguirla o la /la o altri
che abbiano e(»u lui «lomestichczza. Allì-
«larlo solo a mani mercenarie, non par-
liamone !
K se invece vi si consigliasse \\u
rimedio che fa miracoli e che, in casa
vostra, tra i vostri como«li, vi des-^o
modo «li «Mirare seriamente il vostro pi
cino. non sai'ebl»e megli«)?
E il rime«Uo c'è, e buono per di più,
hnigamcnte esp«'rimeutato. Lotrover«'to
n«'lla fluida: Per la salufr, che grati .
a richiesta, vi spedirà la Ditta Ins.
vini vV e. «li Milano, Via Van vitelli, ". •
LA VITA PRATICA.
Le Vene Varicose,
Messaggio di letizia ai sofferenti ed ai predisposti
Il titolo su;;<icstivo, clio ò quello del-
l' opuscolo gratuito dell' Istituto Vari co-
logico luteruazionale del dott. Stelano
Bolognese di Napoli, corrisponde ad una
radiosa realtà per i sofferenti.
Sono, infatti, più di 20 anni che il
dott. Bolognese si occupa con scienza e
coscienza della cura medica delle Varici
e le sue osservazioni e scoperte rappre-
sentano una autentica vittoria della
scienza italiana.
Noi ripetutamente abldamo sentito
il dritto e il dovere come italiani, di
occuparci di questa mei'avigliosa cura
e vi insistiamo nell'interesse dell'uma-
nità sofferente, alla quale ci rivolgiamo.
Le calze elastiche costano un occhio,
si sciupano presto, poco o nulla leni-
scono le sofferenze, favoriscono 1' arte-
riosclerosi, non evitano i progressi nò
gl'infiniti pericoli e complicanze delle
vene varicose ;
le operazioni chirurgiche non sal-
vano dalle ricadute e « possono riuscire
pericolose di vita». (Prof. Billroth) ;
r unica vera àncora di salvezza,
definitiva e stabile, sanzionata da oltre
20 anni di trionfi;
V Esixia del dott. S. Bolognese,
ohe rida rapidamente l'attività, la fat-
tività e la gioia di vivere, è in vendita,
in Italia, presso le Ditte:
Bari: Manzoni — Bologna: Bona-
via — Catanzaro: Leone — Genoca: Cat-
taneo, Moscatelli — 3Iilano: Beati, Man-
zoni — Napoli: Bruognolo, Cozzoliuo,
Lancellotti, Salus — Palermo: Campisi
— Botila: Candioli, Manzoni, Peretti —
Terni: Morganti — Torino: Alleanza
Cooperativa, Sciapparelli — Venezia:
Baldisserotto.
La cura è semplicissima, innocua,
comoda e ciascuno può seguirla in cysa
propria, senza restri/ioni di lavoro, oc-
cupazioni, alimentazione. Bastano pochi
giorni a constatarne la suprenja efiìca-
cia sia nelle varici delle gambe che nel
varicoccle e nelle cìnorroidi.
Perdio essere t;into sciocchi e nemici
di so stessi da r;;? segnarsi a perpetue
softerenze, fatalu»entepi'Ogressive, quan-
do la scienza dà il mezzo di salvarsi e
ritorna~re stabilmente validi?!...
Innumerevoli Professori, Dottori e
sofferenti in tutto il mondo hanno gi.^
constatato l'indiscutibile efficacia del-
l' Bsixia, anche nei casi piìi gravi e osti-
nati : Perchò non ricorrervi subito e libe-
rarsi 1
Richiedere, per averlo subito, il pre-
zioso libretto spiegativo gratuito (edi-
zione C) all' Isliluto Varicologico Inter-
nazionale del Dott. Stefano Bologìwsc
(unico al mondo). — Jlezzocannone, 31,
Napoli.
I
FERNET-BRANCA
SPECIALITÀ DELLA SCC. AN. FRATELLI BRANCA Di MILANO
I A.MARO TONICO, APERITIVO, DIGESTIVO 1
^ INDISPCNSABII^E, IN TUTTE, LE FAMIGLIE >?
^EUZYMINA MENARINI
Soluzione titolata di Lecitina e fermenti digestivi.
Formula del prof. CONCETTI della R. Università di Roma.
Haccomatviala x^elU malattie =====
deU* appagalo d\)es\\ì9o dei bambltù.
La EUZYMINA, per i fermenti che contiene, |
associati alla Lecitina, non solamente rimedia alle de-
ficienze dell' apparato digerente, ma stimola i poteri
I zimogeni ad una maggiore attività funzionale.
Prezzo: L. 4»40 bollo compreso.
Si Tende nelle principali Farmacie. - Campioni g^ratis ai sisfnori
Medici che ne faranno richiesta.
A. MBNARINI - Farmacia Intemazionale, Via Calabritto, 4, NAPOLI
I i~ai~ I i-i ^1 — I — i^B — I — '^^~ rn^ri~i — r -^■^rrrM'rri rfi ni^i ■ '■-■ >
Metarsile Menarmi
FOSFOMETILARSINATO DI FERRO
PER USO INTERNO E PER USO IPODERMICO
Ricostittiente sicuro
e di eflFetto immediato
nelle anemie, clorosi, neurastenla, esaurìmenti nervosi
cachessia malarica, ec.
Prezzo: L. 4»40 bollo compreso.
SaKCcio cmtis al Slccnori Ps/Iedlcl.
A. MENARINI - Farinata liUriMiooalf, \ia ('ai»l/ntt«, 4, NAPOLI
m0tt^0m00m0»0m^^
Quante volte i bambini che hanno appena imparato a leggere
cominciano a sfogliare un libro con avidità, quasi con gloria.
ma poi lo lasciano, perchè nelle pagine, pur tanto belle, trovano
parole e frasi troppo difficili per loro! E mamme e maestri si
dolgono che i nuovi lettori non abbiano un libro adatto, come
più tardi avranno il Cuore. Ora il libro e' è :
Il Trionfo dei Piccoli
della prof. Arpalice Ctixnan. Fertile ^
Grazioso nella veste tipografica, nelle geniali illu
strazioni, il volumetto raccoglie le chiacchierine di du<
gemelli — Franco e Luisa — i quali, come l'Enrico
nel Cuore, parlano della loro vita e narrano piacevoli
racconti. Certo i bambini gli faranno festa, e con esi-
gli adulti, perchè tutti nelle ingenue parole troveranno
rievocati con verità e grazia i momenti sereni che cia-
scuno vorrebbe rivivere, per goderne consapevolmente la
bellezza: tutto quel poema di cose piccine, che riem-
pie di se la famiglia quando il bambino è il re della
casa e, schiudendo l'anima alla vita, offre ogni giorno
la primizia d'un sorriso, d' una parola, d'un atto, come
l'aprile reca ad ogni alba un nuovo fiore.
Per acquistare questo elegante volume riccamente
illustrato con 250 artistiche figurine a colori, basta farne
richiesta con cartolina vaglia a
R. Bemporad 5 Figlio=Editori=Firen
^}
La rubrica della Salute.
Repertorio delle Specialità
MEDICHE ed IGIENICHE
(per ordine alfabetico).
Almateina
f//////////////////////////////////////////////////:////y///////y////////////////////////////ré
astringente e disin-
fettante intestinrile.
Specifico in ogni forma di diarrea
Azione pr'onrci e .sicura — PerfcrtanieiA^c rollerò ro
POLVERE ^ DISCOIDI ^ SCIROPPO
MILANO — Lei'etit far^iaceutioi — MILANO
•:m ■!ii!ii'mii!!':'i:!^:iiiniiiii!iliiiiiiiiiiii;i!i!i';r:iii;i!»iii!g''H.BuiiiB!niiii;:i:iiiiiiaiiuiifli.;iiiitnii{i:wiii|.:iiiai
^(^pgQ iod ina* P'^'<^*lotto spcdiiUe (lolla Cusa *' SAN ,, Composto di Ivdo
. -«»-^, ■•^~--- ^ e Arsenico ])ev solo ii^o ipodcnnict». IiidicutissiiiK» in
tutto «niolle forme morbose di rallentiito ricambio cou esaurimento generale come
liti liufati.smo, scroiblosi, ecc. EtVicacissimo anche per la tubercolosi medica e chi-
rurgica, ])Cr le anemie primitive e Recoudarie e per la sililide. È stato il primo pro-
dotti» nella cui'a lodo arsenicale jjià larjramente .«pennieutato ed usato. Vendibile in
tutte le Farmacie. Casa produttrice: Società "SAN,, Napoli, Via Poutenuovo, 28.
Telef. 33-91.
•O • ^^ftfVk Ar%i 1 I*i'«<lotto speciale della Casa •' SAN ., composto «li Jletarsi-
■■^iMMM^^n^^Ma^ nato di Sodio - Nitrato di Stricnina. Riesce rapidamente
elìicace in tutti };li esaurimenti nervosi, nel deperimento organico. Kidona imme-
diatuiiioiitc le Ibrze e 1" nppetito. Vendibile in tutto le Farmacie.
Casa produttrice " SAN .. Napoli - Via Poutenuovo, 28 - Telefono 33-91.
\\\^r^r\\^\ ¥Ì^TyV ^6^1* •♦iticKozza abituale, nei
* catarri intestinali e biliosi,
iicssnii purgativo risponde meglio dei DISCOIDI FTA al cou-
ceLto di procurare lo svuotamento dell' intestino in modo blando, si-
curo e senza irritazioni. Di sapore gradevole e di somminietrazione
facile, essi costituiscono il p\argante ideale per adulti e per
bambini. — Scatola da 23 discoidi.
-^ MUDANO — I^epetìt farmaceutici - MILANO)*^
XIV ■ La rubrica della Salute.
Gotta-Poliaptrite. ^^ chinofene
lin-carboiiico. — E il rimedio che con sorprendente rapidità stronca
gli accessi gottosi e già dopo le prime prese fa scomparire i dolori.
Tubetti da 20 compress©.
MILy\NO - Lepetit farmaceutici - MILy\NO
w////Mmw////M////jr////Jt////jr////^^^^
^-* --_ |^_j^_ __ Prodotto speciale della Casa '*SAN„ comijosto di Gna-
————————— iacolo-Arseiiico-Glicerofosfato di sodio e potassio. Indica-
tisainio nelle Broncliiti croniche, tubercolosi pulmonare. Vendibile in tutte le
farmacie. — Casa produttrice "SAN,, Napoli, Via Pontenuovo, 76 - Telef. 33-91,
r////MWM7//Mmw//''/w////Mmm////jr////M//^^^
\^Aq%^Y^ Composto iodo - iodurato assolutameiite indolore. Indicatis-
■M^ai^HMa^^MMi Simo in tutte le malattie del ricambio. Potente depurativo.
Questo prei>arato ò raccomandabile per la precisione del dosaggio, per la steri-
lizzazione e por la tacilità dell'assorbimento. È da in-efeiirsi a tutti gli altri del
genere come fanno fede i numerosi attestati medici. Vendibile in tutte le Farmacie.
Casa produttrice: Società " SAN „ Napoli - Via Pontenuovo, 28, Telef. 33-91.
L/'Asma è vinta dall'ANIIASMATICOBENGALAIS. polvere fumigatona di
mmmmmmmmi^im^mmi^^a^^mmm^mmmi^imm nUOViSSima COmpOSÌziOIie, Sollievo ed effetto immediato
nelle crisi le più ribelli, ohe dirada, impedendone deliuitivamente il ritorno. Usata con
largo successo negli ospedali. — MigHnia di certificati. — La scatola 3 ¥. 50 — Farmacia
MALDlFASi^I, Milano; A. Manzoni & O.» Milano, Genova Roma e in tutte le principali far-
macie. - Campioni gratis. - A. de FAGARD, 23 Avenme La Motte-Picquet — PARIGI.
rjrM////MMMMmMMCmMJrM<///WMJF////j^M^^
\^^f^\;\\YÌL9L. San* Potente ricostituente generale da prescriversi in
^^^^^^^^^^^mimmmtmmmL. tuttc le forme di csaurimcnto nervoso, nei postumi
di malattie infettive, nelle anemie, ecc. La sua indiscussa efficacia è dovuta
alla scrupolosa i)reparazione chimica per cui si ba una soluzione di lecitina omo-
genea e costante. Vendibile in tutte le Farmacie.
Casa produttrice: Società "SAN,, Napoli - Via Pontenuovo, 28, — Telef. 33-91.
niiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiniiiiiiiiiMiiniiiiiiiiiiiiunuiniiiiiiiiiiiiMi nini ii
|^^^_ _^_ -_ Prodotto speciale della Casa "SAN,, composto di Meti-
nmamm^m^mmmmmmmmimmmL larsinatO di Sodio, GliCCrofOSfatO di SodiO C PotaSSiO. £f-
tìcacissimo negli Esaurimenti nervosi. Anemie, Convalescenze di malattie infettive
acute, Tubercolosi pulmonare iniziale. Vendibile in tutte le Farmacie.
Casa produttrice "SAN,, Napoli — Via Pontenuovo, 28, — Telefono 33-91.
Iai rubrìca della Saiuie. = xv
Mpif DiiI fn base di Nevralteina)
,____^^_,___,^ in compresse e bottoni {cachefs)
Dolori di testa = Nevralgie = Coliche periodiche violenti, ecc.
MILANO — Lepetit farmaceutici — MILANO
• In tutte, le principali farmacie •
iiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiriiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
PRODOTTA )
IXALIANO
evralteina
Influenza Reumatismi r= Nevralgie ==:r Raffreddori, ecc.
Tubetti da ao comprease da 0,5 e*".
* * * * MILANO - Lepetit farmaceutici - MILANO * * * *
In tutte le principali farmacie
iiiri ::i:j:i'!.i;uiiiii!iiiuiimiiutiiuiiN«iimiiiiiiiiiiiiiiiii!iiiiininiiiiiniiiiiiniiiiniiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiii^
?UMsaw
Soluzione di iodo-glicerofosfato ed arse-
nico 9 Indolore 9 Preparato speciale per
la terapia infantile. 9 ^ ^ 9
Indicatissimo in tutte le forme di linfatismo - scrofoli • anemia e rachitismo
• VENDIBILE IN TUTTE LE FARMACIE •
Casa produttrice: SOCIETÀ «< SA.N „ - NAPOLI, Via Pontennovo, n. 38
-^ Telefono : 33-91 ^^
^i^IDADDA Ì)Ì7^I il^À déVÌ^^^^^ Girolamo Pagliano -Via Pan-
SlIIlVl iV lAllLlilllV doiani, 18 - FIRENZE. -L'ottimo dei pur-
ganti, efficace depurativo del sangue; disinfettando perfettamente l'in-
testino, guarisce la stitichezza, di pronta azione. La sua fama, che dura
costante da oltre 50 anni, garantisce la sua bontà. — Guardarsi dalle
imitazioni nocive e da Uè contraffazioni.
inniMiiniiiiMiiiiiiiMiiu:inii:i:i;in!::::ii!!:iiiiiii;iiii;ii!i!MMiiiriiiiiiiinniiiiiiiniiMiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiMiniiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiniiii^
^ U PPO^TF=^" P*^ ^^ Ctira radicale
^1^ I ■ delle
SSllUSQni KMORROIDI
Scatole da IO supposte.
ir ir Deposito: Via Lrazzaretto, 11 — MUDANO ir ^
INDICE DEI PRINCIPALI COLLABORATORI
AndrinlH Giuseppe A.. Ted&f: ove del "Se-
colo „, Ironia — (La duovìi Cam(M-a).
Sertarelli Fuìnagalli Paolo, IMoffna —
(La moda maschile).
Brentavi prof, cav uff. Ottone, Milano —
(Le rovine del Trentino)
Cappello conte GeroJarno, Como — (Cro-
naca della Guerra).
Carrara Lombroso Taolo, Torino — (Cor-
riere femminile).
Castagna rag. Vgo M., La Spezia — (La
Marina mercantile).
Comandini dofct. Alfredo, Milmo — (Per
Roma e a Roma mezzo secolo fa).
De 3lagistris L. IK, B re/ano — (I princi-
pali stati indipendenti della terra).
Gentille prof. Attillo, Trieste — (Psicologia
iri-edcnta).
OiacJietti dott. Cipriano, redattore d 1
"Nuovo Giornale fl, Firenze — (La Conle-
renza della Pace).
Lancellotti avv. Arturo, Roma — (Il gluo-
cattolo italiano).
Magnluzzi-Valeri conte Francesco, di-
rettore della R. Pinacofeca di l'ologna —
(Ramtelloj.
Marchese prof, cav. Giovanni, difetterò
del " Corriere del Villa^go „, Milano —
(Agricoli ma).
t Millosetrich prof. Blia, già direttore del
E. Osservatorio Astronomico del Collegi!
Romano, Roma — (Parte astronomica).
Orsi on. prof. Pietro, del R. Istituto Snpe-
riore di Studi Commerciali, Veti' za —
(Come sorse e come cadde il potere tem-
porale).
Pantalini mons. prof. cav. Oreste, Mila>io
— (Diario sacrol.
Samhvotto Giusejype M.. direttore de " La
Corte di Salomone.,, l'orino — (Enimoii-
st ca).
Si oiuotlono i nomi di altri collaboratori
ohe in ìiiisiire divcr.-,e hanno pre-;tato l'ope-
ra loro e taluni dei qn^li non desiderano di
essere nominati. Fra questi va specialmente
ricordato il nostro amico, valente e cortese
Cjllaboratore, che ormai da 24 anni ci comu-
nica le notizie sulla Corte Pontificia.
ITPTT PTTfPf I IMITDlfACT I curatevi solo colle celebri polveri del-
£/riJL£/i lll/l 5 il£/IlVUOi I lo STABILIMENTO CHIMICO FAR-
MACEUTICO del Cav. CLODOVEO CASSARINI di BOLOGNA (Italia) —
Prescritte dai più illustri clinici del mondo, perchè rappresentano la cura
più razionalo e sicura nelle seguenti malattie:
Epilessia, isterismo, istero-epilessia, nevrastenia, corea, palpitazione di cuore,
insonnia, eretismo nervoso, incontinenza notturna delle orine, vomito incoercibile,
broncospasmo, pertosse, asma, sussurri auricolari, nonché cefalgia, emicrania,
tic doloroso, f/astrolyia da qualunque causa,, la sciatica, i crampi muscolari ed
intestinali, l' isteralyia , ed, altre malattie in genere.
Le Polveri Cassarini furono premiate collo massime onorificenze alle pri-
marie Esposizioni Internazionali e Congressi Medici, e onorate da un dono spe-
ciale delie LL. MM. i Beali d'Italia. -^ S'invia T opuscolo gratis dei guariti EJ—
Le polveri si trovano vendibili in tutte le principali farmacie del mondo.
DEC 1 5 1 «^0