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Full text of "Nuova geografia di Ant. Federico Busching consigliere de Consistoro supremo del Re di Prussia ... tradotta in lingua toscana dall'ab. Gaudioso Jagemann. Tomo primo trentesimoquarto ed ultimo Tomo vigesimosesto, che comprende l'introduzione generale all'Asia. I paesi dell'Impero ottomanno. L'isole dell'Asia Minore. La Georgia. Il"

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NUOVA 
GEOGRAFIA DI 
ANT. FEDERICO 
BUSCHING 
CONSIGLIERE DE.. 

Anton Friedrich Busching, 
Gaudioso Jagemann 



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5. 6 -27A 



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NUOVA 

GEOGRAFIA 



ANT. FEDERICO BUSCHING 



TRUDOTT^ IN LINO Vjt TQSCUHoi 

DALL' AB. GAUDIOSO JAGEMANN. 

EDIZIONE PRIMA VENETA 
Cernii*, HlKjhMU, uccrcfciuta , i d 1 ultimi Rami adontar* • 

TOMO VIGESIMOSESTO , 




IN VENEZIA MDCCLXXVIN. 

fUESit) ANTONIO IATI* 

Co* Uamjt di' Suttrìm, t PtiviUtis itti EatUtMiJfima SiiUtt: 

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INDICE 

Delle materie contentile nel prefeme Tomo XXVI. 

DELL" ASIA. 
1NTRODUZ10HE. 1. i paesi dell' impero 



f.i. f~i Onfiù deltJJÌa . Sua 
VJ grandezza ec. Pag. I 
Etimologia, ti antiche divi- 
fimi . i 
Campagne , prodotti, Viglia- 
tili, Aromi, Droghi , Colori, 
Ugna , Animali , e jitre . 

3-5 

Popolazioni . 5 

indite alfabetico de' varj po- 
poli che abitano l' Afia, e 
Uro divi/Soni. J-iI 

Varietà di lingue, e da dì 
principalmente ufate.25.16 

Re l'igieni diverfe , e da chi 
e dove profetali . 11-29 

Mcjlicri , arti , manifattu- 
re ic. jo 

Letteratura! Storia dell' Afia. 

Gli antichi dominatori, Rt, 1. L 
conaxilìatori , ed Imp/rj . 

31-33- 

Varie rivelazioni accadute nei Spiegasi 

fexoli più hajfi . 
La forma di Governo 
Le Carli Geografie . 



t Uro Carta. 35 

1. l'Asia Minore . 

Ifuoi antichi nomi. Le Car- 
te . Indole del terreno, i 
prodotti . I Minerali . 1 
Fiumi . L' Ifole . Gli Abi- 
tanti. Le manifatture. Il 
traffico . L' antica divi/io- 
ne. 31S-4I 
Le provincie Turche. 

1. Anadoli. 

Suoi confini . Sua divisone . 41 
Città, e luoghi principali cot- 
to 1 trenta. 41-7» 



del nome . Le prò* 
interniti . La Car- 
ta. I Diretti di Konia, 
Ka.Teri^Kirfchehe^Kik- 
dè , Akferai , IsWleh , 1 
loro dipendenze. 7*-79- 
Il Governa di Ssìeskìè . 80 
! 1 5. IL 

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1? 

3. IL GOVERNO DJ ADAS'A . 
Sue dipendenza. So-8ì 

4. IL COVEKNQD1 MENASCE. 

Saoì confini . Sue apparte- 
nente . S3 

J. IL GOVERNO DI SITO. 

Che cofa fijji articamente . 
Suoi fiumi , /noi luoghi prin- 
cipali. 84-88 

APPENDICE 
dell' isole 
DELL ASIA MINORE. 

3. Ifile iWBwA'Mannora. 
Papas AdaQi, Mannara, 
Aionia , Ampedes , Ku- 
ulli. Sp. 00 

1. Ifile dtlT Arcipelago . Te- 
nedo, Miritene. 90-94 

3. Ifile di Tockmack'. 9+ 

4. Jfila di Mitfcoaiiì. 94 
.5. Scio, 0 SakiAdaflì. Sm 

deferitone , prodotti , co- 
modo , Befiiami . Popola- 
zione . La città di Scio . 
.1 luoghi più nolahiii . 94-9S 
Altre Ifile dell' Arcipèlago. 
Ipl'ai-.i, Sanios, Palino , 
Rodi, Cipro ec. colle lo- 
ro deferirmi, notizie , co- 
tnercio , luoghi principali 

te. 9 s. ne. 



IL GOVERNO DI TARAROSAN, 

o Trabilouda . 

1 fimi confini . Suoi Varj domi- 
natori antichi, t moderni. 
Le cittì t luoghi principali 
che vi fi comprendono. U6-IL$. 

DELLA GEORGIA IN GENERE. 

Sua filiazione e confini. Le an- 
tiche Provincie Iteri a t 
Colchis . Da chi pretendano 
difendere i fuoi Re più re- 
centi, nr.iiz 

I affretti fuoi principali e fu- 
balternì . L' imerctee , 
Cargwcl, Kacheii . 112 

Varie difeendenze de' Reggi e 
principi d' Imerette , Car- 
duel, cKacheti. J1J-I2* 

Principi odierni . Abitanti , 

IL GOVERNO DELLA 
GEORGIA . 
La provincia di Sat.ibago . / 
Lifgijf inetti ad e§'a . 

I PRINCIPATI D' ALTO 
DOMINIO De' TURCHI. 

I. Imcreite, 0 Ba falchi 11 li, 
ove fino Cotas , Sbtc* 
ris, Seorgia &c. 2S.19 

a. La Min^rclia , ove fi tro- 
vano Qdifch oLetfchtom , 
Savaiopoli , Lagur &c. 

131. .31 
3- & 



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3. JJGarid, ci? contimi Ge- 
nia, aKune, Auzurgeni, 
St'baiìopoii ec. 113 134 

L' ARMENIA. 

Notizie concernenti il nome , 
Divisone antica «,IK fica- 
io. Divìfioneprefente. J34 

Provincie Turche. Armenia 
alta , 0 icrza , 0 il Carìne- 
le.Taja . Tumberaiiia . Ar- 
menia quarta . Alzaia, j 35 

Provincie Ptrjùtni: fi delcrì ve- 
ra imo nella Perii» . 

Armenia minore , ovvero 
Armenia prima , fecon- 
da. 136 



IL GOVERNO DI SCHEHHEZUR. 
Sm cjlcnftont , Nomi. Prodot- 



ti GOVERNO DI KAR5 . 
Le Città Karl capitale, r 
Anikagae. jj8 
IL GOVERNO D' AKZERUM . 

Cbtcofajia il fiume Eufrate. 1 

Ucci Dijlrettt che componga- 
no qucjlti governo . La Città 
d'AHerum. Altri luoghi 
inferiori. j 3 S. 
IL GOVERNO DI WAN . 

Sm notizie . Van 0 Scmira- 
motena fua capital) . 
Luoghi inferiori, 141.150 

il GOVERNO DI BAGDAD . 
Che cofa comprenda. Sua am- 
piezza. Prodotti. Fiumi . 
Canali, 150-153 



iroifiont te. ij3- 1 J7 
Le Città e luoghi principali . Il 
Jbm ( Tigre. // jiW Eu- 
frate. Za ri (r d lì.igdad , e 
per errare Babilonia, capi- 
tale. Altre città, Borghi, 
e luoghi minori . 157- 171 
IL GOVERNO BI BOSRA. 
Notizie 1 curiojìtà di qutflo Di- 
flrelto. li favolo vinta Si- 
mmn, e fuoi effetti. 71 paefe 
di Eden 0 Paratifo terri- 
ere . Fiumi e canali d 'mirfi. 
Arabi editanti . Basra , 
Bosra, 0 BalTora, capita- 
le. Jl fuo traffico. Città , 
borghi , t luoghi inferiori . 

171-17S 



Sue varie appellazioni . Jl 
monte Taurus. Corfo dell' 
Enti are , *Tigri. Natura 
dille Uro acque . 11 famofa 
vento Samum . Arabi , 
Kiurdi , e Tiircomannid*/ 
difetto. Linguaggio dei So- 
riani. "J79-1S4 

IL GOVLItNO DI DIARliEKIl! . 
^■.ufiluazky.e . Giacobiti del 

ftufe . Il Governo . La Città 
Dar- 

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Darbeltìr o Diarbek. S 
monte Karadalchc Dag - 
Varj iiflretti e contrade di 
fila dipende nza . 184 130 

IL COVER NO DI URFA 
O RACA. 

J fmi Quartieri e Sandfciacca- 
ti . ~l luoghi principili. La 
Ci/fà Lilia, odOrphz, an- 
ticamente detta Edcila, An- 
tiochianCallithoe. Sofia 
l'Ur de Caldei . Cantica 
Haran 0 Cnrix menziona- 
ta da Mosè. jqo. 194 

Altri luoghi che s' incontrano 
faW Eufrate . 19J-198 
IL GOVERNO DI MOSUL. 

Moful , capitak del Governa. 
Situazione dell' antica Nini- 
re. Altri luoghi di qucjio 
Governo. loS-io} 
DELLA SYKIA O SORÌA 
IN GENERALE. 

Origine del nome. Contenuto 
antica. Divlfione moderni . 
Digreffane full' Impero Tur- 
co . 2OJ-20fi 
IL COVÈKNO DJ HALEB 



ALEPPO. 
Che cofa comprenda . Antichi 
Santoli acati . Entrate del 
hafià d' Aleppo . Ejtenfione 
dei/no governo , e numero de' 



Villagg}. log 
Coflitazione naturale del paift . 
L'Aria. Le Ragioni, /pro- 
dotti . 11 bijliame . Varie 
fpeoie di Cammelli. Arabi, 
e altre nozioni. ZZingaui . 

109. 114 
LaCittà di Haìcb 0 Aleppo. 
Lt fui j 'itteriche . La fua po- 
polazione . Manifatture . 
Comerzio. Malattia detta 
à' Aleppo. 114.-218 
Luoghi principali di quello Go- 
verno. Antakia e Antio- 
chia . Il fuo lago , a Lago 
bianco. 218-131 

IL GOVERNO DI TARABLÌiS . 

Jfttoi confini. Il\monti Liba- 
no. L' Amilibano. Loro 
confiderabile altezza . Neve 
fui Libano. DiVtf^Nahar 
0 fiumi indi provenienti ■ Il 
hofio dei Cedri. Loro gran- 
dezza t antichità . Prodotti 
ielLibano. 231-242 

Ilfiume Oronres . ZaPhccni- 
cia. 241- *43 

Gommo di TarablEfs mifa in 
4. S andjc laccati . 243 

Lh'kJ-i vì-ìtdp&ii . Tamblus 0 
Tripoli di Sona . Sito d' 
Orihofia. Lacitlidìlor- 
tsfa , anticamente Ant«ra- 
dus. L' IfoI* e la città hiz- 
dusoRuaii . Annotazione. 
Gli Ktiaciàìo Attimi. Al- 
tri luoghi dipendenti da <;ue- 
fio Governo. 243-^53 



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la città i('Hama!i,Chcma!h, 
o Amati. Emela o Hims. 
Hdijlretto di Bfciarrai. Il 
Monastra Cannobin di Ma- 
rmiti. 153.156 

Altri Pifiritti. Notizia de' 
Maroniti. Il loro Patriar- 
ca. 156- 161 

IL GOVERNO DI DAMASCO . 

Sua ampiezza . Notizie preci/e 
liiDamafco. 261-166 

Altri lunghi rimarcaiili . 
Abila e la provincia Abi- 
Uae. Balbek uMcdinaih- 
ftmfa. ' 166-170 

la pianura al Bkaa. Difiret. 
ti del monte Libano eAn- 
lilibano appartenenti a Da- 
malo. Kefroan. IDrufi. 
Wadettein. Mardclchian 
&. 171-275 

Luoghi ojfervabili fui Medi- 
terraneo . Il fiumt Adonis 
■ di Abramo . La Città di 
Beirut , e anCiiamtnte Be- 
rytiw. Salda 0 Sidone- /• 
^«wfKa/emiesli.i7s.t79 



Sur , 0 ranfie* Tyrus . 179 
181 

PALESTINA. 
Notìzia efatta e diligente del- 
le Carte di qtejla parte del 
Governo ài Damafco. Divi- 
fané della Paleflina . Suoi 
var] dominatori . S%wi con- 
fini. 

Cogitazione naturale deiTer- 
reno. 1 Monti. ITrtmuo- 
t'i a' quali va foggtlta. Il 
Clima . Il caldo , il fred- 
do . Il tempo delle pioggie . 
Maturità di varj femina- 
tì in diverfi luoghi . Rac- 
colta . 186- 190 

Ilfiume Giordano , Jarden , 
ovvero Orduno . // lago 
MeronoSamochoniti's . Il 
lago GenneiarethoKinne- 
roih. CV/W(/ Giordano. 
1 torrenti Jarmoch e Ja- 
bok. Il Serihat Muffa, e 
Serihat Mandur. Lago di 
Jader . / fiumi Elbife , e 
Krith , che entrano efi pu- 
re nel Giordano. 



noi 

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Vili 

NOI RIFORMATORI 

Dello Studia di Padova . 

A Vendo veduto per la Fede di Revidone, ed Appro- 
vazione del P. F. Gio: Tommafo JHafiitrmì Inaili- 
tor General dei Santo OfEzio di Venezia nel Libro 
intitolalo.' Nuova Geografi* di Antimo Federico BUfciitig, 
tradotta in lìngua Tofcana MÌAkatt Gaudiofo Jagtmaxn. 
Lo Stalo delia C biffa , e di Iurta !' Italia MS. non 
vi effer coli alcuna contro la Santa Fede Catto- 
lica, e parimente per Allertato del Segretario No. 
Uro , niente contro Principi , e Buoni Cofturai , 
concediamo Licenza a Antonio Zitta Srampetor di 
Venezia , che polli efiere {rampato , ólTervando gli 
ordini in materia di Stampe, e prefentando le follie 
Copie alle Pubbliche Librerie dì Venezia, e di p». 

Dar. li ij. Dicembre 1777. 

( Piero Barbarigo Rif. 

( Francefco Morofini 1°. Kav. Proc. Rif. 

( Girolamo Grimani Rif. 

Regiftraro in Librò a Carte 0S4 al Nuin. 1500. 

Datiidde Marcbtfini Segretario. 

Addì 10 Dicembre 1777 RegiQraio nel Magiftr. Eccel. 
contro la Bcltemmia . 



Ciò-. Filtro Do/fin Sigrttmi. 



DELL' 

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DELL' ASIA. 

INTRODUZIONE. 
Paragrafo I. 

QUella parte della Terra , a cui diamo il nome 
d'JJi.ì, ritrovali aLevanie relativamente all'Eu- 
ropa . Benché quelle due parti fiero unite me- 
"dìanie una linea , che nell'Impero Ruffo ften- 
defi per più centinaia di miglia ^granché, tutraviao'.'e 
Tuna e l'altra pane s'avvicinano più a Mezzodì , effe 
vengati feparaie per mezzo di fiumi e mari, che fono 
la parte baffa del fiume Don, il mar d'AfbV, lo Ifre;- 
to di Catta , il mar nero , lo fretto di Coifanrir.opoli 
(.detto anticamente Bosforo di Tracia) il mare di Mar- 
mura, l'EHefponta e l'Arcipelago. Dall' ifteffa parie oc- 
cidentale l'Alia confina indire col mare Mediterraneo, 
coli' Affrica, alla quale è unita per mozzo dell' If Imo di 
Suez; e col Golfi ìF Arabia t che erroneamente chiamali 
Mar rotto, efftndo piimolto un feiio dì quello mare. 
A mezzodì V Alla confina coli' Oceano , che fin dove 
bagna le colte meridionali dell'Alia, dagli antichi Geo- 
grafi Greci fu chiamalo col nome di Mar raffi , i qua- 
li, come eoo gran probabilità aflcrifee il Signor Reland, 
diedero a coietto mare quella den orni nazione a cagione 
del gran calor del Sole , che vi regna, per il quale t 
Poeti Greci e Latini alla Z;.ma torrida diedero ;tiiche 
il rome di Zona Ruffa. Ma nelle Cane moderne il det- 
to Oceano prende dai Paell confinanti i nomi di mar 
£ Arabi*, e di Pirfia , e quello di Oceano àtiT Indie, ài 
cui il Golfi Ai Bengala n'è una parte . Da Letame l" 
Ada è circondata da quella parte dell'Oceano, che chia- 
rii afi Mari del Sui, che la divide dall'America. Quella 
parie che confina colla China addi'mandali Marc dì Chi- 
na, e per rapporto alle diverte contrade di queffo Impe- 
ro prende le diverte denominazioni di Mar Meridionale, 
jtfy. A Orien- 



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t DEL L' ASIA. 

Orientale, c di Mar giallo. Alle pam più Settentriona- 
li del Mate del Sud lì danno i nomi dì Mar di Circa, 
del Giappone , di Kamtfiiatka , e di sbiadir . Nel Mare 
d'Anndir l'Ada e l'America talmente s'avvicinano, che 
nella vicinanza dei Circolo Polare artico non v'è, che 
uno filetto , detto in altri tempi flretto di Anian, clic 
le fepari ; il quale tmifee il Mate del Sud col diaccia- 
to , da cui l'Alia verfo Stireni rione è circondala. Lo 
firetto mentovalo , ove più s'accolla al Mar diacciaio 
non è largo, rittovandofi in effo un Ifola , ove a tem- 
po fereno può vederli la icrra ferma d' America . Da 
Tfciukotfcioi Nofs a queft' Itola li arriva in una mezza 
giornata in barche latte di pelle di Cani marini, e per 
arrivare dalla detta Itola in America vi vuole una fo- 
nata ialiti i L'America è tanto vicina , che i Tiuktici 
fpeft volte guerreggiano cogli Americani. Indi è chiaro 
che la maggior parte dell'Alia è bagnata da difiereiiii 
Mari. Da ciò c'ho detto apparita, che l'Afta, quan- 
to alla di lei parte Occidentale, è unita alla Terrafer- 
ma ; del relìo la maggior pane di elfa è circondati 
dal mare. 

§. i. L'4J>* è più chi piatirò volti maggiore d' Euro- 
pa; imperocché la iùa eftcnlione è circa 641000. miglia 
quadre Geogrefiche , di cui quali dnequiuti ne fono dell' 
Impero Rulfo. 

§. 3. Non è poflibile di determinare l'Etimologia del 
nome di Afta. Certo è, che in vai] tempi fu dato quello 
nome ora ad un maggior irano di paeie, ora ad un minora . 
Nelfenfopiù rifttetio dagli antichi fudefiaAiìa quella pane 
dell'Alia minore olia della Naioiia , cheneUaLfdiaamica 
è più vicina al Fiume Cayftro ed al Monte Tmolo , 
ove eziandio fu una Città di nome Alia . L'Afta propria- 
menti delta da' Romani, fu quella parte dell' Alia mino- 
re , che giace tra' gradi 36. e 41. della latitudine, e 
tra 44. e 50. della longitudine [incominciando a conia- 
re dall' Ifola dei Ferro), nella quale eracomprefa l'Afta 
Lidia , di cai fi fa menzione negli Atti degli Apolìoli 
cap. 16. v.6. Al tratto di parfe fiutato tra l'Arcipelago 
da una parte , «d il Fiume Halis ed il Monte Tauro 
dall' 

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del l' Asia. % 
dall'altra parte, i Romani diedero il nome d' Afia ài 
yat dal Monte Tante , c l'otto ii nome d' Afia di là da i 
Monte Tauro intefero tutto il rimanente dell' Alia fin 
dove da elfi era conofciuta . L' Afia Minare apprefb 
i Romani fa quella Penifola, die «rio Settentrione con- 
fina col Mar nero, da Ponente collo liretro di Coftan- 
tinopoli, e col Mar di Marmerà, dall' Ellesponto e Ar- 
cipelago, e da mezzodì col Mediterraneo. Ebbe anco il 
nome d'Annali* cioè di Paefe Orientale per rapporto 
all'Europa, e fpecralmenie alla Città di Collant inopoli ■ 
Tutto il rimanente della medelìma , fin dove fu nota a 
Romani, ebbe il nome d' Afià maggior* . Appena la quar- 
ta pane HAVAfi», i di cui tontini furono defcritii 9. i. 
fu nota a Greci, c Romani. 

$. 4. La maggior parte dell' Afia e comprefa tra 1' 
Equatore, ed ii Circolo Polare Artico. Le fue Ifote ol- 
trepaflano di io gradi l'Equatore dalla parte di Mezzo- 
giorno , ti arrivano lino a 7S gradi dalla pane del Po- 
lo Artico . Indi conila, che la maggior parte dell' Afia è 
polla nella Zona temperata , una piccola parte nelia tor- 
rida , e la minor porzione nella Zona fredda . Il gran 
freddo dell'Alia Settentrionale in tempo d'inverno non 
deriva folamenre dal fuo maggior avvicinameli :o al Po- 
lo Sei twit rionale, ma anche dal non cli'cr interrotta da 
alcun mare, ami dall' ciTer lomaniifime dal mare le lue 
pani interiori. Neil' Afia ritrovali un numero di campa- 
gne valliflìme, clic fono o Aerili sfolto , o almeno in- 
colte. Ciò non ottante generalmeme parlando , è ricca 
d'ogni forte di prodotri namrali . Del Regno dt Vegeta- 
tili non vi addunò la molta tupia d'erbe (allibri , nè i 
fruiti della terra e degli alberi , clic fervono di nutri- 
mento, t dì delizia agli abitanti; non Èttari) a rammen. 
tare, che l'Alia abbia dato all'Europa le piante più no- 
bili, • H vite; accennerò folamente qtM' prodotti , che 
l'Alia i' di noftri vende in quanrita all'Europa , quali 
lofio 1 } Armanti , Carnuti* , Cardamomi -, Ctibtht , Garofa- 
ni, Zenzeri, Noci Mofi.it a , ed il fiir dtiU rmdefirtia, ?s- 
!*, Pì/ìxk/x . i) Le Droghe & Spediate , quali fono. 
Ah,, Solfami, U rtflfai diChinx , f^Mjiiij Gitila , 

A I IUM, 



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4 D 
ma, Canfora, C affla, Manna, Mirra, Oppio, Rakr/air» , 
hcenfo , e molle altre cofe limili , 3) I Materiali de' 
colori , qna'i ioaa : Indaco, Curcume, Gomma gatta ,■ San- 
gue di Drago ec. 4.) Cole da mangiare e da bere, co- 
me Sago, Caffè, e Tbe. 5) II Cotoni per le manifattu- 
re . 6) Varie forti di lega* eccellenti, come Ebano, legna 
di Sandalo , e di Sspan . Del Regnn de' Minerali V Alia 
manda in Europa il l'etra Mofcovitico (giade; Marisc ) , 
la pietra dura bcìlìffima, e 1; gioje più eccellenti , alcu- 
ne delle quali, come WDiamantc, Rubino, Safiro , sSmi. 
raìdo , fu per ano ttitte l'altre della loro ljiecie nella di*- 
rezza; Salnitro , Borace, Salmiacj sin/èra, Oro, Rame, 
Stagno, Zinco , e Argento vivo , Dei Regno digli Animali 
l'Ada non folamentc è provveduta di tmre quelle fpe- 
ciè, che ritrovanfi in Europa, ma ne ha eziandio delle 
altre moire, pregevoli , per riempio 1 ) tra gli Animali 
quadrupedi v'è l' Argalo , che rauomìglia più al Cervo, 
che alla Pecora , quantunque non Ga delia ipecie nè di 
quello , nè di «metta ; la Capra di Angora e di Begbazar , 



porta una tafehetta ripiena d'un fugo vifeofo di foavii- 
fimo odore; il Becco di Bezsar , nel cui ventricolo fi ge- 
nera la pietra di Beaiar ; la Barblroefa, il Rinoceroi , l 
Elefante , il Cammello , PanztrtlAer , di cui la più belli* 
fuecie chiamali Armoàillo ; gli Sciatoli di color nero, d' 
argento, di neve, e da volo ; l'ErmlUn», io ZiiMiK, 
il Porco Spino coli' orecchie pendenti da porco , c con 
fpine lunghitìime ; l'animale dì nome l'fcaial, la Volpe 
nera, lo Zibeto , Y Ima, la Pantera o fia il Leopardo, la 
Tigre , il Leone , la Scimia, la Lontra di Mare, l'Orfo 
Marino, ed il Leon Marino, z) Tra gli Uccelli v'è lo 
Struzzo, il Cafuar, il Pappagallo ec. Tra gli Animali te- 
flacei vi fono dell'Oprici, e Lumache di fmrfurata grof- 
fezza. Nell'Olìriche e Conchìglie ritrovan.fi le perle pre- 
tàofe. La coltivazione della Seta è ndl'Afia un'oggetto 
di grand' importanza . 

5.5. E 1 verilìmile, che i Paefì dell'Alia fituati aSet- 
lentrione della Penìa , dell' Indollan, e della China, ch c 
for. 



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formano più (fella metà dell'Ada , non contengano più 
di io milioni d'anime . E quantunque la China ed il 
Giappone fieno Paefi ricchiffimi d' ■bilami, pure gli al- 
tri Paefi dell'Alia Meridionale o fon medioctemenie po- 
polati , oppure (carteggiano d' Abitanti . Perciò , edendo 
l'Afta Meridionale il doppio più grande d'Europa, fono 
di parere, che il numero de' Tuoi abitanti lia foltanto il 
doppio più grande di quello degli Europei , e che tutta 
FJtfi* non contenga più di 300 milioni d'anime . 

Oliamo al coleri degli Afiatici , fi noti che coloro, i 
quali abitano lòtto l'Equatore, fon neri , e che la ne- 
rezza, va viepiù accollandoli al giallo, c al bianco, a mi- 
fura , che i popoli l'i J'icoitanu dall'Equatore. 

5. 6. Sono vari ' popoli, che abitano l'Afta . Ne for- 
merò un Catalogo in ordine d'Alfabeto, per vederli in 
un colpo d' occhio . 

Abaiati , vedi tatari o fia Tartari. 

Abinzi, v. Tatari. 

Abdollj nella Pcrfia , che lì cadono oriundi dagli 
Awgani . 

Agemi o sigiami) nome che dagli Arabi fi dà a tut- 
ti i popoli , che foro Arabi , e nel fenfo più riilretto 
a' Perfiani . Lo danno anche allagecte ordinaria eigno- 

"Stfèim. v. iefgi. ;\ 

■Alani abitano le montagne più vicine agli A «Penali. 
Andatami , nelle Ilòle Andamanc, fon gemili Icoia 
cultura. 

Arabi fi fon dilatati anche in altri Paefi fuori d'Ara- 
bia. Elfi dimorano o nelle Città , oppure in Campagna 
folto padiglioni . Quelli ultimi chiamanfi Badavi u 
dtwi , oppure Beduini , e s' irnaginano d' effere i più No- 
bili. La lingua Arabica è la volgare d'Arabia , Siria, 
-Mefopo tamia , fui golfo d'Arabia , e di Perii a , ed in 
varj paefi dell'Affrica . Etfn è la Lingua Santa , e de' 
Letterati preifo tutti quei popoli, che profetano la Re- 
ligione Maomettana . Vi i però una differenza notabile 
tra la lingua Arabica moderna e antica. 

Arinzi o Arazzi . fui fiume Jenifei nel territorio 
A i di 



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di Krafnojarsk, popolo , che per la maggior parie fi è 
(pento , ed il rcftenie ha adottato la lingua Tartara . 
Nel loro linguaggio parlano ancora i Kotewtii ovvero 
Kamki fui iitime Kart , gli Ajjhni fui fiume Umilia nel 
Territorio di lenii'eisk , gii Q/tìati Inbazki fui Fiume le- 
nifei, e gli OjUaki pHinpokelfri fui fiume Ker. Onde co- 
lta, che quelli Popoli, qua e là difperfi formano tutta 
una fola nazione. 

Armeni ritrovanfi non folamcnte in Armenia, ma an- 
che in molti altri Patii dell'Afta, e d'Europa. Il loro 
linguaggio fi decolla molto dall' antica lingua Arme, 
na , che ha dell' affinità coli' Egizia . Elli in parto 
fono deità Chiefa Armena , e patte della Cattolica. 

Affolli, v. Arinzi. 

Aff.<ffini ne! governo Ottomanno Turxblus, 
stilati v. CSM». 

Avari, tra'i Mar nero, e Cafpio , tifano un proprio, 
linguaggio, e fon Maomettani Stmnefi. 

ÀvcbasÙ, o Awhsfi tnon Abufgi , non Abhajfi , e ne 
anco AbajJÌ ) abitano nella vicinanza de' Tfclierkaffi , 
padano un linguaggio di fi imo , ed erauo prima lutti Gri- 
ll i.mi - Benché diqueili di prefente ritrovanfi alcuni, che 
parlano la lingua Georgiana. 

Afgani abitarono anticamente quel dilìretto della Per- 
fia che chiamafi Mufchkur, tra Derbcnt eBakù, e fono 
Criitiani Armeni . Elfi per la maggior parie abbando- 
nato il detto Paefe, fon andati a ttabilìrfi preflo Can- 
dahar fui confini dell' Indofbn, e fono per la maggior 
parte Maomettani- Gli Aidoll), Balufci , o Cìigj fi tre- 
dono derivare da efii. 

Avfihari in Perfia nclb Provicela di Chorafan . 
Atfciani (ni Fiume di Arcur, «di MlW. 
Raéiia-rj, in Perfia, divifi in i. rami detti Tffhaliar- 
tingl , e EiUingì . 

Baiagli-, o Badagas, gli abitanti di Ramata nella F*. 
nifola di i<4» dall' bàia ■ Il loro linguaggio è un Dia- 
letto de' Tamulifci, c fono Gentili. 
Bajeii in Churefian delia Perfia. 

Ba- 



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dell a U a. 7 
Balufci in Perda e nel l' Indottali , credonfi derivare 
digli A-gfgani. 

Barabinzì, V. Tattari. 
Barrai, nel Pegù, e nell'Ava. 

Basbkiri, V. Tartari . Elfi in oggi contanfi ira Tar. 
lari , benché alcuni gli credano discendere dagli antichi 
Bulgari . 

Ratiniti nel governo Ottomanno Taratiti!. 
Beàdas nel!' Ifola di Ccylon, e fon Gemili. 
Beduini, V. Ardi. 
Btgdehei V. Turcimanni. 
Bogdo), e Bogdoiifi, V. Manfnri . 

Bornefi, gli abitanti dell' Ifola di Borneo, parte Mao- 
mettani, e pane Gemili. Coloro che abitano nel centro 
dell' Ifola chiamanfi Bjayo. 

Britzki, V. Xalrnxch. 

Baciari fon gli abitanti delle Città nella Bncharia mag, 
■jiore e minore, ed in Cbiwa. Nel dialetto loro nazio- 
nale chiamanfi Sorti , cioè Cittadini, ed in lingua Tar- 
tara c Perfiana Toifiki , che Significa l' ifteffo . Il lorj 
linguaggio, c Tartaro. Son Maomettanni Sunnefi. 

Burnii, o Burniti, ». Kalmxhi. 

Baratti, v. Kirgifi . 

Byaya, v. Bamefi. 

Calingi abitano nella Penifola di qua dal Gange, ed 
hanno un proprio linguaggio. 
Canarini. V. Kanorini . 

Cbaitoki fui Mare Cafpio , ed ì Kora-Cboita&i cheabi- 
tano i monti , cioè Neri o vili Chaitaki, ed hanno un 
proprio linguaggio, che ha dell'affinità colla lingua de' 
Kumuki, e fon Maomettani Sunnefi. 

Cbaldei , o fia Miniai Mbìa , che parlano e fcrivono 
malamente la lingua Caldea o fia Siriaca , e tifano an- 
che la lingua Arabica ; abitano nella Provincia di Pec- 
fia , di Cardinali , nella Città dì BafTora, nel piccolo 
Paefe di Kiumalava , ed in altri luoghi de] dominio Per- 
dano e Turco. Elfi chiamanfi anche Crìfiiani di S. Gio- 
vanni, c Sebei. La loro Religione è un rnifcuglio della 
Religione Crilliana, e del Geniilefimo. 

A 4 Cbtffn- 

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Cktfa-Kwnùh , V, DtgijUvi. 

Cbszari, abitami della Provincia Perdana di Altr.bad .- 

Cbintfì, che nella lingua Manfureic, Daurefc e Tun- 
gulefe chiamanfi Nikani , non abitano fedamente la Chi- 
na, ma anche i Paefi di Kothin-Cfuna , Tongking , I' 
Ifola di Giava, e l'Itole Filippine. Ripetono però tutti 
la loto origine dalla China, 

OmUCini, ». OJÌiaii . 

'Chfiht, V. Kakmti. 

Cingale/i , V. Singalefi. 

Cligi, V. Awgmi . 

fenduti abitanti di Cancan ncMn Penifok di qua dal 
Gar. 't karma il loro ivoprio jingnaggio . 
Cardani nella Penifola (Terra . 

Co/dt;, cioè quelli di Sìòtrìa, del Fiume Jaiki , \Grc- 
binikì , e Sennini, abitano te' Governi di Siberia, Oreii- 
burg, e Aflracan dell'Impero Ruffo, e derivano da'Co- 
faki del Fiume Don . 

Curdi nella Provincia Perfìana di Curdiilan , e nella 
Siria, credonlì effer oriundi d'Arabia . Il loro linguag- 
gio corrotto col Perdano dialetto s'accorta molto al- 
la lingua Perfiana ; citi parlano anche Turco , e fon 
Maomettani . 

Dagt/iam , detti anche KumUcbi , della Provincia ci 
Dagcilan, e parlano un mifcuglio di lingua Tartara c 
Turca , e fon Maomettani Sunnelì . 

Dargufi} popoli della Perda. 

Da»ri , detti anche Solimi . fottopofti all'alto domini* 
della China, come i Manftri , fono un ramo de' Tao 
gufi , come lo inlegna l'affinità de i loro linguaggi, 
lotto il nome d'Hot fon comprufi i Datfibcri , Natii, 
e GeljiAi. 

Decani o Dacani, in Dccan o Daean della Penifola di 
qua dal Fiume Gange, il cui linguaggio è uno de' Dia- 
letti Principali della lingua dell' IndoSan. 

Dittatiti, in Perda dalla parte Meridionale del Ma* 
Caf P ic., o fia in Gilan . 

Dmji, Durai , Tmfii , nella Siria, già conofeiuli in 
tempo delle Ctociate . Con efli d fono raefcolari de' 



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DELL ASIA- g 
Francéfi , che con Goffredo di Bouillon Tori ventili in 
Ada . Sono Gemili , e feguaci della S:tia di un cerio 
Mohamed Ibn Ifmael el Darari , il quale nel principio 
del quinto Secolo dopo la Hcdlclir» fi è refo famoio 
in Egitto. 

Dfiiari, o Dfdartali, V. Lifgi , ' , 

Dfongari, V. Kalmukì. 

Ebrei fono fpatfi per l'Alia, e parlano i linguaggi de' 
Paefi, ove dimorano. 
£lalì, V. Kalmuhi. 
EfiMingi, V. Bakii/irj. 
franchi chiamanti in Alia gli Europei . 
farji, V. Parfi. 
Gammi , V. JHaradtj . 

Cauri, o Gcbri in Perfia e India : detti nella lingua 
loro nazionale Behmdinì , ibn Gentili , ed hanno il loro 
linguaggio particolare . , 

Giorgiana, o fia Grufin't nella Georgia e nel Gurdifian, 
fono in parte Criftiani , e in parte Maomettani , c ula- 
no un linguaggio diftinto. 

GiljXkl , detti da' Chinefi QiHpitatfi , nelle contrade 
bafle del Fiume Amur . 

Già, , nella Perniola di là dal Gange . 

Gogulì fui Fiume Amur . 

Grufisi nell'Indoftan. 

Grnlini V. Giordani. 

Haffarai nella Perda . 

Hindui , Hindawi , Hindi , Hrtdowi , Hindi/, Indiano; 
ìn linguaggio Siriaco nel plurale Hendtvojt , Htmlajt , In- 
diani ; gli abitanti antichi, e originari dell'India, o fia 
dell' Indoiìan . Se ne ritrovano anche nella Perfia . Nel- 
la loro lingua fono flati adottati molti termini Perma- 
ni , e nel culto della lor Religione anche delle parole 
Arabiche. La. lingua loro ha 3 Dialetti principali, cioè 
il Padtanefe, Damele, e Mogulefe. 

libai, v. Tarlirì. 

Iungomas , nella Penifola di là dal Gange , credonfi 
elTer un ifteffo popolo co' tonfanti . 

Ispani o fia Giapponi, i verilimile che abbiano origi- 
ne 



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ne da' Tartari , avendo la loro lìngua qualche affinità 
con quella de' Tartari . Effi fon Gemili . 

lafades nella Siria fon Gentili . Si dicono meglio Je- 
fedi o Davalin, Elfi hanno la loro Sede principale full» 
Montagna Sindfchar; Vedi il governo di Wan. 

Invanì, Giovani, nell'Ifola di Giava , hanno un lin- 
^u,^;;i;ro proprio . 

ìtiifiitimd, ovvero Itnfcbt alari , v. Tartari. 

hbaki , o Inbaski O/liaAi , v. Arimi. 

Indiani) v. Hindri. 

Ifmotliti nel Governo di Tarablu. 

Infingivi, nella contrada di Nord-Ofl dell' Afia , o fia 
in Siberia dalla parte del Mar diacciato , hanno il loro 
proprio linguaggio . 

Katbiti, tra'l Mar Nero, e Cafpio, partanola lingua 
Georgiana, ed un altro mifcuglio delle lingue Turca e 
Tartara; e fono per la maggior parte Maomettani , ed 
m pane Criftiani. 

Kaiifcha, o Kulifcbani , v. Tartari. 

Kalkai , v. Mongoli . 

Kalmuki , propriamente Kaimshi , b il nome, che una 
parte de' Tartari dà a un popolo numeralo , che ha 1* 
ilìeffa origine co' Mongoli, ai quali conformali alquan- 
to nel linguaggio . Codcflo popolo non chiamafi nella 
fua lingna col nome fuddeito, ma bensì con quello di 
Oelàt , che nel iènfo più riftreito conviene al più princi- 
pale de' loro Rami in cui il pcpoloè divifo. Chiamanfi 
anche Oiràt e Kaìmuhì neri . Il Popolo è- compatto di 
quattro Rami, o fieno Tribù principali, che fono: 

i ) Gli Otlot o fia Elmi , detti da' Rurti Srngorà , o 
ila Katmuki Dftmgarffi , nome che deriva da una razza 
de' loro antichi regnanti , e per qualche tempo ebbero 
anche ii nome di K<xlmnki Canta'yji . Effi per la maggior 
fané fono flati dirimiti , e dilcacciati dai Chineli nel 
1757- 

z) I Biotti, detti da Ruffi Dragii , fudditi dell'Im- 
pero Ruffo, dimorano dall'una e dall' altra parte dei La-. 
£0 di Baikal nella Siberia. 

3 ) I Chfchtì , in Tangut , e fu' confini della China 
ne' 



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DELL' ASIA. II 

ne' contorni de! Lago Kokonor. Molti di quella nazio- 
ne abitano ira' Kalmuki Diongarefi e Terge t ilei . 

4) I TSrgòti, fotto il Dominio Ruffo nel Governo di 
Aftracan- I Chincfi gli chiamano Ts-ttd-giit . 

Kumafcinà , v. Samejtdi . 

Xamioj nella Penifoia di là dal Gange . 

Kamifctdtti , detti nella' lor lingua nazionale Ittbxtn, 
dalli Imititi Koriaki ven?,on detti Niimjlaba , c da' va- 
gabondi Ckmtfciala, da Kurili Jrutarunhiir , abitano la 
penifoia dì Kamtfciatka , fono flati battezzali dai Rudi, 
ed tifano un linguaggio particolare, die ha due Dialetti 
molto differenti, a' quali danno il nome di Kfilvugfcbi , 
e Tfciupisgfcì . Elfi probabilmente hanno avuta l'origine 
dai Mugoli. 

EmCMMU, v. Ckaitaki. 

Koraj'tflì, v. Samojtdi. 

Karakalpaki , ) 

Kafatfiia-Ori*, ) _ 

Kasbkar o Kaibttr,) Vm . ' 

KtffbW, ) 

Kien, v. Mimfurì. 
Kirgis-Kafaii . ) V ' T ' r " r ' " 

Kocbi+Cbimji nella Penifoia di là dal Gange , deri- 
vano da' Cbinefi, co' quali hanno l'ifteùa lingua e Re- 
ligione. 

Xorjfl'ti o Koràfti abitano ne' contorni del feno diPen- 
feinsk , e là ove principia la Penifoia di Kamlfciatka. 
Una parte di quello popolo è ftabile, echiamafi Tfièant. 
fcbnt ed un altra parie n'è vagabonda , ed Ita il nome 
di TntimbulH . La loro lingua ha 1 Dialetti principali. 
I Kurili gli chiamano Taucbiiuva». I Koijà'ki «agaboodi 
danno il nome di EitOtUt a quella parte della lor na. 
zione, che s'è labilità fui nome Olutora. 

Kolarzi, v. Arìnà. 

Kowiì nella Provincia di Gufurat della Penifoia di qua 
dal Gange . 

lÙfrfnom di Kubtfci» nella parte alta di Dageftan , i 



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n b E L V A S I A. 

cui antenati probabilmente iurono Europei. Hanno un 
proprio linguaggio, e fon Maomettani Suoucfi. 

Kumaii, v. Dagiflani. 

Kurài e Kariili, v. Lefgi- 

Kiirìli, detti nella lor lingua Vivai £r£f , dai Karail 
Kuinaia, dai Kamrfcedali Kafiiit , abitano parte nel con- 
tinente dell'Alia a mezzogiorno per rapporto a' Kamtlce- 
d.ili, e parte nelt'Ifole fra Kamtfciatka ed il Giappone; 
A quelli Ifolani i Kamtfccdali danno il nome di ifycb- 
ICufcm, cioè feri e (chictti Kuri'li , ed i loro nazionali 
di terra ferma quello di Jacantmr • Effi hanno un proprio 
linguaggio di varj dialetti, e fonogcntili. 

Ltin-ei-ir.n: , o Lenjsyani , o Lantani, Lahos o Laos , nel- 
la penilbla di là dal Gange, fon Gentili , ed il loro lin- 
guaggio ha dell'affinità con quello de' Siameli. 

Ltfgi, o Lefginxt, e il nome di tutti ipopoli dì Lcigi- 
ftan , i quali però hanno anche de' nomi particolari s 
quali fono, Akujikzi, Tah.-tfjr.mi , Dfiiari O Vfciartali , 
Cttfliibutmikj , Karàìì, Km-ài , e Scialò . Tutti parlano la 
lingua Lefgia , e molli Ir fpiegano anche in un linguag- 
gio cornato del Turco , Tartaro , e Kumukeic - Soii 
Maomettani Suonefi. 

Loys o Loytr nel paefe di Tfchampa della Penilbla di 
là dal fiume Gange. I Mojs ovvero Moyir fon comprali 
in quello popolo. 

Latori, v. daterà. 
- Maialati , v. T amali . 

Maliivj, nell' Ifole Maldive, crCdoniì effere Arabi d' 
origine . 

Afalajt/r nella Pcnifola di Malaka . La lingua Malaitfi 
■ non fi parla follmente in Malaka , ma anche nell' 1 lòie 
Meridionali dell'Ada. 

Maleiamì nelle Montagne Gadefi della Peni/bla di qui 
dal Gange. 11 loro linguaggio è un dialetto della lingua 
Tamulefe. 

Mankati , v. Tartari . 

Man/ari, Afandsjari , JWantfcex , detti da' Rulli Bugivi , 
Bagioiifi, nome che allude al Bogdo Gian , o fia all' 
Imperator della China , a cui altra volta furono fon 
po- 

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podi .-hanno anche il 




ASIA. IJ 

di fiìathtcri , N„ki , Dfiiuriji , 



e Kim. Edi abitano nella Tartaria Chinefe, e ripetono 
la lor origine da' Tungufi , come lo dimolira l'affiniti 
della lingua. Scrivono perà alla maniera de' Mongoli o 
Ila Kalmiiki, c fon gentili. 

Maradti, Marniti, Marami, nella Penifola di tjtià dal 
Gange. Chìamanlì anche Sanimi. Hanno il lor proprio 
linguaggio, e fon gemili. 

Maroniti nella Siria fui Monte Libano parlano in lin- 
gua Arabica. 

Mari, v. Tfceremifs. 
Menisi labi*, v. Ctéldti, 

Moganà , nella Perda fui Fiume Aras , abitano folto 
Padiglioni , c portati il nome del Deferto di Mogan . 
Mongoli; v. Mongoli, 

Mori, nome die fi dà a tutti i Maomettani dell'Afta 
di qualunque nazione che fimo, I Portoghefi fono Itati 
i primi a dar loro colerlo nome , e gli altri Europei 
hanno fegnitato l' riempio di eiTi. 

Monahefos nella Penifola di Mala&a . 

Mancali, Mungali, Magali, che vivono fatto l'impero 
de' Chincfi lòno dell' illeiTa origine de' Tartari , e in' al- 
tri tempi parlarono anche con effil' ifteffo linguaggio ; ora 
perà nè l'uno nè l'altro popolo intende l'amica lingua 
Moiigolcfe , ed i loro linguaggi fon differenti . ElB fon 
gentili della Religione di Dalai- Lama. I Kalksi foncom- 
prefi in quello popolo . I Mogolt , che dominano nell" 
Indoftan, fon Mongoli d' origine . 



e Oremborgo dell'Impero Ruffo. Elfi medelìmi fi chia- 
mano Mokfchord. La loro origine prima fi chiama En- 
(ad, e la feconda in un fenfo più riftretto Mokichad. 
Moys, a Morir, v. Loys . 
Naffarei nel governo Onomanno di Tarablus, 
Natimi, Natii , JtfiUiù , nomi d'un' Meda nazione 
fui fiume Amur. 



certo popolo, eh.- una Setta della Religion Criiliana in 





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*4 Ì> ■ L L* ASIA. 

Nicobari nell'Ifole Nicobarie parlano un proprio lin- 
guaggio, che ha vari dialetti . 
titani, V. Chhifi. 
fiìocbtiri, V. Manfnri. 
Noetrés , in Siria fon Gentili . 
Nogaiifi Tartari, V. Tartari. 
NuU, V. Malfai. 
Oiiót, V. Kalmuehi. 
Otwin, V. TmgnTt. 

Oixtorzi fon Korà'kt che abitano fui Fiume Olutòra. 
Il Signor Wifitn gli chiama Latori. 

Ofiia\i, in lingua Tartara, Ifrhtjack, nóme comune a 
più popoli di Siberia . Gli Olìiaki He' Territori di To- 
bolsk, Berefow , e Surgut raflbmigliano molto a' Per- 
miani e Finni nel linguaggio ed in altre cofe. Sono del 
lutió differenti, e dovrebbero piuttofto contarfi tra' Sa- 
moiedi quelli Ofliaki , che dimorano ne' Territori di 
Tornili, e Narim. La lingua degli Oftiaki in primoluo- 
go nominati in fonatila è l' ifteua con quella de' Wog*. 
li ; perciò in alcune parti i Woguli e Olìiaki flimanli 
un ifìcflo popolo . La lingua Wbgutefe Oiliacca ha g 
Dialetti. 

Padttni iteli' Indoltan riperono 1' origine da' Turchi 
Perfiani e Arabi, che circa l'anno looò. fecero la con- 
quifta di Dchli c Multan . La loro lingua è uno de' 
principali Dialetti della lingua d' Indoftan. Elfi fon Mao- 
mettani. I Saf, ne fon un Ramo. 

!'.ir.':;jr.: m-lì' Iml-iiUn nella Provincia dì Gufurat. 

Parfi o Forfi nell'Indollan difeendono digli amichi 
Perfiani , che adorarono il fuoco . 

Pstatas , cioè Tartari Set tenzonali , nome ufato da 
Chinefi . 

Peguani nel Pegù e Siam hanno un proprio lin- 
guaggio. 

Ptrfiani, nella Perfia, parlano un linguaggio compoflo 
della lìngua antica Perfiana, dell'Arabica, Turca, Tar- 
tara, Indiana, ec.Sono Maomettani della Setta di Ali. 

Partoghifi non fono fedamente coloro che nati in Por- 
togallo parlano la lingua febietta de' Ponoghefi , ma, 



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anche coloro , che fi fpiegano nella lingua Portoghefe 
correità. Quelli dividonfi in Ntri t Bianchi. I Neri fo- 
no i Malabari , che parlano Portogliele , e fon Soldati 
rirdliti allaPortoghefe. Sotto il nome di Ponoghefis' in- 
tendono tutti coloro, che nal'cono d'un padre Europeo, 
per efempio Portoghefe , Fi a.icefe , Inglefe , Olandefe e 
Danefe , e da una Madre nera , che parla Portoghefe 
corrono . Qiieni fon difperfi per luca 1' Afi« Meridio- 

Pumpokoliji Ojì<a\i, V, Armij. 

Rasimi, nell'Iudoftan, cioè io Kashmir. Di elfi fe 
ne trovano ancora nella Penifola dell'India. Gli Tzaati 
e Ahisti fon deH'ifìelfa origine. 

Rufmwans nella Siria . 

Raffi nell'Ada Settentrionale detti da Kamtfciadali fui 
Fiume Bolfciaia Brydilatini , da' Korjaki Mtlgjtangy, da' 
Kurili Siijiani, da' TartariOr^, oUntfi, da' Tteiuwaifi 
IfUref,, da Chinefi Okflì. 

Sajj, V. Padtanì. 

Saititritani , in lingua Arabica Scorri, fon divenuti po- 
chi , e fe ne ritrovano in Paletti» , Siria e Egitto, e 
non parlano la lingua Samaritana, ma l'Arabica. 

Samojedi, in Siberica fui Mar diacciato , detti nelle 
Cancellerie della Rulfia Sirojrtlzi , cioè gente che man- 
gia cibi crudi. Erti chiamanfi nella lingua loro Hituts e 
Chafawo , e fon Gentili . Tra i Somojedi per rapporto 
alla conformità de linguaggi poffon conrarfi i ìntaki , 
Tawgi , Olliaki de' Territori di Tontik e Narim , ed al- 
cuni popoli del territorio di Krtfnojardt , per efempio i 
Kaoiafiinsi, Karagaffi , e Taiginzì. 

Sanganl o Zingari , nella Proviacì* di Gufurat dall' 
Indolian . 

Sarti , V. Bucbari . 

Sajtatas, cioè Tartari Occidentali, nome tifato preffo 
ì Chinefi . 

Stìdgimm , nella Perlia fui Fiume Kur . 
Sctùgf, V. Tfeinktfci. 

Selmumi nel governo Ottomanno di Wan , che fi di- 
cono ancora Beatoli*. V. quello go»erno. 

Sm- 



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16 DEL L' ASIA. 

Stngtrti , V. Kaimuhi . 

Siami, in Siam . Il loro linguaggio è differente dall' 
antica lingua del Paefe . 
Siddj, nell' Indottati. 

Si -fan, V.Tanguti. 
Sindiani, dell' Indoilan. 

Singalcfi o CingiUfi , o Cingali nell' Ifola di Ceylon , 
ripetono la loto origine dalli China; ulano però il loro 
proprio linguaggio , e fon Gemili . 

Siam, V. Tay , yay. 

Jtxbtlari, V. jjuttì. 

So'jcti, V", Tartari. 

SoLoni , V. Danti e TungMjì. 

Santi o Sondi, ili TaWliilan , hanno un proprio lin- 
guaggio , e fon Gentili . 
Tadfikn, V. Erbari. 

Taiginzi , V. Samejtdi . II nome allude a' Bofchi 
folti , ove abitano , che chiaraanfi Taiga nella Si- 
beria. 

Tamuii, detti anche Malabari, Pandies, e da Warugi 
Arawaru, un vado popolo della Peninola di qua dal Gan- 
ge, e dell' Ifola diCeylon che hanno un proprio linguag- 
gio poco differente dalla lingua di Malcjam , e fomiglian- 
te alla Warugefe. Molli di cotefti Gemili hanno abbrac. 
ciato i! Criltianefimo . 

Tangntì , Si-fan, o Tu-fan , abitanti di Tangut, o 
Ila del Gran -Tibet. 

Tarcha popolo Mongoiefc fui Fiume Selenga. 

Tartari o Tatari (nome , che non è gradito prelto 
que' popoli, a' quali vien daiu) d'origine fono l' fittilo 
popolo de' Mengoli, e fon divifì in 

i. Tartari fottopofti all'Impero della Ruffia, e di- 
morano 

i ) In Siberia , ove i Tartari fono il popolo principa. 
le, e abitano le contrade Meridionali de' fiumi Tobol, 
Irtifch, Ob, Tom, elenifei, ed i deferti frappovii. Elfi 
per lo più prendono la denominai io ne dai fiumi, dalle 
città e contrade^ ove dimorano. Sou Maomettani , op- 
pure Gentili. Una gr.m parti ha ricevuto il Battefimo. 

Effi 

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DELL' ASIA. 17 

Eflì pofibno dividerti fecondo i di ver G dialetti della lai 
lingua, in 

( 1 ) Tartari, che dimorano nel territorio Werchotu- 
reié e Carne ri netwghefe fui fiumo Bifert . A elfi confor- 
manfi i Basbltìri delle procacie d' lfer e d'Uffa del go- 
verno d'Orcnbnrg. 

(2) Tartari, che abitano ne' contomi di Turinsk, e 
T«m»n Ini fiume ; i Tartari di Ttimen , e Tobolik da' 
Easkiri vengon chiamati col nome à\Tnr.di . 

(3) Tartari che abitano ne 1 contorni difobolsk e Ta- 
ra fui fiume Irtifch . 11 lor dialetto è alato anche da 
Barabinzi (delti da Chineli paml-pat) propriamente Ba- 
rila a Barama, eda altri Kami ddl'ifteffo popolo, qua- 
li fono iLuia, Ttrri>)*, Tumn ec.I Tartari Ialine]!, che 

abitano full' imboccatura del fiume Tara, con maggior 

proprietà G chiamarebbero Ajali. 

(4) Tartari Tfiialzki , e lenfiini , che abitano preflò 
Tomsk chiamati nella lingua Tartara linfcblalar . 

(5) Tartari fu' fiumi Ob, e TfciuHm , che paganti 
il lor tributo a Tomsk . 

(fi) Tartari Ttk*g«t\ , o Ttltuti del tmiroiio di 
Tomsk, e Kulutzk, die formano un piccol numero, e 
dalle Cancellerie Hufle per lo più cliiamonii K.ilmuki 
bianchi , perchè antiehamente abitarono co' Kalmuki , e 
fon più bianchi di elfi. 

(7 89) Tartari Abinzi ( propriamente Afalar ) 
Kaifibiiusi (meglio KasbKnr , o Knihtar') Koiiaii, S*gaj t 
Btltiri , TutiAtrifiì , 0 Tnlnber&fci , Kunziti , Madóri O 
lUtborzi, fui fiume Tuba . Tutti quelli Tartari abitano 
ne' Territori di Kufnetzki, e Krafnojar$ki , ed hanno 3. 
dialetti divertì. I Sojeti de' contorni diTunkinskoi Oftrog 
nella provincia di Irkutzk ufano rifletto dialetto co'Tar- 
lari di.Krafnojarsk. 

(10) Tartari Jakuti, derti nella lingua loro Sorba, e 
noi numero di più Socbtlar , abitano le contrade inferio- 
ri del fiume Lena. !l lor linguaggio s'accoda molto al 
Mongolefe , ed al Dialetto de' Buratti, e discendono. 
Tartari . 

4fo. B 1) 



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i) Tartari del 
gionc Maomettani 

3 ) Dei govcrnc 
Tartari Neg^cfi , 
fecola i Kalmucch 
giamo, che fu tri 



fiumi laik e Irti 



della Crimea." 

4) Nel governo di Oienbnrg, ove ritrovanti, 

£j) I Tartari Vffkfi ■ 

(2) I Bash&i di fopra mentovati 

Ci ; La ICsiv ili* Orda , e l'Orda pinola de' Rir&is 
Xafachi, che tra gli anni 1733. e 42. fi fottopofero al 
Governo Ruffo. La Kafitfcia Orda , detta anche la Orda 
di mttsx è compofla di varieOrde minori) delle quali le 
principali chiamanti Naimanshi , Arg^nsKii , e Xijitfcìjzh: ■ 
L'Orda piccola comprende le orde minori che chiamanti 
' Altscinmi , Adaxskoi , MùshorsM , Tnmiikoi , Tahnskoi , 
Kitginstyi, Kara-Kitaiiiai, Tfciummshi , Tfcikliitsk.ai , e 
Dfagdailinskoi - 

2. I Tartari liberi, quali fono: 

1) I ttìfgifi, detti da' Chinefi Ke-tdKifi, che fi fon 
ritirati dal Territorio di Krafiwjaisk e dalla Siberia, c 
trattengonfi tra' K.iìmuciii Dlungaicfi , che fi chiamano 
Baratti. Con elfi fi fon unite yiù altre Razze Tartare ^ 
che fono i T utilizi , Zefiri, o Dijifari , e Altiyzi. 

2) L'Orda maggiore de' Kirgis Kafachi , che com- 
prende le Orde minori , dette Imjsksktti Sfamisi, Ticy- 
mjYikoi , Siunshi , Kaljnitei , T{ciar.rtfciljnitoi , Almart 
Siunskoi , e Sfyniioì . 

3) L'Orda fiiperiore de' Karakalpaki fui Mar d' 
Arabia • 

4) I Kuraminzi . 

5 ) I Sàtana , o M-hhwtU , onde difcefé il Chan 
Kutfchtim della Siberia. 

sì I 



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dell' à S i à. ii 

8) I Sayfibidi. 

7 ) Gli Aliatu-Kirghi , abitanti delle Montagne di Al- 
iatati, e fecondo la digerente altezza dei Monti chiamanti 
Bacbrfibi e KurKur . 

8) I Tarkamaniii, detti da' Rltili Trncbmina , abitano 
a levante del Mar Cafpioj ed in mòlli paefi dell'Impe- 
ro Turco e Perdano. Alcuni di elfi, che dimorano nel- 
la Siria chiamanti Btgdeicci . Elfi parlano la lingua Tur- 
ca, ed c verifìmilc, che fieno Turchi d'origine. 

9) Utsiicbi abitami delle pianure della Chiwa , di 
Arai, e della Bucharia. Abitano fotto padiglioni * c fon 
Maomettani Siinncfi . 

10) Kalifcià, a K.ilifciai ne' corttotni della Provincia 
Perfiana di Candatlan 

Jl) I Tartari Cubani. 

Tawtiwù, o TaMnUi, in Tawlirtari , è il nome co- 
mune di vari popoli di differenti linguaggi , quali fo- 
no gli OJJì, Swinidzjki , Tiifcìi, ec. e fon Maomettani 
SunneG . 

Tay-yay , cioè Gente di libertà grande , nella Penifola 
di là dal Gange verfo il Settentrione di Siam, che fere- 
brano aver i' iftefla orìgine co' Sionì . 

TtUagi nella Provincia di Telenga nel Regno di Dc- 
can nella, Penifola di qui dal Gange, fatano «n linguag- 
gio diilinto creduto da alcuni e nere l'ÌUcao degli abitan- 
ti delle Canarie. 

Telcagitti, e Tdeùti , V. Tartari. 

Tiklinfi nel Tibet. 

Ttmgkineji, o Tvnqnin<fi, in Toagking o Tunqnin del- 
la Penifola di' là dal Gange . Il loro linguaggio" ha 
dell'affinità col Chinefe , ed hanno co' Cainefi fi (teff* 
Religione . 

TergSt , V. Kalmiichi. 

Trutbtntnzì, V. Turltomanni. 

Tfeioiarlìni , V. Battiar}.. 

Tfccretoijji. , detti nella lingua loro Mari , abitano la 
Città di Cafan di proprietà Runa . La Iosa Lingua ha 
dell' arfinkì colla Finnica , ed è mefcolaia di termi- 
ni Tartari . Vi fono i. dialetti differenti . Sono pef 
6 i lo 



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)o 1 più Maomettani , pane gentili , e parte battezzati 

^rjuJcW in Dageftan parlano la lingua Tartara, 0 
fon Maomettani Sunnefi. ' 

Tfcrkain, detti di'B-ufli Tfcrk-ffi, e dagli Arabi Me. 
malfe (Mamelucchi) poflìedono la provincia dt Obsrda. 
trai mar Nero e Ofpio . Hanno il 1 or proprio Impag- 
lio e parlano anche Turco Tartaro . Altri ne iono 
Maomettani Sunne" , altri Gentili. „, 

Tfchmg'm, o Zmgum fono fparfi qua e la nell impe- 
ro Onomanno. . 

-n'i-'-i;'". deui da' Korjaki /.:>!:;;«;.><.■!, abitano lulla 
punta di Nord Oli della Siberia ; i Sctltgi ne fono uri 

rf«W«, detti da'Morduani Ffedfc, abitano nel ter- 
rario della Città di Calao, nel Governo di Orembur- 
go . Il loto linguaggio ha grande .tàmii colla hngua 
Tartara, e fi parla in 1, dialem d.rTcrem, EOI fon Gen- 
tili , e molti tic fono (lati battezzali da Ruffi. 
SS) noXT'che i MaUbari danno a ceni Mori, 
I» 'a" l-'ofisn vengono nella colla oi l-otomandel; i 
I aero non w.tìiur. eiTer chiamali con cotefto nome, 
•co Più lofto snello di Pattuiti. B\\ fuUoo U 
; : toft . e lon M,>me..ani Sunnef, . 

Tamii in h'nfiua Chwle Stt*n o Som, e apfrtilr» 
di ofaAì Ktbù, Mta». uno c>' principali popoli 
j r, Cihrt.a che abita <-..d tratto di caefe , che dai 
Ki'fSef, hr.o a'.; Oceano ...ieni.k II (uo 

■ h e nella 1 nf ua loro chununfi Or»w - /"-«•' «cn 
' . rie.. . pa.cìa Ta.tara , che hfotnc* Porco , 



^^/'The'd^an." fa'« IW- 4'" " ^' K ," 
feonfinano co' Tungufi I TunguU v.mi al Mare cla- 
manti Z.«w«», termine che deriva da Lartm, Mate . i 
£W, e Mm/m fon rami d, Tunguli 

7>fif fon Maome.tani Sunnefi. lì loro linguaggio fi 
parla in molti p*efi* ^ 



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D.B L L' A S ! Ai II 

Turkemami, V. Tartari. 

Vttnti, V. Tartiri. 

Vi, o Vdmurt, V. miaeU. 

Ura\ì appartengono ai Totkoinanni . 

WotrtU nella provìncia Gufurat dell' Indolìan . 

Warugi o Waràngi , Idia coita di Coromandel , detti 
nella lingua loro TtliigHiPandin , hanno un proprio lin- 
guaggio, deno anche Grntovcji , e Tehtgtfe , che ha dell' 
affinità colla lingua Malabarelc. Edi fon Gemili. 

Vjtdii, V. Tfd«wafiì. 

Woguli, e IPogt/litfci nella provincia di Tobotsk, parla- 
no una lingua, che motro s'accoda alla lingua Permia- 
na, e Finnica. Effi contanti ira gli Oitiachi . Son Gen- 
tili , molli de' quali Tono flati battezzati dai Ruffi. Può 
elfere che fieno Permiani d'origine. 

WtiUcbi, detti nella lingua loro Udmurt, a Vd, e de' 
Tartari Ar , abitano nel territorio della Città di Cafan 
i:el governo Ruffo d' ()reint>Lrgi> . Il lor linftuaygio i'af- 
i<>mjf;lìa a ijuello ile' flceremifli , t più ancora al Per- 
miana, ed ita 1. dialetti differenti . Sod Gentili» molti 
de' quali fono flati t>attCEiati da' Ruflfi. 

$. 7. Non pofliamo dar comezza ficura della prima, 
e ami chi film a lingua del!' Ada , e popolazione , be:iw 
portiamo dimollrare , che la lingua Ebiaica , A r abita , 
Caldea , Siriaca , e Samaritana , ne fieno tanti dialetn . 
Quelle lingue pelò fi fono Ipentc, eccettuala la iingua 
Aiabica , e quel corrotto K e, S° di 1-fgua Caldaici, o 
Siriaca, che fi paila da Caldei di {òpra accennati Fu- 
rono detti anche nel £ 6. quei popoli, che o "Oral- 
mente o fol.'anto nel cullo Divino, e come ùngiti ne' 
letterati, tifano I' Arabica. La lingua Ptrfiax* non i fel- 
lamente la volgare nella Perfia, ma fi parla anche alla 
Corte del Gran Mogol, e de' Signori dell' Indolìan, 
ove la corrrfpondenza di Lettere fi fa folamentc in nue- 
ila lingua. La parlano anche i Maomettani nella Chi- 
na , come afferilce Witfen nel libro intitolato Noord en 
0{! Tartarje. la molte province parlano le lingue Tar- 
taryc, e Turca, che hanno dell' affinità tra loro, edun 
miisuglio di rotelle due lingue- Anche la tingivi moder- 
ai 3 "a 



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pa Mongolift , o fia Kabmao* è la iolp«re di iroliì 
popoli. Lj Ungm Ciìnife fi pila non folamente inGii- 
,1 ma anche m Kochmciiina . Tongting, ed m alcune 
li i j alla quale i' afftw.i^lia molto la lingua dì Siam, 
La lìagm Tfniltfe, n fia Maiabtr tjt fi ma non foUmeth 
ir ni ie tolte di Coromandel e Malabar , ma ertali, 
dio m un tratto di paelc, che importa più di 400. 
rnig'ia Geografiche, ed a caprine del irafiico, che t 
Me:can:i Malabarcfi tanno co' lotti prcpij ulct lli , ijuaft 
10 tutte le Cofle dell' Indie orientali. Bla però èdivila 
m molli dialetti, che uguareanfi trme 1:npie differenti, 
ed hanr.o divelle denominazioni . La Kwim Maloyft {\ 
palla non Iblamenre nella Perniola di Malata da' Ma- 
l.iyeli, r.-a wiamlio in tutte l'Utile meridionali dell'Afu, 
ti-.' è 4'iafi la volgare, ed in slcane Ilole del mar del 
Sud ila' Letterari e Mercanti, the la parlano come lin- 
gua volgare, ed ha vari dtalelli. La Raffa ften- 
defi per tutta l'Afia lei rentrwale del Dominio RulTo . 
ld lingua PtrtegMt ■■."iuta pailad io u» gran numero 
de' luoghi dell' Alia nii;idionale . Lclinjjuo fino:a accen, 
nate, oggigiorno fono le principali dell' Alia . 

$. 8- Gli abitanti dell Alia fono o Gtnlih , o Etrti , 
o Crijiiam, o Mavmttfani . Chiamanti Gentili coloro che 
non fono nè Ebrei, nèMaomettani , nè Crifliani. Quan- 
tunque in Alla fi ritrovino de' pop oli per efempio i lira- 
inani tra gì' Indiani , che non vogliono chiamarli col 
romedi Gentili , pretendendo, che coi elio nome converga 
Solamente a coloro, che non adorano veruna Divinità, 
e menano una viia fcellerata ; pure non fiamo di feti- 
li mento, che ilnome di Gentili debba prcnderfi in un fenfa 
[anto limitato. I Gentili generalmente parlando fon di 
5. fpecìe; 

1. Una pane de' Gentili adora un Eflere fu premo fenra. 
immagini , per meuo di Preghiere , t Sacrifizi in diverta 
manièra. In quello numero debbun contarli, 

i) ITfcertrxiffi , Tlrinwafcbi , \foiiachj, Woguli , ed 
i popoli Tartari dell' Aua lettentrionale , che non fono 
né battenati, nè Maomettani. 

%) I BfixnÙni (doc'Onsti^, detti per modo di vi. 

tu- 



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DELL' ASIA. IJ 
mpero C/un o Gthr't cioè increduli) che dimorano inPer- 
fìa c ndl'Indoftiin. Erti abhoriicono l'Idolatria, caflicu- 
rano, non venerar» da erti il fuoco ed il fole , Te non 
perchè fono immagini o finimenti dell'Edere fupremoed 
incomprenfibile . 

5i Poiiotio ìl'^ìu ni;.' rfi qui i feguaci dell' amichifTim* 
Religione della China. Quella Religione comanda la ve- 
nerazione dell'Ente Supremo, detto Titti i o Tftiang-Ti 
(i quali nomi fignificano anche il cielo materiale) e di 
ceni fpiriti , che all'Ente Supremo fon fubordinaii, e 
prendono alla Terra, e ai defunti di merito (ingoiare. 
Dal celebre Filofofo Cura fu ai , o fia Confucio quella 
Religione fu rinnovata e riformata. Nel 1400. un certo 
mimerò di Eetterati la riformarono cori tali modificazio- 
ni, che caddero in fofpetro d'Ateifmo. Ciò non ottan- 
te di quella Religione detta Miao fono l'Imperatore, f 
Cortigiani , Miniilri di (lato, e Letterati. Erta è poco 
differente dalla Religione detta Sciala o Sitilo, che do- 
mina nel Giappone, e nella Corea. Ha anche degli ade- 
tonti nella Kochin-China . 

a. Un altra parte de' Gentili rteonofee un folo Ente 
fnpremo, a cui però credono edere fottoporte altre Di- 
vinità . Erti l'adorano fono fegni vif.bili , o naturali, 
oppure artefatti , ticonofeiuti da erti come tiramenti e 
fogtiiorni della Divinità. Di quella forte fono, 

1 ) I Samojedi , e probabilmente anco j Timgafi , Ja- 

hai ce. 

2) I nuovi Sabeì , o Saitìti o Sai] oppure Caldei, 
detti nella lingua loro Mtndia Jabix , cioè difcepoli di 
Giovanni, ovvero Crijliani di S. Ciov.innì . La loro Re- 
ligione è uninefcugliu del Crilli'ancfimo , e dell'Idolatria 
antica de' Sabpi. 

3) Coloro, che aderifeono all'Idolatria de' Bramini, 
i t[uali oltre ad un Ente Supremo ftabilifcono altre Di- 
vinità maggiori , dette ( 1 ) Ijiir, Ifoir , MoÌnftr , Rattir, 
Siiti, o Tfebiwcn, a cui i Kalmuchi o Mongoli danno 
il nome di Abiit , e che ha varj altri nomi ; e credefi 
tlfere VQfirìs degli Egiziani , echeripeianoquelìa Religione 
dall'Egitto. Ci) V'ishtnn che ha anche i nomi Ràmtn, 

B 4 Pe 

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*4 D É t l' A Ì I À. 

Perumdt, Sciami , te. e da' Mongoli chiamali Aìmhi, 
Quella Divinità deriva probabilmente dalla Perlìa . (3) 
Bruma o Bituma o Br.imha , predo i Mongoli Aiiufòà , 
a cui peto non preflafi cullo pubblico di Religione, ma 
venerali (blamente nella perfona det Braraani , che cre- 
donfi eiTere della fua dipendenza Divina, nel di cui lin- 
guaggio chiamali Kirindum , Gràniitm, Qrtn&nm , c Sem* 
fcrudan. Elfi hanno inoltre delle Divinità campenti . e. 
intelari , ed un numero indicibili; di Divinità minori. 
Elfi non tifano di jiingcr l'Ente Supremo in qualfilìa im- 
magine, ma l'altre Divinità fon venerate da elfi in Pit- 
ture . A quella fpecie d' Idolatria ^derilcono i Maialar i , 
e con qualche mutazione molti Indiani . 

4) Gli aderenti d' un Idolatria , che in vario modo 
s'è dilatata in molte nazioni. L'inventore dieffa daKul- 
muchi chiamafi Tfàakamunì , da' Mongoli Stìginmmi , 
da' Tanguli Sciak£)jcia-dom-&a o feniplice mente Dorn-ta , 
ed in China, Giappone , Corea, Koth;n-Cli:na , Laos, 
Toneting, ed in altri paefi vicini, Tfttki*, e Tfcùtia, 
e Tftìaka, come pure Fo oppure f-vr , e nel Giappone 
anche Butti, in Sciam Somm>na~Ceóom , e nella Penilo!;! 
di qua dal G»nge fu venerato fot;o il nome di Badia, 
o Bilia, il qual nome fi è cotifervaio tra' Siameli nel- 
la parola PnSi-Sal , doè Sìffttr Putì. I Kataweb raccon- 
tatto, che 1»:; figlio di cottila Divirità (i cutdiverfi no- 
mi fi fon detti pocaiui) dciiu Aitmàfitr , a cagione ce' 
molti miracoli l'atti , abbia e frenulo il titolo di Dulaì- 
Lama, cioè il grande , l'eccclfo , oppure il Somma Sa- 
teraott. Nel psefe di Butan in un Munte di nome Pil- 
lala dimora tuttora il Dalai lama , che da una gran 
pane degli aderenn* di quella Religione , fi venera rome 
il Capo, e tome un Dio , credulo immollale , perché 
dopo la mone l'anima di etto ciedeO pafTare in un al- 
tro corpo. Un a'tro Capo di quella Rei gionc è il Gran* 
Sacerdote de 1 Mongoliche ha il titolo di Dfip Df«n- 
Djiw AVraióru^fi , ed ii c>in.TnJ:o (ìe^tK-Kiluthia 
o K,-. -:j Tutti i dfintlrri di quella Religione da Kal- 
muchi, e Mongoli vengon chiamati co! nome iiLamas, 
ed ì principali di tifi hanno il nome di CkUkiil$ani (Ri- 
na- 



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DELL' ASIA- «5 
Mali). A' Sacerdoti di quella Religioni' i Chinefi danno 
il nome di Cofàag; in Laos, Pegù , e Siam eflì chia 
manlì Talapoini , ed in Laos anche Fe , nel Giappone 
Txnàts e Barai , il nome di Bonzi è fiato dato dai Ge- 
lùiti a' Sacerdoti della China. 

J) Gli aderenti dell'Idolatria detta Xìnia a Sinfo nel 
Giappone , il cui capo chiamati MÌKaddo . Efli adotano 
la Divinità funrema Amida , ed ini numero indicibile di 
Divinità minori . 

3 Una parte de 1 Gentili adora più Divinità , eguali 
tra loro, e l'ima indipendenti.' dall'altra. Idolatri limi- 
li fono i Taojlcc, cioè aderenti di Lao-Kinn, nella Chi- 

}. g. Gli Eirti abbandonata la Paleltina loro patria, 
fi fon inoltrati dalla parie di mezzodì fino alle Colte di 
Malabar, e Coromandel, e dalla parte di Levante fino 
nella China. Elfi perlopiù fon del partito del Karci, o 
Karaiti , cioè rigettano tutte le Tradizioni, è perciò II 
diftinguono Ai' Rabbattiti o 6tT*lmndifìi. (') Nella Chi- 
na elfi venerano anche Confucio ; ed in Golconda, e 
più oltre ne' Domiuj del Gran Mogol efli non hanno 
ribreno di fpolàrfì con Donne Indiane. 

5- 10. I Maomettani ripetono il nome e la Religione 
da Maometto Arabo di Nazione , che fui principio del 
7. fècolo fi fpacciò per Profeta, e Deputato da Dio, e 
pretefe, che la fua Dottrina forte rivelazione Divina. I 
Maomettani fi fon dilatati per tutta l'Afia , e divifi in 
due Sette molto nemiche tra loro, die fono: 

1 I Maomettani Smni, Simuli, o Sanniti, i quali ve- 
nerano il libro delle Tradizioni del loro Profata , Come 
libro Canonico , detto Sunna , e riconofeendo Abuieir, 
Omar , e Otbmann per veri fucceflbrì di Maometto , gli 
preferifeono ad Ali. Elfi eredonoelfere gli Ortodoffi Mao- 



C ") S' diconu T jtmudijli, ptrchc legnino h domina del fimois li- 
bili chiamato Talmud . Gli Ebrei di Gemei] fona chiamati parimeli» 
Talmudmi . 



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ÌÓ Olii' ASIA, 

meitani , e fanr.o il loco pellegrinalo alia Mecca per 
vi(i;are la Caaiia. Secondo la dottrina de' 4 loto pi ine j* 
pali iioitoii fon divifi in 4. parliti, die fono. 

1) Il Panilo di AbtiGjniu, mio de' Commentati" j 
del Vintiti; di quello pattuo tra gli alni lòno i Turchi] 
O Tarlati . 

1) Il parino di M»ttt, die fa o Maeflro di Cifa, o 
Maiefciallo , oppure Ciambellano di Maometto . II tuo 
partito è maggiore in Alinea the 111 Alia. 

3 ) Il panilo di Al StUtfei, die oggigiorno ritrovili 
quali nella loia Arabia . 

4) 11 parino di Ein-Hmiaìi , quali odia loia Arabia. 
1 1 fttaomttéaà di Additi, cioè Jd Partiti ic'Gin$i, 
del qual nome fi vantano gli aderenti del Calua Ali tbn 
AbutjUb , a cui però i Sonntli nemici danno il nome 
vituperalo di bthittn, cioè aderenti (di Ali) il qual no- 
mi! pelò vieti refluitilo a' meJelimi . {*) L.ii ciedono, 
che la loflaci.i della Religione Maomeriana confai a ed 
dererminare , chi fia il vero Imam n lia luecellore di 
Maometto nella fuprema automa Ipituuale e temporale, 
e riconofeono per tale il Colo AH colla fua dilccndema. 
Fllendo dclufi dal diritto ci vifriate la Caaì>a ci Mec- 
ca, efli fanno il loro pellegrinaggio e h loto vifna a' 
Sepolcri degli imam, o (:» de' Difendenti da Ali. Scn 
divili in 5. parlili principali , fuddiv.fun lette partiri mi- 
nori . ! Cinque partitimaggicwi fono 1 Kffftbiani , GhoUi- 
tt , Naturimi (A'*wrctu) Ifeiimi , e ZafdÀwt, ovvero 
aneor meglio ZtUiti. Di quella feconda letta de' Mao- 
meilant fono molti Petfiani o Indiani. 
11. I CriJUmi dell'Alia fono: 
j I Cri/linai fMfrinunm Oriintaìi , ove fon com> 
prefi 

1 I Crismi Grtrì , che fi vantano edere gli Qttotkflt 
Crifiìmi Orientali, e dillìngnonfi dagli altri Criftiani pei- 



( ■ ) I PtrfijT» mi i ram,"*™ A' 'T« ehiiinail Sdititi . Edi Iur- 
ta il PtllrErioafiio dilla Mecca , ma devono payrc ivi il Tributo . 



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o e l l' a s r a . ty 

eiia , che acconfenrono a' 7. ptimi Concili generali, e 
non rkonofcouo la giurifdizione delPapa. Di quello par- 

1 ) Coloro rie fon fahur&ìnatì a' 4. Patriarchi dì Co-, 
flantinopoli , Mtffanària, jintiotbia ,( Gcrufalcmmt , ile' qua- 
li il principale è quello di Coflanrinopoli , da cui gli al- 
tri dipendono, ed egli ufa il titolo di Arcivdcovo iliCo- 
flantinopoli , e di Patriarca univerfale, 

Al Patriarca di Aleflandria in Egitto, che per io più 
filicele nel Cairo, fono fottopofte non folamenie alcune 
Provincie Afiricane, zna eziandio una parie d'Arabia. 

Dai Patriarca Greco d' Antiochia , che per lo più ri- 
fiede in Demeschk o Scham nella Provincia di Scham o 
fia Siria; dipendono i Mtkbiti di Siria, Mefopotamia e 
di altre Provincie, Chiamatili Mtteiiii per vituperod'ef- 
ferfi (ottopodi all' ordine che diede l' Imperator Marcia- 
no, diaccettarc i decreti del Concilio. Calcedonefc , Dì-, 
cono la Mena in lingua Arabica, 

Dal Patriarca Greco di Gerusalemme dipendono mol- 
li paefi , i> li crede ai fuoi titoli , ma pochi Tono i 
Criftiani. 

■ i) I Ruft, Cofycbì, ed i nuovi Criftiani dell' Ada 
fetrentrionale, battezzali da Sacerdoti Rulli. Coloro che 
fi oppongono alia Riforma de' Riti Ecclefiaftici , fatta da 
Nicone Patriarca de' Ruffi, pretendono il nome dì Sta- 
ramrzì , cioè gente d'antica credenza ; quantunque gli 
altri Rulli diano loro il nome di Roskatrtikj , o Raiksi- 
fihi'a^i, cioè Scamatici. 

3) I Georgiani, detti da' Ruffi Gru/ini, e neila lingua 
loro Mtlimfi. Lo flaio della loro Chiefa è mel'ehino. 

7. I Htftoria*!, che portano il nome da NelloWo, che 
nel V. fecolo fu Vefcovo di Coflantinopoli , La di lui 
Dottrina fu che Criflo non Solamente habbia due nature , 
ma anco due Perfone ; le quali nature e perfone, feconda 
lui, fon ralmeiìie unite, che formano un Ibi Barfopa , 
cioè un fol colpo d' occhio . Per confeguenza folto un 
alt ro nome egli intele I' oliere di pedona , ediedeil nome 
di perfona a quel che noi chiamiamo natura . I Netìorianì 
fi fon molto dilataci in Afta , e fon fottopulti «due Pa- 



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;8 dell' aua. 

marcili. Il primo Patriarca ridiede a Moful 0 Mudai 
in Al Dlcheiira, ed ha femore il nome di Elia . Il feconda 
ha la fua Sede in Ormra deila Perii* , e chiamali Tempre 
Simeone . Nel numero de' Nelìoriani debbono contarli i 
Crtjlìani di Tommufo filila Corta di Malabar ,c Deportano 
il nome da un certo Mar Tommafo Armeno. Effi in 
[■arte fi foa uniti colla Cliicfa Romana . E «II' anno 
1771. fu pubblicato a Roma die il loro Patriarca di 
Mefopotamia con 5- altri Vefcovi abbia riconofeiuto il 
Papa còme Capo della Chiefa . 

3 I Monofifiti, o fia Gìacobbiii della Siria. Chiamanti 
Monofifiti, perchè foftengono, che la natura Divina, ed 
umana in Crifto i ormano una fola natura, non perchè le 
due nature fon confufe infame, ma bensì perche runica 
natura di Criiìo e doppia e compolla. Hanno il nome di 
Giacobbiti, perchè Giacobbe Barade'o o Zanaio nel 6. 
fecole regolò i Riti della lor Religione. Il loro Capo è 
il Patriarca A' Antiochia, di cui la Sede principale c in 
un Moti attero poco lontano dalla Città di Mardin , acuì 
è fubordinato il Mafrian (cioè Catholicus, Primas) di 
Mefopotamia, la cui Sede è in Tagrit, quantunque ora 
rifeda ne! Monaftero S. Matteo poco dittante da Mo- 
ful . Molti di quello partito fi fono uniti alla Chiefa 

4 Cli Ayviihì j' accordano co' Monofifiti nel credere 
una loia natura in Crifto; fc ne difeoftano pctòda'Riti , 
ed in parecchi dogmi, ed in molti punticoiwengonoco' 
Greci. Elfi fon fottopolti a' 4, Patriachi. Il primo de' 
Patriarchi, che chiamati Cattolico o fu Univerfale di 
tutti gli Armeni, rifiede nel Monaftero di Etrhmiadzii» , 
circa l. leghe dittante dal!;, Cina di Eriw.^i : in Amie:», 
Walarfciabat); il fecondo rifiede in Sii della Provincia 
di Carman; il terzo ìnGandfalar ddla Provincia Perliana 
di Scirwan, ed il quarto neJI' Ifola d' Aghtìiamar ;Elli 
dicono la Mena nella lingua Armena antica . A Gerufalemme 
i ifiede un Patriarca Titolare Armeno , ed a un altro 
Patriarca Titolare di Coftantinopoli fon fubordinate le più 
vicine Chiefe dell' Alia minore. Gli Armeni hanno t 
loro Vefcovi c Arcivefcovi . Molti Armeni lì fono uniti 



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DELL' ASIA. 19 
alla Cliiefa Romana, e dipendono dall' Arcivefcovo di 
Nachdfcewan . che è femprc dell' Ordine de' Domc- 

5I Maroniti, clic vivono ne' contorni del Monte Libano 
ndla Siria, e nell' Ifola di Cipro . 11 lor nome deriva 
da quello del lor primo Patriarca dìnomeMaron, econ 
effi fi fono uniii i Mtriaiti . Molti d'elfi quantunque s' 
accordino con la Chiefa Cattolica Romana, non ottan- 
te non deoofero i riii deli' antica lor Religione . Sono 
fubordinati a un Patriarca, che chiamali di Antiochia, 
e femprc ha il nome diPietro. Elfo tificdenel Monaftero 
di Cannobine del monte Libano. I Maroniti nella loro 
Liturgia fi fcri-oiio ddla lingua Siriaca. 

II. I Crifiiam ' Cattolici Romani fon crcfciuli di numero 
nell' Afia meridionale, dacché i Miffionarj CaitoliciRo- 
mani vi fi fono moltiplicati. I Gefuiti vi hanno contri- 
buito più che altri , ed ima gran parte le ne deve nell' 
Indie a' Teatini, ed AgofHniani , e nelGiapponec nella 
China a' Domenicani , Francefcini , Cappuccini , ead altri 
Religtofi . Nella Perniola di qua dal Gange in tutte le 
Provincie erano i Miiìionarj Gefuiti ,edin maggior numero 
fi trovano i Criftiani Cattolici Romani nel Regno di 
Madureì , c nel Territorio di Goa. I Gefuiii fi erano 
inoltrati anche in Siam Tongking , Kochinchina, Corea., 
e Tibet . Nel Giappone t Cattolici Romani fono fiati 
eftirpati; ma nella Qi ina fe ne irova tuttora gran nu- 
mero. Anche in Siria, in Aflracan, ed in altri paefi;e 
alcuni luoghi fi ritrovano di Comunità Cattoliche Ro- 
lli. Gli Olandefi, Inglefi, e Danefi non il fon meno 
affaticati a predicare la Dotriria Crilliana iti quelle con- 
trade dell' Afia meridionale, ove hanno le loro colo- 
nie, di modo che i .Ctiflianì Calvinifti e Luterani vi fi 
Cono accrefeiuti in un numero confiderai^ le . Anche in 
Smirne ed in Aflracan v' è una Comunità Luterana , c 
dell' altre fe ne ritrovano ntjla Siberia . Paffete- folto filen- 
Eio quei Luterani, Calvinifti , e Anglicani, che vivono 
dìfyerfineirAfia. 

j, 12. Che nell' Afta Meridionale non.fi fewfeggi dì 



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DtìiL- A i I A. 
Melìieri, Manifatture e Fabbriche , lo dimofirano le Mer- 
canzie , che ne vengono trasportate in Europa , le quali 
fono la Tela di Cotone, l'Indiana, la Tela Oritctiina, 
i Fazzoletti, le Tovaglie, i Tappeti, il filo di Cammel- 
lo e Cammellotti, le Storti: di Soia infettine eziandio d' 
Oro, e d'Argento, Sagri, M atroce h i n o , mobili rifiliti 
di Lacca, Vafi di Porcellana ec. Benché gli Aliatici tra 
loro traffichino i prodotti naturali , e dell'Atte 1 ; pure il 
iralporto di que' generi , che fallano in Europa , Affri- 
ca , e America, quali interamente fi fa per metto degli 
Europei. Tra popoli dell'Alia neffimi vanno in Paefi tan- 
to lontani a cagion del traffico, come gli Armeni e Bu- 
chari , rie' quali r primi pattano anche in Europa e Af- 
frica. Tra gli altri Mercanti Afiatici non v'è chi intra- 
prenda viaggi lunghi , crime i Malabercfi e Chinefi, per 
Mare; i Giiiicfì neppure ollrcpafl'ano rifole più vicine, 
ed il Regno di Siam. 

5. ^i■ I-à Letteratura dell' Alia, paragonata con quel- 
la che ora fiori Ice in Europa, è di poco rilievo. Con- 
fitte principalmente nella Poeta , Morale , Aritmetica, 
Ailronomia, o piuttofto Allrologia , in un poca di Lo- 
gica e Metafilica , nella Medicina , cioè ncll'intcnderli 
dell'erbe fallite voli j. e Dell' applicarle. La Sede principa- 
le delia Letteratura, e le Scuole più cofpicue dell'Alta 
trovanti a Benares (o Waraiiafi, oppure Kafcr ) fui Fiu- 
me GanE<- ne II' Indoli a ti per gì" Indtani Iduìatti, ed a 
Samatiund dcNa Bui Ilaria pei 1 Maomettani - 

}. 14. La Sioria de' popoli, é de Regni dell' Afia è 
la p;ù antica , giacché Iddio fcelfc l' Alia per ettére la 
Sede de' Patriachi del genere Umano , Jdamo e AV. 
Ambedue furono polli da Dio fo un Paeie dell'Ada, 
che in circa Coima il sotto delle (reparti dalla terra, 
che tra ette fon unite; acciocché con maggior facilita i 
loro discendenti potettero dilatarli fqJJa wpet£cìe della 
lerra . Le altie Parti del G;obo Terreftrc danno avuti 
dall'Afa non lolamenic 1 loto primi abitanti, ma anche 
le beflie, e molte pian:* , o direnamele , o indiretta- 
mente. Indi è venuta anco la cognizione di D;o, «del- 
le prime Arti , e Scienze 1 

Ipri- 



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h t i. l' Asia- 
t primi Ji^n/ dell' Afia, che Tono quelli di Babilonia -, 
Affirìa, e Ci/na , ebbero princìpio dopo il Diluvio Uni- 
vi rfale , accaduto nell'anno del Mondo 1656 , e neh' 
ìfleflò tempo è nato anche il Regno d' Egitto in Affrica. 
ESerifimile, che l'origine de' detti Regni coincida col 
principio del Secolo io. L'Imperia à' Affiria fu avanzato 
ad una potenza di gran rilievo folto Nino, che dilatò 
il Ino dominio non fidamente fui Regno di Babilonia , 
ma anche fapra altre pani dell'Afta, e Copra l'Egitto. 
L' impero perfiftette in quella grandezza fono i fuoi prò- 
prj Monarchi fino al principio del Secolo Jl , nel qual 
tempo contro il Re Hardanapalo rivoltarcnli di concerto 
Arbaci Prefetto de' Medi, e Bilefii Prefetto di Babilo- 
nia. Arbace ['impadronì dell'impero d' Affina e della 
Abdia. Ma i Difendenti d' Arbacenon ne rimafero gran 
tempo in poffefla. Imperocché gli Affirj furono i primi 
a rivolrarfi, ed il loro efempio fu di poi feguitato an- 
che da Babilomfi , onde nacquero dm Regni diftinti. E 
quantunque dopo qualche tempo il nuovo Regno di Babi- 
lònia folle all'orbito dal Regno nuovo à' Affina; pure mie- 
Ila riunione non fu d! gran durata . Imperocché nell' 
anno del Mondo 33ìp Nabopolaflar liberò la Babilonia 
fu a Patria dal Dominio degli Affivi ( e nuovamente oc 
formò un Impero irtdependente , che da lui fu accrc- 
feiuto coH'acmiilìo di nuovi! Provincie, e maggiormente 
dal fuo figlio Nebucainttztr ( Nabuciodonofor . > Il Regno 
d' Affina fu incorporato a quello de' Alidi circa l'anno 
3388. Nel Secolo 35 il Regno di Ptrfia prefe fummo* 
vigore fotto il Re Ciro, che nel 3415 non folameatefi 
refe padrone della Monarchia unita di Affiria e Media , 
Ina anche in appretto del Regno di Lidia, e dell'Homo 
Regno di Babilonia. I fuoi SuccelTori dilatarono anche il 
loro dominio fopra uua parteconfiderabiledell'Icdoftan, 
e fopra una porzione dell'Affrica, ed Europa. Lo Stato 
profpero della Monarchia Perfiana durò fino al Secolo. 
37 del Mondo , nel qual tempo Aleffand.ro Re di Mace- 
donia s'impadronì della Perfia, e di miti i Paefj fotte- 
polli a cotefta Monarchia . Ma quello primo . dominio 
degli Europei fopra una gran pane dell'AC» fu di po- 



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ea durata; imperocché dopo la morie diAlefiandro, ac- 
caduta nell'anno dei Mondo 3653 , quel grand' Impero 
In difciolto . Tra'Regni particolari, che ne nacquero, fi 
diftinie quello de' P.irti , fondalo nel 3734 da Arface , 
e s' avvanzò a una grandezza mirabile, mamme quando 
nel 226 dopo la Nafcita di Criflo a Parti fu tolto da 
Perji.mi fono la condotta di Artaftrft. Nel Secolo 3S 
i Celti , e dipoi i Sciti e Sanniti dall' Afia pacarono in 
Europa, ove s'impadronirono di molti Paefi,«d i Ro- 
mani avanti e dopo la Nalcita di Grillo fi refero pa- 
droni d'una patte confiderabile dell'Alia Meridionale . 
La Nafcita di Gesù Crìfio accaduta nel 3973 fu utile a 
tutto il Mondo, e la Religion Crifiiana, clic ebbe prin- 
cipio in Alia, indi s'è dilatata per tutta la terra. 

V Emigrazioni di' pepali itti' Afia in Europa continua- 
rono anche dopo la Nafcita di Crifto : imperocché nel 
IV. Secolo dall' Afia Settentrionale pattarono in Europa 
gli Hunni, nel V. Secolo i Bulgari, nel VI. gli Avari 
( propriamente i Gengini ), e ne' Secoli Vili, e IX. gli 
Vnghcri , i quali tutti vi fecero delk'grancoiiquifte .Emi- 
grarono parimente dall' Afia per pattare in Europa ncll' 
Vili, e IX. Secolo f,li Arati ofaSaractni, nel IX. Secolo 
iRuffi; nel Secolo XIII. i Tartari, e nel XIV. i Turchi. 
Mane' Secoli, chefeguono , le cole fon andate a rovefeio ; 
imperocché gli Earipti fono paffuti in 4f\a , e vi fi fonimpa- 
dronjti di molti P.iefi. 1 Rutti fin dal Secolo 16 a po- 
co a poco fi fono refi padroni dell' Afia Settentrionale , 
che forma circa duequinti di tutta l' Afia. I Portoglieli 
acquetarono gran parte dell' Afia meridionale nel Secolo 
XVI . Il loro dominio fi (tele Culle colte de' Golfi di 
Arabia , e di Perfia , fu quelle delle Penifole di qua e 
di là dal Gange fino alla China , es' impadronironoan- 
che di Ceilon, e dell' Ifole di Sund, delle Molliche, c 
d'altre, le quali potfeQkmi per la maggior parte fon paf- 
fete nelle mani degli Olandifi . Gli Spegniteli vi polfiedo- 
00 l' Ifole Filippine, e gii Infittì, I-'mnce/i , e Dancfi vi 
fon padroni di varie Fortezze e luoghi lullc colte della 
Perniola di qua -dal Gange. E ficconve ne' tempi antichi 
la cognizione della vera Religione dall' Afia è paffete in 



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DELL' ASIA. 3? 

Europa, cosi fin dal fecolo 16 gli Europei hanno ri- 
portato in AG* laReligion Crrftiana , e fi fon affa liciti 
a dilatarcela, come coita dal §. il. 

Non ho detio ancora lutte le gran rivoluzioni accadute 
nel Governodc' Popoli dell' Alia . Ve ne fono alcune aloe, 
che non debbo n tralafciarfi . Nel SfcoloVH. da Muometto 
fu porto il fondamento della gran Monarchia degl'i Arabi, e 
Saracìni , che fono il Governo de' Calili fi Itefe non folamen- 
refoprauna gran parte dell'Alia Meridionale, ma anche 
fopratinapartedeli' Affrica ed Europa. EiTa non ebbetine 
primadelSccoioXIII, quando gli avanzi della medefima 
furono afforbitt dM' Impera Mangoltfe molto maggiore di 
quello degli Arabi. IlFondarote di elfo fu Dftix-:ìi-CI>a-<:, 
Mongolo di nafeita, che viife fui principio delSecolo XIII , 
edebbe la fila Sede nell'Afa Settentrionale. Elfo riunì i 
Mangili e Tartari, popoli potenti, e dell' ilìeffa origi- 
ne, Ì quali unitamente s'impadronirono della maggior 
parte dell'Afa, e inoltrarono per un gran trauoezian- 
dio in Europa, Dfc'mgis Cb&n mori nel 1157, lafciando 
4 figliuoli, Tfciutfibi ( Zuzzi ) Zigani, Vgudui, cT.ii,- 
lai, il quale fu privalo dell'erediti. TfebtHtfct , viven- 
do ancora il padre, ottenne il dominio de' Pacfi vicini 
a' Fiumi Wolga e Don, che allora ebbero il nome Tar- 
taro di Daicbte Kipfchiai, o Xaptjcbiak , cioè la Pianura 
di Kipfchiak. Sona quello Dominio erano comprefi i 
Regni d'Alhacan, e CftfaR, tutta la Tartaria Diccela , 
ed alcuni vicini Paefi d'Europa . Da coteilo Tfciijtfd 
difeende la Cafa regnante del Chan Mia Crimea . Zuga- 
tai o J agitai ottenne i Paefi, che formano la Biichari» 
grande e piccola, e la dipendenza (ì ipenfe nel t^-tiipo 
clic Tim»r Big fondò il fuo Regno, a cui furono in- 
corporati i detti Paelì . Ugadai dal fuo padre fu fac- 
to regnante de' Mongoli e Tartari ; ma dopo la mor- 
te di Chaink, figlio d'Ugadri cotefti popoli, e Paefipaf- 
i'arono folto il Dominio de' figliuoli di Taulai, di cui 
fu fatta menzione di fopra . Sfanga o Sùagia, il maggio- 
re di effi mandò il fuo fratello Hxlagn con un' efercito 
in Iran o fia in Per fi a , il quale conquiflò i Pacfi che 
da Ponente confinano colla Pcrfia, e lafciò tutti quelli 
4M* . C Pae- 



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Paefi a fuoi difendenti. Manga frattanto portò la guer- 
ra alla China e vi fece delle conquide. Gli fticcefle il 
fuo fratello Cablai Chan che fi ft abili nella China, e vi 
fondò quella flirpe de' regnanti che chiamali Ijnen. fin 
da quel tempo il Paele de' Mongoli fu fatto Provincia 
della China, ed i Chatii della detta flirpe Mongolefe 
fecero governare rotella Provincia da'Ioro più fedelipa- 
renti . Ma nel 1368 i Mongoli furono feacciati dalia 
China, e finalmente ebbero riilclTa forredel popolo det- 
to Kalkas , che è un ramo de' Mongoli , di panare l'or- 
lo il Dominio de'Cbincfi, i quali nel 1757 s'impadro- 
nirono anche della maggior parte del Pacfe degli Ocl ci- 
ti, o da de'Kalrmichi Sengori . Quella parte della Si- 
beria, che fu fottopofla a Dfcingis-Chan , edaKuifciunt 
Chan ilio difendente, ara è dominata da' Rulli. I Pac- 
fi conciliati da Dlciiigìs -Chan e dalla fua dipendenza 
nell'Afta Meridionale , nel Secolo 14 paflarono fotto L' 
Impero, che fin dal 1370 fu fondato da Timur Beg , 
detto ordinariamente Tanitrlano, che più propriament e 
fi direbbe Timor Leng, cioè Timur lo Zoppa. Egli ebbi 
la fua relìdenza a Samarkand della Bucharia , e conqui- 
do l'Afia dall'Arcipelago fino al Fiume Gange ed a' 
confini della China, e dal Mare di Perfia fino alla Si- 
beria, e s'inoltrò per un gran tratto eziandio nella Ruf- 
fia. Ma il fuo Impero dopo la fua morte fu difciolto,' 
ed Ì fuoi difeendenti regnanti di ChorafaO furono ellir- 
pati nel principio del 16 Secolo . Una linea della fua 
Cafa regna ancora nell' Indoflan folto il nomt di 6V.™ 

15. La forma di govirno negli Stati e Pacfi dell' 
Alia è oMonarchica, oDifpotica, oppurcRepubblicana. 
La froma di Repubblica non folamente vi fi tifa tra 
molli popoli piccoli , governati o da' più anziani , an- 
nualmente eleni, oppure da'Ptincipi, a cui fi preila ob- 
bedienza , quando fi vuole ; ma anche in quegli Stati di 
maggior eftenlione, che fembrano Monarchie, quantùn- 
que l'autorità fuprema vi Ila più torto nelle mani de' 
Governatori delle Provincie, però trattano i Sudditi co- 
me fchiavi. Uno Stato di quella natura è l' Indoflan. 

5.iff. 



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DELL ASIA' J5 

}. 16. Avendo già deferi tu l'Afia Settentrionale dell' 
Impero Rullo, nella prima parie della Geografia, la 
pano qui folto filenzio. Gli Scrittori Orientali foglion 
diViderc una gran parte deli' Alla in Iran e Turati . Il 
fiume Armi o Ila Gihon, aniicatnenrt Oxur né fa il 
confine. Qjiefto fiume dalla parte orientale del Mar 
Cafpio ne' tempi antichi formò i confini Settentriona- 
li del Regno di Perda, e sboccò nel Mare Cafpio, ora 
però fi perde nel Lago d'Arai; Sotto il nome d'Iran 
s'intendono i paefi del Regno di Perùa, e fotto quel- 
lo di' Tttraii i paefi di Turkomanni e Ueibeki . Comin- 
cierò la detenzione dell'Alia dalla parte dì Ponente, q 
fia di paefi dell' Impero Turco, e Ìndi andrò inol- 
trandomi verfo Mezzodì e Levante . 

5- I7- Prima però accennerò le Carte Geografici* ge- 
nerali dell'Alia, adattate all'ufo, quantunque non ve 
ae Ila alcuna , che non abbia faifogno di niolté correzio- 
ni . Nel Secolo conente La Carta generale dell* Alia è 
Irata molro migliorata dà Guglielmo de ? lsle , e Ber- 
marno Moli; ma la Caru dell'uno e l'altro non putì 
paragonarfi con quella di Giov. Mattia Hafe. La di lui 
Carta non potuta da elfo al fuo intero compimento fa 
terminata da Aag. Goliliet Bohm, e nel I743. pubblica- 
ta dall'officina Homanniana. Alcuni anni dopo fu data 
alla luce da Robert la Carta corretta di Samoli, che 
però è inferiore a quella, che dall'anno 1751 fino al 
53 fu pubblicata in 3 fogli da Anville , la quale però 
non e {eaza difetti. . .. . 

t. I Paefi dell' Impuro Otlomanno. 

La Carta , ave quefti paefi , quantunque in piccolo , 
fi trovano ben rapprefentati , e quella di Gi'ow; Michele 
Franz de Imperia TWr'm, pubblicata nel 1734 dall'Ol- 
eina Homanniana di Norimberga . 



L'Afia 

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D E L L' ASIA. 



L'Afia Minore. 

$. i. Ebbe anticamente il nome d' Afia Minore quella 
Perniola , che dalla parte di Settentrione confina col 
Mar nero, da Ponente col Canale, detto anticamenu 
disfiorai Tirami, col Mar diMarmora, «.'Dardanelli 
(anticamente ElUfponlo) e col Mare bianco o iia Arcipe- 
lago; da mezzogiorno col Mar Mediterraneo, da Le- 
vante coli' Eufrate. Qiieflo tratto di paefe ha circa 
11000 miglia geografiche quadre. I Greci all'Alia mi- 
nore diedero il nome d' Arartòiitjì fot [intendendo il 
folìantivo x a 'p a ' e ' 0 ^ Ptefi orientale, perchè relativamen- 
te alla Grecia, e fpecialmente alla Città di Coftamino- 
poli cotefto tratto di Paefe è funaio a Levante . Dalla 
parola greca AVarcJiil (Levante) n'è nato il termine 
Turco Anaàolì, e la parola Latina Natalia, adottata 
dagli Europei, clic lignine» 1" jllcflò che Levante , termi- 
ne, che i Mercanti e Navigatoti danno a quello paefe. 

1. Una Caria dell'Afta Minore con indicibile lati- 
ci , e eoo un gran genio e con profondo cognizioni è 
ftaia fatta dal Signor Profeuore GUv. Mattia tìafe, che 
nel 174;, dopo la Ina morte fu pubblicata dagli EieJi 
di Homann a Norimberga . Che quefla Catta ciò non 
ottante abbia bifog-no di molte correzioni , ce lo inle- 
gna la Carta, quantunque ancora difettofa, che ritro- 
vìfi inferita nella terza parte delta deferizione de' Pacfi 
orientali di Ricario Parok, della quale, come pure- della 
deferizione de' Viaggi per la Turchia e Pcrfia di Ot- 
trr , il di fopra lodato Autore non potè forvirfene , 
perchè l'una e l'altra furono date allalucc dopo la di 
lui morte. Quantunque però quelle ultime due Carte 
fuperino tutte l'altre precedenti in clatezza , ciò non 
oliarne non fon del tutto conformi alla vera figura 
del Paefe, c il difcoflano affatto dalla prefente eoititu- 
zion politica di elfo. 

$. 3. La Terra ferma dell' Afia Minore ha gran nu- 
mero di Monti affai alti, e delle Montagne riguardevoli , 
delle quali quella è la principale, che anticamente ebbe 



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dtU' A S i A: ti 
il nome di Tamia. Comincia dal Promontorij Chelido- 
nefe, c da principio mirandoli verfo Set tent rione , dopo 
un breve tratiro prende la direzione verfo Levarne , e 
inoltrali malto ridi' Alia . Le cime de' Monti più alti 
Ibno Tempre coperte di neve . Tra' Monti vi fono flati 
anche de' Vulcani . Delle Pianure ve ne fono alcune dì 
grand' erte nlìon e . L'Inverna vi è rigido, ma breve. In 
tempo & Efiate il caldo vi è grande, che in alcune con- 
trade vien temperato da' venti, che in cotefta flagionc 
fogliano fóffiare; e dalle contrade , ove le paduli ed il 
caldo renrìon l'aria malfann , gli abitami fe ne ritirano 
ne' Monti vicini, per godervi l'aria frefea e falubrc . La 
Pelle talvolta vi la grande (trage. L'aria vi e più tempe- 
rata in quel tratto di Paefe, che è più vicino al Mar 
he ro . In molte contrade il Terreno è cattivo e Aerile , 
il qua! difetto vien compenfato dalla gran fertilità degli 
altri terreni , quantunque appena la metà ne fia coltiva- 
ta; i Campi ben coltivati producono le Biade in abbon- 
dama. Vi il coltiva anche il Rifa, che i eccellerne ne' 
contorni di Angora, e nelle vicinanze di MillelT fi fa 
anche del Tabacco, elle dopo quello che fi fa ne' con- 
torni di Larìchea, è il migliore della Turchia. Lo Zaf- 
ferano dell'Ada Minore è di bontà e virtù (ingoiare, e 
molte vi fono le contrade, che ne fono affai ricche. 
Evvi una pianta d'un fiore turchino, il cui feme s' 
adopra a farne un color turchino. Il Paefe abbonda di 
frulla a" alberi, che fono le Mele, Pere, Nefpole, i Fi- 
chi, Limoni ec. Degli Olivi, e Gtifi , ve n'è gran co. 
pia, ed il cotone raccogliefi in abbondanza. Il Paefe 
produce più Vino, eccellente e ordinario, bianco e rof- 
lo, di quel che abbian bifogno gli abitanti. Evvi la 
Quercia, che produce le ghiande groife, di cui fi fa ufo 
nel conciar le pelli. Il Ugno da fuoco in alcune conrra- 
dc e tanto icario, che la gente baila fi vede colìrctta 
a bruciare lo Aereo feeco di vacca . La bum delle Peca- 
ri è grolla; ma dall'altro canto ne' contorni di Angora 
rirrovanfi le famofe Capre di nome Kà'mel, che per lo 
più fon bianche, molte di color grigio, e poche di co- 
lor nero, delle quali i! pelo è eccellente . Quello: pelo 
C 3 è rie- 

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p nociuto, e talora arriva alla lunghezza d'un piede, 
JJ più fuiq è quello de' Becchi il' uno e di (incanni. Il 
pelo più corto , e ordinario , il <juale e ^ ct lra 'I F e '° 
più lungo, lì leva dalla pelle , quando la <^apra è mor- 
ia, e le ne manda gran copia in Europa, ove fi ado- 
pra net far cappelli: l>* coltivazione dell* Seta vi forma 
uri oggetto importante . Pel Miele 1 della Cera non y? 
n'è Icarfezza . II maggiore de' laghi, che vi è, foranee. 
Sai nitro, Sai marino, e Sale ordinario. A pie del Mon- 
te, deito anticamente Ida, fonovi delle Miniere di Ar- 
genta-, Piombo, Rame, Ferro, e Aliarne; fono però po- 
co utili . Vi fi ritrova gran numero di Bagni caldi , con 
parecchie forbenti di acqua falla , pregna di Zolfo . In 
poca dillanza da Ismid feaiurifce dell'acqua melcolata 
d'Allume, che ferite di medicamento contro i calcoli , 
c la difenteria. I Terremoti fin da'tempi antichi hanno 
ipeflu volic danneggiata i' Alia Minore. I Fiumi princi- 
pali del Paelé yanno a sboccare nel Mar nero, i quali 
fono, l'Ava o Ajala, detta da' Turchi Saha:Ì o Ssha- 
ria, anticamente Sagarit , o Sangar'mi; il Bartin, .anti- 
camente Partkcnius ; il fiume Kìzil-Irmai, anticamente 
Halys , e quel fiume che in antico ebbe il nome di 
Iris . Nel Mar Mediterraneo sboccano i fiumi , Seibm , 
anticamente Sarai, che prelTo Kaiferie, o Kaiffariali 
nafee nel Monte Kormcz , e dopo eflervifi unito il fiu- 
me Dfciittan, detto anticamente Pyranmi, va a gettarli 
nel Mediterraneo , Il Mfander con altri fiumi più picco- 
li sbocca nel Mar bianco. 

Delle Jfsle che appartengono all' Alia Minote , .-altre 
fono fertili, e altre Iterili, Jfl quali hanno bifognO di 
grani foteftieri-. Alcune [fole producono del buon Vino , 
e tra varie .altre ipeeie un Mulcado rofib , e bianco , 
ch'c gagliardo. Producono anche Cotone, Neil' Ifola di 
Scio ritrovanfi da'-Zoifi/ci , o Terebinti, Abeti, e Pini 
molto, pr-egni di ragia , onde fi fa della pece e catrame. 
Si fa toiche gtan quantità di Seta, la Simo e Milo ri- 
trovati una fpscie di terra bianca, ebe s'adopra: nel la- 
var i panni. In Leibut vi fono de' Baj'.ui .caldi < 1 1! 
4.. 4. Qli Aitanti dell'Alia minore fona -i Tanhi-, 
■ . ' , J 7V- 



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Turcomami , Unteti , Eirci, Grfri, Armili, e Franchi o 
Europei, i quali a cagkm del traffico dimorano nelle 
Città Mercantili, c vedono alla Turca. Il numero de- 
gii Abitami è minore di quel che comporterebbe la 
grandezza e il filo naturale del Paefe.- e da per lutto 
fi trovano degli argomenti delti gran decadenza de! Pae- 
fe . Le Città ed i Cartelli , che anticamente furono ce- 
lebri , o fon del tutto a terra , oppure per la maggior 
parte fono in uno flato mefehino . Il numero de' Vìlag- 
gi è piccolo. Le Strade maeflre per il gran numero d' 
anaffini, tra quali i Ture orna uni occupano il primo luo- 
go , fono tanto mal ficure , che i paflaggieri fon coflret- 
tì a viaggiar in compagnie, dette volgarmente Carava- 
«e, propriamente Kiervaer. Da' nomi di fopra accenna- 
ti delle nazioni, che vi abitano, vedefi anco la diver- 
fità delle Religioni, che vi fono. Poco fi coltiva la 
Ltittratura , e quel poco ritrovafi ne'foli Greci, e la 
loro Scuola è la migliore uell'lfola di Patmos, ove 
Itudiano l'antica lingua Greca, la Finca, Metafilica, e 
Teologia, ed è frequentata da' Giovani di varie Provin- 
cie. Vi fi ritrovano anche de' Greci, maifime neh' Ifole 
che mandano i loro figliuoli a Padova in Italia, per 
(Indiarvi la Medicina, e vi fono chi da Letterati fan- 
no i viaggi d'Europa, e talora vi fi ftabilifcono . 

4. y lx. Mjnij'jttxre dell'Alia minore confittone prin- 
cipalmente nc'feguenti Articoli. II cotone vi fi fila , e 
fi tefle in varie maniere. Vi fi fanno de'Tappeti di Se- 
ta in vario modo . I Tappeti T»rcamanni fon lifei , ador- 
ni di ftrifee larghe , figurati . Vi Ci tefl'ono delle Tele di 
mezza Seta e mezzo Lino, da farne camice, varia for- 
te di K.afo per lo più flrifeiato , da faine calzoni alla 
Turca, una fpecie di Drappo fotrile di Seta, detta 
Urunlucke, da farne camiciuole da Donna; varia forte 
di Dommafco, e altri Drappi di Seta, Guanciali di 
velluto di varia fpecie e bellezza . Il pelo della Capra 
d' Angora non folamente adoprafi a filarlo, ma anche a, 
tenerlo. Se ne tefle un Drappo a due fila, che s'affo- 
miglia a'!a Sargia la più lina, ed. è o lifeia o rigata, 
un Camelloito fino a 3 o 4 fila , che talora è ondeg- 
C 4 ti**- 

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40 DEL V ASIA. 

giantc( di codcfte due fpecic di Stoffa ferronfi i Tur« 
chi per veftirfene d'Eftaie ) un altro Camcllono a 
tredici fila, che ira (portarli in Ewopa, e nari ha il fi- 
mile in bontà, altre forre di Sioffa, e Pelutii di vario 
genere. Vi fi prepara anche del buon Marocchino rodò . 
NellTfola di Lesbo fi coilrui'fcono di abeto le Barche, a 
Navi grotte, chet|uaniuncjue (ianoalTai leggiere , pure du- 
rano fino a 12 anni, perchè il /chiame ;è picnodi ragia, 
§. 6. Il Traffico fiorifee tuttora filile Colte Marirti- 
me. L'Alia minore manda a Coflantinopoli ed in alni 
Paefi d' Europa-grani , Tabacco , e frutta d'Alberi, Olio 
d'Olivo, Vino, Uva palla, seni-ri da Speziale, Ghiande 
grolle da conciare le pelli , Cotone , Lana grotta di pe- 
core, filo dì Turchia, pelo ordinario di Capra, filo di 
pelo di Capra delia Kàjriel ( non efiendovi permetta f 
evirazione del pelo rozzo ) Camclloui , e altre Stof- 
fe, fatte di pelo della detta Capra, Seta, Tappeti di 
Seta, Guanciali di Velluto, Cera, Pelli di Bufalo, 
Marroccliino, e Allume. La Piazza principale di traf- 
fico è Smirna. Il traffico, che gli Europei fanno per i' 
Afta minore, nel fenio più rifireito chiamali Traffico ili 
Levante ( $ 1 ) , e le Piazze Marittime di Traffico 
chiamanfi ordinariamente le fiale di Ltvanit , lei Echcl- 
ies dtt Levati! . 

5. 7. Anticamente l' Alia minore fu th'vifa in picco- 
li Regni e Provincie . Nella parte di Ponente vi fu- 
roti le Provincie ed i Regni di F rigia maggiore t mi- 
nore , Mifia, Eolia, Ionia, lidia, Caria 1 Doris, CD* 
nel fenfo dc'Romani formano l'Afta propria. Ne' con- 
torni della Montagna Taurits, e di là da effà, vi furo- 
no Licia , Pifiiia ,' Panfilia , ì.icaonia , Cappadocia , e Ci- 
lici a . Nella parte Settentrionale vi furono Bitinia, Ga- 
lazi a , Patagonia, e Pattuì: le Provincie d'Eelia, Ionia 
e Doris cran abitate da' Greci. Tutti quelli Paefi col 
fuccefib de tempi pattarono folto l'Impero di Perjia , ed 
infieme con elfo folio la Monarchia Greca. Qyando do- 
po la morte di Alclfandro Magno la detta Monarchia 
fu difcioha in vari piccoli Regni, la maggior parte 
dell'Afta minore pafsò nel Dominio de'^i diSiria, e 



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finalmente fe n' impadronirono i Rimani , Ì quali ne for- 
marono una Provincia , governata da Prelori . L' Impe- 
rator Augufto trovò bene , di fottoporne una pane al 
Governo d' un Proconfole , la quale perciò ottenne il 
nome d' Afia prucanfolart ; e ficcome l'altra parte conti- 
nuò ad effer governata da un Pretore!, effa fu chiamata 
Afia Pretoriana. A tempi dell' Imperator Coliambo il 
Grande, ed in appretto , l'Alia Minorefu divifain Afia 
proconfilare , c nella Diocrfi A fiati e ai quella parte era 
governata da un Proconfole, e quclta da un Vicario. 
Quando l'Impero Romano fu divifo nell'Occidentale, e 
Orientale, l'Alia minore fu parte dell'Impero Orienta- 
le , e rimare folio il Dominio degli Imperatori Remimi 
Orientali, olia digli Imperatori Grtci , fino a tanto, chr 
gli Arabi ne tolfero la parte Orientale, che però riror- 
nò fotto il Dominio degl' Imperatori . Ma dopo la me- 
tà dell' 1 1 Secolo que' Turchi , che eran fottopoili a 
Sultani SrigjuAi del teno Ramo, fecero un iinuione 
nell'Afia minore, derta allora Rum, cioè Pétft it' Ra- 
mani, e n* conqulibrono la maggior parte, dì modo 
che gì' Imperatori Greci non ne confermarono altro, che 
un tratto dalla parte Occidentale . A Sultani, che n' 
ebbero il pofTeùo, fu dato allou il nome di Stlgjuìd di 
Rum, e dall'anno 1074 fino al )Joo ve oc regnarono 
IJ, dipoi tutta l'Afta minore pafsò fucccllivameuie lut- 
to ? impero de Afyngoii , fondato da Pfiiifjl Cban, fot- 
io quello i!i Tamerlano, e finalmente lòtto il dominio 
Oltomano, che la poflicae anche piefcnicmente. 

S>- 8. I Turchi hanno divifa l'Alia minore Ìn7 Pro- 
vincie, che chiamafi Anadoli , o Ga Natòlia , Roma, II- 
fcbil, Adana, Mtrafcbe , e Siwas , la quale nel fenfo più 
riltretto chiamafi Provincia di Rum . 

I. jinadoti . 

La Provincia , a cui i Turchi datino il nome d 1 Ana- 
doli o Ila Natòlia, ha gli fteflì confini della Natòlia o 
fu AGa minore deferii t» di fopra ($. 1.) dalla pane 
di 



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41 DELL' ASIA> 

il lètte «rione , ponente, e menadi; ma dalla patte di 
levante oltrepalfa i confini della Provincia de' Caratnan- 
ni, e di Srwas, e comprende l'antiche Provincie di 
Bitinia , Paftag&iia , Gatazia , Frigia, Mijìa, Eolia, Io- 
nia , Liàia , Cada , Doris , Pifidia , Licia , e Panfilia . 
Il Governatore di quella Provincia , detto BtgiUrhigj d' 
Anadoli , è il primo dei Governatori dell'Alia minore, 
c rifiede in Ktutahya. La Provincia è divifa in 14. Sand- 
feiocati o ùiDiftretti , chefono^ora , Aiti* , Boli, Ha- 
mid, Saraiiffar, Karafi, Ha/lemmi, Khuiavcndkiar , Ki- 
anguiri , Kiutahya, Mintele, Sarukian, Saltati Engni Te- 
be. C0S1 gli trovo nominati da Riraut, e Otttr . Il Si- 
gnor Otter deferire anco il Dilkctto ci KWjWft, lenza 
dire, le efib Sa uno de'Diltrctti di l'opra accennati, o 
quale de' Diftretti accennati fia l' iftefib con elio . Vi fo- 
no anche de' Luoghi non comprefi ne' detti Diftretti, e 
che appartengono alia Valide Sultana, cioè alla Madre 
del Gran Signore, la quale ne ritrae le rendite, e gli fa 
governare da chi eiTa vuole , tra quali luoghi è compre- 
fa per efempio Smirne . Può elTere che anche il Dillret- 
to di Kodja-Ui fia della Madre dell'Imperatore. An- 
che i contini de' Sandfciacatt non mi fono abbaftanza 
noti, e fono pochi i Scandfciacati di cui io fappia le giu- 
rifdizioni fubalterne. Perciò non ardifeo di determinare 
i contini e le appartenenze de' Diftretti , e mi contente* 
di far la deferitone de' luoghi più corifiderabili . Comin- 
cierò dalla Città Capitate. 

1. Kiutahya in alcune Carte Geografiche Cutayc an- 
ticamente Cotium , la Città capitale d' Anadoli, e del 
Diftretto di Kiutahya ove rifiede il Begilerbcgi d' Anado- 
li è polla a pie d'un Monte. Dalla parte di Nord-Oft 
v' e una bella pianura , 'bagnata dal Fiume P«rfak , che 
di là da Esiti Sceher s' unifee al Fiume Sakaria : Oltre 
un buon numero di Mofchee Turche vi fono anche 3. 
Chiefe Armene. Accanto io un alto dirupo v'è un an- 
tico Cartello. Nella vicinanza della Città, ed in dillan- 
za di tre ore da efia dalla pant di ponente , nella pia- 
nura di Ymdgal* , ritrovanfi alcuni Bagni caldi . 



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dell' asia- 43 
i Kujalaki, Villaggio a'piè dell'alto monte Domalia , 
coperto d'abati molto alti. 

% Stguta anticamente Sjnms, città piccola. 

4 VczirKbm, cioè albergo del Vìfir ; anticamente 
Agriiium, Borgo, i cui abitanti quafi tutti fon Greci, 

5 Rbandtk, Borgo, e luogo capitale della GiurifJizio- 
ne di Akyazi nel Diflretto dì Sodio- Si. 

6 Guuvé , anticamente Protomacn , poco diftanrc dal 
lido orientale del fiume Sakaria nel Diuretici di Kodja- 
Ili. 

7 Scb'tU, ScbùU , Gattello fui mar nero nel Dilìretto 
di Kodja-Jli. ■ 

3 II Caftciio d' Angeli Kara dingi Nifsar , pofa fui 
Canale in faccia al Cartello di Rumili Kara Ungi Htf* 
far , in poca diftanza dal Mar nero. L'uno e l'altro 
cartello detti CafiilH "«avi da' Franchi (Europei) furo- 
no coltrniti da Amurarli IV. Nella vicinanza del primo 
vi fu anticamente il Tempio dj Giove Urto (Jupiter 
Uriils ) . 

p badali Eibi Hiffat, cioè antico CaflcUo del? Afio in 
faccia al Caflelio Rumali Esii Biffar, porto in Europa. 
Credono, che iti qnefta contrada il Canale fia più fìret- 
to che altrove. Ambedue t Cailelli Ibgllon chiamarti 
Caftelli vecchi da' Franchi . ]1 primo fu cortruito da Ba- 
jazet I. quando attediava Coftantinopoli . Quivi vengo- 
no virttate tutte ie navi che panano nel Mar Nero. 

io Eskiniar, EfioXar, Ifcudar , detta dagli Europei 
ScHlarì o Scittarct, anticamente Cbryfopdis, Città gran- 
de lui Canale, in faccia a Coftantinopoli, nel Diflretto 
di Kodia-Jli. La fua limazione è affai vaga, e nel Col- 
ie , che fiancheggi la Citià dalla pane di Nord-Oli (i 
gode un belliiiimo prolpetro. In poca diftnnza dalla 
Città, per andare a KadkiKki,, v'è un Sarai o il» Pa- 
lazzo del Gran Signore, ove eflb fuol trattenerli aitimi 
giorni full'entrpre d' eirate. . , s" 

In faccia a quella Città, nel Canale v'è un (toletta, 
o lia una Scoglio , con una Torre detta da' Turchi Kis- 
kda , cioè Torri dilli Fanciulle , e da Franchi Torri A 
fiandra, e con un'alira Torre, più piccola; in cui di 



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44 DI L L' ASIA, 

none tempo fi tiene accefa una Lanterna per comorió 
delle navi che vi padano . v 

li Kadbi-khi, Kadikii( cioè vihggio d'un Kadhi o 
giudice) pollo dalla patte di Ponente del Promontorio, 
ove anticamente fu la Città dì Cakedonìa , il qual nome 
vien dato tuttora da' Greci a quello luogo. Altri gli 
danno il nome di Villaggio grande, e aliti vogliono; 
the fia Città. L' A rei ve 1 covo Greco, che ne porta il 
nome, è il fello di rango ira ti. Arcivcfcovi primari ; 
Nel 451 vi fu il quarto Concilio Generale. 

Il Kartal , o Kortai, lui mare, a cui altri danno il 
nome di Villaggio, ed altri qutllo di Città. 

J3 Partili e Pndik anticamente Pantichw, fui Mare 
detto da alcuni Villaggio, e da altri Città, 

14 Gtbfc Geèife , e Gtgmbiz! , detto da alcuni Borgo, 
e da altri Villaggio, in un luogo poco dittante dal fe- 
llo d'Ifmid. O in quello luogo, o in un altro piti vie i- 
cino al mare fu amicamente la Città di Libyg., , ove,- 
oppure nella l'tia vicinanza Annibale prefe veleno, e vi 
fu fotterato. 

15 Maboilom, porto piccolo fui feno d'Ifmid. 

ìtì Cor/m, luogo di poco rilievo fulla ftrada per an- 
dare a Scutari, ove in un colle vicino veggonlì delie 
vefìigia, ehe probabilmente fono un avanzo della Città 
d' 4jiacM . 

17 Chaiefk, luogo ove dalla Terra fcaturifee dell'ac- 
qua d'allume, che in gran copia irafportaG a Coftacti- 
nopoli , come rimedio falutevole contro i Calcoli , e la 
Difenteria . 

18 ]&ni&, o Ifmld, propriamente kmrtiid , o loiik- 
mid, anticamente NiconadU, la Città capitale dei Di- 
flretto di Kodia-llis e la Sede dei Pasha, che la gover- 
nano; quantunque alcuni Viaggiatori le diano il nome, 
di Villaggio. Efla pota full' ellremità d'un fedo di Ma- 
re, che ne porta il nome, e che anticamente fu chia- 
mato Siimi Afioctnus e Obbitnm . E'in una vaga fi ma e i- 
one, pofando nella pendice d'un Monte' oppiunofto di 
due Colline, e ftendendofi fino al Mare. Tutte lecafe, 
maifime quelle, che fon poftefulleColline, fon adorne 



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DELL ASIA. 4J 
di orliceli! , piantate d'alberi fruttiferi, e di viti, ed 1 
fianchi delle colline fon parimente caperli dì Orti e Vi. 
gne. Quivi è il termine de' Viaggi delle Caravane che 
vengono dall'Ali», e tra quello luogo e la Città di 
Collantinopoli v'è un continuo palladio dì Navi. La 
Città vende anco delle navi, e molto legname da fab- 
btica, che fi taglia ne' vicini bokhi, e del fale. La 
Nazione Greca e Armena, vi hanno la ref petti va Ghie- 
fa ed il fuo Arcivefcovo . Nel Cimitero Armeno giace 
fot ter rato il famofo Principe Emerico Tockely di Kef- 
mark, che vi morì nel 1705. L' Arcivefcovo Greco- è 
de' 11. Arcivefcovi primari, e il fecondo di rango. Nel- 
la cima della più alla delle due Colline, nel cui pendio 
pofa la Città , veggonli gli avanzi cu numerabili dell' an- 
tica Città di Nicomedia, che da principio ebbe il nome 
d'Olbia, pollo che Olbia non fia fiata una Città dipin- 
ta , funata nella vicinanza di Nicomedia . Quella fu la 
capitale di Bitinia , bella e grande, ove talora gì' Impe- 
ratori Romani fi trattenero. 

ig Kanimufal, e Dthrtnàeh, due Porti fui feno d' 
lfrnid. 

10 In Curai, UUvaj, e vicino al Porto à'drmakui, 
fui feno di Montagna ritrovanti delle forgenti d' acqua 
bollente . 

11 PfcimbUck , anticamente Cini, dipoi Pfttfùu , Cit- 
tà fui Colin di Montagna, ove abitano circa 600. fa- 
miglie Greche, e citea 60. Turche, e I* Arcivefcovo di 
Jgmk vi ha una Cala. Da quetto luogo tra Imitai ili a 
Coli ani inopuli grani , rm bianco , e varie Ione di 

; 1 SaytBdii , S«ìmUì , ( batangi , Borgo l'opra un 
Lago ricco di pelei > che ne porta il nome, in una 
contrada deliiiofillima dei Pi fini la di Kodi+BÌ. Vi fi 
concentrano tutte le iliadi" che conducono a Collanti- 
nò poli , e dal palìa^gio de loreflieri gli abitanti ricava- 

jlnneijnost . Ne) ijoj- il Pallia iinan fece un pro- 
Reno utile, di far una cormiaic azione tra'l fiume Salta- 
nti ed il Lago di Saparjdiè mediante un Canale, e dì 



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4* DELL ASIA, 

continuare quella comunicazione fino nel Goffo dì If T 
tnid, ("cavando un altro eanale tra'l detto Lago, ed il 
Golfo. Quelli Canali avrebbero facilitato il trafporto 
delle legna , che fervono alla coltruzione delle Galere 
del Gran Signore. Ciò non oliarne quello Progetto non 
fu debito. 

25 Ak-Hìfftr, (cioè CaHello nuovo) Borgo popolato 1 
nel Dijintia di KodjaJIi ; 

14 Jaiii, anticamente Àr.lìgm'm, dipoi A&OM, Gttà 
del Diilretto di Koàia-ìli .dalla parte orientale d' un: Lago 
ricco di pelei , che anticamente ebbe il nome di Lacut 
Afcmtixs , le cui accjue hanno lo icolo nel leno di Mon- 
tagna. Ontani inique le mura della Cina fieno d'una 
gran, circonferenza, pure la Città ora non ha più di 
$tfb: Caie, e l'aria vi è mattana . Nel 315, vi fu ita 
liuto il primo concilio Generale della Gliela. L'Arci- 
vefeovo Greco j che porta la denominai ione di quella 
Città, è il quinto de'n. Arciveicovi priraarj. Egli di- 
mora ordinariamente a Colìantinópoli , benché abbia 
una cafa in Diccmblic. 

15 leni-ò Tigni Scccktr (cioè Città nuova) , Città piccola 
dirimpetto a Biledgik, porta il detto nome, perchè fu 
coftruita da Sultan Ofman Gazi lui principio del fuo 
governo, e feeita da lui per riledcrvi, avanti che Bur- 
la deveniffe la futi Kefidenia. E' abitata per lo più da 
Turchi , e da pochi Armeni . 

16 C&iorffc, e Itfiiè, Borghi. 

27 Burfa, Bwfia , Br«fa, Bruffa, Prufia (nomi che 
tutti fono in ufo, maftìme i! primo ed il terzo) Citta, 
che dagli antichi fu detta Prufa cioè a dire Calte! bian- 
co . Pofa a pie del Monte Olimpo, in un altro Monte 
più piccolo, dalla cui pane fettentr ioti ale vi è una pia- 
nura valla e delizbfa . Effa ha una ricca provvilione d' 
acqua di fonte j raailimc dalla parte di Sud-Vfcft, ove 
ritrovati una fonte, che verfa le file acque in un Cana- 
le rivettilo di marmo , le quali nella città talmente fon 
drftrihuite, che la maggior parte delle cafe ne vengono 
provvedute. Il piccol fiume Nilufar, che feotre accanto 
alla Cini, vien dal Monte Ttgii-Dag, ch'i fin ramo 
del- 



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D E L L' À S 1 A. 4? 
della Montagna Olimpo. Quello fiume porta il nome 
dì Nilufar, conforte di Orcano* la quale vi fece co' r 
ilruir un ponte. Secondo le relazioni di Oitcr, elfo en- 
tra nel Lago Ulubad. Ma fe fi crede a quel che ne di- 
ce Tottrncfort , preflb Montagna*- entra in eoteilo feno 
di Mare. Nel luogo pici elevato della Citi* pofa l'an- 
ticotCaiìello murato, ch'i d'.un recinto grande, e go- 
de un belliflimo profpetto . In coteflo Cartello non io- 
lamente veggonlì degli avanzi , e tin antico Paiamo , ma 
ve n'e anco un nuovo Palazzo (Sarrai), ed in unaMof- 
chea , che ci è ,- e che anticamente fu una Chiefa Gre- 
ca, v'è il fepolcro del Stillarlo Orcano conqdftatote di 
quello luogo. La Città è la maggiore e la più bella 
dell'Afta minore, e vi rifiede un Pasba. La Città pro- 
priamente detta è abitata da' foli Turchi, e v'e gran 
numero di Mofchec o Mefchedej I fubborghi fon abita- 
ti dagli Ebrei, Greci , e Armeni . Gli Ebrei vi hanno 4 
Sinagoghe , ed i Greci 3. Chiefe con un Metropolitano 
die tra' 11. Primari Arcivefcovi e Metropolitani Greci 
i rundccirtio dì rango. Anche gli Armeni vi hanno Un 
Arcivefcovo con una Chiefa . In quella Città fi fanno 
i migliori Tappeti di feta alla Turca, Stoffe d'oro « 
argeiuo: Belli guanciali di velluto ut 'aria forte, per 
lo più rigato: ti.. ■■ > di cui li fervono i Turchi tu' fare 
i talloni, molti drappi dt rr.ezia feta, e dì mezzo lino 
di cui fi la tifo principalmente per farne camice, ed 
un'altra fpecie di drappo fonile di feta, detta Bruni- 
te, che feive per fame calioni da Donna. Da, qucfto 
luogo tralportaft anche gran quantità di f:ta rozza a 
Collantinopoli e Smirne, e lo Zafferano, che fi fa in 
quelli contorni. In qiufta Citta s'adunano le Carai'a- 
ne , che da Aleppo e Smirne vanno a Colt a mi no poli . 
Fuoti di Cina fulla rtrada per andare a' Bagni, ritto- 
vanfi i fepoicti di parecchi Sultani, coRruiti a forma 
di Cappelle, e ricoperti di marmo e diafpro. 1 famofi 
Bagni caldi di quella contrada lono una lega funcefe. 
ditoni, dalla Gtià verfn Nord-Nord- Wert , e da gran 
tempo molto frequentati. ElTi diramano km ( afltza , 
cioè Bagni Wl , per difttnguerli ii' I>*&>Ì Vtccbi , delti 



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4^ DELL' ASIA. 

Eski Cd filza , due leghe francefi dittanti da Burfa . La 
Città ebbe la Tua prima fondazione , ed il nome da 
Prufa Re di Bit ini*. Efia fu conquidala nel 947 da 
Seifeddulat Principe della Cafa di Hadaman d'Arabia; 
ma i Greci fe ne refero nuovamente padroni, e ne ri- 
mafero in poflèffo fino al J35Ó , nel qual anno fu pre- 
la da Orcano Figlio di Olbiano II, il quale la fece 
fua refidenza e Città capitale di mito il fuo Regno. 
Effa rimafe infignìta di roteilo carattere finché Coflan- 
tinopoli fu conquiitata da' Turchi . 

Annotazione, II Monte di fopra accennalo, che anti- 
camente ebbe il nome di Olympia Afxfiorum, addiman- 
dafi oggigiorno Anadoli Dag, oppure Kiefibifcbe Pagai 
cioè Monti ie'Monaci, che vi hanno un MonafteroGre- 
co . E' una delle più alte Montagne dell' Afia , ed ha 
molta fomìglianza co'Pirenei e Alpi, e la fua cima è 
tempre coperta di neve. 

18. PhiUiar, detto così da' Signoti Wheler e Spon , 
e Phifidar da Toumefort , Borgo grande un mezzo mi- 
glio geografico dittante da Burfa, abitato da' Greci , 
che pagano un cerio itibuto doppio: (che gli Italiani 
dicono delle Bocche) per non eflèr obbligati ad abitare 
mcfcolati co' Turchi . 

19. Montagna , Montatila , Montagniat , Madama , un 
Borgo fecpndo Stocho'*', e gli altri la chiamano Cina 
polla fopra un feno di Mare, che ne porta la denomi- 
nazione, ove l' Arcivefcovo Greco di Burfa ha un Pa- 
lazzo. Vi abitano più Greci e Ebrei, che Turchi . Que- 
llo luogo e il Porto di Burfa , ed ivi fi fa un buon 
traffico di Biade, Seta, manifatture di Burla, Salnitro, 
Vin bianco ordinario, e di varie forti di frutta, che 
trafportanfi » Coftantinopòli , onde fi riporta ogni forte 
di mercanzie per Iz Città di Burfa ed ilPaefe confinan- 
te- In quella contrada dalla parte di Sud. Od fu anti- 
camente la Città di Myrlxa, che dal Re Filippo fu di- 
flrutta, e riilaurata dal Re Prufa, che le diede il no- 
me di Apamea fua Conforte . Dipoi ebbe il nome, di 
Agamia Myrlea, e di Apamea di Bitinta. 

30. Mtbullitfcb Città fui fiume dell' itleffo nome, ch'i 



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il RhjndacHs degli amichi, che formava amicamene: i 
confini ira la Biiinia e Miiìa. Quattro miglia Inglefi 
dittante dallaCittà v'è il Porto di effe, che ha 1' iilef- 
fa lontananza dal Lago di Marmora . E' abitata da' 
Greci e Armeni . Dalla Città trafportanfi per lo più 2 
Collant inopoli , ed in parte anco a Smirne gran Quanti- 
tà di fatai Una grotta di pecore, grani, e frutta. 

JI, AMUontt , o AhniU<m* detta da' Greci jlpellonia, 
Ifola alia con un* Città in un Lago dell' iftettb nome, 
detto inti - iiTirrip.-ff*f'*Tr'-r : - . e prefenteraente di' Tur- 
chi Ulubad , che, danno anche quello nome alla Città . 
Qiietta infame coli' Ifola è limata nell' eftremità orien- 
tale del Lago, tanto vicina alla terra, che vi fi può 
pervenire in tempo d'eitate a pie afeiutto, ed in altre 
ftagioni a cavallo . Da Levante a Ponente la lunghezza 
del Lago arriva a II miglia Inglefi, e la larghezza in 
alcuni luoghi non è maggiore di 3 o 4 , e comprende 
parecchie lfole. Dalla parte di Mezzogiorno il Lago ter- 
mina a pie del Monte Olimpo . Sul Lago vanno le 
barche , che per il fiume Lubat, e R.byndacus paffano 
nel mar di Marmora per andar a Colla nrioopoli , ove 
dalla Città d' Apollonia trafportafi acero e fera . 

31. Sfmdjtlitfitt , luogo nominato cosi da Otter, 
Minatali bs da Lucas , Micbtikii da Tourneforr, e Mi- 
btlafh.% da Pocock. £' una lega fraucefe dittante da 
Ulubad . 

33. Viubnà, nominato cosi da' Turchi, Lnbtt o Lu- 
pai da' Fianchi , Lapadtm da' Greci , e Lopadi da alcuni 
Viaggiatori, luogo piccolo di circa 100 cale cattive, 
che amicamente fu Città murata . Pofa fui fiume dell" 
ifteffo nume, che nella dillanza di circa due leghe france- 
si efee dal Lago d' Abellionte , e fecondo il (eri ti me tiro 
d'alcuni Viaggiatori ebbe anticamente il nome Rhynda- 
cui ; ma Pocock , che ha fatto un difegno del La-, 
go , riferifee che il fiume Lubat sbocca nel Rhyti- 

34. Dukkti Borgo, neHa cui vicinanza, fecondo il 
fallimento di Pocock fu anticamente la Città di Mìltio- 

fOllS . 

Jfia. D 35. Pi- 



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SO D t L L' ASIA. 

35. Paaormo Città piccola fui Mar di Marmóra coli 
Un Portò per i Vaiceli! meno grolfi, onde trasportai] li 
a Co flauti napoli grani, fruita, é vino. 

36. jirtgbti, anticamente èrteci, Città in una Pe- 
jiifola, che in antico fu Ifola di nome Cyzìcm t in cui 
fu una Città dell' ifleflb nome, di cui fe ne veggono 
ancora gli avanzi . Da quefto luogo tràfportafi a Co- 
llanti nopoli del buon vi;i bianco. L' Arcivefcovo Greco, 
cjie porta la denominazione di quefta Città , de' 1 1 pri- 
mari Arcivefcovi Greci è il fettimo di rango, e ordina- 
riamente fi trattiene a Colìaminopoli. 

I fiumi, che. in antico ebbero il nome d'^Aifrpm, e 
Crankui , che nafeono a pie del monte Ida, ambedue" 
sboccano ne! mar di Marmora, ivi non ritrovanfi luo- 
ghi degni di con fide razione , e ne anco «eli" intervallo 
de' due fiumi; perciò le Caravanc non vi panano, II 
Granicus è celebre per la vittoria, che Aleffandro vi ri- 
portò fu'Perfiani. 

Lo tiretto o fia il Canale, a cui in oggi diamo il 
nome di Dardanelli, detto anticamente EUtfponto, e pre- 
fen temente da' Turchi Jtogaz (cioè Imboccatura e Cana- 
le ) incomincia' dalla Torre Afiatica di guardia , che è 
polla dalla parte Settentrionale di lepfik , da quello 
luogo ella non è un intero miglio Geografico dittante. 
Il Paefe dall'una e l'altra parte del Canale, mafìime 
dalla parte di Ponente , è molto monluofo . Pocock dà 
circa 16 miglia Inglefi alla lunghezza dello Stretto, e 
4 miglia limili alla maggior larghezza. Sul Canale ri- 
trovali gran numero di luoghi piccoli, ed i fei primi 
fon Quelli, che fegoono. 

37. Shardak Borgo buono in faccia a' Gallipoli, ove 
da quello luogo fi paffa fu'vafcclli. Gli Abitanti tras- 
portano Meloni , e altre frutta in abbondanza a Co- 
rta minopoli . ... 

38. Lcpftk detta da' Greci Lampuca, dagli antichi 
Lampfatus, Città piccola, circondata da Vigne, e Albe- 
ri fruttiferi. I fuoi Vini anticamente non erano meno 
femofi, che i fuoi abitanti per la vita loro lufiuriofa, 
e fallerai a. 

29- &<>'■ 



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M iti/' ASIA. JJ 
jp: Borghi, Borgri mollo dclizrofo- 

40. M*frak«i, fiordo fui fiume dell' ifteffo nome . E 
Verifimile, che queftó fia il luogo dell' antica Città d' 
ArisU, ove Aleffiindro radunò il fuoEfercito, dopo cf- 
fer pattato I" Ellefponiò . Nella diffama di circa i mi- 
glia Geografiche da quello Borgo il Canale è nella Ù* 
maggiore ftrettezza per lo TpaiiÒ di circa tre quarti d' 
un miglio geografico , ove la larghezza fecondò il fenti : 
memo di Plinio e Erodoto, non è maggiore di 7 fta- 
&}. In quella contrada probabil niente fu la Città ti Aby- 
Ìh< , nella cui vicinanza Serfe Re de' Perfiani fece co- 
ftrùire un ponte full' Eilefponto, per il quale fece patta- 
re il fuo grand' Efercito in Europa; ed ove approdò l 1 
Kfercitodi AleiTandro il Grande. Da Cornelio leBruyn 
vien rite.'iio, eh» j! Gattello vedehlfJ de' Dardanelli, che 
Or ora fai deicidio, i Turchi danno ancora diptefen- 
te il nome Abbini , ma fùrttltt affittirà , chiamar/! da' 
Turchi il de;to C.illello col nome d'Atto oAi-hu, che 
deriva da AbyJui. E^.'i vi iggnloge daifi da' Turchi al 
Diflretto vicino t! ivome AiJinfciit , cioì Aidia pì:rfo , 
fed è dì fewimemo eflere più verifimj.'e che il Diilrctto 
abbia il .{erro nome da Aidm Big. 

Pattando più olite per un migTo geografico ve'fo 
mezzogiorno, inonirafi : 

41. Il t'gjlrìb t/tOhià di' Darétvlii f.tuato in Afia, e 
pollo in faceta a quell'altro, ch'i nella parte Europea. 
Dalla parte Mermionale di etto "Jxicca un piceo! fiume 
nel Mare, che |>i uba burnente è il Rhodim def.li antichi . 
Il Caflello è Ima fabbrica alia di pietra di figura qua- 
dra, cinto d'uri mitro, e di Torri, C fornito di Can- 
noni. Vi Ci vìfiiano i vafcelli, che vengono da Cofian- 
tinopoli. Pretto il Cartello dalla parte Senetitrionale v" 
è un Borgo grande, ovvero urta Cittì di circa lioo 
Cafej abitata da Turchi, Greci, Armeni ed Ebrei. Vi 
fi fa della Bambagina , Tela da far le vele , c Porcel- 
lana fpuria, e, gli abitanti olite i fuddetti generi man- 
dano anche altrove cera, olio, lana, cotone, e filo di 

lina lega di ftrada più verfo mezzogiorno ( f è un 
D 1 Pro- 



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5» DBIL' ASIA. 

Promontorio, detto da' Turchi Barn», e dagli Europei 
Brrhitr, che credetì effer il Promontorio Dardaniitm, ore 
amicamente fu la Città di Dtrdatua, onde probabilmen- 
te deriva il nome de' Dardanelli . 

41. 11 Caflelio mova di' Dardanelli , (tritato inAfia fie- 
de fulla bocca nello Areno, in faccia aqueli' altro. Am- 
bedue furono coitruiti nel 1659 da Maometto IV. nel- 
la diftanza di circa 4. ore di flrada da'CafteJJi vecchi. 
Elfi confittone in fcmpJici muramenti. Egli è ben mu- 
nito di Cannoni , ed è firuaio in una pianura;dalla par- 
te meridionale dell'imboccatura de! fiume, detto dagli 
antichi Scamandir o Xattlbm, che viene dal monte Ida. 
Il Caftello è cinto di cafe , ed accanto di eflb v'è una 
Citta piccola. 

In poca diftanza dal detto Caflelio, verfo mezzogior- 
no full' imboccatura dello Stretto v'è un Promontorio , 
chiamalo anticamente Sigtum, nome d'una Città, che 
vi fu fituata. Il Promoniorio fu celebre per i! Sepolcro 
d' Achille , che vi fu . Di prefente il Promontorio chia- 
mati leni Scbthtr , cioè Gttà nuova, nome che convie- 
ne anco ad un Borgo, che vi e fitualo appreso, a cui 
vien dato anche il nome hurk«ì. 

I fopradetti Cartelli fono flati in occafione della pre- 
fente guerra colla R.uu"ìa, refi per così direinefpugnabili 
per le fortificazioni fattevi lotto la direzione del celebre 
Cav. Tott Francefe. 

In faccia all'Ifola di Teredo veggonfi le rovine d' 
una Città , ehe con maggior verifimiglianza fon dell» 
mova Città di Troja . Imperocché l'antica Troja o lì a 
Jlium fu più dentro Terra verfo la Montagna d' Ida dì 
là dal Borgo di B«jet. Anzi Pocock è dì fentimento , 
che la Nuova Troja , reftauraia dal R.e AlerTandro , e 
poi da' Romani, lia Hata nella contrada de' Sepolcri di 
Bujek, circa tre quarti d'ora di flrada dittante dal Bor- 
go di Bujek verfo Levante, e vi aggiunge, effervi la fa- 
ma, che Y antica Troja forte fituata full' alture preffo il 
detto Borgo. In quella contrada s'unifee il fiume Si- 
mo» al fiume Scamander." Andando più verfo Levante, 
a piò della Montagna fertile d'/irv' è il Borgo di£j. 

hit- 



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BELL 1 ASIA' Sì 
btyite, ove fcavaf] dell' argento, piombo, rime, ferro, 
e allume, e dalla pane di Nord-weft è lituani la Cit- 
tà d'Enti . 

43. Eskiftamfol j anticamente Antigeni*, dipoi AUffan- 
iria, ed in appreffo Trans , e TVww Alexandria , Città 
in un luogo elevato, che va terminandoli in altri diru- 
pi fui Mare, dirimpetto all' Itola Tenedo . Se ne fa 
menzione folto il nome di Troas negli Atti degli Apo- 
fioli cap, 20. v. fi. ed 1 Tim. 4, 13. Dalia parte di 
Levante di quella Città v'è- una valle traverfata da un 
fiume d'acqua falfa di nome Ayehfu, filila cui fpiaggia 
occidentale ritrovanti delle forgenti d'acqua falfa calda, 
mefcolata di zolfo. 

44. Adramit, anticamente Adramjttium j Borgo circa 
una lega francefe dittante dal feno di Mare, che ne por- 
ta la denominazione 1 

45. Àifmstt ( detto cosi da Pocock nella fua Car- 
ta) anticamente Àtariua o Atantius, luogo marittimo . 
Des Monceaux mette in quella contrada un Villaggio 
grande di nome Cornar*, e vi aggiunge r i trovarvi fi ^tol- 
ti avanzi della Città d' Antadams . Sbaglia però , creden- 
do che ella ivi lìa Hata efiftente, mentre che ella tu tra 
Adramyttium e Ajjni . 

. 46. Dtmir Capi, cioè Porta ferrea, è il nome Turco 
d'uno Itretto paflaggio ne' Monti, altri tempi dìfefo an- 
che da un Cartello, che fin da gran tempo giace rovi- 
nato . I Turchi danno il nome fuddetto a ogni palfag- 
gio ftretto ne' monti ■ 

47. Belicafar, o Btlieaiffir Città, nella cui vicinanza 
nafee il fiume *rEfepni. 

48. Cingali , Villaggio a pie d'un Mónte, nella cui 
vicinanza ritrovanfx ftrade [albicate di Marmo , e de- 
gli avanzi di alcune Città rovinate . 

49. Queitrahoi detto così da Lueas, Bai Kehanbat da 
Tournefcrt, Bafculambai da Wheler, Borgo dicirca 100 
Cafe in una pianura ben coltivata; ove fi fa buon traf- 
fico di cotone . Nel Borgo e nella fua vicinanza veg- 
gonli molte rovine di Città . 

50. Pergamo , anticamente Pergamum, in una Piami- 

D 3 ra, 



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54 B * *■»■* ASIA, 

ra , a pie e fulla pendice di due Monti airi ed eri) , la 
uno de' quali v'è un Cafteilo rovinato- Dalia parreMe- 
ridionale vi fcorre un fiume, detto amicamente dicui , 
che in quello luogo riceve l' influente Stìòmt ■ La Citta 
i tri 6, e 7 leghe franccii dittante dal Mare qve «fia 
ha un Porto. La fua parte Orientale giace deferta ■ Qua* 
fi tutti fili abitanti fon Turchi, ira quali ritrovanti, po^ 
chi Criftiani Greci, che fon mefehini , ed hanno una 
Chiefa. Circa joo anni avanti la Nafcita diCrilto que- 
lla Crtrì fu la Refidenza de'Re di Pergamo, irai quali 
fu Eumene che più di qualfilia altro Re accrebbe la Li- 
breria , che vi fu di jooooo.lipri leciti . Per comododi que- 
lla Libreria fu inventata la Carta Pergamena, la qua- 
le perciò ne ricevette il nome. Vi furono inventati an- 
che j preziofi arazzi , detti in Latino Aula», perchè la, 
Sala ( Aula ) del Re Aitalo inventore di elfi , fu la 
prima a etferne addobbata. Vi fu anche una deIlc7Co-. 
munita, di cui vien fatta menzione nel!' Apocalifle dì 
Giovanni cap. », 

jl. Ahhtff»r, Jlkkiffar , o Akfarai t cioè Caflelb bian- 
co, detto da' Greci Akfar o Axar, anticamente Ptlopia , 
dipoi Thyalira, Città in una pianura deliziofa , quali 
nel centro tra Pergamo e Sarda, Il nome moderna 
della Cina convenne prima » un Cafteilo, già funi, 
lo in un luogo elevato full' entrate della pianu- 
ra ; che «(fendo fiata fabbricata la Città nel luogo dell* 
antica Città di Thyalira, fu abbandonato da' Turchi, i 
quali ne diedero il nome alla nuova Città. Vi fi veg- 
gono ancora degli avanci- e dell' Infezioni della Città, 
di Thyatìra. La Città che vi è di prefente è malfatta, 
e fudicìa. Q"afi timi i fuoi abitanti fono Turchi, ed i 
pochi e poveri Criftiani che vi fono non hanno Chiefa , 
Nell'Apocaiiffe di S. Giovani Gap. z fi fa meaiionedcl- 
1a prima Comunità Criftj'ana, che vi fu. > ■ ■■ . 

jl. Fokta, Foggia, Foya, detta dagli antichi Piccai», 
fu una delle migliori Città dell' Afia Minore, già fitua- 
tu fui Golfo di Smirne, in poca ditlauza dall'imbocca- 
tura del fiume Hcrmus . Di quella amica Città fe ne 
veggono follarne alcune rovine, a cui i Greci danno it 
no- 



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nome di Pule* foja(Foya amica); ma pocodiftarneda 
corelte rovine v'è una Città piccola muraudi coaw Fo- 
ia nuova. II Vescovado che vi fu, È lUto unito ali' Ar- 
civefeovado di Smirne . 

5J. Menamtn, o Menimi*, probabilmente Temmi in 
antico, Boojo di là dal fiume Hermus, in un luogo ele- 
vato fui feno di Smirne , ove fi fa un buon traffico 
delle manifatture, che vi fi {Fanno. 

54. Maaijfa , detta Manacbie da Lucas , anticamente 
Mugnt/a ad Siplam . Città ove riiìcde un Governatore 
col titolo di MuiTelem . Pota a piè d' un Monte , che 
in antico ebbe il nome di Sipylm , per tutto l'anno co- 
perto di neve , una mezza lega francefe dittante dal 
fiume, detto anticamente Hermus, ed in una pianura , 
ove fi fon date parecchie battaglie, la più celcbr* delle 
quali, e la prima fu quella, nella quale i Romani fol- 
io h condotta di Scipione v infero il Re Antioco, la 
un Colie vicino alla Città v'è un alleilo rovinato. La 
Cittì è grande, e popolata, e la maggior parte de' fuoi 
abitanti è conipofta di Turchi , ed il rimanente confitte 
in Eorei, Greci e Armeni, tra' quali i primi fono i 
più numerari . Alcuni de' Sultani Turchi vi ebbero l.i 
loro reudenza -Ne' contorni di quella Città fi fa molto 
Zaffeiano . 

5 j. Sart ,o Sord , anticamente Sarda , Villaggio di poco 
rilievo a piè del Monte Baziag (cioèdi Montedi gioja), 
che in antico ebbe il nome di Tmoiur, e fopra unFiu- 
me, detto Petalas dagli antichi , che va ad unirli col 
fiume Hermus . Anticamente quelìo luogo fu Città ca- 
pitale icl Regno di Lidia e la Refidenza delfamofoRe 
Crefo. 7u diftrmta da un tremuoto, e riftatirata dall' 
Imperate» Tiberio. L'Apocalifle di S. Giovanni Cap.J. 
fa menzicue della comunità Criftiana di codetta Città . 
In oggi quitto luogo c abitato da Turchi mefehini, che 
quafi tutti Imi bifolchi, e da poveri Greci, che non vi 
lianno nè Chsfa né Preti . Si veggono ancora degli 
avanzi confiderbiìi della Città antica . ■ • , 

•j6. Alkk Scbiur, cioè Città di Dio , anticamente 
Pbi/adelt'bja,- il <val nome è ancora in ufo prelibi Gre- 
D 4 ci, 



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f6 bui' ASIA; 

ci , Ciltà a piè del Monte Boidag . Vi fi gode una bel-* 
lilTima veduta per la pianura più balla , che fi eftende 
verfd Settentrione e Levante. La Città è d'un gran re-; 
cinto, ed oltre gli Abitanti Turchi vi dimorano anche 
circa zoo famiglie Greche, che vi hanno 4. Chiefeeor» 
un Vefcovo. Quella Città fu anticamente la feconda tra 
le Città della Lidia . Fiori ancora folto gli Imperatori 
Greci , e durò più di cjualfifia altra Città dell' Alia mi- 
nore, a «filiere a Turchi, a'quali effa non fi futopo- 
fe , fe non a patti vantaggiofi . Neil' ApocaliiTe di S; 
Giovanni Cap. 3 fi trova fatta menzione della Comuni- 
tà Criltiana di colerla Città . 

57. Dwgut, Città piccola , Cafabat Borgo graide , 
Targo* , a cui fin dai tempi antichi i Greci danno il no-- 
me di Trig(minm ; e Nif Città piccola , che in pane è 
pofta in un monte , e parte nel piano , fon fituati tra 
Sart, e Smirne . 

58. Ifmir , il nome Turco della Citi di Sminte , fi- 
tuati full' eftremità d'un golfo di Mare, in cui vi ioc- 
ca il piccol fiume Mclct , ed a pie d'un monte , che 
in tre lati circonda il Porto, e nella cui cima è pollo 
un CafteMo antico rovinato, e fornito d'alcuni Csnno- 
ài~. Anche fui Porto v'è un antico Cartello, e fuT im- 
boccatura del Golfo alla fine d'una lingua di terri, in 
diftanza di 1 ore dalla Città, v'è un alrroCaitclb- La 
Otti inùerae col terriiotio annetto, e della Val.Je Sul- 
tana, cioè della Madre del Sultano , la quale vi fa in- 
eafTare le fue rendite da un fuo Muflelem. Il Capodel- 
la I':. • < i un Khadi . La Città i grande , ed a eh: la 
vede dal?a parte del Mare, efla fi preferita in uta bella 
veduta. Ma le linde fono (bette, e le cafe po' lo più 
lori mal fatte. Brujn riferisce ftimarvifi il nuffero dej;li 
abitanti ci 40000; Toumefort gli tafla a 1*00, I -,- 
vernier a poooo , Pocock a 10=000. Certo.e, che gK 
abitanti per la maggior pane fon Turchi , / fecondo il 
rapporto di Schmits e VChelcr, effi vi hamo 13 Mo- 
fchee, ma come rifèrifee Tournefort ve £e fono ip . 
Dopo i Turchi i più numerofi fono i ùceci , che vi 
hanno un Metropoli tane con 1 Chiefe/ dopo i Greci lo 

fono 



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fonò gli Ebrei , che fi hanno parecchie Sinagoghe , e 
pòi feguono gli Armeni, che vi hanno un Arcivefcovo 
con una Chief'a. I Franchi o Europei, che vi abitano 
in una ftrada dipinta fui Porro, formano il minor nu- 
mero degli abitanti . I Cattolici vi hanno s Conventi 
Religiofi, che fono de' Francefcani , Cappucini, e prima 
vi era ancoraquellode' Gemiti . Gi'Inglefi eOlandefi vi 
hanno delie Cappelle con predicanti, ed ora v'è anco 
una Comunità Luterana con un proprio Predicante . Gli 
Jnglefi, Francelì, Olandefi, Svedefi, PrufQani, e Veneti 
vi hanno i loro Confoli . La Città di Smirne è la prin- 
cipal Piazza del traffico di Levante, non folameme por 
le Mercanzie, che dall'Europa paffano in Levante, ma 
anche per quelle die indi fi trafportan altrove. Quelle fono 
Seta rozza, Tappeti di Turchia, filo dipelodeila Capra 
Ramel, e Cammellotti, filo e tela di bambagia , Lana 
di Pecore, Cuoio, Cera, Vin di Mofcado, Uva pafla , 
e varia forte di Droghe da Speziale . Gli antichi abi- 
tanti di Smirne fe ne gloriarono dell'enervi naro Orne- 
rò fui lido del fiume Mcles . Strabene deferivendo la 
Città di Smirne, com'era a tempi fuoi, la {lima perla 
più beila dell' AGa. Effa fu nel fuo maggior fiore a tem- 
po degl'Imperatori Romani, maxime d'Auguito , e del- 
le Fabbriche pubbliche, che vi furono allora , fe ne veg- 
gono ancora degli avanzi . Fin da primi tempi del Criftiane- 
iimo vi fu una Comunità Crilìiana , di cut S. Giovanni 
fa menzione nell'ApocamTe Cap. i. Nel 177 dopo la 
nafeita di Crino la Città fu diflrtitta per tinTremuoto: 
ma l' Imperatore Marco Aurelio la fece rifabbricare più 
bella di prima ; ma ne' tempi conferitivi più volte è 
fiata danneggiata dai ttemuoti ; come pure dal fuoco , 
fpecialmente nel 176}, nel qual'anno il fuoco confumò 
quafi tutta quella parte, che è abitata dagli Europei , 
con una grandiflima quantità di Mercanzie. Dall'anno 
1418 la Città è fottopofla all'Impero Turco. 

Nell'Ellare ogni dì verfo mezzogiorno fi leva una Mari- 
na, o fia vento di Mare., chiamato Imbat; il quale in 
linea retta va Tornando nel Golfo adagio; poi dopo ef- 
feriì rinforzato un pezzo feppcUìfce i fuoi forni nelle on- 



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de del medefimo Golfo quando i raggi de! Sole abban- 
donano la detta fpiaggia come offervano VPood , Ejfai 
en the Originai gmut Of Homer, e Liiiecke, il quale 
crede che Smirne abbia data la prima luce a Omero. 

Dalla pane dì Sud Oli ritrovatili de bagni caldi. Ne' 
vicini Borghi di Bojaw, Sigila, Borkkxì , ftortekai , c 
tìaiietlar vi fono delle Ville che appartengono agli abi- 
tanti Europei di Smirne . Predo il Borgo di Bonawe v' 
è un Cimitero de'Turchi, ove trova ufi molte pietre, che 
fon avanzi d'antichi edititi. 

jo. Vurla , luogo pollo in a pendici , delle quali 1' 
una È abitata da'Greci, e l'altra da'Turcbi. Il luogo 
c un mezzo miglio Geografico dinante da un Seno di 
Mare, che ne porta la denominazione. Altri gli danno 
il nome di Città, altri la contano tra' Villaggi . 

60. Kilifmam, anticamente Classmout , Borgo pollo 
nel lato Orientale de! ferra di Vurla , fu anticamente 
una delle 11 Città d'Ionia, e luogo famofo. Da que- 
llo luogo fino alla vicina IfoU di S. Ci'hiwibi anticamen- 
te fu condotto un'argine, di cui fe ne veggono tuttora 
degli avanzi. 

li Promontorio di Karainr/m è formato da Monti , 
tra quali v'è il Mimai degli antichi, di cui lpeGc volte 
ne fanno menzione i Poeti . 

6t. Erjttra luogo antichi iTimo fui Mare, che fio al 
prefentc ha confervato il fuo nome antico, ove nacque 
la Sibilla Eritrea. Tra quello, e Scbxms, ove è il tra- 
gitto per l'Ifola di Scio, ritrovanfi de' Bagni caldi fui 

61. Gtf"it, Dfchtfme, anticamente Cajìflcs Porto, ove 
la Flotta Turca nell'anno 1770 fu coafumata dal fuo- 
co vivo della flotta Ruifa. Tra quello luogo, e Kelif- 
mann Ve una forgente d'acqua calda. 

63. Stvrì&iffitr Città porta in 3 pendici , abitata da 
pochi Crilliani . 

#4. Stiftkidfihiek , anticamente Clxroite , Borgo a 
Sud- Weft della Città precedente, fopra un piccolo feno 
di Mare, che forma un buon porto. Nel Borgo v'tun 
CafteJb. 

6J. &>■ 



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tfj. BodrH», anticamente Tini, Città diflttUra fopra un 
(eoo di Mare. 

66. Tirili , anticamente Metropoli! , una delle Città 
maggiori, e delle più popolate dell'Alia minore, polla a 
pie d'un Monte, e full' entrare d' una pianura nafta . 
Gli abitanti per la maggior parte fon Turchi , e de' 
Criftiani e Ebrei ve n'è un picco) numero . Le roani, 
fatture di Tappetti ec. per la maggior parte fono nel 
gran Sobborgo- Il Fiume Kutfcbuk Mmdcr, cioè il pie. 
colo Minder o fia Maandtr, detto anche da Turchi Ka- 
rafii, cioè Acqua nera, e che anticamente ebbe il no- 
me Cajfttr, feorre nella diftanza di circa % leghe Fran. 
cefi dalla parte Settentrionale della Città. 

67. Aja-SoluK, o Aja-Imi , Caftello e Villaggio pace} 
dittante dal Fiume, detto il piccolo Minder , oCaylter, 
il quale paffa tortuofa mente per quella contrada, e va 
a sboccare nel Mare. £' veriììaiile , che il primo de' 
l'uditeti!" nomi Turchi di quello luogo derivi dalle paro- 
le Greche Haigos Titohgoj, che da' Greci moderni (i 
pronunciano come Agioi Smiogos ; ed il feconda da H&- 
ghs o Agiti lutinoti , poiché comunemente credono j 
Greci, che ivi liail Sepolcro dell' Apollolo e Vangelilla 
S. Giovanni, detto da elfi Teologo. Oggigiorno non fi 
trova un Crilliano nel Villaggio , e nè anco ne' fuoi 
contornì per lo fpazio d'un miglio geografico; per eon- 
feguenwnon vi fi trova veruno capace d'intender la let- 
tera dell' Apollolo S. Paolo fcriita agli Efeiì , onde fi 
vede adempita la minaccia, che S- Giovanni fa nell' 
Apocalifle Gap. 1, Vi fi veggono molti avanzidellaCit- 
tà di Eftfi, che fu la capitale dell'Afta Minore, cele- 
bre per il tempio di Diana , e per altre cofe memora- 
bili. ' - .. 

68. Kaiadag, detta dagli Europei Scaia nuova , anti- 
camente Neapoìii, Città e Cartello con un vado fobbor- 
go, 3 leghe francefi diftante da Aja Soluk, (vid.n. 67,) 
o ih Efcfi dalla parte di WeiWud-iyeft , in un luogo 
elevato, fui Golfo di Efefo ccn un Porto, eheunalfo, 
fetta fornita d'una Torre difende dal vento di Ponente. La 
Città c cinta di Vigne. Gli abitanti per la maggior pvw 

ibq 



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te D ! L t ASIA, 

fon Turchi. I Greci vi hanno una Chiefa, accanto alla 
quale abita l' ArcivefcovodiEfefo, il terso di rango trai il 
Metropolitani primari, che non ha uè anco un Vefcovo 
fuffraganeo , quantunque in altri tempi ne avelie ja. 
Gli Armeni, che vi abitano, non hanno Chiefa ; ma 
gli Ebrei vi hanno una Sinagoga. I generi che da que- 
llo luogo trasportanti altrove, fono un bianco e rollo , 
uva palla , e grani , Altronde però vi vengono Rrfo , 
Cane, Lino, Canapa d'Egitto, Tela d'India , ec. , i 
quali generi da quello luogo pillano ne' paefi vicini . 

6g. Cianati, anticamente Città di nome Panitmium , 
ove le Citta d'Ionia tennero le loro adunanze , trat- 
tandoti d'affari comuni, Ora e Villaggio di poco rilie- 
vo a piè d'un Monte, ed è abitato da' Greci . 

70. Palulfiba, luogo comporto d' alcune capanne dì 
Pecorai, full' imboccatura de! fiume Meander . Quello luo- 
go ripete il fuo nome dalle rovine de' Palarli, che fono 
avanzi della Città di Militai, ove nacque Tlialcs . 

7t. Gnztlirì{far(,cioc Cartello bello) anticamente Ma' 
gntfia ai Mtmirnm, Città fui fiume Meander , celebro 
per la fua gran tortuofirà, a cui i Turchi danno o il 
fempliee nome di Minder„o fia quello di Bojuk Min- 
der, cioè Minder il grande. La Città pofa a piè d'un 
Monte coperto di neve , detto dagli antichi Tbarax , 
ed in efla prefentati in una bella veduta la pianura de- 
liziosa, eh' è bagnata dal fiume Meander, ed il mare 1 
La Città è grande, e le fue ftrade fon più larghe e 
meglio lafiricate, di quel che fuol trovarti in altreCit- 
tà Turche. Parecchie ftrade vi fon piantate d'alberi, e 
le cafe fon accompagnate di orti adorni di Cipreflì e 
Aranci , onde fembra , che !a Città fi ritrovi in un bof- 
co . Vi rìfiede un Pasha , ed i fuoi abitanti fono Tur- 
chi, Greci , Armeni, (che vi hanno un Velèovojed 
Ebrei . La Città fa traffico di cotone rozzo , e fila- 
lo, che mandafi a Smirne, ed in Europa , di tela di 
lana tenutavi all'Indiana gioita, e di mere anziefo refi ie- 
re, che vi vengono introdotte per l'ufo del Paefe . In- 
di è, che la Cittì contali tra le principali dell' Afta , 
Minore- Fu però piolto più riguardevole anticamente , 



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DELL' ASIA. 6t 

come lo dimoflrano le rovine d' edifizj , che veggoniì 
deano e fuori di erta . 

7*. SultmUffm, Borgo, ove in un altura vicina a pie 
d'un Monte fu la Citià di TralUi, gii Sede Vefcov ile . 

73. NtfaUt, Ktskt, amicamente A)/a oAj/a, Città 
compolla di 1 parti, tra le quali v'è un intervaHo à' 
un mezzo miglio Inglefe. 

74. MajÌMra , o lecitina, Borghi. Il primo è vicino 
a NaiTalee, ed il fecondo è più verfo Levante. 

75. £"ar«rd, Borgo fui fiume Meander, ove ritrovati- 
fi delle forgenti d'acqua calda, onde efeono delle den- 
fe efalszioni . Quello luogo co' fuoi contorni è flato Tem- 
pre mollo fottopoito a' tremuoti . 

76. Oftritvtn, anticamente Trìpotis, Borgo fui Mean- 
der. 

77. MUifi, detta così da' Turchi, MtUjfo da' Greci , 
Mytufa dagli antichi, ove veggonfi molti avanzi dell' antica 
Città, e tra quelli il Tempio d' Augufto e di Roma, eh" 
è dt architettura eccellente. La Città è circa 10 miglia 
Jnglefi diftante dal Mate , ove è il fuo porto di nome 
Caflìdtt. Il tabacco che fi fa ne' contorni di quella 
Città è della miglior qualità della Turchia , e gli abi- 
tanti ne fanno traffico, come pure di cotone e cera. 

78. La Contrada detta CarpusUy , che confifle in una 
pianura fertile, poco lontana da Melano, appartenente 
alla Valide Sultana, cioè alla Madre del Gran Signo- 
re. L'Agà che la governa e fottopoflo al Governatore 
di Smirne. La detta Contrada comprende 5,06" Vil- 
laggi". Dalla parte Meridionale della pianura veggonfi 
gli avauzi della Città i'AUbmdt: 

fg. Aikfmktltfi ( cioè Fortezza diAskem) anticamente 
Jjffiu, luogo deferto fui Mare, che nella Carta di Pocock 
ha il nome di hran. Whcler e Spon lo chiamano As- 
JtemkalcG . 

80. Mentisela , o Mntift , anticamente Mynius , luògo 
dì poco rilievo fui Mare. 

Si. Bodrn, o Buirim, Cartello fortificato in uno feo- 
glìo fui mare, con un porto, full' imboccatura del feno 
di Slancino j dirimpetto all'Itola Slamino, fu Città fa. 

mo- 



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éi de t- V A s l A< 

mofa col ntìmc Httkénaffii , ove fu il monumento fe- 
polcrafe, che la Regina Artemifia fece al fuo Conforte 
Maufoto. Vi nacquero gli Storiografi Erodoto e Dio- 
nido.' 

81. Siro/la, anticamente Oraieius , Cavalitrt antica- 
mente Crtfft , Marmerà già PAjftut , Copi amicamente 
Calimi , Maturi in antico Pijilìs , luoghi di poca rilievo 
fui feno di Macari 0 Macri . 

83. Paitfibin e Arabihifiar , probabilmente Alinda in 
antico, fui lido meridionale del fiume Schina, Cirtàdi- 
ftrotte, l'Uni e l'altra alcune miglia geogràfiche dittan- 
ti da Mille/i. 

84. Multa Borgo, ove rifiede uri Pashs. 

85. Etkìhiffar (cioè Cartello vecchio) Borgo di pocd 
rilievo i nel luogo ove fu arili cartien te la Citta di Stra- 

S6. Karaj/fit, anticamente Traptzopolis , Borgo a CUI 
i fiumi profondi che lo cingono, fervono di fortifka- 

87. Arpaskalifi luogo duini tto in faccia a NalTalee j 
in un Colle ove anticamente fu la Città di Cofcinix, 
oppure quella di Ortbopia, 

In quella contrada, alquanto più verfo Levante, ove 
un micelio, che probabilmente è i'Orf'niHi degli antichi^ 
s'unifee al fiume Meandef, v'è Un Colle detto ìnhths- 
ier, coperto di antichità, e ripieno di volte fotterranee 
che Pócock crede effere gli avanzi delia Città di Antio- 
chia od MtandrUm. Nella vicinanza di quello luogo pa- 
larono a fil di fpàda nel 1739 il Ribelle Soley Begj 6 
4000 del fuo partito 1 

88- Geyra Borgo fabbricato Co'materiaii dell'antica 
Città di Aphradifias . ' 

Sf. Dtnislty, Gttà nella pendice d'un colle arenolOj 
dilìrutta per uri tremuoto fui principio del Secolo 1S4 
onde morirono molte migliaja di peifone, e reftaurata 
in qualche modo dagli abitanti , che efaO rimarli vivi 
Ne'fuoi contorni fi fa molto vino. Delle Uve vi fi fa 
anco dello Zibibbo, ed una fpecie di Siroppo, di cni lì 
fa ufo in vece del zucchero. Dalla parte di Mezzogior- 
no 



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b I L l' ASIA. 6} 
no e Legante vi fono alcuni Monti ahi coperti di ne- 
ve, che cominciano ne' contorni di Geyra, e fìendonfi 
Vedo Settentrione e Levante. 

oo. Eikìbiffar (Caflello vecchio) anticamente Laudi- 
teli fui fiume Lfau , Città difìrutt» e difabitata; della 
quale vi fi dovano in un colle degli avenzi, in lonta- 
nanza d'un mezzo miglio Inglefe dal fiume Lycus, col 
quaic a Levante e Ponente de' detti avanzi s'unifcona 
due influenti, l'uno probabilmente Y Jtfoput e l'altro il 
Caprai degli antichi. Nell'Apocaliffe di S. Giovanni 
cap. ì fi fa menzione della Chiefa Crifliana di queflo 
luogo, di cui fi fa anche menzione n eli' E pillola di S. 
Paolo fcritia a' Criftiani della Città di Coleg*, già fi- 
tuata in quella vicinanza . 

pi, PamhukkaUfi (Fortezza di Bambagia, per il color 
bianco de' dirupi, che vi fono) anticamente Jjnrsftlù -, 
Città dillmita, e abbandonata in faccia all'antica Lao- 
dicea a Settentrione del fiume Lycus a pie d'un Mon- 
te. Sonòvi delle fòrgenti d'acqua bollente, ehe ha il 
fapore dell'acqua di Piemonte, alla cui efficacia però 

pi. Chtms, o Konut , anticamente Cakffk o €oUS[4, 
Caflello in un dirupo, con un Borgo più baffo fui fiu- 
me Lycus, fu anticamente Città, alcune miglia geogra- 
fiche diflante da LaOdicea . S. Paolo fcriflè una letreca 
a cotefia Chiefa de' Criftiani . Ora vi abita un pkcoìif- 
fimo numero di Crifliani Greci e poveri , che fono fert- 
za Chida. Tra queftojluogo , e quello che fiegue, ritr©- 
vanfi in colline delle fòrgenti d'acqua calda. 

03. Dinglar, Borgo fulla forgcwe del fiume Mean- 
der, che dicefi nafeere da un lago, che dalla cima d' 
un sofie dicefi calcare. 

94. IfchecUb anticamente Afamta , Ctbotus Città a piè 
d'un monte fulla forbente d'un fiume , che credefi ef- 
fere il Marfyai. Il detto fiume fearurifee dal piè del 
Monte in 8 ò 9 rivi, che di lì a poco s'unifcona in 
Un fui fiume, il quale va a sboccare nel Meandar. Le 
lue aeque fono aliai chiare. Vogliono che fi* il Juog9, 
Ove 



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ó"4 DELL' A I I A> 

ove come racconta la favola, Apolì» e Marfjtu fi dispu- 
tarono la preferenza nella Mufica. 

95. Samucki, Cittì fulla cantonata di Nord-Oft <T 
una valla pianura, ove fecondo la congettura ili Pocock 
fu la Città di Syyinaàa . In diflanza di circa un miglio 
geografico da Sandacleh ritrovanfi de' Bagni caldi. 

96. Earatifar, o fia Apbiom KarMjfer, deità così, 
perchè vi fi la in gran copia l" Oppio, che i Turchi 
chiamano Aphiom. Il luogo fu detto anticamente Prym- 
isifium, come Pocock lene in una Ifcriiione, Città a 
pie d' un altiùrmo dirupo , che ne vien circondato , e 
nella cui cima v'È un Cartello. Il dirupo è comporto 
in granito fpurio di color malto bruno ; onde è , che 
il Cartello È chiamato Karthifar , cioè Cartello nero, 
il qua! nome s'è comunicato anche allaCittà. Quella è 
affai grande, la capitale del Sandfcjacato , che ne porta 
il nome , e la Sede d' un Pasha . Vi partano molte 
Caravarre , e gli abitanti fanno un buon traffico de' pro- 
dotti, che colerti contorni fomminiltrano in abbondan- 
za. La Citta è 7 giornate lontana da Smirne, e An- 
gora , quantunque facendofi il conto in miglia , el- 
la fia più lontana da Smirne , che da Angora . I 
Turchi vi hanno dieci Mofdiee , e gli Armeni due 
ChieTe ed un Metropolitano . Non vi abitano nè 
Greci nè Ebrei . Ne' contorni della Città ù fa grati co- 
pia di Tappeti alla Turca: 

97. Bilczitgm, BttarroAm, o Balviàìn Città , detta an- 
ticamente Diotti* . 

98. Htrjm, luogo ove probabilmente fu la Città d" 
Amariim . 

99. Jtldxtfch Borgo, onde non è molto lontano il 
luogo Eik't-Jelitttfcb , porto dalla parte di Ponente, ove 
lì vede gran numero di marmi rodi • 

100. Akkiém Borgo . 

ìoi. Stvribiffar , probabilmente l'antica Città à'Abro- 
flola, Città malfatta a pie d'un colle. lungo , compo- 
rto di dirupi, e dalla parte Settentrionale d'una pianu- 
ra . Gli Armeni vi hanno una Chiefa . La Città è go- 
ver- 



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t> E L L' ASIA. 65 
vernala da un Mufcltm, eletto dal Kislar Agafi (Capò 
degli Eunuchi alla Corte del Gran Signore) ;a cui ap- 
partiene la Città col fuo Diltrtito. 

Annoi azioni . In cotelle vicinanze fui fiume Sakaria, 
o in poca lontananza di elfo furono anticamente le Cit- 
tà Ptjfinui , ove la Dea Andcgeltis o fia Crbele fu ado- 
rata, e Gordium , o Juiiopalii, ove Alelfandro il Grande 
iciolfe il nodo famofo ; le quali Citta fono ftare del 
tuiin difiruite. Ciò non oftanrc uno de' Metropolitani 
Greci fouopoMó al Patriarca di Coltaminopoli, porta 
la denominazione delia Città di Pefiims ; non ho però 
potuto trovare il luogo della Kelidenza del detto Me- 
tropolitano. 

joi. Khofrtw Pafiki, anticamente Tritomia , Baryp 
grande, nella cui vicinanza u'è uno Spedale de' Pelle- 
grini (Khan). ' ~" ■ ' 

10J. Seidgazì, anticamente Mìàttttm o Mideum, Borgo 
popolato in una pianura, che ha il nome d' una 'perio- 
da venerabile preflo i Turchi, foderata in un colle vi- 
cino al Borgo , ove vanno i Turchi per far le loro pre- 
ghiere fui lèpolcto. Evvi un vallo Monafìero Turco. 

104. Angur, luogo ove fi trovano delle rovine d'edi- 
fizj , e dell' Iscrizioni , che /ombrano dfer dell' antica 
Città d' Ancyrtt Phyjgix. 

105. Eski Schtbtr (Città vecchia) anticamente Darj- 
Uum, Città grande, e la capitale del Pifhelia di Sal- 
tati Engni, pofa fui fiume Pnrfiik in una vada pianura, 
coperta di vigne, e orti . E 1 comporta di due parti dittan- 
ti l'ima dall'altra un miglio Francefe . Sortovi molte 
fontane d'acqua calda, che fi làfcia raffreddate per far- 
ne ufo. Sonovi anche 5 Bagni midi, ed in dittanza di 
1 miglia francefi ritiovanfi delle fonti d'acqua calda, 
odi* cui fnperficie nuota una materia oleofa. 

loci. In-Eugni, nome d'una giudicatura del Dilìrctto 
Ài Sull'in- Eugni , e d'un Monte, ove in un fianco di 
elio fi trovano delle caverne relè abitabili. 

107. Bozavk, e Bihdgik Sorghi groffi, e giudicature 
del Difirttia di Sultan Eugni , in faccia a Ieni-Scheher . 

108. Bejbazar Città patta in più colline. 

4fi* . E 109. 



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66 t> E L L' A 3 1 A. 

log. jìjjj , anticamente Thirma, Città nella cui vici- 
nanza v'è im Bagno caldi Aimo , ili cui fi fervono prin- 
cipalmente contro l'efulcerazioni, e oftruzioni. 

ilo. Augura, detta da' Turchi Angora, Axhttitt, e 
Ankeriab, Àbulfcda la chiama Ankarab e AnkurjAb , e dal 
Volgo£n^Hj(, anticamentc^'ifjrii di Galazia , Città capi- 
t»le del Diritte di Angora, è Ja Sede d'un Pasha, polla 
nella pendice d'un colle, nella cui cima v'è un Caflello , 
affomigiiante a ima piccola Città, abiura da' Turchi eCri- 
ftiani. PreffoilCallello feorreun rufcello, che dalla pane 
Occidentale della Città s'unifee a un fiume di nome Shihik 
Su , che paffa per la vicinanza d' un Monandro Armeno 
e comi; riferifee Pocock, va a shoccare nel fiume Sakr.- 
ria . L'aria di quello luogo è afeiuta , c tutta la con- 
trada è fera» bofeo; onde il legno da fuoco vi è di ca- 
ri (lìmo prezzo, e la povera geme e coliteli» a bruciare 

10 Aereo fteco di vacca. Tutte le cafe vi fon fatte di 
mattoni jion co:ti.' le Aradc vi ibno llrette, erutta hi 
Città è fabbricala fenia regola. Vi s'incontrano degli 
avanzi d'antiche fabbriche, e vi è ancora un'intero edi- 
ficio antico, che credefi un Tempio d'AuguAo, nella 
cui porta principale dalla parte di dentro in 6 colonne, 
J in ogni fianco della porla, vedefi la famofa Iicrizio- 
ne, che fu il fecondo volume delle* azioni d'Augufto, 
che egli lafciò nelle mani delle Vergini Vedali, accioc- 
ché fouc incifo in i Tavole di bronzo, per effer polla 
avanti il Maulòleo di Roma. In un altra colonna veg- 
genti] Icolpite tra 50 e 60 lince, delle quali ognuna 
contiene circa 60 lettere. Pocock congettura , che tutto 

11 cOmplello dell'Ifcriiiouc fia Aato in circa 20 colon- 
ne . Da una parte delle colonne l' iscrizione è in lingua 
Greca, e dall'altra parte in lingua Latina. La Città è 
molto popolata, e Pocock racconta, che il numero de' 
fuoi abitanti da alcuni fi fiima di iooood, de' quali la 
decima patte foltanto è comporta di CriAiani, e tutti 
gli altri fon Turchi. De'Crillianì i piò nnmerofi fono' 
gli Armeni, che per la maggior parte hanno abbraccia- 
to il partito della Chiefa Romana, ed hanno 4 Chicle, 
mentre gli altri ne hanno 3 con un Monsflero. Una 

lega 

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b B t A' A 3 1 A ■ 61 
!ega Fraucefc lontano dalla Cina , in un lungo detto 
tf-aine, ove riiiedc' i' Arcivefcovo di Angora col fuo iuf- 
fraganeo. Anche i Greci d'Angora hanno un'Metropo- 
litano, the ufa il titolo di Primate di Galazia, yiaur 
tunque fia fnbordinato al Patriarca di Colìaminopoli . 
Vi dimorano anche degli Eutopei a camion del traffico, 
i quali nei maggiori caldi d'Ellare vanno a trattenerli 
a Sch*-Him*m'. Ne' contorni della Città li fa del buon 
vino rouo, e del rifo eccellente. Ma la Città ritrae il 
fuo maggior guadagno dal pelo finillìmo delia Capri, 
ch'è un animate proprio di quello Paefe . Quello pelo 
non può cflraifi dal paeic, fe non è filato, oppure ri- 
dotto in Cammellotti, ed in quello modo le n' elìrae 
una grandiflima quantità per tra f| Urtarlo in Europa. Il , 
pelo corto e ordinario, che crelce tra'l pelo lungo, 
non può evirarli , e altrove di efTo vi lì lamio Ì cappel- 
li. Nella delcri/.K.tu: L;ci^;-,ile dell'Afta minute s'è già 
dato ragguaglio della capra Kamel, del fuo pelo, e de' 
lavori che le ne fanno . Dicono che cotelta Capra fìa 
talmente propria a un diiteeito di ja miglia Incieli, 
come nota anche Pococlc j oppure di 6 L'ghe Francefi , 
come vuole Lucas, clic degenera "importandola altrove. 
Ciò non ottante quella fpecie di capra è Hata condotta 
in Svezia , Francia , e Tolcana per farne razza . 

in. Tra venti e %6 miglia Ingtefi lontano da An- 
gora alla volta di Settentrione rìtrovanfi i Bagni caldi 
di Kifdjet-Hamtim , e Scba-Hsmam , nella cui vicinanza 
in un clima i'refcosv'è il Borgo di Klefikxi (cioè Vil- 
laggio conChicfa) che ripete il fuo nome da una Chic- 
la diltrutta . Dopo Angora fecondo Abulfeda, li vede 
/ìmnturìjab, una Città grande, di cui gli abitanti fono 
Turcimanni: la ftia fituazione da nelTuno è data fida- 
ta. Il D. Reiske fondato fui fentimento di AHoman vi 
aggiunge una Città chiamata Amori* ovvero Amaria &■ 
tuata nella Mefopotamia, la quale non deve in quello 
luogo effcre deferitta . Ammutitali può eflere l'antico 
Amorium Città che Pocock chiama Hrrjaa nella fua 
Carta Geografica. 

in. Siangiuri luogo capitale del Pijbttlo dtlf iiltjfr 



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6S D E L L 1 A SI ti \ _ 

nomi, è un Borgo vado con un Cartello, dalla parte 
meridionale del Monte Kius . Il Cartello, pofa in ua 
erto dirupo. Dalla parte di Sud-Weft v'è una pianura 
valla, ove due leghe Francefi di là daKianguiri s' uni- 
feono i due piccoli fiumi Karafu ( acqua nera ) c jtìjcii- 
fu (acqua amara) i quali dopo alcune ore di ftrgds 
unitamente sboccano nel fiume Kizil- Irntak , 

Armalazimt. Il Monte TLitu, che da Levante flendefi 
a Ponente divide il Eift retto diKianguiri in ? parti; e 
dalla pane di Setientrione confina col Monte £ikai. 

31$. Tufi* o Tuia, oppure Jcjfia Città nel Diiìrttta. 
di' KiMigmri in una gran Valle, dalla parte Settentrio- 
nale de) Monte Kius, e fui fiume duris. Tavernier la 
chiama Cina grande, Boullaye le Golii eOtter la chia- 
mano piccola. Sortovi de'Bagni , Hafe è di fentimento 
effervi' il luogo dell'antica Gita di Tavixni; ma Pocofe 
vi mette la Città di Ponipijopoiii di Pa fi agonia , che nel- 
la Carta di Hafe è polla più verfo Settentrione. 

114. Kodj» H'tjfar Borgo grande del Diflrclto di Kr&n. 
guiri con un Caftello. Vi fono de'Bagni caldi. Accanr 
io a quello luogo feoire il nume Diiris, che nalce dal 
Monte Kius prcifo Kjyi-l'jzavì , e va ad unirli col fia- 
me Kiiil-Irmak preffo Hadfchi Hamzt . 

115. Karadjaiar , Borgo del Dìftyitto di KUngtiiri . 
ìi6. Tfirrk.il/cie Borgo in una valla pianura del Pi. 

flrttto ài KUngHÌri, con un piccolo Cartello. 

117, iSiMf o Siwp, anticamente Sinoft, Città fui 
Mar nero nel Diftretto di Jfjìtmtmi . Esporta in un'Ift- 
mo, che unifee una Penifola colla Terra ferma. La Per 
nifola, che ha circa 6 leghe Franteli nel circuito, ter- 
mina in un Promontorio. La Città ha. due Porti, ed 
un Cartello rovinato. FJTa è abitata -da foli' Turchi, 
jnenire i Greci i quali vi hanno un Metropolitano fot- 
lopofto al Patriarca di Coftantinopoli , abitano in un 
fobborgo grande. Fino all' anno 1765 ebbi a Pietrobur- 
go conofeenza con un Medico vecchio uomo di grand* 
efperienza, e amabile, che effendo la Città di Sinopti 
iua Patria, ebbe il nome Sinopcui. 

Ii8, 

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DELL' ASIA. 6-) 

118. Sttpbaniù , o ii/jn, villaggio fui Mar nero , ove 
probabilmente fu l'antica Città di Stipimi. 

lì g. Aborto , Imboli , anticamente Abonititias , Jonoptìis , 
luogo di poco rilievo fu! Mar nero, ove fi lavora gran 
copia di funi per i Vafcelli, e le Galere del Gran Si- 
gnore . 

no. Clangici, anticamente Gangra e Gongrx Città di 
poco rilievo. 

ni Cba^eti fecondo il fenrimcnto di Pocok Ante- 
nata anticamente,- Cina ove rifiede un Pasha. E' fona- 
ta fopra un fiume dell' iitelTo nome, che s'ttnifce al fiu- 
me Gcrtdrfii. 

III. Baindir, anticamente F laviopolii come crede Pu- 
eoefc , Borgo grotta , che fembu elTcr ì'ilìelTo luogo , 
che dal Signor BouJhye de Goue è chiamato Bandirla , 
che gli dà il nome di Città . 

iìj. Mrm-Scbcfor (cioè Città diftrutta) luogo checo- 
rnunica il fuo nome a una contrada, che appartiene alla 
Valide Sultana, cioè alla Madre del Gran-Signore. 

114. Gindì, a cui Boullaye de Gouz dà il nome di 
Gutrrada, Borgo fìtuato dall'una e dall'altra pane del 
fiume dell' niellò nome, che vien giù dal Monte Ma , 
in una pianura del Dijlrttto di Bali. Vi fi prepara del 
buon Marrocchino. Evvi un Bagno. Nella vicinanza di 
ouefto luogo ritrovariG due Laghi , i quali chiamanti 
Karsgutul { Lago nero ) e Titzlugutul { Lago falato). Il 
primo è dalla parte di Perente, ed il fecondo verfo Le- 
vante. " Quivi capitano a pafcolare la Capre d' Ango- 
ra, principalmente verfo il Setrentrione, eMezzoj'iorno. 
Il pelo d'effe, che fuol comprarfi in quello luo^o, vi#n 
portato in Angora per filarlo e tcfferlo, non ritrovan- 
dofi filatori in qnerto luogo. " 

Il fiume Gtrtdcfa È il Partiimu: degli antichi , ed an- 
cora di prefente i Greci gli danno il nome di Bartin , 
ed i Turchi quello di £>ol*p . Sull'imboccatura di «Ote- 
llo fiume cioè fui Mar nero v'è, 

115. Amafiro, che di prefente è Villaggio, e antica- 
mente fu Città per nome Amailrii . E' polio in un ìftmo, 
che uoifee una PenifoIacolIaTcrraferma, adhai porti. 

E 3 116. 



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y 0 DELL' AS,1A. 

lió. E't%ri, o Prudera/chi , anticamente Htraclta , 
Citlà piccola fopra un fcno ilei Mar nero nel Dijintta 
di Boli . Si vedono ancora degli avanzi dell' antica Cit- 
tà. Ella ha avuto il iuo nome moderno da' Turchi , 
dopo che quelli l'iman tolta a' Genovcfi , e l'altro no- 
me le fu dato dagl' Imperatori Greci. 

127. Tilìoz, o Tioi , oppure NeapoUs , anticamente 
Tim, luogo di poco rilievo fui Mar nero , ove fi cry 
Aruifcono delie Navi, e Galere per il Gran Signore. 

11S. Boli Città capitale del Diilretto, che ne porta 
la denominazione, ove ri trovanti i Monti piùaltidiNa- 
tolia tra' quali l' Ala-Dag (opera tutti gii altri in altez- 
za. La Città è polla fopra t)n piccol fiume, chevierigiù da' 
Moni , >: mi Cuci- Iw.ir , e Hiffar-Eugni sbocca 

nel Mar nero. Nella Città ritrevanfi de' Bagni caldi , ed 
accanto y'e un Lago, nel quale fono due forgenti di 
natura tra loro molto differenti ; imperocché l' acque dell' 
una riduce i corpi in pietra, e l'altra difcìoglie le pie- 
tre. Dalla Città dipendono 31 Villaggi. Pocock dà a 
quella Città il nome di Boria, e crede che Zia l'antica 
Città di BithynUim , che nel iucceilb de' tempi fu chia- 
mata CUxdianopolis, e Antiniopolìi . Sembra però, che il 
detto Autore abbia sbagliato . Tavernier la chiama Po- 
Isa e Polis, e Boullaye de Gouz Fogli, il quale vi ag- 
giunge chiamarli quefta Cina dagli Europei Ponto . 

Annotazioni. II Signor Herhdor afTeriiee , che i Tir- 
chi danno il nome di Boli Vilahtì alla parte Marittima 
dell'Afta minore, nell'illcffo modo che gli antichi ad 
una porzione dell' Alia minore diedero il nome di Pon- 
iti 1 ;, à cagione della vicinanza col Mare; la qual ragio- 
ne però non è affatto certa . 

jio. Lavali Borgo. 

Btrei\lah anticamente Heraclta, fecondo Albufrda, è 
funata vicino al Mare verfo l'Oriente di un fiume che 
corre dalle Montagne di El Alaga, e va fino all'eAre- 
mità del difirctto della Città Sinobe; verfo l'Oriente di 
detta Città fi vede la Montagna El Kahii, ovvero le 
Spelonche de' fette Dormienti , (Endymiorus) . Or Rat- 
fchid rovinò quefta Città. Pocock legna iiUlafua Carta una 



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DELL ASIA' 71 
Città chiamata Kerarfea , accanto di effa Ila il nome La- 
tino HerM&e; la umazione l'uà riguardo al fiume non 
è la mcdefima appreffo Albufeda. 

It. La Provincia de' Caramani . 

Karaman lignifica, una Famìglia «tra . Ma ficcome i 
Caramani non fon meno bianchi degli altri abitanti dell' 
Afia minore , al Signor Otter femora vcrifimile , che co- 
tefìo popolo ripeta il fuo nome da' padiglioni neri , fol- 
to i quali foleva abitare da principio. Certo è, che ne' 
fiioi viaggi egli vide in vari luoghi abitare i Caramani 
l'otto padiglioni neri, o più colio folto Capanne coper- 
te di pelli nere, ove dimorano anche in tempod' Inver- 
no. Là Caramanta comprende appretto a pocolci'eguen- 
ti Provincie antiche, piùaecofte al Mediterraneo , laG'/t'- 
cU, una parte di Ceppatoti* , la licaoma, lfiuria, Panfi- 
lia, Licia, Pipita, ed una parte della Frigia maggiori. 
De'Leghi, che dentro terra vi fi ritrovano, quello è il 
più confiderabile , ed il maggiore di tutta i' Alia mino- 
re, cui Strabene dà il nome Tette, e che riceve varj 
nomi da' moderni Scrittori . Paolo Lucas in un luogo 
lo chiama HcnifcUr , ed in un' altro luogo Bgfdm ; 
perciò il Signor Hafe ha podi ambedue 1 nomi nel- 
la fila Carta Geografica dell' Afia minore. Pocock di- 
ce , che gli abitanti Jo chiamano Cairn Ttultr , quan- 
tunque nella Carta Geografica, inferita ne' viaggi di ef- 
fe, il Lago abbia il nome Btigit, Btidfiber , che raffo- 
miglia a quello, che fi dice di l'opra, e dell' iltcfTa 
Carta ir nome Cadun Tusler t pollo per lignificare un 
luogo abitato. Paolo Lucas altri Ice avere il Lago zoo 
miglia Italiane in ciruito , e pefcmifi de' pefei di una 
fmifurata grandena . Il Laso è celebre già da' tempi an- 
tichi per la faliedine delle lue acque, tantocopiofa ,che 
i corpi in breve vi li rivedono di fale. Crofle limili di 
fale, che vi galleggiano" fulia fuperficic dell' acqua , s' 
tilraggono , e raiciùyaiidole al fole, indurirono. IlLa- 
go lomminiflra il fale l'ufficiente a tutta la contrada cir- 

E 4 Quan- 

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7* * DELL' ASIA' 

Quanto a'Diffmti particolari della Provincia dc'Cà' 
rainani, ecconc \ Sandfciacuti , che vi nota iiSignor Ri- 
cali:: lcmiwn , Nigide , Xaifarì , knifeberì , Kirfchttbri , 
Afcheti', e Adirai. La divisione che ne l'arò, non ne 
farà differente in lòlìania . 

I. Il Dilhcttt di Kor.ia, ch'i della Madre del Gran 
Signore comprende ; 

i. Konìa, detta da altri Cagni e Cagni, ed è h Ca-" 
pitale di cjuefto Diftretto , ove rivede un Paslia . Pola 
in una valla Pianura , adorna di orti « vigne . Il gran 
numero degli influenti che vengono giùd»'Monti,lìtua- 
ti a Ponente, prendono la direzione verfo la Città , a 
formano un Lago. La Città che è grande, è cinta d' 
un muro c d'un foffo, c contiene un Caftello, edeben 
popolata. Gli abitanti Gteci e Armeni vi hanno le lo-' 
ro Chiefe, e predò la Città v' è inoltre un Monailcro 
Greco di nome Xjiì . Il Metropolitano Greco t che. vi 
è, dipende dal Patriarca di Coftantinopoli . Qui rifiede 
il capo de' Dcrwifchi , i quali vengono chiamati dagli 
Europei Ballaiori. I contorni producono il Cotone , « 
varj altri prodotti, tra'<|uali v' è Una fpecie eccellente 
d'albicocchi, detti Kamereddinkaifi. Vi lì coltiva inol- 
tre una pianta , che porta un fiore turchino , c& femi 
del quale fi dà un color turchino al cuojo , che vi (r 
prepara. La Città fu la Sede de' Sultani di Rum della 
ftirpe Seigiuckifcha . Al tempo di Abttlfeda efifteva nel 
Caflello una Statua erettaall'onoredel Filofofo Platone . 

i. Le gmìkaturt , clt iSìpendana da Xoniu, fono.' 

1) La Giudicatura di Ladine, che porta il nome dd 
Borgo Lad'Aji, credulo effere l'antica Citta di Laoike.t 
ambuli*. Des mouceaM vi ha trovato Un Ifcriziunecot 
nome Laodicea . I Caramani la chiamano Ladii. . 

2) La Giaikalnra di ErekJi, fecondo Pocock Eraglia, 
Porta il nome d'un Borgo groffo, che fu l'antica Cir- 
ca dt Hiradea. Io c.ucfti contorni ritrovarci molti me* 
munenti d'antichità. Da Konia fino a Erekli flendefi 
una gran pianura, che moire volte è allagata. 

In coteiìa pianura tra' due fuddetri Borghi v'e unal- 
tro Borgo di nome Kora-Bignar (fonte nera), con buo- 



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T ; ; ; .■■ * i > 7i 
ni alberghi , e con una Mofchea ccftiuira dal Sultane* 
Solimano , l.iuata in faccia a Monti fcug-Ug'an e Bul- 
gari ed un altro di nome Jfmil, che non w di ceno 
le fiatici comprefi nella prefcme giudicatuia . 
ì) la gvaÙtaluré d, E, tu 11 . 

4) La giudicatura di ÀkShcktr, che comprende : 

0) Ak-Shthtr (cioè Città bianca) Città nell' eOfemiti 
Meridionale d' una vada pianura cinta di monti . Vi fi 
trovano molte Ifcrizioni Greche , e Latine, e vari al- 
tri monumenti d'antichità- Pocock crede elfer I' antica 
Città d' Eumenia della Frigia maggiore , e dice , che vi 
rìfiede un Pafcha. Abulfeda la deferivo come una Città 
molto ben limata circondala da' Giardini ne' quali ere- 
ieono frutta prei:ofe , ed è fituata (re giornate da Ko- 
n.i. I - fa una difl.TeoM tra quelle due Città Akia. 
ra, ovvero Akafarti ,< Cartel Bianco). Con quella Città 
l'altra ha una mede fi ma largheua , ma la lunghezza è 
differente; la quale è forfè dittante da Knnia tre Dazio- 
ni , ivi (corre un gran fiume , ed è faraofa pei Tappeti 
che ivi fi fabbricano . Quella defemione non conviene 
con il nome della foprammeotovata Città. 

( i) I>t*Mu, detto ila Pocock SeloiSiir , Bargo in una 
Contrada, abbondante di frutta d' alteri . Credali elTere 
quello luogo o Slittiti*, a Sagiaffm . 

(J) Bilvadin, detto da Pocock Btlawodtn , t Bilegù- 
zan, Borgo grande. 

(4) 2fe«/i», detto da altri Vigna e Elgbaiil , antica- 
mente Tiitriapalis , Borgo , nella cui vicinanza litrovanlì 
de' Bagni caldi i 

(SÌ Dogtn. Hi fa. 
5 ) La giudicatura d' Ala . Dag , 

6) cti Bt'rUgand. 

7) di Btl-Vìran. 

8) di Katim -Strai, 

9) .di Targai. 

10) di Gaferiiad. 

*0 di Ranci;?. 

11) ...... di Btrtndi. 

■ *3 ) di Lamia , il cui luogo principa'e Ì 



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74, 



DELL* ASIA, 



Lamia, Borgo limato in una Pianura ferrile, con un 
Cartello antico. 

II. Il Di/irrito dì Kaifmt comprende: 
i. Kaifirit , apprefib Abulfeda TLtifarijah , anticamente 
Cifarea CappMociit, ne' tempi più remoti . Mfcbak, Ma- 
fcbtt, appfeflb Tolomeo Mafai» , ed appreflo Stratone 
Mizms, Otti in una bella Pianura dal.'a parte Setter- 



pieno di grotte , tagliale in pietra dolce, die antica- 
mente furono o Caverne o Sepolcri , oppure abitaiioni 
de' Romiti. E* verifimite clic l'antica Città di Ce l'arca 
era fituata a pie del Monte, otre veggonfi tuttora motti 
antichi edifiij con Ifcrizioni, che credonfi di lingua Per- 
mana . Ma la nuova Citta è ima mezz'ora dtilante dal 
monte. Vi vogliono due ore di tempo per farne il giro. 
Le fue Mura fon di pietra quadra, e vi fon inferite de)' 
le arcate ripiene di pietra. La Città ha urt Cartello, ed 
è popolata , e diviià in 180 Parrocchie Maomettane, 
Ognuna delle quali ha la fua Mofchea , o ima Cappella . 
I Greci vi hanno una Chiefa con un Metropolitano , 
che è il primo de' li Metropolitani primari, fiibordina- 
ti al Patriarca di Collant ino poli . Gli Armeni vi hanno 
3 Chiefe. Nella vicinanza di quella Città predo il Mon- 
te Kormez nafte il Fiume Seì'km , elle parta per Adana . 
Mosè Chorenele dice , che il primo Re Armeno col no- 
me Hall , abbia chiamata quefta Città AtfiiaA ; o come 
gli abitanti la' chiamano Mafcbak dopo che egli l'aveva 
fabbricata . Vedi nel)' Art. Armenia . 

3. Ingcfit , anticamente Campa;, Città grande, la cui 
patte rovinata dimoiìra qua! folle la fua antica grandez- 
za. Evvi in un colle un Cartello. 

j. Urkup, o Tisrkup-Ejiant , luogo degno d'ortèrvazio- 
ne per il moltirtimo numero di Piramidi di macigno, 
che *i formano la veduta d'un Anfiteatro. Effe fono di 
varie altezze, contengono delle ftanze , porte Jc- une fo- 
pra k altre, hanno un ingreflo, frale, ctmeftre, e nel- 



ttionalc del Monte f.ràgijthe o Lr.ljejio. 
gfni, che vedefi di multo lontano, la 
pie coperta ci neve, ed il cui fianco, c 



fo la Citta di Kaifeiie , abbonda dt Vili; 




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DELL . A i I ri ■ yj 

la cima d'ognuna vcdeiì una certa immagine. Il nume-' 
ro di quelle cafe Piramidali ftimafi maggiore dizooooo. 
Neflùno de' Viaggiatori ne fa menzione, eccettuato Pao- 
lo Lucas, il quale non folamente lo racconta nella tua 
prima defemione de' Viaggi , ma io conferma anche nel- 
la feconda, e lì rapporta allericerche fatte da altri Viag- 

S 4. Hadfcbì Etfufcht o Btktafibe villaggio, che fu Cit- 
tà grande, come lo dimoflrano i grandi avanzi , che vi 
fi veggono. Evvi un Albergo vafto e ben tegolato, per 
accogliervi gratis i pauaggieri. Dietro l'Albetgo v'è una 
Mofchea , che contiene il Sepolcro di Santon , ed una 
Libreria ragguardevole . 
j'. Oiimngi, Borgo vaflo. 

6. Akjar» fecondo Abulfeda è una Città fopra un 
gran fiume , il nuale la traverfa . Ella ha la medefima 
larghezza verfo Nord come la Città Ak-fchahr. IJa un 
Caflello , ed è dittante di 48 Parafanghi tanto da Kn- 
nijah che da Kaifarijah in una pianura che confine in 
rui'celli e paicob per le beflie . Io folamente credo , e 
non aflìcuro clic ella fia del diftrerto di Kaifaris . 

III. Il D'ertila di Kirfcbcber, porta il nome dellaCir- 
tà di Kirfrbibir (Città grigia) detta da Lucas Quiiber, 
e da Pocock Kerfatr . Quella Città , poco dittante dal 
fiume Kizil-Irmak , ebbe anticamente il nome Viactfa- 
yu , e fu molto confiderabile , come lo dimoflrano gli 
avanzi , che veggonfi in cotefto luogo , fparfi per un va- 
fto recinto. 

IV. II Diflretio di Midi comprende: 

1. Nikdt, anticamente Draiie come fi nota nella Car- 
ta di' Pocock, Città murata e adorna d'un tredoppio 
Cartello , di molte Mofchee , e Fabbriche ben fatte. I 
Greci, e i Armeni vi hanno Chiefa . La Città è cinta 
da Vigne e Orti deliziofi ; ha però perfa la ftia antica 

2. Kar.ìhijJ'jr ( Fortezza nera), creduta da Pocock I' 
antica Tetrapygia, Città, che fu riguardevole in antico, 
com^ lo dimoitrano le rovine de' Tempi e Palazzi . la 
tiri dirupo visino ed erto v'è unCaltdlo. 

3. Le 



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$6 DELL' 1 S l.A' 

3. Le altre giudicature fono, Sbttd]a- Eddin » Eadugaì , 
Oriìui, BMfcbam , Erii, Dedelit , Kei , Devciit, e Me- 

V. Il Diftrrtto di Akferas , che porta il nome di una 
Cina o fia Borgo polio tra Ridke e Konia. 

,, Non sò dir con certezza, fc la Città di Sur o Sor 
eh' è 4 miglia Geografiche diflantc da Nikde , appar- 
tenga a quello , ovvero aliro Diltretto,, . Pocock nella 
fui Carta la chiama Borni , che credeiì eiFere l'antica 
CttitU . Il Signor Hafe crede, tht in quello luogo fotfc 
la Cina d' A>cbtliis, fapendof. di ce:ro , che codeilaGt- 
tà fu fui Fiume H*fyi t che o.a dvamaf. Kwi ■ frm..h ; 
Ma il Signor d' Anville nella fuaCarta inferita ne'Viag- 
j;i c Otier, non mene la Citta ili P«r fui lido del det- 
to Fiume. 

VI. \\hi<ittìl-> d'Jihrut, c'.-.c probabilmente compren- 
de t luogiii leguenti : 

1. IfUtttb o Spsru , anticamente Fi,ilom e ;.um fecon- 
do il fenlimu.iu ui Pc-cock , Cura aperta e di poco ri- 
lievo, uve llfode un i' 1 in una bella pianura a y e 
di quella Momapna, cheaniicarrenie ebbe il r.i;mt iati- 
mi. I Greci li hanno 4 Chiefe. 

1. Rurditr o BmdrrH , Villano piccolo , nella cui vi- 
cinanza veggonfi le iovine d'una Citta granr'.e, the fol- 
le fu Antiochia d- hfidia. 

J. Igriii , Otti fopra un Lago grande dc!i' ilteflcr 
nome. 

4. Uz}i o Jjftli, Villaggio fcj;ra un lago. 

j. Bendai, Cina, che fil di maggior rilievo amicameri- 
te. Il fuo nome fi da ad un Lago , le cui acque ion 
tanto amate , che non vi può vivere akun pefee . Li 
Città e polla nella pendice d'un Monie. 

Vi 16no alcuni luoghi fuuati verio la pane Meridio- 
nale d' libarteli , non iò fc fiano compre!! nel prcknte 
diflretto, o (e formino un deuterio pascolare. 

1 ) AgUfin, Villaggio grande , o»c trovafi un grandi)- 
fimo numero Ji forbenti d'acque. Pma a pie d'un Mon- 
te, che dii'idefi in varj rami, ove incontranft molti prc- 
ziofi avanzi di Cafìelli e Città rovinate. 

- a ; Sdt. 



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DEH' ASIA. 77 
%) Sdenti, nome delle rovine d'una Città coniìdera- 
(>rle, che veggonfi nel Monte Iflenaz, o UJianaaJi. 

3 ) Aitali* o Samba , che deve chiamarli Atlalia Cit- 
tà grande e tonificata, che pota Copra un feno del Me- 
diterraneo, che ne porta la denominazione, in una con. 
trada fertililTima, ove gli aranci e limoni crefeono Ten- 
ia coltivarli , e fi fa gran copia di ftorace . Il caldo d' 
eilate vi è tanto grande , che gli abitanti fi vedon co. 
llrettì a rifirarfi ne' Monti vicini . Il Porto che vi è, 
ferve follatilo per 1 Vafcelli piccoli. La Città confi Ite in 
3 parti feparate tra effe per mezzo di mura delle quali 
parla il Scheid ; la Città da baffo fecondo lui è fituata 
fui Mare verfo mezzogiorno , e fi eltende al lungo di 
una Montagna. La Città di mezzo è fiancheggiata dalla 
altre due. 'La terza è funata verfo Settentrione e fopra 
una eminenza ; ma tutte le tre Città fono cinte di un 
medefimo muro . Secondo l'alferzionc di Stoctowe le 
cafe fono mifere , e le flrade riefeono lìrette . I Greci 
fono poffeffori di una Chiefa , e hanno un Arcivefcovo . 

Si fa menzione nella Geografia del Geografo diNubia, 
Vengono deferitte !a nuova è vecchia Amalia . 

4. Alata una Città fituata in un feno del Mar Medi- 
terraneo due giornate diftante da Antalìa verfo mezzo, 
giorno. Abulfeda dice ancora, cheAnoddini fia unPrin- 
tiipe della llirpe de' Seldfchuk il quale fece fabbricare 
quella Cirtà ; la quale nel principio portò il nome di 
Jlajitato; poi per facilitare la pronunzia del (uà nome, 
fu chiamata Alain, 

Secondo il riferire di elfo fi trova la Città di Fulco- 
bar tra le Città di Alata , e Sonia; è diftante quella Cit- 
tà 5 giornate di ftrada da Alata verfo Levante , verfo 
mezzogiorno ha la medefima diftanza da Konia . Falcohar 
è fiutata in una pianura tra Montagne ; ella è la refi, 
denza de' Turkomanni della Itirpe Bari '1 homaid la qua. 
le poffiede le Montagne tra Alain e Konia. 
■ Annotazione. Il dijiretlo d' Ilfcbil comprefo nel Gover- 
no di Cipro è una porzione dell'antica Provincia di Ci- 
ccia , e come riferifce il Signor Otter , confina da Po- 
nente coli' Amalia , da Settentrione colla Provincia de' 
Ca- 



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<?8 DEL L' À.S I À. 

fcaramanr, e con quella d' Ariana, da Levante colla Pro- 
Vl'ncìa d' Aiiltab j da Mezzodì col Governo di Selefkii , 
e col Mar Mediterraneo . Il Pale ha (Beg), il quale e 
il Governatole di lucilo Diflrettó, tilieue in una Cittì 
chiamata Sekfkie. 1 luoghi più ti .-nate he voli fono 

) ) Alanith, Città fui feno d'Amalia. 

i) Attigna , anticamente AnthcLia ja??r Caigp, luo 
go di poco rilievo fui Mate. 

ì) Curcu, luogo piccrti lui Mire, ralla cui vicinan- 
za, fu antfeameme la Cittì di Sali o J...-. che >ii poi 
fu detta Poraf-jofùiii . Dal nome Sike nafee la panila 
SaìacifmM, a ornine i!el!a cattiva. maniera degli abitan- 
ti di pariate. Altri ripetono la delta parola dalla .Otta 
dì Soli dell' ITola di Opro. 

4) Tarfui , Giti povera , abitata da Torchi , Greci, 
e Armeni. L'antica Cita di entello none fu la Patria 
di S. Paolo ApoflolO', eh; fu la Sede delle Scienze. La 
Citta nuova tol fuo DìflrettO io altri tempi fu compre- 
Li nel Governo d' Adana, ora è incorporata al Governo 
di Cipto. I GiAcobin vi ebbero alce volte un Vefcovo, 
ed i Neiloiiani un Arcivelcouo . Nel tempo di Abulici- 
da qoefta Otti fu fottopofla a' Cr lliani Armeni , per" 
egli defiderava che lofle fottopofia di nuovo a quelli che 
«gli chiama Mosletnim. In quel tem;>o la Cuti era graw 
de ed era cinta di un muro doppio . Il Fiume che ba- 
ffla la Ciuàebbe anticamente il nome di ('yi-ms , ed Ota 
chiamafi Kara-Sa, cioè acqua nera, egli e profondo, 
lo chiamano anche Baradan, eioè a dire acqua fredda, 

<j) A}*s, detta anche da' Viaggiatori Aìazxo, Aiafo, 
hffo, l Aiai, e Loffia, Citta fui feoa di Mare, eneo* 
porta il nome, e che Uendelì fino a Aleflandretta, det- 
to anticamente Shuts JJicui , da ijfm , eli e quella Citta, 
nella cui vicinanza Dario fu vinto da Aleflandro. £' 
probabile, che Ajm fta l'antica Città di Jffus. Si crede 
che «figa' ovvero JEgxa , ovvero JEgna degli antichi, 
venga chiamato dagli Attiri Higon e ^£ge;. CotWyk rap- 
porta , che quello luogo fomminiftra i erbarj ad Aleflan- 
dretta. Abulfeda deferiva laCittà di A)a: come unaCtt- 
tà grande nel Aio tempo, egli loda il fuo porto, e dice 
che 



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bèli' ASIA. 7^ 
elle da' Franiti venga mollo frequentato dal tempo che 
tolie loto furano le Gita di Tripoli, Act», ed altreCit- 
tà . Il Profeto Hafe nella ilia Carta dell' Afia Minore 1 
ha commetto un errore , ponendo Aiazzo tra Paya» , c 
Alelfandrctta . II feno litico appretto Abulfeia vien chia- 
mato il feno degli Armeni. Poichèl' Armenia Minore ivi 
confina nella vicinanza della Cina vecchia di Iffus , ivieiì- 
rteva la Città Epifania, la quale è differente da quelli 
degli Attiri . 

6 ) Payai o Bajm , anticamente Baje , Città fui feno 
di Ayas tenuta da parecchi Letterali per l'antica Città 
à' Jf«r. Le rovine, che vi fi veggono, fono un argomen- 
to della fua amica grandezza. Il terreno vi ftrrnifce ritol- 
ti belli proibiti, ma l'aria vi t maliàna, onde in tem- 
po d' eilare gli abitami fono corretti * trattenerfi nel 
vicino Monte , che dagli antichi fu chiamato Amami, 
ed ove dalla parte della Città è uno ftretto paflàggio . 

Dopo un cammino di 4 ore fi arriva ad Aleffandretta . 
In codeila flrada a mano manca verfo le montagne 
veggonfi in più luoghi le rovine di Città dittrime , e 
filila metà delia flrada incontranti gli avanzi d'un Ca- 
rtello fui Mare . Prima d'arrivar a quello luogo, cioè 
in dirtanza d'una lega Francete da Pagas, fi palla fotto 
un Cartello, detto da Des- Monceaux Marcus , e daLu- 
cas Margutz, e da Otter JWd-fcwe. Quello Cartello c po- 
rto in un luogo elevato a mano finiftn delIaStrada, ed 
a pie di elfo veggonfi degli avanzi d'una Città, che non 
fu piccola . 

jfnnotaziohe . Qiiel diftretto dell' antica Cilicia , che 
comprende le Città di Tarfus, Ayas, e Payas , ne' tem- 
pi di mezzo era comprefc nel Regno dell' Armenia Mi- 
nori , della quale fi darà un ragguaglio in appretto . Pe- 
rithol nel fuo ìibio Ac ItineriliM Munii cap.7.v.n. chia- 
mò un certo tratto di paefe tra la Cilicia, Armenia, e 
l'Affina, il Paefe Ve. 



U 

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DELL* ASIA. 



// Governo di Sekfkìè. 

Quantunque il Signor Otter ne' fuoi viaggi riferifea 
formar la Città di Selefkie un Governo particolare, af- 
fidato ad un Bai», pure non rapendone la vera colEim- 
zione, Io metto in quello luogo, come appendice alDi- 
fttetto d'Itshil. 

La Città iìSeltfliè, anticamtnte Silenti* Trachea, o 
jtfptra , come pure StUflrin , Saltph e Sapiitb , pota fo- 
pra un Fiume detto dagli antichi Calycainus , ed a cui 
dipoi fu comunicato il nome Saleph , o Sapheth , Fiume 
rinomato, perchè nel tipo l'Imperator Federigo I. vi 
cadde da Cavallo , e morì nella Città d! Selefkie . Vi 
rifiede il Bey, che governa il Ditfretto d'Itfchil. 

3. Il Governo di Adam. 

Quello Governo già età piccolo allora , che fu Spa- 
rato dal Governo di HaleU, confluendo ne' due dìfiretti 
di Sis e Tarfas ; dacché però il Diftretto di Tarfus è 
flato incorporato al Governo di Cipro, elfo è diventato 
più piccolo . Qucfto Paefe ne' tempi di mezzo fu una 
parte del Regno d' Armmia minori , di cui fi parlerà 
a fuo luogo. 

Aduna Città , ove rifiede un Bafsà , pofa fui Fiume 
SeThan, detto anticamente Sarai , larghiamo in quello 
luogo, che quivi fi pafla per un pome ili pietra. L'aria 
vi è buona in tempo d'inverno; ma d' citate, comin- 
ciando dal Mefe d'Aprile , il caldo è così grande, che 
gli abitanti abbandonano la Città, e vanno a trattenerli 
nella Montagna Tuarut , in quella parte , che chiamali 
Ramadan agiti Tai'lahjcri , cioè iòggiomo ellivo del figlio 
Ramadan . 

JHifii , o Mafifa oppure Maffiffat\, Mtflìfza come pure 
MamiUa, in lingua Arabica M'ffilfa, detto dagli antichi, 
e di prefente ancora da' Sirj Mopfvrftia , fu Città di gran 
rilievo, e fui principio del Regno d'Armenia minore la 
capitale di eflb , ora è Borgo , pollo fui Éume Gihan , 
oGe- 



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DELI' ASIA. 8l 

o Gehon , o Dfcbeibm aulicamente Piranms , a cui s' 
unifce il fiume Seihan, e unitamenre con efló sbocca nel 
mare ira Ayas e Tarlili. Secondo il Geografo di Nubia 
egli è fituaio da ambe le due parti dittante ììooo. palTi 
dal mare . 

AhulftAx cita Ibn-Chauk;! , e dice che la Città di. 
Mettili» è divila in due parti. L'ima fi chiama léeondo 
lui Mdliilat , l'altra Kba-frrnah . Egli alìerilcc che il 
fiume Dicheilian palla in mezzo di Effe. 

Ollérva egli ancora con l'Aazizi cheda queir a fi com- 
prano le Pelliccie le quali vengono chiamate in lingua 
del paefe Meffiflìa. Il Bar;;o è abitato da Turcomanni. 
Nel recinto delle fue mura v'é un Cartello in un luogo 
elevato. Ilfamolb Vdcovo Teodoro Mopfiieileiio, coeta- 
neo e amico di Giovanni Cri'fol Ionio , ha relo celebre 
quello luogo. Quando il Cali!" Alraanfor lì refe padrone 
di quello Luogo, e lo lece fortificare, gli diede il no- 
me di Mamuriab. In vicinanza di quello luogo vi fu un 
Monartcro de' Giacobiti , dato Gavtcatb , e di là dal fiu- 
me, come riferiice Abulleda, fu il Borgo di Càpbdffab . 
I contorni del Borgo fon fcniliflimi . 

In quella vicinanza v'è un Monte , detto Dfcbtbtl al 
muriate dal fiiddetto Borgo ftendeii fino al Mare. Evvi 
anco una valla pianura , che fendendoli verfo Sud-Owen 
termina in un patteggio flretio nella dillanza di 1. ore 
da Mifii, che poi conduce in un altra pianura, ove ri- 
trovafi un Villaggio , a cui Dts Mouceaux dà il nome 
Kart MA, e Lucas KurtthiHa , e Pocock ne' Tuoi Viaggi 
Kurlkula e Kur ala , die fcmbia edere quel luogo, ciié 
Tolomeo chiama Calìaiiala , c Curzio Caffahahsm . Pacan- 
do più oltre in una dillanza di cinque quarti d'ora ne' 
monti incontrali una ftrada incavata con un arco Trion- 
fale rozzamente lavorato , lenza Ifcrizione, delio d»' Tur- 
chi Karalikapi , cioè Porta Nera, ciTendo coftruito di pie- 
tra nera. 

Indi ritornandofene verfo Settentrione , fi trovano, 
Sis, Sìfia, che fu Città capitale del Regno d'Arme- 
nia minore ne' tempi di mezzo, chiamata JStlad Sis dal 
paefe di Sis , il quale ne porta anche il nome, fituata 
Afi» . F in 

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Si Diti' ASI J. 

in un Monte, il cui piè è bagnalo da Itti piccol fiume. 
Erta fa- fabbricata da Leone Re d'Armenia, e tìeìl^àj. 
vi fu tenuto un Concilio . Conltnova ad efier Città, ben- 
chè di poco rilievo, e vi rifiede un Patriarca degli .Ar- 
meni . I Re Li io (Leo) e Robino , die vìttero alla 
fine , e fili principio del XIII. Secolo, tifarono il tito- 
lo : Per la grazia di Dio e del Remano Impero j Re d' 
Armenia . 

Ainzcrbeh, a Ainzarba, appretto Abulf/da Aainzirpt, 
e Anivuanai , oppure Navi: za in lingua Arabica, fletto 
da' Sii; ora Anazarba, ed ora Indirle, da Greci moder- 
ni AnabarK* , dagli amichi Anazarlas , ~i& a tempo di 
Plinio eziandio Cétfort* , fu Città, uve'i Giacchiti e Ne- 
ftoriani ebbero Vefcovi ; ora però è un Borgo fiìuaio 
fui fiume Se'ftan una Stallone da Mirto, t. da AntaK-t 
nella Siria . li Beton fa menzione di quello luugo , di 
lui chiamalo Cafaritt CÌHcia, come di una Città rovina- 
ta; in quel luogo non fi rrovauo che alcuni Alberghi e 
piccole C«ie. Egli fa ancora memoria di un Pome fab. 
bricato fui fiume. Eflendo egli a Adena egli ba firmila 
parlare di una Città Analarbe. 

Appretto Abulfeda fi presentano ancora i luoghi Te- 
gnenti Tul-Cbamdun ; Cartello rovinato fituato fopra un 
Poggio poco dillante dal Fiume Dlchaihan l A Stazio - 
ni dìflantc da Sio Chrfu Cbamufz. ancora un Cartel- 
lo , e Serfandacar Cartello fopra tuia Rocca in una Sel- 
va chiamala Mann, e ÈarJ Bttt, Cartello fu ani Mùn- 
ugna alta. 

4. La Provincia ed il Governo di 
Mera/ci . 

Confina coli' Eufrate, colla Provincia di SìtPiU, econ 
quelle de' Caramani , d'Adana, eu'Aintab. QiieflaPro- 
vincia , fé non isbaglio, è l' ifterta con Daigadìr IH :cioè 
Provincia di DuJgadir) detta anche ASadtiiat ìli , cioè 
Provincia di Atihihi , nome d'un Principe Titrcomarl- 
no, generale delle Truppe di Oi'mano , che ne ottenne 



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DÉL-L' ASIA. li 

il poffciiTo. La. Provincia comprende 4. Diftreiti. I luò- 
ghi più notabili fono .■ 

. 1 Merafie , o Marisha , oppure Marini, appretto gli 
Scrittori delle Crociare Maris eam e Mirti appretti) Scbil- 
tinger, Morafcb , a Marti*. La Cina capitale, Refiden- 
la d' un BjIsS è fituata nella Mintala Amamis . In 
quelle Montagli; fi vede il Cartello di Mintoti ; e il fob- 
borgo vieti cliianlato Harmìa . Fu la Slide d' un Vefco- 
vo de' Giacchiti . 

Affamano crede che quella Citta (li dagli Antichi 
chiamata Germania, ovvero Gtrmankia . Il Srg. Prol'cffor 
Kohlcr follienc che ella fi chiama Glyca ; Lo Schitliiiger 
rammenta Un Rufccllo affai grande il quale feorre dalle 
Montagne di Amanus, é lixjcca nell'Entrate. 

Z MtUtia , anticamente Melila o Melitene, detta da 
Sirj Milititi , Città grande , ^nrichiflìma , e celeberrima 
nella Storia Orientale , polla lui lido occidentale dell' 
Etifrate, è nella parte Setten trio naie d'una vada pianu- 
ra, cinta di Monti, verfo Ponente fulla pendice d'imo 
de' Monti vedefi un gran numero di Giardini, ove log- 
^tornano gli abitanti della Città in tempo d' citate . La 
Città fu la Sede d'un Vefcovado de' Giacobiti j e d'un 
altro de' Neltoriani. Abulfeda' dice che ivifeorre un fui; 
me fiancheggiato da' Giardini con un Acquedono, i! 
quale diiHbuifce le acque nelle Cale e Strade . Ella c 
lontana di Sivtt quali J. Giornate di cammino verfo 
Mezzo Giorno, e verfo Ponente' da Kacbta e Ktrka, 
ed ancora una buona giornata verfo il Nord da Zaha- 
tra . Lo Schillinger dice che quella grande e fptztof» 
Città fia divifa da un folto largo e precipttofo, e per 'la 
maggior parte è abitata da Turchi; ed i Crifliani Ar- 
meni , e Greci fanno il più piccolo numero ; le Don- 
ni; portano , fecondo lui piccoli anelli pendenti dal 
Nafo. - 

3 Claudia , o fia Preludia , Cartello vicino alla Città 
di Malati». 

jfnnotadone . Ne' contorni della Citta di Malatia ri- 
trouavanfi anticamente 7 Vefcovadi de' Giaeobiti, che 
rifedevano in Artb GUuiiia , Garzar ò Cariar , Gota, 
F 1 I*. 

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S<f DELL' ASIA. 

Kalijm-a, I.acabin , Semcba , e Sr l-tt ; Queiti luoghi 
però fono flati dillrurti, eccettuai JafteJJi . 

Tra Malatia e Mafur vi fu il Camello Zalalra, oZa- 
har in una pianura cinta di Bofchi , e Monti , il quale 
già a tempo di Abulfeda era talmente diilrutto, che ap- 
pena fe ne vejea qualche pezzo di muro appreflb Cedro- 
ne; ella fi chiama in Lingua Greca Zopttrtm , Zofoptlron . 

La Provincia , ed il Governo 

di SiWcìS. 

Comprende l'antica Provincia di Pontui e da Levante 
confina con alcuni Diftreiti de' governi di Aizerum e 
Diartiehir , da Mezzodì colle Provincie di Metalce, e de* 
Caramanni, da Ponente parimente colla Caramania, '. 
coli' Anadoli, e da Settentrione colM-r Nero. Chiamai 
anche Provincia ili Rum , nel iènfo "più riftretfo ; perchè 
il Pacfe di Rum, già dominato da' Sultani della Stirpe 
Sellciucka , fu di maggior ellenfione . I Turcomanni fon 
multo numeroft in quella Provincia, t vi abitano anche 
Turchi, Ebrei e Armeni. Il fiume primario del paefe 
chiamali Kisil-Irmak , amicamente Htlys , che a Levan- 
te di Slwas nafee ne' contorni di Kodfcbt- Hifar in' una 
pianura, onde eflTo fi volta da Levante verfo Ponente. If 
fiume feorre per i contorni di Si>oeas , Kir-Scheher, e 
Ofmandfchcik e và a bagnare Had'.chi -Hamle, Zcituo, 
e Tshai Mahal , ed effendo pattato rradue dirupi , pref- 
fo Bafira entra nel Mar Nero. Il fecondo fiume, che 
bagna il paefe, è Quello, che dagli antichi fu chiamato 
Irii . La lua forgente è da Levante di Karahiflar : palla 
per le vicinanze di Tocat e Amalia , ove riceve il fiume 
TfctHk'tlc, e va a bagnare Dsltanifc, e Tichar- Schenbc , 
ove avendo ricevuto il nome di Aapié nera di l'ibar- 
Shiaii, finalmente sbocca nel Mar Nero. Da Amafca 
fino a contorni di Tarabofan flendefi una Montagna affai 
alta ed erra, ove le acque dalla parte di Dichanik , 
Amafia, e Nikfar fon eccellenti, e 1' aria fahibrt . La 
contrada di Tscberaen -yailafi infpecie, ove i Turcoman. 



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DtlL' ASIA. B5 

ni Ci ritirano nel tempo d' ellate, è belIiHima, e la 
Montagna allora è tanto abitata, che fembra un com- 
pletici di moItcCittà. il Paofe sgovernato dami Pafcba , 
ed è divifo in 7. Dìilretti, che fono: 

1 11 Oifirttln di Sitras, che comprende , 

1) Saiva^ Sivjs } anticamente Sifafli , o Sebaftapolii ,la 
Città capitale di quella Provincia e la Sede d' un Pa- 
lella. E 1 funata in poca lontananza dal fiume K^zil - Irma!; 
in una Pianura, è murata, di grandezza mediocre, e 
fortificata d* un piccol Cantilo. Gli Storiografi Turchi 
aflerifeano, che untila Città da fiata fabbricata da 
Alaeddin Caicobad, Sultano della Stirpe ScIfchJucca di 
Rum; ma Capendoli altronde, che la Città è molto piti 
amica, bifora che il deuo Sultano nefia fiato foltanto 
il reftauratore . 

j) Art'A - Ahai , Borgo in una pianura tra SiWas, e 
Tocat, il cui nome dimollra, che ila (lata uà apparte- 
nenia de! B*g Arri!;. 

3) Tocat, o Tuctt, oTahac, Città grande e popolata, 
ella è, fintata in un luògo baflb tra' montidi colorroffo. 
E' fenia mura; ha però un CalU'lio infua difefa , fi t nato 
in un dirupo alto, e feofeefo. L' aria di quello luo^o e 
buona. Vi fonomotre MoCchse, Alberghi, Bagni, Giar- 
dini, e Vigne. Vi fi fanno molti lavori di rame, « di 
Marocchina Turchino, e fi fa buon traffico di Tela 
Indiana, che comprata a Bafra , mandali a Cotta ni in opo li , 
ed in altri luoghi. Lo Zafferano, che vi creice in ab- 
bondanza, vendefi agi' Indiani. Tavernier rapporta effe rvi 
li. Chicle Criiìiane, a. Conventi di Monaci, c 1. altri 
di Monache . Pocock rapportandovi ad ai trui relazione , 
dice, the gli Armeni abbiano 7. Chicfe con mi Arcivc- 
feovo, ed i Greci una fola Chiefa , c che ivi abiti un 
gran numero di Ebrsi . La Città è frequsntara da molte 
Caravan», delfenuali quelle, che vengono dalla Pei (ia, vi 
fi dividono, per paflareo a Co lì .in ti no poli , o aSmiine. 
Abulfeda chiama Tncar una Città piccola dittante da 
Simas due Giornate veifo il Nord. Il Signore Hafe crede 
elfervi il luogo dì Camma Ponlica, e Pocock è di leu- 
F ì ti- 



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85 DllL' ASU. 

ttmemo, che vi fia fiata Nitcafarta deglj aoiiclii ondefi 
denomina uno de Metropoli uni Greci» 

4) Tfrbfii, deito da' Tavcrnier Turca!, Borgo grande 
fulla Stìada Maeftta in una pianura. Chiamali anche 
Kalai-Krisban , noaie che deriva da un Catte Uo in ua 
vicino dirupo . 

j) Xil't anticamente Zila, clic è un Borgo pollo a 
Sudali della Citta di Tocat. 

2 il Diftreito Ai AtneM-, clie comprende, 

1) Amsfn, Cina, die ha conservato il Aio nome 
.antico fino al pi cicute ; gli antichi peto la chiamarono 
perlopiù Amafia . Poli, fui]' imo , e iuli' altro lido del 
fiume , che amicamente ebbe il nome d'Air, in ima val- 
le ha monti alti-, che la cingono talmente, che alla 
Città Lituano un iòl ingreflu, ed una loia «licita. E(Fa 
è grande, e murata, e contiene un Caiìcllo fabbricato, 
ila Kiei-Kiibad ic]h Stirpe ScUchrucca . Ella più volte £ 
fiata la rcfidenza del figlio magiorc del Gran Signore, 
ed è la Patria del celeberrimo Geografica Stratone . Vi 
rifkdeun Metropolitano Greco: vi li wde gran numera 
di Oni, c ticchetta di frutta ottime fpeciatmentc d' Uva, 
onde fi la un vino eccellente. Fuori di Città incontrati 
una via, che per lungo fpazio traverfa un dirupo foralo . 
Abulfeda fa menzione di una miniera di Argento .- fecondo 
la relazione di uno., il quale flette a Amafijach la fua 
diftanza da Sinobe È di 6. Giornate di cammino . 

1 Iltrmz Cina, fecondo Boalayc le Goni è fituata 
iraAmafia e Tocat alla man delira 6. Giornate di flrada, 
dittante dallo Stradone . 

3 Marfiva* o Mi rzifm , Borpo, una giornata diftante 
da Amalia dalla parte del Nord , a ponente del monte 
Tafchan . 

3 11 DiftivHo di Dshunik, traverfato dal fiume, detto 
anticamente Jrìs, che va a sboccare nel pare . Il monte 
Dfchebel-Dfchanik, pocanzi accennalo, porrà il nome 
id qudlo DilVetto. Probabilmente appartiene a quello 
Diftreto h Città ii Samfm della quale ieri ve Abulfeda. 
Secondo lui ella è fintata vedo Lecante del Fiume che 
feorre da Amafia peto dittante dal Mar nero, in una 
pia- 
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DELL' ASIA. 87 
pianura; ella c dominata da un Munte vailo Mezzo- 
giorno , il quale ftendefi verfo Levante , e Settentrione 
inlino al Mare. Quelli Gli» Mercantile , fecondo il me- 
defirao è fnuata verfo il Settentrione di Tharabazun, e 
Sinope fi prelenta dalla parte diOriente. Nella Carta di 
Pocock ella li chiamai.»»/;., ella è funata verfo la parte 
Sciianrionale del Fiume. 

5 S Digrttto di Bozovik . 

6 il Pijirttto di Tfcbio-Htu , 

1) Tfehmm, luogo principale del Difiretto. 

3) Ofmmtfthik, Borgo, ove il fiume Kizil-Irmak fi 
palla per un bel pome di pietra. E\ei un Caltelo limato 
in un Monte in mezzo al B-irgo. Pocock è di lentimcnto 
effer l' amica 4*dnfi* . 

3) I Borghi Hadfiki-Khm ( cioè villaggio dei Pelle- 
grino) che fu una Citta gr-t-de ; e , 3. giornate 
dittante 'da Ofman- Dl'cik dalla parte di Siid-Oft.H 
primo de' dna Borghi è 3. giornate Juntano dal fecondo 
verfo Sud veli. 

4) Hadfcbi-Hamzì , Villano , onde fi và a Ttifia per 
il monte pericolofo Kìipril-òeli . 

5) Bog«z.KaU, Caltello fui Mar Nero, preffo Bufi™ , 
ove il fiume Kizil-Irmak sbocca nel Mar Nero. 

6 di Difirctto di Divrieni, z giornate dinante da Si vas 



v'È un Cafiello. La valle flendeti per 4a lunghezza di i 
ore, ed è adorna di orti, ed è travedala d' un influen- 
te, che vollandofi verfo il Monte HuTen, dalla pane 
Settentrionale di Egin s'unifee con un'altro influente, il 
quale unitamente con elfo sbocca nell" Eufrate. 

1) Kiffm, Villaggio abitato da Crifliani , overitrovaft 
delle miniere utili di ferro, in faccia a cui dallapartedi 
Kord-Weft fcavail una fpecie eccellente di Calamita . 

3) Anuniscbim , o Erzindilicn, Città full' Eufrate , che 
i Turchi irei 1141. tollero a' Mongoli . E 1 limata tra 



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fcS D B L L' ASIA. 

Siwas e Ar.-eram fopra un fi uni a , che vien unito da un 
pome, ed in quello luogo entra ncIJ* Enfiate. 

4) KiimJlrJie, ì'.o\\\o granite i'.iìl' Eufrate. Una fyecic 
d 1 uccelli della grandezza delle paflére ogni primavera 
arrivano in quelìt comerni in [auro numero, chcolcurano 
1' aria. Gli abitanti iraniano i piovani, prima che 
fiano atti _a 1 volo, e lì trovano moiri» faporiti . Alcuni 
fono di ferri imcnto , clic i delti uccelli , nella S. Scrittura 
chiamati Selavim, de' quali fi cibarono gì' Ifdraeli ti Del de- 
ferto, fiano flati di quefta fpecie . 

}) Dirtnii , Borgo 1 giornale dinante da Divrigui 
verfo mezzodì, è fintato fui confine del dilìretro di Ma- 
laria. In un dirupo v' è un Cartello. PrclTo il Borgov' 
è un dirupo alto , che per arte degli uomini fembra 
divifo in due parti , per procacciar il paflaggio all' in- 
fluente Ak-f», il quale parta per quella apertura, e va 
a bagnare ti Borgo. 

Annoi azhnt . Chi da Malatia viaggia verfo il Nord di 
modo, che l'Eufrate fra a mano dritta, incontra delle 
continue falite finoa Arzendschan, i Villaggi che. da per 
mito ivi fitrovano, coniìltonoin caverne de' Monti. Cò- 
si racconta Schillingero ne' viaggi fatti da erto. Egli 
chiama quelle falite col nome di Ami Tauro il qua'e 
dagli abitanti del paefe è chiamato Manzarium . 

7 // Diflretta dì Artbkir , Borgo grande e popolato in 
una bella contrada coperta di vigne, orti, e cafe di 
diporto, è fituaio tra le Provincie di Diarbekire SiVas, 
dalla patte di Nord-Oft di córefia Città circa ire lentie 
Franccfi dittante dall'Eufrate verfo ponente, 1. giornale 
da Divrigui verfo levante, ei lina giornata daEgin ver- 
fo mezzodì . 

a ) La Giudicatura di' Egin , che porta il nome d' un 
Borgo, pollo a pie d'un monte, onde i carnai , e le vigne 
del Borgo flendonfi veifolevantefinoairEufrate. Lccafe 
fon fabbricate nella pendice del Monte in figura d'Am- 
fìtearro . Dal Monte feorre un influente, che dopo 
aver traverfato il Borgo, prende la direzione verfo l' Eu- 
frate. 

3 ) La gtttikstHra di Scindi . 

À)P- 

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APPENDICE 



DELL' ISOLE 
DELL" A 'SIA MINORE. 

I. T ' Ifal'è del Mar di Marmar,!, detto da' Turchi Mar 
* ' bianco . 

i Papai Ma{jì, Paptdonìfit , IfoU dei Princìpi, Infoia 
Principi!, Mola polU ne!!' irigreflo del feno d'Ifmid , ove 
da Cd nfta mino poli fi arriva nello fpazio di due ore. Il 
primo de' fuddetti nomi è Turco , che però deriva dal 
fecondo , ch'è Greco. Ambedue i nomi lignificano un 
Mola abitata da Preti , o Monaci, ed è comune a più 
Mòle tra loro vicine, quantunque con maggior proprietà 
convenga alla maggior di quelle Mòle, poco lontana dal- 
la Terraferma, fpecialmente da Kartal . Quantunque queft' 
Mole di natura loro fianò fertili e deliiiofe ; pure fon 
poco coltivate . Gli abitami fono Greci , e ricavano il 
lor maggior mantenimento dalla pefea . I Coltantìnopo- 
irtani vi vengono frequenti mente per diverti rfi . La mag- 
giore dell' Ifole comprende una Città piccola , c j Mo- 
liafteri. Anche nclI'MoIa à'Eìbili, detta da' Greci dal- 
ie , v'è una piccola Cittì , con un Monaftero in una 
eminenza vicina. Coletta Città ha un Monatlero detto di 
S. Giorgio , appartenente al Metropolitano di Cal- 
cedone . 

i Marmont o Marmar* oppure Mtrmsrt fecondo la 
.pronunzia degli abitanti , una Mola , onde il Proponn's 
prende la denominazione di Mar di Marmerà. Ha 3 mi- 
glia geografiche in lunghezza, e quafi un miglio in lar- 
ghezza .■ è alta, compoiìa di icoglf , e fornita d'un beli' 
alabaftro bianco. Sembra eflère la nuova Ifola Procenne- 
fui o Prceconn:fiii , degli antichi , già famofa per i fuoi 
marmi bianchi. I fuoi abitanti per lo più fono Criilia- 
ni. E(fa contiene 6 luoghi piccoli marmimi, de' quali 
la piccola Città dì Marmora è più notabile, ove iì fa 



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00 DEH' «SIA. 

un vino eccellente. DÌ 6 Mona il eri ne fon rovinali due,, 
e gli aiiri fono abitari da %. o 3. Monaci. Effa è data 
annualmente in affino per 5. Bude , ciò per 2500. 
Rifdaleri. 

3 Alni* , probabilmente i' ffoìà vecchia Proconntfui o 
Praconnefus degli antichi , ha un terreno fertile lpecial- 
mente Qi vin bianco gagliardo. , e ;::'adiio a Coftanrino- 
poli. Ewi dalla parie di Nord-Wcfì un Porlo eccellen- 
te. L'I (bla fi affilia ogni anno per il Canone di pBor- 
fe , cioè dì 4500. Rjfdaileri , quantunque Ca multo piti 
piccola di quella di Marmor*. Gli' abitanti per la mag- 
gior pan* fono Criftiani . La Città d' Atonia è la lède 
d'un Metropolitano fubordinato al Patriarca dì Coftan- 
linopoli. Non folamente queil'llcla ma anche la prece- 
dente, e . le due leguenti tono della Dìoctii del Metro- 
politano, che quantunque volgarmente poni il Dome d' 
Alonia, con maggior proprietà chiamali di Proconne- 
fus. L'IfoIa comprende altri 4. Borghi. 

4 Amptdti, detta da Greci Ayhfia, Jfoleita dalla par. 
te Meridionale dell' Ifola di Mannaia , ove fi coliivano 
poche vili. Annualmente fi dà in appallo per eoe. Tal- 
leri. Sulla Spiaggia occidentale v'è un pìccol Borgoabi- 
tato dai Turchi e Criftiani , e falla Spiaggia orientato 
v'è un altro abitato, da Turchi , 

5 Rutilili, Ifola più picco!» della precedente, e com- 
prende un fol Borgo piccolo abitato da' Criftiani. Ami- 
camente ella era coperta di Vigne; ora però gii abitanti 
vivono della pefea. E 1 appallata annualmente per 400.0 
500. Talleri. 

II. LTfoIe dell' Arcipelago , alle quali parimente iTur- 
chi danno il nome di Mar bianco . 

1 Bokb'fi&a Adstfi, Ttnedos, ne' tempi antichifiimi Ca- 
lièri*-, e Ltttctpbrj! , Ifola un miglio geografico e mezzo 
didante dalla Terra -ferma in l'accia all'antica Troia. 11 
fuo nome Tentdot deriva da un certo Principe di nome 
Tene* , o Tcnnes , che dalla Terra l'erma vi condullc 
delle colonie. Pocockgli da una lunghezza alquaniomc;;- 
gìore d'un miglio geografico, ella è di una lunghezza 
alquanto minore d'un miglio. Il vin molcatello , elicivi 

fi fa , 

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DELL'ASIA. 9 1 

fi fa, è ìl piìi faporitu di Levante , eh* infieme coli' 
acquavite, the ivi lì fa, forma l'oggetto principale del 
traffico. Gli Scrittori antichi fole vano iervirfi d'alcuni 
proverbi, c fiati, che hanno rapporto con queft" liola . 
Per ckmpio, un noma , o lia Avvocalo di Tmedo deno- 
tava un Giudica Severo . Uri ìnoiuur di Flauto di Ttr.i- 
do fignificava uno , che rendeva tei ti mori rama folta, ed 
Kij Afcit di Ttntio denotava una reloluzione prefa ad un 
tratto. V'è una fola Citta neU'Ifoia, fi: nata ini la pian- 
ta di fiord Off , che è abitata da circa 100. famiglie 
Greche, e 300. Turche. I Greci vi hanno ima Chicfa, 
3. Monaiferi poveri, e fon fubordinati al MetiOpoliiano 
di Miritene . Uno de' Mcnafferi è pollo in un picco! 
Promontorio dirupato tra 2. porti, ed è verifimile, che 
Ita un avanzo di quel gran magazzino di grani , che 
Giustiniano vi fece collruire per mettervi cjne' grani , 
che da Alexandria erano desinati per Coiìanrinopoli . I 
contorni della Città fon comporti di rupe , e non fonq 
coltivati . 

ì Mitìhat o Mytiltnt , detta da Turnefort Metclht , 
anticamente Lcsbos o Lejbus , per non dire vari altri 
Cuoi nomi tifati ne' tempi più remoti, è una delle mag- 
giori Ilo le dell'Arcipelago , diiiaccata dalla Terraferma 
per mezzo d'uno ftretto di mare, largo circa 3. miglia 
geografiche. Alla fila lunghezza dal Promontorio Setten- 
trionale di Sìgrim , inoggi Sigri , fino al Promontorio 
meridionale di Malia. Strabone dà 560. Stadj , cioè 14. 
miglia geografiche, ed atutto il fi» circuito Stadj 1500, 
a 35. miglia geografiche. L'Ifoìa è coperta di Monti. 
Quafi tinta l'ifola è iraverfata da una c.-uena di mon- 
ti compofti di pietra, che per lo piti è marmo , ed un 
altra catena vi fi fiende verfo l'eltrcmkà occidentale. 
Benché if fuq terreno fta buono, pure e poco coltivato 
di maniera che non produce grani l'ufficienti per mante- 
nere gli abitanti, i quali maltime i Greci, dandofi mol- 
to all'ozio , ritraggono il lor maggiore mantenimento 
dall'olio, che non richiede molla fatica. Quell'olio è 
di qualità alfai buona , e trafportafi in Francia ed in 
parecchi hr.ighi di Levante . J Fichi di queft' Itola fo- 
no 



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.9* DUI.' «SIA. 

no i migliori dell'Arcipelago. I Vini, che ivi fi fanno, 
fon famofi già da' tempi antichi , e non hanno pcrio 
niente del loro pregio . I Monti producono de' Pini , 
che rendono delia ragia buona, che in gran quantità fi 
fomminiftta alla Flotta Turca. Vi fi ritrova gran nume- 
ro di Bagni caldi, e bollenti, le cui acque o non han- 
$io fapore alcuno, oppure fono pregne di Zolfo o diSa- 
le. I Lesbj antichi fi diedero adoghi forte diecceflì, di 
modo che fe gli antichi volevano fare il ritratto di un 
nomo abbandonato ad ogni fpecie d' intemperanza , dice- 
vano , che egli faceva la vita d'un Lesbio. Le donne i' 
oggidì non fono più cade , e gli uomini non- fono più 
temperami di quel che furono in antico. Più volte dal- 
la Terraferma vi arrivano in barche alTaflini , che danno 
gran n. ja agli abitanti . I Cr i il iani danno al Gran Si- 
gnore la quinta parte de' prodotti dell'Itola, ed i Tur- 
chi la fettima . Tournefort fu afficurato ritrovarli no. 
villaggi neII'Ifola . Ella è fottopofla al Capitan Pafcha 
eh' è Govcrnaior Generale dell' Ifole del Mar bianco. I 
luoghi più notabili fono: 

1) Cajlro, anticamente Mytilcnc , laCittà capitaledell' 
Ifola polla nella Spiaggia Settentrionale di efià, fornita 
di % porti, de' quali quello di mezzodì è frequentato, 
da ioli baftimeutigroifi. Si veggono molti avanzi di mar- 
mo grigio dell'amica Città, che fi liefe molto pif' ver- 
io Ponente . La Città giace full» gola d'una peni, la, 
e dall'una e dall'altra patte ne cuopre la Spiaggia ma- 
rittima , e dalla parte di 'mezzodì va innalzandofi in una 
collina. I due Cartelli, il nuovo, ed il vecchio fon po- 
rti nella parte più elevata della Penifola dirupata, e al- 
ta ; e quantunque l'uno fia contiguo all'altro, pure 
ognuno ha il lito Comandante , e il fuo Prefidio diflin- 
to. Sono abitati da foli Turchi, ne vi può entrare al- 
cun Europeo. Molti degli abitanti delia Città fono Gre- 
ci, che polfeggono 4 Chiefe , con un Metropolitano, e 
pochi ne fono Armeni. Ivi fi fabbricano battimenti groifi 
e Barche d' Abeto portato dalla Terraferma. Quelli ba- 
ttimenti fon molto leggieri, durano però fino a' il. an- 
ni effendone il legname ripieno di ragia. 

1) Ma- 

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DUL' ASIA 
3) Mtemejé , Borgo nel pendio è' 
feno di mate, a Levante d'un protro 



>ile fopr 
i grande 



J) Motivo, amicamente Mitbynnm , Cita polla in un 
"(olle che fiancheggia il promontori!) alto, che (orma l' 
eftreinita d< Nordwert dell' Ifola . Nel.'a cima del colle 
v'e un Cartello, abitato da' Tuicni . Sul promontono 
v'è una piccola pianura, ove veggunfi alcuni pochi avari- 
li dell'amica Cina ci Mrityoma, ritti la bafe delle mu- 
ra , c le rudera d'una grolla Torre . Nella Citta non 
abitano p.ù di ico Greci in circa. Il M etro poli rano Gre- 
to, clic ne porta il no:ne, riliede in Catoni . Il Porto 
della Otta è capace c< Battimenti gioiti , che fpello vi 
Ti <ar:cano d'olio. Quello Porto chiamali anche di Pe- 

4) Pura, iJorj; 0 pollo fui detto Porto Il Borgofem- 
lira avere il tuo mime da una rune ptlla nel centro di 
offo, da ogni canto inaccellibile , fuorché dalla parte del 
Nord. La cima del dirupo è Lima d'un mino. Gli abi- 
tanti vi mettono le loro robe p:ù yei.ole in lìcurtà , 
uuando temono rt'erter lorprefì da Cotlari. Il Borgo è 
abitato da molti Criiliam , che vi hanno una Gliela. 

P.ù verlo mcztodi alla volta di Teloni) v'e una pic- 
cola Renitela, ove tra molti altri avanzi vedefi una mu- 
raglia, che forfè fu dell'antica Cina A'Aiiiff*. 

5) Tiiania, Borgo abitato da Turchi, 

6) Ercjfo, Borgo grande , a Levante di Capo Sigri , 
abitato per la maggior parte da Crilliani . 

Indi paHando pei la ipiaggia Meridionale dell'Itola 
incontrali una pianura, nella cui cltremirà di Sud-Weit 
v' è una collina , con gli avanzi dell' antica Città d' 
Ertffus. 

7) C aloni , Città piccola fopra un feno di Mare, che 
ne porta la denominazione . Accanto alla Città v'è un 
Convento di Monaci , ed un altro di Monache. Vi ri- 
vede il Metiopoiitano di Mcthymna. 

E verifimile , che 1' anticj Città di Pyrrbi ila fiata 
fui feno di Caiani; parche un gran tratto di paefe dal- 
la pai te Orientale del Portò porta tuttora il nome di 
Ptto . 



li 



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Of DELL' Ai IA. 

. U.Piefe, porto a Levante del detto portò 5 , verfo i 
Molili., abbonda in biade, e chiamai! BÌfiììka . Cotcrto 
Paefe comprende 506 Borghi , per io più abitati da 
Turchi , Sonovi ancora alcuni Bagni d'acqua bollente ( 
che fi ufa anco a bere, quantunque ila falla. Eifa ha la 
virtù di purgar il còrpo . 

. 8) Sette o otto Borghi di nome lira , fon polli fui J 
lido meridionale d'un Porro beli iflìmo , a cui i Navigan- 
ti danno il nome di Pori Olivicre . Il Porto è cinto di 
colline coperte di b'ofcaglic 1 è affai profondo, e fa la 
figura d'un lago grande . Erto è molto frequentato da 
Navi, che vendono per ritornar cariche d'olio . I detti 
Borghi ripetono la denominazione d'Ars dall' antica Cit- 
tà di Hicra . . 

9) Acaffo , Borgo grande,, funaio iri certe Colline; 
che fi veggono a mezzodì dal Porto e de' Borghi poean- 
zt mentovati . Gli abitanti 'ricavano di-i guadano con- 
(iderabile dall' olio, elfenda i Manti vicini coperti d'ulivi. 

„ 5. J.' Ifdc di 'Toospiack, } o 4 di numero , funate 
preffo l'Ifola Mytilene. Sembrano ripetere la loro deno- 
minazione dal Borgo di Tockmack , il qual luogo porto 
neh" Ifola di Mytilene , è molto vicino aJi'lfole pre- 
dette, È poco dinante da Caloni . Queft' Ifole fon pie- 
coliffime. „ 

4. L' Ifole di Afa/ciuffi o Miofonifi , anticamente H:- 
eitimtfi , cioè Ifole d'Apollo , la qual divinità tra altri 
fuoi nomi ebbe anche quello di fìtcatiiì , e iono limate 
nel Golfo Adramittùio . Alcuni ne contano 10, altri 
40. Il nome di coterie Ifole conviene fpecialmente a una 
di effe, ov£ ritrovati una Città abitata da' Greci, e che 
fecondo il fornimento di Pócock, è quella Ifola , a cui 
Strabone da il nome Perdafoline ohrofolent. L'altre fon 
difabitate. 

5. Scie, detta da Turchi Mi Jdnflì (cioè Ifola di 
Maflice) da' Greci moderni Ch'io , dagli antichi Còni, 
^thaliti, Alacri', ed in altre maniere , è un Ifola po- 
rta in faccia a quella Pcnifola della terra ferma, in cui 
ritrovanti Erytbrc , Sdama , 1 Gtfat . La fila minor 
lontananza dalla Terra ferma non importa più di 2 mi- 



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D" E L L ASIA. 95 
glia Geogr, E lunga circa 8. c larga eirra 4 miglili 
Giogr. per lo più è comporta di Colline e Munii 
dirupati, maflime la pane fenentrionalc ; che perciòdal- 
le altre pani dell' Itola fi diflingue col nome d'Epane- 
meria, cioè Quartier alio ; ma anche, in . quefta contra- 
da montuofa rirrovanfi alcune valli piccòle, e deliziofe. 
I monti fi fìendono dal Nord verfo Siid - We\\ , e ter- 
minano dalla pane di Mezzodì in colline baffe, nelle 
quali fon polli per Io più i Villaggi , clte fi chiamano 
Villaggi di Maftrea die coltivano il lentilchio. I Mon- 
ti per la maggior parie fori comporti di marmo del co- 
lor di piombo , flrifclato di bianco . L'Aria vi è falu- 
l>re, e fpeflo vi fi fen torio i Terreriioti . Le pianure di 
quel V I loia Iorio Aerili <, non adattate ad altro dalla ni- 
lura , le non a proiHir alberi i quantunque gli abitanti 
indurinoli s" affatichino di migliorarne il terreno. Elfi 
perdo lianno bifogno de' grani forertieri . Vi è tanta 
fcarfezza di paftura per gli animali , che fi danno anebo 
a mangiare ad erti le foglie dell'albero di cotone, ed i 
pampani delle viti . Gli Abitami hanno piantate varie 
fòrti d'alberi frugiferi , e tra gli altri il Gelfo per i 
Bachi da feta. Del Cotone , Lino, e Vino, che ivi fi 
la, non ve n'è più di quel die ne richiede il bifogno 
degli abitanti . Il Terebinto, dalla cui corteccia intaglia- 
ta fcola una ragia , che porta il nome dell'Albero , vi 
crefee fenza collii-azione . Il lentilchio non (blamente vi 
crefee rtituralmente, ma vi fi pianta ancora. L'intaglio 
della Corteccia di qutft' albero , fecondo le relazioni di 
Tlievenor, e Tournefjn comincia a farli nel dì primo 
d'Agofto, e fecondo il rapporto JiPococh ne' 9 diGiO- 
gno. Ne fcola la Martica nel Mcfe di Settembre : ma 
queir" ultima gomma e meno buona della prima . La ra- 
gione, perchè il Icnrifchiò Coltivato a arte form'fce lina 
migliore fpecie di Mafìica , che il lentilchio falvaggio, 
probabilmente deve ripeterli da ciò, che il primo non fi 
lafcia portar frutto cogliendofcne i fiori . (I lentifchio 
coltivato è propriamente un arboretto , che arriva fola-, 
menre all'altezza di 15. piedi. Il feffo femminili; di queft' 
alberi diltinguefi dalle foglie più grandi, c dal verde più 
chia- 



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otì DELL' A S I it 

chiaro, e produce la Maiìica migliore. QucfV Itala hall 
aìrino cfclufivo di preparare laMaflica. I Villaggi, che 
la coltivano, hanno l'obbligo di darne al gran Signore 
annualmente la quantità dì joio Ocke (ì'Orka fa il 
pefo di 400 Dramme); il rimanerne può venderti dagli 
abitanti, che Tono Criftiani , e la. traf|>ortano foli auto a 
CjUantmopoli e Smirne. Potaci, tiferilct , die uh Ocka 
(400 Dramme) della miglior (petit di Mataca , dira 
Flifca" , fi vende per 1 Talleri , e della fperie meno 
buona per un rilddllero e meno al più. I Turchi eipe- 
ciafmentc le 7'uiche la mallicar.o non it/amente per pai- 
(atempo, ri'.a anche per eoireggere il fiato , e per accie- 
ice re la bianchezza de' demi . Si mangia ar.rhe lui pa- 
ne , e direfi cltere faporito . La Manica pili bianca e 
chiara è la migliore , ma dopo un anno di te.npo ella 
ir.giallifce , lenza perdete niente delle tue virtù. Gli abi- 
tanti, che coltivano il Leotifcbio , hanno maggiori pri- 
vilegi degli altri ; impcorcJic elfi pagano la metà i'el 
tributo ordinario, fono tattopofli al fola loto Aga , pol- 
lano tenete c^jr.-.-;.ne nelle le: t> (Jiiefe , e cingete i lo- 
ro turbanti di talee bianche di feta a tarrigliawa tic 
Turchi . 

In fjucfla dola non fi trovano beflie lalvatichc, fuor- 
chè le Volpi , e le Lepri . La fcar fetta della partura è 
la cagione perchè vi fia poto belìiame, e che ogni fot- 
te di carne, eccettuata qui Ila di Capra, vi ha cariiTirra- 
Le capre vi cercano il loro palcolo ne' monti , e di ra- 
do vi fi vede una pecora. 

L'Itala è ben popolata . Pocock le dà 100000 ani- 
me; ma Tonrnefort limila il deito numero a foli Gre- 
ci, e vi aggiunge 10000 Turchi, e 3000 Cattolici Ro- 
mani, fenza calcolare gli Ebrei, che vi fi fono riabiliti. 
I Cattolici Romani tutti fono oriundi di Genova , e 
confervano il nome d' Italiani , e quelli che tra fe fi di- 
ftinguono nel rango , parlano Italiano . Elfi hanno un 
Vefcovo, ed i Greci un Metropolitano. In campagna fi 
parla tiri Greco purgate, e migliore che in Città. Gli 
Scioti fon indufìriofi , afinti , e atti a' negozi ■ Gli 
Uomini fon ben formati, e le Donne fon belle. I gene- 

. / - 

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DELL' ASIA. 97 
ri di Mercanzia che da quella Itola ù rrafportatio alita- 
vi-, confilkmo in Douimakhi e alni drappi di feta, che 
vi fi Fanno, e (licerne latita, die fi fa nell'Ifola, noti 
è fufficienie , v'è bil'ogno della feta forerttera. Gli abì- 
lami mandano anche in aliri paefi gran quantità di ce- 
dri e Melaranci Cht'neiì . Le rendite pubbliche ritrapgonfj 
dalle gabelle e dal teftaiico. L'Ifola è fottopofta al Ca- 
pitan Paicha o fia Governator generale dell' Ifole del 
Mar bianco . Il Comandante dell' Ilbla , che in altri 
tempi era uno de' Paicha , ora Aiol cITere uno de' Mu- 
fellim , e paga annualmente all'Erario del Gran Signore 
circa Jod Borie, mentre da fuddìti ne ritrae 1400. Ogni 
708 mefi vi vicn mandato un altro Cadi o fia Giu- 
dice da Coli <im ino poli , la cui eìurifdirfoue fi (Undeliny 
a Geline nella Terraferma . 1. Itola fcn da' tempi di 
Cantacuicno Imperator Greco, fu della Cafa di Giudi- 
mar.t di Genoia (otto il t tolo dr Principato, e nel 1565 
patsii nelle mani de' 1 Si licitino: 

O Scie, la loia Citta che vi fu oelTIfofa, detta da- 
gli abitami » , cioè ri luogo, o piattono la Cittì 
lecondo ilfeiid) volpar-; delCco moderno. Efla è lima- 
ta luMa i. iavv-a Orientale dell' Itola rei cenno d'un fo- 
no di Mare, è grande, e benché abbia le Iliade Uretre, 
ed il lailrico incomodo , compollo di Selci , pure contie- 
ne molte belle caie di pietra quadra , fabbricate o da 
Genovefi , oppure dagli Scroti alla Genovefe . Effe fon 
abitare o da famiglie Geno veli de'Giullinrani e Grimal- 
di, che vi fon rimafle, oppure da Greci ricchi. I Lati- 
ni o fieno Cattolici Romani vi hanno j Chiefe con un 
Vefcovo. La parte principale della Città nuova è polla 
fui lato Occidentale del Porto, ed è feparata dalla Cit- 
tà vecchia per mezzo di giardini , ella ù abitata dalla 
plebe . I Greci hanno molte Chiefe nella Città , una del- 
le quali è bclliflìma , ed un Metropolitano. Il Gattello 
vecchio pollo fui feno di Mare , fu (abbricato da' Geno- 
vefi, ed è abitato da Turchi ed Ebrei. Il Caftello nuo- 
vo è di poco rilievo . Dalla parte Set tenti tonale di co- 
retto Cartello v'è un altro di nome Polio cafiro ( Cartel- 
lo vecchio}, compofto di ttrade larghe e diritte, e di 
Jfis. G cafe 



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lenti-ioti al e de' 
in quelli chef 



(I) L* Scuola di Omero'b un luogo nell'eflremità Jd- 
Ja Pianura detta Livadia, poco lontana da! Mare, mi- 
la lupeihcic d'un dirupo, tagliata in foggia d'una pan- 
ca , che và in cerchio'. Gli abitami prerendono , che 
Omero vi abbia fatto la icuola , t comporti i fùoi Pce- 
mi, e che queil' Itola fra, la fila Patria. Può eflere, che 
gli Sciotì per dar maggior credito a codefta loro opi- 
nione abbiano così aggiufbto quello luogo . 

(i) Ntament, Niamoni, luogo pollo a Ponente della 
Città in difiania dì circa i miglia Geografiche , in un 
colle 



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I ■ 

I» E L l' a s r À - 99 
colle in mezzo a Monti . Evvi un Convento grande, 
oyc 100 Monaci troverebbero ìleòmodo di abitarvi, fon- 
dato dall'Imperatore Coltati tino Omonomilo , che forfè 
vi fondò la fola Chìefa , eh' è una delle più belle dell' 
Arcipelago . 

(j) /Urtano; Villaggio fui Prornoo torto dell' ilìeQb oo* 
me, tetto auiiLarr-.ente .Hclau , Può effere, che vi fu 
Ì! Iiiogo dell'antica Cita di Attuta» , di cui peto non vi 
fi veglino veruni avann. 

(4) i'oiifa, Villaggio, nel cui diirrerio cottpofln di 
mol;e Colline 1 , fi la buon Vino , molta feta , e moki 
fichi. Catello diitrctto e a ponente del Mmtt d Elìa t 
ebe anticamente ebbe 1! nome Ptlhnmi ; f> il piti alto 
dell'Ilota, ed in effo ritrovai] una Qùd* dedicata a S. 
Elia. E' verifin»ilej che qjcfto fu quel diflretto, a cut 
gli antichi diedero il nome d' Anxja a Atv$* , il 
di cui Vino è tanto loda:" dagli antiifu Scmtor: , e da 
Virgilio è chiamam col nome dì Nettare Arvifid . Vo- 
gliono che il nome Volifri attivi dal famofo Beiilario o 
fia Vcltfario, e clic quello bravo guerriero abbia anche 
tolìruito il Cartello, che vi fu. 

6. ipfar*, anticamente Pfjra, lfola piccola , non più 
lunga d'un miglio e meuo , ne più larga dì j quarti di 
miglio Geografico. La fua punta di Njiu OH è circa j 
miglia Geografiche dittante dal Ptomontorio Melano dell' 
Itola di Scio. Dalla parte di Seticnirione e Levante I' 
Ilota è dirupata, c dalla parie di mezzodì vi fono 1 fd- 
ni di Marc. Oltre le Chiefe d'una piccola Città , che 
vi è, vi fi contano 30 altre Chicle . E 1 abitata da Ioli 
Greci. Il fuo miglior prodotto coilfilte in un Vino rof- 
fo molto gagliardo, che trafportafi a Scio . Ella è fot- 
topofta alla Giù riedizione 1 del Cadì di Scio , e con tut- 
te I' altre Hòie dipende dal Governo del Capitan Pa- 
fcha , a cui paga annualmente 2 Borfe , cioè Jooo 
Rifdàlleri . 

Niktri*, anticamente JktrU a fta /carni, circa J mi- 
glia Geografiche dall' Ifola diSamosverfo Ponente. Cre- 
defi derivare il fuo nome da Icaro figlio di Dedalo , 
che In «nella vicinanza*' annegò. Il Mar vicino ne ebbe 
G z il 



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I0O CELI' ASIA, 

il nome di Mar Icario, che come Plinio riferifce fi ftefe 
lino Mikone. L' libi a è ftretta, e la Tua lunghezza è 
iraveriata da un» Montagna coperta diBofco, onde Ica- 
tunlcino tutte le acque, che innaffiano 1' Jfola . Gli abi- 
tanti , che l'annocirca looo anime, fon Greci e poveri e 
fi mantengono col traffico di legname. L'Ifola comprende 
a Città piccole , o piuttofto Borghi, detti Maceri*, e 
Ttratnare , ognuno di circa 100 calè; 6 Villaggi dì 2 
infmo a 7 caie. 

Jamoj, Ilota, detta così anche dagli antichi. ITurehi 
la chiamano Suffam Magi. E' circa looo palli dittante 
dalla terra ferma, ed ha circa 16 miglia Geografiche 
nella l'uà circonferenza fe ne trova una piccola carta 
Geografica nella defemione de' Viaggi di Tournerott. 
Eua è cumpolta di Monti , e dirupi , i quali confilìono 
in marmo bianco, e lono coperti di Bolchi. Fu celebre 
anticamente per la fua fertilità, ed ancora oggidì produce 
varia Ione di frutti belli e utili. E' ricca inoltre difal- 
vai'giume , e gli abitanti lono lotropidti a un benigno 
Governo. Ciò non oliarne gli abitami, che tutti fonGre- 
ci, e che fecondo la relazione di Tournefott arrivano i 
circa i:ooo, fon poveriilimi , f rie perchè fon dediti a' 
piaceri ed all'ubriachezza, come riferilce il Signor Po- 
cock. Anticamente l'Hola fu meglio coltivata, c più) 
popolata. De' fuoi prodotti migliori lono, una ipecie ec- 
cellente di Vm-.Mufcato, la terra bianca, di cui fi fa 
ufo nel latrare i panni, detta perciò Guma Saloni, cioè 
tetra faponaria, che non fenza pregiudizio della ialutefi 
mangia anche dalle donne e da' ragazzi, ed una fetaec- 
cellenre. Il maggior traffico dell' Ilola fi fa con Vino, 
feta rozza, e kgno da fabbrica. Da queft'lfola gli abi- 
tanti mandano via il grano del paefe ; dipoi fi veggono 
coflreltì di ricomprarne per il loro ccnlumo , il che è 
contrario alle Leggi. L'annua Tafla , che vi fi paga 
per i terreni alla Mofchea Tophanalameiidi Coflantino- 
polì , imporla circa icooo Rifdalleri. Non vi fonpiùdi 
% Minilìri Turchi di Governo , che fono un Agà o fia 
Waixeodo per efigere le rendite , a cui è fubordinato un 
altro Agà: e un Cadì o fia Giudice . L' Ifola non 



DtLL' ASIA. lai 

comprende più dì iS luoghi, de' quali i più notabili 

i ) Cam , meglio China , la Città capitale dell' Ifola , 
polla nel fianco d' un Monte dirupato , i Ore di ftrada 
dittante dal Mare, e vicina alle rovine dell' amica Città 
di Sarrtùs , che arrivò fino al Porto Tigmi . E' un luogo 
malfatto, che fembra effere più tolto un Villaggio che 
ima Città . Secondo che racconta il Signor Tournefort , 
elfi confìtte in 600 calerla Pocock non le da più di 
250. Può eflere, che nell'intervallo de' tempi , in cui 1' 
uno e l'altro autore vi furono, la maggior parte delle 
cafe vi ila andata in rovina, tanto più, perchè Tour- 
nefort vi aggiunge, chela maggior parte delle cale erano 
abbandonate da che V llòla fu guatata dal General Ve- 
neziano Morolini. Sonori tuttora n Chiefe picciolo de' 
Greci, con un Arcivtftovo , a cui e fubardinata anche 1' 
Ifola Nìkaria , e che porta anche la denominazione di 
Palmas. 

1) Mitd'mm Villaggio, che ebbe lafuaprimaorigine 
dagli abitanti dell' Ifola Mitilene, i quali vi furono 
trasferiti circa l'anno i;;o, egli comunicarono lì nome. 
In poca dilania dal Viil^giu dalla parte di Ponente v' 
è ti più alto Monte dell' Ifola, delio Ktrxbunieb , cioè 
Monte nero . 

j) futi, Gttà di pneo iliievo, poco dittante da un 
Ceno di Mare, che forma il mighor Porto dell' Ifola . 
Gli abitanti fi man.engono olla pelea, e colla vendila d' 
una quantità mediocre di vino. 

4) Vurlotti, e Aìhaninori , Viaggi, erettictrcaì'anno 
'J5 r , il primo da una colonia trasalitavi dall'Ilota Vur- 
la limata nel feno di Smirne, ed il fecondo da Albane- 
li. I nomi fono un argomento della loro origine. 

o. Patino o Palmola , anticamente Patmos o PJtbmoi , 
Ifola picciola di cui fe ne ritrova una Carta nella de- 
feritone de' Viaggi di Tournefort. I Greci moderni danno 
più di 10 miglia Geografiche alla Tua circonferenza , egli 
anrichi foltanto ne accordarono 708. Dalla parte Orien- 
tale dall' Ifola v' è un profondo feno di Mare, ed a 
Ponente ve ne fono due altri più pìccoli . Quelli feni di 
G 3 Mare 



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101 dell' A S I A r 

Mare dividono talmente la pane Set leni rionale e la Mct 
ridonale dell'Itola, che ira eflc non intercede altro , che 
una ftrctta lingua di terra. L' Ilola confifle in uno Ice 



paga annualmente circa Soo RifJalIcri di teflatico, e 1' 

Capitan Patella ed a (noi Ufiziali , die non importano, 
più di loo Rifdallcri . 

La Città pufa in un Monte, h di cui cim;i è occupata 
d'un Monafìcro grande dedicato a S. Giovanni. A tem- 
po di P<ìCock era comporta di 700 calè, e della gente, 
che paga il teliatico, non ven'erano piùdi 1S0 pedone; 
imperocché la gente de/1 Mouartcro non pagava niente ,e 
la maggior parte degli abitanti etan altronde oriundi. II 
Monallero fomiglra a un Callello fatto lenza regola , c 
quantunque 100 Frati vi faro incorporati , pure "non vi 
dtmoranopiù dì loSacerdoti , e 40 Monaci Laici . Il Mo- 
n.iftero è padron d'alcuni Ercmitorj, di tutta l'itola, c 
di quelle Ifoiclte, che fono limate a Levante. Nella 
Città ef.ftemi Convento di Monache fubordiaala al tud- 
detto Monafteio grande, il cui fito è tantosto, che 
vi li può vedere la maggior pane dell'Itole dell'Ar- 
cipelago - 

Alla metà della fcela del Monte , in cui è porta la 
Città , ritrovali un altro Motlailero più picciolo , di' 
nome ./Ipccaliffc , in fui v'è una Ciucia, che anticamente 
fu una grota , ove 1' Apertolo S. Giovani , durante 
il fuo efilio , credei; avere ferirlo la fua Apocalil- 



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DELLASIA. ioj 
it ■ ,Qiieflo Monaftero può riguardata come Seminario 
del! altre» pi li grande , a cui c tottopoflo. EiTo è gover- 
nalo da un Profeflore, a cui dannj il nome Didafcalos 
e che lia Corto di fa un altro Maeflro . fili infamato iì 
Greco amico, la Filici, Fibfjfi,; , e Teoio.ua Q^fta 
f«oh credcfi c:ferc la mijforc- de" ?.i.'iì Oi iiueaJi ed è 
frequentala da fcolari di varj PaeG. 

10. SuncUo, Stingo, Ungo, o TfiU Unga, nomi d' 
un Ilola detra amicamente Coi. I Noni Strn-o e Sran 
chio derivano dalle parole =',,- „), x ù . U fu a circonfe- 
renza e ai circa 17 mi^j G.\^: anche ■ Erta fu celebre 
anticamente per i fimi Vini, e P e, gii Uomini grandi, 
che v. nacquero. Sul Porro fi un Gattello , e più en- 
tro terra un* piccola Una, vomente limata, e da 
ogni parte adorna di Alberi di Melaranci e Cedri. Ne' 
tuoi contorni fi fa anche del buon v ; n Mofcaro II Ie- 
na formato dall' Ilòia , e dalla Terra ferma vi fa le 
veci di porto, ove però le Navi fon poco Smc . Il 
Signor HalTeiQiiift tiìcrifte, che il Vefco™ Greco di 
<)nciV Itola lia 1- entrata cena di 5000 piaftre. L' [fola 
per qualche tempo fu de 1 Gciiovefi , e dipoi de'Givn Ile- 
ri dell'Ordine Gerotol imita no tutto il tempo che erti 
erano padroni di Rodi. 

11. Rodai, Rfodis, anticamente Rbnim e Rhodts per 
non dire gli altri ij nomi, che ebbe anticamente ' Ifo- 
li datante z miglia Geo;- latici- dalla Tetta ferma dell' 
Afia mmore e che ha 30 miglia di «.conferenza. L' 
Itola , benché e montt,oia , non oliarne ella è fertile , 
ed abbonda di viveri. Il Vino n,,,. v i il f a . non 



Ile legne che fi br.u-l:mo y.ilw-c; 

. Le Navi Turche da «., a f, 

efta Itola da' Mc-tann di Colia! 



coftnirione di effe . Il legni 



n obbligati a ce 
1 dalle fpefe fat 



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104 DELL' ASIA' 

Cipro, che crefee in codelie due Ifole, e che a eagion 
del fuo odore, chiamati anche legno diRofa, nella ila 
pianta foiniglia al Platano. Quella Ifola fu tolta aGro- 
ci da Turchi, a' quali la tollero i Cavalieri di S. Gio- 
vanni Gerofol imitano nei 1309, che da quel tempo ot- 
tennero la tieni jrr.i na liooe di Rodi. Nel jjii Solimano 
Imperatoc de' Turchi s'impadrun. di tutta l'ifola, la 
qua'e fino a'noflri tempi è rimafla nel potete <ie Tur- 
chi. Fifa è fottopofb al Governo del Capitan ?asha, 
amramlftrato da un Pasha febalteroo . <ìiefU Carica 
pero è in lì poca Dima, che più volte è data a pedo- 
ne, che hanno meritata la motte. I fuoi abitanti foa 
Crrftiaoj Greci, e fuori de'lj Città di Rodi, vi fi tro- 
vano pochifliini Turchi . 

O Rodos, Rfodis, anticamente Rhaioi e Rbodcs (Ro- 
di) la Città capitale dell' Ilola , pofta al fianco d'un 
Monte in una pianura, e cima di 3 muraglie. E' di 
"randezza mediocre : le faeflrade iono larghe, diritte , e 
ben lailricate; le caie fono fabbricate all'Italiana , e pò- 
polate. Il Porto principale della Città è ficuro, como- 
do, e ben fortificato. Anche il Porto delle galere è 
buono, e capace di molte galere; ma l'ingreffo c mol- 
to Areno. Vi fi tengono ferapre ancorate alAue nayi 
Turche da guerra. Là Città è abitata da foli Turchi, 
ed Ebrei ; ed i Crifliani Greci , che vi tengono le loro 
botteghe, all'arrivar della notte debbono ritirarli ne' 
fobborghi.il Cartello della Città ferve di carcere a' pri- 
gionieri di Stato. L'antica Città di Rhodus.ftì celebre 
;per la magnificenza delle fabbriche, per le fue leg^i, 
per edere fiata la fede delle faenze, frequentata anche 
da' Romani, e, per la flatua di fmìfurata grandezza che 
. Tf /ii. Effa era confagrata al Sole oppure ad Apollo, 
c fatta~~ai"bronzo, Qiares di Lindus fidiate diLifippo, 
ne cominciò il lavoro, e Laches lo portò alla fila per- 
cezione. Alcuni antichi Scrittori le danno 70, altri 80, 
' e altri 90 braccia d'altezza. Efla Fu piantata in % fcc- 
gli fuIl'ingrelTo del porto, jo piedi dittanti l'uno dall' 
altro, e tra le gambe della ftatua pattarono le navi. 
Le dita eran più grandi delle, ftatue ordinarie, ed il 
not- 



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pollice dell' un» e dell'altra mano ebbe una perjica io 
circonferenza. I! Colono era caro , e deouo vi erano 
de'fdlTi grofli, per mantenerne l'equilibrio. Plioio eie. 
rifee, che la Starna fuHifit lolameme j6 anni, efléodo 
fiata atterrala da un terremuoro .Gii non aliante anche 
dopo la (uà rovina rimali.- un ometto di maraviglia per 
lo fpazio di Brio o 870 anni , hoc a tanto, che Moa- 
W-ahCalif d'Arabia circa l'anno 6;t s impadronì dell' 
Itola ; il gitale vende il bronco della ftjtua a un Ebreo 
che ne calicò 930 Cammelli. Se fi pgha 1! carico d' 
un Cammello per So© libbre, ne feguirebbe, che fi 
Bronzo della Statua ionfiflerebbe in libbre 710000 . Go- 
ccilo Coloflb ha dato motivo, che gli abitanti dì Rodi 
fi chiamaffero Ctlojftufi. 

i) Lindo anticamente Lìndm , fa Città, ora Cartello 
piccolo rulla coda orientali: dell'Ubi* abitato da' Greci, 
che tutti fanno il mriliere di Marinaro . L' amica Cit- 
tà fu celebre per un Tempio confagraro a Minerva, on- 
de quella divinità ebbe il nome di Li odia . 

la. Cnjltllo roffo Ifola alta, e dirupata, vicina alla 
Terra ferma , ha circa un mezzo miglio Geografico in 
lunghezza. Pocock fa la congettura , che poffa effere 1' 
Ifola di Rbogt , dì cui Plinio fa menzione . Nella cima 
del Monte efilìe unCaflelIo, fotto di cui giace un luo- 
go, detto da alcuni Villaggio, e da altri Città. Dalla 
parte Settentrionale dell' Ifola v'è un Porto fi curo . E 1 
abitata da' Greci . 

13. Cipro, Cjprut che amicamente ebbe varj altri no- 
mi , e folla cui grandezza non convengono nè gli Scrit- 
tori antichi, né i moderni. Ne' viaggi di Pocock fe ne 
ritrova una Carta di piccol fello , ove la maggior lun- 
ghezza dell' Ifola ha Jj miglia geografiche, e la mag- 
gior larghezza 16 miglia. Non è molto lontane- da 
curilo fentimento il Signor Thompfon, che alla mag- 
gior lunghezza dà 150 miglia Ingleiì, e 70 alla mag- 
gior larghezza. La parte Settentrionale dell' Ifola è cir- 
ca 11 miglia geografiche dinante dalla Terra ferma. 
Fu denominata dagli antichi Ctrajli!, a cagione de' mol- 
ti Promontori, che come tante conia l'inoltrano nel 
Ma- 



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I05 DELL" ASIA. 

Mare.L'Ifola è traverfata da due catene di Monti. L' 
una dal Promontorio Orientale flended verta Ponente 
per due terzi dell' Ifola, e l'altra comincia predo i!Pro- 
nion torio di Pyìi , e feorre verfo quella punta dell' Hb- 
Ja, eh' è tra Settentrione e Ponente. Almeno la metà 
dell' Ifòla è coperta da'Monti. Le fmìdette duo catene 
di Monti racchiudono una vaila pianura, che da Fa- 
magnila flended verfo Ponente per lo fpazio di 7 o 8 
miglia Geografiche . I Venti che vengono da' Monti del- 
la Terra ferma, fituati in faccia, e la neve che cuoprc 
alcuni Monti dell'lfola in tempo d'Inverno, rendono 
le contrade Settentrionali tanto fredde, che gli abitanti 
fi veggono coftretti a fcaldarfi al iuoco , che non fi fa 
in ncilun altra parte di Levante. All'incontro vi è ec- 
ceffivo il caldo d' Efiate. E fi ce ome UeL" Ifola ritrovan- 
fi molte paludi e marazzi, ne fiegue che in tempo d' 
Ertale l'aria vi è malfana , ^maiìimc per rapporto a'fo- 
reflieri, che facilmente vi fono attaccati dalla febbre 
terzana e quartana , della quale o muojeno , oppure ne 
foffrono lunga malattia. Fuori della piovana, non vi è 
quali altra iòne d'acqua che a' fiumi dia origine e ali- 
mento; onde fegue che dall' eccepivo calor del Sole le 
acque correnti ii rafeiugano , eccettuato un ibi fiuroiccl- 
lo, clie non mai fcarfeggia d'acqua. L'acqua de'pozii 
quafi da per tutto fa di fale, lo che detiva dal Sai ni- 
tro che in gran quantità ritrovali (otto terra . In gene- 
re de'Minerali vi li fcavano l'Amianto o da 1' Asbcifo 
in un Monte vicino a Baffo, ilDiafpro rodo, e l'Aga- 
ta, varia forte di Terra colorita, in fpecie quella ch'c 
d'un belliffimo color celeilc, c del fcrro in miniera, di 
cui però non fi fa più ricerca. Secondo il fornimento 
del Geografo di Nubia, ella e ricca di Corerofc (Cal- 
canthum) di cui ella porta il nome; perciò fa d'uopo 
ricordarfi del nome Arabico Cuprui; poiché ella produ- 
ce il rame detto Cuprus. Può elitre ancora che l' Itola 
ripeta la fua denominazione dalla gran quantità de'Ci- 
preffi che vi s'incontrano fpecialmente nel Promontorio 
Orientale', e nelle parti Settentrionali. Dal Pino s' 
cftrnc il catrame. Il frutto del Citobob detto da'Grc 



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DELI' ASIA. 107 
Ci Keraka, che raffomiglìa ai! un fatinolo, egli è mi. 
^liore di quello, che dcli'iiletTa fpccie fi trova anche 
in altri Paefi, e tralponafì in Siria ed Egitto. Gli Al- 
beri per lo più vi con ferra no la verdina per rutto l'an- 
no. L'Albero più celebre che vi fia è quello, che da- 
gli abitanti è chiamato Xylan Effendi ( Legno del Signo- 
re), e da'Fifiri i.hmum Cipjnmn o Liffutm Rhodium , 
perchè crefee in coiiilte due Itole, detto anche Legno di 
Ro{* a cagion del fuo odore. Eflo è i! Platano degli 
Orientali, e produce Trementina bianca di qualità ec- 
cellente. Da una pianta piccola d'odor balfamico, det- 
ta da'Boitanici Ci firn Lsà<m, o Cififi Ladaniftra , rac- 
coglici] il Luadino, rugiada giurinola , che di notte cade 
fopra la detta pianta. L'Itola produce anco il Cottine, 
una radica chiamata Fuy, ella viene adoperata da' Tin- 
tori per i! color rollo, ne' contorni di Limaflbl crefee 
quel vino eccellente, che l'otto il nome di Cipro i ri- 
cercato da per tutto. 11 Vin rodo, che vi fi fa in al- 
tre contrade, è meno buono, ed il vino ordinario è 
più toffo cattivo. IlCacio diCapra che vi fi fa, è gra- 
dito per tutto Levante. I Muli, che vi fi allevano fo- 
no i migliori del Levante, e fi vendono anche nella Sì- 
ria . L'Ilola fornilce anche ad altri Paefi de' Prulciutti 
frinititi di Porco. De'Scrpi che vi fi trovano' in gran 
numero, ve 11' è una fola fpecie velenofa e mortifera, 
la cui lunghezza non paffa quella d'un braccio. L'Ifo- 
la per il comodo della fu a fituaiione , ed a cagione del 
prezzo mediocre de'viveri , è approdata quali da tutte 
le navi, che paffano per quelli contorni del Marc. Una 
gran parte del traffico degli abitanti confitte tirilo fmer- 
cio de' viveri. Quantunque retrazione de' grani fia proi- 
bita, tnaSime per rapporto a'Paefi Crilliani, pure le n' 
cllrac una quantità mediocre. S'ettraggono anche il coi- 
tone, che fecondo la relazione di Haiìdijucic è il y. 'nì- 
cipal oggetto del traffico de' Cipriote! j ed è il migliore 
di tutto il Levante, ricercai ' ipctial mente da'Francefi, 
e Veneziani; la Lana, la dubbia da tingere il cotone, 
detta ancora Fuy, la Grana di vermiglione, la Colo- 
quintiia, Seta rozza (circa iooooo litbre l'anno) tela 



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loS D E L L' A S 1 A. 

di cotone, la Cenere di loda, la Trementina, il Sale, 
e altri prodotti dell' Itola . Se quelV Ifola foiTc più po- 
polala e meglio collimata, potrebbe ricavarfi una fom- 
ma grandiflima di rendite. Ma una gran pane delle 
fpiagge marittime a cagion de' Carfari , fcarfeggia d' abi- 
tanti , e tutta [' Ifola appena contiene joooo anime , 
quantunque Pocok le dia Soooo, il quale forfè fi farà 
regolato fecondo il calcolo fatto de' Ciprioti! , che pa- 
gavano il teilatico in tempo che l' Ifola fu prefa da' 
Turchi. Il numero degl'Ilolani fu molto maggiore an- 
ticamente; imperocché fono il governo dell' Imperator 
Trajano gli Ebrei ribelli vi ucciiéro zjoooo abitami'. 
Ma di li a poco tutti gli Ebrei vi furono tagliati in 
pezzi dal reito degli abitanti, e ai Soldati Romani, ed 
alla Nazione Ebrea fu proibito, di metter il piede in 
qoeft' Ifola. I Cipriorti fono i più fcaltri di tutto il Le- 
vante, e fi può contar poco fulla loro parola. Due ter- 
zi degli abitanti lono Cnidaui , e i ioo:> pagane) il te- 
ftalico. EiTi o:r lo più fon Greci, pochi ne tono Ma- 
roniti, eh- abitano alcun. Villaggi della vicinanza dì 
Nicofia, e podiilfirni fono gli Armeni, e die dimoiano 
in Nicofia, oie hanno un V;fcovo, ed altrove un Mo- 
naftero. I Greci hanno un Metropolitano a N:cofia, e 
Vefcovi in Lamica, Cerines, e Palo: Chicle da per mi- 
to, MonaPeti in molti luoghi, dc'quah un folo è ci 
Monache. La lingua Greca vi è piti corrotta ebe ne 11' 
altre Ilole, eflénduvifi inirodoito ua gun Numero di 
termini Veneziani. Talora accade, che i Turchi fi Iso- 
lano con donne Criiliane . I Saraceni tollero l' III. la 
agi' Imperatori :Greci , ma l'Impcator Bafiho II. la 
ricuperò nel orij . Kicaido I. Re d'Inghilterra Ce n'tm- 
padroni nel 119), il quale la cede a Guido Vito di 
i.ufignano Re di Ge mia lem: ne , la cui dipendenza ne 
mantenne il polirli ) (ino al 1413, nel qual anno iu 
prefa da uno de'Sulian; d'Eni::n. Quello q:ti accordò 
agl'Ifolani la facoltà di feegttereun proprio Re, purché 
al Sultano d'Editto pas.'aiTer.i il u bino. Uno di cottili 
Re nel 1473 cede il dominio dcU' Ilota alla Repubb::ca 
di Venezia, che pagò il tributo ai Sultano d'Egitto, e 
man- 



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mantenne il podèflb dell' I loia fino al 1570, in quell'anno fu 
prefa daSdim II. ed è rimarla fono il dominio Turco. 
L'Iiolainliemecon una pane della Terraferma deh" Afra 
Minore polla in faccia a ella , forma un governo particolare , 
e tempo fa che fu governala da un Balsà, ma nel 1738 
quando vi fu il Signor Penili, e nel 1743 quando vi 
fu il Signor Drummond , ii gove no n'era amminiftiato 
da un Mulelim e l'è ancora di prefenie. Si crede, che 
le rendite dell' Ifula importino 500 Borie o fia 150000 
RifdalJeri,- anzi nel 174;, quanao .l'entrate deil'Ifola 
erano del Gran Vifir, cume tono tuttora, il quale ne 
dà il governo al maggior offerente, elle formarono la 
fomma di 3 10000 Piatire, come atferilée il Signor Drum- 
mond. Lo (lato prefentc dell'Itola di Opro, per rap- 
porto alle gravezze, alle quali è fotiopolh, non lì può 
delcrivcr meglio, che riportandone ciò, che ne dice ne' 
ftioi Viaggi il Signor Giovami Mariti Fiorentino , che 
per più anni vi fi è trarrenuto nel pollo di Cancelliere 
del Confolato Imperiale e Toltane. Egli dice.- le ren- 
dite dì quello Regno fono rilalciaie al Gran Vifir per 
una certa fomma ; ma ficcome egli in perfora non può 
andare a governare, concede l' libi a al maggiore offe- 
. reme. Non elfendo il merito quello, che faccia alcen- 
dere a quella dignità, ma l'interelfe, a feconda di que- 
llo i Governatori regolano le loro azioni Granando e 
facendo dell' avanie, e imponendo a que'popoli degl'in- 
• giulli aggravj non folo per rimborfare quanto pagano al 
-■.Gran Vifir, quanto anche per partire dopo un anno" da 
quel Regno con aver fatta la loro fortuna , e quella di 
unta la Corte. Siccome i! Gran Vifir ogni anno trova 
in Coflantinopoli maggiori offerenti per aver in mano 
le redini di quello Regno , egli ha ridotto 1* Ifola di 
Cipro in uno flato molto deplorabile per la mancanza 
del danaro , e per quella dell'abbondanza delle folite ric- 
che produzioni ; conleguenze nate dall' abbandonarci en- 
te, che hanno laito della loro patria molte migliaia d' 
abitanti , the è una delle maggiori diigrazie d'uno Sla- 
to. Nel Dominio Turco non vi è forfè alcun luogo, 
ove i diritti che devono pagare i Sudditi fieno più gra- 



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ÌIO DELL* ASIA. 

vi , arrendendo talvolta fino a piatire dugento , clic fo- 
no feudi loo fiorentini l' anno per telìa, fenza diilinziò- 
ne di maggiori o minori lacoltà. Il femplice caraggio 
a diritto, che impone il Gran Signore a' Inai Sudditi, 
è di fole piatire cinque , e qui fi era eftcfb fino a pia- 
tire quaranta per uomo ; avendo dovuto aferiverfi a gta- 



Cadi come Giudici pr; io: 'ì.i i dell' siire Città t de' Vil- 
laggi più cof picui . Le Caufe di maggior rilievo no:l 
poffooo deciderli né dar Cadi,' ne dal Governatore feri- 
za 1' approvatone del Mullà . 

Tra Cavalleria e Fanteria dovrebbero ritrovar», ridi' 
Ifola circa nooo Uomini, ma ora appena le ne trove- 
ranno in tutto 7100, efìendofi que'Comandanii appro- 
priate le paglie di que' molti che mancano, come dice 
il Signor Mariti. I Luoghi più notabili dell' Ifola 

I) Nicoftx Città capitale dell' Ifola detta da' Greci 
moderni Ltfcosìa , e ne' tempi più antichi IccaJtt.Sì cre- 
de, che quella fra (lata fabbricata nel mcdelimo luogo 
ove era l'antica Città TftmitlrMs o Trimctus , e rclìau- 
rata cl>e ftt da Lettcon figliò del ptimo Tolomeo di 
Egitto, Leucolon , ove riii'^iiu .'! Mnliii'iii u i ■ i Gc.cr- 
natsr del Regno, ed il Mulla ch'è ii Giudice a cui 
fon fuborditiati tutti i Giudici del Regno. E' polla al 
mezzogiorno in una pianura quafi nel centro dell' Ifola , 
cinta di mura e undici balìioni fetiza foffi ,- e fornita di 
3 porte. C) Ha 3 miglia Italiane di circonferenza, la 
quale ftt J volte più grande ; ma ridotta cosi da' Vene- 
ziani nel 1567 per renderla più capace alla difefa . Ne' 



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contorni della Citta veggonfi ancora degli avanzi di fab- 
briche, delle mura dell'amica Città , e d'una Cittadel- 
la , già fabbricata dal Re Giacomo I. de' Lulìgnani . El- 
la fu la residenza de' Re della Caia de'Lufignani . Vi 
fi ritrovano parecchie fabbriche antiche, che fanno ar- 
gomento della paifata magnificenza della Città . La Chic- 
fa già Cattedrale, ove ì Re diCipro prendevano la Co- 
rona del Regno, d'architettura gotica, e di 3 gran na- 
vate, è ora la princip.nl Maidica de' Turchi Cipriotti. 
Il Serraglio o fia Palazzo del Governatore, che fu il 
Palazzo de' Re Criftiam , tutto mutato da quel che fu - 
prima , non merita grand' attenzione . I Greci vi hanno 
un Arcivefcovo . La Chiefa Cattedrale de' Greci .è mo- 
derna, comprefa nel recinto dell' Arcivefcovado, pianta- 
to filile rovine dell'antico. I Latini vi hanno dweCon- 
venti, uno de'Padri di Terra Santa della Provincia Spa- 
gnttola , e V altro de' Cappuccini Francefì . Gli Armeni 
vi hanno un Vefcovo, ed una piccola Chiefa- L'acqua 
di quella Città , che per un acquedotto vi viene da' 
Monti, è la migliore dcU'Iiola. Vi fi fabbrica della te- 
la di cotone, fi tingono le pelli fommacche di color 
roiTo e giallo . Si itarapano le tele di cotone , e fi tin- 
gono lolle colla radica Fuy, unitamente col fangue di 
Manzo. Ella fu prei'a da'Turchi nel J570 ne' dì oSer- 
tembre folto il governo di Scìiirt II. 

Famagnjla anticamente Affinai nome delta Sorella di 
Tolomeo Filadelfo, dal quale fu fabbricata , Città forti- 
ficata, e polla fulla colla orientale dell' Hbla, e cinta 
d'un foifo fcavato nella rocca a forza di fcarpeIJo. I 
Criftiani Latini non vi hanno nè Chlefe, ne Cafe Idi 
loro proprietà, ma i Greci vi hanno una Chiefa. Quan- 
tunque la circonferenza della Città fta di 1. miglia Ita- 
liane, pure nè anco la metà dì cottilo recinto è abita- 
ta, e fecondo la relazione diHalTelquift nel 1751. non 
vi furono più di 300. abitanti, per la maggior parte 
Turchi. Il Cartello, che vi è, lèrve di carcere per i 
malfattori , particolarmente de Signori grandi di Coilan- 
tinopoli. Avvi dell'acqua buona per mezzo d'un acque- 
dotto. La Città non fa poco commercio. La Città è 
go- 



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governata da un Agà , e v'è uno de' ifi. Giudici deli' 
Itola, con un Cartellano, e poche guardie di Giannìz- 
zeri. Fu prefa da' Turchi nel 1571. 

In: poca dirtanza dalla Città alla volta di mezzodì v' 
è il Borgo di Parodila con divertì: Chiefe ,Greche . Del 
redo in quello luogo abitano que' Criiliani , a' quali non 
è lecito ftartene in Città . 

Verfo il Nord di Famagolìa nella diflanza di 6. mi- 
glia Italiane v'ha un fiume, clic lenza dubbio è quel- 
lo, che dagli antichi fu chiamati; Editti. Di là dal fiu- 
me incontranti gli avanzi dell'antica Città di Saiamis 
fabbricata da Teucro, e dillruita dagli Ebrei a tempo 
dell' Impcrator Traiano. Ella ebbe anco il nome diCa- 
fiaiK» forfè dall' Impera tot Coflanzo. Sotto l'Imperator 
Eraclio ella fu diftrutta nuovamente da' Saraceni , efem- 
bra fin da quel tempo non Ila Hata più restaurata . Sul 
porto Salamino, che per eller ripieno, non è capace di 
ricevere fe non piccoli battelli, vi è Hata un'altra Cit- 
tà meno antica, per la metà meno grande della Città 
di Salamii, come lo dimoftrano gli avanzi. Quello luo- 
go chiamali di prefente Famagofta vecchia, circa un mi- 
glia geografico dinante dalla Città di Famagolla. 

3 ) Nel Diftretto di Carpaflò , che principia in poca 
lontananza dal porto Salomino , che arriva fino al Ca- 
po S. Andrea , e che produce molta feta , e cotone , vi 
fu la Città di Carpajfia , che ora è un Cu/aie detto di 
S. Giovami. Elio ha il fuo Giudice. 

4) Attifhmtfe, Monaftero celebre per quella fpecie 
di platano, che in latino chiami Lignina Cyprimm. 
Di quella fpecie fe ne trovarono ancor fette alberi in 
quelli contorni nel 1738, quando vi palio ilSignorPo- 
cock, che aggiunge, non trovartene altri nel rimaneste 
dell' Ifola. ! 

j) Agttbim , villaggio molto allegro fulla colla Setten- 
trionale dell' Ifola, e full' entrare in una flretta pianu- 
ra, che verfo ponente ftendefi lungo al mare per piùdi 
7. miglia geografiche. Nei contorni del Villaggio ineon- 
trafi un gran numero di Gprelfi, e Aranci. Pocock è 
di fentimento che ivi fia ftara la Città di Macaria . 

6) Cicr- 



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DELL* A S Ì A. IIj 

tf) Cberk.es , Città in una valle cinta di Colline, ove 
ritrovali un gran numero di Gelii . Ivi rifiede uno de' 
i6. Giudici . 

jj Girinti , Sarignia , già Cetonia , oCyrmi* , circa zo. 
miglia Italiane dittante da Nicofia , fu Città, di cui fé 
ne veggono alcuni avanzi intorno al lungo, ora è Bor- 
poco abitato, ove rifiede uno de' 16. Tribunali dell' 
Ifola. V'è una Chiefa Greca, con unVcfcovo. Accan- 
to al Borgo lui Lido del Mare v'è un Cal'ello pollo 
iòpra uno Icoglio , ove non poflbn entrare gli Europei . 
jyli è una Fortezza, che li ritrova in buon edere, ma 
è lenza preiìdio Militare. Preflò il Cartello v'è un por- 
to per i Navigli piccoli. 

Gli abitanti tanno if lor maggior traffico con quelli 
di Seleskic della Caramania. 

8) Latita , Villaggio grande, che anticamente fu Cit- 
tà di nome Laphku; , o lapathai, oLapitòns, nella cui 
vicinanza 1 corre il fiume Lapno . 

g ) Morgbo , Città piccola , ove probabilmente fu 1' 
«mica Città di Lhnenia, e contiene un Convento detto 
di S. Mamma, e vi rifiede un Giudice. 

10) Aligera (Mercato Marittimo) hiofiofopra un fe- 
no grande di Mare, in cui sbocca un Fiume. E 1 più 
probabile, che anticamente vi fta itala la Cina di Soli, 
o Snkc (Solìa) quantunque altri la pongano più verfo 
Lefsa . Fu datogli il nome di Soli , in onor di Solone 
Legislatore degli A tenie fi . Alcuni Letterati vogliono, 
che la parola Solmifmm debba! ripetetei da quella Cit- 
tà più torto, che da un altra Città di limil nome fi- 
utata nella àlida. 

11 ) LeAt, Città piccola, nella di cut vicinanza vi è 
un Monaiìero, in cui rifiede ordinariamenre il Vefcovo 
di Crincs; e nella Città dimora uno de' 16. Giudici. 

Dalla pane di mezzodì v'è una Palle delizrofa di no- 
me Solca , inaffiata dall' acque di forgenti e fiumi , e 
adornata dì giardini e fabbriche. Sonovi delle Colline 
ricche di miniere di ferro, lafciare io abbandono; ove 
lì trovano anche l'Asbcllo o fia l'Amianto. 

M) Panagli Cheque, Madonna Cheque, o Modena* il 
Afta. H Ciek- 



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H4 DELL' ASIA. 

Ckhka, frequentato ila Greci a cagione d'un Immagi- 
ne della Madonna , c di Gesù- Evvi vicino un Villag- 
gio di nome Ciao. 

13 ) Agama, Porto nel feno di S. Niccola, ove pro- 
babilmente fu una Ciltà di nome Affane, 

14) Bah, Villaggio, ove ritrovanti alcune miniere di 
ferro, ed una fonte d'acqua minerale calda. 

15) Bsffa nuova, Città filila coffa Occidentale dell' 
Ifola, ove rifiede un Cadi o giudice. V'è una Cbk-là 
Greca con un Vefcovo . Il Porto che vi fu, ora è pra- 
ticabile foltanto in tempo d' citate, ed è periculofo. 

16) Baifa vecchia, anticamente Nea-Papbo; cioè Buffa 
Nuova , luogo piccolo abitalo da pochi trillimi , con 
un Caflello prefidìato da Turchi, che ferve di difefa 
del Porto . Quello luogo giace a mezzodì del prece- 
dente. 

17) Cuciti, o ila Ciglia , Borgo in un Colle, ove fu 
Ja Ciltà PaU Pathos , cioè ìiaffa vttthia , di cui & ne 
veggono degli avanzi. 

18) Aftim o Antimo o Ailìmo, Borgo abitato da Tur- 
chi , ove rifiede un Cadì . 

19) Cbrifofu o Crufifn, luogo ove rifiede un Cadi. 

10) Ejtijcopi o Bifcopia, Borgo, ove rifiede un Cadì. 

11) Cokffs, Borgo nella cui vicinanza fu probabilmen- 
te la Ciltà di Curino,. 

zi) Utnefel, Borgo fopra un porto di' Mare, ove 
rifiede un Cadì . Abbonda di Geli! , Coioni , Vigne e 
Grani. Ne' fuoi contorni fi fa il Vin più eccellente di 
Cipro. V'è un Caflello, e in poca diftanza dal Borgo 
v'è un piccol Lago di Saline, e del Sale, che vi fi 
prepara, e fe ne fa traffico. 

Po<o diflante dal Borgo precedente alla volta dì Le- 
vante v'è Limcfol vecchio, ove fu la Città di Amt- 
tttii, di cui vi fi veggono alcuni pochi avanzi. In que- 
lli contorni il ritrovano anche delle miniere di Rame, 
che fono abbandonate . 

Dopo un cammino di circa 4 miglia Geografiche ver- " 
fo Nord-Oli, pre-fio a poco nel centro dell' Ifola, v'è 
il Monte più alto dell Ifoja, a cui gli Europei danno 



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tu , detto dagli antichi JHtmsOhmpui. Il (ito no.no mo- 
derno deriva da un Romitorio e da mia Chiefa de' Gre- 
ci polla nella cima, e dedicata alla S. Croce. L'aria 
vi è falubre, e la veduta dclizìofa. Quello Monte non 
deve confonderli con un altro di nome Oljmj.Hr, che 
giace nella parte Orientale dell' Nola. 

13) Lamica, detta da CoiWyk Arnica, e da altri 
Unni», Borgo, un quarte .li miglio Geografico di- 
ttante dal Mare, con un Porto nella dì cui vicinanza 
v'è il Villaggio Marin. Tra Lamica c Marin vi fu f 
antica Città di Citmm , come dimoftrano gli avanzi, 
Cbiti 0 Chitly che fi chiamano di prelentc col nome di 
Cini, e formano un Cafalc . lamica È la fede d'un 
Tribunale e d' un giudice . I Turchi vi hanno una Mot 
chea, ed i Greci tre Chiefc. I Padri di Terra Santa 
vi hanno un Convento con una Chicfa, ed i Padri Cap- 
puccini della Provincia di Fiandra vi hanno un'Ofpiaò 
con unaChiefa. Effendovi l'emporio del Commercio 
di tutta l'ifula, vi rifiedono parecchi confoli delie na- 
zioni Europee, come pure molti Negoziami d'Europa, 
quantunque per la vicinanza del Lago d'acqua falfa 1' 
aria vi ila poco falubre . 

Il Lago mentovato delle Saline fi ritrova dalla parte 
Sud-Weft di Lamica, in una Valle, e fccondola rela- 
zione di Caudini ha circa lo. miglia .Italiane di circui- 
to. Ne riferìfee però il Signor Mariti, che il luogo, il 
quale genera ora il Sale, ha di eftenfione poco più di 
due miglia, effondo in molte parti affluito e coltivato. 
Elfi in tempo d'inverno vengono riempiti delle acque, 
che vengono da Monte Croce , e dell' acque piovane ; 
c ficcome il terreno è ripieno di Salnitrio, vi fi forma 
il fale in tempo d' ertale, quando l'acqua va fvaporan- 
dofi . Ne' Mefi di Maggio , Giugno e Luglio il Sale in 
forma di ghiaccio gall,:yg:a acqua, nel mèle d' Ago- 
flo s'indura come pietra, e fi rompe dagli abitanti con 
iflromenti di t'erro. Tirato fuora, e fpezzato il fale , Il 
amafla in forma di piramide neii; ipug^ie- più alle del 
Lago, ove fi conferva all'aria feoperta. Verfo I* fine 



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116 D I L L 1 ASIA, 

dì Settembre non v'è più Sale nel Lago. Quando 1' 
Ifole eia ancora lotto il dominio de'Criltiani, il fondo 
del Lago foleva fpetle volte purgarli dall'alena, e I" ac- 
qua ioleva sboccar li nel Marc, quando era abbondante, 
e quando ne mancava le ne faceva venir dal Mare, co- 
me ferine il Signor Coiwyk. Il Signor Diummond rac- 
conta, che i Veneziani in tempo del loto Governo vi 
guadagnavano almeno 10OO00 Pialfre , o ila IZ500 li- 
re fterline, mentre nel 1743 l'appalto di codette Sali- 
ne non importava più di ioo lire fterline. 

34) Mtffaria, ove è un Tribunale con un Cadì. 

IL GOVERNO DI TARABOSAN 
(TREBISON D A) 

COnfina col Mar ncio co' Governi "di Sìwas, Arzei 
rum, Kars e Tfcildir , e colla Georgia. Amica- 
niente quello Paefc ebbe il nome di Pontili Cappadocìit , 
Non lblamente è cimo di Montagne alte, ma n'i an- 
che coperto per la maggior parte. Ma cocleiti Monti 
non fono affai io iteri li , e le pianure producono varia 
forte di Grani . Dal 1204 fino al 1461 ilPaeiè fu com- 
prefò nel Rerao di Trebiiònda. Il londator di codeflo 
Regno fu Alelfio dell'antica cala Comnena, della qua- 
le alcuni fon ialiti fui Irono Imperiale di Coftanrino- 
poli. Di ceselli l'ultimo ne fu Andronico. Il mento- 
vato Aleflio fu fuo Nipote, il quale nel 1104, quando 
Coffantinopoli fu prefa da' Latini fu fatto Governatore 
di Trebifomla. Fu allora, che egli s'impadronì di que- 
lla Città, e dc'Paefi vicini. Il fuo fratello Davidde 
conquido la Cifra di Eraclea, c tutta la Patagonia. 
E quantunque l'uno e l'altro governaffero i loro Paci! 
dupolicameme ; pure fembra, che Aleflio, fopranomina- 
10 il grande, fin dall'anno 1104 abbia tifato il titolodi 
Imperatore, e Aulocratore. Certo è, che gli fono dati 
codelii liroiì in un Ifcrizione , ritrovata da Tourneforr. 
_,in un Monaftero di Trebiiònda, c che Ahffio già dal 
■ji04 non fu dipendente dagl'Imperatori di Coftantinu- 
rolì 



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DtlL' ASIA. li? 

poli. Anche i Succedati di eilò furono ricooofeiuti Im- 
peratori ria altri Regnanti Greci. L'ultimo rii elfi fu 
Davidrie , clie nell'anno 14151 fu fpogliato del tuo Im- 
pero da Maometto IL il tinaie l'incorporò al Ino Im- 
pero, dopo elle avea formato un Impero diflinto per 
lolpazio diij7 oijSanni. Gli Imperatori diTrcbiionda 
erano della Chicfa Greca , ed aveano il loro diflinto 
Patriarca. Dacché però quello Regno è paffato in do- 
minio Turco, in vece del Patriarca , .v' è un Metropoli* 
lano inbordinato al Patriarca di Gollantinopoli . Non vi 
fono Sa n ri fc iacea ti (ubalisrni al lìafsà di Trebilonrià . 
Non avendo io nelle mani delle relazioni efarte , come 
vorrei, noterò que' luoghi, che in quello vi fon com- 

1. Tnhifmda, Tjrihffi , Trx'ììfiin , e Traptzunt » det- 
ta da'Franeeli rrebifonit, e dayli antichi Ttaptmi , Cit- 
tì funata fui Mar nero, ed à pie ri' Un Colle. pian- 
tata in iigtira d'un quadrato bislungo, c iemlira , che il 
fuo nome Greco Trapezio (Tavola) tlcrivi dalla !ua fi- 
gura. La Città c grande; le file mura fon alte, ma el- 
la Icark'ggia d'abitami. Nel Ino recinto vedati fi più 
alberi e Giardini, che Cale, le quali fon all'ai halle. 
La Città" e dominata da un Gattello, che pof» in una 
rocca, in cui fono cavati i fall a forza di (carpello. 
I! Porto della Città, detto Platani, è a Levante di et'- 
fa , e non è praticabile i'e non ria battimenti piccoli. 
Anche il Baluardo, che vi fu in ditela della Città è an- 
dato in rovina. Il Metropolitano Greco, che vi rifìede 
è Inbordinato al Patriarca di Gjllantinopoli . 

2. Rift o biffa, anticamente Ròizium , Città fui Mar 
nero con un Porto. 

3. Il Monajiero di S. Giovami abitato da circa 40 R.o- . 
miti Greci, è 6 miglia Geografiche lontano da Trebi- 
fonia alla volta di Sud-Oil, cinto d'un balco affai 
vap) . 

4. Tripli, già Città, è ora Villaggio fui Mar 
nero . 

j. Ctfar/mtt, delta da Greci Kirifontba, dagli antichi 
Orafa i Città fui Mar nero a pie d'un Colle,, ed in 
H 3 mei- 

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llì DEL L' ASIA. 

mezzo a due dirupi fcolccfi, in uno de' quali e(ìfte un 
Cartello deferto. Il Porto, che vi è, non è capace di 
vaicelii graffi . Lucullo portò da quefta Città in Italia 
i primi ciliegi, lo die diede motivo di nominarla Cera- 
ci. I! Metropolitano Greco, die vi è, dipende dal Pa- 
triarca di Collanti napoli . 

6. Hamìshkma, Città polla nella pendice d'un Mon- 
te alto e iterile , è 2 giornate dittante da Trcttifonda, 
coinpoila di 600 cafe, e 7 Chicle di Greci, e di 400 
Cale e 1 Mofchee di Turchi . I Greci lavorano nelle 
Miniere di ijuelta Città, die producono Oro, Argento, 
Rame , e Piombo. La delazione della Città trovali 
nell'opera intitolata Nouveaux Memoires des Miffiom 
del Padre Gefuita Monier, che vi fu nel 1711. 




DEL- 



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DELIA GEORGIA 

IN GENERE. 



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DELLA GEORGIA 

IN GENERE. 

LA Giorgi* detta anche Ghmtifcb$m è fintata nei 
Cantato, corona di Monti «Iti, e dirupati di uni 
Hraordinaria a 1 lezi a , ta di cui cima è Tempre co- 
perta di neve, e le cui falde producono bofehi d' aneto-. 
Dalla parte di Levante confina col Diltretto di Dcr- 
bent , e collii Provìncia di Schirvan , appartenenti alla 
Perda; da mezzogiorno col governo di Erivan o Revan 
della Perfia , e co' governi Turchi d'Arzerum, Kars, 
Tfchildìr, e Tarabofa, cioè Trcbifonda ; da Ponente col 
Mar nero, da Se tieni rio ne con Awchafia, Cabarda al- 
ta. EiTa è comporta dell'amiche Provincie d' lhtria , e 
Coicbis . Non fi fa l' origine del nome Georgia . I Regi 
più recenti dell' Iberia pretendono di difendere da Da- 
vidde Re degl'Incliti . Vogliono, che Giufeppe Padre 
putativo di Gesù abbia avuto un fratello (o per dir me- 
glio cognato) di nome Cleofa ; ilquale trai fuoi poderi 
abbia avuto il ventefimo fello fuoco, col nome di Salo- 
mone, e che quello abbia avuto 7 figliuoli condoni co- 
me fchiavi ih Iberia , venduti e battezzati in Elecees. 
E' verifimile che la mentovata Città d'Elecees fia quel- 
la di Ecelees, che fu la Capitale d'un Diftretto dell' 
Armenia alta, Provincia dell' Armenia maggiore . Co- 
mùnque fia , dicono inoltre, che un.i Regina d' Iberia di 
Udine itachiel rifcattafTe i fuddetti Schiavi , e che dopo 
la morte del tuo Marito Anicini, nel quale fi fpenfe 
la ilirpe antica de' Regi d' Iberia, la Regina fi fpofalTe 
col maggiore de' detti 7 fratelli , il quale nel battefimo 
ebbe il nome di Bakar , il quale già per l' innanzi era 
(lato il fuo favorito. Vogliono inoltre che quello dagl' 
Ibcri folle eletto Re circa l'anno della nafeita di Cri- 
Ilo 614. Quello Re Bakar è riguardato come autore de' 
Regi più moderni dell' Iberia. De'fuoi difendenti il pii 
notabile è AUjJhndm, il quale divife in 3 parti la Mo- 
nar- 



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Ili DELLA GEORGIA 

narchia Ibera tra' fuoi j figliuoli . Il maggiore per no- 
me Giorgio ottenne il Regno d' imirelte , colle Signorie d' 
Awthafia (che oggidì non è comprefa nel delio Regno) 
Odìffi (l'amica Colchis, in oggi Mingrelia) Guru, Stra- 
veda (Svaneti) Ofiaa, (Oleii) e le migliori contra- 
de orientali fino a Atan . Il fecondo figlio Alcffandro 
ebbe il Regno dì Rachel!, co' Territori di Scadiiz, Schtr- 
zan, Derbcnt, c altri paefi di quelle contrade (per con- 
leguenza anche l'amica Provincia d'Albania era com- 
prefa nel Regno d' Iberia ) . Al terzogenito di nome Co- 
stantino fu Idaio il Regno di Carimi , co' territori di 
Samchcti, Santabahotcre , ( Samsgefatabago ) e Semchtti. 
Elfo però non ottenne il pofTcffo del Regno di Carduel 
prima che mori (Te il dì lui Padre - Fin da quel tempo 
iuffilte ladivifione della Monarchia Ibera in 3 parti prin- 
cipali . Per fchian're maggiormente ciò , che fi dira in 
approdo, ne darò un dettaglio più eftefo. 

1. Imirettc fi divide in 3 parti fottopofte alla protezione 
o più tolto all'alto dominio de' Turchi , le quali fono : 

1. lmWtttt nel fenfo più riftretto , che forma un Re- 
gno difiinto. 

2. Mingrelia, e 

3. Garza o Gttitl fon Provincie, i Governatori delle 
quali fi fon diftaccati dal Regno d'Imiretie , e fon di- 
venuti Principi dittimi , ed i loro Principati fon paflàti 
nella loro dipendenza . 

II. Cargwil, in lingua Europea Carimi oKartutl, da' 
Rulli detto Kartalìnien , nomi che convengono alla par- 
te Orientale delia Giorgia , c che lignificano la Giorgia 
propria . Quello Regno c fiiddivifo in 4 parli , delle quali 
la prima, icrza, e quarta fon fottopofte all'alto domi- 
nio della Perfia. Le 4 parti fono: 

1. Cardaci, nel fenfo più riftretto, 
ì. Saubago fottopofta a' Turchi. 

3. Lautai. 

4. SonKmti, che fembra elTere il fuddetto Diltretto di 
Smc&tti . 

III. Kacbetì, o Gaietti, oppure CaKct, il qual Regno 
è foitopofto al dominio Perfiano . 



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INGENERI. 113 

La Difeenitnza a fin la Linea de' Regi d' hùrette fi fpcn- 
fe nel 17 Secolo, c l'ultimo di erta fu Bakar, l' acceca- 
re figlio del Re Aleffandro. 

La Dipendenza de' Regi di Cardati è fiata deferiti a iti 
un ragguaglio prefenrato al Senato di Rutila dal Re 
Artfchil, e inferito dal Signor Miillen nel 7 Tomo della 
fua Raccolta della Storia Ruffa pag. 140 ec. La qtial de- 
scrizione però è affatto differente da quella, che fe ne 
trova ne' Viaggi di Chardin , e che fu copiata da Peyffb- 
mi Confoie Francefe di Smirne nella parte prima dei 
fuo libro intitolato Eff.iy fur lei tmihles attutii dt Perfe 
& de Geòrgie , iratnpato nel 17J4, il quale non vi ha 
aggiunta altro di nuovo, che la Storia dei Principe Fra- 
Clio. Nell'Opera di U'ilfen, intitolata Kuord en Ufi Tar- 
taree ritrovanfi molte nottue intorno la Georgia, ed a' 
Regi di erta; quefte però non loti (ufficienti per fur ma- 
re una ferie ben unita di Storia . Secondo la relazione 
del Re Anfibil, Da.idde figlio di Collant ino Re di Car- 
dile] ebbe un figlio di nome Luarlab , il quale ebbe 4 
figli, Simone, Bakat , Taimuras, e Coichorus , che re. 
gnatono fucceffi vameote l'uno dopo l'altro. Dopo la 
morte dell'ultimo il Re di Perfia diede il Regno JiCar- 
ducl al Principe Ritfìan , che però non fu ricevuto da- 
gli abitanti, perchè fu Maomettano. Elfi perciò elelfero 
per loro Re Wachtanh , detto anche Schach Navas, o 
Chanavarzkhan , oppure Niallkhan , figlio del fuddeEto 
Taimuras. Chardin , e Pejffònel che I' ha copiato, inco- 
mincia la Storia de' Re di Carduel da un certo Luarfab , 
i cui figli Simone e Davidde o fia Daudkhan regnarono 
fuccelfiva mente , Succedendo però il maggiore al minore, 
clie ambedue fi referti Maomettani . Si dice che Simone 
morto circa 1" anno 1585 avene 4 figliuoli , de' quali 
due foli ne faccetterò al Regno , ed una figlia di nome 
Darejan, foprannominata Pheri , fpofata con Taimuras 
Re di Kacheti , che il maggiore de' Figliuoli di nome 
Luarfab folfe ftato il primo a fuccedere al Padre, e Si- 
mone il fecondo , a cui i Petfiani danno il nome di 
Bakrat Mirza ; che Riiftan figlio del detto Bakrat per 
ordine del Schach Sufi di Perfia fuccedeife al Padre nel 
Re- 

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3 24 DELLA GEORGIA 

Regno, e die concilili alle il Regno di Kichetì, e mo- 
rilTt: nel 1640. Che effondo elio ieiva prole , col con- 
fenfo del Re di Perfia , adottafle per figlio e fucccfforc 
'lo Schach Navas parerne del Re Taimuras di Kaclieii, 
e Principe di delia Cala . Quello è i'ifìelto Principe 
Waehtang o Gian varr khan , che di fopra fii delio figlio 
di Taimuras Re di Cardile! . Ambedue le Relazioni per 
altro benché affai differenti 1 in eiò s'accordano però, 
chccotello Principe abbia anche ottenuto il poffeflo del 
Regno di Kacheii, e che abbia avuto ; figli Leone (o 
Levan) Arifchil { oChanszarkhan ) eGcorgio. Anfchil, 
la cui effigie è fiala pubblicata dal Signor Witfeu, fu' 
fatto Re d'Imirene da fuo Padre , che avea tonquifla* 
to coteflo Regno, e fatto prigioniere il Re B.<kar, che 
di fopra fi diffe accecato . Ma quefto nuoto Re fu (cac- 
cialo da' Ttin-hi nel iCjo, e dopo !a morte di Taimu- 
ras ultimo Re di Kacheii fu fallo Governatore di coie- 
tto Regno, ed effendofi fpofato con Sillan Darejan figlia 
del fuddetlo ultimo Re, ed avendo abbracciata la Reli- 
gione Maometrana divenne Principe di Kacheii . Ma 
lcacciato da' Perfiani , egli fi rifugiò nella Ruma per la 
prima volta nel 1686, e per la feconda volia nel i6gg , 
ove mori nel 1714 dopo la morie del fuo figlio Alcf- 
fandro, e dopo aver iiìituito erede leffameniario de'fuoi 
Paefi lo Czar Pietro il Grande . Il fuo fratel minore 
. fucceffe al fuo Padre Warhtang nel Regno di Cardtiel, 
fu però uccifo da Mir Veis nei 1709. 11 frate! maggio- 
re di nome Leone o I.evan , che da principio non vol- 
le regnate, coftretto poi dal Principe Eraclio a riiirarfi 
in Imirette, ed in appretto per breve lempo Re dì Car- 
dile!, e finalmente morto nella Petfia , lafciò 3 figlino- 
tabili. Khufref, il maggiore de'fuoi figli, dopo la mor- 
te del Principe Giorgio fuoZio, ebbeordine dalloSchach 
Hiifldn/di lidurre fòlio l'obbedienza i Georgiani ed il 
loro Capo Mir Veis, ma perde però la vita nel 17it. 
II fuo fratello Wachiang , che era Grifliano, da prin-' 
cipio ricusò di regnare in Cardite!, laf'ciando quello Re- 
gno al fuo fraielminore dìnonie Jafft, che fi fece Mao- 
mettano ; ma nel 1719 lo fece prigioniere ,. e prefe il 
pof- 

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poucfTo d-J Regno di Cardaci. Quando nel 1711 Pietra 
il grande Czar d«' Rulli fece la guerra a' Permani il det- 
10 Wachrang fi fotiopoi'e alla praroioir: di effo, e 1' 
ajutò nella conquìlla della Provincia di Girati. Ma Co- 
Ir amino, o ila Maometto Kuli Gian , per allora Prin- 
cipe de' Kacheti colla permiflione del giovane Schachdi 
Perfia di nome Ttichmafib , gli fece guerra nel 1713, c 
lo (cacciò . E quantunque da' Tinelli fulfc -riraclTo nel 
poReOfl de' (boi Stati, pure ebbe la disgrazia di efierntì 
nuovamente faglialo, e con tutta la fua famiglia fi ri- 
lirò nella Rulli a . Quando nel 1714 i Turchi fecero 1111 
.irruzione nella Georgia, Maometto Kuli Chart corretto 
dalle forze maggiori, cede a' raedefirai il Regno diCar- 
duel, che tu funordinaro ad un Balia, e fi contentò del 
Regno di Kacheti. L' Imperato r della Ruflia non poten- 
do metter riparo a cotefta perdita , accolfe genero fame li- 
te il Principe Waebtang , e la fua Conforte Caterina, 
che gli fucceffe nell'Impero, gli diede una penfione. In- 
di feguì , che i Turchi divenne™ padroni di tutta la 
Georgia. E ficcome ne!!' ideilo tempo i Ruth erano nel 
poucfTo delie Provincie Perfiane, finiate dalla parte Oc- 
cidentale del Marc Calpio, nel 1727 tra gli uni e gli 
altri furono ilauiliri i confini per meizo d'un trattato 
vicendevolmente fortoferitto , e accettato il di 11 Di- 
cembre. In virtù di coteflo trattato a' Turchi coni'er- 
lebbe il dominio di parecchie Provincie, cioè di 4 ■Di. 
ilrctti di Dagellan interiore , e di alcuni altri di Lcgi- 
itan, fituati a Levante di Carduel e Kacheti; ma i po- 
poli di cotefte Province ricalarono di foggettarfi a' me- 
defmii . 

Nella guerra, che Anna l'Imperatrice de'Ruffl fece a' 
Turchi, il Principe Wachtang afpiiava 3 ricuperare colf 
aiuto de' Rulli la Provìncia di Carduel, ed a quello og- 
getto gli furono dati alcuni fmlidj.- ma Thamas Kuli 
Gian, di poi Shach Nadir, Io prevenne, impadronendofi 
di tutta la Georgia nel J 73 J , ed i Rulli abbandonarono 
le Province tolte loro da'Perliani . Nella pace conciaia 
nel 1736 in Arzerum tra'Turchi e Peifiani, quelli ce- 
dettero a quelli tutte, le loro conquide fatte , onde fe^ui, 

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Ìl6 DELLA CEORC1A 

clic le Province di Carduel c Kachciì ri [limarono folto il 
Dominio de' Perfiani . 

li Principe Wachtang nel 1737 mori in A(lr2can,ed 
il fuo figlio maggiore Bakar morì nel 1750. Gli altri 
fuoi figlinoli Leone e AleiTandro , ed il fuo fratello Gior. 
gio vivano ancora ( nel 1765) nella Ruffia, ove gli 
chiamano Zarewitz dì Grufin, cioè figli dello dar di 
Grufili. Il PrincipeAleifandio a cagione della fua condona 
6 ddìa domanda che egli lece, hi licenziato da'Rufll. 
La figliuola di Wachtang fi [posò con Tainiuras Principe 
, di Kacheti . 

La dtfctndenzn de' Regi t Prìncipi di Ktcicti vi fuffifle 
ancora. Dellaprole laicista dal Re Alelfr.ndro , clic morì 
ira gli anni ) 577 , e i^Sj, fon notabili la fua figlii 
Darcjan, fpofata con AieiTandro Re d' Imircttecd ìlfno 
figlio Davìdde, detto Taimuras da' Perfiani, che fu Ì' 
ultimo Re di Kacheti, fpofato con Darcjan delta anche 
Pheri, Principefla di Carduel, e per <|ualche tempo fu 
in pofFcfio di Carduel. Egli morì nel 1059. Oltrelafna 
figlia di nome Siftan Darejan, fpofata con Arishil Re d' 
Imirette e Kacheti, è notabile ancor.! il Principe Eraclio 
col fuo figlio, il quale è colui a etti il Signor Witferi 
dà il nome di Niccolò , e di cui ne ha pubblicata 1' ef- 
figie- Il fuo Padre lo mandò in Ruffia , per domandar 
foccorfo contro i Perfiani , ove abbracciò la Rcligion 
Greca. Dipoi egli fi trattenne allaCortedel fuo cognato 
Arishil, che da elfo fu cfpulfo dal Regno di Kacheti . 
Egli li impadronì anche del Regno di Cardiicl; fu però 
colìretto di cederlo al Principe Leone. I fuoi J figli 
Imam Kuli Chan, Cortamìno detto anche Maometto 
Knlì Chan,c Taimuras regnarono liiccelfivamcnte in Kacheti. 
L'ultimo di elfi viveva ancora nel 1755, era Principee- 
Regnante di Carduel e Kacheti, e preftava fnccorfo al 
Principe Eraclio fuo figlio, il quale fi refe ceUbrc nella 
gran turbolenze, inforie nella Perfia dopo la morte dello 
Shach Nadir . 

I Principi de'PacTi, che ora coflituifccno la Georgia , 
poiTeg^ono i loro Principati col diritto ereditario; fono 
però l'ottopodi all'alto dominio de' Turchi e Perfiani, i 
qua- 



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quali riguardano come Governatori . I Raffi canno a' 
Principi dì Canìuel e Kacheti ii nome di C zar i Cariali*! fi c 
Grufine/,, ed al Principe d'Imirette quello di MtUlmfe. 

La lingua, che fi parla nc'PaeG d'Imirette, è diffe- 
rente dalla lisina pi upi i 'nn-i-me Ibcra , che fi «fa rie' 
Paefi di Carduel e Kacheti , come colla dai catalogo de' 
lerminì dell'una o dell'altra lingua, raccolto e pubblicalo 
dal Sig. Witièn . 

Gli abitanti de' 5 Principati furono Crifliani Greci di 
quella fetta, che chiamali OnodolTa. Madiprefemenon 
folamente fono inculti, ma eziandio per la maggior parte 
o per forza, oppure per leggertela d'animo fi fono l'aiti 
Maomettani. Tempo fa i Criiliam Greci di quelli Pa L fi 
erano fubordinati al Patriarca d'Antiochia; ora però ri- 
conofeono il Patriarca di Coltantinopoli per loro Capo 
ecclcfiaftico , folamente in quanto dano limof.ne al Sa- 
cerdote , clic da elìò vi viene Ipcifito . Del rimanente elfi 
hanno z Patriarchi proprj, ognuno degnali chiamali 
Xatejaikps , cioè Cattolico. Al Patriarca di Carduel fono 
fubordinate !e Provincie di Carduel e Kacheti , ed a quello 
di Odifche le Province di Odifche, Jmirette , e G«- 
riel . 

In quello luogo deferiverò le Provincie foltopojlc air ai- 
to Dominio de' Turchi e tjticlk che ni dittafono immediata- 
mente. I Principati fotlopoili all'alto dominio de' Pei fiani 
faranno difenili nella Perfia . 

il Governo della Georgia. 

I. Li Provincia di Sttahgo è fnrtopjfta all'immediato , 
e foto dominio de' Turchi, ed è una porzione del Regno 
di Cardati, ofia della Georgia propria . Effa confiire iti una 
pianura, circondata da' Munti , traverfara dal Fiume JC1.V0 
GV.r, anticamente Cyrm . Defcrivttò la /ort.'cmcdi codefìo 
Fiume co' termini del Signor Otler. Effe nakeda'Monti 
ci Kalikan, icorre da Ponente vcria Levante, e palla 
predo Luti e Akhcfika . Alcuni, dice l'Autore vogliono 
che quello Fiume abbia la fua forgenre da un Monte, 
fituato tra le Fortezzedì Giicitle, e Kars* epiù accolto* 



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i:S DELLA GEORGIA 

al primo di codelìi due luoghi eifcrfi tagliata a forfa di 
(carpello nella rocca , d' on de elee una telia di bue , e 
featurifee l'acqua dalla bocca ( Gueule) e dalle narici; 
che fia rapido il corfo del fiume lui principio, e che (i 
alarghi nella pianura di Gueule in l'orma di Lago, cimo 
di Monti . Egli vi aggiunge, che per impedire l'inonda- 
zione dì tutu la pianura di Gueule gli amichi gli ab- 
biano aperta la ftrada a iraverfo de' Dirupi. Dirige elfo 
indi il Tuo corfo per Kara - Ejedehan , Erdjuke, la Por- 
teria di Khartns , e riceve le acque di Akheliklik , o per 
Ezbur e Khadfcherck, o»e con elfo s'unifee l'influente 
di Akhiska. Formaline un Lago di là da Azgur , dopo 
aver traverlato lo tiretto paflaggio di Bedre . Palla indi 
il Fiume per Tiflis, ec. ce. 

Per ritornare alla Provincia di Satabago, i Monti che 
vi fi trovano, fono comprefi nella Montagna Caucafo, 
c fono fertili, e popolati . Gli abitanti vi coltivano H 
vite, che vi rende un ottimo Vino, le api, ed il beitia- 
me . I luoghi più notabili fono : 

i. jtitflkfiSi o Alisia , Forteaza limata nel Caucafo 
tra molte Colline, e circondata da due muraglie , poco 
diilanti dal Fiume Kur. Accanto v'è un Cartello gran- 
de di circa 100 Cafeabitate daTurchi, Armeni, Geor- 
giani , Greci ed Ebrei . Il Bafsà che governa la Georgia 
Turca , riliede nella Fortezza conquidala da Turclii alia 
fine del 16 Secolo . 

1. Uskfr , Città piccola con un Catlcllo fu! Fiume 
Lur. Il Caftello fiede in una rocca, intorno alla quale 
poi a la Città murata . 

3. Oìtifi, MAferi, c Aris fi , tre d'uà.. 

j. J Principati fottnpofti a/f alto Dominio 
de' Turchi. 

I. Il Pri;c : .p31o d' hnircttt , Jmtrttti o E/neretti, detto 
anclic BtfftfebuA, PafibahuK, c PafdjsliK, e una parte 
dell'amica Iberia, e fu Regno , le cui appartenenze fo- 
no Hate deferitte di fopra . Confina colle Provincie di 
Sa- 



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Sabato, O.vir-Ì, Ciarda alta , Mingrelia e Cunei . 
Il Signor Cha.dm Orma la iua lunghezza di ilo, e la 
larghu/a di 60 Lege , io delle quali fanno ij miglia 
Geografiche. Il Paefc è muotuafo e ripieno di balchi; 
c rjuaniuoqòe abbia delle valli amene, praterie buone, 
e delle pianure, pure l' agricoltura vi languide, ed il 
paefe è povero , non olì.iiie che il beflume v. i",a buo- 
no , e che vi f. riirov.no delle miniere di ferro . Vo- 
gliono , che amicamene quello paefe fìa flato abitato' 
da ttf^i o Uaiì , sloggiati da C triuti. I Regnanti di 
quello paefe una volta l'crvironfi di titoli ampi , e fa- 
tteli. Il Regno d' Micette poteva menet in piedi looto 
nomini, prt la maggior pare Fani'- Ma ora il paefe è 
(pcgliato di abiliti. Chardin r. lenite, 'che il Re o fia 
Principe J' Imir-tie e obbligato di dar all' Imperator Tur- 
ca annuabneate ito ragazzi e fanciulle, che abb:ano tra 
10 e io anni come tributo, da confepnarf. al Balia di 
Akalzikc. Il fiume fl><mt, detto da' Turchi Farti , da- 
gli amichi Phtfi , traterfa il paefe . I luoghi più no- 
tabili fot»: 

1) Cetaiis, Otta aperta di circa lao cale fui fiume 
Pachi. Ne 1 fuoi contorni ritrovati la Refidetaa del Prin- 
cipe culle cafe de' fuci ptimau Cortigiani, e di là dal 
fiume in faccia alla Otta v' è una foriera, le cui (òr- 
tificazioni tonfiRono io una muraglia alta e grolla, in 
alcune .ora, e lavori di fuora, ed è prefiriiata da' Toc 
chi. Nel!' anno 1770 ella fu ptefa da'Ruffi fotta i!Ge- 
neral Tottleben. 

1) Sbkarii, detta Otti, quanmrw.ue piurtoflo fu Vii. 
la;;gio comporto dt circa jo cale . Circa l'arilo 1671 
accanto a quello luogo accadde una -fiera battaglia tra 
gì" Inurettaoi e Mingrdj. 

3 ) Scmder , o Estender , volgarmente Scinda , che è 
una fortezza confitente in % Torri di figura quadrango- 
lare . Dicono che Alcflandro Re di Macedonia 1' abbia 
i'.uta coftruire. 

4) Scfano villaggio il una valle profonda, vada, fer- 
tile, c deliziofa, che fiendefi fino a confini della Min- 
grelia, ed è la più bella contrada che vi fia nella Pro- 
Afia. I ria- 



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IJq CELLA fi I O K C I A 

vincia d' Imirette . I monti circonvicini fon coltivati, e. 
piantati di Vigne, e adorni di Villaggi. 

j ) Collare , Villaggio di circa ino cafe , le une difeo* 
fte dalle altre. 

6 ) Ralfcbia , o Risi" , e Sargia , Fortezza nel Canta- 
ro nell'uno e nell'altro lido del fiume Fachs . Sembra- 
mi , che i due primi nomi convengano a un fol luogo, 
benché ciò non mi coiti di certo. ' " 

7) Swaffo-Ptlli, Tiharì , e Stingile, tre Città. 

Jmutaziotit. Il Stg. Hahling fa menzione di una Pro. 
vincia nominata Katicha, die confina con Imirette. Fii 
ella governata dal più nobile del Paeie Enfia 1 » il quale 
rifiede nella Città EUifcha. In quella Provincia è laOtì 
ik i^id.bia fecondo lui ved. num.'tì. ' 

z. VPrkcipato dìMinyilU, dettodagli abitanti Odisi» , 
dagli antichi Cok&ìi, fidato fui Mar Nero, e circonda- 
to dalle Province di Awchasja Imirette , eGuriel. 
Chardin, eh' è pafTato per tutto il paefe, dà no leghe 
Franceli alla fua lunghezza , e 6o alla larghezza . Si 
vuole , che i Lefgi , o fia i Lazj vi follerò flabiliti in 
antico, e efpulfi da' Carditeli. Il fiume Coddors , antica- 
mente Corax lo divìde dalla Provincia d'Awchasja, ed 
il fiume Rione, o fìa Fuchi da quelle d' Imirette, c Gti- 
riel. Un muro fornito di torrioni, lungo 6o leghe Fran- 
cefili ferviva anticamente di riparo contro gli Awchafzi , 
il quale però da gran tempo è rovinato. Il Caucafo, 
che cinge il Paefe dalla parte di Nord-Oft, fornifee il 
Paefe di molte forgenti e fiumi , che vanno a sboccare 
nel Mar Nero. Dicodefii fiumi il più riguardevole chia- 
mali Facfo o Faffo, oppure Ria» , anticamente Phafis , 
e riceve i fiumi Sfai s già Hippn, Alé^kia , già Clax- 
on, t Tachar, anti'.-amtiue Sigamtn, Sul principio, ve- 
nendo giù da' Monti , il Ino corfo è rapido, e dipoi 
nel piano feorre tanto adagio, che appena uno s'accor- 
ge del Tuo moto, F. 1 notabile , che i Fagiani da quefto 
fiume ripetono la lor denominazione . Gli Argonauti vi 
trovarono cotelta fpccie di volatili , e tra portandola in 
Grecia , le diedero tiri nome, che deriva da Phafis. An- 
cora di preferite V c un gran numero di Fagiani . Nella, 



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1 M G E N H R a. IJl 
bocca del Fiume Facbs ritrovanf: parecchie Ifolette . In 
una di eflè, che n'è ia maggiore, fu coftruila una for- 
tezza da' Tuichi nel 157^ , che in appretto è fiata di- 
(Irutta . La Mingrelia è un Paefe moaiuofo , che dal 
Mar nero va innalzandoli , coperto di bolchi tolti , di 
un terreno affai umido , e poco fertile , e d' un eli- 
ma poco falubre a camion delle piogge troppo frequenti . 
Il terreno è poco adattato a produr la Segala, e l'Or- 
io, fertilifhmo però di Hi lo e Miglio, e d'un altro frut- 
to detto Gom , raflomigliame al miglio , della grofsez- 
za del Coriandio, che nella Mingrelia e ne'Paefi vicini 
fa le vccidcl Pane. I Meloni di quello paelè fon grandi , 
ma poco dolci. Il Vino che vi fi fa, è affai gagliardo, 
c faporito. Ve abbondanza di eavalli, di beiliamc Vac 
tino, di Porci, e di varie Iòne di Salvaggiume. In ge- 
nere di beftie feroci v'è U Tigre, il Leopardo, l'Orfo 
di colore feuro e bianco, il Lupo, e lo Tfchakal detto 
in quello Paefe Turra, animai vorace che vi' fi trova in 
gran numero. Neil' imboccature de' fiumi Facbs,, eEngur, 
dal mefe d'Aprile fino alla mela d'Agofto fi pigliano j 
forti di Storione, delle cui ova li fa il caviale. Vi fi an- 
nidano anche i Canori , Non vi fono né miniere d'oro 
e d'argento, né granella d'oro nell'arena de' fiumi; per- 
ciò non v' è né anche una traccia , che poteffe dar mo- 
tivo a ticordarfi della favola famofà del Tofòn d'ora, 
che gli Argonauti portaron via da quefto Paefe . Ciò non 
oliarne è certo, che anticamente vi fiano Hate delle mi. 
niere d'oro, e nell'arena de' fiumi fi fia trovato dell' oro. 
Nella Mingrelia incontrali gran numero di perfone ben 
l'ormate, maffime nel felTo femminile. Ciò non oliarne 
gli Autori ci danno l'idea d'una nazione mal cofliimata, 
impulita, efudiccia. I Contadini fono fchiavi de' Nobili , 
i quali ne difpongonoa loro talento . Ulafi in quello Paefe 
di vender uomini e donne a 1 foreflieri; lo che nonmeno 
che leguerreè heagioue della grande fcarfezza d'abitanti. 
Una volta il Paefe poteva armare 40000 uomini; ora 
però, fecondo la relazione di Chardin, tutto il numero 
degli abitanti non è maggiore di 20000, ed al piliferi* 
potiebbe formar un corpo di 40ooarmati , per la maggior 
I 2 rar- 



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131 DELLA GEORGIA 

parie Cavalleria. Gli Abitami della Mingrelia profclTanct 
la Religion Grica, delta OrrodofTa ; hanno però poca 
cognizione del Criitianefimo . I 6 Veicovi del Patii; iòn 
fubordinati al Kotajaikos, o fia Cattolico di Odilclie, 
riconofeiuto anche per Capodi Chieiada'Greei de'Paclì 
vicini . La Metta, come rìferifeono Lambetti e Zampi , 
vi fi celebra nell'antica Lingua Georgiana, c l'eli voglia 
credere a Chardin , in lingua Greca ; ma quello inetto 
Viaggiatore alterilo:, che il loro Mettile è ferino nella 
lingua Georgiana. De'Saccrdoti ve ne fono pochi, che 
intendano la lingua antica Georgiana, e del volgo non 
vi è neilimo. Elia è moltodifferemedallalingua volgare. 
La Bibbia loro è ferina foltanto n*ll' antica lingua 
Georgiana o fia Ibera . Pochi fono, che da'Tearinr, i 
quali vi cominciarono la loro Mirtione nel 1617, e la 
continovano tuttora, fi fiano convcrtiti alla Chicfa Catto- 
lica Romana . La maggior loro occupazione confitte nel 
■ dar il Ballettino a'Bambini. 

Già fi è detto di fopra, che quello Paefe fu Provincia 
del Regno d'Imirette amminiilrata da un Governatore ; 
ma poi fi refe indipendente e fin da quel tempo ha 
continovato ad. aver il Aio proprio Principeereditario, che 
dipende dall' altodominio dell' Impero Turco. IlPrincipe 
fervefi del titolo di Dadian( che vuol dire Capo della 
Giurtizia); onde anco la Mingrelia addimandafi talora 
Provincia di Dadìan . Secondo la relazione diChardin, il 
Tributo che il Principe dà alla Porta Ottomanna, con- 
fitte in óooe-o tele di panno lino , telfuto in ouetto 
Paefe. L'inetto Autore aflìcura ettere la Mingrelia fen- 
za Città e Borghi , -non ritrovarvi^ più di 1 Villaggi 
Untati lui Mar Nero, e confiftere il rimanente delle abi- 
tazioni in cafe qua e là difperfc; ed in 9. o loCaftellt . 
Si notino; 

1 ) Qdifcb o letfcbhm Capitale del Paefe , ove rifiede 
il Dadiari; v'è un Prefìdlo Turco e un Arcivefcovo . 

z> Sudi, o Rwhs , de' Cafielli il principale, nel qua- 
le ripofto fono le rube più preziofe del Principe, pollo 
in un Monte in poca lontananza dal fiume Engù'r. Le 
fortificazioni del Gattello confittone in una muraglia po- 



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IN GENERE. J33 
co grotta. Ma in un Solco vicino e follo v' è una tor- 
re affai guarnita . 

3 ) SaVutopoli luogo pollo fai Mar Nero , fui con- 
fine di Awchafia , ove anticamente fu la Città di 
Diofiurìat, già famofa Piazza di traffico, i cui abitanti 
a cagione del gran concori'o de' Mercanti di varie na- 
zioni, parlarono moltiffime lingue. Quefto luogo non fi 
ritrova nella Caria di Mingrclia inferita nel 7 Tomo 
dell'Opera intitolata Recueil de Voyages a.u Nord. 

4) ifgaur contrada fulla ['piaggia del Mar Nero, ove 
gettan l'ancora tutte le navi Mercantili , che portano 
delle mercanzie nella Mingrclia. Efla è coperta di folti 
bofehi, ove è fiata fpianata una piazza, dittante dal li- 
do circa 100 palli, lunga palli ijo, e larga 50, detta 
il gran Mercato iella Mingrclia . Vi conduce una ftrada 
fiancheggiata di capanne fatte di rami d'alberi , ove i 
Mercanti portano le loro Mercanzie. 

5 ) Antrgki* Villaggio lui nume Eugù't già detto ^flet-, 
firn, due miglia gco^dii difiante dal Marc, con 
200 cafe , affai difeolìe l'ima dall'altra , pofa in una 
contrada la più amena del Paefe. Vi fi trovano fempre 
de' Turchi per comprar degii fchiavi , e per menarli via 
in pìccoli navigli . Vogliono , che anticamente vi fofle 
ima gran Città di nome Heracka. , 

6) Siyias luogo dinante 15 miglia geografiche da 
Anarghia , che. confine in % Cfiisfe piccole, 1' una de' 
Mingreli, e I' altra de' Teatini , ed in alcune cafe di 

3. Il Principato ii Curiti , 0 fi& Curia, è una piccola 
Provincia fui Mar Nero, circondata dalla Mingrelia, da 
Imirette, e Satabago. Il Paele nella fua coftituzion na- 
turale, e nel carattere degli abitanti è del tutto fimile 
al Principato di Mingrclia. Dna volta quefio Principato 
era capace di armare 12030 uomini. Il povero Pacfeha 
il fuo proprio Principe Ereditario folto il dominio , e 
la protezione de' Turchi, dacché s'è distaccato dal Re- 
gno d' Imirette ; e i Turchi occupano tutte le Città , e 
parti del Mare . Chardin riferifee, che il Principe deve 
dare al Gran Sultano in vece del tributo , annualmente 
I 3 4* 

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1^4 D t 1 L A GEORGIA 

46 ragazzi c raggazze , che abbiano ira 10 e 10 anh! 1 . 

I luoghi più notabili fono 

1 ) Gonia, Cimi a Kant, Caftellograndc, fatto di pie- 
tra arenaria fui Mar nero , che efkttdo fenza ftifli , e 
lavori di fuori , confitte foltamo in 4 muraglie , ed è 
prelìdiato da un piccol numero di Giannizzeri . Gli abi- 
tami quafi lutti fanno il mefliere di Lazi, cioè Mari- 
nari, e fon Maomettani . Evvi una Dogana. In perca 
diffanza v' è un Villaggio piccolo . 

2) Copittttt porro fui Mar nero. 

3) Antnrgitti , il luogo capitale del Paefe. 

4) Sebajìopoii luogo, che nella Carla di Mingrelia in- 
ferita nel 7 Tomo del Recucil de Voyagcs au Nord, è 
pollo fui fiume Rione o fra Facfvs nella vicinanza A' 
un luogo detio Pdti. Non è ceno le la Città di Se.b.-.- 
ftopolis , di cui Plinio fa menzione , fia fiata in que- 
llo luogo. 

5) Bajun, Porto fui Mar Nero , fui confini di Gu> 
riel, ove rificdc un Pafcha, 

Dell' Armenia. 

Armenia , nome che per !o più dagli Aliatici lì pro- 
nunzia Irmuiia , e da' Siri e Pcrfìani in fpeeic Armenikìi , 
per corani] fenrinaemo ripefefi da uri certo Aram, che 
vilTe a tempo di Àbramo , e fu figlio di Haram . Gli 
Armeni vogliono più lofio, clic la loro Patria fi chianti 
Hati.i» da Hailt, creduto da elfi de' loro primi Regi il 
primo ; onde elfi vogliono effer chiamati finitati, ed 
alla lingua loro danno il nome di lìngua Haikans . AbtiU 
feda rilerifee, che l'Armenia fuol dividerli da alcuni in'. 
Ì parti , e da altri in 4. Ma i Greci e Latini, e gli 
flelfi Armeni foglion piti tolto dividerla ne\V Armenia mag- 
giore e minóre. 

L'Armenia maggiore a tempo di Mosi Choronenfe ,■ 
Storiografo Armeno, cioè nel 5 Secolo , come infegna 

I I Epitome Geographix di cotcllo Autore , V Armenia mag- 
giore era divila in 15 Province, che fono V Armenia al- 
ia , la aitarla Armenia, Alalia , Turulerania , Mcxa f 

Cor- ■ 



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Ì N GBNEilB. ìjj 
Coraeii , V Armenia Perfiana , VéfpurMeàma , Synia j 
Arfacha, Pèatàcarania , Utiaj Gugarìa , T*ja, Araraiia. 
Dell'Impero Turco fono." 

j. L'Armenia aita , detta anche la terza Armenia, 
oppure Provincia Carinefi, che dal Caucafo flendefi fino 
al fiume Eufrate i e di tutte le Province è !a più alta; 
onde èj che verfò tutti i quattro punti cardinali del 
Mondo ne cleono de' fiumi . Il Paelé è provveduto di 
Bagni caldi, e di /ergenti d'acqua falfa. Tempo fa il 
Paefe era diviiò ifi p diiirerti, cioè nel DaranaUfi , Arj- 
iu'iwj Minziircfi , EecUfino, Mananalefij Derzantfe , Spere- 
fi, Satgomtfi, e Carine/e. 

i. La Provincia di Tajà è limata accanto alia prece- 
dente alla volta di Levante, ed è fertile di Fichi , Mela- 
grane , Mandorle , e d'altre frutta. E\ verifimilc, che 
per la fila minor parie fia dell'Impero Turco, e per la 
maggior parte del Regno Perii ano . Ebbe 7 dilìreni, che 
fono il Califfi , Berddpborefe , Pariizapbortfi , Zacaflefi , 
Achalefi, A&ritfi, e Capborefe. 

3. La Tumierania di itì diliretti , che furono il Che- 
tino, Afpacunefi, T arane fi , Afntimcfi, MarAaltfi , Dafna- 
•vorefi, Tovirazatapkfi, Dalarbino, Hakhefi (a cui dicefi 
aver dato il nome il Ke Haik , ed avervi avuta la tua 
refidenza) Varazwntfi , Bczntinefe ( che derivava il nome d' 
un popolo che s'è eltinio) Erevarefi , Aliavitefi, Apbo- 
cfatntfi , Ttcorefi , e Cborcborunefi . ... 

4. La quarta Armenia , che confina colla Provincia che 
precede; * con quella che fegue , coli' Armenia alta , è 
coli' Eufrate , e tempo fa era compolla di 9 dilfretti, 
che fono il Cbsrzenefi, Baflianefi, Bainatunefi , baiaovi- 
tefi , Zopbtfi , Sadaebefi , Hanzitfxf' f Gortcbefi , e Di- 
gitine. 

, 5. Alzaia, che confina col fiume Tigre, col Monte 
Tauro, e colla quarta Armenia. I fuoi 9 diflretti furo- 
no VArtntft, Néphercertefi , Cbelefi , Cetbtcefi, Taticim , 
j4ziiovazorefi , Cltrcbetefi , Gèztciefi, Salnozarefe , e So- 
fiinefi-. 

Le ProvincieArmene, che appartengono al RcgnoPer- 
I 4 fia- 



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JjS DELLA GEORGIA 

fiano , faranno defcrittc nella Perfia , ove li darà un 
maggior ragguaglio dell'Armenia. 

L' Armenia minore è quella parie dell' A fi a minore, o 
piuttofto di Cappadocia e Cilicia , che ftendefi lungo Ì 
Confini Occidentali dell'Eufrate. Efla torma quelle Pro- 
vincie, che eh l'ama nfi prima e feconda Armenia , McjsèCo- 
rondile racconta , che Haik il primo de' Regi d' Arme- 
nia abbia ìniraprefa una fpediiione militare ne' Paefi 
fanali verfo Ponente, cioè nella Cappauocia , e che fia 
arrivalo fino a quel luogo, che ora (cioè neìSecoloV.) 
chiamai Cefarea , ove iafeiò per Governatore un fuo 
Parerne, di nome Mfeha^, e che abbia ordinato agli abi- 
tanti di coteiìa contrada d'imparare la lingua Haikana 
o f>a Armena; e che perciò i Greci abbian dato a co- 
tefto Paefe il nome d'Armeni* prima. L'Autore riferifee 
inoltre che Mfchak abbia fabbricata una Città , dandole 
il ftio nome, e che non potendolo pronunziare, gli abi- 
tanti le abbiano dato quello di MafchaK . Tolomeo la 
chiama Malaea , e Strabone Mazaca . Che coteiìa Città 
fia l'ificfla, che poi ebbe il nome di Cefarea; e che f 
illeflò Re abbia introdotta la popolazione in varie altre 
contrade defette, alle quali i Greci diedero le denomi- 
nazioni d' Armenia terza, e quarta . Il Signor Schultcns 
nel fuo Indice Geografico in Vitam Saladini , riportan- 
doli al teliimonio di Abulfeda dice, clic la Cilicia, ed 
una parte della Cappadocia lì chiamano Paejì Armeni. 
Cjueftj Paefi ne' tempi di mezzo formarono un Regno 
diftinto, la cui capitale dal principio ftiMaififlat o Ma- 
fifa , ed in appretto la Città di Sis . Cotefto Regno 
in lingua Arabica ebbe il nome di Belai lien (il Pae- 
fe di Lione Re d'Armenia) o Bekd Beni Lion (Paefe 
de' difendenti di Lione) oppure Ilelad Sii, il Paefe 
di Sii. 



II 

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IN GENItt. 



Il Governo di Tfchildir, 
o Ticlieldir. (*) 

Qiiefta Provìncia ritrovafi in quella parte dell' Armt- 

Armcnia alta , e Tata , e fembra derivare il fuo nome 
da un Monte, die ftcndeiì verfo il Caucajb, già com- 
pre/o ne' Monti detti anticamente Mofcti . Il Signor 
Ricaut riporta i nomi de' Sandi'c iacea ti o fia diflretti, 
die vi fono comprefi ; ma in un luogo ne accenna 9, 
ed in un altro luogo 15. E ficcome non tono ne anco 
notati nella Carta geografica j io non gli voglio tr «In- 
foiare in quello luogo, fenza peò farmi mallevadore fc 
fiano ferini con giuftezza. Edi fono Olii, Marini, Ard- 
nug, Erdebambure^, Hagre^ , Pnfinbaf , o Pnfcnbjl , Ma- 
chgik (Madfibik) Pinbck , Perlekrek; a' quali il Signor 
Ricaut in un altro luogo aggiunge Penbik, Tarcbir , La- 
ri , Uftucba , Acbaniiidk , Aebtaia , e Afih o Afm . Non 
ho altre relazioni di queflo governo ; nè so i luoghi che 
9Ì fono comprefi. 

Il Governo di Kars. 

E' parimente una pane dell' Armenia maggiore comprefa 
probabilmente ntl recinto delle fuddette antiche Provincie 
d'Armenia alta, eTaja, maflìtnenella feconda. Confina 
colla biffa Provincia Perfiana di Erivan, e co' governi di 
Tfchildir e Arzerum. Alcuni letterati nel ino recinto hanno 
cfrcata la Terra di Eden, ove fu iJ Poradifo. Ricaut dice, 
effere il Paefe divìfo in 6 Diflretti o fia Sandlciaccati , 



C) li Pafchalik, cioè a diti il («i-t™ .li Tlcliidir duvrdibe effere 
ne' retini regi Ari della Turchia ,■ ma addirò noti Vi plil memoria di 
*fl», c neffuno può fapers doic Ha flato qoeSto Governo . Forfè Tfchi- 
dir farà flaia la Sedi di un Paliha , il quale 1' di noftri rilìede in 
Milka c Kati. 



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Ì;8 DELLA C LORGIA 

detti Erdibank'KtfthHk , Gìiaexian , Zarnfchan, GìtegrMj 
Gtgbizman , e Pjfia. Il Palella che governa il Paefe è 
fubordbaro al Bcgilerbegii ili Arzcrum. Il governo com- 
prende 

ì.Kars detta dagli Scrittori Greci Kartfe Città Capita- 
le fituata tri un altura è dominata da un Cartello po- 
llo in una ròcca fcòfceft . Helia Valle aiTai baila , 
die vi c, l'corre un fiume , che di lì iri poca dillanza 
è' unifee al fiume Arp.igi , il quale vi a sboccare nel 
fiume Aras o Eres . La Città è grande; e (caria d' 
abitanti , e vi riiiede un Vefcovo Armeno . Timur Beg 
la tenne attediata per lungo tempo, edeilendofene impa- 
dronito per accordo la diftrutte. Dopoché i Turchi feti' 
erano refi padroni, elli la fortificarono con muraglie e 
fotti circa 1' anno 1580. Negli anni 1735 e '744 ac " 
tadero in quelli contorni delle battaglie ira; Perfiahi é 
Turchi . 

I contorni di Kars fon fertili cameni. Ma allontanan- 
doti uno dalla Città alla volta di Arzetum ', gli fa d' 
uopo il pattare per 4 giornate Monti coperti diBofchi,ove 
s' incontra un fol Villaggio . 

2. Anik.3gae , cioè' Città d' Ani , Città grandee malandata j 

10 un luogo marazzofo , di modo che non vi fi può ar- 
rivare fuorché fopra 1 argini, che eiiuono ancora. Ac- 
canto alla Città feorre un fìtifnc rapido, che viene da' 
Monti della Mingrelia, e s' unifee al fiume di Kars . Nella 
Storia Armena di Mose Coronenfe fpeffevoltc fi famen- 
zione di quello luogo fotta il nome di Cartello d' Ani , 
ove a cagion della fic'urezza, fu confcrvato In altri tempi 

11 Teforo Reale. 

Il Governo d'Arzerurh. 

Anche quello governo è una parte deli' Armenia maggiore , 
e conlìlle nella contrada meridionale dell'Erminia alta , 
o fia della Provincia Carinefe. Sembra però, che quella 
parte fia anche comprefa nella quarta Armenia, e nella 
Turuherania. Confina co' Governi di Kars, Tfchildir , 
Tarabofan, Siwas, Diarbekir, e Wan, e col Territorio 
Per- 

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1 N G E N B K B. 1lQ 
Perdano. Nel dio recinto f'eaturifee il fiume Farai, o 
Fruì, epure Pbrat , dettoda'Greci E^hrat , edagli Arabi 
fraiar al Kiufa, cioè fiume di KMa , e da' Turchi Morad 
Sui, cioè acqua del deli d et in . Secondo la relazione di 
Abuifeda, cotefiù fiume ha la fua forgente dalla partedi 
Nord -Off di Arzerum ; forto i gradi 64 della longitu- 
dine, e 4ie mezzo della latitudine. Tournefort aflerifee 
averqneQo fiume due forge mi , l'uni diflanteunàgiofnata, 
e l'altra circa i giornate da Arzerum; unirli però ambe- 
due nella vicinanza d'un luogo detto Mommawtitm , 3 
giornate lontano da Arzerum. Egli vi aggiuge, effere 
circondata da due rami, che ambedue chiamanfì Forac 
(Eufrate) una pianura in forma diPenifola, nella quale è 
porla la Città di Arzerum. Tavernier aflerifee, feafurire 
un gran numero di fonti dal Mónte Mitigai (là cùtfitua- 
zione fi dirà in appretto) che da una parte formano il 
fiume Eufrate, e dall'altra parte il fiume Kars. Il Signor 
Otter, léguendo la Geografia Turca d'Ibraim Effèndi, 
da la fegùente defcriiione dell'origine del fiume Eufrate . 
Secondo lui egli ha là Aia origine da due fiumi uniti 
che fono il Murati, e V Eufrate proprio, Quefto nafee 
nella Valle di Schugni tra Monti di Kalikala, patta per 
Tcrdfchan , Argendfchan, Kicmafche , Kuru - Tfchai , Ekin ( 
è Rifchevean, ove s'unifee al fiume Miirad , Quello fiume 
ha due fonti, la prima nel Monte Ala, le cui acque 
feorrono per Tfcliarmitr, e l'altra aBingegueuI-Ya'i'lafci, 
che forma quel braccio , che porta fa denominazione di 
Mclazgerd. Ambedue i Ramis'unifcouo pretto il ponte 
di Dlchudamin-Sdiah, ed iJ Murad, dopo averricevuto 
nella Valle di Mufche il fiume Karafu (acqua nera) va 
3 bagnare Gemlfelie', Tfchaktfchur , e Palu, ed a sboc- 
care pretto Rifchkewan nell'Eufrate, il quale continova 
il fuo corfoperHaikim-Khani, Schemifat, Kalai-Rum, 
Biraidgik oBire, Raccaec. 

I 10 SandfciaccAli b fia Diflrttti, che compongono 
queflo governo, fi trovano nominatine' Viaggidi Ricaut; 
ma' ficcome i nomi fono fediti con poca giuftea , fìimo 
meglio di tralafciareli . Il Pafchà , che governa il Paefe , 
porta il titolo di Begilerbegii . A tempo di Tournefort il 



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I40 DELLA GEORGIA 

numero degli abitami fu filmato di joooo Turchi , 60000 
Armeni, e jooooGreci, eia fomma delle rendite annue 
de! Begilerbegii di 150000 Rifdalleri , e quella delle rendite 
del Gran-Signore di 300000 Rifdalleri . 

1, Atztrtm , o Atterrata , iti lingua Arabica Arzan o 
fìa Avzen, in Siriaco Arem, detta ordinariamente dagli 
Europei Erzcmm, o Erzimn , il quale nome deriva da 
Arzan al Rum-, cioè Città de'Romani ò de'Greci, che 
ne furono padroni , come di Città pofla nella frontiera 
dell'Impero. Ella ebbe anche il nome Kalicala, e credei! 
efiere la Città di Tindajiapalis Ò fia Carina degli antichi . 
I contorni chiamanti Arz&imc, nome che deriva da 
quello delta Città . Effa è polla in una pianura bella e 
fertile, a pi* d'una ferie diMonti, che Tournefort trovò 
coperti di neve ancor nel Mele diGiugno. L'inverno vi 
è rigido, e l'invernate fono tanto più incomode, quanto 
più Icarfe e care vi fono le legne; poiché in tutta quella 
contrada non fi trova uè albero ni cefpugl io , e le legna di 
pinofifanno venir di lontano . Quindi è che ordinariamente 
vi fi fa fuoco collo fkrco fecco di vacca, che riempie le 
cafe di fetore. V'è però abbondanza d'acqua di forgente. 
La Città è cinta di mura doppie , e di torri , ed il follo , 
che in altri tempi la circondava è ripieno. Il Begilerbegii 
vi rìfiede in un Cartello vecchio, e rAgàde'Giannizzerl 
dentro in un fortalizio. Le cale della Gttà fono malfatte. 
I Crifliani abitano nel fobborgo, che circonda tutta la 
Città, Tournefort dice doverti filmare il numero degli 
abitanti di 18000 Turchi , (tra' quali allora vi erano 11000 
Giannizzeri ) 6000 Armeni, C 400 Greci . Gli Armeni 
vi hanno un Arcivefcovo , e 2 Chiefe, e fono iubordi- 
nati al Patriarca d' Erivan . Quantunque i Greci vi ab- 
biano un Vefcovo, pure la loro Cbiefa è affai mefehina . 
I Greci quali tutti vi fanno il meflierc di fabbri di rame, 
facendo de' lavori di quel Rame , che viene da un luogo j.04 
giornate lontano. I loro lavori li mandano in lontani 
paetì , i quali non meno che le pelliccic, che vi fi fan- 
no d'una fpecic di Martora, formano il maggior ogget- 
to del traffico di quella Città . Effa è inoltre un Ma- 
gazzino, o fu luogo di depofito delle mercanzie Inaia- 
ne, 



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ne, ms:Tin-.e quando r!ì Arabi fanno delle fartene ne 
contorni di Haleb e Bagdad . Cotefle mercanzie confi- 
ilono principa!men:e in Sera Perliana , cotone, (pate- 
ne, tele dipinte, e da quella Città palano inArmeiiia. 
Tra le fpeàetie ritrovati anche Robbia di Petua , Ra- 
barbaro della ISuccar'a, e Affermo maturo dell" Indoft.in. 
Vogliono che ira ; Citta , le quali dagli Arabi fuiono 
tolte in quefte parti a' Greci , fut ilata l'ultima ad ef- 
fer prcia . Ku prela nel 1141 da' Mongoli. Serve oraci 
ditela alle frontiere dell'Impero Turco con;ro i Petti*- 
ni . Nel 1735 vi fu conclufo un trattato di pace tra' 
Turchi c Periìani. 

Ne' contorni della Città ritrovanti delle Miniere d'ir. 

1. Eìija Villaggio circa > miglia dinante da Arze- 
rum , ove è un Bagno d* acqua calda . Bollaye le Gouz 
nel fuo palTaggio tra Arzenirct e Haffankala nell'ultimo 
d'Ottobre patì molto dal freddo, perche egli fu coftret- 
to di viaggiare in mezzo delle Montagne coperte di 
gran neve. 

3. Hafrm K*la (Cartello di Haflan) fortezza in una 
rocca aliiffima, e feofeefa , a pie di cui giace una Cit- 
tà murata dell' ifteffo nome. 

4. Ciatan Kiupri Villaggio predo un ponte di pietra, 
fono il quale paffano i fiumi Kars e Binge gueul, che 
tvi s'unifeono, e vanno a sboccare nel fiume Aras. 

Tavernier fa menzione d'un Monte di nome Mìngol, 
dinante 1 leghe francefi dal Ponto a mano dritta alla 
volta di mezzogiorno . Ho già fatta menzione di coretto 
Monte, ma non intendo bene, fe egli è dinante di due 
leghe dal Ponto; o fe egli èfituato a man delira, quan- 
do uno fi è allontanato due leghe falla ftrada di Cuma- 
fur; ma è quali la medefima cofa. 

5. Camafur Villaggio fulla ftrada che conduce a 
EriTjcan . 

6. Halicarcara Villaggio grande full' irteOa ftrada mae- 
stra abitato da Criftiani . Le cale vi fono come le can- 
tine fono terra. Tavernier ne fa menzione; e Boullaye 
te Gouz ne' tuoi Viaggi riferifee , che altri Villaggi 



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14! DELLA GEORGIA 

limili fi ritrovano tra Hafian Kala , ed i confini della 
Perfia. Le Cafe di cottiti Villaggi nonhanno alircfine- 
ìtre, die i buchi per dove efee il fumo. L'iileiìb Viag- 
giatore afficura, che i detti Villaggi fono abitati da Cri- 
fliani Georgiani, 

7. Kagifgan Cartello inori Monte, eh' è l'ultimo luo- 
go che in quelle contrade poffeggono i Turchi ne' con, 
lini della Periìa, che forma il fiume Kars . 

8. Milazgtri Città piccola due o tre giornate dittante 
da Arzerum, ed una giornata e mezza da Bidlis . Qiie, 
Ha Città dà il nome ad un braccio del fiume Mù'rad. 
Ricatti dice , che quella Città fia la capitale d' un di- 
feetio del Governo di Arzemm, 

o. Baiinl , Bajhurt , o Bayèurz Città piccola in una, 
rocca feofeefa probabilmente comprefa in quello gover- 
no . E^ (ituata dalla parte del governo di Trebifonda , e 
femhra eifere l' irtelTo lucgo , che nella Storia Armena, 
chiamafi Cartello dì BatUrìa . 

10. Iparatthan Villaggio, die probabilmente fu Città T 
pome Io dimortrano gli avanzi di valle fabbriche deferiti 
te dal Gefuita Monier nell'Opera intitolata Nouveaux 
piemoircs des Miifions. 

11. Spiri, SptraCiak anticachc eufte ancora, d'onde 
il diftretto di Spera dell'antica Provincia Carine!» prea, 
de la fua denominatone . 

Il Governo di Wan. 

E 1 comprefo nt\V -Armenia maggiore , ed è fituato ncj 
recinto dell'antiche Provincie di Alzaia e Turuberania. 
Dalia parte di Levante confina colla Provincia Periia.ua 
Adfcrbeisjan , da Mezzogiorno con Kiiirdiftan , e col di- 
ftretto Perfiano di Sulrania, da Ponente col Governo di 
Diarbtfkir , da Settentrione co' Governi di Tlchildir e 
Rari. Nel fuo recinto è comprefo il Lago di Wtn, che 
nella Storia Armena di Mosi Choronefe è chiamato id- 
oli Beznumits , e porta anche il nome della Città d' 
Arfcbis, che pofa lui lido di erto. La fua lunghezza Mi- 
mali di palfi looooo, e la larghezza di Soooo, ed il 
fuo 



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£qo circuito di 30 miglia geografiche . Per confcguenza 
e uno de' maggiori laghi dell'Alia, e la fua acqua è l'a- 
lata . Delle Ifqle di coielìo Iago le più notabili fono, 
quella che chiamali Adahtaas, ove ritrovatili i due Mo- 
nafterj Armeni Surpangc, e Surpkara, e i' altra di nome 
Lmudafi , in cui v'è un Monaflero di nome LiiaqmlUJÌ, 
ove i Monaci menano una vita affai auflcra . Nel Lago 
sbocca un fiume grotto dì nome EtndmM circa un mi- 
glio diftame da Wan, ove fi fa una ricca pefea . Bifo- 
gna che in .quelte contrade lìa flato il dillretto Btmuiù- 
pò dell'antica Provincia Ttirnberania , d'onde un popo- 
lo ipento ebbe la fua denominazione- Rjcaut in uri luo- 
go dà 14, ed in un altro 9 Sandfciaccati o fia Di- 
ilretti a quello Governo , che comprende t luoghi fe- 

1. Wà», o Van, anticamente Semiramoctrta , cioè Cit- 
tà di Semiramide , la Città capitale di quello Governo 
è la Sede del Bafsà . Poia fui Lago di Wan a pie d' un 
Monte, nella cui cima giace un Caflello ; ella è gran- 
fi popolata , e per lo più abitata da Armeni . La fua 
prima fondazione s'auritiisiice alla Regina Semiramide. 
ElTendo fintata fu' confini della Perfia fpeOc volte è Ha- 
ta prefa ora da' Perfiaoi, e ora da' Turchi . Solimano 
fe n'impadronì nel 154S. Secondo Cartwrighr ella è 
funata 3 giornate da Bedlis , la llrada per caufa delle 
Montagne alte e molto difficile . Ella è fortificata da 
un ramparo doppio di mura di pietre da fcarpello. Dal- 
la parte Occidentale fi trova una pianura molto aggra- 
devole, la quale ferve di luogo d'efcrciiio a' Giannizze- 
ri. Verfo il Nord (Settentrione) fi trova il Lago Arcta- 
mar, (cosi chiamato da Cartwright). Probabilmente il 
detto Lago è una parte del Lago di Wan, nel quale è 
fiutata l' tìbia Aghtamar, ove un Patriarca Armeno ha 
Ja fua refidenza. Lo Scrittore de' Viaggi dice, che ogni 
anno fi prendono in una quanti là p:u Jrgiola certi pelei, 
fintili alle nulìre Aringhe, i quali leccati al Sole vengo- 
no fpediti in tutti i Paeli circonvicini . 

2. Arfcbìs Città fui Lago di Wan . 

j, Cbalat, Kbditb, Acbht , AhhUtb , Città famofa 



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144 DILLA GEORGIA 

nella Storia fpetTe volte conemiftata . Ella probabilmcme 
è porta l'opra il Lago di Wan, da CartMPrighr chiama" 
to Arctamar, ove fi pefca in gran copia una cena fpe- 
cie di pefei , che non li trova altrove; la quale fi fala, 
c t rapportati anche in lontani paefi . Secondo Abilitala 
ella è Gittata in una pianura che contiene molti Giar- 
dini e fiumare , una giornata lontana da' Monti . 11 
freddo in tempo d'inverno è tanto grande, che è palla- 
io in proverbio . La Città è 7 parafanghc dittarne da 
Melazgerd . 

4. Anszsla , in lingua Siriaca Anazit , oHanazit, Cit- 
tà nella vicinanza dei Monte Tauro , (MontisSaii, blin- 
dila Soriana o Siriaca Tuca Zaliois, cioè Monte fecco) 
che è probabilmente coraprefa in quello governo , elltn- 
do certamente fituata in Armenia. 

5. Tonimi, villaggio poco dittante dai lago di Wan , 
con un Porto ticuro circondato in ogni parte da alti di- 
rupi , che Io dilendono da venti ; ma il ilio ingreifo è 
Areno. Sino a 20 o 30 Baltimenti grofli vi trovanluo- 
go. Quando il vento è buono, partendoti di qua fi ar- 
riva in 24 ore a Wan , il qual viaggio , volendolo far 
per terra, richiede S giorni. 

6. Gtmfcier Borg<j , di cui Cartwright fa menzione, 
il quale in quello luop.o ha in x differenti luoghi le lite 
tate fia per ■!' efiate fia per l'inverno . E 1 fui principio 
delle Montagne chiamate Ararat. Nella Carta d*Anville 
qnefio Borgo fi chiama Nulchar. 

Nel recinto di quefto Governo v'e Bidlis , o Billis , 
detto dagli Armeni Pagata, a cui alcuni danno il nome 
di Borgo, e altri quello di Città. Quello è luogo, clic 
per eflère limato tra tiretti paflaggi , fiede in una valle 
tra 1 Monti, difcotH l'uno dall'altro un tiro dì canno- 
ne. Le cafe fono porte nell'uno e nell'altro lido d' un 
Fiume, che iraverlà la Valle, ed a cui s'unifeono alcu- 
ne fiumare, che vengono giù da' Monti . Eflò talvolta 
trapana le iponde, ed allaga i contorni del luogo, e va 
a sboccare ne) fiume Tigre . In mezzo a codetto luogo 
in un colle aito e icofeefo v'è un Cartello fortificato, 
in cui rifiede un Beg , che d« Tavernier vien deferitici 
come 



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come Principe indipendente , la cui amicizia c da Tur- 
chi e da Permani è ricercala , polendo egli impedire il 
paffaggio a coloro , che da Haleb vanno a Tauris , e 
che indi fe ne ritornano. Egli può / pre lidia re i paflaggj 
Areni, che conducono nel fuo territorio, ove imo può 
flare contro dieci, e egli può mettete in piedi un cor- 
po di io. o lyooo Uomini a cavallo, ed un buon nu- 
mero di fanti, che confate in Pallori. 

In quello Governo nella vicinanza di K&avi abitano 
anche i Sckmami . Scheref Chan rilerifee , che codefto 
popolo anticamente folte foltopofto ad una Siria, di no- 
nie Yfa , e che poi abbandonando il fuo foggiorno fi 
dalle al iervizio d'uno de' Regi di Perfia , il quale gli 
accordò per foggiorno la contrada di Sekmanabad del 
Diftretto di Khavi; che però unendoli con elfo alcune 
altre Tribù, fe ne foffe accrefeiuto il numero , e fi lia 
refo celebre fono il nome di Dtnbdis . Qiicfto popolo fu 
del partito di Schei'k Hadì , detto Yezidis, che non e 
riè Maomettano , né Criftisno , nè Ebreo , e rè anco 
Gentile. I Sekmanni per la maggior pane lì fono dati 
al Maomettilmo . „ Altri vogliono, che fiano un Rama 
. della Tribù d' Yahia , venuta altronde a flabilirvifi II 
loro capo porta il titolo d'Yl'a Beglu, ed in altri tempi 
fu padrone di Khavi . Fu anche polTeuore della valle di 
Kù'tur, di Ibka, e del diftretto di Owabfchik , che di- 
pende da Naktfclwan , come pure del Diftretto di Su- 
le'/mann-Serai, e della Valle di Ala-Kis, dipendente da 
Naktfchi'Wan e Schii'rur," le quali contrade furon date 
loro da' Regi di Perfia , dopo che erano Rate Taccheg- 
giate dalle Truppe Turche . Furono poi confermate co. 
delle poflèuloni dal Gran Signore , il quale vi aggiunte 
il diftretto di Tfihaldirm . Quando nel j(S3J il Sultano 
Amurat IV. s' era impadronito di Erivan, e che il Sul- 
tano s'era accampato preffo il Fiume Eres per pafsarea 
Tauri», 500 famiglie della nazione de' Denbelis vi an- 
darono a chiedergli alito foggiorno; ed egli accordò alle 
dette famiglie i Villaggi e campi abbandonali del diftret- 
to di Atzendshan. 

A fi». K II 

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»4<* DELLA GEORCIA 

li Governo di Schehrezur. (*) 

E' una parte dell' antica Jffiria , e di quella Provin- 
cia, che di prefente chiamali Kiiirditlan , c confina con 
Aderbaisjan , colla Provincia Perlìana d'Irak , e colle 
Province di Bagdad , Molili , Amadia , e Hakiari. La 
maggior parte del Governo è abiiata da' tinnii o Curdi 
(propriamente Acmi, eh' è il mimerò plurale diKiurd), 
il qua! popolo alcuni credono derivare dagli antichi Cai- 
dei , altri dagli antichi Permani , e altri dagli Arabi. 
Ve chi crede doverfi ripetere il nome di codello popo- 
lo dalla Montagna Gordiea; altri Io ripeiono dal verbo 
Arabico Carada , che lignifica egli {cacciò, pef denotare 
eflér elfo un popolo fuggitivo, che appoco appoco s' è 
ritirato dalla Perda in quelli Monti. Secondo le relazio- 
ni del P. della Valle, KiUrdiftan, cioè il Paefe de' K.'«,-. 
di divide l'Impero Turco dal Perlìano, da Levante ver. 
io Ponente ha da io fino a 11 giornate in larghezza, 
e da mezzo giorno verfo Settentrione ftendefi dalle vi- 
cinanze del Golfo di Perfia fino al Mar Nero. Il Signor 
Otter aflèrifee tlenderfi i Kiurdi da Hurmuz fino a Ma- 
laria e Merafche, e confinar il loro Paefe da Settentrio- 
ne con Iran , da mezzo giorno co' paefi di Moful e 
Irak- Arabi. Il paefe è coperto di Monti , e dalla na- 
tura è difefo contro qnaliifìa nemico. II Monte più alto- 
che vi fta chiamali Kitré, che di continuo è coperto di 
neve, e di cui una parte è H Monie Tfdudi. Qyeftor 
Monte è i ore di cammino dilianre da Dlchezirai Ibn 
iimer verfo Levante . Eifo chiamali anche Tfciud , o 
Tftbud*. II Monte è tmto comi-olio di falli, ripieno di 
Salnitro, fproweduto di alberi e cefpugli , egli e fertile 
di dittamo e d'altre erbe aromatiche. Le fue falde fet- 



(■) QUtflo Governo non liiflìtlt pià. dipoiché Ki&dfen fu jKeiun- 
r^^Govuno di B^drf ,£<ij£!* nomili* i Principi toalrerq* 



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I. . in òjniu. ; I47 . 

témriohali fono Tempre coperte di neve . Nella ina ci- 



donò euerfi fermata l'Arca di Noe; v'è una 



nini cioè Villaggio degli olio (non ottanta come feri- 
rono i Signori Herbelot, e Otter), che credefì edere il 
luogo i ove Noè dopo efferufeito dall'Arca fi fermò col- 
la fu a famiglia. Iti alcune cOntradedi quello Monte tro- 
Vafi una fpéeie di Mofcfie groffe j che fi nàfcondono 
folto terra come le formiche i e vi depongono dei mie- 
le eccellente. La cera* che fe he fa, ha l'odóre di am- 
bra. Ne' Monti vicini fi racedglié in tempo dì primave- 
ra là manna i forza di fcuotere le querce : ella è fec- 
ca, e chiatiiafi kiizingiui, e fi mantiene fem' altri app». 
i-cechi. Quella ftrò che fi raccòglie nell'autunno è flui- 
da, fi mefcola coli" acqua, e fi fa bollite per aflbdarla, 

I Kiurdi danno a quella fpecie di Manna il nome di 
Dfchtitk; Nel Mónte Tfchudi fu un Villaggio di nome 
K.*fi]i che mi fa ritornare alla deferitone de' Kiurdi . 

II loro linguaggio non è nè Perlìahò , ne Turco, nè 
Arabico; s'accoda peto più alla lingua Perlìana del vol- 
ilo, che a qualfifia altra. Ma ficcome t K-iurdi fonodt- 
vifi in varie Tribù , ed effendo differenti nel modo di 
Vivere , cosi ufano anche vari, dialetti . Elfi fi vertono 
parte alla Turca ; parte alla Perfiana, generalmente in 
ima maniera iriefchina, e fono 6 Maomettani j o Yezi- 
dis j della qual Religióne fu parlato , trattandoti de' 
Sekmanni . Sono d'animo vivace , e coraggiolò, e per 
Io più fanno il nieftiere di ladri. Dna parte di elfi abi- 
ta fotte padiglioni fatti di peli di Capra nera , e col 
fuò beftiàme gira da un' luogo all'altro; ma la maggior 
parte di elfi fi fono itabiliti nelle Citta e Borghi, fio- 
ro Principi fon ereditar] , e fono o indipendenti , o fot- 
tò là protezione de' Turchi o Perliani ; eppure fono 
ViflaUi de' medefimi. Quelli fono i più deboli, e dalla 
pernii flione di chi ha l'alto dominio , pofloggono va- 
rie .Signorie loro vita durante . KÌUrdijtan in quanto 
è dominato da Principi Kiurdi , è divifa in ]8 Di- 




K i t Kiur- 



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148 D £ L 1 A GfiORGIA 

t Xiitrdi , che occupano la maggior parte delGovernò 
di Schehrezur fon di quelli , clic chiamarli! Kiurani , ed 
il' loro luogo Capi tale è /Viri/a*, Borgogrande delDiftret- 
to di Kìzìctfcbt, ove ritrovali un Cartello affai fortificato 
per efìer funaio in unalto Monie. Evvi un altroCaftell» 
dalla parte della Ptffia, che chiamafi Xisi'/f/rfe . I Kìurii 
Kiurtmi derivano da Kiuri Evàdimi , j quali a pocoapoco 
fi fon fortratti al Dominio Turco per fottoporfi a' Per. 
liani. Onde fcguì, chei Turchi s' ini pad toni tono del loro 
Paefe, e l'incorporarono al Governo di Schehrezur . Pia 
da quel tempo effi hanno eletto per il loto luogo Capitale 
il Borgo di Httfenabad nella vicinanza della Città Per- 
mana di Himedan. I Kiurdi Sebmnì abitano la Provine/* 
di Herir, ch'è un Diftrerto del prefente Governo, ove 
ritrovan.fi differenti contrade drfefc per mezzodi Gattelli, 
Codeila Provincie è tuita piana, limata tra i Monti , e 
chiufa da una parte mediarne un terzo Monte di nome 
Simakln. 11 Borgo AÌ'Harirc pofloa pie d'iino diquefli 
Monti, e vi conduce una ftrada affai afpra detta Tlchar- 
divar, cioè quattro muraglie, effendo piantata l'opra mu- 
raglie affai larghe , che traverfano le Valli , !e quali s' in- 
contrano nelpaifar il Monte. Nella vicinanza del Borgo 
v'è il Cartello di Sf/*4H fopraun Lago, le cui acque feor 
lano ne! fiume Altun Kieupri . 

II Signor O t ter afferifee , che il Governo di Schehrezur 
è divifo in Diflretti, e Ricaut non gliene da più di 
io, o piti rr.oflo ii , i quali però tralafcerò , per effere 
la deferitone di effi piena di errori . Può effere che nel 
numero de'Diftrctti riferito da Otter , fiano comprefi 
anche i Diflretti de'Kiurdi, che ritrovanfinel recintodi 
queflo Governo . Il Bafsà di Schehrezur ha la dignità 
delle 3 Code, quantunque venga confiderato come uomo 
mandatovi in efilio, 

i. Amaàia, o fia Amaiijab Città e Caftello in undi- 
rupo altirtimo, ove per arrivar alla cima vi vuol un ora 
di tempo. A mezza firada featurifeono alcune fonti, d' 
onde gli abitami prendono l'acqua, e la portano nella 
Città negli Otri. Da lune le parti di. Kiurdiitan vi ven- 
gono portate alla vendita delle Galle e Tabacco , che 
indi 

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IN GENERE. 149 
Iridi padano hi altri Paefi. Il Padrone di quello luogo, 
e del fuo vallo territorio il quale quali da cune lebatidc 
è circondalo ila" Monti , ed è bagnalo dal fiume Zah il 
maggiore, e che va a sboccare nel fiume Tigre, è un 
Beg de' Kiurdi, cioè un Governatore eh' è quali indi- 
pendente . Otter alferifee eflcre quello Territorio in oggi 
fottopoflo al Governo di Bagdad. Abiilfeda afferifee che 
Amadijah è difìante di 3 giornate da Molili verta Nord- 
Oli, e dalla Città di Arbelveriu il Nord ha la tutti e firn a 
diftanza . 

AtMtiàmt. Tra la Città d'Amadiae quella dtDfchc- 
zirat-Beni Omar ci corre lo fpazio di i giornate. In 
codeflo intervalla di ftrada non fi trovano Villag- 
gi , ma bersi cafe ifolate , l'ima difcofla dall'altra 
un tiro di fchioppo. I Monti vi producono galle, e la 
pianura Tabacco in abbondanza, che fi trafporta in altri 
Paeii . 

%. Giakrkitvi, dal detto Signor RauWolf Catcafcbty 
■ chiamato Borgo grande, abitato da Armeni, una piccola 
giornata lontano da Molili . 

3. Arbcl o Erbil, appretto Abulfeda Zrlil nella pro- 
nunzia corrotta Irbil, detta da Rauwolf Hantl', e da 
Lucas Arvilie, anticamente ArbtU Città polla in una 
pianura tra Fiumi , che chiamanti Zab il grande , ed il 
piccolo, con un Cartello, che fiede in un alto Colle. Là 
Città per alcuni fecolt fu la fede d'un Metropolitano 
Neftotiano . Il luogo ed i Tuoi contorni fon celebri perla 
vittoria d'Aleffandio fopra Dario. Tempo faqutfia Città 
ebbe il fuo proprio Principe. I contorni della medeiìma 
ehiamanfi Aritlitis . 

Tra i fiumi Zab il grande, ed il piccolo il territorio 
da Sirj è deuoZaba, dagli Arabi Zumila , ede abitato da 
Kiurdi Baiglianì , che vivono folto padiglioni , e coltivano 
i Campi. Elfi co 11 fervano le loro biade in folli folto terra. 
I Campi loro fono a piÈ del Monte Karadfche . 

4. Altun ■ KitHori , cioè Ponte d'oro, Borgo fui fiume 
Zab, ove fi palla fopra un Ponte di pietra , la cui denomi- 
nazione dee ripeterli dalle gabelle, che vi fi debbono 



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JJO DILLA GEORGIA 

5. K-erkiuk, delta così da Órter, Ktrkudàz Hanwiy, 
forcHAdaRiUWoIf, è laCitiàCapìtalediquefio Governo, 
ove non rifiede alno , che un lol Pafcha di due code 
dì cavallo, di cui il comando èmoltoriftrcito, non avendo 
egli , che il governo di pochiffìmi Villaggi fuori della Città. 
Effa è di grandezza mediocre, è murata, e munita d'un 
Cafìcllo pollo in un Colle ripido, a pie del quale feorre 
una fiumara, delia Khafft-Su t cioè acqua eccellente . Li 
Città è Ctuata in una pianura, ove èlparfo gran numera 
di Colline. Nel 1733 i Turchi in queftj contorni ripor- 
tarono una vittoria lopra i Peritami 

6. Scbiri&tl, Città piccola in un luogo elevato, in 
poca lontananza dal fiume Zab il grande , che in que- 
1H contorni fx palla fopra un lungo ponte di pietra qua- 

7. Scbtirtzur, detta da Abulfeda Scbartzur (cioèCìrti; 
di Zur ) da Soriani Schiattarmi o Schìarzar , da Turchi 
Se k reati , e fecondo il lor dialetto particolare Sjabrcznl, 
Città polla nelle falde d'un dirupo in modo, clìclccafe 
fon incavate (iella rocca, come tante caverne. Nella vi- 
cinanza nafee il fiume Diala, che dopo efTerfi ingroiTatq 
d'alcuni influenti, tra Bagdad c Takikifra s'unifee al 
Tigre, Fu la Capitale de'Kiurdi. Poco lontano v'è il 
Monte Scbiran. 

Nella vicinanza di quella Città y"è un luogo, clic 
ciiiamafi col nome di Sepolcro d' Altfttmira il grande. In 
una Pianura più baita del dct(o luogo v' è il Cafìello dj 
Culambir . 

2.Kinrkiur- Babà colle, dinante lo fpazio di i oreda 
Kierkiuk, notabile per la reputazione che ha di mandar 
fuori una fiamma , toftochè vi lì fa uno fcavo alquanto 
profondo, la quale fvanifee, fubito che lo fcavo firicmnie 
di terra . In poca dittatila dal Colle , dalla parte di Po- 
nente, ritrovanti 3 forgenti di Nafta, (certo bitume li- 
quido) che formano un rio. Qualora vi fi getta dentro un 
po di cotone o tela acceia , ne nafeeuno ilrepito fpaven- 
tofo, che finifee in mandar fuori una fiamma, che forge 
ad un altezza confiderai le - La fonte riman coperta. 



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IN CENERE. IJI 

di fumo finche non Ila concimata la materia combufii- 
bile. 

p. Dakuk, o Ltfcium, alla quale Rauwolf dì iSnome 
di Tank, fu Città Vefcovile, ed ora è Borgo, otto ore 
di (traila lontano dal precederne luogo dalla parie di Bag- 
dad , e pollo lopra un fumé detto Dui, ove ritrovanti 
delie (ordenti di nafta o (Naphta). I giardini di quello 
luogo fon inaffiati dall' acqua , che come rapporta Abtufeda, 
icola dal Monte Maiwm . Il Borgo è comprefo in 
quel Dilfretro, che in lingua Siriaca ebbe il nome Carmi 
e Btlb-Garme, ed in lingua Arabica Ba&trnia. Traquelto 
31101,0 e Aibcl da' Viaggiatone fiata fatta menzione d'una 
PiaiEa forte di nome Kircbiny. 

io. Tuz - Khurma , Borgo grande, 6 ore di cammino 
dittante dal precedente, ripete il fuo nome da! faleeda' 
Datteri , facendovi!! del tale d' un acqua amara , ed ef- 
iendovt abbundanza di Ditteri. L'acqua amara vilgorg» 
da una caverna a volta, ed entra in una fona, ove ins 
o 3 giorni depone ìl Sale. Quell'acqua contien anche 
molta nafta, che fi raccoglie fulla luperficie dell'acqua , 
conlervata per qualche tempo in vafi. Al fiumicello, che 
feorre predo il Borgo danno il nome di Tafic Kicupri , 
cioè Ponte di pietra . 

li Governo di Bagdad. 

E 1 circondato da! deferto Nedscef , dal Governo di 
Balta , da Giuliftaii e Kiurdìttan , dalle Provincie di 
Molili e Urfa , e dal Deferto della Siria . Comprende 
la maggior parte d' Jrak Arabi o fia Erti Arati , dalle 
parole Arabiche IrakoErak, e che fi chiama anche Emi 
Babeli, cioè Emi Babilonica; o lemplicemente Irak, il 
qual governo comprende le antiche Provincie di Caldea, 
di Babilonia, ed una pontone dell' Affina , a cui gli Ara- 
bi danno il nome d' Irak o Eroi , che fecondo il forni- 
mento di Herbelot, deriva dal nome Ebraico della Città 
di Erekj fituata nella Caldea o Cafchdim . Irak Arabi 
dalla parte di Ponente confina colla Provincia di Dfche- 
fira, e coli' Arabia deferta , da mezzo giorno coli' Ara- 
li 4 bia 



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153 DELLA GEORGIA 

bia deferta, col Golfo dì Periìa e con Chufiftan , da 
Levante col paefe di DfchebeJ fino a Halvan, da Set- 
tentrione colla Provincia di Dfchclira . Da Tckrit fin» 
a Abadan la fua lunghezza è di 90, e la fua maggior 
larghezza da Halvan fino a Kadifie nel deferto è di 60 
miglia Geografiche, come riferifee il Signor Oiier. Nel- 
la Carta dell' Impero Turco pubblicata dall'Officina Ho- 
mannrana la lunghezza di codeilopaeie importa 110 mi- 
glia Geografiche , e la larghezza è 1" iileffa con quella 
del Signor Otter. In quello Paele riirovafi gran nume- 
ro di Diftretti deferti ; ma dall'altro canto fono molti 
i Dilìrettt fertiliffimi , di modo che flimafi uno de' mi- 
gliori Pacfi dell' Impero Turco . Da per rutto , ove I' 
acqua non manca , il terreno produce biade , fruita , e 
cotone. I Cavalli , Cammelli, e Bufali vi fon belli, e 
le Vacche Bufale nelle contrade di buona pafiura rendo- 
no tanto latte, quanto ne poflòn rendere le Vacche (iel- 
le contrade vicine al Mar del Nord. Abbonda anche il 
paefe di Bovi ordinari e di Pecore . In alcune contrada 
del Deferto fullc fpiagge de' fiumi incontranti de' Leo- 
ni, e Cignali, in altre trovanfi de' Daini, Gazìelle, e 
Lepri, e dalla parte de' Monti di Kiù'rdiftan Cervi , Ti- 
gri, Pantere, Orfi, Lupi , Volpi , e le beftie che ihia- 
manlì Tfibìaiàl. In genere de' votatili vi fono Struzzi, 
Oche , Germani , Grue , Pernici , Francolini, Quaglie, 
Folaghe, e altri generi di uccelli aquatili, che quantun- 
que non fiano buoni a mangiare , fono però offervahili 
^er la toro figura e per le penne. I fiumi fon ricchi di 
Pefce . I fiumi principali , clic frorrono per la lungheria 
del paefe fono l'Eufrate, e il Tigre. L Enfiati, la cui 
origine fu deferirla nel Governo d'Arzerum, dalla Pro- 
vincia di- Dfchefira pafta in cucilo paefe, overiceve vai) 
canali , quali fono , quello che fu fcavaio dal Sultano 
Soliman à Kicrbela , quello di Akerkuf, quell'altro di 
Nehri- Schiarir, e quelli di Rumarne e Serravat . Se ne 
diramano anche de Canali, che vanno ad unirft al Ti- 
gre, i quali fono 1 ) il Canal à'Yfa , che efee dall'Eu- 
frate nella vicinanza di Dehm.i in faccia Kiufa; o come 
altri vogliono , predo Eibar di la dal Pome di Deh ma ; 



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IN CENERE. >;j 
Indi (coire vetta Bagdad, e dopo aver l'ormati vari al:n 
cauan piii p;ccol- a Muhawel, a ponente di Bagdaden 
tra ne! Tigre; - ' - Canale diòarlar, che elee dagl'Eu- 
frate in una contrada mollo p.'ù baffa , (corre tra Bag- 
dad c Kiufava a Sarfar, e finalmente na Bagdad eMt- 
dain i'unrlce al Tigre, j> Nitriti Melik, cioè il Canale 
del Re, che di la caSarfar elee dall'Eufrate, ed in gran 
diflama da Mcdain entra nel Tigre : 4) il Canale di 
Kttvfi, che diramali dall'Eufrate di là da Melik, ed td 
gualche diflanta s'unifee al Tigre. Circa j miglia Geo- 
grafiche più io là dell'Eufrate dividefi in t braccia, uno 
de' quali prendendo la direzione «rio metto giorno «a 
a Kiufa , ove fi perde ne' maratzi ; e V altro molto più 
Crouo, palTa vicino a Kair Ibni ■ Hubeire , prende il no- 
tile del fiume S«m , fco.'.-e alla volta di' meno giorno, 
patta vicino aU' antica Babilonia , e dopo eflt'fi (partito 
in vari piccoli rami, freiJn.il paele di Ofthevaur t'unì» 
Ice al Tigre, in cui tao capo anche il Zab maggiore, 
c minore, ed il fiume Dùs. 

Il fiume Tigri, (nome che fignifiea una faetta , allu- 
dendo alla rapacità del fuo corfo) detto dagli Arabi 
Dìtfchele o DitfcbtUt , o Nahtr al Salarti , cioè fiume 
di pace, daSoriani Diglia, e dagli Ebrei Chìddekel, mol- 
to più grande dell'Eufrate, pana dal Governo dì Sche- 
re/ur in quella Provincia . Da ef!b diramanfi parecchie 
braccia o fia Canali , che fono I ) il gran Katul , che 
incomincia preffo il Caflello di Mutevekkil o Ha Kafrul villag- 
gio Sali, va a riunirli col fiume Tigre dalia parte orientale 
diefio ui làdaDiaferi , e dopo aver prefo il nome Nehrevan 
di là dal Dfcherdfcerava . Sonovi 3 altri rami di nome Kami, 
che un mezzo miglio Geografico di là da Siìrmcn-Rei 
efeono dal Tigre. 1) il Canale àtDndfittil, che di qui 
da Bagdad, e di là da Sù'rmen-Rei efee dal Tigre. Ef- 
fo bagna un gran tratto di Paefe , e fe ne diflaccano a 
Ponente e Levante molti altri Rami, de' quali i più no- 
tabili fono il Mirre e Detr . 3) Il Canale di TJtiii-Scii- 
nn, che in diftania di circa j miglia Geografiche di là 
dal Canal precedente efee dalTigrc . Quello Canale og- 
gigiorno e foni" acqua. Il Tigre riceve anco de' fiumi, 



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1 54 DELLA GEORGIA 

de" quali il principale è la Uiala , d'onde le fue acque 
vengon molto accrefeiute . In tempo d'eftarele fue ac- 
que fremano moltiflimo , non follmente per la lìagione 
lecci c molio calda, ma anche a ragion de' Canalifo- 
pra mentovali, per dove diramali l'acqua per inaffiar 
je Campagne. In codetta ilagione la navigazione in que- 
llo fiume réndeli difficile. £ generalmente parlando, la 
navigazione di codeiio fiume è aliai incomoda a cagio- 
ne delle molte incubazioni , Itole, e de' Banchi d'are- 
na mefcolari con iaili, la quale fi fa con Zattere di fi- 
gura quadra , compoite di pertiche grotte , legate aflìe- 
me con funi, (quo le quali, in vece jella Carena, vi 
fon attaccati con funi molti otri di pelle di becco, che 
la mattina e fera vengono gonfiati per mezzo di canne, 
e fpefle volte fon inaffiaii nella parte fuperiore, e fer- 
vono , per agevolare il corlb delle Zattere ne' luoghi 
fcarfi d'acqua. A mifura della grandezza delle Zattere 
e del carico degli Otri Ce ne impiegheranno da ijo e 
300. Le Zattere fon raddoppiate, cioè l'ima è polla 
fopra l'altra di modo, che la fuperiorc è inalzata fo- 
pra l'inferiore a 1 o 3 piedi, per difendere dall' umidi- 
la le mercanzie, che vi s'impongono. I PalTaggieri i 
appoggiano fopra i loro fagotti .Una Zattera firnile chia- 
mali Sititi , e per reggerla non ci vuol più di 3 o 4 
perfone. Ma ficcome con quella fpede di navigli non 
lì può andare contro la torrente, perciò, facto il viag- 
gio difeiolgono gli Otri , e gli vendono, oppure gli ri- 
portano per mezzo di beftie da foma . 

L'Eufrate, ed il Tigri talora in tempo d'inverno ef- 
cono dalle fponde in modo tale , che nella contrada di 
Bagdad le acque traboccate dell'uno dell'altro fiume s' 
unileono. Nel mefe d'Agolto ogni anno traboccano, e 
allagano I paefi vicini. La prima riunione di codeiti due 
fiumi fi fa preflb il paefe di Dfchevafir , e di lì a poco 
i due fiumi uniti in un alveo , pigliano il nome di Stùat 
UlArib, cioè W fiume digli Arabi ; dipoi dirama» in mol- 
te braccia, che formano parecchie Ifale , detteli fiume 
degli Arabi. Codette diramazioni vengono ingroffate col 
fiume ChurremaUi, che vìcd gii dal monte Elvend , in 
f«- 



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114 GHNBRB, IJJ^ 

faccia a Dfchemafe vi s' unifce , e quella di nome TU, 
fttr, che viene daChuiìilan, e vi s'umfee preflbEIvas, 
effe vanno pui a punirli preffo Korna , e mi tu il r-umtr 
riunito pai)* a Batta, d'onde va a petdcrfi nel Gollo 
di IV. ,. 

Dell' E«f ri " c Tìgr* fi noti ancora , che gli Arsii, 
tanto donue che uomini paffano quelli fumi a nuoto, 
fervendo» d'un Otto, pollo lotto il petto o l'otto le 
(palle, (enti legarvtlo . - 

Sulle Ipiagge di codelli fiumi, e de' loro rami girano 
da un lutilo all'altro gli Artbi , gli antichi abitatoti di 
quello paele, i quali campano lotto padiglioni, vìvono 
del beftiame, e fi procacciano il pane barattandolo con 
alrre cole in quelle contraile , ove fi colmano le bìaie. 
Elli non pacano tributo a chi che fida ('}- Ogni trifali 
to o fia Òrda lia un Sieikh per capo, che. gli governa 
fecondo il parere de' più vecchi. Il loro veftito per lo 
più coaTille in un l'eitajuolo alla loro moda, lutto il 
quale per lo più hanno una camicia. Le donne portano 
una camicia grai:dt di color paonano, c fe fa freddo 
fi mettono ancora una fopraweite groffafenza maniche, 
a cui danno il nome di Aba. Tingono le braccia e al- 
tre parti ignude del corpo d'uncoto.'e paonaiio, e b.-u. 
no, detto da loro Ufciam, e portano infilato nel nafo 
un anello d'oro, o d'argento, elio ha j dita nel dia- 
metro. I padiglioni di quelli Arabi fon coperti d'un 
panno groflo coperto dì pelo neto di capra . Le 'tende , 
che vidde il i'. della Valle di la da Bagdad non erano 
inarcate, né appoggiate ad una pertica, ma bemi ertele 
in luogo e piano, come le tende delle Galere. Il Sig. 
Thevenot vide dì là da Moful , che le tende di Hate 
degli Arabi cran fatte di 2 pertiche quadre , coperte di 
fogliami . Ma in tempo d' inverno abitano folto le Ad- 
dette tende dipelo nero di capra. {") Ogni tribù o (ìa 
ftirpe vive leparata dall'altra. Efli fono Maomettani 
Sun- 



(•> O almeno per ctrio pagina un iribuio inai lemit al Plichi di 
fissai! pt' lor tillsEfj . 

' (") Quefta rendi vengono da elfi chiamate Ima™ , ^Afim, uvvtn 



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ij5 della g r? o r g t à 

Sunnefi. Nella Provincia à! Irak Arabi trovanfi parecchi 
villaggi, ne' quali gli abitami eh ia m anfi Nabntbi , e fono 
ftimati gente idiota e ilupida dagli Arabi i Edi s'appli- 
cano foltanto all'agricoltura, e credonli eflèfe Kitrdi di 
origine; quantunque vi fi ano anche degli Scrittori, che 
ripetono la loro origine da' Nabathi . 

Il Pasha di Bagdad e uno di coloro , che fon fala- 
riati dall' Imperator Turco . Il Signor Ricaut riferifee j 
che da eflo dipendono 11 Sandfciaccati , de' quali egli 
ora porta i nomi, che fono dilettoli: non potendoli cor- 
regger rutti, flimò meglio di tralafciarli . De' luoghi, 
che vi fon comprelì, ecco quelli, che fon venuti a mia 
notizia . 

I. bigiid, volfsrmente Btgdet, detta da alcuni anti- 
chi viaggiatori Beliseli oB*l<Uc, e da altri erroneamen- 
te BakitexU, Citta capitale di quello Governo , e di tut- 
ta la Provincia d' Irak Arabe, fituaia fui lido orientale 
del fiume Tigre, Ove elTa fi (tende per la lunghetta di 
Circa un metto mi ulto Geografico, elTendo più lunga, 
che larp.a. Tavern-er , e Thevenot lilerifcono , poierleue 
Lu II giro tanto per acqua che rer iena in 2 ore, ed 
ilSign.irOtier ne Itima i! fji'o di njoo gomiti di pu- 
tta mifura . Le lue mura f.n di .ruiiom, ed In alcuni 
luoghi vi fono terrapieni, ed in entro ìtìj Torri, che 
come aittetiaoti bigioni fono munite di Cannoni. I' 
cinta anche di folli larghi e protoudi, che quantunque 
Cano aitimi , puflon pure riempirli d'acqua del fiume, 
(mando fi vuole, l.c Ine 4 porte principali chiamanti 
Imam Afcm, Akkapi , Karanl.kkapi , e laPorta del Pon- 
te, ch'è alla volta del fiume, e conduce al Ponte fat- 
to di barche, per dove fi paffa ti fiume Tigre , eli' è ra- 
pido, largo e profondo. Nella Città v'è un Gattello, 
che cinto d'un foffo ben fatto, dal fiume ftendefi fino 
alla Porta d' Imam Afem , ed è prefidiato da Gianniz- 
zeri. La Cafa del Pasha è porta fui fiume, ed ha 1 
bei Giardini. AI Pasha per lo più fon fubordinati 
11000 uomini. La Città non è bella, e le cafe fon di 
mattoni . V'è gran numero di fabbriche pubbliche fa^ 
ere e profane . Il P. della Valle riferifee ritrovarfi 



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IN CENERE, IJ7 

nel «fìnto della Città de' campi non colmati , e 
molti luoghi fenza fabbriche . Tavernier , e Theye- 
not riferifcono, ^arieggiare la Città d'abitami a pro- 
porzione della fua dkofione ; ed il primo vi aggiun- 
ge non effervi (lata mai una maggiore popolazione, che 
di 15000 perfone, da che la Città è fono il dominio 
Turco. Ma U Signor Otter la deferiie come una Città 
ricca d'abitanti. I Maomettani abitami della Città, 
parte fono Moslemim, e parte aderifeono ai partito di 
Ali, a' quali per modo di vitupero vi fi dà il nome di 
Rafedhi, o Rafazi, cioè eretici. ICriiiiani, che vi abi- 
tano , pane fono Nelloriani della Sorta , i quali , come 
J'aflictira '1 Signor Tavernier, vi hanno una propria 
Chiefa, parie Armeni, e parte Giacobitr. Molti di co-, 
detti Criliiani fono flati convertiti alla Chiefa Cattolica 
Romana da' Miflionarj. Per oggetto di codetta Religio- 
ne vi è un Vefcovo con parecchi Cappucini e Carmeli- 
tani. Sonovi anche degli Ebrei. La Città fa un buon 
traffico per la commi icaiione che ha colla Citrà diBair 
ra. Il terreno circonvicino produce Datteri , Cedri, Aran- 
ci, Rifo, Biade, e altri frutti in quantità mediocre. 
Quindi è che de' Datteri fé ne fa venire ancora da Baf- 
ra, delle biade da Haikie, delle Mele, Uva palla , e 
Cedri da walìt , Melegranate di qualità eccellente da 
Schehreban , canna da Zucchero e Rifo dal Diirretto di 
Bataih, detto anche Morazzo. Il caldo d'eltate vi è 
grandiffimo. Il Signor Thevenot riferifee, adoprarvifi 
per il lume molto più Olio di nafta, che altro, e che 
i Piccioni fanno le veci di Melfaggieri . AbuGiafar Al- 
maufor, i! fecondo de'Califi della itirpe degli Abaflìdi 
fu il fondatore di quella Città gettandone i fondamenti 
nel 762 dopo la nafeita di Criito, e dandole il nome 
di Dar al Salar» , cioè foggiorno di pace, e quello di 
Midinat ad Sfiata, cioè Città di pace ; quindi è, che i 
Soriani la chiamano Medina! Sdama, ed i Greci Eirt- 
nopelìs . Il nome Bagdad derida dal terreno, in cui è 
polla. Nel ia 5 S eia ella la fede de Caliti Abafli , eccet- 
tuali lòj, ella fu ancora la Capitale dal Regno Sa- 
raceno. Nel fuddetto anno fu prela e facebeggiata da' 
Tar- 



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t'8 D B L L A OFORGIA 

Tartari o Mongoli, folto la condona del Re Hogalu 
il quale s' impadronì anche di Molul e ili luna la Me- 
fopotamù- 1 Tartari vi fecero un bottino immeufo , per- 
chè allora la Cittì era una delle più potenti. Elfi n- 
tnafe lotto ti dominio de' Tartari hr;o al 1391, nel qu;! 
anno Timut Beg (e n'impadronì per h prima volta. Il 
tr-edelìmo fc ne refe padrone p-r la feconda vo!ta nei 
1440, ma la reftuuì. Per non rammentare quante vol- 
te ella e Data crjnqljiftata ne'iemwi iticeefTiti , ella fu 
prela nel 1470 dal PtinciiieTurcomaane Hafan, fopran. 
nominalo Ùzun , i di lui Succeffori la poltede iterò fino 
al ijoSj nei qiial arnia Te n'impadronì Schach Ifmael , 
col foprannome Sofi i Re di Perfia . D' ora in poi diven- 
ne l'oggetto di difeordia trà'Perfiani e Turchi fino al 
1638, quando Anmrat fé ne refe padrone. Fin da que 
tempo effà è rimafìa fatto il Dominio Turco . Fu afle- 
diata iti «ano negli anni 1733, è 1743 iJa'Perfiani . Di- 
cono, che nel 1769 fia Saia molto danneggiata da un 
terremoto . 

Dall'una e dall'altra parte del fumé Tigre vi fonode' 
vafli fofaborghi . Nel fobborgo fintato dalta parte occi- 
dentale detto Karkb, o fia Al Gorch, e Mahiiza è fia- 
ta la refideìiza d'alcuni Caliti. 

La lingua Turca, che fi parla nella Città diBagdad; 
ed in codefli contorni ; è notabilmente di ftèreflt e da quel- 
la, che fi parla a Coitali ti no poi i ^ 

1. Imam Afafa , villaggio famofd, per efter luogo di 
pellegrinaggio , (') che porta il nome di Mufa , uno de* 
11 Imam, che vi è feppellito. Vi. vengono i Pellegrini 
da luoghi lontani, e le donne di Bagdad vi vanno ogni 
venerdì , non effondo più lontano da Bagdad ; che lo' 
(patio di un Otìì 

Imam-jlfem, Villaggio frequentato da Pellegrini, poco 
lontano dal precedente. Quello è il luogo ove credeft 
efler fepolto Ahn Hanìfa fondatore d'una delle quattro 
fette de' Sunniti . 



O Si fini» da' Scili direrli P.I]«rin»sgj d* luorhi molto diftofti. 



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*™~ IN CENERE. 

3. rtngiJfcht vilaggio lui Tigre, ove tra elfo, e Bag- 
dad v'è gran numero di villaggi e Giardini, i quali pro- 
ducono de' fichi eccellenti , Melagrane , e Uva grada e 
lunga . 

4. SehtbreinH Città, 0 come vogliono altri, Borgo 
grande fui lido orientale del fiume Diala. 

5. Sanai, 0 Maronita luogo fabbricato dal CalifHa- 
run, e detto da alcuni Cina e da altri Borgo. 

é. Kìfil RuUl, o Kabdl, Borgo fui fiume Diala, luo- 
go capitale d'un Difiretto, ove fi comprendono Stirai, 
Kitfcbdi, e altri Borghi. Vi rifiede un Beg de Kiurdì. 
In vicinanza di quefto luogo il fiume Diale riceve gì' in- 
fluenti Derne , Dertehk , e Ture Kbnrma» . Quando da 
quefto diffrerto fi efee, tra 'I Dominio Turco e Petti ano 
incontrali una contrada, che fu fenile, e altre volle 
abitata da' Turchi; che però e fiata refa deferta da' Per- 
fiani, che hanno quefto affidila, che un deferto difende 
meglio il paefc dalle incuj l'ioni nemiche, che una Citta 
ben fortificata. 

7. Khmikìn Borgo grande fopra un fiume che feorrf 
da HalVaB . 

8. Helvett, 0 Univo*, in lingua Siriaca, Hutim, ojw 
pure Chalath e Halacb, Girti iopra un fiume dell'ideilo 
nome. Eiìa è l'ultima Città, che fi trova andando in 
Perlia . Vi *' incora in ciànc< a falire 1 Monti femore coperà 
ti di neve, che in quella parte dividono il dominio Tur- 
co dal Pcrlìano. I Califfi di Bagdad erano foli E i di fog- 
gìornarvi liei tlior d' filare. 

9. Knfri Scbiriit Fortezza fui fiume Halwm , 4 miglia 
Geografiche diflante dalla Città precedente. Ha looo 
paffi di circuito. L'Aria vi è mal fanà, ed il famofo 
vento di nome Seirmm, detto di Turchi Sam-Yelij vi 
lòffia talvolta. 

In poca diftanza dal luogo precedente v' è un* ferie 
di Monti alti, detta da'Greci'Zogroj, che forma il con- 
fine tra'l Dominio Turco e Pc.fiano, ove i Perfiani 
hanno roftruite parecchie Fortezze in difefa de' confini, 
delle quali la pii» vicina a Kafri-Schirìn , chiamafi Dtr* 

tini. 



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Jtìo DELLA CIOUGIA 

10. Samara, Mofchea Turca, poco dinante dal fiume 
Tigre , frequentata ila Pellegrini ; nella qual contrada 
fu una Città dell' ifteflb nome , di cui fe ne veggono an- 
cora degli avanii . Efla ripcieva la Ina fondazione da 
MotafTem Vili , Calif della ilirpe Abate , che vi pole 
la fua refidenza. Efla ebbe anche i noni! Surmtnrii o Str- 
inami, Sermcnrai (meglio Scrtnraraa o Se/ramcntaa) ,e 
Asket e da quello nume, che deriva dall'accampamento 
dell' efercilo Turco, gl'Imam della ftìrpe di Ali, prefe- 
ro la denominazione di Askcri. Gli aderenti di Ali cre- 
dono, che il 12 e l'ultimo degl'Imam, di nome Mao- 
metto, e di foprannome Mahadi apparirà di nuovo in 
quelle luogo alla (ine de' tempi . 

11. Dirimpetto a Tikrit , dalla parte Orientale del 
Tigre veggonfi le rovine d' una Città , a cui danno il 
nome di Eiki Bagdad, cioè Bagdad nicchio. 

I luoghi, che relativamente a Bagdad, fon limati 
dalla parte di Sud-Oft, tra il Tigre e la Perlia, fono 
i Arguenti . 

la. Affidili, Borgo grande con un fortilizio fu' con- 
fini della Perfia, e fopra un piccol fiume, che vìcn dal- 
la Perda, le cui acque non fon fumatati, a inaffiare i 
Campi e Giardini di quello luogo, che farebbero molto 
più fertili , fe non fcarfeggi afferò d' acqua . Vi fi fa gran 
còpia di Datteri, e d'altri frutti. 

Tra quello luogo e quello che liegue, feorre un Rio 
di Nafta, che ha la iua. forgente da un Monte vi- 
cino. 

Biadimi, Borgo grande, ove fi fa venir l'acqua del 
fiume Diala per mezzo d' un .canale, per fertilizzarvi il 

14. Stimati, o SoUmMn Pah, Mofchea e luogo di de- 
vozione de' Maomettani , vicino al Tigre. Il nome ligni- 
fica Soliman il puro . 

15. Madain o Midaiit , villaggio , che fu Città fituata 
fopra l'uno e l'altro lido del Tigre, predo il luogo 
precedente, ed una giornata lontano da Bagdad; la qua- 
le era di circuito grande , come lo moftrano gii avanzi . 
Il fuddetto nome Arabico, che meglio fi direbbe Moda- 



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IN r, E N E R £. S6l 
in, e che deriva dalSiriaco, lignifica dui Cini. Non fi 
la ili certo, fe il delio nome iìa liuto dato alla Città, 
perchè era fintata Dell' uno e tiell' altro lido del Tigre , 
oppure per rapporto alle 1 Città di Ctefipbon (detta .an- 
che Cbalanc e Efybanir) e di Seleucia, già finiate l'uria 
in faccia all' altra : 1' una e l' altra'parte fono veriiìmili , 
ed hanno egualmenie i loro ditènfoii. La feconda par- 
te è fofteimia non folamente da Alternami e altri, ma 
anche da' Viaggiatori P. della Valle, eOtter, ed ambe- 
due fon di parere, che la Città diCi/fipbon fotte funata 
fui lido orientale del fiume, e Seleucia fui lido occiden- 
tale . Abili teda riferiice, che in faccia alla Città di ZYr- 
kon (Ctefiphon) fu fi'oata nel lido Occidentale una Cit- 
tà dì nome Sabat , ed accanto a quella un altra di no- 
me Nebrì-Sbìr. Indi feguirebbe, che una di codette dite 
Città luffe Seleucia, detia Coche, ne' tempi più rimoti. 
Il Signor Rau wolf è in errore, credendo, che la Cit- 
tà di Bagdad foffeCtefiplion, ed il tuo fobborgo, pofto 
nel lido Occidentale del Tigre, Seleucia . Herbelot è per- 
l'uafo, che Madain non debba conl'ondeifi coli' antica Cit- 
tà di Ctefiphon, e v'aggiunge, raccontarti dagli Storio- 
grafi Perfiani, che da Sapole, o Shabur fu fondata la 
Città di Madain coli' i Ile fio nome ,e accrefciura da Khof- 
roe , fpecialmenie d' un bel Palazzo , molto celebre , dei- 
to in lingua Arabica Tbak-Kafru, cioè la volta di Kof- 
roe.Può effere, che gli avanzi d'un gran Palazzo, che 
veggoufi in diftanza di qtiafi un miglio Tedefco del fiu- 
me, e che come riferifee ,P. della Valle teftimonio di 
vifta, chiamanfi Alban Kefra , fiano un refiduo del der- 
to Palazzo. E quantunque il delio amore f pieghi il no- 
me degli avanzi per Palazzo di Ce/are; pure può fpie- 
garfi egualmente per Palazzo di Cofroe. Il SìjmorOttcr, 
che parimente vide le rovine , aQerifcc, che fiano avan- 
zi del Palazzo degli antichi Re di Perfia, detto Teliti- 
kifra, cioè il Trono dell' Imperatore . L'ifleuo Autore 
racconta, che Tahmuris diede principio alla Città di 
Madain, e cheGemfchid la terminò. Del rimanente bi- 
fogna notare ancora, che quefta contrada già fu com- 
pirla Affitta. 

ytf* . L Pref- 



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161 INCENERA. 

Preffo.Ma.tem fu li Città di fornii fabbricata daKhof-' 
toe, deuo Anufcirvan, a fomigliama della Città d'An- 
tiochia, conquista da affo, e popolata per gli aitan- 
ti d'Antiochia, che dal detto Re vi furono condotti. 

Tra Bagdad, c E^afn fu l'antica Città di Nabarvmj 
gii J miglia geografiche dittante dal Tigre alla volta di 
Levante. Il nome di codefle Cittì s'è comunicato a un 
diftretto, nel quale è comprefa anche la piccola Città 
di Afif. 

Nella diffama d'alcune" miglia di là da Bagdad fui 
fiume Tigre, il Sig. Balby trovò la defertaCitrà di'CiV 

Non efìfte più la Città di W*fit (cioè la Città di 
mezzo, perchè era funata tra Bagdad , Kiufa,*e Batta) 
fui litio orientale del Tigre; oppure come Abttlfeda ri- 
ferilcc lull'uno c full' litro lido del fiume, nel confine 
de' territori di Bagdad e Balia, nel recinto del territo- 
rio della Città Cafiar; ed in iua vicinanza, vi fu ti vii- 
laggio Scbdmegan, ove nacquero parecchi uomini famo- 
fi;Ie Città dì Dfctrrdfdcrajj , Dìùtbel, Numanii, o 
Nomania, c I : Hni-a:jUb , pÀ limata tri Bagdad e Wafit . 
Eaurac fecondo la Relazione diNcwberie è un luogo ro. 
vinato fili lido occidentale del Tigre, il quale Autore; 
riferifee inoltre, ciré nel -lido occidentale di cotefto fiu- 
me vedefi una Torre, come unico avanzo della Città! 
di Meni!. Di là da VPafit v' è un luogo di namcHjUa r 
co! iòpraniìome Beni Kabiie. 

16. Amarat o Amara, detto da Balby Elatnara, da' 
hlcwberie Amor, villaggio coli un Forte abitalo daj;li 
Arabi. Di là da qucflo luogo il fiume Tigre divide fi in' 
i rami, de' quali quello, che feorfe a mano delira va: 
> ad unirli all'Eufrate prima, clic all' ilieffo Eufrate i' uni- 
Ica quell'altra, chefeorre a mano finitìra, cjia vi entra' 
predo Korna, formandovi un'ifola grande, detta dagli 
Arabi Dfiiefaì'r (fioè Ifole) e fenile di biade, paiture, 
e ricca di bclliame, abitata dagli Arabi, detti Bini la- 
mi. Vi rifictie un Sandfciacco. 

. -: 17. DfièjamJe, luogo capitato d'un diuretro, che 
chiamano Bataìl, (Marazzo) di Wafit c Bafra, formalo. 

da' 



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INCENERI. 16; 

<ia' rami del Tigre,. il quale comprende parecchi altri 
Borghi e Villaggi . Gli abitami fon Calder oppure 
Sabj .] 

j8. Ghtr , luogo fui fiume Tigre, ove fecondo la rei a- 
laiione di Balby, tifìtde un Sandfeiacco 

19. Cafalt , fui, Tigre, che dal Signor' Balby è chia- 
mato un luogo bclliffimo'. Vi rifiedc un San di ciac co , ed 
ti fiume Maroai , che vién dalla Perda, quivi s'uriifce 
col Tigre. A mano dritti del f'uddctto luogo, accompa- 
gnando il corfo del Tigre, v'è un luogo di nome Cor- 
cai, ed un altro di nome Sotbtr . Fino i quello luogo 
li cMende la marea nel Tigre . Andando più oitre a que- 
lla vòlta incori ira fi i! Borgo El Clàler ; ed in faccia 
ad elfo un altro luogo rovinato di nome Calatiti. 

zo. StAia , Città piccola fui lido orientale del fiume 
Tigre. Il Signor ÌN;Wbcrk', che rammenta 1 la detta Cit- 
ta ^ fa anche mehtione d' un Villaggio di nome Kanisgn 
fui lido orientale del Tigre , e lo chiama lungh'iflìmo ; 

11 . Afra Hai tiara* {cidi, il Sepolcro di Efra) mol- 
to venerato da Maomettani. Gii Ebrei vi hanno una 
Cappella fatta di magoni, e cinta d'un muro, e vi van- 
no annualmente in pellegrinaggio. IlScpolcro è in mez- 
zo alla Cappella, e cinto di cancelli di ferro, fegnati 
à' una Ifcriiione in lettere Ebraiche indorate . Sembra , 
che ne' viaggi di Baìby nuefto luogo fia intefo fono il 
nome di Encaftrami . 

31. Komaj detta Usimi da Nevberie , eGorrm da Te- 
veri) ier , Cittì con uh forte, e con unaDogsna, Ja, àie, 
s'unifeono l'Eufrate ed il Tigre, dirimpetto a Rabma^ 
ni; . La marea del Golfo Perlico fi eftende fino a rjue- 
lto luogo ancora un poco più iii . 

2;. In faccia a Korna, net lido Orientale de! Tigre, 
v'è il Paefe di GtVafir ,' che appartiene a'Turcbi ; ove 
però i Perfiani hanno una Fortezza con un prelidig di 
200 uomini , che fi mutano ogni anno , 

14. Dfittfan, Un altro Diftretto nell' ifleffo lido tra 
DfehevaCr e Derieuk. Evvi uo forte tra le Fqrteize, di 
L ì Bedrai 



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I6"4 DE L L A G t O n C I A 

Bedrai e Mudili - Giani - Il fiume Afibat paffa vicino a 
Dfclienan e Bedra. 

Sul fiume Entrate , e ne' Tuoi contorni, lungo il cor- 
io di eflb , ritrovanfi i luoghi feguenti . 

25. /f/r, delta, da' Soriani Hsita , da EUuVolf /A, 
da Balbis Eh, dà Cartwriglit <JtÌt ; da Newberie /In*, 
Città di ia dall'Eufrate nel lido elevato, con un Gallai- 
Io. E' famofa per un Sepolcro d'un Santo Maomettano 
di nome Abdalla , figlio di Mobarek , e per le rìcebif- 
fìme Sorgenti d' pece, e bitume. In propolito di quelle 
forgenti , il Signor Cartwright fcrive, che alcune di elle 
rendano un fuono limile a quello d'un mantice de' Ma- 
netta 1 chi , che dura tempre, e fi lente in lontananza d' 
un miglio liiglele. Egli vi aggiungecliiamarfi quello luo- 
go dagli Arabi bocca d'inferno. Newberie riferifee , che 
tra Hit e Ann, v'è una ferie continua di cafe , Datte- 
ri > frutti , e Biade . Balby vi aggiunge dovervi^ pagare 
la gabella al Palella di Bagdad, quantunque tutta la Cit- 
tà fiafortouofta al Principe dell' Arabia defetta. La men- 
tovata pece featurifee nel aio Lago in tanta copia , che 
fe 1' acque traboccate dell' Eufrate non la portalfero 
via col tempo ne Alleerebbero de' Monti . La peco 
s' adopera a rivcilirnc le cafe , ed acconciare i na- 
vigli- 

16. Antat, 11 Ph-roe- Sjpor , detta da' Rabbini Ptruz. 
ScbUUur , Città fulf Eufrate , fabbricata nel 751 da 
Abul Abbai Saffah , primo C-lit' della flitpe Alalia, il 
quale vi abitò fin che non fcclfe per lua tefidenia un' 
altra Otta vicina di nome Hafamib , che in un luog j 
dal Signor Herhclot i credula l'ifteda ebe la Citta di 
Arbar, ed io un altro luogo tic vien dill.nta, come ben 
offetva il S;gnor Anelano . V> f u „ n Vefcovauo de' 
Neftorianì . Ncwòer.e Dell' ifteffo modo che Aòulleda 
dà a quello luogo il nome di Amb^r , e lo diurna 
Borgo. 

Awjohm. Nrlla contrada diAobar vi fu la Città di 
CWyà/w, detta da' Soriani BctbVazKh , dagli ArabiSa- 
Fdzicb o Ba-Pazig. Un' alita Città di quello nome fu 



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1 N' O E N E & 



tra Tékrit e Erbil . Non k> , fe di codette due Cuti 
n'eGftano ancora degli avanzi. 

17. Ftlnifcbt, detio da EUuwolf Ptkgi , da Newbe- 
rie Felqgi, e da Balby feiap*, Villaggio grande fui li- 
do orientale dell'Eufrate, eh' è celebre, perchè vì appro- 
dano i navigli , che vengoao da Biraidfchik . In quello 
luogo efee dall'Eufrate un braccio, il quale s'unifee al 
Tigre tra ImamMufa, e Kufchelar- Kalaft . Anticamen- 
te vi fi pafsò l' Eufrate [opra mi ponte di pietra , i cui 
avanzi fono defcriiti dal Signor Rauwoif , il qual 
e di fentimento , che in quello luogo folte [' antica 
Babilonia. 

In poca diftanza da Feludfche bifogna che fi trovi il 
gran villaggio di nome Ruf^xmii , di cui fi Fa menzione 
ne' Viaggi di P. della Valle, e di Thevenot . U primo 
riferiice chiamarfi anche quello luogo MnhmitÌic , nome 
dd fuo polléflbre, e da altri Gedida, cioi nuovo. Dal- 
la relazione di elfo concerebbe non effer funaio quello 
full'Eufrate, ma bensì in lontananza d'una giornata ver- 
fo Levante . Ma il Signor Thevenot ne fa menzione, 
come d'un luogo limato full' Eufrate , ove a fuo tempo 
i navigij approdarono che vennero da Biraidfchik , ed 
ove delie mercanzie sbarcate furono caricati i Cameli 
per rrafportàrle a Bagdad. 

Il Signor RauMfolt nel!' andare da Feludfche a Bagdad 
incontrò una Città di nome Traxt , e molti faffi ram- 
montati e ammucchiati dì fabbriche rovinate. Il Signor 
Balby nell'ifieffa ftrada trovò la Città rovinata di Sin- 
dia, e di li in diftanza di mezz'ora dalla parte (iniltra 
le rovine d'uni Città fopra modo grande , credute da 
elfo non fenza veri firn ìgiian za efler gli avanzi dell'ami- 
ca Babilonia , detta dagli Orientali Babeli , da' Latini 
Baici, e da'. Greci Baiyion . Il luogo ove principiano !e 
rovine chiamali Facbtria, ed ove. finifeono Durtlcm . Per 
paffate quefte rovine gli fu duopo impiegare più d' una 
giornata, e tra l'altre cofe egli vi vide alcuni pezzi d' 
una graffa muraglia, un pezzo d'una Torre grande, in 
un luogo 3 cui danno il nome di Care «fratti ncnirn , 
e .finalmente vi. trovò un Tempio di altezza prodlgiofa . 





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|6$ D E t L A GEORGIA 

Nella metà della lirada tra Fdudlche e Bagdad £:'aee 
tbrtifit. Nell'illefla Itrada il de:to viaggiatore incontrò 
anch; i luoghi detti MmfctAtn e ( jUf-tamHi . L'ultimo 
di queftì due luoghi e un Cartello rovinato , preffo ti 
quale vi fona j Cappelle. Il Terreno tia Fchidfchc , c 
Bagdad non produce altro che funghi. 

j8. Aktrkxf è un colle dalla parte Orientale dell' Eli. 
frale, celebre per fe Sepolto* devili antichi Prinripi del 
Paefe , come il S : gnor Otter riferifee . Tavem:er cj a 
•juoP.^i Colle il nonie di égonmf , e lo mene in rauco 
tra I iii.' t.itc, c :i \ Xì* ■> e J ì'£' - -i' e <■'■ «"a fàb- 
brica rovinata ci pietra, creduta èflere un avatuo della 
Torre di Babeli*. Tewka da il nome oi Rtriuf a co- 
delio Co'le. 

;o. Risai , Villaggio vicino al Colle precedente. Si 
pretende, che m quelli contorni fia il luogo della Na. 
(cita di Àbramo . 

jo. Strfjt , Ci:tà due miglia Geografiche dt là da 
coJeftj Città Copra un braccio dell' Ku fra le , ove fu la 
Città di Nehr ul Meli* , oppure Nat-or Mtltk - Q-ierto 
□urne deriva dal bua i mentovato dall'Eufrate, deiirj 
da' Grect BtflUtoi Potami. Citelli nomi lignibcano /li- 
tui Rttlt. 

jl. Mtjibtbti H*ff*i» o H~Jttn , o da il luogo del 
Martire Hullain , chiamali quella Città , fuuata nella 
pianura ci Kte.'bcla , ove Huìfain figlio di Ali fu fotter- 
ratp, dopo che In vinto C morto in quella pianura . I 
Maomettani , <■ piuiiollo i Muhammcdani della fetta 
Schia, vi fanno il pellegrinai'g'U , Gli abitanti fon Ara- 
bi di color bianco, e fono della Setta di Ali. N'el 1604, 
quando vi ù trovò il Signor '( exeira , nella Citta con- 
tavanli crrca 4000 cale piccole , con una guarnigione 
Turca . L' acijua dell' Eufrate vi vicn condotta pc.- un 
canale . L'aria ri e temperata, e la Citta abbonda in 
Grano , Rito , legumi ed alni riverì , fiarleggia pe- 
ro di ^cgne; perciò vi fi brucia lo lleico lecco de' Bo- 
vi e Cammelli . in <iuerta vicinanza ritrovanti a k^hi 
grandi : 

i». Kafr Ani Hiì;ri . oppure Ks;rEtn /jWmimó (titrt 



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IN GENERE- 167 
PaUzzo del nipote di Hubeire) Cina z miglia dittarne 
dall'Eufrate, la cui acqua Ti vieti condona per mezze 

3j. Kicrbit*, o Ktrlkla , Villaggio dirimpetto aliaGit- 
tà precedente j alla volta della pianura o del Deferto , 
che da codette. Villaggio prende la A e nominai ione . 

34. Bahl, Ballon , quella Città tanto famofa, fecc*- 
dó l'opinione d'alcuni era limata in poca diflanza dal- 
la Città di Hella dalla parta di Settentrione. Ivi in uria 
pianura deferta, e poco lontano dall'Eufrate vedefi un 
ulto mucchio di farti di figura quadra, che fecondo il 
calcolo del P. della Valle ha circa 11 }4 palli ordinari 
di circuito , e confale parte in mattoni grortiffimi ra- 
feiugati al Sole, e pane in mattoni cotti. Cartn-iighl , 
che parimente vide emetto ammalio aflerifee che arma 
all'alleila de' muramenti del campanile di S. Paolo in 
Londra , e che i mattoni fon lunghi 3 quarti di brac- 
cio, e larghi un quarto. Che tra gli ordini de' matto- 
ni v'è uno Arano dì flucje, Canne, e foglie di Palma, 
che fi fon cotifervate tanto frefche, come fe non vitì- 
fera fiate ancor uri anno intero . La qual cofa per dir 
il vero patta lamia idea, tanto più perchè un poco avari- 
ti l'amore dice effér legati i mattoni colla ghiaja limac- 
ciola. . Quello mucchio , che fembra effèc un avanza d' 
una torre rovinata chiamali Elki Nimroi , cioè vecchio 
Nimrod , e ft crede , che fia un refidua della Torre di 
Babcilc. Ma è pifl veriiimile, che cadetta Torre ila fia- 
ta nel luogo di fopra mentovato. Anche il Signor Balby 
fa menzione di <p:etto mmch.o di mattoni; egli lo ma- 
te nella difìania di alquanto più dt 3 miglia da Bagdad 
d: qua dal fiume Tigre alla voli*. d'Arabia in una pia- 
nura . Gli Arabi gli danno il nome di DtftU, e altri 
lo chiamano Ture dì hiimroi. Vicino a terra ne Uà an- 
cor r;:ia una gran parte, che ptró è quafi tutta copet- 

3;. Hìlfa , o IkìU , detta da Benjamin di Tudela 
Ima, e t'agii amichi GlomUht, Città fuco dittante dal- 
le rovine precedenti , yòila ift una pianura nell'uno e 
nell'altro lieta dell'Eufrate, il qual finn» fi pafia fSpf* 
L 4 un 



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ItìS DELLA CEOR.GIA 

tm Pome fallo di barche, che unifee le due [tarli della 
Città; quantunque la Città propriamente detta fia quel- 
la parie, che è fituata nel lido Occidentale del fiume. 
Sembra,. che quella Città fi fia fatta delle rovine diBa- 
belle. Fu ac creici [ita e cinta di mura nel jioi da Sei- 
foddaulah Sadaka , figlio di Debis; ma ledette mura fo- 
no rovinate. La Città à difefa da un Cartello piccolo, 
è più tolto grande, e le cafe fono fatte di mattoni an- 
tichi e buoni, non hanno però più d'un folo piano. Il 
numero degli alberi fruttiferi, mamme delle Palme, vi 
è tanto grande ne' Giardini , che la Città di lontanò 
fcmbra clfer fituata in un bofeo. Vi fi fanno delle cin- 
ture di lana, del velo dì Sera, dellcbelle briglie, e del- 
la bella Maiolica , che però pela non poco . Tra Baira 
-e Wafit , e tra Baira e Ehwar. , e prefio Moful ritro- 
vanti 3 altri luoghi col nome Hill». 

Le contrade dell' Eufrate in giù, cominciando da que- 
lla , confillono in un buon terreno , c vi fono molli 
Villaggi . 

3<t. Ntbt E]ub (cioè il Profeta Giobbe) Cappella po- 
lla nel lido Occidentale dell'Eufrate, che credei! efsere 
il luogo della Sepoltura di Giobbe. 

57. Zii-Kitfsl, Villaggio, circa 3 miglia Geografiche 
dittante da Liufa , ove fi dice Ila it Sepolcro del Profe- 
ta Ezechielle , frequentalo per devozione pon folamen^ 
te dagli Ebrei , ma anche da' Maomettani . Il fiume, 
fui lido dì cui egli pofa, e che vaad unirfi all'Eufrate, 
è creduto dagli Arabi efsere il fiume Cebar , oppure co- 
me elfi lo pronunciano , Chobar o Chabor , ove Eze- 
chielle ebbe le fue vifioni, 

38. Sfrmtlaba, luogo vicino al Villaggio precedente, 
ove veggenti tuttora delle fabbriche fatte con molte fpe' 
le da' Re della famiglia di Scheikh Safi . Vi fi conferà 
vano, i doni de' Pellegrini, che formanoun valor co nfi- 
der abile . Manfar Devaniki finì un Borgo, il quale fu 
cominciato da Ali in quello luogo , e da luì fu unito 
con Kiufa per mezzo di una muraglia . 

30. McfctM Ali , Borgo grande c murato fopra un 
Monte, frequentato da Pellegrini -, che tj vanno, per ve- 
i- . . iterar 
1 ' ■ 

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nerar il Sepolcro di Ali - Shach Taomafib vi fece ce- 
fltuir al detto \mua un Salerò magnifico di figura 
quadra . Il Borgo è fituato in un» pianura.,, eompreù 
nel Diretto di Ned Stktf . Nella metà del 16 Secoli) 
quello luo^o era Cirtà di corca óooa, o 7000 caie; ma 
nel i<5>4 il Signor Texeita non vi trovò più che circa 
jco caie mal fatte. V'è petit) più una guarnigione Tur- 
ca. Il luogo è tornito d'acqua ùti'.ce rr.emantc unacque*. 
dotto. Gli abitami tono bianchi , ed hanno bifoyito di 
tat venite altrond* i viveri . 

Nella vietnama di quello luogo v' è un lago grande , 
che fecondo la relawone di Tewira chiaraafi Haebcmat . 
Egli ha tra 3$ e 40 leghe Frincefi di cifcuno, e ti di 
la-glieua . Le i'uc acque vengono parte dalle piogge , e 
parte dall' Eufrate , <Ji modo che quando l'Eufrate t'in- 
grotta, la profonditi del l-ago arriva (ino a fo piedi . 
il fondo , eh' è comporto di terra niirofa , fa à , che 
l' aeque (ono falate \ onde per mejio del Sole fe ne pre- 
para gran copia di fale , che trafporiafi a Bagdad, ed 
■altrove . Il Lago è parimente ricco di pefei , e le Aie 
fpiagge abbondano d'uccelli acquatili. 

Circa un miglio diftame da Mefcebed Ali , o fia 1 giornate 
lontano dafìilla, dalla partedi Ponente, fuHido occiden- 
tale d' un braccio dell' Eufrate fu la famofa Città di 
Kiufa o Cu/a, detta da' Soriani Acuta, ove Ali fu tru- 
cidato. Non fe ne vede più. alcun avanzo, fuorché la 
cafa dì Ali , ed un Tempio antico. I contorni fonomoi- 
to fertili. Da cottila Città diftrutta, ove fu una fcuoia 
famofa , ripetono la fua denominazione i più antichi ca* 
ratteri della lingua Arabica , che fono molto differenti 
da' moderni . Anche quelli Arabi , che chiamanfi Atho- 
ali, né prendono il lor nome. I Moratti di Ki«fa fono 
cagionati dall'acque dell'Eufrate, e fono abitati dagli 
Arabi , che fanno il meftiere di ladri . Alcuni Scrittori 
Orientali afferifeono, che il Golfo di Perfia anticamen- 
te arrivaffe fino a Kiufa . 

In quefta contrada fu inoltre Cbavirrmk quel Palazzo 
magnifico e famofo del R.e Noman o Numan, la di cui 
cafa regnò in quefio Pacfe avanti che principiaffe. la Reli- 
gio- 



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gione Maomettana. Cotefti Principi, il decimò de' qua- 
li fu Nom.in , rifiedettero in Hite o Hirah, in lingua 
Sirìaca ffirta , CJtl* riguardevole già funata circa un 
miglio lontano da Khtfa, e diltrtirra nel (Sj8. Gli tra- 
iti {iirtiitfì ne hanno la denominatone . Abulfeda dice 
raCconraffi da' vecchi , che il golfo di Perfia fi (la flelò 
fin qua. Il dìftretro diKiufa, con tulli i Sorghi, e VÌI. 
jaggì comprefi, chiamafi Suaii . 

40. Ka&ifit o CadtjJìj , Città piccola nel difetto circa 
11 miglia geografiche dittante da Kiufa incontrati nella 
ftrada per andare a Mecca . E 1 famofa per una baita- 
glia , che vi accadde ne! 636 tra gli Arabi e Perfiani , 
coli* peggio degli ultimi . La Città non deve confon- 
derti con un altro luogo dell' iffefio nome fnuato in vi- 
cinanza di Saniir . Effa è polla troppo vi-rlò Settentrio- 
ne nelle carte Geografiche , eflèndo cerio , che elja è 
fono i gradi 31 min. 10. o come altri, vogliono min, 
40 di latitudine. 

Ritornando full' Eufrate s' incontrano : 

41. Mtlmm Al Kìirt {dai. la contrada , ove diroq- 
ro il Profeta Elia) cappella piccola fui lido occidentale 
dell'Eufrate, luogo (limato tanto Tanto dagìi Arabi, che 
anche le cofe di gran valore vi fon ficure, fenza rin- 
chiuderle . 

41. Elmttim, e El £ tre»Mi, fono canali , che dalla 
parte di Levante efcOno dall'Eufrate. Sull'ultimo de' 1 
canali pofa il Villaggio Daubiil La'fkie. 

43. Ztntìti fortezza piccola full' Eufrate alquanto dì 
li dal fiume Rumaehie, 

44. Divaniè, Borgo grande fu! lido orientale dell'Eri, 
frate, i Cuoi contorni lòno de' più fertili dell'Arabia. 

4J. Ltmlnm, luogo porto ne' morawi, ove anticamen- 
te accadde una battaglia memorabile , nella quale perì 
un gran numero degli foam. Accanto v'è un Villaggio 
abitato da Arsii Cbsftitifi . 

46. Pattato il Paeie di HjfiMti , fi arriva a' Mùmtzi 
it' «itimi, detti Hant dagli Abitanti, e cagionali dall' 
acque traboccate dell'Eufrate. 

47. Semavat Borgo grande, poflo nel l'Occidente o 

Tra. 



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IN GÈNERE. IJf 

Tramontana dell'Eufrate . I fuoi contorni fono alti, e 
abitati da quelli Arabi, che chiamanti BtniKitlp, i quali 
parte dimorano in cafe, e parte folto padiglioni. 
■ 48. Grti'n, fortino pollo nel lido Orientale dell'Eufra- 
te accanto a un gran canale, E' fiato coltruilo da'Tur- 
cbt per tener a freno gli Arabi . Ma non effendo prefi- 
Jiato, in varie pa,rtt è flato atterrato da' Modani, 

49. Argt . detto dal P. della Valle Ariga , borgo gran- 
d,e, full' Eufrate, abitato dagli Arabi. 

Dalla parte di Nord-Weft di Arge , in lontanata» 
maggiore di un niiglìo Geografico, jl P. della Valle nel 
itìij. in ui) piccol monte del Deferto vide le rovine dì 
alcune café di mattoni cotti e di pietre affai grandi le- 
gati con quel bitume, che ritrova» nel terreno t'alato e 
nitrofo dt quello Deferto; onde è, chequeiìo motiteda- 
gli Arabi fi chiama Mugnti;tr , cioè ripieno di pece . 
Nelle pietre, ed in altri marmi neri e belli egli videde' 
caratteri antichiuìmi ed ignoti. Tavernieri!) queile con- 
trade fulla ftrada ita incontrato delle muraglie grofle di 
£afe dittante. 

Il Gqvcrnq di Bafra. 

Egli è unaparte d' Irai Jrahi , e dalla partedi Setten- 
trione e Ponente confina col Governo di Bagdad, da 
mezzodì col Paelc c|i Lab fa , da Levante col golfo di 
Perfia , e colla Perita . E' fintato dall' una e dall' altra, 
parte a lungo del (mmnScbUt iil Artk, e nelle contrade 
inferiori dell' Eufrate.. La Marea arriva nelfiutnc Schiar, 
iil Areb fino a Korna, di più fi lente fino ìUmiil-gemei. 
Il Peaie e tanto baffo, che per non effeie allagato dall' 
acqua de' fiumi e canali, da ogni parte hanno aliati 
argini. Ciò non ottante gii argini talora fon rotti dall' 
impeto dell'acque, e tutta la pianura per valla che fia, 
viene allagata. Talora è accaduto, che gli Arabi, per 
difende'rfi coli' acque dall' invasone de'Turchi, viabbiano 
fatto un taglici . Ma allora ne nalcono" delle malattie 
mortali, che ammanano molte miglia/a di perfone,come 
aificura Jacopo Lind nel luo ETay del 176S. Il Pacle 



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ìp o iti \" 6 è o k'c i A 

produci varie forti di gr ani , rilò, legumi, e erbe da 

mangiare- In genere di frutta ivi fi latino uva, fichi j 
albicocche, pefche, e datteri in quantità piodigiofa , di- 
modoché in neffiina altra parte ritrovatili in quantità 
maggiore, perciò portano grand' utile agli Arabi; im- 
perocché il ceppo della palma fiaccato ierse pef farmi 
delle travi, alle quali s'appoggiano i tetti appianati delle 
tafe. Se ne fanno anco delle tavole per la eoftruzione 
di vascelli, o fe ne fervono, per bruciare- Di palma fe 
nt fatino anche le porte , lettiere , fedie , c altri mòbi- 
li . Le foglie di Palma fervono per farne de'facchi è 
paniere. Il nocciolo de'datteri , quantunque fìa duro co- 
me uri faffo, e non vi fi* niente dentro, viene ftiaccia- 
to e fe ne fa di elfo una parta , che ferue dì nutri- 
mento a' Cammelli, quando fi viaggia né' defèrti. I dat- 
teri fono il principal nutrimento degli Arabi , e li man- 
giano coll'alofa fecca. V'è tanta abbondami di datte- 
ri , che fe ne mandano delle navi tanche a' Bagdad, 
nel Golfo di Petiia, ed altrove. Vi fi fa anche del co- 
tone. I caltraii di quello paefe fon eccellènti, è fe ne 
confervano le rane con egual gelofìa, che quella de' Ca- 
valli. Tavernier afferifee palTar per quello Paefe 405 
volte le LocuuY a fchtete . II Sig. Otter dice, che 1' 
arià di Bafra è affai purgata; ciò non ottante talora vi 
regnano delle febbri maligne , ehe probabilmente nafeo- 
no dall' efalazioni ptirtrde che vi vengono portate per 
metto de' venti dal deferto, dopo che quèlìo è' flato al- 
lagato dalle acque. Nella itagione più calda vi foffia or- 
dinariamente il vento boreale, che vi rinfrefea le notti; 
qualora però il vento follìa da mezzo di per 10 fpazio 
di' 1 giorni , la gente viene fnervata C del tutto abbat- 
tuta . Anche vi foffia talora il famofo vento , detto Sa*' 
finm, che, come riferìfee il Signor Thcvenot , nel me- 
le di Luglio nel 166$ ammazzò a Bafra 4605 perfone. 
Quando il vento viene da quella parte del deferto, ove 
l'arena è più copiofa e elevata , allora dalla mattina 
fino alla fera eflb' porta fero una polvere affai incomo- 
da, che offtifca l'aria, e danneggia gli occhi. Ili limili 
giornate l'aria non fi fchiarifee 'fino 'alla fera . Iti tem- 




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IN GENERE- 173 
po d'erlate non vi lì veggono nuvoli , nè vi piove. Le 
piogge fono parimenre fcarfc in tempo d' inverno , e non 
vi nevica mai ; fe però vi (ì fa ' dei ghiaccio della grof- 
fena d'un tallero , allora l'inverno vi è riputato rigi- 
dilTimo . GT inietti cagionano grande incomodo a 
Bafra. 

Parecchi Letterati di reputazione mettono il Paefe di 
Eden, ove fu il paradifo, tra Korna e Barfa dall'una, 
e dall'altra parte del fiume Schiat iil Areb , 'e per rin- 
tracciare i 4 fiumi , ne' quali fi diramava quel fiume che 
bagnava il paradifo, effi afferifeono, che il fiume Schiat 
iil Areb di là da Eden nafee dall'Eufrate e Tigre (che 
e il fiume Chiddekel della Scrittura) c di là da Bafra 
dividefi in 1 rami : che quello il quale feorre a mano 
diritta, o (ia dalla parte dell'Arabia è l' ifteffo col fiu- 
me Pi fon , e che quell'altro, il quale feorre allafiniftra 
q dalla parte di Perita è il Gihon della Sacra Scrittura. 
K' veto die dalla parte che riguarda l'Arabia , dal fiu- 
me Sch.at ul Areb, là ove riceve il canale Staffar, per 
meno del quale erto comunica ed nume Dulìer , dira- 
mali un alveo, molto largo, e profondo ptu di 8 tele, 
die forma un uoleita di nome Ctsder, fituata tra ,1 fiu- 
me . e I" alveo : ciò non orlante tutte quelle cote non 
quadrano alla deferitone , die Mose fa ce' fi urti P.lòi» 
e Giboo, e principalmente del Paeie di Eden. 

D«l fiume Scbiat ut ArA efeono alcuni canali; unodc' 
maggioji canali del Governo di Bafia chiamali MMi. 
Edo fi dirama dal fijd.ietio fiume nella diftanza di circa 
* miglia geografiche di la dal canate T>ibkÌ-SehÌrV« , di 
'i Bagdad, e (ulprin- 
di Poterne, e ,-oi 
in figura d'un arco rmolgefi verfa merzout fino alle vi- 
cinante di Barfa, ove nella contrada dt Mina (c.oe por. 
la) s'unifee col Canali di Ubile. Quello canale , che pred- 
io il villaggio Ubile elee dal fiume Schiat iil Areb, fui 
principio va veilb Ponente, e indi volgefi vedo Setten- 
irione s e nella vicinanza di Bafra entra nel canale di 
Makil , portandogli 1" acqua in tempo del Auffa , e rice- 
."rniìola da effo in tempo del riftuffo del mare . Coteltj' 



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, 174 DELLA GEORGIA 

tìuc canali formano un'arco, di cui può confiderarll cri- 
me la fua corda il fiume Schiat iti Areb, ed al paeltf 
rinchiufovij fi dà il nome d' Ifola grande . I canali ì't- 
h*<l! , Eéiìl-Kbafó , fi Emlr per la maggior parie fori 
ripieni d' arena , ed il Canal di Kimdiil è affano leni' 
acqua. - 

Gli Ariti, die dimorano in quello Governo, e nelle 
fiie vicinante, chiamanti KiM , Ihl-Uì, Munttfiki , Vfche- 
fair/fi , Bini- Mthk, e Beni-Lame. I più cattivi e rapaci 
i Miidani j ed i KiM fono i più vaiorofi. 

Il nome Suib non conviene meno a' borghi c villaggi 
d'un diftrerto vicino à Bafra, chea quell'altro" difiretto 
vicino à Kiufa, 'di cui fu parlato di foprà . 

I Turchi hanno conquidala la Cirri di Bafra col fuo 
diftretro dagli Arabi. Quello Pnefe iblamcnte nell'anno 
1668. fu dichiarato Governo { Pafchiàlik ), a cui prece- 
de un Pafcià , le cui rendile panano Soòooo piaftre, 
come il Signor Thcvcnot afficura . Onef le ftima di 
500600 Talleri. Quella differenza forfè nafee dal mag- 
giore o minore impegno, che hanno i Palchi per arric- 
chirli . I Pafchà più volte ottengono dalla Corte di Co 
flantinopoli , che 1 loro figli lucidano nella 1 loro ca- 
rica , di modo che talora per lungo fpazio di tempo 
rimane quafi ereditaria nell'inetta caia . I luoghi noia- 
bili fono : . i 

1. Bafra, Bofra , Bogara, detta Botzra da Beniamin 
di Tudela , erroneamente Ealfira , o Balfarn , in Greco 
Baftra, ed in lingua Siriaca Fertili Maìfnn, cioè Mefe- 
ne full' Eufrate , la capitale d'i quello Governo fifuata in 
una pianura,' che c una pòYzione del deferto , nella di- 
flanzà di mezzo miglio dal lido occidenrale del fiume 
Schiat ù'1 Areb, col quale la Città comunica mediante 
Un canale largo e navigabile , dal quale efeorio molti 
altri canali per la comodità della Città , e per marnare 
i giardini , ed i campi . II Signor Tavemior ftima la 
Città lontana 15 leghe FrancelTdal Golló Perlìco, e il 
Signor Thevenot 18 leghe. LaCittà è cinta d' una mu- 
raglia fatta di (erra grafl* , che rinchiude un gran cir- 
cuito liei quale fi ritrovano ancora molti giardini , e 
cam- 



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Canipi. L'aria vi èptirgata, le cafe fonomalfVte dimat- 
toni ral'ciugati al iole . .Delle piazze di mercato che vi 
i^inò', è celebri: quella, die chiamali JMerUJ, perchè in 
altri icmpi vi fi radunavamo gli Arabi de.' uaefi vicini 
non follmente a cagioft di traffico , ma anche per pub- 
blicarvi le loro opere di .doimenia e poeiìa . furono an- 
ticamente in quella Città de' Lederai! Arabi di gran 
repu.tar.io ne , r quali fpefTe volle ebbero delle control- 
Ile co' Letterati di Kiufa per caufa della Religione . I 
gran difturbt , che ne' tempi più moderni agitarono la 
Perfia , promoffero il traffico ili Bagdad . Ad oggetto di 
quello traffico la Città di Balia è frequentata dagli Ara.- 
bi, Turchi, Pérfiani , Armenj, Greci, Ebrei, elndiani, 
e gli Olatidefi , Frsncefi , e Inglelì vi hanno Ì. lpjo Cpti- 
ibli , e le loto navi vi arrivano dall'Indie , cariche di 
mercanzie. Effe vi arrivano d» Bengala ne' meli di Mar- 
io Aprile Maggio e Giugno, e da Stirate; negli ultimi; 
tnefi dell'Anno . Da Bengala ri fi portartp w ic ft*M 
di tela dt lino imbiancata , ftoffe di feta , drappi di me*- 
ia ieta e mezza latia T MufTolini ricamati , niccherò , zen- 
zero fecco , e in falamoja; f zafferano fpurio, legno di 
Sandalo' | « d' altra fpecie , Benioin, lacca, tifo, ifagno, 
piombo, e ferro d'Europa. Dalla, colia di Cptomandei 
vi portano dell» tela di lino grotta e turchina, £ ttella 
bianca, dì cui fi fervono. gli Arabi per farne velli'tì , e- 
camice . Dalla coffa di Malato vi vengono. Cardamo-, 
mi, zenzero, ee. ce. Da Stirale, varia torte di drappi 
d'oro e d'argento, turbanti, cintole di laria. , tela lur- 
cllina, indaco, ? acciaio, che ( Perdaci cornprano, peu 
farne delle lciable . Gli Olaildefi vi portano delle'fpe- 
2ierie, e del caffè da Giava. 

Da Stirate vi vengotìo meno navi Turche, che Euro- 
pee. Gli Arabi di Meskiet cSafiar, che vi arrivano col- 
le loro proprie navi, dal golfo d'Arabia vi portano del 
caffè di Macca, e da Sovahil de' Negri dell'uno e dell' 
altro fedo. Le Tribù-Arabe degli Huli e de' Beni Uibe, 
e gli abitanti di Bahre'in vi portano delle perle,' pafeate 
a Katif, ed iti altri luoghi del golfo di Perfia , e che 
per la maggior parte panano a Surale. Cotefti gencridf 



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176 DELLA GEORGIA 

mercanzie vi fi vendono a contanti. I contorni di Bafra 
Commini Urano pur pochi generi', dabaraitarfi eolle mer- 
canzie Indiane . Eflì confittone principalmente in rame 
ufato Perdano, in biade (purché i Governatori ne per- 
mettano l' effrazione ) , datteri, vino, acqua di rota , 
frutte fecche di Periìa, ed in Runias", eh" è una certa 
radica da lima roffa . In quello flato- eri il traffico dì 
Bafra nel 1730. Le lettere che dall'Indie devono anda- 
re in Olanda , paifano per la Città di Bafra . 

In Bafra dimorano più Arabi , che Turchi ; Onde è , 
che ivi fi parla più Arabo, che Turco. Oltre i Maomet- 
tani , che in parte fono Sunnefi , ed in parte della fet- 
ta di Ali , vi fi trovano anche de' Soriani Giacobini e 
Neftoriani , ed alcuni Religiofi della Chiefa Romana . 
Sonovi anche alcuni de' Sabet moderni detti in quello- 
Paefe Mendai lahia, cioè difcepoli di Giovanni, oppure 
Criftiani di S. Giovanni ; che in maggior numero tro- 
vatili nella Provincia , che nella Città . Elfi parlano 
Arabo , e tra loro anche un dialetto rozzo di lingua 
Caldea , e ferivono con cararteri antichi, altrove non 
tifati . 

La Città di Bafra deve la fua fondazione nel 6}6. a 
Omar, il fecondo de' Caliti. (*) 

In diftanza di' circa 1 miglia da Bafra alla volta del 
deferto, e nel deferto ritrovanfi degli avanzi d'una Città 
grande, che credonfi edere dell'antica Città di Trridm, 
che fu la Capitale della Provincia di Mefite . 

2. Miravi, villaggio , una meo' ora dittante da Ba- 
fra (">, fui nume Schìat iil Areb , ove gli Europei ta- 
lora 



(•) La vecchia Cini di Birft /abbacata da Omar er 

e mera fino a due lfgh* Tedefche Ionia™ d.-" r — 

n,r^ „„r„ Sud.-a/efl =1 Sud . Vi li trotant 

, che la circondava , c non pochi fcpolcti di molli dotti M11- 



{ ■■ ) Anzi è liruaio al di folto 1; mura di Bafra , ed è quali come la 
Cittadella, oflia Caflello della Otri. Qsi', rjlicd- il Ondati, oflis il 
Capiiau - Pafdia , il, gitile ha il comando Copia le Galere febolmenra 



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lora prendono a pigione delle ville, per tra (tenervi fi qual- 
che lempo. Tra gli abitami ritrovatili de' Sabci. Una 



re fine 
3-/ 



ov.iuj ,ì:iìì 



. Quindi è che queiìa contrada ù una de' 4 paiadifi, 
c gli Arabi dicono ritrovarli in Afa. 
4. Hafrr , luogo fintalo fui fiume Schiat HI Areb 5 
6 ore di ftrada di là da Bafra , fin dove pollino ar* 
are le navi , che vengono dall'Indie , che non pof- 



giornata lontano da Bal'ra , ed in vicinanza del luogo 
che ficaie . 

6. Ahaàtn , Città fituata ove il fiume Schiar iil Areb 
entra nel Golfo Perfiano, filila parte di Nard-Weiì del- 
la fu* bocca , una giornata e meizo dìilante da Bafr* 
dalla parte di Sud-Oli. Il Geografo Nubiele dà a quefto 
luogo il nome di Cartello . 

7. Zeirsì, forte dirimpetto a Abadan , ed in vicinati- 
la di codefla Città in un Ifola fituata nell'imboccatura 
del fiume- 

8. Sede , un altro forte nell'imboccatura del fiume, 
io faccia del Borgo di Mckam-Mi, ove tra elfo borgo, 
e quell'altro di Raltmanie, in poca lontananza daBalra j 
v'è un deferta. 

9. Il forte di Kabban, polio fil! confine della Provin- 
cia Perfiana di Chufiftan , e full' imboccatura del filile 
Schiat iil Areb. 

Il P.iefe, o fia l'Ifola, fituata tra il fiume Schiat HI 
jffit. ' , M Areb, 



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17S DELIA GEORGIA ■ 

Arcb, il canale di Haffar, il fiume Tiifter, c>i il golfo 
Perdano, chiamali Gbtfan, a G'jìji. 

Dalla parie di NordWcft una giornata lontano da 
Bafra, nel deferto, trovali un Borgo, che come alien, 
fee Texeira, chiamafi Drabtmja, ove egli nel 1604 vi. 
ite molti acanzi d'una Città , i cui contorni fono col- 
tivati. Indi volgendoli verte Settentrione, a ninno fini- 



nel mele di $ell 
Al 'jbàffir , 7 



ali' Eufrate . Quando 
aliarla una gran parte 

;c full' Eufrate, nel lido 

"ni lido Occidentale dell' 
1 di Baftra. 

Il 



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ì N G E TI E R È. ÌÌ9 

Il vilk^iii J'mì-* , che I ti-, .' -L- a dki- ix-mprefo nel go- 
verno di Baftra, fin da Kafr Ibni Hubeire comunica II 
fila denominazione all'Eufrate , clic vi incomincia chia- 
marli fiume di Sur* . Il villaggio anticamente fu città . 

Mcfopotamia al Dichcfira. 

Là Mefapotamix prende il nome greco dalla fna filua- 
zionc tra' fiumi Eufrate e Tfgre . Per l'iftelTcl motivo 
gli Arabi ìa chiamano Al o Et Dfchtfim, cioè Ifola Ò 
Perlifola, il ^ual fignificato Dfthtfm Bài Nikwn , è 
iin nome mezzo Arabico, e mezzo Sirìaco; Gli Ebrei le 
danno J' iftertb nome, che alla Siria, chiamandola Aram; 
aggiungendovi anche degli altri nomi , per dilìingucrla 
maggiormente , dicendo Aram Naluraim (cioè la Siria 
tra' Bami , e l'addai Aram . Gli Arabi hanno ditifa ciuc- 
ila provincia in ^..Quartieri (Diar)i ed a'j. primi han- 
no data la denominazione delie loro tribù, che vi fi fo- 
no fìabilite. QitciliQiiartieri chiamanfi Di.ir-Bek.ir, Diar- 
Moàhir {M«ànr) oppure Dixr - Rxkxt , Dar - Rxb'iah ri 
Raiiija, (Reliix), c Dìsr-al Dfcht&r* nel lenfo più ri- 
ilretio; chiamali però anche DUr - Muffii o Mefiti , col 
home della città capitale . I Soriani alla MclopOtamìa 
c Soria danno il nome d' Occidente, ed all'Adirla e Cal- 
dea quello d'Orienti; 

Dfcicjìra nella fua parte fcitentrìonale comprende la 
montagna Tdurus , che comunemente (limali dividerla 
dall'Armenia maggiore. La montagna dall'Eufrate ilen- 
defi'per Urfa e Diarbekir verfo levante , onde inoltrali 
nella contrada di Kifilken verfo Sud- "afeli : ove prende 
la direzione verfo fettentrtone fino a Nifibin, indi ritor- 
na alla volta di Sud -Veli, e va fino alla dillanza di a. 
giornate eli Moful . La montagna ptelTo Simìfcbur fleti- 
deh" da Nord oli verfo Sù'J-weft. Al monte Taurus fi 
danno varie denominazioni , che hanno rapporto a' po- 
poli j che vi abitano , chiamandoli per «tèmpio 'tarai 
Cerai, cioè monte di Ciro ; Tura Zxobaio, cioè monte 
nfeiuto Mani Sajni . Nella contrada inferiore del fiume 
Kabur, che prc!>..> Karkilia s'uui-ce air Entrate, 1 mon- 
M i ti 



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jSo CELLA OBORCIA 

|ì terminano , e di là dal delio fiume incomincia ima 
pianura , che arriva fino a' momi di Hamre . Coletta 
pianura è egualmente fidile , e produce l'illeife erbe, 
Che l'Arabia deferta, In efTa non fi trovano piante * 
fuorché la Rigolizia, che vi fi fa in abbondanza , la qua- 
le meila nell'acqua, la rende più lana, ed èalcaio di ca- 
gionare una copiuiii irnljiirazione, Non fi trovano in co 
tella pianura ne viveri , né acqua buona; imperocché 
quella poca acqua , che »i fi trova , 0 è amara p puzzo- 
lente , c non è a»a nè per bere , né per cucinare , Per 
confeguenza chi non fa il fuo viaggio fui fiumi Eufrate 
e T'gre, o a lungo di elfi , ha da forTrire molti inco- 
modi , fenza far menzione de' pericoli che vi fovraiìano. 
per gli aflajlini di ftrjda. i.a detta montagna di Htmrv 
incomincia di là dall'Eufrate nella contrada di Diche, 
mafe, e atiraterfera dall'Eufrate, feorre per la lunghez- 
za del Deferto di Dfcucfus , dà luogo al paflaggio del 
Tigre preQb Afchik e Mafchuk in faccia a Eski Bag- 
dad, e pafla per il deferto di Bagdad fino a Kifil - Ru- 
ttai, ove Ri aperta per lafciar paffare il fiume Diala, 
traverfa la contrada dì Wafu e Zazikc, che. è il confi- 
ne della Pcrfia , ove la montagna prende il nome d( 
Hnr.irm^ e va teiminandofi fui golfo dì Perfia . E 1 una 
catena di monti baifi e llerili , co|ierti di terra rofficcia .. 
In alcune Icontvade di quefta montagna , per efempio. 
dalla parte di Mot'til e Scherezur fi irova una fpecie di. 
Minerale nero (che fembm effet btiume), che brucia 
come una candela dì cera, deua dagli abitanti Mommi». | 
minerale . L'Eufritt y la di cui forgeute fu deferitta nel ' 
governo di Arzeium , da queflq governo, e da queilo di I 
Piwas pafla in Dfchclira, ove di là da Racca riceve il, ' j 
fiume Bclìkhe , che viene da Harran , e preiTo Karkifia, 
i! finnic K!i,i;»i-- , dopo che a quello fiume s'è unito 1' 
Henna s ■ Il Tigrt, tu arabico DiJiclrelc the nai'ce dalla 
parte orientale di Diaibckir pretto un antico calìello ro- 
vinato, da una caverna con Ilrcpito grande, prima d'ar-v 
rivare a Diaibekir già vien ingranalo da parecchi in- 
fluenti , Pano fono filenzìo i fiumi minori , che il Tigre 
riceve dalla parte di levane, > C noto follante-, che un 
' " ' brac- 

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i H G E U È SJi 18Ì 
hìietìò de! fuddetto fiume Hcrmas , di nome TJirlfat 
"àttraverfa il deferto Sindl'cljiar , e preffo Teirit s'uuifcd 
ài Tigre; .. 

L'acque dell'Enfiate fono fempte tórbide. Si purgatici 
con allume, il quale non fi crede puntò prc^itidiccvolc^ 
comi; lo tofégna Jacopo Lind nel fuoEiTay 1768. Cote- 
fio fiume corre molto adagio nella contrada di Bir, S 
navigabile con piccoli navigli fin là dovè s'unilcé col 
Tìgit , e con navi più grolle fino a Feniche b fi* 
Riilwania , perchè più in -hi gli fcogli impedirono la- 

coIe-^pdlToiio fcanCarlì gli fcogli. li Sig. CutVrfglìt no; 
ta, navigarti nell'Eufrate con maggior comodo rie' triefi 
d'aprile e Ottobre, éfleudo allora il fiume piti graffo per 
l'acque piovane, ed eflere le navi dì ctii ir ne fervono, 
.di fondò plano . ! raiiii , che efeohò dall' Eufrate i piii 
voite formano ifoletle : il fuo corto è rapidi) nella 1 con- 
trada di Ana. . 

Il Ttìgi preffo Mofui è pfofòndò e veloce ? ma id 
pòca diftariza dalla fua forgente incomincia a far moi- 
tiffimi raggiri : forma molte itole j e .le panche d'arena 
vi fon frequenti . Circa una giornata e mezza di là d* 
Moful, preffo uh luogo àcuo Afigmr , la navigatone det 
Tigre vien Impedita da un ar^ni;, detto così da Taver- 
riier, largo lòo. piedi di fatti grotti, die vi foriti a una 
pefcaja, profonda circa %<3. refe, che da Tlievenot È Ri- 
mato un avanzò della baie d'un ponte, per cui feorrè 
l'acqua con Illrepiiri grande. In quello Itiogà non fola- 
mente le pérfone sbarcano ; ma fi francano ailchc le> 
mercanzie, che fi rimettono fu' navigli di là da queftcf 
luogo. Circa z. giornate di qua da Bagdad, 0 fìa nelli 
contrada, de! paefe di Didgel fìniicono le panche d' art- 
tia, ed il fiume s'allarga molto più ; fcOrre però tanto! 
adagio', che appena lino fe n'accorge. 

Quanto al vento famofo , che dagli Arabi chiamati * 
Ssmuirt , o Simtìm , da' Turchi Sjitiydt e Rigne , da' Per- 
fidili Biiàii Sanitir , e dagl'Indiani 0.'ns^h'mf,. ne darò" 
uh ragguaglio conforme a quello de' viaggiatori ; i quali 
fiponanrj in qmil maniera egli to'-ia 1 in Lak Arabi , ed 
M 3 in 



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igj DELLA GEORGI^ 

jn Dfcliefìra . Imperocché i Sigg. Boullayc le Gouz^ 
Thcrenati e Otier riportano, che quella fpccie di vento, 
l'otri fa Molili, e Bagdad , ne' contorni di' Knfli Suria, 
lilóco funaio nel governo di Bagdad in poca diflarus 
da' confini della Perita, ed à Baita- Ma nelTuno di lo- 
ro dice , da qua! punto cardinale quella vento venga. 
Soffia ne' tre meli più caldi Giugno, Luglio, eAgofto. 
Thevcnot , il quale aflrcura d'clierlen- informato colla 
maggior ertezza a Molili da perfone più degne di fe- 
de conformi nelle ìri-.o anemoni , riporta, che ira Moiul 
e Bagdad coietto vento follìa fediamo nella campagna 
non da per tulio ma (fecondo il l'uo parere) Colt auto 
nc' eontorni del Tigre . quantunque cofforo , chi: navi- 
gano fol ditto fiume, non lo tentino. Quella relazione 
fu confermata dalla di lui propria efperiénw avuta nel 
mete d' Agoflo •' imperocché full' entrare del detto mefe 
una carovana partì da Motul per terra per andare a 
Bftpdad parlando per Kiurdiftan , C nel fecondo giorno, 
dopo la partenza, a Molili venne la novità effe:- morte 
parecchie pedone della Carayana ; ma il Signor Thcve- 
ìiot che ne' dì 18 Agoflo partì per acqua, non ne Ten- 
ti v'erun incomodo; quando però pretto Eski Bagdad af- 
cuni de 1 tuoi compagni di viaggio sbarcarono , clìi appe- 
na fecero ivn pano per terra , che tentirono il Samum, 
come un aria infuocata, e Armarono meglio, di rimbar- 
carli frettolofamente ■ Egli racconta inoltre , che ne| 
itì35- nel mefe di Luglio in termine di 20. giorni mo- 
rirono a Bafra 4000. perlbne. Coloro, che gli fpiegara- 
r,o t pcrniciofi effetti di cotefla fpecie di vento, furono 
liuti d'accordo nel l' a fieri re , che chiunque tira a te co- 
ttilo vento , cade fubiio mono per terra ; e che alcuni 
ai effì hanno encor il tempo di dire , chs fentono un 
fuoco imerno. Ma il Signore Bouìlaye le Gouz afferi- 
fcc , che le perfone , imbevute di quello vento , muojono 
co'la bocca aperta, e mezze arrabbiate. Thevenot, che. 
s'è informato da gente fiata teftimone oculare di fimilf 
pevfone foffogate , e che le 'aveano toccate con mano , 
racconta , che effe diventan nere come J'igchÌo.ttrS , e 
palpandole, fe ne diftacca la carne delle offa, e rimane 
nel- 

. i Digitized by Google 



lidia mano. Dicono efler accompagnato quefto vento da 
lina fiamma fortile come un pelo , e morirne foltanto 
coltura, che imbevono la fiamma . Il Signor Tlicvenor 
è di fcnlimento affai veriimvle , nj'cere quarto riiora vo- 
lante da efalaiioni fulfuree accefe , ed il Signor Otrer 
after ifee enervi talora mefcolato il vento d'efa (azioni 
S'iH'uree. In rotelle contrade non v'è fcarfezza di Zol- 
lo ; imperocché in ditUnza di poche ore da Moful , rifi- 
la Provincia di Dfcheur* vicino al Tigre incominciano 
Mariti di Zollo, che ften.Iendolì per io Ipazio d'alcune 
miglia, e iè nefente l'odore liti fiume Tigre, e neven- 
gon cagionali de' Bagni calili in co tolta contrada . Si- 
mili Monti di Zolfo incontranti nella Provincia di Riar- 
di ilan . E' notabile, che nella prima notte dopo la tua 
partenza da Moful, il Signor Thevenor liil fiume Tigre 
lenti un vento caldiilimo (che pe;i> più volte fi rinfrè- 
fcav»), perciò egli ebbe paura, che ione il Samum, 
perchè coretto vento veniva dalla parte del primo de' 
liiddetti Monti di zolfo. Dalla fonazione fi può conclu- 
dere, che il vento qra di Nord- Wcft ; e per t'appunto 
quefta fu la contrada di lyiurdman . Le portone dì lòpra 
accennate, che eran partite da Moful, furono foffbgare 
dal Salmum, il quale forfè vi avrà condotte le ciato-io- 
ni fulfuree da' monti di zollo. Quando il Signor Otrer 
atferifee, che il Salmum odora Ionia preflb Kafri Scìù- 
rin, egli vi aggiunge , che la contrada , ove elfo forra 
pii\ frequente , è il Deferto ; c che coietto vento inco- 
mincia come un turbine, e ninfee prello. Che gli Ara- 
bi , accorgen doline di lontano , li mettono lolla pancia 
in terra , nafeondendo la faccia nell'arena, e cuopren- 
dofi ben bene . 

E 1 notabile, quel che dice ilSignor Orter, cioè, non 
euetr mortifero il uiddetio vento agli animali pelofi, e 
cagionar foltanto in cui un tremito, ed un ludorcopiolo . 
Nella diferizione della Perlia e Arabia li dirà dell'altro 
concernente quello vento letale. 

Ne' deferti della Provincia di Dfchefira da un luogo 
all'altro girano vagabondi gli Arabi , Kiurdi, e Turca- 
Manli, e propriamente fanno il rncltiere di ladro- Gli 
M 4 ..^^.Ai-a- 



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1$4 DELLA GEOHGtA 

Arabi, die ii fono «abiliti fu' Fiumi Eufrate, e Tigrf, 
coltivano il miglio , ne fanno pane , non mangiando 
altra forte di pane . I luoghi della Provincia fon po- 
politi ; è però cofa rara di trovare gente per la cam- 
pagna . 

I Soriani domiciliati nella Mefopotamia parlano il 
Dialetto Aramtf't , eh' è il più elegante de'. 3. Dialetti 
principati della lingua Siriaca ; Ove però non fon com- 
prefi i Soriani , che abitano ne' villaggi della contrada 
di Urta ; perchè colerti ulano un Dialetto de' più corror- 
ti, e peggiori: egli è tifato ancora da' Soriani, che abi- 
tano ne' monti d' Affilia. 

Il Governo di Diarb t kir. 

E 1 dinaro dall'una e dall'altra parte del fiume Ti- 
gre, e da levante confina col governo di \P an , da Set- 
tentrione col Governo d'Arzeruin , da ponente col Go- 
verno di Siwai, e da mezzogiorno co' Governi di Ita- 
ca e Molul. In (niello Governo , cioè come fuppon;:.o, 
ne' contorni di Hafnì Kie'ifa, v'è un Diftretio notabi- 
le , detto da' Soriani Tur Ahiin , cioè monte d' Abdin , 
o fcmplicemeote TVjr o Ter cioè monte , detto anche 
Mante de' Terapeuti, e Haitam, che comprende gran nu- 
mero di Borghi , Villaggi ,. Conventi ripieni di Frati e 
Monache di Soria della fetta de' Giacobiti, che parlano 
Siriaco o fia Caldeo, e abitano tra'Kiurdi. Anticamen- 
te erano fubordinati ad un ibi Vefcovo , già detto di 
Tur-Abdin ; ma nel feguito de' tempi fono flati oiiii- 
nati de' Vefiovi in più luoghi, per eleinpio in Salaci, 
Betb-Mznaem, Moiiaà, Haa , e nel MMujUro ii S. Mal- 
chi , i <juali luoghi fon GtUilì in quello Dilirctto; di 
più nel 1364. il Vefcovo di Salaci] di nome Saba tu 
creato Patriarca di quello Diilretto, contro il legittimo 
Patriarca Ignazio VI. e fu confermato dal Sultano di 
Haini Kie'ifa . Quello Scifma tra Giacobiti durò fino al 
1494., nel quale Ipazio di tempo i Patriarchi di Tur- 
Abdin rifederono nel Borgo di Sdach nel Convento di 
S. Giacomo. 

Il 



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IN G 1 N 0 R E, lif 
II Governò di Diarbctir è disilo in \g. Sandfciaccati 
ed in 5. allri Diltretti , che come dice il Signor Ri- 
cani, chiamanfi in lingua Turca Hukinmst , cioè Terri- 
tori liberi. Dei 10 Sandfciaccati undici ne appartengono 
all' Imperniar Tikco, e 0110 ne fono del Btg de Ki'itrdì , 
la cui carica non è in arbitrio del Gran Signore , ma 
bensì ereditaria nella loro discendenza ■ Delle tribù de' 
Kiurdi non ne conofeo pi» che due, che cliiamanll Mil- 
la e Gtrgtvh. li Sig. R-icaut noia i nomi de 1 Sandlciac- 
cati .■ ma ficcome m' accorgo bene che per la maggior 
parie fon erronei e che pochi nepolTono correggerli coli' 
ajuto de' viaggi del Signor Otter, ho (limato meglio di 
tralafciargli . Sono notabili, 

1. Darbekir, Diiriickr , o Dìarhtk, Città fui Lido od' 
cìdeniale del Tigre , che anticamente fu chiamara For- 
tezza d' Amli o Amti o Amidi , oppure Emed , da To- 
lomeo Amman, Cor.jlmtin, allufivamente al nome dell' 
Imperatore Conftsnzio , e da' Turchi Ktra Amìi o Kn- 
r.iemit , cioè Amid la nera. Il primo di quelli nomi de- 
riva da ttn ceno Arabo di nome Btkir , che vi fifsò il 
fuo domicilio (Diar). La Città è d'un gran recinto, 
c la tua muraglia fatta di fatti neri, è altilfima , e co. 
me Abutfeda nota, è un Sicuro riparo contro il fuoco e 
ferro. Cartwright , Tavernier , e Lucas dicono; che la 
muraglia è doppia. V'è un Cartello, pollo nel l' estremi- 
tà fettentrionale in un picco! Monte , che domina la 
pianura, eh' è di là dal fi '.ime . Nel Camello r'è un pa- 
lazzo del Governatore. L' ifteffa fpiaggia Occidentale del 
Tigre è adorna di giardini, ove gli abitanti nella ftagio- 
ne più bella dell'anno trattengono per divertirli . LaCir- " 
tà è popolata, e v'è gran numero di Cristiani , che per 
la maggior parte fono Armeni , e gli altri Sono parte 
Neflorùni, c parte G'tacobiti di Sorta. Il Metropolitano 
de' Neltortani di nome Giufeppe , nel 16S1. fi ibttopo- 
le al fommo Pontefice Romano , e da elTo ottenne per 
fc, e per i fuoi SucccSSori la dignità di Patriarca. IGia- 
cobiti vi hanno un Metropolitano.. Gii abitanti hanno 
l'abilità di preparar de! m arrocchino rollò di buona qua. 
lit.i . Il Ri. me Ti:jrS vi fi pjflà col.ie barche; ma nulla 



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lS6 p E L L A GEORGIA 

diltanza d'un quarto d'ora di là dalla Città v'è un ptìu. 
te di pietra, che fecondo Prelazione di Cartwrighr con- 
fitte in zo srchL Il primo de' Sultani Ottonanti! con- 
quillò la Città nel 151J- v'e chi foiìiene, che antica- 
mente vi fo(fe la Città di' Tigr.inactri» , la quale pcròda 
altri credefi Hata più là fui Tigre, 

Dalla parte meridionale delja Città , tra ella , ed ij 
Diretto di Siverik v' è un monte di nome Karadafibe 
Da effo nafee un fiume dell' ifleffo nome, che di 
là dal ponte fopra accennato entra nel Tigre. Dall' illef- 
fo monte viene un altra fiumara in due alvei, di nome 
Giienktfcbil" , i quali in poca lontananza dalia loro Sor- 
gente s'unifeono, e formano un fiume riguarderete, il 
quale dopo efTere pattato fotta un ponte di pietra di ià 
dall'imboccatura del fuddetto fiume Karadfche Dag, en- 
tra parimente nel Tigre. 

W Dijhctta di Amii , che porta il nome della fud- 
detta Città , è il più riguardevole di tutti gli alttì , c 
dalia patte di ponente confitte in una gran pianura aper- 
ta . Vi fi parla Araba, Caldeo, Turca, Ptrjìtmo ,Xurdtfi , 
e Armena. 

Annotazione. Ne' viaggi di Cartwright fi fa menzione 
d'una contrada, J giornate lontana da Diatbekir , e 5 
da Bidlis , la qtule dagli affranti vien chiamata Manu- 
fatte. Ella è funata in una valle fertile , e d'un terreno 
graffo. Egli vi aggiunge , che un miglio Inglefe di la 
da cotefta contrada v'è un albergo denominato da S. 
Già; Battifta, ore i parteggiai per motivo di fuperftizio- 
ne fanno clemofinc a' poveri. 

z. Mtfarikin, Meìafarikin , Maij jjihankin , Mìajarekfni , 
detta da'Soriani ,',-f.iiffe rchin , M.iìpbenat , e MaipIxr.iB,t , 
e da Ammonio Alauprafla , fecondo il (èntimento d' al- 
cuni detta anticamente Marlyropolis , proptiamente la 
Città capitale di quella Provincia , porla da alcuni in 
Armeni , da altri tra l'Armenia , e Mefopotamia, e da 
alcuni in Mefopotamia, è fintata nella pendice meridio- 
nale d'un monte', detto Snjo nella Cronica, di Dionifio, 
ed è murata. I giardini vi vengono^ mainati da un fili- 
aie , che in poca duìanza dalla Città verfo la parte di 
Siid. 



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tfjqiNÉRB, J S7 

Smi-Weft , nafcc da ima fonie detta ATn-haus. Per 
andare da quciU Città a Mofnl , panando per Mardin 
vi vogliono 8 giorni, e 6 , paflando per Hafni Kieifa . 

In quelle vicinanze turano le Città, Hatdjcb, detta 
da' Soiùmi //.«.«*.. , e Himn , cinte di monti, ove in 
poca lontananza vi fu il Diretto di Marlin. Non so, 
fe cuTiano ancora. 

j. Srwf , o Éfttri , in lingua Siriaca Sttredi, e Ma- 
hidra, Città nel Quanicre (DiaO di Rabiah in uncol- 
le , e fecondo la relazione di Abulleda , poco diliante 
dal Tigre, una giornata c mezza da Mefarikin. Evvi un 
Metropolitano de' Neiloriani. 

4. llafni -Kiti/a , o Hefn-Kipki , detta da Abulfed» 
flejhf? Caifa , da' Soriani Htfen-Kcpfa, cioè Cartello dj 
Kepha, o fempliccmeme ihfiia, Città grande fui Tigre . 
Dalia parte fet reni rionale , fui fiume v'è aa Caflello , 
con il quale la Città hauna comunicazione mediante un 
ponte, per cui fi patfa il Tigre. 

J. Kardi, O ZjWf, oppine Dllhrir.fi ll-ni , oJlmiimtr, 
pwero Dfchjirat foni, a Bea Omar, cioè Itola de' fidi- 
noli, o fia del figlio di Omar , detta anche femplice- 
ineme Dfchrfirt, ed in lingua Sinaca Goziru o Gw;/U 
(tibia), talora coli' aggiunto Gazarti Kard«, e Gazarli 
Zd'dta , come pure Btth-ZabAe , donde gli Arabi for- 
mano il nome B.i-Ktrdu , e Bj-ZVW.t , detta da Ara- 
iniano, BtzMt , Città piccola in un Kola del Tigre nel 
quartiere di Rabiah. Oli nafee in quella Città gli vien 
dato il nome Dicheferi ; onde fegue , che codeìlo temi- 
re non lignifica generalmente un uomo, nato ne.'Ia Pro- 
vincia di Dfchefire, o fia Meibpoiamia , de-nominando- 
vifi ognuno dal luogo, ove cnato, per eftmpio alDiar- 
bekir, al Muffali, ec. 

A' tempi di Jicniamin di Tudeb , vi fi trovavano cir- 
ca 4000 Ebrei , ch'eran foliti di andar ne' giorni di fe- 
lla in un luogo vicino, creduto, clic vi fia fiata la Si- 
njgoga di Efdra, per farvi delle preghiere, 

6- Sadir, Borgo e Cartello fui fiume Ti.r;re, 1 gior- 
nate lontano da Diarbekir , nella pcn.iice orientale di 
mi monte detto Sultan fnlaii , da cui katurifee una 



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iS8 t> è h h À ctOKcil 

fiumara , che traversando il Boigo , va ad unirli ai 
Tigre , 

In quefta contrada non fi trova altro albero, fuorchà 
il Sutino. 

7. Saura, Ciltà piccola ira Dìarbtkir e Mardin, co* 
nolciuta per enervi un Vefcovo de' Giacobiti . 

8. Mardin, Manditi, Marititi , Mertin, Marie, Ca- 
rtello famofo nel quartiere di Rabùh , porto in mezzo 
alla pendice d'un allo monie , piazza aliai ione 1 per la 
fila fonazione, e per i lavori falli a fcarpello nella Roc- 
ca, ove conduce una ftrada tdrtuofa . Evvi acqua di fon- 
te, ciò non ottante vi fi fuol bere acqui di ciiterna; à 
pie del Caftello pela un gran fobborgo , ove rrfiede un 
Arcivefcovo, fubordwaro al Patriarca d' Antiochia della 
nazion Soriana . Il Signor Herbelot sbaglia , dicendo j 
che quefto luogo è funaio fui Tigre , Tinnir Beg non 
jiolè impadronirfi dì colerlo Caftello, quantunque lo af- 
fediaffc lungo tempo . Le Sufine di quello luogo fono 
famofe . Nel Diftrettói che da quello luogo prende la 
fua denominazione, è comprefa la Città di Nifibin. 

In poca diftanzi dalla Cina v' è il r^onaflero di S. 
Anania, detto il Monajiiro Zaykaranii, ove rrfiede il Pa^ 
iriarca de' Monofifiti , o fia Giacobiti d'Antiochia. 

Alle radici del monte di Mardin vi fu una piccola 
Città di nome Uumifir , ed in pnea lontananza da Mar- 
din deve cctearfi la piccola Città di Caphartutaì- 

9 . Naféin o Ktfiiin , detta da Benjamin di ftidela 
Nttf&m , in antiche monete Krféis , chiamata anche 1 
Jiifibir , da' Soriani moderni Zauho o Zola o Saba , da 
Rauwolf malamente Zibìn , da' più antichi Achur o 
jìcbad, e Antiochia MyfAatii* , Città piccola, che quan- 
tunque raiTe-mi^lia a l;u viP'jjfrgifi , pure è la Capifale del 
Dìar ftabiah; fu però ino: kj più r a lardato le amica- 
mente- A Settentrione di effa v'è un alto monte, dcito- 
una volta Mxfius , ora Tfchiuii , ove il fiume dell' ilteflo, 
nome, e di .quello àiHcrmaf ha la fua forgente; il qua- 
le feorre preflb la Città , e vi fi patta per un ponte j 
Prima clic codclìo fiume s'accerfri alla Città, clìb fi di- 
vide in parecchi canali, che fervono ad inafferc Ja«n*. 

P*- 

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paglia, fertile di Ccionc, Rilo e altri prodotti. Tra gli 
abitanti ritrovali gran numero diCriftiani, Armeni, Ne- 
ftoriatfi, e pochi Giacobiti . Ella fu la Sede d'un Ve- 
fcovo de' Giacobiti, e d'un Metropolitano de' Neftoria- 
ui. Il Signor Hvde e Perilhol , de ìtinrrihm munii pag. 
<5o. Noia ; fa alcune dìfficoltàcontro l'opinione de'So- 
lianì , che credono effer Nalibin l' ilìefia colla Città di 
Zola u Saia, di cui fi fa menzione nella Bibbia. 

Annotazione . Tra quella Città , e quella di Moful , 
dittami l'una dall'altra 405 giornate , v'è un defer- 
to, ove dai villaggio Kandfchi in là, non s'incontrano 
jiiù nè Citta nè villaggi, e per conleguenza ne anco vi- 
veri, Evvi anco fcarlczza grande d'acqua buona, c per 
mancanza di legne vi fi brucia io fiereo lecco di vacca . 
Vi girano da un luogo all'altro Arabi , Chiurdi , e Tezi- 
Jh, che nsn trafeurano veruna occafione di rubare, ed 
obedifeono foltanto a loro capi , detti Scheichi . 

10. Darà, luogo poco diilante da Nefibin, fatto Cit- 
tà nei 506, fu anticamente -piazza forte in difefa de' 
confini della Perfià, è la Sede d'un Vefcovado de'Gia- 
cobiti. Abulfeda dice pofar quefto luogo alle radici dei 
Monte Mardin . 

11. Eafar Tulfiòia Città piccola, J parafa nghe dinan- 
te da Darà fecondo la relazione di Abulfeda, 

12. Kotfibe-Hifar, dagli Arabi ancora chiamato fino 
al tempo d'oggi Dimajir , o Duneìjìt , Borgo in una 
pianura , con un Cartello , poflo in un luogo elevalo, 
donde icende un Rufcello , che và ad unirti al ftiddetto 
fiume Hermas . Quello luogo, 4 ore di flrada dittante 
da Mardin , e jo da Nefibin, è abitato da molti Cri- 
fliani, e fu Città grande , come Io dimoftrano le vallo 
fabbriche, che vi efiftono ancora. 

13. Kijilhtn Villaggio , .circa é.orc di cammino dittan- 
te dal luogo precedente, abitato da Soriani. 

14. TtU (nome Siriaco, cha lignifica Monte) oppure 
Tela Manzalat per diftinguerlo da altri luoghi di fimil 
nome, anticamente Antipoli 1 , Anthtmisfn , Atithtmujìada , 
e Confammo, Città pofta a Ponente di Nefibin . 



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*yw 1> H l_ 1, A \J E 1/ n U 1 A 

15. Sewiik, o Sivertk Città fcpra 1111 fiume piccolo} 
Che và ad unirli coli' Eufrate , in mezzo ira Urta, e 
Diatbekir . La Cina comunica il ma nume a un Dl- 
ftretto. Dalla pane ili Levante vi patta la fìrada, che 
conduce a Diarbekir , e che per lo fpazio d'alcune mi- 
glia traverfa le tocche relè praticabili a forza di (car- 
pello. Quella Città è forle quella di Silabarch , il cui 
iito il Signor Aflemann non potè ritrovate. 

A Settentrione , e Nord- Weft ili Diatbekir fi ritro- 
vano i luoghi feguemi; 

ìó. Schifai Villaggio , abitato da Armeni, un'ora di- 
nante da Diarbekir . 

17. jÌYgitr.a Borgo in un Monte, le cui radici fon ha- 
pnate dal Lago di Cuculi fibsk . E' il luogo capitale d'uri 
Principato, abbondante di vigne, che f«niio un vinoec- 
ccllente, che veniteli a Diarbekir e altrove, ove fe né 
beve in quantità anche da' Turchi. 

18. Khartobirt , Kbiirtbiirt , Kbsrlbart , Kboribtrt , Ha- 
rtlbaret , Kbarffurt , voIgarmcDic Kb,irpnt, oppure Rizni- 
ziad, o Hifn-ziaà o Zuid , Borgo cCallellò in un Mon- 
te, fui fiume Schemi fai , che fi congiunge coli' Eufrate ; 
1 giornate dinante da Milana. Evvi una vafia pianura; 
the. confina co' Diiìretti di Perith. e ffibtmifcit - Gezdh. ; 
AI Borgo è fubordinato il Di/tmto di Viubad . 

Annui azioni . 

1) Non è a mia notizia, ove Ila funata la Città di' 
Kaiikala, che Abulfeda mette nel governo di Diarbekir. 

2) Nella contrada i'upenoie del fiume Ti^re , già com : 
prefa probabilmente nell'aurica Provincia c'Almia dell' 
Armenia maggiore (la Provincia Alzanica) là ove if 
Tigre, ritirato tra alte montagne, è piccolo, ritrovatili 
ddle miniere d'oro, e argento, fcayate da' Greci; che 
però ne! J743 , quando le vide il Si;;. Otter , rendeva- 
no poco . Alcune giornate più in ti, e Agl'Eufrate a 
Kiebban vi fono altre miniere, che fono in peggiore fia- 
to v Indi paifando l'Eufrate lì arriva in J.ore a Arebkif' 



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INGENERI, jfjr 
He) governo di Siwas. Clic il governo di Diarbekif flen- 
defi fino a Kibban dell'Eufrate , ciò dimo Arali dall' «T- 
ierzione dei Signor Oner , che dice ritrovarli il Borgo 
di Arebkir ira le Provincie di Diarbckir e SiWaS, 

3) Pah, delia da Lucas PWtfie , Cina e Cartello iri 
Un Monte cno lui fiume Mìirad ; clic in poca diHanza 
da coKila Città , preflb Rifcbtwan entra ncll' Eufrate ; 
Cottilo luogo è foriiffimo per la fua limazione, ed è 
governato da un Principe indipendente . Una iola flrada 
itrcita conduce al Cartello , e fui Dirupo , ov' è polio , 
v'è tanto terreno fenile, quanto vi vuole per ti mante 
hitnento d'ini prefidio fufficicnte. 

ti Governo di Urfa, o lattea. 

Comprende il Qitarticri (Dìar) di Modhar (Mudar) 

0 Roca j di cut fu parlato ( Mcfopotmiiia al Dehcfira ) 
è una parte di Diar Rabiah (hcbìa); e dalla parte di 
Setienirione confina col governo di Diafbekir , da Po- 
nenie còH'Éufratej da mezzogiorno col Deferto di Sitiil- 
fchiar , da Levante co! governo di Moful. Sonovi de' 
vaili deferti, ove per 4 0 5 giomatenon fi vede né Cit- 
tà né Villaggio, e vi gitano co' loro befliarni de' Khìar- 
di malandrini, che non temono nè i Pafchà, uè l'ittef- 
fo Gran Signore , Arati di liniil condizione , e Turco- 
manni. Il governo è compolla di 7 SanJfciaecati , comi' 
riferifee il Signor Ricaut , il quale ne nota i nomi con 
grandi feorrezioni . La parte pi 11 fctentrioiialc del Gover- 
no, ove fon limati i luoghi , che or Ora in primo luo- 
go faranno deferiti) , icn'.bra rller roìiiprda iiell' amici 
Alznia dell'Armenia maggiore (la Provincia Alzanica). 

1 luoghi più notabili folio .' 

1. Schiwif.il Borco, fopra un fiume, che ne porrà il 
nome , e va ad unirli all'Eufrate, è poco diflame da 
Kharpurt , funaio nella Provincia di Modbar o Mudar, 
come riferifee Otter . Quello luogo è delto Stmfnt o 
Scbcmfck'dt da Abiilfeda, che lo mette fu' confinì .h M,'- 
'fo- 



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Ipl CUI A GEORGIA 

fopotamia , tra Amid , e Chortbcrt . Detto egualmente 
Samofata ; etto non deve confonderli con queir a) ira Ci t- 
là dì Ssbtmijat o Samofata della Sona , ch'è molto pici 
celebre, pofta nel lido occidentale dell'Eufrate. Suppon- 
go, non diftinguerfi il Borgo di Scbcmifat o Samofata, 
di cui ora parlo, da Arfamrfala o Armofata, che Poli- 
bio mette ira l'Eufrate e Tigre , e clic da Tolomeo e 
Tacito è niellò nell'Armenia , Può elfcre, che Polibio 
abbia fuppoflo , che quella parte dell' Armenia maggio- 
re, la quale è tra' fiumi Eufrate, e Tigre, ed a Setten- 
trione della Montagna Taurus , lia coniprefa nella Me- 
fopotamia; cune fembra dìmoftrarfi anco dal lignificato 
del nome . Secondo !a relazione del Geografo Nubiefe , 
Samofata è jiooq palfi didante daMalatia, Vedi i)Go- 
do Mcrafche . 

j. Malati* Città diftnitta, ove fu un Cafiello fortifi- 
cato , ed una Sede Vefcovile , fecondo la relazione del 
Geografo Nubiefe 21000 palli dittante da Schcmifat , e 
30003 da Malatia ; e Caifum o Chìfum, Ciffunìttm, che 
parimente fu Città, tra le quali feorre il fiume Scndfcbia, 
inno finiate dalia parte occidentale dell'Eufrate in po- 
ca esitanza da Samofata della Sorta , fono comprefe 
nel Diar Modhar , c per confeguenza nella Mefopo- 

3. Vrfa o Orpba , anticamente pirjfa , e Antiochia , 
detta anche Callirrboe aNufivamente ad un fonte famofo, 
che vi In , il qual nome fembra efTere fiato cangiato da' 
Soriani in quello à'Orrlx» e Araci/ , e dagli Arabi in 
En-obe o Raba , Roba e Ruba , quantunque gli Arabi 
ulino anche chiamarla Orpba. Giacomo di Vitriaco affe- 
rifee , darfi alla Città volgarmente il nome di Roste. 
V'ò chi foftienc, non dover diilingueifi quella Città "da 
quella di Ur de 1 Caldei , di cui fi Va menzione nella Bib- 
bia. Efla è la Capitale di quello gotetno, e la refiden- 
za del Pafchà : è grande , cinta di muraglia e foffo, c 
fornita d'un Cafiello, fiiuaio accano alla Città , dalla 
pane di mezzogiorno in un Monte piccolo, che dà prin- 
cipio a una ferie di colli dirupati, in cuiveggonfi molti 



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■IN CENERE. 



Sepolcri fatti per meno di fcarpello . Nel Cartello pre- 
fcn tanfi in bella veduta la Cina , le acque di due La- 
ghi, che vi hanno la lor furgentc, i giardini, c la pia- 
nura deliziofa, che vi è dalla parte di Settentrione-. Ve 
gran numero di Crifliani Armeni, che dentro e fuori di 
Città hanno una Chicfa . Vi fi prepara dello zafferano 
di buona qualità, maffime di color giallo, e s'è un 
gran paffaggio di foreftieri. Il Signor CanMpiight nota, 
che per mancanza di legne vi fi brucia lo (torco di cam- 
melli, e d'altre beftie, leccato al Sole, e che la pianu- 
ra vicina alla Città produce gran quantità di frutta, e 
vino. La Città fu reflaurata da AbgaroRe di Armenia, 
che vi pofe la fua refidenza . I Governatori Romani vi 
tennero la cada del danaro pagato in Tributo dall' Ar- 
menia e Affina, e Caracalla Imperator Romano vi mo- 
ri . La Città fin da' tempi antichi fu la Sede d' un Ve. 
feovo , e di prefente ancora vi rifiede un Vefcovo de' 
Monofifiti o fia Giacobiti . Vi fu anche una (cuoia, fa- 
mofa de' Permuti , onde fonufeiti alcuni Capi dellaSet- 
ta Neftoriana. Abulfeda racconta, che la Città ebbe an- 
ticamente più di 300 Monaflcri Crifliani . A' tempi fuoi 
era deferta. 

Tra Urfa , ed il Villaggio , che fegue , vi fu antica- 
mente una Città di nome Yogonbxl, le di cui rovine fo- 
no fiate vedute dal Signor Thevenot. 

In diflanza di 1 parafanghe da Urfa , dalla parte di 
Sud-.Oa, v'è la Città di Gotti o Dfcbah.il, come Abul- 
feda auerifee, 

4. Tfcharmelik Villaggio dì poco rilievo, che fu Bor- 
go grande, nella di cui vicinanza fu un Caflcllo in un 
Colle vicino. 

j. Cbarran , Narra*, Haran , Carro: Città rovinata, 
in un terreno roflo , di cui fi fa menzione 1 Mof. 11 
e 15, luogo capitale de' gabei, detta perciò da' Soriani 
Me&ìmh Ranche , da' Greci Heìlrxopalii , cioè Città di 
Gentili, famoia perchè Graffo con tutto il fuo efercito 
vi fu totalmente disfatto da' Parti. Il Vefcovado de' So- 
riani Mononuli , che vi fu, è flato unito ad altri Ve- 





194 DELLA GEORGIA 

feóvadi. Il Figlio diHaukal appretto Abulfcda dice, che 
quella Città fu il foggiorno de' Sabe'i . 

6. Reti HI Ain, a Rafolaina, e Rai - Ain , Domi Ara- 
bi d'itn luogo, dello da Abulfeda Rufo Aìnìng , e Aino 
Vantati , da' Soriani Refaina , Rcfaena , Refina , Rhefi- 
na , e Rhifinia , fu Citià grande nel Diar Rahiab , il 
cui nome, che lignifica capo d'una tergente ■ deriva da) 
ritrovargli le fonri del fiume Khabur o Kbaboras, ir» 
numero più di 300 fecondo Abulfcda, che formano da 
principio, due alvei, i quali unendoli fanno un fol fiume, 
che pretto Katkilia entra nell'Eufrate. Il Signor Otter 
«fenice, trovarli l'origine del fiume Khabur a Kierfc , 
feorrerc quello fiume lungo le radici d'un-Mome , che 
da Rees ti! A'fn ftendcli fino all'Eufrate , c nella cui 
cima ritrovanti due Calklli di nome Khabur . La Città 
fu fede d'un Vefcovado , e nelle fue vicinanze furono 
disfatti i Perfiani dall' Imperator Gordiano. 

In quelli contorni dimorano in tempo d'Elìate gli 
Arabi Beni-Rifche, detti MtWalì , i quali in tempo d'in- 
verno fi ritirano ne' contomi di Stimie, 

7. Araiaa Città piccola fui fiume Khabur, nel cut li- 
do alquanto più in giù v' è un altra Città di nome 
Mathifin o Mah/m , detta così da Abulfeda ; r) quale 
nota inoltre , clic nel diftretlo al Kiaènr < che fi de- 
nomina dal fiume Khabur) vi fia un altra Città di no- 
me Magda! . 

E. Strmlcht, detta da Abulfeda Sarudfchi , da' Soriani 
Sante , e ne' tempi più remoti Bdtìum, Batnitt Batnt , fu 
Città grande , in diltsnzs eguale da Harran , Urfa , e 
Bit , fituata nel Paefe Diar-Modhar , già famofa per 
l'abbondanza dell'acqua , per i vaghi giardini, le frut- 
ta , e l'uva eccellente . Fu la Sede d'un Vefcotado. 
Abulfeda riferifee , che quella Città fu diflrutta a' tempi 
fitoi , cioè fulla fine del Secolo 1 3 , o fui principio del 1 
Secolo 14- 



e 



tuir 

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t h O E fi E R H. ì 9 j 

$u!f Bttffatt fi trovano i luoghi 
feguenti . 

fl, Ntfchi* Cartello notabile fui lido orientale dell' Eu- , 
frate, in un alto Monte, alle cui radici pretto il Pon- 
», l'opra il quale fi pa(Ta il fi lime per andare a Manbv. 
ge, v'è Un fubborgo. 

10. itaUt ti Ne'giur i detto coli rie* viaggi di Balby; 
e nelle Carte d'Arivi! le Kit Neginr, Cartello full' Eufra- 
te;, ehe il Signor Balby nel 1580 trovò deferto. 

11. Rie* , o lince*, Rakha , foprannominata Bèiin , 
cioè la Branca, e corrottamente jlralia, detta anche da 
Abulfeda RaftXfl , ne' tempi più remoli Kalanikns , C'sllì- 
nicum, Callinicopolrs , e LtentùfoUs, Città dillrutta nel li- 
do orientale dell' Eufrate , che di là da quello luogo 
riceve il fiume Bilik.be, Bulichu. Fu anticamente la Cit- 
tà capitale di Diar Modchar , ove Al Banani nel gii 
fece le fue oflemzìohi aftronomiche , ed Calif Harun 
Rafchid vi coftruì un Cartello, a cui diede il nomeKafr 
al Salai» . Vi fu un Sobborgo di nome Rafiiab . In fac- 
cia di erta nel lido Occidentale del fiume vi fu uri altra 
Città di nome Racca Vafil , e di là da erta vi fu un 
Borgo grande , di nome Racca nera . Vi fu un Vefcova- 
do de' Monofilìti. Ora la Città c un mucchio di farti. 
Di lì però in poca diflanza v'è una Città nuova, mal- 
fatta , ed in mezzo fra erta e la Citrà vecchia v' è un 
Cartello , come riferifeono Rauwolf e Balby , il qua- 
le vi aggiunge, che nel detto Cartello rifiede un Sand- 
fchiacco; ma il Signor NeVberie lo chiama CaJWJo ro- 
vinato . 

Tra Raca e Bales, nel lido Settentrionale dell'Eufra- 
te, in una Rocca ripidiflìma vi fu un Cartello , clic da 
principio fu detto Danfarifab , nome che deriva da un 
certo Daufar , ed in appreffb ebbe la denom inazione 
d'un altra perfona, detta Gniat o Dfiiiwèbfi 

la. Dtìr t dntà da Balby Et Dir, da- Newbarie Ditr, 
N 1 che 



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lofi DELLA GEORGIA 

che aflerifce eflere il luogo del tuttocircondato d'acqua, 
è Città piccola in un porto elevato fulla Spiaggia occi- 
dentale dell'Eufrate. Ne' fuddeiti viaggi di Balby leg- 
geri , che quella Città amicamente fu chiamata Porto 
delia Calma , che di prefente vi rifiedono un Sand- 
fchiacco c Cadi • L' iftefio viaggiatore incontrò anche 
full' Eufrate, 

Mxathìjir, e Elfi/ara , de' quali luoghi il fecondo da 
efib vien chiamato col nome di Città antica, funata, 
nella diftanza d'tm'ora più fu dall'imboccatura del fiu- 
me Chabar . « 

13. Karkifia, o Karki/ìja , detta da Benjamin di Tu- 
dela Kiti-krfin , e nella Sacra Scrittura Carcemifib , da' 
Soriani ÌUrl^afin c Karhfion , da' Greci Csrcefmm , Cir- 
ctjJUs , Ottima, e Ccrcufium, Città fiutata, ove il Kha. 
bttr 11 Chaberas sbocca nell' Eufrate , fui lido orientale 
di elfo . 

14. RahaU Villaggio nel lido orientale dell'Eufrate, 
che fu Città, di cui le ne veggono tuttora gli avanzi , 
ove fu una Sede Vefcuviie. Vogliono, che il fuo primo 
fondatore folle Malek figlio di Tank , uno de' generali 
di Rafchrd, onde ebbe il nome di Raiah Mairi., come 
«(fenice Abulfeda - Benjamin di Tudela , che è dì fenti. 
mento aver quello luogo anticamente avuto il nome Re- 
ehoboth , egli vi trovò circa ioooEbrei; ma in quel tem- 
po il luogo era ancor grande, ben fatto, e murato. Di 
là dall'Eufrate , o fia dalla parte Meridionale di elfo, 
in diftanza d'un ora dal lido , v' è no altro più mo- 
derno dell' ifteffo nome . Accanto v'è un Cartello , che 
fecondo la relazione di Balby, dipende dal Sandi'chiaccQ 
di El Der. 

15. ZoxtifuUian full' Eufrate , luogo, che fi trova no- 
minato ne' viaggi di Balby , ove fa anche menzione d' un 
Carrello di nome Corur , pollo nel lido occidentale, edel 
monte Carttron , 

itì. Rami. Città antica, rovinata e deferta) veduta di 
lontano da Balby. 

17. Som Gattello, nella cui vicinanza li veggono an- 
, ■ cor* 



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Cora le rovine d'una Città grande , detta Eltjfi da Bal- 
by, e Erfy da Rauwolf . Vi ci vuole una giornata per 
paflarc accanto alle dette rovine . E' verjfimile, che il 
deno Cartello di Sara , fia (lata la Città di Stira, detta 
dagli Ebrei Sara , e Saria , ove fu una Sinagoga ce- 
lebre ■ Sembra , che la Città di Jtfcbtr, di cui fi fa 
menzione ne' viaggi di Newberie , fi» l' iltefla Città 
di Soria. 

II Signor Balby vide in quelli contorni una Fabbrica 
di fmilurara grandezza, di nome Cabikbelbi , ed un al- 
tra di nome Aravedi, Foikkitrmì , e andando più oltre 
incontrò il Cartello à'Edit, fituato in una bella collina 
dalla parte finillra dell'Eufrate. 

V'è in quefto- Governo un luogo, e Diftretto di no- 
me Pfcbtmaft ; ma non puffo dir con ficurezza , fe è 
limato in quelli contorni full' Eufrate. 

18. Dalijab, Città piccola nel Lido Occidentale dell' 
Eufrate , tra Raliaba c Ana , come riferite Abitlfeda . 
Sembra effer il luogo detto da Balby Iieldigi . 

19. Ana, o Ama, Città, pofta nell'uno e nell' altra 
Lido dell'Eufrate, che quivi fi pafifa con barche. Quel- 
la parte , che è da Levante, foggetta al dominio Tur- 
co , e meno grande dell' altra fituata nel Lido Occiden- 
tale del fiume, ch'i comprefa nell'Arabia deferta. Neil' 
Eufrate vi fi ritrovano parecchie Ifolerte , in una delle 
quali v'è un Cartello. Sembra, che anticamente la Cit- 
tà in gran parte, o forfè interamente, fta fiata in mez- 
zo all'Eufrate, perchè Abutfeda riferifee , che Aita fi» 
una Città piccola fintata in una Ifola dell'Enfiale. I 
contorni di qua e di là dalla Città fonò fertili di datte- 
ri, olive, cedri, melaranci, melagrane, cotone, biade, 
e miglio (in Arabico Dora, di cui fi fa il pane) come 
afficurano ì Signori Balby e Rauwolf . Balby andando 
in barca 'fui fiume, in termine di 40. giorni arrivò da 
Bir a Aria - Egli afferifee chiamar^ Patfi dì Dima la 
Città contigua al Cafietlo d'Ana , ed ogni altra parte 
circondata d'acqua . Gli antichi Poemi Arabi celebrano 
il vino che fi fa in quelli contorni . 

N ,3 Di 



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loS DELLA GEORGIA 

J>i la da Ana nell'Eufrate il Signor Baiby incontrò 
una Ifoia, ci e nome Analitici, nella quale era una mu- 
raglia rovtfciau che altri gli dittero efler un avanzo d' 
una Città diftrutia da un Terremoto. 

10. Hadith , o Hadkt , oppure lladlìfckia ( Città mio, 
va), per diltinguerla da un altro luogo, fuuato fui Ti. 
gre , detto Hadicc Hi Knr litditfchìat en burnii ; Città 
grande, porta nell'uno e nell'altro Lido dell' Eufrate , 
la parte maggiore, limala verfo l'Arabia deferta, fecon- 
do la Relazione di li. a u Volt", vi è comprefa. 

11. fitta, J lippe, detta da Balby G/wi,» , Città compo- 
rta dì i pani, l'una feparata dall' alira : una parte è 
fituata in ima pendice d'un Ubla dell'Eufrate, nella cui 
cima v'j un Gattello ; e l'altra parte è polla nel Lido. 
Oriein;tledeirEiiiìaie. V'è abbondanza di Datteri, Man- 
dorle, Fichi, è d'altre frutta. 

2i. Kauja, Città in itp Itola dell'Eufrate, di cui C 
fa menzione; ne' viaggi di Balby . 

s-uMtazim* . Secondo la Relazione di Herbelot iH'ar, 
ticolo Dfchcftra, la Mefopotamia o fia Dichefira termi- 
na di là i'Mnr, di modo checodeila Città vi e cani-, 
prefa , E qnanlunqrw codeiìo Autore sbagli, aderendo, 
terminare la Mefopatamia là ove l'Eufrate riceve i due 
fiumi di nome Zab (elfendo ceno die codefli due fiumi 
non entrano neh" Eufrate , ma bensi nel Tigre) pure 
iembra non isbagliarc, quando in un Articolo diftinto, 
alfailce ellèr comprefa la Città di Anbar nella Pro- 
vincia d'Irai;, effendovi d' accordo varj altri Scritto- 
ri . Vedi la fliblioth. Orient. di Affemaiva Tom, 3 P, 
1 t- 8*7, 

U Governo di Moful. 

Qiiefio Governo, carne s' e detto di fopra, nel fenfopiù 
rillreno chiamafi Al Pj'cbejìra, o tia piar-Al Dfctefira, 
oppure Diar-Moful per rapporto alla l'ira Città capitale, 
che confina co' Governi di Diarbekir , Raca , VCan , 
Sehe- 



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IN CENERE. Ipg 

Schereettr , e Bagda . Ricaur aderifce enervi comprili 5 
Sandfchiaccati ; sbaglia però, contandovi anche Tikrit , 
il qual lucigo e coiuprefo nella Provincia d'Irak Arabi. 

I luoghi più notabili fono: 

r. Moful, detta così volgarmente, e dagli Arabi Maufel, 
meglio Muffii, e da altri Muffii, Muffai, Mafai, e Me- 
zal, Città capitale del Governo, polla nel Lido Occiden- 
tale del Tigre in una pianura . E* cinta di mura e fot 
fo, e fornita d'un Cartello porto lui fiume , e contiene 
parecchie belle fabbrichedi pietre. Vi li paiTa il Tigre, 
che vi è profondo e rapido , fopfa un ponte fatto di 
barche , che fi disfà in tempo d'inverno, quando il fiu- 
me trabocca le fponde. Nella primavera l'aria vi è buo- 
na : in tempo d'efìaie il caldo vi è grande, d'autunno 
vi regnano le febbri , e d' inverno il freddo vi reca inco- 
r.Wo. Vi fi ufano 4 lingue , l'Arabica, Turca, Pcriia- 
na, e Chiurda. I Maomettani vi venerano un Sepolcro 
d'un certo Giorgio Dfckirdcbii , creduto da erti Profeta. 

II Patriarca de' Nertoriani dì Scria ha la fui Sede vici- 
no a quella Città in EStsftk . Vi fi fa gran traffico di 
bambagia bianca e nera , che ivi fi lavora . Le mercan- 
zie Indiane vi vengono (rafportate da Bafra, e l'Euro- 
pee da Haleb {A leppo). A' tempo di Beniamino diTu- 
dela vi erano 7000 Ebrei ; dipoi nel 1160 la Città fu 
prefa è dillmtu da Mongoli. Nel 130J fe n'impadronì 
Timut Beg (Tóroerlano), che la rovinò talmente cb« 
fui da quel tempo non ha potuto riaverli. 

In poia dilania da Moful , lui fumé Tigre, vi fu 
amicamente una Cina o; nome Aitar, Ailtr , e Affwr , 
11 qua! nome è l)a;o dato anche alla Otta di Molili, 
ed a ttica la contrada, circonvicina . detta Aivt't», Atjria, 
(i Agri*. Quello luogo fu V Affiti» /wpritmextt élla. 
bicorne Ì Caldei e Soriani in luogo di AffUr dicono 
Atimr , così agli Affiri danno il nome d' Alyri ; onde vie- 
ne, che anche i Greci e Latini ufano dir Atjrì» O Atu- 
ri» in vece di Affina. 

Il Monxff-ro di S. Mitico pollo nel Monte Elphtpb 
preflb Moful , e detto in altri tempi Onichia , è nota- 
N 4 Wte. 



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bile, perchè Cu la Sede del Metropolitano Monofifito di 
Niuii'c , che ebbe il rango dopo lì Mainano, il quale 
dipoi vi trasferì la fua refidenza - Il Mafriano ic 
Monofifili o Giacobiti Soriani, nel rango fiegue ironie- 
diatamente dopo il Patriarca , e precede a' Metropo- 
litani ; onde è noto , che potrebbe con ragione para- 
gonarti con un Primate . Subordinato al Patriarca 
egli ha la fua giurifdizione nella Comunità de' Mono- 
fifili . iu Caldea, Affina, ed una parte della Mcfopo. 

In faccia alla Città di Moful , nel Lido Orientale 
del Tigre, v'è una fonte di nafia, e più verfo Levan- 
te incontrati un altra l'urgente -d'acqua , detta Riti Hi 
N*ur.i , dalla quale fi cava una terra limacciofa , buo- 
na a tinger turchino . Dalla parte di mezzogiorno vei- 
fo Bagdad fcamrifce dalla terra molta quantità di ra- 
gia, onde fi la la pece. Un* giornata lontano da Me- 
lili, verfo mezzogiorno , nel deferto ini Tigie v'è una 
fonte calda, unde (gorga una fpecic dìmafliee faporiio, 
e di buon odore. Sotto la giurifdizione di Moful ècorrt- 
prefo anche il Cartello iti Schtifih , pollo in un motte 
nel Lido Orientale del Tigre, vicino a Kardu, di cui 
Abnlfeda fa menzione. Htkkor i il nome d'una Cina, 
c d'un Diflreiio di là da Molili. 

Si crede comunemente, che in faccia alla Città, clic 
ora chiamati Moful, nel Lido Orientale del Tigre, fofle 
fiin-vt:, detra dagli Arabi Umawa, Città capitale di Af- 
fina , dr. .cui però non è" rimarlo alcun avanzo. E' noie 
però dall'articolo , ove li parlerà di Eski Moful , 
che code-Ilo icmimento è incerto , quantunque lìa di 
Abulfeda. (•*) ■ 

Sar- 



ei la Cina di Nitiive fra nramtnie fituata dirimpetto a Molili. 
Si vede amara fitpva una collina vitina il |imcfo IcJ'oK-ra de! Profeta 
Julia fircnndaio ita nid cafe . Un'altra collriiì li diiarra aii.'ou o^uii 
jUUd ^dji^Clfldb di Nitiìre; e verfo la pam del Nord 



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IN G É N E R B. lEI 
Baryaid, Città dittante 17 parafanghi' da Ma fui , e 
da Baiai!, fecondo la relazione di Abulfeda. 

1. Balad, o Biled (cioè Città) porta fui fiume Tigre , 
fecondo la relazione dì Abulfeda, 507 parafanghi di 
là da Molili, fu Ja Sede d'un Vefcovo Neftoriano. Lo- 
babi la chiama Bakd al Cbatboi , cioè Città delle cala- 
mità . In faccia a effa v'è il Monastra ài S. Sergia nel 
monte (Tura) Zobaio, in Latino Sfms Sajsis , eh' è una 
porzione della Montagna Tauri» . 

I. Etki- Mr-al , cioè MofJl U vecchia , mucchio di 
fafl'i nel Lido Occidentale del Tigre , circa 3 leghe 
Francefi dinante dalla Città di Moful , che efifte anco- 
ra . E' wrifimile , che l'antica Gita di Moful, di' cui 
nell'articolo precedente IT ouTe , che fu dirtrutta , fia 
Hata in quefio luogo . Gli abitami dì quello paefe fo- 
flengono, che vi fia 1! luogo dell'antica Minive , la ca- 
ptale dell' AuTna . lì Plinio nella fua Storia naturale 
lib. 6. cap. 1} pone la Città di Nintve nel Lido Occi- 
dentale del Tigre . Quella Città ingrandita e denomi- 
nata dal Re Nino ebbe anche il nome Telami, che fem- 
bra pììi antico . In vicinanza di quello luogo v' è una 
Cappella , la quale è frequentata con molta devozione 
dagli abitanti , perchè credono che vi abita [le il Profe- 
ta Giona. 

4. Beth-Cbino , o Bctb - Cbionia , e Set b- Ramarri , in 
altri tempi Beli- Razicb , fono Città fintate ne' contorni 
di Moful. Tal-Afari , chiamato Cartello da Abulfeda, 
è pofto tra Sindfchar c Moful. 

5. Sindfcbmr j detta da Abulfeda Sendfibar , in lingua 
Siriaca Sigar , in Greco e Latino Singer* , Città, 3 
giornate lontana da Moful dalla parte di Ponente, ed 
a mezzogiorno della Città di NefibTn , è nel deferto del 
Paefe di Rabiah , alle radici d' un monte fertili/limo , 
pofto a Settentrione di effa , e bagnata dal fiume He- 
zimas . E' ben fatta , e contiene un Cartello , e molti 
giardini , ed è provveduta abbondantemente d' acqua . 
I Jefìdi hanno qui la loto fede principale . Parecchi let- 
terati fono di fornimento verifimile doverfi cercar in 

que- 



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loi DELLA GEORGIA 

quella contrada li Pianura di Sinear , i. Mof. lo che fi 
ilefe fino a Babilonia. Dietro il vicino Monte Tfcbatal- 
giiiik. v'c un Lago ili nome Khatomìt, nel quale «'è un 
Jfola abitata . In quella contrada dimorano gT Jteia», 
popoli malandrini . 

Da! fuddetto fiume Htrtnas efce un ramo , detto 
Tfertfar , il quale bagna il deferto di Sindfchar, e le 
rovine dell' ami chi Hi ma Cina di Hadre , detta da Abul- 
feda Hadbr , da Soriani Cbttra, e preflo Tekrit s'unifce 
al Tigre. 

6. Galmarg, Giti et' conlorni di Sindfchar. 

7. Hadkt , JiadM , o Hadìlfiba , in lingua Siriaca 
Htifth o Hadat , Cina polla dalla parte Orientale del 
Tigre , 1 giornate di là da Moiul ; per la qua! ragio- 
ne Abulfeda la chiama Hadìtfihat al Moful . Di là da 
efla Io Zab il maggiore, detto Megemim , cioè il furiofo, 
a cagione del tuo torio rapido, s'unifce al Tigre • In 
quella Città vi eia un Vescovado. 

8. Stx (cioè Dente), in lingua Siriaca Senna, Ciri 
piccola (ul fiume Tigre , là ove ricete il fiume Aliun 
Su, cioè lo 7-ib il minore. Secondala relazione diAbul- 
feda e io parafangbe diltanie da Haditleie . Anticamen- 
te vi fu un Cafki.'o . 

g. Ttifit , volgarrr.enie Tiifit, in lingua Siriaca Ta- 
, è l'ultima Città dalla Melopotaroia ne' confini 
d' (rat Aiabi, ove la > alcuni enuneamente . E' 

polla in un alta tocca nel Lido Occidenta'e del Tijre, 
il quale 10 queflo luogo riceve i: home Tièntar, e dal- 
la pane di Snd-OA , relativamente alla Cittì, fé ne di- 
rama il Canale ìitaki . La Cina dalla pane di terra è 
cinta di folli profondi, rivi-Ititi di piene , e diteli ette- 
te lista amicamente quefU la l'iuta più Ione di que- 
lla contrada. Theveoot , il quale però non vi è llato, 
eflendovi pafTato foltanto accanto in barta , afferiice 
poter queflo Juogo appena efière un buon villaggio . II 
Re di Perfia Sciapur , figlio di Ardefchir , vi fece 
coflrnir una foriczia , che non efifte pivi. La Città por- 
ta il nome di Tekrit , figlia di Wajel . In alni icm- 



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IN CENERE. lo J 

fi vi rifedè i! Mafriano de' Giacchiti , che ora riiìedc 
ìli poca diftanza da Moful . Vicino alla Città v' c una 
tergente dì nafta. 

Nel Diftretto dì Tekrit fu [a contrada , detta da- 
gli Arabi Hajfiffam o Aga$* , onde gli Aflaflìni , Affif- 
fini , o AilaMjniti hanno la dono ni inaMonc , i qua- 
li in parte erano Maomettani , ed in parte Criilianj 
Giacobiii . 

Dirimpetto a Tekrit vi fu anticamente la Città di 
- Haàbr come riferite Abulfeda . Il Signor Reiike con- 
gettura non lenza ragione , che i Soriani la caia, 
mano Chetra, e Tolomeo Charra eCbatara {nonCbar- 
tara >. Euphrem ne' viaggi di Aifcmann è di parere effer 
la Città di Chetra l'ifteifa con Calseli della S. Scrittu- 
ra. I Mose io. 

Annotasi™ . In quella parte inferiore della Mefop» 
tamia full' Eufrate , bìlògna che vi fia Hata anche la 
Città di Nuhadra , o Beth - Nuhadra , in lingua Araba 
Benihudra , detta dagli Ebrei moderni Naierdih* , an- 
ticamente guardo, ttiearda : e forfè efifte ancora code- 
ina Città , ove gli Ebrei ebbero anticamente una fcuo, 
ja famofa- 

DafU Sorìa (Syria J ÌQ 
gencte . 

Koti è cola peranco dimoflrata , fé ri nome di Sy 
,U Ha un abbreviazione d' AffjrU , o le quello nome 
venga da Affw ; o fe la detta abbreviazione fia ;1 mo- 
tivo, peredè molti antichi Scultori fi liano ferviti pro- 
rr.iicuamente dì $)*•* e Affjrt» , Sjri e Jffjrt , rome 
ili numi Sinonimi ; oppure le il nome ci Svria debba 
ripetetti dall' Ebraico vj Zur , o in altro Dkleito "im 
( Tur ) , la miai parola congiunta „coU* Articolo for- 
mi quella d' Aliiria. e Auur . (Vedi i' articolo di Mo- 
lili}. Alcuni popoli Orientali danno a quello Paefe il 
uome di' Sarijian , cioè Paeftf di Sorla . Il foo prj. 

mo 



V 



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204 DELIA S E o S C t i 

mo e vero nome è Aram , che gli" vien dato nella Bib- 
bia dal nome del figlio minore di Sem . Gli Arabi Io 
chiamano Scusiti, e coli' articolo Al Scham, e più chia- 
ramente Sciamali Alard , cioè Paefe limato a mano 
inanca , cflendo veramente fintato da codella parte re- 
latinamente agli Arabi ; ed a un altro Paefe, porto a 
mano dritta , etti danno il nome di lemen a Joman, 
Gli antichi Scrittori- fotto il nome di Siria intendono 
talora un maggior tratto di Paeie, talora un Paefe me- 
no grande . Propriamente chiamafi Sona quel Paefe, 
eh' è circondato dalle montagne Taurtis , e Amano, 
dal fiume Eufrate, dall' Arabia deferta, Paleflina, Feni- 
cia , e dal Mar mediterraneo . Gli Arabi comprendo- 
no anche la Palcitina e Fenicia nel Paefe Scham , ed 
Abulfeda le divide in 5 parti chiamandole Ahfclmad , e 
rei numero Angolare Schumi o Sjund , che fono Kennsf- 
fcrin, o Khmefrtn, Hims f Dumas, Ardii , ( il Paelé fili 
Giordano), e Falajìb'in , o Paieflina . I Turchi hanno 
divifa la Seria in 3 Governi , denominati dalle Città 
capitali. C) Halfp ( Aleppo ) , Tarablus, o Tripoli, e 
Damai o Damafco . Avanti d'entrare nel dettaglio di 
codefti PacCi, farò alcune annotazioni . I Soriani chia- 
mado Occidente la Mcfopotamia e là Sori'a , ed all' 
AfTiria e Caldea danno il nome di Oriente ; elfi in- 
fame cogli abitanti nel lor modo di parlare fono 
gli Occidentali , e gli AfTu j e Caldei fono gli Orien- 
tali . Il Dialetto della lingua Siriaca , che lì ufa nel- 
la Scria , è meno purgato di quello , che fi ufa nel- 
la Mefopotamia .- è pctò migliore del terzo Dialet- 
to che fi parla ne' monti di Affina . Il linguag- 
gio più comune nella Soria c di prefente I' Arabo , e 



C) I Turcht dividono la Siria in da! Gwertii jrindi , cric fon» 
Haith , a Mtppa, r. Damaste, o Damafco, de' quali li dati nel Nume- 
ri k-jicmr la Jri<';-Li. . .'. q (Jui-mii ;\:.:~.;ays - r .i:cn-i i C<j 
venti minori di TarabtSi, e Sita. 



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I N G E N E R E. IOJ 
nelle Città fi parla anche Turca , principalmente da'* 
Turchi . 

pigreffmi . 

Si è parlato fino adelfo di una Parte dell'Alia , e 
fpccialmente dell' Impero Turco o fia Otromanno , la 
di cui lezione avrà Sodisfatti i Lettori , come fpera 1' 
Autore ; ma ficcome da qui innanzi fi tiarterà delle 
Regioni più rimarchevoli di tutta quella bella Parte del 
Mondo lotmpoita all'Impero Oitomanno, il Tradutto- 
re ha creduto far cola grata di rammentar loro , che 
quello medefimo Impero Turco detto ancora Ottoman- 
po, fia il meJcfimo Paefe ove fu creato il primo Uo- 
mo , ove Noè filile Montagne di Armenia , come co- 
munemente fi crede , lotti dall' Arca , ove il Figliuol 
di Dio ha prefa Carne Umana per falvarci , adempien. 
do i Miller j della Redenzione del Genere Umano ; ove 
gli Uomini , le Arti , le Scienze , le Religioni Paga- 
na , Ebraica , Crillfana , e Mahumeltana , o fia Ma- 
omettana glorianfi di efiere ufeite dalla cuna . In Alia 
vi furono i primi e più rimarchevoli Imperj di quello 
mondo, i Romani ^li inghiottirono, ma venne poi un 
Saracino che formò filile rovine dell' Impero Roma- 
na Orientale quello fpavemofo Impero Turco , che ha 
contornati tanti Criftiani . Si veggano le Iftorie delle 
Crociate. ■ . 

Oltre di ciò fi può dire che quella Parte di Afia 
polieda tefori , e delizie infinite , Ivi fi trovano Oro, 
Arguito , Perle , Avorio ec, Ella fornifee a' Paefi 
Occidentali Spezierie e Dròghe di ogni genere ec. 
Gli Abitanti non fono cosi balordi come da noi ven- 
gono figurati ; le opere loro fono un vivo argomen- 
to . I Drappi di fera à' oro , e d' argento , i ricami 
ricchi fatti fin fu i loro Padiglioni , che mettono fuori 
3' tempi di guerra , fono un legno evidente della loro 
deprezza . 

Le Tele bianche , tele dipinte, la majolica, e altre 

1 «afe 



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lOS DELLA CEORCIA IN GINERE. 
cole fanno l' elogio di un Popolo creduto fili a' nOfiri 
tempi barbaro e rozzo . 

I Turchi fono naturalmente dì un animo umile e fer- 
vile; di là deriva, che in Turchia non vi fono Repub- 
bliche di confeguenza . , 

II Dominio dell' Afia divìfo fra tanti Signori e Mo- 
narchico, benché effi fi avvicinino alla tirannia ; il do- 
minio Turco però in oggi è più tollerabile. 



1 L 

; 

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II GOVERNO DI HALEB 
A L E P P Ò'« 



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zoo 

IL GOVERNO DI HALEB 



ALEPPO.» 

QUetlo comprende la parie (Schund) delia Ktn- 
nafferin o Kirmtfrin , di cui fu falla menzione 
poco avanti; e le antiche Provincie di Comagt- 
'ne , o Eujhrattfio , Cirrhejlka , Scltucii , o Antio- 
chtnt , Cbalcidnt, e Cbalybimitìs . Ilgovcrno in altri tem- 
pi eonfiileva in 7 Saadftbiaccati o fia Dijìrttli, che era- 
no Aàtn» , Btlis , Biraidfcbik., Htitb (Aleppo), Azir , 
Kiiii, e Maarra . Aduna, che fu una parte dell'amie» 
Cìlicia , è itala fatta governo diilinto , e come tale è 
(lata defcritta nell'Afia minore. Secondo la relazione di 
Oner due altri Dìilretti iono flati mutali in governi, 
ma egli non gli nomina .- femhra però che fiano i due 
Diiìretli di Kilis e Bir , di cui in appretto fe ne darà 
maggior ragguaglio . Il Signor Ricaut riferifce , che ol- 
tre i diftteiii mentovali quello governo ne comprende 
altri due, delti Aiatìxt TurKoian, tbttopotìi amliedue ad 
un Agalìi. Arvicux riporta, (limarli l'entrate annue del 
Paicha d 1 Aleppo a Soooo piatire, della qua! lomma ne 
detono impiegarfi da jo fino a 35000 per il manteni- 
mento di 5 fino a 600 Soldati ; aver però il Pattili 
I' occafione d' accrefcere le fue enirate fino a 100000 
piatire per mezzo d' imputazioni , regali , e per altre vie ; 
il fito governo fi cftende l'opra 1300 villaggi , de' <juali 
300 ne fon deferii e dillruiti ; ritrovanfi parecchi altri 
villaggi, immediatamente (biiopofii al Monarca Turco, 
che gii dà in appallo a perfone private , che hanno il 
titulo di Agà. 

Prima di deferivere i luoghi comprefi in quello Go- 
verno, parlerò della fua coftititzione naturali. 

Quello governo come antora tutta la Sorta, è fian- 
cheggiata dalla parie marìtima d'una ferie di monti, 
coperti di piante, frutti, e alberi. Da' monti feendono 
Afta . O mot- 



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110 IL GOVERNO 

molte fiumare , che bagnano le pianure , le quali , da 
Levarne confinano con colline dirupate, ed afciuiie , e 
di la da quelle fuccedono altre pianure valle, che quan- 
tunque non Ciano bagnale , fe non dall' acque piovane 
d'inverno, pure fono feniirllimc - Dopo coieria vicenda 
di colline e pianure fucccdc una pianura non interrot- 
ta , detta Arabia deferta , che llendciì fino a Bafra . 
Di tutti Ì fiumi di quello governo, e della Sona , f 
Orarne* , a cui gli Arabi danno il nome di Orond e Jlfi , 
è l'unico , che sbocchi nel Mediietraneo , mentre che 
gli altri fi perdóno, o fi rafeiugano nelle pianure afciui- 
te. L'aria è fana, maflìme in Akppo , ove talmente è 
purgata, che gli abitanti , dalla fine del mefe di Mag- 
gio fino alla metà di Settembre, polfon dormire all'aria 
icoperta fu' tetti o piani delle caie, fenza temer veruno 
incomodo. L'aria di Aleppo è tanto fonile, che i Tifi- 
ci vi campano poco. Qitafi ogni lo anni vi vien rorta- 
ra la pelle dalie code del Mediterraneo , la quale in 
tempo d'inverno fa poca llrage , nella primavera crc- 
fee , nei mefe di Giugno fa dann.i grandiffimo , nella 
lt.igione più calda del mefe di Luglio fi czlma , e d' 
Agoflo cena del tutto, il rigore dell'inverno non vi du- 
ra più di 40 giorni , cioè da' 11 Dicembre (ino a' 10 
Gennajó , effeodg allora l'aria aliai penetrante, quan- 
tunque di rado vi li faccia del ghiaccio grolTò, e la ne- 
ve di rado vi rimanga più d'un giorno , di modo che 
i Narcifi in quello tempo fiorìfcoDo . Nel mefe di Feb- 
braio i campi vi fi rivedono di verzure , ed alla fine di 
elfo gli alberi mandano fuma ì fiori. La primavera vi dura, 
per poco tempo; imperocché prima che termini il mele 
di Maggio, la campagna è fecca, e bruciata dall' «(cef- 
fi vo caldo, di modo che poche piante, ma fole quelle 
che fono di maggior robuftezza. , vi rcllliono. Fin da quel 
tempo non piove più , ed è cofa rara vedervi de' nu- 
voli ne' meli d'ellate, e rariffime fono le pioggfe . Cir- 
ca la metà del mefe di Settembre una piccala pioggia 
vi fuol rinfrefear l' aria , che dipoi per lo fpazio di za 
q 30 giorni risiiane temperata, e lèrcna . Quando però 



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D 1 A L E T P O. Ili 

vi piove per la feconda volta, il tempo comincia a va- 
riare moliiflimo, e l'inverno a poco a poco s'avvicina. 
Qucira relazione è del Sig. Ruffcl, Ma il Sig. Korre ri- 
ferifce, che cadendo la prima pioggia autunnale ne' ig 
Settembre accompagnata da un temporale , durante il 
fuo ibggiorno in Aleppo, ognuno la dice troppo antici- 
pata, perchè ordinariamente Tuoi cadere non piima del- 
la metà d' Ottobte , e talora alla fine di elio . Se in 
tempo d'eftate non vi tornane il vento rinfrescante di 
Ponente, appena quella contrada farebbe abitabile . Ta- 
lora d' eilate vi fpira il vento di Levante per lo fpaiii> 
di 4 o j giorni, il quale quantunque non lia il i'amo- 
fo Samum, pure è tanto ardente, come feufeifie da uni 
fornace . Allora le cole di metallo nelle cafe tanto fi 
rifcaldano , come le per lungo tempo fodero Hate ei'po- 
fte al Sole ; l' acqua però in quel tempo è più frdra , 
che quando foffia il vento di Ponente . Il miglior mez- 
zo di difenderli dagli effetti di coietto vento , fi è d' 
aprire rime le finellre e porte . Elfo ha la forza di ab- 
battere moltìffimo il corpo umano . Vi fi coltiva poca 
vena. L'orzo e gl'ano fi raccolgono alla fine d'Aprile 
e Maggio, e le biade fi confcrvano in buche fono ter- 
ra. Gli abitami s'applicano molto alla coltivazione del 
tabacco. Il cotone fi raccoglie nel rutfe d'Ortobre . Ol- 
tre 1' olio d' olive le ne fa anche del ferne di Rjcinus, 
die dalla plebe li brucia nelle lampadi , ed un altr'oli» 
del feme di Sclanium , di cui lì fervono fpecialmcnte 
gli Ebrei, il vino bianco' di quello Paefe è laporiio ma 
debole molto, ed appaiai fi mantiene un anno; ma il 
vino roflb *:uviolt<j' grittfe , e alletta il fonno . La mi- 
gliore Uva fi là nel Villaggio Kaifly , circa 8 miglia 
j;oografiche diilante ida Aleppo . Del molla d'uva con- 
denlaio;Ée , ne fa g«ind'-U(p^ V è abbondanza di fruita 
d'ogni fon»-; e di bnopa> tonalità di pillaceli!, e ortag- 
gi . Vàej lupghi; rtaifeggrarw- di legna , e fon cofìretii a 
bruciar ito -flttKW lecco di Camineno ( e d'altri animali; 
qlisfiIUnqne- fe -ne; bfucinaotìs^un -altri luoghi , ove non 
c'è- taiitì' fcaftezzs disegnai, ! pec&re il pane, che con- 



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Ili IL GOVERNO 

fiile in focacce fonili , accendendolo fotto lame di ri- 
me, in cai fi pongono le focacce . In diftanza di circa 
6 ore da Aleppo, trovali una Riccie di terra faponacea, 
di cui fi fa ufo ne' bagni in vece di fapone • Circa j 
miglia agrafie he dittante da Aleppo incontrafi una 
valle grande circondata di colli dirupati, che in tempo 
d'inverno inule elfere mena fon' acqua, a fine di trat- 
tener i| corfo d'una fiumara , che vi pana. Euendofi 
rafeiugata la valle mediante i'efalazione , ne rimaneuna 
crolla di fale , che in alcuni luoghi arriva all'aliena 
d'un mezzo pollice. Quefio file però è meno acuto del 
fai marino . E' verifimile , elle il terreno vi fia impre- 
gnata di nitro . Ivi fi trova poco beftiame Bovino , il 
quale vien mangiato quafi da' foli Europei . Le Bufale 
vi fi tengono nella Sona , ed in quello governo , a ca- 
gion del latte. Conforme all'ulama antica vi fi fa ufo 
de' Bovi , per battere il grano , ed allora fe ne lafeia 
mangiare a' Bovi , quanto ne vogliono . La maggior 
parte delle pecore fon di quella fpecie che hanno la co- 
da di fmifurata granerà . Dna coda pela in circa un 
terzo del pefo della pecora , il pefo arriva a 50 libbre 
in una pecora grande , e ingranata . Da principio fi for- 
ma fu Ila coda un pezzo di graffo di 8 o io libbre, che 
ingroifandofi maggiormente j'unifee alla parte più ad- 
dietro , c per fcrvirmi dell' efpreflione del Signor Kor- 
te , come un tetto cuopre il culo della pecora . Vi fo- 
no delle Capre , che fecondo la relazione di Rauieolf 
hanno l'orecchie lunghe un braccio , o come riferite 
Ruflel, lunghe un piede , è larghe a proporzione della 
lunghezza. Vi fi ritrovano dite fpecie di Gaizelle : tuia 
fpecie ama trattenerti nelle montagne , e l' alt fa -nelle 
pianure. Vi fono 4 fpecie. ■ dì Cawmtlli, che fono , il 
Cammello Sor-comenaa ,- eh' è. più': grande,: «.porta mag- 
gior pefo, cioè di 800 .ih'bbru.-y «la che pMiÉce molto 
dal caldo ; il Cammella &aim t eh\.è.fiù.fiecp&, e. 
non porta più di $00. -libbre"; inurbai capaseli foffrir 
ti caldo e la fete perJo fpaeio di if giontf.-.e. con ten- 
tali d'ortiche, e d'flltwpiaittj;, clic erefeono nel defer-. 



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DI ALBPfO. 113 
to; il Annidar io , che cammina più pretto del Cammel- 
lo Arabo , ed in una fola giornata fa più viaggio di 
quel che gli altri ne fanno in 3 giorni; e quella Ipecie 
di Cammello, che ha 1 rilievi a dono . Queir animale , 
di cui il Signor Ruffel racconta, che coftretto dalla fa- 
me , affale gli uomini , ed è mollo ingordo di pecore, 
e cadaveri fotlerraii, o È lo Tfibakal, o 1' lena. I Sal- 
tarelli, o fìanb Locufte, fpeffe volie danneggiano la So- 
na , ma dall'altro càuto le ne fa anche qualche tiio, 
come il Signor Ruffel afferifccj mangiandogli frefehi, o 
fatati . Olire i turchi , Ebrei , C Criftiani , Greci , Ar- 
meni , Soriani { tra' quali ritrovanti pochi che parlino 
Siriaco ) Maroniti , e Franchi , foggiornano in quello 
governo anche gli Arabi , Chiurdi, Turcotnanni, R.U- 
feiovani, e Zingani . Quafi tutti gli Àrabi, ed in al- 
cuni Villaggi anche le Donne Arabe , portano nel nafo 
Un anello d' oro o d'argento , di un dito e mezzo di 
diametro. Gli Arabi fono dì 2 Tribù , dette EcnikiM, 
che fi trattiene nella vicinanza di Imk, e non obbedi- 
rono nè anco al loro proprio Beg, e Alycfar, che ahi- 
ta le contrade dì Zurda.e del Gattello di Kiehla . Edi 
non fono fottopofli all'Emir dell'Arabia deferta, ma 
bensì al governo d'Aleppo. Dalla parte Settentrionale 
d'Aleppo non fi fono riabiliti gli Arati j eilèndo quella 
contrada , ed una gran parte della montagna Tati ras 
abitata da Chiurdi . Quelli hanno il loro proprio lin- 
guaggio ; parlano però anche Turco, e fono di co- 
loro, che chiamanfi Siimiiis , oppure di coloro;, che 
hanno il nome Ytzidii . I Turcomanni , i quali fe- 
condo la relazione di Stefano Schtiize, chiamanti anche 
NauWaar , vivono ne' Villaggi , e coltivando i campi, 
ed il beftiame , oppure folto padiglioni , facendo il me- 
fìiere di ladri ; Elfi parlano Turco . I Rufc'invani fola- 
mente in tempo d'inverno girano coi lor bcfiìarne per 
la parte Settentrionale della Sorta , e antica Cappado- 
cia. I Tfibingani, o Zingani fi ritrovano in gran nume- 
ro nella Sona Se tient rionale , e fi crede i che fiano 
del- 

O 3 



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É>4 IL COVtllNO 

delia Religione Maomettana . Elli abitano o folio pa- 
diglioni, u in caverne fono ,! erra . Fanno come i Tur- 
comauni de' lappeti, o fia coperte graffe. Le impofizio- 
ni, che fi pagano da quelle due Nazioni, entrano im- 
mediatamente nell'erario del Gran Signore. Vi fi parla 
comunemente la lingua Arabica moderna . I luoghi più 
notabili fono : 

i. Jftippo , llakh, o Hiìab, clic probabilmente fu det- 
ta Berte* , o Berrliax dagli amichi , la Città capitale di 
qneflo governo , è una delle Città più grandi, e più 
confiderai! i dell' Impero Ottomanno . E fituata Copra 
un picco! fiume , detto Rotaie o Kawik , e fembra 
efiere il fiume Beiuj degli antichi , die bagna il gran 
numero degli otti , che vi fono . La Città è polla 
parte nel piano, c parte in colline , delle quali la pili 
alta ha la figura d' un pane di zucchero , ed è quafi 
rei centro della Città , e le non interamente fatta ad, 
arte, come erede il P. della Valle , almeno fu riveftit» 
al di fuora di pietre grolle , dimodoché famiglia a una 
locca , come riferifee le Brii'yn . Ncll'iflelTo colle v' è 
un Cartello , che domina la Città , in cui rifiede il 
Pafcha di Aleppo . La Città propria è cinta di mura 
e toni di pietra quadra mollo rovinate , Vi fono inol- 
tre Il fobborghi , abitati per fo più da Criftiani . Se 
Luigi di Barthema riferisce, che la Città fia abitata Col- 
iamo da Maomettani , egli fembra parlare della Città 
propriamente detta , non comprefi i fobborghi. Il giro 
della Città propria iì può fare a piede in un ora di 
tempo , e comprefi i fobborghi in J ore , ed a cavallo 
in i ore , e 4 minuti fecondo la Relazione di Ruflel. 
Sotto la Città palla uncinale iòtterranco, onde l'acqua 
diramafi nelle fonti pubbliche e private. Cotcilo acque- 
dotto viene dal villaggio Ilnìlum , quali 1 miglia gro T 
grafiche dittarne dalla Città , e bagna anche i giardini, 
più difeofti dal lòpramemovato fiume. Le fabbriche più 
t Ile della Città foco le Mofcheej gli Alberghi de'Mer- 
cami foreflieri, e le cafe ove fon botteghe de' Mercan- 
ti, Le cafe della Città , e per io più anche quelle de' 
lbb- 



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fouborglii, fon fatte di pietra a fcii-ftllo , e rcr ^mag- 
gior parte confinano in un pian terreno, cai un din 
piano. I tetti appianali o ion lalliicaii di pietra, oppu- 
re di calcina mefcolata di faffolini t e fono circondali 
d'un murriciuolo , che fa le veci delle fpalletie , alto 
circa 3 piedi, e per lo più vi lì fon lafciate d«l]' aper- 
ture , per poter partire da una cala aU' altra , Sopra 
quelli tetti fi dorme in lempo d' efhte , per goder V 
aria frefea . Ma le findtre delle eie Ioti rivolte verfo 
il conile , di modo che per le Irradi,- non fé ne vede 
altro , che le mura di pietra , donde viene , die le 
ilrade hanno una veduta malinconica . La Citià è di- 
vlfa in M contrade, ed i fòbborgbj in 50, ognuna 
delle quali ha il tuo Sopraintendénte , delio Imam, .he 
deve rifondere per tutti gli abitami del Aio diftrcuo. 
Il Signor Arvieux nota ì nomi delle 21 contrade , ed 
il numero delle fabbrice publiche , e delle cafe che jo 
ognuna delle contrade fi ritrovano , che afeende a 
M .,y Per confeguenw paffa il vero numero delle ca- 
ie il riportato dal Signor '1 «eira , che le fa afeendere al 
numero di 26000. Le ftrade fono Uretre, ben lamica- 
te e pulite. Il rumerò degli abitanti , riportato da va- 
ri viaggiatori , efiendo fondato fu mere congetture , è 
vario . Tavernier vi conta 150000 Criiliarii, e Acrome 
tutti gli altri Viaggiatori fon d' accordo , effer picco- 
lo il numero de" Criltiani a proporzione di quello de' 
Maomettani cioè de' Turchi e Arabi , ne feguirebbe un 
numero fpropordonato di tutti gli abitami. Ma bifo- 
gna, che nell'originale del Signor Tavernier A fi a com- 
mino un errore , e che il numero riportato da effo, 
debba intenderà di tutti gli abitanti di Aleppo , co- 
me fi può arguire da ciò , che egli riferifee concer- 
nente il numero de' Criftiani delle diverfe fétte . Il 
Signor Arvieux , che per alcuni anni fu Confoie di 
Francia , vi conta tra 18 o in 290000 anime . Il Sig. 
Ruffe! che da! 1741 fino al 175* vi fu Medico del- 
la Fattoria Inglcfe , crede che non vi fiano più di 
1^5000 anime . 11 Signor Korte ne crede il nume- 
O 4 



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aifl IL GOVERNO 

to eguale a quello degli abitanti di Amburgo ; il qual 
numero è troppo piccolo . Tavernìer vi conia tra jj e 
r6000 Greci, 12000 Armeni, 10000 Giacobiti, « 1200 
Criftiani Maroniti , in lutto 390000. Arvieu*. c Ruffel 
vi contano tra 30 e 35000, e Moneonys non più di 
il o 15000 Criiliani , eh' è troppo poco. Dall'altro 
canto non so , come il P. Antonio Naccbi nelle Nou- 
veaux Memoircs des Miffions T. 4. abbia potuto afiicu- 
raici , che la cura delle anime de' MtHionari Cattolici 
Romeni [in Aleppo flendafì fopra 50000 Criftianf tra 
Marooili , Armeni , e Greci . I Greci delti Ordotofli vi 
hanno un Patriarca, ed una Gliela, gli Armeni un Ve- 
feovo con 1 Chieic, i Giacobiti o fia Soriani , ed i Ma- 
roniti , gli uni e gli altri un Vefcovo con una Chiefa . 
Vi abitano anche parecchie famiglie Nefforìanc . I Cat- 
tolici Romani vi hanno 3 Chieic, amminilìraic da Cap- 
puccini, Francefcani Riformati, e Gefuiii . Vi è anche 
un Patriarca Greco , fubordinato alla Sede Romana , col- 
le maggior parte de' Greci domiciliali. Arvieu* non vi 
copta più di 1000 Ebrei, Ruffel 5000. Può eflTere clic 
il numero degli Ebrei fi Ha acerete imo tino a' tempi 
di Ruffel . Gli Europei che vi fi ritrovano, per Io più 
fono Fraiicefi , o Inglefì ; ma de' primi vi è maggior 
numero- L'una e l'altra nazione, come pure gli Olan- 
desi e Veneziani vi hanno il lor Confole a cagione del 
traffico. I Turchi in nefTun altro luogo fon tanto uma- 
ni c cortefi verfo gli Europei , quanto in Aleppo . La 
lìngua volgare è 1' Arabica moderna , ed ì Turchi di 
qualità parlano anche Turco . Gli Armeni per la mag- 
gior parte fanno la lingua Armena , pochi Soriani par- 
lano Siriaco, ed i Greci non fanno ne il greco antico, 
nè il moderno . La Città d' Aleppo ha tirato a fe il 
traffico, che prima fi faceva in Antakia, quantunque 
la fìtuazione d' Aleppo fia molto meno comoda , di 
quella d' Antakia. Il traffico li fu nel fuo maggior fio- 
re , avanti che fi folle feopeno il paflaggio dell' efìre- 
miià meridionale dell'Africa. Ciò non oliarne è ancor 
grande il traffico che vi fi fa coli' Alia , Africa, e 



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Europa . Quella piazza è la fcala principale delle mer- 
canzie Petfiane, nia(fime della feta. Da Bafra vi arriva 
uria volta 1' anno una Caravana grande con mercan- 
zie Indiane , che per lo più fa quello viaggio in un 
mefe . Secondo la relazione di Haflelquill , fatta nel 
1751, gl'Inglefi vi sbarcano annualmente tra 800 e 900 
balle dì panno , ed i Franteli altrettanto . I panni In- 
gigli panano nella Pcrfia, ed i Franteli rimangono nel- 
la Turchia . La gran Caravana de' Turchi , che ogni 
anno palla alla Mecca , da Aleppo prende la llrada di 
DamaiCQ, ove viene accrefeiuta d un altra . Una vol- 
ta vi era 1' ulama dì portar de' piccioni , che avelle- 
rò filinoli, in AielTandretta fui Mediterraneo, jj 
miglia geografiche, dillante da quella Città, e di ren- 
der ivi a' medefimì la libertà di ritornare alla lor co- 
lombaia , dopo aver legato un pezzetto di carta folto 
le ale , in cui era notato 1' arrivo di qualche nave in 
AielTandretta . I piedi de' piccioni fi bagnavano di 
aceto per tenerli rinfrefeati , e per impedire , che per 
iftrada non fi pofaflero a terra ad oggetto di bagnarli . 
Simili poitiglioni facevano il viaggio nello fpazio di 
4 a 5 ore , e al più tardi in 6 ore . Ma quella Ipe- 
cie di polla i andata in difufo . Vi fi fa gran quan- 
tità di lloffc di bambagia e feta , e de' padiglioni, 
che fono Ì migliori di tutta la Turchia . I pifìac- 
chi , che vi crdcono ne' giardini , fono migliori de* 
Salvatici , e fe ne fa buon traffico . II Signore Sto- 
chove auerifee d' aver incelo dire , e d' eflerfi trova» 
to ne! 163 1 in Aleppo , che la gabella , ed il tribu- 
to de' Crìm'ani dì quella Città , e del paefe circon- 
vicino importano annualmente 3 millìont di lire fran- 
teli . Il gran caldo vi leva agli Europei 1' appetito 
di mangiate , e cagionanti alcuni una diarrea doloro- 
sa . L' inverno ivi è molto dolce . Benjamin di Tude- 
la , e Stefano Schultz fon di fentimento , che quella Cit- 
tà co' fuoi contorni anticamente abbia avuto il nome 
Aram Zeta . 

Vicino alla Gttà d' Aleppo vi fono 1 Monafleri Tur- 
tni > 



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llS 11 COVUNO 

chi , detti Mula Sante, e Sclic\\h AbtbAr . Il primo 6 
abitato da io o Dervifch, o Monaci Turchi, ed il 
fecondo da 40. ch'i eolio in un culle, ore li vede tut- 
ta la Città. 

La iHaUitia dttta di sleppa , alla quale non fola- 
mente ì foreltieri , ma eziandio i nativi del paefe fon 
(ottopodi , fecondo la relazione del le Bruyn È una 
fpecie di rogna , c fe fi crede a Ruffel , una fpccic 
di vajuolo . Haflelquift la deferite come un cfrlore- 
feenza , che dura più o meno , le cui pulluli: , fen- 
za che vi fi fia formata la marcia , fiiiifcòno in una 
ruga graffa detta Efchara , che di fiaccando lì dalla cu- 
te , vi Jafcia una profonda e brutta cicatrice , che 
chiamafi il fognale di Aleppo . Ognuno riconofee que- 
llo male dall' acqua , come fa anche il Sig. Stefano 
Schulz , che ebbe quello male nella Paleftina , dopo 1 
mefi che egli era partito d'Aieppo. Egli racconta, che 
dalla guancia gli ufei una macchia umida e di co- 
lor bianco , la quale non gli cagionò dolore alcu- 
no , ma bensì di tanto in tanto un piccolo pru- 
dore . Nel 1753 un Francefe trovò la latitudi- 
ne di Aleppo di gradi 36. min. li. e la longitudi- 
ne di gradi 37. min. 10. cominciando a contare i gra- 
di dal Meridiano di Londra , cóme riforilce il Signor 
Ruffo! . 

Chufernabu , luogo diflrutro in poca diflanza da Alep- 
po, ove lì veggonodegli avanzi d'un tempio, in cui di- 
cefi , che folfo adorato l'idolo Nabn. Il Signor Kobler 
ricavò quella notizia dal Regiflro Geografico di Ibn 
Aabd al Chatt . 

Il terreno de' contorni di Aleppo è compollo di roc- 
che coperte di poca terra. Dalla parte di Levante v'è 
il Monte Bufagli, e da Ponente il Monte Rshtgt , l'uno 
c l'altro affai vicino alla Cina. 

2. Chm Tumuli rlue miglia geografiche e mezzo di- 
nante da Aleppo, è un Caliello con un dcbil prelidio, 
in difefa contro le feorrerie degli Arabi , che altri- 
menti faccheggerebbero quella contrada , la quale alla 
Cini 



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DI ALIPPO. 21? 

Città di Aleppo fornifce la maggior, parte delle (ne 
biade. 

%. Ktnnaffirin, o K imtfrin , Altppo f achia , anticamenu! 
Ciakil , 3 miglia e mezzo geografiche dittarne da Aleppo ver- 
fo mezzogiorno, poco lontano dal fiume KoWaik , c vi- 
cino al Monte SimAim o Scbubahn, Aoio fu Cina; ora 
però è un mucchio di fafli . Tra quclto luogo , e la 
Città di Aleppo, v'i una foie di monti. 

Il fiume Kowaik o Kavlk , feorrcndo verfo Sud-Oli 
perdefi nel lago Siìkbt . NellaCarra dell' Alia minore di Hale 
quello fiume prolungali fino alla Vaile delle Saline , di 
pui fu fatta menzione nella notizia generale data di fo- 
pra intorno alla naturai conduzione del Governo di 
Aleppo , ove il detto Geografo fuppone , che vi fi perda 
il fiume; ma egli sbaglia: l'embra però, che il lagoSifl- 
che fia vicino alla Valle delle Saline. 

In poca diftauza da Konuatferin vi fu la Città di Sf- 
fiucia Bili, o SekuMm. 

4. Schihr Gtmin, e Fui due Città piccole circa ilore 
di ipaiio dittanti da Aleppo. Stefano Schulz ne fa men- 
zione, e afTcrifce edere ett'a cìnta d' olivi e di gel fi . L' 
intima delle due Città ritrovafi mentovata anche ne' 
viaggi di Kó'hler , il quale fi rapporta al Signor Jakut , 
che conta F«ad ira villaggi grandi . 

j, Edlitt Otti, cinta d'un bofeo d'olivi, Stefano 
Schulz per andare dal Villaggio Betàfch in quella Città 
impiegò due ore di rempo . Il detto Villaggio È una 
juczz'ora dittante da Schehr Gemin . Panando da Edlieh 
verfo il fiume Orontes , ed avendo traveifato ri bofeo 
d'olivi, egli incentrò un' anrico Cartello tttuatq in un 
Monte, che dicefi fabbricato da'Genovefi, ed ha il no- 
me Fodfchil. Preffo quello Gattello termina la pianura 
d'Aleno, incominciandovi una montagna affai alta. 

6- Reni, Borgo grande polio alle radici Settentrionali 
d'una catena'di monti, che ftendefi fino a Hama. In 
quella contrada coltivali 11:1 jjrandHììmo numero d'olivi. 
Dell'olio fi fa ilf'apune, che lì manda in Pcrlìa . A mezzo- 
giorno del Borgo in vari luoghi fi veggono le rovine d' 
alcu- 



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210 IL GOVERNO 

alcune Città, e Borghi; delle quali Città alarne fon 
riguardevoli , come quelle di S.nff, Fri bay , e [pedaline li- 
re quelle di Rmab qual luogo da' Franchi chiamali 
Rtab wcebia) ove fi veggono ancora de' Palazzi e Chic- 
le intere. 

7. Saramaìn , [detti cosi da Abulfeda , da altri Sor- 
min , e Strm'm , e da Pocok Sitrmitn Città piccola o 
Borgo. 

8. Msara , Maarat iti liiimm , o Maarat al Nomati , 
nome che deriva da ud certo Noman , anticamente Ar- 
ra/, e forfè la Città di M&ronias di Tolomeo, Città pic- 
cola e di vermi rilievo, chiamata Villaggio daCotwyk, 
quantunque ila il luogo capitale d'un Diflrctto, il di 
di cui Agi non dipende 1 dal Pashà di Aleppo . Quello 
luogo in altri tempi fu aitai popolato . I litui contorni 
abbondano di biade e frutta . Belon dà a quello luogo 
il nome di Marrat, e la deferive come Città grande e 
diilrutra , feparata dal fiume KoWaik per mezzo di una 
gran pianura, ove fi coltiva il cotone e fcfatnum. 

9. Scbiogr , detta cosi da Abulfeda , e Scbtaegbr! da 
Korte, Città fui fiume Orontes , che fi paffa iopra un 
ponte di 13 archi. Quello luogo detto da Abulfeda Ca- 
mello fortificato, èpofto in mezzo tra Antàkia eEfamia.- 
al ponte fuddetto Abulfeda dà il home di Lìfchfaian : 
l' iftefló Geografo accenna in quelli contorni nn altro 
Cartello di nome Baiiai. Stefano Schufe fafsò il detto 
fiume fopra un altro ponte , vicino alla piccola Città di 
Scbiaburiì . 

10. Kift'm Villaggio grande, onde una valla e fertile 
pianura prende la tua denominazione . 

11. Daino, ù Pana Villaggio grande in un luogo ele- 
vato in una valla pianura, filila ftrada inserirà , che da 
Aleppo conduce a Amalia , una giornata lontana da 
Aleppo. Bifogna, che anticamente ivi fofle una Città 
riguardevole, forfè quella d' Imma di cui Tolommeo fa 
menzione, lo che dimoflrano gli avanzi che vi fi vedo- 
no, fpecialmente le caverne fepolcrali nelle rocche. Irt 
alcuni di eotefli monumenti ieggonlì dell' Ifcrizio ni Cri- 



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di Aiirro. in 

ftiane io lingua Greca . S'incontrano dell'altre rovine 
tra Daina , ed il luogo che fegue . 

il. Tifi* villaggio in un luogo elevalo in una vafta 
pianura, aitraverfata dall' Orante». Vi fi veggono molli 
avanzi d'amiche fabbriche. 

IJ. Dfcbifr iil badid (ponte di ferro) è il nome d'un 
ponte dì o archi , l'opra il quale fi pafla il fiume Oron- 
tes , li ove il fiume attraversa la montagna di Li- 
kiam , dividendola in due parli . Il Ponte ha due 
torri , le di cui porte fon coperte di latta . La mon- 
tagna Likiam confina col monte Libano , e liendefi 
anco alla volta di Merafche . Nella tua cima veggonfi 
Mtrafcht , A'msarhe , Harunia , e Laiikia . Quel tratto 
della montagna , che da Dfchisr ul hadid ftendefi fino 
a Hims , chiamafi Dfcbibil iil ticebrt , cioè la montagna 
del fiume. Effa è popolata, e abbonda di frutti. Nelle 
carte dell' Alia minore di Hafe il mentovato ponte è 
pollo troppo verfo mezzogiorno , e la Città di Schiogel 
è polla dalla pane Settentrionale di elfo , quantunque 
coteda C'ttà fia fituata in diftaoia di parecchie miglia 
dal ponte, più fui fiume Orontei, e che il ponte non 
iia più di due miglia lontano da Antakia . 

Dopo aver pattato il ponte del fiume Orontcs , e pre- 
fa la itrada di Antakia in distanza di circa un ora e 
mezzo da quella Città, fi pana accanto alle rovine del- 
la Città d' Antiuoma , coflrutta da Antigono Re della 
Siria , e rovinata da Selcuco vincitore d'Antigono , il 
quale da'maieriali fabbricò la Città d'Antiochia. 

14. Antakia ( nome Arabico ) o (11 Antiochia , Città fui 
fiume Orontes, ed a pie d'un monte, nella di cui cima 
v' è un Caflello rovinalo in mezzo di una pianura valla 
e fertile, di cui ne farà dato maggior ragguaglio in ap- 
pretto. L'amica Città d'Antiochia non copriva Solamen- 
te la pendice , e la cima del inorate poc'anzi mentova- 
t», pia anche quella d'un altro monte più bailo, fìtua- 
tq>^cc*n.tot a. .quell'alno, e la pianura polla alle radici 
d<detti,'mt>nij; e per cpnfeguenia. ,la Città era d'un 
circuito molto più vaito 4i quel fte è.adeffo, come lo 



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ili IL GOVERNO 

dimoftrano le mura che editano ancora. Erta confilteva 
in 4 Città, fabbricate in diverfi [empi, e perciò ebbe il 
nome di Tttrapoih, e di là dal fiume Orontes fu uri 
Sobborgo. La prima delle quattro Città fu collnirta da 
Seleuco Nicatore, che Je diede il nome o di Ceto Padre, 
o del fuo figlio Antioco. A tempo dell' Impera tor Giu- 
ftiniano la Città' ebbe il nome dì Tbiopaiii , c Stratone 
e Plinio !e danno il foprannome di EpidaphiKs ; perchè 
in poca dìftanza da elio vi fu un Bufco dì nome Daph- 
ne, ove fu ttn Tempio confagrato ad Apollo, ed a Dia- 
na, ove gli abitami d'Antiochia erano foliti d'andare 
per divertirli; i quali però vi erano tanto difToluti ne' 
loro piaceri, che pafsò in proverbio dtphnicìi mortimi vì- 
viti . Le mura della Citrà antica per la maggior parte 
iòno (late atterrate per i frequenti terremoti, i quali , 
come pure gli attedi e conquide, hanno portato la total 
rovina alla Città, della quale fe ne vedono ancore de* 
gli avanzi, e tra le altre cofe gli acquedotti. La Città 
moderna è piccola, e malfatta: le cafe fon balfe, ed i 
tetti , che per lo più fon appianati , fon coperti di tra- 
vi tenui, o fìa travicelli . H Governatore è Waiwodo, 
lòttopofto al Pashà di A leppo , ed eletto dal Gran Si- 
gnore. Anticamente la Città d'Antiochia fu una delle 
più principali dell'Oriente, la capitale della Sorta , la 
Reddenza de' Re di Sorta, e dipoi de' Governatori Ro- 
mani , che comandavano nelle Provincie Orientali , 
chiamate la Diocefi dell'Oriente, che comprendeva ìj 
Provincie. Nella Città d'Antiochia ebbe principio il no- 
me de' Criftiani , come infegnano gli Atti degli ' Apolloli 
XI. 16. e nel fegitìto de' tempi vi fu gtan numero di 
Cliiefe Crilliane , e la Sede d'un Patriarca Greco . I 
Criftiani Occidentali nel 1097. Ce ne impadronirono, e 
vi flabilirono «n Principe Criftiano, i di cui poftert non 
folamente furono Principi d'Antiochia, mi anche Rei 
dell' Armenia minore, nVl qua! tempo' vi fioriva il tr?f- 
fico . Ma da Bihsrs Sttltano d' Egitto tìef ii'6yi"V>f^ 
pure nel 1170^ furono dlltptute :le bel fc- 'Crii efesie 
vi' erano , la Sede --Patriarcale fu trasferta' a Dinft- 
feo, 



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fco, ti Principato CtlHis.no fu abolito, il traffico pafsò 
in Aleppo , e per un grande fpazio di tempo non vi fi tro- 
vava alcun Crìiìiano ; ora però fe ne trovano poche fa- 
miglie Greche , e pochuìime Armene , che fi fervono 
delle due Chìefc ancora efiilenti ; una delle quali , con- 
fagrata a S. Giovanni , c incavala in una rocca per mezzo 
di [carpello , ed è una fpecie di grotta. Il Patriarca d' 
Antiochia de' Monofiliti o fia Giacobiti, rifiede a Can- 
nobin nel Monte Libano . La Città d'Antiochia , fe- 
condo il calcolo del Geografo Nubiefe, è 11000 palli 
dittanti dal mare, e l giornate da Adana. 

ij. Kipfe, SuWtìia, Suidìk, fono nomi, che Ì viag- 
giatori danno ad un ifteffo luogo, ove anticamente fu la 
Città di Sclcmis Piiria. E' Borgo abitato dagli Armeni , 
poco dittante dal Mare Mediterraneo , fortificato dalla 
natura, e dall'arte, con un fobborgo ben fortificato 
prefìo il porto, ove per il gran comodo che vi fi ha , 
fi tiene il mercato. Il Geografo Nubiefe alferifce, cflffc 
Suvveida il porto d' Antaltia . 

Circa i miglia geografiche dittante da coletto luogo , 
alla volta di mezzogiorno, v'e l'imboccatura dell'Oron- 
tcs , deno dagli Arabi Orond , oppure Afi , e del Geo- 
grafo Nubiefe AUrhat . Egli è pretto la fua imboccatura 
profondo, e poco largo ove s'avvicina alla fua bocca. 
Dalla parte del Mare non vi arrivano fe non barche , 
cariche di fale di Tripoli, e di rifo d' Egitto, poiché 
il fiume fino a Antakia non è praticabile da navi più 
grotte. In tinta la pianura d'Antiochia, fertile, e cele- 
bre per le battaglie accadutevi in tempo delle Crociate, 
bagnata dall' Oroniet , che viene d' Antiochia , fi parla 
Arabo, mentre nelle montagne , che fiancheggiano la 
pianura , fi parla Turco , e Armeno tra' Crittiani Ar- 
meni. Tutta emetta contrada è coperta di gelfi per dar 
alimento a bachi da feta , che vi fi coltivano in gran 
quantità , come pure il Tabacco , che è della migliore 
lpecie dt Sona. 

Di là dall'Orontes, o fia dalla parte di mezzogiorno 
v'e il monte Caino (Dfcbebtl Okrul) anticamente -Mani 



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i8. Tltilan delta malamente bcratn daStochove, luo- 
go pollo nella pendice d' un alio monte , che ne ha la 
denominazione , e eh' è una porzione della montagna 
Amarmi , detta dagli Italiani Mùnti uro , col qua- 
le confina una Vaile . Il luogo confitte in un grand' 
Albergo fatto di pietra, dove i patfeggieti fenza fpefa 
lbii mantenuti per 3. giorni, ed in un gran numero di 
cafuceie. Tempo fa i mercanti Europei, flabilili nella 
Città d'AIeppo, eran foliti di trattenerli in cale prefe a 
pigione in tempo d' efiate, per goderai l'aria falubre c 
frefea.- ora lo tanno gli Europei domiciliati aScandero- 
na o fia Aleffandretra. Il monte in quella pane* è co- 
perto di vigne, olivi, e altre piante fruttifere, e vi fi 
ha una bella veduta fui piano . 

Scendendo da quella parte del monre per andare a 
Aniakia e Aleppo, e paffanJo una lunga ilrada fatta 
nella rocca per meno di (carpello, incontratili delle ro- 
vine di grafie muraglie, che fembrano elfere gli avanzi 
d'una porta. Quella contrada è uno de' pattagli tiretti, 
ciifi conducono in Cìlicìa, onde è, che gli antichi Scrit- 
tori la chiamano col nome di Porta itili Sorìj e dilla 
Cilici*. In oggi le Caravane da qnefta contrada pafTano 
a dirittura a Àleppo, non prendendo più h ftrada d' 
Antakia. 

ìg, Pagi-as, Sagrai, Btgrat , Borgo grande con unCa- 
flello in un Monte detto Dfcbéel al k:m JHufa. Sultan 
Soliman fece fabbricare quetto luogo nel 1551 , in qua- 
lità di Villaggio, in una contrada detta Bigras Beli , 
dentandolo da ogni impofizione; donde in breve tempo 
fu fatto un Borgo. 

Nell'ilìcffo monte dalla parte Settentrionale di Be- 
gras, mcontranfi Seflan, Dtrbifak, ed il Cartello di Ava- 
Jim. I giacinti di quelli contorni fon famofi, e tra efli 
le ne ritrovano anche de' gialli. 

10. Il Lago d'Antiochia, o fia il Laga bianca , detto 
così per il colore delle fue acque, flendefi da Sud-Sud- 
Oft alla volta di Nord-Nord- Vfcfl , e fecondo il calcolo 
di I'ocok è lungo 1 miglia geografiche c mezzo, e lat> 
Afia- P E° 



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Ii6 i L r, o v b it h O 

ro «il ir.^lio e un quarto, ihitr da una giornata alla 
fua circonferenza. L' Angui-te grotte, che w (1 pefea- 
ao , fi (jLno, c fi mandano da per tutto. Entranunei 
lago i fiumi ffrh, £f*d, o Swi (che gli da la lua 
denoti) !na ù une ) Rjg'a, cvine ancora alcuni più piccoli. 
Efce anco un fiume, (he dopo aver ricevuti alcuni in- 
fluenti, di quà da Antakia l' uni ice all' Oromc*. Ttuti 
quelli fiumi li paluino fopra pomi di pietra , de' qua- 
li i pia notabili chjamanfi Kefir Abeai (rosi lo chiama 
Foco le) l'opra il quale fi pafla il fiume Efmd, e Sav.td, 
e Morad Pj/cAj del fiume Ii'rin , perchè fopra 1" uno 
e l'.-liro pontt palla la (bada macfìia, che però è poco 
praticata in oggi a cagione delle (correrìe de'Chiurdi. 

si. Ihr'm detto da altri Htìtìm , Borgo con un Ca- 
rtello. Le melagrane di quelli contorni lofio eccellenti, 
c fenza granelli . Fra quello luogo e quello clic fiegué 
nell'una e nell'altra parte della llrada incontratili mol- 
te rovine di luoghi diftrutti. 

•%%. Eiarii, Villaggio' in una valtepiantara d'olivi. L* 
«va che vi fi fa, è ricercata. Dalla parte Settentrionale 
di quello luogo vi fono gli altri monti detti Stfoikh Pa- 
rafai-, nome che deriva da im Turco detto Sanio, che 
giace fotterrato in una Mofchea. 

1J. Maarra col foprannome Ntfryn o Mefryn, Borgo, 
O più torto villaggio in una valle, 5 ore di cammino 
dittante da Aleppo . li foprannome dift infine qnefio luo- 
go dalla Città dell' ifleffo nome , di "cui li è parlato di 
fopra. 

14. ;/ Monafltvo Ai S. Shntone Stilila , fi ore diftante 
da Aleppo, quantunque dirimilo, pure colle fne rovine 
dimoltra, la fua antica grandezza. Il detto Monaflero 
fu famofiflimo nel 7. e 8 Secolo , e ri r eteva ìa fita de. 
nominazione da un Pallore Soriano, che elfindofì fatto 
Monaco, dopo aver dato varie prove di Santo Romito, 
circa l'anno 431 incominciò a vivere filila cima dì co- 
lonne alte braccia 6, 12, 21, 36, e fino a 40, elar- 
ghe 2 braccia, cibandoli una ibi volta la fettimana; d' 
onde fu chiamato Siili». In mezzo ad un continuo con- 
torto 



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dì a l e f f 0. ili 
corfo di popolo , die lo ebbe in reputazione di Santo , 
egli menò ciucilo genere di vita fino al 460, nel qua 1 
anno, effendofi putrefatti i fuoi piedi, egli pafsò all'al- 
tra vha. Quello Santo fino al Secolo il ha avuto nel- 
la Saria e Paleftina molti imitatoti. 

ij.-jfr/aee detto così da Potock, fembrae (fere quel 
medefimo Borgo , cui il Signor Otter dà il nome di 

16. Kilis detta da altri KbiUis-, e Kitifa, Cina picco- 
la ben popolata , ove in una fiera annua vendefi nvjlta 
copia di cotone. Nel 1754 vi rifedeva un Pashaj co- 
ftituitovi dalla Porla, per tenere a freno i Chiurdi, j 
quali però gli tollero la vita. 

In diftanza d'alcune miglia geografiche dalla fuddet- 
ta Città alla volta di Nord e Nord-m'ft, ne' monti vi 
fono J ò 4 pafsaggi , difefi da Cartelli . 

17. Korur, o Kiiri;, detta Kurei da Abulfeda, eCyr- 
rbns o Cjrus dagli amichi, Città piccola rovinata, don- 
de l'antica Provincia Cyrrbejika ebbe la fua denomùia- 
zionc , di cui ella ne fu la capitale . Vi fu la Sede d' 
un Vefcovado; 

l9.Se/cbuf, detto ne' viaggi di Balby $agnir, Borgo 
pofio alle radici d'un colle, in una pianura , bagnata 
da un fiume , li quale inficine colla pianura ha l' iflef- 
fonóme. 

Tra quello luogo, e Aintab nafte il fiume Kuwait , 
a Kavrik, fu Ha di cui fponda giace Aleppo. 

20. Tel Bafcber, due giornale lontano da Aleppo al- 
la volta di Settentrione, di cui fono nome' di Cailello 
vien fatta roeniione da Jafctit e Abulfeda, e dagli Sto- 
riografi delle Crociate lotto nome Turiajfii , e nel. 
la Carta di Pocock, fe non erro , fono nome di 
BJhfihrt . 

30. fintai detta da Rauwolf Andeb , dagli antichi 
Antiochia ai T*nnm , odia provincia di Comagene , 
Città folla flrada macftra, die conduce a Arzerum , in 
una valle tra z monti, aitravetfati dal fiume fiefchslr • 
Le cafe fon fabbricate nella pendice dalle colline , e fò- 
P a no 



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' £ K N O 

In una collina rotonda pofa 
meo , emto d'un foflo profondo fatto 
r mezzo di (carpello. Secondo Iti relaiio- 
i erdeuno delle mele che pefano 2 ìib- 
e albicocchi eccelletiii , eda' viaggi diR.au- 



I Crirliani di quella Citi 



In poca diffaraa dalla Città vi fu il difìrutto Cartel- 
lo di Doluk , Dotucbc, o Deink, detto amicamente Doti- 
tir , Dulkbmm, Duìkbia , nel cui territorio era compre- 
fa la Città di Aimab. 

Annotazione. Tutti i Crifliaui , che d ritrovano nella 
parte Settentrionale de' contorni di Aleppo, fono Ar- 
meni. Quafi in tutti i Villaggi c Borghi, fituati tra 
Aleppo e Aimab li parla Turco , lenza parlar punto 
Arabo . 

31. Porti, Perre , detta da' Soriani Parin, o Pbarin, 
che fu Città riguardevole . 

3*. Scbcmifat, o Siimeifut , anticamente Samùfatwrr , 
oppure Stimofata nel numero plurale, fri Città lui lido 
occidentale dell'Eufrate, capitale di Commagcnc , eper 
qualche tempo Refidenza Reale, e Sede d'un Vescova- 
do ; ora però è un luogo di poco rilievo . Nella fua vi- 
cinanza vi furono alcuni iamofi Monafterj di Giacobiti, 
ptr efempio Herhaz , May- Ab- Hai full' Eufrate, ove il . 
Vefcovo di Samofatum de'Giacobiti per qualche tempo 
ebbe la fua Sede, e Pbejchìn full' Eufrate . 

Accanto a Schemifat fuli'Eufrate vi fu anch'e il Ca- 
ccilo di Urìm. 

33. KaUi Rum, o Kaiat al Rnm, o Errum, a Rum- 
kala, detta da' Soriani Hefna Humoje, i quali nomi fi- 
gnjficano Ciucilo de' Romani 0 Greci, tu Callello fortifi- 
cato e celebre fui lido occidentale dell'Eufrate, che per 
qualche tempo fu fottopofto al dominio degli Armeni , 
e fu la fede del loro Patriarca. E' pollo in un monte 
poco 



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DI ALEPPO. 2Ì0 
poco allo dalla pane Sei reni rionale d'una ferie di mon- 
ti, e quantunque per la maggior parte lì a rovinato , 
pure è ancor abitabile in parte . Talora vi s' imprigio- 
nano de' Turchi di rango . Vi è ancora una Chief» di 
architettura Gotica frequentala in certi giorni da Cri- 
itiani vicini . Sembra che il fiume , il quale in quello 
luogo s'unifee all'Eufrate, fu» il Singas degli antichi. 

54. Zima, Ztxgma, fu Città piccola full' Eufrate , il 
qua! fiume quivi li palfava fopra un ponte, che al luo- 
go diede la denomini 7. io ne . Vi fu un Vefcovado . 

3;. Bit, o Biraidfciik Città piccola. fui lido orienta- 
le dell'Eufrate, e per confluenza nella Mefoporamia ; 
benché ella fia lemprc fiata dipendente dal Governo di 
Aleppo. E benché il Signor Otter in un luogo lucrile», 
aver elTa avuto nel 1734 il fuo proprio Governatore ; 
niente di meno in un altro luogo egli la pone nel gover- 
no di Aleppo. Balby ne' fuor viaggi del 1570 al Gover- 
natore di Albir ( il qual<: porta ilnome della Città > dà il 
nome di Sandfchiak. L'Eufrate, quando l'acqua e baf- 
fa , tn quello luogo non è più largo di zoo palli ordina- 
ri ; quando però l'acque fono ingolfate, il fiume è mol- 
to piùlargo. Vi è l'ordinario tragitto per paiTareda Alep- 
poaUrfa, DiarbeMr , ed in Perita, e per indi ritornare a 
Aleppo . La Città pofa nella pendice di un monte , op- 
pure come nota il Signore Stociiove nella pendice di 5 
rocche, e nella cima del monre v'è un Cartello fortifi- 
cato all'antica; ove fi conferva .una raccolta d'antichi 
feudi earmi, de' quali ne fu fatto ufo avanti ilritrova- 
mento della polvere da fchioppo . Le mura della Città , 
e del Cartello fono in gran parte rovinate. II Signore 
Schulrens nell'Indice Geografico della vita Salad è di 
fenrimento , non diftinguerfi quefla Città da quella di 
di Zeugma , di cui ne fu parlato nell' articolo precedente . 

$6.'Jtr<Aìs anticamente Gcrrbx Città diftrutta fui li- 
do occidentale dell'Eufrate , che fecondo la congettura 
di Pocock ripete la ina denominatone dajarchbol o Je- 
rabolus idolo della Sona . Pofa nel deferto della Soria, 
ove Ida un luogo all'altro vanno girando gli Arabi. 

P 3 37. Chi- 



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13» IL CO VERNO 

37. Chifum, Ctffuiiium, che fu Cina Vefcovile, è fi T 
mala, come iembra , in quella contrada. Può effere , 
che non debba diftinguerlj da Stonata , di cui il Signor 
Pocock ne fa menzione, fu vicinanza vi fu la Cina di 
Bsaban , che fu Sede Vefcovile . 

38. Fxmtycb a Bambucb, an ricara -'11 te Hìerapoìis e Barn- 
byce, delia da' Soriaui Mahog o .i-fj,-;,-^ (non jWlijjug cor 
me vuole Plinio) dajj/i Arabi Mania, Manbeg, a Manbig 
(Manbifch) Cina rovinala in un luogo elevalo, j o j 
ore di flrada dittante dall'Eufrate , e dal Cartello di 
Jiidfcbem , o ht àfibìm , hiuaio iti crucilo fiume, Copra ij 
quale fi paffa l'Eufrate per mezzo di un punte, detto 
dì Mitnbtg , perchè conduce a tinello luogo . Pocock sba- 
glia iteli' indicar il nome Siriaco di quella Città, e noi} 
si il nome Arabico di ella ; deferire peiò più le fue ro- 
vine, e meglio di quel che faccia il Signor Diummond , 
Vi fu amicamente un Tempio famofo , ove fi prettava 
cullo divino alia Dea Siriaca Atargatìs detta Ajiarolb o 
jtjlartc da' Fenici, e (peci al meni e da' Sidonj, e da'&or 
mani Cybde . Il fuo nome propri ameni e tu Tirala o 
Targata, onde deriva Atargatìi , e probabilmente anco il 
nome greco Derecto. Nel luccelTo de' tempi vi li formò 
ira Pantheon. Vi fu un Vefcovado de' Giacóbiti Soria- 
ni. Ora non vi è altro , che un Villaggio fituato ne! 
Deferto de' Soriani . 

39. Ctrftno , che fu Città , e Sede Vefcovile pretti» 
Mabug . 

40. S»ruch anticamente Sarà, luogo pofloful lido oc- 
cidentale dell'Eufrate , circa una giornata di là da Je- 
rabis, e 3 giornale dittante daAlcppo nel liefcrto diSoria, 

41. Ealii , deuo Uaalitz da Beniamino eli Tudela , 
che crede, che il fuo nome amico fotte Petbora Cini 
piccola fui lido occidentale dell' Eufrate , e nel De- 
ferto delia Sona . Gli abitanti vi avevan anticamen- 
te un buon traffico , ed erano' ricchi . Se non er? 
ro , egli è 1' ifteffo luogo , al quale Rauwolf dà il 
nome di Borgo e Caflello di Cala , fede d' un San4- 
fchiacco . 

41. 



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DI ALEPPO. 131 

41. Ed, ne' viaggi di Balby liei, Ikrrgo grande pollo 
alle radici d'un' munte, circa 5 mij.lia geografiche lon- 
tano da Saruch vcrlo Ponente. Quantunque iìano pochi 
gli Ebrei domiciliati , pili* in certi tempi vi fa ne aduna 
gran numero in quella ■ Sinagoga . Drummond fa men- 
zione del bel prolpetto, che vi fi gode nella cima d'un 
colle vicino . 

43. r«iif Borgo allegro , circa $ miglia geografiche 
lontano da Aleppo dalla parte ui Levante . La Sina- 
goga degli Ebrei , die vi è, fu anticamente in gran 
reputazione , ed è tuttora molto frequentata da cut. 
Quelli contorni , per mezzo d' un Mercante France- 
fe , in vaga maniera fono piantati d'un gran numero 
dì gellì. 

In didanza di circa 6 ore di cammino , dalla par- 
te di mezzogiorno , v' è la fatte delle Saline , della 
quale fu nato ragguarglio nella delcriitori generale 
del Governo di Aleppo . Se ne fa menzione 2. Sam. 
fa, 13. 

44. Cbonafaral , detto così da Abulfeda Cbonafirab , 
da J alti», Borgo del Territorio di Aleppo, ne' confini di 
Al Badiali o iìa de! Deferto d'Arabia, ripete la faa de- 
nominazione dal tuo fondatote . 

11 Governo di Tarablus. 

Confina dalla pane di Ponente col Mar Mediterraneo, 
da Settentrione col Governo di Aleppo, da Levante col 
Deferto d' Arabia , da Mezzogiorno col Governo di Da- 
mato . Per rapporto della fua coilHlffifon naturale , è 
dovere di dar un ragguaglio del Monte Libano, e del fiu- 
me Orante . 

Il Monte Libano, Lihnnon o Lebanon, in Latino Lila- 
r.xs, ripete la fua denominazione dalla bianchezza delle 
fue cime . La terra, che le cuopre è biancailra, e le 
rocche danno nel grigio chiaro. Quindi è, che per efera, 
pio in Tarablus, il monte fembra effer coperto di «ève. 

P 4 Ma 



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Ma avvicinandovi!! fi trova , che i luoghi che parevano 
di color bianco , non fon coperti di neve , ma bensì ili 
terra bianca, e grigia chiara, come affittita il Sig. Ste- 
fano Schulz., come ìe (limonio oculare. Vi fi ritrova be- 
tte anco della neve, comi; fi dirà in appretto . Bifogn» 
diftingucre il monte Libano dall' Antilibano , quantunque 
la Bibbia Ebraica non vi faccia diflinzione alcuna, ella 
è olfrrvata peto nella traduzione greca . Tolomeo eStra- 
bone ìnfegnano, fenderli il Libano e 1 Antilibano da Po- 
nente vtrfo Levarne , ovvero aver elfi principio in poca 
lontananza dal Mediterraneo , e feorrere ambedue fino 
a' Monti Arabi di là da Damai™. Tolomeo vi aggiun- 
ge, slargarli anco le due montagne alla volta di Setten- 
trione, e Mezzogiorno; e Strabene alTcrifce, incomincia- 
re il monte Libino ne' contorni di Tripoli, e V Antili- 
bano nelle vicinanze di Sidone, feorrere ambedue in di- 
rezione parallela, e intercedervi una pianura cava (det- 
ta Cali Syria, la Sorta cava) che dal mare incomincia, 
nella cui vicinanza e larga ioo fìadj, e la cui lunghez- 
za arriva al doppio della larghezza . Secondo la deferi- 
zione , che ne fa Plinio , il Monte Libano ha la Ina 
origine dalla parte Settentrionale di Sidone , e per lo 
fcazio di 1500 ftadj llendeli fino a Sirayra (per confe- 
renza da mezzogiorno verfo Settentrione) ove dopo un 
tratto di cani mino piano, incomincia il monte Bargi lo 
(Bargylus). Ove finifee la valle, polla tra'l Monte li- 
bano e l' Antilibano , icone attraverfo un altro monte, 
clie da Plinio probabilmente vicn prefo per l' Antilibano , 
e da elfo vien pollo dalla parte Meridionale del Liba- 
no; poiché nota, che dietro a nuclto monte ritrovali il 
paefe delle io Città, i quattro Pimcipati , c la Pauli- 
na. Strabene, e Plinio iòn d'accordo, fuppoflo, che il 
fenlimento di 'Stratone Ila, tlfer limato 1" Antilibano dal- 
la pane Meridionale dì Sidone , ed effere il monte Li- 
bano quello, che ftcndefi tra Side ne e Tripoli , oppure 
coire Plinio con una piccola differenza fcrive, tra Sido- 
ne, e Siiryra . Onde fegue, the non (riamente il Li- 
.bano, ma tinche l' Antilibano fia lui Mar Mediicna- 
* neo. 



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neo . Fatte quelle mie ricerche Copra il fenfo dV]utf!i 
antichi Stri.t.: r; , non fenza piacere mi accorgo , che il 
mio parere è conforme a quello del Signor de la R.O- 
que, il quale vi aggiunge, 1,0,1 accorgerà quali di fepa- 
razione alcuna del Monte Libano dall' Antilibano, chi 
naviga nel Mediterraneo, o lungo la fpiaggia di efTo, 
avere ambedue i monti la veduta d'un Ibi monte , che 
fembra incominciare ne' contorni di Tarablus, c termi- 
nare di là da Sur , e ftendefi per confeguenza da Set- 
tentrione verfo Mezzogiorno . Per quanto fia certa la 
direzione di quelli monti , confidcrata dalla parte del 
mare, altrettanto e (la è incerta dalla parte di terra. A 
tenore degli antichi Geografi, pocanzt accennati, ambe- 
due i monti da Ponente lìendonfi verfo Levante fino 
a' Monti Arabi di là da Damafco . Spiegandoli quella 
aferzioue in rapporto alla larghezza , non vi rimane ve- 
runa con tradizione. Ma ordinariamente fi crede , che i 
detti Autori parlino della lunghezza ; ed allora il loro 
fentimento è contrario al difegno, che Maundrel ha fat- 
to di imeni Monti , pubblicato dal Signor Reland nella 
fila vilaftìna , Quello di legno rapprefenta il Monte Liba- 
ta , per la fua lunghezza, diflefo da Mezzogiorno verfo 
Settentrione , e V Antilibano coli' ideila direzione quaft 
parallela , di modo che tra l'unii e l'altra montagna 
(corre una larga valle , che da Mezzogiorno verfo Po- 
nente va viepiù slargaudofi , e Ftvolgefi alquanto ver lo 
Levante . Sono però di parere , che a quello óifegno 
non fia da fidarfi , effendo imperfetto, e poco confor- 
me alla deferizione de' viaggi dell' i&eflb Autore. Ed io 
credo che quella fia la ragione , perchè egli medefimo 
non l'abbia inferito ne' fuoi Viaggi. Nella Carta di Pa- 
leilina c Sorla del Signor Pocock, quelle montagne fono 
difegnatc con differenza notabile, ma fenza chiarezza, e 
certezza f ufficiente . Nè quelli, né altri Scrittori di Viag- 
gi hanno fatto tutto lì paflaggio de' Monti Libano e 
Antilibano; nefiuno ne ha falito le cime più alte ,' per 
indi vedere ed efaminarne la direzione , e tra erti non 
v' è nelfuno , che con elettezza abbia dife^nato il filo, 
e la 



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1?4 11- GOVERNO 

€ la direìione di tu:;i i monti , comprefi ncIF una e 
nell'altra ferie , né vi è chi abiura pitia la raifma , c 
determinata r ertenfioue delle valii e pianure , che vi fi 
lirrovano tra mtUO. Gli (reffi Signori de Roque , e 
Pocock , i quali con maggior attenzione e faenza ne han- 
no fatto l' elame , fi funo regolali lòpr.i pure conett- 
ture, nel determinare , fe quello o quello de' Monti e 
Colli, Ila comprefo nella catena del Libano e dell' An- 
tiumano. Sappiamo intanto dalle notizie loro, e di altri 
viaggiatori , che quelle montagne per.il lungo e largo 
fono attraverfare da pianure e valli vafte e piccole . La 
maggior pianura, che vi fia , detta dagli Arabi Alìikaa , 
dagli Europei bka, Beka, Bacca, Bocca, da Settentrione 
flendefi verfo Mczzog torno , o piuttoilo da Nord-Oft 
verfo Sud - Wert . Quella pianura o è l'ilìeffa con quel- 
la , che nel modo fopra accennato vitn deferitta da 
Strabone , che ne flima ia lunghezza di 400 fìadj , o 
fia 10 miglia geografiche; oppure vi ha della comunica- 
tone. In effe giace la Città di Balbek, donde prenden- 
do la ftrada alla volta di Oli. Sud-Oli fi vi a Dama- 
feo , paffando per lo più in mezzo fra alti colli ; im- 
perocché tra' mentovati due luoghi vi feorrono l'ima 
dietro l'altra 3 ferie di monti, tra le quali intercedono 
delle ftretto vaili, le' quali inlieme co' monti li panano 
nello fpazio di ore l6. Il Signor Pocock inclina a cre- 
dere, che la terza ferie ile' monti, più vicina a Levan- 
te ed alla Città di Damafco, (ia mia porzione de' mon- 
ti d'Arabia, co' quali per fentimento di Strabone con- 
fina I' Antilibano . Etifebio però nel fuo Ldlico fcri- 
ve , che i Monti de' contorni di Damafco formano 1' 
Antilibano . 

L'altezza confiderabile di quefle montagne non fola- 
mente dimoftrafi dal poter vederle nel mare de' contor- 
ni di Cipro, e nell'ifleffa Kola, come notano i Signori 
Rau-scolf, e De la Roque, ma eziandio dall'effer Icme- 
defìme coperte di neve per tutto l'anno, e da! ritro- 
sarfi di continuo della neve agghiacciata nelle loro ci- 
me più alte. E quantunque il Signor De la Roque rac- 



DI ALEPPOi tJJ 

comi di roti avere incontrata neve alcuna negli ultimi 
giorni d'Ottobre del l&So, quando faiiva il Monte Li- 
bano, ed avervi pernotiato fono i Cedri, fenza provare 
freddo alcuno , aggiungendovi inoltre , aver intefo dira 
da' Maroniti, che ivi nevica ordiaa riamente nel mele di 
Dicembre , e che la neve vi li dii'cioglie nel Mefe d' 
Aprile fino a Luglio : ciò non ottante egli non irala- 
fcia di notare , ritrovarvi!» de' luoghi profondi , non 
efpofti a' raggi del Sole , e lemprc ripieni di neve , ,e 
trafportarfi quella in tempo d'Ertale nelle Città della 
Sona per vendetela - Lo ftclTo aflerilcooo eziandio con 
maggior ampiezza altri Viaggiatori . Il Sig. RauWolf, 
che icmbra aver Èdito il Libano nel Mele d'Agofto vi* 
de al di fopra de' Cedri un .eminenza tutu coperta, di 
neve, e fentì freddo. Egli vi aggiunge , ritrovai delia 
neve in codelìo Mogi*, per tutta l' diate, e trafportar- 
fene alla vendita ne' luoghi vicini , ore ne" giorni cant- 
culari ferve per rir.frefo.rne le bevande . EUdzivii, che 
nel Mefe di Giugno fece la filli ta della Moniagna af- 
fittirà , non liquefarvi»" mai interamente la neve. Cot- 
Wyk racconta , non effer mai il Libano fenza neve iìac- 



VILl ( id!i: 



:no . Il SÌ£< 
.jbano ne' 



è cofa iìraordìnaria , che il Signor le Bruyu nel mele 
di Gennaio abbia incontrato delia neve nel Libano; ma 
egli affcrjfce ancora, che le alte cime di elio fon fem- 
pre coperte di neve. E però cofa degna di rimarcoche 



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SJÓ IL GOVEKNO 

ite] mete di Gennaio la neve , la quale di mattina era 
dura come il ghiaccio , di mezzo fiorila s'era refa Ma- 
ro morbida por il caldo del Sole , che il delio viaggia- 
tore piii volre vi cadde dentro fino ai reni , e che nel)' 
ilteflb Mele la neve difciolra dal Soie cagionava del- 
le cafeate d' acqua beli illune ne' contorni di Canno- 
tti» . Quando ne' )p di Giugno il Signor Pocock iàliva 
la più alta cima del Libano, egli palfava fopra la neve 
ghiacciata . 

Ne' j d'Agoito il Signor Srochove pernottò folio i 
Cedri, ed ebbe paura di morire dal freddo. Nel giorno 
ieguente egli fall la fonimi tà del monte , e la trovò 
unta coperei di neve , ed incontrò del ghiaccio tanto 
lòdo, che non poteva romperlo . Tra i giorni u e 13 
d'Agofto egli pernottò prelìò il villaggio Dimas, pollo 
alla radice dell' Amilibano , e vi provò un freddo mol- 
to fenfibile , perchè il vento veniva da coicllo mónte , 
le cui cane , come egli alferifee , fono fempre coperte 
di neve. Quando il Signor Korte ne' tS d'Agofto s'af- 
faticava in vano di ialir la più alia cima de! monte,' 
egli *i incontrava un luogo , coperto di neve, già ve- 
duta da lui di lontano nel Convento de' Carmelitani. 
L'ifteffo viaggiatore nota ancora , che le ibrgenti , che 
fornirono l'acqua al grolTo fiume Kedifibia , per tutta 
l'eflatc, quando non piove, ricevono la loro acqua dal- 
la nev ej che vi fi trova in varie pani de' vertici più 
ahi del Monte. Il fuGefuita PeiitQueux, elfendovi an- 
dato a vedere i Cedri, vide gli alti monti, che gii cir- 
condano, copenidi neve. (Nouveau* Memoires d'esMil- 
fions T. 4. P . 2 5 p.). Filippo da'S. Trinità afficura, d' 
avervi veduta la neve ancora nel nude d'Ottobre, e d' 
aver cominciato il monte a coprirli di altra neve alla 
fine di Novembre ; ed il Signor Breuning, che ne' 28 
Ottobre fi ritrovò nel Libano , racconta, che il più al- 
to vertice di elio era coperto di neve . Mi fembra che 
ballino quelle teftimonianze per affiorarci , che il Mon- 
te Libano è di continuo coperto di neve. Anche Ste-. 
fano Schulz , ne' 16 Seltembre del I7JJ, quan- 



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DI ALEPPO, 1J7 

co egli fu nel Monte , confetta , ritrovarvifi del- 
la neve in varj luoghi profondi , quantunque egli ne- 
ghi , che il moine chiamili bianco a cagione della neve. 

La neve, che in quelli monti talmente s'ammucchia, 
che talora i cedri ne farebbero coperti, fe il vento non 
la diffipaffe , fa li, elicvi li trova abbondanza di acqua; 
imperocché tutti coloro , che hanno veduto i Monti, 
riportano eflervi grande il numero delle fonti, e ritro- 
varfi varie cafeare d'acqua dcliziofe , fopra accennate. 
Ne nafeono ancora alcuni fiumi , de' quali quelli che 
dalla pane Settentrionale di Tarablus entrano nel Me- 
diterraneo, fono il Nabar Kibir (cioè fiume grande) te- 
nuto da alcuni per eflere l' Eitutbirni degli antichi, che 
formava il confine tra la Sorla e la Fenicia. Nabar Ac- 
car e Nabar Arca, e Alma d Barid (l'acqua fredda). 
Il Nabar Kadifiba (cioè Fiume Santa), dopo aver rice- 
vuto tra gli altri influenti il Rai Aiti (capo di fonte) 
sbocca nel Mare folto Tarablus. Il Nabar Ubrabim , cioè 
fiume di Àbramo, anticamente Adonis , entra parimente 
nel Mare nella difhnza di 2 Leghe Francefi da Dfche- 
bailj dopo aver formato da quella . parte il confine del 
Governo di Tarablus . Il Nabar Kaib o Ktll>, cioè fiu- 
me di Cane , anticamente Ljy.a , dkide il Paefc dì 
Kcfroan in 2 parti, e la fua imboccatura non è lonta- 
na da dove principia la ftrada fatta da' Romani attra- 
verso d' una rocca a forza di fcarpello . Codeflo fiume 
■jeitafi con grand' impelo nel Mare, ciTendo riflretto tra 
due Monti , che fono anche U cagione della fua gran 
profondità. Il Nabar Bairutb porta'il nome d'una Cit- 
tà . Il Nabar Damtr , onde j Geografi Francefi hanno 
formato il Rivìiri d'Ameni' , è 1' lamyrai degli antichi. 
Al fiume detto Awit da' Paefani de' contorni di Saida, 
Ì Franchi danno il nome di Fumitrt . Il Kafemicfcb ri- 
ceve il fiume titani o Ltiant , che feorre per la lun- 
ghezza della valle di Bka , e sbocca nel Mar Mediterra- 
neo come tutti i fiumi finora accennati, dalla parte Set- 
tentrionale di Sur, nella il Manza d'una lega Francefe 
da quefto luogo . 

Que- 



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4jÌ li. GOVERNO 

Quelli Momi erano amicamente celebri per il gran 
numero di be' cedri , onde eran coperti . Ma (nielli 
Bofclii fono Itati talmente diiliuni, i [lealmente da'Sa- 
racenì j che adeifo è aliai piccolo iJ numera de' ce.l'ì 
veramente antichi , e di maggio: groflezza .'Quefli ritro- 
vanll in una -pianura, 2 ore di Itrada diftaore dal Mo- 
-nallero de' Carmelitani , e circondato dalle più alte ci- 
me del Libano . Sull' cftrernrlà di Nord -Olì vi fi vede 
un piceol Bofco , compollo d'un picco! numero di C;- 
dri antichi e grofiiffiirii , che vi ftanno fitti j di cedri 
giovani, e di pochi pini. Il Signor Beilon nel 1550 vi 
contò iSCedri amichrlfimi e -rolli, nel 1556 Fiichtnev 
ve ne vidci5, Fiirer di Haimendorf jj nel 1566, Rati-" 
Wolf 1) nel 1575 con 2 altri , i ijunli del tutto fpo- 
gliati di rami per la grand'antichità 1 , Breuning 13 ver- 
deggianti, c 3 fecchi nel 1579, Kadzivil 24 nel 1583 ; 
Viilamont da 24 in 26 nel 1590, Harant 24 nel 1596, 
Dandìui non più di 2J nel 1599, il Barone Beauvau 
23 nel 160J, Litgow 24 nel 1609, Filippo di S. Tri- 
nità il, con uh altro atterrato circa Tanno JÓig , 
Stochoue 22 con un altro da poco tempo fa atterrato 
nel 1631, Rcgero 22 nt-I 1632, Monconys 2; in 30 
((limandone cosi il numero fenza contargli) net 1647, 
Boullaye le Goni zi nel 1650, Theveuot , Luzzy, e 
Qiiarefmius 23 nel 1658, Arvicux 23 nel ì66o, il Si- 
gnor Von der Grohcn circa 18 nel iSSo, le Bruyn 3? 
o 36 nel 1682, De la Ro<[ue io nel itìSS, Maundrd 
16 antichi e auai grofli nel (696, ii Gefviita Petit 
Queun una dozzina di grandezza ftraordinaria nel 1711 , 
Korte iS amichinomi e affai graffi nel 1738, Pocok 15 
con un. altro atterrato dal vento nel 1739, Stefano 
Schulz 20 nel 1755. Da quello ragguaglio conila , ener- 
vi piccolo il numero de' cedri antichi , e di fingolar 
groflezza . La differenza che palla tra il vario numero 
de' cedri , deriva daHa fomma più o meno efatta de' 
viaggiatori , dall' aver efiì pollo più o meno albori net 
numero degli antichi e graffi , e dal non eucrvifi più ri- 
trovati alcuni degli alberi più groffi ne' tempi più mo- 



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DI A LEPPO* .Ijjt 

derni" . I ee;'ri più amichi c grou"i di il in giranti da' più, 
giovani, fpecialmente per i feguenti caratteri . I Cedri 
di meno età ioti diritti, ed i rami cleono dallo ftipite; 
orizzontalmente pendendo alquanto in già , iomiglianti 
nella figura agli abeti e pini d'Europa* I Cedri antichi 
hanno il furto corto, e grottiftìmo, che a baffo traman- 
da fuori 4, o ; rami grotti , che s'alzano a dirit- 
tura, ed alcuni per la lunghezza di io piedi fon uniti. 
Dalla terra fin dove principiano i rami , intercede lo 
fpa_ziu di piedi 6 in 7 , 15 in 18, lo in ao. I Viag- 
giatori fon più tolto conformi nel determinar la grettez- 
za de' cedri più grandi. Srochove afleriice poterfi appe-, 
ria da 5 pedone abbracciare un cedro . Rogero aflìctira 
ritrovarvi!! un cedro della grettezza di tefe 8 e mezzo 
( piedi 51), e pli altri di tefe 5 o fi. Arvieux dice, 
che 6 per ione non [ballerebbero ad abbracciare «n ce- 
dro , la qual groiìetz» da lui viene filmata piedi 3S . 
Maundrcl mifnrandone uno de' più grotti trovò , che 
aveva 6 tele, cioè 36^ piedi di grettézza. IlSignor Korte 
trovò che uno ne avea 7 tefe e 4 palmi, ed un altro 7 te- 
fe menu 3 palmi. I più grotti tra gli altri non aveano più di 
1,03 tele di grettezza . Pocock mitarando tino de' più 
tondi , che però non era de' più groffi , trovò che il 
medrfimo era 14 piedi di grettezza ; mifurando poi art- 
elle la groiTezza d' un altro di figura triangolare compct- 
fio di 3 indi uniti, trovò, che ogni fufio aveva npie- 
di; per confeguenza fatta la groflézza era di piedi 36. 
Il Signore Schulz nel I75J vi mifurò un cedro , che 
avendo il ceppo più groffo , non pertanto era il più al- 
to, e irovò la ftia grettezza di 37 piedi d'Inghilterra e 
7 Rullici , e llimò i rami della groflézza di 11 in ij 
pieai , e della lunghezza di piedi 50 fino a 70. Ne' 
viaggi del Signor ue la Rotrue v'è fenza dubbio un er- 
rore di fìampa , dove fi legge, che il più grotto de' ce- 
dri verta la metà del tao ceppo aveva 7 piedi meno due 
pollici. Lo sbaglio è o nella parola fitti, die dovrebbe 
dir 37, oppure nella parola piedi, polla in vece di te- 
fe . Il Signor RauWolf dà al cedro la maggior altezw 



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240 II COTE1NO 

dell' abelo Europeo. Siccome i cedri giovani , clic vi fi 
veggono , hanno Io ftipite affai alto e dirino, credo, 
che i cedri anuchiffimi, che vi fi ritrovano di furto tanto 
corto, non fiano della migliore fpccic , e d ebba no coutil rfi 
tra quelli , che nel loro primo crefeimento erano mal 
riufeiti, e che perciò non fono flati tagliati per adoprar- 
li In qualche fàbbrica, onde vi fon rimafli, e nello fpa- 
zio di circa 1000 anni il loro furto corro è crefeiuto 
ad una groffezza fmifura ti/li ma . Il ceppo de' cedri più 
groffi, mifurati dal Signor Pocock, era compofto di 3 
fufti uniti , che formavano una figura triangolare . Per 
quanto fia brutta la figura di quelli alberi, pure ne' fe- 
cali più moderni fono flati riguardati come cofa fama , 
che noti deve elTcre toccata . Imperocché , come raccon- 
ta il Signore Schulz , tutte le Nazioni Criftianc hanno 
poflo la feommunica fopra coloro, che offendono un ce- 
dro . li Signor Rauwolf afficura , che dopo un d'atto 
efame, non vi abbia potuto trovare una pianta novella 
di cedro . Si sà però , che dopo quello tempo vi fi fo- 
no veduti de' cedri nuovi; imperocché Filippo di S. Tri- 
nità , che vi fu 45 anni dopo Raireeolt ,' c Arvieux, 
che vi fu 8j anni dopo , le Brnyn , de la Roque , 
Maundrel , Petit Qucux , Korte , Pocock, e Schulz vi 
hanno veduto gran numero di cedri nuovi , che in par- 
te erano ancora molto piccoli , accanto agli antichi; e 
Schulz afficura , che gli antichi , e nuovi cedri, che fi 
ritrovano nel Libano , formano uri picco! bofeo. Petit 
Qiteux afferifee, che oltre la pianura finora accennata, 
anche in un altro Monte vicino a Cannobin fi ritrovi- 
no de' cedri, e che un Carmelitano gli abbia racconta- 
to , ritrovarfene alcuni in due altri luoghi del Mónte 
Libano, i quali cedri però non erano né tanto antichi 
né tanto groffi . Ma quefti cedri non fono flati veduti 
da veruno de' Viaggatori . Filippo di S. Trinila afleri- 
fee , che gli abitanti del Libano danno a' cedri il nome 
jlri ,\be è il lor nome antico della Bibbia. Il Signore 
Schulz ne parla con maggior dettaglio , dicendo che i 
cedri ordinari, t quali crescono anche prdTo Tiro e Si- 



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DI A L E P P O • 14 1 

done , vi lì . chiamino Aires , ed i cedri groffi del Li- 
bano abbiano il nome Arfi Libnan , cioè cedri del 
Libano. ' 

Il Cedro raflomiglia tanto al Larice , all' Abcto, e 
Pina , e moiri la mettono fono una di quelle fpecie 
d'alberi; è peiò cofa cena, clic ròrmino «na fpecie di- 
pinta, lo che dimolìrano i loro coni. Da' cedri giova- 
ni, quando il S ile è mollo caldo, Cerna larvi taglio nef- 
funo , efee della ragia trai';' arante t bianca lira, che s' 
alluda , ed in latino chiamali Ctdria . Quella fpecie è 
migliore di quella, che efee dal cedro, mediante un ta- 
glio fatto nella icona . 

Là ove crei coi', o i cedri, ritrovanti anche alcune Quer- 
ce j e Ciprelli, che però non vi riefeono bene. II Mon- 
te Libano produce anche de' Pini lalvatici, Platani veri 
al» e grolii , che slargano molto i loro rami, e de'Gi- 
bepri alti e granì. 

Produce anche il Libano in var; luoghi delle biade, 
olivi , vino roffo e bianco di buona qualità , mafiime 
quello di color d'oro, ch'è eccellente. Vi è abbondan- 
za di cotone, feta, miele, e cera. Vi fi raccoglie gran 
copia di Manna ottima, che come il Signor Natt riferi- 
sce, piace a' bambini, effondo alquanto dolce, e fecon- 
do la relazione di Cotwyfc , è migliore di quella della 
Calabria. L'iftdìb Autore aliicura, che il Monte Liba- 
no produce anco dell' htmfi / 

In quefti Monti ritrovatili greggi di Montoni aiTaì 
graffi, ed in genere di' fiere, Cinghiali, Orfi , e Tigri, 
e dell' Aquile in abbondanza . Nel Bofco di cedro fi fece 
la caccia alle pernici, a' galli di montagna, e alle lepri 
in prefenza del Signore Schnlz . 

Qtiando in tempo d'inverno il vento foffia da Le- 
vante , cioè dal Monte Libano , coperto di neve, v' è 
mi gran freddo in tutta la Colla Marittima da Ta- 
rabluj fino a Salda ; mentre che i luoghi marittimi 
e mediterranei fituati dalia parte Meridionale e Set- 
tentrionale di quella montagna , godono un' aria più 
dolce. " 

Afi*. Q. La 



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24* IL GOVERNO 

La Montagna, che da Tarablus , e da! Libano (ìen- 
defi verfo Settentrione fino al fiume Oronlfs , in fac- 
cia a Antakia , fecondo la relazione di Abuifcda , li 
ove principia , diiamafi Dfchakl Jlatìsar , nome che 
deriva dal Cailello di Aakhar , e dipoi, dove è po- 
fla dirimpetto a Hamali prende il nome di Dfchubl ni 
Lohbam . 

Il fiume detto dagli antichi Otmttt , e dagli Arabi 
Ortrnd, e da altri anche fiume di Hama, e Et Jfi , o 
fecondo il Geografo Nubiefè Ai Aasfi , cioè VO/isnato, 
detto così , perchè non bagna i campi fe non per mez- 
zo di moie e macelline, ed il pcrvrrfo, perchè feorreda 
mezzogiorno verfo Seitenrrione , chiamali erroneamente 
Jabok da Beniarrcin di Tudela, e probabilmente ebbe da 
principio il nome jìxsxs , onde fembra derivare il nome 
Jfi, che gli danno gli, Arabi. Il Signor de la Roqueirt 
compagnia d'un favio Maronito andò fino alla forgerne 
del fiume eh' è circa 4 leghe Francefi dittante dal Liba- 
no tra Levante e Mezzogiorno , e circa un mezzo mi- 
glio da un villaggio di nome Dfchinnifce , e 11 leghe 
Francefi da Hems. Abuifcda dà il nome di Ras o Rees 
a quei Villaggio , pretto il quale il fiume nafee, c ag- 
giunge ctter quello villaggio una giornata lontana da 
Balbek dalla parte dì Settentrione , edere il fiume da 
principio un micelio , accrefeiuto poi a Kaim ul Her- 
mel , tra Dichufia e Rees in una valle d'un Rio ci' 
acqua copiofa, che nafee da una caverna, detta de' Mo- 
naci . Di quella relazione , e dell'ulterior ragguaglio, 
che Abulfeda dà di quello fiume , fe ne trova fatta una 
replica nella relazione de' viaggi dì Otter . Il fiume di- 
rige il fuo corfo da Mezzogiorno verfo Settentrione , o 
patta nel Iago di Cades, farro per arte, donde efee nuo- 
vamente , e pattato ch'è per Hims, Relìen, Hama , c 
Schlzer forma il lago d'Efamia, e poi continua il fuo 
corfo per Derkiufche , e bagna la radice del Monte Li- 
kiam dalla parte di Levante fino aDfchifr ulhadid (cioè 
Ponte di ferro) ove quello Monte è f partilo. In quello 
luogo il fiume li volge verfo Sù'd-Well, e dopo eflcr 



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Il I A L B P t O. 243 

paffato accanto d' Antakia , preffo Suweidia sbocca nel 
Mediterraneo . Edo riceve parecchi influenti piccoli, qua- 
li fono preffo Efamia V larmnc , anticamenie Marfyas , 
il Kieber, Efiiei &c. l'opra il quale fono flati fabbricati 
vari ponti di pietra . . 

Una parte del Governo di Tarablù's,. cioè quel traito 
ili paefe, che ftendefi tra il Mar Madiìerraneo , ed jl 
Libano, comprefa nell'antica Fenicia ( Pkmnitiz , meglio 
Pbanice) che come fi è notato altrove , è divil'a dalla 
Soria per mezzo del fiume Nahar Kibir, detK> antica- 
mente Elcmherus; quello Paefe non ripete la'fua deno- 
minazione dalla parola Greca Pbcenix , che lignifica pal- 
ma fruttìfera , uè dalla gran copia delle palme; impe- 
rocché, fc quella fpccie utilìftìma d'albero folTe ben riu- 
feira amicamente nella Fenìcia , gli abitanti del Paefe 
l'avrebbero coltivala fino al prefente, come in Egitto e 
nella Barbe ria . E' preferibile l'opinione d'Ifaeco New- 
ton, confermata da SchaW, Gelnero, e Michaelis e da 
altri, che afferma, che quello ifteffo nome è il raedefi- 
mo come l' Ebraico Edom , il Greco Erjtbra , ed il Si- 
riaco Pbacnice ; imperocché molti Edomiti o Eritrei fi 
fono ritirati dal Golfo d'Arabia, c fi fono riabiliti fili- 
la corta del Mar Mediterraneo , ove efprimendo il lor 
nome nella parola Siriaca Fenicj , hanno dato motivoche 
tutta la corta fi chiamarle Phanict . 

Il Governo di Tarablus è divifo in 4 Sandfchiac- 
cati o fia Dìflretti , che prendono ì nomi di Debelli- 
le , Hama , Hims , e Snitmya . I luoghi più notabi- 

I. Tarabliii; o Athrahilos , Tbarahoki al Scbivk (cioè 
In Oriente) Tbarabolos al Scbiam (delia Sona) fono i 
nomi Arabi della già Città di Tripoli s , detta ordinaria- 
mente dagli Europei Tripoli della Seria , e da' Turchi 
Tarabulon , fecondo la relazione del Signore Stocliovc. 
li filo nome lignifica tre Città , che effettivamente ne 
formano una fola . Imperocché gli abitanti delle Città 
di Tiro, Sidone , e Arad vi piantarono 1 Città in un 
Promontorio poco elevato , ognuna delle quali era di- 
Q, a ftan- 



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144 ,L CÓV'ERNO 

ffantc dall'altra tino fladio , e che lncce divamente fciil- 
brano efferfi unite in una fola Città. I Saracìni ne tol- 
lero i! poffcflb a' Criftranì, e l'otto il dominio Saracino 
eflV non (blamente fu grande , ma eziandio fu il fog- 
giorno di molti letterati Maomettani. Fu prefa da'Fr.tn- 
chi nel 1108, e Iloo dopo un attedio di 7 anni, nel 
quale la maggior parte degli abitanti perirono . I Fran- 
chi ne diedero il governo a un Conte , la tjtial carica 
fu devoluta a Boemondo IV. tiglio del Principe Boc- 
mondo III. d'Antiochia nel US7, effendoft fpenta la 
fucccUione de' Conti della Cafa di Tolofa. Quella Con- 
tea era fubordinata al B.e di Gerufalemtae . Nel 1189 
il Sultano d'Egitto di nome Kelaun , loprannominato 
Malek al Man (ut Saifeddin le n' impà drdol , la faccheg- 
gi5, e la diftniflc, ed accanto vi fece coltruire una Cit- 
tà nuova, che efilie ancora fui fiume Kadifchia in una 
vallo, circa una me»' ora dittante dal Mare Mediterra- 
nei, in eui sbocca M fiume Kadiichia , che vien da Le- 
vante o da dal Monte I. 'baio , e bagna la Citta ed una 
valle ftretta e molto Jeli^oia . tì;e:tf fiume (ì palla fo- 
pra un panie, che nell'iddio tempo fa le veci d'acque- 
dotto , lungo paiTi 130, che fotntfce alle flrade e cale 
Ji Taiabliis l'acqua. Su U' ed rem ita di SÌÌd-Oft della 
Citta, ìn una collina, »'è un Calvello grande, l a Cit- 
ta i di grandeiia mediocre , le Iliade lono litette, !e 
cafe fon ben fatte alla Turca, come riferilce il Signor 
Stochove. Vi rifiede il Pafclià , che amminiftra quello 
governo , il cui dovere è, d'andar con viveri incontro 
alla Caravana, che ritorna dalla Mecca, fino alla metà 
della flrada. Gli abitanti fon Turchi, Arabi, Criitiani , 
è Ebrei, e la lingua volgare è l'Arabica. Oltre la Mo- 
fchea dei Cartello , ve ne fono 506 altre in Città . I 
Greci lòno numerofi, ed hanno un Vefcovo . IMaroniti 
abitano in un Villaggio vicino alla Città , ove hanno 
una Chiefa. Nel Secolo 13 vi fu un Vefcovo de' Già- 
cobiti ; ma al preftnte i Giacobiti , che fono pochi di 
numero, fon fubordinati al Veicovo di Fenìcia, che per 
lo più dimora a rDamafco . De' Religiofi Cattolici Rq- 



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DI ALEPPO, *4S 

mani vi Tono foìamente ì Cappuccini . Il traffico, che 
vi fi fa, è coniiderabile, e s'aggira principalmente nel- 
la vendita di fera greggia , coione, e di gran quantici 
di Coffe-, che in parte vengono da Aleppo per la via di 
Damafco. Gli abitanti mandano anche altrove dell'uva 
pana , che vieti da Baibek , del faponc , e delle ceneri 
d'una certa etba, che fi adoperano nel far il vetro, e 
faponc. Alcune Nazioni Europee vi hanno i loro Con- 
fali. La Città è cinta di giardini, piantati di gellì , me- 
laranci, e - altri alberi fruttiferi in abbondanza . Il Signo- 
re Stochore nota , clic le frutta di quello luogo cagio- 
nano la diarrea, mattine le pefche, a cui i Turchi dan- 
no il nome dì Mazca Franchi , elfendo perniciofe a' Fran- 
chi . Viilamont le chiama Amafa Franchi . I contomi 
della Città producono anche dell'Olio, e Vino eccellen- 
te. Le navi non pollbno accollarli alla Città , e getta- 
no l' ancora tra la fpiaggia e z Ifolctte . Sulla colta ma- 
ritima vi fono delle torri piccole con guardie, ed il por- 
lo è difefo da 6 torri grotte di figura quadra munite d' 
artiglieria, e vi fono molte cafe e magazzini. In djlìau- 
za d'un quarto d'ora dalla Città verfo Levante, nella 
pendice d'un monte, le cui radici fono bagnate dal fiu- 
me, v'è un Monatiero grande e bello di Frati Turchi 
(Dcrvilchi) che fecondo la relazione di Schuli chiamali 
Aldhtb Cbanah. Pretto quello Man ali ero ritrovafi la mac- 
china idraulica , che manda le acque alla Città. Viila- 
mont afferifee , efler malfalla l' aria di quella Città , maf- ' 
lime quando il vento loffia dalla parte del Monte Li- 
bano; etto vi aggiunge eflervi anche cattiva l'acqua da 
bete , e cagionare la diarrea , e la febbre . Nel 
1750 la Città fu molto danneggiata da un terre- 



Dalla parte Mtriiìonalt di Tarailìis falla effla maritti- 

ì. In una ferie di colline, che da Levante fiancheggia 
ima pianura poco larga , che feorre lungo la colla ma- 
rittima, veggonfi parecchi Monafleri Greci, fpecialmcn- 
te Mar Jacob , e Btllmtmt , o Belmonde . 

0. 3 



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IL GOVERNO 

3. Calaman, Calmimi, anticamente Calamai, Villaggio 
piccolo e deliziol'o fui mare. 

4. Enty , luogo piccolo fui mare , nella cui vicinanza 
pare, che anticamente vi folle flato Trieris . 

Palla farle Orientile di Enty entro terra, vi è 
Capbtora Villaggio grande in una contrada affai ame- 
na, abitalo da' Greci. Vi fu un Monaitero andato or- 
mai in rovina . Ecco lo flato , in cui il Signore 
Schulz trovò quello luogo nel 1755, detto Kepteea da. 
Pocock. 

Dalla parte Settentrionale di Tarabliis fi noti: 

5. Si difputa fulla fituazionc della già Città d'Ortho. 
fia. Secondo la relazione di Tolomeo , da Tripoli verfo 
Settentrione fon polle per ordine Ortljofia , Simyra , e 
poi il fiume Elenterus . Con elfo s'accorda Plinio; 
ma Strabone rovefeia il detto ordine , ponendo in pri- 
mo luogo dopo Tripoli il fiume Elcuilierns , ed in fe- 
condo luogo la Città d' Onhofia dalla parte Settentrio- 
nale del fiume , Conforme all' opinione de' due primi 
Autori, la Gttà d' Ortliufìa è comprefa nella Fenicia, 
c ne feguitebbe euer verifimile la congettura de' Signo- 
ri de la Roque e Pocock , che il Nahar tìbtt , o fia 
il ' fiume granfie , il quale è molto profondo , fia 1' 
Eleuthcrus degli antichi , che divideva la Fenicia dal- 
la Siria . Secondo Stratone la Città d' Orthofia non 
è comprefa nella Fenicia , e 1' Eleutherus farebbe la, 
così detta acqua fredda ,,!OJ leghe Francefi dittan- 
te da Tarablù's dalla parte di Settentrione ; Io che il 
Signor SchaW cerca di rendete vieppiù probabile , per 
le rovine d' una Città riguardevole , che veggonfi fui 
lido Settentrionale di quella fiumara , folita ingrof- 
iatli per 'a neve fcioiia in tempo d' citate , c per- 
chè quelli contorni fotto il nome di O/o/a pagano al 
Pafcià di Tarablù's un tributo annuo di ;o talleri . Ciò 
non oliarne quella feconda opinione mi femhra me- 
no verifimile della prima . Può elle re , che la Cit- 
tà d' Orthofia fia fiata fui lido Settentrionale del fin. 
me Arca. 

6.Ar~ 



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DI A L E P P O. 147 
6- Arca Città diftrutta, le cui rovine veggonfi ancora. 
Fu fintata in faccia ali cffrcmiràSetteinrionaìedel Monte 
Libano, in una contrada delwiofa fui fiume dell* ilìefTo 
nome. Ne prendono la loro denominazione gli Arki , l 
Mof. 10, 17, t Chron. 1, 15. 

7. Dell' amie» Città di iimyra o Taxìmrra., onde 
prefero la loro denominazione gli Zemari 1. Mof. 10, 
iS, 1 Cliron. 1, itì. Se ne veggono ancora delle ro- 
vine , che lecottdo la relazione di Manndrel, e Scliaw 
portano il nome di f>nmrah , ne' quali contorni ritro- 
v anfi delle piante eccellenti di getti , e d'altri alberi 
l'umiferi. 

Ivi termina la pianura, die dalla parte Settentriona- 
le flcndefi lungo il mare per lo fpario di circa j miglia 
geografiche, delia Jtune dagli Arabi , come riterifee il 
Signore SchaW , e J uni a da' Franchi , fecondo la re- 
lazione di Pocock . Maundrel dice , che 1' ultimo de' 
tuddetti nomi che lignifica pianura , le vien dato dagli 
abitanti. 

ij. Accar Città nella montagna B a rgylus fui fiume dell' 
illeffo nome . I fuoi Albicocchi , Pelche , e altre (rutta 
fon ricercare. 

9. Dell'antica Città Ji Mjraib»; , crede il SignorPo- 
cock d'averne ritrovate delle rovine nella pianura accen- 
nm<N. 7 .> 

10. Tarlofa anticamente Antaraiu; , onde nafee la pa- 
rola Analarfus , Aitar/m (dal Geografo Nubiefe , c da 
Schtiliens) Antritfm , e per qualche tempo Confanti», ' * 
non Orìhofia come credono alcuni , Città fui mare , in 

poca diftanzj dalla quale verfo Settenttione v' è il luo- 
go detto anticamente C armiti , ove approdano le 
navi , che vengono dall' Ifola Arad»i . Stochove ri- 
ierifee effere ella piuttofto grande , e ben fatta ,,ed 
vivere un piceol porto , ditelo da un vecchio Ca- 
rtello . 

11. L' Ifola e la Città d' Ar.idm nella S. Scrittu- 
ra Arvai , e Affai , fecondo la relazione di Maun- 
drel , e Pocock detta ora Ruai , e Ronvaddt fecondo 

0. 4 la 



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14S IL GOVERNO 

la relazione del Signore .-..„■« . Quella Ifoleua com- 
porta di (cogli non è piti fumana di 10 lìa.lj ,j. i;.] , rr . 
ra felina , dirimpeiio a Tonofa . Della Cina, che vi 
fu, non è rimsfto altro , che 1 (afe e 1 Caddi i , co- 
me il S'g. Pocotk mir ice . ithaV fa meoziooe d' un 
fol Cartello. 

Annotazione . 

Dalla parte Orientale della Qui di Tortofa, e da 
Settentrione dì Alca, v" èur.a pianura , la cui lunghezza 
ftirnafi II, e la larghezza 6 leghe Francefi . E' vcrìii- 
mile che la fopraccennata pianura di Jenne vi fia coro- 
prefa . Effa verfo Levante è fiancheggiata da una ferie 
di monti poco alti , che predo Arca hanno il loro 
principio . Lunp.o quelli monti abitarono anticamente i 
famofi Arfacidì , affini, Afjffm! , Affieniti. Il pri- 
mo de' detti nomi di quello popolo deriva da A r toc e 
fondatore del Regno Partico , ed il fecondo non .de- 
ve ripeterli dalla lingua Francete nella quale (igni- 
fica un aflTaflino , anzi può efTerc che la parola Fran- 
cefe Affafftn derivi da quello popolo . E' verifimile il 
fentimento di Alternami , dover ripeterli il nome del 
detto popolo dal Difirctto Ajfaffà O H*S«$nitis, com- 
prefo nel tc-rrirorio di Tagrit o Tckrit nella Mefopo- 
tamia . Non deve però confonderti quello popolo 
Maomettano co' Criitiani Giacobìti dell' ifleflò nome, 
che dal medelimo difireiro dei iva . Una parte degli 
abitanti di quello Diftretto ( imperocché gli Affnfiini 
detti anche Ifmadlm o Ifmaelili , oppure Molheiim , 
cioè Emp}, fce'lcraii , che abitarono le montagne del- 
la Provincia Perfiana d' Irak , furono cilirpati da Ho- 
lagu nipote di Tlchingis Chan) nel 7 fecola pacaro- 
no in quella contrada della Soria , e coflruirono lo 
Caftelli fopra rocche feofeefe , e fobborghi a pie di 
effe . Al loro capo diedero il nome di Scheìkh , Signo- 
ri o Principe itila montagna . Elfi fi rilblfero di farli 
Criftiani , come fcrive Jacopo di Vitriaco nella (ha 



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DI A L E P P O. 249 
Hill. Hicrcf. c. 14. purché follerò liberali dal tributo, 
clic dovean pacare a' Templari . Il loro Depurato in 
accollo gr a z blamente dal Re di Gerul'alemme ; ma nel 
fuo ritorno fu trucidato da un Critìiano ; onde gli Ai- 
faflini furono talmente d'acerba ti , che non pensavano 
ad altro , che di fare ogni male a' Criiliani . Fra lìro- 
cardo ne fa menzione , come d'un popolo affai poten- 
te a' tempi fuoi (1183), e anteriormente ne fu parla- 
to eriche da Beniamino eli Tudela, folto il nome di Al 
Ckifcbifibin , il quale vi aggiunge, flenderfi il dito-etto 
da effi abitato per 3 giornate, e rifedere il loro Scheik 
nella Città dì Karmòs . In oggi il nome d'Affarmi è 
fuori d'ufanza, pollo che non fefle vero quel che feri- 
ve il Signor Drummond, titrovarfì ne' monti vicini al- 
la Cittì di Aleppo un popolo col nome d' Affadini. 
Nella fopi accennata contrada già" abiiaia dagli Affàf- 
lìni , ora dimorano i Kttbìni e Kafflirei , i primi ne' 
monti del Diretto di Stiiii , e gli altri nella pianu- 
ra , che vi è accanto . De' Naffarei ne fanno menzio- 
ne Des Mouccaux , Maundrel , e Pocock ; ma un più 
ampio ragguaglio (e ne ritrova nel Tom. 6. des Non- 
veaux Mimairrs dei Miffwr.s de la Compagnie de Jefw j 
ove vengono deferiti! come gente d'una Religione com- 
polla della Criftiana e Maomettana , la cui convezio- 
ne fu cercata inutilmente da' Gemili . Maundrel rac- 
conta non avere eflì alcuna Religione cena , ed acco. 
modarfi alla Religione di chi tratta con loro. Secondo- 
la relazione di Pocock elfi vengono molto difprezzati 
da' Turchi ; ed Afferri ami riferifee averli i Drufi in 
jìrand'odio , come mi popolo fiero e loro nemico. Bi- 
fogna clic il piccolo Dijintto di Cadnms , di cui fi fa 
menzione nelle Noveaux Mcmoires , fia vicino alla fud- 
detta contrada , e che i Cuoi abitanti , gl' Ifmaelìtì che 
hanno la reputazione d'un popolo barbaro, e affai fie- 
ro, (ìano t fuddctii Affafftni , giacché quelli, come ho 
notato di fopra, ebbero anche il nome d'ifmaeliri . Ri- 
ferifee anche il Sig. Melchiorre di Seydlftz: nella deferi- 
tone de' fuoi viaggi , d' aver incontrato molti fatteli. 



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250 IL GOVERNO 

ti fotto padiglioni tra Balóek e Hems . Il mio feriti- 
meli to trovali confermalo nell' In/lice Gecgr. in vitata 
Salatini del Signore Scbulteni all' articolo Mafiata ; ove 
1' Autore aflèrilee noti effere diftipti quelli Ilrnaeliti da' 
già famufi jffiffinì , ed avere andie il nome di Brini- 
ti ; e riponandofi a quel che fcrive Abuifeda, vi ag- 
giungo abitare e Ili la montagna Ajficcbyn , e poffedervi i 
Cartelli fortificati Mafiat , thtcbf, e CbaVab, de' quali il 
primo è il più riguardevole , 

lì. Merdai detto dal Geografo Nubiefe M Maritai , 
di Anna Coinnena ri MapxaVii', dagli Storiografi del- 
le Crociare Margit o Mtrgatb , da BoulUye le Gouz 
Franfa Kalaci , da Korte Murai , e come r iterili* il Si- 
gnore Stocliove, da' Turchi Maritatala , Cartello in un 
monte ripido, abitato da molti Maioniiì . 1 {'noi mura- 
menti fono forti e grotti , e fu collruito da' Franchi. 
Secondo la relazione del Geografo Nubiefe il caflello è 
Soao palli lontano dal luogo ieguente . 

ij. Btmeai anticamente Balama , detta da Abulfcda 
Balanias., dal Geografo Nubiefe Balinat, dat;li Storiografi 
delle Crociale Valenia , Città diftruna in un pendio , a 
pjè di cui v'è un piccol feno di mare, ove fi paga la 
gabella per le mercanzie che vi arrivano . Quello luogo 
è 4000 palli lontano dal mare. 

14. Baldo anticamente Pultm , Città interamente di- 
ftrutta . 

15. Dfcbtbile , Dfcbìbla , e Dfcbabla , detto dal 
Geografo Nubiefe Dj'cbabaU ovvero Dfibabla , da le 
Bruyn Jtètlin , da Korte Gibola , anticamente Gaba- 
la , Città piccola tra Bancas e Ladikia , Joooo palli 
dittante dall' una e dall' altra Città . Secondo quel 
che fcrive il Geografo Nubiefe , ella ha nn porto , e 
parecchie caverne fepolcrali , fcavate nella rocca per 
mezzo di fcatpello . Se ne fa menzione nella Bibbia, 
Ezechiele 27, 9. 1. B.cg. y, iS. Il Signor Srocho- 
»e afterifee , chiamarli quello luogo col nome di La- 
dijja da Criftiani , perchè S. Aitino vi ville come ro- 
mito . Dalla pane Settentrionale della Citta v' è una 



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DI ALEPPO. 151 

Mofclica, ove è il iepolcro d' un Sultano di nome Ibraim 
Ibn Adham. 

Iodi fi arriva, e fi palla un fiume, che chiamali A'a- 
far Kibir , cioè fiume grande , nomo che conviene anco- 
na a un altro fiume di fopra accennato che viene dal 
Monte Libano. 

16. Ladikia , Lalticcbia, La ~ Taccliia , detta Al Lai- 
btebia dal Geografo Nubieic, da Benjamin di Ttidela. 
Lìga , amicamente Laoiìcta adMart, Città in una pia- 
nura fui mare con un porto , al cui ingreffo dalla 
l'arte Settentrionale in un Ifola , v' è un Cartello . 
Ma il porto è più lofio lontano dalla Città modeS 
na, fiutata dalla parte orientale della Città antica . II 
traffico che vi fi Su x per rapporto a' generi che fi 
mandano fuori , confifte in cotone c feta ; ma in ge- 
nere di cofe che vengono da altri luogiii , s' aggira 
fui Tabacco , Rifo , e Caffè . Vi dimorano molti 
Greci, che vi hanno un Vefcovo con 5 Cliìefe affai 
piccole , e circa 30 famiglie Ciprioite , che occupa- 
no una parte dillinta della Città . I Cattolici Roma- 
ni vi hanno un Menaftero , abitato da un fui Religio- 
fo . La Citta fpefie volte è fiata difirutta da' Tcire- 
ìnoti , Della fua grandezza paffata ne fanno icttimo- 
nianza le colonne di marmo , e granito, e altri avan- 
zi che *eggonfi fuori di effa . Il ilio primo fondatore 
iii Seleuco Re di Sorja . Le colline fuuate dalla parte 
orientale della Città, fono coperte di vigno . In quella 
contrada trovanii delle pecore con 4 corna, due de' qua- 
li vanno in sù, e z in giù . 

Il Geografo Nubìefe fa menzione del Cartello dt 
Htrbade , jSjoo palli diflamc da Ladikia, e 15000 da 1 
Souaida. 

Allontanandoli più da Ladikia verfo Settentrione, 
predo Mùnta Baurgt, il Sig. Pocock crede d'aver ritro- 
vato degli avanzi dalla Città di Htraclta . 

Il Borgo Ras Cat/ir, nome che deriva dal vicino pro- 
montorio , e luogo incontrato dal fuddetto viaggiatore 
più verfo il Nord , dal Geografo Nubiefe è detto Sui 
ai 



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iJJ 'IL COVER NÒ 

ni Chat* , il qual nome dal Tradii tt or Latino viene 
dpreflò per £".»/>«( Porci . Il Geoorafo Nubiefe dice elfo 
re quello promontorio joooo pani dinante da Souaìda, 
ritrovarli in elfo un Monaftero grande, incominciarvi I' 
Armenia minore , ed enervi per confeguenza i confini 
della Sona. 

Inoltrandoli maggiormente verfo Settentrione , full" 
imboccatura del fiume Orontes, fi trova il luogo oveiu 
la Città di Pofidìum o PoJSdtniitm , i cui avanti chiamatili 
Hojfcda, e veggonlj in un luogo elevato- accanto ad un 
piccol promontorio . 



17. Bidama Borgo , mcua giornali 


1 lontano 




tes . Il Signor Maundrel vuole 




nprefo nel 


governo à' Aleppo . Il Borgo eo; 




iica il fno 


nome ad 










1 8. E/amia , Fatniah , Jtfjntit, 






' ■ ■<"«*■ 


mente >ra , luogo che comui 








lago tonnato dal fiume Oronte! 




Odetto L 


" C CO (T 


He in marazzi , ripieni di canni 




De' due 








10 , e r 


altro § d alla 


parte di Settentrione , 1' uno c< 




ntea coli' 


altro me- 


diante un Canale . Quello eh' 




da mezzo; 




propriamente il Lago d' Efamia 


, 1 




meMaV 


ga Francefe , e profondo tra 


J« 


Quefi" a r - 


tro eh' è da Settentrione , è 1 




iprefò nel 


Diftretto 


di Uifni-Btrzie , e chiamali La 


■go 


de' Crìfti 


ani , per- 


che coloro che abitano lulla Ipiag; 


ia Sciteli: 


donale di 


elfo , e che vi pefeano , fon 


<] 


riftiani . 


Vi è una 


buona pelea d' anguille . La 


dia 


rutta Citt 


à d' Apa- 


mta fu fabbricata da Seleuco Re 


di 


Seria , e 


tie vi ten- 


ne 500 Elefanti; perciò in una r 




età , che 


ui quello 


luogo è fiata coniata , vedefi l' in 




mta d' un 


Elefante . 



A' contorni di quello luogo Tolomeo dà il nome di 

Alamene . 

Abulfeda mette fui Iago d'Efamia il C* Hello di B«r- 
xiat o baratjat , oppure Eorzajat , Amato in un mon- 
te, ebe in altri tempi era fortificato, e per qualche 
tempo fu nelle mani de' Franchi. 

, , 1* 



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10. Sebibun detta articamente Cappareas come vuole 
ìl Signor Pocock, luogo che infieme coifuo territorio , 
è fottopofio ad un Agà , indipendente daquahìua Pashà . 
Quello luogo iembra non dover diftinguerG da Siba o 
Scbith luogo mentovato da Beniamino di Tudela , ii 
quale afferifee , efferc elfo una mezza giornata lontano 
da Hamaih, ed aver anticamente avuto il nome di Cha. 
tfor , lo che èT,un errore . Sembra che Abull'eda ne l'accia 
.menzione folto il nome Sebju», chiamandolo Borgo con 
mi Cartello fortificato . Il luogo è z giornite lontano 
da Ladikia. In fi fatte circoiranrc l'opinione del Signor 
Kdhler non è giufta, quando aiferifce, che il luogo , 
fintato dalla parte Se tt-.'iit rionale di Aleppo, chiamato 
Seiour (Sefchui) daPocock, non fia didimo daSehjuri . 

-o, Scbiztr, o Scbaizar luogo fui fiume Orontes, ove 
forfè fu la Città di tariffa. 

11. fìamab , Hamalb, Cbemalh, volgarmente Amia, 
detta per isbaglio DamanAt da Kauvolf , anticamente 
Epipbama, Città antichiffima , dì cui fi fa menzione 
nella S.Scrirtun , ('.aiata nell'uno e peli' altro lido dell' 
Oronies in una Arata valle. La parte principale della 
Città è polla nel lido Meridionale del fiume, e nel li- 
do Settentrionale v'è un fobborgo . Il ditello che f. 
vede fopra un monte, è rovinato. L'aria del luogo è 
filmata malfana. Alcune contrade della Citta fono m 
u-i (i:o piti a'tu del fiume ; onde vi fono molte ruote 
con lecchie , per |>unar I' aiqua negli acquedotti . La 
Città è fottopoila a un Ut,: inJipemVr.;e da qualulis 
Pai'cha. Nel itj7 fu ella di (trutta da un i e r rem noto , 
c fecondo la ro'aKone di Beniamino di Tudela vi peri- 
tono 15000 perfóne , e degli abitanti non ne rimaiero 
più dì 70 in vita. La Cuti e in uno fiato florido , 
elTendo l'unica Citta fter,uentata dagli Arabi del De- 
lirio Orientale di Tadmor, ove quelli pofl^no compia- 
re le loro cofe bi/ogoevoli . I Sche>k Signori e Principi 
di Hamah fono i.T ao ripetanone , eleirtio elfi della difeen- 
denta di Maometto . Elfi] eh l'amai) fi Emiri . Di quella di feen- 
denza probabilmente fu Abulfcda Storiografo e Geografo 



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154 IL GOVERNO 

Arabo, che dall'anno 1341 fino al 1345 fu Principe di 
Ha mah, ed usò il liiolo di Sultano. Belon sbaglia fom- 
mamente nel confondere la Città di Hamah con quella 
diTarfus della Cilicia , ed il fiume Oromes col Cidno. 
Scendo la relazione di Rauwoif , CotWyk , c P. della 
Valle ritrovano" in quella contrada, e nella ftrada per 
andare a Alcupo molti Afini falvatici, (Onagri) . 

li. Saltmya o Saiamy.i , Siiamìa* e Saìamìnìas Cina 
pìccola vicina al Deferto, 1 giornate diliante da Ha- 
ma , in una contrada abbondante d'acqua, frutti, e al- 
tre cofe bifogncvoli . 

23. Rolìsn, detta cosi da Abnlfeda, da Ibn Aabd al 
Chak Rettiti*, De la Ronne RUjhn, da Pocock Rffinn , 
da Cot-oeyk Rujìem e Rollìi^ da Dcilcmont RejUin, da- 
gli antichi Anthufn, Città deferta in un colle fui fiu- 
me Orontes, ove fi pafia fopra un ponte di |>iett*a , che 
ha 10 archi, era già deferta a tempo di Abulfeda. 

14. Hims o Htms, anticamente Emtfa <i£wiffa, Cit- 
tà in una pianura , bagnata da un Canale del fiume 
pronte;. La Città occupa Ibi tanto un quarto del recin- 
to delle mura, cioè la parte di No.d-Welt. Dalla par- 
te di Mezzogiorno in un monte alto e rotondo v'è Un 
Cartello grande rovinato. Vi fi fa un E ran traffico di 
feta. Vi fi venerava anticamente il Sole folto il nome 
di Elah Gsbalah, e l' Impera tor Romano Eliogabalo , 
che vi era nato, ne ebbe la denominazione. LaRegrna 
Zenobia dopo una lunga ed olimaia refiflenza fu vinta 
in (medi contorni dall'Imperatore Aureliano. Nel tcoS 
la Città fu prefa da' Franchi . Nel ] 157 fu difirutta da 
un gran Terroni» to . Nel 11S7 fu coiiquiiUta dal Sul- 
tano Saladino. Nel 115S fu faccheegiata da' Tartari ; 
indi pafsò nelle mani de' Mammaluclii , efinalmentc fol- 
to il dominio de'Turchi. Il Governator di quello luo- 
go, che ha il titolo di Agà, non è lòttopolto al Pa- 
icha diTarabliis. 

2j. Una giornata lontano da Hims verfo Ponente v' 
è il lag» dì Kaits, detto anche lego di Mint i , che fìen- 
defi da Seitentiione a Mezzogiorno per Io fpazio di 3 
gior- 



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DI ALEPPO, 5J5 
giornate. Il Lago è formato dal fiume Orontes , ch^ 
dalla parte di Seìtentrione vien trattenuto per un argi- 
ne di piena, il ([naie è lungo J287 gomiti, e largo 
iS c mezzo , e clic da Levante fi ettende verfo Po- 
nente . 

2(5. La Città di Laeiicea cMofa o ai Lìianum , onde 
' i contorni ebbero i! nome di Laodktnt, fu probabilmcn. 
te a piò del Libano . 

17. Ras o Rcn Villaggio , nella cui vicinanza fe- 
condo la relazione di Abulleda, nafte il fiume Oron- 
tes. E' verifimile che il villaggio Dcjìranifcbe , vicino 
alla forame del derto fiume come riporrà De la Ro- 
que, fia fiiuato in quella contrada. 

lì. tìifltiab; luogo affai piccolo all' efiremità d'una 
pianura, U quale fi eftende fino a Thadmur o Palmy- 
ra. L' Agà , che vi rifiede , e- che non è iiibordinato al 
Pafchà, è ncinfteffo tempo Governatore del Borgo di 
Cara e Cmraw, che il Signor Pocock confonde conOc*. 
rura, fiiuaio in un Colle, 8 ore di cammino dittante 
da Haffeiah verfo Mezzogiorno. Abulfeds dà al Borgo 
il nome di Kara o S'arar , e dice eflcr etto fituato in 
mezio fra Hems e Damafco , ed efferne la maggior 
parie degli abitanti Ctiftiani. Anche Poco-k ri ritrovò 
de'Ctiftiam. 

Deve deferiverfi ancora quella parte de) Monte Li- 
bano, eh' è comprefa nel Governo di Tarabliis. La na- 
turai coflituzione di erta è fiata deferitta di fopra; re- 
fìa perciò di dare un ragguaglio de' Tuoi Dillretti. 

1. li Dijìrttla il DfibiMit Pjàarrai, ove incomincia 
il Monte Libano; ha il fuo principio dalla parteOrien- 
tale di Tarabliis; è d'un recinto confiderabile , ed è 
un, paefe buono ben provveduto d'acqua , e ben colti- 
vato, e coperto di villaggi. 1 fuoi abitanti fon Maro- 
niti. Da Tarablus fino alle radici del Libano ci voglio- 
no 3 ore per arrivarvi a cavallo, col quale fi può fa- 
lire il Libano, che per lo fpazro di tre o 4 ore e ripi- 
do; indi per 3 o 4 ore meno erto, e dopo un viaggio 
di 10 o u ore fi arriva a Marftkis , ove è un Mona- 
Ile. 



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: falire , e di- 

il monte v'è 
che fcorre a 

Ho Monade- 
li Monaile- 

ili . Timo il 
è più lungo 
tortuolì rag- 
Ipogo. meno 



per il fuo filo, profpeno, i.bbvmìxm?. .-.di' acque , e col- 
libazione del terreno. Ma nettino potrà foilcnere, fhe 
quello lia il luogo del paradiib. 
vo de' Maroniti, con un Ofpizio 
nel 175J da Stefano Schuk. 

Prendendo l'altra (ìrada della valle ombrola, e bel- 
liflima bagnata dal fiume KaJifiba, accanto vi fi veg- 
gono nelle rocche, molte grotte, romitori, Cappelle , c 
Monaiìerj i platani, pini, ciprefli , e querce, e fi palla 
203 volte il fiume'Kadifcha . Pallaio perl'ultimavol- 
ra il fiume, bifogna fare una falita Arena, tortuofa e 
erta , che conduce a 

tatmobm non elfendovi altra (ìrada , che vi conduca, 
onde quello Monafteto è molto ficuro . Quello Mona- 
llero e pollo lotto a una rocca, ed in li e me colla Chic- 
fa confilìe in più grotte Ica vate nella rocca a fona eli - 
fcarpello. A pie del luogo eminente fcorre il fiume Ra- 
di lei) a per una valle (fretta. La parola Cuwwtòi deriva da 
Ccenobium, eloè effettivamente. Vi riiiede il Patriarca 
de' Maroniti. Ivi fi ha un prospetto helliflìmo e (ingo- 
iare 



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DI A LEPPO- 257 

!arc. Il terreno circonvicino è ben coltivato, panico- 
larmente a vigne . 

Bftiarrai , detto cosi da De le Roque Bicbaragi da 
ArvieuK , Sicari da Siochove , Picbaraj da Vjllamont , e 
Bifccrj , da Schuli , Borgo che comunica la fua deno- 
rninaiione a quello Diilretto; anticamente fu una Città 
fortificata, e refidenza d'un Principe Maronito, che fu 
padrone di quello paefe, c la cui difeendema l'è fpen- 
ta . Ivi rifiede un Vefcovo de' Maroniti,- ed il Gover- 
natore di quello luogo fubordinato al Pafchà di Tara- 
blit's , è Maronito . 

Mjdet Borgo, che fu Città, i cui abitanti forfrirono 
un' attedio di Saraceni per 7 anni . 

Bau, in lingua Arabica Mcdin.tt el rat, cioè Città 
capitale, e Borgo , che ciedefi elitre in quel luogo , 
ove fu la prima Cittì della terra. 

z. / Diflrttli di Oraib , Danni, e Atear rìtrovanfi pa- 
rimente nella parte Set tent rionale del Libano. Traidue 
ultimi diftretti feorre il fiume /Jnvit oBarid cioè il fred- 
do, di cui fi parlò di fopra , ove fu accennato anche 
il fiume Accar. In quefti Diflretti non v'è niente di ri- 
marchevole . Il terreno è arenofo , fattoio , e ciò non 
oliarne egli è abitato da molti Maroniti. 

3. // D$reÌto di DfebhUut-el Mncitra fiutato dalla 
parte Meridionale del DiAretto precedente , ha la fua 
denominazione dalla Città dilirutta di Mntitr* , che 'fu 
il luo-o capitale di quello diilretto. 

Attira, Città circa 7 fcj;heFrancefidiltante da' cedri , 
ìlirnata an tic hi fuma , ove rifiede un Vefcovo de' Maro- 
niti . 

4. Jl DUlriito di Painm'&eadeù dalle radici del Mori- 
re Libano fino a! Mar Mediterraneo: è molto ben col- 
tivato, ed infieme col feguente diilretto è governato da 
u 1 Maronito fubordinato al Pafchà di Tarablù'j ; ha la 
tua denominazione da 

Patron a Batbrtm, anticamenteBo/rm o BelTjt, Cit- 
tà diftrutta fui mate. Dalla parte Settentrionale di effa 
vi è 

A3*. Et II 



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IjS ILCOVBRNO^ 

Il Promontorio detto amicamente Qìb 7rpoVtww ( ìi 
faccia di Dio) , e chiamalo coi: vaij nomi da' Viaggi*- 
lori, che tutti pretendono di indicar il nome ufaio a 
tempo loto. Il S)g. de la Ro^ue lo chiama Cip Perire, 
e Capa Pagro. Il primo di quello nome dovrebbe clìcre 
Capongt, imperocché cosi fi trova ferino non Solamente 
nella piccola carta inferita nel 5 Tonio del libro inti- 
tolato NouveauK memoires des Miflions de la Compa- 
gnie de Jefus dans le Levar», ma il Srg. Arvieux rife- 
rifee ancora, chiamarfi in lingua Arabica Oucgt al Hbiar 
cioè faccia di pietra, prcf'entandófi effo in quella fi;;ura 
a chi vieti permare. Schaw gli dà i: nomedi Capo Grì- 
go . Qtiefto Promontorio ver io la parte del mare è per- 
pendicolare, e raffomi[;lÌa * un muro con arte aliato , 
e la Superficie e piana . 

5. Il DlUrnitì di Dfcitbail che confina parimente col 
Monte Libano, e col Mar Mediterraneo , e porta il nu- 
me della Citta di Dfcbibh , col diminuivo Dfibcbail , 
detta da Beniamino di' Tudela Dfctttfal , e da Pocock 
Elide, il quale vi aggiugne cltiaimrfi Dfchibilc da'Fran- 
chi. De la Roqtie la chiama Dfchibtl e DfiUail , il 
miai nome le danno anche lei Memuires fopra citate . 
Anticamente ebbe il nome di Bjblus. E' creduta effer la 
prima e la più antica Città diFcnicia, e vogliono, che 
Ita fiata fabbricata di Crono. Fu celebre per il culto 
che vi fi rendeva adAdonis. Inoggilemura , Torri, Ca» 
fe e affre fabbriche fono andate in rovina, ed i pochi 
abitanti coltivano la Campagna > Effa è polla fu! ri! are 
in una lingua di terra affai fertile . Il fuo porto per la 
magpior parte è turato dall'arena; evvi però un Cartel- 
lò prefidiato da 10 uomini . Ne il nome moderno della 
Città, nè là Traduzione Greca di Ezechiele 17, 9 ren- 
dono verifimilc, che Bybfus fìa quel luogo, che nel ci- 
tato teflo Ebraico chiamali Dfcbebal, efiendo pili prosa- 
bile , che quello luogo fìa l' Merio della Città deferitta v. J j. 
. PjlaMlor, Byblni la vecchia , fu probabilmente fui 
fiume Naiar Ephraim-, detto anticamente Adonti, che 
forma if confine del Governo di Tarablus . 

1 m- 



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DI A LEPPO. 15P 
I Maroniti, di cui fpeflè volle è fiata falla menzio- 
ne, fon di quella fella de' Cr irti ani della Sona, che fe. 
glie la dottrina d* un Romito di nome Maron , che rif- 
fe fui principio del 5 Secolo, e fi conciliò l'amore, e 
la llirna de' Soriani. I iuoi Scolari e Aderenti nella So- 
rta hanno molti Monafterj, de' quali il più notabile è 
quello, ch'è nelià vicinanza della Cini d'Efamia , già 
Apamca fui fiume Oraritcs^ che ha la denominazione 
di S. Matan. QueUa fetta fotto il nóme di Maroniii 
s'è diltirita dall' altre Serte Crirtiane delhSoria. Olian- 
do circa l'anno 504 Jacopo di. Soria fi fece capo de' 
Giacobhi, che da lui prcl'ero il nome; un M;>riaco di 
home Giovàhni del Monailero di Marm gli fi oppofe 
gagliardamente, il quale fu fatto Patriarca di Antio- 
chia, e per il fuò zelo nei difendere la Religione Or- 
todolTa fu chiamato il Stwr.do Murai. \ Giacobiti in vi- 
tupero gli diedero il home di Mjmnina , ed a tutti i 
Cridiàni della Sona , che* erano del partilo de' Monaci 
di S. Mtron , diedero il nome di Maromni o Maroniti , 
che come pretendono i Maroniti- moderni ; era il nome 
de' Cattolici o iìa OrtcdolTi : Circa l'ifteuo tempo da 
loro nemici fufdno chiamati M»ràaiti\ cioè ribelli con- 
tro I' Imperatore S motivo di ciò che fegue. Quando il 
Calif Mowiah , dopo elTctfi reto padrone di Damaf- 
co , portò anche la falena nel Monte Libano , e nel- 
la Fenicia, i Maroniti oleifero un capo col titolo di 
Principe, lotto la cui condotta elfi fecero un irru- 
zione nel Territorio di Damalco , portandovi la dclbla- 
zione. Quello ardire sdegnò talmente l'Imperator diCo- 
flantinopoii , che fece ammazzare a tradimento il loro 
Principe. Eli» però elelftro un altro, che ebbe un luc- 
ci'lToref e dopo la di lui mone elfi fecero due Duchi . 
Sotto la condotta di quefti moflero guerra agli Arabi e 
Saraceni, che da bel principio furono vinti-; ma efien- 
dolì rinforzati, prefero e dilìrm fero la Città di Hbrnkt 
nel Monte Libano, dopo on. attedio di 7 anni, I Ma- 
roniti ehielero foccorlo alla Cini di Coftantinopoli e 
non avendolo -ottenuto, eùieieueroiujotameDti; urtPrin- 



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tfio IL GOVERNO 

tipe, ehepofélafuarefideniaa Bfcìtirrti , e dovelleolbli. 
garfianondarmai ricetto nè a Saraceni , nè a Eretici, che 
altrimenti facendo qiicfto farebbe I comunicalo. Ciò non 
oftanre il tuo figlio e fuceeflòre ad alcune famiglieGia- 
cobitc, e Greche della Setta de' Melchiti diede la per- 
miflione di ftabilirfi nel Monte Libano. Con queflofat. 
io egli s'addofsò la ("comunica del Patriarca, e la ri- 
volta di molti Maroniti . Indi nacque uno fcilma tra' 
Maroniti, di cui fe ne vollero approfittare i Saraceni . 
Ma i Maroniti adunato un efercito «Salirono i Sarace. 
ni tra Patron e Dfchibel, c riportarono una fegnalata 
vittoria. Il Principe per liberarli dalla feomunica, fcac- 
ciò il reflo de' Saraceni , i Giacobiti e Melchiti dal 
Monte Libano. Ciò fu piii facile, che di ritornare in 
grazia della Corte di Cortami nopoli , che continuava a 
riguardargli come Mardaiti, o ribelli; e di più perchè 
j Saraceni, in quel tempo aveano pace coli' Impera tor 
Greco, e ì;!ì eran [ributarj. Mentre di' Maroniti erano 
incomodati, feppero far tanto, che l'Impcraior Giufli- 
iiìano fpedl un efercito' contro i cu» detti MardaitineJ 
Monte Libano, e ne (cacciò 12000; a'quali però ac- 
cordò la permiffione, di ffabilirfi ne' confini diCilicia e 
Armenia. Indi difeendono i Maroniti, che tuttora di- 
morano in quefle contrade , fpecialniente a Alcppo e 
Baiai. Il nomeJde'Mardahi appoco appoco fi perdette , e 
l'antico nome di Maroniti rimafe in ulania. 

Ma in tempo delle Crociate, l'Arcivefcovodc'Giaco- 
biti di nome Tommafo, avendo abbracciata la Temen- 
za de'Monotciiti, l' introduffe tra' Maroniti , in occafio- 
nc , che in perfona venne nel Monte Libano, e perfua- 
le fino al Patriarca di elfi di abbracciarla, il quale per- 
ciò ftt deporto. Frattanto vi fu un gran numero di Ma- 
roniti, che non a ceonfen tirano alla dottrina d'una fola 
volontà in Crifto. Così raccontano i .Maroniti moderni 
"la Storia della loro Nazione, fpecialmente Faufia Naì- 
ron, a'quali però altri Storiografi con tradicono , che tra 
l'altre cofe foftengono, che Giovanni Maron fu Mono- 
«lita. Inforfe.ro poi altre diicordie e controverfie t ca ' 



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D I A L I t t O- 161 

Maroniti j ma le p.^lTo fono liltmio , efknJo uoppo 
lontane dal mio propoiìro. E' nu;o folameme , che nel 
J44j i Marcimi il ioiiopoteio imerarnente al Pontefice 
Romano , e die nel 15S4 tu fondato un Collegio a 
Roma, ove de' Ma:oniu Rovani tono ifìnnti , t alleva- 
li per la viia ecdefiafttea. 

Il Capo del Clero Vi.Ujvmii è il Patriarca, i, cui 
fpefle volle ho faiio menzione, e che lif.ede a Canno- 
bin, tifando il lìiolo di Patriarca à Antiochi*. F.no dal 
giorno della ftta elezione olire il tuo nome di Baite-fi- 
roo, ej;n prende ancora il foprannome à\ Piero. Secon- 
do la itlatione di Dandini , che fu prelente all'elezione 
d un fatuarc, la tua t!«ione fi fa dal popolo alla 
pluralità de' voli. Il Patriarca, S li Arciv £ fcov. , cVefco- 
v, devono eflere cello St*o Monadico. 1 Monaci v- lo . 
no del lavoro delle loro .nani. 1 Sacerdoti, Daconì , 
e So^lo-D a;t>m , quando iono Monaci , limo ammo- 
gliati. I Maroniti (òlio ilimati per genie osella e (In- 
cera più di tuiti fili ahrl Crilìiani Òrienralr . £lìi fon 
governati da un Pcucipe dilhnio , certo Emrù, che vi 
luccede per diruto e.-eJitatio, e fi leve del coniglio 
de' principali delia fiu uaiione; è pero (ubordinato al 
Palcha Turco. Egli nliede nel Pack J. Kefroan . La 
Jm^ua Arabica è ni ogiu la vogare de' Maroniii , quan- 
tunque fi fenaro de' caratteri S iiacl . La lingua Sirìa- 
ca o fia Caldea fi parla anco da molti Maroniti nel 
djitieuo diGtabi.crElcia:rai, a Blciarrai, Hefion, lìan- 
cherr, ed in altri luoghi, come 1] %. de la Roqueaf. 
fienra. Ma la maggior pane de' Maroniti non intendo- 
no più la lingua Siriaca, nè la MelTa, che vi fi dice 
in Siriaco. Tra'Sacerdoti medefimi fc ne trovano po- 
chiifimi , che fanno fpkgare quel che dicono nella 
Metta . 

Nella parte fiudra deferitta del Moine Libano dimo- 
rano anche Arabi Amtt&ù detti pure Tuccomanni , che 
fono Maomettani della Seria di Ali . Arvieux riferi- 
re, che tra Maomettani vi fono alcuni del panirocon- 
irario,, c da ei& vengono chiamati Mttuxlin , a Mitaa- 
R. 3 %/Ua. 



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3.6ì IL GOVERNO 

*//t Dapper gli chiama Wannìgen, avendo cavalo que- 
fto nome dalla deferitone de' Viaggi di Bernardo di 
Breindebacb, e Korte afferjfce, avere effi il nome di 
Samo-tii. Tulli quelli nomi pafiano il mio intendimen- 
to. Secondo la relazione -del Signore Stochovc, ne] Mori- 
te Libano fi uovano circa 40 Villaggi, e 90000 Anime. 

Il Governo di Damafco. 

E' d'un g«n recinto, per enervi cpmprefa non fola- 
meme la pane meridionale della Soria, ma anche luti* 
la Paleilina. R-icaut icrive, che quello governo è com- 
porto di 10 Sandichiaccaii; C sbaghancll' indicarne ino- 
lili e ron facendo nemmeno io', quali iìano precifa- 
rrcti'*.- i K-.o F hi di i-iaicun diftretto, cercherò di farne la 
dèfemione alla megiip che mi farà pofTibile^ 

Oamafco , detta volgarmente Dtmtskk o Dmtibk , e 
da altri Damìx e Scham , còme pure Scham ti LkmtfM 
(cioè Scham che beve kngue , perchè fi crede che Caino 
vi ammanato il tuo Irateflo in un monte vicino) e 
Sdsm Scberif, cioè ifbam la nobile, nella Bibbia Ebrai- 
ca > Vmf»»M e Darmeli. , da Greci Dama- 
fioi , e da' Latini Damafw , la Cina Capitale di que- 
fto governo , e la Sede de! Pafcbà, che ne amminidra 
k'gtuflizia . Il fiume Bir*iy detto dagli anchi Chryfor- 
rbets , nella Scrirtuia Abana , che viene dall' Aniiliba- 
Oo e ne riceve un altro , che nafee dall' iflefio momc , 
detto da Pccock Ftge , ed alla cui fonte il Geografo 
Nubiefe dà il nome di Al Ftigt , lofio che entra nella 
pianura diramali in ? alvei, de" quali il principale, do- 
po aver bagnata la famofa pianura Gota o Cala , (lima- 
ta per ir più vago de- 4 Paradili dell'Alia, volgefi vcr- 
fo la Città di Damafco , ove fi divide in più canali, 
che alla Cittì fomminiuranoabbondariza d'acqua; quan- 
lumiue fecondo la relazione del Signor Pccock |U abi- 
tanti "più' totto fn'crvano dell'acqua di pozzo. I 3 aV 
tri rami del delio fiume fi dividono in rami infiniti, e 
fiancheggiano * mano manca e delira della fuddeu» 



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ciliari** J- alcune miglia geoprafkhe daila Olla alla 
volta Jr Uvante , I ' .: j un V.... in cui irto fi per- 
de , I di cui contorni lono coperti di marini . Il La- 
go e lungo tra lo e il leghe Francefi, e largo tra le- 
f.he 5 e 6, ed è ruchuìirno di pelei. L.a Cina propria- 
mente deria è grande , ed i fuol fobborgbi fon più gran- 
di. Le ftraae lonn tirelle , e la maggior parie delle ca- 
lè fatte ai milioni non coni, non fon belle perdi fuo- 
ri, ma al di dentro fono addobbate ecceller) temente. 
Stef.ino Schuli nel 1715 era ne-la cala d'ini CriiUano, 
le cui cofe preziofe di dentro furono Itimate tocooo 
«cehilif, lo che gli fembrava del tutto veriGmilc . Ef- 
kndovi abbondanza d' acqua , quella fi conduce per mez- 
zo de' eanali fino nelle cucine delle cafe , nel feceffo, 
e net lnog_o da bagnarli, li Calitelo vecchio, che vi è, 
lia iomiglianza di Città , Il Gian Btfchà, ove i Mer- 
canti più grotti hanno i loro magazzini -, è una fabbri- 
ca mollo riguardevole e magnifica . Delle molte Mo- 
schee (che nelle Memorie des Miilions flimanfi ioo) 
alcune ne fono fiate Chicle Cri ft tane . La principale di ef- 
fe, che fu la Cattedrale, dedicata a 5- Giovanni Batti- 
ila , è di buoniffima architetiura . Avanti quefta Ma. 
fchea v'è ima fontana , 40 piedi pi» baffa del terreno 
della Chiefa, la cui acqua ciò non olUnie lamq va in 
alio, che fi può vedere nella Chiefa, ed efee in tanta 
groflezza , che raffomiglia ad una colonna di criflallo, 
come racconta il Signore Schute. Fuori di Città i Ma- 
omettani hanno uno Spedale per i Lebbrofi, ed i Cri- 
fliani un altro ; imperocché fecondo Pocock riirovanfi 
de' Lebbrofi in alcuni Villaggi vicini a Damafco , ed 
il Signor Thevenot afficura, di averne veduiì molli io 
quelle pani , ed in Urfs . Evii! gran numero di botte- 
ghe da Caffè dette Caveneh , alcune delle quali fono 
molto belle , maffirae quella che chiamali Verdy della 
R 4 Ro- 



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1^4 IL GOVERNO 

Rcfa', la quale fecondo la relazione di Schulz è alme- 
no lunga piedi Soo, e larga 403, ella porta il nome 
de' molli Rofai, che vi fi veggono piantali da un ellre- 
mità all'altra , alcuni de' quali formano delle pergo'c 
da federvi al coperto. Il Signor Pocock dà agli abitan- 
ti di quella Città il carattere dì voluttuofi, e pigri, e 
chiama i Turchi e Crifliani di quello luogo più (celle- 
rari che altrove . E£ib vi aggiunge llimarfi le donne di 
Damafco le più belle del Mondo . 11 fóbborgo grande 
fituato dalla parte Meridionale della Città , è per lo più 
abitato da' Turcomanni . Anche fuori di Città abita un 
piccol numero di Samaritani , che vi hanno una Sina- 
goga . Secondo il calcolo di Pocock il numero de' Cri- 
fliani arriva a 10000, de' quali la maggior parte Iòn 
Greci , circa 10000 famiglie de' Maroniti, circa 200 
de' Giacchiti Soriani , e circa 30 famiglie degli Arme- 
ni . Tra' Greci trovanfi circa Sooo riuniti colla Chic- 
fa Cattolica Romana . Gli altri Greci dipendono dui 
Patriarca Greco di Antiochia , che vi rifiede , a cui fe- 
condo la relazione di Pocock , 41 Arcivefcovi e Vc-fco- 
vi devono effere fubordinati . Col V'cfcovado de' Giaco- 
biti Soriani fono flati uniti i Vefcovadi di Baalbeck 
Cara, Sadad, Nabach, Tarabius, Hans, e Efamia ; ma' 
nel Secolo corrente il detto Vescovado vien conferito a' 
Vefcovi della Religione Cattolica Romana . De' Reli- 
gioni Cattolici fe ne trovano Francefcani , e Cappucci- 
ni, e prima vi erano ancora i Gemiti. L'abitazione de' 
Francefcani chiamafi Dar Ktiìr , cioè la cafa grande 
Sono fqitifire le frutta di quefto luogo, maffime gli al- 
bicocchi di y o 6 fpecie differenti, che in gran quanti, 
rà mandanfi altrove , fecchi e canditi . Il vino di que- 
fli contorni è buono e gagliardo, e per lo più fi f om ,'_ 
glia al vin di Borgogna . Le lame che vi fi lavorano 
fon famofe . Si dice , che fian fatte di ferro vecchio * 
Villamont, che vi fu circa la fine del Secolo itì, cre- 
dette probabile il calcolo di 10000 fabbri di lame , che 
vi erano allora. Vi fi fabbricano anche drappi di coio- 
ne, e di lèti, -ed il Damafco porta il nome di quella. 



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Città, i ctli alitanti furono i primi a farlo . Colla C.i- 
ravana di Mecca vi arrivano Ogni anno delle Mercan- 
zie Perfiane c Indiane; e le mercanzie Europee vi ven- 
gono da Saìda , Bairut , e Tarablifs . Il Palchi di Da- 
mafco accompagna la Caravana , che ogni anno parten- 
doli per la Mecca , fa quello viaggio in 40 giorni . So- 
pra iDimafcenivi fono i proverbi, Schumi Sitimi, cioè i 
Damafceni fon furbi , Schumi Giv-iofitumo , i Dama- 
fceni hanno pronte le rifpolle : ambueduc quelli proverbi 
ritrovanti notati da Stefano Schulz. 

Dama/co detta ancora Damask, è una Città ani ichiflì- 
ma ; perchè elìdeva già a' tempi di Àbramo. Il Re 
Davìddefe n' impadronì dopo aver vinto il Re diZoba; 
ma folto il Regno del fuo figlio Salomone la Città fu 
conquidala da RezOn , il quale vi pofe la fua refiden- 
Ea , facendola rapitale del fuo Regno , di cui elfo era 
il fondatore, foggiogaio però da Tiglath Pilefer; da al- 
tri Autori, t principalmente da - Cattolici detto Tiglalb 
PbéUfar . Ne' tempi fucceflìvi la Città fu incorporata 
al Regno di Siria de' Seleucidi , e fu la refidenza del 
Re Cizìceno . La Città dipoi pafsò infieme colla Si- 
ria fotto il Dominio de' Romani . Nel 635 le n'im- 
padronirono gli Arabi o Saraceni . Il Kalif MoaWiah 
la refe capitale del Kalìfato , ed effa ebbe queir' ono- 
re , finché i Kalifi Abaflìdmi trasferirono la relìdenza 
a Anbar. 

In appreflb fu fuddita de' Sultani d'Egitto, e fu di- 
flrutta da Timur Beg . Finalmente fe n'impadronì nel 
J517 SeJim Imperatore de' Turchi , e fin da quel tem- 
po è rimarla fotto l'Impero Ottomanno . Nel 1750 fu 
molto danneggiata da un terremoto , onde perì anco 
gran numero di gente. Il fuo territorio ebbe anticamen- 
te il nome Damafitne . Stochove aiferifee eiTcre la pia- 
nura di Damafco la più vaga, la più deliziofa , la più 
fertile di tutto l'Oriente. Élla confina da Mezzogiorno 
e Ponente col Deferto d'Arabia, da Levante e Setten- 
trione coJl'Antilibano , che le ferve di difefa contro il 
vento Boreale. L'ifleffo viaggiatore «ima il circuito del- 



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166 IL GOVERNO 

la pianura 30 leghe Francefi , e vi aggiunge riufci'rvi 
Ogni cofa per eccellenza , eflèrvi grandi e ben formali 
gli uomini, le donne di bellezza maraviglila , i cavalli 
e unti gli altri animali grandi e belli , e -le fruita ec 
celienti . 

Abnlfeda dice , che la montagna , che palla per la 
vicinanza di Dimaico, fi chiami Dfchdl Smir , e quel- 
la parte dt effa , che guarda Damalco , Kafiun . Ag- 
giunge edere quella montagna una porzione di quel- 
la , che addimandafi T/daid/ci , che incomincia da 
mezzogiorno nella vicinanza diSzafad, e dalia pane Ser- 
temripnale porta il nome Ubano nella contrada dì 
Baalbek, 

Dalla parte Miridionalt di Datnafio Culla flrada ma* 
Ara , che conduce a Gerusalemme , non s'incontrano 
luoghi rimarcabili . La prima giornata termina nel!' 
albergo (Khan) detto Zazn o Sejfa, c la feconda dalla 
pane Orientale ilei fiume Giordano , preflo il ponte di 
pietra, che di là (lai Lago Samachonitis palla il fiume 
Giordano, e chiamali Ponte di S. Jacopo. In quella fe- 
conda giornata s'incontra una pianura tutta coperta di 
falli , e poi lì pafla per molti bofehi . 

Dalla farti Sttttntrionalt dì Damafto , Julia (Irada , 
che conduce a Hepw e Aleppo , fi trovano i luoghi Se- 
guenti : 

Jnhar Villaggio abitato da foli Ebrei , che vi hanno 
una Sinagoga ; può etfere che quello luogo fìa l' ideilo 
che Cbska, di cui fi fa menzione, 1. Moi, 14, 15. 

Duma Borgo. 

Stidenaja (cioè Seida o Sidone piccolo ) detta, da' 
Viaggiatori Srdmaje , Siionaja, Saìdnaìn , Sajedtnja Sar- 
dinia, Sardantlla , e Sardinallt , Sorgo abitato da Gre- 
ci , riuniti colla Gliela Cattolica Romana . E' pollo Co- 
pra una collina dirupata , nella cui cima v'è un Con- 
vento di Monache, nella cui Gliela fi venera una Ma- 
donna famofa. Vi fi fa un vin roffo gagliardo ed eccel- 
lente, ed i Greci vogliono, die Noè abbia incomincia- 
to a coltivare in quello tuono le viti. L'uva pafla, che 



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Bisunto. *6y 
vita da quello luogo , e che porla il cóme di Dama- 
lo), è eccellente. 
Hadra, villaggio in una gran pianura , ove fi f» buon 

Coieifi o Xttipht, villaggio deliziofo con un Alberga 
pubblico, è l'ultimo luogo, come riferffee Pocock, cjif 
da quella parie è foitopofìo al Pafchà di Damato. 
Dalla parte orientale di elfo v'è un lago, le cui acque 
(vaporate interamente in tempo d'eftate Jafciano un iale 
malfano • -." , 

Malata, Borgo nella pendice di un erte colle di fopra 
ad una valle , abitato da Crilliani Greci , che vi hanno 
i Chicle . Dirimpetto nel pendio d'un altro colle »'è 
il Monastra di S. Ttcla , che coufifte in una valla grot- 
ta, con una piccola Gliela. " ■ 

Dalla parte occidentale, e da Nord-Welt di Darci*,: 
(co verfq il Monte Antìlibano , mrovamì tra ì luoghi 
più notabili quelli che feguorip: .. 

SaUbaia , Salala , SaUiiìa , StcbakbU , Sdebita e Sal- 
ili, fon nomi d'uno ftdTo villaggio grande, un quarto 
di miglio da Damalco verfo Nord - YPefl , nella pendice 
d' un colle, ove lì vene tutta la piantina, eh' è bel- 
la . Ne' liioi contorni veggonfi molte belle ville c 
giardini con bei fellemi d' acqua .' La ftrada che di 
qui conduce a Damalco, è lailricata di pietra quadra 
all' uiariia degli Antichi , ambedue i lati fono fiancheg- 
giati da un Crinale , ed accanto alle mura de' giar- 
dini pafla una votola. Quello luogo ha anche ii iiproc 
d i Dama/co vietila . • 

Dimai Villaggio a pièdell' Aniìlibano, di cui fi fa men- 
zione ne' viaggi di Siochove. i, .. 

La Città di AbiU, onde la Provincia d' ' Abiltnt pren- 
de il fuo nome, probabilmente fu fui fiume Baiaby, ed 
in vicinanza del monte , nella cui cima vedelì una 
Chida rovinata detta Niki Aiti , cioè il Profeta Abel- 
le, ove Pocock trovò una pietra incorporata nel muro, 
in cui egli Ielle 'il nome di Ltfania Tetrarca di Abile- 
ne. Gli Abitanti del paefe dal nome Abik hanno, pre- 



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tì>8 , IL GOVERNO 

fo motivo di fingere , che Caino abbia fot ter rato il filo 
fratello Abulie nel luogo , ove è la detta Calda. Elfi 
vegfionò In oltre , che Adamo fia (lato formalo di ter- 
ra rolfa dalla parie occidentale di Damafco. 
■ TAÌ Faigt , detto cosi dal Geogralò Nahiefc , al Fij-Jit 
^Firìfchat )' da Ibn al Wardì , Ftgt da Pocock, villag- 
gio ameno, vicino alla fonte del fiume Fige , che fem- 
tra effere il fiume Pbar ? bnr s di et» fi trova l'aria mpii- 
Wohe nella Sacra Scrittura e che icaturifee a pie d' un 
monte da una caverna , larga circa lo piedi . Le fue 
ncque fon limpidiflime . Preflb la fua iorgenie vedefi un 
tempio antichillimo. Il Villaggio eilèndo amenilfimo per 
» fuoi giardini , è mollo frequentato in tempo d' eftaie 
tlagli abitanti di Damafco. 

Zebdani , Villaggio , nella metà della (Irada per an- 
dare da Damafco a Baalbek , che fembra edere 1' an- 
tica Città di Zabdan, di cui fi fa menzione da Atrol- 
féda. 

Baalkti, della Baal- Btik da Beniamino di Tudela, da 
Soriani Baalbacb, oppure Belh - Senili , o Mcd'mat • Stmfa , 
rio* Città del Sole , da Greci Miopalis , Città in un 
-monte fituato nella valla pianura di Lk&s , fa quale lìen- 
"defi tra il Libano e l'Antilibano , ed e compieia nella 
Siria cava . Stimo cofa opportuna di parlar in quello 
-luogo di quella Pianura , e della Città fituatavi , quan- 
tunque fia più verifimtle , che non è cotnprci'a nel Go- 
verno di Damafco ; imperocché dalla detenzione de' 
Viaggi del Signor Siocbove fi può concludere , che il 
Governo di Damafco ftendafi lòltanro lino alle radici 
dell' Antilibano; poiché il detto viaggiatore, paflandada 
Baalbek a Damafco , ebbe da faliie l'Antilibano, per 
-«nivare a JUife j villaggio pollo di là dal Monte a piò 
■ài elfo, il qual villaggio fecondo la di lui aflerzionc è 
if yrimo , ove incomincia il Governo di Damafco . La 
Città di Baalbtlc è cinta d'una muraglia di pietre qua- 
,dre , tra le quali vi fono molti matfi antichi . I fuoi 
-abitanti , fecondo il calcolo di De la Roque , arrivano 
al numero di tìooo, in 7000, e fecondo la. ftima del 



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DI AIEPP Q., S*9 
Sig. Woòd , e de' fuoi compagni a 5000, che per lo 
più fono Maomettani . Sonovi. anche de.' Crilìiani Greci 
e Maroniti , e pochi Ebrei, che »i hanno una Sinago- 
ga . I Greci vi hanno un Velcovo , ed il Vefcovo do' 
Maroniti, che di quella Città porrà la denominazione, 
rifiede altrove . Lo Scheik , eh' è governatore di qnefio 
luogo , è fubordinato al Palchi di Damafco . Le fabbri- 
che più moderne della Città fono di poco tiiievo; fono 
però altrettanto più riguardevoli le antichità di quello 
luogo, rapprefemate da Wood , e Datikins in tavolefu- 
perbe di rame, lotto il titolo di Ruini of Balbtc. Nelle 
antiche fabbriche vi fi nota l'ordine Jonio o fia Corin- 
tio. Di quefte fabbriche la più ragguardevole è un tem- 
pio, che di tutte le fabbriche antiche di quello genere 
conofeiute, non ha il luo limile, e dal Signore Stocho- 
ve è ilirnata opera de' Romani . E' probabile , che que- 
flo tempio magnifico fia flato fabbricato dall' Impcr. 
Settimio Severo , non trovandoli medaglie anteriori alle 
Aie , che egualmente portino I" immagine del tempio . 
Egli è fatlo di pietra bianca, affai bella . E' peccato, 
che quella fabbrica vada tempre più rovinandoli . Il Ca- 
llcllo , che vi è, per la maggior parte confitte in fab- 
briche, principiate per formar un altro tempio magnifi- 
co, lafciaio imperfetto. Le mura del ditello fon com- 
pone di pietre di fraifurata groffezza. Tra l'altre pietre 
le ne veggono tre , che a 20 piedi s'innalzano fopra il 
livello de] terreno , delle quali neuuna ha meno di 60 
piedi , e la maggiore ha piedi 61, poli, o di lun- 
ghezza. Quella lunghezza, olìervata da Pocock , fu no- 
tata anteriormente a lui dal Sig. Stochove , il quale vi 
aggiunge la larghezza di io piedi , cj offerva inoltre, 
che le pietre di fmiliirata grandezza vi fono pofte l'una 
fopra l' alita fenza cememo . Il nome greco Htliepolis , 
che non fi ufa più, fenza dubbio lignifica l' ifleffo che 
il nome Siriaco F.ith- Stmes , ed il nome Bmlbuk. fem- 
bra comporlo di Bai! (Signore , nome che fi dava al 
Sole) o Bina , nome della vaile , ove, come diifi è 
jituata la GhA . Che vi fia 11.1:0 adorato il Sole , ciò 



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ÌJO Ì L Ò f> V E II N O 

'colla dal nome della Città; die pelò anche a Giovi vi 
iia fiato preirato ilcultó divinò a tempo de' Romani, e 
che in fuoonor fia ftaiò erettoli tempio di cui s'è par- 
lato dì l'opra , ciò dimoftraiì dai Signor de la Ròquc 
per le medaglie 1 dell' Impera tor Filippo coll'ifcriiione I. 
O. M. H. cioè lavi Optimi, Atiisìm Htiiifalit^ò , e 
COL. I. HEL. cioè Colmi* Hi* Hdkpoli, . Anche la 
Dea Vende fu adorata in modo affai lifeivó non (bla- 
mente nella Città' d'opaca , che vi fu vicina; ma indie 
i Baalbek . L'Ifiiperator Coftatitino cercò di convertite 
gli Abitanti al Criftianefimo; vi fece fabbricare unaChie- 
fa , e vi creile un Vefcovado ; ma èili per Ja maggior 
parte rimafero idolatri, c dipoi divennero crudeli perle- 
ctitori di pochi Criftiani , die vi furono . Ma fui dal 7. 
Secolo vi fu uh Vefcovo de' Giacobiti , a cui erari fub- 
ordinati anche i Giacobiti delle Città di Sadad , Kara , 
e Nabach. Sfe'I .1759 la Città fu mollo danneggiata dt 
un terremoto. Dalla parte di Sud-Off dilla Città fca- 
turrfee un rufcellò , che travérfa Ja Città; e bagna gli 
orti é campi . E 1 notabile anche la cava di pietra ; che 
trovali fuòri di Città ove lì vede una pietra , non per- 
ineo fiaccata, lunga 68 piedi ; larga piedi 17. poi. 8 
e gro'ua piedi 13; poi; 6. 

Al Bkda o fia la Pianura , nel cui recinto è polì» 
la Città di Baalbek , ftendefi da Settentrione a mezzo- 
giorno, o piitttefto da Nord-Offc verfo Sud-Weft , ed 
c bagnata dal fiume Lttdni , accennato nella deferiiiont 
del Libano , il quale di là dal Villaggio Barillas riceve 
un altro fiume di nome Bardimi , elle parimente innaf- 
fia cotefla pianura , e viene dal Libano . De la Roque 
loda quella pianura come deliziofa aflài , e come pro- 
duttrice dell'uva pana, che porta il nome di- Danialco, 
ed è ricercata da pe,r tutto. Al Signor Pocock non pia- 
ce il fuo fuolò roffo, aggiungendo , efler efiò Acrile, e 
poco coltivato, e rìufcirvi tanto male le brade che ti fi 
lemmario, che noti competrfano le Ipefc. L'una e l'al- 
tra relazione non fi coritraddicono . 1 

Bar o lìerr Elias (cioè la pianura' di Heliopolis) o è 
par- 



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parte della Pianura ai Bkaa, o almeno confina con efla 
dalia parte di mezzogiorno . Stefano Schulz , che dopo 
una cavalcata di 17 ore da Beirut arrivò a quella pia- 
nura i riferire effer elTa lunga 10 o il ore di cammino, 
è largi 7 ore ih quella parte j ove egli la pafsò a ca- 
vallo, cioè per la linda di Damafco, ed etfere ella at- 
traverl'kta quali per mezzo da una fiumara . Nel filo 
recinto ritrovati anche un Borgo delloftcffo nome, abi- 
tato da Maomettani, e fornito d'un grand' albergo pub- 
blico . Avanzandoti più alla volta di Damafco dopo un 

Dì-mas , villaggio grande, di cui Stefano Sdiull ne fa 
menzione $ che fembra eflèr l'ifteffo luogo con quello ì 
che nella Caria di Pocock della Soria chiamafi Dtmak . 
Sbaglia Stefano Sditili , confóndendo quello luògo coli' 
anticaCittà di Hsliopolis. Egli vi aggiunge effer la mag- 
gior pafie degli abitanti MutaWelli degli emigranti Per- 
mani, e ritrovartene degli altri ancor» iti quelli contor- 
ni, per io più vediti di bianed. 

De' M>na Libimi* e AntiUlm appartengono al gover- 
no di Damafco i fedenti Diretti : 

1 // Diruto Ai Kefroan , detto dagli Europei C*{ir** 
t-an, dal Signor Schulz C*ffriva* t dagli Arabi, fecondo 
la rdazione del Signor de la Roque Galei Kbérijnb, 
•ioè l'eflremìtà del Monte Libano , perchè in quello 
Diilretto urta parte del Libano ftendefi fino al Mar me- 
diterraneo . Quello bel diftretto e divifo nella parte Set- 
tentrionale e Meridionale mediante il fiume Ndbar Chili 
cioè fiume di Cane . La parte Settentrionale chiamati 
KcfriiaH Gacr'r, ed è abitata da Maroniti, e la parte me- 
ridionale chiamali Ktfraan Btkfuia, ed è abitata parte da 
Mattiniti , e parte Ha Greci , detti Aftlcbilì, che fono 
gente d'ottima indole . Il Diilretto abbonda di fonti, 
e rivi , gelfi per la coInVazione della feia , vigne che 
producono un vino eccellente , olivi di grandma infoli- 
la, praterie e pafroli, biade, e frutta fquìfite, betìiame 
domefticO, e faKatico , e v'è maggior numero di Bor- 
ghi e Villaggi, che negli altri diflretti del Monte Liba- 



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IL GOVERNO 

no, e per la maggior pane i luoghi, lituati in alto go- 
dono un bel pfofpetro , e fono in un ottima fìtuazione, 
(oprammo quelli , die più s'accollano al mare . I Cri- 
(liani vi hanno la permiflione di fervidi di campane 
nelle loro Chiefe, la qual cofa da' Turchi non vienper- 
melTa altrove , fuorché nel Monte Athos. Nel 1754 il 
Signor Schulz fu alficurato , effere quello Dittret- 
to fottopoflo al Principe de 1 Drufi , e per ciò aver- 
vi i Criftiani molti privilegi - I luoghi più notabili fono: 

I ) Rtfond, Monaflero , ove ordinariamente rifiede il 
Vefcovo di Patron de' Maroniti . 

1) Augnila, Aofta , luogo pollo in un colle, 3 leghe 
Francefi dittante dal mare ove rifiede il Principe de' 
Maroniti , de' quali anche il Patriarca vi ha un' abitazio- 
ne. Il detto Principe è Governator del paefe, fubordi- 
nato però all'Emiro de' Drufi . 

9) Antura (cioè forgente della Rocca) Villaggio pic- 
colo, egualmente dittarne 5 leghe Francefi e da Dfche- 
bail e da Bairut, e limato nella più bella contrada del 
Diftretto di Kefroan . I Gemiti vi aveano una refidenza 
fopramodo deliziofa cedutagli nel 16515 da un Signor 
qualificalo de' Maroniti di nome Abìfiiofel . In di ft anzi 
di circa 400 palli dal Villaggio featurifee da un monte 
dirupato una fonte limpidilfima , che bagna quello Vil- 
laggio . 

4} Diìr Htam&l Schwoytr (il Monaflero di Giovanni 
foprannominato Schwoyer), in una Montagna, abitato 
da Maroniti, ove nel 1755, quando vi fu il Sig.Schulz, 
era una piccola Stamperia. 

i H puffi àt' Drilli , che nella fua direzione da Set- 
tentrione a mezzogiorno flendefi da Bairut fino a Sur , 
e da Ponente a Levante dal Mare Mediterraneo fino alla 
vicinanza di Damafco , e comprende uni porzione del 
Libano, e quali tutto l' Antilibano . 

I Dritfi Durò a Tufii , detti Dagà'm da Beniamino 
di Tudela {.che forfè voleva dire Dorziin o Crtw/Hi), 
un popolo , la cui origine non è del tutto conofriuta . 
Già eran conofeiuti prima che i Ciiltiani Occidentali 



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intrap re ridettero le Crociate , e molti di que' Francefi, 
che vi furori condotti in Afta da Goffredo di Buglione, 
vi lì fono incorporati. Pocock racconta effer la comune 
pcriiiafione di elfi di feender dagl' Inglefi . Ma non fan- 
no la loro origine . Talora voglion pattare per Criftia- 
ni, e più volte trattando co' Maomettani, montano di 
effete della lor Religione, mentre non fono né dell'una 
riè dell'altra Religione, etsendo Gentili, quantunque 
della loro credenza non fi fappìa niente di precifo. Ste- 
fano Schulz racconta , che i Drufì non difymtano mai 
di Religione , e che per amor della pace prafefTano 
la Rcligion dominante di quel paefe , ove . effi fi ri- 
trovano . Edo vi aggiunge, di aver in [ciò dire , che 
nelle loro cale tengono delie figure di vitelli , gettare 
di metallo , ove in ceni tempi accendono delle lampa- 
dì. Che-i loro Preti chiamanfi Okhnl , cioè Savi, i qua- 
li non mangiano , e non bevono co' Turchi, bensì co' 
Qilliani , maflimamente co' Franchi . I Drufi parlano 
Arabo , e fi diftinguono per la figura della tetta , eh' è 
più lunga del folito, avendo efiì il coftume, di compri- 
mer la t eira a' bambini appenanati, per allungarla mag- 
giormente . Siccome non eicono da' loro monti , e fin 
dalla prima gioventù s'avvezzano alla fatica, e vivono 
con temperanza, indi viene, che fono d'un Tempera- 
mento forte , e arrivano a una gran vecchiaia . Hanno 
la reputazione di gente coraggiofa , e onefta , e d' ettcr 
crudeli e terribili a chi portano nemicizia . Quantunque 
liana folto l' alto Dominio Turco , pure hanno in odio 
i Turchi . Elfi hanno un Principe ollia Emiro, a cui 
pagano i dazi, Unitale paga una certafomma al gran Si- 
gnore per tutto il paefe. Il Principe maggiore è Tempre 
della cafa di Maon . Di quella defeendenza fu il fama- 
Io Emir Faciriddin, o Fochtrdin, il quale pretendeva di 
difeendere dalla cafa di Lorena, e nel Secolo 17 per 5 
anni fi trattenne in Italia fpecialmente in Firenze , e 
dopo aver dato mollo a fare a' Turchi con lufinghe fu 
tirato a Coftantinopoli , e nel 1633, o 35 vi fu deca- 
pitato . Ogni Diftretto del piefe de' prufi ha un Go- 
4B» ■ S vev- 



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274 IL GOVERNO 

veniaior diftinto, che è fu Lord in a lo .ili' Emiro maggiore 
della nazione. I Principi Druli fi dividono b ciucili di 
color bianco , ed in quelli di color rojjò , i quali vivono 
in una continua nemkiiia . De' Bianchi fono i Prin- 
cipi della fuddetta cafa di Maon . I Diltretri de' Drufi 
fono; 

i ) Il Diretto di Sctuf, a Sckuf di là da Saida , fa- 
molo per la finezza della l'eia, che vi lì fa. Nel fiw re- 
cinto rilìede l'Emiro maggiore de' Drufi , a Dair aiCa- 
mttr , o Ila Pur ci Cattar . 

a) I Dìftrctti di Stbiard , Mita , e Scbiebifi ci 
Giri. 

3 Jl Di/lrclta di Wadettein, conlina col paefe de' Drufi , 
ed è immediatamente foltopoflo al Paftha di Damafco, 
Ivi principia quella. Provincia , che anticamente ebbe il 
nome di Tracon o Traconìlis , il (rùal nome efpriroe ef- 
fe re quella Piovincia al'pro , montuofo e dirupato un 
paefe; per la qual ragione anche gli Arabi lo chiamano 
StiUffo Sgif. In quello Diftretto è comprefo il Mon- 
te detto Dfchebcl TfaldiA, anticamente Panini, e nella 
Bibbia Chtrmon a Hirmoit , che per effere affai alto, è 
fempre coperrodi neve, e perciò chiamali monte di neve. 
Nella fua cima fu anticamente un Tempio, che probabil- 
mente era confidato al fallo Dio Pane, che fu il Dio Tu- 
telare dellaCinàdiPaneas,come dimollrano alcune meda- 
glie coniatevi . Quello monte dalla parte Settentrionale for- 
mava il confine del Paefe degli Ifdraeliti . Il pano nel l'al- 
mo JJJ, 3 ove fi dice, che la rugiada del Monte Her- 
mon caJa fu! Monte Sion, èfpiegato daPocock, nel mo- 
do che fegue : Il vento Boreale dal Monte Hermon por- 
ta fui Monte Sion , ove pofa Gcrufalemme , le nuvole , 
che li Iciolgono in rugiada . A pie di quello Monte era, 
polla la Città di Puntai a Pania;, ove Erode I. Re 
degli Ebrei fece fabbricare un Tempio magnifico all' Im- 
pera tor Augullo , ingrandito e migliorato da Filippo 
figlio d'Erode, N quale in onore dell' Imperador Tiberio 
diede alla Città il nome di Cxfarm, e per diflinguerl» 
da un altra Città .di firaii nome, eh' è fui Mare Medi- 



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Bl ALEPPÓ. iff 
In foprannominò Coarti Pbiiippi . EfTa ebbi 
anche il nome keronits . In quello luogo efce dalla ter- 
■ra il fiume Giordano , dello dagli Arabi Al Arieti , o 
Eiaritom» , * Cbarya, a Cberiab, il quale però propria- 
mente nafce dal monte Wj'.i/j, 4. oro di cammino di- 
ttante dal luogo di Pmii, a Ce/arra , vcrlò Nord-Oi't; 
!o che dimoftrafi dall' elpi'ticiiia l'atta dal Principe Filip- 
po, il quale gettò nel detto lago della paglia, chepref- 
l'o Panca: ritornò alla luce . U luogo , Ove fu Ctjartd 
Philipp , chiamali in oggi ancora coli' antico nome di 
PatitJs, il quale malamente s'elprime per Biliiai e Beli- 
na , e femori eflerc un Borgo . 

4. / Diflnlli di MardefcUm , e Hhuran ,gìà comprefi 
nell* antica provincia di Ttacbanìlis , c governati da per- 
fóne della rtazion Dmfa , l'otlopolle all'Emiro maggio- 
re de' Drufi, co' Diftretti finora defediti, fonica i'Au- 

Stti Mare Miiitrrraneo fi ritrovano i luigbi offirrvalilì , 
zbt figHtm. 

Ho detto di fopra , che il Fiume detto di Abramo, 
anticamente Adanir, forma il confine del governo di Ta- 
rabliis . Còlerlo fiume fi pana per un gran ponte di 
pietra . Da quello fonte fino al Nabar Cbelb (fiume di 
Cane), dello anticamenie Lycur , non s'incontrano luo- 
ghi di rilievo . Sull'imboccatura di quello fiume vi fu 
amicamente: 1' imagine d'un Cane grotto, tagliata collo 
fcarpcllo nella rocca d'un Pj-omontotio , che per uno 
fpazio confiderà bile va inoltrandofi nel mare . Si dice 
però, che la detta figura fia fiata abbattuta da Turchi. 
Il fiume è rapido, e all'ai profondo, ed il Ponte di pie- 
tra che vi è, è flato collrutto dall'Emiro Frachreddin 
di fopra mentovato . Dalla parie meridionale del ponte 
incomincia la ilrada, detta anticamente Via Antoniniana , 
perchè fu fatta a traverfo d'ima rocca per ordine di 
Marco Aurelio Antonino , come dimoflra un' ll'crizione 
Romana, che vedefi ancora nella rocca. Quello pafTag- 
gio, fecondo la relazione di De la R.oqtie, ha piedi 6. 
in larghezza, ed un quarto d'una lega Frantele in lun- 
S » £tiM- 



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1-]6 IL GOVERNO 

ghezza, ed è fulla fpiaggia del mare. Inoltrandofi mag- 
giormente, lì' va a paffare il fiume Bairnt, delio ami- 
camente Magoras , per un ponte di pietra a 6 o 7 ar- 
cate , fabbricate d interamente , o in parte da! fuddet- 
to Emir Frachreddin , e indi s' arriva a quel luogo 
ove fi dice , che S. Giorgio ammazzane il Dra- 
gone ; il qual luogo chiamali Cappadocia . Dipoi fi 
va a 

Baimi 0 Stiritt, detta dal Signor Stochove Burnì, da 
Beniamino di Tudela Biratb , dagli antichi Berjtm, e 
Colonia Felix Julia, Città in un eminenza fui mare, in 
una contrada (ertile e deliziofa , che ripete la Aia va- 
ghezza da' giardini , che Ci ritrovano tra la Città ed il 
promontorio , e che abbellirono i fianchi di elfo , c fo- 
no cinti di fiepi, e d'alberi fruttiferi . Villanzoni conrs 
quefta Citta ira le più ricche piazze di traffico , che vi 
il a no ne' paefi orientali , Arvieux la fa maggiore del 
doppio e molto più bella di Snida , ed aflerifee, che 
tutte le cafe vi fon di pietra tagliata , fatte a volta , e 
coperte di tetti piani, che v' è numero d' abitami mol- 
to , che le fìrade vi fono flrette : Kotte la chiama 
bella. Stefano Schulz la chiama parimente ben fatta, e 
nella grandezza !a paragona colla Città di Halla com- 
pre/e le I Citià contigue del Ducato di Magdebuigo. 
Egli nota ancora, che le Mofchee, che vi fono , furo- 
no anticamente Chicle Crifìiane . Gli abitanti per la 
maggior parte fono Criftiani Greci , che vi hanno un 
Arcivefcovo , la cui Metropolitana è la Chiefa di S. 
Giorgio , e Maroniti , che hanno un iflelfa Chiefa co' 
Cattolici Romani , e gli altri abitanti fon Maomeitani 
ed Ebrei. I Cappuccini vi hanno uiiGonvcnto. Gii abi- 
tanti ricavano il lor mantenimemo dalle manifatture e 
dal traffico , maifime di feta eh' è molto più forte di 
quella , che vien da Tarablii's . I Criftiani vi godono 
gran privilegi 1 come attefla il Signor Schulz . La Città 
fij molto migliorata da Emir Frachreddin , il quale vi 
fabbricò anche un bel Palazzo per fe, effendo ridotto in 
un cattivo flato. Egli fece empire il Porto, che perciò 



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ni a l b p f u. 277 
può frequentarli folcili lo da navigli pìccoli . Ma la Ra- 
da vi è buona , il cui fondo è adat tati Ili mo a gettarvi 
l'ancora . Dalla parte deftra del Porto v'è una Torre 
antica, presidiata da una dozzina di faldati , e con al- 
cuni Cannoni di ferro. La Città è fottopofta a! Pafcià 
di Saida. A tempo de' Romani vi fu una fcuola famo- 
fa di giurifprudenza , ove s' tnfegnava la legge civile in 
lingua Greca . Non fi fa chi 1" abbia fondata , quantun- 
que fia cofa certa , che fioriva già gran tempo avanti 
l'Imperator Diocleziano. Nel 349. la Città fu diftrutta 
da un terremoto : nel 1 109. fu prefa da' Franchi , nel 
1187. fu nacqui (lata dal Calif Saladino, e quantunque 
dopo 10. anni rìcadeife in mano de' Crifliani , pure 
non fi poterono mantener in polfeuo. Il Signor Stoche- 
ve trovò intorno alla Città delle rovine di cafe , e fpe- 
cialmcnte de' pilaflri; onde fi può concludere, che anti- 
camente fia fiata molto giù grande . 
• Schtmifftt , nome di J. Villaggi , che appartengo- 
no a' Principi Drufi della Bandiera bianca , i qua- 
li debbon pagare un canone al Governator di Bairur. 

Il fiume Damtr , anticamente Tamyrai , convertito da' 
Francefi in un fiume d'amore (Riviere d'amour) divi- 
de il territorio di Bairut da quello di Saida . Codeflo 
fiume in poca diitanza dalla fila imboccatura , in un fol 
luogo fi può varcare , quando non è groflò dall' acque 
piovane , e de' monti , due leghe Francefi lontano dal 
mare elfo li pana per un ponte . 

Si palla ancor un altro fiume profondo e largo , det- 
to da' nazionali Airlc , e da Francefi Fwmmt , che 
viene dall' Antilibano , e fi paffa per un ponte di 

Saida, 0 Stilla, anticamente Sidon , Città antichiCfima 
fui mare Mediterraneo in un colle, d'un terreno fertile 
c ddiziofo . La Città è affai piccola , e anticamente fu 
grande e bella, come dimoflrano le rovine di fabbriche, 
che vi %' incontrano per lo fpazio di mezza lega France- 
fe fino al Villaggio E$ham {cioè fobborgo), detto da' 
Turchi Stiim , cioè Sfida piccola . La muraglia dell» 
S 3 'Cit- 



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178 IL GOVERNO 

Città è rovinata per la maggior pane . Non v'è più 
porto , e le navi gettano l'ancora dietro tino fcoglio, 
cve quantunque fiano a coperto del vento di St:d-V/cfì, 
che vi è molto veemente e pericoloso , pur non fon 
ficurodal vento Boreale, egualmente pcricolofo. Lofco- 
glio forge dal mare all' altezza di 3. tefe di Francia, e 
flendefi per 100. palli geometrici in lunghezza. Il Por. 
Io era eccellente , e vi fi) ripieno di fallì e terra dall' 
Emiro Frachreddin , per liberarfi dai pericolo, U'eflere 
forpreiri dalle Galere Turche ; perciò vi entrano foltan. 
to k Barche peteatecce, quantunque l'ingreiTo iìa anco- 
ra largo e profondo . In poca dilìanza da elfo v'è un 
cartello vecchio con alcuni pezzi d'artiglieria. La Cina 
c abitata da Turchi, da Morì cojì detti Maroniti, Gre, 
ci, e Ebrei, J Greci vi hanno una Chiefa amminiltrata. 
da un Vefcovo , ed i Maroniti frequentano le Cliiefe 
de' Villaggi vicini, oppure leCappellc de' Francefi. Qiie-. 
Ili vi hanno tutto il traffico in roano , dimorano nel 
grande Albergo pubblico, e vi tengono il loro Confole, 
Elfi mandano da Saida a Marnila non folamcnie Seta, 
Cotone , Grani , che vi fi coltivano in abbondanza , e 
galla , ma vi adunano anche le mercanzie dì tutta la 
colla marittima di Rama, Aere, Bairut, e Tarabliis, 
La Seta, che fi fa ne' contorni di Saida, è la piùgrof- 
fa e cattiva , che vi Zia ; ma il Coron filalo vi è pili 
bianco, più fino, c più caro di quello che fi fila in al- 
tri luoghi di quella coftiera . La Città di Saida abbon- 
da di frutta faporire, tra le quali meritano la preferen- 
za Ì fichi . Il vin bianco che vi fi fa, è. gagliardo , e 
gulìofo. Il Pafcià di Saida, il cui governo flendefi fino 
alla Città di Actj , e lòpra quel tratto di paefe, che 
anticamente ebbe il nome di Galilea, è fubordinato al 
Pafcià di Daroalco- Sidone è delle Città di Fenicia la 
più antica, e fe ne trova fatta menzione 1. Mof. 49. 3. 
I lavori de' Sidoni ed il genio loro d'inventar cofe nuo- 
ve, erano famofilìimi. Era ricercato i! vetro di Sidone. 
Fino alla conquida di Tiro fatta da AlefTandro, la Cit- 
tà di Sidone ebbe i fnoi propri Regi, tra' quali fu uno, 



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DI A L E F P 0 . 179 

die mania un Ambafciata a Sedecia Re degli Ebrei, 
G:rem. tj. 3. 11. Palio fatto filenzio il rimanente del- 
la «uria , e noto fol tanto , che quella Citta e tutte 1' 
altre , dal Monte Carmelo fino a Tripoli furono fono, 
il dominio dell' Emir Frachreddin de' Drufi. Egli pofc 
la Tua refidenza primaria in Snida, fortificandola . II 
Pafcià di Damafco fu il fuo nemico giurato, che in 
tiitri i modi la volle veder rovinata. 1 Turchi attedia- 
rono, e s'impadronirono di Saida . Emir Melhem , figlio 
ilei luo fratello, dal Govemator di Saphet ottenne in 
appalto i dominj di Aere , Saida c Baimi , ed i iì:oi 
figli polero la loro refldcnza in Saida , da dove però fu- 
rono ripulii . Nel 1666. vi fu collimilo un Palcià Go- 
vernatore di lineila Città e di Saphei . Nel 1759. la 
Città fu guadata da un terremoto. Da Sjida .1 Dama- 
fco vi fono giornate 2. e mezzo, e la flrada è camoda 
e ficura. 

Sur/end detto anche Sarpbm eSerfbant da viaggiatoti, 
anticamente S^ripta, è ora Villaggio grande pollo in un 
culle con un bel profperto. I fuoi orti abbondano d'oli- 
vi e alberi fruttiferi. 

I! fiume Kaftmieib ha la fua forbente 7 leghe Fran- 
cefi lontano da Saida , ed una legha da Sur . Elfo vie- 
ne dall' AntHibano, c s'ingrofsa dei fiume Ulani, o Lt- 
tani . I Signori Nau , e Arvieux vogliono , che il ftio 
nome lignifichi divifionc, derivandolo "dàl verbo Arabico 
Ctfoma cioè egli ha divifo . Il primo è di fentimento, 
che i Territori delle Città di Saida e Sur vengon divifi 
mediante il fiume Kafemiesh , ed il fecondo afferma 1' 
iilelse per rapporto a' Territori di Saida cSaphet.il 
Signor de la R.oque è contrario al femimcnto di Nau, 
e nega l'accennato lignificato del nome Kafemiesh. bi- 
rri danno al fiume i nomi Cafntìc , Cuffimit e Cajìtnir- 
E' favola , che 1' Imperaior Federigo I. ila perito in 
quello fiume, come lo è anco, che ila r Eleutherns do- 
gli antichi. Secondo la relazione di P^cock , quello fiu- 
me fi pana per un ponte di 1 arcate, che non cfifteva 
a' tempi di Arvieux e Maundrcl. 

S 4 Sur 



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i8o IL GOVERNO 

Sur nella Bibbia Ebraica Zor, negli autori Latini , e 
Greti Tjmt , detta da' Latini anche Sara oSarra, Città 
famofilfima anticamente , ora è un mucchio di talli in 
lina penifoia , ove nelle cafe rovinate abita un piccoli!"- 
fimo numero di gente , che vivono della pelea , ed in 
un Cartello mefehino v'è un piccolpre lìdio di Gianniz- 
zeri. Alcune famiglie Greche, che vi dimorano, hanno 
reflaurata una parte della Gliela di S. Tommafo, per 
larvi l'efercizio di Religione . Il Porto di quello luogo 
è migliore di quello di Sai J a e Acre, e le Navi mercan- 
tili de' Francefi ordinariamente vi fi ricoverano in tem- 
po di inverno. Il Signor Mariti riferiicc, che i pozzi 
di quello luogo nel tnefe di Ottobre fon torbidi , e die 
vertendovi denrro dell'acqua di mare , le aeque in pò- 
che ore divengono pure , e limpide . La Città di Tiro 
fu meno antica di Sidone. Bifogua diflinguere tra Tira 
vecchio , U Ciltà dell' Ifola , e la Città dilla Ptnifola . Ad 
alcuni fembra cofa probabile effere di quelle Città lapin 
antica quella dell' Ifola, cheeffendo quella divenuta trop- 
po Arena al maggior numero di elfi , quelli fabbricaro- 
no nella terra ferma tra altra Città , ove andarono ad 
unirfi tutte le ricchezze e magnificenze ; che però dopo 
l'affedio, e la prel'a di quella Città fatta da Nabucco, 
gli abitanti fian ritornati alla Città dell' Ifola. Altri pe- 
rò fon di femimento, che la Città della terra ferma lì» 
la più antica . Ciò fia come fi voglia, certo è, che la 
Città della terra ferma, detta Palttyroi , cioè Tiro vec- 
chio , non fu lontana da quel luogo che ora chiamali 
Rai al Ain (capo della fonte), ed in modo favolofo, 
la Fonte di Sahm,o*e ■ Vi fono J. fonti riveilite di mu- 
ramenti, delle quali la principale di figura ottangolare , di 
4. refe nel diametro, è di profondità fmifurata . E' fem- 
pre ripiena d'acqua fino all'orlo, {colandone l'acqua per 
un apertura d'un piede quadro, la quale è tanto copio- 
fa, che mette in moto alcuni mulini, e dipoi pafia nel 
mare. In altri tempi colerla acqua fu condotta in Cit- 
tà. La Città di Tiro vecchio fu prefa d'alTalto da Na- 
bucco Re di Babilonia dopo un lungo afledio, e fu in. 



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DI ALEPPO. l8l 

teramenre diitrutra. Durante l'attedio gli abilami a po- 
co a poco patfarono nel! 1 Ifola con liuti i loro averi, 
dì modo che Nabucco conquido una Città vuota . La 
Città dell' Jfola, benché foITe di piccolo recinto, era pe- 
rò compofta di cafe aire, e cima d'una muraglia alti 
piedi 150. e comporta di pietra tagliata. Effa fu alte- 
diala 7. meli da AlelTandro , il quale con fatica indici' 
bile fece fare un molo , che dalla terra ferina arrivò 
fino all'Ifola . Avendo poi prefa la Città d'affako , la 
ridune in cenere, e fece parte ammazzare gli abitanti, 
che nons'erau falvati nelle navi dc'Sidonj, e parte vende- 
re come fchiavi. Al molo s'è unita col fucceflo di tem- 
pi tanta arena portatavi dal mare, che fe n'è formata 
una lingua di terra la quale talmente uni Tifala colla 
terra ferma, cliefinalmente n'è nata una penifola . Quan- 
tunque non vi fi vegga vctligio alcuno, che di'moflri, 
che la Penifola fané anticamente Itola , ciò non ottan- 
te il Signor Pocock pretende d'elteivifi accorto d'un ter- 
reno cavo attraverfo della Penifola. In cotefta penifola 
fu fabbricata un altra Città , che avanzò ad uno flato 
florido . Gii atti degli Apoftoli li. 4. j. fanno meri- 
liane de' CritHani , che già vi furono a tempo degli 
Apofloli . Ne' fecoli fuccctfivi la Città fu fatta fede d' 
un Velcovo , e dipoi d' un Afcivefcovo . Fu prefa da' Sa- 
raceni nel 630". attediata in vano per j. mefi da Bal- 
dovino Re di Gerufalemme nel mi-, e u. anni ia 
appretto conquidala da' Crifiianì , che la divifero, tal- 
mentechè il Re di Gerufalemme ne ottenne 1. quarti) 
e la Repubblica di Venezia tln altro terzo. Allora vi fu. 
rittabiliro T Arcivefcovado . Nel 11S7. a Saladino non 
riufcl d' impadronirfene , ma nel 1189. il Sultano d' 
Egitto la prefe , ed in appretto la fece diftruggere . Fu 
in qualche maniera retlatirata fotto il Dominio Turco e 
Frachreddin 1' Emiro de' Drufi che la poffedeite alcuni 
anni , fece fabbricar un vjfto palazzo ; ciò non ottante 
è andata interamente in rovina . 

Dee notarfi ancora per rapporto all'antica Città di 
Tiro, che il nome di Zar, cioè Scoglio, probabilmente 



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iti IL GOVERNO 

deriva dalla moltitudine di Scogli , che come Arvicus 
racconta, la circondano d'ogni parte, le cui punte ar- 
rivano al livello del mare . La Porpora di quella Città 
fu famofa , ed ancora aderto la coda marittima abbon- 
da di conchiglie di porpora , come il Signor Schaw af- 
fi cura . Anche il Signor Mariti dice d'aver ritrovate del- 
le conchiglie di porpora in quella colla ed a Barut , ag- 
giungendovi non ritrovarvi!! effe in ogni tempo; poiché 
egli fu aflìcuraio, che cotelìe conchiglie vi comparifeo- 
no in tempo ci primavera , e non vi fi ritrovan più in 
tempo d'Autunno . La Città ebbe i fuoi propij Regi, 
de' quali il pm antico, che fi fappia , riffe a tempo del 
Re Davidde. Dopo che la Città vecchia fu d:llrutta da 
Nabucco, gli abitanti ddl'1. via fi fot topo le tu a lui, che 
da principio gli fece governare da un Re fuo dependen- 
te, e dopo la morte di effo , da Giudici, a' filali fuc- 
ceffe il governo Regio. 

Cairn , luogo, che Pocock feppe dalle guide, che l'ac- 
compagnavano, limato nella pendice di colline, nella vi- 
cinatila di quella ftrada che di mezzogiorno conduce alla 
fuddetea fonte Ras al Aia. 



P A- 



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28} 

PALESTINA. 

DArò un ragguaglio più eilefo di quella parie del 
Governo di Damafco, clic chiamali Palellini, po- 
tendo ciò fervìrc di (chiarimento dell» Bibbia. 

Quante meno cane Geografiche ci lono de' paefi 
Turchi finora deferirti dell'Alia , tanto maggiore è il 
numero .Ielle cane pubblicate della Palellina, che volen- 
done dare un ragguaglio elatto, ricrederebbero un lungo 
trattato. Ne riporterò {blamente ciò, che ini i'embia più 
necelTario . Ben. Aria! Montatati fece due Carle della 
Palellina per inferirle nella Poliglotta di Anverfa , che 
trovarli anche nell'antichità Giudaiche dell' illelTo auto- 
re . CriHUno Mrkbomio pubblicò il fuo Thcammi Ter- 
ra; Santìas dopo le Carte fnddette di Arias Mont.inus, 
C fenza confeiTare d' enerkne iervito alficur* di averci 
lavorato 30. anni, Ceno è, che quello geografo abbia 
aperta in flrarfa all'altre Carte della Paleftina , le (inali 
fono copie della fila , con più o meno variazioni. Sic. 
Sanfon e FU. de la Rue hanno contribuito qualche cofa 
all'emendazione della fuddttta Carta. Adriano Retando 
vi ha predato più, che miti i fuoi anreceflari , avendo- 
ne formato un difegno del timo nuovo , ove non ha 
inferito altri luoghi , fe non quelli , la cui iniezione 
può de terminar fi coH'ajuto degli antichi Scrittori , per 
clempio di Giuleppe Flavio, Eufebio ( che però non fo- 
no fema errori), e U' altri . Quindi è, che quella Carta 
f(ipera Imre l'altre anteriori in elettezza , e certezza . 
Ma quella fatica molto pregevole è meno una Carta 
geografica della Palellina , che un fupplemeoto per for- 
marne ima Carta migliore. Non voglio riportar ciò, 
che il Signor Hafe vi ha troiaio di biafimcvole ; note- 
rò folamente , che il numero de' luoghi vi è piccolo, 
che vi mancano i gradi di-Ila longitudine, e le linee per 
lignificare i confini , che la figura delle colle marittimo 
è incena. C eziandio fino al giorno d'oggi ) , e quella 
del mare mono è erronea . Giov. Mattia Hafe nulle fi» 
Or- 



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284 I L 0"<J VERNO 

Cane , che rappref'entano il Regno di Davidde e Salo- 
mone ha accrefeiuta l'efattciza matematica del Dile- 
guo della Palefiina , la quale però vi occupa un luogo) 
troppo piccolo. La Carta della P^leltin* di Giiv. Crijlo- 
fana Hjrtmbtrg, mamme l'edizione fallane Del 1750. da- 
gli Eredi Homanniani , è fiata dìfegnata con };cand' at- 
tenzione, è però ripiena di feotiraentf particolari . Ama- 
dio Emmanittlit Stiinfeld , nella l'uà piccola Caria della 
Palefiina, lana per inferirla nella pane nona della Sto- 
ria Univerfale tradona in Tedefco ha mena per bafe la 
Carta del Dì: la Rite, e s'è proporlo per feopo princi- 
pale , di conformarla a' libri di Giufeppe Flavio , e di 
riempirla di luoghi . Guglielmo Siberie BachUrt Predicante 
di Maibicht , e membro della Società delle Scienze di 
Gaarlem , nelle fue Cane della Palefiina ha prefa per 
baie quella di Riland, con aggiungervi più luoghi e fiu- 
mi , ed alcune correzioni ; e odi' ìfteffo modo che il Si- 
gnor Reland per fui tarimeli ro della fua Carta ha fatto 
quel libro eccellente folto il titolo di Palefiina , anche 
il Signor Bachiere ha pubblicata una Geografia Sacra in 
1. parti , di vile in 6. Tomi per dare felli ari mento alle 
fue Carte. Delle 10. Carte della Palefiina, promette da 
elfo, non ne ho più di fette. La prima rappreferita la 
naturai confi ituzìo ne del Paefe per rapporto a' laghi , 
fiumi , influenti , monti , valli , pianure e deferti. La 
feconda rapprefenta lo Stato del paefe folto i fuoi pri- 
mi padroni. La terza figura la divifion del paefe in 11. 
Tribù. La nnarta, il Regno d'Ifdraello, colle fue con- 
(yuilìe fatte da' Re Saul]* , Davidde e Salomone. La 
quinta , ambedue i Regni di Giuda e Ifdraello. La fe- 
lla, la parte Settentrionale. E la fettiraa la parte Me- 
ridionale della Palefiina , come il Paefe era divifo a 
temilo di Gesù Crifio. QireiU Cane fono Jìate incife 
in rame da O. Lindemann in Almlo nel 1757., 1 75S. , 
e 1763. E' cofa evidente , che ftano le migliori , di 
tutte l'altre , quantunque non lìano fenza difetti , per 
efempio è diiettofa la figura dei mare morto , cavata 
dalla Carta di Reland . 



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DT PALESTINA. tSc 

La patte principile delia Pale U ina , comprefa na'l 
mare mediterraneo ed il huine Giordano , 'fecoudo il 
ientirrento molto probante di Giov. Pav. Mietutili , ne' 
primi Secoli dopo il Diluvio Un neri a 'e non era abitata 
da alti! ebe da pallori , o i j Settari , j eguali da un 
luogo all'altro giravano co' loto belìi ami . Tra quelli fi 
(labilirono i Canaarjti ovvero ftnicj , venuti dal Golfo 
d' Arabia ; i quali a poco a poco rìdudefo alle ftreue 
gli abitanti primieti, e fi rclero padroni del paclc, dan- 
dogli il nume di Canaan, amore di cot.flo popolo. 
Mj quello nome coii-enne ioltanto al paele (nuaro 
tia'l Giordano , ed il mar mediterraneo , inerme la 
parte orientale di la dal Giordano ebbe il nome ili 
GiUaA , 4. Mot Jj. 51., 14. 11. Giofué 11. g, 
■3. Y)\Vy.-o cJn: v\' Israeliti ebbero conquisto il paefe 
di qua e di là dal Giordano , effe, ne prelc la denomi- 
nazione d' Jfrul , di Patji iti Sigmrt , Terra pnmff* , 
Terra Santa , i qu*li numi fi trovano nella Bibbia . Gli 
altri Seriuori lo dilaniano Paefe dtgli Eirei, e Pa/ejlina 
Quefto nome deriva da Pèiltjlm , e propriamente fu 
dato alla cofta del mar mediterraneo , ove fon limate 
le Città di Gaza, Afdod , ed alcune altre Città abitu- 
iate da' Filinei venuti dall'Egitto cioè da' contorni di 
Pelufium. Finalmente il nome di Paleltina s'è comuni- 
cato a tutto il paeie , comprelo tra "J Giordano ed il 
mar Mediterraneo, ed eziandio al paefe di ìà dal Gior- 
dano , fin dove era poffedmo dagli Ebrei , dimodoché 
non (blamente gli Scrittori Ebrei , ma anche i Greci e 
Romani gli diedero quello nome , divenuto ora mai 
volgare. Anche i Maomcuani le ne fervono , efi-rimen- 
dolo per Falafihh, Faltjthin, 1 Phelajiin- Alcuni antichi 
Scrittori ulano anche// nomi diSyria Paltefiina. Abulieda 
ailerifce , che nella Paleftina fu una Città dell' iflcfla 
nome , di cui però non fe ne sa altro . 

Quello Paefe da Ponente confina col mar Mediterro- 
iws, ( detto anche il man Grande , il mar di Sorta , il 
Kart Ultimo , // mate Occìdtnlalt , il mare de' ttlifttì ) 
da Settentrione colla Fenicia nel ienio più riftretto , » 
colla 



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iSó ILCOVERHO 
Olla Sor:*, da Levante coll'Araoia deferta, da mett* 
grornn coli' Araòia P*trea. In tempo , die lineilo l'alfe 
era pofeduto dagli Ebrei , effe formava prcllo a poco 
il eco irò della rem, e de' popoli allora cooofeiuti. li 
quel tempo il paefe degli Ebrei compreio ira I GiorJa- 
no ed il 'mar Mediterraneo, era lungo circa jj., e lar. 
go io-, ty. t e io. ore di ftrada ( io. ore fanno un 
«rado); e la pane degli Ebrei limata di li rial Giorda- 
no importava 40. ore di lunatura , e 10. di largewa . 
Fù peto molto più glande il paefe dominato da 1 Re 
Davidde , e Salmone , e già avanti il terrpo di, Da- 
vidiie gli Ebrei menarono i loro f reggi ai pafcolo nel.'Ara- 
bla deferì» fino all'Eufrate , fecondo la »:ome«a l'atra 
agri Ebrei 1. Mo{. ly, 18. 1. Mo{. ij., 5;. 

La Pali/lina per la maggior parte è montuofa , ma 
però, nel centro della parte principale, eh' è tra'l Gior- 
dano ed il mar Medi terraneo , a' monti , fucesdono a 
vicenda le Valli, e le Colline. Evvi un buon tratto del 
lutto piano, e fenile detto Margt Ebn Aamtit , cioè pa- 
flura del figlio Amer , anticamente Pianura Cifrai 0 
Ejdrthn , che attraverfa il paefe dal fiume Giordano fi. 
no al monte Carmelo, e interrompe la Serie dei mon- 
ti. Tutto il tratto montuofo del Paefe , che da mezzo- 
giorno fi flende verfo Settentrione , da Ponente a Le- 
vante è fiancheggiato di pianine confidcrabili . Dalla 
parte di Ponente lungo il mar Mediterranea da' confini 
meridionali del Paefe fino al Monte Carmelo ftendefì 
una pianura lunga più di 40. ore di cammino , e di 
varia lunghezza. E* però maggiore la pianura, che dal- 
la parte di Levante dal lago di Galilea iìendefi per 
l'uno e l'altro lato del Giordano e del maio morto fi- 
no all'Arabia Petrea. La pane principale di quella pia- 
nura filuata tra'l lago di Galilea ed il mare morto, dagli 
Arabi chiamafi Al Ganr , cioè U Valli, a Ponente e Le- 
vante è cinta da monti ed eiTendo di Terreno arenofo 
in tempo d'eftate brucia dal fole. Il Signor Nau non 
vi potè ("offrir il caldo ni anco iì notte ne! meli; d'Ago- 
fio . Secondo la relazione di Jakut al Moshtarech la 
Valle 



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ni PALESTINA- l8? 
Valle al Gatir è lunga 3. giornate , e la Tua larghezza 
non arma ad lina ftazione intera. In un eftremità di 
quella Pianura v'è Taberya , c nell'altra il mare mor- 
to. Secondo Abulfeda quefta Pianura farebbe più gran- 
de ancora , poiché dice , che comincia prtfib il lago di 
Gennezarcth , e flendefi per la parte di Ponente fino a 
Beyfan a Bail'an, e per la parie di mezzogiorno fino a 
Zo.ir , Jerichti , al mar morto , ed a Jilalb. Egli vi 
aggiunge effer coletta Pianura ricca di Palme , e di 
forbenti d' acqua , e riri , e non fermarvi»" punto la 
neve - 

1 Menti pili alti del paefe fono , il Monte Oliveta 
predo Gcmialemme , il Moine {htarmttni* , che fi fli- 
ma il più alio della Giudea , il Monte , in cui vi fu 
Silo , il quale feconda la relazione di Coi^yk è il più 
alio di tutta la Paleflina , ed il Monte Thnhor . Della 
Montagna Aniilibino , e del Monte Gtkl Sbtick detto 
nella Bibbia Herman , e da altri Scrittori Panius , corti- 
prefo neirAntilibano , col quale la Paleflina confina da 
Settentrione , fe n'è parlalo di fopra. Bifogna che U 
Monte Herman Ca più alto di tutti gli altri Monti del- 
la Paleltina tflendo fempre coperto di neve. 

ElTendo la Palcftina motituofa, e acco(\'al mare Me- 
diterraneo, perciò è fotiopofta a' Terremoti , che fpeff* 
volte vi fi fon fentìti fino da' [empi amichi. Senza far 
menzione de' terremoti di cui parlano le S. Scritture. 
Giufcppe Flavio racconta , che nel 7 anno del Regno 
di Erofle , il paefe fu molto danneggiato da un terre- 
moto aliai gagliardo. Simili terremoti vi fono accaduti, 
anche a' tempi più moderni , per elempio negli anni 
1750 e 1761, che fecondo gli avvìfi pubblici cagiona- 
rono la rovina di molti luoghi. 

Il clima è temperato e fano , fe fi eccettua la vaila 
pianura de' contorni del Giordano , che come fi è det- 
to di fopra jn tempo d' ertale È talmente riicaldata dal 
calor del fole , che il caldo l'embra infoffribile , ove già 
a' 13 d'Aprile il Signor Mariti lenti l'aria infuocata. 
Sena» racconta , che nel mefe -di Febbraio ordinari aro en- 



/ 



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iSS ILCOVERNO 

te nevica in Gerufalemme , e altri viaggiatori rifertfeo- 
110, che anche nelle contrade piane vi nevica alquanto 
in tempo d'inverno. Stefano Schulz racconta, che nel 
1754 poco avanti il Natale , molti giovanotti morirono 
di freddo a Nazareth , e affittirà inoltre , che a cagion 
del freddo penetrante Ci portano più pellicce in quello 
paefe, che in Germania , e che anche in tempo d' dia- 
te ralora fe ne faccia ufo per guardarli da! raffreddore. 
In tempo d'edatc l'aria vi è ferena , e di rado vi pio- 
ve. L' ili eifo viaggiatore ne' dì ìj Magg'O trovò ne' 
contorni del monte Thabor così detto, una fpecie d' «fil- 
iazione , che ofenrò talmente il Sole , che ne rimafe un 
tenue fplendor rodo, al qual Fenomeno gli abitanti da- 
vano i! nome di Zatham ( Eclilfe). L'cfalazione non 
era punto umida, nè puzzolente. Gli fu detto, aceader- 
vi più volte un fimiìe ofeuramento, quando il calor del 
Sole è grande, come fu crTenivamante nel giorno men- 
tovato. L'ifìcffo fenomeno vi'deG in altre contrade dell' 
Afia nella fbgione più calda. Probabilmente non vi 
piove , fe non quando foffiano i venti da Weft, Nord- 
Weft, * Siid-Wefl, venendo quelli venti dal Mare Me- 
diterraneo , mentre gli alni foliiano dalla parte di ter- 
ra. Il vento di Sud, e Sjd Ofl i ardente, perchè vie- 
ne dal deferto d'Arabia, che fmi.-ij in tempo d'eflate, 
onde fegue , che ne' mefi di Giugno , Luglio e Agoilo 
l'aria vi debba edere caldiUiraa . Il tempo ordinario da 
pioggia vi incomincia o alla fine d'Ottobre , oppure, 
lui principio di Novembre nel tempo della feoienta , e 
finitce nel mele d'Aprile , oppure full' entrare del mefe 
di Maggio , cioè nel tempo ddla raccolta come fi vede 
nelle detenzioni de' viaggi di Korte e Schaw. Ho no- 
tate ancora da altri viaggiatori alcune colè , che con- 
cernono la variazione de' tempi , che fi oHerva in que- 
llo paefe . Stefano di Guriiberg ne ha fatta la feguente 
offervazione . Na' dì 12. d'Ottobre piovve per la prima 
volta a Gerufalemme, c fino alla metà di Novembre il 
tempo fu torbido e crudo . Dalla metà del detto mefe 
in là vi furono alcune giornate affai calde. Nel mefe di 



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DI VALESTI N. A. 189 
Dicembre il tempo 3 vicenda fu torbido , piovofo , ^ 
fcreno , freddo e caldo. I primi 15 giorni di Gennajo 
del 14JO ora furono torbidi , ora piovofi , e talora ri- 
fcaidaii dal Sole. Da' 15. in là il tempo fu bello e 
caldo , ed i mandorli e pefclii fiorirono. Ne' di zi di 
Gennajo egli incontrò le praterie verdeggianti e fiorite 
jn Galilea, e gli alberi in pieno fiore. Il giorno fegucn- 
te fui lago di Galilea egli vide i Melaranci rivediti del 
fiore e frutti roaiuri . A quella relazione è conforme 
quella di Bernard , il quale anch' cnb racconta d'aver 
veduto prelTo Rami a ■ fiorire le Fave ed i Mandorli a' 
3} Gennaio, ed a 19 dell'ideilo mefe in Acca. Quan- 
do nel 1561 Jacopo Wormfer fu in Gerufarame, a' 9 
di Settembre piovve per la prima volta, Io che era una 
cofa infolita per rapporto all'ordinario corfo della ila- 
gione . La pioggia rende affai lubriche le flrade , che 
paffano per i monti dirupati , e le valli vennero ripie- 
ne di paludi , di modo che i viaggiatori furono impedi- 
ti di proftguir i loro viaggi , e talora coilretti ad allun- 
gare la ftrada , come riporta il Signore Scinti: . Si fa 
l'apertura della raccolta coli' orzo , ordinariamente nel 
mefe d'Aprile. Fu ter di Haimendors ne' contorni di 
Gaza trovò l'orzo alla fine di Gennajo ij6S o fia 
nell'entrare del Febbraio , e neli'ifteuo ftato , in cui 
fuol effere nella fua patria ne' mefi di Maggio e Giu- 
gno. Il Signor Rauwolf riporta incominciarvi la raccol- 
ta fui principio d'Aprile, e continuare fino al mefe di 
Maggio . Quando nel 1581 nel dì 19 di Maggio il Si- 
gnor Schweiggcr arrivò a Betlemme, ivi ed in Beran/a 
la raccolta già era terminata. Quando però nel 17*1 
il Signor Schaw fi trovò in Paleltma, nella parte men- 
zionata del paefe l' orzo incominciò a farfi maturo alla 
metà d'Aprile. Ne' contorni di Gerico l'orzo alla fine 
di Maggio fu in quel grado di maturità, in cui fu tro- 
vato nelle pianure di Acca 15 giorni in appreffo. Ma 
il gran gentile nell'una, e nell'altra contrada per lo 
più era ancora fenza (piche, e preffo Betlemme, e Ge- 
rufalcmme il gambo non paffava .ancora la lunghezza. 



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lOO ILGOV1RNO 
d'un piede. Il Signor Murili trovò, che a' 13 di Apri- 
le il grano e erari vicini alla maturità nella pia-, 

rima ili Gerico , Secondo ta relazione del Siglici Cor wyk 
i grani predo Gerle. - ) maturano z felliniane più predo, 
the pieiìo Germalernme , Il Principe di Radzivil aflicu- 
r» , che tune le biade e vegetabili attivano 15 giorni 
più pteflo alla maturità prdTb Gerico, che ne' contorni 
rli Gerusalemme , Che il calco è maggiore a Gerico, 
che a Gè- ni a leu; ine ci modo che chi dal pruno luogo 
palla al fecondo , vi trova l'arra molto più fredda, e 
che i datteri non arrivano alla perfetta maturità a Ce- 
rufalemme , come a Gerico. Il Signor SchvergKer a" 
ip Maggio 1551 trovò le biade del tutto mature ne' 
contorni del lago di Galilea. Ha<scliqu:(l riferite e far fi 
la raccolta del grano nel tnefe òi Maggio in Galilea, 
Il Signor Si timidi tra Aere e N.ujrcih vide fa campa- 
gna coperta di giano malmo ne' 13 di Maggio. Da 
iiuefle relazioni colla , che per la divertirà del caldo e 
freddo, e dell'aria , e della mutatone de' tempi nella 
Paleflina le biade non maturano (empie nell'iileflb tem- 
po, r.è per rapporto a' medeurr.i lunghi , nè in iurte le 

L'unico fiume grotto, che vi ila , è il Giordana^ 
detto dagli Ebrei Jardcn , dagli Arabi a! Ardtn , -o El 
Urdmno oppure a! Ordonn , ovvero Sharja , Sberi^b , al 
SbarUt ( Trajetto ) forfè perchè gl'Ifraclìti ne fecero, 
il pafTaggio , nella Traduzione Ialina de.1 Geografo Na- 
tele Zach&r , la cui origine fu deferitra di fopra nel di- 
ligilo di Wadettein dell" Antilibano . Queiìo fiume feor- 
re da Settentrione verib mezzogiorno per Io fpazip di 
34 in 35 ore di ftrada mifurando il ino eorfo per li- 
nea diritta. Avendo prefa la confidenza di fiume prelTo 
Paneasj elfo feorre per una valle, ed effendofi ingrof- 
fato da alcuni influenti , nella diftanza di circa 3 ore 
dalla fua fonte, forma un lago marazzolb piccolo, det- 
to anticamente Ugo di Aleroni , e Sumovlionitii , in oggi 
Murazzi del Giordano , come riferifee il Signor de la 
Rotine , e fecondo !a relazione di CotVyk Acqui dì 



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b 



PAtEITIBA, 



101 



■Muriti , il qual nome gli vieti dato anche da Uro* 
cardt Breitenbach , e Furer di Haimcndorf . Sandys 
chiamandolo HnnUt probabilmente voleva dire I-inkt j 
cioè lago : Abulfeda e Naii lo chiamano HhU[ Pa* 
tieij , cioè lago di Paneas . Il Signor CotWyk ripor- 
tandoti a quel che ne fcrìve Giufeppe Flavio , dice 
che quando quello Iago è ripieno d'acqua , ha $3- (li- 
di di lungheria , e 30. di Iar;'liw*<4 , qunr.do perù 
Jo vide ne* 10 d'Ottcut* di »e«h:o II. le , la Aia fi- 
gura era del lutto r 0 :onda , e non avea più di joo 
partì in circonferenza . Coi^k domandandone la ra> 
g:one al fuo interprete ebbe in rifpolU accader citi qua- 
fi ogni anno , malliine nel tempo potami aramia- 

10 , ' involtare r! lago dalla neve Iciolta dell' Attili- 
bano alla fine dell' Inverno , oppure fui principio del- 
la Primavera , e (cernire ù Eli a te e Autunno , e fec- 
carli talora quafi interamente , lo (he vìcn conferma- 
to da Breitenbach e Sandy» . Anche il Signor de la 
Roque vi è contorce, aflerendo, che il lag:) nel tem- 
po che fi difocglie la neve de' Monti , ha circa 1 
leghe Francefi di circuirò , ..e che talora rafcitigafi in 
tempo del gran caldo d' efiate , lo che però non dee 
intenderfi quali che fi rafeiughi interamente , giacchi 

11 Giordano vi feorre fempre , quantunque nella fua 
parte fuperiore in tempo d'eflatc , fcarfegj;i d'acqua. 
I tre ultimi autori riferirono inoltre effere cinto il 
lago di alberi , di cefpugl; folti , c canne , e ritro- 
vali ne' fuoi contorni delle Tigri , Leopardi , Orli , 
e Leoni , che feendono da' Monti vicini . Ciò è con- 
forme a quel che già ne difie Samitus. L'acqua tor- 
bida e fangofa del lago guafla le acque del Giorda- 
no ; ma iiccome queflo fiume , dopo effere ufeito 
dal Lago , indrizzandofi verfo il lago di Galilea , 
feorre per un terreno compofio di rocche a tra- 
Vcrfo di colline , il fango vi fi pofa , e le fue 
acque divengali più chiare . Circa 1000. partì di là 
dal Iago più volle accennato , il Giordano fi parta 
per un ponte di pietra a' 3 archi , lungo 60 palli , 




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• .: IL GOVSRNO 

largo \ù a cui danao il nume dì Gifr tatui (.Ven- 
ie di Giacobbe ) . Il Sigooi Coiicy* ha nevato il 
Giordano lajgo io piedi , e i' un eorlo mollo rapido, 
quantunq >e allora il laro Jamochnniiii folTe pittolo , 
ed il h>nne poc<> profondo , che potè» varcarti a pie- 
dì . I lidi del faune fon coperti di alberi e canna 
Eiofla , dilla quale fi fervono gli Arabi per farne 
delle iancu e dei dardi , ed i Turchi per fcnicre , co- 
me rilerifcoDO Saoilft e Egiucnd Vander Nyenburg. 
11 fiume Giordano pafla per il Lago delio nella 
Bibbia Mare di Shntrtti , o Xinntralb , Ut* <ÌÌ Gei- 
tuftr , o Gfnntfjrel , Mar; J; GdJittà , e Afare ai 

Tihtriai , il qua! nome rIÌ è rimafto fino al gior- 
no d'oggi . Qucflo lupo propiiamenie vìen foi ma- 
lo dal Gioró.ino , dalla pai;e di Levante è cium 
di monti da Sci tenti ione e Meuogiomo è fianchfp- 
giato da piai u re , da Ponente pari;: da pi «rune , ed 
in parte da' monu , fecondo !a rda/tone di Po. 
cock . La fna lungliena flimafi di j miglia Geo- 
grafiche , c la fua maggior largheita un mìglio . 
AbulfeJa da alla f>:a cii conferei" a 2 giornate . Vi 
sboccano dalle parte di Ponente e Levante alcuni 
influenti , e le lue acque fon dolci e buone, quan- 
tunque fecondo la rclaiione di HjflLltjmLt non fie- 
no noppo ch'are . Che quello lago ancora al pre- 
fente fja ricco dì pefee , ciò atteftano Radolph , 
Saudy, , Myrikc , Thevcnot , Von der Gtuben ; 
NeitzféhitI , le Brujn , e Porock . Lgmond Von 
dtr Nyenburf; aflérifee eilér ripieno il Iago di pc 
fei grotTi , i quali non fi toccano , non ritrov.in- 
dovifi ne rete uè barca pffcarc;cia ; Myrik si pre- 
lè colla mano una Carpa . Poeuck co' fiioi compa- 
gni fi diverti a Tiberiade , pei sodo coli' amo , ed i 
Signori Schv?>eg« . P della V-ile , e HafTelquifl rac- 
cuniano di aver mangiato de' peìii iii quello lago . L' 
ultimo di qurfti viaggiatori vi s;:;;iimj{e di a»ervi trova- 
te I' ifìefle fpecie di ptrfci , che nel nume Nilo . Se- 
tondo la relazione del Signor Kau vi regnano fpefio- 



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I 

DI PALESTINA. ' Ì$} 

!e burrafche - L' cftremità meridionale del Iago è 
firetta , e perdefi nel Giordani , che dalla pane di 
Sud-Well elee dal Iago . Secondo la relazione di 
Miller , il fiume in quella contrada ha 40 palli di 
larghezza , ed in tempo d' eflatc la fua acqua non vi 
è più alca di 7. piedi . Stochove che vi fi bagnò, non 
flima la fua larghezza maggiore di iy palli . Que- 
lli viaggiatori hanno mifurato a occhio là larghezza del 
fiume , onde viene che non è 1' ifteila . Secondo la 
relazione di Myller in lontananza di 9 miglia 1 Italia- 
ne di Tiberiade verfo Mezzogiorno nel Giordano vi 
fu un ponte di pietra a 3 archi , ora ( 171CJ ) di- 
llrutto a bella polla per impedir agli Arabi il paf- 
faggio del fiume . Sembra però , che quello ponte 
in appretto fia flato reftaurato ; imperocché non foli- 
mente il Signor Pocock ne ha ìntefo parlare ( a cui 
però fu detto ritrovarli roteilo ponte ne' contorni di 
Elbeyfan ) ma anche U Signor Sculz , che vi fu nel 
1754, riporta enervi un pome non fulamente là ove 
il Giordano efee dal Ingo , ma eziandio là Ove vi en- 
tra. Ufcito il Giordano dal lago di Tiberiade volge ii 
fuo coifo per lo fpazio di circa tinp ftadio verfo Mez- 
zogiorno , indi fi rivolge veilò Ponente , dipoi ripren- 
de la fua direzione alla volta di Mezzogiorno e avan- 
ti d' entrare nel Mar morto fpeffe volte s' incurva . Il 
fuo paffaggio per quella gran pianura , che chiamali 
Mgaxr , importa tra 14 e ìj ore di ftrada , Ami. 
camente fulla fponda del fiume fu una Città dell' iftef- 
fo nome , lo che vien confermato da Abulfeda , e da) 
Profeffote Kohler, i! quale fenza verifimiglianza la con- 
fonde colla Città di Bethabara . Il Giordano dalla par- 
lediLevante ricevei fiumi, che feguono; II primo iti lin- 
gua Arabica è detto larntocho Ltrmuci , in greco l'ipafta^, 
e pafsa prefso Gadara . Secondo la relazione di Abul- 
feda ]' larmuk entra nel Giordano torto che il Giorda- 
no efee dal Ugo , cioè tra Kofzair ed il Jago . Il fe. 
condo fiume , che sbocca he! Giordano è l' laiiek ó 
iabik,, la tui fonte, ed il corfo trovanti in vario modo 
fa P - 



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5)>4 IL G O V F R r* C 

tapprefeniati nelle Carte Geografiche. II Sigoor Saltatoi 
rifetifce elsa la direzione di quello fiume ora verfo Po' 
nente , ora verfo Settentrione . Harembcrg lo fa venire 
da Settentrione, rivolgerli verfo Mezzogiorno, indi paf. 
fare alla volta di Ponente , e finalmente entrare nel 
Giordano . Vuole che coli' labbok s' antica r Iar- 
moch , che fecondo lui viene da SùUOfl , e non psfs» 
vicino a Gadara . Nelle carte più antiche del De 
la Rue , 1* labbok fcorre a dirittura da Levante a 
Ponente per entrare nel Giordano . Bachiere Io fa 
fcorrere da principio da Mezzogiorno a Settentrio- 
ne , e indi da Levante lo conduce verfo Ponente 
fino al fiume Giordano . Pocock crede effere l' lab- 
bok 1' ifteflo fiume che quelfo , che gli fu detto 
chiamaifi Sseriabt Muffa , cioè Giordano di Mosèj 
c vi aggiunge tiafcere quello fiume nel paefe di 
Hauran , 3 giornate lontano dal Giordano , non ef- 
fer meno largo del Giordano , ed unirfi in lonta- 
nanza di 4 ore di cammino dal lago di Tiberia- 
de. Lo confonde anche col fopraccennato fiume lar- 
moch . Si trova .fatta anche menzione d' un fiu- 
me laiz.tr , che fecondo la congettura di Reland è 
forfè 1' ifieflò coli' labbok . 11 Signor Nati rammen- 
ta un altro piccol fiume dì nome Sceriabt Mandar , 
che paffa quafi per il centro di quel paefe , che an- 
ticamente fu della Tribù di Gad , ed ora è abita- 
to dagli Arabi Bini Ktmanè , e che nella diftanza 
di 3 leghe Francefi dalla fua forgente sbocca nel 
Giardano . Ai Signor Nau fembra cofa probabile ef- 
fere quella forgente 1' iftefla con quel lago , che in 
alcune Carte chiamafi lago di lutar a ìazer ; egli 
però vi aggiunge dovervili fupporre molte fonti pic- 
cole d' acqua calda , una delle quali arriva a un tal 
grado di calore , che non vi fi può mettere la ma- 
no . Il Signor Bachiere anch' elfo iiippone 1' eft- 
ftenza del 'lago Iaezer , e ne fa nafeere il fiume 
Arnoti . Oh che diverfità d' opinioni e congetture ! 
Dalla parte di Ponente il Giordano riceve i fegueii- 



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DI PALBSTIN Ai 



ti fiumi , II primo è piccolo , detto Elhift dal Si? 
gnor Nau , che dice pria? quello fiumicello pret- 
iò il Cartello di Elbeyian . Poi fiegue la fiumara 
Kriti, e nella contrada inferiore del Giordano vi sboc- 
cano finalmente due influenti , che vengono da' monti 
folli dalla parte di Ponente, i quali però da' viaggiato- 
ri vengono deferisti con caratteri troppo oicuri, e nicrj- 




flNB DE(. -TOMO XXVI, 



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