NUOVA
GEOGRAFIA DI
ANT. FEDERICO
BUSCHING
CONSIGLIERE DE..
Anton Friedrich Busching,
Gaudioso Jagemann
Digit 12 od bi^Eoogle
5. 6 -27A
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; rDigiìiieiby Google
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NUOVA
GEOGRAFIA
ANT. FEDERICO BUSCHING
TRUDOTT^ IN LINO Vjt TQSCUHoi
DALL' AB. GAUDIOSO JAGEMANN.
EDIZIONE PRIMA VENETA
Cernii*, HlKjhMU, uccrcfciuta , i d 1 ultimi Rami adontar* •
TOMO VIGESIMOSESTO ,
IN VENEZIA MDCCLXXVIN.
fUESit) ANTONIO IATI*
Co* Uamjt di' Suttrìm, t PtiviUtis itti EatUtMiJfima SiiUtt:
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J D igitiz ed by Google
INDICE
Delle materie contentile nel prefeme Tomo XXVI.
DELL" ASIA.
1NTRODUZ10HE. 1. i paesi dell' impero
f.i. f~i Onfiù deltJJÌa . Sua
VJ grandezza ec. Pag. I
Etimologia, ti antiche divi-
fimi . i
Campagne , prodotti, Viglia-
tili, Aromi, Droghi , Colori,
Ugna , Animali , e jitre .
3-5
Popolazioni . 5
indite alfabetico de' varj po-
poli che abitano l' Afia, e
Uro divi/Soni. J-iI
Varietà di lingue, e da dì
principalmente ufate.25.16
Re l'igieni diverfe , e da chi
e dove profetali . 11-29
Mcjlicri , arti , manifattu-
re ic. jo
Letteratura! Storia dell' Afia.
Gli antichi dominatori, Rt, 1. L
conaxilìatori , ed Imp/rj .
31-33-
Varie rivelazioni accadute nei Spiegasi
fexoli più hajfi .
La forma di Governo
Le Carli Geografie .
t Uro Carta. 35
1. l'Asia Minore .
Ifuoi antichi nomi. Le Car-
te . Indole del terreno, i
prodotti . I Minerali . 1
Fiumi . L' Ifole . Gli Abi-
tanti. Le manifatture. Il
traffico . L' antica divi/io-
ne. 31S-4I
Le provincie Turche.
1. Anadoli.
Suoi confini . Sua divisone . 41
Città, e luoghi principali cot-
to 1 trenta. 41-7»
del nome . Le prò*
interniti . La Car-
ta. I Diretti di Konia,
Ka.Teri^Kirfchehe^Kik-
dè , Akferai , IsWleh , 1
loro dipendenze. 7*-79-
Il Governa di Ssìeskìè . 80
! 1 5. IL
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1?
3. IL GOVERNO DJ ADAS'A .
Sue dipendenza. So-8ì
4. IL COVEKNQD1 MENASCE.
Saoì confini . Sue apparte-
nente . S3
J. IL GOVERNO DI SITO.
Che cofa fijji articamente .
Suoi fiumi , /noi luoghi prin-
cipali. 84-88
APPENDICE
dell' isole
DELL ASIA MINORE.
3. Ifile iWBwA'Mannora.
Papas AdaQi, Mannara,
Aionia , Ampedes , Ku-
ulli. Sp. 00
1. Ifile dtlT Arcipelago . Te-
nedo, Miritene. 90-94
3. Ifile di Tockmack'. 9+
4. Jfila di Mitfcoaiiì. 94
.5. Scio, 0 SakiAdaflì. Sm
deferitone , prodotti , co-
modo , Befiiami . Popola-
zione . La città di Scio .
.1 luoghi più nolahiii . 94-9S
Altre Ifile dell' Arcipèlago.
Ipl'ai-.i, Sanios, Palino ,
Rodi, Cipro ec. colle lo-
ro deferirmi, notizie , co-
tnercio , luoghi principali
te. 9 s. ne.
IL GOVERNO DI TARAROSAN,
o Trabilouda .
1 fimi confini . Suoi Varj domi-
natori antichi, t moderni.
Le cittì t luoghi principali
che vi fi comprendono. U6-IL$.
DELLA GEORGIA IN GENERE.
Sua filiazione e confini. Le an-
tiche Provincie Iteri a t
Colchis . Da chi pretendano
difendere i fuoi Re più re-
centi, nr.iiz
I affretti fuoi principali e fu-
balternì . L' imerctee ,
Cargwcl, Kacheii . 112
Varie difeendenze de' Reggi e
principi d' Imerette , Car-
duel, cKacheti. J1J-I2*
Principi odierni . Abitanti ,
IL GOVERNO DELLA
GEORGIA .
La provincia di Sat.ibago . /
Lifgijf inetti ad e§'a .
I PRINCIPATI D' ALTO
DOMINIO De' TURCHI.
I. Imcreite, 0 Ba falchi 11 li,
ove fino Cotas , Sbtc*
ris, Seorgia &c. 2S.19
a. La Min^rclia , ove fi tro-
vano Qdifch oLetfchtom ,
Savaiopoli , Lagur &c.
131. .31
3- &
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3. JJGarid, ci? contimi Ge-
nia, aKune, Auzurgeni,
St'baiìopoii ec. 113 134
L' ARMENIA.
Notizie concernenti il nome ,
Divisone antica «,IK fica-
io. Divìfioneprefente. J34
Provincie Turche. Armenia
alta , 0 icrza , 0 il Carìne-
le.Taja . Tumberaiiia . Ar-
menia quarta . Alzaia, j 35
Provincie Ptrjùtni: fi delcrì ve-
ra imo nella Perii» .
Armenia minore , ovvero
Armenia prima , fecon-
da. 136
IL GOVERNO DI SCHEHHEZUR.
Sm cjlcnftont , Nomi. Prodot-
ti GOVERNO DI KAR5 .
Le Città Karl capitale, r
Anikagae. jj8
IL GOVERNO D' AKZERUM .
Cbtcofajia il fiume Eufrate. 1
Ucci Dijlrettt che componga-
no qucjlti governo . La Città
d'AHerum. Altri luoghi
inferiori. j 3 S.
IL GOVERNO DI WAN .
Sm notizie . Van 0 Scmira-
motena fua capital) .
Luoghi inferiori, 141.150
il GOVERNO DI BAGDAD .
Che cofa comprenda. Sua am-
piezza. Prodotti. Fiumi .
Canali, 150-153
iroifiont te. ij3- 1 J7
Le Città e luoghi principali . Il
Jbm ( Tigre. // jiW Eu-
frate. Za ri (r d lì.igdad , e
per errare Babilonia, capi-
tale. Altre città, Borghi,
e luoghi minori . 157- 171
IL GOVERNO BI BOSRA.
Notizie 1 curiojìtà di qutflo Di-
flrelto. li favolo vinta Si-
mmn, e fuoi effetti. 71 paefe
di Eden 0 Paratifo terri-
ere . Fiumi e canali d 'mirfi.
Arabi editanti . Basra ,
Bosra, 0 BalTora, capita-
le. Jl fuo traffico. Città ,
borghi , t luoghi inferiori .
171-17S
Sue varie appellazioni . Jl
monte Taurus. Corfo dell'
Enti are , *Tigri. Natura
dille Uro acque . 11 famofa
vento Samum . Arabi ,
Kiurdi , e Tiircomannid*/
difetto. Linguaggio dei So-
riani. "J79-1S4
IL GOVLItNO DI DIARliEKIl! .
^■.ufiluazky.e . Giacobiti del
ftufe . Il Governo . La Città
Dar-
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Darbeltìr o Diarbek. S
monte Karadalchc Dag -
Varj iiflretti e contrade di
fila dipende nza . 184 130
IL COVER NO DI URFA
O RACA.
J fmi Quartieri e Sandfciacca-
ti . ~l luoghi principili. La
Ci/fà Lilia, odOrphz, an-
ticamente detta Edcila, An-
tiochianCallithoe. Sofia
l'Ur de Caldei . Cantica
Haran 0 Cnrix menziona-
ta da Mosè. jqo. 194
Altri luoghi che s' incontrano
faW Eufrate . 19J-198
IL GOVERNO DI MOSUL.
Moful , capitak del Governa.
Situazione dell' antica Nini-
re. Altri luoghi di qucjio
Governo. loS-io}
DELLA SYKIA O SORÌA
IN GENERALE.
Origine del nome. Contenuto
antica. Divlfione moderni .
Digreffane full' Impero Tur-
co . 2OJ-20fi
IL COVÈKNO DJ HALEB
ALEPPO.
Che cofa comprenda . Antichi
Santoli acati . Entrate del
hafià d' Aleppo . Ejtenfione
dei/no governo , e numero de'
Villagg}. log
Coflitazione naturale del paift .
L'Aria. Le Ragioni, /pro-
dotti . 11 bijliame . Varie
fpeoie di Cammelli. Arabi,
e altre nozioni. ZZingaui .
109. 114
LaCittà di Haìcb 0 Aleppo.
Lt fui j 'itteriche . La fua po-
polazione . Manifatture .
Comerzio. Malattia detta
à' Aleppo. 114.-218
Luoghi principali di quello Go-
verno. Antakia e Antio-
chia . Il fuo lago , a Lago
bianco. 218-131
IL GOVERNO DI TARABLÌiS .
Jfttoi confini. Il\monti Liba-
no. L' Amilibano. Loro
confiderabile altezza . Neve
fui Libano. DiVtf^Nahar
0 fiumi indi provenienti ■ Il
hofio dei Cedri. Loro gran-
dezza t antichità . Prodotti
ielLibano. 231-242
Ilfiume Oronres . ZaPhccni-
cia. 241- *43
Gommo di TarablEfs mifa in
4. S andjc laccati . 243
Lh'kJ-i vì-ìtdp&ii . Tamblus 0
Tripoli di Sona . Sito d'
Orihofia. Lacitlidìlor-
tsfa , anticamente Ant«ra-
dus. L' IfoI* e la città hiz-
dusoRuaii . Annotazione.
Gli Ktiaciàìo Attimi. Al-
tri luoghi dipendenti da <;ue-
fio Governo. 243-^53
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la città i('Hama!i,Chcma!h,
o Amati. Emela o Hims.
Hdijlretto di Bfciarrai. Il
Monastra Cannobin di Ma-
rmiti. 153.156
Altri Pifiritti. Notizia de'
Maroniti. Il loro Patriar-
ca. 156- 161
IL GOVERNO DI DAMASCO .
Sua ampiezza . Notizie preci/e
liiDamafco. 261-166
Altri lunghi rimarcaiili .
Abila e la provincia Abi-
Uae. Balbek uMcdinaih-
ftmfa. ' 166-170
la pianura al Bkaa. Difiret.
ti del monte Libano eAn-
lilibano appartenenti a Da-
malo. Kefroan. IDrufi.
Wadettein. Mardclchian
&. 171-275
Luoghi ojfervabili fui Medi-
terraneo . Il fiumt Adonis
■ di Abramo . La Città di
Beirut , e anCiiamtnte Be-
rytiw. Salda 0 Sidone- /•
^«wfKa/emiesli.i7s.t79
Sur , 0 ranfie* Tyrus . 179
181
PALESTINA.
Notìzia efatta e diligente del-
le Carte di qtejla parte del
Governo ài Damafco. Divi-
fané della Paleflina . Suoi
var] dominatori . S%wi con-
fini.
Cogitazione naturale deiTer-
reno. 1 Monti. ITrtmuo-
t'i a' quali va foggtlta. Il
Clima . Il caldo , il fred-
do . Il tempo delle pioggie .
Maturità di varj femina-
tì in diverfi luoghi . Rac-
colta . 186- 190
Ilfiume Giordano , Jarden ,
ovvero Orduno . // lago
MeronoSamochoniti's . Il
lago GenneiarethoKinne-
roih. CV/W(/ Giordano.
1 torrenti Jarmoch e Ja-
bok. Il Serihat Muffa, e
Serihat Mandur. Lago di
Jader . / fiumi Elbife , e
Krith , che entrano efi pu-
re nel Giordano.
noi
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Vili
NOI RIFORMATORI
Dello Studia di Padova .
A Vendo veduto per la Fede di Revidone, ed Appro-
vazione del P. F. Gio: Tommafo JHafiitrmì Inaili-
tor General dei Santo OfEzio di Venezia nel Libro
intitolalo.' Nuova Geografi* di Antimo Federico BUfciitig,
tradotta in lìngua Tofcana MÌAkatt Gaudiofo Jagtmaxn.
Lo Stalo delia C biffa , e di Iurta !' Italia MS. non
vi effer coli alcuna contro la Santa Fede Catto-
lica, e parimente per Allertato del Segretario No.
Uro , niente contro Principi , e Buoni Cofturai ,
concediamo Licenza a Antonio Zitta Srampetor di
Venezia , che polli efiere {rampato , ólTervando gli
ordini in materia di Stampe, e prefentando le follie
Copie alle Pubbliche Librerie dì Venezia, e di p».
Dar. li ij. Dicembre 1777.
( Piero Barbarigo Rif.
( Francefco Morofini 1°. Kav. Proc. Rif.
( Girolamo Grimani Rif.
Regiftraro in Librò a Carte 0S4 al Nuin. 1500.
Datiidde Marcbtfini Segretario.
Addì 10 Dicembre 1777 RegiQraio nel Magiftr. Eccel.
contro la Bcltemmia .
Ciò-. Filtro Do/fin Sigrttmi.
DELL'
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DELL' ASIA.
INTRODUZIONE.
Paragrafo I.
QUella parte della Terra , a cui diamo il nome
d'JJi.ì, ritrovali aLevanie relativamente all'Eu-
ropa . Benché quelle due parti fiero unite me-
"dìanie una linea , che nell'Impero Ruffo ften-
defi per più centinaia di miglia ^granché, tutraviao'.'e
Tuna e l'altra pane s'avvicinano più a Mezzodì , effe
vengati feparaie per mezzo di fiumi e mari, che fono
la parte baffa del fiume Don, il mar d'AfbV, lo Ifre;-
to di Catta , il mar nero , lo fretto di Coifanrir.opoli
(.detto anticamente Bosforo di Tracia) il mare di Mar-
mura, l'EHefponta e l'Arcipelago. Dall' ifteffa parie oc-
cidentale l'Alia confina indire col mare Mediterraneo,
coli' Affrica, alla quale è unita per mozzo dell' If Imo di
Suez; e col Golfi ìF Arabia t che erroneamente chiamali
Mar rotto, efftndo piimolto un feiio dì quello mare.
A mezzodì V Alla confina coli' Oceano , che fin dove
bagna le colte meridionali dell'Alia, dagli antichi Geo-
grafi Greci fu chiamalo col nome di Mar raffi , i qua-
li, come eoo gran probabilità aflcrifee il Signor Reland,
diedero a coietto mare quella den orni nazione a cagione
del gran calor del Sole , che vi regna, per il quale t
Poeti Greci e Latini alla Z;.ma torrida diedero ;tiiche
il rome di Zona Ruffa. Ma nelle Cane moderne il det-
to Oceano prende dai Paell confinanti i nomi di mar
£ Arabi*, e di Pirfia , e quello di Oceano àtiT Indie, ài
cui il Golfi Ai Bengala n'è una parte . Da Letame l"
Ada è circondata da quella parte dell'Oceano, che chia-
rii afi Mari del Sui, che la divide dall'America. Quella
parie che confina colla China addi'mandali Marc dì Chi-
na, e per rapporto alle diverte contrade di queffo Impe-
ro prende le diverte denominazioni di Mar Meridionale,
jtfy. A Orien-
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t DEL L' ASIA.
Orientale, c di Mar giallo. Alle pam più Settentriona-
li del Mate del Sud lì danno i nomi dì Mar di Circa,
del Giappone , di Kamtfiiatka , e di sbiadir . Nel Mare
d'Anndir l'Ada e l'America talmente s'avvicinano, che
nella vicinanza dei Circolo Polare artico non v'è, che
uno filetto , detto in altri tempi flretto di Anian, clic
le fepari ; il quale tmifee il Mate del Sud col diaccia-
to , da cui l'Alia verfo Stireni rione è circondala. Lo
firetto mentovalo , ove più s'accolla al Mar diacciaio
non è largo, rittovandofi in effo un Ifola , ove a tem-
po fereno può vederli la icrra ferma d' America . Da
Tfciukotfcioi Nofs a queft' Itola li arriva in una mezza
giornata in barche latte di pelle di Cani marini, e per
arrivare dalla detta Itola in America vi vuole una fo-
nata ialiti i L'America è tanto vicina , che i Tiuktici
fpeft volte guerreggiano cogli Americani. Indi è chiaro
che la maggior parte dell'Alia è bagnata da difiereiiii
Mari. Da ciò c'ho detto apparita, che l'Afta, quan-
to alla di lei parte Occidentale, è unita alla Terrafer-
ma ; del relìo la maggior pane di elfa è circondati
dal mare.
§. i. L'4J>* è più chi piatirò volti maggiore d' Euro-
pa; imperocché la iùa eftcnlione è circa 641000. miglia
quadre Geogrefiche , di cui quali dnequiuti ne fono dell'
Impero Rulfo.
§. 3. Non è poflibile di determinare l'Etimologia del
nome di Afta. Certo è, che in vai] tempi fu dato quello
nome ora ad un maggior irano di paeie, ora ad un minora .
Nelfenfopiù rifttetio dagli antichi fudefiaAiìa quella pane
dell'Alia minore olia della Naioiia , cheneUaLfdiaamica
è più vicina al Fiume Cayftro ed al Monte Tmolo ,
ove eziandio fu una Città di nome Alia . L'Afta propria-
menti delta da' Romani, fu quella parte dell' Alia mino-
re , che giace tra' gradi 36. e 41. della latitudine, e
tra 44. e 50. della longitudine [incominciando a conia-
re dall' Ifola dei Ferro), nella quale eracomprefa l'Afta
Lidia , di cai fi fa menzione negli Atti degli Apolìoli
cap. 16. v.6. Al tratto di parfe fiutato tra l'Arcipelago
da una parte , «d il Fiume Halis ed il Monte Tauro
dall'
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del l' Asia. %
dall'altra parte, i Romani diedero il nome d' Afia ài
yat dal Monte Tante , c l'otto ii nome d' Afia di là da i
Monte Tauro intefero tutto il rimanente dell' Alia fin
dove da elfi era conofciuta . L' Afia Minare apprefb
i Romani fa quella Penifola, die «rio Settentrione con-
fina col Mar nero, da Ponente collo liretro di Coftan-
tinopoli, e col Mar di Marmerà, dall' Ellesponto e Ar-
cipelago, e da mezzodì col Mediterraneo. Ebbe anco il
nome d'Annali* cioè di Paefe Orientale per rapporto
all'Europa, e fpecralmenie alla Città di Collant inopoli ■
Tutto il rimanente della medelìma , fin dove fu nota a
Romani, ebbe il nome d' Afià maggior* . Appena la quar-
ta pane HAVAfi», i di cui tontini furono defcritii 9. i.
fu nota a Greci, c Romani.
$. 4. La maggior parte dell' Afia e comprefa tra 1'
Equatore, ed ii Circolo Polare Artico. Le fue Ifote ol-
trepaflano di io gradi l'Equatore dalla parte di Mezzo-
giorno , ti arrivano lino a 7S gradi dalla pane del Po-
lo Artico . Indi conila, che la maggior parte dell' Afia è
polla nella Zona temperata , una piccola parte nelia tor-
rida , e la minor porzione nella Zona fredda . Il gran
freddo dell'Alia Settentrionale in tempo d'inverno non
deriva folamenre dal fuo maggior avvicinameli :o al Po-
lo Sei twit rionale, ma anche dal non cli'cr interrotta da
alcun mare, ami dall' ciTer lomaniifime dal mare le lue
pani interiori. Neil' Afia ritrovali un numero di campa-
gne valliflìme, clic fono o Aerili sfolto , o almeno in-
colte. Ciò non ottante generalmeme parlando , è ricca
d'ogni forte di prodotri namrali . Del Regno dt Vegeta-
tili non vi addunò la molta tupia d'erbe (allibri , nè i
fruiti della terra e degli alberi , clic fervono di nutri-
mento, t dì delizia agli abitanti; non Èttari) a rammen.
tare, che l'Alia abbia dato all'Europa le piante più no-
bili, • H vite; accennerò folamente qtM' prodotti , che
l'Alia i' di noftri vende in quanrita all'Europa , quali
lofio 1 } Armanti , Carnuti* , Cardamomi -, Ctibtht , Garofa-
ni, Zenzeri, Noci Mofi.it a , ed il fiir dtiU rmdefirtia, ?s-
!*, Pì/ìxk/x . i) Le Droghe & Spediate , quali fono.
Ah,, Solfami, U rtflfai diChinx , f^Mjiiij Gitila ,
A I IUM,
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4 D
ma, Canfora, C affla, Manna, Mirra, Oppio, Rakr/air» ,
hcenfo , e molle altre cofe limili , 3) I Materiali de'
colori , qna'i ioaa : Indaco, Curcume, Gomma gatta ,■ San-
gue di Drago ec. 4.) Cole da mangiare e da bere, co-
me Sago, Caffè, e Tbe. 5) II Cotoni per le manifattu-
re . 6) Varie forti di lega* eccellenti, come Ebano, legna
di Sandalo , e di Sspan . Del Regnn de' Minerali V Alia
manda in Europa il l'etra Mofcovitico (giade; Marisc ) ,
la pietra dura bcìlìffima, e 1; gioje più eccellenti , alcu-
ne delle quali, come WDiamantc, Rubino, Safiro , sSmi.
raìdo , fu per ano ttitte l'altre della loro ljiecie nella di*-
rezza; Salnitro , Borace, Salmiacj sin/èra, Oro, Rame,
Stagno, Zinco , e Argento vivo , Dei Regno digli Animali
l'Ada non folamentc è provveduta di tmre quelle fpe-
ciè, che ritrovanfi in Europa, ma ne ha eziandio delle
altre moire, pregevoli , per riempio 1 ) tra gli Animali
quadrupedi v'è l' Argalo , che rauomìglia più al Cervo,
che alla Pecora , quantunque non Ga delia ipecie nè di
quello , nè di «metta ; la Capra di Angora e di Begbazar ,
porta una tafehetta ripiena d'un fugo vifeofo di foavii-
fimo odore; il Becco di Bezsar , nel cui ventricolo fi ge-
nera la pietra di Beaiar ; la Barblroefa, il Rinoceroi , l
Elefante , il Cammello , PanztrtlAer , di cui la più belli*
fuecie chiamali Armoàillo ; gli Sciatoli di color nero, d'
argento, di neve, e da volo ; l'ErmlUn», io ZiiMiK,
il Porco Spino coli' orecchie pendenti da porco , c con
fpine lunghitìime ; l'animale dì nome l'fcaial, la Volpe
nera, lo Zibeto , Y Ima, la Pantera o fia il Leopardo, la
Tigre , il Leone , la Scimia, la Lontra di Mare, l'Orfo
Marino, ed il Leon Marino, z) Tra gli Uccelli v'è lo
Struzzo, il Cafuar, il Pappagallo ec. Tra gli Animali te-
flacei vi fono dell'Oprici, e Lumache di fmrfurata grof-
fezza. Nell'Olìriche e Conchìglie ritrovan.fi le perle pre-
tàofe. La coltivazione della Seta è ndl'Afia un'oggetto
di grand' importanza .
5.5. E 1 verilìmile, che i Paefì dell'Alia fituati aSet-
lentrione della Penìa , dell' Indollan, e della China, ch c
for.
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formano più (fella metà dell'Ada , non contengano più
di io milioni d'anime . E quantunque la China ed il
Giappone fieno Paefi ricchiffimi d' ■bilami, pure gli al-
tri Paefi dell'Alia Meridionale o fon medioctemenie po-
polati , oppure (carteggiano d' Abitanti . Perciò , edendo
l'Afta Meridionale il doppio più grande d'Europa, fono
di parere, che il numero de' Tuoi abitanti lia foltanto il
doppio più grande di quello degli Europei , e che tutta
FJtfi* non contenga più di 300 milioni d'anime .
Oliamo al coleri degli Afiatici , fi noti che coloro, i
quali abitano lòtto l'Equatore, fon neri , e che la ne-
rezza, va viepiù accollandoli al giallo, c al bianco, a mi-
fura , che i popoli l'i J'icoitanu dall'Equatore.
5. 6. Sono vari ' popoli, che abitano l'Afta . Ne for-
merò un Catalogo in ordine d'Alfabeto, per vederli in
un colpo d' occhio .
Abaiati , vedi tatari o fia Tartari.
Abinzi, v. Tatari.
Abdollj nella Pcrfia , che lì cadono oriundi dagli
Awgani .
Agemi o sigiami) nome che dagli Arabi fi dà a tut-
ti i popoli , che foro Arabi , e nel fenfo più riilretto
a' Perfiani . Lo danno anche allagecte ordinaria eigno-
"Stfèim. v. iefgi. ;\
■Alani abitano le montagne più vicine agli A «Penali.
Andatami , nelle Ilòle Andamanc, fon gemili Icoia
cultura.
Arabi fi fon dilatati anche in altri Paefi fuori d'Ara-
bia. Elfi dimorano o nelle Città , oppure in Campagna
folto padiglioni . Quelli ultimi chiamanfi Badavi u
dtwi , oppure Beduini , e s' irnaginano d' effere i più No-
bili. La lingua Arabica è la volgare d'Arabia , Siria,
-Mefopo tamia , fui golfo d'Arabia , e di Perii a , ed in
varj paefi dell'Affrica . Etfn è la Lingua Santa , e de'
Letterati preifo tutti quei popoli, che profetano la Re-
ligione Maomettana . Vi i però una differenza notabile
tra la lingua Arabica moderna e antica.
Arinzi o Arazzi . fui fiume Jenifei nel territorio
A i di
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di Krafnojarsk, popolo , che per la maggior parie fi è
(pento , ed il rcftenie ha adottato la lingua Tartara .
Nel loro linguaggio parlano ancora i Kotewtii ovvero
Kamki fui iitime Kart , gli Ajjhni fui fiume Umilia nel
Territorio di lenii'eisk , gii Q/tìati Inbazki fui Fiume le-
nifei, e gli OjUaki pHinpokelfri fui fiume Ker. Onde co-
lta, che quelli Popoli, qua e là difperfi formano tutta
una fola nazione.
Armeni ritrovanfi non folamcnte in Armenia, ma an-
che in molti altri Patii dell'Afta, e d'Europa. Il loro
linguaggio fi decolla molto dall' antica lingua Arme,
na , che ha dell' affinità coli' Egizia . Elli in parto
fono deità Chiefa Armena , e patte della Cattolica.
Affolli, v. Arinzi.
Aff.<ffini ne! governo Ottomanno Turxblus,
stilati v. CSM».
Avari, tra'i Mar nero, e Cafpio , tifano un proprio,
linguaggio, e fon Maomettani Stmnefi.
ÀvcbasÙ, o Awhsfi tnon Abufgi , non Abhajfi , e ne
anco AbajJÌ ) abitano nella vicinanza de' Tfclierkaffi ,
padano un linguaggio di fi imo , ed erauo prima lutti Gri-
ll i.mi - Benché diqueili di prefente ritrovanfi alcuni, che
parlano la lingua Georgiana.
Afgani abitarono anticamente quel dilìretto della Per-
fia che chiamafi Mufchkur, tra Derbcnt eBakù, e fono
Criitiani Armeni . Elfi per la maggior parie abbando-
nato il detto Paefe, fon andati a ttabilìrfi preflo Can-
dahar fui confini dell' Indofbn, e fono per la maggior
parte Maomettani- Gli Aidoll), Balufci , o Cìigj fi tre-
dono derivare da efii.
Avfihari in Perfia nclb Provicela di Chorafan .
Atfciani (ni Fiume di Arcur, «di MlW.
Raéiia-rj, in Perfia, divifi in i. rami detti Tffhaliar-
tingl , e EiUingì .
Baiagli-, o Badagas, gli abitanti di Ramata nella F*.
nifola di i<4» dall' bàia ■ Il loro linguaggio è un Dia-
letto de' Tamulifci, c fono Gentili.
Bajeii in Churefian delia Perfia.
Ba-
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dell a U a. 7
Balufci in Perda e nel l' Indottali , credonfi derivare
digli A-gfgani.
Barabinzì, V. Tattari.
Barrai, nel Pegù, e nell'Ava.
Basbkiri, V. Tartari . Elfi in oggi contanfi ira Tar.
lari , benché alcuni gli credano discendere dagli antichi
Bulgari .
Ratiniti nel governo Ottomanno Taratiti!.
Beàdas nel!' Ifola di Ccylon, e fon Gemili.
Beduini, V. Ardi.
Btgdehei V. Turcimanni.
Bogdo), e Bogdoiifi, V. Manfnri .
Bornefi, gli abitanti dell' Ifola di Borneo, parte Mao-
mettani, e pane Gemili. Coloro che abitano nel centro
dell' Ifola chiamanfi Bjayo.
Britzki, V. Xalrnxch.
Baciari fon gli abitanti delle Città nella Bncharia mag,
■jiore e minore, ed in Cbiwa. Nel dialetto loro nazio-
nale chiamanfi Sorti , cioè Cittadini, ed in lingua Tar-
tara c Perfiana Toifiki , che Significa l' ifteffo . Il lorj
linguaggio, c Tartaro. Son Maomettanni Sunnefi.
Burnii, o Burniti, ». Kalmxhi.
Baratti, v. Kirgifi .
Byaya, v. Bamefi.
Calingi abitano nella Penifola di qua dal Gange, ed
hanno un proprio linguaggio.
Canarini. V. Kanorini .
Cbaitoki fui Mare Cafpio , ed ì Kora-Cboita&i cheabi-
tano i monti , cioè Neri o vili Chaitaki, ed hanno un
proprio linguaggio, che ha dell'affinità colla lingua de'
Kumuki, e fon Maomettani Sunnefi.
Cbaldei , o fia Miniai Mbìa , che parlano e fcrivono
malamente la lingua Caldea o fia Siriaca , e tifano an-
che la lingua Arabica ; abitano nella Provincia di Pec-
fia , di Cardinali , nella Città dì BafTora, nel piccolo
Paefe di Kiumalava , ed in altri luoghi de] dominio Per-
dano e Turco. Elfi chiamanfi anche Crìfiiani di S. Gio-
vanni, c Sebei. La loro Religione è un rnifcuglio della
Religione Crilliana, e del Geniilefimo.
A 4 Cbtffn-
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Cktfa-Kwnùh , V, DtgijUvi.
Cbszari, abitami della Provincia Perdana di Altr.bad .-
Cbintfì, che nella lingua Manfureic, Daurefc e Tun-
gulefe chiamanfi Nikani , non abitano fedamente la Chi-
na, ma anche i Paefi di Kothin-Cfuna , Tongking , I'
Ifola di Giava, e l'Itole Filippine. Ripetono però tutti
la loto origine dalla China,
OmUCini, ». OJÌiaii .
'Chfiht, V. Kakmti.
Cingale/i , V. Singalefi.
Cligi, V. Awgmi .
fenduti abitanti di Cancan ncMn Penifok di qua dal
Gar. 't karma il loro ivoprio jingnaggio .
Cardani nella Penifola (Terra .
Co/dt;, cioè quelli di Sìòtrìa, del Fiume Jaiki , \Grc-
binikì , e Sennini, abitano te' Governi di Siberia, Oreii-
burg, e Aflracan dell'Impero Ruffo, e derivano da'Co-
faki del Fiume Don .
Curdi nella Provincia Perfìana di Curdiilan , e nella
Siria, credonlì effer oriundi d'Arabia . Il loro linguag-
gio corrotto col Perdano dialetto s'accorta molto al-
la lingua Perfiana ; citi parlano anche Turco , e fon
Maomettani .
Dagt/iam , detti anche KumUcbi , della Provincia ci
Dagcilan, e parlano un mifcuglio di lingua Tartara c
Turca , e fon Maomettani Sunnelì .
Dargufi} popoli della Perda.
Da»ri , detti anche Solimi . fottopofti all'alto domini*
della China, come i Manftri , fono un ramo de' Tao
gufi , come lo inlegna l'affinità de i loro linguaggi,
lotto il nome d'Hot fon comprufi i Datfibcri , Natii,
e GeljiAi.
Decani o Dacani, in Dccan o Daean della Penifola di
qua dal Fiume Gange, il cui linguaggio è uno de' Dia-
letti Principali della lingua dell' IndoSan.
Dittatiti, in Perda dalla parte Meridionale del Ma*
Caf P ic., o fia in Gilan .
Dmji, Durai , Tmfii , nella Siria, già conofeiuli in
tempo delle Ctociate . Con efli d fono raefcolari de'
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DELL ASIA- g
Francéfi , che con Goffredo di Bouillon Tori ventili in
Ada . Sono Gemili , e feguaci della S:tia di un cerio
Mohamed Ibn Ifmael el Darari , il quale nel principio
del quinto Secolo dopo la Hcdlclir» fi è refo famoio
in Egitto.
Dfiiari, o Dfdartali, V. Lifgi , ' ,
Dfongari, V. Kalmukì.
Ebrei fono fpatfi per l'Alia, e parlano i linguaggi de'
Paefi, ove dimorano.
£lalì, V. Kalmuhi.
EfiMingi, V. Bakii/irj.
franchi chiamanti in Alia gli Europei .
farji, V. Parfi.
Gammi , V. JHaradtj .
Cauri, o Gcbri in Perfia e India : detti nella lingua
loro nazionale Behmdinì , ibn Gentili , ed hanno il loro
linguaggio particolare . ,
Giorgiana, o fia Grufin't nella Georgia e nel Gurdifian,
fono in parte Criftiani , e in parte Maomettani , c ula-
no un linguaggio diftinto.
GiljXkl , detti da' Chinefi QiHpitatfi , nelle contrade
bafle del Fiume Amur .
Già, , nella Perniola di là dal Gange .
Gogulì fui Fiume Amur .
Grufisi nell'Indoftan.
Grnlini V. Giordani.
Haffarai nella Perda .
Hindui , Hindawi , Hindi , Hrtdowi , Hindi/, Indiano;
ìn linguaggio Siriaco nel plurale Hendtvojt , Htmlajt , In-
diani ; gli abitanti antichi, e originari dell'India, o fia
dell' Indoiìan . Se ne ritrovano anche nella Perfia . Nel-
la loro lingua fono flati adottati molti termini Perma-
ni , e nel culto della lor Religione anche delle parole
Arabiche. La. lingua loro ha 3 Dialetti principali, cioè
il Padtanefe, Damele, e Mogulefe.
libai, v. Tarlirì.
Iungomas , nella Penifola di là dal Gange , credonfi
elTer un ifteffo popolo co' tonfanti .
Ispani o fia Giapponi, i verilimile che abbiano origi-
ne
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ne da' Tartari , avendo la loro lìngua qualche affinità
con quella de' Tartari . Effi fon Gemili .
lafades nella Siria fon Gentili . Si dicono meglio Je-
fedi o Davalin, Elfi hanno la loro Sede principale full»
Montagna Sindfchar; Vedi il governo di Wan.
Invanì, Giovani, nell'Ifola di Giava , hanno un lin-
^u,^;;i;ro proprio .
ìtiifiitimd, ovvero Itnfcbt alari , v. Tartari.
hbaki , o Inbaski O/liaAi , v. Arimi.
Indiani) v. Hindri.
Ifmotliti nel Governo di Tarablu.
Infingivi, nella contrada di Nord-Ofl dell' Afia , o fia
in Siberia dalla parte del Mar diacciato , hanno il loro
proprio linguaggio .
Katbiti, tra'l Mar Nero, e Cafpio, partanola lingua
Georgiana, ed un altro mifcuglio delle lingue Turca e
Tartara; e fono per la maggior parte Maomettani , ed
m pane Criftiani.
Kaiifcha, o Kulifcbani , v. Tartari.
Kalkai , v. Mongoli .
Kalmuki , propriamente Kaimshi , b il nome, che una
parte de' Tartari dà a un popolo numeralo , che ha 1*
ilìeffa origine co' Mongoli, ai quali conformali alquan-
to nel linguaggio . Codcflo popolo non chiamafi nella
fua lingna col nome fuddeito, ma bensì con quello di
Oelàt , che nel iènfo più riftreito conviene al più princi-
pale de' loro Rami in cui il pcpoloè divifo. Chiamanfi
anche Oiràt e Kaìmuhì neri . Il Popolo è- compatto di
quattro Rami, o fieno Tribù principali, che fono:
i ) Gli Otlot o fia Elmi , detti da' Rurti Srngorà , o
ila Katmuki Dftmgarffi , nome che deriva da una razza
de' loro antichi regnanti , e per qualche tempo ebbero
anche ii nome di K<xlmnki Canta'yji . Effi per la maggior
fané fono flati dirimiti , e dilcacciati dai Chineli nel
1757-
z) I Biotti, detti da Ruffi Dragii , fudditi dell'Im-
pero Ruffo, dimorano dall'una e dall' altra parte dei La-.
£0 di Baikal nella Siberia.
3 ) I Chfchtì , in Tangut , e fu' confini della China
ne'
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DELL' ASIA. II
ne' contorni de! Lago Kokonor. Molti di quella nazio-
ne abitano ira' Kalmuki Diongarefi e Terge t ilei .
4) I TSrgòti, fotto il Dominio Ruffo nel Governo di
Aftracan- I Chincfi gli chiamano Ts-ttd-giit .
Kumafcinà , v. Samejtdi .
Xamioj nella Penifoia di là dal Gange .
Kamifctdtti , detti nella' lor lingua nazionale Ittbxtn,
dalli Imititi Koriaki ven?,on detti Niimjlaba , c da' va-
gabondi Ckmtfciala, da Kurili Jrutarunhiir , abitano la
penifoia dì Kamtfciatka , fono flati battezzali dai Rudi,
ed tifano un linguaggio particolare, die ha due Dialetti
molto differenti, a' quali danno il nome di Kfilvugfcbi ,
e Tfciupisgfcì . Elfi probabilmente hanno avuta l'origine
dai Mugoli.
EmCMMU, v. Ckaitaki.
Koraj'tflì, v. Samojtdi.
Karakalpaki , )
Kafatfiia-Ori*, ) _
Kasbkar o Kaibttr,) Vm . '
KtffbW, )
Kien, v. Mimfurì.
Kirgis-Kafaii . ) V ' T ' r " r ' "
Kocbi+Cbimji nella Penifoia di là dal Gange , deri-
vano da' Cbinefi, co' quali hanno l'ifteùa lingua e Re-
ligione.
Xorjfl'ti o Koràfti abitano ne' contorni del feno diPen-
feinsk , e là ove principia la Penifoia di Kamlfciatka.
Una parte di quello popolo è ftabile, echiamafi Tfièant.
fcbnt ed un altra parie n'è vagabonda , ed Ita il nome
di TntimbulH . La loro lingua ha 1 Dialetti principali.
I Kurili gli chiamano Taucbiiuva». I Koijà'ki «agaboodi
danno il nome di EitOtUt a quella parte della lor na.
zione, che s'è labilità fui nome Olutora.
Kolarzi, v. Arìnà.
Kowiì nella Provincia di Gufurat della Penifoia di qua
dal Gange .
lÙfrfnom di Kubtfci» nella parte alta di Dageftan , i
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n b E L V A S I A.
cui antenati probabilmente iurono Europei. Hanno un
proprio linguaggio, e fon Maomettani Suoucfi.
Kumaii, v. Dagiflani.
Kurài e Kariili, v. Lefgi-
Kiirìli, detti nella lor lingua Vivai £r£f , dai Karail
Kuinaia, dai Kamrfcedali Kafiiit , abitano parte nel con-
tinente dell'Alia a mezzogiorno per rapporto a' Kamtlce-
d.ili, e parte nelt'Ifole fra Kamtfciatka ed il Giappone;
A quelli Ifolani i Kamtfccdali danno il nome di ifycb-
ICufcm, cioè feri e (chictti Kuri'li , ed i loro nazionali
di terra ferma quello di Jacantmr • Effi hanno un proprio
linguaggio di varj dialetti, e fonogcntili.
Ltin-ei-ir.n: , o Lenjsyani , o Lantani, Lahos o Laos , nel-
la penilbla di là dal Gange, fon Gentili , ed il loro lin-
guaggio ha dell'affinità con quello de' Siameli.
Ltfgi, o Lefginxt, e il nome di tutti ipopoli dì Lcigi-
ftan , i quali però hanno anche de' nomi particolari s
quali fono, Akujikzi, Tah.-tfjr.mi , Dfiiari O Vfciartali ,
Cttfliibutmikj , Karàìì, Km-ài , e Scialò . Tutti parlano la
lingua Lefgia , e molli Ir fpiegano anche in un linguag-
gio cornato del Turco , Tartaro , e Kumukeic - Soii
Maomettani Suonefi.
Loys o Loytr nel paefe di Tfchampa della Penilbla di
là dal fiume Gange. I Mojs ovvero Moyir fon comprali
in quello popolo.
Latori, v. daterà.
- Maialati , v. T amali .
Maliivj, nell' Ifole Maldive, crCdoniì effere Arabi d'
origine .
Afalajt/r nella Pcnifola di Malaka . La lingua Malaitfi
■ non fi parla follmente in Malaka , ma anche nell' 1 lòie
Meridionali dell'Ada.
Maleiamì nelle Montagne Gadefi della Peni/bla di qui
dal Gange. 11 loro linguaggio è un dialetto della lingua
Tamulefe.
Mankati , v. Tartari .
Man/ari, Afandsjari , JWantfcex , detti da' Rulli Bugivi ,
Bagioiifi, nome che allude al Bogdo Gian , o fia all'
Imperator della China , a cui altra volta furono fon
po-
' Digitized by Google
podi .-hanno anche il
ASIA. IJ
di fiìathtcri , N„ki , Dfiiuriji ,
e Kim. Edi abitano nella Tartaria Chinefe, e ripetono
la lor origine da' Tungufi , come lo dimolira l'affiniti
della lingua. Scrivono perà alla maniera de' Mongoli o
Ila Kalmiiki, c fon gentili.
Maradti, Marniti, Marami, nella Penifola di tjtià dal
Gange. Chìamanlì anche Sanimi. Hanno il lor proprio
linguaggio, e fon gemili.
Maroniti nella Siria fui Monte Libano parlano in lin-
gua Arabica.
Mari, v. Tfceremifs.
Menisi labi*, v. Ctéldti,
Moganà , nella Perda fui Fiume Aras , abitano folto
Padiglioni , c portati il nome del Deferto di Mogan .
Mongoli; v. Mongoli,
Mori, nome die fi dà a tutti i Maomettani dell'Afta
di qualunque nazione che fimo, I Portoghefi fono Itati
i primi a dar loro colerlo nome , e gli altri Europei
hanno fegnitato l' riempio di eiTi.
Monahefos nella Penifola di Mala&a .
Mancali, Mungali, Magali, che vivono fatto l'impero
de' Chincfi lòno dell' illeiTa origine de' Tartari , e in' al-
tri tempi parlarono anche con effil' ifteffo linguaggio ; ora
perà nè l'uno nè l'altro popolo intende l'amica lingua
Moiigolcfe , ed i loro linguaggi fon differenti . ElB fon
gentili della Religione di Dalai- Lama. I Kalksi foncom-
prefi in quello popolo . I Mogolt , che dominano nell"
Indoftan, fon Mongoli d' origine .
e Oremborgo dell'Impero Ruffo. Elfi medelìmi fi chia-
mano Mokfchord. La loro origine prima fi chiama En-
(ad, e la feconda in un fenfo più riftretto Mokichad.
Moys, a Morir, v. Loys .
Naffarei nel governo Onomanno di Tarablus,
Natimi, Natii , JtfiUiù , nomi d'un' Meda nazione
fui fiume Amur.
certo popolo, eh.- una Setta della Religion Criiliana in
, Digilized by Google
*4 Ì> ■ L L* ASIA.
Nicobari nell'Ifole Nicobarie parlano un proprio lin-
guaggio, che ha vari dialetti .
titani, V. Chhifi.
fiìocbtiri, V. Manfnri.
Noetrés , in Siria fon Gentili .
Nogaiifi Tartari, V. Tartari.
NuU, V. Malfai.
Oiiót, V. Kalmuehi.
Otwin, V. TmgnTt.
Oixtorzi fon Korà'kt che abitano fui Fiume Olutòra.
Il Signor Wifitn gli chiama Latori.
Ofiia\i, in lingua Tartara, Ifrhtjack, nóme comune a
più popoli di Siberia . Gli Olìiaki He' Territori di To-
bolsk, Berefow , e Surgut raflbmigliano molto a' Per-
miani e Finni nel linguaggio ed in altre cofe. Sono del
lutió differenti, e dovrebbero piuttofto contarfi tra' Sa-
moiedi quelli Ofliaki , che dimorano ne' Territori di
Tornili, e Narim. La lingua degli Oftiaki in primoluo-
go nominati in fonatila è l' ifteua con quella de' Wog*.
li ; perciò in alcune parti i Woguli e Olìiaki flimanli
un ifìcflo popolo . La lingua Wbgutefe Oiliacca ha g
Dialetti.
Padttni iteli' Indoltan riperono 1' origine da' Turchi
Perfiani e Arabi, che circa l'anno looò. fecero la con-
quifta di Dchli c Multan . La loro lingua è uno de'
principali Dialetti della lingua d' Indoftan. Elfi fon Mao-
mettani. I Saf, ne fon un Ramo.
!'.ir.':;jr.: m-lì' Iml-iiUn nella Provincia dì Gufurat.
Parfi o Forfi nell'Indollan difeendono digli amichi
Perfiani , che adorarono il fuoco .
Pstatas , cioè Tartari Set tenzonali , nome ufato da
Chinefi .
Peguani nel Pegù e Siam hanno un proprio lin-
guaggio.
Ptrfiani, nella Perfia, parlano un linguaggio compoflo
della lìngua antica Perfiana, dell'Arabica, Turca, Tar-
tara, Indiana, ec.Sono Maomettani della Setta di Ali.
Partoghifi non fono fedamente coloro che nati in Por-
togallo parlano la lingua febietta de' Ponoghefi , ma,
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anche coloro , che fi fpiegano nella lingua Portoghefe
correità. Quelli dividonfi in Ntri t Bianchi. I Neri fo-
no i Malabari , che parlano Portogliele , e fon Soldati
rirdliti allaPortoghefe. Sotto il nome di Ponoghefis' in-
tendono tutti coloro, che nal'cono d'un padre Europeo,
per efempio Portoghefe , Fi a.icefe , Inglefe , Olandefe e
Danefe , e da una Madre nera , che parla Portoghefe
corrono . Qiieni fon difperfi per luca 1' Afi« Meridio-
Pumpokoliji Ojì<a\i, V, Armij.
Rasimi, nell'Iudoftan, cioè io Kashmir. Di elfi fe
ne trovano ancora nella Penifola dell'India. Gli Tzaati
e Ahisti fon deH'ifìelfa origine.
Rufmwans nella Siria .
Raffi nell'Ada Settentrionale detti da Kamtfciadali fui
Fiume Bolfciaia Brydilatini , da' Korjaki Mtlgjtangy, da'
Kurili Siijiani, da' TartariOr^, oUntfi, da' Tteiuwaifi
IfUref,, da Chinefi Okflì.
Sajj, V. Padtanì.
Saititritani , in lingua Arabica Scorri, fon divenuti po-
chi , e fe ne ritrovano in Paletti» , Siria e Egitto, e
non parlano la lingua Samaritana, ma l'Arabica.
Samojedi, in Siberica fui Mar diacciato , detti nelle
Cancellerie della Rulfia Sirojrtlzi , cioè gente che man-
gia cibi crudi. Erti chiamanfi nella lingua loro Hituts e
Chafawo , e fon Gentili . Tra i Somojedi per rapporto
alla conformità de linguaggi poffon conrarfi i ìntaki ,
Tawgi , Olliaki de' Territori di Tontik e Narim , ed al-
cuni popoli del territorio di Krtfnojardt , per efempio i
Kaoiafiinsi, Karagaffi , e Taiginzì.
Sanganl o Zingari , nella Proviacì* di Gufurat dall'
Indolian .
Sarti , V. Bucbari .
Sajtatas, cioè Tartari Occidentali, nome tifato preffo
ì Chinefi .
Stìdgimm , nella Perlia fui Fiume Kur .
Sctùgf, V. Tfeinktfci.
Selmumi nel governo Ottomanno di Wan , che fi di-
cono ancora Beatoli*. V. quello go»erno.
Sm-
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16 DEL L' ASIA.
Stngtrti , V. Kaimuhi .
Siami, in Siam . Il loro linguaggio è differente dall'
antica lingua del Paefe .
Siddj, nell' Indottati.
Si -fan, V.Tanguti.
Sindiani, dell' Indoilan.
Singalcfi o CingiUfi , o Cingali nell' Ifola di Ceylon ,
ripetono la loto origine dalli China; ulano però il loro
proprio linguaggio , e fon Gemili .
Siam, V. Tay , yay.
Jtxbtlari, V. jjuttì.
So'jcti, V", Tartari.
SoLoni , V. Danti e TungMjì.
Santi o Sondi, ili TaWliilan , hanno un proprio lin-
guaggio , e fon Gentili .
Tadfikn, V. Erbari.
Taiginzi , V. Samejtdi . II nome allude a' Bofchi
folti , ove abitano , che chiaraanfi Taiga nella Si-
beria.
Tamuii, detti anche Malabari, Pandies, e da Warugi
Arawaru, un vado popolo della Peninola di qua dal Gan-
ge, e dell' Ifola diCeylon che hanno un proprio linguag-
gio poco differente dalla lingua di Malcjam , e fomiglian-
te alla Warugefe. Molli di cotefti Gemili hanno abbrac.
ciato i! Criltianefimo .
Tangntì , Si-fan, o Tu-fan , abitanti di Tangut, o
Ila del Gran -Tibet.
Tarcha popolo Mongoiefc fui Fiume Selenga.
Tartari o Tatari (nome , che non è gradito prelto
que' popoli, a' quali vien daiu) d'origine fono l' fittilo
popolo de' Mengoli, e fon divifì in
i. Tartari fottopofti all'Impero della Ruffia, e di-
morano
i ) In Siberia , ove i Tartari fono il popolo principa.
le, e abitano le contrade Meridionali de' fiumi Tobol,
Irtifch, Ob, Tom, elenifei, ed i deferti frappovii. Elfi
per lo più prendono la denominai io ne dai fiumi, dalle
città e contrade^ ove dimorano. Sou Maomettani , op-
pure Gentili. Una gr.m parti ha ricevuto il Battefimo.
Effi
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DELL' ASIA. 17
Eflì pofibno dividerti fecondo i di ver G dialetti della lai
lingua, in
( 1 ) Tartari, che dimorano nel territorio Werchotu-
reié e Carne ri netwghefe fui fiumo Bifert . A elfi confor-
manfi i Basbltìri delle procacie d' lfer e d'Uffa del go-
verno d'Orcnbnrg.
(2) Tartari, che abitano ne' contomi di Turinsk, e
T«m»n Ini fiume ; i Tartari di Ttimen , e Tobolik da'
Easkiri vengon chiamati col nome à\Tnr.di .
(3) Tartari che abitano ne 1 contorni difobolsk e Ta-
ra fui fiume Irtifch . 11 lor dialetto è alato anche da
Barabinzi (delti da Chineli paml-pat) propriamente Ba-
rila a Barama, eda altri Kami ddl'ifteffo popolo, qua-
li fono iLuia, Ttrri>)*, Tumn ec.I Tartari Ialine]!, che
abitano full' imboccatura del fiume Tara, con maggior
proprietà G chiamarebbero Ajali.
(4) Tartari Tfiialzki , e lenfiini , che abitano preflò
Tomsk chiamati nella lingua Tartara linfcblalar .
(5) Tartari fu' fiumi Ob, e TfciuHm , che paganti
il lor tributo a Tomsk .
(fi) Tartari Ttk*g«t\ , o Ttltuti del tmiroiio di
Tomsk, e Kulutzk, die formano un piccol numero, e
dalle Cancellerie Hufle per lo più cliiamonii K.ilmuki
bianchi , perchè antiehamente abitarono co' Kalmuki , e
fon più bianchi di elfi.
(7 89) Tartari Abinzi ( propriamente Afalar )
Kaifibiiusi (meglio KasbKnr , o Knihtar') Koiiaii, S*gaj t
Btltiri , TutiAtrifiì , 0 Tnlnber&fci , Kunziti , Madóri O
lUtborzi, fui fiume Tuba . Tutti quelli Tartari abitano
ne' Territori di Kufnetzki, e Krafnojar$ki , ed hanno 3.
dialetti divertì. I Sojeti de' contorni diTunkinskoi Oftrog
nella provincia di Irkutzk ufano rifletto dialetto co'Tar-
lari di.Krafnojarsk.
(10) Tartari Jakuti, derti nella lingua loro Sorba, e
noi numero di più Socbtlar , abitano le contrade inferio-
ri del fiume Lena. !l lor linguaggio s'accoda molto al
Mongolefe , ed al Dialetto de' Buratti, e discendono.
Tartari .
4fo. B 1)
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i) Tartari del
gionc Maomettani
3 ) Dei govcrnc
Tartari Neg^cfi ,
fecola i Kalmucch
giamo, che fu tri
fiumi laik e Irti
della Crimea."
4) Nel governo di Oienbnrg, ove ritrovanti,
£j) I Tartari Vffkfi ■
(2) I Bash&i di fopra mentovati
Ci ; La ICsiv ili* Orda , e l'Orda pinola de' Rir&is
Xafachi, che tra gli anni 1733. e 42. fi fottopofero al
Governo Ruffo. La Kafitfcia Orda , detta anche la Orda
di mttsx è compofla di varieOrde minori) delle quali le
principali chiamanti Naimanshi , Arg^nsKii , e Xijitfcìjzh: ■
L'Orda piccola comprende le orde minori che chiamanti
' Altscinmi , Adaxskoi , MùshorsM , Tnmiikoi , Tahnskoi ,
Kitginstyi, Kara-Kitaiiiai, Tfciummshi , Tfcikliitsk.ai , e
Dfagdailinskoi -
2. I Tartari liberi, quali fono:
1) I ttìfgifi, detti da' Chinefi Ke-tdKifi, che fi fon
ritirati dal Territorio di Krafiwjaisk e dalla Siberia, c
trattengonfi tra' K.iìmuciii Dlungaicfi , che fi chiamano
Baratti. Con elfi fi fon unite yiù altre Razze Tartare ^
che fono i T utilizi , Zefiri, o Dijifari , e Altiyzi.
2) L'Orda maggiore de' Kirgis Kafachi , che com-
prende le Orde minori , dette Imjsksktti Sfamisi, Ticy-
mjYikoi , Siunshi , Kaljnitei , T{ciar.rtfciljnitoi , Almart
Siunskoi , e Sfyniioì .
3) L'Orda fiiperiore de' Karakalpaki fui Mar d'
Arabia •
4) I Kuraminzi .
5 ) I Sàtana , o M-hhwtU , onde difcefé il Chan
Kutfchtim della Siberia.
sì I
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dell' à S i à. ii
8) I Sayfibidi.
7 ) Gli Aliatu-Kirghi , abitanti delle Montagne di Al-
iatati, e fecondo la digerente altezza dei Monti chiamanti
Bacbrfibi e KurKur .
8) I Tarkamaniii, detti da' Rltili Trncbmina , abitano
a levante del Mar Cafpioj ed in mòlli paefi dell'Impe-
ro Turco e Perdano. Alcuni di elfi, che dimorano nel-
la Siria chiamanti Btgdeicci . Elfi parlano la lingua Tur-
ca, ed c verifìmilc, che fieno Turchi d'origine.
9) Utsiicbi abitami delle pianure della Chiwa , di
Arai, e della Bucharia. Abitano fotto padiglioni * c fon
Maomettani Siinncfi .
10) Kalifcià, a K.ilifciai ne' corttotni della Provincia
Perfiana di Candatlan
Jl) I Tartari Cubani.
Tawtiwù, o TaMnUi, in Tawlirtari , è il nome co-
mune di vari popoli di differenti linguaggi , quali fo-
no gli OJJì, Swinidzjki , Tiifcìi, ec. e fon Maomettani
SunneG .
Tay-yay , cioè Gente di libertà grande , nella Penifola
di là dal Gange verfo il Settentrione di Siam, che fere-
brano aver i' iftefla orìgine co' Sionì .
TtUagi nella Provincia di Telenga nel Regno di Dc-
can nella, Penifola di qui dal Gange, fatano «n linguag-
gio diilinto creduto da alcuni e nere l'ÌUcao degli abitan-
ti delle Canarie.
Telcagitti, e Tdeùti , V. Tartari.
Tiklinfi nel Tibet.
Ttmgkineji, o Tvnqnin<fi, in Toagking o Tunqnin del-
la Penifola di' là dal Gange . Il loro linguaggio" ha
dell'affinità col Chinefe , ed hanno co' Cainefi fi (teff*
Religione .
TergSt , V. Kalmiichi.
Trutbtntnzì, V. Turltomanni.
Tfeioiarlìni , V. Battiar}..
Tfccretoijji. , detti nella lingua loro Mari , abitano la
Città di Cafan di proprietà Runa . La Iosa Lingua ha
dell' arfinkì colla Finnica , ed è mefcolaia di termi-
ni Tartari . Vi fono i. dialetti differenti . Sono pef
6 i lo
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)o 1 più Maomettani , pane gentili , e parte battezzati
^rjuJcW in Dageftan parlano la lingua Tartara, 0
fon Maomettani Sunnefi. '
Tfcrkain, detti di'B-ufli Tfcrk-ffi, e dagli Arabi Me.
malfe (Mamelucchi) poflìedono la provincia dt Obsrda.
trai mar Nero e Ofpio . Hanno il 1 or proprio Impag-
lio e parlano anche Turco Tartaro . Altri ne iono
Maomettani Sunne" , altri Gentili. „,
Tfchmg'm, o Zmgum fono fparfi qua e la nell impe-
ro Onomanno. .
-n'i-'-i;'". deui da' Korjaki /.:>!:;;«;.><.■!, abitano lulla
punta di Nord Oli della Siberia ; i Sctltgi ne fono uri
rf«W«, detti da'Morduani Ffedfc, abitano nel ter-
rario della Città di Calao, nel Governo di Orembur-
go . Il loto linguaggio ha grande .tàmii colla hngua
Tartara, e fi parla in 1, dialem d.rTcrem, EOI fon Gen-
tili , e molti tic fono (lati battezzali da Ruffi.
SS) noXT'che i MaUbari danno a ceni Mori,
I» 'a" l-'ofisn vengono nella colla oi l-otomandel; i
I aero non w.tìiur. eiTer chiamali con cotefto nome,
•co Più lofto snello di Pattuiti. B\\ fuUoo U
; : toft . e lon M,>me..ani Sunnef, .
Tamii in h'nfiua Chwle Stt*n o Som, e apfrtilr»
di ofaAì Ktbù, Mta». uno c>' principali popoli
j r, Cihrt.a che abita <-..d tratto di caefe , che dai
Ki'fSef, hr.o a'.; Oceano ...ieni.k II (uo
■ h e nella 1 nf ua loro chununfi Or»w - /"-«•' «cn
' . rie.. . pa.cìa Ta.tara , che hfotnc* Porco ,
^^/'The'd^an." fa'« IW- 4'" " ^' K ,"
feonfinano co' Tungufi I TunguU v.mi al Mare cla-
manti Z.«w«», termine che deriva da Lartm, Mate . i
£W, e Mm/m fon rami d, Tunguli
7>fif fon Maome.tani Sunnefi. lì loro linguaggio fi
parla in molti p*efi* ^
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D.B L L' A S ! Ai II
Turkemami, V. Tartari.
Vttnti, V. Tartiri.
Vi, o Vdmurt, V. miaeU.
Ura\ì appartengono ai Totkoinanni .
WotrtU nella provìncia Gufurat dell' Indolìan .
Warugi o Waràngi , Idia coita di Coromandel , detti
nella lingua loro TtliigHiPandin , hanno un proprio lin-
guaggio, deno anche Grntovcji , e Tehtgtfe , che ha dell'
affinità colla lingua Malabarelc. Edi fon Gemili.
Vjtdii, V. Tfd«wafiì.
Woguli, e IPogt/litfci nella provincia di Tobotsk, parla-
no una lingua, che motro s'accoda alla lingua Permia-
na, e Finnica. Effi contanti ira gli Oitiachi . Son Gen-
tili , molli de' quali Tono flati battezzati dai Ruffi. Può
elfere che fieno Permiani d'origine.
WtiUcbi, detti nella lingua loro Udmurt, a Vd, e de'
Tartari Ar , abitano nel territorio della Città di Cafan
i:el governo Ruffo d' ()reint>Lrgi> . Il lor linftuaygio i'af-
i<>mjf;lìa a ijuello ile' flceremifli , t più ancora al Per-
miana, ed ita 1. dialetti differenti . Sod Gentili» molti
de' quali fono flati t>attCEiati da' Ruflfi.
$. 7. Non pofliamo dar comezza ficura della prima,
e ami chi film a lingua del!' Ada , e popolazione , be:iw
portiamo dimollrare , che la lingua Ebiaica , A r abita ,
Caldea , Siriaca , e Samaritana , ne fieno tanti dialetn .
Quelle lingue pelò fi fono Ipentc, eccettuala la iingua
Aiabica , e quel corrotto K e, S° di 1-fgua Caldaici, o
Siriaca, che fi paila da Caldei di {òpra accennati Fu-
rono detti anche nel £ 6. quei popoli, che o "Oral-
mente o fol.'anto nel cullo Divino, e come ùngiti ne'
letterati, tifano I' Arabica. La lingua Ptrfiax* non i fel-
lamente la volgare nella Perfia, ma fi parla anche alla
Corte del Gran Mogol, e de' Signori dell' Indolìan,
ove la corrrfpondenza di Lettere fi fa folamentc in nue-
ila lingua. La parlano anche i Maomettani nella Chi-
na , come afferilce Witfen nel libro intitolato Noord en
0{! Tartarje. la molte province parlano le lingue Tar-
taryc, e Turca, che hanno dell' affinità tra loro, edun
miisuglio di rotelle due lingue- Anche la tingivi moder-
ai 3 "a
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pa Mongolift , o fia Kabmao* è la iolp«re di iroliì
popoli. Lj Ungm Ciìnife fi pila non folamente inGii-
,1 ma anche m Kochmciiina . Tongting, ed m alcune
li i j alla quale i' afftw.i^lia molto la lingua dì Siam,
La lìagm Tfniltfe, n fia Maiabtr tjt fi ma non foUmeth
ir ni ie tolte di Coromandel e Malabar , ma ertali,
dio m un tratto di paelc, che importa più di 400.
rnig'ia Geografiche, ed a caprine del irafiico, che t
Me:can:i Malabarcfi tanno co' lotti prcpij ulct lli , ijuaft
10 tutte le Cofle dell' Indie orientali. Bla però èdivila
m molli dialetti, che uguareanfi trme 1:npie differenti,
ed hanr.o divelle denominazioni . La Kwim Maloyft {\
palla non Iblamenre nella Perniola di Malata da' Ma-
l.iyeli, r.-a wiamlio in tutte l'Utile meridionali dell'Afu,
ti-.' è 4'iafi la volgare, ed in slcane Ilole del mar del
Sud ila' Letterari e Mercanti, the la parlano come lin-
gua volgare, ed ha vari dtalelli. La Raffa ften-
defi per tutta l'Afia lei rentrwale del Dominio RulTo .
ld lingua PtrtegMt ■■."iuta pailad io u» gran numero
de' luoghi dell' Alia nii;idionale . Lclinjjuo fino:a accen,
nate, oggigiorno fono le principali dell' Alia .
$. 8- Gli abitanti dell Alia fono o Gtnlih , o Etrti ,
o Crijiiam, o Mavmttfani . Chiamanti Gentili coloro che
non fono nè Ebrei, nèMaomettani , nè Crifliani. Quan-
tunque in Alla fi ritrovino de' pop oli per efempio i lira-
inani tra gì' Indiani , che non vogliono chiamarli col
romedi Gentili , pretendendo, che coi elio nome converga
Solamente a coloro, che non adorano veruna Divinità,
e menano una viia fcellerata ; pure non fiamo di feti-
li mento, che ilnome di Gentili debba prcnderfi in un fenfa
[anto limitato. I Gentili generalmente parlando fon di
5. fpecìe;
1. Una pane de' Gentili adora un Eflere fu premo fenra.
immagini , per meuo di Preghiere , t Sacrifizi in diverta
manièra. In quello numero debbun contarli,
i) ITfcertrxiffi , Tlrinwafcbi , \foiiachj, Woguli , ed
i popoli Tartari dell' Aua lettentrionale , che non fono
né battenati, nè Maomettani.
%) I BfixnÙni (doc'Onsti^, detti per modo di vi.
tu-
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DELL' ASIA. IJ
mpero C/un o Gthr't cioè increduli) che dimorano inPer-
fìa c ndl'Indoftiin. Erti abhoriicono l'Idolatria, caflicu-
rano, non venerar» da erti il fuoco ed il fole , Te non
perchè fono immagini o finimenti dell'Edere fupremoed
incomprenfibile .
5i Poiiotio ìl'^ìu ni;.' rfi qui i feguaci dell' amichifTim*
Religione della China. Quella Religione comanda la ve-
nerazione dell'Ente Supremo, detto Titti i o Tftiang-Ti
(i quali nomi fignificano anche il cielo materiale) e di
ceni fpiriti , che all'Ente Supremo fon fubordinaii, e
prendono alla Terra, e ai defunti di merito (ingoiare.
Dal celebre Filofofo Cura fu ai , o fia Confucio quella
Religione fu rinnovata e riformata. Nel 1400. un certo
mimerò di Eetterati la riformarono cori tali modificazio-
ni, che caddero in fofpetro d'Ateifmo. Ciò non ottan-
te di quella Religione detta Miao fono l'Imperatore, f
Cortigiani , Miniilri di (lato, e Letterati. Erta è poco
differente dalla Religione detta Sciala o Sitilo, che do-
mina nel Giappone, e nella Corea. Ha anche degli ade-
tonti nella Kochin-China .
a. Un altra parte de' Gentili rteonofee un folo Ente
fnpremo, a cui però credono edere fottoporte altre Di-
vinità . Erti l'adorano fono fegni vif.bili , o naturali,
oppure artefatti , ticonofeiuti da erti come tiramenti e
fogtiiorni della Divinità. Di quella forte fono,
1 ) I Samojedi , e probabilmente anco j Timgafi , Ja-
hai ce.
2) I nuovi Sabeì , o Saitìti o Sai] oppure Caldei,
detti nella lingua loro Mtndia Jabix , cioè difcepoli di
Giovanni, ovvero Crijliani di S. Ciov.innì . La loro Re-
ligione è uninefcugliu del Crilli'ancfimo , e dell'Idolatria
antica de' Sabpi.
3) Coloro, che aderifeono all'Idolatria de' Bramini,
i t[uali oltre ad un Ente Supremo ftabilifcono altre Di-
vinità maggiori , dette ( 1 ) Ijiir, Ifoir , MoÌnftr , Rattir,
Siiti, o Tfebiwcn, a cui i Kalmuchi o Mongoli danno
il nome di Abiit , e che ha varj altri nomi ; e credefi
tlfere VQfirìs degli Egiziani , echeripeianoquelìa Religione
dall'Egitto. Ci) V'ishtnn che ha anche i nomi Ràmtn,
B 4 Pe
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*4 D É t l' A Ì I À.
Perumdt, Sciami , te. e da' Mongoli chiamali Aìmhi,
Quella Divinità deriva probabilmente dalla Perlìa . (3)
Bruma o Bituma o Br.imha , predo i Mongoli Aiiufòà ,
a cui peto non preflafi cullo pubblico di Religione, ma
venerali (blamente nella perfona det Braraani , che cre-
donfi eiTere della fua dipendenza Divina, nel di cui lin-
guaggio chiamali Kirindum , Gràniitm, Qrtn&nm , c Sem*
fcrudan. Elfi hanno inoltre delle Divinità campenti . e.
intelari , ed un numero indicibili; di Divinità minori.
Elfi non tifano di jiingcr l'Ente Supremo in qualfilìa im-
magine, ma l'altre Divinità fon venerate da elfi in Pit-
ture . A quella fpecie d' Idolatria ^derilcono i Maialar i ,
e con qualche mutazione molti Indiani .
4) Gli aderenti d' un Idolatria , che in vario modo
s'è dilatata in molte nazioni. L'inventore dieffa daKul-
muchi chiamafi Tfàakamunì , da' Mongoli Stìginmmi ,
da' Tanguli Sciak£)jcia-dom-&a o feniplice mente Dorn-ta ,
ed in China, Giappone , Corea, Koth;n-Cli:na , Laos,
Toneting, ed in altri paefi vicini, Tfttki*, e Tfcùtia,
e Tftìaka, come pure Fo oppure f-vr , e nel Giappone
anche Butti, in Sciam Somm>na~Ceóom , e nella Penilo!;!
di qua dal G»nge fu venerato fot;o il nome di Badia,
o Bilia, il qual nome fi è cotifervaio tra' Siameli nel-
la parola PnSi-Sal , doè Sìffttr Putì. I Kataweb raccon-
tatto, che 1»:; figlio di cottila Divirità (i cutdiverfi no-
mi fi fon detti pocaiui) dciiu Aitmàfitr , a cagione ce'
molti miracoli l'atti , abbia e frenulo il titolo di Dulaì-
Lama, cioè il grande , l'eccclfo , oppure il Somma Sa-
teraott. Nel psefe di Butan in un Munte di nome Pil-
lala dimora tuttora il Dalai lama , che da una gran
pane degli aderenn* di quella Religione , fi venera rome
il Capo, e tome un Dio , credulo immollale , perché
dopo la mone l'anima di etto ciedeO pafTare in un al-
tro corpo. Un a'tro Capo di quella Rei gionc è il Gran*
Sacerdote de 1 Mongoliche ha il titolo di Dfip Df«n-
Djiw AVraióru^fi , ed ii c>in.TnJ:o (ìe^tK-Kiluthia
o K,-. -:j Tutti i dfintlrri di quella Religione da Kal-
muchi, e Mongoli vengon chiamati co! nome iiLamas,
ed ì principali di tifi hanno il nome di CkUkiil$ani (Ri-
na-
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DELL' ASIA- «5
Mali). A' Sacerdoti di quella Religioni' i Chinefi danno
il nome di Cofàag; in Laos, Pegù , e Siam eflì chia
manlì Talapoini , ed in Laos anche Fe , nel Giappone
Txnàts e Barai , il nome di Bonzi è fiato dato dai Ge-
lùiti a' Sacerdoti della China.
J) Gli aderenti dell'Idolatria detta Xìnia a Sinfo nel
Giappone , il cui capo chiamati MÌKaddo . Efli adotano
la Divinità funrema Amida , ed ini numero indicibile di
Divinità minori .
3 Una parte de 1 Gentili adora più Divinità , eguali
tra loro, e l'ima indipendenti.' dall'altra. Idolatri limi-
li fono i Taojlcc, cioè aderenti di Lao-Kinn, nella Chi-
}. g. Gli Eirti abbandonata la Paleltina loro patria,
fi fon inoltrati dalla parie di mezzodì fino alle Colte di
Malabar, e Coromandel, e dalla parte di Levante fino
nella China. Elfi perlopiù fon del partito del Karci, o
Karaiti , cioè rigettano tutte le Tradizioni, è perciò II
diftinguono Ai' Rabbattiti o 6tT*lmndifìi. (') Nella Chi-
na elfi venerano anche Confucio ; ed in Golconda, e
più oltre ne' Domiuj del Gran Mogol efli non hanno
ribreno di fpolàrfì con Donne Indiane.
5- 10. I Maomettani ripetono il nome e la Religione
da Maometto Arabo di Nazione , che fui principio del
7. fècolo fi fpacciò per Profeta, e Deputato da Dio, e
pretefe, che la fua Dottrina forte rivelazione Divina. I
Maomettani fi fon dilatati per tutta l'Afia , e divifi in
due Sette molto nemiche tra loro, die fono:
1 I Maomettani Smni, Simuli, o Sanniti, i quali ve-
nerano il libro delle Tradizioni del loro Profata , Come
libro Canonico , detto Sunna , e riconofeendo Abuieir,
Omar , e Otbmann per veri fucceflbrì di Maometto , gli
preferifeono ad Ali. Elfi eredonoelfere gli Ortodoffi Mao-
C ") S' diconu T jtmudijli, ptrchc legnino h domina del fimois li-
bili chiamato Talmud . Gli Ebrei di Gemei] fona chiamati parimeli»
Talmudmi .
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ÌÓ Olii' ASIA,
meitani , e fanr.o il loco pellegrinalo alia Mecca per
vi(i;are la Caaiia. Secondo la dottrina de' 4 loto pi ine j*
pali iioitoii fon divifi in 4. parliti, die fono.
1) Il Panilo di AbtiGjniu, mio de' Commentati" j
del Vintiti; di quello pattuo tra gli alni lòno i Turchi]
O Tarlati .
1) Il parino di M»ttt, die fa o Maeflro di Cifa, o
Maiefciallo , oppure Ciambellano di Maometto . II tuo
partito è maggiore in Alinea the 111 Alia.
3 ) Il panilo di Al StUtfei, die oggigiorno ritrovili
quali nella loia Arabia .
4) 11 parino di Ein-Hmiaìi , quali odia loia Arabia.
1 1 fttaomttéaà di Additi, cioè Jd Partiti ic'Gin$i,
del qual nome fi vantano gli aderenti del Calua Ali tbn
AbutjUb , a cui però i Sonntli nemici danno il nome
vituperalo di bthittn, cioè aderenti (di Ali) il qual no-
mi! pelò vieti refluitilo a' meJelimi . {*) L.ii ciedono,
che la loflaci.i della Religione Maomeriana confai a ed
dererminare , chi fia il vero Imam n lia luecellore di
Maometto nella fuprema automa Ipituuale e temporale,
e riconofeono per tale il Colo AH colla fua dilccndema.
Fllendo dclufi dal diritto ci vifriate la Caaì>a ci Mec-
ca, efli fanno il loro pellegrinaggio e h loto vifna a'
Sepolcri degli imam, o (:» de' Difendenti da Ali. Scn
divili in 5. parlili principali , fuddiv.fun lette partiri mi-
nori . ! Cinque partitimaggicwi fono 1 Kffftbiani , GhoUi-
tt , Naturimi (A'*wrctu) Ifeiimi , e ZafdÀwt, ovvero
aneor meglio ZtUiti. Di quella feconda letta de' Mao-
meilant fono molti Petfiani o Indiani.
11. I CriJUmi dell'Alia fono:
j I Cri/linai fMfrinunm Oriintaìi , ove fon com>
prefi
1 I Crismi Grtrì , che fi vantano edere gli Qttotkflt
Crifiìmi Orientali, e dillìngnonfi dagli altri Criftiani pei-
( ■ ) I PtrfijT» mi i ram,"*™ A' 'T« ehiiinail Sdititi . Edi Iur-
ta il PtllrErioafiio dilla Mecca , ma devono payrc ivi il Tributo .
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o e l l' a s r a . ty
eiia , che acconfenrono a' 7. ptimi Concili generali, e
non rkonofcouo la giurifdizione delPapa. Di quello par-
1 ) Coloro rie fon fahur&ìnatì a' 4. Patriarchi dì Co-,
flantinopoli , Mtffanària, jintiotbia ,( Gcrufalcmmt , ile' qua-
li il principale è quello di Coflanrinopoli , da cui gli al-
tri dipendono, ed egli ufa il titolo di Arcivdcovo iliCo-
flantinopoli , e di Patriarca univerfale,
Al Patriarca di Aleflandria in Egitto, che per io più
filicele nel Cairo, fono fottopofte non folamenie alcune
Provincie Afiricane, zna eziandio una parie d'Arabia.
Dai Patriarca Greco d' Antiochia , che per lo più ri-
fiede in Demeschk o Scham nella Provincia di Scham o
fia Siria; dipendono i Mtkbiti di Siria, Mefopotamia e
di altre Provincie, Chiamatili Mtteiiii per vituperod'ef-
ferfi (ottopodi all' ordine che diede l' Imperator Marcia-
no, diaccettarc i decreti del Concilio. Calcedonefc , Dì-,
cono la Mena in lingua Arabica,
Dal Patriarca Greco di Gerusalemme dipendono mol-
li paefi , i> li crede ai fuoi titoli , ma pochi Tono i
Criftiani.
■ i) I Ruft, Cofycbì, ed i nuovi Criftiani dell' Ada
fetrentrionale, battezzali da Sacerdoti Rulli. Coloro che
fi oppongono alia Riforma de' Riti Ecclefiaftici , fatta da
Nicone Patriarca de' Ruffi, pretendono il nome dì Sta-
ramrzì , cioè gente d'antica credenza ; quantunque gli
altri Rulli diano loro il nome di Roskatrtikj , o Raiksi-
fihi'a^i, cioè Scamatici.
3) I Georgiani, detti da' Ruffi Gru/ini, e neila lingua
loro Mtlimfi. Lo flaio della loro Chiefa è mel'ehino.
7. I Htftoria*!, che portano il nome da NelloWo, che
nel V. fecolo fu Vefcovo di Coflantinopoli , La di lui
Dottrina fu che Criflo non Solamente habbia due nature ,
ma anco due Perfone ; le quali nature e perfone, feconda
lui, fon ralmeiìie unite, che formano un Ibi Barfopa ,
cioè un fol colpo d' occhio . Per confeguenza folto un
alt ro nome egli intele I' oliere di pedona , ediedeil nome
di perfona a quel che noi chiamiamo natura . I Netìorianì
fi fon molto dilataci in Afta , e fon fottopulti «due Pa-
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;8 dell' aua.
marcili. Il primo Patriarca ridiede a Moful 0 Mudai
in Al Dlcheiira, ed ha femore il nome di Elia . Il feconda
ha la fua Sede in Ormra deila Perii* , e chiamali Tempre
Simeone . Nel numero de' Nelìoriani debbono contarli i
Crtjlìani di Tommufo filila Corta di Malabar ,c Deportano
il nome da un certo Mar Tommafo Armeno. Effi in
[■arte fi foa uniti colla Cliicfa Romana . E «II' anno
1771. fu pubblicato a Roma die il loro Patriarca di
Mefopotamia con 5- altri Vefcovi abbia riconofeiuto il
Papa còme Capo della Chiefa .
3 I Monofifiti, o fia Gìacobbiii della Siria. Chiamanti
Monofifiti, perchè foftengono, che la natura Divina, ed
umana in Crifto i ormano una fola natura, non perchè le
due nature fon confufe infame, ma bensì perche runica
natura di Criiìo e doppia e compolla. Hanno il nome di
Giacobbiti, perchè Giacobbe Barade'o o Zanaio nel 6.
fecole regolò i Riti della lor Religione. Il loro Capo è
il Patriarca A' Antiochia, di cui la Sede principale c in
un Moti attero poco lontano dalla Città di Mardin , acuì
è fubordinato il Mafrian (cioè Catholicus, Primas) di
Mefopotamia, la cui Sede è in Tagrit, quantunque ora
rifeda ne! Monaftero S. Matteo poco dittante da Mo-
ful . Molti di quello partito fi fono uniti alla Chiefa
4 Cli Ayviihì j' accordano co' Monofifiti nel credere
una loia natura in Crifto; fc ne difeoftano pctòda'Riti ,
ed in parecchi dogmi, ed in molti punticoiwengonoco'
Greci. Elfi fon fottopolti a' 4, Patriachi. Il primo de'
Patriarchi, che chiamati Cattolico o fu Univerfale di
tutti gli Armeni, rifiede nel Monaftero di Etrhmiadzii» ,
circa l. leghe dittante dal!;, Cina di Eriw.^i : in Amie:»,
Walarfciabat); il fecondo rifiede in Sii della Provincia
di Carman; il terzo ìnGandfalar ddla Provincia Perliana
di Scirwan, ed il quarto neJI' Ifola d' Aghtìiamar ;Elli
dicono la Mena nella lingua Armena antica . A Gerufalemme
i ifiede un Patriarca Titolare Armeno , ed a un altro
Patriarca Titolare di Coftantinopoli fon fubordinate le più
vicine Chiefe dell' Alia minore. Gli Armeni hanno t
loro Vefcovi c Arcivefcovi . Molti Armeni lì fono uniti
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DELL' ASIA. 19
alla Cliiefa Romana, e dipendono dall' Arcivefcovo di
Nachdfcewan . che è femprc dell' Ordine de' Domc-
5I Maroniti, clic vivono ne' contorni del Monte Libano
ndla Siria, e nell' Ifola di Cipro . 11 lor nome deriva
da quello del lor primo Patriarca dìnomeMaron, econ
effi fi fono uniii i Mtriaiti . Molti d'elfi quantunque s'
accordino con la Chiefa Cattolica Romana, non ottan-
te non deoofero i riii deli' antica lor Religione . Sono
fubordinati a un Patriarca, che chiamali di Antiochia,
e femprc ha il nome diPietro. Elfo tificdenel Monaftero
di Cannobine del monte Libano. I Maroniti nella loro
Liturgia fi fcri-oiio ddla lingua Siriaca.
II. I Crifiiam ' Cattolici Romani fon crcfciuli di numero
nell' Afia meridionale, dacché i Miffionarj CaitoliciRo-
mani vi fi fono moltiplicati. I Gefuiti vi hanno contri-
buito più che altri , ed ima gran parte le ne deve nell'
Indie a' Teatini, ed AgofHniani , e nelGiapponec nella
China a' Domenicani , Francefcini , Cappuccini , ead altri
Religtofi . Nella Perniola di qua dal Gange in tutte le
Provincie erano i Miiìionarj Gefuiti ,edin maggior numero
fi trovano i Criftiani Cattolici Romani nel Regno di
Madureì , c nel Territorio di Goa. I Gefuiii fi erano
inoltrati anche in Siam Tongking , Kochinchina, Corea.,
e Tibet . Nel Giappone t Cattolici Romani fono fiati
eftirpati; ma nella Qi ina fe ne irova tuttora gran nu-
mero. Anche in Siria, in Aflracan, ed in altri paefi;e
alcuni luoghi fi ritrovano di Comunità Cattoliche Ro-
lli. Gli Olandefi, Inglefi, e Danefi non il fon meno
affaticati a predicare la Dotriria Crilliana iti quelle con-
trade dell' Afia meridionale, ove hanno le loro colo-
nie, di modo che i .Ctiflianì Calvinifti e Luterani vi fi
Cono accrefeiuti in un numero confiderai^ le . Anche in
Smirne ed in Aflracan v' è una Comunità Luterana , c
dell' altre fe ne ritrovano ntjla Siberia . Paffete- folto filen-
Eio quei Luterani, Calvinifti , e Anglicani, che vivono
dìfyerfineirAfia.
j, 12. Che nell' Afta Meridionale non.fi fewfeggi dì
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DtìiL- A i I A.
Melìieri, Manifatture e Fabbriche , lo dimofirano le Mer-
canzie , che ne vengono trasportate in Europa , le quali
fono la Tela di Cotone, l'Indiana, la Tela Oritctiina,
i Fazzoletti, le Tovaglie, i Tappeti, il filo di Cammel-
lo e Cammellotti, le Storti: di Soia infettine eziandio d'
Oro, e d'Argento, Sagri, M atroce h i n o , mobili rifiliti
di Lacca, Vafi di Porcellana ec. Benché gli Aliatici tra
loro traffichino i prodotti naturali , e dell'Atte 1 ; pure il
iralporto di que' generi , che fallano in Europa , Affri-
ca , e America, quali interamente fi fa per metto degli
Europei. Tra popoli dell'Alia neffimi vanno in Paefi tan-
to lontani a cagion del traffico, come gli Armeni e Bu-
chari , rie' quali r primi pattano anche in Europa e Af-
frica. Tra gli altri Mercanti Afiatici non v'è chi intra-
prenda viaggi lunghi , crime i Malabercfi e Chinefi, per
Mare; i Giiiicfì neppure ollrcpafl'ano rifole più vicine,
ed il Regno di Siam.
5. ^i■ I-à Letteratura dell' Alia, paragonata con quel-
la che ora fiori Ice in Europa, è di poco rilievo. Con-
fitte principalmente nella Poeta , Morale , Aritmetica,
Ailronomia, o piuttofto Allrologia , in un poca di Lo-
gica e Metafilica , nella Medicina , cioè ncll'intcnderli
dell'erbe fallite voli j. e Dell' applicarle. La Sede principa-
le delia Letteratura, e le Scuole più cofpicue dell'Alta
trovanti a Benares (o Waraiiafi, oppure Kafcr ) fui Fiu-
me GanE<- ne II' Indoli a ti per gì" Indtani Iduìatti, ed a
Samatiund dcNa Bui Ilaria pei 1 Maomettani -
}. 14. La Sioria de' popoli, é de Regni dell' Afia è
la p;ù antica , giacché Iddio fcelfc l' Alia per ettére la
Sede de' Patriachi del genere Umano , Jdamo e AV.
Ambedue furono polli da Dio fo un Paeie dell'Ada,
che in circa Coima il sotto delle (reparti dalla terra,
che tra ette fon unite; acciocché con maggior facilita i
loro discendenti potettero dilatarli fqJJa wpet£cìe della
lerra . Le altie Parti del G;obo Terreftrc danno avuti
dall'Afa non lolamenic 1 loto primi abitanti, ma anche
le beflie, e molte pian:* , o direnamele , o indiretta-
mente. Indi è venuta anco la cognizione di D;o, «del-
le prime Arti , e Scienze 1
Ipri-
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h t i. l' Asia-
t primi Ji^n/ dell' Afia, che Tono quelli di Babilonia -,
Affirìa, e Ci/na , ebbero princìpio dopo il Diluvio Uni-
vi rfale , accaduto nell'anno del Mondo 1656 , e neh'
ìfleflò tempo è nato anche il Regno d' Egitto in Affrica.
ESerifimile, che l'origine de' detti Regni coincida col
principio del Secolo io. L'Imperia à' Affiria fu avanzato
ad una potenza di gran rilievo folto Nino, che dilatò
il Ino dominio non fidamente fui Regno di Babilonia ,
ma anche fapra altre pani dell'Afta, e Copra l'Egitto.
L' impero perfiftette in quella grandezza fono i fuoi prò-
prj Monarchi fino al principio del Secolo Jl , nel qual
tempo contro il Re Hardanapalo rivoltarcnli di concerto
Arbaci Prefetto de' Medi, e Bilefii Prefetto di Babilo-
nia. Arbace ['impadronì dell'impero d' Affina e della
Abdia. Ma i Difendenti d' Arbacenon ne rimafero gran
tempo in poffefla. Imperocché gli Affirj furono i primi
a rivolrarfi, ed il loro efempio fu di poi feguitato an-
che da Babilomfi , onde nacquero dm Regni diftinti. E
quantunque dopo qualche tempo il nuovo Regno di Babi-
lònia folle all'orbito dal Regno nuovo à' Affina; pure mie-
Ila riunione non fu d! gran durata . Imperocché nell'
anno del Mondo 33ìp Nabopolaflar liberò la Babilonia
fu a Patria dal Dominio degli Affivi ( e nuovamente oc
formò un Impero irtdependente , che da lui fu accrc-
feiuto coH'acmiilìo di nuovi! Provincie, e maggiormente
dal fuo figlio Nebucainttztr ( Nabuciodonofor . > Il Regno
d' Affina fu incorporato a quello de' Alidi circa l'anno
3388. Nel Secolo 35 il Regno di Ptrfia prefe fummo*
vigore fotto il Re Ciro, che nel 3415 non folameatefi
refe padrone della Monarchia unita di Affiria e Media ,
Ina anche in appretto del Regno di Lidia, e dell'Homo
Regno di Babilonia. I fuoi SuccelTori dilatarono anche il
loro dominio fopra uua parteconfiderabiledell'Icdoftan,
e fopra una porzione dell'Affrica, ed Europa. Lo Stato
profpero della Monarchia Perfiana durò fino al Secolo.
37 del Mondo , nel qual tempo Aleffand.ro Re di Mace-
donia s'impadronì della Perfia, e di miti i Paefj fotte-
polli a cotefta Monarchia . Ma quello primo . dominio
degli Europei fopra una gran pane dell'AC» fu di po-
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ea durata; imperocché dopo la morie diAlefiandro, ac-
caduta nell'anno dei Mondo 3653 , quel grand' Impero
In difciolto . Tra'Regni particolari, che ne nacquero, fi
diftinie quello de' P.irti , fondalo nel 3734 da Arface ,
e s' avvanzò a una grandezza mirabile, mamme quando
nel 226 dopo la Nafcita di Criflo a Parti fu tolto da
Perji.mi fono la condotta di Artaftrft. Nel Secolo 3S
i Celti , e dipoi i Sciti e Sanniti dall' Afia pacarono in
Europa, ove s'impadronirono di molti Paefi,«d i Ro-
mani avanti e dopo la Nalcita di Grillo fi refero pa-
droni d'una patte confiderabile dell'Alia Meridionale .
La Nafcita di Gesù Crìfio accaduta nel 3973 fu utile a
tutto il Mondo, e la Religion Crifiiana, clic ebbe prin-
cipio in Alia, indi s'è dilatata per tutta la terra.
V Emigrazioni di' pepali itti' Afia in Europa continua-
rono anche dopo la Nafcita di Crifto : imperocché nel
IV. Secolo dall' Afia Settentrionale pattarono in Europa
gli Hunni, nel V. Secolo i Bulgari, nel VI. gli Avari
( propriamente i Gengini ), e ne' Secoli Vili, e IX. gli
Vnghcri , i quali tutti vi fecero delk'grancoiiquifte .Emi-
grarono parimente dall' Afia per pattare in Europa ncll'
Vili, e IX. Secolo f,li Arati ofaSaractni, nel IX. Secolo
iRuffi; nel Secolo XIII. i Tartari, e nel XIV. i Turchi.
Mane' Secoli, chefeguono , le cole fon andate a rovefeio ;
imperocché gli Earipti fono paffuti in 4f\a , e vi fi fonimpa-
dronjti di molti P.iefi. 1 Rutti fin dal Secolo 16 a po-
co a poco fi fono refi padroni dell' Afia Settentrionale ,
che forma circa duequinti di tutta l' Afia. I Portoglieli
acquetarono gran parte dell' Afia meridionale nel Secolo
XVI . Il loro dominio fi (tele Culle colte de' Golfi di
Arabia , e di Perfia , fu quelle delle Penifole di qua e
di là dal Gange fino alla China , es' impadronironoan-
che di Ceilon, e dell' Ifole di Sund, delle Molliche, c
d'altre, le quali potfeQkmi per la maggior parte fon paf-
fete nelle mani degli Olandifi . Gli Spegniteli vi polfiedo-
00 l' Ifole Filippine, e gii Infittì, I-'mnce/i , e Dancfi vi
fon padroni di varie Fortezze e luoghi lullc colte della
Perniola di qua -dal Gange. E ficconve ne' tempi antichi
la cognizione della vera Religione dall' Afia è paffete in
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DELL' ASIA. 3?
Europa, cosi fin dal fecolo 16 gli Europei hanno ri-
portato in AG* laReligion Crrftiana , e fi fon affa liciti
a dilatarcela, come coita dal §. il.
Non ho detio ancora lutte le gran rivoluzioni accadute
nel Governodc' Popoli dell' Alia . Ve ne fono alcune aloe,
che non debbo n tralafciarfi . Nel SfcoloVH. da Muometto
fu porto il fondamento della gran Monarchia degl'i Arabi, e
Saracìni , che fono il Governo de' Calili fi Itefe non folamen-
refoprauna gran parte dell'Alia Meridionale, ma anche
fopratinapartedeli' Affrica ed Europa. EiTa non ebbetine
primadelSccoioXIII, quando gli avanzi della medefima
furono afforbitt dM' Impera Mangoltfe molto maggiore di
quello degli Arabi. IlFondarote di elfo fu Dftix-:ìi-CI>a-<:,
Mongolo di nafeita, che viife fui principio delSecolo XIII ,
edebbe la fila Sede nell'Afa Settentrionale. Elfo riunì i
Mangili e Tartari, popoli potenti, e dell' ilìeffa origi-
ne, Ì quali unitamente s'impadronirono della maggior
parte dell'Afa, e inoltrarono per un gran trauoezian-
dio in Europa, Dfc'mgis Cb&n mori nel 1157, lafciando
4 figliuoli, Tfciutfibi ( Zuzzi ) Zigani, Vgudui, cT.ii,-
lai, il quale fu privalo dell'erediti. TfebtHtfct , viven-
do ancora il padre, ottenne il dominio de' Pacfi vicini
a' Fiumi Wolga e Don, che allora ebbero il nome Tar-
taro di Daicbte Kipfchiai, o Xaptjcbiak , cioè la Pianura
di Kipfchiak. Sona quello Dominio erano comprefi i
Regni d'Alhacan, e CftfaR, tutta la Tartaria Diccela ,
ed alcuni vicini Paefi d'Europa . Da coteilo Tfciijtfd
difeende la Cafa regnante del Chan Mia Crimea . Zuga-
tai o J agitai ottenne i Paefi, che formano la Biichari»
grande e piccola, e la dipendenza (ì ipenfe nel t^-tiipo
clic Tim»r Big fondò il fuo Regno, a cui furono in-
corporati i detti Paelì . Ugadai dal fuo padre fu fac-
to regnante de' Mongoli e Tartari ; ma dopo la mor-
te di Chaink, figlio d'Ugadri cotefti popoli, e Paefipaf-
i'arono folto il Dominio de' figliuoli di Taulai, di cui
fu fatta menzione di fopra . Sfanga o Sùagia, il maggio-
re di effi mandò il fuo fratello Hxlagn con un' efercito
in Iran o fia in Per fi a , il quale conquiflò i Pacfi che
da Ponente confinano colla Pcrfia, e lafciò tutti quelli
4M* . C Pae-
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Paefi a fuoi difendenti. Manga frattanto portò la guer-
ra alla China e vi fece delle conquide. Gli fticcefle il
fuo fratello Cablai Chan che fi ft abili nella China, e vi
fondò quella flirpe de' regnanti che chiamali Ijnen. fin
da quel tempo il Paele de' Mongoli fu fatto Provincia
della China, ed i Chatii della detta flirpe Mongolefe
fecero governare rotella Provincia da'Ioro più fedelipa-
renti . Ma nel 1368 i Mongoli furono feacciati dalia
China, e finalmente ebbero riilclTa forredel popolo det-
to Kalkas , che è un ramo de' Mongoli , di panare l'or-
lo il Dominio de'Cbincfi, i quali nel 1757 s'impadro-
nirono anche della maggior parte del Pacfe degli Ocl ci-
ti, o da de'Kalrmichi Sengori . Quella parte della Si-
beria, che fu fottopofla a Dfcingis-Chan , edaKuifciunt
Chan ilio difendente, ara è dominata da' Rulli. I Pac-
fi conciliati da Dlciiigìs -Chan e dalla fua dipendenza
nell'Afta Meridionale , nel Secolo 14 paflarono fotto L'
Impero, che fin dal 1370 fu fondato da Timur Beg ,
detto ordinariamente Tanitrlano, che più propriament e
fi direbbe Timor Leng, cioè Timur lo Zoppa. Egli ebbi
la fua relìdenza a Samarkand della Bucharia , e conqui-
do l'Afia dall'Arcipelago fino al Fiume Gange ed a'
confini della China, e dal Mare di Perfia fino alla Si-
beria, e s'inoltrò per un gran tratto eziandio nella Ruf-
fia. Ma il fuo Impero dopo la fua morte fu difciolto,'
ed Ì fuoi difeendenti regnanti di ChorafaO furono ellir-
pati nel principio del 16 Secolo . Una linea della fua
Cafa regna ancora nell' Indoflan folto il nomt di 6V.™
15. La forma di govirno negli Stati e Pacfi dell'
Alia è oMonarchica, oDifpotica, oppurcRepubblicana.
La froma di Repubblica non folamente vi fi tifa tra
molli popoli piccoli , governati o da' più anziani , an-
nualmente eleni, oppure da'Ptincipi, a cui fi preila ob-
bedienza , quando fi vuole ; ma anche in quegli Stati di
maggior eftenlione, che fembrano Monarchie, quantùn-
que l'autorità fuprema vi Ila più torto nelle mani de'
Governatori delle Provincie, però trattano i Sudditi co-
me fchiavi. Uno Stato di quella natura è l' Indoflan.
5.iff.
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DELL ASIA' J5
}. 16. Avendo già deferi tu l'Afia Settentrionale dell'
Impero Rullo, nella prima parie della Geografia, la
pano qui folto filenzio. Gli Scrittori Orientali foglion
diViderc una gran parte deli' Alla in Iran e Turati . Il
fiume Armi o Ila Gihon, aniicatnenrt Oxur né fa il
confine. Qjiefto fiume dalla parte orientale del Mar
Cafpio ne' tempi antichi formò i confini Settentriona-
li del Regno di Perda, e sboccò nel Mare Cafpio, ora
però fi perde nel Lago d'Arai; Sotto il nome d'Iran
s'intendono i paefi del Regno di Perùa, e fotto quel-
lo di' Tttraii i paefi di Turkomanni e Ueibeki . Comin-
cierò la detenzione dell'Alia dalla parte dì Ponente, q
fia di paefi dell' Impero Turco, e Ìndi andrò inol-
trandomi verfo Mezzodì e Levante .
5- I7- Prima però accennerò le Carte Geografici* ge-
nerali dell'Alia, adattate all'ufo, quantunque non ve
ae Ila alcuna , che non abbia faifogno di niolté correzio-
ni . Nel Secolo conente La Carta generale dell* Alia è
Irata molro migliorata dà Guglielmo de ? lsle , e Ber-
marno Moli; ma la Caru dell'uno e l'altro non putì
paragonarfi con quella di Giov. Mattia Hafe. La di lui
Carta non potuta da elfo al fuo intero compimento fa
terminata da Aag. Goliliet Bohm, e nel I743. pubblica-
ta dall'officina Homanniana. Alcuni anni dopo fu data
alla luce da Robert la Carta corretta di Samoli, che
però è inferiore a quella, che dall'anno 1751 fino al
53 fu pubblicata in 3 fogli da Anville , la quale però
non e {eaza difetti. . .. .
t. I Paefi dell' Impuro Otlomanno.
La Carta , ave quefti paefi , quantunque in piccolo ,
fi trovano ben rapprefentati , e quella di Gi'ow; Michele
Franz de Imperia TWr'm, pubblicata nel 1734 dall'Ol-
eina Homanniana di Norimberga .
L'Afia
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D E L L' ASIA.
L'Afia Minore.
$. i. Ebbe anticamente il nome d' Afia Minore quella
Perniola , che dalla parte di Settentrione confina col
Mar nero, da Ponente col Canale, detto anticamenu
disfiorai Tirami, col Mar diMarmora, «.'Dardanelli
(anticamente ElUfponlo) e col Mare bianco o iia Arcipe-
lago; da mezzogiorno col Mar Mediterraneo, da Le-
vante coli' Eufrate. Qiieflo tratto di paefe ha circa
11000 miglia geografiche quadre. I Greci all'Alia mi-
nore diedero il nome d' Arartòiitjì fot [intendendo il
folìantivo x a 'p a ' e ' 0 ^ Ptefi orientale, perchè relativamen-
te alla Grecia, e fpecialmente alla Città di Coftamino-
poli cotefto tratto di Paefe è funaio a Levante . Dalla
parola greca AVarcJiil (Levante) n'è nato il termine
Turco Anaàolì, e la parola Latina Natalia, adottata
dagli Europei, clic lignine» 1" jllcflò che Levante , termi-
ne, che i Mercanti e Navigatoti danno a quello paefe.
1. Una Caria dell'Afta Minore con indicibile lati-
ci , e eoo un gran genio e con profondo cognizioni è
ftaia fatta dal Signor Profeuore GUv. Mattia tìafe, che
nel 174;, dopo la Ina morte fu pubblicata dagli EieJi
di Homann a Norimberga . Che quefla Catta ciò non
ottante abbia bifog-no di molte correzioni , ce lo inle-
gna la Carta, quantunque ancora difettofa, che ritro-
vìfi inferita nella terza parte delta deferizione de' Pacfi
orientali di Ricario Parok, della quale, come pure- della
deferizione de' Viaggi per la Turchia e Pcrfia di Ot-
trr , il di fopra lodato Autore non potè forvirfene ,
perchè l'una e l'altra furono date allalucc dopo la di
lui morte. Quantunque però quelle ultime due Carte
fuperino tutte l'altre precedenti in clatezza , ciò non
oliarne non fon del tutto conformi alla vera figura
del Paefe, c il difcoflano affatto dalla prefente eoititu-
zion politica di elfo.
$. 3. La Terra ferma dell' Afia Minore ha gran nu-
mero di Monti affai alti, e delle Montagne riguardevoli ,
delle quali quella è la principale, che anticamente ebbe
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dtU' A S i A: ti
il nome di Tamia. Comincia dal Promontorij Chelido-
nefe, c da principio mirandoli verfo Set tent rione , dopo
un breve tratiro prende la direzione verfo Levarne , e
inoltrali malto ridi' Alia . Le cime de' Monti più alti
Ibno Tempre coperte di neve . Tra' Monti vi fono flati
anche de' Vulcani . Delle Pianure ve ne fono alcune dì
grand' erte nlìon e . L'Inverna vi è rigido, ma breve. In
tempo & Efiate il caldo vi è grande, che in alcune con-
trade vien temperato da' venti, che in cotefta flagionc
fogliano fóffiare; e dalle contrade , ove le paduli ed il
caldo renrìon l'aria malfann , gli abitami fe ne ritirano
ne' Monti vicini, per godervi l'aria frefea e falubrc . La
Pelle talvolta vi la grande (trage. L'aria vi e più tempe-
rata in quel tratto di Paefe, che è più vicino al Mar
he ro . In molte contrade il Terreno è cattivo e Aerile ,
il qua! difetto vien compenfato dalla gran fertilità degli
altri terreni , quantunque appena la metà ne fia coltiva-
ta; i Campi ben coltivati producono le Biade in abbon-
dama. Vi il coltiva anche il Rifa, che i eccellerne ne'
contorni di Angora, e nelle vicinanze di MillelT fi fa
anche del Tabacco, elle dopo quello che fi fa ne' con-
torni di Larìchea, è il migliore della Turchia. Lo Zaf-
ferano dell'Ada Minore è di bontà e virtù (ingoiare, e
molte vi fono le contrade, che ne fono affai ricche.
Evvi una pianta d'un fiore turchino, il cui feme s'
adopra a farne un color turchino. Il Paefe abbonda di
frulla a" alberi, che fono le Mele, Pere, Nefpole, i Fi-
chi, Limoni ec. Degli Olivi, e Gtifi , ve n'è gran co.
pia, ed il cotone raccogliefi in abbondanza. Il Paefe
produce più Vino, eccellente e ordinario, bianco e rof-
lo, di quel che abbian bifogno gli abitanti. Evvi la
Quercia, che produce le ghiande groife, di cui fi fa ufo
nel conciar le pelli. Il Ugno da fuoco in alcune conrra-
dc e tanto icario, che la gente baila fi vede colìrctta
a bruciare lo Aereo feeco di vacca . La bum delle Peca-
ri è grolla; ma dall'altro canto ne' contorni di Angora
rirrovanfi le famofe Capre di nome Kà'mel, che per lo
più fon bianche, molte di color grigio, e poche di co-
lor nero, delle quali i! pelo è eccellente . Quello: pelo
C 3 è rie-
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p nociuto, e talora arriva alla lunghezza d'un piede,
JJ più fuiq è quello de' Becchi il' uno e di (incanni. Il
pelo più corto , e ordinario , il <juale e ^ ct lra 'I F e '°
più lungo, lì leva dalla pelle , quando la <^apra è mor-
ia, e le ne manda gran copia in Europa, ove fi ado-
pra net far cappelli: l>* coltivazione dell* Seta vi forma
uri oggetto importante . Pel Miele 1 della Cera non y?
n'è Icarfezza . II maggiore de' laghi, che vi è, foranee.
Sai nitro, Sai marino, e Sale ordinario. A pie del Mon-
te, deito anticamente Ida, fonovi delle Miniere di Ar-
genta-, Piombo, Rame, Ferro, e Aliarne; fono però po-
co utili . Vi fi ritrova gran numero di Bagni caldi , con
parecchie forbenti di acqua falla , pregna di Zolfo . In
poca dillanza da Ismid feaiurifce dell'acqua melcolata
d'Allume, che ferite di medicamento contro i calcoli ,
c la difenteria. I Terremoti fin da'tempi antichi hanno
ipeflu volic danneggiata i' Alia Minore. I Fiumi princi-
pali del Paelé yanno a sboccare nel Mar nero, i quali
fono, l'Ava o Ajala, detta da' Turchi Saha:Ì o Ssha-
ria, anticamente Sagarit , o Sangar'mi; il Bartin, .anti-
camente Partkcnius ; il fiume Kìzil-Irmai, anticamente
Halys , e quel fiume che in antico ebbe il nome di
Iris . Nel Mar Mediterraneo sboccano i fiumi , Seibm ,
anticamente Sarai, che prelTo Kaiferie, o Kaiffariali
nafee nel Monte Kormcz , e dopo eflervifi unito il fiu-
me Dfciittan, detto anticamente Pyranmi, va a gettarli
nel Mediterraneo , Il Mfander con altri fiumi più picco-
li sbocca nel Mar bianco.
Delle Jfsle che appartengono all' Alia Minote , .-altre
fono fertili, e altre Iterili, Jfl quali hanno bifognO di
grani foteftieri-. Alcune [fole producono del buon Vino ,
e tra varie .altre ipeeie un Mulcado rofib , e bianco ,
ch'c gagliardo. Producono anche Cotone, Neil' Ifola di
Scio ritrovanfi da'-Zoifi/ci , o Terebinti, Abeti, e Pini
molto, pr-egni di ragia , onde fi fa della pece e catrame.
Si fa toiche gtan quantità di Seta, la Simo e Milo ri-
trovati una fpscie di terra bianca, ebe s'adopra: nel la-
var i panni. In Leibut vi fono de' Baj'.ui .caldi < 1 1!
4.. 4. Qli Aitanti dell'Alia minore fona -i Tanhi-,
■ . ' , J 7V-
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Turcomami , Unteti , Eirci, Grfri, Armili, e Franchi o
Europei, i quali a cagkm del traffico dimorano nelle
Città Mercantili, c vedono alla Turca. Il numero de-
gii Abitami è minore di quel che comporterebbe la
grandezza e il filo naturale del Paefe.- e da per lutto
fi trovano degli argomenti delti gran decadenza de! Pae-
fe . Le Città ed i Cartelli , che anticamente furono ce-
lebri , o fon del tutto a terra , oppure per la maggior
parte fono in uno flato mefehino . Il numero de' Vìlag-
gi è piccolo. Le Strade maeflre per il gran numero d'
anaffini, tra quali i Ture orna uni occupano il primo luo-
go , fono tanto mal ficure , che i paflaggieri fon coflret-
tì a viaggiar in compagnie, dette volgarmente Carava-
«e, propriamente Kiervaer. Da' nomi di fopra accenna-
ti delle nazioni, che vi abitano, vedefi anco la diver-
fità delle Religioni, che vi fono. Poco fi coltiva la
Ltittratura , e quel poco ritrovafi ne'foli Greci, e la
loro Scuola è la migliore uell'lfola di Patmos, ove
Itudiano l'antica lingua Greca, la Finca, Metafilica, e
Teologia, ed è frequentata da' Giovani di varie Provin-
cie. Vi fi ritrovano anche de' Greci, maifime neh' Ifole
che mandano i loro figliuoli a Padova in Italia, per
(Indiarvi la Medicina, e vi fono chi da Letterati fan-
no i viaggi d'Europa, e talora vi fi ftabilifcono .
4. y lx. Mjnij'jttxre dell'Alia minore confittone prin-
cipalmente nc'feguenti Articoli. II cotone vi fi fila , e
fi tefle in varie maniere. Vi fi fanno de'Tappeti di Se-
ta in vario modo . I Tappeti T»rcamanni fon lifei , ador-
ni di ftrifee larghe , figurati . Vi Ci tefl'ono delle Tele di
mezza Seta e mezzo Lino, da farne camice, varia for-
te di K.afo per lo più flrifeiato , da faine calzoni alla
Turca, una fpecie di Drappo fotrile di Seta, detta
Urunlucke, da farne camiciuole da Donna; varia forte
di Dommafco, e altri Drappi di Seta, Guanciali di
velluto di varia fpecie e bellezza . Il pelo della Capra
d' Angora non folamente adoprafi a filarlo, ma anche a,
tenerlo. Se ne tefle un Drappo a due fila, che s'affo-
miglia a'!a Sargia la più lina, ed. è o lifeia o rigata,
un Camelloito fino a 3 o 4 fila , che talora è ondeg-
C 4 ti**-
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40 DEL V ASIA.
giantc( di codcfte due fpecic di Stoffa ferronfi i Tur«
chi per veftirfene d'Eftaie ) un altro Camcllono a
tredici fila, che ira (portarli in Ewopa, e nari ha il fi-
mile in bontà, altre forre di Sioffa, e Pelutii di vario
genere. Vi fi prepara anche del buon Marocchino rodò .
NellTfola di Lesbo fi coilrui'fcono di abeto le Barche, a
Navi grotte, chet|uaniuncjue (ianoalTai leggiere , pure du-
rano fino a 12 anni, perchè il /chiame ;è picnodi ragia,
§. 6. Il Traffico fiorifee tuttora filile Colte Marirti-
me. L'Alia minore manda a Coflantinopoli ed in alni
Paefi d' Europa-grani , Tabacco , e frutta d'Alberi, Olio
d'Olivo, Vino, Uva palla, seni-ri da Speziale, Ghiande
grolle da conciare le pelli , Cotone , Lana grotta di pe-
core, filo dì Turchia, pelo ordinario di Capra, filo di
pelo di Capra delia Kàjriel ( non efiendovi permetta f
evirazione del pelo rozzo ) Camclloui , e altre Stof-
fe, fatte di pelo della detta Capra, Seta, Tappeti di
Seta, Guanciali di Velluto, Cera, Pelli di Bufalo,
Marroccliino, e Allume. La Piazza principale di traf-
fico è Smirna. Il traffico, che gli Europei fanno per i'
Afta minore, nel fenio più rifireito chiamali Traffico ili
Levante ( $ 1 ) , e le Piazze Marittime di Traffico
chiamanfi ordinariamente le fiale di Ltvanit , lei Echcl-
ies dtt Levati! .
5. 7. Anticamente l' Alia minore fu th'vifa in picco-
li Regni e Provincie . Nella parte di Ponente vi fu-
roti le Provincie ed i Regni di F rigia maggiore t mi-
nore , Mifia, Eolia, Ionia, lidia, Caria 1 Doris, CD*
nel fenfo dc'Romani formano l'Afta propria. Ne' con-
torni della Montagna Taurits, e di là da effà, vi furo-
no Licia , Pifiiia ,' Panfilia , ì.icaonia , Cappadocia , e Ci-
lici a . Nella parte Settentrionale vi furono Bitinia, Ga-
lazi a , Patagonia, e Pattuì: le Provincie d'Eelia, Ionia
e Doris cran abitate da' Greci. Tutti quelli Paefi col
fuccefib de tempi pattarono folto l'Impero di Perjia , ed
infieme con elfo folio la Monarchia Greca. Qyando do-
po la morte di Alclfandro Magno la detta Monarchia
fu difcioha in vari piccoli Regni, la maggior parte
dell'Afta minore pafsò nel Dominio de'^i diSiria, e
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finalmente fe n' impadronirono i Rimani , Ì quali ne for-
marono una Provincia , governata da Prelori . L' Impe-
rator Augufto trovò bene , di fottoporne una pane al
Governo d' un Proconfole , la quale perciò ottenne il
nome d' Afia prucanfolart ; e ficcome l'altra parte conti-
nuò ad effer governata da un Pretore!, effa fu chiamata
Afia Pretoriana. A tempi dell' Imperator Coliambo il
Grande, ed in appretto , l'Alia Minorefu divifain Afia
proconfilare , c nella Diocrfi A fiati e ai quella parte era
governata da un Proconfole, e quclta da un Vicario.
Quando l'Impero Romano fu divifo nell'Occidentale, e
Orientale, l'Alia minore fu parte dell'Impero Orienta-
le , e rimare folio il Dominio degli Imperatori Remimi
Orientali, olia digli Imperatori Grtci , fino a tanto, chr
gli Arabi ne tolfero la parte Orientale, che però riror-
nò fotto il Dominio degl' Imperatori . Ma dopo la me-
tà dell' 1 1 Secolo que' Turchi , che eran fottopoili a
Sultani SrigjuAi del teno Ramo, fecero un iinuione
nell'Afia minore, derta allora Rum, cioè Pétft it' Ra-
mani, e n* conqulibrono la maggior parte, dì modo
che gì' Imperatori Greci non ne confermarono altro, che
un tratto dalla parte Occidentale . A Sultani, che n'
ebbero il pofTeùo, fu dato allou il nome di Stlgjuìd di
Rum, e dall'anno 1074 fino al )Joo ve oc regnarono
IJ, dipoi tutta l'Afta minore pafsò fucccllivameuie lut-
to ? impero de Afyngoii , fondato da Pfiiifjl Cban, fot-
io quello i!i Tamerlano, e finalmente lòtto il dominio
Oltomano, che la poflicae anche piefcnicmente.
S>- 8. I Turchi hanno divifa l'Alia minore Ìn7 Pro-
vincie, che chiamafi Anadoli , o Ga Natòlia , Roma, II-
fcbil, Adana, Mtrafcbe , e Siwas , la quale nel fenfo più
riltretto chiamafi Provincia di Rum .
I. jinadoti .
La Provincia , a cui i Turchi datino il nome d 1 Ana-
doli o Ila Natòlia, ha gli fteflì confini della Natòlia o
fu AGa minore deferii t» di fopra ($. 1.) dalla pane
di
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41 DELL' ASIA>
il lètte «rione , ponente, e menadi; ma dalla patte di
levante oltrepalfa i confini della Provincia de' Caratnan-
ni, e di Srwas, e comprende l'antiche Provincie di
Bitinia , Paftag&iia , Gatazia , Frigia, Mijìa, Eolia, Io-
nia , Liàia , Cada , Doris , Pifidia , Licia , e Panfilia .
Il Governatore di quella Provincia , detto BtgiUrhigj d'
Anadoli , è il primo dei Governatori dell'Alia minore,
c rifiede in Ktutahya. La Provincia è divifa in 14. Sand-
feiocati o ùiDiftretti , chefono^ora , Aiti* , Boli, Ha-
mid, Saraiiffar, Karafi, Ha/lemmi, Khuiavcndkiar , Ki-
anguiri , Kiutahya, Mintele, Sarukian, Saltati Engni Te-
be. C0S1 gli trovo nominati da Riraut, e Otttr . Il Si-
gnor Otter deferire anco il Dilkctto ci KWjWft, lenza
dire, le efib Sa uno de'Diltrctti di l'opra accennati, o
quale de' Diftretti accennati fia l' iftefib con elio . Vi fo-
no anche de' Luoghi non comprefi ne' detti Diftretti, e
che appartengono alia Valide Sultana, cioè alla Madre
del Gran Signore, la quale ne ritrae le rendite, e gli fa
governare da chi eiTa vuole , tra quali luoghi è compre-
fa per efempio Smirne . Può elTere che anche il Dillret-
to di Kodja-Ui fia della Madre dell'Imperatore. An-
che i contini de' Sandfciacatt non mi fono abbaftanza
noti, e fono pochi i Scandfciacati di cui io fappia le giu-
rifdizioni fubalterne. Perciò non ardifeo di determinare
i contini e le appartenenze de' Diftretti , e mi contente*
di far la deferitone de' luoghi più corifiderabili . Comin-
cierò dalla Città Capitate.
1. Kiutahya in alcune Carte Geografiche Cutayc an-
ticamente Cotium , la Città capitale d' Anadoli, e del
Diftretto di Kiutahya ove rifiede il Begilerbcgi d' Anado-
li è polla a pie d'un Monte. Dalla parte di Nord-Oft
v' e una bella pianura , 'bagnata dal Fiume P«rfak , che
di là da Esiti Sceher s' unifee al Fiume Sakaria : Oltre
un buon numero di Mofchee Turche vi fono anche 3.
Chiefe Armene. Accanto io un alto dirupo v'è un an-
tico Cartello. Nella vicinanza della Città, ed in dillan-
za di tre ore da efia dalla pant di ponente , nella pia-
nura di Ymdgal* , ritrovanfi alcuni Bagni caldi .
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dell' asia- 43
i Kujalaki, Villaggio a'piè dell'alto monte Domalia ,
coperto d'abati molto alti.
% Stguta anticamente Sjnms, città piccola.
4 VczirKbm, cioè albergo del Vìfir ; anticamente
Agriiium, Borgo, i cui abitanti quafi tutti fon Greci,
5 Rbandtk, Borgo, e luogo capitale della GiurifJizio-
ne di Akyazi nel Diflretto dì Sodio- Si.
6 Guuvé , anticamente Protomacn , poco diftanrc dal
lido orientale del fiume Sakaria nel Diuretici di Kodja-
Ili.
7 Scb'tU, ScbùU , Gattello fui mar nero nel Dilìretto
di Kodja-Jli. ■
3 II Caftciio d' Angeli Kara dingi Nifsar , pofa fui
Canale in faccia al Cartello di Rumili Kara Ungi Htf*
far , in poca diftanza dal Mar nero. L'uno e l'altro
cartello detti CafiilH "«avi da' Franchi (Europei) furo-
no coltrniti da Amurarli IV. Nella vicinanza del primo
vi fu anticamente il Tempio dj Giove Urto (Jupiter
Uriils ) .
p badali Eibi Hiffat, cioè antico CaflcUo del? Afio in
faccia al Caflelio Rumali Esii Biffar, porto in Europa.
Credono, che iti qnefta contrada il Canale fia più fìret-
to che altrove. Ambedue t Cailelli Ibgllon chiamarti
Caftelli vecchi da' Franchi . ]1 primo fu cortruito da Ba-
jazet I. quando attediava Coftantinopoli . Quivi vengo-
no virttate tutte ie navi che panano nel Mar Nero.
io Eskiniar, EfioXar, Ifcudar , detta dagli Europei
ScHlarì o Scittarct, anticamente Cbryfopdis, Città gran-
de lui Canale, in faccia a Coftantinopoli, nel Diflretto
di Kodia-Jli. La fua limazione è affai vaga, e nel Col-
ie , che fiancheggi la Citià dalla pane di Nord-Oli (i
gode un belliiiimo prolpetro. In poca diftnnza dalla
Città, per andare a KadkiKki,, v'è un Sarai o il» Pa-
lazzo del Gran Signore, ove eflb fuol trattenerli aitimi
giorni full'entrpre d' eirate. . , s"
In faccia a quella Città, nel Canale v'è un (toletta,
o lia una Scoglio , con una Torre detta da' Turchi Kis-
kda , cioè Torri dilli Fanciulle , e da Franchi Torri A
fiandra, e con un'alira Torre, più piccola; in cui di
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44 DI L L' ASIA,
none tempo fi tiene accefa una Lanterna per comorió
delle navi che vi padano . v
li Kadbi-khi, Kadikii( cioè vihggio d'un Kadhi o
giudice) pollo dalla patte di Ponente del Promontorio,
ove anticamente fu la Città dì Cakedonìa , il qual nome
vien dato tuttora da' Greci a quello luogo. Altri gli
danno il nome di Villaggio grande, e aliti vogliono;
the fia Città. L' A rei ve 1 covo Greco, che ne porta il
nome, è il fello di rango ira ti. Arcivcfcovi primari ;
Nel 451 vi fu il quarto Concilio Generale.
Il Kartal , o Kortai, lui mare, a cui altri danno il
nome di Villaggio, ed altri qutllo di Città.
J3 Partili e Pndik anticamente Pantichw, fui Mare
detto da alcuni Villaggio, e da altri Città,
14 Gtbfc Geèife , e Gtgmbiz! , detto da alcuni Borgo,
e da altri Villaggio, in un luogo poco dittante dal fe-
llo d'Ifmid. O in quello luogo, o in un altro piti vie i-
cino al mare fu amicamente la Città di Libyg., , ove,-
oppure nella l'tia vicinanza Annibale prefe veleno, e vi
fu fotterato.
15 Maboilom, porto piccolo fui feno d'Ifmid.
ìtì Cor/m, luogo di poco rilievo fulla ftrada per an-
dare a Scutari, ove in un colle vicino veggonlì delie
vefìigia, ehe probabilmente fono un avanzo della Città
d' 4jiacM .
17 Chaiefk, luogo ove dalla Terra fcaturifee dell'ac-
qua d'allume, che in gran copia irafportaG a Coftacti-
nopoli , come rimedio falutevole contro i Calcoli , e la
Difenteria .
18 ]&ni&, o Ifmld, propriamente kmrtiid , o loiik-
mid, anticamente NiconadU, la Città capitale dei Di-
flretto di Kodia-llis e la Sede dei Pasha, che la gover-
nano; quantunque alcuni Viaggiatori le diano il nome,
di Villaggio. Efla pota full' ellremità d'un fedo di Ma-
re, che ne porta il nome, e che anticamente fu chia-
mato Siimi Afioctnus e Obbitnm . E'in una vaga fi ma e i-
one, pofando nella pendice d'un Monte' oppiunofto di
due Colline, e ftendendofi fino al Mare. Tutte lecafe,
maifime quelle, che fon poftefulleColline, fon adorne
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DELL ASIA. 4J
di orliceli! , piantate d'alberi fruttiferi, e di viti, ed 1
fianchi delle colline fon parimente caperli dì Orti e Vi.
gne. Quivi è il termine de' Viaggi delle Caravane che
vengono dall'Ali», e tra quello luogo e la Città di
Collantinopoli v'è un continuo palladio dì Navi. La
Città vende anco delle navi, e molto legname da fab-
btica, che fi taglia ne' vicini bokhi, e del fale. La
Nazione Greca e Armena, vi hanno la ref petti va Ghie-
fa ed il fuo Arcivefcovo . Nel Cimitero Armeno giace
fot ter rato il famofo Principe Emerico Tockely di Kef-
mark, che vi morì nel 1705. L' Arcivefcovo Greco- è
de' 11. Arcivefcovi primari, e il fecondo di rango. Nel-
la cima della più alla delle due Colline, nel cui pendio
pofa la Città , veggonli gli avanzi cu numerabili dell' an-
tica Città di Nicomedia, che da principio ebbe il nome
d'Olbia, pollo che Olbia non fia fiata una Città dipin-
ta , funata nella vicinanza di Nicomedia . Quella fu la
capitale di Bitinia , bella e grande, ove talora gì' Impe-
ratori Romani fi trattenero.
ig Kanimufal, e Dthrtnàeh, due Porti fui feno d'
lfrnid.
10 In Curai, UUvaj, e vicino al Porto à'drmakui,
fui feno di Montagna ritrovanti delle forgenti d' acqua
bollente .
11 PfcimbUck , anticamente Cini, dipoi Pfttfùu , Cit-
tà fui Colin di Montagna, ove abitano circa 600. fa-
miglie Greche, e citea 60. Turche, e I* Arcivefcovo di
Jgmk vi ha una Cala. Da quetto luogo tra Imitai ili a
Coli ani inopuli grani , rm bianco , e varie Ione di
; 1 SaytBdii , S«ìmUì , ( batangi , Borgo l'opra un
Lago ricco di pelei > che ne porta il nome, in una
contrada deliiiofillima dei Pi fini la di Kodi+BÌ. Vi fi
concentrano tutte le iliadi" che conducono a Collanti-
nò poli , e dal palìa^gio de loreflieri gli abitanti ricava-
jlnneijnost . Ne) ijoj- il Pallia iinan fece un pro-
Reno utile, di far una cormiaic azione tra'l fiume Salta-
nti ed il Lago di Saparjdiè mediante un Canale, e dì
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4* DELL ASIA,
continuare quella comunicazione fino nel Goffo dì If T
tnid, ("cavando un altro eanale tra'l detto Lago, ed il
Golfo. Quelli Canali avrebbero facilitato il trafporto
delle legna , che fervono alla coltruzione delle Galere
del Gran Signore. Ciò non oliarne quello Progetto non
fu debito.
25 Ak-Hìfftr, (cioè CaHello nuovo) Borgo popolato 1
nel Dijintia di KodjaJIi ;
14 Jaiii, anticamente Àr.lìgm'm, dipoi A&OM, Gttà
del Diilretto di Koàia-ìli .dalla parte orientale d' un: Lago
ricco di pelei , che anticamente ebbe il nome di Lacut
Afcmtixs , le cui accjue hanno lo icolo nel leno di Mon-
tagna. Ontani inique le mura della Cina fieno d'una
gran, circonferenza, pure la Città ora non ha più di
$tfb: Caie, e l'aria vi è mattana . Nel 315, vi fu ita
liuto il primo concilio Generale della Gliela. L'Arci-
vefeovo Greco j che porta la denominai ione di quella
Città, è il quinto de'n. Arciveicovi priraarj. Egli di-
mora ordinariamente a Colìantinópoli , benché abbia
una cafa in Diccmblic.
15 leni-ò Tigni Scccktr (cioè Città nuova) , Città piccola
dirimpetto a Biledgik, porta il detto nome, perchè fu
coftruita da Sultan Ofman Gazi lui principio del fuo
governo, e feeita da lui per riledcrvi, avanti che Bur-
la deveniffe la futi Kefidenia. E' abitata per lo più da
Turchi , e da pochi Armeni .
16 C&iorffc, e Itfiiè, Borghi.
27 Burfa, Bwfia , Br«fa, Bruffa, Prufia (nomi che
tutti fono in ufo, maftìme i! primo ed il terzo) Citta,
che dagli antichi fu detta Prufa cioè a dire Calte! bian-
co . Pofa a pie del Monte Olimpo, in un altro Monte
più piccolo, dalla cui pane fettentr ioti ale vi è una pia-
nura valla e delizbfa . Effa ha una ricca provvilione d'
acqua di fonte j raailimc dalla parte di Sud-Vfcft, ove
ritrovati una fonte, che verfa le file acque in un Cana-
le rivettilo di marmo , le quali nella città talmente fon
drftrihuite, che la maggior parte delle cafe ne vengono
provvedute. Il piccol fiume Nilufar, che feotre accanto
alla Cini, vien dal Monte Ttgii-Dag, ch'i fin ramo
del-
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D E L L' À S 1 A. 4?
della Montagna Olimpo. Quello fiume porta il nome
dì Nilufar, conforte di Orcano* la quale vi fece co' r
ilruir un ponte. Secondo le relazioni di Oitcr, elfo en-
tra nel Lago Ulubad. Ma fe fi crede a quel che ne di-
ce Tottrncfort , preflb Montagna*- entra in eoteilo feno
di Mare. Nel luogo pici elevato della Citi* pofa l'an-
ticotCaiìello murato, ch'i d'.un recinto grande, e go-
de un belliflimo profpetto . In coteflo Cartello non io-
lamente veggonlì degli avanzi , e tin antico Paiamo , ma
ve n'e anco un nuovo Palazzo (Sarrai), ed in unaMof-
chea , che ci è ,- e che anticamente fu una Chiefa Gre-
ca, v'è il fepolcro del Stillarlo Orcano conqdftatote di
quello luogo. La Città è la maggiore e la più bella
dell'Afta minore, e vi rifiede un Pasba. La Città pro-
priamente detta è abitata da' foli Turchi, e v'e gran
numero di Mofchec o Mefchedej I fubborghi fon abita-
ti dagli Ebrei, Greci , e Armeni . Gli Ebrei vi hanno 4
Sinagoghe , ed i Greci 3. Chiefe con un Metropolitano
die tra' 11. Primari Arcivefcovi e Metropolitani Greci
i rundccirtio dì rango. Anche gli Armeni vi hanno Un
Arcivefcovo con una Chiefa . In quella Città fi fanno
i migliori Tappeti di feta alla Turca, Stoffe d'oro «
argeiuo: Belli guanciali di velluto ut 'aria forte, per
lo più rigato: ti.. ■■ > di cui li fervono i Turchi tu' fare
i talloni, molti drappi dt rr.ezia feta, e dì mezzo lino
di cui fi la tifo principalmente per farne camice, ed
un'altra fpecie di drappo fonile di feta, detta Bruni-
te, che feive per fame calioni da Donna. Da, qucfto
luogo tralportaft anche gran quantità di f:ta rozza a
Collantinopoli e Smirne, e lo Zafferano, che fi fa in
quelli contorni. In qiufta Citta s'adunano le Carai'a-
ne , che da Aleppo e Smirne vanno a Colt a mi no poli .
Fuoti di Cina fulla rtrada per andare a' Bagni, ritto-
vanfi i fepoicti di parecchi Sultani, coRruiti a forma
di Cappelle, e ricoperti di marmo e diafpro. 1 famofi
Bagni caldi di quella contrada lono una lega funcefe.
ditoni, dalla Gtià verfn Nord-Nord- Wert , e da gran
tempo molto frequentati. ElTi diramano km ( afltza ,
cioè Bagni Wl , per difttnguerli ii' I>*&>Ì Vtccbi , delti
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4^ DELL' ASIA.
Eski Cd filza , due leghe francefi dittanti da Burfa . La
Città ebbe la Tua prima fondazione , ed il nome da
Prufa Re di Bit ini*. Efia fu conquidala nel 947 da
Seifeddulat Principe della Cafa di Hadaman d'Arabia;
ma i Greci fe ne refero nuovamente padroni, e ne ri-
mafero in poflèffo fino al J35Ó , nel qual anno fu pre-
la da Orcano Figlio di Olbiano II, il quale la fece
fua refidenza e Città capitale di mito il fuo Regno.
Effa rimafe infignìta di roteilo carattere finché Coflan-
tinopoli fu conquiitata da' Turchi .
Annotazione, II Monte di fopra accennalo, che anti-
camente ebbe il nome di Olympia Afxfiorum, addiman-
dafi oggigiorno Anadoli Dag, oppure Kiefibifcbe Pagai
cioè Monti ie'Monaci, che vi hanno un MonafteroGre-
co . E' una delle più alte Montagne dell' Afia , ed ha
molta fomìglianza co'Pirenei e Alpi, e la fua cima è
tempre coperta di neve.
18. PhiUiar, detto così da' Signoti Wheler e Spon ,
e Phifidar da Toumefort , Borgo grande un mezzo mi-
glio geografico dittante da Burfa, abitato da' Greci ,
che pagano un cerio itibuto doppio: (che gli Italiani
dicono delle Bocche) per non eflèr obbligati ad abitare
mcfcolati co' Turchi .
19. Montagna , Montatila , Montagniat , Madama , un
Borgo fecpndo Stocho'*', e gli altri la chiamano Cina
polla fopra un feno di Mare, che ne porta la denomi-
nazione, ove l' Arcivefcovo Greco di Burfa ha un Pa-
lazzo. Vi abitano più Greci e Ebrei, che Turchi . Que-
llo luogo e il Porto di Burfa , ed ivi fi fa un buon
traffico di Biade, Seta, manifatture di Burla, Salnitro,
Vin bianco ordinario, e di varie forti di frutta, che
trafportanfi » Coftantinopòli , onde fi riporta ogni forte
di mercanzie per Iz Città di Burfa ed ilPaefe confinan-
te- In quella contrada dalla parte di Sud. Od fu anti-
camente la Città di Myrlxa, che dal Re Filippo fu di-
flrutta, e riilaurata dal Re Prufa, che le diede il no-
me di Apamea fua Conforte . Dipoi ebbe il nome, di
Agamia Myrlea, e di Apamea di Bitinta.
30. Mtbullitfcb Città fui fiume dell' itleffo nome, ch'i
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il RhjndacHs degli amichi, che formava amicamene: i
confini ira la Biiinia e Miiìa. Quattro miglia Inglefi
dittante dallaCittà v'è il Porto di effe, che ha 1' iilef-
fa lontananza dal Lago di Marmora . E' abitata da'
Greci e Armeni . Dalla Città trafportanfi per lo più 2
Collant inopoli , ed in parte anco a Smirne gran Quanti-
tà di fatai Una grotta di pecore, grani, e frutta.
JI, AMUontt , o AhniU<m* detta da' Greci jlpellonia,
Ifola alia con un* Città in un Lago dell' iftettb nome,
detto inti - iiTirrip.-ff*f'*Tr'-r : - . e prefenteraente di' Tur-
chi Ulubad , che, danno anche quello nome alla Città .
Qiietta infame coli' Ifola è limata nell' eftremità orien-
tale del Lago, tanto vicina alla terra, che vi fi può
pervenire in tempo d'eitate a pie afeiutto, ed in altre
ftagioni a cavallo . Da Levante a Ponente la lunghezza
del Lago arriva a II miglia Inglefi, e la larghezza in
alcuni luoghi non è maggiore di 3 o 4 , e comprende
parecchie lfole. Dalla parte di Mezzogiorno il Lago ter-
mina a pie del Monte Olimpo . Sul Lago vanno le
barche , che per il fiume Lubat, e R.byndacus paffano
nel mar di Marmora per andar a Colla nrioopoli , ove
dalla Città d' Apollonia trafportafi acero e fera .
31. Sfmdjtlitfitt , luogo nominato cosi da Otter,
Minatali bs da Lucas , Micbtikii da Tourneforr, e Mi-
btlafh.% da Pocock. £' una lega fraucefe dittante da
Ulubad .
33. Viubnà, nominato cosi da' Turchi, Lnbtt o Lu-
pai da' Fianchi , Lapadtm da' Greci , e Lopadi da alcuni
Viaggiatori, luogo piccolo di circa 100 cale cattive,
che amicamente fu Città murata . Pofa fui fiume dell"
ifteffo nume, che nella dillanza di circa due leghe france-
si efee dal Lago d' Abellionte , e fecondo il (eri ti me tiro
d'alcuni Viaggiatori ebbe anticamente il nome Rhynda-
cui ; ma Pocock , che ha fatto un difegno del La-,
go , riferifee che il fiume Lubat sbocca nel Rhyti-
34. Dukkti Borgo, neHa cui vicinanza, fecondo il
fallimento di Pocock fu anticamente la Città di Mìltio-
fOllS .
Jfia. D 35. Pi-
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SO D t L L' ASIA.
35. Paaormo Città piccola fui Mar di Marmóra coli
Un Portò per i Vaiceli! meno grolfi, onde trasportai] li
a Co flauti napoli grani, fruita, é vino.
36. jirtgbti, anticamente èrteci, Città in una Pe-
jiifola, che in antico fu Ifola di nome Cyzìcm t in cui
fu una Città dell' ifleflb nome, di cui fe ne veggono
ancora gli avanzi . Da quefto luogo tràfportafi a Co-
llanti nopoli del buon vi;i bianco. L' Arcivefcovo Greco,
cjie porta la denominazione di quefta Città , de' 1 1 pri-
mari Arcivefcovi Greci è il fettimo di rango, e ordina-
riamente fi trattiene a Colìaminopoli.
I fiumi, che. in antico ebbero il nome d'^Aifrpm, e
Crankui , che nafeono a pie del monte Ida, ambedue"
sboccano ne! mar di Marmora, ivi non ritrovanfi luo-
ghi degni di con fide razione , e ne anco «eli" intervallo
de' due fiumi; perciò le Caravanc non vi panano, II
Granicus è celebre per la vittoria, che Aleffandro vi ri-
portò fu'Perfiani.
Lo tiretto o fia il Canale, a cui in oggi diamo il
nome di Dardanelli, detto anticamente EUtfponto, e pre-
fen temente da' Turchi Jtogaz (cioè Imboccatura e Cana-
le ) incomincia' dalla Torre Afiatica di guardia , che è
polla dalla parte Settentrionale di lepfik , da quello
luogo ella non è un intero miglio Geografico dittante.
Il Paefe dall'una e l'altra parte del Canale, mafìime
dalla parte di Ponente , è molto monluofo . Pocock dà
circa 16 miglia Inglefi alla lunghezza dello Stretto, e
4 miglia limili alla maggior larghezza. Sul Canale ri-
trovali gran numero di luoghi piccoli, ed i fei primi
fon Quelli, che fegoono.
37. Shardak Borgo buono in faccia a' Gallipoli, ove
da quello luogo fi paffa fu'vafcclli. Gli Abitanti tras-
portano Meloni , e altre frutta in abbondanza a Co-
rta minopoli . ...
38. Lcpftk detta da' Greci Lampuca, dagli antichi
Lampfatus, Città piccola, circondata da Vigne, e Albe-
ri fruttiferi. I fuoi Vini anticamente non erano meno
femofi, che i fuoi abitanti per la vita loro lufiuriofa,
e fallerai a.
29- &<>'■
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M iti/' ASIA. JJ
jp: Borghi, Borgri mollo dclizrofo-
40. M*frak«i, fiordo fui fiume dell' ifteffo nome . E
Verifimile, che queftó fia il luogo dell' antica Città d'
ArisU, ove Aleffiindro radunò il fuoEfercito, dopo cf-
fer pattato I" Ellefponiò . Nella diffama di circa i mi-
glia Geografiche da quello Borgo il Canale è nella Ù*
maggiore ftrettezza per lo TpaiiÒ di circa tre quarti d'
un miglio geografico , ove la larghezza fecondò il fenti :
memo di Plinio e Erodoto, non è maggiore di 7 fta-
&}. In quella contrada probabil niente fu la Città ti Aby-
Ìh< , nella cui vicinanza Serfe Re de' Perfiani fece co-
ftrùire un ponte full' Eilefponto, per il quale fece patta-
re il fuo grand' Efercito in Europa; ed ove approdò l 1
Kfercitodi AleiTandro il Grande. Da Cornelio leBruyn
vien rite.'iio, eh» j! Gattello vedehlfJ de' Dardanelli, che
Or ora fai deicidio, i Turchi danno ancora diptefen-
te il nome Abbini , ma fùrttltt affittirà , chiamar/! da'
Turchi il de;to C.illello col nome d'Atto oAi-hu, che
deriva da AbyJui. E^.'i vi iggnloge daifi da' Turchi al
Diflretto vicino t! ivome AiJinfciit , cioì Aidia pì:rfo ,
fed è dì fewimemo eflere più verifimj.'e che il Diilrctto
abbia il .{erro nome da Aidm Big.
Pattando più olite per un migTo geografico ve'fo
mezzogiorno, inonirafi :
41. Il t'gjlrìb t/tOhià di' Darétvlii f.tuato in Afia, e
pollo in faceta a quell'altro, ch'i nella parte Europea.
Dalla parte Mermionale di etto "Jxicca un piceo! fiume
nel Mare, che |>i uba burnente è il Rhodim def.li antichi .
Il Caflello è Ima fabbrica alia di pietra di figura qua-
dra, cinto d'uri mitro, e di Torri, C fornito di Can-
noni. Vi Ci vìfiiano i vafcelli, che vengono da Cofian-
tinopoli. Pretto il Cartello dalla parte Senetitrionale v"
è un Borgo grande, ovvero urta Cittì di circa lioo
Cafej abitata da Turchi, Greci, Armeni ed Ebrei. Vi
fi fa della Bambagina , Tela da far le vele , c Porcel-
lana fpuria, e, gli abitanti olite i fuddetti generi man-
dano anche altrove cera, olio, lana, cotone, e filo di
lina lega di ftrada più verfo mezzogiorno ( f è un
D 1 Pro-
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5» DBIL' ASIA.
Promontorio, detto da' Turchi Barn», e dagli Europei
Brrhitr, che credetì effer il Promontorio Dardaniitm, ore
amicamente fu la Città di Dtrdatua, onde probabilmen-
te deriva il nome de' Dardanelli .
41. 11 Caflelio mova di' Dardanelli , (tritato inAfia fie-
de fulla bocca nello Areno, in faccia aqueli' altro. Am-
bedue furono coitruiti nel 1659 da Maometto IV. nel-
la diftanza di circa 4. ore di flrada da'CafteJJi vecchi.
Elfi confittone in fcmpJici muramenti. Egli è ben mu-
nito di Cannoni , ed è firuaio in una pianura;dalla par-
te meridionale dell'imboccatura de! fiume, detto dagli
antichi Scamandir o Xattlbm, che viene dal monte Ida.
Il Caftello è cinto di cafe , ed accanto di eflb v'è una
Citta piccola.
In poca diftanza dal detto Caflelio, verfo mezzogior-
no full' imboccatura dello Stretto v'è un Promontorio ,
chiamalo anticamente Sigtum, nome d'una Città, che
vi fu fituata. Il Promoniorio fu celebre per i! Sepolcro
d' Achille , che vi fu . Di prefente il Promontorio chia-
mati leni Scbthtr , cioè Gttà nuova, nome che convie-
ne anco ad un Borgo, che vi e fitualo appreso, a cui
vien dato anche il nome hurk«ì.
I fopradetti Cartelli fono flati in occafione della pre-
fente guerra colla R.uu"ìa, refi per così direinefpugnabili
per le fortificazioni fattevi lotto la direzione del celebre
Cav. Tott Francefe.
In faccia all'Ifola di Teredo veggonfi le rovine d'
una Città , ehe con maggior verifimiglianza fon dell»
mova Città di Troja . Imperocché l'antica Troja o lì a
Jlium fu più dentro Terra verfo la Montagna d' Ida dì
là dal Borgo di B«jet. Anzi Pocock è dì fentimento ,
che la Nuova Troja , reftauraia dal R.e AlerTandro , e
poi da' Romani, lia Hata nella contrada de' Sepolcri di
Bujek, circa tre quarti d'ora di flrada dittante dal Bor-
go di Bujek verfo Levante, e vi aggiunge, effervi la fa-
ma, che Y antica Troja forte fituata full' alture preffo il
detto Borgo. In quella contrada s'unifee il fiume Si-
mo» al fiume Scamander." Andando più verfo Levante,
a piò della Montagna fertile d'/irv' è il Borgo di£j.
hit-
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BELL 1 ASIA' Sì
btyite, ove fcavaf] dell' argento, piombo, rime, ferro,
e allume, e dalla pane di Nord-weft è lituani la Cit-
tà d'Enti .
43. Eskiftamfol j anticamente Antigeni*, dipoi AUffan-
iria, ed in appreffo Trans , e TVww Alexandria , Città
in un luogo elevato, che va terminandoli in altri diru-
pi fui Mare, dirimpetto all' Itola Tenedo . Se ne fa
menzione folto il nome di Troas negli Atti degli Apo-
fioli cap, 20. v. fi. ed 1 Tim. 4, 13. Dalia parte di
Levante di quella Città v'è- una valle traverfata da un
fiume d'acqua falfa di nome Ayehfu, filila cui fpiaggia
occidentale ritrovanti delle forgenti d'acqua falfa calda,
mefcolata di zolfo.
44. Adramit, anticamente Adramjttium j Borgo circa
una lega francefe dittante dal feno di Mare, che ne por-
ta la denominazione 1
45. Àifmstt ( detto cosi da Pocock nella fua Car-
ta) anticamente Àtariua o Atantius, luogo marittimo .
Des Monceaux mette in quella contrada un Villaggio
grande di nome Cornar*, e vi aggiunge r i trovarvi fi ^tol-
ti avanzi della Città d' Antadams . Sbaglia però , creden-
do che ella ivi lìa Hata efiftente, mentre che ella tu tra
Adramyttium e Ajjni .
. 46. Dtmir Capi, cioè Porta ferrea, è il nome Turco
d'uno Itretto paflaggio ne' Monti, altri tempi dìfefo an-
che da un Cartello, che fin da gran tempo giace rovi-
nato . I Turchi danno il nome fuddetto a ogni palfag-
gio ftretto ne' monti ■
47. Belicafar, o Btlieaiffir Città, nella cui vicinanza
nafee il fiume *rEfepni.
48. Cingali , Villaggio a pie d'un Mónte, nella cui
vicinanza ritrovanfx ftrade [albicate di Marmo , e de-
gli avanzi di alcune Città rovinate .
49. Queitrahoi detto così da Lueas, Bai Kehanbat da
Tournefcrt, Bafculambai da Wheler, Borgo dicirca 100
Cafe in una pianura ben coltivata; ove fi fa buon traf-
fico di cotone . Nel Borgo e nella fua vicinanza veg-
gonli molte rovine di Città .
50. Pergamo , anticamente Pergamum, in una Piami-
D 3 ra,
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54 B * *■»■* ASIA,
ra , a pie e fulla pendice di due Monti airi ed eri) , la
uno de' quali v'è un Cafteilo rovinato- Dalia parreMe-
ridionale vi fcorre un fiume, detto amicamente dicui ,
che in quello luogo riceve l' influente Stìòmt ■ La Citta
i tri 6, e 7 leghe franccii dittante dal Mare qve «fia
ha un Porto. La fua parte Orientale giace deferta ■ Qua*
fi tutti fili abitanti fon Turchi, ira quali ritrovanti, po^
chi Criftiani Greci, che fon mefehini , ed hanno una
Chiefa. Circa joo anni avanti la Nafcita diCrilto que-
lla Crtrì fu la Refidenza de'Re di Pergamo, irai quali
fu Eumene che più di qualfilia altro Re accrebbe la Li-
breria , che vi fu di jooooo.lipri leciti . Per comododi que-
lla Libreria fu inventata la Carta Pergamena, la qua-
le perciò ne ricevette il nome. Vi furono inventati an-
che j preziofi arazzi , detti in Latino Aula», perchè la,
Sala ( Aula ) del Re Aitalo inventore di elfi , fu la
prima a etferne addobbata. Vi fu anche una deIlc7Co-.
munita, di cui vien fatta menzione nel!' Apocalifle dì
Giovanni cap. »,
jl. Ahhtff»r, Jlkkiffar , o Akfarai t cioè Caflelb bian-
co, detto da' Greci Akfar o Axar, anticamente Ptlopia ,
dipoi Thyalira, Città in una pianura deliziofa , quali
nel centro tra Pergamo e Sarda, Il nome moderna
della Cina convenne prima » un Cafteilo, già funi,
lo in un luogo elevato full' entrate della pianu-
ra ; che «(fendo fiata fabbricata la Città nel luogo dell*
antica Città di Thyalira, fu abbandonato da' Turchi, i
quali ne diedero il nome alla nuova Città. Vi fi veg-
gono ancora degli avanci- e dell' Infezioni della Città,
di Thyatìra. La Città che vi è di prefente è malfatta,
e fudicìa. Q"afi timi i fuoi abitanti fono Turchi, ed i
pochi e poveri Criftiani che vi fono non hanno Chiefa ,
Nell'Apocaiiffe di S. Giovani Gap. z fi fa meaiionedcl-
1a prima Comunità Criftj'ana, che vi fu. > ■ ■■ .
jl. Fokta, Foggia, Foya, detta dagli antichi Piccai»,
fu una delle migliori Città dell' Afia Minore, già fitua-
tu fui Golfo di Smirne, in poca ditlauza dall'imbocca-
tura del fiume Hcrmus . Di quella amica Città fe ne
veggono follarne alcune rovine, a cui i Greci danno it
no-
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nome di Pule* foja(Foya amica); ma pocodiftarneda
corelte rovine v'è una Città piccola muraudi coaw Fo-
ia nuova. II Vescovado che vi fu, È lUto unito ali' Ar-
civefeovado di Smirne .
5J. Menamtn, o Menimi*, probabilmente Temmi in
antico, Boojo di là dal fiume Hermus, in un luogo ele-
vato fui feno di Smirne , ove fi fa un buon traffico
delle manifatture, che vi fi {Fanno.
54. Maaijfa , detta Manacbie da Lucas , anticamente
Mugnt/a ad Siplam . Città ove riiìcde un Governatore
col titolo di MuiTelem . Pota a piè d' un Monte , che
in antico ebbe il nome di Sipylm , per tutto l'anno co-
perto di neve , una mezza lega francefe dittante dal
fiume, detto anticamente Hermus, ed in una pianura ,
ove fi fon date parecchie battaglie, la più celcbr* delle
quali, e la prima fu quella, nella quale i Romani fol-
io h condotta di Scipione v infero il Re Antioco, la
un Colie vicino alla Città v'è un alleilo rovinato. La
Cittì è grande, e popolata, e la maggior parte de' fuoi
abitanti è conipofta di Turchi , ed il rimanente confitte
in Eorei, Greci e Armeni, tra' quali i primi fono i
più numerari . Alcuni de' Sultani Turchi vi ebbero l.i
loro reudenza -Ne' contorni di quella Città fi fa molto
Zaffeiano .
5 j. Sart ,o Sord , anticamente Sarda , Villaggio di poco
rilievo a piè del Monte Baziag (cioèdi Montedi gioja),
che in antico ebbe il nome di Tmoiur, e fopra unFiu-
me, detto Petalas dagli antichi , che va ad unirli col
fiume Hermus . Anticamente quelìo luogo fu Città ca-
pitale icl Regno di Lidia e la Refidenza delfamofoRe
Crefo. 7u diftrmta da un tremuoto, e riftatirata dall'
Imperate» Tiberio. L'Apocalifle di S. Giovanni Cap.J.
fa menzicue della comunità Criftiana di codetta Città .
In oggi quitto luogo c abitato da Turchi mefehini, che
quafi tutti Imi bifolchi, e da poveri Greci, che non vi
lianno nè Chsfa né Preti . Si veggono ancora degli
avanzi confiderbiìi della Città antica . ■ • ,
•j6. Alkk Scbiur, cioè Città di Dio , anticamente
Pbi/adelt'bja,- il <val nome è ancora in ufo prelibi Gre-
D 4 ci,
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f6 bui' ASIA;
ci , Ciltà a piè del Monte Boidag . Vi fi gode una bel-*
lilTima veduta per la pianura più balla , che fi eftende
verfd Settentrione e Levante. La Città è d'un gran re-;
cinto, ed oltre gli Abitanti Turchi vi dimorano anche
circa zoo famiglie Greche, che vi hanno 4. Chiefeeor»
un Vefcovo. Quella Città fu anticamente la feconda tra
le Città della Lidia . Fiori ancora folto gli Imperatori
Greci , e durò più di cjualfifia altra Città dell' Alia mi-
nore, a «filiere a Turchi, a'quali effa non fi futopo-
fe , fe non a patti vantaggiofi . Neil' ApocaliiTe di S;
Giovanni Cap. 3 fi trova fatta menzione della Comuni-
tà Criltiana di colerla Città .
57. Dwgut, Città piccola , Cafabat Borgo graide ,
Targo* , a cui fin dai tempi antichi i Greci danno il no--
me di Trig(minm ; e Nif Città piccola , che in pane è
pofta in un monte , e parte nel piano , fon fituati tra
Sart, e Smirne .
58. Ifmir , il nome Turco della Citi di Sminte , fi-
tuati full' eftremità d'un golfo di Mare, in cui vi ioc-
ca il piccol fiume Mclct , ed a pie d'un monte , che
in tre lati circonda il Porto, e nella cui cima è pollo
un CafteMo antico rovinato, e fornito d'alcuni Csnno-
ài~. Anche fui Porto v'è un antico Cartello, e fuT im-
boccatura del Golfo alla fine d'una lingua di terri, in
diftanza di 1 ore dalla Città, v'è un alrroCaitclb- La
Otti inùerae col terriiotio annetto, e della Val.Je Sul-
tana, cioè della Madre del Sultano , la quale vi fa in-
eafTare le fue rendite da un fuo Muflelem. Il Capodel-
la I':. • < i un Khadi . La Città i grande , ed a eh: la
vede dal?a parte del Mare, efla fi preferita in uta bella
veduta. Ma le linde fono (bette, e le cafe po' lo più
lori mal fatte. Brujn riferisce ftimarvifi il nuffero dej;li
abitanti ci 40000; Toumefort gli tafla a 1*00, I -,-
vernier a poooo , Pocock a 10=000. Certo.e, che gK
abitanti per la maggior pane fon Turchi , / fecondo il
rapporto di Schmits e VChelcr, effi vi hamo 13 Mo-
fchee, ma come rifèrifee Tournefort ve £e fono ip .
Dopo i Turchi i più numerofi fono i ùceci , che vi
hanno un Metropoli tane con 1 Chiefe/ dopo i Greci lo
fono
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fonò gli Ebrei , che fi hanno parecchie Sinagoghe , e
pòi feguono gli Armeni, che vi hanno un Arcivefcovo
con una Chief'a. I Franchi o Europei, che vi abitano
in una ftrada dipinta fui Porro, formano il minor nu-
mero degli abitanti . I Cattolici vi hanno s Conventi
Religiofi, che fono de' Francefcani , Cappucini, e prima
vi era ancoraquellode' Gemiti . Gi'Inglefi eOlandefi vi
hanno delie Cappelle con predicanti, ed ora v'è anco
una Comunità Luterana con un proprio Predicante . Gli
Jnglefi, Francelì, Olandefi, Svedefi, PrufQani, e Veneti
vi hanno i loro Confoli . La Città di Smirne è la prin-
cipal Piazza del traffico di Levante, non folameme por
le Mercanzie, che dall'Europa paffano in Levante, ma
anche per quelle die indi fi trafportan altrove. Quelle fono
Seta rozza, Tappeti di Turchia, filo dipelodeila Capra
Ramel, e Cammellotti, filo e tela di bambagia , Lana
di Pecore, Cuoio, Cera, Vin di Mofcado, Uva pafla ,
e varia forte di Droghe da Speziale . Gli antichi abi-
tanti di Smirne fe ne gloriarono dell'enervi naro Orne-
rò fui lido del fiume Mcles . Strabene deferivendo la
Città di Smirne, com'era a tempi fuoi, la {lima perla
più beila dell' AGa. Effa fu nel fuo maggior fiore a tem-
po degl'Imperatori Romani, maxime d'Auguito , e del-
le Fabbriche pubbliche, che vi furono allora , fe ne veg-
gono ancora degli avanzi . Fin da primi tempi del Criftiane-
iimo vi fu una Comunità Crilìiana , di cut S. Giovanni
fa menzione nell'ApocamTe Cap. i. Nel 177 dopo la
nafeita di Crino la Città fu diflrtitta per tinTremuoto:
ma l' Imperatore Marco Aurelio la fece rifabbricare più
bella di prima ; ma ne' tempi conferitivi più volte è
fiata danneggiata dai ttemuoti ; come pure dal fuoco ,
fpecialmente nel 176}, nel qual'anno il fuoco confumò
quafi tutta quella parte, che è abitata dagli Europei ,
con una grandiflima quantità di Mercanzie. Dall'anno
1418 la Città è fottopofla all'Impero Turco.
Nell'Ellare ogni dì verfo mezzogiorno fi leva una Mari-
na, o fia vento di Mare., chiamato Imbat; il quale in
linea retta va Tornando nel Golfo adagio; poi dopo ef-
feriì rinforzato un pezzo feppcUìfce i fuoi forni nelle on-
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de del medefimo Golfo quando i raggi de! Sole abban-
donano la detta fpiaggia come offervano VPood , Ejfai
en the Originai gmut Of Homer, e Liiiecke, il quale
crede che Smirne abbia data la prima luce a Omero.
Dalla pane dì Sud Oli ritrovatili de bagni caldi. Ne'
vicini Borghi di Bojaw, Sigila, Borkkxì , ftortekai , c
tìaiietlar vi fono delle Ville che appartengono agli abi-
tanti Europei di Smirne . Predo il Borgo di Bonawe v'
è un Cimitero de'Turchi, ove trova ufi molte pietre, che
fon avanzi d'antichi edititi.
jo. Vurla , luogo pollo in a pendici , delle quali 1'
una È abitata da'Greci, e l'altra da'Turcbi. Il luogo
c un mezzo miglio Geografico dinante da un Seno di
Mare, che ne porta la denominazione. Altri gli danno
il nome di Città, altri la contano tra' Villaggi .
60. Kilifmam, anticamente Classmout , Borgo pollo
nel lato Orientale de! ferra di Vurla , fu anticamente
una delle 11 Città d'Ionia, e luogo famofo. Da que-
llo luogo fino alla vicina IfoU di S. Ci'hiwibi anticamen-
te fu condotto un'argine, di cui fe ne veggono tuttora
degli avanzi.
li Promontorio di Karainr/m è formato da Monti ,
tra quali v'è il Mimai degli antichi, di cui lpeGc volte
ne fanno menzione i Poeti .
6t. Erjttra luogo antichi iTimo fui Mare, che fio al
prefentc ha confervato il fuo nome antico, ove nacque
la Sibilla Eritrea. Tra quello, e Scbxms, ove è il tra-
gitto per l'Ifola di Scio, ritrovanfi de' Bagni caldi fui
61. Gtf"it, Dfchtfme, anticamente Cajìflcs Porto, ove
la Flotta Turca nell'anno 1770 fu coafumata dal fuo-
co vivo della flotta Ruifa. Tra quello luogo, e Kelif-
mann Ve una forgente d'acqua calda.
63. Stvrì&iffitr Città porta in 3 pendici , abitata da
pochi Crilliani .
#4. Stiftkidfihiek , anticamente Clxroite , Borgo a
Sud- Weft della Città precedente, fopra un piccolo feno
di Mare, che forma un buon porto. Nel Borgo v'tun
CafteJb.
6J. &>■
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tfj. BodrH», anticamente Tini, Città diflttUra fopra un
(eoo di Mare.
66. Tirili , anticamente Metropoli! , una delle Città
maggiori, e delle più popolate dell'Alia minore, polla a
pie d'un Monte, e full' entrare d' una pianura nafta .
Gli abitanti per la maggior parte fon Turchi , e de'
Criftiani e Ebrei ve n'è un picco) numero . Le roani,
fatture di Tappetti ec. per la maggior parte fono nel
gran Sobborgo- Il Fiume Kutfcbuk Mmdcr, cioè il pie.
colo Minder o fia Maandtr, detto anche da Turchi Ka-
rafii, cioè Acqua nera, e che anticamente ebbe il no-
me Cajfttr, feorre nella diftanza di circa % leghe Fran.
cefi dalla parte Settentrionale della Città.
67. Aja-SoluK, o Aja-Imi , Caftello e Villaggio pace}
dittante dal Fiume, detto il piccolo Minder , oCaylter,
il quale paffa tortuofa mente per quella contrada, e va
a sboccare nel Mare. £' veriììaiile , che il primo de'
l'uditeti!" nomi Turchi di quello luogo derivi dalle paro-
le Greche Haigos Titohgoj, che da' Greci moderni (i
pronunciano come Agioi Smiogos ; ed il feconda da H&-
ghs o Agiti lutinoti , poiché comunemente credono j
Greci, che ivi liail Sepolcro dell' Apollolo e Vangelilla
S. Giovanni, detto da elfi Teologo. Oggigiorno non fi
trova un Crilliano nel Villaggio , e nè anco ne' fuoi
contornì per lo fpazio d'un miglio geografico; per eon-
feguenwnon vi fi trova veruno capace d'intender la let-
tera dell' Apollolo S. Paolo fcriita agli Efeiì , onde fi
vede adempita la minaccia, che S- Giovanni fa nell'
Apocalifle Gap. 1, Vi fi veggono molti avanzidellaCit-
tà di Eftfi, che fu la capitale dell'Afta Minore, cele-
bre per il tempio di Diana , e per altre cofe memora-
bili. ' - ..
68. Kaiadag, detta dagli Europei Scaia nuova , anti-
camente Neapoìii, Città e Cartello con un vado fobbor-
go, 3 leghe francefi diftante da Aja Soluk, (vid.n. 67,)
o ih Efcfi dalla parte di WeiWud-iyeft , in un luogo
elevato, fui Golfo di Efefo ccn un Porto, eheunalfo,
fetta fornita d'una Torre difende dal vento di Ponente. La
Città c cinta di Vigne. Gli abitanti per la maggior pvw
ibq
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te D ! L t ASIA,
fon Turchi. I Greci vi hanno una Chiefa, accanto alla
quale abita l' ArcivefcovodiEfefo, il terso di rango trai il
Metropolitani primari, che non ha uè anco un Vefcovo
fuffraganeo , quantunque in altri tempi ne avelie ja.
Gli Armeni, che vi abitano, non hanno Chiefa ; ma
gli Ebrei vi hanno una Sinagoga. I generi che da que-
llo luogo trasportanti altrove, fono un bianco e rollo ,
uva palla , e grani , Altronde però vi vengono Rrfo ,
Cane, Lino, Canapa d'Egitto, Tela d'India , ec. , i
quali generi da quello luogo pillano ne' paefi vicini .
6g. Cianati, anticamente Città di nome Panitmium ,
ove le Citta d'Ionia tennero le loro adunanze , trat-
tandoti d'affari comuni, Ora e Villaggio di poco rilie-
vo a piè d'un Monte, ed è abitato da' Greci .
70. Palulfiba, luogo comporto d' alcune capanne dì
Pecorai, full' imboccatura de! fiume Meander . Quello luo-
go ripete il fuo nome dalle rovine de' Palarli, che fono
avanzi della Città di Militai, ove nacque Tlialcs .
7t. Gnztlirì{far(,cioc Cartello bello) anticamente Ma'
gntfia ai Mtmirnm, Città fui fiume Meander , celebro
per la fua gran tortuofirà, a cui i Turchi danno o il
fempliee nome di Minder„o fia quello di Bojuk Min-
der, cioè Minder il grande. La Città pofa a piè d'un
Monte coperto di neve , detto dagli antichi Tbarax ,
ed in efla prefentati in una bella veduta la pianura de-
liziosa, eh' è bagnata dal fiume Meander, ed il mare 1
La Città è grande, e le fue ftrade fon più larghe e
meglio lafiricate, di quel che fuol trovarti in altreCit-
tà Turche. Parecchie ftrade vi fon piantate d'alberi, e
le cafe fon accompagnate di orti adorni di Cipreflì e
Aranci , onde fembra , che !a Città fi ritrovi in un bof-
co . Vi rìfiede un Pasha , ed i fuoi abitanti fono Tur-
chi, Greci , Armeni, (che vi hanno un Velèovojed
Ebrei . La Città fa traffico di cotone rozzo , e fila-
lo, che mandafi a Smirne, ed in Europa , di tela di
lana tenutavi all'Indiana gioita, e di mere anziefo refi ie-
re, che vi vengono introdotte per l'ufo del Paefe . In-
di è, che la Cittì contali tra le principali dell' Afta ,
Minore- Fu però piolto più riguardevole anticamente ,
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DELL' ASIA. 6t
come lo dimoflrano le rovine d' edifizj , che veggoniì
deano e fuori di erta .
7*. SultmUffm, Borgo, ove in un altura vicina a pie
d'un Monte fu la Citià di TralUi, gii Sede Vefcov ile .
73. NtfaUt, Ktskt, amicamente A)/a oAj/a, Città
compolla di 1 parti, tra le quali v'è un intervaHo à'
un mezzo miglio Inglefe.
74. MajÌMra , o lecitina, Borghi. Il primo è vicino
a NaiTalee, ed il fecondo è più verfo Levante.
75. £"ar«rd, Borgo fui fiume Meander, ove ritrovati-
fi delle forgenti d'acqua calda, onde efeono delle den-
fe efalszioni . Quello luogo co' fuoi contorni è flato Tem-
pre mollo fottopoito a' tremuoti .
76. Oftritvtn, anticamente Trìpotis, Borgo fui Mean-
der.
77. MUifi, detta così da' Turchi, MtUjfo da' Greci ,
Mytufa dagli antichi, ove veggonfi molti avanzi dell' antica
Città, e tra quelli il Tempio d' Augufto e di Roma, eh"
è dt architettura eccellente. La Città è circa 10 miglia
Jnglefi diftante dal Mate , ove è il fuo porto di nome
Caflìdtt. Il tabacco che fi fa ne' contorni di quella
Città è della miglior qualità della Turchia , e gli abi-
tanti ne fanno traffico, come pure di cotone e cera.
78. La Contrada detta CarpusUy , che confifle in una
pianura fertile, poco lontana da Melano, appartenente
alla Valide Sultana, cioè alla Madre del Gran Signo-
re. L'Agà che la governa e fottopoflo al Governatore
di Smirne. La detta Contrada comprende 5,06" Vil-
laggi". Dalla parte Meridionale della pianura veggonfi
gli avauzi della Città i'AUbmdt:
fg. Aikfmktltfi ( cioè Fortezza diAskem) anticamente
Jjffiu, luogo deferto fui Mare, che nella Carta di Pocock
ha il nome di hran. Whcler e Spon lo chiamano As-
JtemkalcG .
80. Mentisela , o Mntift , anticamente Mynius , luògo
dì poco rilievo fui Mare.
Si. Bodrn, o Buirim, Cartello fortificato in uno feo-
glìo fui mare, con un porto, full' imboccatura del feno
di Slancino j dirimpetto all'Itola Slamino, fu Città fa.
mo-
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éi de t- V A s l A<
mofa col ntìmc Httkénaffii , ove fu il monumento fe-
polcrafe, che la Regina Artemifia fece al fuo Conforte
Maufoto. Vi nacquero gli Storiografi Erodoto e Dio-
nido.'
81. Siro/la, anticamente Oraieius , Cavalitrt antica-
mente Crtfft , Marmerà già PAjftut , Copi amicamente
Calimi , Maturi in antico Pijilìs , luoghi di poca rilievo
fui feno di Macari 0 Macri .
83. Paitfibin e Arabihifiar , probabilmente Alinda in
antico, fui lido meridionale del fiume Schina, Cirtàdi-
ftrotte, l'Uni e l'altra alcune miglia geogràfiche dittan-
ti da Mille/i.
84. Multa Borgo, ove rifiede uri Pashs.
85. Etkìhiffar (cioè Cartello vecchio) Borgo di pocd
rilievo i nel luogo ove fu arili cartien te la Citta di Stra-
S6. Karaj/fit, anticamente Traptzopolis , Borgo a CUI
i fiumi profondi che lo cingono, fervono di fortifka-
87. Arpaskalifi luogo duini tto in faccia a NalTalee j
in un Colle ove anticamente fu la Città di Cofcinix,
oppure quella di Ortbopia,
In quella contrada, alquanto più verfo Levante, ove
un micelio, che probabilmente è i'Orf'niHi degli antichi^
s'unifee al fiume Meandef, v'è Un Colle detto ìnhths-
ier, coperto di antichità, e ripieno di volte fotterranee
che Pócock crede effere gli avanzi delia Città di Antio-
chia od MtandrUm. Nella vicinanza di quello luogo pa-
larono a fil di fpàda nel 1739 il Ribelle Soley Begj 6
4000 del fuo partito 1
88- Geyra Borgo fabbricato Co'materiaii dell'antica
Città di Aphradifias . '
Sf. Dtnislty, Gttà nella pendice d'un colle arenolOj
dilìrutta per uri tremuoto fui principio del Secolo 1S4
onde morirono molte migliaja di peifone, e reftaurata
in qualche modo dagli abitanti , che efaO rimarli vivi
Ne'fuoi contorni fi fa molto vino. Delle Uve vi fi fa
anco dello Zibibbo, ed una fpecie di Siroppo, di cni lì
fa ufo in vece del zucchero. Dalla parte di Mezzogior-
no
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b I L l' ASIA. 6}
no e Legante vi fono alcuni Monti ahi coperti di ne-
ve, che cominciano ne' contorni di Geyra, e fìendonfi
Vedo Settentrione e Levante.
oo. Eikìbiffar (Caflello vecchio) anticamente Laudi-
teli fui fiume Lfau , Città difìrutt» e difabitata; della
quale vi fi dovano in un colle degli avenzi, in lonta-
nanza d'un mezzo miglio Inglefe dal fiume Lycus, col
quaic a Levante e Ponente de' detti avanzi s'unifcona
due influenti, l'uno probabilmente Y Jtfoput e l'altro il
Caprai degli antichi. Nell'Apocaliffe di S. Giovanni
cap. ì fi fa menzione della Chiefa Crifliana di queflo
luogo, di cui fi fa anche menzione n eli' E pillola di S.
Paolo fcritia a' Criftiani della Città di Coleg*, già fi-
tuata in quella vicinanza .
pi, PamhukkaUfi (Fortezza di Bambagia, per il color
bianco de' dirupi, che vi fono) anticamente Jjnrsftlù -,
Città dillmita, e abbandonata in faccia all'antica Lao-
dicea a Settentrione del fiume Lycus a pie d'un Mon-
te. Sonòvi delle fòrgenti d'acqua bollente, ehe ha il
fapore dell'acqua di Piemonte, alla cui efficacia però
pi. Chtms, o Konut , anticamente Cakffk o €oUS[4,
Caflello in un dirupo, con un Borgo più baffo fui fiu-
me Lycus, fu anticamente Città, alcune miglia geogra-
fiche diflante da LaOdicea . S. Paolo fcriflè una letreca
a cotefia Chiefa de' Criftiani . Ora vi abita un pkcoìif-
fimo numero di Crifliani Greci e poveri , che fono fert-
za Chida. Tra queftojluogo , e quello che fiegue, ritr©-
vanfi in colline delle fòrgenti d'acqua calda.
03. Dinglar, Borgo fulla forgcwe del fiume Mean-
der, che dicefi nafeere da un lago, che dalla cima d'
un sofie dicefi calcare.
94. IfchecUb anticamente Afamta , Ctbotus Città a piè
d'un monte fulla forbente d'un fiume , che credefi ef-
fere il Marfyai. Il detto fiume fearurifee dal piè del
Monte in 8 ò 9 rivi, che di lì a poco s'unifcona in
Un fui fiume, il quale va a sboccare nel Meandar. Le
lue aeque fono aliai chiare. Vogliono che fi* il Juog9,
Ove
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ó"4 DELL' A I I A>
ove come racconta la favola, Apolì» e Marfjtu fi dispu-
tarono la preferenza nella Mufica.
95. Samucki, Cittì fulla cantonata di Nord-Oft <T
una valla pianura, ove fecondo la congettura ili Pocock
fu la Città di Syyinaàa . In diflanza di circa un miglio
geografico da Sandacleh ritrovanfi de' Bagni caldi.
96. Earatifar, o fia Apbiom KarMjfer, deità così,
perchè vi fi la in gran copia l" Oppio, che i Turchi
chiamano Aphiom. Il luogo fu detto anticamente Prym-
isifium, come Pocock lene in una Ifcriiione, Città a
pie d' un altiùrmo dirupo , che ne vien circondato , e
nella cui cima v'È un Cartello. Il dirupo è comporto
in granito fpurio di color malto bruno ; onde è , che
il Cartello È chiamato Karthifar , cioè Cartello nero,
il qua! nome s'è comunicato anche allaCittà. Quella è
affai grande, la capitale del Sandfcjacato , che ne porta
il nome , e la Sede d' un Pasha . Vi partano molte
Caravarre , e gli abitanti fanno un buon traffico de' pro-
dotti, che colerti contorni fomminiltrano in abbondan-
za. La Citta è 7 giornate lontana da Smirne, e An-
gora , quantunque facendofi il conto in miglia , el-
la fia più lontana da Smirne , che da Angora . I
Turchi vi hanno dieci Mofdiee , e gli Armeni due
ChieTe ed un Metropolitano . Non vi abitano nè
Greci nè Ebrei . Ne' contorni della Città ù fa grati co-
pia di Tappeti alla Turca:
97. Bilczitgm, BttarroAm, o Balviàìn Città , detta an-
ticamente Diotti* .
98. Htrjm, luogo ove probabilmente fu la Città d"
Amariim .
99. Jtldxtfch Borgo, onde non è molto lontano il
luogo Eik't-Jelitttfcb , porto dalla parte di Ponente, ove
lì vede gran numero di marmi rodi •
100. Akkiém Borgo .
ìoi. Stvribiffar , probabilmente l'antica Città à'Abro-
flola, Città malfatta a pie d'un colle. lungo , compo-
rto di dirupi, e dalla parte Settentrionale d'una pianu-
ra . Gli Armeni vi hanno una Chiefa . La Città è go-
ver-
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t> E L L' ASIA. 65
vernala da un Mufcltm, eletto dal Kislar Agafi (Capò
degli Eunuchi alla Corte del Gran Signore) ;a cui ap-
partiene la Città col fuo Diltrtito.
Annoi azioni . In cotelle vicinanze fui fiume Sakaria,
o in poca lontananza di elfo furono anticamente le Cit-
tà Ptjfinui , ove la Dea Andcgeltis o fia Crbele fu ado-
rata, e Gordium , o Juiiopalii, ove Alelfandro il Grande
iciolfe il nodo famofo ; le quali Citta fono ftare del
tuiin difiruite. Ciò non oftanrc uno de' Metropolitani
Greci fouopoMó al Patriarca di Coltaminopoli, porta
la denominazione delia Città di Pefiims ; non ho però
potuto trovare il luogo della Kelidenza del detto Me-
tropolitano.
joi. Khofrtw Pafiki, anticamente Tritomia , Baryp
grande, nella cui vicinanza u'è uno Spedale de' Pelle-
grini (Khan). ' ~" ■ '
10J. Seidgazì, anticamente Mìàttttm o Mideum, Borgo
popolato in una pianura, che ha il nome d' una 'perio-
da venerabile preflo i Turchi, foderata in un colle vi-
cino al Borgo , ove vanno i Turchi per far le loro pre-
ghiere fui lèpolcto. Evvi un vallo Monafìero Turco.
104. Angur, luogo ove fi trovano delle rovine d'edi-
fizj , e dell' Iscrizioni , che /ombrano dfer dell' antica
Città d' Ancyrtt Phyjgix.
105. Eski Schtbtr (Città vecchia) anticamente Darj-
Uum, Città grande, e la capitale del Pifhelia di Sal-
tati Engni, pofa fui fiume Pnrfiik in una vada pianura,
coperta di vigne, e orti . E 1 comporta di due parti dittan-
ti l'ima dall'altra un miglio Francefe . Sortovi molte
fontane d'acqua calda, che fi làfcia raffreddate per far-
ne ufo. Sonovi anche 5 Bagni midi, ed in dittanza di
1 miglia francefi ritiovanfi delle fonti d'acqua calda,
odi* cui fnperficie nuota una materia oleofa.
loci. In-Eugni, nome d'una giudicatura del Dilìrctto
Ài Sull'in- Eugni , e d'un Monte, ove in un fianco di
elio fi trovano delle caverne relè abitabili.
107. Bozavk, e Bihdgik Sorghi groffi, e giudicature
del Difirttia di Sultan Eugni , in faccia a Ieni-Scheher .
108. Bejbazar Città patta in più colline.
4fi* . E 109.
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66 t> E L L' A 3 1 A.
log. jìjjj , anticamente Thirma, Città nella cui vici-
nanza v'è im Bagno caldi Aimo , ili cui fi fervono prin-
cipalmente contro l'efulcerazioni, e oftruzioni.
ilo. Augura, detta da' Turchi Angora, Axhttitt, e
Ankeriab, Àbulfcda la chiama Ankarab e AnkurjAb , e dal
Volgo£n^Hj(, anticamentc^'ifjrii di Galazia , Città capi-
t»le del Diritte di Angora, è Ja Sede d'un Pasha, polla
nella pendice d'un colle, nella cui cima v'è un Caflello ,
affomigiiante a ima piccola Città, abiura da' Turchi eCri-
ftiani. PreffoilCallello feorreun rufcello, che dalla pane
Occidentale della Città s'unifee a un fiume di nome Shihik
Su , che paffa per la vicinanza d' un Monandro Armeno
e comi; riferifee Pocock, va a shoccare nel fiume Sakr.-
ria . L'aria di quello luogo è afeiuta , c tutta la con-
trada è fera» bofeo; onde il legno da fuoco vi è di ca-
ri (lìmo prezzo, e la povera geme e coliteli» a bruciare
10 Aereo fteco di vacca. Tutte le cafe vi fon fatte di
mattoni jion co:ti.' le Aradc vi ibno llrette, erutta hi
Città è fabbricala fenia regola. Vi s'incontrano degli
avanzi d'antiche fabbriche, e vi è ancora un'intero edi-
ficio antico, che credefi un Tempio d'AuguAo, nella
cui porta principale dalla parte di dentro in 6 colonne,
J in ogni fianco della porla, vedefi la famofa Iicrizio-
ne, che fu il fecondo volume delle* azioni d'Augufto,
che egli lafciò nelle mani delle Vergini Vedali, accioc-
ché fouc incifo in i Tavole di bronzo, per effer polla
avanti il Maulòleo di Roma. In un altra colonna veg-
genti] Icolpite tra 50 e 60 lince, delle quali ognuna
contiene circa 60 lettere. Pocock congettura , che tutto
11 cOmplello dell'Ifcriiiouc fia Aato in circa 20 colon-
ne . Da una parte delle colonne l' iscrizione è in lingua
Greca, e dall'altra parte in lingua Latina. La Città è
molto popolata, e Pocock racconta, che il numero de'
fuoi abitanti da alcuni fi fiima di iooood, de' quali la
decima patte foltanto è comporta di CriAiani, e tutti
gli altri fon Turchi. De'Crillianì i piò nnmerofi fono'
gli Armeni, che per la maggior parte hanno abbraccia-
to il partito della Chiefa Romana, ed hanno 4 Chicle,
mentre gli altri ne hanno 3 con un Monsflero. Una
lega
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b B t A' A 3 1 A ■ 61
!ega Fraucefc lontano dalla Cina , in un lungo detto
tf-aine, ove riiiedc' i' Arcivefcovo di Angora col fuo iuf-
fraganeo. Anche i Greci d'Angora hanno un'Metropo-
litano, the ufa il titolo di Primate di Galazia, yiaur
tunque fia fnbordinato al Patriarca di Colìaminopoli .
Vi dimorano anche degli Eutopei a camion del traffico,
i quali nei maggiori caldi d'Ellare vanno a trattenerli
a Sch*-Him*m'. Ne' contorni della Città li fa del buon
vino rouo, e del rifo eccellente. Ma la Città ritrae il
fuo maggior guadagno dal pelo finillìmo delia Capri,
ch'è un animate proprio di quello Paefe . Quello pelo
non può cflraifi dal paeic, fe non è filato, oppure ri-
dotto in Cammellotti, ed in quello modo le n' elìrae
una grandiflima quantità per tra f| Urtarlo in Europa. Il ,
pelo corto e ordinario, che crelce tra'l pelo lungo,
non può evirarli , e altrove di efTo vi lì lamio Ì cappel-
li. Nella delcri/.K.tu: L;ci^;-,ile dell'Afta minute s'è già
dato ragguaglio della capra Kamel, del fuo pelo, e de'
lavori che le ne fanno . Dicono che cotelta Capra fìa
talmente propria a un diiteeito di ja miglia Incieli,
come nota anche Pococlc j oppure di 6 L'ghe Francefi ,
come vuole Lucas, clic degenera "importandola altrove.
Ciò non ottante quella fpecie di capra è Hata condotta
in Svezia , Francia , e Tolcana per farne razza .
in. Tra venti e %6 miglia Ingtefi lontano da An-
gora alla volta di Settentrione rìtrovanfi i Bagni caldi
di Kifdjet-Hamtim , e Scba-Hsmam , nella cui vicinanza
in un clima i'refcosv'è il Borgo di Klefikxi (cioè Vil-
laggio conChicfa) che ripete il fuo nome da una Chic-
la diltrutta . Dopo Angora fecondo Abulfeda, li vede
/ìmnturìjab, una Città grande, di cui gli abitanti fono
Turcimanni: la ftia fituazione da nelTuno è data fida-
ta. Il D. Reiske fondato fui fentimento di AHoman vi
aggiunge una Città chiamata Amori* ovvero Amaria &■
tuata nella Mefopotamia, la quale non deve in quello
luogo effcre deferitta . Ammutitali può eflere l'antico
Amorium Città che Pocock chiama Hrrjaa nella fua
Carta Geografica.
in. Siangiuri luogo capitale del Pijbttlo dtlf iiltjfr
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6S D E L L 1 A SI ti \ _
nomi, è un Borgo vado con un Cartello, dalla parte
meridionale del Monte Kius . Il Cartello, pofa in ua
erto dirupo. Dalla parte di Sud-Weft v'è una pianura
valla, ove due leghe Francefi di là daKianguiri s' uni-
feono i due piccoli fiumi Karafu ( acqua nera ) c jtìjcii-
fu (acqua amara) i quali dopo alcune ore di ftrgds
unitamente sboccano nel fiume Kizil- Irntak ,
Armalazimt. Il Monte TLitu, che da Levante flendefi
a Ponente divide il Eift retto diKianguiri in ? parti; e
dalla pane di Setientrione confina col Monte £ikai.
31$. Tufi* o Tuia, oppure Jcjfia Città nel Diiìrttta.
di' KiMigmri in una gran Valle, dalla parte Settentrio-
nale de) Monte Kius, e fui fiume duris. Tavernier la
chiama Cina grande, Boullaye le Golii eOtter la chia-
mano piccola. Sortovi de'Bagni , Hafe è di fentimento
effervi' il luogo dell'antica Gita di Tavixni; ma Pocofe
vi mette la Città di Ponipijopoiii di Pa fi agonia , che nel-
la Carta di Hafe è polla più verfo Settentrione.
114. Kodj» H'tjfar Borgo grande del Diflrclto di Kr&n.
guiri con un Caftello. Vi fono de'Bagni caldi. Accanr
io a quello luogo feoire il nume Diiris, che nalce dal
Monte Kius prcifo Kjyi-l'jzavì , e va ad unirli col fia-
me Kiiil-Irmak preffo Hadfchi Hamzt .
115. Karadjaiar , Borgo del Dìftyitto di KUngtiiri .
ìi6. Tfirrk.il/cie Borgo in una valla pianura del Pi.
flrttto ài KUngHÌri, con un piccolo Cartello.
117, iSiMf o Siwp, anticamente Sinoft, Città fui
Mar nero nel Diftretto di Jfjìtmtmi . Esporta in un'Ift-
mo, che unifee una Penifola colla Terra ferma. La Per
nifola, che ha circa 6 leghe Franteli nel circuito, ter-
mina in un Promontorio. La Città ha. due Porti, ed
un Cartello rovinato. FJTa è abitata -da foli' Turchi,
jnenire i Greci i quali vi hanno un Metropolitano fot-
lopofto al Patriarca di Coftantinopoli , abitano in un
fobborgo grande. Fino all' anno 1765 ebbi a Pietrobur-
go conofeenza con un Medico vecchio uomo di grand*
efperienza, e amabile, che effendo la Città di Sinopti
iua Patria, ebbe il nome Sinopcui.
Ii8,
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DELL' ASIA. 6-)
118. Sttpbaniù , o ii/jn, villaggio fui Mar nero , ove
probabilmente fu l'antica Città di Stipimi.
lì g. Aborto , Imboli , anticamente Abonititias , Jonoptìis ,
luogo di poco rilievo fu! Mar nero, ove fi lavora gran
copia di funi per i Vafcelli, e le Galere del Gran Si-
gnore .
no. Clangici, anticamente Gangra e Gongrx Città di
poco rilievo.
ni Cba^eti fecondo il fenrimcnto di Pocok Ante-
nata anticamente,- Cina ove rifiede un Pasha. E' fona-
ta fopra un fiume dell' iitelTo nome, che s'ttnifce al fiu-
me Gcrtdrfii.
III. Baindir, anticamente F laviopolii come crede Pu-
eoefc , Borgo grotta , che fembu elTcr ì'ilìelTo luogo ,
che dal Signor BouJhye de Goue è chiamato Bandirla ,
che gli dà il nome di Città .
iìj. Mrm-Scbcfor (cioè Città diftrutta) luogo checo-
rnunica il fuo nome a una contrada, che appartiene alla
Valide Sultana, cioè alla Madre del Gran-Signore.
114. Gindì, a cui Boullaye de Gouz dà il nome di
Gutrrada, Borgo fìtuato dall'una e dall'altra pane del
fiume dell' niellò nome, che vien giù dal Monte Ma ,
in una pianura del Dijlrttto di Bali. Vi fi prepara del
buon Marrocchino. Evvi un Bagno. Nella vicinanza di
ouefto luogo ritrovariG due Laghi , i quali chiamanti
Karsgutul { Lago nero ) e Titzlugutul { Lago falato). Il
primo è dalla parte di Perente, ed il fecondo verfo Le-
vante. " Quivi capitano a pafcolare la Capre d' Ango-
ra, principalmente verfo il Setrentrione, eMezzoj'iorno.
Il pelo d'effe, che fuol comprarfi in quello luo^o, vi#n
portato in Angora per filarlo e tcfferlo, non ritrovan-
dofi filatori in qnerto luogo. "
Il fiume Gtrtdcfa È il Partiimu: degli antichi , ed an-
cora di prefente i Greci gli danno il nome di Bartin ,
ed i Turchi quello di £>ol*p . Sull'imboccatura di «Ote-
llo fiume cioè fui Mar nero v'è,
115. Amafiro, che di prefente è Villaggio, e antica-
mente fu Città per nome Amailrii . E' polio in un ìftmo,
che uoifee una PenifoIacolIaTcrraferma, adhai porti.
E 3 116.
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y 0 DELL' AS,1A.
lió. E't%ri, o Prudera/chi , anticamente Htraclta ,
Citlà piccola fopra un fcno ilei Mar nero nel Dijintta
di Boli . Si vedono ancora degli avanzi dell' antica Cit-
tà. Ella ha avuto il iuo nome moderno da' Turchi ,
dopo che quelli l'iman tolta a' Genovcfi , e l'altro no-
me le fu dato dagl' Imperatori Greci.
127. Tilìoz, o Tioi , oppure NeapoUs , anticamente
Tim, luogo di poco rilievo fui Mar nero , ove fi cry
Aruifcono delie Navi, e Galere per il Gran Signore.
11S. Boli Città capitale del Diilretto, che ne porta
la denominazione, ove ri trovanti i Monti piùaltidiNa-
tolia tra' quali l' Ala-Dag (opera tutti gii altri in altez-
za. La Città è polla fopra t)n piccol fiume, chevierigiù da'
Moni , >: mi Cuci- Iw.ir , e Hiffar-Eugni sbocca
nel Mar nero. Nella Città ritrevanfi de' Bagni caldi , ed
accanto y'e un Lago, nel quale fono due forgenti di
natura tra loro molto differenti ; imperocché l' acque dell'
una riduce i corpi in pietra, e l'altra difcìoglie le pie-
tre. Dalla Città dipendono 31 Villaggi. Pocock dà a
quella Città il nome di Boria, e crede che Zia l'antica
Città di BithynUim , che nel iucceilb de' tempi fu chia-
mata CUxdianopolis, e Antiniopolìi . Sembra però, che il
detto Autore abbia sbagliato . Tavernier la chiama Po-
Isa e Polis, e Boullaye de Gouz Fogli, il quale vi ag-
giunge chiamarli quefta Cina dagli Europei Ponto .
Annotazioni. II Signor Herhdor afTeriiee , che i Tir-
chi danno il nome di Boli Vilahtì alla parte Marittima
dell'Afta minore, nell'illcffo modo che gli antichi ad
una porzione dell' Alia minore diedero il nome di Pon-
iti 1 ;, à cagione della vicinanza col Mare; la qual ragio-
ne però non è affatto certa .
jio. Lavali Borgo.
Btrei\lah anticamente Heraclta, fecondo Albufrda, è
funata vicino al Mare verfo l'Oriente di un fiume che
corre dalle Montagne di El Alaga, e va fino all'eAre-
mità del difirctto della Città Sinobe; verfo l'Oriente di
detta Città fi vede la Montagna El Kahii, ovvero le
Spelonche de' fette Dormienti , (Endymiorus) . Or Rat-
fchid rovinò quefta Città. Pocock legna iiUlafua Carta una
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DELL ASIA' 71
Città chiamata Kerarfea , accanto di effa Ila il nome La-
tino HerM&e; la umazione l'uà riguardo al fiume non
è la mcdefima appreffo Albufeda.
It. La Provincia de' Caramani .
Karaman lignifica, una Famìglia «tra . Ma ficcome i
Caramani non fon meno bianchi degli altri abitanti dell'
Afia minore , al Signor Otter femora vcrifimile , che co-
tefìo popolo ripeta il fuo nome da' padiglioni neri , fol-
to i quali foleva abitare da principio. Certo è, che ne'
fiioi viaggi egli vide in vari luoghi abitare i Caramani
l'otto padiglioni neri, o più colio folto Capanne coper-
te di pelli nere, ove dimorano anche in tempod' Inver-
no. Là Caramanta comprende appretto a pocolci'eguen-
ti Provincie antiche, piùaecofte al Mediterraneo , laG'/t'-
cU, una parte di Ceppatoti* , la licaoma, lfiuria, Panfi-
lia, Licia, Pipita, ed una parte della Frigia maggiori.
De'Leghi, che dentro terra vi fi ritrovano, quello è il
più confiderabile , ed il maggiore di tutta i' Alia mino-
re, cui Strabene dà il nome Tette, e che riceve varj
nomi da' moderni Scrittori . Paolo Lucas in un luogo
lo chiama HcnifcUr , ed in un' altro luogo Bgfdm ;
perciò il Signor Hafe ha podi ambedue 1 nomi nel-
la fila Carta Geografica dell' Afia minore. Pocock di-
ce , che gli abitanti Jo chiamano Cairn Ttultr , quan-
tunque nella Carta Geografica, inferita ne' viaggi di ef-
fe, il Lago abbia il nome Btigit, Btidfiber , che raffo-
miglia a quello, che fi dice di l'opra, e dell' iltcfTa
Carta ir nome Cadun Tusler t pollo per lignificare un
luogo abitato. Paolo Lucas altri Ice avere il Lago zoo
miglia Italiane in ciruito , e pefcmifi de' pefei di una
fmifurata grandena . Il Laso è celebre già da' tempi an-
tichi per la faliedine delle lue acque, tantocopiofa ,che
i corpi in breve vi li rivedono di fale. Crofle limili di
fale, che vi galleggiano" fulia fuperficic dell' acqua , s'
tilraggono , e raiciùyaiidole al fole, indurirono. IlLa-
go lomminiflra il fale l'ufficiente a tutta la contrada cir-
E 4 Quan-
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7* * DELL' ASIA'
Quanto a'Diffmti particolari della Provincia dc'Cà'
rainani, ecconc \ Sandfciacuti , che vi nota iiSignor Ri-
cali:: lcmiwn , Nigide , Xaifarì , knifeberì , Kirfchttbri ,
Afcheti', e Adirai. La divisione che ne l'arò, non ne
farà differente in lòlìania .
I. Il Dilhcttt di Kor.ia, ch'i della Madre del Gran
Signore comprende ;
i. Konìa, detta da altri Cagni e Cagni, ed è h Ca-"
pitale di cjuefto Diftretto , ove rivede un Paslia . Pola
in una valla Pianura , adorna di orti « vigne . Il gran
numero degli influenti che vengono giùd»'Monti,lìtua-
ti a Ponente, prendono la direzione verfo la Città , a
formano un Lago. La Città che è grande, è cinta d'
un muro c d'un foffo, c contiene un Caftello, edeben
popolata. Gli abitanti Gteci e Armeni vi hanno le lo-'
ro Chiefe, e predò la Città v' è inoltre un Monailcro
Greco di nome Xjiì . Il Metropolitano Greco t che. vi
è, dipende dal Patriarca di Coftantinopoli . Qui rifiede
il capo de' Dcrwifchi , i quali vengono chiamati dagli
Europei Ballaiori. I contorni producono il Cotone , «
varj altri prodotti, tra'<|uali v' è Una fpecie eccellente
d'albicocchi, detti Kamereddinkaifi. Vi lì coltiva inol-
tre una pianta , che porta un fiore turchino , c& femi
del quale fi dà un color turchino al cuojo , che vi (r
prepara. La Città fu la Sede de' Sultani di Rum della
ftirpe Seigiuckifcha . Al tempo di Abttlfeda efifteva nel
Caflello una Statua erettaall'onoredel Filofofo Platone .
i. Le gmìkaturt , clt iSìpendana da Xoniu, fono.'
1) La Giudicatura di Ladine, che porta il nome dd
Borgo Lad'Aji, credulo effere l'antica Citta di Laoike.t
ambuli*. Des mouceaM vi ha trovato Un Ifcriziunecot
nome Laodicea . I Caramani la chiamano Ladii. .
2) La Giaikalnra di ErekJi, fecondo Pocock Eraglia,
Porta il nome d'un Borgo groffo, che fu l'antica Cir-
ca dt Hiradea. Io c.ucfti contorni ritrovarci molti me*
munenti d'antichità. Da Konia fino a Erekli flendefi
una gran pianura, che moire volte è allagata.
In coteiìa pianura tra' due fuddetri Borghi v'e unal-
tro Borgo di nome Kora-Bignar (fonte nera), con buo-
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T ; ; ; .■■ * i > 7i
ni alberghi , e con una Mofchea ccftiuira dal Sultane*
Solimano , l.iuata in faccia a Monti fcug-Ug'an e Bul-
gari ed un altro di nome Jfmil, che non w di ceno
le fiatici comprefi nella prefcme giudicatuia .
ì) la gvaÙtaluré d, E, tu 11 .
4) La giudicatura di ÀkShcktr, che comprende :
0) Ak-Shthtr (cioè Città bianca) Città nell' eOfemiti
Meridionale d' una vada pianura cinta di monti . Vi fi
trovano molte Ifcrizioni Greche , e Latine, e vari al-
tri monumenti d'antichità- Pocock crede elfer I' antica
Città d' Eumenia della Frigia maggiore , e dice , che vi
rìfiede un Pafcha. Abulfeda la deferivo come una Città
molto ben limata circondala da' Giardini ne' quali ere-
ieono frutta prei:ofe , ed è fituata (re giornate da Ko-
n.i. I - fa una difl.TeoM tra quelle due Città Akia.
ra, ovvero Akafarti ,< Cartel Bianco). Con quella Città
l'altra ha una mede fi ma largheua , ma la lunghezza è
differente; la quale è forfè dittante da Knnia tre Dazio-
ni , ivi (corre un gran fiume , ed è faraofa pei Tappeti
che ivi fi fabbricano . Quella defemione non conviene
con il nome della foprammeotovata Città.
( i) I>t*Mu, detto ila Pocock SeloiSiir , Bargo in una
Contrada, abbondante di frutta d' alteri . Credali elTere
quello luogo o Slittiti*, a Sagiaffm .
(J) Bilvadin, detto da Pocock Btlawodtn , t Bilegù-
zan, Borgo grande.
(4) 2fe«/i», detto da altri Vigna e Elgbaiil , antica-
mente Tiitriapalis , Borgo , nella cui vicinanza litrovanlì
de' Bagni caldi i
(SÌ Dogtn. Hi fa.
5 ) La giudicatura d' Ala . Dag ,
6) cti Bt'rUgand.
7) di Btl-Vìran.
8) di Katim -Strai,
9) .di Targai.
10) di Gaferiiad.
*0 di Ranci;?.
11) ...... di Btrtndi.
■ *3 ) di Lamia , il cui luogo principa'e Ì
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74,
DELL* ASIA,
Lamia, Borgo limato in una Pianura ferrile, con un
Cartello antico.
II. Il Di/irrito dì Kaifmt comprende:
i. Kaifirit , apprefib Abulfeda TLtifarijah , anticamente
Cifarea CappMociit, ne' tempi più remoti . Mfcbak, Ma-
fcbtt, appfeflb Tolomeo Mafai» , ed appreflo Stratone
Mizms, Otti in una bella Pianura dal.'a parte Setter-
pieno di grotte , tagliale in pietra dolce, die antica-
mente furono o Caverne o Sepolcri , oppure abitaiioni
de' Romiti. E* verifimite clic l'antica Città di Ce l'arca
era fituata a pie del Monte, otre veggonfi tuttora motti
antichi edifiij con Ifcrizioni, che credonfi di lingua Per-
mana . Ma la nuova Citta è ima mezz'ora dtilante dal
monte. Vi vogliono due ore di tempo per farne il giro.
Le fue Mura fon di pietra quadra, e vi fon inferite de)'
le arcate ripiene di pietra. La Città ha urt Cartello, ed
è popolata , e diviià in 180 Parrocchie Maomettane,
Ognuna delle quali ha la fua Mofchea , o ima Cappella .
I Greci vi hanno una Chiefa con un Metropolitano ,
che è il primo de' li Metropolitani primari, fiibordina-
ti al Patriarca di Collant ino poli . Gli Armeni vi hanno
3 Chiefe. Nella vicinanza di quella Città predo il Mon-
te Kormez nafte il Fiume Seì'km , elle parta per Adana .
Mosè Chorenele dice , che il primo Re Armeno col no-
me Hall , abbia chiamata quefta Città AtfiiaA ; o come
gli abitanti la' chiamano Mafcbak dopo che egli l'aveva
fabbricata . Vedi nel)' Art. Armenia .
3. Ingcfit , anticamente Campa;, Città grande, la cui
patte rovinata dimoiìra qua! folle la fua antica grandez-
za. Evvi in un colle un Cartello.
j. Urkup, o Tisrkup-Ejiant , luogo degno d'ortèrvazio-
ne per il moltirtimo numero di Piramidi di macigno,
che *i formano la veduta d'un Anfiteatro. Effe fono di
varie altezze, contengono delle ftanze , porte Jc- une fo-
pra k altre, hanno un ingreflo, frale, ctmeftre, e nel-
ttionalc del Monte f.ràgijthe o Lr.ljejio.
gfni, che vedefi di multo lontano, la
pie coperta ci neve, ed il cui fianco, c
fo la Citta di Kaifeiie , abbonda dt Vili;
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DELL . A i I ri ■ yj
la cima d'ognuna vcdeiì una certa immagine. Il nume-'
ro di quelle cafe Piramidali ftimafi maggiore dizooooo.
Neflùno de' Viaggiatori ne fa menzione, eccettuato Pao-
lo Lucas, il quale non folamente lo racconta nella tua
prima defemione de' Viaggi , ma io conferma anche nel-
la feconda, e lì rapporta allericerche fatte da altri Viag-
S 4. Hadfcbì Etfufcht o Btktafibe villaggio, che fu Cit-
tà grande, come lo dimoflrano i grandi avanzi , che vi
fi veggono. Evvi un Albergo vafto e ben tegolato, per
accogliervi gratis i pauaggieri. Dietro l'Albetgo v'è una
Mofchea , che contiene il Sepolcro di Santon , ed una
Libreria ragguardevole .
j'. Oiimngi, Borgo vaflo.
6. Akjar» fecondo Abulfeda è una Città fopra un
gran fiume , il nuale la traverfa . Ella ha la medefima
larghezza verfo Nord come la Città Ak-fchahr. IJa un
Caflello , ed è dittante di 48 Parafanghi tanto da Kn-
nijah che da Kaifarijah in una pianura che confine in
rui'celli e paicob per le beflie . Io folamente credo , e
non aflìcuro clic ella fia del diftrerto di Kaifaris .
III. Il D'ertila di Kirfcbcber, porta il nome dellaCir-
tà di Kirfrbibir (Città grigia) detta da Lucas Quiiber,
e da Pocock Kerfatr . Quella Città , poco dittante dal
fiume Kizil-Irmak , ebbe anticamente il nome Viactfa-
yu , e fu molto confiderabile , come lo dimoflrano gli
avanzi , che veggonfi in cotefto luogo , fparfi per un va-
fto recinto.
IV. II Diflretio di Midi comprende:
1. Nikdt, anticamente Draiie come fi nota nella Car-
ta di' Pocock, Città murata e adorna d'un tredoppio
Cartello , di molte Mofchee , e Fabbriche ben fatte. I
Greci, e i Armeni vi hanno Chiefa . La Città è cinta
da Vigne e Orti deliziofi ; ha però perfa la ftia antica
2. Kar.ìhijJ'jr ( Fortezza nera), creduta da Pocock I'
antica Tetrapygia, Città, che fu riguardevole in antico,
com^ lo dimoitrano le rovine de' Tempi e Palazzi . la
tiri dirupo visino ed erto v'è unCaltdlo.
3. Le
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$6 DELL' 1 S l.A'
3. Le altre giudicature fono, Sbttd]a- Eddin » Eadugaì ,
Oriìui, BMfcbam , Erii, Dedelit , Kei , Devciit, e Me-
V. Il Diftrrtto di Akferas , che porta il nome di una
Cina o fia Borgo polio tra Ridke e Konia.
,, Non sò dir con certezza, fc la Città di Sur o Sor
eh' è 4 miglia Geografiche diflantc da Nikde , appar-
tenga a quello , ovvero aliro Diltretto,, . Pocock nella
fui Carta la chiama Borni , che credeiì eiFere l'antica
CttitU . Il Signor Hafe crede, tht in quello luogo fotfc
la Cina d' A>cbtliis, fapendof. di ce:ro , che codeilaGt-
tà fu fui Fiume H*fyi t che o.a dvamaf. Kwi ■ frm..h ;
Ma il Signor d' Anville nella fuaCarta inferita ne'Viag-
j;i c Otier, non mene la Citta ili P«r fui lido del det-
to Fiume.
VI. \\hi<ittìl-> d'Jihrut, c'.-.c probabilmente compren-
de t luogiii leguenti :
1. IfUtttb o Spsru , anticamente Fi,ilom e ;.um fecon-
do il fenlimu.iu ui Pc-cock , Cura aperta e di poco ri-
lievo, uve llfode un i' 1 in una bella pianura a y e
di quella Momapna, cheaniicarrenie ebbe il r.i;mt iati-
mi. I Greci li hanno 4 Chiefe.
1. Rurditr o BmdrrH , Villano piccolo , nella cui vi-
cinanza veggonfi le iovine d'una Citta granr'.e, the fol-
le fu Antiochia d- hfidia.
J. Igriii , Otti fopra un Lago grande dc!i' ilteflcr
nome.
4. Uz}i o Jjftli, Villaggio fcj;ra un lago.
j. Bendai, Cina, che fil di maggior rilievo amicameri-
te. Il fuo nome fi da ad un Lago , le cui acque ion
tanto amate , che non vi può vivere akun pefee . Li
Città e polla nella pendice d'un Monie.
Vi 16no alcuni luoghi fuuati verio la pane Meridio-
nale d' libarteli , non iò fc fiano compre!! nel prcknte
diflretto, o (e formino un deuterio pascolare.
1 ) AgUfin, Villaggio grande , o»c trovafi un grandi)-
fimo numero Ji forbenti d'acque. Pma a pie d'un Mon-
te, che dii'idefi in varj rami, ove incontranft molti prc-
ziofi avanzi di Cafìelli e Città rovinate.
- a ; Sdt.
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DEH' ASIA. 77
%) Sdenti, nome delle rovine d'una Città coniìdera-
(>rle, che veggonfi nel Monte Iflenaz, o UJianaaJi.
3 ) Aitali* o Samba , che deve chiamarli Atlalia Cit-
tà grande e tonificata, che pota Copra un feno del Me-
diterraneo, che ne porta la denominazione, in una con.
trada fertililTima, ove gli aranci e limoni crefeono Ten-
ia coltivarli , e fi fa gran copia di ftorace . Il caldo d'
eilate vi è tanto grande , che gli abitanti fi vedon co.
llrettì a rifirarfi ne' Monti vicini . Il Porto che vi è,
ferve follatilo per 1 Vafcelli piccoli. La Città confi Ite in
3 parti feparate tra effe per mezzo di mura delle quali
parla il Scheid ; la Città da baffo fecondo lui è fituata
fui Mare verfo mezzogiorno , e fi eltende al lungo di
una Montagna. La Città di mezzo è fiancheggiata dalla
altre due. 'La terza è funata verfo Settentrione e fopra
una eminenza ; ma tutte le tre Città fono cinte di un
medefimo muro . Secondo l'alferzionc di Stoctowe le
cafe fono mifere , e le flrade riefeono lìrette . I Greci
fono poffeffori di una Chiefa , e hanno un Arcivefcovo .
Si fa menzione nella Geografia del Geografo diNubia,
Vengono deferitte !a nuova è vecchia Amalia .
4. Alata una Città fituata in un feno del Mar Medi-
terraneo due giornate diftante da Antalìa verfo mezzo,
giorno. Abulfeda dice ancora, cheAnoddini fia unPrin-
tiipe della llirpe de' Seldfchuk il quale fece fabbricare
quella Cirtà ; la quale nel principio portò il nome di
Jlajitato; poi per facilitare la pronunzia del (uà nome,
fu chiamata Alain,
Secondo il riferire di elfo fi trova la Città di Fulco-
bar tra le Città di Alata , e Sonia; è diftante quella Cit-
tà 5 giornate di ftrada da Alata verfo Levante , verfo
mezzogiorno ha la medefima diftanza da Konia . Falcohar
è fiutata in una pianura tra Montagne ; ella è la refi,
denza de' Turkomanni della Itirpe Bari '1 homaid la qua.
le poffiede le Montagne tra Alain e Konia.
■ Annotazione. Il dijiretlo d' Ilfcbil comprefo nel Gover-
no di Cipro è una porzione dell'antica Provincia di Ci-
ccia , e come riferifce il Signor Otter , confina da Po-
nente coli' Amalia , da Settentrione colla Provincia de'
Ca-
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<?8 DEL L' À.S I À.
fcaramanr, e con quella d' Ariana, da Levante colla Pro-
Vl'ncìa d' Aiiltab j da Mezzodì col Governo di Selefkii ,
e col Mar Mediterraneo . Il Pale ha (Beg), il quale e
il Governatole di lucilo Diflrettó, tilieue in una Cittì
chiamata Sekfkie. 1 luoghi più ti .-nate he voli fono
) ) Alanith, Città fui feno d'Amalia.
i) Attigna , anticamente AnthcLia ja??r Caigp, luo
go di poco rilievo fui Mate.
ì) Curcu, luogo piccrti lui Mire, ralla cui vicinan-
za, fu antfeameme la Cittì di Sali o J...-. che >ii poi
fu detta Poraf-jofùiii . Dal nome Sike nafee la panila
SaìacifmM, a ornine i!el!a cattiva. maniera degli abitan-
ti di pariate. Altri ripetono la delta parola dalla .Otta
dì Soli dell' ITola di Opro.
4) Tarfui , Giti povera , abitata da Torchi , Greci,
e Armeni. L'antica Cita di entello none fu la Patria
di S. Paolo ApoflolO', eh; fu la Sede delle Scienze. La
Citta nuova tol fuo DìflrettO io altri tempi fu compre-
Li nel Governo d' Adana, ora è incorporata al Governo
di Cipto. I GiAcobin vi ebbero alce volte un Vefcovo,
ed i Neiloiiani un Arcivelcouo . Nel tempo di Abulici-
da qoefta Otti fu fottopofla a' Cr lliani Armeni , per"
egli defiderava che lofle fottopofia di nuovo a quelli che
«gli chiama Mosletnim. In quel tem;>o la Cuti era graw
de ed era cinta di un muro doppio . Il Fiume che ba-
ffla la Ciuàebbe anticamente il nome di ('yi-ms , ed Ota
chiamafi Kara-Sa, cioè acqua nera, egli e profondo,
lo chiamano anche Baradan, eioè a dire acqua fredda,
<j) A}*s, detta anche da' Viaggiatori Aìazxo, Aiafo,
hffo, l Aiai, e Loffia, Citta fui feoa di Mare, eneo*
porta il nome, e che Uendelì fino a Aleflandretta, det-
to anticamente Shuts JJicui , da ijfm , eli e quella Citta,
nella cui vicinanza Dario fu vinto da Aleflandro. £'
probabile, che Ajm fta l'antica Città di Jffus. Si crede
che «figa' ovvero JEgxa , ovvero JEgna degli antichi,
venga chiamato dagli Attiri Higon e ^£ge;. CotWyk rap-
porta , che quello luogo fomminiftra i erbarj ad Aleflan-
dretta. Abulfeda deferiva laCittà di A)a: come unaCtt-
tà grande nel Aio tempo, egli loda il fuo porto, e dice
che
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bèli' ASIA. 7^
elle da' Franiti venga mollo frequentato dal tempo che
tolie loto furano le Gita di Tripoli, Act», ed altreCit-
tà . Il Profeto Hafe nella ilia Carta dell' Afia Minore 1
ha commetto un errore , ponendo Aiazzo tra Paya» , c
Alelfandrctta . II feno litico appretto Abulfeia vien chia-
mato il feno degli Armeni. Poichèl' Armenia Minore ivi
confina nella vicinanza della Cina vecchia di Iffus , ivieiì-
rteva la Città Epifania, la quale è differente da quelli
degli Attiri .
6 ) Payai o Bajm , anticamente Baje , Città fui feno
di Ayas tenuta da parecchi Letterali per l'antica Città
à' Jf«r. Le rovine, che vi fi veggono, fono un argomen-
to della fua amica grandezza. Il terreno vi ftrrnifce ritol-
ti belli proibiti, ma l'aria vi t maliàna, onde in tem-
po d' eilare gli abitami fono corretti * trattenerfi nel
vicino Monte , che dagli antichi fu chiamato Amami,
ed ove dalla parte della Città è uno ftretto paflàggio .
Dopo un cammino di 4 ore fi arriva ad Aleffandretta .
In codeila flrada a mano manca verfo le montagne
veggonfi in più luoghi le rovine di Città dittrime , e
filila metà delia flrada incontranti gli avanzi d'un Ca-
rtello fui Mare . Prima d'arrivar a quello luogo, cioè
in dirtanza d'una lega Francete da Pagas, fi palla fotto
un Cartello, detto da Des- Monceaux Marcus , e daLu-
cas Margutz, e da Otter JWd-fcwe. Quello Cartello c po-
rto in un luogo elevato a mano finiftn delIaStrada, ed
a pie di elfo veggonfi degli avanzi d'una Città, che non
fu piccola .
jfnnotaziohe . Qiiel diftretto dell' antica Cilicia , che
comprende le Città di Tarfus, Ayas, e Payas , ne' tem-
pi di mezzo era comprefc nel Regno dell' Armenia Mi-
nori , della quale fi darà un ragguaglio in appretto . Pe-
rithol nel fuo ìibio Ac ItineriliM Munii cap.7.v.n. chia-
mò un certo tratto di paefe tra la Cilicia, Armenia, e
l'Affina, il Paefe Ve.
U
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DELL* ASIA.
// Governo di Sekfkìè.
Quantunque il Signor Otter ne' fuoi viaggi riferifea
formar la Città di Selefkie un Governo particolare, af-
fidato ad un Bai», pure non rapendone la vera colEim-
zione, Io metto in quello luogo, come appendice alDi-
fttetto d'Itshil.
La Città iìSeltfliè, anticamtnte Silenti* Trachea, o
jtfptra , come pure StUflrin , Saltph e Sapiitb , pota fo-
pra un Fiume detto dagli antichi Calycainus , ed a cui
dipoi fu comunicato il nome Saleph , o Sapheth , Fiume
rinomato, perchè nel tipo l'Imperator Federigo I. vi
cadde da Cavallo , e morì nella Città d! Selefkie . Vi
rifiede il Bey, che governa il Ditfretto d'Itfchil.
3. Il Governo di Adam.
Quello Governo già età piccolo allora , che fu Spa-
rato dal Governo di HaleU, confluendo ne' due dìfiretti
di Sis e Tarfas ; dacché però il Diftretto di Tarfus è
flato incorporato al Governo di Cipro, elfo è diventato
più piccolo . Qucfto Paefe ne' tempi di mezzo fu una
parte del Regno d' Armmia minori , di cui fi parlerà
a fuo luogo.
Aduna Città , ove rifiede un Bafsà , pofa fui Fiume
SeThan, detto anticamente Sarai , larghiamo in quello
luogo, che quivi fi pafla per un pome ili pietra. L'aria
vi è buona in tempo d'inverno; ma d' citate, comin-
ciando dal Mefe d'Aprile , il caldo è così grande, che
gli abitanti abbandonano la Città, e vanno a trattenerli
nella Montagna Tuarut , in quella parte , che chiamali
Ramadan agiti Tai'lahjcri , cioè iòggiomo ellivo del figlio
Ramadan .
JHifii , o Mafifa oppure Maffiffat\, Mtflìfza come pure
MamiUa, in lingua Arabica M'ffilfa, detto dagli antichi,
e di prefente ancora da' Sirj Mopfvrftia , fu Città di gran
rilievo, e fui principio del Regno d'Armenia minore la
capitale di eflb , ora è Borgo , pollo fui Éume Gihan ,
oGe-
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DELI' ASIA. 8l
o Gehon , o Dfcbeibm aulicamente Piranms , a cui s'
unifce il fiume Seihan, e unitamenre con efló sbocca nel
mare ira Ayas e Tarlili. Secondo il Geografo di Nubia
egli è fituaio da ambe le due parti dittante ììooo. palTi
dal mare .
AhulftAx cita Ibn-Chauk;! , e dice che la Città di.
Mettili» è divila in due parti. L'ima fi chiama léeondo
lui Mdliilat , l'altra Kba-frrnah . Egli alìerilcc che il
fiume Dicheilian palla in mezzo di Effe.
Ollérva egli ancora con l'Aazizi cheda queir a fi com-
prano le Pelliccie le quali vengono chiamate in lingua
del paefe Meffiflìa. Il Bar;;o è abitato da Turcomanni.
Nel recinto delle fue mura v'é un Cartello in un luogo
elevato. Ilfamolb Vdcovo Teodoro Mopfiieileiio, coeta-
neo e amico di Giovanni Cri'fol Ionio , ha relo celebre
quello luogo. Quando il Cali!" Alraanfor lì refe padrone
di quello Luogo, e lo lece fortificare, gli diede il no-
me di Mamuriab. In vicinanza di quello luogo vi fu un
Monartcro de' Giacobiti , dato Gavtcatb , e di là dal fiu-
me, come riferiice Abulleda, fu il Borgo di Càpbdffab .
I contorni del Borgo fon fcniliflimi .
In quella vicinanza v'è un Monte , detto Dfcbtbtl al
muriate dal fiiddetto Borgo ftendeii fino al Mare. Evvi
anco una valla pianura , che fendendoli verfo Sud-Owen
termina in un patteggio flretio nella dillanza di 1. ore
da Mifii, che poi conduce in un altra pianura, ove ri-
trovafi un Villaggio , a cui Dts Mouceaux dà il nome
Kart MA, e Lucas KurtthiHa , e Pocock ne' Tuoi Viaggi
Kurlkula e Kur ala , die fcmbia edere quel luogo, ciié
Tolomeo chiama Calìaiiala , c Curzio Caffahahsm . Pacan-
do più oltre in una dillanza di cinque quarti d'ora ne'
monti incontrali una ftrada incavata con un arco Trion-
fale rozzamente lavorato , lenza Ifcrizione, delio d»' Tur-
chi Karalikapi , cioè Porta Nera, ciTendo coftruito di pie-
tra nera.
Indi ritornandofene verfo Settentrione , fi trovano,
Sis, Sìfia, che fu Città capitale del Regno d'Arme-
nia minore ne' tempi di mezzo, chiamata JStlad Sis dal
paefe di Sis , il quale ne porta anche il nome, fituata
Afi» . F in
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Si Diti' ASI J.
in un Monte, il cui piè è bagnalo da Itti piccol fiume.
Erta fa- fabbricata da Leone Re d'Armenia, e tìeìl^àj.
vi fu tenuto un Concilio . Conltnova ad efier Città, ben-
chè di poco rilievo, e vi rifiede un Patriarca degli .Ar-
meni . I Re Li io (Leo) e Robino , die vìttero alla
fine , e fili principio del XIII. Secolo, tifarono il tito-
lo : Per la grazia di Dio e del Remano Impero j Re d'
Armenia .
Ainzcrbeh, a Ainzarba, appretto Abulf/da Aainzirpt,
e Anivuanai , oppure Navi: za in lingua Arabica, fletto
da' Sii; ora Anazarba, ed ora Indirle, da Greci moder-
ni AnabarK* , dagli amichi Anazarlas , ~i& a tempo di
Plinio eziandio Cétfort* , fu Città, uve'i Giacchiti e Ne-
ftoriani ebbero Vefcovi ; ora però è un Borgo fiìuaio
fui fiume Se'ftan una Stallone da Mirto, t. da AntaK-t
nella Siria . li Beton fa menzione di quello luugo , di
lui chiamalo Cafaritt CÌHcia, come di una Città rovina-
ta; in quel luogo non fi rrovauo che alcuni Alberghi e
piccole C«ie. Egli fa ancora memoria di un Pome fab.
bricato fui fiume. Eflendo egli a Adena egli ba firmila
parlare di una Città Analarbe.
Appretto Abulfeda fi presentano ancora i luoghi Te-
gnenti Tul-Cbamdun ; Cartello rovinato fituato fopra un
Poggio poco dillante dal Fiume Dlchaihan l A Stazio -
ni dìflantc da Sio Chrfu Cbamufz. ancora un Cartel-
lo , e Serfandacar Cartello fopra tuia Rocca in una Sel-
va chiamala Mann, e ÈarJ Bttt, Cartello fu ani Mùn-
ugna alta.
4. La Provincia ed il Governo di
Mera/ci .
Confina coli' Eufrate, colla Provincia di SìtPiU, econ
quelle de' Caramani , d'Adana, eu'Aintab. QiieflaPro-
vincia , fé non isbaglio, è l' ifterta con Daigadìr IH :cioè
Provincia di DuJgadir) detta anche ASadtiiat ìli , cioè
Provincia di Atihihi , nome d'un Principe Titrcomarl-
no, generale delle Truppe di Oi'mano , che ne ottenne
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DÉL-L' ASIA. li
il poffciiTo. La. Provincia comprende 4. Diftreiti. I luò-
ghi più notabili fono .■
. 1 Merafie , o Marisha , oppure Marini, appretto gli
Scrittori delle Crociare Maris eam e Mirti appretti) Scbil-
tinger, Morafcb , a Marti*. La Cina capitale, Refiden-
la d' un BjIsS è fituata nella Mintala Amamis . In
quelle Montagli; fi vede il Cartello di Mintoti ; e il fob-
borgo vieti cliianlato Harmìa . Fu la Slide d' un Vefco-
vo de' Giacchiti .
Affamano crede che quella Citta (li dagli Antichi
chiamata Germania, ovvero Gtrmankia . Il Srg. Prol'cffor
Kohlcr follienc che ella fi chiama Glyca ; Lo Schitliiiger
rammenta Un Rufccllo affai grande il quale feorre dalle
Montagne di Amanus, é lixjcca nell'Entrate.
Z MtUtia , anticamente Melila o Melitene, detta da
Sirj Milititi , Città grande , ^nrichiflìma , e celeberrima
nella Storia Orientale , polla lui lido occidentale dell'
Etifrate, è nella parte Setten trio naie d'una vada pianu-
ra, cinta di Monti, verfo Ponente fulla pendice d'imo
de' Monti vedefi un gran numero di Giardini, ove log-
^tornano gli abitanti della Città in tempo d' citate . La
Città fu la Sede d'un Vefcovado de' Giacobiti j e d'un
altro de' Neltoriani. Abulfeda' dice che ivifeorre un fui;
me fiancheggiato da' Giardini con un Acquedono, i!
quale diiHbuifce le acque nelle Cale e Strade . Ella c
lontana di Sivtt quali J. Giornate di cammino verfo
Mezzo Giorno, e verfo Ponente' da Kacbta e Ktrka,
ed ancora una buona giornata verfo il Nord da Zaha-
tra . Lo Schillinger dice che quella grande e fptztof»
Città fia divifa da un folto largo e precipttofo, e per 'la
maggior parte è abitata da Turchi; ed i Crifliani Ar-
meni , e Greci fanno il più piccolo numero ; le Don-
ni; portano , fecondo lui piccoli anelli pendenti dal
Nafo. -
3 Claudia , o fia Preludia , Cartello vicino alla Città
di Malati».
jfnnotadone . Ne' contorni della Citta di Malatia ri-
trouavanfi anticamente 7 Vefcovadi de' Giaeobiti, che
rifedevano in Artb GUuiiia , Garzar ò Cariar , Gota,
F 1 I*.
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S<f DELL' ASIA.
Kalijm-a, I.acabin , Semcba , e Sr l-tt ; Queiti luoghi
però fono flati dillrurti, eccettuai JafteJJi .
Tra Malatia e Mafur vi fu il Camello Zalalra, oZa-
har in una pianura cinta di Bofchi , e Monti , il quale
già a tempo di Abulfeda era talmente diilrutto, che ap-
pena fe ne vejea qualche pezzo di muro appreflb Cedro-
ne; ella fi chiama in Lingua Greca Zopttrtm , Zofoptlron .
La Provincia , ed il Governo
di SiWcìS.
Comprende l'antica Provincia di Pontui e da Levante
confina con alcuni Diftreiti de' governi di Aizerum e
Diartiehir , da Mezzodì colle Provincie di Metalce, e de*
Caramanni, da Ponente parimente colla Caramania, '.
coli' Anadoli, e da Settentrione colM-r Nero. Chiamai
anche Provincia ili Rum , nel iènfo "più riftretfo ; perchè
il Pacfe di Rum, già dominato da' Sultani della Stirpe
Sellciucka , fu di maggior ellenfione . I Turcomanni fon
multo numeroft in quella Provincia, t vi abitano anche
Turchi, Ebrei e Armeni. Il fiume primario del paefe
chiamali Kisil-Irmak , amicamente Htlys , che a Levan-
te di Slwas nafee ne' contorni di Kodfcbt- Hifar in' una
pianura, onde eflTo fi volta da Levante verfo Ponente. If
fiume feorre per i contorni di Si>oeas , Kir-Scheher, e
Ofmandfchcik e và a bagnare Had'.chi -Hamle, Zcituo,
e Tshai Mahal , ed effendo pattato rradue dirupi , pref-
fo Bafira entra nel Mar Nero. Il fecondo fiume, che
bagna il paefe, è Quello, che dagli antichi fu chiamato
Irii . La lua forgente è da Levante di Karahiflar : palla
per le vicinanze di Tocat e Amalia , ove riceve il fiume
TfctHk'tlc, e va a bagnare Dsltanifc, e Tichar- Schenbc ,
ove avendo ricevuto il nome di Aapié nera di l'ibar-
Shiaii, finalmente sbocca nel Mar Nero. Da Amafca
fino a contorni di Tarabofan flendefi una Montagna affai
alta ed erra, ove le acque dalla parte di Dichanik ,
Amafia, e Nikfar fon eccellenti, e 1' aria fahibrt . La
contrada di Tscberaen -yailafi infpecie, ove i Turcoman.
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DtlL' ASIA. B5
ni Ci ritirano nel tempo d' ellate, è belIiHima, e la
Montagna allora è tanto abitata, che fembra un com-
pletici di moItcCittà. il Paofe sgovernato dami Pafcba ,
ed è divifo in 7. Dìilretti, che fono:
1 11 Oifirttln di Sitras, che comprende ,
1) Saiva^ Sivjs } anticamente Sifafli , o Sebaftapolii ,la
Città capitale di quella Provincia e la Sede d' un Pa-
lella. E 1 funata in poca lontananza dal fiume K^zil - Irma!;
in una Pianura, è murata, di grandezza mediocre, e
fortificata d* un piccol Cantilo. Gli Storiografi Turchi
aflerifeano, che untila Città da fiata fabbricata da
Alaeddin Caicobad, Sultano della Stirpe ScIfchJucca di
Rum; ma Capendoli altronde, che la Città è molto piti
amica, bifora che il deuo Sultano nefia fiato foltanto
il reftauratore .
j) Art'A - Ahai , Borgo in una pianura tra SiWas, e
Tocat, il cui nome dimollra, che ila (lata uà apparte-
nenia de! B*g Arri!;.
3) Tocat, o Tuctt, oTahac, Città grande e popolata,
ella è, fintata in un luògo baflb tra' montidi colorroffo.
E' fenia mura; ha però un CalU'lio infua difefa , fi t nato
in un dirupo alto, e feofeefo. L' aria di quello luo^o e
buona. Vi fonomotre MoCchse, Alberghi, Bagni, Giar-
dini, e Vigne. Vi fi fanno molti lavori di rame, « di
Marocchina Turchino, e fi fa buon traffico di Tela
Indiana, che comprata a Bafra , mandali a Cotta ni in opo li ,
ed in altri luoghi. Lo Zafferano, che vi creice in ab-
bondanza, vendefi agi' Indiani. Tavernier rapporta effe rvi
li. Chicle Criiìiane, a. Conventi di Monaci, c 1. altri
di Monache . Pocock rapportandovi ad ai trui relazione ,
dice, the gli Armeni abbiano 7. Chicfe con mi Arcivc-
feovo, ed i Greci una fola Chiefa , c che ivi abiti un
gran numero di Ebrsi . La Città è frequsntara da molte
Caravan», delfenuali quelle, che vengono dalla Pei (ia, vi
fi dividono, per paflareo a Co lì .in ti no poli , o aSmiine.
Abulfeda chiama Tncar una Città piccola dittante da
Simas due Giornate veifo il Nord. Il Signore Hafe crede
elfervi il luogo dì Camma Ponlica, e Pocock è di leu-
F ì ti-
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85 DllL' ASU.
ttmemo, che vi fia fiata Nitcafarta deglj aoiiclii ondefi
denomina uno de Metropoli uni Greci»
4) Tfrbfii, deito da' Tavcrnier Turca!, Borgo grande
fulla Stìada Maeftta in una pianura. Chiamali anche
Kalai-Krisban , noaie che deriva da un Catte Uo in ua
vicino dirupo .
j) Xil't anticamente Zila, clic è un Borgo pollo a
Sudali della Citta di Tocat.
2 il Diftreito Ai AtneM-, clie comprende,
1) Amsfn, Cina, die ha conservato il Aio nome
.antico fino al pi cicute ; gli antichi peto la chiamarono
perlopiù Amafia . Poli, fui]' imo , e iuli' altro lido del
fiume , che amicamente ebbe il nome d'Air, in ima val-
le ha monti alti-, che la cingono talmente, che alla
Città Lituano un iòl ingreflu, ed una loia «licita. E(Fa
è grande, e murata, e contiene un Caiìcllo fabbricato,
ila Kiei-Kiibad ic]h Stirpe ScUchrucca . Ella più volte £
fiata la rcfidenza del figlio magiorc del Gran Signore,
ed è la Patria del celeberrimo Geografica Stratone . Vi
rifkdeun Metropolitano Greco: vi li wde gran numera
di Oni, c ticchetta di frutta ottime fpeciatmentc d' Uva,
onde fi la un vino eccellente. Fuori di Città incontrati
una via, che per lungo fpazio traverfa un dirupo foralo .
Abulfeda fa menzione di una miniera di Argento .- fecondo
la relazione di uno., il quale flette a Amafijach la fua
diftanza da Sinobe È di 6. Giornate di cammino .
1 Iltrmz Cina, fecondo Boalayc le Goni è fituata
iraAmafia e Tocat alla man delira 6. Giornate di flrada,
dittante dallo Stradone .
3 Marfiva* o Mi rzifm , Borpo, una giornata diftante
da Amalia dalla parte del Nord , a ponente del monte
Tafchan .
3 11 DiftivHo di Dshunik, traverfato dal fiume, detto
anticamente Jrìs, che va a sboccare nel pare . Il monte
Dfchebel-Dfchanik, pocanzi accennalo, porrà il nome
id qudlo DilVetto. Probabilmente appartiene a quello
Diftreto h Città ii Samfm della quale ieri ve Abulfeda.
Secondo lui ella è fintata vedo Lecante del Fiume che
feorre da Amafia peto dittante dal Mar nero, in una
pia-
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DELL' ASIA. 87
pianura; ella c dominata da un Munte vailo Mezzo-
giorno , il quale ftendefi verfo Levante , e Settentrione
inlino al Mare. Quelli Gli» Mercantile , fecondo il me-
defirao è fnuata verfo il Settentrione di Tharabazun, e
Sinope fi prelenta dalla parte diOriente. Nella Carta di
Pocock ella li chiamai.»»/;., ella è funata verfo la parte
Sciianrionale del Fiume.
5 S Digrttto di Bozovik .
6 il Pijirttto di Tfcbio-Htu ,
1) Tfehmm, luogo principale del Difiretto.
3) Ofmmtfthik, Borgo, ove il fiume Kizil-Irmak fi
palla per un bel pome di pietra. E\ei un Caltelo limato
in un Monte in mezzo al B-irgo. Pocock è di lentimcnto
effer l' amica 4*dnfi* .
3) I Borghi Hadfiki-Khm ( cioè villaggio dei Pelle-
grino) che fu una Citta gr-t-de ; e , 3. giornate
dittante 'da Ofman- Dl'cik dalla parte di Siid-Oft.H
primo de' dna Borghi è 3. giornate Juntano dal fecondo
verfo Sud veli.
4) Hadfcbi-Hamzì , Villano , onde fi và a Ttifia per
il monte pericolofo Kìipril-òeli .
5) Bog«z.KaU, Caltello fui Mar Nero, preffo Bufi™ ,
ove il fiume Kizil-Irmak sbocca nel Mar Nero.
6 di Difirctto di Divrieni, z giornate dinante da Si vas
v'È un Cafiello. La valle flendeti per 4a lunghezza di i
ore, ed è adorna di orti, ed è travedala d' un influen-
te, che vollandofi verfo il Monte HuTen, dalla pane
Settentrionale di Egin s'unifee con un'altro influente, il
quale unitamente con elfo sbocca nell" Eufrate.
1) Kiffm, Villaggio abitato da Crifliani , overitrovaft
delle miniere utili di ferro, in faccia a cui dallapartedi
Kord-Weft fcavail una fpecie eccellente di Calamita .
3) Anuniscbim , o Erzindilicn, Città full' Eufrate , che
i Turchi irei 1141. tollero a' Mongoli . E 1 limata tra
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fcS D B L L' ASIA.
Siwas e Ar.-eram fopra un fi uni a , che vien unito da un
pome, ed in quello luogo entra ncIJ* Enfiate.
4) KiimJlrJie, ì'.o\\\o granite i'.iìl' Eufrate. Una fyecic
d 1 uccelli della grandezza delle paflére ogni primavera
arrivano in quelìt comerni in [auro numero, chcolcurano
1' aria. Gli abitanti iraniano i piovani, prima che
fiano atti _a 1 volo, e lì trovano moiri» faporiti . Alcuni
fono di ferri imcnto , clic i delti uccelli , nella S. Scrittura
chiamati Selavim, de' quali fi cibarono gì' Ifdraeli ti Del de-
ferto, fiano flati di quefta fpecie .
}) Dirtnii , Borgo 1 giornale dinante da Divrigui
verfo mezzodì, è fintato fui confine del dilìretro di Ma-
laria. In un dirupo v' è un Cartello. PrclTo il Borgov'
è un dirupo alto , che per arte degli uomini fembra
divifo in due parti , per procacciar il paflaggio all' in-
fluente Ak-f», il quale parta per quella apertura, e va
a bagnare ti Borgo.
Annoi azhnt . Chi da Malatia viaggia verfo il Nord di
modo, che l'Eufrate fra a mano dritta, incontra delle
continue falite finoa Arzendschan, i Villaggi che. da per
mito ivi fitrovano, coniìltonoin caverne de' Monti. Cò-
si racconta Schillingero ne' viaggi fatti da erto. Egli
chiama quelle falite col nome di Ami Tauro il qua'e
dagli abitanti del paefe è chiamato Manzarium .
7 // Diflretta dì Artbkir , Borgo grande e popolato in
una bella contrada coperta di vigne, orti, e cafe di
diporto, è fituaio tra le Provincie di Diarbekire SiVas,
dalla patte di Nord-Oft di córefia Città circa ire lentie
Franccfi dittante dall'Eufrate verfo ponente, 1. giornale
da Divrigui verfo levante, ei lina giornata daEgin ver-
fo mezzodì .
a ) La Giudicatura di' Egin , che porta il nome d' un
Borgo, pollo a pie d'un monte, onde i carnai , e le vigne
del Borgo flendonfi veifolevantefinoairEufrate. Lccafe
fon fabbricate nella pendice del Monte in figura d'Am-
fìtearro . Dal Monte feorre un influente, che dopo
aver traverfato il Borgo, prende la direzione verfo l' Eu-
frate.
3 ) La gtttikstHra di Scindi .
À)P-
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APPENDICE
DELL' ISOLE
DELL" A 'SIA MINORE.
I. T ' Ifal'è del Mar di Marmar,!, detto da' Turchi Mar
* ' bianco .
i Papai Ma{jì, Paptdonìfit , IfoU dei Princìpi, Infoia
Principi!, Mola polU ne!!' irigreflo del feno d'Ifmid , ove
da Cd nfta mino poli fi arriva nello fpazio di due ore. Il
primo de' fuddetti nomi è Turco , che però deriva dal
fecondo , ch'è Greco. Ambedue i nomi lignificano un
Mola abitata da Preti , o Monaci, ed è comune a più
Mòle tra loro vicine, quantunque con maggior proprietà
convenga alla maggior di quelle Mòle, poco lontana dal-
la Terraferma, fpecialmente da Kartal . Quantunque queft'
Mole di natura loro fianò fertili e deliiiofe ; pure fon
poco coltivate . Gli abitami fono Greci , e ricavano il
lor maggior mantenimento dalla pefea . I Coltantìnopo-
irtani vi vengono frequenti mente per diverti rfi . La mag-
giore dell' Ifole comprende una Città piccola , c j Mo-
liafteri. Anche nclI'MoIa à'Eìbili, detta da' Greci dal-
ie , v'è una piccola Cittì , con un Monaftero in una
eminenza vicina. Coletta Città ha un Monatlero detto di
S. Giorgio , appartenente al Metropolitano di Cal-
cedone .
i Marmont o Marmar* oppure Mtrmsrt fecondo la
.pronunzia degli abitanti , una Mola , onde il Proponn's
prende la denominazione di Mar di Marmerà. Ha 3 mi-
glia geografiche in lunghezza, e quafi un miglio in lar-
ghezza .■ è alta, compoiìa di icoglf , e fornita d'un beli'
alabaftro bianco. Sembra eflère la nuova Ifola Procenne-
fui o Prceconn:fiii , degli antichi , già famofa per i fuoi
marmi bianchi. I fuoi abitanti per lo più fono Criilia-
ni. E(fa contiene 6 luoghi piccoli marmimi, de' quali
la piccola Città dì Marmora è più notabile, ove iì fa
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00 DEH' «SIA.
un vino eccellente. DÌ 6 Mona il eri ne fon rovinali due,,
e gli aiiri fono abitari da %. o 3. Monaci. Effa è data
annualmente in affino per 5. Bude , ciò per 2500.
Rifdaleri.
3 Alni* , probabilmente i' ffoìà vecchia Proconntfui o
Praconnefus degli antichi , ha un terreno fertile lpecial-
mente Qi vin bianco gagliardo. , e ;::'adiio a Coftanrino-
poli. Ewi dalla parie di Nord-Wcfì un Porlo eccellen-
te. L'I (bla fi affilia ogni anno per il Canone di pBor-
fe , cioè dì 4500. Rjfdaileri , quantunque Ca multo piti
piccola di quella di Marmor*. Gli' abitanti per la mag-
gior pan* fono Criftiani . La Città d' Atonia è la lède
d'un Metropolitano fubordinato al Patriarca dì Coftan-
linopoli. Non folamente queil'llcla ma anche la prece-
dente, e . le due leguenti tono della Dìoctii del Metro-
politano, che quantunque volgarmente poni il Dome d'
Alonia, con maggior proprietà chiamali di Proconne-
fus. L'IfoIa comprende altri 4. Borghi.
4 Amptdti, detta da Greci Ayhfia, Jfoleita dalla par.
te Meridionale dell' Ifola di Mannaia , ove fi coliivano
poche vili. Annualmente fi dà in appallo per eoe. Tal-
leri. Sulla Spiaggia occidentale v'è un pìccol Borgoabi-
tato dai Turchi e Criftiani , e falla Spiaggia orientato
v'è un altro abitato, da Turchi ,
5 Rutilili, Ifola più picco!» della precedente, e com-
prende un fol Borgo piccolo abitato da' Criftiani. Ami-
camente ella era coperta di Vigne; ora però gii abitanti
vivono della pefea. E 1 appallata annualmente per 400.0
500. Talleri.
II. LTfoIe dell' Arcipelago , alle quali parimente iTur-
chi danno il nome di Mar bianco .
1 Bokb'fi&a Adstfi, Ttnedos, ne' tempi antichifiimi Ca-
lièri*-, e Ltttctpbrj! , Ifola un miglio geografico e mezzo
didante dalla Terra -ferma in l'accia all'antica Troia. 11
fuo nome Tentdot deriva da un certo Principe di nome
Tene* , o Tcnnes , che dalla Terra l'erma vi condullc
delle colonie. Pocockgli da una lunghezza alquaniomc;;-
gìore d'un miglio geografico, ella è di una lunghezza
alquanto minore d'un miglio. Il vin molcatello , elicivi
fi fa ,
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DELL'ASIA. 9 1
fi fa, è ìl piìi faporitu di Levante , eh* infieme coli'
acquavite, the ivi lì fa, forma l'oggetto principale del
traffico. Gli Scrittori antichi fole vano iervirfi d'alcuni
proverbi, c fiati, che hanno rapporto con queft" liola .
Per ckmpio, un noma , o lia Avvocalo di Tmedo deno-
tava un Giudica Severo . Uri ìnoiuur di Flauto di Ttr.i-
do fignificava uno , che rendeva tei ti mori rama folta, ed
Kij Afcit di Ttntio denotava una reloluzione prefa ad un
tratto. V'è una fola Citta neU'Ifoia, fi: nata ini la pian-
ta di fiord Off , che è abitata da circa 100. famiglie
Greche, e 300. Turche. I Greci vi hanno ima Chicfa,
3. Monaiferi poveri, e fon fubordinati al MetiOpoliiano
di Miritene . Uno de' Mcnafferi è pollo in un picco!
Promontorio dirupato tra 2. porti, ed è verifimile, che
Ita un avanzo di quel gran magazzino di grani , che
Giustiniano vi fece collruire per mettervi cjne' grani ,
che da Alexandria erano desinati per Coiìanrinopoli . I
contorni della Città fon comporti di rupe , e non fonq
coltivati .
ì Mitìhat o Mytiltnt , detta da Turnefort Metclht ,
anticamente Lcsbos o Lejbus , per non dire vari altri
Cuoi nomi tifati ne' tempi più remoti, è una delle mag-
giori Ilo le dell'Arcipelago , diiiaccata dalla Terraferma
per mezzo d'uno ftretto di mare, largo circa 3. miglia
geografiche. Alla fila lunghezza dal Promontorio Setten-
trionale di Sìgrim , inoggi Sigri , fino al Promontorio
meridionale di Malia. Strabone dà 560. Stadj , cioè 14.
miglia geografiche, ed atutto il fi» circuito Stadj 1500,
a 35. miglia geografiche. L'Ifoìa è coperta di Monti.
Quafi tinta l'ifola è iraverfata da una c.-uena di mon-
ti compofti di pietra, che per lo piti è marmo , ed un
altra catena vi fi fiende verfo l'eltrcmkà occidentale.
Benché if fuq terreno fta buono, pure e poco coltivato
di maniera che non produce grani l'ufficienti per mante-
nere gli abitanti, i quali maltime i Greci, dandofi mol-
to all'ozio , ritraggono il lor maggiore mantenimento
dall'olio, che non richiede molla fatica. Quell'olio è
di qualità alfai buona , e trafportafi in Francia ed in
parecchi hr.ighi di Levante . J Fichi di queft' Itola fo-
no
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.9* DUI.' «SIA.
no i migliori dell'Arcipelago. I Vini, che ivi fi fanno,
fon famofi già da' tempi antichi , e non hanno pcrio
niente del loro pregio . I Monti producono de' Pini ,
che rendono delia ragia buona, che in gran quantità fi
fomminiftta alla Flotta Turca. Vi fi ritrova gran nume-
ro di Bagni caldi, e bollenti, le cui acque o non han-
$io fapore alcuno, oppure fono pregne di Zolfo o diSa-
le. I Lesbj antichi fi diedero adoghi forte diecceflì, di
modo che fe gli antichi volevano fare il ritratto di un
nomo abbandonato ad ogni fpecie d' intemperanza , dice-
vano , che egli faceva la vita d'un Lesbio. Le donne i'
oggidì non fono più cade , e gli uomini non- fono più
temperami di quel che furono in antico. Più volte dal-
la Terraferma vi arrivano in barche alTaflini , che danno
gran n. ja agli abitanti . I Cr i il iani danno al Gran Si-
gnore la quinta parte de' prodotti dell'Itola, ed i Tur-
chi la fettima . Tournefort fu afficurato ritrovarli no.
villaggi neII'Ifola . Ella è fottopofla al Capitan Pafcha
eh' è Govcrnaior Generale dell' Ifole del Mar bianco. I
luoghi più notabili fono:
1) Cajlro, anticamente Mytilcnc , laCittà capitaledell'
Ifola polla nella Spiaggia Settentrionale di efià, fornita
di % porti, de' quali quello di mezzodì è frequentato,
da ioli baftimeutigroifi. Si veggono molti avanzi di mar-
mo grigio dell'amica Città, che fi liefe molto pif' ver-
io Ponente . La Città giace full» gola d'una peni, la,
e dall'una e dall'altra patte ne cuopre la Spiaggia ma-
rittima , e dalla parte di 'mezzodì va innalzandofi in una
collina. I due Cartelli, il nuovo, ed il vecchio fon po-
rti nella parte più elevata della Penifola dirupata, e al-
ta ; e quantunque l'uno fia contiguo all'altro, pure
ognuno ha il lito Comandante , e il fuo Prefidio diflin-
to. Sono abitati da foli Turchi, ne vi può entrare al-
cun Europeo. Molti degli abitanti delia Città fono Gre-
ci, che polfeggono 4 Chiefe , con un Metropolitano, e
pochi ne fono Armeni. Ivi fi fabbricano battimenti groifi
e Barche d' Abeto portato dalla Terraferma. Quelli ba-
ttimenti fon molto leggieri, durano però fino a' il. an-
ni effendone il legname ripieno di ragia.
1) Ma-
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DUL' ASIA
3) Mtemejé , Borgo nel pendio è'
feno di mate, a Levante d'un protro
>ile fopr
i grande
J) Motivo, amicamente Mitbynnm , Cita polla in un
"(olle che fiancheggia il promontori!) alto, che (orma l'
eftreinita d< Nordwert dell' Ifola . Nel.'a cima del colle
v'e un Cartello, abitato da' Tuicni . Sul promontono
v'è una piccola pianura, ove veggunfi alcuni pochi avari-
li dell'amica Cina ci Mrityoma, ritti la bafe delle mu-
ra , c le rudera d'una grolla Torre . Nella Citta non
abitano p.ù di ico Greci in circa. Il M etro poli rano Gre-
to, clic ne porta il no:ne, riliede in Catoni . Il Porto
della Otta è capace c< Battimenti gioiti , che fpello vi
Ti <ar:cano d'olio. Quello Porto chiamali anche di Pe-
4) Pura, iJorj; 0 pollo fui detto Porto Il Borgofem-
lira avere il tuo mime da una rune ptlla nel centro di
offo, da ogni canto inaccellibile , fuorché dalla parte del
Nord. La cima del dirupo è Lima d'un mino. Gli abi-
tanti vi mettono le loro robe p:ù yei.ole in lìcurtà ,
uuando temono rt'erter lorprefì da Cotlari. Il Borgo è
abitato da molti Criiliam , che vi hanno una Gliela.
P.ù verlo mcztodi alla volta di Teloni) v'e una pic-
cola Renitela, ove tra molti altri avanzi vedefi una mu-
raglia, che forfè fu dell'antica Cina A'Aiiiff*.
5) Tiiania, Borgo abitato da Turchi,
6) Ercjfo, Borgo grande , a Levante di Capo Sigri ,
abitato per la maggior parte da Crilliani .
Indi paHando pei la ipiaggia Meridionale dell'Itola
incontrali una pianura, nella cui cltremirà di Sud-Weit
v' è una collina , con gli avanzi dell' antica Città d'
Ertffus.
7) C aloni , Città piccola fopra un feno di Mare, che
ne porta la denominazione . Accanto alla Città v'è un
Convento di Monaci , ed un altro di Monache. Vi ri-
vede il Metiopoiitano di Mcthymna.
E verifimile , che 1' anticj Città di Pyrrbi ila fiata
fui feno di Caiani; parche un gran tratto di paefe dal-
la pai te Orientale del Portò porta tuttora il nome di
Ptto .
li
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Of DELL' Ai IA.
. U.Piefe, porto a Levante del detto portò 5 , verfo i
Molili., abbonda in biade, e chiamai! BÌfiììka . Cotcrto
Paefe comprende 506 Borghi , per io più abitati da
Turchi , Sonovi ancora alcuni Bagni d'acqua bollente (
che fi ufa anco a bere, quantunque ila falla. Eifa ha la
virtù di purgar il còrpo .
. 8) Sette o otto Borghi di nome lira , fon polli fui J
lido meridionale d'un Porro beli iflìmo , a cui i Navigan-
ti danno il nome di Pori Olivicre . Il Porto è cinto di
colline coperte di b'ofcaglic 1 è affai profondo, e fa la
figura d'un lago grande . Erto è molto frequentato da
Navi, che vendono per ritornar cariche d'olio . I detti
Borghi ripetono la denominazione d'Ars dall' antica Cit-
tà di Hicra . .
9) Acaffo , Borgo grande,, funaio iri certe Colline;
che fi veggono a mezzodì dal Porto e de' Borghi poean-
zt mentovati . Gli abitanti 'ricavano di-i guadano con-
(iderabile dall' olio, elfenda i Manti vicini coperti d'ulivi.
„ 5. J.' Ifdc di 'Toospiack, } o 4 di numero , funate
preffo l'Ifola Mytilene. Sembrano ripetere la loro deno-
minazione dal Borgo di Tockmack , il qual luogo porto
neh" Ifola di Mytilene , è molto vicino aJi'lfole pre-
dette, È poco dinante da Caloni . Queft' Ifole fon pie-
coliffime. „
4. L' Ifole di Afa/ciuffi o Miofonifi , anticamente H:-
eitimtfi , cioè Ifole d'Apollo , la qual divinità tra altri
fuoi nomi ebbe anche quello di fìtcatiiì , e iono limate
nel Golfo Adramittùio . Alcuni ne contano 10, altri
40. Il nome di coterie Ifole conviene fpecialmente a una
di effe, ov£ ritrovati una Città abitata da' Greci, e che
fecondo il fornimento di Pócock, è quella Ifola , a cui
Strabone da il nome Perdafoline ohrofolent. L'altre fon
difabitate.
5. Scie, detta da Turchi Mi Jdnflì (cioè Ifola di
Maflice) da' Greci moderni Ch'io , dagli antichi Còni,
^thaliti, Alacri', ed in altre maniere , è un Ifola po-
rta in faccia a quella Pcnifola della terra ferma, in cui
ritrovanti Erytbrc , Sdama , 1 Gtfat . La fila minor
lontananza dalla Terra ferma non importa più di 2 mi-
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D" E L L ASIA. 95
glia Geogr, E lunga circa 8. c larga eirra 4 miglili
Giogr. per lo più è comporta di Colline e Munii
dirupati, maflime la pane fenentrionalc ; che perciòdal-
le altre pani dell' Itola fi diflingue col nome d'Epane-
meria, cioè Quartier alio ; ma anche, in . quefta contra-
da montuofa rirrovanfi alcune valli piccòle, e deliziofe.
I monti fi fìendono dal Nord verfo Siid - We\\ , e ter-
minano dalla pane di Mezzodì in colline baffe, nelle
quali fon polli per Io più i Villaggi , clte fi chiamano
Villaggi di Maftrea die coltivano il lentilchio. I Mon-
ti per la maggior parie fori comporti di marmo del co-
lor di piombo , flrifclato di bianco . L'Aria vi è falu-
l>re, e fpeflo vi fi fen torio i Terreriioti . Le pianure di
quel V I loia Iorio Aerili <, non adattate ad altro dalla ni-
lura , le non a proiHir alberi i quantunque gli abitanti
indurinoli s" affatichino di migliorarne il terreno. Elfi
perdo lianno bifogno de' grani forertieri . Vi è tanta
fcarfezza di paftura per gli animali , che fi danno anebo
a mangiare ad erti le foglie dell'albero di cotone, ed i
pampani delle viti . Gli Abitami hanno piantate varie
fòrti d'alberi frugiferi , e tra gli altri il Gelfo per i
Bachi da feta. Del Cotone , Lino, e Vino, che ivi fi
la, non ve n'è più di quel die ne richiede il bifogno
degli abitanti . Il Terebinto, dalla cui corteccia intaglia-
ta fcola una ragia , che porta il nome dell'Albero , vi
crefee fenza collii-azione . Il lentilchio non (blamente vi
crefee rtituralmente, ma vi fi pianta ancora. L'intaglio
della Corteccia di qutft' albero , fecondo le relazioni di
Tlievenor, e Tournefjn comincia a farli nel dì primo
d'Agofto, e fecondo il rapporto JiPococh ne' 9 diGiO-
gno. Ne fcola la Martica nel Mcfe di Settembre : ma
queir" ultima gomma e meno buona della prima . La ra-
gione, perchè il Icnrifchiò Coltivato a arte form'fce lina
migliore fpecie di Mafìica , che il lentilchio falvaggio,
probabilmente deve ripeterli da ciò, che il primo non fi
lafcia portar frutto cogliendofcne i fiori . (I lentifchio
coltivato è propriamente un arboretto , che arriva fola-,
menre all'altezza di 15. piedi. Il feffo femminili; di queft'
alberi diltinguefi dalle foglie più grandi, c dal verde più
chia-
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otì DELL' A S I it
chiaro, e produce la Maiìica migliore. QucfV Itala hall
aìrino cfclufivo di preparare laMaflica. I Villaggi, che
la coltivano, hanno l'obbligo di darne al gran Signore
annualmente la quantità dì joio Ocke (ì'Orka fa il
pefo di 400 Dramme); il rimanerne può venderti dagli
abitanti, che Tono Criftiani , e la. traf|>ortano foli auto a
CjUantmopoli e Smirne. Potaci, tiferilct , die uh Ocka
(400 Dramme) della miglior (petit di Mataca , dira
Flifca" , fi vende per 1 Talleri , e della fperie meno
buona per un rilddllero e meno al più. I Turchi eipe-
ciafmentc le 7'uiche la mallicar.o non it/amente per pai-
(atempo, ri'.a anche per eoireggere il fiato , e per accie-
ice re la bianchezza de' demi . Si mangia ar.rhe lui pa-
ne , e direfi cltere faporito . La Manica pili bianca e
chiara è la migliore , ma dopo un anno di te.npo ella
ir.giallifce , lenza perdete niente delle tue virtù. Gli abi-
tanti, che coltivano il Leotifcbio , hanno maggiori pri-
vilegi degli altri ; impcorcJic elfi pagano la metà i'el
tributo ordinario, fono tattopofli al fola loto Aga , pol-
lano tenete c^jr.-.-;.ne nelle le: t> (Jiiefe , e cingete i lo-
ro turbanti di talee bianche di feta a tarrigliawa tic
Turchi .
In fjucfla dola non fi trovano beflie lalvatichc, fuor-
chè le Volpi , e le Lepri . La fcar fetta della partura è
la cagione perchè vi fia poto belìiame, e che ogni fot-
te di carne, eccettuata qui Ila di Capra, vi ha cariiTirra-
Le capre vi cercano il loro palcolo ne' monti , e di ra-
do vi fi vede una pecora.
L'Itala è ben popolata . Pocock le dà 100000 ani-
me; ma Tonrnefort limila il deito numero a foli Gre-
ci, e vi aggiunge 10000 Turchi, e 3000 Cattolici Ro-
mani, fenza calcolare gli Ebrei, che vi fi fono riabiliti.
I Cattolici Romani tutti fono oriundi di Genova , e
confervano il nome d' Italiani , e quelli che tra fe fi di-
ftinguono nel rango , parlano Italiano . Elfi hanno un
Vefcovo, ed i Greci un Metropolitano. In campagna fi
parla tiri Greco purgate, e migliore che in Città. Gli
Scioti fon indufìriofi , afinti , e atti a' negozi ■ Gli
Uomini fon ben formati, e le Donne fon belle. I gene-
. / -
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DELL' ASIA. 97
ri di Mercanzia che da quella Itola ù rrafportatio alita-
vi-, confilkmo in Douimakhi e alni drappi di feta, che
vi fi Fanno, e (licerne latita, die fi fa nell'Ifola, noti
è fufficienie , v'è bil'ogno della feta forerttera. Gli abì-
lami mandano anche in aliri paefi gran quantità di ce-
dri e Melaranci Cht'neiì . Le rendite pubbliche ritrapgonfj
dalle gabelle e dal teftaiico. L'Ifola è fottopofta al Ca-
pitan Paicha o fia Governator generale dell' Ifole del
Mar bianco . Il Comandante dell' Ilbla , che in altri
tempi era uno de' Paicha , ora Aiol cITere uno de' Mu-
fellim , e paga annualmente all'Erario del Gran Signore
circa Jod Borie, mentre da fuddìti ne ritrae 1400. Ogni
708 mefi vi vicn mandato un altro Cadi o fia Giu-
dice da Coli <im ino poli , la cui eìurifdirfoue fi (Undeliny
a Geline nella Terraferma . 1. Itola fcn da' tempi di
Cantacuicno Imperator Greco, fu della Cafa di Giudi-
mar.t di Genoia (otto il t tolo dr Principato, e nel 1565
patsii nelle mani de' 1 Si licitino:
O Scie, la loia Citta che vi fu oelTIfofa, detta da-
gli abitami » , cioè ri luogo, o piattono la Cittì
lecondo ilfeiid) volpar-; delCco moderno. Efla è lima-
ta luMa i. iavv-a Orientale dell' Itola rei cenno d'un fo-
no di Mare, è grande, e benché abbia le Iliade Uretre,
ed il lailrico incomodo , compollo di Selci , pure contie-
ne molte belle caie di pietra quadra , fabbricate o da
Genovefi , oppure dagli Scroti alla Genovefe . Effe fon
abitare o da famiglie Geno veli de'Giullinrani e Grimal-
di, che vi fon rimafle, oppure da Greci ricchi. I Lati-
ni o fieno Cattolici Romani vi hanno j Chiefe con un
Vefcovo. La parte principale della Città nuova è polla
fui lato Occidentale del Porto, ed è feparata dalla Cit-
tà vecchia per mezzo di giardini , ella ù abitata dalla
plebe . I Greci hanno molte Chiefe nella Città , una del-
le quali è bclliflìma , ed un Metropolitano. Il Gattello
vecchio pollo fui feno di Mare , fu (abbricato da' Geno-
vefi, ed è abitato da Turchi ed Ebrei. Il Caftello nuo-
vo è di poco rilievo . Dalla parte Set tenti tonale di co-
retto Cartello v'è un altro di nome Polio cafiro ( Cartel-
lo vecchio}, compofto di ttrade larghe e diritte, e di
Jfis. G cafe
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lenti-ioti al e de'
in quelli chef
(I) L* Scuola di Omero'b un luogo nell'eflremità Jd-
Ja Pianura detta Livadia, poco lontana da! Mare, mi-
la lupeihcic d'un dirupo, tagliata in foggia d'una pan-
ca , che và in cerchio'. Gli abitami prerendono , che
Omero vi abbia fatto la icuola , t comporti i fùoi Pce-
mi, e che queil' Itola fra, la fila Patria. Può eflere, che
gli Sciotì per dar maggior credito a codefta loro opi-
nione abbiano così aggiufbto quello luogo .
(i) Ntament, Niamoni, luogo pollo a Ponente della
Città in difiania dì circa i miglia Geografiche , in un
colle
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I ■
I» E L l' a s r À - 99
colle in mezzo a Monti . Evvi un Convento grande,
oyc 100 Monaci troverebbero ìleòmodo di abitarvi, fon-
dato dall'Imperatore Coltati tino Omonomilo , che forfè
vi fondò la fola Chìefa , eh' è una delle più belle dell'
Arcipelago .
(j) /Urtano; Villaggio fui Prornoo torto dell' ilìeQb oo*
me, tetto auiiLarr-.ente .Hclau , Può effere, che vi fu
Ì! Iiiogo dell'antica Cita di Attuta» , di cui peto non vi
fi veglino veruni avann.
(4) i'oiifa, Villaggio, nel cui diirrerio cottpofln di
mol;e Colline 1 , fi la buon Vino , molta feta , e moki
fichi. Catello diitrctto e a ponente del Mmtt d Elìa t
ebe anticamente ebbe 1! nome Ptlhnmi ; f> il piti alto
dell'Ilota, ed in effo ritrovai] una Qùd* dedicata a S.
Elia. E' verifin»ilej che qjcfto fu quel diflretto, a cut
gli antichi diedero il nome d' Anxja a Atv$* , il
di cui Vino è tanto loda:" dagli antiifu Scmtor: , e da
Virgilio è chiamam col nome dì Nettare Arvifid . Vo-
gliono che il nome Volifri attivi dal famofo Beiilario o
fia Vcltfario, e clic quello bravo guerriero abbia anche
tolìruito il Cartello, che vi fu.
6. ipfar*, anticamente Pfjra, lfola piccola , non più
lunga d'un miglio e meuo , ne più larga dì j quarti di
miglio Geografico. La fua punta di Njiu OH è circa j
miglia Geografiche dittante dal Ptomontorio Melano dell'
Itola di Scio. Dalla parte di Seticnirione e Levante I'
Ilota è dirupata, c dalla parie di mezzodì vi fono 1 fd-
ni di Marc. Oltre le Chiefe d'una piccola Città , che
vi è, vi fi contano 30 altre Chicle . E 1 abitata da Ioli
Greci. Il fuo miglior prodotto coilfilte in un Vino rof-
fo molto gagliardo, che trafportafi a Scio . Ella è fot-
topofta alla Giù riedizione 1 del Cadì di Scio , e con tut-
te I' altre Hòie dipende dal Governo del Capitan Pa-
fcha , a cui paga annualmente 2 Borfe , cioè Jooo
Rifdàlleri .
Niktri*, anticamente JktrU a fta /carni, circa J mi-
glia Geografiche dall' Ifola diSamosverfo Ponente. Cre-
defi derivare il fuo nome da Icaro figlio di Dedalo ,
che In «nella vicinanza*' annegò. Il Mar vicino ne ebbe
G z il
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I0O CELI' ASIA,
il nome di Mar Icario, che come Plinio riferifce fi ftefe
lino Mikone. L' libi a è ftretta, e la Tua lunghezza è
iraveriata da un» Montagna coperta diBofco, onde Ica-
tunlcino tutte le acque, che innaffiano 1' Jfola . Gli abi-
tanti , che l'annocirca looo anime, fon Greci e poveri e
fi mantengono col traffico di legname. L'Ifola comprende
a Città piccole , o piuttofto Borghi, detti Maceri*, e
Ttratnare , ognuno di circa 100 calè; 6 Villaggi dì 2
infmo a 7 caie.
Jamoj, Ilota, detta così anche dagli antichi. ITurehi
la chiamano Suffam Magi. E' circa looo palli dittante
dalla terra ferma, ed ha circa 16 miglia Geografiche
nella l'uà circonferenza fe ne trova una piccola carta
Geografica nella defemione de' Viaggi di Tournerott.
Eua è cumpolta di Monti , e dirupi , i quali confilìono
in marmo bianco, e lono coperti di Bolchi. Fu celebre
anticamente per la fua fertilità, ed ancora oggidì produce
varia Ione di frutti belli e utili. E' ricca inoltre difal-
vai'giume , e gli abitanti lono lotropidti a un benigno
Governo. Ciò non oliarne gli abitami, che tutti fonGre-
ci, e che fecondo la relazione di Tournefott arrivano i
circa i:ooo, fon poveriilimi , f rie perchè fon dediti a'
piaceri ed all'ubriachezza, come riferilce il Signor Po-
cock. Anticamente l'Hola fu meglio coltivata, c più)
popolata. De' fuoi prodotti migliori lono, una ipecie ec-
cellente di Vm-.Mufcato, la terra bianca, di cui fi fa
ufo nel latrare i panni, detta perciò Guma Saloni, cioè
tetra faponaria, che non fenza pregiudizio della ialutefi
mangia anche dalle donne e da' ragazzi, ed una fetaec-
cellenre. Il maggior traffico dell' Ilola fi fa con Vino,
feta rozza, e kgno da fabbrica. Da queft'lfola gli abi-
tanti mandano via il grano del paefe ; dipoi fi veggono
coflreltì di ricomprarne per il loro ccnlumo , il che è
contrario alle Leggi. L'annua Tafla , che vi fi paga
per i terreni alla Mofchea Tophanalameiidi Coflantino-
polì , imporla circa icooo Rifdalleri. Non vi fonpiùdi
% Minilìri Turchi di Governo , che fono un Agà o fia
Waixeodo per efigere le rendite , a cui è fubordinato un
altro Agà: e un Cadì o fia Giudice . L' Ifola non
DtLL' ASIA. lai
comprende più dì iS luoghi, de' quali i più notabili
i ) Cam , meglio China , la Città capitale dell' Ifola ,
polla nel fianco d' un Monte dirupato , i Ore di ftrada
dittante dal Mare, e vicina alle rovine dell' amica Città
di Sarrtùs , che arrivò fino al Porto Tigmi . E' un luogo
malfatto, che fembra effere più tolto un Villaggio che
ima Città . Secondo che racconta il Signor Tournefort ,
elfi confìtte in 600 calerla Pocock non le da più di
250. Può eflere, che nell'intervallo de' tempi , in cui 1'
uno e l'altro autore vi furono, la maggior parte delle
cafe vi ila andata in rovina, tanto più, perchè Tour-
nefort vi aggiunge, chela maggior parte delle cale erano
abbandonate da che V llòla fu guatata dal General Ve-
neziano Morolini. Sonori tuttora n Chiefe picciolo de'
Greci, con un Arcivtftovo , a cui e fubardinata anche 1'
Ifola Nìkaria , e che porta anche la denominazione di
Palmas.
1) Mitd'mm Villaggio, che ebbe lafuaprimaorigine
dagli abitanti dell' Ifola Mitilene, i quali vi furono
trasferiti circa l'anno i;;o, egli comunicarono lì nome.
In poca dilania dal Viil^giu dalla parte di Ponente v'
è ti più alto Monte dell' Ifola, delio Ktrxbunieb , cioè
Monte nero .
j) futi, Gttà di pneo iliievo, poco dittante da un
Ceno di Mare, che forma il mighor Porto dell' Ifola .
Gli abitanti fi man.engono olla pelea, e colla vendila d'
una quantità mediocre di vino.
4) Vurlotti, e Aìhaninori , Viaggi, erettictrcaì'anno
'J5 r , il primo da una colonia trasalitavi dall'Ilota Vur-
la limata nel feno di Smirne, ed il fecondo da Albane-
li. I nomi fono un argomento della loro origine.
o. Patino o Palmola , anticamente Patmos o PJtbmoi ,
Ifola picciola di cui fe ne ritrova una Carta nella de-
feritone de' Viaggi di Tournefort. I Greci moderni danno
più di 10 miglia Geografiche alla Tua circonferenza , egli
anrichi foltanto ne accordarono 708. Dalla parte Orien-
tale dall' Ifola v' è un profondo feno di Mare, ed a
Ponente ve ne fono due altri più pìccoli . Quelli feni di
G 3 Mare
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101 dell' A S I A r
Mare dividono talmente la pane Set leni rionale e la Mct
ridonale dell'Itola, che ira eflc non intercede altro , che
una ftrctta lingua di terra. L' Ilola confifle in uno Ice
paga annualmente circa Soo RifJalIcri di teflatico, e 1'
Capitan Patella ed a (noi Ufiziali , die non importano,
più di loo Rifdallcri .
La Città pufa in un Monte, h di cui cim;i è occupata
d'un Monafìcro grande dedicato a S. Giovanni. A tem-
po di P<ìCock era comporta di 700 calè, e della gente,
che paga il teliatico, non ven'erano piùdi 1S0 pedone;
imperocché la gente de/1 Mouartcro non pagava niente ,e
la maggior parte degli abitanti etan altronde oriundi. II
Monallero fomiglra a un Callello fatto lenza regola , c
quantunque 100 Frati vi faro incorporati , pure "non vi
dtmoranopiù dì loSacerdoti , e 40 Monaci Laici . Il Mo-
n.iftero è padron d'alcuni Ercmitorj, di tutta l'itola, c
di quelle Ifoiclte, che fono limate a Levante. Nella
Città ef.ftemi Convento di Monache fubordiaala al tud-
detto Monafteio grande, il cui fito è tantosto, che
vi li può vedere la maggior pane dell'Itole dell'Ar-
cipelago -
Alla metà della fcela del Monte , in cui è porta la
Città , ritrovali un altro Motlailero più picciolo , di'
nome ./Ipccaliffc , in fui v'è una Ciucia, che anticamente
fu una grota , ove 1' Apertolo S. Giovani , durante
il fuo efilio , credei; avere ferirlo la fua Apocalil-
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DELLASIA. ioj
it ■ ,Qiieflo Monaftero può riguardata come Seminario
del! altre» pi li grande , a cui c tottopoflo. EiTo è gover-
nalo da un Profeflore, a cui dannj il nome Didafcalos
e che lia Corto di fa un altro Maeflro . fili infamato iì
Greco amico, la Filici, Fibfjfi,; , e Teoio.ua Q^fta
f«oh credcfi c:ferc la mijforc- de" ?.i.'iì Oi iiueaJi ed è
frequentala da fcolari di varj PaeG.
10. SuncUo, Stingo, Ungo, o TfiU Unga, nomi d'
un Ilola detra amicamente Coi. I Noni Strn-o e Sran
chio derivano dalle parole =',,- „), x ù . U fu a circonfe-
renza e ai circa 17 mi^j G.\^: anche ■ Erta fu celebre
anticamente per i fimi Vini, e P e, gii Uomini grandi,
che v. nacquero. Sul Porro fi un Gattello , e più en-
tro terra un* piccola Una, vomente limata, e da
ogni parte adorna di Alberi di Melaranci e Cedri. Ne'
tuoi contorni fi fa anche del buon v ; n Mofcaro II Ie-
na formato dall' Ilòia , e dalla Terra ferma vi fa le
veci di porto, ove però le Navi fon poco Smc . Il
Signor HalTeiQiiift tiìcrifte, che il Vefco™ Greco di
<)nciV Itola lia 1- entrata cena di 5000 piaftre. L' [fola
per qualche tempo fu de 1 Gciiovefi , e dipoi de'Givn Ile-
ri dell'Ordine Gerotol imita no tutto il tempo che erti
erano padroni di Rodi.
11. Rodai, Rfodis, anticamente Rbnim e Rhodts per
non dire gli altri ij nomi, che ebbe anticamente ' Ifo-
li datante z miglia Geo;- latici- dalla Tetta ferma dell'
Afia mmore e che ha 30 miglia di «.conferenza. L'
Itola , benché e montt,oia , non oliarne ella è fertile ,
ed abbonda di viveri. Il Vino n,,,. v i il f a . non
Ile legne che fi br.u-l:mo y.ilw-c;
. Le Navi Turche da «., a f,
efta Itola da' Mc-tann di Colia!
coftnirione di effe . Il legni
n obbligati a ce
1 dalle fpefe fat
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104 DELL' ASIA'
Cipro, che crefee in codelie due Ifole, e che a eagion
del fuo odore, chiamati anche legno diRofa, nella ila
pianta foiniglia al Platano. Quella Ifola fu tolta aGro-
ci da Turchi, a' quali la tollero i Cavalieri di S. Gio-
vanni Gerofol imitano nei 1309, che da quel tempo ot-
tennero la tieni jrr.i na liooe di Rodi. Nel jjii Solimano
Imperatoc de' Turchi s'impadrun. di tutta l'ifola, la
qua'e fino a'noflri tempi è rimafla nel potete <ie Tur-
chi. Fifa è fottopofb al Governo del Capitan ?asha,
amramlftrato da un Pasha febalteroo . <ìiefU Carica
pero è in lì poca Dima, che più volte è data a pedo-
ne, che hanno meritata la motte. I fuoi abitanti foa
Crrftiaoj Greci, e fuori de'lj Città di Rodi, vi fi tro-
vano pochifliini Turchi .
O Rodos, Rfodis, anticamente Rhaioi e Rbodcs (Ro-
di) la Città capitale dell' Ilola , pofta al fianco d'un
Monte in una pianura, e cima di 3 muraglie. E' di
"randezza mediocre : le faeflrade iono larghe, diritte , e
ben lailricate; le caie fono fabbricate all'Italiana , e pò-
polate. Il Porto principale della Città è ficuro, como-
do, e ben fortificato. Anche il Porto delle galere è
buono, e capace di molte galere; ma l'ingreffo c mol-
to Areno. Vi fi tengono ferapre ancorate alAue nayi
Turche da guerra. Là Città è abitata da foli Turchi,
ed Ebrei ; ed i Crifliani Greci , che vi tengono le loro
botteghe, all'arrivar della notte debbono ritirarli ne'
fobborghi.il Cartello della Città ferve di carcere a' pri-
gionieri di Stato. L'antica Città di Rhodus.ftì celebre
;per la magnificenza delle fabbriche, per le fue leg^i,
per edere fiata la fede delle faenze, frequentata anche
da' Romani, e, per la flatua di fmìfurata grandezza che
. Tf /ii. Effa era confagrata al Sole oppure ad Apollo,
c fatta~~ai"bronzo, Qiares di Lindus fidiate diLifippo,
ne cominciò il lavoro, e Laches lo portò alla fila per-
cezione. Alcuni antichi Scrittori le danno 70, altri 80,
' e altri 90 braccia d'altezza. Efla Fu piantata in % fcc-
gli fuIl'ingrelTo del porto, jo piedi dittanti l'uno dall'
altro, e tra le gambe della ftatua pattarono le navi.
Le dita eran più grandi delle, ftatue ordinarie, ed il
not-
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pollice dell' un» e dell'altra mano ebbe una perjica io
circonferenza. I! Colono era caro , e deouo vi erano
de'fdlTi grofli, per mantenerne l'equilibrio. Plioio eie.
rifee, che la Starna fuHifit lolameme j6 anni, efléodo
fiata atterrala da un terremuoro .Gii non aliante anche
dopo la (uà rovina rimali.- un ometto di maraviglia per
lo fpazio di Brio o 870 anni , hoc a tanto, che Moa-
W-ahCalif d'Arabia circa l'anno 6;t s impadronì dell'
Itola ; il gitale vende il bronco della ftjtua a un Ebreo
che ne calicò 930 Cammelli. Se fi pgha 1! carico d'
un Cammello per So© libbre, ne feguirebbe, che fi
Bronzo della Statua ionfiflerebbe in libbre 710000 . Go-
ccilo Coloflb ha dato motivo, che gli abitanti dì Rodi
fi chiamaffero Ctlojftufi.
i) Lindo anticamente Lìndm , fa Città, ora Cartello
piccolo rulla coda orientali: dell'Ubi* abitato da' Greci,
che tutti fanno il mriliere di Marinaro . L' amica Cit-
tà fu celebre per un Tempio confagraro a Minerva, on-
de quella divinità ebbe il nome di Li odia .
la. Cnjltllo roffo Ifola alta, e dirupata, vicina alla
Terra ferma , ha circa un mezzo miglio Geografico in
lunghezza. Pocock fa la congettura , che poffa effere 1'
Ifola di Rbogt , dì cui Plinio fa menzione . Nella cima
del Monte efilìe unCaflelIo, fotto di cui giace un luo-
go, detto da alcuni Villaggio, e da altri Città. Dalla
parte Settentrionale dell' Ifola v'è un Porto fi curo . E 1
abitata da' Greci .
13. Cipro, Cjprut che amicamente ebbe varj altri no-
mi , e folla cui grandezza non convengono nè gli Scrit-
tori antichi, né i moderni. Ne' viaggi di Pocock fe ne
ritrova una Carta di piccol fello , ove la maggior lun-
ghezza dell' Ifola ha Jj miglia geografiche, e la mag-
gior larghezza 16 miglia. Non è molto lontane- da
curilo fentimento il Signor Thompfon, che alla mag-
gior lunghezza dà 150 miglia Ingleiì, e 70 alla mag-
gior larghezza. La parte Settentrionale dell' Ifola è cir-
ca 11 miglia geografiche dinante dalla Terra ferma.
Fu denominata dagli antichi Ctrajli!, a cagione de' mol-
ti Promontori, che come tante conia l'inoltrano nel
Ma-
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I05 DELL" ASIA.
Mare.L'Ifola è traverfata da due catene di Monti. L'
una dal Promontorio Orientale flended verta Ponente
per due terzi dell' Ifola, e l'altra comincia predo i!Pro-
nion torio di Pyìi , e feorre verfo quella punta dell' Hb-
Ja, eh' è tra Settentrione e Ponente. Almeno la metà
dell' Ifòla è coperta da'Monti. Le fmìdette duo catene
di Monti racchiudono una vaila pianura, che da Fa-
magnila flended verfo Ponente per lo fpazio di 7 o 8
miglia Geografiche . I Venti che vengono da' Monti del-
la Terra ferma, fituati in faccia, e la neve che cuoprc
alcuni Monti dell'lfola in tempo d'Inverno, rendono
le contrade Settentrionali tanto fredde, che gli abitanti
fi veggono coftretti a fcaldarfi al iuoco , che non fi fa
in ncilun altra parte di Levante. All'incontro vi è ec-
ceffivo il caldo d' Efiate. E fi ce ome UeL" Ifola ritrovan-
fi molte paludi e marazzi, ne fiegue che in tempo d'
Ertale l'aria vi è malfana , ^maiìimc per rapporto a'fo-
reflieri, che facilmente vi fono attaccati dalla febbre
terzana e quartana , della quale o muojeno , oppure ne
foffrono lunga malattia. Fuori della piovana, non vi è
quali altra iòne d'acqua che a' fiumi dia origine e ali-
mento; onde fegue che dall' eccepivo calor del Sole le
acque correnti ii rafeiugano , eccettuato un ibi fiuroiccl-
lo, clie non mai fcarfeggia d'acqua. L'acqua de'pozii
quafi da per tutto fa di fale, lo che detiva dal Sai ni-
tro che in gran quantità ritrovali (otto terra . In gene-
re de'Minerali vi li fcavano l'Amianto o da 1' Asbcifo
in un Monte vicino a Baffo, ilDiafpro rodo, e l'Aga-
ta, varia forte di Terra colorita, in fpecie quella ch'c
d'un belliffimo color celeilc, c del fcrro in miniera, di
cui però non fi fa più ricerca. Secondo il fornimento
del Geografo di Nubia, ella e ricca di Corerofc (Cal-
canthum) di cui ella porta il nome; perciò fa d'uopo
ricordarfi del nome Arabico Cuprui; poiché ella produ-
ce il rame detto Cuprus. Può elitre ancora che l' Itola
ripeta la fua denominazione dalla gran quantità de'Ci-
preffi che vi s'incontrano fpecialmente nel Promontorio
Orientale', e nelle parti Settentrionali. Dal Pino s'
cftrnc il catrame. Il frutto del Citobob detto da'Grc
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DELI' ASIA. 107
Ci Keraka, che raffomiglìa ai! un fatinolo, egli è mi.
^liore di quello, che dcli'iiletTa fpccie fi trova anche
in altri Paefi, e tralponafì in Siria ed Egitto. Gli Al-
beri per lo più vi con ferra no la verdina per rutto l'an-
no. L'Albero più celebre che vi fia è quello, che da-
gli abitanti è chiamato Xylan Effendi ( Legno del Signo-
re), e da'Fifiri i.hmum Cipjnmn o Liffutm Rhodium ,
perchè crefee in coiiilte due Itole, detto anche Legno di
Ro{* a cagion del fuo odore. Eflo è i! Platano degli
Orientali, e produce Trementina bianca di qualità ec-
cellente. Da una pianta piccola d'odor balfamico, det-
ta da'Boitanici Ci firn Lsà<m, o Cififi Ladaniftra , rac-
coglici] il Luadino, rugiada giurinola , che di notte cade
fopra la detta pianta. L'Itola produce anco il Cottine,
una radica chiamata Fuy, ella viene adoperata da' Tin-
tori per i! color rollo, ne' contorni di Limaflbl crefee
quel vino eccellente, che l'otto il nome di Cipro i ri-
cercato da per tutto. 11 Vin rodo, che vi fi fa in al-
tre contrade, è meno buono, ed il vino ordinario è
più toffo cattivo. IlCacio diCapra che vi fi fa, è gra-
dito per tutto Levante. I Muli, che vi fi allevano fo-
no i migliori del Levante, e fi vendono anche nella Sì-
ria . L'Ilola fornilce anche ad altri Paefi de' Prulciutti
frinititi di Porco. De'Scrpi che vi fi trovano' in gran
numero, ve 11' è una fola fpecie velenofa e mortifera,
la cui lunghezza non paffa quella d'un braccio. L'Ifo-
la per il comodo della fu a fituaiione , ed a cagione del
prezzo mediocre de'viveri , è approdata quali da tutte
le navi, che paffano per quelli contorni del Marc. Una
gran parte del traffico degli abitanti confitte tirilo fmer-
cio de' viveri. Quantunque retrazione de' grani fia proi-
bita, tnaSime per rapporto a'Paefi Crilliani, pure le n'
cllrac una quantità mediocre. S'ettraggono anche il coi-
tone, che fecondo la relazione di Haiìdijucic è il y. 'nì-
cipal oggetto del traffico de' Cipriote! j ed è il migliore
di tutto il Levante, ricercai ' ipctial mente da'Francefi,
e Veneziani; la Lana, la dubbia da tingere il cotone,
detta ancora Fuy, la Grana di vermiglione, la Colo-
quintiia, Seta rozza (circa iooooo litbre l'anno) tela
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loS D E L L' A S 1 A.
di cotone, la Cenere di loda, la Trementina, il Sale,
e altri prodotti dell' Itola . Se quelV Ifola foiTc più po-
polala e meglio collimata, potrebbe ricavarfi una fom-
ma grandiflima di rendite. Ma una gran pane delle
fpiagge marittime a cagion de' Carfari , fcarfeggia d' abi-
tanti , e tutta [' Ifola appena contiene joooo anime ,
quantunque Pocok le dia Soooo, il quale forfè fi farà
regolato fecondo il calcolo fatto de' Ciprioti! , che pa-
gavano il teilatico in tempo che l' Ifola fu prefa da'
Turchi. Il numero degl'Ilolani fu molto maggiore an-
ticamente; imperocché fono il governo dell' Imperator
Trajano gli Ebrei ribelli vi ucciiéro zjoooo abitami'.
Ma di li a poco tutti gli Ebrei vi furono tagliati in
pezzi dal reito degli abitanti, e ai Soldati Romani, ed
alla Nazione Ebrea fu proibito, di metter il piede in
qoeft' Ifola. I Cipriorti fono i più fcaltri di tutto il Le-
vante, e fi può contar poco fulla loro parola. Due ter-
zi degli abitanti lono Cnidaui , e i ioo:> pagane) il te-
ftalico. EiTi o:r lo più fon Greci, pochi ne tono Ma-
roniti, eh- abitano alcun. Villaggi della vicinanza dì
Nicofia, e podiilfirni fono gli Armeni, e die dimoiano
in Nicofia, oie hanno un V;fcovo, ed altrove un Mo-
naftero. I Greci hanno un Metropolitano a N:cofia, e
Vefcovi in Lamica, Cerines, e Palo: Chicle da per mi-
to, MonaPeti in molti luoghi, dc'quah un folo è ci
Monache. La lingua Greca vi è piti corrotta ebe ne 11'
altre Ilole, eflénduvifi inirodoito ua gun Numero di
termini Veneziani. Talora accade, che i Turchi fi Iso-
lano con donne Criiliane . I Saraceni tollero l' III. la
agi' Imperatori :Greci , ma l'Impcator Bafiho II. la
ricuperò nel orij . Kicaido I. Re d'Inghilterra Ce n'tm-
padroni nel 119), il quale la cede a Guido Vito di
i.ufignano Re di Ge mia lem: ne , la cui dipendenza ne
mantenne il polirli ) (ino al 1413, nel qual anno iu
prefa da uno de'Sulian; d'Eni::n. Quello q:ti accordò
agl'Ifolani la facoltà di feegttereun proprio Re, purché
al Sultano d'Editto pas.'aiTer.i il u bino. Uno di cottili
Re nel 1473 cede il dominio dcU' Ilota alla Repubb::ca
di Venezia, che pagò il tributo ai Sultano d'Egitto, e
man-
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mantenne il podèflb dell' I loia fino al 1570, in quell'anno fu
prefa daSdim II. ed è rimarla fono il dominio Turco.
L'Iiolainliemecon una pane della Terraferma deh" Afra
Minore polla in faccia a ella , forma un governo particolare ,
e tempo fa che fu governala da un Balsà, ma nel 1738
quando vi fu il Signor Penili, e nel 1743 quando vi
fu il Signor Drummond , ii gove no n'era amminiftiato
da un Mulelim e l'è ancora di prefenie. Si crede, che
le rendite dell' Ifula importino 500 Borie o fia 150000
RifdalJeri,- anzi nel 174;, quanao .l'entrate deil'Ifola
erano del Gran Vifir, cume tono tuttora, il quale ne
dà il governo al maggior offerente, elle formarono la
fomma di 3 10000 Piatire, come atferilée il Signor Drum-
mond. Lo (lato prefentc dell'Itola di Opro, per rap-
porto alle gravezze, alle quali è fotiopolh, non lì può
delcrivcr meglio, che riportandone ciò, che ne dice ne'
ftioi Viaggi il Signor Giovami Mariti Fiorentino , che
per più anni vi fi è trarrenuto nel pollo di Cancelliere
del Confolato Imperiale e Toltane. Egli dice.- le ren-
dite dì quello Regno fono rilalciaie al Gran Vifir per
una certa fomma ; ma ficcome egli in perfora non può
andare a governare, concede l' libi a al maggiore offe-
. reme. Non elfendo il merito quello, che faccia alcen-
dere a quella dignità, ma l'interelfe, a feconda di que-
llo i Governatori regolano le loro azioni Granando e
facendo dell' avanie, e imponendo a que'popoli degl'in-
• giulli aggravj non folo per rimborfare quanto pagano al
-■.Gran Vifir, quanto anche per partire dopo un anno" da
quel Regno con aver fatta la loro fortuna , e quella di
unta la Corte. Siccome i! Gran Vifir ogni anno trova
in Coflantinopoli maggiori offerenti per aver in mano
le redini di quello Regno , egli ha ridotto 1* Ifola di
Cipro in uno flato molto deplorabile per la mancanza
del danaro , e per quella dell'abbondanza delle folite ric-
che produzioni ; conleguenze nate dall' abbandonarci en-
te, che hanno laito della loro patria molte migliaia d'
abitanti , the è una delle maggiori diigrazie d'uno Sla-
to. Nel Dominio Turco non vi è forfè alcun luogo,
ove i diritti che devono pagare i Sudditi fieno più gra-
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ÌIO DELL* ASIA.
vi , arrendendo talvolta fino a piatire dugento , clic fo-
no feudi loo fiorentini l' anno per telìa, fenza diilinziò-
ne di maggiori o minori lacoltà. Il femplice caraggio
a diritto, che impone il Gran Signore a' Inai Sudditi,
è di fole piatire cinque , e qui fi era eftcfb fino a pia-
tire quaranta per uomo ; avendo dovuto aferiverfi a gta-
Cadi come Giudici pr; io: 'ì.i i dell' siire Città t de' Vil-
laggi più cof picui . Le Caufe di maggior rilievo no:l
poffooo deciderli né dar Cadi,' ne dal Governatore feri-
za 1' approvatone del Mullà .
Tra Cavalleria e Fanteria dovrebbero ritrovar», ridi'
Ifola circa nooo Uomini, ma ora appena le ne trove-
ranno in tutto 7100, efìendofi que'Comandanii appro-
priate le paglie di que' molti che mancano, come dice
il Signor Mariti. I Luoghi più notabili dell' Ifola
I) Nicoftx Città capitale dell' Ifola detta da' Greci
moderni Ltfcosìa , e ne' tempi più antichi IccaJtt.Sì cre-
de, che quella fra (lata fabbricata nel mcdelimo luogo
ove era l'antica Città TftmitlrMs o Trimctus , e rclìau-
rata cl>e ftt da Lettcon figliò del ptimo Tolomeo di
Egitto, Leucolon , ove riii'^iiu .'! Mnliii'iii u i ■ i Gc.cr-
natsr del Regno, ed il Mulla ch'è ii Giudice a cui
fon fuborditiati tutti i Giudici del Regno. E' polla al
mezzogiorno in una pianura quafi nel centro dell' Ifola ,
cinta di mura e undici balìioni fetiza foffi ,- e fornita di
3 porte. C) Ha 3 miglia Italiane di circonferenza, la
quale ftt J volte più grande ; ma ridotta cosi da' Vene-
ziani nel 1567 per renderla più capace alla difefa . Ne'
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contorni della Citta veggonfi ancora degli avanzi di fab-
briche, delle mura dell'amica Città , e d'una Cittadel-
la , già fabbricata dal Re Giacomo I. de' Lulìgnani . El-
la fu la residenza de' Re della Caia de'Lufignani . Vi
fi ritrovano parecchie fabbriche antiche, che fanno ar-
gomento della paifata magnificenza della Città . La Chic-
fa già Cattedrale, ove ì Re diCipro prendevano la Co-
rona del Regno, d'architettura gotica, e di 3 gran na-
vate, è ora la princip.nl Maidica de' Turchi Cipriotti.
Il Serraglio o fia Palazzo del Governatore, che fu il
Palazzo de' Re Criftiam , tutto mutato da quel che fu -
prima , non merita grand' attenzione . I Greci vi hanno
un Arcivefcovo . La Chiefa Cattedrale de' Greci .è mo-
derna, comprefa nel recinto dell' Arcivefcovado, pianta-
to filile rovine dell'antico. I Latini vi hanno dweCon-
venti, uno de'Padri di Terra Santa della Provincia Spa-
gnttola , e V altro de' Cappuccini Francefì . Gli Armeni
vi hanno un Vefcovo, ed una piccola Chiefa- L'acqua
di quella Città , che per un acquedotto vi viene da'
Monti, è la migliore dcU'Iiola. Vi fi fabbrica della te-
la di cotone, fi tingono le pelli fommacche di color
roiTo e giallo . Si itarapano le tele di cotone , e fi tin-
gono lolle colla radica Fuy, unitamente col fangue di
Manzo. Ella fu prei'a da'Turchi nel J570 ne' dì oSer-
tembre folto il governo di Scìiirt II.
Famagnjla anticamente Affinai nome delta Sorella di
Tolomeo Filadelfo, dal quale fu fabbricata , Città forti-
ficata, e polla fulla colla orientale dell' Hbla, e cinta
d'un foifo fcavato nella rocca a forza di fcarpeIJo. I
Criftiani Latini non vi hanno nè Chlefe, ne Cafe Idi
loro proprietà, ma i Greci vi hanno una Chiefa. Quan-
tunque la circonferenza della Città fta di 1. miglia Ita-
liane, pure nè anco la metà dì cottilo recinto è abita-
ta, e fecondo la relazione diHalTelquift nel 1751. non
vi furono più di 300. abitanti, per la maggior parte
Turchi. Il Cartello, che vi è, lèrve di carcere per i
malfattori , particolarmente de Signori grandi di Coilan-
tinopoli. Avvi dell'acqua buona per mezzo d'un acque-
dotto. La Città non fa poco commercio. La Città è
go-
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governata da un Agà , e v'è uno de' ifi. Giudici deli'
Itola, con un Cartellano, e poche guardie di Giannìz-
zeri. Fu prefa da' Turchi nel 1571.
In: poca dirtanza dalla Città alla volta di mezzodì v'
è il Borgo di Parodila con divertì: Chiefe ,Greche . Del
redo in quello luogo abitano que' Criiliani , a' quali non
è lecito ftartene in Città .
Verfo il Nord di Famagolìa nella diflanza di 6. mi-
glia Italiane v'ha un fiume, clic lenza dubbio è quel-
lo, che dagli antichi fu chiamati; Editti. Di là dal fiu-
me incontranti gli avanzi dell'antica Città di Saiamis
fabbricata da Teucro, e dillruita dagli Ebrei a tempo
dell' Impcrator Traiano. Ella ebbe anco il nome diCa-
fiaiK» forfè dall' Impera tot Coflanzo. Sotto l'Imperator
Eraclio ella fu diftrutta nuovamente da' Saraceni , efem-
bra fin da quel tempo non Ila Hata più restaurata . Sul
porto Salamino, che per eller ripieno, non è capace di
ricevere fe non piccoli battelli, vi è Hata un'altra Cit-
tà meno antica, per la metà meno grande della Città
di Salamii, come lo dimoftrano gli avanzi. Quello luo-
go chiamali di prefente Famagofta vecchia, circa un mi-
glia geografico dinante dalla Città di Famagolla.
3 ) Nel Diftretto di Carpaflò , che principia in poca
lontananza dal porto Salomino , che arriva fino al Ca-
po S. Andrea , e che produce molta feta , e cotone , vi
fu la Città di Carpajfia , che ora è un Cu/aie detto di
S. Giovami. Elio ha il fuo Giudice.
4) Attifhmtfe, Monaftero celebre per quella fpecie
di platano, che in latino chiami Lignina Cyprimm.
Di quella fpecie fe ne trovarono ancor fette alberi in
quelli contorni nel 1738, quando vi palio ilSignorPo-
cock, che aggiunge, non trovartene altri nel rimaneste
dell' Ifola. !
j) Agttbim , villaggio molto allegro fulla colla Setten-
trionale dell' Ifola, e full' entrare in una flretta pianu-
ra, che verfo ponente ftendefi lungo al mare per piùdi
7. miglia geografiche. Nei contorni del Villaggio ineon-
trafi un gran numero di Gprelfi, e Aranci. Pocock è
di fentimento che ivi fia ftara la Città di Macaria .
6) Cicr-
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DELL* A S Ì A. IIj
tf) Cberk.es , Città in una valle cinta di Colline, ove
ritrovali un gran numero di Gelii . Ivi rifiede uno de'
i6. Giudici .
jj Girinti , Sarignia , già Cetonia , oCyrmi* , circa zo.
miglia Italiane dittante da Nicofia , fu Città, di cui fé
ne veggono alcuni avanzi intorno al lungo, ora è Bor-
poco abitato, ove rifiede uno de' 16. Tribunali dell'
Ifola. V'è una Chiefa Greca, con unVcfcovo. Accan-
to al Borgo lui Lido del Mare v'è un Cal'ello pollo
iòpra uno Icoglio , ove non poflbn entrare gli Europei .
jyli è una Fortezza, che li ritrova in buon edere, ma
è lenza preiìdio Militare. Preflò il Cartello v'è un por-
to per i Navigli piccoli.
Gli abitanti tanno if lor maggior traffico con quelli
di Seleskic della Caramania.
8) Latita , Villaggio grande, che anticamente fu Cit-
tà di nome Laphku; , o lapathai, oLapitòns, nella cui
vicinanza 1 corre il fiume Lapno .
g ) Morgbo , Città piccola , ove probabilmente fu 1'
«mica Città di Lhnenia, e contiene un Convento detto
di S. Mamma, e vi rifiede un Giudice.
10) Aligera (Mercato Marittimo) hiofiofopra un fe-
no grande di Mare, in cui sbocca un Fiume. E 1 più
probabile, che anticamente vi fta itala la Cina di Soli,
o Snkc (Solìa) quantunque altri la pongano più verfo
Lefsa . Fu datogli il nome di Soli , in onor di Solone
Legislatore degli A tenie fi . Alcuni Letterati vogliono,
che la parola Solmifmm debba! ripetetei da quella Cit-
tà più torto, che da un altra Città di limil nome fi-
utata nella àlida.
11 ) LeAt, Città piccola, nella di cut vicinanza vi è
un Monaiìero, in cui rifiede ordinariamenre il Vefcovo
di Crincs; e nella Città dimora uno de' 16. Giudici.
Dalla pane di mezzodì v'è una Palle delizrofa di no-
me Solca , inaffiata dall' acque di forgenti e fiumi , e
adornata dì giardini e fabbriche. Sonovi delle Colline
ricche di miniere di ferro, lafciare io abbandono; ove
lì trovano anche l'Asbcllo o fia l'Amianto.
M) Panagli Cheque, Madonna Cheque, o Modena* il
Afta. H Ciek-
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H4 DELL' ASIA.
Ckhka, frequentato ila Greci a cagione d'un Immagi-
ne della Madonna , c di Gesù- Evvi vicino un Villag-
gio di nome Ciao.
13 ) Agama, Porto nel feno di S. Niccola, ove pro-
babilmente fu una Ciltà di nome Affane,
14) Bah, Villaggio, ove ritrovanti alcune miniere di
ferro, ed una fonte d'acqua minerale calda.
15) Bsffa nuova, Città filila coffa Occidentale dell'
Ifola, ove rifiede un Cadi o giudice. V'è una Cbk-là
Greca con un Vefcovo . Il Porto che vi fu, ora è pra-
ticabile foltanto in tempo d' citate, ed è periculofo.
16) Baifa vecchia, anticamente Nea-Papbo; cioè Buffa
Nuova , luogo piccolo abitalo da pochi trillimi , con
un Caflello prefidìato da Turchi, che ferve di difefa
del Porto . Quello luogo giace a mezzodì del prece-
dente.
17) Cuciti, o ila Ciglia , Borgo in un Colle, ove fu
Ja Ciltà PaU Pathos , cioè ìiaffa vttthia , di cui & ne
veggono degli avanzi.
18) Aftim o Antimo o Ailìmo, Borgo abitato da Tur-
chi , ove rifiede un Cadì .
19) Cbrifofu o Crufifn, luogo ove rifiede un Cadi.
10) Ejtijcopi o Bifcopia, Borgo, ove rifiede un Cadì.
11) Cokffs, Borgo nella cui vicinanza fu probabilmen-
te la Ciltà di Curino,.
zi) Utnefel, Borgo fopra un porto di' Mare, ove
rifiede un Cadì . Abbonda di Geli! , Coioni , Vigne e
Grani. Ne' fuoi contorni fi fa il Vin più eccellente di
Cipro. V'è un Caflello, e in poca diftanza dal Borgo
v'è un piccol Lago di Saline, e del Sale, che vi fi
prepara, e fe ne fa traffico.
Po<o diflante dal Borgo precedente alla volta dì Le-
vante v'è Limcfol vecchio, ove fu la Città di Amt-
tttii, di cui vi fi veggono alcuni pochi avanzi. In que-
lli contorni il ritrovano anche delle miniere di Rame,
che fono abbandonate .
Dopo un cammino di circa 4 miglia Geografiche ver- "
fo Nord-Oli, pre-fio a poco nel centro dell' Ifola, v'è
il Monte più alto dell Ifoja, a cui gli Europei danno
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tu , detto dagli antichi JHtmsOhmpui. Il (ito no.no mo-
derno deriva da un Romitorio e da mia Chiefa de' Gre-
ci polla nella cima, e dedicata alla S. Croce. L'aria
vi è falubre, e la veduta dclizìofa. Quello Monte non
deve confonderli con un altro di nome Oljmj.Hr, che
giace nella parte Orientale dell' Nola.
13) Lamica, detta da CoiWyk Arnica, e da altri
Unni», Borgo, un quarte .li miglio Geografico di-
ttante dal Mare, con un Porto nella dì cui vicinanza
v'è il Villaggio Marin. Tra Lamica c Marin vi fu f
antica Città di Citmm , come dimoftrano gli avanzi,
Cbiti 0 Chitly che fi chiamano di prelentc col nome di
Cini, e formano un Cafalc . lamica È la fede d'un
Tribunale e d' un giudice . I Turchi vi hanno una Mot
chea, ed i Greci tre Chiefc. I Padri di Terra Santa
vi hanno un Convento con una Chicfa, ed i Padri Cap-
puccini della Provincia di Fiandra vi hanno un'Ofpiaò
con unaChiefa. Effendovi l'emporio del Commercio
di tutta l'ifula, vi rifiedono parecchi confoli delie na-
zioni Europee, come pure molti Negoziami d'Europa,
quantunque per la vicinanza del Lago d'acqua falfa 1'
aria vi ila poco falubre .
Il Lago mentovato delle Saline fi ritrova dalla parte
Sud-Weft di Lamica, in una Valle, e fccondola rela-
zione di Caudini ha circa lo. miglia .Italiane di circui-
to. Ne riferìfee però il Signor Mariti, che il luogo, il
quale genera ora il Sale, ha di eftenfione poco più di
due miglia, effondo in molte parti affluito e coltivato.
Elfi in tempo d'inverno vengono riempiti delle acque,
che vengono da Monte Croce , e dell' acque piovane ;
c ficcome il terreno è ripieno di Salnitrio, vi fi forma
il fale in tempo d' ertale, quando l'acqua va fvaporan-
dofi . Ne' Mefi di Maggio , Giugno e Luglio il Sale in
forma di ghiaccio gall,:yg:a acqua, nel mèle d' Ago-
flo s'indura come pietra, e fi rompe dagli abitanti con
iflromenti di t'erro. Tirato fuora, e fpezzato il fale , Il
amafla in forma di piramide neii; ipug^ie- più alle del
Lago, ove fi conferva all'aria feoperta. Verfo I* fine
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116 D I L L 1 ASIA,
dì Settembre non v'è più Sale nel Lago. Quando 1'
Ifole eia ancora lotto il dominio de'Criltiani, il fondo
del Lago foleva fpetle volte purgarli dall'alena, e I" ac-
qua ioleva sboccar li nel Marc, quando era abbondante,
e quando ne mancava le ne faceva venir dal Mare, co-
me ferine il Signor Coiwyk. Il Signor Diummond rac-
conta, che i Veneziani in tempo del loto Governo vi
guadagnavano almeno 10OO00 Pialfre , o ila IZ500 li-
re fterline, mentre nel 1743 l'appalto di codette Sali-
ne non importava più di ioo lire fterline.
34) Mtffaria, ove è un Tribunale con un Cadì.
IL GOVERNO DI TARABOSAN
(TREBISON D A)
COnfina col Mar ncio co' Governi "di Sìwas, Arzei
rum, Kars e Tfcildir , e colla Georgia. Amica-
niente quello Paefc ebbe il nome di Pontili Cappadocìit ,
Non lblamente è cimo di Montagne alte, ma n'i an-
che coperto per la maggior parte. Ma cocleiti Monti
non fono affai io iteri li , e le pianure producono varia
forte di Grani . Dal 1204 fino al 1461 ilPaeiè fu com-
prefò nel Rerao di Trebiiònda. Il londator di codeflo
Regno fu Alelfio dell'antica cala Comnena, della qua-
le alcuni fon ialiti fui Irono Imperiale di Coftanrino-
poli. Di ceselli l'ultimo ne fu Andronico. Il mento-
vato Aleflio fu fuo Nipote, il quale nel 1104, quando
Coffantinopoli fu prefa da' Latini fu fatto Governatore
di Trebifomla. Fu allora, che egli s'impadronì di que-
lla Città, e dc'Paefi vicini. Il fuo fratello Davidde
conquido la Cifra di Eraclea, c tutta la Patagonia.
E quantunque l'uno e l'altro governaffero i loro Paci!
dupolicameme ; pure fembra, che Aleflio, fopranomina-
10 il grande, fin dall'anno 1104 abbia tifato il titolodi
Imperatore, e Aulocratore. Certo è, che gli fono dati
codelii liroiì in un Ifcrizione , ritrovata da Tourneforr.
_,in un Monaftero di Trebiiònda, c che Ahffio già dal
■ji04 non fu dipendente dagl'Imperatori di Coftantinu-
rolì
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DtlL' ASIA. li?
poli. Anche i Succedati di eilò furono ricooofeiuti Im-
peratori ria altri Regnanti Greci. L'ultimo rii elfi fu
Davidrie , clie nell'anno 14151 fu fpogliato del tuo Im-
pero da Maometto IL il tinaie l'incorporò al Ino Im-
pero, dopo elle avea formato un Impero diflinto per
lolpazio diij7 oijSanni. Gli Imperatori diTrcbiionda
erano della Chicfa Greca , ed aveano il loro diflinto
Patriarca. Dacché però quello Regno è paffato in do-
minio Turco, in vece del Patriarca , .v' è un Metropoli*
lano inbordinato al Patriarca di Gollantinopoli . Non vi
fono Sa n ri fc iacea ti (ubalisrni al lìafsà di Trebilonrià .
Non avendo io nelle mani delle relazioni efarte , come
vorrei, noterò que' luoghi, che in quello vi fon com-
1. Tnhifmda, Tjrihffi , Trx'ììfiin , e Traptzunt » det-
ta da'Franeeli rrebifonit, e dayli antichi Ttaptmi , Cit-
tì funata fui Mar nero, ed à pie ri' Un Colle. pian-
tata in iigtira d'un quadrato bislungo, c iemlira , che il
fuo nome Greco Trapezio (Tavola) tlcrivi dalla !ua fi-
gura. La Città c grande; le file mura fon alte, ma el-
la Icark'ggia d'abitami. Nel Ino recinto vedati fi più
alberi e Giardini, che Cale, le quali fon all'ai halle.
La Città" e dominata da un Gattello, che pof» in una
rocca, in cui fono cavati i fall a forza di (carpello.
I! Porto della Città, detto Platani, è a Levante di et'-
fa , e non è praticabile i'e non ria battimenti piccoli.
Anche il Baluardo, che vi fu in ditela della Città è an-
dato in rovina. Il Metropolitano Greco, che vi rifìede
è Inbordinato al Patriarca di Gjllantinopoli .
2. Rift o biffa, anticamente Ròizium , Città fui Mar
nero con un Porto.
3. Il Monajiero di S. Giovami abitato da circa 40 R.o- .
miti Greci, è 6 miglia Geografiche lontano da Trebi-
fonia alla volta di Sud-Oil, cinto d'un balco affai
vap) .
4. Tripli, già Città, è ora Villaggio fui Mar
nero .
j. Ctfar/mtt, delta da Greci Kirifontba, dagli antichi
Orafa i Città fui Mar nero a pie d'un Colle,, ed in
H 3 mei-
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llì DEL L' ASIA.
mezzo a due dirupi fcolccfi, in uno de' quali e(ìfte un
Cartello deferto. Il Porto, che vi è, non è capace di
vaicelii graffi . Lucullo portò da quefta Città in Italia
i primi ciliegi, lo die diede motivo di nominarla Cera-
ci. I! Metropolitano Greco, die vi è, dipende dal Pa-
triarca di Collanti napoli .
6. Hamìshkma, Città polla nella pendice d'un Mon-
te alto e iterile , è 2 giornate dittante da Trcttifonda,
coinpoila di 600 cafe, e 7 Chicle di Greci, e di 400
Cale e 1 Mofchee di Turchi . I Greci lavorano nelle
Miniere di ijuelta Città, die producono Oro, Argento,
Rame , e Piombo. La delazione della Città trovali
nell'opera intitolata Nouveaux Memoires des Miffiom
del Padre Gefuita Monier, che vi fu nel 1711.
DEL-
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DELIA GEORGIA
IN GENERE.
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DELLA GEORGIA
IN GENERE.
LA Giorgi* detta anche Ghmtifcb$m è fintata nei
Cantato, corona di Monti «Iti, e dirupati di uni
Hraordinaria a 1 lezi a , ta di cui cima è Tempre co-
perta di neve, e le cui falde producono bofehi d' aneto-.
Dalla parte di Levante confina col Diltretto di Dcr-
bent , e collii Provìncia di Schirvan , appartenenti alla
Perda; da mezzogiorno col governo di Erivan o Revan
della Perfia , e co' governi Turchi d'Arzerum, Kars,
Tfchildìr, e Tarabofa, cioè Trcbifonda ; da Ponente col
Mar nero, da Se tieni rio ne con Awchafia, Cabarda al-
ta. EiTa è comporta dell'amiche Provincie d' lhtria , e
Coicbis . Non fi fa l' origine del nome Georgia . I Regi
più recenti dell' Iberia pretendono di difendere da Da-
vidde Re degl'Incliti . Vogliono, che Giufeppe Padre
putativo di Gesù abbia avuto un fratello (o per dir me-
glio cognato) di nome Cleofa ; ilquale trai fuoi poderi
abbia avuto il ventefimo fello fuoco, col nome di Salo-
mone, e che quello abbia avuto 7 figliuoli condoni co-
me fchiavi ih Iberia , venduti e battezzati in Elecees.
E' verifimile che la mentovata Città d'Elecees fia quel-
la di Ecelees, che fu la Capitale d'un Diftretto dell'
Armenia alta, Provincia dell' Armenia maggiore . Co-
mùnque fia , dicono inoltre, che un.i Regina d' Iberia di
Udine itachiel rifcattafTe i fuddetti Schiavi , e che dopo
la morte del tuo Marito Anicini, nel quale fi fpenfe
la ilirpe antica de' Regi d' Iberia, la Regina fi fpofalTe
col maggiore de' detti 7 fratelli , il quale nel battefimo
ebbe il nome di Bakar , il quale già per l' innanzi era
(lato il fuo favorito. Vogliono inoltre che quello dagl'
Ibcri folle eletto Re circa l'anno della nafeita di Cri-
Ilo 614. Quello Re Bakar è riguardato come autore de'
Regi più moderni dell' Iberia. De'fuoi difendenti il pii
notabile è AUjJhndm, il quale divife in 3 parti la Mo-
nar-
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Ili DELLA GEORGIA
narchia Ibera tra' fuoi j figliuoli . Il maggiore per no-
me Giorgio ottenne il Regno d' imirelte , colle Signorie d'
Awthafia (che oggidì non è comprefa nel delio Regno)
Odìffi (l'amica Colchis, in oggi Mingrelia) Guru, Stra-
veda (Svaneti) Ofiaa, (Oleii) e le migliori contra-
de orientali fino a Atan . Il fecondo figlio Alcffandro
ebbe il Regno dì Rachel!, co' Territori di Scadiiz, Schtr-
zan, Derbcnt, c altri paefi di quelle contrade (per con-
leguenza anche l'amica Provincia d'Albania era com-
prefa nel Regno d' Iberia ) . Al terzogenito di nome Co-
stantino fu Idaio il Regno di Carimi , co' territori di
Samchcti, Santabahotcre , ( Samsgefatabago ) e Semchtti.
Elfo però non ottenne il pofTcffo del Regno di Carduel
prima che mori (Te il dì lui Padre - Fin da quel tempo
iuffilte ladivifione della Monarchia Ibera in 3 parti prin-
cipali . Per fchian're maggiormente ciò , che fi dira in
approdo, ne darò un dettaglio più eftefo.
1. Imirettc fi divide in 3 parti fottopofte alla protezione
o più tolto all'alto dominio de' Turchi , le quali fono :
1. lmWtttt nel fenfo più riftretto , che forma un Re-
gno difiinto.
2. Mingrelia, e
3. Garza o Gttitl fon Provincie, i Governatori delle
quali fi fon diftaccati dal Regno d'Imiretie , e fon di-
venuti Principi dittimi , ed i loro Principati fon paflàti
nella loro dipendenza .
II. Cargwil, in lingua Europea Carimi oKartutl, da'
Rulli detto Kartalìnien , nomi che convengono alla par-
te Orientale delia Giorgia , c che lignificano la Giorgia
propria . Quello Regno c fiiddivifo in 4 parli , delle quali
la prima, icrza, e quarta fon fottopofte all'alto domi-
nio della Perfia. Le 4 parti fono:
1. Cardaci, nel fenfo più riftretto,
ì. Saubago fottopofta a' Turchi.
3. Lautai.
4. SonKmti, che fembra elTere il fuddetto Diltretto di
Smc&tti .
III. Kacbetì, o Gaietti, oppure CaKct, il qual Regno
è foitopofto al dominio Perfiano .
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INGENERI. 113
La Difeenitnza a fin la Linea de' Regi d' hùrette fi fpcn-
fe nel 17 Secolo, c l'ultimo di erta fu Bakar, l' acceca-
re figlio del Re Aleffandro.
La Dipendenza de' Regi di Cardati è fiata deferiti a iti
un ragguaglio prefenrato al Senato di Rutila dal Re
Artfchil, e inferito dal Signor Miillen nel 7 Tomo della
fua Raccolta della Storia Ruffa pag. 140 ec. La qtial de-
scrizione però è affatto differente da quella, che fe ne
trova ne' Viaggi di Chardin , e che fu copiata da Peyffb-
mi Confoie Francefe di Smirne nella parte prima dei
fuo libro intitolato Eff.iy fur lei tmihles attutii dt Perfe
& de Geòrgie , iratnpato nel 17J4, il quale non vi ha
aggiunta altro di nuovo, che la Storia dei Principe Fra-
Clio. Nell'Opera di U'ilfen, intitolata Kuord en Ufi Tar-
taree ritrovanfi molte nottue intorno la Georgia, ed a'
Regi di erta; quefte però non loti (ufficienti per fur ma-
re una ferie ben unita di Storia . Secondo la relazione
del Re Anfibil, Da.idde figlio di Collant ino Re di Car-
dile] ebbe un figlio di nome Luarlab , il quale ebbe 4
figli, Simone, Bakat , Taimuras, e Coichorus , che re.
gnatono fucceffi vameote l'uno dopo l'altro. Dopo la
morte dell'ultimo il Re di Perfia diede il Regno JiCar-
ducl al Principe Ritfìan , che però non fu ricevuto da-
gli abitanti, perchè fu Maomettano. Elfi perciò elelfero
per loro Re Wachtanh , detto anche Schach Navas, o
Chanavarzkhan , oppure Niallkhan , figlio del fuddeEto
Taimuras. Chardin , e Pejffònel che I' ha copiato, inco-
mincia la Storia de' Re di Carduel da un certo Luarfab ,
i cui figli Simone e Davidde o fia Daudkhan regnarono
fuccelfiva mente , Succedendo però il maggiore al minore,
clie ambedue fi referti Maomettani . Si dice che Simone
morto circa 1" anno 1585 avene 4 figliuoli , de' quali
due foli ne faccetterò al Regno , ed una figlia di nome
Darejan, foprannominata Pheri , fpofata con Taimuras
Re di Kacheti , che il maggiore de' Figliuoli di nome
Luarfab folfe ftato il primo a fuccedere al Padre, e Si-
mone il fecondo , a cui i Petfiani danno il nome di
Bakrat Mirza ; che Riiftan figlio del detto Bakrat per
ordine del Schach Sufi di Perfia fuccedeife al Padre nel
Re-
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3 24 DELLA GEORGIA
Regno, e die concilili alle il Regno di Kichetì, e mo-
rilTt: nel 1640. Che effondo elio ieiva prole , col con-
fenfo del Re di Perfia , adottafle per figlio e fucccfforc
'lo Schach Navas parerne del Re Taimuras di Kaclieii,
e Principe di delia Cala . Quello è i'ifìelto Principe
Waehtang o Gian varr khan , che di fopra fii delio figlio
di Taimuras Re di Cardile! . Ambedue le Relazioni per
altro benché affai differenti 1 in eiò s'accordano però,
chccotello Principe abbia anche ottenuto il poffeflo del
Regno di Kacheii, e che abbia avuto ; figli Leone (o
Levan) Arifchil { oChanszarkhan ) eGcorgio. Anfchil,
la cui effigie è fiala pubblicata dal Signor Witfeu, fu'
fatto Re d'Imirene da fuo Padre , che avea tonquifla*
to coteflo Regno, e fatto prigioniere il Re B.<kar, che
di fopra fi diffe accecato . Ma quefto nuoto Re fu (cac-
cialo da' Ttin-hi nel iCjo, e dopo !a morte di Taimu-
ras ultimo Re di Kacheii fu fallo Governatore di coie-
tto Regno, ed effendofi fpofato con Sillan Darejan figlia
del fuddetlo ultimo Re, ed avendo abbracciata la Reli-
gione Maometrana divenne Principe di Kacheii . Ma
lcacciato da' Perfiani , egli fi rifugiò nella Ruma per la
prima volta nel 1686, e per la feconda volia nel i6gg ,
ove mori nel 1714 dopo la morie del fuo figlio Alcf-
fandro, e dopo aver iiìituito erede leffameniario de'fuoi
Paefi lo Czar Pietro il Grande . Il fuo fratel minore
. fucceffe al fuo Padre Warhtang nel Regno di Cardtiel,
fu però uccifo da Mir Veis nei 1709. 11 frate! maggio-
re di nome Leone o I.evan , che da principio non vol-
le regnate, coftretto poi dal Principe Eraclio a riiirarfi
in Imirette, ed in appretto per breve lempo Re dì Car-
dile!, e finalmente morto nella Petfia , lafciò 3 figlino-
tabili. Khufref, il maggiore de'fuoi figli, dopo la mor-
te del Principe Giorgio fuoZio, ebbeordine dalloSchach
Hiifldn/di lidurre fòlio l'obbedienza i Georgiani ed il
loro Capo Mir Veis, ma perde però la vita nel 17it.
II fuo fratello Wachiang , che era Grifliano, da prin-'
cipio ricusò di regnare in Cardite!, laf'ciando quello Re-
gno al fuo fraielminore dìnonie Jafft, che fi fece Mao-
mettano ; ma nel 1719 lo fece prigioniere ,. e prefe il
pof-
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poucfTo d-J Regno di Cardaci. Quando nel 1711 Pietra
il grande Czar d«' Rulli fece la guerra a' Permani il det-
10 Wachrang fi fotiopoi'e alla praroioir: di effo, e 1'
ajutò nella conquìlla della Provincia di Girati. Ma Co-
Ir amino, o ila Maometto Kuli Gian , per allora Prin-
cipe de' Kacheti colla permiflione del giovane Schachdi
Perfia di nome Ttichmafib , gli fece guerra nel 1713, c
lo (cacciò . E quantunque da' Tinelli fulfc -riraclTo nel
poReOfl de' (boi Stati, pure ebbe la disgrazia di efierntì
nuovamente faglialo, e con tutta la fua famiglia fi ri-
lirò nella Rulli a . Quando nel 1714 i Turchi fecero 1111
.irruzione nella Georgia, Maometto Kuli Chart corretto
dalle forze maggiori, cede a' raedefirai il Regno diCar-
duel, che tu funordinaro ad un Balia, e fi contentò del
Regno di Kacheti. L' Imperato r della Ruflia non poten-
do metter riparo a cotefta perdita , accolfe genero fame li-
te il Principe Waebtang , e la fua Conforte Caterina,
che gli fucceffe nell'Impero, gli diede una penfione. In-
di feguì , che i Turchi divenne™ padroni di tutta la
Georgia. E ficcome ne!!' ideilo tempo i Ruth erano nel
poucfTo delie Provincie Perfiane, finiate dalla parte Oc-
cidentale del Marc Calpio, nel 1727 tra gli uni e gli
altri furono ilauiliri i confini per meizo d'un trattato
vicendevolmente fortoferitto , e accettato il di 11 Di-
cembre. In virtù di coteflo trattato a' Turchi coni'er-
lebbe il dominio di parecchie Provincie, cioè di 4 ■Di.
ilrctti di Dagellan interiore , e di alcuni altri di Lcgi-
itan, fituati a Levante di Carduel e Kacheti; ma i po-
poli di cotefte Province ricalarono di foggettarfi a' me-
defmii .
Nella guerra, che Anna l'Imperatrice de'Ruffl fece a'
Turchi, il Principe Wachtang afpiiava 3 ricuperare colf
aiuto de' Rulli la Provìncia di Carduel, ed a quello og-
getto gli furono dati alcuni fmlidj.- ma Thamas Kuli
Gian, di poi Shach Nadir, Io prevenne, impadronendofi
di tutta la Georgia nel J 73 J , ed i Rulli abbandonarono
le Province tolte loro da'Perliani . Nella pace conciaia
nel 1736 in Arzerum tra'Turchi e Peifiani, quelli ce-
dettero a quelli tutte, le loro conquide fatte , onde fe^ui,
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Ìl6 DELLA CEORC1A
clic le Province di Carduel c Kachciì ri [limarono folto il
Dominio de' Perfiani .
li Principe Wachtang nel 1737 mori in A(lr2can,ed
il fuo figlio maggiore Bakar morì nel 1750. Gli altri
fuoi figlinoli Leone e AleiTandro , ed il fuo fratello Gior.
gio vivano ancora ( nel 1765) nella Ruffia, ove gli
chiamano Zarewitz dì Grufin, cioè figli dello dar di
Grufili. Il PrincipeAleifandio a cagione della fua condona
6 ddìa domanda che egli lece, hi licenziato da'Rufll.
La figliuola di Wachtang fi [posò con Tainiuras Principe
, di Kacheti .
La dtfctndenzn de' Regi t Prìncipi di Ktcicti vi fuffifle
ancora. Dellaprole laicista dal Re Alelfr.ndro , clic morì
ira gli anni ) 577 , e i^Sj, fon notabili la fua figlii
Darcjan, fpofata con AieiTandro Re d' Imircttecd ìlfno
figlio Davìdde, detto Taimuras da' Perfiani, che fu Ì'
ultimo Re di Kacheti, fpofato con Darcjan delta anche
Pheri, Principefla di Carduel, e per <|ualche tempo fu
in pofFcfio di Carduel. Egli morì nel 1059. Oltrelafna
figlia di nome Siftan Darejan, fpofata con Arishil Re d'
Imirette e Kacheti, è notabile ancor.! il Principe Eraclio
col fuo figlio, il quale è colui a etti il Signor Witferi
dà il nome di Niccolò , e di cui ne ha pubblicata 1' ef-
figie- Il fuo Padre lo mandò in Ruffia , per domandar
foccorfo contro i Perfiani , ove abbracciò la Rcligion
Greca. Dipoi egli fi trattenne allaCortedel fuo cognato
Arishil, che da elfo fu cfpulfo dal Regno di Kacheti .
Egli li impadronì anche del Regno di Cardiicl; fu però
colìretto di cederlo al Principe Leone. I fuoi J figli
Imam Kuli Chan, Cortamìno detto anche Maometto
Knlì Chan,c Taimuras regnarono liiccelfivamcnte in Kacheti.
L'ultimo di elfi viveva ancora nel 1755, era Principee-
Regnante di Carduel e Kacheti, e preftava fnccorfo al
Principe Eraclio fuo figlio, il quale fi refe ceUbrc nella
gran turbolenze, inforie nella Perfia dopo la morte dello
Shach Nadir .
I Principi de'PacTi, che ora coflituifccno la Georgia ,
poiTeg^ono i loro Principati col diritto ereditario; fono
però l'ottopodi all'alto dominio de' Turchi e Perfiani, i
qua-
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quali riguardano come Governatori . I Raffi canno a'
Principi dì Canìuel e Kacheti ii nome di C zar i Cariali*! fi c
Grufine/,, ed al Principe d'Imirette quello di MtUlmfe.
La lingua, che fi parla nc'PaeG d'Imirette, è diffe-
rente dalla lisina pi upi i 'nn-i-me Ibcra , che fi «fa rie'
Paefi di Carduel e Kacheti , come colla dai catalogo de'
lerminì dell'una o dell'altra lingua, raccolto e pubblicalo
dal Sig. Witièn .
Gli abitanti de' 5 Principati furono Crifliani Greci di
quella fetta, che chiamali OnodolTa. Madiprefemenon
folamente fono inculti, ma eziandio per la maggior parte
o per forza, oppure per leggertela d'animo fi fono l'aiti
Maomettani. Tempo fa i Criiliam Greci di quelli Pa L fi
erano fubordinati al Patriarca d'Antiochia; ora però ri-
conofeono il Patriarca di Coltantinopoli per loro Capo
ecclcfiaftico , folamente in quanto dano limof.ne al Sa-
cerdote , clic da elìò vi viene Ipcifito . Del rimanente elfi
hanno z Patriarchi proprj, ognuno degnali chiamali
Xatejaikps , cioè Cattolico. Al Patriarca di Carduel fono
fubordinate !e Provincie di Carduel e Kacheti , ed a quello
di Odifche le Province di Odifche, Jmirette , e G«-
riel .
In quello luogo deferiverò le Provincie foltopojlc air ai-
to Dominio de' Turchi e tjticlk che ni dittafono immediata-
mente. I Principati fotlopoili all'alto dominio de' Pei fiani
faranno difenili nella Perfia .
il Governo della Georgia.
I. Li Provincia di Sttahgo è fnrtopjfta all'immediato ,
e foto dominio de' Turchi, ed è una porzione del Regno
di Cardati, ofia della Georgia propria . Effa confiire iti una
pianura, circondata da' Munti , traverfara dal Fiume JC1.V0
GV.r, anticamente Cyrm . Defcrivttò la /ort.'cmcdi codefìo
Fiume co' termini del Signor Otler. Effe nakeda'Monti
ci Kalikan, icorre da Ponente vcria Levante, e palla
predo Luti e Akhcfika . Alcuni, dice l'Autore vogliono
che quello Fiume abbia la fua forgenre da un Monte,
fituato tra le Fortezzedì Giicitle, e Kars* epiù accolto*
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i:S DELLA GEORGIA
al primo di codelìi due luoghi eifcrfi tagliata a forfa di
(carpello nella rocca , d' on de elee una telia di bue , e
featurifee l'acqua dalla bocca ( Gueule) e dalle narici;
che fia rapido il corfo del fiume lui principio, e che (i
alarghi nella pianura di Gueule in l'orma di Lago, cimo
di Monti . Egli vi aggiunge, che per impedire l'inonda-
zione dì tutu la pianura di Gueule gli amichi gli ab-
biano aperta la ftrada a iraverfo de' Dirupi. Dirige elfo
indi il Tuo corfo per Kara - Ejedehan , Erdjuke, la Por-
teria di Khartns , e riceve le acque di Akheliklik , o per
Ezbur e Khadfcherck, o»e con elfo s'unifee l'influente
di Akhiska. Formaline un Lago di là da Azgur , dopo
aver traverlato lo tiretto paflaggio di Bedre . Palla indi
il Fiume per Tiflis, ec. ce.
Per ritornare alla Provincia di Satabago, i Monti che
vi fi trovano, fono comprefi nella Montagna Caucafo,
c fono fertili, e popolati . Gli abitanti vi coltivano H
vite, che vi rende un ottimo Vino, le api, ed il beitia-
me . I luoghi più notabili fono :
i. jtitflkfiSi o Alisia , Forteaza limata nel Caucafo
tra molte Colline, e circondata da due muraglie , poco
diilanti dal Fiume Kur. Accanto v'è un Cartello gran-
de di circa 100 Cafeabitate daTurchi, Armeni, Geor-
giani , Greci ed Ebrei . Il Bafsà che governa la Georgia
Turca , riliede nella Fortezza conquidala da Turclii alia
fine del 16 Secolo .
1. Uskfr , Città piccola con un Catlcllo fu! Fiume
Lur. Il Caftello fiede in una rocca, intorno alla quale
poi a la Città murata .
3. Oìtifi, MAferi, c Aris fi , tre d'uà..
j. J Principati fottnpofti a/f alto Dominio
de' Turchi.
I. Il Pri;c : .p31o d' hnircttt , Jmtrttti o E/neretti, detto
anclic BtfftfebuA, PafibahuK, c PafdjsliK, e una parte
dell'amica Iberia, e fu Regno , le cui appartenenze fo-
no Hate deferitte di fopra . Confina colle Provincie di
Sa-
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Sabato, O.vir-Ì, Ciarda alta , Mingrelia e Cunei .
Il Signor Cha.dm Orma la iua lunghezza di ilo, e la
larghu/a di 60 Lege , io delle quali fanno ij miglia
Geografiche. Il Paefc è muotuafo e ripieno di balchi;
c rjuaniuoqòe abbia delle valli amene, praterie buone,
e delle pianure, pure l' agricoltura vi languide, ed il
paefe è povero , non olì.iiie che il beflume v. i",a buo-
no , e che vi f. riirov.no delle miniere di ferro . Vo-
gliono , che amicamene quello paefe fìa flato abitato'
da ttf^i o Uaiì , sloggiati da C triuti. I Regnanti di
quello paefe una volta l'crvironfi di titoli ampi , e fa-
tteli. Il Regno d' Micette poteva menet in piedi looto
nomini, prt la maggior pare Fani'- Ma ora il paefe è
(pcgliato di abiliti. Chardin r. lenite, 'che il Re o fia
Principe J' Imir-tie e obbligato di dar all' Imperator Tur-
ca annuabneate ito ragazzi e fanciulle, che abb:ano tra
10 e io anni come tributo, da confepnarf. al Balia di
Akalzikc. Il fiume fl><mt, detto da' Turchi Farti , da-
gli amichi Phtfi , traterfa il paefe . I luoghi più no-
tabili fot»:
1) Cetaiis, Otta aperta di circa lao cale fui fiume
Pachi. Ne 1 fuoi contorni ritrovati la Refidetaa del Prin-
cipe culle cafe de' fuci ptimau Cortigiani, e di là dal
fiume in faccia alla Otta v' è una foriera, le cui (òr-
tificazioni tonfiRono io una muraglia alta e grolla, in
alcune .ora, e lavori di fuora, ed è prefiriiata da' Toc
chi. Nel!' anno 1770 ella fu ptefa da'Ruffi fotta i!Ge-
neral Tottleben.
1) Sbkarii, detta Otti, quanmrw.ue piurtoflo fu Vii.
la;;gio comporto dt circa jo cale . Circa l'arilo 1671
accanto a quello luogo accadde una -fiera battaglia tra
gì" Inurettaoi e Mingrdj.
3 ) Scmder , o Estender , volgarmente Scinda , che è
una fortezza confitente in % Torri di figura quadrango-
lare . Dicono che Alcflandro Re di Macedonia 1' abbia
i'.uta coftruire.
4) Scfano villaggio il una valle profonda, vada, fer-
tile, c deliziofa, che fiendefi fino a confini della Min-
grelia, ed è la più bella contrada che vi fia nella Pro-
Afia. I ria-
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IJq CELLA fi I O K C I A
vincia d' Imirette . I monti circonvicini fon coltivati, e.
piantati di Vigne, e adorni di Villaggi.
j ) Collare , Villaggio di circa ino cafe , le une difeo*
fte dalle altre.
6 ) Ralfcbia , o Risi" , e Sargia , Fortezza nel Canta-
ro nell'uno e nell'altro lido del fiume Fachs . Sembra-
mi , che i due primi nomi convengano a un fol luogo,
benché ciò non mi coiti di certo. ' "
7) Swaffo-Ptlli, Tiharì , e Stingile, tre Città.
Jmutaziotit. Il Stg. Hahling fa menzione di una Pro.
vincia nominata Katicha, die confina con Imirette. Fii
ella governata dal più nobile del Paeie Enfia 1 » il quale
rifiede nella Città EUifcha. In quella Provincia è laOtì
ik i^id.bia fecondo lui ved. num.'tì. '
z. VPrkcipato dìMinyilU, dettodagli abitanti Odisi» ,
dagli antichi Cok&ìi, fidato fui Mar Nero, e circonda-
to dalle Province di Awchasja Imirette , eGuriel.
Chardin, eh' è pafTato per tutto il paefe, dà no leghe
Franceli alla fua lunghezza , e 6o alla larghezza . Si
vuole , che i Lefgi , o fia i Lazj vi follerò flabiliti in
antico, e efpulfi da' Carditeli. Il fiume Coddors , antica-
mente Corax lo divìde dalla Provincia d'Awchasja, ed
il fiume Rione, o fìa Fuchi da quelle d' Imirette, c Gti-
riel. Un muro fornito di torrioni, lungo 6o leghe Fran-
cefili ferviva anticamente di riparo contro gli Awchafzi ,
il quale però da gran tempo è rovinato. Il Caucafo,
che cinge il Paefe dalla parte di Nord-Oft, fornifee il
Paefe di molte forgenti e fiumi , che vanno a sboccare
nel Mar Nero. Dicodefii fiumi il più riguardevole chia-
mali Facfo o Faffo, oppure Ria» , anticamente Phafis ,
e riceve i fiumi Sfai s già Hippn, Alé^kia , già Clax-
on, t Tachar, anti'.-amtiue Sigamtn, Sul principio, ve-
nendo giù da' Monti , il Ino corfo è rapido, e dipoi
nel piano feorre tanto adagio, che appena uno s'accor-
ge del Tuo moto, F. 1 notabile , che i Fagiani da quefto
fiume ripetono la lor denominazione . Gli Argonauti vi
trovarono cotelta fpccie di volatili , e tra portandola in
Grecia , le diedero tiri nome, che deriva da Phafis. An-
cora di preferite V c un gran numero di Fagiani . Nella,
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1 M G E N H R a. IJl
bocca del Fiume Facbs ritrovanf: parecchie Ifolette . In
una di eflè, che n'è ia maggiore, fu coftruila una for-
tezza da' Tuichi nel 157^ , che in appretto è fiata di-
(Irutta . La Mingrelia è un Paefe moaiuofo , che dal
Mar nero va innalzandoli , coperto di bolchi tolti , di
un terreno affai umido , e poco fertile , e d' un eli-
ma poco falubre a camion delle piogge troppo frequenti .
Il terreno è poco adattato a produr la Segala, e l'Or-
io, fertilifhmo però di Hi lo e Miglio, e d'un altro frut-
to detto Gom , raflomigliame al miglio , della grofsez-
za del Coriandio, che nella Mingrelia e ne'Paefi vicini
fa le vccidcl Pane. I Meloni di quello paelè fon grandi ,
ma poco dolci. Il Vino che vi fi fa, è affai gagliardo,
c faporito. Ve abbondanza di eavalli, di beiliamc Vac
tino, di Porci, e di varie Iòne di Salvaggiume. In ge-
nere di beftie feroci v'è U Tigre, il Leopardo, l'Orfo
di colore feuro e bianco, il Lupo, e lo Tfchakal detto
in quello Paefe Turra, animai vorace che vi' fi trova in
gran numero. Neil' imboccature de' fiumi Facbs,, eEngur,
dal mefe d'Aprile fino alla mela d'Agofto fi pigliano j
forti di Storione, delle cui ova li fa il caviale. Vi fi an-
nidano anche i Canori , Non vi fono né miniere d'oro
e d'argento, né granella d'oro nell'arena de' fiumi; per-
ciò non v' è né anche una traccia , che poteffe dar mo-
tivo a ticordarfi della favola famofà del Tofòn d'ora,
che gli Argonauti portaron via da quefto Paefe . Ciò non
oliarne è certo, che anticamente vi fiano Hate delle mi.
niere d'oro, e nell'arena de' fiumi fi fia trovato dell' oro.
Nella Mingrelia incontrali gran numero di perfone ben
l'ormate, maffime nel felTo femminile. Ciò non oliarne
gli Autori ci danno l'idea d'una nazione mal cofliimata,
impulita, efudiccia. I Contadini fono fchiavi de' Nobili ,
i quali ne difpongonoa loro talento . Ulafi in quello Paefe
di vender uomini e donne a 1 foreflieri; lo che nonmeno
che leguerreè heagioue della grande fcarfezza d'abitanti.
Una volta il Paefe poteva armare 40000 uomini; ora
però, fecondo la relazione di Chardin, tutto il numero
degli abitanti non è maggiore di 20000, ed al piliferi*
potiebbe formar un corpo di 40ooarmati , per la maggior
I 2 rar-
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131 DELLA GEORGIA
parie Cavalleria. Gli Abitami della Mingrelia profclTanct
la Religion Grica, delta OrrodofTa ; hanno però poca
cognizione del Criitianefimo . I 6 Veicovi del Patii; iòn
fubordinati al Kotajaikos, o fia Cattolico di Odilclie,
riconofeiuto anche per Capodi Chieiada'Greei de'Paclì
vicini . La Metta, come rìferifeono Lambetti e Zampi ,
vi fi celebra nell'antica Lingua Georgiana, c l'eli voglia
credere a Chardin , in lingua Greca ; ma quello inetto
Viaggiatore alterilo:, che il loro Mettile è ferino nella
lingua Georgiana. De'Saccrdoti ve ne fono pochi, che
intendano la lingua antica Georgiana, e del volgo non
vi è neilimo. Elia è moltodifferemedallalingua volgare.
La Bibbia loro è ferina foltanto n*ll' antica lingua
Georgiana o fia Ibera . Pochi fono, che da'Tearinr, i
quali vi cominciarono la loro Mirtione nel 1617, e la
continovano tuttora, fi fiano convcrtiti alla Chicfa Catto-
lica Romana . La maggior loro occupazione confitte nel
■ dar il Ballettino a'Bambini.
Già fi è detto di fopra, che quello Paefe fu Provincia
del Regno d'Imirette amminiilrata da un Governatore ;
ma poi fi refe indipendente e fin da quel tempo ha
continovato ad. aver il Aio proprio Principeereditario, che
dipende dall' altodominio dell' Impero Turco. IlPrincipe
fervefi del titolo di Dadian( che vuol dire Capo della
Giurtizia); onde anco la Mingrelia addimandafi talora
Provincia di Dadìan . Secondo la relazione diChardin, il
Tributo che il Principe dà alla Porta Ottomanna, con-
fitte in óooe-o tele di panno lino , telfuto in ouetto
Paefe. L'inetto Autore aflìcura ettere la Mingrelia fen-
za Città e Borghi , -non ritrovarvi^ più di 1 Villaggi
Untati lui Mar Nero, e confiftere il rimanente delle abi-
tazioni in cafe qua e là difperfc; ed in 9. o loCaftellt .
Si notino;
1 ) Qdifcb o letfcbhm Capitale del Paefe , ove rifiede
il Dadiari; v'è un Prefìdlo Turco e un Arcivefcovo .
z> Sudi, o Rwhs , de' Cafielli il principale, nel qua-
le ripofto fono le rube più preziofe del Principe, pollo
in un Monte in poca lontananza dal fiume Engù'r. Le
fortificazioni del Gattello confittone in una muraglia po-
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IN GENERE. J33
co grotta. Ma in un Solco vicino e follo v' è una tor-
re affai guarnita .
3 ) SaVutopoli luogo pollo fai Mar Nero , fui con-
fine di Awchafia , ove anticamente fu la Città di
Diofiurìat, già famofa Piazza di traffico, i cui abitanti
a cagione del gran concori'o de' Mercanti di varie na-
zioni, parlarono moltiffime lingue. Quefto luogo non fi
ritrova nella Caria di Mingrclia inferita nel 7 Tomo
dell'Opera intitolata Recueil de Voyages a.u Nord.
4) ifgaur contrada fulla ['piaggia del Mar Nero, ove
gettan l'ancora tutte le navi Mercantili , che portano
delle mercanzie nella Mingrclia. Efla è coperta di folti
bofehi, ove è fiata fpianata una piazza, dittante dal li-
do circa 100 palli, lunga palli ijo, e larga 50, detta
il gran Mercato iella Mingrclia . Vi conduce una ftrada
fiancheggiata di capanne fatte di rami d'alberi , ove i
Mercanti portano le loro Mercanzie.
5 ) Antrgki* Villaggio lui nume Eugù't già detto ^flet-,
firn, due miglia gco^dii difiante dal Marc, con
200 cafe , affai difeolìe l'ima dall'altra , pofa in una
contrada la più amena del Paefe. Vi fi trovano fempre
de' Turchi per comprar degii fchiavi , e per menarli via
in pìccoli navigli . Vogliono , che anticamente vi fofle
ima gran Città di nome Heracka. ,
6) Siyias luogo dinante 15 miglia geografiche da
Anarghia , che. confine in % Cfiisfe piccole, 1' una de'
Mingreli, e I' altra de' Teatini , ed in alcune cafe di
3. Il Principato ii Curiti , 0 fi& Curia, è una piccola
Provincia fui Mar Nero, circondata dalla Mingrelia, da
Imirette, e Satabago. Il Paele nella fua coftituzion na-
turale, e nel carattere degli abitanti è del tutto fimile
al Principato di Mingrclia. Dna volta quefio Principato
era capace di armare 12030 uomini. Il povero Pacfeha
il fuo proprio Principe Ereditario folto il dominio , e
la protezione de' Turchi, dacché s'è distaccato dal Re-
gno d' Imirette ; e i Turchi occupano tutte le Città , e
parti del Mare . Chardin riferifee, che il Principe deve
dare al Gran Sultano in vece del tributo , annualmente
I 3 4*
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1^4 D t 1 L A GEORGIA
46 ragazzi c raggazze , che abbiano ira 10 e 10 anh! 1 .
I luoghi più notabili fono
1 ) Gonia, Cimi a Kant, Caftellograndc, fatto di pie-
tra arenaria fui Mar nero , che efkttdo fenza ftifli , e
lavori di fuori , confitte foltamo in 4 muraglie , ed è
prelìdiato da un piccol numero di Giannizzeri . Gli abi-
tami quafi lutti fanno il mefliere di Lazi, cioè Mari-
nari, e fon Maomettani . Evvi una Dogana. In perca
diffanza v' è un Villaggio piccolo .
2) Copittttt porro fui Mar nero.
3) Antnrgitti , il luogo capitale del Paefe.
4) Sebajìopoii luogo, che nella Carla di Mingrelia in-
ferita nel 7 Tomo del Recucil de Voyagcs au Nord, è
pollo fui fiume Rione o fra Facfvs nella vicinanza A'
un luogo detio Pdti. Non è ceno le la Città di Se.b.-.-
ftopolis , di cui Plinio fa menzione , fia fiata in que-
llo luogo.
5) Bajun, Porto fui Mar Nero , fui confini di Gu>
riel, ove rificdc un Pafcha,
Dell' Armenia.
Armenia , nome che per !o più dagli Aliatici lì pro-
nunzia Irmuiia , e da' Siri e Pcrfìani in fpeeic Armenikìi ,
per corani] fenrinaemo ripefefi da uri certo Aram, che
vilTe a tempo di Àbramo , e fu figlio di Haram . Gli
Armeni vogliono più lofio, clic la loro Patria fi chianti
Hati.i» da Hailt, creduto da elfi de' loro primi Regi il
primo ; onde elfi vogliono effer chiamati finitati, ed
alla lingua loro danno il nome di lìngua Haikans . AbtiU
feda rilerifee, che l'Armenia fuol dividerli da alcuni in'.
Ì parti , e da altri in 4. Ma i Greci e Latini, e gli
flelfi Armeni foglion piti tolto dividerla ne\V Armenia mag-
giore e minóre.
L'Armenia maggiore a tempo di Mosi Choronenfe ,■
Storiografo Armeno, cioè nel 5 Secolo , come infegna
I I Epitome Geographix di cotcllo Autore , V Armenia mag-
giore era divila in 15 Province, che fono V Armenia al-
ia , la aitarla Armenia, Alalia , Turulerania , Mcxa f
Cor- ■
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Ì N GBNEilB. ìjj
Coraeii , V Armenia Perfiana , VéfpurMeàma , Synia j
Arfacha, Pèatàcarania , Utiaj Gugarìa , T*ja, Araraiia.
Dell'Impero Turco fono."
j. L'Armenia aita , detta anche la terza Armenia,
oppure Provincia Carinefi, che dal Caucafo flendefi fino
al fiume Eufrate i e di tutte le Province è !a più alta;
onde èj che verfò tutti i quattro punti cardinali del
Mondo ne cleono de' fiumi . Il Paelé è provveduto di
Bagni caldi, e di /ergenti d'acqua falfa. Tempo fa il
Paefe era diviiò ifi p diiirerti, cioè nel DaranaUfi , Arj-
iu'iwj Minziircfi , EecUfino, Mananalefij Derzantfe , Spere-
fi, Satgomtfi, e Carine/e.
i. La Provincia di Tajà è limata accanto alia prece-
dente alla volta di Levante, ed è fertile di Fichi , Mela-
grane , Mandorle , e d'altre frutta. E\ verifimilc, che
per la fila minor parie fia dell'Impero Turco, e per la
maggior parte del Regno Perii ano . Ebbe 7 dilìreni, che
fono il Califfi , Berddpborefe , Pariizapbortfi , Zacaflefi ,
Achalefi, A&ritfi, e Capborefe.
3. La Tumierania di itì diliretti , che furono il Che-
tino, Afpacunefi, T arane fi , Afntimcfi, MarAaltfi , Dafna-
•vorefi, Tovirazatapkfi, Dalarbino, Hakhefi (a cui dicefi
aver dato il nome il Ke Haik , ed avervi avuta la tua
refidenza) Varazwntfi , Bczntinefe ( che derivava il nome d'
un popolo che s'è eltinio) Erevarefi , Aliavitefi, Apbo-
cfatntfi , Ttcorefi , e Cborcborunefi . ...
4. La quarta Armenia , che confina colla Provincia che
precede; * con quella che fegue , coli' Armenia alta , è
coli' Eufrate , e tempo fa era compolla di 9 dilfretti,
che fono il Cbsrzenefi, Baflianefi, Bainatunefi , baiaovi-
tefi , Zopbtfi , Sadaebefi , Hanzitfxf' f Gortcbefi , e Di-
gitine.
, 5. Alzaia, che confina col fiume Tigre, col Monte
Tauro, e colla quarta Armenia. I fuoi 9 diflretti furo-
no VArtntft, Néphercertefi , Cbelefi , Cetbtcefi, Taticim ,
j4ziiovazorefi , Cltrcbetefi , Gèztciefi, Salnozarefe , e So-
fiinefi-.
Le ProvincieArmene, che appartengono al RcgnoPer-
I 4 fia-
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JjS DELLA GEORGIA
fiano , faranno defcrittc nella Perfia , ove li darà un
maggior ragguaglio dell'Armenia.
L' Armenia minore è quella parie dell' A fi a minore, o
piuttofto di Cappadocia e Cilicia , che ftendefi lungo Ì
Confini Occidentali dell'Eufrate. Efla torma quelle Pro-
vincie, che eh l'ama nfi prima e feconda Armenia , McjsèCo-
rondile racconta , che Haik il primo de' Regi d' Arme-
nia abbia ìniraprefa una fpediiione militare ne' Paefi
fanali verfo Ponente, cioè nella Cappauocia , e che fia
arrivalo fino a quel luogo, che ora (cioè neìSecoloV.)
chiamai Cefarea , ove iafeiò per Governatore un fuo
Parerne, di nome Mfeha^, e che abbia ordinato agli abi-
tanti di coteiìa contrada d'imparare la lingua Haikana
o f>a Armena; e che perciò i Greci abbian dato a co-
tefto Paefe il nome d'Armeni* prima. L'Autore riferifee
inoltre che Mfchak abbia fabbricata una Città , dandole
il ftio nome, e che non potendolo pronunziare, gli abi-
tanti le abbiano dato quello di MafchaK . Tolomeo la
chiama Malaea , e Strabone Mazaca . Che coteiìa Città
fia l'ificfla, che poi ebbe il nome di Cefarea; e che f
illeflò Re abbia introdotta la popolazione in varie altre
contrade defette, alle quali i Greci diedero le denomi-
nazioni d' Armenia terza, e quarta . Il Signor Schultcns
nel fuo Indice Geografico in Vitam Saladini , riportan-
doli al teliimonio di Abulfeda dice, clic la Cilicia, ed
una parte della Cappadocia lì chiamano Paejì Armeni.
Cjueftj Paefi ne' tempi di mezzo formarono un Regno
diftinto, la cui capitale dal principio ftiMaififlat o Ma-
fifa , ed in appretto la Città di Sis . Cotefto Regno
in lingua Arabica ebbe il nome di Belai lien (il Pae-
fe di Lione Re d'Armenia) o Bekd Beni Lion (Paefe
de' difendenti di Lione) oppure Ilelad Sii, il Paefe
di Sii.
II
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IN GENItt.
Il Governo di Tfchildir,
o Ticlieldir. (*)
Qiiefta Provìncia ritrovafi in quella parte dell' Armt-
Armcnia alta , e Tata , e fembra derivare il fuo nome
da un Monte, die ftcndeiì verfo il Caucajb, già com-
pre/o ne' Monti detti anticamente Mofcti . Il Signor
Ricaut riporta i nomi de' Sandi'c iacea ti o fia diflretti,
die vi fono comprefi ; ma in un luogo ne accenna 9,
ed in un altro luogo 15. E ficcome non tono ne anco
notati nella Carta geografica j io non gli voglio tr «In-
foiare in quello luogo, fenza peò farmi mallevadore fc
fiano ferini con giuftezza. Edi fono Olii, Marini, Ard-
nug, Erdebambure^, Hagre^ , Pnfinbaf , o Pnfcnbjl , Ma-
chgik (Madfibik) Pinbck , Perlekrek; a' quali il Signor
Ricaut in un altro luogo aggiunge Penbik, Tarcbir , La-
ri , Uftucba , Acbaniiidk , Aebtaia , e Afih o Afm . Non
ho altre relazioni di queflo governo ; nè so i luoghi che
9Ì fono comprefi.
Il Governo di Kars.
E' parimente una pane dell' Armenia maggiore comprefa
probabilmente ntl recinto delle fuddette antiche Provincie
d'Armenia alta, eTaja, maflìtnenella feconda. Confina
colla biffa Provincia Perfiana di Erivan, e co' governi di
Tfchildir e Arzerum. Alcuni letterati nel ino recinto hanno
cfrcata la Terra di Eden, ove fu iJ Poradifo. Ricaut dice,
effere il Paefe divìfo in 6 Diflretti o fia Sandlciaccati ,
C) li Pafchalik, cioè a diti il («i-t™ .li Tlcliidir duvrdibe effere
ne' retini regi Ari della Turchia ,■ ma addirò noti Vi plil memoria di
*fl», c neffuno può fapers doic Ha flato qoeSto Governo . Forfè Tfchi-
dir farà flaia la Sedi di un Paliha , il quale 1' di noftri rilìede in
Milka c Kati.
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Ì;8 DELLA C LORGIA
detti Erdibank'KtfthHk , Gìiaexian , Zarnfchan, GìtegrMj
Gtgbizman , e Pjfia. Il Palella che governa il Paefe è
fubordbaro al Bcgilerbegii ili Arzcrum. Il governo com-
prende
ì.Kars detta dagli Scrittori Greci Kartfe Città Capita-
le fituata tri un altura è dominata da un Cartello po-
llo in una ròcca fcòfceft . Helia Valle aiTai baila ,
die vi c, l'corre un fiume , che di lì iri poca dillanza
è' unifee al fiume Arp.igi , il quale vi a sboccare nel
fiume Aras o Eres . La Città è grande; e (caria d'
abitanti , e vi riiiede un Vefcovo Armeno . Timur Beg
la tenne attediata per lungo tempo, edeilendofene impa-
dronito per accordo la diftrutte. Dopoché i Turchi feti'
erano refi padroni, elli la fortificarono con muraglie e
fotti circa 1' anno 1580. Negli anni 1735 e '744 ac "
tadero in quelli contorni delle battaglie ira; Perfiahi é
Turchi .
I contorni di Kars fon fertili cameni. Ma allontanan-
doti uno dalla Città alla volta di Arzetum ', gli fa d'
uopo il pattare per 4 giornate Monti coperti diBofchi,ove
s' incontra un fol Villaggio .
2. Anik.3gae , cioè' Città d' Ani , Città grandee malandata j
10 un luogo marazzofo , di modo che non vi fi può ar-
rivare fuorché fopra 1 argini, che eiiuono ancora. Ac-
canto alla Città feorre un fìtifnc rapido, che viene da'
Monti della Mingrelia, e s' unifee al fiume di Kars . Nella
Storia Armena di Mose Coronenfe fpeffevoltc fi famen-
zione di quello luogo fotta il nome di Cartello d' Ani ,
ove a cagion della fic'urezza, fu confcrvato In altri tempi
11 Teforo Reale.
Il Governo d'Arzerurh.
Anche quello governo è una parte deli' Armenia maggiore ,
e conlìlle nella contrada meridionale dell'Erminia alta ,
o fia della Provincia Carinefe. Sembra però, che quella
parte fia anche comprefa nella quarta Armenia, e nella
Turuherania. Confina co' Governi di Kars, Tfchildir ,
Tarabofan, Siwas, Diarbekir, e Wan, e col Territorio
Per-
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1 N G E N B K B. 1lQ
Perdano. Nel dio recinto f'eaturifee il fiume Farai, o
Fruì, epure Pbrat , dettoda'Greci E^hrat , edagli Arabi
fraiar al Kiufa, cioè fiume di KMa , e da' Turchi Morad
Sui, cioè acqua del deli d et in . Secondo la relazione di
Abuifeda, cotefiù fiume ha la fua forgente dalla partedi
Nord -Off di Arzerum ; forto i gradi 64 della longitu-
dine, e 4ie mezzo della latitudine. Tournefort aflerifee
averqneQo fiume due forge mi , l'uni diflanteunàgiofnata,
e l'altra circa i giornate da Arzerum; unirli però ambe-
due nella vicinanza d'un luogo detto Mommawtitm , 3
giornate lontano da Arzerum. Egli vi aggiuge, effere
circondata da due rami, che ambedue chiamanfì Forac
(Eufrate) una pianura in forma diPenifola, nella quale è
porla la Città di Arzerum. Tavernier aflerifee, feafurire
un gran numero di fonti dal Mónte Mitigai (là cùtfitua-
zione fi dirà in appretto) che da una parte formano il
fiume Eufrate, e dall'altra parte il fiume Kars. Il Signor
Otter, léguendo la Geografia Turca d'Ibraim Effèndi,
da la fegùente defcriiione dell'origine del fiume Eufrate .
Secondo lui egli ha là Aia origine da due fiumi uniti
che fono il Murati, e V Eufrate proprio, Quefto nafee
nella Valle di Schugni tra Monti di Kalikala, patta per
Tcrdfchan , Argendfchan, Kicmafche , Kuru - Tfchai , Ekin (
è Rifchevean, ove s'unifee al fiume Miirad , Quello fiume
ha due fonti, la prima nel Monte Ala, le cui acque
feorrono per Tfcliarmitr, e l'altra aBingegueuI-Ya'i'lafci,
che forma quel braccio , che porta fa denominazione di
Mclazgerd. Ambedue i Ramis'unifcouo pretto il ponte
di Dlchudamin-Sdiah, ed iJ Murad, dopo averricevuto
nella Valle di Mufche il fiume Karafu (acqua nera) va
3 bagnare Gemlfelie', Tfchaktfchur , e Palu, ed a sboc-
care pretto Rifchkewan nell'Eufrate, il quale continova
il fuo corfoperHaikim-Khani, Schemifat, Kalai-Rum,
Biraidgik oBire, Raccaec.
I 10 SandfciaccAli b fia Diflrttti, che compongono
queflo governo, fi trovano nominatine' Viaggidi Ricaut;
ma' ficcome i nomi fono fediti con poca giuftea , fìimo
meglio di tralafciareli . Il Pafchà , che governa il Paefe ,
porta il titolo di Begilerbegii . A tempo di Tournefort il
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I40 DELLA GEORGIA
numero degli abitami fu filmato di joooo Turchi , 60000
Armeni, e jooooGreci, eia fomma delle rendite annue
de! Begilerbegii di 150000 Rifdalleri , e quella delle rendite
del Gran-Signore di 300000 Rifdalleri .
1, Atztrtm , o Atterrata , iti lingua Arabica Arzan o
fìa Avzen, in Siriaco Arem, detta ordinariamente dagli
Europei Erzcmm, o Erzimn , il quale nome deriva da
Arzan al Rum-, cioè Città de'Romani ò de'Greci, che
ne furono padroni , come di Città pofla nella frontiera
dell'Impero. Ella ebbe anche il nome Kalicala, e credei!
efiere la Città di Tindajiapalis Ò fia Carina degli antichi .
I contorni chiamanti Arz&imc, nome che deriva da
quello delta Città . Effa è polla in una pianura bella e
fertile, a pi* d'una ferie diMonti, che Tournefort trovò
coperti di neve ancor nel Mele diGiugno. L'inverno vi
è rigido, e l'invernate fono tanto più incomode, quanto
più Icarfe e care vi fono le legne; poiché in tutta quella
contrada non fi trova uè albero ni cefpugl io , e le legna di
pinofifanno venir di lontano . Quindi è che ordinariamente
vi fi fa fuoco collo fkrco fecco di vacca, che riempie le
cafe di fetore. V'è però abbondanza d'acqua di forgente.
La Città è cinta di mura doppie , e di torri , ed il follo ,
che in altri tempi la circondava è ripieno. Il Begilerbegii
vi rìfiede in un Cartello vecchio, e rAgàde'Giannizzerl
dentro in un fortalizio. Le cale della Gttà fono malfatte.
I Crifliani abitano nel fobborgo, che circonda tutta la
Città, Tournefort dice doverti filmare il numero degli
abitanti di 18000 Turchi , (tra' quali allora vi erano 11000
Giannizzeri ) 6000 Armeni, C 400 Greci . Gli Armeni
vi hanno un Arcivefcovo , e 2 Chiefe, e fono iubordi-
nati al Patriarca d' Erivan . Quantunque i Greci vi ab-
biano un Vefcovo, pure la loro Cbiefa è affai mefehina .
I Greci quali tutti vi fanno il meflierc di fabbri di rame,
facendo de' lavori di quel Rame , che viene da un luogo j.04
giornate lontano. I loro lavori li mandano in lontani
paetì , i quali non meno che le pelliccic, che vi fi fan-
no d'una fpecic di Martora, formano il maggior ogget-
to del traffico di quella Città . Effa è inoltre un Ma-
gazzino, o fu luogo di depofito delle mercanzie Inaia-
ne,
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ne, ms:Tin-.e quando r!ì Arabi fanno delle fartene ne
contorni di Haleb e Bagdad . Cotefle mercanzie confi-
ilono principa!men:e in Sera Perliana , cotone, (pate-
ne, tele dipinte, e da quella Città palano inArmeiiia.
Tra le fpeàetie ritrovati anche Robbia di Petua , Ra-
barbaro della ISuccar'a, e Affermo maturo dell" Indoft.in.
Vogliono che ira ; Citta , le quali dagli Arabi fuiono
tolte in quefte parti a' Greci , fut ilata l'ultima ad ef-
fer prcia . Ku prela nel 1141 da' Mongoli. Serve oraci
ditela alle frontiere dell'Impero Turco con;ro i Petti*-
ni . Nel 1735 vi fu conclufo un trattato di pace tra'
Turchi c Periìani.
Ne' contorni della Città ritrovanti delle Miniere d'ir.
1. Eìija Villaggio circa > miglia dinante da Arze-
rum , ove è un Bagno d* acqua calda . Bollaye le Gouz
nel fuo palTaggio tra Arzenirct e Haffankala nell'ultimo
d'Ottobre patì molto dal freddo, perche egli fu coftret-
to di viaggiare in mezzo delle Montagne coperte di
gran neve.
3. Hafrm K*la (Cartello di Haflan) fortezza in una
rocca aliiffima, e feofeefa , a pie di cui giace una Cit-
tà murata dell' ifteffo nome.
4. Ciatan Kiupri Villaggio predo un ponte di pietra,
fono il quale paffano i fiumi Kars e Binge gueul, che
tvi s'unifeono, e vanno a sboccare nel fiume Aras.
Tavernier fa menzione d'un Monte di nome Mìngol,
dinante 1 leghe francefi dal Ponto a mano dritta alla
volta di mezzogiorno . Ho già fatta menzione di coretto
Monte, ma non intendo bene, fe egli è dinante di due
leghe dal Ponto; o fe egli èfituato a man delira, quan-
do uno fi è allontanato due leghe falla ftrada di Cuma-
fur; ma è quali la medefima cofa.
5. Camafur Villaggio fulla ftrada che conduce a
EriTjcan .
6. Halicarcara Villaggio grande full' irteOa ftrada mae-
stra abitato da Criftiani . Le cale vi fono come le can-
tine fono terra. Tavernier ne fa menzione; e Boullaye
te Gouz ne' tuoi Viaggi riferifee , che altri Villaggi
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14! DELLA GEORGIA
limili fi ritrovano tra Hafian Kala , ed i confini della
Perfia. Le Cafe di cottiti Villaggi nonhanno alircfine-
ìtre, die i buchi per dove efee il fumo. L'iileiìb Viag-
giatore afficura, che i detti Villaggi fono abitati da Cri-
fliani Georgiani,
7. Kagifgan Cartello inori Monte, eh' è l'ultimo luo-
go che in quelle contrade poffeggono i Turchi ne' con,
lini della Periìa, che forma il fiume Kars .
8. Milazgtri Città piccola due o tre giornate dittante
da Arzerum, ed una giornata e mezza da Bidlis . Qiie,
Ha Città dà il nome ad un braccio del fiume Mù'rad.
Ricatti dice , che quella Città fia la capitale d' un di-
feetio del Governo di Arzemm,
o. Baiinl , Bajhurt , o Bayèurz Città piccola in una,
rocca feofeefa probabilmente comprefa in quello gover-
no . E^ (ituata dalla parte del governo di Trebifonda , e
femhra eifere l' irtelTo lucgo , che nella Storia Armena,
chiamafi Cartello dì BatUrìa .
10. Iparatthan Villaggio, die probabilmente fu Città T
pome Io dimortrano gli avanzi di valle fabbriche deferiti
te dal Gefuita Monier nell'Opera intitolata Nouveaux
piemoircs des Miifions.
11. Spiri, SptraCiak anticachc eufte ancora, d'onde
il diftretto di Spera dell'antica Provincia Carine!» prea,
de la fua denominatone .
Il Governo di Wan.
E 1 comprefo nt\V -Armenia maggiore , ed è fituato ncj
recinto dell'antiche Provincie di Alzaia e Turuberania.
Dalia parte di Levante confina colla Provincia Periia.ua
Adfcrbeisjan , da Mezzogiorno con Kiiirdiftan , e col di-
ftretto Perfiano di Sulrania, da Ponente col Governo di
Diarbtfkir , da Settentrione co' Governi di Tlchildir e
Rari. Nel fuo recinto è comprefo il Lago di Wtn, che
nella Storia Armena di Mosi Choronefe è chiamato id-
oli Beznumits , e porta anche il nome della Città d'
Arfcbis, che pofa lui lido di erto. La fua lunghezza Mi-
mali di palfi looooo, e la larghezza di Soooo, ed il
fuo
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£qo circuito di 30 miglia geografiche . Per confcguenza
e uno de' maggiori laghi dell'Alia, e la fua acqua è l'a-
lata . Delle Ifqle di coielìo Iago le più notabili fono,
quella che chiamali Adahtaas, ove ritrovatili i due Mo-
nafterj Armeni Surpangc, e Surpkara, e i' altra di nome
Lmudafi , in cui v'è un Monaflero di nome LiiaqmlUJÌ,
ove i Monaci menano una vita affai auflcra . Nel Lago
sbocca un fiume grotto dì nome EtndmM circa un mi-
glio diftame da Wan, ove fi fa una ricca pefea . Bifo-
gna che in .quelte contrade lìa flato il dillretto Btmuiù-
pò dell'antica Provincia Ttirnberania , d'onde un popo-
lo ipento ebbe la fua denominazione- Rjcaut in uri luo-
go dà 14, ed in un altro 9 Sandfciaccati o fia Di-
ilretti a quello Governo , che comprende t luoghi fe-
1. Wà», o Van, anticamente Semiramoctrta , cioè Cit-
tà di Semiramide , la Città capitale di quello Governo
è la Sede del Bafsà . Poia fui Lago di Wan a pie d' un
Monte, nella cui cima giace un Caflello ; ella è gran-
fi popolata , e per lo più abitata da Armeni . La fua
prima fondazione s'auritiisiice alla Regina Semiramide.
ElTendo fintata fu' confini della Perfia fpeOc volte è Ha-
ta prefa ora da' Perfiaoi, e ora da' Turchi . Solimano
fe n'impadronì nel 154S. Secondo Cartwrighr ella è
funata 3 giornate da Bedlis , la llrada per caufa delle
Montagne alte e molto difficile . Ella è fortificata da
un ramparo doppio di mura di pietre da fcarpello. Dal-
la parte Occidentale fi trova una pianura molto aggra-
devole, la quale ferve di luogo d'efcrciiio a' Giannizze-
ri. Verfo il Nord (Settentrione) fi trova il Lago Arcta-
mar, (cosi chiamato da Cartwright). Probabilmente il
detto Lago è una parte del Lago di Wan, nel quale è
fiutata l' tìbia Aghtamar, ove un Patriarca Armeno ha
Ja fua refidenza. Lo Scrittore de' Viaggi dice, che ogni
anno fi prendono in una quanti là p:u Jrgiola certi pelei,
fintili alle nulìre Aringhe, i quali leccati al Sole vengo-
no fpediti in tutti i Paeli circonvicini .
2. Arfcbìs Città fui Lago di Wan .
j, Cbalat, Kbditb, Acbht , AhhUtb , Città famofa
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144 DILLA GEORGIA
nella Storia fpetTe volte conemiftata . Ella probabilmcme
è porta l'opra il Lago di Wan, da CartMPrighr chiama"
to Arctamar, ove fi pefca in gran copia una cena fpe-
cie di pefei , che non li trova altrove; la quale fi fala,
c t rapportati anche in lontani paefi . Secondo Abilitala
ella è Gittata in una pianura che contiene molti Giar-
dini e fiumare , una giornata lontana da' Monti . 11
freddo in tempo d'inverno è tanto grande, che è palla-
io in proverbio . La Città è 7 parafanghc dittarne da
Melazgerd .
4. Anszsla , in lingua Siriaca Anazit , oHanazit, Cit-
tà nella vicinanza dei Monte Tauro , (MontisSaii, blin-
dila Soriana o Siriaca Tuca Zaliois, cioè Monte fecco)
che è probabilmente coraprefa in quello governo , elltn-
do certamente fituata in Armenia.
5. Tonimi, villaggio poco dittante dai lago di Wan ,
con un Porto ticuro circondato in ogni parte da alti di-
rupi , che Io dilendono da venti ; ma il ilio ingreifo è
Areno. Sino a 20 o 30 Baltimenti grofli vi trovanluo-
go. Quando il vento è buono, partendoti di qua fi ar-
riva in 24 ore a Wan , il qual viaggio , volendolo far
per terra, richiede S giorni.
6. Gtmfcier Borg<j , di cui Cartwright fa menzione,
il quale in quello luop.o ha in x differenti luoghi le lite
tate fia per ■!' efiate fia per l'inverno . E 1 fui principio
delle Montagne chiamate Ararat. Nella Carta d*Anville
qnefio Borgo fi chiama Nulchar.
Nel recinto di quefto Governo v'e Bidlis , o Billis ,
detto dagli Armeni Pagata, a cui alcuni danno il nome
di Borgo, e altri quello di Città. Quello è luogo, clic
per eflère limato tra tiretti paflaggi , fiede in una valle
tra 1 Monti, difcotH l'uno dall'altro un tiro dì canno-
ne. Le cafe fono porte nell'uno e nell'altro lido d' un
Fiume, che iraverlà la Valle, ed a cui s'unifeono alcu-
ne fiumare, che vengono giù da' Monti . Eflò talvolta
trapana le iponde, ed allaga i contorni del luogo, e va
a sboccare ne) fiume Tigre . In mezzo a codetto luogo
in un colle aito e icofeefo v'è un Cartello fortificato,
in cui rifiede un Beg , che d« Tavernier vien deferitici
come
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come Principe indipendente , la cui amicizia c da Tur-
chi e da Permani è ricercala , polendo egli impedire il
paffaggio a coloro , che da Haleb vanno a Tauris , e
che indi fe ne ritornano. Egli può / pre lidia re i paflaggj
Areni, che conducono nel fuo territorio, ove imo può
flare contro dieci, e egli può mettete in piedi un cor-
po di io. o lyooo Uomini a cavallo, ed un buon nu-
mero di fanti, che confate in Pallori.
In quello Governo nella vicinanza di K&avi abitano
anche i Sckmami . Scheref Chan rilerifee , che codefto
popolo anticamente folte foltopofto ad una Siria, di no-
nie Yfa , e che poi abbandonando il fuo foggiorno fi
dalle al iervizio d'uno de' Regi di Perfia , il quale gli
accordò per foggiorno la contrada di Sekmanabad del
Diftretto di Khavi; che però unendoli con elfo alcune
altre Tribù, fe ne foffe accrefeiuto il numero , e fi lia
refo celebre fono il nome di Dtnbdis . Qiicfto popolo fu
del partito di Schei'k Hadì , detto Yezidis, che non e
riè Maomettano , né Criftisno , nè Ebreo , e rè anco
Gentile. I Sekmanni per la maggior pane lì fono dati
al Maomettilmo . „ Altri vogliono, che fiano un Rama
. della Tribù d' Yahia , venuta altronde a flabilirvifi II
loro capo porta il titolo d'Yl'a Beglu, ed in altri tempi
fu padrone di Khavi . Fu anche polTeuore della valle di
Kù'tur, di Ibka, e del diftretto di Owabfchik , che di-
pende da Naktfclwan , come pure del Diftretto di Su-
le'/mann-Serai, e della Valle di Ala-Kis, dipendente da
Naktfchi'Wan e Schii'rur," le quali contrade furon date
loro da' Regi di Perfia , dopo che erano Rate Taccheg-
giate dalle Truppe Turche . Furono poi confermate co.
delle poflèuloni dal Gran Signore , il quale vi aggiunte
il diftretto di Tfihaldirm . Quando nel j(S3J il Sultano
Amurat IV. s' era impadronito di Erivan, e che il Sul-
tano s'era accampato preffo il Fiume Eres per pafsarea
Tauri», 500 famiglie della nazione de' Denbelis vi an-
darono a chiedergli alito foggiorno; ed egli accordò alle
dette famiglie i Villaggi e campi abbandonali del diftret-
to di Atzendshan.
A fi». K II
" ' . Digitized by Google
»4<* DELLA GEORCIA
li Governo di Schehrezur. (*)
E' una parte dell' antica Jffiria , e di quella Provin-
cia, che di prefente chiamali Kiiirditlan , c confina con
Aderbaisjan , colla Provincia Perlìana d'Irak , e colle
Province di Bagdad , Molili , Amadia , e Hakiari. La
maggior parte del Governo è abiiata da' tinnii o Curdi
(propriamente Acmi, eh' è il mimerò plurale diKiurd),
il qua! popolo alcuni credono derivare dagli antichi Cai-
dei , altri dagli antichi Permani , e altri dagli Arabi.
Ve chi crede doverfi ripetere il nome di codello popo-
lo dalla Montagna Gordiea; altri Io ripeiono dal verbo
Arabico Carada , che lignifica egli {cacciò, pef denotare
eflér elfo un popolo fuggitivo, che appoco appoco s' è
ritirato dalla Perda in quelli Monti. Secondo le relazio-
ni del P. della Valle, KiUrdiftan, cioè il Paefe de' K.'«,-.
di divide l'Impero Turco dal Perlìano, da Levante ver.
io Ponente ha da io fino a 11 giornate in larghezza,
e da mezzo giorno verfo Settentrione ftendefi dalle vi-
cinanze del Golfo di Perfia fino al Mar Nero. Il Signor
Otter aflèrifee tlenderfi i Kiurdi da Hurmuz fino a Ma-
laria e Merafche, e confinar il loro Paefe da Settentrio-
ne con Iran , da mezzo giorno co' paefi di Moful e
Irak- Arabi. Il paefe è coperto di Monti , e dalla na-
tura è difefo contro qnaliifìa nemico. II Monte più alto-
che vi fta chiamali Kitré, che di continuo è coperto di
neve, e di cui una parte è H Monie Tfdudi. Qyeftor
Monte è i ore di cammino dilianre da Dlchezirai Ibn
iimer verfo Levante . Eifo chiamali anche Tfciud , o
Tftbud*. II Monte è tmto comi-olio di falli, ripieno di
Salnitro, fproweduto di alberi e cefpugli , egli e fertile
di dittamo e d'altre erbe aromatiche. Le fue falde fet-
(■) QUtflo Governo non liiflìtlt pià. dipoiché Ki&dfen fu jKeiun-
r^^Govuno di B^drf ,£<ij£!* nomili* i Principi toalrerq*
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I. . in òjniu. ; I47 .
témriohali fono Tempre coperte di neve . Nella ina ci-
donò euerfi fermata l'Arca di Noe; v'è una
nini cioè Villaggio degli olio (non ottanta come feri-
rono i Signori Herbelot, e Otter), che credefì edere il
luogo i ove Noè dopo efferufeito dall'Arca fi fermò col-
la fu a famiglia. Iti alcune cOntradedi quello Monte tro-
Vafi una fpéeie di Mofcfie groffe j che fi nàfcondono
folto terra come le formiche i e vi depongono dei mie-
le eccellente. La cera* che fe he fa, ha l'odóre di am-
bra. Ne' Monti vicini fi racedglié in tempo dì primave-
ra là manna i forza di fcuotere le querce : ella è fec-
ca, e chiatiiafi kiizingiui, e fi mantiene fem' altri app».
i-cechi. Quella ftrò che fi raccòglie nell'autunno è flui-
da, fi mefcola coli" acqua, e fi fa bollite per aflbdarla,
I Kiurdi danno a quella fpecie di Manna il nome di
Dfchtitk; Nel Mónte Tfchudi fu un Villaggio di nome
K.*fi]i che mi fa ritornare alla deferitone de' Kiurdi .
II loro linguaggio non è nè Perlìahò , ne Turco, nè
Arabico; s'accoda peto più alla lingua Perlìana del vol-
ilo, che a qualfifia altra. Ma ficcome t K-iurdi fonodt-
vifi in varie Tribù , ed effendo differenti nel modo di
Vivere , cosi ufano anche vari, dialetti . Elfi fi vertono
parte alla Turca ; parte alla Perfiana, generalmente in
ima maniera iriefchina, e fono 6 Maomettani j o Yezi-
dis j della qual Religióne fu parlato , trattandoti de'
Sekmanni . Sono d'animo vivace , e coraggiolò, e per
Io più fanno il nieftiere di ladri. Dna parte di elfi abi-
ta fotte padiglioni fatti di peli di Capra nera , e col
fuò beftiàme gira da un' luogo all'altro; ma la maggior
parte di elfi fi fono itabiliti nelle Citta e Borghi, fio-
ro Principi fon ereditar] , e fono o indipendenti , o fot-
tò là protezione de' Turchi o Perliani ; eppure fono
ViflaUi de' medefimi. Quelli fono i più deboli, e dalla
pernii flione di chi ha l'alto dominio , pofloggono va-
rie .Signorie loro vita durante . KÌUrdijtan in quanto
è dominato da Principi Kiurdi , è divifa in ]8 Di-
K i t Kiur-
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148 D £ L 1 A GfiORGIA
t Xiitrdi , che occupano la maggior parte delGovernò
di Schehrezur fon di quelli , clic chiamarli! Kiurani , ed
il' loro luogo Capi tale è /Viri/a*, Borgogrande delDiftret-
to di Kìzìctfcbt, ove ritrovali un Cartello affai fortificato
per efìer funaio in unalto Monie. Evvi un altroCaftell»
dalla parte della Ptffia, che chiamafi Xisi'/f/rfe . I Kìurii
Kiurtmi derivano da Kiuri Evàdimi , j quali a pocoapoco
fi fon fortratti al Dominio Turco per fottoporfi a' Per.
liani. Onde fcguì, chei Turchi s' ini pad toni tono del loro
Paefe, e l'incorporarono al Governo di Schehrezur . Pia
da quel tempo effi hanno eletto per il loto luogo Capitale
il Borgo di Httfenabad nella vicinanza della Città Per-
mana di Himedan. I Kiurdi Sebmnì abitano la Provine/*
di Herir, ch'è un Diftrerto del prefente Governo, ove
ritrovan.fi differenti contrade drfefc per mezzodi Gattelli,
Codeila Provincie è tuita piana, limata tra i Monti , e
chiufa da una parte mediarne un terzo Monte di nome
Simakln. 11 Borgo AÌ'Harirc pofloa pie d'iino diquefli
Monti, e vi conduce una ftrada affai afpra detta Tlchar-
divar, cioè quattro muraglie, effendo piantata l'opra mu-
raglie affai larghe , che traverfano le Valli , !e quali s' in-
contrano nelpaifar il Monte. Nella vicinanza del Borgo
v'è il Cartello di Sf/*4H fopraun Lago, le cui acque feor
lano ne! fiume Altun Kieupri .
II Signor O t ter afferifee , che il Governo di Schehrezur
è divifo in Diflretti, e Ricaut non gliene da più di
io, o piti rr.oflo ii , i quali però tralafcerò , per effere
la deferitone di effi piena di errori . Può effere che nel
numero de'Diftrctti riferito da Otter , fiano comprefi
anche i Diflretti de'Kiurdi, che ritrovanfinel recintodi
queflo Governo . Il Bafsà di Schehrezur ha la dignità
delle 3 Code, quantunque venga confiderato come uomo
mandatovi in efilio,
i. Amaàia, o fia Amaiijab Città e Caftello in undi-
rupo altirtimo, ove per arrivar alla cima vi vuol un ora
di tempo. A mezza firada featurifeono alcune fonti, d'
onde gli abitami prendono l'acqua, e la portano nella
Città negli Otri. Da lune le parti di. Kiurdiitan vi ven-
gono portate alla vendita delle Galle e Tabacco , che
indi
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IN GENERE. 149
Iridi padano hi altri Paefi. Il Padrone di quello luogo,
e del fuo vallo territorio il quale quali da cune lebatidc
è circondalo ila" Monti , ed è bagnalo dal fiume Zah il
maggiore, e che va a sboccare nel fiume Tigre, è un
Beg de' Kiurdi, cioè un Governatore eh' è quali indi-
pendente . Otter alferifee eflcre quello Territorio in oggi
fottopoflo al Governo di Bagdad. Abiilfeda afferifee che
Amadijah è difìante di 3 giornate da Molili verta Nord-
Oli, e dalla Città di Arbelveriu il Nord ha la tutti e firn a
diftanza .
AtMtiàmt. Tra la Città d'Amadiae quella dtDfchc-
zirat-Beni Omar ci corre lo fpazio di i giornate. In
codeflo intervalla di ftrada non fi trovano Villag-
gi , ma bersi cafe ifolate , l'ima difcofla dall'altra
un tiro di fchioppo. I Monti vi producono galle, e la
pianura Tabacco in abbondanza, che fi trafporta in altri
Paeii .
%. Giakrkitvi, dal detto Signor RauWolf Catcafcbty
■ chiamato Borgo grande, abitato da Armeni, una piccola
giornata lontano da Molili .
3. Arbcl o Erbil, appretto Abulfeda Zrlil nella pro-
nunzia corrotta Irbil, detta da Rauwolf Hantl', e da
Lucas Arvilie, anticamente ArbtU Città polla in una
pianura tra Fiumi , che chiamanti Zab il grande , ed il
piccolo, con un Cartello, che fiede in un alto Colle. Là
Città per alcuni fecolt fu la fede d'un Metropolitano
Neftotiano . Il luogo ed i Tuoi contorni fon celebri perla
vittoria d'Aleffandio fopra Dario. Tempo faqutfia Città
ebbe il fuo proprio Principe. I contorni della medeiìma
ehiamanfi Aritlitis .
Tra i fiumi Zab il grande, ed il piccolo il territorio
da Sirj è deuoZaba, dagli Arabi Zumila , ede abitato da
Kiurdi Baiglianì , che vivono folto padiglioni , e coltivano
i Campi. Elfi co 11 fervano le loro biade in folli folto terra.
I Campi loro fono a piÈ del Monte Karadfche .
4. Altun ■ KitHori , cioè Ponte d'oro, Borgo fui fiume
Zab, ove fi palla fopra un Ponte di pietra , la cui denomi-
nazione dee ripeterli dalle gabelle, che vi fi debbono
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JJO DILLA GEORGIA
5. K-erkiuk, delta così da Órter, Ktrkudàz Hanwiy,
forcHAdaRiUWoIf, è laCitiàCapìtalediquefio Governo,
ove non rifiede alno , che un lol Pafcha di due code
dì cavallo, di cui il comando èmoltoriftrcito, non avendo
egli , che il governo di pochiffìmi Villaggi fuori della Città.
Effa è di grandezza mediocre, è murata, e munita d'un
Cafìcllo pollo in un Colle ripido, a pie del quale feorre
una fiumara, delia Khafft-Su t cioè acqua eccellente . Li
Città è Ctuata in una pianura, ove èlparfo gran numera
di Colline. Nel 1733 i Turchi in queftj contorni ripor-
tarono una vittoria lopra i Peritami
6. Scbiri&tl, Città piccola in un luogo elevato, in
poca lontananza dal fiume Zab il grande , che in que-
1H contorni fx palla fopra un lungo ponte di pietra qua-
7. Scbtirtzur, detta da Abulfeda Scbartzur (cioèCìrti;
di Zur ) da Soriani Schiattarmi o Schìarzar , da Turchi
Se k reati , e fecondo il lor dialetto particolare Sjabrcznl,
Città polla nelle falde d'un dirupo in modo, clìclccafe
fon incavate (iella rocca, come tante caverne. Nella vi-
cinanza nafee il fiume Diala, che dopo efTerfi ingroiTatq
d'alcuni influenti, tra Bagdad c Takikifra s'unifee al
Tigre, Fu la Capitale de'Kiurdi. Poco lontano v'è il
Monte Scbiran.
Nella vicinanza di quella Città y"è un luogo, clic
ciiiamafi col nome di Sepolcro d' Altfttmira il grande. In
una Pianura più baita del dct(o luogo v' è il Cafìello dj
Culambir .
2.Kinrkiur- Babà colle, dinante lo fpazio di i oreda
Kierkiuk, notabile per la reputazione che ha di mandar
fuori una fiamma , toftochè vi lì fa uno fcavo alquanto
profondo, la quale fvanifee, fubito che lo fcavo firicmnie
di terra . In poca dittatila dal Colle , dalla parte di Po-
nente, ritrovanti 3 forgenti di Nafta, (certo bitume li-
quido) che formano un rio. Qualora vi fi getta dentro un
po di cotone o tela acceia , ne nafeeuno ilrepito fpaven-
tofo, che finifee in mandar fuori una fiamma, che forge
ad un altezza confiderai le - La fonte riman coperta.
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IN CENERE. IJI
di fumo finche non Ila concimata la materia combufii-
bile.
p. Dakuk, o Ltfcium, alla quale Rauwolf dì iSnome
di Tank, fu Città Vefcovile, ed ora è Borgo, otto ore
di (traila lontano dal precederne luogo dalla parie di Bag-
dad , e pollo lopra un fumé detto Dui, ove ritrovanti
delie (ordenti di nafta o (Naphta). I giardini di quello
luogo fon inaffiati dall' acqua , che come rapporta Abtufeda,
icola dal Monte Maiwm . Il Borgo è comprefo in
quel Dilfretro, che in lingua Siriaca ebbe il nome Carmi
e Btlb-Garme, ed in lingua Arabica Ba&trnia. Traquelto
31101,0 e Aibcl da' Viaggiatone fiata fatta menzione d'una
PiaiEa forte di nome Kircbiny.
io. Tuz - Khurma , Borgo grande, 6 ore di cammino
dittante dal precedente, ripete il fuo nome da! faleeda'
Datteri , facendovi!! del tale d' un acqua amara , ed ef-
iendovt abbundanza di Ditteri. L'acqua amara vilgorg»
da una caverna a volta, ed entra in una fona, ove ins
o 3 giorni depone ìl Sale. Quell'acqua contien anche
molta nafta, che fi raccoglie fulla luperficie dell'acqua ,
conlervata per qualche tempo in vafi. Al fiumicello, che
feorre predo il Borgo danno il nome di Tafic Kicupri ,
cioè Ponte di pietra .
li Governo di Bagdad.
E 1 circondato da! deferto Nedscef , dal Governo di
Balta , da Giuliftaii e Kiurdìttan , dalle Provincie di
Molili e Urfa , e dal Deferto della Siria . Comprende
la maggior parte d' Jrak Arabi o fia Erti Arati , dalle
parole Arabiche IrakoErak, e che fi chiama anche Emi
Babeli, cioè Emi Babilonica; o lemplicemente Irak, il
qual governo comprende le antiche Provincie di Caldea,
di Babilonia, ed una pontone dell' Affina , a cui gli Ara-
bi danno il nome d' Irak o Eroi , che fecondo il forni-
mento di Herbelot, deriva dal nome Ebraico della Città
di Erekj fituata nella Caldea o Cafchdim . Irak Arabi
dalla parte di Ponente confina colla Provincia di Dfche-
fira, e coli' Arabia deferta , da mezzo giorno coli' Ara-
li 4 bia
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153 DELLA GEORGIA
bia deferta, col Golfo dì Periìa e con Chufiftan , da
Levante col paefe di DfchebeJ fino a Halvan, da Set-
tentrione colla Provincia di Dfchclira . Da Tckrit fin»
a Abadan la fua lunghezza è di 90, e la fua maggior
larghezza da Halvan fino a Kadifie nel deferto è di 60
miglia Geografiche, come riferifee il Signor Oiier. Nel-
la Carta dell' Impero Turco pubblicata dall'Officina Ho-
mannrana la lunghezza di codeilopaeie importa 110 mi-
glia Geografiche , e la larghezza è 1" iileffa con quella
del Signor Otter. In quello Paele riirovafi gran nume-
ro di Diftretti deferti ; ma dall'altro canto fono molti
i Dilìrettt fertiliffimi , di modo che flimafi uno de' mi-
gliori Pacfi dell' Impero Turco . Da per rutto , ove I'
acqua non manca , il terreno produce biade , fruita , e
cotone. I Cavalli , Cammelli, e Bufali vi fon belli, e
le Vacche Bufale nelle contrade di buona pafiura rendo-
no tanto latte, quanto ne poflòn rendere le Vacche (iel-
le contrade vicine al Mar del Nord. Abbonda anche il
paefe di Bovi ordinari e di Pecore . In alcune contrada
del Deferto fullc fpiagge de' fiumi incontranti de' Leo-
ni, e Cignali, in altre trovanfi de' Daini, Gazìelle, e
Lepri, e dalla parte de' Monti di Kiù'rdiftan Cervi , Ti-
gri, Pantere, Orfi, Lupi , Volpi , e le beftie che ihia-
manlì Tfibìaiàl. In genere de' votatili vi fono Struzzi,
Oche , Germani , Grue , Pernici , Francolini, Quaglie,
Folaghe, e altri generi di uccelli aquatili, che quantun-
que non fiano buoni a mangiare , fono però offervahili
^er la toro figura e per le penne. I fiumi fon ricchi di
Pefce . I fiumi principali , clic frorrono per la lungheria
del paefe fono l'Eufrate, e il Tigre. L Enfiati, la cui
origine fu deferirla nel Governo d'Arzerum, dalla Pro-
vincia di- Dfchefira pafta in cucilo paefe, overiceve vai)
canali , quali fono , quello che fu fcavaio dal Sultano
Soliman à Kicrbela , quello di Akerkuf, quell'altro di
Nehri- Schiarir, e quelli di Rumarne e Serravat . Se ne
diramano anche de Canali, che vanno ad unirft al Ti-
gre, i quali fono 1 ) il Canal à'Yfa , che efee dall'Eu-
frate nella vicinanza di Dehm.i in faccia Kiufa; o come
altri vogliono , predo Eibar di la dal Pome di Deh ma ;
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IN CENERE. >;j
Indi (coire vetta Bagdad, e dopo aver l'ormati vari al:n
cauan piii p;ccol- a Muhawel, a ponente di Bagdaden
tra ne! Tigre; - ' - Canale diòarlar, che elee dagl'Eu-
frate in una contrada mollo p.'ù baffa , (corre tra Bag-
dad c Kiufava a Sarfar, e finalmente na Bagdad eMt-
dain i'unrlce al Tigre, j> Nitriti Melik, cioè il Canale
del Re, che di la caSarfar elee dall'Eufrate, ed in gran
diflama da Mcdain entra nel Tigre : 4) il Canale di
Kttvfi, che diramali dall'Eufrate di là da Melik, ed td
gualche diflanta s'unifee al Tigre. Circa j miglia Geo-
grafiche più io là dell'Eufrate dividefi in t braccia, uno
de' quali prendendo la direzione «rio metto giorno «a
a Kiufa , ove fi perde ne' maratzi ; e V altro molto più
Crouo, palTa vicino a Kair Ibni ■ Hubeire , prende il no-
tile del fiume S«m , fco.'.-e alla volta di' meno giorno,
patta vicino aU' antica Babilonia , e dopo eflt'fi (partito
in vari piccoli rami, freiJn.il paele di Ofthevaur t'unì»
Ice al Tigre, in cui tao capo anche il Zab maggiore,
c minore, ed il fiume Dùs.
Il fiume Tigri, (nome che fignifiea una faetta , allu-
dendo alla rapacità del fuo corfo) detto dagli Arabi
Dìtfchele o DitfcbtUt , o Nahtr al Salarti , cioè fiume
di pace, daSoriani Diglia, e dagli Ebrei Chìddekel, mol-
to più grande dell'Eufrate, pana dal Governo dì Sche-
re/ur in quella Provincia . Da ef!b diramanfi parecchie
braccia o fia Canali , che fono I ) il gran Katul , che
incomincia preffo il Caflello di Mutevekkil o Ha Kafrul villag-
gio Sali, va a riunirli col fiume Tigre dalia parte orientale
diefio ui làdaDiaferi , e dopo aver prefo il nome Nehrevan
di là dal Dfcherdfcerava . Sonovi 3 altri rami di nome Kami,
che un mezzo miglio Geografico di là da Siìrmcn-Rei
efeono dal Tigre. 1) il Canale àtDndfittil, che di qui
da Bagdad, e di là da Sù'rmen-Rei efee dal Tigre. Ef-
fo bagna un gran tratto di Paefe , e fe ne diflaccano a
Ponente e Levante molti altri Rami, de' quali i più no-
tabili fono il Mirre e Detr . 3) Il Canale di TJtiii-Scii-
nn, che in diftania di circa j miglia Geografiche di là
dal Canal precedente efee dalTigrc . Quello Canale og-
gigiorno e foni" acqua. Il Tigre riceve anco de' fiumi,
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1 54 DELLA GEORGIA
de" quali il principale è la Uiala , d'onde le fue acque
vengon molto accrefeiute . In tempo d'eftarele fue ac-
que fremano moltiflimo , non follmente per la lìagione
lecci c molio calda, ma anche a ragion de' Canalifo-
pra mentovali, per dove diramali l'acqua per inaffiar
je Campagne. In codetta ilagione la navigazione in que-
llo fiume réndeli difficile. £ generalmente parlando, la
navigazione di codeiio fiume è aliai incomoda a cagio-
ne delle molte incubazioni , Itole, e de' Banchi d'are-
na mefcolari con iaili, la quale fi fa con Zattere di fi-
gura quadra , compoite di pertiche grotte , legate aflìe-
me con funi, (quo le quali, in vece jella Carena, vi
fon attaccati con funi molti otri di pelle di becco, che
la mattina e fera vengono gonfiati per mezzo di canne,
e fpefle volte fon inaffiaii nella parte fuperiore, e fer-
vono , per agevolare il corlb delle Zattere ne' luoghi
fcarfi d'acqua. A mifura della grandezza delle Zattere
e del carico degli Otri Ce ne impiegheranno da ijo e
300. Le Zattere fon raddoppiate, cioè l'ima è polla
fopra l'altra di modo, che la fuperiorc è inalzata fo-
pra l'inferiore a 1 o 3 piedi, per difendere dall' umidi-
la le mercanzie, che vi s'impongono. I PalTaggieri i
appoggiano fopra i loro fagotti .Una Zattera firnile chia-
mali Sititi , e per reggerla non ci vuol più di 3 o 4
perfone. Ma ficcome con quella fpede di navigli non
lì può andare contro la torrente, perciò, facto il viag-
gio difeiolgono gli Otri , e gli vendono, oppure gli ri-
portano per mezzo di beftie da foma .
L'Eufrate, ed il Tigri talora in tempo d'inverno ef-
cono dalle fponde in modo tale , che nella contrada di
Bagdad le acque traboccate dell'uno dell'altro fiume s'
unileono. Nel mefe d'Agolto ogni anno traboccano, e
allagano I paefi vicini. La prima riunione di codeiti due
fiumi fi fa preflb il paefe di Dfchevafir , e di lì a poco
i due fiumi uniti in un alveo , pigliano il nome di Stùat
UlArib, cioè W fiume digli Arabi ; dipoi dirama» in mol-
te braccia, che formano parecchie Ifale , detteli fiume
degli Arabi. Codette diramazioni vengono ingroffate col
fiume ChurremaUi, che vìcd gii dal monte Elvend , in
f«-
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114 GHNBRB, IJJ^
faccia a Dfchemafe vi s' unifce , e quella di nome TU,
fttr, che viene daChuiìilan, e vi s'umfee preflbEIvas,
effe vanno pui a punirli preffo Korna , e mi tu il r-umtr
riunito pai)* a Batta, d'onde va a petdcrfi nel Gollo
di IV. ,.
Dell' E«f ri " c Tìgr* fi noti ancora , che gli Arsii,
tanto donue che uomini paffano quelli fumi a nuoto,
fervendo» d'un Otto, pollo lotto il petto o l'otto le
(palle, (enti legarvtlo . -
Sulle Ipiagge di codelli fiumi, e de' loro rami girano
da un lutilo all'altro gli Artbi , gli antichi abitatoti di
quello paele, i quali campano lotto padiglioni, vìvono
del beftiame, e fi procacciano il pane barattandolo con
alrre cole in quelle contraile , ove fi colmano le bìaie.
Elli non pacano tributo a chi che fida ('}- Ogni trifali
to o fia Òrda lia un Sieikh per capo, che. gli governa
fecondo il parere de' più vecchi. Il loro veftito per lo
più coaTille in un l'eitajuolo alla loro moda, lutto il
quale per lo più hanno una camicia. Le donne portano
una camicia grai:dt di color paonano, c fe fa freddo
fi mettono ancora una fopraweite groffafenza maniche,
a cui danno il nome di Aba. Tingono le braccia e al-
tre parti ignude del corpo d'uncoto.'e paonaiio, e b.-u.
no, detto da loro Ufciam, e portano infilato nel nafo
un anello d'oro, o d'argento, elio ha j dita nel dia-
metro. I padiglioni di quelli Arabi fon coperti d'un
panno groflo coperto dì pelo neto di capra . Le 'tende ,
che vidde il i'. della Valle di la da Bagdad non erano
inarcate, né appoggiate ad una pertica, ma bemi ertele
in luogo e piano, come le tende delle Galere. Il Sig.
Thevenot vide dì là da Moful , che le tende di Hate
degli Arabi cran fatte di 2 pertiche quadre , coperte di
fogliami . Ma in tempo d' inverno abitano folto le Ad-
dette tende dipelo nero di capra. {") Ogni tribù o (ìa
ftirpe vive leparata dall'altra. Efli fono Maomettani
Sun-
(•> O almeno per ctrio pagina un iribuio inai lemit al Plichi di
fissai! pt' lor tillsEfj .
' (") Quefta rendi vengono da elfi chiamate Ima™ , ^Afim, uvvtn
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ij5 della g r? o r g t à
Sunnefi. Nella Provincia à! Irak Arabi trovanfi parecchi
villaggi, ne' quali gli abitami eh ia m anfi Nabntbi , e fono
ftimati gente idiota e ilupida dagli Arabi i Edi s'appli-
cano foltanto all'agricoltura, e credonli eflèfe Kitrdi di
origine; quantunque vi fi ano anche degli Scrittori, che
ripetono la loro origine da' Nabathi .
Il Pasha di Bagdad e uno di coloro , che fon fala-
riati dall' Imperator Turco . Il Signor Ricaut riferifee j
che da eflo dipendono 11 Sandfciaccati , de' quali egli
ora porta i nomi, che fono dilettoli: non potendoli cor-
regger rutti, flimò meglio di tralafciarli . De' luoghi,
che vi fon comprelì, ecco quelli, che fon venuti a mia
notizia .
I. bigiid, volfsrmente Btgdet, detta da alcuni anti-
chi viaggiatori Beliseli oB*l<Uc, e da altri erroneamen-
te BakitexU, Citta capitale di quello Governo , e di tut-
ta la Provincia d' Irak Arabe, fituaia fui lido orientale
del fiume Tigre, Ove elTa fi (tende per la lunghetta di
Circa un metto mi ulto Geografico, elTendo più lunga,
che larp.a. Tavern-er , e Thevenot lilerifcono , poierleue
Lu II giro tanto per acqua che rer iena in 2 ore, ed
ilSign.irOtier ne Itima i! fji'o di njoo gomiti di pu-
tta mifura . Le lue mura f.n di .ruiiom, ed In alcuni
luoghi vi fono terrapieni, ed in entro ìtìj Torri, che
come aittetiaoti bigioni fono munite di Cannoni. I'
cinta anche di folli larghi e protoudi, che quantunque
Cano aitimi , puflon pure riempirli d'acqua del fiume,
(mando fi vuole, l.c Ine 4 porte principali chiamanti
Imam Afcm, Akkapi , Karanl.kkapi , e laPorta del Pon-
te, ch'è alla volta del fiume, e conduce al Ponte fat-
to di barche, per dove fi paffa ti fiume Tigre , eli' è ra-
pido, largo e profondo. Nella Città v'è un Gattello,
che cinto d'un foffo ben fatto, dal fiume ftendefi fino
alla Porta d' Imam Afem , ed è prefidiato da Gianniz-
zeri. La Cafa del Pasha è porta fui fiume, ed ha 1
bei Giardini. AI Pasha per lo più fon fubordinati
11000 uomini. La Città non è bella, e le cafe fon di
mattoni . V'è gran numero di fabbriche pubbliche fa^
ere e profane . Il P. della Valle riferifee ritrovarfi
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IN CENERE, IJ7
nel «fìnto della Città de' campi non colmati , e
molti luoghi fenza fabbriche . Tavernier , e Theye-
not riferifcono, ^arieggiare la Città d'abitami a pro-
porzione della fua dkofione ; ed il primo vi aggiun-
ge non effervi (lata mai una maggiore popolazione, che
di 15000 perfone, da che la Città è fono il dominio
Turco. Ma U Signor Otter la deferiie come una Città
ricca d'abitanti. I Maomettani abitami della Città,
parte fono Moslemim, e parte aderifeono ai partito di
Ali, a' quali per modo di vitupero vi fi dà il nome di
Rafedhi, o Rafazi, cioè eretici. ICriiiiani, che vi abi-
tano , pane fono Nelloriani della Sorta , i quali , come
J'aflictira '1 Signor Tavernier, vi hanno una propria
Chiefa, parie Armeni, e parte Giacobitr. Molti di co-,
detti Criliiani fono flati convertiti alla Chiefa Cattolica
Romana da' Miflionarj. Per oggetto di codetta Religio-
ne vi è un Vefcovo con parecchi Cappucini e Carmeli-
tani. Sonovi anche degli Ebrei. La Città fa un buon
traffico per la commi icaiione che ha colla Citrà diBair
ra. Il terreno circonvicino produce Datteri , Cedri, Aran-
ci, Rifo, Biade, e altri frutti in quantità mediocre.
Quindi è che de' Datteri fé ne fa venire ancora da Baf-
ra, delle biade da Haikie, delle Mele, Uva palla , e
Cedri da walìt , Melegranate di qualità eccellente da
Schehreban , canna da Zucchero e Rifo dal Diirretto di
Bataih, detto anche Morazzo. Il caldo d'eltate vi è
grandiffimo. Il Signor Thevenot riferifee, adoprarvifi
per il lume molto più Olio di nafta, che altro, e che
i Piccioni fanno le veci di Melfaggieri . AbuGiafar Al-
maufor, i! fecondo de'Califi della itirpe degli Abaflìdi
fu il fondatore di quella Città gettandone i fondamenti
nel 762 dopo la nafeita di Criito, e dandole il nome
di Dar al Salar» , cioè foggiorno di pace, e quello di
Midinat ad Sfiata, cioè Città di pace ; quindi è, che i
Soriani la chiamano Medina! Sdama, ed i Greci Eirt-
nopelìs . Il nome Bagdad derida dal terreno, in cui è
polla. Nel ia 5 S eia ella la fede de Caliti Abafli , eccet-
tuali lòj, ella fu ancora la Capitale dal Regno Sa-
raceno. Nel fuddetto anno fu prela e facebeggiata da'
Tar-
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t'8 D B L L A OFORGIA
Tartari o Mongoli, folto la condona del Re Hogalu
il quale s' impadronì anche di Molul e ili luna la Me-
fopotamù- 1 Tartari vi fecero un bottino immeufo , per-
chè allora la Cittì era una delle più potenti. Elfi n-
tnafe lotto ti dominio de' Tartari hr;o al 1391, nel qu;!
anno Timut Beg (e n'impadronì per h prima volta. Il
tr-edelìmo fc ne refe padrone p-r la feconda vo!ta nei
1440, ma la reftuuì. Per non rammentare quante vol-
te ella e Data crjnqljiftata ne'iemwi iticeefTiti , ella fu
prela nel 1470 dal PtinciiieTurcomaane Hafan, fopran.
nominalo Ùzun , i di lui Succeffori la poltede iterò fino
al ijoSj nei qiial arnia Te n'impadronì Schach Ifmael ,
col foprannome Sofi i Re di Perfia . D' ora in poi diven-
ne l'oggetto di difeordia trà'Perfiani e Turchi fino al
1638, quando Anmrat fé ne refe padrone. Fin da que
tempo effà è rimafìa fatto il Dominio Turco . Fu afle-
diata iti «ano negli anni 1733, è 1743 iJa'Perfiani . Di-
cono, che nel 1769 fia Saia molto danneggiata da un
terremoto .
Dall'una e dall'altra parte del fumé Tigre vi fonode'
vafli fofaborghi . Nel fobborgo fintato dalta parte occi-
dentale detto Karkb, o fia Al Gorch, e Mahiiza è fia-
ta la refideìiza d'alcuni Caliti.
La lingua Turca, che fi parla nella Città diBagdad;
ed in codefli contorni ; è notabilmente di ftèreflt e da quel-
la, che fi parla a Coitali ti no poi i ^
1. Imam Afafa , villaggio famofd, per efter luogo di
pellegrinaggio , (') che porta il nome di Mufa , uno de*
11 Imam, che vi è feppellito. Vi. vengono i Pellegrini
da luoghi lontani, e le donne di Bagdad vi vanno ogni
venerdì , non effondo più lontano da Bagdad ; che lo'
(patio di un Otìì
Imam-jlfem, Villaggio frequentato da Pellegrini, poco
lontano dal precedente. Quello è il luogo ove credeft
efler fepolto Ahn Hanìfa fondatore d'una delle quattro
fette de' Sunniti .
O Si fini» da' Scili direrli P.I]«rin»sgj d* luorhi molto diftofti.
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*™~ IN CENERE.
3. rtngiJfcht vilaggio lui Tigre, ove tra elfo, e Bag-
dad v'è gran numero di villaggi e Giardini, i quali pro-
ducono de' fichi eccellenti , Melagrane , e Uva grada e
lunga .
4. SehtbreinH Città, 0 come vogliono altri, Borgo
grande fui lido orientale del fiume Diala.
5. Sanai, 0 Maronita luogo fabbricato dal CalifHa-
run, e detto da alcuni Cina e da altri Borgo.
é. Kìfil RuUl, o Kabdl, Borgo fui fiume Diala, luo-
go capitale d'un Difiretto, ove fi comprendono Stirai,
Kitfcbdi, e altri Borghi. Vi rifiede un Beg de Kiurdì.
In vicinanza di quefto luogo il fiume Diale riceve gì' in-
fluenti Derne , Dertehk , e Ture Kbnrma» . Quando da
quefto diffrerto fi efee, tra 'I Dominio Turco e Petti ano
incontrali una contrada, che fu fenile, e altre volle
abitata da' Turchi; che però e fiata refa deferta da' Per-
fiani, che hanno quefto affidila, che un deferto difende
meglio il paefc dalle incuj l'ioni nemiche, che una Citta
ben fortificata.
7. Khmikìn Borgo grande fopra un fiume che feorrf
da HalVaB .
8. Helvett, 0 Univo*, in lingua Siriaca, Hutim, ojw
pure Chalath e Halacb, Girti iopra un fiume dell'ideilo
nome. Eiìa è l'ultima Città, che fi trova andando in
Perlia . Vi *' incora in ciànc< a falire 1 Monti femore coperà
ti di neve, che in quella parte dividono il dominio Tur-
co dal Pcrlìano. I Califfi di Bagdad erano foli E i di fog-
gìornarvi liei tlior d' filare.
9. Knfri Scbiriit Fortezza fui fiume Halwm , 4 miglia
Geografiche diflante dalla Città precedente. Ha looo
paffi di circuito. L'Aria vi è mal fanà, ed il famofo
vento di nome Seirmm, detto di Turchi Sam-Yelij vi
lòffia talvolta.
In poca diftanza dal luogo precedente v' è un* ferie
di Monti alti, detta da'Greci'Zogroj, che forma il con-
fine tra'l Dominio Turco e Pc.fiano, ove i Perfiani
hanno roftruite parecchie Fortezze in difefa de' confini,
delle quali la pii» vicina a Kafri-Schirìn , chiamafi Dtr*
tini.
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Jtìo DELLA CIOUGIA
10. Samara, Mofchea Turca, poco dinante dal fiume
Tigre , frequentata ila Pellegrini ; nella qual contrada
fu una Città dell' ifteflb nome , di cui fe ne veggono an-
cora degli avanii . Efla ripcieva la Ina fondazione da
MotafTem Vili , Calif della ilirpe Abate , che vi pole
la fua refidenza. Efla ebbe anche i noni! Surmtnrii o Str-
inami, Sermcnrai (meglio Scrtnraraa o Se/ramcntaa) ,e
Asket e da quello nume, che deriva dall'accampamento
dell' efercilo Turco, gl'Imam della ftìrpe di Ali, prefe-
ro la denominazione di Askcri. Gli aderenti di Ali cre-
dono, che il 12 e l'ultimo degl'Imam, di nome Mao-
metto, e di foprannome Mahadi apparirà di nuovo in
quelle luogo alla (ine de' tempi .
11. Dirimpetto a Tikrit , dalla parte Orientale del
Tigre veggonfi le rovine d' una Città , a cui danno il
nome di Eiki Bagdad, cioè Bagdad nicchio.
I luoghi, che relativamente a Bagdad, fon limati
dalla parte di Sud-Oft, tra il Tigre e la Perlia, fono
i Arguenti .
la. Affidili, Borgo grande con un fortilizio fu' con-
fini della Perfia, e fopra un piccol fiume, che vìcn dal-
la Perda, le cui acque non fon fumatati, a inaffiare i
Campi e Giardini di quello luogo, che farebbero molto
più fertili , fe non fcarfeggi afferò d' acqua . Vi fi fa gran
còpia di Datteri, e d'altri frutti.
Tra quello luogo e quello che liegue, feorre un Rio
di Nafta, che ha la iua. forgente da un Monte vi-
cino.
Biadimi, Borgo grande, ove fi fa venir l'acqua del
fiume Diala per mezzo d' un .canale, per fertilizzarvi il
14. Stimati, o SoUmMn Pah, Mofchea e luogo di de-
vozione de' Maomettani , vicino al Tigre. Il nome ligni-
fica Soliman il puro .
15. Madain o Midaiit , villaggio , che fu Città fituata
fopra l'uno e l'altro lido del Tigre, predo il luogo
precedente, ed una giornata lontano da Bagdad; la qua-
le era di circuito grande , come lo moftrano gii avanzi .
Il fuddetto nome Arabico, che meglio fi direbbe Moda-
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IN r, E N E R £. S6l
in, e che deriva dalSiriaco, lignifica dui Cini. Non fi
la ili certo, fe il delio nome iìa liuto dato alla Città,
perchè era fintata Dell' uno e tiell' altro lido del Tigre ,
oppure per rapporto alle 1 Città di Ctefipbon (detta .an-
che Cbalanc e Efybanir) e di Seleucia, già finiate l'uria
in faccia all' altra : 1' una e l' altra'parte fono veriiìmili ,
ed hanno egualmenie i loro ditènfoii. La feconda par-
te è fofteimia non folamente da Alternami e altri, ma
anche da' Viaggiatori P. della Valle, eOtter, ed ambe-
due fon di parere, che la Città diCi/fipbon fotte funata
fui lido orientale del fiume, e Seleucia fui lido occiden-
tale . Abili teda riferiice, che in faccia alla Città di ZYr-
kon (Ctefiphon) fu fi'oata nel lido Occidentale una Cit-
tà dì nome Sabat , ed accanto a quella un altra di no-
me Nebrì-Sbìr. Indi feguirebbe, che una di codette dite
Città luffe Seleucia, detia Coche, ne' tempi più rimoti.
Il Signor Rau wolf è in errore, credendo, che la Cit-
tà di Bagdad foffeCtefiplion, ed il tuo fobborgo, pofto
nel lido Occidentale del Tigre, Seleucia . Herbelot è per-
l'uafo, che Madain non debba conl'ondeifi coli' antica Cit-
tà di Ctefiphon, e v'aggiunge, raccontarti dagli Storio-
grafi Perfiani, che da Sapole, o Shabur fu fondata la
Città di Madain coli' i Ile fio nome ,e accrefciura da Khof-
roe , fpecialmenie d' un bel Palazzo , molto celebre , dei-
to in lingua Arabica Tbak-Kafru, cioè la volta di Kof-
roe.Può effere, che gli avanzi d'un gran Palazzo, che
veggoufi in diftanza di qtiafi un miglio Tedefco del fiu-
me, e che come riferifee ,P. della Valle teftimonio di
vifta, chiamanfi Alban Kefra , fiano un refiduo del der-
to Palazzo. E quantunque il delio amore f pieghi il no-
me degli avanzi per Palazzo di Ce/are; pure può fpie-
garfi egualmente per Palazzo di Cofroe. Il SìjmorOttcr,
che parimente vide le rovine , aQerifcc, che fiano avan-
zi del Palazzo degli antichi Re di Perfia, detto Teliti-
kifra, cioè il Trono dell' Imperatore . L'ifleuo Autore
racconta, che Tahmuris diede principio alla Città di
Madain, e cheGemfchid la terminò. Del rimanente bi-
fogna notare ancora, che quefta contrada già fu com-
pirla Affitta.
ytf* . L Pref-
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161 INCENERA.
Preffo.Ma.tem fu li Città di fornii fabbricata daKhof-'
toe, deuo Anufcirvan, a fomigliama della Città d'An-
tiochia, conquista da affo, e popolata per gli aitan-
ti d'Antiochia, che dal detto Re vi furono condotti.
Tra Bagdad, c E^afn fu l'antica Città di Nabarvmj
gii J miglia geografiche dittante dal Tigre alla volta di
Levante. Il nome di codefle Cittì s'è comunicato a un
diftretto, nel quale è comprefa anche la piccola Città
di Afif.
Nella diffama d'alcune" miglia di là da Bagdad fui
fiume Tigre, il Sig. Balby trovò la defertaCitrà di'CiV
Non efìfte più la Città di W*fit (cioè la Città di
mezzo, perchè era funata tra Bagdad , Kiufa,*e Batta)
fui litio orientale del Tigre; oppure come Abttlfeda ri-
ferilcc lull'uno c full' litro lido del fiume, nel confine
de' territori di Bagdad e Balia, nel recinto del territo-
rio della Città Cafiar; ed in iua vicinanza, vi fu ti vii-
laggio Scbdmegan, ove nacquero parecchi uomini famo-
fi;Ie Città dì Dfctrrdfdcrajj , Dìùtbel, Numanii, o
Nomania, c I : Hni-a:jUb , pÀ limata tri Bagdad e Wafit .
Eaurac fecondo la Relazione diNcwberie è un luogo ro.
vinato fili lido occidentale del Tigre, il quale Autore;
riferifee inoltre, ciré nel -lido occidentale di cotefto fiu-
me vedefi una Torre, come unico avanzo della Città!
di Meni!. Di là da VPafit v' è un luogo di namcHjUa r
co! iòpraniìome Beni Kabiie.
16. Amarat o Amara, detto da Balby Elatnara, da'
hlcwberie Amor, villaggio coli un Forte abitalo daj;li
Arabi. Di là da qucflo luogo il fiume Tigre divide fi in'
i rami, de' quali quello, che feorfe a mano delira va:
> ad unirli all'Eufrate prima, clic all' ilieffo Eufrate i' uni-
Ica quell'altra, chefeorre a mano finitìra, cjia vi entra'
predo Korna, formandovi un'ifola grande, detta dagli
Arabi Dfiiefaì'r (fioè Ifole) e fenile di biade, paiture,
e ricca di bclliame, abitata dagli Arabi, detti Bini la-
mi. Vi rifictie un Sandfciacco.
. -: 17. DfièjamJe, luogo capitato d'un diuretro, che
chiamano Bataìl, (Marazzo) di Wafit c Bafra, formalo.
da'
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INCENERI. 16;
<ia' rami del Tigre,. il quale comprende parecchi altri
Borghi e Villaggi . Gli abitami fon Calder oppure
Sabj .]
j8. Ghtr , luogo fui fiume Tigre, ove fecondo la rei a-
laiione di Balby, tifìtde un Sandfeiacco
19. Cafalt , fui, Tigre, che dal Signor' Balby è chia-
mato un luogo bclliffimo'. Vi rifiedc un San di ciac co , ed
ti fiume Maroai , che vién dalla Perda, quivi s'uriifce
col Tigre. A mano dritti del f'uddctto luogo, accompa-
gnando il corfo del Tigre, v'è un luogo di nome Cor-
cai, ed un altro di nome Sotbtr . Fino i quello luogo
li cMende la marea nel Tigre . Andando più oitre a que-
lla vòlta incori ira fi i! Borgo El Clàler ; ed in faccia
ad elfo un altro luogo rovinato di nome Calatiti.
zo. StAia , Città piccola fui lido orientale del fiume
Tigre. Il Signor ÌN;Wbcrk', che rammenta 1 la detta Cit-
ta ^ fa anche mehtione d' un Villaggio di nome Kanisgn
fui lido orientale del Tigre , e lo chiama lungh'iflìmo ;
11 . Afra Hai tiara* {cidi, il Sepolcro di Efra) mol-
to venerato da Maomettani. Gii Ebrei vi hanno una
Cappella fatta di magoni, e cinta d'un muro, e vi van-
no annualmente in pellegrinaggio. IlScpolcro è in mez-
zo alla Cappella, e cinto di cancelli di ferro, fegnati
à' una Ifcriiione in lettere Ebraiche indorate . Sembra ,
che ne' viaggi di Baìby nuefto luogo fia intefo fono il
nome di Encaftrami .
31. Komaj detta Usimi da Nevberie , eGorrm da Te-
veri) ier , Cittì con uh forte, e con unaDogsna, Ja, àie,
s'unifeono l'Eufrate ed il Tigre, dirimpetto a Rabma^
ni; . La marea del Golfo Perlico fi eftende fino a rjue-
lto luogo ancora un poco più iii .
2;. In faccia a Korna, net lido Orientale de! Tigre,
v'è il Paefe di GtVafir ,' che appartiene a'Turcbi ; ove
però i Perfiani hanno una Fortezza con un prelidig di
200 uomini , che fi mutano ogni anno ,
14. Dfittfan, Un altro Diftretto nell' ifleffo lido tra
DfehevaCr e Derieuk. Evvi uo forte tra le Fqrteize, di
L ì Bedrai
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I6"4 DE L L A G t O n C I A
Bedrai e Mudili - Giani - Il fiume Afibat paffa vicino a
Dfclienan e Bedra.
Sul fiume Entrate , e ne' Tuoi contorni, lungo il cor-
io di eflb , ritrovanfi i luoghi feguenti .
25. /f/r, delta, da' Soriani Hsita , da EUuVolf /A,
da Balbis Eh, dà Cartwriglit <JtÌt ; da Newberie /In*,
Città di ia dall'Eufrate nel lido elevato, con un Gallai-
Io. E' famofa per un Sepolcro d'un Santo Maomettano
di nome Abdalla , figlio di Mobarek , e per le rìcebif-
fìme Sorgenti d' pece, e bitume. In propolito di quelle
forgenti , il Signor Cartwright fcrive, che alcune di elle
rendano un fuono limile a quello d'un mantice de' Ma-
netta 1 chi , che dura tempre, e fi lente in lontananza d'
un miglio liiglele. Egli vi aggiungecliiamarfi quello luo-
go dagli Arabi bocca d'inferno. Newberie riferifee , che
tra Hit e Ann, v'è una ferie continua di cafe , Datte-
ri > frutti , e Biade . Balby vi aggiunge dovervi^ pagare
la gabella al Palella di Bagdad, quantunque tutta la Cit-
tà fiafortouofta al Principe dell' Arabia defetta. La men-
tovata pece featurifee nel aio Lago in tanta copia , che
fe 1' acque traboccate dell' Eufrate non la portalfero
via col tempo ne Alleerebbero de' Monti . La peco
s' adopera a rivcilirnc le cafe , ed acconciare i na-
vigli-
16. Antat, 11 Ph-roe- Sjpor , detta da' Rabbini Ptruz.
ScbUUur , Città fulf Eufrate , fabbricata nel 751 da
Abul Abbai Saffah , primo C-lit' della flitpe Alalia, il
quale vi abitò fin che non fcclfe per lua tefidenia un'
altra Otta vicina di nome Hafamib , che in un luog j
dal Signor Herhclot i credula l'ifteda ebe la Citta di
Arbar, ed io un altro luogo tic vien dill.nta, come ben
offetva il S;gnor Anelano . V> f u „ n Vefcovauo de'
Neftorianì . Ncwòer.e Dell' ifteffo modo che Aòulleda
dà a quello luogo il nome di Amb^r , e lo diurna
Borgo.
Awjohm. Nrlla contrada diAobar vi fu la Città di
CWyà/w, detta da' Soriani BctbVazKh , dagli ArabiSa-
Fdzicb o Ba-Pazig. Un' alita Città di quello nome fu
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1 N' O E N E &
tra Tékrit e Erbil . Non k> , fe di codette due Cuti
n'eGftano ancora degli avanzi.
17. Ftlnifcbt, detio da EUuwolf Ptkgi , da Newbe-
rie Felqgi, e da Balby feiap*, Villaggio grande fui li-
do orientale dell'Eufrate, eh' è celebre, perchè vì appro-
dano i navigli , che vengoao da Biraidfchik . In quello
luogo efee dall'Eufrate un braccio, il quale s'unifee al
Tigre tra ImamMufa, e Kufchelar- Kalaft . Anticamen-
te vi fi pafsò l' Eufrate [opra mi ponte di pietra , i cui
avanzi fono defcriiti dal Signor Rauwoif , il qual
e di fentimento , che in quello luogo folte [' antica
Babilonia.
In poca diftanza da Feludfche bifogna che fi trovi il
gran villaggio di nome Ruf^xmii , di cui fi Fa menzione
ne' Viaggi di P. della Valle, e di Thevenot . U primo
riferiice chiamarfi anche quello luogo MnhmitÌic , nome
dd fuo polléflbre, e da altri Gedida, cioi nuovo. Dal-
la relazione di elfo concerebbe non effer funaio quello
full'Eufrate, ma bensì in lontananza d'una giornata ver-
fo Levante . Ma il Signor Thevenot ne fa menzione,
come d'un luogo limato full' Eufrate , ove a fuo tempo
i navigij approdarono che vennero da Biraidfchik , ed
ove delie mercanzie sbarcate furono caricati i Cameli
per rrafportàrle a Bagdad.
Il Signor RauMfolt nel!' andare da Feludfche a Bagdad
incontrò una Città di nome Traxt , e molti faffi ram-
montati e ammucchiati dì fabbriche rovinate. Il Signor
Balby nell'ifieffa ftrada trovò la Città rovinata di Sin-
dia, e di li in diftanza di mezz'ora dalla parte (iniltra
le rovine d'uni Città fopra modo grande , credute da
elfo non fenza veri firn ìgiian za efler gli avanzi dell'ami-
ca Babilonia , detta dagli Orientali Babeli , da' Latini
Baici, e da'. Greci Baiyion . Il luogo ove principiano !e
rovine chiamali Facbtria, ed ove. finifeono Durtlcm . Per
paffate quefte rovine gli fu duopo impiegare più d' una
giornata, e tra l'altre cofe egli vi vide alcuni pezzi d'
una graffa muraglia, un pezzo d'una Torre grande, in
un luogo 3 cui danno il nome di Care «fratti ncnirn ,
e .finalmente vi. trovò un Tempio di altezza prodlgiofa .
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|6$ D E t L A GEORGIA
Nella metà della lirada tra Fdudlche e Bagdad £:'aee
tbrtifit. Nell'illefla Itrada il de:to viaggiatore incontrò
anch; i luoghi detti MmfctAtn e ( jUf-tamHi . L'ultimo
di queftì due luoghi e un Cartello rovinato , preffo ti
quale vi fona j Cappelle. Il Terreno tia Fchidfchc , c
Bagdad non produce altro che funghi.
j8. Aktrkxf è un colle dalla parte Orientale dell' Eli.
frale, celebre per fe Sepolto* devili antichi Prinripi del
Paefe , come il S : gnor Otter riferifee . Tavem:er cj a
•juoP.^i Colle il nonie di égonmf , e lo mene in rauco
tra I iii.' t.itc, c :i \ Xì* ■> e J ì'£' - -i' e <■'■ «"a fàb-
brica rovinata ci pietra, creduta èflere un avatuo della
Torre di Babeli*. Tewka da il nome oi Rtriuf a co-
delio Co'le.
;o. Risai , Villaggio vicino al Colle precedente. Si
pretende, che m quelli contorni fia il luogo della Na.
(cita di Àbramo .
jo. Strfjt , Ci:tà due miglia Geografiche dt là da
coJeftj Città Copra un braccio dell' Ku fra le , ove fu la
Città di Nehr ul Meli* , oppure Nat-or Mtltk - Q-ierto
□urne deriva dal bua i mentovato dall'Eufrate, deiirj
da' Grect BtflUtoi Potami. Citelli nomi lignibcano /li-
tui Rttlt.
jl. Mtjibtbti H*ff*i» o H~Jttn , o da il luogo del
Martire Hullain , chiamali quella Città , fuuata nella
pianura ci Kte.'bcla , ove Huìfain figlio di Ali fu fotter-
ratp, dopo che In vinto C morto in quella pianura . I
Maomettani , <■ piuiiollo i Muhammcdani della fetta
Schia, vi fanno il pellegrinai'g'U , Gli abitanti fon Ara-
bi di color bianco, e fono della Setta di Ali. N'el 1604,
quando vi ù trovò il Signor '( exeira , nella Citta con-
tavanli crrca 4000 cale piccole , con una guarnigione
Turca . L' acijua dell' Eufrate vi vicn condotta pc.- un
canale . L'aria ri e temperata, e la Citta abbonda in
Grano , Rito , legumi ed alni riverì , fiarleggia pe-
ro di ^cgne; perciò vi fi brucia lo lleico lecco de' Bo-
vi e Cammelli . in <iuerta vicinanza ritrovanti a k^hi
grandi :
i». Kafr Ani Hiì;ri . oppure Ks;rEtn /jWmimó (titrt
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IN GENERE- 167
PaUzzo del nipote di Hubeire) Cina z miglia dittarne
dall'Eufrate, la cui acqua Ti vieti condona per mezze
3j. Kicrbit*, o Ktrlkla , Villaggio dirimpetto aliaGit-
tà precedente j alla volta della pianura o del Deferto ,
che da codette. Villaggio prende la A e nominai ione .
34. Bahl, Ballon , quella Città tanto famofa, fecc*-
dó l'opinione d'alcuni era limata in poca diflanza dal-
la Città di Hella dalla parta di Settentrione. Ivi in uria
pianura deferta, e poco lontano dall'Eufrate vedefi un
ulto mucchio di farti di figura quadra, che fecondo il
calcolo del P. della Valle ha circa 11 }4 palli ordinari
di circuito , e confale parte in mattoni grortiffimi ra-
feiugati al Sole, e pane in mattoni cotti. Cartn-iighl ,
che parimente vide emetto ammalio aflerifee che arma
all'alleila de' muramenti del campanile di S. Paolo in
Londra , e che i mattoni fon lunghi 3 quarti di brac-
cio, e larghi un quarto. Che tra gli ordini de' matto-
ni v'è uno Arano dì flucje, Canne, e foglie di Palma,
che fi fon cotifervate tanto frefche, come fe non vitì-
fera fiate ancor uri anno intero . La qual cofa per dir
il vero patta lamia idea, tanto più perchè un poco avari-
ti l'amore dice effér legati i mattoni colla ghiaja limac-
ciola. . Quello mucchio , che fembra effèc un avanza d'
una torre rovinata chiamali Elki Nimroi , cioè vecchio
Nimrod , e ft crede , che fia un refidua della Torre di
Babcilc. Ma è pifl veriiimile, che cadetta Torre ila fia-
ta nel luogo di fopra mentovato. Anche il Signor Balby
fa menzione di <p:etto mmch.o di mattoni; egli lo ma-
te nella difìania di alquanto più dt 3 miglia da Bagdad
d: qua dal fiume Tigre alla voli*. d'Arabia in una pia-
nura . Gli Arabi gli danno il nome di DtftU, e altri
lo chiamano Ture dì hiimroi. Vicino a terra ne Uà an-
cor r;:ia una gran parte, che ptró è quafi tutta copet-
3;. Hìlfa , o IkìU , detta da Benjamin di Tudela
Ima, e t'agii amichi GlomUht, Città fuco dittante dal-
le rovine precedenti , yòila ift una pianura nell'uno e
nell'altro lieta dell'Eufrate, il qual finn» fi pafia fSpf*
L 4 un
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ItìS DELLA CEOR.GIA
tm Pome fallo di barche, che unifee le due [tarli della
Città; quantunque la Città propriamente detta fia quel-
la parie, che è fituata nel lido Occidentale del fiume.
Sembra,. che quella Città fi fia fatta delle rovine diBa-
belle. Fu ac creici [ita e cinta di mura nel jioi da Sei-
foddaulah Sadaka , figlio di Debis; ma ledette mura fo-
no rovinate. La Città à difefa da un Cartello piccolo,
è più tolto grande, e le cafe fono fatte di mattoni an-
tichi e buoni, non hanno però più d'un folo piano. Il
numero degli alberi fruttiferi, mamme delle Palme, vi
è tanto grande ne' Giardini , che la Città di lontanò
fcmbra clfer fituata in un bofeo. Vi fi fanno delle cin-
ture di lana, del velo dì Sera, dellcbelle briglie, e del-
la bella Maiolica , che però pela non poco . Tra Baira
-e Wafit , e tra Baira e Ehwar. , e prefio Moful ritro-
vanti 3 altri luoghi col nome Hill».
Le contrade dell' Eufrate in giù, cominciando da que-
lla , confillono in un buon terreno , c vi fono molli
Villaggi .
3<t. Ntbt E]ub (cioè il Profeta Giobbe) Cappella po-
lla nel lido Occidentale dell'Eufrate, che credei! efsere
il luogo della Sepoltura di Giobbe.
57. Zii-Kitfsl, Villaggio, circa 3 miglia Geografiche
dittante da Liufa , ove fi dice Ila it Sepolcro del Profe-
ta Ezechielle , frequentalo per devozione pon folamen^
te dagli Ebrei , ma anche da' Maomettani . Il fiume,
fui lido dì cui egli pofa, e che vaad unirfi all'Eufrate,
è creduto dagli Arabi efsere il fiume Cebar , oppure co-
me elfi lo pronunciano , Chobar o Chabor , ove Eze-
chielle ebbe le fue vifioni,
38. Sfrmtlaba, luogo vicino al Villaggio precedente,
ove veggenti tuttora delle fabbriche fatte con molte fpe'
le da' Re della famiglia di Scheikh Safi . Vi fi conferà
vano, i doni de' Pellegrini, che formanoun valor co nfi-
der abile . Manfar Devaniki finì un Borgo, il quale fu
cominciato da Ali in quello luogo , e da luì fu unito
con Kiufa per mezzo di una muraglia .
30. McfctM Ali , Borgo grande c murato fopra un
Monte, frequentato da Pellegrini -, che tj vanno, per ve-
i- . . iterar
1 ' ■
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nerar il Sepolcro di Ali - Shach Taomafib vi fece ce-
fltuir al detto \mua un Salerò magnifico di figura
quadra . Il Borgo è fituato in un» pianura.,, eompreù
nel Diretto di Ned Stktf . Nella metà del 16 Secoli)
quello luo^o era Cirtà di corca óooa, o 7000 caie; ma
nel i<5>4 il Signor Texeita non vi trovò più che circa
jco caie mal fatte. V'è petit) più una guarnigione Tur-
ca. Il luogo è tornito d'acqua ùti'.ce rr.emantc unacque*.
dotto. Gli abitami tono bianchi , ed hanno bifoyito di
tat venite altrond* i viveri .
Nella vietnama di quello luogo v' è un lago grande ,
che fecondo la relawone di Tewira chiaraafi Haebcmat .
Egli ha tra 3$ e 40 leghe Frincefi di cifcuno, e ti di
la-glieua . Le i'uc acque vengono parte dalle piogge , e
parte dall' Eufrate , <Ji modo che quando l'Eufrate t'in-
grotta, la profonditi del l-ago arriva (ino a fo piedi .
il fondo , eh' è comporto di terra niirofa , fa à , che
l' aeque (ono falate \ onde per mejio del Sole fe ne pre-
para gran copia di fale , che trafporiafi a Bagdad, ed
■altrove . Il Lago è parimente ricco di pefei , e le Aie
fpiagge abbondano d'uccelli acquatili.
Circa un miglio diftame da Mefcebed Ali , o fia 1 giornate
lontano dafìilla, dalla partedi Ponente, fuHido occiden-
tale d' un braccio dell' Eufrate fu la famofa Città di
Kiufa o Cu/a, detta da' Soriani Acuta, ove Ali fu tru-
cidato. Non fe ne vede più. alcun avanzo, fuorché la
cafa dì Ali , ed un Tempio antico. I contorni fonomoi-
to fertili. Da cottila Città diftrutta, ove fu una fcuoia
famofa , ripetono la fua denominazione i più antichi ca*
ratteri della lingua Arabica , che fono molto differenti
da' moderni . Anche quelli Arabi , che chiamanfi Atho-
ali, né prendono il lor nome. I Moratti di Ki«fa fono
cagionati dall'acque dell'Eufrate, e fono abitati dagli
Arabi , che fanno il meftiere di ladri . Alcuni Scrittori
Orientali afferifeono, che il Golfo di Perfia anticamen-
te arrivaffe fino a Kiufa .
In quefta contrada fu inoltre Cbavirrmk quel Palazzo
magnifico e famofo del R.e Noman o Numan, la di cui
cafa regnò in quefio Pacfe avanti che principiaffe. la Reli-
gio-
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gione Maomettana. Cotefti Principi, il decimò de' qua-
li fu Nom.in , rifiedettero in Hite o Hirah, in lingua
Sirìaca ffirta , CJtl* riguardevole già funata circa un
miglio lontano da Khtfa, e diltrtirra nel (Sj8. Gli tra-
iti {iirtiitfì ne hanno la denominatone . Abulfeda dice
raCconraffi da' vecchi , che il golfo di Perfia fi (la flelò
fin qua. Il dìftretro diKiufa, con tulli i Sorghi, e VÌI.
jaggì comprefi, chiamafi Suaii .
40. Ka&ifit o CadtjJìj , Città piccola nel difetto circa
11 miglia geografiche dittante da Kiufa incontrati nella
ftrada per andare a Mecca . E 1 famofa per una baita-
glia , che vi accadde ne! 636 tra gli Arabi e Perfiani ,
coli* peggio degli ultimi . La Città non deve confon-
derti con un altro luogo dell' iffefio nome fnuato in vi-
cinanza di Saniir . Effa è polla troppo vi-rlò Settentrio-
ne nelle carte Geografiche , eflèndo cerio , che elja è
fono i gradi 31 min. 10. o come altri, vogliono min,
40 di latitudine.
Ritornando full' Eufrate s' incontrano :
41. Mtlmm Al Kìirt {dai. la contrada , ove diroq-
ro il Profeta Elia) cappella piccola fui lido occidentale
dell'Eufrate, luogo (limato tanto Tanto dagìi Arabi, che
anche le cofe di gran valore vi fon ficure, fenza rin-
chiuderle .
41. Elmttim, e El £ tre»Mi, fono canali , che dalla
parte di Levante efcOno dall'Eufrate. Sull'ultimo de' 1
canali pofa il Villaggio Daubiil La'fkie.
43. Ztntìti fortezza piccola full' Eufrate alquanto dì
li dal fiume Rumaehie,
44. Divaniè, Borgo grande fu! lido orientale dell'Eri,
frate, i Cuoi contorni lòno de' più fertili dell'Arabia.
4J. Ltmlnm, luogo porto ne' morawi, ove anticamen-
te accadde una battaglia memorabile , nella quale perì
un gran numero degli foam. Accanto v'è un Villaggio
abitato da Arsii Cbsftitifi .
46. Pattato il Paeie di HjfiMti , fi arriva a' Mùmtzi
it' «itimi, detti Hant dagli Abitanti, e cagionali dall'
acque traboccate dell'Eufrate.
47. Semavat Borgo grande, poflo nel l'Occidente o
Tra.
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IN GÈNERE. IJf
Tramontana dell'Eufrate . I fuoi contorni fono alti, e
abitati da quelli Arabi, che chiamanti BtniKitlp, i quali
parte dimorano in cafe, e parte folto padiglioni.
■ 48. Grti'n, fortino pollo nel lido Orientale dell'Eufra-
te accanto a un gran canale, E' fiato coltruilo da'Tur-
cbt per tener a freno gli Arabi . Ma non effendo prefi-
Jiato, in varie pa,rtt è flato atterrato da' Modani,
49. Argt . detto dal P. della Valle Ariga , borgo gran-
d,e, full' Eufrate, abitato dagli Arabi.
Dalla parte di Nord-Weft di Arge , in lontanata»
maggiore di un niiglìo Geografico, jl P. della Valle nel
itìij. in ui) piccol monte del Deferto vide le rovine dì
alcune café di mattoni cotti e di pietre affai grandi le-
gati con quel bitume, che ritrova» nel terreno t'alato e
nitrofo dt quello Deferto; onde è, chequeiìo motiteda-
gli Arabi fi chiama Mugnti;tr , cioè ripieno di pece .
Nelle pietre, ed in altri marmi neri e belli egli videde'
caratteri antichiuìmi ed ignoti. Tavernieri!) queile con-
trade fulla ftrada ita incontrato delle muraglie grofle di
£afe dittante.
Il Gqvcrnq di Bafra.
Egli è unaparte d' Irai Jrahi , e dalla partedi Setten-
trione e Ponente confina col Governo di Bagdad, da
mezzodì col Paelc c|i Lab fa , da Levante col golfo di
Perfia , e colla Perita . E' fintato dall' una e dall' altra,
parte a lungo del (mmnScbUt iil Artk, e nelle contrade
inferiori dell' Eufrate.. La Marea arriva nelfiutnc Schiar,
iil Areb fino a Korna, di più fi lente fino ìUmiil-gemei.
Il Peaie e tanto baffo, che per non effeie allagato dall'
acqua de' fiumi e canali, da ogni parte hanno aliati
argini. Ciò non ottante gii argini talora fon rotti dall'
impeto dell'acque, e tutta la pianura per valla che fia,
viene allagata. Talora è accaduto, che gli Arabi, per
difende'rfi coli' acque dall' invasone de'Turchi, viabbiano
fatto un taglici . Ma allora ne nalcono" delle malattie
mortali, che ammanano molte miglia/a di perfone,come
aificura Jacopo Lind nel luo ETay del 176S. Il Pacle
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ìp o iti \" 6 è o k'c i A
produci varie forti di gr ani , rilò, legumi, e erbe da
mangiare- In genere di frutta ivi fi latino uva, fichi j
albicocche, pefche, e datteri in quantità piodigiofa , di-
modoché in neffiina altra parte ritrovatili in quantità
maggiore, perciò portano grand' utile agli Arabi; im-
perocché il ceppo della palma fiaccato ierse pef farmi
delle travi, alle quali s'appoggiano i tetti appianati delle
tafe. Se ne fanno anco delle tavole per la eoftruzione
di vascelli, o fe ne fervono, per bruciare- Di palma fe
nt fatino anche le porte , lettiere , fedie , c altri mòbi-
li . Le foglie di Palma fervono per farne de'facchi è
paniere. Il nocciolo de'datteri , quantunque fìa duro co-
me uri faffo, e non vi fi* niente dentro, viene ftiaccia-
to e fe ne fa di elfo una parta , che ferue dì nutri-
mento a' Cammelli, quando fi viaggia né' defèrti. I dat-
teri fono il principal nutrimento degli Arabi , e li man-
giano coll'alofa fecca. V'è tanta abbondami di datte-
ri , che fe ne mandano delle navi tanche a' Bagdad,
nel Golfo di Petiia, ed altrove. Vi fi fa anche del co-
tone. I caltraii di quello paefe fon eccellènti, è fe ne
confervano le rane con egual gelofìa, che quella de' Ca-
valli. Tavernier afferifee palTar per quello Paefe 405
volte le LocuuY a fchtete . II Sig. Otter dice, che 1'
arià di Bafra è affai purgata; ciò non ottante talora vi
regnano delle febbri maligne , ehe probabilmente nafeo-
no dall' efalazioni ptirtrde che vi vengono portate per
metto de' venti dal deferto, dopo che quèlìo è' flato al-
lagato dalle acque. Nella itagione più calda vi foffia or-
dinariamente il vento boreale, che vi rinfrefea le notti;
qualora però il vento follìa da mezzo di per 10 fpazio
di' 1 giorni , la gente viene fnervata C del tutto abbat-
tuta . Anche vi foffia talora il famofo vento , detto Sa*'
finm, che, come riferìfee il Signor Thcvenot , nel me-
le di Luglio nel 166$ ammazzò a Bafra 4605 perfone.
Quando il vento viene da quella parte del deferto, ove
l'arena è più copiofa e elevata , allora dalla mattina
fino alla fera eflb' porta fero una polvere affai incomo-
da, che offtifca l'aria, e danneggia gli occhi. Ili limili
giornate l'aria non fi fchiarifee 'fino 'alla fera . Iti tem-
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IN GENERE- 173
po d'erlate non vi lì veggono nuvoli , nè vi piove. Le
piogge fono parimenre fcarfc in tempo d' inverno , e non
vi nevica mai ; fe però vi (ì fa ' dei ghiaccio della grof-
fena d'un tallero , allora l'inverno vi è riputato rigi-
dilTimo . GT inietti cagionano grande incomodo a
Bafra.
Parecchi Letterati di reputazione mettono il Paefe di
Eden, ove fu il paradifo, tra Korna e Barfa dall'una,
e dall'altra parte del fiume Schiat iil Areb , 'e per rin-
tracciare i 4 fiumi , ne' quali fi diramava quel fiume che
bagnava il paradifo, effi afferifeono, che il fiume Schiat
iil Areb di là da Eden nafee dall'Eufrate e Tigre (che
e il fiume Chiddekel della Scrittura) c di là da Bafra
dividefi in 1 rami : che quello il quale feorre a mano
diritta, o (ia dalla parte dell'Arabia è l' ifteffo col fiu-
me Pi fon , e che quell'altro, il quale feorre allafiniftra
q dalla parte di Perita è il Gihon della Sacra Scrittura.
K' veto die dalla parte che riguarda l'Arabia , dal fiu-
me Sch.at ul Areb, là ove riceve il canale Staffar, per
meno del quale erto comunica ed nume Dulìer , dira-
mali un alveo, molto largo, e profondo ptu di 8 tele,
die forma un uoleita di nome Ctsder, fituata tra ,1 fiu-
me . e I" alveo : ciò non orlante tutte quelle cote non
quadrano alla deferitone , die Mose fa ce' fi urti P.lòi»
e Giboo, e principalmente del Paeie di Eden.
D«l fiume Scbiat ut ArA efeono alcuni canali; unodc'
maggioji canali del Governo di Bafia chiamali MMi.
Edo fi dirama dal fijd.ietio fiume nella diftanza di circa
* miglia geografiche di la dal canate T>ibkÌ-SehÌrV« , di
'i Bagdad, e (ulprin-
di Poterne, e ,-oi
in figura d'un arco rmolgefi verfa merzout fino alle vi-
cinante di Barfa, ove nella contrada dt Mina (c.oe por.
la) s'unifee col Canali di Ubile. Quello canale , che pred-
io il villaggio Ubile elee dal fiume Schiat iil Areb, fui
principio va veilb Ponente, e indi volgefi vedo Setten-
irione s e nella vicinanza di Bafra entra nel canale di
Makil , portandogli 1" acqua in tempo del Auffa , e rice-
."rniìola da effo in tempo del riftuffo del mare . Coteltj'
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, 174 DELLA GEORGIA
tìuc canali formano un'arco, di cui può confiderarll cri-
me la fua corda il fiume Schiat iti Areb, ed al paeltf
rinchiufovij fi dà il nome d' Ifola grande . I canali ì't-
h*<l! , Eéiìl-Kbafó , fi Emlr per la maggior parie fori
ripieni d' arena , ed il Canal di Kimdiil è affano leni'
acqua. -
Gli Ariti, die dimorano in quello Governo, e nelle
fiie vicinante, chiamanti KiM , Ihl-Uì, Munttfiki , Vfche-
fair/fi , Bini- Mthk, e Beni-Lame. I più cattivi e rapaci
i Miidani j ed i KiM fono i più vaiorofi.
Il nome Suib non conviene meno a' borghi c villaggi
d'un diftrerto vicino à Bafra, chea quell'altro" difiretto
vicino à Kiufa, 'di cui fu parlato di foprà .
I Turchi hanno conquidala la Cirri di Bafra col fuo
diftretro dagli Arabi. Quello Pnefe iblamcnte nell'anno
1668. fu dichiarato Governo { Pafchiàlik ), a cui prece-
de un Pafcià , le cui rendile panano Soòooo piaftre,
come il Signor Thcvcnot afficura . Onef le ftima di
500600 Talleri. Quella differenza forfè nafee dal mag-
giore o minore impegno, che hanno i Palchi per arric-
chirli . I Pafchà più volte ottengono dalla Corte di Co
flantinopoli , che 1 loro figli lucidano nella 1 loro ca-
rica , di modo che talora per lungo fpazio di tempo
rimane quafi ereditaria nell'inetta caia . I luoghi noia-
bili fono : . i
1. Bafra, Bofra , Bogara, detta Botzra da Beniamin
di Tudela , erroneamente Ealfira , o Balfarn , in Greco
Baftra, ed in lingua Siriaca Fertili Maìfnn, cioè Mefe-
ne full' Eufrate , la capitale d'i quello Governo fifuata in
una pianura,' che c una pòYzione del deferto , nella di-
flanzà di mezzo miglio dal lido occidenrale del fiume
Schiat ù'1 Areb, col quale la Città comunica mediante
Un canale largo e navigabile , dal quale efeorio molti
altri canali per la comodità della Città , e per marnare
i giardini , ed i campi . II Signor Tavemior ftima la
Città lontana 15 leghe FrancelTdal Golló Perlìco, e il
Signor Thevenot 18 leghe. LaCittà è cinta d' una mu-
raglia fatta di (erra grafl* , che rinchiude un gran cir-
cuito liei quale fi ritrovano ancora molti giardini , e
cam-
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Canipi. L'aria vi èptirgata, le cafe fonomalfVte dimat-
toni ral'ciugati al iole . .Delle piazze di mercato che vi
i^inò', è celebri: quella, die chiamali JMerUJ, perchè in
altri icmpi vi fi radunavamo gli Arabi de.' uaefi vicini
non follmente a cagioft di traffico , ma anche per pub-
blicarvi le loro opere di .doimenia e poeiìa . furono an-
ticamente in quella Città de' Lederai! Arabi di gran
repu.tar.io ne , r quali fpefTe volle ebbero delle control-
Ile co' Letterati di Kiufa per caufa della Religione . I
gran difturbt , che ne' tempi più moderni agitarono la
Perfia , promoffero il traffico ili Bagdad . Ad oggetto di
quello traffico la Città di Balia è frequentata dagli Ara.-
bi, Turchi, Pérfiani , Armenj, Greci, Ebrei, elndiani,
e gli Olatidefi , Frsncefi , e Inglelì vi hanno Ì. lpjo Cpti-
ibli , e le loto navi vi arrivano dall'Indie , cariche di
mercanzie. Effe vi arrivano d» Bengala ne' meli di Mar-
io Aprile Maggio e Giugno, e da Stirate; negli ultimi;
tnefi dell'Anno . Da Bengala ri fi portartp w ic ft*M
di tela dt lino imbiancata , ftoffe di feta , drappi di me*-
ia ieta e mezza latia T MufTolini ricamati , niccherò , zen-
zero fecco , e in falamoja; f zafferano fpurio, legno di
Sandalo' | « d' altra fpecie , Benioin, lacca, tifo, ifagno,
piombo, e ferro d'Europa. Dalla, colia di Cptomandei
vi portano dell» tela di lino grotta e turchina, £ ttella
bianca, dì cui fi fervono. gli Arabi per farne velli'tì , e-
camice . Dalla coffa di Malato vi vengono. Cardamo-,
mi, zenzero, ee. ce. Da Stirale, varia torte di drappi
d'oro e d'argento, turbanti, cintole di laria. , tela lur-
cllina, indaco, ? acciaio, che ( Perdaci cornprano, peu
farne delle lciable . Gli Olaildefi vi portano delle'fpe-
2ierie, e del caffè da Giava.
Da Stirate vi vengotìo meno navi Turche, che Euro-
pee. Gli Arabi di Meskiet cSafiar, che vi arrivano col-
le loro proprie navi, dal golfo d'Arabia vi portano del
caffè di Macca, e da Sovahil de' Negri dell'uno e dell'
altro fedo. Le Tribù-Arabe degli Huli e de' Beni Uibe,
e gli abitanti di Bahre'in vi portano delle perle,' pafeate
a Katif, ed iti altri luoghi del golfo di Perfia , e che
per la maggior parte panano a Surale. Cotefti gencridf
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176 DELLA GEORGIA
mercanzie vi fi vendono a contanti. I contorni di Bafra
Commini Urano pur pochi generi', dabaraitarfi eolle mer-
canzie Indiane . Eflì confittone principalmente in rame
ufato Perdano, in biade (purché i Governatori ne per-
mettano l' effrazione ) , datteri, vino, acqua di rota ,
frutte fecche di Periìa, ed in Runias", eh" è una certa
radica da lima roffa . In quello flato- eri il traffico dì
Bafra nel 1730. Le lettere che dall'Indie devono anda-
re in Olanda , paifano per la Città di Bafra .
In Bafra dimorano più Arabi , che Turchi ; Onde è ,
che ivi fi parla più Arabo, che Turco. Oltre i Maomet-
tani , che in parte fono Sunnefi , ed in parte della fet-
ta di Ali , vi fi trovano anche de' Soriani Giacobini e
Neftoriani , ed alcuni Religiofi della Chiefa Romana .
Sonovi anche alcuni de' Sabet moderni detti in quello-
Paefe Mendai lahia, cioè difcepoli di Giovanni, oppure
Criftiani di S. Giovanni ; che in maggior numero tro-
vatili nella Provincia , che nella Città . Elfi parlano
Arabo , e tra loro anche un dialetto rozzo di lingua
Caldea , e ferivono con cararteri antichi, altrove non
tifati .
La Città di Bafra deve la fua fondazione nel 6}6. a
Omar, il fecondo de' Caliti. (*)
In diftanza di' circa 1 miglia da Bafra alla volta del
deferto, e nel deferto ritrovanfi degli avanzi d'una Città
grande, che credonfi edere dell'antica Città di Trridm,
che fu la Capitale della Provincia di Mefite .
2. Miravi, villaggio , una meo' ora dittante da Ba-
fra (">, fui nume Schìat iil Areb , ove gli Europei ta-
lora
(•) La vecchia Cini di Birft /abbacata da Omar er
e mera fino a due lfgh* Tedefche Ionia™ d.-" r —
n,r^ „„r„ Sud.-a/efl =1 Sud . Vi li trotant
, che la circondava , c non pochi fcpolcti di molli dotti M11-
{ ■■ ) Anzi è liruaio al di folto 1; mura di Bafra , ed è quali come la
Cittadella, oflia Caflello della Otri. Qsi', rjlicd- il Ondati, oflis il
Capiiau - Pafdia , il, gitile ha il comando Copia le Galere febolmenra
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lora prendono a pigione delle ville, per tra (tenervi fi qual-
che lempo. Tra gli abitami ritrovatili de' Sabci. Una
re fine
3-/
ov.iuj ,ì:iìì
. Quindi è che queiìa contrada ù una de' 4 paiadifi,
c gli Arabi dicono ritrovarli in Afa.
4. Hafrr , luogo fintalo fui fiume Schiat HI Areb 5
6 ore di ftrada di là da Bafra , fin dove pollino ar*
are le navi , che vengono dall'Indie , che non pof-
giornata lontano da Bal'ra , ed in vicinanza del luogo
che ficaie .
6. Ahaàtn , Città fituata ove il fiume Schiar iil Areb
entra nel Golfo Perfiano, filila parte di Nard-Weiì del-
la fu* bocca , una giornata e meizo dìilante da Bafr*
dalla parte di Sud-Oli. Il Geografo Nubiele dà a quefto
luogo il nome di Cartello .
7. Zeirsì, forte dirimpetto a Abadan , ed in vicinati-
la di codefla Città in un Ifola fituata nell'imboccatura
del fiume-
8. Sede , un altro forte nell'imboccatura del fiume,
io faccia del Borgo di Mckam-Mi, ove tra elfo borgo,
e quell'altro di Raltmanie, in poca lontananza daBalra j
v'è un deferta.
9. Il forte di Kabban, polio fil! confine della Provin-
cia Perfiana di Chufiftan , e full' imboccatura del filile
Schiat iil Areb.
Il P.iefe, o fia l'Ifola, fituata tra il fiume Schiat HI
jffit. ' , M Areb,
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17S DELIA GEORGIA ■
Arcb, il canale di Haffar, il fiume Tiifter, c>i il golfo
Perdano, chiamali Gbtfan, a G'jìji.
Dalla parie di NordWcft una giornata lontano da
Bafra, nel deferto, trovali un Borgo, che come alien,
fee Texeira, chiamafi Drabtmja, ove egli nel 1604 vi.
ite molti acanzi d'una Città , i cui contorni fono col-
tivati. Indi volgendoli verte Settentrione, a ninno fini-
nel mele di $ell
Al 'jbàffir , 7
ali' Eufrate . Quando
aliarla una gran parte
;c full' Eufrate, nel lido
"ni lido Occidentale dell'
1 di Baftra.
Il
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ì N G E TI E R È. ÌÌ9
Il vilk^iii J'mì-* , che I ti-, .' -L- a dki- ix-mprefo nel go-
verno di Baftra, fin da Kafr Ibni Hubeire comunica II
fila denominazione all'Eufrate , clic vi incomincia chia-
marli fiume di Sur* . Il villaggio anticamente fu città .
Mcfopotamia al Dichcfira.
Là Mefapotamix prende il nome greco dalla fna filua-
zionc tra' fiumi Eufrate e Tfgre . Per l'iftelTcl motivo
gli Arabi ìa chiamano Al o Et Dfchtfim, cioè Ifola Ò
Perlifola, il ^ual fignificato Dfthtfm Bài Nikwn , è
iin nome mezzo Arabico, e mezzo Sirìaco; Gli Ebrei le
danno J' iftertb nome, che alla Siria, chiamandola Aram;
aggiungendovi anche degli altri nomi , per dilìingucrla
maggiormente , dicendo Aram Naluraim (cioè la Siria
tra' Bami , e l'addai Aram . Gli Arabi hanno ditifa ciuc-
ila provincia in ^..Quartieri (Diar)i ed a'j. primi han-
no data la denominazione delie loro tribù, che vi fi fo-
no fìabilite. QitciliQiiartieri chiamanfi Di.ir-Bek.ir, Diar-
Moàhir {M«ànr) oppure Dixr - Rxkxt , Dar - Rxb'iah ri
Raiiija, (Reliix), c Dìsr-al Dfcht&r* nel lenfo più ri-
ilretio; chiamali però anche DUr - Muffii o Mefiti , col
home della città capitale . I Soriani alla MclopOtamìa
c Soria danno il nome d' Occidente, ed all'Adirla e Cal-
dea quello d'Orienti;
Dfcicjìra nella fua parte fcitentrìonale comprende la
montagna Tdurus , che comunemente (limali dividerla
dall'Armenia maggiore. La montagna dall'Eufrate ilen-
defi'per Urfa e Diarbekir verfo levante , onde inoltrali
nella contrada di Kifilken verfo Sud- "afeli : ove prende
la direzione verfo fettentrtone fino a Nifibin, indi ritor-
na alla volta di Sud -Veli, e va fino alla dillanza di a.
giornate eli Moful . La montagna ptelTo Simìfcbur fleti-
deh" da Nord oli verfo Sù'J-weft. Al monte Taurus fi
danno varie denominazioni , che hanno rapporto a' po-
poli j che vi abitano , chiamandoli per «tèmpio 'tarai
Cerai, cioè monte di Ciro ; Tura Zxobaio, cioè monte
nfeiuto Mani Sajni . Nella contrada inferiore del fiume
Kabur, che prc!>..> Karkilia s'uui-ce air Entrate, 1 mon-
M i ti
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jSo CELLA OBORCIA
|ì terminano , e di là dal delio fiume incomincia ima
pianura , che arriva fino a' momi di Hamre . Coletta
pianura è egualmente fidile , e produce l'illeife erbe,
Che l'Arabia deferta, In efTa non fi trovano piante *
fuorché la Rigolizia, che vi fi fa in abbondanza , la qua-
le meila nell'acqua, la rende più lana, ed èalcaio di ca-
gionare una copiuiii irnljiirazione, Non fi trovano in co
tella pianura ne viveri , né acqua buona; imperocché
quella poca acqua , che »i fi trova , 0 è amara p puzzo-
lente , c non è a»a nè per bere , né per cucinare , Per
confeguenza chi non fa il fuo viaggio fui fiumi Eufrate
e T'gre, o a lungo di elfi , ha da forTrire molti inco-
modi , fenza far menzione de' pericoli che vi fovraiìano.
per gli aflajlini di ftrjda. i.a detta montagna di Htmrv
incomincia di là dall'Eufrate nella contrada di Diche,
mafe, e atiraterfera dall'Eufrate, feorre per la lunghez-
za del Deferto di Dfcucfus , dà luogo al paflaggio del
Tigre preQb Afchik e Mafchuk in faccia a Eski Bag-
dad, e pafla per il deferto di Bagdad fino a Kifil - Ru-
ttai, ove Ri aperta per lafciar paffare il fiume Diala,
traverfa la contrada dì Wafu e Zazikc, che. è il confi-
ne della Pcrfia , ove la montagna prende il nome d(
Hnr.irm^ e va teiminandofi fui golfo dì Perfia . E 1 una
catena di monti baifi e llerili , co|ierti di terra rofficcia ..
In alcune Icontvade di quefta montagna , per efempio.
dalla parte di Mot'til e Scherezur fi irova una fpecie di.
Minerale nero (che fembm effet btiume), che brucia
come una candela dì cera, deua dagli abitanti Mommi». |
minerale . L'Eufritt y la di cui forgeute fu deferitta nel '
governo di Arzeium , da queflq governo, e da queilo di I
Piwas pafla in Dfchclira, ove di là da Racca riceve il, ' j
fiume Bclìkhe , che viene da Harran , e preiTo Karkifia,
i! finnic K!i,i;»i-- , dopo che a quello fiume s'è unito 1'
Henna s ■ Il Tigrt, tu arabico DiJiclrelc the nai'ce dalla
parte orientale di Diaibckir pretto un antico calìello ro-
vinato, da una caverna con Ilrcpito grande, prima d'ar-v
rivare a Diaibekir già vien ingranalo da parecchi in-
fluenti , Pano fono filenzìo i fiumi minori , che il Tigre
riceve dalla parte di levane, > C noto follante-, che un
' " ' brac-
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i H G E U È SJi 18Ì
hìietìò de! fuddetto fiume Hcrmas , di nome TJirlfat
"àttraverfa il deferto Sindl'cljiar , e preffo Teirit s'uuifcd
ài Tigre; ..
L'acque dell'Enfiate fono fempte tórbide. Si purgatici
con allume, il quale non fi crede puntò prc^itidiccvolc^
comi; lo tofégna Jacopo Lind nel fuoEiTay 1768. Cote-
fio fiume corre molto adagio nella contrada di Bir, S
navigabile con piccoli navigli fin là dovè s'unilcé col
Tìgit , e con navi più grolle fino a Feniche b fi*
Riilwania , perchè più in -hi gli fcogli impedirono la-
coIe-^pdlToiio fcanCarlì gli fcogli. li Sig. CutVrfglìt no;
ta, navigarti nell'Eufrate con maggior comodo rie' triefi
d'aprile e Ottobre, éfleudo allora il fiume piti graffo per
l'acque piovane, ed eflere le navi dì ctii ir ne fervono,
.di fondò plano . ! raiiii , che efeohò dall' Eufrate i piii
voite formano ifoletle : il fuo corto è rapidi) nella 1 con-
trada di Ana. .
Il Ttìgi preffo Mofui è pfofòndò e veloce ? ma id
pòca diftariza dalla fua forgente incomincia a far moi-
tiffimi raggiri : forma molte itole j e .le panche d'arena
vi fon frequenti . Circa una giornata e mezza di là d*
Moful, preffo uh luogo àcuo Afigmr , la navigatone det
Tigre vien Impedita da un ar^ni;, detto così da Taver-
riier, largo lòo. piedi di fatti grotti, die vi foriti a una
pefcaja, profonda circa %<3. refe, che da Tlievenot È Ri-
mato un avanzò della baie d'un ponte, per cui feorrè
l'acqua con Illrepiiri grande. In quello Itiogà non fola-
mente le pérfone sbarcano ; ma fi francano ailchc le>
mercanzie, che fi rimettono fu' navigli di là da queftcf
luogo. Circa z. giornate di qua da Bagdad, 0 fìa nelli
contrada, de! paefe di Didgel fìniicono le panche d' art-
tia, ed il fiume s'allarga molto più ; fcOrre però tanto!
adagio', che appena lino fe n'accorge.
Quanto al vento famofo , che dagli Arabi chiamati *
Ssmuirt , o Simtìm , da' Turchi Sjitiydt e Rigne , da' Per-
fidili Biiàii Sanitir , e dagl'Indiani 0.'ns^h'mf,. ne darò"
uh ragguaglio conforme a quello de' viaggiatori ; i quali
fiponanrj in qmil maniera egli to'-ia 1 in Lak Arabi , ed
M 3 in
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igj DELLA GEORGI^
jn Dfcliefìra . Imperocché i Sigg. Boullayc le Gouz^
Thcrenati e Otier riportano, che quella fpccie di vento,
l'otri fa Molili, e Bagdad , ne' contorni di' Knfli Suria,
lilóco funaio nel governo di Bagdad in poca diflarus
da' confini della Perita, ed à Baita- Ma nelTuno di lo-
ro dice , da qua! punto cardinale quella vento venga.
Soffia ne' tre meli più caldi Giugno, Luglio, eAgofto.
Thevcnot , il quale aflrcura d'clierlen- informato colla
maggior ertezza a Molili da perfone più degne di fe-
de conformi nelle ìri-.o anemoni , riporta, che ira Moiul
e Bagdad coietto vento follìa fediamo nella campagna
non da per tulio ma (fecondo il l'uo parere) Colt auto
nc' eontorni del Tigre . quantunque cofforo , chi: navi-
gano fol ditto fiume, non lo tentino. Quella relazione
fu confermata dalla di lui propria efperiénw avuta nel
mete d' Agoflo •' imperocché full' entrare del detto mefe
una carovana partì da Motul per terra per andare a
Bftpdad parlando per Kiurdiftan , C nel fecondo giorno,
dopo la partenza, a Molili venne la novità effe:- morte
parecchie pedone della Carayana ; ma il Signor Thcve-
ìiot che ne' dì 18 Agoflo partì per acqua, non ne Ten-
ti v'erun incomodo; quando però pretto Eski Bagdad af-
cuni de 1 tuoi compagni di viaggio sbarcarono , clìi appe-
na fecero ivn pano per terra , che tentirono il Samum,
come un aria infuocata, e Armarono meglio, di rimbar-
carli frettolofamente ■ Egli racconta inoltre , che ne|
itì35- nel mefe di Luglio in termine di 20. giorni mo-
rirono a Bafra 4000. perlbne. Coloro, che gli fpiegara-
r,o t pcrniciofi effetti di cotefla fpecie di vento, furono
liuti d'accordo nel l' a fieri re , che chiunque tira a te co-
ttilo vento , cade fubiio mono per terra ; e che alcuni
ai effì hanno encor il tempo di dire , chs fentono un
fuoco imerno. Ma il Signore Bouìlaye le Gouz afferi-
fcc , che le perfone , imbevute di quello vento , muojono
co'la bocca aperta, e mezze arrabbiate. Thevenot, che.
s'è informato da gente fiata teftimone oculare di fimilf
pevfone foffogate , e che le 'aveano toccate con mano ,
racconta , che effe diventan nere come J'igchÌo.ttrS , e
palpandole, fe ne diftacca la carne delle offa, e rimane
nel-
. i Digitized by Google
lidia mano. Dicono efler accompagnato quefto vento da
lina fiamma fortile come un pelo , e morirne foltanto
coltura, che imbevono la fiamma . Il Signor Tlicvenor
è di fcnlimento affai veriimvle , nj'cere quarto riiora vo-
lante da efalaiioni fulfuree accefe , ed il Signor Otrer
after ifee enervi talora mefcolato il vento d'efa (azioni
S'iH'uree. In rotelle contrade non v'è fcarfezza di Zol-
lo ; imperocché in ditUnza di poche ore da Moful , rifi-
la Provincia di Dfcheur* vicino al Tigre incominciano
Mariti di Zollo, che ften.Iendolì per io Ipazio d'alcune
miglia, e iè nefente l'odore liti fiume Tigre, e neven-
gon cagionali de' Bagni calili in co tolta contrada . Si-
mili Monti di Zolfo incontranti nella Provincia di Riar-
di ilan . E' notabile, che nella prima notte dopo la tua
partenza da Moful, il Signor Thevenor liil fiume Tigre
lenti un vento caldiilimo (che pe;i> più volte fi rinfrè-
fcav»), perciò egli ebbe paura, che ione il Samum,
perchè coretto vento veniva dalla parte del primo de'
liiddetti Monti di zolfo. Dalla fonazione fi può conclu-
dere, che il vento qra di Nord- Wcft ; e per t'appunto
quefta fu la contrada di lyiurdman . Le portone dì lòpra
accennate, che eran partite da Moful, furono foffbgare
dal Salmum, il quale forfè vi avrà condotte le ciato-io-
ni fulfuree da' monti di zollo. Quando il Signor Otrer
atferifee, che il Salmum odora Ionia preflb Kafri Scìù-
rin, egli vi aggiunge , che la contrada , ove elfo forra
pii\ frequente , è il Deferto ; c che coietto vento inco-
mincia come un turbine, e ninfee prello. Che gli Ara-
bi , accorgen doline di lontano , li mettono lolla pancia
in terra , nafeondendo la faccia nell'arena, e cuopren-
dofi ben bene .
E 1 notabile, quel che dice ilSignor Orter, cioè, non
euetr mortifero il uiddetio vento agli animali pelofi, e
cagionar foltanto in cui un tremito, ed un ludorcopiolo .
Nella diferizione della Perlia e Arabia li dirà dell'altro
concernente quello vento letale.
Ne' deferti della Provincia di Dfchefira da un luogo
all'altro girano vagabondi gli Arabi , Kiurdi, e Turca-
Manli, e propriamente fanno il rncltiere di ladro- Gli
M 4 ..^^.Ai-a-
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1$4 DELLA GEOHGtA
Arabi, die ii fono «abiliti fu' Fiumi Eufrate, e Tigrf,
coltivano il miglio , ne fanno pane , non mangiando
altra forte di pane . I luoghi della Provincia fon po-
politi ; è però cofa rara di trovare gente per la cam-
pagna .
I Soriani domiciliati nella Mefopotamia parlano il
Dialetto Aramtf't , eh' è il più elegante de'. 3. Dialetti
principati della lingua Siriaca ; Ove però non fon com-
prefi i Soriani , che abitano ne' villaggi della contrada
di Urta ; perchè colerti ulano un Dialetto de' più corror-
ti, e peggiori: egli è tifato ancora da' Soriani, che abi-
tano ne' monti d' Affilia.
Il Governo di Diarb t kir.
E 1 dinaro dall'una e dall'altra parte del fiume Ti-
gre, e da levante confina col governo di \P an , da Set-
tentrione col Governo d'Arzeruin , da ponente col Go-
verno di Siwai, e da mezzogiorno co' Governi di Ita-
ca e Molul. In (niello Governo , cioè come fuppon;:.o,
ne' contorni di Hafnì Kie'ifa, v'è un Diftretio notabi-
le , detto da' Soriani Tur Ahiin , cioè monte d' Abdin ,
o fcmplicemeote TVjr o Ter cioè monte , detto anche
Mante de' Terapeuti, e Haitam, che comprende gran nu-
mero di Borghi , Villaggi ,. Conventi ripieni di Frati e
Monache di Soria della fetta de' Giacobiti, che parlano
Siriaco o fia Caldeo, e abitano tra'Kiurdi. Anticamen-
te erano fubordinati ad un ibi Vefcovo , già detto di
Tur-Abdin ; ma nel feguito de' tempi fono flati oiiii-
nati de' Vefiovi in più luoghi, per eleinpio in Salaci,
Betb-Mznaem, Moiiaà, Haa , e nel MMujUro ii S. Mal-
chi , i <juali luoghi fon GtUilì in quello Dilirctto; di
più nel 1364. il Vefcovo di Salaci] di nome Saba tu
creato Patriarca di quello Diilretto, contro il legittimo
Patriarca Ignazio VI. e fu confermato dal Sultano di
Haini Kie'ifa . Quello Scifma tra Giacobiti durò fino al
1494., nel quale Ipazio di tempo i Patriarchi di Tur-
Abdin rifederono nel Borgo di Sdach nel Convento di
S. Giacomo.
Il
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IN G 1 N 0 R E, lif
II Governò di Diarbctir è disilo in \g. Sandfciaccati
ed in 5. allri Diltretti , che come dice il Signor Ri-
cani, chiamanfi in lingua Turca Hukinmst , cioè Terri-
tori liberi. Dei 10 Sandfciaccati undici ne appartengono
all' Imperniar Tikco, e 0110 ne fono del Btg de Ki'itrdì ,
la cui carica non è in arbitrio del Gran Signore , ma
bensì ereditaria nella loro discendenza ■ Delle tribù de'
Kiurdi non ne conofeo pi» che due, che cliiamanll Mil-
la e Gtrgtvh. li Sig. R-icaut noia i nomi de 1 Sandlciac-
cati .■ ma ficcome m' accorgo bene che per la maggior
parie fon erronei e che pochi nepolTono correggerli coli'
ajuto de' viaggi del Signor Otter, ho (limato meglio di
tralafciargli . Sono notabili,
1. Darbekir, Diiriickr , o Dìarhtk, Città fui Lido od'
cìdeniale del Tigre , che anticamente fu chiamara For-
tezza d' Amli o Amti o Amidi , oppure Emed , da To-
lomeo Amman, Cor.jlmtin, allufivamente al nome dell'
Imperatore Conftsnzio , e da' Turchi Ktra Amìi o Kn-
r.iemit , cioè Amid la nera. Il primo di quelli nomi de-
riva da ttn ceno Arabo di nome Btkir , che vi fifsò il
fuo domicilio (Diar). La Città è d'un gran recinto,
c la tua muraglia fatta di fatti neri, è altilfima , e co.
me Abutfeda nota, è un Sicuro riparo contro il fuoco e
ferro. Cartwright , Tavernier , e Lucas dicono; che la
muraglia è doppia. V'è un Cartello, pollo nel l' estremi-
tà fettentrionale in un picco! Monte , che domina la
pianura, eh' è di là dal fi '.ime . Nel Camello r'è un pa-
lazzo del Governatore. L' ifteffa fpiaggia Occidentale del
Tigre è adorna di giardini, ove gli abitanti nella ftagio-
ne più bella dell'anno trattengono per divertirli . LaCir- "
tà è popolata, e v'è gran numero di Cristiani , che per
la maggior parte fono Armeni , e gli altri Sono parte
Neflorùni, c parte G'tacobiti di Sorta. Il Metropolitano
de' Neltortani di nome Giufeppe , nel 16S1. fi ibttopo-
le al fommo Pontefice Romano , e da elTo ottenne per
fc, e per i fuoi SucccSSori la dignità di Patriarca. IGia-
cobiti vi hanno un Metropolitano.. Gii abitanti hanno
l'abilità di preparar de! m arrocchino rollò di buona qua.
lit.i . Il Ri. me Ti:jrS vi fi pjflà col.ie barche; ma nulla
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lS6 p E L L A GEORGIA
diltanza d'un quarto d'ora di là dalla Città v'è un ptìu.
te di pietra, che fecondo Prelazione di Cartwrighr con-
fitte in zo srchL Il primo de' Sultani Ottonanti! con-
quillò la Città nel 151J- v'e chi foiìiene, che antica-
mente vi fo(fe la Città di' Tigr.inactri» , la quale pcròda
altri credefi Hata più là fui Tigre,
Dalla parte meridionale delja Città , tra ella , ed ij
Diretto di Siverik v' è un monte di nome Karadafibe
Da effo nafee un fiume dell' ifleffo nome, che di
là dal ponte fopra accennato entra nel Tigre. Dall' illef-
fo monte viene un altra fiumara in due alvei, di nome
Giienktfcbil" , i quali in poca lontananza dalia loro Sor-
gente s'unifeono, e formano un fiume riguarderete, il
quale dopo efTere pattato fotta un ponte di pietra di ià
dall'imboccatura del fuddetto fiume Karadfche Dag, en-
tra parimente nel Tigre.
W Dijhctta di Amii , che porta il nome della fud-
detta Città , è il più riguardevole di tutti gli alttì , c
dalia patte di ponente confitte in una gran pianura aper-
ta . Vi fi parla Araba, Caldeo, Turca, Ptrjìtmo ,Xurdtfi ,
e Armena.
Annotazione. Ne' viaggi di Cartwright fi fa menzione
d'una contrada, J giornate lontana da Diatbekir , e 5
da Bidlis , la qtule dagli affranti vien chiamata Manu-
fatte. Ella è funata in una valle fertile , e d'un terreno
graffo. Egli vi aggiunge , che un miglio Inglefe di la
da cotefta contrada v'è un albergo denominato da S.
Già; Battifta, ore i parteggiai per motivo di fuperftizio-
ne fanno clemofinc a' poveri.
z. Mtfarikin, Meìafarikin , Maij jjihankin , Mìajarekfni ,
detta da'Soriani ,',-f.iiffe rchin , M.iìpbenat , e MaipIxr.iB,t ,
e da Ammonio Alauprafla , fecondo il (èntimento d' al-
cuni detta anticamente Marlyropolis , proptiamente la
Città capitale di quella Provincia , porla da alcuni in
Armeni , da altri tra l'Armenia , e Mefopotamia, e da
alcuni in Mefopotamia, è fintata nella pendice meridio-
nale d'un monte', detto Snjo nella Cronica, di Dionifio,
ed è murata. I giardini vi vengono^ mainati da un fili-
aie , che in poca duìanza dalla Città verfo la parte di
Siid.
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tfjqiNÉRB, J S7
Smi-Weft , nafcc da ima fonie detta ATn-haus. Per
andare da quciU Città a Mofnl , panando per Mardin
vi vogliono 8 giorni, e 6 , paflando per Hafni Kieifa .
In quelle vicinanze turano le Città, Hatdjcb, detta
da' Soiùmi //.«.«*.. , e Himn , cinte di monti, ove in
poca lontananza vi fu il Diretto di Marlin. Non so,
fe cuTiano ancora.
j. Srwf , o Éfttri , in lingua Siriaca Sttredi, e Ma-
hidra, Città nel Quanicre (DiaO di Rabiah in uncol-
le , e fecondo la relazione di Abulleda , poco diliante
dal Tigre, una giornata c mezza da Mefarikin. Evvi un
Metropolitano de' Neiloriani.
4. llafni -Kiti/a , o Hefn-Kipki , detta da Abulfed»
flejhf? Caifa , da' Soriani Htfen-Kcpfa, cioè Cartello dj
Kepha, o fempliccmeme ihfiia, Città grande fui Tigre .
Dalia parte fet reni rionale , fui fiume v'è aa Caflello ,
con il quale la Città hauna comunicazione mediante un
ponte, per cui fi patfa il Tigre.
J. Kardi, O ZjWf, oppine Dllhrir.fi ll-ni , oJlmiimtr,
pwero Dfchjirat foni, a Bea Omar, cioè Itola de' fidi-
noli, o fia del figlio di Omar , detta anche femplice-
ineme Dfchrfirt, ed in lingua Sinaca Goziru o Gw;/U
(tibia), talora coli' aggiunto Gazarti Kard«, e Gazarli
Zd'dta , come pure Btth-ZabAe , donde gli Arabi for-
mano il nome B.i-Ktrdu , e Bj-ZVW.t , detta da Ara-
iniano, BtzMt , Città piccola in un Kola del Tigre nel
quartiere di Rabiah. Oli nafee in quella Città gli vien
dato il nome Dicheferi ; onde fegue , che codeìlo temi-
re non lignifica generalmente un uomo, nato ne.'Ia Pro-
vincia di Dfchefire, o fia Meibpoiamia , de-nominando-
vifi ognuno dal luogo, ove cnato, per eftmpio alDiar-
bekir, al Muffali, ec.
A' tempi di Jicniamin di Tudeb , vi fi trovavano cir-
ca 4000 Ebrei , ch'eran foliti di andar ne' giorni di fe-
lla in un luogo vicino, creduto, clic vi fia fiata la Si-
njgoga di Efdra, per farvi delle preghiere,
6- Sadir, Borgo e Cartello fui fiume Ti.r;re, 1 gior-
nate lontano da Diarbekir , nella pcn.iice orientale di
mi monte detto Sultan fnlaii , da cui katurifee una
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iS8 t> è h h À ctOKcil
fiumara , che traversando il Boigo , va ad unirli ai
Tigre ,
In quefta contrada non fi trova altro albero, fuorchà
il Sutino.
7. Saura, Ciltà piccola ira Dìarbtkir e Mardin, co*
nolciuta per enervi un Vefcovo de' Giacobiti .
8. Mardin, Manditi, Marititi , Mertin, Marie, Ca-
rtello famofo nel quartiere di Rabùh , porto in mezzo
alla pendice d'un allo monie , piazza aliai ione 1 per la
fila fonazione, e per i lavori falli a fcarpello nella Roc-
ca, ove conduce una ftrada tdrtuofa . Evvi acqua di fon-
te, ciò non ottante vi fi fuol bere acqui di ciiterna; à
pie del Caftello pela un gran fobborgo , ove rrfiede un
Arcivefcovo, fubordwaro al Patriarca d' Antiochia della
nazion Soriana . Il Signor Herbelot sbaglia , dicendo j
che quefto luogo è funaio fui Tigre , Tinnir Beg non
jiolè impadronirfi dì colerlo Caftello, quantunque lo af-
fediaffc lungo tempo . Le Sufine di quello luogo fono
famofe . Nel Diftrettói che da quello luogo prende la
fua denominazione, è comprefa la Città di Nifibin.
In poca diftanzi dalla Cina v' è il r^onaflero di S.
Anania, detto il Monajiiro Zaykaranii, ove rrfiede il Pa^
iriarca de' Monofifiti , o fia Giacobiti d'Antiochia.
Alle radici del monte di Mardin vi fu una piccola
Città di nome Uumifir , ed in pnea lontananza da Mar-
din deve cctearfi la piccola Città di Caphartutaì-
9 . Naféin o Ktfiiin , detta da Benjamin di ftidela
Nttf&m , in antiche monete Krféis , chiamata anche 1
Jiifibir , da' Soriani moderni Zauho o Zola o Saba , da
Rauwolf malamente Zibìn , da' più antichi Achur o
jìcbad, e Antiochia MyfAatii* , Città piccola, che quan-
tunque raiTe-mi^lia a l;u viP'jjfrgifi , pure è la Capifale del
Dìar ftabiah; fu però ino: kj più r a lardato le amica-
mente- A Settentrione di effa v'è un alto monte, dcito-
una volta Mxfius , ora Tfchiuii , ove il fiume dell' ilteflo,
nome, e di .quello àiHcrmaf ha la fua forgente; il qua-
le feorre preflb la Città , e vi fi patta per un ponte j
Prima clic codclìo fiume s'accerfri alla Città, clìb fi di-
vide in parecchi canali, che fervono ad inafferc Ja«n*.
P*-
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paglia, fertile di Ccionc, Rilo e altri prodotti. Tra gli
abitanti ritrovali gran numero diCriftiani, Armeni, Ne-
ftoriatfi, e pochi Giacobiti . Ella fu la Sede d'un Ve-
fcovo de' Giacobiti, e d'un Metropolitano de' Neftoria-
ui. Il Signor Hvde e Perilhol , de ìtinrrihm munii pag.
<5o. Noia ; fa alcune dìfficoltàcontro l'opinione de'So-
lianì , che credono effer Nalibin l' ilìefia colla Città di
Zola u Saia, di cui fi fa menzione nella Bibbia.
Annotazione . Tra quella Città , e quella di Moful ,
dittami l'una dall'altra 405 giornate , v'è un defer-
to, ove dai villaggio Kandfchi in là, non s'incontrano
jiiù nè Citta nè villaggi, e per conleguenza ne anco vi-
veri, Evvi anco fcarlczza grande d'acqua buona, c per
mancanza di legne vi fi brucia io fiereo lecco di vacca .
Vi girano da un luogo all'altro Arabi , Chiurdi , e Tezi-
Jh, che nsn trafeurano veruna occafione di rubare, ed
obedifeono foltanto a loro capi , detti Scheichi .
10. Darà, luogo poco diilante da Nefibin, fatto Cit-
tà nei 506, fu anticamente -piazza forte in difefa de'
confini della Perfià, è la Sede d'un Vefcovado de'Gia-
cobiti. Abulfeda dice pofar quefto luogo alle radici dei
Monte Mardin .
11. Eafar Tulfiòia Città piccola, J parafa nghe dinan-
te da Darà fecondo la relazione di Abulfeda,
12. Kotfibe-Hifar, dagli Arabi ancora chiamato fino
al tempo d'oggi Dimajir , o Duneìjìt , Borgo in una
pianura , con un Cartello , poflo in un luogo elevalo,
donde icende un Rufcello , che và ad unirti al ftiddetto
fiume Hermas . Quello luogo, 4 ore di flrada dittante
da Mardin , e jo da Nefibin, è abitato da molti Cri-
fliani, e fu Città grande , come Io dimoftrano le vallo
fabbriche, che vi efiftono ancora.
13. Kijilhtn Villaggio , .circa é.orc di cammino dittan-
te dal luogo precedente, abitato da Soriani.
14. TtU (nome Siriaco, cha lignifica Monte) oppure
Tela Manzalat per diftinguerlo da altri luoghi di fimil
nome, anticamente Antipoli 1 , Anthtmisfn , Atithtmujìada ,
e Confammo, Città pofta a Ponente di Nefibin .
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*yw 1> H l_ 1, A \J E 1/ n U 1 A
15. Sewiik, o Sivertk Città fcpra 1111 fiume piccolo}
Che và ad unirli coli' Eufrate , in mezzo ira Urta, e
Diatbekir . La Cina comunica il ma nume a un Dl-
ftretto. Dalla pane ili Levante vi patta la fìrada, che
conduce a Diarbekir , e che per lo fpazio d'alcune mi-
glia traverfa le tocche relè praticabili a forza di (car-
pello. Quella Città è forle quella di Silabarch , il cui
iito il Signor Aflemann non potè ritrovate.
A Settentrione , e Nord- Weft ili Diatbekir fi ritro-
vano i luoghi feguemi;
ìó. Schifai Villaggio , abitato da Armeni, un'ora di-
nante da Diarbekir .
17. jÌYgitr.a Borgo in un Monte, le cui radici fon ha-
pnate dal Lago di Cuculi fibsk . E' il luogo capitale d'uri
Principato, abbondante di vigne, che f«niio un vinoec-
ccllente, che veniteli a Diarbekir e altrove, ove fe né
beve in quantità anche da' Turchi.
18. Khartobirt , Kbiirtbiirt , Kbsrlbart , Kboribtrt , Ha-
rtlbaret , Kbarffurt , voIgarmcDic Kb,irpnt, oppure Rizni-
ziad, o Hifn-ziaà o Zuid , Borgo cCallellò in un Mon-
te, fui fiume Schemi fai , che fi congiunge coli' Eufrate ;
1 giornate dinante da Milana. Evvi una vafia pianura;
the. confina co' Diiìretti di Perith. e ffibtmifcit - Gezdh. ;
AI Borgo è fubordinato il Di/tmto di Viubad .
Annui azioni .
1) Non è a mia notizia, ove Ila funata la Città di'
Kaiikala, che Abulfeda mette nel governo di Diarbekir.
2) Nella contrada i'upenoie del fiume Ti^re , già com :
prefa probabilmente nell'aurica Provincia c'Almia dell'
Armenia maggiore (la Provincia Alzanica) là ove if
Tigre, ritirato tra alte montagne, è piccolo, ritrovatili
ddle miniere d'oro, e argento, fcayate da' Greci; che
però ne! J743 , quando le vide il Si;;. Otter , rendeva-
no poco . Alcune giornate più in ti, e Agl'Eufrate a
Kiebban vi fono altre miniere, che fono in peggiore fia-
to v Indi paifando l'Eufrate lì arriva in J.ore a Arebkif'
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INGENERI, jfjr
He) governo di Siwas. Clic il governo di Diarbekif flen-
defi fino a Kibban dell'Eufrate , ciò dimo Arali dall' «T-
ierzione dei Signor Oner , che dice ritrovarli il Borgo
di Arebkir ira le Provincie di Diarbckir e SiWaS,
3) Pah, delia da Lucas PWtfie , Cina e Cartello iri
Un Monte cno lui fiume Mìirad ; clic in poca diHanza
da coKila Città , preflb Rifcbtwan entra ncll' Eufrate ;
Cottilo luogo è foriiffimo per la fua limazione, ed è
governato da un Principe indipendente . Una iola flrada
itrcita conduce al Cartello , e fui Dirupo , ov' è polio ,
v'è tanto terreno fenile, quanto vi vuole per ti mante
hitnento d'ini prefidio fufficicnte.
ti Governo di Urfa, o lattea.
Comprende il Qitarticri (Dìar) di Modhar (Mudar)
0 Roca j di cut fu parlato ( Mcfopotmiiia al Dehcfira )
è una parte di Diar Rabiah (hcbìa); e dalla parte di
Setienirione confina col governo di Diafbekir , da Po-
nenie còH'Éufratej da mezzogiorno col Deferto di Sitiil-
fchiar , da Levante co! governo di Moful. Sonovi de'
vaili deferti, ove per 4 0 5 giomatenon fi vede né Cit-
tà né Villaggio, e vi gitano co' loro befliarni de' Khìar-
di malandrini, che non temono nè i Pafchà, uè l'ittef-
fo Gran Signore , Arati di liniil condizione , e Turco-
manni. Il governo è compolla di 7 SanJfciaecati , comi'
riferifee il Signor Ricaut , il quale ne nota i nomi con
grandi feorrezioni . La parte pi 11 fctentrioiialc del Gover-
no, ove fon limati i luoghi , che or Ora in primo luo-
go faranno deferiti) , icn'.bra rller roìiiprda iiell' amici
Alznia dell'Armenia maggiore (la Provincia Alzanica).
1 luoghi più notabili folio .'
1. Schiwif.il Borco, fopra un fiume, che ne porrà il
nome , e va ad unirli all'Eufrate, è poco diflame da
Kharpurt , funaio nella Provincia di Modbar o Mudar,
come riferifee Otter . Quello luogo è delto Stmfnt o
Scbcmfck'dt da Abiilfeda, che lo mette fu' confinì .h M,'-
'fo-
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Ipl CUI A GEORGIA
fopotamia , tra Amid , e Chortbcrt . Detto egualmente
Samofata ; etto non deve confonderli con queir a) ira Ci t-
là dì Ssbtmijat o Samofata della Sona , ch'è molto pici
celebre, pofta nel lido occidentale dell'Eufrate. Suppon-
go, non diftinguerfi il Borgo di Scbcmifat o Samofata,
di cui ora parlo, da Arfamrfala o Armofata, che Poli-
bio mette ira l'Eufrate e Tigre , e clic da Tolomeo e
Tacito è niellò nell'Armenia , Può elfcre, che Polibio
abbia fuppoflo , che quella parte dell' Armenia maggio-
re, la quale è tra' fiumi Eufrate, e Tigre, ed a Setten-
trione della Montagna Taurus , lia coniprefa nella Me-
fopotamia; cune fembra dìmoftrarfi anco dal lignificato
del nome . Secondo !a relazione del Geografo Nubiefe ,
Samofata è jiooq palfi didante daMalatia, Vedi i)Go-
do Mcrafche .
j. Malati* Città diftnitta, ove fu un Cafiello fortifi-
cato , ed una Sede Vefcovile , fecondo la relazione del
Geografo Nubiefe 21000 palli dittante da Schcmifat , e
30003 da Malatia ; e Caifum o Chìfum, Ciffunìttm, che
parimente fu Città, tra le quali feorre il fiume Scndfcbia,
inno finiate dalia parte occidentale dell'Eufrate in po-
ca esitanza da Samofata della Sorta , fono comprefe
nel Diar Modhar , c per confeguenza nella Mefopo-
3. Vrfa o Orpba , anticamente pirjfa , e Antiochia ,
detta anche Callirrboe aNufivamente ad un fonte famofo,
che vi In , il qual nome fembra efTere fiato cangiato da'
Soriani in quello à'Orrlx» e Araci/ , e dagli Arabi in
En-obe o Raba , Roba e Ruba , quantunque gli Arabi
ulino anche chiamarla Orpba. Giacomo di Vitriaco affe-
rifee , darfi alla Città volgarmente il nome di Roste.
V'ò chi foftienc, non dover diilingueifi quella Città "da
quella di Ur de 1 Caldei , di cui fi Va menzione nella Bib-
bia. Efla è la Capitale di quello gotetno, e la refiden-
za del Pafchà : è grande , cinta di muraglia e foffo, c
fornita d'un Cafiello, fiiuaio accano alla Città , dalla
pane di mezzogiorno in un Monte piccolo, che dà prin-
cipio a una ferie di colli dirupati, in cuiveggonfi molti
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■IN CENERE.
Sepolcri fatti per meno di fcarpello . Nel Cartello pre-
fcn tanfi in bella veduta la Cina , le acque di due La-
ghi, che vi hanno la lor furgentc, i giardini, c la pia-
nura deliziofa, che vi è dalla parte di Settentrione-. Ve
gran numero di Crifliani Armeni, che dentro e fuori di
Città hanno una Chicfa . Vi fi prepara dello zafferano
di buona qualità, maffime di color giallo, e s'è un
gran paffaggio di foreftieri. Il Signor CanMpiight nota,
che per mancanza di legne vi fi brucia lo (torco di cam-
melli, e d'altre beftie, leccato al Sole, e che la pianu-
ra vicina alla Città produce gran quantità di frutta, e
vino. La Città fu reflaurata da AbgaroRe di Armenia,
che vi pofe la fua refidenza . I Governatori Romani vi
tennero la cada del danaro pagato in Tributo dall' Ar-
menia e Affina, e Caracalla Imperator Romano vi mo-
ri . La Città fin da' tempi antichi fu la Sede d' un Ve.
feovo , e di prefente ancora vi rifiede un Vefcovo de'
Monofifiti o fia Giacobiti . Vi fu anche una (cuoia, fa-
mofa de' Permuti , onde fonufeiti alcuni Capi dellaSet-
ta Neftoriana. Abulfeda racconta, che la Città ebbe an-
ticamente più di 300 Monaflcri Crifliani . A' tempi fuoi
era deferta.
Tra Urfa , ed il Villaggio , che fegue , vi fu antica-
mente una Città di nome Yogonbxl, le di cui rovine fo-
no fiate vedute dal Signor Thevenot.
In diflanza di 1 parafanghe da Urfa , dalla parte di
Sud-.Oa, v'è la Città di Gotti o Dfcbah.il, come Abul-
feda auerifee,
4. Tfcharmelik Villaggio dì poco rilievo, che fu Bor-
go grande, nella di cui vicinanza fu un Caflcllo in un
Colle vicino.
j. Cbarran , Narra*, Haran , Carro: Città rovinata,
in un terreno roflo , di cui fi fa menzione 1 Mof. 11
e 15, luogo capitale de' gabei, detta perciò da' Soriani
Me&ìmh Ranche , da' Greci Heìlrxopalii , cioè Città di
Gentili, famoia perchè Graffo con tutto il fuo efercito
vi fu totalmente disfatto da' Parti. Il Vefcovado de' So-
riani Mononuli , che vi fu, è flato unito ad altri Ve-
194 DELLA GEORGIA
feóvadi. Il Figlio diHaukal appretto Abulfcda dice, che
quella Città fu il foggiorno de' Sabe'i .
6. Reti HI Ain, a Rafolaina, e Rai - Ain , Domi Ara-
bi d'itn luogo, dello da Abulfeda Rufo Aìnìng , e Aino
Vantati , da' Soriani Refaina , Rcfaena , Refina , Rhefi-
na , e Rhifinia , fu Citià grande nel Diar Rahiab , il
cui nome, che lignifica capo d'una tergente ■ deriva da)
ritrovargli le fonri del fiume Khabur o Kbaboras, ir»
numero più di 300 fecondo Abulfcda, che formano da
principio, due alvei, i quali unendoli fanno un fol fiume,
che pretto Katkilia entra nell'Eufrate. Il Signor Otter
«fenice, trovarli l'origine del fiume Khabur a Kierfc ,
feorrerc quello fiume lungo le radici d'un-Mome , che
da Rees ti! A'fn ftendcli fino all'Eufrate , c nella cui
cima ritrovanti due Calklli di nome Khabur . La Città
fu fede d'un Vefcovado , e nelle fue vicinanze furono
disfatti i Perfiani dall' Imperator Gordiano.
In quelli contorni dimorano in tempo d'Elìate gli
Arabi Beni-Rifche, detti MtWalì , i quali in tempo d'in-
verno fi ritirano ne' contomi di Stimie,
7. Araiaa Città piccola fui fiume Khabur, nel cut li-
do alquanto più in giù v' è un altra Città di nome
Mathifin o Mah/m , detta così da Abulfeda ; r) quale
nota inoltre , clic nel diftretlo al Kiaènr < che fi de-
nomina dal fiume Khabur) vi fia un altra Città di no-
me Magda! .
E. Strmlcht, detta da Abulfeda Sarudfchi , da' Soriani
Sante , e ne' tempi più remoti Bdtìum, Batnitt Batnt , fu
Città grande , in diltsnzs eguale da Harran , Urfa , e
Bit , fituata nel Paefe Diar-Modhar , già famofa per
l'abbondanza dell'acqua , per i vaghi giardini, le frut-
ta , e l'uva eccellente . Fu la Sede d'un Vefcotado.
Abulfeda riferifee , che quella Città fu diflrutta a' tempi
fitoi , cioè fulla fine del Secolo 1 3 , o fui principio del 1
Secolo 14-
e
tuir
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t h O E fi E R H. ì 9 j
$u!f Bttffatt fi trovano i luoghi
feguenti .
fl, Ntfchi* Cartello notabile fui lido orientale dell' Eu- ,
frate, in un alto Monte, alle cui radici pretto il Pon-
», l'opra il quale fi pa(Ta il fi lime per andare a Manbv.
ge, v'è Un fubborgo.
10. itaUt ti Ne'giur i detto coli rie* viaggi di Balby;
e nelle Carte d'Arivi! le Kit Neginr, Cartello full' Eufra-
te;, ehe il Signor Balby nel 1580 trovò deferto.
11. Rie* , o lince*, Rakha , foprannominata Bèiin ,
cioè la Branca, e corrottamente jlralia, detta anche da
Abulfeda RaftXfl , ne' tempi più remoli Kalanikns , C'sllì-
nicum, Callinicopolrs , e LtentùfoUs, Città dillrutta nel li-
do orientale dell' Eufrate , che di là da quello luogo
riceve il fiume Bilik.be, Bulichu. Fu anticamente la Cit-
tà capitale di Diar Modchar , ove Al Banani nel gii
fece le fue oflemzìohi aftronomiche , ed Calif Harun
Rafchid vi coftruì un Cartello, a cui diede il nomeKafr
al Salai» . Vi fu un Sobborgo di nome Rafiiab . In fac-
cia di erta nel lido Occidentale del fiume vi fu uri altra
Città di nome Racca Vafil , e di là da erta vi fu un
Borgo grande , di nome Racca nera . Vi fu un Vefcova-
do de' Monofilìti. Ora la Città c un mucchio di farti.
Di lì però in poca diflanza v'è una Città nuova, mal-
fatta , ed in mezzo fra erta e la Citrà vecchia v' è un
Cartello , come riferifeono Rauwolf e Balby , il qua-
le vi aggiunge, che nel detto Cartello rifiede un Sand-
fchiacco; ma il Signor NeVberie lo chiama CaJWJo ro-
vinato .
Tra Raca e Bales, nel lido Settentrionale dell'Eufra-
te, in una Rocca ripidiflìma vi fu un Cartello , clic da
principio fu detto Danfarifab , nome che deriva da un
certo Daufar , ed in appreffb ebbe la denom inazione
d'un altra perfona, detta Gniat o Dfiiiwèbfi
la. Dtìr t dntà da Balby Et Dir, da- Newbarie Ditr,
N 1 che
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lofi DELLA GEORGIA
che aflerifce eflere il luogo del tuttocircondato d'acqua,
è Città piccola in un porto elevato fulla Spiaggia occi-
dentale dell'Eufrate. Ne' fuddeiti viaggi di Balby leg-
geri , che quella Città amicamente fu chiamata Porto
delia Calma , che di prefente vi rifiedono un Sand-
fchiacco c Cadi • L' iftefio viaggiatore incontrò anche
full' Eufrate,
Mxathìjir, e Elfi/ara , de' quali luoghi il fecondo da
efib vien chiamato col nome di Città antica, funata,
nella diftanza d'tm'ora più fu dall'imboccatura del fiu-
me Chabar . «
13. Karkifia, o Karki/ìja , detta da Benjamin di Tu-
dela Kiti-krfin , e nella Sacra Scrittura Carcemifib , da'
Soriani ÌUrl^afin c Karhfion , da' Greci Csrcefmm , Cir-
ctjJUs , Ottima, e Ccrcufium, Città fiutata, ove il Kha.
bttr 11 Chaberas sbocca nell' Eufrate , fui lido orientale
di elfo .
14. RahaU Villaggio nel lido orientale dell'Eufrate,
che fu Città, di cui le ne veggono tuttora gli avanzi ,
ove fu una Sede Vefcuviie. Vogliono, che il fuo primo
fondatore folle Malek figlio di Tank , uno de' generali
di Rafchrd, onde ebbe il nome di Raiah Mairi., come
«(fenice Abulfeda - Benjamin di Tudela , che è dì fenti.
mento aver quello luogo anticamente avuto il nome Re-
ehoboth , egli vi trovò circa ioooEbrei; ma in quel tem-
po il luogo era ancor grande, ben fatto, e murato. Di
là dall'Eufrate , o fia dalla parte Meridionale di elfo,
in diftanza d'un ora dal lido , v' è no altro più mo-
derno dell' ifteffo nome . Accanto v'è un Cartello , che
fecondo la relazione di Balby, dipende dal Sandi'chiaccQ
di El Der.
15. ZoxtifuUian full' Eufrate , luogo, che fi trova no-
minato ne' viaggi di Balby , ove fa anche menzione d' un
Carrello di nome Corur , pollo nel lido occidentale, edel
monte Carttron ,
itì. Rami. Città antica, rovinata e deferta) veduta di
lontano da Balby.
17. Som Gattello, nella cui vicinanza li veggono an-
, ■ cor*
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Cora le rovine d'una Città grande , detta Eltjfi da Bal-
by, e Erfy da Rauwolf . Vi ci vuole una giornata per
paflarc accanto alle dette rovine . E' verjfimile, che il
deno Cartello di Sara , fia (lata la Città di Stira, detta
dagli Ebrei Sara , e Saria , ove fu una Sinagoga ce-
lebre ■ Sembra , che la Città di Jtfcbtr, di cui fi fa
menzione ne' viaggi di Newberie , fi» l' iltefla Città
di Soria.
II Signor Balby vide in quelli contorni una Fabbrica
di fmilurara grandezza, di nome Cabikbelbi , ed un al-
tra di nome Aravedi, Foikkitrmì , e andando più oltre
incontrò il Cartello à'Edit, fituato in una bella collina
dalla parte finillra dell'Eufrate.
V'è in quefto- Governo un luogo, e Diftretto di no-
me Pfcbtmaft ; ma non puffo dir con ficurezza , fe è
limato in quelli contorni full' Eufrate.
18. Dalijab, Città piccola nel Lido Occidentale dell'
Eufrate , tra Raliaba c Ana , come riferite Abitlfeda .
Sembra effer il luogo detto da Balby Iieldigi .
19. Ana, o Ama, Città, pofta nell'uno e nell' altra
Lido dell'Eufrate, che quivi fi pafifa con barche. Quel-
la parte , che è da Levante, foggetta al dominio Tur-
co , e meno grande dell' altra fituata nel Lido Occiden-
tale del fiume, ch'i comprefa nell'Arabia deferta. Neil'
Eufrate vi fi ritrovano parecchie Ifolerte , in una delle
quali v'è un Cartello. Sembra, che anticamente la Cit-
tà in gran parte, o forfè interamente, fta fiata in mez-
zo all'Eufrate, perchè Abutfeda riferifee , che Aita fi»
una Città piccola fintata in una Ifola dell'Enfiale. I
contorni di qua e di là dalla Città fonò fertili di datte-
ri, olive, cedri, melaranci, melagrane, cotone, biade,
e miglio (in Arabico Dora, di cui fi fa il pane) come
afficurano ì Signori Balby e Rauwolf . Balby andando
in barca 'fui fiume, in termine di 40. giorni arrivò da
Bir a Aria - Egli afferifee chiamar^ Patfi dì Dima la
Città contigua al Cafietlo d'Ana , ed ogni altra parte
circondata d'acqua . Gli antichi Poemi Arabi celebrano
il vino che fi fa in quelli contorni .
N ,3 Di
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loS DELLA GEORGIA
J>i la da Ana nell'Eufrate il Signor Baiby incontrò
una Ifoia, ci e nome Analitici, nella quale era una mu-
raglia rovtfciau che altri gli dittero efler un avanzo d'
una Città diftrutia da un Terremoto.
10. Hadith , o Hadkt , oppure lladlìfckia ( Città mio,
va), per diltinguerla da un altro luogo, fuuato fui Ti.
gre , detto Hadicc Hi Knr litditfchìat en burnii ; Città
grande, porta nell'uno e nell'altro Lido dell' Eufrate ,
la parte maggiore, limala verfo l'Arabia deferta, fecon-
do la Relazione di li. a u Volt", vi è comprefa.
11. fitta, J lippe, detta da Balby G/wi,» , Città compo-
rta dì i pani, l'una feparata dall' alira : una parte è
fituata in ima pendice d'un Ubla dell'Eufrate, nella cui
cima v'j un Gattello ; e l'altra parte è polla nel Lido.
Oriein;tledeirEiiiìaie. V'è abbondanza di Datteri, Man-
dorle, Fichi, è d'altre frutta.
2i. Kauja, Città in itp Itola dell'Eufrate, di cui C
fa menzione; ne' viaggi di Balby .
s-uMtazim* . Secondo la Relazione di Herbelot iH'ar,
ticolo Dfchcftra, la Mefopotamia o fia Dichefira termi-
na di là i'Mnr, di modo checodeila Città vi e cani-,
prefa , E qnanlunqrw codeiìo Autore sbagli, aderendo,
terminare la Mefopatamia là ove l'Eufrate riceve i due
fiumi di nome Zab (elfendo ceno die codefli due fiumi
non entrano neh" Eufrate , ma bensi nel Tigre) pure
iembra non isbagliarc, quando in un Articolo diftinto,
alfailce ellèr comprefa la Città di Anbar nella Pro-
vincia d'Irai;, effendovi d' accordo varj altri Scritto-
ri . Vedi la fliblioth. Orient. di Affemaiva Tom, 3 P,
1 t- 8*7,
U Governo di Moful.
Qiiefio Governo, carne s' e detto di fopra, nel fenfopiù
rillreno chiamafi Al Pj'cbejìra, o tia piar-Al Dfctefira,
oppure Diar-Moful per rapporto alla l'ira Città capitale,
che confina co' Governi di Diarbekir , Raca , VCan ,
Sehe-
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IN CENERE. Ipg
Schereettr , e Bagda . Ricaur aderifce enervi comprili 5
Sandfchiaccati ; sbaglia però, contandovi anche Tikrit ,
il qual lucigo e coiuprefo nella Provincia d'Irak Arabi.
I luoghi più notabili fono:
r. Moful, detta così volgarmente, e dagli Arabi Maufel,
meglio Muffii, e da altri Muffii, Muffai, Mafai, e Me-
zal, Città capitale del Governo, polla nel Lido Occiden-
tale del Tigre in una pianura . E* cinta di mura e fot
fo, e fornita d'un Cartello porto lui fiume , e contiene
parecchie belle fabbrichedi pietre. Vi li paiTa il Tigre,
che vi è profondo e rapido , fopfa un ponte fatto di
barche , che fi disfà in tempo d'inverno, quando il fiu-
me trabocca le fponde. Nella primavera l'aria vi è buo-
na : in tempo d'efìaie il caldo vi è grande, d'autunno
vi regnano le febbri , e d' inverno il freddo vi reca inco-
r.Wo. Vi fi ufano 4 lingue , l'Arabica, Turca, Pcriia-
na, e Chiurda. I Maomettani vi venerano un Sepolcro
d'un certo Giorgio Dfckirdcbii , creduto da erti Profeta.
II Patriarca de' Nertoriani dì Scria ha la fui Sede vici-
no a quella Città in EStsftk . Vi fi fa gran traffico di
bambagia bianca e nera , che ivi fi lavora . Le mercan-
zie Indiane vi vengono (rafportate da Bafra, e l'Euro-
pee da Haleb {A leppo). A' tempo di Beniamino diTu-
dela vi erano 7000 Ebrei ; dipoi nel 1160 la Città fu
prefa è dillmtu da Mongoli. Nel 130J fe n'impadronì
Timut Beg (Tóroerlano), che la rovinò talmente cb«
fui da quel tempo non ha potuto riaverli.
In poia dilania da Moful , lui fumé Tigre, vi fu
amicamente una Cina o; nome Aitar, Ailtr , e Affwr ,
11 qua! nome è l)a;o dato anche alla Otta di Molili,
ed a ttica la contrada, circonvicina . detta Aivt't», Atjria,
(i Agri*. Quello luogo fu V Affiti» /wpritmextt élla.
bicorne Ì Caldei e Soriani in luogo di AffUr dicono
Atimr , così agli Affiri danno il nome d' Alyri ; onde vie-
ne, che anche i Greci e Latini ufano dir Atjrì» O Atu-
ri» in vece di Affina.
Il Monxff-ro di S. Mitico pollo nel Monte Elphtpb
preflb Moful , e detto in altri tempi Onichia , è nota-
N 4 Wte.
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bile, perchè Cu la Sede del Metropolitano Monofifito di
Niuii'c , che ebbe il rango dopo lì Mainano, il quale
dipoi vi trasferì la fua refidenza - Il Mafriano ic
Monofifili o Giacobiti Soriani, nel rango fiegue ironie-
diatamente dopo il Patriarca , e precede a' Metropo-
litani ; onde è noto , che potrebbe con ragione para-
gonarti con un Primate . Subordinato al Patriarca
egli ha la fua giurifdizione nella Comunità de' Mono-
fifili . iu Caldea, Affina, ed una parte della Mcfopo.
In faccia alla Città di Moful , nel Lido Orientale
del Tigre, v'è una fonte di nafia, e più verfo Levan-
te incontrati un altra l'urgente -d'acqua , detta Riti Hi
N*ur.i , dalla quale fi cava una terra limacciofa , buo-
na a tinger turchino . Dalla parte di mezzogiorno vei-
fo Bagdad fcamrifce dalla terra molta quantità di ra-
gia, onde fi la la pece. Un* giornata lontano da Me-
lili, verfo mezzogiorno , nel deferto ini Tigie v'è una
fonte calda, unde (gorga una fpecic dìmafliee faporiio,
e di buon odore. Sotto la giurifdizione di Moful ècorrt-
prefo anche il Cartello iti Schtifih , pollo in un motte
nel Lido Orientale del Tigre, vicino a Kardu, di cui
Abnlfeda fa menzione. Htkkor i il nome d'una Cina,
c d'un Diflreiio di là da Molili.
Si crede comunemente, che in faccia alla Città, clic
ora chiamati Moful, nel Lido Orientale del Tigre, fofle
fiin-vt:, detra dagli Arabi Umawa, Città capitale di Af-
fina , dr. .cui però non è" rimarlo alcun avanzo. E' noie
però dall'articolo , ove li parlerà di Eski Moful ,
che code-Ilo icmimento è incerto , quantunque lìa di
Abulfeda. (•*) ■
Sar-
ei la Cina di Nitiive fra nramtnie fituata dirimpetto a Molili.
Si vede amara fitpva una collina vitina il |imcfo IcJ'oK-ra de! Profeta
Julia fircnndaio ita nid cafe . Un'altra collriiì li diiarra aii.'ou o^uii
jUUd ^dji^Clfldb di Nitiìre; e verfo la pam del Nord
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IN G É N E R B. lEI
Baryaid, Città dittante 17 parafanghi' da Ma fui , e
da Baiai!, fecondo la relazione di Abulfeda.
1. Balad, o Biled (cioè Città) porta fui fiume Tigre ,
fecondo la relazione dì Abulfeda, 507 parafanghi di
là da Molili, fu Ja Sede d'un Vefcovo Neftoriano. Lo-
babi la chiama Bakd al Cbatboi , cioè Città delle cala-
mità . In faccia a effa v'è il Monastra ài S. Sergia nel
monte (Tura) Zobaio, in Latino Sfms Sajsis , eh' è una
porzione della Montagna Tauri» .
I. Etki- Mr-al , cioè MofJl U vecchia , mucchio di
fafl'i nel Lido Occidentale del Tigre , circa 3 leghe
Francefi dinante dalla Città di Moful , che efifte anco-
ra . E' wrifimile , che l'antica Gita di Moful, di' cui
nell'articolo precedente IT ouTe , che fu dirtrutta , fia
Hata in quefio luogo . Gli abitami dì quello paefe fo-
flengono, che vi fia 1! luogo dell'antica Minive , la ca-
ptale dell' AuTna . lì Plinio nella fua Storia naturale
lib. 6. cap. 1} pone la Città di Nintve nel Lido Occi-
dentale del Tigre . Quella Città ingrandita e denomi-
nata dal Re Nino ebbe anche il nome Telami, che fem-
bra pììi antico . In vicinanza di quello luogo v' è una
Cappella , la quale è frequentata con molta devozione
dagli abitanti , perchè credono che vi abita [le il Profe-
ta Giona.
4. Beth-Cbino , o Bctb - Cbionia , e Set b- Ramarri , in
altri tempi Beli- Razicb , fono Città fintate ne' contorni
di Moful. Tal-Afari , chiamato Cartello da Abulfeda,
è pofto tra Sindfchar c Moful.
5. Sindfcbmr j detta da Abulfeda Sendfibar , in lingua
Siriaca Sigar , in Greco e Latino Singer* , Città, 3
giornate lontana da Moful dalla parte di Ponente, ed
a mezzogiorno della Città di NefibTn , è nel deferto del
Paefe di Rabiah , alle radici d' un monte fertili/limo ,
pofto a Settentrione di effa , e bagnata dal fiume He-
zimas . E' ben fatta , e contiene un Cartello , e molti
giardini , ed è provveduta abbondantemente d' acqua .
I Jefìdi hanno qui la loto fede principale . Parecchi let-
terati fono di fornimento verifimile doverfi cercar in
que-
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loi DELLA GEORGIA
quella contrada li Pianura di Sinear , i. Mof. lo che fi
ilefe fino a Babilonia. Dietro il vicino Monte Tfcbatal-
giiiik. v'c un Lago ili nome Khatomìt, nel quale «'è un
Jfola abitata . In quella contrada dimorano gT Jteia»,
popoli malandrini .
Da! fuddetto fiume Htrtnas efce un ramo , detto
Tfertfar , il quale bagna il deferto di Sindfchar, e le
rovine dell' ami chi Hi ma Cina di Hadre , detta da Abul-
feda Hadbr , da Soriani Cbttra, e preflo Tekrit s'unifce
al Tigre.
6. Galmarg, Giti et' conlorni di Sindfchar.
7. Hadkt , JiadM , o Hadìlfiba , in lingua Siriaca
Htifth o Hadat , Cina polla dalla parte Orientale del
Tigre , 1 giornate di là da Moiul ; per la qua! ragio-
ne Abulfeda la chiama Hadìtfihat al Moful . Di là da
efla Io Zab il maggiore, detto Megemim , cioè il furiofo,
a cagione del tuo torio rapido, s'unifce al Tigre • In
quella Città vi eia un Vescovado.
8. Stx (cioè Dente), in lingua Siriaca Senna, Ciri
piccola (ul fiume Tigre , là ove ricete il fiume Aliun
Su, cioè lo 7-ib il minore. Secondala relazione diAbul-
feda e io parafangbe diltanie da Haditleie . Anticamen-
te vi fu un Cafki.'o .
g. Ttifit , volgarrr.enie Tiifit, in lingua Siriaca Ta-
, è l'ultima Città dalla Melopotaroia ne' confini
d' (rat Aiabi, ove la > alcuni enuneamente . E'
polla in un alta tocca nel Lido Occidenta'e del Tijre,
il quale 10 queflo luogo riceve i: home Tièntar, e dal-
la pane di Snd-OA , relativamente alla Cittì, fé ne di-
rama il Canale ìitaki . La Cina dalla pane di terra è
cinta di folli profondi, rivi-Ititi di piene , e diteli ette-
te lista amicamente quefU la l'iuta più Ione di que-
lla contrada. Theveoot , il quale però non vi è llato,
eflendovi pafTato foltanto accanto in barta , afferiice
poter queflo Juogo appena efière un buon villaggio . II
Re di Perfia Sciapur , figlio di Ardefchir , vi fece
coflrnir una foriczia , che non efifte pivi. La Città por-
ta il nome di Tekrit , figlia di Wajel . In alni icm-
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IN CENERE. lo J
fi vi rifedè i! Mafriano de' Giacchiti , che ora riiìedc
ìli poca diftanza da Moful . Vicino alla Città v' c una
tergente dì nafta.
Nel Diftretto dì Tekrit fu [a contrada , detta da-
gli Arabi Hajfiffam o Aga$* , onde gli Aflaflìni , Affif-
fini , o AilaMjniti hanno la dono ni inaMonc , i qua-
li in parte erano Maomettani , ed in parte Criilianj
Giacobiii .
Dirimpetto a Tekrit vi fu anticamente la Città di
- Haàbr come riferite Abulfeda . Il Signor Reiike con-
gettura non lenza ragione , che i Soriani la caia,
mano Chetra, e Tolomeo Charra eCbatara {nonCbar-
tara >. Euphrem ne' viaggi di Aifcmann è di parere effer
la Città di Chetra l'ifteifa con Calseli della S. Scrittu-
ra. I Mose io.
Annotasi™ . In quella parte inferiore della Mefop»
tamia full' Eufrate , bìlògna che vi fia Hata anche la
Città di Nuhadra , o Beth - Nuhadra , in lingua Araba
Benihudra , detta dagli Ebrei moderni Naierdih* , an-
ticamente guardo, ttiearda : e forfè efifte ancora code-
ina Città , ove gli Ebrei ebbero anticamente una fcuo,
ja famofa-
DafU Sorìa (Syria J ÌQ
gencte .
Koti è cola peranco dimoflrata , fé ri nome di Sy
,U Ha un abbreviazione d' AffjrU , o le quello nome
venga da Affw ; o fe la detta abbreviazione fia ;1 mo-
tivo, peredè molti antichi Scultori fi liano ferviti pro-
rr.iicuamente dì $)*•* e Affjrt» , Sjri e Jffjrt , rome
ili numi Sinonimi ; oppure le il nome ci Svria debba
ripetetti dall' Ebraico vj Zur , o in altro Dkleito "im
( Tur ) , la miai parola congiunta „coU* Articolo for-
mi quella d' Aliiria. e Auur . (Vedi i' articolo di Mo-
lili}. Alcuni popoli Orientali danno a quello Paefe il
uome di' Sarijian , cioè Paeftf di Sorla . Il foo prj.
mo
V
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204 DELIA S E o S C t i
mo e vero nome è Aram , che gli" vien dato nella Bib-
bia dal nome del figlio minore di Sem . Gli Arabi Io
chiamano Scusiti, e coli' articolo Al Scham, e più chia-
ramente Sciamali Alard , cioè Paefe limato a mano
inanca , cflendo veramente fintato da codella parte re-
latinamente agli Arabi ; ed a un altro Paefe, porto a
mano dritta , etti danno il nome di lemen a Joman,
Gli antichi Scrittori- fotto il nome di Siria intendono
talora un maggior tratto di Paeie, talora un Paefe me-
no grande . Propriamente chiamafi Sona quel Paefe,
eh' è circondato dalle montagne Taurtis , e Amano,
dal fiume Eufrate, dall' Arabia deferta, Paleflina, Feni-
cia , e dal Mar mediterraneo . Gli Arabi comprendo-
no anche la Palcitina e Fenicia nel Paefe Scham , ed
Abulfeda le divide in 5 parti chiamandole Ahfclmad , e
rei numero Angolare Schumi o Sjund , che fono Kennsf-
fcrin, o Khmefrtn, Hims f Dumas, Ardii , ( il Paelé fili
Giordano), e Falajìb'in , o Paieflina . I Turchi hanno
divifa la Seria in 3 Governi , denominati dalle Città
capitali. C) Halfp ( Aleppo ) , Tarablus, o Tripoli, e
Damai o Damafco . Avanti d'entrare nel dettaglio di
codefti PacCi, farò alcune annotazioni . I Soriani chia-
mado Occidente la Mcfopotamia e là Sori'a , ed all'
AfTiria e Caldea danno il nome di Oriente ; elfi in-
fame cogli abitanti nel lor modo di parlare fono
gli Occidentali , e gli AfTu j e Caldei fono gli Orien-
tali . Il Dialetto della lingua Siriaca , che lì ufa nel-
la Scria , è meno purgato di quello , che fi ufa nel-
la Mefopotamia .- è pctò migliore del terzo Dialet-
to che fi parla ne' monti di Affina . Il linguag-
gio più comune nella Soria c di prefente I' Arabo , e
C) I Turcht dividono la Siria in da! Gwertii jrindi , cric fon»
Haith , a Mtppa, r. Damaste, o Damafco, de' quali li dati nel Nume-
ri k-jicmr la Jri<';-Li. . .'. q (Jui-mii ;\:.:~.;ays - r .i:cn-i i C<j
venti minori di TarabtSi, e Sita.
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I N G E N E R E. IOJ
nelle Città fi parla anche Turca , principalmente da'*
Turchi .
pigreffmi .
Si è parlato fino adelfo di una Parte dell'Alia , e
fpccialmente dell' Impero Turco o fia Otromanno , la
di cui lezione avrà Sodisfatti i Lettori , come fpera 1'
Autore ; ma ficcome da qui innanzi fi tiarterà delle
Regioni più rimarchevoli di tutta quella bella Parte del
Mondo lotmpoita all'Impero Oitomanno, il Tradutto-
re ha creduto far cola grata di rammentar loro , che
quello medefimo Impero Turco detto ancora Ottoman-
po, fia il meJcfimo Paefe ove fu creato il primo Uo-
mo , ove Noè filile Montagne di Armenia , come co-
munemente fi crede , lotti dall' Arca , ove il Figliuol
di Dio ha prefa Carne Umana per falvarci , adempien.
do i Miller j della Redenzione del Genere Umano ; ove
gli Uomini , le Arti , le Scienze , le Religioni Paga-
na , Ebraica , Crillfana , e Mahumeltana , o fia Ma-
omettana glorianfi di efiere ufeite dalla cuna . In Alia
vi furono i primi e più rimarchevoli Imperj di quello
mondo, i Romani ^li inghiottirono, ma venne poi un
Saracino che formò filile rovine dell' Impero Roma-
na Orientale quello fpavemofo Impero Turco , che ha
contornati tanti Criftiani . Si veggano le Iftorie delle
Crociate. ■ .
Oltre di ciò fi può dire che quella Parte di Afia
polieda tefori , e delizie infinite , Ivi fi trovano Oro,
Arguito , Perle , Avorio ec, Ella fornifee a' Paefi
Occidentali Spezierie e Dròghe di ogni genere ec.
Gli Abitanti non fono cosi balordi come da noi ven-
gono figurati ; le opere loro fono un vivo argomen-
to . I Drappi di fera à' oro , e d' argento , i ricami
ricchi fatti fin fu i loro Padiglioni , che mettono fuori
3' tempi di guerra , fono un legno evidente della loro
deprezza .
Le Tele bianche , tele dipinte, la majolica, e altre
1 «afe
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lOS DELLA CEORCIA IN GINERE.
cole fanno l' elogio di un Popolo creduto fili a' nOfiri
tempi barbaro e rozzo .
I Turchi fono naturalmente dì un animo umile e fer-
vile; di là deriva, che in Turchia non vi fono Repub-
bliche di confeguenza . ,
II Dominio dell' Afia divìfo fra tanti Signori e Mo-
narchico, benché effi fi avvicinino alla tirannia ; il do-
minio Turco però in oggi è più tollerabile.
1 L
;
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II GOVERNO DI HALEB
A L E P P Ò'«
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zoo
IL GOVERNO DI HALEB
ALEPPO.»
QUetlo comprende la parie (Schund) delia Ktn-
nafferin o Kirmtfrin , di cui fu falla menzione
poco avanti; e le antiche Provincie di Comagt-
'ne , o Eujhrattfio , Cirrhejlka , Scltucii , o Antio-
chtnt , Cbalcidnt, e Cbalybimitìs . Ilgovcrno in altri tem-
pi eonfiileva in 7 Saadftbiaccati o fia Dijìrttli, che era-
no Aàtn» , Btlis , Biraidfcbik., Htitb (Aleppo), Azir ,
Kiiii, e Maarra . Aduna, che fu una parte dell'amie»
Cìlicia , è itala fatta governo diilinto , e come tale è
(lata defcritta nell'Afia minore. Secondo la relazione di
Oner due altri Dìilretti iono flati mutali in governi,
ma egli non gli nomina .- femhra però che fiano i due
Diiìretli di Kilis e Bir , di cui in appretto fe ne darà
maggior ragguaglio . Il Signor Ricaut riferifce , che ol-
tre i diftteiii mentovali quello governo ne comprende
altri due, delti Aiatìxt TurKoian, tbttopotìi amliedue ad
un Agalìi. Arvicux riporta, (limarli l'entrate annue del
Paicha d 1 Aleppo a Soooo piatire, della qua! lomma ne
detono impiegarfi da jo fino a 35000 per il manteni-
mento di 5 fino a 600 Soldati ; aver però il Pattili
I' occafione d' accrefcere le fue enirate fino a 100000
piatire per mezzo d' imputazioni , regali , e per altre vie ;
il fito governo fi cftende l'opra 1300 villaggi , de' <juali
300 ne fon deferii e dillruiti ; ritrovanfi parecchi altri
villaggi, immediatamente (biiopofii al Monarca Turco,
che gii dà in appallo a perfone private , che hanno il
titulo di Agà.
Prima di deferivere i luoghi comprefi in quello Go-
verno, parlerò della fua coftititzione naturali.
Quello governo come antora tutta la Sorta, è fian-
cheggiata dalla parie marìtima d'una ferie di monti,
coperti di piante, frutti, e alberi. Da' monti feendono
Afta . O mot-
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110 IL GOVERNO
molte fiumare , che bagnano le pianure , le quali , da
Levarne confinano con colline dirupate, ed afciuiie , e
di la da quelle fuccedono altre pianure valle, che quan-
tunque non Ciano bagnale , fe non dall' acque piovane
d'inverno, pure fono feniirllimc - Dopo coieria vicenda
di colline e pianure fucccdc una pianura non interrot-
ta , detta Arabia deferta , che llendciì fino a Bafra .
Di tutti Ì fiumi di quello governo, e della Sona , f
Orarne* , a cui gli Arabi danno il nome di Orond e Jlfi ,
è l'unico , che sbocchi nel Mediietraneo , mentre che
gli altri fi perdóno, o fi rafeiugano nelle pianure afciui-
te. L'aria è fana, maflìme in Akppo , ove talmente è
purgata, che gli abitanti , dalla fine del mefe di Mag-
gio fino alla metà di Settembre, polfon dormire all'aria
icoperta fu' tetti o piani delle caie, fenza temer veruno
incomodo. L'aria di Aleppo è tanto fonile, che i Tifi-
ci vi campano poco. Qitafi ogni lo anni vi vien rorta-
ra la pelle dalie code del Mediterraneo , la quale in
tempo d'inverno fa poca llrage , nella primavera crc-
fee , nei mefe di Giugno fa dann.i grandiffimo , nella
lt.igione più calda del mefe di Luglio fi czlma , e d'
Agoflo cena del tutto, il rigore dell'inverno non vi du-
ra più di 40 giorni , cioè da' 11 Dicembre (ino a' 10
Gennajó , effeodg allora l'aria aliai penetrante, quan-
tunque di rado vi li faccia del ghiaccio grolTò, e la ne-
ve di rado vi rimanga più d'un giorno , di modo che
i Narcifi in quello tempo fiorìfcoDo . Nel mefe di Feb-
braio i campi vi fi rivedono di verzure , ed alla fine di
elfo gli alberi mandano fuma ì fiori. La primavera vi dura,
per poco tempo; imperocché prima che termini il mele
di Maggio, la campagna è fecca, e bruciata dall' «(cef-
fi vo caldo, di modo che poche piante, ma fole quelle
che fono di maggior robuftezza. , vi rcllliono. Fin da quel
tempo non piove più , ed è cofa rara vedervi de' nu-
voli ne' meli d'ellate, e rariffime fono le pioggfe . Cir-
ca la metà del mefe di Settembre una piccala pioggia
vi fuol rinfrefear l' aria , che dipoi per lo fpazio di za
q 30 giorni risiiane temperata, e lèrcna . Quando però
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D 1 A L E T P O. Ili
vi piove per la feconda volta, il tempo comincia a va-
riare moliiflimo, e l'inverno a poco a poco s'avvicina.
Qucira relazione è del Sig. Ruffcl, Ma il Sig. Korre ri-
ferifce, che cadendo la prima pioggia autunnale ne' ig
Settembre accompagnata da un temporale , durante il
fuo ibggiorno in Aleppo, ognuno la dice troppo antici-
pata, perchè ordinariamente Tuoi cadere non piima del-
la metà d' Ottobte , e talora alla fine di elio . Se in
tempo d'eftate non vi tornane il vento rinfrescante di
Ponente, appena quella contrada farebbe abitabile . Ta-
lora d' eilate vi fpira il vento di Levante per lo fpaiii>
di 4 o j giorni, il quale quantunque non lia il i'amo-
fo Samum, pure è tanto ardente, come feufeifie da uni
fornace . Allora le cole di metallo nelle cafe tanto fi
rifcaldano , come le per lungo tempo fodero Hate ei'po-
fte al Sole ; l' acqua però in quel tempo è più frdra ,
che quando foffia il vento di Ponente . Il miglior mez-
zo di difenderli dagli effetti di coietto vento , fi è d'
aprire rime le finellre e porte . Elfo ha la forza di ab-
battere moltìffimo il corpo umano . Vi fi coltiva poca
vena. L'orzo e gl'ano fi raccolgono alla fine d'Aprile
e Maggio, e le biade fi confcrvano in buche fono ter-
ra. Gli abitami s'applicano molto alla coltivazione del
tabacco. Il cotone fi raccoglie nel rutfe d'Ortobre . Ol-
tre 1' olio d' olive le ne fa anche del ferne di Rjcinus,
die dalla plebe li brucia nelle lampadi , ed un altr'oli»
del feme di Sclanium , di cui lì fervono fpecialmcnte
gli Ebrei, il vino bianco' di quello Paefe è laporiio ma
debole molto, ed appaiai fi mantiene un anno; ma il
vino roflb *:uviolt<j' grittfe , e alletta il fonno . La mi-
gliore Uva fi là nel Villaggio Kaifly , circa 8 miglia
j;oografiche diilante ida Aleppo . Del molla d'uva con-
denlaio;Ée , ne fa g«ind'-U(p^ V è abbondanza di fruita
d'ogni fon»-; e di bnopa> tonalità di pillaceli!, e ortag-
gi . Vàej lupghi; rtaifeggrarw- di legna , e fon cofìretii a
bruciar ito -flttKW lecco di Camineno ( e d'altri animali;
qlisfiIUnqne- fe -ne; bfucinaotìs^un -altri luoghi , ove non
c'è- taiitì' fcaftezzs disegnai, ! pec&re il pane, che con-
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Ili IL GOVERNO
fiile in focacce fonili , accendendolo fotto lame di ri-
me, in cai fi pongono le focacce . In diftanza di circa
6 ore da Aleppo, trovali una Riccie di terra faponacea,
di cui fi fa ufo ne' bagni in vece di fapone • Circa j
miglia agrafie he dittante da Aleppo incontrafi una
valle grande circondata di colli dirupati, che in tempo
d'inverno inule elfere mena fon' acqua, a fine di trat-
tener i| corfo d'una fiumara , che vi pana. Euendofi
rafeiugata la valle mediante i'efalazione , ne rimaneuna
crolla di fale , che in alcuni luoghi arriva all'aliena
d'un mezzo pollice. Quefio file però è meno acuto del
fai marino . E' verifimile , elle il terreno vi fia impre-
gnata di nitro . Ivi fi trova poco beftiame Bovino , il
quale vien mangiato quafi da' foli Europei . Le Bufale
vi fi tengono nella Sona , ed in quello governo , a ca-
gion del latte. Conforme all'ulama antica vi fi fa ufo
de' Bovi , per battere il grano , ed allora fe ne lafeia
mangiare a' Bovi , quanto ne vogliono . La maggior
parte delle pecore fon di quella fpecie che hanno la co-
da di fmifurata granerà . Dna coda pela in circa un
terzo del pefo della pecora , il pefo arriva a 50 libbre
in una pecora grande , e ingranata . Da principio fi for-
ma fu Ila coda un pezzo di graffo di 8 o io libbre, che
ingroifandofi maggiormente j'unifee alla parte più ad-
dietro , c per fcrvirmi dell' efpreflione del Signor Kor-
te , come un tetto cuopre il culo della pecora . Vi fo-
no delle Capre , che fecondo la relazione di Rauieolf
hanno l'orecchie lunghe un braccio , o come riferite
Ruflel, lunghe un piede , è larghe a proporzione della
lunghezza. Vi fi ritrovano dite fpecie di Gaizelle : tuia
fpecie ama trattenerti nelle montagne , e l' alt fa -nelle
pianure. Vi fono 4 fpecie. ■ dì Cawmtlli, che fono , il
Cammello Sor-comenaa ,- eh' è. più': grande,: «.porta mag-
gior pefo, cioè di 800 .ih'bbru.-y «la che pMiÉce molto
dal caldo ; il Cammella &aim t eh\.è.fiù.fiecp&, e.
non porta più di $00. -libbre"; inurbai capaseli foffrir
ti caldo e la fete perJo fpaeio di if giontf.-.e. con ten-
tali d'ortiche, e d'flltwpiaittj;, clic erefeono nel defer-.
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DI ALBPfO. 113
to; il Annidar io , che cammina più pretto del Cammel-
lo Arabo , ed in una fola giornata fa più viaggio di
quel che gli altri ne fanno in 3 giorni; e quella Ipecie
di Cammello, che ha 1 rilievi a dono . Queir animale ,
di cui il Signor Ruffel racconta, che coftretto dalla fa-
me , affale gli uomini , ed è mollo ingordo di pecore,
e cadaveri fotlerraii, o È lo Tfibakal, o 1' lena. I Sal-
tarelli, o fìanb Locufte, fpeffe volie danneggiano la So-
na , ma dall'altro càuto le ne fa anche qualche tiio,
come il Signor Ruffel afferifccj mangiandogli frefehi, o
fatati . Olire i turchi , Ebrei , C Criftiani , Greci , Ar-
meni , Soriani { tra' quali ritrovanti pochi che parlino
Siriaco ) Maroniti , e Franchi , foggiornano in quello
governo anche gli Arabi , Chiurdi, Turcotnanni, R.U-
feiovani, e Zingani . Quafi tutti gli Àrabi, ed in al-
cuni Villaggi anche le Donne Arabe , portano nel nafo
Un anello d' oro o d'argento , di un dito e mezzo di
diametro. Gli Arabi fono dì 2 Tribù , dette EcnikiM,
che fi trattiene nella vicinanza di Imk, e non obbedi-
rono nè anco al loro proprio Beg, e Alycfar, che ahi-
ta le contrade dì Zurda.e del Gattello di Kiehla . Edi
non fono fottopofli all'Emir dell'Arabia deferta, ma
bensì al governo d'Aleppo. Dalla parte Settentrionale
d'Aleppo non fi fono riabiliti gli Arati j eilèndo quella
contrada , ed una gran parte della montagna Tati ras
abitata da Chiurdi . Quelli hanno il loro proprio lin-
guaggio ; parlano però anche Turco, e fono di co-
loro, che chiamanfi Siimiiis , oppure di coloro;, che
hanno il nome Ytzidii . I Turcomanni , i quali fe-
condo la relazione di Stefano Schtiize, chiamanti anche
NauWaar , vivono ne' Villaggi , e coltivando i campi,
ed il beftiame , oppure folto padiglioni , facendo il me-
fìiere di ladri ; Elfi parlano Turco . I Rufc'invani fola-
mente in tempo d'inverno girano coi lor bcfiìarne per
la parte Settentrionale della Sorta , e antica Cappado-
cia. I Tfibingani, o Zingani fi ritrovano in gran nume-
ro nella Sona Se tient rionale , e fi crede i che fiano
del-
O 3
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É>4 IL COVtllNO
delia Religione Maomettana . Elli abitano o folio pa-
diglioni, u in caverne fono ,! erra . Fanno come i Tur-
comauni de' lappeti, o fia coperte graffe. Le impofizio-
ni, che fi pagano da quelle due Nazioni, entrano im-
mediatamente nell'erario del Gran Signore. Vi fi parla
comunemente la lingua Arabica moderna . I luoghi più
notabili fono :
i. Jftippo , llakh, o Hiìab, clic probabilmente fu det-
ta Berte* , o Berrliax dagli amichi , la Città capitale di
qneflo governo , è una delle Città più grandi, e più
confiderai! i dell' Impero Ottomanno . E fituata Copra
un picco! fiume , detto Rotaie o Kawik , e fembra
efiere il fiume Beiuj degli antichi , die bagna il gran
numero degli otti , che vi fono . La Città è polla
parte nel piano, c parte in colline , delle quali la pili
alta ha la figura d' un pane di zucchero , ed è quafi
rei centro della Città , e le non interamente fatta ad,
arte, come erede il P. della Valle , almeno fu riveftit»
al di fuora di pietre grolle , dimodoché famiglia a una
locca , come riferifee le Brii'yn . Ncll'iflelTo colle v' è
un Cartello , che domina la Città , in cui rifiede il
Pafcha di Aleppo . La Città propria è cinta di mura
e toni di pietra quadra mollo rovinate , Vi fono inol-
tre Il fobborghi , abitati per fo più da Criftiani . Se
Luigi di Barthema riferisce, che la Città fia abitata Col-
iamo da Maomettani , egli fembra parlare della Città
propriamente detta , non comprefi i fobborghi. Il giro
della Città propria iì può fare a piede in un ora di
tempo , e comprefi i fobborghi in J ore , ed a cavallo
in i ore , e 4 minuti fecondo la Relazione di Ruflel.
Sotto la Città palla uncinale iòtterranco, onde l'acqua
diramafi nelle fonti pubbliche e private. Cotcilo acque-
dotto viene dal villaggio Ilnìlum , quali 1 miglia gro T
grafiche dittarne dalla Città , e bagna anche i giardini,
più difeofti dal lòpramemovato fiume. Le fabbriche più
t Ile della Città foco le Mofcheej gli Alberghi de'Mer-
cami foreflieri, e le cafe ove fon botteghe de' Mercan-
ti, Le cafe della Città , e per io più anche quelle de'
lbb-
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fouborglii, fon fatte di pietra a fcii-ftllo , e rcr ^mag-
gior parte confinano in un pian terreno, cai un din
piano. I tetti appianali o ion lalliicaii di pietra, oppu-
re di calcina mefcolata di faffolini t e fono circondali
d'un murriciuolo , che fa le veci delle fpalletie , alto
circa 3 piedi, e per lo più vi lì fon lafciate d«l]' aper-
ture , per poter partire da una cala aU' altra , Sopra
quelli tetti fi dorme in lempo d' efhte , per goder V
aria frefea . Ma le findtre delle eie Ioti rivolte verfo
il conile , di modo che per le Irradi,- non fé ne vede
altro , che le mura di pietra , donde viene , die le
ilrade hanno una veduta malinconica . La Citià è di-
vlfa in M contrade, ed i fòbborgbj in 50, ognuna
delle quali ha il tuo Sopraintendénte , delio Imam, .he
deve rifondere per tutti gli abitami del Aio diftrcuo.
Il Signor Arvieux nota ì nomi delle 21 contrade , ed
il numero delle fabbrice publiche , e delle cafe che jo
ognuna delle contrade fi ritrovano , che afeende a
M .,y Per confeguenw paffa il vero numero delle ca-
ie il riportato dal Signor '1 «eira , che le fa afeendere al
numero di 26000. Le ftrade fono Uretre, ben lamica-
te e pulite. Il rumerò degli abitanti , riportato da va-
ri viaggiatori , efiendo fondato fu mere congetture , è
vario . Tavernier vi conta 150000 Criiliarii, e Acrome
tutti gli altri Viaggiatori fon d' accordo , effer picco-
lo il numero de" Criltiani a proporzione di quello de'
Maomettani cioè de' Turchi e Arabi , ne feguirebbe un
numero fpropordonato di tutti gli abitami. Ma bifo-
gna, che nell'originale del Signor Tavernier A fi a com-
mino un errore , e che il numero riportato da effo,
debba intenderà di tutti gli abitanti di Aleppo , co-
me fi può arguire da ciò , che egli riferifee concer-
nente il numero de' Criftiani delle diverfe fétte . Il
Signor Arvieux , che per alcuni anni fu Confoie di
Francia , vi conta tra 18 o in 290000 anime . Il Sig.
Ruffe! che da! 1741 fino al 175* vi fu Medico del-
la Fattoria Inglcfe , crede che non vi fiano più di
1^5000 anime . 11 Signor Korte ne crede il nume-
O 4
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aifl IL GOVERNO
to eguale a quello degli abitanti di Amburgo ; il qual
numero è troppo piccolo . Tavernìer vi conia tra jj e
r6000 Greci, 12000 Armeni, 10000 Giacobiti, « 1200
Criftiani Maroniti , in lutto 390000. Arvieu*. c Ruffel
vi contano tra 30 e 35000, e Moneonys non più di
il o 15000 Criiliani , eh' è troppo poco. Dall'altro
canto non so , come il P. Antonio Naccbi nelle Nou-
veaux Memoircs des Miffions T. 4. abbia potuto afiicu-
raici , che la cura delle anime de' MtHionari Cattolici
Romeni [in Aleppo flendafì fopra 50000 Criftianf tra
Marooili , Armeni , e Greci . I Greci delti Ordotofli vi
hanno un Patriarca, ed una Gliela, gli Armeni un Ve-
feovo con 1 Chieic, i Giacobiti o fia Soriani , ed i Ma-
roniti , gli uni e gli altri un Vefcovo con una Chiefa .
Vi abitano anche parecchie famiglie Nefforìanc . I Cat-
tolici Romani vi hanno 3 Chieic, amminilìraic da Cap-
puccini, Francefcani Riformati, e Gefuiii . Vi è anche
un Patriarca Greco , fubordinato alla Sede Romana , col-
le maggior parte de' Greci domiciliali. Arvieu* non vi
copta più di 1000 Ebrei, Ruffel 5000. Può eflTere clic
il numero degli Ebrei fi Ha acerete imo tino a' tempi
di Ruffel . Gli Europei che vi fi ritrovano, per Io più
fono Fraiicefi , o Inglefì ; ma de' primi vi è maggior
numero- L'una e l'altra nazione, come pure gli Olan-
desi e Veneziani vi hanno il lor Confole a cagione del
traffico. I Turchi in nefTun altro luogo fon tanto uma-
ni c cortefi verfo gli Europei , quanto in Aleppo . La
lìngua volgare è 1' Arabica moderna , ed ì Turchi di
qualità parlano anche Turco . Gli Armeni per la mag-
gior parte fanno la lingua Armena , pochi Soriani par-
lano Siriaco, ed i Greci non fanno ne il greco antico,
nè il moderno . La Città d' Aleppo ha tirato a fe il
traffico, che prima fi faceva in Antakia, quantunque
la fìtuazione d' Aleppo fia molto meno comoda , di
quella d' Antakia. Il traffico li fu nel fuo maggior fio-
re , avanti che fi folle feopeno il paflaggio dell' efìre-
miià meridionale dell'Africa. Ciò non oliarne è ancor
grande il traffico che vi fi fa coli' Alia , Africa, e
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Europa . Quella piazza è la fcala principale delle mer-
canzie Petfiane, nia(fime della feta. Da Bafra vi arriva
uria volta 1' anno una Caravana grande con mercan-
zie Indiane , che per lo più fa quello viaggio in un
mefe . Secondo la relazione di Haflelquill , fatta nel
1751, gl'Inglefi vi sbarcano annualmente tra 800 e 900
balle dì panno , ed i Franteli altrettanto . I panni In-
gigli panano nella Pcrfia, ed i Franteli rimangono nel-
la Turchia . La gran Caravana de' Turchi , che ogni
anno palla alla Mecca , da Aleppo prende la llrada di
DamaiCQ, ove viene accrefeiuta d un altra . Una vol-
ta vi era 1' ulama dì portar de' piccioni , che avelle-
rò filinoli, in AielTandretta fui Mediterraneo, jj
miglia geografiche, dillante da quella Città, e di ren-
der ivi a' medefimì la libertà di ritornare alla lor co-
lombaia , dopo aver legato un pezzetto di carta folto
le ale , in cui era notato 1' arrivo di qualche nave in
AielTandretta . I piedi de' piccioni fi bagnavano di
aceto per tenerli rinfrefeati , e per impedire , che per
iftrada non fi pofaflero a terra ad oggetto di bagnarli .
Simili poitiglioni facevano il viaggio nello fpazio di
4 a 5 ore , e al più tardi in 6 ore . Ma quella Ipe-
cie di polla i andata in difufo . Vi fi fa gran quan-
tità di lloffc di bambagia e feta , e de' padiglioni,
che fono Ì migliori di tutta la Turchia . I pifìac-
chi , che vi crdcono ne' giardini , fono migliori de*
Salvatici , e fe ne fa buon traffico . II Signore Sto-
chove auerifee d' aver incelo dire , e d' eflerfi trova»
to ne! 163 1 in Aleppo , che la gabella , ed il tribu-
to de' Crìm'ani dì quella Città , e del paefe circon-
vicino importano annualmente 3 millìont di lire fran-
teli . Il gran caldo vi leva agli Europei 1' appetito
di mangiate , e cagionanti alcuni una diarrea doloro-
sa . L' inverno ivi è molto dolce . Benjamin di Tude-
la , e Stefano Schultz fon di fentimento , che quella Cit-
tà co' fuoi contorni anticamente abbia avuto il nome
Aram Zeta .
Vicino alla Gttà d' Aleppo vi fono 1 Monafleri Tur-
tni >
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llS 11 COVUNO
chi , detti Mula Sante, e Sclic\\h AbtbAr . Il primo 6
abitato da io o Dervifch, o Monaci Turchi, ed il
fecondo da 40. ch'i eolio in un culle, ore li vede tut-
ta la Città.
La iHaUitia dttta di sleppa , alla quale non fola-
mente ì foreltieri , ma eziandio i nativi del paefe fon
(ottopodi , fecondo la relazione del le Bruyn È una
fpecie di rogna , c fe fi crede a Ruffel , una fpccic
di vajuolo . Haflelquift la deferite come un cfrlore-
feenza , che dura più o meno , le cui pulluli: , fen-
za che vi fi fia formata la marcia , fiiiifcòno in una
ruga graffa detta Efchara , che di fiaccando lì dalla cu-
te , vi Jafcia una profonda e brutta cicatrice , che
chiamafi il fognale di Aleppo . Ognuno riconofee que-
llo male dall' acqua , come fa anche il Sig. Stefano
Schulz , che ebbe quello male nella Paleftina , dopo 1
mefi che egli era partito d'Aieppo. Egli racconta, che
dalla guancia gli ufei una macchia umida e di co-
lor bianco , la quale non gli cagionò dolore alcu-
no , ma bensì di tanto in tanto un piccolo pru-
dore . Nel 1753 un Francefe trovò la latitudi-
ne di Aleppo di gradi 36. min. li. e la longitudi-
ne di gradi 37. min. 10. cominciando a contare i gra-
di dal Meridiano di Londra , cóme riforilce il Signor
Ruffo! .
Chufernabu , luogo diflrutro in poca diflanza da Alep-
po, ove lì veggonodegli avanzi d'un tempio, in cui di-
cefi , che folfo adorato l'idolo Nabn. Il Signor Kobler
ricavò quella notizia dal Regiflro Geografico di Ibn
Aabd al Chatt .
Il terreno de' contorni di Aleppo è compollo di roc-
che coperte di poca terra. Dalla parte di Levante v'è
il Monte Bufagli, e da Ponente il Monte Rshtgt , l'uno
c l'altro affai vicino alla Cina.
2. Chm Tumuli rlue miglia geografiche e mezzo di-
nante da Aleppo, è un Caliello con un dcbil prelidio,
in difefa contro le feorrerie degli Arabi , che altri-
menti faccheggerebbero quella contrada , la quale alla
Cini
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DI ALIPPO. 21?
Città di Aleppo fornifce la maggior, parte delle (ne
biade.
%. Ktnnaffirin, o K imtfrin , Altppo f achia , anticamenu!
Ciakil , 3 miglia e mezzo geografiche dittarne da Aleppo ver-
fo mezzogiorno, poco lontano dal fiume KoWaik , c vi-
cino al Monte SimAim o Scbubahn, Aoio fu Cina; ora
però è un mucchio di fafli . Tra quclto luogo , e la
Città di Aleppo, v'i una foie di monti.
Il fiume Kowaik o Kavlk , feorrcndo verfo Sud-Oli
perdefi nel lago Siìkbt . NellaCarra dell' Alia minore di Hale
quello fiume prolungali fino alla Vaile delle Saline , di
pui fu fatta menzione nella notizia generale data di fo-
pra intorno alla naturai conduzione del Governo di
Aleppo , ove il detto Geografo fuppone , che vi fi perda
il fiume; ma egli sbaglia: l'embra però, che il lagoSifl-
che fia vicino alla Valle delle Saline.
In poca diftauza da Konuatferin vi fu la Città di Sf-
fiucia Bili, o SekuMm.
4. Schihr Gtmin, e Fui due Città piccole circa ilore
di ipaiio dittanti da Aleppo. Stefano Schulz ne fa men-
zione, e afTcrifce edere ett'a cìnta d' olivi e di gel fi . L'
intima delle due Città ritrovafi mentovata anche ne'
viaggi di Kó'hler , il quale fi rapporta al Signor Jakut ,
che conta F«ad ira villaggi grandi .
j, Edlitt Otti, cinta d'un bofeo d'olivi, Stefano
Schulz per andare dal Villaggio Betàfch in quella Città
impiegò due ore di rempo . Il detto Villaggio È una
juczz'ora dittante da Schehr Gemin . Panando da Edlieh
verfo il fiume Orontes , ed avendo traveifato ri bofeo
d'olivi, egli incentrò un' anrico Cartello tttuatq in un
Monte, che dicefi fabbricato da'Genovefi, ed ha il no-
me Fodfchil. Preffo quello Gattello termina la pianura
d'Aleno, incominciandovi una montagna affai alta.
6- Reni, Borgo grande polio alle radici Settentrionali
d'una catena'di monti, che ftendefi fino a Hama. In
quella contrada coltivali 11:1 jjrandHììmo numero d'olivi.
Dell'olio fi fa ilf'apune, che lì manda in Pcrlìa . A mezzo-
giorno del Borgo in vari luoghi fi veggono le rovine d'
alcu-
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210 IL GOVERNO
alcune Città, e Borghi; delle quali Città alarne fon
riguardevoli , come quelle di S.nff, Fri bay , e [pedaline li-
re quelle di Rmab qual luogo da' Franchi chiamali
Rtab wcebia) ove fi veggono ancora de' Palazzi e Chic-
le intere.
7. Saramaìn , [detti cosi da Abulfeda , da altri Sor-
min , e Strm'm , e da Pocok Sitrmitn Città piccola o
Borgo.
8. Msara , Maarat iti liiimm , o Maarat al Nomati ,
nome che deriva da ud certo Noman , anticamente Ar-
ra/, e forfè la Città di M&ronias di Tolomeo, Città pic-
cola e di vermi rilievo, chiamata Villaggio daCotwyk,
quantunque ila il luogo capitale d'un Diflrctto, il di
di cui Agi non dipende 1 dal Pashà di Aleppo . Quello
luogo in altri tempi fu aitai popolato . I litui contorni
abbondano di biade e frutta . Belon dà a quello luogo
il nome di Marrat, e la deferive come Città grande e
diilrutra , feparata dal fiume KoWaik per mezzo di una
gran pianura, ove fi coltiva il cotone e fcfatnum.
9. Scbiogr , detta cosi da Abulfeda , e Scbtaegbr! da
Korte, Città fui fiume Orontes , che fi paffa iopra un
ponte di 13 archi. Quello luogo detto da Abulfeda Ca-
mello fortificato, èpofto in mezzo tra Antàkia eEfamia.-
al ponte fuddetto Abulfeda dà il home di Lìfchfaian :
l' iftefló Geografo accenna in quelli contorni nn altro
Cartello di nome Baiiai. Stefano Schufe fafsò il detto
fiume fopra un altro ponte , vicino alla piccola Città di
Scbiaburiì .
10. Kift'm Villaggio grande, onde una valla e fertile
pianura prende la tua denominazione .
11. Daino, ù Pana Villaggio grande in un luogo ele-
vato in una valla pianura, filila ftrada inserirà , che da
Aleppo conduce a Amalia , una giornata lontana da
Aleppo. Bifogna, che anticamente ivi fofle una Città
riguardevole, forfè quella d' Imma di cui Tolommeo fa
menzione, lo che dimoflrano gli avanzi che vi fi vedo-
no, fpecialmente le caverne fepolcrali nelle rocche. Irt
alcuni di eotefli monumenti ieggonlì dell' Ifcrizio ni Cri-
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di Aiirro. in
ftiane io lingua Greca . S'incontrano dell'altre rovine
tra Daina , ed il luogo che fegue .
il. Tifi* villaggio in un luogo elevalo in una vafta
pianura, aitraverfata dall' Orante». Vi fi veggono molli
avanzi d'amiche fabbriche.
IJ. Dfcbifr iil badid (ponte di ferro) è il nome d'un
ponte dì o archi , l'opra il quale fi pafla il fiume Oron-
tes , li ove il fiume attraversa la montagna di Li-
kiam , dividendola in due parli . Il Ponte ha due
torri , le di cui porte fon coperte di latta . La mon-
tagna Likiam confina col monte Libano , e liendefi
anco alla volta di Merafche . Nella tua cima veggonfi
Mtrafcht , A'msarhe , Harunia , e Laiikia . Quel tratto
della montagna , che da Dfchisr ul hadid ftendefi fino
a Hims , chiamafi Dfcbibil iil ticebrt , cioè la montagna
del fiume. Effa è popolata, e abbonda di frutti. Nelle
carte dell' Alia minore di Hafe il mentovato ponte è
pollo troppo verfo mezzogiorno , e la Città di Schiogel
è polla dalla pane Settentrionale di elfo , quantunque
coteda C'ttà fia fituata in diftaoia di parecchie miglia
dal ponte, più fui fiume Orontei, e che il ponte non
iia più di due miglia lontano da Antakia .
Dopo aver pattato il ponte del fiume Orontcs , e pre-
fa la itrada di Antakia in distanza di circa un ora e
mezzo da quella Città, fi pana accanto alle rovine del-
la Città d' Antiuoma , coflrutta da Antigono Re della
Siria , e rovinata da Selcuco vincitore d'Antigono , il
quale da'maieriali fabbricò la Città d'Antiochia.
14. Antakia ( nome Arabico ) o (11 Antiochia , Città fui
fiume Orontes, ed a pie d'un monte, nella di cui cima
v' è un Caflello rovinalo in mezzo di una pianura valla
e fertile, di cui ne farà dato maggior ragguaglio in ap-
pretto. L'amica Città d'Antiochia non copriva Solamen-
te la pendice , e la cima del inorate poc'anzi mentova-
t», pia anche quella d'un altro monte più bailo, fìtua-
tq>^cc*n.tot a. .quell'alno, e la pianura polla alle radici
d<detti,'mt>nij; e per cpnfeguenia. ,la Città era d'un
circuito molto più vaito 4i quel fte è.adeffo, come lo
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ili IL GOVERNO
dimoftrano le mura che editano ancora. Erta confilteva
in 4 Città, fabbricate in diverfi [empi, e perciò ebbe il
nome di Tttrapoih, e di là dal fiume Orontes fu uri
Sobborgo. La prima delle quattro Città fu collnirta da
Seleuco Nicatore, che Je diede il nome o di Ceto Padre,
o del fuo figlio Antioco. A tempo dell' Impera tor Giu-
ftiniano la Città' ebbe il nome dì Tbiopaiii , c Stratone
e Plinio !e danno il foprannome di EpidaphiKs ; perchè
in poca dìftanza da elio vi fu un Bufco dì nome Daph-
ne, ove fu ttn Tempio confagrato ad Apollo, ed a Dia-
na, ove gli abitami d'Antiochia erano foliti d'andare
per divertirli; i quali però vi erano tanto difToluti ne'
loro piaceri, che pafsò in proverbio dtphnicìi mortimi vì-
viti . Le mura della Citrà antica per la maggior parte
iòno (late atterrate per i frequenti terremoti, i quali ,
come pure gli attedi e conquide, hanno portato la total
rovina alla Città, della quale fe ne vedono ancore de*
gli avanzi, e tra le altre cofe gli acquedotti. La Città
moderna è piccola, e malfatta: le cafe fon balfe, ed i
tetti , che per lo più fon appianati , fon coperti di tra-
vi tenui, o fìa travicelli . H Governatore è Waiwodo,
lòttopofto al Pashà di A leppo , ed eletto dal Gran Si-
gnore. Anticamente la Città d'Antiochia fu una delle
più principali dell'Oriente, la capitale della Sorta , la
Reddenza de' Re di Sorta, e dipoi de' Governatori Ro-
mani , che comandavano nelle Provincie Orientali ,
chiamate la Diocefi dell'Oriente, che comprendeva ìj
Provincie. Nella Città d'Antiochia ebbe principio il no-
me de' Criftiani , come infegnano gli Atti degli ' Apolloli
XI. 16. e nel fegitìto de' tempi vi fu gtan numero di
Cliiefe Crilliane , e la Sede d'un Patriarca Greco . I
Criftiani Occidentali nel 1097. Ce ne impadronirono, e
vi flabilirono «n Principe Criftiano, i di cui poftert non
folamente furono Principi d'Antiochia, mi anche Rei
dell' Armenia minore, nVl qua! tempo' vi fioriva il tr?f-
fico . Ma da Bihsrs Sttltano d' Egitto tìef ii'6yi"V>f^
pure nel 1170^ furono dlltptute :le bel fc- 'Crii efesie
vi' erano , la Sede --Patriarcale fu trasferta' a Dinft-
feo,
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fco, ti Principato CtlHis.no fu abolito, il traffico pafsò
in Aleppo , e per un grande fpazio di tempo non vi fi tro-
vava alcun Crìiìiano ; ora però fe ne trovano poche fa-
miglie Greche , e pochuìime Armene , che fi fervono
delle due Chìefc ancora efiilenti ; una delle quali , con-
fagrata a S. Giovanni , c incavala in una rocca per mezzo
di [carpello , ed è una fpecie di grotta. Il Patriarca d'
Antiochia de' Monofiliti o fia Giacobiti, rifiede a Can-
nobin nel Monte Libano . La Città d'Antiochia , fe-
condo il calcolo del Geografo Nubiefe, è 11000 palli
dittanti dal mare, e l giornate da Adana.
ij. Kipfe, SuWtìia, Suidìk, fono nomi, che Ì viag-
giatori danno ad un ifteffo luogo, ove anticamente fu la
Città di Sclcmis Piiria. E' Borgo abitato dagli Armeni ,
poco dittante dal Mare Mediterraneo , fortificato dalla
natura, e dall'arte, con un fobborgo ben fortificato
prefìo il porto, ove per il gran comodo che vi fi ha ,
fi tiene il mercato. Il Geografo Nubiefe alferifce, cflffc
Suvveida il porto d' Antaltia .
Circa i miglia geografiche dittante da coletto luogo ,
alla volta di mezzogiorno, v'e l'imboccatura dell'Oron-
tcs , deno dagli Arabi Orond , oppure Afi , e del Geo-
grafo Nubiefe AUrhat . Egli è pretto la fua imboccatura
profondo, e poco largo ove s'avvicina alla fua bocca.
Dalla parte del Mare non vi arrivano fe non barche ,
cariche di fale di Tripoli, e di rifo d' Egitto, poiché
il fiume fino a Antakia non è praticabile da navi più
grotte. In tinta la pianura d'Antiochia, fertile, e cele-
bre per le battaglie accadutevi in tempo delle Crociate,
bagnata dall' Oroniet , che viene d' Antiochia , fi parla
Arabo, mentre nelle montagne , che fiancheggiano la
pianura , fi parla Turco , e Armeno tra' Crittiani Ar-
meni. Tutta emetta contrada è coperta di gelfi per dar
alimento a bachi da feta , che vi fi coltivano in gran
quantità , come pure il Tabacco , che è della migliore
lpecie dt Sona.
Di là dall'Orontes, o fia dalla parte di mezzogiorno
v'e il monte Caino (Dfcbebtl Okrul) anticamente -Mani
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i8. Tltilan delta malamente bcratn daStochove, luo-
go pollo nella pendice d' un alio monte , che ne ha la
denominazione , e eh' è una porzione della montagna
Amarmi , detta dagli Italiani Mùnti uro , col qua-
le confina una Vaile . Il luogo confitte in un grand'
Albergo fatto di pietra, dove i patfeggieti fenza fpefa
lbii mantenuti per 3. giorni, ed in un gran numero di
cafuceie. Tempo fa i mercanti Europei, flabilili nella
Città d'AIeppo, eran foliti di trattenerli in cale prefe a
pigione in tempo d' efiate, per goderai l'aria falubre c
frefea.- ora lo tanno gli Europei domiciliati aScandero-
na o fia Aleffandretra. Il monte in quella pane* è co-
perto di vigne, olivi, e altre piante fruttifere, e vi fi
ha una bella veduta fui piano .
Scendendo da quella parte del monre per andare a
Aniakia e Aleppo, e paffanJo una lunga ilrada fatta
nella rocca per meno di (carpello, incontratili delle ro-
vine di grafie muraglie, che fembrano elfere gli avanzi
d'una porta. Quella contrada è uno de' pattagli tiretti,
ciifi conducono in Cìlicìa, onde è, che gli antichi Scrit-
tori la chiamano col nome di Porta itili Sorìj e dilla
Cilici*. In oggi le Caravane da qnefta contrada pafTano
a dirittura a Àleppo, non prendendo più h ftrada d'
Antakia.
ìg, Pagi-as, Sagrai, Btgrat , Borgo grande con unCa-
flello in un Monte detto Dfcbéel al k:m JHufa. Sultan
Soliman fece fabbricare quetto luogo nel 1551 , in qua-
lità di Villaggio, in una contrada detta Bigras Beli ,
dentandolo da ogni impofizione; donde in breve tempo
fu fatto un Borgo.
Nell'ilìcffo monte dalla parte Settentrionale di Be-
gras, mcontranfi Seflan, Dtrbifak, ed il Cartello di Ava-
Jim. I giacinti di quelli contorni fon famofi, e tra efli
le ne ritrovano anche de' gialli.
10. Il Lago d'Antiochia, o fia il Laga bianca , detto
così per il colore delle fue acque, flendefi da Sud-Sud-
Oft alla volta di Nord-Nord- Vfcfl , e fecondo il calcolo
di I'ocok è lungo 1 miglia geografiche c mezzo, e lat>
Afia- P E°
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Ii6 i L r, o v b it h O
ro «il ir.^lio e un quarto, ihitr da una giornata alla
fua circonferenza. L' Angui-te grotte, che w (1 pefea-
ao , fi (jLno, c fi mandano da per tutto. Entranunei
lago i fiumi ffrh, £f*d, o Swi (che gli da la lua
denoti) !na ù une ) Rjg'a, cvine ancora alcuni più piccoli.
Efce anco un fiume, (he dopo aver ricevuti alcuni in-
fluenti, di quà da Antakia l' uni ice all' Oromc*. Ttuti
quelli fiumi li paluino fopra pomi di pietra , de' qua-
li i pia notabili chjamanfi Kefir Abeai (rosi lo chiama
Foco le) l'opra il quale fi pafla il fiume Efmd, e Sav.td,
e Morad Pj/cAj del fiume Ii'rin , perchè fopra 1" uno
e l'.-liro pontt palla la (bada macfìia, che però è poco
praticata in oggi a cagione delle (correrìe de'Chiurdi.
si. Ihr'm detto da altri Htìtìm , Borgo con un Ca-
rtello. Le melagrane di quelli contorni lofio eccellenti,
c fenza granelli . Fra quello luogo e quello clic fiegué
nell'una e nell'altra parte della llrada incontratili mol-
te rovine di luoghi diftrutti.
•%%. Eiarii, Villaggio' in una valtepiantara d'olivi. L*
«va che vi fi fa, è ricercata. Dalla parte Settentrionale
di quello luogo vi fono gli altri monti detti Stfoikh Pa-
rafai-, nome che deriva da im Turco detto Sanio, che
giace fotterrato in una Mofchea.
1J. Maarra col foprannome Ntfryn o Mefryn, Borgo,
O più torto villaggio in una valle, 5 ore di cammino
dittante da Aleppo . li foprannome dift infine qnefio luo-
go dalla Città dell' ifleffo nome , di "cui li è parlato di
fopra.
14. ;/ Monafltvo Ai S. Shntone Stilila , fi ore diftante
da Aleppo, quantunque dirimilo, pure colle fne rovine
dimoltra, la fua antica grandezza. Il detto Monaflero
fu famofiflimo nel 7. e 8 Secolo , e ri r eteva ìa fita de.
nominazione da un Pallore Soriano, che elfindofì fatto
Monaco, dopo aver dato varie prove di Santo Romito,
circa l'anno 431 incominciò a vivere filila cima dì co-
lonne alte braccia 6, 12, 21, 36, e fino a 40, elar-
ghe 2 braccia, cibandoli una ibi volta la fettimana; d'
onde fu chiamato Siili». In mezzo ad un continuo con-
torto
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dì a l e f f 0. ili
corfo di popolo , die lo ebbe in reputazione di Santo ,
egli menò ciucilo genere di vita fino al 460, nel qua 1
anno, effendofi putrefatti i fuoi piedi, egli pafsò all'al-
tra vha. Quello Santo fino al Secolo il ha avuto nel-
la Saria e Paleftina molti imitatoti.
ij.-jfr/aee detto così da Potock, fembrae (fere quel
medefimo Borgo , cui il Signor Otter dà il nome di
16. Kilis detta da altri KbiUis-, e Kitifa, Cina picco-
la ben popolata , ove in una fiera annua vendefi nvjlta
copia di cotone. Nel 1754 vi rifedeva un Pashaj co-
ftituitovi dalla Porla, per tenere a freno i Chiurdi, j
quali però gli tollero la vita.
In diftanza d'alcune miglia geografiche dalla fuddet-
ta Città alla volta di Nord e Nord-m'ft, ne' monti vi
fono J ò 4 pafsaggi , difefi da Cartelli .
17. Korur, o Kiiri;, detta Kurei da Abulfeda, eCyr-
rbns o Cjrus dagli amichi, Città piccola rovinata, don-
de l'antica Provincia Cyrrbejika ebbe la fua denomùia-
zionc , di cui ella ne fu la capitale . Vi fu la Sede d'
un Vefcovado;
l9.Se/cbuf, detto ne' viaggi di Balby $agnir, Borgo
pofio alle radici d'un colle, in una pianura , bagnata
da un fiume , li quale inficine colla pianura ha l' iflef-
fonóme.
Tra quello luogo, e Aintab nafte il fiume Kuwait ,
a Kavrik, fu Ha di cui fponda giace Aleppo.
20. Tel Bafcber, due giornale lontano da Aleppo al-
la volta di Settentrione, di cui fono nome' di Cailello
vien fatta roeniione da Jafctit e Abulfeda, e dagli Sto-
riografi delle Crociate lotto nome Turiajfii , e nel.
la Carta di Pocock, fe non erro , fono nome di
BJhfihrt .
30. fintai detta da Rauwolf Andeb , dagli antichi
Antiochia ai T*nnm , odia provincia di Comagene ,
Città folla flrada macftra, die conduce a Arzerum , in
una valle tra z monti, aitravetfati dal fiume fiefchslr •
Le cafe fon fabbricate nella pendice dalle colline , e fò-
P a no
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' £ K N O
In una collina rotonda pofa
meo , emto d'un foflo profondo fatto
r mezzo di (carpello. Secondo Iti relaiio-
i erdeuno delle mele che pefano 2 ìib-
e albicocchi eccelletiii , eda' viaggi diR.au-
I Crirliani di quella Citi
In poca diffaraa dalla Città vi fu il difìrutto Cartel-
lo di Doluk , Dotucbc, o Deink, detto amicamente Doti-
tir , Dulkbmm, Duìkbia , nel cui territorio era compre-
fa la Città di Aimab.
Annotazione. Tutti i Crifliaui , che d ritrovano nella
parte Settentrionale de' contorni di Aleppo, fono Ar-
meni. Quafi in tutti i Villaggi c Borghi, fituati tra
Aleppo e Aimab li parla Turco , lenza parlar punto
Arabo .
31. Porti, Perre , detta da' Soriani Parin, o Pbarin,
che fu Città riguardevole .
3*. Scbcmifat, o Siimeifut , anticamente Samùfatwrr ,
oppure Stimofata nel numero plurale, fri Città lui lido
occidentale dell'Eufrate, capitale di Commagcnc , eper
qualche tempo Refidenza Reale, e Sede d'un Vescova-
do ; ora però è un luogo di poco rilievo . Nella fua vi-
cinanza vi furono alcuni iamofi Monafterj di Giacobiti,
ptr efempio Herhaz , May- Ab- Hai full' Eufrate, ove il .
Vefcovo di Samofatum de'Giacobiti per qualche tempo
ebbe la fua Sede, e Pbejchìn full' Eufrate .
Accanto a Schemifat fuli'Eufrate vi fu anch'e il Ca-
ccilo di Urìm.
33. KaUi Rum, o Kaiat al Rnm, o Errum, a Rum-
kala, detta da' Soriani Hefna Humoje, i quali nomi fi-
gnjficano Ciucilo de' Romani 0 Greci, tu Callello fortifi-
cato e celebre fui lido occidentale dell'Eufrate, che per
qualche tempo fu fottopofto al dominio degli Armeni ,
e fu la fede del loro Patriarca. E' pollo in un monte
poco
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DI ALEPPO. 2Ì0
poco allo dalla pane Sei reni rionale d'una ferie di mon-
ti, e quantunque per la maggior parte lì a rovinato ,
pure è ancor abitabile in parte . Talora vi s' imprigio-
nano de' Turchi di rango . Vi è ancora una Chief» di
architettura Gotica frequentala in certi giorni da Cri-
itiani vicini . Sembra che il fiume , il quale in quello
luogo s'unifee all'Eufrate, fu» il Singas degli antichi.
54. Zima, Ztxgma, fu Città piccola full' Eufrate , il
qua! fiume quivi li palfava fopra un ponte, che al luo-
go diede la denomini 7. io ne . Vi fu un Vefcovado .
3;. Bit, o Biraidfciik Città piccola. fui lido orienta-
le dell'Eufrate, e per confluenza nella Mefoporamia ;
benché ella fia lemprc fiata dipendente dal Governo di
Aleppo. E benché il Signor Otter in un luogo lucrile»,
aver elTa avuto nel 1734 il fuo proprio Governatore ;
niente di meno in un altro luogo egli la pone nel gover-
no di Aleppo. Balby ne' fuor viaggi del 1570 al Gover-
natore di Albir ( il qual<: porta ilnome della Città > dà il
nome di Sandfchiak. L'Eufrate, quando l'acqua e baf-
fa , tn quello luogo non è più largo di zoo palli ordina-
ri ; quando però l'acque fono ingolfate, il fiume è mol-
to piùlargo. Vi è l'ordinario tragitto per paiTareda Alep-
poaUrfa, DiarbeMr , ed in Perita, e per indi ritornare a
Aleppo . La Città pofa nella pendice di un monte , op-
pure come nota il Signore Stociiove nella pendice di 5
rocche, e nella cima del monre v'è un Cartello fortifi-
cato all'antica; ove fi conferva .una raccolta d'antichi
feudi earmi, de' quali ne fu fatto ufo avanti ilritrova-
mento della polvere da fchioppo . Le mura della Città ,
e del Cartello fono in gran parte rovinate. II Signore
Schulrens nell'Indice Geografico della vita Salad è di
fenrimento , non diftinguerfi quefla Città da quella di
di Zeugma , di cui ne fu parlato nell' articolo precedente .
$6.'Jtr<Aìs anticamente Gcrrbx Città diftrutta fui li-
do occidentale dell'Eufrate , che fecondo la congettura
di Pocock ripete la ina denominatone dajarchbol o Je-
rabolus idolo della Sona . Pofa nel deferto della Soria,
ove Ida un luogo all'altro vanno girando gli Arabi.
P 3 37. Chi-
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13» IL CO VERNO
37. Chifum, Ctffuiiium, che fu Cina Vefcovile, è fi T
mala, come iembra , in quella contrada. Può effere ,
che non debba diftinguerlj da Stonata , di cui il Signor
Pocock ne fa menzione, fu vicinanza vi fu la Cina di
Bsaban , che fu Sede Vefcovile .
38. Fxmtycb a Bambucb, an ricara -'11 te Hìerapoìis e Barn-
byce, delia da' Soriaui Mahog o .i-fj,-;,-^ (non jWlijjug cor
me vuole Plinio) dajj/i Arabi Mania, Manbeg, a Manbig
(Manbifch) Cina rovinala in un luogo elevalo, j o j
ore di flrada dittante dall'Eufrate , e dal Cartello di
Jiidfcbem , o ht àfibìm , hiuaio iti crucilo fiume, Copra ij
quale fi paffa l'Eufrate per mezzo di un punte, detto
dì Mitnbtg , perchè conduce a tinello luogo . Pocock sba-
glia iteli' indicar il nome Siriaco di quella Città, e noi}
si il nome Arabico di ella ; deferire peiò più le fue ro-
vine, e meglio di quel che faccia il Signor Diummond ,
Vi fu amicamente un Tempio famofo , ove fi prettava
cullo divino alia Dea Siriaca Atargatìs detta Ajiarolb o
jtjlartc da' Fenici, e (peci al meni e da' Sidonj, e da'&or
mani Cybde . Il fuo nome propri ameni e tu Tirala o
Targata, onde deriva Atargatìi , e probabilmente anco il
nome greco Derecto. Nel luccelTo de' tempi vi li formò
ira Pantheon. Vi fu un Vefcovado de' Giacóbiti Soria-
ni. Ora non vi è altro , che un Villaggio fituato ne!
Deferto de' Soriani .
39. Ctrftno , che fu Città , e Sede Vefcovile pretti»
Mabug .
40. S»ruch anticamente Sarà, luogo pofloful lido oc-
cidentale dell'Eufrate , circa una giornata di là da Je-
rabis, e 3 giornale dittante daAlcppo nel liefcrto diSoria,
41. Ealii , deuo Uaalitz da Beniamino eli Tudela ,
che crede, che il fuo nome amico fotte Petbora Cini
piccola fui lido occidentale dell' Eufrate , e nel De-
ferto delia Sona . Gli abitanti vi avevan anticamen-
te un buon traffico , ed erano' ricchi . Se non er?
ro , egli è 1' ifteffo luogo , al quale Rauwolf dà il
nome di Borgo e Caflello di Cala , fede d' un San4-
fchiacco .
41.
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DI ALEPPO. 131
41. Ed, ne' viaggi di Balby liei, Ikrrgo grande pollo
alle radici d'un' munte, circa 5 mij.lia geografiche lon-
tano da Saruch vcrlo Ponente. Quantunque iìano pochi
gli Ebrei domiciliati , pili* in certi tempi vi fa ne aduna
gran numero in quella ■ Sinagoga . Drummond fa men-
zione del bel prolpetto, che vi fi gode nella cima d'un
colle vicino .
43. r«iif Borgo allegro , circa $ miglia geografiche
lontano da Aleppo dalla parte ui Levante . La Sina-
goga degli Ebrei , die vi è, fu anticamente in gran
reputazione , ed è tuttora molto frequentata da cut.
Quelli contorni , per mezzo d' un Mercante France-
fe , in vaga maniera fono piantati d'un gran numero
dì gellì.
In didanza di circa 6 ore di cammino , dalla par-
te di mezzogiorno , v' è la fatte delle Saline , della
quale fu nato ragguarglio nella delcriitori generale
del Governo di Aleppo . Se ne fa menzione 2. Sam.
fa, 13.
44. Cbonafaral , detto così da Abulfeda Cbonafirab ,
da J alti», Borgo del Territorio di Aleppo, ne' confini di
Al Badiali o iìa de! Deferto d'Arabia, ripete la faa de-
nominazione dal tuo fondatote .
11 Governo di Tarablus.
Confina dalla pane di Ponente col Mar Mediterraneo,
da Settentrione col Governo di Aleppo, da Levante col
Deferto d' Arabia , da Mezzogiorno col Governo di Da-
mato . Per rapporto della fua coilHlffifon naturale , è
dovere di dar un ragguaglio del Monte Libano, e del fiu-
me Orante .
Il Monte Libano, Lihnnon o Lebanon, in Latino Lila-
r.xs, ripete la fua denominazione dalla bianchezza delle
fue cime . La terra, che le cuopre è biancailra, e le
rocche danno nel grigio chiaro. Quindi è, che per efera,
pio in Tarablus, il monte fembra effer coperto di «ève.
P 4 Ma
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Ma avvicinandovi!! fi trova , che i luoghi che parevano
di color bianco , non fon coperti di neve , ma bensì ili
terra bianca, e grigia chiara, come affittita il Sig. Ste-
fano Schulz., come ìe (limonio oculare. Vi fi ritrova be-
tte anco della neve, comi; fi dirà in appretto . Bifogn»
diftingucre il monte Libano dall' Antilibano , quantunque
la Bibbia Ebraica non vi faccia diflinzione alcuna, ella
è olfrrvata peto nella traduzione greca . Tolomeo eStra-
bone ìnfegnano, fenderli il Libano e 1 Antilibano da Po-
nente vtrfo Levarne , ovvero aver elfi principio in poca
lontananza dal Mediterraneo , e feorrere ambedue fino
a' Monti Arabi di là da Damai™. Tolomeo vi aggiun-
ge, slargarli anco le due montagne alla volta di Setten-
trione, e Mezzogiorno; e Strabene alTcrifce, incomincia-
re il monte Libino ne' contorni di Tripoli, e V Antili-
bano nelle vicinanze di Sidone, feorrere ambedue in di-
rezione parallela, e intercedervi una pianura cava (det-
ta Cali Syria, la Sorta cava) che dal mare incomincia,
nella cui vicinanza e larga ioo fìadj, e la cui lunghez-
za arriva al doppio della larghezza . Secondo la deferi-
zione , che ne fa Plinio , il Monte Libano ha la Ina
origine dalla parte Settentrionale di Sidone , e per lo
fcazio di 1500 ftadj llendeli fino a Sirayra (per confe-
renza da mezzogiorno verfo Settentrione) ove dopo un
tratto di cani mino piano, incomincia il monte Bargi lo
(Bargylus). Ove finifee la valle, polla tra'l Monte li-
bano e l' Antilibano , icone attraverfo un altro monte,
clie da Plinio probabilmente vicn prefo per l' Antilibano ,
e da elfo vien pollo dalla parte Meridionale del Liba-
no; poiché nota, che dietro a nuclto monte ritrovali il
paefe delle io Città, i quattro Pimcipati , c la Pauli-
na. Strabene, e Plinio iòn d'accordo, fuppoflo, che il
fenlimento di 'Stratone Ila, tlfer limato 1" Antilibano dal-
la pane Meridionale dì Sidone , ed effere il monte Li-
bano quello, che ftcndefi tra Side ne e Tripoli , oppure
coire Plinio con una piccola differenza fcrive, tra Sido-
ne, e Siiryra . Onde fegue, the non (riamente il Li-
.bano, ma tinche l' Antilibano fia lui Mar Mediicna-
* neo.
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neo . Fatte quelle mie ricerche Copra il fenfo dV]utf!i
antichi Stri.t.: r; , non fenza piacere mi accorgo , che il
mio parere è conforme a quello del Signor de la R.O-
que, il quale vi aggiunge, 1,0,1 accorgerà quali di fepa-
razione alcuna del Monte Libano dall' Antilibano, chi
naviga nel Mediterraneo, o lungo la fpiaggia di efTo,
avere ambedue i monti la veduta d'un Ibi monte , che
fembra incominciare ne' contorni di Tarablus, c termi-
nare di là da Sur , e ftendefi per confeguenza da Set-
tentrione verfo Mezzogiorno . Per quanto fia certa la
direzione di quelli monti , confidcrata dalla parte del
mare, altrettanto e (la è incerta dalla parte di terra. A
tenore degli antichi Geografi, pocanzt accennati, ambe-
due i monti da Ponente lìendonfi verfo Levante fino
a' Monti Arabi di là da Damafco . Spiegandoli quella
aferzioue in rapporto alla larghezza , non vi rimane ve-
runa con tradizione. Ma ordinariamente fi crede , che i
detti Autori parlino della lunghezza ; ed allora il loro
fentimento è contrario al difegno, che Maundrel ha fat-
to di imeni Monti , pubblicato dal Signor Reland nella
fila vilaftìna , Quello di legno rapprefenta il Monte Liba-
ta , per la fua lunghezza, diflefo da Mezzogiorno verfo
Settentrione , e V Antilibano coli' ideila direzione quaft
parallela , di modo che tra l'unii e l'altra montagna
(corre una larga valle , che da Mezzogiorno verfo Po-
nente va viepiù slargaudofi , e Ftvolgefi alquanto ver lo
Levante . Sono però di parere , che a quello óifegno
non fia da fidarfi , effendo imperfetto, e poco confor-
me alla deferizione de' viaggi dell' i&eflb Autore. Ed io
credo che quella fia la ragione , perchè egli medefimo
non l'abbia inferito ne' fuoi Viaggi. Nella Carta di Pa-
leilina c Sorla del Signor Pocock, quelle montagne fono
difegnatc con differenza notabile, ma fenza chiarezza, e
certezza f ufficiente . Nè quelli, né altri Scrittori di Viag-
gi hanno fatto tutto lì paflaggio de' Monti Libano e
Antilibano; nefiuno ne ha falito le cime più alte ,' per
indi vedere ed efaminarne la direzione , e tra erti non
v' è nelfuno , che con elettezza abbia dife^nato il filo,
e la
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1?4 11- GOVERNO
€ la direìione di tu:;i i monti , comprefi ncIF una e
nell'altra ferie , né vi è chi abiura pitia la raifma , c
determinata r ertenfioue delle valii e pianure , che vi fi
lirrovano tra mtUO. Gli (reffi Signori de Roque , e
Pocock , i quali con maggior attenzione e faenza ne han-
no fatto l' elame , fi funo regolali lòpr.i pure conett-
ture, nel determinare , fe quello o quello de' Monti e
Colli, Ila comprefo nella catena del Libano e dell' An-
tiumano. Sappiamo intanto dalle notizie loro, e di altri
viaggiatori , che quelle montagne per.il lungo e largo
fono attraverfare da pianure e valli vafte e piccole . La
maggior pianura, che vi fia , detta dagli Arabi Alìikaa ,
dagli Europei bka, Beka, Bacca, Bocca, da Settentrione
flendefi verfo Mczzog torno , o piuttoilo da Nord-Oft
verfo Sud - Wert . Quella pianura o è l'ilìeffa con quel-
la , che nel modo fopra accennato vitn deferitta da
Strabone , che ne flima ia lunghezza di 400 fìadj , o
fia 10 miglia geografiche; oppure vi ha della comunica-
tone. In effe giace la Città di Balbek, donde prenden-
do la ftrada alla volta di Oli. Sud-Oli fi vi a Dama-
feo , paffando per lo più in mezzo fra alti colli ; im-
perocché tra' mentovati due luoghi vi feorrono l'ima
dietro l'altra 3 ferie di monti, tra le quali intercedono
delle ftretto vaili, le' quali inlieme co' monti li panano
nello fpazio di ore l6. Il Signor Pocock inclina a cre-
dere, che la terza ferie ile' monti, più vicina a Levan-
te ed alla Città di Damafco, (ia mia porzione de' mon-
ti d'Arabia, co' quali per fentimento di Strabone con-
fina I' Antilibano . Etifebio però nel fuo Ldlico fcri-
ve , che i Monti de' contorni di Damafco formano 1'
Antilibano .
L'altezza confiderabile di quefle montagne non fola-
mente dimoftrafi dal poter vederle nel mare de' contor-
ni di Cipro, e nell'ifleffa Kola, come notano i Signori
Rau-scolf, e De la Roque, ma eziandio dall'effer Icme-
defìme coperte di neve per tutto l'anno, e da! ritro-
sarfi di continuo della neve agghiacciata nelle loro ci-
me più alte. E quantunque il Signor De la Roque rac-
DI ALEPPOi tJJ
comi di roti avere incontrata neve alcuna negli ultimi
giorni d'Ottobre del l&So, quando faiiva il Monte Li-
bano, ed avervi pernotiato fono i Cedri, fenza provare
freddo alcuno , aggiungendovi inoltre , aver intefo dira
da' Maroniti, che ivi nevica ordiaa riamente nel mele di
Dicembre , e che la neve vi li dii'cioglie nel Mefe d'
Aprile fino a Luglio : ciò non ottante egli non irala-
fcia di notare , ritrovarvi!» de' luoghi profondi , non
efpofti a' raggi del Sole , e lemprc ripieni di neve , ,e
trafportarfi quella in tempo d'Ertale nelle Città della
Sona per vendetela - Lo ftclTo aflerilcooo eziandio con
maggior ampiezza altri Viaggiatori . Il Sig. RauWolf,
che icmbra aver Èdito il Libano nel Mele d'Agofto vi*
de al di fopra de' Cedri un .eminenza tutu coperta, di
neve, e fentì freddo. Egli vi aggiunge , ritrovai delia
neve in codelìo Mogi*, per tutta l' diate, e trafportar-
fene alla vendita ne' luoghi vicini , ore ne" giorni cant-
culari ferve per rir.frefo.rne le bevande . EUdzivii, che
nel Mefe di Giugno fece la filli ta della Moniagna af-
fittirà , non liquefarvi»" mai interamente la neve. Cot-
Wyk racconta , non effer mai il Libano fenza neve iìac-
VILl ( id!i:
:no . Il SÌ£<
.jbano ne'
è cofa iìraordìnaria , che il Signor le Bruyu nel mele
di Gennaio abbia incontrato delia neve nel Libano; ma
egli affcrjfce ancora, che le alte cime di elio fon fem-
pre coperte di neve. E però cofa degna di rimarcoche
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SJÓ IL GOVEKNO
ite] mete di Gennaio la neve , la quale di mattina era
dura come il ghiaccio , di mezzo fiorila s'era refa Ma-
ro morbida por il caldo del Sole , che il delio viaggia-
tore piii volre vi cadde dentro fino ai reni , e che nel)'
ilteflb Mele la neve difciolra dal Soie cagionava del-
le cafeate d' acqua beli illune ne' contorni di Canno-
tti» . Quando ne' )p di Giugno il Signor Pocock iàliva
la più alta cima del Libano, egli palfava fopra la neve
ghiacciata .
Ne' j d'Agoito il Signor Srochove pernottò folio i
Cedri, ed ebbe paura di morire dal freddo. Nel giorno
ieguente egli fall la fonimi tà del monte , e la trovò
unta coperei di neve , ed incontrò del ghiaccio tanto
lòdo, che non poteva romperlo . Tra i giorni u e 13
d'Agofto egli pernottò prelìò il villaggio Dimas, pollo
alla radice dell' Amilibano , e vi provò un freddo mol-
to fenfibile , perchè il vento veniva da coicllo mónte ,
le cui cane , come egli alferifee , fono fempre coperte
di neve. Quando il Signor Korte ne' tS d'Agofto s'af-
faticava in vano di ialir la più alia cima de! monte,'
egli *i incontrava un luogo , coperto di neve, già ve-
duta da lui di lontano nel Convento de' Carmelitani.
L'ifteffo viaggiatore nota ancora , che le ibrgenti , che
fornirono l'acqua al grolTo fiume Kedifibia , per tutta
l'eflatc, quando non piove, ricevono la loro acqua dal-
la nev ej che vi fi trova in varie pani de' vertici più
ahi del Monte. Il fuGefuita PeiitQueux, elfendovi an-
dato a vedere i Cedri, vide gli alti monti, che gii cir-
condano, copenidi neve. (Nouveau* Memoires d'esMil-
fions T. 4. P . 2 5 p.). Filippo da'S. Trinità afficura, d'
avervi veduta la neve ancora nel nude d'Ottobre, e d'
aver cominciato il monte a coprirli di altra neve alla
fine di Novembre ; ed il Signor Breuning, che ne' 28
Ottobre fi ritrovò nel Libano , racconta, che il più al-
to vertice di elio era coperto di neve . Mi fembra che
ballino quelle teftimonianze per affiorarci , che il Mon-
te Libano è di continuo coperto di neve. Anche Ste-.
fano Schulz , ne' 16 Seltembre del I7JJ, quan-
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DI ALEPPO, 1J7
co egli fu nel Monte , confetta , ritrovarvifi del-
la neve in varj luoghi profondi , quantunque egli ne-
ghi , che il moine chiamili bianco a cagione della neve.
La neve, che in quelli monti talmente s'ammucchia,
che talora i cedri ne farebbero coperti, fe il vento non
la diffipaffe , fa li, elicvi li trova abbondanza di acqua;
imperocché tutti coloro , che hanno veduto i Monti,
riportano eflervi grande il numero delle fonti, e ritro-
varfi varie cafeare d'acqua dcliziofe , fopra accennate.
Ne nafeono ancora alcuni fiumi , de' quali quelli che
dalla pane Settentrionale di Tarablus entrano nel Me-
diterraneo, fono il Nabar Kibir (cioè fiume grande) te-
nuto da alcuni per eflere l' Eitutbirni degli antichi, che
formava il confine tra la Sorla e la Fenicia. Nabar Ac-
car e Nabar Arca, e Alma d Barid (l'acqua fredda).
Il Nabar Kadifiba (cioè Fiume Santa), dopo aver rice-
vuto tra gli altri influenti il Rai Aiti (capo di fonte)
sbocca nel Mare folto Tarablus. Il Nabar Ubrabim , cioè
fiume di Àbramo, anticamente Adonis , entra parimente
nel Mare nella difhnza di 2 Leghe Francefi da Dfche-
bailj dopo aver formato da quella . parte il confine del
Governo di Tarablus . Il Nabar Kaib o Ktll>, cioè fiu-
me di Cane , anticamente Ljy.a , dkide il Paefc dì
Kcfroan in 2 parti, e la fua imboccatura non è lonta-
na da dove principia la ftrada fatta da' Romani attra-
verso d' una rocca a forza di fcarpello . Codeflo fiume
■jeitafi con grand' impelo nel Mare, ciTendo riflretto tra
due Monti , che fono anche U cagione della fua gran
profondità. Il Nabar Bairutb porta'il nome d'una Cit-
tà . Il Nabar Damtr , onde j Geografi Francefi hanno
formato il Rivìiri d'Ameni' , è 1' lamyrai degli antichi.
Al fiume detto Awit da' Paefani de' contorni di Saida,
Ì Franchi danno il nome di Fumitrt . Il Kafemicfcb ri-
ceve il fiume titani o Ltiant , che feorre per la lun-
ghezza della valle di Bka , e sbocca nel Mar Mediterra-
neo come tutti i fiumi finora accennati, dalla parte Set-
tentrionale di Sur, nella il Manza d'una lega Francefe
da quefto luogo .
Que-
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4jÌ li. GOVERNO
Quelli Momi erano amicamente celebri per il gran
numero di be' cedri , onde eran coperti . Ma (nielli
Bofclii fono Itati talmente diiliuni, i [lealmente da'Sa-
racenì j che adeifo è aliai piccolo iJ numera de' ce.l'ì
veramente antichi , e di maggio: groflezza .'Quefli ritro-
vanll in una -pianura, 2 ore di Itrada diftaore dal Mo-
-nallero de' Carmelitani , e circondato dalle più alte ci-
me del Libano . Sull' cftrernrlà di Nord -Olì vi fi vede
un piceol Bofco , compollo d'un picco! numero di C;-
dri antichi e grofiiffiirii , che vi ftanno fitti j di cedri
giovani, e di pochi pini. Il Signor Beilon nel 1550 vi
contò iSCedri amichrlfimi e -rolli, nel 1556 Fiichtnev
ve ne vidci5, Fiirer di Haimendorf jj nel 1566, Rati-"
Wolf 1) nel 1575 con 2 altri , i ijunli del tutto fpo-
gliati di rami per la grand'antichità 1 , Breuning 13 ver-
deggianti, c 3 fecchi nel 1579, Kadzivil 24 nel 1583 ;
Viilamont da 24 in 26 nel 1590, Harant 24 nel 1596,
Dandìui non più di 2J nel 1599, il Barone Beauvau
23 nel 160J, Litgow 24 nel 1609, Filippo di S. Tri-
nità il, con uh altro atterrato circa Tanno JÓig ,
Stochoue 22 con un altro da poco tempo fa atterrato
nel 1631, Rcgero 22 nt-I 1632, Monconys 2; in 30
((limandone cosi il numero fenza contargli) net 1647,
Boullaye le Goni zi nel 1650, Theveuot , Luzzy, e
Qiiarefmius 23 nel 1658, Arvicux 23 nel ì66o, il Si-
gnor Von der Grohcn circa 18 nel iSSo, le Bruyn 3?
o 36 nel 1682, De la Ro<[ue io nel itìSS, Maundrd
16 antichi e auai grofli nel (696, ii Gefviita Petit
Queun una dozzina di grandezza ftraordinaria nel 1711 ,
Korte iS amichinomi e affai graffi nel 1738, Pocok 15
con un. altro atterrato dal vento nel 1739, Stefano
Schulz 20 nel 1755. Da quello ragguaglio conila , ener-
vi piccolo il numero de' cedri antichi , e di fingolar
groflezza . La differenza che palla tra il vario numero
de' cedri , deriva daHa fomma più o meno efatta de'
viaggiatori , dall' aver efiì pollo più o meno albori net
numero degli antichi e graffi , e dal non eucrvifi più ri-
trovati alcuni degli alberi più groffi ne' tempi più mo-
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DI A LEPPO* .Ijjt
derni" . I ee;'ri più amichi c grou"i di il in giranti da' più,
giovani, fpecialmente per i feguenti caratteri . I Cedri
di meno età ioti diritti, ed i rami cleono dallo ftipite;
orizzontalmente pendendo alquanto in già , iomiglianti
nella figura agli abeti e pini d'Europa* I Cedri antichi
hanno il furto corto, e grottiftìmo, che a baffo traman-
da fuori 4, o ; rami grotti , che s'alzano a dirit-
tura, ed alcuni per la lunghezza di io piedi fon uniti.
Dalla terra fin dove principiano i rami , intercede lo
fpa_ziu di piedi 6 in 7 , 15 in 18, lo in ao. I Viag-
giatori fon più tolto conformi nel determinar la grettez-
za de' cedri più grandi. Srochove afleriice poterfi appe-,
ria da 5 pedone abbracciare un cedro . Rogero aflìctira
ritrovarvi!! un cedro della grettezza di tefe 8 e mezzo
( piedi 51), e pli altri di tefe 5 o fi. Arvieux dice,
che 6 per ione non [ballerebbero ad abbracciare «n ce-
dro , la qual groiìetz» da lui viene filmata piedi 3S .
Maundrcl mifnrandone uno de' più grotti trovò , che
aveva 6 tele, cioè 36^ piedi di grettézza. IlSignor Korte
trovò che uno ne avea 7 tefe e 4 palmi, ed un altro 7 te-
fe menu 3 palmi. I più grotti tra gli altri non aveano più di
1,03 tele di grettezza . Pocock mitarando tino de' più
tondi , che però non era de' più groffi , trovò che il
medrfimo era 14 piedi di grettezza ; mifurando poi art-
elle la groiTezza d' un altro di figura triangolare compct-
fio di 3 indi uniti, trovò, che ogni fufio aveva npie-
di; per confeguenza fatta la groflézza era di piedi 36.
Il Signore Schulz nel I75J vi mifurò un cedro , che
avendo il ceppo più groffo , non pertanto era il più al-
to, e irovò la ftia grettezza di 37 piedi d'Inghilterra e
7 Rullici , e llimò i rami della groflézza di 11 in ij
pieai , e della lunghezza di piedi 50 fino a 70. Ne'
viaggi del Signor ue la Rotrue v'è fenza dubbio un er-
rore di fìampa , dove fi legge, che il più grotto de' ce-
dri verta la metà del tao ceppo aveva 7 piedi meno due
pollici. Lo sbaglio è o nella parola fitti, die dovrebbe
dir 37, oppure nella parola piedi, polla in vece di te-
fe . Il Signor RauWolf dà al cedro la maggior altezw
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240 II COTE1NO
dell' abelo Europeo. Siccome i cedri giovani , clic vi fi
veggono , hanno Io ftipite affai alto e dirino, credo,
che i cedri anuchiffimi, che vi fi ritrovano di furto tanto
corto, non fiano della migliore fpccic , e d ebba no coutil rfi
tra quelli , che nel loro primo crefeimento erano mal
riufeiti, e che perciò non fono flati tagliati per adoprar-
li In qualche fàbbrica, onde vi fon rimafli, e nello fpa-
zio di circa 1000 anni il loro furto corro è crefeiuto
ad una groffezza fmifura ti/li ma . Il ceppo de' cedri più
groffi, mifurati dal Signor Pocock, era compofto di 3
fufti uniti , che formavano una figura triangolare . Per
quanto fia brutta la figura di quelli alberi, pure ne' fe-
cali più moderni fono flati riguardati come cofa fama ,
che noti deve elTcre toccata . Imperocché , come raccon-
ta il Signore Schulz , tutte le Nazioni Criftianc hanno
poflo la feommunica fopra coloro, che offendono un ce-
dro . li Signor Rauwolf afficura , che dopo un d'atto
efame, non vi abbia potuto trovare una pianta novella
di cedro . Si sà però , che dopo quello tempo vi fi fo-
no veduti de' cedri nuovi; imperocché Filippo di S. Tri-
nità , che vi fu 45 anni dopo Raireeolt ,' c Arvieux,
che vi fu 8j anni dopo , le Brnyn , de la Roque ,
Maundrel , Petit Qucux , Korte , Pocock, e Schulz vi
hanno veduto gran numero di cedri nuovi , che in par-
te erano ancora molto piccoli , accanto agli antichi; e
Schulz afficura , che gli antichi , e nuovi cedri, che fi
ritrovano nel Libano , formano uri picco! bofeo. Petit
Qiteux afferifee, che oltre la pianura finora accennata,
anche in un altro Monte vicino a Cannobin fi ritrovi-
no de' cedri, e che un Carmelitano gli abbia racconta-
to , ritrovarfene alcuni in due altri luoghi del Mónte
Libano, i quali cedri però non erano né tanto antichi
né tanto groffi . Ma quefti cedri non fono flati veduti
da veruno de' Viaggatori . Filippo di S. Trinila afleri-
fee , che gli abitanti del Libano danno a' cedri il nome
jlri ,\be è il lor nome antico della Bibbia. Il Signore
Schulz ne parla con maggior dettaglio , dicendo che i
cedri ordinari, t quali crescono anche prdTo Tiro e Si-
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DI A L E P P O • 14 1
done , vi lì . chiamino Aires , ed i cedri groffi del Li-
bano abbiano il nome Arfi Libnan , cioè cedri del
Libano. '
Il Cedro raflomiglia tanto al Larice , all' Abcto, e
Pina , e moiri la mettono fono una di quelle fpecie
d'alberi; è peiò cofa cena, clic ròrmino «na fpecie di-
pinta, lo che dimolìrano i loro coni. Da' cedri giova-
ni, quando il S ile è mollo caldo, Cerna larvi taglio nef-
funo , efee della ragia trai';' arante t bianca lira, che s'
alluda , ed in latino chiamali Ctdria . Quella fpecie è
migliore di quella, che efee dal cedro, mediante un ta-
glio fatto nella icona .
Là ove crei coi', o i cedri, ritrovanti anche alcune Quer-
ce j e Ciprelli, che però non vi riefeono bene. II Mon-
te Libano produce anche de' Pini lalvatici, Platani veri
al» e grolii , che slargano molto i loro rami, e de'Gi-
bepri alti e granì.
Produce anche il Libano in var; luoghi delle biade,
olivi , vino roffo e bianco di buona qualità , mafiime
quello di color d'oro, ch'è eccellente. Vi è abbondan-
za di cotone, feta, miele, e cera. Vi fi raccoglie gran
copia di Manna ottima, che come il Signor Natt riferi-
sce, piace a' bambini, effondo alquanto dolce, e fecon-
do la relazione di Cotwyfc , è migliore di quella della
Calabria. L'iftdìb Autore aliicura, che il Monte Liba-
no produce anco dell' htmfi /
In quefti Monti ritrovatili greggi di Montoni aiTaì
graffi, ed in genere di' fiere, Cinghiali, Orfi , e Tigri,
e dell' Aquile in abbondanza . Nel Bofco di cedro fi fece
la caccia alle pernici, a' galli di montagna, e alle lepri
in prefenza del Signore Schnlz .
Qtiando in tempo d'inverno il vento foffia da Le-
vante , cioè dal Monte Libano , coperto di neve, v' è
mi gran freddo in tutta la Colla Marittima da Ta-
rabluj fino a Salda ; mentre che i luoghi marittimi
e mediterranei fituati dalia parte Meridionale e Set-
tentrionale di quella montagna , godono un' aria più
dolce. "
Afi*. Q. La
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24* IL GOVERNO
La Montagna, che da Tarablus , e da! Libano (ìen-
defi verfo Settentrione fino al fiume Oronlfs , in fac-
cia a Antakia , fecondo la relazione di Abuifcda , li
ove principia , diiamafi Dfchakl Jlatìsar , nome che
deriva dal Cailello di Aakhar , e dipoi, dove è po-
fla dirimpetto a Hamali prende il nome di Dfchubl ni
Lohbam .
Il fiume detto dagli antichi Otmttt , e dagli Arabi
Ortrnd, e da altri anche fiume di Hama, e Et Jfi , o
fecondo il Geografo Nubiefè Ai Aasfi , cioè VO/isnato,
detto così , perchè non bagna i campi fe non per mez-
zo di moie e macelline, ed il pcrvrrfo, perchè feorreda
mezzogiorno verfo Seitenrrione , chiamali erroneamente
Jabok da Beniarrcin di Tudela, e probabilmente ebbe da
principio il nome jìxsxs , onde fembra derivare il nome
Jfi, che gli danno gli, Arabi. Il Signor de la Roqueirt
compagnia d'un favio Maronito andò fino alla forgerne
del fiume eh' è circa 4 leghe Francefi dittante dal Liba-
no tra Levante e Mezzogiorno , e circa un mezzo mi-
glio da un villaggio di nome Dfchinnifce , e 11 leghe
Francefi da Hems. Abuifcda dà il nome di Ras o Rees
a quei Villaggio , pretto il quale il fiume nafee, c ag-
giunge ctter quello villaggio una giornata lontana da
Balbek dalla parte dì Settentrione , edere il fiume da
principio un micelio , accrefeiuto poi a Kaim ul Her-
mel , tra Dichufia e Rees in una valle d'un Rio ci'
acqua copiofa, che nafee da una caverna, detta de' Mo-
naci . Di quella relazione , e dell'ulterior ragguaglio,
che Abulfeda dà di quello fiume , fe ne trova fatta una
replica nella relazione de' viaggi dì Otter . Il fiume di-
rige il fuo corfo da Mezzogiorno verfo Settentrione , o
patta nel Iago di Cades, farro per arte, donde efee nuo-
vamente , e pattato ch'è per Hims, Relìen, Hama , c
Schlzer forma il lago d'Efamia, e poi continua il fuo
corfo per Derkiufche , e bagna la radice del Monte Li-
kiam dalla parte di Levante fino aDfchifr ulhadid (cioè
Ponte di ferro) ove quello Monte è f partilo. In quello
luogo il fiume li volge verfo Sù'd-Well, e dopo eflcr
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Il I A L B P t O. 243
paffato accanto d' Antakia , preffo Suweidia sbocca nel
Mediterraneo . Edo riceve parecchi influenti piccoli, qua-
li fono preffo Efamia V larmnc , anticamenie Marfyas ,
il Kieber, Efiiei &c. l'opra il quale fono flati fabbricati
vari ponti di pietra . .
Una parte del Governo di Tarablù's,. cioè quel traito
ili paefe, che ftendefi tra il Mar Madiìerraneo , ed jl
Libano, comprefa nell'antica Fenicia ( Pkmnitiz , meglio
Pbanice) che come fi è notato altrove , è divil'a dalla
Soria per mezzo del fiume Nahar Kibir, detK> antica-
mente Elcmherus; quello Paefe non ripete la'fua deno-
minazione dalla parola Greca Pbcenix , che lignifica pal-
ma fruttìfera , uè dalla gran copia delle palme; impe-
rocché, fc quella fpccie utilìftìma d'albero folTe ben riu-
feira amicamente nella Fenìcia , gli abitanti del Paefe
l'avrebbero coltivala fino al prefente, come in Egitto e
nella Barbe ria . E' preferibile l'opinione d'Ifaeco New-
ton, confermata da SchaW, Gelnero, e Michaelis e da
altri, che afferma, che quello ifteffo nome è il raedefi-
mo come l' Ebraico Edom , il Greco Erjtbra , ed il Si-
riaco Pbacnice ; imperocché molti Edomiti o Eritrei fi
fono ritirati dal Golfo d'Arabia, c fi fono riabiliti fili-
la corta del Mar Mediterraneo , ove efprimendo il lor
nome nella parola Siriaca Fenicj , hanno dato motivoche
tutta la corta fi chiamarle Phanict .
Il Governo di Tarablus è divifo in 4 Sandfchiac-
cati o fia Dìflretti , che prendono ì nomi di Debelli-
le , Hama , Hims , e Snitmya . I luoghi più notabi-
I. Tarabliii; o Athrahilos , Tbarahoki al Scbivk (cioè
In Oriente) Tbarabolos al Scbiam (delia Sona) fono i
nomi Arabi della già Città di Tripoli s , detta ordinaria-
mente dagli Europei Tripoli della Seria , e da' Turchi
Tarabulon , fecondo la relazione del Signore Stocliovc.
li filo nome lignifica tre Città , che effettivamente ne
formano una fola . Imperocché gli abitanti delle Città
di Tiro, Sidone , e Arad vi piantarono 1 Città in un
Promontorio poco elevato , ognuna delle quali era di-
Q, a ftan-
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144 ,L CÓV'ERNO
ffantc dall'altra tino fladio , e che lncce divamente fciil-
brano efferfi unite in una fola Città. I Saracìni ne tol-
lero i! poffcflb a' Criftranì, e l'otto il dominio Saracino
eflV non (blamente fu grande , ma eziandio fu il fog-
giorno di molti letterati Maomettani. Fu prefa da'Fr.tn-
chi nel 1108, e Iloo dopo un attedio di 7 anni, nel
quale la maggior parte degli abitanti perirono . I Fran-
chi ne diedero il governo a un Conte , la tjtial carica
fu devoluta a Boemondo IV. tiglio del Principe Boc-
mondo III. d'Antiochia nel US7, effendoft fpenta la
fucccUione de' Conti della Cafa di Tolofa. Quella Con-
tea era fubordinata al B.e di Gerufalemtae . Nel 1189
il Sultano d'Egitto di nome Kelaun , loprannominato
Malek al Man (ut Saifeddin le n' impà drdol , la faccheg-
gi5, e la diftniflc, ed accanto vi fece coltruire una Cit-
tà nuova, che efilie ancora fui fiume Kadifchia in una
vallo, circa una me»' ora dittante dal Mare Mediterra-
nei, in eui sbocca M fiume Kadiichia , che vien da Le-
vante o da dal Monte I. 'baio , e bagna la Citta ed una
valle ftretta e molto Jeli^oia . tì;e:tf fiume (ì palla fo-
pra un panie, che nell'iddio tempo fa le veci d'acque-
dotto , lungo paiTi 130, che fotntfce alle flrade e cale
Ji Taiabliis l'acqua. Su U' ed rem ita di SÌÌd-Oft della
Citta, ìn una collina, »'è un Calvello grande, l a Cit-
ta i di grandeiia mediocre , le Iliade lono litette, !e
cafe fon ben fatte alla Turca, come riferilce il Signor
Stochove. Vi rifiede il Pafclià , che amminiftra quello
governo , il cui dovere è, d'andar con viveri incontro
alla Caravana, che ritorna dalla Mecca, fino alla metà
della flrada. Gli abitanti fon Turchi, Arabi, Criitiani ,
è Ebrei, e la lingua volgare è l'Arabica. Oltre la Mo-
fchea dei Cartello , ve ne fono 506 altre in Città . I
Greci lòno numerofi, ed hanno un Vefcovo . IMaroniti
abitano in un Villaggio vicino alla Città , ove hanno
una Chiefa. Nel Secolo 13 vi fu un Vefcovo de' Già-
cobiti ; ma al preftnte i Giacobiti , che fono pochi di
numero, fon fubordinati al Veicovo di Fenìcia, che per
lo più dimora a rDamafco . De' Religiofi Cattolici Rq-
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DI ALEPPO, *4S
mani vi Tono foìamente ì Cappuccini . Il traffico, che
vi fi fa, è coniiderabile, e s'aggira principalmente nel-
la vendita di fera greggia , coione, e di gran quantici
di Coffe-, che in parte vengono da Aleppo per la via di
Damafco. Gli abitanti mandano anche altrove dell'uva
pana , che vieti da Baibek , del faponc , e delle ceneri
d'una certa etba, che fi adoperano nel far il vetro, e
faponc. Alcune Nazioni Europee vi hanno i loro Con-
fali. La Città è cinta di giardini, piantati di gellì , me-
laranci, e - altri alberi fruttiferi in abbondanza . Il Signo-
re Stochore nota , clic le frutta di quello luogo cagio-
nano la diarrea, mattine le pefche, a cui i Turchi dan-
no il nome dì Mazca Franchi , elfendo perniciofe a' Fran-
chi . Viilamont le chiama Amafa Franchi . I contomi
della Città producono anche dell'Olio, e Vino eccellen-
te. Le navi non pollbno accollarli alla Città , e getta-
no l' ancora tra la fpiaggia e z Ifolctte . Sulla colta ma-
ritima vi fono delle torri piccole con guardie, ed il por-
lo è difefo da 6 torri grotte di figura quadra munite d'
artiglieria, e vi fono molte cafe e magazzini. In djlìau-
za d'un quarto d'ora dalla Città verfo Levante, nella
pendice d'un monte, le cui radici fono bagnate dal fiu-
me, v'è un Monatiero grande e bello di Frati Turchi
(Dcrvilchi) che fecondo la relazione di Schuli chiamali
Aldhtb Cbanah. Pretto quello Man ali ero ritrovafi la mac-
china idraulica , che manda le acque alla Città. Viila-
mont afferifee , efler malfalla l' aria di quella Città , maf- '
lime quando il vento loffia dalla parte del Monte Li-
bano; etto vi aggiunge eflervi anche cattiva l'acqua da
bete , e cagionare la diarrea , e la febbre . Nel
1750 la Città fu molto danneggiata da un terre-
Dalla parte Mtriiìonalt di Tarailìis falla effla maritti-
ì. In una ferie di colline, che da Levante fiancheggia
ima pianura poco larga , che feorre lungo la colla ma-
rittima, veggonfi parecchi Monafleri Greci, fpecialmcn-
te Mar Jacob , e Btllmtmt , o Belmonde .
0. 3
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IL GOVERNO
3. Calaman, Calmimi, anticamente Calamai, Villaggio
piccolo e deliziol'o fui mare.
4. Enty , luogo piccolo fui mare , nella cui vicinanza
pare, che anticamente vi folle flato Trieris .
Palla farle Orientile di Enty entro terra, vi è
Capbtora Villaggio grande in una contrada affai ame-
na, abitalo da' Greci. Vi fu un Monaitero andato or-
mai in rovina . Ecco lo flato , in cui il Signore
Schulz trovò quello luogo nel 1755, detto Kepteea da.
Pocock.
Dalla parte Settentrionale di Tarabliis fi noti:
5. Si difputa fulla fituazionc della già Città d'Ortho.
fia. Secondo la relazione di Tolomeo , da Tripoli verfo
Settentrione fon polle per ordine Ortljofia , Simyra , e
poi il fiume Elenterus . Con elfo s'accorda Plinio;
ma Strabone rovefeia il detto ordine , ponendo in pri-
mo luogo dopo Tripoli il fiume Elcuilierns , ed in fe-
condo luogo la Città d' Onhofia dalla parte Settentrio-
nale del fiume , Conforme all' opinione de' due primi
Autori, la Gttà d' Ortliufìa è comprefa nella Fenicia,
c ne feguitebbe euer verifimile la congettura de' Signo-
ri de la Roque e Pocock , che il Nahar tìbtt , o fia
il ' fiume granfie , il quale è molto profondo , fia 1'
Eleuthcrus degli antichi , che divideva la Fenicia dal-
la Siria . Secondo Stratone la Città d' Orthofia non
è comprefa nella Fenicia , e 1' Eleutherus farebbe la,
così detta acqua fredda ,,!OJ leghe Francefi dittan-
te da Tarablù's dalla parte di Settentrione ; Io che il
Signor SchaW cerca di rendete vieppiù probabile , per
le rovine d' una Città riguardevole , che veggonfi fui
lido Settentrionale di quella fiumara , folita ingrof-
iatli per 'a neve fcioiia in tempo d' citate , c per-
chè quelli contorni fotto il nome di O/o/a pagano al
Pafcià di Tarablù's un tributo annuo di ;o talleri . Ciò
non oliarne quella feconda opinione mi femhra me-
no verifimile della prima . Può elle re , che la Cit-
tà d' Orthofia fia fiata fui lido Settentrionale del fin.
me Arca.
6.Ar~
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DI A L E P P O. 147
6- Arca Città diftrutta, le cui rovine veggonfi ancora.
Fu fintata in faccia ali cffrcmiràSetteinrionaìedel Monte
Libano, in una contrada delwiofa fui fiume dell* ilìefTo
nome. Ne prendono la loro denominazione gli Arki , l
Mof. 10, 17, t Chron. 1, 15.
7. Dell' amie» Città di iimyra o Taxìmrra., onde
prefero la loro denominazione gli Zemari 1. Mof. 10,
iS, 1 Cliron. 1, itì. Se ne veggono ancora delle ro-
vine , che lecottdo la relazione di Manndrel, e Scliaw
portano il nome di f>nmrah , ne' quali contorni ritro-
v anfi delle piante eccellenti di getti , e d'altri alberi
l'umiferi.
Ivi termina la pianura, die dalla parte Settentriona-
le flcndefi lungo il mare per lo fpario di circa j miglia
geografiche, delia Jtune dagli Arabi , come riterifee il
Signore SchaW , e J uni a da' Franchi , fecondo la re-
lazione di Pocock . Maundrel dice , che 1' ultimo de'
tuddetti nomi che lignifica pianura , le vien dato dagli
abitanti.
ij. Accar Città nella montagna B a rgylus fui fiume dell'
illeffo nome . I fuoi Albicocchi , Pelche , e altre (rutta
fon ricercare.
9. Dell'antica Città Ji Mjraib»; , crede il SignorPo-
cock d'averne ritrovate delle rovine nella pianura accen-
nm<N. 7 .>
10. Tarlofa anticamente Antaraiu; , onde nafee la pa-
rola Analarfus , Aitar/m (dal Geografo Nubiefe , c da
Schtiliens) Antritfm , e per qualche tempo Confanti», ' *
non Orìhofia come credono alcuni , Città fui mare , in
poca diftanzj dalla quale verfo Settenttione v' è il luo-
go detto anticamente C armiti , ove approdano le
navi , che vengono dall' Ifola Arad»i . Stochove ri-
ierifee effere ella piuttofto grande , e ben fatta ,,ed
vivere un piceol porto , ditelo da un vecchio Ca-
rtello .
11. L' Ifola e la Città d' Ar.idm nella S. Scrittu-
ra Arvai , e Affai , fecondo la relazione di Maun-
drel , e Pocock detta ora Ruai , e Ronvaddt fecondo
0. 4 la
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14S IL GOVERNO
la relazione del Signore .-..„■« . Quella Ifoleua com-
porta di (cogli non è piti fumana di 10 lìa.lj ,j. i;.] , rr .
ra felina , dirimpeiio a Tonofa . Della Cina, che vi
fu, non è rimsfto altro , che 1 (afe e 1 Caddi i , co-
me il S'g. Pocotk mir ice . ithaV fa meoziooe d' un
fol Cartello.
Annotazione .
Dalla parte Orientale della Qui di Tortofa, e da
Settentrione dì Alca, v" èur.a pianura , la cui lunghezza
ftirnafi II, e la larghezza 6 leghe Francefi . E' vcrìii-
mile che la fopraccennata pianura di Jenne vi fia coro-
prefa . Effa verfo Levante è fiancheggiata da una ferie
di monti poco alti , che predo Arca hanno il loro
principio . Lunp.o quelli monti abitarono anticamente i
famofi Arfacidì , affini, Afjffm! , Affieniti. Il pri-
mo de' detti nomi di quello popolo deriva da A r toc e
fondatore del Regno Partico , ed il fecondo non .de-
ve ripeterli dalla lingua Francete nella quale (igni-
fica un aflTaflino , anzi può efTerc che la parola Fran-
cefe Affafftn derivi da quello popolo . E' verifimile il
fentimento di Alternami , dover ripeterli il nome del
detto popolo dal Difirctto Ajfaffà O H*S«$nitis, com-
prefo nel tc-rrirorio di Tagrit o Tckrit nella Mefopo-
tamia . Non deve però confonderti quello popolo
Maomettano co' Criitiani Giacobìti dell' ifleflò nome,
che dal medelimo difireiro dei iva . Una parte degli
abitanti di quello Diftretto ( imperocché gli Affnfiini
detti anche Ifmadlm o Ifmaelili , oppure Molheiim ,
cioè Emp}, fce'lcraii , che abitarono le montagne del-
la Provincia Perfiana d' Irak , furono cilirpati da Ho-
lagu nipote di Tlchingis Chan) nel 7 fecola pacaro-
no in quella contrada della Soria , e coflruirono lo
Caftelli fopra rocche feofeefe , e fobborghi a pie di
effe . Al loro capo diedero il nome di Scheìkh , Signo-
ri o Principe itila montagna . Elfi fi rilblfero di farli
Criftiani , come fcrive Jacopo di Vitriaco nella (ha
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DI A L E P P O. 249
Hill. Hicrcf. c. 14. purché follerò liberali dal tributo,
clic dovean pacare a' Templari . Il loro Depurato in
accollo gr a z blamente dal Re di Gerul'alemme ; ma nel
fuo ritorno fu trucidato da un Critìiano ; onde gli Ai-
faflini furono talmente d'acerba ti , che non pensavano
ad altro , che di fare ogni male a' Criiliani . Fra lìro-
cardo ne fa menzione , come d'un popolo affai poten-
te a' tempi fuoi (1183), e anteriormente ne fu parla-
to eriche da Beniamino eli Tudela, folto il nome di Al
Ckifcbifibin , il quale vi aggiunge, flenderfi il dito-etto
da effi abitato per 3 giornate, e rifedere il loro Scheik
nella Città dì Karmòs . In oggi il nome d'Affarmi è
fuori d'ufanza, pollo che non fefle vero quel che feri-
ve il Signor Drummond, titrovarfì ne' monti vicini al-
la Cittì di Aleppo un popolo col nome d' Affadini.
Nella fopi accennata contrada già" abiiaia dagli Affàf-
lìni , ora dimorano i Kttbìni e Kafflirei , i primi ne'
monti del Diretto di Stiiii , e gli altri nella pianu-
ra , che vi è accanto . De' Naffarei ne fanno menzio-
ne Des Mouccaux , Maundrel , e Pocock ; ma un più
ampio ragguaglio (e ne ritrova nel Tom. 6. des Non-
veaux Mimairrs dei Miffwr.s de la Compagnie de Jefw j
ove vengono deferiti! come gente d'una Religione com-
polla della Criftiana e Maomettana , la cui convezio-
ne fu cercata inutilmente da' Gemili . Maundrel rac-
conta non avere eflì alcuna Religione cena , ed acco.
modarfi alla Religione di chi tratta con loro. Secondo-
la relazione di Pocock elfi vengono molto difprezzati
da' Turchi ; ed Afferri ami riferifee averli i Drufi in
jìrand'odio , come mi popolo fiero e loro nemico. Bi-
fogna clic il piccolo Dijintto di Cadnms , di cui fi fa
menzione nelle Noveaux Mcmoires , fia vicino alla fud-
detta contrada , e che i Cuoi abitanti , gl' Ifmaelìtì che
hanno la reputazione d'un popolo barbaro, e affai fie-
ro, (ìano t fuddctii Affafftni , giacché quelli, come ho
notato di fopra, ebbero anche il nome d'ifmaeliri . Ri-
ferifee anche il Sig. Melchiorre di Seydlftz: nella deferi-
tone de' fuoi viaggi , d' aver incontrato molti fatteli.
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250 IL GOVERNO
ti fotto padiglioni tra Balóek e Hems . Il mio feriti-
meli to trovali confermalo nell' In/lice Gecgr. in vitata
Salatini del Signore Scbulteni all' articolo Mafiata ; ove
1' Autore aflèrilee noti effere diftipti quelli Ilrnaeliti da'
già famufi jffiffinì , ed avere andie il nome di Brini-
ti ; e riponandofi a quel che fcrive Abuifeda, vi ag-
giungo abitare e Ili la montagna Ajficcbyn , e poffedervi i
Cartelli fortificati Mafiat , thtcbf, e CbaVab, de' quali il
primo è il più riguardevole ,
lì. Merdai detto dal Geografo Nubiefe M Maritai ,
di Anna Coinnena ri MapxaVii', dagli Storiografi del-
le Crociare Margit o Mtrgatb , da BoulUye le Gouz
Franfa Kalaci , da Korte Murai , e come r iterili* il Si-
gnore Stocliove, da' Turchi Maritatala , Cartello in un
monte ripido, abitato da molti Maioniiì . 1 {'noi mura-
menti fono forti e grotti , e fu collruito da' Franchi.
Secondo la relazione del Geografo Nubiefe il caflello è
Soao palli lontano dal luogo ieguente .
ij. Btmeai anticamente Balama , detta da Abulfcda
Balanias., dal Geografo Nubiefe Balinat, dat;li Storiografi
delle Crociale Valenia , Città diftruna in un pendio , a
pjè di cui v'è un piccol feno di mare, ove fi paga la
gabella per le mercanzie che vi arrivano . Quello luogo
è 4000 palli lontano dal mare.
14. Baldo anticamente Pultm , Città interamente di-
ftrutta .
15. Dfcbtbile , Dfcbìbla , e Dfcbabla , detto dal
Geografo Nubiefe Dj'cbabaU ovvero Dfibabla , da le
Bruyn Jtètlin , da Korte Gibola , anticamente Gaba-
la , Città piccola tra Bancas e Ladikia , Joooo palli
dittante dall' una e dall' altra Città . Secondo quel
che fcrive il Geografo Nubiefe , ella ha nn porto , e
parecchie caverne fepolcrali , fcavate nella rocca per
mezzo di fcatpello . Se ne fa menzione nella Bibbia,
Ezechiele 27, 9. 1. B.cg. y, iS. Il Signor Srocho-
»e afterifee , chiamarli quello luogo col nome di La-
dijja da Criftiani , perchè S. Aitino vi ville come ro-
mito . Dalla pane Settentrionale della Citta v' è una
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DI ALEPPO. 151
Mofclica, ove è il iepolcro d' un Sultano di nome Ibraim
Ibn Adham.
Iodi fi arriva, e fi palla un fiume, che chiamali A'a-
far Kibir , cioè fiume grande , nomo che conviene anco-
na a un altro fiume di fopra accennato che viene dal
Monte Libano.
16. Ladikia , Lalticcbia, La ~ Taccliia , detta Al Lai-
btebia dal Geografo Nubieic, da Benjamin di Ttidela.
Lìga , amicamente Laoiìcta adMart, Città in una pia-
nura fui mare con un porto , al cui ingreffo dalla
l'arte Settentrionale in un Ifola , v' è un Cartello .
Ma il porto è più lofio lontano dalla Città modeS
na, fiutata dalla parte orientale della Città antica . II
traffico che vi fi Su x per rapporto a' generi che fi
mandano fuori , confifte in cotone c feta ; ma in ge-
nere di cofe che vengono da altri luogiii , s' aggira
fui Tabacco , Rifo , e Caffè . Vi dimorano molti
Greci, che vi hanno un Vefcovo con 5 Cliìefe affai
piccole , e circa 30 famiglie Ciprioite , che occupa-
no una parte dillinta della Città . I Cattolici Roma-
ni vi hanno un Menaftero , abitato da un fui Religio-
fo . La Citta fpefie volte è fiata difirutta da' Tcire-
ìnoti , Della fua grandezza paffata ne fanno icttimo-
nianza le colonne di marmo , e granito, e altri avan-
zi che *eggonfi fuori di effa . Il ilio primo fondatore
iii Seleuco Re di Sorja . Le colline fuuate dalla parte
orientale della Città, fono coperte di vigno . In quella
contrada trovanii delle pecore con 4 corna, due de' qua-
li vanno in sù, e z in giù .
Il Geografo Nubìefe fa menzione del Cartello dt
Htrbade , jSjoo palli diflamc da Ladikia, e 15000 da 1
Souaida.
Allontanandoli più da Ladikia verfo Settentrione,
predo Mùnta Baurgt, il Sig. Pocock crede d'aver ritro-
vato degli avanzi dalla Città di Htraclta .
Il Borgo Ras Cat/ir, nome che deriva dal vicino pro-
montorio , e luogo incontrato dal fuddetto viaggiatore
più verfo il Nord , dal Geografo Nubiefe è detto Sui
ai
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iJJ 'IL COVER NÒ
ni Chat* , il qual nome dal Tradii tt or Latino viene
dpreflò per £".»/>«( Porci . Il Geoorafo Nubiefe dice elfo
re quello promontorio joooo pani dinante da Souaìda,
ritrovarli in elfo un Monaftero grande, incominciarvi I'
Armenia minore , ed enervi per confeguenza i confini
della Sona.
Inoltrandoli maggiormente verfo Settentrione , full"
imboccatura del fiume Orontes, fi trova il luogo oveiu
la Città di Pofidìum o PoJSdtniitm , i cui avanti chiamatili
Hojfcda, e veggonlj in un luogo elevato- accanto ad un
piccol promontorio .
17. Bidama Borgo , mcua giornali
1 lontano
tes . Il Signor Maundrel vuole
nprefo nel
governo à' Aleppo . Il Borgo eo;
iica il fno
nome ad
1 8. E/amia , Fatniah , Jtfjntit,
' ■ ■<"«*■
mente >ra , luogo che comui
lago tonnato dal fiume Oronte!
Odetto L
" C CO (T
He in marazzi , ripieni di canni
De' due
10 , e r
altro § d alla
parte di Settentrione , 1' uno c<
ntea coli'
altro me-
diante un Canale . Quello eh'
da mezzo;
propriamente il Lago d' Efamia
, 1
meMaV
ga Francefe , e profondo tra
J«
Quefi" a r -
tro eh' è da Settentrione , è 1
iprefò nel
Diftretto
di Uifni-Btrzie , e chiamali La
■go
de' Crìfti
ani , per-
che coloro che abitano lulla Ipiag;
ia Sciteli:
donale di
elfo , e che vi pefeano , fon
<]
riftiani .
Vi è una
buona pelea d' anguille . La
dia
rutta Citt
à d' Apa-
mta fu fabbricata da Seleuco Re
di
Seria , e
tie vi ten-
ne 500 Elefanti; perciò in una r
età , che
ui quello
luogo è fiata coniata , vedefi l' in
mta d' un
Elefante .
A' contorni di quello luogo Tolomeo dà il nome di
Alamene .
Abulfeda mette fui Iago d'Efamia il C* Hello di B«r-
xiat o baratjat , oppure Eorzajat , Amato in un mon-
te, ebe in altri tempi era fortificato, e per qualche
tempo fu nelle mani de' Franchi.
, , 1*
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10. Sebibun detta articamente Cappareas come vuole
ìl Signor Pocock, luogo che infieme coifuo territorio ,
è fottopofio ad un Agà , indipendente daquahìua Pashà .
Quello luogo iembra non dover diftinguerG da Siba o
Scbith luogo mentovato da Beniamino di Tudela , ii
quale afferifee , efferc elfo una mezza giornata lontano
da Hamaih, ed aver anticamente avuto il nome di Cha.
tfor , lo che èT,un errore . Sembra che Abull'eda ne l'accia
.menzione folto il nome Sebju», chiamandolo Borgo con
mi Cartello fortificato . Il luogo è z giornite lontano
da Ladikia. In fi fatte circoiranrc l'opinione del Signor
Kdhler non è giufta, quando aiferifce, che il luogo ,
fintato dalla parte Se tt-.'iit rionale di Aleppo, chiamato
Seiour (Sefchui) daPocock, non fia didimo daSehjuri .
-o, Scbiztr, o Scbaizar luogo fui fiume Orontes, ove
forfè fu la Città di tariffa.
11. fìamab , Hamalb, Cbemalh, volgarmente Amia,
detta per isbaglio DamanAt da Kauvolf , anticamente
Epipbama, Città antichiffima , dì cui fi fa menzione
nella S.Scrirtun , ('.aiata nell'uno e peli' altro lido dell'
Oronies in una Arata valle. La parte principale della
Città è polla nel lido Meridionale del fiume, e nel li-
do Settentrionale v'è un fobborgo . Il ditello che f.
vede fopra un monte, è rovinato. L'aria del luogo è
filmata malfana. Alcune contrade della Citta fono m
u-i (i:o piti a'tu del fiume ; onde vi fono molte ruote
con lecchie , per |>unar I' aiqua negli acquedotti . La
Città è fottopoila a un Ut,: inJipemVr.;e da qualulis
Pai'cha. Nel itj7 fu ella di (trutta da un i e r rem noto ,
c fecondo la ro'aKone di Beniamino di Tudela vi peri-
tono 15000 perfóne , e degli abitanti non ne rimaiero
più dì 70 in vita. La Cuti e in uno fiato florido ,
elTendo l'unica Citta fter,uentata dagli Arabi del De-
lirio Orientale di Tadmor, ove quelli pofl^no compia-
re le loro cofe bi/ogoevoli . I Sche>k Signori e Principi
di Hamah fono i.T ao ripetanone , eleirtio elfi della difeen-
denta di Maometto . Elfi] eh l'amai) fi Emiri . Di quella di feen-
denza probabilmente fu Abulfcda Storiografo e Geografo
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154 IL GOVERNO
Arabo, che dall'anno 1341 fino al 1345 fu Principe di
Ha mah, ed usò il liiolo di Sultano. Belon sbaglia fom-
mamente nel confondere la Città di Hamah con quella
diTarfus della Cilicia , ed il fiume Oromes col Cidno.
Scendo la relazione di Rauwoif , CotWyk , c P. della
Valle ritrovano" in quella contrada, e nella ftrada per
andare a Alcupo molti Afini falvatici, (Onagri) .
li. Saltmya o Saiamy.i , Siiamìa* e Saìamìnìas Cina
pìccola vicina al Deferto, 1 giornate diliante da Ha-
ma , in una contrada abbondante d'acqua, frutti, e al-
tre cofe bifogncvoli .
23. Rolìsn, detta cosi da Abnlfeda, da Ibn Aabd al
Chak Rettiti*, De la Ronne RUjhn, da Pocock Rffinn ,
da Cot-oeyk Rujìem e Rollìi^ da Dcilcmont RejUin, da-
gli antichi Anthufn, Città deferta in un colle fui fiu-
me Orontes, ove fi pafia fopra un ponte di |>iett*a , che
ha 10 archi, era già deferta a tempo di Abulfeda.
14. Hims o Htms, anticamente Emtfa <i£wiffa, Cit-
tà in una pianura , bagnata da un Canale del fiume
pronte;. La Città occupa Ibi tanto un quarto del recin-
to delle mura, cioè la parte di No.d-Welt. Dalla par-
te di Mezzogiorno in un monte alto e rotondo v'è Un
Cartello grande rovinato. Vi fi fa un E ran traffico di
feta. Vi fi venerava anticamente il Sole folto il nome
di Elah Gsbalah, e l' Impera tor Romano Eliogabalo ,
che vi era nato, ne ebbe la denominazione. LaRegrna
Zenobia dopo una lunga ed olimaia refiflenza fu vinta
in (medi contorni dall'Imperatore Aureliano. Nel tcoS
la Città fu prefa da' Franchi . Nel ] 157 fu difirutta da
un gran Terroni» to . Nel 11S7 fu coiiquiiUta dal Sul-
tano Saladino. Nel 115S fu faccheegiata da' Tartari ;
indi pafsò nelle mani de' Mammaluclii , efinalmentc fol-
to il dominio de'Turchi. Il Governator di quello luo-
go, che ha il titolo di Agà, non è lòttopolto al Pa-
icha diTarabliis.
2j. Una giornata lontano da Hims verfo Ponente v'
è il lag» dì Kaits, detto anche lego di Mint i , che fìen-
defi da Seitentiione a Mezzogiorno per Io fpazio di 3
gior-
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DI ALEPPO, 5J5
giornate. Il Lago è formato dal fiume Orontes , ch^
dalla parte di Seìtentrione vien trattenuto per un argi-
ne di piena, il ([naie è lungo J287 gomiti, e largo
iS c mezzo , e clic da Levante fi ettende verfo Po-
nente .
2(5. La Città di Laeiicea cMofa o ai Lìianum , onde
' i contorni ebbero i! nome di Laodktnt, fu probabilmcn.
te a piò del Libano .
17. Ras o Rcn Villaggio , nella cui vicinanza fe-
condo la relazione di Abulleda, nafte il fiume Oron-
tes. E' verifimile che il villaggio Dcjìranifcbe , vicino
alla forame del derto fiume come riporrà De la Ro-
que, fia fiiuato in quella contrada.
lì. tìifltiab; luogo affai piccolo all' efiremità d'una
pianura, U quale fi eftende fino a Thadmur o Palmy-
ra. L' Agà , che vi rifiede , e- che non è iiibordinato al
Pafchà, è ncinfteffo tempo Governatore del Borgo di
Cara e Cmraw, che il Signor Pocock confonde conOc*.
rura, fiiuaio in un Colle, 8 ore di cammino dittante
da Haffeiah verfo Mezzogiorno. Abulfeds dà al Borgo
il nome di Kara o S'arar , e dice eflcr etto fituato in
mezio fra Hems e Damafco , ed efferne la maggior
parie degli abitanti Ctiftiani. Anche Poco-k ri ritrovò
de'Ctiftiam.
Deve deferiverfi ancora quella parte de) Monte Li-
bano, eh' è comprefa nel Governo di Tarabliis. La na-
turai coflituzione di erta è fiata deferitta di fopra; re-
fìa perciò di dare un ragguaglio de' Tuoi Dillretti.
1. li Dijìrttla il DfibiMit Pjàarrai, ove incomincia
il Monte Libano; ha il fuo principio dalla parteOrien-
tale di Tarabliis; è d'un recinto confiderabile , ed è
un, paefe buono ben provveduto d'acqua , e ben colti-
vato, e coperto di villaggi. 1 fuoi abitanti fon Maro-
niti. Da Tarablus fino alle radici del Libano ci voglio-
no 3 ore per arrivarvi a cavallo, col quale fi può fa-
lire il Libano, che per lo fpazro di tre o 4 ore e ripi-
do; indi per 3 o 4 ore meno erto, e dopo un viaggio
di 10 o u ore fi arriva a Marftkis , ove è un Mona-
Ile.
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: falire , e di-
il monte v'è
che fcorre a
Ho Monade-
li Monaile-
ili . Timo il
è più lungo
tortuolì rag-
Ipogo. meno
per il fuo filo, profpeno, i.bbvmìxm?. .-.di' acque , e col-
libazione del terreno. Ma nettino potrà foilcnere, fhe
quello lia il luogo del paradiib.
vo de' Maroniti, con un Ofpizio
nel 175J da Stefano Schuk.
Prendendo l'altra (ìrada della valle ombrola, e bel-
liflima bagnata dal fiume KaJifiba, accanto vi fi veg-
gono nelle rocche, molte grotte, romitori, Cappelle , c
Monaiìerj i platani, pini, ciprefli , e querce, e fi palla
203 volte il fiume'Kadifcha . Pallaio perl'ultimavol-
ra il fiume, bifogna fare una falita Arena, tortuofa e
erta , che conduce a
tatmobm non elfendovi altra (ìrada , che vi conduca,
onde quello Monafteto è molto ficuro . Quello Mona-
llero e pollo lotto a una rocca, ed in li e me colla Chic-
fa confilìe in più grotte Ica vate nella rocca a fona eli -
fcarpello. A pie del luogo eminente fcorre il fiume Ra-
di lei) a per una valle (fretta. La parola Cuwwtòi deriva da
Ccenobium, eloè effettivamente. Vi riiiede il Patriarca
de' Maroniti. Ivi fi ha un prospetto helliflìmo e (ingo-
iare
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DI A LEPPO- 257
!arc. Il terreno circonvicino è ben coltivato, panico-
larmente a vigne .
Bftiarrai , detto cosi da De le Roque Bicbaragi da
ArvieuK , Sicari da Siochove , Picbaraj da Vjllamont , e
Bifccrj , da Schuli , Borgo che comunica la fua deno-
rninaiione a quello Diilretto; anticamente fu una Città
fortificata, e refidenza d'un Principe Maronito, che fu
padrone di quello paefe, c la cui difeendema l'è fpen-
ta . Ivi rifiede un Vefcovo de' Maroniti,- ed il Gover-
natore di quello luogo fubordinato al Pafchà di Tara-
blit's , è Maronito .
Mjdet Borgo, che fu Città, i cui abitanti forfrirono
un' attedio di Saraceni per 7 anni .
Bau, in lingua Arabica Mcdin.tt el rat, cioè Città
capitale, e Borgo , che ciedefi elitre in quel luogo ,
ove fu la prima Cittì della terra.
z. / Diflrttli di Oraib , Danni, e Atear rìtrovanfi pa-
rimente nella parte Set tent rionale del Libano. Traidue
ultimi diftretti feorre il fiume /Jnvit oBarid cioè il fred-
do, di cui fi parlò di fopra , ove fu accennato anche
il fiume Accar. In quefti Diflretti non v'è niente di ri-
marchevole . Il terreno è arenofo , fattoio , e ciò non
oliarne egli è abitato da molti Maroniti.
3. // D$reÌto di DfebhUut-el Mncitra fiutato dalla
parte Meridionale del DiAretto precedente , ha la fua
denominazione dalla Città dilirutta di Mntitr* , che 'fu
il luo-o capitale di quello diilretto.
Attira, Città circa 7 fcj;heFrancefidiltante da' cedri ,
ìlirnata an tic hi fuma , ove rifiede un Vefcovo de' Maro-
niti .
4. Jl DUlriito di Painm'&eadeù dalle radici del Mori-
re Libano fino a! Mar Mediterraneo: è molto ben col-
tivato, ed infieme col feguente diilretto è governato da
u 1 Maronito fubordinato al Pafchà di Tarablù'j ; ha la
tua denominazione da
Patron a Batbrtm, anticamenteBo/rm o BelTjt, Cit-
tà diftrutta fui mate. Dalla parte Settentrionale di effa
vi è
A3*. Et II
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IjS ILCOVBRNO^
Il Promontorio detto amicamente Qìb 7rpoVtww ( ìi
faccia di Dio) , e chiamalo coi: vaij nomi da' Viaggi*-
lori, che tutti pretendono di indicar il nome ufaio a
tempo loto. Il S)g. de la Ro^ue lo chiama Cip Perire,
e Capa Pagro. Il primo di quello nome dovrebbe clìcre
Capongt, imperocché cosi fi trova ferino non Solamente
nella piccola carta inferita nel 5 Tonio del libro inti-
tolato NouveauK memoires des Miflions de la Compa-
gnie de Jefus dans le Levar», ma il Srg. Arvieux rife-
rifee ancora, chiamarfi in lingua Arabica Oucgt al Hbiar
cioè faccia di pietra, prcf'entandófi effo in quella fi;;ura
a chi vieti permare. Schaw gli dà i: nomedi Capo Grì-
go . Qtiefto Promontorio ver io la parte del mare è per-
pendicolare, e raffomi[;lÌa * un muro con arte aliato ,
e la Superficie e piana .
5. Il DlUrnitì di Dfcitbail che confina parimente col
Monte Libano, e col Mar Mediterraneo , e porta il nu-
me della Citta di Dfcbibh , col diminuivo Dfibcbail ,
detta da Beniamino di' Tudela Dfctttfal , e da Pocock
Elide, il quale vi aggiugne cltiaimrfi Dfchibilc da'Fran-
chi. De la Roqtie la chiama Dfchibtl e DfiUail , il
miai nome le danno anche lei Memuires fopra citate .
Anticamente ebbe il nome di Bjblus. E' creduta effer la
prima e la più antica Città diFcnicia, e vogliono, che
Ita fiata fabbricata di Crono. Fu celebre per il culto
che vi fi rendeva adAdonis. Inoggilemura , Torri, Ca»
fe e affre fabbriche fono andate in rovina, ed i pochi
abitanti coltivano la Campagna > Effa è polla fu! ri! are
in una lingua di terra affai fertile . Il fuo porto per la
magpior parte è turato dall'arena; evvi però un Cartel-
lò prefidiato da 10 uomini . Ne il nome moderno della
Città, nè là Traduzione Greca di Ezechiele 17, 9 ren-
dono verifimilc, che Bybfus fìa quel luogo, che nel ci-
tato teflo Ebraico chiamali Dfcbebal, efiendo pili prosa-
bile , che quello luogo fìa l' Merio della Città deferitta v. J j.
. PjlaMlor, Byblni la vecchia , fu probabilmente fui
fiume Naiar Ephraim-, detto anticamente Adonti, che
forma if confine del Governo di Tarablus .
1 m-
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DI A LEPPO. 15P
I Maroniti, di cui fpeflè volle è fiata falla menzio-
ne, fon di quella fella de' Cr irti ani della Sona, che fe.
glie la dottrina d* un Romito di nome Maron , che rif-
fe fui principio del 5 Secolo, e fi conciliò l'amore, e
la llirna de' Soriani. I iuoi Scolari e Aderenti nella So-
rta hanno molti Monafterj, de' quali il più notabile è
quello, ch'è nelià vicinanza della Cini d'Efamia , già
Apamca fui fiume Oraritcs^ che ha la denominazione
di S. Matan. QueUa fetta fotto il nóme di Maroniii
s'è diltirita dall' altre Serte Crirtiane delhSoria. Olian-
do circa l'anno 504 Jacopo di. Soria fi fece capo de'
Giacobhi, che da lui prcl'ero il nome; un M;>riaco di
home Giovàhni del Monailero di Marm gli fi oppofe
gagliardamente, il quale fu fatto Patriarca di Antio-
chia, e per il fuò zelo nei difendere la Religione Or-
todolTa fu chiamato il Stwr.do Murai. \ Giacobiti in vi-
tupero gli diedero il home di Mjmnina , ed a tutti i
Cridiàni della Sona , che* erano del partilo de' Monaci
di S. Mtron , diedero il nome di Maromni o Maroniti ,
che come pretendono i Maroniti- moderni ; era il nome
de' Cattolici o iìa OrtcdolTi : Circa l'ifteuo tempo da
loro nemici fufdno chiamati M»ràaiti\ cioè ribelli con-
tro I' Imperatore S motivo di ciò che fegue. Quando il
Calif Mowiah , dopo elTctfi reto padrone di Damaf-
co , portò anche la falena nel Monte Libano , e nel-
la Fenicia, i Maroniti oleifero un capo col titolo di
Principe, lotto la cui condotta elfi fecero un irru-
zione nel Territorio di Damalco , portandovi la dclbla-
zione. Quello ardire sdegnò talmente l'Imperator diCo-
flantinopoii , che fece ammazzare a tradimento il loro
Principe. Eli» però elelftro un altro, che ebbe un luc-
ci'lToref e dopo la di lui mone elfi fecero due Duchi .
Sotto la condotta di quefti moflero guerra agli Arabi e
Saraceni, che da bel principio furono vinti-; ma efien-
dolì rinforzati, prefero e dilìrm fero la Città di Hbrnkt
nel Monte Libano, dopo on. attedio di 7 anni, I Ma-
roniti ehielero foccorlo alla Cini di Coftantinopoli e
non avendolo -ottenuto, eùieieueroiujotameDti; urtPrin-
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tfio IL GOVERNO
tipe, ehepofélafuarefideniaa Bfcìtirrti , e dovelleolbli.
garfianondarmai ricetto nè a Saraceni , nè a Eretici, che
altrimenti facendo qiicfto farebbe I comunicalo. Ciò non
oftanre il tuo figlio e fuceeflòre ad alcune famiglieGia-
cobitc, e Greche della Setta de' Melchiti diede la per-
miflione di ftabilirfi nel Monte Libano. Con queflofat.
io egli s'addofsò la ("comunica del Patriarca, e la ri-
volta di molti Maroniti . Indi nacque uno fcilma tra'
Maroniti, di cui fe ne vollero approfittare i Saraceni .
Ma i Maroniti adunato un efercito «Salirono i Sarace.
ni tra Patron e Dfchibel, c riportarono una fegnalata
vittoria. Il Principe per liberarli dalla feomunica, fcac-
ciò il reflo de' Saraceni , i Giacobiti e Melchiti dal
Monte Libano. Ciò fu piii facile, che di ritornare in
grazia della Corte di Cortami nopoli , che continuava a
riguardargli come Mardaiti, o ribelli; e di più perchè
j Saraceni, in quel tempo aveano pace coli' Impera tor
Greco, e ì;!ì eran [ributarj. Mentre di' Maroniti erano
incomodati, feppero far tanto, che l'Impcraior Giufli-
iiìano fpedl un efercito' contro i cu» detti MardaitineJ
Monte Libano, e ne (cacciò 12000; a'quali però ac-
cordò la permiffione, di ffabilirfi ne' confini diCilicia e
Armenia. Indi difeendono i Maroniti, che tuttora di-
morano in quefle contrade , fpecialniente a Alcppo e
Baiai. Il nomeJde'Mardahi appoco appoco fi perdette , e
l'antico nome di Maroniti rimafe in ulania.
Ma in tempo delle Crociate, l'Arcivefcovodc'Giaco-
biti di nome Tommafo, avendo abbracciata la Temen-
za de'Monotciiti, l' introduffe tra' Maroniti , in occafio-
nc , che in perfona venne nel Monte Libano, e perfua-
le fino al Patriarca di elfi di abbracciarla, il quale per-
ciò ftt deporto. Frattanto vi fu un gran numero di Ma-
roniti, che non a ceonfen tirano alla dottrina d'una fola
volontà in Crifto. Così raccontano i .Maroniti moderni
"la Storia della loro Nazione, fpecialmente Faufia Naì-
ron, a'quali però altri Storiografi con tradicono , che tra
l'altre cofe foftengono, che Giovanni Maron fu Mono-
«lita. Inforfe.ro poi altre diicordie e controverfie t ca '
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D I A L I t t O- 161
Maroniti j ma le p.^lTo fono liltmio , efknJo uoppo
lontane dal mio propoiìro. E' nu;o folameme , che nel
J44j i Marcimi il ioiiopoteio imerarnente al Pontefice
Romano , e die nel 15S4 tu fondato un Collegio a
Roma, ove de' Ma:oniu Rovani tono ifìnnti , t alleva-
li per la viia ecdefiafttea.
Il Capo del Clero Vi.Ujvmii è il Patriarca, i, cui
fpefle volle ho faiio menzione, e che lif.ede a Canno-
bin, tifando il lìiolo di Patriarca à Antiochi*. F.no dal
giorno della ftta elezione olire il tuo nome di Baite-fi-
roo, ej;n prende ancora il foprannome à\ Piero. Secon-
do la itlatione di Dandini , che fu prelente all'elezione
d un fatuarc, la tua t!«ione fi fa dal popolo alla
pluralità de' voli. Il Patriarca, S li Arciv £ fcov. , cVefco-
v, devono eflere cello St*o Monadico. 1 Monaci v- lo .
no del lavoro delle loro .nani. 1 Sacerdoti, Daconì ,
e So^lo-D a;t>m , quando iono Monaci , limo ammo-
gliati. I Maroniti (òlio ilimati per genie osella e (In-
cera più di tuiti fili ahrl Crilìiani Òrienralr . £lìi fon
governati da un Pcucipe dilhnio , certo Emrù, che vi
luccede per diruto e.-eJitatio, e fi leve del coniglio
de' principali delia fiu uaiione; è pero (ubordinato al
Palcha Turco. Egli nliede nel Pack J. Kefroan . La
Jm^ua Arabica è ni ogiu la vogare de' Maroniii , quan-
tunque fi fenaro de' caratteri S iiacl . La lingua Sirìa-
ca o fia Caldea fi parla anco da molti Maroniti nel
djitieuo diGtabi.crElcia:rai, a Blciarrai, Hefion, lìan-
cherr, ed in altri luoghi, come 1] %. de la Roqueaf.
fienra. Ma la maggior pane de' Maroniti non intendo-
no più la lingua Siriaca, nè la MelTa, che vi fi dice
in Siriaco. Tra'Sacerdoti medefimi fc ne trovano po-
chiifimi , che fanno fpkgare quel che dicono nella
Metta .
Nella parte fiudra deferitta del Moine Libano dimo-
rano anche Arabi Amtt&ù detti pure Tuccomanni , che
fono Maomettani della Seria di Ali . Arvieux riferi-
re, che tra Maomettani vi fono alcuni del panirocon-
irario,, c da ei& vengono chiamati Mttuxlin , a Mitaa-
R. 3 %/Ua.
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3.6ì IL GOVERNO
*//t Dapper gli chiama Wannìgen, avendo cavalo que-
fto nome dalla deferitone de' Viaggi di Bernardo di
Breindebacb, e Korte afferjfce, avere effi il nome di
Samo-tii. Tulli quelli nomi pafiano il mio intendimen-
to. Secondo la relazione -del Signore Stochovc, ne] Mori-
te Libano fi uovano circa 40 Villaggi, e 90000 Anime.
Il Governo di Damafco.
E' d'un g«n recinto, per enervi cpmprefa non fola-
meme la pane meridionale della Soria, ma anche luti*
la Paleilina. R-icaut icrive, che quello governo è com-
porto di 10 Sandichiaccaii; C sbaghancll' indicarne ino-
lili e ron facendo nemmeno io', quali iìano precifa-
rrcti'*.- i K-.o F hi di i-iaicun diftretto, cercherò di farne la
dèfemione alla megiip che mi farà pofTibile^
Oamafco , detta volgarmente Dtmtskk o Dmtibk , e
da altri Damìx e Scham , còme pure Scham ti LkmtfM
(cioè Scham che beve kngue , perchè fi crede che Caino
vi ammanato il tuo Irateflo in un monte vicino) e
Sdsm Scberif, cioè ifbam la nobile, nella Bibbia Ebrai-
ca > Vmf»»M e Darmeli. , da Greci Dama-
fioi , e da' Latini Damafw , la Cina Capitale di que-
fto governo , e la Sede de! Pafcbà, che ne amminidra
k'gtuflizia . Il fiume Bir*iy detto dagli anchi Chryfor-
rbets , nella Scrirtuia Abana , che viene dall' Aniiliba-
Oo e ne riceve un altro , che nafee dall' iflefio momc ,
detto da Pccock Ftge , ed alla cui fonte il Geografo
Nubiefe dà il nome di Al Ftigt , lofio che entra nella
pianura diramali in ? alvei, de" quali il principale, do-
po aver bagnata la famofa pianura Gota o Cala , (lima-
ta per ir più vago de- 4 Paradili dell'Alia, volgefi vcr-
fo la Città di Damafco , ove fi divide in più canali,
che alla Cittì fomminiuranoabbondariza d'acqua; quan-
lumiue fecondo la relazione del Signor Pccock |U abi-
tanti "più' totto fn'crvano dell'acqua di pozzo. I 3 aV
tri rami del delio fiume fi dividono in rami infiniti, e
fiancheggiano * mano manca e delira della fuddeu»
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ciliari** J- alcune miglia geoprafkhe daila Olla alla
volta Jr Uvante , I ' .: j un V.... in cui irto fi per-
de , I di cui contorni lono coperti di marini . Il La-
go e lungo tra lo e il leghe Francefi, e largo tra le-
f.he 5 e 6, ed è ruchuìirno di pelei. L.a Cina propria-
mente deria è grande , ed i fuol fobborgbi fon più gran-
di. Le ftraae lonn tirelle , e la maggior parie delle ca-
lè fatte ai milioni non coni, non fon belle perdi fuo-
ri, ma al di dentro fono addobbate ecceller) temente.
Stef.ino Schuli nel 1715 era ne-la cala d'ini CriiUano,
le cui cofe preziofe di dentro furono Itimate tocooo
«cehilif, lo che gli fembrava del tutto veriGmilc . Ef-
kndovi abbondanza d' acqua , quella fi conduce per mez-
zo de' eanali fino nelle cucine delle cafe , nel feceffo,
e net lnog_o da bagnarli, li Calitelo vecchio, che vi è,
lia iomiglianza di Città , Il Gian Btfchà, ove i Mer-
canti più grotti hanno i loro magazzini -, è una fabbri-
ca mollo riguardevole e magnifica . Delle molte Mo-
schee (che nelle Memorie des Miilions flimanfi ioo)
alcune ne fono fiate Chicle Cri ft tane . La principale di ef-
fe, che fu la Cattedrale, dedicata a 5- Giovanni Batti-
ila , è di buoniffima architetiura . Avanti quefta Ma.
fchea v'è ima fontana , 40 piedi pi» baffa del terreno
della Chiefa, la cui acqua ciò non olUnie lamq va in
alio, che fi può vedere nella Chiefa, ed efee in tanta
groflezza , che raffomiglia ad una colonna di criflallo,
come racconta il Signore Schute. Fuori di Città i Ma-
omettani hanno uno Spedale per i Lebbrofi, ed i Cri-
fliani un altro ; imperocché fecondo Pocock riirovanfi
de' Lebbrofi in alcuni Villaggi vicini a Damafco , ed
il Signor Thevenot afficura, di averne veduiì molli io
quelle pani , ed in Urfs . Evii! gran numero di botte-
ghe da Caffè dette Caveneh , alcune delle quali fono
molto belle , maffirae quella che chiamali Verdy della
R 4 Ro-
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1^4 IL GOVERNO
Rcfa', la quale fecondo la relazione di Schulz è alme-
no lunga piedi Soo, e larga 403, ella porta il nome
de' molli Rofai, che vi fi veggono piantali da un ellre-
mità all'altra , alcuni de' quali formano delle pergo'c
da federvi al coperto. Il Signor Pocock dà agli abitan-
ti di quella Città il carattere dì voluttuofi, e pigri, e
chiama i Turchi e Crifliani di quello luogo più (celle-
rari che altrove . E£ib vi aggiunge llimarfi le donne di
Damafco le più belle del Mondo . 11 fóbborgo grande
fituato dalla parte Meridionale della Città , è per lo più
abitato da' Turcomanni . Anche fuori di Città abita un
piccol numero di Samaritani , che vi hanno una Sina-
goga . Secondo il calcolo di Pocock il numero de' Cri-
fliani arriva a 10000, de' quali la maggior parte Iòn
Greci , circa 10000 famiglie de' Maroniti, circa 200
de' Giacchiti Soriani , e circa 30 famiglie degli Arme-
ni . Tra' Greci trovanfi circa Sooo riuniti colla Chic-
fa Cattolica Romana . Gli altri Greci dipendono dui
Patriarca Greco di Antiochia , che vi rifiede , a cui fe-
condo la relazione di Pocock , 41 Arcivefcovi e Vc-fco-
vi devono effere fubordinati . Col V'cfcovado de' Giaco-
biti Soriani fono flati uniti i Vefcovadi di Baalbeck
Cara, Sadad, Nabach, Tarabius, Hans, e Efamia ; ma'
nel Secolo corrente il detto Vescovado vien conferito a'
Vefcovi della Religione Cattolica Romana . De' Reli-
gioni Cattolici fe ne trovano Francefcani , e Cappucci-
ni, e prima vi erano ancora i Gemiti. L'abitazione de'
Francefcani chiamafi Dar Ktiìr , cioè la cafa grande
Sono fqitifire le frutta di quefto luogo, maffime gli al-
bicocchi di y o 6 fpecie differenti, che in gran quanti,
rà mandanfi altrove , fecchi e canditi . Il vino di que-
fli contorni è buono e gagliardo, e per lo più fi f om ,'_
glia al vin di Borgogna . Le lame che vi fi lavorano
fon famofe . Si dice , che fian fatte di ferro vecchio *
Villamont, che vi fu circa la fine del Secolo itì, cre-
dette probabile il calcolo di 10000 fabbri di lame , che
vi erano allora. Vi fi fabbricano anche drappi di coio-
ne, e di lèti, -ed il Damafco porta il nome di quella.
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Città, i ctli alitanti furono i primi a farlo . Colla C.i-
ravana di Mecca vi arrivano Ogni anno delle Mercan-
zie Perfiane c Indiane; e le mercanzie Europee vi ven-
gono da Saìda , Bairut , e Tarablifs . Il Palchi di Da-
mafco accompagna la Caravana , che ogni anno parten-
doli per la Mecca , fa quello viaggio in 40 giorni . So-
pra iDimafcenivi fono i proverbi, Schumi Sitimi, cioè i
Damafceni fon furbi , Schumi Giv-iofitumo , i Dama-
fceni hanno pronte le rifpolle : ambueduc quelli proverbi
ritrovanti notati da Stefano Schulz.
Dama/co detta ancora Damask, è una Città ani ichiflì-
ma ; perchè elìdeva già a' tempi di Àbramo. Il Re
Davìddefe n' impadronì dopo aver vinto il Re diZoba;
ma folto il Regno del fuo figlio Salomone la Città fu
conquidala da RezOn , il quale vi pofe la fua refiden-
Ea , facendola rapitale del fuo Regno , di cui elfo era
il fondatore, foggiogaio però da Tiglath Pilefer; da al-
tri Autori, t principalmente da - Cattolici detto Tiglalb
PbéUfar . Ne' tempi fucceflìvi la Città fu incorporata
al Regno di Siria de' Seleucidi , e fu la refidenza del
Re Cizìceno . La Città dipoi pafsò infieme colla Si-
ria fotto il Dominio de' Romani . Nel 635 le n'im-
padronirono gli Arabi o Saraceni . Il Kalif MoaWiah
la refe capitale del Kalìfato , ed effa ebbe queir' ono-
re , finché i Kalifi Abaflìdmi trasferirono la relìdenza
a Anbar.
In appreflb fu fuddita de' Sultani d'Egitto, e fu di-
flrutta da Timur Beg . Finalmente fe n'impadronì nel
J517 SeJim Imperatore de' Turchi , e fin da quel tem-
po è rimarla fotto l'Impero Ottomanno . Nel 1750 fu
molto danneggiata da un terremoto , onde perì anco
gran numero di gente. Il fuo territorio ebbe anticamen-
te il nome Damafitne . Stochove aiferifee eiTcre la pia-
nura di Damafco la più vaga, la più deliziofa , la più
fertile di tutto l'Oriente. Élla confina da Mezzogiorno
e Ponente col Deferto d'Arabia, da Levante e Setten-
trione coJl'Antilibano , che le ferve di difefa contro il
vento Boreale. L'ifleffo viaggiatore «ima il circuito del-
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166 IL GOVERNO
la pianura 30 leghe Francefi , e vi aggiunge riufci'rvi
Ogni cofa per eccellenza , eflèrvi grandi e ben formali
gli uomini, le donne di bellezza maraviglila , i cavalli
e unti gli altri animali grandi e belli , e -le fruita ec
celienti .
Abnlfeda dice , che la montagna , che palla per la
vicinanza di Dimaico, fi chiami Dfchdl Smir , e quel-
la parte dt effa , che guarda Damalco , Kafiun . Ag-
giunge edere quella montagna una porzione di quel-
la , che addimandafi T/daid/ci , che incomincia da
mezzogiorno nella vicinanza diSzafad, e dalia pane Ser-
temripnale porta il nome Ubano nella contrada dì
Baalbek,
Dalla parte Miridionalt di Datnafio Culla flrada ma*
Ara , che conduce a Gerusalemme , non s'incontrano
luoghi rimarcabili . La prima giornata termina nel!'
albergo (Khan) detto Zazn o Sejfa, c la feconda dalla
pane Orientale ilei fiume Giordano , preflo il ponte di
pietra, che di là (lai Lago Samachonitis palla il fiume
Giordano, e chiamali Ponte di S. Jacopo. In quella fe-
conda giornata s'incontra una pianura tutta coperta di
falli , e poi lì pafla per molti bofehi .
Dalla farti Sttttntrionalt dì Damafto , Julia (Irada ,
che conduce a Hepw e Aleppo , fi trovano i luoghi Se-
guenti :
Jnhar Villaggio abitato da foli Ebrei , che vi hanno
una Sinagoga ; può etfere che quello luogo fìa l' ideilo
che Cbska, di cui fi fa menzione, 1. Moi, 14, 15.
Duma Borgo.
Stidenaja (cioè Seida o Sidone piccolo ) detta, da'
Viaggiatori Srdmaje , Siionaja, Saìdnaìn , Sajedtnja Sar-
dinia, Sardantlla , e Sardinallt , Sorgo abitato da Gre-
ci , riuniti colla Gliela Cattolica Romana . E' pollo Co-
pra una collina dirupata , nella cui cima v'è un Con-
vento di Monache, nella cui Gliela fi venera una Ma-
donna famofa. Vi fi fa un vin roffo gagliardo ed eccel-
lente, ed i Greci vogliono, die Noè abbia incomincia-
to a coltivare in quello tuono le viti. L'uva pafla, che
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Bisunto. *6y
vita da quello luogo , e che porla il cóme di Dama-
lo), è eccellente.
Hadra, villaggio in una gran pianura , ove fi f» buon
Coieifi o Xttipht, villaggio deliziofo con un Alberga
pubblico, è l'ultimo luogo, come riferffee Pocock, cjif
da quella parie è foitopofìo al Pafchà di Damato.
Dalla parte orientale di elfo v'è un lago, le cui acque
(vaporate interamente in tempo d'eftate Jafciano un iale
malfano • -." ,
Malata, Borgo nella pendice di un erte colle di fopra
ad una valle , abitato da Crilliani Greci , che vi hanno
i Chicle . Dirimpetto nel pendio d'un altro colle »'è
il Monastra di S. Ttcla , che coufifte in una valla grot-
ta, con una piccola Gliela. " ■
Dalla parte occidentale, e da Nord-Welt di Darci*,:
(co verfq il Monte Antìlibano , mrovamì tra ì luoghi
più notabili quelli che feguorip: ..
SaUbaia , Salala , SaUiiìa , StcbakbU , Sdebita e Sal-
ili, fon nomi d'uno ftdTo villaggio grande, un quarto
di miglio da Damalco verfo Nord - YPefl , nella pendice
d' un colle, ove lì vene tutta la piantina, eh' è bel-
la . Ne' liioi contorni veggonfi molte belle ville c
giardini con bei fellemi d' acqua .' La ftrada che di
qui conduce a Damalco, è lailricata di pietra quadra
all' uiariia degli Antichi , ambedue i lati fono fiancheg-
giati da un Crinale , ed accanto alle mura de' giar-
dini pafla una votola. Quello luogo ha anche ii iiproc
d i Dama/co vietila . •
Dimai Villaggio a pièdell' Aniìlibano, di cui fi fa men-
zione ne' viaggi di Siochove. i, ..
La Città di AbiU, onde la Provincia d' ' Abiltnt pren-
de il fuo nome, probabilmente fu fui fiume Baiaby, ed
in vicinanza del monte , nella cui cima vedelì una
Chida rovinata detta Niki Aiti , cioè il Profeta Abel-
le, ove Pocock trovò una pietra incorporata nel muro,
in cui egli Ielle 'il nome di Ltfania Tetrarca di Abile-
ne. Gli Abitanti del paefe dal nome Abik hanno, pre-
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tì>8 , IL GOVERNO
fo motivo di fingere , che Caino abbia fot ter rato il filo
fratello Abulie nel luogo , ove è la detta Calda. Elfi
vegfionò In oltre , che Adamo fia (lato formalo di ter-
ra rolfa dalla parie occidentale di Damafco.
■ TAÌ Faigt , detto cosi dal Geogralò Nahiefc , al Fij-Jit
^Firìfchat )' da Ibn al Wardì , Ftgt da Pocock, villag-
gio ameno, vicino alla fonte del fiume Fige , che fem-
tra effere il fiume Pbar ? bnr s di et» fi trova l'aria mpii-
Wohe nella Sacra Scrittura e che icaturifee a pie d' un
monte da una caverna , larga circa lo piedi . Le fue
ncque fon limpidiflime . Preflb la fua iorgenie vedefi un
tempio antichillimo. Il Villaggio eilèndo amenilfimo per
» fuoi giardini , è mollo frequentato in tempo d' eftaie
tlagli abitanti di Damafco.
Zebdani , Villaggio , nella metà della (Irada per an-
dare da Damafco a Baalbek , che fembra edere 1' an-
tica Città di Zabdan, di cui fi fa menzione da Atrol-
féda.
Baalkti, della Baal- Btik da Beniamino di Tudela, da
Soriani Baalbacb, oppure Belh - Senili , o Mcd'mat • Stmfa ,
rio* Città del Sole , da Greci Miopalis , Città in un
-monte fituato nella valla pianura di Lk&s , fa quale lìen-
"defi tra il Libano e l'Antilibano , ed e compieia nella
Siria cava . Stimo cofa opportuna di parlar in quello
-luogo di quella Pianura , e della Città fituatavi , quan-
tunque fia più verifimtle , che non è cotnprci'a nel Go-
verno di Damafco ; imperocché dalla detenzione de'
Viaggi del Signor Siocbove fi può concludere , che il
Governo di Damafco ftendafi lòltanro lino alle radici
dell' Antilibano; poiché il detto viaggiatore, paflandada
Baalbek a Damafco , ebbe da faliie l'Antilibano, per
-«nivare a JUife j villaggio pollo di là dal Monte a piò
■ài elfo, il qual villaggio fecondo la di lui aflerzionc è
if yrimo , ove incomincia il Governo di Damafco . La
Città di Baalbtlc è cinta d'una muraglia di pietre qua-
,dre , tra le quali vi fono molti matfi antichi . I fuoi
-abitanti , fecondo il calcolo di De la Roque , arrivano
al numero di tìooo, in 7000, e fecondo la. ftima del
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DI AIEPP Q., S*9
Sig. Woòd , e de' fuoi compagni a 5000, che per lo
più fono Maomettani . Sonovi. anche de.' Crilìiani Greci
e Maroniti , e pochi Ebrei, che »i hanno una Sinago-
ga . I Greci vi hanno un Velcovo , ed il Vefcovo do'
Maroniti, che di quella Città porrà la denominazione,
rifiede altrove . Lo Scheik , eh' è governatore di qnefio
luogo , è fubordinato al Palchi di Damafco . Le fabbri-
che più moderne della Città fono di poco tiiievo; fono
però altrettanto più riguardevoli le antichità di quello
luogo, rapprefemate da Wood , e Datikins in tavolefu-
perbe di rame, lotto il titolo di Ruini of Balbtc. Nelle
antiche fabbriche vi fi nota l'ordine Jonio o fia Corin-
tio. Di quefte fabbriche la più ragguardevole è un tem-
pio, che di tutte le fabbriche antiche di quello genere
conofeiute, non ha il luo limile, e dal Signore Stocho-
ve è ilirnata opera de' Romani . E' probabile , che que-
flo tempio magnifico fia flato fabbricato dall' Impcr.
Settimio Severo , non trovandoli medaglie anteriori alle
Aie , che egualmente portino I" immagine del tempio .
Egli è fatlo di pietra bianca, affai bella . E' peccato,
che quella fabbrica vada tempre più rovinandoli . Il Ca-
llcllo , che vi è, per la maggior parte confitte in fab-
briche, principiate per formar un altro tempio magnifi-
co, lafciaio imperfetto. Le mura del ditello fon com-
pone di pietre di fraifurata groffezza. Tra l'altre pietre
le ne veggono tre , che a 20 piedi s'innalzano fopra il
livello de] terreno , delle quali neuuna ha meno di 60
piedi , e la maggiore ha piedi 61, poli, o di lun-
ghezza. Quella lunghezza, olìervata da Pocock , fu no-
tata anteriormente a lui dal Sig. Stochove , il quale vi
aggiunge la larghezza di io piedi , cj offerva inoltre,
che le pietre di fmiliirata grandezza vi fono pofte l'una
fopra l' alita fenza cememo . Il nome greco Htliepolis ,
che non fi ufa più, fenza dubbio lignifica l' ifleffo che
il nome Siriaco F.ith- Stmes , ed il nome Bmlbuk. fem-
bra comporlo di Bai! (Signore , nome che fi dava al
Sole) o Bina , nome della vaile , ove, come diifi è
jituata la GhA . Che vi fia 11.1:0 adorato il Sole , ciò
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ÌJO Ì L Ò f> V E II N O
'colla dal nome della Città; die pelò anche a Giovi vi
iia fiato preirato ilcultó divinò a tempo de' Romani, e
che in fuoonor fia ftaiò erettoli tempio di cui s'è par-
lato dì l'opra , ciò dimoftraiì dai Signor de la Ròquc
per le medaglie 1 dell' Impera tor Filippo coll'ifcriiione I.
O. M. H. cioè lavi Optimi, Atiisìm Htiiifalit^ò , e
COL. I. HEL. cioè Colmi* Hi* Hdkpoli, . Anche la
Dea Vende fu adorata in modo affai lifeivó non (bla-
mente nella Città' d'opaca , che vi fu vicina; ma indie
i Baalbek . L'Ifiiperator Coftatitino cercò di convertite
gli Abitanti al Criftianefimo; vi fece fabbricare unaChie-
fa , e vi creile un Vefcovado ; ma èili per Ja maggior
parte rimafero idolatri, c dipoi divennero crudeli perle-
ctitori di pochi Criftiani , die vi furono . Ma fui dal 7.
Secolo vi fu uh Vefcovo de' Giacobiti , a cui erari fub-
ordinati anche i Giacobiti delle Città di Sadad , Kara ,
e Nabach. Sfe'I .1759 la Città fu mollo danneggiata dt
un terremoto. Dalla parte di Sud-Off dilla Città fca-
turrfee un rufcellò , che travérfa Ja Città; e bagna gli
orti é campi . E 1 notabile anche la cava di pietra ; che
trovali fuòri di Città ove lì vede una pietra , non per-
ineo fiaccata, lunga 68 piedi ; larga piedi 17. poi. 8
e gro'ua piedi 13; poi; 6.
Al Bkda o fia la Pianura , nel cui recinto è polì»
la Città di Baalbek , ftendefi da Settentrione a mezzo-
giorno, o piitttefto da Nord-Offc verfo Sud-Weft , ed
c bagnata dal fiume Lttdni , accennato nella deferiiiont
del Libano , il quale di là dal Villaggio Barillas riceve
un altro fiume di nome Bardimi , elle parimente innaf-
fia cotefla pianura , e viene dal Libano . De la Roque
loda quella pianura come deliziofa aflài , e come pro-
duttrice dell'uva pana, che porta il nome di- Danialco,
ed è ricercata da pe,r tutto. Al Signor Pocock non pia-
ce il fuo fuolò roffo, aggiungendo , efler efiò Acrile, e
poco coltivato, e rìufcirvi tanto male le brade che ti fi
lemmario, che noti competrfano le Ipefc. L'una e l'al-
tra relazione non fi coritraddicono . 1
Bar o lìerr Elias (cioè la pianura' di Heliopolis) o è
par-
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parte della Pianura ai Bkaa, o almeno confina con efla
dalia parte di mezzogiorno . Stefano Schulz , che dopo
una cavalcata di 17 ore da Beirut arrivò a quella pia-
nura i riferire effer elTa lunga 10 o il ore di cammino,
è largi 7 ore ih quella parte j ove egli la pafsò a ca-
vallo, cioè per la linda di Damafco, ed etfere ella at-
traverl'kta quali per mezzo da una fiumara . Nel filo
recinto ritrovati anche un Borgo delloftcffo nome, abi-
tato da Maomettani, e fornito d'un grand' albergo pub-
blico . Avanzandoti più alla volta di Damafco dopo un
Dì-mas , villaggio grande, di cui Stefano Sdiull ne fa
menzione $ che fembra eflèr l'ifteffo luogo con quello ì
che nella Caria di Pocock della Soria chiamafi Dtmak .
Sbaglia Stefano Sditili , confóndendo quello luògo coli'
anticaCittà di Hsliopolis. Egli vi aggiunge effer la mag-
gior pafie degli abitanti MutaWelli degli emigranti Per-
mani, e ritrovartene degli altri ancor» iti quelli contor-
ni, per io più vediti di bianed.
De' M>na Libimi* e AntiUlm appartengono al gover-
no di Damafco i fedenti Diretti :
1 // Diruto Ai Kefroan , detto dagli Europei C*{ir**
t-an, dal Signor Schulz C*ffriva* t dagli Arabi, fecondo
la rdazione del Signor de la Roque Galei Kbérijnb,
•ioè l'eflremìtà del Monte Libano , perchè in quello
Diilretto urta parte del Libano ftendefi fino al Mar me-
diterraneo . Quello bel diftretto e divifo nella parte Set-
tentrionale e Meridionale mediante il fiume Ndbar Chili
cioè fiume di Cane . La parte Settentrionale chiamati
KcfriiaH Gacr'r, ed è abitata da Maroniti, e la parte me-
ridionale chiamali Ktfraan Btkfuia, ed è abitata parte da
Mattiniti , e parte Ha Greci , detti Aftlcbilì, che fono
gente d'ottima indole . Il Diilretto abbonda di fonti,
e rivi , gelfi per la coInVazione della feia , vigne che
producono un vino eccellente , olivi di grandma infoli-
la, praterie e pafroli, biade, e frutta fquìfite, betìiame
domefticO, e faKatico , e v'è maggior numero di Bor-
ghi e Villaggi, che negli altri diflretti del Monte Liba-
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IL GOVERNO
no, e per la maggior pane i luoghi, lituati in alto go-
dono un bel pfofpetro , e fono in un ottima fìtuazione,
(oprammo quelli , die più s'accollano al mare . I Cri-
(liani vi hanno la permiflione di fervidi di campane
nelle loro Chiefe, la qual cofa da' Turchi non vienper-
melTa altrove , fuorché nel Monte Athos. Nel 1754 il
Signor Schulz fu alficurato , effere quello Dittret-
to fottopoflo al Principe de 1 Drufi , e per ciò aver-
vi i Criftiani molti privilegi - I luoghi più notabili fono:
I ) Rtfond, Monaflero , ove ordinariamente rifiede il
Vefcovo di Patron de' Maroniti .
1) Augnila, Aofta , luogo pollo in un colle, 3 leghe
Francefi dittante dal mare ove rifiede il Principe de'
Maroniti , de' quali anche il Patriarca vi ha un' abitazio-
ne. Il detto Principe è Governator del paefe, fubordi-
nato però all'Emiro de' Drufi .
9) Antura (cioè forgente della Rocca) Villaggio pic-
colo, egualmente dittarne 5 leghe Francefi e da Dfche-
bail e da Bairut, e limato nella più bella contrada del
Diftretto di Kefroan . I Gemiti vi aveano una refidenza
fopramodo deliziofa cedutagli nel 16515 da un Signor
qualificalo de' Maroniti di nome Abìfiiofel . In di ft anzi
di circa 400 palli dal Villaggio featurifee da un monte
dirupato una fonte limpidilfima , che bagna quello Vil-
laggio .
4} Diìr Htam&l Schwoytr (il Monaflero di Giovanni
foprannominato Schwoyer), in una Montagna, abitato
da Maroniti, ove nel 1755, quando vi fu il Sig.Schulz,
era una piccola Stamperia.
i H puffi àt' Drilli , che nella fua direzione da Set-
tentrione a mezzogiorno flendefi da Bairut fino a Sur ,
e da Ponente a Levante dal Mare Mediterraneo fino alla
vicinanza di Damafco , e comprende uni porzione del
Libano, e quali tutto l' Antilibano .
I Dritfi Durò a Tufii , detti Dagà'm da Beniamino
di Tudela {.che forfè voleva dire Dorziin o Crtw/Hi),
un popolo , la cui origine non è del tutto conofriuta .
Già eran conofeiuti prima che i Ciiltiani Occidentali
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intrap re ridettero le Crociate , e molti di que' Francefi,
che vi furori condotti in Afta da Goffredo di Buglione,
vi lì fono incorporati. Pocock racconta effer la comune
pcriiiafione di elfi di feender dagl' Inglefi . Ma non fan-
no la loro origine . Talora voglion pattare per Criftia-
ni, e più volte trattando co' Maomettani, montano di
effete della lor Religione, mentre non fono né dell'una
riè dell'altra Religione, etsendo Gentili, quantunque
della loro credenza non fi fappìa niente di precifo. Ste-
fano Schulz racconta , che i Drufì non difymtano mai
di Religione , e che per amor della pace prafefTano
la Rcligion dominante di quel paefe , ove . effi fi ri-
trovano . Edo vi aggiunge, di aver in [ciò dire , che
nelle loro cale tengono delie figure di vitelli , gettare
di metallo , ove in ceni tempi accendono delle lampa-
dì. Che-i loro Preti chiamanfi Okhnl , cioè Savi, i qua-
li non mangiano , e non bevono co' Turchi, bensì co'
Qilliani , maflimamente co' Franchi . I Drufi parlano
Arabo , e fi diftinguono per la figura della tetta , eh' è
più lunga del folito, avendo efiì il coftume, di compri-
mer la t eira a' bambini appenanati, per allungarla mag-
giormente . Siccome non eicono da' loro monti , e fin
dalla prima gioventù s'avvezzano alla fatica, e vivono
con temperanza, indi viene, che fono d'un Tempera-
mento forte , e arrivano a una gran vecchiaia . Hanno
la reputazione di gente coraggiofa , e onefta , e d' ettcr
crudeli e terribili a chi portano nemicizia . Quantunque
liana folto l' alto Dominio Turco , pure hanno in odio
i Turchi . Elfi hanno un Principe ollia Emiro, a cui
pagano i dazi, Unitale paga una certafomma al gran Si-
gnore per tutto il paefe. Il Principe maggiore è Tempre
della cafa di Maon . Di quella defeendenza fu il fama-
Io Emir Faciriddin, o Fochtrdin, il quale pretendeva di
difeendere dalla cafa di Lorena, e nel Secolo 17 per 5
anni fi trattenne in Italia fpecialmente in Firenze , e
dopo aver dato mollo a fare a' Turchi con lufinghe fu
tirato a Coftantinopoli , e nel 1633, o 35 vi fu deca-
pitato . Ogni Diftretto del piefe de' prufi ha un Go-
4B» ■ S vev-
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274 IL GOVERNO
veniaior diftinto, che è fu Lord in a lo .ili' Emiro maggiore
della nazione. I Principi Druli fi dividono b ciucili di
color bianco , ed in quelli di color rojjò , i quali vivono
in una continua nemkiiia . De' Bianchi fono i Prin-
cipi della fuddetta cafa di Maon . I Diltretri de' Drufi
fono;
i ) Il Diretto di Sctuf, a Sckuf di là da Saida , fa-
molo per la finezza della l'eia, che vi lì fa. Nel fiw re-
cinto rilìede l'Emiro maggiore de' Drufi , a Dair aiCa-
mttr , o Ila Pur ci Cattar .
a) I Dìftrctti di Stbiard , Mita , e Scbiebifi ci
Giri.
3 Jl Di/lrclta di Wadettein, conlina col paefe de' Drufi ,
ed è immediatamente foltopoflo al Paftha di Damafco,
Ivi principia quella. Provincia , che anticamente ebbe il
nome di Tracon o Traconìlis , il (rùal nome efpriroe ef-
fe re quella Piovincia al'pro , montuofo e dirupato un
paefe; per la qual ragione anche gli Arabi lo chiamano
StiUffo Sgif. In quello Diftretto è comprefo il Mon-
te detto Dfchebcl TfaldiA, anticamente Panini, e nella
Bibbia Chtrmon a Hirmoit , che per effere affai alto, è
fempre coperrodi neve, e perciò chiamali monte di neve.
Nella fua cima fu anticamente un Tempio, che probabil-
mente era confidato al fallo Dio Pane, che fu il Dio Tu-
telare dellaCinàdiPaneas,come dimollrano alcune meda-
glie coniatevi . Quello monte dalla parte Settentrionale for-
mava il confine del Paefe degli Ifdraeliti . Il pano nel l'al-
mo JJJ, 3 ove fi dice, che la rugiada del Monte Her-
mon caJa fu! Monte Sion, èfpiegato daPocock, nel mo-
do che fegue : Il vento Boreale dal Monte Hermon por-
ta fui Monte Sion , ove pofa Gcrufalemme , le nuvole ,
che li Iciolgono in rugiada . A pie di quello Monte era,
polla la Città di Puntai a Pania;, ove Erode I. Re
degli Ebrei fece fabbricare un Tempio magnifico all' Im-
pera tor Augullo , ingrandito e migliorato da Filippo
figlio d'Erode, N quale in onore dell' Imperador Tiberio
diede alla Città il nome di Cxfarm, e per diflinguerl»
da un altra Città .di firaii nome, eh' è fui Mare Medi-
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Bl ALEPPÓ. iff
In foprannominò Coarti Pbiiippi . EfTa ebbi
anche il nome keronits . In quello luogo efce dalla ter-
■ra il fiume Giordano , dello dagli Arabi Al Arieti , o
Eiaritom» , * Cbarya, a Cberiab, il quale però propria-
mente nafce dal monte Wj'.i/j, 4. oro di cammino di-
ttante dal luogo di Pmii, a Ce/arra , vcrlò Nord-Oi't;
!o che dimoftrafi dall' elpi'ticiiia l'atta dal Principe Filip-
po, il quale gettò nel detto lago della paglia, chepref-
l'o Panca: ritornò alla luce . U luogo , Ove fu Ctjartd
Philipp , chiamali in oggi ancora coli' antico nome di
PatitJs, il quale malamente s'elprime per Biliiai e Beli-
na , e femori eflerc un Borgo .
4. / Diflnlli di MardefcUm , e Hhuran ,gìà comprefi
nell* antica provincia di Ttacbanìlis , c governati da per-
fóne della rtazion Dmfa , l'otlopolle all'Emiro maggio-
re de' Drufi, co' Diftretti finora defediti, fonica i'Au-
Stti Mare Miiitrrraneo fi ritrovano i luigbi offirrvalilì ,
zbt figHtm.
Ho detto di fopra , che il Fiume detto di Abramo,
anticamente Adanir, forma il confine del governo di Ta-
rabliis . Còlerlo fiume fi pana per un gran ponte di
pietra . Da quello fonte fino al Nabar Cbelb (fiume di
Cane), dello anticamenie Lycur , non s'incontrano luo-
ghi di rilievo . Sull'imboccatura di quello fiume vi fu
amicamente: 1' imagine d'un Cane grotto, tagliata collo
fcarpcllo nella rocca d'un Pj-omontotio , che per uno
fpazio confiderà bile va inoltrandofi nel mare . Si dice
però, che la detta figura fia fiata abbattuta da Turchi.
Il fiume è rapido, e all'ai profondo, ed il Ponte di pie-
tra che vi è, è flato collrutto dall'Emiro Frachreddin
di fopra mentovato . Dalla parie meridionale del ponte
incomincia la ilrada, detta anticamente Via Antoniniana ,
perchè fu fatta a traverfo d'ima rocca per ordine di
Marco Aurelio Antonino , come dimoflra un' ll'crizione
Romana, che vedefi ancora nella rocca. Quello pafTag-
gio, fecondo la relazione di De la R.oqtie, ha piedi 6.
in larghezza, ed un quarto d'una lega Frantele in lun-
S » £tiM-
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1-]6 IL GOVERNO
ghezza, ed è fulla fpiaggia del mare. Inoltrandofi mag-
giormente, lì' va a paffare il fiume Bairnt, delio ami-
camente Magoras , per un ponte di pietra a 6 o 7 ar-
cate , fabbricate d interamente , o in parte da! fuddet-
to Emir Frachreddin , e indi s' arriva a quel luogo
ove fi dice , che S. Giorgio ammazzane il Dra-
gone ; il qual luogo chiamali Cappadocia . Dipoi fi
va a
Baimi 0 Stiritt, detta dal Signor Stochove Burnì, da
Beniamino di Tudela Biratb , dagli antichi Berjtm, e
Colonia Felix Julia, Città in un eminenza fui mare, in
una contrada (ertile e deliziofa , che ripete la Aia va-
ghezza da' giardini , che Ci ritrovano tra la Città ed il
promontorio , e che abbellirono i fianchi di elfo , c fo-
no cinti di fiepi, e d'alberi fruttiferi . Villanzoni conrs
quefta Citta ira le più ricche piazze di traffico , che vi
il a no ne' paefi orientali , Arvieux la fa maggiore del
doppio e molto più bella di Snida , ed aflerifee, che
tutte le cafe vi fon di pietra tagliata , fatte a volta , e
coperte di tetti piani, che v' è numero d' abitami mol-
to , che le fìrade vi fono flrette : Kotte la chiama
bella. Stefano Schulz la chiama parimente ben fatta, e
nella grandezza !a paragona colla Città di Halla com-
pre/e le I Citià contigue del Ducato di Magdebuigo.
Egli nota ancora, che le Mofchee, che vi fono , furo-
no anticamente Chicle Crifìiane . Gli abitanti per la
maggior parte fono Criftiani Greci , che vi hanno un
Arcivefcovo , la cui Metropolitana è la Chiefa di S.
Giorgio , e Maroniti , che hanno un iflelfa Chiefa co'
Cattolici Romani , e gli altri abitanti fon Maomeitani
ed Ebrei. I Cappuccini vi hanno uiiGonvcnto. Gii abi-
tanti ricavano il lor mantenimemo dalle manifatture e
dal traffico , maifime di feta eh' è molto più forte di
quella , che vien da Tarablii's . I Criftiani vi godono
gran privilegi 1 come attefla il Signor Schulz . La Città
fij molto migliorata da Emir Frachreddin , il quale vi
fabbricò anche un bel Palazzo per fe, effendo ridotto in
un cattivo flato. Egli fece empire il Porto, che perciò
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ni a l b p f u. 277
può frequentarli folcili lo da navigli pìccoli . Ma la Ra-
da vi è buona , il cui fondo è adat tati Ili mo a gettarvi
l'ancora . Dalla parte deftra del Porto v'è una Torre
antica, presidiata da una dozzina di faldati , e con al-
cuni Cannoni di ferro. La Città è fottopofta a! Pafcià
di Saida. A tempo de' Romani vi fu una fcuola famo-
fa di giurifprudenza , ove s' tnfegnava la legge civile in
lingua Greca . Non fi fa chi 1" abbia fondata , quantun-
que fia cofa certa , che fioriva già gran tempo avanti
l'Imperator Diocleziano. Nel 349. la Città fu diftrutta
da un terremoto : nel 1 109. fu prefa da' Franchi , nel
1187. fu nacqui (lata dal Calif Saladino, e quantunque
dopo 10. anni rìcadeife in mano de' Crifliani , pure
non fi poterono mantener in polfeuo. Il Signor Stoche-
ve trovò intorno alla Città delle rovine di cafe , e fpe-
cialmcnte de' pilaflri; onde fi può concludere, che anti-
camente fia fiata molto giù grande .
• Schtmifftt , nome di J. Villaggi , che appartengo-
no a' Principi Drufi della Bandiera bianca , i qua-
li debbon pagare un canone al Governator di Bairur.
Il fiume Damtr , anticamente Tamyrai , convertito da'
Francefi in un fiume d'amore (Riviere d'amour) divi-
de il territorio di Bairut da quello di Saida . Codeflo
fiume in poca diitanza dalla fila imboccatura , in un fol
luogo fi può varcare , quando non è groflò dall' acque
piovane , e de' monti , due leghe Francefi lontano dal
mare elfo li pana per un ponte .
Si palla ancor un altro fiume profondo e largo , det-
to da' nazionali Airlc , e da Francefi Fwmmt , che
viene dall' Antilibano , e fi paffa per un ponte di
Saida, 0 Stilla, anticamente Sidon , Città antichiCfima
fui mare Mediterraneo in un colle, d'un terreno fertile
c ddiziofo . La Città è affai piccola , e anticamente fu
grande e bella, come dimoflrano le rovine di fabbriche,
che vi %' incontrano per lo fpazio di mezza lega France-
fe fino al Villaggio E$ham {cioè fobborgo), detto da'
Turchi Stiim , cioè Sfida piccola . La muraglia dell»
S 3 'Cit-
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178 IL GOVERNO
Città è rovinata per la maggior pane . Non v'è più
porto , e le navi gettano l'ancora dietro tino fcoglio,
cve quantunque fiano a coperto del vento di St:d-V/cfì,
che vi è molto veemente e pericoloso , pur non fon
ficurodal vento Boreale, egualmente pcricolofo. Lofco-
glio forge dal mare all' altezza di 3. tefe di Francia, e
flendefi per 100. palli geometrici in lunghezza. Il Por.
Io era eccellente , e vi fi) ripieno di fallì e terra dall'
Emiro Frachreddin , per liberarfi dai pericolo, U'eflere
forpreiri dalle Galere Turche ; perciò vi entrano foltan.
to k Barche peteatecce, quantunque l'ingreiTo iìa anco-
ra largo e profondo . In poca dilìanza da elfo v'è un
cartello vecchio con alcuni pezzi d'artiglieria. La Cina
c abitata da Turchi, da Morì cojì detti Maroniti, Gre,
ci, e Ebrei, J Greci vi hanno una Chiefa amminiltrata.
da un Vefcovo , ed i Maroniti frequentano le Cliiefe
de' Villaggi vicini, oppure leCappellc de' Francefi. Qiie-.
Ili vi hanno tutto il traffico in roano , dimorano nel
grande Albergo pubblico, e vi tengono il loro Confole,
Elfi mandano da Saida a Marnila non folamcnie Seta,
Cotone , Grani , che vi fi coltivano in abbondanza , e
galla , ma vi adunano anche le mercanzie dì tutta la
colla marittima di Rama, Aere, Bairut, e Tarabliis,
La Seta, che fi fa ne' contorni di Saida, è la piùgrof-
fa e cattiva , che vi Zia ; ma il Coron filalo vi è pili
bianco, più fino, c più caro di quello che fi fila in al-
tri luoghi di quella coftiera . La Città di Saida abbon-
da di frutta faporire, tra le quali meritano la preferen-
za Ì fichi . Il vin bianco che vi fi fa, è. gagliardo , e
gulìofo. Il Pafcià di Saida, il cui governo flendefi fino
alla Città di Actj , e lòpra quel tratto di paefe, che
anticamente ebbe il nome di Galilea, è fubordinato al
Pafcià di Daroalco- Sidone è delle Città di Fenicia la
più antica, e fe ne trova fatta menzione 1. Mof. 49. 3.
I lavori de' Sidoni ed il genio loro d'inventar cofe nuo-
ve, erano famofilìimi. Era ricercato i! vetro di Sidone.
Fino alla conquida di Tiro fatta da AlefTandro, la Cit-
tà di Sidone ebbe i fnoi propri Regi, tra' quali fu uno,
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DI A L E F P 0 . 179
die mania un Ambafciata a Sedecia Re degli Ebrei,
G:rem. tj. 3. 11. Palio fatto filenzio il rimanente del-
la «uria , e noto fol tanto , che quella Citta e tutte 1'
altre , dal Monte Carmelo fino a Tripoli furono fono,
il dominio dell' Emir Frachreddin de' Drufi. Egli pofc
la Tua refidenza primaria in Snida, fortificandola . II
Pafcià di Damafco fu il fuo nemico giurato, che in
tiitri i modi la volle veder rovinata. 1 Turchi attedia-
rono, e s'impadronirono di Saida . Emir Melhem , figlio
ilei luo fratello, dal Govemator di Saphet ottenne in
appalto i dominj di Aere , Saida c Baimi , ed i iì:oi
figli polero la loro refldcnza in Saida , da dove però fu-
rono ripulii . Nel 1666. vi fu collimilo un Palcià Go-
vernatore di lineila Città e di Saphei . Nel 1759. la
Città fu guadata da un terremoto. Da Sjida .1 Dama-
fco vi fono giornate 2. e mezzo, e la flrada è camoda
e ficura.
Sur/end detto anche Sarpbm eSerfbant da viaggiatoti,
anticamente S^ripta, è ora Villaggio grande pollo in un
culle con un bel profperto. I fuoi orti abbondano d'oli-
vi e alberi fruttiferi.
I! fiume Kaftmieib ha la fua forbente 7 leghe Fran-
cefi lontano da Saida , ed una legha da Sur . Elfo vie-
ne dall' AntHibano, c s'ingrofsa dei fiume Ulani, o Lt-
tani . I Signori Nau , e Arvieux vogliono , che il ftio
nome lignifichi divifionc, derivandolo "dàl verbo Arabico
Ctfoma cioè egli ha divifo . Il primo è di fentimento,
che i Territori delle Città di Saida e Sur vengon divifi
mediante il fiume Kafemiesh , ed il fecondo afferma 1'
iilelse per rapporto a' Territori di Saida cSaphet.il
Signor de la R.oque è contrario al femimcnto di Nau,
e nega l'accennato lignificato del nome Kafemiesh. bi-
rri danno al fiume i nomi Cafntìc , Cuffimit e Cajìtnir-
E' favola , che 1' Imperaior Federigo I. ila perito in
quello fiume, come lo è anco, che ila r Eleutherns do-
gli antichi. Secondo la relazione di P^cock , quello fiu-
me fi pana per un ponte di 1 arcate, che non cfifteva
a' tempi di Arvieux e Maundrcl.
S 4 Sur
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i8o IL GOVERNO
Sur nella Bibbia Ebraica Zor, negli autori Latini , e
Greti Tjmt , detta da' Latini anche Sara oSarra, Città
famofilfima anticamente , ora è un mucchio di talli in
lina penifoia , ove nelle cafe rovinate abita un piccoli!"-
fimo numero di gente , che vivono della pelea , ed in
un Cartello mefehino v'è un piccolpre lìdio di Gianniz-
zeri. Alcune famiglie Greche, che vi dimorano, hanno
reflaurata una parte della Gliela di S. Tommafo, per
larvi l'efercizio di Religione . Il Porto di quello luogo
è migliore di quello di Sai J a e Acre, e le Navi mercan-
tili de' Francefi ordinariamente vi fi ricoverano in tem-
po di inverno. Il Signor Mariti riferiicc, che i pozzi
di quello luogo nel tnefe di Ottobre fon torbidi , e die
vertendovi denrro dell'acqua di mare , le aeque in pò-
che ore divengono pure , e limpide . La Città di Tiro
fu meno antica di Sidone. Bifogua diflinguere tra Tira
vecchio , U Ciltà dell' Ifola , e la Città dilla Ptnifola . Ad
alcuni fembra cofa probabile effere di quelle Città lapin
antica quella dell' Ifola, cheeffendo quella divenuta trop-
po Arena al maggior numero di elfi , quelli fabbricaro-
no nella terra ferma tra altra Città , ove andarono ad
unirfi tutte le ricchezze e magnificenze ; che però dopo
l'affedio, e la prel'a di quella Città fatta da Nabucco,
gli abitanti fian ritornati alla Città dell' Ifola. Altri pe-
rò fon di femimento, che la Città della terra ferma lì»
la più antica . Ciò fia come fi voglia, certo è, che la
Città della terra ferma, detta Palttyroi , cioè Tiro vec-
chio , non fu lontana da quel luogo che ora chiamali
Rai al Ain (capo della fonte), ed in modo favolofo,
la Fonte di Sahm,o*e ■ Vi fono J. fonti riveilite di mu-
ramenti, delle quali la principale di figura ottangolare , di
4. refe nel diametro, è di profondità fmifurata . E' fem-
pre ripiena d'acqua fino all'orlo, {colandone l'acqua per
un apertura d'un piede quadro, la quale è tanto copio-
fa, che mette in moto alcuni mulini, e dipoi pafia nel
mare. In altri tempi colerla acqua fu condotta in Cit-
tà. La Città di Tiro vecchio fu prefa d'alTalto da Na-
bucco Re di Babilonia dopo un lungo afledio, e fu in.
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DI ALEPPO. l8l
teramenre diitrutra. Durante l'attedio gli abilami a po-
co a poco patfarono nel! 1 Ifola con liuti i loro averi,
dì modo che Nabucco conquido una Città vuota . La
Città dell' Jfola, benché foITe di piccolo recinto, era pe-
rò compofta di cafe aire, e cima d'una muraglia alti
piedi 150. e comporta di pietra tagliata. Effa fu alte-
diala 7. meli da AlelTandro , il quale con fatica indici'
bile fece fare un molo , che dalla terra ferina arrivò
fino all'Ifola . Avendo poi prefa la Città d'affako , la
ridune in cenere, e fece parte ammazzare gli abitanti,
che nons'erau falvati nelle navi dc'Sidonj, e parte vende-
re come fchiavi. Al molo s'è unita col fucceflo di tem-
pi tanta arena portatavi dal mare, che fe n'è formata
una lingua di terra la quale talmente uni Tifala colla
terra ferma, cliefinalmente n'è nata una penifola . Quan-
tunque non vi fi vegga vctligio alcuno, che di'moflri,
che la Penifola fané anticamente Itola , ciò non ottan-
te il Signor Pocock pretende d'elteivifi accorto d'un ter-
reno cavo attraverfo della Penifola. In cotefta penifola
fu fabbricata un altra Città , che avanzò ad uno flato
florido . Gii atti degli Apoftoli li. 4. j. fanno meri-
liane de' CritHani , che già vi furono a tempo degli
Apofloli . Ne' fecoli fuccctfivi la Città fu fatta fede d'
un Velcovo , e dipoi d' un Afcivefcovo . Fu prefa da' Sa-
raceni nel 630". attediata in vano per j. mefi da Bal-
dovino Re di Gerufalemme nel mi-, e u. anni ia
appretto conquidala da' Crifiianì , che la divifero, tal-
mentechè il Re di Gerufalemme ne ottenne 1. quarti)
e la Repubblica di Venezia tln altro terzo. Allora vi fu.
rittabiliro T Arcivefcovado . Nel 11S7. a Saladino non
riufcl d' impadronirfene , ma nel 1189. il Sultano d'
Egitto la prefe , ed in appretto la fece diftruggere . Fu
in qualche maniera retlatirata fotto il Dominio Turco e
Frachreddin 1' Emiro de' Drufi che la poffedeite alcuni
anni , fece fabbricar un vjfto palazzo ; ciò non ottante
è andata interamente in rovina .
Dee notarfi ancora per rapporto all'antica Città di
Tiro, che il nome di Zar, cioè Scoglio, probabilmente
\
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iti IL GOVERNO
deriva dalla moltitudine di Scogli , che come Arvicus
racconta, la circondano d'ogni parte, le cui punte ar-
rivano al livello del mare . La Porpora di quella Città
fu famofa , ed ancora aderto la coda marittima abbon-
da di conchiglie di porpora , come il Signor Schaw af-
fi cura . Anche il Signor Mariti dice d'aver ritrovate del-
le conchiglie di porpora in quella colla ed a Barut , ag-
giungendovi non ritrovarvi!! effe in ogni tempo; poiché
egli fu aflìcuraio, che cotelìe conchiglie vi comparifeo-
no in tempo ci primavera , e non vi fi ritrovan più in
tempo d'Autunno . La Città ebbe i fuoi propij Regi,
de' quali il pm antico, che fi fappia , riffe a tempo del
Re Davidde. Dopo che la Città vecchia fu d:llrutta da
Nabucco, gli abitanti ddl'1. via fi fot topo le tu a lui, che
da principio gli fece governare da un Re fuo dependen-
te, e dopo la morte di effo , da Giudici, a' filali fuc-
ceffe il governo Regio.
Cairn , luogo, che Pocock feppe dalle guide, che l'ac-
compagnavano, limato nella pendice di colline, nella vi-
cinatila di quella ftrada che di mezzogiorno conduce alla
fuddetea fonte Ras al Aia.
P A-
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28}
PALESTINA.
DArò un ragguaglio più eilefo di quella parie del
Governo di Damafco, clic chiamali Palellini, po-
tendo ciò fervìrc di (chiarimento dell» Bibbia.
Quante meno cane Geografiche ci lono de' paefi
Turchi finora deferirti dell'Alia , tanto maggiore è il
numero .Ielle cane pubblicate della Palellina, che volen-
done dare un ragguaglio elatto, ricrederebbero un lungo
trattato. Ne riporterò {blamente ciò, che ini i'embia più
necelTario . Ben. Aria! Montatati fece due Carle della
Palellina per inferirle nella Poliglotta di Anverfa , che
trovarli anche nell'antichità Giudaiche dell' illelTo auto-
re . CriHUno Mrkbomio pubblicò il fuo Thcammi Ter-
ra; Santìas dopo le Carte fnddette di Arias Mont.inus,
C fenza confeiTare d' enerkne iervito alficur* di averci
lavorato 30. anni, Ceno è, che quello geografo abbia
aperta in flrarfa all'altre Carte della Paleftina , le (inali
fono copie della fila , con più o meno variazioni. Sic.
Sanfon e FU. de la Rue hanno contribuito qualche cofa
all'emendazione della fuddttta Carta. Adriano Retando
vi ha predato più, che miti i fuoi anreceflari , avendo-
ne formato un difegno del timo nuovo , ove non ha
inferito altri luoghi , fe non quelli , la cui iniezione
può de terminar fi coH'ajuto degli antichi Scrittori , per
clempio di Giuleppe Flavio, Eufebio ( che però non fo-
no fema errori), e U' altri . Quindi è, che quella Carta
f(ipera Imre l'altre anteriori in elettezza , e certezza .
Ma quella fatica molto pregevole è meno una Carta
geografica della Palellina , che un fupplemeoto per for-
marne ima Carta migliore. Non voglio riportar ciò,
che il Signor Hafe vi ha troiaio di biafimcvole ; note-
rò folamente , che il numero de' luoghi vi è piccolo,
che vi mancano i gradi di-Ila longitudine, e le linee per
lignificare i confini , che la figura delle colle marittimo
è incena. C eziandio fino al giorno d'oggi ) , e quella
del mare mono è erronea . Giov. Mattia Hafe nulle fi»
Or-
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284 I L 0"<J VERNO
Cane , che rappref'entano il Regno di Davidde e Salo-
mone ha accrefeiuta l'efattciza matematica del Dile-
guo della Palefiina , la quale però vi occupa un luogo)
troppo piccolo. La Carta della P^leltin* di Giiv. Crijlo-
fana Hjrtmbtrg, mamme l'edizione fallane Del 1750. da-
gli Eredi Homanniani , è fiata dìfegnata con };cand' at-
tenzione, è però ripiena di feotiraentf particolari . Ama-
dio Emmanittlit Stiinfeld , nella l'uà piccola Caria della
Palefiina, lana per inferirla nella pane nona della Sto-
ria Univerfale tradona in Tedefco ha mena per bafe la
Carta del Dì: la Rite, e s'è proporlo per feopo princi-
pale , di conformarla a' libri di Giufeppe Flavio , e di
riempirla di luoghi . Guglielmo Siberie BachUrt Predicante
di Maibicht , e membro della Società delle Scienze di
Gaarlem , nelle fue Cane della Palefiina ha prefa per
baie quella di Riland, con aggiungervi più luoghi e fiu-
mi , ed alcune correzioni ; e odi' ìfteffo modo che il Si-
gnor Reland per fui tarimeli ro della fua Carta ha fatto
quel libro eccellente folto il titolo di Palefiina , anche
il Signor Bachiere ha pubblicata una Geografia Sacra in
1. parti , di vile in 6. Tomi per dare felli ari mento alle
fue Carte. Delle 10. Carte della Palefiina, promette da
elfo, non ne ho più di fette. La prima rappreferita la
naturai confi ituzìo ne del Paefe per rapporto a' laghi ,
fiumi , influenti , monti , valli , pianure e deferti. La
feconda rapprefenta lo Stato del paefe folto i fuoi pri-
mi padroni. La terza figura la divifion del paefe in 11.
Tribù. La nnarta, il Regno d'Ifdraello, colle fue con-
(yuilìe fatte da' Re Saul]* , Davidde e Salomone. La
quinta , ambedue i Regni di Giuda e Ifdraello. La fe-
lla, la parte Settentrionale. E la fettiraa la parte Me-
ridionale della Palefiina , come il Paefe era divifo a
temilo di Gesù Crifio. QireiU Cane fono Jìate incife
in rame da O. Lindemann in Almlo nel 1757., 1 75S. ,
e 1763. E' cofa evidente , che ftano le migliori , di
tutte l'altre , quantunque non lìano fenza difetti , per
efempio è diiettofa la figura dei mare morto , cavata
dalla Carta di Reland .
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DT PALESTINA. tSc
La patte principile delia Pale U ina , comprefa na'l
mare mediterraneo ed il huine Giordano , 'fecoudo il
ientirrento molto probante di Giov. Pav. Mietutili , ne'
primi Secoli dopo il Diluvio Un neri a 'e non era abitata
da alti! ebe da pallori , o i j Settari , j eguali da un
luogo all'altro giravano co' loto belìi ami . Tra quelli fi
(labilirono i Canaarjti ovvero ftnicj , venuti dal Golfo
d' Arabia ; i quali a poco a poco rìdudefo alle ftreue
gli abitanti primieti, e fi rclero padroni del paclc, dan-
dogli il nume di Canaan, amore di cot.flo popolo.
Mj quello nome coii-enne ioltanto al paele (nuaro
tia'l Giordano , ed il mar mediterraneo , inerme la
parte orientale di la dal Giordano ebbe il nome ili
GiUaA , 4. Mot Jj. 51., 14. 11. Giofué 11. g,
■3. Y)\Vy.-o cJn: v\' Israeliti ebbero conquisto il paefe
di qua e di là dal Giordano , effe, ne prelc la denomi-
nazione d' Jfrul , di Patji iti Sigmrt , Terra pnmff* ,
Terra Santa , i qu*li numi fi trovano nella Bibbia . Gli
altri Seriuori lo dilaniano Paefe dtgli Eirei, e Pa/ejlina
Quefto nome deriva da Pèiltjlm , e propriamente fu
dato alla cofta del mar mediterraneo , ove fon limate
le Città di Gaza, Afdod , ed alcune altre Città abitu-
iate da' Filinei venuti dall'Egitto cioè da' contorni di
Pelufium. Finalmente il nome di Paleltina s'è comuni-
cato a tutto il paeie , comprelo tra "J Giordano ed il
mar Mediterraneo, ed eziandio al paefe di ìà dal Gior-
dano , fin dove era poffedmo dagli Ebrei , dimodoché
non (blamente gli Scrittori Ebrei , ma anche i Greci e
Romani gli diedero quello nome , divenuto ora mai
volgare. Anche i Maomcuani le ne fervono , efi-rimen-
dolo per Falafihh, Faltjthin, 1 Phelajiin- Alcuni antichi
Scrittori ulano anche// nomi diSyria Paltefiina. Abulieda
ailerifce , che nella Paleftina fu una Città dell' iflcfla
nome , di cui però non fe ne sa altro .
Quello Paefe da Ponente confina col mar Mediterro-
iws, ( detto anche il man Grande , il mar di Sorta , il
Kart Ultimo , // mate Occìdtnlalt , il mare de' ttlifttì )
da Settentrione colla Fenicia nel ienio più riftretto , »
colla
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iSó ILCOVERHO
Olla Sor:*, da Levante coll'Araoia deferta, da mett*
grornn coli' Araòia P*trea. In tempo , die lineilo l'alfe
era pofeduto dagli Ebrei , effe formava prcllo a poco
il eco irò della rem, e de' popoli allora cooofeiuti. li
quel tempo il paefe degli Ebrei compreio ira I GiorJa-
no ed il 'mar Mediterraneo, era lungo circa jj., e lar.
go io-, ty. t e io. ore di ftrada ( io. ore fanno un
«rado); e la pane degli Ebrei limata di li rial Giorda-
no importava 40. ore di lunatura , e 10. di largewa .
Fù peto molto più glande il paefe dominato da 1 Re
Davidde , e Salmone , e già avanti il terrpo di, Da-
vidiie gli Ebrei menarono i loro f reggi ai pafcolo nel.'Ara-
bla deferì» fino all'Eufrate , fecondo la »:ome«a l'atra
agri Ebrei 1. Mo{. ly, 18. 1. Mo{. ij., 5;.
La Pali/lina per la maggior parte è montuofa , ma
però, nel centro della parte principale, eh' è tra'l Gior-
dano ed il mar Medi terraneo , a' monti , fucesdono a
vicenda le Valli, e le Colline. Evvi un buon tratto del
lutto piano, e fenile detto Margt Ebn Aamtit , cioè pa-
flura del figlio Amer , anticamente Pianura Cifrai 0
Ejdrthn , che attraverfa il paefe dal fiume Giordano fi.
no al monte Carmelo, e interrompe la Serie dei mon-
ti. Tutto il tratto montuofo del Paefe , che da mezzo-
giorno fi flende verfo Settentrione , da Ponente a Le-
vante è fiancheggiato di pianine confidcrabili . Dalla
parte di Ponente lungo il mar Mediterranea da' confini
meridionali del Paefe fino al Monte Carmelo ftendefì
una pianura lunga più di 40. ore di cammino , e di
varia lunghezza. E* però maggiore la pianura, che dal-
la parte di Levante dal lago di Galilea iìendefi per
l'uno e l'altro lato del Giordano e del maio morto fi-
no all'Arabia Petrea. La pane principale di quella pia-
nura filuata tra'l lago di Galilea ed il mare morto, dagli
Arabi chiamafi Al Ganr , cioè U Valli, a Ponente e Le-
vante è cinta da monti ed eiTendo di Terreno arenofo
in tempo d'eftate brucia dal fole. Il Signor Nau non
vi potè ("offrir il caldo ni anco iì notte ne! meli; d'Ago-
fio . Secondo la relazione di Jakut al Moshtarech la
Valle
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ni PALESTINA- l8?
Valle al Gatir è lunga 3. giornate , e la Tua larghezza
non arma ad lina ftazione intera. In un eftremità di
quella Pianura v'è Taberya , c nell'altra il mare mor-
to. Secondo Abulfeda quefta Pianura farebbe più gran-
de ancora , poiché dice , che comincia prtfib il lago di
Gennezarcth , e flendefi per la parte di Ponente fino a
Beyfan a Bail'an, e per la parie di mezzogiorno fino a
Zo.ir , Jerichti , al mar morto , ed a Jilalb. Egli vi
aggiunge effer coletta Pianura ricca di Palme , e di
forbenti d' acqua , e riri , e non fermarvi»" punto la
neve -
1 Menti pili alti del paefe fono , il Monte Oliveta
predo Gcmialemme , il Moine {htarmttni* , che fi fli-
ma il più alio della Giudea , il Monte , in cui vi fu
Silo , il quale feconda la relazione di Coi^yk è il più
alio di tutta la Paleflina , ed il Monte Thnhor . Della
Montagna Aniilibino , e del Monte Gtkl Sbtick detto
nella Bibbia Herman , e da altri Scrittori Panius , corti-
prefo neirAntilibano , col quale la Paleflina confina da
Settentrione , fe n'è parlalo di fopra. Bifogna che U
Monte Herman Ca più alto di tutti gli altri Monti del-
la Paleltina tflendo fempre coperto di neve.
ElTendo la Palcftina motituofa, e acco(\'al mare Me-
diterraneo, perciò è fotiopofta a' Terremoti , che fpeff*
volte vi fi fon fentìti fino da' [empi amichi. Senza far
menzione de' terremoti di cui parlano le S. Scritture.
Giufcppe Flavio racconta , che nel 7 anno del Regno
di Erofle , il paefe fu molto danneggiato da un terre-
moto aliai gagliardo. Simili terremoti vi fono accaduti,
anche a' tempi più moderni , per elempio negli anni
1750 e 1761, che fecondo gli avvìfi pubblici cagiona-
rono la rovina di molti luoghi.
Il clima è temperato e fano , fe fi eccettua la vaila
pianura de' contorni del Giordano , che come fi è det-
to di fopra jn tempo d' ertale È talmente riicaldata dal
calor del fole , che il caldo l'embra infoffribile , ove già
a' 13 d'Aprile il Signor Mariti lenti l'aria infuocata.
Sena» racconta , che nel mefe -di Febbraio ordinari aro en-
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iSS ILCOVERNO
te nevica in Gerufalemme , e altri viaggiatori rifertfeo-
110, che anche nelle contrade piane vi nevica alquanto
in tempo d'inverno. Stefano Schulz racconta, che nel
1754 poco avanti il Natale , molti giovanotti morirono
di freddo a Nazareth , e affittirà inoltre , che a cagion
del freddo penetrante Ci portano più pellicce in quello
paefe, che in Germania , e che anche in tempo d' dia-
te ralora fe ne faccia ufo per guardarli da! raffreddore.
In tempo d'edatc l'aria vi è ferena , e di rado vi pio-
ve. L' ili eifo viaggiatore ne' dì ìj Magg'O trovò ne'
contorni del monte Thabor così detto, una fpecie d' «fil-
iazione , che ofenrò talmente il Sole , che ne rimafe un
tenue fplendor rodo, al qual Fenomeno gli abitanti da-
vano i! nome di Zatham ( Eclilfe). L'cfalazione non
era punto umida, nè puzzolente. Gli fu detto, aceader-
vi più volte un fimiìe ofeuramento, quando il calor del
Sole è grande, come fu crTenivamante nel giorno men-
tovato. L'ifìcffo fenomeno vi'deG in altre contrade dell'
Afia nella fbgione più calda. Probabilmente non vi
piove , fe non quando foffiano i venti da Weft, Nord-
Weft, * Siid-Wefl, venendo quelli venti dal Mare Me-
diterraneo , mentre gli alni foliiano dalla parte di ter-
ra. Il vento di Sud, e Sjd Ofl i ardente, perchè vie-
ne dal deferto d'Arabia, che fmi.-ij in tempo d'eflate,
onde fegue , che ne' mefi di Giugno , Luglio e Agoilo
l'aria vi debba edere caldiUiraa . Il tempo ordinario da
pioggia vi incomincia o alla fine d'Ottobre , oppure,
lui principio di Novembre nel tempo della feoienta , e
finitce nel mele d'Aprile , oppure full' entrare del mefe
di Maggio , cioè nel tempo ddla raccolta come fi vede
nelle detenzioni de' viaggi di Korte e Schaw. Ho no-
tate ancora da altri viaggiatori alcune colè , che con-
cernono la variazione de' tempi , che fi oHerva in que-
llo paefe . Stefano di Guriiberg ne ha fatta la feguente
offervazione . Na' dì 12. d'Ottobre piovve per la prima
volta a Gerufalemme, c fino alla metà di Novembre il
tempo fu torbido e crudo . Dalla metà del detto mefe
in là vi furono alcune giornate affai calde. Nel mefe di
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DI VALESTI N. A. 189
Dicembre il tempo 3 vicenda fu torbido , piovofo , ^
fcreno , freddo e caldo. I primi 15 giorni di Gennajo
del 14JO ora furono torbidi , ora piovofi , e talora ri-
fcaidaii dal Sole. Da' 15. in là il tempo fu bello e
caldo , ed i mandorli e pefclii fiorirono. Ne' di zi di
Gennajo egli incontrò le praterie verdeggianti e fiorite
jn Galilea, e gli alberi in pieno fiore. Il giorno fegucn-
te fui lago di Galilea egli vide i Melaranci rivediti del
fiore e frutti roaiuri . A quella relazione è conforme
quella di Bernard , il quale anch' cnb racconta d'aver
veduto prelTo Rami a ■ fiorire le Fave ed i Mandorli a'
3} Gennaio, ed a 19 dell'ideilo mefe in Acca. Quan-
do nel 1561 Jacopo Wormfer fu in Gerufarame, a' 9
di Settembre piovve per la prima volta, Io che era una
cofa infolita per rapporto all'ordinario corfo della ila-
gione . La pioggia rende affai lubriche le flrade , che
paffano per i monti dirupati , e le valli vennero ripie-
ne di paludi , di modo che i viaggiatori furono impedi-
ti di proftguir i loro viaggi , e talora coilretti ad allun-
gare la ftrada , come riporta il Signore Scinti: . Si fa
l'apertura della raccolta coli' orzo , ordinariamente nel
mefe d'Aprile. Fu ter di Haimendors ne' contorni di
Gaza trovò l'orzo alla fine di Gennajo ij6S o fia
nell'entrare del Febbraio , e neli'ifteuo ftato , in cui
fuol effere nella fua patria ne' mefi di Maggio e Giu-
gno. Il Signor Rauwolf riporta incominciarvi la raccol-
ta fui principio d'Aprile, e continuare fino al mefe di
Maggio . Quando nel 1581 nel dì 19 di Maggio il Si-
gnor Schweiggcr arrivò a Betlemme, ivi ed in Beran/a
la raccolta già era terminata. Quando però nel 17*1
il Signor Schaw fi trovò in Paleltma, nella parte men-
zionata del paefe l' orzo incominciò a farfi maturo alla
metà d'Aprile. Ne' contorni di Gerico l'orzo alla fine
di Maggio fu in quel grado di maturità, in cui fu tro-
vato nelle pianure di Acca 15 giorni in appreffo. Ma
il gran gentile nell'una, e nell'altra contrada per lo
più era ancora fenza (piche, e preffo Betlemme, e Ge-
rufalcmme il gambo non paffava .ancora la lunghezza.
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lOO ILGOV1RNO
d'un piede. Il Signor Murili trovò, che a' 13 di Apri-
le il grano e erari vicini alla maturità nella pia-,
rima ili Gerico , Secondo ta relazione del Siglici Cor wyk
i grani predo Gerle. - ) maturano z felliniane più predo,
the pieiìo Germalernme , Il Principe di Radzivil aflicu-
r» , che tune le biade e vegetabili attivano 15 giorni
più pteflo alla maturità prdTb Gerico, che ne' contorni
rli Gerusalemme , Che il calco è maggiore a Gerico,
che a Gè- ni a leu; ine ci modo che chi dal pruno luogo
palla al fecondo , vi trova l'arra molto più fredda, e
che i datteri non arrivano alla perfetta maturità a Ce-
rufalemme , come a Gerico. Il Signor SchvergKer a"
ip Maggio 1551 trovò le biade del tutto mature ne'
contorni del lago di Galilea. Ha<scliqu:(l riferite e far fi
la raccolta del grano nel tnefe òi Maggio in Galilea,
Il Signor Si timidi tra Aere e N.ujrcih vide fa campa-
gna coperta di giano malmo ne' 13 di Maggio. Da
iiuefle relazioni colla , che per la divertirà del caldo e
freddo, e dell'aria , e della mutatone de' tempi nella
Paleflina le biade non maturano (empie nell'iileflb tem-
po, r.è per rapporto a' medeurr.i lunghi , nè in iurte le
L'unico fiume grotto, che vi ila , è il Giordana^
detto dagli Ebrei Jardcn , dagli Arabi a! Ardtn , -o El
Urdmno oppure a! Ordonn , ovvero Sharja , Sberi^b , al
SbarUt ( Trajetto ) forfè perchè gl'Ifraclìti ne fecero,
il pafTaggio , nella Traduzione Ialina de.1 Geografo Na-
tele Zach&r , la cui origine fu deferitra di fopra nel di-
ligilo di Wadettein dell" Antilibano . Queiìo fiume feor-
re da Settentrione verib mezzogiorno per Io fpazip di
34 in 35 ore di ftrada mifurando il ino eorfo per li-
nea diritta. Avendo prefa la confidenza di fiume prelTo
Paneasj elfo feorre per una valle, ed effendofi ingrof-
fato da alcuni influenti , nella diftanza di circa 3 ore
dalla fua fonte, forma un lago marazzolb piccolo, det-
to anticamente Ugo di Aleroni , e Sumovlionitii , in oggi
Murazzi del Giordano , come riferifee il Signor de la
Rotine , e fecondo !a relazione di CotVyk Acqui dì
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b
PAtEITIBA,
101
■Muriti , il qual nome gli vieti dato anche da Uro*
cardt Breitenbach , e Furer di Haimcndorf . Sandys
chiamandolo HnnUt probabilmente voleva dire I-inkt j
cioè lago : Abulfeda e Naii lo chiamano HhU[ Pa*
tieij , cioè lago di Paneas . Il Signor CotWyk ripor-
tandoti a quel che ne fcrìve Giufeppe Flavio , dice
che quando quello Iago è ripieno d'acqua , ha $3- (li-
di di lungheria , e 30. di Iar;'liw*<4 , qunr.do perù
Jo vide ne* 10 d'Ottcut* di »e«h:o II. le , la Aia fi-
gura era del lutto r 0 :onda , e non avea più di joo
partì in circonferenza . Coi^k domandandone la ra>
g:one al fuo interprete ebbe in rifpolU accader citi qua-
fi ogni anno , malliine nel tempo potami aramia-
10 , ' involtare r! lago dalla neve Iciolta dell' Attili-
bano alla fine dell' Inverno , oppure fui principio del-
la Primavera , e (cernire ù Eli a te e Autunno , e fec-
carli talora quafi interamente , lo (he vìcn conferma-
to da Breitenbach e Sandy» . Anche il Signor de la
Roque vi è contorce, aflerendo, che il lag:) nel tem-
po che fi difocglie la neve de' Monti , ha circa 1
leghe Francefi di circuirò , ..e che talora rafcitigafi in
tempo del gran caldo d' efiate , lo che però non dee
intenderfi quali che fi rafeiughi interamente , giacchi
11 Giordano vi feorre fempre , quantunque nella fua
parte fuperiore in tempo d'eflatc , fcarfegj;i d'acqua.
I tre ultimi autori riferirono inoltre effere cinto il
lago di alberi , di cefpugl; folti , c canne , e ritro-
vali ne' fuoi contorni delle Tigri , Leopardi , Orli ,
e Leoni , che feendono da' Monti vicini . Ciò è con-
forme a quel che già ne difie Samitus. L'acqua tor-
bida e fangofa del lago guafla le acque del Giorda-
no ; ma iiccome queflo fiume , dopo effere ufeito
dal Lago , indrizzandofi verfo il lago di Galilea ,
feorre per un terreno compofio di rocche a tra-
Vcrfo di colline , il fango vi fi pofa , e le fue
acque divengali più chiare . Circa 1000. partì di là
dal Iago più volle accennato , il Giordano fi parta
per un ponte di pietra a' 3 archi , lungo 60 palli ,
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• .: IL GOVSRNO
largo \ù a cui danao il nume dì Gifr tatui (.Ven-
ie di Giacobbe ) . Il Sigooi Coiicy* ha nevato il
Giordano lajgo io piedi , e i' un eorlo mollo rapido,
quantunq >e allora il laro Jamochnniiii folTe pittolo ,
ed il h>nne poc<> profondo , che potè» varcarti a pie-
dì . I lidi del faune fon coperti di alberi e canna
Eiofla , dilla quale fi fervono gli Arabi per farne
delle iancu e dei dardi , ed i Turchi per fcnicre , co-
me rilerifcoDO Saoilft e Egiucnd Vander Nyenburg.
11 fiume Giordano pafla per il Lago delio nella
Bibbia Mare di Shntrtti , o Xinntralb , Ut* <ÌÌ Gei-
tuftr , o Gfnntfjrel , Mar; J; GdJittà , e Afare ai
Tihtriai , il qua! nome rIÌ è rimafto fino al gior-
no d'oggi . Qucflo lupo propiiamenie vìen foi ma-
lo dal Gioró.ino , dalla pai;e di Levante è cium
di monti da Sci tenti ione e Meuogiomo è fianchfp-
giato da piai u re , da Ponente pari;: da pi «rune , ed
in parte da' monu , fecondo !a rda/tone di Po.
cock . La fna lungliena flimafi di j miglia Geo-
grafiche , c la fua maggior largheita un mìglio .
AbulfeJa da alla f>:a cii conferei" a 2 giornate . Vi
sboccano dalle parte di Ponente e Levante alcuni
influenti , e le lue acque fon dolci e buone, quan-
tunque fecondo la rclaiione di HjflLltjmLt non fie-
no noppo ch'are . Che quello lago ancora al pre-
fente fja ricco dì pefee , ciò atteftano Radolph ,
Saudy, , Myrikc , Thevcnot , Von der Gtuben ;
NeitzféhitI , le Brujn , e Porock . Lgmond Von
dtr Nyenburf; aflérifee eilér ripieno il Iago di pc
fei grotTi , i quali non fi toccano , non ritrov.in-
dovifi ne rete uè barca pffcarc;cia ; Myrik si pre-
lè colla mano una Carpa . Poeuck co' fiioi compa-
gni fi diverti a Tiberiade , pei sodo coli' amo , ed i
Signori Schv?>eg« . P della V-ile , e HafTelquifl rac-
cuniano di aver mangiato de' peìii iii quello lago . L'
ultimo di qurfti viaggiatori vi s;:;;iimj{e di a»ervi trova-
te I' ifìefle fpecie di ptrfci , che nel nume Nilo . Se-
tondo la relazione del Signor Kau vi regnano fpefio-
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I
DI PALESTINA. ' Ì$}
!e burrafche - L' cftremità meridionale del Iago è
firetta , e perdefi nel Giordani , che dalla pane di
Sud-Well elee dal Iago . Secondo la relazione di
Miller , il fiume in quella contrada ha 40 palli di
larghezza , ed in tempo d' eflatc la fua acqua non vi
è più alca di 7. piedi . Stochove che vi fi bagnò, non
flima la fua larghezza maggiore di iy palli . Que-
lli viaggiatori hanno mifurato a occhio là larghezza del
fiume , onde viene che non è 1' ifteila . Secondo la
relazione di Myller in lontananza di 9 miglia 1 Italia-
ne di Tiberiade verfo Mezzogiorno nel Giordano vi
fu un ponte di pietra a 3 archi , ora ( 171CJ ) di-
llrutto a bella polla per impedir agli Arabi il paf-
faggio del fiume . Sembra però , che quello ponte
in appretto fia flato reftaurato ; imperocché non foli-
mente il Signor Pocock ne ha ìntefo parlare ( a cui
però fu detto ritrovarli roteilo ponte ne' contorni di
Elbeyfan ) ma anche U Signor Sculz , che vi fu nel
1754, riporta enervi un pome non fulamente là ove
il Giordano efee dal Ingo , ma eziandio là Ove vi en-
tra. Ufcito il Giordano dal lago di Tiberiade volge ii
fuo coifo per lo fpazio di circa tinp ftadio verfo Mez-
zogiorno , indi fi rivolge veilò Ponente , dipoi ripren-
de la fua direzione alla volta di Mezzogiorno e avan-
ti d' entrare nel Mar morto fpeffe volte s' incurva . Il
fuo paffaggio per quella gran pianura , che chiamali
Mgaxr , importa tra 14 e ìj ore di ftrada , Ami.
camente fulla fponda del fiume fu una Città dell' iftef-
fo nome , lo che vien confermato da Abulfeda , e da)
Profeffote Kohler, i! quale fenza verifimiglianza la con-
fonde colla Città di Bethabara . Il Giordano dalla par-
lediLevante ricevei fiumi, che feguono; II primo iti lin-
gua Arabica è detto larntocho Ltrmuci , in greco l'ipafta^,
e pafsa prefso Gadara . Secondo la relazione di Abul-
feda ]' larmuk entra nel Giordano torto che il Giorda-
no efee dal Ugo , cioè tra Kofzair ed il Jago . Il fe.
condo fiume , che sbocca he! Giordano è l' laiiek ó
iabik,, la tui fonte, ed il corfo trovanti in vario modo
fa P -
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5)>4 IL G O V F R r* C
tapprefeniati nelle Carte Geografiche. II Sigoor Saltatoi
rifetifce elsa la direzione di quello fiume ora verfo Po'
nente , ora verfo Settentrione . Harembcrg lo fa venire
da Settentrione, rivolgerli verfo Mezzogiorno, indi paf.
fare alla volta di Ponente , e finalmente entrare nel
Giordano . Vuole che coli' labbok s' antica r Iar-
moch , che fecondo lui viene da SùUOfl , e non psfs»
vicino a Gadara . Nelle carte più antiche del De
la Rue , 1* labbok fcorre a dirittura da Levante a
Ponente per entrare nel Giordano . Bachiere Io fa
fcorrere da principio da Mezzogiorno a Settentrio-
ne , e indi da Levante lo conduce verfo Ponente
fino al fiume Giordano . Pocock crede effere l' lab-
bok 1' ifteflo fiume che quelfo , che gli fu detto
chiamaifi Sseriabt Muffa , cioè Giordano di Mosèj
c vi aggiunge tiafcere quello fiume nel paefe di
Hauran , 3 giornate lontano dal Giordano , non ef-
fer meno largo del Giordano , ed unirfi in lonta-
nanza di 4 ore di cammino dal lago di Tiberia-
de. Lo confonde anche col fopraccennato fiume lar-
moch . Si trova .fatta anche menzione d' un fiu-
me laiz.tr , che fecondo la congettura di Reland è
forfè 1' ifieflò coli' labbok . 11 Signor Nati rammen-
ta un altro piccol fiume dì nome Sceriabt Mandar ,
che paffa quafi per il centro di quel paefe , che an-
ticamente fu della Tribù di Gad , ed ora è abita-
to dagli Arabi Bini Ktmanè , e che nella diftanza
di 3 leghe Francefi dalla fua forgente sbocca nel
Giardano . Ai Signor Nau fembra cofa probabile ef-
fere quella forgente 1' iftefla con quel lago , che in
alcune Carte chiamafi lago di lutar a ìazer ; egli
però vi aggiunge dovervili fupporre molte fonti pic-
cole d' acqua calda , una delle quali arriva a un tal
grado di calore , che non vi fi può mettere la ma-
no . Il Signor Bachiere anch' elfo iiippone 1' eft-
ftenza del 'lago Iaezer , e ne fa nafeere il fiume
Arnoti . Oh che diverfità d' opinioni e congetture !
Dalla parte di Ponente il Giordano riceve i fegueii-
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DI PALBSTIN Ai
ti fiumi , II primo è piccolo , detto Elhift dal Si?
gnor Nau , che dice pria? quello fiumicello pret-
iò il Cartello di Elbeyian . Poi fiegue la fiumara
Kriti, e nella contrada inferiore del Giordano vi sboc-
cano finalmente due influenti , che vengono da' monti
folli dalla parte di Ponente, i quali però da' viaggiato-
ri vengono deferisti con caratteri troppo oicuri, e nicrj-
flNB DE(. -TOMO XXVI,
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I
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