Full text of "Annali del Museo civico di storia naturale di Genova"

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ANNALI 


DEL 


MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE 


DI GENOVA 


pubblicati per cura 
} DI 


fi DoRrIA E Rp: GESTRO 


VOLUME X. 


INDICE 


L. M. D’ ALBERTIS. — Note intorno ad alcuni uccelli raccolti 
durante la esplorazione del Fiume Fly. Tra- 


duzione con note di T. SaLvapori . . . . Pag. 5-20 

T. SaLvapori. — Prodromus Ornithologiae Papuasiae et Mo- 
luccarum — Ill. Psittaci. . . . O. 21-37 

E. De HaroLp. — Enumération des Lamellicornes Comic 


rapportés de |’ Archipel Malais, de la Nouvelle 

Guinée et de I’ Australie boréale par M.M.J. * 

Doria, O. Beccari, et L. M. D’ Albertis . . » 38-410 
T. SaLvapori. — Catalogo della prima collezione d’ uccelli fatta 

nella Nuova Guinea nel. Nas dal Sig. L. M. 


D’ Albertis. “./..°.. . >» 111-167 
A. Fauve — Les Staphylinides de i et ap la Poly- 


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ANNALI 


DEL 


MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE 


DI GENOVA 


VOLUME X. 


ANNALI 


DEL 


MUSEO CIVICO. DE STORIA NATURALE 


DI GENOVA 


PUBBLICATI PER CURA 


DI 
Gr. poria E Ri PESTRO 


VOLUME X. - 1877 


GENOVA 
TIPOGRAFIA DEL R. ISTITUTO SORDO—MUTI 


1877 
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Note intorno ad alcum uccelli raccolti durante la esplorazione del Fiume Fly, per 
L. M. D'ALBERTIS, C. M. Z. 8. Traduzione con note di T, SALVADORI. 


Il Marchese Giacomo Doria, editore di questi Annali, mi ha 
invitato a fare per essi la traduzione di un articolo scritto in 
inglese dal signor L. M. D'Albertis e che ha il titolo: Notes on 
some Birds collected during the Exploration of the Fly River. By 
L. M. D'Albertis, C. M. Z. S., pubblicato nel giornale australiano 
(The Sydney Mail, Saturday Februar 24, 1877, p. 248). Il Doria ha 
desiderato di pubblicare negli Annali quell’ articolo per la sua im- 
portanza, ed anche affinchè nei medesimi sì trovasse se non la , 
serie completa, almeno il maggior numero possibile degli scritti 
relativi alle collezioni zoologiche del D'Albertis. Inoltre era cosa 
desiderabile che quest’ articolo fosse inserito in un giornale scien- 
tifico, che è luogo molto più acconcio per pubblicazioni di tal 
fatta che non il « Sydney Mail» ed i giornali politici in generale. 

Il D'Albertis nel suo articolo ci ha dato un elenco abbastanza 
esatto degli uccelli da lui raccolti e visti in una regione, che 
pel primo esplorava; tuttavia la mancanza di libri e di altre 
collezioni pei confronti non gli hanno permesso di usare sempre 
tutta quella esattezza, che è possibile soltanto nei Musei e coi 
sussidi di molti materiali di studio; non deve quindi far mera- 
viglia se gli sia sfuggita qualche inesattezza e qualche errore. Io 
ho creduto perciò di dover accompagnare la traduzione con alcune 
note, non potendo convenire sempre nelle opinioni espresse dal 
sig. D'Albertis; alcune di tali note mi sono sembrate al tutto ne- 
cessarie, considerando che il signor D'Albertis, con uno zelo che 
somiglia troppo a quello di Saturno, divoratore dei propri figli, 
ha creduto, senza avere seco gli elementi sufficienti per un più 
retto giudizio, di dover tentare di distruggere due specie da me 
descritte, le quali, essendo state da lui scoperte, sono anche suoi 
figli. 

3 Maggio 1877, 


6 L. M. D’ ALBERTIS 


E più di un secolo che la Nuova Guinea è diventata una re- 
gione di grande interesse pel naturalista, e che la sua avifauna 
ha cominciato ad attrarre l’attenzione degli ornitologi e dei viag-. 
giatori. Sebbene molto siasi operato per conoscere i tesori che 
essa possiede, tuttavia molto più ancora resta da compiere. Molti 
tentativi sono stati fatti per esplorare la Nuova Guinea, e dalle 
collezioni che vi si fecero finora, possiamo arguire la grande 
ricchezza della sua fauna. Ostacoli numerosi e di molte maniere 
hanno impedito che avesse luogo finora una compiuta esplora- 
zione, tuttavia noi possiamo essere soddisfatti di quelle com- 
piutesi negli ultimi tempi, le quali sono state accompagnate da 
resultati, che hanno superato forse le nostre previsioni. 

Dopo le prime esplorazioni Olandesi e Francesi il Wallace vi- 
sitò Dorey sulla costa Nord-Ovest, e vi fece collezioni, osserva- 
zioni e scoperte, delle quali la scienza sarà sempre a lui grata. 

Nel 1872 io visitai la parte settentrionale dell’ isola e fui tanto 
fortunato da penetrare nell’ interno, in luoghi ove i bianchi non 
erano mai stati, e le mie ricerche non furono senza interesse 
per la scienza. 

La via da me tracciata fu ben presto seguita dal D." Meyer 
nel 1873, e, come è ben noto, con splendidi resultati. Nel 1875 
i cacciatori dell'olandese signor Bruijn ed il D." Beccari visita- 
rono le stesse località e vi trovarono novità in gran copia; ad 
onta di tuttociò credo che resti ancora molto da fare in quella 
ricca regione. 

La penisola settentrionale-occidentale della Nuova Guinea è la 
parte meglio nota finora; le esplorazioni della parte meridionale- 
orientale hanno avuto principio molto più recentemente, con re- 
sultati più o meno importanti. 

Nel 1875 io cominciai queste esplorazioni visitando la regione 
che sta ai piedi del Monte Yule, e lasciando di dire di altre 
ricche collezioni ivi fatte da me, menzionerò quella degli uccelli, 
ricca di circa 700 pelli appartenenti a 186 specie, di cui una 
ventina erano nuove, e molte altre non erano state trovate 
prima nella Nuova Guinea, conoscendosi soltanto d’ Australia. 
Nel medesimo anno altri esploratori mi seguirono nella stessa 


NOTE ORNITOLOGICHE 7 

regione, e prima di tutti il signor W. Macleay; poco dopo i 
raccoglitori del signor Stone si spinsero fino a Porto Moresby; 
il D. James successe a me nell'Isola Yule, ove, come è noto, 
pur troppo perdé miseramente la vita per mano degl’ indigeni. 
Da ultimo il signor Gouldie è andato a Porto Moresby per rac- 
cogliervi piante viventi da mandare in Inghilterra, ed ha fatto 
contemporaneamente una piccola raccolta di uccelli. 

Con tutte queste collezioni noi cominciamo ad avere una certa 
conoscenza della fauna della parte meridionale della N. Guinea, 
e non dubito che questi materiali ci daranno prove sufficienti 
per dimostrare l’intima connessione fra la fauna Australiana e 
quella così detta Papuana, e serviranno pure per lo studio della 
distribuzione geografica delle specie. 

Restava a sapersi alcun che intorno alla fauna della parte 
centrale della grande isola. 

Nel 1876, mercè la liberalità del governo della Nuova Galles 
del Sud e di alcune persone della stessa colonia, io fui in grado 
di fare ancora una volta da pioniere, come pel Monte Arfak e 
per la Baja Hall, per trovare la via al cuore della medesima 
terra, via che senza dubbio verrà ben tosto seguita da altri 
esploratori, a vantaggio della scienza e probabilmente anche del 
commercio. 

Sebbene il raccogliere oggetti di Storia Naturale non fosse il 
principale scopo del viaggio da me intrapreso, tuttavia potei fare 
qualche cosa anche per questo rispetto, e dall'esame della lista 
degli uccelli raccolti ed osservati, si può dire che noi abbiamo 
aggiunto un nuovo anello alla catena che congiunge I’ avifauna 
settentrionale e meridionale della Nuova Guinea con quella del- 
l’ Australia. 

Io spero che non saranno discare alcune note intorno alle 
specie più interessanti da me raccolte ed osservate. 

Giudicando dalla mia lista parrebbe che gli uccelli rapaci fos- 
sero poco abbondanti nel centro della Nuova Guinea; ma se si 
considera la difficoltà di trovare tali uccelli nelle loro native fo- 
reste, siano essi posati sulle cime degli alti alberi, o volanti al 
di sopra dei medesimi, ove non si può vedere per causa del 


8 L. M. D’ ALBERTIS 


denso fogliame, possiamo credere cosa probabile che i rapaci 
non scarseggino realmente. Tra i pochi raccolti menzionerò un 
pajo della rara Henicopernis longicauda, che sebbene abiti anche 
le Isole Aru e la parte settentrionale della Nuova Guinea, tut- 
tavia è sempre molto rara nei Musei d’ Europa. 

Del gruppo dei Papagalli, dei quali la mia lista è più ricca 
che non di rapaci, io menzionerò da prima il Dasyptilus pecqueti, 
che, a giudicare dal becco e dalla testa, sembra una forma aber- 
rante. Questo uccello per molti anni è stato rarissimo nelle col- 
lezioni, e soltanto una o due spoglie erano giunte in Europa 
prima del 1872, nel quale anno io raccolsi quattro individui sui 
Monti Arfak; dopo d’ allora altri esemplari sono stati trovati dai 
seguenti esploratori, ma sempre in piccolo numero. Ordinaria- 
mente esso vive sui monti, ma talora si vede anche al piano; 
io l’ ho trovato nella parte superiore del Fiume Fly nell’ occa- 
sione in cui rimasi per due giorni ancorato in una certa località. 
In tale occasione io vidi circa cinquanta di questi papagalli i 
quali venivano nella sera a dormire sopra un altissimo albero, 
dal quale partivano al mattino un poco dopo il levare del sole. 
Questo uccello è molto sospettoso e perciò non è facile di ucci- 
derlo. Il Cyclopstttacus fuscifrons è un piccolissimo papagallo, 
difficile da scorgere tra il denso fogliame degli alberi, ma si fa 
udire sovente pel suo acuto sibilo; non è sospettoso, e quando 
siasi trovato l’ albero .sul quale cerca il suo nutrimento è facile 
di ucciderlo. Esso somiglia molto ad una specie affine da me 
scoperta presso la Baja Hall e denominata dallo Sclater Cyclo- 
psittacus suavissimus; ambedue si somigliano pei costumi. 

Il Salvadori ha descritto un Chalcopsittacus chloropterus; ma 
in verità io non so come questo uccello si possa distinguere 
dall’ Eos scintillata, Gray (!), giacchè secondo me 1 caratteri di- 
stintivi indicati dal Salvadori dipendono dall’ età, e non sono 
costanti in tutti gl’individui, differenti per età e per sesso (?). 


(1) L’Eos o Chalcopsittacus scintillatus è stato descritto dal Temminck e 
non da Gray. T.S. 

12) Il signor L. M. D’Albertis non ci dice su che cosa si fondi per asserire 
che il tipo del C. chloropterus è un individuo dell’Eos scintillata, e che i ca- 


NOTE ORNITOLOGICHE 9 


Molte altre specie di questa famiglia verranno aggiunte alla 
mia lista dai futuri esploratori, giacchè io ne vidi molte, spe- 
cialmente del genere Charmosyna, che non mi venne fatto di 
uccidere. 

Il Buceros ruficollis è un uccello comune in tutta la Nuova 
Guinea, tuttavia io non sono certo che nell’ interno si trovi 
questa specie e non un’altra, forse intermedia fra il B. rufi- 
collis ed il Buceros delle Isole Salomone; io trovai nelle dimore 
degli indigeni alcuni becchi di Buceri molti più piccoli di quelli 
del B. ruficollis, sebbene fossero d’ individui adulti; è perciò 
che io inclino a credere che essi appartengano ad una nuova 


specie (1).. 

Tra gli Alcedinidi da me raccolti vi è secondo il Salvadori 
una nuova specie, il Cyanalcyon stictolaema; ma io non credo 
che sia una specie realmente nuova, e penso che le differenze 
indicate dal Salvadori siano dipendenti dal sesso e dall’eta del- 
l'individuo da lui esaminato; un individuo che io ho raccolto 
nella stessa località nella quale aveva ucciso il primo (descritto 


ratteri da me indicati come distintivi del C. chloropterus dipendano dall’età; 
egli non ha raccolto, a quanto pare, che un solo individuo del C. chloropterus 
sulla costa della Baja Hall, quello da me descritto; questo 1’ ho confrontato 
con ventidue individui del C. scintillatus, raccolti dal Beccari nelle Isole Aru 
e nella Nuova Guinea, adulti e giovani deli’ uno e dell’altro sesso, e questi 
costantemente hanno le cuopritrici inferiori delle ali rosse, ed una grande 
area gialla verso la base del vessillo interno delle remiganti, mentre 1’ in- 
dividuo tipico del mio €. chloropterus, che é al tutto adulto, ha le cuopri- 
trici inferiori delle ali verdi e le remiganti mancano della grande e cospicua 
area gialla alla base del vessillo interno. Potrei aggiungere che una delle 
autorità ornitologiche più notevoli dei nostri tempi ha avuto occasione di 
esaminare e confrontare il tipo del mio C. chloropterus ed ha riconosciuto 
che esso appartiene ad una specie ben distinta. Se anche il signor L. M. D’Al- 
bertis avrà l'occasione di confrontare quell’ individuo colla serie d’ individui 
del C. scintillatus da me esaminata si persuaderà facilmente che il C. chloro- 
pterus è una buona specie e non ultima tra le sue interessanti scoperte. 

x T.S. 

(4) Gl’individui delle Isole Salomone non appartengono ad una specie di- 
versa dal B. ruficollis, come sembra credere il D'Albertis. Gl’ individui rac- 
colti dal medesimo presso la Baja Hall, ed una femmina del Fiume Fly ap- 
partengono indubitatamente al B. ruficollis, e quindi mi pare difficile di 
potere ammettere che nella stessa località esista un’altra specie affine del 
genere Buceros. T.S. 


10 L. M. D’ ALBERTIS 


dal Salvadori), non differisce certamente dalla C. mgrocyanea 
delle Isole Aru (1). 

Un elegante uccello, che attrae l’attenzione del viaggiatore è 
il Cypselus mystaceus, notevolissimo per la sua conformazione e 
per la lunghezza delle ali e della forcuta coda; durante il giorno 
esso sta posato su qualche alto albero secco, mentre verso sera e 
di buon mattino vola dando la caccia agl’ insetti dei quali si nutre. 

I Muscicapidi erano in piccol numero; tra essi io menzionerò 
l’Arses chrysomela, che io non aveva mai raccolto precedente- 
mente, e che una sola volta aveva veduto nella collezione del 
signor Stone, e che trovasi anche nelle Isole Salomone (*). La 
Campephaga sloeti è un uccello raro nelle collezioni, ma che 
sembra trovarsi in tutta la Nuova Guinea, io l’ ho incontrato 
nei Monti Arfak, presso la Baja Hall, ed ultimamente nella 


(!) La ©. nigrocyanea non è delle Isole Aru, ma della parte settentrionale 
occidentale della Nuova Guinea. Mi duole, e nello stesso tempo sono lieto, di 
dover contradire l'opinione del D'Albertis rispetto al valore specifico della 
Cyanalcyon stictolaema; mi duole pel fatto del dover sostenere una opinione 
diversa da quella del nostro illustre viaggiatore, e ne sono lieto perché credo 
positivamente di poter conservare in vita una delle sue belle scoperte. 

To ho confrontato il tipo della C. stictolaema con quattordici individui della 
C. nigrocyanea. Tutti questi (otto maschi adulti, tre femmine adulte e tre 
individui giovani) hanno la gola bianca senza macchie di sorta; i maschi 
hanno il petto e l'addome di colore azzurro, ma divisi da una fascia trasver- 
sale bianca; le femmine hanno la fascia pettorale di colore azzurro e I’ ad- 
dome bianco; i giovani sono simili alle femmine, ma hanno la fascia petto- 
rale e l'addome tinti di rossigno. Ora il tipo della C. stictolaema, che è 
indicato come maschio, e credo esattamente, è un bellissimo individuo, evi- 
dentemente al tutto adulto; esso differisce dai maschi della C. nigrocyanea 
per avere il petto e l’addome interamente di colore azzurro, NON DIVISI DALLA 
FASCIA TRASVERSALE BIANCA, e la gola bianca con numerose macchie a goccia 
di colore azzurro. L'esame il più superficiale basta a far riconoscere che le 
differenze sopraindicate sono realmente specifiche. 

Io stento a credere che l’altro individuo, che il signor D'Albertis dice di 
aver raccolto, non sia differente dagl’ individui della C. nigrocyanea della 
Nuova Guinea seltentrionale-occidentale. DMS: 

(2) Io non so che nelle Isole Salomone si trovi il Monarcha chrysomelas od 
una specie affine; lo Sclater ha separato recentemente dal M. chrysomelas 
della Nuova Irlanda gl’ individui della Nuova Guinea col nome di M. melano- 
notus; sarebbe interessante di sapere se gl’individui raccolti nella Nuova 
Guinea meridionale dal D’Albertis, e nella parte orientale dallo Stone, ap- 
partengano a questa forma, od a quella delle Isole Aru (M. arwensis, Salvad.), 
o ad una forma speciale. Se 


NOTE ORNITOLOGICHE ll 


parte superiore del Fiume Fly, ove è più numeroso che non 
altrove, tuttavia non potei procurarmene che un solo individuo 
che trovai in un giardino, ove stava beccando le piccole bacche 
di un alto albero. Lungo le rive del fiume, o meglio su alcuni 
piani sassosi del letto del fiume, quando le acque erano basse, 
io vidi un altro piccolo ed interessante uccello, scoperto da me 
nel 1872. nei torrenti del Monte Arfak, è un uccello pieno di 
attività, e che spesso volando da la caccia agl’ insetti. Fu de- 
scritto col nome di Monachella saxicolina (+). 

L’ Artamus leucogaster è un uccello Australiano molto comune 
anche nella parte orientale e centrale della Nuova Guinea; esso sta 
ordinariamente posato su qualche vecchio tronco sporgente nel 
fiume spiando gl’ insetti, che prende volando, quasi come fanno 
le rondini. Presso la foce del fiume io trovai due piccole gemme 
della pennuta famiglia, il Cyrtostomus frenatus e Y Hermotimia 
aspasia; il primo è un uccello Australiano e Papuano, il secondo 
abita tutta la Nuova Guinea e molte isole ad oriente (*) e ad oc- 
cidente della medesima. Per causa forse del non essere quella la 
stagione dei fiori i Melifagidi erano scarsi di numero e di specie; 
tuttavia non è improbabile che io abbia trovato un nuovo ge- 
nere di questa famiglia. Fino a questi ultimi tempi si conosce- 
vano soltanto due specie del genere Hupetes abitanti la Nuova 
Guinea; recentemente ne sono state scoperte altre ad occidente, 
ed una ad oriente; questa si trova anche nelle boscaglie lungo 
il Fiume Fly ed è stata chiamata Hupetes nigricrissus dal Sal- 
vadori; altre specie di questo genere si troveranno nella Nuova 
Guinea, per cui io credo che esso non debba essere considerato 
come una forma esclusivamente malese. Due sole Pitte, la 
P. mackloti e la P. Novae Guineae, erano annoverate finora fra 
gli uccelli Papuani; io sono in grado di aggiungerne una terza, 


(1) A pag. 309 del volume VI di questi Annali-io ho già avvertito che la 
Monachella saxicolina è identica colla Muscicapa mulleriana, Schleg., Ned. 
Tijdschr. v. Dierk. IV, p. 40 (1871), ma siccome esisteva già una Muscicapa 
mulleri, Temm. credo che la denominazione da me imposta dovrà essere 
usata a preferenza di quella dello Schlegel. T.S. 

(8) Per quanto io sappia nelle Isole ad oriente della Nuova Guinea l’H. aspasia 
è stata indicata soltanto dell’ Isola del Duca di York recentissimamente. T.S. 


12 L. M. D’ ALBERTIS 


che per la prima volta è stata trovata da me nella Nuova Guinea, 
avendola uccisa lungo il Fiume Kataw, ma che abita anche il 
Capo York, ed abbonda in molte isole dello Stretto di Torres; 
essa è la Pitta assimilis; quindi delle tre specie di Pitte che 
vivono nella Nuova Guinea due trovansi anche in Australia. 

Grandi stormi di una Calornis vidi lungo il Fiume Alice, 
mentre davano la caccia ad un insetto, probabilmente una Libel- 
lulina, che era così abbondante da quasi ricoprire la superficie 
del fiume da una sponda all’ altra per molte miglia; quelli in- 
setti erano così numerosi che mentre volavano a poca altezza 
dal livello dell’acqua ricordavano I aspetto del fitto e copioso 
cadere di fiocchi di neve. Non mi riusci di riconoscere a che 
specie quella Calornis appartenesse. Molti altri uccelli erano in- 
tenti nella stessa caccia e ricordo un Graucalus, il Mina du- 
monti, il Merops ornatus ed un Eurystomus, probabilmente lE. 
crassirostris; 11 Mina dumonti è un uccello così comune in tutta 
la Nuova Guinea da non destare più l’interesse del naturalista; 
tuttavia credo di dover dire che in nessun luogo |’ ho trovato 
così abbondante come nella parte superiore del Fiume Fly. 

Un altro Mina, che io credo non ancora descritto, era molto 
raro; ne vidi soltanto quattro individui, due dei quali furono 
uccisi. Esso può essere descritto nel modo seguente: Maschio — 
Testa, collo e petto di un bel colore arancio dorato; gola e lati 
della testa di color verde nero cupo; addome nero, coi margini 
delle piume di color verde cupo splendente; groppone e soprac- 
coda di color arancio dorato intenso; ventre giallo; sottocoda 
bianco cogli apici delle piume giallo-chiaro; ali e coda nere; 
remiganti primarie con macchie bianche; becco, occhi e piedi 
gialli. La femmina è simile al maschio. Io do a questo uccello 
il nome di Mina Robertsoni per ricordare quello dell’ onore- 
vole John Robertson, Segretario Coloniale della Nuova Galles 
del Sud (1). 


(!) La descrizione del Mina (!) robertsoniit corrisponde in tutto con quella 
del Melanopyrrhus orientalis (Gracuta anais orientalis, Schleg.), e cogli in- 
dividui della medesima da me esaminati, per cui io dubito che realmente il 
Mina robertsonii non differisca da quello. T. S. 


NOTE ORNITOLOGICHE 13 


La Manucodia Keraudrenii trovasi in Australia e nella Nuova 
Guinea. Gl’ individui del Capo York hanno perduto il nome di 
di M. Gouldii, ma io posseggo individui della Nuova Guinea ed 
altri del Capo York, i quali si possono distinguere immediata- 
mente, giacchè quelli del Capo York sono di un verde nero uni- 
forme e splendente, mentre quelli della Nuova Guinea differi- 
scono per avere le ali, la coda ed il dorso di un bel color violetto 
splendente (1). 

Un uccello molto comune in tutta la Nuova Guinea è il 
Gymnocorvus senex, notevole per le grandi differenze nel colore 
delle piume a seconda dell’ età. | 

Era cosa da aspettarsi che nel centro della Nuova Guinea si 
trovassero molte specie di uccelli di Paradiso; a me non riuscì 
di trovarne che sei, ma certamente se ne scopriranno molte 
altre. Il più bello di tutti è senza dubbio il Selewcides albus, od 
Uccello di Paradiso coi dodici fili, che è nello stesso tempo uno 
dei più rari. Nella parte superiore del Fiume Fly mi avvenne 
di vederlo più volte mentre volando attraversava molto lenta- 
mente il Fiume, come pure lo vidi sovente il mattino e poco 
prima del tramonto sulla cima di qualche alto albero, immobile 
e gridando in modo lamentevole; è un uccello molto sospettoso 
e perciò difficile da uccidere ed uno dei più rari nei Musei; esso 
trovasi anche sulla costa settentrionale-occidentale della Nuova 


(1) In questo paragrafo mi pare di notare una contradizione in cui sarebbe 
caduto il D’Albertis, il quale dopo aver detto che la Manucodia keraudrenii 
trovasi in Australia e nella Nuova Guinea, aggiunge che gl’individui della 
prima località si possono distinguere immediatamente per essere di colore 
verde cupo splendente uniforme, mentre quelli della N. Guinea sarebbero di 
colore violetto splendente. Parrebbe da ciò che il D'Albertis ammettesse che 
gli uni siano specificamente diversi dagli altri; e se questa è la sua opinione 
egli doveva chiamare col nome di M. goulaii quelli del Capo York, a proposito 
dei quali pare che il D'Albertis abbia voluto alludere all’ avere io riunito 
(Mus. Civ. Gen. IX, p. 189-190) sotto il nome di M. keraudrenii tanto gl’indi- 
vidui della N. Guinea quanto quelli del Capo York; a fare questa riunione io 
mi sono deciso (come prima di me ha fatto anche l’Elliot) per non aver po- 
tuto trovare alcuna differenza costante fra gl’ individui del Capo York e 
quelli della Nuova Guinea; tra sei individui del Capo York da me esaminati 
quattro hanno realmente prevalente la tinta verde, mentre gli altri due, uno 
adulto e l’altro giovane, somigliano talmente ad altri della Nuova Guinea 
da essere impossibile il distinguerli. T. S. 


14 I, M. D'ALBERTIS 


Guinea e nell’ Isola di Salvatti. Il Cicinnurus regius è uccello 
troppo comune (anche nella costa nord-ovest e nelle Isole Aru) 
per fermarsi a dire di esso. Il Serzculus aureus trovasi in tutta 
la Nuova Guinea. Io l’ ho visto sui Monti Arfak, presso Najabui 
nella penisola orientale, e da ultimo lungo il Fiume Fly, ma 
è uccello raro e sospettoso. Il Salvadori colloca questo uccello 
vicino al genere Chlamydodera, ma io non so scorgere che esso 
abbia realmente maggiori affinità colle Clamidodere che non col 
senere Cicinnurus; per la forma della testa, del beccò e delle 
ali, e per la brevità della coda io lo credo più affine al Cicin- 
nurus che non alle Clamidodere. Il dire che esso non ha le 
stesse abitudini dei veri uccelli del Paradiso non ha molto valore, 
giacchè ogni specie, od almeno ogni genere, ha abitudini proprie 
e distinte (1). 

Anche la Priloris magnifica si trova tanto in Australia quanto 
sulla costa occidentale, della Nuova Guinea ed in Salvatti (*). La 
Paradisea raggiana, scoperta da me nella Baia Orangerie nel 
1872, si estende fin nel centro della Nuova Guinea, e sembra 
che sia piuttosto comune; le sue piume sono adoperate dagl' in- 
digeni come ornamenti della testa in tutti i luoghi nei quali 
essa sì trova. Io trovai un altro uccello, molto somigliante al 
precedente, ed è la Paradisea apoda, od una nuova specie a 


(1) Mi duole che le cose dette nel mio lavoro Intorno dlla identità specifica 
del SERICULUS XANTHOGASTER, Schleg. e dello XANTHOMELUS AUREUS (Linn.) 
(Atti R. Ac. Sc. Tor. XI, p. 688-693) non abbiano persuaso il signor D’Albertis 
dell’ affinità dello X. aureus col gruppo delle Chlamydoderae. Io non posso ri- 
petere qui tutti gli argomenti in sostegno della mia opinione; mi limiterò 
soltanto a ricordare che io sono stato trabto a tale conclusione principal- 
mente dal fatto che i giovani dello X. aureus hanno così grande somiglianza 
colle specie del genere Chlamydodera che essi sono stati riferiti a quel ge- 
nere dall’ Elliot e dallo Sclater. Ora a tutti è nota ! imporlanza dei carat- 
teri dei giovani per determinare le reali affinità delle specie. 

Aggiungerò ora che il Beccari (Ann. Mus. Civ. Gen. IX, p. 385) scrive di 
avere inteso dire dai Papua che lo X. aureus fa il nido sul terreno, e che 
forse quel supposto nido non è altro che una costruzione di ritrovo, ana- 
loga a quella delle Clamidodere e dei Ptilonorinchi. ISO 

(2) Non è esatto che la P. magnifica si trovi in Australia, ove essa è rap- 
presentata dall’ affine P. alberti, Elliot. Sarebbe interessante di sapere se nella 
Nuova Guinea meridionale si trovi questa specie, o quella della parte setten- 
trionale. We So 


NOTE ORNITOLOGICHE 15 


questa molto affine. Ammesso che sia la P. apoda è da notare 

come sia la prima volta che questo uccello viene trovato nella 
Nuova Guinea, essendosi creduto finora che esso abitasse soltanto 
le Isole Aru (1). 

Il fatto di due specie così affini, viventi nella stessa località, 
è di un certo interesse e mi suggerisce alcune considerazioni. 
Si conoscono ora quattro specie del genere Paradisea ristretto, 
cioè la P. apoda, la P. papuana, la P. rubra e la P. raggiana. 
Le prime due si somigliano moltissimo per le lunghe piume 
gialle sui lati del petto, mentre le altre due si somigliano pel 
colore rosso delle medesime piume, ma differiscono per la forma 
delle due timoniere mediane e per altri caratteri. Per quanto 
sappiamo finora la P. apoda abita le Isole Aru e la Nuova Guinea 
a mezzodì delle montagne Charles' Louis, la P. papuana abita 
la parte occidentale fino al 134° long. Or. ed a settentrione di 
quelle montagne fino al 141° long. Or., inoltre essa abita anche 
altre isole a settentrione della Nuova Guinea. Le due specie rosse 
invece vivono |’ una molto lontana dall’ altra; la P. rubra sembra 
confinata nell’ Isola di Waigion e la P. raggiana nella parte 
centrale e nella penisola orientale della Nuova Guinea. Ma non 
è improbabile che anche la P. rubra si troverà un giorno nella 
Nuova Guinea (?). 

Dopo aver confrontato le numerose serie d’ individui da me 
raccolti della P. apoda e della P. raggiana, io scorgo una grande 
somiglianza fra 1 maschi giovani e le femmine delle due specie, 
tanto che quelli della P. raggiana si possono distinguere soltanto 


(4) I primi Europei che ebbero relazioni cogli abitanti delle Isole Aru udi- 
rono dire da questi che la Paradisea apoda si trovasse anche nella Nuova 
Guinea, d’ onde anzi essì dicevano che emigrasse nelle Isole Aru. 

Io non so nascondere la mia opinione relativamente alla supposta Paradisea 
apoda della Nuova Guinea, la quale io credo che si troverà essere diversa 
dalla vera P. apoda delle Isole Aru. In una precedente occasione (Ann. Mus. 
Civ. Gen. VII, p. 832), facendola un po’ da profeta, non se quanto a proposito, 
io accennava alla probabile esistenza di una nuova specie di Paradisca ap- 
punto nella regione, nella quale il D’ Albertis ha scoperto quella che egli 
riferisce alla P. apoda. Tse 

(2) A me invece questa supposizione sembra estremamente improbabile. 

ss 


16 L. M. D’ ALBERTIS 


per la tinta gialla dell’ occipite e della cervice. Dopo la prima 
muta i medesimi per lo più si distinguono per una stretta fascia 
gialla attraverso le piccole cuopritrici superiori delle ali ed anche 
per un collare giallo posto nella regione che negli adulti divide 
il verde della gola ed il color castagno porporino cupo del petto. 
Soltanto dopo la prima muta il giallo della testa ed il verde 
della gola si trovano compiutamente sviluppati, tuttavia in un 
giovane individuo della P. raggiana in questo stadio non havvi 
traccia della fascia gialla delle ali, e, se non fosse che esso pre- 
senta un principio del collare giallo, non si potrebbe distinguere 
da un altro individuo della P. apoda della stessa età. Inoltre in 
un altro giovane individuo della P. apoda, della stessa età, io 
ho notato che gli apici delle cuopritrici delle ali sono lievemente 
tinti di giallo, e che in un altro individuo ancora più giovane 
della stessa P. apoda l' occipite e la cervice volgono lievissima- 
mente al giallognolo. Questi fatti sono essi di tal natura da farci 
supporre che le due specie sono derivate da uno stipite comune 
forse ora estinto? E se così è, non sarà la stessa cosa per le 
altre due specie occidentali, la P. papuana e la P. rubra? Dob- 
biamo noi considerare le quattro specie siccome aventi un origine 
indipendente, o come derivanti da un tipo estinto, o non ancora 
trovato? O dobbiamo considerare ciascuna specie come primitiva? 

Sarebbe interessante di sapere se le piume di Paradisea trovate 
presso gl’ indigeni della Baia di Humboldt, e menzionate dallo 
Schlegel, siano di P. apoda o della P. papuana, per conoscere 
se, come io credo, le due specie siano separate dalla catena al- 
pina sopra menzionata (). Se così fosse noi avremmo in questo 
fatto una prova concludente per dimostrare che le alte catene 
di montagne sono ostacoli più efficaci nell’ impedire la diffusione 
delle specie che non il mare e le boscaglie (jungle). 

Fin dal primo esame della Fauna della Nuova Guinea meri- 
dionale, noi abbiamo verificato quanto numerose vi siano le forme 


(1) Io ho già avuto occasione d' indicare (Ann. Mus, Civ. Gen. IX, p. 191, 
not. 1) che il Beccari ha portato seco piume di Paradisea papuana 0 minor 
che servivano di ornamento agli abitatori della Baja di Humboldt. T. S. 


NOTE ORNITOLOGICHE 17 


australiane e come queste prevalgano sulle specie affini che abi- 
tano la parte settentrionale-occidentale (1), ed io credo che ciò 
che diciamo degli animali si applichi, sebbene in minore grado, 
anche alle piante. Così pure noi troviamo un grande numero di 
specie che abitano in comune I’ Australia settentrionale, le Isole 
Aru e la Nuova Guinea, per la ragione che lo stretto mare che 
separa queste tre regioni può essere attraversato facilmente anche 
da uccelli che non sono potenti volatori. 
| Per quanto io posso giudicare da ciò che ho visto durante la 
mia ultima visita alla parte centrale della Nuova Guinea, come 
per l’ esame dei fossili ivi raccolti, io credo che tutta la regione 
bassa dalla costa fino ai piedi delle montagne sia stata una volta 
sommersa, e che quindi sia emersa nuovamente in un periodo 
non molto remoto, probabilmente quando le Isole Aru e |’ Au- 
stralia furono separate dalla Nuova Guinea. Le piante e gli 
animali che nel periodo in cui quella regione fu sommersa vi- 
vevano sui monti, al riemergere della medesima discesero a ri- 
popolarla modificandosi più o meno, ed altre vi giunsero dalle 
regioni vicine, specialmente dall’ Australia, e vi si stabilirono 
probabilmente modificandosi alquanto, ma tuttavia ritenendo 
molti dei caratteri del tipo primitivo. E mentre le specie che 
abitano le regioni basse da una parte e dall’ altra dei monti 
differiscono notevolmente tra loro, noi troviamo che quelle che 
abitano i monti sono quasi costantemente le medesime su am- 
bedue i versanti, qualunque siano il grado della latitudine e 
della longitudine. Ciò troverebbe la sua spiegazione nel fatto che 
le forme alpine non sono sottoposte a sensibili cambiamenti di 
temperatura, di suolo ecc. nelle loro migrazioni, finché esse non 
si allontanano dai monti. Invece le forme del piano non possono 
attraversare le alte montagne senza modificazioni. 

La unione geologica dell’ Australia, delle Isole Aru e della 
Nuova Guinea in un periodo recente è per me cosa certa, ed 


(1) Quest’ asserzione del D’Albertis non mi sembra esatta, giacchè sebbene 
le specie australiane siano abbastanza numerose nella Nuova Guinea meri- 
dionale, tuttavia non si può dire che esse prevalgano su quelle esclusive 
della Nuova Guinea. TSI 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (3 Maggio 1877). 2 


18 L. M. D’ ALBERTIS 


io non posso considerare i picchi granitici dello Stretto di Torres 
altro che come anelli della catena che un tempo congiungeva 
l’ Australia alla Nuova Guinea. L’ Isola del Monte Ernesto, i 
Fratelli, l'Isola Tawan, e tutte le altre isole dello Stretto di 
Torres attestano questa cosa. Questo fatto verrà dimostrato quando 
la fauna e la flora della Nuova Guinea e dell’ Australia setten- 
trionale saranno meglio note e saranno confrontati specialmente 
i rettili, 1 piccoli mammiferi, i pesci di acqua dolce ed altri 
piccoli animali che hanno mezzi di diffusione limitati. Sebbene 
io intenda di limitare le mie considerazioni agli uccelli, tuttavia 
io non posso trattenermi dal menzionare l’esistenza di una Aehidna 
nella Nuova Guinea. Mentre era nella parte superiore del Fiume 
Fly io trovai nelle dimore degl’indigeni, gli aculei di una Hehidna, 
conservati con cura, ed anche molte freccie le punte delle quali 
erano fatte con tali aculei. Io so che il Rev. sig. Lawes ottenne 
dag!’ indigeni di Porto Moresby un giovane animale, che mi fu 
descritto come un Platypus, ma che inclino a credere fosse una 
Echidna (*). Basta menzionare una tale scoperta per compren- 
derne |’ importanza. 

Tra i Colombi da me trovati io debbo menzionare le seguenti 
specie: Carpophaga spilorrhoa, C. zoeae, C. Mullerii, Megaloprepia 
assimilis, Ptilonopus superbus, P. ionozonus, P. coronulatus, P. au- 
rantiifrons e Ptilonopus nanus, 1 quali per la maggior parte 
abitano la Nuova Guinea e le Isole Aru ed alcuni anche |’ Au- 
stralia settentrionale. Esclusivamente papuano è il genere Goura, 
che comprende le specie più grande del gruppo, e del quale 
si conoscono quattro specie, la G. Victoria, la G. coronata, la 
G. Albertisu e la G. Sclaterti; la prima non è stata trovata finora 
nella parte «continentale; la G. coronata trovasi nella parte set- 
tentrionale-occidentale, la G. A/bertisti nella penisola orientale, 
e la G. Sclaterii nella parte centrale della Nuova Guinea, dove 
i0 la scoprii durante la mia prima escursione sul Fiume Fly; 


(8) Dopo avere scritto le cose sopradette io ho ricevuto d’Italia la descri- 
zione di un Tachyglossus (Echidna) Bruijnii, Peters & Doria, fondata sopra 
parte di un cranio trovato sui monti Arfak. 


NOTE ORNITOLOGICHE 19 


durante il mio secondo viaggio la trovai anche lungo il Fiume 
Kataw. Nelle foreste papuane ove vivono questi giganti della 
famiglia, vive pure un pigmeo della medesima, il raro e gra- 
zioso Ptilonopus nanus. La Dendrocygna guttata, la D. vagans, 
il Nettapus pulchellus, il Pelecanus conspicillatus, V Haematopus 
longirostris, la Mycteria Australis ed i generi Tachypetes, Prion ece. 
si trovano tanto nelle Isole Aru quanto in Australia, e sol- 
tanto ora vengono aggiunti alla lista degli uccelli della Nuova 
Guinea. Desidererei molto di dare il nome specifico di un bel- 
lissimo Cusoar, di cui posseggo una pelle e lo scheletro, ma 
sono state descritte recentemente tante nuove specie, che non 
mi azzardo di dire a quale esso appartenga; inclino a credere 
che sia un Casuarius australis. 


LISTA DEGLI UCCELLI DEI FIUMI FLY E KATAW. 


Cuncuma leucogaster. 
Haliastur girronera. 
Hahustur sphenurus. 
Pandion leucocephalus. 
Henicopernis longicaudatus. 
Microglossum aterrimum. 
Dasyptilus pecqueti. 
Cacatua triton. 

Eclectus polychlorus. 
Chalcopsittacus scintillatus. 
Lorius lory. 

Eos fuscata. 

Cyclopsittacus fuscifrons. 
Caprimulgus n. sp.? 
Cypselus mystaceus. 
Dacelo gaudichaudi. 
Cyanaleyon Macleayi. 
Cyanaleyon nigrocyanea (3). 


(1) Cyanalcyon stictolaema, Salvad. 


Tanysiptera galatea. 
Pitta macklotii. 

Pitta assimilis. 

Arses teleschophthalma. 
Arses chrysomela. 
Rhipidura gularis. 
Rhipidura sp.? 
Gerygone sp.? 
Graucalus sp.? 
Ptiladela boyeri. 
Campephaga sloetit. 
Artamus leucogaster. 
Rectes ferruginea. 
Buceros ruficolhs. 
Hermotimia aspasia. 
Cyrtostomus frenatus. 
Myzomela obscura. 
Myzomela erythrocephala. 


20 
Ptilotis filigera. 
Ptilotis n. gen.? 
Ptilotis sp.? 


Tropidorhynchus Novae Guineae. 


Pomatorhinus Isidori. 
7 
Calornis sp. 


Dicaeum rubro-coronatum. 


Gymnocorvus senex. 
Manucodia atra. 


Manucodia Keraudreni? 


Mina Dumonti. 
Mina Roberisoni (1). 
Paradisea apoda? 
Paradisea raggiana. 
Cicinnurus regius. 
Sericulus aureus. 


Epimachus magnificus. 


Seleucides albus. 
Dicrurus carbonarius. 
Carpophaga pinon. 
Carpophaga zoeae. 


Carpophaga spilorrhoa. 


Carpophaga Mullerit. 
Carpophaga n. sp. 


Megaloprepia assimilis. 


L. M. D’ ALBERTIS 


Ptilonopus nanus. 
Ptilonopus coronulatus. 
Ptilonopus ionozonus. 
Ptilonopus aurantiifrons. 
Goura Sclaterti. 
Eupetes nigricrissus? 
Megapodius duperreyi. 
Talegallus cuvierii (*). 
Ibis strictipennis. 

Ibis igneus. 
Lobivanellus personatus. 
Mycteria australis. 
Herodias alba (3). 
Herodias melanopus? 
Butorotdes flavicollis. 
Ardea jugularis. 
Nycticorax caledonicus. 
Dendrocygna guttata. 
Dendrocygna vagans. 
Nettapus pulchellus. 
Haematopus longirostris. 
Tachypetes aquila. 
Prion turtur. 
Pelecanus conspicillatus. 


(1) Melanopyrrhus orientalis (Schleg.) ? T. S. 
(2) Forse il Talegallus fuscirostris, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. IX, p. 332 
(26 Marzo 1877). Me Se 


(3) L’Herodias alba non esiste nella Nuova Guinea. T.S. 


PRODROMUS ORNITHOLOGIAE PAPUASIAR ET MOLUCCARUM 


AUCTORE 


JHoma PALVADORIO 


n 


II. 
PSITTACI. 


Wallaceius in suo de Psittacis elencho regionem Malayensem 
incolentibus 92 species enumerat (*); de quibus, si et quae in 
Indica ejusdem regionis parte et quae in Celebensi atque Timo- 
riensi archipelagis vivunt, sint amotae, species 56 superant Mo- 
luccarum et Papuasiae; quarum ex numero demi praeterea debent 
species una, quae reapse ibi non invenitur (*) et quinque, quae, 
sicuti ego opinor, ad alias sunt referendae alio ibi nomine me- 
moratas (*): quo fit, ut species, quas Wallaceius refert, in 50 
omnino vertantur. 

Finschius in magno quidem, quod de Psittacis condidit, 
opere (4 83 ex Moluccis et Papuasia indicat species, sed in 
his eas quoque complectitur quae ex insulis Timoriensibus, Ce- 
lebensibus atque Sanghirensibus sunt, quaeque 27 enumerantur, 
praeter 4 in species totidem alio nomine descriptas, meo quidem 


(1) On the Parrots of the Malayan Region, with Remarks on their Habits, 
Distribution and Affinities and the descriptions of two New Species. By Al- 
fred R. Wallace (P. Z. S. 1864, p. 272-295). 

(2) Chalcopsittacus rubiginosus, Bp. ex Puynipet, non vero ex Waigiou. 

(3) 1. Cacatua cristatella, Wall. = C. cristata (Bodd. nec Linn.); 2. C. macro- 
lopha, Rosenb. = C. triton (Temm.); 3. Microglossus aterrimus (Gm.) = M. 
goliath (Temm.); 4. Eclectus linnaei, Wagl. = E. polychlorus (Scop.); 5. E. in- 
termedius, Bp. = E. cardinalis (Bodd.). 

(4) Die Papageien monographisch bearbeitet von Otto Finsch, t. 2, Leiden 
1868. (Vide: Uebersicht Tabetlen zur geographischen Verbreitung der Pa- 
pageien). 


DI T. SALVADORI 


judicio, referendas (+); ideoque Psittaci Papuasiae et Moluccarum 
a Finschio enumerati 52 speciebus omnino continentur. 

Novissima quidem indagatorum studia inventaque, praesertim 
vero Rosenbergii, Meyerii, D’Albertisii, Beccarii et Bruijnii Mo- 
luccis et Papuasiae 92 Psittacorum species: in praesentia tri- 
buunt, ex quibus D’Albertisius, Beccarius ac Bruijnil venatores 
species 69 (omnes in Museo Civico Genuensi servatas) colle- 
gerunt, 1363 exemplaribus expressas; maxime autem earum 
pars, quae desunt, ex insulis ad Orientem Novae Guineae sunt, 
ab eisdem non perspectis. 

Novae autem ab ipsis detectae species 15 enumerantur, quarum 
duae a Sclaterio, caeterae vero aut a me uno, aut cum D’Alber- 
tisio descriptae fuerunt (?). 

Hoc praeterea memoratu dignum est, nimirum a Bruijnii vena- 
toribus in insula Buru inventum Tanygnathum gramineum esse, 
quem a D’Aubentonio superiore saeculo fictum (*) nemo exinde 
viderat unquam. 

Psittacorum ordinem in Moluccis et Papuasia Cacatwidarum, 


(4) 1. Dasyptilus fulgidus (Less.) = D. pesqueti (Less.); 2. Eclectus linnaci, 
Wagl. = E. polychlorus (Scop.); 3. E. intermedius, Bp. = E. cardinalis (Bodd.); 
4. Domicella schlegelii, Finsch = Hos rubra (Gm.). 

() 1. Nasiterna bruijnii, Salvad. (Bruijn, Beccavi). 

» keiensis, Salvad. (Beccari). 

3 » maforensis, Salvad. (Beccari). 

4 » misoriensis, Salvad. (Beccarî). 

5. » beccarii, Salvad. (Beccart & Bruijn). 

6. Aprosmictus buruensis, Salvad. (Bruijn). 
vi 
8 
9 


DO 


. Cyclopsittacus occidentalis, Salvad. (Beccari, Bruijn). 


» cervicalis, Salvad. & D’Alb. (D’Albertis). 
È » suavissimus, Sclat. (D'Albertis). 
10. » fuscifrons, Salvad. (D’Albertis). 


ll. Geoffroyus dorsalis, Salvad. (Bruijn). 

12. Lorius erythrothorax, sp. nov. (D’Alvertis). 

13. » flavopalliatus, sp. nov. (Bruijn, Beccari). 
14. Chalcopsittacus chloropterus, Salvad. (D’Albveritis). 
15. Coriphilus subplacens (Sclat.) (D’Albvertis). 

Hoc in novarum specierum elencho Cyclopsittacum aruensem praetermisi, 
quem mense Augusto 1874 ipse descripsi (V. Ann. Mus. Civ. Gen. VI, p. 75), 
ignorans a Schlegelio mense Majo ejusdem anni eundem hunc esse descriptum 
veluti conspeciem Psittaculae diophthaimae, cui ab ipso Psittacula diophthalma 
aruensis inditum est nomen, 

(3) Pl. Enl. 862, 


PRODR. ORNITHOLOG. PAPUASIAE ET MOLUCCARUM 23 


Psiltacidarum atque Trichoglossidarum familiae praebent; quarum 
prima se se nobis obfert in Indica quoque archipelagi Malayensis 
| parte inque regione Australiana proprie appellata; Psittacidarum 
autem familia fere est, ut graece ajunt, cosmopolita, quippe quae 
tum in Asia, tum in Africa, tum in America invenitur, neque 
in ulla deest Australianae regionis parte; postremo Trichoglossi- 
darum familia in Australiana omni regione tantummodo reperitur. 

Fam. CacatuIDAE. Genus Cacatua in regione Indica in specie 
una, C. philppinarum, omnino vertitur: coeteras Australiana 
fert regio; quod quidem genus in Papuasia atque in Moluccis 
nonnullae exhibent species. Genus Naséterna in Papuasia solum 
provenit, idemque in Orientem versus ad Solomonis usque in- 
sulas extenditur. Genus demum Mcroglossus non in Papuasia 
modo habitat, sed in extrema quoque Australiae parte septen- 
trionali invenitur. 

Fam. Psirracipar. Genus Dasyptilum, ut et genus Psitiacellam 
Nova Guinea solum refert. Genus Cyclopsittacus complures obfert 
species in Papuasia, paucas in septentrionali Australiae parte, 
in Moluccis vero prorsus deest, at in Philippinis insulis non desi- 
deratur. Genus Zclectus proprium omnino est Moluccarum et Pa- 
puasiae; in quibus regionibus Geoffroyus quoque genus habitat, 
quod praeterea in insulis Timoriensibus vivit. Genus Aprosmictus 
non modo Moluccas, Papuasiam et Timor incolit, verum et in 
Australia et Polynesia provenit, uno verbo universam tenet Au- 
stralianam regionem, Celebes insula excepta. Genus Tanygnathus 
in occidentali Papuasiae parte se exhibet, atque in Moluccis, Ce- 
lebes et Philippinis insulis; genus denique Loriculus in usdem 
quidem his, quae modo memoravi, locis habitat, at longius la- 
tiusque patet, quippe quod in Orientem protenditur in Novam 
usque Hiberniam, in occidentem vero universam insularum Ma- 
layensium incolit partem indicam, neque ab ea regione, quae 
proprie Indica est appellata, omnino abest. 

Fam. TRIcHOGLOSSIDAE. Genera Chalcopsittacus, Neopsittacus, 
Charmosyna, Charmosynopsis atque Oreopsittacus Papuasiae om- 
nino propria sunt, ac praeter genus Chalcopsittacum, quod in 
insulis quoque Aru, Mysol, Salvatti, et fortasse etiam Waigiou 


24 T. SALVADORI 


habitat, in Nova solum Guinea inveniuntur. Genera Lorius et 
Coriphilus Papuasiae et Moluccarum incolae sunt, quorum postre- 
mum in Polynesia quoque non desideratur; genus Hos eandem, 
ac genus Lorius, regionem occupat, nisi quod insulas Sanghirenses 
etiam tenet, quae inter Celebes et Philippinas insulas positae , 
utriusque quidem archipelagi,. praesertim vero Celebensis, faunam 
alunt; postremo genus Trichoglossus sese in Australiana tantum 
regione obfert, in qua ubique fere reperitur, si archipelagum 
Halmaherae excipias. 

Ad Psittacorum autem distributionem, uti ajunt, geographicam 
quod attinet in Papuasia et Moluccis, hoc unum addiderim no- 
tatu maxime dignum; quod ex Beccarii itineribus patuit, in in- 
sulis nempe Kei quamdam speciem detectam esse ad genus 
Nasiternam spectantem; ex quo aliisque factis conficitur, per- 
peram, ut opinor, Wallaceium existimasse faunam in insulis 
Kei Moluccanam potiusquam Papuanam esse. 

Scripsi Augustae Taurinorum sexto kalendas Apriles anno 
MDCCCLXX VII. 


Fam. CAGATUIDAE. 


1. Cacatua triton (Temm.), Coup d’ceil gén. sur les possess. 
néerland. dans l’Ind. Archip. III, p. 405 (nota) (1849). 


Hab. in Nova Guinea (Lesson, Wallace, Beccari, D'Albertis, etc.); Insula 
Aidouma prope Lobo ad occasum Novae Guineae (S. Miller); Sorong (Bern- 
stein, Beccari); Mafor (von Rosenberg, Beccari); Misori (von Rosenberg, 
Beccari); Miosnom (von Rosenberg); Jobi (von Rosenberg, Beccari); Salvatti 
(Wallace, Hoedt, Bruijn); Waigiou (Wallace, Bernstein, Beccari, Bruijn); 
Guebeh (Bernstein); Misol (Wallace, Hoedt, von Rosenberg); Goram (Wal- 
lace, von Rosenberg); Monawolka (von Rosenberg); Insulis Aru (Wallace, 
von Rosenberg, Hoedt, Beccart); (?) Insulis Ludovicianis (fide G. R. Gray). 


Specimina 35. 
2. Cacatua citrinocristata i P. Z. S. 1844, p. 38. 
Hab. in Timor-laut (Wallace) . 3 5 ‘ 3 Specim. 0. 


3. Cacatua moluccensis (Gm.), Syst. Nat. I, p. 331, n. 96 (1788). 


Hab. in Ceram (Forsten, Wallace, von Rosenberg); Amboina (Wallace, 
von Rosenberg; Beccari) 04 i /* ©.) (Species 


PRODR. dogmi miog PAPUASIAE ET MOLUCCARUM 25 
4. Cacatua alba (Mull.), Syst. Nat. Suppl. p. 76, n. 50 (1776). 


Hab. in Halmahera (Wallace, Bernstein, Beccart); Ternate (Wallace, 
Bernstein, Bruijn); Tidore (Bernstein, Bruijn); Batcian (Wallace, Bernstein). 
Specim. 6. 


5. Cacatua ophthalmica, Sclat., P. Z. S. 1864, p. 188. 
. Hab. in Insulis Salomonis (Scelater); Nowa Hibernia (Brown). Specim. 0. 


6. Cacatua ducorpsii, Jacq. & Pucher., Voy. Pole Sud, Zool. I, 
p. 108, sp.+73 (1853). 


Hab. in Insulis Salomonis (Hombron & Jacquinot); Insula Guadalcanar 
(Sclater) . ; 4 : : È È È : . : Specim. 0. 


7. Microglossus aterrimus (Gm.), Syst. Nat. I, p. 330, n. 93 
(1788). 


Hab. in Nova Guinea (Lesson, Wallace, D’Albertis, Beccari, Bruijn, etc.); 
Sorong (Bernstein, D’ Albertis); Waigiou (Lesson, Wallace, Bernstein, Bruijn); 
Ghemien (Bernstein); Salvatti (von Rosenberg, Bernstein, Bruijn); Misol 
(Wallace, Hoedty; in Insulis Aru (Wallace, von Rosenberg, Beccari); ad 
Caput York (Mac Gillivray , D'Albertis etc.). : i 2 Specim. 39. 


8. Nasiterna bruijnii, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. VII, p. 753, 
tav. XXI (0%), p. 907 (9) (1875). 


Hab. in Nova Guinea (Montibus Arfakianis) (Bruijn, Beccari). Specim. 9. 


9. Nasiterna pygmaea (Quoy & Gaim.), Voy. Astrol. Zool. I, 
py. 222% pl, 21,.¢. 1, 2. (1830). 


Hab. in Nova Guinea (parte occidentali prope Dorey) (Quoy & Gaimard, 
Wallace); Andai (von Rosenberg, Bruijn, Beccart}; Dorei-Hum (Beccari); 
Sorong (Bernstein); Utanata (S. Miller); Salvatti (Hoedt, Bruijn); Waigiou 
(Bernstein, Bruijn); Guebeh (Bernstein); Misol (Wallace, Hoedt); Koffiao 
(Beccari); Jobi (2) (") (von Rosenberg); (?) Insulis Aru (von Rosenberg) (?). 

Specim. 9. 


(1) Rosenbergius Nasiternam pygmaeam inter Jobienses aves memorat 
(Reist. naar Geelwinkd. p. 56), sed nullum in Museo Lugdunensi specimen 
hujus speciei a Rosenbergio in Jobi collectum extat, neque Beccarius vel 
Bruijnii venatores ipsam in Jobi collegerunt. 

@ Specimina generis Nasiternae ex insulis Aru (pileo flavo-ochraceo, Schle- 
gel, Mus. P. B. Psittaci (Revue), p. 71) forsan ad speciem aliam pertinent, no- 
mine N. aruwensi distinguenda (Ann, Mus, Civ. Gen. VII, p. 985). 


26 T. SALVADORI 


10. Nasiterna keiensis, Salvad., Ann. Mus, Civ. Gen. VII, p. 984 
(1875). 


Hab. in Insulis Kei (Beccari) . S 5 3 Shae’ Specim. 3. 


11. Nasiterna misoriensis, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. VII, 
p. 909 (1875). 


Hab. in Misori (von Rosenberg, Meyer, Beccari) i . Specim. 5. 
12. Nasiterna maforensis, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. VII, 
= 
p- 908 (1875). 
Hab. in Mafor (von Rosenberg, Meyer, Beccari) ; 7 Specim. 4. 


13. Nasiterna beccarii, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. VII, 
p. 396 (2) (1876). 


Hab. in Nova Guinea prope Wairoro (Beccari) . £ =) ee PCCM... 
14. Nasiterna pusio, Sclat., P. Z. S. 1865, p. 620, pl. 35. 


Hab. in Insulis Salomonis (Kre/fft, Sclater); (?) Nova Hibernia (Brown). 
Specim. 0. 


Fam. PSITTACIDAE. 


15. Tanygnathus megalorhynchus (Bodd.), Tabl. Pl. Enl. p. 45 
(1783). 


Hab. in Nova Guinea occidentali (Wallace) ; Sorong (Bernstein, D'Albertis, 
Bruijn); Salvatti (von Rosenberg, Beccari, Bruijn); Batanta (Beccari, Bruijn): 
Waigiou (Wallace, Bernstein); Guebeh (Bernstein); Misol (Wallace, Hoedt); 
Halmahera (Wallace, Forsten, Bernstein, Bruijn); Obi (Bernstein); Batcian 
(Wallace, Bernstein); Dammar (Bernstein); Moor (fide Schlegelti); Tidore 
Bernstein); Sanghir (Wallace, von Rosenberg, Bruijn); Siao (Hoedt). 

Specim. 25. 


16. Tanygnathus affinis, Wall., P. Z. S. 1863, p. 20. 


Hab. in Buru (Wallace, Hoedt, Bruijn); Amboina (Wallace, Hoedt, Bec- 
cari); Ceram (Wallace); (?) Goram (von Rosenberg) È : Specim. 6. 


17. Tanygnathus gramineus (Gm.), Syst. Nat. I, p. 338, n. 111 
(1788). 


Hab. in Buru (Bruin). È 3 : 5 ; 3 , © Specim. 4. 


PRODR. ORNITHOLOG. PAPUASIAE ET MOLUCCARUM ZII 


18. Aprosmictus amboinensis (Linn.), Syst. Nat. I, p. 141, n. 9 
(1766). 


Hab. in Amboina (Wallace); Ceram (Wallace, Hoedt) . Specim. 0. 


19. Aprosmictus buruensis, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. VII, 
p. 371 (1876). 


Hab. in Buru (Hoedt, Bruijn) . ; i DEN : .  Specim. 9. 


20. Aprosmictus dorsalis (Quoy & Gaim.), Voy. Astrol. Zool. I, 
p. 234, pl. 21, £ 3 (1830). 


Hub. in Nova Guinea occidentali, Dorei (Quoy & Gaimard, Wallace, 
Bruijn); Andai (von Rosenberg, D’Albertis, Bruijn); Arfak (Bruijn, Beccari); 
Warbusi (Beccarî); Inviorage, Passim, Mum, Rubi (Meyer); Lobo (S. Muller); 
Ramoi (Beccarî); Sorong (Bernstein, D'Albertis, Bruijn); Salvatti (Bernstem, 
von Rosenberg, Bruijn); Batanta (von Rosenberg); Waigiou (Wallace, Bern- 
stein, Bruijn); Ghemien (Bernstein); (?) Insulis ‘Sulla (!) (Wallace, Bernstein). 

Specim. 43. 

21. Aprosmictus hypophonius (S. Mull.), Verhandel. Land- en 

Volkenk. p. 181 (1839-1844). 


Hab. in Halmahera (Forsten, Wallace, Bernstein, Bruijn) Specim. 17. 


22. Psittacella brehmii (Rosenb.), Schleg., Ned. Tijdschr. Dierk. 
IV, p. 35 (1871). 


Hab. in Nova Guinea (Montibus Arfakianis) (von Rosenberg, Meyer, Bruijn, 
Beccari) . DARI i; TO “Ha Re SPECIE 28: 


23. Psittacella modesta (Rosenb.), Schleg., Ned. Tijdschr. Dierk. 
IV, p. 36 (1871). 


Hab. in Nova Guinea (Montibus Arfakianis) (von Rosenberg, Meyer, Bec- 
cari, Bruijn) . î : : : . : È è ‘ Specim. 8. 


24. Cyclopsittacus desmarestii (Garn.), Voy. Coq. Zool. I, 2, 
p. 600, pl. 35 (1828). 


Hab. in Nova Guinea prope Dorei (Garnot & Lesson, Wallace, von Ro- 
senberg, Bruijn, Beccari); (?) Lobo (S. Miller) . 5 3 Specim 49. 


25. Cyclopsittacus occidentalis, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. 
VII, p. 910 (1875). 


28 T. SALVADORI 


Hab. in Salvatti (Wallace, Bernstein, Bruijn); Batanta (Bruijn); Nova 
Guinea occidentali, Sorong (Bernstein, D’Albertis); Dorei-Hum (Beccari). 


Specim. 13. 
26. Cyclopsittacus blythii, Wall, P. Z. S. 1864, p. 284 (1). 
Hab. in Misol (Wallace, Moens) Re Cctan MCO ee Smaeintey OF 


27. Cyclopsittacus cervicalis, Salvad. & D’Alb., Ann. Mus. Civ. 
Gen. VII, p. 811 (1875). 
> 


Hab. in Nova Guinea meridionali-orientali prope Insulam Yule (D’ Albertis). 
Specim, 4. 


28. Cyclopsittacus diophthalmus (Hombr. & Jacq.), Ann. Se. 
Nat. XVI, p. 318 (1841). 


Hab. in Nova Guinea (parte meridionali) (Hombron & Jacquinot); prope 
Andai (D'Albertis, Meyer); in Montibus Arfakianis (Bruijn, Beccari); in 
Salvatti (Bernstein, Bruijn); Misol (Wallace, Hoedt); Koffiao (Mus. Tura- 
tianum) . È 3 : 3 : : 3 : Miro Specim. 12. 


29. Cyclopsittacus aruensis (Schleg.), Mus. P. B. Psvtiacz 
(Revue), p. 33 (Mai 1874). 


Hab. in Insulis Aru (Wallace, von Rosenberg, Hoedt, Beccari). Specim. 2. 


30. Cyclopsittacus guglielmi tertii (Schleg.), Ned. Tijdschr. 
Dierk. III, p. 252 (1866). 


Hab. in Salvatti (Bernstein, von Rosenberg, Bruijn); Nova Guinea prope 
Sorong (Bernstein) . : : x ; : : : : Specim. 5. 


31. Cyclopsittacus suavissimus, Sclat., P. Z. S. 1876, p. 520, 
pl. 54 (DE 2). 


Hab. in Nova Guinea meridionali-orientali prope Naiabui (D’ Albertis). 
Specim. 8. 


32. Cyclopsittacus fuscifrons, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. IX, 
p. 14 (1876). 


Hab. in Nova Guinea interiore ad flumen Fly (D’Albertis). Specim. 4. 


(4) Species a C. desmarestii et a C. occidentali sane diversa; specimen uni- 
cum in Museo Turatiano servatum vidi. 


PRODR. ORNITHOLOG. PAPUASIAE ET MOLUCCARUM 29 


33. Cyclopsittacus melanogenys (Rosenb.), Schleg., Ned. Tijdschr. 
Dierk. III, p. 380 (1866). 


Hab. in Insulis Aru (von Rosenberg, Beccari) . ; : Specim. 7. 
34. Loriculus amabilis, Wall., Ibis, 1862, p. 349. 


Hab. .in Halmahera (Wallace, Bernstein, Bruijn); Batcian (Bernstein). 
Specim. 7. 


35. Loriculus aurantiifrons, Schleg., Ned. Tijdschr. Dierk. IV, 
paio (1371). 
Hab. in Misol (Hoedt); Nova Guinea prope Andai (Meyer, Bruijn). 


Specim. 4. 
36. Loriculus tener, Sclat., P. Z. S. 1877 (March). 


Hab. in Insula' Ducis York (Brown). 


37. Geoffroyus keyensis, Schleg., MS. — Finsch, Die Papag. II, 
p. 956 (1868) (1). 


Hab. in Insulis Kei (Wallace, von Rosenberg, Beccari) . Specim. 28. 
38. Geoffroyus aruensis (G. R. Gr.), P. Z. S. 1858, p. 183. 


Hab. in Insulis Aru (Wallace, von Rosenberg, Beccari); Nova Guinea 
meridionali-orientali (D'Albertis) . .  . Mh pps .- specim. 24. 


39. Geoffroyus schlegelii, Salvad. (*). 


Hab. in Buru (Lesson, Wallace, Hoedt, Bruijn); Boano (fide Finsch); 
Ceram (Wallace, Moens, Beccari); Amboina (S. Muller, Wallace, Beccari); 
Arouko (Hoedt); Goram (Wallace, von Rosenberg); Monawolka (von Rosen- 
berg) © 3 . 3 7 È : Sage 3 7 Specim. 27. 


40. Geoffroyus pucherani, Bp., Consp. Psitt. sp. 236 (Nau- 
mannia, 1856). 


(1) Psittacus capistratus, G. R. Gr. (nec Bechst.), P. Z. S. 1858, p. 183 (¢ jun). 
Species G. aruensi et G. schlegelii affinis, sed certe diversa; subalaribus pal- 
lide caeruleis, foeminae capite minime brunneo-castaneo, sed pallide brun- 
neo-olivaceo. 

(2) Eclectus rhodops, Schleg., Mus. P. B. Psittaci, p. 43 (1864) (nec Psittacus 
rhodops, G. R. Gr., P. Z. S. 1861, p. 436, ex Waigiou et Misol). 


30 T. SALVADORI 


Hab. in Nova Guinea (Lesson); Lobo (S. Muller); prope Sinum Tritonis 
(Hombron & Jacquinot}; Dorei (Wallace, Meyer, Bruijn); Rubi (Meyer); 
Andai (Meyer, Bruijn); Sorong (D'Albertis); Salvatti (Bernstein, Beccari, 
Bruijn); Waigiou (Wallace, Bernstein, Bruijn); Guebeh (Bernstein); Misol 
(Wallace, Beds Koffiao (Hoedt); Miosnom (von Rosenberg, Beccari). 

Specim. 37. 


41. Geoffroyus jobiensis (Meyer), Sitzb. Ak. Wissensch. Wien, 
LXX, p. 225 (1874). 


Hab. in Jobi (von Rosenberg, Meyer, Beccari, Bruijn) . Specim. 5. 


42. Geoffroyus mysorensis (Meyer), Sitzb. Ak. Wissensch. Wien, 
LXX, p. 225 (1874). 


Hab. in Misori (von Rosenberg, Meyer, Beccari) . ; Specim. 10. 


43. Geoffroyus maforensis (Meyer), Sitzb. Ak. Wissensch. Wien, 
XK pe 225 1ST) 


Hab. in Mafor (Meyer) LISTE : : : : 2 Specim. 0. 


44. Geoffroyus dorsalis, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. VII, 
p. 758 (1875). 


Hab. in Nova Guinea prope Andai (Brudjn) . é i Specim. 4. 


45. Geoffroyus cyanicollis (S. Mull.), Verhandel. Land- en 
Volkenk. p. 108 (1841). 


Hab. in Halmahera (Forsten, Wallace, Bernstein, Bruijn); Batcian (Wal- 


lace, Bernstein, Beccart); Morty (Bernstein) . È 3 Specim. 51. 
46. Geoffroyus obiensis, Finsch, Die Papag. II, p. 389 (1868). 
Hab. in Insulis Obi (Bernstein) . : ; . ; È Specim. 0. 


47. Geoffroyus heteroclitus (Hombr. & di Ann. Se. Nat. 
XVI, p. 319 (1841). 


Hab. in Insulis Salomonis (Insula S.ti Georgi et Insula Isabel) (Hombron 
& Jucquinot, Sclater); Nova Britannia (Brown) . Ste Specie 


48. Geoffroyus simplex (Meyer), Verh. z.-b. Gesell. Wien, XXIV, 
p. 39 (1874). 


Hab. in Nova Guinea (Montibus Arfakianis) (Meyer, D'Albertis). Specim. 2. 


(1) Species a me non visa, et mihi non satis cognita. 


PRODR. ORNITHOLOG. PAPUASIAE ET MOLUCCARUM sl 


49. Eclectus polychlorus (Scop.), Del. Flor. & Faun. Insubr. 
p. 87, n. 27, (1786). 


Hab. in Nova Guinea (Sonnerat); Dorei (Lesson, Wallace, Bruijn); Lobo 
(S. Miller); Andai (Bruijn); Nova Guinea meridionali-orientali (D’Albertis) ; 
Sorong (Bernstein, D'Albertis); Salvatti (Bernstein, von Rosenberg, Hoedt, 
Bruijn); Waigiou (Lesson, Wallace, Bernstein); (?) Guebeh (Hoedt, Bernstein); 
Misol (Wallace, Hoedt); Mafor (von Rosenberg); Misori (von Rosenberg, Bec- 
cart); Miosnom (von Rosenberg); Jobi (von Rosenberg, Beccari, Bruijn); In- 
sulis Aru (Wallace, von Rosenberg, Beccari); Insulis Kei (Wallace, von 
Rosenberg, Beccari); Khoor (von Rosenberg); Insulis Salomonis (Brenchley 
teste G. R. Gray); Nova Hibernia (Lesson, Cassin); Nova Britannia (Cabanis 
& Reichenow); Insula Ducis York (Brown); Nova Hanovera (Cab. & Rchn.). 

Specim. 87. 


50. Eclectus grandis (Gm.), Syst. Nat. I, p. 335, n. 102 (1788). 


Hab. in Halmahera (Wallace, Bernstein, Bruijn); Ternate (Forsten, 
Bernstein); Tidore (Bruîjn); Mareh (Bernstein); Kaioa (Wallace); Dammar 
~ (Bernstein); Morty (Bernstein); Batcian (Bernstein); Obi (Bernstein). 
Specim. 24. 


51. Eclectus cardinalis (Bodd.), Tabl. Pl. Enl. p. 30 (1783). 


Hab. in Amboina (Brisson, von Rosenberg, Wallace); Buru (von Rosen- 
berg, Wallace, Hoedt, Bruijn); (?) Goram (von Rosenberg). Specim. 17. 


52. Eclectus westermani (Bp.), Consp. Av. I, p. 4 (1850). 


Hab. ————___-© : , : 3 3 È NS pecims 0: 
53. Eclectus cornelia, Bp., P. Z. S. 1849, p. 143, pl. XI (1). 


Hab, ————_———*% .. Se: È .  Specim. 0. 


54. Dasyptilus pesqueti (Less.), Bull. Sc. Nat. XXV, p. 241 
‘ Juin 1831). 


Hab. in Nova Guinea (Montibus Arfakianis) (D’Albertis, Beccari); Amber- 
baki (Bruijn); Gunon Morait (Beccarî); Nova Guinea interiore ad flumen Fly 
PARO, SIRIA aie PA NIDO .  Specim. Ml. 


(4) Forsan foemina E. westermani (Bp.). 


32 T. SALVADORI 
Fam. TRICHOGLOSSIDAE. 


55. Lorius hypoenochrous, G. R. Gr., List Psitt. Brit. Mus., 
p. 49 (1859). 


Hab. in Insulis Ludovicianis (Mac Gillivray); Insulis Salomonis (Sclater); 
Nova Hibernia (Lesson, Brown); Nova Britannia (Brown); Nova Hanovera 
(Cabanis & Reichenow); (?) Nova Guinea orientali (Comrie teste Sclater) (°). 

Specim. 0. 


56. Lorius lory (Linn.), Syst. Nat. I, p. 145, n. 28 (1766). 


Hab. in Nova Guinea; Dorei (Lesson, Wallace, von Rosenberg, Meyer, 
Beccari, Bruijn); Andai (von Rosenberg, Meyer, Bruijn); Montibus Arfakianis 
(Beccari, Bruijn); Rubi (Meyer); Passim (Meyer); Dorei Hum (Beccari); 
Sorong (Bernstein, D'Albertis); Salvatti (Bernstein, Bruijn); Batanta (von 
Rosenberg); Waigiou (Lesson, Wallace, Bernstein, Bruijn); Misol (Wallace, 
Hoedt) . 7 : : : ‘ : 3 E B : Specim. 54. 


57. Lorius erythrothorax, nov. sp. (?). 


Hab. in Nova Guinea meridionali-orientali (D'Albertis) . Specim. 4. 


58. Lorius jobiensis (Meyer), Sitzb. Ak. Wissensch. Wien LXX, 
P. 229, 281, 233 (1874). 


Hab. in Jobi (Meyer, von Rosenberg, Bruijn, Beccari); Miosnom (von 
Rosenberg, Beccari) ‘ è DATA ; ia SPEC 


59. Lorius cyanauchen (S. Mùll.), Verhandl. Land- en Volkenk. 
p. 107 (1839-1844). 


Hab. in Misori (Wallace, Meyer, von Rosenberg, Beccari). Specim. 16. 


60. Lorius domicella (Linn.), Syst. Nat. I, p. 145, n. 26 (1766). 


Hab. in Ceram (Wallace, Hoedt); Amboina (Wallace, Hoedt, Beccari). 
Specim. 6. 


(1) Specimina ex Nova Guinea orientali paullum ab illis insularum Ludovi- 
cianarum diversa (Sclater). 
(2) Lorius lory, Salvad. & D’Alb. (nec Linn.), Ann. Mus. Civ. Gen. VII, p. 812 
(1875). 
Lorius L. Lory (Linn.) simillimus, sed pectore summo omnino rubro, et 
“ colore caeruleo gastraei minime cum colore caeruleo cervicis conjuncto. 
Specimen descriptum, a D'Albertisio collectum, omnino adultum. 


PRODR. ORNITHOLOG. PAPUASIAE ET MOLUCCARUM 33 


61. Lorius chlorocercus, Gould, P. Z, S. 1856, p. 137. 


Hab. in Insulis Salomonis (S.' Cristoval) (Mac Gillivray) . Specim. 0. 
62. Lorius tibialis, Sclat., P. Z. S. 1871, p. 499. pl. 40. 
Hab. ————————-?_. CS OA aa Fe : 7 especim. 0: 


63. Lorius garrulus (Linn.), Syst. Nat. I, p. 144, n. 25 (1766). 
Hab. in Halmahera (Forsten, Wallace, Bernstein, Bruijn). Specim. 19. 


64. Lorius flavopalliatus, nov. sp. (*). 


Hab. in Obi (Bernstein, Bruijn); Batcian (Wallace, Bernstein, Beccari); 
? Morty (Wallace, Bernstein); ? Raou (Bernstein) . A 7 Specim. 4. 


65. Eos reticulata (S. Mull.), Verhandel. Land- en Volkenk. 
p. 107, 108 (1839-1840). 

Hab. in Timor-laut (Chambers teste Gray, Wallace) È Specim. 0. 

66. Eos cyanogenys, Bp. Consp. I, p. 4 (1850). 


Hab. in Misori (von Rosenberg, Meyer, Beccari); Manem (Meyer, Beccari); 
Mafor (von Rosenberg, Meyer)  . È ; è ; 7 Specim. 14. 


67. Eos cardinalis (G. R. Gr.), Gen. B. App. p. 20 (1849). 


Hab. in Insulis Salomonis (Hombron & Jacquinot, Sclater); Insula Ducis 
York (Sclater) È î : 2 È ; ; È x Specim. 0. 


68. Eos semilarvata, Bp., Consp. I, p. 4 (1850). 
Hab. forsan in Timor-laut (Wallace) . : | ; .  Specim. 0: 
69. Eos rubra (Gm.), Syst. Nat. I, p. 335, n. 101 (1788). 


Hab. in Buru (Lesson, von Rosenberg, Wallace, Hoedt, Bruyn); Ceram 
(von Rosenberg, Wallace, Hoedt, Beccari); Arouko (Hoedt); Ceram-laut 
(Beccari); Goram (Wallace); Monawolka (von Rosenberg); Matabello (Wallace, 
von Rosenberg); Khoor (von Rosenberg); Insulis Kei (von Rosenberg, Hoedt, 
Beccari); Insulis Banda (S. Miller) . i LAI ; Specim. 20. 


(1) Lorius garrulus ex Batcian et Obi, Auct. 

Lorius L. GARRULO (Linn.) simillimus, sed interscapulio omnino favo di- 
versus. 

Specimina ex Morty et Raou non vidi. 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (21 Maggio 1877). 3 


34 T. SALVADORI 


70. Eos wallacei, Finsch, Journ. fir Orn. 1864, p. 411. 


Hab. in Waigiou (Wallace, Bernstein, Bruijn); Guebeh (Lesson, Bern- 
stein); Batanta (Bruijn, Beccari); (?) in insula parva prope Misol (Mus. Lugd.). 
Specim. 15. 


71. Eos riciniata (Bechst.), Kirze Ueb. p. 69, pl. 4 (1811). 


Hab. in Halmahera (Forsten, Wallace, Bernstein, Bruijn, Beccari) ; Ter- 
nate (Forsten, Bernstein, Beccari); Tidore (Bruijn); Morty (Bernstein); Moor 
(Bernstein); Makian (Bernstein); Batcian (Wallace, Bernstein); Obi (Bern- 
stein) . 3 : x : 4 : i. z 3 : Specim. 34. 


72. Eos fuscata, Blyth, Journ. As. Soc. Beng. XXVII, p. 279 
(1858). 


Hab. in Nova Guinea; Dorei (Wallace, von Rosenberg, Meyer, Bruijn); 
Andai (von Rosenberg); Mansinam (Beccari); Passim (Meyer); Mon (Beccari 
& Bruijn); Montibus Arfak (D'Albertis, Meyer); prope Sorong (D'Albertis); 
Salvatti (Beccari); Jobi (Meyer, Bruijn, Beccari) P ; Specim. 37. 


73. Chalcopsittacus ater (Scop.), Del. Flor. & Faun. Insubr. II, 
p. 87, n. 29 (1786). 


Hab. in Nova Guinea; Sorong (Bernstein, D'Albertis, Bruîjn); Ramoi 
(D’Albertis); Dorei Hum (Beccari); Has (Beccari); Salvatti (Bernstein, von 
Rosenberg, Beccari, Bruijn); Batanta (Bruyn); Misol (Wallace, von Rosen- 
berg); (?) Waigiou (Moens) . : : 5 È 5 : Specim. 25. 


74. ? Chalcopsittacus stavorini, Less., Voy. Coq. Zool. I, 1, 
p. 355 (1826) (1). 

Hab. in Waigiou (?) (Lesson) . ; 5 è : 3 Specim. 0. 

75. Chalcopsittacus scintillatus (Temm.), Pl. Col. 569 (jun.) 
(1835). 


Hab. in Nova Guinea; Lobo (S. Muller); Rubi (Meyer); Jour (von Rosen- 
berg); Mesan (Beccari); Insulis Aru (Hombron & Jacquinot, Wallace, von 
Rosenberg, Beccari) : 5 : : 3 3 3 è Specim. 22. 


76. Chalcopsittacus chloropterus, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. 
IX, p. 15 (1876). 


(1) Species incerta. 


PRODR. ORNITHOLOG. PAPUASIAE ET MOLUCCARUM 35 


Hab. in Nova Guinea meridionali-orientali prope Insulam Yule (D’Albertis). 
Specim. 4. 


77. Trichoglossus cyanogrammus, Wagl., Mon. Psittac. p. 554 
(1832). 


Hab. in Amboina (Brisson, S. Muller, Wallace, Hoedt); Pulo-tiga (parva 
insula prope Amboina) (Hoedt); Ceram (Forsten, Wallace); (?) Goram (Wal- 
lace); Pulo-Padjang (Ceram-laut) (von Rosenberg); Matabello (Wallace, von 
Rosenberg); Tejoor (von Rosenberg); Banda (von Rosenberg); Buru (Wallace, 
Hoedi, Beccari, Bruijn); Misol (Wallace, Hoedt); Salvatti (Bernstein, Bec- 
cart, Bruijn); Batanta (von Rosenberg, Beccari, Bruijn); Waigiou (Wallace, 
Bernstein, Bruijn); Nova Guinea (S. Muller); Dorei (Wallace, von Rosen- 
berg, Meyer, Beccari, Bruijn); Andai (von Rosenberg, D'Albertis, Beccari, 
Bruyn); Mansinam (Beccurî, Bruijn); Warbusi (Beccari); Rubi (Meyer); 
Montibus Arfakianis (Beccari, Bruijn); Jobi (von Rosenberg, Meyer, Bruijn, 
Beccari); Miosnom (von Rosenberg); (?) Mafor (von Rosenberg). Specim. 454. 


78. Trichoglossus massena, Bp., Rev. & Mag. de Zool. 1854, 
p.157. 


Hab. in Insulis Salomonis (Mac Gullivray teste Scluter); Novis Hebridis 
(G. R. Gray, Schlegel); Nova Caledonia (Deplanche testibus Verreaux et 
Des Murs); Insulis Echiquier (Hartlawb); in Nova Guinea meridionali-orien- 
tali (D’Albertis); (2) Nova Hibernia (Brown) . Mab, : Specim. 8. 


79. ? Trichoglossus flavicans, Cab. & Rchn., Sitzb. Ber. d. Ges- 
sellsch. naturf. Freunde zu Berlin von 16 Mai 1876, p. 73 (3). 


Hab. in Nova Hanovera (Cabanis & Reichenow) ; i, Specim. 0. 
80. Trichoglossus nigrigularis, G. R. Gr., P. Z. S. 1858, p. 183. 


Hab. in Insulis Aru (Wallace, von Rosenberg, D'Albertis, Beccari); Kei 
(von Rosenberg, Beccari) È 3 4 4 7 SURI: Specim. 46. 


81. Trichoglossus coccineifrons, G. R. Gr., P. Z. S. 1858, 
p. 183 (). 


Hab. in Insulis Aru (Wallace 2. . . . SS pocin. 0: 


(1) Species forsan a T. massena non diversa. 
(2) Species non Satis cognita. 


36 T. SALVADORI 


82. Trichoglossus rosenbergii, Schleg., Ned. Tijdschr. Dierk. IV, 
p. 9 (1871). 


Hab. iu Misori (von Rosenberg, Meyer, Beccari). i Specim. 17. 


83. Neopsittacus musschenbroekii (Rosenb.), i Ned. Tijdschr. 
Dierk. IV, p. 34 (1871). 


Hab. in Nova Guinea (Montibus Arfakianis) (von Rosenberg, D'Albertis, 
Meyer, Bruijn, Beccari) 7 ; AI 3 : ; Specim. 29. 


84. Coriphilus ilhel miniae (Meyer), Journ. fir Orn. 1874, 
p. 56 (’). 
) Hab. in Nova Guinea; Passim (Meyer); Andai (Meyer). Specim. 0. 


85. Coriphilus placens (Temm.), Pl. Col. 553 (1835). 


Hab. in Nova Guinea; Utanata (S. Miller); Passim (Meyer); Rubi (Meyer); 
Wa Samson (Beccarî); Ramoi (Beccari) ; Sorong (Bernstein, D'Albertis); Sal- 
vatti (Wallace teste Finsch, Hoedt, Bernstein. Bruin); Guebéh (Bernstein); 
Misol (Hoedt); Insulis Aru (Wallace, von Rosenberg, Beccari); Insulis Kei 
(von Rosenberg, Beccari); Khoor (von Rosenberg); Pulo-Padjang (Ceram-laut) 
(von Rosenberg); Goram (von Rosenberg); Ceram (Wallace, Hoedt); Amboina 
(Hoedt); Amblaou (insula prope Buru) (Hoedt); (?) Buru (von Rosenberg); 
Halmahera (Wallace je Bernstein, Bruijn); Ternate (Bernstein); Batcian (Wal- 
lace) 5 - 5 . Saas SS . : $ Specim. 76. 


86. Coriphilus subplacens (Sclat.), P. Z. S. 1876, p. 519. 


Hab. in Nova Guinea meridionali-orientali (D’A/bertis); Insula Ducis York 
(Brown teste Sclater) . 3 é 5 : : È .  Specim. 4. 


87. Coriphilus rubronotatus, Wall., P. Z. S. 1862, p. 165. 


Hab. in Salvatti (Wallace, Bernstein); Nova Guinea (prope Sorong) (Wal- 
lace); Sorong (Bernstein); Rubi (Meyer) : 5 : E Specim. 0. 


88. Coriphilus kordoanus (Meyer), Verh. z.-b. Gesell. Wien, 
XXIV, p. 38 (9) (1874) (@). 


Hab. in Misori (Meyer, Beccart) > : : ; È Specim. 10. 


(1) Coriphilus wilhelminae et species sequentes generis ejusdem proxime ad 
Coriphilum fringillaceum (Gm.) accedunt. 

(?) Mas CoRIPHILI KORDOANI, nondum descriptus, mari C. RUBRONOTATI Si-= 
millimus, sed colore rubro sincipitis et supracaudalium latiore et laetiore, 


PRODR. ORNITHOLOG. PAPUASIAE ET MOLUCCARUM 37 


89. Oreopsittacus (*) arfaki (Meyer), Verh. z.-b. Gesell. Wien, 
XXIV, p. 37 (1874). 


Hab. in Nova Guinea (Montibus Arfakianis) (Meyer, Beccari, Bruijn). 
Specim. 28. 


90. Charmosynopsis (*) pulchella (G. R. Gr.), List Psitt. Brit. 
Mus. p. 102 (1859). 


Hab. in Nova Guinea; Dorei (Wallace); Hatam (D'Albertis, Rosenberg, 
Meyer); Profi (Beccari, Bruijn); Mansema (Beccari, Bruijn); Passim (Meyer); 
Amberbaki (Meyer); parte meridionali-orientali Novae Guineae (in montibus) 
(D'Albertis) . Ì 3 : È A 4 È : ‘ Specim. 20. 


91. Charmosyna (*) papuensis (Gm.), Syst. Nat. I, p. 317, n. 57 
(1788). 


Hab. in Nova Guinea (in Montibus Arfakianis) (von Rosenberg, D'Albertis, 
Meyer, Bruijn, Beccari) x È ; é F : ; Specim. 62. 


92. Charmosyna josephinae (Finsch), Atti Soc. Ital. Sc. Nat. 
XV, p. 427 (9) (1873). 


Hab. in Nova Guinea, prope Passim (Meyer); in montibus Arfakianis , 
(Bruijn) . A : i 5 : : ‘ È 5 : Specim. 4. 


pectoris lateribus superne tantum rubris, colore virescente-fiavo gastraci vi- 
rescentiore et paullum ad cyanescentem vergente et genis tandem striis laete 
viridibus ornatis, diversus. 

Foemina mari similis, sed pileo omnino viridi, dorso concolori, lateribus 
pectoris et subalaribus minime rubris, sed viridi-flavescentibus, gastraco con- 
coloribus et auricularibus striis laete viridibus ornatis. 

(1) OREOPSITTACUS nov. gen. rectricibus quatuordecim aberrans, maxilla 
valde producta, ejusdemquem tomiis sinuosis. 

Foemina 0. ARFAKI, nondum descripta, differt a mari pileo omnino viridi. 

(2) Gen. nov. CHARMOSYNOPSIS differt a genere CHARMOSYNA propter remiges 
quatuor primas ad apicem non abrupte subulatas. Quod ad colores CG. PUL- 
CHELLA cum generis CHARMOSYNAE speciebus maxime conventi. 

(3) Gen. CHARMOSYNA. Remiges quatuor primae in maribus foeminisque 
quoque adultis ad apicem abrupte subulatae. 

Foemina C. PAPUENSIS, nondum descripta, differt a mari lateribus, supra 
maculam flavam cruralem, late flavis, plumisque rubris uropygii laterum 
intus conspicue flavicantibus. i 


Enumération des Lamellicornes Coprophages rapportés de l'Archipel Malais, de la 
Nouvelle Guinée et de l'Australie borgale par M. M. J. Doria, 0. Beccari et 
L. M. D'Albertis, par le Baron E. DE HAROLD. 


nu 


Genre Scarabaeus, L. 


1. S. gangeticus, Cast., Hist. nat. II, p. 64 (1840). 
Ceylan, pris au mois de mai par M." le M.is Doria a la Pointe de Galle. 


Espéce largement répandue dans les parties tropicales de I’ Asie. 
Elle se trouve surtout 4 Tranquebar et se rencontre aussi aux 
iles Philippines (Semper!). Elle est extrémement voisine du 


Se. Isidis Cast., qui parait la remplacer en Afrique, où il ha- . 


bite la haute Egypte, l’Abyssinie et en méme temps le Sénégal. 
L’espéce asiatique se distingue par la granulation plus forte et 
| plus égale du prothorax et par ses élytres moins fortement ar- 
rondies aux épaules. Ces differences sont toutefois si légéres qu'il 
me reste quelque doute sur la validité des deux espéces. 


Genre Gymnopleurus, Inc. 


2. G. maurus, Sharp., Coleopt. Heft. XIII, p. 34 (1875). 


Borneo, Sarawak (Doria!). 


Cette espéce, qui a aussi été rapportée par Mr Wallace de 
la méme localité, se distingue facilement du simuatus par sa 
couleur d'un noir terne sans aucune teinte bronzée, par sa 
massue anténnaire d’un brun foncé et surtout par les cdtés du 
prothorax qui sont fortement anguleux dans leur milieu. Ce 
dernier caractére sépare aussi l’espéce actuelle du melanarius, 
qui en outre est d'un noir plus brillant et dont le bord anté- 
rieur du chaperon offre une légére sinuosité de chaque cdté des 
dents médianes. 


‘ 
; 
i 


COPROPHAGES 39 


3. G. ealear, Sharp., Coleopt. Heft. XIII, p. 36 (1875). 


Celebes, Kandari (Beccari!). 


Egalement très-voisin du sinuatus, & massue antennaire d’un 
rouge ferrugineux comme celui-ci. Il en différe cependant par 
sa couleur noire, non bronzée, par les còtés du prothorax sub- 
anguleusement arrondis “dans leur milieu et par les angles posté- 
rieurs beaucoup moins saillants. M.? Sharp a rédigé sa description 
sur un seul exemplaire mile. La forme de l’éperon apical du 
tibia anterieur des males, qui est fourchu, n'est cependant pas 
un caractére specifique, comme l’auteur parait le supposer. Cet 
éperon présente la méme forme dans le sinuatus et dans toutes 
les autres espéces du genre, à moins qu'il ne soit pas obliteré 
par l’usage que l’animal en a fait en fouissant. Dans ce cas, 
lune des deux pointes ou toutes deux peuvent disparaitre et il 
ne reste plus qu'un éperon a extrémité plus ou moins obtuse. 
La femelle de cette espéce, que M." Sharp n'a pas connue et 
qu'il parait avoir décrite sous le nom de dubius differe du male 
par la trés-fine rugosité du prothorax ainsi que par ses angles 
postérieurs qui sont moins redressés et un peu plus obtus. 


Genre Coptodactyla, Burm. 


4. C. glabricollis, Hope. Nigra, nitida, convexa, oblonge- 
cylindrica; capite transversim rugulato, clypeo obtuse bidentato; tho- 
race laevi, antice utrinque a foveola laterali usque ad angulos 
anteriores carinato; elytris crenato-striatis, punctis latera versus 
minoribus, stria nona simplici et ante medium in marginem la- 
leralem desinente; pygidio convexo, laevi. — Long. 15-16 millim. 

Mas. Cornu verticis erecto, brevi, apice truncato. 

Copris glabricollis, Hope, Proc. ent. Soc. Lond. 1841, p. 44. 

Corps fortement convexe, subcylindrique, entièrement d’un 
noir brillant, glabre. Téte lisse ou a peine ponctuée dans sa 
partie postérieure, couverte antérieurement de rugosités trans- 
versales et ondulées, le chaperon obtusément bidenté; les yeux 
lisses, leur partie supérieure très grande. Prothorax transversal, 


40 E. DE HAROLD 


lisse ou imperceptiblement pointillé, quelques points plus mar- 
qués aux angles antérieurs, en outre une rangée de très-gros 
points le long du rebord basal; ligne marginale du bord anté- 
rieur complete, non interrompue au milieu, également accom- 
pagnée, au moins de chaque cété, d’une serie de gros points; 
foveole latérale profonde, ponctuée, une caréne tranchante 
sort du milieu de son bord antérieur’ et se réunit au bord la- 
téral un peu en arriére des angles antérieurs; ceux-ci pointus, 
les postérieurs largement arrondis. Elytres assez légérement 
striées, les stries intérieures beaucoup plus profondes vers l’ex- 
trémité, munies de gros points qui entament assez fortement 
les intervalles, ces points diminuant de grosseur vers les còtés, 
la huitiéme strie abregée antérieurement, la neuviéme simple, 
sans ponctuation, un peu raccourcie antérieurement, se termi- 
nant déja avant le milieu dans la dixiéme, qui est marginale 
et fortement sillonnée; les intervalles légérement convexes, trés- 
finement et peu densement pointillés. Pygidium lisse, convexe. 
Antennes d’un brun rouge, a massue ferrugineuse. Tibias an- 
térieurs tronqués à leur sommet, sans tarses. 

Dans le male le vertex présente dans son milieu une petite 
corne droite, légérement élargie et tronquée a son extrèmité; 
le prothorax est coupé droit dans sa partie anterieure. 

Dans la femelle le vertex est legérement convexe; les rugosités 
de la téte et la ponctuation du prothorax sont plus distinctes; 
celui-ci est réguliérement convexe dans sa partie antérieure. 

Jai cru devoir donner une nouvelle description de cette espéce 
parceque celle que M." Hope en a publiée est extrémement courte 
et ne se rapporte qu’a la femelle. Elle est devenue parfaitement 
insuffisante par la découverte d’une seconde espéce de ce genre 
remarquable. 


5. C. subaenea (nov. spec.). Oblonga, convexa, nitida, 
nigra, elytris obscure subcupreis; capite punciulato, antice rugu- 
loso, clypeo obtuse bidentato; thorace disco obsolete, lateribus evi- 
dentius punctato, punclis majoribus prope marginem basalem, linea 
marginali antica medio interrupta; elytris sat profunde striatis, 


COPROPHAGES 4l 


strus obsolete punctatis, interstitits laevibus, parum convexis; pec- 
toris lateribus valde punctatis. — Long. 12 millim. 


Cap York, Somerset (D’Albertis!). 


Corps assez convexe, brillant, noir, les élytres avec une lé- 
gére teinte cuivreuse. La téte distinctement ponctuée, rugueuse 
antérieurement, le chaperon bidenté dans son milieu. Prothorax 
finement ponctué sur le disque, la ponctuation plus sensible sur 
les cotés, en outre quelques trés-gros points le long de la base, 
qui est finement, mais distinctement marginée; la ligne margi- 
nale du bord antérieur largement interrompue au milieu; an- 
gles antérieurs pointus; une petite caréne tranchante qui sort 
de la fovéole laterale et se dirige en avant vers le bord latéral, 
comme dans l’espéce précédente. Elytres 4 stries médiocrement 
profondes, les stries a ponctuation obsoléte, subcrénelée, la neu- 
vieme trés-courte et réunie à la marginale déjà avant le milieu; 
intervalles légérement convexes, lisses. Pygidium inflechi, lisse. 
Cotés de la poitrine garnis de gros points. Dernier segment ab- 
dominal beaucoup plus large que les précédents, ceux-ci trés- 
étroits dans leur milieu. Tibias antérieurs longitudinalement ca- 
renés dans leur partie supérieure, la caréne terminée a la base 
de la penultiéme’ dent marginale. 

Je ne connais que des femelles de cette espéce, dont les males 
présentent probablement une corne céphalique comme ceux de 
la C. glabricollis. Les deux espéces offrent une grande analogie 
entre elles, mais la subaenea se distingue facilement par son 
corps moins convexe, la ponctuation de la téte et du corselet, 
la teinte cuivreuse des élytres et surtout par l’absence des gros 
points dans les stries. 

Le genre Coptodactyla, trés-distinct des Copris par ses tibias 
antérieurs tronqués a leur extrémité et dépourvus de tarses, 
doit prendre place parmi les Choeridides, qu'il représente évi- 
demment a la Nouvelle Hollande. Le systéme tout particulier 
que les stries des élytres offrent, ainsi que la petite carène laté- 
rale du prothorax, en font un type tout-à-fait tranche. J'ignore 
a laquelle des deux espéces connues actuellement la C. emana, 


42 E. DE HAROLD 


Burm. se rapporte, que l’auteur a mentionnée sans la décrire 
dans ses Genera. Ins. I, n. 27. 


Genre Cyobius » SHARP. 


6. ©. Wallacei, Sharp., Coleopt. Heft. XIII, p. 49 (1875). 
Borneo, Sarawak (Dorza!); un seul exemplaire. 


Cette curieuse espèce, dont M." Sharp n’a également connu 
qu'un individu unique, ressemble beaucoup a un petit Choeri- 
dium. L'impression au milieu du front, que M. Sharp a sup- 
posée étre peut-étre accidentelle, se retrouve trés-distinctement 
dans l’insecte rapporté par M.? le Marquis Doria. Je signalerai 
encore la forme toute extraordinaire que le bord latéral des 
élytres présente: il est sinué au-dessous des épaules et lobé en- 
suite vers le milieu de la longueur. Les élytres n’ont que sept 
stries, dont aucune n’atteint l’extrémiteé. 

Le genre Cyobius devra rentrer dans le groupe des Choeri- 
dides, dont il posséde la forme caractéristique des tibias anté- 
rieurs, qui sont coupés droit a leur extrémité. Il s'y trouvera 
néanmoins isolé à cause de ses tarses postérieurs, qui ne sont 
composés que de deux articles. 


Paraphytus (nov. gen.). 


Corpus oblongum , converum. Clypeus 6-denticulatus. Maxillae 
mala externa apice coriacea, intus basique subcornea, interna co- 
riacea. Palpi maxillares articulo ultimo elongato, sensim acumi- 
nato. Mentum apice sat profunde emarginatum. Palpîi labiales 
articulis 3 aequalibus, brevibus, non dilatatis. Thorax subtus ad 
receptionem capitis utrinque profunde foveolatus. Pygidium valde 
mflecum. Abdominis segmenta arcuata, suturis medio obsoletis. Me- 
sosternum sat longum. Tibiae anticae breviter acute tridentatae ; 
posticae apice breviter setosae calcarique apicali brevi. Tarsi postici 
articulis longitudine et latitudine inter se omnibus aequalibus. Ely- 
trorum epipleurae antice sat latae et concavae. Episterna metatho- 
racis angustissima, 


COPROPHAGES » 45 


Ce nouveau genre rappelle pour la forme entiérement les 
Choeridium mais il en différe par une foule de caractéres, parmi 
lesquels il faut citer en premier lieu la forme des tarses posté- 
rieurs, celle des épisternes métathoraciques et celle des épi- 
pleures des élytres. Quant aux tarses, leurs articles ne dimi- 
nuent pas graduellement de largeur et en méme temps de 
longueur, mais ils sont tous également courts. Les tibias po- 
stérieurs ne sont pas garnis à leur extrémité comme dans les 
Choeridium de longues soies raides, mais ses soies sont très- 
courtes et à-peu-prés de longueur égale. L’éperon apical des 
tibias, allongé dans les Choeridium, est très-raccourci. Les tibias 
antérieurs, quadridentés dans les Choeridium, sont finement tri- 
dentés et le bord présente en dessus de la première dent mar- 
ginale une fine denticulation; ils sont tronqués et scalpriformes, 
le tarse replié sur leur tranche, moins long que celle-ci. Le me- 
sosternum s'étend jusqu’a la moitié de la longueur des hanches 
intermédiaires; il est séparé du métasternum par une suture 
rectiligne. Le pygidium est fortement infléchi, de maniére 4 se 
trouver sur le méme plan que l’abdomen. Celui-ci trés-raccourci 
dans son milieu. Les élytres présentent dans le premier tiers 
de leur longueur des épipleures larges et sensiblement concaves; 
c'est dans leur cavité supérieure que viennent se loger les ge- 
noux des cuisses intermédiaires. Episternes métathoraciques al- 
longés et très-étrolts. 

Quant aux parties de la bouche je n'ai pu les examiner qu’en 
dehors, l’insecte étant unique. Elles m’ont paru différer sous plu- 
sieurs rapports de la forme typique chez les Choeridium. Ainsi 
le menton est moins profondement et moins anguleusement lobé, 
le lobe externe des machoires n’est pas largement arrondi, mais 
en oval plus oblong et sa partie basale intérieure est légérement 
cornée, lisse, non coriace. 

_ Je pense que c'est entre les Scatonomus et les Choeridium 
qu'il faudra placer le genre actuel. 


7. P. Doriae (nov. spec.). Borneo, Sarawak (Doria). 
Oblongus, nitidus, nigro-piceus; capite punctato, genis extus et 


44 E. DE HAROLD 
antice angulatis, clypeo medio leviter emarginato et utrinque bre- 
viter bidenticulato; thorace disco parcius et subtiliter, lateribus 
densius punctato; elytris striatis, striîs  crenato-punctatis, inter- 
stitiis planis, laevibus. Pygidio inflexo, nitido, convexo, late et 
profundissime longitudinaliter sulcato. — Long. 7 millim. 

Oblong, assez convexe, dun noir de poix, brillant. Téte 
ponctuée, les points plus fins en devant; joues saillantes et 
anguleuses en dehors, terminées en devant par une petite dent; 
chaperon emarginé au milieu, avec deux petites dents de chaque 
coté du sinus. Prothorax non marginé à la base, a ponctuation 
assez serrée, plus fine sur le dos; les cotés presque droits; an- 
gles antérieurs arrondis, les postérieurs en angle obtus. Elytres 
à stries modérément profondes et chargées de points légèrement 
transverses, la cinquiéme unie a la sixiéme, la quatriéme a la 
septiéme, et la troisiéme a la huitième; les intervalles lisses, 
plans, les intérieurs convexes à l’extrémité. Pygidium convexe, 
lisse, sillonné transversalement 4 la base et divisé en deux moitiés 
par un profond et large sillon longitudinal. Mésosternum ponctue. 
Cuisses postérieures lisses, marginées, non dilatées. Tibias posté- 
rieurs avec deux petites épines a leur extrémité extérieure; l'é- 
peron apical trés-court, pas plus long que ces épines. 


Genre Catharsius, Hope. 


8. O. Molossus, Linn., Syst. Nat. ed. X, p. 347 (1758). 
Borneo, Sarawak; Ceylan (Doria!). 


Cette espéce, déja trés-anciennement connue, habites les Indes 
proprement dites et se répand du midi de la Chine jusqu’a Ceylan 
et jusque sur les versants méridionaux de l’Himalaya. Les males 
présentent des différences notables non seulement sous le rap- 
port de la taille, mais aussi sous celui des protuberances de leur 
corselet. Les petits développements ne se distinguent guére des 
femelles que par la sinuosité du bord de la partie élevée du 
prothorax, ainsi que par la petite dent médiane de l’élévation 
frontale, qui se trouve placée un peu en avant des deux au- 


COPROPHAGES 45 


tres, tandis que dans les femelles elles sont situées sur une méme 
ligne transversale. Le bord antérieur de la gibbosité prothora- 
cique, terminé lateralement en une dent plus ou moins forte et 
dirigée en dehors, est simplement avancé en arc au milieu dans 
les petits développements. Dans les grands, ou chaque fois aussi 
que les dents latérales sont divergents, il s'avance en angle 
obtus et cet angle lui-méme présente 4 son extrémité une pe- 
tite sinuosité plus ou moins accusée. Le C. sagax est une espéce 
trés-voisine, mais distincte par la corne céphalique des màles 
plus rapprochée du bord antérieur du chaperon, ainsi que par 
le manque de dents latérales a la partie élevée du corselet. 


9. C. Sabaeus, Fabr., Spec. Ins. I, p. 23 (1781). 
_ Ceylan (Doria!). 


Egalement trés-répandu dans les régions tropicales de l’Asie. 
Genre Copris, Grorrr. 


10. ©. Tullius, Oliv., Ent. I, 3, p. 118, t. 11, f. 98; t. 19, 
f. 88 b. (1789). 


Borneo, Sarawak (Doria!). 


Cette espèce, généralement d’assez petite taille (l’exemplaire 
unique capturé a Sarawak ne mesure que 11 mill.) se distingue 
facilement des autres Copris indiens par la ponctuation de la 
téte, qui ne couvre que la partie centrale du vertex tandis que 
le chaperon reste lisse, par les angles postérieurs du prothorax 
obtus mais parfaitement distincts, enfin par les profondes stries 
des élytres, dont la huitiéme, au lieu de se réunir a l’éxtrémité 
avec la troisieme, ne depasse guére le milieu de la longueur. 
Les tibias antérieurs sont distinctement quadridentés, la tronca- 
ture apicale des postérieurs est simple et ne présente pas les 
dents que l’on apercoit dans l’espèce suivante. 


46 E. DE HAROLD 


11. O. Servius (nov. spec.). Borneo, Sarawak (Doria/). 

Oblongus, niger, nitidus, antennis obscure ferrugineis; vertice 
tuberculo brevi, punetato, occipite transversim foveolato, clypeo 
laevi; thorace fortiter punctato, punctis postice medio minoribus 
et rarioribus, angulis posticis rotundatis ; elytris fortiter crenato- 
striatis, interstittis convexis, laevibus; tubus posticis margine api- 
cali fortiter bidentato 9. — Long. 20 mill. 

Corps oblong, brillant, noir, les antennes d’un ferrugineux 
obscur. Téte avec une forte impression transversale au milieu 
de son bord postérieur, le vertex peu densement mais fortement 
ponctué, au milieu un petit tubercule saillant, partie antérieure 
lisse, chaperon largement émarginé an milieu. Corselet égale- 
ment convexe, couvert dune ponctuation forte, médiocrement 
serrée, les points plus rares et plus petits vers le milieu de la 
base; un faible sillon longitudinal sur la derniére moitié du 
disque; les angles postérieurs arrondis, 4 peine indiqués par un 
angle trés-obtus. Elytres 4 stries profondes et fortement crénelé- 
ponctuées, la huitiéme enticre et réunie a l’extrémité avec ia 
troisiéme, les intervalles convexes, lisses. Tibias antérieurs qua- 
dridentés, le bord apical des postérieurs émarginé et muni de 
chaque coté d'un lobe dentiforme. ? 

Je n'ai qu'un seul individu devant moi, qui me semble étre 
une femelle a cause de l’éperon apical des tibias antérieurs, qui 
est mince et fortement acuminé. Je crois que les caractéres que 
je viens de signaler, surtout le chaperon non bidenté et les ti- 
bias postérieurs festonnés a leur bord apical, permetteront néan- 
moins de reconnaitre dans la suite ce Copris. 


12. C. fricator, Fabr., Mant. Ins. I, p. 15 (1787). — 
Olin Ent. 13, p: be; , 16, 149 (789). 


Celebes (Beccari!). 


Oblong, brillant, noir. Téte subrugueusement ponctuée en 
avant, chaperon obtusément bidenté. Prothorax avec une ligne 
enfoncée et ponctuée sur la partie postérieure, angles posté- 
rieurs trés-obtus. Elytres fortement striées, les stries 4 ponctua- 


COPROPHAGES 47 


tion crénelée et serrée, trés-distincte, la huitiéme strie dépassant | 
le milieu et transformée ensuite en une série de points, les in- 
tervalles légérement convexes, lisses ou a peine sensiblement 
pointillés. Bord apical des tibias postérieurs trés-obtusément 
bilobé. 

Le male présente sur le vertex une petite corne légérement 
recourbée, munie postérieurement a la base de chaque còté d’un 
petit tubercule. Le prothorax est coupé droit en avant, le bord 
de la partie élevée présente de chaque còté deux petits tuber- 
cules obtus, en outre, au milieu, deux autres, très-rapprochés 
et parfois indistincts; il est lisse et l'on ne remarque que vers 
les angles antérieurs quelques points assez gros mais peu pro- 
fonds. 

La femelle ressemble beaucoup a celle du C. lunaris et son 
vertex est armé comme dans cette espéce dune petite corne 
comprimée, échancrée et paraissant, par là, bidentée à son ex- 
trémité. Le prothorax est légèrement rétus en devant, fortement 
et assez densement ponctué antérieurement et sur les còtés. Les 
profondes stries des élytres permettent aisement de distinguer cet 
insecte des femelles du /unaris. 

Fabricius, après avoir décrit primitivement dans la Mantissa, 
Vol. I, cette espèce comme habitant les Indes orientales, a sub- 
stitué a cette indication simplement «India » dans ses ouvrages 
postérieurs, et dans son dernier, le Syst. El. il a méme ajouté 
& la diagnose le mot « subaenea ». Ceci prouve qu'il a confondu 
dans la suite son fricator avec quelqu’autre espéce, probablement 
avec un Pinotus de l Amérique, négligence, que l’on rencontre 
malheureusement assez souvent dans les oeuvres de l’auteur 
danois. Quoi qu'il en soit, lespéce est parfaitement fixée par 
la description qu’Olivier en a donnée quelques années après la 
publication de la Mantissa. Quant au Copris orientalis de Fabri- 
cius, indiqué également comme venant des Indes orientales, je 
ne crois pas méme que se soit un vrai Copris, car les mots de 
la diagnose « Clypeus rotundatus, integer », ainsi que la com- 
paraison avec le Nisus, en font bien plutét un Catharsius ou 
un Pinotus. 


48 E. DE HAROLD 


13. O. Claudius (nov. spec.). Ceylan (Doria). 

Simillimus omnino (Q) C. lunari, at thoracis parte retusa laevi, 
margine simplici, nec sinuato, nec utrinque foveolato, femoribusque 
posticis evidenter punctatis, diversus; a C. fricatore, cui itidem si- 
millimus, striis elytrorum multo obsoletius et subtilius punctatis 
discedens. — Long. 22-24 millim. 

Tellement voisin du C. dunaris quil suffira @indiquer les dif- 
férences qu'il présente. Corne céphalique plus courte et plus 
large. Corselet & angles postérieurs presque nuls comme dans 
le Junaris, la partie rétuse lisse en devant, son bord presque droit 
ou formant au milieu tout-au-plus un angle trés-obtus regardant 
en arriére, sans sinuosités et sans les tubercules latéraux, qui se 
trouvent toujours dans le lunaris, le sillon médian de la partie 
postérieure moins profond et moins distinctement ponctué. Le 
C. fricator, également trés-voisin, se distingue de l’espéce actuelle 
par les angles postérieurs du prothorax plus fortement arrondis 
et par les stries beaucoup plus profondes et plus fortement 
ponctuées. Elles ne le sont que trés-finement et peu distincte- 
ment dans le C. Claudius et parfaitement semblables a celles 
du dunaris. 

Jai hésité longtemps a donner cette espéce comme nouvelle, 
d’abord parceque je n’en connais que des femelles, ensuite par- 
cequ’elle se rapproche tellement du /unaris qu'il ne restent pour 
Yen séparer, que les differences que je viens de signaler. Cepen- 
dant d’un coté il m’a paru probable que le male, encore inconnu, 
présentera des caractéres plus marqués, de l’autre còté l'habitat 
du /unaris ne me parait pas s'étendre jusqu’aux régions tropi- 
cales de l’Asie (1). 


(1) En Chine, surtout 4 Hong-Kong il se trouve une autre espèce de Copris 
trés-voisine des précédentes mais facile 4 reconnaître à sa téte presque en- 
tiérement lisse et a la ponctuation de son corselet qui ne se montre que sur 
les parties antérieures et latérales du disque, tandisque les cotés, surtout 
en arriére, sont imponctués. En voici la diagnose: 

CG. Confucius: Oblongus, niger, nitidus, capite fere laevi, vertice breviter 
cornuto, clypeo bidentato; thorace basi et lateribus postice laevibus, angulis 
posticis omnino rotundatis; elytris sat profunde striatis, striis distincte cre- 
nato-punctatis, interstitiis planiusculis; femoribus posticis punctatis, tibiarum 
posticarum margine apicali fortiter tridentato. — Long. 19-20 millim. 


COPROPHAGES 49 


14. C. Doriae (nov. spec.). Borneo, Sarawak (Dorta!).. 

Oblongus, parum convexus, nitidus, piceus, tibiis tarsisque rufo- 
piceis, antennis ferrugineis; capite punctato, vertice breviter cornuto, 
clypeo bidentato; thorace punctato, lateribus parum rotundatis; ely- 
tris punctato-striatis, interstitis leviter convexis, laevibuss tibiis an- 
licis apice minus oblique truncatis, metatarso postico apicem versus 
non dilatato. — Long. 13 millim. 

Oblong, légérement convexe, brillant, d’un noir de poix, un 
peu plus brunatre sur les élytres, les pattes d’un brun rougeàtre, 
les antennes rousses. La téte fortement ponctuée, les points moins 
marqués vers le devant, le vertex armé d’une petite corne, le 
chaperon assez fortement bidenté. Prothorax couvert de gros 
points médiocrement serrés, plus rares le long du milieu, sans 
sillon dorsal apparent, les angles postérieurs obtus, les cdtés 
très-peu arqués; base et bord antérieur marginés. Elytres un 
peu moins brillantes que le corselet, le bord marginal obtusé- 
ment lobé dans le milieu de la longueur; ponctué-striées; les 
stries beaucoup plus profondes 4 l’extrémité, les intervalles lé- 
gérement convexes, lisses. Pygidium fortement ponctué. Cotés 
de la, poitrine et partie antérieure du métasternum fortement 
ponctués, celui-ci sillonné longitudinalement. Tibias antérieurs 
quadridentés, les trois dents inférieures assez pointues, l’extré- 
mité tronquée subobliquement, l’éperon apical un peu courbé 
et lamélliforme. Métatarse des pieds postérieurs presque paralléle, 
non dilaté vers le bout. 

Cette espéce curieuse, que je me fais un plaisir de dédier è 
M. le Marquis Doria, se rapproche un peu par sa forme géné- 
rale et par son corps légérement convexe du C. punctulatus, 
mais elle s'en éloigne notablement, par ses élytres non ponctuées, 
son vertex armé tout différemment, son métatarse non dilaté 
et ses tibias antérieurs tronqués presque droitement au bout. Ce 
dernier caractére rapproche evidemment l’espéce des Choeridides 
et cette affinité est rendue encore plus intime par la forme des 
hanches anterieures qui sont parfaitement transversales. Ce dernier 
caractére ainsi qu'un métatarse non dilaté se retrouve dans une 
autre espéce indienne, le C. reflexus, qui est également assez 

Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (23 Maggio 1877). 4 


50 E. DE HAROLD 


yoisin de l’espéce actuelle, dont il se distingue cependant facile- 
ment par sa taille beaucoup: plus petite, le reflet métallique de 
ses élytres et la convexité de son corps. Le groupe des Choeri- 
dides se trouvant aussi représenté en Asie, ces petits Coprides 
à hanches transversales et munis en dessous de cavités protho- 
raciques devraient peut-étre former un genre a part. Ne pouvant 
m’occuper actuellement de cette question, qui ne rentre pas dans 
le cadre de mon travail, le C. Doriae prendra en attendant 
place a cdté des C. punctulatus et reflexus. ; 


Gen. Caccobius, THoms. 


15. C. binodulus (nov. spec.). Borneo, Saràwak (Doria!). 

Nitidus, glaber, piceus, pedibus clypeoque rufescentibus; capite 
laeviusculo, fronte inter oculos bituberculata, clypeo rotundato, in- 
tegro; thorace punctulato, basi non marginata; elytris punctato- 
striatis, interstitiis laevibus, parum convexis; pygidio fortiter pun- 
ctato. — Long. 3 millim. 

Corps en oval régulier, assez convexe, cependant subdéprimé 
sur le dos, brillant, glabre, d’un noir brun, les antennes, les 
pattes et le bord du chaperon d’un brun rougeatre. Téte trés- 
obsolétement pointillée, les points un peu plus distincts en de- 
vant des yeux, le front avec deux petits tubercules obtus, éga- 
lement distants entre eux et des yeux, le chaperon arrondi, entier 
en devant ou a peine sensiblement subtronqué. Prothorax a 
ponctuation fine, égale et médiocrement serrée, la base non 
marginée, les còtés arrondis et formant dans leur milieu un 
angle trés-obtus. Elytres trés-exactement appliquées au pro- 
thorax, sans saillie humérale, ponctué-striées, les points assez 
gros et entamant un peu les bords des intervalles, ceux-ci légè-- 
rement convexes, lisses. Pygidium grossiérement ponctué. Méta- 
tarse postérieur légèrement dilaté au bout. Pronotum en dessous 
sans carene accessoire. 

Cette petite espéce ressemble à s'y méprendre à un Choeridium 
et il n'y a presque que la forme du métatarse, qui n’est pas 
en triangle plus ou moins allongé, mais étroit et subdilaté au 


COPROPHAGES 5I 


bout, qui l’empéche de rentrer dans ce genre. L’exemplaire 
étant unique je n’ai pas pu examiner les parties de la bouche 
pour m’assurer de la présence du dernier article des palpes la- 
biaux. Il me semble que le genre Caccobius, tel qu'il est com- 
posé actuellement, ne pourra guére étre maintenu. Il renferme 
évidemment des vrais Choeridides et des vrais Onthophagides. 
Il est vrai que tous deux ont en commun la troncature des 
tibias antérieurs, mais pour pouvoir placer les uns dans le pre- 
mier et les autres dans le second groupe il faudra probablement. 
avoir recours à la forme des hanches antérieures, transversales 
dans les Choeridium et saillantes dans les Onthophagus. 


Genre Onthophagus, Latr. 


I. Eront inerme ou armé de cornes latérales 
parfois entre celles=-ci une corne mediane. 


A. Espéces des Indes et de la Nouvelle Guinée. 


Le grand nombre d’espéces dont le genre Onthophagus se 
compose, demande l’établissement de certaines divisions pour 
faciliter l’étude de ces insectes. C'est un travail encore 4 faire 
et je dois me borner pour aujourdhui a faire rentrer les espéces 
dont je donne l’énumeration dans deux groupes primaires, basés 
sur l’armature de la téte dans les males. Cette armature peut 
étre ou latérale ou centrale. Dans le premier cas elle porte sur 
.les extrémités latérales de la caréne ou lame frontale, dans 
l’autre sur le milieu de celle-ci. Les espéces a trois cornes, c'est 
a dire celles ou une troisiéme corne, parfois doublée, se montre 
entre les deux des còtés, rentrent évidemment dans la premiére 
division, de méme celles qui présentent le front entiérement 
inerme, car se sont elles qui en sont pour ainsi dire l’état de 
dégradation, comme il est démontré par de nombreuses formes 
intermédiaires. Il est 4 noter que l’Amérique ne posséde que des 
espéces de la premiére division, tandis que celles de l'Europe 
se partagent assez également dans l’une et dans l'autre. 


52 E. DE HAROLD 


16. O. incisus (nov. spec.). Borneo, Saràwak (Doria!). 

Subnitidus, niger, pedibus piceo-rufis, antennis rufo-testaceis, capite 
transversim bicarinato, carina antica recta, posteriore breviter tri- 
dentata; thorace subrugose punetato, postice sulco profundo, basin 
ipsam findente, antice medio declivi; elytris sat profunde striatis, 
interstitiis convexis, dense punctatis; pygidio abdomineque fusco- 
setosis. — Long. 13-14 millim. 

Noir, médiocrement brillant, les pattes d'un brun foncé ou 
quelquefois un peu rougeàtre, les antennes rousses, leur massue 
d’un testacé rougeàtre; garni en dessus de petits poils trés-courts, 
obscurs, beaucoup plus longs sur le prothorax de chaque còté 
vers les angles postérieurs; dessous du corps assez densement 
couvert de poils, noiràtres sur l’abdomen et sur le pygidium, 
d'un rouge brunàtre sur la poitrine et sur les pattes. Téte en 
oval obtus, le chaperon légèrement subtronqué en devant; munie 
de deux carénes transversales, l’antérieure courte et a peine 
subarquée, la postérieure plus élevée et obtusément tridentée ; 
ponctuation assez fine entre les deux carénes, rugueuse sur les 
joues, transversalement rugueuse sur la partie antérieure. Pro- 
thorax a ponctuation grossiére et subrugueuse, moins marquée 
sur le milieu du dos; rétus en devant au milieu, la partie élevée 
à bord antérieur caréné, sinué au milieu et obtusément denté 
de chaque còté; sur la ligne médiane, à partir du milieu de la 
longueur, un sillon profond, élargi postérieurement et traversant 
encore la partie basale elle-méme, qui est légérement bombée 
et qui soustrait par la la marge basale a la vue; còtés arrondis 
au milieu, légèrement sinueux en arriére des angles antérieurs, 
ceux-ci obtus. Elytres déprimés sur le dos, assez profondément 
striées, les stries sans ponctuation distincte, les intervalles con- 
vexes, fortement et subrugueusement ponctués. Pygidium den- 
sement ponctué, les points moins gros que ceux du prothorax. 
Métatarse postérieur trés-légérement subarqué, sa tranche exté- 
rieure inférieure munie dans sa moitié supérieure de trois pe- 
tites dents obtuses. Tranche extérieure des tibias antérieurs avec 
quatre petites crénelures à la base, ensuite entiére jusqu'à la 
premiére des 4 dents marginales. 


| 


COPROPHAGES 53 


Je n’ai que des femelles de cette espéce devant moi. Elle 
rappelle un peu la forme générale de 1°0. orientalis, et elle se 
placera a còté de lui, mais celui-ci n’a pas les còtés du corselet 
sinués en arriére des angles antérieurs, le sillon médian est 
beaucoup plus faible, la marge basale reste très-visible d’en haut 
et Vespace entre les deux carènes du vertex est parfaitement 
lisse. L’espéce actuelle est en outre d’une taille beaucoup plus 
grande. 


17. O. rorarius (nov. spec.). Sarawak (Doria /). 

Praecedenti simillimus, elytris rufo-badiis vel fusco-rufis, cum 
thorace densius et subtilius punctatis, thorace ad angulos posticos 
profundius sinuato sicut et corporis hirsutie omnino rufa diversus. 
— Long. 10-12 millim. 

Tellement voisin du précédent qu'il suffira dia les diffe- 
rences qui permettent de séparer les deux espéces. Taille plus 
petite. Poils d’un roux jaunàtre sur tout le corps, plus nom- 
breux sur les cdtés du corselet et le long de la suture. Pro- 
thorax plus densement ponctué et par là moins brillant, sillon 
dorsal moins profond, sinus des angles postérieurs plus profond. 
Elytres à ponctuation plus fine et plus dense, d’un rouge jau- 
natre ou brunatre. Pygidium a ponctuation moins grossiére, 
noir, avec une trés-légére teinte métallique d’un vert obscur. 

Ce nest pas sans hésitation que j’admets cette espéce comme 
differente de la précédente, dont elle n’est peut-étre qu'une 
forme a coloration incomplétement developpée. Cependant la 
ponctuation plus fine et plus dense de la surface la font paraitre 
un peu moins brillante et le sinus des cdtés latéraux du pro- 
thorax, immédiatement au devant des angles postérieurs, est 
distinctement plus fort, caractére, qui m’a paru n’avoir aucun 
rapport avec le plus ou moins dintensité de la matiére colo- 
rante. 


18. O. ochromerus (nov. spec.). Borneo, Sarawak (Doria/). 
Cupreo-aeneus, supra breviter rufo-pubescens, thoracis lateribus 
elytrisque rufo-testaceis, his utrinque plaga laterali suffusa picea , 


54 E. DE HAROLD 
pedibus rufo-piceis, femoribus quatuor posticis rufo-testaceis, — 
Long. 8 millim. 

Assez brillant, couvert de poils roussàtres en dessus, plus 
nombreux et plus long en dessous; téte et corselet d’un vert 
métallique obscur, avec une légére teinte cuivreuse sur ce der- 
nier, ses còtés ainsi que les élytres d’un testacé rougeàtre, 
celles-ci avec une tache longitudinale, mal définie sur les còtés. 
Dessous du corps ainsi que les pattes d’un brun rougeatre, le 
métasternum avec une teinte un peu cuivreuse, les quatre cuisses 
postérieures d’un testacé rougeàtre, les genoux un peu rembrunis. 
Tète ponctuée, front bicaréné, la caréne postérieure formant une 
petite lame transversale, le chaperon arrondi en oval, entier. 
Prothorax obtusément un peu saillant a la partie antérieure, 
densement mais non rugueusement ponctue, sillonnè peu profon- 
dément vers le milieu. de la base, celle-ci sans ligne marginale 
distincte, les còtés droits ou a peine sinuées en arriére des angles 
antérieurs. Elytres à stries peu profondes, les stries légérement 
ponctuées, les intervalles plans, assez densement ponctués, les 
points trés-indistinctement en série è còté de la suture. Pygidium 
d’un jaune rougeàtre, avec une grande tache à la base d'un 
vert bronzé, marqué de points assez forts, plus gros que ceux 
du corselet. Antennes ferrugineuses. Métatarse des pattes posté- 
rieures trés-obtusément denté sur sa tranche extérieure. (9). 

Je n'ai quune seule femelle de cette espéce devant moi. Le 
dessin des élytres est sans doute sujet a varier, mais la couleur 
dun jaune assez clair des quatre pattes postérieures permettra 
de reconnaitre facilement cet Onthophagus. 


19. O. vulpes (nov. spec.). Borneo, Sarawak (Doria/). 

Subelongato-oblongus, longius rufo-setosus, capite piceo, thorace 
viridi-aeneo, lateribus elytrisque rufo-testaceis, pedibus rufo-piceis, 
femoribus omnibus testaceis; vertice carina transversa, fronte bre- 
viter tridentata; thorace medio antice breviter bituberculato. — 
Long. 9 millim. 

Corps en oval sub-allongé, déprimé sur le dos, couvert, a 
exception de la téte, d’une longue villosité rougeàtre. Téte d'un 


Eee 


COPROPHAGES 55 


brun noiràtre, brillante, lisse sur le vertex, les joues avec quel- 
ques gros points, le chaperon légérement transversalement ru- 
gueux, arrondi en devant, entier dans son milieu; une caréne 
transversale sur le vertex, une autre sur le bord postérieur, en 
forme dune petite lame tridentée, la dent du milieu un peu 
plus elevée et plus large que les autres. Prothorax peu brillant, 
grossiérement et densement ponctué, partie antérieure légèrement 
rétuse dans son milieu et garnie de deux petits tubercules obtus; 
partie postérieure faiblement sillonnée au milieu; base distincte- 
ment rebordée; còtés légèrement arrondis antérieurement et non 
sinués en arriére des angles antérieurs. Elytres médiocrement 
brillantes, finement striées, les stries 4 peine ponctuées, les in- 
tervalles assez densement et subaspérement pointillés, légèrement 
convexes dans leur milieu, déprimés sur les còtés près des stries, 
ce qui fait paraitre ces derniéres plus larges. Pygidium marqué 
de points assez gros et peu rapprochés, garni d'une longue vil- 
losité rougeàtre, mais d'un jaune plus clair au milieu et vers 
l’extrémité. Antennes ferrugineuses, leur massue d’un testacé 
rougeàtre. Dessous du corps d'un jaune brunàtre, le métaster- 
num avec une faible teinte métallique. Pattes d’un brun rou- 
geàtre, toutes les cuisses d’un jaune légérement brunàtre, les 
antérieures rembrunies sur leur tranche postérieure. 

Cette espéce présente une certaine analogie avec l’0. ochro- 
merus, mais son corps est plus allongé, couvert d’une villosité 
beaucoup plus forte, les còtés du prothorax ne sont pas sinués 
en devant et les cuisses de toutes les pattes sont jaunàtres. 
L'espace entre les deux carénes de la téte est lisse comme dans 
l’espèéce suivante, mais celle-ci est d’un oval beaucoup plus court, 
ces pattes sont noiràtres et la ponctuation du corselet est di- 
stinctement granuleuse. 


20. O. pavidus (nov. spec.). Borneo, Sarawak (Doria/). 

Rufo-setosus, capite nigro-aeneo, bicarinato, carina postica bre- 
viler tridentata, thorace viridi-aeneo, confertim, antice granulose 
punctato, elytris castaneis, sutura plagaque utriusque fusco-aeneis, 
corpore subius cum pedibus nigro-aeneo. — Long. 9 millim. 


56 E. DE HAROLD 


Corps oblong, peu brillant, couvert en dessus d’une villosité 
rougeàtre, en dessous et sur le pygidium les poils beaucoup plus 
pales. Téte d’un noir légérement métallique, munie de deux ca- 
rénes transversales, la postérieure plus elevée et brièvement tri- 
dentée; lisse au milieu entre les deux carénes, joues grossiére- 
ment ponctuées, chaperon à peine subtronqué en devant, couvert 
de légéres rugosités transversales. Prothorax densement et for- 
tement ponctué, granuleux dans sa partie antérieure, lisse a la 
base aux angles postérieurs, muni en devant de deux petits tu- 
bercules obtus, légérement sillonné dans le milieu de sa moitié 
postérieure; còtés presque rectilignes en devant, non sinués en 
arriére des angles antérieurs. Elytres finement strides, les in- 
tervalles planiuscules, densement pointillés; d’un rouge jau- 
natre, la suture et une grande tache allongée, suboblique, mal 
définie, d’un noir légérement métallique. Pygidium marqué de 
gros points assez serrés, d’un vert obscur. Antennes d’un rouge 
brunàtre 4 la base, les derniers articles d’un jaune assez clair. 
Dessous du corps ainsi que les pattes d’un vert foncé métallique. 

Au premier coup d’oeil cette espéce ressemble beaucoup a 
lO. bidens, Oliv. (thoracicus, Oliv.) de la Guinée. Mais l’espèce 
africaine, outre l’armature toute différente de la téte et du cor- 
selet, se distingue facilement par la ponctuation non granuleuse 
de ce dernier ainsi que par ses còtés sensiblement arrondis an- 
terieurement. 


21. O. infucatus (nov. spec.). Borneo, Sarawak (Doria/). 

Subnitidus, niger, breviter griseo-pubescens, antennis rufo-testaceis; 
capite punctulato, bicarinato, carina frontali breviter obtuse triden- 
tata; thorace aequaliter convexo, antice medio tuberculis duobus 
transversis, fortiter, ad latera subscabrose punctato; elytris parte 
suturali ad basin ‘impressa; mierstitiis dense subasperato-punctu- 
latis. — Long. 9 millim. 

Corps déprimé sur le dos, en dessus avec une fine pubescence 
grisàtre, médiocrement brillant, noir, les pattes d’un noir de 
poix. Téte peu profondement mais subrugueusement pointillée, 
caréne antérieure droite, postérieure obtusément tridentée, cha- 


COPROPHAGES Su 


peron arrondi. Prothorax garni de gros points médiocrement 
serrés, ponctuation un peu en rape sur les còtés; convexement 
subrétus en devant, muni dans son milieu assez près du bord 
antérieur de deux petits tubercules transverses; còtés non sinués 
en arriére des angles antérieurs; sillon médian postérieur ob- 
soléte. Elytres è stries fines et à peine ponctuées, partie sutu- 
rale déprimée dans sa moitié basale, intervalles plans, les 3-5 
un peu convexes a l’extrémité, densement et subaspèrement 
ponctués. Métatarse postérieur légérement subarqué, plus long 
que le reste du tarse, sa tranche extérieure brièvement tridentée. 
Tibias antérieurs avec 5 petites dentelures au dessus de la pre- 
miére dent marginale. i 


22. O. borneensis (nov. spec.). Borneo, Sarawak (Doria!). 

Nitidus, niger, subtus cum pedibus nigro-piceus, antennis ferru- 
gineis, supra glaber; vertice carina transversa utrinque usque ad 
marginem producta, fronte lamina transversa, apice truncata, tho- 
race convexo, parum profunde punctato, postice non sulcato, an- 
lice in angulum obtusum prominulo; elytris obsolete subrugulose 
punctatis, interstitiis subconvexis. — Long. 10 millim. 

Glabre en dessus, brillant, noir, le dessous du corps et les 
pattes d'un noir brunàtre, les antennes ferrugineuses. Téte poin- 
tillée, munie sur le vertex d’une caréne transverse, entiére, con- 
duite de chaque còté subanguleusement jusqu’au bord extérieur, 
front avec une lame transverse, elevée, tronquée au sommet; 
chaperon ridé transversalement, arrondi et entier en devant. 
Prothorax assez densement mais peu profondement ponctué, 
sans rebord basal, rétus en devant, le bord de la partie rétuse 
formant au milieu un angle sortant, très obtus; cétés, vus 
d’enhaut, non sinués en arriére des angles antérieurs. Elytres 
assez fortement striées, stries 4 ponctuation un peu transverse, 
intervalles légérement convexes, 4 ponctuation peu profonde mais 
subruguleuse. Pygidium couvert de gros points assez serrés. Ti- 
bias antérieurs avec trois petites crénelures en dessus de la pre- 
miére dent marginale, 


58 E. DE HAROLD 


23. O. limbatus, Herbst. Niger vel nigro-subaeneus, elytris 


piceis, apice maculaque humerali, interdum marginibus omnino 
rufo-testaceis; pygidio rufo-testaceo, basi infuscata; corpore subtus 
rufo-piceo, femoribus posticis castane’s. — Long. 5-7 millim. 


Scarab. limbatus, Herbst., Kaf. II, p. 207, t. 14, f. 11 (1789). 
Copris nuchidens, Fabr., Suppl. Ent. Syst. p. 31 (1798). 
Copris analis, Germ., Mag. Ent. I, p. 115 (1813). 


Mas. Clypeo antice reflexo, sublobato, vertice carinula transversa 
brevi, fronte cornubus duobus rectis, teretibus, basi non lamina 
connexis; thorace antice retuso, margine medio sinuato. 

Fem. Clypeo rotundato; capite transversim bicarinato, carina 
frontali altiore, medio sinuata; thorace antice subretuso medioque 
obtuse tuberculato. 


Borneo, Sarawak (Doria!). Se retrouve à Java, Sumatra et sur le con- 
tinent indien. 


D'un noir brillant, parfois avec quelques légers reflets d’un 
vert métallique, les élytres d’un brun noiràtre, tachetées de 
rouge jaunàtre a la base et a l’extrémité; assez souvent la cou- 
leur jaune envahit tout le bord latéral et la base, de sorte que 
les élytres paraissent marquées d’une large bande transverse bru- 
nàtre sur un fond ferrugineux; le plus souvent cependant la 
couleur jaune est reduite à la base 4 une petite tache hu- 
mérale, qui occupe le calus méme et la base du sixiéme in- 
tervalle. Téte finement ponctuée. Prothorax assez densement 
ponctué, les points à peu près de grandeur égale, còtés régu- 
liérement arrondis, non sinués en devant. Elytres a stries fines, 
suberénelées et peu profondes sur le milieu vers la suture, la 
huitiéme beaucoup plus forte, intervalles planiuscules, subaspé- 
rement ponctués, chaque point donnant naissance a un petit 
poil jaunàtre. Pygidium grossiérement ponctuée, d'un roux jau- 
natre, presque toujours rembruni a la base. Dessous du corps 
ainsi que les pattes d’un brun foncé, les quatre cuisses posté- 
rieures d’un brun chatain. Tibias antérieurs avec 5 ou 6 créne- 
lures au dessus de la première dent marginale. 


COPROPHAGES 59 


Dans les màles le chaperon est obtusément acuminé et ré- 
dressé au milieu de son bord antérieur. Le vertex présente une 
petite caréne transverse, le front deux cornes, droites, non com- 
primées et non reliées entre elles a la base. Le prothorax est 
rétus en devant, le milieu de la partie rétuse sinué en demi- 
cercle, de manière qu'il parait trés-obsolétement bituberculé a 
cet endroit. 

Dans la femelle le chaperon est plus réguliérement arrondi, 
la caréne du vertex est plus marquée et trés-légérement arquée, 
celle du front est plus elevée et sinuée dans son milieu, de ma- 
niére qu'elle semble munie de chaque còté d’une dent très-obtuse. | 
Le prothorax est légérement rétus en devant, le milieu de la 
partie rétuse s'avance un peu en forme d'une petite saillie trés- 
obtuse. 

Jai cru devoir donner une description détaillée de cette espèce 
parceque celles des anciens auteurs ne permettent guére de la 
reconnaitre. L’analis de Germar, dont j'ai les types devant moi, 
se rapporte à une femelle de petite taille. L'O. lmbatus fait 
partie d’un petit groupe d’espéces, qui toutes présentent une 
livrée assez semblable, p. e. furcatus, sellatus, sugillatus, prole- 
tartus, ineptus etc. Leur système de coloration consiste en une 
tache apicale et en quelques autres basales ou humérales d’un 
jaune rougeàtre sur un fond noir ou brun fonce. Malgré cette 
conformité de dessin les espéces offrent sous le rapport de l’ar- 
mature céphalique les plus grandes differences. | 


24. O. Gestroi (nov. spec.). Celebes, Kandari (Beccari/); 
Sumatra. 

Aeneo-niger, breviter pubescens, elytris basi intus juxta callum 
humeralem apiceque rufosignatis, pedibus rufo-piceis; thorace sat 
fortiter punctato; elytris parum profunde striatis, interstitiis le- 
viter convexis. — Long. 61/,-7!/, millim. 

Mas. Clypeo margine antico reflexo, medio obtuse subproducto ; 
vertice carinula brevi transversa, fronte breviter bicornuta, cor- 
nubus basi inter se carina obtusa connexis; thorace retuso, parte 
declivi medio longitudinaliter obtuse subcarinata. 


60 E. DE HAROLD 


Fem. Clypeo rotundato; capite transversim bicarinato, carina 
frontali altiore, non sinuata; thorace subretuso medioque obtuse 
tuberculato. 

Corps d'un noir légèrement cuivreux, les élytres d’un brun 
noiràtre, ordinairement avec une petite tache rougeàtre a la 
base du sixiéme intervalle et au bout du deuxiéme, quatriòme 
et sixiéme; ces taches disparaissent tantòt et les élytres sont 
alors entiérement foncées, tantdt celles qui se trouvent a l’ex- 
trémité des élytres se réunissent entre elles et forment une pe- 
tite bande transverse. Téte presque lisse en arrière, chaperon 
obsolétement ponctué, sans rides transversales. Prothorax a ponc- 
tuation assez forte, mais peu serrée, a peine sillonné postérieu- 
rement, les cétés arrondis en arriére des angles antérieurs. Ely- 
tres a stries médiocrement profondes et obsolètement ponctuées, 
intervalles légérement convexes sur les còtés, presque plans sur 
le disque, a ponctuation irréguliére et peu profonde. Pygidium 
d'un brun cuivreux, rougeàtre a l’extrémité, couvert de points 
assez gros mais peu profonds. Antennes roussàtres. Dessous du 
corps d'un brun rougeàtre a légers reflets cuivreux; les cuisses 
postérieures presque lisses. Segments abdominaux tachetés de 
rouge sur les còtés. 

Dans le male le chaperon est relevé lai et sub- 
ogival; le vertex présente une petite carène transverse, courte 
et parfois peu distincte; le front est armé de deux petites cornes 
droites, graduellement acuminées vers l’extrémité, un peu di- 
vergentes et reliées entre elles à la base par une caréne obtuse; 
le prothorax est rétus en devant, la partie rétuse garnie de quel- 
ques points trés-petits et d’autres beaucoup plus gros, obsoléte- 
ment carénée longitudinalement dans son milieu; le bord anté- 
rieur de la partie élevée est tronqué au milieu. 

Dans la femelle le chaperon se rapproche plus de la forme 
semi-circulaire, mais les joues en sont plus distinctement sé- 
parées; la caréne du vertex est plus forte, celle du front la- 
miforme, tronquée et non sinuée au milieu; le prothorax est 
légérement rétus, le bord antérieur de la partie elevée présente 
dans son milieu un petit tubercule obtus, 7 


COPROPHAGES 61 


Cette espéce offre une grande ressemblance avec le limbatus. 
Elie en différe cependant par les petites cornes divergentes du 
male, qui sont réunies à la base par une petite lame trans- 
verse, ainsi que par la petite caréne longitudinale sur le milieu 
de la partie rétuse du prothorax. Le dessin des élytres pré- 
sente en outre une particularité qui permet de reconnaitre de 
suite l’espéce actuelle. Chez elle la petite tache rougedtre a la 
base des élytres se trouve placée dans le sixiéme intervalle, au 
cété intérieur du calus huméral, tandisque dans le limbatus cette 
tache s’étend sur le septiéme intervalle et couvre le calus lui- 
meme. 


25. O. ceylonicus (nov. spec.). Ceylan (Doria/). 

Niger vel subaeneo-niger, elytris basi apiceque, interdum etiam 
lateribus rufo-testaceis; corpore subtus cum pedibus piceo, pygidio, 
abdominis lateribus femoribusque quatuor posticis rufo-testaceis. — 
Long. 6-8 millim. 

Mas. Clypeo subproducto, apice truncato; vertice carinula obso- 
leta, arcuata, fronte bicornuta, cornubus deplanatis, reclinatis, 
arcuatis, intus basi angulatis; thorace antice medio tuberoso. 

Fem. Clypeo medio leviter emarginato, capite transversim bica- 
rinato; thorace antice subretuso. 

D'un noir trés-légérement cuivreux, les élytres d’un noir de 
poix, leur partie apicale, quelques taches a la base et souvent 
aussi les còtés d'un testacé rougeatre. Téte trés-finement ponc- 
tuée, chaperon non ridé transversalement. Prothorax à ponctua- 
tion inégale, de trés-fins points entremélés de beaucoup plus 
gros; còtés droits ou à peine sinués en arriére des angles an- 
térieurs; sinuosité aux angles postérieurs moins profonde que 
dans les espéces précédentes; sillon médian longitudinal a peine 
indiqué vers la base. Elytres finement striées, intervalles pla- 
niuscules, les intérieurs subsérialement ponctués, les extérieurs. 
à ponctuation plus forte. Pygidium inégalement et peu dense- 
ment ponctué. Dessous du corps d’un brun foncé, quelquefois 
légérement cuivreux, les còtés de l’abdomen et les quatre cuisses 
postérieures d'un rouge-testacé; còtés de la poitrine couverts de 


62 E, DE HAROLD 


points assez rares mais gros; métasternum trés-finement ponctue. 
Tibias antérieurs très-obsolétement denticulés en dessus de la 
première dent marginale. 

Dans le male le chaperon est ogival, redressé et subtronqué 
au milieu. La téte présente au milieu une petite caréne arquée 
et peu marquée; le front est muni de deux cornes aplaties, lé- 
gèrement arquées, inclinées en arriére, trés-larges è leur base 
et anguleuses ici à leur còté interne. Le prothorax est conve- 
xement rétus en devant, le milieu s'avance un peu entre les 
deux cornes en forme d’une gibbosité arrondie. 

Dans la femelle le chaperon est légèrement émarginé et ob- 
tusément bidenté. La téte présente deux carénes transversales 
assez égales entre elles. Le prothorax est légèrement rétus en 
devant, le milieu transversalement subtuberculé. - 

Dans les petits développements des males le chaperon imite 
dans sa forme celle des femelles, les cornes sont réduites a deux 
petites dents coniques et simples. Cette espéce ressemble un peu 
au limbatus et ceci a surtout lieu pour les males moins déve- 
loppés des deux espéces. Le ceylonicus se reconnaitra cependant 
toujours facilement a la couleur d’un jaune rougeàtre de ses 
quatre cuisses postérieures ainsi qu'à la ponctuation inégale de 
son corselet. Quant au Gestroî, il se distingue de l’espèce ac- 
tuelle par les còtés arrondis de son prothorax et par la petite 
tache juxta-humerale des élytres. 


26. O. batillifer, Harold. Piceus vel rufo-piceus, subcu- 
prescens, thorace ad angulos posticos obsolete tantum sinuato, ely- 
tris apice maculisque nonnullis basalibus rufis. — Long. 5-6 millim. 

Mas. Capite mutico, clypeo antice medio in laminam, basi an- 
gustatam, apice dilalatam et sinuato-truncatam producto. 

Fem. Capite carinis duabus brevibus transversis, anteriore fere 
| obsoleta; clypeo bidentato. 

O. batillifer, Harold., Col. Heft. XIV, p. 138 (1875). 

Borneo, Sarawak (Doria); Malacca (Mus. Kirsch). 

Corps d’un brun plus ou moins foncé, parfois rougeàtre, avec 
une légére teinte cuivreuse, les còtés du prothorax un peu rou- 


COPROPHAGES 63 


geàtres dans leur partie antérieure, les élytres avec l’extrémité 
et trois petites taches basales sur chacune d'un rouge jaunàtre, 
une au commencement du deuxiéme intervalle, la seconde a 
celui du quatriéme et la troisiéme occupant la base du sixiéme 
et du septiéme. Téte finement et assez densement ponctuée. 
Prothorax non rétus dans les deux sexes, couvert de points 
assez gros, médiocrement serrés, entre lesquels on apercoit quel- 
ques autres beaucoup plus petits; còtés légérement arrondis en 
arriére des angles antérieurs, sinuosité postérieure presque nulle, 
base sans rebord marginal. Elytres finement stri¢es, les stries 
obsolétement crénelées, les intervalles plans, a ponctuation fine 
et assez dense. Pygidium d’un rouge plus ou moins clair, gros- 
siérement ponctué. Dessous du corps d’un brun de poix, les 
pattes roussàtres, les quatre cuisses postérieures ainsi que le 
devant des antérieures d’un testacé légérement rougeàtre. Tibias 
antérieurs non denticulés au dessus de la première dent marginale. 

La téte du male ne présente ni cornes frontales ni caréne 
transverse, mais son chaperon est prolongé en une petite lame 
redressée, étroite à la base, fortement élargie et sinueusement 
tronquée a son extrémité. Dans les petits développements cette 
lame est beaucoup plus petite, de largeur presque égale et ar- 
rondie au bout. 

Dans la femelle le chaperon est bidenté en devant; la téte 
présente deux petites carénes transverses, lune sur la suture 
frontale, l'autre au devant de celle-ci; cette dernière cependant 
est souvent peu distincte. 

Pour la coloration cette espèce présente beaucoup d’analogie 
avec les précédentes, mais elle s'en éloigne notablement par le 
manque de cornes céphaliques et par le prolongement en rostre 
du chaperon. Quant a ce dernier caractére, il est curieux de 
retrouver un chaperon formé exactement de la méme manière, 
dans quelques espéces de l’Amérique centrale, p. e. dans 10. rhi- 
nophyllus, rhinolophus et Sharpi. 

C'est a coté de lO. batillifer que viennent se placer les sept 
espéces suivantes. Elles ont le front également inerme et l’epi- 
stome plus ou moins prolongé en forme de rostre. 


64 E. DE HAROLD 


27. O. Parryi, Harold. Nigro-fuscus, tarsis antennisque 
ferrugineis, elytris opacis, leviter punctato-striatis, interstitiis planis, 
vix punctatis, pygidio sericeo, laevi. — Long. 8-8 ‘/, millim. 

Mas. Capite laevi, clypeo in laminam erectam, apice subdilata- 
tam et rotundatam producto; thorace laevi, oblique retuso, medioque 
tuberculo obtuso nodiformi. 

Fem. Clypeo antice punctulato, bidentato; thorace subtilissime vix 
perspicue punciulato, aequaliter convexo. 


O. Parnyi, Harold. Coleopt. Heft. V, p. 99 (1869). 


Nouvelle Guinee , Hatam (Beccari); Andai (D'Albertis); Iles Aru (Beccari); 
Dorey. 


Corps déprimé sur le dos, noir, parfois d’un noir brunàtre, 
surtout sur les élytres, celles-ci peu brillantes. Prothorax a cétés 
anguleusement arrondis dans leur milieu, a peine sinués posté- 
rieurement, sans sillon médian. Elytres finement striées, les stries 
avec des points assez gros, mais très-peu profonds, intervalles 
plans, sans ponctuation distincte, garnis cependant de quelques 
petits poils blanchàtres très courts. Pygidium soyeux, peu con- 
vexe, imponctué. Dessous du corps d’un noir de poix brillant, les 
pieds quelquefois brunàtres, tarses d'un jaune rougeàtre. Tibias 
postérieurs garnis 4 leur troncature d'une couronne de soies 
courtes et d’égale longueur; antérieurs denticulés au dessus de 
la première dent marginale et de méme entre celle-ci et la 
seconde. 

La téte du male est lisse; son epistome s’avance en une lame 
redressée, arrondie a son sommet, de largeur égale ou peu sen- 
siblement dilatée a l’extrémité. Le prothorax est lisse, oblique- 
ment rétus en devant, le milieu du disque forme une petite 
pointe conique. 7 

Le chaperon de la femelle est pointillé antérieurement et assez 
fortement bidenté. Le prothorax est également convexe et couvert 
d'une ponctuation excessivement fine. 

Cette espéce ne présente aucune excavation prothoracique vers 
les flancs antérieurs du pronotum. Dans les grands développe- 
ments les élytres présentent de chaque cdté de la suture une 


COPROPHAGES 65 
trés-légére cote. Cette cdte cependant n’occupe pas un intervalle, 
comme cela est ordinairement le cas, mais c'est la deuxiéme 
strie qui est trés-obtusément subcarénée, surtout dans sa partie 
basale. 


28. O. papuensis (nov. spec.). Nouvelle Guinée, Andai 
(D’ Albertis!). 

Nigro-fuscus, antennis, palpis, pygidio elytrorumque apice fer- 
rugineis; capile margine postico medio carinato, vertice carina brevi 
distincta, clypeo subrugose punetato, bidentato; thorace elytrisque 
subuliter distincte punctulatis. Q. — Long. 9 millim. 

Trés-voisin du précédent, noir, médiocrement brillant, extré- 
mité des élytres et pygidium d’un rouge jaunàtre, celui-ci avec 
une tache médiane longitudinale, atteignant ordinairement la base, 
dessous du corps et pattes d'un brun de poix, les cuisses un peu 
rougeatres. Téte avec deux carénes transverses, l’antérieure 
courte et parfois peu marquée, la postérieure plus elevée; cha- 
peron transversalement finement rugueux, bidenté ‘en devant. 
Prothorax 4 ponctuation égale, médiocrement serrée, trés fine 
mais parfaitement distincte. Elytres finement striées, les stries 
garnies de petits points subtransverses, très-rapprochés l’un de 
l'autre, intervalles plans, finement mais trés distinctement ponc- 
tués, chaque point donnant naissance a un petit poil extréme- 
ment court. (Femelle). 

Il y a une grande analogie entre cette espéce et le Parryi, 
mais outre les différences de couleurs, la ponctuation plus mar- 
quée sur le prothorax et sur les élytres, ainsique les points 
plus fins mais beaucoup plus serrés dans les stries de ces der- 
niéres, ne permettent pas de la considérer simplement comme 
variéte. Je ne connais que l’un des deux sexes, il est probable 
que le male ressemble beaucoup 4 celui de PO. Parryi. 


29. O. signifer (nov. spec.). Nouvelle Guinée, Andai 
(D’ Albertis!). 

Supra depressus, subnitidus, capite thoraceque obscure aeneis, hoc 
ad margines flavo-signato, antice medio deplanato-producto et trun- 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (2 Giugno 1877). 5 


66 E. DE HAROLD 
cato, elytris opacis, fusco:ferrugineis, apice basique flavo-maculatis, 
pygidio flavo-testaceo, litura fusca signato, pedibus rufo-testaceis, 
tibiis anticis badiis, apice suboblique truncatis. — Long. 6 mill. 

Corps déprimé en dessus sur le dos, médiocrement brillant, 
surtout les élytres, qui sont mates. Téte inerme, a peine visi- 
blement pointillée, d'un brun rougeàtre, plus clair vers les bords, 
épistome prolongé en une petite lame redressée et tronquée a 
son extrémité. Prothorax finement et peu densement pointillé, 
les còtés è peine sinués en arriére, partie antérieure formant 
dans son milieu, tout près de la téte, une petite protuberance 
déprimée et trés-obtusément bituberculée; d’un noir brunàtre, 
les còtés, le bord antérieur et une petite ligne au milieu de la 
base, qui s'avance vers le sillon médian, d'un testacé rougeàtre. 
Elytres ponctué-striées, les intervalles plans, peu distinctement 
pointillés, chaque point donnant naissance à un très-petit poil 
jaunatre; d’un brun légérement rougeàtre, parée chacune de 
plusieurs petites taches jaunes, une a la base du deuxiéme et du 
quatriéme intervalle, trois en ligne oblique regardant en dehors 
sur le cinquiéme, sixiéme et septiéme, une, tout prés de la base, 
sur le cdt2 externe du calus humeral, enfin trois ou quatre è 
l'extrémité. Pygidium d'un testacé rougeàtre, marqué dans son 
milieu d’une grande tache obscure en forme d’un M. Segments 
abdominaux noiritres, bordés de jaune. Pattes d’un testacé rou- 
geatre, base des tibias et tibias antérieurs plus foncés; ceux-ci 
tronqués peu obliquement a leur extrémité, l’avant dernière dent 
marginale plus rapprochée de la dernière que de la précédente. 
(Male). 

Je ne connais qu'un seul male de cette petite espéce, qui est 
assez remarquable tant sous le rapport de sa livrée que sous 
celui de la forme de ses pattes antérieures. 


30. O. serutator (nov. spec.). Celebes, Kandari (Beccar?/). 
Nigro-fuscus, opacus, capite thoraceque leviter subcupreis, elytris 
basi apiceque parum distinete ferrugineo-maculatis; thorace sat dense 
punctulato, elytris leviter striatis, interstitiis planis, obsoletissime 


COPROPHAGES ‘ 67 


punclatis; antennis ferrugineis, clava subfusca; pedibus rufopiceis. 
— Long. 6-7 millim. 

Mas. Capite mutico, clypeo antice triangulariter producto et re- 
flexo; thorace antice retuso, medio obtuse bituberculato et utrinque 
impresso; tibiis anticis angustis et subelongatis. 

Fem. Capite transversim bicarinato, clypeo rotundato; thorace 
antice medio obsolete bituberculato. 4 

D'un noir peu luisant, légérement cuivreux sur la téte et le 
prothorax, le calus huméral, quelques taches a la base et l’ex- 
trémité des élytres dun rouge brunàtre. Prothorax sans rebord 
basal, profondément sinué sur les còtés en arricre, finement et 
assez densement ponctué. Elytres è stries fines, luisantes, très 
obsolétement ponctuées, intervalles plans, sans ponctuation di- 
stincte, au moins sur le dos. Pygidium noiràtre, bordé posté- 
rieurement de rouge, grossiérement ponctue. Antennes ferrugi- 
neuses, la massue légérement rembrunie. Dessous du corps d’un 
noir brillant, un peu bronzé; pronotum non fovéolé antérieure- 
ment; pattes d’un bran rougeàtre; les cuisses 1égèrement bronzées, 
les postérieures garnies de gros points peu nombreux. 

Dans le male la téte ne présente ni cornes ni carénes, cepen- 
dant le bord postérieur est légérement marginé; le chaperon 
savance en triangle obtus et refléchi è son extrémité. Le pro- 
thorax est rétus en devant, le milieu s'avance un peu en lobe 
obtusément bitubercule et tronqué jusqu’au milieu du bord an- 
térieur; de chaque còté de ce lobe se trouve une fovéole lisse. 
Les tibias antérieurs sont trés-peu élargis vers l’extrémité et 
légérement allongés. 

Dans la femelle la téte présente les deux carénes transverses 
ordinaires; l’espace entre celles-ci est lisse, le chaperon est 
ponctué et arrondi en oval antérieurement. Le prothorax est 
lésèrement rétus en devant et faiblement bituberculé au milieu. 
Les tibias antérieurs, quoigu’un peu plus larges que ceux du 
male, sont assez peu dilatés vers l’extrémité. | 

Au premier coup d’ocil cette espéce rappelle un peu DO. ovatus, 
mais c'est a cdté de lO. pensylvanicus quelle se placera, en 
suite du caractére sexuel que présentent ses tibias antérieurs. 


68 E. DE HAROLD 


31. O. foveolatus (nov. spec.) Borneo, Sarawak (Doria/). 

Fusco-aeneus, subopacus, rufo-pilosus, sublus cum pedibus obscure 
cupreo-aeneus, antennis rufo-piceis, cinereo-clavatis; capite mutico, 
plano, densissime subrugose punctulato, clypeo antice obtuse pro- 
ducto; thorace densissime granulato, postice medio breviler suleato 
el utrinque area nitida impressa instructo; elytris dense elongato- 
granulatis, striis nonnihil flexuosis; melasterno apice valde tuberoso; 
tibiis anticis tridentatis. — Long. 8 millim. 

D'un bronzé légérement cuivreux, trés-peu brillant en dessus, 
couvert de poils roussàtres assez longs et couchés. Téte inerme, 
densement et subrugueusement pointillée, chaperon en ogive en 
devant. Prothorax faiblement rétus en devant, densement gra- 
nuleux, la base distinctement marginée et en angle obtus dans 
son milieu, un court sillon assez large sur la moitié postérieure, 
de chaque còté, vers les angles postérieurs, une petite plaque 
lisse et métallique, située dans un enfoncement qui se prolonge 
en arriére jusqu’a la base. Elytres densement granulées, les 
granules de forme plus ou moins allongée, stries peu profondes, 
mais un peu ondulées én suite de certaines inégalités de la sur- 
face. Pygidium densement ponctuée en ràpe, à pubescence plus 
blanchàtre. Dessous du corps d'un vert métallique plus ou moins 
cuivreux; métasternum fortement tubéreux en devant; cuisses à 
ponctuation dense et légérement rapeuse; tibias cuivreux, les 
antérieurs ne présentant que trois dents marginales, les deux 
derniéres un peu rapprochées entre elles: au dessus de la pre- 
miére dent marginale le bord est denticulé, une seule dentelure 
un peu plus marquée parait indiquer la présence d’une dent 
marginale supérieure. Tarses posttrieurs comprimés, ongles trés- 
petits. 

Cette curieuse espéce présente plusieurs particularités qui la 
feront reconnaitre facilement et qui lui assignent meme une 
place isolée dans le genre. Ainsi l’affaiblissement de la première 
dent marginale des tibias antérieurs est tel que ceux-ci ne 
peuvent-étre désignés que tridentés, tandis quils sont toujours 
très distinctement quadridentés dans les autres espéces. 


| 
| 
i 


COPROPHAGES 69 


32. O. holosericus (nov. spec.). Celebes, Kandari (Bec- 
cari 1). 

Opacus, sericans, capite fusco-cupreo, fronte tuberculis duobus 
iransversis parum elevatis, clypeo subproducto; thorace aeneo-fusco, 
parce sat fortiter punctato, elytris rufo-testaceis, fusco-irroratis, in- 
‘lerstitis planis, serialim subtiliter asperato-punctatis; corpore subtus 
cum pedibus nigro-aeneo, tarsis rufo-piceis. — Long. 7 millim. 

Corps soyeux en dessus et couvert d’une pubescence rougeatre 
assez longue mais peu dense. Téte d’un cuivreux sombre, sub- 
rugueusement ponctuée en devant, suture frontale avec deux 
petits tubercules peu élevés et fortement transverses; chaperon 
ogival en devant, à pointe obtuse et légérement réfiéchie. Pro- 
thorax d'un now brunatre a légers refiets cuivreux, a ponctua- 
tion assez grosse mais peu serrée, au milieu du bord antérieur 
un petit tubercule obtus; base non marginée, légérement im- 
pressionnée de chaque còté vers les angles postérieurs. Elytres 
a stries extrémement fines, les intervalles plans, avec deux 
rangées de petits points scabreux; d'un jaune rougeàtre, réti- 
culées de taches noires; repli épipleural noir. Dessous du corps 
ainsi que les pattes d’un noir légérement metallique. Antennes 
ferrugineuses. Tranche externe du métatarse des pattes posté- 
rieures obtusément unidentée au milieu. 

Cette espéce, remarquable par sa surface soyeuse, présente 
des traces assez prononcées de tubercules sur le front et nous 
reconduit aux suivantes, chez lesquelles les cornes sont déve- 
loppées normalement. 


30. O. carinulatus (nov. spec.). Ternate (Beccart/). 

Parum nitidus, nigro-fuscus, pedibus piceo-rufis, femoribus rufo- 
leslaceis; capite dense, thorace adhuc densius et longitudinaliter 
subrugose punctato, elytris subrugulosis, interstittis 3 et 5 elevatio- 
ribus, intus juxta callum humeralem carinula acuta, apice testaceis; 
pygidio testaceo, basi medioque infuscato. — Long. 5 millim. 

Mas. Hronte postice cornubus duobus compressis, valde divari 
calis, basi latis, apice sensim flexuose angustatis; thorace retuso, 
longitudinaliter antice carinato et utrinque subimpresso. 


70 E. DE HAROLD 

Fem. Capite medio carina transversa; fronte breviter bitubercu- 
lata; thorace subretuso. i 

D'un brun noiràtre, peu brillant, les pattes et les antennes 
d’un brun rougedtre, les cuisses d'un testacé rougeatre. Téte 
finement et densement ponctuée, bord du chaperon rufescent. 
Prothorax très densement et subrugueusement ponctuò, les in- 
tervalles formant des petites rides flexueuses et longitudinales. 
Elytres densement et subrugueusement ponctuées, le troisi¢me 
et cinquiéme intervalle légèrement convexes, au cdté interne du 
calus huméral une petite caréne tranchante qui se prolonge sur 
le septi¢éme intervalle, qui est également un peu plus élevé que 
les autres; vers le bout une tache d’un jaune rougeatre. Pygi- 
dium jaune, la base et une tache longitudinale noiratres. 

Dans le male la téte présente en arriòre deux petites cornes 
aplaties, fortement dirigées en dehors, larges a leur base, si- 
nucusement amincies vers le bout; pas de caréne transverse 
sur le milieu de la téte; chaperon un peu acuminé antéricure- 
ment et émarginé au bout. Prothorax rétus en devant, longitu- 
dinalement caréné sur la partie rétuse et légérement impressionné 
de chaque còté de cette caròne. - 

Dans la femelle la téte ne presente posterieurement que deux 
trés-petits tubercules, le vertex est muni en devant d'une carène 
transverse; chaperon obtusement bidenté en devant. Prothorax 
convexement déclive en devant. 

Cette petite espéce est parfaitement bien caracterisée par sa 
sculpture et surtout par les intervalles alternativement subcon- 
vexes des élytres. 


34. O. tetricus (nov. spec.). Nouvelle Guinée, Andai 
(D Albertis !). 

Niger, capite thoracisque parte antica retusa excepla, opacus, an- 
tennis ferrugineis; supra glaber, non punctatus; ubiis anticis inier 
dentes marginales non denticulatis. — Long. 9-10 mill. 

Mas. Niger, capite medio transversim carinato, postice tricornuto , 
cornu intermedio laminato, apice truncato, lateralibus ereclis, mar- 


COPROPHAGES he 
gine interiore dentatis; thorace retuso et inter cornua capitis breviter 
bituberculato. © 
. Fem. Capite carinis duabus transversis, postica obtuse tridentata; 
thorace non retuso, medio autem antice breviter bituberculato. 

D'un noir mat en dessus, à-l’exception de la téte et de la 
partie rétuse du prothorax qui sont plus brillants, glabres, sans 
ponctuation.. Prothorax finement rebordé a la base, a peine sinué 
aux angles postérieurs. Elytres assez fortement stri¢es, les stries 
obsolétement ponctuées, intervalles plans sur le dos, subconvexes 
sur les cotés. Dessous du corps luisant, noir, a pubescence rou- 
geàtre assez longue, mais peu dense; còtés de l’abdomen rou- 
geatres. Cuisses postérieures avec une rangée de points piligéres; 
tibias antérieurs serrulés en dessus de la première marginale, 
mais non entre ces dents elles-mémes. Antennes ferrugineuses. 

Dans le male les joues sont coupées droites et forment en 
devant un angle distinct avec le bord du chaperon; celui-ci 
tronqué et subéchancré au bout; sur le milieu de la téte une 
caréne transverse, qui aboutit au bord extérieur; suture frontale 
armée de deux cornes latérales, droites, denticulées à leur coté 
interne, ensuite d’une petite lame au milieu, tronquée a son 
extrémité et de moitié plus courte que les cornes. Le prothorax 
est rétus en devant, le bord de la partie rétuse présente au 
milieu deux petits tubercules. 

Dans la femelle le prothorax quoique simplement convexe, est 
muni également de deux petits tubercules; les joues sont arron- 
dies, et la téte présente deux carènes transverses, la postérieure 
obtusement tridentée; partie antérieure du chaperon pointillée. 

L’armature de la téte placera cette espéce dans le groupe de 
lO. furcatus. 


35. O. Albertisi (nov. spec.). Nouvelle Guinée (D'Albertis/). 
Minutus, convecus, nitidus, glaber, capite subaeneo, thorace 
nigro-cupreo, punctulato, elytris piceis, macula humerali apiceque 
obscure rufis, interstittis subtiliter parce punctulatis; corpore subtus 
piceo, pedibus rufo-piceis, antennis rufis, fusco-clavatis. — Long. 
3-3!/, millim. 


ve E. DE HAROLD 


Mas. Capite sublaevi, postice lamina transversa, parum elevata, 
obtuse utrinque dentata. 

Fem. Capite fortiter punctato, transversim bicarinato, carina 
postica medio retro-angulata. 

Corps convexe, brièvement oval, glabre en dessus et luisant. 
Tète arrondie, d’un noir verdàtre métallique. Prothorax forte- 
ment convexe, non rétus en devant, couvert de points assez 
gros mais médiocrement serrés, base sans rebord mais munie sur 
sa tranche d'une série de trés-petits points; dun noir de poix 
à légers reflets cnivreux, quelquefois d'un brun rougeatre sur 
les cotés. Elytros assez fortement striées, les stries garnies 
de petits points transverses, intervalles légèrement convexes, è 
ponctuation très fine, rare et subsériale; noires, avec l'extrémite 
et une tache humérale d’un rouge obscur. Pygidium convexe, 
noir avec une légére teinte cuivreuse. Dessous du corps d'un 
noir métallique, les pattes cuivreuses, les cuisses d’un brun 
rougeatre. 

Dans le male la téte n’offre qu'une ponctuation obsolete; l’on 
apercoit vers le bord postérieur une petite lame élevée, obtuse- 
ment dentée de chaque cote. 

Dans la femelle la téte est couverte d'une ponctuation forte 
et assez serrée; elle est munie de deux carénes transverses, la 
postéricure formant un angle obtus regardant en arriòre. 


B. Espéces australiennes. 


36. O. capitosus, Harold, Col. Heft. II, p. 130; V, p. 84. 
Somerset (D'Albertis). 


Ater, modice nitidus, elytris subopacis, sublus cum pedibus pi 
ceus: thorace dorso subtiliter, lateribus rugose punctato, angublis 
anticis acutis; elytris leviter striatis, imlerstilis subconvexis, sat 
dense punctulatis; pygidio sat dense, basi sublilius punctato. — 
Long. 13-15 millim. 

Mas. Capite inermi, medio carinula brevissima, sutura frontali 
subcarinata; thorace antice retuso, laevi et breviter quadritubercu- 
lato; libiis anticis attenvalis et elongatis. 


| 


COPROPHAGES 73 

Fem. Capile densius punctato, clypeo bidentato; thorace densius 
punctato, antice breviter subretuso; tibiis anticis latioribus. 

Convexe, d’un noir assez brillant sur la téte et le prothorax, 
les élytres moins luisantes et presque soyeuses, parfois avec une 
trés-légére teinte cuivreuse, que l’on apercoit aussi un peu plus 
distincte sur la téte des males. Corps en dessous avec les pattes 
d'un noir de poix, a pubescence rougeatre. Téte inerme dans 
les deux sexes, au milieu une tres petite caréne transverse, su- 
ture frontale légèrement en caréne, chaperon en pointe arrondi 
en devant, émarginé au milieu. Prothorax a ponctuation fine et 
peu serrée sur le dos, rugueuse sur les cdtés, ceux-ci légérement 
sinués en arriére des angles antérieurs qui sont pointus. Elytres 
finement striées, intervalles legérement convexes, assez dense- 
ment pointillés. Pygidium ponctue, les points plus fins a la base. 
Antennes d’un rouge brunatre, a massue ferrugineuse. Segments 
abdominaux lisses au milieu, garnis de chaque coté le long de 
leur bord antérieur d’une série de petits grains. 

Dans le male le corselet est retus en devant, la partie rétuse 
lisse, son bord supérieur quadrituberculé, ces tubercules égale- 
ment distant lun de l’autre, les deux du milieu un peu plus 
avances. Les tibias antérieurs sont légèrement allongés, sub- 
arqués et gréles. i 

Dans la femelle la ponctuation de la téte et du corselet est 
plus dense; celui-ci n’est que trés-légèrement subrétus en devant; 
les tibias antérieurs sont un peu plus larges, a dents marginales 
plus fortes. 

Cefte belle espéce a été rapportée en assez grand nombre par 
M. L. M. D'Albertis. Jen ai reproduit la déscription, n’ayant 
eu en son temps que peu d’exemplaires a ma disposition. 


537. O. quadripustulatus, Fabr., Syst. Ent., p. 27 
(1775). — Harold. Col. Heft. II, p. 32 (1867). 


Somerset (D’Albertis!). 


Cette petite espéce a été rapportée en grand nombre. 


74 E. DE HAROLD 
38. O. promptus, Harold, Col. Heft. V, p. 82 (1869). 
Somerset (D’ Albertis!). 


La couleur du prothorax varie du vert metallique doré au 
cuivreux; il présente toujours un sillon longitudinal trés marque. 
Comme dans le consentaneus les differences sexuelles sont a-peu- 
prés nulles. Le pygidium des males est un peu plus allongé et 
la partie antérieure subrétuse du prothorax est moins densement 
pointillée; il offre en méme temps une carène longitudinale ob- 
soléte et de chaque cdté une impression également peu appréciable. 


39. O. consentaneus, Harold, |. c. II, p. 33 (1867). 

Somerset, Nouvelle-Guinee, Ile Yule (D’Albertis!); Kandari, Iles Aru, 
Wokan (Beccari!). 

Les exemplaires de la Nouvelle Guinée sont absolument iden- 
tiques a ceux de l’Australie boreale. Les individus sur lesquels 
jai décrit cette espéce avaient été pris 4 Rockhampton. Ceux 
des iles Aru sont de taille un peu moindre. 


40. O. latro (nov. spec.). Somerset (D’Albertis!). 

Rufo-piceus, nitidus, supra flavo-selosus; capite rolundato, trans- 
versim bicarinato, carina antica medio, postica utrinque breviter 
dentata; thorace convexo, forliter punctato, immixtis punclis mi- 
nulis, antice utrinque obsolete impresso; elytris sulcatis, interstitus 
convexis, rugulose punetatis.:— Long. 9 millim. 

Convexe, brillant, d’un brun rougeàtre en dessus, couvert 
d’une pubescence jaunàtre assez longue mais peu dense” Téte 
arrondie, avec deux carénes transverses, l’antérieure droite et 
dentée briévement au milieu, la postérieure un peu anguleuse 
en arricre et terminée de chaque cété par une petite dent. Pro- 
thorax convexe, couvert assez densement de trés-gros points, entre 
lesquels l’on apercoit d’autres très-petits; base non marginée 
mais garnie d'une série de trés-petits points; partie antérieure 
faiblement avancée au milieu en lobe obtus, arrondi, et légé- 
rement subfovéolée de chaque coté. Elytres profondément striées, 
les intervalles fortement convexes, couverts d'une ponctuation 


COPROPHAGES 75 


subrugueuse assez forte. Pygidium bombé, peu brillant, forte- 
ment ponctué. Dessous du corps dun rouge brunatre. Métatarse 
des pieds postérieurs également et finement denticulé sur sa 
tranche externe supérieure. Tibias antéricurs serrulés entre les 
dents marginales. 

Je n'ai pas hesité a déerire cette espéce quoique je n’aie qu'un 
seul individu male devant moi, qui probablement n'est pas en- 
ticrement developpé. Le /atro se rapproche beaucoup du Thoreyt, 
mais la forte ponctuation des élytres l’en distingue suffisament. 


41. ©. vilis (nov. spec.). Somerset (D’Albertis/). 

Nitidus, niger, subtus piceus, pedibus rufo-piceis, antennis fer- 
rugmeis; capite transversim bicarinato, carina antica recta brevi, 
postica medio retrorsum angulata; thorace punctato, postice medio 
late obsolete sulcato; elytris sat profunde striatis, interstitiis leviter 
convexis, irregulariter subseriatim sat dense et subrugulose punctatis. 
— Long. 5-6 millim. 

D’un noir de poix en dessus, luisant, téte et corselet parfois 
avec une faible teinte cuivreuse, glabre, déprimé sur le dos. 
Téte arrondie, ponctuée, avec deux carénes transverses, l’anté- 
rieure courte et droite, la postérieure anguleuse et parfois obli- 
terée au milieu. Prothorax également convexe, assez fortement 
ponctué, ponctuation médiocrement dense, base non marginée, 
un faible sillon sur la partie postérieure. Elytres assez profon- 
dément striées, les intervalles convexes, fortement et subséria- 
lement ponctués, la ponctuation en outre legérement rugueuse. 
Pygidium opaque, soyeux, d’un rouge brunatre, è ponctuation 
obsoléte. Dessous du corps d’un brun foncé, les pattes un peu 
plus rougeatres. Antennes ferrugineuses, la massue d’un jaune 
blanchatre. 

Les élytres, en oval briévement arrondi, présentent une trés- 
courte pubescence fauve. C’est encore une de ces nombreuses 
espéces australiennes a différences sexuelles presque nulles. 


42. O. ocelliger (nov. spec.). Somerset (D’ Albertis/). 
Fusco-niger, subnitidus, elytris plumbeo-nigris, flavo-setosus, ca- 


76 E. DE HAROLD 
pile rugose punctato, carinula brevi media, tuberculisque duobus 
posticis obsoletis, obliquis, thorace dense fortiterque punetato, punctis 
ocellatis, elytris leviter striatis, interstitiis remote seriatim asperato- 
punctulatis, alternis elevatis; antennis piceo-rufis, nigro-clavatis. — 
Long. 41/, millim. 

Déprimé sur le dos, médiocrement luisant, hérissé de petits 
poils dun gris jaunatre, téte et corselet noirs, élytres d’un noir 
de plomb grisàtre, subopaques. Téte rugueuse, chaperon trés- 
obtusement bidenté en devant, une petite carène transverse sur 


le milieu et deux petits tubercules allongés, peu marques et . 


obliquement posés sur la partie postérieure; ces tubercules ne 
paraissent étre que les extrémités d'une carène anguleuse, obli- 
terée dans son milieu. Prothorax convexe, densement et forte- 
ment ponctué, les points ombiliqués; sur la moitié postérieure 
un faible sillon longitudinal. Elytres finement striées, intervalles 
à ponctuation subseriale, granuleuse et peu serrée, les troisicme, 
cinquiéme et septièÌme convexes, les autres plans. Pygidium con- 
‘vexe, noir, soyeux. Pattes d’un brun noiràtre, tibias roussatres. 
Antennes ferrugineuses, leur massue noiratre. 

Cette petite espece vient se placer dans le voisinage du Haagi 
et du jubatus; elle se distingue aisément a la ponctuation ocellée 
de son corselet. 


II. HWront sans cornes laterales, arme dans son milieu ou 
d’une corne ou postérieurement dune lame terminée en 
pointe. 


43. O. Doriae (nov. spec.). Nouvelle Guinée, Andai (DAL 
bertis!). 

Ater, modice nitidus, supra glaber, subtus rufo-villosuss capite 
subtrigonali, vertice medio carinula brevissima medio emarginata; 
thorace rugato, antice medio laevi et foveolato, dorso cornu sensim 
acuminato supra foveolam protenso; elytris obsolelissime striatis, 
interstitiis opacis, medio autem acute carinalis, carinis nilidis, ante 
apicem evanescentibuss -tibiis posticis margine apicali bilobato, cal- 
cari apicali apice emarginato. —- Long. 20 millim. 


q 


= ee e 


COPROPHAGES 7 


Noir en dessus et glabre, médiocrement brillant, garni en 
dessous sur les cotés de la poitrine d’une forte villosité rousse. 
Téte ogivale, à rugosités transverses, munie antérieurement d'une 
caréne arquée, raccourcie de chaque coté, et d’un petit tubercule 
transverse, émarginé, dans son milieu. Prothorax è cdiés forte- 
ment arrondis en devant, couvert de fortes rugosités, largement 
fovéolé en devant, lisse dans cette fovéole, le dos prolongé au 
dessus de cette fovéole en une corne conique, horizontale. Ely- 
tres trés-obsolétement’ striées, les intervalles lisses, opaques, 
fortement carénés longitudinalement dans leur milieu, ces ca- 
rénes brillantes, plus larges 4 la base, subcrénelées ensuite et 
disparaissant vers le bout, cependant moins courtes dans les in- 
tervalles 3, 5 et 7; la caréne du sixiéme intervalle raccourcie 
aussi à la base. Tibias antérieurs 4 tranche externe non denti- 
culée au dessus des dents marginales, postérieurs festonnés a leur 
bord apical; leur éperon apical fourchu au bout. Métatarse des 
pieds postérieurs 4 peine aussi long que les trois articles sui- | 
vants pris ensemble, fortement unidenté sur sa tranche externe. 
Antennes d’uu rouge brunatre. i 

Cette magnifique espcce, dont un seul individu a été capture, 
ressemble par la sculpture de ses elytres a certains Phanaeus. 
Jignore si c'est un male ou une femelle que je viens de decrire. 


44. ©. simulans, Sharp., Col. Heft. XIV, p. 60 (1875). 


Celebes, Kandari (Beccari!). 


Dans cette espéce la ligne marginale du prothorax est distinc- 
tement continuée autour des angles postérieurs, ensuite un peu 
affaiblie mais de nouveau plus distincte au milieu de la base. 
Dans les grands développements des males le vertex ne pré- 
sente aucune caréne transverse, la suture frontale est garnie au 
milien dune petite corne en forme de lame tridentée, la dent 
du milieu dépassant les autres; le prothorax est bri¢vement 
obtus, la partie rétuse lisse et légèrement impressionnée au mi- 
lieu. Chez la femelle le chaperon est plus arrondi, le vertex 
présente au milieu une carène subarquée, la suture frontale un 


78 E. DE HAROLD 


petit tubercule transverse et légèrement émarginé au bout. Dans 
les petits développements des miles la forme de la téte se rap- 
proche beaucoup de celle des femelles, il s'y trouve une carène 
transverse sur le vertex et le tubercule postérieur est réduit a 
une petite carène transverse et subanguleuse, exactement comme 
dans les petits développements des femelles. Il faut avoir re- 
cours alors pour reconnaître les males aux tibias antérieurs, 
qui, quel que soit le raccourcissement qu’ils subissent également 
dans les petits développements, présentent toujours l’angle in- 
terne saillant a l’extrémité et recouvrant la base de l’éperon 
apical. 

Je suis d’avis, avec M.* Sharp, que cette espéce est distincte 
de l’O. Wallacei (ovilis, Sharp). Celui-ci, quoique extrémement 
semblable, parait différer par la base du prothorax non rebordée, 
la ligne marginale se trouvant nettement limitée aux angles 
postérieurs. 


45. O. diabolicus (nov. sp.). Borneo, Saràwak (Doria). 

Ater, subnitidus, supra glaber, subtus parum dense fusco-setosus; 
capite transversim strigoso, vertice carinato, fronte lamina reclinata, 
utrinque dentata, apice spinosa; thorace laevi, lateribus tantum pune- 
tato, declivi medioque antice impresso; elyiris subtilissime striatis, 
mierstitus planis, non punctatis; metatarso postico murgine externo 
superiore unidentato. — Long. 18 millim. “ 

D'un noir médiocrement brillant, subopaque sur les élytres, 
glabre en dessus, garni en dessous sur les cdtés de la poitrine 
d’une villosité d’un brun foncé peu dense. Téte transversalement 
ridée dans sa partie antérieure, avec une carène transverse au 
milieu, qui se réunit de chaque cdté avec les sutures génales 
qui sont également élevées en caréne; chaperon obtusément en 
pointe; bord postérieur lisse et muni d’une lame refléchie et 
terminée en pointe, exactement comme dans l°0. vacca. Pro- 
thorax lisse, obsolétement ponctué sur les còtés et en devant, 
base marginée et anguleuse au milieu; rétus en devant, bord 
supérieur de la partie rétuse sinué au milieu. Elytres è stries 
trés-fines, intervalles plans, sans ponctuation, trés-finement ré- 


COPROPHAGES 79 


ticulés, le huitiéme plus brillant. Pygidium 4 ponctuation fine 
et peu serrée, muni d’une faible carène longitudinale. Cuisses 
postérieures avec quelques gros points vers l’extrémité. Tibias 
antérieurs avec 3 ou 4 dentelures sur leur marge externe, im- 
médiatement a la base; postérieurs à bord apical obtusément 
bilobé; métatarse 4 tranche externe supérieure unidentée un peu 
au dela du milieu. Antennes d’un rouge brunatre, la massue 
jaunatre, article basal trés-finement serrulé sur sa tranche ex- 
terne. (Male). 

Cette belle espéce, dont je ne connais qu'un seul male, fait 
partie avec la précédente, ainsi qu’avec le Wallacei, d'un petit 
groupe, caracterisé par la serrulation de l'article basal des an- 
tennes. Il parait qu'il y a plusieurs autres espéces de ce groupe, 
assez voisines entre elles et d’une distinction difficile. Le diabo- 
licus se distingue de toutes par sa grandeur et par son manque 
de ponctuation. 


46. O. dux, Sharp., Col. Heft. XIV, p. 51 (1875). 

Borneo, Sarawak (Doria!). 

Trés-belle espèce, d’un cuivreux mat, les élytres noires, sub- 
opaques. La téte présente au milieu du bord posterieur un petit 
tubercule suballongé et lateralement comprimé; le chaperon est 
arrondi mais unidenté au milieu. 

47. O. sarawacus (!) (nov. spec.). Borneo, Sarawak 
(Doria!). 

Niger, subnitidus, supra glaber, subtus parce rufo-villosuss ca- 
pile plano, inermi, dense punctulato, clypeo rotundato medio autem 
dente marginali unico; thorace subtilissime punctuiato, elytris le- 
viler striatis, interstitiis planis, subtiliter punctulatis; pygidio sat 
fortiter punctato, punctis nitidis, ocellatis; tibus posticis depres- 
siusculis, margine apicali integro. — Long. 14 millim. 

En oval légérement déprimé, noir, peu brillant, glabre en 
dessus, en dessous garni sur les cdtés d’une villosité rousse. 


(1) C'est la pénultiéme syllabe qui porte l’accent dans le mot Sarawak. 


80 E. DE HAROLD 


Téte inerme, plane, densement pointillée, chaperon arrondi, 
muni au milieu d’une petite dent marginale. Prothorax obso- 
létement subdéclive antérieurement, à ponctuation excessivement 
fine, peu serrée, un peu plus distincte sur les còtés; base im- 
marginée, anguleuse au milieu. Elytres è stries fines et légére- 
ment ponctuées, intervalles plans, assez densement et finement 
pointillés. Pygidium convexe, subopaque, couvert d'une ponc- 
tuation assez serrée et grosse, les points luisants dans leur fond 
et ombiliqués. Cuisses postérieures assez densement pointillées. 
Métasternum briévement tuberculeux en devant, ce tubercule 
muni d'une caréne longitudinale tranchante. Pattes déprimées, 
tibias postérieurs è bord apical entier, garnis d'une couronne 
de petites soies rougeàtres de longueur égale; métatarse aussi 
long que le reste du tarse, sa tranche externe supérieure avec 
deux dentelures peu marquée. Antennes d'un rouge brunàtre, 
à massue ferrugineuse. 

Cette espéce se rapproche beaucoup de lO. dux, mais elle en 
différe par sa coloration entiérement noire, par sa ponctuation 
trés-fine, par la petite caréne que l’on observe sur la protubé- 
rance métasternale, et surtout par le manque de tubercules sur 
la. téte et le prothorax. Les deux sexes de l'espèce actuelle sont 
cependant faciles 4 distinguer quand on compare Je pygidium en 
triangle allongé du male a celui de la femelle, ou cet organe 
est beaucoup plus court et plus large à sa base. Aussi l’éperon 
apical des tibias antérieurs est il plus court et plus élargi dans 
les males. 

Jaurais du placer cette espéce ainsi que la suivante dans la 
premiére division, en raison de leur téte mutique. Mais l’exces- 
sive analogie qu’elles présentent avec |’O. dux m’a déterminé a 
ne pas les en séparer. Le fait est qu’elles exigent l’établisse- 
ment d’un groupe a part, qui pourrait peut-étre se caractériser 
par un chaperon arrondi et 4 dent marginale unique. . 


48. O. aurifex (nov. spec.). Borneo, Sarawak (Doria/). 
Capite thoraceque nitidis, cupreis, elytris subnitidis, nigris, bre- 
iter griseo-pubescentibus, leviter striatis, interstitiis planis, vage 


COPROPHAGES 81 


punctulatis; pygidio obseure cupreo, fortiter punctato; corpore 
subtus cum pedibus cupreo, metasterno antice tuberculato et lon- 
gitudinaliter carinato. Q. — Long. 61/, millim. 

Téte et corselet d’un cuivreux légérement doré, élytres d'un 
noir peu brillant, è pubescence grisàtre courte. Téte densement 
et finement ponctuée, chaperon noir en devant, arrondi, avec une 
petite dent marginale au milieu. Prothorax 4 ponctuation trés- 
fine et peu dense sur le dos, plus distincte sur les còtés, base 
sans rebord, anguleuse au milieu. Elytres è stries fines et gar- 
nies de points légérement transverses, intervalles plans, assez 
densement ponctués. Pygidium d'un cuivreux opscur, fortement 
ponctué. Dessous du corps avec les pattes d'un cuivreux un peu 
sombre, abdomen noir; métasternum avec une protubérance an- 
térieure, comprimée latéralement et marquée en dessus d’une 
petite caréne longitudinale; cotés du métasternum granuleuse- 
ment ponctués. Pattes comme dans le sarawacus. Antennes d'un 
brun rougeàtre (Femelle). 

Cette espéce se rapproche beaucoup du sarawacus, mais elle 
en différe essentiellement par sa coloration, par la ponctuation 
et surtout par la pubescence des élytres. Elle rappelle aussi un 
peu lO. igneus, Vigors, autre espéce indienne a élytres noires, 
avec la téte et le thorax d’un cuivreux splendide. Cependant 
l’espèce de Vigors a le chaperon acuminé, le front armé d'une 
lame, la ponctuation des élytres est finement granuleuse et la 
pointe du métasternum ne présente pas la caréne longitudinale 
tout-a-fait particuliére a l’aurifex et au sarawacus. 


49. O. semicupreus (nov. spec.). Borneo, Sarawak 
(Doria!). 

Capite thoraceque cupreis, illo rotundato, transversim bicarinato, 
hoc subtilissime, lateribus distinctius punctulato, basi non margi- 
nata, medio sat acute angulata; elytris migris, leviter striatis, in- 
terstitiis parum convexis, punctulatis; corpore subtus cum pedibus 
rufo-piceo, antennis ferrugineis, clava rufo-testacea. 9. — Long. 
6-6 1/, millim. 


Ann, del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (6 Giugno 1877). 6 


82 E. DE HAROLD 


Assez brillant, téte et corselet d’une couleur de cuivre doré, 
élytres noires, un peu moins brillantes, glabres. Téte avec deux 
carènes transverses, chaperon arrondi, subrugueusement ponctue. 
Prothorax 4 ponctuation extrémement fine et peu serrée sur le 
dos, plus distincte sur les còtés, sans rebord basal, le milieu de 
la base formant une petite dent vers la place de ’écusson. Ely- 
tres a stries plus fortes sur les còtés que sur le dos, intervalles 
subconvexes, è ponctuation fine et médiocrement serrée, leurs 
bords un peu entamés par les points transverses des stries. Py- 
gidium convexe, brillant, d’un vert métallique obscur, densement 
ponctué. Dessous du corps noir, cuisses bronzées, tibias et tarses 
dun brun cuivreux. Métatarse des pattes postérieures unidenté — 
sur sa tranche externe supérieure. Antennes roussàtres, 4 massue 
d'un testace rougeatre. 

Ce n’est qu’avec doute que je place cette espéce ici, n’ayant 
que des femelles à ma disposition. Elle a une grande ressem- 
blance avec le rutilans, Sharp, mais celui-ci est beaucoup plus 
grand, ses élytres sont profondément striées et son corselet est 
arrondi a la base, non angulé en arriére vers l’écusson. 


50. O. egenus (nov. spec.). Java, Buitenzorg (G. B. Fer- 
rari!). 

Nitidus, setulosus, obscure viridi-metallicus, elytris piceis, apice, 
macula circum-humerali quitulisque nonnullis testaceis; capile re- 
mote punctato, fronte postice lamina brevi transversa, unidentata, 
verlice medio transversim carinato, clypeo emarginato; thorace 
punctato, medio antice leviter retuso et breviter trituberculato, tu- 
berculo medio transverso, pedibus rufo-piceis, femoribus posticis 
obscure aeneis. — Long. 41/, millim. 

Luisant, deprimé sur le dos, hérissé de poils courts d’un cendré 
blanchàtre, téte et corselet d'un vert métallique, élytres d’un 
noir de poix, tachetées de jaune. Téte avec quelques points assez 
gros mais très espacés, une caréne transverse sur le milieu, su- 
ture frontale munie d’une petite lame courte et brièvement uni- 
dentée; chaperon légérement rétréci en devant et trés-obtusément 
bidenté au bout. Prothorax 4 ponctuation assez forte, égale, mé- 


COPROPHAGES §3 


diocrement dense, sillonné longitudinalement dans sa moitié posté- 
rieure; légérement rétus en devant au milieu, bord de la partie 
rétuse briévement trituberculé, le tubercule du milieu transverse. 
Elytres trés-finement striées, intervalles plans, avec deux séries 
de points piligéres; chacune d’elles offre une tache humérale 
jaune, qui entoure l’angle antérieur et une autre è l'extremité, 
également interrompue vers le bord postérieur; l’on apercoit en 
outre deux petites taches jaunes, une sur le deuxième, l’autre 
sur le quatriéme intervalle, toutes deux non loin de la base. 
Pygidium d’un noir verdàtre, ponctué, assez densement couvert 
dune villosité d’un blanc grisàtre. Dessous du corps d'un noir 
bronzé, pattes d’un brun rougeàtre, les cuisses postérieures d’un 
vert cuivreux. Antennes d’un brun roussàtre. : 
Cette petite espéce se placera à cdté du trituber, Wiedem. 


51. O, nitefactus (nov. spec.). Iles Aru, Wokan (Bec- 
cari!). 

Nitidus, glaber, laevis, niger; capite bicarinato, carina postica 
altiore, clypeo integro; thorace antice medio transversim carinato, 
carina obtuse tridentata; elytris sat profunde punctato-striatis, in- 
lerstitiis leviter convexis; metasterno antice longitudinaliter carinato 
at nullo modo tuberoso. — Long. 11 millim. 

Glabre en dessus, d’un noir brillant, entiérement lisse, seule- 
ment les cotés du corselet et ceux des élytres avec une ponc- 
tuation & peme appreciable. Téte en demi-cercle un peu allongé, 
au milieu une caréne transverse, droite, touchant de chaque còté 
le bord extérieur, en arriére une petite lame transverse, courte, 
obtusément dentée de chaque coté. Prothorax légèrement rétus 
en devant, bord supérieur de la partie rétuse avec une caréne 
transverse au milieu, cette caréne trés-obtusément tridentée; 
base à rebord marginal distinct au milieu’ mais effacé de chaque 
coté; angles antérieurs pointus, le bord latéral légèrement sinué 
derriére eux. Elytres assez profondément ponctué-strites, inter- 
valles distinctement convexes. Dessous du corps avec quelques 
poils roussàtres; métasternum en devant nullement tubéreux, 
mais muni d’une carène longitudinale; cuisses postérieures lisses, 


84 E. DE HAROLD $ 


sauf quelques points piligéres vers l’extrémité. Métatarse des 
pieds postérieurs bidenté sur sa tranche externe supérieure, la 
dent inférieure plus grande et au delà du milieu de la longueur. 
Antennes d'un brun rougeatre, leur massue jaunàtre. 

Jignore à quel sexe appartient l’unique individu de cette 
espéce. Le pygidium, en triangle élargi à la base, me parait 
indiquer une femelle. 


52. O. discedens, Sharp, Col. Heft. XIV, p. 49 (1875). 


Java, Buitenzorg (G. B. Ferrari!). 


Je place cette curieuse espèce à la fin du genre. Par sa téte 
parfaitement inerme elle devrait prendre place dans la première 
division, mais son chaperon arrondi, emarginé au milieu et muni 
d'une seule dent marginale paraissent la rapprocher plutét de 
lO. dux et du sarawacus. Les tibias postérieurs sont garnis a 
leur extrémité d’une couronne de soies de longueur égale. Par 
son corps légérement aplati et en oval oblong, a cétés peu ar- 
rondis, le discedens rappelle un peu le genre Dendropemon. 


Genre Oniticellus, Serv. 


53. O. femoratus, Illig., Wiedem. Arch. I, 2, p. 108 
(1800). 


Java, Tschibodas (Beccari!). 


Cette espéce habite en outre Borneo et Sumatra. 
Genre Aphodius, ILLIa. 


54. A. marginellus, Fabr., Spec. Ins. I, p.21 (1781). 


Borneo, Sarawak (Doria!); Celebes, Java, Tschibodas (Beccari!); Nouvelle 
Guinée (D’Albertis!). 


On retrouve cette espèce dans la plus grande partie des Indes 
orientales. 


COPROPHAGES 85 


59. A. orientalis, Harold, Berl. Ent. Zeitschr. VI, p. 147 
(1862). 


Celebes, Macassar (Beccari!). 


Cette espéce, qui a été rapportée en grand nombre, varie pour 
la taille de 4 à 6 millim. et pour la couleur du brun noir au 
brun marron. Comme dans le marginellus les stries des élytres 
sont toutes libres et ne se réunissent pas entre elles vers l’ex- 
tremite. Elle en différe par sa taille plus petite, sa couleur, la 
partie antérieure presque enti¢rement lisse de la téte et par les 
stries des élytres, qui sont plus fines a la base et ne devien- 
nent profondes qu’a l’extrémité, tandis qu’elles sont fortement 
creusées dés leur origine dans le marginellus. 


56. A. lividus, Oliv., Ent. I, 3, p. 86, t. 26, f. 222 (1789). 
Celebes, Macassar (Beccari); Somerset (D’Albertis!). 


Cet Aphodius est répandu sur tout le globe, sans que l’on 
puisse indiquer son point de départ. Il se rencontre cependant 
plus fréquemment dans les pays chauds que dans les régions 
froides ou tempérées. 


57. A. Reichei, Harold, Berl. Ent. Zeitschr. III, p. 210 
(1859). 

Celebes, Kandari et Macassar, Java, Tschibodas (Beccari!); Nouvelle 
Guinée, Ramoi (D’Albertis!). 

Quatre individus de cette espéce ont été rapportés. Celui qui 
a été recueilli à Tschibodas se distingue par une taille trés- 
avantageuse, 51/, millim., tandisque ceux de Celebes n'en me- 
surent que 4. 


58. A. moestus, Fabr., Syst. El. I, p. 78 (1801). 


Ceylan (Dorza!). 


Encore une espéce d’un habitat trés-repandu. Elle habite l'A- 
frique australe, Madagascar et une grande partie des Indes orien- 


86 E. DE HAROLD 
tales. Elle avait déjà été signalée de Ceylan, dou M. Walker 
l’avait décrite sous le nom d’A. mutans. 


59. A. pallidicornis, Walk., Ann. nat. Hist. 3 Ser., II, 
p. 207 (1858). 


Ceylan (Dorta!). 


Cette espéce est hérissée de longs poils jaunatres, qui naissent 
sur les élytres de gros points formant une série sur chaque 
intervalle et surtout marqués vers l’extrémité. Quelquefois ces 
points ne se trouvent méme que sur le dernier tiers de la lon- 
gueur. Cette partie des élytres est un peu moins brillante. L'A. 
pallidicornis se retrouve a Java, en Chine et au Japon. C'est a 
tort que M. Waterhouse regarde (Trans. ent. Soc. Lond. 1875, 
p- 90) les individus de cette dernière provenance comme distinets 
de ceux de Ceylan. Les points piligères des élytres sont quel- 
quefois comme je viens de le dire, peu marqués dans la partie 
basale des élytres et dans ce cas ordimairement plus fins sur 
les cétés et vers l’extrémite, ou ils ne manquent cependant 
jamais. 


60. A. Albertisi (nov. spec.). Somerset. (D’ Albertis!). 

Nitidus, convexus, angustato-ovalis, ferrugineus, elytris interdum 
sutura plagaque discoidali leviter infuscatis; capite inermi, genis 
rotundatis non prominulis; thorace basi non marginato, parce 
punctulalo, elytris leviter striatis, sirits subtilissime punciulatis, 
mierstitus planis, laevibus. — Long. 4 millim. 

Corps convexe, suballongé, rappellant pour la forme celle du 
lividus, luisant, glabre, en dessus d'un brun rouge, les élytres 
quelquefois un peu rembrunies sur la suture et alors aussi avec 
deux petites taches brunàtres mal définies et généralement peu 
distinctes, une, un peu oblique, au dessous de l’écusson et une 
autre, placée avant le dernier tiers du sixiéme et septiéme in- 
tervalle. Téte inerme, le vertex un peu convexe dans son milieu, 
trés-obsolétement pointillée, suture frontale distincte, yeux gros, 
à peine débordés par les joues qui sont arrondies et nullement 


COPROPHAGES 87 


auriculées; chaperon arrondi, légérement tronqué en devant et 
subsinué au milieu. Prothorax sans rebord basal, parsemé irrégu- 
lhérement de quelques points fins et rares, un peu plus nombreux 
vers les cotés. Ecusson petit, en triangle allongé, lisse. Elytres 
a stries peu profondes et trés-obsoletement pointillées, les sep- 
tiéme et huitiéme réunies avant l’extrémité, intervalles plans, 
lisses. Dessous du corps ferrugineux, abdomen d’un rouge jaune. 
Tibias postérieurs garnis 4 leur extrémité d’une couronne de soies 
de longueur inégale; meétatarse aussi long que les trois articles 
suivants pris ensemble. Antennes jaunàtres. 

Cette petite espéce offre une assez grande ressemblance avec 
l'A. Sturmi, mais celui-ci est plus petit, moins convexe et les 
soles qui couronnent le bord apical des tibias postérieurs sont 
de longueur égale. Une autre espéce, fort voisine au premier 
coup doeil, est le rubeolus, Beauv., mais son corselet à base 
marginée ne permet pas de le confondre avec l’espéce actuelle. 
Enfin mon ovatulus, originaire des Indes orientales, présente 
également beaucoup d’analogie, mais il a la téte trés-distincte- 
ment ponctuée et le corselet, quoique sans rebord basal, offre 
une série de points placés tout près de la tranche basale. 


Genre Ammoecius, Muts. 


61. A. Gestroi (nov. spec.). Celebes, Macassar (Beccari). 

Convexus, elongatulus, subcylindricus, nitidus, piceus, pedibus 
rufo-piceis, tarsis sacpius rufo-testaceis; capite valde convexo, lae- 
viusculo, clypeo emarginato et utrinque rotundato; thorace sat dense 
punctato, callo laterali autem laevi; elytris fortiter crenato-striatis, 
interstitiis laevibus, convexis, apice angustatis; antennis ferrugineis. 
— Long. 4 millim. ° 

Convexe, suballongé et subcylindrique, brillant, d’un noir de 
poix, les pattes dun noir brunatre, les tibias et les tarses plus 
rougeàtres, ces derniers souvent d'un roux testacé. Téte forte- 
ment voutée, sans relief transverse, lisse a l’exception du bord 
postérieur qui est assez densement pointillé; èpistome fortement 
sinué au milieu et arrondi de chaque còté. Prothorax fortement 


88 E. DE HAROLD 


marginé 4 la base, assez densement couvert de points de gran- 
deur un peu inégale, ces points condensés de chaque còté près 
des angles antérieurs dans une petite dépression oblique, le calus 
latéral assez saillant et parfaitement lisse; angles postérieurs ar- 
rondis. Ecusson en triangle étroit et allongé. Elytres à épaules 
dentées, profondement ponctué-striées, les points légèrement trans- 
verses et entamant les bords des intervalles, ceux-ci lisses, con- 
vexes, étroits 4 Vextrémité. Eperons apicales des tibias posté- 
rieurs de longueur trés-inégale, le plus grand du double plus 
long que l'autre. Métatarse des pattes postérieures plus long que 
les trois articles suivants pris ensemble. 

Cette espéce est un peu plus grande que le brevis, beaucoup 
plus étroite et parfaitement distincte par sa téte lisse et non 
carénée transversalement. C’est la deuxiéme que nous connaissons 
maintenant comme appartenant a I’ Asie, M." Waterhouse en ayant 
décrit derniérement une qui se trouve au Japon, l'A. nétidulus. 
Mais comme l’auteur lui assigne des épaules non dentées (hu- 
meri rotundati), il se pourrait bien qu'elle ne fasse pas réelle- 
ment partie du genre actuel. Celui-ci me parait assez bien ca- 
ractérisé par le caractére en question, de méme que par sa téte 
voutée et surtout par les soies apicales des tibias postérieurs, 
qui sont plus raides et plus courtes que dans les Aphodius.” 


Genre Oxyomus, CASTELN. 


62. O. debilis (nov. spec.). Celebes, Macassar (Beccari/). 

Subnitidus, supra brevissime pubescens, rufo-testaceus, capite, 
thorace elytrorumque disco fuscis; thorace subtilissime punctato, 
basi non marginata; elytris leviter striatis, interstitiis alternis et 
sutura usque ante apicem carinatis, reliquis plans, laevibus. — 
Long. 2°/,—8 millim. 

Peu convexe en dessus, trés-peu luisant, d’un livide fauve ou 
rougeàtre, plus ou moins rembruni sur la téte, le prothorax et 
sur le milieu des élytres, & pubescence excessivement courte et 
difficile a distinguer. Téte legérement convexe au milieu, trés- 
finement ponctuée, joues saillantes, chaperon coupé droit en 


COPROPHAGES © 89 


devant. Prothorax faiblement convexe, à ponctuation assez dense 
et fine, mais un peu inégale, angles postérieurs arrondis, base 
non marginée, légérement et réguliérement arrondie, sans lobe 
médian. Ecusson en oval allonge, lisse. Elytres a stries fines et 
a peine distinctement pointillées, suture et intervalles 3, 5, 7 
et 9 saillants en forme de cotes étroites et tranchantes, les 
autres plans; ces cotes s’affaiblissent vers le dernier tiers de la 
longueur, en méme temps les intervalles plans se montrent lé- 
gérement convexes vers l’extrémité, de maniére qu’au. bout des 
élytres tous les intervalles sont a peu-prés également subcon- 
vexes. Pattes et dessous du corps d'un jaune rougeàtre; méta- 
tarse postérieur aussi long que les trois articles suivants réunis. 

Cette petite espéce offre quelque ressemblance avec lO. sus 
et lO. alpinus, mais elle en différe essentiellement par sa pu- 
bescence a peine perceptible ainsi que par la sculpture de ses 
élytres, dont les intervalles impairs sont carénés dans les deux 
premiers tiers de leur longueur, mais simplement et légérement 
convexes dans le dernier. 


Genre Saprosites, REDTENB. 


63. S. marchionalis (nov. spec.). Borneo, Sarawak 
(Doria!). 

Elongatus, cylindricus, nitidus, piceus; capite aequaliter sat 
dense punctulato; thorace fortiter punctato, lateribus ante angulos 
posticos emarginato, his sat acutis, bast marginata; elytris fortiter 
crenato-striatis, interstittis antice leviter, apice fortius convexis, lae- 
vibus. — Long. 61/, millim. 

Allongé, cylindrique, brillant, d’un noir de poix, tarses et 
antennes d'un brun roux. Téte voutée et légérement en bosse 
dans son milieu, a ponctuation dense, égale et fine, le long du 
bord postérieur quelques points plus gros, joues anguleuses, 
chaperon sinué en devant, largement arrondi de chaque còté 
du sinus. Prothorax assez densement couvert de gros points, 
base marginée et munie en méme temps d’une série de points; 
cotés droits, fortement sinués immédiatement en devant des an- 


90 E. DE HAROLD 
cles antéricurs, ceux-ci par consequent bien marqués. Ecusson 
en triangle trés-allongé. Elytres un peu moins brillantes que 
le prothorax, a stries profondes et munies de gros points cre- 
nelant les intervalles, ceux-ci lisses, légèrement convexes jusqu’a 
l'extrémité, ou ils deviennent plus saillants 4 mesure que les 
stries s'élargissent; la neuviéme strie trés-profonde dans toute 
sa longueur. Pygidium infléchi, couvert de gros points. Tibias 
intetmédiaires . bidentés a leur bord apical extérieur. Métatarse 
postérieur aussi long que les trois articles suivants réunis. 

Cette belle espéce, trés-distincte par la sinuosité des bords 
latéraux du corselet en devant des angles postérieurs, est la 
plus grande du genre que l’on connaisse jusqu’ici. Elle surpasse 
de beaucoup pour la taille le dentipes. C'est a M.™ le Marquis 
Doria que nous en devons la découverte et j’ai fait allusion è 
cette circonstance en la nommant. 


64. S. dynastoides, Walk., Ann. Nat. Hist. 3 Ser., II, 
p. 207 (1858). 


Ceylan (Doria!). 


Dans cette espéce, qui est d’une forme allongée et étroite, la 
téte est couverte de granulations peu marquées et peu serrées, 
les angles postérieurs du corselet sont arrondis, les points des 
stries des élytres sont profonds mais peu transverses, de sorte 
quis n’entament que faiblement les bords des intervalles. 


65. S. laeviceps (nov. spec.). Borneo, Sarawak (Doria/). 

Elongatulus, nitidus, piceus, cylindricus; capite laevi vel vix 
perspicue sublilissime, ad marginem posticum distinctius punctato, 
thorace fortiter, non dense punctato, angulis posticis rotundatis, 
elytris fortiter punclato-striatis, interstitiis laevibus. — Long. 4 mill. 

Allongé, cylindrique, un peu déprimé sur le dos, luisant, d’un 
noir de poix, tarses d’un brun roux. Téte voutée, lisse ou du 
moins a ponctuation imperceptible, le long du bord postérieur 
quelques points plus distincts; épistome sinué au milieu et ar- 
rondi de chaque coté. Prothorax couvert de points assez gros, 


COPROPHAGES 91 


plus petits et trés-peu nombreux le long du bord antérieur, 
angles postérieurs fortement arrondis, base non marginée, mais 
garnie sur sa tranche d’une série de points. Ecusson petit, étroit. 
Elytres de la largeur du corselet, à stries profondes et munies 
de gros points, ces points plus allongés que transverses, de 
maniére quils n’entament que faiblement les bords des inter- 
valles, ceux-ci lisses, légérement convexes, plus fortement vers 
l’extremité, le septiéme plus long que ses voisins. 

Plus petit que le dynastoides, trés-distinct par sa téte presque 
enticrement lisse. 


66. S. difficilis (nov. spec.). Borneo, Sarawak (Doria/). 

Praecedenti simillimus, dorso nonnihil fortius deplanatus, capite 
distincte etsi subliliter, margine postico densius et evidenter, punc- 
tulato, thorace minus fortiter at etiam antice punctato, margine ba- 
salt ipso densius punetato. — Long. 4 millim. 

Espéce trés-voisine de la précédente, de sorte qu'il suffira de 
signaler les différences qui paraissent l’en distinguer. Téte en- 
tiérement couverte d’une ponctuation assez dense et trés-fine, 
mais parfaitement distincte, le bord postérieur trés-distinctement 
ponctué. Prothorax un peu moins convexe, à ponctuation moins 
profonde, plus égale et distincte aussi vers le bord antérieur, 
quoique plus fine; marge basale a ponctuation plus serrée. 

Je suis en doute sur la validité de cette espèce en rapport 
avec la précédente, mais n’ayant de chacune qu'un seul individu 
devant moi, je n'ai pas cru oser regarder les différences que je 
viens de résumer comme simple variation de sculpture. Il se 
pourrait bien que le S. japonicus, Waterh., Trans. ent. Soc. 1875, 
p. 93, se rapporte a cette espéce, mais comme il existe encore 
une troisiéme espéce inédite de Java, également fort voisine des 
précédentes, il m’a paru hasardé de décider cette question sans 
connaitre ex visu les types de l’auteur anglais. 


67. S. pygmaeus (nov. spec.). Iles Key (Beccari). 
Parallelus, sat deplanatus, mitidus, ferrugineus; capite laevi, 
subtiliter sal dense punctulato, angulis posticis obtuse rotundatis, 


92 E. DE HAROLD 
bast non marginata, elytris thorace capiteque simul sumtis paulo 
longioribus, sat profunde punctato-striatis, imierstitiis laevibus , 
planis, apice tantum convexis. — Long. 2 millim. 

Allongé, distinctement déprimé sur le dos, brillant, d’un brun 
rougeàtre. Téte voutée, entiérement lisse, chaperon sinué en de- 
vant et arrondi de chaque cdté. Prothorax a ponctuation fine, 
dense, égale, angles postérieurs un peu obtusément arrondis, 
base non marginée. Elytres de largeur égale, un peu plus lon. 
gues que la téte et le prothorax pris ensemble, assez forte- 
ment striées, les stries chargées de points profonds, mais oblongs 
et n’entamant guére les intervalles, ceux-ci lisses, plans jusque 
vers lextrémité. Métatarse postérieur aussi long que les deux 
articles suivants réunis, plus gros que le premier et plus court 
que l’éperon terminal. 

C'est la plus petite espéce du genre que je connaisse. Elle a 
des rapports intimes avec plusieurs de ses congénéres de l’Ame- 
rique, mais elle en différe par la petitesse de sa taille et par 
sa téte entièrement lisse. Le genre Saproszies se rattache aux 
Aphodius et surtout aux Ammoecius par la présence de carénes 
transverses aux tibias postérieurs, réduites cependant à de sim- 
ples dents du bord externe. La téte voutée et l’apparence du 
pygidium le rapproche beaucoup aussi des Ataenius, mais dans 
ceux-ci les tibias postérieurs sont toujours entiérement simples. 


On en connait près d’une vingtaine d’espéces, parmi lesquelles 


il faudra ranger l’Oxyomus exsculptus, White ainsi que les Apho- 
dius suspectus, distans et Brouni, que M." Sharp vient de décrire. 


Genre Aulonocnemis, Kuve. 


68. A. monstrosa (nov. spec.). Borneo, Sarawak (Doria/). 

Elongata, convera, nitida, elytris subnitidis, nigra; capite antice 
laevi, marginem posticum versus sensim dense punetato, clypeo 
sinuato et ulrinque rotundato; thorace convexo, basin versus sensim 
fortius punctato, lateribus reclis, postice oblique truncatis; scutello 
minmo; elytris valde punctato-striatis, humeris dentatis; tibiis bre- 
vibus, anticis multidentatis; tarsis brevibus. — Long. 6 1/, millim. 


4 
i 
i 


COPROPHAGES © 93 


Corps allongé, convexe, brillant, les élytres avec un léger re- 
flet soyeux, noir. Téte voutée, lisse en devant, a ponctuation 
graduellement plus forte et plus dense vers le bord postérieur; 
yeux invisibles d’en haut; chaperon sinué en devant et fortement 
arrondi de chaque còté. Prothorax transverse, à ponctuation mo- 
dérément serrée, fine en devant, graduellement plus forte vers 
la base; angles antérieurs droits, abaissés, còtés droits, coupés 
obliquement aux angles postérieurs; de chaque cdté du dos, plus 
près des bords latéraux et vers le milieu de la longueur, une 
fovéole oblique. Ecusson très-petit, étroit, acuminé en arriére. 
Elytres è épaules fortement dentées, briévement arrondies en 
arriére, a stries profondes et grossiérement ponctuees, les points 
entamant les bords des intervalles, ceux-ci legérement convexes, 
un peu plus saillants et plus étroits a l’extremité, lisses, le hui- 
tiéme trés-court. Pygidium mat, avec quelques points allongés 
à la base. Mésosternum assez large. Métasternum garni de points 
trés-eros, avec une fovéole allongée sur sa plaque médiane. 
Pattes d’un brun foncé, courtes; tibias antérieurs multidentés 
sur leur tranche externe, leur éperon apical placé au coté in- 
terne vers le milieu de la longueur; tarses postérieurs courts, 
leur métatarse aussi long que les deux articles suivants réunis. 

Il n'a été rapporté qu’un seul individu de cette curieuse espéce. 
Je ne puis donc examiner les parties de la bouche et je suis 
un peu en doute sur la place qu'il faudra lus assigner. Les 
tibias postérieurs, munis a leur extrémité de deux éperons en 
font un Aphodide à coup sur, mais les hanches antérieures 
transversales et l’élargissement considérable du mésosternum, de 
méme que l’exiguité de l’écusson, sont des caractéres insolites 
dans ce groupe. Je ne connais pas en nature les espéces typi- 
ques sur lesquelles Klug a fondé son genre Awlonocnemis, ce- 
pendant les caractéres que lui et Lacordaire en donnent, s'ac- 
cordent du moins en partie avec l’espéce actuelle. Toutefois les 
segments abdominaux sont libres dans celle-ci, exceptés les deux 
premiers qui sont soudés, l’écusson, quoique minime, est visible 


et les éperons des quatre tibias postérieurs sont parfaitement 
distincts. 


94 E. DE HAROLD 


Javais placé en son temps, dans le Catalogue de Munich, le 
genre Aulonocnemis parmi les Coprides, en suivant l’indication 
qu’Erichson avait donnée et parceque deux petites espéces de 
Madagascar que j'avais décrites, lA. anobioides et l'A. wregularis 
ne présentaient que de très-courts éperons aux jambes posté- 
rieures. Ces insectes semblaient alors se rapprocher beaucoup des 
Pedaria. Maintenant, quoiqu’il en soit, il me parait hors de 
doute que la monstrosa est congénérique avec la rAyssemotdes et 
avec l’irregularis. Elle n’en différe absolument que par la forme 
extraordinaire des tibias antérieurs et par la présence d’éperons 
distincts aux postérieurs. Pour tout le reste ces insectes présen- 
tent une telle analogie, que l’on ne saurait méconnaitre leur 
affinité naturelle. Il faudra donc, tout en le placant a còté des 
Ataenius, ou modifier la caractéristique du genre Aw/onocnemis, 
ou établir de nouvelles coupes géneriques a ses dépens. 


Genre Ataenius, Haron. 


69. A. spinator (nov. spec.). Nouvelle Guinée: Hatam 
(Beccari!). 

Elongatus, niger, opacus, antennis rufis, clava rufo-testacea; 
capite densissime et subrugulose punctulato, margine antico sublaevi, 
medio emarginato et utrinque brevissime dentato; thorace densissime, 
ad latera confluenter punctato; elytris striatis, striis angustis vix 
punclatis, interstitiis biseriatim, dorsalibus obsoletius, lateralibus acu- 
tius granulatis. — Long. 6 millim. 

Corps allongé, légèrement convexe, d’un noir peu brillant, 
les tarses rougeàtres, les antennes ferrugineuses, leur massue 
d'un jaune un peu rougeàtre. Téte voutée, a ponctuation fine, 
trés-dense et sub-confluente en sens longitudinal; bord antérieur 
lisse au milieu, largement échancré et muni de chaque coté 
d'une petite dent très courte. Prothorax très densement couvert 
de points assez gros, plus nombreux et confluents sur les còtés, 
un peu plus fins sur la partie antérieure; angles antérieurs for- 
tement arrondis, postérieurs obtus, les còtés sinués postérieure- 
ment; rebord basal obsoléte. Ecusson petit, en triangle allongé. 


ur È e  ——_—_ 


a 


COPROPHAGES 95 


Elytres 4 angles humeraux fortement épineux, finement striées, 
les stries sans ponctuation distincte, intervalles plans, convexes 
vers les còtés et vers l’extrémité, avec deux séries de grains, les 
grains moins marqués sur la partie dorsale, tuberculeux vers 
l’extrémité et sur les còtés. Tibias postérieurs garnis au bout 
dune couronne de petites soies de longueur égale, sans épine 
accessoire; leur métatarse plus long que les trois articles suivants 
reunis. 

Espéce trés-distincte par son épistome lisse au milieu et briè- 
vement bidenté, ainsi que par l’épine humérale très-marquée. 


70. A. granulator (nov. spec.). Nouvelle Guinée, Ramoi 
(D'Albertis!). 

Opacus, nigro-fuscus, setis erectis fulvis brevissimis obtectus; ca- 
pile subtiliter densissime et subrugulose punctato, thorace basi late- 
ribusque breviter ciliatis, dense subrugose punctato, angulis anticis 
rotundatis, elytris striatis, interstitiis asperato-granulosis. — Long. 
41), millim. 

Suballongé, d’un brun noiràtre, peu brillant, hérissé de petits 
poils fauves trés-courts. Téte voutée, trés-densement et subru- 
gueusement ponctuée, chaperon subtronqué et faiblement sinué 
au milieu. Prothorax transverse, densement couvert de points 
assez gros mais peu profonds, ces points confluents sur les còtés; 
ceux-ci ciliés, «de méme que la base, sur leur tranche de petites 
soies courtes, fauves; angles antérieurs fortement arrondis, les 
postérieurs obtus et précédés d'une assez forte sinuosité; base 
sans ligne marginale, très faiblement lobée au milieu. Ecusson 
‘en triangle allongé trés-aigu. Elytres 4 épine humérale bien 
marquée, assez fortement striées, les stries peu distinctement 
ponctuées, intervalles granuleux, les grains placés en deux séries, 
mais l’intérieure de ces series beaucoup moins distincte. Pattes 
comme dans le spinator, d'un brun légérement roussàtre, mé- 
tatarse postérieur presque aussi long que le reste du tarse. 

Cette espéce est couverte comme beaucoup de Rhyssemus d'un 
enduit un peu grisàtre. Elle offre quelque ressemblance avec 
VA. (Ammoecius) obscurus Mac Leay de la Nouvelle Hollande, 


96 E. DE HAROLD 


mais celui-ci est plus grand, et la série externe de grains forme 
une ar¢te saillante sur les intervalles des élytres. Ces Alaenius 
à élytres granuleuses ont beaucoup d’analogie avec les Rhysse- 
mus, mais ces derniers se distinguent aisément à leur chaperon 
granuleux et aux sillons que présente le corselet. 


71. A. peregrinator (nov. spec.). Celebes, Macassar; 
Sourabaia (Beccari!); Borneo, Sarawak (Doria/). 

Nitidus, rufo-piceus, capitis margine antico, thorace lateribus, 
elytris apice et sutura, pedibusque plus minusve rufescentibus, ca- 
pite dense et subtiliter punctulato, medio sublaevi, clypeo obsolete 
rugoso, thorace subtiliter sat dense, lateribus densius punctato, his 
rotundatis, basi marginata, elytris sat profunde striatis, interstitiis 
subliliter, latera versus et apice subtilissime asperulato-punctulatis. 
— Long. 3 millim. 

De forme étroite, allongée, paralléle, brillant, d'un brun rou- 
geàtre, bords du chaperon, còtés anterieurs du corselet, la suture 
et l’extrémité des élytres, de méme que les pattes, d'un rouge 
plus ou moins brunatre. Téte legérement voutée, densement poin- 
tillée, les points peu a peu plus fins en devant et indistincts 
sur le milieu; épistome obsolétement subgranuleux, largement 
sinué au milieu, obtusément anguleux de chaque còté du sinus, 
langle méme formant une trés-petite dent peu distincte. Pro- 
thorax assez densement couvert de points médiocrement gros + 
plus fins vers la partie antérieure; cdtés fortement arrondis en 
devant du milieu, angles antérieurs et postérieurs également 
arrondis; base marginée. Ecusson triangulaire, avec une légere 
impression longitudinale à la base. Elytres assez fortement strides, 
les stries ponctuées, les points entament un peu les bords des 
intervalles, mais seulement du còté interne, ceux-ci légérement 
convexes, pointillés en séries, cette ponctuation légérement aspe- 
rulée vers l’extrémité, les còtés et sur les épaules. Bord apical 
des tibias postérieurs sans épines accessoires. Métatarse postérieur 
aussi long que les trois articles suivants réunis. Plaque métaster- 
nale légèrement pointillée, avec un fort sillon longitudinal. Seg- 
ments abdominaux assez densement et également ponctués. 


I atta at 


COPROPHAGES 97 


Tandis que les deux espéces précedentes ont un facies quelque 
peu aberrant, qu’elles doivent 4 leur surface granuleuse, le 
peregrinator est un Ataenius tout-à-fait typique et méme telle- 
ment voisin de quelques espéces américaines, comme p. e. de 
l’abditus Haldem., qu'il faut y regarder de prés pour l’en distin- 
guer. Dans l’abditus le prothorax cependant est trés-densement 
ponctué et le chaperon distinctement bidenté. Le genre Ataenzus, 
parfaitement distinct des Hwparia par son corselet non deprimé 
sur les còtés, par les pattes non allongées et par ses tibias po- 
stérieurs droits, est trésnombreux en Amérique, ou il remplace 
en partie les Aphodius. Il n’a que de rares réprésentants dans 
les autres parties du monde, a l’exception de l'Afrique, où il 
n’a pas encore été signale. 


Genre Rhyssemus, Muts. 


72. Rh. granulosus, Ballion. Bull. Soc. Mosc. 1871, 
Wee pelo. 


Rh. granosus, Motsch., Bull. Mosc. 1863, II, p. 465. 


Celebes, Macassar, Sourabaia (Beccari!); Ceylan (d’apres Motschulsky!). 


Cette espèce est plus grande que le Rh. germanus, dont elle 
différe essentiellement par les petites soles rougeàtres, raides et 
trés-courtes, qui se trouvent sur les élytres, mais qui sont 4 
peine distinctes dans la moitié antérieure de leur longueur. Les 
intervalles sont chargés chacun de deux rangées de granulations, 
Yinterne a grains trés-petits et arrondis, l’externe plus élevée 
et formant presque une aréte saillante. C’est a cause du gra- 
nosus Klug que M. Ballion a changé le nom de ce Rhyssemus 
en celui de granulosus. 


Odochilus (ner. gen.) (!). 


Corpus alatum. Antennae 9-articulatae. Caput deflerum, clypeo 
antice truncato, laevigato, retuso et postice carina transversa a ver- 


(!) Etymologie: 0d6g, limen; XetAcs, labrum. 


I 


Ann. del Mus. Civ. dì St. Nat. Vol. X. (6 Giugno 1877). 


98 E. DE HAROLD 


tice separato. Palpi labiales articulo primo minuto, secundo et tertio 
aequilongis, hoc ovali. Palpi maxillares articulo ultimo elongato, 
penultimo brevi. Mandibulae lamina membranacea, margine interno 
ciliato. Maxillae mala exteriore coriacea majore, interna minuta, 
anqusta. Mentum transversum, emarginatum, utrinque rotundatum. 
Thorax margine laterali et basali ciliato, transversim carinato. 
Coxae anticae brevissimae, transversae. Mesosternum inter coxas 
angustum. Abdomen segmentis sex. Pedes graciles, femora postica 
fusiformia. Tibiae anticae tridentatae. 

Antennes de neuf articles. Yeux recouverts par le bord an- 
térieur du corselet. Mandibules (a) mem- 
braneuses, ciliées sur leur tranche interne. 
Lobe externe des machoires (0) coriace, 
subarrondi, Vinterne petit, allongé, éga- 
lement coriace, tous deux ciliés. Palpes 
labiaux ‘è premier article court, les deux 
suivants de longueur a-peu-prés égale, le 
dernier en oval. Palpes maxillaires a der- 
nier article allongé, le précédent trés-court. Menton (c) trans- 
verse, échancré au milieu, arrondi de chaque cote; languette 
bilobée. Prothorax garni de cils raides sur les còtés et a la 
base. Ecusson petit. Elytres oblongues. Hanches antérieures 
trés-courtes, non saillantes; les intermédiaires et les postérieures 
peu distantes. Abdomen a six segments. Extrémité du pygidium 
libre. Pattes peu robustes; cuisses antérieures courtes et larges, 
les postérieures minces, attenuées, non dilatées au milieu. Tibias 
antérieurs trés-obliquement tronqués a l’extrémité, tridentés; les 
postérieurs atténués, sans carénes transverses. Tarses a crochets 
distincts. 


L’épistome presente une forme tout-à-fait particuliére. Il est 
rétus, limité en arriére par une carène transverse et tronqué 
en devant; tandis que le reste de la téte est scabreux et opaque, 
il est complétement lisse et brillant. 

Le genre actuel offre plusieurs affinités avec les Rhyssemus, 
les Huparia, les Ataenius et en partie méme avec les Trox. 
Quant a ces derniers, ce n'est que la sculpture des élytres et 


COPROPHAGES 99 


l’enduit particulier qui recouvre la surface du corps, qui donnent 
a l’insecte une certaine ressemblance avec un Trogide, l’abdo- 
men composé de six segments et la forme des antennes l’en 
| éloignent suffisament. Les Euparia ont les mémes pattes posté- 
rieures attenuées 4 cuisses non renflées, mais leurs tibias sont 
subarqués et leurs hanches intermédiaires sont beaucoup plus 
distantes. Les Avaenius, à mésosternum également plus large, 
ont les cuisses postérieures dilatées au milieu. Les Rhyssemus 
qui paraissent les plus voisins, ont également le mésosternum 
beaucoup plus large et les cuisses postérieures renflées. La con- 
figuration toute extraordinaire de l’épistome sépare du reste 
nettement l’insecte en question de tout autre genre du groupe 
actuel. C'est toute fois a coté des Euparia qu'il faudra le placer, 
en raison de ses cuisses postérieures qui sont de largeur à-peu- 
pres égale dans toute leur longueur. J’ajouterai encore que le 
genre Antrisis Pasc., originaire de Sarawak, n’a rien a faire 
avec les Odochilus; il parait fort voisin de Rhyparus et se ran- 
gera sans doute avec ces derniers mieux parmi les Coprides. 


73. O. syntheticus (nov. spec.). Celebes (Beccari/); Borneo, 
Sarawak (Doria!). 

Luteo-fuscus, opacus, antennis, tibiis tarsisque dilutius rufo- 
lestaceis; capite transverso, margine postico breviter quadricristato, 
cristis intermediis obliquis, vertice tuberculis duobus parvulis lon- 
gitudinalibus, asperulato-punctato, clypeo antice retuso, laevi, rufe- 
scente; thorace transversim quadricristato, crista, posteriore medio 
angulato-emarginata; lateribus utrinque depressis et trilobatis, postice 
profunde emarginatis; elytris postice subdilatatis, costatis, sutura 
costisque alternis multo altioribus, interstitus granulatis punctisque 
elevatis, transverso-quadratis, nitidis. — Long. 3-31/, millim. 

D'un gris jaunàtre ou brunàtre, opaque, les pattes et les an- 
tennes d'un rouge plus ou moins testacé. Téte légèrement voutée, 
finement granuleuse en devant, deux petites lignes elevées sur 
le vertex, quatre petites carénes au bord postérieur, les deux 
du milieu obliques; chaperon tronqué et rétus en devant, lisse, 
rougeàtre, le bord postérieur de cette partie lisse en aréte trans- 


100 E. DE HAROLD 


verse. Prothorax avec quatre arétes saillantes transverses, la 
postérieure anguleusement interrompue au milieu; 
còtés déprimés, obtusément tridentés, profondément 
sinués postérieurement. Ecusson trés-petit. Elytres 
en oval légérement dilaté en arrière, garnies de 
còotes longitudinales dont les impaires sont sail- 
lantes, les intermédiaires obtuses; intervalles fine- 
ment granulés, la granulation interrompue par des 


petites plaques lisses, transverses, carrées. Tibias antérieurs tri- 
dentés, la dent supérieure plus petite; métatarse postérieur plus 
long que les éperons et presque aussi long que les deux arti- 
cles suivants réunis. 

La sculpture de cette espéce est très difficile à décrire et cette 
difficulté est augmentée par des restes de terre, de poussière ou 
de sable qui la recouvrent en ‘partie, comme cela se voit sou- 
vent dans les Zrox et dans les Rhyssemus. Elle n'a été rap- 
portée qu’en petit nombre; encore m’en a-t-il fallu sacrifier deux 
pour examiner les parties de la bouche. Le nom que je lui ai 
donné se rapporte aux affinités multiples qu'elle présente avec 
plusieurs types differents. 


Genre Psammobius, HeER. 


74. Ps. impressicollis, Bohem., Res. Eugen., p. 51 
(1858). 


Celebes, Macassar (Beccar:!). Un seul individu. 


Trés-voisin du caesus, tout aussi étroit que lui, mais nota- 
blement plus court, la téte plus lisse en arriére, les points du 
corselet moins gros et le sillon dorsal beaucoup plus faible. Les 
exemplaires de Boheman avaient été pris a Java. 


75. Ps. indicus (nov. sp.). Celebes, Macassar (Beccari). 
Ovatus, nitidus, rufo-piceus, corpore subtus cum antennis pedi- 
busque rufo-testaceis; capite aequaliter granulato, postice laevi, tho- 
race trregulariter rude punetato, postice medio longitudinaliter 


COPROPHAGES 101 


sulcato, utrinque ad latera antice et medio transversim sulcato; 
elytris fortiler punctato-striatis, interstittis leviter convexis, laevibus. 
— Long. 3 millim. 

Oboval, convexe, sensiblement élargi postérieurement, luisant, 
dun brun rougeàtre, plus clair sur les cotés des élytres et du 
corselet, en dessous d’un testacé rougeatre. Téte verruqueuse, 
lisse le long du bord postérieur; pas de sillons divergents sur 
le vertex; épistome assez fortement entaillé en devant, a angles 
obtusément arrondis de chaque còté. Prothorax marqué de points 
grossiers, assez rares et irréguli¢rement disposés, sur la moitié 
postérieure un sillon médian, de chaque còté deux sillons trans- 
verses, lun prés du bord antérieur, l’autre vers le milieu; base 
distinctement rebordée. Ecusson petit, triangulaire, lisse. Elytres 
a stries profondes et fortement ponctuces, les points entament 
les bords des intervalles, ceux-ci legérement convexes, lisses; 
stries 8 et 9 raccourcies en devant. Tibias postérieurs avec 4 
dents au còté externe, ces dents peu marquées dans la moitié 
basale; éperons aplatis mais a cétés presque paralléles; le me- 
tatarse en triangle un peu allongé, aussi long que les deux 
articles suivants réunis. 7 

Je ne vois pas de cils aux bords du corselet de l’unique in- 
dividu qui a été rapporté, de sorte que cette espèce parait devoir 
rentrer dans la division des Platytomus, malgré sa forme géné- 
rale qui rappelle beaucoup les vrais Psammobius, comme p. e. le 
sulcicollis. Elle est assez voisine du /aevicollis Klug, mais celui-ci 
et moins ventru, plus allongé, de couleur entièrement roussàtre, 
les sillons de son corselet sont beaucoup plus obsolètes. 


Genre Phaeochrous, CAsTELN. 


76. Ph. emarginatus, (‘asteln., Hist. nat. II, p. 109. 
(1840). 


Silphodes indicus, Westw., Trans. ent. Soc. Lond. 1846, p. 161. (?). 
Silphodes sumatrensis, Westw., l. c., p. 162. 


Ceylan (Doria!); Iles Aru, Wokan (Beccari!); Somerset D’Albertis!). 


102 E. DE HAROLD 


Cette espéce se rencontre également aux iles Philippines, a 
Sumatra et 4 Borneo. Elle a été rapportée en trés-grand nombre 
des localités indiquées et les individus de ces provenances si 
diverses n’offrent pas les moindres differences entre eux. Ils va- 
rient pour la taille de 9 a 12!/, millim. 


Genre Bolboceras, Kirsy. 


77. B. rhinoceros, Mac Leay. Rotundatus, ferrugineus; 
clypeo truncato integro, fronte cornu elongato, erecto, simplici, an- 
tice basi carina angulata et utrinque subdentata instructo; thorace 
lateribus et in foveolis lateralibus retro-prolongatis rugoso, prae- 
terea laevi, retuso, utrinque cornu compresso, porrecto et subre- 
curvo, apice emarginato; parte retusa postice sulco transverso, an- 
tice medio longitudinaliter obtuse carinata; ad marginem anticum 
utrinque pone oculos foveola rotunda profundissima; elytris leviter 
punctato-striatis; tibiis anticis quinquedentatis; femoribus posticis 
linea longitudinali unica. . — Long. 20 millim. 


B. rhinoceros, Mac Leay, Trans. Soc. N. S. Wales. I, p. 126 (1864). 


Somerset (D’Albertis!). 


Trés-convexe, brillant, entiérement d’un brun marron. Téte 
rugueuse, chaperon tronqué, a angles arrondis; 
front armé d'une corne simple, droite, très-longue, 
graduellement atténuée vers l’extrémité, garnie en 
devant a la base d'une aréte anguleuse au milieu 
et terminée de chaque coté en un angle dentiforme. 
Prothorax lisse a l’exception des cdtés et des fovéoles latérales, 
qui sont rugueuses, ces derniéres prolongées vers le milieu; en 
outre une série de gros points le long du rebord basal; forte- 
ment rétus, la partie rétuse marquée en arrièére d'un profond 
sillon transverse, la partie antérieure longitudinalement convexe 
dans son milieu; de chaque cété, au dessus de la fovéole laté- 
rale, une corne comprimée latéralement, dirigée en avant et 


COPROPHAGES 103 


faiblement arquée, obtusément bidentée a son extrémité; au 
bord antérieur, de chaque còté, derriére les yeux, une petite 
fovéole en forme d’un trou profond. Elytres a stries finement 
ponctuées, peu profondes, très-affaiblies vers l’extrémité, les in- 
térieures un peu plus profondes au dela du milieu de leur lon- 
gueur. Cuisses postérieures avec une seule rangée de petits points 
piligéres. Tibias antérieurs avec cinq dents marginales, non 
dentelés en dessus de la premiére ni entre les dents elles-méme. 
(Male). 

Cette magnifique espéce vient se placer a coté du Reichei dont 
elle différe par les cornes du corselet, comprimées latéralement, 
emarginées au bout et non dentées en dessus a leur base. 


78. B. Albertisi (nov. spec.). Somerset (D’Albertis/). 

Rotundatus, ferrugineus; clypeo truncato, integro, fronte cornu 
elongato, erecto simplici, antice carina angulata utrinque subden- 
lata; thorace omnino, foveolis lateralibus exceptis, laevi, retuso, 
ulrinque dente compresso, recurvo, parte retusa utrinque juxta 
dentes profunde longitudinaliter sulcata, foveola post-oculart mar- 
ginis antici minuta; tibiis anticis quinquedentatis. — Long. 20 
millim. i 

Trés-convexe, brillant, entiérement d’un brun marron clair. 
Téte comme dans le rhinoceros, mais la corne lon- 
gitudinalement carénée en devant dans sa partie 
basale. Prothorax entiérement lisse, exceptée la fo- 
véole latérale, qui-est trés-profonde, rugueuse et 
continuée vers le milieu du dos; partie rétuse armée 
de chaque cdté en devant des fovéoles latérales d’une corne 
dentiforme, comprimée et recourbée; au còté interne de ces 
dents un profond sillon longitudizal, qui aboutit au bord anté- 
rieur ou il finit dans une trés-petite fovéole profonde, juste en 
arriére des yeux; angles antérieurs plus pointus que dans le rhz- 
noceros. Elytres finement stri¢es, les stries a peine sensiblement 
ponctuées. Tibias antérieurs avec cing dents marginales, sans 
crénulations. (Male). 

Hspéce assez voisine du rhinoceros mais parfaitement distincte 


104 E. DE HAROLD 


par les stries de ses élytres a peine ponctuées, par les angles 
antérieurs plus pointus du corselet et par l’armature et la scul- 
pture toute differente de celui-ci. Il n'a été également rapportè 
qu'un seul male de cette belle espòce. 


79. B, suleicollis, Wiedem., Zool. Mag. I. 3. p. 161 
(1819). 
Celebes (Beccari!). 


Dans cette espéce les cuisses postérieures sont garnies de trois 
lignes longitudinales. Les tibias antérieurs ont à-peu-près 11 
dents, les trois derniéres plus grandes que les précédentes. Elle 
habite aussi Vile de Java. 


Genre Trox, Fasr. 


80. I. fenestratus, Harold, Coleopt. Heft. IX, p. 97 
(1872). 

Somerset (D’ Albertis!). 

Rapporte en assez grand nombre. 

81. T. subearinatus, Mac Leay, Trans. Soc. N. S. 


Wales, I, p. 128 (1864). 
‘ Méme localité; un seul individu. 


82. 'T. Crotchi, Harold, Coleopt. Heft. VIII, p. 116 (1871). 
Méme localité; un seul individu. 


83. T. candidus, Harold, Coleopt. Heft. IX, p. 98 (1872). 


Nouvelle Guinée mer., ile de Yule (D’Albertis!). Deux exemplaires. 
Genre Liparochrus, Fricus. 


84. L. multistriatus, Harold, Coleopt. Heft. XII, p.:48 
(1874). 


COPROPHAGES 105 
Nouvelle Hollande, Somerset (D’Albdertis!). 


Rapporté en nombre. Cette espéce se reconnait facilement a 
ses élytres fortément globuleuses et rayées d’une multitude de 
stries. 


85. L. quadrimaculatus (nev. spec.). Somerset (D’A/- 
bertis!). 

Nitidus, piceus, brevissime setulosus, thoracis lateribus elytro- 
rumque maculis duabus, una humerali, altera ante apicem sutu- 
ram versus obliqua, obscure rufis; thorace punctulato, ad latera 
substrigoso, angulis anticis rotundatis; elytris geminato-striatis, in- 
terstitiis remote subtiliter et substrigose punctatis; tibiis anticis tri- 
dentatis. — Long. 61/, millim. 

Beaucoup moins convexe que le wmu/tistriatus, méme légére- 
ment déprimé sur le dos, brillant, garni en dessus de petits 
poils jaunatres extrémement courts, d'un noir de poix, les an- 
tennes, les còtés du corselet et deux taches sur chaque élytre 
dun rouge foncé, l’une a la base, sur le calus huméral, l’autre 
avant l’extrémité, oblique et rapprochée postérieurement a la 
suture, de maniére qu'elle forme avec l’opposée la figure d'un V: 
parfois la tache humérale se réunit indistinctement avec l’api- 
cale. Téte assez densement ponctuée, les points formant des pe- 
tites rides transversales, ondulées. Prothorax a ponctuation rare 
et trés-fine sur le dos, plus distincte et formant des rides trans- 
verses sur les còtés; ceux-ci arrondis de méme que les angles, 
les antérieurs plus obtusément; base marginée. Ecusson en 
triangle, lisse. Elytres a strie suturale graduellement sulcifofme 
vers l'extrémité, finement striées, les stries rapprochées par 
paires, les intervalles a peine convexes, irréguliérement et peu 
densement pointillés, les points formant, a còté des stries, des 
petites rides ou linéoles transverses et subarquées. Dessous du 
corps d'un brun plus ou moins rougeàtre. Tibias antérieurs tri- 
dentés, faiblement denticulés en dessus. Métatarse postérieur un 
peu plus long que l’article suivant. . 

Cette espéce offre une grande ressemblance avec le geminatus 


106 E. DE HAROLD 

Westw., qui a les stries également géminées et quelquetois 
aussi une tache rougeàtre sur les épaules. Elle en diffère cepen- 
dant essentiellement par les angles antérieurs du corselet, qui 
sont beaucoup plus arrondis, par sa taille plus petite, sa forme 
plus oblongue et moins large. Une autre espéce a stries gémi- 
‘nées, est le fossulatus Westw., mais dans celui-ci les stries sont 
garnies des très-gros poîhts et son corselet est parfaitement lisse 
sur le disque. 


Perignamptus (nov. gen.). 


Corpus globatile, apterum. Antennae 10-articulatae. Oculi ommino 
divisi. Thoracis anguli antici et postici rotundati. Scutellum late 
triangulare. Epimera mesothoracis angustata, minuta, superne non 
discreta. Tibiae laminatae, anticae bidentatae, posticae apice extus 
angulatae. Tarsi postici breves, unguiculis minutis. 

Corps globuleux en dessus, contractile, aptére. Organes buc- 
caux des Acanthocerus. Antennes de dix articles. Chaperon for- 
mant en devant un angle obtus, l’extrémité de l’angle pointue. 
Yeux entiérement divisés, leur partie supérieure trés-petite, en 
oval allongé et étroit. Prothorax a angles postérieurs et ante- 
rieurs arrondis. Heusson en triangle large et court, entièrement 
couvert par le bord postérieur du prothorax, quand le corps 
nest pas contracte. Epiméres mésothoraciques très-étroites, in- 
visibles d’en haut. Jambes antérieures bidentées, les quatre po- 
stérieures lamelliformes, celles de la dernière paire terminées en 
dehors en angle dentiforme. Tarses postérieurs courts, ne dé- 
passant pas la largeur du tibia; crochets assez petits. 

Ce nouveau genre présente une grande ressemblance avec les 
Acanthocerus (Sphaeromorphus Germ.), due principalement a la 
faculté contractile, qui lui est propre au méme dégré et qui né- 
cessairement a fait subir a tous les organes des modifications 
analogues. Néanmoins les deux genres offrent plusieurs differences 
importantes. Les Acanthocerus n’ont les yeux qu imparfaitement 
divisés, leur prothorax a toujours des angles antérieurs distincts, 
leur tibias postérieurs forment a leur extrémité en dehors un 


COPROPHAGES 107 


angle droit. Mais ce sont surtout les épiméres mésothoraciques 
qui prennent une forme toute differente dans le genre actuel. 
Chez les Acanthocerus ces organes remontent en haut au niveau 
de la surface du corps et présentent par conséquent la méme 
sculpture et la méme couleur métallique que celle-ci. Ils tou- 
chent avec leur còté interne antérieur la base de l’écusson et le 
mucro basal de l’élytre simterpose entre ces deux organes. 
L’écusson a l’air d’avoir les angles basales tranchés par une 
suture et la partie tranchée parait de nouveau divisée par un 
sillon (1). Dans les Perignamptus les épiméres ne sont point vi- 
sibles d’en haut, ils sont réduits è une petite tranche étroite 
qui reste au-dessous du niveau du mucro des élytres. L’écusson, 
largement hastiforme dans les Acanthocerus, ne présente pas de 
troncature de chaque cdté à la base: il est beaucoup plus courts 
que dans ceux-ci et quand l’insecte n'est pas contracté en boule , 
le bord postérieur du prothorax le recouvre presque compléte- 
ment. C’est sans doute par suite de ces modifications que les 
Perignamptus ont perdu la faculté du vol. La suture des élytres 
ne souvre que lorsqu’on emploie de la force et les ailes se 
trouvent à un état rudimentaire. 


86. P. Sharpi (nov. spec.). Nouvelle Guinée; ile de Yule 
ou Rorò (D’Albertis!). Deux exemplaires. 

Nitidus, piceus, subcupreus, politus; capite laevi, clypeo lineis 
tribus marginalibus; thorace omnino subtiliter marginato, stria mar- 
ginali in medio tantum baseos interrupta; elytris strus duabus 
marginalibus alterisque duabus internis brevioribus, stria suturali 
nulla. — Long. 6 millim. 

D’un noir de poix en dessus, avec une légére teinte cuivreuse, 
plus prononcée sur les élytres. Surface trés-brillante et sans 
aucune ponctuation. Chaperon trés-obtusément anguleux, son 
bord accompagné de trois lignes marginales, les joues avec 4 
ou cing petites strioles transverses. Prothorax marginé en de- 
vant, sur les cotes et a la base, la ligne marginale interrompue 


(1) Voyez les remarques que j’ai publiées à ce sujet dans Coléopt. Heft. XII, 
p. 28. 


108 : E. DE HAROLD 


sur un espace trés-court juste en devant de l’écusson. Celui-ci 
lisse, acuminé en arriére. Elytres infléchies a l’extrémité, sans 
strie suturale, deux stries marginales entières, l’intervalle entre 
ces stries assez tranchant, surtout en arriére, en outre deux 
stries plus courtes vers l’extrémité. Dessous du corps d’un brun 
rougeàtre. Cuisses brunàtres, tibias et tarses noirs, face externe 
des tibias postérieurs striolée longitudinalement dans sa moitié 
intérieure, transversalement dans l’extérieure. Tranche marginale 
des tibias antérieurs trés-obsolétement denticulée en dessus des 
deux. petites dents apicales. Antennes d'un rouge brunàtre. 

C'est à mon excellent ami, M." D. Sharp, que je me fais un 
plaisir de dédier cette curieuse espéce, en témoignage de la haute 
admiration que m'inspirent ses beaux travaux sur les groupes 
les plus difficiles des Coléoptéres. 


Gente Synarmostes, GERM. 


87. S. punetieollis, Sharp., Coleopt. Heft. XIV, p. 63 
(1875). i | 


Java, Tschibodas (Beccari!). 


Espéce parfaitement distincte du Gestro: par la ponctuation 
dense et grossi¢ére du corselet, dont les còtés sont en méme 
temps un peu moins arrondis. 


88. S. Gestroi, Harold, Stett. Ent. Zeit. XXXV, p. 286 
(1874). 


Borneo, Sarawak (Doria!). 


89. S. picinus, Sharp, Coleopt. Heft. XIV, p. 64 (1875). 
Borneo, Sarawak (Doria!); iles Aru, Wokan (Beccarz!). 


Je rapporte a cette espéce deux individus, qui se distinguent 
du Gestroî, avec lequel ils ont du reste la plus grande affinité, 
‘| par une taille un peu plus avantageuse, une couleur d’un noir 
plus foncé, les élytres d'une forme un peu plus large, plus 


COPROPHAGES 109° 


briévement arrondies en arriére et une pubescence plus blan- 
chatre et surtout plus courte. Dans d’autres individus des iles 
Philippines que j'ai devant moi, l'on apercoit en outre sur les 
élytres quelques points très-petits et très-fins entremélés entre 
les gros points ombiliqués. 


TABLE ALPHABETIQUE 
DES GENRES, DES ESPECES ET DES SYNONYMES 


Ammoecius Gestroi, n. sp. . . 


Aphodius Albertisi, n. sp. . 
» lividus, OLIV. . è» 
» marginellus, F. . . 
>) imoestus, E e 
» orientalis, HAROLD 
»  pallidicornis, WALK. . 
» Reichei, HaroLD. 
Ataenius granulator, n. sp. . 
» peregrinator, n. sp. 
» spinator, n. sp. . 


Aulonocnemis monstrosa, n. sp. 


Bolboceras Albertisi, n. sp.. 

» rhinoceros, Mac LEAY. 

» sulcicollis, WIEDEM. . 
Caccobius binodulus, n. sp.. 
Catharsius molossus, L. . 

» sabaeus, F. . 
Copris analis, GERM. . . . è 

» Claudius, n. sp. . 

» Confucius, n. sp. .. 

»  Doriae, n. sp.. 

» fricator, F. 

» giabricollis, HoPE 

» nuchidens, F.. 

» Servius, n. sp. 

» Tullius, OLIV. 
Coptodactyla glabricollis, Hore 

» subaenea, n. sp.. 
Cyobius Wallacei, SHARP. . . 
Gymnopleurus calcar, SHARP 

» maurus, SHARP . . . 


Liparochrus multistriatus, HAROLD . 
» quadrimaculatus, n. sp. . 
Odochilus (n. g.) syntheticus, n. sp. 


Oniticellus femoratus, ILLIG. 
Onthophagus Albertisi, n. sp. . 
» aurifex, n. sp. . . + 
» batillifer, HAROLD . 
»  borneensis, n. sp. . 
» capitosus, HAROLD. . 
» carinulatus, n. sp.. . 
» ceylonicus, n. sp. 
» consentaneus, HAROLD. 
»  diabolicus, n. sp. 
» discedens, SHARP. 
» Doriae, n. sp.. 
» dux, SHARP. . 
»  egenus, n. Sp. . 


° 


. Pag. 87 


» 


86 
85 
84 
85 
85 
86 
85 
95 
96 
94 
92 


» 403 
» 102 
» 4104 


50 
bh 
45 
58 
48 
48 
49 
46 
39 
58 
46 
45 
39 
40 
42 
39 
38 


» 404 


» 1 


05 
99 
84 
74 
80 
62 
57 
72 
69 
61 
74 
78 
84 
76 
79 
82 


Onthophagus foveolatus, n. sp. . . 
»  Gestroi, n. sp. DUNE 
7) holosericus, n. Sp... . . 
» INCISUS) MOV USP ie arte E 
» infucatus, n. sp.. . .. . 
» TRETO RA SD -e ee ue 
» limbatus, HERBST 
» nitefactus, n. sp. . . . è» 
» ochromerus, n. sp. . . . 
» ocelliger, n. sp... . . 
» papuensis, n. sp. . . 
» Parryi, HAROLD. . . 
» EMO Ft Bs 5 6. 6 6 
» promptus, HAROLD . , 
» . quadripustulatus, F. . 
AY 1) ROMANS 1 De sb oo! Go 
»  sarawacus, N. Sp. . . . 
» scrutator, n. sp.. 
» semicupreus, n. sp. 
DIRSI ID SPAM 
» simulans, SHARP. . . . . 
» tetricus, n. sp. i. 
» vilis, n. sp... + 
» VI Pes MAS O 
Oxyomus debilis, n. sp... . . 
Paraphytus (n. g.) Doriae, n. sp. . 
Perignamptus (n. g.) Sharpi, n. sp. 
Phaeochrous emarginatus, CASTELN. 
Psammobius impressicollis, BonEm. . 
» indicus, n. sp. . . - 
Rhyssemus granosus, MotscA. . 
» granulosus, BALLION . . 
Saprosites difficilis, n. sp. . . 
» dynastoides, WALK. . 
» laeviceps, n. sp. 
» marchionalis, n. sp. . . 
» pygmaeus, n. sp. 
Scarabaeus gangeticus, CASTELN.. . 
» limbatus, HERBST. . . . . 
Silphodes indicus, Westw. . . . + 
» sumatrensis, WESTW. . 
Synarmostes Gestroi, HAROLD . 
»  picinus, SHARP 
»  puncticollis, SHARP . 
Trox candidus, HAROLD . 
» Crotchi, HAROLD. 5 
» fenestratus, HaROLD . . . 
» subcarinatus, Mac Leay. 


404 
404 
108 
108 
408 
404 
104. 
404 
104 


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Catalogo della prima collezione di uccelli fatta nella Nuova Guinea nel 1872 dal 
signor L. M. D'Albertis. Per TOMMASO SALVADORI. 


Il signor L. M. D'Albertis è stato il primo europeo, che abbia 
ardito di penetrare nell'interno della Nuova Guinea, e le colle- 
zioni zoologiche da lui fatte durante il suo primo viaggio hanno 
un interesse speciale appunto perchè in parte provenienti da 
luoghi che non erano stati esplorati prima che da lui. 

Sono già passati cinque anni da che il D'Albertis in compa- 
gnia del Beccari metteva piede per la prima volta nella Nuova 
Guinea; dopo d'allora egli ha compiuto altri viaggi nella parte 
meridionale della medesima, facendo importanti scoperte e co- 
piose collezioni, e tanto egli, quanto io, associati od isolata- 
mente, abbiamo pubblicamente reso conto delle sue più recenti 
collezioni ornitologiche. Invece la prima collezione di uccelli fatta 
dal D'Albertis nella Nuova Guinea non è stata studiata finora 
complessivamente, la quale cosa è derivata principalmente dal 
fatto che il D'Albertis ne inviò da prima una parte allo Sclater 
di Londra, il quale descrisse e pubhlileò le specie nuove, dando 
contemporaneamente una lista delle 53 specie di uccelli a lui in- 
viate (*); inoltre poco dopo io mi affrettai a pubblicare le altre 
specie nuove, che nel resto della collezione erano contenute (2); 


(4) 1. Exhibition of some Birds collected in New Guinea by signor D’Al- 
bertis and Description of a new species of Paradise-bird (P. Z. S. 1873, p. 557- 
560, pl. XLVII). Lo Sclater descrisse in questo luogo non una, ma due specie 
di uccelli di Paradiso, cioè la Drepanornis Albertisii e la Paradisea rag- 
giana. 

2. Characters of new species of Birds discovered in New Guinea by signor 
D'Albertis (P. Z. S. 1873, p. 690-698, pl. LII-LVII). 

(2) 1. Nuove specie di uccelli della Nuova Guinea e di Goram raccolte dal 
Signor L. M. D'Albertis (Ann. Mus. Civ. Gen. IV, p. 81-88, 1874). 

2. Altre nuove specie di uccelli raccolte nella Nuova Guinea dal signor 
L. M. D’Albertis, ecc. (2. c. p. 308-314, 1874). 

3. Descrizione dell’ Harpyopsis novae guineae, nuvvo genere e nuova specie 
di rapace della sottofamiglia degli Accipitrini, raccolta dal signor IL. M. D’Al- 
bertis nella Nuova Guinea (J. c. VII, p. 682-683, 1875). 


112 T. SALVADORI 


per cui, divulgate le novità, più non urgeva la pubblicazione 
del catalogo della intera collezione, per lo studio della quale 
mancavami il tempo, incalzato dal sopraggiungere di frequenti 
e numerose collezioni, fatte dallo stesso D'Albertis, dal Beccari 
e dai cacciatori del Bruijn, lo studio delle quali riusciva a me 
più gradito, e più interessanti riuscivano i cataloghi, che io ne 
andava facendo, per le numerose novità che in essi sì trovavano. 

Avendo ora maggior agio, stimo giunto il momento di dare 
un catalogo compiuto della prima collezione di uccelli fatta dal 
D'Albertis nella Nuova’ Guinea, dicendo prima brevemente delle 
condizioni nelle quali essa fu fatta. 

Il Beccari ed il D'Albertis nell’anno 1872 si recarono insieme 
nella Nuova Guinea, il primo col proposito di raccogliervi e di 
studiarvi le piante, il secondo per farvi raccolte di animali. Essi 
partirono da Amboina il 21 Marzo 1872 coll’intenzione di re- 
carsi ad Utanata nella parte meridionale, ma durante il tragitto 
per diverse ragioni furono obbligati a mutare la meta, e decisero 
di dirigersi verso la parte occidentale-settentrionale. Essi appro- 
darono da prima a Tangion Bair (9 Aprile), quindi a Pulo 
Faor (11 Aprile), d’onde si recarono sulla vicina costa, facendo 
una breve escursione nell'interno fino a Kulukadi, località non 
segnata sulla Carta origindile del Viaggio di Beccari e D'Albertis 
nella Nuova Guinea, pubblicata nel Cosmos di Guido Cora, 1873, 
tav. I Da Pulo Faor i nostri viaggiatori si recarono prima a 
Kapaor (16 Aprile) e poscia, attraversando lo stretto di Mac 
Cluer, a Sorong, ove giunsero il 30 di Aprile. 

Sorong è una piccola isola posta presso l'estremità settentrionale 
dello stretto di Galevo; essa viene descritta dal Beccari (Cosmos, 
1873, p. 18) come quasi interamente diboscata, con pochi ani- 
mali e con poche specie di piante, lontana dalla terra ferma poco 
più di un miglio; di là Beccari e D'Albertis si recavano gior- 
nalmente sulla terra ferma, ove trovasi il villaggio detto Ramoi, 
per farvi raccolte di animali e di piante. 

In Sorong e nelle vicinanze i nostri viaggiatori fecero lunga 
permanenza, cioè fino al 15 Luglio, nel quale giorno partirono 
alla volta della Baja del Geelvink; durante il tragitto toccarono 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 113 


l’Isola Amsterdam, una delle Isole Miossu, ed il 3 Agosto giun- 
sero in Mansinam, piccola isola posta nel Golfo di Dorei. Si re- 
carono quindi alla vicina Andai, residenza di missionari olandesi, 
e questo luogo fu scelto dai nostri viaggiatori come loro sta- 
zione principale. Un mese dopo, il 4 Settembre, il D'Albertis 
mosse alla volta del Monte Arfak, salendolo primo fra gli eu- 
ropei, e spingendosi fino al villaggio di Hatam a circa 1000 
metri di altezza sul livello del mare; quivi egli prese dimora, 
e fu qui che il D'Albertis fece le più importanti sue collezioni, 
studiando i costumi di alcune fra le più rare specie di Para- 
disee (1), e discoprendovi la Drepanornis albertisii, che lo Sclater 
meritamente gli dedicava. La dimora sul Monte Arfak non fu 
lunga quanto il D’ Albertis avrebbe desiderato; il difetto di 
provvigioni, le contese insorte fra due tribù vicine, e più di 
tutto la sua salute divenuta malferma I’ obbligarono a partire il 
29 Settembre ed il 1.° Ottobre egli era nuovamente in Andai. 
Quivi i nostri viaggiatori si trattennero ancora fino al 6 Ottobre; 
nel quale giorno intrapresero il viaggio di ritorno ad Amboina, 
facendo durante il medesimo una breve sosta ad Emberbaki od 
Amberbaki sulla costa settentrionale, e toccando nuovamente 
Sorong. Questi furono i luoghi visitati dal Beccari e dal D’Al- 
bertis durante il loro primo viaggio nella Nuova Guinea. Essi 
giunsero in Amboina il 6 Dicembre, dopo un’ assenza di circa 
otto mesi e mezzo. Il D'Albertis, ancora poco bene in salute, im- 
barcavasi sulla nave Italiana da guerra « Vittor Pisani » diri- 
gendosi alla volta di Sydney in Australia; ma prima di abban- 
donare definitivamente quei paraggi la Vittor Pisani faceva una 
breve sosta nella Baja Orangerie sulla costa meridionale della 
penisola orientale della Nuova Guinea, e qui, quasi ultimo e 
splendido dono della terra desiata, il D'Albertis riceveva dagli 
indigeni alcune spoglie di una nuova specie di Paradisea, cui 
egli desiderò che s’imponesse il nome di Paradisea raggiana, 
col quale fu descritta dallo Sclater. 

Gli uccelli raccolti dal D'Albertis durante il suo primo viaggio 


(1) Vedi l’articolo del D'Albertis: Notes on Birds collected in New Guinea 
(P. Z. S. 1873, p. 557-560). 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (19 Giugno 1877). 8 


114 T. SALVADORI 


nella Nuova Guinea sono in numero di 499 individui, apparte- 
nenti a 180 specie; la massima parte di queste furono raccolte 
presso Sorong, presso Andai, e sul Monte Arfak presso Hatam; 
trattando delle singole specie darò l'esatta indicazione delle lo- 
calità ove esse sono state trovate; ma mi è parso non inutile 
che io annoverassi qui distintamente quelle poche specie che 
sono state raccolte nelle altre località meno note. 


SPECIE DI TANGION BAIR: 


1. Tropidorhynchus novae guineae. 3. Demiegretta sacra. 
2. Megaloprepia puella. 


SPECIE DI PULO FAOR: 


. Eurystomus pacificus. 
. Cracticus cassicus. 
. Totanus incanus. 


4. Tringoides hypoleuca. 
5. Ardea sumatrana (1). 


VI 0 — 


SPECIE DI KULUKADI: 


. Sauromarptis gaudichaudii. 
. Macropteryx mystacea. 
. Rhipidura setosa. 


4. Rectes cirrhocephala. 
5. Pomatorhinus isidorii. 
6. Talegallus fuscirostris. 


wo wm = 


SPECIE DI KAPAOR: 


. Aleyone lessonii. 5. Rectes cirrhocephala. 


] 

2. Tanysiptera galatea. 6. Pachycephala hyperythra. 
3. Syma torotoro. 7. Nycticorax caledonicus. 

4. Podargus papuensis. 


SPECIE DELL’ ISOLA AMSTERDAM: 


>) 


. Sauropatis albicilla. 


SPECIE DI AMBERBAKI: 


1. Cuncuma leucogaster. 8. Manucodia atra. 

2. Trichoglossus cyanogrammus. 9. Phlogoenas rufigula. 
3. Tropidorhynchus novae guineae. 10. Talegallus cuvieri. 

4. Mino dumonti. ll. Charadrius fulvus. 

5. Cicinnurus regius. x 12. Squatarola helvetica. 
6. Paradisea minor. 13. Totanus incanus. 

7. Craspedophora magnifica. 14. Tringoides hypoleuca. 


(1) Il Beccari in una lettera pubblicata nella Nuova Antologia, 1873, p. 690 
ed altrove, parla di Cacatua, Megapodius, Colombi e Piccioni coronati uccisi 
dal D’Albertis in Pulo Faor, i quali non si trovano nella collezione. 


| 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 115 


SPECIE DELLA BAJA ORANGERIE: 


l. Paradisea raggiana. | 2. Sula fiber. 
Delle 180 specie di uccelli raccolte dal D'Albertis nella Nuova 


Guinea erano nuove le seguenti venticinque, delle quali 13 sono 
state descritte dallo Sclater e 12 da me: 


1. Harpyopsis (mov. gen.) novae gui- 15. Climacteris placens, Sclat. 

neae, Salvad. 16. Ptilotis melanophrys, Sciat. (2). 
2, Urospizias etorques, Salvad. ? 17. Ptilotis cinerea, Sclat. 
3. Urospizias spilothorax, Salvad.('). 18. Melipotes (nov. gen.) gymnops, 
4. Ninox dimorpha (Salvad.). Sclat. 
n. Cyclopsittacus occidentalis, Salvad.| 19. Melidectes (nov. gen.) torquatus, 
6. Aegotheles albertisii, Sclat. Sclat. 
7. Monarcha frater, Sclat. À 20. Eupetes leucostictus, Sciat. 
8. Leucophantes (nov. gen.) brachyu- 21. Paradisea raggiana, Sclat. 

rus, Sclat. 22. Drepanornis (nov. gen.) albertisii, 
9. Rhipidura leucothorax, Salvad. Sclat. 
10. Rhipidura albolimbata, Salvad. 23. Ptilonopus bellus, Sclat. 
ll. Pachycephala soror, Sclat. 24. Carpophaga chalconota, Salvad. 
12. Pachycephala hyperythra, Salvad. 25. Gymnophaps (nov. gen.) albertisii, 
13. Pachycephala bimaculata (Salvad.). Salwad. 


14. Pachycephala cyana, Salvad. 


Inoltre sono state descritte come nuove dallo Sclater: 
1, Campephaga aurulenta, Sclat. = C. sloetii, Schleg. 
2. Rectes bennetti, Sclat. = Rectes nigrescens 2, Schleg. 


e da me: 


1. Monarcha mentalis, Salvad. = Tchitrea (!) rubiensis, Meyer. 
2. Monachella saxicolina, Salvad. = Muscicapa mulleriana, Schleg. 
3. Myiolestes (?) pluto, Salvad. = Rectes nigrescens 9, Schleg. 


Tra le varie specie nuove scoperte dal D’Albertis mi piace di 
richiamare in modo speciale l’attenzione, oltre che sulla Para- 
disea raggiana e sulla Drepanornis albertisic (forma generica at- 
fatto nuova), sull’ Harpyopsis novae guineae, anch’ essa tipo di 
un nuovo genere, affine al genere Thrasaetus dell’ America me- 
ridionale. 


(1) Sono dolente che quando io descrissi questa specie mi sfuggisse, per non 
averlo avuto meco in quel momento, un individuo della medesima, raccolto 
dal D'Albertis. 

(2) Forse non diversa dalla Ptilotis sonoroides, Gap Gite 


116 T. SALVADORI 


Il D'Albertis ha avuto cura d’indicare quasi sempre il colore 
delle parti nude, il sesso, il luogo ed il giorno della cattura 
dei singoli individui, che egli ha inoltre segnati con numeri 
progressivi, corrispondenti a quelli del suo Giornale di Viaggio; 
tutte queste indicazioni saranno da me fedelmente riferite discor- 
rendo delle singole specie. 

Da questi pochi cenni appare evidente la grande importanza 
della collezione ornitologica del D'Albertis, e quanto egli fin dal 
principio abbia contribuito colla medesima ad estendere le nostre 
cognizioni intorno all’ avifauna della Nuova Guinea. \ 

Quindi al giungere del D'Albertis in Italia nel 1874 S. E. il 
Ministro della Pubblica Istruzione Cantelli, apprezzando I’ im- 
portanza della sua collezione, e desiderando che essa restasse 
in Italia, come monumento dell’ operosità di uno dei più arditi 
viaggiatori italiani dei nostri tempi, fece acquisto della mede- 
sima e delle altre collezioni fatte dal D'Albertis durante il suo 
primo viaggio, affinchè fossero distribuite nei principali Musei 
d’ Italia, commettendo al Marchese Giacomo Doria, che tanta 
parte aveva avuto nel preparare il viaggio del Beccari e del 
D’albertis, che fossero tutelate nella distribuzione le ragioni 
scientifiche, evitando una dispersione che avrebbe reso impos- 
sibile nel futuro lo studio di quelle collezioni (1). 

Io m’ebbi l’incarico di studiare la collezione ornitologica della 
Nuova Guinea, e sono lieto di compiere ora il mio debito col 
presente Catalogo, facendo nello stesso tempo notare come la 
collezione del D'Albertis sia uno degli elementi, di cui io sto 
valendomi per un lavoro generale intorno all’Ornitologia della 


Papuasia e delle Molucche, cui da vari anni do opera assidua 
e diuturna. 


Torino, Museo Zoologico, 14 Maggio 1877. 


(1) Le collezioni zoologiche del D’Albertis, acquistate dal governo Italiano 
comprendono oltre alle 499 pelli di uccelli della Nuova Guinea: 1.° altre 40 
pelli di uccelli di altre località visitate per brevissimo tempo, cioè di Ceylan, 
Giava, Ceram, Ceram-laut, Goram, Isole Kei, Isole Aru, Stretto di Torres ed 
Isole Sandwich; 2.° 477 pelli, appartenenti a 199 specie di uccelli austra- 
liani; 3.° un certo numero di mammiferi, di rettili e di altri animali. 


darei 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 117 


Sp. 1. Ouneuma leucogaster (Gm.). 


Un individuo di Amberbaki senza indicazione del sesso; esso 
è nell’ abito bruno proprio dei giovani. 


Sp. 2. Baza reinwardtii (Mii. & ScuLEc.). 


Quattro individui di Sorong, dei quali uno soltanto ha la in- 
dicazione del sesso. 

« N. 243 Q. Becco nero, piedi ed occhi gialli ». (D'A.). 

Essi variano alquanto; due hanno le fascie trasversali scure 
delle parti inferiori quasi nere, gli altri due le hanno brune; 
uno dei primi, evidentemente più adulto degli altri, ha il collo 
di color cinereo più puro, le ali e la coda superiormente di 
color nero-lavagna cupo, e la fascia nera terminale della coda 
molto larga; gli altri tre hanno le ali di color bruno, e la 
fascia terminale della coda più stretta; tutti hanno le cuopri- 
trici inferiori delle ali di color bianco-rugginoso. Lievi sono le 
differenze nelle dimensioni. 


Sp. 3. Harpyopsis novae guineae, SALvap. 
Un individuo di Andai, senza indicazione del sesso, tipo della 


specie. 
Sp. 4. Urospizias etorques, SALVAD. 
Cinque individui, vpi della specie; quattro di Sorong, ed uno 
di Hatam. Due individui sono adulti (N. 127 7 e 247 9) e tre 


in abito imperfetto (N. — 9, 128  e 127 9). 
« Becco nero; piedi ed occhi gialli ». (D’A.). 


Sp. 5. Urospizias spilothorax, SALvan. 


Una femmina adulta. 
« N. 169. Sorong. Becco nero, piedi ed occhi gialli ». (D'A.). 


118 T. SALVADORI 

Essa somiglia alla femmina tipo di questa specie, ma forse . 
non è ugualmente adulta, avendo il colore cenerino delle parti 
superiori meno puro; per questo rispetto essa somiglia al ma- 
schio, uno dei due tipi di questa specie. Ì 

Sono dolente che mi sia sfuggito questo individuo della col- 
lezione D'Albertis, allorchè io descrissi questa specie, chè altri- 
menti non avrei mancato di farne il tipo della specie, rendendo 
così giustizia al sig. D'Albertis che realmente ha trovato questa 
specie prima del Beccari. La svista é derivata dal non aver io 
avuto meco l'individuo della collezione D'Albertis quando de- 
scrissi |’ U. spilothorax e dall’ averlo annoverato in una lista 
provvisoria, fatta precedentemente per mio uso, col nome di 
Accipiter poliocephalus, per cui credendo che realmente apparte- 
nesse a questa specie non mi venne in mente di esaminarlo. 


Sp. 6. Leucospizias leucosomus (SHARPE). 


Una femmina di Sorong (N. 72), colle piume interamente 
candide. 

« Becco nero; piedi plumbeo-chiari; occhi gialli ». (D'A.). 

Come al solito nei rapaci, questa femmina è notevolmente più 
grande di un maschio della collezione Bruijn. 


Sp. 7. Pandion haliaetus (Linn.). 


Due individui adulti di Sorong; un maschio (N. 94) ed una 
femmina (N. 184). 

« Becco nero; iride gialla; piedi plumbei (maschio), giallo- 
gnoli (femmina) ». (D’A.). 


Sp. 8. Ninox dimorpha (Satvap.). 


Athene dimorpha, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. VI, p. 308 (1874). 

Ninox dimorpha, Sharpe, Ibis, 1875, p. 258. — Id., Gat. Strigidae, p. 175 
(1875). 

Una femmina di Sorong, tipo della specie. 


« N. 115. Becco plumbeo; piedi ed occhi gialli ». (D’A.). 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 119 


Sp. 9. Microglossus aterrimus (Gw.). 


Sette individui di Sorong e di Andai; quattro, indicati come 
maschi, sono notevolmente più grandi di altri due che sono se- 
gnati come femmine; v'è poi un individuo grande quanto 1 maschi 
e che tuttavia è indicato come femmina! 

« Iride castagna; becco e piedi neri. Questi uccelli frequentano 
l'isola di Sorong, finchè vi sono certi frutti (Canariwm?), ma 
quando questi sono finiti lasciano l'isola e per più mesi non 
se ne vede alcun individuo. Essi vanno per lo più in piccole 
compagnie ». (D’A.). 


Sp. 10. Tanygnathus meg;alorhynchus (Bopp.). 


Quattro individui di Sorong; un maschio (N. 120) e tre fem- 
mine (N. 36, 49, 44); queste differiscono dal maschio soltanto 
per aver il becco un poco più piccolo. 

« Becco rosso-corallo; piedi plumbei; iride con un cerchio in- 
terno gialliccio e l’esterno bianco ». (D’A.). 


Sp. 11. Aprosmictus dorsalis (Q. & G). 


Tre individui, due maschi adulti di Andai e di Sorong colle 
piume della regione interscapolare interamente azzurre, ed una 
femmina ‘di Sorong colle medesime piume verdi, marginate di 
AZZUITO. 

Tutti tre sono accompagnati dalla seguente nota: « Iride gialla 
o giallo-arancio; becco e piedi neri », mentre tutti tre hanno la 
parte superiore della base della mascella superiore di colore rosso. 


Sp. 12. Cyclopsittacus occidentalis, SALVAD. 


Opopsitta desmaresti, Sclat. (nec Garn.), P. Z. S. 1873, p. 697, n. 40. 


Due individui, maschio (N. 217) e femmina (N. 218) di So- 
rong, tp: della specie, simili ad altri due di Dorei Hum, ma 


120 T. SALVADORI 
diversi alquanto dagl individui più tipici di Salvatti per la mac- 
chia suboculare un poco più grande e di colore ceruleo un poco 
più vivo. 

« Becco nero; piedi plumbei; occhi giallo-chiari ». (D'A.). 


Sp. 13. Cyclopsittacus diophthalmus (H. & J.). 


Opopsitta diophthalma, Sclat., Pt z. S. 1873, p. 697, n. 41. 


Un maschio giovane (N. 490) di Putat presso Andai. « Occhi 
nerbo): 

Esso somiglia alle femmine pei colori, ma è molto più pic- 
colo. Il sincipite è rosso con traccia di giallo posteriormente, le 
gote sono grigio fulve, marginate inferiormente e posteriormente 
di azzurro, e dalla fronte si stacca una sottile linea rossa che 
passando sotto l’ occhio si estende fino nella regione auricolare. 
Lungh. tot. 0%, 130; al. 0%, 072; coda 0%, 026; becco 0%, 014. 
Il suo becco, incompiutamente sviluppato, ha una membrana 
secca che si distende lungo la sua smarginatura, e la sua su- 
perficie, specialmente quella della mandibola inferiore, è affatto 
liscia, senza strie di sorta. 


Sp. 14. Geoffroyus pucherani, Br. 


Tre individui di Sorong; un maschio adulto, e due femmine, 
una delle quali colla testa bruna, e I’ altra colla testa bruna 
lievemente tinta di olivastro. 

« 97. Becco rosso-giallo (arancione?), piedi neri; iride giallo 
pallidissimo ». (D'A.). 

« 9. Becco nero; piedi plumbei; iride giallo pallido ». (D'A.). 


Sp. 15. Geoffroyus simplex (MEYER). 


Due femmine di Hatam. 

« Iride giallo pallidissimo; becco nero; piedi verdognoli ». 
(DIA): 

Questi due individui corrispondono colla descrizione della fem- 


x 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 121 
mina data dal Meyer; essi differiscono lievemente per la macchia 
chiara sul vessillo interno delle ultime remiganti, che in uno è 
di color gialliccio chiaro, come la descrive il Meyer, e nell’ altro 
è bianchiccia, quasi senza tinta gialla. 

Ambedue hanno il vessillo interno delle remiganti primarie 
con sottile margine giallo chiaro, che non trovo menzionato 
dal Meyer. È singolare che né il Beccari, nè i cacciatori del 
Bruijn non abbiano raccolto individui di questa specie, la quale 
fu descritta dal Meyer, prima dell'arrivo della collezione D’ Al- 
bertis in Italia. 


Sp. 16. Eeleetus polychlorus (Scop.). 


Cinque individui tutti di Sorong; un maschio nell’ abito verde 
e quattro femmine nell’ abito rosso. 

« e. Iride rossa; becco giallo-arancio superiormente, nero 
inferiormente; piedi neri ». (D'A.). i 

« Q. Iride giallo pallido (in un individuo bianca !); becco e 
piedi ner». (DA). 

Il D'Albertis ha. scritto sul cartellino di uno degl’ individui 
che questo papagallo nidifica nell’ Isola di Sorong. 


Sp. 17. Dasyptilus pesqueti (Less.). 


Quattro individui, tre maschi ed una femmina, di Hatam. 

« Becco e piedi neri; iride castagna ». (D'A). 

I tre maschi non presentano sensibili differenze; la femmina 
invece, forse non al tutto adulta, differisce dai maschi per avere 
meno vivo il color rosso sui lati dell’ occipite, il color nero delle 
parti superiori meno intenso e volgente alquanto al bruno, il 
colore rosso delle parti inferiori meno vivo, meno puro e misto 
alquanto di bruno. 

Ho inteso narrare dal D'Albertis che questo uccello si nutre 
dei frutti di un fico, nei quali immerge la testa, nello stesso 
modo del Gymnocorvus senex. 


122 T, SALVADORI 


Sp. 18. Lorius lory (LINN.). 


Tre individui adulti, un maschio e due femmine, di Sorong; 
le femmine non differiscono sensibilmente dal maschio; tutti tre 
hanno le cuopritrici inferiori delle ali uniformemente rosse e |’ az- 
zurro delle parti inferiori esteso fino alla parte superiore del 
petto, ove, estendendosi sui lati del collo si congiunge col- 
l'azzurro della cervice. 

« Becco rosso; piedi neri; occhi giallo chiari ». (D'A.). 


Sp. 19. Eos fuséata, BLyYTI. 


Sclat., P. Z. S. 1873, p. 697, n. 42. 


Otto individui; cinque (tre maschi (N. 46, 48, 69) e due 
femmine (N. 96, —) di Sorong) appartengono alla varietà rossa; 
e tre (un maschio (N. 114) ed una femmina (N. 47) di Sorong, 
ed un maschio (N. 114) di Hatam) appartengono alla varietà 
gialla; la femmina della seconda serie ha il color giallo volgente 
al ranciato. 

« Occhi rossi; becco giallo-arancio; piedi neri ». (D'A.). 


Sp. 20. Chalcopsittacus ater (Scop.). 


Quattro individui; tre di Sorong (due maschi (N. 123; 124) ed 
una femmina (N. 214) ed un maschio di Ramoi (N. 193); la 
femmina non differisce sensibilmente dai maschi, uno di questi 
(N. 123) ha una piuma di un bel color rosso vivo sulla cervice. 

« Becco e piedi neri; iride bianca internamente e color castagno 
esternamente ». 


Sp. 21. Trichoglossus cyanogrammus, Wact. 


Sclat., P. Z. S. 1873, p. 697, n. 43. 


Sei individui; due adulti, maschio (N. —) e femmina (N. 481) 
di Amberbaki, simili fra loro, e quattro di Andai, due maschi 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 123 


(N. 510, — ) ed una femmina adulti, simili fra loro, ed una 
femmina giovane; questa ha tutto l’ occipite tinto di verdognolo, 
le piume interscapolari con poche e piccole macchie rosse, mar- 
ginate di giallo, il petto di color rosso più chiaro con fascie 
trasversali (all’ apice delle piume) di colore azzurro cupo, alquanto 
violaceo, precedute da sottili strie gialle, le quali esistono anche 
fra il rosso e la base grigia delle piume. 
« Occhi rossi; becco arancione; piedi neri ». (D'A.). 


Sp. 22. Neopsittacus musschenbroekii (RoseEns.). 


Trichoglossus musschenbroekii, Sclat., P. Z. S. 1873, p. 697, n. 45. ; 


Un maschio di Hatam (N. 101). To 
« Becco giallo; iride gialla; piedi plumbei ». (D’A.). 


Sp. 23. Coriphilus placens (Tem.). 


Quattro individui di Sorong; due maschi adulti, uno dei quali 
notevole per aver il color verde del mezzo del petto e dell’ad- 
dome variegato alquanto di rosso, una femmina adulta, ed un 
individuo simile a questa, ma con traccie di rosso sulle redini, 
per cui dubito che sia un maschio giovane e non una femmina 
come è indicata. 

« Becco e piedi rosso-corallo; iride gialla ». (D’A.). 


Sp. 24. Charmosynopsis pulchella (G. R. GR.). 


Sharmosyna pulchella, Sclat., P. Z. S. 1873, p. 697, n. 47. 

Una femmina di Hatam (N. 478) coi lati del groppone verde- 
giallognoli. 

« Becco arancione; occhi gialli; piedi aranci ». (D’A.). 


Sp. 25. Charmosyna papuensis (Gw.). 
Sclat., P. Z. S. 1873, n. 697, n. 46. 


Due maschi adulti (N. 506, —), uno dei quali è stato rap- 
presentato dal Gould, Birds of New Gwin. pt. II, pl. 1. Essi 


124 T. SALVADORI 


sono ambedue di Hatam e sono i primi che vi siano stati uccisi 
da un europeo. 

« Becco arancione; occhi gialli o giallo-rossi (arancioni?) piedi 
aranci ». (D’A.). 


Sp. 26. Cuculus canoroides, S. Miitt. 


Un individuo adulto in abito perfetto di Andai; nessuno aveva 
trovato questa specie nella Nuova Guinea. 


Sp. 27. Lamprococeyx meyerii (SALVAD.). 


Chrysococeyx splendidus, Meyer (nec Gray), Sitzb. Ak. Wissensch. 
Wien, LXIX, p. 74, 81 (1874). 
Chrysococcyx meyerii, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. VI, p. 82 (1874). 


Una femmina di Hatam col pileo castagno, tipo del Chryso- 
coccyx meyertt, Salvad. 1. c. 


Sp. 28. Nesocentor menebeki (Gam.). 


Due individui, uno dei quali (N. 148) maschio di Sorong, e 
l’altro d’ incerta località e senza indicazione del sesso. 

« Becco biancastro verso l apice, nero alla base; piedi neri; 
occhi rossi ». (D'A.). 


Sp. 29. Rhytidoceros ruficollis (VIEILL.). 


Quattro individui. Un maschio adulto di Sorong (N. 51) con 
5 pieghe sul casco, ed un altro di Andai con 6 pieghe. 

« Becco biancastro, rossiccio alla base; iride simile a quella 
del gallo; piedi neri; pelle nuda della gola e della regione cir- 
cumoculare color celeste chiaro ». (D'A.). 

Due femmine adulte, una di Andai e l’altra senza indicazione 
di località, ma probabilmente della Nuova Guinea. 

« Becco bianco-giallastro; iride castana, screziata di rosso; piedi 
neri; palpebre e gola blù chiaro ». (D’A.). 

Il D'Albertis ha raccolto anche un maschio adulto in Ceram 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 125 


con 5 grandi pieghe sul casco; notevole per le sue grandi di- 
mensioni e pel colore bruno-castagno delle piume della testa e 
del collo, onde differisce dai maschi della Nuova Guinea, che 
hanno le medesime piume molto più chiare. 


Sp. 30. Eurystomus pacificus (Latu.). 


Sette individui di Sorong, Ramoi e Faor (N. 11, 73, 185, 
215, —, —). 
« Becco, piedi ed occhi rossi ». (D'A.). 


Sp. 31. Kurystomus crassirostris, Sciat. 


? Eurystomus waigiouensis , Elliot, Ibis, 1871, p. 203, 204. 


Un maschio di Sorong. 

INS becco, piedi ed) acehi rossij».) VA) 

L’ individuo suddetto è al tutto simile ad un altro della Nuova 
Irlanda o delle Isole vicine, inviato dal Brown, e che lo Sclater 
dice identico col tipo delle Isole Salomone (P. Z. S. 1877); alla 
stessa forma appartengono tutti gl’ individui del genere Hury- 
stomus raccolti dal D’ Albertis nella Nuova Guinea meridionale- 
orientale, ed altri della Nuova Guinea occidentale raccolti dal 
Beccari e dai cacciatori del Bruijn. 

Io sospetto che alla medesima forma siano da riferire gl’ inte 
vidui di Waigiou, che |’ Elliot ha distinti col nome di £. wai- 
quouensis. 


Sp. 32. Merops ornatus, LATH. 


Cinque individui di Sorong (N. 65, 66, 67, 74, 75). 
« Becco e piedi neri; occhi rossi ». (D'A.). 


Sp. 33. Aleyone lessonii, Cass. 


Tre individui; un maschio di Kapaor (N. 31) ed un maschio 
ed una femmina di Andai (N. —, —). La femmina di Andai 


126 T. SALVADORI 
è similissima al maschio di Kapaor, ma il maschio di Andai, 
a quanto sembra giovane, differisce dagli altri due per le parti 
inferiori più chiare, pel colore bianco-rossigno della gola che si 
estende fin sul petto, pei lati di questo quasi neri, e tinti di 
azzurro soltanto nella parte inferiore della macchia nera e per 
le fascie trasversali, nere ed azzurre, del pileo meglio distinte. 

« Becco ed occhi neri; piedi arancioni ». (D’A.). 


Sp. 34. Ceyx solitaria, Tenn. 


Due individui, fra i quali un maschio di Ramoi (N. 156°). 
« Becco ed occhi neri; piedi color arancio ». (D'A.). 


Sp. 33. Sauropatis albicilla (Cuv.). 


Un maschio della piccola Isola Amsterdam, una delle Isole 
Miossu, sulla costa settentrionale della penisola settentrionale- 
occidentale della Nuova Guinea. 

-« Becco, piedi ed occhi neri ». (D'A.). 

La base della mandibola inferiore nella spoglia è bianchiccia. 


Sp. 36. Sauropatis chloris (Bopp.). 


Un individuo di Sorong, senza indicazione del sesso; esso non 
è al tutto adulto; ha il petto tinto di fulvo coi margini delle 
piume neri, il pileo, il dorso ed anche le ali di color verde az- 
zurrognolo, per cui somiglia notevolmente alla S. sordida (Gould). 


Sp. 37. Sauropatis sancta (Vic. & Horsr.). 


Tre maschi di Sorong (N. 63, 64, —), alquanto diversi l’ uno 
dall'altro pel colore più o meno vivo e pei margini neri delle 
piume del petto più o meno cospicui. 

« Becco ed occhi neri; piedi plumbei ». (D’A.). 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA ey 


Sp. 38. Cyanaleyon nigrocyanea (WALL). 


Un individuo adulto di Andai (N. —) senza indicazione di 
sesso, ma certamente maschio, colla gola ed una stretta fascia 
trasversale sul petto candide, senza macchie di sorta e con una 
larga fascia trasversale tra la gola e la fascia bianca del petto, 
di colore azzurro come tutto |’ addome. 


Sp. 39. Tanysiptera galatea, G. R. GR. 


Sei individui, dei quali cinque di Andai ed uno dell’ Isola di . 
Faor, tutti adulti, ma alcuni con lunghissime penne mediane 
della coda ed altri colle medesime incompiutamente sviluppate 
od anche senza. Lievissime sono le differenze relativamente al 
colore celeste del pileo. 

« Becco rosso corallo; piedi giallo-verdognoli; iride nera ». 
(D’A.). 


Sp. 40. Tanysiptera nympha, G. R. Gr. 


Sclat., P. Z. S. 1873, p. 697, n. 39. 


N. 224. Individuo senza indicazione del sesso, ed in abito non 
al tutto perfetto, avendo la gola interamente di color fulvo. 

N. 223. Individuo più giovane del precedente, colle due timo- 
niere mediane brevissime, colla gola fulva, colle piume rosse 
dell’ addome mescolate ad altre fulve e con alcune piume del 
pileo marginate di azzurro puro ed altre di ceruleo-verdognolo. 


Sp. 44. Syma torotoro, Less. 


Sclat., P. Z. S. 1873, p. 697, n. 38. 


Due maschi di Kapaor e di Andai (N. 30, 491). 
« Becco giallo arancio; piedi gialli; occhi neri ». (D'A.). 


128 T. SALVADORI 
Sp. 42. Sauromarptis gaudichaudi (Q. & G.). 


Tre individui; un maschio di Andai (N. —) e due di Kulukadi 
(N. 15 e 15°), il secondo dei quali ha la coda superiormente 
azzurra, ma volgente gradatamente al castagno verso I’ apice, 
e colle piume laterali del sopraccoda di color castagno scuro. 


« Becco biancastro, o bianco-verdognolo; piedi cenerino scuro; 
iride nera ». (D’A.). 


Sp. 43. Melidora macrorhina (Less.). 


Quattro individui di Ramoi e di Andai, dei quali tre maschi 
"N. 195, 195%, —) ed una femmina (N. —); i maschi hanno 
tutte le piume del pileo marginate di azzurro, mentre la fem- 
mina ha le medesime piume coi margini verdognoli-olivastri, 
ed il pileo marginato posteriormente da una larga fascia az- 
zurra. Lo Sharpe (Monogr. of the Alced. pl. 120) ha figurato e 
descritto soltanto la femmina. 
« Becco nero superiormente, bianchiccio inferiormente; piedi 
verdognoli, o verdi giallognoli; iride nera, o color castagno cupo ». 
(D'A.). 


Sp. 44. Pitta novae guineae, Mi. & ScHLec. 


Due maschi adulti di Sorong (N. 196, 208). 

« Becco nero; piedi cenerino chiaro; iride castagno chiaro ». 
(D’A.). 

Ambedue gl’ individui mancano di macchie bianche sul mezzo 
del vessillo interno delle remiganti, il primo ha le piccole cuo- 
pritrici della coda di un bel color celeste argentino; I’ altro in- 
vece le ha di color celeste, volgente al verdognolo. 


Sp. 45. Pitta mackloti, Tenn. 


Cinque individui di Sorong e di Andai (N. 145, 183, —, 
—, —). Quattro di essi, tre dei quali sono indicati come maschi, 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 129 


sono simili fra loro; essi hanno una traccia più o meno cospicua 
di una macchia azzurrognola lungo il mezzo del pileo; il quinto 
individuo differisce dagli altri per la cervice non di color rosso 
bruno vivo, ma pallido e quasi rugginoso. 

« Becco nero; piedi di color plumbeo chiaro o cenerino chiaro; 
iride castagno ». (D'A.). 


Sp. 46. Podargus papuensis, 0. & G. 


Quattro individui di Andai, di Sorong e di Kapaor. 

« N. — d7? Andai, Ottobre 1872. Becco e piedi biancastri; 
occhi arancioni ». (D'A.). 

Questo individuo è notevole per le sue grandi dimensioni e _ 
per avere le macchie meglio e più spiccatamente disegnate; le 
macchie nere delle parti superiori sono molto vistose; sul pileo 
esse sono allungate ed occupano la parte mediana delle piume, 
all’ estremità delle quali si trova una macchietta rossigna; le 
scapolari biancheggiano, ma hanno nel mezzo grandi macchie 
nere; le grandi cuopritrici delle ali hanno le grandi macchie 
bianchiccie, variegate da linee scure, presso |’ apice del vessillo 
esterno e nel mezzo grandi macchie irregolari nere; sulle parti 
inferiori sono molto cospicue le. macchie bianche, disposte due 
a due sui lati di ciascuna piuma e separate da una stria nera 
lungo lo stelo, molto cospicua; dall’ angolo della bocca scende 
sui lati della gola fin sul petto una serie di macchie bianche 
‘molto grandi, formanti quasi una collana e marginate di nero 
esternamente; sulla coda le fascie grigie sono più strette delle 
rossiccie o brune. 

Io sospetto che questo individuo sia maschio, e non femmina 
come è indicato, avendo la tinta dominante grigia e le scapolari 
di questo colore. 

« N. — dg. Andai, Agosto 1872. Becco e piedi cenerognoli 
scuri; iride color arancione ». (D'A.). 

Individuo simile al precedente, ma col disegno delle parti in- 
feriori meno distinto, colle strie ‘nere più sottili, e colle macchie 
bianche meno spiccanti. 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (19 Giugno 1877). ) 


130 'T. SALVADORI 


« N. — d°. Kapaor 18 Aprile 1872. Iride rossigna ». (D'A.). 

Simile ai due precedenti, ma col disegno delle parti inferiori 
anche più confuso e variegato che non nel secondo individuo; 
le srandi macchie bianche delle parti inferiori sono meno distinte, 
essendo attraversate da linee e sparse di punti scuri; le strie 
scure lungo il mezzo delle piume sono più sottili; inoltre questo 
individuo differisce dai due precedenti per avere le fascie grigie 
della coda più larghe delle brune. 

« N. 95. 9. Sorong, Maggio 1872. Becco e piedi grigi; iride 
sanguigna ». (D'A.). 

Differisce dai precedenti pel colore dominante rossiccio e non 
grigio; per le scapolari rossiccie e per le parti inferiori quasi 
uniformemente variegate da linee e punti scuri, con qualche 
traccia di macchie bianche circolari. 


Sp. 47. Aegotheles albertisii, Scrat. 


P. Z. S. 1873, p. 696. 


Una femmina (N. 321) di Hatam, tipo della specie. 
« Becco nero; piedi bianco rosei, iride castagno chiaro ». (D'A.). 
.I cacciatori del Bruijn hanno raccolto un individuo giovane, 
apparentemente riferibile a questa specie; esso è indicato come 
maschio, e differisce dalla femmina pel colore rossiccio cannella 
delle parti inferiori più scuro e variegato fittamente di linee o 
punti neri; sulle parti inferiori le macchie nere sono alquanto 
più irregolari. 


Sp. 48. Maeropteryx mystacea (Less.). 


Una femmina di Kulukadi senza macchia auricolare castagna. 
« N. 19. Becco, piedi ed occhi neri ». (D'A.). 


Sp. 49. Efirundo javanica, SPARRM. 


XFrirundo frontalis, Quoy & Gaim., Voy. Astrol. Zool. I, p. 204, pl. 12, 
f. 1 (1830). 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 131 


« N. 252. 7. Giugno 1872. Becco, piedi ed occhi neri. ». 
(D'A.). 

Io ho confrontato questo ed altri individui della Nuova Guinea 
con altri di Giava e di Borneo, ed essi sono al tutto simili fra 
loro. Invece essi differiscono alquanto dalla H. neoxena, Gould 
d’ Australia, la quale presenta dimensioni un poco maggiori, la 
coda notevolmente più lunga, le macchie bianche delle timoniere 
molto più allungate, e mai di forma ovale, come sovente sono 
nella H. javanica, e finalmente la macchia nera presso I’ apice 
delle piume del sottocoda molto più ristretta, e confinata alle 
due piume più lunghe. 


Sp. 50. F{ylochelidon nigricans (VIEILL.). 


Un maschio non al tutto adulto di Sorong. 

« N. 251. Becco, piedi ed occhi neri ». (D’A.). 

Esso differisce dagli adulti d’ Australia coi quali I’ ho confron- 
tato per avere la fronte grigia, e pel colore nero-fuligginoso del 
pileo e del dorso, quasi senza lucentezza. 


Sp. 51. Peltops blainvillei (Garn.). 


Sclat., P. Z. S. 1873, p. 696, n. 7. 


Tre maschi, due di Sorong (N. 227, 239) ed uno di Putat alle 
falde del Monte Arfak; essi sono adulti ed in tutto simili fra loro. 

« Becco, piedi ed occhi neri ». (D'A.). 

Uno dei due individui di Sorong è stato figurato dal Gould 
nell’ opera Birds of New Guinea, pt. I, pl. 1. 


Sp. 52. Monarcha chalybeocephalus (Garni). 


Sel individui di Sorong; cinque maschi interamente neri lu- 
centi con riflessi verdi (N. 71, 85, 97, 166, —), ed una fem- 
mina (N. —) col pileo nero lucente, il dorso, le ali e la coda 
color cannella, e le parti inferiori bianche. 

Becco nero, o cenerino; piedi ed occhi neri ». (D’A.). 


132 T. SALVADORI 


Sp. 53. Monarcha rubiensis (Meyer). 


Tchitrea (!) rubiensis, Meyer, Sitzb. k. Ak. Wiss. Wien, LXIX, p. 494 (1874). 
Monarcha mentalis, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. VI, p. 310 (1874). 
Monarcha rubiensis, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. VII, p. 922 (1875). 


Un individuo di Andai, in cattivo stato, conservato nello spi- 
rito, tipo del Monarcha mentalis, Salvad.; io ho potuto confron- 
tarlo con un individuo tipico della Tehitrea rubiensis, Meyer, 
avuto in comunicazione dal Conte Turati, e sono convinto della 
loro identità. 


Sp. 54. Monarcha frater, Scrat. 


P. Z. S. 1873, p. 691. 


Una femmina di Hatam (N. 319) tpo della specie. 

« Becco cenerino; piedi neri; iride castagno ». (D'A.). 

Il Beccari ed i cacciatori del Bruijn hanno raccolto parecchi 
individui di questa specie sui Monti Arfak. 


Sp. 55. Monarcha guttulatus (Garn.). 
Due individui adulti di Andai, senza indicazione del sesso, 
conservati nello spirito. 


Sp. 56. Monarcha dichrous, G. R. Gr. 


Due individui; un maschio di Andai ed un individuo di Hatam 
senza indicazione del sesso; essi sono al tutto simili fra loro. 
« Becco, piedi ed occhi neri ». (D'A.). 


Sp. 57. Arses telescophthalma (Garn.). 


Muscicapa telescophthaima, Garn., Voy. Coq. Zool. I, 2. p. 593, pl. 18, 
f. 1 (9) (1826-1828). ; 

Muscicapa Enado, Less., Voy. Cog. Zool. I, 2, p. 643, pl. 15, f. 2 (2) 
(1826-1828). 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 133 


Sei individui di Andai e di Ramoi; tre maschi e tre femmine. 
« Becco grigio-perla; piedi plumbei scuri, o cenerini; iride 
nera; pelle nuda intorno agli occhi celeste ». (D'A.). 


Sp. 58. Monachella saxicolina, Sava. 


Muscicapa Mulleriana, Schleg. (nec Muscicapa Mileri, Temm.), Ned. 
Tijdschr. Dierk. IV, p. 40 (1871). : 

Monachella saxicolina, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. VI, p. 83 (1874). 

Monachella Mulleriana, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. VI, p. 308 (nota) 
(1874). 


Quattro individui; uno di Andai e tre di Hatam, wp? della 
Monachella saxicolina, Salvad. Due individui di Hatam e quello 
di Andai sono adulti ed al tutto simili fra loro; un altro indi- 
viduo di Hatam è giovane, e differisce dagli adulti per avere il 
pileo sparso di macchie bianchiccie all’ estremità delle piume, 
pel dorso con macchie bianchiccie, precedute da altre indistinte 
scure, e per le timoniere con macchie bianchiccie all’ apice. 

Ho già indicato precedentemente di aver riconosciuta la iden- 
tita della mia Monachella saxicolina colla Muscicapa Milleriana, 
Schleg., tuttavia io credo che il nome da me imposto a questa 
specie dovrà essere adoperato a preferenza di quello dello Schlegel, 
esistendo già una Muscicapa Milleri, Temm. ì 


Sp. 59. Leucophantes brachyurus, Scar. 
P. Z. S. 1873, p. 691, pl. LII. 

Amaurodryas albotaeniata, Meyer, Sitzb. k. Ak. Wissensch. Wien, 
LXIX, p. 498, 499, & LXX, p. 128 (1874). 

Due individui di Andai ('), maschio e femmina (N. 455, 
456), tipi della specie e del nuovo genere Lewcophantes. 

La femmina differisce dal maschio soltanto per essere un poco 
più piccola. 

La figura che accompagna la descrizione dello Sclater è poco 
esatta; in essa la testa appare di color bruno nero, mentre in 
realtà è di colore nero ardesiaco, poco più scuro di quello del 


(4) I due individui sono di Andai e non di Hatam, come per errore scrisse, 
lo Sclater. ; 


134 T. SALVADORI 
dorso; la parte apicale delle ali e la coda sono troppo chiare; 
la parte superiore del mento, i lati dell'addome ed il sottocoda 
appaiono di colore fulvo-gialliccio, mentre quella tinta derivante 
da accidentale insudiciamento, è scomparsa al tutto mercè la la- 
vatura negl’ individui tipici. | © 

Il Beccari ha ucciso in Jobi un maschio di questa specie, si- 
mile in tutto al maschio tipico, ed io non ho alcun dubbio che 
a questa specie si debba riferire l’Amaurodryas albotaeniata, 
Meyer di Jobi, come ne ha dubitato lo stesso Meyer. 


Sp. 60. Microeca flavo-virescens, G. R. Gr. 


Un individuo di Hatam, conservato nello spirito ed in pessimo. 
stato; esso è al tutto simile ad altri individui delle Isole Aru. 


Sp. 64. Rhipidura maculipectus, G. R. Gr. 


Un maschio di Sorong (N. 125), simile in tutto agl’ individui 
delle Isole Aru. 

Il D'Albertis è stato il primo a trovare questa specie nella 
Nuova Guinea. 

« Becco nero superiormente, bianco inferiormente; piedi ed 
occhi neri ». (D'A.). 


Sp. 62. Whipidura leucothorax, Satvap. 


Ann. Mus. Civ. Gen. VI, p. 311 (1874). 


Un individuo di Hatam, senza indicazione del sesso, tépo della 
specte. 

I cacciatori del Bruijn hanno raccolto un altro individuo presso 
Sorong, e molti il D’ Albertis nella parte meridionale-orientale 
della Nuova Guinea. 


Sp. 63. Rihipidura setosa (0. & G.). 


Ehipidura gularis, Mull. & Schleg., Verh. Land- en Volkenk. p. 185 
(1839-1844). — Sclat., P. Z. S. 1873, p. 696, n. 4. 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 135 


Due individui, uno maschio di Kulukadi (N. 18), ed un indi- 
viduo, senza indicazione del sesso, di Sorong. Io ho confrontato 
per cortesia dello Sclater, gl’ individui suddetti e molti altri della 
Nuova Guinea con un individuo dell’ Isola del Duca di York, 
prossima alla Nuova Irlanda, d’ onde proveniva il tipo della 
R. setosa, e non v ha dubbio intorno alla loro identità specifica , 
sebbene Quoy e Gaimard abbiano descritto la M. setosa coll’ ad- 
dome bianco, mentre in realtà è bianco-rossigno. 


Sp. 64. Whipidura albo-limbata, SALvab. 


Ann. Mus. Civ. Gen. VI, p. 412 (1874). 


Un individuo di Hatam, tipo della specie, conservato nello spi- 
rito. Il Beccari ha raccolto, pure presso Hatam, altri tre individui 
di questa specie, un maschio e due femmine, e sono simili in 
tutto al tipo. 


Sp. 65. Rhiphidura mulleri, Meyer. 


Rbipidura rufiventris, Mull. & Schleg. (nec Vieill.), Verh. Land- en 
Volkenk. p. 185 (1839-1844). 


Whipidura hyperythra, Sclat. (nec G. R. Gr.?), P. Z. S. 1873, p. 696, n.5 
(ex Hatam). 

Rhipidura miulleri, Meyer, Sitzb. k. Ak. Wiss. Wien, LXIX, p. 502 (1874). 

Un maschio di Hatam (N. 399). 

« Becco ed occhi neri; piedi cenerini ». (D’A.). 

La mascella inferiore nella spoglia è di color chiaro, quasi 
bianchiccia. 

To non ho mai visto un individuo della R. hyperythra, G. R. 
Gr. delle Isole Aru, la quale sembra differire dalla R. muiilleri 
per avere le macchie all’ apice delle grandi o medie cuopritrici 
delle ali bianche, mentre nella R. muller? sono di color ros- 
signo rugginoso. 


Sp. 66. Machaerorhynehus nigripectus, ScALec. 


Macheirhynchus nigripectus, Schleg., Ned. Tijdschr. Dierk. IV, p. 43 
(¢) (1871). 


136 TT. SALVADORI 


i 


Macheirhamphus nigripectus, Schleg., Op. cit. p. 58 (1871). 

Machaerorhynchus nigripectus, Salvad., Atti R. Ac. Sc. Tor. X, 
p. 378 (2 et 2) (1875). — Id., Ann. Mus. Civ. Gen. VII, p. 768 (1875). 

Machaerirhynchus nigripectus, Daws. Rowl., P. Z. S. 1876, p. 414. — 
Gould., B. of New Guin. pt. IV, pl. 10 (1877). 

Lo Schlegel ha descritto soltanto la femmina, la quale ha le 
parti superiori di color cenerino cupo; io ho descritto anche 
il maschio, che ha invece le stesse parti di un nero cupo al- 
quanto lucente; il Gould finalmente ha dato due figure di questa 
specie dicendo di credere che esse rappresentino il maschio e la 
femmina, mentre in realtà quelle figure, simili fra loro, non 
rappresentano che la femmina non al tutto adulta colle parti su- 
periori cenerine e con parecchie piccole macchie nere ravvicinate 
sul mezzo del petto; la femmina adulta invece ha nel mezzo 
del petto una grande area nera come il maschio. Il: Gould, il 
quale ha fatto l’ onore di citarmi, non pare che abbia posto at- 
tenzione alle differenze dei due sessi da me indicate! 


Sp. 67. Graucalus papuensis (Gn.). 


Tre individui di Sorong; due maschi (N. 40, 77) colla fronte 
e colle redini nere, ed una femmina (N. 225) colla fronte e 
colle redini nero-cenerognole. 

« Becco, piedi ed occhi neri ». (D’A.). 


Sp. 68. Graucalus strenuus (SCHLEG.). 


Campephaga strenua , Schleg., Ned. Tijdschr. Dierk. IV, p. 44 (1871). — 
Selat., P. Z. S. 1873, p. 697, n. 17. 

Due individui di Hatam; un maschio (N. 401): colle redini 
nere, ed una femmina (N. 400) senza nero sulle redini, che 
sono grigio-azzurrognole, come le altre piume. 

« Becco e piedi neri; occhi castagni ». (D'A.). 


Sp. 69. Graucalus boyeri (G. R. Gr.). 


Campephaga boyeri, Sclat., P. Z. S. 1873, p. 697, n. 18. 
Campephaga strenua, Gould (nec Schleg.), B. of New Guin. pt. II, pl. 7 
(1876). 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 137 
Un maschio adulto di Andai (N. 350). — 
« Becco, piedi ed occhi neri ». (D'A.). 
Questo è l’ individuo che è stato figurato dal Gould (I. c.) col 
nome di Campephaga strenua. 


Sp. 70. Edoliisoma melas (S. Miilt.). 


? « Lanius melas, Less. & Garn. » Less., Man. d’Orn. I, p. 128 (1828) (ex 
Dorey). — Id., Compl. de Buff. Ois. p. 415 (1838). 

? Lanius niger, Garn., Voy. Cog. Zool. I, 2, p. 589 (1828). — Less., Tr. 
‘ d’Orn. p. 315 (1831). 
Ceblepyris melas, S. Mull., Verh. Land- en Volken. p. 189 (1839-1844). 
Ceblepyris cinnamomea, S. Mull., l. c. (juv.). 
Campephaga Marescotii, G. R. Ory Gen. B. I, p. 288, n. 28 (1846). 


Quattro individui; due adulti interamente neri di Andai e di 
Ramoi; un maschio di Andai in abito di transizione, di color 
rossignò con toppe nere, e finalmente una femmina giovane (?) 
di Sorong (N. 173), tutta di color rossigno. 

« Becco ed occhi neri; piedi neri o plumbei ». (D’A.). 

In una precedente occasione (Ann. Mus. Civ. VI, p. 769) 10 
espressi l’ opinione che il Lanius niger, Garn., potesse essere il 
maschio del Monarcha chalybeocephalus (Garn.), ma ora dopo 
più matura considerazione, inclino a credere che possa riferirsi 
all’ adulto di questa specie. 


Sp. 74. Lalage? sloetii (ScHLEG.). 


Campephaga sloetii, Schleg., Ned. Tijdschr. Dierk. III, p. 253 (1866). 

Campepbaga aurulenta, Sclat., P. Z. S. 1873, p. 692, pl. LIX. 

Un maschio di Sorong (N. 226) #po della Campephaga auru- 
lenta, Sclat. 

« Becco, piedi ed occhi neri ». (D’A.). 

Lo Schlegel, descrivendo questa specie, la riferi al genere, o 
sottogenere per lo Schlegel, Zalage, ma fece notare come pel 
suo modo di colorazione e per la forma del.suo becco, corto e 
largo alla base si avvicini in qualche maniera alle specie del 
genere Pericrocotus; io credo che essa sia piuttosto affine alle 


138 T. SALVADORI 
specie del genere africano Lanicterus, e che possa costituire il 
tipo di un genere particolare. 


Sp. 72. Artamus leucogaster (VALENC). 


Due maschi di Sorong N 41, 253). 
« Becco grigio-perla; piedi plumbei; iride nera ». (D'A.). 


Sp. 73. Dicrurus carbonarius, Bp. 


Otto individui di Sorong; cinque maschi (N. 122, 159, 194, 
203, —) e tre femmine (N. 122, 172, 204). Uno dei cinque 
maschi ha il becco notevolmente più corto degli altri, 1 quali 
del resto variano alquanto per le dimensioni, per la lunghezza 
del becco, pel color verde nero splendente delle ali più o meno 
volgente all’azzurro e per le macchie splendenti del petto più 
o meno grandi. 

« Becco e piedi neri; iride rossa ». (D'A.). 


Sp. 74. Cracticus cassicus (Bopp.). 


Dieci individui di Faor (N. 12) e di Sorong (N. 10, 37, 39, 
61, 109, 111, —, —, —); essi variano, alquanto per avere 
più o meno di nero sul mezzo del dorso, ove i giovani hanno 
più di nero che non gli adulti. 

« Becco grigio perla; piedi neri; iride nera ». (D'A.). 


Sp. 75. Cracticus quoyii (Less.). 


Tre individui, tra 1 quali due maschi di Sorong (N. 120, 138); 
essi variano alquanto per le dimensioni e per l'estensione mag- 
giore o minore della parte nera del becco. 

« Becco grigio perla, colla parte apicale nera; piedi ed occhi 
neri ». (D'A.). 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 139 


Sp. 76. Reectes dichroa, Bp. 


Sclat., P. Z. S. 1873, p. 696, n. 11. 


Un maschio di Hatam (N. 336). 
« Becco, piedi ed occhi neri ». (D'A.). 


Sp. 77. Weetes cirrhocephala (Less.). 


Sclat., P. Z. S. 1873, p. 696, n. 10. 


Tre maschi, due di Kapaor (N. 24, 28) ed uno di Kulukadi 
(N. 20). Essi variano alquanto pel colore cannella delle parti 
inferiori più o meno intenso, e pel color cenerino della testa 
e del collo più o meno chiaro. 

Il Meyer (Stab. k. Ak. Wissensch. Wien. LXIX, p. 207) ha 
sostenuto che la Rectes cirrhocephala non sia altro che l'abito 
giovanile della R. dichroa. In una precedente occasione (Ann. 
Mus. Civ. Gen. VII, p. 772) io seguendo l'opinione del Meyer 
ho riferito alla R. cirrhocephala tanto gl individui colla testa 
nera (A. dichroa), quanto quelli colla testa cenerina (A. cirrho- 
cephala); più tardi (Ann. Mus. Civ. Gen. VIN, p. 400, sp. 22) 
io dissi come la numerosa serie degl’individui raccolti dal Bec- 
carl e dai cacciatori del Bruijn non confermassero l'opinione del 
Meyer. Ora poi prendo questa occasione per dichiarare che essa 
è assolutamente erronea, giacchè tanto il Beccari, quanto 1 cac- 
ciatori del Bruijn hanno raccolto presso Profi due individui gio- 
vanissimi, colle piume incompiutamente sviluppate, i quali hanno 
le piume della testa e del collo nere, precisamente come gli adulti, 
dai quali differiscono soltanto per le piume della parte anteriore 
del collo sottilmente marginate di rossigno, per la timoniera 
esterna di ciascun lato marginata esternamente di rossigno, e 
per le dimensioni minori. 

Dopo questa prova di fatto sarebbe quasi superflua ogni altra 
parola. Aggiungerò soltanto che tra 22 individui della Rectes 
dichroa colla testa e col collo neri, raccolti in varie parti della 


140 T. SALVADORI 


Nuova Guinea, e tra 44 individui della R. cérrhocephala colla 
testa e col collo cenerini non ve n’ ha uno solo che sia in uno 
stato intermedio, i primi hanno tutti la testa ed il collo costan- 
temente di un nero uniforme, senza traccia di piume cenerine, 
i secondi hanno tutti la testa di color cenerino, più o meno 
cupo, ma mai con mescolanza di piume nere. 


Sp. 78. Rectes ferruginea, br. 


Pie Grièche bruyante, Hombr. & Jacq., Voy. Pole Sud, Ois. pl. 6, f. 1 
(1844). 

Garrulax ferrugineus, S. Mull., Mus. Lugd. 

Rectes ferrugineus, Bp., Compt. Rend. XXXI, p. 563 (1850). 

Rectes strepitans, Jacq. & Pucher., Voy. Pole Sud, Zool. II, p. 60 (1853). 


Sei individui, tre maschi di Sorong (N. 119, 149, 234) e tre 
femmine di Andai, simili fra loro. 
« Becco nero; piedi plumbei; iride bianchiccia ». (D'A.). 


Sp. 79. Rectes nigrescens, SCcHLEG. 


Frectes nigrescens, Schleg., Ned. Tijdschr. Dierk. IV, p. 46 (1871). — 
Meyer, Sitzb. k. Akad. Wissensch. Wien. LXIX, p. 390 (1874). 

Rectes bennetti, Sclat., P. Z. S. 1873, p. 692 (9). — Meyer, I. c. LXX, 
p. 126 (1874). — Sclat., Ibis, 1874, p. 419. 

Myiolestes? pluto, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. VI, p. 83 (2) e p. 308 
(nota) (1874). 


Due individui di Hatam; un maschio adulto tipo del Mytolestes? 
pluto, Salvad., ed una femmina tipo della Rectes bennetti, Sclat. 

Il Meyer ha dimostrato come la R. benmetti, Sclat. sia la 
femmina di questa specie, ed io ho gia fatto avvertire (1. c.) 
come il mio Myolestes pluto sia un maschio adulto della me- 
desima. 

« Becco nero; piedi plumbei; occhi castagni ». (D'A.). 


Sp. 80. Colluricincla megarhyncha (Q. & G.). 


Tre individui di Andai, conservati nello spirito. 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 14] 


Sp. 81. Paehyeephala rufinucha, Scat. 


P. Z. S. 1873, p. 692. 


Due individui di Hatam, uno dei quali (N. 469), indicato come 
maschio, è il tipo della specie. 
« Becco nero; piedi neri o cenerini; occhi castagni ». (D'A). 


Sp. 82. Pachycephala schlegelii, Rosens. 


Sclat., P. Z. S. 1873, p. 697, n. 13. 


Un maschio di Hatam (N. 495). 
« Becco nero; piedi cenerini; occhi castagni ». (D'A.). 


Sp. 83. Pachycephala soror, Sctat. 


Ps Z. Se 1873, <p. 692. | 


Pachycephala (9 sp. ign.), Sclat., 1. c. p. 697, n. 16. 
Pachycephala affinis, Meyer, Sitz. k. Ak. Wiss. Wien. LXIX, p. 392; 
LXX, p. 128 (1874). 


Tre individui di Hatam; due maschi, uno dei quali (N. 453) 
é il tipo della specie, ed una femmina (N. 472) che fu riferita 
ad una specie ignota dallo Sclater. 

Il Beccari ed i cacciatori del Bruijn hanno raccolto sui monti 
Arfak moltissimi individui, maschi e femmine, di questa specie. 

Le femmine sono similissime a quella raccolta dal D'Albertis, e 
somigliano molto alle femmine della P. melanura, raccolte nella 
Nuova Guinea meridionale-orientale dallo stesso D'Albertis; da 
queste esse differiscono pel colore più volgente al bruno, e 
meno al grigio della testa, pel colore olivaceo delle parti su- 
periori meno volgente al giallo, per le ali meno grigie e più 
olivastre, per la gola di un bianco più puro, e quasi sempre 
senza le sottili strie transversali grigie, pel petto tinto di oli- 
vastro, per l'addome di color giallo più chiaro, e per le dimen- 
sioni un poco minori. 

La femmina della P. soror somiglia anche a quella della 


142 T. SALVADORI 


P. schlegelii, ma questa è più piccola, ha la testa superior- 
mente cenerina, la gola bianco grigia, superiormente ed infe- 
riormente al tutto grigia, e l’addome di un giallo più vivo. 

Credo cosa quasi certa che il tipo della P. affinis, Meyer, 
come ne ha sospettato lo stesso Meyer, sia la femmina della 
P. soror, Sclat. 


Sp. 84. Pachycephala hattamensis, Meyer. 


Pachycephala hattamensis, Meyer, Sitz. k. Ak. Wissensch. Wien. 
LXIX, p. 391 (1874). ) 

Una femmina di Hatam, che corrisponde discretamente colla 
descrizione del maschio, data dal Meyer. Beccari ed i cacciatori 
dél Bruijn hanno raccolto molti individui di questa specie. 

« Becco e piedi neri; occhi castagni ». (D'A.). 


Sp. 85. Pachycephala hyperythra, Satvap. 


Ann. Mus. Civ. Gen. VII, p. 932 (1875). 


Un giovane di Kapaor (N. 33), uno de? tipi della specie; il 
Beccari ha raccolto due individui «du/ della medesima, |’ uno 
presso Mansema alle falde del Monte Arfak e l’altro presso Profi 
a 3400 piedi di altezza. 

« Becco nero; piedi chiari; iride castagno ». (D'A.). 


Sp. 86. Pachycephala bimaculata (SaLvan.). 


Miyiolestes? bimaculatus, Salvad., Ann. Mus. Civ, Gen. VI, p. 84 (1874). 

Pachycephala? bimaculata, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. VII, p. 84 
(1875). 

Un individuo di Putat, alle falde del Monte Arfak, conservato 
nello spirito; esso è il tipo della specie; Beccari posteriormente 
ha raccolto altri tre individui presso Profi sul Monte Arfak; essi 
sono indicati come maschi e sono simili al tutto al tipo. 

Questa specie è notevole pel colorito nero uniforme, tranne 
due macchie. sui lati del petto e le piume del sopraccoda, del 
sottocoda e della parte ima dell’ addome bianche. 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 143 


Sp. 87. Pachycephala cyana (SaLvap.). 


Myiolestes? cyanus, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. VI, p. 84 (1874). 
Pachycephala cyana, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. VII, p. 934 (1875). 


Un maschio di Hatam, tipo della specie, notevole pel suo co- 
lore nero-azzurrognolo uniforme. 
« Becco, piedi ed occhi neri ». (D'A.). 


Sp. 88. Climacteris placens, Scuar. 


P. Z. S. 1878, p. 693. 


Una femmina di Hatam (N. 428), tipo della specie. 

« Becco ed occhi neri; piedi giallognoli ». (D'A.). 

I maschi, raccolti dal Beccari, mancano della macchia ruggi- 
nosa sui lati della gola. 


Sp. 89. Hermotimia aspasia (LEss.). 


Un maschio di Sorong (N. 126); pileo verde splendente do- 
rato, piccole e medie cuopritrici superiori delle ali, scapolari, 
“groppone e sopraccoda di color verde splendente, lievissima- 
mente volgente all’azzurro; gola color azzurro-acciajo con ri- 
fiessi violacei. 

« Becco, piedi ed occhi neri ». (D’A.). 


Sp. 90. Cyrtostomus frenatus (S. Mitt.). 
Quattro individui di Sorong, tre maschi (N. 62, 79, 98) ed 
una femmina (N. 99). 
« Becco, piedi ed occhi neri ». (D’A.). 


Sp. 9I. Melanocharis nigra (Lzss.). 


Un maschio conservato nello spirito ed in pessimo stato; esso 
non ha il cartellino originale ed in uno attaccatogli posterior- 


144 T. SALVADORI 


mente è indicato di Hatam, ma forse per errore, giacchè nes- 
suno dei molti individui di questa specie raccolti dal Beccari e 
dai cacciatori del Bruijn è di Hatam, ove si trova invece la 
specie seguente. 


Sp. 92. Melanocharis longicauda, Satvap. 


Ann. Mus. Civ. Gen. VIII, p. 942 (1875). 


Un individuo di Hatam, conservato nello spirito ed in cattivo 
stato; esso ha le parti superiori verdi, e non nere come il ma- 
schio, e quindi possiamo credere che sia una femmina; è'uno dei 
tipi della specie. 

Il Beccari ha raccolto un’ altra femmina, ed 1 cacciato del 
Bruijn un maschio. 


Sp. 93. Euthyrhynchus sp. 


Due individui, uno di Andai e l’altro di Hatam, conservati 
nello spirito; essi sono piuttosto in cattivo stato, e forse anche 
1. colori sono stati alquanto alterati per l’azione dello spirito. 
Mi sembra di doverli riferire al genere Huthyrhynchus, Schleg. 
(Ned. Tijdschr. Dierk. IV, p. 39, 1871), ma non ne sono al 
tutto sicuro, non avendo mai visto alcuna specie autentica del 
medesimo. Essi sono piuttosto piccoli, della grandezza della My- 
zomela nigrita; il becco è più breve della testa, quasi dritto, col 
culmine lievemente incurvato; lunghe, copiose e molli sono le 
piume dei fianchi. 

Ad essi non corrisponde alcuna delle descrizioni delle tre specie 
di questo genere menzionate dallo Schlegel, ed è quindi proba- 
bile che essi appartengano ad una specie nuova. 

Supra cinereo-olivaceus; capite et cervice fere pure cinereis; 
subtus pallide’ flavus, jugulo et lateribus griseo-flammulatis; alis 
caudaque fuscis, exterius olivaceo-marginatis; margine interno re- 
migum albido; subalaribus flavidis, ex parte griseis; rostro pedi 


busque fuscis. 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 145 
Long. tot. 0, 120; al. 0%, 064; caud. 0%, 050; rostri 0%, 015; 
tarsi 0, 018. 


Sp. 94. Ptilotis analoga, Rcs. 


Ptilotis analoga, Rchb., Handb. Sp. Orn. Meropinae, p. 103, sp. 235, t. 467, 
f. 3332 (1 Martii 1852) (ex Ptilotis analogue, Hombr. & Jacq., Voy. Pole Sud, 
Zool. pl. 17, lio 20) 


Ptilotis similis, Jacq. & Pucher., Voy. Pole Sud, III, Zool. Ois, p. 89 (1853). 
Due individui di Andai. 
« Becco ed occhi neri; piedi plumbei ». (D’A.). 


Sp. 95. Ptilotis melanophrys, Scat. 
P. Z. S. 1873, p. 693. 


? Ptilotis sonoroides, G. R. Gr., P. Z. S. 1861, p. 428. 


Due maschi di Sorong (N. 151, 285); essi sono i tip? della 
specie; 10 ho visto altri individui di Karanton, di Pulo Hum, 
di Dorei e di Batanta, e sospetto che la P. melanophrys, Sclat. 
non sia diversa dalla P. sonoroides, G. R. Gr. di Waigiou e di 
Mysol. 

« Becco ed occhi neri; piedi plumbei ». (D'A.). 


Sp. 96. Ptilotis cinerea, ScLaT. 
P. Z. S. 1873, p. 693. 


Due individui di Hatam; il maschio (N. 339) è il po della 
specie; la femmina non differisce sensibilmente dal maschio. 

« Becco nero; occhi castagno chiaro; piedi cenerino chiaro ». 
(D’A.). 


Sp. 97. Melipotes gymnops, ScLar. 
P. Z. S. 1873, p. 695, pl. LVI. 


Tre individui di Hatam (N. 483, —, —), due dei quali sono 
indicati maschi. 

« Becco ed occhi neri; piedi plumbei scuri ». (D’A.). 

L'individuo N. 483 è il tipo della specie. 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (20 Maggio 1877). 10 


146 T. SALVADORI 


Sp. 98. Xanthotis chrysotis (LEss.). 


Due individui di Andai, uno dei quali è indicato come femmina. 
« Becco nero; piedi plumbei chiari; iride nera ». (D’A.). 


Sp. 99. Melidectes torquatus, ScLaT. 


P. Z. S. 1873, p. 694, pl. LV. 


Due individui di Hatam (Monte Arfak), maschio (N. 395) e 
femmina (N. 394) simili fra loro. Essi sono i pi della specie. 
« Becco grigio; piedi plumbei; occhi neri ». (D'A.). 


Sp. 100. Tropidorhynchus novae guineae, S. Mit. 


Sei individui di Tangion Bair, di Sorong e di Emberbaki. 
« Becco nero; piedi neri, o plumbeo scuri; iride rossa ». (D'A.). 


Sp. 101. Pomatorhinus isidorii, LEss. 


Due individui, un maschio di Kulukadi (N. 21) ed una fem- 
mina di Sorong (N. 174). 

La femmina non differisce dal maschio altro che per le di- 
mensioni un poco minori, ed anche pel colore dell’iride e dei 
piedi, se le indicazioni del D'Albertis sono esatte. 

« og. Becco giallo; piedi neri; iride bianca. 

« Q. Becco giallo; piedi chiari; iride castagna ». (D'A.). 


Sp. 102. 2 Brachypteryx murina (Tim). 


Myiothera murina, Temm., Mus. Lugd. 

Turdirostris murina, Bp., Consp. I, p. 158 (1850) (deser. nulla). 

Brachypteryx murina, Sclat., Journ. Pr. Linn. Soc. II, p. 158, sp. 42 . 
(1858). 

? Aleippe murina, G. R. Gr., P. Z. S. 1861, p. 434 (ex Waigiou). 

2? Alcippe monacha, G. R. Gr., P. Z. S. 1858, p. 175 (ex Aru). — Id., Hand- 
List, I, p. 317, sp. 4738 (ex Aru, Nova Guinea, Waigiou, Ceram (!)). 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 147 


Un individuo di Andai (giovane, conservato nello spirito, e 
quindi in cattivo stato, e forse anche alterato nel colorito) 
sembra riferibile a questa specie, della quale io ho visto anche 
due individui adulti, uno di Ramoi (Beccari) e l’altro dei Monti 
Arfak (Bruijn). Essi hanno tutti 1 caratteri delle specie del ge- 
nere Brachypteryx, e somigliano alquanto alla Brachypteryx ma- 
° laccensis, Hartl. di Malacca, di Sumatra e di Borneo, ma sono 
alquanto più piccoli ed hanno il pileo nerastro. 


Sp. 103. Melampitta lugubris, Scuee. 


Melampitta lugubris, Schleg., Ned. Tijdschr. Dierk. IV, p. 47 (1871). 
— Sclat., P. Z. S. 1873, p. 696, n. 3. — Gould, B. of New Guin. pt. II, pl. 6 (1876). 

Un maschio di Hatam (N. 300). 

« Becco e piedi neri; iride rosso vivo ». (D’A.). 

Il Gould ha figurato l'individuo suddetto e crede che real- 
mente il genere Melampitta sia affine al genere Pitta; secondo 
me esso appartiene al gruppo delle Timeliidae. 


Sp. 104. Eupetes caerulescens, TEm. 
Sclat., P. Z. S. 1873, p. 696, n. 1. 


Tre individui adulti di Andai, due dei quali (N. 333, 334) 
sono indicati come maschio e femmina, e sono al tutto simili 
fra loro. 

« Becco ed occhi neri; piedi plumbei ». (D'A.). 


Sp. 105. Eupetes leucostictus, Scar. 
P. Z. S. 1873, p. 690, pl. LII. 


Un maschio di Hatam (N. 384), tipo della specie. La figura 
citata non è molto esatta, giacchè essa presenta sui lati della 
testa e del collo una grande macchia bianco-giallognola, la quale 
deve essere invece bianco-candida; tale è in altri individui rac- 
colti posteriormente dal Beccari e dai cacciatori del Bruijn; nel 
tipo quella macchia è di un bianco lurido per accidentale insu- 
diciamento. 

« Becco ed occhi neri; piedi plumbeo-scuri ». (D'A.). 


148 T. SALVADORI 


Sp. 106. Gerygone ? arfakiana, SALVaD. 


Ann. Mus. Civ. Gen. VII, p. 960 (1875). 


: La 
Un individuo di Hatam, conservato nello spirito, ma in pes- 
simo stato, e quasi irriconoscibile. 


Sp. 107. Todopsis cyanocephala (Q. & G.). 
Sclat., P. Z. S. 1873, p. 696, n. 8: 


Un maschio adulto di Ramoi. 
« Becco, piedi ed occhi neri ». (D'A.). 


Sp. 108. Malurus alboscapulatus, MEYER. 


Un individuo di Hatam, conservato nello spirito, senza indi- 
cazione del sesso, ma probabilmente femmina, avendo le parti 
inferiori bianche. 


Sp. 109. Munia tristissima, WALL. 


Munia tristissima, Wall., P. Z. S. 1865, p. 479 (jun.). — Meyer, Sitzb. 
k. Ak. Wissensch. Wien. LXX, p. 126 (1874). 
Munia sp., Salvad., Ann. Mus. Giv. Gen. VI, p. 86 (mas. ad.) (1874). 


Tre individui di Andai; un maschio adulto, già da me de- 
scritto (/. c.), una femmina poco diversa dal maschio, ed un 
individuo conservato nello spirito. 

« Becco cenerino; piedi plumbei; occhi castagni ». (D’A.). . 


Sp. 110. Calornis metallica (Temw.). 


Quattro individui; due maschi adulti di Sorong (N. 76, —),. 
un adulto di Andai senza indicazione di sesso, ed una femmina 
giovane di Sorong (N. 55). 

« Becco e piedi neri; occhi rossi ». (D'A.). 

Gl’individui suddetti sono similissimi a molti altri di Amboina, 
di Goram, delle Isole Kei, delle Isole Aru, della Nuova Guinea 
orientale, del Capo York e dell’ Isola del Duca di York da me 
esaminati. 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 149 


Sp. 111. Calornis mysolensis, G. R. Gr. 


Calornis mysolensis, G. R. Gr., P. Z. S. 1861, p. 431, 436 (ex Mysol, Wal- 
lace). — Wall., P. Z. S. 1862, p. 343. — Wald., Trans. Zool. Soc. VIII, p. 80, sp. 8 
(1874). — ? Sharpe, Ibis, 1876, p. 47 (partim) (ex Mysol et Salvatti, Wallace, sea 
non ex Buru ek Ceram). 

Una femmina adulta di Sorong (N. 82) di color verde cupo 
splendente, con qualche leggiero riflesso porporino, specialmente 
sulla testa; esso è al tutto simile ad un'altra femmina di Sorong, 
raccolta dai cacciatori del Bruijn. 

Io ho paragonato questi due individui con diversi altri della 
Calornis obscura (Forst.), cioè con un maschio adulto di Am- 
boina, con tre individui adulti di Halmahera o Gilolo, con tre 
individui adulti di Buru e con un giovane di Ternate. Gli adulti 
di Amboina, di Halmahera e di Buru sono simili in tutto fra loro 
pel colorito verde cupo splendente ed uniforme; l'individuo di 
Amboina è un poco più grande, e quelli di Buru un poco più 
piccoli di quelli di Halmahera, ma certamente sono tutti riferi- 
bili ad una medesima specie. 

I due individui di Sorong, i quali sembrano simili a quelli di 
Mysol (C. mysolensis, G. R. Gr.), differiscono dai precedenti pel 
colore verde più cupo, meno splendente e con qualche riflesso 
porporino sulla testa; anche il Wallace (P. Z. S. 1862, p. 343) 
fa notare che la C. mysolensis ha una tinta alquanto più por- 
porina della C. obscura, per cui io inclino a considerare la 
C. muysolensis di Mysol, di Salvatti e di Sorong (ma non di 
Buru e di Ceram, come dice lo Sharpe, Ibis, 1876, p: 47) 
come una specie distinta dalla C. obscura del gruppo di Hal- 
mahera’ (Gilolo, Batchian, Morty e Ternate) e del gruppo di 
Amboma (Amboina, Ceram e Buru) ed a riferire alla prima i 
due individui sopra menzionati. 

Lo Sharpe (I. c.) dice che la C. mysolensis è alquanto più 
robusta della C. obscura, la quale cosa non mi pare esatta, 
giacchè gl’ individui di Sorong suddetti sono certamente un poco — 
minori degl’ individu di Amboina e di Halmahera, spettanti alla 
C. obscura. 


150 T. SALVADORI 


Sp. 112. Calornis cantoroides, G. R. Gr. 


Un maschio di Sorong (N. 54), simile ad altri di Salvatti, di 
Batanta e di Mansinam raccolti dai cacciatori del Bruijn, ed a 
moltissimi della Nuova Guinea meridionale-orientale raccolti dal 
D'Albertis (Ann. Mus. Civ. Gen. IX, p. 38, 39). 

Questa specie è notevole e ben distinta per la sua coda breve 
e quasi quadrata. 


Sp. 113. Melanopyrrhus anais (Less.). 


Gracula anais, Sclat., P. Z. S. 1853, p. 697, n. 25. 


Due individui di Sorong, un maschio (N. 180) ed una fem- 
mina (N. 254); la femmina è simile al maschio. 
« Becco, piedi ed occhi gialli ». (D’A.). 


Sp. 144. Mino dumonti, Less. 


Sette individui di Ramoi, di Putat (alle falde del Monte Arfak) 
e di Emberbaki; quattro sono maschi, tra 1 quali due distinti 
coi N. 116, 117, e tre sono femmine; queste non differiscono 
sensibilmente dai maschi. 

« Becco e piedi gialli; occhi castagni ». (D’A.). 


Sp. 115. Mimeta striata (Q. & G). 


Sei individui di Ramoi; due maschi (N. 179, —) e quattro 
femmine (N. 206, 241, 242, —); queste non differiscono sensi- 
bilmente dai primi. 

« Becco color mogano; piedi plumbei; iride rosso-sanguigno ». 


(DADA 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 151 


Sp. 116. Amblyornis inornata (ROSENB.). 


sclat., P. Z. S. 1873, p. 697, n. 23. 


Due maschi di Hatam (N. 461, —), Settembre 1872. Uno dei 
due ha il colore delle parti inferiori un poco più rossigno del- 
l’altro. 

« Becco nero; piedi plumbei; iride castagno ». (D'A.). 


Sp. 117. Aeluroedus arfakianus Meyer. 


Aeluroedus melanotis, Sclat. (nec Gray), P. Z. S. 1873, p. 697, n. 22. 


Tre individui di Hatam uccisi nel Settembre 1872; tutti tre 
sono simili fra loro, ed uno è indicato come femmina (N. 317); 
questo fu riferito dallo Sclater (P. Z. S. 1873, p. 697) all’ A. me- 
lanotis, G. R. Gr. delle Isole Aru, ed è stato figurato dal Gould 
(Birds of New Guin. pt. I, pl. 5) col vero nome di A. arfakianus. 
Lo Sclater (Ibis, 1874, p. 418 nota), menzionando lA. arfa- 
kianus del Meyer, dice di non aver potuto distinguere l'individuo, 
raccolto dal D'Albertis, e da lui esaminato, da altri dell'A. mela- 
notis, tuttavia pare che qualche dubbio egli avesse, giacché, sul 
cartellmo che accompagna quell’individuo egli scrisse Aelwroedus 
nov. sp., ed aggiunse e poi cancellò un nome nuovo che è ora 
inutile di ripetere. Il Gould si mostra incerto intorno alla reale 
differenza specifica dell’ A. arfakianus dall'A. melanotis, ma se 
tanto egli quanto lo Sclater avessero potuto esaminare un mag- 
gior numero di esemplari, e specialmente qualche maschio, 
avrebbero facilmente riconosciuto come VA. arfakianus differisca 
in modo molto evidente dall’ A. melanotis per la testa e pel 
collo, specialmente per la parte anteriore di questo, molto più 
neri, per le macchie di forma diversa, e pel petto più verde. 

La figura del Gould, che rappresenta una femmina, è poco 
esatta. apparendo in essa la cervice di color giallo verdognolo, 
mentre dovrebbe essere di color fulvo, lo stesso è da dire delle 
macchie chiare del pileo. 


152 T. SALVADORI 


Sp. 118. Aeluroedus buccoides (Temi). 


Sclat., P. Z. S. 1873, p. 697, n. 21. 


Due individui; una femmina di Sorong ed un individuo di 
Andai senza indicazione del sesso. 


Sp. 149. Xanthomelus aureus (Linn). 


Oriolus xanthogaster, Rosenb., in litt. (1871). — Id., Reist. naar de 
Geelvinkb. p. 117, 139 (1875). 

Sericulus xanthogaster, Schleg., Ned. io rain Dierk. IV, p.50 (1871). 

Chlamydodera xanthogastra, Elliot, Ibis, 1872, p. 113. — Id., Mon. 
Parad. pl. 33. — Sclat., P. Z. S. 1873, p. 697. 

Xanthomelus aureus, Bp. — Salvad., Atti R. Ac. Sc. Tor. XI, p. 688- 
693 (1876). — Id., Ibis, 1876, p. 267-270. — Id., Ann. Mus. Civ. Gen. IX, p. 192, n. 25, 
not. 4 (1876). i 


Tre individui, tra i quali un maschio adulto, preparato dagl’in- 
digeni di Hatam, e due maschi giovani di Hatam, Settembre 
1872 (N. 472, 473). 

« Becco nero; piedi plumbei; iride castagno ». (D’A.). 

I due giovani sono stati menzionati dallo Sclater (1. c.) col 
nome di Chlamydodera xanthogastra (Schleg.). 

In un mio scritto intitolato: Intorno alla identità specifica 
del Sericulus xanthogaster, Schleg. e dello Xanthomelus aureus 
(Linn.) (*) io credo di aver dimostrato che l’Oriolus xantho- 
gaster, Rosenb., o Sericulus xanthogaster, Schleg., è il giovane 
dello Xanthomelus aureus. 


Sp. 120. Cicinnurus regius (LINN.). 

Dieci individui di Andai, di Emberbaki e di Sorong. Quattro 
maschi in abito perfetto (N. 152, 153, —, —); quattro indi- 
vidui nell’abito femminile sono indicati come femmine, ma due 
di essi hanno le due timoniere mediane un poco più lunghe delle 


(1) Atti R. Ac. Sc. Tor. l. c. ed anche Ibis, 1876, p. 267-270. 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 153 


altre, per cui credo che siano piuttosto maschi; un maschio in 
abito di passaggio allo stato adulto, ed un giovane maschio colle 
piume delle parti superiori e del collo in parte soltanto rosse, 
con traccie della fascia pettorale verde, con le piume a ventaglio 
sui lati del petto di color rossigno con fascie nere, e finalmente 
colle due timoniere mediane circa due centimetri più lunghe 
delle laterali, di color bruno ranciato, coll’ apice incurvato a 
falce verso l’ interno, ed internamente privo di barbe; esso so- 
miglia alquanto al giovane figurato nella Tav. 21 della Mono- 
grafia dell’ Elliot. 


Sp. 121. Diphyllodes magnifica (PENN). 


Diphyllodes speciosa, Sclat., P. Z. S. 1873, p. 697, n. 32. 

Due individui; un maschio giovane di Andai (N. 4) ed una 
femmina di Hatam; il maschio differisce dalla femmina soltanto 
per le dimensioni maggiori. 

« Becco grigio-perla; piedi azzurri; iride nera ». (D’A.). 


Sp. 122. Paradisea minor, SHAW. 


Quattordici individui di Andai, di Emberbaki e di Sorong. 
Quattro maschi in abito perfetto, quattro femmine (N. 209), tre 
maschi giovani similissimi alle femmine e tre maschi che vanno 
assumendo |’ abito degli adulti colla fronte e colla gola verde, 
colla parte superiore e laterale della testa gialla, colle parti 
inferiori miste di bianco e di castagno e colle due timoniere 
mediane perfettamente sviluppate; uno dei tre ha alcune piume 
dei fianchi alquanto allungate, di color giallo ed alcune di esse 
con macchie castagno-porporine all’ apice. 


Sp. 123. Paradisea raggiana, ScLat. 
P. Z. S. 1873, p. 559. 


Due maschi mutilati, avuti dagli indigeni della Baja Orangerie, 
sulla costa meridionale della penisola orientale della Nuova Guinea. 


154 T. SALVADORI 


Uno consta della testa, del collo e delle lunghe piume dei 
fianchi; I’ altro possiede anche parte delle piume del dorso 
e la coda. Sono questi 1 due tipi che servirono alla descrizione 
dello Sclater ed alla figura che si trova nella Monografia del- 
l’ Elliot, la quale figura è poco esatta, come ho avuto luogo di 
far osservare altrove (Ann. Mus. Civ. di Gen. VII, p. 829). In 
essa le piume dei fianchi sono rappresentate molto troppo lunghe 
e di colore vinaceo, mentre sono in gran parte rosso-coccinee e 
soltanto verso |’ apice volgono al vinato ed al grigio; anche 1 
due cirri mediani della coda sono troppo lunghi. 

La bella serie d’ individui di questa specie raccolti più recen- 
temente dal D’Albertis nella penisola orientale della Nuova 
Guinea mi ha dato l’ occasione di descriverla compiutamente e 
nelle diverse sue fasi (Ann. Mus. Civ. Gen. 1. c.). 


Sp. 124. Seleucides ignota (Forster). 


Seleucides alba, Auct. — Sclat., P. Z. S._1873, p. 697, n. 36. 


Un maschio giovane (n. 144) di Sorong, Giugno 1872, simile 
in tutto alle femmine. 
« Iride giallo pallido; becco nero; piedi carnicini ». (D’A.). 


Sp. 125. Craspedophora magnifica (VIEILL.). 


Cinque individui di Andai, di Emberbaki ed uno indicato di 
Hatam; questa località mi sembra dubbia, giacchè il cartellino 
originale è andato perduto, ed in Hatam nè il Beccari, nè i 
cacciatori del Bruijn hanno trovato questa specie, mentre vi 
hanno fatto copiosissime collezioni. 

Dei cinque individui quattro sono maschi in abito perfetto ed 
uno è femmina. 

« Becco, piedi ed occhi neri ». (D’A.). 


Sp. 126. Drepanornis albertisii, ScLaT. 
Drepanophorus albertisii, Sclat., Nature, VITI, p. 195 (1873). 


Drepanornis albertisii, Sclat., P. Z. S. 1873, p. 557, 560, pl. XLVII. — 
Gould, B. of New Guin. pt. I, pl. 3 (1875). 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 155 


Due individui, maschio e femmina di Hatam, uccisi nel Set- 
tembre 1872. . 

Sono questi i tipi della specie, che sono stati figurati anche 
dal Gould. Lo Sclater tra i caratteri generici che le assegna 
(P. Z. S. 1873, p. 560) indica la parte media della fronte nuda, 
ora ciò non è esatto, giacchè non è già che la fronte sia nuda 
ma sibbene è il culmine del becco, largo alla base e che si 
avanza verso la fronte, che produce l’ apparenza dell’ essere questa 
parte nuda. 

« Becco nero; piedi plumbei; iride castagna ». (D’A.). 


Sp. 127. Epimachus speciosus (Bopp.). 


Epimachus maximus, Sclat., P. Z. S. 1873, p. 697, n. 34. 


Un maschio giovane, similissimo alle femmine, Hatam, 28 
Settembre 1872. 
« Becco nero, piedi plumbei scuri; iride cenerino scuro ». 


(D'A.). 
Sp. 128. Lophorhina superba (PENN). 


Lophorhina atra, Sclat., P. Z. S. 1873, p. 697, n. 31. 


Nove individui tutti di Hatam, uccisi nel mese di Settembre. 
Sei maschi in abito perfetto, una femmina che sta mutando le 
piume del corpo, e due maschi giovani, simili alla femmina, 
ma un poco più grandi. 

« Becco, piedi ed occhi neri ». (D’A.). 


Sp. 129. Parotia sexpennis (Bopp.). 


Sclat., P. Z. S. 1873, p. 697, n. 33. 


Trentadue individui tutti di Hatam, dei quali 21 maschi adulti 
(9-24 Settembre 1873), 5 femmine (9-24 Settembre), 5 maschi 
giovani (8-14 Settembre) simili in tutto alle femmine tranne le 
dimensioni un poco maggiori, ed 1 maschio (Settembre) che va 


Ae ae 


156 T. SALVADORI 


assumendo I abito di passaggio; questo ha il dorso di color 
bruno, le ali e la coda brune, tinte di nero vellutato, l’ apice 
argentino del ciuffo frontale non al tutto puro, ma tinto par- 
zialmente di scuro, la gola nereggiante, ed alla parte inferiore 
di questa gli apici delle piume cominciano a mettere il bel color 
dorato rameico con riflessi verdi e violetti; sui lati della testa 
spuntano da ciascuna parte piume discretamente lunghe, fili- 
formi, terminate da una spatola stretta ed allungata, formata 
da barbe progressivamente più lunghe; il diadema occipitale è 
quasi perfettamente sviluppato. Questo individuo mostra come le 
piume gradatamente assumano i caratteri proprii dell’ eta adulta; 
per cui l’ abito perfetto non si formerebbe per successive mute, 
ma per trasmutazione delle piume primitive. 

« Becco nero; piedi plumbei oscurissimi; iride di due colori, 
cioè con un ‘anello interno celeste ed uno esterno verde-giallo ». 
(D'A). 


Sp. 130. Manucodia chalybeata (PENN). 


Due individui, maschio e femmina, di Hatam; questa ha co- 
lori meno splendenti del maschio, ed ha poco o punto indicate 
le fascie nere vellutate agli apici delle piume delle parti inferiori. 

« Maschio: becco e piedi neri; occhi gialli ». (D'A.). 

« Femmina: becco e piedi neri; occhi rossi ». (D’A.) (1). 


Sp. 131. Manucodia atra (Less.). _ 


Quattro individui; due maschi, uno di Sorong e l’altro di 
Emberbaki, e due femmine, una di Andai e I’ altra di Sorong. 
« Femmina: Becco e piedi neri; occhi rossi ». (D'A.). 


Sp. 132. Manucodia keraudrenii (Less. & Garn.). 


Quattro individui; una femmina di Andai e tre maschi di 


Sorong. 
« Iride rossa ». (D'A.). 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 157 


Sp. 133. Corvus orru (Miit.). 


Due individui; un maschio della costa della Nuova Guinea 
presso Sorong (N. —) ed una femmina (N. 60) di Sorong: 


x 


questa è similissima al maschio, ma ha il becco un poco più 
breve. 


« Becco e piedi neri; iride celeste nel maschio, nera (!) nella 
femmina ». (D'A.). 


Sp. 134. Gymnocorvus senex (LESS.). 


Un maschio di Andai. 
« Becco e piedi biancastri; iride celeste ». (D'A.). 


Sp. 135. Ptilopus prasinorrhous, G. R. Gr. 


Sclat., P. Z. S. 1873, p. 698, n. 50. 


Un maschio di Sorong (N. 161). 
« Occhi gialli; piedi rossi; becco giallastro ». (D’A.). 


Sp. 136. Ptilopus bellus, Scat. 


P. Z. S. 1873, p. 696, pl. LVII. 


Tre maschi di Hatam, uno dei quali (N. 442) è il “po della 
specie. 


« Becco giallo; piedi carmino scuro; occhi gialli ». (D'A.). 
Sp. 137. Ptilopus perlatus (TEN). 
Un maschio di Sorong (N. 142). 


« Becco verde-giallo; piedi pavonazzo; iride con cerchio esterno 
carmino e cerchio interno giallo ». (D'A.). 


158 T. SALVADORI 


Sp. 138. Ptilopus ornatus, RosEnB. 


Tre individui di Hatam, tutti tre indicati come maschi; uno 
di essi ha il colore bruno del gozzo un poco più cupo degli altri 
due, e le scapolari minori tinte di porporino sul confine fra il 
cenerino della parte centrale ed il giallo verdognolo dei margini. 
. Probabilmente questo è più adulto degli altri due. 

« Becco verdognolo; iride rosso pallido; piedi pavonazzi ». 
(D’A.). 


Sp. 139. Ptilopus pulchellus (Tenn,). 


Tre individui; un maschio ed una femmina di Sorong (N. 245, 
246) ed un maschio di Andai. 

« Becco giallo o verdognolo, piedi rossi o carmino; iride 
gialla ». (D’A.). 


Sp. 140. Ptilopus superbus (Temm.). 
“Tre maschi; due (N. 256, — ) di Sorong ed uno del vicino 
Ramoi. 
« Becco plumbeo; piedi rossi; iride biancastra ». (D'A.). 
Sp. 1444. Megaloprepia puella (Less). 
Cinque individui; uno di Tangion Bair, due di Sorong (N. 186, 
— ) e due di Andai. 
« Becco verdognolo o giallastro; piedi cenerini od olivastri; 
iride rossa ». (D’A.). 


Sp. 142. Carpophaga myristicivora (Scop.). 


Sei individui di Sorong; quattro (due maschi (N. 143, — ), 
una femmina ed un individuo senza indicazione del sesso) hanno 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 159 
la tuberosità alla base del culmine del becco molto grande e 
sviluppata; la femmina non differisce dai maschi; gli altri due 
individui, tra i quali uno indicato maschio (N. 83), non sem- 
brano al tutto adulti ed hanno la tuberosità affatto rudimentale; 
ambedue hanno il color vinaceo delle parti inferiori alquanto 
più rossigno ed uno ha il colore vinaceo della nuca appena in- 
dicato, ed il color azzurro della coda volgente al verdognolo. 
« Becco plumbeo; piedi rosso scuro; occhi sanguigni scuri 
(adulti), castagni (giovane) ». (D’A.). 


Sp. 143. Carpophaga zoeae (Less.). 


Un individuo senza indicazione della località, ma sicuramente 
della Nuova Guinea. 


Sp. 144. Carpophaga rufiventris, SALVaD. 


C. rufigaster, (Q. & G.). 
Due femmine di Andai. 
« Becco nero; piedi rossi; iride carmino vivo ». (D’A.). 


>. 


Sp. 145. Carpophaga chalconota, Satvap. 


Una femmina di Hatam, 22 Settembre 1873, po della specie. 
« Becco nero; piedi pavonazzi; iride carmino ». (D'A). 


Sp. 146. Carpophaga pinon (Q. & G.). 


Quattro individui, due maschi (N. 118, 160) e due femmine 
(N. 58, 197), tutti di Sorong; le femmine non differiscono sen- 


sibilmente dai maschi. 
« Becco plumbeo; iride e piedi color carmino ». (D'A.). 


Sp. 147. Gymnophaps albertisii, SALVAD. 


Due individui di Andai, maschio e femmina, tipî della specie. 
La femmina, forse più adulta del maschio, differisce da questo 


160 T. SALVADORI 


per non avere la fina punteggiatura cenerina sul petto, che è di 
color bianco-vinaceo uniforme. 

La forma del becco, colle narici coperte da una grande volta, 
ed il grande spazio nudo perioculare mi fanno ora avvicinare il 
genere Gymnophaps all’ altro Janthoenas, dal quale differisce per 
avere anche le redini nude, e per la pianta del piede molto 
larga come nelle specie del genere Carpophaga. 


Sp. 148. Reinwardtoena reinwardti (TEMM. ). 


Quattro individui adulti; un maschio di Andai, ed un maschio 
(N. 192) e due femmine (N. 282, 244) di Sorong, o piu pro- 
babilmente della vicina costa della Nuova Guinea; le due fem- 
mine non differiscono sensibilmente dai maschi. 


, 


Sp. 149. Macropygia doreya, Bp. 


Un. femmina (N. 219) in abito imperfetto di Ramoi. 
« Iride castagno; piedi rossi ». (D'A.). 


Sp. 150. Phlogoenas rufigula (PucÙer. & Jacg.). 
Sclat., P. Z. S. 1873, p. 698, n. 51. 


Due individui di Emberbaki; un maschio colla regione del 
gozzo di color rossigno rugginoso, il quale non sembra al tutto 
adulto giacchè fra le piume della regione del gozzo ne ha al- 
cune profonde e nascoste, le quali vanno sviluppandosi, di color 
giallo; il secondo individuo è stato conservato nello spirito ed è 
perciò alquanto scolorato, specialmente sulle parti inferiori, le 
quali sono bianco sudicie. 

« Becco scuro; piedi pavonazzo scuro; occhi neri ». (D'A.). 


Sp. 151. Chalcophaps stephani, Jaco. & Pucner. 


Due individui di Sorong; un maschio adulto (N. 257) colla 
fronte candida, ed una femmina colla fronte grigio-plumbea. 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 161 
« Maschio: Becco rosso; piedi neri; iride gialla ». (D’A.). 
« Femmina: Becco e piedi rossi; iride castagna ». (D’A.). 


Sp. 152. Henicophaps albifrons, G. R. Gr. 


Due individui; uno maschio di Sorong (N. 216) ed un indi- 
viduo d'ignota località e sesso; questo è un poco più grande, 
ha il becco più lungo dell’altro ed il pileo tinto più vivamente 
di rugginoso. 

« Becco nero; piedi rossi; iride nera ». (D’A.). 


Sp. 153. Kutrygon terrestris (G. R. Gr.). 
Sclat., P. Z. S. 1873, p. 697, n. 48. 


Un maschio di Andai (N. 471) e non di Emberbaki come scrisse 
lo Sclater (1. c.). : 

« Occhi e becco biancastri; piedi di color giallo pallido ». 
(D'A.). 


. 


Sp. 154. Otidiphaps nobilis, Gout. 
Sclat., P. Z. S. 1873, p. 698, n. 52. 


Una femmina di Hatam, uccisa il 18 Settembre 1872. Essa 
differisce dai maschi raccolti dal Beccari e dai cacciatori del 
Bruijn pel groppone e pel sopraccoda, che in questi sono di un 
bel violetto, mentre in quella volgono all’azzurro, come nell’in- 
dividuo figurato dal Gould (B. of As. pt. XXIII, pl. VII). 

« Becco rosso corallo; tarsi colle squame anteriori di color 
giallo chiaro e le posteriori violette; dita nere; iride rossa ». 


(DA). 
Sp. 155. Goura coronata (LInn.). 


Tre individui; un maschio di Sorong (N. 262), una femmina 
di Andai, ed un individuo senza indicazione di località e di sesso. 

« Becco nero; tarsi con squame nere, dita con squame rosse; 
iride rossa ». (D'A.). 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (21 Giugno 1877). 11 


162 T. SALVADORI 


Sp. 156. Caloenas nicobarica (Linn). 


Un maschio di Sorong (N. 168). 
« Becco nero; piedi violacei; iride cenerina ». (D’A.). 


Sp. 157. Talegallus cuvierii, Less. 


Quattro individui; tre maschi adulti di Andai (N. —, —, —) 
ed una femmina di Emberbaki (N. —); questa ha le piume della 
cervice cospicuamente tinte di castagno rugginoso; tutti sono ac- 
compagnati dalla seguente nota: 

-« Becco rosso; piedi gialli; occhi gialli ». (D'A.). 


Sp. 158. Talegallus fuscirostris, SALVAD. 


Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. IX, p. 332, 334 (1877). 


Una femmina di Kulukadi, che pel suo becco color di corno 
nerastro credo di dover riferire a questa specie e non al T. cu- 
veri. 

« Piedi gialli,». (D’A.). 


Sp. 159. Megapodius freycineti, Q. & G. 


Cinque individui adulti di Sorong; tre maschi (N. 80, 140, 
167) e due femmine (N. 141, 146); queste non differiscono sen- 
sibilmente dai primi. 

« Becco e piedi neri; iride castagna ». (D'A.). 


Sp. 160. Megapodius duperreyi, Less. & GARN. 


Quattro individui, apparentemente adulti. 

Un maschio di Andai. « Becco nero; piedi color giallo-rossiccio; 
occhi castagni ». (D'A.). 

Una femmina di Sorong (N. 249) simile al maschio. « Becco 
scuro; piedi rossi; occhi castagni ». (D'A). 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 163 


E finalmente due individui senza indicazione di località, per 
avere perduto il cartellino, ma certamente della Nuova Guinea; 
uno dei due ha la gola e le gote tinte di bruno, come altri in- 
dividui della Nuova Guinea, e l’altro differisce da tutti quelli 
che ho veduto per avere, oltre la gola e le gote, tutte le parti 
inferiori tinte di bruno. Queste differenze sembrano individuali e 
non dipendenti dall'età, giacchè ho veduto individui giovani si- 
mili in tutto agli adulti. 


Sp. 161. Megapodius affinis, Meyer? 


Un maschio di Sorong. 

« Becco e piedi neri; iride castagna ». (D'A.). 

Pileo brune; dorso ed ali olivastre; groppone e sopraccoda 
bruno-olivastri; collo, parte superiore del dorso e parti inferiori 
grigio-ardesiache. 

Lung. tot. circa 0™,350; al. 0,230; coda 0,075; becco 
0, 019; tarso 09, 070. 

Io sono incerto a quale specie si debba riferire I’ individuo 
suddetto; esso ha le dimensioni del M. duperreyz, e quindi mag- 
giori di quelle assegnate al M. affinis dal Meyer; ma pel colo- 
rito e pei piedi neri somiglia ad un individuo di Jobi, che io 
credo di dover riferire alla specie del Meyer. 


Sp. 162. Charadrius fulvus (Gw.). 


Una femmina, uccisa presso Emberbaki. 
« Becco ed occhi neri; piedi cenerini ». (D'A.). 


Sp. 163. Squatarola helvetica (Linn.). 


Un maschio, ucciso presso Emberbaki; esso ha alcune piume 
delle parti inferiori nere. 
« Becco ed occhi neri; piedi cenerino scuro ». (D'A.). 


164 T. SALVADORI 
Sp. 164. Numenius uropygialis, Govtp. 


Un maschio di Sorong (N. 128). 

« Becco ed occhi neri; piedi cenerino chiaro ». (D'A.). 

Il D'Albertis ha raccolto anche una femmina nelle Isole Kei. 

Io ho esaminato un gran numero d’individui delle Molucche, 
della Papuasia e d'Australia e tutti «hanno il groppone cospi- 
cuamente macchiato di grigio-terreo, la quale cosa non si os- 
serva nel N. phaeopus d’ Europa, che io perciò considero come 
specie distinta. 


Sp. 165. Totanus incanus (Gm.). 


Due individui; un maschio in abito imperfetto, ucciso presso 
Emberbaki, ed una femmina giovane di Faor (N. 7). 
« Becco ed occhi neri; piedi cenerini ». (D'A.). 


Sp. 166. Tringoides hy poleuea (Linn.). 


Tre individui; un maschio ucciso presso Emberbaki, una fem- 
mina di Faor (N. 7) ed un individuo senza indicazione di lo- 
calità. i 

« Becco chiaro; occhi neri; piedi cenerini ». (D’A.). 

è 


Sp. 167. Erythra ruficrissa (Goutp.). 


?Gallinula olivacea, Meyen, Nova Act. Ac. €. L. C. Nat. Cur. XVI, suppl. 
prim. p. 109, pl. 20 (ex Manilla) (1834). 

? Amaurornis olivacea, Rchb., Av. Syst. Natur. p. XXI (1852). —- Id., 
Icon. Av. t. 192, ic. 1112. — Wald., Trans. Zool. Soc. IX, p. 231, sp. 176, pl. XXXIII, 
f. 2 (1875). 

Gallinula olivacea, Schleg., Mus. P. B. Ralli, p. 43 (1865) (ex Halmahera 
et Ternate). È 

Gallinula ruficrissa, Gould, Ann. & Mag. N. H. ser. 4.3, vol. IV, p. 110 
(1869) (ex Cap. York). — Id., B. Austr. Suppl. pl. 79 (1869). 

Erythra ruficrissa, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. VII, p. 795 (1875) (ex 
Halmahera, Ternate, Batchian, Nova Guinea). 


Due individui; un maschio adulto di Andai, colle remiganti 
incompiutamente sviluppate, per causa di qualche accidente. 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 165 
« Becco verdognolo; piedi giallastri; occhi castagno chiaro ». 
(D’A.). Questo individuo è simile ad altri di Andai, di Ternate 
e di Halmahera, raccolti dal Beccari e dai cacciatori del Bruijn 
e tutti corrispondono abbastanza bene colla figura del Gould. 
L’ altro individuo (N. 92) è di Sorong ed è indicato come 
femmina. « Becco, piedi ed occhi neri (!) ». (D’A.). Esso 
differisce notevolmente dai precedenti per le dimensioni molto 
minori, per le parti superiori di colore olivastro volgente al 
bruno, per la gola bianchiccia, e pel petto di color bruno 
terreo, mentre nei primi tutta la parte anteriore del collo, il 
petto e porzione dell’ addome sono di color plumbeo; sebbene 
non ne sia al tutto sicuro, credo che questo secondo individuo 
sia un giovane della medesima specie cui appartengono i primi. 
A me sembra molto probabile che la G. ruficrissa, Gould non 
sia diversa dalla G. olivacea, Meyen delle Filippine. 


Sp. 168. Ardea sumatrana, RAFrL. 


Due individui. Un maschio giovane di Faor (N. 6) col colore 
dominante rossigno. « Becco scuro; piedi verdognoli; iride 
gialla ». (D’A.). | 

L'altro individuo è un maschio adulto di Sorong (N. 230). 
« Becco nero; piedi scuri; occhi gialli ». (D’A.). 


Sp. 169. Demiegretta sacra (Gw.). 


Due individui; un maschio adulto di Tangion Bair (N. 5), di 
color ardesiaco colla gola bianca lungo il mezzo, ed un giovane 
senz’ indicazione di patria, colorito come |’ adulto, ma un poco 
più chiaro. 

« Becco e piedi scuri; iride bianca ». (D’A.). 


Sp. 170. Herodias nigripes (Tem.). 


Tre individui. Un maschio adulto di Sorong (N. 190). « Becco 
nero; piedi olivastri scuri; iride gialla ». (D'A.). 


166 T. SALVADORI 

Un secondo individuo di Ramoi non adulto. « Becco.e piedi 
neri; iride gialla ». (D’A.). 

Un terzo individuo adulto, ma in pessimo stato e senza indi- 
cazione di patria. 

Il D'Albertis ha raccolto anche una femmina di questa specie, 
ed è indicata di Aru Batuley. « Becco nero; piedi verdognoli; 
iride giallo chiaro ». (D’A.). | 


Sp. 171. Butorides flavicollis (LATH.). 


Butorides javanica, Sclat., (nec Horsf.), P. Z. S. 1873, p. 698, n. 53. 


Un maschio giovane di Sorong (N. 138). 
« Becco nero; piedi scuri; occhi gialli ». (D'A.). 


Sp. 172. Nyeticorax caledonicus (Gw.). 


Due individui di Kapaor; un maschio (N. 27) ed una femmina 
(N. 34), ambedue in abito giovanile. 

« Becco nero superiormente, verdognolo inferiormente; piedi 
verdognoli; occhi gialli ». (D'A.). 


Sp. 173. Ibis strictipennis (Goun.). 


Un maschio di Sorong (N. 189), in abito imperfetto; esso non 
ha le lunghe e sottili piume alla base della parte anteriore del 
collo. 

« Becco, piedi ed occhi neri ». (D’A.). 


Sp. 174. Tadorna radjah (Garv.). 
Due maschi adulti di Andai. 
« Becco e piedi bianco-giallognoli; occhi giallo pallido ». (D'A.). 
Sp. 175. Microcarbo sulcirostris (BRANDT.). 


Un maschio adulto di Sorong (N. 102). 
« Becco e piedi neri; iride verde ». (D’A.). 


UCCELLI DELLA NUOVA GUINEA 167 


Sp. 176. Sula fiber (Linn.). 


Due individui, maschio e femmina delle vicinanze della Baja 
Orangerie; il maschio ha il petto e I’ addome bianchi; la fem- 
mina, non al tutto adulta, ha il petto e I’ addome bianco-grigio. 

‘ « Becco grigio-perla; piedi giallo pallido; occhi grigio chiaro ». 


(DA). 


’ Sp. 177. Sterna cristata, STEPHENS. 


Due individui di Sorong, uno dei quali (N. 231) è indicato 
come maschio; ambedue sono in abito imperfetto. 
« Becco biancastro; piedi ed occhi neri ». (D'A.). 


Sp. 178. K{ydrochelidon hybrida (Patt). 


Due femmine di Sorong (N. 147, 150) in abito imperfetto. 
« Becco ed occhi neri; piedi neri, volgenti al rosso ». (D’A.) 


Sp. 179. Anous stolidus (Linn). 


Una femmina uccisa presso la Baja Orangerie sulla costa me- 
ridionale della penisola orientale della Nuova Guinea. 
« Becco ed occhi neri; piedi plumbei scuri ». (D’A). 


Sp. 180. Casuarius sp. 


Un pulcino di Sorong, raccolto in Maggio 1872; per la loca- 
lità nella quale esso è stato ucciso pare probabile che debba 
appartenere al C. wniappendiculatus, Blyth; ma non riscontran- 
dosi traccie della caruncola sulla parte anteriore del collo, che 
si dice esistere anche nei giovani individui di questa specie, sono 
incerto a quale veramente esso debba essere riferito. Un altro 
pulcino della collezione Beccari, raccolto nella stessa località e 
di statura molto minore, ha invece traccie evidentissime della 
caruncola. 


LES STAPHYLINIDES 


DE L'’AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 


PAR 
ALBERT Ff AUVEL : 


AVOCAT, 


MEMBRE DE LA SOCIETE ENTOMOLOGIQUE DE FRANCE, ETC. 


La famille des Staphylinides était assurément la moins connue 
de tous les Coléoptéres lorsqu’il y a bientòt quarante ans, Erichson 
en donna la monographie. Depuis cette époque son étude a fait 
de grands progrés, et cependant que d'immenses matériaux re- 
stent encore à mettre en ceuvre et que d’espéces nouvelles a 
découvrir sur tous les points du globe en dehors de la faune 
européenne et circa! L’ceuvre magistrale du monographe alle- 
mand, le Genera et species Staphylinorum, date seulement de 
1840, et deja elle ne représente plus qa’une faible part de ce 
que nous savons en Brachélytres. 

En dehors des espéces de l'Europe, de la Sibérie, du Cau- 
case, de la Méditerranée et des Iles Atlantiques, sur lesquelles 
les travaux modernes ont fait presque absolument la lumière (1), 
ces insectes attiraient peu l’attention. Aussi, dés 1864, javais . 
formé le projet de petites faunes successives de nos Braché- 
lytres exotiques et je débutais par ceux du Mexique (Notices 
Entomologiques, 2.° et 3. parties, 1864-65), lorsque l’arrivée in- 
cessante de nouvelles richesses me forca d’interrompre des études 


(1) Travaux de M.: Kraatz sur les espèces d’Allemagne (1856-58), de M.* G. G. 
Thomson sur celles de Scandinavie (1860-68), et ma Faure Gallo-Rhénane 
(1872-77) sur les espéces de l’Europe occidentale, et accessoirement des ré- 
gions sibériennes, caucasiques eb méditerranéennes; travaux de M.* Wol- 
laston sur les espèces de Madére, des Canaries et du Cap Vert. 


25 Luglio 1877. 


STAPHYLINIDES DE L’AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 169 


que je reconnaissais chaque jour plus incompletes. Depuis lors, 
M. de Solsky (Horae Soc. Ent. Rossicae et Bulletin de Moscow) 
a ajouté quelques matériaux 4 cette faune, et M." Le Conte a 
enrichi celle des Etats Unis (Smithson. Miscell. Collect. et’ di- 
verses Sociéiés Américaines) d'une série d’espèces intéressantes; 
jai publié moi-méme les Brachélytres du Chili (Notices Ento- 
mologiques, 4.° et 5.° part., 1866-67) et M." Sharp vient de faire 
paraitre ceux de l'Amazone (Trans. Ent. Soc. London, 1876). 

Pour l’Asie, M.* Kraatz nous a donné ceux des Indes orien- 
tales et de Ceylan (Wiegmann Archiv, 1859) et Mr Sharp 
ceux du Japon (Trans. Ent. Soc. London, 1874); enfin j'ai décrit 
les espéces de Tile de La Réunion (Notic. Ent. 5.° part., 1867) 
et celles de la Nouvelle Calédonie (Ann. Soc. Ent. France, 1874); 
accessoirement nous devons 4 Boheman celles de Cafrerie (1848), 
a Erichson un petit nombre d’espéces de Tasmanie (1842), d’An- 
gola (1843), du Pérou (1847), et à quelques autres entomolo- 
gistes des descriptions isolées, parues surtout dans les Voyages 
publiés par les gouvernements. 

Le présent mémoire a pour but de continuer la série de ces 
faunes successives qui doivent nous faire connaitre peu à peu les 
Staphylinides de tout le globe. Je donne aujourdhui ceux de 
l’Australie et de la Polynésie; en méme temps vont paraitre 
ceux de la Nouvelle Guinée et des Moluques, et ceux de l'A- 
mérique du Nord ne tarderont pas a suivre, je lespére. Jai 
remis 4 M." le professeur Blanchard ceux de Madagascar qui 
figureront dans le bel ouvrage de M." Grandidier sur cette ile 
qui a l’importance d’un continent. 


La grande région australienne comprend fauniquement au 
moins trois sous-régions principales: 

1.° La sous-région austro-malaise, se divisant en groupe des 
Moluques et groupe de la Nouvelle Guinée; 

2.° La sous-région australienne proprement dite, comprenant 
V Australie et la Tasmanie; 

3.° La sous-région polynésienne, s'étendant a l'Est jusqu’aux 
Iles Gambier et aux Marquises, à l'Ouest jusqu’aux Iles Salomon 


170 A. FAUVEL 


et aux Mariannes, avec exclusion des Iles Sandwich, et en y rat- 
tachant la Nouvelle Zélande, qui mérite toutefois de former un 
groupe spécial. 

On trouvera dans notre mémoire sur les Staphylinides des 
Moluques et de la Nouvelle Guinée les remarques de distribu- 
tion géographique relatives a la première de ces sous-régions. 
Mais nous avons à présenter ici quelques considérations sur les 
sous-régions australienne et polynésienne. 

Il y a plus d’un siècle, Fabricius (Systema Entomologiae, 1775), 
faisait connaitre les deux premiers Staphylinus de la faune qui 
nous occupe; l’erythrocephalus, d Australie, et Voculatus, de la 
Nouvelle Zélande. Depuis cette époque, une vingtaine d’auteurs 
ont décrit des Staphylinides australiens et polynésiens; ce sont 
par ordre de date: 


Gravenhorst (1806) De Motschulsky (1858) 
Guérin Méneville (1838) Montrouzier (1864) 
Erichson (1840 et 1842) Perroud (1864) 

Le Guillou (1841) De Solsky (1864 et 1867) 
White (1846). Redtenbacher (1867) 

. Germar (1848) Mac Leay (1871) 
Fairmaire (1849) Sharp (1871 et 1876) 
Blanchard (1853) Jekel (1873) 

Boheman (1858) Fauvel (1874) 


Waterhouse (1875 et 1877). 


Toutefois, un seul des travaux publiés par ces auteurs a le 
caractére et l’importance d'une faune locale: c'est celui. que 
Mr William Mac Leay a fait paraitre en ‘anglais dans le T. II 
des Transactions of the Entomological Society of New South Wales 
(séance du 3 Avril 1871) sous le titre: Notes on a collection of 
Insects from Gayndah, ville située sur la riviére Burnett, dans 
l Australie orientale (colonie de Queensland). Maiheureusement, 
les descriptions d’espéces nouvelles que contient ce mémoire, 
au moins pour les Staphylinides, sont insuffisantes, obscures et 
jamais comparatives, et elles devront étre refaites presque sans 


STAPHYLINILES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 171 


exception quand on connaitra les types auxquels elles s’appli- 
quent. Les genres ne sont pas, d’ailleurs, mieux traités que 
les espéces, et les deux seuls que l’auteur indique comme nou- 
veaux: Myrmecocephalus et Pinobius, se rapportent a des types 
connus de vieille date, les Falagria et les Dolicaon. Quelle con- 
fiance pouvons nous accorder à un auteur qui décrit des Staphy- 
linides et ne reconnait pas méme un des genres les plus carac- 
terisés et les plus vulgaires de la famille, les Falagria? Il est 
triste d’avoir a enregistrer des travaux aussi déplorables qui 
semblent dater du XVIIL° siécle. 

Toutes les fois que j'ai pu examiner un des types de M.r W. 
Mac Leay, jen ai donné une description nouvelle en latin; mais 
il n’est pas facile d’obtenir des insectes de Gayndah, et les col- 
lections faites par M.™ Masters dans cette localité sont presque 
toutes restées en Australie. Celles que j’ai recues et qui forment 
la veritable base de ce travail proviennent des envois de M.” De 
Castelnau; j'en ai obtenu aussi une série, et des plus intéres- 
santes, grace aux recherches de M." L. M. D'Albertis au Cap 
York, dans la partie boréale du continent. 

En somme, jai pu réunir dans les pages qui suivent la de- 
scription de 207 espéces, chiffre considérable si l’on se référe au 
petit nombre de formes connues avant le mémoire de M. Mac 
Leay, mais certainement trés-inférieur 4 la somme des types 
que doit renfermer la Polynésie et surtout l’immense continent 
australien. Ceci n'est donc pas une faune; mais c’est au moins 
une révision assez notable pour donner aux entomologistes au- 
straliens un guide et un point de départ dans leurs recher- 
ches. Espérons que le jour n’est pas éloigné où ces colonies 
anglaises, si prospéres et si rapides dans leurs progrés, fourni- 
ront à la science des entomologistes vraiment dignes de ce nom 
par leurs travaux et ne laisseront plus 4 l'Europe le soin de 
publier leurs découvertes! 

Sur les 207 espéces indiquées ci-aprés, 199 seulement sont 
décrites; j'ai pensé qu'il était inutile de reproduire à nouveau 
les descriptions des huit autres, propres à la Nouvelle Calédonie 
et que jai fait paraitre récemment dans un recueil trés-répandu, 


172 A. FAUVEL 


les Annales de la Société Entomologique de France (1874, p. 432- 
438, pl. 10); le lecteur voudra bien s'y reporter, le cas échéant. 


Il est presque inutile de rappeler que nos connaissances si 
imparfaites encore de la faune australienne et polynésienne, 
surtout en ce qui concerne les Staphylinides, créent des obstacles 
de toute sorte à un étude de la distribution géographique des 
espéces; toutefois il importe de tirer parti des données acquises 
et c'est ce que je vais essayer en quelques mots. 

Le grand trait qui nous frappe au premier abord, c'est le 
nombre considérable de genres (50) par rapport a celui des 
espéces (207), et surtout ce fait que trois seulement de ces 
genres sont propres à la faune qui nous occupe, l’un au con- 
tinent australien (Sartallus), les deux autres a la Nouvelle Ca- 
lédonie (Noumea, Diplostictus); toutes les autres terres, pas méme 
la Nouvelle Zélande, ne possédent aucun genre en propre, et la 
Nouvelle Hollande n’en a qu'un sur 43! Ce point est trop en 
contradiction avec le caractére de spécialité qui domine en Au- 
stralie dans un grand nombre de familles animales et végétales, 
pour ne pas meriter d’étre mis en lumiére. 

- Un autre caractère, que nous retrouverons en parlant de la 
Nouvelle Guinée, consiste dans la diversité et le nombre des types 
sur le continent australien, par rapport à leur pauvreté dans les 
archipels polynésiens, méme les plus grands et les plus anciens 
d’origine, comme la Nouvelle Zélande et la Nouvelle Calédonie. 

Le tableau de répartition annexé a ce travail en donne la 

preuve; voici d’ailleurs les chiffres sommaires: 


Sous-région australienne: Sous-région polynésienne: 
Australie du Sud-Quest 9 especes Nouvelle Zélande et iles 
» septentrionale 13 » Auckland. . . . . 44 espèces. 
» orientale . . 88 » Nouvelle Calédonie . . (14 » 
» du Sud-Est . 42 » Iles Fidji et Tonga. . 5° » 
> du Sud. . . 53 » Iles SaimOas aie 7. nena » 
Tali eee eee » 


Ile de Kerguelen. . I > 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 173 


Ces chiffres sont absolus, c'est è dire quwils représentent le 
nombre de types de chaque localité; il faut se reporter au ta- 
bleau pour juger de l’extension géographique de chacun. 

Cette extension, en dehors des deux grandes sous régions qui 
nous occupent, est encore intéressante a étudier. Elle est d’ail- 
leurs extrémement limitée; car, si l’on excepte newf espéces pro- 
bablement cosmopolites (Trogophloeus exiquus, Oxytelus sculptus, 
Lithocharis ochracea, obsoleta, Philonthus aeneus, longicornis, Que- 
dius fulgidus, Homalota coriaria, Aleochara puberula), 9 seule- 
ment rayonnent dans la Sous-région Austro-malaise ou dans les 
îles Asiatiques; ce sont: Leptochirus samoensis (Moluques et Nou- 
velle Guinée), Oxylelus sparsus (Java), Stenus caviceps, Litho- 
charis annulosa, cincta (Nouvelle Guinée), Xantholinus Lorquini 
(Moluques, Célébes), A/bertisi (Nouvelle Guinée, Moluques, Cé- 
lébes), holomelas (Nouvelle Guinée), Cafius densiventris (id.). 

La proportion relative des Staphylinides que nous étudions 
est également interéssante suivant les diverses tribus de cette 
famille; en voici le tableau: : 


Piestini . : 3 : Onespeces 
Homalini : ) È ET A yy 
Oxytelini f È : er Oe I 
Stenini . È LUNE SIRO 
Paederini ; È i . 46 » 
Staphylinint . } bi POTE 
Tachyporini . : 5 alia 
Aleocharini . P : ZON 


Total égal 207 espéces. 


Les seules tribus qui ne soient pas représentées dans cette 
faune australo-polynésienne, sont les Micropeplidae, les Phloeo- 
charini et les Protinini, et celles qui dominent réellement sont 
les Staphylinini et les Paederini, comprenant 4 elles seules plus 
de la moitié des espéces (121). Viennent ensuite les Aleocharini 
et les Oxytelini. Mais il est étrange de constater le contingent 


174 A. FAUVEL 


si faible des Pzestini; ceux ci en effet, nombreux dans l’Inde 
et les iles asiatiques, constituent la tribu dominante de la faune 
molucco-guinéenne (33 espéces), tandis qu'ils ne sont plus re- 
presentés en Polynésie que par cing espéces et en Australie par 
une seule! Evidemment ils sont ici a la limite de leur aire d’ex- 
pansion vers l'Est. 

Dans les genres dominants, nous trouvons en première ligne 
les Quedius avec 18 espéces, toutes d’ Australie, les Cafius avec 
15 espéces (dont 6 polynésiennes), les Oxytelus aussi avec 15 
(dont 1 en Polynésie) et les Stenus avec 12 (dont 2 polyné- 
siennes), les Xantholinus aussi avec 12, les Aleochara avec 10 
(dont 2 espéces de Polynésie dans le premier et 1 dans le se- 
second). Puis viennent les Metoponcus et les Lithocharis (8), les 
Philonthus et les Pinophilus (7), les Paederus et les Homalium 
(6). Par contre, il est assez singulier de constater l’absence de 
certains genres, tels que Holosus et Gyrophaena, ou la dispa- 
rition presque totale de certains autres bien représentés aux 
Moluques ou a la Nouvelle Guinée, comme les Lispinus. Il 
semble que les Gyrophaena au moins ne doivent pas manquer 
a la faune de la Nouvelle Hollande et que de nouvelles re- 
cherches nous en feront connaitre des représentants. 

Les formes anomales sont représentées par les genres Sar- 
tallus et Megalops, et les espéces sousmarines par un Phytosus 
(encore est-il de l’Ile de. Kerguelen). L’espéce de Megalops et les 
Polylobus rappellent la faune de l’Amérique du Sud, tandisque 
les Amphichroum, Procirrus, Dolicaon, Scimbalium, Hesperus, 
Homalium, représentent celle d'Europe et de l’Amerique bo- 
réale.. Le genre indien Lewcocraspedum a ici son second repré- 
sentant, mais il en existe encore quatre espéces inédites, dont 
deux de Java, une de Bornéo et une autre des Indes orientales. 
‘Les espéces aveugles manquent ici comme a la Nouvelle Guinée 
et aux Moluques. 

Quant aux rapports ou differences existant entre la faune 
molucco-guinéenne et celle qui nous occupe, nous renvoyons 
pour les détails au mémoire qui doit faire suite a celui-ci. 

Caen, Juillet 1877. 


TABLEAU 
DE LA DISTRIBUTION GÉOGRAPHIQUE 


DES 


STAPHYLINIDES 


de l’Australie et de la Polynésie 


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184 A. FAUVEL 


STAPHYLINIDES. 
Sous famille STAPH YLINIDAE (genuini) 


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Tribu I — PIESTINI 


Section 1. — Piesti. 


Fauv., Fn. Gall.-Rhén., Ul, 14. 


I. Abdomen immarginé. 


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A. Mandibules dentées . io as A tuta . Leptochirus. 
B. Mandibules mutiques . a NEON QUA GARE : . Lispinus. 
II. Abdomen marginé . È : : i; È IRA È . Eleusis. 


Leptochirus. 


Germ., Ins. sp. nov., 1823, 35. — Er., Gen., 824. — 
Fauv., Not. ent., 1864, II, 8. 


Ce genre, dont on ne connait aucune espéce australienne, mais 
qui doit exister au moins dans la partie Nord de ce continent, 
compte trois espéces polynésiennes, dont une encore douteuse. 


A. Segments 2-5 de l’abdomen n’offrant que deux lignes de 
points en anneau transversal plus ou moins interrompu, 


une vers la base, I’ autre sur le bord apical . x . SAMOENSIS. 
B. Segments 2-5 de l’abdomen plus ou meins densément ponc- 
tués à Ia base et sur tes cotés . È 5 5 anna . forticornis. 


1. samoensis * Blanch., Voy. Pole Sud, Zool., 1853, IV, 
54, pl. IV, fig. 11. 

Subdepressus, niger, nitidus, palpis tarsisque rufis, antennis 
tenuibus, brevibus, moniliformibus, articulis 4-10, praesertim 
penultimis fortiter, transversis, ultimo brevi; capite thorace vix 
angustiore, late subarcuatim excavato, fronte antice dentibus 
quatuor parvis (duabus utrinque quasi furcatis), intermediis vix 
exteriores superantibus, sed inter se magis distantibus, vertice 
fortiter canaliculato; thorace fortiter transverso, sulcato, angulis 
omnibus obtusis, lateribus punctis aliquot notatis; elytris tho- 
race quarta parte longioribus, extus ante apicem subimpressis; 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 185 


abdominis segmentis punctorum seriebus duabus ordinariis sat 
impressis, penultimo utrinque fortiter parce punctato; tibus an- 
ticis dentibus 12 circiter, sensim decrescentibus, armatis; 7 an- 
tennarum articulo 1.° integro, 9 fere usque ad basim sulcato. 
— Long. 11-13 mill. 

Iles Fidji; Iles Samoa, Upolu. — Aussi a la Nouvelle Guinée, 
aux iles Arou et a Ternate. 

Collections Godetfroy, du Musée Civique de Génes, du Muséum 
de Paris et la mienne. 


2. forticornis ~ (’). 

Magnitudine Lorquini Fvl., sed latior, robustior et convexior ; 
antennis magis pilosis, validioribus brevioribusque, circa apicem 
attenuatis, articulo 1.° integro, 4-10 brevibus, transversis, mo- 
niliformibus, 11.° brevi, subrotundato; capite subsimili, sed den- 
tibus externis brevioribus, internis validioribus, intervallo latiore 
brevioreque, vertice minus plano, perspicue foveolatim uni- vel 
bipunctato; thorace sat convexo, breviore et latiore, transverso, 
lateribus angulisque magis rotundatis, sulco profundiore, late- 
ribus triseriatim punctatis; elytris minus planis, vix latioribus; 
abdominis segmentis utrinque fortiter sat dense punctatis; tibiis 
anticis 12-13 denticulatis, dentibus duobus apice validioribus. — 
Long. 14-15 mill. 

Sexus differentia latet. 

Iles Samoa, Upolu. — Un seul exemplaire. 

Ma collection. 


(1) Une espèce, voisine peut-étre de celle-ci, mais que nous ne connaissons 
pas, est le: 

2.2 Ereminvillei Le Guillou, Journal l’Inst., 1841, 1X, 280. — Fairm., Rev. 
Mag. Zool., 1850, 182. 

Niger, nitidissimus; capite laevi, medio fortiter excavato, angulis anticis 
proeminentibus, quasi tuberculo bifido terminatis; thorace fere dimidio la- 
liore quam longiore, laevi, medio profunde sulcato, lateribus leviter ro- 
tundatis, antice paulo angustioribus; elytris paulo longioribus quam latio- 
ribus, laevissimis , postice paulo angustatis, foveola prope angulos externos 
elongata, lateribus unisulcatis; abdomine angusto, segmentis medio pau- 
lulum coarctatis; tarsis brunneis. — Long. 17 mill.; larg. 3 1I, mill. 

Iles Samoa. 

Obs. Le type doit étre dans la Coll. Sharp (ancienne Coll. Guérin). 


186 A. FAUVEL 


Lispinus. 


Er., Gen. Staph., 828. — Fauv., Not. Ent., 1864, II, 40. 
Une seule espéce polynésienne: 


]. impressithorax * Fairm., fev. Mag. Zool., 1849, 290. 

Pic2us, subnitidus, thorace elytrisque rufo testaceis; capite 
vage punctato, antice rufulo, antennarum basi leviter impresso; 
his a medio ad apicem leviter incrassatis, brunneis, basi tes- 
taceis; thorace transverso, capite paulo latiore, lateribus ro- 
tundato, postice leviter angustato, subtilissime punctato, punctis 
sparsis majoribus; utrinque circa marginem lateralem longitudi- 
naliter impresso; disco punctis 4 quadratim dispositis, posterio- 
ribus duobus magis perspicuis; sulculo medio parum impresso; 
elytris thorace longioribus nec latioribus, humeris foveola no- 
tatis, stria suturali impressa; obsoletissime punctulatis, punctis 
majoribus sparsis; abdomine nigro-brunneo, segmentorum mar- 
ginibus posterioribus rufis; pedibus testaceis. — Long. 2 !/ mill. 

Sous les écorces. 

Taiti (Vesco). 

Ma collection. 


Eleusis. 


Castelo Eizo] 


Chasoliwm Cast. — Isomalus Er. 
Deux espéces, l’une d’Australie, l’autre de Polynésie. 


1. apicipennis* Fairm., Rev. Mag. Zool., 1849, 291 Gy 
Dilute testaceo-rufus, nitidus; 7 capite magno, thorace multo 


(1) L’espèce d'Australie, que nous ne connaissons pas, est le: 

1.2 planicollis Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 151. 

Nigra, nitida, maxime depressa, laevis; capite lato, quadrato; thorace 
triangulari; elytris longioribus quam latioribus, piceis, disco punctatis; 


STAPHYLINIDES DE L’AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 187 


latiore, transverso, sulco oculari brevi, profunde impresso; oculis 
parvis, nec proeminentibus; antennis testaceis, pilosis; thorace mu- 
tico, antice elytrorum basi paulo latiore, postice fortiter angu- 
stato, plano, laevi; margine anteriore utrinque puncto unico 
notato; elytris thorace paulo longioribus, planis, medio subde- 
pressis, postice brunneo infuscatis; pedibus testaceis; Q corpore 
angustiore, capite thorace vix latiore, elytris fere totis brunneis 
distincta. — Long. 2-2 !/; mill. 

Sous les écorces, avec Lispinus impressithorax. 

Taiti (Vesco). 

Ma «collection. 


Tribu IV. - HOMAULUINI. 


Kraatz, Nat., 904. 


I. Tarses postérieurs a 4 premiers articles courts, 
'ézaux ou subégaux . . 3 . Homalium. 
IL. Tarses postérieurs à 1.°r ine ine lesa que le 2.° Amphichroum. 


Homalium. 


Grav., Micr., 111. — Fauv., Fn. Gall.-Rhén., NI, 57. 


Les espéces de ce genre, appartenant a la faune qui nous 
occupe, semblent jusqu'ici confinées dans les régions les plus 
australes de l’Océanie; une seule est peut-étre’ australienne. 


A. Forme grande, élargie, déprimée. Faciés du rivulare. 
a. Corselet a ponctuation presque nulle; antennes a 
5 premiers articles testacés; abdomen 4 pube- 
scence assez longue, serrée . È : . albipenne. 
b. Corselet fortement et densément ua O 
presque glabre. 
+ Corselet très cordiforme; elytres très fortement 
ponctuées-rugueuses, inégales, courtes . . insulare. 
++ Corselet subcerdiforme; élytres allongées, den- 


abdominis segmentis 2-3 apice o5scure rufo marginatis; pedibus, antennis, 
palpis, mandibulisque piceis. — Long. 41|, mill. 
Gayndah (Mac Leay). 


188 è A. FAUVEL 


sément et finement ponctuées, a peine ru- 


gueuses . : 3 n ». Pacificum. 
B, Forme étroite, alloneeen i indrigue. Facies 
voisin d’Hadrognathus . n 5 è 4 È . subcylindricum. 


1. albipenne* Kiesw., Dewt. Ent. Zeit., 1877, 162 (7). 

Nitidulum, nigrum, piceum, ferrugineum vel testaceum, elytris 
pallidis, apicem versus nigro-piceis, pedibus testaceis; antennis 
capitis thoracisque longitudine, articulis 1-5 gracilioribus, testa- 
ceis, sequentibus abrupte majoribus, subaequalibus, nigris, pe- 
nultimis longitudine paulo crassioribus, pube grisea indutis; 
capite glabro, sparsim subtilius punctato, leviter convexo, fronte 
inter oculos profunde bifoveolato, piceo vel testaceo, ore testaceo; 
thorace capite paulo latiore, elytris angustiore, glabro, sub- 
quadrato, leviter transverso, basim versus angustato, lateribus 
apicem versus rotundato, angulis posticis obtusis, anticis rotun- 
datis, parum convexo, inaequali, foveis duabus longitudinalibus, 
minus profundis, subarcuatis, in foveolis alutaceo, inaequaliter 
parcius minus subtiliter punctato; elytris glabris, densius minus 


(!) En téte du genre, M.x De Kiesenwetter place l’espèce suivante que nous 
ne connaissons pas: 

1. Kironei Kiesw., Deut. Ent. Zeit., 1877, 161. 

Piceum, nitidulum, antennis capiti thoracique longitudine Subiaco 
apicem versus incrassatis, articulis 1-5 rufis, reliquis nigris, penultimis 
longitudine fere crassioribus, pube grisea dense indutis; capite alutaceo, 
piceo rufo, sparsim subtiliter punctulato, inaequali, fronte postice foveîs 
duabus, obliquis, profundis, antice utrinque foveola latiore, minus pro- 
funde impressa, orìs partibus dilutioribus; thorace rufo-piceo, capite la- 
tiore, elytris angustiore, subquadrato, lateribus leviter rotundalo, basi 
magis, apice minus angustato, angulis posticis subrectis, anticis obtusis, 
parum convexo, subtiliter sparsim inaequaliter punctato, dorso foveis lon- 
gitudinalibus, basim non attingentibus subarcuatis, disco profundioribus 
impresso, in foveis et latera versus alutaceo, partibus elevatioribus laevi- 
gatis; scutello triangulari, alutaceo, piceo; elytris latitudine vix longio- 
ribus, nigro-piceis, parce griseo-pubescentibus, alutaceis, dense obsoletius 
punctatis; abdomine nigro-piceo, subtiliter alutaceo, sparsim obsoleteque 
punctato, punctis raris majoribus subseriatis; pedibus testaceis. — Long. 
5 tJ, mill. 

Species magna. Anthophagum simulans. Oris partes examinare non potui, 
tarsorum structura vero Homatio generi convenit. — Ex Kiesw. 

Iles Auckland; au pied d’un vieux Dracophyllum longifolium Hook., dans 
un bois; décembre. — Un seul exemplaire (Krone). 

Musée de Dresde. 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 189 


subtiliter alytaceis, punctatis, thorace plus dimidio longioribus et 
latioribus, angulis apicalibus externis rotundatis, internis rectis; 
alis incompletis; abdomine opaco, dense minus subtiliter punc- 
tato, griseo pubescenti; pedibus testaceis. — Long. 31/,-4 mill. 

Var. a. Piceum, unicolor, rarum. 

Var. 6. Capite, thorace, elytris excepta macula magna hume- 
rali albida, abdomineque apice testaceo, piceis vel nigro-piceis. 

Var. c. Piceum, elytris albidis. 

Var. d. Rufo-testaceum, vel testaceum, elytris dilutioribus vel 
vix dilutioribus. 

Individua rufo-testacea forte immatura, raro tamen elytris al- 
bido-pallidis occurrunt. Individua picea valde variant. 

Iles Auckland, dans les dunes sur la cdte sud de Vile En- 
derby, sous les ossements d’oiseaux et de lions marins; janvier 
(Krone). 

Collection du Musée de Dresde et la mienne. 

Obs. Cet insecte se place évidemment a la suite du Kroner, 
avant le laeviusculum d'Europe et dans le méme groupe dont il 
est un représentant austral; son faciés n’est pas éloigné de celui 
de certains Anthophagus. | 


2. insulare* Kiesw., Deut. Ent. Zeit., 1877, 163. 

Oblongum, nitidulum, piceum vel rufo-piceum, pedibus tes- 
taceis; antennis capiti thoracique subaequalibus, apicem versus 
subincrassatis, ferrugineis; capite lato, antice late rotundato-trun- 
cato, inaequali, fronte inter oculos utrinque profunde foveolata, 
antice utringue longitudinaliter impresso, medio tumidulo, lae- 
vigato, inaequaliter fortius punctato, disco nigricante, lateribus 
rufescentibus; thorace subcordato, basim versus modice angustato, 
basi apiceque truncato, lateribus medio fortiter rotundato, basim 
versus sinuato-angustato, angulis posticis rectis, anticis obtusis, 
transverso, parum convexo, inaequali, quadriimpresso, disco fo- 
veolis duabus subarcuatis, lateribus utrinque foveola ab angulis 
posticis ad medium pertingente, fortius minus dense inaequaliter 
punctato; scutello lato, laevigato; elytris thorace latioribus et 
paulo longioribus, ruguloso fortius punctatis, lineis nonnullis 


190 A. FAUVEL 


elevatis, interdum obsolete exaratis, glabris; abdomipe satis elon- 
gato, alutaceo, opaco, obsolete sparsim punctato, punctis raris 
majoribus subseriatis. — Long. 4 mill. 

Iles Auckland, dans les marais du plateau des Hooker Hulls; 
novembre (Krone). 

Collection du Musée de Dresde. 

Obs. A placer avant le groupe du validum, il rappelle les 


Arpedium par la sculpture de ses élytres. 


3. pacificum™ Kiesw., Deut. Ent. Zeit., 1877, 163. 

Nitidulum, piceum, antennarum: basi abdominis apice pedi- 
busque testaceis, capite et thorace crebre, elytris densius punc- 
tatis, hoc foveolis duabus oblongis, subarcuatis, elytris thorace 
paulo latioribus et longioribus; H. rivulari simillimum, capite 
latiore, basi minus constricto, ante oculos latiore, latius rotun- 
dato, oculis minoribus, minus convexis, antennis articulo 6.° 
crassiore, thorace paulo longiore, multo densius punctato, ely- 
tris angustioribus et brevioribus tantum distinctum. — Long. 
3 mill. 

Iles Auckland, Grande-Ile et surtout Ile Enderby; régions 
marécageuses, sous les cadavres d’animaux; en famille avec Cy- 
clonotum pictum et Choleva antipoda Kirsch; décembre, janvier 
(Krone). 

Collection du Musée de Dresde et la mienne. 

Obs. Par sa ponctuation, cette espèce se place a la suite de 
la précédente et dans le voisinage du rivulare, dont elle est 
d’ailleurs extrémement distincte. 


4. subeylindricum * Kiesw., Deut. Ent. Zeit., VELO, 
164 (?). 

Elongatum, subcylindricum, nitidulum, fuscum vel fusco-pi- 
ceum; antennis ferrugineis, apice obscurioribus, leviter incras- 


(1) Ici se placerait l’espéce australienne ci-après qui, d’après la description, 
n’appartient peut-étre pas aux Homalium: 

4.2 sayndahense Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 151. 

Nigrum, subnitidum, capite thoraceque subtilissime punctatis, hoc trans- 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 191 


satis; capite convexiusculo, basi et apice utrinque foveolato, 
densius minus subtiliter punctulato, basi haud constricto; tho- 
race capite latiore, longitudine latitudini fere aequali, basim 
versus angustato, lateribus ad angulos anticos dilatato rotun- 
dato, angulis anticis valde rotundatis, posticis rotundato obtusis, 
leviter convexo, disco vix canaliculato, fortiter minus dense punc- 
tato; elytris thorace paulo latioribus et longioribus, fortiter punc- 
tatis, subdepressis, angulis posticis externis rotundatis, parcius 
subtiliter griseo pubescentibus; abdomine convexiusculo, elon- 
gato, fortius dense punctulato, parce E pubescente; pedibus 
testaceis. — Long. 2 !/, mill. 

Iles Auckland, sur les buissons formés par une Composée a 
fleurs blanches, a l'Ouest du Val Venus, en famille avec 
Acalles Kronei; décembre, janvier (Krone). 

Collection du Musée de Dresde et la mienne. 

Obs. Cet insecte constitue un groupe très special dans les Ho- 
malium et devra peut-étre devenir le type d’un genre nouveau, 
voisin des Hadrognathus, dont il a la forme allongée et subcy- 
lindrique. 


Amphichroum. 


Kraatz, Nat., II, 947. — Fauv., Hn. Gall.-Rhén., III, 90. 


1. australe”. 

97 nigrum, nitidum, oblongum, sat convexum, glabrum, ab- 
domine tantum utrinque subtilissime brevissimeque aureo pi- 
losulum, ore, antennis, thoracis lateribus basique, abdominis 
margine laterali pedibusque rufotestaceis, elytris flavis, circa 
scutellum obscure, sutura margineque anguste infuscatis; an- 
tennis capitis thoracisque longitudine, articulo 4.9 3.° breviore, 
5.° aequali, 6-10 multo latioribus, sensim paulo brevioribus, 
cum 11.° quasi clavulam formantibus, hoc oblongo-ovali; capite 


verso, antice posticeque truncato, lateribus parum rotundatis; elytris den- 
sius punctatis, brunneo-fuscis; abdomine lato, apice rotundato; pedibus 
rufis; antennis brunneis. — Long. 21), mill. 

Gayndah (Mac Leay). 


192 A. FAUVEL 


utrinque obsolete impresso, crebre subtiliter, disco parcius sub- 
tiliusque, punctato, punctis duobus ante ocellos impressis, oculis 
magnis, proeminentibus; ‘thorace dimidio latiore quam longiore, 
capite tertia parte latiore, antice fortiter arcuatim angustato, 
lateribus circa basim angustatis, angulis posticis obtusis, punctura 
disco paulo fortiore, utrinque densiore subtilioreque, disco punctis 
duobus duobusque aliis ante scutellum minutis, notatis; scutello 
magno, triangulari, transversim alutaceo; elytris amplis, tho- 
race paulo latioribus. dimidio longioribus, apice truncatis, dense 
subtiliter punctatis, angulis externis rotundatis; abdomine sub- 
acuminato, dense subtilissime punctato, segmento 6.° 5.° dimidio 
longiore, 7.° multo angustiore, subtriangulari, apice supra sub- 
tusque truncato, segmentis anticis disco medio punctis duobus 
minutis, 6.° punctis 4, notatis; Q rufo-testacea, scutello, capite 
abdominisque disco plus minusve infuscatis, segmento 7.° proe- 
minente, subtus late profundeque basi arcuatim emarginato. — 
Long. 4-5 mill. 

Nouvelle Galles du Sud, Sydney (de Castelnau). 

Collections du Musée Godeffroy, du Musée Civique de Génes 
et la mienne. 

Obs. L’espéce ne manque pas de certains rapports de faciés 
avec les grandes 9 de notre Anthobium signatum, d'Europe; 
mais ses caractères génériques la rattachent aux Amphichrowm. 


. 


Tribu V. — OXYTELINI 


Section 1. — Osorii. 


Er., Gen. Staph., ‘753. 


Osorius. 


Latreille, Régn. Anim., IV, 488. 


1. sanguinipennis”™. 

Nigro-piceus, nitidus, parce flavo pilosus, palpis, antennis, 
scutello, elytris, segmentorum marginibus apice summo pedi- 
busque rufis; antennis sat gracilibus, submoniliformibus, arti- 


STAPHYLINIDES DE L’AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 193 


culis 6-10 majoribus, longioribus quam latioribus, subaequalibus, 
11.° minuto, acuminato; capite thorace vix angustiore, medio 
utrinque parce substrigose punctato, lateribus intra oculos strigis 
parallelis impressis, minus nitidis, disco medio spatio longitudi- 
nali verticeque summo laevibus, hoc lateribus alutaceo, subopaco; 
fronte antice truncata; spatio minuto laevi supra antennarum 
basim parum elevato; thorace quarta parte longiore quam la- 
tiore, antice parallelo, postice circa basim arcuatim angustato , 
utrinque punctis parcis subseriatis, parum profundis, notato; 
spatio medio longitudinaliter laevi; angulis posticis obtusis, nec 
sinuatis; elytris thoracis longitudine, hoc paulo angustioribus, 
parallelis, vix perspicue coriaceis, punctis similiter sparsis adhuc 
subtilioribus, notatis; abdomine transversim substrigose, fortius 
sat dense punctato, disco medio laeviusculo, segmento 2.° basi 
late transversim impresso, alutaceo, 7.° disco laevi; tibiis anticis 
fortiter arcuatis, dentibus 8 acutis armatis. — Long. 5!/, mill. 

Australie, Gayndah. — Un seul exemplaire. 

Collection du Musée Godeffroy. 


Section 2. — Oxyteli. 


Le Conte, Smiths. Miscell. Collect., 1862, INI, 69. 


I. Jambes mutiques, pubescentes . n È : - . Trogophloeus. 
TI. Jambes épineuses, au moins les antérieures. 
A. Tarses de 3 articles. 
a. Jambes antérieures avec une seule rangée d’épines; 
antennes a peine ou non coudées; corps déprimé. Oxytelus. 
b. Jambes antérieures avec une double rangée d’é- 
pines; antennes trés coudées; corps cylindrique. Bledius. 
B. Tarses de 5 articles; antennes légérement coudées. Sartallus. 


Trogophloeus. 


Mann., Brach., 49. — Kraatz, Nat., 868. 


Nous connaissons trois espéces de ce genre ‘en Australie, mais 
ce continent en renferme sans doute un plus grand nombre; 
il est remarquable que l’une d’elles se retrouve également en. 
Europe. 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (3) Luglio 1877). 13 


194 ° A. FAUVEL 


A. Corselet avec 4 fussettes plus ou moins distincles; corps subdéprime. 
a. Corselet et élytres assez mats, 4 ponctuation très fine 
et tres serrée. A Heroes A . anceps. 
b. Corselet et élytres très Db flants, à pontiagio très 
forte, assez dense. . ; ; 5 5 n . punctatus. 
B. Corselet sans fossettes dirsi facies subcylindrique 
de Bledius. ? : E 3 n E 5 5 A f . Cxiguus. 


1. anceps”. 

Inter memnonium et indicum collocandus, hoc major, thorace 
postice multo minus angustato; illo proximus, antennis rufis,. 
articulis duobus primis pedibusque testaceis, thorace adhuc bre- 
viore, basi fortius angustato, crebrius punctato, foveolis 4 disci 
obsoletis, separatis, elytris quadratis, multo densius subrugosule 
punctatis tantum distinguendus. — Long. 3 mill. 

Australie, Gayndah. — Un seul exemplaire. 

Ma collection. 

Obs. Si voisine que cette espéce paraisse du memnonius, je 
Yen crois distincte d’aprés les caractéres ci-dessus. 


2. punctatus”. 

Prope nitidum collocandus, sed corpore angustiore, vix pu- 
bescente, dimidio majore, antice multo fortius punctato primo 
visu distinctus; niger, corpore antico nitidissimo, abdomine paulo 
minus; antennarum basi pedibusque piceis, tarsis flavescentibus; 
genubus rufescentibus; antennis sat incrassatis, articulis 2-3 elon- 
gatis, 4-8 longioribus quam latioribus, 9-11 majoribus; capite 
utrinque profunde impresso, supra antennas tuberculatim rele- 
vato, intervallo sat convexo minus punctato; oculis magnis; tho- 
race capite vix latiore, subcordato, parum latiore quam longiore, 
medio angulato, fortius quam caput, lateribus subrugose fortiter 
punctato, angulis posticis subrectis, disco 4 foveolis sat profundis, 
inter se postice connexis, posticis duabus carinula laevi sepa- 
ratis; elytris subquadratis, thorace multo latioribus et longioribus, 
fortius etiam parum dense punctatis, circa scutellum anguste im- 
pressis; abdomine longius pubescente, subtilissime parum dense 
punctulato, disco laeviusculo. — Long. 21/5 mill. 

Australie. 


, 
Cita 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 195 
Ma collection. 
Obs. Je ne connais qu'un seul exemplaire de cette espéce très 
distincte; je l’ai recu sans désignation spéciale de localité; mais 
je présume qu'il vient de la Nouvelle Galles du Sud. 


3. exiguus Er., Kaef. Mark, I, 604. — Fauv., Fn. Gall.- 
mien MW 157, pl. 2 nen: et) sy. 

Facie B/edii minimi, subcyiindricus, niger, vix nitidulus et 
pubescens; antennis sat incrassatis, brevibus, basi dilutioribus, 
articulis 7-10 fortiter transversis; capite magno, elongato, tho- 
race fere latiore, utrinque sat leviter impresso, toto aeque ac 
thorax alutaceo, hoc elongato, cordiformi, fere longiore quam 
latiore; angulis anticis rectis, posticis obtusis; disco fere omnino 
aequali; elytris thorace tertia parte longioribus, dense subtilissime 
punctulatis; abdomine tantum fere alutaceo; pedibus plus mi- 
.nusve rufotestaceis; 7 capite majore. — Long. 2 mill. 

Variat thorace elytrisque plus minusve picescentibus. 

Australie, Queensland, Port-Denison, Gayndah. 

Collection du Musée Godeffroy et la mienne. 

Obs. Je ne puis trouver de differences spécifiques entre les 
exemplaires australiens de cette espéce et ceux des diverses ré- 
gions de |’ Europe. 


Oxytelus. 
Grav., Micr., 101. — Jacq. Duv., Gen. Staph., 59, 
pi 2h; ie 102, 0S: 
Ce genre parait relativement assez nombreux dans la faune 
australienne; une seule espéce provient de Polynésie. 


A. Elytres très courtes, fortement transverses. 
a. eae noir; pattes brunes. 


+. Élytres entiérement brillantes è : melas. 
ae Elytres chagrinées, sauf la base, les cbtés eb È 
suture. - 5 6 6 Ù : c A . discipennis. 


b. Corps noir; élytres avec une tache rougeatre sur le 

disque pres de la suture; pattes d’un brun rougeatre. vulneratus. 
c. Corps d’un brun de poix bronzé; élytres extrémement 

courtes, d’un testacé sale obscur . : È i 7 . impennis. 


196 A. FAUVEL 


d. Corps d'un testacé rougeatre assez brillant; téte et 


abdomen enfumés; yeux tres gros. = . ocularis. 
e. Corps ferrugineux clair, presque mat; yeux parte . myops. 
IZ. Élytres plus longues que larges, carrées, ou a peine 
transverses, 
a. Elytres légérement transverses; corps bronzé; corselet 
non macule . 5 o : 4 A . subaeneus. 
v. Elytres carrées ou a peine pls rented que larges. 
+ Yeux trés gros,atteignant la base de la téte . . sculptus. 
---+ Yeux ordinaires ou petits, n’atteignant pas la base 
de la téte. 


XxX Corselet et élytres plus ou moins rougeatres ou 
testacés , maculés plus ou moins de brun ou de 


noiratre o : È 4 . varius. 
XX Téte et corselet Sa RE roux de poix; 
élytres d’un noir ardoisé . < 000 : . semirufus. 


XXX Corselet rougeatre; élytres testacées, sans taches. sparsus. 


1. melas È. 

Z. Brevis, crassus, nitidus, pedibus piceis, tibus tarsisque 
obscure rufis; antennis fortiter clavatis, articulis 5-10 sensim 
fortius transversis, ultimo breviter conico; capite thorace paulo 
angustiore, fortiter transverso, late excavato, parce parum for- 
titer punctato, fronte arcuatim impressa, medio ante clypeum 
parum elevata, laeviore, antice truncata, supra antennas rele- 
vato vix marginata; intus prope oculos linea breviuscula impressa; 
vertice medio puncto vix sulciformi notato; thorace dimidio fere 
latiore quam longiore, lateribus leviter marginato, parum rotun- 
dato, circa basin vix angustato, aeque ac caput punctato, dorso 
latius obsolete bisulcato, sulco intermedio basi apicegue summo 
tantum linea abbreviata notato, utrinque profundius impresso; 
angulis omnibus obtusis, basi leviter sinuato-marginata; elytris 
brevibus, basi thoracis latitudine, hoc paulo longioribus, circa 
apicem sinuato-subdilatatis, intus extusque humeros oblique ad 
suturae apicem subimpressis, disco parce subtiliter, lateribus den- 
sius strigosule. punctatis; abdomine laevi, vix alutaceo; segmento 
7.° subtus medio apice triangulariter producto, utrinque sat pro- 
funde sinuato. — Long. 4 mill. 

Q latet. 

Tasmanie. 

Ma collection. 


i 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 19 

2. discipennis “. 

9. Praecedenti facie et magnitudine omnino similis, primo 
visu elytris praeter basin, suturam (circa scutellum latius) late- 
raque alutaceis distinctus; antennis articulis 6-10 brevissimis, 
clavatis, ultimo maximo, conico; capite adhuc breviore, fronte 
latius breviusque excavata, ante clypeum non perspicue relevata, 
vertice non declivi, sulcis ocularibus fere nullis, punctura obso- 
leta; thorace circa basin paulo magis angustato, obsolete densius 
punctulato, sulco medio fere non interrupto, licet obsoleto, late- 
ribus profundius excavato-fossulatis, impunctatis; elytris disco 
parce obsoletissime punctatis, lateribus sat dense striolatis; 9 
a 9 capite minuto, aeque ac thorax magis perspicue punctato, 
sulcis ocularibus profundis, thorace profundius trisulcato, late- 
ribus latius impressis differt. — Long. 3 1/,-4 mill. 

En décembre. 

Australie, Nouvelle Galles du Sud; Tasmanie. 

Ma collection. 

Obs. Je n'ai vu que deux exemplaires de cet insecte. 


3. vulneratus È. 

d. Praecedentibus gracilior, facie /aqueato subsimilis, niger, 
nitidus, pedibus rufopiceis, elytrorum macula aurantiaca medio 
prope suturam plus minusve perspicua; oculis parvis; antennis 
fortiter clavatis, articulis 5-11 brevissime transversis; capite pa- 
rum transverso, parce sat fortiter punctato, fronte profunde 
latius excavata, antice sinuatim producta, supra antennarum 
basin fortiter relevata, sulcis ocularibus nullis, vertice medio vix 
perspicue sulcato, antice declivi; thorace convexiusculo, tertia 
parte latiore quam longiore, subtrapezoidali, capite vix fortius 
punctato, lateribus circa basin sat fortiter angustatis, parum 
marginatis, angulis posticis obtusis, dorso trisulcato, sulcis duobus 
externis obsoletis, marginibus sat profunde impressis, vix rugosis; 
elytris thorace paulo latioribus, nec longioribus, fortiter trans- 
versis, intra extraque humerum impressis, sat dense fortiter stri- 
goso-punctatis, carinula subhumerali vix elevata instructis; abdo- 
mine parce subtiliter punctato; 9 a 7 capite minore, fronte 


198 A. FAUVEL 
parum depressa, lateribus parum elevatis, thorace multo longiore 
angustioreque, parum transverso, densius punctato maxime di- 
stincta. — Long. 4 mill. 

Australie, Victoria (De Castelnau); Tasmanie. # 

Ma collection. 


4. impennis ~. 

7. Aineo-piceus, nitidus, thorace dilutiore, elytris pedibusque 
squalide piceo-testaceis; ab omnibus elytris brevissimis oculisque 
multo minoribus maxime distinctus; antennis parum incrassatis, 
articulis 6-8 minutis, fortiter transversis, 9-11 minus brevibus, 
latioribus; capite magno, transverso, post oculos dilatato, supra 
subtiliter punctulato; utrinque prope oculos impresso-strigosulo ; 
fronte excavata, antice producta, truncata, ante clypeum relevata, 
laevi; vertice declivi, non sulcato; thorace tertia parte latiore 
quam longiore, subtrapezoidali, capite vix angustiore, circa basin 
sat fortiter angustato, angulis anticis rectis, posticis rotundatis; 
dorso trisulcato, sulcis, praesertim externis, subobsoletis; disco 
subtiliter parum dense, lateribus marginatis, parum impressis, 


fortius vix rugose punctatis; elytris capitis latitudine, tertia parte. 


latioribus quam longioribus, fortiter parce rugoso-punctatis; ab- 
domine laeviusculo; 7 segmento 6.° subtus ante apicem trans- 
versim impresso; 7.° profunde apice bisinuato, lobo medio vix 
triangulariter producto. — Long. 3!/; mill. 

Q latet. 

Australie, Victoria. 

Ma collection. 


5. ocularis È. 

Maximis ietracarinati individuis paulo major, oculis maximis 
capitis basin attingentibus primo visu distinguendus; piceus, ni- 
tidus, elytris abdomineque opaculis, ore, antennarum articulis 
5 primis, fronte utrinque supra antennas, thorace, elytris, abdo- 


minis segmento 6.° apice latius, ano pedibusque flavescentibus; 


antennis brevibus, clavatis, articulis 6-10 fortiter transversis, sen- 
sim latioribus, 11.° magno, conico; capite antice parum impresso, 


; 
; 
y 
i 
j 


STAPHYLINIDES DE L’AUSTRALIE ET DE LA POLYNÉSIE 199 


supra antennas relevato-marginato, parum dense vix striolatim 
subtilissime punctato, vertice medio vix sulcatulo; thorace brevi, 
capite paulo latiore, fortiter transverso, aeque ac caput punctato, 
vix magis strigosulo, dorso trisulcato, sulcis externis obliquis , 
sat obsoletis, utrinque late impresso, lateribus late marginatis, 
vix arcuatis, angulis praesertim posticis rotundatis, sulco medio 
vix infuscato; elytris thoracis longitudine, hoc vix latioribus, for- 
titer transversis, vix asperatim subtilissime denseque strigosis, 
lateribus vix striolatis; abdomine alutaceo. — Long. 2 mill. 

Sexus differentia latet. 

En janvier. 

Australie, Cap York, Somerset (LZ. M. D'Albertis). — Un seul 
exemplaire. 

Collection du Musée Civique de Génes. 


6. myops”. 
g. Facie complanato vicinus, sed totus alius; ferrugineo-testa- 
‘ ceus, opacus, abdomine nitidulo; antennis incrassatis, clavatis, 
articulo 1.° majore, 6-10 sensim fortius transversis; oculis mi- 
nutis; capite magno, trausverso, sat convexo, creberrime subti- 
lissime alutaceo-strigoso, punctis raris adspersis; fronte declivi, 
utrinque impressa, supra antennas relevata; vertice utrinque 
obsolete impresso; thorace capitis latitudine, subtrapezoidali, for- 
titer transverso, lateribus vix impressis, obliquis, marginatis, 
angulis omnibus obtusis; disco obsolete trisulcato, sulcis externis 
obliquis, abbreviatis; elytris thorace paulo latioribus et longio- 
ribus, paulo fortius punctato-striolatis; abdomine subtiliter sat 
dense punctulato. — Long. 3 mull. 

En janvier. 

Australie, Somerset (L. M. D'Albertis). — Un seul o. 

Collection du piece Civique de Génes. 


7. subaeneus”™ (1). 


7. Magnitudine et facie complanato subsimilis, sed convexior 


(1) Ici se placent peut-étre les deux espéces suivantes: 
7.a brunneipennis Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 150. 
Rufus, brunneo-infuscatus, subnitidus; capite lato, laevigato, fronte exca- 


200 A. FAUVEL 
et caeterum omnino distinctus; nigro-aeneus, sat nitidus, frontis 
tuberculo antennario, thorace elytrisque piceis, pedibus dilutio- 
ribus; antennis parum incrassatis, articulis 4-6 moniliformibus, 
7-10 parum transversis; capite convexo, parum transverso, sub- 
orbiculato, sat subtiliter parum dense punctato , fronte laevigata, 
utrinque leviter impressa, ante clypeum vix relevata, antice 
producta, subtruncata; thorace capitis latitudine, planiore, tertia 
parte latiore quam longiore, circa basin subsinuatim sat fortiter 
angustato , aequaliter strigose rugoseque fortiter punctato, angulis 
anticis proeminentibus, subacutis, posticis obtusis, dorso obsolete 
trisulcato, lateribus marginatis profundius impressis; elytris ca- 
pite paulo latioribus, parum transversis, densius fortiter rugoso- 
punctatis, intra humerum vix depressis; abdomine minus nitido , 
alutaceo, parce subtilissime punctulato; segmento 6.° subtus 
apice medio emarginato, post incisuram arcuatim impresso, flavo 
marginato ; 7.° apice flavo, utrinque profunde sinuato, lobo medio 
lato, apice fortiter triangulatim producto; Q a 7 capite multo 
minore, orbiculato, thorace angustiore pauloque longiore prae- 
cipue differt. — Long. 2 3/,-31/, mill. 

Australie occidentale, Port Augusta. 

Collections Godeffroy, Sharp et la mienne. 


8: sculptus Grav.,° Mon., 191. — Er., Gen., 788 et syn. 
— Fauv., Fn. Gall.-Rhén., III, 169 et syn. 


vata, prope oculos acuta, postice truncato, collo crasso thoraci adfixo; hoc 
transverso, antice truncato, postice parum rotundato, sulco medio impresso, 
sulcis duobus utrinque aliis, externo prope latera, notatis; elytris latis, 
postice truncatis; abdomine lato, parum depresso, apice abrupte acuminato. 
— Long. 4 mill. 

Australie, Gayndah. : 


7.» impressifrons Mac Leay, J. c. 

Niger, nitidus; capite lato, laevi, truncato, fronte media profunde breviter 
impressa; thorace ut in brunneipennis, sulcis tantum minus profunde im- 
pressis; elytris pallide brunneis; abdomine ut in praecedente; pedibus pal- 
lidis. — Long. 34/3 mill. 

Australie, Gayndah. 

Obs. Ces deux descriptions sont absolument nulles, aucun des caractéres 
distinctifs dans le genre Oxytelus n’étant enoncé par l’auteur. 


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STAPHYLINIDES DE L’AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 201 

Forma pice:, angustior, minus nitidus, capite parvo, triangu- 
lari (7 9); nigro-piceus, thoracis elytrorum abdominisque disco 
saepius rufescente; ore antennarumque. basi rufis; pedibus te- 
staceis; punctura dimidio subtiliore dense subtiliter, praesertim 
elytris, striolata; antennis multo crassioribus et longioribus, arti- 
culis 4-11 magnis, longioribus quam latioribus; capite, praeter 
verticem unisulcatum, opaco; thorace ante medium subangulato, 
angulis omnino obtusis; sulcis dorsalibus parum impressis; de- 
pressione laterali dimidio profundiore; o” segmento 6.° subtus 
profunde inciso, lobo intermedio lateralibus aequali, apice emar- 


ginato, 9 leviter bisinuato. — Long. 31/,-3?/, mill. 
Tasmanie. — Aussi en Europe, Asie, Afrique, Amérique. 


Collection du Museum de Paris. 
Obs. L’espéce parait cosmopolite. 


9. varius*~ (?). 

7. Forma imusti, colore instabilis, niger, nitidus, elytris pi- 
ceis, disco plus minusve prope suturam, thorace antice, basi 
lateribusque plus minusve, pedibusque squalide testaceis, tuber- 
culis antennariis rufotestaceis; antennis brevibus, parum.1incras- 


(1) Avant cetle espéce se place sans doute celle ci-après que nous ne con- 
naissons pas, mais qui semble très distincte de tous les Oxytelus australiens: 

8.2 collaris Er., Gen., 789. 

7. Niger, nitidulus, thorace rufo; antennis capite sesqui longioribus, 
articulo 3.° 2.° paulo longiore, ab articulo 5.° inde incrassatis, articulis 6-10 
transversis, nigris, 3 primis basi rufis; palpis nigris; capite thoracis prope 
latitudine, suborbiculato, fronte depressa, confertim punctata, intricato- 
rugulosa, inter oculos obsolete longitudinaliter biimpressa, apice leviter 
producto, angustato, apice emarginato; thorace coleopteris vix angustiore, 
latitudine duplo breviore, lateribus rotundato, basin versus angustato, an- 
gulis posterioribus obtusis, dense inaequaliter punctato, dorso obsolete tri- 
sulcato, utrinque fortius late impresso; elytris thorace paulo longioribus, 
fortius inaequaliter punctatis, longitudinaliter subrugulosis, impressionibus 
nonnullis parum profundis laeviter inaequalibus; abdomine sparsim subtilius 
punctato; pedibus testaceis, femoribus dilutioribus tibiisque medio fuscis; 
segmento 7.° subtus apice bisinuato, lobo intermedio parvo, leviter promi- 
nulo, apice emarginato, fulvo. — Long. 5!|, mill. 

2 latet. 

Tasmanie (Schayer). 

Musée de Berlin. 

Obs. Plus grand que notre rugosus et remarquable par sa coloration. 


202 A. FAUVEL 


satis, articulis 5-9 fortiter transversis; capite transverso, parum 
fortiter sat dense punctato, thorace paulo angustiore, fronte parum 
profunde impressa, ante clypeum leviter relevata, vertice declivi, 
obsoletissime sulcato, sulcis prope oculos parvos obsoletis; tho- 
race tertia parte latiore quam longiore, circa basin sat angustato, 
dorso trisulcato, sulcis duobus externis minus profundis, utrinque 
parum profunde impresso, caeterum capite vix fortius punctato, 
lateribus marginatis, vix arcuatis, angulis posticis maxime ob- 
tusis; elytris thorace paulo latioribus, quarta parte longioribus, 
sat dense vix fortius strigoso punctatis, circa suturam non stri- 
gosis; abdomine parum alutaceo; 9 a 7 capite minore thora- 
ceque paulo longiore fortius punctatis distincta. — Long. 3-3 ?/s 
millim. | i | 

Variat colore immaturus capite abdomineque piceis, antenna- 
rum basi, thorace elytrisque rufotestaceis, hoc dorso longitudina- 
liter et circa latera maculatim, elytris sutura discoque praesertim 
circa apicem maculatim piceis. A 

Australie, Victoria (De Castelnau). 
Ma collection. 


10. semirufus”. 

Magnitudine formaque fere complanati, sed omnino distinctus; 
subdepressus, nitidulus; capite thoraceque rufis; abdomine rufo 
piceo; elytris sub-plumbeo-nigris; antennarum articulis 4 primis 
pedibusque rufo testaceis; his articulis 3-5 moniliformibus, 6-10 
latioribus, fortiter transversis, incrassatis, 11.° sat magno, conico; 
capite transverso, sat fortiter dense rugosulo, utrinque secundum 
oculos,sat magnos sulcato-marginato, fronte late impressa, ante 
clypeum convexiuscula, sublaevi, supra antennas relevata, antice 
rotundata; vertice latius sulcatulo; thorace capite quarta parte 
latiore, non breviore, sat transverso, antice parum, postice fortius 
angustato, fortiter rugose subaequaliter punctato, dorso trisulcato, 
sulcis externis latioribus, utrinque prope latera marginata parum 
profunde impresso; angulis anticis truncatis, posticis obtusis; 
elytris thorace sat latioribus, paulo longioribus, planiusculis, 
dense sat fortiter strigoso punctatis, sub humeris quasi bicarinu- 


STAPHYLINIDES DE L’AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 203 


latis;\ abdomine minus nitido, vix alutaceo, parce subtilissime 
punctulato. — Long. 3 mill. 

I. latet. 

Australie occidentale, Port Augusta (De Castelnau). 

Ma collection. 


11. sparsus* (1). . 
Praecedentibus multo minor aliterque coloratus; flavo testaceus, 
| nitidus, capite rufo piceo, thorace nitido, abdomine nigro-piceo, 
segmento 6.° apice 7.°que pallescentibus; antennis sensim sat 
incrassatis, articulis 6-8 fortiter transversis, 9-10 latioribus, minus 
brevibus, 11.° conico, sat magno; capite parum transverso, sub- 
orbiculato, convexiusculo, punctis aliquot sat profundis notato, 
fronte sat profunde impressa, antice rotundato-producta, supra 
antennas fortiter relevata, ante clypeum convexa, laevi; sulcis 
prope oculos sat magnos abbreviatis, fossula punctiformi postice 
impressa; thorace capite paulo latiore, nec longiore, parum 
transverso, circa basin oblique fortius angustato, parce fortiter 
punctato, dorso profunde unisulcato, utrinque antice vix impresso; 
elytris thorace sat latioribus, vix longioribus, parce fortius 
punctatis; abdomine laeviusculo. — Long. 2 mill. 


(1) M. Boheman a decrit encore une espéce polynésienne que nous ne con- 
naissons pas: 

11.2 pumilio Boh., Eugen. Res., 1858, 34. 

Fusco-testaceus, nitidulus; capite thorace parum angustiore, depresso, 
nigro, subnitido, vix punctato, utrinque longitudinaliter sat profunde im- 
presso; mandibulis testaceis; palpis flavescentibus; oculis rotundatis, modice 
convexis, glaucis; antennis capite sesqui longioribus, fuscis, basi flavescen- 
tibus, articulo 3.° 2.° paulo minore, apicem versus sensim subincrassatis, 
articulo 11.° magno, acuminato; thorace elytrorum fere latitudine, dimidio 
breviore quam latiore, apice truncato, basi rotundato, basin versus leviter 
angustato, angulis anticis obtusis, supra subdepresso, ferrugineo, nitido, sat 
crebre subtiliter punctato, dorso trisulcato, sulco medio sat profundo, in- 
tegro, recto, exterioribus tenuioribus, subarcuatis, utrinque late longitudi- 
naliter impresso, margine laterali integerrimo; scutello parvo, triangulari, 
fusco-testaceo; elytris thorace vix longioribus, at nonnihil latioribus, sub- 
tiliter punctulatis, longitudinaliter substriolatis; abdomine fusco testaceo, 
nitido, parce subtilissime punctulato, segmento penultimo nigro-fusco; pe- 
dibus dilute flavescentibus. — Long. 2; lat. ‘}, mill. 

Taiti (Boheman). 

Musée de Stockholm. 


204 A. FAUVEL 


Sexus differentia latet. 
Australie, V1 ictoria. 
Ma collection. 


Aussi a Java. 


Bledius. 


Mannerh., Brach., 44. — Er., Gen., 


n 


A. Corps rougeatre; téte brune. 5 c : . . capitalis. 
B. Corps noir; mandibules, sommet des SoS et genoux 
roussatres; tarses testacés . d n È : 4 . aterrimus. 


1. capitalis *. 

Rufus, sat nitidus, antennarum basi, palpis abdomine pedi- 
busque testaceis; capite piceo, opaco; antennis tenuioribus; ca- 
pite cum oculis magnis'thoracis latitudine, inter tuberculos 
minutos antennarios subarcuatim parum sulcato, parum dense 
obsoletius punctato; mandibulis proeminentibus; thorace subtra- 
pezoidali, convexo, antice truncato , lateribus medio parum an- 
gulatis, inde ad basim fortiter angustatis; angulis anticis sub- 
rectis, posticis obtusis; dorso longitudinaliter sulcato, parum 
dense subtiliter, utrinque subtilius crebriusque punctato; elytris 
thorace quarta parte fere latioribus, tertia parte longioribus, 
subconvexis, crebre vix fortius punctatis, apice amplioribus, vix 
infuscatis, suturae apice profunde conjunctim emarginatis; abdo- 
mine laeviusculo, vix alutaceo. — Long. 3?/, mull. 

Sexus differentia latet. 

Australie, Queensland, Port Denison. 

Collection Godeffroy et la mienne. 


2. aterrimus È (1). 
Forma ta/pue parum vicinus, sed magnitudine /espiduli; ni- 
gerrimus,, capite thoraceque parum opacis, alutaceis, elytris 


(1) M. W. Mac Leay décrit une troisièéme espece de Bledius qui semble trés 
différente de celles-ci, mais que nous ne connaissons pas: 

2.8 cnc xeon Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, 11, 150 
(nec Er.). 

Brunneus, opacus, subtiliter punctatus; capite utrinque prope oculos spina 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNÉSIE 205 
abdomineque nitidissimis, argenteo pilosis; antennis apice, ge- 
nubus tibiisque summis rufescentibus; tarsis testaceis; antennis 
fortiter incrassatis, articulis 6-10 fortiter transversis, 11.° ob- 
longo; capite utrinque parum impresso, punctis aliquot subti- 
libus notato, fronte planiore, fortius alutacea, tuberculis supra 
-oculos proeminentibus; thorace capite paulo latiore, subqua- 
drato, convexo, vix perspicue sulcatulo, subtiliter parce punctato, 
lateribus parallelis, post medium ad basim fortiter sinuatim stran- 
sulatis, angulis anticis fortius, posticis parum obtusis; elytris tho- 
race vix longioribus, satis latioribus, convexis, sat dense fortiter 
punctatis, apice vix emarginatis; abdominis segmentis utrinque 
circaque apicem parce subtiliter punctulatis. — Long. 3!/, mill. 

Sexus differentia latet. 
Australie, Nouvelle Galles du Sud, Sydney. 
Collection Godeffroy et la mienne. 


Sartallus. 


Sharp, Ent. Monthl. Mag., 1871, VII, 217. 


Genre remarquable et aberrant, comme on en rencontre dans 
toutes les faunes, offrant de grands rapports de faciés avec cer- 
tains Nitidulaires (Cercus, par exemple), mais appartenant réel- 
lement aux Oxytélens par tous ses caractères; bien distinct 
dailleurs des Bledius et groupes voisins par ses tarses penta- 
méres. Parait faire le passage vers les Megalops. 


1. signatus®” Sharp, 4. c. 

Testaceus, oculis nigris, elytris pallidioribus; antennis arti- 
culo 1.° elongato, circiter 4 vel 5 sequentibus aequali, 2-3 cy- 
lindricis, 2.° 3.° longiore, 3.° longiore quam latiore, 4-8 inter 


minuta armato; thorace fere quadrato, medio subtiliter sulcato, angulis po- 
sticis rotundatis; elytris thorace paulo latioribus, conjunetim emarginatis, 
parum dehiscentibus: abdomine nigro, apice pallido; palpis pedibusque rufis. 
— Long. 31}, mill. 

Australie, Gayndah. 


206 A. FAUVEL 
se subaequalibus, non longioribus quam latioribus, 9-11 multo 
latioribus et longioribus; capite nitido, parce grosse punctato, 
utrinque supra antennas tuberculato, fronte postice transversim 
sulcata; thorace nitido, convexo, subcordato, paulo latiore quam 
longiore, capite multo latiore, parce subtilius punctato, linea lon- 
gitudinali laevi; angulis posticis subsinuatis, obtusis; elytris tho- 
race paulo latioribus, quarta parte longioribus, opacis, alutaceis, 
sat subtiliter parum dense subsquamose, apice vage subtilius 
punctatis; sutura maculaque disci circa suturam obliqua, ali- 
quando nulla, piceis; lateribus fortiter carinatis, apice summo 
dense albido ciliato; abdomine alutaceo, minus nitido, vage sub- 
tiliter punctato; o segmento 7.° supra apice profunde arcuatim 
emarginato, lateribus utrinque hamato-productis, acuminatis. — 
Long. 4 mill. 

Australie, Victoria (Edwards). 

Collection Sharp et la mienne. 

Obs. M. Sharp suppose, avec raison sans doute, que ce cu- 
rieux insecte doit vivre au bord de la mer, sous les débris ani- 
maux ou vegétaux. | 


Tribu Vl. — STENINI 


. 
Section 1. — Megalopini. 


Erichs., Gen. Staph., 750. 


Megalops. 


Ere oe 

l. nodipennis Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 
leads IE 50. 

Pallide rufus, subnitidus; capite lato, verticali, inter oculos 
circulariter impresso, undique laxe punctato; thorace capiti la- 
titudine subaequali, non longiore quam latiore, subcylindrico, 
impressionibus numerosis, profunde transversis, irregulariter ru- 
goso-punctatis; elytris prope suturam brunneis, caeterum nodis 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 207 
testaceis, latis, rotundatis, elevatis; abdomine crasso, brevi, apice 
rotundato. — Long. 31/, mill. 

Australie, Gayndah. 
Obs. Je n’ai pas vu cet insecte qui doit étre remarquable. 


Section 2. — Steni. 


Le Conte, Smiths. Misc. Coll., 1862, II, 67. 


Stenus. 
Latr., Préc. Car. Ins., 77. — 
Jacq. Duv., Gen. Staph., 51, pl. 19, fig. 93-95. 


Je nai vu que trois espéces australiennes du genre, bien 
qu'elles paraissent assez nombreuses dans ces régions; M." Bo- 
heman en a décrit une de Taiti, qui semble bien distincte; une 
autre enfin (S. Thioni Montr.) est de la Nouvelle Calédonie et 
parait également trés caractérisée. 


A. Tarses à 4.° article simple; abdomen immarginé h . caviceps. 
B. Tarses a 4.° article bilobé. 
a. Corps noir, élytres avec une petite tache orangée ; ab- 


domen marginé N i A i : È fs guttulifer. 
b. Corps d’un bleu verdatre brillant; bouche, antennes 
et pattes flaves; abdomen immarginé . 6 : ; . coeruleus. 


l. caviceps*. 

Niger, nitidus, obscure viridi tinctus, abdominis segmentis 6-7 
nigris, palpis albidis; antennarum clava picea, his, mandibulis 
pedibusque piceo testaceis, femoribus apice tarsorumque articulis 
summis magis picescentibus; antennis brevibus, gracilibus, arti- 
culo 5.° 4.° longiore, 6-8 sensim brevioribus, parum elongatis, 
9-11 clavam minutam formantibus; capite thorace paulo longiore, 
dimidio fere latiore, oculis maximis, inter hos maxime excavato, 
angustato, medio longitudinaliter laevi, utrinque prope oculos 
aeque ac thorax profunde parce punctato, carinis antennariis 
laevibus, apice vix tuberculatis; thorace cylindrico, subcordato, 
aequali, tertia parte longiore quam latiore, circa basim sat 


208 A. FAUVEL 
constricto; elytris thorace dimidio fere latioribus, parum brevio- 
ribus, convexis, fortius subrugose punctatis; abdomine parum 
acuminato, cylindrico, segmentis sinuato-constrictis, basi crenu- 
latis, parcius minus fortiter punctatis, late fortiter transversim 
impressis, 2.° tantum lateribus marginato, 6.° 7.°que laevio- 
ribus; tarsorum articulo 4.° simplice; 7 segmento 6.° subtus 
apice medio arcuatim emarginato, incisura dense aureo pube- 
scente, 7.° truncato. — Long. 5 mill. 

En janvier. 

Australie septentrionale, Cap ‘York, Somerset (L. M. D'Al- 
bertis). | 

Collection du Musée Civique de Génes et la mienne. 


Nouvelle Guinée. 


2. guttulifer Waterh., Hint. Monthl. Mag., 1877, XIV, 
24 (0). 

Colore insignis, facie calcarato subsimilis, parum nitidus, 
aequaliter dense fortiter rugoso-punctatus, nigerrimus, macula 
parva elytrorum sublaterali laevi, aurantiaca, paulo post me- 
dium sita; palpis elongatis; antennis brevibus, articulis tribus 
clavulam formantibus, subaequalibus; capite thorace dimidio fere 
latiore, paulo breviore, sat profunde excavato, medio longitudi- 
naliter satis relevato, ad antennarum basim vix carinulato; 
thorace subcylindrico, antice posticeque subaequaliter angustato, 
parum inaequali, obsolete sulcatulo; elytris thorace tertia parte 
fere latioribus, paulo brevioribus, circa apicem sensim latioribus, 
apice conjunctim sat profunde emarginatis; abdomine crasso, cy- 
lindrico, elytrorum latitudine, subtiliter marginato; segmentis 
basi media subtriangulariter plicato-elevatis; tarsorum articulo 
4.° bilobo; femorum basi tarsisque interdum piceis; 7 seg- 


(1) Ici se place sans doute le: i 

2.. maculatus Mac Leay. Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 148. 

Niger, rugoso-punctatus; thorace linea longitudinali profunde impressa; 
elytris macula magna aureo-flava, magis lateri quam suturae, magisque basi 
quam apici propinqua; pedibus rufis, genubus nigris. — Long. 63}, mill. 

Australie, Gayndah. 

Obs. Parait voisin du guttulifer; mais tout autre par la forme et la situa- 
tion de la tache élytrale, ainsi que par la couleur des pattes. 


STAPHYLINIDES DE L'’AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 209 


mento 7.° apice subtus medio sat profunde emarginato. — 
Long. 5-6 mill. 

Australie, Nouvelle Galles du Sud, Sydney (De Castelnau); 
King George's Sound. 

Collections Godeffroy, du British Museum et la mienne. 


3. coeruleus Waterh., Ent. Monthl. Mag., 1877, XIV, 
24 (1). 


(1) Nous donnons ci-après les descriptions de sept especes traduites du 
travail de M. W. Mac Leay, et provenant toutes de Gayndah (Australie); nous 
y joignons celle de l’espéce taitienne décrite par Boheman. 

3.2 Gayndahensis Mac Leay, l. c. 

Niger, fortiter punctatus; capite medio linea laevi breviter elevata, alia 
longiore utrinque inter oculos; thorace fere cylindrico, linea longitudinali 
laevi elevata; pedibus flavis, genubus brunneis. — Long. 44/ mill. 


3.b olivaceus Mac Leay, l. c. 

A praecedente capite inter oculos fortiter excavato, lineis elevatis desti- 
tuta, thorace lateribus magis dilatato, aeque ac elytra olivaceo nitente; pe- 
dibus nigris, femoribus basi testaceis distinctus. — Long. 44/, mill. 


3.c similis Mac Leay, /. c., 149. _ 

Ab olicaceo tantum forma multo minore, capite inter oculos minus exca- 
vato, thorace parcius punctato, hoc et elytris non olivaceo nitentibus distin- 
guendus. — Long. 31/3 mill. 

Obs. Si cette espéce est valable, le nom devra étre changé, a cause du 
similis Herbst, d'Europe. 


3.4 viridiaeneus Mac Leay, J. c. 

Niger, opacus; capite inter oculos laevi; thorace disco impunctato, punctis 
transversis circa apicern basinque notato, basi apiceque magis coarctato; 
elytris fortiter punctatis, viridiaeneis, medio cupreo micantibus. — Long. 
41), mill. 


3.e cupreipennis Mac Leay, l. c. 

Capite thoraceque subtiliter punctatis, illo viridi, hoc cyaneo nilente; ely - 
tris punctatis, splendide rubro cupreis; abdomine nigro cyaneo, nitido; fe- 
moribus brunneis, dimidia basali parte testacea; tarsorum articulo 4.° non 
bilobo distinctus. — Long. 53], mill. 

Obs. Celte espéce est la seule pour laquelle l’auteur décrit la forme du 4.° 
article des tarses; il est vrai que pour aucune, il ne mentionne si l’abdomen 
est ou non marginé; comme si ces deux caractères n’étaient pas de premier 
ordre dans le genre. 


3.f puncticollis Mac Leay, l. c. 
S. viridiaeneo exacte similis, elytris ut in cupreipenni cupreis, sed magis 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (31 Luglio 1877). 14 


210 A. FAUVEL 


S. coelesti Fvl. proximus, elongatus, vix albo pilosus, laete 
cyaneus, capite abdomineque viridi coeruleis, hoc segmento 7.9 
nigro, palpis, antennis, pedibusque .gracillimis, testaceis, his 
geniculis parum piceolis; antennis brevioribus, articulis praeser- 
tim 2 primis, minus elongatis; capite fortius densiusque punctato, 
fronte antica vix pubescente; thorace basi utrinque paulo magis 
coarctato, linea longitudinali laevi; elytris longius albo pube- 
scentibus; abdomine multo robustiore, segmentis brevioribus, 
fortius pauloque densius punctatis; 7 subtus segmento 5.° in- 
tegro, 6.° apice vix sinuato, medio longitudinaliter argenteo- 
piloso; 7.° profunde triangulariter inciso, incisura intus margi- 
nata. — Long. 6 mill. 

Australie, Nouvelle Galles du Sud, Sydney; Queensland, Port 
Bowen. 

Collection du British Museum et la mienne. 


rubris minusque nitentibus, capite thoraceque totis dense aequaliter punc- 
tatis, quo a viridiaenco etiam omnino differt. — Long. 44, mill. 


3.6 capucinus Boh., Eugen. Res., 1858, 34. 

Niger, subnitidus, glaber; capite thorace fere sesqui latiore, subtiliter 
crebre punctulato; fronte depressa, utrinque leviter, longitudinaliter im- 
pressa; palpis flavotestaceis, articulo ultimo infuscato; oculis magnis, con- 
vexis, glaucis; antennis capite cum thorace nonnihil brevioribus, tenuibus, 
flavo-testaceis, extrorsum leviter infuscatis, articulo 3.° 4.°que subaequalibus; 
thorace elytris duplo angustiore, oblongo-ovato, basi apiceque truncato, 
medio leviter rotundato ampliato, latitudine sesqui fere longiore, subcylin- 
drico, creberrime minus fortiter punctato, dorso longitudinaliter, leviter 
carinato; scutello vix conspicuo; elytris thorace duplo latioribus, vix longio- 
ribus, lateribus rectis, apice conjunctim leviter emarginatis, angulo exte- 
riore rotundatis, modice convexis, nitidis, fortiter profunde el dense punc- 
tatis, humeris obtusiusculis, elevatis; abdomine elytris dimidio angusfiore, 
immarginato, elongato, nitido, parce mediocriter, segmentis duobus ultimis 
crebre punctulato, segmentis 4 primis fortius constrictis; pedibus gracilio- 
ribus, flavo-lestaceis; femoribus apice leviter infuscatis; tarsis articulo 4.° 
bilobo. — Long. 31]y-3 1/3; larg. 3, mill. 

Taitì. 

Musée de Stockholm 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 211 


Tribu Vil. — PAEDERINI 


Section I. — Pinophili. 


Erichs., Gen. Sp. Staph., 668. 


I. Abdomen immarginé = è 5 - e È 6 - . Oedichirus. 
TI. Abdomen marginé . : : anaes : . F ‘ . Pinophilus. 
e Oedichirus. 


Er., Gen. Staph. 684. 
Elytrobaeus, Sahlb. 


Deux espéces seulement de cè genre paraissent avoir été 
trouvées en Australie; celle décrite par M. Mac Leay m’est in- 
connue, mais semble trés caractérisée (1). 


1. intricatus È (?). 

Dilute ferrugineus, palpis, antennis, elytris pedibusque flavis; 
paederino tertia parte minor, brevius pauloque densius flavo pi- 
losus; antennis multo brevioribus, gracillimis; capite paulo lon- 
giore quam latiore, minus convexo, praeter verticis spatium 


(1) M. Sharp m’écrit qu’il possède une espèce australienne de Procirrus 
(probablement de Queensland) et c'est sans doute a cette espéce qu’il fait al- 
lusion dans son travail sur les Staphylinidae of the Amazon Valley (Trans. 
Ent. Soc. Lond., 1876, 336); mais comme je ne connais pas cet insecte, je ne 
puis que le mentionner ici. 


(2) Voici la traduction de la description de M. W. Mac Leay: 

1.2 paederoides Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 147. 

Niger, nitidus; thorace rufo, longiore quam latiore, post angulos anticos 
rotundato, circa basin angustato, impressionibus duabus punctatis, apicem 
non attingentibus, profunde notato, extus punctis aliquot sparsis; elytris 
thorace latioribus, apice emarginatis, punctatis, punctis latis sparsisque; 
abdomine elongato, cylindrico, segmento utroque transversim lineis quatuor 
punctorum notato, segmentis tribus basalibus rufis, caeteris nigris; palpis 
maxillaribus nigris, articulo ultimo intus fortiter producto. — Long. 8 mill. 

Australie, Gayndah. 


212 A. FAUVEL 
grosse denseque punctato; thorace ovato, capite sat latiore, disco 
seriebus punctorum quatuor, duabus mediis approximatis intra 
discum et apicem sitis, punctis minoribus formatis, duabus ex- 
ternis sulco profundo impressis usque prope basin prolongatis, 
punctis multo majoribus, quasi foveatis; lateribus vix seriatim 
grosse punctatis; elytris parum convexis, semilunaribus, thorace 
paulo latioribus, tertia parte brevioribus, apice fortiter conjune- 
tim arcuato-emarginatis, fortiter vix squamoso aequaliter punc- 
tatis; abdominis segmentis marginibus uniseriatim, basi tota 
fortiter dense confuseque punctatis, punctis segmentis 5-Qgdisco 
vix transversim uniseriatis. — Long. 5 mill. 

En janvier. 

Australie septentrionale, Cap York (De Castelnav). Un 
seul exemplaire. 

Ma, collection. 

Obs. Il serait possible que cet insecte fut légèrement imma- 
ture de couleur. 


Pinophilus. 


Gravenh., Mon., 201. — Er., Gen. Staph., 669. 


A. Elytres bien plus courtes que le corselet . A , . grandiceps. 
B. Élytres de la longueur du corselet; corps noir. 5 . rufitarsis. 
C. Élytres bien plus longues que le corselet. 

a. Elytres concolores; abdomen irisé surtout vers le 


sommet; anbennes longues, gréles . . 0 . aeneiventris. 
b. Elytres d’un rougeàtre obscur; abdomen nun irisé; 
antennes robustes, très courtes . ; n 4 +. curticornis. 


l. grandiceps * Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. 
Wales, 1871, II, 146 (). 
Major, niger, subnitidus, thorace, elytris abdomineque dense 


(1) Près de cette espèce se placent les deux suivantes de Gayndah et une 3.° 
de Sydney que nous ne connaissons pas: 

1.2 Mastersi Mac Leay, 2. c., 146. 

A grandiceps punctura totius corporis multo subtiliore et densiore, pube 
cinerea densiore, thorace paulo longiore, abdominis apice rufescente, pedibus 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 213 


sat fortiter vix rugulose aequaliter punctatis, dense longius 
fusco pubescentibus, palpis, antennis pedibusque rufis, mandibulis 
segmentisque 6-7 summo apice ferrugineis; antennis gracilibus, 
sat longis, articulis 3-11 sensim brevioribus; capite fortiter 
transverso, supra antennas parum relevato, vertice toto punctura 
duplici, alia satis sparsa, fortiore, alia subtili; fronte vix con- 
vexa, subtilissime sparsim punctata, impressione subarcuata, for- 
titer parce punctata, notata; thorace subconvexo, quarta parte 
longiore quam latiore, subtrapezoidali, circa basin parum angu- 
stato; angulis posticis subrotundatis, linea basali obsoletissima ; 
elytris thoracis basis latitudine, hoc tertia parte brevioribus; 
abdominis segmentis anterioribus basi media discoque utrinque 
vix impressis. — Long. 16-17 mill. 

Australie, Queensland, Gayndah (Mac Leay). 

Ma collection. 

Obs. Je rapporte à cette espèce un Sortino de Rockhampton, 
qui ne différe du type que par sa petite taille (12 mill.); son 


totis dilute rufis, tarsorum articulo 4.° minus profunde bilobo distinctus. — 
Long. 14 1], mill. 


1.b brevis Mac Leay, l. c., 147. 

P. grandiceps simillimus, licet “mito minor, thorace magis quadrato, basi 
media brevissime carinato, pedibus totis rufis. — Long. 63, mill. 

Obs. Ces deux insectes ne sont peut-étre que des varietés du grandiceps. 


l.c australis Harold, Cat. Col. 63). — opacus Redt. Reis. Novara, Zool., 
1867, 30 (rec Lec.). 

Niger, opacus, cinereo-pilosus, capite solo nitido, antennis, palpis pedibus- 
que rufo-piceis; capite tantum paulo latiore quam longiore, sat quadrato, 
fronte laevi, caeterum ut in geniculato punctato, sed sulcis 2 marginis po- 
stici transversis destituto, punctisque grossis marginis antici subtiliter im- 
pressis; antennis ut in geniculato, articulo 3.° 2.° longiore; thorace quadrato, 
capite elytrisque paulo latiore, postice parum angustato, antice truncato, 
angulis obtusis, postice rotundato, subtiliter denseque aequaliter punctato, 
linea media nulla; scutello parvo, granulato; elytris paulo brevioribus quam 
latioribus, thorace angustioribus et brevioribus, apice conjunctim leviter 
emarginatis, sicut abdomen dense granulatim subtiliter squamoso-punctatis; 
hoc apice rufo-brunneo cum pilis flavis et aliquot tuberculis parvis denti- 
formibus proeminentibus. — Long. 18 mill.; larg. 22/3 mill. 

Sydney. 

Obs. Cette espèce semble se distinguer du g MMANAIC5 par la forme subcarrée 
de la téte. 


214 A. FAUVEL 
corselet è peine moins rétréci en arriére et ses élytres a peine 
plus fortement ponctuées. ' 


2. rufitarsis È. 

Facie praecedenti sat similis, sed totus alius; minutus, paral- 
lelus, magis convexus, niger, nitidus, parce longius griseo-pube- 
scens, thorace, elytris abdomineque parum dense fortiter punc- 
tatis; ore, antennis, segmentorum 6-7 margine summo, genubus 
summis, tarsisque rufis; antennis tenuibus, articulis 2-11 ante 
apicem fuscis, 4.° 3.° paulo breviore, 5-10 sensim decrescentibus; 
capite laevissimo, fortissime transverso, fronte punctis 4 anticis 
(2 externis majoribus), disco utrinque inter antennas 5 vel 6 
aliis, vertice utrinque parum dense sat fortiter punctato ; angulis 
posticis obtusis; thorace antice capite vix latiore, trapezoidali, 
quarta parte longiore quam latiore, circa basin sat angustato, 
angulis anticis obtusis, posticis rotundatis, basi vix carmulato; 
elytris thoracis longitudine, hoc paulo angustioribus, sat con- 
vexis, parallelis, secundum suturam vix impressis, apice con- 
junctim parum emarginatis; abdomine elytris angustiore, elongato, 
parallelo, segmentis praesertim externis circa apicem subtilius 
parciusque punctatis; 7 segmento 7.° apice subtus subtriangu- 
lariter inciso; 6.° vix sinuato. — Long. 10 mill. 

Tasmanie. — Un seul 2. 

Ma collection. 


3. aeneiventris È. 

Angustulus, sat depressus, parum nitidus, nigro-piceus, sub- 
tiliter densius griseo-pubescens, thorace, elytris abdomineque 
creberrime, sat subtiliter subaequaliter punctatis; ore, antennis, 
ano pedibusque obscure rufis; antennis articulis 2-11 apice vix 
piceis, gracillimis, 3-5 longitudine aequalibus, 6-11 sensim bre- 
vioribus; capite fortiter transverso, fronte nitida, inter antennas 
utrinque vix impressa, punctis 12 magnis circiter notata, cae- 
terum subtilissime punctulata, vertice sat crebre fortiter punctato; 
thorace tertia fere parte longiore quam latiore, antice capite la- 
tiore, circa basim parum angustato, angulis posticis rotundatis, 


STAPHYLINIDES DE L’AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 215 


linea basali brevissima vix elevata; elytris thorace paulo latio- 
ribus, tertia parte longioribus, vix rugosulis; abdomine sat acu- 
minato, praesertim apice iridescente, apice subtilius minus dense 
punctato. — Long. 11-12 mill. 
. Australie septentrionale et orientale: Cap York, Port Denison, 
Rockhampton (De Castelnau). 

Collection Godeffroy et la mienne. 


4. eurticornis *. 

Breviusculus, parallelus, parum convexus, niger, palpis, an- 
tennis tarsisque rufo testaceis, elytris obscure, pedibus anticis, 
genubus omnibus, segmentorumque marginibus, praesertim duo- 
bus ultimis latius, rufulis; antennis insignibus, brevissimis, vix 
incrassatis, robustis, articulis 3-11 sensim brevioribus, penultimis 
vix longioribus quam latioribus; corpore toto dense fortiter punc- 
tato, vix rugosulo, longius fusco pubescente; capite thorace an- 
gustiore, supra antennas parum relevato, fronte utrinque vix 
impressa, medio parum laeviore; thorace quadrato, lateribus pa- 
rallelis, angulis posticis rotundatis, linea longitudinali laevi, basi 
parum elevata; elytris thorace paulo longioribus et latioribus, 
utrinque post scutellum vix torulosis; abdomine subparallelo, 
elytris paulo angustiore. — Long. 8 mill. 

Australie, Queensland, Port Denison (De Castelnau). — Un 
seul exemplaire. 

Ma collection. 

Obs. Très distinct à première vue par la structure des an- 
tennes. 


Section 2. — Paederi. 


Erichs., Gen. Sp. Staph., 560. 


I. Antennes non coudées. 
A. Tarses postérieurs a 4.° article bilobé ou muni d’un 
appendice membraneux. 
a. Tarses antérieurs dilatés . ‘ È È È ; . Paederus. 
b. Tarses antérieurs simples . : 4 2 ; : . Sunius. 
I. Tarses postérieurs 4 4.° article simple, dépouryvu 
d’appendice membraneux. 


216 A. FAUVEL 


a. Tarses postérieurs a 4 premiers articles graduel- 
lement plus courts. 
+. Tarses antérieurs simples. 
X Languette bilobée  . n i o s x . Stilicus. 
XX Languette tridentée. a : Scopacus. 
---}- Tarses antérieurs plus ou moins dilatés en SATTA 
X Dernier article des palpes maxillaires acu- 
miné ou subulé. 
* Tarses antérieurs légérement dilatés; labre 
bidenticulé . o È - Lithocharis. 
*:k Tarses antérieurs très dilatés: aebEe bilobé. Scimbalium. 
XX Dernier article des palpes maxillaires trés 


court, globuleux, obtus. . . ‘Dolicaon. 
b. Tarses postérieurs à 2.° article plus long que a l.er Lathrobium. 
II. Antennes coudées . 6 È x 6 5 5 6 5 . Cryptobium. 
Sunius. 


Steph. IW. Brit., V, 275. — Fauv., Fn. Gall.-Rhén., III, 292. 


A. Téte large subovale; élytres !testacées, avec une 

grande ftache commune brune laissant libre la 

base, les còtés et le sommet . bay ors . Australasiae. 
B. Téte étroite, allongée, oblongue; élytres ig 

chacune avec une petite tache noire médiane, ar- 

rondie n È i, 4 : 5 : È 3 È . guttula. 


l. Australasiae * (1). 

S. filiforme minor, ferrugineus, subopacus, abdomine nitido, 
parce longius pubescente, antennis, elytris apice, pedibusque 
pallide testaceis, thoracis margine laterali vix, elytrisque ma- 
cula magna disci, communi, latera basinque non attingente, 
picea, aliquando nulla, segmentis 5-6 praeter apicem nigrican- 
tibus; antennis gracilibus, articulis 3-11 elongatis, aequalibus; 
capite sat magno, parallelo, dense subtiliter aeque ac thorax 


(1) Ici parait se placer une espéce que nous ne connaissons pas, mais qui 
semble distincte par sa coloration et la forme de la téte: 

1.2 eylindricus Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 145. 

Colore sat instabilis, capite nigro, dense punctato , quadrato, postice trun- 
cato; thorace rufo, crebre punctato, capite angustiore, breviter ovato; ely- 

tris thorace vix latioribus, punctatis, brunneis, basi apiceque testaceis; 

abdomine elongato, subcylindrico, circa apicem parum latiore, toto rufo, 
praeter segmentum quintum sextique partem nigra. — Long. 4 ‘la mill. 

Variat thorace abdomineque brunneo-maculatis. 

Australie, Gayndah. 


STAPHYLINIDES DE L’AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 217 


punctato, angulis posticis rotundatis; thorace capite sat angu- 
stiore, antice. fortiter attenuato, postice minus angustato, late- 
ribus ante basim vix sinuatis; elytris magnis, nitidulis, thorace 
tertia parte latioribus et longioribus, convexis, dense fortius ru- 
gulose punctatis; abdomine transversim squamose parum fortiter 
quasi lineatim punctato, marginibus laevibus. — Long. 4 mill. 

Australie, Nouvelle Galles du Sud; Victoria, Melbourne (De 
Castelnau). 

Collections Godeffroy et la mienne. 


2. guttula *. 

S. bimaculato magnitudine et facie subsimilis, ferrugineus, an- 
tennis, elytris, ano pedibusque testaceis, elytrorum macula sat 
parva vix post discum notata, latera attingente, segmentisque 
5-6 praeter apicem nigris; capite angustato, oblongo-elongato, 
postice fortiter rotundato, aeque ac thorax dense subtiliter punc- 
tato; thorace capite vix angustiore, ovato; elytris fortiter dense 
punctatis, vix rugulosis; abdomine elytris paulo nitidiore, trans- 
versim squamose sat subtiliter lineatim punctato, marginibus lae- 
vibus. — Long. 3 mill. 

Australie, Nouvelle Galles du Sud. — Un seul exemplaire. 

Ma collection. 


Stilicus. 


Latr., Régn. Anim., IV, 436. — Fauv., Fn. Gall.-Rhén., III, 298. 


Une seule espéce que nous ne connaissons pas: 


1. ovicollis Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 
1871, II, 145. | 

Rufotestaceus, nitidus, laevis; capite quadrato, postice trun- 
cato, collo gracillimo; thorace elongato-ovali, pedunculo corpori 
adfixo; elytris thorace vix latioribus, parte basali, abdominisque 
segmentis 4 primis brunneis. — Long. 2 3/, mill. 

Australie, Gayndah. 


215 A. FAUVEL y 
Obs. D’aprés cette description, l’insecte parait ne pas appar- 
tenir aux Stilicus, mais plutot aux Scopaeus. 


Scopaeus. 


Erichs., Gen. Staph., 604. — Fauv., Fn. Gall.-Rhén. UI, 307. 


1. ruficollis* (1). 

S. Erichsonis forma et magnitudine similis, sed gracilior, ca- 
pite angustiore longioreque, postice rotundato, thorace minore 
angustioreque, antice minus dilatato, circaque basim magis-an- 
gustato, rufo, elytris angustioribus paulo brevioribus, subtilius 
pubescentibus, apice magis abrupte rufis, abdomine piceo, apice 
minus diluto. — Long. 31/, mill. 

Australie, Queensland, Gayndah. — Un seul exemplaire. 

Ma collection. 


Lithocharis. 


Lacord., Fn. Entom. Paris, I, 431. 
— Jacq. Duv., Gen. Staph., 46, pl. 17, fig. 85. 


Huit espéces appartiennent aux régions qui nous occupent, 
dont quatre australiennes, deux de Taiti, une des Iles Fidji et 
la dernière de la Nouvelle Zélande. Parmi celles d’Australie et 


(1) M.r W. Mac Leay a décrit de ce genre une autre espèce que nous ne con- 
naissons pas: 

1.2 rotundicollis Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 145. 

Pallide brunneus, fortiter dense punctatus, parce longéque pilosus; capite 
lato, depresso, postice truncato, angulis posticis rotundatis: thorace paulo 
longiore quam latiore, lateribus fortiter rotundato, antice posticeque rotun- 
dato et angustato; elytris thorace latioribus, dimidia parte apicali pallide 
rufa; abdomine nigro, lato, parum abbreviato, segmento 4.° rufo; pedibus, 
antennis palpisque testaceis. — Long. 3|3 mill. 

Australie, Gayndah. 

Obs. Cette espéce, d’apres sa ponctuation, sa pubescence et sa couleur, ne 
parait pas étre un Scopacus, mais plutòt un Lithocharis ou quelque forme 
voisine. 


: 
: 


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Se ee eee Tp 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 219 


de Taiti deux (ochracea Gray. et obsoleta Nordm.) se retrouvent 
en Europe et dans les Amériques, et deux à la Nouvelle Guinée. 


A. Taille grande; téte et élytres fortement ponctuées; cor- 
selet a strioles serrées, imbriquées . A ‘ i . sScolytina. 
B. Taille moyenne ou petite. 
a. Corps assez mat, a ponctuation ruguleuse très fine et 


trés-dense 5 3 È ; 7 : È . annulosa. 
b. Corps très mat, i ponetuation iiicinie 
ba Corselet d’un roux festacé; téte ordinaire. ; ochracea. 
+ Corps noir; corselet et élytres parfois bruns; tate 
très petite . E ; ; - È : È ; . obsoleta. 
C. GELA très brillant, testacé. 
+ Élytres entierement testacées. È A È . tgnita. 
44 Elytres avec une large bande noire Sane apicalel 
transverse . : : j : 2 3 3 - . cincta. 


1. seolytina * (!). 

Major, punctura thoracis primo visu in genere unica; nigra, 
antice opaca, postice parum nitida; ore, antennis, segmentorum 
marginibus, ano pedibusque rufo testaceis; elytris humeris late 
summoque apice rufescentibus; antennis sat robustis, parum 
elongatis, articulis 2-11 subaequalibus; capite subquadrato, circa 
basim truncatulam parum angustato, angulis posticis vix obtusis, 
toto crebre fortiter vix rugose punctato; thorace capite latiore, 
non convexiore, tertia parte latiore quam longiore, subsemicir- 
culari, antice truncato, angulis posticis rotundatis, toto more 
Scolytorum dense striato-eroso, sulcis tribus mediis longitudina- 
liter integris, non intricatis; elytris thorace tertia parte latio- 


(1) Ici se place sans doute l’espéce ci apres: 

1.2 Zeelandica Redt., Reis. Novara, 1867, II, 29. 

L. brunneae Er. maxime vicina, minus diluta, parum nitida, rufa, abdo- 
mine subtusque obscuriore; ore, antennis, pedibus segmentorumque margi- 
nibus rufo testaceis; tota sat dense cinereo pubescens et forma thoracis 
distincta; capite non latiore quam longiore, postice omnino rotundato, an- 
tice sat angustato, toto subtiliter dense fortius quam thorax punctato; hoc 
capitis latitudine, vix longiore quam latiore, antice posticeque rotundato, 
postice sat angustato,, dense aequaliter punctato, linea media indistincta, 
laevi, antice posticeque subelevata; elytris thoracis latitudine, quadratis, 
thorace vix brevioribus, subtiliter dense punctatis; abdomine dense punc- 
tato. — Long. 44f, lat. 1 mill. 

Nouvelle Zélande. 

Obs. Cette espece semble bien distincte de celles que nous connaissons. 


220 A. FAUVEL 


ribus longioribusque, densius minus fortiter rugose punctatis; 
abdomine dense multo subtilius punctulato, fusco pubescente, 
satis attenuato. — Long. 51/, mill. 

Iles Fidji, Viti. — Un seul Cagli Q. 

Collection Godeffroy. 

Obs. Cette espéce est curieuse par son corselet striolé a la 
maniére des galeries des Scolyes. 


2. annulosa È. 

L. lanigerae vicina, sed aliter colorata, ferruginea, abdominis 
segmento 6.° praeter cingulum apicalem aureo pilosum 7.°que 
basi nigricantibus; ore, antennis, pedibusque rufis; brevius 
griseo-pubescens; capite thoraceque paulo subtilius densiusque 
minus rugosule punctatis; capite angulis posticis minus obtusis; 
thorace capite paulo angustiore, antice minus oblique truncato, 
postice minus angustato, angulis anticis posticisque indicatis, 
basi media utrinque vix impresso, linea vix elevata parum indi- 
cata; elytris longioribus, capitis latitudine, lineis duabus impressis, 
abbreviatis, altera discoidali, altera humerali, non perspicue se- 
riato-punctatis, obsolete impressis; abdomine subtilius punctulato. 
— Long. 4 mill. 

En novembre. 

Taiti (Vesco). — Aussi a la Nouvelle Guinée. 

Collection du Musée Civique de Génes et la mienne. 


3. ochracea Grav., Micr., 59. — Er., Gen., 623 et syn. 
— Kraatz, Nat., 716 et syn. — Harold, Cat. Col., 622 et syn. 
(except. testacea Lac.). — Fauv., Fn. Gall.-Rhén., NI, 320, pl. 4, 
fig. 7. — brunniceps* Fairm., Rev. Zool., 1849, 290. 

In genere corpore maxime opaco, oculis maximis, colore plus 
minusve piceo vel rufo testaceo, capite nigro, elytris abdomine- 
que plus minusve infuscatis, pube sericea, subtilissima, punctura 
fere nulla, omnium densissima; capite parvo; brevi, subquadrato , 
antice angustato; thorace quadrato, hoc latiore, angulis sat ro- 
tundatis, linea longitudinali subcarinata, non laevi; elytris am- 
plis, thorace quarta parte latioribus longioribusque, subdepressis; 


ee ee ee 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 221 


dA tarsis anticis leviter dilatatis; segmento 7.° fortiter triangula- 
riter inciso; 6.° apice leviter emarginato, incisura pilis nigris 
dense marginata, maxime distincta. — Long. 31/, mill. 

Taiti (Vesco). — Aussi a la Nouvelle-Guinée, Célébes, Ceylan, 
Indes orientales, Chine, etc. 

Obs. Cet insecte parait cosmopolite. 


4. obsoleta Nordm., Symb., 146. — Er., Gen., 623. — 
Kraatz, Nat., 719 et syn. — Harold, Cat. Col., 622 et syn. — 
Fauv., Fn. Gall.-Rhén., II, 321 et syn. (1). 

Ochraceae forma, sed maxime distincta; minor, dimidio angu- 
stior, elongata, sericea, maxime opaca, punctura nulla; nigra, 
thorace elytrisque saepius plus minusve piceis; antennis, ore, 
ano pedibusque plus minusve rufis, aliquanto testaceis; antennis 
gracilibus, elongatis; capite minimo, subtriangulari; thorace 
plano, capite paulo latiore, quam ochraceae longiore; angulis 
minus rotundatis; elytris longioribus; abdomine graciliore; 7 
tarsis anticis fortiter dilatatis; segmento 7.° apice leviter emar- 
ginato. — Long. 31/, mill. 

Variat testacea, capite vel nigro vel piceo. 

Australie, Victoria. — Aussi dans les Amériques, l'Europe, etc. 


5. ignita”. 

L. cinctae facie vicina, sed major, tota testaceo-rufa, ‘latior et 
brevior, capite latiore et breviore, fortius praesertim circa fron- 
tem, punctato, basi rectius truncato, angulis posticis magis rectis, 
oculis minoribus; thorace multo latiore et breviore, capitis lati- 
tudine, quarta parte latiore quam longiore, circa basin multo 


(1) Nous ne connaissons pas l’espèce suivante: 

4.° tristis Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 144. 

Nigra, opaca, punctata; capite quadrato, postice truncato, collo gracili; 
thorace brunneo-rufo, longiore quam latiore, capite non latiore, angulis 
omnibus rotundatis; elytris fusco brunneis, thorace latioribus; abdomine 
subtiliter punctato striolatoque; palpis antennis pedibusque testaceis. — 
Long. 32/3 mill. 

Australie, Gayndah. 

Obs. Cette espéce parait colorée comme obsoleta, mais autrement ponctuée 
et plus grande. 


222 A. FAUVEL 


minus angustato, fere parallelo, multo fortius punctato, angulis 
omnibus obtusis, magis indicatis; elytris amplioribus, subtilius 
punctatis; abdomine laeviusculo. — Long. 3 mill. 

Australie, Gayndah. Une seule 9. 

Ma collection. 


6. cineta *. 

Omnino distincta; subdepressa, gracilis, rufotestacea, nitidis- 
sima, parce flavo-pubescens, elytris ante apicem late transversim 
nigrocinctis, sutura rufa; antennis tenuibus brevibusque, arti- 
culis 3-5 paulo longioribus quam latioribus, 6 subquadrato , 7-10 
parum transversis, 11.° ovato; capite subquadrato, post oculos 
parallelo, sat dense parum fortiter punctato, inter oculos vix 
impresso, linea laevi longitudinali vix perspicua, basi truncato, 
angulis posticis subrectis; thorace antice capitis latitudine, circa 
basin parum angustato, subtilius paulo parcius punctato, disco 
utrinque circa basin vix impresso, intervallo minimo, laevi, vix 
suleato, angulis anticis obtusis, posticis rotundatis, lateribus vix 
sinuatis; elytris capitis latitudine, thorace quarta parte longio- 
ribus, perspicue sat dense, abdomine subtilius densiusque , punc- 
tatis. — Long. 2 */, mill. 

En juin. 

Australie, Queensland, Gayndah. — Aussi à la Nouvelle Guinée. 

Collections Godeffroy, du Musée Civique de Gènes et la mienne. 

Obs. Le seul exemplaire que j'ale vu de la Nouvelle Guinée 
différe de ceux d’Australie par une forme un peu plus large, 
surtout à la téte, mais appartient certamement a la méme 
espéce. L’insecte est, comme le précéedent, du méme groupe 
que les aveyronensis et seminigra d Europe. 


Paederus. 
Fabr., Syst. Eni., 268. — Jacq. Duv., Gen. Staph., 48, pl. 18, fig. 90. 
Outre les quatre ou cing espèces ci-aprés d’ Australie et des 


Iles Samoa, nous en connaissons une de la Nouvelle Calédonie 
(Lacordaîrei Perroud). 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 22¢ 


A. Corselet rouge; élytres bleues, passant au verdatre ou 
au noiratre. 
a. Antennes robustes, renflées. Abdomen noir, ou a seg- 
ments 4 et 5 plus ou moins rougeatres, éparsement 
ponctué. % 4 6 o . . eruenticollis. 
vb. Antennes fines, non O ANIA à 4 premiers È 
segments rouges, densément ponctué. 


+ Mandibules testacées. .. : ‘ : È È . australis. 
++ Mandibules noires : : 3 . tenuicornis. 
Bb. So corselet et abdomen noirs; aires Dica - . samoensis. 


1. eruenticollis Germ., Linn. Ent., 1848, III, 174. — 
cingulatus* Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, 
I, 146. 

Alatus, niger, nitidus, parce longius griseo pubescens, elytris 
cyaneis, vel viridulis, vel nigro-cyaneis, thorace coxisque anticis 
rufis, abdominis segmentis 4-5 scepius piceis vel rufis, medio 
infuscatis, antennarum articulis 3 primis rufulis, supra plus mi- 
nusve piceo fuscis; his robustis, circa apicem fortiter incrassatis, 
pilosis, articulis 5-10 sensim latioribus; capite oblongo, oculis 
magnis, utringue ad antennarum basim longitudinaliter sat pro- 
funde impresso, subtiliter parce punctato; disco medio fronteque 
laevibus; mandibulis nigris; thorace ovato, convexo, capitis la- 
titudine, utrinque subtiliter parce punctato; scutello nigro, punc- 
tulato; elytris thorace sat latioribus, paulo longioribus, dense 
fortiter rugulose, abdomine sat fortiter parum dense punctatis. 
— Long. 61/,-7 mill. s 

Australie orientale et méridionale: Rockhampton, Gayndah, 
Melbourne; Tasmanie (De Castelnau). 

De la plupart des collections. 

Obs. On trouve tous les passages entre le type de Germar 4 
abdomen noir et les exemplaires a segments 4 et 5 plus ou 
moins bruns ou rouges (cingulatus Mac Leay). 


2. australis * Guerin, Voy. de la Coquille, Zool., 1838, 
II, 63, pl. 1, fig. 23. — Boisd., Fawn. Ent. Ocean., 57. — 
Er., Gen., 666 et 933. 

P. ripario facie et magnitudine omnino similis, sed palpis ar- 


ticulo 3.° piceo, antennis articulis 1, 2, tertioque praeter apicem 


224 A. FAUVEL 


tantum testaceis, capite basi latiore, postice minus angustato, 
profundius inter oculos transversim sulcato , thorace paulo fortius 
punctato, scutello nigro, elytris triplo crebrius subtiliusque ru- 
gosule punctatis, cyaneis, abdomine densius punctulato , pedibus 
totis nigris, coxis anticis intermediisque rufis omnino distin- 
guendus. — Long. 9 mill. 

Australie, Nouvelle Galles du Sud, Port Jackson; Tasmanie. 

Ma collection. 


3. tenuicornis® (1). 

P. australi vicinus, sed dimidio minor, antice angustior, an- 
tennis articulis 3 primis rufis, ].° supra late, 2.° 3.°que apice 
fuscis, mandibulis nigris, capite multo minore, longiore, an- 
gustiore, postice fortiter angustato, inter oculos transversim non 
impresso, thorace angustiore, minore, magis parallelo, circa basin 
vix angustato, densius punctato, elytris subtilius punctatis, seg- 
mentis 2-5 obscure rufis, densius punctulatis. — Long. 6 mill. 

Australie, Queensland, Gayndah. — Un seul exemplaire. 

Ma collection. 


4, samoensis È. 

P. polito forma parum vicinus, gracilis, niger, nitidus, ely- 
tris cyaneis, pedibus nigro-piceis, antennis praeter medium in- 
fuscatum, tibiis apice tarsisque obscure testaceis; palporum ar- 
ticulo 3.° praeter basin piceo; antennis sat gracilibus, elongatis; 
capite elongato, angusto, antice posticeque aequaliter ab oculis 
angustato, inter oculos utrinque latius impresso, dense subtiliter 
punctato, disco fronteque laevibus; thorace angusto, oblongo, 
convexo, antice posticeque subaequaliter angustato, utrinque vix 


(4). Ici se place sans doute le: 

3.4 angulicollis Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 146. 

Cingulato (cruenticolle} multo minor, thorace fere quadrato segmentisque 
2-5 basalibus obscure rufis. — Long. 5 1/3 mill. 

Australie, Gayndah. 

Obs. Cette description n’indiquant ni la ponctuation de l’abdomen, ni la 
forme des antennes, si différentes chez le cru2nticollis, il est impossible de 
reconnaitre si l’insecte auquel elle se réfere n’est pas notre tenuicornis ; la 
taille parait aussi plus petite. 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 225 


seriatim punctis aliquot subtilibus notato; elytris thorace latio- 
ribus, paulo longioribus, dense fortiter, abdomine parce subti- 
liter punctatis. — Long. 61/, mill. | 

‘Iles Samoa, Ovalu. — Une seule 3. 

Collection Godeffroy. 


Dolicaon. 


Casteln., Etud. Ent., 1835, I, 119. 
— Jacq. Duv., Gen. Staph., 42, pl. 16, fig. 80. 
Pinobius Mac Leay. 


Nous inscrivons une remarquable espéce d’Australie dans ce 
genre, dont elle offre sans exception tous les caractéres; c’est 
donc bien a tort que M. Mac Leay a crée pour elle une coupe 
générique spéciale (Pinobius) qu'il range dans la tribu tout autre 
des Pinophili. 


1. Mastersi* Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 
1871, II, 146 (?). 


(2) M." Mac Leay décrit trois autres espéces de Gayndab que nous n’avons 
pas vues, mais qui peut-étre appartiennent à d’autres genres. Ce sont: 

la quadraticollis Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 143. 

Capite nigro, nitido, quadrato, basi truncato, satis sparse punctato; tho- 
race rufo, fere quadrato, angulis rotundatis, parce punctato, linea media 
laevi; elytris thorace paulo latioribus, nigris, apice rufis, supra undique 
lineis parum irregularibus punctatis; abdomine nigro, subtilissime punc- 
tato, apice rufo pilosoque; palpis, antennis pedibusque pallide rufis. — 
Long. 63, mill. 


1b elongatulus Mac. Leay, l. c. 

Niger, subnitidus; capite magis quam in quadraticolte elongato densiusque 
punctato; thorace multo longiore quam latiore, capite paulo angustiore, 
supra sat dense puncltato, angulis rotundatis, antice vix quam postice la- 
tiore; elytris thorace latioribus, lineis parum irregularibus intervallis 
subelevatis punctato, basi nigris, apice rufis: abdomine nigro, subtiliter 
punctato, apice rufo pilosoque, antennis, palpis pedibusque pallide rufis. 
— Long. 533 mill. 


le nigripennis Mac Leay, 4. c. 144. 
Gapite nigro, nitido, parcissime punctato; thorace rufo, nitido, capitis la- 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (2 Agosto 1877). 15 


226 A. FAUVEL 

Pulchrum colore insectum, nitidum, vix griseo-pubescens, 
rufum, capitis dimidia parte anteriore, thoracis parte postica 
intus sinuatim, scutello, elytris, praeter disci maculam magnam 
latera attingente, segmentis 6-8, pedibusque, praeter tarsos, 
nigris; antennis sat brevibus, tenuibus, articulo 1.° nigricante, 
sequentibus piceis, 3 ultimis flavescentibus; capite convexo, sub- 
quadrato, antice angustato, parce sat fortiter punctato; thorace 
capitis circiter latitudine, quarta parte longiore quam latiore, 
convexo, paulo crebrius punctato, linea longitudinali laevi; ely- 
tris thorace sat latioribus, vix longioribus, convexiusculis, minus 
dense fortius, abdomine crebre subtiliter punctatis; 7 segmento 
7.° subtus apice triangulariter emarginato, inde postice incisura 
angusta parallelaque, intus marginata, prolongata. — Long. 
10 mill. 

Australie, Queensland, Gayndah (Masters); Rockhampton 
(De Castelnau). 

Collections Godeffroy et la mienne. 

Obs. Je n'ai vu que trois exemplaires de cette espéce. 


Lathrobium. 


Gray., Monogr., 128. — Fauv., Fn. Gall.-Rhén., II, 338. 
Notobium, Solsky. 


Nous connaissons cing espéces australiennes du genre et 
M. Mac Leay en a décrit deux autres qui paraissent en étre 
bien distinctes, si réellement elles dépendent de ce groupe. 
Parmi celles que nous possédons, une surtout est remarquable 
par sa grande taille et ses élytres a séries ponctuées comme 
dans le groupe des /usitanicum d’Europe et longiusculum des 
Etats-Unis. M. de Solsky a méme cru pouvoir établir avec elle 
une nouvelle coupe générique (Volobiwm); mais nous avons 


titudine, longiore quam latiore, lateribus parallelo, angulis rotundato, par- 
cissime punctato; elytris thorace latioribus, nigris, punctatis; abdomine 
subtilissime punctato, medio latiore, segmentis 4 basalibus rufis, caeteris 
nigris; palpis, mandibulis, antennis pedibusque rufis. — Long. 64], mill. 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 227 


étudié avec grand soin les deux sexes de cet insecte et nous 
pouvons affirmer qu'il ne posséde aucun caractére different des 
Lathrobium; du reste, la description de l’auteur russe n’indique 
pas autre chose. 


A. Téte carrée a partir de la base des antennes. 
a. Taille très grande. i, 
-- Corps noir; tarses rougeàtres; corselet avec deux 


séries de points de chaque còté du disque’ . . australicum. 
++ Corps d’un ferrugineuz brillant; corselet mul- 
tiponctué avec une ligne médiane lisse . 3 . ferreum. 


b. Taille très petite; corps noir, brillant; palpes, anten- 

nes, élytres, sauf la base, anus et pattes rougeatres. 

+ Antennes courtes, n’atteignant pas la base des 
élytres; corselet un peu plus large que la téte, 
rectangulaire È i 7 : : : : ; 
++ Antennes atteignant la base des élytres; corselet 
plus étroit que la téte, trapézoidal . . -  . gratellum. 

B. Téte subparalléle, trés allongée, bien plus longue que 

large a partir de la base des antennes . È È È . longiceps. 


notaticolle. 


1. australicum™ Solsky, Bull. Mosc., 1864, II, 447, 
fig. 1-7. 

Maximum, pilosellum, nigrum, sat convexum, nitidum, abdo- 
mine minus, fusco pubescente; antennarum articulis omnibus 
basi, palpis tarsisque rufulis; antennis gracilibus, elongatis, ar- 
ticulis 2, 4, 5, 6 aequalibus; oculis magnis; capite quadrato, 
fronte media subtiliter sulcata, supra antennarum basin relevata, 
intus fovea punctiformi notata, margine antico arcuatim subca- 
rinata, vertice punctis sparsis grosse notato, capite caeterum 
thoraceque totis omnium densius subtilissime punctulatis; thorace 
capitis latitudine, subquadrato, lateribus subparallelis, angulis 
rotundatis; disco utrinque punctorum serie duplici, interna recta, 
6 vel 7 punctis, sulculo impressa, externa arcuata, 5 vel 6 
punctis notata; elytris thorace quarta parte latioribus et longio- 
ribus, utroque punctorum 5 seriebus disco, altera subhumerali, 
notato, intervallis subconvexis, sulcis basi apiceque evanescen- 
tibus; abdomine robusto, dense subtiliter punctulato, segmento 
penultimo apice tenuissime pallide marginato; 7° segmento 6.° 
subtus apice late emarginato, basi transversim impresso; 7.° late 


228 A. FAUVEL 
profundeque inciso, incisura basi rotundata, minime marginata. 
— Long. 13 mill. 

Australie méridionale, orientale et occidentale: Rockhampton, 
Sydney, Riviére Paroo, Victoria, Swan River. 

De la plupart des collections. 


2. ferreum*È (1). 

Angustius, totum rufo-ferrugineum, subdepressum, nitidum, 
parce breviter pilosum, mandibulis nigris; oculis minutis; an- 
tennis sat robustis, articulis 4-9 sensim parum decrescentibus; 
capite subtriangulari, parce fortiter punctato, punctis minimis 
interjectis, fronte laeviore, late impressa, supra antennas re- 
levata; thorace capite sat angustiore, subquadrato, magis con- 
vexo, subtilius quasi in series parum dense punctato, linea 
longitudinali laevi, lateribus medio sinuatis, inde circa basin 
angustatis; angulis anticis fortissime, posticis minus rotundatis; 
elytris capite vix latioribus, parallelis, thorace tertia parte ‘lon- 


gioribus, utroque supra seriebus 5 vel 6 sat fortiter punctatis, 
apice evanescentibus, notato; abdomine crebre sat fortiter, apice 
parcius punctato. — Long. 13 mill. 
Australie, Nouvelle Galles du Sud; Victoria (De Castelnau). 
Ma collection. 


(1) Ici se placent sans doute les deux espéces suivantes de Gayndah qui 
nous sont inconnues: j i 

2.2 politulum Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 144. 

Nigrum, pilosum, nitidum; capite postice leviter angustato et rotundato, 
fronte parce punctato, lateribus densius; thorace capitis latitudine, paulo 
longiore quam breviore, lateribus leviter rotundato, angulis rotundato, supra 
punctato; elytris thorace latioribus, seriatim punctatis; abdomine subtiliter 
punctato, segmentorum marginibus laevioribus et dilutioribus; palpis, an- 
tennis pedibusque rufis. — Long. 114, mill. 


2.) piceum Mac Leay, 4. c. 

Totum piceo-brunneum, subnitidum, pilosum; capite thoraceque ut in poli- 
tulo, sed subtilius crebriusque punctatis; elytris thorace non latioribus, 
dense punctatis; abdomine rugosule punctato, segmentorum 2, 4,5 marginibus 
rufulis; antennis palpisque fere rufis, his multo magis quam in pvaecadento 
incrassatis. — Long. 144], mill. 

Obs. D'après cette description, l’espèce pourrait bien ne pas appartenir aux 
Lathrobium. 


STAPHYLINIDES DE L’AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 229 


3. notaticolle È. 

L. gratello magnitudine et colore similis, sed minus depressus, 
antennis multo brevioribus, thoracis dimidiam partem parum su- 
perantibus, medio fuscis, circa apicem vix attenuatis, articulis 
omnibus, praesertim apicalibus, multo brevioribus; capite bre- 
viore, convexo, quadrato, minus punctato, fronte punctis raris 
impressis, disco medio laevi, angulis posticis magis rectis, oculis 
dimidio majoribus; thorace capite vix latiore, rectangulari, con- 
vexo, circa basin vix angustiore, angulis anticis obtusis, posticis 
rotundatis, disco utrinque uniseriatim punctato, seriebus 2 vel 
3 alus extus circa latera; angulis anticis obscure rufulis; ely- 
tris regulariter fortius seriato punctatis, minus depressis, ab- 
domine latiore, longius piloso, magis perspicue parcius punc- 


tato, segmento 6.° apice anguste rufo; pectore rufulo. — Long. 
5 mill. 
Australie, Queensland, Port Denison. — Une seule 9. 


Ma collection. 
Obs. Voisin pour le faciés de notre /usitanicum d'Europe. 


4. gratellum *. 

Statura minuta, depressa, colore caeterisque maxime distinc- 
tum; nigrum, nitidum, parce pilosum, abdomine densius mul- 
‘toque subtilius, subnitido; palpis, antennis, elytris praeter basin 
late, pedibusque rufis; segmento 6.° praeter basin, 7.°que toto 
squalide testaceis; antennis praelongis, elytrorum basim attin- 
gentibus, capite magno, recte quadrato, ante oculos angustato , 
supra antennarum basin fere rufo-tuberculato, fortiter sat dense 
punctato, fronte vix impressa; thorace capite sat angustiore, 
tertia parte longiore quam latiore, circa basin sat angustato, 
lateribus sinuato, angulis omnibus obtusis, utrinque subseriatim 
subtilius punctato, linea longitudinali latiore laevi; elytris capite 
paulo latioribus, thorace tertia parte longioribus, planiusculis , 
utroque punctorum subtilissime seriebus multipunctatis vix im- 
presso; abdomine omnium subtilissime densissime , apice parcius, 
punctulato; 7 segmento 6.° subtus late triangulariter emargi- 
nato, medio apice fovea subtriangulari parvula sat profunde 


230 A. FAUVEL 
impresso; 7.° profunde sat late inciso, incisura late usque ad 
basin marginato-depressa, laevi. — Long. 4 %/, mill. 

Australie, Nouvelle Galles du Sud, Sydney. — Un seul 2. 

Ma collection. 

Obs. Le facies rappelle beaucoup celui des Acheniwm; mais 
les caractéres génériques sont absolument ceux des Lathro- 
bium. 

Il est possible que le Dolicaon elongatulum Mac Leay (V. supra) 
rentre dans ce genre et constitue une espèce voisine du gralel- 
lum, quoique, d’aprés la description, le corselet semble trés 
different. 


5. Jongiceps”. 

Insigne capitis forma insectum, Crypiobium simulans, filiforme, 
nigrum, convexum; pedibus nigro piceis, ore, antennarum basi 
tarsisque rufulis; illis brevibus, capite paulo longioribus, tenui- 
bus, articulis 4-11 sensim decrescentibus; capite cum mandibulis 
duplo fere longiore quam latiore, parallelo, supra antennas re- 
levato, fronte vix impressa, toto subtilissime punctulato, punctis 
grossis sat dense praeter lineam longitudinaliter laevem notato; 
collo vix indicato, latissimo, punctulato; thorace capitis longitu- 
dine, hoc vix latiore, lateribus vix sinuato, angulis omnibus ro- 
tundatis, dorso utrinque punctis grossis confuse seriatim impresso- 
notato, circa latera serie altera satis confusa, angulum anticum 
oblique attingente subimpressa; scutello unipunctato; elytris 
thorace sat latioribus, parum longioribus, utroque dorso punc- 
torum majorum seriebus 5 vel 6 multipunctatis striato-impresso ; 
abdomine thoracis latitudine, densius pubescente, vix rugosule 
dense fortiter punctato; 97 segmento 7.° subtus apice subarcua- 
tim parum profunde emarginato, post incisuram vix impresso. 
Long. 9!/, mill. 

En octobre. 

Australie, Nouvelle Galles du Sud, M.' Victoria (D'Albertis). 

Collections du Musée Civique de Génes et la mienne. 

Obs. Le facies de cet insecte est absolument celui des Cryp- 
tobium,; mais ses antennes ne sont pas coudées et tous ses 


ora caste Se ee ae 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIF 231 


caractéres, notamment la forme des tarses postérieurs et des 
palpes, concordent avec ceux des Lathrobium. 


Scimbalium. 


Erichs, Gen. Staph., 579. — Fauv., Fn. Gall.-Rhén., III, 359. 
Lathrobiomorphus, Mots. 


Ce genre, en dehors de la faune européenne, renferme quatre 
espéces: une de Perse, deux des Indes orientales, et celle d’Aus- 
tralie décrite ci-aprés. Le Lathrobiomorphus Mots., dont je pos- 
séde le type (badius Mots.), n’est rien autre qu'un vrai Scim- 
balium. 


1. australe ‘. 

S. planicolle angustius, depressum, nigrum, nitidulum, abdo- 
mine minus, hoc densius fusco-pubescente; pedibus aliquando 
piceis; ore, antennis, elytris, segmentis 6-7 tarsisque ferrugineo 
rufis; antennis capite thoraceque longioribus, articulis omnibus 
elongatis; capite oblongo, tertia parte fere longiore quam latiore, 
circa basin parum angustato, dense fortiter punctato, punctis 
minutissimis interjectis, fronte vix impressa, vix minus punctata; 
thorace capitis latitudine, tertia parte longiore quam latiore, circa: 
basin vix angustato, angulis omnibus rotundatis, dense fortiter 
punctato, linea longitudinali laevi; scutello punctulato ; elytris 
thorace sat latioribus, vix longioribus, planiusculis, multo den- 
sius subtilius vix rugosule punctatis; abdomine circa apicem 
parum dilatato, multo subtilius creberrime, apice parcius punc- 
tulato; 7 segmento 6.° subtus apice sinuato; 7.° subtriangula- 
riter sat profunde inciso. — Long. 10 mill. 

Australie, Nouvelle Galles du Sud, Sydney, Riviere Paroo; 
Queensland, Port Denison (De Castelnau). 

Collections Godeffroy, Dohrn et la mienne. 

Obs. Ce Scimbalium est tres caractérisé par tous ses caracteres 


DI 


génériques. : 


232 A. FAUVEL 


Cryptobium. 
Mannerh., Brachel., 38. — Fauv., Fn. Gall.-Rhén., III, 364. 


Trois espéces australiennes rentrent dans ce genre, dont deux 
décrites par M.* Mac Leay. 


A. Corps noir; bouche, antennes, anus et pattes d’un te- 

stacé rougeàtre. E 4 Pah tin 5 6 +. microcephalum. 
B. Corps noir; antennes, genoux, iiimbes et tarses en- 

fumés; corselet et moitié apicale des élytres rouges; 


le reste des pattes flave ; : o . Mastersi. 
C. Corps noir; élytres, sauf la base, at 6.¢ seament ab- 
dominal rouges; pattes flaves .. È NOR . apicale. 


1. microcephalum * 

C. longipenni colore, magnitudine, facieque subsimile, sed ca- 
pitis thoracisque forma omnino distinctum; elongatum, subde- 
pressum, nigrum, nitidum, elytris abdomineque subirideo sub- 
opacis, densius longe fusco-pubescentibus; ore, antennis, tuberculis 
antennarlis, segmento 6.° apice, 7.° toto, pedibusque rufotestaceis; 
antennis insignibus, vix fractis, articulo 1.° sequentibus vix cras- 
siore, 2.° 1.° dimidio tantum breviore, 3.° 2.° tertia fere parte 
longiore, 4-7 elongatis, aequalibus, 8-11 sensim brevioribus; 
‘capite minuto, elongato, ovali, mandibulis exceptis tertia parte 
longiore quam latiore, lateribus subparallelis, basi sat fortiter 
angustatis, dense fortiter punctato, fronte parum impressa; oculis 
parvis; thorace oblongo, capite quarta parte latiore, apice paulo 
magis quam basi angustiore, dense subtilius punctato, lateribus 
vix sinuatis, angulis omnibus fortiter rotundatis, medio linea 
longitudinali laevi; scutello bipunctato; elytris thorace tertia parte 
latioribus, quarta longioribus, planiusculis, crebre sat subtiliter 
rugulose punctatis, planiusculis, sutura rufescente; abdomine 
lato, creberrime multo subtilius rugosule, apice panca, punc- 
tato. — Long. 11 mill. 

Australie, probablement méridionale. — Un seul exemplaire. 

Ma collection. : 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNÉSIE 233: 


Obs. Les antennes de cet insecte sont à peine coudées, au 
moins dans le seul exemplaire que je posséde, et quoique tous 
ses autres caractéres soient ceux des Cryptobium, il devra peut 
étre par la suite former une nouvelle coupe genérique. 


2. Mastersi* Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 
1871, II, 142. 

C. erythrothoraci magnitudine et facie vicinum; nigrum, niti- 
dum, capite elytrisque subopacis, his abdomineque nitidulo sub- 
tiliter pubescentibus; antennis piceis, apice rufulis; ore, tuberculis 
antennariis, thorace, pectore, coxis, elytrorum dimidia parte api- 
cali, segmentisque 6-7 apice, rufis; pedibus fuscis, femoribus 
praeter apicem fiavis; antennis sat tenuibus, articulis 4-9 aequa- 
libus, 10-11 brevioribus; capite mandibulis exceptis tertia parte 
longiore quam latiore, post oculos fortiter arcuatim angustato, 
creberrime subtilissime vix rugosule punctulato, fronte multo 
angustiore, parallela, antice profunde impressa, alutacea, vix 
strigosula, margine antico tuberculisque antennariis fortiter rele- 
vatis laevibus; oculis magnis, fortiter proeminentibus; thorace 
capitis longitudine, suboblongo, cylindrico, antice subattenuato, 
post medium sinuato, angulis anticis rotundatis, posticis obtusis, 
dorso utrinque serie impressa multipunctata, lateribus punctis 
sat numerosis irregulariter sparsis, saepius seriatis, notato, in- 
tervallo circa basin convexo; elytris thorace dimidio fere latio- 
ribus, quarta parte longioribus, planiusculis, sat fortiter crebre 
subrugose punctatis; abdomine dense subtilissime, apice parcius, 
punctato; 7 insignis, segmento 4.° subtus medio apice in spi- 
nam 6. apicem attingentem, pilosam, producto, 6.° vix sinuato, 
7.° triangulariter profunde inciso, incisurae marginibus declivis. 
— Long. 10-11 mill. 

Australie occidentale, Swan River; Queensland, Gayndah; 
Port Denison. 

Collections Godeffroy et la mienne. 
 Obs. L’exemplaire de Swan River est un peu immature et a 
les pattes rougeàtres, mais ne differe pas autrement du type de 
Gayndah. 


234 A. FAUVEL 


3. apieale* Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, 
II, 143. 

Nigrum, parum nitidum, antennis rufopiceis, apice palpisque 
testaceis; illis articulo 1.° circa basim, mandibulis, elytris praeter 
basim segmentoque 6.° rufis; pedibus pallidis; C. pygialî ma- 
xime vicinum, sed minus opacum, antennis brevioribus, articulis, 
praesertim penultimis, minus elongatis, punctura capitis thora- 
cisque dimidio fortiore et parciore, oculis majoribus magis proe- 
minentibus, capite angulis posticis minus rotundatis, thorace 
minore, angustiore, antice arcuatim multo magis attenuato, linea 
media laevi magis elevata, latiore elytris abdomineque parcius 
fortiusque punctatis. — Long. 7 mill. 

Australie, Queensland, Gayndah, Port Denison. 

Collections Godeffroy et la mienne. 

Obs. Cet insecte n’est peut-étre qu'une race géographique du 
pygiale Kr. qu'on trouve à Ceylan, aux Indes Orientales, aux 
Philippines, à Java et a Célèbes; cependant les caractéres in- 
diqués ci-dessus permettent de l'en distinguer suffisamment et 
se montrent très constants dans les exemplaires que j'ai sous 
les yeux. 


A la fin des Paederini se place le genre Nowmea Fvl., dont 
lespéce unique (N. serpens Fvl.) est particuliére a la Nouvelle- 
Calédonie. 


Tribu VIII — STAPHYLININI. 


—_— 


Section 1. — Xantholini. 


Kraatz, Nat., 626. 


I. Antennes droites . Sac BS ene BERLINA 3 . Diochus. 
II. Antennes fortement géniculées. 
A. Dernier article des palpes maxillaires étroit dès la 
base, subulé. 
a. Antennes fines, assez allongées . 6 0 J . Leptacinus. 
b. Antennes trés courtes, à articles larges, déprimés. Metoponcus. 
5S. Dernier article des palpes maxillaires conique, a 
peine plus étroit que le 3.° à la base . : : . NXantholinus. 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 235 


Diochus. 


Erichs., Gen. Staph., 300. — Fauv., Fn. Gall.-Rhen., Ul, 366. 


Rhegmatocerus, Mots. 


Je connais deux espéces australiennes de ce genre intéressant; 
mais sans doute on en découvrira d'autres dans cette partie du 
monde. 

A. Corps noir; antennes brunes; leur sommet et les palpes te- 

stacés; pattes d’un rougeàtre obscur . } TRE E 4 . Octavii. 

B.- Corps noir; corselet d’un brun de poix; bouche, antennes, 


moitié apicale des élytres, marges des segments, anus et pattes 
d’un testacé rougeàtre c È : 0 5 È 3 b : . divisus. 


Li 

]. Octavii *, . 

Niger, nitidus, antennis brunneo-piceis, articulis 3 ultimis pal- 
pisque testaceis; segmenti 6. margine pedibusque obscure rufis; 
antennis elongatis, articulis 3-5 parum decrescentibus, 6-9 sub- 
aequalibus, 11.° elongato, acuminato; capite elongato, ovali, 
tertia parte mandibulis exceptis longiore quam latiore, lateribus 
parallelis, postice omnino rotundato, punctis 3 utrinque disco, 
tertio postico remoto, punctisque aliis parce lateribus basique 
notato; thorace majore, basi capite duplo fere latiore, oblongo, 
convexo, antice fortiter angustato, angulis omnibus fortissime 
rotundatis, seriebus dorsalibus tripunctatis, oblique inter apicem 
mediumque sitis, punctis 2 aliis post angulum anticum sitis; 
elytris basi thorace paulo latioribus, circa apicem latioribus, 
serie suturali discoidalique utraque punctis 6 subtilissimis im- 
pressis; abdémine dense subtilissime fusco-pubescente, subopaco, 
omnium creberrime subtilissime, apice parcius, punctulato. — 
Long. 5 mill. 

Australie, Victoria. — Un seul exemplaire. 

Ma collection. 


2. divisus”. 


A praecedente magnitudine minore, thorace piceo, antennis 


236 A. FAUVEL 


vix medio infuscatis, ore, elytrorum dimidia parte apicale, seg- 


mentorum marginibus, sexti dimidia parte apicali, septimo toto 


pedibusque rufo-testaceis; antennis brevioribus; capite minore, 
breviore, subtriangulari, antice sat fortiter angustato, basi minus 
rotundato; thorace antice paulo minus angustato; elytris seriebus 
vix fortius, abdomine adhuc subtilius densiusque punctatis. — 
Long. 4 mill. © 

Australie, Nouvelle- Galles du Sud (De Castelnau). 

Ma collection. 


Leptacinus. 


Erichs., Kaef. Mark, 1, 429. — Fauv., Fn. Gall.-Rhén. II, SUI 


M. W. Mac Lee a décrit deux espéces de ce genre; mais l’une 
delles est un vrai Metoponcus et l'autre parait en étre assez 
voisine; celle ci-aprés est donc la seule authentiquement connue 
d’ Australie. 


1. Novae Hollandiae ”. 

Elongatus, niger, nitidissimus, ore, antennis pedibusque rufis, 
thorace, scutello, elytrorumque basali parte piceis, his caeterum 
segmentisque 6-7 apice pallide testaceis; antennis articulis 4-10 
brevissimis, duplo latioribus quam longioribus, 11.° magno, 
oblongo-acuminato; capite magno, mandibulis exceptis tertia parte 
longiore quam latiore, sat convexo, subparallelo, basi subtrun- 
cato, parum dense sat fortiter punctato, linea longitudinali laevi, 
angulis posticis rotundatis ; thorace elongato, gracili, capite tertia 
fere parte angustiore, dimidio fere longiore quamMatiore, basi 
quam antice angustiore, post medium sat fortiter coarctato, basi 
truncato, seriebus dorsalibus subtiliter 12, externis duplicibus, 
circiter 6-punctatis, non confusis; elytris thorace duplo latioribus, 
vix.longioribus, sat dense subtilius seriatim, abdomine utrinque 
sat parce subtiliter punctatis. — Long. 4 mill. 

Australie orientale, Rockhampton; Victoria (De Castelnau). 

Collection Godeffroy et la mienne. 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 237 


Metoponcus. 


Kraatz, Naturg., II, 651. — Fauv., Fn. Gall.-Rhén., II, 379. 


Ce genre, remarquable par la jolie coloration de plusieurs de 
ses types, compte sans doute un certain nombre d’espéces au- 
straliennes et polynésiennes, bien que nous n’en connaissions en- 
core que quelques unes, dont deux néo-calédoniennes (variegatus 
Fauv. et pulchellus Perroud). 


A. Téte noire; corselet et 5.° segment rouges; segments 1 
et 2 et pattes testacés; élytres vertes ou violettes . . cyaneipennis. 
B. Téte et corselet d'un rougeatre plus ou moins clair. 
a. Abdomen à segments 1 a 3 d’un brun de poix, 4-5 
noirs, 6-7 d’un testacé rougeàtre ainsi que l’extréme 


base des élytres atlas 5 $ ae ies : semiruber. 
b. Abdomen brun de poix, 4 segments 1 à 3 presque en 

entier, avec les marges des suivants et la moitié ba- 

silaire des élytres d’un testacé rougeàtre . . Brouni. 


1. eyaneipennis™ Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. 
Walese SAI): 
Colore pulcherrimus, nitidissimus, niger, thorace, scutello seg- 


(1) Ici se placent sans doute les trois espéces suivantes décrites de Gayndah 
par M. Mac Leay, la premiere comme Leptacinus, les autres comme Xaatho- 
linus: i î é 

1.4 luridipennis Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 137. 

Elongato-depressus; capite nigro, nitido, parallelo, multo longiore quam 
latiore, angulis posticis leviter rotundatis, punctis sparsis notato; thorace 
obscure rufo, nitido, capite longiore, parum angustiore, lateribus post me- 
dium leviter emarginatis, postice vix magis quam antice angustato, antice 
posticeque rotuudato, punctis sparsis notato; scutello lato, triangulari, 
brunneo; elytris rugose punctatis, thorace latioribus, apice rotundatis, di- 
midia parte basali brunneis, apicali pallide lurido-nitidis; abdomine brunneo- 
fusco, punctato; palpis, antennis pedibusque rufo-brunneis. — Long. 44), mill. 

Obs. Parait remarquable par sa coloration et ses élytres rugueuses. 


l.b atriceps Mac. Leay, l. c., 138. 

Capite nigro, nilido, laevi, parum longiore quam latiore, postice rotundato, 
punctis dispersis notato; thorace rufo, parce punctato, longiore quam latiore, 
capite latiore, leviter postice quam antice latiore, antice posticeque rotun- 
dato, lateribus vix rotundatis; elytris. thorace latioribus, brunneo-rufo ni- 
tidis, parce punctatis, apice leviter conjunctim emarginatis; abdomine brun- 


238 A. FAUVEL 
mentoque 5.° rufis, segmentis 1-2 pedibusque testaceis; palpis 
antennisque piceis, his basi rufis, articulo ultimo fere toto flavo; 
elytris laete viridibus, vel cyaneis, vel violaceis; capite magno, 
quadrangulari, tertia parte longiore quam latiore, antice vix 
angustato, basi truncato, sulcis ocularibus obliquis medium attin- 
gentibus, punctis 4 ad antennarum basin subfoveolatis, uno post 
oculum, duobus utrinque disco, uno lateribus ante angulum 
posticum, uno alio utrinque basi summa notatis, punctis caete- 
rum obsoletissimis sparsis; thorace sat’convexo, capite sat angu- 
stiore, circa basin angustato, medio sinuato, basi truncato, angulis 
omnibus fortiter rotundatis, seriebus dorsalibus 4-punctatis, punctis 
caeterum minutissimis sparsis; elytris thoracis longitudine, hoc 
fere angustioribus, vix perspicue punctulatis; abdomine punctis 
aliquot subtilibus utrinque notato. — Long. 6-6%/, mill. 

Australie orientale, Nouvelle Galles du Sud, Clarence River; 
Port Makay; Gayndah. 

Collections Godeffroy, Sharp et la mienne. 


2. semiruber È. 

A variegato statura minore, forma multo angustiore, depressa, 
segmentis 1-3 elytrisque nigro-piceis, segmentis 6-7 elytrorumque 
basi summa testaceis; capite longiore angustioreque, fronte multo 
densius omnium subtilissime punctulata, vix alutacea, punctis 2 
utrinqye disco subtilibus, 2 aliis post oculos, 2 utrinque summa 
basi approximatis notato; thorace forma antice attenuata omnino. 
glio, multo subtilius vix perspicue punctulato, subalutaceo, late- 
ribus non perspicue sinuatis; punctis minutis disco prope medium 
duobus approximatis, extus ad latera duobus aliis; basi truncata, 
angulis posticis multo minus rotundatis; elytris laeviusculis, parce 


neo, subtilissime punctato, pube brevissima subtiliter vestito, segmento | 
ultimo elongato, acuto, obscure rufo; pedibus pallide rufis. — Long. 61, mill. 


l.c piceus Mac Leay, l. c. 

A praecedente statura minore et corpore fere toto brunneo-piceo tantum 
distinctus. — Long. 523 mill. 

Qbs. Si cette description est exacte, il est évident que l’insecte n’est qu’une 
variete de l’atriceps. i 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNÉSIE 239 . 


vix coriaceis; abdomine vix utrinque punctis aliquot notato; fe- 
moribus infuscatis maxime distinctus. — Long. 71/, mill. 

Iles Viti. — Un seul exemplaire. 

Collection Godeffroy. 


3. Brouni* Sharp, Ent. Monthl. Mag., 1876, XIII, 22. 

A praecedentibus statura minore, colore capiteque omnium sub- 
tilissime strigosulo, thorace alutaceo, elytris densius vix perspicue 
punctulatis primo visu distinctus; elongatus, castaneus, nitidus; 
scutello, elytris dimidia parte apicali, abdominis segmentis praeter 
margines late, piceis; elytrorum basi, segmentis 1 et 2, hoc 
praeter discum, pedibusque testaceis; capite breviore, antice magis 
angustato, utrinque basique punctis sparsis notato, sulcis ocula- 
ribus obliquis brevioribus; thorace antice fortiter attenuato, late- 
ribus parum sinuato, seriebus dorsalibus 4 vel 5, lateralibus 3-4 
punctatis; basi media vix sulcata; abdomine punctis magis nu- 
merosis minusque subtilibus notato. — Long. 5-8 mill 

Assez commun sous V’écorce des troncs morts de Dammara 
australis. 

Nouvelle-Zélande, Auckland (Brown). 

Collection Sharp et la mienne. 

Obs. Cette description est faite sur deux exemplaires que 
M.? Sharp a bien voulu m’envoyer en échange. 


Xantholinus. 


Serv., Hncyel. Meth., X, 475. 
Jacq. Duv., Gen. Staph.,325) plo 12,.fies 56, 57, 58. 


Ce genre parait relativement nombreux dans la faune austra- 
lienne et polynésienne et y est représenté par des types de 
forme et de coloration variées. 


A. Antennes noires ou brunes, a dernier article seul 
parfois testacé en tout ou en partie. 
a. Elytres testacées, rougeatres ou d’un beau rouge vio- 
lacé, brillantes. 


240 A. FAUVEL 


+ Élytres, pattes et anus rouges. 3 : 5 . erythropterus. 
++ Élytres et pattes rouges . . . Lorquini. 
+-+ + Élytres d’un testacé rougeatre; batte noires; 
tarses rougeatres. ; ; . rufitarsis. 
+-+-++ Élytres d'un beau rouge place: alici noires; 
jambes 4 épines violacées : È x . phaenicopterus. 


v. Elytres verdàtres ou bleues. 
+ Pattes noires. 


X Elytres verdàtres, chagrinées, assez mates . chloropterus. 
XxX Elytres bleues, brillantes, non chagrinées . cyanopterus. 
++ Pattes rouges; élytres vertes, brillantes, non cha- 
grinées. . . «++... Chalcopterus. 
c. Élytres et pattes d’un noir ou dii brun de poix, 
brillantes. 
+ Taille grande; corselet dépourvu de séries ponc- 
tuées . 4 5 5 i. La . holomelas. 
++ Taille pelite; AA me séries ponctuées. i - socius. 


B. Antennes brunes, a 3, 4 ou 5 derniers articles pales . Albertiis. 


1. erythropterus* Er., Gen. Staph., 320. — cervinipen- 
nis Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 138. 

X. glabratum longitudine haud superans, sed paulo latior, 
magis depressus, niger, nitidus; antennis capite parum longio- 
ribus, articulis 4-10 cylindricis, leviter transversis, aequalibus, 
piceis, 1.° rufo-piceo, ultimo apice ferrugineo; palpis labroque 
piceo-rufis; capite thorace latiore, subquadrato, basi truncato, 
angulis posticis rotundatis, lateribus rectis, antice vix angustato, 
supra subdepresso, utrinque punctis nonnullis impresso, sulco 
laterali ante oculos brevissimo, obsoleto, interne foveola latiore 
parum profunda terminato; thorace elytris paulo angustiore, 
basin versus vix angustato, latitudine paulo longiore, angulis 
anticis subrectis, subdepresso, seriebus dorsalibus punctis 4-5, 
3 vel 4 ante medium et singulo remoto pone medium compo- 
sitis, serie laterali 5 vel 6 punctata, punctis subtilioribus; scu- 
tello punctulato; elytris thorace paulo longioribus, rufis, vage sub- 
tiliter punctatis, margine laterali laevi; abdomine parce subtiliter 
punctato, parce piloso, segmento 5.° apice sextoque toto rufo- 


testaceis; pedibus piceo-rufis. — Long. 13/, mill. 
Australie, Nouvelle-Galles du Sud; Queensland, Gayndah; 
Rockhampton. 


Collections des Musées de Berlin, Godeffroy et la mienne. 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 24l 


Obs. Je n'ai pas vu de type du cervinipennis Mac Leay ; mais 
la description n’indique aucun caractére qui permette de le di- 
stinguer de la présente espéce. 


2. Lorquini *. 

X. auriceps major et latior, parce longius fulvo-pubescens, 
nigerrimus, nitidissimus, elytris laete, palpis pedibusque sub- 
obscure rufis; antennis articulis 3 primis piceis, laevibus, 4-10 
transversis, opacis, ultimo brevi, conico, apice vix testaceo; ca- 
pite thorace tertia parte latiore, planiore, subtriangulari, fronte 
profunde 4-sulcata, sulcis externis transversis, puncto terminatis, 
sulco oculari puncto etiam terminato, punctoque alio prope ad- 
jecto plagam punctatam appropinquante; lateribus subtusque, 
praeter plagam mediam laevem, dense subtilius rugose punctatis, 
basi grosse parce punctato, medio obsolete sulcato, angulis po- 
sticis obtusis; thorace convexo, subtrapezoidali, antice oblique 
truncato, postice parum angustato, lateribus vix sinuatis, angulis 
posticis parum obtusis, puncto magno prope angulum anteriorem , 
serie in margine laterali parum punctata, puncturaque parca in 
margine anteriore notato, basi sulculo brevissimo vix impresso; 
elytris thorace tertia parte latioribus, nec longioribus, parce 
fortiter, intra humerum triseriatim, margine inflexo subtilius 
densiusque, abdomineque utrinque subtilissime disperse punctatis; 
alis fuscis. — Long. 17 mill. + 

Australie probablement septentrionale (Mouwfflet). — Aussi des 
Moluques et de Célébes. 

Collections du Musée Civique de Génes, de Solsky et la mienne. 


3. rufitarsis È. 

X. Lorquini sat vicinus; niger, nitidissimus; pa!pis antennisque 
praeter basin piceis; tibiarum spinulis tarsisque rufis; elytris 
rufo-testaceis; abdomine subaeneo; antennis multo gracilioribus, 
articulis 4-10 fortissime transversis, 11.° brevi, conico; capite 
minore, magis convexo, puncto antico utrinque oculo propiore, 
postico oculo ipso contiguo, angulis posticis magis rotundatis, 
supra lateribusque omnium subtilissime punctulato; thorace ca- 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. ( 4 Agosto 1877) 16 


242 A. FAUVEL 
pitis fere latitudine, ut in Lorquini, antice vix minus producto- 
sinuato, ibique vix punctulato, puncto prope angulum anticum 
nullo; scutello multo. subtilius densiusque punctato; elytris bre- 
vioribus, vix longioribus quam latioribus, multo subtilius punc- 
tatis, punctis secundum suturam irregularibus, sat numerosis, 
serie intra humerali obliqua punctis 14 vel 15, lateribusque in- 
flexis sat dense subtilius punctatis; abdomine densius fortiusque 
quam in Lorquini punctato, densius piloso, segmentis basi pro- 
funde transversim sulcatis. — Long. 15 mill. 

Nouvelle Galles du Sud (De Castelnau); Queensland, Gayndah. 

Collections Godeffroy et la mienne. 


4. phaenicopterus” Er., Gen. Staph., 314. 

Statura omnino X. analis, nigerrimus, pernitidus; antennis 
capite parum longioribus, nigris; palpis piceis; capite thoracis 
latitudine, latitudine paulo longiore, antice subangustato, late- 
ribus rectis, angulis posticis rotundatis, punctis utrinque singulo 
ad interiorem, binis approximatis, oblique positis, ad superiorem 
oculi marginem, paucisque irregulariter transversim positis ver- 
ticis impresso, caeterum praeter sulculos anticos ordinarios lae- 
vissimo; thorace elytris paulo angustiore, latitudine paulo lon- 
giore, basin versus modice angustato, lateribus medio vix sinuatis, 
apice utrinque oblique truncato, angulis anticis obtusis, parum 
convexo, intra angulum anticum utrinque puncto magno profunde 
et in margine antico punctis utrique nonnullis impresso; scu- 
tello punctulato; elytris thorace paululum longioribus, puncto- 
rum seriebus tribus sat regularibus notatis, prima suturali, se- 
cunda in medio dorsi, tertia marginali, rubris, nitore purpureo 
resplendentibus; abdomine parallelo, parcius subtiliter punctulato, 
nigro, pernitido; pedibus brevibus, nigris, tibiis spinis violaceis; 
tarsis piceis; alis fusco-hyalinis. — Long. 10-12 mill. 

En janvier. 

Australie septentrionale, orientale et méridionale: Melbourne, 
Sydney, Rockhampton, Euromanga, Cap York, Somerset. 

De la plupart des collections. | 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 243 


5. chloropterus È , Gen. Staph., 311. 

X. chalybeo ar ce Lilor niger, opacus, elytris vi- 
ridibus, nitidulis, abdomineque subaeneo; facie potius glabrati; 
antennis capite vix longioribus, articulis 4-10 crassitie aequalibus , 
sensim paulo brevioribus, 11.° apice subferrugineo; palpis apice 
rufopiceis; capite thoracis longitudine, et basi ejus apici latitu- 
dine aequali, antice angustato, oblongo-subtriangulari, basi et 
lateribus perparum, angulis posticis fortiter rotundato, sat con- 
vexo, puncto majusculo singulo ad interiorem, alteroque itidem 
singulo ad superiorem oculi marginem impresso, caeterum praeter 
sulculos ordinarios laevi; thorace apice elytrorum latitudine, 
basin versus modice angustato, latitudine antica paulo longiore, 
lateribus rectis, apice utrinque oblique truncato, angulis anticis 
stbrotundatis, sat convexo, longe intra apicem puncto singulo 
impresso, caeterum laevissimo, vix alutaceo; scutello medio 
punctato, elytris thorace vix longioribus, vix alutaceis, triseria- 
tim punctatis, serie prima suturali, 2.2 dorsali, 3.2 marginali, 
margine inflexo summoque apice vage punctatis; abdomine elon- 
gato, parallelo, parce subtiliter punctato, parce nigro piloso; 
alis fuscis. — Long. 17-23 mill. 

En octobre. 

Australie occidentale et méridionale: Port Augusta, Victoria, 
Melbourne, Nouvelle Galles du Sud, Mont Victoria; Tasmanie. 

De la plupart des collections. 


6. cyanopterus®* Er., Gen. Staph., 311. 

Minor et angustior, convexus, nigerrimus, nitidus, elytris 
cyaneis; tarsis piceis; palpis apice rufis; antennis capite parum 
longioribus, articulo 11.° apice ferrugineo; capite thoracis lati- 
tudine, latitudine paulo longiore, basi et lateribus leviter, an- 
gulis posticis fortiter rotundatis, antice paululum angustato, 
subtilissime punctulato, punctis utrinque tribus in capitis mar- 
gine postico, duobus ad oculum impressis, sulculis duobus an- 
ticis intermediis parallelis; thorace elytris paulo angustiore, lati- 
tudine paulo longiore, basin versus subangustato, apice truncato, 
angulis anticis lateribusque subrectis, puncto singulo intra an- 


244 A. FAUVEL 
gulum anticum sat profundo impresso; scutello 4-punctato; elytris 
thorace paulo longioribus, triseriatim punctatis, serie prima sutu- 
rali, 2.2 dorsali, 3.4 marginali, omnibus sat regularibus, mar- 
gine apicali et lateribus inflexis vage punctatis; abdomine parce 
punctato, parce nigro-piloso; alis fusco-hyalinis. — Long. 13 mill. 

Australie, Victoria; Tasmanie. 

Collections du Musée de Berlin et la mienne. 


7. chalcopterus* Er., Gens Staph., 312. 

Habitu fulgidi, at multo major, niger, pernitidus, antennis 
palpisque piceis, pedibus cum coxis anticis rufo-fulvis; elytris 
vel cyaneo vel viridi-aeneis; abdomine vix aeneo; antennis ca- 
pite paulo longioribus, articulo 11.° apice ferrugineo; capite tho- 
race paulo latiore, latitudine longiore, basi angulisque posticis 
rotundato, lateribus subrectis, antice haud angustato, subde- 
presso, omnium subtilissime obsoletissime punctulato, puncto 
minusculo ad anteriorem, duobus approximatis ad superiorem 
oculi marginem, pluribusque irregulariter transversim positis 
verticis impresso, sulculis duobus anticis intermediis fere paral- 
lelis; thorace latitudine paulo longiore, basin versus angustato, 
lateribus pone medium subsinuatis, basi elytris angustiore, pa- 
rum convexo, puncto singulo ad angulum anticum impresso; 
scutello parum punctato; elytris thorace paulo longioribus, sub- 
tilius triseriatim punctatis, serie prima suturali, 2.8 in medio 
dorsi, 3.2 marginali, omnibus sat regularibus; abdomine parce 
vage punctulato, tenuiter piloso; alis fuscis. — Long. 10-12 mill. 

Australie occidentale et orientale: Queensland, Brisbane; Rock- 
hampton; Swan’ River. 

Collections Hope, Godeffroy et la mienne. 


8. holomelas* Perroud, Ann. Soc. Linn. Lyon, 1864, Pala 
84. — Fauv., Ann. Soc. Ent. Fr., 1874, 436 (0). 


(1) L'espèce suivante, que nous ne connaissons pas, parait voisine de l*ho- 
lomelas: 

&.2 taitiensis Boh., Res. Eugen. Zool., 188, 26. 

Niger, nilidus, mandibulis basi, palpis tarsisque ferrugineis; capite magno, 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 245 

X. anachoreta Er. paulo ‘major, latior et robustior, niger, ni- 
tidus, ore, antennis articulis 3 primis basi pedibusque rufo-pi- 
ceis vel piceis, abdomine dense grosseque punctato, aeneo, an- 
tennarum articulo ultimo apice testaceo; capite maris magis 
orbiculari quam in anachoreta, sulcis anticis brevioribus, subtus 
tantum prope oculos subtilissime punctulato, supra post oculos 
punctis binis impresso; thorace majore, lateribus minus an- 
gustato et sinuato, angulis anticis minus, posticis multo magis 
rotundatis; scutello grosse 4-punctato; elytris thorace paulo lon- 
gioribus latioribusque, aliquando piceis, subaeneis, circa suturam 
canaliculatam lateribusque subtiliter dense punctulatis, stria pro- 
funda obliqua, disco fortiter punctata, stria laterali subhumerali 
6-punctata; abdomine robustiore; 9 capite minore, thoracis vix 
latitudine, longiore, ovato. — Long. 11-14 mill. 

Sous les végétaux en décomposition. 

Australie orientale, Nouvelle Galles du Sud, Sydney, Port 
Makay. — Iles Samoa, Upolu. — Nouvelle Calédonie. — Aussi 
à la Nouvelle Guinée et aux Iles Arou. 

Collections du Musée Civique de Génes, Perroud, Godeffroy 
et la mienne. 


thorace latiore, leviter convexo, parce fusco-piloso, basi leviter emarginato, 
angulis posticis rotundato, antice paulo angustato, lateribus vix rotundato, 
pone oculos subtiliter, crebre punctulato, vertice punctis plurimis profundis 
impresso, antice utrinque longitudinaliter bicanaliculato, canaliculis 2 et 2 
antice conjunctis; mandibulis validis; oculis parvis; antennis capite non- 
nihil longioribus, pubescentibus, articulis 3 primis ferrugineis, glabris, ni- 
tidis, 2.° 3.cque tenuioribus, hoc parum longiore, 4-10 sensim nonnihil bre- 
vioribus, 11.° rufo-testaceo; thorace elytris vix angustiore, latitudine dimidio 
longiore, apice subtruncato, basi leviter rotundato, ab apice basin versus 
sensim nonnihil angustato, lateribus medio leviter sinuatis, angulis anticis 
deflexis, obtusis, posticis rotundatis, leviter convexo, laevi, parce longius 
nigro fusco piloso, puncto profundo prope angulum anticum impresso; scu- 
tello magno, triangulari, ante apicem punctis nonnullis profundis impresso; 
elytris thorace paulo latioribus, nec longioribus, lateribus rectis, apice 
truncatis, fere planis, dorso biseriatim punctato-striatis, serie altera sutu- 
rali, altera in medio dorsi utrinque abbreviata, posterius introrsum non- 
nihil obliqua, lateribus inflexis subtiliter crebre punctulatis, antice breviter 
canaliculatis; abdomine parce fusco-piloso, crebre sat profunde punctato, 
dorso linea longitudinali laevi. — Long. 10 mill.; larg. 24/, mill. 
Taiti. 
Collections des Musées de Stockholm et de Vienne. 


246 A. FAUVEL 

Obs. Cette espece parait avoir un habitat très étendu en 
Ocganie; jen ai vu des exemplaires de toutes les localités in- 
diquées ci-dessus. Elle est du méme groupe que les chlorop- 
terus, cyanoplerus et chalcopterus, mais très différente par sa 
taille, sa couleur et ses autres caractères. . 


9. Albertisi *. 

Colore instabilis, abdomine aeneo, thorace vel aeneo, vel 
aeneo-violaceo, capite saepius aureo-violaceo hoc, saepe elytrisque 
summa basi aureo-viridibus, elytris vel violaceo viridibus, late- 
ribus rufulis, vel vix cupreis cum palpis, antennarum mandibu- 
larumque basi rufis, his apice coxisque piceolis, antennarum 
articulis 4-10 transversis, opacis 11.° brevi, acuminato, 3, 4, vel 
5 ultimis testaceo-albidis; pedibus totis aliquando brunneis, vel 
piceis; capite maris maximo, deplanato, subtransverso, breviter 
ovato, fronte omnium subtilissime strigosula, sulcis duobus an- 
tennariis minus, oculariis magis profundis, his recte transversis, 
puncto terminatis, punctis duobus aliis intus prope oculi mar- 
ginem posticum, quinque aliis utrinque basi, lateribus totis sub- 
tusque anguste subtiliter dense punctato rugoso, infra strigosulo, 
quadrilmpresso; thorace elytris sat angustiore, subtrapezoidali, 
omnium subtilissime punctulato, puncto magno circa angulum 
anteriorem, lateribus vix strigosulis, ad marginem inflexum serie 
punctorum notatis; scutello aeneo, circiter 8-punctato; elytris 
thorace vix longioribus, crebre fortiter, lateribus densius, punc- 
tatis, serie intrahumerali punctorum majorum impressa; abdo- 
mine grosse sat dense utrinque punctato; alis fulvo-violaceis; 9 
capite multo minore, thorace angustiore, breviter ovato, sulcis 
ocularibus fere nullis, puncto post-oculari unico, utrinque ad 
oculorum mandibularumque basim parum dense fortius punctato. 
— Long. 12-13 mill. 

En janvier, mars, juin, aoùt et octobre. 

Australie, Cap York, Somerset (D'Albertis). — Aussi a la 
Nouvelle-Guinée, aux îles Arou, a Ternate et a Célébes. 

Collection du’ Musée Civique de Génes et la mienne. 

Obs. Cet insecte, trés instable de couleur et de ponctuation, 


STAPHYLINIDES DE L’AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 247 


presente trois formes particuliéres, mais impossibles d’ailleurs a 
séparer spécifiquement: 

La premiere, de Ternate, à toute la moitié antérieure de la 
téte et les cotés du corselet très finement striolés, les 3 derniers 
articles des antennes testacés, les élytres et l’abdomen d’un ver- 
datre bronzé, celles-ci avec un leger reflet violacé; les pattes 
sont noiratres. 

La seconde, d’Australie, a la téte déja verdàtre-dorée, le cor- 
selet plus ou moins violacé, les còtés des élytres rougeàtres, les 
pattes brunes, la striolation de la téte moins marquée, celle 
des còtés du corselet presque nulle; les 3 ou 4 derniers articles 
des antennes sont testacés. 

Enfin la 3.¢ forme, de la Nouvelle-Guinée, Iles Arou et Cé- 
lébes, a la téte dorée, le corselet violacé, les élytres entiérement 
rougeàtres, les pattes rougeàtres ou brunes, et les 5 derniers 
articles des antennes testacés; la ponctuation, est analogue a 
celle de la forme australienne. 


10. socius * (!). 
Minoribus X. punctulati speciminibus magnitudine et facie si- 
milis, niger, subnitidus, vix alutaceus, elytris non alutaceis, 


(1) Nous donnons ci-aprés la description de deux espèces qui nous sont in- 
connues: 

10.2 dubius Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 139. 

Nigro-piceus, nitidus; capite longiore quam latiore, postice fortius rotun- 
dato; thorace antice posticeque rotundato, basi latissimo; elytris parce 
punctatis, thorace latioribus, totis rufo tinctis: abdomine minus diluto, 
segmentis 2 apicalibus rufo tinctis; pedibus rufis. — Long. 5 1), mill. : 

Palporum maxillarium articulo ultimo minus acuminato minusque gra- 
cili quam in genere solet, thoracisque angulis anticis fortissime rotundatis 
omnino aberrans species. 

Australie, Gayndah. 

Obs. Il est difficile de savoir, d’aprés une telle description, 4 quel genre se 
rapporte cet insecte; mais sans doute ce n’est pas un Xantholinus. 


10. quadriimpressus White, Voy. Ered. et Terror, Ent., 1846, 6. — Fairm., 
Rev. Zool., 1847, 91 (Gyrohypnus ?). 

Niger, elytris paululum brunneis; capite latissimo, quadrato, punctis 2 
inter oculos impressis; antennis articulo 1.° longissimo, apice incrassato, 
3.° basi angustiore; thorace postice paululum angustato, antice rotundato, 


248 A. FAUVEL, 
magis nitidis, cum ore, antennis, articulo 1.° excepto, segmen- 
torum marginibus pedibusque piceis; antennis capite vix lon- 
gioribus, sat incrassatis, articulis 5-10 breviter transversis, 11.° 
conico; capite subquadrato, quarta parte longiore quam latiore, 
antice parum angustato, angulis posticis subobtusis, utrinque 
vage fortiter punctato, sulcis 2 anticis brevibus, subarcuatis, | 
puncto antico magno inter sulcum oculumque’ impresso, huic 
sulculo conjuncto; thorace antice capitis latitudine, tertia parte 
longiore quam latiore, postice sat fortiter angustato, medio si- 
nuato, angulis omnibus rotundatis, seriebus dorsalibus rectis 7, 
lateralibus incurvis 8-punctatis; scutello bipunctato; elytris tho- 
race parum latioribus, nec longioribus, dorso subtiliter trise- 
riatim, suturaque confusius punctatis; marginibus inflexis se- 
riatim subtilissime, abdomine subcupreo sat dense subtilissime 
punctatis. — Long. 5 1/,-6 1/, mill. 

Australie orientale et méridionale, Victoria, Rockhampton 
(De Castelnau). 

Ma collection. 


x 


Sect. 2 — Staphylini. 


Kraatz, Naturg., 524. 


I. Languette échancrée; mésosternum transversal, très ar- 
rondi au sommet . : : } 6 s 3 A +0. « Enns. 
II. Languette entiere. 
A. Cuisses mutiques (79). 
a. Tarses postérieurs a 1.** article plus long que le 
5.°, les articles 2, 3 et 4 pyriformes ou cordifor- 
mes; soie latérale du corselet écartée du bord 
marginal; palpes maxillaires courts, 4 3 derniers 
ARICVES ES AUS) al) el) ge ie ; ORO ZII 


punctis 2 impressis; elytris abdomineque subtiliter punctatis; alis brunneo 
tinctis. — Long. 13, mill. 

Nouvelle Zélande. 

British Museum. 

Obs. Cette description est absolument insuffisante pour faire reconnaitre 
l'espèce qui peut-étre n’est méme pas un Xantholinus. 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 249 


b. Tarses postérieurs a l.e" et 5.° articles égaux, les 
articles 2, 3 et 4 oblongs; palpes maxillaires très 
allongés, à dernier article gréle, aciculaire. 

+- Métasternum fortement saillant antérieure- 
ment en triangle; soie latérale du corselet 

trés écartée du bord marginal . aie ae . Hesperus. 
++ Métasternum sinué-arrondi antérieurement, 
non saillant; soie latérale du corselet in- 


serée sur le bord marginal . } 5 ; . Ihilonthus. 
B. Cuisses antérieures et postérieures épineuses en des- 
sous, au moins dans le ¢. ; 5 è A : . Belonuchus. 
Emus. 


Curtis, Brit. Ent., XII, pl. 534. — 
Mon., Fauv., Tijdschr. Nederl. Ent. Vereen., 1875, XVIII, 53. 


Creophilus, Mann. 


Trois espéces remarquables, mais anciennement connues, ap- 
partiennent au groupe des Creophilus, dans la faune qui nous 
occupe. 


A. Elytres bleudtres; téte d’un roux vif avec un gros 
point noir discoidal . i ; 5 È 7 ) . erythrocephalus. 
B. ‘Élytres noires. 
a. Téte d’un roux vif avec un gros point noir dis- 


coidal . ¥ È È n ; § È E A . lanio. 
b. Téte noire avec les cotés en arriére des yeux et 
le dessous, sauf la bouche, d’un roux vif . . oculatus. 


1. erythrocephalus* Fabr., Syst. Ent., 265. — Oliv., 
Hie AZ 2 pe 2 argentea — 
Ray. 0. ¢. 50. A 

Statura omnino mazillosi, niger, thorace nitido, angulis po- 
sticis rotundatis, elytris nigro-cyaneis, capite rufo, puncto fron- 
tali rotundato oreque nigris. — Long. 14-17 mill. 

Australie orientale, occidentale et méridionale, Gayndah, Eu- 
romanga, Victoria, Swan River, etc. — Aussi en Nouvelle Ca- 
lédonie, aux Iles Tonga et a Taiti. 

Obs. Espéce bien connue, répandue dans toutes les collec- 
tions. 


250 A. FAUVEL 


2. lanio * Er., Gen. Staph., 352 et syn. — Fauv., /. c., 
Statura et summa affinitas praecedentis, at thoracis angulis 
posticis obtusis, haud rotundatis elytrisque nigris diversus; niger, 
antennis articulo ultimo breviore; capite minore, angustiore, minus 
transverso, perspicue subtiliter sat dense punctato; macula fron- 
tali majore, minus punctiformi; thorace minus transverso, om- 
nium vix perspicue subtilissime punctulato, utrinque ante angulos 
posticos sat fortiter sinuato; scutello elytrisque fortius coriaceo- 
punctatis, parcius nigro-pilosis, serie intra humerali punctorum 
majorum notatis, angulo apicali externo anguste depressis; 7 
segmento 7.° subtus apice profundius inciso. — Long. 14-17 mill. 
Australie probablement méridionale (D’ Urville); Tasmanie. 
De la plupart des collections. 


3. oculatus* Fabr., Syst. Ent., 276. — Er., Gen., 352 et 
syn. — Blanch., Voy. Astrol. Zool., pl. 9, fig. 1. — Fauv., /. e. 

A praecedente capite laevi, nigro, lateribus post oculos si- 
nuatim, subtusque, praeter orem lateraque ante oculos, rufo; 
vertice utrinque colloque basi crebre punctulatis; angulis po- 
sticis rectius truncatis; thorace laevi, ante angulos posticos non 
sinuato, his rotundatis primo visu distinguendus. — Long. 13- 
15 mill. ; 

Australie orientale; Nouvelle Zélande, Wellington, etc. Iles 
Auckland, dans la mousse au bord du ruisseau du Val Venus 
(Seeligers Creek); novembre, décembre (Krone). 

De la plupart des collections. 


Cafius. 
Steph., IM. Brit., V, 245. — 
Fauv., Fn. Gall-Rhén., IN, 421, pl. V, fig. 13. 


Ce genre, composé d’espéces maritimes, parait assez nombreux 
dans la faune australienne et polynésienne; deux espéces surtout 
de la Nouvelle Calédonie (anchora et speculifrons Fvl.) sont re- 
marquables. 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET 


A. Corselet lisse, à peine ponctué aux angles antérieurs. 

a. Taille très grande; élytres à gros points épars, a fond 
très finement reticulé-striolé . : TEMSS È È 

b. Taille moyenne; élytres très densément ponctuées- 
rugueuses a St, i MORAL : 

B. Corselet avec deux nities discoidales ne points isolées 
dans toute leur longueur des points latéraux; taille 
moyenne. 

a. Elytres et abdomen un peu brillants, 4 ponctuation 
bien moins fine et moins dense et pubescence non 
SOMEUISC Ii Ag tenon ee È o È , 

b. Elytres et abdomen A Roneriation Si pubescence ex- 
trémement fines et denses. 

+ Corselet à séries dorsales et latérales très nettes, 


non confuses s ‘ 3 È 
+ Corselet 4 serie dorsale pesi sia, avec ee dei 
confusément ponctuées . : + 3 ; 6 


C. Corselet avec deux lignes discoidales de points fee net- 
tes, mais se confondant en avant et en arrière avec la 
ponctuation latérale. 

a. Téte mate, n’offrant qu’un espace’ lisse discoidal en 
fer de lance; corselet plus ou moins maculé de roux; 
taille assez petite 3 5 o ; 5 

b. Téte brillante, lisse sur le ica du disque; ‘passlei 
noir; taille trés petite . SM . È 6 5 : 

ID. Corselet très densément et rugueusement ponctué avec 
une ligne longitudinale lisse plus ou moins carénée. 

a. Elytres et abdomen plus ou moins mats. 

-- Abdomen 4 ponctuation assez dense. 
X Corselet à ligne médiane trés convexe, large, 
avec de petits espaces lisses de chaqud#coté 
de celle-ci . A 6 : 5 È Ù 
XX Corselet 4 ligne médiane etrodiei peu convexe, 
sans espaces lisses en dehors. x 
+ Abdomen a ponctuation extrémement fine et serrée. 
b. an et abdomen assez brillants, a ponctuation tres 


forte, scabreuse. ; % i ; 4 
E. Corselet lisse avec 3 paints en série a chaque coté au 
disque et quelques autres latéraux . . 9 one: 


1. areolatus * 


OM 


DE LA POLYNESIE 251 


areolatus. 


sabulosus. 


littoralis. 


seriatus. 


catenatis. 


velutinus. 


corallicola. 


nasutus. 


nauticus. 
densiventris. 


anchora. 


speculifrons. 


9. In genere statura maxima formaque satis Hadrotem simu- 


lante maxime distinctus; niger, nitidus, capite thoraceque vix 


(1) Entre cette espéce et le sabulosus se place sans doute l’insecte ci-aprés 


que nous ne connaissons pas, 


mais qui évidemment n’est pas un Ocypus, 


comme le pensait Redtenbacher et doit se rapprocher de notre areolatus: 


1.2 australis Redt., Reis. Novara, 1867, II, 28. 


Magnitudine et facie Ocypi fuscati; rufo-testaceus, thoracis disco nigri- 


202 A. FAUVEL 

~ aeneis, abdomine dense griseo-sericeo; palpis, antennis praeter 
‘basin tarsisque piceis; elytrorum margine inflexo latius, api- 
cali anguste segmentorumque marginibus supra subtusque fer- 
rugineis; antennis minutis, brevibus, articulo 3.° 2.° longiore, 
4-10 moniliformibus, parum incrassatis, 4-5 subquadratis, 6-10 
sensim brevioribus, transversis, 11.° parvo, obtuso; capite trans- 
versim subquadrato, antice parum angustato, subdepresso, an- 
tennarum basi utrinque sinuato, fronte vix triangulariter im- 
pressa, postice punctis 2 parum distantibus notata, circa angulos 
posticos subtruncatos basique punctis grossis, punctis aliis sub- 
tilibus in margine oculorum antico notato; thorace capite paulo 
angustiore, paulo latiore quam longiore, ante medium antice 
arcuatim, postice sinuatim angustato, subconvexo, angulis pos- 
ticis obtusis, circa angulos anticos sat fortiter dense punctato, 
punctis 2 vel 3 quasi foveolatis; scutello crebre sat fortiter punc- 
tato; elytris thorace sat latioribus, quarta parte longioribus, bre- 
viter apice aureo ciliatis, vix nigro piceis, summa basi depressa, 
sat fortiter crebre punctata, disco toto punctis grossis parce, 
marginibus punctis densis multo subtilioribus notatis, et in fundo 
subtilissime reticulato-striolatis; abdomine elytris vix angustiore, 
seginentis omnibus lateribus sextoque apice creberrime subtiliter, 
dorso parcius fortiter punctatis, linea longitudinali sublaeviore; 
tarsis anticis fortiter dilatatis; segmentis 3-6 subtus sensim latius 


cante, capile, scutello, pectore basique segmentorum abdominalium nigris; 
capite quadrangulari, non longiore quam latiore, nitido, polito, angulis po- 
sticis rotundatis tantum punctatis, punetis aliquot majoribus post oculos; 
. antennis capite paulo longioribus, ab articulo 4.° moniliformibus, 11.° ovato- 

globoso, nigris, basi rufo-testaceis; ore ferrugineo, palporum maxillarium 
articulis 2 ultimis longitudine aequalibus; thorace non longiore quam la- 
tiore, vix capite latiore, postice rotundato, antice truncato, angulis maxime 
obtusis, laevissimo, angulis posticis punctis aliquot notatis; scutello dense 
punctato; elytris non longioribus quam latioribus, thorace paulo latioribus, 
disco rufo-testaceo, punctis sparsis majoribus, punctis in margine infexo 
flavo densis notatis; abdomine dense supra, parce subtus punctato, sat dense 
longeque griseo-pubescente; segmento 7.° subtus profunde triangulariter in- 
ciso; tarsis anticis fortiter dilatatis, — Long. 11 4J,; larg. 31], mill. 

Australie, Sydney. 

Musée de Vienne. . ‘ 

Obs. Cet insecle est remarquable par sa coloration, mais peut-etre imma- 
ture; l‘exemplaire décrit est un o. 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNÉSIE 203 
emarginatis; 5.° apice, 6.° disco toto impressis; 7.° profunde la- 
teque triangulariter inciso, incisura basi marginato-impressa. — 
Long. 131/, mill. 

Australie, Victoria. — Un seul 7. 

Ma collection. 

Obs. Cet insecte est remarquable et devra sans doute former 
un nouveau genre entre les Cafius et les Hadrotes; mais comme 
je nen posséde qu’un individu incomplet, privé notamment de 
ses tarses posterieurs, jai préféré le placer provisoirement en 
téte du genre actuel; je ne sais rien de ses moeurs, mais je ne 
doute pas a l’aspect de l’insecte qu'il ne vive au bord de la 
mer, comme les Hadrotes, Thinopinus et Cafius. 


2. sabulosus *. 

Prope cribratum collocandus, sed dimidio minor, facie Philonth. 
cephalotes, et omnino distinctus; nigro-piceus, capite thoraceque 
plus minusve cupreis, nitidis; elytris abdomineque opacis, illis 
parce pilosis, apice albido ciliatis, hoc dense cinereo-sericeo; an- 
tennarum articulis 4-11, coxis anticis subtus, tibiis plus minusve, 
tarsis, elytrorumque sutura post scutellum et apice vix ferrugineis; 
his margine inflexo ferrugineo-testaceo; thorace saepius piceo; 
antennis brevibus, articulis 4-10 sensim magis transversis; ca- 
pite convexo, 7° quadrato, thorace latiore, @ hoc paulo angu- 
stiore, longiore, parcius omnium subtilissime punctulato, punctis 
antice prope oculos verticeque fere toto majoribus parce notato, 
duobus medio fronte summa, hac in 2 breviter obsolete sul- 
cata; thorace subcylindrico, in 7° paulo, in 9 tertia parte lon- 
giore quam latiore, subparallelo, lateribus antice parum sinuatis, 
punctis aliquot prope angulos anticos subrectos notato, angulis 
posticis fere rotundatis; scutello alutaceo, subtilius punctulato; 
elytris thorace sat latioribus, non longioribus, alutaceis, dense 
fortiter rugose, abdomine creberrime subtiliter punctatis; 7 seg- 
mento 6.° subtus apice latius sat profunde, 7.° profunde trian- 
gulariter incisis. — Long. 61/,-8 mill. 

Australie septentrionale et orientale; Cap York, Port Denison, 
Port Makay, Gayndah, Sydney. 


254 A. FAUVEL 


Collections Godeffroy, Dohrn et la mienne. 
Obs. Cet insecte est variable de couleur, les immatures étant 
colorés comme ceux de notre C. xantholoma. 


3. littoralis * (1). 
A praecedentibus thorace seriato elytrorumque marginibus non 


(4) ane placons ici une espece que nous ne connaissons pas, mais qui se 
distingue a premiére vue, outre sa taille, par les còlés et le sommet du cor- 
selet et des élytres ferrugineux: 

3.2 pacificus Er., Gen. Staph., 501. 

Statura elongata subdepressa omnino /fucicolae, niger; antennis capite 
sesqui longioribus, apicem versus haud incrassatis, articulo 3.° 2.° tenuiore 
et sesqui longiore, 4-10 sensim brevioribus, penultimo crassitie vix longiore, 
11.° ovato, apice truncatulo et inferne acuminato, fuscis, articulis 3 primis 
nigris; palpis piceis, articulo ultimo rufo; mandibulis piceis; capite nitido, 
thorace paulo latiore, oblongo-subquadrato, parum convexo, utrinque cre- 
brius vage fortiter profundeque punctato, spatio medio longitudinali inae- 
quali laevi; thorace nitido, elytris plus dimidio angustiore, latitudine sesqui 
longiore, basin versus leviter angustato, basi et lateribus ante medium le- 
viter rotundatis, his pone medium subsinuatis, apice truncato, angulis an- 
ticis rotundatis, posticis obtusis, leviter cunvexo, seriebus dorsalibus sat 
regularibus, lineae leviter impressae impositis, circiter 1l-punctatis, late- 
ribus punctis praeter marginalia utrinque fere 10, partim subseriatis, im - 
presso, margine summo apicali et laterali inflexo sanguineo; scutello crebre 
punctato, opaco, subtiliter nigro-pubescente; elytris thorace sesqui longio- 
ribus, confertissime sublilius punctatis, subrugulosis, opacis, limbo laterali 
inflexo et margine summo apicali ferrugineis, subtiliter nigro pubescen- 
tibus, apice cinereo ciliatis; abdomine crebrius subtiliter punctato, subni- 
tido, segmentis 4 primis macula obsoleta, 5.° apice, 6.° toto subferrugineis, 
subtus toto ferrugineo, tenuiter subtiliterque supra nigro- subtus ferru- 
gineo pubescente; pedibus ferrugineis; tarsis anticis leviter dilatatis — 
Long. 11!|, mill. si 

+ latet. 

Tasmanie (Schayer). 

Musée de Berlin. 

A la suite de cette espéce se place probablement la suivante qui nous est 
également inconnue, mais sembie bien distincte par la ponctuation de la téte 
et du corselet: 


3.» puncticeps White, Voy. Ereb. et Terror, Ent., 1846, 6. — Fairm., 
Rev. Zool., 1847, 91. 

Capite lateribus post cculos basique rugoso punctato; punctis duobus ma- 
gnis inter oculos; capite thoraceque nigris pilis aliquot longis hispidis; hoc 
seriebus duabus punctorum longitudinaliter impresso; elytris subtiliter 
punctatis, breviter dense pilosis, sicut abdomen pedesque brunneis. 
Long. 9 mill. 

Nouvelle Zélande. 

Collection Colenso. 


LI 


Ù STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 255 


dilutis, a sequentibus elytris abdomineque nitidulis, multo par- 
cius fortiusque punctatis distinctus; niger, capite thoraceque ni- 
tidis, femoribus plus minusve rufis; antennis longioribus, sat 
robustis, articulis omnibus longioribus quam latioribus, 11.° ob- 
longo-acuminato; capite quadrato, paulo longiore quam latiore, 
utrinque inter et post oculos basique punctis grossis subfossu- 
latis notato, angulis posticis subrotundatis vix squamose punctu- 
latis; fronte antice discoque medio laevibus; thorace antice capitis 
fere latitudine, tertia parte longiore quam latiore, subtrapezoi- 
dali, circa basin sat fortiter angustato, sinuato, angulis posticis 
obtusis; seriebus duabus dorsalibus grosse 12 punctato-impressis, 
punctis 2 extus in tertia parte antica sitis, serie altera confusa 
prope latera impressa, punctisque prope angulum anticum sub- 
tilioribus; elytris thorace plus quam tertia parte latioribus, paulo 
longioribus, dense fortius rugulose, abdomine subtilius sat dense 
punctatis, parcius fusco-puberulis; 7° segmento 5.° subtus vix, 
6.° latius parum profunde, 7.° late triangulariter incisis, incisura 
basi impresso-marginata. — Long. 71/,-81/, mill. 

Australie, Victoria, Nouvelle Galles du Sud, Queensland, 
Wide Bay (De Castelnau). 

Ma collection. 


4. seriatus”. 

Praecedenti facie puncturaque corporis antici propinquus, sed 
caeteris omnino alius; nigro piceus, minus nitidus, antennis bre- 
vioribus, articulis minus elongatis, 4-11 ferrugineis; capite paulo 
densius minusque fortiter punctato, angulis posticis minus rotun- 
datis; thorace obscure rufo-maculato, latiore brevioreque, an- 
gulis anticis magis rotundatis, seriebus dorsalibus circiter 14- 
punctatis, punctis anticis extus quatuor lateralibusque minus 
grossis, magis numerosis; scutello elytrisque omnium subtilis- » 
sime creberrime, abdomine adhuc subtilius vix rugosule punctu- 
latis, opacis, creberrime subtiliter fusco sericeis, segmentis 2-4 
medio utrinque ferrugineo maculatis; pedibus rufo-piceis. — 
Long. 8 mili. 

Australie, Victoria (De Castelnau). — Une seule 9. 


256 A. FAUVEL 


Ma collection. 
Obs. L’insecte est sans doute un peu immature. 


5. catenatus “. 

C. seriato vicinus, sed totus niger, antennis gracilioribus et 
brevioribus, capite minus nitido, minus quadrato, paulo longiore 
quam latiore, sat angustiore, angulis posticis rectioribus, thorace 
angustiore, angulis anticis non rotundatis, subrectis, posticis recte 
indicatis, seriebus dorsalibus circiter 18-punctatis, lateribus totis 
confuse fortiter punctatis, subopacis, non impresso seriatis; ely- 
tris abdomineque vix minus subtiliter punctulatis sericeisque. — 
Long. 8 mill. 

Australie, Nouvelle Galles du Sud (De Castelnau). — Une 
seule 9. | 
Ma, collection. 

6. velutinus”. x 

C. sericeo paulo major, praecedenti vicinus, sed triplo minor, 
angustior, magis depressus, capite quadrato, utrinque posticeque 
densius multoque subtilius punctato; thorace piceo, vel rufo 
obscure maculato, angulis anticis rotundatis, seriebus dorsalibus 
lateribusque subtiliter densius punctatis, punctis lateralibus fere 
omnino saepius cum seriebus confusis, praecipue basi apiceque; 
elytris abdomineque piceis, omnino cinereo-sericeis, opacis, ob- 
solete creberrimeque punctatis, potius alutaceis, pedibus rufis, 
tibiis piceis; 7 segmento 6.° subtus apice obsolete emarginato, 
7. late profundeque triangulariter inciso, incisura basi impresso- 
marginata. — Long. 6 mill. 

Variat immaturus, ferrugineus, capite nigro, thorace macu- 
lato, abdomine uniseriatim medio piceo-maculato. 

Australie, Nouvelle Galles du Sud (De Castelnau). 

Ma collection. 


7. corallicola * Fairm., Rev. Mag. Zool., 1849, 289. 
C. sericeo aequalis, sed corpore antico nitido, non alutaceo, 
fortius parciusque punctato, oculis majoribus, capite thoraceque 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 257 


latioribus, et brevioribus, hoc parallelo, aliter punctato, linea laevi 
multo latiore caeterisque omnino distinctus; elongatus, nigro- 
brunneus, opacus capite thoraceque sat-nitidis; capite lateribus sat 
fortiter punctato, medio fere laevi, subquadrato, angulis posticis 
rotundatis, antennis capite thoraceque longioribus, brunneo-rufis, 
articulo 1.° tribus sequentibus inter se subaequalibus longitudine 
aequali, 11° oblique truncato; thorace capite paulo angustiore, 
postice sensim vix angustato, angulis anticis indicatis, licet ro- 
tundatis; seriebus duabus dorsalibus circiter 20-punctatis, inter- 
vallo lato laevi; lateribus multipunctatis; spatio laevi antice inter 
seriem dorsalem et puncturam lateris interjecto; pilis sericeis sat 
longis, flavis, ut in capite dispersis; scutello triangulari, elon- 
gato, sicut elytra subtiliter punctato; his thorace paulo longio- 
ribus, ut scutellum dense cinereo-pubescentibus; sutura elevata, 
rufescente; 7 segmento 6.° vix sinuato, 7.° apice sat late trian- 
gulariter inciso, incisura vix marginata, apice utrinque rotundata. 
— Long. 41/, mill. 

Avec le nauticus. 

Taiti (Vesco). 

Collection du Muséum de Paris et la mienne. 


8. nasutus *. 

A praecedentibus thoracis punctura primo visu distinctus; ma- 
gnitudine et facie maximis fucicolae 7 individuis similis; niger, 
subopacus, capite thoraceque aeneis, nitidis; antennis brevibus, 
articulis 9-10 subtransversis, apice, palpis tarsisque ferrugineis; 
capite maximo, quadrato, crebre fortiter rugoso punctato; fronte 
antice, lineaque convexa longitudinali inter oculos parum trans- 
versim dilatata, laevibus; punctis prope lineam majoribus, minus 
crebris; thorace capite quarta parte fere angustiore, tertia fere 
parte longiore quam latiore, convexo, subtrapezoidali, lateribus 
circa basin sat fortiter angustatis, vix sinuatis, angulis anticis 
parum, posticis fortiter obtusis, aeque ac caput punctato, linea 
lata fortiter convexa, summam basin attingente, quasi rostrum 
simulante, spatiis aliquot prope lineam laevioribus; elytris tho- 
race tertia parte fere latioribus, paulo longioribus, crebre sat 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (6 Agosto 1877). 17 


298 A. FAUVEL 
subtiliter rugosule, abdomine vix subtilius parcius punctatis, 
dense breviter fusco-pubescentibus. — Long. 9 mill. 

Iles Fidji, Viti. — Une seule 9. 

Collection Godeffroy. 


9. nauticus “ Fairm., Rev. Mag. Zool., 1849, 288. — Fauv., 
Ann. Soc. Ent. Fr., 1874, 438. 

C. sericeo affinis, quadruplo major, subopacus, niger, capite 
thoraceque vix aeneis, elytris abdomineque saepius nigro-piceis, 
pedibus piceis, antennis articulis ultimis obscure rufis; a nasuto 
statura dimidio fere minore, minus robusta; capite multo mi- 
nore, aeque ac thorax dimidio subtilius crebriusque punctato, 
fronte antice vix biimpressa, fere tota punctata, linea longitu- 
dinali e punctura abrupte separata, vix convexa, angustissima, 
antice posticeque fere nulla; thorace subtriangulari, postice 
multo magis angustato, angulis anticis magis indicatis, posticis 
minus obtusis, aeque ac caput punctato, linea media multo an- 
gustiore, vix elevata, utrinque creberrime punctata, spatiis lae- 
vibus nullis; elytris densius subtiliusque punctatis, minus rugo- 
sulis; abdomine subtus ferrugineo; 7 segmento 6.° subtus apice 
leviter, 7.° profunde angusteque triangulariter inciso, incisura 
basi parum impresso-marginata. — Long. 8-9’ mill. 

Au bord de la mer sous les debris de végétaux et de madré- 
pores en putréfaction; toute l'année. 

Taiti (Vesco); Nouvelle Calédonie (Bavay). 

Collections du Museum de Paris et la mienne. 


‘10. densiventris * (1). 
-°C. nautico maxime vicinus, niger, elytris abdomineque vix 
nigro-piceis, opacis; pedibus rufis; capite thoraceque fere den- 


(4); Nous ajoutons ici deux espéces qui nous étaient restées inconnues lors 
de la publication de nos Staphylinides de la Nouvelle Calédonie: 

"10.2 anchora *. 

‘ In genere punctura unicus, nigro-aeneus, parum nitidus, sat pilosus, ore, 
antennarum articulo 1.° toto secundoque basi, tarsisque testaceis, pedibus 
obscure rufis, antennis piceis, articulo ultimo rufulo; his articulo 3.° 2.° vix 
lengiore, 4-10 sensim brevioribus, penultimis non transversis, ultimo multo 


STAPHYLINIDES DE L’AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 259 


sius subtiliusque, elytris densius minusque fortiter, abdomine 
praesertim quadruplo crebrius subtiliusque, segmento 7.° tantum 


minore, emarginato; capite subquadrato, angulis posticis fortiter rotundatis, 
densissime fortiter, quasi variolose punctato, subtus punctis aliquot notato, 
fronte antice spatioque quadrangulari disco medio laevissimis; thorace tra- 
pezoidali, antice capitis latitudine, adhuc fortius parciusque punctato, circa 
basin fortiter angustato, convexiusculo, linea longitudinali latiore cum basi 
tota elevata anchoram omnino simulante, utrinque disco medio plaga parva 
alia laevissima; angulis anticis subrectis; scutello densius multo subtilius 
punctulato; elytris thoracis longitudine, hoc tertia parte latioribus, qua- 
dratis, dorso planiusculis, fortiter rugose punctatis, flavo pilosis; abdomine 
nitidiore, longe densius piloso, fortiter parcius, segmento 6.° densius rugoso- 
punctato; 7 segmento 6.° subtus apice sinuato, 7.° sat profunde angustius 
triangulariter inciso. — Long. 71/a. ; 

Nouvelle Calédonie. — Un seul 2. 

Ma collection. 

Obs. Unique dans le genre par sa ponctuation, la plaque lisse, en losange, 
de la téte et celle en forme d’ancre du corselet. 


10.5 speculifrons *. 

Insignis species, magnitudine praecedentis, sed latior et omnino differens; 
inter caeteras antennis multo posterius in fronte insertis, basi magis appro- 
ximatis notabilis; niger, vix aeneus, nitidus, elytris minus, ore, antennarum 
articulis 2 primis basi, abdomine pedibusque obscure rufis, segmentis vix 
circa basin fascis; antennis ut in anchora, sed apice paulo crassioribus ar- 
ticulis 2 ultimis rufulis; capite mandibulis exceplis orbiculato, convexo, 
fronte vix sulcata, polito, intra oculorum marginem basique crebre sat sub- 
tiliter rugosule punctato; oculis magnis, non proeminentibus; thorace capite 
vix latiore, convexo, trapezoidali, apice summo angustato, disco utrinque 
punctis 3 grossis seriatis, tribus aliis circa latus extra seriem aequalibus, 
punctisque aliquot aliis in margine et circa angulum anticum subtilibus 
notato; angulis anticis fortiter deflexis, posticis obtusis, basi truncata; 
scutello creberrime, quasi striolis transversis, minutissimis punctato; 
elytris amplis, sat convexis, subquadratis, thorace tertia parte latioribus, 
nec longioribus, intra humerum et disco sat inaequalibus, apice summo de- 
flexis et vix cum angulo externo rufulis, minus punctatis, caeterum crebre 
rugose fortiter squamoso punctatis, griseo pilosis; abdomine lato, longe 
nigro piloso, pilis flavis brevioribus adspersis, segmentis 2-4 basi discoque 
uniseriatim transverse, 5-6 parce fortius punctatis. — Long. 84, mill. 

7 latet. 

Nouvelle Calédonie. Une seule @. 

Ma collection. 

Obs. Get insecte est remarquable à tous égards, notamment par sa téte lisse, 
entourée comme d’un cercle ponctué, son corselet à séries triponctuées et 
son abdomen à ponctuation éparse; l’insertion des antennes placées beaucoup 
plus haut sur le front que dans les autres Cafius et les genres voisins, est 
surtout intéressante et conduira peut-étre a créer un genre spécial; mais, ne 
possédant qu’un exemplaire de l’espéce et n’en connaissant pas le 7, j'ai préféré 
la maintenir provisoiremert parmi les Cafius, dont elle offre les principaux 
caractères et dont elle peut étre considérée comme une forme aberrante. 


260 A. FAUVEL 


nitidulo parce, punctatis; abdomine multo densius subtiliusque 
fusco-pubescente, segmentis subtus utrinque vix piceo-marginatis. 
— Long. 81/,-9 mill. 3 

Australie orientale, Port Makay. — Aussi aux Iles Arou. 

Collections Godeftroy, du Musée Civique de Génes et la mienne. 

Obs. Il est difficile d’affirmer, d’aprés les trois seuls exem- 
plaires que j'ai pu étudier (dont un seul australien), si cette 
espéce est réellement distincte du nauticus; cependant sa pube- 
scence et la ponctuation quatre fois plus serrée de l’abdomen, 
ainsi que la couleur de celui-ci et des pattes semblent la distin- 
guer suffisamment du type de Taiti. 


Hesperus. 


Fauv., Fn. Gall-Rhén., II, 426, pl. V, fig. 5. 


On connaissait deja trois espéces de ce genre, une d'Europe 
et deux de Etats-Unis; il est intéressant d’en trouver des re- 
présentants en Australie. 


1. mirabilis* (1). 
7. H. rufipenni paulo major; nitidissimus, parce longe nigro 
pilosus, capite, thorace elytrisque laete cupreis, abdomine nigro, 


(1) Au méme groupe appartiennent sans doute les deux espèces suivantes, 
décrites de Gayndah par M. Mac Leay: 

le. australis Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 139. 

Niger, subnitidus; capite fere orbiculato, punctis paucis magnis setigeris 
supra notato; thorace apice capitis latitudine, ibidem truncato, basi parum 
angustato et rotundato, longiore quam latiore, punctis magnis numerosis 
utrinque notato; scutello lato, triangulari, dense punctato; elytris thorace 
latioribus, dense punctatis, conjunctim apice emarginatis, obscure rufis; ab- 
domine punctato, pilis vestito, segmento ultimo toto, penultimo partim rufis, 
caeteris cyaneo tinctis; antennis tribus articulis ultimis, palpis, tibiis tar- 
sisque testaceis. Long. 11!}, mill. 


1b, haemorrhoidalis Mac Leay, J. c., 140. 

Capite obscure olivaceo, nitidissimo, fere orbiculari, depresso, medio bre- 
viter lungitudinaliter impresso, fronte antice punctis duobus magnis utrin- 
que notata; thoracis forma puncturaque ut in australi, sed angulis anticis 


STAPHYLINIDES DE L’AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 261 


vix irideo; ore, antennis articulis 3 primis, thoracis marginibus 
subtus, elytris humeris margineque laterali, abdominis seg- 
mento 6.° apice 7.°que toto, pedibusque cum coxis anticis rufis; 
antennis sat incrassatis, pilosis, caeterum nigris, articulis 3 vel 
4 ultimis flavis; capite sat fortiter transverso, subquadratim or- 
biculari, angulis posticis rotundatis, fronte antice subimpressa, 
breviter longitudinaliter sulcata, punctis binis utrinque ad im- 
pressionem, alio extus majore in margine oculi, 3 vel 4 aliis 
prope oculi angulum posticum interiorem, caeterum post oculos 
subtilius parum dense punctato; thorace convexo, subquadrato, 
tertia fere parte longiore quam latiore, capitis latitudine, circa 
basin vix angustato, basi fortiter rotundato, antice truncato, 
angulis anticis subrectis, seriebus dorsalibus duabus 10 vel 12 
fortiter punctatis, punctis aliis saepius minoribus utrinque di- 
spersis; scutello creberrime subtilissimeque punctulato, vire- 
scente; elytris fere transversim quadratis, thorace tertia parte 
latioribus, parum brevioribus, subconvexis, parce sat fortiter 
subsquamose, abdomine vix fortius, basi parce, apice crebrius, 
subtus dense punctatis; segmento 6.° subtus apice sinuato, 7.° 
subtriangulariter sat late profundeque inciso; tarsis anticis for- 
titer dilatatis. — Long. 11!/, mill. 

© latet. 

Australie, Queensland, Wide Bay (De Castelnau). 

Ma collection. 


fere rectis; scutello lato, punctato, triangulari, lateribus leviter rotundatis; 
elytris punctatis, thorace latioribus, postice rotundatis et conjunctim emar- 
ginatis, olivaceo-aeneis; abdomine nigro, subtiliter punctato, segmento ul- 
timo toto, penultimo apice rufis; palpis pedibusque rufis; antennis nigris, 
articulis 3 primis rufis, 3 ultimis testaceis. — Long. 12%, mill. 

Obs. La couleur de la téte et du corselet, la ponctuation de celle-ci et de 
l’abdomen, les élytres non marginées de rougeatre ne permettent pas de con- 
fondre cet insecte avec notre mirabilis; l’australis parait en différer encore 
plus par sa coloration. 


262 A. FAUVEL 


Philonthus. 


Curtis, Brit. Ent., XIII, 610. 
Jacq. Duv., Gen. Staph., 35, pl. 14, fig. 69. 


Il est remarquable que nous connaissions si peu d’espéces de 
ce genre en Australie et Polynésie; car toutes celles décrites 
par M. Mac Leay, une seule exceptée, rentrent dans les Quedius 
ou les Hesperus (1). ; 


A. Corselet offrant de chaque còté du disque une série 
triponctuée (2). 
a. Corselet avec une large Repression laterale, a cotés 


très sinués; taille grande . . . aeneus. 
b. Corselet non impressionné, a Cotes Si 
taille moyenne . . è +. +. + antipodum. 
B. Corselet offrant de niu cole aa dens une série de 
4 points. 
a. Taille petite; élytres verdatres, à suture et sommet 
rougeatres . a ò 5 : ò ; c 4 . macellus. 
6. Taille moyenne; alpives noires . é 3 : . longicornis. 
©. Corselet offrant de chaque coté du disque une série de 
5 points. 
a. Corselet rouge; sommet et cotés des élytres liserés 
de testacé . È s f . sanguinicollis. 
bo. Corselet d’un noir cu o Bi AR poix; artes a 
peine bronzées verdàtres  . é : MI, : . oreophilus. 


1. aeneus Rossi, Fn. Hirusc., I, 249. — Er., Gen. Staph., 
928. — Fauv., Fn. Gall.-Rhén., U1, 442 et syn. 

Subparallelus, niger, elytris abdomineque parum nitidis, sat 
dense longius fusco pubescentibus, capite thoraceque nigro sub- 
aeneis, nitidis, scutello elytrisque cupreis; ore, antennarum basi 
pedibusque nigro brunneis; his articulo ultimo rufo; capite trans- 
verso, brevi, subquadrato, inter oculos 4-, post hos parce gros- 


(1) Avant les Philonthus se place le genre Diplostictus Fvl. dont on ne con- 
naît encore qu’une espéce (D. Chenui Perroud, de la Nouvelle Calédonie). 

(3) Je rappelle que dans ce nombre n’est pas compris le point placé prés 
du bord au sommet du corselet, derriere le còté du cou, quoique les auteurs 
l'aient admis jusqu’A présent comme faisant partie de la série dorsale. 


STAPHYLINIDES DE L’AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 263 


seque punctato; thorace antice angustato, lateribus fortiter si- 
nuato, angulis posticis indicatis; depressione lateris lata, parum 
profunda, seriebus dorsalibus 3-punctatis, puncto alio extus et 
quibusdam aliis lateralibus; elytris thorace paulo latioribus, vix 
longioribus, sat fortiter dense fere ut abdomen punctatis; hoc 
segmentis 3-4 basi linea transversa medio angulata impressa; 
2° capite multo latiore; segmento 6.° subtus leviter emarginato; 
7.° triangulariter inciso, incisura basi maxime acuta, tota mar- 
ginato-depressa. — Long. J01/,-11 !/, mill. 

Australie, Euromanga; Tasmanie. — Aussi en Europe, Asie, 
Amérique du Nord, etc. 

De toutes les collections. 

Obs. Cette espéce bien connue est probablement cosmopolite. 


2. antipodum *. 

Prope varium collocandus, sed capitis thoracisque quadrati 
forma sordido propior; niger, nitidus, elytris virescenti-aeneis; 
antennis longis, robustis, articulis omnibus fortiter elongatis , 
11.° duobus praecedentibus subaequali; capite suborbiculato, oculis 
magnis, inter hos antice punctis utrinque binis, ad marginem 
posticum interiorem 3 aliis obliquis notato, postice ad angulos 
punctulato; thorace fere quadrato, capite paulo latiore, basi pa- 
rum rotundato, convexo, vix sericeo, lateribus subparallelis, 
seriebus dorsalibus fortiter 3-punctatis, puncto alio extus et 
tribus aliis ad angulum anticum obliquis; scutello dense subti- 
lissime, elytris paulo parcius minusque subtiliter punctatis, his 
thorace quarta parte latioribus, paulo longioribus, sicut abdomen 
fusco sat dense pubescentibus, hoc subtiliter dense, apice paulo 
parcius punctato; 7 segmento 6.° apice subtus vix sinuato; 7.° 
sat late parum profunde triangulariter inciso, incisura intus de- 
presso-marginata. — Long. 7 mill. 

Australie, Victoria; Queensland , Gayndah. 

Collection Godeffroy et la mienne. 


264 A. FAUVEL 


3. macellus* (1). 

P. quisquiliario facie et colore vicinus, sed triplo minor, niger, 
nitidus, elytris viridibus, sutura rufa, limbo apicali tenuissimo 
testaceo; antennarum articulo 1.°, palpis basi pedibusque squa- 
lide testaceis, tibiis anterioribus infuscatis; antennis sat robustis, 
parum incrassatis, articulis 4-9 longioribus quam latioribus, 10.° 
subquadrato; capite parvulo, ovali, postice parce punctato, punctis 
binis majoribus antice inter oculos; thorace convexo, capite sat 
latiore, quarta parte longiore quam latiore, lateribus subparal- 
lelis, postice parum latioribus, angulis anticis obtusis, posticis 
rotundatis, seriebus dorsalibus 4-punctatis, punctis extus 2 aliis 
ante medium, aliisque 2 obliquis prope angulum anticum; elytris 
thorace vix longioribus, tertia parte latioribus, dense subtiliter, 
abdomine crebre multo subtilius punctatis, hoc elytris longius 
densiusque fusco pubescente; alis albidis. — Long. 4?/,-5 mill. 

Australie, Victoria. 

Ma collection. | 

Obs. A placer auprés du varipennis Kr., dont il differe a 
premiere vue par sa coloration. 


.4. longicornis Steph., Il. Brit, V, 237. — Fauv., Fn. 
Gall.-Rhén., III, 480. — scybalarius Nordm., Symb., 94. 

Magnitudine et facie ebenino vicinus; niger, capite thoraceque 
nitidissimis; elytris abdomineque longe denseque griseo-pilosis, 
hoc irideo; coxis femoribusque anticis, antennis articulo 1.° plus 
minusve subtus testaceis; antennis sat robustis, articulis elon- 


(!) Ici se place peut~étre l’espèce suivante: 

3.2 pilipennis Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 140. 

Niger, subnitidus; capite fere quadrato, utrinque parum punctato; thorace 
capitis fere latitudine, longiore quam latiore, lateribus fere parallelis, an- 
gulis anticis rectis, basi rotundato, supra laevi, seriebus dorsalibus circiter 
6-punctatis, punctis aliis paucis lateralibus; elytris thorace latioribus, punc- 
tatis, pilis griseis subtilibus depressis aeque ac abdomen vestitis; abdomine 
dense punctato; palpis, antennis articulo 1.° pedibusque ferrugineis. — Long. 
63/, mill. 

Australie, Gayndah. 

Obs. Parait différent de notre antipodwn par sa couleur noire, ses pattes 
plus claires et les séries dorsales du corselet de 5 ou 6 points. 


STAPHYLINIDES DE L’AUSTRALIE ET DE LA POLYNÉSIE 265 


gatis; capite oblongo, punctis interocularibus mediis ab oculo 
remotis, duobus basilaribus basi propinquis; thorace subtrape- 
zoidali, a basi ad apicem fortiter angustato, angulis anticis ob- 
tusis, posticis fortiter rotundatis; seriebus dorsalibus 4-punctatis, 
puncto postico remoto; elytris thorace latioribus, fere breviori- 
bus, fortiter parum dense squamoso-rugose , abdomine subconico, 
subtiliter sat dense obsoleteque punctatis; alis albo hyalinis; 7 
segmento 7.° ut in stragulato, impressione latiore longioreque. 
— Long. 7 mill. 

Australie, Melbourne. Taiti. — Aussi en Afrique, Asie, Eu- 
rope et dans les Amériques. 

Obs. Espéce cosmopolite. 


5. sanguinicollis *. 

Colore pulchrior, brevior, niger, abdomine longius sat dense 
fusco pubescente, thorace laete rufo, elytris lateribus apiceque 
tenuiter flavo limbatis, pedibus testaceis, tibiis aliquando parum 
fuscis, segmentorum marginibus soepius vix rufescentibus, antennis 
basi squalide testaceis, articulis 8-10 subquadratis; capite sat 
convexo, subquadratim orbiculari, punctis interocularibus oculo 
utrinque propinquis, postocularibus raris; thorace convexo, quarta 
parte longiore quam latiore, a basi ad apicem fortiter angustato, 
capite basi tertia parte latiore, angulis anticis obtusis, posticis 
parum rotundatis, seriebus dorsalibus subtiliter 5 punctatis, 
punctis 2 aliis extus medio, altisque 2 parum obliquis prope 
angulum anticum; scutello dense subtilissime, elytris parum 
dense subtiliter, abdomine crebre multo subtilius punctatis; ely- 
tris thorace sat latioribus, vix longioribus; 7 segmento 7.° apice 
triangulariter inciso, incisura vix marginato-impressa. — Long. 
43/, mill. 

Australie, Victoria; Riviére Paroo. 

Ma collection. 


6. oreophilus*. 
P. ventrali facie omnino vicinus, sed minimis individuis minor, 
antennis ferrugineis, basi dilutis, gracilioribus, articulo 11.° 


266 A. FAUVEL 


apice rufo-flavo; capite thoraceque picescente ut ‘in ventrali Gc, 
sed hoc seriebus dorsalibus 5-punctatis, punctis subtilioribus; 
elytris brevioribus, quadratis, virescenti subaeneis, parcius, ‘ab- 
domine multo subtilius densiusque quam in ventrali punctatis, 
hoc vix virescenti-sericeo. -- Long. 5-5 */, mill. | 
En janvier. 
Australie, Cap York, Somerset (L. M. D'Albertis). 
Collections du Musée Civique de Génes, Godeffroy et la mienne. 


Belonuchus. 


Nordm., Symb., 1837, 129, pl. 2, fig. 2. — Er., Gen. Staph., 419. 


Deux espéces australiennes seulement: 


A. Corps noir; antennes flaves; élytres d'un beau bleu d’acier. Donhrni. 
B. Corps noiràtre; bouche, antennes et tarses rougeatres . brevicollis. 


1. Dohrni”. 

Colore pulcher, corpore nigerrimo, nitidissimo, antennis flavis, 
elytris laete cyaneis, ore tarsisque rufis, capite thoraceque de- 
pressis primo visu insignis; longe nigro-pilosus, praesertim ab- 
domine; antennis brevibus, incrassatis, articulo 4.° parum, 5-10 
fortiter transversis, sensim latioribus, 11.° oblique emarginato; 
capite brevissimo, fortiter transverso, post oculos subquadrato, 
angulis posticis rotundatis,’ punctis 4 inter oculos subarcuatim, 
3 majoribus intus post oculos, paucis aliis circa angulos posticos 
basique summa notatis; thorace capite sat angustiore, antice 
posticeque subaeque angustato, vix longiore quam latiore, an- 
gulis anticis oblique truncatis, posticis rotundatis, lateribus vix 
sinuatis, punctis 4 disco medio subquadratim approximatis, 2 
aliis antice majoribus post collum, 2 transversis prope angulum 
anticum; scutello subtilissime, elytris dorso planiusculis parce 
fortiter, lateribus densius subtiliter, abdominis minus nitidi seg- 
mentis crebre basi, parcius apice sat fortiter punctatis; 6.° apice 
Vix piceo; 9 hoc segmento subtus vix emarginato, 7.° subtrian- 


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STAPHYLINIDES DE L’AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 267 
gulariter inciso, incisura late subarcuatim impresso-marginata. 
— Long. 9!/, mill. 

Australie septentrionale, Cap ne : 

Collection Dohrn et la mienne. 

Obs. Je n'ai vu que deux exemplaires de cette jolie espéce ; 
je suis heureux de la dédier a M. C. A. Dohrn, qui a bien 
voulu en enrichir ma collection. 


2. brevicollis * 

B. aeneiventri vicinus, sed angustior, magis parallelus ma- 
gisque depressus, ore, antennis totis tarsisque rufis, pedibus 
caeterum piceis; antennis brevioribus, articulo 4.° fortiter, 5-10 
fortius transversis; capite breviore, postice magis quadrato, punctis 
disci posticis collo magis approximatis; thorace toto alio , breviore, 
minore, depresso, subtrapezoidali, angulis anticis oblique trun-- 
catis, indicatis, posticis obtusis, lateribus circa basin sat fortiter 
angustatis, seriebus dorsalibus tantum 4-punctatis, punctis a basi 
magis remotis; elytris paulo brevioribus, magis depressis, sicut . 
abdomen paulo crebrius punctatis. — Long. 7-71/, mill. 

Australie orientale, Queensland, Wide Bay (De Castelnau). 

Ma collection. 


Section 3. — @uedii. 


Kraatz, Naturg., 473. 


A. Palpes a dernier article linéaire ou oblong. Stigmates 
prothoraciques cachés . . i È . Quedius. 
B. Palpes a dernier article petit, Seat paces a styles 
anaux longs, sétigères. Stigmates prothoraciques visibles. Heterothops. 


Quedius. 


Steph., li. Brit., V, 215. 
Jacq. Duv., Gen. Staph., 37, pl. 15, fig. 72, 73. 


Ce genre parait assez nombreux dans la faune australienne, 
et il est singulier qu'on n’en connaisse encore aucune espéce de 
Polynésie. 


268 A. FAUVEL 


A. Téte transverse ou orbiculaire. 
a. Taille grande; élytres rouges. 
+ Antennes et pattes d’un noir de poix; tous les seg- 


ments de l’abdomen marginés de rougeatre A . fulgidus. 
+--+. Antennes, anus et pattes rouges; le reste de l’ab- 
domen noir irisé . i o ; 9 5 2 5 . sidneensis. 


b. Taille moyenne ou petite. 
+. Antennes, élytres et pattes d'un rougeatre ferru- 


gineux; abdomen noir . 5 i È a 5 5 . sulcicollis. 
+-+ Elytres non rougeAtres. 
x Elytres liserées de tesfacé au sommet È . hybridus. 


XX Élytres unicolores. 
* Corselet rouge. 


- Abdomen tout noir; téte petite . , . thoracicus. 
-- Abdomen noir, anus rougeatre; téte très 
grosse . 2 4 5 3 5 3 . ruficollis. 
** Corselet noir, noir de poix ou bronze. x 


- Téte grosse; yeux ordinaires. 
— Elytres et abdomen a ponctuation très : 
forte, tres écartée; antennes rousses . nigricollis. 
= Élytres et abdomen à ponctuation 
ordinaire, plus 0u moins serrée. 
o Téte et corselet fortément bronzés; 


antennes noires . 9 3 È . luridus. 
oo Téte eb corselet noirs; antennes 
rousses , iridiventris. 


.. Téte petite, presque moitié plus étroite 
que le corselet; yeux trés grands «+ versicolor. 
B. Téte étroite, petite, plus longue que large, corps bronze. 


a. Abdomen densément ponctué RENE ET Ea EEN VE RCUISH 
b. Abdomen éparsement ponctué . . c 3 È . cuprinus. 
1. falgidus Fabr., Mant. Ins., I, 220. — Fauv., Fn. 


Gall.-Rhén., III, 505 et syn. 

Niger, nitidus, elytris, segmentorum marginibus, ano tarsisque 
rufis; antennis praeter basin brunneis, sat robustis, articulo 11.° 
oblique truncato; capite magno, suborbiculato, obsoletissime 
disco, post oculos dense sat fortiter punctato; tribus punctis 
majoribus inter oculum et collum arcuatim sitis; thorace trans- 
verso, utrinque late impresso, basi rotundatim sinuato, antice 
sat angustato-inflexo; angulis anticis rectis, posticis rotundatis; 
disco antice punctis 2 approximatis utrinque, 3 vel 4 aliis late- 
ralibus in seriem arcuatam dispositis; elytris thorace paulo lon- 
gioribus, sat fortiter dense, abdomine subtilius densiusque pune- 
tatis, aureo-ferrugineo pubescentibus, segmento ultimo vix irideo; 


STAPHYLINIDES DE L’AUSTRALIE ET DE LA FOLYNÉSIE 269 


6.° subtus apice punctis 5 setigeris notato; 7° capite multo ma- 
jore, latiore, apice fortiter emarginato-depresso; segmento 6.° 
subtus apice sinuato, medio sicut 5.™ impresso-piloso; 7.° subti- 
liter obtuse emarginato, laevi, post incisuram subdepresso. — 
Long. 8-10 mill. 

Palpis, antennis pedibusque aliquando rufis. 

Australie, Melbourne, Rockhampton; Tasmanie. — Aussi a 
Java, en Asie, Europe, Amérique du Nord, etc. 

Obs. Espèce probablement cosmopolite. 


2. sidneensis È. 

Praecedenti facie et colore vicinus, sed nigro longe pilosus, 
ore, antennis, elytris, ano latius pedibusque rufis, antennis gra- 
cilioribus, articulis 4-8 elongatis, capite minore, breviore, basi 
fortius constricto, punctis 6 seriatis in margine interiore oculi 
utrinque notato, post oculos sat punctato, thorace breviore, 
magis transverso, punctis 2 disco antice approximatis, lateralibus 
nullis; angulis posticis obtusis; scutello dense sat fortiter, elytris 
quadratis fortiter parce, abdomine nigro, versicolore, profunde 
parum dense, apice parcius punctatis; 7° segmento 7.° apice sat 
profunde triangulariter inciso omnino distinctus. — Long. 9 }/, 
millim. ; 

Australie, Nouvelle Galles du Sud, Sydney. — Un seul 7. 

Ma collection. 


3. sulcicollis È. 

Q. brevi forma sat abbreviata affinis, sed corpore depresso, 
nigro, sat nitido, ore, antennis, elytris pedibusque rufo ferru- 
gineis, scutello piceo, capite thoraceque subviridi sericeis, hoc 
longitudinaliter obsolete sulcato inter omnes distinctus; aritennis 
brevissimis, sat incrassatis, articulo 4.° quadrato, 5.° parum, 
6-10 fortiter transversis; capite brevi, suborbiculato, lato, fronte 
media punctis binis notata, oculis parvulis; thorace fortiter trans- 
verso, capite quarta parte latiore, utrinque vix depresso, late- 
ribus oblique angustatis, disco ante medium punctis 2 approxi- 
matis, duobusque aliis remotis prope marginem anticum; scutello 


270 A. FAUVEL 
dense subtilissime, elytris minus crebre sat subtiliter, abdomine 
vix irideo paulo fortius dense aequaliter punctatis, hoc apice at- 
tenuato. — Long. 6 mill. 

Australie septentrionale et orientale: Cap York, Sydney. 

Collection Godeffroy et la mienne. 


4. hybridus* Er., Gen. Staph., 432. — Kraatz, Berl. 
Ent. Zeit., 1859, 14 (note). 

Forma depressa, antennis tenuibus, elytrisque apice testaceo 
limbatis notabilis; niger, nitidus, scutello, elytris abdomineque 
dense aequaliter parum fortiter punctatis, longius nigro-cinereo 
pubescentibus; antennis, thorace, segmento 6.° apice pedibusque 
plus minusve piceis; illis articulis 2 primis dilutioribus, 4-6 paulo 
longioribus quam latioribus, 7-10 quadratis; capite lato, brevi, 
transversim subquadrato, utrinque punctis 3 (2 in margine ipso 
oculi), 2 alus utrinque basi notato; thorace capite vix latiore, 
orbiculari, antice truncato, angulis anticis subobtusis, tertia 
parte disci antica punctis 2 approximatis, extus medio puncto 
unico notato; elytris thorace paulo longioribus et latioribus ab- 
domineque minus nitidis. — Long. 5 1/, mill. 

Australie; Tasmanie. 

Collection du Musée de Berlin et la. mienne. 


o. ruficollis * Grav., Mon., 71. — Er., Gen. Staph., 431. 
— Kraatz, Berl. Ent. Zeit., 1859, 14 (mote) (1). 
Convexus, niger, longius parce nigro pubescens, nitidissimus, 


(1) Ici se place peut-étre l’espece suivante décrite comme Philonthus par 
M. Mac Leay, et que nous ne connaissons pas: 

5.2 subcingulatus Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 141. 

Capite nigro, nitido, laevi; thorace rufo, nitido, paulo longiore quam la- 
tiore, postice quam antice latiore, basi rotundato, punctis paucis supra no- 
tato; elytris thorace latioribus, punctatis, brunneis, margine apicali rufo 
testaceo; abdomine nigro, opaco, segmentis 3 basalibus apice summo rufulis; 
palpis pedibusque obscure rufis; antennis brunneis. — Long. 52/3 mill. 

Australie, Gayndah. 

Obs. Il est difficile, d’aprés une telle description, de dire si cette espéce est 
réellement un Quedius; cependant la ponctuation de la téte et du corselet 
parait indiquer assez un insecte de ce genre. 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 271 


thorace cum coxis anterioribus, segmento 6.° apice, 7.°que toto 
rufis; antennis apice tarsisque rufescentibus; illis parum incras- 
satis, articulis vix decrescentibus, penultimis subquadratis; capite 
magno, breviter orbiculato, utrinque punctis 3 (2 in margine 
ipso oculi), 2 aliis utrinque basi, aliis post oculos subtilibus no- 
tato; thorace capite sat latiore, fortiter transverso, subsemicir- 
culari, angulis anticis subobtusis, posticis fortiter rotundatis, 
tertia parte disci antica punctis 2 approximatis notato; scutello 
rufulo, sat dense subtiliter, elytris vix viridi tinctis parce fortiter, 
abdomine parum attenuato paulo densius vix subtilius aequaliter 
punctatis; 7 segmento 7.° apice subtriangulariter parum inciso. 
— Long. 7 mill. 

Australie orientale et méridionale: Sydney, Melbourne; Ta- 
smanie. 

De la plupart des collections. 


6. nigricollis*. 

Forma crassa puncturaque ruficollis, sed tertia parte minor, 
ore, antennis pedibusque piceis, tibiis nigricantibus, antennis 
tenuioribus, articulis 1.° rufotestaceo, 8-10 brevioribus, capite 
paulo minore, thorace nigro, minus transverso, angulis posticis 
obtusis, scutello nigro, parce fortiter, elytris ut in ruficolli, ab- 
domine paulo parcius fortiusque punctato satis distinctus. — Long. 
5 mill. 

Australie, Rockhampton (De Castelnau). 

Collection Godeffroy et la mienne. 


7. thoracicus* (1). 


A ruficolli magnitudine triplo minore, corpore utrinque atte- 


(4) Une espece peut-étre voisine de celle-ci, décrite encore comme Philon- 
thus par M. W. Mac Leay, est la suivante qui nous est inconnue: 

7.4 chalybeipennis Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, If, 141. 

Capite nigro, fere circulari, thorace rufo, subquadrato, nitidis, hoc late- 
ribus leviter rotundato, postice quam antice non latiore, fere laevi; elytris 
thorace latioribus, cyaneis, punctatis, nec nitidis; abdomine nigro, subnitido, 
punctis elongatis subtiliter notato; tarsis tribusque apicalibus antennarum 
articulis pallide rufis. — Long. 523 mill. 

Australie, Gayndah. 


R12 | A. FAUVEL 
nuato, parum convexo, antennis tenuibus, circa apicem piceis, 
articulis 2 ultimis flavis, capite minuto, transversim orbiculato, 
basi fortiter constricto, thorace hoc latiore, quam in ruficolli 
longiore, antice minus angustato, angulis posticis obtusis, scu- 
tello elytrisque sat subtiliter dense vix rugosule punctatis, his 
amplioribus; abdomine tenui, acuto, toto nigro, subtiliter sat 
dense punctato optime distinguendus; 7 segmento 7.° subsi- 
mili. — Long. 5!/, mull. 

Australie, Sydney, Rockhampton (De Castelnau). 

Collections Godeffroy et la mienne. 


8. luridus”*. 

Magnitudine et facie Philonthi ebenidi; aeneus, nitidus, ab- 
domine parum irideo sericeo, pedibus antennisque nigris; his 
articulis 1-2 basi, palpis, genubus vix tarsisque rufulis; antennis 
brevibus, crassis, articulis 2-3 subaequalibus, 4.° parum breviore, 
sequentibus sensim brevioribus, 8-10 sat transversis; capite brevi, 
latiore quam longiore, sat magno, convexo, in  thorace pa- 
rum, in 9 tertia parte angustiore, punctis 3 utrinque lineatim 
(2 in ipso oculi margine interiore minoribus), singulo alio utrinque 
basi; thorace brevi, fortiter transverso, in 7° magis, in Q minus 
antice angustato, angulis posticis rotundatis, punctis 2 ante me- 
dium disco sat distantibus, 2 alils in margine antico multo magis 


remotis; scutello elytrisque parum dense sat fortiter subsqua- . 


mose, abdomine circa segmentorum basin crebrius vix rugose 
punctatis, longius parce griseo pubescentibus; elytris quadratis, 
thoracis latitudine; segmento 6.° subtus apice vix sinuato, 
7. parum profunde triangulariter inciso, incisura nec marginata, 
nec depressa. — Long. 7!/,-81/, mill. 
Australie occidentale, King’s George Sound (De Castelnau). 
Ma collection. 


9. iridiventris* ('). 
Forma Q. paradisiani, sed antennis gracilioribus, articulis 2-4 
(1) L’espece suivante, qui nous est inconnue, devrait peut-étre se placer ici: 


9.2 politulus Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 140 (Phi- 
lonthus). 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 273 


aequalibus, elongatis, 11.° gracili, elongato, acuto, capite magis 
convexo, orbiculato, basi anticeque vix angustato, oculis multo 
minoribus, thorace lateribus oblique truncatis, angulis posticis 
subobtusis, punctis duobus tantum ante medium approximatis 
notato; scutello elytrisque magis nitidis, multo fortius parciusque 
rugosule punctatis, plus minusve aeneis, longius parciusque pi- 
losis, abdomine omnino alio, nitido, maxime irideo, parce lon- 
geque nigro piloso, parce fortiter punctato, pedibus nigro-piceis, 
tarsis rufescentibus; 7 segmento 6.° subtus late emarginato, 
7.° profunde angusteque triangulariter inciso omnino distinctus. 
— Long. 6-6 !/, mill. 

Australie, Nouvelle Galles du Sud, Sydney. 

Collection Godeffroy et la mienne. 


10. versicolor È. 

Magnitudine attenwati, sed corpore antico fortiter angustato 
caeterisque omnino distinctus; niger, antennis pedibusque cum 
coxis anterioribus rufo-testaceis; thorace elytrisque vix nigro- 
piceis; abdomine maxime irideo; antennis fere ut in allenuato; 
capite multo minore et breviore, orbiculato, oculis minoribus; 
thorace multo breviore latioreque, capite dimidio fere latiore, 
fortiter transverso, semilunari, antice multo fortius angustato, 
disco punctis 2 tantum ante medium approximatis, 2 altis in 
margine antico magis remotis; scutello elytrisque subtransversis, 
latioribus, paulo parcius fortiusque, abdomine triplo fere fortius 
parciusque basi crebre, apice parce punctatis, hoc triplo longius et 
parcius pubescente, 7 segmento 6.° vix sinuato, 7.° sat late 
profundeque subtriangulariter inciso. — Long. 5 mill. 

Australie, Queensland, Gayndah. 

Ma, collection. 


Niger, nitidus; capite fere orbiculari, laevi; thorace capitis latitudine, lon= 
giore quam latiore, lateribus fere parailelis; elytris thorace latioribus, parce 
punctatis, pilis depressis; abdomine etiam parce punctato, ano parum piioso; 
pedibus ultimoque antennarum articulo rufulis — Long. 52%, mill. 

Australie, Gayndah. 


Ann. det Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (7 Agosto 1877). 18 


274 A. FAUVEL 


ll. aeneus*. 

Magnitudine et forma rufipedi subsimilis, totus aeneus, parum 
nitidus, antennis nigricantibus, circa apicem, palporum articulo 
ultimo, femoribus tarsisque rufopiceis; antennis sat robustis, non 
incrassatis, articulis omnibus longioribus quam latioribus, penul- 
timis parum; capite, oblongo ovato, antice posticeque aeque parum 
angustato, oculis sat parvis, punctis 3 utrinque (2 in oculi mar- 
gine) notato; thorace paulo longiore quam latiore, ante basin 
capite dimidio fere latiore, antice oblique fortiter angustato, an- 
gulis posticis omnino rotundatis, punctis 2 ante medium minus 
approximatis, 2 anticis minus remotis; scutello, elytrisque tho- 
racis latitudine, hoc paulo brevioribus, crebre parum fortiter 
rugulose, abdomine acuminato aequaliter crebre punctatis, his 
dense subtiliter fusco-pubescentibus. — Long. 9 mill. 

Australie, Victoria. — Un seul exemplaire. 

Ma collection. 


12. cuprinus* (1). 

Praecedenti parum vicinus, dimidio minor, nitidus, elytris mi- 
nus, capite thoraceque vix, elytris magis, aeneis, abdomine irideo, 
vage subtiliter punctato et puberulo ; suturae apice summo pe- 
dibusque rufo testaceis; antennis nigricantibus, basi parum ru- 
fescentibus, articulis penultimis subquadratis; capite oblongo, 
punctis 3 utrinque, (2 posticis ab oculo remotis) notato; thorace 

. 


(i) Les deux espéces suivantes de Gayndah, décrites comme des Staphylinus 
par M. Mac Leay, semblent se placer dans le voisinage de celle-ci: 

12.4 luridipennis Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 142. 

Capite thoraceque nigris, nitidis, illo sat angustato, prope oculos et vertice 
parum punctalo, ho: capite latiore, transverso, fortiter postice ampliato et 
rotundato, supra punctis 2 prope medium et aliquot aliis in margine basali 
notato; elytris luridis, punctatis, pube depressa vestitis, conjunctim apice 
emarginatis; abdomine nigro-brunneo, punctato, piloso, apice rufulo; tibiis, 
tarsis, palpis antennisque rufis. — Long. 63/, mill. 


12.5 analis Mac Leay, 2. c. 

A praecedente elytris omnino nigris, abdominis segmentis apice aeneo- 
cyaneis tantum distinetus. — Long. 63, mill. 

Obs. Si ces descriptions sont exactes, il est probable que les deux insectes 
appartiennent a la méme espéce. 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 275 


minore, capite tertia parte ante basin latiore, antice magis quam 
in aeneo angustato, angulis posticis minus rotundatis; elytris tho- 
‘race paulo latioribus, non brevioribus, fortius sat dense, scutello 
subtilius punctatis. — Long. 61/, mill. 

Australie, Nouvelle Galles du Sud, Sydney. — Un seul exem- 


plaire. 
Ma collection (). 


Heterothops. 


Steph., III. Brit., V, 256. — Fauv., Fn. Gall.-Rhén., II, 535. 


Deux espéces australiennes rentrent dans ce genre: 


A. Élytres noires, à ponctuation rugueuse-squameuse . Iuctuosa. 
B. Elytres brunes, à ponctuation non rugueuse. : 5 . picipennis. 


1. luetuosa È. 

H. binotatae subsimilis, paulo major, antice posticeque magis 
angustata, nigra, antennarum articulo 1.° pedibusque squalide 
rufo testaceis, tibiis antennisque fusco piceis; nigro-pubescens, 
abdomine parum irideo; antennis gracilioribus, articulis omnibus 
magis elongatis; capite oblongo, multo angustiore et longiore, 
oculis dimidio majoribus, punctis 3 utrinque (2 in margine in- 
teriore oculi) notato; thorace antice magis angustato, punctis 
2 disco magis approximatis; elytris vix brevioribus, paulo for- 
tius squamose-punctatis, totis nigris; abdomine multo parcius, 
praesertim apice, punctulato. — Long. 6 mill. 

Australie. 

Ma collection. 


(1) Nous placons à la fin de ce genre, mais avec doute, une espéce décrite 
encore de Gayndah par le méme auteur et qui nous est également inconnue: 

12.c xantholinoides Mac Leay, Z. c., 141 (Philonthus). 

Totus rufo-brunneus, praeter caput nigrum; thorace nitido, multo longiore 
quam latiore, capite nec latiore, postice quam antice latiore, supra 2 vel 3 
punctis notato; elytris abdomineque thorace magis infuscatis; antennis brun- 
neis, articulis 1-2 rufis; palporum maxillarium articulo 4.° elongato et in 
genere graciliore. — Long. 3 mill. 


216. A. FAUVEL 

2. picipennis *. 

H. praevia tertia parte minor, multo angustior, parcius sub- 
tiliusque fusco-pubescens; antennis vix gracilioribus; capite paulo 
angustiore cum oculis dimidio minoribus, punctis 2 supra vertice 
post discum notatis; thorace dimidio fere angustiore,» cylindrico, 
obconico, antice multo minus angustato, postice muito angu- 
stiore, capite ante basin quarta parte tantum latiore; punctis 
2 disci prope medium sitis; elytris piceis, vix aeneo tinctis, lon- 
gioribus et angustioribus, magis convexis, subtiliter sat dense 
nec rugosule punctulatis, apice summo diluto; abdomine parcius 
punctulato, vix aenescente, segmentis anguste piceo marginatis ; 
pedibus piceis, tarsis rufulis. — Long. 3?/, mill. 

Australie, Victoria. — Un seul exemplaire. 

Ma collection. 


Tribu IX. — TACHYPORINI 


Section 1. — 'Tachypori. 


Thoms., Skand. Col., III, 146. 
Pand., Ann. Soc. Ent. Fr., 1869, 261. 


I. Abdomen immarginé. 


A. Corps glabre. . . . : AE . . + Tachinoderus. 
3B. Corps pubescent . : 5 È F : È i - Conurus. 
II. Abdomen marginé ° È È | EUR 4 : . Cilea. 
Tachinoderus. 


Mots., Bull. Mosc., 1858, III, 217, pl. 1, fig. p. 


Tachinomorphus, Kraatz. 


Nous connaissons deux espéces australiennes de ce genre et 
M.* Mac Leay parait en avoir décrit une troisiéme parmi ses 
Conurus (1): 


(1) Voici la description de l’auteur anglais: 
2.2 elongatulus Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 136. 
Tolus obscure niger, fere undique subtiliter striolatus; palpis, antennis 


Mr TRE ee n RA 


I a ln 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 277 

A. Abdomen noir, 4 segmentu 6 7 rougeàtres . . . haemorrhous. 

HB. Abdomen entiérement noir . . . . . . . australis. 

1. naemorrhous È 

T. fulvipedi vicinus, antennis paulo crassioribus, articulo 11.° 
apice tantum rufulo, capite majore, nigro, alutaceo, vix per- 
spicue crebre punctulato, thorace breviore et latiore, subopaco, 
multo magis alutaceo, creberrime subtilissime punctulato, antice 
magis truncato, angulis anticis magis rotundatis, posticis fere 
rectis, retrorsum. non prominuls; basi utrinque dilutiore, late- 
ribus a basi ad apicem magis arcuatim angustatis; fossula supra 
scutellum parum profunda, latiuscula; scutello majore; (elytra 
desunt); abdomine latiore et robustiore, minus nitido, magis 
conico, dimidio crebrius fortiusque punctato, segmento 5.° apice 
vix rufescente, 6.° 7.°que totis rufis, subtus dilutius; segmentis 
3-4 punctis 2 tantum utrinque distantibus, 5.° punctis 4 fortio- 
ribus, aeque distantibus, in margine, 6.° punctis 4 aliis, magis 
elongatis, a margine paulo remotioribus notato; pedibus piceis, 
femoribus anticis, genubus, tarsisque rufis; o” segmento 7.° 
supra quadrifido, laciniis externis brevioribus, obtusis, intermediis 
ante apicem angustatis, acuminatis; subtus segmento 6.° medio 
apice vix rufo ciliato, 7.° latius quadrifido, lacinus intermediis 
longioribus, non acutis, intus sinuato-impressis, externis non 


acutioribus. — Long. 7 mill. 
© latet. 
Tasmanie. — Un seul exemplaire. 


Ma collection. 


2. australis”*. 

Brevis, ovatus, sat convexus, nitidus, nigerrimus, elytris plus 
minusve virescentibus, palpis antennarumque articulis 4 primis 
rufis, pedibus piceis; antennis brevibus, robustis, ab articulo 5.° 


pedibusque pallide brunneis; a Cilea rufipalpis et atricipite forma, corpore 
minus convexo, angustiore, abdomine multo magis elongato maxime distine- 
tus. — Long. 44, mill. 

Australie, Gayndah. 

Obs. La coloration seule paraît distinguer a premiere vue cette espèce de 
notre australis. 


278 A. FAUVEL 
dilatatis, articulis 5-10 maxime transversis, 11.° acuminato; ca- 
pite thoraceque obsoletissime crebre punctulatis, vix transversim 
striolatis, elytris vix fortius punctato-striolatis, quasi longitudi- 
naliter obsolete multi-sulcatulis, abdomine dense sat fortiter 
aequaliter punctulato, segmento 3.° apice utrinque punctis 2 
majoribus, 4.° 5.° 6.°que punctis 4 supra notatis; capite trans- 
verso, antice subtriangulari, thorace dimidio angustiore; hoc di- 
midio circiter latiore quam longiore, antice subarcuatim fortiter 
angustato, basi utrinque sinuato; angulis posticis acutis, sat proe- 
minentibus; scutello vix striolato; elytris basi thoracis latitudine, 
circa apicem sat angustatis, lateribus impresso-marginatis; abdo- 
mine conico; 9 segmento 7.° supra parum profunde quadrifido, 
laciniis intermediis longioribus, apice acutioribus; subtus etiam 
quadrifido, laciniis intermediis multo longioribus, incisura pro- 
funde triangulari divisis. — Long. 5 mill. 

A latet. 

Australie, Queensland, Wide Bay (De mec 

Ma collection. 


Cilea. 


Jacq. Duv., Gen. Staph., 25, pl. 9 et 10, fig. 46. — 
Fauv., Fn. Gall.-Rhén., III, 591. 


Erchomus, Mots. — Coproporus, Kr. 


M. Mac Leay parait avoir décrit quatre espèces de ce genre 
comme Conurus et Tachyporus; toutes proviennent de Gayndah. 


1. rufipalpis Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 
1871, II, 136. 

Nigra, subnitida; thorace basi lateribusque subtiliter striolato; 
elytris subtiliter punctatis, basi striolatis ibique obscure rufis, 
apice oblique truncatis; abdomine brevi, piloso; palpis pedi- 
busque pallide rufis. — Long. 3!/, mill. 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 279 


2. atriceps Mac Leay, /. c. 

Nigra, nitidissima, laevis; thorace rufo; elytris obscure rufis, 
basi lateribusque fere brunneis; abdomine brevi, piloso, seg- 
mento ultimo caeterisque marginibus rufo-piceis; antennis, palpis 
pedibusque rufis. — Long. 2 4/; mill. 


3. tristis Mac Leay, 4. c. 

Capite, thorace elytrisque obscure brunneis, duobus primis 
subtilissime punctatis, postremis dimidia parte antica punctatis, 
postica striolatis, apice conjunctim leviter emarginatis; abdomine 
nigro, subtiliter striolato; antennis pedibusque pallide brunneis. 
— Long. 21/, mill. - 


4. rubricollis Mac Leay, /. c., 137. 

Capite, thorace, antennis pedibusque rufis, illis subnitidis; ely- 
tris piceo-brunneis, subtiliter striolatis; abdomine nigro. — Long. 
Py, muli. 


Conurus. 


Steph., IU. Brit., V, 188. — Fauv., Fn. Gall.-Rhén., I, 606. 


Erichson a connu deux espéces tasmaniennes de ce genre et 
nous en décrivons une troisiéme d’ Australie: 


1. australis Er., Gen. Staph., 221. 

Niger, fusco-pubescens, antennis basi apiceque testaceis, pe- 
dibus rubris, elytris thorace tertia parte longioribus; habitu 
omnino pubescentis, at paulo major, praecipue latior, antennis 
brevioribus et debilioribus magis fuscis, thoracis angulis posticis 
magis preeminentibus, elytris apice oblique truncatis, abdomine 
fortius pilosello distinctus; C. (ittoreo aequalis, sed multo con- 
vexior, niger, subnitidus, pube brevi, depressa, fusca, subseri- 
cante vestitus; 7 segmento 7.° supra apice rotundato, subtus 
triangulariter exciso; tarsis anticis articulis 3 primis modice di- 
latatis; 9 segmento 7.° supra quadrifido, laciniis intermediis ad 


280 A. FAUVEL 


segmenti medium usque divisis, subtus apice obtuse acuminato , 
setis rigidis ferrugineis dense ciliato. — Long. 4/, mill. 
Tasmanie (Schayer). 
Musée de Berlin. 


2. fumatus Er., /. c., 228. 

Fuscus, nitidus, fulvescenti-pubescens, antennarum basi pedi- 
busque testaceis, thorace limbo rufescente, elytris thorace lon- 
gioribus; statura intermedius quasi inter C. pubescentem et im- 
maculatum (fusculum); utrique affinis, ab utroque autem pubs 
minus subtili et thoracis angulis posticis haud prominulis satis 
distinctus; 7 segmento 7.° supra apice rotundato, subtus sat 
‘fortiter triangulariter exciso, tarsis anticis articulis 3 primis le- 
viter dilatatis. — Long. 34/, mill. 

Tasmanie (Schayer). — Un seul exemplaire. 

Musée de Berlin. 

Obs. Nous ne connaissons ni cette espéce, ni la precedente; 
mais d’aprés la description, elles semblent tres différentes de 
celle qui suit. 


3. stigmalis *. 

Forma elongata dmmaculato similis, sed major, parcius pube- 
scens, antennis omnino aliis, non incrassatis, multo longioribus, 
articulis 3-5 aequalibus, maxime elongatis, 6-10 sensim decre- 
scentibus, 11.° oblongo, acuminato; thorace longiore, lateribus 
minus arcuatis; elytris paulo brevioribus, thoracis longitudine, 
intra humerum macula parva rufa oblique notatis, segmentorum 
marginibus, praesertim ultimorum, anguste rufo-limbatis, pedibus 
rufis. — Long. 31/, mill. 

Variat thorace praeter discum, elytris late ab humeris ad su- 
turae apicem segmentorumque marginibus late rufescentibus. 

Australie, Nouvelle Galles du Sud, Sydney. 

Collections Dohrn et la mienne. 


a 
4 
f 
i 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 281 


Section 3. — 'Trichophyae. 


Thoms., Skand. Col., II, 111. — Fauv., Fn. Gall.-Rhén., UI, 618. 


Leucocraspedum. 


Kraatz, Wiegm. Archiv, 1859, I, 51, pl. 1, fig. 12. 
Euryglossa, Mots. 


Ce genre, bien distinct des Tuchyport par les épipleures de 
ses élytres non carénées, et des Gymmnusae par sa téte non 
avancée en pointe, se distingue encore des Trichophya par sa 
téte cachée et infléchie, ses palpes labiaux de 2 articles et ses 
antennes non verticillees. 

Il renferme une espéce de Ceylan: pw/chellum Kr. (flavo- 
cinctum Mots.), et quatre autres inédites: une des Indes orien- 
tales, une de Borneo et deux de Java. 

Nous ajoutons la suivante d'Australie: 


1. sidneense È. 

Caeteris postice minus acuminatum, sat convexum, nigrum, 
parum nitidum, pube subtili grisea sat dense, abdomine longius, 
vestitum; antennis basi late, palpis pedibusque rufo-testaceis, fe- 
moribus plus minusve infuscatis, thoracis lateribus anoque piceis; 
antennis brevibus, incrassatis, articulis 6-7 subquadratis, 8-10 
parum transversis, 11.° magno, oblongo; capite thoraceque non 
perspicue, elytris dense subtiliter vix rugosule, abdomine vix 
subtilius aequaliter punctatis; thorace subsemicirculari, convexo, 
fortiter transverso, antice maxime attenuato, basi utrinque pro- 
funde sinuato, angulis posticis proeminentibus, subrectis; elytris 
convexis, basi thoracis latitudine et longitudine, apice vix an- 
gustioribus, parum transversis; abdomine circa apicem attenuato; 
7 segmento 7.° supra apice ciliato, leviter emarginato, subtus 
integro. — Long. 2 mill. 

Australie, Nouvelle Galles du Sud, Sydney. — Un seul 2. 

Ma collection. 


282 A. FAUVEL 


Tribu X. — ALEOCHARINI 


Section 3. — Aleocharae. 


Kraatz, Nat., 29. — Fauv., Fn. Gall.-Rhen., INIL 647. 


I. Tarses antérieurs et intermédiaires de 4 articles, posté- 
rieurs de 5. 
A. Jambes antérieures et intermédiaires ciliées-épi- 
neuses 5 5 0 4 4 . Phytosus. 
BB. Jambes RO Di I ARTE . Bolitochara. 
II. Tarses antérieurs de 4 articles, intermédiaires eb posté- 
rieurs de 5: 
A. Téte non portée sur un cou trés gréle. 


a. Hanches intermédiaires écartées . ; Baines . Thamiaraca. 
b. Hanches intermédiaires rapprochées . è o . Homalota. 
B. Téte portée sur un cou très gréle . di A ig IMI: 


IIL. Tous les tarses de 5 articles. 
A. Téte saillante, nettement dla du corselet et res- 


serrée Ala base . - x È 6 . Calodera. 
HB. Téte enfoncée dans le DIRE ou 4 peine resserrée 
à la base. 
a. Palpes labiaux de 4 articles, maxillaires de 5. . Aleochara. 


b. Palpes labiaux de 3 articles, maxillaires de 4. 
+ Lobe externe des màchoires muni au sommet 


d’appendices lobiformes : 5 a : .  Polylobus. 
+-+ Lobe externe des machoires dépourvu Gabon 
dices lobiformes . i 5 7 : È N . 0xypoda. 
Homalota. 


Mann., Brach., 73. — Fauv., Fn. Gall.-Rhén., II, 670. 


La seule espèce de ce genre bien authentique d’ Australie est 
la cortaria; mais il est possible que l’insecte décrit,par M.™ Mac 
Leay sous le nom de Myrmedonia australis, sy rapporte éga- 
lement (1). 


(4) 1.2 australis Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 135 (nec 
Muls. Rey.). 

Nitida, subtilissime crebre punctata, rufo-picea, elytris abdomineque apice 
brunneis; antennis maxime pilosis, articulis apicalibus testaceis. — Long. 
24; mill. 

Australie, Gayndah. 

Obs. Cette description et les suivantes du méme auteur concernant les Aléo- 
chariens sont à peu près nulles et ne permettent pas d’avoir la moindre opi- 
nion sur les espèces qu’elles prétendent faire connaître. 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNÉSIE 283 


1. coriaria * Kraatz, Nat., 282. — Fauv., Fn. Gall.-Rhén., 
WL, 715, pl. VII, fig. 11. — australis* Jekel, Col. Jekel., 1873, 
I, 47 (nec Mac Leay). 

Forma lata, brevi, convexa H. succicolae et trinotatae; corpore, 
praesertim capite thoraceque nitidis, his densissime obsolete, ely- 
tris crebre subtilissime, abdomine subtiliter parce segmentis 2-5 
punctatis, 6.° fere laevi; nigra; antennarum basi, elytris pedi- 
busque squalide testaceis; illis angulo apicali infuscatis; antennis 
robustis, brevibus, articulis 4-5, praesertim 6-10 fortiter trans- 
versis; capite thoraceque latis, hoc brevissimo, late excavato (27), 
foveolato et subsulcato (9), lateribus antice sat angustatis; an- 
gulis posticis rotundatis; elytris amplis, thorace quarta parte la- 
tioribus, tertia longioribus; segmento 7.° supra leviter inciso, 


incisuram extus sinuato, utrinque dentato. — Long. 2 mill. 

Australie, Nouvelle Galles du Sud, Port Augusta (De Ca- 
stelnau). — Aussi dans les Amériques, a La Réunion et en 
Europe. 


Obs. Cet insecte parait cosmopolite. 


Oxypoda. 


Mann., Brachel., 69. — Kraatz, Nat. Ins., 158. 


M.t Mac Leay indique une espéce de ce genre qui nous est 
inconnue. 


1. analis Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, 
Il, 135. 

Nigra, nitida, subtiliter punctata, pube brevi cinerea vestita; 
elytris totis rufopiceis; abdominis apice pedibusque rufis. — 
Long. 41/, mill. 1 

Australie, Gayndah. 


284 A. FAUVEL 


Polylobus. 


Solier, Gay, Hist. Chili, 1850, IV, 354. 
— Fauv., Bull. Soc. Linn. Norm., 1866, X, pl. 4, fig. 32-35. 


Je rapporte 4 ce genre les deux espéces suivantes d’Australie, 
et il semble que M.™ Mac Leay en ait décrit deux autres de 
Gayndah (1). 


Ae. DEDOTTA FRI a id VII III ae SARI) ata 
B. Téte noire . : ‘ B i 4 ; i È : . apicalis. 


1. cinetus *. 

In genere latissimus, antice posticeque attenuatus, sat de- 
pressus, rufus, nitidulus, antennarum articulo ultimo, elytrisque, 
praeter humeros angulumque apicalem, piceis, abdominis niti- 
dissimi segmentis 4-5 totis sextoque dimidia parte basali nigris; 
elytris minus nitidis, dense omnium subtilissime fulvo-pubescen- 
tibus; capite, thorace elytrisque praesertim omnium creberrime 
subtilissime punctatis; antennis brevibus, sat incrassatis, arti- 
culis 6-10 sensim leviter transversis; capite parvo, orbiculato; 
thorace fortiter transverso, capite tertia parte latiore, antice vix 
fortius quam postice angustato, lateribus angulisque fortiter ro- 
tundatis; elytris capite dimidio latioribus, thorace sat longio- 
ribus, planiusculis, angulo apicali profunde sinuatis; abdomine 
robusto, sublaevi, (77?) segmento 6.° supra vix, 7.° fortius ru- 
gosule punctulato, hoc apice late subtriangulariter inciso, vix 
crenulato. — Long. 3 mill. 

Australie, Victoria. — Un seul exemplaire. 

Ma, collection. 


(') la flavicollis Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 135. 
Capite nigro; thorace flavo; elytris brunneis; abdomine segmentis 2-3 rufis, 
4.° 5.°que obscure cyaneis, caeteris flavis. — Long. 124 mill. 


lp pallidipennis Mac Leay, J. c. 
Totus pallide testaceus, abdominis segmentis 4-5 infuscatis. — Long. 12/3 
millim. 


STAPHYLINIDES DE L’AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 285 

2. apicalis”. 

Praecedente angustior, nitidus, subparallelus, subconvexus, 
rufo testaceus, antennis praeter basin piceis, elytris macula 
magna nigra apicali a medio lateris ad suturae apicem intus 
producta, abdominis segmentis 2-3 vix medio, 4-5 totis, 6.° di- 
midia parte basali nigris; antennis articulis 7-10 parum trans- 
versis; capite nigro, nitido, vix punctulato, sat transverso; tho- 
race brevissimo, dimidio latiore quam longiore, marginato, antice 
fortissime angustato, angulis posticis obtusis, crebre parum for- 
titer punctato, foveola basi latiuscula; elytris thorace vix latio- 
ribus, tertia parte longioribus, crebre fortius, vix rugosule; 
abdomine subparallelo, aequaliter dense minus fortiter punctatis. 
— Long. 28/, mill. 

Australie, Victoria. — Un seul exemplaire. 

Ma collection. 


Thamiaraea. 


‘ 


Thoms., Skand. Col., IMI, 59. — Muls. Rey, Brév., 1873, 147. 


Je crois quil faut ‘inserire dans ce genre l’espéce suivante 
rangée par M." Fairmaire parmi les Placusa auxquelles elle 
n’appartient certainement pas: 


l. seapularis* Fairm., Rev. Mag. Zool., 1849, 288. 

Magnitudine Homalotae scapularis Sahlb., colore etiam vicina, 
sed punctura omnino diffipis; parum depressa, subsericeo-rufa , 
thorace subopaco, elytris nitidulis, abdomine polito; capite, elytris, 
praeter maculam latam humeralem testaceam, antennis, abdomi- 
nisque segmentis 4-5 totis, piceis; antennis basi et articulo ultimo 
apice, abdomine caeterum pedibusque testaceis; antennis sat in- 
crassatis, articulis 6-10 fortiter transversis, 11.° magno, acumi- 
nato; capite sat magno, parum transverso, obsolete punctato; 
thorace capite parum latiore, fortiter® transverso, tertia parte 
latiore quam longiore, ante medium latiore, inde antice posti- 
ceque sat angustato, angulis omnibus obtusis, creberrime sub- 


286 A. FAUVEL 
tiliter asperatim punctato, longitudinaliter late, basi latius pro- 
fundiusque impresso-suleatulo, disco vix infuscato ; elytris thorace 
sat latioribus, parum longioribus, parum transversis, planiu- 
sculis, crebre subtilissime punctulatis; abdomine elytris parum 
angustiore, subparallelo. — Long. 27/, mill. 
Taiti, sous les écorces; toute l’année (Vesco). 
Ma collection. 
Obs. Je posséde un seul type de cette espéce. 


Calodera. 


Mann., Brachel., 85. — Kraatz, Nat. Ins., 140. 


Je posséde trois espéces australiennes de ce groupe et M." Mae 
Leay semble en avoir décrit une quatriéme comme Tachyusa. 


A. Corps d’un bronze verdatre . 6 . indequatlis. 
HP. Corps rougeatre; téte, angles externes dl So be une 
ceinture abdominale noiratres . i 3 6 ; i . australis. 


©. Corps noir > + cribrella. 


1. inaequalis”. 

Nitidula, sat convexa, parce subtiliter griseo-pubescens, nigro- 
aenea, antennarum articulo 1.° pedibusque squalide testaceis; 
elytris circa suturae apicem vix piceis; antennis robustis, arti- 
culis 7-8 quadratis, 9-10 vix transversis, 11.° sat parvo, ob- 
longo; capite suborbiculato, inter oculos transversim medio im- 
presso, crebre subtiliter, thorace densius vix asperatim, elytris 
paulo fortius punctatis; thorace capite sat latiore, vix latiore 
quam longiore, lateribus parallelis, ante medium fortiter coarc- 
tatis, angulis posticis parum obtusis, sulco longitudinali postice 
in fossulam latam dilatato; elytris thorace tertia parte latioribus, 
paulo longioribus, subyuadratis, suturae basi apiceque utrinque 
vix torulosis; abdomine elytris quarta parte angustiore, nitidis- 
simo, subacuminato, segmentis basi summa punctulatis ibique, 
praesertim basalibus, fortiter transversim sulcatis; 7 7.° supra 
apice truncato et subtiliter crenulato. — Long. 4 mill. 

Australie, Victoria. — Un seul exemplaire. 

Ma collection. 


Ù 
ii 


STAPHYLINIDES DE L’AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 287 

2. australis”. 

Forma Ischnoglossae prolixae, sed minor; nitidula, abdomine 
nitidissima, parce flavo pubescens, convexa, rufa, antennarum 
articulo primo, ano pedibusque testaceis; capite, antennis, elytris 
plus minusve circa angulum apicalem abdominisque segmentis 
4-5 totis, 6.°que praeter apicem piceis vel nigro-piceis; antennis 
robustis, articulis 5-10 fortiter transversis, 11.° conico, sat magno; 
capite oblongo, inter oculos transversim parum impresso, parum 
dense subtiliter, thorace densius, elytris paulo fortius vix aspe- 
ratim, abdomine vage subtiliter punctatis; thorace capite parum 
latiore, parum transverso, lateribus apice fortiter rotundatis, basi 
leviter angustatis, fovea basali sat lata lineaque longitudinali 
obsoleta; elytris thorace quarta parte latioribus, paulo longiori- 
bus; abdomine parallelo, segmentis basalibus vix impressis; 7 
segmento 7.° apice supra truncato, dense subtiliter crenulato, 
utrinque vix denticulato, subtus triangulariter vix prominulo. — 
Long. 23/, mill. 

Australie, probablement de Victoria. 

Collection Godeffroy et la mienne. 


3. ecribrella * (1). 

Praecedente paulo minor, tota nigra? parcius griseo pubescens, 
antennis piceis, pedibus squalide rufis, tarsis dilutioribus; antennis 
tenuioribus; capite non impresso, parcius aeque ac thorax for- 
titer, elytris dense subtiliter, abdomine crebre subasperatim punc- 
tatis; thorace multo angustiore, subcordato, magis convexo, paulo 
longiore quam latiore; basi foveolato, angulis posticis subrectis; 
elytris thorace tertia parte latioribus, vix longioribus; abdomine 
apice parum angustiore, nitidulo, segmentis 2-4 basi transversim 
fortiter impressis. — Long. 21/, mill. 


< 


(!) L’espece suivante est peut-étre voisine de celle-ci: 

3.2 coracina Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 135. 

Nigra, nitida, subtiliter punctata; tarsis pallide rufis; elytris thorace multo 
latioribus. — Long. 214], mill. 

Australie, Gayndah. 


288 A. FAUVEL 


Australie occidentale, Port Augusta (De Castelnau). — Une 
seule 9. i 
Ma collection. 
1 Phytosus. 


Curtis, Brit. Ent., XV, 718. — Kraatz, Nat. Ins., 177. 


Une seule espèce a été rapportée de l’Ile de Kerguelen par 
le Rév. Eaton; bien que cet habitat soit un peu en dehors de 
la faune qui nous occupe, nous croyons utile de mentionner ici 
ce représentant d’un genre non signalé encore dans les régions 
australes et dont on ne connaissait aucun représentant, en de- 
hors d'Europe, des Canaries et de l’Amérique du Nord. 


1. atriceps C. Waterh., Ent. Monthl. Mag., 1875, XII, 54. 

Statura nigriventris, at paulo latior, rufo-testaceus, vix nitidus, 
breviter pubescens, capite abdominisque segmentis 4 basalibus 
nigrescentibus; antennis capite thoraceque vix longioribus, parum 
incrassatis, articulis 3 primis elongatis, 1.° 2.° paulo longiore, 
3.° praecedente breviore, elongato-obconico, 4.° subquadrato , 
reliquis nigrescentibus, 5-10 brevibus, penultimis 4 transversis, 
11.° ovato; capite rotundato, subtiliter crebre punctulato, postice 
carina transversa circunidato; thorace capite paulo latiore, lon- 
gitudine vix latiore, supra depresso, subtilissime coriaceo, basin 
versus paulo angustato, angulis rotundatis; elytris thorace vix 
angustioribus, basin versus angustatis, longitudine tertia parte 
latioribus, subtilissime coriaceis, humeris obliquis; abdomine ni- 
tidiore, nigrescente, apice rufescente, lateribus fere parallelis; 
tarsis ut in migriventre, sed unguiculis longioribus et gracilio- 
ribus. — Long. 3*/, mill. 

Ile de Kerguelen. — Un seul exemplaire. 


Aleochara. 
Grav., Micr., 67. — Kraatz, Nat. Ins., 82. 


Ce genre parait relativement assez nombreux en Australie et 
nous en connaissons une espéce de la Nouvelle Zélande. 


STAPHYLINIDES DE L’AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 289 


A. Corselet avec deux sillons longitudinaux ponctués 
sur le disque. . ene IS 29 C COLELLO ROS 
B. Corselet non biciligane sur 4 pisana 
a. Élytres noires ou légérement bronzées. 
+ Sommet de l’abdomen d’un rouge orangé . . haemorrhoidatis. 
++ Abdomen en entier d’un noir à peine bronzé . sudaenea: 
b. Elytres rouges ou maculées de rougeatre. 
+ Poitrine noire ou d’un noir de poix. 
X Elytres très courtes, entiérement rou- 


geàtres . i : 5 7 : E . marginata. 
XX Elytres courtes, maculées de Aateatre de 
chaque cété . . . - + eroceipennis. 


XXX Elytres plus longues, avec une ee su- 
turale triangulaire et une autre latérale 


noiratres . . È 5 3 . puberula. 
++ Poitrine et élytres ia d’un rouge 
ORANGE 27 yO Oe romance c on e e REMOTI 


1. speculifera * Er., Wiegm. Archiv, 1842, VIII, 134 (1). 

Facie et colore haemorrhoidalis, sed tota nigra, tarsis solis 
rufescentibus, capite, thorace elytrisque nitidissimis, fronte utrinque 
parce fortiter, vertice praesertim post oculos crebre subtiliter 
punctatis; thorace dorso bisulcato, sulcis ante medium interruptis, 
quasi antice oblique divergentibus, irregulariter quasi foveatim 
parce punctatis, lateribus late profundeque depressis, parce for- 


(4) Il nous parait hors de doute que l’espèce suivante, décrite comme 0%y- 
poda par M. Redtenbacher, est une Aleochara vraie, voisine de speculifera; 
le 4.° article des palpes labiaux aura échappé a l’auteur allemand: 

1.2 bisulcata Redt., Reis. Novara, 1867, II, 27. 

Nigra, nitida, antennarum basi, ano pedibusque piceo-testaceis, elytris 
fulvis; capite rotundato, thorace multo angustiore, polito, punctis inter 
oculos dimidiaque parte postica grossis notato; antennis thoracis mediam 
partem vix attingentibus, circa apicem sat fortiter incrassatis, articulis 2-3 
elongatis, aequalibus, caeteris latioribus quam longioribus, 11.° ovali, atte- 
nuato; thorace dimidio latiore quam longiore, antice posticeque angustato, 
antice recte truncato, angulis maxime obtusis postice omnino rotundato, 
punctis grossis utrinque irregulariter notatis, disco sulcis duobus longitu- 
dinaliter medio punctis grossis confiuentibus interruptis; scutello triangu- 
lari, basi punctis aliquot notato; elytris latioribus quam longioribus, thorace 
longioribus, glabris, punctis sat grossis parum profunde parceque notatis; 
abdomine parallelo, glabro, segmentis subtiliter parce punctatis. — Long. 
31]; mill. È 

Insectum Aleocharae genuinae maxime simile, sed palpis labialibus 3- arti- 
culatis. 

Australie, Sydney. — Un seul exemplaire. 

Musée de Vienne. 


Ann. del Mus. Civ, di St. Nat. Vol. X. (7 Agosto 1877). 19 


290 A. FAUVEL 


titer punctatis, basi marginato-sulcata, profunde bisinuata, angulis 
posticis rotundatis; elytris thorace sat latioribus, non longioribus, 
transversis, parce fortiter, apice marginibusque inflexis densius 
subtiliusque punctatis, spatio discoidali latiore, humeris lineaque 
subhumerali speculiferis; abdomine creberrime subtilissime, seg- 
mento 7.° supra sat fortiter parce punctato. — Long. 5 mill. 

Tasmanie. 

Ma collection. 


2. haemorrhoidalis Guérin, Voy. Coquille, Ins., II, 63, 
pl. 1, fig. 24. — Boisd., Fn. Ent. Ocean., 57. — Er., Gen., 
Iie), (©), 

Facie omnino fuscipedis, nigro-coerulea vel virescens, nitidula, 
abdomine magis nitido, nigro, segmento 6.° dimidia parte api- 
cali 7.°que toto rufis, tarsis ferrugineis; antennis maxime clavato- 
fusiformibus, articulis 5-10 fortissime transversis, 11.° conico; 
capite grosse denseque, thorace fortiter rugose, elytris subtilius 
minus rugose densius, abdomine praesertim apice parcius subti- 
liusque punctatis; thorace fortiter transverso, antice fortiter an- 
gustato, angulis posticis obtusis, disco supra scutellum obsolete 


(1) Ici se place l’espéce suivante que nous ne connaissons pas: 

2.a brachialis Jekel, Col. Jekel., 1873, I, 39. 

Statura et magnitudine fuscipedis, nigro picea, parce breviter fusco-setosa, 
parum nitida, antennarum articulis 3 primis, tibiis anticis tarsisque obscure 
rufis; coxis femoribusque anticis, segmentis 6-7 (penultimi basi excepta) 
ochraceis; antennis ab articulo 4.° abrupte latis, articulis intermediis valde 
transversis, plus duplo latioribus quam longioribus, 11.° elongato-ovato, non 
acuto; capite laxe sat profunde, thorace elytrisque crebrius rugoso-punctatis, 
hoc basi marginato; abdomine profunde remotius subaciculato-punctato, 
punctis setigeris ut dermi partes coloratis. — Long. 6 mill. 

Australie, Nouvelle-Galles du Sud. 

Collection Jekel. 

Obs. D’après cette description, l’insecte n’est peut-étre qu’un immature 
dhaemorrhoidalis à base des antennes et pattes plus Claires. 

Une autre espéce, également voisine de célles-ci, et qui nous est inconnue, est: 

2.6 Miastersi Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 136. 

Ab A. haemorrhoidali statura multo minore, elytris rugose punctatis, sub- 
tiliter striolatis, abdomine toto-nigro distinguenda. — Long. 63), mill. 

Australie, Gayndah. 

Obs. Le caractére tiré de la taille par l’auteur anglais parait inexact, toutes 
les haemorrhoidalis que j'ai vues ne dépassant pas 6 mill. de longueur. 


STAPHYLINIDES DE L’AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 291 


bumpresso, basi profunde bisinuata, vix marginata; elytris tho- 
race vix latioribus, non longioribus, transversis. — Long. 4 1/,-6 
millim. 

Australie, Queensland, Gayndah; Nouvelle Galles du Sud, 
Port Jackson; Tasmanie. 

Ma collection. 


8. subaenea È. 

A praecedentibus colore, forma minore, multo angustiore et 
longiore, abdomine sat acuminato caeterisque distincta; nigro- 
subaenea, nitida, longius fusco pilosa, tarsis ferrugineis; antennis 
multo minus incrassatis, articulis 4-10 fortiter transversis; capite 
thoraceque dense fortiter aeque, elytris crebrius subtiliusque , vix 
rugosule, abdomine parcius fortiusque punctatis; thorace tertia 
parte vix latiore quam longiore, antice fortiter angustato, basi 
profunde bisinuato, angulis posticis optusis, supra scutellum 
bilmpresso; elytris thorace quarta parte vix latioribus', non lon- 
gioribus. — Long. 51/, mill. 

Nouvelle Zélande. — Un seul exemplaire. 

Ma collection. 


4. marginata *. 

A. fuscipedis minimis exemplariis subsimilis, nigra, thorace 
nigro-piceo, basi lateribusque late, antennis praesertim basi, 
palpis, elytris totis, segmentorum marginibus obscure rufis, pe- 
dibus rufo testaceis; antennis minus incrassatis, articulis 5-10 
brevioribus; thorace breviore, magis transverso, densius for- 
tiusque vix rugosule, elytris subtilius minus rugose, abdomine 
vix densius punctatis; thorace basi magis marginato; elytris bre- 
vioribus et angustioribus, thorace non latioribus, quarta parte 
brevioribus, maxime transversis; abdomine magis acuminato. — 
Long. 41/-0!/, mill. 

En janvier. 

Australie septentrionale, Cap York, Somerset, (LZ. M. D’Al- 
bertis). 

Collections du Musée Civique de Génes, Godeffroy et la mienne. 


292 i A. FAUVEL 


5. eroceipennis* Mots., Bull. Mose., 1858, III, 238. — 
sanguinipennis* Kraatz, Wiegm. Archiv, 1859, I, 17. — macu- 
lipennis* Kraatz, 1. c. 

Statura et magnitudine rufipennis Er., sed fere latior, nigra, 
nitida, antennarum articulis 4 primis, pedibus elytrisque rufis, 
his macula laterali majuscula nigra; antennis breviusculis, crassis, 
articulis 5-10 fortiter transversis, 11° magno, acuminato; capite 
thoraceque fere ut in rufipenni, sed angustioribus, punctura 
utriusque parca, illtus obsoleta, hujus distincta; thoracis dorso 
punctis 4 majoribus quadratim positis; scutello punctato; elytris 
thorace parum brevioribus, confertim minus profunde punctatis; 
abdomine leviter acuminato, segmentis fortiter, apicem versus 
minus crebre punctatis. — Long. 31/, mill. 

Australie, Queensland, Gayndah. — Aussi a Célébes, Ceylan 
et aux Indes orientales. 

Collections Kraatz, Motschulsky, du Musée Civique de Génes 
et la mienne. 

Obs. Cette espéce est un peu variable de couleur, la tache 
latérale des élytres étant sujette a manquer chez certains exem- 
plaires (sanguinipennis Kr.); son aire géographique est intéres- 
sante. 


6. puberula* Klug, Ins. Madag., 139. — Er., Gen., 
165. — Kraatz, Wiegm. Archiv, 1859, I, 16. — decorata~ 
Aubé, Ann. Soc. Ent. Fr., 1850, 311. — Fairm., Fn. Fr., I, 
450. — Muls. Rey, Brévip., 1874, 60. — Armitagec* Woll., 
Ins. Mader., 559. — dubia* Fauv., Ann. Soc. Ent. Fr., 1863, 428. 

A. mycetophagae facie subsimilis, sed omnino alia; latiuscula, 
sat convexa, dense subtiliter fusco pubescens, nigra, vel nigro- 
picea, nitidula, antennis basi apiceque, thoracis limbo tenui, ely- 
trorum vitta obliqua, ano pedibusque rufis; statura et colore 
fere asiaticae, pube subtiliore, elytris aliter coloratis, abdomine 
confertim punctato distincta; antennis paulo gracilioribus, arti- 
culis 3 primis rufo-testaceis, 5-10 longitudine vix latioribus, 11.° . 
apice testaceo; capitis thoracisque forma fere eadem quae in 
asiatica, pubescentia autem subtiliore; elytris thorace parum 


STAPHYLINIDES DE L'AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 293 


brevioribus, confertim fortius punctatis, rufis, macula triangulari 
communi circa scutellum et altera laterali nigricantibus; abdomine 
confertim fortius punctato, attenuato, segmentorum marginibus 
plus minusve rufopiceis; 7 segmento 7.° supra apice vix, 9 
leviter emarginato. — Long. 4 mill. 

Australie (Sharp). — Aussi de Birmanie, Ceylan, Japon, 
Chine, Madagasear, Bourbon, Guadeloupe, Cuba, Europe, etc. 

De toutes les collections. 

Obs. Espéce évidemment cosmopolite. 


7. semirubra *. 

Forma tenuicornis, sed minor, nigra, opaca, capite abdomineque 
nitidulis, corpore antice dense subtiliter fusco-pubescens, anten- 
narum articulo 1.°, palpis, elytris totis pedibusque cum coxis et 
pectore rufis; ano piceo; antennis tenuibus, articulis 7-10 non 
longioribus quam latioribus, 11.° elongato, acuminato, apice 
dilutiore; capite subtilissime parcius, thorace creberrime subtilis- 
sime, elytris paulo fortius densissime, abdomine crebre fortiter 
punctatis; thorace convexo, transverso, antice arcuatim fortiter 
angustato, angulis posticis obtusis; elytris thorace sat latioribus, 
paulo longioribus, planiusculis; abdomine parum attenuato. — 
Long. 3?/, mill. 

Australie, Queensland, Gayndah. — Un seul exemplaire. 

Ma collection. 


Sipalia. 


Muls. Rey, Ann. Soc. Linn. Lyon, 1853, 32, pl. 2, fig. 1-2. 
Leptusa Kr. Muls. Rey. — Pachygluta Th. — Halmaeusa Kiesw. 


Les espéces de ce genre paraissaient propres jusqu'ici è l’Eu- 
rope, a la Sibérie, aux Indes orientales et a Madére. Il est 
curieux d’en retrouver un représentant dans la faune antarctique. 

M. De Kiesenwetter a créé, il est vrai, pour celui-ci un 
genre spécial sous le nom d’Halmaeusa; mais il lui attribue 


294 A. FAUVEL 


à tort des palpes maxillaires de 3 articles, tandisquils sont 
réellement de 4, (le premier très petit); en outre les palpes 
labiaux m’ont paru de 3 articles (et non de 2 comme l’indique 
l’auteur) et les tarses intermédiaires ne different en rien de ceux 
des Sipalia (1). 


1. antaretica* Kiesw., Deut. Ent. Zeit., 1877, 161 
(Halmaeusa). 

Elongata, nitidula, piceo-rufa, abdomine ante apicem cingula- 
tim nigricante; fortius densius rude punctata; capite rotundato, 
convexo, densius punctato, antice haud prolongato, basi leviter 
angustato , oculis parvis, parum convexis; antennis ferrugineis , 
apicem versus infuscatis; thorace subrotundato, basi apiceque 
truncato, antice minus, postice magis angustato, lateribus et an- 
gulis anticis rotundatis, posticis obtusis, leviter convexo, subti- 
lissime parce griseo-pubescente ; elytris thoraci longitudine aequa- 
libus, vel paulo angustioribus, duplo fere brevioribus, apice 
truncatis, densius fortius punctatis, griseo-pubescentibus, abdo- 
mine apicem versus sensim leviter dilatato, minus dense fortiter 
punctato; pedibus ferrugineis; 7 segmento 6.° supra medio ob- 
solete, 7.° basi similiter carinatis, hoc apice late parumque pro- 
funde triangulariter emarginato. — Long. 21/-3 mill. 

Iles Auckland; décembre (Krone). 

Collection du Musée de Dresde et la mienne. 

Obs. Cet insecte se place dans le groupe des analis, eximia, 
alpicola, etc., et est extrémement voisin d'une espéce inédite 
des Carpathes; il a d’ailleurs, le facies et la taille d’anals. 


(1) M. De Kiesenwetter, avec son obligeance ordinaire dont je suis heureux 
de le remercier ici, a bien voulu obtenir pour moi des types récoltés par 
M. Krone aux Iles Auckland, et en m’adressant ces insectes avec un tirage a 
part de son travail, il rectifie l'erreur de la page 161, ligne 12, où les tarses 
intermédiaires des Leptusa sont indiqués comme de 5 articles au lieu de 4. 


STAPHYLINIDES DE L’AUSTRALIE ET DE LA POLYNESIE 295 


Bolitochara. 


Mann., Brachel., 75. — Kraatz, Nat. Ins., 36. 
Une seule espéce polynésienne rentre peut-étre dans ce genre: 


1. insulana Fairm., Rev. Mag. Zool., 1849, 287. 

Subrufo-testacea, sat nitida, capite thoraceque fere laevibus; 
capite inter antennas leviter depresso et punctato, his brunneis, 
elytra media fere attingentibus, articulis 3 primis ultimoque 
testaceis; thorace subquadrato, crasso, angulis anticis latius ro- 
tundato; elytris thorace latioribus, nec longioribus, perspicue 
punctatis, nigro brunneis, basi apiceque anguste testaceis; ab- 
domine subtiliter punctato, segmentis duobus penultimis brunneo 
fuscis, antepenultimi margine testaceo; pedibus testaceis. — 
Long. 3 mill. 

Taiti (Pradier). 

Obs. Nous ne connaissons pas cette espéce. D’aprés M. Fair- 
maire, elle ressemble a la B. obliqua, dont elle différe par la 
taille plus petite, le corselet plus carré et la ponctuation plus 
fine, les élytres plus courtes et différemment colorées. 


Falagria. 


Mann., Brachel., 86. — Kraatz, Nat. Ins., 32. 
Aleodorus Say. — Myrmecocephalus Mac Leay. 


Deux espéces australiennes, du méme groupe qu’une autre 
des iles Arou (basalts Fauv.), appartiennent ace genre intéres- 
sant. Il est inexplicable que M. Mac Leay n’ait pas reconnu 
leurs affinités et ait créé pour elles une nouvelle coupe géne- 
rique sous le nom de Myrmecocephalus, coupe qu'il fonde d’ail- 
leurs sur des caractéres spécifiques et nullement génériques. 


296 A. FAUVEL 


1. Fauveli Solsky, Hor. Soc. Ent. Ross., 1867, V, 113. 
— bicingulata Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, 
IE 1340): 

Elongata, nigra, tenuissime cinereo-sericea, impunctata; capite 
subquadrato-orbiculato , thorace paulo latiore, convexo, subtilis- 
sime alutaceo, subopaco, fronte antica 7 profundius, 9 leviter, 
longitudinaliter impressa; antennis piceis, basi dilutioribus, lon- 
giusculis, capite thoraceque longioribus, apicem versus sensim 
paulo incrassatis, articulo 3.° 2.° longiore, elongato-subeylindricis, 
sequentibus sensim brevioribus, 4-5 crassitie plus quam duplo, 
9-10 paulo longioribus; 11.° praecedente sesqui fere longiore, 
ovato, apice rotundato, subacuminato; palpis piceis; thorace 
subtilissime alutaceo, fere opaco, elytris angustiore , latitudine 
antica longiore, elongato-cordato, ante apicem fortius ampliato, 
dein apicem versus oblique rotundato-truncato, basin versus an- 
gustato, lateribus leviter sinuatis, dorso subdeplanato, longitu- 
dinaliter canaliculato, canalicula basi fortius impressa, in 7 
profundiore; scutello opaco, subtiliter canaliculato; elytris tho- 
race multo capiteque paulo latioribus, quadratis, dorso convexis, 
laevibus, nitidulis, aeneo-fusco-nigris, subtilissime parcius pube- 
scentibus, subsericeis, sutura ad scutellum leviter impressa; ab- 
domine elongato, antice elytris angustiore, medio leviter dilatato, 
subtilissime alutaceo, minus nitido, tenuiter sericeo-puberulo, 
segmentis 2-3 dorsalibus, praecipue versus latera, omnibusque 
ventralibus piceo testaceo marginatis; pedibus piceis, tarsis di- 
lutioribus. — Long. 3 mill. 

Australie, Queensland, Gayndah, dans les détritus des inon- 
dations au bord de la « Burnett River » (Masters). 

Collections de Solsky et Mac Leay. 


(1) La seconde espèce est décrite sous le nom de: 

1.2 cingulata Mac Leay, Trans. Ent. Soc. N. S. Wales, 1871, II, 134. 

Nigra, subtiliter punctata, antennis palpisque pallide brunneis; capite 
minus robundato, thoracis lateribus minus angulatim rotundatis, elytris 
minus olivaceo-nigris; abdomine subnitido, segmenti secundi parte poste- 
riore tantum testacea. — Long. 24/; mill. 

Australie, Gayndah, dans les detritus des inondations avec la Fauveli. 


TABLE DES ESPECES 


Aleochara bisulcata . 
»  brachialis 
» croceipennis 
» haemorrhoidalis 
» Marginata . 
» Mastersi 
» puberula 


» semirubra . 5 1 


» speculifera. 

» Subaenea . 7 
Amphichroum australe 
Belonuchus brevicollis 

»  Dohrni. 

Bledius aterrimus 

» capitalis 

» mandibularis 
Bolitochara insulana. 
Cafius anchora . 

» areolatus 

» australis 

» catenatus 

» corallicola . 

»  densiventris 

»  littoralis 

» nasutus. 

»  nauticus 

»  pacificus 

» puncticeps . 

» sabulosus i 

» seriatus 4 5 3 

» Sspeculifrons  . , 

» velutinus 
Calodera australis 

» coracina 

» cribrella 

» inaequalis . 
Cilea atriceps 

» rubricollis . 

» rufipalpis 

» tristis. . 
Conurus australis 

» fumatfus 

»  stigmalis 
Cryptobium apicale . 

»  Mastersi 

» microcephalum. 
Diochus divisus . 

» Octavil. ‘i 
Diplostictus Chenui . 
Dolicaon quadraticollis 

»  Mastersi 

» nigripennis. 
Eleusis apicipennis 


Eleusis planicollis 
Emus erythrocephalus 

» lanio 

» oculatus 
Falagria cingulata 

» Fauveli. 
Hesperus australis 

» haemorrhoidalis 

» mirabilis 
Heterothops luctuosa 

»  picipennis . 
Homalium albipenne 

» gayndahense 

» insulare 

» pacificum 

» subcylindricum 
Homalota australis . 

» coriaria A A i 
Lathrobium australicum. 

» elongatulum 

»  ferreum 3 

» gratellum 

» longiceps 

» notaticolle . 

» piceum. 

» politulum 


Leptacinus Novae Hollandiae. 


Leptochirus forticornis . 

» Freminvillei 

» samoensis ; 
Leucocraspedum Sidneense 
Lispinus impressithorax. 
Lithocharis annulosa 

» cincta 

» ignita 

» obsoleta 

»  ochracea 

» scolytina 

» tristis . 

»  Zeelandica , 
Megalops nodipennis. 6 
Metoponcus atriceps. 

» Brouni. 

»  cyaneipennis 

» luridipennis 

» piceus . c 5 5 

»  pulchellus . 

» semiruber . 

»  variegatus . 
Noumea serpens . 
Oedichirus intricatus 

»  paederoides. 
Osorius sanguinipennis . 


298 


Oxypoda analis . . . 
Oxytelus brunneipennis . 
»  collaris 

»  discipennis 

» impennis 

» impressifrons 

» melas . È . 5 
» myops . 

» ocularis 0 
» pumilio 

» sculptus . 6 
» semirufus . 


»  sparsus. 6 A é 
» subaeneus . = 4 
» varius . i 5 


» vulneratus . 
Paederus angulicollis 

» australis . pes 

» cruenticollis 

» Lacordairei. ; 6 

» samoensis . o 3 

» tenuicornis. 
Philonthus aeneus . 

» antipodum . 

» longicornis. 

» macellus 

» oreophilus. 

» pilipennis . 

»  Sanguinicollis . 
Phytosus atriceps ò 
Pinophilus aeneiventris . 

» australis . 5 o 

» brevis . 

» curticornis. 

»  grandiceps. . 

» Mastersi . c . 

» rufitarsis 
Polylobus apicalis 

» cinctus. 

» flavicollis . 

» pallidipennis 
Procirrus sp. 

Quedius aeneus . 

» analis . ‘ 

» chalybeipennis. 

» cuprinus 

» fulgidus 

» hybridus 

» iridiventris. 

» luridipennis 

» luridus 


Quedius nigricollis . 
» politulus . . 
» ruficollis 
» sidneensis . 5 
» subcingulatus . 
»  sulcicollis . 
»  thoracicus . 
» versicolor 
» xantholinoides . 

Sartallus signatus 

Scimbalium australe. 

Scopaeus rotundicollis 
» ruficollis 

Sipalia antarctica 

Stenus capucinus 
» caviceps 
» coeruleus . 6 
» cupreipennis 
» . gayndahensis 
» guttulifer 
» maculatus . 

»  olivaceus 

»  puncticollis. 

» similis. 

»  Thionis. 

»  viridiaeneus 
Stilicus ovicollis. 5 
Sunius australasiae . 
x» Cylindricus. 

» guttula. Bee ree 
Tachinoderus australis 

» elongatulus. 

» haemorrhous 
Thamiaraea scapularis 
Trogophloeus anceps 

» exiguus. 

» punctatus 
Xantholinus Albertisi 

»  chalcopterus 

» chloropterus -. 

» cyanopterus 

» dubius. > 

» erythropterus . 

» holomelas 

» Lorquini .- È 

» phaenicopterus. 

» quadriimpressus 

» rufitarsis 

» socius . : ò 

»  taitiensis 


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PRODROMUS ORNITHOLOGIAE PAPUASIAE ET MOLUCCARUM 


AUCTORE 


THOMA PALVADORIO 


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BUCEROTIDAE, MEROPIDAE, ALCEDINIDAE, CORACIIDAE, 
PODARGIDAE, CAPRIMULGIDAE, CYPSELIDAE. 


Fam. BUCEROTIDAE (!). 


1. Rhytidoceros plicatus (Penn.) (nec Auct. recent.), Spec. Faun. 
Ind. p. 40 (1781) (ex Dampier). 


Hab. in Ceram (Forsten, S. Muller, Beccari); Amboina (S. Muller, Beccari); 
? Banda (Bontius) > : if È 2 : 3 È : Spec. 5. 


var. ruficollis (?). 


Hab. in Waigiou (Quoy & Gaimard, Beccari); Guebeh (Quoy & Gaimard); 
Batanta (Beccari); Salvatti (Bruijn); Misol (Wallace); Nova Guinea occiden- 
tali-septentrionali (Lesson, S. Muller, Wallace, D'Albertis, Beccari, Bruijn);. 
Nova Guinea meridionali (D'Albertis); Insulis Salomonis (Bennet); Halmahera 
(S. Muller, Bruijn); Morty (Mus. Lugd.); Batcian (Wallace, Beccari). 

Spec. 45. 


Fam. MEROPIDAE. 


1. Merops ornatus, Lath., Ind. Orn. Suppl. p. 35 (1801). 


Hab. in Nova Hollandia (Latham, Gould, etc.); Insulis Freti Torresii (Mac- 
gilliwray); Nova Britannia (Bennet fide Sclater); Insula Ducis York (Brown); 


(4) Elliotus in sua recentissima de Bucerotidis Monographia false Moluccas 

inter loca, in quibus Hydrocorax planicornis (Merrem) habitat, inscribit. 
(2) Buceros ruficollis , Vieill., Nouv. Dict. IV, p. 600 (1816) « Waigiou ». 
Capite et collo maris rufis, pallidioribus. 


300 T. SALVADORI 


? Insulis Aru (Finsch); Insula Yule (D'Albertis); Nova Guinea, Dorei ( Wallace, 
Bruijn); Andai (Beccari, Bruijn); Mansinam (Bruijn, Beccari); Sorong (D’Al- 
bertis, Bruijn); Salvatti (Bruin); Misol (Wallace); Jobi (Beccari); Misori (Bec- 
cari); Halmahera (Bernstein, Bruijn); Ternate (Wallace, Bernstein); Batcian 
(Finsch); Buru (Bruijn); Ceram (von Rosenberg); Amboina (von Rosenberg); 
Insulis Sulla (Wallace); Celebes (Wallace); Timor (S. Muller, Wallace); 
Sumbawa (Forsten); Flores (Wallace); Lombock (Wallace); Java (Finsch, 
Mus. Walden) . 3 x : : i > ; È : Spec. 72. 


Fam. ALCEDINIDAE. 


Alcedinarum in Papuasia et Moluccis species octo et triginta; 
Beccarius, D’Albertisius et Bruijnii venatores 845 specimina col- 
legerunt, ad unam et triginta species referenda, quarum duae 
novae (Cyanaleyon stictoluema et Dacelo intermedius) a me jam 
antea descriptae sunt; hoc insuper in elencho nova Tanysipterae 
generis species (7. obiensis) describitur, ex eo characteribus de- 
promptis, quod de insularum quae Obi appellantur speciminibus 
refert Schlegelius, quae ad suam profecto propriam speciem per- 
tinent. 


1. Alcedo hengalensis, Gm., Syst. Nat. I, p. 450, n. 20 (1788). 


Hab. in Africa orientali-septentrionali; in Asia, ab oris Maris Erythraei ad 
Sinam; India (Jerdon); Ceylon (Jerdon , Holdsworth); Japonia (Temminck 
& Schlegel); Formosa (Swinhoe); Hainan (Swinhoe) ; Ins. Philippinis (Cuming, 
Meyer); Malacca (Wallace); Penang (Cantor); Sumatra (Henrici, Mus. Lugd.) ; 
Borneo (Doria & Beccari); Labuan (Mottley); Java (Mus. Sharpe); Flores 
(Wallace); Timor (S. Miller, Mus. Lugd.); Insulis Sanghir (Hoedt); Halma- 
hera (Wallace fide Sharpe); Ternate (Bruijn) . È : È Spec. 4. 


2. Alcedo ispidoides, Less., Compl. de Buff. IX, p. 345 (1837). 


Hab. in Celebes (Forsten, Temminck, Wallace, Rosenberg, Beccari); Sulla 
(Bernstein); Buru (Lesson, Wallace, Bruijn); Amblau (Hoedt); Amboina 
(S. Muller, Hoedt, Beccari); Ceram (Moens); ? Banda (Temminck); Goram 
(von Rosenberg); Obi (Bernstein); Batcian (Bernstein); Halmahera (Bernstein, 
Wallace); Misol (von Rosenberg); Salvatti (von Rosenberg); Nova Hibernia 
(Lesson, Huesker, ? Brown) . : s 3 SUN 3 Spec. 3. 


3. Alcyone lessonii, Cass., Pr. Ac. Nat. Sc. Philad. V, p. 69 
(1850). 


eS Penn 


PORZIO PE 


Le SO TO 


PRODROMUS ORNITHOLOGIAE PAPUASIAE ET MOLUCCARUM 301 


Hab. in Nova Guinea, Dorei (Lesson, Wallace, Bruijn); Warbusi (Bec- 
cari); Warmon (Beccari); Kapaor (D'Albertis); Waigiou (Bruijn); Jobi (Bec- 
cari); Mafor (Beccari); Misori (von Rosenberg, Beccari) . 3 Spec. 23. 


4. Alcyone affinis, G. R. Gr., P. Z. S. 1860, p. 348. 


Hab. in Batcian (Wallace, Bernstein); Halmahera (Wallace, Bernstein, 
Bruijn) ; : 3 E , È , ‘ : 4 APA E Spec. 8. 


5. Alcyone pusilla (Temm.), PI. Col. 595, f. 3 (1836). 


Hab. in Nova Guinea, Lobo (S. Muller); Ramoi (Beccari); Andai (Bruijn); 
Insulis Aru (Wallace, von Rosenberg); Misol (Hoedt); Koffiao (Beccari); 
Waigiou (Beccari); Gagie (Bernstein); Halmahera (Wallace, Bernstein); Ter- 
nate (Bernstein) ; Obi-lattou (Bernstein); Insula Longa Freti Torresii (Masters); 
in Nova Hollandia septentrionali (Gould, Ramsay) . : : Spec. 4. 


6. Ceyx cajeli, Wall., P. Z. S. 1863, p. 19, 25, pl. V. 
Hab. in Buru (Wallace, Hoedt, Bruijn) È 4 È A Spec. 4. 
7. Ceyx lepida, Temm., PI. Col. 595, f. 1 (1836). 


Hab. in Amboina (S. Muller, Temminck, Wallace, Hoedt, Beccari); Ceram 
(Forsten, Wallace, Moens); Matabello (von Rosenberg); Obi majore (Bern- 
stem); Batcian (Wallace, Bernstein, Beccari); Halmahera (*) (Wallace, 
Bruyn); Ternate (Cassin, Wallace, Bernstein, Beccarî); Tidore (Bruijn); 
Morty (Bernstein); ? Nova Guinea (Bonaparte, S. Miller, Mus. Lugd.) (©). 

Spec. 28. 


8. Ceyx solitaria, Temm., Pl. Col. 595, f. 2 (1836). 


Hab. in Nova Guinea, Lobo (S. Miller); Dorei (Lesson, Wallace); Andai 
(von Rosenberg, D'Albertis, Bruijn); Mansinam (Bruîjn); Dorei Hum (Beccari); 
Ramoi (D'Albertis); Sorong (Bernstein, Bruijn); Salvatti (Bernstein, Bruijn, 
Beccari); Batanta (von Rosenberg, Beccari, Bruijn); Misol ( Wallace, Hoedt); 
Krudu (Beccari); Jobi (Bruijn); Misori (Beccari); ? Nova Hibernia (Brown). 

Specim. 29. 


9. Tanysiptera sabrina, G. R. Gr., P. Z. S. 1860, p. 347, 
pi. 270; 


Hab. in Kajoa (Wallace, Bernstein) . ; } : : Spec. 0. 
(4) Specimina archipelagi Halmaherae (Ceyx uropygidlis, G. R. Gr., P.Z.S. 


1860, p. 348) non satis diversa. 
(2) Suspicor C. lepidam falso inter aves Novae Guineae enumeratam fuisse. 


302 T. SALVADORI 


10. Tanysiptera emiliae, Sharpe, Mon. Alced. pl. 102 (1868- 
1871). 


Hab. in Raou (Bernstein) : : : F È 3 : Spec. 0. 
11. Tanysiptera doris, Wall., Ibis 1862, p. 350. 

Hab. in Morty (Wallace, Bernstein) . E È i : Spec. 0. 
12. Tanysiptera obiensis, nov. sp. (’). 

Hab. in Obi (Bernstein) i; ; 5 : E : È Spec. 0. 
13. Tanysiptera ellioti, Sharpe, P. Z. S. 1869, p. 630. 

Hab. in Koffiao (Hoedt, Beccari, Bruijn) (0). ) ; Spec. 24. 
14. Tanysiptera galatea, G. R. Gr., P. Z. S. 1859, p. 154. 


Hub. in Nova Guinea, Dorei (Lesson, Wallace, Beccari, Bruijn); Andai 
(von Rosenberg, D'Albertis, Beccari, Bruijn); Warbusi (Beccari); Rubi (Me- 
yer); Sorong (Mus. Lugd., Bruijn); Faor (D'Albertis); Lobo (S. Muller); 
Salvatti (Bernstein, von Rosenberg, Beccari, Bruijn); Batanta (Bernstein, 


(1) Tanysiptera dea, part., Schleg., Ned. Tijdschr. Dierk. III, p. 272 (specim. 
ex Obi) (1866). — Id., Mus. P. B. Alced. (Revue), p. 34 (specim. ex Obi, p. 38) 
(1874). 

« Feu Bernstein a recueilli, dans le sous-groupe d’Obi terminant, av Sud, 
l’Archipel de Halmahéra, une série de la Tanysiptera dea, qui m’a fourni 
8 individus adultes. Ils offrent une grande ressemblance avec ceux de Sorong 
et de Salawattie, mais le bleu du dessus de la téte et des rectrices est plus 
foncé et ne tire guére au verdatre. La paire mitoyenne des rectrices atteint 
quelquefois jusqu’a 9 pouces en longueur totale. Deux de ces individus pré- 
sentent le phénoméne curieux dunt nous avons parlé plus haut, savoir, celui 
de la trasmutation de la couleur bleue dans le blanc, avec cette différence 
cependant, que les plumes qui ont subi ce changement, appartiennent à 
l’occiput, eb non pas au manteau ». (Schleg., NM. T. D. III, p. 272). 

« Taille forte. Dessus de la téte et épaules d’un bleu de cobalt uniforme et 
ne tirant au vert que dans l’un de nos individus. Manteau d’un noir lavé de 
bleu. Bleu de la queue ne tirant pas non plus sur le vert. Aile 4 pouces 4 4 
pouces 2 lignes. Queue 7 pouces 6 lignes a 8 pouces 2 lignes ». (Schleg., Mus. 
P. B. Alced. (Revue), p. 38). 

Tanusiptera T. SABRINAE, G. R. Gr. similis, sed major, macula alba in parte 
media dorsi summi nulla; pileo tectricibusque alarum superioribus caeruleo- 
cobaltinis, unicoloribus; dorso summo nigro-caeruleo; rectricum colore cae- 
ruleo minime virescente. 

Notatu dignum est Sharpeium, in sua de Alcedinibus Monographia, speci- 
mina insularum Obiensium generis Tanysipterae minime memoravisse! 

(?) 7°. elliott habitat in Koffiao, sed non in Misol. 


— IZ 


PRODROMUS ORNITHOLOGIAE PAPUASIAE ET MOLUCCARUM 303 


von Rosenberg, Beccari, Bruijn); Waigiou (Wallace, Bernstein, Beccari, 
Bruijn); Guebeh (Bernstein); in Nova Guinea meridionali ad Flumen Fly et 
prope sinum Hall (D'Albertis) ‘ ZA as : ; é Spec. 423. 


15. Tanysiptera dea (Linn.), Syst. Nat. I, p. 181, n. 13 (1766). 


Hab. in Amboina (Wallace, Hoedt, Beccari); ? Monawolka (von Rosenberg) ; 
? Boano (Hoedt) . ; 3 3 7 5 È 1 5 3 Spec. 7. 


16. Tanysiptera margaritae, Heine, Journ. f. Orn. 1859, p. 406. 


Hab. in Halmahera (Wallace, Bernstein, Beccari, Bruijn); Batcian (Wal- 
lace, Bernstein); Tidore ? (Beccari). B ; 5 : Spec. 115. 


17. Tanysiptera acis, Wall., P. Z. S. 1863, pp. 29, 24. 


Hab. in Buru (Wallace, Hoedt); ? Manipa (Hoedt) : : Spec. 0. 


18. Tanysiptera riedelii, Verr., Nouv. Arch. du Mus. Bull. VI, 
ec ple 3: 4. 1 (S66). 


Hab. in Misori (Riedel, von Rosenberg, Meyer, Beccari) . Spec. 18 


19. Tanysiptera carolinae, Rosenb., in litt. — Schleg., Ned. 
Tijdschr. Dierk. IV, p. 13 (1871). 


Hab. in Mafor (von Rosenberg, Meyer, Beccari) . : : Spec. 48. 
20. Tanysiptera hydrocharis, G. R. Gr., P. Z. S. 1858, p. 172. 


Hab. in Insulis Aru (Wallace, von Rosenberg, Beccari) . Spec. 7. 


21. Tanysiptera nympha, G. R. Gr., Ann. and Mag. Nat. Hist. 
VI, p. 237 (1841). 


Hab. in Nova Guinea occidentali-septentrionali (Wallace) ; Ramoi (D’Al- 
bertis); Sorong (Bernstein); Warmon (Beccari, Bruijn) . . Spec. 6. 


22. Tanysiptera sylvia, Gould, P. Z. S. 1850, p. 200. 


Hab. in Nova Hollandia ad Caput York (Macgilliwray, D’Albertis); Nova 
Guinea meridionali-orientali, prope sinum Redscar (Macgilliwray?), et prope 
simu dal (OPA Cn is) Moore ees all). e Spec? 


23. Tanysiptera nigriceps, Sclat., P. Z. S. 1877, p. 105. 


Hab. in insula Ducis York (Brown) . . . . + ~~ Spec. 0. 


304 T. SALVADORI 


24. Syma torotoro, Less., Voy. Coq. Atlas, pl. 31°, f. 1 (1826). 


Hab. in Nova Guinea, Dorei (Lesson, Bruijn, Beccari); Andai (von Rosenberg, 
D'Albertis, Bruijn); Warbusi (Beccari); Warmon (Bruijn) ; Sorong (Bernstein); 
Kapaor (D’Albertis); Jobi (von Rosenberg, Beccari, Bruijn); Salvatti (Hoedt, 
Beccari); Waigiou (Wallace, Bernstein, Bruijn, Beccari); Misol (Wallace, 
Hoedt); Ins. Aru (Wallace, von Rosenberg, Beccari); Nova Guinea meridio- 
nali-orientali (D'Albertis); Nova Hollandia ad Caput York (’) (Macgilliwray , 
D'Albertis) E : 5 : È 3 5 È ; È Spec. 48. 


25. Cyanalcyon macleayi (Jard. & Selb.), Ill. Orn. pl. 101 (27) 
(1825-1839). 

Hab. in Nova Hollandia septentrionali et septentrionali-orientali (Gould); 
Insulis Freti Torresii (Macgilliwray, Ramsay); Nova Guinea meridionali (D’Al- 
bertis); Insula Yule (D'Albertis). : 3 i : » Spec. 20. 


26. Cyanalcyon diops (Temm.), Pl. Col. 272 (1824). 


Hab. in Halmahera (Wallace, Bernstein, Beccari, Bruijn); Ternate (Wal- 
lace, Bernstein, Beccari, Bruijn); Morty (Bernstein); Tidore (Bernstein, 
Bruijn, Beccari); Motir (Bernstein); Dammar (Bernstein); Batcian (Wallace, 
Bernstein, Beccari); Obi-lattou (Bernstein) . ; A i Spec. 52. 


27. Cyanalcyon lazuli (Temm.), Pl. Col. 508 (7) (1830). 


Hab. in Amboina (Forsten, Wallace, Beccari); Ceram (Forsten, Wallace) ; 
 Harouko (Hoedt) . FERRARO Oy RAI agis Par iat DC mis 


28. Cyanalcyon nigrocyanea (Wall.), P. Z. S. 1862, p. 165, 
PleXISeon: 
Hab. in Nova Guinea (Wallace); Dorei (Brudjn); Andai (von Rosenberg, 


D'Albertis, Bruijn); Warbusi (Beccarè); Sorong (Bernstein, Bruijn); Batanta 
(Beccari, Bruijn) . : ‘ P 9 : 4 3 2 Spec. 14. 


29. Cyanalcyon stictolaema, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. IX, 
p. 20, sp. 97 (27) (1876). 


Hab. in Nova Guinea interiore ad Flumen Fly (D'Albertis). Spec. 1 (0). 


(1) Specimina Capitis York (S. flavirostris, Gould), a speciminibus partis 
occidentalis Novae Guineae non satis diversa, cum illis, quae partis meri- 
dionalis et insularum Aruanarum sunt, omnino conveniunt. 

(2) Specimen unicum, typus speciei, est mas pulcherrimus, omnino adultus. 


PRODROMUS ORNITHOLOGIAE PAPUASIAE ET MOLUCCARUM 30h 


30. Cyanalcyon leucopygia, J. Verr., Rev. & Mag. de Zool. 
1858, p. 305. 


Hab. in Insulis Salomonis (J. Verreaua) . } È « Spec. 0. 


81. Sauropatis albicilla (Cuv.), in Mus. Paris. — Dumont, Dict. 
Sc. Nat. XXIX, p. 273 (1823). 


Hab. in Insulis Mariannis (Quoy & Gaimard); Ins. Pelew (Mus. Godeffroy); 
Morty (Bernstein); Dammar (Bernstein); Obi majore (Bernstein) ; Moor (Bern- 
stein) ; Guebeh (Bernstein); Salvatti (von Rosenberg, Bruijn); Batanta (Bruajn); 
Misol (Wallace, Hoedt}; Nova Guinea, Dorei (Wallace, von Rosenberg); 
Andai (Brudjn); Pulo Lemo (Beccart) ; Sorong (Bernstein); Karanton (Bruijn); 
Insula Amsterdam (D’ Albertis) ; Mafor (von Rosenberg, Beccari); Nova Hi- 
bernia (Lesson, Sclater); Insulis Salomonis (Brenchley); Ins. Ludovicianis 
(Macgilliwray); Ins. Anacoretarum (Huesker) . } ‘ } Spec. 12. 


82. Sauropatis chloris (Bodd.), Tabl. Pl. Enl. p. 49 (1783). 


Hab. ad ora maris Erythraei (Heuglin, Jesse); in India; Aracan; Tenasserim 
(Jerdon); Siam (Schomburgk); Cocincina (Verreaux); Penang (Cantor); Ma- 
lacca (G. R. Gray); Ins. Andaman (Beavan); Ins. Nicobar (Blyth); Sumatra 
(Raffles, Wallace); Java (Horsfield, Bernstein, Wallace); Bangka (van den 
Bossche); Ins. Philippinis (Cuming, Meyer); Labuan (Mottley & Dillwyn); 
Borneo (Schwaner, Mottley, Doria & Beccari); Lombock (Wallace); Flores 
(Wallace); Solor (Wallace); Timor (S. Muller, Wallace); Lettie (Moedt); 
Celebes (Fraser, von Rosenberg, Beccari); Ins. Sulla (Wallace, Bernstein); 
Siao (Hoedt); Batang-Ketcil (Brun); Obi (Bernstein); Batcian (Wallace, 
Bernstein); Halmahera (Wallace, Bernstein); Ternate (Bernstein); Tiaore 
(Bernsiein); Mareh (Bernstein); Morty; (Bernstein); Buru (Wallace, Hoedt, 
Bruijn); Amblau (Hoedt); Amboina (S. Muller, Beccari); Manipa (Hoedt) ; 
Ceram (Forsien); Pulo-Padjang (von Rosenberg); Monawolka (von Rosenberg); 
Khoor (von Rosenberg); Banda (Forsten, Hoedt); Goram (Wallace) ; Ins. Kei 
(von Rosenberg, Beccari); Ins. Aru (Wallace, Beccari); Misol ‘Wallace, 
Hoedt); Salvatti (von Rosenberg); Gagie (Wallace, Bernstein); Nova Guinea 
(S. Muller); Sorong (D'Albertis); Ramoi (Beccari); Ins. Salomonis (Sclater); 
Nova Hibernia (Bennet, Sclater); Ins. Ludovicianis (G. R. Gray); Nova Hol- 
landia septentrionali (Gould); Ins. Hope (Mus. Brit.) (1). i Spec. 24. 


(4) Specimina nonnulla insularum Kei, Aru, Novae Guineae et Celebesiae 
superne virescentiora (S. sordida; Gould), sed alia eorumdem locorum su- 
perne caerulescentia, aliague demum partim caerulescentia et partim vire- 
scentia. 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (18 Settembre 1877), 20 


306 T. SALVADORI 


33. Sauropatis sancta (Vig. & Horsf.), Trans. Linn. Soc. XV, 
p. 206 (1826). 


Hab. in Nova Hollandia (Vigors & Horsfield, Gould, etc.); Ins. Freti Tor- 
resii (Macgilliwray); Ins. Norfolk (G. R. Gray); Ins. Vavao (Verreaux); Nova 
Caledonia (Lesson, Sharpe); Ins. Pelew (Semper); Ins. Salomonis (Lesson); 
Ins. anglice « Loyalty » dictis (Mus. Brit.); Nova Hibernia (Lesson, Scla- 
ter); Ins. Ducis ‘York (Brown); Nova Hanovera (Huesker) (7); Nova Guinea 
(S. Miller, Wallace); Dorei (Bruijn); Andai (Bruijn); Nova Guinea meri- 
dionali (D’Albertis); Ins. Yule (D'Albertis); Jobi (von Rosenberg, Bruijn); 
Miosnom (von Rosenberg, Beccari); Misori (Beccari); Sorong (D'Albertis); 
Salvatti (von Rosenberg, Beccari, Bruijn); Batanta (Beccari, Bruijn); Waigiou 
(Wallace, Bernstein); Gagie (Wallace, Bernstein); Koffiao (Beccart); Misol 
(Wallace, Hoedt); Ins. Aru (Wallace, von Rosenberg, Beccari); Ins. Kei (von 
Rosenberg, Beccari); Banda (Hoedt); Goram (Wallace, von Rosenberg); Puio- 
Padjang (von Rosenberg); Ceram (Wallace, Hoedt); Obi (Bernstein); Batcian 
(Bernstein); Dammar (Bernstein); Mareh (Bernstein); Ternate (Wallace, 
Bernstein); Halmahera (Wallace, Bernstein, Bruijn); Sanghir (Bruggeman); 
Siao (von Duyvenbode); Ins. Sulla (Wallace, Hoedt); Celebes (Wallace, 
Bruijn, von Rosenberg); Timor (S. Muller); Lombock (Wallace) ; Java (Fra- 
ser); Borneo (parte meridionali) (S. Miiller, Schwaner, Schierbrand); Bangka 
(Vosmaer, Mus. Lugd.); ? Sumatra (Mus. Philad.) . : ; Spec. 63. 


34. Sauropatis funebris (Forsten), in Mus. Lugd. — Bp., 
Consp. I, p. 151 (1850). 


Hab. in Halmahera (Forsten, Wallace, Bernstein, Bruijn, Beccari). 
i Spec. 4. 


so. Sauromarptis gaudichaudi (Quoy & Gaim.), Voy. Uran. 
Zool. p. 112, pl. 25 (1824). 


Hab. in insulis Papuanis (Quoy & Gaimard); Nova Guinea, Dorei (Lesson, 
Wallace, Beccari, Bruijn); Mansinam (Beccari, Bruîjn); Andai (D’Albertis, 
Beccari, Bruijn) ; Warbusi (Beccari); Wairoro (Beccari); Dorei-Hum (Beccar?); 
Sorong (Bernstein, von Rosenberg, Bruijn); Kulukadi (D’Albertis) ; Lobo 
(S. Miller); Salvatti (Hoedt, Bruijn); Batanta (Bernstein, Beccari, Bruijn); 
Waigiou (Quoy & Gaimard, Wallace, Bernstein, Beccari, Bruijn); Guebeh 
(Quoy & Gaimard); Jobi (von Rosenberg, Beccari, Bruijn); Miosnom (von 


(1) Ad S. sanctam suspicor referendum esse specimen unum in Nova Ha- 
novera ab Hueskero collectum, et nomine forsan errato Halcyonis sacrae 
(loco sanctae) a Cabanisio et Reichenowio enumeratum (Journ. f. Orn. 1876, 
P. 323, sp. 56). 


oe 


PRODROMUS ORNITHOLOGIAE PAPUASIAE ET MOLUCCARUM 307 


Rosenberg, Beccari); Misol (Walluce, Hoedt); Insulis Aru (Wallace, von Ro- 
senberg, Beccari); Nova Guinea meridionali ad Flumen Fly (D'Albertis) et 
prope sinum Hall (D’ Albertis) ; 7 : SAVI : Spec. 420. 


36. Sauromarptis tyro (G. R. Gr.), P. Z. S. 1858, p. 171, 
flies. 3 


Hab. in Insulis Aru (Wallace, von Rosenberg, Beccari) . Spec. 40. 


37. Dacelo intermedius, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. IX, 
p. 21, sp. 99 (1876) 0). 


Hab. in Nova Guinea meridionali-orientali prope sinum Hall (D'Albertis). 
Spec. 10. 


38. Melidora macrorhina, Less., Voy. Coq. Zool. Atlas, pl. 31°, 
tee cet. a (1826). 


Hab. in Nova Guinea, Dorei (Lesson, Wallace, von Rosenberg, Bruin) ; 
Andai (von Rosenberg, D'Albertis, Bruijn); Ramoi (D’ Albertis) ; Salvatti (von 
Rosenberg, Bruijn); Batanta (Bruzjn): Waigiou (Bernstein, Bruijn, Beccari); 
Misoll(Hoedt) sa Job (BECCOrae plan NOI ey BeC Ao: 


Fam. CORACIIDAE. 


Hanc in Moluccis et Papuasia familiam unum omnino exhibet 
genus Eurystomus, quod in Indica quoque et in Africa regione 
invenitur. Quinque species hic continet elenchus; ex his tamen 
una (E. waigiowensis, Elliot) incerta est, neque ab £. crassi- 
rostri, Sclat. fortasse diversa. Beccarius, D’ Albertisius atque 
Bruijnii venatores specimina 103, ad species tres pertinentia, 
collegerunt. 


1. Eurystomus pacificus (Lath.), Ind. Orn. Suppl. p. 27 (1801). 


Hab. in Nova Hollandia (Vigors & Horsfield); Nova Guinea, Dorei (Wal- 
lace, Bruijn); Andai (Bruijn); Mansinam (Beccari, Bruijn); Sorong (D’Al- 
bertis); Mariati (Bruijn); Ramoi (D'Albertis); Faor (D'Albertis); prope Sinum 
Segaar (Huesker); Salvatti (Beccari, Bruijn); Batanta (Beccarî, Bruijn); 
? Ghemien (Bernstein); Guebeh (Bernstein); Misol (Wallace); Ins. Aru ( Wal- 


(1) Dacelo intermedius, certe a D. leachii diversus, iterum cum D. cervino 
comparandus erit. 3 


308 l T. SALVADORI 


lace, von Rosenberg, Beccari); ? Ins. Tijor (von Rosenberg); ? Ceram (Moens, 
Hoedt); ? Amboina Hoedt); Buru (Wallace, Bruiîjn); Obi majore (Bernstein); 
Batcian (Wallace, Bernstein); ? Ternate (Wallace, Bernstein); ? Tidore 
(Bernstein); Halmahera (Bernstein, Bruijn); ? Mareh (Bernstein); Motir (Bern- 
stein); ? Morty (Bernstein); Timor (Wallace); Flores (Wallace); Lombock 
(Wallace) . : : Ò ; 1 i ‘ : ; È Spec. 61. 


2. Eurystomus orientalis (Linn.), Syst. Nat. I, p. 159, n. 4 
(1776). i 


Hab. in India (Jerdon); Ceylon (Layard); Sina (Swinhoe); Sibiria orien- 
tali (Radde); Ins. Philippinis (Cuming, Meyer, Layard); Malacca (Eyton); 
Singapore (Diard); Ins. Andaman (Ball); Sumatra (Raffles); Borneo (Schwa- 
ner, Diard, Wallace, Mottley, Doria & Beccari); Labuan (Motiley & Dill- 
wyn); Java (Horsfield, Reinwardt, Bote); Celebes (Forsten, von Rosenberg, 
Meyer, Bruijn); Ins. Sulla (Mus. Lugd.); Ins. Sanghir (Brun); Halmahera (’) 
(Bruijn, Beccari) . > : ; : ; ; : 7 Spec. 28. 


3. Eurystomus crassirostris, Sclat., P. Z. S. 1869, p. 121. 

Hab. in Insulis Salomonis (Sclater); ? Insula Ducis York (Brown); Waigiou 
(Wallace) (7); Nova Guinea meridionali-orientali prope Sinum Hall (D’Al- 
bertis); Nova Guinea occidentali-septentrionali, Sorong (D’Albertis); Wa 
Samson (Beccari); Dorei (Brugn); Andai (Bruin); Mansinam (Bruijn); Mon- 
tibus Arfakianis (Bruyn) . t : 5 : : : ; Spec. 14. 


4. Eurystomus azureus, G. R. Gr., P. Z. S. 1860, p. 346. 


Hab. in Batcian (Wallace, Bernstein); Halmahera (Bernstein). Spec. 0. 
Fam. PODARGIDAE. 


Novem tantummodo huius familiae species hic enumerat elen- 
chus, mihi enim specimina novem et triginta a D’ Albertisio, a 
Beccario atque a Bruijnii venatoribus collecta, quaeque ad octo 


(1) Halmaherae generis Eurystomi specimina nonnulla, coloribus laetio- 
ribus, et cauda nigrescentiore, omnino cum aliis Celebensibus, Sanghiren- 
sibus et Philippinensibus (E. orientalis (Linn.), alia, coloribus valde palli- 
dioribus, cum Novae Guineae speciminibus (E. pacificus (Lath.), conveniunt. 

(2) Specimen typicum Eurystomi waigiouensis, Elliot, omnino cum specimi- 
nibus E. crassirostris, Sclat. convenit. 


PRODROMUS ORNITHOLOGIAE PAPUASIAE ET MOLUCCARUM 309 


inter se quidem diversas species attinent, consideranti videtur 
Podargus superciliaris, Gray (P. Z. S. 1861, p. 428, pl. 42) mas 
esse P. ocellati, Q. & G., Podargus autem marmoratus, Gray 
(nec Gould?) quodam Doreiano P. ocellati, non veri P. marmo- 
ratti, Gould Novae Hollandiae, specimine niti, si quidem hic 
species est a P. ocellato reapse distans. 

Ex octo speciebus a D’Albertisio, Beccario venatoribusque 
Bruijnii collectis novae erant hae species quatuor: Aegotheles al- 
bertisi, Sclat. (D'Albertis), Ae. bennetti, Salvad. & D’Alb. (D’AL- 
bertis), Ae. insignis, Salvad. (Bruin), Ae. affinis, Salvad. (Bec- 
cart). 


1. Podargus papuensis, Q. & G., Voy. Astrol. I, p. 207, pl. 13 
(1830). 

Hab. in Nova Guinea, Dorei (Quoy & Gaimard, Beccari, Bruijn); Andai 
(D’Albertis) ; Kapaor (D'Albertis); Insula Aiduma (S. Muller); Salvatti (Mus. 
Lugd., Bruijn); Waigiou (Mus. Lugd., Bruijn); Mafor (Beccari); Nova Guinea 
meridionali-orientali (D’Albertis); Insulis Aru (Mus. Lugd., Beccari); Nova 
Hollandia ad Caput York (Macgilliwray, D'Albertis) È . Spec. 18. 


2. Podargus ocellatus, Q. & G., Voy. Astrol. I, p. 208, pl. 14 
(1830). 

Hub. in Nova Guinea, Dorei (Quoy & Gaimard, Wallace, Meyer); Andai 
(Meyer); Mum (Meyer); Passim (Meyer); Profi (Arfak) (Beccari); Jobi (Meyer, 
Beccari); Miosnom (Beccarz); Salvatti (Bernstein); Waigiou (Wallace, Bruijn); 
Insulis Aru (Wallace, von Rosenberg, Beccari); Nova Guinea meridionali, 
READER A A AREAS ORME PALS Sac 7. 


3. Aegotheles crinifrons (Temm.), in Mus. Lugd. — Bp., Consp. 
I, p. 57 (1850). 


Hab. in Halmahera (Mus. Lugd., Wallace, Bruijn); Batcian (Wallace). 


Spec. 5. 

4. Aegotheles insignis, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. VII, p. 916 
(1375). 

Hab. in Nova Guinea, Hatam (Bruijn) . NP ae . è Spec. 4: 


5. Aegotheles albertisii, Sclat., P. Z. S. 1873, p. 696. 
Hab. in Nova Guinea, Hatam (D'Albertis, Bruijn) . . Spec. 2. 


310 T. SALVADORI 


6. Aegotheles affinis, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. VII, p. 917 
(1875). 


Hab. in Nova Guinea; Warmendi (Montibus Arfakianis) (Beccaro). 
Spec. 1. 


7. Aegotheles wallacei, G. R. Gr., P. Z. S. 1859, p. 154. 


Hab. in Nova Guinea, Dorei (Wallace, Brudjn); Hatam (D’Albertis); ? In- 
sulis Aru (von Rosenberg) . ; : : , : : : Spec. 2. 


_8. ? Aegotheles dubius, Meyer, Sitz. k. Ak. Wissensch. Wien. 
LX, presi 


Hab. in Nova Guinea, Montibus Arfakianis (Meyer) . ; Spec. 0. 


9. Aegotheles bennettii, Salvad. & D’Alb., Ann. Mus. Civ. Gen. 
VII, p. 816, sp. 28 (1875). 


Hab. in Nova Guinea meridionali-orientali prope Sinum Hall (D'Albertis). 
Spec. 3. 


Fam. CAPRIMULGIDAE. 


Huius familiae in Papuasia et Moluccis quatuor species vivunt; 
D’Albertisius, Beccarius venatoresque Bruijnii novemdecim spe- 
cimina collegerunt, ad species tres pertinentia, quarum una, 
Caprimulgus melanopogon, Salvad., a me descripta est. 


1. Caprimulgus macrurus, Horsf., Trans. Linn. Soc. XIII, p. 142 
(1821). 


Hab. in India (Jerdon); Aracan; Tenasserim; Malacca (Blyth); Singapore (von 
Pelzeln); Sumatra (Mus. Philad., Mus. Hein.); Java (Horsfield, Bernstein); 
Philippinis (Martens); Lombock; Timor (Wallace); Moluccis, Buru (Wallace, 
Bruijn); Ceram (Mus. Lugd.); Obi (Mus. Lugd.); Halmahera (Schlegel, Meyer, 
Bruijn); Waigiou (Wallace); Nova Guinea (*), Dorei (Wallace, Bruijn); Andai 
(D'Albertis, Meyer, Bruijn); Mansinam (Beccari); Nova Guinea meridionali, 


(1) Species dubia, mihi non satis cognita. 

(2) Specimina insularum Novae Guineae, Waigiou ét Aru, quibus Grayus 
nomen Caprimulgi Schlegelii tribuit (Hand-List, I, p. 57, sp. 634), mihi a 
Moluccarum et insularum Sondaicarum speciminibus non satis diversa vi- 
dentur. 


eral 


PRODROMUS ORNITHOLOGIAE PAPUASIAE ET MOLUCCARUM 311 


prope sinum Hall (D’Albertis); Ins. Misori (Meyer); Ins. Aru (Wallace, von 
Rosenberg); Nova Hollandia (Gould) 3 È : : È Spec. 14. 


2. Caprimulgus melanopogon, Salvad., Ann. Mus. Civ. Gen. 
VII, p. 918, sp. 14 (1875) (9). 


Hab. in Nova Guinea, Mansinam (Brun) . Hoar. . Spec. 4. 


3. ? Eurostopus albigularis (Vig. & Horsf.), Trans. Linn. Soc. 
XV, p. 194 (nota) (1825). 


Hab. in Nova Hollandia (Vigors & Horsfield, Gould); Insulis Aru (von 
Rosenberg) (*) . E E ; : i È 3 4 } Spec. 0. 


4. Lyncornis papuensis (Schleg.), Ned. Tijdschr. Dierk. III, 
p. 340 (1866). 


Hab. in Salvatti (Bernstein); Nova Guinea, Sorong (Bernstein); Mariati 
(Bruijn); Andai (Brujjn, Beccari) . . . . . . Spec. 4. 


Fam. CYPSELIDAE. 


Beccarius, D’ Albertisius Bruijniique venatores sex et quadra- 
ginta huius familiae specimina collegerunt, ad species tres per- 
tinentia, quas unas praesens elenchus enumerat; mihi enim satis 
non constat quo jure Rosenbergius (Nat. Tydschr. Ned. Ind. 
XXV, p. 229, n. 54, 55) Cypselum pacificum (Lath.) et Hi- 
rundinapodem caudacutum (Lath.) inter aves Novae Guineae me- 
moraverit. 


1. Macropteryx mystacea (Less.), Voy. Cog. Zool. Atlas, pl. 22 
(1826). 


Hab. in Nova Guinea, Dorei (Lesson); Mansinam (Arfak) (Bruijn); Montibus 
Arfakianis (Bruijn); Ramoi (Beccari); Warmon (Bruijn); Kulukadi (D’Al- 
bertis); Nova Guinea meridionali ad Flumen Fly (D’Albertis); Jobi (Meyer); 
Batanta (Beccari); Waigiou (Mus. Lugd., Bruijn); Guebéh (Mus. Lugd.); 
Misol (Wallace); Insulis Aru (Wallace, von Rosenberg, Beccari); Ins. Salo- 


(4) Incertum est utrum specimina duo in insulis Aru a Rosenbergio col- 
lecta (Caprimulgus argus, Rosenb., Reis naar de zuidoostereil. p. 37 (descr. 
nulla) (1867) ad Eurostopodem albigularem, an potius ad E. guttatum perti- 
neant (Schleg., Ned. Tijdschr. Dierk. III, p. 340). 


312 T. SALVADORI 


monis (Huesker); ? Insula Ducis York (Brown); Morty (Mus. Lugd.); Halma- 
hera (Wallace, Mus. Lugd., Beccari); Ternate (Finsch); Batcian (Wallace , 
Mus. Lugd., Beccari); Obi majore (Bruijn); Ceram (von Rosenberg, Mus. 
Lugd.); Amboina (S. Miller, Mus. Lugd., Beccari); Buru (Lesson, Wallace, 
Mus. Lugd., Bruijn). ‘ : 3 : : i : : Spec. 15. 


2. Collocalia aesculenta (Linn.), Syst. Nat. I, p. 343 (1766). 


Hab. in Celebes (Wallace); Amboina (Valentyn, Beccari); Ceram (Rum- 
phius); Matabello (Wallace); Batcian (Wallace); Ternate (Valentyn, Beccari); 
Halmahera (Valentyn); Misol (Wallace); Nova Guinea (Wallace); Arfak (Bruijn); 
Insulis Aru (Wallace, von Rosenberg); Jobi (Beccari); Misori (Beccari); In- 
sulis Salomonis (Brenchley); Timor (Maugé, Wallace) . 2 Spec. 26. 


3. Collocalia fuciphaga (Thunb.), Act. Holm. XXXIII, p. 151, 
tad (TT) 


Hab. in Ins. Bourbon dicta (Montbeillard); Ins. Mauritii (Newton); Sey- 
chelles (Walden); Assam (Mac Clelland); Sikkim (Jerdon); Himalaya (Jerdon); 
Ceylon (Layard); Insulis Andamanis (Walden, Hume); Malacca, Siam, Co- 
cincina (Jerdon); Sumatra (Raffles); Java (Thunberg, Horsfield, Bernstein); 
Borneo (Bernstein, Doria & Beccari); Timor (Wallace, G. R. Gray); Celebes 
Macassar (Wallace); Amboina (Beccari); Insulis Kei (Beccari); Ternate (’) 
(Beccari); Morty (Wallace, G. R. Gray); Waigiou (von Rosenberg); in Insula 
Chaumont (Ins. Ludovicianis) (Macgilliwray); Nova Caledonia (Wallace, Mus. 
Aug. Taur.) : : ; : “RARI - 5 : . Spec. 5. 


Scripsi Augustae Taurinorum, die prima Aug. 1877. 


(1) Specimen unicum, in Ternate a Beccario collectum, ab aliis Amboinae 
et insularum Kei, coloribus obscurioribus, et fascia uropygiali pallida, 
valde conspicua, gastraeo concolori, diversum, forsan ad speciem aliam 
pertinet. (Collocalia nidifica, var., G. R. Gr., Ann. N. H. (3) XVII, p. 120« Morty 
Islands »). 


4 


APPUNTI PALEONTOLOGICI 


di A. ISSEL 


UG 
Cenni sui Myliobates fossili dei terreni terziarii italiani. 


Il genere Myliobates, quale fu istituito da Dumeril, compren- 
deva tutti i Plagiostomi razziformi, muniti di denti tabulari a 
corona poligona e commessi simmetricamente in guisa da formare 
una larga piastra pianeggiante o convessa per ciascuna ma- 
scella. Per comune consenso degli ittiologi i confini di questo 
genere furono posteriormente assai ristretti; talchè ora non ab- 
braccia più che le specie munite di siffatte piastre, nelle quali 
vi ha una serie di denti mediani e due o più di denti laterali 
e in cui i primi, in confronto agli altri, sono straordinariamente 
sviluppati nel senso della larghezza. 

Così limitato il genere Myliobates, corrisponde a quello deno- 
minato Aetobates da Blainville (*); ma va sempre distinto per 
altro dall’ omonimo di Muller e Henle, il quale fu proposto per 
le specie in cui le piastre mancano totalmente di denti margi- 
nali (*). 

Prossimo ai summentovati è il genere Zygobates di Agassiz, 
le cui piastre si distinguono perchè costituite da una serie me- 
diana di aree poligone, piuttosto larghe e da tre serie laterali 
per ciascun lato, le quali vanno gradatamente diminuendo in 


(1) Alcuni scrivono Myliobates ed Aetobates, altri Myliobatis ed Aetobatis 
(2) Il tipo di quest’ultimo si ha nell’Aetobates Narinari, Marcgraf, dei mari 
del Brasile (Muller e Henle, System. Beschreib. der Plagiostomen. Berlin 1841). 


314 A. ISSEL 


larghezza verso la periferia ('). Si suol citare come tipo di esso 
il Zygobates Jussieui, Cuvier, del Brasile. ; 

I veri Myliobates attualmente viventi sono in piccolo numero 
ed abitano, quasi tutti, i mari caldi e temperati. Essi hanno per 
lo più una estesa distribuzione geografica, di che troviamo ra- 
gione nella potenza dei loro apparati locomotori. 

Nel Catalogue of the Fishes in the British Museum (*), uno 
dei documenti più autorevoli e completi che si possiedano in- 
torno alla distribuzione geografica dei pesci, Albert Gunther re- 
gistra le seguenti sette specie di Mylobates, sei delle quali figu- 
rano nella raccolta di quel Museo: 


M. aquila, Lin. 
Mediterraneo, Atlantico, Australia (Museo Brit.). 
M. cornuta, Gunth. 
Giappone (Mus. Brit.). 
M. vespertilio, Bleeker. 
Arcipelago Indiano. 
M. maculatus, Gray e Hardw. 
Arcipelago Indiano, India (Museo Brit.). 
M. bovina, Geoffroy. 
Mediterraneo, Atlantico (Museo Brit.). 
M. Neuhofii, Blainville. 
Arcipelago Indiano, Oceano Indiano, Giappone (Museo Brit.). 
M. milvus, Muller e Henle. 
Arcipelago Indiano, Cina, Mar Rosso (Museo Brit.). 
L'autore aggiunge a questo elenco il nome di due altre specie 
da lui non vedute, che sono: 


M. bispinosus, Storer. M. Fremenvilli, Lesueur. 
Long Island. Patria ignota. 


(‘) Pei caratteri delle sue armature mandibolari questo gruppo quasi coin- 
cide col genere denominato Rhynoptera da Kuhl, di cui la specie tipica e la 
R. marginata, Geofîr. 

(2) Vol. VIII. London, 1870, 


no ARIE TA al oe See Ce 


APPUNTI PALEONTOLOGICI allo 


Le cognizioni che si hanno intorno a questo genere ed agli 
affini lasciano molto a desiderare, perciocchè i Miliobatidi sono 
generalmente rari e pei loro costumi facilmente si sottraggono 
alle insidie dei pescatori e alle osservazioni dei naturalisti. 
D'altra parte, siccome alcuni fra essi raggiungono grandi di- 
mensioni non se ne conservano ordinariamente nei Musei che 
ben pochi esemplari per ciascuna specie. 

In questi come in tutti gli altri pesci cartilaginosi, i caratteri 
sono mutabili secondo il sesso, |’ eta, la patria e sotto |’ in- 
fluenza di altre circostanze non ben conosciute, il che aggrava 
l’ incertezza della loro classificazione. 

I Myliobates hanno la piastra mandibolare superiore più o 
meno arcuata intorno al margine anteriore della mascella cor- 
rispondente e l’inferiore pianeggiante o appena convessa. La 
seconda, muovendosi dall’innanzi all'indietro e viceversa in con- 
tatto della prima, agisce come una macina, stritolando o meglio 
schiacciando i cibi; da ciò il nome di Razza a macina che fu 
attribuito a questi pesci. 

Ciascuna piastra risulta di una serie di denti o scaglioni me- 
diani larghissimi e di due o tre serie di denti laterali, assai più 
piccoli, per ogni parte. I denti posteriori appena sviluppati sono 
molli e liberi; più tardi induriscono e si saldano fortemente 
l’ uno all’ altro. A misura che la piastra cresce, nuovi denti si 
sviluppano a tergo di quelli già formati e li spingono innanzi. 
Intanto gli scaglioni anteriori, già più o meno logori per ef- 
fetto della masticazione, sporgono dalla mascella, e, riaprendosi 
le suture, si staccano e cadono. I primi a staccarsi al margine 
della piastra sono i denti laterali dei due lati, cui presto fanno 
seguito i mediani corrispondenti. Questo fatto, già più volte os- 
servato dagli ittiologi, si verifica ad un tempo per le due piastre. 

Finchè il pesce è piccolo, le sue armature mandibolari sono 
più larghe posteriormente che anteriormente, perchè si allargano 
a misura che si svolgono; quando invece esso ha raggiunto il 
suo completo accrescimento, le piastre hanno i margini loro sen- 
sibilmente paralleli e perfino in certi casi son più larghe all’in- 
nanzi che all'indietro ed allora coll’allungarsi ciascuna piastra 


316 A. ISSEL 


va un po’ restringendosi. Quel restringersi è però compensato 
da un aumento in spessezza. 

Negli individui giovani le suture fra i varii denti sono in gran 
parte aperte e minutamente frastagliate; ma coll’andar del tempo 
i denti si connettono più o meno saldamente e le frastagliature 
scompariscono (1). 

Col crescere di ciascuna piastra si osserva che i denti si fanno 
sempre più larghi comparativamente alla lunghezza. I denti la- 
terali all’incontro si restringono; così quelli che erano da prin- 
cipio rombi, nel M. aquila, assumono poi la forma di losanghe 
allungate longitudinalmente. Sembra pure che in alcune specie 
i denti laterali sieno suscettibili di passare gradatamente dalla 
forma rombica o romboidale alla esagona. 

Collo svilupparsi delle piastre un’ altra modificazione si veri- 
fica e consiste in ciò che mentre le linee suturali erano da 
principio rettilinee, diventano in certe specie, curve o sinuose. 
Le suture della piastra superiore si fanno generalmente più ar- 
cuate di quelle della piastra opposta. 

Tutte le piastre dentali fresche di Myliobates che ebbi sotto 
gli occhi sono uniformemente bianche o giallastre; le fossili in- 
vece offrono sulla faccia triturante tinte cupe che variano fra il 
nero, il bruno e il bigio azzurrognolo. Queste tinte sono proba- 
bilmente conseguenza della fossilizzazione e dipendono forse da 
un’ azione chimica esercitata sui tessuti dentali da qualche ele- 
mento contenuto nel terreno. 

Le specie vere o presunte di razze a macina fossili descritte 
dagli autori sono assai più numerose che non le specie viventi. 
Tutte o quasi tutte appartengono ai terreni terziari e special- 
mente al miocene e all’eocene. La formazione che ne sommi- 
nistrò il maggior numero è la cosidetta argilla di Londra, nel- 
l'isola di Sheppy. 

Ecco ora l'elenco delle specie che giunsero a mia cognizione: 


(1) Ho osservato questo fatto sul M. noctula e sul M. bovina, 


È 
E 
‘ 
: 
P| 
f 


APPUNTI PALEONTOLOGICI 317 


Myliobates toliapicus, Agassiz (1). 
Argilla di Londra, I. Sheppy, 


Monti della Leitha. 

M. goniopleurus, Ag. 

Argilla di Londra, Sheppy. 
M. Dixon, Ag. 

Argilla di Londra, Sussex. 
M. striatus (*), Ag. 

Argilla di Londra, Sheppy. 
M. punctatus, Ag. : 


Argilla di Londra, Sheppy; 


Volterra; Orciano (3). 

M. gyratus, Ag. 

Argilla di Londra, Sheppy. 
M. jugalis, Ag. 

Argilla di Londra, Sheppy. 
M. nitidus, Ag. i 

Argilla di Londra, Sheppy. 
M. Colei, Ag. 

Argilla di Londra, Sheppy. 
M. heteropleurus, Ag. 

Argilla di Londra, Sheppy. 
M. contracius, Dixon (4). 

Argilla di Londra. 
M. Edwardsi, Dixon (°). 

Argilla di Londra. 


M. Oweni* (0). 
Argilla di Londra, Sheppy. 
M. acutus™. 
Argilla di Londra, Sheppy. 
M. canaliculatus *. 
Argilla di Londra, Sheppy. 
M. lateralis*. 
Argilla di Londra, Sheppy. 
M. marginalis È. 
Argilla di Londra, Barton. 
M. Regleyi, Ag. 
Vicinanze di Bruxelles. 
M. Brogniarti (*), Ag. 
Gand. 
M. suturalis, Ag. 
Belgio; Peccioli (Toscana) (5). 
M. angustus, Ag. 
Valle del Reno, Eckelsheim. 
M. pressidens, v. Meyer. 
Kussenberg. 
M. serratus, v. Meyer (°). 
Flonheim. 
M. laevis, v. Meyer. 
Alzei. 
M. speciosus, Munster (1°). 
Bacino di Vienna. 


(4) Tutte le specie di Agassiz, eccettuato il M. subarcuatus, sono illustrate 
nella classica opera « Recherches sur les poissons fossiles ». 

(2) Buckland, Mineralogy and Geology, tav. XXVII, f. 14. 

(3) In queste due località secondo Lawley. 


(4) Geology and foss. of Sussex. 


(5) Lyell, Eléments de Géologie, 6.™¢ ed., p. 453, fig. 238. 
(6) Le denominazioni contrassegnate con un asterisco furono ascritte a sole 


vertebre o a raggi staccati. 


(7) Questa specie non fu descritta da Agassiz, ma soltanto accennata. 


(8) Secondo Lawley. 


(9) Si trova descritto insieme ad altre specie nel New Jahrbuch fur Minera- 
logie, Geognosie, Géologie und Petrefactenkunde herausgegeben von Leonhard 


und Bronn. Jahrgang 1843. 


(10) Le specie di Munster si trovano descritte nell’ opera intitolata: Beitrdge 
zur Petrefactenkunde, etc., VII Heft. Bayreuth 1846. 


318 A. ISSEL 


M. duplicatus, Munster. M. Sternbergi *. 
Bacino di Vienna. Valle della Brenta. 

M. Haindigeri*, Munster. M. angustidens, Sismonda. 
Bacino di Vienna. Astigiano, Orciano, Volterra. 

M. gracilis*, Munster. M. Apenninus, Costa. 
Bacino di Vienna. Dintorni di Napoli. 

M. subarcuatus* (1), Ag. M. Testae, Philippi. 
Neudorfe (Ungheria). Sicilia. 

M. microrhyzus, Delfortrie. M. Holmestii, Gibbes (8). 
Leognan; Orciano, Volterra (*).| Carolina meridionale. 

M. funiculatus, Delfortrie. M. transversalis, Gibbes. 
Leognan. Carolina meridionale. 

M. dimorphus, Delfortrie. M. Americanus, Bravard (4). 
Leognan. i Parana. 

M. Leognanensis, Delfortrie. M. Stockesti, Ag. 
Leognan. Patria ignota. 

M. micropleurus, Ag. 
Vendargue. 


Parecchi altri avanzi riferibili allo stesso genere, quali dubita- 
tivamente ascritti a forme già note, quali indeterminati, si trovano 
descritti in varie opere paleontologiche antiche e moderne (°). 

Per la maggior parte le specie comprese nel mio elenco sono 
fondate sull'esame di piastre dentali incomplete o mal conser- 
vate e per taluna 1 caratteri distintivi son tratti dalle sole ver- 
tebre, dai raggi o dagli aculei. 


(4) Questa specie fu istituita da Agassiz dopo la pubblicazione della sua 
opera sui pesci fossili. Se ne trova un cenno nella precitata memoria di 
Munster. 

(2) In queste due località secondo.Lawley. 

(3) Intorno a questa specie e alla seguente si consulti il Journal of the 
Academy of natural Science of Philadelphia, nova serie, I. 1849. 

(4) Monografia de los terrenos marinos terciarios de los Cercanias del Pa- 
rana por Augusto Bravard. Parana 1858. 

(5) Così per esempio si vedono due buone figure d’ una piastra di Myliobates 
nel volume terzo (tav. XIX, fig. 16, 17) dell’ opera di Parkinson intitolata: 
Organic Remains of a fonner Worls (London 1811). L’ oggetto figurato è defi- 
nito come « a fossil palat or tongue of a fish of the ray Kund from Shepey ». 


APPUNTI PALEONTOLOGICI 319 


Le descrizioni dei Myliobates peccano generalmente per brevità 
e poca chiarezza e non son corredate di osservazioni comparative , 
perciocchè mancarono quasi sempre agli autori i materiali di 
confronto necessarii. Le spoglie di questi pesci sono infatti così 
rare nei musei e le molte specie sono rappresentate da sì scarsi 
esemplari, che i confronti riescono il più delle volte impos- 
sibili. 

Fra le specie fittizie e quelle imperfettamente definite non 
v ha dubbio che un certo numero dovrà, col tempo scomparire 
dalla nomenclatura. Ma questa eliminazione, frutto di una com- 
pleta ed accuratissima revisione di tutte le specie conosciute, 
non potrà esser tentata con fondamento se non col sussidio di 
copiosissimi materiali di studio. In vista di agevolare il compito 
a colui che, più fortunato di me, avrà agio e mezzi di condurlo 
a buon fine, mi propongo intanto di raccogliere in queste pa- 
gine alcuni appunti intorno alle armature mandibolari di My- 
liobates raccolte nei terreni terziari «italiani. 

Seguendo il costume generalmente invalso tra i Paleontologi, 
assegnerò nuove denominazioni specifiche a tutti quegli esem- 
plari che non sono in grado di riferire con sicurezza alle forme 
già descritte. S'intende però che talvolta si tratta di specie pre- 
sunte, di cui avanzi ossei o dermici già figurano forse, sotto 
altri nomi specifici, nella nomenclatura (1). D'altronde il pericolo 
d’ingombrare la scienza di inutili sinonimi è inseparabile da ogni 
più diligente rassegna paleontologica e parmi preferibile al rischio 
di ammettere erronee identificazioni. 

Nelle descrizioni seguenti, che in quanto sarà possibile verranno 
sussidiate dall’iconografia, chiamerò sopratutto l’attenzione degli 
studiosi sulle suture delle piastre mascellari e sui rilievi radicali 
delle medesime, che a parer mio forniscono i migliori caratteri 
distintivi delle specie. 

Prima di entrare in materia mi sia concesso di rendere le più 
sentite grazie ai signori Prof. P. Strobel, Prof. L. Bellardi, 
Dott. F. Sordelli e Marchese G. Doria pei cospicui materiali di 


(1) Queste evidentemente non sono ammissibili se non in via provvisoria. 


320 A. ISSEL 


studio che si compiacquero di comunicarmi. I fossili descritti in 
questa memoria e le preparazioni sulle quali ho istituito gran 
parte dei miei confronti mi furono affidati infatti da questi 
egregi amici e colleghi. 


A. Specie a superficie triturante lisciaso striata. 


Myliobates Ligusticus, n. sp. 


La specie che sono in procinto di descrivere è fondata sullo 
studio di due piastre mandibolari, una inferiore quasi integra e 
in perfetto stato di conservazione, l’altra inferiore ridotta a 
pochi frammenti. 

Tali piastre provengono da un piccolo deposito di argilla 
marnosa riferibile al pliocene inferiore, che si estende da San 
Fruttuoso, in val di Bisagno, fino alla collina di Albaro, e si 
continua forse nel sottosuolo con quello che occupa il centro 
della stessa città di Genova. 

A San Fruttuoso fu praticata una profonda sezione del giaci- 
mento, per estrarne argilla in servizio d’ una piccola fabbrica di 
mattoni, e ivi per |’ appunto nella parte superiore dello scavo, 
si trovarono le piastre di Myliobates dal sig. Cervetto (proprie- 
tario della fabbrica), dalle cui mani passarono in quelle del 
Prof. Chiappori, il quale volle che figurassero nella raccolta del 
Museo Civico di Storia Naturale. Ed ora, per invito del Marchese 
Doria, direttore di questo stabilimento, mi accingo a descrivere 
questi interessantissimi fossili. 

Le argille di San Fruttuoso sono poco diverse nell’ aspetto 
dalle marne di Genova, e principalmente se ne distinguono perchè 
l’ elemento calcare vi è più scarso. Il loro colore è cinereo chiaro. 
Alla parte superiore sono un po’ arenacee; inferiormente con- 
tengono invece molti massi più o meno arrotondati di calcare 
eocenico tutto foracchiato dai litofagi. Esse sono oscuramente 
stratificate e riposano su potenti assise di quel medesimo calcare, 
il quale costituisce l'ossatura di quasi tutto il Genovesato. 


I, 
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i Eramo: 


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APPUNTI PALEONTOLOGICI sel 


Insieme alle piastre di Myliobates furono raccolte nel mede- 
simo terreno vertebre di pesci squaloidi, frammenti d’ossa di 
cetaceo, nonchè le seguenti specie di testacei di cui non si 


hanno in generale che esemplari assai malconci: 


Myristica basilica, Bellardi. 
Natica helicina, Brocchi. 
Turbo fimbriatus, Borson. 
Turritella Brocchii, Bronn. 


Dentalium sexangulum, Brocchi. 


Dentalium entalis, Linné. 
Cytherea multilamella, Lamarck. 
Chama gryphoides, Linné. 
Cardita intermedia, Brocchi. 
Pectunculus inflatus, Brocchi. 


Arca diluvii, Lamarck. 

Arca (Bissoarca) Noae, Linné. 
Arca (Barbatia) barbata, Linné. 
Ostrea piicata, Chemnitz. 
Ostrea navicularis, Brocchi. 
Spondylus gaederopus, Linné. 
Pecten latissimus, Brocchi. 
Pecten scabrellus, Lamarck. 
Pecten Bollenensis, Mayer. 
Pleuronectia cristata, Bronn. 


Nucula, sp. 


Questo breve elenco di fossili basta a dimostrare che si tratta 
di un giacimento pliocenico, il quale si depositò nelle condizioni 
stesse e nel tempo medesimo in cui si formavano le marne di 
Genova. 

Il pezzo principale di armatura mandibolare, fra quelli che 
mi furono comunicati dal Marchese Doria, è una piastra supe- 
riore alla quale non manca che una piccola parte dell’ estremita 
posteriore (fig. 1). Le sue dimensioni sono: 


Lumobezza 4... . millim. 112 
Warehie ana, ag hehe yaaa 90 
Spessezza, posteriormente . .  » 19 
Spessezza, anteriormente (1). » 15 


Si può ragionevolmente supporre che se |’ esemplare fosse stato 
completo avrebbe raggiunto una lunghezza non minore di 15 
centimetri. Esso è un po’ convesso sotto e sopra e presenta una 


(1) Ove la piastra è assai logora per effetto della masticazione. 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (1 Ottobre 1877). 2] 


322 A. ISSEL 


leggera incurvatura nel senso longitudinale. (Fig. 1°, 1°). Su- 
periormente, nella regione anteriore e lungo la linea mediana 
è un po’ incavata per effetto della masticazione. 


Fig. 1. Piastra dentale del WyuiosaTESs LIGUSTICUS, Essel. 


1. Superficie triturante. 


La superficie triturante è levigatissima, d'un nero che volge 
al bruno e lascia scorgere, sotto la lente, sottili meguaglianze 
che rammentano quello del cuoio più fino; con forte ingrandi- 
mento apparisce coperta di minutissime fessure parallele dirette 


APPUNTI PALEONTOLOGICI a2 


dall’ avanti all indietro. Si osservano su questa superficie una 
fila di denti mediani, due file di denti laterali a sinistra e tre 
a destra. 

I primi sono larghissimi in paragone della 
lunghezza loro, un po’ arcuati e tagliati 
ad angolo ottuso alle due estremità. Le 
dimensioni dei posteriori sono: 


arches. 72 mmillim. 65. 
Hunehe zm. » (i Fa5 
Quelle degli anteriori sono: 
Warehezza i ni 69 
mele za ea » 8 


All’opposto di quanto si osserva gene- 
ralmente in altre piastre dello stesso genere, 
i denti anteriori sono un po’ più larghi dei 
posteriori; il che significa a parer mio che, 
dopo aver raggiunta la sua massima dimen- 
sione in larghezza, la piastra, andava re- 
stringendosi alquanto e crescendo in spes- 
sore. 

_ I denti laterali delle tre serie non peri- 
feriche sono esagoni, collocati obliquamente 
e con due lati più estesi degli altri quattro. 
Eccone le dimensioni: 


Jumehezzan. ae lim: 1015 


4 i : aol lp. Sezione longita- 
Larghezza SUS zi 9 la dinale della piastra. 


1 . Sezione trasversale della piastra nella parte mediana. 


I denti di sinistra sono un po’ più stretti di quelli di destra. 


924 A. ISSEL 


32 

I denti laterali periferici hanno forma di esagoni obliquamente 
troncati e in parte sono convertiti in pentagoni come può ve- 
dersi dalla figura 1. 

Sulla superficie triturante le suture tra i denti mediani appa- 
riscono ben impresse, sottili e coi margini un po’ sollevati. Esse 
offrono un arco irregolare colla concavità volta all’ indietro e con 
una lieve sinuosità in senso opposto, alla parte media. 

La faccia radicale della piastra è leggermente arcuata ed un 
po prominente lungo I’ asse longitudinale. Essa e tutta coperta 
di rilievi longitudinali equidistanti i quali, nella regione che 
corrisponde ai denti maggiori, misurano 10 millimetri di lun- 
ghezza anteriormente e 7 posteriormente. La loro spessezza varia 


fra 1 millimetro e 11/,. 


la. Superficie radicale della piastra. 


Per ciascun scaglione medio si contano 48 rilievi i cui inter- 
valli sono sottilissimi. Ogni dente laterale ne presenta soli quattro 
o cinque più larghi e schiacciati, inscritti complessivamente in 
un’ area esagona. 

La porzione di ciascun dente che corrisponde alla corona è 
‘ assai più spessa posteriormente che anteriormente e risulta di 
un gran numero di tubetti ossei verticali strettamente stipati. 
Alla parte loro superiore questi sono coperti di uno strato di 
smalto durissimo di circa 1/, di millimetro di spessezza ed infe- 
riormente riposano sulla porzione radicale, costituita di un tes- 


APPUNTI PALEONTOLOGICI 325 
suto areolare o spugnoso le cui cellette irregolarissime sono di- 
rette prevalentemente dall’ avanti all’ indietro. 11 tessuto medesimo 
è poi intonacato di uno smalio giallastro e duro che avvolge 1 
rilievi radicali. 
Le dimensioni invero straordinarie della piastra permettono di 
osservare facilmente tutte le accennate particolarità di struttura. 
I resti dellayseconda piastra mascellare scoperta a S. Fruttuoso , 
consistono in ùna porzione anteriore assai logorata dalla masti- 
cazione che comprende 4 denti medi e 10 laterali e in una parte 
dell’ estremità posteriore con 6 denti maggiori incompleti e pic- 
cole frazioni di 2 laterali. Da tali pezzi si può argomentare 
che la piastra fosse alquanto arcuata nel senso longitudinale, vale 
a dire attorno al margine esterno della mascella superiore (quan- 
tunque in minor grado che in altre specie) e che in confronto 
dell’ armatura sottoposta fosse un po’ più convessa e anterior- 
mente raggiungesse larghezza maggiore. 
Rispetto alla forma e alla disposizione dei denti non osservai 
tra le due piastre differenze degne di nota. i 
‘Le armature dentali del M. Uigusticus somigliano lontanamente 
a quelle del M. maculatus (vivente nell’ Oceano Indiano), sopra- 
tutto per la curva presentata dalle suture. Ma in questa specie 
i denti laterali, distribuiti in tre file per ciascun lato, presen- 
tano la superficie esterna sensibilmente convessa e i denti delle 
due file marginali sono irregolarmente pentagoni ed assai più 
estesi dei non periferici, la cui forma è di romboide allungato, 
cogli angoli più o meno arrotondati. Di più sulla faccia radicale 
si può osservare che i rilievi degli scaglioni mediani sono 51 e 
quelli dei laterali nel numéro di 3, cioè uno assai sottile tra due 
larghissimi. 
Il M. angustidens (1) presenta pure qualche affinità colla 
specie ligure; ma ne differisce pei seguenti caratteri: 
I suoi denti mediani sono più larghi e più corti, indipenden- 
temente dal diverso grado di sviluppo degli esemplari; le suture 
(1) Descrizione dei pesci e dei crostacei fossili del Piemonte, del Dott. Eu- 


genio Sismonda; Memorie della R. Accademia delle Scienze di Torino, serie IT, 
tomo X. Torino 1849. 


326 A. ISSEL 
fra questi denti non presentano che una curva semplice non 
sinuosa, e meno risentita; i suoi denti laterali, disposti in tre 
file per ciascun lato, sono, nelle serie non marginali, di forma 
irregolarmente esagona e più stipati che non nel M. Ligusticus. 
Le sue scanalature radicali sono inoltre più brevi e rade. 

La dissimetria delle piastre sopradescritte, nelle quali esistono, 
come dissi, tre file di denti laterali a sinistra e due sole a de- 
stra fornirebbe pure un ottimo carattere differenziale; ma non 
potrei affermare che sia proprio alla specie piuttostochè all’ in- 
dividuo. 


Myliobates Strobeli, n. sp. 


Mi è grato di assegnare a questa nuova specie il nome del 
Prof. Pellegrino Strobel e di porgere così all’ egregio collega 
un segno, comunque tenue, della mia reverenza. La specie è 
fondata sopra un fossile trovato a 
Mulazzano nel Parmigiano (in un 
terreno probabilmente pliocenico) 
ed appartiene al Museo di Storia 
Naturale della R. Università di 
Parma. 

Si tratta di un frammento di 
piastra mandibolare superiore che 
comprende 9 denti mediani, per 


la massima parte interi e 7 denti 


Miss Riagtca dentale marginali, 4 dei quali incompleti. 
del rivriona TES STROBELI, Issel. ; o Pmi 
5, STROLAAIO Gianna, (Fig. 2). Le sue dimensioni sono: 
Eineheza RO e RO samme as 
rcheza, eee eo 
Spessezza all’ estremità posteriore » 9 
» all’ estremità anteriore » i 


I denti medii sono larghi 39 millimetri e lunghi 6; le dimen- 
sioni dei laterali sono da 6 a 6*/, per la lunghezza e di 2!/, 
per la larghezza. I primi sono per conseguenza 15 volte e mezzo 


| 
| 


— — TITO, 


APPUNTI PALEONTOLOGICI 327 
più larghi dei laterali. Questi hanno forma di parallelopipedi 
obliquangoli, in cui due degli angoli opposti fossero appena 
troncati. 


2a. Parte della stessa ingrandita. 2b. Porzione della superficie radicale. 


Anteriormente la piastra è assai erosa e consumata dalla ma- 
sticazione, il che dipende in parte dall’ età avanzata dell’ individuo 
cui apparteneva. 


ci, Near 


2e. Piastra veduta di profilo. 2a. La stessa veduta 
dall’ estremità posteriore. 


Le suture che si osservano tra i denti medii sono arcuate in 
modo che la loro convessità è volta verso |’ avanti. Questa con- 
vessità è più risentita che non nel AL angustidens. «I margini di 
ciascuna sutura sono un po’ rialzati in guisa da formare come 
un orliccio. 

La superficie triturante della piastra è un po’ convessa nel 
senso trasversale ed intensamente nera e lucente come di ver- 
nice; sotto la lente vi si osserva una finissima striatura assal 
irregolare, visibile specialmente presso i margini. Offre oltre a 
ciò una rete di minutissime fessure superficiali che rammenta 
l'aspetto delle porcellane fissurate (craquelée); il qual carattere 
dipende verosimilmente dalla fossilizzazione. 

La superficie inferiore è concava dall’ avanti all’ indietro e 
presenta 37 rilievi radicali per ciascun dente maggiore e 3 per 
ogni piastrella laterale. I rilievi radicali dei denti mediani sono 
rettilinei, corti, assai fitti, un po’ più larghi dei loro intervalli. 


328 A. ISSEL 


Le radici dei due ultimi denti non sono pettiniformi e pre- 
sentano una superficie irregolare di struttura spugnosa. 

Le suture posteriori fra i denti medi offrono, sulla faccia 
radicale, profonde soluzioni di continuità, le quali però dipen- 
dono indubbiamente da un’ alterazione dell’ esemplare. — 

A prima vista si distinguera questa specie dalla precedente 
per la forma cosi caratteristica dei suoi denti laterali, per le sue 
suture più regolarmente arcuate, pei suoi rilievi radicali più radi 
e sottili. Essa è sicuramente più prossima al M. angustidens, ma 
pure ne differisce perchè quest’ ultimo ha le piastrelle laterali 
comparativamente più larghe e di forma assai diversa (come si 
vede dalle figure) e perchè le sue suture non sono prominenti. 


Myliobates angustidens, E. Sismonpa. 


Descrizione dei pesci e dei crostacei fossili nel Piemonte, 
Memorie della R. Accademia delle Scienze di Torino, serie 2.4, X, p.52, tav. II, 
fig. 55, 56 (1849). — Lawley, Pesci ed altri vertebrati fossili del pliocene toscano; 
p. 8 e 12 (1875); Nuovi studi sopra ai pescì e ad altri vertebrati fossili delle 
colline toscane, p. 47 (1876). 


Il Prof. Sismonda descrisse molti anni or sono, sotto questo 
nome, una bellissima armatura mandibolare superiore che si trovò 
a Baldichieri nell’ Astigiano, in una marna azzurrognola indub- 
biamente pliocenica. L’ originale che prima apparteneva al cav. 
Della Rocchetta è passato ora a far parte delle collezioni della 
Scuola d’ applicazione per gli Ingegneri in Torino; nel Museo 
Geologico di quella R. Università se ne conserva inoltre un mo- 
dello in gesso. Altre piastre consimili, ma meno complete, furono 
poi incontrate in varie località nei sedimenti subapennini del 
Bolognese e della Toscana. 

La piastra sulla quale fu istituita la specie è alquanto arcuata 
e convessa e consta di 23 scaglioni trasversali un po’ più lunghi 
al centro che ai lati, nonchè di tre ordini di denti laterali per 
parie. Questi sono di forma irregolarmente esagona, angusti, 
allungati e disposti obliquamente dall’ avanti all’ indietro. Stralcio 
ora testualmente dalla pregiata memoria del Prof. Sismonda la 


APPUNTI PALEONTOLOGICI 329 


esposizione dei caratteri in virtù dei quali il M. angustidens si 
differenzia dalle specie congeneri. 


Rig. >. Piastra dentale del MxLI0BATFS ANGUSTIDENS , E. Sismonda. 
(da una figura del Prof. Sismonda). 


8. Superficie trifurante. 


« Le piastrette della fila più esterna mancano su certi punti; 
ove esistono però vedesi che il loro margine esterno è affatto 
retto, lo che vuol dire che non sono più esagone, ma pentago- 
nali. I denti trasversali sono in questa specie straordinariamente 


All 
si ARRE il 
iii i 
advan quill 


tor0ensro0nc0go09*% 


3a, Superficie radicale della piastra. 
(da una figura del Prof. Sismonda). 


sviluppati in larghezza, dimodochè i maggiori, cioè quelli che 
trovansi sulla parte anteriore hanno 0, 069 di larghezza su 0,008 
di lunghezza, e decrescono poi gradatamente verso |’ estremità 
posteriore della piastra; tutti mostransi curvati nel mezzo dal- 
l avanti all’ indietro, e dal basso all’ alto, la qual ultima curva- 
tura rende, come si è detto, | intiera lamina gibbosa nel verso 


330 A. ISSEL 


dell’ asse longitudinale; 1 denti marginali uguagliano in lunghezza 
i mediani, ma in larghezza non ne rappresentano che la quin- 
dicesima parte. Dalla disposizione delle linee suturali di tutti gli 
anzidetti scaglioni assieme la superficie triturante od inferiore 
della lamina prende l'aspetto d’ un pavimento palchettato, aspetto 
meno apparente sul davanti, ove la corona è leggermente in- 
cavata e consumata dall’ uso; inoltre sulla metà posteriore di 
questa superficie scorgonsi molte finissime strie che in forma 
raggiata spandonsi su ambo i lati. La struttura della corona e 
della radice è quella comune a tutti i Miliobati, e che accen- 
nammo nella diaenosi del eenere » |. Men 

« Tra le varie specie descritte dall’ Agassiz, il M. micropleurus 
ed il M. goniopleurus son quelle che spiegano la più forte ana- 
logia col M. angustidens; ma quello va distinto pe’ suoi scaglioni 
trasversali più lunghi verso il margine posteriore, non striati, 
e pelle piastrette marginali perfettamente esagone, e formanti, 
a quel che pare, due soli ordini; pel M. gorniopleurus basti il dire | 
che ha i denti laterali di figura romboidale. V° ha il M. striatus 
Ag., che nelle strie offre un carattere comune alla specie in 
questione; ma tuttochè Agassiz non I’ abbia descritto, dalla figura 
che ce ne dà il Buckland (Mineralogy and Geology, tab. 27.9, 
fig. 14) scorgesi che il Miliobate inglese ha gli scaglioni trasver- 
sali retti, per cui agevolmente si lascia separare da quello supe- 
riormente descritto ». 

Il sig. Lawley ritiene che questa specie non debba distinguersi 
dal M. aquila vivente nel Mediterraneo, le cui piastre mastica- 
torie sono talvolta identiche, egli dice, al fossile descritto dal 
Prof. Sismonda. Io non ebbi a mia disposizione alcuna di tali 
piastre del M. aqua sviluppate quanto il fossile summentovato 
e quindi non potei istituire il confronto nelle condizioni più fa- 
vorevoli (*). Tuttavolta, anche tenendo conto delle differenze di 


(1) L’ esemplare maggiore che potei esaminare appartiene al Museo Civico 
di Storia Naturale di Milano e mi fa gentilmente comunicato dal Dott. F. Sor- 
delli. Esso non ha raggiunto le sue dimensioni normali e la sua piastra in- 
feriore misura appena 34 millimetri di larghezza massima. 


APPUNTI PALEONTOLOGICI 331 


forma e di proporzione dipendenti dal diverso grado di sviluppo, 
mi parve che nel tipo vivente i denti medii fossero più stretti 
e corti e i laterali più simetrici e regolari e non osservai sulla 
superficie triturante delle sue piastre le strie caratteristiche del 
M. angustidens. 

Giova inoltre avvertire che all’ identificazione proposta dal 
sig. Lawley, ancorchè legittimata da una parziale somiglianza, 
si oppone la regola generale che la fauna vertebrata del plio- 
cene inferiore è, rispetto alle specie, essenzialmente e completa- 
mente diversa dalla fauna attuale. 


Myliobates Bellardii, n. sp. 


Ho assegnato il nome del Prof. Bellardi ad una specie nuova 
di cui I egregio paleontologo torinese mi comunicò una piastra 
dentale superiore. 

Il fossile di cui si tratta proviene dal ricco giacimento mioce- 
nico delle Carcare (verosimilmente da un terreno riferibile al 


TTI) i j i) 
po LO 
LUI ee 


o 


RAMI tei CU 
Fig. 4. Piastra dentale 4a, Sezione trasversale 
del MyL10BATES BrLLARDII, Essel, della piastra. 


4. Superficie triturante. 


piano tongriano inferiore) e comprende i primi sei denti medi 
posteriori e parte dei tre seguenti, nonchè alcuni denti laterali. 
Le dimensioni dell’ esemplare sono: 


Bee ANMISSHTI 


Lunghezza 6 or ©.) aa nen 
Larchezza Aa Renn SEN a 46 
Spessezza (posteriormente) » IO 


Superiormente la piastra si presenta assai convessa nel senso 
della larghezza ed arcuata longitudinalmente. 

La faccia radicale è solo un po’ convessa nel senso trasversale. 

La superficie triturante apparisce di color bruno olivaceo, 
liscia e nitidissima ovunque non fu logorata dalla masticazione. 

I denti maggiori sono larghissimi in confronto della lunghezza; 
le loro dimensioni sono: 


Marehezza (0. 4.) milani 
Lunehezza MERE DANG 


Il margine di ciascun dente medio è un po’ più elevato del 
dente che confina con esso alla parte anteriore, per la qual cosa 
le suture corrispondono ad altrettanti gradini. Queste suture sono 
lievemente sinuose, cioè da prima risalgono un po’ in avanti, 
poi si piegano in un arco poco sentito in senso opposto. La 
figura 4 vale assai meglio d’ ogni descrizione a far conoscere 
questa particolarità. 

Nell’ esemplare sottoposto al mio esame non rimangono che 
6 denti laterali appartenenti alla prima fila di diritta e 2 della 
prima fila di sinistra; ma è certo che di tali denti ve n° erano 
almeno due file per parte. I superstiti hanno forma di losanga 
e sono piccolissimi. Ecco infatti le loro dimensioni: 


Ure ear Gas . millim. 7 
Lore hezza ei Le ZO 


L’ ultimo dente medio è anteriormente arrotondato e al disotto 
non presenta rilievi radicali, ma un tallone piuttosto esteso, la 
cul forma non è ben manifesta a causa delle alterazioni cui andò 
soggetto I esemplare. Dal poco che si può scorgere della super- 
ficie radicale d’ un altro dente sembra che i suoi rilievi sieno 
piuttosto grossi e stipati. Non si può dir di più in proposito , 
perchè la faccia inferiore del fossile è occultata in gran parte 
da una ganga arenosa che vi aderisce fortemente. 


APPUNTI PALEONTOLOGICI 333 


. Il M. Bellardii è ben distinto da tutti quelli che io conosco 
per la estrema piccolezza e la forma caratteristica dei suoi denti 
laterali. 


Myliobates Testae, PHLPPI. 
ny 2 


Paleontographica, Beitrage zur Naturgeschichte der Vor- 
welt, herausgegeben von Wilh. Dunker and Herm. V. Meyer, 
Erster Band, p. 25 (Cassel 1851). 


Philippi descrisse sotto questo nome una bella piastra dentale 
inferiore donatagli dal sig. Domenico Testa di Palermo che ne 
ignoraya la provenienza. Secondo l autore precitato è però pro- 
babile che fosse stata raccolta in Sicilia e forse nei dintorni di 
Ragusa, ove abbondano i denti di pesci e specialmente quelli 
del Carcharodon megalodon. 

Ecco ora i caratteri 
più notevoli del fossile. 

Come si vede dalle 


\S 
NY \\\ 
\ 

NN \\\ \\\ 


figure, esso è un po’ 


SS 


convesso superiormen- 


= 


== 


te e mferiormente, ma 


=== ZxcDE=AZZAALL-LLE 
- = BEEZ Z 


===" 
= 


non arcuato nel senso 
longitudinale, e com- 


== 


SS 
SSS 
SSS 


EES 
TÀ, 
=== 


== 


== 
FA 


prende non meno di 


=A 


= 


GAT" 
x 


"= 


Ba 


& EEE E 
E 
= 


14 scaglioni mediani 
e due ordini di sca- 


EZ= 


qs 
ZZ 


— SS 


Zz 


z= 


=< 


ZF 


==< 


=, = 
i << 


ZX 
A 


SEZ 


SS: 
SS 


== 


AZ 
=== 


EEE 


AG 


=“ 


==“ 
= 
|“=“ 


tz 


glioni laterali per cia- 


—— 


ZAAALZZE- CAB} 
BEA 


== 


EEE 
E 
=== 


scun lato. I primi sono 


=== 
= 
— 


EE 


SS 
== 
SS 


quasi 8 volte 1/, più 


IN 


di 


E 
re 


SS 
=" 


larghi che lunghi e il 


loro margine esterno 
Hig. > Piastra dentale 

forma un angolo ottuso del MixniopnaTes TresTtar, Philippi. 

così a destra, come a (da una figura di Philippi). 

sinistra. Le suture fra 5. Superficie trifurante. 

questi scaglioni sono alquanto arcuate, colla convessità dell’ arco 

rivolta anteriormente; la curvatura è più sentita all’ indietro che 

all’ innanzi. 


994 A. ISSEL 


I denti laterali confinanti coi mediani sono regolarmente esa- 
goni, situati un po obliquamente e le loro suture sono quasi 
sul prolungamento di quelle che separano i denti mediani. 

I denti laterali periferici presentano invece forma pentagona 
e son quasi due volte più larghi che lunghi. 

Stando ad una delle figure che accompagnano la descrizione 
di Philippi, la superficie triturante è nitida e liscia, tranne al- 
l estremità anteriore che è logorata per I’ attrito sofferto durante 

i la masticazione. Se- 
| condo un’ altra figura 
Ù | ciascun dente medio 

5a. Sezione trasversale della piastra. sarebbe munito di 36 

(da una figura di Philippi). a 40 rilievi radicali 

separati da sottilissimi intervalli ed ogni dente laterale offrirebbe 
tre di tali rilievi. 

Il M. Testae si distingue facilmente a prima vista da tutte le 
specie conosciute. 


I ine 
\ 
i D 

mt 


i) ki 
i Na n 
es hy te 


(?) Myliobates suturalis, Agassiz. 


Recherches sur les Poissons fossiles, III, p. 322, tav. XLVI, f. 12, 16. 


Questo nome fu imposto dal fondatore dell’ ittiologia fossile a 
certe piccole piastre dentali di provenienza ignota che per molti 
riguardi sono strettamente affini a quelle del M. tohapicus. Da 
altri autori fu poi ritrovata la medesima specie fra i fossili del 
classico giacimento dell’isola di Sheppy e tra quelli dei monti 
della Leitha. Recentemente il sig. Lawley nell’ illustrare la sua 
splendida raccolta di ittioliti toscani faceva pur menzione del 
M. suturalis che egli avrebbe trovato nelle sabbie gialle di Pec- 
cioli e ad Orciano; ma quantunque io non abbia avuto sotto gli 
occhi gli esemplari sui quali fu fondata questa determinazione, 
non posso accoglierla che colle più ampie riserve. Ciò per più 
considerazioni e principalmente perchè io ritengo che i vertebrati 
comuni all’ argilla di Londra ed ai nostri terreni subapennini 
(se pur ne esistono) debbono essere scarsissimi. 


APPUNTI PALEONTOLOGICI 335 


Nelle piastre del M. suturalis i denti maggiori hanno lar- 
ghezza quadrupla appena della lunghezza; i denti laterali che, 
a quanto pare, formano due sole file per parte, sono rombi. Il 
carattere più spiccato della specie, secondo Agassiz, consiste in 
ciò che i margini dei denti sono un po’ frastagliati, in guisa che 
si connettono, per così dire, compenetrandosi reciprocamente. 
Questo carattere però è proprio a tutti gli individui giovani di 
Myliobates, ed io infatti Y ho già osservato nelle armature di 
M. bovina, di M. aquila e di M. noctula appartenenti al Museo 
Civico di Milano ed al R. Museo Zoologico di Genova. 


B. Specie a superficie triturante punteggiata. 
Myliobates granulosus, rn. sp. 


La nuova specie che mi accingo a descrivere è fondata sul- 
l'esame di una piastra mandibolare superiore incompleta e di 
tre frammenti appartenenti alla medesima. 

Questi fossili fanno parte della collezione paleontologica del 
R. Museo di Storia Naturale di Parma e provengono dal plio- 
cene di Bacedasco nel Parmigiano. Io li ebbi in comunicazione 
dall’ egregio collega Prof. P. Strobel. 

La forma del pezzo principale è presso a poco semicircolare , 
presentando una convessità leggera nel senso trasversale ed una 
curvatura alquanto sentita longitudinalmente. Le sue dimensioni 
sono: 


Mumehenate ys OR e lA] 
RARI RE o) 
Spessezza al centro. \.. » Tea 
Spessezza alla periferia. » 4 


Sono compresi in esso cinque denti o scaglioni mediani, tre 
dei quali quasi completi. (Fig. 6). L’ esemplare è logoro e mu- 
tilato nei margini e mancano perciò i denti laterali. Il dubbio 
che questi non esistessero originariamente nel fossile e che esso 


336 A. ISSEL 


per conseguenza non sia riferibile al genere Myliobates non è 
però ammissibile per le considerazioni seguenti: 

1.° Due fra i denti maggiori 
superstiti sono tagliati ad angolo 
ottuso ad una delle loro estremità 
e ciò evidentemente perchè cia- 
scuno di essi coincideva con due 
denti laterali di forma esagona. 

2.° Le radici dei denti maggiori 


Wig. 6. Piastra dentale del f È 
MYLIORATES GRANULOSTS, Essel. SONO disposte perpendicolarmente 
6. Superficie triturante. 


al piano della corona e non pro- 
tratte come nel genere Ztohates, in cui non esistono denti la- 
terali. 

Le suture dei denti mediani sono lievemente arcuate in guisa 
che la convessità dell’ arco è rivolta all’ innanzi; la curva delle 
due posteriori (nell’ esemplare esaminato) è appena sensibile. 
Ciascuna di esse poi corrisponde ad un rilievo della superficie 
triturante più risentito alla periferia che nella parte mediana. 


6.4 Parte della stessa ingrandita. 6.b Parte della superficie radicale. 


La superficie triturante non è nè liscia nè striata, come nella 
maggior parte delle specie; ma finamente granulosa come nel 
M. punctatus e nel M. microrhyzus. Le punteggiature appariscono 


XA PL ON OO kaa Ua a 


6c. Piastra veduta di profilo. 61. La stessa veduta dalla parte anteriore. 


sotto la lente come incavi puntiformi circondati da rilievi anulari 
e sono assai fitte presso le suture e alla periferia e rade nelle 
altre parti. 


APPUNTI PALEONTOLOGICI 337 


Sulla superficie radicale le suture sono quasi perfettamente 
rettilinee e si mostrano appena segnate anteriormente ed alquanto 
profonde alla parte posteriore; ma ivi non presentano ampie 
soluzioni di continuità come nel M. microrhyzus. La faccia infe- 
riore dell’ ultimo dente non è pettiniforme e presenta invece 
posteriormente una specie di tallone granuloso. La porzione an- 
teriore dello stesso dente risulta di un tessuto spugnoso ad ampie 
cellule irregolari alquanto allungate nel senso trasversale. La 
radice dei denti maggiori deve essere munita, nella sua integrità 
di 44 rilievi; ma nell’ esemplare che ho sotto gli occhi non se 
ne contano che 43. Questi sono rettilinei, regolari e larghi quanto 
i loro intervalli. 

La specie ora descritta si distingue agevolmente dal M. punc- 
tatus per la prominenza delle suture e perchè ha denti mediani 
comparativamente più larghi e meno arcuati. 


Myliobates microrhyzus, DELFORTRIE. 


Les broyeurs du tertiaire aquitanien, p. 15, tav. X, fig. 37 A, a, b 
(1871). — Lawley, Nuovi studi sopra ai pesci e ad altri vertebrati 
delle colline toscane , p. 47 (1876). 


Si trova nella mollassa ossifera di Léognan (miocene supe- 
riore) ed è pur segnalata ad Orciano e a Volterra dal sig. Lawley. 

L’ esemplare illustrato dal signor Delfortrie è una piastra man- 
dibolare superiore che apparisce, osservando la sua faccia tritu- 
rante, assai arcuata dall’innanzi all’ indietro e un po’ curva sui 
lati. Veduta di profilo, si mostra anche più manifesta la piega- 
tura ad arco e se ne avverte la non ‘comune ‘sottigliezza. 

La piastra risulta di 8 scaglioni medii saldati lateralmente ad 
un doppio ordine di denti in forma di losanga. 

I denti maggiori sono uniti fra loro mediante una sutura in 
rilievo (1) come presso i Cheloni e non per mezzo di contorni 


(1) L'autore dice una sutura senz’altro; io aggiungo in rilievo, perciocché, 
secondo il significato che abitualmente si attribuisce a quel vocabolo, esso 
esprime la semplice linea di congiunzione fra due corpi e non implica ri- 
lievo, incavo od altra particolarità. 


Ann. del Mus. Civ. dì St. Nat. Vol. X. (1 Ottobre 1877). 22 


338 | A. ISSEL 


semplici e lisci come nella massima parte dei Miliobatidi. Questo 
carattere si ritrova pure nel M. granulosus. e nel M. suturalis. 
Le tre prime suture fra i denti medii sono quasi rettilinee; le 
quattro seguenti presentano una curva volta all’ innanzi e I’ ul- 
tima è leggermente arcuata in senso opposto. 

La superficie triturante è finamente punteggiata come nel 
M. punctatus. 

La faccia interna della piastra è assal concava e i suoi sca- 
glioni non vi appariscono esattamente commessi come nella su- 
perficie superiore, ma collocati in guisa che fra l’uno e I altro 
rimangono ampie soluzioni di continuità; ciò perchè le radici 
così dei denti medii come dei laterali non si estendono su tutta 
la lunghezza della corona. Le radici dei sei primi denti mediani 
sono lievemente pettiniformi; quelle dei due ultimi sono liscie. 

Il dente medio posteriore è contrassegnato, come d’ ordinario, 
da un tallone terminale. 

Le lacune tra le radici dei singoli denti (se pure sono co- 
stanti e non dipendono da una parziale alterazione del fossile) 
costituiscono un carattere così spiccato che basta a distinguere 
questa specie dalle sue congeneri. 


? Myliobates punctatus, Agassiz. 


Recherches sur les Poissons fossiles, III, p. 322, tav. XLVII, f. 11, 
12. — Lawley, Nuovi studi sopra ai pesci ed altri vertebrati fos= 
sili delle colline toscane, p. 48 (1876). 


Aggiungo questa specie al mio elenco dei Myliobates fossili dei 
terreni terziari italiani perchè registrata dal signor Lawley come 
proveniente dai depositi subapennini di Volterra e d’ Orciano. Ma 
siccome il vero M. punctatus è proprio del giacimento eocenico 
di Sheppy, così io dubito molto che possa incontrarsi in terreni 
di tanto posteriori; d'altronde lo stesso signor Lawley reputa 
incerta la propria determinazione. 

L’esemplare tipico sul quale fu istituita la specie è affine al 
comune M. toliapicus, da cui differisce perchè la sua faccia tri- 
turante è uniformemente punteggiata anzichè striata o pieghet- 


APPUNTI PALEONTOLOGICI n 339 


tata. I denti mediani anteriori sono in esso piu stretti e più 
arcuati dei seguenti. I laterali sono regolarmente esagoni e non 
obliqui. Nel pezzo figurato da Agassiz se ne vedono due serie, 
una per ciascun lato, ma normalmente le file dî tali denti deb- 
bono essere nel numero di due per parte. 

Il Museo Civico di Milano possiede una piastra superiore in- 
completa di questa specie, nella quale ho potuto osservare i ca- 
ratteri della superficie radicale di cui Agassiz non fa alcun cenno 
nella sua brevissima descrizione. La regione radicale è assai sot- 
tile in confronto alla corona. Ciascun dente maggiore presenta 
28 o 29 rilievi radicali che sembrano poco elevati, disuguali e 
più stipati alla periferia che nel mezzo. 


Myliobates Apenninus, Costa (1). 


Paleontologia del Regno di Napoli, parte I, p. 129, tav. VII, fig. 8, 
a, 0, C. 


La specie fu istituita sopra un piccolo frammento di piastra, 
il quale non comprende che due denti laterali interi e piccole 
frazioni d'altri denti laterali e di quattro scaglioni mediani. Si 
suppone che il pezzo provenga da Mormanno nell Italia meri- 
dionale e sia stato raccolto insieme ad un apparato dentario di 
Synodontherium. Manca ogni altra indicazione relativa al giaci- 
mento. La descrizione del fossile data dal Prof. Costa è inoltre 
incompleta e troppo succinta. 

Da questa descrizione e dalle tre figure che le fanno corredo 
si può argomentare che il M. Apenninus si distingua principal- 
mente pei seguenti caratteri: La sua piastra dentale inferiore è 
quasi perfettamente piana ed offre denti mediani assai più svi- 
luppati dei laterali. Questi, secondo le figure, sono di forma 


(1) Il Myliobates Sternbergiù è una di quelle specie ipotetiche cui accennavo 
in principio della mia scrittura. Essa fu istituita da Agassiz per una difesa 
assai malconcia (raccolta nella « Valle del Brenta») che si conserva nel Museo 
di Praga. (Recherches sur les poissons fossiles, TIT, p. 330). 


340 A. ISSEL 


esagona, stretti ed assai allungati. Le suture che separano fra 
di loro i denti mediani sono quasi rettilinee. La superficie tri- 
turante della piastra è nitidissima; tuttavia, osservata con acuta 
lente, si presenta granosa a granuli di forma ovata. 

Il M. Apenmnus è certamente affine al M. punctatus; ma se 
i caratteri summentovati sono costanti, ne differisce per la forma 
pianeggiante dell'armatura mandibolare inferiore, per la mag- 
gior larghezza dei denti medii, nonchè per la strettezza dei denti 
marginali. | 

‘Ascrivo dubitativamente alla medesima specie due pezzetti di 
piastra, provenienti dall’ Appennino piacentino e conservati nel 
R. Museo parmense. Non sono comprese, in essi, che piccole 
. frazioni di denti mediani, la cui faccia triturante, perfettamente 
piana, sembra liscia ad occhio nudo, ma sotto la lente apparisce 
finamente punteggiata. Le suture fra i denti suddetti sono de- 
bolmente arcuate, colla concavità dell’arco rivolta all’ indietro. 
Dei denti laterali non posso dir nulla, l'esemplare essendone 
totalmente privo. Circa le dimensioni, la lunghezza degli sca- 
glioni medii è di millimetri 41/, e la loro larghezza, se fossero — 
interi, sarebbe almeno di 50. 


STUDI SUI RAGNI MALESI E PAPUANI 


PER 


T: THORELL 


— 


I. 


— Ragni di Selehes raccolti nel 1874 dal Dott, 0. Beccari 


—_— 


I ragni di Selebes furono finora pochissimo studiati, per cui 
questa grande isola, o meglio l’intero gruppo di Selebes, può 
essere considerato quasi come terra vergine relativamente alla 
aracnologia. Noi cerchiamo invano nella grande opera di Hahn 
e C. L. Koch « Die Arachniden » una sola specie di Selebes, 
e, ad eccezione del Deineresus (Hyllus) Walckenaerà White (1), 
e di tre specie nominate da Doleschall (*) come abitanti di 
Selebes, cioè Nephila maculata (Fabr.) 0 Epeira chrysogaster 
Walck. (3), Mygale (Selenocosmia) Javanensis Walck. e Hyllus 
| giganteus C. L. Koch 9 (Salticus cornutus Dol.), gli unici ragni 
di quelle isole, che sembra siano conosciuti fino al di d’ oggi, 
sono 1 cinque seguenti descritti e nominati da Walckenaer nella 
sua Hist. Nat. d. Ins. Apt.: Plectana (Gasteracantha) clavatrix (4), 


(1) Descript. of a new gen. of Arachn., ecc., in Ann. and Mag. of Nat. Hist., 
XVIII, p. 179 (12), Pl. II, figg. 4, 4.2 

(2) Tweede Bijdr. t. de Kennis d. Arachn. v. d. Ind. Archip., in Verhand. d. 
Natuurkund. Vereeniging in Nederl. Indie (Acta Soc. Scient. Indo-Neer- 
land.), V. 

(3) Cambridge pure fa menzione di Selebes come patria di questa specie: 
vedi Cambridge, On some Spiders collected by the Rev. George Brown in 
Duke-of-York Island, New Britain and New Ireland, in Proceed. of the Zool. 
Soc. of London, 1877, p. 284. 

(4) Questo ragno è anche indicato da Butler come una specie Selebica : vedi 
Butler, A Monographic List of the species of Gasteracantha, ecc., in Transact. 
of the Ent. Soc. of London, 1873, Part II, p. 154. 


342 T. THORELL 


Epeira (Argiope) aemula, Epeira anseripes, Tetragnatha (Meta) 
Celebesiana e Thomisus (Pistius?) farinarius (1). Cosi il numero 


dei ragni Selebici finora conosciuti, è, per quanto mi consta, di 
soli dieci, e pertanto l’ aggiunta di 101 specie, descritte nelle 
pagine seguenti, sarà considerata, io spero, come una ragguar- 
devole contribuzione alle nostre cognizioni intorno alla Fauna 
di questa parte del mondo. 

Dobbiamo questa conoscenza dei ragni di Selebes allo zelo ed 
alla attività del celebre naturalista e viaggiatore Dott. O. Beccari, 
il quale ha fatto la bella collezione da cui sono attinte le se- 
guenti descrizioni. Per I’ occasione che ho avuto di studiare 
questi ragni, che sono depositati nel Museo Civico di Genova, 
ringrazio cordialmente il Direttore e Vice Direttore di questo 
stabilimento, Marchese Giacomo Doria e D. R. Gestro. 

La collezione contiene 107 specie (6 delle quali già conosciute 
come abitanti di Selebes), più varie altre che non sono in con- 
dizione da poter essere esattamente determinate o descritte. Se 
invece di queste, noi aggiungiamo alle 107 specie suddette, 
4 che sono già conosciute come viventi in Selebes, ma non 
comprese nella raccolta del D." Beccari (Nephila Piepersi, Sele- 
necosmia Javanensis, Pistius (?) farinarius e Hyllus Walckenaerù), 


abbiamo 111 specie da registrare come appartenenti alla fauna 


dell’ isola, cioè: 


Orbitelanae 5 
Retitelarael «20. Ween mone Oo 
Tubitelarienkva (i cy e 
Perritelariaew sy. a] 
lhaterieradaie tia ihe iat O 
Citioradac xy Rio 
Salltigradae’ rn Wes eee 

Totale 111 


(4) A queste specie però si deve aggiungere una Nephila indeterminata di 
Macassar, della quale il signor M. Piepers e il Generale Van Hasselt hanno 
dato alcune notizie altamente interessanti. La femmina di questa specie (che 
probabilmente è nuova, e per cui propongo il nome di N. Piepersti) è 12 volte 
e mezzo più lunga del maschio! Vedi Van Hasselt, Over sexueel Verschil in 


RAGNI DI SELEBES 343 


Un’ occhiata a queste cifre mostrerà che, mentre la somma 
totale è relativamente grande e probabilmente comprende un 
terzo o più dei ragni viventi in Selebes, i differenti gruppi di 
ragni sono rappresentati in scala molto, diversa. Le Orbitelariae, 
Saltigradae e Laterigradae soltanto, sono in numero. sufficiente 
per dare un’ idea passabilmente buona di queste parti della fauna 
aracnologica dell’ isola. Delle altre sezioni o sott’ ordini sembra 
siano state raccolte soltanto poche forme ed isolate; e benché si 
possa ritenere che le Orbitelariae e Saltigradae sono in Selebes, 
come nelle regioni tropicali in generale, molto più ricche in 
specie che gli altri gruppi, non è probabile che esse sole prese 
insieme formino più di due terzi della intera fauna aracnologica, 
quale si può supporre dalle cifre summenzionate. 

Le nostre cognizioni sui ragni di Selebes essendo finora molto 
imperfette e la fauna aracnologica della maggior parte delle 
regioni circostanti dell’ Arcipelago Malese e dell’ India ancora 
meno esplorata di quella di Selebes, qualunque giudizio sul ca- 
rattere generale della Fauna aracnologica di quest’ isola è molto 
azzardato, e può darsi facilmente che le conclusioni alle quali 
la presente raccolta sembra condurci, siano dimostrate erronee 
in seguito ad ulteriori ricerche. Però io ardisco di fare alcune 
osservazioni, assegnando loro, per ora, il solo valore della pro- 
babilita. 

Il numero degli esemplari nella collezione del Dott. Beccari 
é molto piccolo relativamente a quello delle specie, le quali per 
la maggior parte sono rappresentate solamente da uno o due 
esemplari. Questo fatto non è senza importanza, giacchè pare 
dimostri che il numero delle differenti qualità di ragni è in Se- 


groote bij de Arthrozoén, in’t bijsonder hij het Arachniden-geslacht Nephila, 
in Tijdschr. voor Entom., XVI (1873). Intorno alla N. Pieperst vedi pure piu 
avanti, sotto N. Wullacei n. 

Possiamo trovare osservazioni sparse sopra ragni di Selebes (indeterminati) 
anche in altri lavori, p. es. in Pavesi, Note Araneologiche: V.'Genni sulle 
colorazioni e forme mimetiche nei Ragni (Atti della Soc. Ital. di Scienze Nat., 
XVIII, 1875), p. 66 e 67. L’ Epeiride di cui dice il Pavesi che « inganna col co- 
lore e con la forma del corpo, simulando una cimice » è la nostra Paraplec- 
tana depressa. 


344 T. THORELL 


lebes piu grande di quello si possa aspettare dalla grandezza 
dell’ isola e dalla sua citata povertà relativamente a vari altri 
gruppi di animali. Un altro fatto, che merita speciale menzione, 
è il gran numero (93) di specie apparentemente nuove e delle 
quali la più gran parte (84), nello stato attuale delle nostre 
| cognizioni, sembrano particolari a Selebes. Il numero di ragni 
Selebici che, per quanto io mi sappia, si trovano contempora- 
neamente in altre regioni, è abbastanza piccolo e non arriva 
che a 22 o 23; gli altri finora furono trovati unicamente in 
Selebes. Senza dubbio si troverà col tempo che il numero com- 
parativo delle specie comuni a Selebes e agli altri punti dell’ Asia 
e dell’ Australia sarà molto più grande di quello dato dalle cifre 
attuali; però molto probabilmente le specie limitate a Selebes 
saranno sempre abbastanza numerose per dimostrare ad evi- 
denza che il fatto conosciuto della particolarità e del carattere 
isolato della fauna Selebica ha buoni appoggi anche dalla parte 
dei ragni. 

Le specie che Selebes ha in comune con le altre regioni sono, 
per quanto 10 conosco, le seguenti: 


Paraplectana picta n. Si trova pure in Amboina. 

Argiope aemula (Walck.). Anche in Giava, Labuan (presso 
Borneo) e Amboina. 

Herennia multipuncta (Dol.). Giava, Amboina. 

Epeira pullata n. Amboina. 

Epeira pilula n. Amboina. 

Epeira Théisii Walck. Amboina, Guam. 

Epeira mangareva Walck. Nuova Guinea (Hall Sound, ecc.), 
Nuova Olanda (Port Mackay, Bowen); Isole Tonga, Viti, Samoa 
e Gambier; Arcipelago di Cook. 

Epeira anseripes Walck. Amboina. 

Meta Celebesiana (Walck.). India (Bombay), Ceylan, Singa- 
pore, Nuova Guinea (Hall Sound), Nuova Olanda (Port Mackay 
e Bowen). | 

Meta striata n. Amboina. 

Tetragnatha latifrons n. Amboina. 


i 
i 
1 j 
i 
j 


RAGNI DI SELEBES 345 


Tetragnatha leptognatha n. Amboina. 

Nephila maculata (Fabr.). Cina, India, Ceylan, Giava, Labuan, 
Amboina, Manila; isola Duke-of-York, Nuova Britannia e Nuova 
Irlanda. 

Nephila Walckenaerii (Dol.). Amboina. 

? Argyrodes tenuis n. Amboina. 

Theridium tepidariorum C. L. Koch. Regioni calde e femoral 
di quasi tutto il globo. 

Theridium amoenum n. Amboina. 

Scytodes marmorata L. Koch. Amboina, Isole Samoa, Arcipe- 
lago di Cook. 

Selenocosmia Javanensis (Walck.). Giava. 

Heieropoda venatoria (Linn.). Regioni calde del vecchio e nuovo 
mondo: Senegal, Sansibar, Maurizio ecc.; Cina, India, Giava, Am- 
boina ecc.; California, Brasile, Indie occidentali, ecc.; Australia 
(particolarmente nelle isole): vedi L. Koch, Die Arachn. Au- 
stral., p. 678. 

Misumena nitida n. Amboina. 

Menemerus (?) culicivorus (Dol.) Giava, Amboina. 

Hyllus giganteus C. L. Koch. Giava, Amboina. 


Si potrebbe forse desumere da queste specie, per quanto poche, 
che anche i ragni di Selebes danno maggiore evidenza al fatto 
che la Fauna Indo-Malese e Australiana trovano in quest'isola un 
anello di congiunzione; ma naturalmente questi ragni sono troppo 
. pochi per permetterci di decidere se la Aracno-Fauna Selebica 
s accordi più con quella dell’ Arcipelago Indo-Malese o con quella 
dell’ Australia. In complesso però la raccolta del D." Beccari mi 
fa l'impressione d’ esser di tipo piuttosto Asiatico che Austra- 
liano; infatti la maggior parte dei generi nuovi proposti dal 
D.* L. Koch nel suo pregevolissimo lavoro « Die Arachniden 
Australiens » sono finora senza rappresentanti in Selebes. I ge- 
neri Selebici sono per lo più di quelli comuni all’ Asia e al- 
l'Australia; alcuni sono nuovi e probabilmente per una parte 
limitati al gruppo di Selebes. Nessuno dei generi nuovi presenta 
differenze altamente rimarchevoli dagli altri già noti, e nessuno 


346 T. THORELL 


ha portato per necessità la creazione di una nuova famiglia o 
sottofamiglia. 

Nelle pagine seguenti sono trattate tutte le 107 specie della 
collezione del D." Beccari. Quelle considerate come nuove sono 
state descritte completamente; di quelle già conosciute ho dato 
note descrittive più o meno diffuse, o almeno una diagnosi. Ad 
eccezione di pochi individui raccolti in Macassar, la collezione 
fu radunata in Kandari, nella parte Sud-Est dell’ isola, al nord 
di Buton. 


Pratopriore, presso Casella (Liguria), 12 Luglio 1877. 


Ordo ARANEAE. 
Sectio ORBITELARIAE. 


Fam. EPEIROIDAE. 
Subfam. Epeirinae. 


Gen. Gasteracantha, Sun. 1833. 


1. G. Beccarii n. cephalothorace piceo, pedibus rufo-testaceis , 
versus apicem infuscatis et pallido-annulatis; abdomine supra 
flavo-testaceo,: fere dimidio latiore quam longiore, spinis sex gra- 
cilibus caeruleis vel rufescentibus in lateribus et postice armato, 
quarum anticae et posticae conicae, rectae et sensim acuminatae 
sunt, hae ils circiter dimidio longiores et modice longae, duae 
mediae cylindratae (basi crassiore excepta), tibias posticas crassitie 
aequantes, ipso apice acuminatae, longissimae sed corpore bre- 
viores, retro directae et incurvae, non vel parum divaricantes. — 
Q ad. Long. circa 8 3/, millim. 

Femina. — Cephalothorax forma in hoc genere ordinarià, 
aeque longus atque latus; pars cephalica parum angustior quam 
pars thoracica, postice abrupte declivis, anteriora versus pro- 
clivis, pone oculos laterales impressa, posterius transversim con- 
vexa sed vix in tubercula duo media elevata, sulco medio lon- 
gitudinali sat forti, versus tuberculum oculorum mediorum in 
impressionem levem dilatato; supra granulis parvis piliferis sat 
densis et, anterius, rugis parvis transversis paullo inaequalis, 
attamen nitida. Area oculorum mediorum aeque paene longa 
atque lata postice; oculi medii antici, intervallo oculi diame- 
trum aequanti sejuncti, paullo minores videntur quam medii 
postici, qui inter se spatio distant quod oculi diametro circiter 
dimidio majus est, sed vix majus quam spatium quo a mediis 


348 T. THORELL 


anticis distant. Sternum planum, postice acuminatum, tuberculis 
ad insertionem coxarum munitum, granulis parvis piliferis spar- 
sum. Mandibulae ad basin femoribus anticis dimidio latiores, !/, 
longiores quam latiores, valde con¥exae, nitidae. Palpi graciles, 
crassitie metatarsorum anticorum. Pedes graciles, femora tamen 
4 anteriora sat crassa, reliquis femoribus duplo crassiora; 4. 
paris pedes cephalothorace paene triplo sunt longiores. Abdomen 
fere octogonum, dimidio latius quam longius, margine antico 
amplissime sub-rotundato et ter truncato (lineam fortiter re- 
curvam, bis fractam designanti), lateribus brevissimis, fere pa- 
rallelis, postice late sed non fortiter rotundatum et ter emar- 
ginatum, spinis marginalibus sex granulosis et pilosis armatum: 
1 paris spinae versus medium longitudinis sitae sunt (linea 
recta basin eorum postice tangens trapezium ocellorum centra- 
lum in medio secaret), foras et paullo sursum et anteriora 
versus directae, angustae, conicae, acuminatae, sat parvae; 
2 paris longissimae, sed corpore non parum breviores, ipsa 
basi oblique foras et retro et paullo sursum directae, tum mo- 
dice incurvae, non vel parum divaricantes; ad basin crassae. 
sunt, deinde graciles et crassitie aequali, tibias posticas cras- 
sitie aequantes, ipso apice acuminato; spinae 3." paris retro 
directae, parallelae fere, ipsa basi crassae, tum graciles, acu- 
minatae, ut spinae 1.' paris, quibus circiter dimidio sunt lon- 
giores. Spatium inter spinas parium 2. et 3. saltem dimidio 
majus est quam spatium inter spinas 3. paris, quod spatium 
inter 1.' et 2.' parium spinas aequat fere. Ocelli non magni, mar- 
ginales oblongi; horum decem antice seriem fortiter recurvam, 
in medio antice tamen rectam vel paullo procurvam, mox pone 
spinas l.' paris initium capientem formant: medii antici eorum 
4 circiter dimidio minores sunt quam laterales 6; postici 8 parvi, 
praesertim 4 medii eorum; ocelli centrales 4 transversi sunt, 
posteriores multo majores quam anteriores, cum quibus trape- 
zium multo latius postice et vix longius quam latius antice 
formant. Venter granulosus, plicatus; vulva a latere visa tu- 
berculum format crassum, quod apice repente angustius et sub- 
recurvum evadit: haec pars apicalis vulvae compressa est, sub- 


RAGNI DI SELEBES 349 


triangula, sulco transverso evidenti a parte basali antice divisa; 
ad ipsam basin tuberculi, postice, foveae duae profundae con- 
 Spiciuntur. 

Color. — Cephalothorax piceus, albicanti-pilosus, clypeo et 
medio partis thoracicae pallidioribus. Sternwm nigrum, nigro- 
pilosum, maculis tribus utrinque, ad margines laterales sitis, et 
apice flavis: maculae duae primae linea transversa flava con- 
junctae sunt. Mandibulae nigrae. Maxillae et labium nigra, 
apice pallida. Pa/pi basi late testacei, partibus tibiali et tar- 
sali nigris, hac saltem parte basi testacea. Pedes rufescenti-te- 
| stacel, versus apicem obscuriores; in pedibus anterioribus tibiae 
versus apicem sub-fuligineae evadunt, metatarsi et tarsi nigri, 
basi rufo-testacei; in pedibus posterioribus tibiae, metatarsi et 
tarsi nigri sunt, basi rufo-testacei, et femora 4.' paris prae- 
terea plagam nigricantem subter in medio ostendunt. Abdomen 
supra flavo-testaceum, ocellis fuscis, spinis caeruleis vel sub- 
rufescentibus; utrinque, ad basin spinarum 1.' paris, macula 
nigricans conspicitur; venter nigricans est, flavo-testaceo-variatus. 

Long. corp. 8 }/,; long. cephaloth. 3 4/, millim., lat. ejus max. 
34/;, lat. frontis 31/, millim. Long. abdom. 5 !/,, long. scuti 
dario alare ad 30 iii PedesW i) TINO, 
IV 11!/, millim. longi; patella + tibia IV 3 3/, millim. Spinae 
ie paris: curcan dios 22 656324 20 millim-longae: 

Exempla duo feminea ad Kandari (in peninsula Celebis austro- 
orientali) inventa vidi. — Haec species valde affinis est G. cur- 
vicaudae Vauth. (Plectanae arcwatae Dol.), ex Java et Borneo, 
sed sine dubio ab ea diversa, praesertim spinis abdominalibus 
2. paris brevioribus (corpore non parum brevioribus), gracilio- 
ribus et minus divaricantibus distinguenda. 


2. G. clavatrix (Walck.) cephalothorace, mandibulis et palpis , 
horum basi testacea excepta, nigris; pedibus rufis, apice nigrican- 
tibus; abdomine sub-hexagono, paullo latiore quam longiore, supra 
luteo, fasciis duabus marginalibus divaricantibus nigris, ab angulis 
marginis antici ad basin clavarum ductis, ocellisque sat parvis ni- 


gris notato, spinis 4 acuminatis sat gracilibus nigro-cyaneis et, 
. 


350 T. THORELL 


inter eas, clavis duabus ejusdem coloris armato: spinis 2 anteriora 
versus, sursum et foras directis in lateribus, ante medium, sitis, 
2 sub-libratis paulloque divaricantibus, prioribus paullo longio- 
ribus, tibias 2.ì paris longitudine aequantibus, in margine postico 
locatis, clavis sursum, foras et retro directis, abdominis longitudine 
fere, scapo clavae fere cylindrato et femoribus anticis paullo cras- 
store, capite clavae scapo plus duplo latiore, sub-ovato, intus et an- 
leriora versus curvato, dense nigro-piloso, apice mucronato; spatio 
quo distant clavae a spinis posticis paene dimidio majore quam 
quo distant hi inter se, duploque majore quam quo ab aculeis an- 
ticis remotae sunt clavae. — Q ad. Long. circa 7-3 millim. 


Syn.: 1841. Plectana clavatrix Walck., H. N. d. Ins. Apt., II, p. 186. 


Var. f. Dorsum abdominis nigricans, olivaceum colorem sen- 
tiens, ocellis nigris. Praeterea ut in forma principali est dictum. 


Walckenaer primus hanc speciem ut insulae Celebis incolam 
descripsit; ipse feminas duas adultas et tertiam juniorem exa- 
minavi, ad Kandari inventas; praeterea ad Menado a Cel. Ida 
Pfeiffer capta fuit, secundum Cel. Butler (1). 


8. G. Butleri n. cephalothorace nigro, pedibus nigris, annulis 
angustis pallidis notatis; sterno nigro, maculis tribus flavis, ante- 
riore corum magno; abdomine supra luteo vel flavescenti , interdum 
vitta antica transversa nigra aliaque postica bis abrupta ornato, 
plus dimidio latiore quam longiore, antice leviter modo sinuato- 
rotundato, spinis sex mediocribus conicis, acuminatis, caerulescen- 
tibus vel sub-rufescentibus, libratis armato (4 in ipsis angulis scuti 
dorsualis duplo circiter longioris quam latioris sitis), quarum an- 
ticae foras et parum anteriora versus directae sunt, mediae, ts 
dimidio longiores, foras et retro directae paulloque retro curvatae, 
posticae (longitudine spinas medias tibiasque 4 paris aequantes) 
retro directae; intervallo inter spinas medias et posticas inter- 
vallis inter duas posticas et inter anticas et medias dimidio ma- 
fore. — 9 ad. Long. 10-12 millim. 


(1) A Monographic List of the species of Gasteracantha, cet., in Transact. 


of the Entom. Soc. of London, 1873, p. 154. 
. 


RAGNI DI SELEBES Sol 


Femina. — Cephalothorax aeque paene latus atque longus; 
pars cephalica parum angustior quam pars thoracica, postice 
praerupte declivis, anteriora versus proclivis, supra postice in 
medio in tubercula duo magna humillima et sulco disjuncta 
elevata, impressione oblonga parum profunda et sulcis duobus 
levibus longitudinalibus pone oculos medios munita, anterius 
transversim sub-striato-rugosa et punctis impressis piliferis den- 
sius conspersa; latera partis thoracicae pilosa quoque et gra- 
nulis minus dense sparsa. Area oculorum mediorum, qui paene 
aequales sunt, paullulo brevior quam latior postice; oculi medii 
antici spatio inter se remoti quod oculi diametrum aequat; medii 
postici spatio sejuncti sunt quod duplam oculi diametrum aequat 
et spatium inter medios anticos et posticos paullo superat. Ster- 
num oblongum, antice truncatum, postice acuminatum, tuber- 
culis ad coxas, ut fere semper. Mandibulae ad basin femoribus 
anticis duplo latiores, !/, longiores quam latiores, in dorso valde 
convexae, nitidae. Pedes mediocres, anteriores robustiores, po- 
steriores graciles, femora illorum horum femoribus paene duplo 
crassiora; 4i paris pedes cephalothorace non triplo longiores 
sunt. Abdomen latissimum, scuto dorsuali duplo circiter latiore 
quam longiore, antice latissime rotundato-truncato et (plerumque) 
ter sinuato-emarginato, lateribus rectis, non parallelis sed ante- 
riora versus paullo divaricantibus; parte abdominis postica bre- 
vissima, latitudine circiter dimidiam scuti latitudinem aequanti. 
Ocelli 10, qui secundum marginem scuti anticum seriem re- 
curvam (in medio tamen procurvam), mox pone spinas anticas - 
initium capientem formant, valde inaequales sunt: tres utrinque 
maximi, oblongi, quattuor medii us plus duplo minores; ad 
marginem posticum ocelli 8 adsunt, duo sat magni utrinque et 
quattuor minuti in medio paullo pone illos, qui seriem trans- 
versam formant. Ocelli centrales sub-transversi, postici eorum 
magnitudine paene ocellorum marginalium posticorum latera- 
lium, antici duplo minores; trapezium quod formant aeque fere 
longum est atque latum antice. Spinis 6 mediocribus sat crassis, 
conicis et acuminatis, libratis, granulosis denticulatisve et pilosis 
armatum est abdomen: quattuor anteriores in ipsis angulis scuti 


352 ‘  T. THORELL 


positae. sunt, anticae duae foras et parum anteriora versus di- 
rectae, vix evidenter retro curvatae, sequentes duae illis fere 
dimidio longiores, foras et retro directae, leviter sed evidentis- 
sime retro curvatae; spinae posticae rectae, spinis mediis paullo 
fortiores sed non longiores, retro et interdum paullo sursum 
directae, non vel parum divaricantes: spatium inter spinas me- 
dias et posticas spatiis inter anticas et medias et inter duas po- 
sticas dimidio majus est. Linea recta basin spinarum anticarum 
tangens trapezium ocellorum centralium vix vel non secaret. 
Venter granulosus, plicatus, ocellis marginalibus plerisque ma- 
gnis; vulva eminentiam sive laminam parvam erectam sublu- 
natam ad rimam genitalem format, quae in latere postico, 
utrinque, in impressionem vel foveam late excavata est, his 
foveis callo sive septo parvo longitudinali versus apicem. la- 
minae sejunctis; inter vulvam et aream mamillarum venter in 
tuberculum magnum sub-conicum humile obtusum nitidum ele- 
vatum est. 

Color. — Cephalothorax niger, albicanti-pilosus. Sternum ni- 
grum, nigro-pilosum, macula magna rotundata flavescenti in 
medio inter coxas 1.1 paris, duabusque aliis parvis, prope coxas 
3. paris. Mandibulae nigrae, ad basin pilis albicantibus sparsae, 
ad apicem nigro-pilosae. Maxillae et labiwm nigra, illae apice 
late pallidae. Palpi nigri, parte saltem tarsali annulo pallido 
ad basin notata. Pedes nigri, annulis paucis angustis pallide te- 
staceis: coxae apice subter pallidae sunt, tibiae et metatarsi 
annulum angustum basalem pallidum habent; femora quoque, 
saltem posteriora, quae apice subter pallida sunt, basi anguste 
pallida. Abdominis scutum dorsuale luteum vel fusco-testaceum , 
nonnumquam flavum, ocellis nigris; spinae omnes caeruleae vel 
sub-violaceae, interdum rufescentes. Venter niger, maculis lu- 
teis vel flavis variatum. 

Variat vitta antica lata nigra paullo pone marginem abdominis 
anticum transversim ducta omnesque ocellos anticos includenti, 
aliaque vitta postica nigra per ocellos posticos laterales et cen- 
trales posticos ducta, bis, inter illos et hos, abrupta. 

Lg. corp. 104/,; lg. cephaloth. 41/;, lat. ej. max. 4!/,, lat. 


————— 


RAGNI DI SELEBES 353 


frontis 41/, millim.; lg. abd. 71/, (scuti dors. 63/,), lat. ej. 
max. 143/, millim. Pedes I 11 ?/,, If 11 1/5, II 71/3, IV 12 tes 
pat. + tib. IV paene 4 millim. 

Exempla nonnulla ad Kandari collecta ante oculos habeo. — 
G. annulipedi C. L. Koch (), ex ins, Philippinis (Manila), haec 
species proxima est: differre videtur abdomine latiore et spinis 
gracilioribus armato, colore pedum obscuriore, cet. 


Gen. Parapleetana, Cap. 1866. 


Cephalothorax longior quam latior, antice non vel parum an- 
gustatus, inermis, parte cephalica elevata, transversa, antice ad 
longitudinem convexa, clypeo humillimo. 

Oculi 8, in duas series transversas sub-parallelas dispositi; 
laterales contingentes, medii, longe ab iis remoti, in trapezium 
antice angustius vel in rectangulum ordinatis. 

Mandibulae mediocres vel fortes, perpendiculares vel paullo 
porrectae. 

Maxillae breves, sub-orbiculatae, antice et intus sub-truncatae. 

Labium transversum, apicem versus sensim angustatum. 

Pedes breves, non crassi, aculeati, ita longitudine se exci- 
pientes: IV, I (vel I, IV), II, III; unguiculi trini, superiores 
pectinati, inferior dentibus duobus obtusis munitus. 

Abdomen cute satis duriuscula tectum, inerme, cicatricibus 
parvis simplicibus non circumvallatis (« ocellis » vel scrobiculis 
ocelliformibus igitur vix appellandis) secundum marginem dorsi 
et in medio ejus praeditum. 

Typus: P. picta n. 

Differt hoc genus a Gasteracantha Sund., cui proximum est, 
cephalothorace longiore, parte cephalica antice, a latere visa, 
convexo-declivi, cicatricibus marginalibus in dorso abdominis 
(inermis) plerisque parvis et simplicissimis, non circumvallatis, 
areas vel maculas leves formantibus; a generibus Cyrtarachne 


(1) Die Arachn., XI, p. 52, Tab. CCCLXXIII, fig. 876. 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (4 Ottobre 1877) 23 


354 T. THORELL 


Thor. et Peniza Thor. differt parte cephalica transversim ele- 
vata, a Peniza praeterea defectu coronae completae ocellorum, 
quae in illo genere dorsum abdominis cingit. 


4. P. depressa n. cephalothorace luteo, pedibus rufescenti-testa- 
ceis, apice infuscatis, abdomine breviter elliptico, supra plano, 
fusco- vel luteo-testaceo, cicatricibus parvis, circulis 1-3 punctorum 
impressorum circumdatis; ventre testaceo vel albicanti, plaga media 
aliaque pone mamillas nigris. — 9 ad. Long. circiter 6 1/4 millim. 

Femina. — Cephalothorax longior quam patella + tibia 4. 
paris, non parum longior quam latior, laevis, nitidus, parce 
pubescens, inter partes cephalicam et thoracicam utrinque pro- 
funde impressus et sub-constrictus, partis thoracicae lateribus 
modice rotundatis; pars cephalica magna, transversa, abrupte 
altior et paene duplo brevior quam pars thoracica, anteriora 
versus non angustata, in lateribus leviter rotundata, postice an- 
gulis late rotundatis truncata, fronte leviter rotundata; a latere 
visus cephalothorax dorsum a petiolo, secundum circiter ?/, lon- 
gitudinis, sensim sat fortiter adscendens et leviter convexum 
ostendit, tum praeruptius adscendens et usque ad oculos medios 
fortiter arcuato-convexum, postice fortius convexum quam an- 
terlus, ubi proclive est; facies valde lata et alta, vix dimidio 
latior quam altior, lateribus superius fortiter rotundatis, infra 
directis, supra in medio transversim parum convexa; spatium 
inter marginem clypei et oculos seriei anticae vix oculi maximi 
diametrum superat. Oculorum series antica recta, postica paullo 
deorsum curvata; oculi laterales bini contingentes, reliquis oculis 
minores, vix tuberculo proprio impositi; medi oculi, qui tuber- 
culo humili impositi sunt et quorum postici anticis sunt majores, 
aream paullulo longiorem quam latiorem, postice parum latiorem 
quam antice occupant: intervallum inter oculos duos medios an- 
ticos, ut inter medios anticos et posticos, oculi antici diametrum 
circiter aequat; intervallum inter oculos medios posticos oculi dia- 
metro paullo minus est. Oculi laterales a mediis anticis spatio 
circiter 4.plo majore distant quam hi inter se. Sternwm sat ma- 
enum, paullo longius quam latius, antice truncatum, posteriora 


RAGNI DI SELEBES 395 


versus sensim paullo angustatum, apice repentius angustato et 
acuminato, tuberculis minutis ad coxas praeditum; laeve, niti- 
dum, parce pilosum. Mandibulae fortes, directae, duplo lon- 
giores quam latiores, crassitie femorum anticorum, apicem versus 
parum angustatae (a latere visae conicae), ad basin, in angulo 
exteriore, in costam brevem apice acuminatam elevatae; laeves, 
nitidissimae, parum pilosae. Sulcus unguicularis antice dentibus 
4 parvis, postice quoque 4-5 dentibus armatus, quorum intimus 
sat magnus est, reliqui minuti; unguis fortis, curvatus, brevior. 
Maxillae breves, sub-rotundatae, apice et intus tamen truncatae ; 
labium transversum, apicem rotundatum versus angustatum. 
Palpi breves et graciles. Pedes mediocres, spinis sat multis ar- 
mati, praesertim in femoribus et tibiis pedum anticorum; fe- 
mora anteriora femoribus sequentibus paene duplo crassiora; 
4 paris pedes cephalothorace circiter 2 */, longiores sunt. Ab- 
domen breviter ellipticum vel sub-ovatum, antice utrinque tamen 
leviter retusum, parum altum, cephalothoracis partem thoracicam 
abscondens; supra planum, scutum sub-coriaceum nitidum spar- 
sim pilosum formans, quod 11 cicatrices marginales et 4 cen- 
trales habet, omnes sat parvas et simplicissimas, circulo vel 
2-3 circulis punctorum impressorum circumdatas: cicatrix mar- 
ginalis media antica circulis tribus punctorum circumdata est, 
duae vel tres utrinque sequentes circulis ejusmodi binis, reliquae 
omnes circulo singulo; cicatrices centrales aream aeque circiter 
-longam atque latam, antice parum angustiorem quam postice 
occupant. Costis latis omnium humillimis superficies dorsi in 
areas 15 divisa est, suam quamque cicatricem punctis circum- 
datam continentes. Venter non granulosus, impresso-punctatus, 
sub-plicatus, nitidus, parce pubescens, ad marginem corona ci- 
catricium ad partem majorum, rotundatorum et in medio linea 
impressa praeditarum circumdatus, cicatrici laterali primo reli- 
quis majore magisque complicata. Vulva ex procursu parvo, 
sub-triangulo, in apice acuminato, nitido, retro curvato et di- 
recto; et ex tuberculo parvo utrinque ad basin ejus constare 
videtur. Mamillae breves, conniventes, non parum ante margi- 
nem posticum ventris sitae. 


356 T. THORELL 


Color. — Cephalothorax totus, exceptis area oculorum me- 
diorum et maculis parvis cui insistunt oculi laterales nigricanti- 
bus, luteo-testaceus, pallido-pubescens. Sternum nigrum, nigro- 
pilosum, apice anguste testaceo. Mandibulae luteae, apice nigro. 
Mazillae et labium nigra. Palpi rufescenti-testacei, apice nigro. 
Pedes basi late rufescenti-testacei, apicem versus obscuriores, 
spinis nigris: coxae totae pallidae sunt, femora pallida, ple- 
rumque annulo vel macula nigra ad apicem subter munita, pa- 
tellae et tibiae anteriores pallidiores quoque, hae plerumque basi 
infuscatae; reliqua internodia plus minus infuscata sunt, meta- 
tarsi tarsique: pedum 4 paris nigri vel nigro-fusci. Abdomen 
supra fusco- vel- luteo-testaceum, immaculatum; venter sub-te- 
staceus vel albicans, macula magna media nigra inter vulvam 
nigram et mamillas eas quoque nigricantes; inter mamillas et 
marginem ventris posticum macula magna nigra inaequalis adest 
quoque; ad margines laterales ventris maculae binae vel trinae 
nigrae plerumque conspiciuntur. 

Lg. corp. 61/,; lg. cephaloth. 21/,, lat. ej. max. paene 2, lat. 
front. 1 1/, millim.; lg. abd. paene 5, lat. ej. paullo plus 4 millim. 
Ped. I 6, II 51/,, IM 4, IV 61/,; pat. + tib. IV 2 millim. 

-Exempla nonnulla hujus speciei ad Kandari inventa examinavi. 


5. P. picta n. cephalothorace luteo vel flavo, pedibus testaceo- et 
nigro-annulatis; abdomine convexo, nigro, pictura dorsi sub-te- 
stacea: ad marginem anticum maculis duabus majoribus plus 
minus in unam confusis ornato, tum maculis secundum medium 
6, ‘n duas series ordinatis, quarum 2 anteriores eae quoque ma- 
gnae sunt et transversim plus minus evidenter in unam confusae, 
praeterea în utroque latere macula ejusmodi magna, e binis ma- 
culis concreta, punctisque duobus supra anum notato; cicatricibus 
dorsi parum conspicuis, areis magis opacis circumdatis; vulva in 


scapum longissimum testaceum bis fractum producta. — Q ad. 
Long. circiter 37], millim. 
Femina. — Cephalothorax longior quam patella + tibia 4. 


paris, paullo longior quam latior, laevis, nitidissimus, parce 
pubescens, inter partes thoracicam et cephalicam utrinque pro- 


RAGNI DI SELEBES 315.74 


funde impressus et paullo constrictus, partis thoracicae lateribus 
modice rotundatis; pars cephalica elevata circiter dimidio latior 
quam longior, anteriora versus non angustata, parte thoracica 
duplo circiter brevior sed ea non angustior, in lateribus fortiter 
et aequaliter rotundata, postice angulis rotundatis truncata, an- 
tice levissime modo rotundata, paene truncata; a latere visum 
dorsum cephalothoracis a petiolo ad partem cephalicam secundum 
lineam paene rectam sat fortiter adscendit, tum etiam paullo 
fortius ad summum partis cephalicae adscendit, deinde arcu brevi 
paene praeceps descendit, parte cephalica igitur hoc modo visa 
postice sat abrupte declivi, supra sat angusta et convexa, deinde 
usque ad oculos medios praerupte proclivis et leviter convexa, 
denique, inter oculos et marginem clypei, directa et fortius con- 
vexa. Facies valde alta, latior quam altior, lateribus praeruptis 
sat fortiter, superius immo fortissime rotundatis, supra in medio 
tamen paene plana; clypeo humillimo: oculi laterales antici a 
margine ejus spatio distant quod oculi diametrum parum su- 
perat; oculi medii antici ad ipsum marginem positi sunt. Series 
oculorum antica recta, postica leviter deorsum curvata; laterales 
bini contingentes, non in tuberculo distincto locati; 4 medii, 
nullo tuberculo evidenti Impositi, aream occupant aeque longam 
atque latam postice, non parum latiorem postice quam antice; 
_anticl eorum minores sunt quam postici, a quibus spatio dia- 
metrum suam aequanti distant; medii antici, ut postici, spatio 
oculi diametro paullo minore disjuncti videntur; laterales oculi 
a mediis anticis longe, spatio oculi diametro saltem 6.plo ma- 
jore, remoti sunt. Sternwm paullo longius quam latius, antice 
truncatum, postice breviter acuminatum, convexum, tuberculo 
humillimo medio anterius. Mandibulae nitidissimae, maximae, 
plus duplo longiores quam latiores, femoribus anticis paene 
duplo crassiores, plus duplo longiores quam latiores, versus 
apicem valde oblique et late truncatum et sub-emarginatum 
paullo modo angustatae, in dorso convexae, angulo externo in 
costam elevato. Ante sulcum unguicularem serie setarum rigi- 
darum munitus est apex mandibulae; ipse hic sulcus im margine 
postico dentibus parvis 6, in antico fere 5 dentibus armatus est, 


358 T. THORELL 
intimo eorum majore, reliqui parvi, immo minutissimi; unguis 
fortis et sat longus, curvatus. Maxillae et labium ut in specie 
priore. Palpi et pedes quoque ad formam ut in ea, palpi cras- 
sitie metatarsorum anticorum; femora, patellae et tibiae aculeata 
sunt, praesertim in pedibus anterioribus; femora anteriora fe- 
moribus posterioribus paene duplo crassiora; pedes 1. paris, qui 
paullulo longiores quam 4. esse videntur, cephalothorace parum 
plus duplo sunt longiores. Abdomen breviter ovatum, antice late 
et leviter rotundatum, postice, infra, sub-acuminatum, non multo 
longius quam latius, crassum et convexum, nitidum, paene gla- 
brum; supra 11 cicatricibus marginalibus et 4 centralibus sat 
parvis, levissimis et parum conspicuis, sua quaque area sive im-_ 
pressione omnium levissima sub-opaca parum conspicua circum- 
datis munitum est, area cicatricis marginalis antici medii ma- 
xima et transversa, latitudine dimidiam abdominis latitudinem 
fere aequanti, areis cicatricium centralium magnis quoque, trans- 
versis et obliquis, reliquarum areis minoribus, rotundatis; supra 
anum, pone cicatrices, sulcos paucos transversos ostendit abdomen. 
Venter cicatricibus distinctis caret, et laevis et nitidissimus est. 
Vulva ex callo transverso constat, qui scapum longissimum trans- 
verse striatum emittit, basi crassum, tum sensim paullo angusta- 
tum, gracillimum et laeve: primum (quarta fere parte) deorsum 
et retro directus est, tum angulo acuto anteriora versus fractus 
et directus, denique, ubi gracilis et laevis evadit, rursus deor- 
sum et retro est fractus, hac, parte gracili leviter retro curvata 
et aeque paene longa atque reliquum scapi. Mamillae crassae. 

Color. — Cephalothorax totus luteus vel flavus, maculis ob- 
scuris, quibus oculi impositi sunt, modo exceptis. Sternwm ni- 
grum. Mandibulae basi flavo- vel fuligineo-testaceae, apice late 
nigrae. Maxillae et labium nigricantia. Palpi testacei, apice plus 
minus infuscati. Pedes testaceo- et nigricanti- vel nigro-annulati: 
coxae pallide testaceae, femora nigra, basi plus minus late te- 
stacea, patellae nigricantes, tibiae testaceae, apice nigrae, me- 
tatarsi et tarsi obscurius testacei vel fuliginei. Abdomen nigrum, 
maculis albicantibus vel sub-testaceis supra et in lateribus pictum: 
ad marginem anticum adsunt maculae duae magnae postice ro- 


RAGNI DI SELEBES 359 


tundatae, antice in unam (postice igitur emarginatam) confusae 
vel modo linea tenui nigra disjunctae; tum, versus medium, 
sequuntur tria paria macularum, quarum par primum reliquis 
majores sunt, aeque magnae atque maculae ad marginem an- 
ticum, antice rotundatae, postice conjunctae vel modo linea tenui 
disjunctae, reliquae 4 minores, in rectangulum sub-transversum 
dispositae, spatiis parvis sejunctis; paullo pone eas maculae duae 
parvae supra anum sitae et magis inter se remotae conspiciuntur ; 
utrinque, in medio latere, macula magna ex duabus extus con- 
fusis formata (sive intus emarginata) adest. Venter niger, vulva 
testacea; mamillae nigrae. 

Lg. corp. 3?/,; lg. cephaloth. paene 2, lat. partis thoracicae 
max. | ‘/;, lat. front. 1 4/; millim.; lg. abd. 3, lat. ej. paene 2 1/,, 
altit. 2 millim. Pedes I paene 4, Il 3 1/,, II 21/,, IV34/; pat. 
+ tib. IV 1//; millim. 

Exempla duo pulcherrimae hujus araneolae ad Kandari in- 
venta sunt; etiam in ins. Amboina occurrit (Beccari). 


6. P. villosa n. cephalothorace testaceo, pedibus nigricantibus, 
coms et trochanteribus testaceis; abdomine anguste ovato, dorso 
ejus leviter convexo et pilis longis erectis villoso, cicatrici sat ma- 
gna pone marginem anticum notato, reliquis cicatricibus minutis: 
supra albicanti et luteo, plagis et maculis 4 magnis nigris or- 
nato, una apicali, maxima, altera minore, ad marginem anticum 
sita, reliquis duabus minoribus quoque, una in utroque latere. — 
Q ad. Long. circa 3°/, millim. 

Femina. — Cephalothorax longior quam patella cum tibia 4. 
paris, dimidio longior quam latior, inter partes cephalicam et 
thoracicam utrinque fortiter impressus et sub-constrictus, partis 
thoracicae lateribus leviter rotundatis; pars cephalica parte tho- 
racica vix dimidio brevior eàque paullo angustior, postice for- 
tius, in lateribus leviter modo rotundata, antice truncata; dorsum 
cephalothoracis a latere visum a petiolo ad partem cephalicam 
modice adscendens et leviter convexo-arcuatum, tum fortius ad- 
scendens, in summo partis cephalicae (postice) fortiter convexum, 
tum ad oculos posticos medios modice proclive et parum con- 


360 T. THORELL 


vexum, area oculorum mediorum paullo magis proclivi, clypeo 
sub-reclinato. Facies a fronte visa in lateribus et supra aequa- 
liter rotundata, non valde alta, semi-circulata fere; spatium 
inter oculos medios anticos et marginem clypei oculi diametrum 
vix aequat. Sternum paullo longius quam latius, antice late trun- 
catum, postice breviter acuminatum, convexum, in medio ante- 
rius tuberculo humillimo praeditum; nitidum, pilis sparsum. 
Series oculorum antica recta, postica deorsum curvata; oculi la- 
terales bini contingentes, reliquis oculis minores, vix tuberculo 
proprio impositi; medii oculi, quorum postici anticis paullo ma- 
jores sunt, in tuberculo humili sunt locati et aream occupant 
paullulo longiorem quam latiorem postice, parum latiorem postice * 
quam antice; spatium inter oculos medios anticos et posticos oculi 
antici diametrum aequat, spatium inter duos anticos, ut inter 
duos posticos, hac diametro paullo minus est; spatium inter 
oculos laterales et anticos medios horum diametro vix 4.plo est 
majus. Mandibulae directae, crassitie femorum anticorum, apicem 
versus sensim paullulo angustatae, parum plus duplo longiores 
quam latiores, in dorso parum convexae, nitidae, parce pilosae. 
Maxillae et labium ad formam ut in prioribus. Palp: graciles, 
crassitie metatarsorum anticorum. Pedes breves, graciles, aculeo 
uno alterove saltem in femoribus et tibiis anticis armati; femora 
4 anteriora posterioribus femoribus paene duplo crassiora; pedes 
4. paris vix longiores sunt quam pedes 1.' paris, cephalothorace 
paullo plus duplo longiores. Abdomen longum, anguste ovatum, 
sat humile, postice altius quam antice, a latere visum postice 
inter apicem dorsi et mamillas valde oblique sub-truncatum, ibi, 
ut in lateribus, plicatum, in dorso leviter convexum, nitidum, 
pilis longis erectis sat densis villosum, cicatricibus minutis 12 
marginalibus et 6 centralibus munitum (corona marginalium an- 
tice late abrupta), et praeterea ocello magno singulo circumval- 
lato non parum pone marginem anticum et paullo ante cicatrices 
centrales sito praeditum: cicatrices centrales 4 anteriores trapezium 
latius postice quam antice formant. Venter non granulosus; vulva 
scapo brevi, acuminato, retro curvato et directo munita. Mamillae 
breves, fere in medio inter petiolum et apicem abdominis positae. 


RAGNI Dì SELEBES 361 


Color. — Cephalothorax luteo-flavus, maculis oculorum nigri- 
cantibus. Sternum nigrum, in cyaneum colorem exiens. Mandi- 
bulae luteae, summo apicae infuscatae. Maxillae et labium nigri- 
cantia. Palpi testacei, apice infuscati. Pedes nigri vel fuliginei, 
coxis et trochanteribus testaceis, femoribus saltem subter basi 
anguste testaceis; in pedibus l.° paris patellae, basis tibiarum, 
metatarsi et tarsi interdum paullo pallidiores sunt. Abdomen 
supra luteum dicendum, plaga magna apicali nigra aliaque mi- 
nore ad marginem anticum (cum hoc margine) ut et macula sat 
magna -in.latere utrinque nigris: spatium inter has maculas ad 
maximam partem plaga expletur magna pallide testacea vel al- 
bicanti, sub-quadrilatera, qui antice et postice binos procursus 
emittit, anteriores longiores, incurvos, et ad latera plagae nigrae 
anterioris apice pertinentes, posteriores valde divaricantes, pla- 
gam nigram apicalem antice limitantes; etiam in medio antice 
paullo producta est haec plaga albicans. Venter niger, fasciis 
duabus luteis latissimis, paullo obliquis, postice abbreviatis et 
cum luteo colore dorsi confluentibus. 

Lg. corp. 3?/,; lg. cephaloth. plus 1!/,, paene 11/,, lat. ej. 
paene 1, lat. front. circiter 3/, millim.; lg. abd. 24/,, lat. ej. 
IRE mullims Ped: 13) ID 23), 9M 2013 pate tbe lv 
paene 1 millim. 

Duo tantum exempla ad Kandari inventa sunt. 


Gen. Cyrtarachne, Thor. 1868. 


7. C. laevis n. cephalothorace paullulo longiore quam tibia et 
patella 4.ì paris conjunctim, cum partibus oris, palpis et pedibus 
luteo-testaceo; abdomine antice latissimo, multo latiore quam lon- 
giore, sub-triangulo, inermi, laevissimo, serie recta brevi cicatri- 
cum 4 ad marginem anticum, et 4 cicatricibus in medio dorsi, 
in trapezium dispositis, munito: supra et in lateribus olivaceo- 
vel cinereo-nigricanti, vittis duabus transversis (anteriore earuni 
angustiore) flavis vel testaceis, inter angulos humerales extensis et 
apicibus in unam conjunctis, ut et plaga magna sub-triangula 


362 T. THORELL 


Jlavescenti in dorsi parte postica ornato. — © ad. Long. circa 
7 millim. 
Femina. — Cephalothorax aeque longus atque latus, paullulo 


longior quam patella cum tibia 4. paris, in lateribus partis 
thoracicae ample et fortiter rotundatus, angulis posticis late ro- 
tundatis; pars cephalica anteriora versus sensim paullo angustata, 
fronte rotundata, latitudine dimidiam partis thoracicae latitudinem 
superanti; transversim fortiter convexus, praesertim in medio, a 
latere visus quoque a petiolo usque ad oculos fortiter et aequa- 
liter convexus, impressionibus cephalicis vix ullis, fovea centrali 
ordinaria levissima; subtilissime coriaceus et transversim sub- 
striatus, nitidus, paene glaber. Series oculorum posterior desuper 
visa sat fortiter retro curvata, anterior a fronte visa recta; oculi 
laterales, qui sub-aequales sunt et oculis mediis multo minores, 
tuberculo evidenti impositi et spatio minuto sejuncti. Oculi medii, 
quorum antici posticis paullo sunt majores et tuberculo humili 
impositi, rectangulum formant paullo latiorem quam longiorem; 
medi antici spatio oculi diametro paullo majore disjuncti sunt, 
a lateralibus anticis spatio duplo majore quam inter se remoti; 
a margine clypei aeque longe atque a mediis posticis distant, 
spatio diametrum oculi circiter aequanti. Sternwm ovato-cordi- 
forme, paullo longius quam latius, antice truncatum, postice 
acuminatum, tuberculis tribus parvis ad marginem utrinque; ni- 
tidum, parce pilosum. Mandibulae crassitie femorum anticorum, 
duplo longiores. quam latiores basi, in latere interiore apicem 
versus rotundato-angustatae, fere ovatae, in dorso ad longitudi- 
nem fortiter convexae, nitidae, paullo pilosae; sulcus unguicu- 
laris antice dentibus tribus magnis acuminatis, postice duobus 
dentibus parvis armatus est; unguis longus et fortis. Maxillae 
aeque latae atque longae, apice antice et intus sub-truncatae; 
labium sub-transversum, apice late rotundatum, semi-circulatum 
fere, sulco recto transverso postice. Palpi breves, pilosi et setosi, 
parte tibiali plus duplo longiore quam latiore, parte tarsali sen- 
sim a basi ad apicem angustata, sub-acuminata. Pedes brevissimi, 
sat graciles, pilosi et setosi, non aculeati; 1.' et 4. paris, ut 
mihi quidem videtur, eadem sunt longitudine, cephalothorace 


RAGNI DI SELEBES 363 


duplo et dimidio longiores, 2.' paris pedes iis parum breviores. 
Abdomen paene dimidio latius quam longius, sub-triangulum, 
antice latissimum et hic leviter modo rotundatum, angulis ob- 
tusis, in lateribus quoque levissime modo, postice vero paullo 
fortius rotundatum; et transversim et ad longitudinem fortiter 
convexum est, a latere visum postice rotundatum, mamillis versus 
medium ventris positis; laevissimum, nitidum, glabrum, in dorso 
cicatricibus (maculis sub-impressis opacis, area parva dense im- 
presso-punctata circumdatis) ovatis 4 ad marginem anticum prae- 
ditum, in seriem sat brevem rectam dispositis, et praeterea ci- 
catricibus ejusmodi 4 magis rotundatis versus medium dorsi, 
trapezium antice angustius formantibus; praeterea puncta im- 
pressa majora sat rara in series ordinata ostendit et punctis 
minutis sat dense sparsum est. Venter quoque nitidus, subtiliter 
transverse striatus et punctis impressis majoribus et minutis, ut 
dorsum et latera abdominis, sparsum; vudva tuberculum vel cal- 
lum parvum, postice truncatum (ab ano visum lunatum) ad 
rimam genitalem format, cujus in basi, postice, foveas duas mi- 
nutas vidisse videor. Mamillae non crassae, anticae sub-conicae, 
reliquae magis cylindratae. 

Color. — Cephalothorax, sternum, partes oris, palpi et pedes 
ferrugineo- vel luteo-testacea, pili setaeque harum partium nigri. 
Abdomen sub-olivaceo- vel cinereo-nigricans, supra vitta trans- 
versa flavo-testacea lata ornatum, quae sub-fusiformis est, po- 
stice leviter rotundata, antice magis truncata, per totam latitu- 
dinem abdominis inter angulos humerales extensa: haec vitta 
lined. transversà vel vittà angustiore sub-fusiformi obscura ad 
maximam partem, antice, geminata est; pone eam pars dorsi 
postica plagam magnam testaceam vel flavam sub-triangulam 
ostendit, quare dorsum etiam interdum fiavo-testaceum dici po- 
test, marginibus vittisque duabus, antica et media, transversis 
obscuris ornatum. Venter secundum medium nigricans; mamullae 
fusco-testaceae. | 

Lg. corp. 7; lg. cephaloth. 2 1/,, lat. ej. 2 1/,, lat. front. saltem 
21, millim.; lg. abdom. 5 1/;, lat. ej. 7 !/; millim. Pedes 15 1/2, 
II paene 5!/,, I 4, IV 51/, millim.; pat. + tib. IV 2 millim. 


364 T. THORELL 


Exempla pauca feminea ad Kandari inventa vidi. — Plectanae 
tricolori Dol. (Tweede Bijdr., cet., p. 44, Tab. VIII, fig. 3), ex 
Amboina, haec species satis affinis videtur. 


Gen. Argiope, Sav. et Aup. 1825-27. 


8. A. aemula (Walck.) cephalothorace tibiam 1. paris longitu- 
dine aequanti, luteo- vel fusco-testaceo, pube densa appressa argentea 
aequaliter tecto et sub-testaceo-villoso, sterno nigro, macula magna 
radianti flava; palpis fusco- vel flavo-testaceis, pedibus aut fusco- 
testaceis, nigricanti-annulatis, aut nigris, sub-testaceo-annulatis; ab- 
domine oblongo, antice truncato, angulis in tuberculum elevatis, 
lateribus secundum maximam longitudinis partem leviter crenato- 
undulatis, supra luteo, vittis 5 transversis alternantibus, tribus 
argenteis et antice linea nigra limitatis, duabus luteis, his vittis 
ommbus paullo plus quam dimidium anterius dorsi occupantibus, 
dorso pone eas luteo, lineis transversis densis nigris undulatis et 
ad partem anastomosantibus notato; ventre nigro, fasciis duabus 
longitudinalibus luteis, quae in marginibus dentibus trinis, 1 intus 
(postice), 2 extus, instructae sunt, punctisque 4 obliquis argenteis 
in trapezium in medio inter eas dispositis ornato; septo vulvae 
arcuato, lato, sulco. longitudinali profundo praedito: — 9 ad. 
Long. 16-22 millim. 

Forma principalis cephalothorace luteo-testaceo, pedibus fusco- 
testaceis, nigricanti-annulatis. 

Var. f, nigripes, cephalothorace praesertim versus latera ob- 
scurius fusco, pedibus nigris, annulis testaceis modo subter eviden- 
tibus, supra abruptis. 

Syn.: 1841. Epeira aemula Walck., H. N. d. Ins. Apt., II, p. 118. 

1857. » (Argyopes) striata Dol., Bijdr., cet., 1. c., p. 415. 


1859. » » » id., Tweede Bijdr., cet., l. c., p.30, Tab. 
IX, figg. 2, 2a. 


E. striatam Dol. sine dubitatione huic speciei subjeci, et- 
si dixit Doleschall cephalothoracem £. striatae nigrum esse. — 
A. magnifica L, Koch 1871 (Die Arachn. Austral., p. 27,.Tab. Il, 


RAGNI DI SELEBES 365 


figg. 6-6°) speciei nostrae valde affinis certe est, et fortasse non 
ab ea diversa; sed in A. magnifica lineae nigrae transversae in 
parte abdominis posteriore rectae esse videntur, neque undulatae 
neque, ut in A. aemula, magis versus anum in formam fere 
retis inter se conjunctae. — Hpeira nitida Walck. (1. c., p. 110) 
ea quoque forsitan cum A. aemula est conjungenda. 

In A. aemula 9, forma principali, ocul? medii aream occupant 
fere duplo longiorem quam latiorem antice, non parum latiorem 
postice quam antice; oculi medii antici, qui posticis mediis paullo 
minores sunt, ut il spatio oculi diametro evidenter majore se- 
junguntur; oculi laterales, quorum antici reliquis plus duplo 
sunt minores, contingentes sunt, a medis anticis spatio plus 
duplo (non vero triplo) majore remoti, quam hi inter se. Mandi 
bulae tarsis 1. paris paullo longiores, fusco-testaceae; maxillae et 
labium flava, illae macula basali nigra. Palps flavo-testacei; pedes 
fusco-testacel, annulis nigricantibus: coxae subter maculam et 
basin nigricantes habent; femora trinos, patellae singulum, tibiae 
binos annulos nigricantes vel fuscos ostendunt, metatarsi annulos 
latissimos binos. Pedes 1.1, 2.' et 4.) paris paene eadem longi- 
tudine sunt. Venter in medio fuscus. Vulva ex tuberculo constat, 
quod in latere postico duas foveas sat magnas, septo lato for- 
titer arcuato et sulco longitudinali impresso, fere X-formi sejun- 
guntur; mamellae, ante apicem abdominis locatae, crassae sunt, 
exsertae, fusco-testaceae. 

Lg. corp. 16; lg. cephaloth. 61/,, lat. ej. 5/,, n front. 
sr) mullim:; les abd 10/5; lat. e).06 7/5 ili Red 30 4/7; 
II 30, INIT 19, IV 30 millim. longi esse videntur; pat. + tib. IV 
81), millim. 

Insula Celebes jam dudum a Walckenaer ut patria hujus 
speciei indicata fuit. Feminam quam supra descripsi ad Kan- 
dari cepit Cel. O. Beccari. Aliam feminam majorem, colore 
abdominis magis deperdito (pube argentea vittarum abdominis: 
nulla, verisimiliter detrita), ibidem invenit: differt abdomine 
breviore et magis deplanato, cephalothorace obscuriore, testaceo- 
fusco, praesertim vero pedibus nigris, modo subter testaceo-annu- 
latis: coxae subter testaceae sunt, basi et macula parva media 


366 T. THORELU 


nigris; femora subter vittis transversis testaceis, 4 in pedibus 
anterioribus, 3 in pedibus 3. paris, 2 et macula apicali in 4.' 
paris pedibus notata; tibiae omnes binas vittas ejusmodi subter 
ostendunt. Mandibulae nigricantes, vitta transversa lata inaequali 
testacea versus medium, et apice late rufescenti-fusco. Praeterea 
nullam differentiam notabilem inter hoc exemplum, quod var. 8, 
nigripedem, appellavi, et formam principalem video. 

Lg. corp. var. B 22; le. cephaloth. 8, lat. ej. 62/,, lat. front. 
Seni aleveabdwiloy lat ej 7 Oye mullim NR edo 7 
I 391/,, Ill 24, IV 381/, millim. longi videntur; pat. + tib. 
IV 11 millim. 

Marem ad Kandari quoque invenit Cel. Beccari, qui verisi- 
militer ad hanc speciem est referendus, et cujus plenam descrip- 
tionem dabo, quum multis rebus a femina differat: 


A. aemula (Walck.) 7°? cephalothorace ferrugineo-rufescenti, 
.amplo, convexo, serie oculorum posticorum leviter modo procurva, 
area oculorum mediorum paullo latiore postice quam antice, oculis 
medtis posticis reliquis oculis majoribus; pedibus fuscis, metatarsis et 
tarsis pallidioribus, illis saltem annulo apicali nigro praeditis; dorso 
abdominis plaga maxima migra sub-ovata posterius occupato, ante 
eam sat late, in lateribus vero anguste testaceo; ventre nigricanti, 
utrinque vitta inaequali flavo-testacea extus crasse bidentata ornato. 
— o ad. Long. circa 5!/, millim. 

Cephalothorax aeque fere longus atque tibia cum patella 
pedum 4. paris, paene circulatus, paullo tamen longior quam 
latior, amplissimus, non tantum coxas omnes, verum etiam 
trochanteres pedum posteriorum tegens, in lateribus amplissime 
et fortissime rotundatus, postice in medio truncatus, antice fortis- 
sime et breviter angustatus; pars cephalica igitur parva et brevis, 
lateribus rectis anteriora versus paullulo angustata, fronte parte 
thoracica circiter triplo angustiore, tuberculo oculorum mediorum 
prominenti, truncato, proclivi; supra undique satis aequaliter et 
fortiter convexus est cephalothorax, impressionibus cephalicis 
nullis, fovea centrali ordinaria magna, parum profunda, sulco 
longitudinali in medio; clypeo fortissime reclinato, longe ante 


RAGNI DI SELEBES 367 


mandibulas prominenti; subtilissime punctulatus, nitidus, pube 
tenui vestitus. Sternum parvum, postice acuminatum, sub-cordi- 
forme, paullo longius quam latius. Oculorwm series postica de- 
super visa evidenter sed leviter procurva; a fronte visa series 
| postica fortissime deorsum curvata est, antica paene recta. 
Oculi laterales bini, tuberculo communi impositi, contingentes, 
‘antici eorum lateralibus posticis (qui potius exteriores dicendi 
sunt) et reliquis oculis multo minores; medii oculi aream oc- 
cupant non parum (diametro oculi maximi) longiorem quam 
latiorem, postice paullo latiorem quam antice; oculi medii postici, 
qui reliquis oculis majores sunt, inter se spatio oculi diametro 
minore distant, a lateralibus vero posticis duplo longius; oculi 
seriel anticae spatiis sub-aequalibus, oculi medii antici diametrum . 
saltem aequantibus, sejuncti sunt. Mandibulae minimae, recli- 
natae, parum crassiores quam basis metatarsorum anticorum, 
paene duplo longiores quam latiores, in dorso rectae. Masillae 
latiores quam longiores, apice late et oblique truncatae; labiwm 
minutum, sub-transversum, apice late rotundatum. Pa/pi breves, 
graciles, clava maxima, femoribus anticis saltem dimidio, paene 
duplo, latiore: pars patellaris latior quam longior, seta forti ad 
apicem supra munita; pars tibialis desuper visa partis patellaris 
longitudine fere, sed latior, apicem versus oblique dilatata, duplo 
paene latior apice quam longior, setosa; pars tarsalis angusta, 
ovato-lanceolata, convexitate intus directa, basi in procursum 
sive calcar magnum, crassum, corneum, foras directum, paullo 
deorsum curvatum, supra ad apicem abrupte angustatum (ipso 
apice brevi, obtuso), basi supra tuberculo obtuso munitum pro- 
ducta; bulbus maximus, supra (extus) leviter modo convexus, 
fere circulatus vel conchiformis, subter (intus) valde inaequalis, 
procursibus duobus magnis, suo quoque mucrone in apice in- 
structis, praesertim et valde conspicuis. Pedes mediocres, meta- 
tarsis et tarsis gracilibus, aculeis longis gracilibus sat crebris 
armati, coxis et femoribus omnibus subter inermibus; 1. paris 
pedes cephalothorace saltem 4.plo longiores. Abdomen sub-ova- 
tum, humeris rotundatis posteriora versus sat fortiter angustatum. 
Mamillae sat prominentes. 


368 T. THORELL 


Color. — Cephalothorax ferrugineo-rufus, pallido-pubescens. 
Sternum luteo-testaceum, linea media longitudinali pallide flava 
persectum. Partes oris flavo-testaceae, mazxillae tamen basi nigri- 
cantes, et /abiwm quoque basi utrinque nigricans. Palpi testacei, 
bulbo fusco. Pedes obscure fusci, femoribus anticis subter nigri- 
cantibus, metatarsis fusco-testaceis, basi fuscis et annulo apicali 
nigro .ornatis, tarsis apice plus minus distincte nigricantibus; 
aculei pedum nigri. Abdomen supra antice sat late et ad mar- 
gines laterales anguste testaceum, praeterea nigrum; dorsum 
enim posterius plaga magna nigra sub-ovata occupatur, quae 
antice et in lateribus leviter rotundata est, postice sensim sub- 
acuminata, mox pone duo anteriora punctorum 4 majorum im- 
_pressorum dorsi initium capiens et usque ad anum extensa. 
‘Latera abdominis inferius nigro- et sub-testaceo-variata. Subter 
abdomen secundum totum medium ventris nigricans est: haec 
fascia nigricans utrinque fascia inaequali flavo-testacea, in latere 
exteriore crasse bidentata limitatur. In lateribus abdominis et in 
ventre hic illic vestigia pubescentiae argenteae in exemplo a me 
viso remanent. Mamullae sub-testaceae, summo apice infuscatae. 

Lg. corp. 5 !/,; lg. cephaloth. paene 3, lat. ej. 2 3/,, lat. front. 
paene 1 millim.; lg. abd. 2 ?/,, lat. ej. 2 1/g millim. Ped. I paene 
12, I 11!/,, II 6!/,, IV 10 millim.; pat. + tib. IV 3 millim. 

Exemplum singulum detritum ad Kandari captum vidi. 


9. A. chloreis n. cephalothorace et pedibus virescentibus, illo 
pube densa albicanti tecto; pedibus 1. paris pedes 2.ì paris longi- 
tudine non vel parum superantibus, cephalothorace circiter 41), 
longioribus; abdomine sub-elliptico, dorso toto pallide virescenti- 
cinereo, punctis 6-8 nigricantibus, in duas series ordinatis, antice 
notato, et maculis 4 versus medium plagaque majore postica fusco- 
olivaceis ornato, tota area dorsuali in lateribus et postice cingulo 
fusco circumdata; ventre fascia media longitudinali latissima sub- 
olivaceo-albida occupato, quae ordinibus duobus punctorum nigro- 
rum notata est. — Q jun. (pulla?) Long. saltem 6 millim. 

Femina. — Cephalothorax brevior quam tibia cum patella 4. 
paris, parum longior quam latior, paene planus, impressionibus 


ee oe 


RAGNI DI SELEBES 369 


cephalicis distinctissimis, fovea ordinaria centrali forti, transversa ; 
frontis latitudine circiter 1/, latitudinis partis thoracicae aequanti. 
Oculorum series postica desuper visa fortiter procurva, antica a 
fronte visa leviter deorsum curvata; oculi laterales, quorum an- 
tici minuti sunt, reliquis oculis saltem triplo minores, spatio 
evidenti bini sejuncti; oculi medii aream occupant paullo lon- 
giorem quam latiorem postice, paulloque latiorem postice quam 
antice. Partes oris et palpi nullam notam peculiarem praebent. 
Pedes mediocres, aculeis paucioribus gracilibus muniti; pedes 
1 et 2 paris eadem paene sunt longitudine, cephalothorace 
circiter 41/, longiores, non parum longiores quam pedes 4.i 
paris. Abdomen paene dimidio longius quam latius, fere ellipti- 
cum, antice tamen truncatum, modice et aequaliter convexum, 
mamillis parum ante apicem posticum locatis. 

Color. — Cephalothorax pallide virescens, pube densa albicanti 
tectus. Ocul nigri. Sternum ad maximam partem plaga magna 
albicanti, in marginibus lateralibus lobata vel quasi radianti oc- 
cupatum, ipso margine virescenti. Pedes pallide virescentes, ar- 
genteo-pubescentes, aculeis et, ut palpi, pilis setisque nigris 
muniti; apice subter obscuriores, nigro-virescentes sunt pedes, 
praesertim posteriores. Abdomen supra pallide virescenti-cinereum 
vel -albicans, pube argentea sparsum, antice punctis 6-8 nigri- 
cantibus in duas series ordinatis et linea tenui longitudinali ob- 
scura minus distincta inter ea notatum, tum, versus latera, ma- 
culis utrinque duabus rotundatis (posteriore majore) fusco-olivaceis 
et annulo ‘tenui albicanti circumdatis ornatum, denique, longe 
postice, plaga magna fusco-olivacea, in medio constricta, antice 
sub-truncata, postice rotundata: maculae illae 4 fusco-olivaceae, 
quarum anteriores parum ante medium dorsi sitae sunt, trape- 
zium antice paullo latius quam postice et circiter dimidio latius 
quam longius formant. Tota haec area dorsualis fascia vel cin- 
gulo olivaceo-fusco in lateribus et postice (supra anum) circum- 
data est, limite inter cingulum et aream dorsualem linea tenui 
fusca distinctissima expresso, quae linea supra; saltem posterius, 
argenteo-marginata est; inferius latera abdominis pallide testacea 
sunt. Venter fascia latissima pallida sub-olivaceo-albida a rima 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (4 Ottobre 1877). 24 


370 T. THORELL 


genitali ad mamillas extensa et ad latera earum producta occu- 
patur, hac fascia ordinibus duobus da; nigrorum notata. 
Mamillae virescenti-testaceae. 

Lg. corp. 6; lg. cephaloth. 2 1/,, lat. ej. paene 2!/, millim.; 
le.tabd.X8:2/, late0e)/28/allim Ped ol 10) 4/ AL 08:00 
6?/,, IV 10; pat. + tib. IV 3 millim. 

Exemplum singulum femineum non adultum ad Kandari in- 
venit Cel. Beccari. Verisimiliter multo major evadit haec species. 


Gen. Herennia, n. (’). 


Cephalothorax valde deplanatus, non multo longior quam la- 
tior, antice angustatus, clypeo humili. 

Oculi 8, in series duas sub-parallelas dispositi: series antica 
recurva, postica desuper visa fere recta; oculi laterales bini spatio 
evidenti disjuncti, non longe a mediis remoti, hi in rectangulum 
vel in trapezium non multo longius quam latius dispositi. 

Mandibulae mediocres, directae. 

Maxillae parum longiores quam latiores, porrectae, apice intus 
truncatae, antice et extus rotundato-truncatae. 

Labium magnum, aeque fere longum ac latum, apice late 
rotundatum, sub-acuminatum. 

Pedes mediocres, sat graciles, aculeati, ita: I (?), II, IV, HI, 
longitudine se excipientes; unguiculi trini, superiores pectinati, 
inferior longus, dentibus duobus obtusis munitus. 

Abdomen deplanatum, cute duriuscula tectum, punctis im- 
pressis sub-ocelliformibus saltem 4 in dorso munitum. 

Mamillae breves, conniventes. 

Rete et modus vivendi non certe nota (?). 

Typus: H. multipuncta (Dol.). 

Genus hoc Argiopî Sav. et Aud. proximum est, oculorum 
dispositione alia et cute abdominis duriuscula facile dignoscendum. 


(!) Herennius, nom. propr. Latinum. 
(2) Doleschall dicit formam quam E. ornatissimam vocat in Amboina raram 
esse, et in vicinitate domuum, in muris, a se inventam. 


RAGNI DI SELEBES rali 


10. H. multipuncta (Dol.) valde depressa, cephalothorace breviter 
albicanti-villoso et, parte cephalica pallidiore laevi excepta, crasse 
granuloso, nigro-fusco, margine undique lineolisque duabus longi- 
tudinalibus mediis abbreviatis foras sub-curvatis luteis; sterno quo- 
que luteo; pedibus testaceo-albicantibus, apice et geniculis nigris; 
abdomine sordide testaceo-albicanti, plano, circulato fere, antice 
sub-truncato, in lateribus postice undulato-crenato, secundum mar- 
gines undique profunde undulato-sulcato et impresso-punctato; ventre 
pone rimam genitalem versus margines nigricanti, in medio flavo, 
macula magna media transversa postice rotundata nigricanti, vul- 
vaque nigra. — 9 ad. Long. circiter 111), millim. 

Syn.: 1859. Epeira (Argyopes) multipuncta Dol., Tweede Bijdr., cet., l. c., 

p. 32, Tab. XI, figg. 1, lV. 
1859.» » ornatissima id., ibid., p. 32, Tab. I, figg. 3-35. 

Exemplum singulum (pedibus 1. paris carens) ad Kandari 
captum ante oculos habeo. Praeter in insula Celebis, etiam, se- 
cundum Doleschall, in Java et Amboina invenitur haec species. 
Epeira enim multipuneta Doleschallii, ex Java, non ab E. orna- 
lissima ejus, ex Amboina, specifice mihi differre videtur: forma 
quam gignit Celebes intermedia inter eas est, saltem quoad co- 
lorem. Secundum Doleschall Z. multipuncta ab E. ornatissima 
his rebus differret: margo pallidus cephalothoracis in illa minus 
bene est definitus, flavescens; sternum flavum est, abdomen non 
‘album sed magis flavescens; venter limbo. nigro caret, et in 
medio maculas duas (non singulam) habet, quarum anterior 
rotunda est, altera reniformis. Observandum tamen est, Dole- 
schall nullum exemplum £. mu/tipunetae suae vidisse, sed de- 
scriptionem hujus formae (ut formarum Javanensium omnium 
fere quas in Tweede Bijdr., cet., ut novas descripsit) secundum 
figuram ei communicatam confecisse. — Nomen multipuncta an- 
teferendum nobis videtur, quoniam figura 2. multipunctae melius 
quam figura E. ornatissimae cum nostra aranea convenit. 

In H. multipuncta nostra series oculorum antica retro et sur- 
sum curvata est, series postica desuper visa recta. Oculi 4 medii, 
quorum antici reliquis oculis sub-aequalibus majores sunt et tu- 
berculo humili prominenti antice rotundato impositi, aream aeque 


312 T. THORELL 


longam atque latam antice, vix vel parum angustiorem postice 
quam antice occupant; spatium inter oculos anticos medios dia- 
metrum oculi fere aequat; spatium quo a lateralibus anticis di- 
stant medii antici etiam paullo majus est: a margine clypei 
inflexi spatio remoti sunt quod diametrum oculi paullo superat. 
Oculi medii postici inter se spatio oculi diametro saltem duplo 
majore sejuncti sunt et a lateribus posticis etiam paullo (vix 
vero dimidio) longius quam inter se remoti. Oculi laterales bini 
tuberculo humili impositi et spatio evidentissimo, dimidiam oculi 
diametrum fere aequanti disjuncti. Partes oris et coxae pallide 
fuscae, mandibulae paullo obscuriores, apice nigrae; palpi albi- 
canti-testacei, apice infuscati. Pedum aculei plerique brevissimi. 
Vulva ex fovea magna transversa nigra constat, cujus ex fundo 
spinae duae sat longae, graciles, crassitie aequali, apice obtusae, 
foras curvatae exsertae sunt, singula ad singulum latus vulvae! 

Lg. corp. 11!/,; le. cephaloth. 54/,, lat. ej. 51/,, lat. front. 
27/5; lg. abdom. 71/,, lat. ej. 62/, millim. Pedes I?, II 191/,, 
HI 10, IV 181/,, pat. + tib. IV 51/, millim. 


Gen. Epeira (Watck.) 1805 (1). 


11. E. Kandarensis n. cephalothorace nigro, albicanti-villoso, oculis 


lateralibus spatio parvo disjunctis; pedibus nigris, pallido-annulatis, 


patellis et tibiis supra lineis impressis binis glabris notatis, 4.1 paris 
pedibus reliquos longitudine superantibus; abdomine oblongo, trian- 
gulato-ovato, humeris in tuberculum acuminatum elevatis, apice 
postico superius im procursum crassum, obtusum, impressione 
transversa supra sub-bipartitum, retro et paullo sursum directum 
producto, dorso secundum medium nigro-fusco, in lateribus cinereo, 
area dorsuali nigro-fusca satis angusta, sed antice, humeros versus, 
sensim et sat fortiter dilatata, lineis duabus sinuatis albicantibus 

(1) Gen. Cyrtophora (Sim.), Thor. hoc loco cum Epeiris conjunxi, etsì per- 
suasum mihi habeo, non modo Cyrtophoram, verum etiam genera nova non- 


nulla ab Epeira (Walck.), Thor., quum melius erit cognitum hoc genus, posse 
secregari. 


ES 


RAGNI DI SELEBES 373 


tuberculis humeralibus ad latera protuberantiae posticae ducts limi- 
tata; ventre nigro, liners duabus longitudinalibus parallels flavo- 
lestaceis. — Q sub-ad. Long. circa 253/, millim. 

Femina. — Cephalothorax brevior quam patella cum tibia 4.1 
paris, metatarsum cum tarso 1.1 paris longitudine aequans, po- 
stice paullo emarginatus, in lateribus partis cephalicae fortiter 
rotundatus, parte cephalica magna, lateribus rectis anteriora 
versus paullulo angustata, fronte perfecte truncata, latitudine 
dimidiam partis thoracicae latitudinem paullo superanti, tuber- 
culo sive costa apice prominenti utrinque in ipsis angulis in- 
structa, tuberculo oculorum mediorum fortiter prominenti, trun- 
cato, abrupte proclivi (non directo); et transversim et secun- 
dum totam longitudinem fortiter convexus est cephalothorax, 
impressione magna levi in parte cephalica, impressionibus ce- 
phalicis bene expressis, fovea ordinaria centrali ad declivita- 
tem posticam sita, magna, transversa; granulis sat magnis 
sat dense sparsus est, pilis albicantibus sub-hirsutus, decli- 
vitate postica laevi et glabra. Sternwm sub-ovatum, longius, 
antice truncatum, tuberculis utrinque ad marginem tribus humi- 
libus. Ocudi laterales, spatio parvo disjuncti (non contingentes), 
ad basin lateris exterioris tuberculi angulorum frontalium positi 
sunt; medi oculi aream occupant paullo latiorem antice quam 
postice, aeque saltem longam atque latam postice. Oculi medii 
antici reliquis oculis non parum majores sunt, spatioque disjuncti 
quod oculi diametro paullo est majus: a margine clypei saltem 
dimidio, ab oculis lateralibus anticis saltem 4.plo longius quam 
inter se remoti sunt; spatium inter oculos medios posticos oculi 
diametro minus est. _Mandibulae directae, crassitie femorum li 
paris, longitudine tibiarum 3." paris, parum plus duplo longiores 
quam latiores basi, modo ad basin leviter convexae, apice intus 
angustatae; sulcus unguicularis dentibus mediocribus antice 4 
(2.° reliquis omnibus majore), postice 3 armatus; unguis fortis, 
sat longus. Palpi mediocres, crassitie metatarsorum. Pedes lon- 
giores, fortes, aculeis sat multis brevibus armati; 4 paris reli- 
quis evidenter longiores sunt et cephalothorace paene 3 1/, lon- 
giores; femora pedum 1.! paris in medio antice leviter incrassata 


374 T. THORELL 


sunt; patellae et tibiae supra lineas duas longitudinales sub-im- 
pressas tenues glabras ostendunt. Abdumen desuper visum ovato- 
triangulum, antice sub-truncatum vel leviter rotundatum, humeris 
in tuberculum acuminatum distinctum elevatis, apice postico in 
tuberculum magnum crassum apice rotundatum producto et paullo 
elevato, quod tuberculum impressione transversa sive gradu in 
duas partes divisum est, parte inferiore longius retro producta 
et apicem abdominis formanti; a latere visum sub-trapezoide est 
abdomen, supra fere planum, sub tuberculo caudali late et paullo 
oblique truncatum, hic aeque circiter altum atque antice. Vulva 
(in exemplo saltem sub-adulto, si non plene adulto) in scapum 
parvum sat brevem, apicem versus angustatum, non annulatum, 
retro directum producta est. Mamillae breves et crassae. 

Color. — Cephalothorax niger, albicanti-pilosus, tuberculis an- 
gulorum frontis nitidissimis, rufis. Sternwm nigrum, cum coxis 
flavescenti-pubescens. Mandibulae rufo-piceae, apice nigrae, ad 
basin late et oblique albicanti-pilosae. Masxillue et labiwm nigro- 
picea, apice anguste testacea. Pa/p? nigricantes, parte femorali 
basi late et annulo basali saltem partis tibialis testaceis. Pedes 
nigri, femoribus subter colorem cyaneum sentientibus; femora 
posteriora basi late rufo-testacea, anteriora macula vel fascià 
ejusdem coloris ad basin subter notata. Metatarsi omnes et tibiae 
posteriores annulum latum rufo-testaceum versus basin habent, 
tibiae anteriores saltem annulum angustum versus medium; tarsi 
basi angustissime rufo-testacei. Pubes pedum appressa in his an- 
nulis albicans et aculei pallidi, basi nigricantes; praeterea pili et 
pubes pedum, ut aculei, ad maximam partem nigri sunt. Abdo- 
men supra secundum totam longitudinem aream nigro-fuscam 
ostendit, hac area a lineis duabus angustis albis limitata, quae 
a tuberculis humeralibus testaceis apice fuscis ad protuberantiam 
posticam ductae sunt, pone humeros paene rectae et sat fortiter 
anteriora versus divaricantes, praeterea (postice) levius bis si- 
nuatae, paene parallelae; latera dorsi in fundo cinerea sunt 
(mox pone tubercula, intus, anguste lutea): supra petiolum cine- 
rascens quoque est abdomen; ad marginem anticum area dor- 
sualis nigro-fusca vestigia liturae A-formis cinerascentis ostendit. 


RAGNI DI SELEBES 375 


Ante tubercula humeralia dorsum albicanti-pilosum est, praeterea 
pilis brevioribus crassis nigris sparsum; area nigro-fusca dorsi 
pube albicanti tecta. Latera abdominis cinereo-nigricantia, sub- 
variata; venter nigricans, scutis pulmonalibus piceis, lineisque 
duabus flavo-testaceis longitudinalibus parallelis pone rimam ge- 
nitalem et, inter eas, punctis paucis flaventibus notatus, pi- 
lisque ejusdem coloris praesertim posterius sparsus; m2am%/ae 
nigrae. 

Le. corp. 253/,; le: cephaloth. 9.1/., lat. ej: 73/,, lat. front. 
4+/, millim.; le. abd. 163/,,\ lat. ej. 11 millim. Ped. I 31;- I 
30, IN 194/,, IV 324/,, pat. + tib. IV 111/, millim. Mandib. 
4 millim. longae. 

Feminam singulam, ut videtur non perfecte adultam, aliamque 
multo juniorem ad Kandari inventas examinavi. — £. spectabili 
Dol. (Tweede Bijdr., cet., 1. c., p. 34, Tab. II, fig. 9) affinis 
haec species haud dubie est; sed apex abdominis in nostra specie 
descensione transversa sub-bipartitus est, et longius retro pro- 
ductus quam in ea videtur. 


12. E. Pfeifferae n. cephalothorace piceo-fusco, area oculorum 
mediorum (quorum anteriores reliquis oculis majores sunt et spatio 
triplo majore a lateralibus antics quam inter se remoti) paullo 
longiore quam latiore antice, latiore antice quam postice; pedibus 
piceo-fuscis, tibiis et metatarsis annulis binis pallidis notatis; ab- 
domine brevi, rotundato-triangulo, antice late et fortiter rotundato, 
humeris rotundatis quoque, supra sub-cinereo, area dorsuali ordi- 
naria postica a lineis duabus angulato-flecuosis inclusa evidenti, 
dorso ad marginem anticum macula sat magna nigerrima ornato, 
ventre in medio macula magna rotundata luteo-flava notato; vulva 
ex corpore sub-trapezoidi et scapo sat lato et tenui, duplo saltem 
longiore quam latiore, versus apicem rotundatum angustato, subter 


sub-marginato, retro directo constant. — 9 ad. Long. circa 13 
millim. 
Femina. — Cephalothorax brevior quam tibia cum patella 


4. paris, metatarsum cum tarso 4.' paris longitudine aequans, 
formà in hoc genere ordinarià, sat altus et fortius convexus, 


376 T. THORELL 
parte cephalica sat magna, lateribus rectis anteriora versus 
sensim leviter angustata, fronte levissime rotundata, tuber- 
culis oculorum, praesertim lateralium, humillimis, tuberculo 
mediorum proclivi; impressionibus cephalicis distinctissimis, fo- 
vea ordinaria centrali magna et profunda, sulco longitudinali 
in medio notata. Series oculorwm postica, desuper visa, leviter 
recurva, antica, a fronte visa, leviter deorsum curvata; oculi 
laterales sub-contingentes; medi oculi aream occupant quae 
paullo longior est quam latior antice, non parum latior an- 
tice quam postice; oculi medii postici spatio oculi diametrum 
aequanti sejuncti. Oculi medi antici, qui reliquis paullo ma- 
Jores sunt, inter se spatio oculi diametrum paullo superanti di- 
stant, a lateralibus vero anticis spatio triplo majore quam quo 
inter se remoti sunt; a margine clypei paullo longius quam a 
mediis posticis distant. Mandibulae longitudine tibiarum 4.‘ paris, 
femoribus anticis paullo angustiores, paullo plus duplo longiores 
quam latiores, in dorso fortiter convexae; sulcus unguicularis 
antice quattuor dentes habet, quorum 1. et 3.5 reliquis majores 
sunt, postice vero tres dentes, sensim magnitudine decrescentes. 
Pedes sat longi et fortes, aculeis crebris non longis armati; 4. 
paris pedes cephalothorace circiter 3°/, longiores sunt; tibiae 
anteriores lineam tenuem longitudinalem sub-impressam vel gla- 
bram parum conspicuam ostendunt. Abdomen breve, vix longius 
quam latius, rotundato-triangulum, in lateribus et praesertim 
antice fortiter rotundatum, humeris fortiter rotundatis quoque; 
praeter pube breviore appressa pilis longis sat crassis sparsum 
est. Vulva ex corpore et scapo constat: corpus ejus a latere 
visum sub-trapezoide est, basi angustius, a fronte visum fere 
quadratum; scapus. ab angulo anteriore-inferiore hujus corporis 
exieps, e lamina tenui constat, quae ad basin corporis est lati- 
tudine, versus apicem rotundatum sensim angustata, prope basin 
retro fracta: pars ejus retro directa, ubi latissima’ est, «corpore 
paullulo est angustior, duplo saltem longior quam latior, lan- 
ceolata fere (paene 1 millim. longa), levissime modo sinuata, 
subter sub-marginata et paullo pubescens. 

Color: — Cephalothorax piceo-fuscus, pilis cinereo-albicantibus 


ai 


Se eee 


a See 


RAGNI DI SELEBES 377 


vestitus, parte postica glabra testaceo-fusca. Sternum cum labio 
et maxillis obscure fuscum est, sat dense cinerascenti-pilosum, 
maxillarum summo margine albicanti. Pa/pi obscure fusci, apice 
nigricantes. Pedes obscure fusci, femoribus subter sub-violaceis, 
patellis basi pallidioribus, tibils et metatarsis annulis binis pal- 
lidioribus (in metatarsis praesertim latis et distinctissimis ) or- 
natis, tarsis nigricantibus, basi anguste pallidis; pilis ad partem 
nigris, ad partem albicantibus vestiti sunt. pedes, aculeisque al- 
bicantibus, basi vel apice nigris, aliisque totis nigris armati. 
Abdomen cinerascens, pallido-pilosum; dorsum ejus posterius ve- 
stigia areae ostendit versus latera obscurioris vel nigricanti-ma- 
culatae, quae a lineis duabus angulato-flexuosis versus anum 
coéuntibus limitatur, et, saltem antice, vestigia quoque habet 
vittae mediae in lateribus sinuosae, a serie duplici lineolarum 
parvarum longitudinalium limitatae (?); anterius in dorso puncta 
4 impressa sat magna trapezium antice angustius formant: mox 
ante anteriores horum punctorum, ad marginem dorsi anticum, 
adest macula sat magna (paene 2 millim. lata) postice fortiter 
rotundata, nigerrima, linea pallidiore limitata. Latera abdominis 
cinerea vittas vel umbras transversas obliquas circiter quinas 
ostendunt; venter versus latera sordide et pallide cinereus est, 
umbris nigricantibus sub-undulatis variatus; in medio inter rimam 
genitalem et mamillas macula magna rotundata pulchre luteo- 
flava ornatus est, quae in lateribus, praesertim antice et postice, 
nigrore limitatur, et punctis 6 impressis nigris in series duas 
longitudinales ordinatis notata est; etiam inter hanc maculam 
et rimam genitalem in medio sub-luteus vel flavescens est venter. 
Vulva tota pallide fusca, corpore modo ejus postice lineis duabus 
nigris incurvis notato. Mamillae testaceo-fuscae. 

Lg. corp. 13; lg. cephaloth. 51/,, lat. ej. paullo plus 41/5, 
lat. front. 2 4/, nullim.; lg. abd. 8 4/,,,lat. ej: 8.1/, millim. Ped. I 
21, I 20, II 12 1/,, IV 19 millim.; pat. + tib. IV 61/,; mandib. 
2!/, millim. longae. 

Singulum exemplum hujus speciei ad Kandari invenit Cel. 
Beccari. 


378 T. THORELL 


13. E. ferruginea n. fusco-ferruginea paene tota, pedibus non 
annulatis; abdomine breviter rotundato-triangulo, magis luteo-fer- 
rugineo, area ordinaria dorsuali postica modo striîs paucis ob- 
scuris minutis et obliquis utrinque in dorso posterius indicata ; 
ventre macula magna lutea, antice paullo constricta (parte poste- 
riore rotundata) ornato; serie oculorum postica leviter recurva, 
area oculorum mediorum (quorum anteriores reliquis majores sunt 
et a lateribus anticis triplo longius quam inter se remoti) parum 
longiore quam latiore antice, latiore antice quam postice; vulva ex 
scapo sub-trapezoidi et scapo lato, versus apicem rotundatum an- 
gustato, retro fracto constanti, parte scapi retro directa ovato-lan- 
ceolata, subter marginata, vix duplo longiore quam latiore. — 
9 ad., Long. circa 12 millim. 

Haec species cum praecedenti quoad formam omnibus paene 
numeris convenit; ad ea quae de illa diximus revocare igitur 
possumus. Cephalothorax non adeo convexus ut in priori specie 
mihi videtur, praeterea similis: paene 1 millim. brevior est quam 
patella cum tibia 4. paris, ut in illa. Abdomen parum longius 
quam latius, ut in ea; vulva quoque adeo similis est huic parti 
E. Pfeifferae, ut nullam differentiam cernere possim, nisi quod 
scapus in £. ferruginea paullo brevior et latior sit: pars scapi 
retro directa in hac specie paullo latior quam corpus vulvae vi- 
detur, et non plene duplo longior est quam latior. Mandibulae 
‘ paullo longiores quam in £. Pfeifferae fortasse sunt, paullo lon- 
giores quam tibiae 3. paris. 

Color alius atque in E. Pfeifferae. Cephalothorax, partes oris, 
palpi et pedes fusco-ferruginei sunt, cinerascenti- vel albicanti- 
pilosi et -pubescentes; palpi et pedes quoque nigro-pilosi, aculeis 
brevioribus crebris nigris vel pallidis et ad partem nigricantibus 
praediti; maxillae intus et labium apice anguste pallida. Sternum 
obscurius fusco-ferrugineum est. Abdomen supra luteo-ferrugi- 
neum, in lateribus et utrinque in ventre sordide ferrugineum; 
utrinque in dorso, magis postice, adsunt lineolae nonnullae mi- 
nutae obliquae obscurae, quae, in series duas versus anum ap- 
propinquantes ordinatae, haud dubie vestigia sunt linearum 
angulato-flexuarum, quibus in plerisque Epeiris area ordinaria 


i 
1 


RAGNI DI SELEBES 379 


dorsualis postica limitatur; praeterea sex puncta impressa ob- 
scuriora ostendit dorsum, quorum 4 anteriora trapezium antice 
angustius formant, ut fere semper. Venter in medio, a rima 
genitali paene usque ad mamillas, plaga magna lutea nigro- 
punctata occupatur, quae antice sub-constricta est, ante hoc 
locum paullo dilatata, parte postica majore rotundata. Pilis 
longis rigidis albicantibus sat raris sparsum est dorsum abdo- 
minis, et praeterea pube vel pilis brevioribus appressis munitum. 
Vulva pallide fusca; mamillae sub-fuscae. 

Lg. corp. 12; lg. cephaloth. 5!/,, lat. ej. 41/, millim.; lg. 
fede oy lata ey. 6) lim Ped. 1 207), IE 20 ites 
IV 18'/, millim.; pat. + tib. IV 61/,; mandib. 21/, millim. 
longae. 

Exemplum singulum ad Kandari inventum est. 


14. E. decens n. cephalothorace fusco-testaceo, fasciis duabus 
latis nigro-fuscis, pedibus fusco-testaceis, nigricanti-annulatis, tibiis 
23 paris rectis, cylindratis, intus aculeis brevissimis dense vestitis, 
abdomine breviter ovato, testaceo-fusco, ad marginem anticum trian- 
gulo testaceo-albicanti postice latissimo ornato, qui maculam lan- 
ceolato-triangulam nigram includit et utrinque, posterius, cuneo 
nigro limitatur; dorso tum vitta sub-fusca albicanti-marginata, an- 
lerius rhomboidi, per aream ordinariam posticam migricanti-ma- 
culatam extensa notato, cujus ab angulis, in medio dorso, fascia 
transversa testaceo-albicans utrinque exit; bulbo genitali apice tres 
procursus conspicuos emittenti, quorum medius geniculato-curvatus 
est et ad basin supra dentem crassum format. — ad. Long. 
circa 9 millim. 

Mas. — Cephalothorax aeque longus atque patella cum tibia 
4. paris, in lateribus partis thoracicae ample et fortiter rotun- 
datus, parte cephalica anteriora versus angustata, frontis lati- 
tudine parum plus !/, latitudinis partis thoracicae aequanti, tu- 
berculo oculorum mediorum proclivi et valde prominenti, clypeo 
valde reclinato et prominenti; sat fortiter convexus, impressio- 
nibus cephalicis parum expressis, sulco medio ordinario longo et 
forti. Oculorum series postica paullo recurva; area oculorum 4 


380 T. THORELL 


mediorum, quorum anteriores reliquis oculis paullo majores sunt, 
aeque longa atque lata antice, multo angustior postice quam an- 
tice; oculi medii antici spatio oculi diametro majore sejuncti, a 
lateralibus circiter dimidio longius quam inter se remoti. Ster- 
num, macillae et labium ut in maribus typicis hujus generis 
conformata. Mandibulae angustae, longae, sub-reclinatae, in dorso 
sub-concavato-arcuatae. Palpi brevissimi; pars patellaris paullo 
latior quam longior, setis duabus fortibus supra munita; pars 
tibialis ed paullo longior, basi angusta, at mox utrinque fortiter 
dilatata, vel potius in duos procursus valde divaricantes, ob- 
tusos, aeque paene longos exiens; a latere inferiore visa pars 
tibialis sub-triangula est, in lateribus leviter rotundata, apice 
latissime truncata, plus duplo latior apice quam longior. Pars 
tarsalis angustius ovata, longius pilosa, ad longitudinem fortiter 
convexa vel curvata, convexitate intus directa, ad basin supra. 
calcari fusco corneo, basi crassiore, tum foras fracto et directo, 
apice obtuso munita; bulbus genitalis magnus, latitudine fere fe- 
moris antici, supra (extus) leviter convexus, breviter sub-ovatus; 
apice tres procursus fortes et valde conspicuos ostendit, supe- 
riorem sub-conicum, apice oblique et graciliter acuminatum, se- 
cundum, sub eo situm, longiorem et crassiorem, deorsum et 
foras rectis fere angulis fractum et prope basin supra dentem 
fortem formantem, versus apicem sub-obtusum sensim angusta- 
tum; tertium, sub hoc situm, etiam paullo longiorem sed gra- 
ciliorem, apicem acuminatum versus sensim angustatum, ante- 
riora versus aequaliter et sat leviter curvatum. Pedes mediocres 
(1. paris cephalothorace 3 ?/, longiores), aculeis multis sat longis 
armati; coxae 1.’ paris apice subter dente parvo munitae sunt; 
tibiae 2.' paris cylindratae, rectae, neque incrassatae vel clavatac 
nec curvatae, in latere interiore aculeis brevissimis crebris dense 
vestitae, praeterea aculeis ordinarits modo armatae; femora omnia 
in latere inferiore aculeati quoque, ibi serie aculeorum a basi ad 
apicem lateris exterioris extensa munita, aculeis hujus seriei in 
femoribus 2.! paris e. gr., ut videtur, 10.: Abdomen triangulo- 
ovatum, non parum longius quam latius, humeris fortiter ro- 
tundatis, pilis longis rigidis supra sparsum. 


RAGNI DI SELEBES 981 


Color. — Cephalothorax fusco-testaceus, fasciis duabus latera- 
libus latis nigro-fuscis, margine tamen posterius fusco-testaceo ; 
pilis albicantibus in partibus clarioribus, pilis fuscis in obscu- 
rioribus tectus. .Slernwm testaceum, versus margines obscurius. 
Mandibulae fuligineae, apice testaceae. Maxillae et labium fusco- 
testacea, apice anguste albicantia, basi infuscata. Pa/pi fusco-te- 
stacei, bulbo fusco, supra pallido-marginato, procursu apicali 
superiore flavo, medio sub-luteo, inferiore fusco, apice nigri- 
canti. Pedes testaceo-fusci, subter ad basin pallidiores, nigro- 
annulati: femora annulos binos, versus medium et apicem, ha- 
bent, patellae annulum apicalem, tibiae annulos binos, medium 
et apicalem, et praeterea basi angustius nigrae sunt; metatarsi 
annulos binos nigricantes, medium et apicalem, ostendunt, qui 
annuli tamen angusti sunt minusque distincti; aculei ad partem 
nigri, ad partem pallidi; aculei breves in latere interiore tibiae 
2.1 paris nigri. Abdomen supra testaceo-fuscum, triangulo paullo 
pallidiore lato, transverso, apice antrorsum directo, ad marginem 
anticum sito notatum, qui maculam oblongam, lanceolato-trian- 
gulam, postice rotundatam, nigram, in lateribus paullo sinuatam 
et linea albicanti circumdatam includit, et ad utrinque latus cuneo 
vel stria triangula nigra extus pallido-marginata limitatur; pone 
triangulum illum sequitur fascia longitudinalis antice rhomboides 
obscura, lineis albicantibus inclusa, quae versus anum ut linea 
continuatur: utrinque ab angulis lateralibus hujus fasciae linea 
transversa albicans ducta est, et pone eam sequuntur utrinque 
striae circiter 4 breves, crassae, transversae, obliquae, nigrae, 
extus (postice) albicanti-limbatae, sensim magnitudine decre- 
scentes, quae lineas ordinarias angulato-flexuosas aream dorsua- 
lem posticam limitantes repraesentant. Venter in medio niger, 
maculis 4 flavo-testaceis; maculae posteriores majores sunt ,ma- 
gisque appropinquantes et discretae, anteriores inter se et cum 
posterioribus sub-conjunctae, minus distinctae. Mamillae testaceo- 
fuscae. Pili abdominis albicantes. 

Lg. corp. 9; lg. cephaloth. 5, lat. ej. 4, lat. front. 1 !/, millim.; 
lg. abd. 5!/,, lat. ej. paullo plus 4 millim. Ped. I 17 !/,, Il 15, 
II 10, IV 14 millim.; pat. + tib. IV 5 millim. 


382 T. THORELL 


Marem singulum adultum ad Macassar invenit Cel. Beccari. 
Ad colorem abdominis similitudinem non levem cum £. cornuta 
(Clerck) praebet haec aranea. 


15. E. vatia n. cephalothorace nigro-fusco, secundum medium 
paullo clariore; pedibus testaceo-fuscis, nigricanti-annulatis, tibiis 
2. paris sub-cylindratis, leviter incurvis et in latere interiore 
aculeis brevioribus inaequalibus dense vestitis; abdomine cinereo- 
fusco, triangulo nigricanti postice aperto et litura K-formi albicanti 
limitato ad marginem anticum notato, et, pone eam, fascia sub- 
fusca albicanti-limbata posteriora versus acuminata, per aream 
dorsualem posticam extensa, hac area maculis nigris sub-trans- 
versis utrinque infuscata; ventre maculis saltem duabus flavo- 
testaceis ornato; bulbo genitali apice tribus procursibus instructo, 
quorum medius deorsum curvatus et supra muticus est. — ad. 
Long. circa 7-9 millim. 

Mas. — Cephalothorax paullo brevior quam patella cum tibia 
4. paris, ad formam ut in specie priore. Sternum, oculi et partes 
oris ut in ea quoque. Palpi ut in ea brevissimi: pars patellaris 
paullo latior quam longior; pars tibialis in medio parte patel- 
lari paullo .brevior est, sed in utroque latere anteriora versus 
et foras producta, procurso exteriore multo longiore quam inte- 
riore, sinuato-rhomboidi fere, apice acuminato; pars tarsalis ut 
in priore specie in universum formata et directa: procursus vero 
ille corneus, apice obtuso, ad basin partis tarsalis, supra, situs 
crassitie magis aequali est, anteriora versus et paullo foras po- 
tius curvatus quam fractus, intus in loco ubi curvatus est dente 
obtuso munitus, quo fit ut certo situ paene T-formis videatur, 
brachio quidem interiore multo breviore quam altero. Bulbus 
genitalis ut in priore specie diximus ad magnitudinem et formam 
fere, modo procursibus tribus in apice paullo aliter formatis: su- 
perior et medius aeque fere crassi sunt, apicem versus angustati, 
ille apice in aculeum tenuem curvatum exiens, hic magis aequa- 
liter deorsum curvatus, dente supra carens; procursus inferior 
sat gracilis est, anteriora versus et sursum curvatus, sensim 
versus apicem acummatum angustatus. Pedes aculeis mediocribus 


RAGNI DI SELEBES 383 


crebris armati, paullo longiores quam in specie priore: 1.1 paris 
pedes cephalothorace paene 4.plo longiores sunt; coxae 1.' paris 
apice subter dentem brevem obtusum habent, tibiae 2. paris le- 
viter incurvae sunt (nec clavatae neque incrassatae), praesertim 
in latere interiore, quod aculeis brevioribus inaequalibus dense 
est vestitum. Femora omnia subter seriem plus minus aequalem 
aculeorum habent: haec series tamen in femoribus 1. paris valde 
abbreviata est, ex aculeis modo paucis ad basin internodii formata. 
Abdomen oblongum, triangulo-ovatum, pilis rigidis sparsum. 

Color. — Cephalothorax nigro-fuscus, secundum medium cla- 
rior, ferrugineo-fuscus, pilis albicantibus vestitus. Sternwm fuli- 
gineum, vitta longitudinali media flavescenti. Mandibulae fuli- 
gineo-testaceae, apice pallidiores. Maxillae et labium testaceo- 
fusca. Palpi flavo-testacei, bulbo fusco, supra luteo-marginato, 
procursibus apicalibus sub-testaceis, inferiore in apice nigricanti. 
Pedes testaceo-fusci, nigricanti-annulati: femora 2.1 et 3. paris 
binos annulos bene expressos habent: femora 1. paris fusco-ru- 
fescentia, basi nigricantia sunt, 4. paris nigricantia, basi palli- 
diora potius dicenda; tibiae et metatarsi quoque binos annulos 
ostendunt, in metatarsis angustiores et minus distinctos. Ab- 
domen ‘cimereo-fuscum, albicanti-pilosum; supra triangulo po- 
stice aperto nigricanti et A albicanti limitato ad marginem an- 
ticum notatum est, maculaque vel stria parva nigricanti utrinque 
ad basin hujus trianguli: ab eo versus anum extensa est fascia 
angusta posteriora versus angustata et acuminata cinereo-fusca, 
duabus lineis albicantibus tenuibus saepius interruptis limitata, 
per aream dorsualem ordinariam posticam ducta: haec area 
utrinque linea albicanti intus nigro-limbata, angulato-flexuosa, 
in lineolas parvas obliquas divulsa limitata est et utrinque vittas 
transversas 4-5, posteriora versus sensim magnitudine decre- 
scentes, ostendit. Venter fuligineus, postice magis niger: duas 
maculas flavo-testaceas postice et vestigia duarum aliarum ad 
rimam genitalem ostendit. Mamillae fuscae. 

Lg. corp. 9; lg. cephaloth. 5, lat. ej. 4, lat. front. 1+/, millim.; 
lesjabds5;) lat.fej-03i4/5 unllimeePed. 1194/5, IL 1741/4; MEO 
IV 16 millim.; pat. + tib. IV 5!/, millim. 


384 T. THORELL 


Mares duos adultos hujus speciei, priori, £. decenti, valde af- 
finis, ad Kandari inventos vidi. Cum iis capta sunt exempla 
feminea duo adulta et tria exempla juniora, quae sine dubio, 
ad partem saltem, cum his maribus conjungenda sunt. Descrip- 
tionem feminae adultae, quae aut ad £. vatiam, aut — quod 
tamen minus verisimile nobis videtur, — ad £. decentem refe- 
renda est, hic dabimus: 


E. vatia n. 9? cephalothorace fusco-testaceo, pedibus fusco-testa- 
ceis, nigricanti-annulatis, femoribus fusco-rufescentibus, 2. et 4.' 
paris pedibus aeque longis; abdomine breviter sub-triangulari-ovato, 
supra pallide  testaceo-cinereo, triangulo fusco antice notato, tum, 
inter humeros, plaga inaequali fusca utrinque, area dorsuali po- 
stica triangula fusca fascia inacquali pallide testaceo-cinered ad 
longitudinem persecta; ventre maculis 4 lestaceis ornato; vulva ex 
corpore sub-trapezoidi et scapo plano, ovato-lanceolato , subier 


marginato, retro directo constanti. — 9 ad. Long. circiter 10 lu 
millim. 
Femina. — Cephalothorax paullo brevior quam tibia cum pa- 


tella 4.' paris, ad formam ut in £. ferruginea Q omnino, fronte 
levissime rotundata. Spatium quo distant oculi medii antici a la- 
teralibus anticis parum plus duplo majus videtur quam spatium 
quo inter se distant, et quod oculi diametro multo majus est; 
praeterea oculi ut in illa sunt dispositi. Mandibulae longitudine 
tibiarum 3.i paris, femoribus anticis angustiores, in dorso le- 
viter modo convexae. Pedes mediocres, densius aculeati; 1.1 paris 
pedes cephalothorace circiter 3°/, longiores sunt; 2.' paris pe- 
des pedibus 4 paris non longiores. Abdomen parum longius 
quam latius, breviter sub-triangulo-ovatum, humeris tamen adeo 
ample rotundatis, ut forma triangula parum manifesta sit. Vulva 
ex corpore et scapo constat: corpus a latere visum sub-trape- 
zoide est (basi angustius) et apice antice (infra) in dentem bre- 
vem productum; ab angulo ejus anteriore-inferiore exit scapus 
acque saltem latus ac corpus et eo duplo paene longior, rectus, 
e lamina tenui retro directa, versus apicem rotundatum paullo 
angustata, ovato-lanceolata fere, duplo saltem longiore quam 


dieci rtl ne 


x RAGNI DI SELEBES 385 


latiore, subter marginata formatus, fere omnino ut in £. fer- 
ruginea. 

Color. — Cephalothorax fusco-testaceus totus, sat dense albi- 
canti-pubescens. Sternum secundum medium late fusco-testaceum, 
versus margines obscurius, sub-fuligineum. Mandibulae obscure 
testaceo-fuscae, apice nigricantes. Maxillae et labium testaceo- 
fusca, apice anguste albicantia. Pa/pi fusco-testacei, vix distincte 
fusco-annulati. Pedes fusco-testacei, femoribus fusco-rufescenti- 
bus, subter annulis binis nigricantibus notatis, saltem in pedibus 
3.1 paris evidentibus; patellae apice nigricantes sunt, tibiae et 
metatarsi annulum nigricantem latum apicalem habent aliumque 
minus evidentem versus medium. Aculei ad partem nigri, ad 
partem pallidi, apice vel basi nigri. Abdominis dorsum anterius 
et in lateribus testaceo-cinereum dicendum, triangulo fusco ad 
marginem anticum notatum et tum, inter humeros, utrinque 
macula valde inaequali fusca; area ordinaria posterior sub-trian- 
gula fusca fascia crassà inaequali, posteriora versus angustata, 
testaceo-cimereà persecta est, latera abdominis lineis fuscis trans- 
versis sub-obliquis sat multis notata. Venter nigricans, maculis 
4 majoribus flavo-testaceis ornatus, posterioribus paullo magis 
inter se appropinquantibus, anterioribus ad ipsam rimam geni- 
talem sitis et minus bene limitatis. Mamullae fuscae. 

Lg. corp. 10*/,; lg. cephaloth. 43/,, lat. ej. 33/,, lat. front. 
Colima lerabd. 70 /plat. e]. 7, mullim. Ped EL 
II 141/,, WI 91/,, IV 14)/, millim.; pat. + tib. IV parum 
plus 5; mandib. 2 millim. longae. 

Num eadem est haec species atque X. hispida Dol. (Tweede 
Bijdr., cet., p. 33, Tab. II, fig. 5), ex Amboina? 


16. E. pullata n. cephalothorace paullo breviore quam tibia cum 
patella pedum 4.' paris, qui 2. paris pedes longitudine aequant, 
aut fuligineo-testaceo, marginibus late et stria postica nigris, aut 
migricanti toto; area oculorum mediorum antice multo latiore quam 
postice, anticis horum oculorum circiter dimidio longius a latera- 
libus anticis quam inter se remotis; pedibus nigricantibus, plus 
minus distincte pallido-annulatis; abdomine breviter sub-triangulo- 

Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (8 Ottobre 1877). 25 


386 T., THORELL : 


ovato, interdum sub-globoso, supra nigricanti-cinereo, linea trans- 
versa angulatim retro fracta albicanti versus marginem anticum, et 
plerumque macula minore nigra utrinque, versus humeros, notato, 
tum triangulo lato, postice aperto, albicanti (saepe obsoleto), a quo 
posteriora versus fascia angusta geminata albicans per aream dorsi 
posticam ducta est, hac area linea angulato-flecuosa ejusdem co- 
loris utrinque limitata et transversim utrinque nigro-maculata, 
vulva ex tuberculo forti sub-conico constanti, quod apice in lami- 
nam sub-triangulam, parum longiorem quam latiorem, apice ro- 
tundatam, leviter recurvam, deorsum vel retro directam producium 
est. — 9 ad. Long. 7-81], millim. 

Femina. — Cephalothorax paullo brevior quam tibia cum pa- 
tella 4.1 paris, dense pilosus, forma ordinarià, antice convexus, 
fronte latitudine partis thoracicae dimidiam latitudinem parum 
superanti, antice truncata, tuberculo oculorum mediorum pro- 
clivi et fortiter prominenti, tuberculis oculorum lateralium di- 
stinctis sed sat humilibus, fovea ordinaria centrali longa, pro- 
funda. Oculorum series postica recurva, antica recta; oculi laterales 
bini contingentes; area oculorum mediorum parum brevior quam 
latior antice, multo latior antice quam postice; oculi medi po- 
stici spatio oculi diametro paullo minore sejuncti sunt, medi 
antici, qui reliquis oculis paullo sunt majores, et spatio dia- 
metro sua non parum majore sejuncti, a lateralibus anticis 
spatio distant paene dimidio majore quam quo inter se remoti 
sunt. Sternum ovatum, pilosum. Mandibulae crassitie femorum 
anticorum, circiter ?/, longiores quam latiores, tibiis 3." paris 
parum longiores, in dorso sat fortiter convexae, nitidae, pilosae. 
Pedes, ut palpi, sat graciles, aculeis mediocribus minus crebris 
armati; 1.1 paris pedes cephalothorace 4.plo longiores sunt, 2.1 
et 4.1 paris aeque fere longi videntur; tibiae linea impressa 
glabra supra carent. Abdomen paullo longius quam latius, bre- 
viter sub-triangulo-ovatum, humeris tamen modo paullo promi- 
nentibus, pilosum; vulva ex tuberculo forti (corpore) a latere 
viso sub-conico, antice convexo et transversim striato, postice 
truncato vel sub-concavato constat, quod in scapum hoc corpore 
non longiorem, complanatum, sub-triangulum, apice rotunda- 


RAGNI DI SELEBES 387 


tum, parum longiorem quam latiorem, leviter retro curvatum 
continuatur: postice corpus illud in medio impressione profunda 
quasi bipartitum videtur; scapus postice ad basin duas foveas 
rotundatas sat magnas ostendit. Tota vulva cum scapo deorsum 
vel retro directa est. 

Color. — Cephalothorax testaceo-fuligineus, marginibus late et 
stria media postica nigris, interdum nigricans totus; pallide sub- 
testaceo- vel cinerascenti-pilosus. Sternwm nigrum, fascia media 
longitudinali. flavo-testacea. Mandibulae testaceo-fuligineae. Ma- 
villae et labium nigricantia, apice pallida. Palpî nigri, annulis 
pallidioribus. Pedes nigri, testaceo- vel fuligineo-testaceo-annu- 
lati, annulis in pedibus posticis plerumque clarioribus quam in 
anticis: coxae subter fuligineo-testaceae sunt, femora annulos 
binos ejusdem coloris habent; patellae basi fuligineo-testaceae 
sunt, tibiae posteriores annulum basalem testaceum latum osten- 
dunt, tibiae anticae annulos binos parum distinctos testaceo-fu- 
ligmeos; metatarsi posteriores basi pallidi quoque. Interdum fe- 
mora, tibiae et metatarsi omnia binos annulos obscure testaceos 
distinctissimos ostèndunt. Abdominis dorsum obscure nigricanti- 
cinereum, linea inaequali undulata nigra undique a lateribus 
nigricantibus, quae strus et punctis pallidis variata sunt, limi- 
tatum; dimidiuff ejus posticum area ordinaria triangula occu- 
patur, quae lmea angulato-flexuosa pallidiore intus nigricanti- 
limitata et in lineolas transversas obliquas interrupta utrinque 
definitur, et umbras paucas transversas nigricantes, posteriora 
versus decrescentes utrinque ostendit; versus marginem anticum 
linea transversa angulatim retro fracta albicanti notatum est 
dorsum, et utrinque versos humeros macula sub-transversa sat 
‘parva nigra: praeterea maculis vel punctis parvis nigris plus 
minus variata est pars ejus anterior, et interdum litura an- 
gulata vel triangulo lato postice aperto albicanti versus me- 
dium notatum est; fere a centro dorsi vitta angusta gemi- 
nata albicans posteriora versus per medium areae posticae est 
ducta. Venter versus latera striis pallidis sub-variatus, in medio 
niger, maculis 4 flavo-testaceis in rectangulum dispositis notatus, 
quarum posteriores duo rotundatae sunt, non magnae, spatio sat 


388 T. THORELL 


magno inter se remotae, et lineis duabus parallelis flavo-testaceis 
cum maculis duabus anterioribus, ad rimam genitalem sitis, mi- 
noribus et sub-angulatis (interdum obsoletis) conjunctae; circum 
mamillas maculae 4 parvae ejusdem coloris interdum conspi- 
ciuntur. Vulva nigra, scapo sordide testaceo. Mamilae nigri- 
cantes. 

Lg. corp..8; lg. cephaloth. 31/,, lat. ej. 24/,, lat. front, 13), 
millim.; lg. abd. 52/4; lat. ej. 5 1/, millim. Ped. 1144/5, 1612, 
II 73/,, IV 12 muillim.; pat. + tib. IV 41/, millim.; mandib. 
paullo plus 1!/, millim. longae. 

Exempla pauca feminea ad Kandari et unum ad Macassar 
collegit Cel. Beccari, qui etiam in Amboina hanc speciem in- 
venit. Ad colorem dorsi abdominis similitudinem quandam cum 
E. sclopetaria (Clerck) ostendit £. pullata, quae tamen multo 
minor est quam £. sclopetaria. 


17. E. pilula n. cephalothorace sub-fusco, crasse flavescenti-piloso, 
oculis medtis, quorum postici reliquis oculis majores sunt, aream 
acque paene longam atque latam paulloque latiorem postice quam 
antice formantibus; pedibus brevibus, sub-fuscis, nigro-sub-annu- 
latis, densius aculeatis; abdomine sub-orbiculato (margine an- 
tico angulato-truncato), nigro, maculis obliquis Minis binisve albi- 
cantibus in lateribus, supra, et arcu vel A crasso ejusdem coloris 
subler, supra petiolum, notato; vulva ex tuberculo constanti quod 
in margine postico scapum brevem apice deorsum curvatum gerti. 
— 9 ad. Long. circiter 5?/, millim. 

Femina. — Cephalothorax longior quam patella cum tibia 4.' 
paris, patellam et tibiam 1. paris conjunctas longitudine aequans, 
lateribus partis thoracicae fortiter et aequaliter rotundatis, parte 
cephalica sat magna et alta, transversim sat fortiter convexa, 
lateribus fere rectis et parallelis, fronte angulato-rotundata, lati- 
tudine */, latitudinis partis thoracicae circiter aequanti, tuber- 
culis ad oculos recipiendos carenti; a latere visus modice et satis 
aequaliter convexus est cephalothorax; impressiones cephalicas 
evidentes, et foveam centralem ordinariam magnam et transver- 
sam, in declivitate postica nitida sitam habet; antice pilosus est, 


RAGNI DI SELEBES 389 


pilis nonnullis in clypeo longioribus et porrectis. Oculorum series 
postica desuper visa paullo procurva, antica a fronte visa recta; 
oculi medii aream aeque paene longam atque latam postice, paullo 
latiorem postice quam antice occupant. Oculi medii postici, qui 
reliquis oculis non parum majores sunt et spatio oculi diametro 
paullo majore sejuncti, ab oculis lateralibus posticis spatio sal- 
tem dimidio majore remoti sunt quam quo inter se distant; 
oculi medii antici, ii quoque spatio diametro sua majore disjuncti, 
a lateralibus anticis spatio fere duplo majore quam inter se di- 
stant: a margine clypei spatio parum minore quam a mediis 
posticis remoti sunt. Sternwm parum longius quam latius, cordi- 
forme fere, antice truncatum, tuberculis binis parvis ad margines 
laterales, nitidum, pilis erectis sparsum. Mandibulae femoribus 
anticis angustiores, longitudine patellarum 1l.ì paris, paullo plus 
duplo longiores quam latiores, in dorso fortiter convexae, parce 
pilosae; sulcus unguicularis dentibus fortibus antice 4 (apicalibus 
duobus minoribus), postice 3 armatus. Masillae brevissimae, 
apice rotundato-truncatae; Jabiwm transversum, semi-circulatum 
fere. Palpi et pedes breves, crassi, pilosi, pedes quoque prae- 
sertim in femoribus anterioribus aculeis sat fortibus et longis 
densius armati; pedes 1.1 paris cephalothorace parum plus duplo 
et dimidio longiores; femora anteriora im medio incrassata, 
praesertim 1.1 paris, qui paullo fusiformia sunt. Abdomen acque 
saltem latum atque longum, non altum, supra aequaliter et sat 
leviter convexum, orbiculatum fere, modo antice utrinque leviter 
truncatum, margine antico igitur angulato-truncato sive in medio 
paullo producto; parce pubescens. Vulva ex area elevata sive 
tuberculo magno sed humili sub-plano opaco constat, quod in 
apice vel margine postico procursum brevem nitidum retro vel 
deorsum directum habet, ipso apice hujus scapi angusto, deor- 
sum vel anteriora versus curvato. — 

Color. — Cephalothorax piceo- vel lurido-fuscus (in junioribus 
testaceo-fuscus), postice pallidior et nitidus, antice pilis sat crassis 
flavo-testaceis minus dense vestitus. Sternum nigrum, parcius 
nigro-pilosum. Mandibulae dilute piceo-fuscae, mawillae et labium 
sub-fusca, apice pallidiora. Palpi dilute piceo-fusci, partibus sal- 


390 T. THORELL 


tem tibiali et femorali apice nigricantibus, pilis et setis fla- 
ventibus et, praesertim ad apicem, nigris sat dense vestiti. 
Pedes quoque dilute piceo-fusci, posteriores clariores, testaceo- 
fusci, internodiis plerisque, praesertim femoribus, tibiis et meta- 
tarsis posterioribus, apice nigricantibus; pilis sat crassis et densis 
flaventibus vestiti sunt, aculeis femorum nigris, reliquis aculeis 
pallidis. Abdomen nigrum, luteo-pubescens, punctis in dorso 4 
magnis atris trapezium antice angustius formantibus, et fasciis 
brevibus crassis (sive maculis sub-ovatis) obliquis tribus vel 
duabus albicantibus in utroque latere, supra, ornatum; anterius, 
supra, maculae duae vel quatuor minutae albae interdum ad- 
sunt; antice, subter (sed supra petiolum), fasciae vel maculae 
duae obliquae albae vel cinerascentes A crassum vel arcum retro 
curvatum formant. Vulva nigra; mamillae nigrae vel sub-fuscae. 

Le} corpo |; le) cephaloth: 2a ioe lat wey. We2]5 Matern 
paullo plus 1 millim.; lg. abd. 4, lat. ej. 41/, millim. Ped. I 
62/,, Il 54/., 11 34/,, IV 54/., pat. 4+ tib. IV 2 millm. 

Exempla pauca feminea, inter ea duo adulta, ad Kandari 
legit Cel. Beccari; etiam in Amboina ab eodem inventa est haec 
species. 

18. E. Théisii Walck. cephalothorace pallide testaceo, stria media 
nigra notato; palpis et pedibus pallide testaceis, pedum posteriorum 
internodiis interdum apice infuscatis; area oculorum mediorum 
aeque longa atque lata antice, paullo latiore antice quam postice, 
oculis mediis posticis reliquos oculos ‘magnitudine superantibus , 
_ medtis anticis circa dimidio longius a lateralibus anticis quam inter 
se remotis; abdomine sub-ovato, supra saltem versus latera testaceo 
vel albicanti, antice triangulis duobus latissimis albicantibus in medio 
fuscis plerumque ornato et, posterius, vitta media geminata albicanti 
per aream dorsualem ordinariam posticam plerumque obscuriorem 
versus anum ducta, triangulis ils inter se et cum hac vitta con- 
junetis: area postica utrinque (ut angulis exterioribus triangulorum 
illorum) lineolis parvis incurvis albicantibus intus nigro-limbatis , 
in duas series longitudinales ordinatis, definita; ventre subter ma- 
culis saltem duabus flavo-testaceis notato; vulva ex tuberculo sub- 


È RAGNI DI SELEBES 391 


conico constanti, cujus apex in scapum sat brevem, basi utrinque 
rotundato-dilatatum exit; tibiis 2.1 paris in mare sub-incrassatis , 
rectis et sub-cylindratis, aculeis fortissimis praesertim ad basin et 
in latere interiore, ubi breviores sunt et in-seriem ordinati, ar- 
matis. — 9 ad. Long. circa 5, 2 51/9 millim. 


Syn.:? 1841. Epeira Theis Walck., H. N. d. Ins. Apt., II, p. 53; Atlas, Pl. 18, fig.4. 


Var. 8, cephalothorace pallide testaceo, vittis longitudinalibus 
tribus nigris; palpis et pedibus pallide testaceis, evidentissime ni- 
gro-annulatis. Praeterea ut in forma principali diximus. 


» 

Femina. — Cephalothorax brevior quam patella cum tibia 4. 
paris, parte cephalica anteriora versus angustata, fronte sub- 
truncata, latitudine dimidiam partis thoracicae latitudinem vix 
superanti, tuberculo oculorum mediorum proclivi et paullo modo 
prominenti, tuberculis oculorum lateralium nullis; sat dense pi- 
losus. Oculorwm series postica paullo recurva; oculi laterales con- 
tingentes; oculi medi aream occupant antice paullo latiorem 
quam postice, aeque longam atque latam antice; antici horum 
oculorum evidenter minores quam postici, qui reliquis oculis 
quoque majores sunt. Spatium inter oculos medios posticos oculi 
diametrum vix aequat; medil antici, spatio diametro sua majore 
sejuncti, a lateralibus spatio distant quod circiter dimidio majus 
est quam spatium quo inter se remoti sunt. Slernum ovatum. 
Mandibulae femoribus anticis paullo angustiores, longitudine ti, 
biarum 3.' paris fere, circiter 2 1/, longiores quam latiores, versus 
basin sat fortiter convexae, nitidae. Pa/pi graciliores, parte tar- 
sali apicem versus sensim paullo angustata. Pedes sat graciles 
quoque, aculeis sat crebris et longis armati; 1.' paris pedes ce- 
phalothorace 4.plo longiores sunt, 4.1 paris pedes paullulo lon- 
giores quam 2.i; tibiae linea impressa glabra supra carent. Ab- 
domen fere ovatum, posteriora versus lateribus leviter rotundatis 
angustatum, parce pilosum; vulva a latere visa tuberculum sub- 
conicum format antice convexum, apice in laminam sive scapum 
basi paullo crassiorem, leviter retro curvatum et ipso tuberculo 
sive corpore paullo longiorem productum: impressionem trans- 


392 T. THORELL 


versam inter corpus et scapum ostendit vulva, et utrinque inter 
has partes constricta est; scapus parum longior est quam latior, 
basi utrinque rotundato-dilatatus, tum abrupte angustatus, hac 
parte apicali partem basalem longitudine aequanti sed eà duplo 
angustiore, versus apicem rotundatum sensim paullo angustata; 
corpus vulvae cum scapo deorsum vel retro directum est. 

. Color. — Cephalothorax pallide testaceus, albicanti-pilosus, linea 
media postica nigricanti notatus, interdum ad margines quoque 
infuscatus. Sternum obscure testaceum vel fuligineum, fascia 
media longitudinali pallide testacea. Partes oris, palpi et pedes 
pallide testacei, maxillae et labium interdum basi infuscata; in- 
ternodia pedum posticorum saepe apice infuscata, aculei pedum 
nigri. Abdomen supra testaceum, area postica ordinaria triangula 
plerumque obscuriore, sub-fusca: ante eam triangulis duobus 
magnis latissimis albicantibus, in medio infuscatis vel sub-fusco- 
maculatis ornatum est dorsum, quorum anterior posteriorem la- 
titudine saltem aequat; a triangulo posteriore, qui apice suo 
basin trianguli anterioris tangit, fascia geminata albicans, e li- 
neolis parvis crassis composita, per aream dorsi posticam versus 
anum ducta est; utrinque in dorso, versus latera ejus, adest 
series longitudinalis lineolarum parvarum incurvarum albican- 
tium, intus nigro-limbatarum vel maculam parvam nigram extus 
definientium, quarum duae utrinque ad angulum exteriorem 
triangulorum illorum locum tenent, reliquae 4-5 aream dorsi 
posticam utrinque limitant. Interdum haec pictura ad maximam 
partem obsoleta est, remanentibus modo lineolis parvis quae 
aream dorsi posticam limitant et vitta albicanti qua haec area 
est persecta; pars anterior dorsi tum plerumque albicans est fere 
tota. Latera abdominis inferius et venter plerumque obscuriora, 
venter saepe in medio pone rimam genitalem niger: utrinque 
duas maculas flavo-testaceas oblongas ostendit, a quibus lineae 
duae sub-testaceae et sub-parallelae ad rimam genitalem ple- 
rumque ductae sunt ibique in maculam saepe dilatatae; circum 
mamillas maculae 4 parvae flavo-testaceae plerumque conspi- 
ciuntur. Vulva basi nigricans vel obscure testacea, scapo ple- 
rumque obscure testaceo, Mamillae testaceo-fuscae. 


RAGNI DI SELEBES 393 


Variat (8) obscurior, cephalothorace nigro-fasciato et pedibus 
— omnibus nigro-annulatis. Exemplum ejusmodi ita est pictum: 

Cephalothorax pallide testaceus, fasciis tribus nigris ornatus, 
media partem cephalicam occupanti, posteriora versus angustata 
et saltem ad foveam centralem continuata, fasciis marginalibus 
quoque sat latis. Sternwm nigrum, linea media longitudinali flava. 
Mandibulae obscurius testaceae vel sub-fuligineae. Maxillae et 
labium ‘nigra, illae apice intus, hoc toto apice albicanti-testaceo. 
Palpi pallide testacei, nigro-annulati. Pedes quoque pallide te- 
stacei, annulis nigris: femora anteriora nigra, basi pallide testacea 
et annulo angusto pallido plus minus distincto inter medium et 
apicem notata, femora posteriora pallido-testacea, saltem apice 
nigra; patellae apice nigricantes; tibiae anteriores annulos binos 
angustos, posteriores tibiae annulum latum apicalem habent; 
metatarsi trinos annulos angustos nigros ostendunt, quorum 
medius, interdum nonnumquam etiam basalis, obsoletus est; 
tarsi apice nigricantes. Abdominis dorsum praesertim posterius 
nigricans, in lateribus cinereo-albicans, picturà fere eddem atque 
in forma principali. Latera abdominis inferius nigricantia, pallido- 
variata; venter secundum medium pone rimam genitalem niger, 
ante eam pallidior: magis postice maculas duas pallide flavo- 
testaceas sat parvas sub-ovatas et spatio sat magno sejunctas 
ostendit, a quibus lineae duae sub-parallelae ad rimam genita- 
lem ductae sunt. Vulva nigricans; mamillae nigrae. 

Mas his rebus a femina differt. Cephalothoracis pars cephalica 
minor et praesertim angustior quam in femina est: frons lati- 
tudine vix 1/, latitudinis partis thoracicae superat; area oculorum 
mediorum paullulo modo latior est antice quam postice: antici 
eorum parum minores sunt quam postici, et spatio minore se- 
juncti quam in femina. Mandibulae multo angustiores quam in 
ea, dorso fere recto. Palpi breves; pars patellaris paullulo brevior 
quam latior, setis duabus longis nigris supra munita; pars ti- 
bialis etiam paullo brevior est, sed latus ejus exterius in pro- 
cursum productum est longum, obtusum, foras et anteriora versus 
directum, partem patellarem longitudine fere aequantem et duplo 
paene longiorem quam latiorem. Pars tarsalis oblonga et con- 


394 T. THORELL 


vexo-arcuata, convexitate intus vergenti; ad basin supra calcar 
corneum fuscum habet, quod a basi crassa versus medium an- 
gustatum est, tum anteriora versus curvatum, apice obtusum. 
Bulbus genitalis aeque fere latus atque femora antica, ad ma- 
ximam partem fuscum, in apice extus procursibus tribus brevibus 
munitus, quorum superior certo saltem situ apice acuminatus 
est, medius apice truncatus, inferior, qui paullo longior et gra- 
cilior est, sursum curvatus et apice m spinam parvam nigram 
sursum sub-curvatam excurrens. Pedes 2.1 paris paullo longiores 
quam 4.! paris videntur; tibiae 2.) paris paullo incrassatae sunt, 
sed rectae et paene cylindratae, et aculeis fortibus armatae, 
praesertim ad basin et in latere anteriore, in quo, inferius, 
in seriem singulam dispositi sunt et patullo breviores quam re- 
liqui pedum aculei plerique, circiter 12. Coxae 1.ì paris apice 
subter dente obtuso sub-curvato instructae sunt; femora 1.i paris 
subter modo unum alterumve aculeum ad basin habent; reliqua 
femora subter seriem perfectam aculeorum ostendunt. 

9. Lg. corp. 7; lg. cephaloth. 3!/,, lat. ej. 2-2/,, lat. front. 
1*/, millim.; lg. abd. 51/3, lat. ej. 41/, millim. Ped. I 13*/,, 
II 12, DI 7?/,, IV 123/,, pat. + tib. IV 4 millim. 

7. Lg. corp. 5; lg. cephaloth. 24/,, lat. ej. saltem 1 5/;, lat. 
front. circa °/, millim., lg. abd. paene 3, lat. ej. 2 millim. Ped. 
111, 0 9, MI 58/,, IV 81/3; pat. + tib. IV 3 millim. 

Exempla sat multa adulta et juniora ad Kandari collegit Cel. 
Beccari; femina singula ad Macassar capta est. In Amboina oc- 
currit quoque haec species, quae satis verisimiliter eadem est 
atque E. Théisi [Theis] Walck., ex insula Guam. 


TOE: mangareva Walck. cephalothorace pallide testaceo, plerum- 
que fasciis duabus nigris supra-marginalibus fasciaque vel stria 
media nigra notato, palpis et pedibus pallide testaceis, plus minus 
evidenter nigricanti-annulatis; area oculorum mediorum aeque longa 
atque lata antice, latiore antice quam postice, oculis medtis posticis 
reliquos magnitudine superantibus, medus anticis circiter dimidio 
longius a lateralibus anticis quam inter se remotis; abdomine ovato- 
elliptico, dorso fusco, versus latera testaceo, et triangulis duobus albi- 


1 
Ì 
È 
i 


RAGNI DI SELEBES 395 


cantibus magnis, non vel parum latioribus quam longioribus ornato, 
quorum postertor latior est quam anterior et apice truncato ei unitus, 
et versus anum ut fascia albicans sensim angustata per aream dor- 
sualem ordinariam ducta continuatus, hac pictura (saltem fascia) 
plerumque fascia vel linet fusci geminata: area postica (ut anguli 
exteriores triangulorum illorum) lineolis parvis incurvis intus nigro- 
limbatis et in duas series longitudinales dispositis utrinque limi- 
tata; ventre subter secundum medium nigro, praeter maculis parvis 
quattuor circum mamillas sitis, maculis quattuor flavis notato, 
quarum posteriores longiores sunt et cum anterioribus, ad rimam 
gentalem positis, lineis duabus flavis plerumque conjunctae; vulva 
ex tuberculo sub-conico constanti, quod apice in laminam sat crassam 
sive scapum breviorem et paullo recurvum sensim transit, hoc scapo 
in lateribus leviter modo sinuato, versus apicem rotundatum sensim 
paullo angustato; tbus 2.ì paris in  paullo incrassatis, rectis et 
fere cylindratis, modo ad basin intus paullulo retusis, aculeis for- 
tissimis praesertim ad basin et in latere interiore, ubi aculei bre- 
ves sunt et seriem duplicem fere formant, armatis. — §Q ad. 
Long. D circa 63/,, Q circa 10 millim. 


Syn.: 1847. Epeira mangareva Walck., H. N. d. Ins. Apt., 1V, p. 469. 

1871.» » L. Koch, Die Arachn. Austral., 2, p. 85, Tab. 
VII, figg. 4-54. 

Marem et feminam adultos maremque juniorem hujus speciei, 
per magnam partem Australiae, ut videtur, vulgaris, ad Kandari 
invenit Cel. Beccari. Cum specie priore, £. Théista Walck., ma- 
gnam similitudinem habet, sed major est, abdomine magis elon- 
gato; pars antica picturae dorsi abdominis ex figuris triangulis 
magis elongatis constat, triangulo anteriore angustiore quam 
posteriore. Femina ab E. Théisii femina facillime dignosci po- 
test figura vulvae, quae ut in priore quidem in universum for- 
mata est et directa, cujus scapus vero non ad basin utrinque 
fortiter rotundato-dilatatus est, sed apicem versus sensim et 
satis aequaliter angustatus. Mas armatura tibiarum 2.' paris 
paullo alia a mare prioris differt; procursus in quem excurrit 
latus exterius partis palporum tibialis fortior est quam in illo 
et versus apicem angustatus, non, ut in o prioris, aequali la- 


396 T. THORELL 


titudine; procursus in apice bulbi genitali paullo quoque aliter 
sunt formati, medius ex. gr. apice rotundatus, non truncatus. 


20. E. Enyoides n. cephalothorace nigro, palpis pedibusque fusco- 
testaceis, femoribus (3.4 paris exceptis) in medio late nigris; oculis 
lateralibus spatio minuto disjunctis, oculis mediis aream aeque 
longam atque latam, paene duplo latiorem antice quam postice oc- 
cupantibus, oculis mediis anticis paullo, mediis posticis vere plus 
iplo longius a lateralibus. ejusdem seriei quam inter se remotis; 
abdomine breviter globoso-ovato, nitido, fusco-nigricanti, in dorso 
maculis 9 albicanti-testaceis vel luteis in tres series disposilis, et, 
supra anum, linea transversa ejusdem coloris ornato. — Q ad. 
Long. circa 5}, millim. 

Femina. — Cephalothorax paullo longior quam tibia cum pa- 
tella 4.' paris, circiter dimidio longior quam latior, lateribus 
partis, thoracicae modice rotundatis; parte cephalica magna, la- 
teribus paene rectis, anteriora versus vix vel parum angustata, 
fronte leviter rotundata, latitudine dimidiam cephalothoracis lati- 
tudinem maximam paullo superanti, tuberculo oculorum medio- 
rum anticorum lato, paullo prominenti; sat altus, undique con- 
vexus, impressionibus cephalicis fortibus, fovea centrali ordinaria, 
in declivitate postica sita, levi; nitidus, pilis sparsus, a latere 
visus a petiolo paene ad medium dorsi adscendens et: rectus, 
deinde usque ad oculos sat fortiter arcuato-convexus et in parte 
anteriore proclivis. Ocul parum inaequales; series postica desuper 
visa paullo recurva est, antica a fronte visa recta; oculi laterales 
bini, tuberculo impositi, spatio minuto disjunti sunt, posterior 
eorum reliquis oculis minor; oculi medii aream occupant aeque 
longam atque latam antice, multo, paene duplo, latiorem antice 
quam postice. Oculi medii antici, spatio oculi diametro circa di- 
midio majore sejuncti, spatio etiam majore (diametrum oculi 
medii duplam superanti) a lateribus anticis remoti sunt, a mar- 
gine vero clypei spatio multo minore quam quo a mediis posticis 
distant, spatio illo vix oculi diametrum aequanti; oculi medii po- 
stici intervallo parvo, dimidiam oculi diametrum non aequanti 
separati, a lateralibus posticis vero spatio diametro sua paene 


RAGNI DI SELEBES 397 


4.plo longiore remoti. Sternum sub-ovatum, antice paullo emar- 
ginatum, pilosum. Mandibulae crassitie paene femorum anticorum, 
longitudine paene tibiae 4.! paris, duplo et dimidio fere longiores 
quam latiores, apicem versus sensim paullo angustatae, ad basin 
fortiter convexae, nitidissimae, parum pilosae; sulcus ungui- 
cularis antice dentibus ut videtur 4 armatus est, intimo (1.9) 
eorum forti, reliquis parvis: postice dentibus tribus est instructus, 
1.° minuto, reliquis duobus fortibus; unguis brevis, non fortis. 
Maxillae parum longiores quam latiores, sub-quadratae, paullo 
divaricantes; /abium paullo latius quam longius, apice late acu- 
minatum. Palporum pars patellaris paullo longior quam latior, 
pars tibialis cylindrata, duplo et dimidio longior quam latior. 
Pedes graciles, minus dense pilosi, aculeis modo paucis non 
longis armati; pedes 1. paris cephalothorace circa triplo et di- 
midio longiores sunt. Abdomen breviter orbiculato-ovatum, un- 
dique, antice tamen levius, rotundatum, nitidum, pilis consper- 
sum, mamillis non multo ante apicem locatis; vulva ex callo 
parvo transverso constat, qui postice foveam parvam latissimam 
ostendit, et cujus ad basin, antice, foveas duas minutas septo 
tenui medio sejunctas vidisse videor. 

Color. — Cephalothorax niger, nigro-pilosus. Sternum ferru- 
gineo-fuscum, pallido-pilosum. Mandibulae nigrae; maxillae et 
labium nigricantia, apice late pallide testacea. Pa/p: fusco-testacei, 
basi pallidius testacei. Pedes quoque fusco-testacei, pilis et spinis 
nigris, posteriores pedes paullo pallidiores quam anteriores; fe- 
mora l.i, 2.' et 4.1 partum tamen nigra sunt, basi et apice pal- 
lidis exceptis, 4.1 paris femora praesertim basi late pallida, pa- 
tellae et tibiae hujus paris apice sub-infuscatae; pedes 3." paris 
toti pallidi. Abdomen fusco- vel sub-violaceo-nigrum, pallido- 
pilosum, maculis 10 albicanti-testaceis, ad partem luteis (in vivis 
fortasse luteis totis?) in series tres secundum totum dorsum di- 
spositis ornatum: macula tertia seriei mediae cum macula secunda 
in utraque serie laterali minutis et in seriem paullo procurvam 
pone medium dorsi dispositis, quarta (ultima) seriei mediae li- 
neam transversam supra anum formanti; reliquae 6 sat magnae 
sunt, laterales duae primae oblongae, reliquae transversae; in 


398 T. THORELL 


declivitate antica praeterea litura parva pallida utrinque conspi- 
citur. Latera abdominis infra fascia lata inaequali sub-undulata 
pallida occupantur, his fasciis postice mox supra anum unitis. 
Venter ante rimam genitalem pallidus, inter fascias illas fuscus, 
in medio paene niger; rima genitalis postice vitta transversa lata 
brevi pallida in medio postice emarginata* limitata est; in medio 
inter eam et mamillas pallidas maculis duabus minoribus rotun- 
datis testaceo-albicantibus notatus est venter. Vulva nigro-fusca. 

Lg. corp. 51/,; lg. cephaloth. paene 21/,, lat. ej. 13/,, lat. 
front. parum plus 1 millim.; lg. abd. 4}/,, lat. ej. 31/,, alt. 
Se 0 o PRI PIE EINE a 
tib. IV 2)/, millim. Lg. mandib. 11/, millim. 

Specimen singulum ad Kandari inventum cognovi. 


21. E. acropyga n. cephalothorace Fusco, albicanti-villoso; serie 
oculorum antica paullo deorsum curvata, area oculorum mediorum 
paullo latiore quam longiore, paullo latiore postice quam antice, 
oculis mediis anticis saltem duplo longius a lateralibus anticis quam 
inter se remotis; pedibus fusco-testaceis vel fuscis, paullo nigro- 
annulatis; abdomine ovato-lanceolato, posteriora versus angustato et 
acuminato, supra cinereo-fusco, fascis tribus longitudinalibus albi 
cantibus ornato, media earum geminata et umbris tribus transversis 
nigris in lineolas abrupta, lateralibus multo brevioribus quam media, 
undulatis; lateribus abdominis fascia longitudinali albicanti notatis; 
ventre nigro, fascus duabus sub-testaceis pone mamillas conjunctis 
praedito. — © ad. Long. circiter 6-8 millim. 

Femina. — Cephalothorax forma ordinaria, tibiam cum patella 
4. paris longitudine aequans, lateribus partis thoracicae postice 
fortiter, antice levius rotundatis, ad partem cephalicam levius 
modo sinuatus, hac parte lateribus rectis anteriora versus paul- 
lulo angustata; fronte rotundata, tuberculis ad oculos recipiendos 
vix ullis, latitudine dimidiam partem thoracicam fere aequanti; 
sat altus et convexus, a latere visus dorso satis aequaliter et 
fortiter convexo-arcuato, pilis longioribus sat dense sub-villosus. . 
Oculorum series postica paullulo recurva, antica a fronte visa 
paullulo deorsum curvata; oculi laterales contingentes et reliquis 


RAGNI DI SELEBES 399 


oculis multo minores. Oculi medii aream proclivem occupant 
evidenter latiorem quam longiorem, modo paullo latiorem postice 
quam antice; spatium inter oculos medios posticos, qui oculis 
mediis anticis paullo majores sunt, diametro oculi evidenter 
majus; medii antici, qui lì quoque spatio diametro sua paullo 
majore sunt sejuncti, a lateralibus anticis spatio saltem duplo 
majore remoti sunt quam quo inter se distant. Sternum sub- 
ovatum, tuberculis minutis ad insertionem coxarum, nitidum, 
parce pubescens. Mandibulae crassitie femorum anticorum, plus 
duplo longiores quam latiores, in dorso basin versus valde con- 
vexae, nitidae, paullo pilosae; sulcus unguicularis antice den- 
tibus 4 (tertio praesertim minuto), postice 3 dentibus armatus; 
unguis mediocris. Maaillae et labiwm forma in hoc genere ordi- 
narià, illae sub-orbiculatae, hoc fere semicirculatum. Palpî et 
pedes sat dense et longe pilosi; pedes breves, sat graciles, aculeis 
paucis armati; pedes 1.' paris cephalothorace paullo plus triplo 
longiores. Abdomen circa duplo longius quam latius, ovato-lan- 
ceolatum, antice sat late rotundatum, posteriora versus sensim 
angustatum et acuminatum, dimidia parte postica usque a ma- 
millis in conum fortem libratum producta; a latere visum dorsum 
abdominis rectum vel leviter convexum est. Vulva ex procursu 
forti sub-triangulo paullo retro curvato constat. Mamullae fere in 
medio partis inferioris abdominis locum tenent. 

Color. — Cephalothorax plus minus obscure fuscus, interdum 
fusco-testaceus, plerumque maculis duabus albicantibus V cras- 
sum formantibus postice in parte cephalica notatus, albicanti- 
pilosus. Sternum flavo-testaceum. Mandibulae fuscae. Maxillae et 
labium nigro-fusca, illae in margine interiore albicantes. Palpi 
apice nigricantes vel fusci, basi sub-testacei. Pedes fusco-testacei 
vel testaceo-fusci, basi clariores, flavo-testacei, femoribus apice 
plus minus late (in pedibus 1.’ paris saepe ad maximam partem) 
nigris; tarsi apice nigricantes sunt, et reliqua internodia quoque 
apice saepe plus minus distincte nigricantia. Abdomen supra et 
in lateribus, superius, cinereo-fuscum est, apice magis nigricans, 
fascia media longitudinali albicanti, plus minus late geminata, 
non usque ad apicem pertinenti ornatum, et praeterea, utrinque, 


400 T. THORELL 


fascia etiam magis abbreviata, undulata, alba, extus nigro- 
limbata: fascia media vittis vel umbris tribus transversis nigris 
ad fascias laterales (saepe in medio interruptas) pertinentibus in 
quattuor paria lineolarum albicantium abrupta est. Latera ab- 
dominis superius fasciam longam albicantem secundum longitu- 
dinem ostendunt; sub hac fascia nigricantia sunt, ut conus ab- 
dominis subter. Venter secundum medium sat late niger, hac 
area oblonga nigra scutis pulmonalibus pallidis et fasciis duabus 
sub-testaceis, mox pone mamillas inter se conjunctis limitata: 
mamillae, in ea inclusae, nigrae quoque, ut vulva. 

Lg. corp. 61/,; lg. cephaloth. paene 2, lat. ej. paene 1?/,, 
lat. front. non 1 millim.; lg. abd. 5, lat. ej. 21/, millim. Ped. 
162/,, II 6, IN 31/,, IV 5!/,, pat. + tib. IV paene 2 millim. 

Exempla nonnulla feminea adulta et juniora hujus speciei ad 
Kandari collegit Cel. Beccari. 


22. E. oxyura n. cephalothorace cum sterno et partibus ords 
fusco-testaceo, palpis et pedibus fusco-testaceis quoque, apice infu- 
scatis; area oculorum mediorum parum latiore quam longiore, 
| paullo latiore postice quam antice, oculis medis anticis plus duplo 
longius a lateralibus anticis quam inter se remotis; abdomine ovato- 
lanceolato, posteriora versus angustato-producto et acuminato, supra 
albicanti-testaceo, punctis 4 obscuris anterius et linea obscura, utrin- 
que ramosa, secundum medium dorsi extensa notato: subter sub- 
fuligineo-testaceo, ventre fasciis duabus longitudinalibus flavescen- 
tibus et punctis duobus ejusdem coloris prope mamillas sitis notato. 
— @ ad. Long. circa 5 millim. 

Femina. — Cephalothorax forma ordinaria, longitudine tibiam 
cum patella 4. paris superans, non parum longior quam latior, 
antice sinuato-angustatus, parte cephalica anteriora versus late- 
ribus sub-rectis parum angustata, fronte angulato-rotundata, 
latitudine circiter ?/, partis thoracicae aequanti; pilis longioribus 
sat dense villosus. Ocwlorwm series antica margini clypei pro- 
xima, a fronte visa paene recta, levissime modo deorsum cur- 
vata; series postica desuper visa paene recta, paullulo modo 
recurya, a fronte visa fortissime deorsum curvata. Oculi laterales, 


RAGNI DI SELEBES 401 


bini sub-contingentes, reliquis oculis multo minores sunt, laterales 
postici multo minores quam laterales antici; area oculorum me- 
diorum, quorum postici anticis majores sunt, paullo latior est 
postice quam antice, aeque paene longa atque lata postice: an- 
tici eorum spatio diametrum suam aequanti sejuncti sunt, postici 
vero spatio diametro sua paullo majore sejuncti et a lateralibus 
posticis plus duplo longius quam inter se remoti. Sternum paullo 
longius quam latius, antice late truncatum, postice acuminatum. 
Mandibulae crassitie femorum anticorum fere, plus duplo lon- 
giores quam latiores, intus paene a medio ad apicem sensim 
angustatae, in dorso versus basin sat fortiter convexae, nitidae. 
Palpi et pedes breves et graciles, pilosi et setosi, pedes saltem 
anteriores praeterea aculeis paucis muniti; 1.' paris pedes cepha- 
lothorace circa triplo longiores sunt. Abdomen ad formam ut in 
specie priore, pilis longioribus sub-erectis sat dense sparsum ; 
desuper visum antice rotundatum est, postice sensim angustato- 
acuminatum, breviter ovato-lanceolatum fere; a latere visum 
postice. valde oblique truncatum est, in dorso paene rectum, a 
mamillis ad apicem posticum conico-acuminatum, mamillis fere 
in medio latere inferiore positis. Vulva ex area sat magna ele- 
vata oblonga sub-ovato-triangula valde inaequali constat. 

Color. — Cephalothorax, sternum et partes oris fusco-testacea, 
palpi et pedes fusco-testacei quoque, apice nigro-fusci; pili qui- 
bus vestitus est cephalothorax testaceo-albicantes; summus sterni 
margo infuscatus. Abdomen pallidum, albicanti- vel virescenti- 
testaceum, punctis 4 parvis obscuris anterius et linea media lon- 
gitudinali obscura, utrinque ramulos tres obliquos emittenti 
notatum; latera inferius et venter fuligineo- vel sub-olivaceo- 
testacea sunt, venter fasciis duabus longitudinalibus brevibus 
flavis inter vulvam et mamillas, et praeterea puncto flavo 
utrinque, ad mamillas anteriores, notatus. Vulva nigra; mamillae 
testaceo-fuscae. 

Lg. corp. paene 5; lg. cephaloth. 2, lat. ej. 11/5, lat. front. 
pref smilie sab Et e) ill Peds TAG? 
II paene 51/,, II 2*/,, IV 4, pat. + tib. IV 1?/, millim. 

Specimen singulum femimeum ad Kandari inventum est. 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (18 Ottobre 1877). 26 


402 T. THORELL 


23. E. macrura n. nilidissema, nigra, pedibus plus minus evi- 
denter pallido-annulatis, cum abdomine interdum colorem cyaneum 
vel aeneum sentientibus, hoc aut nigro toto, aut fasciis duabus 
albicantibus abbreviatis in dorso anterius et vittis albicantibus binis 
in lateribus, postice, notato; serie oculorum anticorum sursum cur- 
vata, oculis lateralibus contingentibus, oculis meds aream paullo 
longiorem quam latiorem, antice latiorem quam postice occupantibus, 
anticis eorum vie dimidio longius a lateralibus anticis quam-inter 
se remotis; abdomine longissimo, postice undique, usque a mamills, 
sensim in cylindrum crassum, apice obtusum, paullo sursum cur- 
vatum producto, mamillis longe ante medium abdominis locatis. — 
Q ad. Long. circiter 91/, millim. 

Femina. — Cephalothorax tibiam cum patella 4.' paris longi- 
tudine aequans, duplo paene longior quam latior, nitidissimus, 
glaber, transversim fortiter convexus, parte cephalica impressione 
semicirculata profundissima a parte thoracica distincta, a latere 
visus dorso et ante et pone hanc impressionem fortiter convexo- 
arcuato, praesertim in parte thoracica, quae pars oblonga est 
et in lateribus sat leviter rotundata; pars cephalica sat longa 
quoque, anteriora versus-lateribus leviter rotundatis parum an- 
gustata, fronte dimidiam partem thoracicam latitudine paullo su- 
peranti, rotundata, tuberculo oculorum anticorum mediorum 
prominenti, forti et lato, tuberculis oculorum lateralium parvis. 
Oculi sub-aequales; series eorum postica desuper visa paullo re- 
curva est, series antica a fronte visa sursum curvata; laterales 
oculi bint contingentes sunt; 4 medii aream occupant paullo 
longiorem quam latiorem antice, multo latiorem antice quam 
postice; oculi medi postici spatio modo exiguo sejuncti sunt; 
medii antici, qui spatio oculi diametrum aequanti sunt disjunct, 
a lateralibus anticis spatio evidenter (vix vero dimidio) majore 
distant quam quo inter se remoti sunt. Sternwm longius, antice 
truncatum, tuberculis parvis in marginibus ad insertiones coxa- 
rum, opacum. Mandibulae crassitie femorum anticorum, plus duplo 
longiores quam latiores, in dorso ad basin sat fortiter convexae, 
nitidissimae, paene glabrae. Maxillae breves, sub-orbiculatae; 
labium semicirculato-triangulum fere. Palpi graciles, pilosi. Pedes 


RAGNI DI SELEBES 403 


graciles, breves, parcius pilosi, vix aculeati, nitidi, granulis hu- 
millimis piliferis praesertim subter in femoribus inaequales ; 
pedes 4.' paris reliquis paullo longiores sunt, cephalothorace 
2 3/, longiores fere. Abdomen valde longum et angustum , paene 
quadruplo longius quam latius, pube brevissima praesertim po- 
stice sparsum, antice rotundatum ibique parum productum, 
posteriora versus angustatum, lateribus anterius, ad dimidium 
longitudinis paene, leviter rotundatis, deinde in cylindrum cras- 
sum undique, usque a mamillis, sensim transiens, hoc cylin- 
dro sive cauda paullo sursum curvata, versus apicem valde 
obtusum rursus paullo incrassata; quum desuper inspicitur ab- 
domen, cauda versus basin suam, in medio inter mamillas et 
apicem, utrinque levissime incrassata est. Vulva ex tuberculis 
duobus nitidis obliquis et scapo sat longo retro directo, sub- 
sinuato, transverse sub-striato, paullo ante tubercula illa exo- 
rienti constat. Mamillae mediocres, longe ante medium abdo- 
minis locatae. 

Color. — Cephalothorax niger, interdum piceus vel sub-fuscus. 
Sternum, partes oris et palpi nigra. Pedes nigri, pallido-sub- 
annulati: coxae subter piceae sunt, tarsi fusco-testacei, annulo 
medio nigro saltem in pedibus anterioribus muniti; metatarsi 
basi anguste fusco-testacei, et praeterea annulo ejusdem coloris, 
plus minus evidenti, versus medium praediti; tibiae quoque ve- 
stigia annulorum binorum clariorum saltem in pedibus posterio- 
ribus ostendunt. Interdum annuli pallidi latiores sunt et pedes 
tum fusco-testacei, nigro-annulati dicendi. Abdomen nigrum, 
colorem cyaneum vel aeneum plerumque paullulo sentiens; in- 
terdum in dorso anterius fascias duas longitudinales vel potius 
fasciam geminatam albicantem vel sub-argenteam ostendit, et 
nonnunquam maculas paucas pallidas pone eam; in lateribus 
supra mamillas vitta obliqua albicanti saepe notatum est aliaque 
vitta obliqua in lateribus caudae, his vittis albicantibus quoque. 
Tubercula vu/vae nigra vel fusca, scapus testaceus. Mamillae ni- 
gricantes. 

Lg. corp. 91/3; lg. cephaloth. 21/,, lat. ej. 1!/,, lat. front. 
circa 3/, millim.; lg. abd. 71/,, lat. ej. max. 2, min. 1 millim.; 


404 T. THORELL 


dist. a mamillis ad apicem ej. posticum 51/,, a mamillis ad pe- 
tiolum 2 ?/, millim. Ped. I 61/,, Il 53/,, II 4, IV 6/5, pat. 
+ tib. IV 2 millim. 

Mas (verisimiliter hujus speciei). — Cephalothorax subtiliter 
coriaceus, paullo longior quam patella cum tibia 4.' paris, pa- 
rum plus dimidio longior quam latior, in medio in lateribus 
fortiter rotundatus, anteriora et posteriora versus aequaliter et 
fortiter angustatus, in medio triplo latior quam ad oculos et ad 
marginem posticum, supra sat leviter et aequaliter convexus, 
impressionibus cephalicis mediocribus et versus foveam centralem 
ordinariam magnam longam coéuntibus, inter partem cephalicam 
et thoracicam igitur non ut in femina quasi constrictus. Tuber- 
culum oculorwm mediorum anticorum, qui reliquis oculis multo 
majores sunt, fortiter prominens, latum valde et truncatum; oculi 
seriei anticae spatiis aequalibus fere, oculi medi diametrum 
aequantibus, disjuncti, oculi medii postici paene contingentes. 
Mandibulae angustae, in dorso rectae. Palpi brevissimi: pars 
patellaris paullo latior est quam longior, pars tibialis, priore 
non longior, desuper visa apicem versus utrinque sensim et sat 
fortiter dilatata; clava sat magna, femore paullo crassior, bulbo 
ovato, parum complicato. Pedes evidenter aculeati: tibiae 2.' 
paris, qui forma ordinaria (cylindrata) sunt, et vix crassiores 
quam tibiae 1. paris, in latere interiore aculeis paullo brevio- 
ribus et crassioribus, in duas series ordinatis sunt armatae, et 
etiam supra aculeis ejusmodi paucis munitae. Abdomen minus 
et praesertim brevius quam in femina: pars enim ejus postica, 
pone mamillas, reliquo abdomine multo est brevior, parum 
longior quam latior; crassa et obtusa et paullo sursum directa 
ut in femina haec pars postica est. 

Color parum a feminae differt: cephalothorax et sternum cum 
partibus oris, mandibulis nigris exceptis, obscure fusca sunt; 
palpi fusci; pedes testaceo-fusci, femoribus apicem versus late 
nigris et, saltem in pedibus posterioribus, basi albicanti-testaceis; 
tibiae ipsa basi albicanti-testaceae sunt, et in pedibus posterio- 
ribus, ut metatarsi postici, annulo angusto nigro prope basin 
praeditae. Abdomen nigrum, supra in medio macula argentea 


RAGNI DI SELEBES 405 


geminata vel quasi ex maculis 4 in rectangulum dispositis com- 
posita ornatum et praeterea macula pallida in utroque latere 
magis postice notatum. 

7. Lg. corp. 41/,; lg. cephaloth. 12/,, lat. ej. paullo plus 1, 
leone vi 7/2) mills le abd.) 14/5) late], illo. 
Ped. I 4?/,, II paullo plus 4, II 2°/;, IV 41/,, pat. + tib. 
IV paene 1//, millim. 

Exempla feminea pauca unumque masculum ad Kandari in- 
venta examinavi. 


24. E. anseripes Walck. cephalothorace, partibus oris et sterno 
migris, hoc ad marginem anticum linea transversa testacea et ad 
margines laterales maculis binis parvis ejusdem coloris notato; pe- 
dibus palpisque testaceis, nigro-annulatis; oculis lateralibus sub- 
contingentibus, oculis medus aream longiorem quam latiorem, antice 
latiorem quam postice occupantibus, serie oculorum posticorum re-, 
curva, anticorum sursum curvata, mediis anticis saltem duplo lon- 
gius a lateralibus anticis quam inter se remotis; abdomine longiore, 
ovato-lanceolato, antice in conum brevem producto, postice vero in 
conum longiorem et angustiorem, qui utrinque tuberculum vel co- 
num minorem retro et foras directum emittit; dorso abdominis 
recto, aut argenteo, maculis saltem duabus majoribus nigris versus 
latera, paullo pone medium, notato, aut migricanti, maculis et 
punctis argenteis praedito, quae secundum medium dorsi fasciam 
rhomboidem, utrinque in medio dorsi vittam obliquam argenteam 
emittentem formant; ventre mgro, maculis argenteis; mamillis nigris, ! 
versus medium ventris locatis. — 9 jun. Long. saltem 6 3/, millim. 


Syn.: 1841. Epeira anseripes Walck., H. N. d. Ins. Apt., II, p. 146. 


Exemplum femineum junius cum pullulis paucis, quae ad 
E. anseripedem Walck. referenda videntur, ad Kandari invenit 
Cel. Beccari. Cephalothorax in hac specie (9) sat altus est et 
convexus, dorso a latere viso inter partes thoracicam et cephalicam 
impressus, et ante et pone hanc impressionem sat fortiter con- 
vexo-arcuatus, ut in 4. macrura n. 2, E. Caroli Hentz, E. bifida 
Dol., E. strangulata L. Koch, E. bifurcata Walck., Mastigusa 


406 o T. THORELL 


Idae Auss. (*), cet. In pullulis E. anseripedis (4-41/, millim. 
longis) tubercula caudalia duo lateralia brevissima sunt, parum 
conspicua, et color cephalothoracis et abdominis interdum clarior, 
cinerascenti-fuscus vel sub-testaceus. 


25. E. myura n. cephalothorace testaceo , albo-sub-villoso; area 
oculorum mediorum parum latiore quam longiore, paullulo latiore 
postice quam antice, oculis mediis posticis reliquos magnitudine 
superantibus, medis anticis fere triplo longius a lateralibus anticis 
quam inter se’ remotis; pedibus sub-testaceis, albido-farinosis, femo- 
ribus saltem in medio annulo migricanti praeditis; abdomine aeque 
fere longo ac lato, sub-pentagono-triangulo, humeris obtusis sub- 
prominentibus, in apice postico, supra, cauda gracili aucto, testaceo 
vel cinereo-albicanti, fasciculis pilorum alborum sparso; ventre ad 
maximam partem nigro, maculis 4 testaceis in quadratum dispositis 
ornato. — Q ad. Long. circa 8 millim. | 

Femina. — Cephalothorax paullo brevior quam tibia cum pa- 
tella 4 paris, parum longior quam latior, minus convexus, - 
dense sub-villosus, parte thoracica in lateribus ample et fortiter 
rotundata, parte cephalica sat brevi, anteriora versus paullo an- 
gustata, fronte in medio angulato-prominenti, praeterea tuber- 
culis ad oculos recipiendos carenti, latitudine dimidiam partem 
thoracicam aequanti; impressiones cephalicae fortes, angulum 
rectum vel paullulo obtusum inter se formantes; fovea ordinaria 
centralis L-formis fere. Facies in medio sat alta, utrinque usque 
ad oculos laterales sensim secundum lineam rectam declivis. 
Sternum ovato-cordiforme, antice late truncatum, parce pilo- 
sum. Oculorum series postica paullo recurva; oculi laterales 
contingentes, reliquis minores; oculi medi aream proclivem 
parum latiorem quam longiorem occupant, paulloque latiorem 
postice quam antice; oculi medi postici, qui anticis mediis 
paullo sunt majores, ut hi inter se spatio sejuncti sunt quod 
oculi diametro dimidio est majus fere. Oculi medii antici a late- 


(1) Neue Radspinnen, in Verhandl. d. zool.-bot. Gesellsch. in Wien, XXI 
(1871), p. 817. — Gen. Mastigusa Auss. verisimiliter non a Cyphonethi Thor. » 
1869 (Cyphagogo Gunth.) diversum est. 


RAGNI DI SELEBES 407 


ralibus anticis spatio circiter triplo majore distant quam quo 
inter se remoti sunt; a margine clypei spatio paullo minore 
quam a mediis posticis distant. Mandibuiae femoribus anticis 
paullo angustiores, apice intus sat fortiter truncato-angustatae, 
duplo longiores quam latiores basi, in dorso modice convexae; 
sulcus unguicularis postice dentes 3 mediocres habet, antice 4 
dentes, quorum primus et tertius parvi sunt, reliqui duo fortes; 
unguis sat longus et fortis, basi cylindrato-incrassatus. Mawillae 
sub-quadratae, apice late rotundato-truncatae. Labiwm transver- 
sum, apice late rotundatum. Palpi mediocres, dense pilosi et 
setosi, praesertim versus apicem. Pedes sat longi, crassitie me- 
diocri, li paris cephalothorace circiter 41/, longiores; dense 
pilosi et setosi sunt, aculeis gracilibus non crebris armati: fe- 
mora 1.' paris aculeos binos longos supra, magis antice, habent, 
reliqua femora singulum aculeum, supra situm, vel nullum ha- 
bere videntur. Abdomen sub-pentagono-triangulum, aeque fere 
latum ac longum, parum altum et convexum; antice amplissime 
rotundatum est vel potius linea bis refractà limitatum, tum ab 
humeris obtusis et sub-prominentibus usque ad anum -lateribus 
leviter modo rotundatis vel paene rectis sensim angustatum, a 
latere visum postice paullo oblique rotundato-truncatum: ab apice 
dorsi, supra, exit procursus caudae similis, gracilis, cylindratus, 
retro directus et paullo deorsum curvatus (an ita semper?), 
‘longitudine circiter metatarsorum 4.' paris vel brevior, tarsisque 
vix crassior. Supra, ut in lateribus, abdomen pilis stellatis alitsque 
dense obsitum est, fasciculisque sub-conicis e pilis longioribus 
formatis praesertim versus latera sparsum. Vulva ex tuberculo 
obtuso sat forti constat, cujus apex in laminam sive scapum exit 
retro directum, saltem dimidio longiorem quam latiorem, versus 
apicem, qui rotundatus est et paullo deflexus, sensim paullo 
angustatum, subter excavatum. 

Color. — Cephalothorax testaceus, pilis albis brevioribus sub- 
villosus et variatus. Sternwm nigricans vel fusco-testaceum, par- 
clus nigro-pilosum. Mandibulae testaceae. Maxillae et labium 
testacea quoque, basi plus minus infuscata vel nigricantia. Palpi 
et pedes testacei, fusco-variati vel -punctati, praesertim versus 


408 T. THORELL 
apicem, et pilis setisque longis, plerisque nigricantibus, vestiti, 
praeterea pilis brevibus niveis sub-farinosi; femora, quae modo 
antice, et apice supra, albo-farinosa sunt et praeterea modo pilis 
longioribus densis nigris vestita, annulum latum nigricantem 
habent, reliqua internodia subter plus minus evidenter nigro- vel 
fusco-annulata sunt; aculei pedum pallidi. Abdomen supra et in 
lateribus cinereo-albicans vel testaceum, pilis stellatis fasciculisque 
pilorum albis; venter ad maximam partem plaga magna rhom- 
boidi vel triangula nigra, postice mamillas nigricantes includenti 
occupatur; ante rimam genitalem pallidior est, inter rimam ge- 
nitalem et mamillas maculis 4 testaceis fere in quadratum di- 
spositis est ornatus. Vulva fusca vel sub-testacea. 

Lg. corp. 8; lg. cephaloth. 31/,, lat. ej. 3, lat. front. 11/, 
millim.; lg. abd. 10, lat. ej. 10 millim. Ped. 114 1/,, Il 11 2/,, 
UL 61/,, IV 11, pat. + tib. IV paullo plus 3!/, millim. 

Tria exempla feminea ad Kandari inventa vidi. 


26. E. longicauda n. cephalothorace pallide testaceo, parte cepha- 
lica supra albicanti; oculis lateralibus contingentibus, oculis mediis 
aream aeque fere longam atque latam, latiorem postice quam antice 
occupantibus, oculis mediis posticis reliquos magnitudine multo 
superantibus; pedibus pallide testaceis, annulis sub-ferrugineis no- 
tatis; abdomine breviter ovato-triangulo, postice in caudam angu- 
stam longissimam, ipso abdomine longiorem, cylindratam fere pro- 
ducto, supra et in lateribus testaceo-albicanti, subter nigricanti et 
maculis 4 flavo-testaceis fere in quadratum dispositis ornato. — 
Q jun. Long. sallem 81), millim. 

: Femina jun. — Cephalothorax tibiam cum patella 4.' paris 
longitudine fere aequans, non parum longior quam latior, late- 
ribus partis thoracicae fortiter et aequaliter rotundatis, parte 
cephalica magna, lateribus rectis anteriora versus paullo angu- 
stata, fronte in medio prominenti, angulato-rotundata, latitudine 
dimidiam partem thoracicam fere aequanti, tuberculis oculorum 
lateralium parvis sed evidentibus; antice sat altus est cephalo- 
thorax, parce pilosus, impressionibus cephalicis bene expressis, 
fovea ordinaria centrali lata, transversa; a latere visum dorsum 


RAGNI DI SELEBES 409 


a margine postico ad oculos sensim adscendit et leviter conve- 
xum est. Oculorum series postica sat fortiter recurva; a fronte 
visa series antica recta est, postica fortissime deorsum curvata; 
oculi laterales, reliquis minores, contingentes sunt; oculi medil, 
quorum postici anticis multo sunt majores, aream abrupte pro- 
clivem, aeque fere longam atque latam postice, latiorem postice 
quam antice occupant; spatium inter oculos medios posticos ho- 
rum oculorum diametro paullo majus est; oculi medii antici, qui 
spatio saltem duplo majore a lateralibus anticis quam inter se 
distant, intervallo diametrum suam aequanti sunt sejuncti; spa- 
tium inter eos et marginem clypei paullo minus videtur quam 
spatium quo ab oculis mediis posticis distant. Sternwm non parum 
longius quam latius, antice truncatum, postice acuminatum, ovato- 
cordiforme fere. Mandibulae ovato-cylindratae, crassitie femorum 
anticorum, duplo longiores quam latiores, in dorso modice con- 
vexae; sulcus unguicularis antice dentibus 3 armatus est, postice 
4 dentibus, quorum primus et tertius parvi sunt; unguis me- 
diocris. Maxillae brevissimae, apice late rotundato-truncatae ; /a- 
bium latius quam longius, apice late rotundatum. Palpi sat fortes; 
pedes graciliores, ut palpi pilosi et setosi, sed vix aculeati; 1.' 
paris pedes cephalothorace saltem 4.plo longiores sunt. Abdomen 
(praeter caudam) aeque fere longum est atque latum, antice 
late et ample rotundatum, tum lateribus leviter modo rotundatis 
aequaliter posteriora versus angustatum, a latere visum paullo 
altius postice quam antice, dorso posterius parum convexo, pilis 
sparsum; postice supra mamillas abdomen in caudam longissi- 
mam, angustam, basi retro et paullo sursum directam, tum 
sursum curvatam et apice sinuatam (an ita semper?) sensim est 
productum: haec cauda basi crassa est et sensim angustata, 
praeterea vero cylindrata, ipso abdomine longior, femoribus 
anticis non multo crassior, minus evidenter transversim striata, 
ad apicem obtusum paullo longius et densius pilosa; inter mamillas 
mediocres et caudam abdomen paullo oblique truncatum est. 
Color. — Cephalothorax pallide testaceus, parte cephalica supra 
magis albicanti. Sternum nigricans. Mandibulae, maxillae et la- 
bium pallide testacea; palpi ejusdem coloris, parte tibiali apice 


410 T. THORELL 


et parte tarsali ad maximam partem, basi excepta, pallide fer- 
rugineis. Pedes pallide testacei, annulis pallide ferrugineis mu- 
niti: binis latissimis, ad basin et versus medium sitis, in femo- 
ribus, annulo singulo apicali in patellis, binis annulis, versus 
medium et apice, in tibils et metatarsis; tarsi apice infuscati. 
Abdomen supra et in lateribus testaceo-albicans, paullo olivaceo- 
reticulatum, praesertim secundum medium dorsi; subter ante 
mamillas nigricans est, maculis quattuor flavo-testaceis qua- 
dratum fere formantibus ornatum, quarum posteriores majores 
sunt; cauda albicanti- vel cinereo-testacea. Mamillae fusco-te- 
staceae. 

Lg. corp. 81/,; lg. cephaloth. paene 2, lat. ej. 1%/,, lat. 
front. paene 1 millim.; lg. abd. sine cauda circiter 3, lat. ej. 
3 millim., lg. abdominis cum cauda 6 1/,, lg. caudae circa 3 1/, 
millim.; dist. a mamillis ad apicem caudae circa 4 3/, millim. 
Ped. I.81/,, II 62/,, III 4, IV 61/,; pat. + tib. IV 2 millim. 

Exemplum singulum femineum non plene adultum singularis 
hujus speciei, quae cauda longissima formis generis Arachnurae 
Vins. similis est, sed oculis lateralibus contingentibus et cauda 
minus evidenter annulata ab Arachnuris differt, ad Kandari 
detexit Cel. Beccari. 


Gen. Arachnura, Vins. 1863. 


27. A. digitata n. cephalothorace nigro-piceo, oculis lateralibus 
spatio diametro sua dimidio majore sejunctis, oculis mediis aream 
duplo longiorem quam latiorem, antice latiorem quam postice oc- 
cupantibus; pedibus nigro-fuscis, pallido-sub-annulatis; abdomine 
antice bifido, postice in caudam longam apice tripartitam pro- 
ducto, dorso abdominis cinereo-nigro, lineis duabus albicantibus 
ab apicibus anticis ad basin caudae ductis notato, lateribus et ventre 
ferrugineo-fuscis, cauda versus apicem nigra, summis apicibus tri- 
bus testaceis. — Q ad. Long. circiter 13%|, millim. 

Femina. — Cephalothorax sat humilis, vix 1/, longior quam 
latior, aeque paene longus atque tibia cum patella 4.' paris; pars 


RAGNI DI SELEBES 411 


thoracica posteriora versus lateribus parum rotundatis paullo an- 
gustata est, antice in lateribus fortiter rotundata et abrupte an- 
gustata: pars cephalica tum sat brevis, lateribus antice fortiter 
rotundatis anteriora versus angustata, fronte dimidiam partem 
thoracicam latitudine : non aequanti, truncata, tuberculo oculo- 
rum mediorum anticorum valde prominenti, porrecto, sub-cubico, 
tuberculis oculorum lateralium anticorum parvis quidem sed pro- 
minentibus, tuberculis ad oculos posticos recipiendos nullis. A 
latere visus cephalothorax in dorso paene rectus est, declivitate 
postica brevissima; impressiones cephalicas ordinarias profundas 
habet et versus sulcum posticum transversum directas, a quo 
tres sulci paullo divaricantes retro ducti sunt; pars cephalica 
supra impressionem ostendit. Ocwlorwm series postica desuper 
visa recta est, antica a fronte visa deorsum curvata; oculi late- 
rales bini spatio disjuncti quod diametro oculi dimidio majus est, 
hoc spatio minore quam spatium quo distant oculi medi antici 
a mediis posticis. Oculi medii aream occupant duplo paene lon- 
giorem quam latiorem antice, evidenter latiorem antice quam 
postice; spatium inter oculos medios posticos eorum diametro 
multo minus est; oculi medii antici, reliquis paullo majores 
et lateri antico, infra, tuberculi sui impositi, spatio oculi dia- 
metrum aequanti sejuncti sunt et a lateralibus anticis circiter 
triplo longius quam inter se remoti; a margine clypei paullo 
minus quam ab oculis posticis mediis distant. Sternum parum 
longius quam latius, posteriora versus sensim angustato-acu- 
minatum, cordiformi-triangulum. Mandibulae ovato-cylindratae, 
femoribus anticis angustiores, duplo longiores quam latiores, 
modo basi sat fortiter convexae, dorso praeterea recto, nitidae; 
sulcus unguicularis antice 4, postice 3 dentibus non magnis ar- 
matus est; unguis fortis, sat brevis. Maxillae sub-orbiculatae ; 
labium paullo latius quam longius, apice late rotundatum. Pa/pî 
graciles. Pedes breviores, ut palpi dense pilosi et setosi, aculeis 
vix ullis. Pedes 1.' et 2.) paris aequales, cephalothorace non 
triplo longiores, reliquis. pedibus non parum fortiores; femora 
1. paris intus paullo incrassata sunt, 2. paris femora in ipsa 
basi supta paullo incrassata. Abdomen antice incisura profunda 


412 T. THORELL 


paene rectangula in lobos duos triangulos acuminatos divisum, 
desuper visum lateribus leviter rotundatis anteriora versus pa- 
rum, posteriora versus fortius angustatum, tum in caudam lon- 
gissimam, leviter sursum curvatam, supra dense et subtiliter 
transversim rugosam productum: haec cauda ipsa basi crassa est 
et ibique parum, tum vero citius angustata, deinde fere cylin- 
drata, diametro millimetrum circiter aequanti, parte denique api- 
cali sat longa sensim paullo angustata et oblique acuminata: 
utrinque ante apicem, supra, tuberculum forte, sub-conicum, 
sursum et paullo retro directum emittit cauda, parte ejus pone 
haec tubercula eminenti iis saltem duplo longiore. A latere vi- 
sum abdomen sat humile est, postice paullo altius quam antice, 
dorso leviter convexo, cauda subter basi incrassata et etiam 
versus tubercula apicalia paullo incrassata. Vulvae structuram 
in singulo exemplo a me viso non certo videre potui. Mamillae 
mediocres, longe ante medium abdominis locatae. 

Color. — Cephalothorax nigro-piceus, sat dense pallido-pilosus. 
Sternum piceum. Mandibulae, labium et mazillae picea, hae in 
margine interiore, illa apice albicantia. Palpî fusci; pedes quoque 
fusci, anteriores apicem versus nigricantes; vestigia annulorum 
pallidiorum in pedibus posterioribus et saltem in femoribus 
pedum anteriorum adsunt. Abdominis dorsum cinereo-nigrum, 
lineis duabus inaequalibus albicantibus, ab apicibus anticis ab- 
dominis usque ad basin caudae ductis, primum posteriora ver- 
sus appropinquantibus, tum vero fere parallelis: area ab iis 
inclusa circiter 4.plo longior quam latior in medio; latera 
abdominis ferrugineo-fusca sunt, ut venter et basis caudae 
subter; supra ad basin haec cinereo-nigra est, fasciis duabus 
longitudinalibus pallidioribus parum manifestis, praeterea nigra, 
summis apicibus tribus testaceis. Pilis nigris sparsum est ab- 
domen, praesertim evidenter et sat dense in cauda. Mamullae 
sub-fuscae. 

Le. corp. 13?/,; lg. cephaloth. paene 31/,, lat. ej. 23/,, 
lat. front. vix 11/, millim. Lg. abd. (cum cauda) 101/,, lat. 
abd. 31/, millim.; lg. caudae 5, lat. ej. in medio 1 millim.; 
dist. a mamillis ad apicem caudae 7 !/, millim. Ped. 110, II 10, 


RAGNI DI SELEBES 413 


INI 61/,, IV 98/, (a basi coxarum dimensi pedes IV aeque longi 
sunt atque pedes I). Lg. mandib. 1!/, millim. 

Exemplum singulum ad Kandari inventum vidi. — Quum non 
tantum oculos laterales binos spatio majore sejunctos quam quo 
distant oculi medii inter se habeat haec species, verum etiam 
caudam evidentissime etsi leviter transverse striatam et ideo ve- 
risimiliter flexibilem, ad gen. Arachnuram eam retuli, quod 
genus vix notis aliis ab Epeira distingui potest (1). 


Gen. Meta (C. L. Kocr) 1836. 


28. M. fastuosa n. cephalothorace breviore quam tibia 4. paris, 
obscure testaceo-fusco; pedibus ejusdem coloris, tibiis 4 anterioribus 
versus apicem migris et hic densius nigro-pilosis, tibiis 41 paris 
basi excepta nigricantibus et pilis longis nigris dense vestitis; abdo- 
mine circiter duplo longiore quam latiore, antice in conum ma- 
gnum sensim producto, supra sensim ab apice coni ad apicem 
posticum declivi, nigro, dorso plaga magna lutea occupato, quae 
fascia angusti inaequali nigra anterius geminata est et binos trinosve 
ramos deorsum in lateribus abdominis emittit, pone hanc plagam 
vero maculis tribus luteis notato; ventre nigro, maculis duabus 
luteis versus medium. — 9 ad. Long. circiter 10 millim. 

Femina. — Cephalothorax tibià 4 paris paullo brevior, tibia 
2.' paris paullo longior, latitudine */, longitudinis aequanti, parte 
thoracica in lateribus postice fortiter, antice magis leviter ro- 
tundata, parte cephalica sat magna, lateribus sub-rotundatis an- 
teriora versus paullulo angustata, fronte dimidiam partem tho- 
racicam latitudine aequanti, sub-angulato-rotundata, tuberculis 
tribus oculorum evidenter sed non multo prominentibus; humiilis 
valde, paene planus, dorso a latere viso modo in parte cepha- 
lica paullulo convexo; nitidus, parce pubescens, impressionibus 
cephalicis distinctissimis, fovea ordinaria centrali magna, pro- 


La 
(4) Conf. Thor., On some spid. fr. New Caledonia, Madag. and Réun., în 


Proceed. of the Zool. Soc. of Lond., 1875, pp. 137 et 138. — A. scorpionoides hoc 
loco lapsus est calami pro A. scorpioides. 


414 T. THORELL 


funda, inaequali. Ocwlorwm series ambo paullo recurvae, antica 
paullo sursum curvata quoque, laterales oculi contingentes; oculi 
medii, qui aeque fere magni sunt, aream occupant paullo lon- 
giorem quam latiorem et parum latiorem postice quam antice; 
oculi medii antici, spatio oculi diametrum saltem aequanti dis- 
juncti, a lateralibus anticis spatio triplo saltem majore distant 
quam quo inter se remoti sunt; spatium inter oculos medios an- 
ticos et marginem clypei vix vel parum majus est quam inter- 
vallum inter oculos medios anticos et posticos; spatium inter 
oculos laterales anticos et marginem clypei hoc intervallo saltem 
dimidio majus est. Sternwm breve, sub-cordiforme, impressionibus 
ad margines prope coxas, antice transversim pilis longis vesti- 
tum, postice brevius pilosum. Mandibulae paene directae, fortes, 
ovatae, crassitie femorum 1.' paris, duplo longiores quam la- 
tiores, in dorso, praesertim ad basm, valde convexae, nitidae, _ 
parcius pilosae; sulcus unguicularis antice dentibus 3 crassis, 
postice 4 dentibus, iis quoque fortibus, armatus; unguis fortis, 
non longus. Masxillae paullo longiores quam latiores apice, a 
basi angusta apicem versus dilatatae, foras curvatae, apice late 
et leviter rotundatae, labio duplo paene longiores; Jabiwm paullo 
latius quam longius, apice late rotundatum, late incrassato-lim- 
batum, sulcisque duobus transversis exaratum. Palpi graciles 
valde; pedes quoque graciles, metatarsi praesertim et tarsi om- 
nium pedum; 1.' paris pedes reliquis robustiores sunt, cepha- 
lothorace 5.plo longiores; pedes 4.‘ paris 2.' paris pedes longi- 
tudine saltem aequant. Femora 4.' paris paullulo incurvae: antice 
pilis longioribus, in duas series digestis ciliata fuisse videntur 
(in exemplis a me visis paene omnes hi pili deperditi sunt); 
tibiae 4.' paris per totam longitudinem, ipsa basi excepta, pilis 
longis patentibus dense vestitae sunt, tibiae 1.‘ et 2.! paris, quae 
versus apicem paullulo incrassatae videntur, hic quoque pilis 
longioribus sat dense vestitae , praesertim subter. Praeterea 
pedes satis aequaliter et parum dense sunt pilosi et aculeis 
paucioribus armati; femora modo anteriora atuleis sat multis 
sunt munita, his aculeis brevioribus et in seriem inaequalem 
secundum latus anterius femoris dispositis. Tibiae anteriores modo 


RAGNI DI SELEBES 415 


binos aculeos habent, in lateribus versus apicem sitos. Abdomen 
forma est peculiari: supra cephalothoracem in formam coni ma- 
gni, apice obtusi, productum est, desuperne visum anteriora 
versus sensim angustatum, inverse lanceolato-ovatum fere (circa 
duplo longius quam latius); a latere visum postice sat breviter 
et parum oblique rotundato-truncatum est, anteriora versus 
sensim altius, dorso usque ad apicem coni recto; cephalotho- 
raci versus medium longitudinis suae affixum est abdomen. Area 
vulvae maxima, a petiolo usque ad rimam genitalem extensa: 
antice tuberculum forte ostendit, sulco lato forti persectum, 
tum impressionem vel sulcum transversum, deinde aream sub- 
ovatam, sulco leviore limitatam, margine antico rimae genitalis 
in medio elevato et sub-retuso. Mamullae sat prominentes. 
Color. — Cephalothorax cam mandibulis obscure testaceo-fuscus; 
sternum nigro-pilosum cum maxillis et labium fuligmeum. Palpi 
basi late testaceo-fusci, apicem versus nigri, nigro-pilosi et -se- 
tosi. Pedes obscure testaceo-fusci, coxis subter fusco-testaceis , 
tiblis 4 anterioribus versus apicem nigris et dense nigro-pilosis, 
tibus 4. paris, basi excepta, nigricantibus et longe denseque 
nigro-pilosis; reliqua internodia apice anguste et plus minus di- 
stincte nigricantia; pili ordinarii, setae et aculei pedum nigri 
quoque. Abdomen nigrum; dorsum vero ejus plaga magna lutea, 
utrinque (saltem interdum) rufescenti-maculata occupatur, quae 
tamen non usque ad apicem dorsi pertinet, et fascia media ob- 
scuriore, utrinque ramos obliquos 3 vel 4 emittenti notata est: 
haec fascia lined vel fascia angustiore nigra, apicibus et medio 
paullo dilatatà, ab apice coni pone medium dorsi pertinenti est 
geminata; ad apicem dorsi posticum maculae tres luteae in li- 
neam transversam recurvam ordinatae adsunt. Plaga dorsualis 
lutea in lateribus abdominis vittas binas deorsum directas emittit, 
quarum anterior in duos ramos, angulum obtusissimum inter se 
formantes, dividitur: ramus anterior cum apice lmeae luteae, 
quae ab ipso apice coni oblique deorsum ducta est, conjun- 
gitur. Venter niger maculas duas luteas ostendit fere in medio 
inter rimam genitalem et mamillas sitas; antice in lateribus 
linea una vel altera curvata pallida notatus est, et praeterea 


416 T. THORELL 


in lateribus postice strias paucas pallidas habet. Mamillae nigro- 
fuscae. 

Lg. corp. 10; lg. cephaloth. 4, lat. ej. 3, lat. front. 1 !/, millim.; 
lg. abd. 81/,, lat. ej. 4 millim. Ped. I 21, If 17, III 9 Soe GS Wie 
pat. + tib. IV 5/, millim.; mandib. 2 millim. longae. 

Exempla duo feminea ad Kandari inventa ante oculos haheo. 
— Pili ili longi, quibus ciliata sunt femora 4 paris in hac 
specie et in quinque sequentibus, decidui sunt et plerumque 
in adultis detriti; sed series punctorum quibus insistunt semper 
evidentissimae remanent. 


29. M. elegans n. cephalothorace longiore quam tibia 4. paris, 
plus minus obscure testaceo-fusco, interdum testaceo vel nigro; pe- 
dibus nigricantibus, pallido-annulatis, vel testaceis, nigro-unnulatis, 
tibiis modo 4. paris secundum totam longitudinem, basi excepta, 
pilis longioribus nigris sat dense vestitis; abdomine duplo circiter 
longiore quam latiore, antice sensim in conum magnum obtusum 
producto, apice dorsi postico conum parvum retro directum for- 
manti; abdomine supra et in lateribus ad maximam partem ar- 
genieo, colore argenteo fascia longitudinali ramosa nigricanti et vittis 
transversis obliquisque nigricantibus in maculas complures et plagas 
diviso, apice dorsi nigro; ventre nigro, plerumque maculis duabus 
testaceis versus rimam genitalem notato. — 9 ad. Long. 7-9 millim. 

Femina. — Cephalothorax tibiam cum dimidia patella 4.' paris 
longitudine circiter aequans, non longior quam tibia 2.' paris, 
vix 1/, longior quam latior; praeterea ad formam ut in specie 
priore dictum est omnino. Sternum et oculì quoque ut in illa; 
spatium inter oculos medios anticos et posticos vero paullo majus 
videtur quam spatium inter illos et marginem clypei. Mandi 
bulae femoribus anticis crassiores sunt, praeterea ad formam et 
armaturam ut in priore. Mazillae, labium et palpi quoque ut 
i ea est dictum. Pedes graciles, 1. paris reliquis paullo for- 
tiores, cephalothorace saltem 5.plo longiores; pedes 2.' paris 
pedibus 4. paris non parum longiores sunt. Femora 4 paris 
paullo incurva, antice pilis longis curvatis in duas series dispo- 
sitis ciliata. Tibiae 4. paris, basi excepta, pilis longis dense ve- 


RAGNI DI SELEBES 417 


stitae sunt, tibiae contra 1.' et 2.' paris forma ordinarià omnino, 
non densius versus apicem quam versus basin pilosae. Aculei 
pedum pauciores, graciles: femora tamen 1.' paris antice seriem 
aculeorum fortiorum, breviorum et curvatorum 5-7 ostendunt; 
tibiae anteriores non tantum versus apicem, verum etiam versus 
basin et medium aculeatae sunt. Abdomen ad formam ut in 
specie priore fere, in conum magnum anteriora versus pro- 
ductum (hoc cono tamen magis obtuso quam in illa) et prae- 
terea apice dorsi postico in conum parvum retro directum 
producto, quo fit ut abdomen a latere visum postice, supra 
mamillas, concavato-arcuatum videatur (in M. fastuosa apex 
dorsi a latere visus supra rotundatus est, non retro productus); 
desuper visum abdomen inverse et anguste ovatum fere est. 
Vulva constat ex fovea magna, antice amplissime rotundata, 
postice truncata et in medio paullo retusa, quae costa humili 
fere T-formi in fundo munita est. 

Color. — Cephalothorax plus minus obscure testaceo-fuscus, 
interdum paene niger. Sternum sub-testaceum, fascia media lon- 
gitudinali nigra. Mandibulae colore cephalothoracis. Mawillae et 
labium nigricantia, hoc apice, illae intus clariores. Palpi fusco- 
testacei, apice nigricantes. Pedes nigricantes, femoribus basi plus 
minus late (interdum latissime) fusco-testaceis vel testaceo-fuscis, 
patellis et tarsis annulo singulo, basali, tibiis vero binis an- 
nulis ejusdem coloris munitis, 4.' paris tibiis exceptis, quae modo 
basi pallidae sunt; metatarsi binos annulos pallidiores plus minus 
distinctos habent; pili omnes et aculei nigri. Abdomen nigrum, 
argenteo-maculatum: totum dorsum, apice postico excepto, cum 
lateribus saltem anterius plaga maxima argentea occupatur, 
quae per totam fere longitudinem fascia nigricanti, utrinque 
ramos tres emittenti, est persecta, et praeterea, antice, fasctis 
duabus nigricantibus multo brevioribus, retro divaricantibus et 
apice antico cum fascia illa media per ramum transversum con- 
junctis notata est; his fasciis et vittis plaga argentea secundum 
medium et antice in maculas complures dividitur, et praeterea 
postice et in lateribus vittis paucis brevibus transversis sub- 
obliquis nigris divisa est vel lobata. In medio latere, anterius, 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (20 Ottobre 1877). 27 


418 T, THORELL 


fascia sub-argentea, postice abbreviata, antice, supra, cum plaga 
‘ illa magna conjuncta plerumque adest, et sub illa stria alia cur- 
vata pallida; interdum latera abdominis plaga argentea fere plane 
occupantur, quae modo vittà obliquà, postice e margine superiore 
ramulos paucos nigros emittenti, notata est. Apex posticus dorsi 
macula majore nigra occupatur; declivitas postica nigra est, 
striis liturisque pallidis notata; venter niger, plerumque saltem 
maculis duabus majoribus testaceis versus rimam genitalem sitis 
aliisque duabus parvis ad mamullas testaceo-fuscas vel nigricantes 
notatus. 

Variat cephalothorace, mandibulis, palpis et pedibus pallido- 
testaceis, femoribus et patellis apice nigricantibus, tibiis annulis 
binis nigricantibus munitis, metatarsis in medio latissime et apice 
anguste nigricantibus. 

Lg. corp. 9; lg. cephaloth. 31/,, lat. ej. 24/,, lat. front. 11/5 
millim:; le. abd) 6%/, late); lin Red pelo, 
IM 81/,, IV 131/, millim.; pat. + tib. IV 4 millim.; mandib. 2 
millim. longae. 

Exempla pauca ad Kandari inventa examinavi. 


30. M. auro-cincia n. cephalothorace cum mandibulis et pedibus 
testaceo, his in Q nigro-annulatis; oculis medits aream paullo lon- 
giorem quam latiorem antice occupantibus, in 9 postice latiorem 
quam antice, in J rectangulam, oculis lateralibus im.Q longe, in S 
parum a mediis remotis; mandibulis maris longis et dense acu- 
leatis, palpis ejus longissimis, pedibus ejus non aculeatis; tibiis 
4. paris in 9 densius nigro-pilosis; abdomine circiter dimidio lon- 
giore quam latiore, non in conum vel tuberculum producto, aut 
nigricanti, aut cinerascenti, plaga dorsuali postica nigra munito, 
supra et in lateribus luteo- vel aureo-maculato, et cingulo magno 
ejusdem coloris, postice (et saltem in 9 antice quoque) aperto or- 
nato, quod partem ventris posteriorem et regionem mox supra 
mamillas includit, area hoc modo inclusa rotundata, nigra. — 
9 ad., Q jun. Long. 1 circa 2!/,, Q sallem 4!/, millim. 

Femina jun. — Cephalothorax aeque paene longus atque pa- 
tella cum tibia 4.' paris, fere dimidio longior quam latior, ad 


RAGNI DI SELEBES 419 


longitudinem parum convexus, nitidissimus, pubescens, impres- 
sionibus cephalicis brevibus et latis, non inter se unitis, impres- 
sione ordinaria centrali magna, transversa, inaequali, foveolis 
duabus notata; pars thoracica in lateribus modice rotundata, 
pars cephalica magna, lata, anteriora versus parum angustata, 
fronte angulato-rotundata, circiter °/, partis thoracicae latitudine 
aequanti, tuberculo oculorum mediorum anticoram prominenti, 
tuberculis oculorum lateralium bene expressis quoque. Ocul 
paene aequales; series eorum postica leviter recurva est, antica 
sursum curvata. Oculi laterales contingentes; oculi medi aream 
occupant quae paene aeque longa est ac lata postice, et paullo 
latior postice quam antice: medii postici spatio oculi diametrum 
saltem aequanti disjuncti sunt et plus duplo, paene triplo, lon- 
gius a lateralibus posticis quam inter se remoti; oculi medii an- 
ticl, spatio oculi diametro minore sejuncti, circiter quadruplo 
longius a lateralibus anticis quam inter se distant: spatium quo 
a margine clypei distant paullo minus videtur quam id quo a 
mediis posticis sunt remoti. Sternum breve, sub-cordiforme, tu- 
berculis ad basin coxarum. Mandibulae sat crassae, femoribus 
anticis paullo crassiores, tarsis 1.' paris paullo longiores, paullo 
plus duplo longiores quam latiores, sub-ovatae, in dorso fortiter 
convexae, nitidae, pubescentes. Maaillae plus dimidio longiores 
quam latiores, divaricantes et paullulo foras curvatae, a basi 
angusta apicem versus dilatatae, apice latissime rotundato-trun- 
catae; labium parum latius quam longius, apice late rotundatum. 
Palpi mediocres, apicem versus densius pilosi et setosi; pars 
patellaris paullo longior est quam latior, pars tibialis eà duplo 
longior. Pedes breviores, sat robusti, aculeis paucioribus graci- 
libus armati, sat dense pilosi; 1.' paris pedes tamen, cephalo- 
thorace circiter 5 !/, longiores, seriem aculeorum 6-7 fortiorum 
in femorum latere antico habent; femora 4. paris in latere 
antico series duas pilorum longissimorum procurvorum osten- 
dunt; tibiae 4. paris, basi excepta, pilis sat longis patentibus 
densis vestitae sunt. Abdomen plus dimidio longius quam la- 
tius, desuper visum sub-ellipticum, lateribus tamen modo le- 
viter rotundatis, a latere visum parum altius antice quam po- 


420 T, THORELL 


stice, ubi eodem modo visum sat late et paullo oblique trun- 
catum est, angulo superiore late rotundato, non in conum pro- 
ductum vel in tuberculum elevatum. 

Color. — Cephalothorax testaceus; oculi annulo angustissimo 
nigro cincti. Slernwm cum /abio nigro-fuscum. Mandibulae te- 
staceae, summo apice infuscato, et ungui fusco; mawillae fuli- 
gineo-testaceae. Palpi testacei, nigro-pilosi. Pedes luteo-testacei, 
‘ nigricanti-annulati, nigro-pilosi et -aculeati: femora apice ni- 
gricantia sunt et praeterea, saltem in pedibus 2.' et 3.' paris, 
versus basin late nigricantia vel fuligmea;. patellae apice nigri- 
cantes sunt, tibiae et metatarsi annulos binos latos ejusdem co- 
loris, in apice et versus medium, habent; tarsi apice nigricantes. 
Abdomen nigrum, pictura aurea vel lutea: antice utrinque, in 
dorso et lateribus, plaga vel macula magna conspicitur, quae 
infra cum macula alia fere in medio latere abdominis posita 
conjuncta est; tum, versus medium dorsi, sequuntur maculae 
duae, una utrinque, deinde vittae duae transversae paullo re- 
curvae et in medio abruptae, quarum posterior aream nigram 
sat magnam, posteriora versus angustatam, supra anum sitam 
antice limitat: utrinque haec area plagà sub-triangulà est limi- 
tata, quae plaga inferius in fasciam brevem anteriora versus pro- 
ducta est; hae fasciae maculis duabus magnis rotundatis fere in 
medio ventris sitis conjunctae sunt et cum iis aream magnam 
nigram includunt, in qua, postice, mamullae nigrae locum tenent. 

Mas ad. a femina valde differt. Multo minor est et gracilior, - 
armatura singulari mandibularum praesertim imsignis. Cephalo- 
thorax paullo longior quam patella tum tibia 4. paris, fortius 
et magis aequaliter anteriora versus angustatus quam in femina, 
parte thoracica modo in lateribus posterius sat fortiter rotun- 
data, fronte magis truncata, tuberculis oculorum minus promi- 
nentibus; a latere visus dorsum a margine postico usque ad 
oculos adscendens, rectum vel potius paullo concavatum ostendit. 
Series oculorum postica parum recurva, antica modo paullulo 
sursum curvata; oculi medi aream rectangulam (non latiorem 
postice quam antice) et paullo longiorem quam latiorem occu- 
pant; oculi medi postici a posticis lateralibus intervallo vix di- 


RAGNI DI SELEBES 421 


midio :majore distant quam quo inter se remoti sunt; medii antici 
a lateralibus anticis spatio dimidio majore distant quam quo inter 
se sunt sejunctae. Mandibulae directae, femoribus anticis circa 
dimidio crassiores, circa triplo longiores quam latiores, apice 
paullo divaricantes, in latere exteriore paullo sinuatae, basi 
geniculatae, praeterea a latere visae in dorso excavatae, basi 
crassae, versus apicem tenues; aculeis gracilibus sat longis prae- 
sertim in dorso vestitae sunt, serie aculeorum paesertim sat lon- 
gorum secundum latus exterius mandibulae, aculeo singulo ad 
basin mandibulae sito, porrecto et sub-sinuato longissimo; aculei 
magis intus in mandibula forsitan potius setae rigidae dicendi. 
Palpi graciles valde, clava tamen magna et crassa, femoribus 
anticis plus duplo crassiore; longissimi sunt, partibus trochan- 
terali, femorali et tibiali (apicem versus sensim incrassata) elon- 
gatis, parte patellari non multo longiore quam latiore; pars tar- 
salis in latere exteriore versus basin incisa est, et ad ipsam basin, 
supra, calcari sive spina procurva pallida armata; bulbus inverse 
ovatus, apice late sub-truncato, angulo apicis superiore in spi- 
nam longam et fortem, deorsum curvatam excurrenti. Pedes gra- 
ciles, aculeis nullis: pilis longioribus carent, excepto in femo- 
ribus 4.' paris, quae eodem modo sunt ciliata atque in femina. 

Color. — Cephalothorax, palpi et pedes saturate flavo-testacei, 
oculis annulo angusto nigro cinctis, palporum clava fusca. Ster- 
num, maxillae et labium testaceo-fuliginea. Mandibulae testaceo- 
fuscae, basi pallidiores, aculeis nigricantibus. Abdomen supra 
obscure cinerascens, maculis parvis inaequalibus aureis sparsum 
et supra mamillas area sub-triangula nigra antice truncata no- 
tatum, quae utrinque plaga aurea limitatur: hae plagae subter, 
ad latera mamillarum, ut fasciae duae breves latae aureae an- 
terlora versus productae sunt, quae intus curvantur et coéunt, 
ita vittam transversam latam fere in medio ventris sitam for- 
mantes et aream magnam rotundatam nigram includentes (po- 
stice, supra mamillas, cum area illa triangula conjunctam), cujus 
in medio mamillae nigrae locum tenent. Ante vittam auream 
venter testaceo-cinerascens est, in lateribus obscurior. 

Otjun. Ls. corp. 47/2; le. \eephaloth. 27/,, lat. ej.‘1/,at 


422 T, THORELL 


front. 11/, millim.; lg. abd. 3, lat. ej. paene 2 millim. Ped. I 
11 3/,, I 94/,, Ul 54. 1V 82/5, pat. datti 20VA2.0) enn lam 
le. mandib. 13/, millim. 

7 ad. Le. corp. 23/55 le. cephaloth. 17/,, ate) Menta 
lat. front. paullo plus 1/, millim.; lg. abd. 1/,, lat. ej. paene 
1 millim. Ped. I 5, II 43/,, Il 21, IV3%, pat. #- tib. 
IV 1 millim. Lg. palp. 2%/,, lg. mandib. fere 1 millim. 

Marem unicum adultum et feminas tres juniores ad Kandari 
inventas vidi. 


31. M. Celebesiana (Walck.) cephalothorace 1], longiore quam 
latiore, cum sterno et partibus oris luteo-testaceo; pedibus luteo- 
lestaceis, apice nigricantibus, femoribus, patellis et tibiis apice an- 
guste et plus minus distinete nigris; abdomine circiter triplo longiore 
quam latiore, postice supra mamillas in procursum conicum retro 
et plus minus sursum directum producto, supra argenteo, saepe 
aureum colorem sentienti, tumoribus duobus humilibus nigris ad 
marginem anticum lineisque vel fasciis angustis tribus nigricantibus 
ad longitudinem ductis munito, quarum media cum lateralibus li- 
neolis trinis ejusdem coloris unita est, prima harum lineolarum 
magis transversa, non longe pone basin dorsi sita, duabus reliquis 
obliquis, fere in medio dorso locatis; lateribus abdominis et ventre 
olivaceis vel nigricantibus, illis fascia angusta longitudinali postice 
abbreviata aurea vel argentea notatis, spatio modo angusto sive lined 
obscura a dorso argenteo (vel aureo) separata; ventre fascus duabus 
longitudinalibus aureis et, utrinque, macula parva aurea pone eas, 
ad latera mamillarum, ornato; vulva ex fovea sat magna, trans- 
versa, antice fortiter, postice leviter modo rotundata, semi-circulata 
fere constant. — Q ad. Long. circa 8-11 millim. 


Syn.: 1841. Tetragnatha celebesiana Walck., H. N. d. Ins. Apt., II, p. 222. 

1864, » decorata Blackw., Descr. of seven new spec. of East- 
Indian Spid., cet., in Ann. and Mag. of Nat. 
Hist., 3 Ser., XIV, p. 44 (9). 

1869. » » Cambr., Part I of Catal. of a collect. of 
Ceylon Aran., cet., în Linn. Soc. Journ., 
Zool., X, p. 389, Pl. XIII, figg. 61-68. 

1872. Meta » L. Koch, Die Arachn. Austral., 3, p. 141, 
Tab. XI, fig. 5. 


RAGNI DI SELEBES 423 


Exempla nonnulla feminea hujus speciei, quae etiam in India, 
in ins. Taprobane, in Nova Hollandia et in Nova Guinea (), 
cet., inventa fuit, et cujus exemplum ad Singapore a Cel. Prof. J. 
H. G. Kinberg captum vidi, ad Kandari collegit Cel. Beccari. — Etsi 
Walckenaer de 7’. celebesiana dicit, maxillas et mandibulas ejus esse 
divaricantes, quod parum quidem in mandibulas nostrae araneae 
cadit, non dubito, quin sit illa huic subjicienda. Varietatem dorso 
magis aureo quam argenteo et pedibus paene immaculatis sub 
oculis verisimiliter habuit Walckenaer. Venter quidem modo duas 
fascias aureas vel luteas ostendit; sed spatium inter eas saepe 
punctis aureis dense est conspersum, quae interdum fasciam ter- 
tiam paene formant. — In exemplis a me visis color dorsi ar- 
genteus vel sub-aureus usque ad apicem abdominis extenditur, et 

-maxillae mihi duplo longiores quam labium videntur; praeterea 
descriptio Cel. L. Kochii (loc. cit.) omnibus numeris in nostram 
speciem quadrat. Exemplum quod ad Cel. Cambridge misi, ut 
« Tetr. decorata Blackw. » ab eo determinatum est. — Epeira 
nigro-trivittata Dol. (Tweede Bijdr., cet., p. 39, Tab. XI, fig. 5), 
ex Java, verisimiliter ad hanc speciem est referenda. 

In latere antico femorum 4. paris, secundum dimidium eorum 
basale, adsunt series duae ciliorum longorum, quae tamen ple- 
rumque  detrita sunt. 


82. M. ventralis n. testacea, cephalothoracis marginibus et fascia 
media longitudinali partis saltem thoracicae infuscatis, pedibus 
plus minus distinte nigricanti-annulatis; oculis mediis aream 
longiorem quam latiorem (Q) vel aeque saltem longam atque 
latam (), postice parum latiorem quam antice formantibus , 
oculis medus anticis non multo longius a lateralibus anticis 
quam inter se remotis; abdomine oblongo, a latere viso postice late 
truncato, angulo superiore-posteriore in tuberculum vel conum 
brevem elevato, ad colorem sub-testaceo vel cinerascenti, supra 
punctis albicantibus et nigris variato; ventre secundum medium 
maculis duabus magnis sub-rectangulis nigris et in utroque latere 


(1) Secundum Bradley, The Araneides of the « Chevert-Expedition » in 
Proceed. of the Linn. Soc. of New South Wales, I, p. 148. 


424 T. THORELL 


macula inaequali nigra ornato. — 7 9 ad. Long. 9 circiter TI, 
gd circa 43], millim. 

Femina. — Cephalothorax parum brevior quam tibia cum pa- 
tella 4. paris, longitudine tibiam 2.' paris aequans, dimidio 
longior quam latior, ad longitudimem sat leviter et aequaliter 
convexus, depressione ad partem cephalicam; pars thoracica in 
lateribus modice rotundata, antice sat leviter sinuato-angustata; 
pars cephalica sat magna, lateribus leviter rotundatis anteriora 
versus paullo angustata, fronte rotundata, latitudine dimidiam 
partem thoracicam non multo superanti, tuberculis ad oculos re- 
cipiendos carenti; minus dense pilosus est cephalothorax, impres- 
sionibus cephalicis profundis, fovea ordinaria centrali non magna 
sed profunda. Ocwul sub-aequales; series oculorum postica paul- 
lulo recurva, antica fortiter sursum curvata; oculi laterales bini 
contingentes; oculi medii aream longiorem quam latiorem, po- 
stice parum latiorem quam antice formant; oculi medi postici 
inter se spatio oculi diametrum paene aequanti distant, a late- 
ralibus posticis spatio hoc diametro paullo majore; oculi medii 
antici, intervallo oculi diametrum dimidiam aequanti sejuncti, a 
lateralibus anticis spatio diametro sua paullo majore distant: 
spatium quo a margine clypei remoti sunt minus est quam 
oculi diameter et quam spatium quo a mediis posticis distant. 
Sternum parum longius quam latius, antice late truncatum, ovato- 
triangulum. Mandibulae femoribus anticis paullo crassiores, pa- 
tellis anticis parum longiores, paene duplo et dimidio longiores 
quam latiores, angustius ovatae fere, in dorso versus basin for- 
titer convexae, nitidae, ad apicem parce pilosae; sulcus ungui- 
cularis antice dentibus 3 fortibus, postice 4 paullo minoribus 
armatus est; unguis mediocris, fortis. Max%lue dimidio fere lon- 
giores quam latiores, divaricantes, a basi angusta versus apicem 
late truncatum parum rotundatum sensim dilatatae; labiwm pa- 
rum latius quam longius, apice late rotundatum. Palporum pars 
patellaris non duplo longior quam latior; pars tibialis eà plus 
dimidio, paene duplo longior. Pedes longitudine valde inaequali, 
graciles, minus dense pilosi, aculeis longis crebris armati; 1.' paris 
pedes cephalothorace circiter 7.plo et dimidio longiores sunt et 


RAGNI DI SELEBES 425 


triplo longiores quam pedes 3." paris; femora 4.i paris ad basin 
in latere anteriore series ciliorum duas abbreviatas habent. Ab- 
domen parcius pubescens, oblongum, circiter duplo longius quam 
latius, desuper visum sub-ellipticum vel anguste ovatum, in la- 
teribus tamen non multo rotundatum; sat altum, aeque circiter 
altum antice et postice, angulo posteriore-superiore in tuberculum 
vel in conum breve obtusum elevato; a latere visum in dorso 
sub-rectum est vel posterius paullo concavatum, postice inter tu- 
berculum illud et mamillas truncatum et paene directum. Vulva 
ex fovea transversa, sub-elliptica, parum profunda, postice aperta 
constare videtur. 

Color. — Cephalothorax pallide testaceus, albicanti-pilosus, 
marginibus lateralibus et fascia media longitudinali in parte 
thoracica infuscatis; interdum pars cephalica postice infuscata 
quoque est. Sternum fuscum, nigro-pilosum. Mandibulae ferru- 
gineo-fuscae; maxillae et labium sub-fusca, apice pallida. Palpi 
pallide testacei, apice nigricantes, nigro-pilosi et -setosi; pedes 
quoque pallide testacei, nigricanti-annulati, aculeis et pilis ni- 
gris: femora annulum nigricantem apicalem habent et praeterea 
versus medium obscuriores sunt; patellae apice sunt nigricantes, 
tibiae trinos annulos, apicalem, basalem et medium, habent; 
metatarsi et tarsi apice plus minus distincte nigricantes vel infu- 
scati sunt. Abdomen testaceum vel cinerascens (sub-argenteum?), 
in dorso fascia media longitudinali angusta, geminata, postice 
acuminata et ad apicem tuberculi dorsualis pertinenti, fusca saepe 
notatum; dorsum praeterea punctis albis et nigris est sparsum, 
his saltem postice utrinque in series transversas sub-obliquas di- 
gestis; venter maculas duas magnas sub-rectangulas et paullo 
transversas secundum medium (sive fasciam longitudinalem latam 
in medio abruptam) ostendit, et utrinque, in medio latere, ma- 
culam nigram magis inaequalem; scuta pulmonalia fusca sunt. 
Vulva fusca vel nigricans; regio circum mamillas, ut latera ab- 
dominis (praesertim posterius), nigricanti-maculata. 

Mas longior et angustior est quam femina, pedibus longio- 
ribus. Cephalothorax paullo brevior quam tibia 4.' paris, anteriora 
versus magis aequaliter angustatus; frons in medio tuberculo pro- 


426 T. THORELL 


minenti, oculos medios anticos gerenti, et utrinque tuberculo ocu- 
lorum lateralium distinctissimo instructa. Ocul majores quam in 
femina videntur, et spatiis paullo minoribus disjuncti; medi an- 
tici parum longius a lateralibus anticis quam inter se distant, et 
a margine clypei spatio acque magno atque a mediis posticis re- 
moti sunt. Mandibulae angustiores et paullo longiores quam in 
femina, patellis anticis paene dimidio longiores, femoribus an- 
ticis paullo crassiores, fere triplo longiores quam latiores, in 
latere exteriore sinuatae, in dorso parum convexae, paene rectae, 
apice usque a medio sensim angustatae et divaricantes, in la- 
tere interiore, ad initium sulci unguicularis longi, dente forti ar- 
matae, dentibus 2 in margine hujus sulci postico et singulo in 
antico versus apicem ejus sitis mediocribus, reliquis parvis; un- 
guis longus, basi et apice incurvus, praeterea paene rectus. 
Palpi longi, gracillimi, clava magna, crassa, breviter sub-ovata, 
femoribus anticis plus dimidio latiore; pars femoralis longa est, 
partes patellaris et tibialis brevissimae, illa vix longior quam 
latior, haec apicem versus sensim paullo dilatata, parte patellari 
paullo longior, parum longior quam latior apice. Pars tarsalis 
longa et angusta, convexitate intus directa, basi in tuberculum 
crassum humile elevata quod calcar sive spinam longam, paullo 
procurvam, intus directam gerit; bulbus extus inflatus et fere 
ellipticus, laevissimus et nitidissimus, subter inaequalis, apice in 
procursum brevem, fortem, anteriora versus directum, mucrone 
auctum exiens. Pedes 1. paris cephalothorace circa 10.plo lon- 
giores sunt; abdomen angustius quam in femina. 

Color maris parum a feminae differre videtur: cephalothorax 
in lateribus magis evidenter infuscatus est, et in medio fasciam 
fuscam longitudinalem habet quae in parte cephalica dilatata 
est et totam hanc partem occupare videtur. Mandibulae obscure 
fuscae. Palpi pallide testacei, bulbo fusco. Pedes obscurius te- 
stacei, minus evidenter quam in femina nigricanti-annulati. 

Q. Le. corp. 74/,; lg. cephaloth. 3, lat. ej. 2, lat. front. 1! 
millim.; lg. abd. 5, lat. ej. 2 ?/,, alt. ej. plus 3 millim. Ped. I 
220 Ih dS aaa LV 10, (pat oe alla 
lg. mandib. 1?/, millim. 


Î 
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RAGNI DI SELEBES 427 


d. Lg. corp. 5 !/,; lg. cephaloth. 2 1/,, lat. ej. 1 8/,, lat. front. 
fere 1 millim.; lg. abd. 31/;, lat. ej. 1 3/, mullime Ped. 1.26, 
II 15%/,, II 7, IV 11?/, pat.+-tib. IV 31/, millim.; mandib. 
11/, millim. longae. 

Marem et feminas duas, omnia tria exempla adulta et ad 
Kandari inventa, examinavi. 


33. M. striata n. cephalothorace testaceo, summo margine lineisque 
duabus longitudinalibus partis cephalicae nigris; pedibus testaceis , 
summo apice femorum, patellarum tibiarumque nigris; clypei al- 
titudine longitudinem areae oculorum mediorum aequanti, hac 
area acque longa atque lata et postice paullulo latiore quam an- 
fice; oculis mediis anticis saltem dimidio longius a lateralibus 
anticis quam ‘inter se remotis; abdomine antice alto ibique in 
gibbum transversum, ad longitudinem in tubercula duo humilia 
obtusa divisum elevato, ad colorem. sub-cinereo, fasciitis vel ordi- 
mibus longitudinalibus punctorum argenteorum vel sub-aureorum 
ornato et lineola longitudinali brevi nigra supra anum notato. — 
Q ad. Long. circa 5!|, millim. 

Femina. — Cephalothorax brevior quam patella + tibia 4. 
paris, circa dimidio longior quam latior, in lateribus postice 
sat fortiter rotundatus, anteriora versus satis aequaliter angu- 
status, inter partes thoracicam et cephalicam parum sinuatus; 
frons leviter rotundata, tuberculo oculorum mediorum anticorum 
evidenter prominenti, dimidiam partem thoracicam latitudine ae- 
quans. Clypeus directus, solito altior, longitudinem areae ocu- 
lorum mediorum altitudine aequans, non transversim sub oculis 
impressus; impressiones cephalicae bene expressae, fovea ordi- 
naria centrali magna, rotundata, profunda, in medio impressione 
sub-rhomboidi notata. Oculi paene aequales; series antica sur- 
sum curvata, postica parum recurva, paene recta; oculi laterales 
bini contingentes, medii aream aeque fere longam atque latam, 
postice paullulo modo latiorem quam antice occupantes; medii 
postici, spatio oculi diametrum aequanti sejuncti, paullulo lon- 
gius a lateralibus posticis quam inter se remoti sunt; medii an- 
tici saltem dimidio longius a lateralibus anticis quam inter se 


428 T. THORELL 


distant et spatio separati sunt quod oculi diametrum vix aequat. 
Sternum cordiforme fere, pilis erectis sparsum, antice longio- 
ribus quam postice. Mandibulae directae , crassitie femorum an- 
ticorum, duplo et dimidio longiores quam latiores, apice intus 
sensim paullo angustatae et paullo divaricantes quoque, in dorso 
ad basin fortiter convexae, nitidae; sulcus unguicularis antice 
dentibus 3 fortibus, postice 4 parvis armatus est; unguis fortis, 
longitudine mediocri. Maxtl/ae ad formam ut in prioribus, duplo 
longiores quam latiores, labio duplo longiores, basi angustae, 
apice latae et truncatae vel levissime modo rotundatae, in la- 
tere exteriore evidenter foras curvatae; /adium paullo latius 
quam longius videtur, elevato-limbatum, apice rotundatum. 
Palpi mediocres, pilosi et aculeati. Pedes longi, sat graciles, 
aculeis longis crebris armati; pedes 1.' paris cephalothorace 8.plo 
longiores sunt, femora 4 paris ad basin, extus, vestigia bi- 
norum ordinum punctorum nigrorum, quae haud dubie cilia 
gesserunt, ostendunt. Abdomen desuper visum angustius ovatum 
vel ellipticum, a latere visum sub-triangulum, antice gibbosum 
et multo altius quam postice, altitudine maxima latitudimem su- 
peranti: dorsum enim antice in gibbum transversum est eleva- 
tum, hoc gibbo parum alto, transverso, impressione media lon- 
gitudinali in tubercula duo obtusa diviso; ante gibbum praerupte 
proclive vel directum (attamen convexum) est abdomen, poste- 
riora versus usque ad mamillas magis leniter declive et leviter 
convexum quoque. Vulva ex area parva transversa impressa sive 
ex fovea parum profunda, in fundo nitidissima et paullo convexa 
constare videtur. 

Color. — Cephalothorax pallide testaceus, marginibus latera- 
libus summis nigris, lineisque duabus nigris in parte cephalica 
non usque ad oculos medios posticos pertinentibus notatus, his 
lineis anteriora versus paullo divaricantibus, in fovea ordinaria 
centrali coéuntibus. Sternum obscurius testaceum, nigro-pilosum, 
vestigiis lineae longitudinalis mediae nigrae postice. Partes oris 
cum palpis pallide testaceae, horum pili et aculei nigri. Pedes 
pallide testacei quoque, femoribus, patellis et tibiis summo apice 
nigris; aculei nigri, punctis nigris impositi. Abdomen cinerascens, 


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RAGNI DI SELEBES 429 


fasciis angustis nonnullis (vel ordinibus punctorum et macularum 
parvarum) argenteis, hic illic sub-aureis, a gibbo antico secun- 
dum dorsum et latera retro ductis ornatum, his fasciis in late- 
ribus obliquis, in dorso paullo incurvis; in declivitate antica, sub 
gibbo, vittas transversas nonnullas ejusmodi ostendit abdomen; 
supra anum dorsum lineam mediam longitudinalem brevem ni- 
gram habet; in ventre paullo ante mamullas sub-cinereas macula 
nigra ek Vulva in fundo nigra. 

Lg. corp. 51/,; lg. cephaloth. 21/,, lat. ej. paene 1 3/,, lat. 
front. paene 1; lg. abd. 3 1/,, lat. ej. 21/,, alt. ej. max. 3 millim. 
eden 205° li la Leo IVATO lim pate tbs Va 
millim.; mandib. paene 1 ?/, millim. longae. . 

Tria exempla feminea hujus speciei (quae etiam in Amboina 
occurrit) ad Kandari invenit Cel. Beccari. — M. ventralis et 
M. striata transitum ad gen. Linyphiam formare videntur, prae- 
sertim M. striata, quae clypeo alto a reliquis hujus generis 
formis differt, structura vero maxillarum cum M. fastwosa, M. 
Celebesiana, M. ventrali, cet., plane convenit. 


34. M. pumila n. cephalothorace paullo breviore quam tibia cum 
patella 4.1 paris, testaceo-rufescenti; pedibus longis, gracillimis, te- 
. staceis, apice infuscatis, patellis et tibiis anterioribus apice anguste 
migris; abdomine angusto, fere elliptico-fusiformi, postice in conum 
breviorem producto, antice paullo producto quoque, sub-cinereo, 
supra versus latera et in lateribus punctis sat densis argenteis 
consperso, summo apice postico nigro; ventre ad mamillas utrinque 
macula parva nigra notato. — 9 ad. Long. circiter 5°), millim. 

Femina. — Cephalothorax paullo brevior quam patella cum 
tibia 4.' paris, dimidio longior quam latior, lateribus partis tho- 
racicae sat leviter rotundatis, parte cephalica lateribus paullulo 
rotundatis anteriora versus sensim paullo angustata, fronte di- 
midiam partem thoracicam latitudine paullo superanti, tuberculo 
oculorum mediorum anticorum prominenti; supra ad longitudi- 
nem leviter et satis aequaliter convexus, laevis et nitidus, paene 
glaber, impressionibus cephalicis fortibus, fovea centrali ordinaria 
magna. Slernwm sub-cordiforme, antice pilis longis, postice bre- 


430 T. THORELL 


vioribus pilis sat dense conspersum. Ocwlorwm series postica re- 
curva, antica recurva et sursum curvata quoque; oculi laterales 
contingentes; oculi medi, quorum postici anticis fortasse paullo 
majores sunt et spatio oculi diametrum aequanti inter se re- 
moti, aream rectangulam paullo longiorem quam latiorem oc- 
cupant; oculi medii antici duplo saltem longius a lateralibus an- 
ticis quam inter se distant, a mediis posticis paullo longius quam 
a margine clypei remoti sunt. Mandibulae femoribus anticis duplo 
crassiores, plus duplo longiores quam latiores, angustius ovatae 
(a latere visae piriformes), in dorso valde convexae, nitidae, ad 
apicem pilosae, apicibus divaricantes; sulcus unguicularis antice 
dentibus tribus fortibus armatus est, postice dentibus quattuor; 
unguis mediocris, fortis, curvatus. Mawxillae paullo longiores quam 
latiores apice, a basi angusta sensim dilatatae et paullulo foras 
curvatae, intus paene rectae, apice late truncatae vel levissime 
rotundatae, duplo longiores quam /abium, quod paullo latius est 
quam longius, apice late rotundatum. Pwpi gracillimi, parcius 
pilosi et setosi. Pedes quoque graciles valde, parce pilosi, aculeis 
gracilibus brevioribus sat paucis armati; pedes i.) paris cepha- 
lothorace sextuplo, et pedibus 3. paris paene triplo sunt lon- 
giores. Abdomen circiter duplo et dimidio longius quam latius 
in medio, apice postico supra mamillas retro producto et conum 
obtusum formanti, antice paullo productum quoque et magis 
obtusum: desuper visum igitur elliptico-fusiforme est, antice po- 
sticeque angustatum, in lateribus leviter rotundatum; a latere 
visum antice et praesertim postice oblique est truncatum, dorso 
leviter modo convexo, mamillis non parum ante apicem abdo- 
minis locatis. Vulva e fovea parva profunda fere circulata constat, 
quae in fundo septum longitudinale humile angustum ostendit. 

Color. — Cephalothorax testaceo-rufescens totus; sternum ejus- 
dem coloris, linea longitudinali nigra postice. Mandibulae rufe- 
scenti-testaceae, apice anguste nigricantes; maxillae et labium 
magis fusco-testacea. Pa/pi testacei, apice late nigricantes. Pedes 
testacel, versus apicem obscuriores, paene nigricantes, femoribus 
colore clariore, fere flavo; patellae et tibiae quattuor anteriores 
apice anguste nigrae sunt; pili et aculei pedum et palporum 


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RAGNI DI SELEBES 431 


nigri quoque. Abdomen sub-cinereum, in dorso magis versus la- 
tera et in lateribus punctis argenteis sat dense conspersum; 
summus apex ejus posticus niger est, et utrinque, apud mamellas 
cinereo-testaceas, macula parva nigra conspicitur. Venter palli- 
dius testaceo-cinereus; scuta pulmonalia et vulva sub-testacea. 

Le. corp. 53/,; lg. cephaloth. 2, lat. ej. 1 1/,, lat. front. paullo 
plus ?/, millim.; lg. abd. 41/,, lat. ej. 14/, millim. Ped. I 11 °/,, 
I] 94/,, IN 43/,, IV 74/,, pat. + tib. IV paene 21/, millim. 
Lg. mandib. 1 millim. 

Exemplum singulum ad Kandari inventum est. In hac specie, 
ut in duabus sequentibus (M. fusiformi et M. sorore), femora 4.1 
paris ciliis illis, quibus in formis prioribus in latere antico sive 
exteriore munita sunt, carere videntur. Habitu in universum 
M. pumila Tetragnathis sat similis est, sed oculos laterales bi- 
nos contingentes (et seriem oculorum anticam sursum curvatam) 
habet, ut species typicae generis Melae. 


35. M. fusiformis n. cephalothorace quam tibia 4. paris paullulo 
longiore, pallide testaceo, stria media longitudinali nigra; sterno, par- 
tibus oris, palpis et pedibus pallide testaceis quoque, his dense acu- 
leatis; abdomine angusto, fusiformi fere, antice posticeque in conum 
breviorem crassum producto, dorso albicanti-cinereo, fascia lon- 
gitudinali albicanti in medio et punctis fuscis in series longitudi- 
nales digestis utrinque notato; ventre cinereo-albicanti, lineis duabus 
longitudinalibus nigricantibus postice unitis praedito, spatio angusto 
interjecto cinereo-albicanti; vulva ex corpore lato in apice emargi- 
nato et ex scapo eo longiore et multo angustiore apices rotundato 
constanti. — Q ad. Long. circa 10 millim. 

Femina. — Cephalothorax tibia 4. paris parum longior, paene 
duplo longior quam latior, anteriora versus satis aequaliter an- 
gustatus, parte thoracica postice sat fortiter, praeterea leviter 
modo in lateribus rotundata, fronte dimidiam partem thoracicam 
latitudine paullo superanti, rotundata, tuberculo oculorum me- 
diorum anticorum paullo prominenti, tuberculis ad oculos laterales 
recipiendos vix ullis; transversim sat fortiter convexus, a latere 
visus postice sat breviter et fortiter declivis, dorso praeterea 


432 T. THORELL 


paene recto; impressionibus cephalicis distinctis, sulcoque medio 
profundo longo posterius munitus, sat dense pubescens. Ocul 
medii reliquis paullo majores; desuper visa series oculorum po- 
stica parum recurva, paene recta est, series antica sat fortiter 
retro curvata: a fronte vero visa series antica recta est. Oculi 
laterales contingentes; oculi medii aream occupant proclivem, 
aeque longam atque latam antice, multo latiorem antice quam 
postice. Spatium inter oculos medios posticos oculi diametro mi- 
nus est; spatium inter medios anticos oculi diametro paullo est 
majus; hi oculi a lateralibus anticis saltem dimidio longius quam 
inter se remoti sunt, ab oculis mediis posticis paullo longius 
quam a margine clypei distant. Sternum paene duplo longius 
quam latius, lateribus fere parallelis, antice truncatum, postice 
breviter acuminatum. Mandibulae parum porrectae, parallelae , 
femoribus anticis paullo angustiores, duplo et dimidio longiores 
quam latiores, anguste ovatae, in dorso sat fortiter convexae, 
‘ nitidae, parce pilosae; sulcus unguicularis postice dentibus tribus 
armatus est, antice quattuor dentibus, quorum primus et tertius 
minores sunt; unguis sat fortis, curvatus, longitudine mediocri. 
Maxillae circiter dimidio longiores quam latiores, a basi angusta 
apicem versus dilatatae, paullo divaricantes sed non foras cur- 
vatae, intus ante labium leviter rotundatae, apice late rotundato- 
truncatae, angulo exteriore fortius rotundato; /abium maxillis 
duplo brevius, paullo latius quam longius, apice late rotundatum. 
Palpi mediocres, dense et longe pilosi et setosi. Pedes nec longi 
nec valde graciles, aculeis creberrimis sat brevibus et gracilibus 
armati; 1.1 paris cephalothorace circiter 4!/, longiores sunt, non 
duplo longiores quam 3.i paris pedes; 2. paris non multo lon- 
giores quam 4.i. Abdomen pilis longioribus sparsum, paene triplo 
longius quam latius, antice posticeque in conum breviorem cras- 
sum libratum productum, his conis aequali magnitudine fere; 
desuper visum in lateribus leviter et aequaliter rotundatum est, 
antice posticeque sub-acuminatum, fere fusiforme; a latere visum 
supra leviter et aequaliter convexum, antice posticeque oblique . 
concavato-truncatum, ventre recto, mamillis non parum ante - 
apicem posticum sitis. Vulva. ex corpore sat magno et crasso, 


RAGNI Di SELEBES 433 


paullo latiore quam longiore, versus apicem sensim paullo dila- 
tato, apice inciso et bis rotundato constat: a basi lateris infe- 
rioris sub-excavati ejus exit scapus retro directus, corpore illo 
sub-recurvo plus duplo, paene triplo angustior et non parum 
longior, a basi versus apicem rotundatum sensim paullulo di- 
latatus, plus duplo longior quam latior, apice subter exca- 
vatus. 

Color. — Cephalothorax pallide testaceus, stria media nigri- 
canti antice posticeque acuminata in parte cephalica notatus, 
sulco medio postico nigricanti quoque. Sternum pallide testaceum , 
summo margine infuscato. Partes oris pallide testaceae; palpi et 
_pedes ejusdem coloris, albicanti-pilosi, setis nigris, aculeis ple- 
risque pallidioribus, basi nigris. Abdomen sordide albicanti-cine- 
reum; dorsum fasciam mediam longitudmalem albicantem ab apice 
antico extensam ostendit et praeterea utrinque puncta nonnulla 
minuta obscura in series saltem binas longitudinales digesta, li- 
neasque binas obliquas obscuras parum distinctas a fascia illa 
media, postice, exeuntes. Latera abdominis et venter clariora, 
cinereo-albicantia: venter duabus lineis parallelis nigricantibus 
postice inter se unitis notatus est, spatio angusto interjecto 
cinereo-albicanti. Vulva obscure fusca; mamillae fusco-testaceae. 

Letgcorp: 09 cephalothei 2.4/2) lat-veyel 2/2; lat.) front. 
circiter 1 millim; lg. abd. 8, lat. ej. paullo plus 3 millim. Ped. 
I 13%/,, Il 1245, IL paullo plus 7, IV 12, pat. + tb. IV 3 °/, 
millim. Mandib. 1 millim. longae. 

Feminam singulam ad Kandari inventam vidi. 


36. M. soror n. cephalothorace tibiam 4. paris longitudine 
aequanti, pallide testaceo, stria media longitudinali nigra; sterno, 
purtibus oris, palpis et pedibus pallide testaceis, his dense aculeatis; 
abdomine angusto, fusiformi fere, antice posticeque in conum bre- 
viorem crassum producto, albicanti-cinereo, dorso fascia longitudi- 
nali albicanti notato, ventre fascia longitudinali angusta flaventi 
vel lutea, quae lineis duabus nigricantibus postice conjunctis plus 
minus distinctis includitur; vulva ex area paullo transversa sub- 
elliptica fusca constanti, quae foveas duas magnas formant, septe 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (26 Ottobre 1877). 28 


434 T, THORELL 


satis angusto et posteriora versus sensim paullo altiori sejunctas. 
— 9 ad. Long. circa 91), millim. 
Praecedenti adeo similis est haec species, ut paene omnia quae 
de illa diximus cum hac conveniunt, paucis notis exceptis quarum 
in diagnosi mentionem fecimus. Nisi vulvas omnino aliter for- 
matas haberent hae species, vix suspicares eas re vera esse di- 
versas. Observandum est, pedes 1.1 paris duplo longiores quam 
3.4 paris in M. sorore esse; puncta nigra in series ordinata in 
abdomine ejus non video. Color ventris alius quidem esse vi- 
detur atque in M. fustformi, sed paullo variat: in uno exemplo 
(dimenso) fascia ejus media lutea est, ‘lineis nigris limitata, in al- 


tero flavens, lineis illis carens: in hoc exemplo abdomen angustius , 


est, cono postico breviore et magis obtuso quam in altero, quod 
ad formam abdominis cum M. fusiformi plane congruit. Vulva, 
quae scapo libero caret et ejus loco septum secundum totam lon- 
gitudmem adnatum et foveas duas magnas sejungentem ostendit, 
primo intuitu M. sororem a M. fusiformi longe revocat. 

Ls. corp. 91/,; le. ‘cephaloth. 22°/,, lat. ej. 14/;,-lat. fromm: 
vici millim.. le. sabd.172/,,7lat.e). 324/55 olin e A 
IT 12, IN 64/,, IV 11, pat. + tib. IV 33/, millim.; mandib. 
1 millim. longae. 

Duo tantum exempla vidi, ad Kandari inventa. — Serie an- 
tica oculorum a fronte visa recta, non recurva, haec species et 
M. fusiformis ad formas typicas gen. Tetragnathae transitum 
formant; partibus oris et oculis praeterea tamen magis cum gen. 
Meta conveniunt. Forma cephalothoracis, area oculorum medio- 
rum multo angustiore postice quam antice totoque habitu a re- 
liquis Mets non parum differunt, fortasse melius ad proprium 
genus referendae. 


Gen. Tetragnatha, Latr. 1804. 


37. T. latifrons n. cephalothorace fusco, fronte lata, tuberculo 
forti in angulo utrinque; oculis 4 posticis sub-aequalibus et spattis 
paene aequalibus dispunctis, oculis lateralibus binis spatio postici 
eorum diametrum aequanti sejunctis spatioque minore inter se remotis 


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RAGNI DI SELEBES 435 


quam quo distant medi antici a medus posticis; oculis mediis 
aream multo breviorem quam latiorem postice, duplo latiorem po- 
stice quam antice occupantibus, mediis anticis saltem triplo longius 
ab anticis lateralibus quam inter se remotis; mandibulis cephalo- 
thorace vix (I) vel paullo brevioribus, supra in Q inermibus et 
sub-geniculato-convexis, in o versus apicem superius spina apice 
bifida et, magis intus et infra, dente et spina altera acuminata 
armatis, ad insertionem unguis dente parvo munitis, ordinibus 
dentium sulci unguicularis ex dentibus 7-9 constantibus, dentibus 
1.° et 2.° ordinis inferioris in  spatio longo sejunctis; pedibus 
fusco-testaceis, nigricanti-sub-annulatis, aculeis brevioribus praeditis, 
tibia 14 paris patella circa 5.plo et dimidio (Q) vel T.plo (7) lon- 
giore; abdomine sub-cylindrato vel posteriora versus sensim angu- 
stato, mamillis apicalibus. — < 9 ad. Long. 10-12 millim. + 
Femina. — Cephalothorax longior quam metatarsus cum tarso 
3.4 paris, saltem dimidio longior quam latior, parcius pubescens, 
parte thoracica lateribus levissime rotundatis posteriora versus 
paullulo angustata, ad partem cephalicam parum sinuato-angu- 
stata, hac parte igitur lata, brevi, anteriora versus paullo an- 
gustata, fronte lata, latitudine partem thoracicam paene aequanti, 
angulato-rotundata, utrinque tuberculo magno obtuso, foras di- 
recto et prominenti, oculos laterales gerenti munita; impressio- 
nibus cephalicis profundis, versus impressionem centralem ordi- 
nariam directis sed non ad eam pertinentibus, hac impressione 
magna, transversa, foveis duabus profundis notata; a latere 
visum dorsum partis cephalicae sensim et secundum lineam 
rectam paullo adscendit. Ocwlorum series postica non parum (fere 
diametro oculi postici, utrinque) longior quam series antica, 
paullo recurva, series antica sursum curvata; oculi laterales bini, 
quorum anticus reliquis oculis sub-aequalibus minor est, spatio 
disjuneti quod oculi postici diametrum aequat et minus est quam 
intervallum inter oculos medios anticos et posticos. Oculi medii 
aream occupant multo breviorem quam latiorem postice, parum 
longiorem quam latiorem antice, duplo latiorem postice quam 
antice; oculi medii postici, spatio oculi diametro saltem duplo 
majore sejuncti, parum longius ab oculis lateralibus posticis 


436 T. THORELL 


x 


quam inter se distant; medii antici, spatio oculi diametrum 
aequanti sejuncti, saltem triplo longius a lateralibus anticis 
quam inter se remoti sunt, a margine clypei vero spatio paullo 
minore quam ab oculis mediis posticis. Sternwm longum, anguste 
sub-ovatum, antice in medio truncato-emarginatum, angulis 
utrinque oblique truncatis, postice acuminatum, tuberculis parvis 
utrinque, ad insertionem coxarum. Mandibulae cephalothorace 
paullo breviores, satis porrectae, divaricantes et paullulo foras 
curvatae, triplo longiores quam latiores, fortes valde, apice intus 
rotundato-angustatae; a latere visae inter medium et apicem 
sub-geniculato-convexae, sunt, et etiam magis versus apicem, in 
latere exteriore, in tuberculum humile elevatae; supra inermes 
sunt, ad ipsam insertionem unguis modo dentem parvum, infra, 


ostendunt: mox pone hunc dentem initium capit series inferior | 


dentium sulci unguicularis, quorum primus sat fortis est, paullo 
brevior quam secundus, qui aeque paene magnus est atque dens 
primus seriei superioris, et spatio majore a proxime sequentibus 
distans quam quo hi (qui magnitudine sensim decrescunt) inter 
se remoti sunt; series inferior e dentibus 7 constat, series supe- 
rior dentes 9 habet sensim decrescentes, quorum primus prae- 
sertim fortis est et conicus, tres primi spatiis majoribus disjunct, 
reliqui dentes densi. Unguis ?/, mandibulae longitudine fere ae- 
quans, sat fortiter curvatus, vix sinuatus, dente obtuso prope 
basin subter, antice, munitus. Palp: graciles, parte patellari pa- 
rum plus duplo longiore quam latiore. Pedes longi, graciles, 
aculeis brevioribus armati; tibia 1.1 paris circa 5.plo et dimidio 
longior quam patella. Abdomen posteriora versus sensim paullo 
angustatum, circiter 4.plo longius quam latius, apice obtuso; 
mamillae in apice abdominis locatae. 

Color. — Cephalothorax obscure fusco-testaceus, albicanti-pube- 
scens. Sternum testaceo-fuscum. Mandibulae obscure sub-testaceo- 
fuscae, dentibus et ungui nigris. Maxd/ae testaceo-fuscae, in 
marginibus pallidiores; /abivm nigricans, apice pallidius. Palpi 
pallide testacei, apice anguste infuscati. Pedes fusco-testacei, me- 
tatarsis et tarsis apice nigricantibus, tibils ‘quoque apice paullo 
infuscatis; ‘aculei nigri. Abdomen superius sub-testaceum vel 


RAGNI DI SELEBES 437 


flavens fuisse videtur, fascia vel linea longitudinali obscura sub- 
ramosa (vel antice latiore et sub-rhomboidi) secundum medium 
dorsi munitum; venter niger, utrinque linea flaventi limitatus; 
utrinque ad mamillas macula flavens conspicitur. 

Mas. — Cephalothorax, oculi et sternum ut in femina diximus. 
Mandibulae vero alio modo formatae et armatae: longiores et 
angustiores sunt, cephalothoracem longitudine aequantes, in dorso 
rectae, tuberculo laterali carentes; ad apicem supra spina forti, 
anteriora versus directa, leviter curvata, apice bifida armatae 
sunt, tum, sub hac spina, in medio inter eam et dentem pri- 
mum seriel superioris sulci unguicularis, dente sat forti acumi- 
nato, denique pone eum (supra dentem tertium seriei infe- 
rioris) spina vel dente longissimo acuminato, intus et anteriora 
versus directo, paullo deorsum curvato, spinam illam bifidam 
longitudine aequanti munitae. Dens primus seriei superioris sulci 
unguicularis, quae ex 8 dentibus constat, sat fortis est, spatio 
longissimo a dente secundo (qui supra dentem quintum seriei in- 
ferioris locatus est) remotus; series inferior ex 9 dentibus constat, 
praeter dentem parvum obtusum ad insertionem unguis, dente 
primo (ut in Q mox pone dentem illum posito) forti, reliquis 
parvis, a medio seriei praesertim posteriora versus magnitudine 
decrescentibus; unguis mandibulae leviter bis sinuato-incurvus, 
dente basali carens. Palporwm pars patellaris duplo longior quam 
latior; pars tibialis parte tibiali saltem duplo et dimidio longior, 
. in latere interiore breviter et late producta (et ut clava hic in- 
fuscata), praeterea appendicibus vel procursibus carens. Pedes 
longiores quam in femina, tibia 1. paris plus 7.plo longior 
quam patella; metatarsus cum tarso 3. paris cephalothorace lon- 
gior est. Abdomen angustius et magis cylindratum quam in 9. 

Q. Lg. corp. 11?/;; lg. cephaloth. paullo plus 31/,, lat. ej. 
max. 24/,, lat. front. 2 millim.; lg. abd. saltem 8, lat. ej. 2 1/, 
o lira see. lizo ee til Oi ANTI fi n path 
LE Nb a metah OTe fars. E i?) pat Eb IV 
6 millim. Lg. mandib. paene 3, lat. ej. max. circa 1, lg. unguis 
fey, milli. 

7. Lg. corp. 10; lg. cephaloth. 31/,, lat. ej. 21/., lat. front. 


438 T. THORELL 


15/, millim.; lg. abd. 7, lat. ej. 1/, millim. Ped. I 42, Il 24, 
IN 108),, IV 23%/,;° pat Ita, tb. 28 OA, 
tars. I 2, pat. + tib. IV 7 millim.; lg. mandib. 31/,, lat. ej. 
circa 1; lg. unguis 2 ?/; millim. | 

Marem et feminam adultos, cum feminis duabus junioribus 
verisimiliter ejusdem speciei, ad Kandari inventos examinavi. — 
Serie oculorum anticorum recurva 7. latifrons et T. pulchella 
(species proxime sequens) a Tetragnathis typicis differunt, hac 
nota cum Metis plerisque convenientes; sed oculi laterales bini 
contingentes et conformatio partium omnium ad gen. Tetragna- 
tham sensu strictissimo has species revocant. 


38. T. pulchella n. cephalothorace fusco, parte cephalica picea, 
elevata; serie oculorum antica paullo sursum curvata, oculis mediis 
seriet posticae longius a lateralibus posticis quam inter se remotis; 
oculis binis lateralibus spatio diametrum oculi aequanti sejunctis, 
hoc spatio minore quam quo distant medi antici a meduis posticis; 
oculis mediis aream paullo longiorem quam latiorem, saltem non 
latiorem postice quam antice occupantibus; mandibulis rufescen- 
tibus, valde divaricantibus, porrectis, ovato-clavatis, ordinibus duo- 
bus dentium 7-10 intus et, in <7, praeterea spina acuminata n 
apice supra armatis; pedibus ommium gracillimis, luteo-testaceis, 
aculeis paucioribus brevibus armatis, abdomine sub-cylindrato, po- 
stice paullo incrassato, apice valde obtuso, ad colorem fusco-cinera- 


scenti, supra paullo argenteo. — Q ad. Long. I T!/,, 9 
81), millim. 
Femina. — Cephalothorax longus et angustus, paene glaber, 


fere duplo et dimidio longior quam latior, parte thoracica late- 
ribus levissime rotundatis posteriora versus sensim paullo angu- 
stata, ad partem cephalicam paullo sinuato-angustatus, hac parte 
longa, lateribus evidenter rotundatis anteriora versus paullo an- 
gustata, fronte, quae parte thoracica vix ultra '/, angustior est, 
in medio (tuberculo oculorum mediorum) fortiter et late promi- 
nenti et hic sub-truncata, angulis lateralibus (tuberculis ocu- 
lorum lateralium anticorum) acutis et oblique prominentibus. 
A latere visus primum (postice) paullo convexus est cephalo- 


È RAGNI DI SELEBES 439 


thorax, dorso tum usque ad partem cephalicam paene recto, 
parte cephalica non parum elevata, postice arcuato-adscendenti, 
supra paene recta et librata; impressiones cephalicae fortes sunt, 
fovea centralis ordinaria non magna sed profunda, elliptica fere , 
longior quam latior; pars cephalica nitidissima, impressione ma- 
gna profunda longitudinali postice, et pone oculos medios trans- 
versim paullo impressa quoque; pars thoracica magis opaca, 
marginata. Oculi sub-aequales: series antica paullulo longior 
quam postica; series postica sat fortiter recurva, antica evidenter 
sursum curvata; oculi laterales, suo quisque tuberculo impositi, 
spatio oculi diametrum fere aequanti sejuncti, hoc spatio minore 
quam quo distant medi antici a mediis posticis. Oculi medi 
aream proclivem rectangulam fere occupant, non parum longio- 
rem quam latiorem; oculi medi postici, spatio oculi diametrum 
saltem aequanti sejuncti, evidenter (vix tamen dimidio) longius 
a lateralibus posticis quam inter se separati sunt; medi antici, 
qui spatio oculi diametrum vix aequanti inter se distant, a la- 
teralibus anticis fere dimidio longius quam inter se remoti sunt: 
ab oculis mediis posticis spatio diametro sua dimidio majore di- 
stant, a margine clypei etiam paullo longius sunt remoti. Ster- 
num angustius ovatum, angulis oblique truncatis, antice emar- 
ginatum. Mandibulae longae, cephalothorace circiter !/, breviores, 
a basi angusta sensim incrassatae (sed versus apicem rursus an: 
gustatae), extus et intus convexo-arcuatae, ovato-clavatae fere, 
porrectae, ad basin foras curvatae, itaque valde divaricantes, ni- 
tidissimae; supra inermes sunt, in latere interiore duas series den- 
tium sat fortium, acuminatorum, postice sensim decrescentium 
ostendunt: dentes tres primi seriei superioris, quae ab apice 
mandibulae paene usque ad basin ejus pertinet et ex circiter 10 
dentibus constat, spatiis longis sejuncti sunt; series inferior, ex 
7 dentibus composita, dentem primum sat longe ab apice man- 
dibulae remotum, in medio inter dentes duos primos seriei su- 
perioris positum habet, dentes duos sequentes inter dentes secun- 
dum et tertium hujus seriei; unguis longus, inermis, leviter 
incurvus. Palpi gracillimi, parce pilosi; pars patellaris vix ultra 
dimidio longior quam latior. Pedes longi, gracillimi, patellis 


440 i T. THORELL 


brevissimis, parce pilosi, aculeis paucioribus brevibus armati; 
1.i paris pedes cephalothorace circiter 8.plo et dimidio longiores 
sunt, tibia 1.4 paris circa 7.plo et dimidio longior quam patella. 
Abdomen circa 4.plo et dimidio longius quam latius, fere cylin- 
dratum, attamen paullo incrassatum postice versus apicem, qui 
valde est obtusus. Mamillae apicales. 

Color. — Cephalothorax piceo-fuscus, parte cephalica picea, 
saltem inter oculos paullo albicanti-pilosa. Sternwm pallide fu- 
scum. Mandibulae pallide rubrae, ungui ferrugineo, basi nigro. 
Maxillae testaceae; labium pallide fuscum. Palpi pallide testacei, 
apice nigricantes. Pedes luteo-testacei, anteriores magis rufe- 
scentes. Abdomen fusco-cinerascens, supra sub-argenteum, linea 
vel fascia utrinque ramosa fusco-cinerascenti secundum dorsum. 

Mas ad formam cephalothoracis cum femina convenit. Ocul 
quoque ut in illa sunt, area modo oculorum mediorum evidenter 
latiore antice quam postice, et spatio inter medios posticos dia- 
metrum oculi non aequanti. Mandibulae longiores et angustiores 
quam in femina, cephalothoracem longitudine aequantes, basi 
angusta praesertim longiore, prope apicem supra spina sat forti 
acuminata porrecta paullo deorsum curvata armatae; dentes intus 
pauciores sunt, 8 in serie superiore, 7 in inferiore; utraque series 
minus aequalis est, versus basin late abrupta, dente primo seriei 
superioris reliquis majore; unguis mandibulà parum brevior, basi 
et apice incurvus, praeterea rectus, dente obtuso vel tuberculo 
prope basin, intus, instructus. Pa/pî breves; pars patellaris di- 
midio longior est quam latior, pars tibialis parte patellari paullo, 
non dimidio, longior; rostrum bulbi (ante ipsum bulbum por- 
rectum), apice in duos uncinos.desinens, partes tibialem et pa- 
tellarem conjunctas longitudine aequat. Pedes etiam longiores 
quam in femina: 1. paris cephalothorace circiter 10.plo longiores 
sunt, tibia 1.1 paris 9-10.plo longior quam patella. Abdomen an- 
gustius quam in femina, 5.plo fere longius quam latius, prae- 
terea ut in illa. 

Que. corp: 80/7 x icephaloth.23/-, lat. ej. Mln 
5/, millim.; lg. abd. 61/,, lat. ej. in medio paene I !/, millim. 
Ped. I 21 (2? — sine tarso 191/,), II 148/,, II 8, IV 1414/,; 


RAGNI DI SELEBES 441 


pe db Iena 6] pat AVA amillim, 
Lg. mandib. paene 2, lat. ej. /,, lg. unguis 1!/, millim. 

tLe. corp. 7 1/)5 ley cephaloth. 21/5, lat. ej. 1, lat. front. 
paene 4/, millim.; lg. abd. 4°/,, lat. ej. in medio paene 1 millim. 
Ped. I 253/, (@— sine tarso 24), If 16, II 81/,, IV 15; 
pat. I paene °/,, tib. I 8, metat. I paullo plus 8, pat. + tib. 
IV 41), millim. Lg. mandib. 21/5, lat. ej. ?/; millim., lg. un- 
guis 2 !/, millim. 

Marem et feminam (tarsis plerisque deperditis) distinctissimae 
hujus speciei ad Kandari invenit Cel. Beccari. Num eadem est 
haec aranea atque 7. nepaeformis Dol. (Tweede Bijdr., cet., 
p. 46, Tab. XVI, figg. 1-1."), ex Java? 


39. T. leptognatha n. cephalothorace testaceo-fusco, oculis 4 po- 
sticis aequalibus et spatiis aequalibus sejunctis, oculis lateralibus 
binis spatio disjunctis quod postici eorum diametrum aequat sed 
minus est quam spatium quo distant oculi medi antici a medius 
posticis; oculis medus aream acque longam atque latam, paullo 
latiorem postice quam antice occupantibus, anticis eorum, qui reli- 
quis oculis paullo majores sunt, spatio circa dimidio majore a la- 
teralibus anticis quam inter se remotis; mandibulis fusco-testaceis, 
gracilibus, porrectis, longitudine cephalothoracis, supra inermibus, 
in apice subter dente longo porrecto lanceolato armatis, sulco un- 
quiculari in serie inferiore, pone eum, dentibus circa 11 armato, 
quorum primus longus et sub-lanceolatus est, in serie vero supe- 
riore dentibus fere 13; ungui mandibulae bis incurvo, dente obtuso 
prope basin subter alioque intus armato; pedibus testaceo-fuscis, bast 
clarioribus, longissimis, aculeis brevioribus praeditis, tibia 14 paris 
Sere T.plo longiore quam patella; abdomine sub-cylindrato, mamillis 
apicalibus. — Q ad. Long. saltem 103], millim. 

Femina. — Cephalothorax metatarsum cum tarso 3.4 paris 
longitudine aequans, plus dimidio longior quam latior, parte 
thoracica in lateribus leviter rotundata, posteriora versus paul- 
lulo angustata, ad partem cephalicam sat fortiter sinuato-angu- 
status, hac parte lateribus leviter rotundatis anteriora versus 
paullo angustata, fronte leviter rotundata, dimidiam partem 


442 | T, THORELL 


thoracicam latitudine parum superanti, tuberculo oculi lateralis 
antici parum prominenti; a latere visus declivitate postica brevi, 
convexa, dorso tum ad foveam centralem ordinariam sat parvam 
sed profundam et inverse ovatam fere recto, dorso partis cepha- 
licae paullo altiori, levissime convexo-arcuato; impressionibus 
cephalicis evidentibus munitus, parcius pubescens. Ocwlorwm series 
postica paullulo longior quam antica, leviter recurva, series an- 
tica a fronte visa recta; oculi 4 postici aeque magni et spatiis 
aequalibus disjuncti; oculi laterales antici, qui reliquis oculis 
minores sunt, intervallo ab oculis lateralibus posticis sejuncti quod 
horum diametrum aequat et evidenter minus est quam spatium 
quo distant medi antici a mediis posticis. Oculi quattuor medii 
aream occupant aeque longam atque latam postice, modo paullo 
latiorem postice quam antice; spatium inter oculos medios po- 
sticos, ut inter eos et medios anticos, eorum diametro parum 
majus est; oculi medii antici, spatio oculi diametrum parum su- 
peranti sejuncti, a lateralibus anticis spatio dimidio majore quam 
inter se remoti sunt, a margine clypei vero paullo longius quam 
ab. oculis mediis posticis. Sternum anguste sub-ovatum, antice 
truncatum,. posteriora versus acuminatum. Mandibulae excepto 
ad basin divaricantes, angustae, saltem 31/, longiores quam la- 
tiores, cephalothoracem longitudine aequantes, intus modo le- 
viter incrassatae, parum foras curvatae, a latere visae in dorso 
rectae; in dorso inermes sunt; ad articulationem unguis, supra, 
dentem sat parvum sub-conicum ostendunt, infra vero procur- 
sum vel dentem longissimum, latum, complanatum, lanceola- 
tum, porrectum; mox pone eum est alius dens paullo brevior, 
is quoque latus, complanatus et lanceolatus fere, quem sequuntur 
dentes 10 minores sub-conici, acuminati: 6 anteriores horum 11 
dentium spatiis majoribus disjuncti sunt, reliqui parvi et densi. 
Dentes seriei superioris, praeter dentem illum ad ipsam articu- 
lationem situm, 12 sunt, magnitudine sensim decrescentes: pri- 
mus fortissimus, longius a praecedenti, quo multo major est, 
quam a proxime sequenti distans; dentes 5 primi spatiis majo- 
ribus disjuncti. Unguis ipsà mandibulà non parum brevior, le- 
viter bis sinuato-incurvus, dente obtuso prope basin subter alioque 


RAGNI DI SELEBES 443 


intus in tertia fere longitudinis parte armatus. Padpi graciles 
valde, parte patellari paullo plus duplo longiore quam latiore. 
Pedes longissimi, aculeis sat brevibus armati; 1.i paris cephalo- 
thorace circiter 10.plo longiores sunt, tibia hujus paris patellà 
fere 7.plo longior, pedes 4.1 paris pedibus 2.! paris parum bre- 
viores. Abdomen angustum et sub-cylindratum (in exemplo unico 
ame viso corrugatum est et 4.plo longius quam latius); ma- 
millae prope apicem ejus sitae. 

Color. — Cephalothorax testaceo-fuscus, albicanti-pubescens. 
Sternum obscure testaceo-fuscum. Mandibulae pallide fusco-testa- 
ceae, dentibus obscurioribus, ungui piceo. Mawillue pallide te- 
staceae, labium nigricans. Palpi testacei, apice paullo infuscati. 
Pedes testaceo-fusci, aculeis nigris, femoribus basin versus et 
coxis pallidioribus, fusco-testaceis. Abdominis color in exemplo 
unico a me viso deperditus: supra obscure cinerascenti-fuscum 
fuisse videtur, venter vero niger est, fascia longitudinali pallida 
utrinque. 

Lg. corp. saltem 102/,; lg. cephaloth. 3 1/,, lat. ej. max. 2 LA 
lat. front. 1 !/, millim.; lg. abd. saltem 7 ?/,, lat. ej. salt. 2 millim. 
RES Rene zz: po elon) AV 22) ill: patie se, 
tib. I 10!/,, metat. I11!/,, tars. 12, pat.+-tib. IV 6 }/, millim. 
Lg. mandib. 31/,, lat. ej. max. paene 1, lg. unguis 2 ?/, millim. 

Exemplum singulum hujus speciei, quae 7. protensae Walck., 
Keyserl. affinis videtur, sed certe multis rebus diversa est, ad 
Kandari legit Cel. Beccari. 


40. T. anguilla n. cephalothorace testaceo, fasciis duabus longi- 
tudinalibus sub-fuligineis; serie oculorum antica paullo deorsum 
curvata, oculis serie posticae fortissime recurvae aequalibus spatiis 
disjunctis, oculis binis lateralibus spatio paene duplo majore inter 
se remotis quam quo distant medii antici a mediis posticis; oculis 
medus aream occupantibus acque longam atque latam postice, paul- 
lulo latiorem postice quam antice; mandibulis cephalothorace duplo 
brevioribus, modo apice divaricantibus, angulo prominenti versus 
medium lateris interioris, superius, praeditis, dentibus sulci un- 
quicularis mediocribus, 8 in serie superiore, T in inferiore, ungui 


444 T, THORELL 


‘inermi; abdomine longissimo, cylindrato, postice usque a mamillis, 
quae versus medium ventris locatae sunt, sensim TO et acu- 
minato. — 9 ad. Long. circa 103], millim. 

Femina. — Cephalothorax circiter duplo et dimidio longior 
quam latior, humilis valde, parte thoracica lateribus leviter ro- 
tundatis posteriora versus sensim paullo angustata, ad partem 
cephalicam sat fortiter sinuato-angustatus, hac parte sat longa, 
lateribus paene rectis anteriora versus parum angustata, fronte 
dimidiam partem thoracicam latitudine non multo superanti, 
tuberculis oculorum lateralium anticorum parum prominenti- 
bus; impressiones cephalicae bene expressae, impressio ordi- 
naria centralis transversa et levissima, foveis duabus magnis 
profundis notata. Oculî non magni, medii antici reliquis paullo 
majores, laterales antici reliquis minores; oculorum series an- 
tica. paullo longior quam postica; series postica fortissime re- 
curva, antica evidenter deorsum curvata. Oculi laterales bini 
longissime inter se remoti: spatium inter eos oculi postici dia- 
metro fere 4.plo majus est, et paene duplo majus quam spa- 
tium quo distant medii antici a mediis posticis. Oculi medii aream 
occupant aeque longam atque latam postice, paullulo latiorem 
postice quam antice; oculi 4 postici spatiis aequalibus, oculi dia- 
metro evidenter majoribus, sejuncti sunt; oculi medii antici, 
spatio diametrum suam fere aequanti sejuncti, a lateralibus an- 
ticis saltem dimidio longius quam inter se distant: ab oculis mediis 
posticis spatio diametro sua paullo majore, a margine clypei 
spatio hoc diametro minore remoti sunt. Sternwm longum, antice 
truncatum, posteriora versus angustatum et acuminatum. Man- 
dibulae. sub-porrectae, apice modo divaricantes, cephalothorace 
paene duplo breviores, anguste ovatae fere, in dorso fortiter 
convexae; in latere interiore, superius, paullo ante medium, 
angulum sive dentem latum, sat fortem, deplanatum, intus di- 
rectum habent, et magis infra series duas dentium mediocrium 
acuminatorum, dentibus 8 in serie superiore, 7 in inferiore; 
dens primus utriusque seriei in ipso apice sulci unguicularis 
situs est, dens secundus seriei superioris longissime a dente primo 
remotus. Unguis ipsà mandibulà dimidio brevior fere, modice 


| 
3 
1 
4 
î 


RAGNI DI SELEBES 445 


incurvus, inermis. Maxi/lae et labium ut in formis typicis hujus - 
generis. Palpi breviores, tenuiter pilosi, aculeis paucis in parte 
tarsali muniti, parte patellari non duplo longiore quam latiore. 
Pedes parcius pilosi, aculeis paucioribus brevibus muniti, quoad 
longitudinem valde inaequales: pedes 1.! paris longissimi, duplo 
longiores quam pedes 4. paris, quadruplo longiores quam pedes 
3.1 paris, et cephalothorace paene 10.plo longiores; tibia 1. 
paris plus 6.plo longior est quam patella. Abdomen longissimum, 
fere teres et cylindratum, a mamillis, quae non multo pone me- 
dium ventris locatae sunt, sensim angustatum, apice acuminato. 
(In exemplo unico a me viso abdomen fere in formam literae 
> est curvatum, parte pone mamillas sive cauda sub-recta, sur- 


sum directa — num ita semper?) Mamaillae breves, non multo 
prominentes. 
Color. — Cephalothorax testaceus, parte cephalica sub-fuligineo- 


testacea, linea media longitudinali pallidiore, duabusque fasciis 
longitudinalibus sub-fuligimeis parum manifestis in parte thora- 
cica, impressionibus cephalicis infuscatis quoque. Sternum testa- 
ceum, summo margine laterali infuscato. Mandibulae et maxillae 
testaceae, illorum dentes (non vero angulus ille in latere inte- 
riore) et unguis ferruginei. Palpî et pedes testacei. Abdomen 
sub-testaceum fuisse videtur, fascia lata media nigra secundum 
ventrem usque ad mamillas pallidas pertinenti; cauda subter 
sub-fuliginea, scuta pulmonalia luteo-testacea. 

> corp lO?) «le. cephalot! 2°]. lat.kej.) e latiront. 
circa ?/, millim.; lg. abd. 8, lat. ej. circa 1, dist. a mamillis ad 
apicem posticum 3 !/, millim. Ped. I 263/,, Il 1414/5, I 6%/,, 
WE Rubinetto as o, 
pat. + tib. IV 41/, millim. Lg. mandib. 1 4/,, lat. ej. 2/3; lg. 
unguis 1 millim. 

Exemplum singulum ad Kandari invenit Cel. Beccari. 


Gen. Nephila (Leaca) 1815. 


41. N. maculata (Fabr.) cephalothorace tibiis 4.1 paris multo bre- 
viore, nigro, tuberculis duobus minutis nitidis, glabris, praeterea 


446 T. THORELL 


pube appressa aurea sub-virescenti tecto; oculis binis lateralibus spatio 
disjuncti quod antici eorum (postico majuris) diametrum non ae- 
quat; tuberculo ad marginem anticum sterni humillimo, tuberculis 
marginalibus non altiori; palpis nigris, basi late testaceis; pedibus 
nigris, breviter modo et aequaliter pilosis, aculeis brevibus (etiam 
supra in tibiis anterioribus sat multis) armatis, coxis subter te- 
staceis; abdomine longo, sub-cylindrato, nigro, supra petiolwm luteo 
et tum, ad marginem anticum, vitta transversa lata, in lateribus 
oblique truncata, antice nigricanti-marginata notalo, a qua secun- 
dum totum dorsum extensa est fascia lata lutea, quae fascia fusca 


antice latiore et geminata in duas dividitur, dorso in lateribus l-— 


neis argenteis praesertim longitudinalibus reticulato; lateribus ab- 
dominis serie macularum nonnullarum majorum argentearum 
ornatis, ventre ad longitudinem maculis multis argenteis notato, 


quae seriem postice duplicem, antice triplicem formant. — 9 ad. 


Long. saltem 341], millim. 


Syn.: 1793. Aranea maculata Fabr., Entom. Syst., II, p. 425. 
1815. Nephila » Leach, Zool. Misc., II, p. 134, Pl. CX. 
21839. » fuscipes C. L. Koch, Die Arachn., VI, p. 136, Tab. CCXII, 


fig. 528: 
1841. Epeira chrysogaster Walck., H. N. d. Ins. Apt., II, p. 92. 
' 1871. Nephila » Cambr., Notes on some Arachn. collected.... 


during rambles in the China Sea, etc., in 
Proceed. of the Zool. Soc. of London, 1871, 
p. 620, Pl. XLIX, figg. 5, 6. 


Femina adulta maculas et lineas abdominis omnes in fundo 
luteas habet sed pube tenui argentea tectas; vitta dorsi antica 
lutea, cum qua fascia longitudinalis lutea geminata initium capit, 
| saltem in lateribus et antice eodem modo argentea est, ipsa 
fascia vero nulla vestigia argentei coloris ostendit: num ita sem- 
per? — Tubercula cephalothoracis, minuta, humilia et obtusa, 
spatio majore inter se distant quam quo sejuncti sunt oculi medii 
postici. Tubercula sterni humillima sunt, praesertim tuberculum 
ad medium marginem anticum. Oculi laterales antici posticis la- 
teralibus paene duplo sunt majores. Mandibulae tarsis omnibus 
longiores, duplo longiores quam latiores, nigrae. Maxe/ae et 
labium nigra quoque. Palpi partem femoralem totam cum basi 


ae ee a ee rene 


RAGNI DI SELEBES 447 


partis patellaris luteo-testaceas habent, praeterea nigri sunt. 
Pedes nigri, coxis subter ad maximam partem testaceis. In latere 
superiore tibiarum 1.ì paris circiter 10 aculeos numero. Tibia et 
patellà 1. paris’ conjunctim cephalothorace paene duplo sunt 
longiores. Area vu/vae paullo elevata est et convexa, sub-trans- 
versa, antice rotundata et nitida, subtiliter transverse striata, 
posterius sub-rugosa; mox pone marginem ejus posticum sulcus 
brevior transversus (apertura genitalis?) conspicitur. 

Si exemplum femineum parvum, junius, quod ad hance spe- 
ciem refero, recte determinavi, in junioribus feminis tibiae L1.i, 
2.1 et 4. paris versus apicem late, cum maxima parte metatar- 
sorum (basin versus), paullo longius et densius nigro-pilosae sunt. 
Notae ex pilositate diversa pedum sumptae in formis generis 
Nephilae distinguendis caute sane sunt adhibendae! 

Q ad. Lg. corp. 341/,; lg. cephaloth. 103/,, lat. cephaloth. 
(5) le. abdom. 25, lat. (ej. max: 9/1/ -millim) Pedes iz 
CEI ee ee O INI aio 
paene 14) millim. Long. mandib. 51/, millim. 

Feminam adultam aliamque juniorem mutilatam ex Kandari 
examinavi. Secundum Doleschall (Tweede Bijdr., cet., 1. c. p. 27) 
etiam ad Menado, in parte Celebis septentrionali, ut in Amboina 
et Java, inventa est haec species, quae verisimiliter per maximam 
partem Archipelagi et in aliis partibus Asiae meridionalis vul- 
garis est. — Descriptio N. fuscipedis C. L. Koch optime in no- 
stram speciem cadit; N. fuscipes L. Koch contra (Die Arachn. 
Austr., p. 156, Tab. XIII, figg. 1-1°) manifeste alia species est. 
— Ar. longipes Fabr. (loc. cit., p. 425), ex Australia, vix ad 
hane speciem est referenda. ) 


42. N. Walckenaerii (Dol.) cephalothorace, partibus oris, palpis 
(clava fusca vel nigricanti excepta) pedibusque ferrugineo-lute:s, 
horum aculeis longis, nigris; abdomine supra ferrugineo-luteo, 
apice nigro, linea longitudinali tenui pallidiore in utroque latere, 
lateribusque inferius strus nigricantibus notatis; bulbo genitali in 
spinam nigram longissimam, paene rectam, leviter modo sinuatam, 
partes palporum femoralem, patellarem et tibialem conjunetas lon- 


448 T. THORELL 


gitudine aequantem, deorsum directam producto. — d ad. Long. 
circa 6 millim. 


Syn.: 1857. Epeira (Nephila) Walckenaerii Dol., Bijdr., cet., p. 412 (= 9 ad.). 


1857.» » penicillum id., ibid., p. 413 (= ¢ jun.). 7 

1859. » » Waickenaerii id., Tweede Bijdr., cet,, p. 28, Tab. I, 
fig. 4; Tab. II, fig. 4 (= 9 ad. et 
jun.). 


De femina vid. Doleschall, loc. cit. — Mas, quem hujus speciei 
credo, multis rebus, praeter magnitudine pusilla, a femina ab- 
horret: color cephalothoracis et extremitatum ferrugineo-luteus 
est, bulbi genitalis niger; abdomen nitidum, supra fusco-luteum, 
apice nigricanti, linea media longitudinali fusca punctisque 4 
impressis obscuris in dorso praeditum: in utroque latere, supra, 
fasciam longitudinalem rectam pallidam ostendit, quae infra linea 
tenui fusca limitatur, magis infra in lateribus vero lituris paucis 
nigricantibus est notatum; subter olivaceo-nigricans est, apice 
nigricanti; pedes apicem versus paullo infuscati. — Cephalo- 
thoracis dorsum aequaliter et levius convexum, non antice ele- 
vatum, tuberculis carens, tenuiter et parcius pubescens. Oculi 
laterales, quae paene aequales sunt, contingentes, tuberculis 
non impositi; oculi medii in quadratum dispositi, antici eorum 
reliquis majores, spatio diametro sua vix aequanti disjuncti, 
a lateralibus anticis circiter dimidio longius quam inter se di- 
stantes, a margine clypei spatio diametrum suam aequanti re- 
moti. Sternum vix tuberculatum. Mandibulae femoribus anticis 
paullo graciliores, tarsos 3. paris longitudine circiter aequantes, 
duplo et dimidio longiores quam latiores, apicem versus angu- 
statae, in dorso parum convexae. Maxillae paene duplo longiores 
quam latiores; labivm saltem dimidio longius quam latius. Pal 
porum pars patellaris desuperne visa vix longior quam latior, 
seta longa forti in apice supra munita; pars tibialis eà paullo 
longior et multo latior, apicem versus latior (a latere visa apice 
oblique truncata), supra et in lateribus setosa; pars tarsalis sub- 
ovata et convexa, bulbo genitali arcte applicata; bulbus femo- 
ribus anticis paullo crassior est, nitidissimus, sub-hemisphaericus, 
subter (intus) truncatus et inaequalis, postice, subter, in pro- 


. RAGNI DI SELEBES 449 


eursum brevem latum valde obtusum productus; a latere ejus 
inferiore (interiore), prope marginem anticum, exit spina lon- 
gissima, fortis, leviter sub-sinuata, acuminata, in latere inte- 
riore sulco longitudinali praedita, deorsum et paullo retro directa, 
nigra, partes femoralem, patellarem et tibialem conjunctas lon- 
gitudine circiter aequans. Pedes graciles, spinis longissimis nigris 
armati, in latere superiore tibiarum 1.1 paris ex. gr. 1. 1. 1. 
Abdomen longum et angustum, apicem versus sensim paullo an- 
gustatum. 

Le: corp! 6; le. cephaloth. 25/2, lat. ej. 11/5, lat. front. sal 
fem millim:; le, abde 44/55 lat. ey. 1/5 millim: Pedi) 192) 
Il 158/,, 18, IV 15; pat. + tib. IV 34/, millim.; mandib. 1 ?/, 
millim. longae. 

Unicum marem ad Kandari cepit Cel. Beccari ('). 


43. N. Wallacei n. cephalothorace nigro-piceo, dense argenteo- 
piloso, maculis utrinque tribus sub-nudis, tuberculis mediis duobus 
fortibus armato; oculis lateralibus sub-aequalibus, spatio diametro 
sua duplo majore disjunctis; sterno testaceo-ferrugineo, ad margi- 
nem anticwm tuberculo conico fortissimo, tuberculis marginalibus 
altiori, armato; palpis piceis, apice nigris, parte femorali (ut 
femoribus anterioribus ad basin) subter dense argenteo-pubescenti; 
pedibus fuscis, apicem versus nigris, tibiis 4 anterioribus annulo 
pallido argenteo-pubescenti ornatis, tibiis 1.ì et 21 paris in dimidia 
(apicali) parte, 4.ì paris tibiis totis et metatarsis 41 paris ad ma- 
ximam (basalem) partem dense nigro-pilosis, pedibus praeterea 
aculeis multis brevibus gracilibus nigris armatis, etiam supra in 
tibiis 14 paris; abdomine supra luteo-testaceo, vitta transversa mar- 
ginali nigricanti antice, praeterea fuligineo-lutco; ventre anterius 
lineis testaceis quadratum fere limitantibus ornato. — 9 ad. Long. 
circa 21], millim. 

(4) Magnam vim feminarum N. Walckenaerii in insula Amboina a D.r° Bec- 
cari collecta vidi, maresque nonnullos cum iis captos el sine dubio ejusdem 
speciei, quos a mare supra descripto dignoscere nequeo. Cum descriptione et 
figura maris « N. chrysogastri » a Cel. Cambridge loc. sup. (p. 446) cit. datis 


adeo bene convenit mas noster, ut facile crederem hos duos mares ad ean- 
dem speciem esse referendos. 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (9 Novembre 1877) 29 


» 


450 T. THORELL 


Femina. — Cephalothorax aeque longus ac tibia 4. paris, forma 
in hoc genere ordinarià, minus convexus, lateribus partis ce- 
phalicae sat fortiter rotundatis, postice humillimus, a fovea cen- 
trali anteriora versus secundum lineam paene rectam modice ad- 
scendens, tuberculis dorsualibus altis, conicis, sub-obtusis, spatio 
parum majore disjunctis quam quo distant oculi medii postici 
inter se} supra pube longiore argentea tectus et sub-hirsutus, re- 
manentibus tribus maculis utrinque, versus marginem, sub-nudis. 
Oculi paene aequales; lateralium tubercula alta: hi oculi sub- 
aequales et spatio disjuncti quod oculi duplam diametrum aequat; 
oculi medii aream paullulo latiorem quam longiorem occupant, 
parum latiorem postice quam antice. Spatium inter oculos medios 
anticos, qui posticis mediis parum majores sunt, oculi diametro 
saltem dimidio (vix vero duplo) majus est; a lateralibus anticis 
duplo longius quam inter se remoti sunt, a margine clypei 
spatio oculi diametro paullo plus duplo majore distant, parumque 
longius quam a mediis posticis. Sternum subtiliter transverse 
striatum, nitidum, parce pilosum; ad margines utrinque tres 
tubercula fortia habet et praeterea ad medium marginem anti- 
cum tuberculo fortissimo conico sub-acuminato armatum est. 
Mandibulae femoribus anticis multo crassiores, longitudine tar- 
sorum l. paris, parum plus duplo longiores quam latiores, in 
dorso sat leviter convexae, nitidae, sub-pilosae. Pedes aculeis 
multis brevibus et gracilibus armati, aculeis etiam supra in tibiis 
anterioribus non paucis; pubescentes sunt, praesertim subter ad 
basin; tibiae 1.1 et 2.! paris in dimidio apicali et tibiae 4. paris 
totae sat dense pilis nigris villosae sunt; metatarsi quoque 4.1 
paris eodem modo a basi versus apicem pilosi, pilis tamen api- 
cem internodii versus sensim brevioribus. Abdomen plus duplo 
longius quam latius, latitudine fere aequali, antice truncatum, 
postice rotundatum; vulva parum conspicua. 

Color. — Cephalothorax nigro-piceus, antice paullo dilutior, 
pilis argenteis tecto. Sternum testaceo-ferrugineum. Mandibulae 
piceae. Maxellae et labium nigro-picea, apice anguste pallidiora. 
Palpi picei, apice nigri, parte femorali subter pube densa te- 
staceo-argentea tecta. Pedes sat dilute picei, apicem versus ni- 


i 


RAGNI DI SELEBES 451 


gricantes, aculeis et pilis longioribus nigris; femora saltem 4 
anteriora basi, subter, ut coxae subter, pilis densis appressis 
testaceo-argenteis late tecta sunt, tibiae 4 anteriores paullo pone 
medium annulo sub-testaceo dense argenteo-piloso (in pedibus 2.1 
paris supra abrupto) ornatae. Abdomen supra in fundo luteo- 
testaceum, vitta transversa marginali nigricanti antice, quae 
inferius argenteo-pilosa videtur; punctis impressis 6 nigricantibus 
in lineas duas longitudinales parallelas dispositis notatum est 
dorsum et, praesertim postice, lineis paucis longitudinalibus 
ejuisdem coloris, parum expressis. In lateribus et subter fuligineo- 
luteum est abdomen, scutis pulmonalibus et area vulvae nigro- 
piceis, vittaque transversa angusta rimam genitalem postice 
limitanti nigra: haec vitta postice linea transversà tlavo-testacea 
est marginata, a cujus extremitatibus duae lineae parallelae te- 
staceae retro ductae sunt; fere in medio ventre, utrinque, linea 
parva transversa abbreviata sub-obliqua conspicitur, quae lineae 
cum anterioribus jam dictis quadratum postice in medio apertum 
designant fere. Mamillae piceae. 

Eee con, 2h 4/52 cephaloth. 94/5, lat. ej.-77/, mille; 
le. abd. 13, lat. ej. paene 6 millim. Ped. I 62, II 521/,, Ill 
29, IV 471/;; pat. + tib. IV 12 1/, millim. Mandib. 4 !/, millim. 
longae. 

Feminas duas, quas adultas credo, ad Kandari invenit Cel. 
Beccari. — Epeira Senegalensis Walck. (H. N. d. Ins. Apt., II, 
p- 94) prope quidem ad nostram speciem accedit, sed verisi- 
militer diversa est (1). 


(1) Nephila Piepersii n., ex Macassar (vid. sup., p. 342), quae mihi ignota est, 
et quam primum eandem esse speciem atque N. Wallacei n, suspicatus sum, 
ab hac haud dubie differt, ut a IV. imperiali (Dol.) — quam cognovi—, a IV. inau- 
rata (Walck.) et a N. geniculata (id.). — Cel. Van Hasselt, ad quem diagnosin N. 
Wallacei (supra a me datam) comparationis causa misi, in litteris annotationes 
nonnullas magni momenti de N. Piepersii 9 amicissime mecum communicavit, 
quas, cum illis quae de hac specie publici juris jam fecit, hic breviter com- 
plecti a re alienum non erit: 

N. Piepersii ?.— Cephalothorax tuberculis duobus dorsualibus munitus, ni- 
ger, pube argentea tectus, maculis illis tribus sub-nudis carens quas utrinque 
in cephalothorace N. Wallacei videmus. Oculi laterales valde elevati, bini tu- 
berculo imposili et spatio aeque magno atque in N. Wallacei dictum est sejuncti. 
Sternum pulchre rufescenti-fuscum, nitidum, tuberculo fortissimo triquetro 


452 T. THORELL 


Subfam. Uloborini. 


Gen. Uloborus, Latr. 1806. 


44. U. pinnipes n. swb-cinereus, pedibus nigro- et rufescenti-an- 
nulutis, femoribus 1 paris in lateribus densius nigro-pilosis, tibiis 
hujus paris supra et subter fascia pilorum longorum nigrorum mu- 
nitis; oculis in aream maximam, */, longitudinis cephalothoracis 
occupantem ordinatis, oculis lateralibus posticis tuberculis altis im- 
positis; abdomine rhomboidi-ovato, humeris fortibus, fasciculo pi- 
lorum angusto retro directo munitis, antice macula longiore nigra 
albicanti-limbata duabusque maculis luteo-rufescentibus notato. — 
Q jun. Long. saltem 33), millim. 

Femina jun. — Cephalothorax brevior est quam patella cum 
tibia 41 paris, et paene dimidio longior quam latior videtur; 


anteriora versus sensim paullo angustatus, fronte sat lata, ro- | 


tundato-truncata; convexus, impressionibus cephalicis vix ullis, 
subtiliter pubescens. Ocwlî in aream maximam, duplo circiter 


acuminato antice, tuberculisque minoribus ad basin coxarum praeditum. 
Palpi ut in N. Wallacei, parte femorali subter dense sub-argenteo-pilosa. 
Pedes nigri, femoribus anterioribus subter ad basin dense sub-argenteo-pi- 
losis, tibiis anterioribus subter in medio macula vel semi-annulo sub-ar- 
genteo ornatis. Tibiae 4: paris densìus et longius nigro-pilosae quam reliqua 
pedum internodia; aculei pedum satis bene cum iis quae in diagnosi N. 
Wallacci de aculeis dicta sunt conveniunt. Abdomen (quod secundum gra- 
phidem a Cel. Van Hasselt missam sub-ellipticum videtur, et brevius quam 
e. gr. in N. imperiali et N. Wallacei) in lateribus et in margine antico rufe- 
scenti-fuscum est; dorsum ejus luteo-fiavum (vitta transversa nigra ad mar- 
ginem anticum carens), punctis impressis octo nigris notatum lineisque 
fuscis per sex posteriora horum punctorum ita ductis, ut M magnum et an- 
gustum in parte dorsi posteriore forment. Venter testaceo-fuscus (paullo cla- 
rior quam latera abdominis), vitta transversa laete flava mox pone rimam 
genitalem punctisque quattuor flavis versus (pone) medium ventris in qua- 
drangulum dispositis notatus. Vulva nigra. 

Lg. corp. (cephaloth. + abd.) 50 millim.; lg. totius animalis, cum pedibus, 
135 millim.; latitudo media 12, altitudo media 10 millim. 

In mare lg. corp. modo 4 millim. est (cum pedibus 9 millim.). 

Feminae hujus speciei, secundum Cel. M. Piepers (qui marem et feminam 
de quibus scripsit Cel. Yan Hasselt im coitu cepit), ad Macassar vulgares 


sunt, plerumque gregatim retia fortia maxima inter arborum ramos exten- 
dentes. 


= 


RAGNI DI SELEBES 453 
latiorem quam longiorem et saltem tertiam cephalothoracis par- 
tem anteriorem occupantem ordinati; series antica, prope mar- 
ginem clypei sita, sursum curvata est, oculis lateralibus paullo 
minoribus quam reliquis; oculi seriei posticae, quae serie antica 
paullo longior est et sat fortiter recurva, tuberculis evidentibus 
impositi sunt, praesertim laterales postici, qui reliquis oculis 
sunt majores. Oculi medii aream occupant aeque longam atque 
latam postice, duplo latiorem postice quam antice; oculi medii 
postici inter se dimidio longius quam a lateralibus posticis remoti 
sunt, medii antici duplo longius a lateralibus anticis quam inter 
se distant; spatium inter oculos laterales binos spatium inter 
oculos medios posticos aequat et non parum majus est quam 
intervallum inter oculos medios anticos et posticos. Sternum ova- 
tum. Mandibulae paullo porrectae, femoribus anticis angustiores, 
non duplo longiores quam latiores. Maxtllae non parum longiores 
quam latiores, parallelae, apice oblique truncato, angulo ejus 
exteriore fortiter rotundato; /abium aeque fere longum atque 
latum, apice acuminato, sub-triangulo. Pedes 1.1 paris reliquis 
crassiores, metatarsis tamen et tarsis gracilibus; tibiae hujus 
paris supra serie densa abbreviata pilorum erectorum longorum 
sub-spatulatorum munitae sunt, et subter fasciam etiam longio- 
rem et densiorem pilorum longorum ostendunt; femora,1.' paris 
in latere interiore sub-incrassato, inter medium et apicem, 
dense pilosa sunt, et in medio lateris exterioris densius pilosa 
quoque; femora, patellae et tibiae saltem 4.1 paris apice fasci- 
culum brevem pilorum ostendunt; praeterea parcius pilosi sunt 
pedes, aculeis carentes. Abdomen desuper visum ovato-rhomboide 
fere, circa duplo longius quam latius, antice altum, humeris 
tubercula duo magna obtusa formantibus, pone ea lateribus 
paene rectis sensim angustatum et sub-conicum; in apice tuber- 
culorum humeralium fasciculum valde angustum, longum, e pilis 
nonnullis densissimis parallelis formatum, recto directum habet 
abdomen, et, paullo intra hos fasciculos, maculas duas pilis 
erectis sat longis vestitas ostendit; praeterea pilis sparsum est, 
hic illic fasciculos parvos graciles formantibus. Mamuliae ante- 
riores et posteriores valde exsertae, longae et fortes, sub-cylin- 


454 T. THORELL 


dratae; ante organum inframamillare, quod magnum est et di- 
stinctissimum, venter sub-inflatus videtur et sulcum longum 
transversum ostendit. 

Color. — Cephalothorax cinerascenti- vel sub-testaceo-fuscus. 
Sternum testaceo-cinerascens, fascià secundum medium nigrà, 
sub-aureo-pilosum. Partes oris cum palpis pallide cinereo-testaceae. 
Pedes cinerei, 1.1 paris obscuriores, coxis cum basi femorum 
pallidis, annulo lato basali tibiarum, metatarsis tarsisque cinereo- 
albidis; reliqui pedes nigricanti- et rufo-annulati sunt; fasciculi 
et series pilorum nigricantes. Abdomen obscure cinereum vel 
nigricans, macula magna oblonga nigra, postice in formam 
rhomboidis lati acuminata et paullo pone tubercula humeralia, 
quae albicantia vel albicanti-punctata sunt, pertinenti ornatum, 
hac macula albicanti-limbata, colore albicanti ut fascia vel stria 
secundum medium dorsi retro continuata: praeterea dorsum 
utrinque, mox ante tubercula humeralia, maculam luteo-rufam 
ostendit, pilis ejusdem coloris erectis densis vestitam; reliqui 
pili et fasciculi nigricantes sunt. Latera abdominis ad maximam 
partem nigra. Venter praesertim posterius cinerascens, plaga 
media nigra: pili quibus vestitum est anterius aureum colorem' 
sentiunt. Mamillae pallide cinereo-fuscae. 

Q jun. Lg. corp. 3 1/,; lg. cephaloth. paullo plus 1 (?) millim.; 
lg. abd. plus 2, lat. ej. 13/, millim. Ped. I 4 ?/;, Il 3, 12 1/,, 
IV 4; pat. + tib. IV paene 1?/, millim. 

Exemplum singulum junius ad Kandari inventum vidi. Me- 
dium fere inter genera Uloborum et Hyptiotem tenet haec species, 
quam, quum seriem oculorum anticam prope marginem clypei 
sitam (vix oculi diametro ab eo remotam) habeat, ad gen. Wo- 
borum referendam credidi. 


RAGNI DI SELEBES ADD 


Sectio RETITELARIAE. 


Fam. THERIDIOIDAE. 


Gen. Phoroneidia, Westw. 1834. 


45. Ph. aciculata n. cephalothorace ferrugineo-fusco; pedibus rufis 
vel ferrugineis, apice tarsorum nigro; abdomine supra luteo, cica- 
tricibus fuscis et fasciis lineisque fuscis variato, a latere viso py- 
ramidato fere et postice latissime et oblique truncato; dorso abdo- 
minis trapezoidi, paullo longiore quam latiore, posteriora versus 
sensim paullo dilatato, spinis septem gracillimis armato, tribus 
utrinque in margine laterali, septima in medio margine postico. 
— 9 ad. Long. circa 61), millim. 

Femina. — Cephalothorax parvus, brevior quam tibia cum pa- 
tella 4.1 paris, parum longior quam latior, in lateribus anterius 
ample et fortissime rotundatus, posteriora versus lateribus leviter 
modo rotundatis paullulo angustatus, postice late truncatus, an- 
tice breviter, fortiter et sensim angustatus, fronte valde angusta, 
sub-truncata; sat altus et convexus, fovea centrali magna; laevis, 
nitidus, pilis paucis supra in parte cephalica munitus. Pars ce- 
phalica parva, angusta et in eminentiam longitudinalem elevata, 
quae anguste ovata fere est, postice abruptius declivis, in late- 
ribus declivis quoque, supra ad longitudinem librata et sub-con- 
cavata, apice antico rotundato, prominenti et oculos gerenti; 
clypeus sub hac eminentia igitur profunde impressus est, pro- 
clivis, altissimus, mandibularum longitudinem altitudine supe- 
rans. Oculorum series antica parum deorsum curvata, desuper 
visa fortissime recurva, series postica paullo recurva et fortis- 
sime deorsum curvata. Oculi laterales, quorum antici reliquis 
minores sunt, sub-contingentes; medi oculi aream occupant 
aeque longam atque latam postice, paulloque latiorem antice 
quam postice. Oculi seriei posticae fere aequales: medii eorum 
spatio sejuncti sunt quod oculi diametrum paene aequat, et a 
lateralibus posticis etiam paullo longius distant; oculi medii 


456 T. THORELL 
antici, posticis majores, inter se duplo longius quam a late- 
ralibus anticis, spatioque oculi medii antici diametrum saltem 
aequanti remoti sunt. Sternwm magnum, sub-triangulum, an- 
tice late truncatum, sub-emarginatum et sub-planum, versus 
latera transversim striatum, nitidum, parce pilosum. Mandi- 
bulae parvae, directae, nitidae, parum pilosae, femora antica 
crassitie vix aequantes, paullo longiores quam latiores, ungui 
mediocri, basi incrassato. Palpi et pedes graciles, nitidi, minus 
dense pilosi; pedes l. paris, qui 4 paris pedibus non parum 
longiores sunt, et 2.ì et. 3.4 paris pedibus circa duplo lon- 
giores, cephalothorace 4.plo sunt longiores; patellae breves, 
metatarsi in pedibus 1.! paris tarsis longiores, in 4 paris pe- 
dibus tarsos aequantes, in pedibus 2. et 3.4 paris tarsis bre- 
viores. Abdomen fere pyramidatum, nitidum, glabrum: desuper 
visum trapezoide est, paullo longius quam latius et posteriora 
versus sensim paullo dilatatum, dorso saltem antice ad longitu- 
dinem convexo, praeterea sat plano; posteriora versus altius 
evadit abdomen: quum a latere inspicitur pyramidatum est, po- 
stico latissime et oblique truncatum. In marginibus trapezi dor- 
sualis spinis 7 valde gracilibus et acuminatis, protuberantiae hu- 
mili crassae impositis armatum est: spinae duae primae, in angulis 
trapezii anticis positi, sursum, foras et paullo anteriora versus 
sunt directae et reliquis spinis paullo minores; duae insequentes, 
paullulo pone medium marginis locatae, foras et sursum diri- 
guntur; reliquae tres in lineam transversam paene rectam dispo- 
sitae sunt, duae ad angulos trapezii posticos sitae, foras, sursum 
et paullo retro spectantes; tertia earum, in medio margine po- 
stico locum tenens, retro et sursum directa est. Spinae 5 poste- 
riores aeque fere longae, tarsis 4.1 paris breviores. Undique 
nitidum est abdomen et cicatricibus punctisque ocelliformibus 
dense et quasi sine ordine sparsum; in area dorsuali praesertim 
conspicuae sunt 6 cicatrices, area magna impressa irregulari opaca 
circumdatae, in duas series marginales ordinatae, et cicatrix 
ejusmodi minor in medio inter quattuor posticas marginales; in 
area magna triangula inter spinas posticas et anum 5 ejusmodi 
cicatrices adsunt, in lateribus saltem 4, binae magnae supra, 


RAGNI DI SELEBES 457 
binae minores infra. Vu/va minutissima esse videtur, partibus. 
eminentibus carens. Mamillae cum ano in apice cylindri crassi 
sive annuli valde prominentis locatae sunt, breves, conniventes. 

Color. — Cephalothorax et sternum fusco-ferruginea; eminentia 
partis cephalicae pallidior, lineis duabus longitudinalibus fuscis 
notata. Partes oris fusco-ferrugineae, mandibulae et maxillae 
intus pallidiores. Pedes laete rufi, coxis ferrugineo-fuscis, apice 
tarsorum nigro, reliquis internodiis vix evidenter apice infuscatis; 
1+ paris pedes reliquis paullo obscuriores sunt, ferruginei. Ab- 
domen ferrugineo-fuscum, dorsum tamen cum area postica potius 
luteum vel fusco-testaceum dicendum, cicatricibus, fasciis et lineis 
inaequalibus fuscis variatum; spinae ferrugineo-fuscae. Latera 
abdominis supra ad spinas maculis paucis magnis luteis notata 
sunt allisque circiter 2 vel 3 minoribus infra; in ventre mox 
pone rimam genitalem macula lutea sat magna transversa adest. 

Lg. corp. 6!/, millim.; lg. cephaloth. 2, lat. ej. max. (inter 
coxas 2.' et 3." parium) 1*/, millim.; lg. abd. 4/,, lat. ej. po- 
stica 4, altit. plus 4 millim. Ped. I 8, Il 41/,, MI 4, IV 61/,; 
pat. + tib. IV 21, millim. 

Exemplum singulum ad Kandari inventum vidi. Haec species 
eadem forsitan est atque Plectana argoides Dol. (Bijdr., cet., 
paio: Iweede Bijdrs, cets, Lab, VII. fies. 27205) cus 
descriptio quidem non multum a nostra aranea discrepat; sed 
figura ejus huic adeo dissimilis est, ut nomen a Doleschall datum 
usurpare non audeam. 


Gen. Argyrodes, Sim. 1864. 


46. A. tenuis n. cephalothorace et sterno fuscis, palpis pallidis 
apice fuscis; pedibus, in  fusco-testaceis, in  cinereo- fuscis, 
annulis paucis angustis albicantibus et nigris notatis, tibis an- 
ticis infuscatis; serie oculorwm postica paene recta, antica quoque 
recta, oculis mediis, qui aream paullo latiorem quam longiorem 
paulluloque latiorem antice quam postice occupant, non parum 
longius inter se quam a lateralibus ejusdem seriei remotis; abdo- 


458 T. THORELL 
mine posteria versus sensim (in Q, desuper vel a ventre visa, 
magis abrupte) in conum sat altum elevato, postice altissimo et 
oblique et latissime truncato, cinerascenti vel fusco, maculis parvis 
albicantibus, sub-argenteis vel sub-aureis sparso, qui saltem in 9 
viltas binas obliquas postice nigro-limbatas in lateribus abdominis 
formant; capite maris non fisso, clypeo ejus primum proclivi, dein 
in tuberculum crassissimum, supra utrinque breviter pilosum, a 


latere visum rotundatum producto. — Q ad. Long. T 2], 
Q circa 31), millim. 
Femina. — Cephalothorax brevior quam tibia 4. paris, plus 


dimidio longior quam latior, a medio, ubi utrinque rotundatus 
est, et anteriora et posteriora versus sensim et sat fortiter an- 
gustatus, fronte dimidiam partem thoracicam latitudine non 
aequanti, tuberculo oculorum mediorum anticorum lato, truncato 
et fortiter prominenti, impressionibus cephalicis distinctis; a la- 
tere visus dorso usque ad oculos posticos sensim secundum lineam 
paene rectam paullo adscendenti et postice impressione angusta 
praedito; nitidus, tenuiter pubescens. Clypeus sub serie oculorum 
anticorum transversim impressus est; altitudo ejus longitudinem 
ordinis a tribus oculis seriei oculorum anticae formati fere aequat, 
et major est quam longitudo areae oculorum mediorum. Oculo- 
rum series postica desuper visa recta, vix recurva, antica a fronte 
visa recta quoque, saltem non sursum curvata; oculi laterales 
contingentes. Oculi medii aream occupant paullo latiorem antice 
quam postice; oculi medii postici a lateralibus posticis spatio 
oculi diametrum aequanti distant, inter se vero dimidio longius 
quam ab iis remoti sunt; oculi medii antici, qui reliquis oculis 


sub-aequalibus majores sunt, et intervallo oculi diametro paullo 


majore sejuncti, duplo longius inter se quam a lateralibus an- 
ticis distant. Sternum longius, antice late truncatum, posteriora 
versus acuminatum, fere triangulum, transversim convexum, 
tuberculis ad insertionem coxarum. Mandibulae directae, femo- 
ribus anticis crassiores, plus duplo longiores quam latiores, in 
dorso parum convexae, paene rectae. Mawillae parallelae, rectae, 
duplo longiores quam latiores, labio duplo longiores, apice 
paullo oblique rotundato-truncatae , angulo apicis exteriore ro- 


- 


RAGNI DI SELEBES 459 


tundato, in latere exteriore sub-emarginatae. Labium parum 
latius quam longius, sub-triangulum, apice rotundato, a sterno 
evidentissime divisum. Palporwm pars patellaris vix longior quam 
latior; pars tibialis duplo longior quam latior. Pedes omnium 
gracillimi, paene glabri, patellis brevissimis; 1.' paris pedes 
cephalothorace 8-9.plo longiores sunt, et paene duplo longiores 
quam pedes 4.' paris, qui pedibus 2. paris paullo breviores vi- 
dentur. Abdomen paene duplo longius quam latius, posteriora 
versus sensim altius et postice, ubi multo altius est quam an- 
tice, et multo altius quoque quam latius, sensim (quum de- 
super vel a latere inferiore inspicitur vero magis abrupte) in 
conum obtusum retro et sursum directum elevatum; a latere 
visum postice latissime et oblique truncatum et sub-sinuatum 
est. Formam vulvae certo eruere non potui: ex tuberculo sat 
magno nigro consiare videtur, quod impressionem postice ro- 
tundatam in medio ostendit et ante hance impressionem inae- 
quale est (?) (1). 

Color. — Cephalothorax, sternum et labium nigro- vel ferru- 
gineo-fusca; mandibulae et marillae magis testaceo-ferrugineae. 
Palpi cinereo-albicantes, parte tarsali ad maximam partem, basi 
excepta, fusca, reliquis internodiis non vel parum distincte fusco- 
annulatis. Pedes pallide cinereo-fusci, posteriores anterioribus 
pallidiores; 1.' paris pedes patellas et, tibias infuscatas habent; 
reliquae tibiae basi anguste albicantes sunt, metatarsi et tarsi 
cinereo-albicantes, illi basi albicantes et summo apice nigri, hi 
annulo medio nigricanti instructi. Abdomen fuscum vel cinera- 
scens, punctis maculisque parvis albidis vel argenteis conspersum, 
yittisque binis obliquis ex ejusmodi maculis formatis in lateribus 
ornatum: hae vittae postice sua quaeque vittà nigra, interdum 
valde dilatatà (latera abdominis tum ad maximam partem nigra) 
marginatae sunt; postice, inter mamillas et apicem coni, ab- 
domen magis nigricans est, praesertim inferius, et vittas duas 


(1) In exemplo multo obscuriore (ex Amboina) quod hujus speciei esse vi- 
detur, fortasse non plene adulto, vulva ex callo humillimo nitido transverso 
nigro constat, qui impressione media levissima quasi in duo tubercula di- 
viditur. 


460 T. THORELL 
breves transversas albidas ostendit. Venter nigricans, rima ge- 
nitali pallida; regio mox ante mamillas anteriores pallidas pal- 
lida quoque est et antice vittà transversà ex maculis parvis al- 
bidis vel argenteis formatà (quae vittas duas anteriores laterum 
subter conjungit) limitata. 

Mas a femina satis differt: clypeus sub oculis primum, fere 
ad medium, proclivis est, tum in formam tuberculi crassissimi, 
supra utrinque breviter pilosi, prominens: haec pars clypei in- 
ferior a latere visa antice latissime et leviter rotundata est. Area 
oculorum mediorum magis evidenter quam in femina antice latior 
est quam postice. Mandibulae basi magis convexae quam in ea. 
Palpi sat breves; pars patellaris paullo longior est quam latior, 
pars tibialis brevissima, parte patellari multo brevior, cum se- 
quentibus partibus clavam ovatam magnam, femoribus anticis 
circiter triplo latiorem formanti; bulbus parum complicatus. Pedes 
1.' paris etiam longiores quam in femina. Abdomen ad formam 
fere ut in ea, sed pars postica elevata magis obtusa est. 

Color maris paullo differt quoque: palpi fusco-testacei sunt, 
clava obscure fusca; pedes fusco-testacei, vix distincte annulati; 
abdomen fusco-cinerascens, maculis paucioribus sub-aureis, qua- 
rum nonnullae vittam obliquam in utroque latere formant. 

OL. corp. ls: scephaloth. radi sea ba 
apicem coni) 2 ?/,, lat. ej. 1 4/,, dist. a petiolo ad mamillas 1 !/s, 
a mamillis ad apicem coni paene 2 millim. Ped. I 10, II 6, III 
31/,, IV 5/5 millim.; pat. + tib. circa 21/, millim. 

Marem et feminam adultos (cum fragmentis exempli feminei 
alterius) ad Kandari inventos vidi. | 


AT. A. fragilis n. cephalothorace, palpis et pedibus luteo-testacers, 
metatarsis tarsisque infuscatis et annulo basali albicanti notatis; 
clypeo sub oculis profunde impresso, et sub hac impressione in 
tuberculum magnum porrectum nigro-pilosum producto, pilis ejus 
supra fasciculos duos acuminatos retro et sursum directos forman- 
tibus; serie oculorum antica paullo deorsum curvata, postica paullo 
recurva, oculis hujus seriei spatiis aequalibus disjunctis, area ocu- 
lorum mediorum latiore quam longiore, antice paullo latiore quam 


iii iii 


RAGNI DI SELEBES 461 


postice; abdomine supra mamillas in conum crassum oblusum retro 
producto, cinerascenti, macula nigra in apice postico puncloque 


nigro utrinque, in lateribus coni, notato. — < ad. Long. circa 
23], millim. 
Mas. — Cephalothorax plus dimidio longior quam latior, bre- 


vior quam tibia cum patella 4.' paris, in medio utrinque rotun- 
datus, anteriora et posteriora versus sat fortiter et aequaliter 
angustatus, fronte dimidiam partem thoracicam latitudine circiter 
aequanti, tuberculo oculorum mediorum valde proginenti, trun- 
cato, latissimo, anteriora versus sensim paullo latiore. Clypeus 
latitudinem areae oculorum altitudine aequans, in medio trans- 
versim profunde impressus (a latere visus quasi bifidus), im 
medio sub hac impressione in tuberculum magnum sub-conicum 
obtusum porrectum incrassatus, quod antice et supra pilis lon- 
gioribus utrinque sat densis vestitum est, his pilis supra fasci- 
culos duos acuminatos retro et sursum directos formantibus, pilis. 
inferioribus magis porrectis; pars frontis superior (oculigera) ut 
videtur duobus pilis porrectis tantum munita. Ocuwlorwm series 
postica desuper visa paullo recurva, antica a fronte visa paullo 
deorsum curvata; oculi laterales contingentes. Oculi medi aream 
occupant non parum latiorem quam longiorem, evidentissime 
latiorem antice quam postice; oculi postici aequales sunt et spatiis 
aequalibus, oculi diametro multo (fere dimidio) majoribus dis- 
juncti; medil antici, reliquis oculis majores et spatio diametro 
sua paene dimidio majore separati, inter se paullo longius quam 
a lateralibus anticis distant. Sternwm longius, sub-triangulum, 
ut in specie priore. Mandibulae sub-reclinatae, paullo divaricantes, 
femoribus anticis multo crassiores, clypeo vix dimidio altiores 
sive longiores, paullo plus duplo longiores quam latiores, intus 
apicem versus sensim angustatae, anguste ovatae fere, in dorso 
ad basin leviter modo convexae. Maxillae parallelae, duplo lon- 
giores quam latiores, labio duplo saltem longiores, apice late et 
parum oblique truncatae, latere exteriore latissime (usque ad 
apicem) et leviter emarginato. Labium paullo latius quam lon- | 
gius, apice rotundato. Palpi satis robusti, breviores; pars patel- 
laris dimidio longior est quam latior, apicem versus paullo 


462 Vr. THORELT 
incrassata; pars tibialis in latere exteriore parte patellari parum 
brevior, desuper visa tamen brevissima; clava, cui extus adjacet, 
ovata est, femoribus anticis plus duplo crassior, mandibulis vero 
angustior, bulbo genitali non valde complicato. Pedes gracillimi, 
longi, 1.’ paris reliquis multo longiores, 2.' paris 4.' paris pedi- 
bus longiores. Abdomen oblongum, supra mamillas in formam 
coni crassi valde obtusi retro directi productum. 

Color. — Cephalothorax, sternum et partes oris fusco- vel luteo- 
testacea, pa/pg ejusdem coloris, parte tarsali nigro-pilosa, bulbo 
infuscato; pili clypei nigri. Pedes luteo-testacei, metatarsis et 
tarsis infuscatis, basi annulo angusto albido notatis. Abdomen 
cinerascens, macula parva nigra in ipso apice postico sita, 
punctoque nigro in utroque latere coni notatum; venter secun- 
dum medium nigricans. 

Lg. corp. 2 3/,; le. cephaloth. circiter 1!/, millim.; lg. abd. 
TI) aim Ped: Altar Ie Io 88 0858 opa 
+ tib. IV 2 millim. 

Exempla modo duo mascula satis mutilata ad Kandari in- 
venta vidi. 


Gen. Theridium (Watck.) 1805. 


48. Th. tepidariorum C. L. Koch, Var. cephalothorace ferru- 
gineo-fusco; sterno luteo, linea media longitudinali brevi nigricanti 
postice notato; pedibus sub-testaceis, ferrugineo-annulatis, pedibus 1. 
paris cephalothorace 5.plo et dimidio longioribus; abdomine fusco- 
‘testaceo, in dorso maculis nigris imaequalibus inordinate sparso 
liturisque paucis pallidis anterius notato, tum, paullo ante medium 
utrinque, linea albicanti oblique deorsum et retro in lateribus ducta 
(apice inferiore procurvo) ornato, et, fere in medio dorsi, striis 
duabus brevissimis albicantibus, appropinquantibus, retro et paullo 
introrsum directis et cum apicibus superioribus linearum illarum 
ad rectos angulos unitis notato, denique, fere in medio inter eas 
et anum, macula parva albicanti, quae lined nigra recurva antice 
limbata est. — 9 ad. Lg. circa 4 millim. 


. 


RAGNI DI SELEBES 463 
“Syn.: 1811. Theridium tepidariorum C. I. Koch, Die Arachn., VIII, p. 75, 
Taf. CCLXXIV, figg. 647, 648. 
1850. » vulgare Hentz, Descr. and fig. of the Aran. of the 
U. S., in Boston Journ. of Nat. Hist., VI, 
[Os PAIS BENS TOs, river. ale 
Specimen singulum femineum ad Kandari invenit Cel. Beccari. 
Quamquam solito minus est, pedibus sat brevibus et colore 
sterni et dorsi abdominis a formis ordinariis Th. tepidariorum 
(araneae per fere omnes orbis terrarum regiones calidas et tem- 
peratas diffusae) paullo aberrans, non dubito quin sit ad hane 
speciem referendum. Area illa ordimaria media sub-elliptica, 
lineis vel maculis pallidis inclusa, quam in parte anteriore dorsi 
abdominis Th. lepidariorum plerumque videmus, saepe etiam in 
exemplis Europaeis et Americanis, ut in exemplo nostro Cele- 
bensi, obsoleta vel nulla est. Cephalothorax antice quidem paullo 
minus abrupte angustatus est in hoc exemplo quam ex. gr. in 
nonnullis ex California, quae nune sub oculis habeo; sed quum 
etiam curvatura seriei oculorum posticae in Th. tepidariorum 
paullo variare possit (ut in exemplo de Brasilia, cum exemplis 
Europaeis comparatis, vidi), haec differentia certe non magni 
momenti est habenda. 
Lg. speciminis ex Kandari 4 millim.; lg. cephaloth. ej. 2; 
lg. ped. 1.' paris 11, lg. tibiae 1. paris 21/,, patellae + tibiae 
4. paris 21/, millim. 


49. Th. amoenum n. cephalothorace longitudine tibiam 4.1 paris 
aequanti, dilute ferrugineo, fasciis duabus marginalibus nigro-fuscis; 
clyper altitudine longitudinem areae oculorum mediorum aequanti, 
oculis mediis posticis inter se dimidio, mediis vero anticis inter se 
duplo longius quam a lateralibus ejusdem seriei remotis; abdomine 
globoso, mamillis versus medium ventris positis, cinerascenti-testaceo, 
supra utrinque nigro, area media oblonga postice repente angustiore 
sub-foliata fusca albo-marginata et secundum medium pallida or- 
nato, et, inter eam et mamillas, cingulo nigro notato, quod aream 
magnam sub-ovatam pallidam, lineas transversas et maculam nigras 
includentem, circumdat; lateribus abdominis vittis binis obliquis 
albis notatis. —- 9 ad. Long. circa 41], millim. 


464 T. THORELL 


Femina. — Cephalothorax brevior quam patella cum tibia 4.' 
paris, paullo longior quam latior, in lateribus ample et sat for- 
titer rotundatus, antice sensim et fortiter angustatus, parte ce- 
phalica parva, pilosa; frons parum plus ?/, latitudinis maximae 
cephalothoracis latitudine aequans, in medio prominens, tuber- 
culum oculorum anticorum mediorum latum truncatum hic for- 
mans; clypeus sub ocvlis fortiter transversim impressus, tum 
paullo proclivis et, a latere visus, leviter convexus, altitudine ‘ 
longitudinem areaè oculorum mediorum (sed non ordinis a tribus 
oculis seriei oculorum anticae formati) aequans; a latere visus 
cephalothorax postice sat altus est, adscendens et convexus, 
deinde usque ad oculos libratum vel potius paullo proclive et 
rectùm procurrit dorsum. Oculorum series antica a fronte visa 
recta, vix deorsum curvata, postica desuper visa paene recta, 
parum recurva; oculi laterales contingentes. Oculi medii aream 
rectangulam paullo longiorem quam latiorem occupant: oculi 
medii postici, reliquis oculis minus convexi et intervallo oculi 
diametrum aequanti sejuncti, inter se dimidio longius quam ab 
oculis lateralibus posticis distant; oculi medi antici, spatio oculi 
diametrum paullo superanti disjuncti et reliquis oculis paullo mi- 
nores, duplo longius inter se quam a lateralibus anticis remoti 
sunt. Mandibulae valde angustae, cylindratae, triplo longiores 
quam latiores, directae vel paullulo modo porrectae; unguis 
brevis, gracilis. Maxillae paene duplo longiores quam latiores, 
lateribus paene parallelis, apice paullo oblique truncatae, in 
labium inclinatae; /abium brevissimum, transversum, apice late 
truncatum. Palpi breves, sat fortes; pars patellaris non dimidio 
longior quam latior, pars tibialis eà paullulo longior, apicem 
versus sensim paullulo incrassata, dimidio longior quam latior. 
Pedes sat breves, apice graciles, minus dense pubescentes; 1.! 
paris pedes cephalothorace vix 5.plo longiores. Abdomen parum 
longius quam latius, paene sphaericum, mamillis versus medium 
ventris locatis, parce et tenuiter pubescens; vulva ex impressione 
sive fovea minuta, transversa, margine humili nitido circumdata 
constare videtur. 


Color. — Cephalothorax dilute ferrugineus, marginibus latera- 


RAGNI DI SELEBES l 465 


libus sat late et, intus, inaequaliter nigro-fuscis. Sternwm luteo- 
rufescens. Partes oris rufescenti-testaceae, mandibulae striis binis 
longitudinalibus nigricantibus notatae. Palpi testacei, partibus 
saltem patellari et tibiali apice infuscatis. Pedes sordide testacei, 
nigricanti-annulati: femora, patellae, tibiae et metatarsi poste- 
‘riora apice nigricantia sunt, vestigiis umbrae vel annuli etiam 
versus basin; in pedibus 2.' paris modo tibiae et patellae summo 
apice sub-infuscatae sunt; 1.' paris pedes unicolores videntur. 
Abdomen antice, postice et subter, ut in lateribus infra, sordide 
testaceum, utrinque superius inaequaliter nigrum; in dorso an- 
terius area media oblonga foliformi fusca, secundum medium 
pallida, utrinque linea alba limitata, saltem ad */, longitudinis 
dorsi extensa ornatum est, quae sensim posteriora versus usque 
ad medium dorsi paullo est dilatata, tum repente angustata, po- 
stice lateribus leviter rotundatis angustato-acuminata; utrinque 
ab hac area, in lateribus, deorsum ductae sunt vittae duae al- 
bicantes obliquae, anterior retro et deorsum directa, posterior 
fere in medio latere sita et sensim paullo dilatata, deorsum et 
paullo retro directa paulloque procurva. Paullo pone apicem areae 
ilhus initium capiunt lineae duae incurvae usque ad mamillas 
ductae et apicibus unitae, aream maximam fere inverse ovatam 
includentes, quae primum, superius, lineam recurvam nigram, 
tum striam parvam transversam nigram, deinde maculam nigram 
continet. Venter ad rimam genitalem linea transversa nigra 
notatus est, a qua fascia media brevis nigra posteriora versus 
ducitur: pone eam macula nigra mox ante mamillas sita conspi- 
citur; anterius utrinque lineam brevem obliquam nigram prae- 
terea ostendit venter. Mamillac pallide fuscae. 

Lg. corp. 41/,; lg. cephaloth. 11/,, lat. ej. max. paene 1 1/, 
millim.; lg. abd. paene 31/,, lat. ej. 2 ?/,, alt. paene 3 millim. 
Redi te Gba 1), Io, II 30 52), pat. til: 
IV 2 millim. 

Exemplum Celebense femineum quod unicum vidi ad Kandari 
invenit Cel. Beccari. 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (12 Novembre 1877). 30 


466 T. THORELL 


50. Th. simplex n. cephalothorace tibiam 1. paris longitudine 
aequanti, testaceo, fascia longitudinali brevi media limboque partis 
thoracicae sub-fuligineis; clypei altitudine longitudinem areae ocu- 
lorum mediorum (postice paullulo latioris quam antice) superanti; 
oculis mediis fere aeque longe inter se atque a lateralibus ejusdem 
serie’ remotis; abdomine sub-globoso, pallide testacer-fusco, nigri- 
canti-punclato, plaga parum manifesta nigricanti utrinque anterius, 
macula parva nigricanti utrinque in declivitate postica, lincaque 
abbreviata longitudinali nigra supra anum, quae striîs paucis ejus- 
dem coloris decussatur, notato. — 9 ad. Long. circa 31/, millim. 

Femina. — Cephalothorax aeque longus atque tibia 1.' paris, 
non dimidio longior quam latior, in lateribus ample et fortiter 
rotundatts, parte cephalica impressionibus evidentissimis limitata, 
fovea ordinaria centrali sat parva, rhomboidi fere; frons 1/, la- 
titudinis partis thoracicae latitudine paullo superans, rotundata, 
tuberculo oculorum mediorum anticorum evidenter prominenti; 
a latere visus cephalothorax modo postice convexus et adscen- 
dens est, dorso praeterea recto et librato. Clypeus altus, sub 
oculis sat. fortiter transversim impressus, tum (a latere visus) 
modice convexus, parum proclivis; altitudo ejus longitudinem 
ordinis a tribus oculis seriei oculorum anticae formati aequat et 
longitudinem areae oculorum mediorum superat. Ocul: aequales 
paene; series eorum antica a fronte visa recta, postica desuper 
visa paene recta, parum recurva; oculi laterales bini contin- 
gentes; oculi medi aream occupant antice paullulo angustiorem 
quam postice, aeque paene longam atque latam postice. Oculi 
medii postici deplanati, intervallo oculi diametrum aequanti se- 
juncti, parum longius inter se quam a lateralibus posticis remoti; 
oculi seriei anticae spatiis aequalibus, oculi diametro evidenter 
minoribus. disjuncti sunt. Sternum triangulo-cordiforme. Mandi- 
bulae cylindratae, angustae, directae, triplo longiores quam la- 
tiores, clypeo non dimidio altiores sive longiores; mutxillae et 
labium ut in specie priore omnino. Palporum pars patellaris pa- 
rum longior quam latior. Pedes breves, non ita graciles, pilosi; 
1.' paris cephalothorace circa 4.plo et dimidio longiores. Abdomen 
globosum, apice sub-acuminato, sat dense et tenuiter pubescens, 


RAGNI DI SELEBES 467 


mamillis in apice ejus postico (non versum medium ventris) lo- 
catis. Vulva ex impressione parva transversa constat, quae postice 
et in lateribus margine elevato limitatur. 

Color. — Cephalothorax testaceus, fascia brevissima media et 
limbo laterali partis thoracicae sub-fuligineis, parte cephalica 
quoque umbris longitudinalibus tribus parum conspicuis fuligineis 
notata, nigro-pubescenti. Sternwm luteo-testaceum, limbo mae- 
qualiter infuscato. Partes oris et pedes luteo-testacei quoque, 
nigro-pilosi, tibiis et metatarsis posticis apice infuscatis. Abdomen 
pallide fusco-testaceum, pallido-pubescens, praesertim secundum 
medium dorsi punctis minutis nigricantibus sparsum ; antice ver- 
sus latera dorsum utrinque plagam nigricantem parum. expres- 
sam ostendit; utriaque in declivitate postica, superius, maculam 
parvam nigricantem habet lineamque brevem ejusdem coloris, 
ab ano anteriora versus inter has maculas pertinentem et mox 
supra anum striis paucis nigris decussatam; in lateribus supra 
mamillas umbra nigra sub-transversa conspicitur. Venter mox 
ante mamillas maculam vel umbram transversam nigram ostendit. 
Vulva nigricanti-marginata; mamillae testaceo-fuscae. 

Le. corp. 31/,; le. cephaloth. paene 11/,, lat. ej. 1 millim.; 
ea 2 cj. 1 alt 2) muillim: Ped.) 1 67/5 Cibia paene 
IO, Mio paene, 31/55) INS pat. tb. WV Rj, 
millim. i 

Specimen singulum femineum ad Kandari cepit Cel. Beccari. 


51. Th. atratum n. nigrum, nigro-pubescens, pedibus, femoribus 
nigris exceptis, nigro-piceis; abdomine globoso nigro supra in medio 
et in lateribus in colorem violaceum vel purpureum paullo exeunti; 
cephalothorace longiore quam tibia 1. paris, clypei altitudine lon- 
gitudinem areae oculorum mediorum superanti; serie oculorum 
postica paullo procurva, his oculis spatits aequalibus disjuncts, 
oculis mediis anticis paullulo longius inter se quam a lateralibus 
anticis remotis, oculis medtis rectangulum paullo longiorem quam 
latiorem formantibus; vulva ex fovea magna transversa sub-elliptica 
constanti, cujus latitudo diametrum femoris postici aequat. — Q ad. 
Long. circa 4 millim. 


468 T. THORELL 


Femina. — Cephalothorar evidenter longior quam tibia 1.' 
paris, aeque longus ac patella cum tibia 4.' paris, paullo longior 
quam latior, in lateribus fortiter et ample rotundatus, antice 
breviter, fortiter et paene aequaliter angustatus; frons latitudine 
circiter 1/, latitudinis partis thoracicae aequat, tuberculo oculo- 
rum mediorum anticorum latissimo, truncato, fortiter prominenti; 
impressiones cephalicae distinctissimae, postice non coéuntes, 
fovea ordinaria centralis paullo transversa, sat parva sed pro- 
funda. A latere visum dorsum cephalothoracis paene a petiolo 
usque ad oculos modice convexum est, postice declive, antice 
paullo proclive. Ciypeus sub oculis profunde transversim im- 
pressus, sub hac impressione (a latere visus) convexus, sed non 
prominens; altitudo ejus longitudinem ordinis a tribus oculis 
seriei oculorum anticae formati aequat fere, et paullo major est 
quam longitudo areae oculorum mediorum. Ocw/orum series an- 
tica a fronte visa paene recta, parum deorsum curvata, series 
postica desuper visa paullo procurva; oculi bini laterales contin- 
gentes sunt, medii aream rectangulam paullo longiorem quam 
latiorem occupant. Oculi medii antici, spatio oculi diametrum 
aequanti sejuncti, paullulo longius inter se quam a lateralibus 
anticis remoti sunt; medii postici deplanati, intervallo oculi dia- 
metrum aequanti et inter se et a lateralibus posticis distantes. 
Sternum triangulo-cordiforme, pilosum. Mandibulae paene di- 
rectae, cylindratae, angustae, triplo longiores quam latiores, 
clypei altitudinem longitudine paullo modo superantes, in dorso 
rectae, nitidae, parce pilosae. Maxillae et labium ut in prio- 
ribus. Palporum pars patellaris parum, tibialis paene dimidio 
longior quam latior. Pedes ut palpi satis robusti et pilosi, bre- 
ves: 1.’ paris pedes cephalothorace circa 41/, longiores sunt. 
Abdomen paene globosum, dense pubescens, mamillis modo 
paullo ante apicem ventris sitis; vulva ex area impressa sive 
fovea magna, transversa, sub-elliptica, latitudine diametrum fe- 
moris 4. paris aequanti et saltem dimidio latiore quam longiore 
constat. 

Color. — Totum animal nigrum vel nigro-piceum et nigro- 
pubescens est, cephalothorace et femoribus: purius nigris; abdo- 


RAGNI DI SELEBES 469 


men nigrum supra et in lateribus colorem purpureum paullo 
sentit; mamillae apice pallidae sunt. 

Lg. corp. 4; lg. cephaloth. 1 4/,, lat. ej. paene 11/, millim.; 
lestfabd: 2/0, late. 24h alt. 21/5 millim. Ped: 1 84/, (iba 
pauilo plus’ 12/,), “Ils, Ml 3%; IV 6, pat. ub, INI: 
millim. 

Unam tantum feminam hujus speciei ad Kandari invenit Cel. 
Beccari. 


Fam. SCYTODOIDAE. 
Subfam. Pholcinae. 
Gen. Romphaea, I. Kocu 1872. 


52. Rh. angulipalpis n. pallide testacea paene tota, clypeo lineis 
duabus longitudinalibus sub-fuligineis notato; cephalothorace antice 
et postice in gibbum transversum elevato, gibbo anteriore oculos 
omnes gerenti; oculis mediis in rectangulum transversum dispositis, 
a lateralibus ejusdem seriet intervallis minutis modo disjunetis; 
palporum parte tibiali apice extus angulum fortissimum formanti; 
abdomine in conum altissimum compressum elevato, triplo saltem 
altiore quam longiore. — Q ad. Long. circiter 43/, millim. 

Femina. — Cephalothorax circa duplo et dimidio longior quam 
latior, angulis posticis ample et fortiter rotundatis, lateribus 
tum, usque ad oculos, fere rectis et parallelis, denique anteriora 
versus sensim angustatus, latitudime clypei ad basin mandibu- 
larum 1/; latitudinis maximae cephalothoracis circiter aequanti; 
tota area oculorum in gibbum transversum parum altum est 
elevata; pars quoque postica cephalothoracis, pone coxas 3.i' 
paris, in gibbum fortem transversum altiorem, convexum, an- 
tice magis praeruptum, postice sat leniter declivem elevata; 
clypeus ad lineam rectam leniter proclivis, longus, mandibulis 
saltem dimidio longior. Ocwlorum series antica a fronte visa 
paullo sursum curvata, desuper visa fortiter recurva, series po- 


470 T. THORELL 


stica levius procurva; oculi 4 medii aream paene rectangulam, 
non parum latiorem quam longiorem occupant; laterales bini 
contingentes sunt, parum oblique positi. Oculi medi antici re- 
liquis oculis multo majores; a mediis posticis spatio diametro 
sua paullo majore distant, inter se spatio hac diametro saltem 
dimidio majore remoti sunt, ab oculis vero lateralibus anticis 
spatio minimo; oculi medii postici inter se spatio oculi diametro 
saltem triplo majore sunt remoti, a lateralibus posticis spatio 
parvo, oculi dimidiam diametrum non aequanti distant. Sternum 
longissimum, ovato-lanceolatum, sine articulatione in labium ma- 
enum, paullo transversum, apice truncatum et sulco transverso 
munitum transiens. Mandibulae cylindratae, sub-porrectae, paullo 
plus duplo longiores quam latiores. Maxillae paullo modo in 
labium inclinatae, duplo saltem longiores quam latiores, in latere 
exteriore sinuatae et apicem versus rotundatae, margine interiore 
ante labium recto, his marginibus paene parallelis, anteriora 
versus paullo modo divaricantibus. Palpi mediocres, non ita 
graciles, pubescentes; pars patellaris paullo longior est quam 
latior; pars tibialis parte patellari duplo longior, apice late trun- 
cata et sub-ramosa: in latere exteriore enim usque a basi sen- 
sim ita dilatata est, ut apex ejus angulum fortissimum foras et 
paullo deorsum directum formet; pars tarsalis parte tibiali brevior 
est, apicem versus angustata. Pedes graciles valde, pilosi et pu- 
bescentes, non aculeati; 1.' paris haud dubie reliquis longiores 
sunt, tibiae saltem 2. et 3. paris (non vero 4.') sursum paullo 
curvatae. Abdomen breve sed altissimum, totum in conum altis- 
simum, compressum, sursum et paullo retro directum elevatum; 
in exemplo singulo a me viso apex hujus coni defractus est, sed 
nihilominus altitudo abdominis longitudinem ejus triplam paene 
aequat. 

Color. — Cephalothorax pallide testaceus, utrinque ad longitu- 
dinem umbrà sub-fuligineo-testaceà parum manifestà, secundum 
medium pallidior; lineis duabus longitudinalibus parallelis fuli- 
gineis ab oculis mediis anticis ad marginem clypei ductis notatus 
est; oculi illi obscuriores, reliqui oculi albidi. Sternem testaceum, 
fascia media longitudinali nigricanti, posteriora versus sensim 


RAGNI DI SELEBES 471 


angustata; /aium fuligineo-testaceum. Mandibulae, maxillae, palpi 
et pedes pallide testacei. Abdomen pallide flavo-testaceum , cuneo 
obscuriore ad basin supra, et fascia nigricanti secundum decli- 
vitatem posticam; vulva nigro-fusca. Mamillae pallidae. | 

Lg. corp. 4!/;; lg. cephaloth. paene 1%/,, lat. ej. paene °/, 
millim.; lg. abd. (distantia a petiolo ad anum) paullo plus 1 !/,, 
lat. ej. 1, alt. ej. plus 41/, millim. Ped. I? (femur paene 5 ?/,), 
II 7, III circa 4, IV circa 10 (femur IV 4°/, millim. 

Feminam unicam, pedibus ad partem mutilatis et apice abdo- 
minis abrupto vidi, ad Kandari a Cel. Beccari captam. Palporum 
parte tibiali sub-ramoso et abdomine altissimo praesertim insignis 
videtur haec aranea. 


Subfam. Scytodinae. 
Gen. Seytodes, Latr. 1804. 


53. S. marmorata L. Koch cephalothorace testaceo- et nigricanti- 
variato, altissimo, a clypeo posteriora versus adscendenti et posterius 
globoso-convexo, granulis piliferis sparso; sterno nigro, testaceo- 
maculato; mandibulis in 2 longitudine partem palporum tarsalem 
aequantibus, in & hac parte brevioribus; pedibus longissimis, dense 
nigro-punetatis, nigro-annulatis, femoribus et patellis apice, et tibiis 
basi nigris, his praeterea annulis trinis, metatarsis vero annulo 
distincto saltem prope basin notutis; femoribus anterioribus in S 
_ sat dense, praesertim subter, granulis piliferis sparsis; ventre in 9 
pone vulvam scutis duobus parvis ovatis ferrugineo-testaceis mu- 
nito; parte palporum tarsali in ad basin quidem parum an- 
gustiore quam est pars tibialis, sed mox utrinque repente angu- 
stata, dein angusta et lineari, latitudine metatarsos anticos modo 
aequanti; bulbo globoso, antice, inferius, in spinam porrectam, 
fortem, levissime sinuatam producto, quae prope apicem, subter, 

repente angustata est et igitur in mucronem gracilem rectum ex- 
“currit, hac spina et ipsa parte tarsali aeque longe pertinentibus. — 
2 ad. Long. circa 81), millim. 


472 T. THORELL 


Syn.: 1872. Scytodes marmorata L. Koch, Die Arachn. Aus'ral., p. 292, Tab. 
XXIV, fig. 4-4°. 

Species cujus diagnosin hic dedi, et cujus marem et feminam 
adultos aliamque feminam juniorem (sterno toto pallido) ad Kan- 
dari inventos sub oculis habeo, vix a S. marmorata L. Koch 
diversa est, etsi paullo ab ea discrepat descriptio Cel. L. Kochu: 
spina bulbi genitalis in forma Celebensi non compressa mihi vi- 
detur, et tibiae non 3 tantum, sed 4 annulos nigros (basalem 
nigerrimum) ostendunt. Nullam mentionem granulorum cepha- 
lothoracis et (in 7°) femorum anticorum facit Cel. Koch; sed 
descriptio ejus praeterea in araneam a D.e Beccari inventam 
optime cadit. Abdomen in exemplis Celebensibus a me visis col- 
lapsum est, colore deperdito. 

9. Lg. corp. 81/,; lg. cephaloth. 4, lat. ej. 3; lg. abd. 4 1/, 
millim. Ped. I 33 1/,, II 26, III 18, IV 24?/, millim.; lg. man- 
dib. °/, millim; lg. part. palpor. tarsalis °/, millim. 

A. Lg. corp. ?; lg. cephaloth. 41/,, lat. ej. 31/, millim. Ped. 
I 58, Il 42, III 28, IV 38 millim.; lg. mandib. paene 1 millim.; 
lg. part. palpor. tarsalis 1!/; millim. 

(Exemplum parvum Scytodis, quod alius esse videtur speciei, 
ut et exemplum pullulum Phole: cujusdam, ad Macassar a Cel. 
Beccari inventa vidi quoque). 


Sectio TUBITELARIAE. 


Fam. HERSILIOIDAE. 
Gen. KLersilia, Sav. et Aup. 1825-27 (’). 


54. H. Celebensis n. cephalothorace fuligineo, secundum medium 
pallidiore, clypeo vetta lata transversa albida ornato; oculis latera- 


(!) Hersilia Sav. et Aud. 1825-27 idem genus esse videtur atque Chalinura 
Dalm. 1826 (Vet.-Akad.s Handl. 1825); utrum nomen antiquius sit, ignoro, et 
eam ob causam hoc genus nomine magis vulgari et cognito Hersiliae appel- 
lavi. Fam. Chalinuroidae Thor. 1873 cum Hersilioidis ejusd. 1870 igitur est 


— 


RAGNI DI SELEBES d 473 

libus posticis paullo minoribus quam oculis medîis; pedibus 2. 
paris reliquos pedes longitudine superantibus; abdomine supra ci- 
nereo-nigricanti, cinereo-variato, fascia media sub-rhomboidi nigra 
vel rufescenti in dorso antice notato et fascia nigricanti in late- 
ribus cincto; mamillis superioribus cephalothorace plus duplo lon- 
gioribus, articulo primo cylindrato, duplo longiore quam latiore, 
articulo secundo fere 5.plo longiore quam primo, apicem versus 
sensim angustato. — 9 sub-ad. Long. saltem 6!/, millim. 

Femina. — Cephalothorax longitudine tibiam cum patella 3." 
paris aequans, aeque longus ac latus, cordiformi-orbiculatus , 
parte cephalica parva, elevata, posteriora versus declivi, antice 
paene directa, clypeo sub oculis transversim impresso, altitudine 
longitudinem areae oculorum mediorum superanti; impressiones 
cephalicae valde profundae, fovea centralis ordinaria oblonga, 
magna, antice usque ad partem cephalicam ut sulcus producta; 
praeterea utrinque sulcum medium transversum aliumque posti- 
cum obliquum ostendit cephalothorax, et secundum margines: 
laterales impressus quoque est; pube appressa et pilis longioribus 
munitus. Ocwli 4 medii quadratum formant, et spatiis oculi dia- 
metro circiter dimidio majoribus disjuncti sunt; oculi laterales 
antici, reliquis minores, omnino plani et sub tumore nitido locati, 
paullo longius ab oculis mediis anticis distant quam a lateralibus 
posticis, a quibus intervallo horum oculorum diametrum aequanti 
disjuneti sunt; oculi laterales postici non majores sed paullo mi- 


conjungenda. In formis mihi cognitis gen. Hersiliae articulus 2.5 mamillarum 
superiorum multo longior est quam art. 1.°, in Hersiliola contra sub-aequales , 
sunt hi articuli (Conf. Thor., On Eur. Spid., p.115). Non in H. Celebensi tantum, 
verum etiam in H. caudata Sav. et Aud., ex binis articulis constant mamil- 
lae superiores, quorum secundus primo multis partibus longior est: vid. fi- 
guram hujus speciei in Descr. de l’Égypte, Arachn., PI. I, fig. 8, ut et figuram 
ejus a Gel. Cambridge datam (Catal. of a collect. of Spid. made in Egypt, cet., 
in Proceed. of the Zool. Soc. of Lond., 1876, Pl. LVIII, fig. 6). Sed in utraque 
harum figurarum errore sculptoris art. 2.5 articulatione media in duas partes 
divisus est: mamillae superiores gen. Hersiliae certe numquam ex trinis arti- 
culis sunt compositae. — Cel. Fickerl et L. Koch Hersilioidas ad Laterigradas 
referunt: vid. L. Koch, Die Arachn. Austral., fasc. 18 (1876), p. €27 et seq. An 
recte? Mihi quidem magis cum Agalenoidis quam cum ulla alia familia ara- 
nearum convenire videntur Hersilioidae, etsi habitu in universum Philodro- 
minis sat similes sunt. 


474 T. THORELL 


nores quam oculi medii. Desuper visi oculi postici trapezium 
duplo fere latius postice quam antice et parum longius quam 
latius antice formant; oculi laterales postici paullo longius (spatio 
oculi duplam diametrum paene aequanti) a mediis posticis di- 
stant quam hi inter se. Sternum paullo latius quam longius, 
fere cordiforme, nitidum, pubescens. Mandibulae clypei altitu- 
dinem longitudine vix superantes, apicem versus sensim paullo 
angustatae, in dorso fere rectae, paullo plus duplo longiores 
quam latiores, nitidae, pilosae. Ma.xillae circa dimidio longiores 
quam latiores, apice rotundatae, circum labium paullo curvatae; 
labium latius quam longius, apice late rotundatum. Palporum 
pars patellaris puullo longior quam latior, tibialis plus duplo 
longior quam latior, basi intus paullo angustata; pars tarsalis 
apice sub-acuminata. Pedes longi et graciles, pubescentes et pi- 
losi, aculeis brevissimis non crebris armati; 2.' paris pedes re- 
liquis pedibus longiores sunt, cephalothorace plus 9.plo longiores 
et pedibus 3. paris paene triplo longiores; tarsi 1.3, 2.1 et 4. 
parium ex binis articulis compositi sunt, articulo 1.° plus triplo 
longiore quam 2.9. Abdomen fere inverse pentagono-ovatum, 
longius quam latius, antice sub-truncatum, lateribus primum 
leviter, tum fortiter rotundatis posteriora versus sensim paullo 
dilatatum, postice breviter sub-acuminato-rotundatum. Mamillae 
superiores ex binis articulis constantes, cephalothorace paullo 
plus duplo longiores; articulus eorum 1.5 (basalis) cylindratus 
est, duplo longior quam latior, art. 2.8 art. 1.° angustior et 
circiter 5.plo longior, a basi apicem versum sensim angustatus: 
versus medium hujus articuli sulcos paucos transversos sive 
annulos obsoletissimos video, sed nullam articulationem veram 
ostendit. Mamillae inferiores articulo 1.° mamillarum superiorum 
paullo breviores et angustiores, cylindratae, duplo longiores quam 
latiores. 

Color. — Cephalothorax cinereo-nigricans, secundum medium 
late et inaequaliter testaceo-cinereus, margine laterali nigro, et 
area oculorum nigricanti; clypeus vitta transversa marginali lata 
albicanti munitus. Ocwli laterales antici albi, reliqui oculi obscu- 
riores. Sternum cum mawxillis et labio pallide testaceo-cinereum 


RAGNI DI SELEBES 475 


mandibulae fuligineae, apice sub-testaceae. Pa/p? cinereo-testacei , 
parte saltem tibiali basi nigra, et tarsali basi et apice nigra. 
Pedes cinereo-testacei quoque, femoribus et tibiis annulis trinis 
nigricantibus praeditis, metatarsis basi anguste et in medio late 
fuligineis, tarsis apice infuscatis. Abdomen supra cinereo-nigrum, 
cinereo-sub-variatum, antice magis cinereum, fascia media antice 
et postice acuminata, sub-rhomboidi, a margine antico usque 
pone medium dorsi pertinenti, nigra notatum; latera abdominis 
superius fascia angustiore nigricanti cincta sunt: linea pallidius 
cinerea sub-undulata dorsum cinereo-nigricans ab hac fascia se- 
parat. Inferius latera abdominis ut venter testaceo-cinerea sunt. 
Mamillae testaceo-cinereae; superiorum art. 1.8 summo apice 
supra niger est, art. eorum 2.8 annulo basali lato fuligineo no- 
tatur et a medio usque ad apicem sub-fuligineus quoque est, 
praesertim supra. 

Variat pallidior, dorso abdominis albicanti-cinereo, fascia media 
longitudinali abbreviata rufescenti antice notato, lateribus abdo- 
minis sub fascia fusca, qua cinguntur, albicantibus. 

Lg. corp. (sine mamillis) 61/,; Jg. cephaloth. 21/5, lat. ej. 
21/,, lat. clypei parum plus 1 millim.; lg. abd. 31/,, lat. ej. 
circa 27/, millim. Ped. 1.221/,, II, 23 1/,, III 81/,, IV paene 20, 
pat. + tib. IV 51/, (pat. paene 1, tib. plus 4!/,) millim. Lg. 
mamill. super. 51/, (art. 1.8 5/,), mamill. infer. 3/, millim. 

Feminam singulam ut videtur non plene adultam, quae pellem 
nuper exuerat, ad Macassar cepit Cel. Beccari; aliud exemplum 
multo junius et colore pallidiore distinctum ad Kandari invenit. 


Fam. DRASSOIDAE. 
Gen. Cycais, n. ('). 


Cephalothorax longus et angustus, anteriora versus modice 
angustatus, impressionibus cephalicis vix ullis, sulco postico evi- 
denti, clypeo humili. 


(1) Cycais, nom. propr. mythol. 


476 T. THORELL 


Oculi 8, in duas series sub-parallelas dispositi, quarum posterior 
anteriore paullo longior est et paene recta; oculi laterales bini 
contingentes, oculi medii in trapezium antice latius dispositi. 

Mandibulae fere directae, mediocres, basi non aculeatae, sulco 
unguiculari denticulato; unguis mediocris, intus directus. 

Maxillae porrectae, parallelae, apice late rotundato-truncatae, 
labio saltem duplo longiores, convexae, impressione carentes. 

Labium sub-transversum, apice rotundatum vel acuminatum. 

Pedes ita longitudine se excipiunt: I, II, IV, III; aculeati 
sunt, unguiculis trinis sat longis et gracilibus, superioribus pec- 
tinato-dentatis, apice longo, inferiore mutico. 

Abdomen angustius, plica pone vulvam carens. 

Mamillae sex, breves, tantum in apice articuli 2.' brevis tu- 
bulis textoriis munitae; inferiores conicae, paullo crassiores et 
longiores quam superiores, quae conico-cylindratae sunt; mediae 
multo angustiores et paullo breviores quam reliquae , cylindratae. 

Typus: C. cylindrata n. 

Hoc genus satis incertae sedis est, numero unguiculorum cum 
Agalenoidis, forma corporis in universum cum e. gr. Segestria 
et Dysdera conveniens, a quibus oculorum numero et (ut mihi 
quidem videtur) spiraculis modo duobus longe remotum est. Ad 
Drassoidas forma cephalothoracis, oculorum numero et forma 
partium oris prope accedit genus Cycazs, in vicinitate Liocrant 
et Chiracanthii verisimiliter locandum, oculis lateralibus contin- 
gentibus et unguiculis tarsorum trinis ab his generibus optime 
distinctum. 


55. C. cylindrata n. festacea, cephalothorace fascia media nigri- 
canti notato; abdomine cylindrato, antice paullo producto, fascia 
angusti nigra secundum medium supra ornato, quae paullo pone 
apicem anticum utrinque dilatata est; pedibus testaceis, densissime 
aculeatts. — © ad. Long. circa T millim. 

Femina. — Cephalothorax tibiam 4.' paris longitudine aequans, 
longus et angustus, duplo et dimidio longior quam latior fere, 
angulis posticis fortiter rotundatis, lateribus praeterea modo le- 
vissime rotundatis anteriora versus angustatus, parte thoracica 


RAGNI DI SELEBES 477 


sulco medio longitudinali postico forti praedita, parte cephalica 
longa, nullis impressionibus a parte thoracica distincta, sat dense 
pilosa, fronte leviter rotundata, latitudine dimidiam partis tho- 
racicae latitudinem superanti, tuberculo oculorum mediorum an- 
ticorum late truncato et paullo prominenti; transversim sat for- 
titer convexus, dorso a latere viso leviter modo convexo, postice 
declivi. Oculorwm series postica desuper visa recta, vix recurva, 
antica a fronte visa recta quoque; oculi laterales bini contingen- 
tes, reliquis oculis minores; oculi quattuor medii trapezium for- 
mant antice paene duplo latius quam postice, et aeque longum 
atque latum antice; oculi medii postici spatio modo exiguo se-. 
juncti sunt, a lateralibus vero posticis spatio magno, diametro 
sua saltem triplo majore remoti. Oculi medii antici, qui reliquis 
oculis majores sunt, inter se intervallo oculi diametro fere di- 
midio majore distant, a lateralibus anticis spatio etiam paullulo 
majore, oculi diametrum duplam aequanti: a margine clypei 
spatio oculi diametrum circiter aequanti remoti sunt. Sternum 
oblongum, antice truncatum, postice breviter acuminatum, late- 
ribus praeterea paene parallelis, nitidum, laeve, pilis sparsum. 
Mandibulae directae, crassitie femorum anticorum, duplo lon- 
giores quam latiores, sub-cylindratae sed apice intus angustatae, 
in dorso ad basin fortiter convexae, nitidae, pilosae; sulcus un- 
guicularis postice dentibus tribus densis munitus est, antice tribus 
dentibus quoque, quorum duo majores sunt; unguis mediocris. 
Maxillae porrectae, fere parallelae, non in labium inclinatae, eo 
saltem duplo longiores, apice late rotundato-truncatae, margini- 
bus interioribus ante labium rectis et parallelis, convexae, im- 
pressione carentes. Labiwm articulatione a sterno divisum, paullo 
latius quam longius, apice breviter rotundato-acuminatum. Pa/pî 
mediocres, dense pilosi et setosi; pars patellaris paullo, pars 
tibialis circiter triplo longior quam latior est. Pedes graciles, 
pilosi et aculeis creberrimis, praesertim in tibus, armati; 1.' 
paris pedes cephalothorace paene 5.plo longiores sunt. Tarsi 4.' 
paris in apice praeter unguiculos aculeum longum rectum fortem 
obtusum ostendunt. Abdomen triplo longius quam latius, cylin- 
dratum, antice paullo acuminato-productum, a latere visum igitur 


478 T. THORELL 


antice oblique truncatum, postice quoque oblique sub-truncatum 
(apex superior-posterior in exemplo singulo a me viso lacer est), 
dorso et ventre rectis, mamillis paullo ante apicem sitis; supra 
pilis sat longis et crassis sparsum. Vulva ex area elevata sive 
tuberculo obtuso mediocri constat, quod antice callo transverso 
alto, crasso et in medio margine sub-dilatato limitatur, pone 
quam foveae duae parvae conspiciuntur, costa furcata sive A 
elevato disjunctae. 

Color. — Cephalothorax saturate flavo-testaceus, flavo-pilosus, 
fascia media inaequali nigricanti, quae pone oculos medios po- 
sticos initium capit et ad declivitatem posticam ducta est; oculi 
medii suo quisque annulo angusto nigro circumdati. Sternum, 
partes oris, palpi et pedes flavo-testacea, nigro-pilosa, ungui et 
dentibus mandibularum pallide ferrugineis, pedum aculeis, qui 
punctis nigris impositi sunt, ad partem (saltem basi) nigrican- 
tibus, ad partem pallidis. Abdomen supra obscurius flavo-testa- 
ceum, flaventi-pilosum, linea. vel fascia angusta media nigra 
secundum totam paene longitudinem dorsi ducta ornatum: haec 
fascia antice, paullo pone apicem, utrinque sat fortiter rotundato- 
dilatata est, et ante et pone hanc dilatationem colore pallidius 
flavo marginata. Latera abdominis et venter pallide cinereo- 
testacea; venter lineas duas longitudinales fuscas, a rima genitali 
paene usque ad mamillas ductas et apicibus posticis paene cocun- 
tes ostendit, spatio angusto interjecto albicanti-flavo. Vulva fusca. 

Lg. corp. 7; lg. -cephaloth. 21/,, lat. ej. fere 1 millim.; lg. 
abdi 5, lat. etvalt.rej. 12), millim Ped. IMAGE Fa 
57/4, IV 9; pat. + tib. IV 31/, (pat. paene 1) millim.; le. 
mandib. paene 1 millim. 

Unicum exemplum ad Kandari invenit Cel. Beccari. 


Gen. Drassus (Watck.) 1805. 
56. D. hamiger n. fusco-testaceus, abdomine testaceo-cinereo ; 


oculis medis aream acque longam atque latam postice paulloque 
latiorem postice quam antice occupantibus, oculis anticis medits 


RAGNI DI SELEBES 479 


magnis, spalio modo minuto sejunctis, cum lateralibus anticis con- 
tingentibus; tbiis 14 paris aculeis 2. 2., 2 paris 1. 1. aculeis 
subter armatis, tibiis posterioritus 1 aculeo supra, 1. 1. et antice 
et postice, 2. 2. subter munitis, metatarsis anterioribus 2. 2. aculeis 
subtér; palporum parte tibiali apice extus spind longd gracili sub- 
tortuosà fuscà, sursum et anteriora versus curvatà et directà in- 
structa et, sub ea, procursu alio pallido munita, qui supra tuberculo 
obtuso praeditus est. — ad. Long. circa 53/, millim. 

Mas. — Cephalothorax brevior quam tibia cum patella 4.' 
paris, duplo fere longior quam latior, lateribus modice rotun- 
datis anteriora versus angustatus, pube sericea appressa tectus; 
frons levissime rotundata, latitudine vix dimidium partis thora- 
cicae aequans; impressiones cephalicae binaeque aliae in late- 
ribus parum manifestae, sulcus ordinarius centralis tenuis, bre- 
vissimus. A latere visus declivitatem posticam sat brevem et 
altam, superius convexam ostendit cephalothorax, dorsum tum 
usque ad oculos levissime modo arcuato-convexum, paene rectum. 
Oculi medii postici lateralibus oculis sub-aequalibus et oblongis 
paullulo minores sunt, rotundi, paullo convexi (non plani); oculi 
medi antici reliquis oculis fere duplo sunt majores. Series ocu- 
lorum. postica desuper visa leviter est procurva, antica a fronte 
visa leviter deorsum curvata; oculi laterales bini contingentes; 
oculi 4 medii aream occupant aeque longam atque latam, paullo- 
que latiorem postice quam antice; spatium inter oculos medios 
anticos et posticos horum diametro paullo minus est. Oculi 4 po- 
steriores spatils aequalibus, oculi diametro parum majoribus, inter 
se distant; oculi medii antici cum lateralibus anticis contingentes 
sunt, inter se vero spatio minuto, 1/, diametri oculi non aequanti, 
sejuncti; a margine clypei oculi anteriores spatio distant quod 
diametrum lateralium paene aequat. Sternum elliptico-ovatum, 
brevius, pilosum. Mandibulae directae, tarsis anticis breviores, 
femoribus anticis paullo angustiores, plus duplo longiores quam 
latiores, cylindratae fere, in dorso parum convexae; unguis me- 
diocris. Maxillae porrectae,.paene parallelae (non divaricantes), 
paene duplo longiores quam latiores, labio paene duplo longiores, 
a latere inferiore visae lateribus exterioribus postice rotundatis, 


480 T. THORELL 


praeterea rectis, apice rotundato; transversim fortiter convexae 
sunt, impressione transversa media levissima praeditae. Labiwm 
longius est quam latius, in lateribus leviter rotundatum, apice 
truncatum, non marginatum. Palpi mediocres, parte femorali 
supra aculeis 4 armata. Pars patellaris desuper visa paullo (vix 
dimidio) longior est quam latior, sub-cylindrata. Pars tibialis 
parte patellari non longior, ad basin hac parte angustior sed 
anteriora versus sensim paullo dilatata et igitur fere triangula, 
paullo longior quam latior apice; in angulo apicis exteriore spina 
longa gracili sub-tortuosa, basi foras directa, mox vero sursum 
et anteriora versus directa et curvata, apice rursus magis foras 
directa armata est pars tibialis; sub hac spina procursus por- 
rectus pallidus brevior et crassior adest, qui fortiter deorsum et 
retro curvatus videtur et supra tuberculo obtuso munitus est. 
Pars tarsalis partibus prioribus duabus conjunctis paullo longior 
est, sub-lanceolata, ad basin crassitie patellarum anticarum; 
bulbus subter versus medium in spinam longissimam, basi sat 
crassam et retro directam, tum circum bulbum curvatam excurrit. 
Pedes graciles; femora supra 1. 1. 1. aculeos habent, antice et 
postice aut (femora posteriora) 1. 1. 1., aut (anteriora) modo 1. 1. 
aculeos; patellae aculeis carent; tibiae 1.' paris 2. 2., 2.1 paris 
1. 1. aculeis subter armati sunt, metatarsi 4 anteriores 2. 2. 
subter; tibiae posteriores non tantum subter 2. 2., antice 1. 1. 
et postice 1. 1. aculeos ostendunt, sed praeterea 1 supra, in 
medio; metatarsi postici 12 aculeos in 4 series ordinatos habent. 
Tarsi postici apice scopulam brevem ostendunt, reliqui tarsi sco- 
pula carent. Abdomen anguste ovatum, pubescens; mamullae lon- 
gae et cylindratae. 

Color. — Cephalothorax fusco-testaceus, sulco medio brevi ni- 
gro, pube tenui sericea pallide cinerascenti vestitus. Sternwm 
fusco-testaceum, nigro-pilosum. Partes oris ejusdem coloris, man- 
dibulae modo magis saturatae, sub-ferrugineo-testaceae. Palp: et 
pedes fusco-testacei, pube sericea pallida vestiti, aculeis nigris, 
spinis bulbi et apicis partis tibialis fuscis. Abdomen cum mamillis 
testaceo-cinereum, supra petiolum, in margine antico, nigro- 
pilosum, praeterea pube pallida sericea vestitum. 


RAGNI DI SELEBES 481 


Lg. corp. 5 3/,; lg. cephaloth. paene 3, lat. ej. 2 millim; lg. 
bha; late] nil. Ped 9h, MISI defo LV. 
10?/, millim.; pat. + tib. IV 31/, millim. Mandib. 1 millim. 


longae. 
Singulum exemplum ad Kandari inventum cognovi. 


Gen. Corinna, C. L. Kocn 1842. 


57. C. severa n. nigra, caeruleo-albicanti-pubescens, pedibus ad 
maximam partem nigris (saltem patellis et tibiis anterioribus testaceo- 
fuscis), supra ad longitudinem nigro- et albicanti-lineatis; abdomine 
circiter duplo longiore quam latiore, deorsum curvato, subter ante 
medium constricto, postice latiore, desuper viso inverse piriformi 
fere, cingulis duobus caerulescenti-albidis ornato, quorum anterius 
completum est et antice, supra, geminatum, posterius subter abruptum. 
— o ad. Long. circa 103/, millim. 

Mas. — Cephalothorax paene duplo longior quam latior, in 
lateribus leviter rotundatus, posteriora versus fortius rotundato- 
angustatus, anteriora versus parum angustatus, latitudine frontis 
2/, latitudinis cephalothoracis maximae aequanti; fronte parum 
rotundata, paene truncata, clypei altitudine longitudinem areae 
oculorum mediorurn paene aequanti. Sulcus ordinarius posticus 
tenuis sed distinctus, brevissimus; impressiones cephalicae bi- 
naeque aliae in lateribus obsoletissimae, vix conspicuae. Sat altus 
est cephalothorax, undique convexus, a latere visus dorso tamen 
in medio paene recto, antice proclivi, postice declivi; ut reliquum 
corpus paene totum dense coriaceus. Area oculorum dimidiam 
frontis latitudinem occupat fere; oculi omnes convexi et nigri, 
laterales modo antici oblongi, reliqui rotundi; series oculorum 
postica, quae serie antica non parum longior est, desuper visa 
paullulo est procurva, series antica a fronte visa recta; oculi 
medii, quorum antici reliquis non multo inaequalibus saltem 
duplo majores sunt, aream occupant aeque fere longam atque 
latam antice, paullo latiorem postice quam antice. Oculi laterales 
bini spatio sejuncti sunt quod diametrum oculi vix aequat et 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (1 Dicembre 1877). 31 


482 T. THORELL 


multo minus est quam spatium inter oculos medios anticos et 
posticos; oculi medii antici inter se spatio diametro sua minore 
sunt disjuncti, et ab oculis lateralibus spatio etiam minore, ho- 
rum diametrum dimidiam vix aequanti distant; oculi medii po- 
stici paene duplo longius inter se quam a lateralibus posticis 
sunt remoti, a quibus spatio distant quod horum oculorum dia- 
metro dimidio majus est. Sternwm anguste ovatum, coriaceum, 
pubescens, pilis sparsum. Mandibulae directae, fortes, ovato- 
cylindratae, femoribus anticis saltem duplo crassiores, plus duplo 
longiores quam latiores, in dorso fortiter et aequaliter convexae, 
suleo unguiculari pilis densis antice et postice ciliato; unguis 
mediocris. Maxillae porrectae, circiter duplo longiores quam la- 
tiores et labio duplo longiores quoque, apice paullo latiores 
quam basi, in latere exteriore late emarginato-constrictae , apice 
antice rotundato-truncato, angulo ejus exteriore ample et fortiter 
rotundato; intus ante labium paullo oblique truncatae sunt; im- 
pressionem mediam levissimam, parum conspicuam habent. La- 
bium aeque saltem longum atque latum, apicem versus paullo 
angustatum, apice truncato, angulis rotundatis. Pa/pî graciles, 
sat breves; pars patellaris desuper visa cylindrata, dimidio 
longior quam latior, pars tibialis cylindrata, duplo et dimidio 
longior quam latior, angulo apicis exteriore obtuso paullo pro- 
minenti; pars tarsalis femore antico multo angustior, anguste 
lanceolata, partibus duabus prioribus conjunctis paullo longior, 
versus basin et apicem leviter convexa, dorso praeterea paene 
recto, ad basin impressione et, prope marginem exteriorem, spina 
sub-obtusa brevissima munita; bulbus anguste lanceolato-ovatus, 
simplicissimus, apice in spinam fortem sub-tortuosam porrectam 
exiens. Pedes graciles, breves, dense appresso-pubescentes, acu- 
leis sat multis gracilibus (in tibiis et metatarsis appressis) armati, 
tarsi scopula muniti; 1.‘ paris pedes cephalothorace non duplo et 
dimidio longiores sunt. Abdomen duplo circiter longius quam la- 
tius, ad longitudinem fortiter convexum, deorsum curvatum, 
subter ante medium constrictum, desuper visum antice paene ad 
medium lateribus paullo modo rotundatis parum dilatatum, deinde 
paullo fortius dilatatum et utrinque rotundatum, postice fortius et 


RAGNI DI SELEBES 483 


ample rotundatum, posterius dimidio latius quam antice, inverse 
sub-piriforme igitur; cutis dorsi, quae scutum basale durius non 
format, dense coriacea est, quasi squamulosa, et pube tenui se- 
ricea plumosa vestita. Mamaillae brevissimae. 

Color. — Cephalothorax niger, tenuissime et aequaliter albi- 
canti-pubescens. Partes oris nigrae, nigro-pilosae, albicanti-pube- 
scentes; palpi ad maximam partem picei, parte femorali nigra. 
Pedes quoque ad maximam partem nigri, pube tenui caeruleo- 
albicanti tecti: coxae et femora omnia nigra sunt, patellae et 
internodia sequentia (saltem tibiae) pedum 4 anteriorum cum 
tarsis posterioribus obscure testaceo-fusca, nigro-lineata; femora, 
quae praesertim superius pube densa caeruleo-alba tecta sunt, 
lineas longitudinales glabras nigerrimas ostendunt, binas in fe- 
moribus anterioribus, saltem singulam in posterioribus; tibiae 
supra lineam longitudinalem dense albicanti-pubescentem et lineis 
duabus nigris limitatam habent; tibiae 4. paris apice subter 
fusco-testaceae sunt; aculei pedum nigri. Abdomen in fundo to- 
tum nigrum; paullo ante medium cingulo lato ex pube caeruleo- 
albicanti formato et supra, antice, linea transversà nigra gemi- 
nato ornatum est, alioque cingulo ejusmodi sed simplici, inter 
cingulum illud et anum sito; in utroque latere dorsi, in medio 
inter marginem ejus anticum et cingulum anterius, macula parva 
ex pube caeruleo-albida formata adest; venter nigro-pilosus, mox 
pone petiolum caeruleo-albido-pubescens quoque. Mamillae nigrae. 

Le. corp. 101/,; lg. cephaloth. parum plus 5, lat. ej. 2 3/,, 
late tront.. 2 mullim.; le. abd. paene 50, lat. eqs max. 20/5 
milline Pedal 120 I Ul ler PV IG, pats tb. 
IV 41/, millim. Mandib. 2 millim. (= dimid. long. metat. + 
tarsi I) longae. 

Duo exempla mascula hujus araneae, formicae sat similis, ad 
Kandari invenit Cel. Beccari. 


484 T. THORELL 


Sectio LATERIGRADAE. 


Fam. HETEROPODOIDAE (1). 


Gen. Heteropoda (Latr.) 1804. 


58. H. venatoria (Linn.) testaceo- vel rufescenti-fusca, pube densa 
fusco-testacea tecta, clypeo vitta transversa flava occupato, decli- 
vitate cephalothoracis postica vilta transversa flaventi, quae antice 
umbra vel macula fusca limitatur, ornata quoque; pedibus 2.ì paris 
cephalothorace circiter 5.plo longiores, plus quam tarso suo 1.ì paris 
pedes longitudine superantibus, 1.1 paris pedibus tarso suo 4. paris 
pedes, et 4.1 paris pedibus saltem tarso suo 3. paris pedes longi- 
tudine superantibuss ventre fusco-lestaceo, lineis nigricantibus quat- 
tuor longitudinalibus tenuissimis plerumque notato; vulva ex tu- 
berculo transverso nigro constanti, quod latitudine diametrum tibiae 
posticae aequat, sulco longitudinali exaratum est et antice in formam 
foveae excavatum, quae ut impressio levis cornea fusca (vel lineis 
longitudinalibus duabus fuscis inclusa) anteriora versus conti- 
nuatur. — 9 ad. Long. circa 32 millim. 


Syn.: 1758. Aranea venatoria Linn., Syst. Nat., Ed. 10, I, 11, p. 1036. 

1793. » regia Fabr., Ent. Syst., II, p. 408. 

1837. Olios leucosios Walck., H. N. d. Ins. Apt., 1, p. 566 (24 part.). 

1845. Ocypete murina G. Koch, Die Arachn.. XII, p. 26, Tab. CCCCV, 

fig. 978. 

1845. » draco id., ibid,, p. 44, Tab. CCCCVII, fig. 983. 

1859. Olios zonatus Dol., Tweede Bijdr., cet., p. 54, Tab. XIV, fig. 4. 

1873. » regius Gerstaecker, in C. v. d. Decken’s Reisen in Ost-Afrika, 
100 eS 

1875. Sarotes regius L. Koch, Die Arachn. Austral., pp. 660, 675, Tab. LVI, 

figg. 1-2b. 


In exemplis Celebensibus H. venatoriae cephalothorax paene aeque 
longus est ac tibia 4 paris, et latitudine longitudmem me- 
tatarsi 3.'' paris aequat; postice paullo altior est quam antice, 
dorso a declivitate postica anteriora versus sensim paullo proclivi. | 


(1) Heteropodoidae Thor. 1873 = Sparassidae Sim. 1874. 


RAGNI DI SELEBES 485 


Oculi laterales utriusque seriei oculis mediis fere aequalibus duplo 
sunt majores; series duae oculorum perfectae parallelae; series 
postica multo (plus duplà oculi maximi diametro) longior est 
quam series antica et desuper visa levissime recurva, series 
oculorum antica a fronte visa parum deorsum curvata. Oculi 
4 medii aream occupant paullo longiorem quam latiorem po- 
stice, et paullo latiorem postice quam antice. Oculi medii antici 
spatio oculi diametrum fere aequanti sejuncti sunt, ab oculis 
anticis lateralibus vero spatio duplo saltem minore remoti quam 
quo inter se distant; oculi medii postici, qui spatio oculi diametro 
paullo majore sunt disjuncti, a lateralibus posticis longius, inter- 
vallo duplam diametrum suam aequanti, distant. Spatium inter 
oculos binos laterales (quorum posterior in latere exteriore tu- 
berculi positus est, axi foras et retro directo) paullo majus est 
quam spatium inter oculos medios anticos et posticos; oculi late- 
rales antici a margine clypei spatio diametro sua parum majore 
sejuncti sunt, hoc spatio evidenter minore quam spatium quo 
distant oculi medi antici a mediis posticis. Mandibulae nigrae 
sunt, apice rufo-ciliatae, patellas 2.' paris longitudine aequantes. 
Pedes non distincte annulati. 

Feminas paucas hujus araneae, per fere omnes partes calidas 
orbis terrarum diffusae, ad Kandari cepit Cel. Beccari. — Ar. 
regia Fabr. haud dubie eadem est species atque Ar. venatoria 
Linn., quam in 1870 (vid. Thor., On Eur. Spid., p. 178) 
typum generis Heteropodae feci (+). Nomen Sarotes Sund. iis 
formis tributum vellem, quae a Cel. L. Koch ad Heteropodam 
relatae sunt (*). 


59. H. bivittata n. cephalothorace fusco, cinereo-pubescenti, vitta 
transversa pallida ad marginem posticum; abdomine supra cine- 
reo-fusco, supra anum vitta transversa lata cinereo-albicanti, quae 


(1) Verba in diagnosi hujus generis 1. c., p. 174: « Oculi laterales antici me- 
diis anticis non manifeste majores » lapsus est calami pro « Oculi laterales 
antici mediis anticis manifeste majores ». 

(2) Pro alio genere hujus familiae, Voconia Thor. 1870, nomen Holconiae pro- 
pono, quia nomen illud in genere quodam Hemipterorum jam primum est 
usurpatum (Voconia Stal 1865). — Holconia est nom. propr. latinum. 


486 T. THORELL 


linea transversa undulata nigra antice limitatur, ornato; oculis 
lateralibus saltem triplo majoribus quam oculis medius,; pedibus 
fusco-testaceis, nigricanti-maculatis et -variatis, metatarsis summo 
apice supra albis, 2.' paris pedibus cephalothorace plus quadruplo 
longioribus, pedes 1.ì paris plus quam tarso suo longitudine su- 
perantibus, pedibus 3.4 et 4.ì paris longitudine fere aequali, circiter 


tarso suo brevioribus quam sunt pedes 1. paris. — 9 jun. Long. 
saltem 83], millim. 
Femina jun. — Cephalothorax longitudine tibiam 2.' paris 


aequans, parum longior quam latior, postice in medio leviter 
emarginatus, lateribus partis thoracicae amplissime et fortiter 
rotundatis, antice fortiter sinuato-angustatus, parte cephalica brevi, 
lateribus sub-rectis anteriora versus angustata, fronte truncata, 
clypei latitudine vix dimidiam partis thoracicae latitudinem 
aequanti; humilis, paene planus, impressionibus cephalicis dua- 
busque aliis utrinque radiantibus distinctis, sulco ordinario cen- 
trali quoque sat profundo, longo. A latere visus postice convexus 
est cephalothorax et parum altior quam antice, declivitate postica 
brevi, dorso tum usque ad oculos recto, area oculorum paullo 
proclivi, clypeo directo. Ocul valde inaequales: laterales quattuor 
saltem triplo majores sunt quam oculi medii, et fere aequales; 
oculi medii postici anticis mediis paullo majores sunt; series ocu- 
lorum postica multo longior est quam antica, desuper visa paullo 
recurva; series antica a fronte visa deorsum curvata est. Oculi 
medii aream occupant aeque longam atque latam postice, saltem 
dimidio latiorem postice quam antice; oculi bini laterales, quo- 
rum posterior lateri exteriori tuberculi est impositus, spatio 
diametrum suam aequanti disjuncti sunt, hoc spatio intervallum 
inter oculos medios anticos et posticos paullulo superanti. Oculi 
medii antici spatio diametrum suam vix vel non aequanti inter 
se distant, a lateralibus anticis spatio etiam minore remoti sunt; 
oculi medii postici spatio diametrum suam saltem aequanti inter 
se, a lateralibus vero posticis spatio hac diametro saltem duplo 
majore distant. Spatium inter marginem clypei et oculos laterales 
anticos dimidiam diametrum horum oculorum non aequat; spa- 
tium inter marginem clypei et oculos medios anticos rursus majus 


RAGNI DI SELEBES 487 


est, diametro oculi medii antici plus dimidio, paene duplo 
majus. Sternum aeque fere latum ac longum, sub-orbiculatum, 
antice truncatum. Mandibulae directae, sub-cylindratae, femoribus 
anticis paullo angustiores, patellas 1.' paris longitudine aequantes, 
duplo longiores quam latiores, in dorso fortiter convexae; sulcus 
unguicularis antice posticeque ciliatus, postice dentibus tribus 
parvis munitus. Maxillae in labium paullo inclinatae, latae, di- 
midio longiores quam latiores, labio plus duplo longiores, in 
latere exteriore levissime constrictae, apice intus late truncato, 
extus breviter rotundato-truncato. Labiwm transversum, lateribus 
rotundatis, apice truncato. Palpi et pedes mediocres, pilosi et 
aculeati; pedes 2.! paris cephalothorace circiter 41/, longiores 
sunt, plus tarso suo pedes 1.' paris longitudine superantes; pedes 
1 paris fere tarso suo pedes 3.'' et 4.' paris, qui aeque paene 
longi sunt, longitudine superant. Metatarsi et tarsi scopula in- 
structi. Abdomen depressum, oblongum, antice truncatum, po- 
steriora versus sensim paullulo dilatatum, apice rotundato-an- 
gustato. 

Color. — Cephalothorax in fundo fuscus, nigricanti-radiatus, 
dense cinerascenti-pubescens, vitta transversa pallida ad margi- 
nem posticum, ipso hoc margine utrinque nigro; clypeo obscure 
‘fusco. Sternum cum labio et maxillis pallide fusco-testaceum , 
pallido-pubescens. Mandibulae nigrae, nigro-pilosae (in liquido 
immersae rufescenti-lineatae). Pa/pi fusco-testacei, partibus fe- 
morali et tarsali apice nigris, patellari et tibiali ad maximam 
partem nigris. Pedes fusco-testacei, apice infuscati, migricanti- 
sub-maculati et -variati, tibils macula nigra praesertim conspicua 
ad ipsam basin lateris anterioris notatis; saltem coxae et femora 
subter pallidiora sunt quam supra, et immaculata. Metatarsi 
omnes ipso apice supra stria vel macula angusta transversa alba, 
e pube formata, notati sunt. Aculei pedum nigri, scopulae ni- 
gricantes. Abdomen supra pube cinereo-fusca densa tectum est 
et pilis pallidis conspersum, parum evidenter nigricanti-variatum 
et punctis 4 majoribus impressis nigris anterius notatum; postice, 
supra anum, vittam transversam cinereo-albidam, quae antice 
linea transversa undulata nigra limitatur, ostendit, spatio brevi 


LI 


488 T. THORELL 


inter eam et anum magis cinereo-testacea; mamillae superiores 
et inferiores fusco-testaceae, stria nigra in latere exteriore. 

Lg. corp. 81/3; lg. cephaloth. 41/,, lat. ej. paene 41/,, lat. 
clyp. 23/, millim.; lg. abd. 4°/;, lat, ej. 31/, millim. Ped. I 
163/,, II 19, III 16, IV 16, pat. + tib. IV 51/, millim. Man- 
dib. 2 millim. longae. 

Specimen singulum femineum, non adultum, ad Kandari in- 
ventum vidi. — Cephalothoracem quidem multo humiliorem habet 
haec species quam e. gr. H. venatoria, sed eam ob causam non 
a genere Heteropoda removenda mihi videtur, quum oculis, par- 
tibus oris, cet., cum H. venatoria magnopere conveniat, et ipso 
habitu ei simillima sit. 


Gen. Palystes, L. Kocu 1875. 


60. P. ornatus n. cephalothorace testaceo-fusco, pube densa se- 
ricea ad maximam partem albicanti tecto et, in parte cephalica, 
sub-lineato; pedibus fusco-testaceis, dense lutec-pubescentibus, ma- 
culis parvis lestaceo-albidis sparsis; pedibus 2. paris, qui cephalo- 
thorace 5.plo longiores sunt, pedes 1.' paris non tarso suo longi- 
tudine superantibus, pedibus 1. paris pedes 4. paris, (ut 4 paris © 
pedibus pedes 3. paris) longitudine multo superantibus; abdomine 
fusco-testaceo, maculis 4 albicantibus in rectangulum dispositis an- 
tice ornato, quae sua quaeque macula parva nigra in margine 
postico notatae sunt; ventre fasciis duabus longitudinalibus fuscis 
vel plaga ovata nigra praedito. — 7 ad. Long. circa 16!/, millim. 

Mas. — Cephalothorax brevior quam tibia 4. paris, paullo 
longior quam tibia 3. paris, quarta fere parte longior quam 
latior, in lateribus partis thoracicae ample et fortiter rotundatus, 
in medio postice emarginatus, antice fortiter smuato-angustatus, 
parte cephalica brevi, lateribus leviter rotundatis anteriora versus 
angustata, fronte leviter rotundata, latitudine clypei dimidiam 
latitudinem partis thoracicae vix aequanti; posterius sat altus, 
transversim satis fortiter et aequaliter convexus, pube densa se- 
ricea tectus; a latere visus dorso posterius convexo, declivitate 


RAGNI DI SELEBES 489 


postica fere tertiam dorsi partem formanti, dorso anterius usque 
ad oculos sensim descendenti et levissime convexo, inter oculos 
fortius proclivi; impressionibus cephalicis parum expressis, sulco 
medio ordinario distinctissimo sed sat tenui et brevi. Oculorwm 
series postica non parum (vix vero dupla oculi maximi diametro) 
longior est quam series antica, desuper visa recta, saltem non 
recurva, series antica a fronte visa recta quoque; oculi 4 antici 
magnitudine paene aequali sunt, laterales modo paullulo ma- 
jores quam medi; oculi 4 postici, eadem fere magnitudine inter 
se, oculis anticis paene duplo sunt minores. Oculi medii aream 
occupant aeque circiter longam atque latam postice, paullo la- 
tiorem postice quam antice; oculi antici medii inter se spatio 
oculi diametro minore disjuncti sunt, a lateralibus anticis inter- 
vallo etiam plus duplo minore remoti; oculi medii postici inter 
se spatio oculi diametro fere dimidio majore sunt disjuncti, a 
lateralibus vero posticis etiam paullulo longius remoti sunt. Spa- 
tium inter oculos binos laterales paullo majus est quam spatium 
inter oculos medios anticos et posticos, et oculi maximi diame- 
trum aequat; intervallum inter oculos anticos et marginem clypei 
horum oculorum diametrum non aequat. Sternum paullo longius 
quam latius, antice emarginato-truncatum, postice acuminatum, 
fere cordiforme. Mandibulae directae, sub-cylindratae, femoribus 
anticis parum angustiores, paullo longiores quam patellae 4.! pa- 
ris, in dorso aequaliter et sat leviter convexae, paullo plus 
duplo longiores quam latiores; sulcus unguicularis utrinque, ut 
maxillae apice, dense rufescenti-ciliatus, postice dentibus tribus 
parvis munitus; unguis mediocris. Maxillae non dimidio lon- 
giores quam latiores, a basi angusta apicem versus dilatatae, 
apice lato, rotundato, lateribus interioribus in labium paullo in- 
clinatis. Labiwm maxillis plus duplo brevius, sub-transversum, 
versus apicem late rotundato-truncatum paullo angustatum. Pa/pi 
mediocres, crassitie metatarsorum, partibus femorali, patellari 
et tibiali aculeatis, (aculeo modo 1 utrinque in parte patellari); 
pars patellaris paene duplo longior est quam latior, pars tibialis 
apicem versus sensim paullulo incrassata, triplo longior quam 
latior, in apice lateris exterioris spina brevi, summo apice in- 


490 T. THORELL 


curvo, anteriora versus et paullo foras directa munita; pars tar- 
salis angusta est, parte tibiali modo paullo latior, partem tibialem 
cum dimidia parte patellari longitudine aequans, apice obtuso; 
bulbus genitalis minutus, rotundatus, non dimidiam partis tar- 
salis longitudinem occupans, formà fere helicis brevis, crassae, 
planae. Pedes ut palpi dense pubescentes et pilosi, aculeis longis 
crebris armati; metatarsi et tarsi scopula longa et densa praediti; 
pedes 2. paris cephalothorace 5.plo longiores sunt, non toto 
tarso suo pedes 1.' paris longitudine superantes; pedes 1.! paris 
saltem dupla longitudine tarsi sui longiores quam pedes 4. paris, 
qui ii quoque saltem dupla tarsi longitudine quam pedes 3." paris 
longiores sunt. Tibiae posteriores etiam supra aculeum vel binos 
aculeos habent. Abdomen pulchre ovatum, dense pubescens et 
pilosum. Mamillae inferiores cylindrato-conicae, breviores et cras- 
-siores quam mamillae superiores, quae sub-cylindratae sunt et 
compressae. 

Mas jun. (cephalothorace 6 millim. longo) vix differt nisi palpis, 
et praeterea mandibulis in dorso magis fortiter convexis. Pedes 
tamen 4. paris vix dupla longitudine tarsi sui longiores quam 
3.1 paris videntur. 

Color. — Cephalothorax in fando testaceo-fuscus, pube tenui 
densa sericea albida, in dorso sub-lutea quoque, tectus, pube 
albida lineas longitudinales plus minus distinctas in parte ce- 
phalica formanti, clypeo humillimo et marginibus lateralibus 
praesertim dense albo-pubescentibus. Sternwm cum coxis testa- 
ceo-luteum , luteo-pubescens. Mandibulae ferrugineo-testaceac , 
rufescenti- et fusco-pilosae, ungui nigro. Masillae et labium 
fusco-testacea. Palpi fusco-testacei, macula una alterave pallida 
supra; pars tarsalis nigra, supra dense nigro-, in marginibus 
sub-luteo-pubescens. Pedes fusco-testacei, subter magis lutei, ut 
palpi dense luteo-pubescentes et -pilosi, et nigro-aculeati; in fe- 
moribus, praesertim supra, paullo nigricanti-variata videntur, et 
punctis maculisque parvis e pube densa formatis testaceo-albis 
praesertim in tibiis et patellis supra conspersa sunt, femoribus 
subter punctis ejusmodi notatis; metatarsi et tarsi scopula densa, 
saltem in lateribus internodiorum pulchre aurantia sive ferru- 


RAGNI DI SELEBES 491 


gineo-lutea muniti et sub-plumosi sunt. Abdomen fusco- vel 
luteo-testaceum, in lateribus infra pallidius cinerascens vel sub- 
testaceum; in dorso antice maculas 4 non magnas testaceo-albi- 
cantes in rectangulum dimidio longiorem quam latiorem dispo- 
sitas habet, et maculas minutas rotundas 4 nigras, singulam in 
margine postico singularum macularum illarum testaceo-albican- 
tium positam, his maculis nigris aream paullulo latiorem postice 
quam antice occupantibus, pari earum posteriore in medio dorsi 
sito; secundum totum dorsum, inter has maculas, fascia longi- 
tudinalis paullo infuscata, posteriora versus angustata et acumi- 
nata extensa est, in parte abdominis postica lineas transversas 
paucas breves infuscatas parum distinctas utrinque emittens. 
Venter secundum medium in exemplo adulto fascias longitu- 
dinales angustas duas rufo-fuscas ostendit, spatio interjecto lu- 
teo-pubescenti; in exemplo juniore venter ad maximam partem 
plaga magna media sub-ovata nigra occupatur. Mamillae fusco- 
testaceae. ; 

ef aoe es corp. Vee: Ve. cephaloth.» Olan ej.) 1/2. lat 
clypei 31/, millim.; lg. abd. 81/5, lat. ej. 6 millim. Ped. I 43, 
II 451/,, IM 291/,, IV 35, pat. + tib. IV 12 millim. Mandib. 
31/, millim. longae. 

Marem singulum adultum aliumque a ad Kandari in- 
ventos cognovi. — Nonne ad gen. Palystae referenda est haec 
species? Ad Isopodam L. Koch vix pertinet, quum cephalo- 
thorax ejus « depressus » certe dici non possit. 


Fam. THOMISOIDAE. 
Subfam. Thomisinae. 
Gen. Epidius, n. ('). 


Cephalothorax non multo longior quam latior, inverse cordi- 
formi-orbiculatus tere, clypeo paene directo, modice alto: spatium 


(1) Epidius est nom. propr. latinum. 


492 T. THORELL 


inter marginem ejus et oculos medios anticos minus est quam 
spatium inter oculos medios anticos et posticos. 

Oculi 8, in series duas paene parallelas dispositi; series poste- 
rior longior quam anterior et paullo recurva, series anteriora 
fronte visa paene recta; oculi laterales reliquis oculis majores, 
oculi medi antici reliquis minores. 

Mandibulae sub-cylindratae, directae vel paullo prominentes. 

Maxillae porrectae, vix in labium inclinatae; labium longius 
quam latius, apice truncatum. 

Pedes omnes graciles, anteriores multo longiores quam poste- 
riores; unguiculi bini, sat breves et robusti, dentibus paucis 
longis pectinati. 

Mamillae sex, sub-cylindratae, superiores et -inferiores eadem 
fere magnitudine, mediocres. 

Typus: £. longipalpis n. 

Pedibus anterioribus parum fortioribus quam posterioribus et 
formà partium oris hoc genus ad fam. Heteropodoidarum transitum 
format; pedibus anterioribus vero longissimis, unguiculorum 
forma et defectu fasciculorum unguicularium praesertim cum 
Thomisinis convenit. Palpi maris longissimi notam valde pecu- 
liarem speciei unicae aduhe cognitae praebent. 


61. E. longipalpis n. Jwteo- et /lavo-testaceus, viridem colorem 
sentiens, oculis mediis aream paullo longiorem quam latiorem po- 
stice, dimidio latiorem postice quam antice occupantibus; pedibus 
dense nigro-aculeatis, anterioribus 4 eadem fere longitudine inter 
ses palpis maris omnium longissimis, cephalothorace triplo longio- 


ribus, parte patellari brevi et clava minuta. — £ ad. Long. circa 
43], millim. 
Mas. — Cephalothorax tibiam 4. paris longitudine aequans 


fere, paullo modo longior quam latior, paene inverse orbiculato- 
cordiformis, in lateribus ample et fortiter rotundatus, antice 
fortiter angustatus, parte cephalica lateribus rectis anteriora 
versus sensim angustata, fronte truncata, latitudine 1/, latitu- 
dinis cephalothoracis maximae aequanti fere; impressionibus ce- 
phalicis distinctissimis, postice in sulcum medium fortem, latum, 


RAGNI DI SELEBES 493 


ad declivitatem posticam pertinentem coéuntibus; a. latere visus 
secundum maximam dorsi partem leviter modo convexus est ce- 
phalothorax, postice magis convexus et declivis. Clypeus paene di- 
rectus, parum proclivis; oculi medii antici paullo longius ab 
oculis mediis posticis distant quam a margine clypei. Oculorum 
series postica longior quam antica, desuper visa leviter recurva, 
series antica a fronte visa recta; oculi medii aream occupant 
paullo longiorem quam latiorem postice, circiter dimidio latiorem 
postice quam antice; oculi medi antici parvi, reliquis oculis plus 
duplo minores, inter se et a lateralibus spatiis aequalibus, diame- 
trum oculi medii antici aequantibus, remoti. Oculi bini laterales, 
quorum posterior in latere exteriore tuberculi positus est, majores 
sunt quam oculi medii postici, paene aequales, et inter se spatio re- 
moti quod diametrum oculi lateralis aequat et paullo minus est 
quam intervallum inter oculos medios anticos et posticos, hoc in- 
tervallo diametro oculi medii postici duplo majore; oculi medii po- 
stici spatio diametro sua fere dimidio majore sejuncti sunt et 
vix longius a lateralibus posticis quam inter se remoti. Sternum 
cordiformi-orbiculatum, convexum, pilosum. Mandibulae paene 
directae, modo paullo prominentes, mediocres, femoribus anticis 
paullo angustiores, latitudine basali plus duplo longiores, sub- 
cylindratae, at apice intus sensim angustatae, in dorso parum 
convexae; sulcus unguicularis pilis longis dense ciliatus; unguis 
mediocris. Maxillae porrectae, non in labium inclinatae, vix 
duplo longiores quam latiores, in latere exteriore anterius et in 
apice rotundatae, apice intus oblique truncato. Labium dimidia 
maxilla longius, versus apicem late truncatum sensim paullo 
angustatum. Palpi omnium longissimi, graciles, cephalothorace 
triplo longiores, crassitie metatarsorum anticorum, clava minuta; 
pars femoralis et tibialis eàdem fere sunt longitudine, cephalo- 
thorace longiores, paene cylindratae, illa aculeis brevioribus paucis 
armata, haec apice intus setis rigidis 4 munita; pars patellaris 
brevis, patellis anterioribus paene duplo brevior, vix duplo et 
dimidio longior quam latior (desuper visa); pars tarsalis apice 
partis tibialis paullo modo latior, longitudine partis patellaris, 
paullo plus duplo longior quam latior, cum bulbo valde simplici 


494 T. THORELL 


clavam minutam anguste ovatam formanti. Pedes longi et gra- 
cillimi, anteriores 4 parum fortiores quidem sed multo longiores 
quam 4 posteriores; pedes 1.' et 2.' paris, ut mihi quidem vi- 
sum est, eadem sunt longitudine, cephalothorace paene 8.plo 
longiores, et paene duplo longiores quam pedes 3." paris, qui 
pedibus 4. paris paullo breviores sunt; femora, patellae, tibiae 
et metatarsi aculeis sat longis, in tibiis praesertim creberrimis, 
armata sunt, aculeis metatarsorum longis et appressis. Scopulae 
nullae. Abdomen angustius ovatum, pilis sparsum. 

Color. — Cephalothorax luteo-testaceus, pallido-pubescens , area 
oculorum utrinque in formam trianguli infuscata, pilisque non- 
nullis nigris sparsa; oculî nigricantes. Sternum testaceo-flavum , 
ut partes oris flavo-testaceae nigro-pilosum; palpi et pedes vire- 
scenti-testacel, aculeis et pilis nigris. Abdomen testaceo-flavum, 
virescentem colorem sentiens, pilis pallidis et, in dorso, nigris 
quoque sparsum ; venter cum mamillis paullo pallidior. 

Lg. corp. 41/,; lg. cephaloth. paullo plus 2, lat. ej. 2 millim.; 
Je. gabd.24/,at:ve). 14/5 aillim) Pedi 161). aie ie Sire 
81/5, IV 9, pat.+tib. IV 3 millim.; palpi 61/,, mandib. 1 
millim. longae. 

‘ Exemplum singulum ad Kandari detectum vidi. 


Gen. Loxobates, n. ('). 


Cephalothorax parum longior quam latior, altissimus, muticus; 
clypeus proclivis, valde latus et altus: altitudo ejus longitudi- 
nem areae oculorum mediorum multo superat. 

Area oculorum parva, lunata; utraque series oculorum olo 
recurva, posterior paullo fortius quam anterior; oculi laterales 
antici reliquis oculis parvis non parum majores, oculi laterales 
postici oculis mediis, qui fere in quadratum ordinati sunt, paullo 
majores. Oculi medii antici longius inter se quam a lateralibus 
anticis distant; medi postici longius a lateralibus posticis quam 


(1) A0g66, obliquus; Batvw, eo. 


RAGNI DI SELEBES 495 


inter se remoti sunt. Spatium inter oculos binos laterales non 
majus est quam spatium inter oculos medios anticos et posticos. 

Mandibulae paullo porrectae; maxillae longae et angustae , in 
medio sub-constrictae, apice rotundatae, in labium longum apice 
rotundatum inclinatae. 

Pedes anteriores multo longiores et fortiores quam posteriores, 
aeque fere longi, et aculeis armati, qui subter in tibiis et meta- 
tarsis crebri sunt sed nec longi nec valde graciles; pedes poste- 
riores parce aculeati, longitudine inter se non multo discrepantes. 
Tarsorum unguiculi bini parvi, longiores, dentibus ad maxi- 
mam partem sat parvis pectinati; sub iis fasciculus unguicularis 
evidentissimus e pilis longis saltem ad partem apice sub-spatu- 
latis formatus adest. 

Abdomen oblongum. 

Mamillae sex, mediocres, superiores et inferiores aeque paene 
longae, hae sub-conicae, illae cylindratae. 

Typus: L. ephippiatus n. I 

Genus Thomiso (Walck.), Thor. affine, sed cephalothorace al- 
tissimo, alia oculorum magnitudine et dispositione eorum alia 
praesertim et facile distinguendum. Fasciculi unguiculares di- 
stinctissimi nota est in hac subfamilia verisimiliter rara. 


62. L. ephippiatus n. /lavo-testaceus, metatarsis parium 1.', 3. 
et 4.' apice supra macula rufo-fusca notatis; abdomine antice acu- 
minato-producto, inverse lanceolato-ovato vel -rhomboidi , ‘plaga 
magna transversa inaequali rufescenti-fusca ornato, a qua fasciae 
duae laterales angustae et inaequales anteriora versus ad apicem 
abdominis anticum ductae sunt ibique unitae. — Q ad. Long. 
circa 10 millim. 

Femina. — Cephalothorax aeque paene longus atque tibia cum 
dimidia patella pedum 1.' paris, parum longior quam latior, 
altissimus, aeque paene altus atque latus, transversim valde 
convexus, antice paullo modo sinuato-angustatus, parte cepha- 
lica igitur latissima, fronte leviter rotundata, clypei latitudine 
fere ?/, latitudinis partis thoracicae aequanti; in lateribus mo- 
dice rotundatus, angulis posticis ample et fortiter rotundatis, 


496 T. THORELL 


in medio postice leviter emarginatus; impressionibus cephalicis 
parum expressis, sulco vel fovea media carens, laevis, paene 
glaber. A latere visum dorsum cephalothoracis ante declivitatem 
posticam breve est, paene rectum, paullulo modo proclive (cly- 
pei altitudinem longitudine vix aequans), declivitate postica non 
parum longiore quam est reliquum dorsi, area oculorum abrupte 
proclivi; clypeus paullo proclivis, non directus. Altitudo clypei 
dimidiam latitudinem ejus saltem aequat, et paene triplo major 
est quam longitudo areae oculorum mediorum, latitudinem to- 
tius areae oculorum aequans. Area oculorum parva, vix 1/, 
latitudinis faciei occupans; oculi laterales antici reliquis parvis 
evidenter majores, saltem dimidio majores quam oculi 4 medii, 
qui magnitudine sunt aequali; oculi laterales postici oculis mediis 
paullo majores. Series oculorum antica a fronte visa modice sur- 
sum curvata, postica desuper visa sat fortiter recurva; spatium 
inter oculos binos laterales (costae humillimae obtusae impositos) 
tamen non majus sed potius paullulo minus est quam spatium 
inter oculos medios anticos et posticos, et oculi maximi diametro 
duplo et dimidio fere majus. Oculi medii aream. paene qua- 
dratam, parum longiorem quam latiorem, vix latiorem antice 
quam postice occupant; spatium inter oculos medios anticos 
horum oculorum diametro circa 4.plo majus est et paullo majus 
quam spatium quo a lateralibus anticis distant; oculi medii po- 
stici saltem dimidio longius a lateralibus posticis quam inter se 
remoti sunt. Sternum ovatum, antice truncato-emarginatum. 
Mandibulae paullo prominentes, magnae, sub-conicae, femoribus 
anticis fere dimidio crassiores, metatarsos 1.' paris longitudine 
aequantes, clypei altitudinem longitudine evidenter superantes, 
duplo longiores quam latiores basi, in dorso sat leviter et 
aequaliter convexae, ungui brevi. Maazllae in labium inclinatae, 
longae et angustae, apice rotundatae, in medio lateris exterioris 
sub-constrictae. Labivm duplo longius quam latius, versus api- 
cem rotundatum paullo angustatum, °/, maxillarum longitudine 
circiter aequans. Palpi mediocres, aculeis parvis sparsi, parte ti- 
biali partem patellarem longitudine aequanti, duplo longiore 
quam latiore. Pedes anteriores 4 robusti et modice longi, cepha- 


RAGNI DI SELEBES 497 


lothorace circiter 3!/, longiores, 4 posteriores graciliores et multo 
breviores, 4.' paris parum longiores quam 3."; anteriores pedes 
aculeis sat multis armati sunt, parvis in femoribus, majoribus 
sed brevibus subter in metatarsis et tibiis: tibiae 1. paris subter 
7-8 paria aculeorum habent, et praeterea 1. 1. 1. aculeos in 
utroque latere; metatarsi anteriores 6-7 paria aculeorum satis 
fortium subter et 1. 1. aculeos in lateribus habent; pedes 3." 
paris aculeos paucos, 4. paris vix ultra aculeum singulum, subter 
in metatarsis situm ostendunt. Abdomen forma est satis pecu- 
hari, inverse lanceolato-rhomboidi fere: dimidio lorigius est quam 
latius, anteriora versus in formam conì productum, secundum 
3/, longitudinis posteriora versus sensim dilatatum, tum satis 
repente versus anum angustatum; a latere visum dorsum abdo- 
minis paene rectum est, ab apice antico usque ad anum sensim 
declive. In medio dorso, antice, linea tenuis longitudinalis e 
punctis minutis densissimis formata conspicitur; praeterea dor- 
sum punctis et maculis parvis impressis inaequalibus sparsum 
est, 4 majoribus trapezium fere in medio dorso formantibus; 
postice transversim paullo rugosum est. Vulva ex procurso mi- 
nuto, cylindrato, nitido, deorsum et retro directo, apice rotun- 
dato, postice excavato vel fovea munito constare videtur. Ma- 
millae mediocres, inferiores sub-conicae et paullo crassiores quam 
superiores, quae cylindratae sunt et aeque longae atque ma- 
millae inferiores. — Corpus ad maximam partem parum pi- 
losum vel pubescens, paene glabrum. 

Color. — Cephalothorax totus pallide flavo-testaceus, area ocu- 
lorum modo albicanti. Ocwl, mediis anticis pallidis exceptis, ni- 
gricantes. Sternum, partes oris, palpi et pedes pallide flavo-testacea, 
metatarsis omnibus, 3." paris exceptis, apice supra macula rufo- 
fusca notatis; aculei pedum pallide fusci, palporum fusco-testacei. 
Abdomen flavo-testaceum, plaga magna media transversa inae- 
quali postice emarginata rufescenti- vel violaceo-fusca ornatum, 
quae utrinque, antice, lineam inaequalem ejusdem coloris emittit, 
his lineis ad apicem anticum abdominis pertinentibus ibique unitis, 
aream flavo-testaceam fere inverse ovatam includentibus; plaga 
illa (cum his lineis) maculis multis parvis impressis cinerascen- 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (3 Dicembre 1877). 32 


498 T. THORELL 


tibus, ad maximam partem annulo fusco circumdatis et in medio 
infuscatis (ocelliformibus igitur) sparsa est, quarum quattuor, 
reliquis majores, trapezium postice latius quam antice, aeque 
circiter longum atque latum antice et fere in medio dorsi situm 
formant: anteriores duae harum macularum reniformes fere 
sunt, in margine antico plagae positae, posteriores duo mi- 
nores, oblongae, in margine ejus postico locatae. Venter cine- 
rascenti-testaceus, apice vudvae fusco. Mamillae flavo-testaceae. 

Lg. corp. 10; lg. cephaloth. 4°/,, lat. ej. 43/,, lat. clypei 
paene 31/, millim.; lg. abd. 6 1/,, lat. ej. 4 millim. Ped. I 15?/,, 
II 15?/,, II 10, IV 101/,, pat. + tib. IV 3!/, millim.; man- 
dib. 21/, millim. longae. 

Specimen singulum femineum pulcherrimae hujus araneae ad 
Kandari a Cel. Beccari inventum examinavi. 


Gen. Nyetimus, n. (!). 


Cephalothorax non multo longior quam latior, altus valde, 
fronte rotundata; clypeus proclivis, altitudine longitudinem areae 
oculorum mediorum superans. 

Area oculorum magna, totam latitudinem cephalothoracis an- 
ticam occupans; oculi in duas series transversas recurvas ordi- 
nati, quarum posterior longior est et fortius recurva quam 
anterior; oculr medii multo longius inter se quam a lateralibus 
ejusdem seriei remoti; oculi laterales magni, oculi medii lis 
multo mimores. 

Mandibulae mediocres, paullo obliquae, sub-conicae. 

Maxillae oblongae, basi latiores ibique convexae vel sub-in- 
flatae, in labium fere duplo longius quam latius et apice ro- 
tundatum inclinatae, eo paene dimidio longiores. 

Pedes mediocres, non valde robusti; 1.' et 2.' paris pedes - 
sub-aequales sunt et longiores quam pedes posteriores; tibiae et 
metatarsi antici aculeis carent. Unguiculi bini, sat fortes, non 


(1) Wyctimus est nom. propr. mythol. 


RAGNI DI SELEBES 499 


longi, pectinati, apice brevi deflexo; sub iis apex tarsi pilis 
longis apice sub-spatulatis munitus est, fasciculum unguicu- 
larem angustum quasi formantibus. 

Abdomen ovatum vel inverse ovatum fere. 

Mamillae superiores et inferiores eadem fere longitudine, ex- 
sertae, superiores cylindratae et angustae, inferiores crassiores, 
sub-conicae. 

Typus: N. bistriatus n. 

Hoc genus dispositione oculorum cum Platythomiso Dol. et 
Porropi L. Koch satis convenit, praeterea, excepto cephalothorace 
alto, habitu non multum a formis Europaeis generis Xystéci di- 
screpans. Pili sub-spatulati in apice tarsorum fasciculos un- 
guiculares magis distinctos formant quam in reliquis mihi co- 
gnitis Thomisinis, Loxobate ephippiato excepto. 


63. N. bistriatus n. nger, nitidus, pedibus piceo-fuscis, femo- 
ribus anterioribus nigris, femoribus posterioribus flavo-testaceis, 
apice nigris; abdomine nigro, in dorso nitidissimo, stria brevi 
transversa lutea ad utrinque latus paullo pone medium notato. — 
7 ad. Long. circa 31), millim. 

Mas. — Cephalothorax dimidio longior quam tibia cum patella 
4. paris, parum longior quam latior, antice late rotundatus, 
ante oculos posticos lateribus leviter rotundatis anteriora versus 
sensim paullo angustatus, praeterea lateribus rotundatis poste- 
riora versus angustatus, postice sat late rotundatus; altus valde, 
supra satis aequaliter convexus, nitidissimus, punctis impressis 
pilos longos crassos vel potius setas gerentibus sat raris sparsus, 
in lateribus et in clypeo crasse punctato-rugosus, impressione 
sat magna vel potius impressionibus duabus brevibus longitudi- 
nalibus parallelis in medio inter oculos praeditus. Dorsum cepha- 
lothoracis a latere visum fere a declivitate postica, quae longa est 
et valde praerupta (paene directa), primum parum proclive et 
modice convexum est, tum, inter oculos, fortius proclive et 
convexum; clypeus quoque proclivis et ad longitudinem, ut 
transversim, convexus, altitudine longitudinem areae oculorum 
mediorum evidentissime superanti. Area ocuwlorum maxima, sal 


200 T, THORELL 


tem tertiam partem cephalothoracis anticam occupans; oculi valde 
inaequales, laterales 4 magni et paene aequales, medii antici 
iis plus duplo minores, medi postici etiam multo minores, diffi- 
ciles visu. Quasi in duas turmas, versus latera faciei locatas, 
distributi sunt oculi; desuper visae series eorum duae sat fortiter 
recurvae sunt, posterior tamen, quae totam latitudinem faciei 
occupat et non parum longior est quam series anterior, for- 
tius recurva quam haec, quae a fronte visa leviter modo sursum 
est curvata. Oculi 4 medii trapezium plus duplo latius quam lon- 
gius et parum latius postice quam antice formant; spatium inter 
laterales duos ejusdem lateris diametro horum oculorum fere 
dimidio majus est; spatium quo oculi medi antici a lateralibus 
anticis distant etiam minus est, oculi medii antici diametro non 
multo majus; inter se spatio distant oculi medii antici quod cir- 
citer 6.plo majus videtur quam id quo a lateralibus anticis distant. 
Oculi medii postici quoque multo, fere 3.plo, longius inter se 
quam a lateralibus’ posticis remoti sunt. Oculi 4 utriusque la- 
teris trapezium obliquum formant, quod postice non parum la- 
tius est quam antice, et longius extus quam intus: latera hujus 
trapezii exterius et posterius aeque paene longa sunt, latus an- 
terius reliquis brevius. Sternwm sat magnum, breviter ovato-cor- 
diforme. Mandibulae paullo obliquae, sub-conicae, in dorso paullo 
modo convexae, nitidae et subtiliter striato-rugosae, altitudinem 
clypei longitudine paullo superantes, paullo crassiores quam fe- 
mora antica, circiter 1/, longiores quam latiores basi, ungui brevi. 
Palpi breviores, robusti, pube tenui et pilis paucis longis mu- 
niti; pars patellaris sub-cylindrata est, aeque lata ac longa; pars 
tibialis ea multo brevior et ipsa basi angustior quoque, sed utrin- 
que a basi ad apicem sensim fortiter dilatata, apice intus ita 
procursum brevem sive angulum formanti, apice lateris exte- 
rioris in spinam longam et robustam, foras et paullo anteriora 
versus directam producto; quae spina apice paullo intus curvata 
est, desuper visa leviter sinuata, ad basin intus dente minuto 
praedita. Pars tarsalis breviter ovata est, parte patellari fere 
triplo, femoribus anticis duplo latior; bulbus maequalis, spina 
longa extus circumdatus, uncis et spinis praeterea carens. Pedes 


RAGNI Di SELEBES 501 


sat graciles, pube tenui et pilis rarioribus vestiti, 1. et 2.1 paris 
aeque paene longi (2. paris reliquis fortasse longiores), cepha- 
lothorace paene 3.plo longiores; femora omnia, praesertim 1.' pa- 
ris, aculeata sunt, praeterea inermes videntur pedes: in tibiis 
et metatarsis anterioribus plane nullum aculeum video. Dentes 
medii unguiculorum tarsorum crassi sunt, apice late et oblique 
truncati; dens ultimus apici unguiculi plus minus arcte adjacet. 
Abdomen breviter et inverse ovatum, apice acuminatum, supra 
cute duriuscula vel quasi scuto nitidissimo pilis sparso tectum, in 
lateribus et postice, ubi transverse sub-sulcatum est, magis opa- 
cum, ut in ventre; supra, anterius, foveolis tribus (anteriore re- 
liquis duabus majore) notatum est dorsum. 

Color. — Cephalothorax niger totus, pilis et setis fuscis. Ster- 
num nigrum. Partes oris nigro-piceae. Palpi picei, fusco-pube- 
scentes, partibus femorali et tarsali nigris. Pedes piceo-fusci, 
femoribus 4 anterioribus totis nigris, femoribus posterioribus 
flavo-testaceis, apice sat late nigris; tibiae 4.' paris vestigia an- 
nulorum binorum pallidiorum ostendunt. Pube et pilis sub-fuscis 
vestiti sunt pedes, aculeis nigris armati. Abdomen nigrum, dorso 
certo situ paullo aeneo-micanti, pilis fuscis sparsum, et duabus 
lineolis brevibus sive maculis transversis luteis parum pone me- 
dium dorsi, in lateribus ejus sitis notatum. Venter niger quoque, 
petiolum vero flavo-testaceum. Mamillae sub-fuscae, mediae magis 
cinerascentes. 

Lg. corp. 31/,; lg. cephaloth. 11/,, lat. ej. paene 1!/, mill.; 
lg. abd. paene 2, lat. ej. 1/, millim. Ped. I et II paullo plus 
4, II 3 millim., pat. + tib. IV 1 millim. 

Marem singulum vidi, ad Kandari inventum. 


Gen. Pistius (Sim.) 1875 (). 


64. P. annulipes n. cephalothorace testaceo-fusco vel -ferrugineo, 
interdum secundum medium pallidiore, antice utrinque in angulum 


(6) Sub hoc nomine eas species generis Misumenae (Latr.), Thor. conjungo, 
quae cephalothoracem antice utrinque in tuberculum conicum, cculos binos 


502 T. THORELL 


fortissimum acuminatum foras directum producto, facie alba vel 
albo-lineata et -maculata; pedibus brevibus, testaceo-fuscis, dense al- 
Bicanti-annulatis; abdomine sub-pentagono, utrinque in dorso, fere 
in medio marginis, in tuberculum obtusum elevato, postice abrupte 
declivi, flavo-testaceo paene toto, linea tenui brevi transversa supra 
in tuberculis, et macula vel fascia nigricanti utrinque in parte 
postica pone ea notato. — 9 jun. Long. saltem 8 millim. 
Femina. — Cephalothorax aeque longus atque tibia cum pa- 
tella 1. paris, parum longior quam latior, in lateribus ample 
et modice rotundatus, antice angustatus, sed tum subito utrinque 
in angulum fortissimum, acuminatum, foras directum dilatatus, 
parte cephalica hic igitur utrinque anteriora versus sensim for- 
titer et breviter dilatata, fronte inter apices angulorum in cari- 
nam humilem transversam elevata et tota latitudine truncata; 
altus et posterius transversim fortiter convexus est, granulis spar- 
sus, nitidus, impressionibus cephalicis et sulco ordinario crasso 
brevissimis; a latere visus declivitatem posticam reliquum dorsi 
longitudine paene aequantem habet, abruptius declivem, dorsum 
ante eam ad oculos paullo proclive et leviter modo convexum. 
Facies alta, directa, excepto in lateribus clypei granulis sparsa; 
clypei altitudo paullo minor est quam spatium inter oculos medios 
anticos et posticos. Oculî aream magnam lunatam occupant; 
series antica a fronte visa modice sursum curvata est, series 
postica desuper visa modo leviter recurva; oculi laterales antici 
reliquis oculis parvis sub-aequalibus evidenter et non parum sunt 
majores. Spatia omnia inter oculos magna; spatium inter oculos 
binos laterales (quorum anterior versus basin lateris anterioris an- 
guli frontalis locum tenet, posterior vero in latere ejus posteriore, 
inter medium et apicem), reliquis spatiis omnibus minus; oculi 
medii aream occupant postice multo latiorem quam antice, et 
aeque paene longam atque latam antice. Oculi medii postici, 
qui paullulo pone carinam illam transversam positi sunt, saltem 
dimidio longius inter se quam a lateralibus posticis distant. 


laterales gerens, dilatatum habet; carina transversa plus minus expressa 
inter haec tubercula aliae harum formarum munitae sunt, aliae vero ea 
carent: 


RAGNI DI SELEBES 503 


Sternum ovatum, antice truncatum. Mandibulae directae, sub- 
conicae, clypei duplam altitudinem longitudine superantes, aeque 
longae atque tibiae 4. paris, circa dimidio longiores quam la- 
tiores basi, crassitie tibiarum anticarum fere, in dorso aequa- 
liter et sat fortiter convexae. Pedes crassi, breves, minus dense 
pilosi et setosi, 2.) paris cephalothorace circiter triplo lon- 
giores; femora saltem 1.' paris anterius granulis scabra sunt; 
haec femora supra aculeos paucos brevissimos habent, femora 2.1 
et 3.4 paris aculeum saltem singulum, 4. paris vix ullum; 
tibiae 1. paris subter 2 vel 3 paria aculeorum brevissimorum, 
inter medium et apicem posita ostendunt, 2.' paris tibiae modo 
paria 1-2; metatarsi 4 anteriores 5 paribus aculeorum longiorum 
et fortiorum subter armati sunt; tibiae et metatarsi posteriores 
aculeis carere videntur. Abdomen sub-pentagonum, paullo latius 
quam longius, antice truncato-rotundatum, in lateribus primum 
usque ad medium lateribus sub-rectis sensim dilatatum et fere 
in medio longitudinis utrinque in tuberculum forte obtusum foras 
et paullo sursum et retro directum elevatum, ab his tuberculis 
ad anum lateribus leviter rotundatis angustatum, dorsi parte 
postica sub-triangula praerupte declivi, paene directa. 

Color. — Cephalothorax testaceo-fuscus, interdum in medio 
testaceus, in lateribus late pallido-ferrugineus; area oculorum 
cum angulis frontalibus et cum medio clypei aut (in formam 
trianguli latissimi et apice, i. e. in medio margine clypei, truncati) 
lineis albis inclusa et albicanti-maculata, aut cum angulis illis 
albicans, linea transversa recta ferrugineo-lutea ab apice tuber- 
culi alterius ad apicem alterius ducta notata, clypeo tum in 
medio marginis linea brevi crassa ferrugineo-albicanti munito, 
quae ramos duos sursum directos et paullo divaricantes ad latus 
exterius oculorum anticorum mediorum emittit. Sternum et partes 
oris testaceo-fusca, mandibulae apice albicantes, macula parva in 
dorso et stria in latere exteriore albicantibus notatae. Palpi flavo- 
testacei. Pedes testaceo-fusci, annulis albicantibus ad maximam 
partem subter vel postice abruptis ornati: femora saltem 6 ante- 
riora versus apicem annulum vel lineam transversam ostendunt, 
patellae annulum angustum in apice habent, tibiae trinos an- 


504 T, THORELL 


nulos, basalem, apicalem et medium, hune sat latum, reliquos 
duos angustissimos; metatarsi annulo angusto medio subter 
abrupto notati sunt. Abdomen flavo-testaceum, striis gracilibus 
fuscis deorsum directis in lateribus ante tubercula, et punctis 5 
albicantibus in dorso anterius notatum; utrumque tuberculum 
lineam tenuem brevem transversam sub-obliquam supra ostendit, 
et utrinque in declivitate postica, sub tuberculis, macula vel 
fascia brevi lata nigricanti notatum est abdomen; venter secun- 
dum medium flavo-testaceus. Mamillae pallide fusco-testaceae. 

Lg. corp. 8; lg. cephaloth. 31/,, lat. ej. 3, lat. clypei 1/,, 
lat. frontis (cum angulis) 2!/, millim.; lg. abd. 5, lat. ej. 6 
millim. Ped. 19 ?/,, II paene 93/,, III 51/,, IV 6, pat. + tib. 
IV 2 millim. Mandib. 11/, millim. longae. 

Duo exempla feminea detrita, alterum ut videtur sub-adultum, 
alterum multo junius, ad Kandari invenit Cel. Beccari. — P. pu- 
stuloso (L. Koch) (1), haec species similis est, sed pictura ab- 
dominis alia, cet., ab ea differt. 


65. P. bipunctatus n. cephalothorace antice utrinque in angulum 
fortissimum acuminatum foras directum producto, testaceo, area 
oculorum albicanti; pedibus unicoloribus, pallide testaceis; abdomine 
sub-pentagono, utrinque in dorso, mox pone medium marginis, in 
tuberculum obtusissimum elevato, testaceo-albicanti, puneto nigro 
in utroque tuberculo, supra, notato, cum cephalothorace et extre- 
mitatibus pilis longis fortibus sub-erectis sparso. — 9 jun. Long. 
saltem 4%], millim. - 

Femina jun. — Ad formam corporis haec species cum priore 
fere omnibus numeris convenit; cephalothorax tamen minus altus 
est, declivitate postica breviore quam est reliquum dorsi, non 
granulosus, sed, ut abdomen, pedes, palpi et mandibulae, pilis 
longioribus sub-erectis non dense sparsus; frons in medio trun- 
cata quidem, anguli vero frontales, foras directi, antice non lineam 
plane rectam cum medio frontis formant, sed et antice et postice 
apicem versus sensim acuminati sunt et paullo igitur minus pro- 


(1) Beschr. neuer Arachn. u. Myriap., in Verhandl. d. zool.-bot.-Gesellsch. in - 


Wien, XVII (1867), p. 220; Die Arachn. Austral., p. 531, Tab. XL, figg. 6-72. 


RAGNI DI SELEBES 505 


minentes quam est media pars frontis. Oculorum magnitudo et 
dispositio ut in P. annulipede diximus, oculis modo lateralibus 
anticis parum majoribus quam reliquis oculis. Pedes graciliores 
quam in specie priore sunt, 2.! paris pedes cephalothorace paullo 
plus triplo longiores; femora 1.1 paris supra aculeis gracillimis vel 
potius setis paucis longioribus munita sunt, 2.' paris seta ejus- 
modi singula; tibiae anteriores 2. 2. (2. 1.) vel 2. aculeos gra- 
ciles subter inter medium et apicem habent, metatarsi anteriores 
subter paria 5 aculeorum gracilium et sat brevium ostendunt; 
pedes posteriores vix aculeati. Abdomznis forma eadem est atque 
in specie priore, tuberculis tamen etiam magis obtusis, et paullo 
pone medium sitis. 

Color. — Cephalothorax saturate (vel sub-fusco-) testaceus , area 
oculorum tota albicanti. Sternum, partes oris, palpi et pedes pal- 
lide testacea, mandibulae tamen albicanti-maculatae et apice al- 
bicantes quoque. Abdomen etiam pallidius, albicanti-testaceum , 
macula parva rotunda sive puncto nigro utrinque, supra in tu- 
berculis, magis intus, posito. Mamllae albicanti-testaceae. Pili 
et setae, quibus truncus et extremitates sparsi sunt, nigri; 
aculei subter in tibiis et metatarsis anterioribus pallidiores. 

Lg. corp. 41/,; lg. cephaloth. 2/,, lat. ej. paullo plus 2, 
lat. clypei 1!/;, lat. frontis cum angulis 1?/, millim; lg. abd. 
20 lat. ej. 24/5 auillam, Ped.) 74 11.7, ll 41, ),1V 44, 
pat. + tib. IV 1/, millim. Mandib. circa 4/, millim. longae. 

Specimen singulum junius ad Kandari inventum est. Verisi- 
militer non parum major evadit haec species, quae P. (Thom.) 
pugili (Stol.) (1), valde affinis videtur; sed in ea « the whole 
cephalothorax is covered with very minute pustules from which 
originate very short white hairs », in nostra vero specie cepha- 
lothorax laevis est, pilis longis nigris sparsus. 


66. P. duriusculus n. supra piceus, coriaceus et granulosus, 
cephalothorace antice utrinque in angulum vel cornu acuminatum 
foras directum dilatato; femoribus, patellis et tibiis apice anguste 


(1) Stoliczka, Contrib. towards the knowledge of Indian Arachn., in Journ. 
Asiat. Soc. Bengal, XXXVIII, p. 225, Pl. XIX, fig. 3. 


506 T. THORELL 


niveis, abdomine scuto duriusculo tecto et punctis magnis 5 im- 


pressis notato, ventre ad maximam partem fusco-testaceo. — S ad. 
Long. circa 21], millim. 
Mas. — Cephalothorax ad formam fere ut in prioribus, antice 


utrinque in formam anguli fortissimi, conici, acuminati, foras 
directi productum, fronte truncata, latissima, cum angulis par- 
tem thoracicam latitudine aequanti, carinà transversà inter an- 
gulos carenti; supra coriaceus, granulis acuminatis sparsus, 
facie sat crasse granuloso-rugosa; altissimus, declivitate postica 
a latere visa leviter convexa et paullo breviore quam est reli- 
quum dorsum, quod antice fortius arcuato-convexum est, po- 
stice vero levius convexum. Clypei altitudo paullo minor est 
quam longitudo areae oculorum mediorum. Oculorum series: 
antica sat leviter sursum curvata, postica desuper visa paene 
recta, modo levissime recurva; oculi bini laterales (quorum 
anticus versus basin lateris anterioris anguli frontalis locum 
tenet, posticus fere in medio lateris posterioris ejus) spatio 
reliquis spatiis interocularibus minore sunt disjuncti; oculi medi 
antici parum longius a lateralibus anticis quam inter se remoti 
sunt, medii postici saltem dimidio longius inter se quam a late- 
ralibus posticis distant. Oculi medii trapezium multo latius postice 
quam antice et aeque fere longum atque latum antice formant. 
Oculi laterales antici reliquis oculis paene aequalibus paullo modo 
sunt majores. Sternwm cordiforme fere, sub-rugosum. Mandibulae 
breves, conicae, non dimidio longiores quam latiores basi, ubi 
tibias anticas crassitie aequant, granuloso-rugosae. Palpi bre- 
viores, crassitie metatarsorum anticorum; pars patellaris parum 
longior quam latior est, pars tibialis ea brevior et paullo an- 
gustior quoque, desuper visa sub-transversa; latus ejus exterius, 
magis infra, in procursum latissimum, deorsum, anteriora versus 
et foras directum, apice latissime et oblique truncatum productum 
est, angulo hujus apicis saltem posteriore (certo situ viso) acu- 
minato; seta fortiore ad basin supra munita est pars tibialis. 
Pars tarsalis ovata est, parte patellari circiter dimidio latior ; 
bulbus valde simplex videtur. Pedes breves, sat fortes, 1.! et 2.1 
paris fere aequales, cephalothorace paullo plus duplo longiores; 


RAGNI DI SELEBES 507 


| coriacei sunt, praesertim in femoribus anterioribus granulis crassis — 
scabri. Femora 1. paris saltem 5 aculeos breves ostendunt, ad 
partem granulis magnis impositos; reliqua femora aculeum sin- 
gulum habent, patellae et tibiae quoque supra aculeum brevem; 
tibiae anteriores subter 1 vel 2, metatarsi anteriores subter 1. 1. 
vel 2. 2. (?) aculeos graciles habere videntur. Abdomen paullo 
longius quam latius, sub-pentagonum, antice rotundato-trun- 
catum, tum lateribus leviter rotundatis vel paene rectis secundum 
circiter ?/, longitudinis posteriora versus sensim paullo dila- 
tatum, lateribus angulum evidentem tum formantibus, denique 
apicem versus angustatum, hac parte postica triangula, satis 
abrupte declivi; dorsum abdominis usque ad medium inter 
angulos laterales et anum scuto duriusculo tectum est, quod 
dense et crasse est coriaceum, in marginibus antico et latera- 
libus granulis acuminatis munitum et punctis 5 magnis impressis 
notatum; pone hoc scutum dorsum rugas circa 5 transversas 
ostendit, in lateribus ventris productas. 

Color. — Cephalothorax et abdomen supra picea, hujus rugis 
transversis (supra anum) pallidioribus; venter ad maximam 
partem fusco-testaceus, punctis obscurioribus conspersus et area 
vel vitta lata transversa ferrugineo-fusca antice praeditus, quae 
scuta pulmonalia picea amplectitur. Sternum obscure testaceo- 
fuscum. Partes oris obscure fuscae; palpi clarius fusci, parte 
saltem patellari apice anguste nivea. Pedes picei, pube alba 
sparsi, femoribus posterioribus basi subter clarioribus, coxis et 
trochanteribus subter testaceo-fuscis; femora, patellae et tibiae 
ipso apice annulo angusto niveo vel linea transversa nivea ornata 
sunt, metatarsi postici quoque apice supra angustissime nivel. 

Lg. corp. 21/,; lg. et lat. cephaloth. paene 1//,, lat. clypei 
vix 1, lat. front. cum angulis paene 1!/, millim.; lg. abd. 1 ?/g, 
ele rali: Redwall iti) iW 3s4/3) Uh paene 25) 1V: 
paullo plus 2 millim. 

Exempla duo mascula ad Kandari invenit Cel. Beccari. 


508 .  T. THORELL 


Gen. Misumena (LATR.) 1804. 


67. M. nitida n. cephalothorace pallide testaceo, fasciis duabus 
marginalibus latis fuscis ornato, quae fasciae maculis trinis pal- 
lidis notatae sunt; oculis utriusque seriei spatis aequalibus sejunctis; 
pedibus pallide testaceis, late fusco-annulatis; abdomine flavo-testaceo, 
punctis 5 obscuris in dorso anterius, et fascia antica abbreviata 
inaequali nigricanti in utroque latere, superius, notato; ventre fascia 


media lata longitudinali nigra secundum medium praedito. — Q 
ad. Long. 61/,-7*/, millim. ye 
Femina. — Cephalothorax parum longior quam tibia 1.' paris, 


aeque longus ac latus, in lateribus posterius fortiter rotundatus, 
tum anteriora versus lateribus leviter modo rotundatis sensim 
angustatus, vix sinuatus, fronte truncata, satis angusta; altus, 
undique valde convexus, antice utrinque costa brevi valde obliqua, 
lata et humili, cui insistunt oculi laterales, munitus , impressio- 
nibus carens, pube tenui sparsus, a latere visus ante declivitatem 
posticam fortiter ‘ arcuato-convexus et versus oculos proclivis. 
Clypeus directus; altitudo ejus paullulo minor est quam spatium 
inter oculos medios anticos et posticos. Oculi parvi, antici late- 
rales tamen reliquis oculis aequalibus evidenter etsi non multo 
majores; utraque series sat leviter curvata est, ita tamen, ut 
spatium inter oculos binos laterales paullo mimus evadat quam 
spatium inter oculos medios anticos et posticos. Oculi medii aream 
occupant postice non parum latiorem quam antice, aeque saltem 
longam atque latam antice, sed evidentissime breviorem quam 
latiorem postice. Spatia inter oculos 4 anteriores aequalia sunt; 
oculi quoque posteriores intervallis aequalibus inter se distare 
videntur: medii eorum vix longius inter se quam a lateralibus 
posticis remoti sunt. Sternum breviter sub-ovatum, antice trun- 
catum vel sub-emarginatum, pubescens. Mandibulae cylindrato- 
conicae, crassitie tibias anticas, longitudine tibias 4.1 paris 
aequantes, duplo longiores quam latiores basi, in dorso modice 
convexae, pilis paucioribus sparsae. Pedes minus robusti, parce 


RAGNI DI SELEBES 509 
pubescentes et pilosi; 1.1 paris, qui 2.! paris pedibus parum lon- 
giores sunt, cephalothoracis longitudinem 4.plam paene aequant. 
Femora 1.‘ paris supra aculeos paucos minutos graciles ostendunt, 
2. et 3.4 paris femora aculeum ejusmodi singulum; tibiae an- 
teriores versus apicem subter 2 aculeos habent, 1.1 paris prae- 
terea 1 aculeum versus medium; metatarsi anteriores subter 
aculeis 6 + 5 vel 5 + 4 (1. paris) aut 5 +5 vel 5+ 4 (2. 
paris) paullo longioribus sed sat gracilibus armati sunt, et prae- 
terea 1. 1. aculeis minoribus in latere antico et saltem 1 (medio) 
in latere postico; praeterea aculeis carere videntur pedes. Ab- 
dsmen aeque fere longum et latum, posteriora versus, ad */, 
longitudinis fere, sensim modice dilatatum, deinde anum versus 
celeriter angustatum: breviter et inverse ovato-pentagonum fere, 
angulis lateralibus late rotundatis, non prominentibus, in dorso 
modice convexum, postice fortius tamen quam antice. Vulva ex 
area minuta transversa pallida constare videtur, quae punctis 
duobus nigris notata est. 

Color. — Cephalothorax pallide testaceus, fascis duabus mar- 
ginalibus latissimis obscure fuscis, quae postice, ad declivitatem 
posticam, oblique truncatae sunt, antice vero oblique intus et 
anteriora versus usque inter oculos medios (ubi unitae sunt) et 
per genas ad latera clypei productae, aream oculorum ad ma- 
ximam partem albicantem igitur utrinque amplectentes; maculis 
trinis pallide testaceis ad marginem exteriorem, posterius, notatae 
sunt hae fasciae; clypeus saltem in medio pallidus. Spatium pal- 
lidum inter fascias illas lis paullo latius est et fasciam latissimam, 
lateribus paene parallelis, antice (ubi stria fusca refracta limi- 
tatur) breviter acuminatam, in declivitate postica in formam trian- 
guli dilatatam format; ipse margo lateralis cephalothoracis an- 
gustissime pallidus est. Sternwm testaceo-fuscum, margine pallido, 
vel pallido-maculatum. Mandibulae testaceo-albicantes, maculis 
fuscis ad basin et summo apice fusco. Mazillae et labium te- 
staceo-fusca, apice testacea, illae late, hoc anguste. Pa/pi pallide 
testacei, parte tarsali apice paullo infuscata. Pedes pallide te- 
stacei, annulis obscure fuscis: coxae et trochanteres subter ad 
maximam partem fusci sunt, femora 4 anteriora annulum latum 


510 T. THORELL 


prope apicem habent, patellae 4 anteriores annulum sat latum 
apicalem; tibiae omnes annulum sat latum apicalem ostendunt 
et anteriores tibiae praeterea annulum angustissimum basalem, 
supra interdum abruptum; omnes hi annuli fusci sunt, metatarsi 
basi angustissime  fusci. Aculei pedum pallide fusci vel sub- 
testacei. Abdomen flavo-testaceum, punctis 5 impressis obscuris 
in dorso anterius et fascia obliqua valde inaequali nigricanti vel 
fusca in utroque latere, superius, notatum, his fasciis posteriora 
versus valde divaricantibus, ad medium lateris paene pertinen- 
tibus; venter fascia longitudinali media nigra latissima poste- 
riora versus latiore occupatur, quae fere a petiolo usque ad ma- 
millas pertinet et ordinibus 4 longitudinalibus punctorum palli- 
dorum notata est. 

Lg. corp. 7 #/,;- lg. .cephaloth. 2.°/,, lat. ej. 2:2/, dat. tromm 
et clypei 11/,, le. abd. 54)/,, lat. ej. 51/, millim. Ped. 1 1071/5; 
II 103/,, II 54/,, IV 61/,, pat. + tib. IV 31/, millim. Fe- 
minas duas ad Kandari cepit Cel. Beccari. 


68. M. flavens n. testacea paene tota, costis modo oculorum la- 
teralium et mandibulis (basi sub-fusco-maculatis) albicantibus, ab- 
domine flaventi; cephalothorace alto et transversim satis aequaliter 
convexo, area oculorum mediorum vix aeque longa atque lata an- 
tice, non parum latiore postice quam antice, oculis medtis posticis 
evidenter longius inter se quam a lateralibus posticis remotis; me- 
tatarsis anticis subter paribus aculeorum circiter 5 armatis. — 
Q jun. Long. saltem 53], millim. 

Femina jun. — Adeo similis est haec species M. vatiae 
(Clerck), ut satis erit exposuisse, quibus rebus ab ea differre 
videatur. Cephalothorax altior est et transversim magis aequaliter 
convexus, impressionibus cephalicis carens; frons paullo latior 
quam in M, vatia videtur. Oculî quidem in universum ut in illa 
specie; sed etiam minores sunt, et series eorum antica multo 
minus fortiter quam in ea, modo leviter, sursum est curvata 
(parum fortius quam series postica recurva est); area oculorum 
mediorum magis evidenter quam in M. vatia latior est postice 
quam antice, et multo brevior quam latior postice; oculi medi 


RAGNI DI SELEBES 511 


postici spatio evidentissime majore inter se quam a lateralibus 
posticis disjuncti sunt. Pedes breviores quam in M. vata, 1.' et 
2. paris cephalothorace circa triplo et dimidio longiores; arma- 
tura eorum paullo alia quam in illa specie videtur: subter in 
tibiis anterioribus e. gr. modo 2-+ 1, subter in metatarsis ante- 
rioribus modo 5 + 4 vel 5 +5 aculeos video (in M. vata hi 
metatarsi 7 + 7 aculeos, i. e. 7 paria aculeorum habent). Forma 
abdominis eadem omnino est atque in specie Europaea. — Color 
totius animalis testaceus est (an in vivis virescens?), abdomine 
modo magis flaventi, costis oculorum albicantibus et mandibulis 
albicanti-testaceis, basi fusco-maculatis. 

Q jun. Lg. corp. 58/,; lg. cephaloth. 21/, (=lg. tibiae cum di- 
midia patella 1.' paris fere), lat. ej. 2 1/5, lat. clypei 1 !/, millim.; 
fecabd > *{>, lat eps 3/5 millim: Ped*1 384/134), Iba 3/,, 
IV 5, pat. + tib. IV 1*/, millim. 

Exemplum singulum ad Kandari inventum vidi. 

69. M. hilaris n. cephalothorace in lateribus ferrugineo-testaceo, 
linea media longitudinali albicanti notato; pedibus testaceis, 1.) paris 
cephalothorace 5.plo longioribus et subter in metatarsis 6 pa- 
ribus aculeorum sat longorum et fortium armatis, tibiis 1. paris 
subter aculeis 44+-2; abdomine sub-pentagono-rhomboidi, angulis 
lateralibus rotundatis, tubercula non formantibus, flavo-testaceo, 
fasciis duabus fusco-rubris longitudinalibus, posteriora versus diva- 
ricantibus, a margine antico ad angulos laterales ductis supra or- 
nato. — Q ad. (?) Long. circa 6 millm. 

Femina. — Cephalothorax longitudine tibiae 2. paris, vix 
longior quam latior, in lateribus ample et, postice, fortissime 
rotundatus, anterius vero leviter rotundatus et sinuato-angustatus, 
parte cephalica lateribus sub-rectis anteriora versus angustata, 
fronte truncata, eminentia oculorum mediorum anticorum paul- 
lulo prominenti, latitudine frontis dimidiam latitudinem partis 
thoracicae paene aequanti, oculis lateralibus binis costae brevi, 
crassae, sat altae, obliquae, pone oculum anteriorem paullo im- 
pressae impositis; non altus, impressionibus cephalicis parum 
distinctis, a latere visus ante declivitatem posticam (reliquo dorso 


512 T. THORELL 


breviorem) levissime arcuato-convexus, proclivis; altitudo clypei, 
qui non plane directus est sed praerupte proclivis, paene aeque 
magna atque spatium inter oculos medios anticos et posticos. 
Setis longioribus acuminatis sub-erectis non crassis minus dense 
conspersus est cephalothorax, setisque ejusmodi 7 in clypeo mu- 
nitus. Oculi parvi; laterales antici paullo modo majores sunt 
quam medi antici; oculi laterales postici mediis posticis vix vel 
parum majores sunt. Oculorum series antica modice sursum cur- 
vata, postica leviter recurva; oculi medii aream occupant postice 
paullo latiorem quam antice, aeque longam atque latam antice. 
Spatium inter oculos binos laterales evidenter minus est quam 
spatium inter medios anticos et posticos; oculi medii antici modo 
paullulo longius a lateralibus anticis quam inter se remoti sunt: 
oculi medii postici quoque paullulo longius a lateralibus posticis — 
quam inter se distant. Sternum ovato-cordiforme, pubescens. 
Mandibulae non directae sed paullo prominentes videntur; sub- 
conicae sunt, tibiis anticis paullo angustiores, dimidio longiores 
quam latiores basi, in dorso leviter convexae et setis nonnullis 
sparsae. Palpi setosi, non aculeati. Pedes anteriores longi (1.4 
paris cephalothorace 5.plo longiores), modice robusti; femora 
1.i paris unum alterumve aculeum valde gracilem supra habent, 
metatarsi 4 anteriores subter paribus 6 aculeorum sat longorum 
armati sunt, tibiae 1.! paris subter 4+ 3 vel 4+ 2 aculeos, 
2. vero paris modo 2 + 1 vel 1+ 1 (sive 2.) aculeos habent 
(an ita semper?); praeterea vix aculeati sunt pedes, qui pilis cras- 
sioribus et setis sat dense conspersi sunt. Abdomen paullo lon- 
gius quam latius, pentagono-rhomboide, antice satis anguste ro- 
tundato-truncatum, tum posteriora versus usque paullo pone me- 
dium lateribus levissime rotundatis sensim dilatatum, deinde ad 
anum lateribus paullo fortius rotundatis angustatum, hac parte 
postica satis abrupte declivi; anguli laterales rotundati sunt, tu- 
bercula non formantes; supra abdomen eodem modo ac cephalo- 
thorax setosum est. Ante rimam genitalem annulus parvus tenuis, 
transversus, ellipticus, posteriora versus ut impressio angusta 
obsoleta continuatus vulvam formare videtur (exemplum sin- 
gulum a me visum tamen fortasse non plene adultum est). 


RAGNI DI SELEBES 513 


Color. — Cephalothorax ferrugineo-testaceus, linea media lon- 
gitudinali albicanti, a declivitate postica usque inter oculos me- 
dios posticos ducta notatus, in lateribus et antice striis tenuibus 
pallidis sub-variatus, marginibus lateralibus pallidis quoque, 
costis oculorum lateralium albicantibus, facie albicanti-sub-striata. 
Sternum, labium et maxillae flavo-testacea. Mandibulae testa- 
- ceo-albicantes, maculis binis basalibus fuscis. Pa/pi pallide flavo- 
testacei. Pedes flavo-testacei, femoribus 1.! paris antice albicantibus, 
et supra et antice punctis pallide fuscis dense conspersis, femoribus 
2.1 paris quoque supra sub-fusco-punctatis; aculei pedum pallide 
fusci vel testacei sunt. Abdomen flavum, supra utrinque fascia 
laterali fusco-rubra ornatum, quae a margine antico ad medium 
lateris pertinet, posteriora versus sensim paullo dilatata et apice 
postico sub-truncata: hae fasciae posteriora versus sat fortiter diva- 
ricantes sunt. Venter secundum medium puncta nonnulla obscura 
ostendit in series duas longitudinales ordinata; vulva pallida. 
Mamillae albicanti-testaceae. Setae quibus truncus conspersus est, 
ut setae et pili pedum nigrae. 

Exemplum singulum ad Kandari inventum est. 


Gen. Diaea, TrHor. 1870. 


70. D. insignis n. cephalothorace, palpis et pedibus posterioribus 
luteo- vel virescenti-testaceis, pedibus anterioribus nigris, tarsis pal- 
lidis; abdomine nigro, dorso ejus vitta marginali recurva antice, 
tum, in lateribus et postice, vittis abbreviatis transversis vel obliquis 
utrinque 4 (secunda brevissima), in medio vero, postice, maculis 
vel lineolis transversis tribus (prima earum angulata) ornato, tota 
hac pictura flaventi vel albicanti; ventre in medio nigro, fascia 
pallida utrinque; oculis lateralibus posticis medios posticos evidenter 
magnitudine superantibus, area oculorum mediorum transversa , 
anticis eorum paullulo longius inter se quam a lateralibus anticis 
remotis. — Q ad. Long. circa 8 millim. 

Femina. — Cephalothorax tibiam cum dimidia patella 1.1 paris 
longitudine aequans, parum longior quam latior, in lateribus 


(Je) 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (13 Dicembre 1877 3 


514 T, THORELL 


amplissime et postice fortiter, praeterea sat leviter rotundatus, 
antice sensim lateribus rotundatis paullo angustatus, vix sinuatus, 
fronte leviter rotundata, latissima. Clypei latitudo paene ?/, 
latitudinis maximae partis thoracicae aequat; altitudo ejus paene 
dimidio minor est quam spatium inter oculos medios anticos 
et posticos. Altissimus est cephalothorax, transversim  fortis- 


sime et, anterius, aequaliter convexus, laevis, nitidus, pilis 


fortibus vel setis sub-erectis paucioribus sparsus, tenuiter pube- 
scens, costis ad oculos laterales recipiendos carens (oculus late- 
ralis saltem anticus tamen tuberculo humili evidenti impositus 
est), impressionibus cephalicis nullis; a latere visum dorsum ejus 
paullo pone medium altissimum est, declivitate postica valde longa 
et sat praerupte declivi, ante eam usque ad oculos medios anticos 
sat fortiter proclive et convexum. Ocwli laterales antici oculis 
mediis anticis et lateralibus posticis, qui fere aequales sunt, 
circiter dimidio majores, laterales postici evidentissime majores 
quam medii postici; series oculorum antica a fronte visa leviter 
sursum curvata est, series postica desuper visa paullulo fortius 
recurva. Spatium inter oculos laterales binos vix vel parum minus 
est quam spatium inter oculos medios anticos et posticos; oculi 
medii antici inter se spatio paullulo majore quam a lateralibus 
anticis distant; oculi medi postici quoque paullo longius inter 
se quam a lateralibus posticis remoti sunt. Oculi medii aream 
transversam occupant paullo latiorem postice quam antice, non 
parum breviorem quam latiorem antice. Sternwm paullo longius 
quam latius, antice late truncatum, dimidiato-ellipticum fere, 
convexum, nitidum, pubescens. Mandibulae paullo porrectae, 
cylindrato-conicae fere, femoribus anticis angustiores, tibiis anticis 
crassiores, tibias 3." paris longitudine aequantes, paene duplo 
longiores quam latiores basi, in dorso fortiter et aequaliter con- 
vexae, nitidae, pilis sparsae. Pa/pi sat dense pilosi et setosi. 
Pedes mediocres, omnes aculeati; pedes 1.) et 2.' paris, qui 
aequales videntur, cephalothorace 31/, longiores sunt; femora 1.' 
paris supra et antice aculeos sat multos (circiter 7) longos et 
graciles habent, reliqua femora aculeos 4 supra, in seriem vr- 
dinatos; tibiae et metatarsi anteriores aculeis fortioribus sat multis 


RAGNI DI SELEBES 515 


subter et in lateribus armatae sunt, tibiae posteriores undique acu- 
leatae: aculei quos supra habent tamen melius fortasse setae 
dicendi; setam ejusmodi saltem in apice supra ostendunt patellae 
posteriores. Abdomen parum longius quam latius, sub-pentagono- 
rotundatum, latitudine maxima pone medium, ut in plerisque; 
satis aequaliter convexum, nitidum, parce pubescens, pilis lon- 
gioribus sparsum. Vulva ex fovea parum profunda constat, quae 
in fundo foveolas duas minutas ostendit. 

Color. — Cephalothorax, mandibulae, palpi et pedes 4 poste- 
riores cum tarsis pedum 4 anteriorum luteo- vel virescenti-testa- 
cei; pedes anteriores praeterea nigri (coxis 2.! paris tamen subter 
pallidis): patellae, tibiae et metatarsi horum pedum interdum 
picei, apice tibiarum et metatarsorum nigro. Sternum, maxilae 
et labium luteo- vel virescenti-testacea, illud antice nigrum, ma- 
xillae et labium basi plus minus late nigricantia. Abdomen ni- 
grum, pictura dorsi albicanti vel flaventi: antice dorsum vitta 
marginali recurva semicirculata fere, non usque ad medium ejus 
pertinenti ornatum est, et utrinque, mox pone apices hujus vittae, 
vittas tres breves transversas, spatiis minutis modo separatas habet, 
quarum anterior tamen sat longa est et in medio longitudinis 
dorsi sita, media brevissima, macula sub-transversa potius di- 
cenda; in media parte posteriore tres lineas parvas transversas 
breves vel maculas ostendit dorsum, in seriem longitudinalem 
brevissimam ordinatas, quarum prima angulatim retro fracta est; 
deinde, mox pone eas, in declivitate postica, fasciam brevem 
utrinque habet, his fasciis posteriora versus paullo divaricanti- 
bus; interdum macula parva pallida anterius in dorso, in medio 
inter apices vittae illius recurvae conspicitur. Venter secundum 
medium late niger, hac area nigra fascia longitudinali luteo- vel 
virescenti-testacea utrinque limitata; scuta pulmonalia fusca. Ma- 
millae nigrae. 

Lg. corp. 8; lg. cephaloth. 3 1/,, lat. ej. 3 1/,, lat. clypei paene 
ce noli lead lane) 5 millim: Ped. Tents: 
Ie Ir INS) pat. <P tb. VV 2?/, millim. “o. 
mandib. paene 11/, millim. 

Exempla duo feminea quae supra descripsi ad Kandari invenit 


516 T. THORELL 


Cel. Beccari. Dispositione et magnitudine oculorum, ut et aculeis 
fortioribus subter in pedibus anterioribus, haec species transitum 
ad genus Xysticum format. 


71. D. concinna n. /uteo-testucea paene tota, cephalothorace satu- 
ratiore, ferrugineo-testaceo, patellis et tibus anterioribus nigris; 
oculis seriei posticae spatiis paene aequalibus sejunctis, area oculo- 
rum mediorum paene dinudio latiore postice quam antice, paullulo 
latiore postice quam longiore, oculis medus anticis longius a latera- 
libus anticis quam inter se remotis; abdomine supra scuto duriu- 
seculo tecto. — 7 ad. Long. circa 2 !/, millim. 

Mas. — Cephalothorax aeque longus atque tibia 1.‘ paris, pa- 
rum longior quam latior, parte thoracica in lateribus ample et 
fortiter rotundata, antice parum sinuatus et sensim angustatus, 
fronte lata, latitudine dimidiam partem thoracicam superanti, 
paene truncata, modo levissime rotundata vel potius in medio 
(inter oculos medios anticos) paullulo prominenti; modice altus, 
undique convexus, impressionibus cephalicis vix ullis; nitidus, a 
latere visus ante declivitatem posticam leviter arcuato-convexus 
et paullo proclivis; clypeus directus, altitudine spatium inter 
oculos medios anticos et posticos non aequans. Ocul laterales 
antic! non parum, fere dimidio, majores quam reliqui oculi, qui 
sub-aequales sunt (laterales postici mediis oculis tamen paullulo 
majores videntur). Oculi medii aream occupant quae paene di- 
midio latior est postice quam antice, paulluloque brevior quam 
latior postice, longior vero quam latior antice. Oculorum series 
antica a fronte visa leviter sursum curvata, series postica de- 
super visa paullulo fortius recurva; spatium inter oculos binos 
laterales, qui costae communi latae humili obliquae impositi sunt, 
paullulo minus est quam spatia inter oculos medios anticos et po- 
sticos; oculi medii antici non parum longius a lateralibus anticis 
quam inter se distant, medii postici contra non longius sed po- 
tius paullulo brevius a lateralibus posticis quam inter se remoti 
sunt. Sternwm breve, cordiforme, convexum, nitidum. Mandibulae 
directae, conico-cylindratae, crassitie paene femorum anticorum, 
duplo longiores quam latiores basi, in dorso sat leviter convexae, 


RAGNI DI SELEBES 517 


nitidae. Palpi breviores, crassitie metatarsorum anticorum fere; 
pars patellaris paullo longior est quam latior; pars tibialis eà 
non parum brevior et saltem basi angustior est, apicem versus 
sensim dilatata, non longior quam latior apice: apex lateris ex- 
terioris in procursum sat parvum pallidum, parti tarsali adja- 
centem productus est; subter ad basin pars tibialis dente parvo 
nigro armata videtur. Pars tarsalis latius lanceolato-ovata, aeque 
circiter longa atque partes duae praecedentes conjunctim, reliquo 
palpo vix dimidio latior; bulbus spina longa gracili nigra cir- 
cumdatur. Pedes graciles, pubescentes, anteriores longi, 1.1 paris 
cephalothorace plus 4.plo longiores; femora 1.' paris supra aculeos 
non paucos (circiter 7) ostendunt, 2.' et 3." paris femora 4 
aculeos, 4. paris 3; in tibiis anterioribus binos aculeos versus 
apicem internodii sitos video, alterum subter, alterum in latere 
anteriore; metatarsi anteriores aculeos saltem 2. 2. subter ha- 
bent; omnes aculei gracillimi sunt. Abdomen sub-pentagono- 
orbiculatum, postice sub-acuminatum; dorsum ejus scuto paene 
orbiculato, postice modo breviter truncato et hic non usque ad 
anum pertinenti, punctis 5 (7) impressis notato tectum est, ut 
cephalothorax parce et tenuissime pubescens. 

Color. — Cephalothorax luteus ‘vel potius ferrugineo-testaceus, 
plaga media inaequali parum distmeta paullo clariore, et costis 
oculorum lateralium albicantibus. Sternwm, maxillae et labium 
luteo-testacea. Mandibulae luteae. Palp: luteo-testacei, clava paullo 
obscuriore. Pedes lutei, tibiis totis et patellis ad maximam par- 
tem in pedibus 4 anterioribus nigris. Scutum abdominis luteum; 
latera abdominis cum ventre pallidius testacea, venter secundum 
medium late obscurior, sub-ferrugineus, punctis pallidis in series 
longitudinales ordinatis. Mamillae sub-testaceae. 

ox coup. 24/55 le. cephaloth. 1 1/,) lat. ej. paene 17/, mills 
le ali aa i ie 0 Fo Nil 
20 el elon Pala Veni. 

Marem singulum mutilatum vidi, ad Kandari captum. 


518 T. THORELL 


Gen. Cerinius, n. (’). 


Cephalothorax formà in sub-familia Thomisinorum ordinarià, 
non multo longior quam latior; frons tuberculis conicis (et costà 
transversà) carens; clypeus directus, altitudine longitudinem areae 
oculorum mediorum non aequans. 

Oculi laterales antici oculis mediis anticis multo majores; series 
oculorum antica modice sursum curvata, series postica, quae non 
vel parum longior est quam antica, fortissime recurva; oculi bini 
laterales suo quisque tuberculo humili impositi, spatio majore 
disjuncti quam quo distant oculi medii antici a mediis posticis. 

Mandibulae directae vel paullo prominentes, apicem versus 
paullo angustatae. 7 

Maxillae longae et angustae, apice extus et intus oblique ro- 
tundato-truncatae, in latere exteriore late et leviter emarginatae, 
in labium longius quam latius apice sub-truncatum et maxillis 
paene duplo brevius paullo inclinatae. 

Pedes sat graciles, aculeis multis armati; pedes anteriores cir- 
citer duplo longiores quam pedes posteriores; tarsi unguiculis 
binis brevioribus pectinato-dentatis instructi, fasciculo unguicu- 
lari carentes. i 

Abdomen oblongum, mamillis sex mediocribus. 

Typus: C. fuscus n. 

Hoc genus Xystico et Diaeae affine est, praesertim serie ocu- 
lorum postica fortissime recurva (ita ut oculi hujus seriei in 
trapezium ordinati dici possint) et seriem anticam longitudine 
vix superanti dignoscendum. 


72. C. fuscus n. cephalothorace fusco, in declivitate postica nigro- 
maculato, pedibus antertoribus fuscis, posterioribus testaceis, tibiis, 
saltem 4. paris, apice infuscatis; abdominis dorso area magna 
Jusca ad partem nigricanti occupato, quae versus medium linea 


(1) Cerinius, nom. propr. Latinum. 


i ero 


RAGNI DI SELEBES 519 


vel vitta transversa retro fracta pallidiore abrupta est, et postice 
quoque plus minus evidenter in vittas transversas divulsa, luteribus 
dorsi sub-cinereis vel albicantibus; ventre sub-cinereo, secundum 
medium late nigricanti. — <Q ad. Long. & circa 4)/,, 9 
circa 63/, millim. 

Femina. — Cephalothorax aeque paene longus atque meta- 
tarsus 1.' paris, paullo longior quam latior, lateribus partis tho- 
racicae sat fortiter rotundatis, antice lateribus sub-rectis sensim 
angustatus, sed vix sinuatus, fronte perfecte truncata, latitudine 
dimidiam partem thoracicam aequanti; non altus, impressionibus 
cephalicis parum expressis, sulco in declivitate postica nitida 
notatus, praeterea opacus, pube brevi appressa sat dense vestitus, 
setisque paucioribus praesertim inter oculos et in clypeo sparsus, 
seta singula utrinque paullo pone oculos laterales posticos; a 
latere visum dorsum cephalothoracis ante declivitatem posticam 
sat brevem usque ad oculos medios paullulo modo proclive est, 
parum arcuato-convexum, paene rectum. Facies cum clypeo satis 
angusta, directa; altitudo clypei intervallo inter oculos medios 
anticos et posticos paene dimidio minor ést. OcwZ laterales antici 
mediis anticis plus duplo majores, et non parum majores quam 
laterales postici, qui paene duplo majores sunt quam oculi medi 
postici: hi oculi reliquis omnibus minores. Series oculorum antica 
a fronte visa modice sursum curvata; series postica vix longior 
quam antica, fortissime recurva, ita ut oculi ejus in trapezium 
breve et postice latissimum ordinati dici possint; oculi 4 laterales 
rectangulum transversum non duplo latiorem quam longiorem 
formant; oculi 4 medii aream occupant paullo latiorem postice 
quam antice paulloque longiorem quam latiorem postice. Oculi 
laterales antici tuberculo humili sat magno, angulum frontis 
formanti, impositi sunt, laterales postici tuberculo parvo humili 
longius pone eas: spatium inter oculos laterales binos paullo 
majus est quam spatia inter oculos medios anticos et posticos, 
et oculi maximi diametro circiter duplo majus. Oculi medii antici 
paullo longius a lateralibus anticis quam inter se distant, oculi 
medii postici saltem dimidio longius a lateralibus posticis quam 
inter se remoti sunt, et paene dimidio longius a lateralibus po- 


520 T, THORELL 


sticis quam a lateralibus anticis. Sternum breviter ovato-cordi- 
forme fere, pubescens. Mandibulae apicem versus modo leviter 
angustatae, paene cylindratae, tibiis anticis paullo angustiores , 
longitudine tarsos 1.' paris aequantes, duplo longiores quam la- 
tiores, in dorso versus basin sat leviter convexae; opacae sunt, 
pubescentes et paullo setosae. Pa/pi graciles, pilosi et setosi. 
Pedes sat graciles quoque, pube appressa minus densa et pilis 
vestiti, anteriores longi (2. paris, qui pedibus 1.' paris paullo 
longiores sunt, cephalothorace 5.plo longiores fere), omnes den- 
sius aculeati: femora 4 anteriora circiter 7 aculeos graciles et 
ad partem (postice) brevissimos habent, 3." paris saltem 3, 
4.i paris saltem 2 aculeos; patellae anteriores utrinque aculeo 
brevi armatae sunt, tibiae anteriores subter 7 vel 6 paria acu- 
leorum longorum et sat fortium habent, et praeterea 1. 1. 1. 
aculeos in utroque latere; patellae, tibiae et metatarsi posteriores 
undique aculeis instructi. Abdomen sub-rhomboide, non parum 
longius quam latius, antice sat angustum, posteriora versus se- 
cundum fere ?/, longitudinis lateribus sub-rectis sensim dilata- 
tum, tum repentius posteriora versus angustatum, angulis ro- 
tundatis; parte postica abruptius declivi. Vulva ex impressione 
sive sulco parvo levi longitudinali constare videtur, qui antice 
tuberculum minutum nigrum ostendit. 

Color. — Cephalothorax fuscus, macula vel vitta brevi obliqua 
nigra utrinque in declivitate postica, ad marginem posticum, no- 
tatus, tuberculis oculorum lateralium praesertim superius cinereo- 
albicantibus; secundum medium plus minus distincte pallidior et 
versus margines laterales pallido-sub-variatus quoque, pube fer- 
rugineo- vel luteo-testacea et setis nigris munitus. Sternum pal 
lide fusco-testaceum. Partes oris testaceo-fuscae vel fuscae. Palpi 
testacei, pilis et setis nigris. Pedes anteriores testaceo-fusci vel 
fusci, coxis subter pallidioribus, 1.' paris femoribus subter nigri- 
cantibus vel obscurius fuscis, 1.' paris tibus interdum apice ni- 
gricantibus; pedes posteriores pallidiores sunt, testacei, saltem 
4. paris femoribus et tibiis apice sub-infuscatis; aculei pedum 
nigri. Abdomen pallide fusco-cinereum dicendum: dorsum ejus, 
excepto in lateribus et supra anum, plaga maxima occupatur 


RAGNI DI SELEBES 521 


obscuriore, fusca, hic illic nigricanti, quae in lateribus leviter si- 
nuata est, in medio lineà pallidiore transversà, angulatim retro 
fractà abrupta, et pone angulos abdominis laterales quoque 
plus minus evidenter lineis parvis transversis in vittas vel lineas 
fuscas et nigricantes divulsa. Latera abdominis fusco-punctata et 
-sub-variata sunt; venter cinerascens, fascia lata nigricanti se- 
cundum medium. Mamillae obscurius vel pallidius fuscae. 

Mas differt praesertim pedibus multo longioribus et gracillimis 
et aliter aculeatis, mandibulis minoribus (dimidio tarso 1.' paris 
paullo longioribus) et parum convexis, abdomine sub-elliptico 
fere, paene duplo longiore quam latiore, et palpis, qui breves 
sunt, graciles, clava parva. Pars eorum patellaris paullo lon- 
gior est quam latior; pars tibialis illius fere longitudine et la- 
titudine, apice valde oblique truncato, apice lateris exterioris in 
spinam brevem nigram anteriora versus et paullo foras di- 
rectam producto, apice lateris inferioris, extus, prope spinam 
illam, eo quoque in procursum parvum obtusum pallidum por- 
rectum producto. Pars tarsalis prioribus internodiis duobus con- 
junctim brevior, parte tibiali non dimidio latior, ovato-lanceo- 
lata fere; bulbus parvus, heliciformis. Pedes 1.1 paris, qui pedibus 
2.1 paris paullo longiores sunt, cephalothorace circa 7.plo lon- 
giores; aculei femorum anteriorum longiores et crebriores sunt 
quam in femina, 11; patellae anteriores apice supra aculeum 
quoque habent; aculei subter in tibiis et metatarsis anterioribus 
multo graciliores sunt quam in femina et pauciores quoque 
quam in ea videntur, 5 vel 4 paria modo (an ita semper’). 

— Color paullo alius quam in femina: cephalothorax testaceo- 
fuscus, in declivitate postica striis duabus obliquis nigris antice 
et maculis duabus nigris postice notatus; pedes anteriores fer- 
rugineo-fusci, tibiis apice nigris et metatarsis quoque apice ni- 
gricantibus (pedes posteriores ut in femina); abdominis dorsum 
obscure fuscum est, in lateribus angustius albicans, area illa 
fusca in lateribus maculas magnas quasi formanti, versus me- 
dium linea pallidiore transversa angulatim retro fracta abrupta, 
pone eam maculis duabus parvis albicantibus, et denique, supra 
anum, lineis angustis transversis parum distinctis pallidis notata. 


522 T. THORELL 


Q. Lg. corp. 6%/,; lg. cephaloth. paene 2 1/,, lat. ej. paullo 
plus 2, lat. frontis 1!/, millim; lg. abd. 3/3, lat. ej. 3 millim. 
Ped! Tell 4,3 dI 11/1545, TV Gj pati Apa ene 
21/, millim. Mandib. circa 1 millim. longae. 

7. Lg. corp. 44/2; lg. cephaloth. 2, lat. ej. paene 2, lat. 
frontis 1 millim.; lg. abd. 21/,, lat. ej. 1!/, millim. Ped. 114 
(metat. 3%/,), II 133/,, IM 53/,, IV paene 6!/,, pat. + tib. 
IV paullo plus 2 millim. Mandib. °/, millim. longae. 

Marem singulum cum feminis duabus ad Kandari invenit D.” 
Beccari. | 


Sectio CITIGRADAE. 


Fam. LYCOSOIDAE. 
Gen. Sphedanus, n. (’). 


Cephalothorax brevior, humilis; clypei altitudo oculi maximi 
diametro non multo major. 

Oculi 8, in duas series transversas recurvas ordinati, magni- 
tudine non valde inaequales; spatium inter oculos binos laterales 
non majus est quam spatia inter oculos medios anticos et posticos. 

Mandibulae directae, sub-cylindratae. 

Maxillae porrectae, convexae, fere duplo longiores quam la- 
tiores, apice rotundatae; labium paullo latius quam longius, 
apice truncatum. 

Pedes sat longi et graciles, ita longitudine sese excipientes: 
II, I, (I, II?) IV, II; unguiculi tarsorum trini, superiores sat 
longi, aequaliter curvati et dense pectinato-dentati, inferior den- 
tibus duobus (anteriore saltem longo et curvato) munitus. 

Abdomen oblongum, ut cephalothorax dense appresso-pubescens. 

Mamillae 6, mediocres, sub-cylindratae, modo apice tubulis 
textoriis praeditae, superiores et inferiores aeque fere longae. 


(1) opedaveg, vehemens, ferox. 


RAGNI DI SELEBES - Wee 


Vitae degendae ratio ignota. 

Typus: S. undatus n. 

Hoc genus oculorum dispositione et formà unguiculorum tar- 
sorum majorem cum Agalenoidis quam cum Lycosoidis similitu- 
dinem praebet, pubescentia densa corporis et toto habitu tamen 
adeo cum Dolomede et Ocyale conveniens, ut vix longe ab his 
generibus removeri possit. Spatio inter oculos binos laterales spatiis 
inter oculos medios anticos et posticos minore vel saltem non 
majore, Sphedanus ab iis praesertim facile internosci potest. 


73. S. undatus n. cephalothorace testaceo-fusco, dense sub-testaceo- 
pubescenti, linea media longitudinali albida in parte cephalica no- 
tato; oculis medis aream postice paullo latiorem quam antice, acque 
saltem longam atque latam occupantibus; pedibus pallidius olivaceo- 
testaceis, 2.' paris pedibus pedes li paris longitudine paullulo su- 
perantibus; abdomine anguste ovato, fusco, pube densa pallidiore 
tecto, area secundum totum dorsum extensa fusca et sub-testaceo- 
variata, quae antice lineis duabus parallelis inaequalibus albican- 
tibus, posterius vero fasciis duabus ejusdem coloris bis sinuato- 
incurvis, cum liners illis conjunctis et postice coéuntibus inclusa 
est. — Q ad. Long. circa 8 millim. 

Fruina. — Cephalothorax tibia 4. paris paullo longior, non 
dimidio longior quam latior, lateribus partis thoracicae ample et 
fortiter rotundatis, antice sat fortiter sinuato-angustatus, parte 
cephalica sat magna, lateribus fere rectis anteriora versus vix 
angustata, fronte fortiter rotundata et dimidiam partem thora- 
cicam latitudine aequanti fere, tuberculo oculorum anticorum 
mediorum oculisque lateralibus anticis paullo prominentibus; im- 
pressionibus cephalicis distinctissimis, postice coéuntibus et sulco 
medio centrali ordinario sat longo continuatis; parum altus, de- 
clivitate postica brevi, dorso tum usque ad oculos medios posticos 
recto, modo postice, inter partes thoracicam et cephalicam, paul- 
lulo impresso, area oculorum mediorum proclivi, clypeo paene 
directo vel potius reclinato, humili, spatio inter oculos anticos 
medios et verum marginem clypei horum oculorum diametro 
non majore. Ocwlorwm series postica non parum (plus diametro 


524 T. THORELL 


oculi dupla) longior quam anterior; oculi paene aequales sunt, 
posteriores saltem medii anterioribus oculis tamen paullulo mi- 
nores; series antica a fronte visa leviter sursum curvata est, 
posterior desuper visa fortius recurva; oculi laterales bini inter 
se spatio paullulo minore (oculi diametrum paullo superanti) 
distant, quam quo distant medii antici a mediis posticis; oculi 
medii aream occupant aeque saltem longam atque latam postice, 
paullo latiorem postice quam antice. Oculi medii antici spatio dia- 
metro sua multo, paene duplo, minore sejuncti sunt, a latera- 
libus anticis spatio etiam minore, !/, diametri oculi circiter 
aequanti, remoti; oculi medii postici intervallo disjuncti sunt quod 
diametro eorum evidenter est majus: a lateralibus posticis etiam 
paullo longius distant. Sternwm parum longius quam latius, antice 
late truncato-emarginatum , orbiculato-cordiforme fere. Mandibulae 
directae, femoribus anticis paullo angustiores, longitudine patellae 
li paris, duplo longiores quam latiores, sub-cylindratae, in dorso 
tamen sat fortiter convexae, dense pubescentes, sulco unguicu- 
lari antice pilis longis ciliato, et antice et postice dentibus tribus 
sat parvis armato. Maxé/lae porrectae, parallelae, vix duplo lon- 
giores quam latiores, labio duplo saltem longiores, convexae, 
apice late et fortiter rotundato, intus tamen paullo oblique trun- 
cato. Labiwm paullo latius quam longius, versus apicem late 
truncatum paullo angustatum. Pa/pi mediocres, pilis et aculeis 
longis et gracilibus vestiti, parte patellari fere dimidio, parte 
tibiali duplo et dimidio longiore quam latiore. Pedes sat graciles 
et longi, aculeis crebris et longis (in metatarsis appressis) ar- 
mati; 2.i paris pedes, qui reliquis longiores videntur, l.' paris 
pedibus paullulo longiores sunt, cephalothorace circiter 4 */, lon- 
giores. Abdomen paene duplo longius quam latius, anguste ova- 
tum, ut cephalothorax pube densa appressa tectum. Vulva 
constat ex fovea maxima et valde profunda, aeque fere lata 
atque longa, angulis anticis rotundatis, posteriora versus sensim 
paullulo latiore, postice truncata; margines laterales hujus foveae 
elevati sunt, fere paralleli, margo posticus elevatus quoque et 
utrinque in lobum sub-triangularem productus: margo posticus 
quoque altissimus et in medio late et profunde, in formam fere 


RAGNI DI SELEBES 525 


rectanguli transversi, incisus dici posset. Mamillae exsertae, sub- 
cylindratae, inferiores paullo crassiores quam superiores. 

Color. — Cephalothorax testaceo-fuscus, pilis sub-testaceis et 
albicantibus appressis tectus et sub-variatus, pilisque albidis 
munitus saltem lineam mediam longitudinalem in parte cepha- 
lica formantibus; oculi nigri: Sternum testaceo-fuscum, pilis pal- 
lidis appressis vestitum et pilis longis erectis nigris sparsum. 
Mandibulae fusco-testaceae, eodem fere modo atque sternum pi- 
losae; maxillae et labium nigro-fusca, nigro-pilosa. Palpi et pedes 
pallidius olivaceo-testacei, pallido-pubescentes, pilis et aculeis 
nigris. Abdomen secundum medium dorsi obscurius fuscum, prae- 
terea pallidius, rufescenti-fuscum, et in lateribus et in ventre 
plus minus nigricanti- vel fusco-variatum; pilis brevibus appressis 
tectum est, in lateribus olivaceo- vel testaceo-cinerels, in dorso ad 
partem albicantibus quoque: antice duas lineas longitudinales 
_ abbreviatas parallelas inaequales albicantes, spatio fusco separatas 
ostendit dorsum, deinde, cum iis sub-conjunctas, fascias duas 
longitudinales inaequales intus bis undato-incurvas, cum colore 
laterum pallidiore confusas: spatium inter has fascias interjectum, 
posteriora versus angustatum, fusco- et cinereo- vel olivaceo- 
‘ testaceo-variatum est. Mamillae pallide olivaceo-testaceae. 

Lg. corp. 8; lg. cephaloth. 3?/,, lat. ej. paullo plus 2!/,, 
lat. clypei 1!/, millim.; lg. abd. 4?/,, lat. ej. 2 1/, millim. Ped. 
oto Ao Ih? lV 134/55 pat. 4 tba IVa paene 
43/, (tib. 3°/,) millim. Lg. mandib. 1!/, millim. 

Exempla duo tantum, ad Kandari inventa vidi. 


Gen. Dendrolycosa (Dot.) 1859. 


74. D. longitarsis n. cephalothorace in fundo pallide testaceo-oliva- 
ceo, summo margine nigro; oculis mediis anticis oculos anticos late- 
rales magnitudine multo superantibus, sed paene duplo minoribus 
quam sunt oculi 4 posteriores, qui fere aequales sunt et in seriem 
fortissime recurvam ordinati; pedibus valde longis, tarsis longissimis 
et flecibilibus; abdomine longo et angusto, sub-cylindrato, in 


526 T. THORELL 


lateribus superius sub-cinerascenti, dorso toto area angustiore fusca 
in marginibus undulato-dentata occupato, quae antice in medio fa- 
sciam longitudinalem abbreviatam sub-olivaceo-testaceam et pone 
eam series duas lineolarum parvarum ejusdem coloris paene usque 
ad anum pertinentes et linea tenui fusca sejunctas ostendit. — 
Q sub-ad. Long. saltem 11!/, millim. 

Femina. — Cephalothorax longitudine tibiam cum ?/, patellae 
3.41 paris aequans, paullo longior quam latior, in lateribus am- 
plissime et fortiter rotundatus, parte cephalica brevi, antice 
truncata, latitudine clypei dimidiam partis thoracicae latitudinem 
non aequanti; impressionibus cephalicis aliisque impressionibus bi- 
nis trinisve radiantibus utrinque, ut et sulco levi secundum margi- 
nes laterales (at sat longe ab iis remoto), bene expressis, distinctis, 
sulco ordinario medio longo et sat profundo. Humilis est cephalo- 
thorax,a latere visus declivitate postica brevi et superius convexa, 
dorso praeterea recto, immo in medio sub-impresso; area oculorum 
proclivis, clypeus etiam praeruptius proclivis, humilis, altitudine 
duplam oculorum mediorum anticorum diametrum non aequans. 
Oculi 4 posteriores sub-aequales, paene duplo majores quam 
oculi medii antici, qui lateralibus anticis plus duplo majores 
sunt; oculi posteriores seriem formant fortissime recurvam, vel 
potius trapezium brevissimum, plus duplo latius postice quam 
antice; spatium inter oculos medios posticos diametrum oculi plus 
dimidio majus est paulluloque majus quam spatium quo a late- 
ralibus posticis distant. Series oculorum antica non parum lon- 
gior quam series ab oculis duobus mediis posticis formata, leviter 
deorsum curvata; spatium inter oculos medios anticos horum 
oculorum diametrum aequat, et plus duplo majus est quam 
spatium quo a lateralibus anticis distant. Area quam occupant 
oculi 4 medii non parum (circiter diametro oculi postici) latior 
est postice quam antice, longior quam latior antice, brevior 
quam latior postice. Sternum paullo latius quam longius, angu- 
lato-orbiculatum fere. Mandibulae paene directae, longitudine 
patellarum 1.' paris, femora crassitie paene aequantes, plus duplo 
longiores quam latiores, sub-cylindratae, in dorso aequaliter et 
modice convexae, pilosae; sulcus unguicularis antice pilis longis 


RAGNI DI SELEBES » 527 


et densis ciliatus, et antice et postice dentibus trinis conicis ar- 
matus; unguis mediocris. Maxillae porrectae, parallelae, in latere 
interiore tamen incurvae, vix duplo longiores quam latiores, in 
latere exteriore ante insertionem palpi fortiter dilatato-rotundatae, 
apice extus oblique rotundato quoque, intus oblique truncato; 
labium dimidià maxillà paullo longius, paullo longius quam la- 
tius, apice late truncatum, sulco vel impressione obliqua utrinque 
ad basin munitum. Palpi sat longi, pilosi et aculeati; pars fe- 
moralis subter seriem pilorum 5 longorum ostendit. Pedes longi, 
sat graciles, aculeis crebris et longis, in tibiis et metatarsis immo 
longissimis armati; tarsi omnium pedum graciles, flexibiles, ideo- 
que in exemplis mortuis incurvi vel tortuosi, solito longiores, 
in pedibus anterioribus longiores quam metatarsi, in posterioribus 
pedibus metatarsis breviores. Pedes 1.' paris, reliquis pedibus 
longiores, cephalothorace circiter 7!/, longiores sunt; pedes 2.1 
paris parum longiores quam pedes 4.' paris. Unguiculi tarsorum 
superiores mediocres, apice sat longo et fortiter deorsum cur- 
vato, dentibus longis pectmati; unguiculus inferior parvus, basi 
subito deorsum flexus, muticus. Abdomen longum et angustum, 
circa duplo et dimidio longius quam latius, sub-cylindratum, 
antice truncatum, apice postico lateribus rotundatis angustatum; 
maxillae cylindratae, modice exsertae. 

Color. — Cephalothorax pallide olivaceo-fuscus vel testaceo- 
olivaceus, utrinque versus medium striis paucis transversis ra- 
diantibus fuscioribus notatus, summo margine et oculis nigris, 
sulco centrali infuscato; pilis brevibus pallidis et fuscis munitus 
est, et, pone oculos laterales posticos, aliis rufescentibus; pili 
pallidi utrinque, versus margines laterales, lineam undulatam 
formare videntur. (Exempla a me visa valde detrita sunt). Ster- 
num pallide flavo-testaceum, albicanti-pilosum. Partes oris pallide 
testaceae, albicanti-pilosae, mandibulae versus basin sub-infu- 
scatae. Palpi et pedes pallide olivaceo-testacei, albicanti-pube- 
scentes, aculeis nigris; tibiae et metatarsi annulo nigricanti apicali 
lato notati, in pedibus saltem posticis evidenti, et basi quoque 
anguste nigri vel striis paucis longitudinalibus nigris (quasi 
umbris aculeorum qui hic coronam formant) notati. Abdominis 


528 T. THORELL 


dorsum totum area angustiore fusca occupatur, quae in lateribus 
undulato-dentata est et antice fascia media longitudinali angusta 
olivaceo-testacea, non usque ad medium dorsi pertinenti, notata: 
utrinque ad apicem posticum hujus fasciae initium capit alia fascia 
media angusta geminata, paene ad anum pertinenti, ex lineolis par- 
vis olivaceo-testaceis composita sive in marginibus undulato-dentata 
et saepius abrupta; latera abdominis cinereo-fusca sunt, margine 
superiore cinereo- vel olivaceo-testaceo, umbris vel vittis paucis 
obliquis fuscis notata; venter cinereo-testaceus, dense albo-pube- 
scens. Mamillae olivaceo-testaceae. 

Lg. corp. 11!/,; lg. cephaloth. 41/,, lat. ej. 31/,, lat. clypei 
1 4/; millim.; lg. abd. 71/,, lat. ej. 3 millim. Ped. I 32 (metat. 7, 
tars. 81) II 27 4/,, IN 17, 1V27; pat. + tib.JIV (babo 
millim. Lg. mandib. 1 ?/, millim. 

Exempla duo feminea nondum plene adulta ad Kandari in- 
venit Clar. Beccari. — Saltem clypeo humili a genere Dolomedis 
differt Dendrolycosa: D. longitarsis nostra tarsis longis flexibilibus 
(paene ut in Opilionibus, sed non articulatis) praeterea et prae- 
sertim notabilis est. Oculi in gen. Dendrolycosa nec sunt « mi- 
nimi, » nec « aequales, » ut voluit Doleschall; quod jam recte 
monuit Cel. Van Hasselt (1). Nec verba Doleschallii: « Pedes 
mediocres, corpore parum longiores, 4, 1, 2, 3» in formas hujus 
generis a me visas cadunt (?). 

Pullus, 4°|, millim. longus, ad formam corporis et oculorum 
dispositionem cum exemplis jam descriptis conveniens et cum iis 
captus, differt cephalothorace non tantum ad margines infuscato 
verum etiam duabus fasciis fuligineis longitudinalibus notato, 
pedibus fusco-testaceis immaculatis, fascia abdominis media (un- 
dulata) pallida per totum dorsum extensa, non interrupta, an- 
tice fasciam illam anteriorem abbreviatam includenti, et pone 
eam, quae utrinque maculam nigricantem ostendit, geminata; 
tarsi anteriores metatarsos non vel vix longitudine aequant et 


(1) Araneae exoticae quas quondam in India Orientali (praesertim insula 
Amboina} collegit Gel. Dr. C. L. Dolescha]l, în Tijdschrift voor Entom., XX 
(1877), p. 598). 

(2) Conf. Dol., Tweede Bijdr. cet., p. 54, 


RAGNI DI SELEBES 529 


parum incurvi sunt. Fortasse alius speciei est hoc exemplum, 
quod in praesenti Var. fasciatam appellare licet. 


Gen. 'Trochosa (C. L. Kocn) 1848. 


75. T. conspersa n. fusca, dense oltvaceo-luteo-pubescens et sub- 
hirsuta, pedibus testaceo-olivaceis, cephalothorace, abdomine et pedibus 
supra lituris et punctis albis e pube formatis conspersis: abdomine 
 antice linea longitudinali abbreviata et utrinque apud eam punetis 
binis albis ornato, posterius vero serie media punctorum et maculis 
utrinque binis ejusdem coloris; tibiis 1. paris plaga majore alba 
supra versus basin notatis, ut tibus 2.' paris aculeis brevissimis, 
modo 1. 1. in apice subter et 1. 1. in latere anteriore armatis. 
— Q jun. @) Long. saltem 71/, millim. 

. Femina. — Cephalothorax longior quam tibia cum patella 
4. paris, forma in hoc genere ordinarià, dorso ante declivitatem 
posticam primum paene recto, modo levissime convexo, versus 
oculos posteriores paullo proclivi; facies humilis, altitudine dimi- 
diam mandibularum longitudinem non aequans, a fronte visa 
supra et in lateribus aequaliter et fere in formam semicirculi 
rotundata, clypeo humili. Pube crassa tectus est cephalothorax 
et pilis densis sub-erectis quasi hirsutus. Oculorwm series antica 
aeque longa atque series media, paene recta, parum deorsum 
curvata, oculis spatiis aequalibus disjunctis; medii oculi hujus 
seriei lateralibus parum majores sunt. Oculi duo seriei mediae 
magnae, oculis posticis sive tertiae seriei duplo majores et inter- 
vallo diametro sua evidenter minore disjuncti; oculi 4 posteriores 
aream occupant longiorem quam latiorem antice, breviorem quam 
latiorem postice, et non parum (saltem diametro oculi maximi) 
latiorem postice quam antice. Sternum breve, orbiculato-ovatum. 
Mandibulae longae, tibiam 1.‘ paris longitudine aequantes, aeque 
fere crassae ac femora antica, triplo longiores quam latiores 
basi, intus a medio ad apicem sensim angustatae, in dorso ad 
basin fortiter convexae, deinde vero rectae vel potius paullo 
concavatae, ungui longo, intus et retro directo. Palpi et pedes 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (15 Dicembre 1877). 34 


530 T. THORELL 


breves, sub-hirsuti; pedes aculeis paucioribus, qui praesertim in 
pedibus anterioribus breves sunt, armati; in tibiis anticis aculeos 
1. 1. brevissimos in apice subter video, et praeterea modo 1. 1. 
in latere anteriore; metatarsi anteriores subter 2. 2. 2. aculeos 
breves habent. Aculei tibiarum et metatarsorum posteriorum, 
ut femorum omnium (1. 1. supra in his) longiores sunt. Pedes 
4. paris cephalothorace non triplo sunt longiores. Abdomen in- 
verse ovatum, dense pubescens. 

Color. — Cephalothorax in fundo fuscus, pube crassa appressa 
olivacea-testacea vel -lutea tectus, et pube alba sparsus, quae 
lineam incurvam vel sinuatam utrinque in parte cephalica an- 
terius, striam minutam in medio fere dorso, et A album ad 
declivitatem posticam format. Sternum fusco-testaceum, pallido- 
pubescens. Mandibulae piceae. Maxillae et labium picea quoque, 
apice pallida. Pa/pi testaceo-olivacei, nigro-pilosi, puncto niveo 
saltem in apice partis femoralis, supra. Pedes testaceo-olivacei, 
pilis et aculeis nigris muniti, pubeque albida, strias et puncta 
nonnulla albida supra in omnibus pedum internodiis, coxis et 
tarsis exceptis, formanti; in tibus 1.! paris maculam majorem 
format haec pubescentia. Abdomen in fundo sub-fuscum, in la- 
teribus et subter magis cinerascenti-olivaceum, in dorso pube oli- 
vaceo-lutea tectum; secundum medium antice lineam abbreviatam 
albidam habet et utrinque, ad latera ejus, puncta duo albida; in 
dorso postico utrinque maculae duae adsunt (duae supra anum 
praesertim distinctissimae), et puncta circiter quattuor secundum 
medium in seriem ordinata: tota haec pictura albida e pube ap- 
pressa formata est. 

Le. corp. 7:1/,; lg. cephaloth. 33/,, lat. ej. 21/5, lat. front. 
13/, millim.; lg. abd. 3 3/,, lat. ej. 21/2 millim. Ped. I paene 8, 
II 73/,, HI 71/,, IV 101/,; pat. + tib. IV 31/, millim. Man- 
dib. 1?/, millim. longae. 

Feminam singulam (ut videtur non plene adultam) et pullulum 
vidi, quae exempla ad Kandari capta sunt. 


RAGNI DI SELEBES 531 


Gen. Artoria, n. ('). 


Cephalothorax longior, altus, dorso inter declivitatem posticam 
et oculos posticos fere librato, facie sat alta, partis cephalicae 
lateribus directis, non rotundatis. 

Oculi 8, in tres series ordinati, valde inaequales; oculi 4 se- 
riel anticae parvi, haec series procurva et multo brevior quam 
series media, cujus oculi duo valde magni sunt, cum oculis 
seriel posticae aream rectangulam vel postice angustiorem quam 
antice occupantes. 

Mandibulae mediocres, directae. 

Maxillae oblongae, apicem versus latiores, porrectae vel in 
labium sub-quadratum paullo inclinatae. 

Pedes mediocres, graciles, aculeati, ita longitudine se exci- 
pientes: IV, IN, I, II; unguiculi trini, superiores sat graciles 
et satis aequaliter curvati, dentibus longis pectinati, inferior non 
multo deorsum curvatus, muticus. 

Abdomen sub-ovatum. 

Mamillae breves, superiores vix vel parum longiores quam 
inferiores. 

Typus: A. parvula n. 

A Lycosoidis hucusque cognitis Ar/oria praesertim differt 
dispositione oculorum posticorum insolita, his oculis non in tra- 
pezium postice latius quam antice, sed in rectangulum vel po- 
tius in trapezium antice paullulo latius quam postice ordinatis. 


76. A. parvula n. cephalothorace fusco, antice obscuriore, lineis 
vel fasciis tribus longitudinalibus e pilis albis formatis ornato; 
palpis testaceis, parte femorali nigra et bulbo fusco, partibus tibiali 
et tarsali supra albo-pilosis; pedibus testaceis, 1. paris femoribus, 
basi excepta, cum patellis totis et tibiis basi nigris; abdomine supra 
nigro, in fundo fusco-maculato, linea abbreviata longitudinali an- 


(1) Artorius est nom. propr. latinum. 


532 T, THORELL 


tice, ordinibus tribus punctorum posterius et linea in utroque latere 


albis, hac pictura alba e pilis formata. — ad. Long. circa 2 1/5 
millim. 
Mas. — Cephalothorax sat longus et angustus, longitudine 


tibiam cum patella 4 paris paene aequans, plus dimidio longior 
quam latior, fronte truncata, latitudine circiter */, latitudinis 
partis thoracicae aequanti; in lateribus partis thoracicae modice 
rotundatus, anterius sinuato-angustatus, parte cephalica longa, 
lateribus rectis et parallelis, desuper visa igitur rectangula, 
paullo longiore quam latiore. Sat altus est cephalothorax, de- 
clivitate postica satis praerupta, dorso tum, usque ad oculos 
duos posticos, paene librato et recto, inter oculos 4 posteriores 
proclivi et paullo arcuato-convexo ; frons prominens, facies 
paullo reclinata, latera partis cephalicae (a fronte visae) supra 
leviter modo convexae directa, non rotundata. Oculorum series 
antica multo brevior quam series media, fortiter deorsum cur- 
vata, oculis parvis, paene aequalibus et spatiis aequalibus, oculi 
diametro paullo majoribus disjuncti; oculi duo seriei secundae 
maximae, angulos faciei superiores occupantes, tertiam partem 
latitudinis ejus pro se quisque occupantes, spatio disjuncti quod 
diametrum eorum aequat; oculi laterales antici ab his oculis et 
a margine clypei spatiis aequalibus, diametro sua duplo majo- 
ribus remoti sunt. Oculi seriei posticae, quae paullulo brevior 
(non longior) est quam series media, oculis hujus seriei saltem 
duplo minores sunt, at multis partibus majores quam oculi seriei 
anticae; oculi 4 posteriores aream paene quadratam, aeque fere 
longam ac latam postice et paullulo latiorem antice quam postice 
occupant. Sternum breviter ovatum, antice truncatum. Mandi 
bulae directae, sub-cylindratae, apicem versus sensim paullo an- 
gustatae, in dorso parum convexae, nitidae, crassitie tibias an- 
ticas fere, longitudine altitudinem faciei saltem aequantes, duplo 
et dimidio longiores quam latiores. Maxillae vix duplo longiores 
quam latiores, apicem versus sensim latiores, ipso apice et 
extus et intus paullo oblique truncato, lateribus exterioribus 
paene parallelis, lateribus interioribus in /abiwm sub-quadratum 
et maxillis paene duplo brevius inclinatae. Palp: mediocres, sat 


RAGNI DI SELEBES 583. 


dense pilosi; pars patellaris duplo longior quam latior, apice 
rotundato; pars tibialis eà parum latior, aeque saltem longa 
atque lata, apicem versus sensim paullulo modo dilatata; pars 
tarsalis ovato-lanceolata, longitudine partes duas priores con- 
junctim, latitudine vero femora antica fere aequans, parte ti- 
biali circiter dimidio latior; bulbus genitalis latus et sat brevis, 
_non valde altus (a latere visus altitudinem maximam in medio 
ostendit), partibus prominentibus conspicuis carens. Pedes graciles, 
mediocres, 4. paris cephalothorace plus triplo longiores; aculeis 
sat crebris, gracilibus et non longis armati. Abdomen ovatum; 
mamillae breves, non multo prominentes. 

Color. — Cephalothorax in fundo fuscus, parte cephalica ni- 
gricanti, facie nigra; fascia apud marginem utrinque et linea 
media longitudinali pallidioribus in fundo notatus est, et saltem 
inter oculos pube tenui sub-ferruginea munitus pilisque longio- 
ribus nigris sparsus: praeterea pube alba praeditus quae lineam 
(fasciam?) longitudinalem mediam et lineam utrinque ad ipsum 
marginem nigrum format. Ocul nigri. Sternum testaceum. Man- 
dibulae nigro-piceae, apice clariores. Maxillae et labium testacea. 
Palpi testacei, nigro-pilosi, parte femorali nigra, bulbo genitali 
fusco, parte tarsali cum parte tibiali supra pilis albis tecta. Pedes 
testacei, eo excepto quod 1./ paris femora, basi excepta, cum 
patellis et, ad basin, tibiis quoque nigra sunt; pilis et aculeis 
nigris. Abdomen supra nigrum, in fundo maculis testaceo-fuscis 
variatum, quae posterius utrinque parvae sunt, rotundatae, se- 
riem longitudinalem utrinque hic formantes; pube alba muni- 
tum est, quae in dorso antice lineam abbreviatam longitudi- 
nalem (et ut videtur maculas paucas quoque) format, postice 
vero series tres longitudinales macularum parvarum; in utroque 
latere linea longitudinalis pallida deorsum curvata adest, pube 
alba tecta; venter testaceum, sub-testaceo-pubescens. Mamullae 
fusco-testaceae. 

Lg. corp. 21/,; lg. cephaloth. paullo plus 11/,, lat. ej. paene 1, 
lat. clypei circa ?/, millim.; lg. abd. paullo plus 1, lat. ej. circa 
mille Ped ies?) ise 4, 1V 5, pat. tbe 1V 
1?/, millim. ; 


534 T. THORELL 


Exemplum singulum masculum lepidae hujus araneolae vidi, 
ad Kandari inventum. 


Fam. OXYOPOIDAE. 


Gen. Oxyopes, Latr. 1804. 


77. 0. taeniatus n. cephalothorace testaceo, plerumque lineis 4 
longitudinalibus nigris in dorso notato, quarum mediae per clypeum 
ad apicem mandibularum continuantur; palpis pedibusque testa- 
ceis, nigro-aculeatis et -lineatis; abdomine supra aureo- (vel fer- 
rugineo-) luteo, fascia angusta media argentea vel albicanti secun- 
dum medium, quae antice furcata est et fasciam abbreviatam 
postice acuminatam (colore dorsi) includit; lateribus abdominis 
supra serie lineolarum longitudinalium sub-obliquarum definitis, 
quarum saltem posteriores duae vel tres antice vel intus nigro- 
marginatae sunt; ventre fascia lata nigra vel duobus tribusve lineis 
nigris secundum longitudinem ornato, in lateribus albido; vulva 
ex tuberculo magno nitido antice excavato constanti; parte tibiale 
palporum in  extus spina forti ei subter, intus, lobo forti ro- 
tundato munita, parte tarsali partibus patellari et tibiali conjunctis 
duplo.longiore. —  Q ad. Long. 8-9 1/, millim. 

Femina. — Cephalothorax longitudine tibiam 4.' paris aequans, 
non dimidio longior quam latior, postice et in lateribus, poste- 
rius, modice rotundatus, anterius lateribus parum rotundatis 
sensim angustatus, non sinuatus, fronte leviter rotundata, lati- 
tudine dimidiam partem thoracicam vix aequanti, oculis seriei 
tertiae paullo prominulis; impressionibus cephalicis carens, sulco 
ordinario centrali brevi distinctissimo praeditus; aeque fere altus 
atque latus, a latere visus declivitate postica brevi, praerupta, 
dorso ante eam recto et paullo adscendenti, area oculorum 6 
posteriorum sub-convexa, proclivi, facie praeterea directa; clypei 
altitudo latitudinem areae oculorum paene aequat, sed evidenter 
minor est quam longitudo mandibularum. Area ocwlorum paullo 
latior quam longior videtur; oculi 1.' paris reliquis multo mi- 


RAGNI DI SELEBES 535 


nores sunt, minimi, spatio diametro sua fere triplo majore 
sejuncti; 2.1 paris oculi fere duplo majores quam oculi 4 poste- 
riores (qui sub-aequales sunt), intervallo spatium illum aequanti 
et oculi maximi diametro paullo majore disjuncti, ab oculis 
1. paris spatio horum diametro vix majore remoti; oculi 3.4 pa- 
ris longissime inter se distantes, ab oculis 2.' paris intervallo 
diametro sua fere dimidio majore, ab oculis 4. paris vero spatio 
paullo majore, hac diametro duplo longiore distantes; oculi 4.' 
paris aeque longe inter se atque ab oculis 3." paris remoti, 
cum oculis 2.' paris aream paene rectangulam (antice paullulo 
latiorem quam postice), non parum longiorem quam latiorem 
formantes. Sternwm paullulo latius quam longius, paene circu- 
latum. Mandibulae directae, conicae fere, crassitie paene femorum 
anticorum, paullo plus duplo longiores quam latiores basi, ungui 
parvo. Maxillae et labium longa et angusta, ut in reliquis. 
Palpi et pedes sat graciles et longi, spinis longis crebris ar- 
mati; pedes 1l.' paris cephalothorace fere 43/, longiores sunt. 
Abdomen posteriora versus sensim angustatum et sub-acumi- 
natum, circa duplo et dimidio longius quam latius, desuper 
visum ovato-lanceolatum fere. Vulva ex lamina crassa procurva 
nigra, vel potius ex tuberculo magno transverso nitido postice 
convexo constat, cujus apex late rotundatus et in medio, antice, 
impressus est: hoc tuberculum antice late et profunde est excava- 
tum, ita foveam magnam profundam antice amplectens. Mamilae 
exsertae, superiores et inferiores aeque fere crassae , superiores 
non parum longiores quam inferiores. 

Color. — Cephalothorax flavo- vel fusco-testaceus, lineis 4 
longitudinalibus nigris posteriora versus paullo appropinquantibus 
secundum dorsum plerumque notatus, quarum duae mediae, inter 
se magis appropinquantes, ad oculos duos posticos pertinent: hae 
lineae in area oculari plerumque sunt abruptae, sed deinde ab 
oculis anticis per totum clypeum et dorsum mandibularum usque 
ad apicem earum continuantur; lineae dorsi laterales quoque 
plerumque oblique deorsum in genis continuatae sunt; praeterea 
cephalothorax saepe fasciam nigram utrinque, versus margines, 
habet, et lineam longitudinalem abbreviatam sub-incurvam ni- 


536 T. THORELL 


gram utringue in parte cephalica, inter lineas dorsi medias et 
laterales; rarius haec pictura obsoleta est, remanentibus semper 
lineae clypei et mandibularum. Pube pallida et saltem interdum 
ferruginea quoque tectus est cephalothorax (plerumque ad ma- 
gnam partem detrita), area oculari plerumque nigricanti, dense 
 testaceo-albicanti-, et ad oculos, hic illic plerumque ferrugineo- 
pubescenti. Sternum, maxillae et labium testacea, nigro-pilosa; 
mandibulae testaceae, lined, ut diximus, nigra. Palpi et pedes 
testacei quoque, pilis et aculeis nigris: palpi saepe supra in 
partibus patellari et tibiali lineam longitudinalem nigram ha- 
bent; femora omnia subter linea longitudinali nigra (interdum 
lineis binis) notata sunt, patellae et tibiae saepe (nonnumquam 
patellae et femora quoque) lineam longitudinalem nigricantem 
supra ostendunt; tibiae in utroque latere tres maculas (apicalem, 
basalem et intermediam) plerumque habent. Abdomen supra 
aureo- vel ferrugineo-luteum, linea media longitudinali albicanti 
vel argentea, quae antice furcata est et hic fasciam mediam, 
anguste lanceolatam fere, ad medium dorsi pertinentem includit, 
hac fascia colore dorsi, et saepe anguste nigro-marginata. La- 
tera abdominis pallida, sub-argentea vel lutescentia, plus minus 
nigricanti-striata et -variata; area dorsi a lateribus lmeà argenteà 
hic illic sub-abruptà, vel potius lineolis paucis longitudinalibus 
paullo obliquis argenteis, quarum saltem 3 posteriores antice 
(intus) nigro-marginatae sunt, utrinque est separata; venter aut 
fascià latà nigrà, aut lineis duabus tribusve nigris secundum 
medium ductis ornatus, ad latera argenteus vel albidus. Abdo- 
minis pictura supra et in lateribus praesertim e squamulis parvis 
appressis formata est. Vulva nigra. Mamillae sub-testaceae, ni- 
gro-pilosae. 

Mas a femina parum nisi palpis differt. Palpi testacei, setis 
et clava nigris; pars patellaris brevis est, vix aeque longa atque 
lata; pars tibialis parte patellari paullo longior et latior, apice 
rotundata, in latere exteriore, subter, inter medium et basin, 
spina forti, foras et paullo anteriora versus directa et apice 
deorsum curvata armata, subter vero, ad latus interius, lobo 
forti, apice rotundato, deorsum directo munita, his procursibus 


RAGNI DI SELEBES 537 


fuscis; pars tarsalis partibus duabus prioribus conjunctim duplo 
fere longior est, parte tibiali saltem duplo latior, valde convexa, 
piriformis fere, apice longo et angusto; bulbus subter procursum 
anteriora versus directum testaceum ostendit, cujus apex gracilis 
fuscus deorsum curvatus est: mox ante eum, versus apicem bulbi, 
spina gracilis fusca deorsum directa conspicitur. Pedes paullo lon- » 
giores sunt quam in femina, et abdomen angustius, ut fere sem- 
per; color cephalothoracis, partium oris, pedum, abdominis ut 
in femina diximus. 

Q Le. corp. 9; lg. cephaloth. paene 3 ?/,, lat. ej. 23/,, lat 
pit aio tao lat. ej. 20/5 milli: Ped 
173/,, II 163/,, II 14, IV 151/,, pat. + tib. IV paene 4?/, 
(tib. paene 3 ?/,) millim. 

of Le? corp: 87/5; le. cephaloth. 37/,, lat.\ej. 2 2/,, lat. elyp. 
Pe dine le abd: 43, lat. ej.’ 12), millim Ped” 1187/7, 
HI 17, II 131/,, IV 15%/,, pat.+ tib. IV 4//, (tib. paullo 
plus 3?/,) millim. 

Exempla sat multa hujus speciei ad Kandari collegit Cel. Bec- 
carl. Fortasse eadem est atque Sphasus Timorianus Walck. (4) 
quod tamen ex descriptione hujus auctoris brevissima certo dijudi- 
cari non potest. Ad colorem simillima est Sph. striolato (striato) 
Dol. (*) ex Amboina, qui tamen armatura partis tibialis palporum 
in mare plane alia, et elevatione vulvae postice in foveam ma- 
gnam excavata facile ab O. taeniato nostro dignoscatur. 


(1) H. N. d. Ins. Note I, p. 376. 

(3) Bijdrage tot de Kennis der Arachniden van den Indischen empoli in 
Natuurkundig Tijdschrift voor Nederlandsch Indié, XIII (3 Ser., III), p. 430; 
Tweede Bijdr., cet., Tab. V, fig. 9; ibid., pag. 11, Tab. VI, fig. 4. 


538 T. THORELL 


Sectio SALTIGRADAE. 
Fam. ATTOIDAE (1). 
Gen. Synemosyna (Hentz) 1832 (?). 


78. S. procera n. nigra, pube sericea testaceo-olivacea vestila, 
pedibus ad maximam partem piceis, pedum 1.' paris coxis, tro- 
chanteribus et patellis cum dimidio apicali tibiarum flavo-testaceis, 
pedum 2. paris patellis, tibiis, metatarsis et tarsis testaceis, pedum 
4 posteriorum tarsis et pedum 4.' paris trochanteribus ejusdem 
coloris; metatarsis et tibiis 1. paris subter aculeis valde longis ar- 
matis, paribus aculeorum subler in tibiis hujus paris ‘7, in tibuis 
2. paris 4; femoribus inermibus. — £ ad. Long. circa 9 millim. 

Mas. — Cephalothorax parum brevior quam tibia cum patella 
4. paris, non duplo longior quam latior, paullo pone medium 
impressione forti transversa in medio recurva sub-bipartitus, 
parte anteriore sive cephalica non parum altiore quam parte 
thoracica, in lateribus leviter rotundata, anteriora versus parum 
angustata, fronte leviter rotundata. Postice utrinque pars ce- 
phalica in tuberculum forte obtusum elevata est, cujus lateri 
exteriori oculus seriei tertiae est impositus; supra fere plana est 
et librata, a latere visa altior multo quam longior supra, facie 
directa; postice in partem thoracicam abrupte declivis, paene 


(1) Dispositionem naturalem familiae Attoidarum adhuc non esse inventam, 
inter omnes constat. De quo conatu, quamvis libenter id faceremus, saltem 
in praesenti nobis est desistendum, praesertim quia aditum non habemus ad 
copiam illam formarum ex diversis orbis terrarum regionibus comparatarum, 
quae ad tantum laborem suscipiendum necessarium est. Quas species descrip- 
simus, eas plerasque generibus jam cognitis, quanta potuerimus cura et 
diligentia, subjecimus, paucissima genera nova condentes; quum vero hac in 
re facillime errore labatur (genera enim vetera pleraque minus bene sunt defi- 
nita), descriptiones nostras uberiores fecimus, ut de generibus quibus ad- 
scribi debeant singulae species, pro se quisque judicare possit. 

() Vid. Hentz, On North-Amer. Spid., ‘n Silliman’s Amer. Journ. of Science 
and Arts, XXI, p. 108; conf. Thor., On Eur. Spid., p. 210. — Synemosyna (Hentz), 
Thor. — Myrmarachne Mac Leay 1839, — Janus G. L. Koch 4846, et (verisimi- 
liter) — Toxeus id. 1846. 


RAGNI DI SELEBES 539 


directa. Pars thoracica parte cephalica paullo angustior sed vix 
brevior, posteriora versus lateribus levissime rotundatis sensim 
angustata, postice truncata, margine elevato angusto in lateri- 
bus et postice cincta, a latere visa primum (antice) brevissime 
sub-librata, deinde usque ad marginem posticum modice declivis. 
Quadrangulus oculorwm (1) paullo latior quam longior, parum 
latior postice quam antice; oculi postici (seriei tertiae) longius a mar- 
gine laterali cephalothoracis quam inter se distant. Oculorum se- 
ries antica leviter sursum curvata; oculi medii antici inter se 
contingentes paene, margini clypei proximi: laterales antici a 
mediis anticis spatio sat parvo, non dimidiam eorum diametrum 
aequanti, disjunti sunt, et aeque magni atque oculi postici; oculi 
seriel 2.*° minuti, paullo longius ab his oculis quam a latera- 
libus anticis remoti. Sternum longum et angustum, coxis inter- 
mediis paullo angustius, tibiis vero multo latius, fusiforme fere, 
postice acuminatum, antice inter coxas 1. paris paullo produc- 
tum et sub-acuminatum, ipso apice tamen truncato. Mandibulae 

porrectae, cephalothorace paullo breviores, triplo longiores quam | 
latiores, supra planae et granulis minutis sat densis scabrae, 
desuper visae intus rectae, modo apice leviter angustatae, extus 
levissime arcuatae, versus apicem paullo fortius rotundato-an- 
gustatae, latere superiore margine evidentissimo et extus et intus 
limitato; a latere visae subter a basi fere ad medium sensim 
incrassatae sunt, tum usque ad apicem rursus sensim angustatae. 
In margine interiore-superiore, ad ipsum apicem, dente maximo 
oblique porrecto armatae sunt, et, sat longe pone eum, dente 
alio multo minore et graciliore, acuminato; sulcus unguicularis 
angustissimus est, secundum marginem inferiorem lateris mandi- 
bulae interioris extensus, supra serie dentium 8 mediocrium ar- 
matus, infra vero modo dente singulo minuto, prope apicem 
mandibulae sito. Unguis ipsa mandibula paullo modo brevior, 
leviter sinuatus sive bis incurvus, dimidio basali in medio leviter 
incrassato, apicali gracili, laevi, non crenulato. Maxé/ae apud 


(1) Quadrangulum oculorum aream: appello quae a quattuor lineis rectis, 
oculos laterales anticos et oculos posticos tangentibus et includentibus de- 
finitur. 


540 T. THORELL 


labium angustae, tum dilatatae et fortiter divaricantes, hac parte 
apicali (ante labium) sub-rectangula, paullo longiore quam latiore; 
labium paene duplo longius quam latius, versus apicem paullo 
angustatum, apice truncato. Palpi sat longi, deplanati, parte 
femorali tamen compressa; pars patellaris apicem versus sensim 
paullulo dilatata est, duplo saltem longior quam latior; pars 
tibialis a basi ad apicem ea quoque sensim sed fortiter dilatata, 


circa dimidio longior quam pars patellaris et ea duplo latior | 


apice, plus duplo longior quam latior; pars tarsalis basi latitu- 
dine est apicis partis tibialis, duplo longior quam latior, apicem 
versus sensim parum angustata, in apice late rotundata, area 
rotundata apicali opaca et densius nigro-pubescenti praedita; 
in margine interiore partes tibialis et tarsalis pilis longis densis 
plumosae sunt. Bulbus genitalis parvus, fere planus, orbicula- 
tus et heliciformis. Pedes graciles, femoribus, praesertim 1.‘ paris, 
versus basin incrassatis et compressis; coxae 1.' paris reliquis 
coxis crassiores sunt et plus duplo longiores quam latiores; tro- 
chanteres 4. paris reliquis paullo longiores, paulloque longiores 
quam latiores; tibiae 1.' paris levissime sinuatae sunt: dimidium 
apicale levissime deorsum curvatum et paullulo incrassatum ha- 
bent; metatarsi 1.' paris paullo fortius deorsum sunt curvati. 
Tibiae et metatarsi posteriores, praesertim 4. paris, evidenter 
compressae, sub-angulatae, a latere visae paullo latiores quam 
eadem internodia pedum anteriorum. Tibiae 1.' paris subter 7 
paria aculeorum longissimorum appressorum babent, metatarsi 
1. paris duo paria, quaé etiam longiora sunt; in pedibus 2.' pa- 
ris aculei multo. sunt breviores, et modo 4 paria in tibus et 2 
in metatarsis, subter, formant; pedes posteriores aculeis carent. 
Pedes 1.' paris, reliquos longitudine superantes, cephalothorace 
circiter 31/, longiores sunt. Abdomen non duplo longius quam 
latius, inverse sub-ovatum fere, antice petiolum versus sensim an- 
gustatum, a latere visum magis versus basin fortiter convexum; 
non evidenter constrictum, modo impressione obliqua in lateribus 
antice munitum; petiolum in medio articulatum est, vix longius 
quam latius. Mamillae sat breves, cylindratae, inferiores paullo 
crassiores quam superiores et earum fere longitudine. 


RAGNI DI SELEBES 5AL 


Color. — Cephalothorax et abdomen nigra, pube appressa se- 
ricea testaceo-olivacea sat dense vestita, hac pube pallidiore, sub- 
cinerea in clypeo et utrinque in impressione transversa. Ocul: 
medii antici virides. Sternwm cum coxis sex posterioribus fuscum. 
Mandibulae piceae, pube testaceo-olivacea supra et in latere ex- 
teriore tectae, apice tamen late et oblique glabrae; mazxillae et 
labium nigro-picea. Palpi nigricantes, parte femorali fusco-te- 
stacea. Pedes ad maximam partem picei, saltem in femoribus 
pube appressa pallide olivacea sat dense muniti; in pedibus 
1.' paris coxae, trochanteres, patellae et pars dimidia apicalis 
tibiarum flavo-testacea sunt, tibiae praeterea nigro-fuscae, me- 
tatarsi et tarsi nigri; in pedibus 2.' paris patella, tibia meta- 
tarsus et tarsus testacea sunt, reliqua internodia sub-picea; pe- 
des 4 posteriores picei, modo tarsis et, in pedibus 4.' paris, 
trochanteribus quoque flavo-testaceis. Aculei pedum pallide fusci 
vel nigricantes. Mamillae pallide fuscae. 

Le. corp. 9; lg. cephaloth. 4!/,, lat. ej. 24/, millim.; lg. 
abne4lat.ej 24/5 millim. Ped. 116, 11 8°/,, 19 1/5, IV 14, 
pat. + tib. IV 43/, millim. Mandibulae 4 millim. longae. 

Exemplum singulum hujus speciei, quae Saltico bicurvato 
Cambr. (1) et Toxeo maxilloso C. L. Koch (?) affinis est, ad Kan- 
dari detexit Cel. Beccari. 


79. S. moesta n. cephalothorace coriaceo, opaco, nigro, linea 
obliqua utrinque, in impressionibus lateralibus, e pube albicant for- 
mata munito, dorso et declivitate postica partis cephalicae a latere 
visis rectis; pedibus nigricantibus, 6 posterioribus apice plus minus 
late testaceis, pedum vero 1. paris coxis flavis, femoribus nigris 
testaceo-lineatis, tibiis apice testaceis, melatarsis larsisque nigris; 
femoribus aculeis carentibus, tibiis 1.' paris subter 5 paribus, tibiis 
2. paris subter 3 paribus aculeorum armatis; abdomine sub-opaco, 
nigro, mamillis testaceis. — Q ad. Long. circa 8 millim. 

Femina. — Priori speciei simillima, fortasse nihil nisi femina 


(1) Descr. and sketches of some new spec. of Aran., cet., in Aun. and Mag. 
of Nat. Hist., 4 Ser. III (1869), p. 67 (16), Pl. VI, figg. 57-60. 
1?) Die Arachn., XIII, p. 19, Tab. CCCCXXXVI, fig. 1090. 


542 T. THORELL 


ejus; sed non tantum formà mandibularum, verum etiam formà 
sterni, longitudine pedum, cet., diversa est. — Cephalothorax 
angustior quam in S. procera, plus duplo longior quam latior, 
longitudine tibiam cum patella 4.' paris superans, impressione 
fortissima transversa fere media in duas partes divisus. Pars ce- 
phalica latera recta et parallela habent, frontem vero leviter 
rotundatam: supra plana est, postice utrinque angulum fortem 
quidem, sed non tuberculum format; paullo brevior est quam 
pars thoracica, quae rursus parte cephalica humilior sed vix an- 
gustior est; anteriora versus sensim paullulo angustata, poste- 
rius brevius et fortiter angustata, postice truncata, margine tenui 
postice reflexo limitata. A latere visa pars cephalica dorsum rec- 
tum et paullulo proclive habet; postice secundum rectam lineam 
abrupte declivis est; dorsum partis thoracicae a latere visum pri- 
mum brevissime convexo-adscendens (non libratum), tum leviter 
convexum et paene libratum, deinde (in declivitate postica sat 
longa) fortius convexum et declive est. Sat crasse coriaceum 
est cephalothorax, sub-opacus, pilis paucis longioribus sparsus, 
linea obliqua utrinque, in impressionibus cephalicis, e pube for- 
mata munitus et in facie quoque pubescens, praeterea glaber 
(an detritus?). Ocwd plane ut in specie priore diximus. Sternum 
angustissimum, forma fere lineae, tibiis non latius. Mandibulae 
oblique deorsum et anteriora versus directae, crassae, breves, 
metatarsum cum dimidio tarso 1.' paris longitudine vix aequantes, 
vix duplo longiores quam latiores, intus fere a medio ad apicem 
sensim sat fortiter angustatae et divaricantes, in latere exteriore 
desuper visae leviter rotundatae, a latere visae ad basin geni- 
culato-convexae; coriaceae, paene glabrae. Sulcus unguicularis 
longus, serie dupla longa dentium parvorum armatus; unguis 
ad ipsam basin fortiter, praeterea modo leviter incurvus, gra- 
cilis, mandibulam longitudine aequans. Maxillae divaricantes, ad 
formam ut in specie priore, eo excepto quod latus eorum exte- 
rius rectum est, non foras curvatum vel fractum; labium ut in 
priore. Palpi basi angusti, apicem versus vero valde dilatati et 
deplanati: pars patellaris apicem versus sensim paullulo dilatata 
est, pars tibialis ea quoque sed fortius apicem versus dilatata, 


RAGNI DI SELEBES 543 


aeque fere longa ac pars tarsalis, quae versus apicem late rotun- 
datum sensim paullo angustata est: hae duae partes conjunctim 
laminam latam inverse sub-lanceolatam formant, quae mandi- 
bulam latitudine paene aequat eamque longitudine paullo su- 
perat. Pedes graciles, sat breves: 4. paris pedes, qui reliquos 
longitudine superant, cephalothorace circiter 2 3/, sunt longiores. 
Ad formam pedes ut in S. procera sunt, eo excepto quod tibiae 
l. paris neque incrassatae sunt nec sub-sinuatae, et metatarsi 
1. paris vix vel parum curvati. Coxae pedum 1.' paris saltem 
dimidio longiores quam latiores; trochanteres 4.' paris longiores 
quam latiores. Aculei pedum breviores quam in specie priore, et 
modo 5 paria in tibiis 1.i paris, 3 paria in tibiis 2.' paris subter for- 
mant; metatarsi anteriores ut in priore specie 2 paria aculeorum 
subter ostendunt. Abdomen inverse ovatum fere, circiter dimidio 
longius quam latius, vestigiis impressionis transversae antice in 
dorso et in lateribus, pube tenui et pilis paucioribus sparsum; 
vulva ex foveis duabus parvis inter se proximis et margine hu- 
mili circumdatis constat. Mamillae ut in priore specie formatae. 

Color. — Cephalothorax nigro-piceus, parte cephalica supra 
‘pure nigra, pilis nigris sparsus et linea obliqua albicanti e pube 
formata utrinque, in impressionibus cephalicis, munitus; facie 
quoque albicanti-pubescenti. Ocwli medii antici caeruleo-virides. 
Sternum sordide fusco-testaceum. Mandibulae piceae, ungui fer- 
rugineo. Maxillae et labium nigra, hoc apice testaceum, illae 
intus testaceo-marginatae. Palpi nigri, nigro-pubescentes, parte 
femorali testaceo-lineata. Pedes 1.' paris nigricantes, coxis et 
trochanteribus pallide flavis, femoribus et patellis flaventi-lineatis 
-maculatisque, tibiis apice flaventibus, metatarsis et tarsis nigris. 
Pedes 2.' paris nigro-picel sunt, testaceo-variati: tibiis testaceis, 
linea nigra utrinque notatis, metatarsis et tarsis flavo-testaceis; 
pedes posteriores nigricantes sunt, metatarsis (basi excepta) et 
tarsis 3.' paris flavo-testaceis, patellis 4.' paris utrinque ad longi- 
tudinem et tarsis hujus paris ipso apice flavo-testaceis; coxae et - 
trochanteres : posteriores testaceo-nigricantes vel fuliginei sunt, 
testaceo-sub-maculati. Abdomen nigrum, parce nigro-pilosum; 
mamillae testaceae. 


544 T. THORELL 

Lg. corp. 8; lg. cephaloth. 41/,, lat. ej. 24/; millim.; lg. 
abd. 3/5, ‘lat.ej. 2 4; milim. Pedi1 9,511 (7 aad 3) 
pat. + tib. IV 3 ?/; millim. Mandibulae paullo plus 1 !/, millim. 
longae. 

Feminam singulam supra descriptam ad Kandari invenit Cel. 
Beccari. 


80. S. nigra n. nigra, nitida, cephalothorace utrinque, in im- 
pressionibus cephalicis, vitta obliqua abbreviata alba e pube formata 
notato, parte cephalica a latere visa fortiter convexa; pedibus 4 
antertoribus flavo-testaceis, in lateribus nigro-lineatis, 4 posterio- 
ribus piceis, apice flavo-testaceis, trochanteribus et patellis 4. paris 
saltem subter .flavo-testaceis quoque; femoribus aculeis carentibus, 
tibiis 1.4 paris subter 5 paribus, tibiis 2 paris subter 3 paribus 
aculeorum armatis; abdomine fere duplo longiore quam latiore. 
Q ad. Long. circa 53/, millim. 


Femina. — Speciei priori, S. moestae, simillima, sed multo 
minor, parte cephalica supra fortiter convexa, abdomine longiore, 
cet., diversa. — Cephalothorax nitidus, laevis, pilis raris sparsus, 


tibia cum patella 4.' paris circiter dimidio longior, paullo plus 
duplo longior quam latior, in medio profundissime constrictus. 
Pars cephalica parum altior, paullo longior et sat multo angu- 
stior est quam pars thoracica, lateribus ante oculos posticos 
rectis et parallelis, pone hos oculos sensim sat fortiter angustata; 
pars thoracica in lateribus modice rotundata, praesertim poste- 
riora versus angustata, paullo longior quam latior, eodem modo 
atque in prioribus marginata. A latere visum totum dorsum 
partis cephalicae sat fortiter convexum est, fortius postice quam 
antice; dorsum partis thoracicae anterius sat fortiter convexum 
quoque, postice declive, ut in specie priore. Quadrangulus ocw- 
lorum circiter 1/, latior quam longior, postice vix vel parum 
latior quam antice; oculi praeterea ut in prioribus; oculi seriei 
2.*° parum longius ab oculis posticis quam a lateralibus anticis 
remoti. Sternum angustum, coxis mediis evidenter angustius, 
tibiis multo latius. Mandibulae parum porrectae, paene directae, 
duplo longiores quam latiores, apice breviter et oblique angu- 


RAGNI DI SELEBES 545 


stato-truncatae, in dorso sub-planae et punctato-rugosae, a la- 
tere visae supra parum convexae; sulcus unguicularis ordinibus 
duobus denticulorum multorum parvorum munitus est; unguis 
longus et sat fortiter curvatus. Maxillue et labium ut in specie 
priore fere. Pa/pi quoque et pedes ad formam omnino ut in illa, 
modo paullo breviores: 4.’ paris pedes cephalothorace parum plus 
duplo longiores sunt. Tibiae 1. paris subter 5 paria, 2. paris 
tibiae 3 paria aculeorum gracilium non longorum habent, me- 
tatarsi 4 anteriores subter 2 paria aculeorum ejusmodi;. praeterea 
pedes modo parce pilosi et pubescentes sunt. Abdomen fere duplo 
longius quam latius, ellipticum, non constrictum, nitidum, pube 
tenui sparsum. Mamillae graciliores et paullo longiores quam in 
S. moesta videntur. 

Color. — Cephalothorax niger, parte thoracica sub-picea, pilis 
nigris sparsus, utrinque in lateribus, in impressionibus cepha- 
licis, vitta obliqua e pube alba formata notatus; facies albicanti- 
pubescens. Ocudi medii antici virides. Sternwm piceum. Mandi 
bulae ferrugineo-fuscae. Mawillae nigrae, intus testaceo-margi- 
natae; labium nigrum, apice testaceo. Palpi nigro-picei, parte 
femorali fusco-testacea. Pedes 4 anteriores flavo-testacei, femo- 
ribus, patellis et tibiis linea nigra longitudinali in utroque latere 
notatis; pedes 4 posteriores picei vel nigricantes, ad partem flavo- 
testacei: in pedibus 3." paris metatarsi (ipsa basi excepta) et 
tarsi flavo-testacei sunt, in pedibus 4.' paris trochanteres, pa- 
tellae (saltem subter) et tarsi hujus sunt colore. Abdomen totum 
cum mamillis nigrum. 

ie. Acorns o); le. cephaloth, 2 (Mag sey, dk; le. abode 
paene 3, lat. ej. 1}/, millim. Ped. I 4, II circa 24/,, IMI circa 
35/,, IV 51/,; pat. + tib. IV paene 1°/, millim. Mandib. °/, 
millim. longae. 

Specimen singulum femineum hujus specie, formicae nigrae 
simillimum, ad Kandari invenit Cel. Beccari. Num femina est 
Saltici formicae Dol. (1), ex Amboina? Sed S. formica, sive Syn. 
decipiens, ut hanc Doleschalii speciem novo nomine nominare vo- 
lumus, quum nomen formicae in genere Synemosyna jumdudum 

(1) Tweede Bijdr., cet., p. 23, Tab. V, figg. 7, 7°. 

Ann. del Mus. Civ. dì St. Nat. Vol. X. (15 Dicembre 1877). 35 


546 T. THORELL 


sit usurpatum (1), pedes nigros habet, 2.' paris pedibus et tarsis 


testaceis modo exceptis (secundum Doleschall). Vix femina spe-. 


ciei insequentis, S. mi/idissimae, est S. nigra nostra, ut quae 
aliam formam cephalothoracis habeat, et pedes alio modo acu- 
leatos. 


81. S. nitidissima n. nigra, nitidissima, cephalothorace macula 
parva marginali albicanti utrinque, in impressionibus cephalicis, 
notato, facie quoque albicanti-pubescenti, partis cephalicae dorso a 
latere viso recto; pedibus flavo-testaceis, fusco-striatis, femoribus 
plerisque fuscis, patellis et tibiis fusco-lineatis vel apice infuscatis, 
metatarsis tarsisque (horum apice excepto) in pedibus 1.' paris 
nigris; femoribus omnibus binis aculeis instructis, tibiis 1.' paris 
subter paribus aculeorum 3, tibiis 2.' paris ibidem 2 paribus acu- 
leorum armatis: abdomine in utroque latere, antice, linea brevi 
obliqua alba ornato. — ad. Long. circa 41), millim. 


Mas. — Cephalothorax paene duplo longior quam latior, plus 


dimidio longior quam tibia cum patella 4.’ paris, in medio for- 
titer constrictus. Pars cephalica paullo transversa, anteriora versus 
lateribus levissime rotundatis paullo angustata, fronte levissime 
rotundata; postice, pone oculos posticos, fortius rotundato-angu- 
stata; nitidissima, vitta transversa opaca omnium subtilissime et 
densissime coriacea ad ipsum marginem anticum munita, pilis 
paucis longis sparsa, facie pube tecta. Pars thoracica parte ce- 
phalica humilior est, eà paullulo brevior et non parum angu- 
stior, circiter aeque lata atque longa, posteriora versus lateribus 
leviter rotundatis sensim sat fortiter angustata, postice sub-trun- 
cata, margine tenui elevato, postice reflexo, circumdata; nitida, 
subtiliter coriacea, pilis paucis longis sparsa. A latere visum 
dorsum partis cephalicae paene planum est, dorsum partis tho- 
racicae anterius fortiter arcuato-convexum, declivitate postica 


parum convexa. Quadrangulus oculorum dimidio latior quam. 


longior, postice paullo latior quam antice; oculi seriei 2.2° pa- 
rum longius ab oculis posticis quam a lateralibus anticis distant; 
oculi praeterea ut in S. procera diximus. Sternum sub-fusiforme, 


(1) Synemosyna formica Hentz 1846, ex America septentrionali. 


a 


RAGNI DI SELEBES 5AT 


coxis intermediis parum angustius. Mandibulae porrectae, longi- 
tudine cephalothoracem saltem aequantes, circa 5.plo longiores 
quam latiores, supra a basi apicem versus sensim paullulo modo 
latiores, apice rursus paullo angustatae, in latere interiore rectae, 
in latere exteriore versus apicem sat leviter arcuato-rotundatae, 
hoc latere praeterea paene recto; supra fere planae sunt (dorso 
a latere viso versus apicem leviter convexo-arcuato, versus basin 
recto) et transversim rugosae; sat nitidae, parce pilosae. Sulcus 
unguicularis in margine superiore serie dentium saltem 9 sat 
longorum et acuminatorum, posteriora versus sensim magnitu- 
dine decrescentium est armatus, dente primo sat forti oblique 
intus et anteriora versus directo; in margine inferiore seriem 
dentium modo 4 ejusmodi minorum habet sulcus unguicularis, 
quorum primus denti secundo seriei superioris oppositus est. 
Unguis gracilis, longitudine ipsius mandibulae, ipsa basi fortiter, 
tum modo levissime incurvus, deinde, in parte tertia media, 
paene rectus et intus abrupte paullo incrassatus, denique leviter 
sinuatus et, apice, sat fortiter incurvus. Maxillae et labiwm ut 
in S. procera fere. Palpi graciles, parum deplanati, parte femo- 
rali compressa, parte patellari cylindrata, dimidio longiore quam 
latiore; pars tibialis partis patellaris est longitudine, in, latere 
exteriore sensim paullo dilatata (apice hujus lateris angulum 
parvum acuminatum formanti), aeque circiter lata apice atque 
longa; pars tarsalis parte tibiali longior et paullo latior est, 
circiter duplo longior quam latior, sub-elliptica , apice late rotun- 
dato, satis convexa; bulbus genitalis rotundatus, simplicissimus. 
Pedes brevissimi, graciles, 1. et 4.’ parium sub-aequales, cepha- 
lothorace non duplo longiores; trochanteres 4.' paris aeque sal- 
tem longi atque lati sunt, femora 1. et 4.' parium basi paullo 
incrassata et compressa; tibia cum patella horum saltem parium 
(praesertim evidenter in pedibus 4. paris) paullulo sinuata (pa- 
tella leviter deorsum, tibia basi paullulo sursum curvata). Pedes 
pilosi sunt, pilo longo erecto supra in patellis et *tibiis saltem 
anterioribus praediti; aculeis binis gracilibus supra in omnibus 
femoribus sunt muniti et praeterea paribus aculeorum 3 subter in 
tibiis 1. paris, paribusque aculeorum 2 subter in tibiis 2.1 paris 


548 T. THORELL 


et in metatarsis 4 anterioribus instructi, his aculeis omnibus 
gracilibus, non longis. Abdomen duplo fere longius quam latius, 
sub-ellipticum, ante medium impressione transversa (in lateribus 
praesertim evidenti) paullo constrictum, nitidissimum, pilis spar- 
sum; petiolum duplo longius quam latius, articulatione in medio. 
Mamillae cylindratae, sat prominentes. 

Color. — Cephalothorax niger, pilis nigris sparsus, macula parva 
marginali albicanti utrinque, in impressionibus cephalicis, notatus; 
facies albicanti-pubescens. Ocwli medii antici virescentes. Sternum 
fuscum. Mandibulae piceae, supra ad basin late sub-aeneae; un- 
guis fuscus, apice ferrugineo. Mazilae nigricantes, in margine 
interiore testaceae. Labiwm nigricans, apice testaceo. Pa/pi ni- 
gricantes, partibus trochanterali et femorali testaceis, bulbo fusco. 
Pedes flavo-testacei, coxis et trochanteribus 6 anterioribus sub- 
infuscatis, femoribus 1., 3. et 4 partum paene totis fuscis, 
femoribus 2.' paris fascia longitudinali fusca in utroque latere 
notatis; patellae apice plus minus late (3. paris paene totae) 
fuscae sunt, tibiae saltem 2.' et 3." parium linea fusca in lateribus 
munitae; tibiae 4.' paris fere totae infuscatae ; metatarsi tarsique, 
apice tarsorum excepto, in pedibus 1.' paris nigri sunt. Abdo- 
men nigrum, linea brevissima transversa obliqua in utroque la- 
tere, anterius, magis supra, e pube formata notatum; venter 
fuligineus. Mamillae nigricantes. 

Lg. corp. 41/,; lg. cephaloth. 2, lat. ej. 11), millim.; lg. abd. 
13/,, lat. ej. 1 millim. Ped. 1 31/,, 1.24, IM parum plus} 
IV 314/,; pat. + tib. IV paene 11/, millim. Mandib. paullo plus 
2 millim. longae. 

Exemplum singulum ad Kandari inventum vidi. 


82. S. clavigera n. nigra, cephalothorace vitta obliqua abbreviata 
alba utrinque, in impressionibus cephalicis, notato, parte cephalica 
partem thoracicam longitudine multo superanti, supra versus la- 
tera albicant@-pubescenti, clypeo dense albo-piloso; pedibus testaceis, 
metatarsis 1. paris, annulo tinarum latissimo lincaque in utroque 
latere femorum ejusdem paris nigris; femoribus omnibus binis aculeis 
munitis, tibus 1.' paris paribus aculeorum 4, 2.' paris paribus 


RAGNI DI SELEBES 549 


aculeorum 2 subler armatis; abdomine circa duplo longiore quam 
latiore, ante medium constricto, utrinque macula parva alba no- 
tato, mandibulis in mare annulo albo e pube formata cirewm- 
datis, apice incrassatis. — & ad. Long. circa 51), millim. 

Mas. — Cephalothorax non parum longior quam tibia cum 
patella 4.' paris, duplo longior quam latior, in medio impres- 
sione profunda constrictus. Pars cephalica multo altior quam 
pars thoracica, vix latior quam longior, anteriora versus parum 
angustata, lateribus omnium levissime rotundatis, paene paral- 
lelis, fronte leviter rotundata; supra paullo convexa et sub-opaca, 
pilis paucioribus antice sparsa, pube sat densa in facie, antice 
in lateribus et supra versus latera vestita, clypeo pilis longis 
densis tecto; a latere visa dorsum rectum et declivitatem suam 
posticam praerupte declivem, leviter modo convexam habet. Pars 
thoracica parte cephalica angustior sed vix brevior, paullulo lon- 
gior quam latior; latera antice recta et parallela habet, dein 
posteriora versus angustata est, postice breviter rotundata , 
margine ut in prioribus circumdata; laevis, nitida, a latere visa 
_antice sat fortiter convexa, deinde dorso paene recto declivis. 

In medio, ubi constrictus est cephalothorax, pilos duos longos 
erectos divaricantes ostendit dorsum. Quadrangulus ocwlorwm cir- 
citer 1/, latior quam longior, postice paullo latior quam an- 
tice; series oculorum antica levissime sursum curvata, oculi ejus 
medi sub-contingentes et circiter 4.plo majores (diametro) quam 
oculi laterales, qui ab lis spatio parvo modo sunt disjuncti et 
paullo minores quam oculi duo postici; oculi minuti seriei 2.2° 
paullulo longius ab his oculis quam a lateralibus anticis distant. 
 Sternum paullo angustius quam coxae intermediae. Mandibulae 
porrectae, longissimae, cephalothorace paullo longiores, 4.plo 
longiores quam latiores apice, desuper visae usque ante me- 
dium angustae et parallelae, lateribus paene rectis, deinde in- 
crassatae et hic in latere exteriore primum modo leviter, tum, 
ad apicem, fortius rotundatae, in latere vero interiore (qui hic, 
supra, margine forti limitatur) paullo incurvae, spatium lanceo- 
latum inter se reliquentes, apice truncatae; leviter transversim 
striato-rugosae sunt, in parte antica incrassata paene laeves 


550 T. THORELL 


et magis nitidae quam versus -basin. Etiam a latere visae apice — 


supra late incrassatae sunt, dorso a basi usque ante medium 
recto, tum paullo adscendenti, parte incrassata deinde supra le- 
vissime modo convexa. In latere interiore, prope apicem supra, 
dentes binos valde appropinquantes sat fortes et acuminatos 
ostendunt mandibulae, posteriorem (paullo inferiorem) minorem. 
Sulcus unguicularis,, inferius situs, series duas dentium acumi- 
natorum ad maximam partem sat parvorum, posteriora versus 
sensim magnitudine decrescentium habet, quorum tamen primus 
seriel inferioris sequentibus dentibus multis partibus major est, 
anteriora versus et intus directus, paullo pone basin unguis si- 
tus; dens primus seriei superioris, pone illum dentem locatus, 
etiam multo (circiter duplo) longior est, intus et paullo ante- 
riora versus directus. Series dentium superior longissima est, 
dentibus saltem 7, inferior abbreviata, dentibus 4. Unguis lon- 
gitudine mandibulae, sat gracilis, paullo ante basin intus in for- 
mam tuberculi vel lobi magni obtusi incrassatus, tum subito, 
ad rectos angulos fere, intus vel potius deorsum curvatus, prae- 


terea leviter bis sinuatus et in medio paene rectus: primum 


enim, post curvaturam illam fortem, paene ad medium longitu- 
dinis, leviter modo incurvus est unguis, hac parte incurva apice 
intus paullulo granulosa et tum, intus quoque, subito paullulo 
. angustata; pars jam sequens recta est, pars ultima primum 
paullo foras vel anteriora versus curvatur, praeterea vero sat 
fortiter intus curvata est. Maxillae et labium ad formam ut in 
prioribus, illae leviter foras curvatae. Palpi graciles, non multo 
deplanati; pars patellaris duplo fere longior est quam latior, 
pars tibialis eà longior et latior, apicem versus sensim dilatata, 
duplo saltem longior quam latior apice; pars tarsalis etiam paullo 
latior et longior, convexa, apice rotundata, paene duplo longior 
quam latior. Pedes breves, graciles, ad basin leviter incrassati 
et compressi, praesertim pedes parium l.' et 4.', qui aequales 
videntur et cephalothorace paullo plus duplo sunt longiores. 
Parce pilosi et pubescentes sunt pedes, femoribus omnibus acu- 
leis binis supra munitis, tibiis et metatarsis anterioribus subter 
aculeis gracilibus instructis quoque: tibiae 1.' paris paribus acu- 


RAGNI DI SELEBES 551 


. leorum 4, tibiae 2. paris, ut metatarsi 4 anteriores, paribus 
modo 2 aculeorum munitae sunt..Abdomen circa duplo longius 
quam latius, postice paullo latius quam antice, anguste et in- 
verse sub-ovatum, ante medium sat late et profunde constrictum , 
nitidum, parce et tenuiter pubescens; petiolum sat longum. Ma- 
xillae graciles, cylindratae, sat prominentes. 

Color. — Cephalothorax niger, vitta obliqua abbreviata e pube 
alba formata utrinque, in impressionibus cephalicis, notatus, parte 
cephalica certo situ cyaneum colorem paullo sentienti, supra 
versus latera et in lateribus antice, ut in facie, pube sat densa 
cinereo-albicanti vestita, et praeterea pilis nigris sparsa; clypeo 
pilis densis longioribus ‘albis tecto. Ocwz medii antici caeruleo- 
virides. Sternwm fuscum. Mandibulae fusco-piceae, apice late 
nigrae, annulo angusto albo subter abrupto e pube alba formato 
ante medium ornatae, versus apicem nigricanti-pilosae; unguis 
niger, apice ferrugineus. Maxillae fuscae, margine interiore te- 
staceo. Labiwm piceum, apice testaceum. Pa/p? nigri, parte fe- 
morali et basi partis patellaris obscurius testaceis. Pedes testacei: 
in pedibus 1.' paris tamen metatarsi, summa basi excepta, et 
tibiae, basi angustissime et apice late testaceis exceptis, nigri 
sunt, et femora ejusdem paris in utroque latere fascia longitu- 
dinali nigra notata; trochanteres quoque et coxae hujus paris 
lineam nigricantem in lateribus ostendunt; patellae 4.' paris apice 
supra infuscatae videntur. *Abdomen nigrum, in utroque latere 
dorsi, anterius, in impressionibus lateralibus, linea brevissima vel 
.macula parva obliqua e pube albida formata notatum; etiam 
subter utrinque in et ad has impressiones albicanti-pubescens est 
abdomen. Mamillae nigrae. 

Le. corp. 51/3; lg. cephaloth. 2 3/,, lat. ej. paene 1 !/, millim.; 
lg. abd. 21/3, lat. ej. paullo plus 1!/, millim. Ped. I 6, II 4, 
NI 41/,, IV 6, pat. + tib. IV 2 millim. Mandib. 3 millim. 
longae, */, millim. latae apice. 

Marem singulum hujus speciei, quae Saltico plataleoidi Cambr. (1) 
valde affinis est, ad Kandari inventum examinavi. 


(1) Descr. and sketches of some new spec. of Aran., cet., im Ann. and Mag. 
of Nat. Hist., 4 Ser., III (1869), p. 68 (17), Pl. VI, figg. 61-652. 


552 T. THORELL 


83. S. rufescens n. cephalothorace rufo-teslaceo, vitta obliqua 
alba obliqua utrinque, in impressionibus cephalicis, mumito, parte 
cephalica supra linea transversa nigra ad ipsum marginem fron- 
talem, maculisque duabus nigris utrinque, ad margines laterales 
sitis notato; palpis pedibusque rufo-testaceis, 1. paris pedibus linea 
nigra in latere anteriore femorum, patellarum et tibiarum notatis, 
metatarsis hujus paris sub-infuscatis quoque; tibiis 1. paris acu- 
leorum paribus 4, 2.) paris tibus paribus aculeorum 2 subter ar- 
matis; abdomine duplo longiore quam latiore, non vel parum 
constricto, cinerascenti-nigro, linea transversa alba e pube formata 


in utroque latere anterius ornato. — ad. Long. circa 51/5 
maillim. 
Femina. — Cephalothorax paullo longior quam tibia cum pa- 


tella 4. paris, saltem duplo longior quam latior, in medio for- 
tissime constrictus; pars cephalica parte thoracica multo altior 
est, aeque saltem longa ac lata, anteriora versus parum angu- 
stata, lateribus rectis et paene parallelis, fronte levissime rotun- 
data; supra pubescens et paullo pilosa. Pars thoracica, partem 
cephalicam longitudine aequans, eà non parum angustior est, 
paullo longior quam latior, anterius paene aequali latitudine, 
modo paullulo anteriora versus angustata, praeterea posteriora 
versus sat fortiter angustata, postice sub-truncata, ut in reliquis 
marginata. A latere visum dorsum partis cephalicae ante oculos 
posticos levissime modo arcuato-convexum est, tum modice ar- 
cuatum, declivitate postica satis praerupta, paene recta; pars 
thoracica a latere visa dorsum anterius fortiter arcuatum, quasi 
gibbosum, postice parum arcuatum ostendit. Quadrangulus ocu- 
lorum paullo latior quam longior, postice paullulo latior quam 
antice; oculi medii antici contingentes, a lateralibus anticis spatio 
evidenti disjuncti; oculi postici paullulo majores sunt quam oculi 
laterales antici; oculi seriei 2.2° parum longius ab illis quam 
ab his remoti sunt. Sternwm coxis intermediis paullo angustius. 
Mandibulae paene directae, breves, in dorso leviter modo con- 
vexae. Palporum internodia ultima dilatata et complanata. Pedes 
breves, 4.' paris reliquis multo longiores, cephalothorace plus 
21, longiores; pedes parium 1.' et 3." aequales visi sunt. Tibiae 


RAGNI DI SELEBES 558 


li paris 4 paria aculeorum subter habent, 2.' paris tibiae, ut 
metatarsi 4 anteriores, 2 paria aculeorum ibidem; femora aculeis 
carere videntur. Abdomen duplo longius quam latius, posterius 
paullo latius quam antice, non vel parum constrictum, parce et 
tenuiter pubescens, petiolo longo. Mamillae exsertae, cylindratae. 

Color. — Cephalothorax rufo-testaceus, linea nigra transversa 
in medio abrupta secundum ipsum marginem frontalem, et 
utrinque maculis duabus nigris notatus, quarum altera oblonga 
est, inter oculum lateralem anticum et oculum 2. paris sita, 
| altera rotundata, oculum 3." paris cingens; praeterea utrinque, 
in impressionibus cephalicis, vittam abbreviatam obliquam albam | 
e pube formatam ostendit cephalothorax; pars cephalica supra, 
praesertim versus latera, sub-testaceo- et albicanti-pubescens est; 
oculi medi antici annulo angustissimo albo cireumdantur; clypeus 
quoque cum basi mandibularum albicanti-pubescens est. Ocul: 
medi antici virescentes. Sternum, partes oris, palpi et petiolum 
rufo-testacea, pedes quoque ejusdem coloris, femoribus, patellis 
et tibiis 1. paris modo linea longitudinali nigra in latere ante- 
riore notatis: metatarsi hujus paris quoque in utroque latere, 
basi excepta, infuscati videntur. Abdomen cinereo-nigricans, linea 
alba transversa e pube formata in utroque latere, anterius, or- 
natum. Mamillae fusco-testaceae. 

Morneory. oi /,,. le. cephaloth. 2, late]: 1/; load) 
lat. ey: 43/, millum. Ped. 14, I circa 3, Wl circa. 4, 1V 6, 
pat. + tib. IV paullo plus 2 millim. Mandib. circa ?/, millim. 
longae. 

Exemplum femineum detritum et sub-corrugatum, quod sin- 
gulum vidi, ad Macassar invenit Cel. Beccari. 


Gen. Salticus (LATR.) 1804. 


84. S. angustus n. longus et angustus, cephalothorace migro, 
abdomine sub-cylindrato, nitido, piceo, cum cephalothorace cupreum 
vel cyanewm colorem paullulo sentienti; pedibus testaceis, 1.1 et 4." 
parium nigro-lineatis, tibùs 1.1 paris subter 5 paribus, tibiis 2.1 paris 


554 T. THORELL 


subter 2 paribus aculeorum armatis. — 2 ad. Long. circiter 51/, 
millim. 
Mas. — Cephalothorax longus et angustus, fere dimidio lon- 


gior quam tibia cum patella 4.' paris, paene duplo et dimidio. 


longior quam latior antice, duplo latior antice quam postice, 
fronte leviter rotundata, lateribus partis cephalicae paene paral- 
lelis, at leviter rotundatis, pone oculos posticos sensim angu- 
status, lateribus hic parum rotundatis; pars cephalica supra paene 
plana et evidenter altior quam pars thoracica, quae transversim 
convexa est et in lateribus impressione (non vero strictura, ut 
in Synemosynis) a parte cephalica distincta. A latere visum dor- 
sum primum, inter oculos, rectum et libratum est, tum, usque 
ad medium fere, paullo fortius declive, dein usque ad margi- 
nem posticum (quod tenuiter marginatum est) leniter declive et 
parum convexum, paene rectum; clypeus humillimus. Nitidissi- 
mus est cephalothorax, rugulosus, pilisque longioribus gracilibus 
sub-erectis sparsus. Ocw/ antici seriem paene rectam, parum 
sursum curvatam formant; medii eorum inter se contingentes 
sunt et saltem triplo majores quam laterales antici, a quibus 
spatio exiguo sunt separati; oculi seriei 2.2 parum longius ab 
oculis posticis quam a lateralibus anticis distant; oculi postici 
paullulo majores videntur et paullulo altius locati sunt quam 
oculi laterales antici. Quadrangulus oculorum rectangulus, vix 
latior postice quam antice, evidenter (vix vero }/,) latior quam 
longior, !/, longitudinis cephalothoracis occupans. Sternum coxis 
non latius. Mandibulae porrectae (anteriora versus et modo paullo 
deorsum directae), nitidae, parcius pilosae, cephalothorace paullo 
breviores, saltem triplo longiores quam latiores, desuper visae 
dimidiato-ellipticae fere; latus earum superius planum est, trans- 
versim rugosum, et intus et extus margine elevato limitatum; 
in ipso apice lateris interioris, supra basin unguis, dente conico 
mediocri anteriora versus et intus directo armatae sunt, subter 
vero in eodem latere seriem rectam dentium graciliorum 5 
ostendunt, qui dentes spatiis longis disjuncti sunt. Unguis retro 
directus, aeque longus atque ipsa mandibula, basi et apice in- 
curvus, in medio rectus et, subter, sub-crenulatus. Max//ae por- 


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4° 


RAGNI DI SELEBES 555 


rectae, longae et angustae, apice latiores et divaricantes. Labium 
longius quam latius, apice truncatum, in lateribus leviter rotun- 
datum. Palpi graciles (nec lati nec deplanati); pars patellaris 
apicem versus sensim paullo modo dilatata, fere dimidio longior 
quam latior; pars tibialis ejus longitudine sed latior, apicem 
versus sensim fortius dilatata, parum longior quam latior apice: 
latus ejus exterlus prope apicem angulum parvum prominentem 
ostendit. Pars tarsalis desuper visa ovato-lanceolata fere est, in 
dorso fortiter arcuato-convexa, partibus duabus prioribus con- 
junctis non multo brevior, parte tibiali crassior et paullo latior; 
bulbus parvus, simplicissimus, sub-heliciformis. Pedes graciles, 
breves, pilis longioribus non raris sparsi; longitudine hoc modo 
se excipere videntur: IV, I, III, II; 4.’ paris pedes cephalothorace 
paullo plus duplo sunt longiores. Femora 1.' paris compressa 
et reliquis femoribus paullo latiora; tibiae hujus paris subter 
5 paribus aculeorum gracilium armatae, metatarsi 1.' paris 2° 
paribus aculeorum, ut tibiae et metatarsi 2.' paris; praeterea vix 
aculeati sunt pedes. Trochanteres 4.' paris aeque saltem longae 
atque latae. Abdomen longum et angustum, plus triplo longius 
quam latius, sub-cylindratum, summo apice transversim sulcatum 
vel sub-annulatum (?), supra nitidum (apice excepto), pilis sat 
longis et gracilibus sparsum; petiolum breve (non ut in Syne- 
mosynis articulatione media praeditum). Mamullae sat breves. 
Color. — Cephalothorax niger, certo situ paullo cyaneo- vel 
sub-cupreo-resplendens, pilis nigricantibus sparsus; clypeus albi- 
canti-pilosus. Ocul medi antici nigro-cyanei, annulo angustis- 
simo pilorum albicantium quoque circumdati. Sternum piceum. 
Labium et maxillae picea, illus. apice et harum marginibus in- 
terioribus angustius rufescentibus. Mandibulae ferrugineo-piceae, 
basi supra latissime sub-cupreae. Pa/pî nigri, parte tarsali sub- 
testacea, basi supra nigra. Pedes testacei, parium 2.! et 3.'' imma- 
culati, reliqui nigro-lineati: l.° paris pedes trochanteres subter 
nigros habent, femora vero, metatarsus et tarsos linea longitu- 
dinali utrinque picta, et tibias linea abbreviata versus apicem 
lateris exterioris notatas; in pedibus 4.' paris femora ad apicem 
lateris interioris lineam abbreviatam ostendunt, tibiae lineam se- 


556 T. THORELL 


cundum totum latus interius extensam, metatarsi et tarsi li- 
neam in utroque latere; quae lineae omnes nigrae sunt. Apex 
tarsorum in pedibus parium 1.' et 4.' undique sat late testaceus. 
Abdomen piceum, colorem cupreum vel sub-cyaneum sentiens, 
pilis pallidis sparsum, apice cum mamillis nigro. 

Lg. corp. (praeter mandib.) 5 !/, millim.; lg. cephaloth. 2 1/,, 
lat. ej. 1 millim.; lg. abd. paene 31/,, lat. ej. paene 1 millim. 
Ped. I circa 41/,, II 3, II plus 3, IV 4?/,, pat. + tib. IV 
parum plus 1!/, millim.; mandib. 1*/, millim. longae. 

Exemplum singulum masculum ad Kandari cepit Cel. Beccari. 


Gen, Agorius, n. (’). 


Cephalothorax duplo circiter longior quam latior, posteriora 
versus lateribus paene rectis sensim paullo angustatus, sat hu- 
milis, parte cephalica vix vel non altiore quam parte thoracica; 
clypeus humillimus, 1/, diametri oculorum mediorum anticorum 
altitudine non aequans, minus dense pilosus. 

Sternum coxarum diametrum latitudine multo superans, non 
inter coxas l.' paris productum. i 

Area oculorum magna, dimidiam cephalothoracis longitudinem 
paene occupans. Quadrangulus oculorum paullo modo latior quam 
longior, aeque saltem latus antice ac postice. Series oculorum 
anticorum sat fortiter sursum curvata; medi eorum perfecte vi- 
sibiles quum desuper inspicitur cephalothorax, inter se contin- 
gentes, a lateralibus anticis spatio distinctissimo separati. Oculi 
seriei 2.22 minuti et paullo longius ab oculis posticis, qui oculis 
lateralibus anticis parum minores sunt, quam ab his oculis re- 
moti; oculi postici longius inter se quam a margine cephalotho- 
racis distantes. 

Mandibulae (saltem feminae) parvae, directae; maxillae paullo 
divaricantes, sub-ovatae, apice extus rotundatae, paene duplo 
longiores quam labium, quod paullo latius est quam longius, 
apicem versus angustatum. 


(1) Agorius est nom. propr. Romanum, 


> 


RAGNI DI SELEBES 557 


Pedes, graciles valde, ita longitudine se excipiunt: IV, I, III, 
II; trochanteres, saltem 4. paris, diametro sua multo longiores 
sunt; spatium inter coxas 1.' paris latitudinem sterni aequat fere; 
tibiae et metatarsi posteriores aculeis carent. Pedes 1.' paris 
patellas : longissimas, femora longitudine fere aequantes, tibias 
contra et metatarsos brevissimos habent. Unguiculi bini, parvi, 
graciles, sinuati, apice fortiter curvati, dentibus praesertim in 
tarsis 1.' paris paucis et brevibus muniti; fasciculi unguiculares 
distincti. 

Abdomen angustum, sub-cylindratum; petiolum breve, non 
articulatum. : 

Mamillae longiores, sub-cylindratae. 

Pubescentia corporis tenuis et rara. 

Typus: A. gracilipes n. 

Hoc genus forma corporis in universum, pedibus gracilibus et 
pubescentia tenui Synemosynae (Hentz), Saltico (Latr.), Leptor- 
chestae (Thor.) et praesertim Synageli Sim. affine est; differt 
e. gr. sterno non inter coxas l.' paris producto, quadrangulo 
oculorum breviore, et structura insolita pedum 1. paris, qua in 
re cum Diolenio Thor. (!). magis convenit: in Diolenio tamen, 
saltem in D. obisioidi (Dol.) (2), et, secundum Walckenaer, in 
D. phrynoidi (Walck.) (*), pedes 1.' paris reliquis multo lon- 
giores sunt, trochanteribus (non, ut in Agorio, patellis) longis- 
simis, femora longitudine paene aequantibus, immo superan- 
tibus. 


85. A. gracilipes n. fuscus, cephalothorace utrinque maculis dua- 
bus nigris, abdomine supra ante medium maculis duabus albis 
ornato; pedibus ad maximam partem fuscis, ad partem testaceis, 
2.' paris pedibus testaceis totis, modo linea nigra in femoribus no- 
tatis; tibiis 1 paris patellà plus duplo brevioribus et subter 5 


(4) On European Spiders, p. 203. 

(2) Bijar., cet., p. 433; fig. 2. — Quae forma in Doleschallii Tweede Bijdr., cet., 
Tab. IV, figg. 1-le ut varietas « Saltici obisioidis » ejus est depicta, verisimi- 
liter alia species est. 

(3) H. N. d. Ins. Apt., I, p. 479. 


558 T. THORELL 


paribus aculeorum armatis, metatarsis 1.' paris brevissimis, acu- 
leis duobus subter munitis. — Q ad. Long. circa 61), millim. 
Femina. — Cephalothorax paullo longior quam tibia cum pa- 
tella 4. paris, paullo plus duplo longior quam latior, posteriora 
versus sensim paullo angustatus, lateribus paene rectis, modo 
postice in parte thoracica rotundatis, fronte paene truncata, po- 
stice rotundatus; nitidus, paullo coriaceus, parce pubescens, pa- 
rum altus, oculis posticis multo longius inter se quam a margine 
cephalothoracis laterali distantibus; clypeus humillimus, pilis lon- 
gioribus non densis munitus. Mox pone oculos posticos impres- 
sionem transversam sat profundam utrinque acuminatam ostendit 
cephalothorax, et utrinque ante hos oculos (qui tuberculo magno 
sed humili impositi sunt) impressionem levem transversam habet: 
ante eas secundum longitudinem leviter impressa est pars cepha- 
lica. Pars thoracica supra versus medium lineas binas obliquas 
impressas ostendit, et utrinque ad marginem, inter insertiones 
coxarum posticarum, impressa quoque est. Dorsum cephalotho- 
racis a latere visum in medio igitur sat profunde est’ impressum 


(parte cephalica tamen vix altiore quam parte thoracica); dorsum . 


partis cephalicae antice arcuatum et sat fortiter proclive est, 
dorsum partis thoracicae leviter gibbosum, posteriora versus for- 
tius declive. Sternum anguste ovatum, duplo saltem longius quam 
latius, coxis mediis paene duplo latius, antice rotundatum, po- 
stice acuminatum, ad margines inter coxas, praesertim inter 
anteriores, impressum; sub-nitidum, parce et tenuiter pubescens. 
Quum desuper inspicitur cephalothorax ocwli medii antici visibiles 
sunt, non a margine frontis occultati. Quadrangulus oculorum 
maximus, dimidio cephalothorace non multo brevior, paullo modo 
latior quam longior, paullulo latior antice quam postice. Series 
oculorum antica a fronte visa sat fortiter recurva: linea recta 
margines superiores oculorum mediorum tangens oculos laterales 
fere per centrum secat; oculi medii antici valde magni sunt, inter 
se contingentes, a margine clypei spatio remoti quod non !/,, 
vix ultra 1/, diametri eorum aequat; laterales magni quoque, 
mediis paene triplo minores, ab iis spatio parvo sed distinctis- 
simo sejuncti. Oculi seriei 2.2» minuti, paullo longius ab oculis 


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RAGNI DI SELEBES 559 


posticis quam a lateralibus anticis remoti; oculi postici lateralibus 
anticis parum minores, valde prominentes, foras directi; oculi 
tres utriusque lateris lineam sat fortiter foras et praesertim deor- 
sum curvatam designant. Mandibulae directae, sub-cylindratae, 
apicem versus paullo modo angustatae: parvae sunt, dimidia 
diametro oculorum mediorum anticorum parum longiores, vix 
vel parum longiores quam latiores, nitidae, tenuiter pubescentes; 
unguis gracilis, longitudine mediocri. Maxillae sub-ovatae, leviter 
divaricantes, duplo circiter longiores quam latiores, labio paene 
duplo longiores, apice extus late et fortiter rotundatae, intus 
apicem versus ad longitudinem paullo oblique truncatae. Labium 
versus apicem obtusum lateribus rotundatis sensim angustatum, 
. sub-triangulum, paullo latius quam longius. Papi mediocres, a 
basi partis patellaris sensim dilatati et deplanati, sub-nitidi, te- 
nuiter pubescentes; pars patellaris versus apicem rotundatum sen- 
sim dilatata, fere dimidio longior quam latior apice; pars tibialis 
eà latior et paene dimidio brevior, versus apicem oblique trun- 
catum sensim latior, aeque lata ac longa; pars tarsalis dimidio 
longior quam latior, aeque fere longa atque partes duae prae- 
cedentes conjunctae, aeque paene lata atque basis incrassata fe- 
morum l.i paris, parum latior quam apex partis tibialis (cum 
qua laminam anguste ovatam fere format), apice angustato- 
rotundata, subter. pube densiore sat brevi vestita. Pedes non 
reves (4 paris cephalothorace paullo plus triplo longiores), 
graciles valde, femoribus tamen 4.' paris paullo, et, ad basin, 
1. paris fortius incrassatis et compressis; coxae parium 1.' et 4.i 
duplo longiores sunt quam latiores, illae spatio inter se sejunctae 
quod sterni latitudinem aequat; trochanteres 1. paris plus du- 
plo, 4.) paris saltem triplo longiores sunt quam latiores. Pedes 
parium 2.'-4.' forma solità sunt, pedes contra 1.' paris specie 
valde mirabili: femur hujus paris, ut diximus, mox supra basin 
sat fortiter dilatatum est et compressum; patella femore paullo 
longior est, gracillima, recta, apice parum incrassata; tibia paene 
duplo brevior est quam patella et, basi excepta, eà paullo cras- 
sior, sub-clavata, leviter sursum curvata, subter a medio ad 
apicem ordinibus duobus aculeorum longorum sat fortium por- 


560 T. THORELL 


rectorum mobilium armata, 5 aculeis in singulo ordine; meta- 
tarsus brevissimus est, tarso paullo brevior, et in latere inte- 
riore, subter, aculeis ejusmodi modo duobus armatus. Praeterea 
aculeis carent pedes, pube tenui et pilis rarioribus modo prae- 
diti. Tibia cum patella 4. paris quam tibia cum patella 3. 
paris multo longior est; metatarsus et tarsus 4.' paris conjunctim 
tibiam et patellam hujus paris longitudine aequant. Abdomen 
longum et angustum, circiter quadruplo longius quam latius, 
cylindratum (nonne in medio paullo constrictum?), tenuiter pube- 
scens. Mamillae exsertae, sat longae, superiores angustiores et 
longiores quam inferiores. 

Color. — Cephalothorax fuscus, maculis duabus nigris utrinque, 
anteriore oblonga, ab oculo laterali antico ad oculum seriei 2.2° 
extensa, posteriore oculum posticum includenti; clypeus pilis 
albis sparsus, oculi medii antici annulo angusto pilorum alborum 
circumdati quoque. Sternum et partes oris fusca, maxillae in 
margine interiore magis testaceae. Palpî fusci, parte femorali 
magis testacea. Pedes 1.ì paris fusci, coxis, trochanteribus sal- 
tem ad partem, metatarsis et tarsis testaceis; 2.! paris pedes 
testacel, linea longitudinali nigra in latere exteriore femorum ; 
pedes 3" et 4.1 parium fusci, metatarsis tarsisque sub-testaceis; 
4i paris trochanteres et patellae, harum apice excepto, sub- 
testacei quoque. Abdomen fuscum, ventre fusco- vel sub-cinereo- 
testaceo; paullo ante medium dorsi vestigia macularum duarum 
albicantium vidisse videor. Mamillae fusco-testaceae. | 

Lg. corp. 63/,; le. cephaloth. 2 2/,, lat: ej 1 4/,; le abd, 
lat. ej. circa 1 millim. Ped. I saltem 74/, (fem. 21/,, patella 
2°/,, tibia 1!/,, metat. + tars. 3/,), I 5, 11 54/,, IV 8%, 
pat. + tib. IV paene 3 millim. 

Exemplum singulum, cujus abdomen paullo vitiatum est, ad 
Kandari invenit Cel. Beccari. 


a 1 è 


RAGNI DI SELEBES 561 


Gen. Marptusa n. (’). 


86. M. humilis n. cephalothorace humillimo, brevi, plano, fusco, 
pilis nigris sparso et squamulis aureis munito; oculis posticis paene 
duplo longius inter se quam a margine cephalothoracis remotis; 
pedibus anterioribus piceis vel nigricantibus, apice pallidioribus, 
pedibus 4.1 paris testaceis, modo femoribus piceis, 14 paris pedibus 
reliquis multo robustioribus; abdomine ovato-lanceolato, in fundo 
nigricanti-olivaceo, fasciis duabus longitudinalibus angustis e squa- 
mulis aureis formatis, secundum medium dorsi extensis et antice 
conjunctis ornato. — 9 jun. Long. saltem 81/, millim. 

Femina jun. — Cephalothorax aeque longus ac patella + ti- 
bia + metatarsus 4.' paris, paullo longior quam patella + tibia 
1.i paris, vix ultra !/, longior quam latior, omnium humillimus, 
depressus, dorso paene recto et plano, declivitate postica brevis- 
sima; anteriora versus primum lateribus fere rectis leviter modo 
et sensim angustatus est, a basi palporum vero fortius angu- 
status, angulis anterioribus igitur oblique truncatis, fronte le- 
vissime rotundata; posterius, pone coxas 2.' paris, fortiter ro- 
tundatus et posteriora versus angustatus, in medio postice leviter 
retusus; supra paene laevis est, impressione forti sub-trans- 
versa media mox pone oculos posticos praeditus, quae versus 
declivitatem posticam continuata est, lineam longitudinalem op- 
time expressam in fundo formans. Clypeus humillimus, non !/, 
diametri oculorum maximorum altitude aequans. Oculi antici 
perfecte visibiles quum desuper inspicitur cephalothorax. Qua- 
drangulus oculorum parum plus 1/, longitudinis cephalothoracis 
occupat, et multo angustior est postice quam cephalothorax eodem 
loco; latus est, saltem '/, latior quam longior, parum sed evi- 
denter latior antice quam postice. Oculi medii antici parvi sunt; 
desuper visi seriem leviter modo recurvam, a fronte visi lineam 


(5) Marptusa n. (HEpPTTO , vim infero, incautum opprimo) = Marpessa [Mar- 
pissa| (Cc. L. Koch) 1846, Thor. Vid. Thor., On Europ. Spid., p. 207. — [Marpessa 
Gray (Moll.) 1821]. 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (17 Dicembre 1877). 36 


562 T, THORELL 


leviter quoque sursum curvatam designant: linea recta margines 
superiores mediorum tangens laterales paullo infra marginem 
eorum superiorem secat, Oculi medii antici spatio non parvo 
sejuncti; laterales antici, qui mediis anticis fere duplo minores 
sunt, ab iis spatio dimidiam diametrum oculi lateralis fere 
aequanti sunt remoti. Oculi 2.2¢ seriei minuti, paullo longius ab 
oculis lateralibus anticis quam a posticis oculis remoti; oculi 
postici lateralibus anticis duplo minores sunt, diametro sua al- 
tius quam ii locati, et inter se spatio remoti quod paene duplo 
majus est quam spatium quo a margine cephalothoracis distant. 
Sternum latum, planum, breviter et inverse ovatum fere, antice 
truncatum, coxis fere duplo latius; spatium inter coxas 1.' paris 
latitudinem labii saltem aequat. Mandibulae paullo porrectae, 
latae, breves, faciei humillimae altitudinem longitudine parum 
superantes, aeque fere latae ac femora 2.' paris, vix vel parum 
longiores quam latiores; in latere exteriore rotundatae et apicem 
versus sensim angustatae sunt, apice intus quoque angustatae, 
dorso deplanato, leviter modo convexo, transverse rugoso-striato, 
parce piloso; unguis brevissimus, sat fortis. Maxillae fere paral- 
lelae, sat breves, labio dimidio longiores, apice latae et hic le- 
viter rotundatae, angulo apicis interiore breviter et oblique trun- 
cato, exteriore rotundato. Labium magnum, parum longius quam 
latius, sub-triangulum, apice rotundato. Palpî breves, crassi, in- 
ternodiis cylindratis, dense pilosi. Pedes breves, anteriores sat 
fortes; 1.' paris pedes reliquis longiores sunt et multo robustiores 
paulloque densius pilosi; pedes 2.' et 3." parium fere aequales 
sunt, 2.' tamen ut videtur paullulo breviores quam 3.''; tibia 
cum patella 4. paris evidenter etsi parum longior est quam tibia 
cum patella 3." paris. Tibiae non multo (3. paris vix) longiores 
quam patellae, metatarsi 1.1 paris duplo angustiores et non 
parum breviores quam tibiae ejusdem paris, et, ut eae, cylin- 
dratae. Patellae vix aculeatae, femora vero omnia, ut omnes 
tibiae et metatarsi, aculeata. Tibiae 1.' paris subter 2. 2. 2., 
antice et postice 1. 1. 1. aculeos longos et fortes habent, me- 
tatarsi 1.1 paris aculeos ejusmodi subter 2. 2., antice et po- 
stice 1. 1.; tibiae 2.' paris subter 2. 2. 2., antice 1. 1., postice 1, 


RAGNI DI SELEBES 563 


metatarsi 2.' paris subter 2. 2., antice et postice 1. 1. aculeos 
longos et fortes ostendunt. Pedes posteriores parce aculeati sunt, 
aculeis parvis et debilibus: in tibiis 4.1 paris modo 1 aculeum 
apice et 1 versus basin postice video; metatarsi 4.' paris duos 
aculeos, antice, habent, unum ad apicem, alterum versus basin, 
(in horum metatarsorum altero modo singulum aculeum video). 
Abdomen duplo longius quam latius, sub-depressum, ovato-lan- 
ceolatum fere. Mamillae superiores longae, angustae, cylindratae, 
inferiores iis multo crassiores et non parum breviores, sub-co- 
nicae, mediae cylindratae, crassitie superiorum, longitudine in- 
feriorum fere. 

Color. — Cephalothorax obscure vel piceo-fuscus, sub-aeneo- 
micans, summo margine nigro, pilis longis nigris squamulisque 
aureis sparsus; clypeus pilis nigris non densis munitus; annuli 
circum oculos anticos obscuros nigricantes quoque. .Sternum pi- 
ceo-ferrugineum. Partes oris cum palpis piceae, hi praesertim 
apice dense nigro-pilosi, basi late testaceo-fusci. Pedes ante- 
riores picel: in l.' paris pedibus modo coxae et tarsorum apex 
late paullo clariores. sunt, testaceo-fusci; 2.' paris metatarsi 
testaceo-fusci, coxae et tarsi fusco-testacei vel testacei. Pedes 
posteriores testacei, femoribus piceis et, in pedibus 3." paris, 
patellis quoque et tibiis infuscatis. Supra in apice femora aureo- 
squamulosa sunt: etiam aliis locis vestigia squamulorum ejusmodi 
ostendunt pedes, qui praeterea pube et pilis nigris minus dense 
vestiti sunt aculeisque nigris armati. Abdomen nigricanti-oliva- 
ceum fere, fasciis duabus longitudinalibus angustis e squamulis 
aureis minus densis formatis supra ornatum; hae fasciae ad mar- 
ginem dorsi anticum inter se conjunctae sunt, aream longam, 
dimidiam dorsi latitudinem et paene totam ejus longitudinem 
occupantem includentes. Venter cinerascenti-olivaceus utrinque 
versus apicem squamulas aureas ostendit, quae fascias duas lon- 
gitudinales formare videntur. Mamillae nigricantes. 

Lg. corp. 81/,; lg. cephaloth. paullo plus 3, lat. ej. paene 
22/,, lat. front. paene 2 millim.; lg. abd. 5, lat. ej. 21/, millim. 
pecs te 72a en Lil Ga yiWieGe 5 muillim: ; pat; = tb. SZ 
pat. + tib. IV 21/,, metat. + tars. IV 2 millim. 


564 T. THORELL 


Singulum exemplum non plene adultum ad Kandari invenit 
Cel. Beccari. — Ad gen. Marptusam n. sive Marpessam [Mar- 
pissam] C. L. Koch — saltem ut hoc genus a C. L. Koch et a 
me definitum est — haud dubie referri potest haec species (immo, 
secundum Cel. Simon, « les caractères assignés au genre Mar- 
pissa par M. Thorell permettent d’y introduire presque tous les 
Attides connus »!). Gen. Marpissae Sim. contra subjici non po- 
test, quum Cel. Simon coxas 1.' paris contingentes vel paene 
contingentes notam necessariam generis Marpissae sive Mar- 
pessae (+) esse voluit. Utrum novo generi adscribi debeat aranea 
nostra, an ad aliquod ex multis sit referenda, quae nova nuper 
condidit Cel. Simon, et quae equidem non omnia discernere 
possum, dijudicare non audeo; quam ob rem, et quum exem- 
plum modo singulum non adultum viderim, satius duxi, hanc 
araneam ad genus vetus et satis bene cognitum Kochianum Mar- 
pessae in praesenti referre, quam novum genus ad eam reci- 
piendam proponere. 


(5) Cel. Simon (Arachn. de France, III, p. 23) ita censet: « Le changement du 
nom Marpissa en Marpessa proposé par M. Thorell est tout-à-fait inutile ». 
— Nescio quam utilitatem Cel. Simon ab ejusmodi emendationibus desiéeret; 
equidem facillime concedo, me, quum nomina nonnulla perperam scripta 
correxerim, utilitatem quandam non quaesivisse, sed id modo fecisse quod 
rectum mihi videretur. Num minus sunt « inutiles » emendationes ab ipso 
Cel. Simon acceptae, e. gr. Hyptiotes, Oxyptila (pro Uptiotes, Ozyptila), quam 
illae quas respuit, Agalena, Marpessa, Synaema, cet.? — Intelligi potest, 
esse qui censeant, nomina zoologica, licet vitiosissima, eodem modo quo 
primum ab auctore proposita sint, ita in aeternum esse scribenda; sed qui 
aliud nomen ineptum emendet, aliud plane eodem modo mendosum retineat, 
is regulam constantissimam saltem non servat. 

Quum nomen Marpessa (secundum Marschall, Nomencl. Zool.) jamdudum 
alio generi animantium datum sit (Marpessa Gray (Moll.) 1821), gen. Mar- 
pessam (C. L. Koch) Thor., cujus typus est Araneus muscosus,Glerck, novo 
nomine Marptusam appellavi. Solis luce clarius est, nomen « Marpissae » hit 
retineri non posse, quum eadem sit vox atque Marpessa, modo paullo aliter 
(mendose) scripta: conf. nomina Ariadne et Ariadna, Tarantula et Taren- 
tula, Homalenotus et Homalonotus, cet. Vid. quoque Thor., On Eur. Spid., 
p. ll. 


RAGNI DI SELEBES 565 


Gen. Saitis Sim. 1876. 


87. S. (?) testacea n. cephalothorace testaceo, rufo-pubescenti, 
area interoculari sub-ferruginea, vittis duabus transversis et una 
longitudinali albicantibus, e pube formatis ornata, ut et linea trans- 
versa rufescenti inter oculos posticos aliaque brevi longitudinali 
utrinque, inter oculos posticos et laterales anticos ducta; annulis 
circa oculos anticos ad maximam partem albicantibus, clypeo albo- 
peloso; palpis pedibusque, ut abdomine, testaceis, hoc pube albicanti, 
intermixta rufa, vestito; 3. paris pedibus reliquis longioribus. — 
Q ad. Long. circiter 10 millim. 

Femina. — Cephalothorax aeque longus atque patella, tibia 
et ?/, metatarsi 4.' paris conjunctim, circa !/, longior quam la- 
tior, fronte levissime rotundata, in lateribus leviter et satis ae- 
qualiter rotundatus, postice tamen lateribus fortiter rotundatis 
fortiter angustatus; impressione transversa sat profunda mox pone 
oculos posticos praeditus, utrinque ante oculos posticos quoque 
fortius impressus, arcubus supraciliaribus horum oculorum sat 
fortibus, elevatione humili rotundata utrinque, mox ante oculos 
seriei 2.°°, munitus quoque, area interoculari praeterea fere plana. 
Minus altus est cephalothorax, pube ut videtur parum densa ve- 
stitus; a latere visum dorsum ante oculos posticos (qui multo 
pone medium dorsi ipsius locum tenent) modice proclive, parum 
convexum et tuberculis illis inaequale est, pone hos oculos le- 
viter convexum et evidenter declive, in declivitatem posticam 
ipso dorso breviorem et non multo praeruptam sensim transiens; 
clypeus humilis, vix ultra !/, diametri oculi maximi altitudine 
aequans. Oculi antici perfecte visibiles sunt quum desuper in- 
spicitur cephalothorax. Quadrangulus oculorum ?/, longitudinis ce- 
phalothoracis occupat fere et vix 1/, latior quam longior est, aeque 
latus antice et postice, cephalothorace non parum, dupla oculi 
postici diametro fere, angustior; series oculorum antica parum 
sursunì curvata: linea margines eorum superiores tangens recta 
est. Oculi medii antici magni, paene contingentes, laterales iis 


506 T. THORELL 


saltem duplo minores et spatio 1/, diametri suae aequanti ab iis 
remoti. Oculi seriei 2.*° minuti, paullulo longius a posticis quam 
a lateralibus anticis remoti: oculi postici his oculis paullo minores 
videntur, fere diametro sua altius quam ii locati, et spatio inter 
se disjuncti quod evidentissime, fere diametro oculi, majus est 
quam spatium quo a margine cephalothoracis remoti sunt. Oculi 
tres utriusque lateris seriem evidentissime et foras et deorsum - 
curvatam formant. Sternwm anguste et inverse ovatum, parum 
latius quam coxae; coxae 1.' paris spatio evidentissimo sed labii 
latitudinem non aequanti disjunctae. Mandibulae directae, sub- 
cylindratae, in dorso ad basin fortiter convexae, facie multo 
altiores, dimidio longiores quam latiores, crassitie femorum an- 
ticorum, sat subtiliter transversim striatae, pilis sparsae; sulcus 
unguicularis in medio margine postico dentem brevem ostendit 
et in margine anteriore, versus basin unguis, dentes ejusmodi 
binos; unguis mediocris. Maxillae ovatae, dimidio longiores quam 
labium, apice leviter rotundato, intus late truncato, angulo ejus 
exteriore rotundato; Jabiwm paullo longius quam latius, versus 
apicem sub-truncatum sensim sat fortiter angustatum. Palpi sat 
graciles, nec deplanati neque apicem versus incrassati, inter- 
nodiis cylindratis et aeque crassis. Pedes breviores, robusti, an- 
teriores quatuor, praesertim 1.' paris, non parum crassiores quam 
posteriores; parum dense pilosi et pubescentes. Pedes 3." paris 3 
reliquis longiores sunt; tibiae omnes evidenter longiores quam 
patellae; patella cum tibia 3." paris paullo longior quam patella 
cum tibia 4. paris, quae parum longior est quam metatarsus 
cum tarso ejusdem paris. Femora, patellae, tibiae et metatarsi 
omnia aculeata; tibiae et metatarsi posteriores aculeos complures 
undique, excepto supra, et non in apice tantum habent; tibiae 4 
anteriores aculeis subter 2. 2. 2. 2., l.' paris praeterea 1 mi- 
nutum (vel nullum) antice ad basin, 2.' paris 1. 1. antice mu- 
nitae sunt; metatarsi anteriores modo 2. 2. aculeis longis et 
fortibus, subter, armati. Abdomen longius, anguste ovatum vel 
ovato-lanceolatum, pictura nulla in cute; vulva ex impressione 
angusta constare videtur. Mamillae longae, cylindratae, supe- 
riores angustiores et paullo longiores quam inferiores. 


id 


RAGNI DI SELEBES 567 


Color. — Cephalothorax testaceus, area interoculari infuscata, 
sub-ferruginea, lineis transversis duabus tertiaque longitudinali 
media e pube albicanti formatis ornata: prima ad ipsum mar- 
ginem anticum sita et levissime igitur recurva est, altera trans- 
versim mox pone oculos seriei 2.2 ducta, leviter bis procurva, 
tertia brevis, hanc lineam ad rectos angulos secans, sub-hastata; 
inter oculos posticos vitta vel linea transversa levissime recurva 

e pube rufa vel lutea formata conspicitur, et utrinque, inter 
oculum lateralem anticum et oculum posticum, linea longitu- 
dinalis e pube rufa formata adest; praeterea dorsum cepha- 
lothoracis pube rufescenti et pilis nigricantibus sparsum videtur; 
in lateribus sub oculis paullo albicanti-pubescens est. Ocwli an- 
tici virescenti-glauci, medii annulis cinerascenti-albis, modo in 
latere exteriore rufis, circumdati; annuli quibus cinguntur oculi 
laterales antici supra et subter albicantes sunt, intus et extus 
rufi. Clypeus pilis albicantibus non densis sparsus. Sternum et 
partes oris pallide testacea, mandibulae pilis albicantibus sparsae, 
ungui et dentibus pallide testaceo-fuscis. Palpi et pedes pallide 
testacel, nigro- et albicanti-pilosi; aculei fusci. Abdomen pallide 
testaceum totum, dorso antice pilis nigris, postice pilis magis 
pallidis sparsum: pube albicanti, intermixta rufescenti, dorsum 
tectum fuisse videtur, pubescentia saltem versus latera lineas 
densas longitudinales formanti (?). Venter albicanti-pubescens. 
Mamillae pallide testaceae. 

ne: (corp. 10; le. cephaloth. 42/,) lat. ej. 34% lat) front. 
3 millim.; lg. abd. 51/3, lat. ej. 3 millim. Ped. I paullo plus 10, 
II paullo plus 9, IMI 11, IV 101/, millim.; pat. + tib. HI pa- 
rum plus 31/,, pat. + tib. IV paene 31/,, metat. + tars. IV 
31/, millim. 

Exempla duo feminea detrita, alterum adultum, abdominis 
apice mutilato, alterum junius et multo minus, ad Kandari in- 
venit Cel. Beccari. Cui generi subjungi debeat haec species, valde 
incertum mihi videtur: ad gen. Hwophryis (C. L. Koch), Thor. 
(On Europ. Spid., p. 207) referri quidem posset, sed formis 
Europaeis ejus generis valde dissimilis est. Vix generis Marp- 
tusae est, quum cephalothoracem altum habeat, spatio inter 


568 T. THORELL 


oculos duos posticos spatium quo a margine cephalothoracis distant 
hi oculi paullo modo superanti; a Pleaippo clypeo humili et ce- 
phalothorace minus alto discrepat. Ad gen. Sais Sim. quum 
speciem nostram retuli, dubitanter quidem hoc feci et nulla 
alia ratione ductus, quam quod notae essentiales hujus generis 
a Cel. Simon datae in eam cadunt, eo excepto quod cutis 
nullam picturam in nostra specie ostendit. Sed verisimiliter haec 
alius est loci. 


Gen. Menemerus (Sim.) 1868. 


88. M. (?) culicivorus (Dol.) cephalothorace in fundo nigricanti, 
fascia lata antice dilatata et abbreviata pallida notato marginibusque 
plus minus distinete pallidis, saltem in lateribus pube cinerea et fusca 
tecto et variato; oculis posticis evidentissime longius inter se quam 
a margine cephalothoracis distantibus; palpis pedibusque testaceo- 
fuscis, parum distincte fusco-annulatis, pedibus 4.1 paris reliquis 
longioribus, metatarsis anterioribus triplo-quadruplo longioribus 
quam latioribus; abdomine angustius ovato, supra in fundo nigri- 
canti, fascia lata media longitudinali inaequali pallida maculisque 
4 pallidis ad hanc fasciam notato: duabus mediis, parvis et cum 
fascia illa concretis, duabus posterioribus, majoribus, magis inter 
se remotis; lateribus abdominis pallido-variatis. — 9 ad. Long. 
circa 9 millim. 


Syn.: 1859. Salticus culicivorus Dol., Tweede Bijdr., cet., p. 14, Tab. IX, fig.5. 


Femina. — Cephalothorax longitudine paene patellam + ti- 
biam + dimidium metatarsum 4. paris, paene patellam + ti- 
biam + totum metatarsum 1.‘ paris longitudine aequans, dimidio 
longior quam latior, fronte levissime rotundata, lateribus paene 
rectis anteriora versus sensim paullulo angustatus, posterius, a 
coxis 3." paris, rotundato-angustatus, postice sat late truncatus 
et in medio leviter retusus, supra parum inaequalis, impressione 
lata levi recurva mox pone oculos posticos et hic in medio linea 
brevissima sed profunde impressa praeditus; minus altus, a la- 


RAGNI DI SELEBES 569 


tere visus dorso ante oculos posticos (qui paullo ante medium 
dorsi ipsius siti sunt) modice declivi et leviter convexo, pone 
hos oculos primum levissime impresso, praeterea paene recto et 
librato et in declivitatem posticam ipso dorso non parum bre- 
viorem et parum  praeruptam transeunti. Clypei altitudo dimi- 
diam oculi maximi diametrum paene aequat. Ocw/ antici seriem 
levissime sursum curvatam formant: linea recta margines supe- 
riores mediorum tangens laterales paullo sub margine eorum 
superiore secat. Oculi medii antici sat parvi, spatio minuto dis- 
juncti; oculi laterales antici saltem duplo minores quam medii 
et spatio ab iis remoti quod dimidiam diametrum oculi lateralis 
aequare videtur. Quadrangulus oculorum parum plus !/, longitu- 
dinis cephalothoracis occupat, et paullo modo angustior est pos- 
tice quam cephalothorax eodem loco; fere !/, latior est quam 
longior, paulluloque latior antice quam postice. Oculi seriei 2.2¢ 
minuti, paullo longius a lateralibus anticis quam ab oculis po- 
sticis remoti: hi oculi aeque magni sunt atque laterales antici, 
paene diametro sua altius quam i locati, et spatio evidentis- 
sime majore inter se remoti quam quo a margine cephalotho- 
racis distant. Sternum sat breviter et inverse ovatum, coxis non 
multo latius; spatium inter coxas 1.' paris latitudimem labii ae- 
quat. Mandibulae directae, sub-cylindratae, faciei altitudinem 
longitudine aequantes, duplo longiores quam latiores, crassitie 
 tibiarum anticarum, in dorso versus basin fortiter convexae; 
unguis mediocris. Maxillae porrectae, breviores, fere ovatae, 
labio non dimidio longiores, apice et intus oblique rotundato- 
truncatae; dabiwm longius quam latius, versus apicem rotundatum 
sensim angustatum. Pa/pîi mediocres, internodiis cylindratis. Pedes 
anteriores breviores et robustiores quam pedes posteriores; 4.' paris 
pedes reliquis longiores; tibiae hujus paris perfecte cylindratae 
mihi videntur, parumque angustiores quam patellae, quae paullo 
angustiores quam (et aeque paene longe ac) patellae 3." paris 
sunt. Tibia 4.4 paris patellà fere dimidio longior est, reli- 
quae tibiae modo paullo (2.' paris parum) longiores quam pa- 
tella. Tibiae anteriores cylindratae, 3.plo-4.plo longiores quam 
latiores; metatarsi anteriores basi tibià evidenter angustiores, 


570 T. THORELL 


apicem versus sensim paullo angustatae, 3.plo-4.plo longiores 
quam latiores basi. Femora omnia, ut omnes patellae, tibiae et 
metatarsi, aculeata; tibiae anteriores modo aculeos 2. 2. 2., me- 
tatarsi anteriores modo 2. 2., subter, habent; tibiae et meta- 
tarsi posteriores non apice tantum verum etiam ad medium et 
ad basin aculeati. Abdomen longius ovatum, sub-depressum, ut 
reliquum corpus dense appresso-pubescens, pilosum. Vulva ex 
area longa angusta constat quae anterius foveam minutam ova- 
tam ostendit, hac fovea in formam lineae brevis impressae retro 
producta. Mamillae sat longae, cylindratae, inferiores paullo 
crassiores et breviores quam superiores, medii longitudine infe- 
riorum, crassitie superiorum. 

Color. — Cephalothorax in fundo nigricans, fascia media sub- 
testacea sat lata, antice dilatata, ab impressione media ad mar- 
ginem posticum ducta, marginibusque postice paullo pallidioribus 
quoque; saltem inter oculos pube densa pallide fusco-cinerea (et 
sub-ferruginea quoque?) tectus, in lateribus et postice pube densa 
cinerascenti et fusca vestitus et variatus; clypeus fuscus, in late- 
ribus sub oculis pube flaventi tectus, praeterea cinereo-albo-pi- 
losus. Ocu4 antici glauci, annulo angusto flaventi cincti. Sternwm 
sub-testaceum, ut reliquum corpus subter cinerascenti-pilosum. 
Mandibulae piceo-fuscae, albicanti-pilosae; maxillae et labiwm 
testaceo-fusca. Palpi testaceo-fusci, paullo fusco-annulati, pilis 
albicantibus et nigris dense vestiti. Pedes quoque testaceo-fusci, 
parum distincte fusco-annulati, pube cinerascenti tecti et pilis al- 
bicantibus et nigris sat densis muniti; aculei nigri vel fusci. Ab- 
domen in fundo, supra et in lateribus, nigricans, fascia longi- 
tudinali abbreviata valde inaequali in lateribus antice, et fascia 
lata inaequali per totum paene dorsum extensa, mox ante me- 
dium paullo dilatata (macula hic utrinque cum ea confusa vi- 
detur) ornatum, maculaque sat magna obliqua sub-transversa 
apud hanc fasciam utrinque, inter medium et apicem fere, ut 
et maculis duabus minoribus paullo ante apicem dorsi notatum: 
tota hac pictura pallide testaceo-cinerea, fascia dorsuali paullo 
nigricanti-variata. Latera abdominis eodem colore, pallido-variata 
sunt; venter pallidus, nigricanti-variatus. Dorsum abdominis, 


RAGNI DI SELEBES 571 


saltem ad partem, pube pallide fusco-cinerea tectum fuisse vi- 
detur. Vulva nigricans; mamillae cinerascenti-testaceae. 

Mas jun. eo differt quod cephalothorax ejus etiam ad mar- 
gines, posterius, late testaceus est, et annuli circa oculos medios 
anticos in medio supra rufescentes , praeterea cinerascentes; fascia 
pallida secundum medium dorsi abdominis antice breviter gemi- 
nata est, posterius vero in lineolas angulatim retro fractas di- 
vulsa. Pars tarsalis palporum magna, ovato-triangula fere, parte 
tibiali plus duplo. latior. 

9. Lg. corp. 9; lg. cephaloth. paene 4, lat. ej. 23/,, lat. 
front. 21/, millim.; lg. abd. 41/,, lat. ej. 3 millim. Ped. I 8, 
7 *7,, Wl 83/,, IV .94/,;. pat. 46 tb. Tle3, pat. + tibi IV 
31/,, metat. + tars. IV 31/; millim. 

Singulam feminam adultam et marem juniorem detritos ad 
Kandari invenit Cel. Beccari. Cum gen. Menemeri, ut hoc genus 
nuper a Cel. Simon (') definitum est, notis nonnullis convenire 
haec species videtur; a formis quas equidem (*) ad hoc genus 
retuleram, differt spatio inter oculos posticos majore quam spatio 
quo a margine cephalothoracis distant, qua nota ad gen. Euo- 
phryis (C: L. Koch), Thor. accedit, ab hujus generis formis 
vero clypeo altiori et habitu alio diversa. 


89. M. (?) trivialis n. cephalothorace in fundo testaceo, fascùis 
duabus longitudinalibus latis nigris, per oculos laterales ad mar- 
ginem cephalothoracis posticum ductis notato, summo margine ejus 
et linea utrinque, in lateribus, nigris quoque; oculis posticis parum 
longius inter se quam a margine cephalothoracis remoti; palpis 
pallide testaceis; pedibus testaceis, parum distincte fusco-annulatis, 
pedibus posterioribus aequalibus, anteriores pedes longitudine su- 
perantibus, metatarsis anterioribus parum plus duplo longioribus 
quam latioribus; abdomine anguste ovato, supra in fundo nigri- 
canti, fascia media lata pallida ad *|, longitudinis pertinenti no- 
tato, quae utrinque ramum obliquum ad latera abdominis ea quoque 
pallida emittit. — Q jun. Long. saltem T}|, millim. 


(4) Arachn. de France, III, p. 5. 
(?) On European Spiders, p. 207. 


572 T. THORELL 


Femina jun. — Adeo similis priori est haec species, ut primo 
intuitu pro varietate ejus haberi posset; praesertim metatarsis 
anticis multo brevioribus dignoscenda. Cephalothorax longitudine 
patellam + tibiam + metatarsum 4.' paris aequat; posterius 
paullo latior et fortius rotundatus est quam in M. culicivoro; 
clypeus quoque altior quam in eo videtur, dimidiam diametrum 
oculi maximi altitudine superans (an ita in adultis quoque?) 
Quadrangulus oculorum vix !/, latior est quam longior; oculi 
laterales antici plus duplo, paene triplo minores sunt quam 
medii antici. Oculi postici aeque magni sunt atque laterales an- 
tici; spatium quo inter se distant parum longius videtur quam 
spatium quo a margine cephalothoracis remoti sunt. Praeter 
pilis longis sub-erectis quibus satis aequaliter sparsus est ce- 
phalothorax, fasciculo angusto ex paucis ejusmodi pilis formato 
utrinque, sub oculis seriei 2.2°, praeditus est. Praeterea cepha- 
lothorax et oculi sunt ut in M. culicivoro diximus. Pedes paullo 
breviores quam in illo; 4 paris pedes vix longiores quam 3.7 
paris sunt; patella cum tibia 3." paris tibiam cum patella 4. 
paris, ut mihi quidem videtur, plane aequat; patellae, 4.' paris 
exceptis, tibià vix vel parum sunt breviores; metatarsi anteriores 
parum plus duplo longiores sunt quam latiores basi; tarsus 
1.) paris metatarsum longitudine saltem aequat et apicem versus 
sensim paullo angustatus est. Eodem modo aculeati sunt pedes 
atque in priore specie scripsimus, eo excepto quod patellae an- 
teriores aculeis carere videntur. Abdomen ut in priore, modo 
etiam paullulo longius. 

Color. — Cephalothorax in fundo testaceus, fasciis duabus 
latis, nigris, posteriora versus paullo appropinquantibus, per 
oculos utriusque lateris ad marginem posticum cephalothoracis 
ductis, remanentibus lateribus late et fascia media testaceis, al- 
bicanti-pubescentibus; summus margo lateralis cephalothoracis et 
linea utrinque supra eum nigri quoque, area interoculari saltem 
antice sub-infuscata, flaventi- vel sub-testaceo-pubescenti; mox 
sub oculis utriusque lateris cephalothorax paullo rufescenti-pu- _ 
bescens est. Clypeus testaceus, albo-pubescens et -pilosus; annuli 
circum oculos anticos flaventes, infra albicantes. Sternum te- 


RAGNI DI SELEBES 573 


staceum, summo margine nigro. Mandibulae testaceo-fuscae , ma- 
aillae et labium testacea. Palpi pallide testacei. Pedes testacei, 
basi subter pallidiores; femora apice leviter infuscata sunt, pedes 
| posteriores etiam alia vestigia annulorum fuscorum ostendunt. 
Abdomen in fundo, supra, nigricans, fascia lata media paullo 
inaequali pallida, sub-testacea, a margine antico ad ?/, longi- 
tudinis pertinenti praeditum, quae fascia apice postico paullo di- 
latata est et hic utrinque ramum oblique retro et foras directum 
ad latera abdominis pallida et paullo fusco-variata emittit; pic- 
tura abdominis pallida pube albicanti vestita fuisse videtur. 
Venter cinereo-testaceus, fusco-sub-variatus, vitta media longi- 
tudinali nigricanti, Mamillae sub-testaceae. 

Q jun. Lg. corp. 7 1/,; lg. cephaloth. 3, lat. ej. parum plus 2, 
bisonte millim:; le, abd.» 47/5, late ej. 23/) clima. 
Ped. 15, II paene 5, III et IV 5°/,; pat.-+ tib. IN et IV 
14/,, metat. + tars. IV 1 4/; millim. 

Feminam singulam juniorem ad Kandari cepit Cel. Beccari. 
Etiam in hac specie incertus sum, utrum re vera ad gen. Me- 
nemerum pertineat, necne. 


Gen. Viciria, n. ('). 


Cephalothorax circiter !/, longior quam latior, modice altus, 
clypei altitudine dimidiam diametrum oculorum anticorum me- 
diorum saltem aequanti. 

Sternum sat breve, non duplo longius quam latius, coxis la- 
tius, non inter coxas 1.' paris, quae spatio labii latitudinem sal- 
tem aequanti disjunctae sunt, productum. 

Oculi antici perfecte visibiles quum desuper inspicitur cepha- 
lothorax; series quam formant leviter sursum curvata. Oculi medii 
antici maximi, valde prominentes, spatio magno, dimidiam dia- 
metrum oculorum lateralium superanti ab his oculis, qui sat 
parvi sunt, remoti. Quadrangulus oculorum paullo latior antice 


(Ì) Vicirius est nom. propr. Romanum. 


574 T. THORELL 


quam postice, dimidiam longitudinem cephalothoracis non oc- 
cupans, multo angustior postice quam est cephalothorax eodem 
loco; oculi 2.2 seriei minuti, fere in medio (vel paullo ante me- 
dium) inter oculos laterales anticos et oculos posticos locati; oculi 
postici circiter diametro sua altius quam laterales antici positi, 
et spatio inter se remoti quod minus est quam spatium quo a 
a margine cephalothoracis distant. 

Mandibulae deorsum et plus minus anteriora versus directae. 

Maxillae longiores, paullo divaricantes et foras sub-curvatae, 
labio circa dimidio longiores; labium fere dimidio longius quam 
latius, versus apicem rotundatum vel sub-truncatum sensim an- 
gustatum. ì 

Palpi graciles, non in femina apicem versus dilatati vel de- 
planati. 

Pedes sat longi, graciles vel crassitie mediocri, 1.‘ paris re- 
liquis saltem interdum robustiores; pedes 3." paris reliquis (1.4 
paris interdum exceptis) longiores; tibia cum patella 3." paris 
longior vel saltem non brevior quam tibia cum patella 4. paris. 
Tibiae patellis multo longiores. Metatarsi 4. paris non apice 
tantum aculeati.. 

Abdomen longum et angustum, mamillis 6 longis et cylindratis. 

Typus: V. Pavese n. 

Viciria pars gen. Maeviae C. L. Koch esse videtur, a formis 
quibus Cel. Simon nomen Maeviae retinuit eo diversa, quod tibiam 
cum patella 3." paris longiorem vel saltem non breviorem quam ti- 
biam cum patella 4.' paris habet; etiam oculis mediis anticis magis 
prominentibus ei ab oculis lateralibus anticis spatio majore remotis 
a Maevia (C. L. Koch), Sim. differre nobis Vicé&ria videtur. 


90. V. Pavesii n. cephalothorace in fundo aut testaceo-ferrugineo, 
aut testaceo, fasciis tribus longitudinalibus ferrugineis postice, area 
interoculari pube rubra et, secundum medium, pube flava dense 
vestita; palpis et pedibus testaceis, pedibus 1. paris sub-infuscatis; 
abdomine valde angusto, circiter 5.plo longiore quam latiore, in 
fundo testaceo, supra fascia longitudinali nigra posterius in lineolas 
vel maculas abrupta et utrinque apud eam lineola vel maculis 


Se ee ee eee 


RAGNI DI SELEBES 575 


nigris notato, pubeque rubra vestito quae fasciam vel fascias longi- 
tudinales format. — 292 ad. Long. 7-9!/, millim. 

Femina. — Cephalothorax longior quam patella + tibia 4.' 
paris, patellam + tibiam 2.' paris longitudine aequans, plus !/, 
longior quam latior, fronte sub-truncata; anteriora versus sat 
fortiter angustatus, in lateribus anterius levius rotundatus, po- 
stice fortiter rotundato-angustatus et in medio emarginatus; mox 
pone oculos posticos impressionem transversam, in medio pro- 
fundiorem et striam formantem ostendit, utrinque inter oculos 
2.2 seriei et oculos posticos sat profunde impressus est, arcubus 
supraciliaribus oculorum posticorum bene expressis. Sat altus est 
cephalothorax, lateribus declivibus, dorso a latere viso ante oculos 
posticos (qui multo pone medium dorsi ipsius locum tenent) 
paullo proclivi parumque convexo, pone hos foculos declivi et 
convexo et sensim in declivitatem posticam convexam, parum 
praeruptam ipsoque dorso multo breviorem sine ullo limite tran- 
seunti. Facies alta: altitudo clypei dimidiam diametrum oculi 
maximi superat. Ocwli medi antici valde prominentes; quadran- 
gulus oculorum ?/, longitudinis cephalothoracis occupat et multo 
angustior est quam cephalothorax eo loco ubi insistunt oculi 
postici, non multo (non 1/,) latior postice quam longior, evi- 
dentissime (fere oculi postici diametro) latior antice quam po- 
stice. Oculi antici seriem leviter sursum curvatam formant: linea 
recta margines superiores mediorum tangens laterales paullo sub 
margine eorum superiore secat. Oculi medii antici valde magni 
sunt, spatio minuto separati; oculi laterales antici contra parvi, 
mediis plus duplo, paene. triplo minores, et spatio ab ils re- 
moti quod oculi lateralis diametrum paene aequare videtur. 
Oculi 2.2° seriei minuti, fere in medio inter oculos posticos 
et laterales anticos locati; oculi postici parum minores quam 
laterales antici, diametro sua altius quam ii positi, et spatio 
inter se remoti quod evidenter minus est quam spatium quo 
a margine cephalothoracis distant. Oculi tres utriusque lateris 
lineam evidentissime foras et deorsum curvatam formant. Ster- 
num inverse ovatum, coxis multo latius; coxae 1.1 paris spatio 
disjunctae quod latitadinem labii saltem. aequat. Mandibulae 


576 T. THORELL 


sub-porrectae (deorsum et anteriora versus directae), lateribus 
exterioribus leviter rotundatis et paullo divaricantibus, versus 
apicem late et oblique rotundato-truncatum non angustatae, 
breves et latae, circiter 1/, modo longiores quam latiores, fe- 
mora antica latitudine saltem aequantes, faciei altitudinem lon- 
gitudine aequantes fere, dorso extus versus basin levius con- 
vexo, praeterea sub-deplanato et interiora versus paullo declivi, 
subtilissime ruguloso, nitido, intus et apice praesertim piloso. 
Sulcus unguicularis postice versus apicem dentibus duobus me- 
diocribus et antice in apice dentibus duobus tribusve minutis 
armatus est; unguis sat longus et fortis. Mazillae angustae, 
labio plus dimidio longiores, foras curvatae et divaricantes, intus 
ante labium oblique truncatae, apice rotundatae, angulo ejus 
exteriore sub-prominenti. Labium saltem dimidio longius quam 
latius, versus apicem late rotundato-truncatum sensim angusta- 
tum. Palpi graciles valde, internodiis cylindratis, sat dense pi- 
losi. Pedes sat longi, graciles, parce pilosi et pubescentes, 1.' 
paris, qui reliquis fortiores sunt, robusti tamen, 4.' paris gra- 
cillimi; 3. paris pedes reliquis longiores, 2.' paris reliquis bre- 
viores. Tibiae patellis multo, circa duplo, longiores sunt, immo 
in pedibus 4. paris patellis circa triplo longiores. Tibia cum 
patella 3. paris non parum longior quam tibia cum patella 4.' 
paris, quae paullulo brevior est quam metatarsus cum tarso 
hujus paris. Patellae posteriores, saltem 3. paris, aculeum 
unum alterumve habent; femora omnia omnesque tibiae et me- 
tatarsi aculeata sunt, aculeis in pedibus 4.' paris brevibus, gra- 
cillimis. Tibiae 1.' paris subter aculeis 2. 2. 2. 2. fortibus et 
valde longis munitae sunt, tibiae 2.i paris totidem aculeis, sed 
minus longis et fortibus instructae; metatarsi anteriores subter 
2. 2. aculeis valde longis et fortibus armati sunt. Tibiae et me- 
tatarsi 4. paris aculeis paucis modo praediti, sed non ad api- 
cem tantum, verum etiam (saltem metatarsi) versus medium et 
basin uno alterove aculeo muniti. Unguiculi tarsorum in pedibus 
1. paris mediocres et (saltem interior) dentibus longis densis 
pectinati; in pedibus posterioribus gracillimi et angustissimi sunt, 
dentibus brevioribus .12-15 ante medium muniti. Abdomen lon- 


RAGNI DI SELEBES 577 


gissimum et angustissimum, fere 5.plo longius quam latius, 
apicem versus sensim paullo angustatum; vulva ex area parva 
sub-infuscata constat, quae antice foveas duas nigras ostendit et 
postice puncta duo ad ipsam rimam genitalem sita, quae puncta 
cum foveis illis trapezium multo latius antice quam postice for- 
mant. Mamillae longae, cylindratae, inferiores crassiores et paullo 
breviores quam superiores, mediae angustiores et fere dimidio 
breviores quam superiores. 

Color. —- Cephalothorax in fundo testaceus, macula nigra inter 
oculos laterales anticos et oculos seriei 2.2°, aliaque ad oculos 
posticos, intus, utrinque notatus, ut et fasciis tribus longi- 
tudinalibus angustioribus ferrugineis, ad marginem posticum 
pertinentibus, lateralibus posteriora versus paullo divaricantibus, 
ab oculis posticis ductis, media inter hos oculos initium capienti; 
area interoculari in medio pube flava, versus latera, inter oculos, 
pube rubra tecta, lateribus cephalothoracis saltem sub oculis 
flavo-pubescentibus (cephalothorax in exemplo nostro praeterea 
detritus); clypeus pube densa albicanti-flava vestitus; annuli 
quibus cinguntur oculi medii antici, qui colore margaritae sunt, 
infra ex pube albicanti-flava, praeterea ex pube flava et rubra 
formati. Sternum, partes oris et palpi testacea. Pedes testacei 
quoque, 1. paris paullo obscuriores; aculei pallide fusci. Abdomen 
in fundo testaceum; dorsum ejus fascia media longitudinali nigra 
a margine antico versus anum ducta et posterius in lineolas et 
maculas paucas abrupta ornatum est: praeterea utrinque in medio 
lineam brevem longitudinalem et versus basin et apicem maculam 
vel lineolam parvam minus distinctam nigras ostendit. Saltem 
secundum medium dorsum pube appressa rufa vestitum est, fa- 
sciam longitudinalem formanti; versus latera pallide testaceo- vel 
flaventi-pubescens fuisse videtur. Venter pallide testaceus, apice 
nigricanti. Mamillae testaceae. 

Mas a femina parum nisi alia forma mandibularum et  pal- 
porum differt. Mandibulae ejus sub-porrectae sunt, fere duplo 
longiores quam latiores, paullo latiores quam femora antica, 
longitudine altitudinem faciei paullo superantes, lateribus exte- 
rioribus rectis vel potius paullulo concavo-arcuatis et sat fortiter 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (22 Dicembre 1877). 37 


578 T. THORELL 


divaricantibus, lateribus interioribus a basi fere ad medium rectis 
et paene parallelis, deinde ad basin unguis valde oblique trun- 
catis: mandibulae hic igitur sensim paullo angustatae et fortiter 
divaricantes; apex lateris exterioris mandibulae ultra basin unguis 
ut procursus sat fortis, paene dimidio longior quam latior, com- 
planatus, supra paullo excavatus, apice rotundatus productus est; 
unguis sat longus, non ita fortis. Pa/pî gracillimi; pars patellaris 
apicem versus paullulo incrassata, plus duplo longior quam latior; 
pars tibialis priore dimidio longior et paullulo angustior, cylin- 
drata, modo apice paullo incrassata: in apice lateris exterioris haec 
pars spina acuminata sat gracili et fortiter deorsum curvata, 
uncum formanti, armata est. Pars tarsalis parte tibiali paene 
dimidio brevior et paullo latior est, paullo angustior vero quam 
tibia 1.) paris, anguste ovato-lanceolata fere, versus medium 
leviter constricta, apice obtusa; bulbus breviter ovatus vel el- 
lipticus, spinam gracilem longam nigram anteriora versus di- 
rectam e medio lateris interioris emittens. Tibiae 2.' paris acu- 
leum parvum antice versus basin, praeter aculeos 2. 2. 2. 2. 
subter, habent. 

Color ut in femina, eo excepto, quod cephalothorax paullo 
obscurior est, testaceo-ferrugineus, fasciis illis ferrugineis carens; 
area interocularis ad maximam partem pube rubra tecta est, 
modo in medio satis anguste flavo-pubescens; annuli circum 
oculos anticos medios rubri quoque (cephalothorax «praeterea in 
exemplo a nobis viso detritus). Sternum testaceum. Mandibulae 
ferrugineo-testaceae; maxillae et labium saturate testacea. Palpi 
pallide flavo-testacei, clava paullo obscuriore, fusco-pubescenti, 
bulbo pallide fusco. Pedes flavo-testacei, 1.1 paris tamen obscu- 
riores, fusco-testacei. Abdomen ut in femina in fundo pallide 
testaceum, dorso fascia angusta longitudinali nigra in lineolas 
vel maculas oblongas abrupta notato, et utrinque , in medio prope 
eam, lineola vel macula nigra; fascia media longitudinalis ru- 


fescens e pube formata modo antice distincta est, praeterea 


utrinque, ad latera, fasciam longitudinalem ejusdem coloris ostendit 
dorsum, his fasciis ad marginem ejus anticum unitis. 
Q. Lg. corp. 9 4/,; lg. cephaloth. 3 1/,, lat. ej. 22/,, lat. front. 


ee ee ee eee 


ee Pe ae 


ee ET 


RAGNI DI SELEBES 579 


Pemullime; tes abd. 6 tf latte) volpi Ped, 
I 9, Ill 12, IV 101/,; pat. + tib. I 3 °/,, pat. + tib. IV 3 1/,, 
metat. + tars. IV 31/, millim. : 

A. Lg. corp. 7; lg. cephaloth. 24/,, lat. ej. parum plus 2, 
lat. front. 13/, millim.; lg. abd. 4, lat. ej. 1 1/, millim. Ped. I 
101/,, Il 73/,, I 9J,, IV 81/,, pat. + tib. Il 3, pat. + tib. 
IV 2?/,, metat. + tars. IV 2 8/, millim. 

Exemplum singulum utriusque sexus ad Kandari inventa vidi. 


91. V. pallens n. cephalothorace in fundo sub-testaceo, area in- 
teroculari flavo-pubescenti, clypeo et lateribus partis  cephalicae 
saltem mox sub oculis pube alba tectis, annulis circwm oculos me- 
dios anticos superius flavis, inferius albis; palpis pedibusque flavo- 
testaceis; abdomine in fundo supra et in lateribus albicanti et dense 
sub-testaceo-reticulato, remanentibus modo fascia media longitudinali 
supra et fascia angusta utrinque in lateribus unicoloribus, olivaceo- 
vel cinereo-testaceis. — o jun. Long. 9 millim. 

Mas jun. —- Cephalothorax aeque paene longus atque patella 
+ tibia + dimidium metatarsi 4. paris, parum longior quam 
patella + tibia 1.‘ paris, fere 1/, longior quam latior, ad formam 
ut in specie priore, modo paullo fortius ante oculos posticos 
proclivis, ita ut hi oculi evidenter plus diametro sua altius po- 
siti sint quam oculi laterales antici, et clypei altitudo paullo 
minor evadat, vix dimidiam diametrum oculi maximi aequans. 
Oculi ut in priore ad magnitudinem et dispositionem, eo excepto 
quod oculi 2.2¢ seriei evidentissime longius ab oculis posticis quam 
ab oculis lateralibus anticis locati sunt. Stermwm ut in specie priore. 
Mandibulae sub-porrectae, parallelae, fere cylindratae, apice parum 
oblique truncatae, in dorso leviter modo ad longitudinem convexae, 
altitudinem faciei longitudine fere aequantes, paene duplo longiores 
quam latiores, patellas anticas latitudine saltem aequantes; sulcus 
unguicularis apice et antice et postice dentem parvum (vel an- 
tice duos dentes?) ostendit. Mawillae apice amplius et fortius 
rotundatae minusque divaricantes et curvatae quam in priore 
specie videntur, latere exteriore tamen evidentissime foras cur- 
vato sive emarginato; saltem dimidio longiores sunt quam /abium, 


580 T. THORELL 


quod non multo longius est quam latius, versus apicem fortiter 
rotundatum sensim sat fortiter angustatum; an ita quoque in 
adultis? Palpi et pedes sat breves, minus graciles; 1.1 paris pedes 
proxime sequentibus parum robustiores, 4. paris reliquis graci- 
liores; 3." paris pedes reliquis evidentissime longiores sunt, sed 
tibia cum patella 3. paris vix longior est quam tibia cum pa- 
tella 4.' paris. Tibiae paene dimidio-duplo longiores quam patel- 
lae, tarsi in formam fusi levissime quidem sed evidenter incras- 
sati. Patellae saltem 6 posteriores aculeati: etiam in patella 1.' 
paris antice aculeum parvum vidisse videor. Femora omnia om- 
nesque tibiae et metatarsi aculeis mediocribus armata; tibiae 
anteriores subter 2. 2. 2. 2., antice 1. 1. aculeos habent, me- 
tatarsi anteriores modo 2. 2. aculeos (cum aculeis subter in tibils 
anterioribus reliquis pedum aculeis fortiores et paullo longiores) 
subter. Tibiae et metatarsi 4 posteriores non tantum ad apicem 
verum etiam versus medium et basin aculeati sunt. Abdomen 
anguste ovato-lanceolatum; mamillae non ita longae, cylindratae, 
inferiores crassiores et breviores quam superiores. 

Color. — Cephalothorax flavo-testaceus, pilis longis pallidis 
sparsus, area interoculari pallidiore maculis duabus nigris utrin- 
que notata, quarum anterior inter oculum lateralem anticum et 
oculum seriei 2.2¢ locata est, posterior mox supra oculum posti- 
cum; pube flava vestita est haec area, saltem ad latera et antice. 
Sub oculis duobus anterioribus utriusque lateris, ut et in clypeo, 
dense albido-pubescens est cephalothorax (praeterea detritus in 
nostro exemplo); annuli circum oculos medios anticos (colore 
margaritae fere) superius flavi sunt, inferius albidi. Sternum, 
partes oris, palpi et pedes flavo-testacea, pallido-pilosa; aculei 
pedum fusca. Abdomen in fundo albicans, dense olivaceo- vel 
cinereo-testaceo-reticulatum, fascia longitudinali media fasciaque 
angustiore minus expressa in lateribus, supra, sub-olivaceo- vel 
cinerascenti-testaceis; venter colore harum fasciarum. (Pubes qua 
verisimiliter vestitum fuit abdomen in exemplo nostro ubique 
detrita est). Mamillae sub-testaceae quoque. 

Lg. corp. 9; lg. cephaloth. 3*/,,. lat. ej. paene 2/2, lat. 
front. 2. millim.; Js. abd...54/,,. lat. ej. 24/5. dl. Ped 


a 


RAGNI DI SELEBES 581 


Oe, WO; I 1045, TV 9 millim.i pati dti Met TV 3 4, 
-metat. + tars. IV 41/, millim. quoque. 

Marem singulum non plene adultum et paene undique detri- 
tum vidi, ad Kandari inventum. 


Gen. Maevia (C. L. Koch) 1848. 


92. M. latruncula n. nigra, cephalothorace cingulo marginali lato 
albo circumdato, area interoculari squamulis argenteis et sub-cupreis 
vel cyaneis vestita; pedibus mgris, apice testaceo-fuscis, testaceo- 
fusco-annulatis et in annulis argenteo-squamulosis, praeterea plus 
minus virescenti- et cupreo-micantibus, 4. paris reliquos longi- 
tudine superantibus; abdomine anguste ovato-lanceolato, in fundo 
nigro, vitta transversa alba ad ipsum marginem anticum ornato et 
praeterea in dorso squamulis aeneo-albicantibus munito. — S ad. 
Long. circa 7}/, millim. 

Mas. — Cephalothorax patellam + tibiam + 1/, metatarsi 4. 
paris longitudine aequat et paullo longior est quam tibia cum 
patella 1. paris, paene !/, longior quam latior, fronte leviter 
rotundata; in lateribus anterius levius rotundatus et anteriora 
versus satis angustatus est, pone coxas 2.1 paris vero late- 
ribus fortiter rotundatis posteriora versus fortius angustatus, 
postice in medio sub-emarginatus, supra mox pone oculos po- 
sticos impressione sat magna transversa paullo recurva praeditus, 
area interoculari transversim paene plana, laevi, arcubus su- 
praciliaribus carens. Minus altus est cephalothorax: dorsum a 
latere visum ante oculos posticos, qui locum fere in medio dorsi 
ipsius tenent, paullo proclive et leviter convexum est, pone hos 
oculos paullulo declive et, anterius, parum convexum, postice 
vero sensim et sine ullo limite in declivitatem posticam parum 
praeruptam et dorso ipso multo breviorem sensim transiens. Al- 
titudo clypei saltem !/,, vix vero !/, diametri oculi maximi aequat. 
Supra cephalothorax squamulosus est et pilis sparsus, qui versus 
oculos anticos densiores evadunt: utrinque ad marginem anticum, 
mox supra oculos medios anticos, fasciculus vel quasi penicillus 


582 T. THORELL 


e pilis densis et paullo brevioribus erectis formatus conspicitur. 
Sternum brevius, inverse ovatum fere, coxis multo latius; spa- 
tium inter coxas 1.' paris labii latitudinem aequat. Ocwlé antici 
perfecte visibiles quum desuper inspicitur cephalothorax, et in 
seriem leviter sursum curvatam dispositi: linea recta margines 
eorum superiores tangens a fronte visa recta est. Quadrangulus 
oculorum non magnus, vix 1/, longitudinis cephalothoracis oc- 
cupans, postice multo (saltem dupla oculi postici diametro) an- 
gustior quam cephalothorax ibidem, paene !/, latior quam lon- 
gior, paullo latior antice quam postice; oculi medii antici 
magni, spatio exiguo disjuncti, laterales antici lis saltem duplo 
minores et spatio ab iis sejuncti quod !/, diametri oculi lateralis 
fere aequat. Oculi 2.2¢ serlei minuti, plane in medio inter oculos 
laterales anticos et oculos posticos positi. Oculi postici lateralibus 
anticis paullo minores videntur et paene diametro sua altius 
quam ii positi; spatium quo inter se distant spatium quo a mar- 
ginibus cephalothoracis remoti sunt saltem aequat. Mandibulae 
longae, directae, parallelae, lateribus rectis, fere cylindratae, 
faciei altitudine circiter dimidio longiores, triplo longiores quam 
latiores, latiores quam tibiae, angustiores vero quam femora 1.! 
paris; in dorso recto dense et sat fortiter transversim striatae , 
nitidae et parcius pubescentes, ad apicem late sed non profunde 
impressae; apice truncatae, apice lateris interioris dentibus binis 
minoribus armatae, sulco unguiculari praeterea antice versus 
basin dente brevi sat forti et postice ad apicem altero ejusmodi 
dente armato; unguis mediocris, mandibulà duplo brevior. Ma- 
xillae longius ovatae, labio plus dimidio longiores, parum divari- 
cantes, in latere exteriore rectae, apice oblique rotundatae, angulo 
ejus interiore late et oblique truncato, angulo exteriore obtuso. La- 
bium fere dimidio longius quam latius, versus apicem rotundatum 
sensim sat fortiter angustatum. Pa/pî graciles, clava angusta, 
supra dense pubescentes; pars patellaris cylindrata est, plus di- 
midio longior quam latior; pars tibialis partem patellarem lon- 


gitudine paene aequat et ejus crassitie fere est, paullulo modo 


crassior apicem: versus: in apice lateris exterioris spina forti foras 
et deorsum et paullo anteriora versus directa armata est, cujus 


———— e n N 


dato 


rà IT 


4h AA ae, Ki 


RAGNI DI SELEBES 583 


apex mucronatus dentem deorsum directum formare videtur 
quum a latere inspicitur clava. Pars tarsalis paullo brevior quam 
partes duae priores conjunctim lisque paullo latior quoque, lati- 
tudine paene tibiae anticae, anguste ovatus fere, sed apice late 
rotundatus. Bulbus sub-ovatus, humilis, tuberculo vel dente ver- 
sus latus exterius munitus. Pedes graciles, 1. paris reliquis ro- 
bustiores tamen; squamulosi sunt, parcius pilosi et pubescentes; 
4. paris pedes reliquos longitudine superant; tibia cum patella 
hujus paris non parum brevior est quam metatarsus cum tarso 
ejusdem paris, sed paullulo longior quam tibia cum patella 3.i 
paris. Tibiae multo (dimidio-duplo) longiores quam patellae. 
Patellae posteriores, femora omnia omnesque tibiae et metatarsi 
aculeata; tibiae et metatarsi postici non tantum apice sed etiam 
versus medium et basin aculeati (vix vero supra); tibiae 4 ante- 
riores subter 2. 2. 2., antice et, ut videtur, postice quoque 1. 1. 
aculeos habent (in pedibus 1.' paris magis graciles et appres- 
sos); metatarsi anteriores modo 2. 2. aculeos, subter, habere vi- 
dentur. Abdomen longum et angustum, plus triplo longius quam 
latius, ovato-lanceolatum, squamulosum, pilisque sparsum. Ma- 
millae longae, superiores cylindratae, inferiores iis paullo bre- 
viores et crassiores, conico-cylindratae. 

Color. — Cephalothorax niger, nigro-pilosus, area interoculari 
squamulis argenteis et ad partem sub-cupreis, cyaneo-micantibus 
vestita, dorso et lateribus praeterea squamulis atris munitis; 
vitta lata marginali albida e squamulis formata cinctus est ce- 
phalothorax, quae usque ad oculos medios anticos pertinet, oculos 
laterales anticos tangens; clypeus squamulis et pilis albis prae- 
ditus. Oculi antici, colore margaritae obscurae, annulis albis 
circumdantur. Sternum nigrum, cinerascenti-pilosum, virescenti- 
aeneo-squamulosum. Mandibulae nigro-piceae, parce fusco-pube- 
scentes, ungui rufo-piceo. Maxillae et labium nigra, apice palli- 
diora. Palpi flavi, parte femorali basi nigra, clava nigricanti; 
pube alba vestiti sunt, apice partis tarsalis nigricanti-pubescenti 
excepto. Pedes nigricantes, 1.' paris praesertim squamulis sub- 
virescentibus et sub-cupreis versicolores, patellis et tibiis annulo 
testaceo-fusco notatis, metatarsis (apice et basi exceptis) tarsisque 


584 T. THORELL 


fere totis testaceo-fuscis, pedibus in his locis clarioribus supra 
argenteo-squamulosis, femoribus quoque saltem 6 posterioribus 
plaga pallidiore sub-argenteo-squamulosa supra munitis, coxis 
omnibus supra dense albo-squamulosis; praeterea pedes nigricanti- 
pilosi et -pubescentes sunt, subter sub-cinereo-pubescentes; aculei 
fusci. Abdomen nigrum, plaga vel vitta transversa sat angusta alba e 
squamulis formata ad marginem anticum ornatum, pone quam squa- 
mulis sub-aeneo-albicantibus sparsum (vestitum?) fuisse videtur; 
venter obscure aeneus, squamulis albicantibus. Mamullae nigrae. 

Lg. corp. 71/,; lg. cephaloth. 31/,, lat. ej. paene 27/5, lat. 
front. 2 millim.; lg. abd. 41/,, lat. ej. 11/, millim. Ped. I 7 8/,, 
II 8, If 71/,, IV 84/,; pat. + tib. II 24/,, pat. + tib. IV 
paene 2°/,, metat. + tars. IV 3!/, millim. 

Marem singulum detritum ad Kandari invenit Cel. Beccari. 
Hane speciem cum duabus sequentibus ad gen. Maeviam (0. 


L. Koch), Sim. retuli, etsi metatarsos posticos non tantum apice — 


sed etiam ad basin et in medio aculeatos habet, et aliis rebus 
nonnullis quoque a formis gen. Maeviae a Simon descriptis ditfert. 


93. M. mundula n. cephalothorace nigro, cingulo lato supra- 
marginali albo postice cireumdato et paullo pone medium macula 
alba notato, area interoculari squamulis aeneis et cyaneis praedita ; 
pedibus supra paullo argenteo-squamulosis, 1.1 paris reliquos longi- 


tudine superantibus et nigris, metatarsis in medio testacers, reliquis 


pedibus ad maximam partem flavo-testaceis; abdomine supra in fundo 
flavo-testaceo, maculis 4 minutis nigris in rectangulum magnum di- 
spositis ornato aliaque macula paullo majore in apice dorsi, quod 
squamulis aureis tectum est; palpis gracilibus, flavo-testaceis, supra 
argenteo-squamulosis. — Z ad. Long. circa 5!|, millim. 

Mas. — Cephalothorax longitudine patellam + tibiam + 1/, 
metatarsi 4. paris paene aequans, non parum brevior quam 
tibia cum patella 1.) paris, fere 1/, longior quam latior, fronte 
leviter rotundata, in lateribus sat fortiter (posterius fortius) 
rotundatus, infra igitur anteriora versus satis angustatus, su- 
perius vero parum; supra in medio, inter et paullo pone oculos 
posticos, impressione recurva sat magna praeditus est, praeterea 


RAGNI DI SELEBES 585 


aequalis, arcubus supraciliaribus carens, pilis sparsus et squa- 
mulosus; altus est, dorso a latere viso ante oculos posticos, qui 
paullo pone medium dorsi ipsius positi sunt, leviter proclivi et 
paullulo modo convexo, pone eos paullo declivi parumque con- 
vexo et sensim in declivitatem posticam non multo praeruptam 
et ipso dorso paene dimidio breviorem sensim transeunti. Clypeus 
transversim rotundatus, sub-reclinatus, altitudine dimidiam oculi 
maximi diametrum fere aequans, parce pilosus. Ocwl antici per- 
fecte visibiles quum desuper inspicitur cephalothorax; quadran- 
gulus oculorum sat magnus est, etsi saltem dupla oculi postici 
diametro angustior quam cephalothorax: plus !/,, paene dimi- 
dium longitudinis ejus occupat, et fere !/, latior est quam 
longior, paullulo modo latior antice quam postice. Oculi antici 
seriem leviter modo sursum curvatam designant: linea recta mar- 
gines superiores eorum tangens recta est. Oculi medii antici 
magni, contingentes paene, laterales antici contra sat parvi, iis 
plus duplo minores et spatiis ab iis remoti quod dimidiam oculi 
lateralis diametrum paene aequat. Oculi 2.2° seriei minuti et, 
ut mihi quidem videtur, plane in medio inter oculos laterales 
anticos et oculos posticos positi. Oculi postici non minores sed 
potius paullo majores quam laterales antici, et non multo (non 
tota diametro sua) altius quam ii locati; spatium quo distant 
inter se paullo minus videtur quam id quo a margine cephalo- 
thoracis sunt remoti. Sternum sat breviter ovatum, multo latius 
quam coxae, quarum 1. paris tota latitudine labii disjunctae sunt. 
Mandibulae oblique anteriora versus et deorsum porrectae, in la- 
tere exteriore usque a basi, in latere interiore fere a medio di- 
varicantes, parcius pilosae, laeves fere, nitidae, altitudinem faciei 
longitudine non parum superantes, aeque crassae ac femora 1. 
paris, dorso recto et satis angusto; in latere interiore a basi ad 
medium fere sensim dilatatae et introrsum fortiter declives sunt, 
tum usque ad apicem late truncato-angustatae et» emarginatae, 
apice angustae; sulcus unguicularis ad basin unguis, postice. 
lobum fortem rotundatum format et prope basin binis dentibus 
acuminatis est armatus, quorum anterior sat longus et fortis est. 
Unguis basi incrassatus, sat longus et fortis. Maxillae anguste 


586 T. THORELL 


sub-ovatae, labio paene duplo longiores, divaricantes et foras 
sub-curvatae, in apice rotundatae, angulo ejus interiore obli- 
que truncato , angulo exteriori prominenti sive tuberculum 
parvum formanti. Labéwm dimidio longius quam latius, versus 
apicem rotundatum sensim paullo angustatum. Palpi graciles, 
non longi, clava angusta; pars patellaris paene cylindrata et 
paene dimidio longior quam latior; pars tibialis ea dimidio paene 
brevior, a basi ad apicem sensim paullo dilatata, aeque longa 
ac lata apice, in apice lateris exterioris spina pallide fusca, brevi, 
compressa, apice late rotundata, et, sub ea, spinula minuta 
nigra armata; pars tarsalis angusta, ovato-lanceolata, plus duplo 
longior quam latior, paullo modo latior quam pars tibialis, tibiam 
1. paris latitudine aequans; bulbus longus, humilis, angulo po- 
steriore-interiore retro producto. Pedes sat graciles et longi, pa- 
rum dense pilosi, pubescentes et squamulosi; 1.' paris pedes 
reliquis, qui eadem crassitie fere sunt, longiores et robustiores, 
4. paris pedes paullulo longiores quam 3."; tibia cum patella 
3.4 paris paullulo brevior est quam tibia cum patella 4. paris, 
quae metatarsum cum tarso ejusdem paris longitudine aequat. 
Tibiae omnes -multo, circiter duplo, longiores sunt quam patellae. 
Patellae posteriores aculeo postice munitae sunt, anteriores vero 
aculeis carere videntur; femora omnia omnesque tibiae et meta- 
tarsi aculeata: tibiae 1.) paris subter 2. 2. 2., antice et postice 
1. 1. aculeos graciles appressos habent, tibiae 2.1 paris eodem 
modo aculeatae sunt, aculeis vero, ut in pedibus praeterea, me- 
diocribus et facilibus visu; metatarsi 1.' paris modo 2. aculeos 
subter et 1. antice et postice habent, omnes breves sed sat ro- 
bustos et versus basin internodii sitos; metatarsi 2.' paris 2. 2. 
subter, 1. 1. antice et postice habent. Tibiae et metatarsi poste- 
riores aculeis sat multis, non ad apicem tantum, muniti, vix 
vero (saltem non tibiae) supra aculeati. Abdomen ovato-lanceo- 
latum, paene *duplo longius quam latius, parce pilosum, dense 


squamulosum. Mazillae sat longae, cylindratae, superiores paullo 


longiores quam inferiores et mediae. 
Color. — Cephalothorax niger, pilis nigris sparsus, lateribus 
partis cephalicae certo situ colorem cyaneum sentientibus, inter 


iii 


RAGNI DI SELEBES 587 


oculos squamulis cyaneo- et aeneo-micantibus munitus; vitta lata 
fortiter procurva fere semicirculata alba cinctus est, quae ad 
ipsum marginem, inter coxas 1.! et 2.) partum, initium capit, sed 
praeterea spatium quod vittà paene duplo angustius est inter 
se et marginem cephalothoracis relinquit; praeterea in medio, mox 
pone oculos posticos, maculam albam sub-quadratam vel rhomboi- 
dem ostendit cephalothorax, hac macula ut vitta illa e squamulis 
formata; clypeus niger, certo sito paullo cyaneo-micans, pilis 
nigris parce sparsus. 0cuZ antici obscure glauci, annulis angustis 
| aeneis, supra magis nigricantibus, circumdati. Sternum testaceum, 
albicanti-pubescens et squamulis argenteis sparsum. Mandibulae 
nigrae, nigricanti-pubescentes, ungui testaceo-ferrugineo. Ma- 
villae et labium nigra, illae apice intus, hoc apice testaceo-fuscum. 
Palpi flavo-testacel, parte femorali basi nigra, bulbo pallide 
fusco-testaceo, pilis longioribus albicantibus et, supra, squamulis 
densis argenteis ad maximam partem vestiti. Pedes 1. paris nigri, 
metatarsis in medio latissime testaceis et hic, supra, argenteo- 
squamulosis, tibiis supra paullo cyaneo-squamulosis. Reliqui pedes 
flavo-testacel sunt, supra -squamulis argenteis sparsi et, ut pedes 
1. paris, nigricanti-pubescentes, fusco- et nigro-aculeati; meta- 
tarsos apice anguste et plus minus evidenter infuscatos habent, 
patellas et tibias posteriores paullulo infumatas. Abdomen supra 
in fundo flavo-testaceum, maculis 4 minutis nigris, in medio fere 
dorso versus latera ejus positis rectangulumque magnum lon- 
giorem quam latiorem formantibus notatum, et praeterea macula 
parva nigra ad ipsum apicem dorsi sita; superius abdomen squa- 
mulis aureis est vestitum, in lateribus infra squamulis magis ar- 
genteis; subter fuligineo-testaceum est, secundum medium magis 
nigricans, albicanti-pubescens et paullo argenteo-squamulosum. 
Mamillae superiores nigrae, apice sub- testaceae, reliquae, prae- 
sertim mediae, clariores. 
Lg. corp. 51/,; lg. cephaloth. 2 ?/,, lat ej. parum plus 2, lat. 
front. 1°/; millim.; lg. abd. paene 3, lat. ej. 1!/, millim. Ped. 
1.9, IN 6, IU paullo plus 7, IV 71/5; pat/+- tib. IN 24/7; 
pat. sip tib. IV, ut metat. + tars. IV, paullo plus 21/, millim. 
Mas unicus ad Kandari inventus est. 


588 T. THORELL 


94. M. ombria n. cephalothorace migro, squamulis cupreo- et 
viridi-aeneis, versicoloribus tecto, clypeo albo-squamuloso, annulis 
circum oculos medios anticos albis, in medio supra fusco-rubris; 
pedibus olivaceo-flavis, 4.' paris reliquos longitudine superantibus; 
abdomine in fundo sub-olivaceo, supra petiolum cingulo albo circum- 
dato, quod utrinque, in lateribus, ut fascia longa inaequalis pro- 
ductum est; venter obscure aeneo, ad latera maculis binis longis 
albis ornato; palpis flavis, clava nigricanti, tibiis anticis angustiore. 
— d ad. Long. circiter 5], millim. | 

Mas. — Cephalothorax aeque longus ac patella + tibia + di- 
midium metatarsi 4.' paris, paullo longior quam patella +- tibia 
1. paris, paullo plus !/, longior quam latior; ad formam plane 
ut in specie priore, modo in lateribus paullo fortius rotundatus 
et igitur anteriora versus paullo angustior. Mox pone oculos 
posticos impressione sat magna transversa sub-recurva praeditus 
est, praeterea paene laevis, arcubus supraciliaribus oculorum 
posticorum humilibus, parum expressis; utrinque, supra oculos 
anticos medios, fasciculum minus evidentem e pilis brevibus 
densis formatum habet. Dorsum ipsum a latere visum ante oculos 
posticos, qui in medio ejus positi sunt, leviter proclive et paullo 
convexum est, pone hos oculos leviter declive et paene rectum, 
et sensim in declivitatem posticam ipso dorso paene dimidio bre- 
viorem et parum praeruptam transiens. Clypei altitudo dimidiam 
diametrum oculi maximi saltem aequat. Ocwuli antici perfecte 
visibiles quum desuper inspicitur cephalothorax; quadrangulus 
oculorum paullo plus +/, longitudinis cephalothoracis occupat 
eoque multo, saltem dupla oculi postici diametro, angustior est, 
vix 1/, latior quam longior, et aeque latus antice ac postice. 
Oculi antici seriem leviter modo sursum curvatam formant: linea 
margines eorum superiores tangens recta est. Oculi medii antici 
magni, spatio minuto sejuncti, laterales antici parvi, mediis plus 
duplo minores et ab us spatio remoti quod 1/, diametri oculi 
lateralis fere aequat. Oculi seriei 2.2° minuti, in medio inter 
oculos posticos positi, saltem non longius ab illis quam ab his. 
Oculi postici vix minores quam laterales antici et paene diametro 
sua altius quam ii locati; spatium quo inter se distant aeque 


— = 


ee 


RAGNI DI SELEBES 589 


magnum est atque spatium quo a margine cephalothoracis sunt 
remoti. Sternum breviter et inverse ovatum, coxis multo latius; 
spatium inter coxas 1.' paris labii latitudinem saltem aequat. 
Mandibulae paene directae et parallelae, lateribus rectis apicem 
versus parum angustatae, cylindratae fere, apice oblique trun- 
catae, in dorso recto transversim striatae et ad apicem impressae ; 
facie alta non parum, vix vero dimidio, longiores sive altiores 
sunt, fere triplo longiores quam latiores, latitudine patellarum 
anticarum. Sulcus unguicularis antice versus basin dentem bre- 
vem fortem ostendit et ad apicem lateris interioris mandibulae 
dentes duos parvos; postice in apice dentem singulum paullo 
majorem habet. Unguis mediocris, mandibulà duplo brevior. Ma- 
aillae et labium ut in specie priore. Palpi sat graciles, clava 
angusta; pars patellaris cylindrata, paene duplo longior quam 
latior; pars tibialis eà paullo modo brevior est, et desuper visa 
ejus crassitie, a latera visa vero apicem versus sensim paullo 
incrassata; in apice lateris exterioris, infra, spinam anteriora 
versus directam et paullo deorsum curvatam, sat fortem et acu- 
minatam, apice nigram ostendit, et in apice lateris interioris, 
subter, dente parvo pallido munita est. Pars tarsalis partis tibialis 
apice parum latior, paullo angustior quam tibia 1.) paris, paullo 
brevior quam internodia duo priora conjunctim, plus duplo lon- 
gior quam latior, anguste ovato-lanceolata fere, latere exteriore 
tamen non convexo- sed concavo-rotundato. Bulbus parvus, parum 
altus; e medio latere ejus interiore spina valde longa et gracil- 
lima exit, circum apicem bulbi curvata et apice sinuata; prae- 
terea procursibus eminentibus carere videtur bulbus. Pedes sat 
graciles, parcius pilosi et pubescentes, aculeis mediocribus armati; 
1. paris pedes reliquis pedibus paullo robustiores sunt, 4. paris 
reliquis longiores; tibia cum patella 4.' paris brevior est quam 
metatarsus cum tarso ejusdem paris, sed paullo longior quam tibia 
cum patella 3." paris. Tibiae dimidio- paene duplo longiores sunt 
quam patellae. Patellae posteriores aculeum antice et postice ha- 
bent, femora omnia aculeis multis armata sunt, ut tibiae et meta- 
tarsi omnes; tibiae et metatarsi posteriores non apice tantum, sed 
etiam versus medium et basin aculeati. Tibiae 1. paris subter 2. 


590 T. THORELL 


2. 2., antice 1. 1, aculeis sat brevibus instructae sunt; tibiae 2. 
paris eodem modo aculeatae, aculeis modo longioribus, et prae- 
terea aculeo minuto postice ad basin munitae; metatarsi 1.' paris 
modo 2. 2. aculeos breves, subter, habent, 2.' paris metatarsi 
2. 2. subter et 1 antice, ad apicem. Abdomen ovato-lanceolatum, 
paene duplo et dimidio longius quam latius, squamulosum et pilis 
sparsum. Mamillae ut in specie priore. 

Color. — Cephalothorax niger, pilis nigris sparsus, squamulis 
viridi- et cupreo-versicoloribus dense vestitus, quae certo situ 
vittas transversas formare videntur, fasciculis pilorum supra ocu- 
los medios anticos nigris; oculi antici virescenti-glauci, annulis 
albis circumdati, annulis tamen oculorum anticorum mediorum 
in medio, supra, fusco-rufis; clypeus saltem ad partem albo- 
squamulosus. Sternwm testaceum, cinerascenti-pubescens, sub- 
virescenti-micans. Mandibulae nigro-piceae, saltem secundum mar- 
ginem interiorem linea alba e squamulis formata notatae. Mazillae 
et labium nigro-fusca, apice fusco-testacea. Palpi flavi, clava nigri- 
canti et nigro-pubescenti; praeterea supra albicanti-pubescentes 
sunt et sub-argenteo-squamulosi, in partis tarsalis basi paullo vi- 
ridi-squamulosi quoque. Pedes olivaceo-flavi, anteriores praesertim 
paullo aeneo- et cupreo-versicolores; aculei nigricantes. Abdomen 
in fundo olivaceum, antice, supra petiolum, vitta transversa re- 
curva sive cingulo e squamulis albis formato circumdatum: hoc 
cingulum in lateribus ut fascia alba inaequalis, fere ad 4/ lon- 
gitudinis pertinens, retro productum est. Dorsum in exemplo 
singulo a me viso detritum est, remanentibus modo hic illic 
squamulis paucis pallide aeneis vel virescentibus et sub-argenteis; 
venter obscure aeneus est, ante rimam genitalem albo-squamu- 
losus, et utrinque, ad latera, maculis binis longis albis (sive 
fascia alba in medio late abrupta) notatus, ut et apice utrinque 
albicans. Mamillae nigricantes. ì 

Le. corp..54/,;)le. cephaloth. (2:1/5, late}, e/oa 
11), millim.; le vabd. 31/,, lat. ej. paene 14, muillimi Redes! 
61,, I 6, 11 54/,, IV 6 4/,.millim.; pat.H4- tio. MIS ompar 
+ tib. IV 2, metat. + tars. IV paullo plus 2 millim. 

Marem singulum, cujus abdomen supra detritum est, cognovi, 


ae 


— 


RAGNI DI SELEBES 591 


ad Kandari inventum. Salt. viridi-fasciato Dol. (1), ex Java et 
Amboina, valde affinis est, sed armatura partis tibialis palporum 
diversa et colore paullo alio sine negotio dignoscendus. 


Gen. Thiania C. L. Kocn 1846. 


95. Th. (?) albo-cincta n. cephalothorace ferrugineo-testaceo, squa- 
mulis ad maximam partem pallide aureis tecto, area tamen inter- 
oculari nigricanti, squamulis flavis et luleis vestita; palpis flavis, 
pedibus: testaceis; abdomine supra et in lateribus squamulis densis 
ferrugineo-luteis tecto, cingulo recurvo supra petiolum, vittis trans- 
versis duabus, media et postica, ut et fascia angusta longitudinali 
a cingulo illo ad vittam anteriorem ducta ornato, hac pictura ar- 


genteo-albicanti; ventre sub-argenteo toto. — 9 ad. Long. circa 
51/, millim. 
Femina. — Cephalothorax patellam + tibiam + ?/, metatarsi 


4. paris longitudine aequans, paullulo longior quam patella + ti- 
bia + metatarsus 1.° paris, paene dimidio longior quam latior, 
fronte paullo rotundata, lateribus parum rotundatis anteriora 
versus paullo angustatus, a medio inter coxas 2.' et 3." parium 
lateribus fortiter rotundatis posteriora versus angustatus, in medio 
postice emarginatus; non altus, dorso ante oculos posticos (paene 
in medio dorsi ipsius sitos) sat leviter proclivi et parum convexo, 
pone hos oculos magis declivi, paene recto et in declivitatem 
posticam parum praeruptam et ipso dorso paene duplo breviorem 
sensim transeunti. Supra in medio, mox pone oculos posticos, 
impressione transversa recurva evidentissima praeditus est cepha- 
lothorax, praeterea paene laevis, arcubus supraciliaribus oculorum 
posticorum humilibus, sed bene expressis; pilis sub-erectis longis 
sparsus et squamulis densis vestitus est. Clypeus humilis valde, 
altitudine vix !/, diametri oculi maximi aequans. Ocu/ antici per- 
fecte visibiles quum desuper inspicitur cephalothorax, in seriem 
leviter modo sursum curvatam dispositi: linea margines eorum 
superiores tangens recta est. Quadrangulus oculorum parum 


(1) Tweede Bijdr., cet., p. 19, Tab. III, fig. 8. 


592 T. THORELL 


plus 1/, longitudinis cephalothoracis occupat et aeque paene latus 
est atque cephalothorax in loco ubi locati sunt oculi postici; sal- 
tem 1/3 latior est quam longior, vix vel parum latior antice 
quam postice. Ocul medi antici maximi, spatio minuto sejuncti; 
oculi laterales antici parvi, mediis plus duplo minores et spatio 
dimidiam diametrum suam paene aequanti ab iis remoti. Oculi 
seriei 2.22 minuti, paene in medio inter posticos et laterales 
anticos siti (paullulo fortasse longius ab illis quam ab his). Oculi 
postici saltem acque magni sunt atque laterales antici, et non 
multo (vix tota diametro sua) altius quam ii positi; spatium 
quo inter se distant multo (saltem dupla oculi diametro) majus 
est quam spatium quo a margine cephalothoracis sunt remoti. 
Oculi tres ejusdem lateris lineam levissime modo foras et paullo 
deorsum curvatam designant. Sternum breviter et inverse ovatum 
fere, coxis multo latius; spatium inter coxas 1.' paris latitudinem 
labii aequat. Mandibulae directae, parallelae, versus apicem sen- 
sim paullo angustatae, altitudinem faciei longitudine aequantes, 
dimidio longiores quam latiores, tibias anticas crassitie paullo 
superantes, in dorso nitidissimae, subtilissime transversim stria- 
tae, parce pubescentes; unguis mediocris. Mazxillae longae, an- 
gustae, parallelae, basin versus sensim angustatae, latere exte- 
riore recto, apice intus late et oblique truncato, praeterea 
rotundato; dimidio longiores quam Jabiwm, quod saltem dimidio 
longius est quam latius, versus apicem truncatum sensim an- 
gustatum. Palpi mediocres, internodiis cylindratis, modice pu- 
bescentes et pilosi. Pedes breves, sat graciles, anteriores parum 
robustiores quam posteriores; parce pilosi et pubescentes sunt, 
aculeis multis mediocribus armati. Pedes 4.' paris reliquis sunt 
longiores, 2.' et l.' (qui vix vel parum longiores sunt quam 2.') 
reliquis breviores. Tibia cum patella 4. paris metatarsum cum 
tarso ejusdem paris aequat, et paullo longior est quam tibia 
cum patella 3." paris. Tibiae omnes patellis evidenter et non 
parum (in pedibus 4.' paris plus dimidio) longiores sunt. Pa- 
tellae posteriores cum femoribus, tibiis et metatarsis omnibus 
aculeati; tibiae et metatarsi posteriores non tantum apice sed 
etiam ad basin et medium aculeis muniti sunt, tibiae 1. paris 


RAGNI DI SELEBES 593 


subter 2. 2. 2., antice 1, tibiae 2.1 paris subter 2. 2. 2., an- 
tice 1. 1. aculeos ostendunt; metatarsi anteriores modo 2. 2. 
aculeos, subter, habere videntur. Abdomen anguste et inverse 
ovato-ellipticum fere, antice obtusum, plus duplo longius quam 
latius, pilis longioribus sparsum, dense squamulosum. Vulva ex 
foveis duabus parvis obscuris spatio angusto longitudinali se- 
junctis constare videtur. Mamillae sat longae, superiores cylin- 
dratae, inferiores cylindrato-conicae, crassiores et paullo bre- 
viores quam superiores. 

Color. — Cephalothorax ferrugineo-testaceus, area interocu- 
lari nigricanti, pilis nigris sparsa squamulisque flavis et luteis 
tecta; praeterea squamulis pallide aureis ad partem sub-cupreis 
et (in lateribus mox sub oculis) viridi-aeneis undique vestitus 
est cephalothorax; clypeus albicanti-pilosus. Ocul antici viridi- 
glauci, annulo supra luteo, praeterea vero albicanti circumdati. 
Sternum testaceum, albicanti-pubescens, paullulo virescenti-squa- 
mulosum. Mandibulae luteo-testaceae, ungui fusco. Maxillae et 
labium pallide testacea. Palpi flavi, albicaénti-pubescentes, setis 
paucis nigris sparsi. Pedes flavo-testacei, aculeis nigris. Abdomen 
in fundo supra et in lateribus testaceo-ferrugineum, squamulis 
obscure vel ferrugineo-luteis, sub-aureo-micantibus dense tectum, 
et vittis duabus transversis angustioribus albo-argenteis usque 
versus ventrem productis ornatum, altera in medio dorsi, al- 
tera in medio inter eam et anum sita; praeterea supra petiolum 
vitta. angusta recurva albicanti cinctum est, quae utrinque in late- 
ribus paene ad medium eorum producitur: ab hoc cingulo ad 
anteriorem vittarum transversarum fascia angusta longitudinalis 
media argenteo-albicans ducta est; in summo apice dorsum 
paullo sub-virescenti- et sub-argenteo-squamulosum videtur. La- 
tera abdominis antice sub-argenteo-squamulosa sunt, venter 
testaceus totus, squamulis sub-argenteis tectus quoque. Mamul- 
lae flavo-testaceae. — 

Lg. corp. 5!/,; lg. cephaloth. 21/,, lat. ej. paene 1 */,, lat. 
ovaie eandese yes lat. ej. I 1/oomillime weedeat 
cere ne ves ty in pat, tub. ey 
pat. + tib. IV, ut metat. + tars. IV, 1 ?/, ‘millim. 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (24 Dicembre 1877). 38 


594 T. THORELL 


Feminam singulam ad Kandari invenit Cel. Beccari. Etsi mas 
mihi ignotus est, ad gen. Thianiae C. L. Koch hane feminam 
retuli; nonne recte? Ad formam corporis in universum Epiblemis 
valde similis est, sed vix ulli ex generibus Europaeis a Cel. 
Simon acceptis adscribenda. Quamquam clypeo humili, spatio 
inter oculos posticos multo majore quam est spatium quo hi oculi 
a margine cephalothoracis distant, et formà abdominis ab ex. gr. 
Maevia bene distinctum videatur gen. Thiania (saltem Th. (?) al- 
bo-fasciata nostra), suspicor, feminas quasdam generis Maeviae 
formam generis Thianiae induere posse. Salt. enim fulvo-vittatus 
Dol. (1) qui certe nihil est nisi femina S. (Maeviae) viridi-fasciati 
Dol. (*) ad formam corporis et oculorum cpa a cum Th. (?) 
albo-vittata nostra paene plane congruit. 


Gen. Coealus C. L. Kocn 1846. 


96. ©. salax n. cephalothorace in fundo nigricanti vel fusco, 


pube densa appressa fusca et cinerea supra tecto et variato, mar- 
gine anguste albo-pubescenti; pedibus testaceo-fuscis, dense cinera- 
scenti- et albicanti-pubescentibus, basi subter nigricantibus; tibiis 
non tantum subter et in lateribus aculeatis, verum etiam supra 
aculeis 1. 1. armatis; palpis robustis, clava latissima, parte tibiali 
in latere exteriore, infra, in spinam fortissimam, foras et paullo 
anteriora versus directam producta, quae subter ad basin in den- 
tem maximum anteriora versus et intus directum dilatata est. — 

7 ad. Long. circa 81/, millim. 

: Mas. — Cephalothorax longitudine patellam + tibiam + 1), 
metatarsi 4.' paris, patellam + tibiam + 1/, metatarsi 1.' paris 
aequans fere, plus dimidio longior quam latior , anteriora versus 
lateribus levissime modo rotundatis sensim paullo angustatus, 
fronte leviter rotundata, posterius lateribus primum rotundatis, 
tum paene rectis angustatus, postice sat breviter truncatus et in 
medio retusus; altissimus, a latere visus dorso ante oculos po- 


(1) Tweede Bijdr., cet., p. 20, Tab. V, fig. 3. 
(2) Ibid., p. 19, Tab. III, fig. 8. 


nm Re LA i 


cs Mi 


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RAGNI DI SELEBES 595 


sticos (qui paullo pone medium dorsi ipsius locum tenent) abrupte 
proclivi et sat convexo, pone eos sat fortiter declivi et parum 
convexo, in declivitatem posticam non valde praeruptam et ipso 
dorso plus dimidio breviorem satis abrupte transeunti. Mox pone 
oculos posticos impressione magna levi praeditus est cephalo- 
thorax, in qua linea media longitudinalis impressa conspicitur ; 
arcus supraciliares oculorum posticorum bene expressi. Clypeus 
altitudine dimidiam diametrum oculi maximi superat vel saltem 
aequat. Oculi antici perfecte visibiles quum desuper inspicitur 
cephalothorax, in seriem parum sursum curvatam dispositi: linea 
margines superlores eorum tangens recta est. Sat parvi sunt 
hi oculi, Jaterales praesertim, qui plus duplo minores sunt quam 
oculi antici medi et ab us spatio remoti quod dimidiam diame- 
trum oculi lateralis paene aequat; medii antici valde prominentes, 
paene contingentes. Quadrangulus oculorum vix '/, longitudinis 
cephalothoracis occupans, postice non parum (saltem dupla dia- 
metro oculi postici) angustior quam cephalothorax eodem loco; 
rectangulus est, paullo modo latior quam longior. Oculi seriei 2.?°, 
qui paullo longius ab oculis posticis quam a lateralibus anticis 
distant, solito majores sunt: diameter eorum vix vel non: duplo 
brevior est quam diameter oculorum posticorum; oculi postici 
parvi, paullo minores quam laterales antici, altissime supra eos 
locati (diametro sua altius quam oculi seriei 2.2) et spatio dis- 
juncti quod multo minus est quam spatium quo a margine ce- 
phalothoracis distant. Oculi tres utriusque lateris lineam sat 
fortiter foras et deorsum curvatam formant. Sternwm angustius 
ovatum, duplo paene longius quam latius, coxis latius; spatium 
inter coxas 1.' paris labii latitudinem aequat. Mandibulae paene 
directae, crassitie tibiarum anticarum, duplo et dimidio longiores 
quam latiores, paene cylindratae et parallelae, apice tamen 
intus sensim angustatae et paullo divaricantes, ungui sat longo 
et gracili. Maxillae angustiores, parallelae, labio duplo longiores, 
apice intus late et oblique truncatae, apice praeterea, extus, 
rotundato; labium vix longius quam latius, versus apicem sat 
late truncatum sensim angustatum. Pa/pi robusti, clava maxima; 
pars patellaris apicem versus sensim paullo dilatata est, paul- 


596 T. THORELL 


loque longior quam latior; pars tibialis fere partis ‘patellaris 
longitudine est eaque paullo latior, pilis longis dense vestita, 
latere exteriore, infra, in spinam fortissimam, basi latissimam, 
acuminatam et apice mucrone gracili auctam, foras et paullo 
anteriora versus directam dilatato, quae spina, quum a latere 
inferiore inspicitur, hic ad basin in dentem fortissimum ante- 


riora versus et intus directum producta videtur. Pars tarsalis 


ipsa parte tibiali paene duplo latior est, femore antico dimidio 
latior, parum longior quam latior, ovato-triangula fere, basi 
late truncata et extus subito dilatata, hic in margine postico 
lobum brevem retro directum formans, supra vero carinam lon- 
gitudinalem brevem obtusam. Bulbus genitalis magnus, humilis, 
sub-heliciformis, apice setam gracilem, basi extus directam et 
verisimiliter circum latus bulbi exterius curvatam emittens. Pedes 
praesertim apicem versus sat graciles, 4.' paris reliquis longiores; 
tibiae patellis circiter dimidio (in 4. paris pedibus duplo) lon- 
giores sunt, metatarsi longi et graciles. Femora omnia omnesque 
patellae, tibiae et metatarsi aculeati. Tibiae anteriores subter 2. 2. 2., 
antice 1. 1., postice 1. 1. 1., supra 1. 1. aculeos habent, me- 
lavarsi ‘anteriores subter™24 27) antice VII postice lee 
supra 1; tibiae posteriores quoque supra 1. 1. aculeos osten- 
dunt, praeter aculeos quibus ad apicem et basin et, saltem in 
pedibus 4.1 paris, ad medium quoque sunt munitae; metatarsi 
posteriores aculeis ad basin, medium et apicem (vix vero supra) 
praediti sunt. Abdomen et mamillae in exemplo a me viso adeo 
vitiata sunt ut formam harum partium describere non possim. 
Color. — Cephalothorax in fundo nigro-fuscus, supra magis 
ferrugineo-fuscus, area interoculari posterius obscuriore; pube 
densa appressa fusca et cinerea supra tectus et variatus est, 
margine laterali anguste albo-pubescenti; clypeus fuscus, par- 
clus nigricanti-pilosus. Ocwli antici aeneo-glauci, annulis e pube 
cinerea et fusca formatis circumdati. Sternum nigro-fuscum, ci- 
nerascenti-pilosum. Mandibulae nigricantes, apice piceo-ferrugi- 
neae, nigricanti-pilosae. Maxillae et labium fusca, apice pallidiora. 
Palpi nigro-fusci, nigro-fusco- et cinerascenti-pubescentes; pars 
femoralis subter pube cinerascenti sat densa munita est, apice 


RAGNI DI SELEBES 597 


supra anguste albicanti-pubescens; pars patellaris clarius fusca, 
praesertim apice supra albicanti-pubescens; pars tarsalis quoque 
in medio annulo vel macula pallidiore notata; bulbus ad maxi- 
mam partem fusco-testaceus. Pedes testaceo-fusci, coxis et ad 
partem femoribus quoque subter nigricantibus; pube appressa 
cinerascenti vestiti sunt; pube praesertim subter in femoribus 
densa et hic quasi undulas transversas densas albicantes for- 
manti; aculei nigro-fusci. Abdominis color in specimine singulo 
a nobis viso deperditus. Mamuillae fuscae. 

ius. corp. 8 /; le. cephaloth. 4, Jat. e. 23/,, lat. front. RI 
llim-e-tabdi 44/5. lat. ej. 2.(¢) mullim, Ped. T.103/ 1092/7. 
IN 94/,, IV 111/,; pat.+-tib. II 3, pat. + tib. IV 34/,, me- 
tat. + tars. IV 34/, millim. 

In femina juniore (detrita) cephalothorax antice etiam magis 
praerupte proclivis est quam in mare, et planus, non convexus, 
in fundo obscure fuscus, vittà transversà latà testaceo-fuscà ad 
oculos anticos; series ocu/orum anticorum recta est, 1. e. linea 
per centra eorum ducta est recta; oculi laterales antici a me- 
diis anticis spatio minore quam in mare remoti sunt, quadran- 
gulus oculorum paullulo latior est postice quam antice; oculi 
tres utriusque lateris seriem paene rectam formant. Pa/pi te- 
stacei, pedes testaceo-fusci; abdomen ovato-lanceolatum, paene 
duplo et dimidio longius quam latius, obscure fuscum; mami/lae 
exsertae, superiorum articulus 2." solito longior, conicus, duplo 
longior quam latior basi; mamillae inferiores conico-cylindratae, 
articulum 1." ‘cylindratum superiorum longitudine et crassitie 
parum superantes. Pedes 1.' et 4.' parium aeque paene longi, 
non parum longiores quam 2.' et 3." parium pedes, qui non 
multum inter se longitudine discrepant. | 

Marem singulum adultum cum femina juniore, haud dubie 
ejusdem specie, ad Kandari cepit Cel. Beccari. — Gen. Cocalus 
praesertim oculis 2.2 seriei solito majoribus (vix vel non duplo 
minoribus quam sunt oculi postici), tibiis etiam supra aculeatis, 
et cephalothorace antice fortiter proclivi a reliquis Attoidis in- 
ternoscendum videtur. 


598 T. THORELL 


Gen. ETyllus (C. L. Koch) 1846. 


97. H, giganteus C. L. Koch, Var. Whitei n. cephalothorace 
altissimo, sub-orbiculato, declivitate postica usque ab oculis posticis 
pertinenti, rufo-piceo, obscure viridi-aeneo-squamuloso, stria brevi 
media et fascia utrinque supramarginali sat lata albissimis notato; 
quadrangulo oculorum cephalothorace paene duplo angustiore, 
1], latiore quam longiore, antice vix latiore quam postice; pedibus 
rufo-piceis, anterioribus robustis, 1.' paris reliquos sub-aequales 
longitudine superantibus; abdomine anguste ovato, obscure viridi- 
aeneo, dorso ad utrumque latus linea alba longitudinali et in 


medio linea ejusmodi abbreviata ornato, versus latera vero squa- 


mulis rubris (fascia rubra utrinque?) praedito. — 7 ad. Long. 
circa 13 millim. 

Mas. — Cephalothorax longitudine patellam + tibiam + di- 
midium metatarsi 4.' paris circiter aequans, non multo longior 
quam latior, in lateribus et postice ample et fortiter rotundatus, 
paene orbiculatus, antice tamen truncatus, in lateribus declivis, 
antice directus, area interoculari leviter convexa, utrinque ante 
oculos posticos impressa et inter hos oculos sub-impressa quoque, 
linea media impressa mox pone hos oculos munitus; altissimus, 
dorso a latere viso ante oculos posticos convexo et fortius pro- 
clivi, postice usque ab his oculis sensim etiam paullo fortius 
declivi et leviter satisque aequaliter convexo: haec declivitas 
multo, saltem dimidio, longior est quam dorsi pars anterior; 
clypeus circiter 1/, diametri oculi medii antici altitudine aequat. 
Squamulis et pube densa tectus est cephalothorax, praesertim 
inter oculos pilis longis sparsus; clypeus ad marginem pilis sat 
longis quoque vestitus est. Quum desuper inspicitur cephalo- 
thorax, oculî medii antici perfecte visibiles sunt; spatium inter 
oculos posticos et marginem cephalothoracis multo, fere dimidio, 
majus est quam spatium quo inter se distant hi oculi. Quadran- 
gulus oculorum parum plus !/, longitudinis cephalothoracis oc- 
cupat, eoque plus dimidio, paene duplo angustior est, circa '/; 


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RAGNI DI SELEBES 599. 


latior quam longior, vix vel parum latior antice quam postice. 
Oculi antici sat parvi, in seriem fortiter sursum curvatam dis- 
positi: linea recta margines superiores mediorum tangens late- 
rales fere in centro secat. Oculi medii antici spatio minuto modo 
disjuncti, laterales antici iis plus duplo minores, et spatio di- 
midiam diametrum suam aequanti ab iis remoti; oculi postici 
aeque magni atque laterales antici et multo (plus diametro sua) 
altius quam il locati; oculi 2.22 seriel non parum, sed vix di- 
midio, longius ab oculis posticis quam a lateralibus anticis re- 
moti. Oculi tres utrinque seriem leviter foras et fortius deorsum 
curvatam formant. Sternum inverse ovatum, latius quam coxae; 
1. paris coxae spatio disjunctae quod latitudinem labii paene 
aequat. Mandibulae ad rectos angulos divaricantes, oblique deor- 
sum, foras et anteriora versus directae, longae (dimidio cepha- 
lothorace non parum longiores) sed non crassae, femora antica 
| crassitie paene aequantes, apicem versus sensim angustatae, basi 
quoque intus, ubi se tangunt, paullo angustatae, paene triplo 
longiores quam latiores in dorso, hoc satis angusto, recto, trans- 
versim parum convexo, utrinque, secundum margines, fascia 
pilorum densorum munito, praeterea paene glabro,’ subtiliter 
transversim striato; latus mandibulae interior sub-planum quoque, 
sulco unguiculari infero, in margine: postico dentibus duobus for- 
tibus conicis armato, altero prope apicem, altero versus basin 
mandibulae sito; ad ipsam basin dentem tertium minorem habet 
hic sulcus. Unguis aeque longus atque mandibula, gracilis, mu- 
ticus, apice curvatus, praeterea paene rectus, modo leviter si- 
nuatus. Maxillae divaricantes, apice rotundatae, intus oblique 
truncatae, fere dimidio longiores quam Jabiwm, quod saltem di- 
midio longius est quam latius, versus apicem rotundatum sen- 
sim angustatum. Palpi graciles, sat longi, crassitie tarsorum 
anticorum, apice sat dense pube et pilis longis vestiti; pars pa- 
tellaris cylindrata est, duplo longior quam latior; pars tibialis 
eà paullo angustior et paene dimidio longior, a medio ad apicem 
sensim paullo incrassata, in apice lateris exterioris in procursum 
sive spinam anteriora versus et paullo foras directam, modo ipso 
apice paullo foras curvatam, praeterea rectam producta: haec 


600 . T. THORELL 


spina diametro internodii apicali paullo brevior est, desuper visa 
sensim angustata et apice obtusa, a latere visa apice late et 
oblique rotundata et sub-crenulata. Pars tarsalis parte tibiali 
duplo fere latior sed non longior est, dimidio fere longior quam 
latior, ipsà basi angusta, sed ibi subito utrinque dilatata et in 
latere extériore angulum acuminatum (apici spinae partis tibialis 
respondentem) formans, versus apicem late obtusum vel sub- 
truncatum lateribus paene rectis sensim paullo angustata. Bul- 
bus genitalis parvus, in margine interiore retusus, forma fere 
favae, a latere visus posterius altior, sub-conico-elevatus. Pedes 
sat fortes, minus dense pilis longioribus vestiti, ut palpi versus 


basin squamulosi quoque; ita longitudine se excipere videntur: 


I, II, IV, Ii, 6 posteriores tamen aeque paene longi, 1.) paris 
reliquis non parum longiores; 4 anteriores reliquis multo robu- 
stiores sunt et praesertim subter densius pilosi, 4.' paris reliquis 
graciliores. Tibiae omnes patellà evidenter longiores sunt; tibia 
cum patella 3." paris modo paullo, attamen evidentissime, lon- 
gior est quam tibia cum patella 4. paris; metatarsus cum tarso 
4.‘ paris tibiam cum patella ejusdem paris longitudine aequat. 
Femora, patellae (1.' paris verisimiliter exceptis), tibiae et me- 
tatarsi aculeata; tibiae et metatarsi posteriores non apice tantum 
verum etiam versus medium et basin aculeis muniti sunt. Ti- 
biae 4 anteriores subter 2. 2. 2., antice 1. 1. aculeos habent, 


metatarsi anteriores aculeos 2. 2. subter; aculei plerique fortes. 


et sat longi. Abdomen anguste ovatum, squamulis tectum et pilis 
longis sub-erectis sparsum; mamiliae Me HOCRE Ss sub-cylindratae, 
inferiores crassiores quam superiores. 


Color. — Cephalothorax rufo-piceus, squamulis minutis obscure 


aeneis vestitus, stria brevi crassa media longitudinali alba mox 
pone oculos posticos notatus et fascia sat lata alba utrinque, 
paullo supra marginem nigrum, circumdatus, hac stria fasclisque 
e squamulis sat crassis formatis; clypeus albo-pilesus, ad latera 
sub-aureo-squamulosus; annuli angusti quibus anguntur oculi 
antici supra pallidius aenei sunt, subter magis albicantes. Ocw& 
medii antici virides. Sternum piceum, nigro-pubescens. Mandi 
bulae piceo-rufae, utrinque, secundum margines dorsi, fascia 


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RAGNI DI SELEBES 601 


longitudinali e pilis albicantibus sat longis et densis. formata 
munitae; unguis piceo-rufus quoque. Masillae et labium picea. 
Palpi piceo-rufi, nigro-pilosi, praesertim dense in parte tarsali, 
quae infuscata est; pars femoralis supra et in latere interiore 
linea longitudinali alba e squamulis formata ornatur; bulbus 
niger, basi late rufo-fuscus. Pedes piceo-rufi, sat dense nigro- 
et, ad partem, albicanti-pilosi; in pedibus 4 anterioribus patellae, 
tibiae et metatarsi subter pilis densis erectis nigris vestiti sunt; 
femora supra lineam longitudinalem e squamulis virescenti-albis 
formatam ostendunt. Abdomen in fundo nigrum, squamulis par- 
vis obscure aeneis tectum et pilis nigris longis sparsum: supra 
utrinque, ad latera, lineam longitudinalem albam e squamulis 
formatam habet, quae lineae totum dorsum includunt; in medio 
areae dorsualis linea ejusmodi longitudinalis abbreviata alba 
conspicitur, pone quam magis laete viridi-squamulosum est me- 
dium dorsi; utrinque, apud lineas laterales, squamulae rubrae 
adsunt quae fasciam longitudinalem utrinque in dorso formasse 
videntur. Venter quoque squamulis obscure aeneis tectus est. 
Mamillae nigro-picei, nigro-pilosae. 

Lg. corp. 13; lg. cephaloth. 61/3, lat. ej. 5!/, millim.; lg. 
abd. 6?/,, lat. ej. paullo plus 3 millim. Palpi paullo plus 6 !/, 
mulimectoper, Ped 1/18 4/5, II 16, Ml 1555, IV lo2/,; pat. 
+ tib. I 51/,, pat. + tib. IV (= metat. + tars. IV) 5 mil- 
lim. Lg. mandib. (et unguis quoque) 33/, millim. 

Marem singulum supra descriptum ad Kandari cepit Cel. Bec- 
cari. A H. giganteo C. L. Koch (*) sive Atto Alfuro Dol. @) — cu- 
jus feminam A. (Salt.) cornutum Dol. (8) credo — vix differt 
nisi cephalothorace et pedibus paullo clarioribus, rufo-piceis, 
cephalothorace fascia marginali alba sat lata cincto striaque brevi 
crassa alba in medio antice notato, ut et ventre lineis illis duabus 
longitudinalibus albis carenti, quibus ornatus est venter H. gi- 
gantei; ad formam omnibus numeris cum H. giganteo convenire 
videtur. 


(1) Die Arachn., XIII, p. 161, Tab. CCCCLIX, fig. 1216. 
(2) Bijdr., cet., p. 431; Tweede Bijdr. cet., Tab. IV, fig. 3. 
(3) Bijdr., cet., p. 432; Tweede Bijdr., cet., p.13, Tab. IV, fig. 5; Tab. XI, fig. 10? 


602 T. THORELL 


Deinereso Walckenaerii White (1) valde affinis certe est mas 
a nobis hic descriptus, et forsitan non ab eo distinctus; sed 
« D. Walckenaerti » unguem mandibulae dente armatum habere 
‘dicitur, quod in nostram araneam non quadrat. 

Genus illud quod White (loc. cit.) Deineresum appellavit, a 
Hyllo C. L. Koch 1846 (?) certe non differt; etiam Thya Sim. (8) 
plerisque in rebus cum Hyllo C. L. Koch convenire videtur. 
Nomen Hylli ut brevius et pulchrius (et fortasse minus inep- 
tum quoque) nomini Deinereso, verisimiliter eodem anno publici 
juris facto, anteferendum credidi. 


Gen. Plexippus (C. L. Kocn) 1846. 


98. P. ardelio n. cephalothoracis dorso piceo, olivaceo-fusco- et, 
ad oculos, ferrugineo-luteo-pubescenti, cingulo albo longe supra 
margines circumdato, sub et pone hoc cingulum nigro, annulis 
circa oculos anticos ferrugineo-luteis, clypeo nigricanti-piloso; pe- 


dibus anterioribus nigro-fuscis, apice pallidioribus, 2.' paris ma-. 


cula alba in tbs et metatarsis notatis, posterioribus pedibus testa- 
ceo-fuscis, 4.ì paris reliquos longitudine superantibus; abdominis 
dorso nigro, ferrugineo-pubescenti, vitta transversa nivea ad mar- 
ginem anticum maculisque 4 miveis posticis, in trapezium breve 
dispositis ornato; palpis angustioribus, testaceo-fuscis, in latere im- 
teriore niveis, parte tibiali plus duplo longiore quam latiore. — 
7 ad. Long. circa 5}/, millim. 

Mas. — Cephalothorax aeque longus atque patella, tibia et 
dimidium metatarsi 4.i paris conjunctim, 1/, longior quam latior, 
fronte paullulo rotundata, lateribus anterius paene parallelis, 
levissime modo rotundatis, pone coxas 2. paris vero lateribus 
fortiter rotundatis fortiter posteriora versus angustatus, postice 


(1) Descr. of a new gen. of Arachn., cet., in Ann. and Mag. of Nat, Hist,, XVIII, 
p. 179, (13), Pl. 2, figg. 4, 4.*. 

(2) Die Arachn., XIII, p. 161 et seq. — Notas generis Hylli primum in 1850, 
in Uebers. d. Arachn. Syst., 5, p. 45, dedit C. L. Koch. 

(8) Arachn. de France, III, p. 4 et 51. 


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RAGNI DI SELEBES 603 


rotundatus quoque; altus, dorso a latere viso ante oculos po- 
sticos, qui ad medium dorsi ipsius locum terient, modice proclivi 
et aequaliter et sat leviter arcuato-convexo, inter hos oculos et 
declivitatem posticam parum convexo et declivi, paene librato, 
declivitate postica ipso dorso evidenter sed non multo breviore, 
satis praerupta, recta vel paene concavata. In medio inter oculos 
posticos impressionem levem sat magnam habet cephalothorax, 
praeterea laevis est, area interoculari transversim plana, arcubus 
supraciliaribus oculorum posticorum parum expressis; pube ap- 
pressa est tectus et pilis longioribus conspersus. Clypeus directus, 
pilis longioribus sparsus; altitudo ejus parum plus !/, diametri 
oculi maximi aequat. Ocwli antici perfecte visibiles quum desuper 
inspicitur cephalothorax; spatium inter oculos posticos aeque ma- 
gnum est atque spatium quo a margine cephalothoracis distant. 
Quadrangulus oculorum sat magnus, circiter ?/, longitudinis ce- 
phalothoracis occupans, fere !/, latior quam longior, parum la- 
tior antice quam postice; series oculorum anticorum leviter modo 
sursum curvata est: linea recta margines superiores mediorum 
tangens laterales prope marginem eorum superiorem secat. Oculi 
medii antici magni, contingentes paene, laterales antici us duplo 
minores, et spatio ab iis remoti quod !/, diametri oculi lateralis 
circiter aequat. Oculi 2.2° seriei minuti et, ut videtur, paullulo 
longius ab oculis lateralibus anticis quam ab oculis posticis re- 
moti; hi illis vix vel parum minores sunt, et vix diametro sua 
altius quam illi positi. Oculi tres utriusque lateris limeam leviter 
deorsum curvatam, desuper visi vero lineam rectam (non foras 
curvatam) formant. Sternum inverse ovatum, coxis paullo latius; 
spatium inter coxas l.! paris labii latitudinem aequat. Mandi 
bulae directae, cylindratae, in dorso versus basin leviter con- 
vexae, transversim striato-rugosae, longitudine altitudinem faciei 
saltem aequantes, aeque paene crassae ac femora antica, plus 
dimidio, paene duplo longiores quam latiores, ungui sat brevi, 
forti. Maxillae oblongae, fere ovatae, paullo divaricantes, labio 
dimidio longiores, apice late et fortiter rotundatae, angulo apicis 
interiore oblique sub-truncato, exteriore fortiter rotundato, intus 
oblique truncatae. Labiwm paullo longius quam latius, versus 


604 T. THORELL 


apicem late rotundatum sensim paullo angustatum. Palpi sat 
graciles, metatarsis anticis paullo crassiores; partes patellaris et 
tibialis fere cylindratae sunt et aeque fere crassae, in latere in- 
teriore-superiore pube vel pilis densis appressis vestitae, illa 
duplo longior quam latior, haec etiam paullulo longior, in apice 
lateris exterioris spina recta, acuminata, sat brevi et tenui, an- 
teriora versus et foras directa armata. Pars tarsalis angustius 
ovata est, vix duplo longior quam latior, paullulo brevior et 
paullo (non dimidio) latior quam pars tibialis, tibiis anticis paullo 
angustior; bulbus genitalis sub-ovatus, antice humilis, postice 
altior: subter tuberculum minutum ostendit et ex apice spinam 
brevem porrectam emittit. Pedes mediocres, 4. paris reliquis 
paullo longiores, 1. et 3." parium paene aequales, 2.ì paris re- 
liquis breviores; anteriores robustiores sunt quam posteriores, 
sed parum densius pilosi. Tibia cum patella. 3.1 paris paullulo 
longior est quam tibia cum patella 4. paris, quae evidenter 
brevior est quam metatarsus cum tarso 4.' paris. Femora omnia 
omnesque patellae, tibiae et metatarsi aculeata sunt, aculeis 
mediocribus; tibiae 1.‘ paris subter 2. 2. 2., antice 1. 1. 1, 
aculeos habent, tibiae 2.' paris subter 2. 2. 2., antice 1. 1., pos- 
tice 1. Metatarsi anteriores subter 2. 2. aculeis longis armati. 
Tibiae et metatarsi posteriores aculeis multis, et non ad apicem 
tantum, muniti. Abdomen pulchre ovatum, pube densa tectum; 
mamillae sat longae, cylindratae, inferiores reliquis crassiores 
multo, medii reliquis, quae aeque paene longae sunt, angus- 
tiores et paullo breviores. i 

Color. — Cephalothoracis dorsum in fundo piceum, pilis ni- 
gris sparsum, vitta alba e pube formata, fortissime procurva, 
semicirculata fere, sub et paullo pone oculos laterales anticos 
exorienti, postice modo ad declivitatem posticam pertinenti et 
cephalothoracem igitur longe supra margines cingenti ornatum, 
declivitate postica et lateribus sub hoc cingulo nigris, area ante 
id saltem posterius pube olivaceo-fusca tecta, apud et circum 
oculos vero pube luteo-ferruginea; oculi antici virescenti-albi- 
cantes, annulis ferrugineo-luteis cincti, annulis oculorum me- 
diorum tamen inferius albicantibus et angustissimis; clypeus pilis 


| 


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RAGNI Di SELEBES 605 


longis nigris et sub-fuscis sparsus, in lateribus supra (sub oculis 
lateralibus) dense luteo-pubescens. Sternwm obscure testaceo-fu- 
scum, nigro-pilosum; mandibulae, maxillae et labium picea, ni- 
gro-pilosa. Palpi testaceo-fusci, parte femorali apice supra niveo- 
pubescenti, partibus patellari et tibiali in latere interiore, superius, 
pube nivea densissima et longa tectis, hac pube fasciam apicem 
versus angustatam formanti; praeterea palpi minus dense nigri- 
canti-pubescentes sunt (etiam in apice lateris interioris partis 
tibialis). Pedes anteriores nigro-fusci, metatarsis et tarsis testa- 
ceo-fuscis, 2.' paris pedes macula alba e pube formata supra in 
tibiis et metatarsis notati; praeterea nigro-pilosi et -pubescentes 
sunt. Pedes posteriores magis testaceo-fusci, coxis subter paullo 
clarioribus, femoribus contra supra nigricantibus; nigricanti- et 
fusco-pubescentes et -pilosi, hic illic vestigiis maculae e pube al- 
bicanti formatae. Aculei pedum fusci. Abdomen supra nigrum, 
pilis nigris sparsum, pube sub-ferruginea munitum (verisimiliter 
tectum), et vitta transversa sub-recurva nivea ad marginem an- 
ticum, ut et maculis minoribùs 4 (an pluribus?) niyeis ornatum, 
quarum duae anteriores, sat longe pone medium, versus latera 
dorsi positae, majores sunt quam reliquae duae, quae paullo 
ante apicem abdominis locum tenent et cum us trapezium paullo 
latius quam longius et latius antice quam postice formant: tam 
vitta quam maculae e pube formatae sunt; summius apex dorsi 
paullulo albo-pubescens videtur quoque. Venter sub-fuligineus, 
fusco-cinerascenti-pubescens. Mamillae superiores et inferiores 
nigro-fuscae, illae apice pallidiores et, supra, paullo albo-pube- 
scentes; mamillae intermediae sub-testaceae. 

lao wcorp. 9 4,9 le cephaloth: 37/5, lat. “ej. paene 21/2, 
latnsront. (2/. millim.; le. abd. ee ey ant an. 
Peo ee WT (8 im. ;\pat: > "tb: TH 
21/,, pat. + tib. IV paullo plus 21/,, metat. + tars. IV 2°/, 
millim. 

Singulum exemplum masculum satis-detritum hujus speciei 
ad Macassar inventum fuit. Generis Plexippi C. L. Koch haud 
dubie est, ut species saltem tres proxime sequentes (n.* 99-101); 
notae essentiales generis Hasarii Sim., ut nuper eas dedit Cel. 


606 T. THORELL 


Simon (1), in has species quadrant quoque, quare hoc genus mihi 
nomine a GC. L. Koch dato appellandum videtur, si quidem ab Atto 
(Walck.), Thor. (*) segregari debet. Hic eas species generis Att 
nostri ad Plexippum retuli, quae tibiam cum metatarso 3." paris 
longiorem vel saltem non breviorem quam tibiam cum metatarso 
4,' paris habent, quadrangulum oculorum postice angustiorem 
vel saltem non latiorem quam antice, et cephalothoracem in 
loco ubi positi sunt oculi postici modo paullo vel modice (i. e 
non ultra oculi postici diametro wtrinque) latiorem quam qua- 
drangulum oculorum postice. Hac ultima nota Plexippwm (0. L. 
Koch), nob. a Hylo distinximus: in Hyllo (C. L. Koch), nob. 
cephalothorax eodem loco adeo latus est, ut quadrangulum ocu- 
lorum circiter dupla, immo tripla diametro oculi postici, wirinque, 
latitudine superet. 

99. P. ensifer n. cephalothorace rufo-piceo, in area interoculari 
et in lateribus partis cephalicae, saltem sub oculis, pube flava tecto, 
clypeo spinis duabus longis porrectis, sursum curvates, arcte sibi 
invicem applicatis armato; palpis pedibusque obscure testaceo-fuscis, 
his migricanti-sub-annulatis, tarsis testaceis; abdominis dorso ad 
maximam partem testaceo, pube flava antice tecto, tum vitta trans- 
versa undulata paene media nigra, deinde vitta fere ejusmodi lutea 
ornato, apice late nigro maculis tribus albis seriem recurvam for- 
mantibus supra anum notato; palpis robustis et ona: clava parva. 
— ad. Long. circa 51], millim. 

Mas. — Cephalothorax longitudine patellam + tibiam + 3/, 
metatarsi 4. paris aequans, aeque longus ac patella + tibia 1.’ 
paris, fere /, longior quam latior, forma ordinarià, anteriora 
versus sensim lateribus parum rotundatis angustatus, postice | 
utrinque fortiter rotundato-angustatus, fronte levissime rotun- 
data; altus, dorso a latere viso ante oculos posticos, qui fere in 
medio dorsi ipsius locum tenent, fortiter proclivi et paullo con- 
vexo, pone eos minus declivi, parum convexo et postice sensim 
in declivitatem posticam satis praeruptam, paene rectam et dorso 


(1) Arachn. de France, III, p. 4. 
(2) On European Spiders, p. 208. 


RAGNI DI SELEBES 607 


ipso circiter dimidio brevicrem transeunti. Supra paene aequalis 
est cephalothorax, impressionibus duabus parvis obliquis in medio, 
non parum pone oculos posticos, notatus, arcubus supraciliaribus 
oculorum posticorum vix ullis. Clypeus vix vel non dimidiam 
diametrum oculi maximi altitudine aequat; in medio spinis duabus 
valde longis, sat gracilibus, sursum curvatis, porrectis armatus 
est, quae ita arcte a basi ad apicem inter se contingentes sunt, 
ut unam spinam basi incrassatam formare videantur. Oculi antici 
perfecte visibiles quum desuper inspicitur cephalothorax; seriem 
modice sursum curvatam formant: linea enim recta, margines 
| superiores mediorum tangens, laterales circiter in medio inter 
centrum et marginem superiorem secat. Magnitudine mediocri 
oculi antici sunt; laterales eorum fere duplo minores quam medii 
et ab iis spatio remoti quod !/, diametri oculi lateralis vix aequat; 
medii spatio exiguo modo sejuncti. Quadrangulus oculorum circa 
*/; longitudinis cephalothoracis occupat; postice non parum (circa 
diametro oculi postici) angustior est quam cephalothorax ibidem, 
paene 1/, latior quam longior, paullo latior antice quam postice. 
Oculi seriei 2.2 minuti, plane, ut mihi quidem videtur, in medio 
inter oculos laterales anticos et oculos posticos positit oculi po: 
stici lateralibus anticis paullo minores sunt, sat multo (diametro 
sua) altius positi quam ii, et spatio inter se distantes quod evi- 
denter minus est quam spatium quo a margine cephalothoracis 
sunt remoti. Sternum parum longius quam latius, antice late 
truncatum, coxis multo latius; spatium inter coxas 1.' paris la- 
titudinem maxillarum et labii conjunctim aequat. Mandibulae 
paene directae, lateribus rectis et parallelis, altitudinem fa- 
ciei longitudine paullo superantes, aeque fere latae ac femora 
antica, paullo plus dimidio longiores quam latiores, dorso 
sub-recto et deplanato, apicem versus immo sub-excavato, cras- 
sius transversim striato-rugoso, parum piloso; inter medium et 
apicem in carinam angustam longitudinalem paullo obliquam 
elevatum - est latus dorsi exterius, quae carina sensim paullo 
altior evadit et paullo ante apicem mandibulae in dentem acu- 
minatum deorsum directum desinit. Unguis sat longus. Masillae 
mediocres, parum divaricantes, ante labium, quo duplo saltem 


608 T. THORELL 


longiores sunt, oblique rotundato-truncatae, apice rotundato- 
truncatae quoque. Labiwm paullo latius quam longius, sub-trian- 
gulum, apice rotundato. Palpi sat longi et robusti, clava parva 
et angusta; pars femoralis eo insignis est quod subter serie acu- 
leoium fere 5 est armata; pars patellaris aeque saltem crassa 
ac pars femoralis, fere duplo et dimidio longior quam latior 
(desuper visa). Pars tibialis parte patellari circiter dimidio angu- 
stior et brevior est, sub-cylindrata, duplo longior quam latior; 
prope apicem lateris exterioris spina graciliore anteriora versus, 
deorsum et paullo foras directa paulloque deorsum curvata 
munita est; apex lateris interioris, supra, in procursum bre- 
viorem, sat fortem, anteriora versus et foras directum productus 
est, qui apice suo spinam sat gracilem, valde longam, ipsa parte 
tibiali parum breviorem, eam quoque anteriora versus et foras 
directam, deorsum et paullo retro curvatam gerit. Pars tarsalis 
parte tibiali paullo longior est sed non latior, tibiis anticis 
angustior, paullo plus duplo longior quam latior, apice late 
rotundata, cylindrato-elliptica fere; bulbus genitalis parvus, sub- 
ovatus, parum altus, apice excisus et in latere apicis exteriore 
spina gracili porrecta non longa munitus. Pedes sat longi, an- 
teriores reliquis paullo robustiores; 1.1 paris pedes reliquis lon- 
giores sunt, 3.4 et 4. parium, qui aeque longi videntur, reliquis 
breviores; patella cum tibia 3.1 paris tibiam cum patella 4.1 pa- 
ris longitudine paullulo superat vel saltem aequat; metatarsus 
cum tarso 4. paris aeque saltem longus ac tibia cum patella 
ejusdem paris. Patellae et tibiae crassitie aequali sunt, hae illis 
non multo longiores (modo in 4. paris pedibus tibia paene di- 


midio longior est quam patella); metatarsi abrupte angustiores | 


sunt quam tibiae, praesertim in pedibus anterioribus; meta- 
tarsus 1.' paris tibià brevior est, cylindratus et sat gracilis. Pa- 
tellae saltem 6 posteriores aculeatae, ut femora omnia omnesque 
tibiae et metatarsi. Tibiae 1.' paris aculeis appressis debilibus 
(visu difficilibus) armatae sunt, 2. 2. 2. subter, 1. 1. 1. antice, 
(postice ?); tibiae 2.! paris aculeis subter 2. 2. 2., antice 1. I. 1., 
postice saltem 1 munitae. Metatarsi anteriores subter 2. 2., 
antice et postice 1. 1. aculeos habere videntur. Tibiae et me- 


ee 


RAGNI DI SELEBES . 609 


tatarsi posteriores non apice tantum verum etiam ad medium 
et basin aculeati. Abdomen ovatum, antice sub-truncatum. Ma- 
millae longae, angustae et cylindratae, inferiores tamen paullo 
crassiores et breviores quam superiores. 

Color. — Cephalothorax in fundo rufo-piceus vel piceus, pilis 
nigris sparsus, pube appressa pallide flava ad partem (saltem in 
area interoculari, ut et in lateribus partis cephalicae, mox sub 
oculis) tectus, saltem mox pone aream interocularem pube nigra 
munitus quoque; clypeus saltem in margine albo-pilosus, spinis 
ferrugineis. Oculî antici flaventi-glauci, medii eorum annulo 
rufo, infra albicanti cincti, laterales annulo toto rufo. Sternum 
fusco-testaceum. Mandibulae piceae. Maxillae et labium testaceo- 
fusca. Palpi obscure testaceo-fusci. Pedes obscure testaceo-fusci 
quoque, tarsis flavo-testaceis, coxis, cum femoribus versus basin, 
subter pallidioribus; annulis et plagis nigricantibus praediti sunt, 
praesertim pedes 1.' paris, qui supra ad maximam partem sunt 
nigricantes, parum distincte fusco-annulati.. Minus dense nigro- 
pilosi et -pubescentes sunt pedes, aculeis fuscis et nigris muniti, 
patellis et tibiis anterioribus tamen subter sat dense pilis bre- 
vibus nigris vestitis. Abdomen mox supra petiolum nigrum et 
nigro-pubescens est, dorso ad maximam partem testaceo, pilis 
nigris sparso, et vitta undulata transversa nigra et nigro-pu- 
bescenti paullo ante medium notato, apice quoque late nigro et 
nigro-pubescenti; pars dorsi antica, paene usque ad vittam ni- 
gram, pube densa appressa flava vestita est; mox pone vittam 
illam vitta transversa sub-undulata (vel plaga?) e pube lutea 
formata adest: paullo supra anum, in area apicali nigra, macu- 
lae tres parvae albae conspiciuntur, in lineam transversam pro- 
curvam ordinatae. Venter obscure cinerascenti-testaceus, macula 
vel fascia abbreviata crassa nigra utrinque, postice. Mamue/Ulae 
obscure testaceae. 

Lg. corp. 51/,; lg. cephaloth. 2%/,, lat. ej. 2!/;, lat. front. 
paene 2 millim.; lg. abd. 21/,, lat. ej. 2 millim. Ped. I 7, Il 
61/,, IN 6, IV 6, pat. + tib. III et IV, ut metat. + tars. IV, 
2 millim. 

Marem singulum adultum hujus speciei, armatura clypei et 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (27 Dicembre 1877). 39 


610 T. THORELL 


palporum valde insignem, pullulosque tres, spinis in clypeo 
carentes et cephalothorace pedibusque clarioribus, sub-testaceis 
praeterea a mare adulto diversos, ad Kandari cepit Cel. Beccari. 


100. P. validus n. cephalothorace rufo-piceo, in lateribus late et 
inaequaliter albicanti, supra praesertim ferrugineo-pubescenti, albi- 
canti-sub-variato et macula triangula albicanti inter oculos posticos 
notato, clypeo flaventi-piloso; pedibus ita: I, III, IV, II longitu- 
dine se excipientibus, rufo-piceis, posterioribus apicem versus pal- 
lidioribus et nigro-annulatis, tarsis omnibus testaceis; abdomine pube 
cinerascenti tecto, paullo fusco-variato, antice supra petiolum cin- 
gulo albicanti notato quod utrinque ad */, longitudinis laterum 
fere pertinet; palpis gracilioribus, parte tibiali parum longiore 
quam latiore, parte tarsali saltem dimidio latiore quam ea, longi- 
tudine partes tibialem et patellarem conjunctas paene aequanti. — 
7 ad. Long. circa 81], millim. 

Mas. — Cephalothorax longitudine tibiam + metatarsum + 
tarsum 2.' paris aequans, !/, longior quam latior, in lateribus 
leviter rotundatus, ante oculos posticos igitur anteriora versus 
paullo angustatus, pone eos, a coxis 2.! paris, posteriora versus 
fortius angustatus, lateribus paene directis, fronte truncata, area 
interoculari leviter convexa; impressione forti utrinque inter ocu- 
los seriei 2.2° et posticos aliaque minore utrinque mox pone oculos 
laterales anticos munitus est, his impressionibus arcus supraci- 
liares crassos supra oculos posticos et tuberculum humile utrinque 
mox ante oculos 2.8 seriei limitantibus; praeterea impressione 
leviore lata in medio mox pone oculos illos praeditus est cepha- 
lothorax, et pube sat crassa vestitus. Dorsum ejus, a latere vi- 
sum, ante oculos posticos sat fortiter proclive et (impressionibus 
illis) inaequale est, pone hos oculos, quae magis postice, ver- 
sus */, longitudinis dorsi ipsius positi sunt, declive et aequale, 
paene rectum, tum sensim in declivitatem posticam transiens, 
hac declivitate ipso dorso parum breviore, primum convexa, dein 
paene recta et praerupte descendenti. Clypeus paullo reclinatus, 
altitudine dimidiam diametrum oculi maximi aequans fere, pilis 
crassis sparsus. Ocul medi antici perfecte visibiles sunt quum 


TA oro 


VER awake nai 


RAGNI DI SELEBES ‘611 
desuper inspicitur cephalothorax; spatium inter oculos posticos 
aeque saltem magnum est atque spatium quo a margine cepha- 
lothoracis distant. Quadrangulus ocwlorwm sat magnus, plus 1/, 
(sed non !/,) longitudinis cephalothoracis occupans, postice plus 
diametro oculi postici angustior quam cephalothorax eodem loco, 
parum latior antice quam postice, circiter 1/, latior quam longior. 
Oculi antici in seriem leviter modo sursum curvatam dispositi: 
linea margines superiores eorum tangens paene recta est. Oculi 
medii antici magni, spatio exiguo modo disjuncti; laterales antici 
mediis saltem duplo minores et spatio majore, sed dimidiam 
diametri oculi lateralis non aequanti, ab iis remoti. Oculi postici 
oculis lateralibus anticis paullo minores sunt et diametro sua 
altius quam ii locati; oculi seriei 2.2° parum longius ab oculis 
posticis quam a lateralibus anticis distant, cum his et illis se- 
riem et foras et deorsum leviter curvatam formantes. Sternum 
inverse et angustius ovatum, coxis paullo latius. Mandzbulae sat 
parvae, directae, sub-cylindratae, longitudine altitudinem faciel 
saltem aequantes, crassitie femorum anteriorum, duplo paene 
longiores quam latiores, in dorso leviter modo convexae, crasse 
transversim rugoso-striatae et pilis crassis sparsae; unguis sat 
longus et fortis. Palpi breviores, metatarsos anticos crassitie 
aequantes; pars patellaris sub-cylindrata est, plus dimidio lon- 
gior quam latior; pars tibialis ea paullulo angustior et paene 
dimidio brevior, parum longior quam latior, apice intus late et 
oblique truncato, apice lateris’ exterioris spina breviore porrecta 
nigra armata, quae desuper visa angusta videtur, a latere ex- 
teriore vero visa sat fortis est et in medio impressa. Pars tar- 
salis parte tibiali dimidio saltem latior, partibus duabus prioribus 
conjunctim parum brevior, angustior quam tibia 1.' paris, ovato- 
piriformis fere, apice obtuso, in latere interiore fortius quam in 
in exteriore rotundata; bulbus genitalis parvus, non multo altus, 
inverse et breviter ovato-cordiformis fere, a latere visus leviter 
et aequaliter convexus. Pedes ita: I, III, IV, II, longitudine se 
excipiunt: I et III, ut IV et II inter se, tamen aeque paene 
longi; anteriores pedes non parum robustiores sunt quam poste- 
riores, quorum 4.' paris paullo graciliores sunt quam 3." paris. 


612 T. THORELL 
Tibia 2.i paris patella parum longior est; reliquae tibiae patella 
sua evidenter longiores. Tibia cum patella 4.' paris metatarsum 
cum tarso ejusdem paris longitudine vix vel parum superat, et 
multo brevior est quam tibia cum patella 3. paris. Patellae, 
tibiae et metatarsi pedum 4 anteriorum subter pilis densis sub- 
erectis vestiti sunt; praeterea pedes modice sunt pilosi et pube- 
scentes. Femora omnia aculeis multis armata, ut tibiae et me- 
tatarsi omnes; patellae omnes aculeatae sunt, tibiae et metatarsi 
posteriores non apice tantum, verum etiam ad basin et medium 
aculeati. Tibiae 1.1 paris subter 2. 2. 2., antice 1. 1. 1., postice 
1. 1., tibiae 2. paris subter 2. 2. 2., antice et) posiice AIMEE 
aculeis munitae sunt; metatarsi 4 anteriores subter 2. 2. aculeos 
habent; aculei plerique longi et fortes. Abdomen anguste ovatum, 
pube densa appressa tectum et pilis longioribus sparsum. Mazillae 
non longae, sat fortes, superiores et inferiores aeque paene longae. 

Color. — Cephalothorax in fundo ferrugineo- vel rufo-piceus, 
pube densa sat crassa albicanti et sub-ferruginea tectus et va- 
riatus: in lateribus late et inaequaliter albicanti-pubescens est, 
pube pone oculos posticos ferruginea, paullo albicanti-variata ; 
in medio inter oculos posticos macula triangula albicanti est no- 
tatus (area interocularis in exemplo a me viso detrita est, remanent 
tamen hic illic pube ferruginea et, prope oculos, albicanti quo- 
que). Clypeus pilis crassioribus sat densis flaventibus vestitus; 
oculi antici, colore margaritae, annulo e pube lutea formata 
cinguntur. Sternwm testaceum, cinerascenti-pilosum. Mandibulae 
ferrugineae, pilis flaventibus sparsae. Mawxillae et labium picea, 
illae summo apice testaceae. Palpi testaceo-fusci, parte femorali 
magis testacea, parte tarsali basi infuscata; pilis nigris inter- 
mixtis pallidis vestiti sunt, parte femorali pallido-pilosa, prae- 
sertim subter. Pedes rufo-picei, coxis subter testaceo-fuscis, tarsis 
omnibus testaceis; pedes anteriores parum distincte pallido-annu- 
lati sunt, tibiae et metatarsi posteriores evidentissime annulati, 
magis testacei, apice nigri; femora supra summo apice albicanti- 
pubescentia et praeterea (in pedibus anterioribus) linea longitu- 
dinali abbreviata e tali pube formata munita, vel (in pedibus 
posterioribus) ad basin latissime albicanti-pubescentia; praeterea 


RAGNI DI SELEBES 613 


pedes nigro- et ad partem quoque albicanti-pilosi et -pubescentes 
sunt, pilis densis subter in patellis, femoribus et tibiis anterio- 
ribus ad maximam partem nigris. Abdomen fuscum, pube cine- 
rascenti vestitum, sub-fusco-maculatum vel variatum, antice vitta 
recurva albicanti, ad circiter 1/, longitudinis laterum pertinenti 
cinctum, hac vitta in medio, supra petiolum, lata, utrinque po- 
steriora versus angustata. Venter cinereo-testaceus, secundum 
medium nigricans, cinerascenti-pilosus. Mam://ae nigro-fuscae, 
dense nigro-pilosae. 

ibesvcorp. Si 7/5; le cephaloth: paullo plus 4) lat. ej; 34/7, 


lat. front. 3 millim.; lg. abd. 41/,, lat. ej. 2 1/5 anima Peds a 
ee OO? ee te iV 9) millim.: pats = tb. Wi 2/5 


pat. + tib. IV (= metat. + tars. IV) 3 millim. 
Singulum exemplum masculum ad Kandari cepit Cel. Beccari. 


101. P. chalcocephalus n. cephalothorace in fundo rufo-piceo, 
area interoculari aenea; oculis seriei 2.2€ longius a lateralibus an- 
ticis quam ab oculis posticis remotis; pedibus ita: IIT, I, IV, II 
(JI et IV in  aequalibus tamen) longitudine se excipientibus, 
fusco-testaceis, femoribus supra migricantibus, 1. paris pedibus in 
I, tarsis exceptis, infuscatis, robustioribus et dense aeneo-pilosis, 
abdomine in fundo fusco, vitta pallida sub-lunata, saltem in I 
pallide aureo-pubescenti ad marginem anticum notato, pone eam 
pube cinerascenti et fusca tecto et plus minus variato; palporum 
partibus patellari et tibiali in 7° acque paene longis, plus dimidio 
longioribus quam latioribus, parte tarsali us vie dimidio latiore, 
ovato-lanceolata, duplo et dimidio longiore quam latiore. — #Q 
ad. Long. 6-7 millim. 

Mas. — Cephalothorax longitudine patellam + tibiam + me- 
tatarsum + dimidium tarsum 4 paris aequans, paene !/, lon- 
gior quam latior, lateribus anterius levissime rotundatis ab 
oculis posticis anteriora versus paullulo modo angustatus, a 
coxis 2.' paris posteriora versus lateribus rotundatis fortiter an- 
gustatus, fronte levissime rotundata; antice et in lateribus paene 
directus, inter oculos paullo convexus; altus valde, a latere visus 
dorso ante oculos posticos (qui modo paullo pone medium dorsi 


614 T. THORELL 


ipsius locati sunt) leviter convexo et modice proclivi, pone eos 
parum declivi et levissime modo convexo, paene recto, declivi- 
tate postica ipso dorso paullo breviore, valde praerupta, paene 
recta. Inter oculos paullo convexus est cephalothorax; utrinque, 
ante oculos posticos, impressionem ostendit, aliamque in medio 
inter eos; pube minus crassa tectus est; clypeus, qui pilis lon- 
gioribus sat crassis est vestitus, dimidiam diametrum oculi medii 
antici altitudine paene aequat. Ocw/ antici perfecte visibiles sunt 
quum desuper inspicitur cephalothorax; spatium inter oculos po- 
sticos aeque magnum videtur atque spatium quo a margine ce- 
phalothoracis distant. Quadrangulus oculorum paullo plus */, lon- 
gitudinis cephalothoracis occupat; postice sat multo (fere dupla 
diametro oculi postici) angustior est quam cephalothorax ibidem, 
circiter 1/, latior quam longior, non parum latior antice quam 
postice. Oculi antici seriem leviter modo sursum curvatam for- 
mant: linea quae margines eorum superiores tangit recta est. 
Oculi medii antici magnitudine sunt mediocri et spatio exiguo 
sejuncti; laterales antici mediis circa duplo minores sunt spa- 
tioque ab iis sejuncti quod 1/, diametri oculi lateralis non aequat. 
Oculi postici paullo minores quam laterales antici et multo altius 
quam ii positi; oculi 2.*° seriei fere dimidio longius ab oculis 
lateralibus anticis quam a posticis remoti. Sternwm breviter et 
inverse ovatum fere, coxis saltem dimidio latius; coxae 1.' paris 
spatio disjunctae quod latitudinem labii aequat. Mandzhulae di- 
rectae, crassitie femorum anticorum, longitudine altitudinem fa- 
ciei aequantes fere, vix dimidio longiores quam latiores, sub- 
cylindratae, in dorso deplanatae, crasse rugosae et pilis crassis 
sparsae. Palpi mediocres, dense pubescentes et pilosi, praesertim 
apicem versus; partes patellaris et tibialis eddem paene longi- 
tudine et latitudine sunt, sub-cylindratae, duplo paene longiores 
quam latiores; pars tibialis in apice lateris exterioris spina recta, 
sat gracili, sub-acuminata, anteriora versus et foras directa ar- 
mata, quae spina latitudine partis tibialis paullo brevior est; 


pars tarsalis ovato-lanceolata, duplo et dimidio longior quam — 


latior, vix dimidio latior quam pars tibialis, evidenter angustior 
quam tibia 1. paris; bulbus genitalis humilis, apice oblique in- 


a e 


RAGNI DI SELEBES 615 


cisus et hic spinam porrectam leviter curvatam sat longam emit- 
tens. Pedes mediocres, 1l.' paris reliquis robustiores et prae- 
sertim subter dense pilosi; 3." paris pedes reliquis non parum 
longiores, 2.' et 4. parium aequales, reliquis breviores. Tibiae 
2.' paris patella parum, reliquae tibiae patellis suis evidentissime 
longiores; tibia cum patella 3. paris paene dimidio longior 
quam tibia cum patella 4.' paris, quae paullulo brevior est 
quam metatarsus cum tarso ejusdem paris. Patellae 1.' paris 
muticae videntur, reliquae patellae, ut femora, tibiae et meta- 
tarsi, aculeis mediocribus munitae sunt; tibiae et metatarsi po- 
steriores etiam versus medium et basin, non tantum ad apicem 
aculeati. Tibiae 1.‘ paris subter 2. 2. 2., antice et postice sal- 
tem 1. 1. aculeos habent, tibiae 2.' paris subter 2. 2. 2. vel 
1. 2. 2., et antice et postice 1. 1. aculeos. Metatarsi anteriores 
subter 2. 2. 2. aculeos longos et sat fortes ostendunt, et prae- 
terea antice et postice, ad apicem, 1 aculeum minorem. Abdomen 
ovatum, dense pubescens et pilis sat longis sparsum. Mamillae 
breviores, inferiores et superiores sub-aequales. 

Color. — Cephalothorax in fundo rufo-piceus, tota area inter- 
oculari cyaneo- vel viridi-aenea, pube sub-ferruginea vel lutea, 
intermixta sub-virescenti et (praesertim apud oculos, extus) sub- 
aurea munitus (in exemplo nostro ad magnam partem detrita), 
clypeo utrinque sub-violaceo, pilis longis cinereo-albis sparso. 
Ocul antici colore margaritae; medii eorum annulo angustissimo 
saltem infra obscure viridi-aeneo (supra ut videtur pallidiore), 
laterales annulo rufo-luteo cincti. Sternum cum mawxillis et labio 
piceo-fuscum. Mandibulae piceae, colorem cyaneum vel aeneum 
sentientes, pilis cinereo-albis sparsae, ungui ferrugineo, apice 
clariore. Palpi piceo-fusci, basi paullo clariores, pube et pilis 
densis nigris, certo situ (et praesertim versus apicem partis tar- 
salis, supra) virescenti- et aeneo-albido-micantibus vestiti. Pedes 
fusco-testacei, l.i paris infuscati, tibiis et metatarsis fuscis, 
tarsis testaceis; femora, praesertim anteriora, supra ad longi- 
tudinem nigricantia; pube appressa, praesertim in femoribus 


supra sub-aeneo-micanti tecti sunt pedes; patellae et tibiae 1.' 


paris pube et pilis densis viridi-aeneis, intermixtis albicantibus 


616 T. THORELL 


in latere interiore, tectae sunt, ut metatarsi pilis densis nigris 
magis erectis subter vestitae. Abdomen in fundo fuscum, vitta 
transversa sub-lunata pallida ad ipsum marginem anticum or- 
natum, hac vitta pube densa pallide aurea tecta; reliquum 
dorsi pube sub-ferruginea vestitum est, intermixta aurea, quae 
posterius maculas formare videtur (?). Venter fuligineo-niger. 
Mamillae nigro-fuscae. 

FEMINA a mare, praeter structurà palporum, praesertim pe- 
dibus 2. paris non parum brevioribus quam reliquis, et pedibus 
1. paris subter vix densius quam supra pilosis differt; meta- 
tarsus cum tarso 4. paris in ea paullo longior est quam tibia 
cum patella ejusdem paris; in latere antico tibiae 2.' paris 1. 
1. 1. aculeos video, non 1. 1. tantum. Mandibulae in dorso sat 
fortiter convexae sunt, magis subtiliter transversim striatae. Ce- 
phalothorax, oculi et abdomen ut in mare est dictum. Vulva 
ex area mediocri plana, postice late rotundata, lunata fere 
constat, quae antice in medio in formam cuspidis producta est, 
circulo vel tuberculo humili pallido utrinque, apud hanc cuspidem. 

Color. — Cephalothorax in fundo ut in mare (in nostro exem- 
plo detritus, remanentibus hic illic pube ferruginea et ad oculos, 
rufo-lutea). Cinguli oculoram mediorum anticorum albi sunt, la- 
teralium lutei; pili clypei albi. Mandzbulae piceae, parum aeneo- 
micantes, albicanti-pilosae. Palpi testaceo-fusci, pube et pilis 
nigris et, in lateribus, albis quoque; pedes testaceo-fusci, femo- 
ribus plus minus infuscatis, anteriores pedes paullo obscuriores 
quam posteriores, nigro-pubescentes. Abdomen ut im mare in 
fundo fuscum, vitta pallida transversa sat lata ad ipsum mar- 
ginem anticum praeditum, verisimiliter ad maximam partem 
pube ferrugineo-lutea tectum (in exemplo a nobis visum detri- 
tum est abdomen). Vulva pallide fusca. Mamullae fusco-testaceae. 

7. Lg. corp. 6; lg. cephaloth. paene 31/,, lat. ej. 22/5, lat. 
front. 23/, millim.; lg. abd. 2 */,, lat. ej. paene 2 millim. Ped. I 
7, 1 53/,, II 81/,, IV 53/, millim.; pat. + tib. IM 24, 
pat. + tib. IV 15/,, metat. + tars. IV paullo plus 2 millim. 

Q. Lg. corp. 7; lg. cephaloth. 31/,, lat. ej. 2°/4, lat. front. 
paene 21/, millim.; lg. abd. 31/,, lat. ej. 2*/, muillim. Ped. I 


RAGNI DI SELEBES 617 


6/,, II paullo plus 51/,, IN 8, IV 6?/, millim.; pat. + tib. 
II 25/,, pat. + tib. IV 2, metat. + tars. IV 27/, millim. 

Exempla duo, marem et feminam (hanc praesertim valde de- 
tritam) ad Kandari inventa examinavi. Salt. regulo Dol. (!), ex 
Amboina, haec species valde affinis videtur: in eo tamen « man- 
dibulae et margo supramandibularis pulcherrime azureo-pilosi » 
esse dicuntur, quae in speciem nostram non cadunt. 

Oculis seriei 2.22 longius ab oculis lateralibus anticis quam 
ab oculis posticis remotis, pedibus 3. paris reliquos longitudine 
superantibus et metatarsis anterioribus aculeis pluribus armatis. 
a Plexippis supra descriptis differt P. chalcocephalus; num generi 
proprio adscribendùs? 


102. P. (?) sannio n. cephalothorace nigro, in dorso olivaceo-pu- 
bescenti, utrinque fascia marginali alba et sub oculis posticis stria 
alba notato, clypeo et mandibulis albo-pilosis, annulis circum oculos 
anticos olivaceis; pedibus nigris, maculis et vittis transversis albis 
notatis, pedibus 1.) paris 4. paris pedes longitudine superantibus, 
abdomine nigro, olivaceo-pubescenti, pictura alba, quae ex cingulo 
antice, striis duabus longitudinalibus in medio, plagaque trans- 
versa utrinque postice constat; palpis migris, parte femorali supra 
albo-pubescenti, parte patellari incrassata, parte tibiali plus dimidio 
longiore quam latiore, parte tarsali sat angusta, duplo longiore quam 
latiore. — £ ad. Long. circa 5 millim. 

Mas. — Cephalothorax paullo modo brevior quam patella + 
tibia + metatarsus + tarsus pedum 4. paris conjunctim, latitu- 
dine paene */, longitudinis aequanti, ad formam ut in P. ar- 
delione diximus, modo paullo longior et in dorso paullo magis 
convexus, oculis posticis paullulo ante medium dorsi ipsius (a la- 
tere visi) sitis, et declivitate postica etiam evidentius breviore quam 
ipso dorso, hoc laevi, modo impressione media levi transversa 
mox pone oculos posticos aliisque duabus sub-rotundatis paullo 
pone eam munitus; pube appressa vestitus et pilis sparsus. Cly- 
peus dense pilosus, altitudine saltem !/, diametri oculi maximi 


(1) Tweede Bijdr., cet., p. 23, Tab. V, fig. 6. 


618 T. THORELL 


aequans. Sternum ovatum, coxis latius. Quadrangulus oculorwm 
1/, longitudinis cephalothoracis occupat et circa !/, latior est. 
quam longior, antice vix vel parum latior quam postice. Oculi 
antici seriem adeo leviter recurvam formant ut linea margines 
eorum superiores tangens vix sursum curvata sed recta sit; 
oculi medii antici sat magni sunt et paene contingentes, late- 
rales antici iis plus duplo minores et spatio !/, diametri suae 
fere aequanti ab iis remoti. Oculi seriei 2.2° in medio inter 
oculos anticos laterales et oculos posticos positi sunt, saltem 
non longius ab his quam ab illis; oculi postici lateralibus an- 
ticis paullo minores et plus diametro sua altius quam ii locati, 
spatioque inter se remoti quod aeque magnum est atque spatium 
quo a margine cephalothoracis distant. Oculi tres utriusque la- 
teris lineam levissime foras et leviter deorsum curvatam for- 
mant. Mandibulae directae, sub-cylindratae, facie paullo altiores 
sive longiores, duplo longiores quam latiores, paullo crassiores 
quam tibiae anticae, in dorso parum convexae, pilis longis 
densis tectae, apice excepto, qui transverse striato-rugosus est. 
Maxillae et labium fere ut in P. ardelione. Palpi mediocres, 
clava angusta; pars patellaris sub-cylindrata, incrassata, parte 
femorali non parum crassior, plus dimidio longior quam latior; 
pars tibialis parte patellari paene duplo angustior et dimidio 
brevior, sub-cylindrata quoque, plus dimidio longior quam la- 
tor, in apice lateris exterioris spina gracili, acuminata, recta, 
anteriora versus et paullo foras directa munita; pars tarsalis 
anguste ovata, duplo longior quam latior, latior quidem quam 
pars tibialis, sed paullulo angustior quam pars patellaris, cujus 
longitudine fere est, tibiis anticis non parum angustior; bulbus 
genitalis humilis, impressione in medio versus apicem, qui ad 
latus interius spinam parvam sub-porrectam emittit. Pedes mo- 
dice pilosi et pubescentes, anteriores robusti, 1.' paris quam 4.i 
paris longiores; tibiae patellis longiores sunt. Tibia cum patella 
4. paris metatarso cum tarso hujus paris paullulo modo (parum 
evidenter) brevior. Femora, patellae, tibiae et metatarsi aculeata, 
tibiae et metatarsi postici non apice tantum verum etiam ad basin 
et medium aculeati; etiam tibiae et metatarsi anteriores, saltem 


RAGNI DI SELEBES 619 


tibiae 1. paris et metatarsi 2.' paris, aculeum supra, versus basin, 
habent, praeter aculeos 2. 2. 2. (?) subter et 1-2. et antice et 
postice in tibiis, et 2. 2. subter et 1. 1. et antice et postice in 
metatarsis. Abdomen angustius ovatum, pube appressa tectum et 
pilis sparsum. Mamillae mediocres, sat crassae, cylindratae, in- 
feriores aeque fere longae ac superiores lsque paullo crassiores. 

Color. — Cephalothorax niger, utrinque fascia marginali lata 
alba, striaque longitudinali alba utrinque mox sub oculis po- 
sticis ornatus, hac pictura e pube appressa formata, dorso pube 
appressa olivacea tecto; annuli quibus cinguntur oculi anteriores 
olivacei sunt; clypeus pilis densis albis olivaceum colorem paullo - 
sentientibus vestitus. Sternwm nigrum, ut coxae cum basi femo- 
rum subter cinereo-albicanti-pilosum. Mandibulae piceae, pilis 
longis albis ad basin late tectae. Maxillae et labium nigra, illae 
apice intus pallidiores. Pa/pî nigri, pube et pilis nigris minus 
dense vestiti, parte femorali supra versus apicem albo-pilosa. 
Pedes nigri, nigro-pilosi et -pubescentes, coxis (praesertim poste- 
rioribus) subter clarioribus, fuligineo-testaceis, tarsis, apice ex- 
cepto, testaceis, metatarsis prope basin annulo testaceo munitis; 
femora pleraque superius maculam vel plagam versus basin sitam 
albam ut et apicem album habent, patellae et tibiae versus basin 
vittam transversam albam: hance picturam e pube formatam; partes 
testaceae metatarsorum et tarsorum supra plus minus evidenter 
albo-pubescentes. Abdomen nigrum, pube olivacea vestitum, pic- 
tura alba e pube formata: pars dorsi antica cmgulo recurvo cir- 
cumdatur fere ad 1/, longitudinis laterum pertinenti, pone quod 
in utroque latere macula alba sequitur; in medio fere dorso ma- 
culae duae oblongae sub-parallelae, non longe inter se remotae 
adsunt, et magis postice, inter medium et apicem dorsi, vittae 
vel maculae duae magnae transversae, quae a lateribus intus 
directae sensim latiores evadunt et apice interiore late truncatae 
sunt; summus apex dorsi albo-pubescens quoque. Venter niger, 
stris 4 longitudinalibus pallidis, cinereo-albicanti-pubescens. Ma- 
| millae nigrae, nigro-pilosae. 

Lg. corp. 5; lg. cephaloth. 2°/,, lat. ej. 1 °/,, lat. front. 1 ?/, 
millim.; le: \abd. 20/4, lat. ej. 11/5 nullim. Peds 1-5 7/,, 11 4/5, 


620 T. THORELL 


(III ?) IV 44/;; pat. + tib. IV paene 1 1/,, metat. + tars. IV 
11/, millim. 

Marem singulum ad Kandari cepit Cel. Beccari. Pedes 3.'' paris 
in hoc exemplo desunt, et incertum igitur est an re vera tibia 
cum patella 3." paris tibiam cum patella 4 paris longitudine 
superet vel saltem aequet; habitu vero toto cum Plexippis 
convenit haec species, ad quos eam pertinere credo. Tibiis 1. 
paris ct metatarsis 2.' paris supra aculeatis satis insignis est, 
hac nota cum gen. Cocalo conveniens. 


Gen. Attus (Watck.) 1805. 


103. A. nigripalpis n. cephalothorace nigro, nitido, parce piloso, 
clypeo pilis nigris et squamulis cinereis sparso; oculis anticis an- 
nulo angustissimo .e squamulis cinereis rarioribus formato cinctis, 
palpis nigro-piceis; pedibus flavo-testaceis, coxis saltem basi subter 
infuscatis; abdomine brevissimo, nigro, cingulo recurvo sat lato pal- 
lide virescenti vel albo ad marginem anticum, lineaque transversa 
alba supra mamullas testaceas sita et plerumque in medio abrupta 
ornato. — 79 ad. Long. 43/,-61/, millim. 

Femina. — Cephalothorax longitudine tibiam, metatarsum et 
tarsum 3. paris aequans, aeque paene longus ac patella, tibia, 
metatarsus et tarsus l.' paris, circiter 1/, longior quam latior, 
latitudine maxima ad oculos 2.2 seriei sita, antice levissime ro- 
tundatus, lateribus primum paene rectis posteriora versus angu- 
status, angulis posticis tamen ample et fortiter rotundatis; altus 
valde, ipso dorso transversim vix convexo, desuper viso postice 
pulchre rotundato, a latere viso declivitatem posticam longitudine 
paullo superanti, postice paullo declivi et paene recto, antice 
magis proclivi et convexo (oculis posticis in medio dorsi ipsius 
sitis); declivitas postica valde praerupta, paene directa. Clypeus 
reclinatus, altus, plus !/,, fere 3/, diametri oculorum mediorum 
anticorum altitudine aequans. Sat nitidus est cephalothorax, modo 
levissime coriaceus, punctis et striis impressis, quae pilis quibus 
sparsus est, respondent, et fovea parva oblonga vel stria in 


RAGNI DI SELEBES 621 


medio inter oculos posticos sita praeditus; ad oculos hujus se- 
riei paullo elevatus est, arcus supraciliares humiles formans. 
Quadrangulus ocu/orum !/, longitudinis cephalothoracis occupat; 
plus dimidio, paene duplo latior est quam longior, paullo la- 
tior antice quam postice, ubi latitudo ejus fere diametro oculi 
postici minor est quam latitudo cephalothoracis loco eodem. Se- 
ries oculorum anticorum modo leviter sursum curvata: linea 
margines eorum superiores tangens paene recta est. Oculi medii 
antici spatio evidenti disjuncti, vix duplo majores quam laterales 
antici, qui magni sunt et spatio etiam majore, dimidiam diame- 
trum suam tamen non aequanti, a mediis sejuncti. Oculi postici 
aeque paene longe inter se atque a margine cephalothoracis re- 
moti; paullo minores sunt quam laterales antici, et sat multo, 
fere diametro sua, altius quam ii positi. Oculi seriei 2.8€ minuti, 
parum longius a lateralibus anticis quam ab oculis posticis re- 
moti, cum his et illis seriem rectam formantes. Sternum breviter 
ovatum, antice truncatum, coxis duplo latius. Mandibulae di- 
rectae, paene dimidio longiores quam latiores, altitudinem clypei 
longitudine plus dimidio superantes, ad longitudinem leviter con- 
vexae, praeterea sub-planae, versus apicem intus impressae, ru- 
gulosae, nitidae, parce pilosae, ungui brevi. Maxil/ae labio plus 
dimidio longiores, apice extus late et fortiter rotundatae, apice 
intus magis oblique truncatae. Labiwm paullo latius quam lon- 
glus, versus apicem rotundatum sensim sat fortiter angustatum. 
Palpi mediocres, non dilatati, parte tarsali apicem obtusum 
versus sensim angustata. Pedes formà ordinarià, breves, sat ro- 
busti, apicem versus sensim paullo graciliores, nunquam incras- 
sati (anteriores pedes posterioribus non crassiores sunt), parcius 
pilosi et pubescentes, ita se longitudine excipientes: IV, III, I, 
II; tibia cum patella 4.' paris paullulo modo longior est quam 
tibia cum patella 3." paris, et aeque longa atque (vix longior 
quam) metatarsus cum tarso 4.' paris. Tibiae omnes cylindratae 
sunt et paullo longiores quam patellae. Femora omnia aculeata, 
ut omnes patellae, tibiae et metatarsi, aculeis in metatarsis poste- 
rioribus secundum totam internodii longitudinem distributis, non 
tantum ad apicem ejus locatis. Abdomen breve, non multo lon- 


622 T. THORELL 


gius quam latius, inverse orbiculato-ovatum, antice obtusum, 
immo paullo retusum, nitidum, parcius pilosum, vitta et linea 
transversis e squamulis formatis. Mamillae exsertae, superiores 
angustae et cylindratae, paullulo longiores quam inferiores, quae 
sat crassae et sub-conicae sunt. 

Color. — Cephalothorax niger, paullulo cyaneo-resplendens, 
pilis nigris rarioribus sparsus; clypeus quoque pilis nigris et 
praeterea squamulis cinereis parce sparsus est, pilis longis in 
margine carens; annuli circum oculos medios anticos angustis- 
simi, e squamulis sat raris cinerascentibus formati. Ocwl ob- 
scure virescenti-glauci. Sternwm cum labio et maxillis fuscum, 
his apice intus sub-testaceis. Mandibulae nigro-cyaneae, nitidae, 
parce nigro-pilosae; unguis piceus, apice ferrugineus. Pa/pî toti 
nigro-picei, nigro-pubescentes et -pilosi. Pedes .flavo-testacei, 
coxis saltem basi, subter, piceis; sat parce nigro-pilosi et -pu- 
bescentes sunt, aculeis nigris vel fuscis. Abdomen nigrum, niti- 
dum, certo situ colorem cyaneum vel sub-aeneum sentiens, 
parcius nigro-pilosum, cingulo semicirculato fere, sat lato, e 
squamulis pallide virescenti-aureis vel -albis formato et mar- 
ginem dorsi anticum cingenti ornatum, praeterea linea trans- 
versa recurva virescenti-alba in medio abrupta et e squamulis 
formata paullo supra mamillas praeditus; venter in medio niger, 
versus latera obscure cinereo-testaceus. Mamz//ae testaceae. 

Mas parum nisi palpis a femina differt. Mandibulae nigrae 
sunt, crassius quam in femina rugosae, parum impressae. Palpi 
sat breves et graciles, picei, basi paullo clariores; pars patellaris 
dimidio longior est quam latior, cylindrata; pars tibialis partem 
patellarem latitudine paene aequat, sed eà duplo brevior est, ad 
apicem lateris exterioris spina gracili levissime incurva armata, 
quae ipsam partem tibialem longitudine paene aequat et: ante- 
riora versus et foras est directa; pars tarsalis prioribus duabus 
partibus paullo latior est, et iis conjunctis non parum longior, 
lanceolata fere, in latere exteriore paullo sinuata, apice obtuso. 
Pedes 4 paris modo paullulo longiores sunt quam pedes 3.i 
paris; tibia cum patella 4. paris igitur vix longior quam tibia 
cum patella 3." paris videtur. Abdomen brevissime ovatum est; 


10, RR OT ee ee 


RAGNI DI SELEBES 623 


vittam anticam transversam magis albicantem quam in femina 
habet et lineam posticam transversam albam integram, non in 
medio abruptam. 

©. Lg. corp. 6!/; lg. cephaloth. 23/,, lat. ej. paene 21/, 
millim.; lg. abd. 31/,, lat. ej. paullo plus 3 millim. Ped. I 5, 
II 44/,, WI 58/,, IV 6, pat. + tib. IV 2 millim. 

7. Lg. corp. 4%/,; lg. cephaloth. 2 ?/,, lat. ej. paullo- plus 
24), millim.; lg. abd. 2, lat. ej. paene 14/, millim. Ped. I 4 
(II ?), HI 5, IV paullo plus 5, pat. + tib. IV paene 1 2/, mill. 

Exempla pauca, inter ea masculum singulum paullo mutila- 
tum, ad Kandari collecta vidi. Vix ad ullum ex generibus a 
Cel. Simon acceptis referri potest haec aranea; generi Ciris 
C. L. Koch praesertim affinis videtur; sed differt ab hoc genere 
quadrangulo oculorum aream multo breviorem occupanti et pe- 
dibus 4.' paris pedes 3." paris longitudine superantibus. Ad gen. 
Attum, ut in praesenti, et temporis gratia, hoc genus determi- 
natum vellem, (i. e. = Attus (Walck.), Thor., On Eur. Spid., 
p. 208, exclusis formis illis qui pedes 3." paris longiores quam 
4.' paris pedes vel saltem tibiam cum patella 3." paris longiorem 
quam tibiam cum patella 4.' paris habent, et quadrangulum ocu- 
lorum postice latius quam antice), saltem referri potest aranea 
nostra. 


Gen. Ciris, C. L. Koch 1848. 


104. C. relucens n. cephalothorace nigro, supra cupreo- vel 
igneo-, in lateribus vero cinerascenti-squamuloso; palpis flavo-testa- 
ceis, in medio supra cupreo-squamulosis; pedibus flavo-testaceis, 
supra cupreo-squamulosis quoque, femoribus et patellis in lateri- 
bus, tibùis vero basi nigricantibus, 3. paris pedibus reliquos sub-ae- 
quales longitudine modo paullo superantibus; abdomine nigricanti, 


supra rufescenti-cupreo-squamuloso. — Q ad. Long. circa 31], 
millim. 
Femina. — Cephalothorax dimidio longior quam tibia cum 


patella 4.' paris, paullo modo longior quam latior, fronte lata, 


624 T. THORELL 


levissime modo rotundata, lateribus (supra) rectis anteriora versus 
sensim paullulo latior, pone coxas 2.' paris vero lateribus for- 
titer rotundatis posteriora versus angustatus et fere semicircula- 
tus; minus altus, lateribus directis, supra leviter modo convexus, 
impressionibus carens; a latere visus ipsum dorsum per totam lon- 
gitudinem leviter modo convexum habet, declivitatem posticam 
ipso dorso multo breviorem, valde praeruptam, paene directam. 
Clypei altitudo vix dimidiam diametrum oculi maximi aequat. Ocal 
antici perfecte visibiles quum desuper inspicitur cephalothorax; 
magni sunt, medii eorum sub-contingentes, laterales paene duplo 
minores quam medi et ab iis spatio remoti quod !/, diametri 
oculi lateralis non aequat. Series quam formant oculi antici sur- 
sum curvata est: linea recta margines superiores mediorum horum 
oculorum tangens laterales paullo sub margine eorum superiore 
secat. Quadrangulus oculorum dimidiam cephalothoracis longitu- 
dinem occupat et postice parum angustior est quam cephalotho: ax 
eodem loco; circa !/, latior est quam longior, paulloque latior 
antice quam postice. Oculi 2.2° seriei minuti, paullulo longius 
ab oculis lateralibus anticis quam ab oculis posticis locati; oculi 
postici minores sunt quam laterales antici, modo paullo (non 
tota diametro sua) altius quam ii locati, et spatio inter se dis- 
juncti quod multo majus est quam spatium quo a margine ce- 
phalothoracis remoti sunt. Sternwm breviter et inverse ovatum, 
coxis duplo latius; spatium inter coxas 1.' paris latitudinem labii 
multo superat. Mandibulae directae, longitudine altitudinem faciei 
vix aequantes, femoribus anticis angustiores sed tibiis anticis 
crassiores, duplo longiores quam latiores, paene cylindratae, in 
dorso sat convexae, nitidae, parce pilosae; unguis gracilis, sat 
brevis. Maxélae porrectae, non divaricantes, apice leviter rotun- 
datae, in latere exteriore rectae vel leviter rotundatae, -labio 
vix dimidio longiores. Labium vix vel non longius quam latius, 
apicem rotundatum versus lateribus leviter rotundatis paullulo 
angustatum. Palp? mediocres, internodiis cylindratis. Pedes breves, 
sat graciles, apicem versus sensim graciliores, anteriores poste- 
rioribus parum fortiores; hoc modo longitudine se excipere vi- 
dentur pedes: II, IV, II, I; sed 1.4, 2. et 4. parium eadem 


a: 
ì 
j 
i 


RAGNI DI SELEBES 625 


paene longitudine sunt, et 3. paris iis modo paullo longiores. 
Tibiae omnes patellis evidenter sed non dimidio longiores sunt 
lisque paullulo modo angustiores, et, ut mihi quidem videtur, 
cylindratae. Femora omnia omnesque patellae, tibiae et meta- 
tarsi aculeos habent; tibiae anteriores subter aculeis 2. 2. 2., an- 
tice et, ut videtur, postice quoque 1. 2. aculeis sunt armatae; 
metatarsi anteriores subter 2. 2., antice et postice 1. 1. aculeis 
muniti sunt. Tibiae et metatarsi posteriores non tantum apice 
verum etiam ad medium et basin aculeati. Abdomen breviter et 
inverse ovatum. Mamillae exsertae, superiores cylindratae, infe- 
riores cylindrato-conicae, crasSiores quam superiores et us pa- 
rum longiores. 

Color. — Cephalothorax niger, supra squamulis luteo-aureis et 


cupreis saltem hic illic munitus, lateribus squamulis obscure ci- 


nerascentibus tectis, clypeo cinerascenti-pubescenti quoque. Ocal 


_ antici nigricantes, annulo cinerascenti cincti. Sternwm, maxillae 


et labium obscure fusca, mandibulae fusco-nigricantes. Palpi 
flavo-testacei, partibus patellari et tibiali supra dense cupreo-- 
squamulosis. Pedes sordide flavo-testacei quoque, femoribus in 
lateribus nigricantibus, patellis quoque in lateribus vel apice ni- 
gricantibus, tibiis basi anguste infuscatis; supra, praesertim in 
apice femorum, in patellis et in tibiis, cupreo- et paullo aeneo- 
virescenti-squamulosi sunt pedes, praeterea nigricanti- et sub- 
cinereo-pubescentes; aculei nigricantes et fusci. Abdomen olivaceo- 
nigricans, supra squamulis rufescentibus et sub-cupreis saltem 
hic illic munitum, antice in lateribus et subter obscure cinera- 
scenti-squamulosum. Mamillae nigricantes. 

Lg. corp. 31/,; lg. cephaloth. 11/5, lat. ej. 11/, millim.; lg. 
abd. 2, lat. ej. 18/, millim. Ped. I 3, I 3, III 31/,, IV paullo 
plus 3; pat. + tib. III 1, pat. + tib. IV paullo plus 1 millim. 

Unicum exemplum femineum, ad Kandari a Cel. Beccari in- 
ventum examinavi. 

Gen. Ciris C. L. Koch, nob. area oculorum maxima, dimi- 
dium cephalothoracem occupanti cum e. gr. Ballo (C. L. Koch) 
et Neaera Sim. (gen. mihi incognito) convenit, praesertim, ut 
videtur, Neaerae affinis: ab ea vero differt quadrangulo oculorum 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (29 Dicembre 1877). 40 


626 T. THORELL 
postice non latius sed paullo angustius quam antice, et pedibus 


3." paris 4 paris pedes paullo modo, non multo, longitudine 
superantibus. 


Gen. Ballus (C. L. Koch) 1850. 


105. B. brachiatus n. niger, cephalothorace utrinque, posterius, 
albo-marginato, parte cephalica sub-luteo- et cupreo-squamulosa, 
oculis 2.8 seriei longius a lateralibus anticis quam ab oculis po- 
sticis remotis; pedibus 1. paris niyris, longissimis, trochanteribus 
longis, femoribus et tibus valde Merassatis, his ovatis, metatarsis 
et tarsis gracilibus et testaceis; reliquis pedibus testaceis, ad longi- 
tudinem nigro-fasciatis; abdomine ovato, nigro, sub-aeneo et niti- 
dissimo, squamulis aureis, cupreis et virescentibus saltem in late- 
ribus munito. — ad. Long. circa 3?/, millim. 

Mas. — Cephalothorax non parum longior quam tibia cum 
patella 4.' paris, aeque saltem longus atque latus, latitudine 
maxima paullo pone medium, ad oculos posticos, sita, antice 
levissime modo rotundatus, paene truncatus, latitudine frontis 
circa 4/, latitudinis maximae aequanti, in lateribus infra rotun- 
datus quidem, parte cephalica tamen desuper visa ab oculis po- 
sticis anteriora versus lateribus rectis sensim angustata; pone 
oculos posteriora versus lateribus leviter rotundatis fortius et 
paullulo brevius angustatus est cephalothorax; a latere visum 
dorsum anterius paene rectum habet, tum ab oculis posticis 
praerupte declive, hac declivitate reliquo. dorso parum breviore; 
clypeus altitudine !/, diametri oculi medii antici aequat fere, 
pilis longioribus in margine carens; pars cephalica paene plana 
est, rugosa, pube crassa et squamulis munita. Quadrangulus 
oculorum parum plus dimidiam cephalothoracis longitudinem oc- 
cupat et non multo latior est quam longior, 1/, latior postice 
(ubi latitudo ejus maximam cephalothoracis latitudinem aequat) 
quam antice. Series oculorum anticorum modice sursum cur- 
vata est: linea recta margines superiores mediorum eorum tan- 
gens laterales oculos fere in medio inter centrum et marginem 
superiorem secat. Oculi medii antici paene contingentes sunt, 


J 
î 


RAGNI DI SELEBES 627 


laterales antici iis plus duplo minores et spatio evidenti (di- 
midia oculi lateralis diametro tamen manifeste minori) ab iis 
disjuncti. Oculi seriei 2.2° non parum longius ab oculis late- 
ralibus anticis quam ab oculis posticis remoti sunt. Oculi po- 
stici paullulo modo pone medium cephalothoracis positi, aeque 
magni atque laterales antici, inter se paene duplo longius 


quam a margine cephalothoracis remoti. Mandibulae directae, sat 


parvae, paullo longiores quam latiores, in dorso paene plano 
rugosae et impressione inter medium et apicem praeditae. Palpi 
graciles, sat breves, parte patellari sub-cylindrata, paene dimidio 
longiore quam latiore. Pars tibialis parte patellari duplo brevior 
et basi saltem paullo angustior est, apicem versus sensim paullo 
incrassata; in apice lateris exterioris spinam rectam, modo apice 
paullo incurvam, acuminatam, anteriora versus et foras directam. 
habet, quae diametro ipsius partis tibialis evidenter brevior est. 
Pars tarsalis prioribus duabus conjunctis paullo brevior, parte ti- 
biali fere duplo latior, ovato-piriformis, convexa; bulbus simplicissi- 
mus. Pedes parum pilosi et pubescentes, 1.' paris exceptis; hi pedes 
longissimi sunt, cephalothorace plus 4.plo longiores et forma 
valde peculiari: trochanter enim duplo longior est quam latior, 
femur ipsa basi angustum quidem, tum vero supra fortiter in- 
crassatum, complanatum; patella femore angustior et brevior est, 
leviter clavata; tibia longior quam patella, crassissima, angustius 
ovata, subter aculeis 1. 2. 2. valde longis et fortibus armata; 
metatarsus et tarsus gracillimi, ille longissimus, in medio leviter 
sursum angulato-curvatus ibique subter aculeis duobus longis et 
fortibus, ut, duobus ejusmodi aculeis ad apicem subter, armatus. 
Tibiae hujus paris supra et subter seriem pilorum longorum den- 


‘sorum habent. Reliqui pedes breves et graciles sunt, parum pu- 


bescentes, aculeis modo gracilibus 1. 2. (vel 2. 2.?) subter in 
tibiis et 2. 2. subter in metatarsis 2.' paris; in metatarsis 3.1 
paris aculeos paucos, ad apicem et medium, video; tibiae et 
metatarsi 4.1 paris contra aculeis carere videntur. Tibiae omnes 
longiores sunt quam patellae; tibia cum patella 4 paris paul- 
lulo brevior, saltem non longior quam metatarsus cum tarso 
ejusdem paris, et paullo longior quam tibia cum patella 3. 


628 T, THORELL 


paris. Abdomen pulchre ovatum, non depressum. Mamallae infe- 
riores crassiores et paullulo breviores quam superiores. 

Color. — Cephalothorax niger, pube crassa vel squamulis an- 
gustis luteis vel sub-aureis supra vestitus, hac pube posterius ma- 
gis albicanti; latera partis cephalicae squamulis cupreis munita, 
clypeus squamulis vel pube cuprea tectus quoque; in marginibus 
lateralibus, posterius, cephalothorax vitta angusta e pube albida 
formata ornatur. OcuZ medii antici obscure margaritacei, annulo 
angustissimo sub-luteo cincti. Sternum albicanti-pilosum, cum 
partibus oris sub-piceum. Palpi nigri, parte tarsali apice late et 
oblique testacea, apice et utrinque saltem in partibus tibiali et 
tarsali albo-pubescentes. Pedes 1.' paris nigri, nitidissimi, certo 
situ sub-cyaneo- vel aeneo-splendentes, hic illic, e. gr. in tro- 
chanteribus, magis picei, apice tarsorum et fascia longitudinali 
in metatarsis, supra, testaceis; femora supra fasciam e pube alba 
formatam ostendunt, patellae saltem apice subter albo-pube- 
scentes sunt; tibiae subter secundum longitudinem fasciam e 
pilis longis sub-erectis nigris et ad partem albis formatam ha- 
bent, et supra aliam ejusmodi fasciam, cujus pili breviores et 
nigri sunt. Aculei omnes nigri. Pedes posteriores nigri dici pos- 
sunt, coxis, trochanteribus et tarsis testaceis, reliquisque inter- 
nodiis ad longitudinem testaceo-fasciatis et hic illic maculis parvis 
sub-aeneis vel aureis albisque notatis. Abdomen nigrum, nitidis- ~ 
simum, sub-aeneo-resplendens, supra pube tenui rara praeditum 
et praeterea squamulis magnis aureis, cupreis et viridi-aeneis 
sparsum, in lateribus praesertim et in ventre densis, in dorso 
ut videtur rarioribus (? —in exemplo a me viso antice tantum 
evidentes sunt). Postice in dorso vestigia lineae transversae pal- 
lidae vidisse videor; venter secundum medium albicanti-pubescens - 
est. Mamillae superiores nigrae, articulo 2.° brevi, testaceo; in- 
feriores fusco-testaceae. 

Lg. corp. 3 */3; lg. cephaloth. 1?/,, lat. ej. paene 1?/,, lat. 
front. plus 1!/, millim.; lg. abd. 2, lat. ej. 13/5 mullim. Ped. 17 
(trochanter.*/-, fem. de pat. | tb lt), eta 0) 
II paullo plus 3, II 34/,, IV 32/,; pat. tib. IV 11/; millim. 

Specimen singulum ad Kandari cepit. Cel. Beccari. 


Inn | 


RAGNI DI SELEBES 629 


Gen. Homalattus, Waite 1841 (1). 


106. H. margarops n. (*) fuscus, squamulis aureis vel cupreis 
et aeneis plus minus dense vestitus, oculis 2.2° seriei plus duplo 
longius ab oculis posticis quam a lateralibus anticis remotiss palpis 
in fundo testuceo-fuscis, pedibus testaceo-fuscis, parum distincte 
nigro-annulatis; pedibus 141 paris reliquis longioribus, in tibiis, 
subter, aculeis 1. 2. 2., in metatarsis subter aculeis 2. 2. fortibus 
et longis armatis. — 9 jun. Lg. saltem 5 millim. 

Var. 6, nebulosus, squamulis metallice micantibus carens, ce- 
phalothorace pilis brevibus et squamulis parvis sub-clavatis fusco- et 
albicanti-testaceis vestito et maculato, pedibus praesertim posticis evi- 


dentissime migro- et testaceo-annulatis, abdomine fusco, ordinibus 


duobus parallelis macularum cinerascentium secundum dorsum ; 
praeterea ut in forma principali dictum est. — Q jun. 

Femina jun. — Cephalothorax multo longior quam tibia cum 
patella 4. paris, humilis, latissimus, paullulo latior quam lon- 
gior, utrinque rotundatus, fronte late truncata et plus °/, la- 
titudinis maximae cephalothoracis latitudine aequanti; anteriora 
versus lateribus rotundatis sensim sat fortiter angustatus, postice 
versus petiolum lateribus rectis breviter et multo fortius angu- 


(1) Vid. White, Descr. of new or little known Arachn., in Ann. and Mag. of 
Nat. Hist., VII, p. 476; — id., Descr. of a new gen. of Arachn., with notes on 
two other spec. of Spid., ibid, Xv, Ply I, fig. 6-6b. — Homalattus White 
= Rhanis C. L. Koch 1848, = Rhene Thor. 1809. 

(2) Secundum Cel. Simon (Arachn. de France, III, p. 134), alia hoc modo for- 
mata vox, 4lurops (atAovpos, WY), qua ut generis masculini usus sum, « est 
certainement féminin ». Nescio quibus rationibus adductus ita sentiat vir 
clarissimus. Voces pleraeque mihi cognitae Graecae, terminatione wb, com- 
munis generis sunt, e. gr. 0, 7] YAXVKOY, 6, 7 YopYwY, 6, | xvvOBAWA, 6, 7 *Ovww; 
nepuwb est masculini generis. Latine voces Cecrops, cercops, cyclops, me- 
rops, cet., sunt 7/asculini generis. Itaque zoologi nomina generica a se con- 
fecta et in ops terminantia alii recte quidem feminina, alii contra eodem 
jure masculina fecerunt: Helops Fabr., Henops Meig., Cyclops O. F. Mill. 
exempla ejusmodi masculini generis sunt, lippis tonsoribusque nota. Credo 
igitur licitum mihi fuisse, voce #lurope ut masculini generis uti. 

(Genus Zlurops nostrum, quum hoc nomen jamdudum in alio genere ani- 
malium usurpatum sit, a Gel. Fickert Jctidops (gen. masc.) appellatur). 


630 T. THORELL 


status, latitudine maxima ad oculos posticos sita; supra nullum 
limitem inter partem cephalicam et partem thoracicam ostendit. 
Declivitas dorsi postica paullo pone oculos posticos initium capit; 
area ante eam maxima est, plana, subtiliter coriacea, a latere 
visa paullulo modo convexa et evidenter proclivi, non parum 
longior quam declivitas postica, quae satis praerupta est; clypeus 
humillimus, non !/, diametri oculorum mediorum anticorum al- 
titudine aequans. Quadrangulus ocwlorum maximus, plus dimi- 
dium cephalothoracis occupans (oculi postici enim non parum 
pone medium cephalothoracis locum tenent), postice aeque latus 
ac cephalothorax ibidem, multo latior postice quam antice, plus 
dimidio brevior quam latior postice. Series oculorum antica pa- 
rum sursum curvata: linea margines eorum superiores tangens 
recta est. Oculi medii antici non ita magni, spatio parvo dis- 
, juncti; oculi laterales antici iis saltem duplo minores, spatio 
dimidiam diametrum suam aequanti a mediis disjuncti; oculi 
2.2 seriei plus duplo longius ab oculis posticis quam a latera- 
libus anticis remoti; oculi postici paullo minores sunt quam la- 
terales antici et evidenter, diametro sua fere, altius quam ii 
locati: spatio duplo majore inter se remoti sunt quam quo a 
margine cephalothoracis distant. Sternwm parvum, ovatum, coxis 
intermediis vix latius; spatium inter coxas 1.' paris labii lati- 
tudinem paene aequat. Mandibulae mediocres, parum longiores 
quam latiores, dorso paene plano, nitido, ruguloso; impressionem 
maximam sub-triangulam ostendunt, quae totum paene dorsum, 
basi et apice ejus, extus, exceptis occupat; unguis longus et 
fortis. Maxillae paullo divaricantes, labio dimidio longiores, 
oblongae; apex eorum late et paullo oblique rotundato-truncatus 
est, intus vero oblique truncatus, angulo exteriore rotundato. 
Labium longius quam latius, versus apicem rotundatum sensim 
angustatum. Palpi deplanati, dense pubescentes et squamulosi. 
Pedes hoc modo longitudine se excipere videntur: I, IV, IM, Il 
(vel II, II?): 2. et 3. parium eadem fere sunt longitudine. 
Pedes 1. paris reliquis paullo longiores et multo crassiores sunt, 
patella paullo longiore quam tibia, quae paullo plus duplo lon- 
gior est quam latior et subter aculeis 1. 2. 2. sat fortibus ar- 


RAGNI DI SELEBES 631 


mata; metatarsi hujus paris tibia non parum angustiores, duplo 
longiores quam latiores basi, subter 2. 2. aculeis fortibus et 
valde longis (diametro internodii paene duplo longioribus) armati; 
a basi metatarsorum usque ad apicem pedes 1.' paris sensim 
angustati sunt. Tibiae 2.' paris subter aculeos modo 1. 1. gra- 
ciles et non longos habere videntur; in metatarsis ejusdem pa- 
ris 1. 1. subter et 1 in latere antico video. Praeterea pedes 
aculeis carent. In pedibus saltem 2.' et 4. parium patella bre- 
vior est quam tibia; tibia cum patella 4.' paris evidenter longior 
est quam metatarsus cum tarso ejusdem paris, et quam tibia cum 
patella 3. paris. Abdomen deplanatum, breviter et inverse ova- 
tum, antice magis obtusum quam postice, supra punctis 6 im- 
pressis, series duas parallelas ad longitudinem ductas formantibus 
praeditum. Mamillae sat longae, cylindratae, superiores et infe- 
riores aeque longae. i 
Color. — Cephalothorax in fundo fuscus, maculis 4 nigris, | 
pone oculos laterales anticos et circum oculos posticos sitis no- 
tatus, his maculis parum evidentibus; praeterea squamulis parvis 
cupreo- et aureo-micantibus vestitus vel saltem sparsus est et 
utrinque, posterius, vitta marginali e pube cinerascenti formata 
praeditus; clypei margo pilis longioribus albo-cinerascentibus 
munitus. Sternum fuscum. Ocul medii antici colore margaritae. 
Mandibulae testaceo-ferrugineae, ungui ferrugineo. Maxzllae et 
labium testaceo-fusca. Palpi testaceo-fusci, pube nigra et squa- 
mulis aureo-cupreis tecti. Pedes plus minus obscure testaceo-fusci 
(3.5 paris apice magis testacei), parum distincte nigricanti-an- 
nulati: praesertim tibiae anticae et femora posteriora in medio 
late et plus minus distincte nigricantia sunt, tarsi sex postici 
testacei. Aculeis, pilis et pube parum densis nigris, squamulisque 
aureis vel aeneo-virescentibus muniti sunt pedes: 1.i paris prae- 
sertim intus squamulis aureis sat dense sparsi sunt, 2.! paris 
intus limeam plus minus continuam aeneo-auream ostendunt; 
pedes posteriores apicem femorum supra viridi-aeneum habent, 
et praeterea lineas binas longitudinales viridi-aureas in patellis, 
tiblis et metatarsis. Abdomen nigro- vel cinereo-fuscum, punctis 
6 obscurioribus impressum, squamulis parvis cupreis et aeneis 


e _ 


632 T. THORELL 
sparsum (vel tectum?); venter clarior, pube cupreum vel aeneum 
colorem sentienti munitus. Mamillae fusco-testaceae vel fuscae. 

Lg. corp. 5; lg. cephaloth. paene 21/,, lat. ej. max. 21/,; 
lat. front. 1 3/,; mullim.j;.le. abd. 34/0 dat ea, 
Ped. I 5 1/;, II et HI paullo plus 4, IV 4 3/, millim.; pat. + tib. 
IV 13 mil. 

Exemplum femineum non plene adultum a supra descriptis 
eo differt quod squamulis aeneo-micantibus paene plane caret, 
pube ordinaria cinerascenti tectum et variatum. Cephalothorax 
pube brevi appressa cinereo-fusca et, in medio posterius, squa- 
mulis vel potius pilis minutis sub-clavatis albo-virescentibus 
vestitus est, et maculis saltem 5 parvis e pube pallide cinerea 
formatis notatus, quarum tres seriem longitudinalem mediam 
formant et una utrinque paullo pone oculos 2.8 seriei sita est. 
Palporum internodia apice supra cinerascenti-pubescentia, pedes 
posteriores evidentissime nigricanti- et testaceo-annulati; 1. paris 
pedes squamulis albo-virescentibus sparsi sunt, reliqui vix squa- 
mulosi. Abdomen supra pube appressa obscure vel olivaceo-ci- 
nerea vestitum est et variatum, hac pube saltem series duas 
parallelas macularum secundum dorsum et praeterea maculas 
secundum latera, inferius, formanti. Praeterea vix a forma prin- 
cipali differt hoc exemplum, quod nomine nebulosi appello. 

Exempla pauca feminea non plene adulta ad Kandari inventa 
vidi. — Gen. Homalattus a Ballo praesertim oculis 2.2 seriei 
plus duplo longius ab oculis posticis quam a lateralibus anticis 
remotis differt. 


107. H. hirsutus n. in fundo niger vel fuscus, cephalothorace 
pube crassa flaventi vestitus; oculis 2.2° seriei triplo longius ab 
oculis posticis quam a lateralibus anticis remotis; palpis flavis, 
pedibus fusco-testaceis, posterioribus evidentissime nigro- et testaceo- 
annulatis; pedibus 4.' paris reliquos longitudine superantibus, ti- 
bits 1.' paris subter aculeis 1. 2., metatarsis ejusdem paris subter 
aculeis 2. 2. brevibus armatis; abdomine pube crassa flaventi ve- 
stito et sub-variato, lineis transversis paucis albis postice. — Q jun. 
Long. circa 4°], millim. 


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RAGNI DI SELEBES 633 


Fem. jun. — Speciei priori, praesertim Var. 8 ejus, simillima 
est haec aranea, forma vero paullo alia cephalothoracis, pedibus 
4. paris reliquis longioribus, aculeis pedum 1. paris brevibus 
et colore paullo alio diversa. — Cephalothorax in universum 
quidem ut in specie priore formatus, magis modo angulosus, 
hexagonus paene: pars cephalica, ut in illa latissima et sursum 
dilatata, margines laterales, inter oculos laterales anticos et ocu- 
los posticos, non ut in H. margarope sat fortiter, sed levissime 
modo rotundatos habet, et cephalothorax igitur aequaliter et 
fortius quam-in eo anteriora versus est angustatus. Frontis lati- 
tudò */, latitudinis maximae cephalothoracis fere aequat. Oculi 
postici etiam paullo longius pone medium, ad ?/, longitudinis 
saltem, positi sunt: quadrangulus oculorum igitur etiam paullo 
major quam in priore videtur. Series oculorum antica ut in ea 
plane est; oculi postici paullo majores videntur quam oculi la- 
terales antici; oculi 2.2° seriei triplo longius ab oculis posticis 
quam a lateralibus anticis distant. Mandibulae dimidio longiores 
quam latiores, pube crassa tectae, modo apice nudae ibique ru- 
gosae. Partes oris praeterea et palpi fere ut in priore, sed, ut 
cephalothorax et abdomen, pube crassa vestiti. Pedes paullo ro- 
bustiores quam in H. margarope sunt, 1.1 paris, ut in ea, reli- 
quis multo crassiores; magnitudine internodiorum ut in ea di- 
ximus, sat dense et crasse pubescentes. Subter in tibiis 1.’ paris, 
quae ibi sat dense nigro-pilosae sunt, modo 1. 2. aculeos breves 
sat fortes video; metatarsi hujus paris subter 2. 2. aculeos bre- 
ves (diametro internodii non longiores) ostendunt. Tibiae et me- 
tatarsi 2.' paris modo binos aculeos graciles habere videntur; 
subter in tibiis et in metatarsis pedum 4 posteriorum, apice, 
aculeus singulus vel bini aculei adsunt. Abdomen ad formam ut 
in priore, fortasse paullo magis ovatum, minus latum. Mariae 
superiores angustiores et paullo longiores sunt quam inferiores. 

Color. — Cephalothorax niger, pube flaventi crassa et densa 
ut videtur undique tectus, clypeo quoque pube crassa ejusdem 
coloris dense vestito, hac pube etiam in mandibulis ferrugineis 
continuata. Sternum fuscum, cinerascenti-pilosum; mazillae et 
labium testaceo-fusca. Palpi flavi, flaventi-pubescentes, parte fe- 


634 l'. THORELL 


morali obscurius testacea. Pedes fusco-testacei, nigro-pilosi, pube 
flaventi sat densa muniti, praesertim 1.' paris, qui non distincte 
annulati sunt; posteriores contra evidentissime nigro- et sub- 
testaceo-annulati. Abdomen in fundo, supra et in lateribus, 
nigro-fuscum, punctis impressis sex obscurioribus; pube crassa 
flaventi tectum (et verisimiliter plus minus variatum) esse vi- 
detur, et lineis saltem duabus transversis recurvis vel sub-si- 
nuosis albis e pube formatis in parte posteriore notatum; venter 
cinereo-testaceus. Mamillae superiores nigricantes, articulo 2.0 
testaceo, inferiores testaceo-fuscae. 

Lg. corp. 4?/,; lg. cephaloth. 2.1/,, lat. ej. 21/,, lat. front. 
1 4/, miullim.; -lg.-:abd. 22/3, lat: ej. 2 mill. Ped. 1 47/2 
et II 33/,, IV 43/,, pat. + tib. IV 11/, millim. 

Feminam singulam juniorem ad Kandari inventam vidi. — 
Haec species thant flavigerae C. L. Koch (Die Arachn., XIV, p. 86, 
Tab. CCCCLXXX, fig. 1340) valde affinis videtur; ab ea vero 
palpis flavis vittisque transversis albicantibus postice in dorso 
abdominis saltem differt. 


ea REM AO LATE PERRIN nane ri 


Sn, te 0 - VIII 


PRE ra 


INDICE 


‘AElurops, Thor., 629. 


Agorius, 7., 556. 
gracilipes, 22., 557. 

Arachnura. 
digitata, 7., 410. 
scorpioides, Vins., 413. 

Aranca. 
longipes, Fabr., 447. 
maculata, Fabr., 446, 
regia, Fabr., 484. 
venatoria, Linn., 484. 

Argiope. 
aemula, Walck., 342, 344, 364, 366. 
Var. nigripes, 7., 364. 
chloreis, 72., 368. 
magnifica, C. L. Koch, 364. 

AV2VTolCSs. 
fragilis, 7., 460. 
tenuis, 2., 345, 457. 

Arteria, 7.) 531. 
parvula, 7., 531. 

Attus (Walck.), 623. 
Alfurus, Dol., 601. 
cornutus, Dol., 601. 
nigripalpis, #., 620. 

Ballus. 
brachiatus, 7., 626. 

Cerinius, 7., 518. 
fuscus, 7. 518. 

Chalinura, Daim., 472. 

Ciris, C. L. Koch, 625. 
relucens, 7., 623. 

Cocalus, C. L. Koch, 597. 
salax, 7., 594. 

Corinna. 
severa, 7., 481. 

Cycais, 7., 475. 
cylindrata, %., 476. 

Cyphagogus, Giinth., 406. 

Cyphonethis, Thor., 406. 

Cyrtarachne. 
laevis, 7., 361. 


Cyrtophora (Sim.), 372. 
Deimeresus, White, 602. 
Walckenaerii, White, 341, 602. 
Pendrolycosa (Dol.), 528. 
longitarsis, 2., 525. 
Var. fasciata, n., 529. 
Diaca. 
concinna, 7., 516. 
insignis, 7., 513. 
Diolenius, Thor., 557. 
obisioides (Dol.), 557. 
phrynoides (Dol.), 557. 
Drassus. 
hamiger, 2., 478. 
Epeira (Walck.), 372. 
acropyga, 72., 398. 
aemula, Walck., 342, 364. 
anseripes, Wwlc&., 342, 344, 405. 
bifida, Dol., 405. 
bifurcala, Walck., 405. 
Garoli, Hentz, 405. 
chrysogaster, Walck., Dol., 341, 446. 
decens, 7., 379. 
Enyoides, 7., 396. 
ferruginea, 7., 378. 
hispida, Dol., 385. 
Kandarensis, 7., 372. 
longicauda, 7., 408. 
macrura, 7. 402. 
mangareva, Walck., 344, 394. 
multipuncta, Dol., 371. 
myura, 7., 406. 
nigro-trivittata, Dol., 423. 
nitida, Walck., 365. 
ornatissima, Dol., 371. 
oxyra, 7., 400. 
penicillum, Dot., 448. 
Pfeifferae, 7., 375. 
pilula, 2., 344, 388. 
pullata, 7., 344, 385. 
senegalensis, Walck., 451. 
spectabilis, Dol., 375. 


636 it, 


strangulata, L. Koch, 405. 
striata, Dol., 364. 
Théisii (Theis) Watck., 344, 390. 
vatia, 7., 382, 384. 
Walckenaerii, Dol., 448. 
Epidius, 2., 491. 
longipalpis, 72.» 492. 
Gasteracantha. 
annulipes, C. L. Koch, 353. 
Beccarii, 7., 347. 
Butleri, 7., 350. 
clavatrix, Walck., 341, 349. 
curvicauda, Vauth., 349. 
Hasarius, Sim., 605. 
Herennia, 7., 370. 
multipuncta (Dol.), 344, 371. 
Hiersilia, Sav. et Aud., 472. 
caudata, Sav. el Aud.., 473. 
Celebensis, ”., 472. 
Hersiliola, Thor., 473. 
Heteropoda. 
bivittata, 7., 485. 
venatoria (Linn.), 345, 484. 
Holconia, Thor., 445. 
Homalattus, White, 632. 
hirsutus, 72., 632. 
margarops, 22., 629. 
Var. nebulosus, 72., 629. 
Hyllus, C. ZL. Koch, 602, 606. 
giganteus, C. L. Koch, 341, 345, 601. 
Var. Whitii, 2., 598. 
Walckenaerii, White, 341, 342. 
Hetidops, Fick., 629. 
Jamus, C. L. Koch., 538. 
Loxobates, n. 49. 
ephippiatus, x., 495. 
Maevia (C. L. Koch), 594. 
latruncula, 7., 581. 
mundula, 7., 584. 
ombria, 7., 588. 
viridi-fasciata (Dol.), 591, 594. 
Marpessa (Marpissa) C. L. Koch, 564. 
Marptusa, 7., 561. 
humilis, 7., 561. 
Mastigusa, Awss., 406. 
Idae, 405. 
Menemerus. 
? culicivorus, Dol.; 345, 568. 
? trivialis, 2., 231, 571. 
Meta. 
auro-cincta, 2., 418. 
Celebesiana ( Walck.), 342, 344, 422. 
decorata, L. Koch, 422. 
elegans, ., 416. 
fastuosa, %., 413. 
fusiformis, 7., 431. 
pumila, v., 429. 
soror, ., 433. 
Striata, n., 344, 427. 
Wisumena. 
flavens, 22., 510, 
hilaris, %., 511. 


THORELL 


nitida, #., 345, 508. 
pustulosa, L. Koch, 504. 
vatia, Clerck, 510. 
Mygale. a 
Javanensis, Walck., 341, 342. 
Myrmarachme, Mac Leay, 538. 
Nephila. 
chrysogaster, Cambr., 446, 449. 
fuscipes, C. L. Koch, 446. 
fuscipes, LZ. Koch, 447. 
imperialis, Dol., 451. 
inaurata (Walck.), 451. 


maculata (Fabr.), Leach, 341, 345, 445. 


Piepersii, 7., 342, 451. 

Walckenaerii, Dol., 345, 447. 

Wallacei, 7., 449. 
Nyctimus. 2., 498. 

bistriatus, 2., 499: 
Ocypete. 

Draco, C. L. Koch, 484, 

murina, C. L. Koch, 484. 
Olios. 

leucosios, Walck., 484. 

regius, Gerst., 484. 

zonatus, Dol., 484. 
@xyopes. 

taeniatus, 7., 534. 


Palystes. 


ornatus, 7., 488. 


Paraplectana, Cap., 353. 


depressa, n., 343, 354. 
picta, 2., 344, 356. 
villosa, 7., 359. 


Phoroncidia. 


aciculata, 7., 455. 


Pistius (Sim.), 591. 


annulipes, 2., 501. 
bipunctatus, n., 504. 
duriusculus, 72., 505. 

? farinarius (Walck.), 342. 


Plectana. 


arcuata, Dol., 349. 
argoides, Dol., 457. 
clavatrix, Walck., 341, 350. 


Plexippus, C. L. Koch, 606. 


ardelio, 7., 602. 
chalcocephalus, 7., 613. 
ensifer, 72., 606. 
? sannio, 7., 617. 
validus, 7., 610. 


Rhanis, C. L. Koch, 629. 


flavigera, €. L. Koch, 634. 


Rhene, Thor., 629. 
Rhomph2aea. 


angulipalpis, 2., 469. 


Saitis. 


? testacea, 72. 565. 


Salticus. 


angustus, 7., 553. 
bicurvatus, Camobr., 541. 
cornutus, Del., 341, 601 
culicivorus, Dol., 568. 


sic ie min A Sh tri i Sp 


4 
Pe) 


de E Lia e ARA 


RAGNI DI SELEBES i 637 


formica, Dol., 545. 
fulvo-vittatus, Dol., 594. 
obisioides, Dol., 557. 
plataleoides, Cambr., 551. 
regulus, Dol., 617. 
viridi-fasciatus, Dol., 591, 594. 


celebesiana, Walck., 342, 422. 
decorata, Blackw., Cambr., 422. 
latifrons, 72., 344, 434. 
leptognatha, v., 345, 441. 
nepaeformis, Dol., 441. 
protensa, Walck., 443. 


7 Sarotes (Sund.), 485. 
regius, L. Koch, 484. 


pulchella, 7., 438. 
Theridium. 


. Scytodes. amoenum, 7., 315, 463. 

È marmorata, L. Koch, 345, 471. atratum, 7., 467. 

È Selenocosmia. simplex, 7., 466. 

Javanensis (Walck.), 341, 342, 345. tepidariorum, C. L. Koch, 345, 462. 
; Sphasus. vulgare, Hentz, 463. 


striatus, Dol., 537. Thiamia, C. L. Koch, 
striolatus, Dol., 537. ? albocincta, x.,, £91. 
timorianus, Walck., 537. Thomisus. 
Sphedanus, 2., 522. farinarius, Walck., 342. 
undatus, 7., 523. - pugil, Stol., 505. 
Symemosyma (Hentz), 538. Whya, Sim., 602. 
clavigera, ., 548. Whoxeus, C. L. Koch, 538. 
decipiens, 7., 545. maxillosus, C. L. Koch, 541. 
formica, Hentz, 546. Preechosa. 
moesta, 7., 541, conspersa, 7., 529. 
nigra, 2., 544. Wloborus. 
nitidissima, n., 546. pinnipes, 2., 452, 
procera, 7., 538. Viciria, 2., 573. 
rufescens, 7., 552. pallens, 7., 579. 
Vetragnatha. Pavesii, 22., 574. 
anguilla, 7., 443. Woconia, Thor., 485. 


R. GESTRO. — Descrizioni di alcuni Coleotteri e diagnosi di quattro specie nuove 
esistenti nel Museo Civico di Genova. 


Nel « Bulletin des Séances de la Société Entomologique de 
France » (N.° 21, séance du 14 Novembre 1877, pp. 218, 219) 
sono comparse le diagnosi di tre specie nuove del genere Oryc- 
toderus, Boisd., fra le quali una porta il nome di 0. Gestroz. 
Il sig. Léon Fairmaire, che ne è l’ autore, per descrivere questa 
specie si è valso di esemplari raccolti nell’ isola di Goram dal 
sig. L. M. D'Albertis, ricevuti dal nostro Museo Civico, senza 
nome. Qualche tempo dopo che io glieli avevo inviati, ne pub- 
blicai la frase diagnostica nelle « Petites nouvelles entomologi- 
ques » (Vol. II, 8.me Année, n.° 149, p. 41, 1 Juim 1876), 
sotto la denominazione di 0. Albertisii. 

Evidentemente vi è identità fra l 0. Albertisti e lO. Gestroî 
ed il primo ha la precedenza sull’ altro; rettifico quindi lo sbaglio 
dell’ amico Fairmaire e nello stesso tempo gli dichiaro che se mi 
affretto a distruggere un suo parto, non gli son meno grato 
della gentile dedica. 

Mi si presenta così I’ occasione di dare una descrizione del- 
lO. Albertisi, a complemento della semplice diagnosi che ha 
servito per farlo conoscere, e mi valgo come termine di confronto 
dell'O. latitarsis, di cui il Museo Civico possede una serie assai ricca. 


Oryctoderus Albertisii, GESsTRO. 


Oryctoderus Albertisii, Gestro, {Petites nouvelles entomologiques, 
Vol. II, 2™¢ Ann., n.0 149, p. 41, 1 Juin 1876. 

O. Gestroi, Fairm., Ann. de la Soc. Entom. de France, Bull. des Séances; 
n.° 21, séance du 14 Nov. 1877, p. 219. 

O. n. sp., Bates, Proceed. Zool. Soc. Lond. Februar. 20, 1877 (1). 


(î) Il sig. H. W. Bates nella sua memoria « On the Coleoptera collected by the 
Rev. G. Brown, CG M. Z.S., on Duke-of-York Island, New Ireland, and New Bri- 
tain » (Proceed. Zool. Soc. Lond. 1877, 20 Febr.), parla di un Oryctoderus rac- 


Aer nen guns 


DESCRIZIONI DI ALCUNI COLEOTTERI 639 


Nigro-piceus, nitidissimus, clypeo lateribus haud emarginato, 
fronte medio tuberculata. 

Long. 33, lat. 16/, millim. 

Specimina nonnulla in Insul. Goram, m. April. 1872, a Dom. 
L. M. D'Albertis collecta. 

Questa specie è rimarchevolmente più piccola del Jatitarsis. Il 
capo nel maschio manca delle sinuosità ai lati del clipeo, ed in- 
vece di esservi una infossatura presso il margine anteriore, vi è 
un tubercolo nel mezzo della fronte. Nella femmina il clipeo non 
è neppure sinuato lateralmente e la fronte porta anch’ essa un 
tubercolo mediano molto marcato; mentre nel latitarsis di uguale 
sesso esiste una sinuosità sui lati ed un tubercoletto mediano 
appena accennato. 

La forma del capo sarà più chiaramente indicata dalla figura 
che dalla descrizione. 


O. latitarsis o. O. Albertisii o. O. latitarsis 9. O. Albertisii 2, 


Il tubercolo mediano è conico, ottuso e poco sporgente, la 
punteggiatura è sparsa, ineguale e più grossa che nella specie 
affine. Nella femmina i punti si confondono e la superficie si 
presenta rugoso-reticolata. Lo stesso accade in quella del /ati- 


colto da Wallace nell’ isola di Goram, che è evidentemente |’ O. Aldertisii. « A 
species (still undescribed) was taken by Wallace in the island of Goram, 
which presents also the character of a tuberculated forehead; and I should 
have been inclined to regard both as vavieties of O. latitarsis, if this latter 
species did not show itself so constant in its specific characters. The Goram 
species, besides being much smaller, differs in the nearly entire lateral mar- 
gins of the clypeus ». Certamente il signor Bates non ha avuto notizia della 
mia diagnosi pubblicata fin dal Giugno 1876 sulle Petites nouvelles entomo- 
logiques; giornale che se non ha il carattere di un periodico scientifico, 
contiene però in quasi tutti i suoi numeri descrizioni o frasi diagnostiche 
di specie nuove di coleotteri e di altri insetti. D'altra parte credo non possa 
nascere neppure l’idea che lO. Alvertisii sia una varietà del latitarsis, poichè 
la sola forma del clipeo, di cui dò sopra la figura, basta a differenziare in- 
dubbiamente le due specie. 


640 R. GESTRO 
tarsis, colla differenza che le rugosità sono più fitte e più mi- 
nute; in essa vi è un tubercoletto centrale poco marcato, che 
ha per ciascun lato la traccia di una leggera carena diretta 
obliquamente verso gli occhi, e al didietro del tubercolo la su- 
perficie è alquanto concava. 

L’ Albertisii ha il protorace più stretto. I tarsi anteriori dei 
maschi hanno i quattro primi articoli più larghi e I ultimo più 
lungo che nel Jatitarsis. 

Le altre differenze fra le due specie non sono tali da meri- 
tare di essere accennate. 


Le specie che compongono il genere Oryctoderus sono le se- 
guenti, in ordine di data di pubblicazione: 

1. Oryctoderus ir Boisd., Voy. de l’Astrolabe eee 
Col yoy” WSO), i Ds tke 

Il Museo Civico ne no ricevuto molti esemplari dai signori 
O. Beccari, L. M. D'Albertis e A. A. Bruijn, raccolti nelle se- 
guenti località: 


Nuova Guinea. Costa Nord-Ovest — Sorong, Maggio 1872; 

Ramoi, Giugno 1872; Dorei-Hum, Febbrajo 
1875. 

» Lato Nord-Ovest della baja del Geelvink — Man- 
sinam 1875; Hatam presso i Monti Arfak, 
Agosto 1875. 

» meridionale — Monte Epa, 1875. 

Selebes  Menado 1875. 


2. O. Albertisu, Gestro, Pet. nouv. entom. Il, n.° 1495 poaky 
1876. — Gestroi, Fairm., Ann. Soc. Ent. France, Bull., n.° 21, 
T44NOvSsi na noizilo: 

Isola di Goram, Wallace, Beccari e D’ Albertis. 

Delle altre specie che seguono non conosco che le frasi pub- 
blicate dagli autori. 

3. 0. coronatus, Bates, Proceed. Zool. Soc. Lond. 1877, p. 153, 
(Ma 

Isola del Duca di York. 


DESCRIZIONI DI ALCUNI COLEOTTERI 641 

4. O. obtusilobus, Fairm., loc. cit., p. 218. 

Molucche. 

5. O. gracilior, Fairm., loc. cit., p. 219. 

Molucche. 

6. 0. Godeffroyi, Fairm., Petites nouv. entom. II, n.° 185, 
p. 185, 1 Déc. 1877. 

Nuova Bretagna. 


Chalcosoma Beccarii, GESTRO. 


Chalcosoma Beccarii, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genov. VIII, 1876, p. 515. 


Mas. Niger, mitidus, elytris castaneis opacis, levissime-punctu- 
latis; cornu capitis laevi; prothorace cornubus duobus lateralibus 
tantum, brevibus compressis et dentatis. 

Long. 55, lat. 31 mull. 


Hab. Hatam, ad montem Arfak, Coll. O. Beccari 1875. 


Il colore castagno e I’ opacità degli elitri nel masghio, la 
mancanza di corno mediano anteriore sul protorace, |’ assenza 
di denti o scabrosità sul corno cefalico e la forma dei corni la- 
terali del protorace, che sono compressi e denticolati all’ apice, 
distinguono questa specie. 

La descrizione è fondata solamente sul maschio. Esso è più 
largo e più corto che il C. Atlas e il suo protorace è più trans- 
verso. Il capo è munito di un corno, che si dirige dapprima 
obliquamente in avanti ed in alto e poi si ricurva in modo da 
diventar verticale; finisce in punta leggermente incurvata e non 
ha scabrosità sulla faccia posteriore. Il protorace è più corto e no- 
tevolmente più largo che nell’ Aé/as; anche la sua forma è molto 
diversa. La porzione anteriore invece d’ essere sollevata per andare 
a formare in avanti un corno orizzontale, è appiattita, ed il 
margine anteriore invece di sporgere, è leggermente escavato. 
Negli esemplari di C. Atlas che ho sott’ occhio, provenienti da 
località diverse e rappresentanti parecchie varietà, non sempre 
abbiamo il corno mediano anteriore, ma anche nei casi in cul 


Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Vol. X. (31 Dicembre 1877). al 


642 R. GESTRO 
manca, vediamo che il margine anteriore è sempre un po’ sol- 
levato e che in qualche modo accenna alla tendenza di farsi 
sporgente. Il punto d'origine delle due corna laterali è più vi- 


Ghalcosoma Beccarii. 2. Chalcosoma Atlas. o. 


cino al, margine anteriore e lo spazio fra di esse è appiattito; 
la parte posteriore è convessa, ma meno protuberante. Le due 


Chalcosoma Beccarii <7. Chalcosoma Atlas 7. 


corna laterali sono corte, robuste, curve, colla concavità rivolta 
al lato interno e compresse all’ apice ove presentano sul mar- 
gine superiore ed inferiore alcune sporgenze a modo di denti. 
I lati sono più arrotondati che nell’Ad/as, sopratutto in avanti; 
leggermente marginati e la marginatura si interrompe per un 


* 


ni ein ee 


‘(DESCRIZIONI DI ALCUNI COLEOTTERI 643 


piccolo tratto prima d’arrivare agli angoli posteriori. Non vi 
sono che pochi punti piccoli e sparsi ai lati, al disotto del 
punto d' inserzione delle corna, e nel mezzo sulla parte po- 
steriore del disco. Le corna nel C. AWas sono di forma molto 
variabile, ma in nessun caso, per quanto io sappia, esse somi- 
gliano a quelle del Beccarz; dippiù la forma del protorace in 
quest ultimo è diversa. Lo scudetto è nero, più largo di quello 
dell Aas, orlato, meno che lungo il margine anteriore, di una 
linea impressa sottile e scolpito da punti fitti, piccoli e ocellati. 
Gli elitri sono larghi, paralleli e convessi; di color castagno 
oscuro, colla sutura nera, affatto opachi e senza riflessi metal- 
lici. Tutta la superficie è coperta di una punteggiatura finissima, 
che diventa più marcata presso la sutura, facendo comparire 
questa regione quasi rugulosa. Alcuni punti più grossi costitui- 
scono una serie longitudinale lungo la sutura e tre lungo i 
margini laterali, che cessano verso il terzo posteriore. Si osser- 
vano anche due traccie leggerissime e quasi impercettibili di 
coste longitudinali sul mezzo di ciascun elitro. Disotto del corpo 
di un nero bruno; i lati del petto finamente punteggiati e ri- 
vestiti di peli lunghi giallo-rossastri. I piedi più robusti e più 
corti che quelli del C. Atlas. 

Questo bel Chalcosoma abita Hatam, sui monti Arfak, ove fu 
scoperto dal Dott. Beccari nel Luglio del 1875. La femmina è 
sconosciuta. 


Parastasia marmorata, GESTRO. 


Parastasia marmorata, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, VIII, 1876, p. 514. 


Nigra nitida; capite transversim rugoso; prothorace punctulato, 
vitta media lateribusque rufis; elytris striato-punctatis, rufo-varie- 
gatis; pygidio transversim strigoso, rufo-maculato; femoribus rufe- 
scentibus, tibiis tarsisque obscuris, pectore fulvo-pubescente. 

Long. 14, lat. 8 mill. 


Hab. Ramoi (Nova Guinea), Coll. Beccari et D'Albertis 1872. Halmahera, 
coll. Bruijn 1875. 


644 R. GESTRO 


D’ un bel nero lucente. Capo un po’ rossastro sul clipeo, con 
una leggera depressione nel mezzo della fronte, trasversalmente 
rugoso in avanti, scarsamente punteggiato sul vertice. Funicolo 
delle antenne rossastro, foglietto più oscuro. Il protorace ha 
i margini laterali ed una linea longitudinale che lo traversa 
nel mezzo, di colore rosso. La punteggiatura è più densa sui 
lati e scarsa o quasi mancante lungo il margine posteriore. 
Presso i lati e un poco prima della metà si osserva una fos- 
setta ed un’ altra meno marcata sta sugli angoli posteriori. Scu- 
detto liscio. Elitri alla base larghi quanto il protorace, prima 
della metà leggermente rientranti e poi alquanto dilatati in ad- 
dietro, cogli omeri piuttosto sporgenti e una depressione al loro 
lato interno, con una leggera gibbosità sul mezzo della porzione 
apicale; striato-puntati, ma colle strie non molto regolari nè 
molto marcate, e marmoreggiati di rosso. Il pigidio scolpito da 
finissime strie trasversali e con due macchie rossastre, una sul 
margine superiore, l’altra sull’ apice. Superficie inferiore del 
corpo striata sottilmente, petto rivestito di peli giallastri; femori 
rossastri, tibie e tarsi più oscuri. 

Degli esemplari che hanno servito per la descrizione due pro- 
vengono da Ramoi, raccolti in Giugno 1872, dai signori Beccari 
e D'Albertis, e l’altro da Halmahera inviatoci dal sig. A. A. Bruijn. 


A priona Straussii, GEsTRo. 
Apriona Straussii, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genov. VIII, 1876, p. 520. 


Nigra, supra pube brevi, albido-subflava, subtus pube densa ac 
longa brunnea, tecta; elytris undique tuberculatis, tuberculis planis, 
nigris, nitidissimis; tibiarum margine externo ochraceo-pubescente. 

Long. 55, lat. 181/, mill. 


Hab. Hatam. Coll. Beccari 1875. 


Non possedo che una femmina di questo elegante Batocerino 
e l’ascrivo al genere Apriona per le sue antenne affatto liscie. 


4 


Il corpo è ricoperto superiormente di una pubescenza corta e 


DESCRIZIONI DI ALCUNI COLEOTTERI 645 


e fitta di un color biancastro tendente al giallognolo. Le antenne 
piuttosto sottili e liscie. Il protorace senza macchie, allungato, 
colle spine laterali molto sporgenti e forti, il solco anteriore 
molto marcato e la superficie con pochi granuli assai piccoli e 
poco visibili. Gli elitri abbastanza larghi, convessi, si ristrin- 
gono gradatamente dalla base all’ apice; all’ interno degli omeri 
sono depressi; questi sono sporgenti ed -al posto della spina 
non hanno che un piccolo dente poco marcato. Presentano 
tutta la loro superficie coperta di tubercoli piuttosto larghi, 
ma molto appiattiti, neri lucentissimi. Questi sono più ravvi- 
cinati nella porzione basale e sopratutto sulla sporgenza ome- 
rale, ma nella parte mediana ed all’apice sono più sparsi. 
Alla base sono anche un po’ più piccoli e un po’ più rilevati. 
L’apice è arrotondato e rientra un po’ presso l’ angolo suturale, 
che presenta una spina sporgente; l'angolo esterno è appena 
leggermente acuto e non ha spina. La superficie inferiore del 
corpo è rivestita uniformemente di una pubescenza bruna, folta 
e abbastanza lunga. I femori e le tibie anteriori non hanno 
spine; il margine esterno delle tibie, sopratutto le intermedie e 
posteriori, presenta una pubescenza color d’ ocra. 

Questo bel Longicorno proviene anch’ esso da quella miniera 
inesauribile di novità che è il Monte Arfak e lo dobbiamo al- 
l’impareggiabile attività del Dott. Beccari che I ha raccolto a 
Hatam nel 1875. 

La specie è dedicata al sig. Strauss rappresentante della casa 
J. F. Van Leuwen & C.° a Batavia, appassionato per la storia 
naturale, il quale fu prodigo d’ assistenza al Dott. Beccari du- 
rante il suo soggiorno a Macassar. 

Il genere - Batocera (1) è rappresentato nelle collezioni dei 
signori Beccari, D'Albertis & Bruijn dalle specie seguenti: 


(1) Il sig. H. Lucas nella seduta del 26 Aprile 1876 della Società entomologica 
di Francia (Ann. de la Soc. Entom. de France, 5 Ser. T. VI, 1876. Bullet. p.LXX) 
ha fatto vedere la larva e la crisalide della Batocera albofasciata, De Geer = 
octomaculata, Fabr., comune nei dintorni di Saigon, mentre prima non si 
conosceva che quella della B. rubus, Linn. Esse danneggiano molto l’Ar- 
ctocarpus integrifolia e la Mangifera indica, scavando profonde gallerie nei 
loro tronchi. 


646 R. GESTRO 

1. Batocera celebiana, Thoms. 7. 9. Kandari (S. E. Selebes) 
Marzo 1874. O. Beccari. 

2. B. orpheus, Pascoe, 7. 2. Ternate 1875. Coll. A. A. 
Bruijn. Hi 

3. B. aeneonigra, Thoms. 7. 9. Halmahera 1874 e 75. Coll. 
A. A. Bruijn. 

4. B. Wallacei, Thoms. 4. 2. 

Wokan (Isole Aru). O. Beccari 1873. 

Salvatti. Beccari & L. M. D'Albertis 1872. Bruijn 1875. 

Sorong. Bruijn 1875. 

Dorei-Hum, Febbraio 1875. Beccari. 

Ansus (Isola di Jobi), Aprile 1875. O. Beccari. 

Mansinam, 7 Gennaio 1875. Beccari e Bruijn. 

Andai, Agosto 1872, Beccari e L. M. D’ Albertis. 

Questa specie è molto variabile per statura e per colorazione. 
Il più gran maschio misura 85 ed il più piccolo 45 millimetri; 
la più grande femmina 76 e la più piccola 44. I più belli esem- 
plari sono quelli delle Isole Aru ed essi corrispondono più di 
tutti alla figura data da Thomson nei suoi « Archives Entomo- 
logiques » (I, t. 18). Le macchie bianche ora sono più abbon- 
danti, ora più scarse ed in alcuni sono disposte in modo che gli 
elitri sembrano marmoreggiati. Alcuni esemplari, per es. quelli 
di Mansinam, ne mancano quasi del tutto. Nell’ unico individuo 
di Ansus esse sono disposte in modo da dar luogo a tre striscie 
bianche; una, la più esterna, è la più lunga, è interrotta un 
po verso la base e decorre dalla spina omerale. fino all’ angolo 
suturale dell’ apice; la seconda è parallela alla prima, ma co- 
mincia a maggiore distanza dalla base e finisce prima di arri- 
vare all’ apice; essa è continua e a margini meno frastagliati; 
la terza finalmente è brevissima, sta nella porzione basale ed è 
parallela alla sutura..Del resto questo esemplare non ha altri 
caratteri per essere separato dalla Wallace: e va considerato 
come una semplice varietà. 

5. B. laena, Thoms. 

Tual (Isole Key). O. Beccari 1873. 

Salvatti. A. A. Bruijn 1875. 


rispa do 


alzi PM: 


DESCRIZIONI DI ALCUNI COLEOTTERI 647 


Sorong, Maggio 1872, Beccari e L. M. D'Albertis; Febbraio 
1875, Beccari e Bruijn. 

Dorei-Hum, Febbraio 1875, Beccari. 

Mafor (Baja del Geelwink) Maggio 1875, O. Beccari. 

Awek (Isola di Jobi) 1875, A. A. Bruijn. 

Mansinam 1875, A. A. Bruijn. 

Andai, Agosto 1872, Beccari e L. M. D'Albertis. 

Hatam (Arfak) Settembre 1872, Beccari e L. M. D’ Albertis. 

Somerset (Capo York) Gennaio 1875, L. M. D'Albertis. 

Anche questa specie varia per la statura e pel numero delle 
macchie degli elitri. Il più grande esemplare è una femmina 
delle Isole Kei, che è lunga 57 millimetri; il più piccolo è pa- 
rimente una femmina, di Sorong, che ne misura 37. In alcuni 
individui le macchie sono dieci, in altri otto, in altri sei; un 
maschio di Andai ne ha sole due, una femmina di Mansinam 
ne è totalmente priva e ne mancano pure tutti gli individui che 
il sig. L. M. D'Albertis ci ha mandato da Somerset. Vollenhoven 
dice (Tijdschr. v. Entom. 1871) che gli individui del Museo di 
Leida provenienti dall’ isola di Mafor (Mefoor) hanno dieci mac- 
chie sugli elitri; quello raccolto dal Beccari nella stessa località 
ne ha tre sopra il destro e quattro sul sinistro. 

6. B. Hercules, Boisd. 9. Menado (N. Selebes), A. A. Bruijn 
1875. 

7. B. leonina, Thoms. 9. Amboina, Febbraio 1875, O. Beccari. 


Aesernia sumptuosa, GESTRO. 


Aesernia sumptuosa, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genov. VIII, 1876, p. 523. 

Elongata, valde convexa, viridi aenea, nitida; elytris pone me- 
dium flavo-fasciatis, apice late viridi, abdomine fulvo. 

Long. 25, lat. inter humeros 10 mill. 


Hab. Korido (Ins. Misori) Coll. Beccari 1875. 


L’ unico esemplare di questa specie speditoci dal Beccari, fu . 
in principio riferito da me (*) con dubbio all’Aes. magnifica, 


(1) Annali Mus. Giv. Genov. VII, 1875, p. 1027, 


648 R. GESTRO 


Baly. Io sospettava fin d'allora che si potesse trattare d’ una 
specie diversa, ma non osavo separarla, trovando per solo carat- 
tere distintivo quello del colore verde dell’ apice degli elitri. Ma 
un nuovo invio del Dott. Beccari venne ad illuminarmi in questa 
questione, giacchè esso conteneva un individuo della vera Aes. 
magnifica, Baly. Con questo potei constatare che la specie dub- 
biosa presentava, oltre alla colorazione degli elitri, anche altri 
caratteri distintivi, 1 quali non si sarebbero potuti rilevare dalla 
sola descrizione, mentre dal confronto dei due esemplari era fa- 
cile il riscontrarli. 

L’ Aes. sumptuosa, forse la più bella del genere (*), è di forma 
allungata, molto convessa; d’ un colore verde metallico splen- 
dente, coi tre ultimi segmenti addominali di color fulvo, la metà 
posteriore degli elitri gialla e I’ apice di questi d’ un verde meno 
metallico di quello del resto del corpo. Nel nostro esemplare di 
Aes. magnifica il verde degli elitri passa nel giallo mediante 
una sfumatura violacea; nella sumptuosa invece la separazione 
fra il verde ed il giallo è delimitata nettamente e secondo una 
curva a concavità rivolta in addietro. La porzione apicale tinta 
di verde è piuttosto grande; la sutura però si mantiene gialla 
fino all’ apice. 

Capo interamente d’ un color violaceo oscuro, con un solco 
longitudinale che termina in avanti in un’ escavazione triango- 
lare; scarsamente punteggiato davanti agli occhi e al loro lato 
interno, del resto liscio. Antenne nero-violacee. Protorace un 
poco più trasverso che quello della magnifica, leggermente più 
stretto in avanti; lati meno arrotondati e con un seno nel 
mezzo; il margine anteriore concavo, il posteriore bisinuato; gli 
angoli anteriori molto sporgenti ed acuti; il margine laterale 
rientrante in prossimità degli angoli posteriori e questi spor- 
genti a modo di spina in direzione orizzontale. La superficie nel 
mezzo è liscia con una traccia quasi impercettibile di solco lon- 
gitudinale mediano; parallela al margine laterale vi è una esca- 


(4) Il signor L. Laglaize, reduce da un viaggio alla Nuova Guinea, mi disse 
recentemente d’ aver raccolto una specie di Aesernia più grande e più splen- 
dida della sumptuosa. 


A 
: 


DESCRIZIONI DI ALCUNI COLEOTTERI 649 


vazione col fondo scolpito di piccole fossette irregolari. Lo scu- 
detto è violaceo, un poco più largo che nella magnifica e un 
poco depresso all’apice. Gli elitri alla base sono più larghi del 
protorace, per un piccolo tratto decorrono quasi paralleli, indi 
si allargano molto, per ristringersi di nuovo all'estremità; sono 
molto convessi con undici strie profonde punteggiate, che ces- 
sano arrivando alla fascia gialla; appena le tre interne si pro- 
lungano ancora un poco verso l'estremità. Tutta la porzione com- 
presa fra il limite anteriore della fascia gialla e l’apice è coperta 
irregolarmente di punti. Ai lati, dietro le spalle, si osservano 
alcune depressioni irregolari. La superficie inferiore del corpo 
ed i piedi sono d’un bel verde lucente; i tarsi invece d’un nero 
violaceo e gli ultimi tre segmenti addominali giallo-rossastri. 
La località ove il Dott. Beccari ha scoperto questa specie è 
Korido, nell’ Isola Misori; essa fu raccolta in Aprile 1875. 


’ 


Aesernia formosa, GEsTRO. 


Aesernia formosa, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, VIII, 1876, p. 524. 


Ae. corallipedi (1) affinis, sed tota viridis, nitida, elytris pone 
medium fascia transversa angusta flavo-aurantiaca, pedibus nigro- 
violaceis; prothorace lateribus crebrius foveolatis; elytris fortius 
striato-punctatis. 

Long. 21, lat. 8°/, mill. 


Hab. Baja di Humboldt, O. Beccari 1875. 


Allungata, parallela, convessa; capo e protorace di color verde, 
elitri d'un verde più oscuro, con una fascia trasversale stretta 
di color giallo arancio, posta dietro la metà. S’ avvicina alla 
corallipes, e si distingue pei caratteri seguenti: capo con un’ im- 
pressione triangolare sulla fronte ed un solco longitudinale che 
lo percorre in tutta la sua estensione. Antenne nero-violacee. 


(1) Vedi: R. Gestro. Descrizione di un nuovo genere e di alcune nuove specie 
di Coleotteri Papuani. (Ann. Mus. Civ. Genova, VII, 1875, pe 1025). 


650 i R. GESTRO 


Protorace meno trasverso di quello della corallipes, un po’ meno 
largo davanti che in addietro, col margine anteriore molto in- 
cavato e gli angoli corrispondenti acuti; il posteriore bisinuato, 
gli angoli posteriori non molto acuti; i lati un po’ arrotondati 
in avanti, ma a linea quasi retta in addietro, il disco è liscio 
e piuttosto convesso; lungo i lati v’ è un’ escavazione profonda 
che nel suo fondo presenta tante fossette tonde irregolari vicine 
fra loro, più piccole e più numerose che nella specie affine. 
Elitri convessi, più larghi del protorace, un po’ più larghi in 
addietro che in avanti. La fascia giallo-aranciata che presentano 
dietro la metà è più stretta che quella della coradlipes. Le strie 
da cui sono percorsi più profonde e più fortemente punteggiate, 
cessano arrivando alla fascia gialla; però le tre interne si con- 
tinuano anche un poco al di là di questa. La fascia gialla e 
tutta la porzione di elitro che sta al didietro di essa è punteg- 
giata irregolarmente; i punti sono più forti e più densi che nella 
corallipes. All interno della sporgenza omerale e dietro la spalla 
si osservano poche depressioni trasversali. Il corpo inferiormente 
è verde; i piedi nero-violacei. 

Alcuni esemplari variano per la tinta verde che ha qualche 
riflesso cupreo. 

Questa bella specie d’Aesernia figura fra le collezioni fatte 
dal Dott. Beccari alla Baja di Humboldt in Dicembre 1875, du- 
rante il viaggio del « Soerabaja ». Alcuni indigeni di quella 
località portavano quest’ insetto attaccato ai peli della barba come 
ornamento. 


Aesernia pulchella, Gestro. 
Aesernia pulchella, Gestro, Ann. Mus. Giv. Genova, VIII, 1876, p. 524. 


Elongata, parallela, convexa, mitidissima; capite rufo-testaceo, 
prothorace viridi; elytris cyaneis, punctato-striatis, quarta parte 
apicali flava, tenuwissime punctulata. 

Long. 15, lat. 54), mill. 

Hab. Sorong, Coll. A. A. Bruijn. 


DESCRIZIONI DI ALCUNI COLEOTTERI 651 


Si distingue dall’Ae. splendens, Guér., alla quale è molto vi- 
cina, per la statura minore, il protorace più rettangolare e gli 
elitri che invece d’ avere la metà posteriore gialla, hanno sol- 
tanto l’ apice tinto di questo colore. 

Capo rosso-testaceo più largo che nella splendens, con un’ esca- 
vazione triangolare sulla fronte; antenne nero-violacee col mar- 
gine posteriore dei quattro primi articoli testaceo. Protorace più 
largo che quello della splendens, quasi largo in avanti come in 
addietro; il margine anteriore concavo, il posteriore bisinuato; 
i lati poco arrotondati, gli angoli anteriori poco sporgenti ed 
ottusi, però più sporgenti che nella splendens, 1 posteriori acuti. 
L'escavazione longitudinale lungo il margine laterale meno estesa 
e con fossette più scarse e più larghe. Lo scudetto nella splen- 
dens è uguale nel colore al protorace, cosicchè risalta molto 
sul fondo piu oscuro degli elitri, ciò che non succede nella pu/- 
chella, nella quale ha la stessa tinta degli elitri; in questa ul- 
tima esso è anche un poco più grande. Elitri poco più larghi del 
protorace, paralleli, pochissimo dilatati in addietro. Sulla parte 
anteriore del loro disco esistono alcune depressioni trasversali 
come nella splendens, ma meno marcate. La loro superficie è 
percorsa da strie punteggiate, le quali sono delicate ed arrivano 
fimo al punto in cui cessa il colore azzurro per cambiarsi in 
giallo. Da quel punto in poi non si osservano che punti sotti- 
lissimi visibili soltanto coll’ aiuto della lente. I tre quarti ante- 
riori sono d’un bell’ azzurro che tende al verde verso la base 
ed è più intenso all’ estremità; il quarto apicale invece è d’ un 
giallo pallido. L’ unione delle due tinte non succede secondo una 
linea retta, ma curva colla convessità rivolta in addietro. Gli 
ultimi segmenti dell’ addome sono testacei; il resto della parte 
inferiore del corpo verde. I piedi anche di questo colore, meno 
la base dei femori anteriori testacea ed i tarsi nero-violacei. 

L’Ae. pulchella fa parte delle collezioni inviate dal signor 
A. A. Bruijn al nostro Museo Civico e la sua provenienza è 
Sorong (Nuova Guinea N. O.). 

Così, grazie ai signori Beccari e Bruijn abbiamo aumentato il 
genere Aesernia di quattro specie, cioè le tre descritte nella 


652 R. GESTRO 


presente memoria ed una (Ae. corallipes) pubblicata precedente- 
mente nel Volume VII di questi Annali. 


Belionota auricolor, H. Deyr. in lit. 


Viridi-aurea, splendens, capite antice aeneo, prothoracis foveis 
aeneo-cupreis; alis, lateribusque pectoris et abdominis aeneis, mar- 
gine postico segmentorum abdominalium nigro-cyaneo. 

Long. 213], mill. 

B. aeneae affinis, sed capite subtilius punctato, prothoracis foveis 
transversim magis elongatis et alis aeneis, diversa. 


Hab. Menado, Ins. Selebes. 
Chrysobothris Ritsemae, n. sp. 


Viridis nitida, prothoracis angulis posticis rubro-igneis, elytris 
viridi-cyanets, singulo maculis quatuor, suturaeque dimidio basali, 
viridibus. Subtus viridis, in medio viride -aurea. Pedibus viridibus. 

Long. 16 mill. 

C. pulcherrimae Voll. affinis, excavatione frontali diversa et 
prothorace angustiore praecipue diserepans. 

Specimen unicum ad Sarawak (Ins. Borneo) a Clar. J. Doria 
et O. Beccari /ectum. 

Queste due specie verranno descritte dettagliatamente in una 
memoria che sto. preparando sui Buprestidi raccolti nell’ Arci- 
pelago Malese e nella terra dei Papua dai signori G. Doria, 
O. Beccari e L. M. D'Albertis. 


Gen. Merionoeda, Pascok ('). 


L’ autore di questo genere classifica le sue specie malesi nel 
modo seguente: i 
A. Elitri subulati, interamente neri. 
1. M. puella, Pascoe — Macassar. 
2. M. flavitarsis, Pascoe — Dorei. 


(1) Transact. Ent. Soc. Lond. Ser. 2. IV, p. 237. 


Lo mite OGGI 


ut carini Ali te oe AIDA 


PE OPE TRI, 


oe 


aoe ee n 


DESCRIZIONI DI ALCUNI COLEOTTERI 653 


3. M. melanopsis, Pascoe — Isole Aru. 
B. Elitri subulati, neri esternamente, colla regione suturale 
gialla. — 


4. M. scitella, Pascoe -— Sarawak. 
5. M. acuta, Pascoe — Singapore. 
6. M. calcarata, Pascoe — Sarawak. 
7. M. subulata, Pascoe — Sarawak. 


C. Elitri corti, non subulati. 
8. M. brachyptera, Pascoe — Sarawak, Singapore. 
La nuova specie, di cui segue la diagnosi, potrebbe formare 
una quarta sezione, caratterizzata dagli elitri subulati, intera- 
mente gialli. 


M. Musschenbroekii, n. sp. 


Flava, capite et antennis, articulis duobus ultimis exceptis, ni- 
gris; pectoris lateribus, femorum clava, tibiisque posticis, tertio ba- 
sali excepto, quoque migris. Alis extus infuscatis. Tarsis posticis 
nigro-rufescentibus. 

Capite sat crebre et fortiter punctato, inter oculos carinulato , 
clypeo nigro-piceo. Prothorace antice constricto, lateribus tubercu- 
lato, disco in medio carinato, utrinque longitudinaliter impresso 
et bituberculato, sparsim et wrregulariter punctato, ante basim 
transversim sulcato. Elytris subulatis, fortiter punctatis, punctis 
in seriebus longitudinalibus fere dispositis, costula media parum 
distincta. Subtus flava, mesosterni et metasterni lateribus nigris, 
punctatis. 

Long. 9 mill. 

Specimen unicum ad Kandari, Ins. Selebes, mense Mart. 1874, 
legit Cel. Beccari. 

Questa specie è dedicata al sig. S. C. J. W. van Musschenbroek. 


Clytellus selebensis, n. sp. 


Niger, nitidissimus, prothoracis sulco basali et elytrorum apice 
pube argentea obsitis; fronte pube albo-sericea tecta; prothorace an- 


654 R. GESTRO 


tice capite haud latiore, postice attenuato et basi fortiter constricto; 
elytris in medio valde constrictis et striîs brevibus praeditis. Subtus 
sericeo-pubescens. 

Long. 6 mill. 

C. Westwoodil, Pascoe a/finis. 

Specimen singulum hujus speciei ad Kandari, Ins. Selebes, 
mense Mart. 1874, invenit Cel. Beccari. 


+ 


L. 


INDICE 


M. D’ ALBERTIS. — Note intorno ad alcuni uccelli ‘raccolti 
durante la esplorazione del Fiume Fly. Tra- 
duzione con note di T. SALVADORI 


. SALVADORI. — Prodromus Ornithologiae Papuasiae et Mo- 


luccarum — III. Psitiaci. 


. De HsroLp. — Énumération des Lamellicornes Coprophages 


rapportés de |’ Archipel Malais, de la Nouvelle 
Guinée et de |’ Australie boréale par M. M. J. 
‘Doria, O. Beccari, et L. M. D’ Albertis 


. SaLvapori. — Catalogo della prima collezione d’ uccelli fatta 


nella Nuova Guinea nel 1872 dal Sig. L. M. 
D’ Albertis. 


. Fauvet. — Les Staphylinides de I Australie et de la Poly- 


nésie 


. SALVADORI. — Prodromus Ornithologiae Papuasiae et Moluc- 


carum. IV. Bucerotidae, Meropidae, Alcedi- 


nidae, Coraciidae, Podargidae, Caprimulgi- 


dae, Cypselidae. 


. IsseL. — Appunti paleontologici. II. Cenni sui Myliobates 
fossili dei terreni terziarii italiani : 
. THoRELL. — Studi sui ragni malesi e papuani. I. Ragni di 
Selebes raccolti nel 1874 dal Dott. O. Bec- 
COMM Se e e MTA 
. Gestro. — Descrizioni di alcuni Coleotteri e diagnosi di 


quattro specie nuove esistenti nel Museo Ci- 
vico di Genova . 


Pag. 5-20 
» 21-37 
» 38-1 10 
» 444-167 
» 468-298 
» 299-312 
». 313-340 
» 341-637 
» 638-654 


ERRATA. 


Pag. 356 lin. 21 in luogo di magno - si legga magna. 

» 372 » 30 » Cyrtophora » Cyrtophorae. 
» 373 » 1 » tuberculis » a tuberculis. 
» 384 » 9,10 si deve cancellare: 2.! et 4.1 paris pedibus aeque longis. 
» 384 » 27 in luogo di non longiores sì legga longiores. 
» 885 » 24 » II 14%), » 11 16 Mf,. 
» 396 » 7 » vere » vero. 

492 » 4 » anteriora >» anterior a. 

538 26 » necessarium » necessaria. 
» » » 34,95 » - » = 

564 » 18 » du » de 

574 » 27 » ei » et 


i 
| 


ELENCO 
DELLE MEMORIE CONTENUTE NEGLI ANNALI DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE 


DI GENOVA 


Vol. I. 1870. — Descrizione di un feto di Orang-Utan. (Tav. I-III). 
— Un nuovo genere della famiglia degli Eolididei. (Tav. IV-VII), 
per S. TRINcHESE. — Descrizione di una scimmia antropomorfa 
proveniente dall’ Africa Centrale. (Tav. VIII), per A. Isset. 

Vol. II. 1872. — Gli Opilionidi Italiani, (Tav. I-III), per 
G. CANESTRINI. — Aphididae Liguriae, per P. M. FERRARI. -— 
Un nuovo genere della famiglia degli Eolididei. (Tav. IV-XII), 

er S. TRINcHESE. — Formicidae Borneenses, per G. Mayr. 

Vol. III. 1872. — Du nouveau genre asiatique Francesia. — 
Description de quelques espéces nouvelles de Mollusques des en- 
virons d’Aden, (Tav. I), per A. PALADILHE. — Amphibien aus 
Sarawak, (Tav. H-VI), per W. Perers. — Note sopra alcuni 
Coleotteri, per R. Gestro. — Nuove specie italiane del genere 
Adelops, per L. FarRMAIRE. — Studi craniologici sui Cimpanzé, 
(Tav. VII-VII), per E. H. GieLIoLI. — Notice sur les coquilles 
terrestres et d'eau douce recueillies sur les còtes de l’Abyssinie, 
(Tav. IX), per A. MorELET. — Species Aphididarum hucusque 
in Liguria lectas, per P. M. FERRARI. 

Vol. IV. 1873. — Catalogo sistematico dei Ragni del Canton 
Ticino, per P. Pavesi. — Notes sur les genres Morzo et Pert- 
gona, per J. Putzeys. — Catalogo dei Dascillidi, Malacodermi e 
Teredili del Museo Civico di Genova, per F. Baupr. — Intorno 
alla disposizione ed allo sviluppo delle glandole molari del Dro- 
medario, Tav. IV, per P. Panceri. — Di alcuni molluschi rac- 
colti in Sardegna dal Dott. Gestro, per A. Isser. — Muscaria exo- 
tica Musei Civici Januensis. I, II, per C. Ronpanr. — Intorno 
ad alcuni Cirripedi raccolti nel Mar Rosso, per G. SEGUENZA. — 
Révision des Broscides de l’Australie, per J. PurzeYs. — Sopra 
una nuova specie di Ragni (Nesticus speluncarum), per P. Pa- 
VEsI. — Note sopra alcuni Coleotteri, per R. GestRo. — Cata- 
logo degli uccelli raccolti dai signori Antinori, Beccari e Issel 
nel Mar Rosso e tra i Bogos, (Tav. I-II), per O. ANTINORI e 
T. SaLvapori. — Di alcuni molluschi terrestri d’ Aden e di 
Abissinia, per A. IsseL. — Description de quelques Coléoptéres 
Hétéroméres de la partie australe de l’Amerique, per L. Farr- 
MAIRE. 


II 


Vol. V. 1874. — Catalogo sistematico degli Uccelli di Borneo 
(con 5 tav. col. ed una di frontispizio), per T. SALVADORI. 

- Vol. VI. 1874. — Contribuzione alla Storia Naturale del genere 
Selache (Tav. I-II), per P. Pavesi. — Nuove specie di uccelli 
delle Isole Aru e Kei raccolte da Odoardo Beccari. — Altre 
nuove specie di uccelli della Nuova Guinea e di Goram raccolte 
dal sig. L. M. D'Albertis; per T. SaLvapori. — Catalogo dei 
Tenebrioniti europei e circummediterranei del Museo Civico di 
Genova. I, per F. Baupi. — Hemiptera agri Ligustici hucusque 
lecta, per P. M. FERRARI. — Ueber den Saison-Dimorphismus 
der Schmetterlinge (Tav. VUI-IX), per A. Weismann. — Dia- 
gnosi di tre nuovi mammiferi della Nuova Guinea ed Isole Kei, 
er W. Perers. — Descrizione di tre nuove specie di Cicinde- 
lidi dell’ Isola di Borneo, per R. Gestro. — Altre nuove specie 
di uccelli raccolti nella Nuova Guinea dal sig. L. M. D'Albertis e 
nelle Isole Aru e Kei dal Dott. O. Beccari, per T. SALVADORI. — 
Intorno ad una nuova forma di trachea di Manucodia (Tav. X), 
per P. Pavesi — Enumerazione dei rettili raccolti dal Dottor 
Beccari in Amboina, alle Isole Aru ed alle Isole Kei, durante 
gli anni 1872-73 (Tav. XI-XII), per G. Dorra. — Diagnosi di 
alcune specie nuove del genere Chrysis, per G. GRIBODO. — 
Intorno alla speciale forma degli organi maschili nel Clarzas 
anguillaris (Tav. XHI), per P. PancerI. — Molluschi Borneensi 
(Tav. IV-VII) per A. IsseL. — Enumerazione dei Cetonidi rac- 
colti nell’ Arcipelago Malese e nella Papuasia dai sigg. G. Doria, 
O. Beccari e L. M. D'Albertis. — Osservazioni sopra alcune 
specie italiane del genere Cychrus. — Descrizione di tre nuove 
specie del genere Atracfocerus, per R. GesTRo. — Contribuzioni 
per una Fauna Malacologica delle Isote Papuane. I, per 0. Tap- 
PARONE-CANEFRI. — Supplément 4 l’Essai sur les Féronies de 
l’Australie publié dans le Bulletin des Natur. de Moscou en 
1865, per M. De CHauDOIR. 

Vol. Vil. 1875. — Salamandyina perspicillata u. Geotriton 
fuscus. Versuch einer vergleich. Anat. der Salamandrinen (Tav. 
I-X VII), per R. WiepERsHEIM. — Qualche appunto storico critico 
intorno alla scoperta della circolazione del sangue, per G. CERA- 
DINI. — Diagnosi di una nuova specie di Marsupiale del genere 
Chaetocercus, per. W. Prrers. — Muscaria exotica Musei Civici 
Januensis. INI. Spec. in Ins. Borneo a March. J. Doria et Doct. 
O. Beccari lectae, per C. Ronpani. — Le formiche ipogee, per 
C. Emery. — Coléoptéres de la Tunisie recoltés par M. Abdul 
Kerim, per L. Farrmarre.. — Diagnosi di alcune nuove specie 
di Marsupiali appartenenti alla Fauna Papuana, per W. PETERS 
e G. Doria. — Bemerkung. z. Anat. des £wuproctus Rusconi 
(Tav. XX), per R. WrepersHEIM. — Studio Monografico sui 
Muricidi del Mar Rosso. (Tav. XIX), per C. TAPPARONE-CANEFRI. 
Intorno a due collezioni d’ uccelli di Celebes. (Tav. XVII). — 


VITI, POS ade 


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PIRAS Pi METE 


is : Ill 


Descrizione dell’Harpyopsis Novae Guineuc, per T. SaLvaDoRI. — 
Catalogo dei Tenebrioniti europei e circummedit. del Museo Civico 
di Genova, II, per F. Baupi. — Lettera ornitologica per O. Bro- 
cari. — Descript. de Carabiques nouveaux ou peu connus, per 
J. Purzeys. — Catal. d'una collez. d’ uccelli del gruppo di Hal- 
mahera e di varie località della Papuasia ete.. (Tav. XXI), per 
T. SaLvapori. — Catalog. di una collez. d’ uccelli dell’ Isola 
Yule ete., per T. SaLvapori e L. M. D’ALBERTIS. — Réponse 
a une note de M.: W. T. Blanford, per A. PaLADILHE. — Note 
sopra alcuni carabici ete., per R. Gesrro. — Aggiunta alla nota 
sulle formiche ipogee, per C. Emery. — Descriz. di 58 nuove 
specie d’ uccelli della Nuova Guinea etc., per T. SALvapORI. — 
Elenco di una collez. di rettili raccolti a Buitenzorg dal signor 


G. B. Ferrari ete., per G. Doria. — Descriz. di 6 nuove specie 
d’ uccelli delle Molucche, delle Kei e delle Aru e del maschio 
della Pachycephala lineolata, Wall. — Descrizione di due nuove 


specie d’ uccelli del Capo York, per T. SaLvaporI. — Descrizione 
di un nuovo genere e di alcune nuove specie di Coleotteri Pa- 
puani, per R. Gesrro. — Contribuzioni per una Fauna Malaco- 
logica delle Isole Papuane, II, per C. TAPPARONE-CANEFRI. 

Vol. Vil. 1876. — Monographie des Chléniens, per M. De 
Cuauporrk. — Catalog. dei Tenebrioniti europei e circummedit. 


del Museo Civico di Genova, III, per F. Baupi. — Contrib. per 


‘una Fauna Malacologica delle Isole Papuane, III, per C. Tappa- 


RONE-CANEFRI. — Lettera al M.8 G. Doria, di A. B. MEYER. 
— Diagnosi di 3 nuove specie di Mammiferi della Nuova Guinea 
e di Salvatti, per W. Peters e G. Doria. — Studio monograf. 
sugli Strombidi del Mar Rosso, per A. IsseL e U. TAPPARONE- 
CanerrI. — Catal. di una collez. d’ uccelli dell’ Isola di Buru etc., 
per T. SaLvapoRI. — Descriz. di una nuova specie di Zupholus, 
per R. Gestro e L. M. D'ALBERTIS. — Notes on Australian 
animals in New Guinea with descript. of a new spec. of fresh 
water Tortoise ete., per G. Kretit. — Catal. degli uccelli rac- 
colti dai sigg. A. A. Bruijn ed O. Beccari durante il viaggio del 
« Soerabaja » , per T. SaLvapori. — Le prime crociere del 
« Violante ». Risultati Aracnologici, per P. Pavesi. — Sopra 
alcuni Opilioni d’ Europa e dell’ Asia occid. ete. per T. THORELL. 
— Intorno alla supposta femmina del Dicaewm retrocinctum, 
Gould, per T. SaLvapori. — Diagnosi di alcune nuove specie 
di Coleotteri della regione Austro-Malese etc., per. R. GesTRO. 

Vol. IX. 1876-77. — Catalogo di una seconda collezione di 
uccelli raccolti dal sig. L. M. D'Albertis nell’ Isola Yule e sulla 
vicina costa della Nuova Guinea e di una piccola collezione della 
regione bagnata dal Fiume Fly. — Intorno a due piccole colle- 
zioni di uccelli, l'una di Petta (Is. Sanghir) e I’ altra di Tifore 
e di Batang Ketcil, inviate dal signor A. A. Bruijn al Museo 
Civico di Genova; per T. SaLvaporI. — Studi anatomici sopra 


IV 


alcuni uccelli, per P. Pavesi. — Appendice all’ enumerazione 
dei Cetonidi raccolti nell’ Arcipelago Malese e nella Papuasia dai 
sige. G. Doria, O. Beccari e L. M. D'Albertis, per R. GestRO. 
— Descrizione di alcune specie di Opilioni dell’ Arcip. Malese 
appartenenti al Museo Civico di Genova, per T. THORELL. — 
Enumerazione dei Longicorni della tribù dei Tmesisternini, rac- 
colti nella regione Austro-Malese dai sigg. O. Beccari, L. M. D’ Al- 
bertis e A. A. Bruijn, per R. Gesrtro. — Descrizione di una 
nuova specie di Tuchyglossus proveniente dalla Nuova Guinea 
settentr., per W. Prerers e G. Doria. — Prodromus Ornitho- 
logiae Papuasiae et Moluccarum. I. Paradiseidae, II. Columbae, 
per T. SaLvapori. — Appunti paleontologici. I. Fossili delle 
marne di Genova, per A. IsseL. — Osservazioni intorno alle 
specie del genere Myristicivora, Rchb., per T. SALvaporI — Con- 
tribuz. per una Fauna Malacologica delle Isole Papuane IV e V, 
per C. TapPARONE-CANEFRI. — Descrizione di tre ragni esotici, 
per T. THorELL. — Descriptions of some new forms ob aber- 
rant Melolonthini from Australia, forming a distinct subtribe 
(Systellopides). — Descriptions of a new species, indicating a 
new genus, of Coleoptera, per D. SHarp. — Descrizione di una 
nuova specie di Lucanide del genere Cyclommatus, raccolto nella 
Nuova Guinea mer. dal sig. L. M. D'Albertis, per R. Gustro. 
— Intorno alle specie del genere Tadegallus, Less., per T. Sat- 


VADORI. — Cryptocéphalides inédits du Musée Civique de Génes, 
per F. Cuapuis. — Aliquot Buprestidarum novarum diagnoses, 
per R. Gestro. — Catalogo delle Formiche esistenti nelle col- 


+ lezioni del Museo Civico di Genova. I, Formiche provenienti dal 
viaggio dei sigg. Antinori, Beccari e Issel nel Mar Rosso e nel 
paese dei Bogos, per C. Emery. — Le capanne e i giardini 
dell’ Amblyornis inornata (Tav. VIII), per O. Beccari. — Ap- 
punti Paleontologici. I. Fossili delle marne di Genova. Appen- 
dice, per A. IsseL. — Notizie sulle conchiglie della rada di 
Civitavecchia, per MonTERosATO. — Descrizione di una nuova 
specie del genere, Curis, della famiglia dei Buprestidi, per 
R. GESTRO. : 
Questo volume è tuttora in corso di pubblicazione. 


of M 


T 


. SaLvapoRI. — Prodromus Ornithologiae Papuasiae et Moluc- 


carum. IV. Bucerotidae, Meropidae, Alcedi- 
nidae, Coraciidae, Podargidae, Caprimulgi- 
dae, Cypselidae. . 


fossili dei terreni terziarii italiani 


. TaoretL, — Studi sui ragni malesi e, papuani. I. Ragni di 


Selebes raccolti nel 1874 dal Dott. 0. Bec- 
CARTE i 


. Gestro. — Descrizioni di alcuni Coleotteri e diagnosi di 


quattro specie nuove esistenti nel Museo Ci- 
vico di Genova . i 


Prezzo del presente Volume L.it. 20. 


GENOVA 


TIPOGRAFIA DEL R. ISTITUTO SORDO-MUTI 


eS aor ee Ss Be Me. 


re. . Pag. 299-342 
A. IsseL. — Appunti paleontologici. II. Cenni sui Myliobates 


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