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Full text of "Coleotteri"

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ESPLORAZIONE DEL GIUBA 


DEI SUOI AFFLUENTI 


COMPIUTA DAL CAP. V. BOTTEGO 
DURANTE GLI ANNI 1892-95 Sa 


SOTTO GLI AUSPICII 


DELLA SOCIETÀ GEOGRAFICA ITALIANA 


RISULTATI ZOOLOGICI 


XVI. 


COLEOTTERI 


PeL Dorr. R. GESTRO 


GENOVA 
TIPOGRAFIA R. ISTITUTO SORDO-MUTI 
1895 


ESPLORAZIONE DEL GIUBA 


E DEI SUOI AFFLUENTI 


RISULTATI ZOOLOGICI 


COLEOTTERI 


593 


ESPLORAZIONE DEL GIUBA 


DEI SUOI AFFLUENTI 
GOMPIU:LA DALE GAPTV. BONPSEGO 
DURANTE GLI ANNI 1892-93 
SOTTO GLI AUSPICII 


DELLA SOCIETA GEOGRAFICA ITALIANA 


RISULTATI ZOOLOGICI 


XVI. 
COLEOTTERI 


PEL Dott. R. GESTRO 


GENOVA 
TIPOGRAFIA R. ISTITUTO SORDO-MUTI 
1895 


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> / | dalla SPEDIZIONE del Cap. VITTORIO BOTTEGO 


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Soc : inviata dalla 
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Settembre 1892 — Settembre 1893 


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edi ) NÉ | CARTA D’ INSIEME 
per le tre tavole della Carta Originale costrutta 
e disegnata alla Scala di 1: 1,000,000 


Scala di 1:4,000,000 


200 


Chilometri 
Limiti delle Zone d'influenza europea nella regine 
di spinti Popolazioni nomadi 


d'alto fusto non spinosi. Popolazioni 


A Dardano dis & 


Estratto dagli Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova | 
: Serie 2.à, Vol. XV (XXXV) 5-24 Luglio 1895. 


ALLA MEMORIA DI MIA FIGLIA LUISA 


CHE LE MIE ESCURSIONI 


ALLIETAVA DELLA SUA COMPAGNIA 


Ta 


A 


INDICE DELLE FIGURE 


Glyptus insignis, n sp. 
Pentaplatarthrus Bottegi, n. sp. 
Paussus planicollis, Raffr. 
Paussus Antinorii, Gestro . 
Onitis anomalus, n. sp. 

» » Piede posteriore 
Onthophagus Bottegi, n. sp. 
Onthophagus venustulus, Erichs. Capo 
Onthophagus ganalensis, n. sp. » 
Genyodonta Jansonii, n. sp. 


» » Capo del 7 visto di sopra . 


» » Capo del < visto di lato 
Laius Bourgeoisii, n. sp. Antenna del Y 
Coryna arussina, n. sp. 

Mylabris Sennae, n. sp. 
Mylabris rorifera, n. sp. 
Mylabris hypolachna, n. sp. 
Mylabris funeraria, n. sp. 
Bottegia spectabilis, n. g., n. sp. 
» » Capo 
Calothyrza Bottegi, n. sp. 
Mesodonta heterocera, n. sp. 
Coelaenomenodera reticulata, n. sp 
Patrisma gibbosa, n. sp. 
Patrisma pyramidalis, Fairm. 
Danae pulchella, n. sp. Antenna 
Danae venustula, n. sp. Antenna 
Epilachna cormosana, n. sp. 


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Il capitano Vittorio Bottego ha pubblicato recentemente un 
libro molto interessante intorno al suo viaggio di esplorazione 
del bacino dell’ alto e medio Giuba (!). Leggendo la narrazione 
dei pericoli gravissimi di tutti i generi incontrati da questo va- 
loroso esploratore, noi stentiamo a credere come egli abbia 
potuto radunare e portare a salvamento tante collezioni zoolo- 
giche da formare il materiale di un intero volume (?). La man- 


(1) Viaggi di scoperta nel cuore dell’ Africa. — Il Giuba esplorato sotto gli au- 
spicì della Società Geografica Italiana. Roma, Ermanno Loescher & C. 1895. 

() La seguente tabella darà un’idea del numero delle specie di animali rac- 
colti dal capitano Bottego e delle novità da lui scoperte. 


Mammiferi 
Rettili 
Batraci 
Pescì . 
Molluschi 
Ortotteri 
Rincoti . 
Ditteri 
Tmenotteri 
Coleotteri 
Miriapodi 
Aracnidi 
Crostacei (*) Baldo 
Totale 


Il capitano Bottego, oltre alle collezioni zoologiche, ha pure radunato inte- 
ressanti materiali per l’etnografia e di questi è data una descrizione dal Dott. 
G. A. Colini, in appendice al libro sopra citato. 

(3) I due soli Crostacei raccolti dal Bottego sono: Deckenia imitatria, Hilg. è 
Periscuphis trivialis, Gerst. 


10 R. GESTRO (250) 
canza di tempo per fare preparazioni tassidermiche e di ajuti 
per questo genere di lavori e la difficoltà di portare con se ca- 
richi voluminosi, perchè la sua scorta veniva man mano deci- 
mata dalle lancie delle tribù nemiche e dalla fame, spiegano 
come la sua raccolta di vertebrati si componga di poche specie, 
mentre più ragguardevole assai è il contingente in fatto di Ar- 
tropodi. 

Fra questi ultimi i Coleotteri sono i più numerosi e formano 
argomento al presente lavoro. Il Bottego ne ha radunato in 
quasi tutti i punti dell’ itinerario da lui percorso, ma special- 
mente nei territorii Galla, fra le tribù degli Arussi, Giam Giam 
e Sidama e nei Boran; meno abbondante è la raccolta che 
egli ha fatto nell’ Ogaden (1). 

Le specie da lui riportate sono ripartite nelle seguenti fa- 


miglie. 
Specie - Specie nuove Specie - Specie nuove 

Cicindelidae . . 3 —_ Elateridae . . . 4 1 
Carabidae . . . 47 10 Malacodermidae 13 2 
Dytiscidae; .. . . 122 8 Cleridae . 1 — 
Gyrinidae 6 —_ Bostrychidae 5 —_ 
Hydrophilidae . 13 _ Tenebrionidae . 45 il 
Staphylinidae . 23 14 Lagriidae 5 2 
Paussidae 2 1 Pedilidae 2 2 
Silphidae 1 _ Anthicidae . 6 3 
Histeridae 14 - Cantharidae 12 5) 
Nitidulidae . 5 = Curculionidae . 28 19 
Colydidae 1 —_ Cerambycidae . 22 ll 
Mycetophagidae 1 _ Chrysomelidae. 56 25 
Dermestidae 1 —_ Erotylidae . 1 ll 
Scarabaeidae . 86 28 Endomychidae. 1 1 
Buprestidae 15 È) Coccinellidae 7 1 
Monommidae 1 —_ 

Totale 449 148 


(') Le provenienze da me indicate per ciascuna specie il lettore le troverà 
nella qui annessa carta geografica, sulla quale è tracciato in rosso l’ itinerario 
seguito dalla spedizione Bottego. 


(251) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO Il 


Risulta dal quadro precedente che sopra un totale di 449 
specie, 148 non erano ancora conosciute. Giova però osservare 
che la cifra delle novità sarebbe anche più elevata, se parecchie 
di esse, o per appartenere a gruppi eccessivamente difficili 
e finora poco o punto studiati, o per essere rappresentate 
da un solo esemplare, non fossero rimaste indeterminate (1). 
Da altra parte abbiamo oggidi un certo numero di pubblicazioni 
entomologiche sulla Somalia e su regioni che con questa hanno 
rapporti di Fauna e le specie nuove di Coleotteri di tali pro- 
venienze che furono descritte prima del viaggio del Bottego, 
raggiungono un numero piuttosto rilevante (?). 


(') Nello stato attuale della scienza lo studio di un’ intera collezione di Coleot- 
teri, per quanto composta di un numero limitato di specie, è un’ impresa molto 
ardua. La bibliografia estesissima e sparsa; il numero delle specie grandemente 
aumentato per i più frequenti viaggi di esplorazione e anche per le ricerche pra- 
ticate in modo più minuzioso; la scarsità di lavori monografici e di monografi 
ai quali ricorrere per ajuto; l’ assoluta deficienza di pubblicazioni sopra certe fa- 
miglie; le incertezze in cui sì inciampa assai sovente e che non sì possono eli- 
minare senza l'ispezione degli esemplari tipici disseminati qua e là nei musei 
o nelle collezioni private: ecco un insieme di difficoltà che rendono aspro il 
cammino nello studio della sistematica e che spiegano come questa parte della 
biologia sia oggidì tenuta in poco conto, mentre pochi anni or sono i suoi cul- 
tori erano più numerosi e uomini riconosciuti anche oggi come eminenti, non 
rifuggivano dal dedicarvi tutta la loro attività. Ben giustamente uno dei biologi più 
stimati in Italia e noto anche per apprezzati lavori non di sistematica, mi diceva 
un giorno: « hanno ragione a fare dell’istologia e dell'anatomia; è più facile! 

(°) Beitrag zur Insekten - Fauna von Zanzibar, von Dr. A. Gerstaecker. (Arch. 
f. Naturg. XXXIII Jahrg. 1866). 

Baron Carl Claus von der Decken’s Reisen in Ost - Afrika. Gliederthiere bear- 
beitet von A. Gerstaecker, 1873. 

Diagnosi di alcune specie nuove di Coleotteri dell’Abissinia e del paese dei Somali, 
per R. Gestro. (Annali del Museo Civico di Genova, 1.° Serie, XII, 1878, p. 318). 

Beschreibungen neuer Coleopteren, vorziiglich aus den Sammlungen des Hrn. 
J.M.Hildebrandt in Ost-Afrika, bearbeitet von Hrn. Fhrn. von Harold. (Monatsbe- 
richte der Kòniglich preussischen Akademie der Wissenschaften zu Berlin, 1878, 
p. 210. Con una tavola). 

Phytophages abyssinieas du Musée Civique d’histoire naturelle de Génes par le 
Doct. F. Chapuis. (Ann. Mus. Civ. Genova, 1.a Serie, XV, 1879, p. 5). 

Spedizione Italiana nell’Africa equatoriale. Risultati zoologici. — Diagnosi di 
nuove specie di Coleotteri per R. Gestro. (Loc. cit. 1.a Serie, XVI, 1881, p. 200). 

R. Gestro. — Aliquot Coleopterorum Musei Civici Januensis diagnoses. (Loc. cit. 
p. 658). 

Reécoltes entomologiques de M. A. Burdo, sur le trajet de Zanzibar aux grands 
lacs, par MM. L. Fairmaire et E. Simon. (Annales de la Société Entomologique 
de Belgique, XXVI, 1882. — Comptes-rendus des séances, 4 Mars 1882, p. XLIII). 


12 R. GESTRO (252) 


Le riflessioni che mi vengono suggerite dall’ esame comples- 
sivo di questo pregevole materiale possono presentare qualche 
interesse dal punto di vista della zoogeografia. Ciò che parmi 


Mission G. Révoil aux pays Comalis. Faune et flore. — Coléoptéeres recueillis par 
M. G. Révoil chez les Comalis. Descriptions par MM. L. Fairmaire, V. Lansberge 
et Bourgeois. — Paris Juin 1882. 

Bestimmung der von G. A. Fischer waàhrend seiner Reise nach den Massai-Land 
gesammelten Coleopteren, von A. Gerstaecker (Jahrbuch der Hamburgischen Wis- 
senschaftlichen Anstalten, I Jahrg. 1884, p. 43). 

Diagnoses de Coléoptères de l’Afrique orientale par M. Léon Fairmaire. (Comptes- 
rendus des séances de la Societé Entomologique de Belgique, 1884, 2 Février, 
p. LXX — 1 Mars, p. CXXI — 5 Avril p. CXLII — 6 Décembre, p. CCCXLVI. — 1885, 
3 Janvier, p. VII). 

Note sur les Coléoptères recueillis par M. Laligant à Obock par M. Léon Fair- 
maire. (Annales de la Société Entomologique de France, 6.° série, V, 1885, p. 435). 

On the Insects collected on Kilima-njaro by Mr. H. H. Johnston. By Chas. 0. 
Waterhouse (Proceedings of the Zoological Society of London for the year 1885, 
p. 230. Con una tavola). 

Coléoptèeres des voyages de M. G. Révoil chez les Somalis et dans l’intérieur 
du Zanguebar par M. Léon Fairmaire. (Annales de la Société Entomologique de 
France, 6.° série, VII, Paris 1887, pp. 69 e 277, con tre tavole). 

Note supplémentaire sur les Coléoptères d’Obock par L. Fairmaire (loc. cit. X, 
1890, p. 547). 

Notes sur quelques Coléoptères de l’Afrique intertropicale et descriptions d’es- 
peces nouvelles par L. Fairmaire (loc. cit., vol. LX, 1891, p. 231, con una tavola). 

Coléoptères de l’Afrique orientale par M. Léon Fairmaire (Comptes-rendus de 
la Société Entomologique de Belgique, 6 Juin 1891, p. CCLXXIX. 

Aufzàhlung der von Herrn Dr. Hans Meyer im Jahre 1889 im Gebiete des Kilì- 
mandscharo- und Ugueno-Gebirges gesammelten Coleopteren. Von H. J. Kolbe. 
(Stett. entomol. Zeit. 1891, p. 18). 

Coléoptères d’Obock. Troisièéme partie par L. Fairmaire. (Revue d’Entomologie, 
XI, 1892, p. 77). 

Di alcuni Coleotteri raccolti nel paese dei Somali dall’Ing. L. Bricchetti-Robecchi. 
Nota di R. Gestro. (Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova, 2.2 Serie, 
XII (XXXII), 1892, p. 747. 

Note sur les Coléoptères du Choa par M. L. Fairmaire (Annales de la Société 
Entomologique de Belgique, XXXVII, 1893, p. 9). 

In questa memoria del Fairmaire, che è l’unico lavoro complessivo finora pub- 
blicato sui Coleotteri dello Scioa, sono enumerate circa 180 specie. Ma se l’intero 
materiale raccolto dal Marchese Antinori e dal Dott. Ragazzi e posseduto dal 
Museo Civico di Genova, fosse studiato, la cifra totale delle specie aumenterebbe 
di molto. 

Note sur quelques Coléoptères des Pays Somalis par M. L. Fairmaire (loc. cit., 
p. 144). 

Coléoptères de l’Afrique intertropicale et australe par L. Fairmaire. Deuxième 
note. (Annales de la Société Entomologique de Belgique, XXXVII, 1894, p. 314). 

Id. Troisième note (loc. cit. p. 651). 

Coléoptères du Kilimandjaro et des environs, par L. Fairmaire (loc. cit. p. 386). 


(253) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 13 
più importante di rilevare si è dapprima l'affinità di fauna fra 
le regioni Galla e lo Scioa, fatto che si può spiegare tenendo 
conto che le forme Scioane colle quali principalmente ho potuto 
istituire i miei confronti sono di Let Marefià o luoghi vicini, 
cioè del lato dello spartiacque che manda i suoi affluenti ap- 
punto ai paesi Galla, mentre le acque del versante opposto 
vanno a versarsi nel Nilo. Il Fairmaire (!) osserva giustamente 
a questo proposito che lo Scioa è interessante come transizione 
fra la fauna etiopica e quella dello Zanguebar. 

Se nelle collezioni del Bottego esistono forme affini o uguali 
a quelle della regione del Kenia, possiamo pure ricercarne la 
ragione nell’ idrografia, perchè dal Kenia certamente devono 
scendere fiumi anche nella direzione dei territori Galla. 

Tutto considerato, la fauna dei Galla, per quanto risulta dallo 
studio da me compiuto sulle collezioni del Bottego, non avrebbe 
note caratteristiche. Osservo invece che la regione più bassa e 
più sterile dell’ Ogaden e dell’ Uebi è più ricca in Tenebrionidi 
ed è anche alquanto distinta per le numerose specie di /°0/y- 
hirma e per le strane forme del gruppo dei Sepidixm scoperte 
dal Révoil e ritrovate poi dal Robecchi, dal Bottego e dal 
Ruspoli. 

Molte specie poi sono in comune con quelle dell’ Abissinia, 
della Guinea, del Capo, della Caffreria e di altri punti; ma ciò 
non deve farci meraviglia perchè sappiamo essere frequente il 
caso che una stessa specie sia largamente distribuita sopra il 
continente africano. 

Il lavoro di determinazione delle specie non è tutto opera mia, 
bensi aleune famiglie furono, o per intero o in parte, studiate 
da altri; così i Ditiscidi ed i Girinidi furono affidati al Dott. 
Régimbart, gli Stafilini al Dott. Eppelsheim, i Melolontini ed 
i Rutelini al sig. Brenske, gli Anticidi e i Pedilidi al sig. Pic 
e i Curculionidi furono in parte descritti dal Faust. Inoltre mi 
sono valso del sapere di: L. Fairmaire, una delle prime auto- 
rità in fatto di coleotteri africani, di R. Oberthiùr, la di cui 


(') Annales de la Société Entomologique de Belgique, XXXVII, 1893, p. 9. 


14 R. GESTRO (254) 


collezione impareggiabile per ricchezza di specie e di tipi, fu 
sempre messa a mia disposizione colla più grande liberalità, 
di Kolbe del Museo di Berlino, di Gahan del Museo di Londra, 
di Bourgeois, Candèze, Dodero, Gorham, A. Grouvelle, M. Jacoby, 
O. E. Janson, Kerremans, Schmidt. A tutti questi Entomologi 
che mi furono larghi di consiglio e di ajuto, sento il dovere di 
esprimere pubblicamente i sensi della mia profonda riconoscenza. 

Se gli Italiani hanno contribuito largamente allo studio della 
geografia della Somalia, possiamo dire che hanno pure grande- 
mente concorso alla conoscenza della sua fauna. Al capitano 
Bottego spetta una gran parte di questo merito e il suo paese 
gliene deve esser grato. 


Genova dal Museo Civico, 23 Giugno 1895. 


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(255) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 1 


(dla 


COLEOPTERA. 


Fam. CICINDELIDAE 
MEGACEPHALA, Larr. 


1. Megacephala Revoili, Luc. 


Ann. Soc. Ent. France, 6.e Sér., I, 1881. Bull. p. CI. — Fairm., Miss. Révoil. 
Coléopt. 1882, p. 3. 


Ganale Guddà, fra gli Arussi Galla, Aprile 1893. 

Il capitano Bottego ha trovato di questo bell’insetto due esem- 
plari, ma disgraziatamente ambedue morti e in cattivo stato. Uno 
solo di essi si è potuto ricostituire per la collezione (1). 

Un'altra specie di Megacephala, della regione del Kilima- 
ngiaro, è descritta da Fairmaire (?) sotto il nome di M. Oberthwre. 


CICINDELA, Linn. 


2. Cicindela alboguttata, KLvo. 


Symb. phys. II, tav. 21, fig. 3. — Fairm. Ann. Soc. Ent. Franc. 6.* Sér., 
VII, 1887, p. 70. — Ann. Soc. Entom. Belg., XXXVII, 1893. 


Dai pozzi di Laffarugh ai pozzi di Aberiò (Ogaden), Settembre 
1892; alcuni esemplari. — Archeisa (Ogaden), Ottobre 1892; un 
esemplare. 

Il Révoil la riportò dai Somali-Isa e il Dott. Keller la raccolse 
sull’ Uebi. Si ritrova in Arabia e in Abissinia. Fu raccolta dal 
Dott. Beccari lungo il Lebka e dal Dott. Magretti ad Ain. 


(1) L'indicazione di località che il Lucas (loc. cit.) fa seguire alla sua descri- 
zione è la seguente: « montagnes des Somenlis-Ouarsanguèles, vallée du Darror 
et Karkar ». 

(2) Ann. Soc. Entomol. Belg., XXXVIII, 1894, p. 387. 


16 R. GESTRO (256) 


3. Cicindela rectangularis, Kius. 
Symb. phys. II, tav. 21, fig. 8. — Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg., XXXVII, 1893. 


Un solo esemplare di questa specie fu raccolto, alla fine 
d’Agosto 1893, fra Bardera e Culmiso, sul basso Ganana. 

Klug le assegna per patria la Nubia, Fleutiaux nel suo Cata- 
logo delle Cicindele cita l’ Egitto e secondo Oberthir (Fairmaire 
loc. cit.) si trova anche nell’ Yemen. 


Fam. CARABIDAE. 
CALOSOMA, Wes. 
4. Calosoma planicolle, CÙaup. 
Ann. Soc. Ent. France, 4.0 Sér., IX, 1869, p. 369. 


Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. 

L'ho confrontato con due esemplari della collezione del Museo 
Civico di Genova, già facenti parte della raccolta del Conte di 
Castelnau, i quali portano l'indicazione « Nyassa, Spedizione 
Livingstone ». 


Colgo l'opportunità per ritornare sopra due forme di questo 
gruppo di Carabici appartenenti ad una regione la cui fauna ha 
punti di contatto con quella dei luoghi esplorati dal cap. Bottego. 
Esse furono da me pubblicate già da varii anni con una semplice 
frase diagnostica ed ora ne faccio seguire una descrizione meno 
concisa. 


Calosoma abyssinicum, Gesrro (!). 


Calosoma abyssinicum, Gestro, Ann. Mus. Civ. St. nat. Genova, 1.8 Serie, 
XVI, 1881, p. 201. 

Nigrum, supra obscure viridi-aeneum, prothorace transverso, 
lato, elytris converis, punctato-striatis, interstitiîs convexis, laevibus, 
4, 8, 12 catenato-interruptis. 

Long. 16-18 mill. 7. 


(!) Le specie che non furono raccolte dal capitano Bottego non sono precedute 
da numero progressivo. 


(257) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 17 


C. chlorostieto provimum, sed minor, capite prothoraceque 
latioribus, elytris brevioribus, angustioribus, magis convevis, in- 
terstitiis haud imbricatis. 

Nero con riflessi di un verde bronzato oscuro sulla superficie 
superiore del corpo, più appariscenti sul margine esterno degli 
elitri. 

La specie a cui si avvicina di più è il C. ch/orostietum di 
Klug. Il capo e il protorace sono più grandi; questo è anche 
alquanto più lungo e più ristretto in addietro e i suoi angoli 
posteriori sono leggermente più abbassati. 

Gli elitri sono più corti, meno larghi alle spalle, meno paralleli 
e più convessi; le strie da cui sono percorsi sono abbastanza pro- 
fonde, densamente punteggiate; gli interstizii sono convessi e 
lisci, soltanto il marginale è leggermente imbricato; il quarto, 
l’ottavo e il dodicesimo si presentano a guisa di catena, interrotti 
da punti impressi splendenti, di color verde bronzato. 

Superficie inferiore del corpo e piedi neri; ultimo segmento 
addominale e lati del petto leggermente rugosi. 

I due esemplari che hanno servito alla mia descrizione furono 
raccolti dal Marchese Antinori a Argu-Agher, sull’altipiano di 
Licce, alla fine di Luglio. Più tardi egli ne ha inviato alcuni 
altri presi a Let-Marefia dal Settembre al Novembre 1879 e in 
Antoto in Giugno 1880. 


Calosoma Antinorii, Gesrro._ 


Calosoma Antinorii, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 1.1 Serie, 'XII, 1878, 
p. 318. 

Callisthenes Antinorii, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 1.° Serie, XX, 
1884, p. 302. — Fairm. Ann. Soc. Entom. Belg., XXXVII, 1893, p. 12. 

Niger, mitidus, elytris laevigatis, viridi-metallico marginatis , 
singulo vitta flavo-testacea pone medium, usque ad apicem oblique 
directa. 

3 È 

Long. 12 !/5-18 mill. 7 9. 

Nero lucente. Capo con rugosità trasversali leggiere e colle 
depressioni frontali al davanti degli occhi, profonde. Antenne e 
palpi neri. 


18 R. GESTRO (258) 


Protorace trasverso, più largo in avanti che in addietro, col 
margine anteriore unisinuato, il posteriore quasi insensibilmente 
bisinuato ; la parte anteriore dei lati molto arrotondata, gli an- 
goli abbassati e i posteriori sporgenti in addietro; il disco pre- 
senta nel mezzo una traccia ben poco evidente di linea longi- 
tudinale impressa e presso gli angoli posteriori è abbastanza 
profondamente infossato; la scultura consiste in una specie di 
rugosità fina, a modo di zigrino, la quale è più marcata sugli 
angoli posteriori. 

Gli elitri sono ovali corti, abbastanza convessi; il margine 
laterale è ben rilevato e quindi il solco marginale è profondo; 
la regione suturale nella metà anteriore è appiattita, ma la 
sutura dopo la metà si fa sporgente in modo angoloso; la 
superficie è liscia, soltanto il margine, che è d'un verde me- 
tallico, si presenta sottilmente rugoso-granuloso e più all’ in- 
terno ha una serie di piccolissimi tubercoli neri. Ciascun elitro 
porta una striscia di color giallo-testaceo, la quale principia 
dopo la metà ed arriva in vicinanza dell’ apice dirigendosi obliqua- 
mente verso la sutura. Questa striscia, che si riscontra in tutti 
gli esemplari che ho sott’ occhio, è più sottile al suo punto di 
origine e si dilata leggerissimamente in addietro. 

Superficie inferiore del corpo e piedi d’un nero lucente. 

Alcuni esemplari di Argu-Agher sull’ altipiano di Licce, 
30 Luglio 1877 e altri di Let-Marefia, Gennaio a Aprile e 
Settembre a Novembre (0. Antinori). 

È giusto che questa specie tanto interessante porti il nome 
venerato del compianto suo scopritore, il Marchese Orazio Anti- 
nori, al quale la scienza va debitrice di grandi e preziose contri- 
buzioni allo studio della fauna africana. 

Il Calosoma Antinori è una graziosa forma, molto rimarche- 
vole pei suoi caratteri e per la strana sua colorazione, e alla quale 
riesce difticile assegnare un posto nella sistematica, come accade 
per le forme aberranti dei monti etiopici (Calosoma Raffrayi) e 
del Kilima-ngiaro (Carabus Deckeni). 


(259) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 19 


CASNONIA, Larr. 
5. Casnonia pustulata, Des. 
Spec. V, p. 282. 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. 
Sì ritrova sull’ opposta costa africana e fu descritta infatti 
sopra esemplari del Senegal. 


6. Casnonia Fairmairei, n sp. 


Rufa nitida, capite nigro, elytris fascia cyanea media latissima 
extus apicem attingente, maculaque postica albida. 

Long. 8 mill. 

Ha una certa affinità colla bimaculata, Koll., ma è più grande 
e più lucente; il suo capo è più largo, colla porzione che sta 
dietro agli occhi alquanto più corta; il protorace è più largo e 
più rigonfio, soltanto con poche strie leggere alla base e all’ apice 
e pochi punti verso la base; liscio nel resto; la larga fascia degli 
elitri è cianea e comincia alquanto più in avanti; ma invece di 
estendersi per intero fino a ricoprire tutta la parte apicale, si 
prolunga soltanto lateralmente in modo da raggiungere l'angolo 
apicale esterno; il margine posteriore di questa fascia è quindi 
segnato da una linea obliqua e curva. Le strie punteggiate vanno 
assottigliandosi e quasi obliterandosi all'apice e la macchia bian- 
castra apicale è più piccola e più obliqua. L’addome è nero-piceo, 
più chiaro nel mezzo; i femori anteriori sono testacei alla base 
neri nel resto, come le tibie; nelle due paia posteriori sono neri 
la metà esterna dei femori, l'apice e la base delle tibie. 

L'unico esemplare sul quale è basata la mia descrizione pro- 
viene dal Ganale Guddà, territorio degli Arussi Galla, e fu rac- 
colto nell'Aprile 1893. 

Dedico questa specie all'illustre entomologo L. Fairmaire, che 
ha compiuto profondi studì sulla fauna entomologica delle regioni 
di cui sto occupandomi e che mi fu prodigo di aiuti in questa ed 
in altre circostanze. 


20 R. GESTRO (260) 


POLYSTICHUS, Bon. 
Polystichus inornatus, Gesrro. 


Polystichus inornatus, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 1.a Serie, XVI, 
1881, p. 658 (!). — Fairm. Ann, Soc. Entom. Belg., XXXVII, 1893, p. 13. 

Niger, pilis flavis undique tectus, palpis, antennis, abdomine 
supra, pedibusque ferrugineiss elytris punctato-striatis, immaculatis; 
subtus migro-piceus. 

Long. 91/, mill. 

Di statura alquanto maggiore del P. vettatus d’ Europa, dal 
quale differisce pure per il capo leggermente più piccolo e per 
gli elitri più lunghi e più larghi. 

Il capo sul davanti è piceo e la sua superficie presenta grossi 
punti molto sparsi, sopratutto nel mezzo. Le parti boccali e le 
antenne sono ferruginee, soltanto l'apice delle mandibole è nero 
e quello dei palpi giallo chiaro. 

Protorace leggermente più lungo che nel vittutus e sopratutto 
più angustato in addietro, colla sinuosità che precede gli angoli 
posteriori più pronunciata, col disco alquanto più depresso, la 
linea impressa longitudinale mediana ben marcata e le due 
solcature laterali più profondealla base e un poco più prolun- 
gate in avanti; scultura composta di grossi punti irregolari. 

Elitri piuttosto allungati e larghi sopratutto in addietro; striati, 
cogli interstizii punteggiati; i punti più forti e meno fitti che 
nel vittatus; lungo il margine laterale una serie di grossi punti 
ineguali distanti l’ uno dall'altro; il margine posteriore con un 
orlo stretto piceo. 

Il corpo inferiormente è nero piceo, tutto punteggiato e più 
fortemente sui lati del prosterno. L’addome al disopra è ferru- 
gineo, come pure i piedi. 

La descrizione è fatta sopra un solo esemplare che il Mar- 
chese Antinori ha raccolto a Let-Marefia nel Maggio del 1878. 


(1) Nel 1881, sotto il titolo « Aliquot Coleopterorum Musei Civici Januensis dia- 
gnoses » ho fatto conoscere alcune specie nuove del paese dei Bogos, dello Scioa 
e di Zanzibar. Ora aggiungo una descrizione alla frase diagnostica originaria di 
questa specie. 


(261) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 21 


MELADROMA, MorscHn. 


7. Meladroma angustipenne, n. sp. 


A M. umbraculato Fabr. statura minore, capite angustiore, 
prothorace minus punctato, elytris postice angustatis, valde divergens. 

Long. 25 mill. 

È più piccolo e di forme meno robuste che il M. umbraculatum; 
il capo è assai meno largo, cogli occhi meno sporgenti; la sua 
punteggiatura è notevolmente più debole; il labro è più' corto 
e più arrotondato in avanti. 

Il protorace è molto più stretto in avanti e la sua sinuosità 
davanti agli angoli posteriori è assai meno marcata; la pun- 
teggiatura è più debole. 

Gli elitri son pure molto diversi da quelli dell’umbracwlatum, 
perchè più stretti alla base e sopratutto all’ apice. Essi dalla 
base vanno leggermente dilatandosi, per ristringersi di nuovo 
all’ estremità posteriore, dimodochè hanno la forma di un ovale 
allungato e troncato in addietro. Gli interstizi fra le strie sono 
convessi e i più esterni sono pochissimo carenati; i punti su 
ciascun interstizio sono quasi disposti in doppia serie, meno che 
nella parte posteriore ove se ne ha un maggior numero. 

Il corpo inferiormente ha una punteggiatura più sottile. 

Deserivo questa specie sopra due esemplari che il capitano 
Bottego ha raccolto nel territorio di Archeisa (Ogaden), in 
Ottobre 1892. 

BRACHINUS, WeB. 


$. Brachinus apicalis, EricÒs. 
Wiegm. Arch. 1843, I, p. 213. 


Arussi Cormoso, Aprile 1893. 

L'unico esemplare raccolto dal cap. Bottego, confrontato con 
uno d'Angola, si presenta un po’ più grande, col capo alquanto 
più stretto, e colle strie degli elitri meno marcate; però non 
trovo differenze tanto importanti da poterlo considerare come 
una specie diversa. 


99 R. GESTRO (362) 


CALLEIDA, Dry. 


9. Calleida macrospila, n. sp. 


Angusta, nitida; capite nigro basi flavo-ferrugineo, punetulato , 
juxia oculos striolato, antennis piceis articulis basalibus  flavo- 
ferrugineis, coeteris apice nigricantibus; prothorace flavo-ferrugineo; 
elytris viridi-metallicis apice cyanescentibus, macula comuni magna 
ovata margineque basali flavo-ferrugineis, punctato-striatis, interstitiis 
planis, remote et irregulariter punctatis; subtus cum pedibus flavo- 
ferruginea, abdomine nigro-piceo, geniculis migris, tarsis  fusce- 
scentibus. 

Long. 9 mill. 

Il capo è nero, colla base ed il collo giallo-ferruginei, poco 
convesso, con punti abbastanza grossi, ma poco fitti e con strie 
longitudinali che costeggiando il margine orbitario interno si 
estendono fino al punto di inserzione delle antenne; le parti 
boccali sono giallo-ferruginee colle mandibole più scure; le an- 
tenne sono picee, coi tre articoli basali giallo-ferruginei e gli 
altri leggermente tinti di nero all’apice, tolto 1’ undecimo. 

Protorace giallo-ferrugineo, più lungo assai che largo; largo 
circa quanto il capo; dilatato prima della metà; quindi più 
stretto e leggermente sinuoso ; poco convesso al disopra, longitudi- 
nalmente solcato nel mezzo per tutta la sua estensione e scolpito 
di punti poco fitti e distribuiti piuttosto irregolarmente. Scudetto 
dello stesso colore del protorace, triangolare, non punteggiato. 

Elitri due volte e mezza più lunghi del protorace e poco più di 
una volta e mezza più larghi, coi lati paralleli e troncati all’apice; 
le strie sono abbastanza profonde e scolpite di punti molto stipati; 
gli intervalli fra di esse sono piani e con punti sparsi ed irre- 
golari. Il colore degli elitri è un bel verde metallico splendente, 
che all'apice diventa cianeo, con una larga macchia comune, di 
forma ovale, che comincia dal terzo anteriore e va a raggiungere 
l'apice; questa macchia è giallo-ferruginea e dello stesso colore 
sono il margine basale e il tratto di sutura fra la base e l’ estre- 
mità anteriore della macchia. 


(263) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 23 

Il corpo inferiormente è giallo-ferrugineo come pure i piedi, 
tolto l'apice dei femori e la base delle tibie, che sono neri; 
l'addome è nero-piceo. 

Arussi Cormoso, Aprile 1893; un esemplare. Un altro, rac- 
colto sul Lago Edoardo dal maggiore Gaetano Casati, lo devo 
alla cortesia del Prof. Pietro Pavesi. Questo secondo esemplare 
ha la macchia degli elitri un poco più piccola. 


TETRAGONODERUS, Dey. 


10. Tetragonoderus quadrum, Otiv. 


Entom. II, 35, p. 78, t. 11, f. 120. — Fairm. Ann. Soc. Ent. Franc. 6. Série, VII, 1887, 
p. 76. — Gestro, Ann. Mus. Civ. Gen. 2.* Serie, XII, 1892, p. 751. 


Basso Ganana, Luglio-Agosto 1893. Due esemplari. 
Già raccolto nei Somali-Isa dal Révoil e a Obbia dal Brichetti- 
Robecchi. 


11. Tetragonoderus sericatus, De.. 


Spec. IV, p. 498. 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1898. Un esemplare. 


Questa specie si ritrova in Egitto. 


12. Tetragonoderus insignicollis, CÙaup. 


Rev. Mag. Zool. 3.2 Sér., VI, 1878, p. 149. 


Boran Galla, Uelmal, Giugno 1893. Un esemplare. 
Fu scoperto dal Raffray a Mombasa e trovasi pure a Natal. 


PENTAGONICA, Scummpr-Goes. 
13. Pentagonica africana, n. sp. 
Brunnea nitida, prothoracis limbo laterali dilutiore; capite nigro, 


antennarum articulis quatuor primis piceis nitidis, apice dilutioribus. 
Long. è mill. 


24 R. GESTRO (264) 


E circa della statura della P. nigripennis, Bates di Birmania, 
dalla quale differisce pel colore, pel capo un poco più lungo, i 
per il protorace che ha gli angoli anteriori meglio arrotondati 
e la porzione di lato che vien dietro all'angolo laterale meno 
dritta e per gli elitri a strie meno marcate. 

Il capo è nero, rotondo, convesso, non punteggiato; i palpi 
di color bruno testaceo più chiari all'apice; le antenne scure 
coi primi quattro articoli lucenti, bruno-picei e più chiari al- 
l’apice. 

Il protorace è bruno ed ha i lati con un orlo abbastanza 
largo, di tinta assai più sbiadita. 

Gli elitri hanno lo stesso colore del protorace, e le loro 
strie sono piuttosto leggere. 

I piedi sono più chiari del resto del corpo. 

L’unico esemplare che ho sott'occhio è in cattivo stato, tanto 
che non ho avuto il coraggio di staccarlo dal cartoncino su cui 
fu preparato, per esaminarne anche le parti inferiori. Ad onta di 
ciò non ho voluto astenermi dal darne una descrizione, per quanto 
breve ed incompleta, perchè si tratta della prima specie africana 
di un genere finora rappresentato soltanto da forme americane, 
di Ceylan, di Birmania e del Giappone. Dobbiamo quindi felicitare 
il capitano Bottego di questa scoperta, che reca una novità in- 
teressante nella zoogeografia del gruppo dei Pentagonicini. 

L’esemplare che ha servito alla descrizione proviene dal Ganale 
Guddà nel territorio degli Arussi Galla, e fu raccolto nel mese 
di Aprile 1893. 


GRAPHIPTERUS, Larr. 


14. Graphipterus galla, n. sp. 


Nigro-piceus, capite utrinque ad oculos albido vittato; prothoracts 
elytrorumque margine albidis; elytris flavo-ferrugineo trivittatis. 

Long. 9-10 mill. 

Il capo è nero, lucente, liscio nel mezzo, punteggiato sui lati 
e con una striscia longitudinale per ciascun lato rasente agli 
occhi e formata di peli biancastri. Le antenne sono più lunghe 


(265) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 25 


del capo e del protorace presi insieme, nere coi primi due ar- 
ticoli picei. 

Il protorace in avanti è più largo del doppio che alla base, 
i suoi angoli anteriori sono molto sporgenti, e i lati dietro 
la metà sono notevolmente sinuosi; sul dorso ha punteggiatura 
fitta e dai punti partono peli bruni corti eretti; mentre sui 
lati vi è un orlo largo biancastro formato di peli più lunghi e 
sdrajati come quelli del capo. 

Gli elitri sono dilatati in addietro e largamente troncati al- 
l'apice; sottilmente e densamente puntato -rugulosi, nero-picei, 
con un orlo biancastro sul margine laterale e, ciascuno, con 
tre striscie longitudinali parallele, costituite da peli di un colore 
giallo-ferrugineo. Gli intervalli fra queste striscie sono rivestiti 
di peli bruni. 

Il corpo inferiormente è nero-piceo, con pochi peli biancastri 
sui lati del petto; i piedi sono nero- picei, colle tibie e i tarsi 
più chiari tendenti al rossastro. 

Il capitano Bottego ha raccolto due soli esemplari di questa 
specie nel territorio degli Arussi Galla, in Aprile 1893. 


POLYHIRMA, CHÒaup. 
15. Polyhirma posticalis, Fan. 


Ann. Soc. Ent. Belg. XXIX, 1885. Compt. Rend. p. VII. — Ann. Soc. Ent. France, 
6.e Sér., VII, 1887, p. 87. — Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2. Serie, XII, 1892, p. 751. 


Archeisa (Ogaden), Ottobre 1892. Un esemplare. 
Questa specie era stata anche raccolta dall’ Ing. Bricchetti 
Robecchi a Mogadiscio e a Las Ej (sulla via tra Obbia e il Uebi). 


16. Polyhirma apicata, Farm. 


Ann. Soc. Ent. Belg., XXIX, 1885. Compt. Rend. p. VII. 
Ann. Soc. Ent. Franc., 6. Sér., VII, 1887, p. 91, tav. I, fig. 3. 


Ogaden, dai pozzi di Laffarugh ai pozzi di Aberiò, 4 Settembre 
1892. Archeisa, Ottobre 1892. Tre esemplari. 


26 R. GESTRO (266) 


17. Polyhirma Piaggiae, Gesrro. 
Ann. Mus, Civ. Genova, 1.» Serie, XVI, 1881, p. 201. 


Ogaden, dai pozzi di Laffarugh ai pozzi di Aberiò, Settembre 
1892. Due esemplari. Fu anche raccolta nel paese degli Arussi 
Galla verso Harrar dal Sig. Pullini, al servizio del Conte Pietro 
Antonelli. 

Questa Po/yhirma, nominata in onore di Carlo Piaggia, uno 
fra i più benemeriti viaggiatori italiani, fu da me pubblicata nel 
1881 sopra esemplari dello Scioa raccolti dal Marchese Orazio 
Antinori; ma non avendone dato allora che una breve diagnosi, 
credo opportuno di esporne un po’ più diffusamente i caratteri. 

La specie alla quale più si avvicina è la suture/la Chaud.; 
ma la Piaggiae è più piccola, ha la testa alquanto più stretta, 
colla sporgenza longitudinale mediana più marcata; ha più pro- 
fonde le sinuosità che stanno avanti agli angoli posteriori del 
protorace, più corti i solchi basali e alquanto più forte la pun- 
teggiatura; i suoi elitri sono più stretti alla base, più corti e 
più dilatati posteriormente e le fossette che stanno negli inter- 
stizii fra le coste sono molto più piccole e più discoste l’ una 
dall’ altra. Per quanto le due specie siano somiglianti, i caratteri 
ora enunciati sono più che sufficienti per distinguerle con tutta 
facilità. La Piaggiae può rammentare in certo modo anche la 
divisa Boh., ma in questa il protorace è tutto affatto diverso 
essendo molto più stretto in avanti e tendente piuttosto alla 
forma ovale che a quella di cuore; gli elitri sono notevolmente 
più stretti, ovali, non dilatati in addietro e le loro coste sono 
più avvicinate fra di loro e molto più sporgenti. Ho potuto fare 
questi confronti grazie alla generosità del Sig. R. Oberthir, che 
ha arricchito la collezione del Museo Civico delle due specie ora 
citate suturella Chaud. e divisa Boh. 

Gli esemplari raccolti dal Bottego e dal Pullini sono notevol- 
mente più grandi del tipo; però non trovo carattere alcuno 
valevole per separarneli. 


(No) 
NI 


(267) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 


CLIVINA, Larg. 


18, Clivina grandis, De. 


Spec. I, p. 478. — Putz. Mon., p. 583, 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. 


19. Clivina, sp. 


Territorio degli Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile e con- 
fluenza Hababà 31 Marzo 1893. Numerosi esemplari. 


20. Clivina, sp. 


Gourar Ganana, fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Varii 
esemplari. 
TEFFLUS, Larr. 
21. Tefflus juvenilis, Gegsr. 


Decken®s Reis. 1873, p. 67. — Chaud. Rev. Mag. Zool., 3.8 Série, VI, 1878, p. 70. 
Kolbe, Entom. Nachr. XII, 1886, p. 226. 


Un solo esemplare. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. 


22. Teflus Zebulianus, Rarrr. 
Ann. Soc. Entom. Franc., 6.2 Sér., II, 1882. Bull. p. LXX. 
Arussi Galla, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. 
Riferisco i quattro esemplari raccolti dal capitano Bottego al 
T. Zebulianus, di Abissinia, con un po’ di incertezza, perchè essi 
presentano dimensioni maggiori di quelle indicate dal Raffray. 


ISOTARSUS, Lar. 


23. Isotarsus pustulosus, Rare. 


Craspedophorus pustulosus, Raffr. Ann. Soc. Ent. France, 6.° Série, 
V, 1885, p. 314. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare. 
Questa bella specie fu descritta dal Raffray sopra esemplari 


28 R. GESTRO (268) 
da lui raccolti sugli altipiani Abissini (Enderta) a 2000 m. di 
altitudine. Il Museo Civico di Genova ne possede anche un esem- 
plare raccolto a Farrè, nello Scioa, il 28 Gennaio 1886 dal 
Dott. V. Ragazzi. I due esemplari degli Arussi Galla e dello Scioa 
confrontati con due esemplari della collezione Oberthiir, diffe- 
riscono per maggior abbondanza di peli e per le macchie degli 
elitri di una tinta più intensa e non giallo pallida; non so se 
queste differenze dipendano dallo stato di conservazione degli 
esemplari e da altra parte non ne trovo altre più importanti 
da giustificare una distinzione specifica. 


Avendo ottenuto in comunicazione gli /sotarsus della ricchissima 
collezione del mio amico R. Oberthùr, ho trovato fra essi una 
specie che differisce notevolmente dalle altre per la disposizione 
delle macchie gialle sugli elitri. Salvo errore, questa specie non 
è ancora conosciuta e perciò la descrivo, nominandola in onore 
dell’ egregio entomologo, sempre pronto a mettere a disposizione 
degli studiosi i suoi splendidi materiali. 


Isotarsus Oberthurii, n. sp. 


Oblongus, converus, niger mitidus, pilis nigris erectis sparsus , 
elytris utrinque maculis 8 pustulosis flavis, prima et secunda in 
interstitio quarto, tertia et quarta in interstitio sexto, quinta et sexta, 
contiquis, in interstitio octavo et nono, septima et octava, quoque 
contiquis, in interstitio septimo et octavo. 

Long. 18 mill. 

Nyassa n Musaeo Dom. R. Oberthùr. 

Questa distintissima specie per la forma del corpo s’ avvicina al 
pustulosus, Raffr., però è anche un po’ più accorciata e convessa; 
il protorace è evidentemente più stretto; i suoi angoli laterali 
sono anche più acuti, ma questo carattere non mi pare di grande 
importanza, avendo osservato che in esemplari della stessa specie 
questi angoli sono ora più aguzzi ora più rotondati. La scultura del 
protorace è più grossa, come pure è più grossa la punteggiatura 
delle strie degli elitri. La disposizione delle macchie sugli elitri 


dll 


(269) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 29 


è diversa da quella che osservo in tutte le specie che ho sott'occhio. 
Sono in numero di otto per ciascun elitro; una ovale molto vicina 
alla base, situata nel quarto intervallo ; due postumerali contigue, 
negli intervalli ottavo e nono, ambedue ovali, ma l’ esterna più 
lunga; una rotonda, nel sesto intervallo, situata dal più al meno 
al punto di riunione del terzo basale coi due terzi apicali degli 
elitri. Le altre quattro macchie occupano il terzo posteriore 
dell’ elitro, una nel quarto l’altra nel sesto intervallo, molto 
vicine l’ una all'altra e quasi sulla stessa linea trasversale; di 
queste macchie ambedue rotonde l’ interna è più grande; final- 
mente le ultime due (ovali e quasi uguali fra di loro in dimensione) 
stanno negli intervalli settimo ed ottavo, sono contigue e situate 
quasi all’ angolo esterno apicale. 

Nel pustulosus non vi è che una macchia sul sesto intervallo 
ed è l'anteriore; però essa trovasi più discosta dalle due postu- 
merali che nell’ Obermurz. Moltre nel pustulosus la macchia 
posteriore del quarto interstizio trovasi più vicina alle due 
marginali apicali. 

Il Sommeri Chaud. concorderebbe coll’ OberMurz pel numero 
delle macchie, ma queste sono nel Summer: più allungate e molto 
differentemente disposte ; infatti alla basale ne corrisponde una 
situata più in addietro ancora della postumerale; la prima del 
sesto intervallo è situata anch’ essa più in addietro e le quattro 
apicali sono quasi tutte raggruppate sopra una stessa linea. Del 
resto il Sommeri, prescindendo dalle macchie degli elitri, è anche 
molto diverso dall’ Oberthurzî pel corpo più allungato e per gli 
elitri più angustati alla base. 

Per la descrizione dell’ /. Oberuri mi sono valso di un unico 
esemplare che porta l'indicazione: « E. Africa, Nyassa - Janson. 
Acq. 1884. » 


DI 


30 R. GESTRO (670) 


CHLAENIUS, Bon. ('). 


24. Chlaenius Raffrayi, CHÒÙaup. 


Ann. Mus. Civ. Genova, l.a Serie, VIII, 1876, pag. 64, n. 60. 


Chlaenius Maximiliani Harold, Monatsb. Ak. Wiss. Berlin, 1880, p. 261. 


Questa specie, descritta sopra esemplari di Zanzibar, fu raccolta 
nell’ Ogaden, dai pozzi di Laffarugh ai pozzi di Aberiò, in 
Settembre 1892. 

L'unico esemplare trovato dal capitano Bottego si accorda 
abbastanza bene con due di Bagamoyo favoritimi dall’ amico 
R. Oberthùr, il quale dal confronto dei tipi ha rilevato che il 
C. Raffrayi Chaud. ed il C. Maximiliani Harold non sono che 
una sola specie. 


25. Chlaenius amauropterus, Cau. 


Bull. Nat. Mose. 1856, II, p. 226. — Ann. Mus. Civ. Genova 
1.a Serie, VIII, 1876, p. 105. 


Fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Due esemplari. 

Trovasi nella Nubia e nell’ Abissinia; in quest’ ultima regione 
fu raccolto tanto dal Beccari quanto dal Raffray in diversi luoghi 
ed a varie altitudini. 


(') Le recenti esplorazioni in Africa hanno recato un buon contributo al gruppo 
dei Chlaentini. Varie specie nuove di Chiaenius furono descritte e fra queste: 
C. pumtlio, Kolbe, C. ocularis, Kolbe, C. fraternus, Kolbe, raccolti dal D." R. 
Biittner, C. testacelerus, Fairm. del viaggio di von Hohnel, C. dorsopictus, Fairm. 
riportato dal D.r Keller. Recentemente il Kolbe (Stettin. entom. Zeit. 1894, p. 191 
e seg.) ha istituito in questo gruppo tre nuovi generi sopra tre specie dell’ Africa 
centrale, cioè: Stuhlmannium, Parachlaenius ed Euchlaenius. Lo Stuhoman- 
nium mirabile, Kolbe, di cuì ho potuto osservare il tipo nel Museo di Berlino, 
grazie alla cortesia del sig. Kolbe, è una forma veramente meravigliosa. Il Pa- 
rachlaenius Emini, Kolbe, fu pure scoperto dallo Stuhlmann : 1’ EuceARlaenius tro- 
chantericus, Kolbe, proviene dal territorio dei Niam-Niam. 


CE, 


n (274) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 31 


26. Chlaenius tenuicollis, Far. 


Syst. El. I, p. 185. — Dej. Spec. II, p. 336. — Chaud. Ann. Mus. Civ. Genova 
1. Serie, VIII, 1876, p. 110. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Alcuni esemplari. 
Abita il Capo di Buona Speranza e Natal. 


27. Chlaenius sulcipennis, Des. 


Spec. II, p. 307. — Chaud. Ann. Mus. Civ. Genova, 1.s Serie, VIII, 1876, p. 118. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Raccolto in quantità. 
La specie si trova nell’ Alto Egitto e nella Nubia. 


28. Chlaenius spectabilis, Gexm. et Harotp. 


Cat. Coleopt. I, p. 226. 


C. elongatus, Laf. Rev. et Mag. Zool. 1851, p. 427. — Chaud. Bull. Nat. 
Mose. 1856, III, p. 260. 
C. spectabilis, Chaud. Ann. Mus. Civ. Genova, 1.2 Serie, VIII, 1876, p. 187. 


L'unico esemplare della collezione Bottego fu raccolto nel- 
l’Agosto 1893 fra Lugh e Bardera. 

Corrisponde a due esemplari conservati nel Museo Civico di 
Genova e provenienti dalla Guinea e dal vecchio Calabar (Murray), 
e benchè molto più piccolo, non ho dubbio sulla sua determinazione. 
Chaudoir (loc. cit. p. 188) accenna ad un esemplare più piccolo 
degli altri proveniente dalla Nubia. 


29. Chlaenius Paulae, n. sp. 


Capite viridi-metallico, prothorace viridi-cyaneo, elytris cyaneis 
subopacis, margine laterali obseuriore, partibus oris, antennis 
pedibusque ferrugineis. 

Long. 18 mill. 

Appartiene al gruppo cui spetta il saginatus Laf., il eR/orodius De]. 


32 R. GESTRO (272) 


ed altri (Vedi Chaudoir Monographie des Chléniens (!) pag. 19), 
ma è molto distinto. Il capo è quasi liscio nel mezzo, fra gli 
occhi, punteggiato ai lati e più densamente in addietro; il suo 
colore è di un bel verde metallico, ma le parti boccali e le 
antenne sono ferruginee. 

Il protorace è verde metallico come il capo, ma con riflessi 
cianei; è un po’ più largo che lungo e alquanto più largo alla 
base che in avanti, i suoi lati sono arrotondati e gli angoli 
posteriori largamente ottusi, quasi arrotondati; al disopra è 
abbastanza convesso, la linea mediana è mediocremente impressa 
e le due depressioni basali sono lunghe, strette e profonde; la 
punteggiatura non è molto fitta, ma lo diventa maggiormente 
ai lati e sopratutto alla base, dove i punti sono anche più 
grossi. Lo scudetto è nero e liscio. 

Gli elitri sono quasi opachi e di colore cianeo ; il margine laterale, 
specialmente in addietro, è un poco più scuro; sono lunghi circa 
due volte e mezzo il protorace e dalla base all’ apice vanno 
gradatamente, ma leggermente, allargandosi; i punti nelle strie 
sono piccoli; gli intervalli sono leggermente convessi e scolpiti 
di punti finissimi e fitti. 

Il corpo inferiormente è nero, alquanto iridescente e con 
punteggiatura minuta; i piedi sono ferruginei, colle tibie e i 
tarsi un po’ più scuri dei femori. 

Questa bella specie fu trovata in un solo esemplare sul Ganale 
Guddà (territorio degli Arussi Galla) alla confiuenza Ia, il 
15 Aprile 1893. 


Ho sott'occhio un’altra specie di Ch/uenzus molto notevole, 
scoperta nella penisola dei Somali e benchè non faccia parte 
delle collezioni del cap. Bottego, colgo l'opportunità per deseriverla. 

Chlaenius Luisae, n. sp. 
Elongatus, nitidus, supra cyaneus, capite obscuriore, antennarum 


articulo primo rufo, prothoracis lateribus virescentibus ; subtus 


(') Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova, Serie 1.2, Vol. VIII, 1876. 


De 


(273) COLEOTTERI DEI. VIAGGIO BOTTEGO di 
niger, pedibus nigris, larsis nigro-piceis ; capite temuissime punctulato, 
ad oculos plicato, prothorace sparsim et crasse punctato, elytris 
striato-punctulatis, interstitiis parum converis laevibus. 

Long. 17 mill. 

La forma di questa specie è. piuttosto allungata. Il corpo 
superiormente è cianeo e lucente; il capo però è più scuro; 
esso è scolpito di punti finissimi, meno abbondanti nel mezzo e 
in avanti e lungo gli occhi presenta molte pieghette longitudinali 
ed oblique. I palpi sono nero picei coll’ apice più chiaro; le 
antenne sono pure nero-picee col primo articolo rossastro e la 
porzione apicale dell’ ultimo testacea. 

Il protorace ha riflessi verdastri sui lati; è alquanto più largo 
che lungo e leggermente più largo alla base che all'apice; il 
margine basale è fortemente smarginato; i lati sono arroton- 
dati in avanti e leggermente rientranti in addietro dopo la 
metà; l'angolo che fanno i lati col margine basale è retto. Il 
disco è leggermente convesso in avanti, appianato in addietro 
verso la base e depresso in modo da trovarsi ad un livello più 
basso di quello dei lati; per cui il tratto che sta fra i lati e 
questa porzione depressa del disco è alquanto declive. La linea 
longitudinale mediana è profonda, specialmente presso il mar- 
gine anteriore; le due depressioni basali sono molto lunghe e 
molto profonde. La scultura si compone di punti grossi e sparsi 
irregolarmente. 

Gli elitri sono piuttosto stretti; dagli omeri in poi si può dire 
che hanno i lati quasi paralleli; il loro colore è cianeo ; il mar- 
gine laterale appare tinto un po’ più vivacemente e sulla base 
vi è qualche piccola traccia di riflesso verde-cupreo. Le strie sono 
abbastanza profonde e i punti del loro fondo sottili e ravvicinati ; 
gli interstizii sono poco convessi e lisci. 

Il corpo al disotto è più lucente che sopra, nero con lievi 
ritlessi verdastri e iridescenti sui lati del petto; questi hanno 
pochi punti sparsi, mentre l’ addome è quasi intieramente liscio. 
I piedi sono neri coi tarsì nero-picei. 

Questa specie molto distinta ed elegante fu raccolta a Obbia 
nel 1890 dall’ Ingegnere Bricchetti Robecchi. Essa però non 


3 


34 R. GESTRO (274) 
figura nel iavoro da me pubblicato sulle collezioni radunate da 
questo benemerito esploratore (!). 


30. Chlaenius Schmidtii, n. sp. 


Supra niger nitidus, capite prothoracisque lateribus virescentibus; 
subtus cum pedibus niger, tarsis piceis. Chl. stygio, Laf. affinis, 
sed statura minore, prothorace angustiore, elytrorum striis profun- 
dioribus interstitiisque convexioribus, praecipue distinetus. 

Long. 11 mill. 

Il capo è di un verde scuro metallico, scolpito di punti me- 
diocri, più scarsi in avanti, ai quali sono frammisti altri punti 
estremamente minuti, e di alcune leggere strie oblique lungo 
gli occhi. Le antenne sono nero-picee coi primi due articoli più 
chiari. 

Il protorace è nero con riflessi verdi sui lati; per la forma 
somiglia molto a quello dello stygius, ma è più stretto e la 
sua scultura è molto più forte; essa consiste di punti abba- 
stanza grossi, poco numerosi e distribuiti irregolarmente, e di 
strie finissime situate lungo il margine basale. 

Gli elitri sono paralleli, neri col margine laterale tendente 
al verde scuro; le loro strie sono più profonde che nello stygzws 
e gli intervalli sono più convessi. I punti delle strie sono piccoli 
e stipati e gli intervalli sono lisci. 

Il corpo inferiormente è nero, scarsamente punteggiato e i 
piedi hanno i tarsi picei. 

Questa nuova specie fu raccolta, in varii esemplari, nell'Alto 
Ganale Guddà (Arussi Galla) in Aprile, e fra i Boran Galla, 
sull’Auata, nel mese di Maggio 1893. Essa porta il nome del 
Sig. J. Schmidt, il noto e valente monografo degli Histeridi, 
cui mi compiaccio dedicarla in segno di stima e di grati- 
tudine. 


() Di aleuni Coleotteri raccolti nel paese dei Somali dall’ Ing. L. Bricchetti 
Robecchi. (Questi Annali, Serie 2.a Vol. XII, 1892, p. 747). 


(275) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 35 


RHYSOTRACHELUS, Bonex, 


Rhysotrachelus Teani, Gesrro. 


Chlaenius (Rhysotrachelus) Teani, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 
1.1 Serie, XVI, 1881, p. 201. 

Rbhysotrachelus teani, Kolbe, Stett. entomol. Zeit. 1891, p. 20. 

Niger, mitidus, capite sparsim et irregulariter punctulato; an- 
tennis basi flavo-testaceis, articulis 4-11 valde dilatatis et compressis; 
prothorace grosse rugoso-punctato ; elytris profunde sulcatis, sulcîs 
crebre punctulatis, interstitiis converis ; singulo plagis duabus au- 
rantiacis subovalibus laevibus, prima ante medium inter sulcos 3 
et 4, altera longe pone medium paulo minori, inter sulcos 5 et 6. 

R. quadrimaculato, Bohem. proximus, sed statura minore, 
antennis magis dilatatis, elytrorumque plagis praecipue distinetus. 

Long. 18 mill. 

Corpo piuttosto depresso, nero, lucente; capo con punteggiatura 
fine e sparsa, un poco più marcata sul vertice, solcato ed obli- 
quamente rugoso lungo gli occhi. Antenne superanti di poco la 
base del protorace; coi primi tre articoli testacei, gli altri neri, 
vestiti di peli corti e rigidi e molto dilatati e compressi a co- 
minciare dal quarto. 

Protorace largo, poco convesso, un poco più di un terzo più 
largo che lungo; più stretto in avanti che alla base, coi lati 
arrotondati formanti colla base un angolo mediocremente ottuso 
e leggermente arrotondato all’ apice e colla base poco smargi- 
nata nel mezzo. Il dorso del protorace presenta da una parte 
e dall’ altra due profonde depressioni longitudinali, che comin- 
ciano dal terzo anteriore e raggiungono, allargandosi, la base 
ed è scolpito assai grossolanamente ed irregolarmente di punti, 
che lasciano nel mezzo qualche area stretta ed allungata, liscia. 
Lo scudetto è triangolare liscio e un po’ infossato nel mezzo. 

Elitri abbastanza larghi, rotondati agli omeri, poco allar- 
gati nel mezzo e con una leggera smarginatura prima del- 
l'apice; al disopra poco convessi, con solchi larghi e profondi, 


36 R. GESTRO (276) 
fittamente punteggiati nel fondo e con interstizii convessi e lisci. 
Ciascun elitro presenta due aree brevemente ovali, liscie, a con- 
torno ben definito, giallo-aranciate, situate una verso il terzo 
anteriore, l’altra verso il terzo posteriore; la prima sta fra il 
terzo ed il quarto solco, l’altra fra il quinto ed il sesto. Negli 
altri A/ysotrachelus le macchie ricuoprono tanto i solchi quanto 
gli interstizi; in questa specie invece troviamo una disposizione 
tutta diversa: il quarto interstizio, possiamo dire, giunto al terzo 
anteriore, si dilata in un’area ovale giallo-aranciata e i due 
interstizii vicini si divaricano e si incurvano per far posto a 
questa dilatazione; lo stesso accade al terzo posteriore per il 
sesto interstizio. 

Il corpo al disotto ed i piedi sono neri lucenti; sul petto si 
osservano punti abbastanza grossi ed irregolarmente sparsi. 

Un solo esemplare del //ysotrachelus Teani fa raccolto ad 
Ambù, villaggio degli Adal, il 6 Agosto 1877 e fa parte delle 
magnifiche collezioni radunate dal Marchese Orazio Antinori, 
Capo della spedizione Italiana nell’ Africa equatoriale, promossa 
dalla Società Geografica di Roma. In quell’ epoca l’ importante 
sodalizio era presieduto da Don Onorato Caetani Principe di 
Teano, al quale rispettosamente ho dedicato questa notevolissima 
specie. 5 

Il RAysotrachehis Teani fu ritrovato nel 1889 dal Dr. Hans 
Meyer sul Kilima-ngiaro. 


OODES, Bon. 


s1. Qodes politus, Gory. 


Ann. Soc. Ent. Franc. II, 1833, p. 230. — Chaud. ibid. 6. Sér. II, 1882, p. 372. 

Oodes sublaevis Reiche, Voy. Abyss. Ferr. Galin, 1850, p. 268. 

Di questa specie che abita il Senegal, l’ Abissinia, Zanzibar, 
il cap. Bottego ha raccolto vari esemplari sul Ganale Guddà 
(Arussi Galla) in Marzo e Aprile 1893. 


(277) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 37 


GLYPTUS, BruLLé. 


32. Glyptus insignis, n. sp. 


Latus, depressus, miger mitidus, subtus nigro-piceus; antennis 
nigris; capite prothoraceque parce et subtilissime punctulatis, elytris 
latis, punetato-striatis, interstitiis planis impunctatis. AG. sculptili 
et punctulato, statura multo majore, elytrorum sculptura, caeterisque 
abunde differt. 

Long. 28 !/, mill. 

Il capo è nero, con alcune pieghe longitudinali presso il punto 
di inserzione delle antenne e con punti minutissimi e sparsi, 
visibili soltanto colla lente. Le antenne sono corte, piuttosto ro- 
buste e tutte nere e lucenti. 

Il protorace è più largo che nello sew/ptlis 
e cogli angoli posteriori più arrotondati; la 
sua superficie ha un aspetto leggermente co- 
riaceo e presenta punti sottili come quelli del 
capo; soltanto alcuni punti un poco più grossi 
si osservano lungo la base, ove esiste anche 
qualche lieve depressione. 

Gli elitri sono depressi e molto larghi; le 


strie punteggiate sono poco profonde; gli in- 

Olyptus însignis, n. = —tervalli fra di esse quasi piani e del tutto 

senza punti. 

La superficie inferiore del corpo è nero-picea , lucente , con 
punteggiatura sottile; sul penultimo segmento addominale, nel 
mezzo e verso il margine posteriore, si osserva un tubercolo 
circondato alla base da lievi strie concentriche; e una traccia 
di tubercolo esiste pure sull’ ultimo. I piedi sono meno robusti 
che nello sew/ptilis; l'ultimo articolo dei tarsi è solcato longi- 
tudinalmente al disopra. 

Questo magnifico Carabico, uno dei più pregevoli insetti della 
raccolta del Bottego, si distingue facilmente a tutta prima dalle 
altre due specie del genere G/yptus, per la statura molto mag- 


38 R. GESTRO (278) 
giore e per la scultura degli elitri, che hanno gli interstizii tras- 
versalmente striati nello scu/ptilis e punteggiati nel punetulatus. 


L'unico esemplare sul quale fondo la mia descrizione fu 
trovato sull’ Auata, fa i Boran Galla, in Maggio 1893. 


BRADYBAENUS, De. 


33. Bradybaenus scalaris, OLiv. 


Carabus scalaris, Oliv. Ent. III, 35, p. 79. tav. 10, fig. 114. 
Bradybaenus scalaris, Dej. Spec. IV, p. 161. 


Basso Ganana, Agosto 1893. Un esemplare. 
Abita il Senegal. 


HYPOLITHUS, Dey. 


34. H{[ypolithus ecreberrimus, Lar. 


Rev. Zool. 1853, p. 379. 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. 
Si ritrova in Guinea. 


HARPALUS, Larr. 


35. Harpalus, sp.? 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. 


DRIMOSTOMA, Dry. 
36. Drimostoma laticolle, Box. 


Ins. Caffr. I, p. 176. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Maggio 1893. Un esemplare. 
Abita la Cafreria. 


(279) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 39 


ABACETUS, Dey. 


37. Abacetus aeneus, De. 


Spec. III, p. 247. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. 
Abita l’ Egitto. 


38. Abacetus gagates, Dey. 


Spec. III, p. 197. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. 
La specie si ritrova nella Guinea e nel Senegal. 


39. Abacetus germanus, CrÙavp. 


Rev. et Mag. Zool. 3,2 Sér. IV, 1876, p. 349. 


Riferisco con dubbio a questa specie, che fu descritta sopra 
esemplari del Lago Tsana, due individui raccolti negli Arussi 
Galla, Ganale Guddà, in Aprile 1893. 


40. Abacetus sp.? 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un solo esemplare. 


il. Abacetus sp.? 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. 


MEGALONYCHUS, CrÙaup. 
42. Megalonychus luctuosus, Reicne. 
Anchomenus luctuosus, Reiche, Voy. Abyss. Ferr. Galin., III, 1847, p. 269. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, alla confluenza Ija, 15 Aprile 1893. 
Tre esemplari. 
Questa specie descritta in origine sopra esemplari abissini, fu 


40 R. GESTRO (280) 


anche raccolta dal Marchese Antinori a Mahal-Uonz e a Let- 
Marefia nello Scioa. 


) 


45. Megalonychus amplipennis, n. sp. 


M. amplicolli Chaud. valde affinis , sed prothorace  magis 
transverso elytrisque latioribus praecipue distinetus. Long. AA %/, mill. 

È nero lucente, con un lieve riflesso verde specialmente sul 
protorace. Le antenne sono nero-picee col primo articolo giallo- 
ferrugineo. 

Il protorace ha la stessa forma e quasi la stessa scultura 
di quello dell’amp/icollis, ma è più corto, più largo e alquanto 
meno convesso; esso è circondato da un orletto rossastro, più 
appariscente sul margine laterale. 

Gli elitri sono notevolmente più larghi che nell’ amptlicollis 
e più depressi; gli intervalli fra le strie sono più piani; sul 
terzo intervallo vi sono due punti; i margini sono orlati di ros- 
sastro. 

Il corpo inferiormente è nero-piceo, sottilmente punteggiato ; 
i femori sono d'un giallo-testaceo, le tibie e i tarsi giallo-fer- 
ruginei. 

L'unico esemplare di questa specie fu raccolto sul Ganale 
Guddà, nel territorio degli Arussi Galla, in Aprile 1893. 


44 Megalonychus acanthurus, n. sp. 


M. subvirescenti Laf. a/finis, sed prothorace latiore, basi 
minus angustato, elytris nitidioribus, apice profundius sinuatis, spina 
suturali longiore, praecipue discrepans. Long. 113/, mul. 

È nero con leggeri riflessi verdastri sugli elitri e col proto- 
race e gli elitri circondati di un orlo stretto rossastro ; l’ articolo 
basale delle antenne ed i piedi sono ferruginei. Confrontato col 
M. subvirescens (*), col quale ha somiglianza, ne differisce per le 


(') Anchomenus subvirescens, Laf. Rev. et Mag. de Zool. 1853, p. 270. — Megato- 
nychus subvirescens Chaud. Rev. et Mag. de Zool. 3.8 Sér., IV, 1876, p. 365. 


(281) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 41 


seguenti particolarità. Il protorace nella nuova specie è alquanto 
più largo e più corto; è più largo alla base, i suoi angoli an- 
teriori sono più arrotondati; i lati non sono sinuosi prima degli 
angoli posteriori; gli elitri sono meno opachi, un poco più larghi 
alla base, la sutura termina con una spina più marcata e l'apice 
presenta una sinuosità molto più profonda. Gli interstizi fra le 
strie, esaminati con una buona lente, appajono, come nel subvi- 
rescens, alutacei e sul terzo vi sono tre punti. 

Ganale Guddà, fra gli Arussi Galla, Aprile 1893. Un esem- 
plare. 

Questa specie fu anche raccolta allo Scioa, nella stazione di 
Let-Marefia, in Novembre 1879, dal Marchese Orazio Antinori. 


EULEPTUS, Lacorp. 


45. Euleptus virens, CrÒÙavp. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. 
_ Non avrei potuto determinare questa specie senza l’ajuto del 
Sig. R. Oberthir; essa infatti è tuttora inedita e figura con 
questo nome, nella collezione del Barone di Chaudoir da lui 
acquistata. 


COLPODES, Mac Leay. 


46. Colpodes callidoides, CHÙaup. 


Ann. Soc. Ent. France, 5.2 Sér., VIII, 1878, p. 373. 


Questa specie fu raccolta in buon numero sul Ganale Guddà 
(Arussi Galla) in Aprile e sull’Auata (Boran Galla) in Maggio 1893. 

Chaudoir fonda la specie sopra un esemplare proveniente dal 
viaggio del D."° Beccari fra i Bogos nel 1870, e comunicatogli 
dal Putzeys, il quale alla sua volta lo aveva avuto dal Museo 
Civico di Genova. Gli individui raccolti dal Beccari sono di 
Cheren; il compianto Antinori trovò questa specie nella valle 
dell’ Anseba. 


42 R. GESTRO (282) 


PERILEPTUS, ScHaum. 


47. Perileptus lebioderus, ChÒaup. 


Rev. Mag. Zool. 3.8 Sér. IV, 1876, p. 382. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Maggio 1893. Un esemplare. 

Questa specie fu descritta dal Chaudoir sopra un esemplare 
raccolto dal Raffray sugli altipiani dell’ Hamazen e con dubbio 
riferita al genere Perzleptus. 


ELAPHROPUS, MorscH. 


148. Elaphropus aethiopicus, CÒaup. 


Rev. Mag. Zool. 3.8 Sér. IV, 1876, p. 386. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Due esemplari. 
Fu trovato la prima volta in Abissinia dal Raffray. 


TACHYS, ScHaum. 
49. Tachys majusculus, ChÒaup. 


Rev. Mag. Zool. 3.° Sér. IV, 1876, p. 386. 


Somali, fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. 

Ho confrontato gli esemplari raccolti dal cap. Bottego con 
due presi dal Raffray in Abissinia fra Gundet e Adua, e per 
quanto nei primi la tinta bruna apicale degli elitri sia più mar- 
cata, credo di poterlì riferire alla specie di Chaudoir. 


50. Tachys, sp. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare in- 
completo e indeterminabile. 


(283) COLEOTTERI DEL: VIAGGIO BOTTEGO 43 


Fam. DYTISCIDAE. 
HYPHYDRUS, Itt1a, 


51. Hyphydrus signatus, SHARP. 


Trans. R. Dubl. Soc. (2), II, 1882, p. 379. 
Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 187. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. 
Abita la Guinea. 


BIDESSUS, SHarp. 


52. Bidessus galla, RécIas. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 187. 


La specie è fondata sopra un solo esemplare catturato nello 
stesso luogo della specie precedente. 


CANTHYDRUS, SHARP, 


53. Canthydrus biguttatus, Récme. 


Ann, Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 188. 


Varii esemplari raccolti fra Lugh e Bardera nell’ Agosto 1893. 
Secondo il Régimbart, questa specie si trova abbondantemente 
nell’ Africa occidentale, dal Senegal fino al sud del Congo. 


54. Canthydrus xanthinus, Réems. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 188. 


Un esemplare trovato nella stessa località della specie pre- 
cedente. 


RUUZIZAI 


hh .  R. GESTRO (284) 


HYDROCANTHUS, Say. 


59. Hydrocanthus ferruginicollis, Rem. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 189. 


Fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Varii esemplari. Arussi 
Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. 


LACCOPHILUS, Lracx®. 


56. Laccophilus taeniolatus, Rime. 


Notes Leyd. Mus. XI, 1889, p. 52. — Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 189. 


Gourar Ganana, fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Numerosi 
esemplari. 

Fu descritto sopra un esemplare di Humpata (Africa tropicale 
occidentale) e trovasi pure nel Senegal e al Capo Verde. 


57. Laccophilus Mocquerysii, Récme. 


Ann. Mus, Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 189. 


Fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Pochi esemplari. 
Questa specie trovasi pure al Senegal e al Congo. 


COPELATUS, ErrcHs. 


58. Copelatus Ragazzii, Réam8. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, IV, 1887, p. 637 — XV, 1895, p. 190. 


Ganale Guddà, confluenza Hababà, 31 Marzo 1893. Un solo 
esemplare. 

I primi esemplari di questa specie, sui quali fu stabilita la 
descrizione, furono raccolti nello Scioa dal Dott. V. Ragazzi, 


(285) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 45 


insieme ad altre specie interessanti, che fornirono argomento di 
una speciale memoria al Dott. Régimbart (1). 


59. Copelatus owas, Réarms. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 190. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo e Aprile 1894. Varii 
esemplari. 


Questa specie si trova pure a Madagascar, ma gli esemplari 
di tale provenienza sono per lo più di statura minore. 
60. Copelatus Erichsonii, Guir. 


Voy. Lefeb. 1819, p. 270.— Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 
2.2 Serie, XV, 1895, p. 191. 


Ganale Guddà, confluenza Hababà, Marzo 1893. Alcuni esem- 
plari. 

Questa specie trovasi anche in Abissinia, al Senegal, al Congo, 
nel Transvaal e a Madagascar. 


61. Copelatus Bottegoi, Riams. (?). 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 191. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, confluenza Hababà, Marzo 1893. 
Parecchi esemplari. 


(') Dytiscidae et Gyrinidae collectés ‘dans le royaume de Scioa, par M. le Dr. Ra- 
gazzi en 1885. (loc. cit. p. 636). 

(*) Se nel presente lavoro il nome di Bottego è messo al genitivo in due modi 
diversi (Bottegoi e Bottegi), ciò vuol dire che, mentre ho rispettato l’altrui opinione, 
non ho potuto accettare per mio conto le regole di nomenclatura adottate dai 
congressi internazionali di zoologia di Parigi e di Mosca (Art. 14% . . . . « Ce genitif 
sera toujours formé par l’addition d’un simple # au nom exact et complet de la 
personne à laquelle on dédie »). Le ragioni di questa mia decisione le ho già 


esposte in un precedente lavoro. (Note entomologiche, in questi Annali, Serie 2a, 
JI, 1885, p. 139, in nota). 


46 R. GESTRO (286) 


HYDATICUS, Lracu. 


62. H{ydaticus matruelis, CLARK. 


Trans. Ent. Soc. I, 1864, p. 216. — Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 
2.a Serie, XV, 1895, p. 192. 


Fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Un solo esemplare. 


63. Hydaticus leander, Rossi 


Faun. Etrusc. I, p. 202. — Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 
2.a Serie, XV, 1895, p. 192. 


Soblale, sull’ Uebi, presso Brava, Settembre 1893. Un 
esemplare. 
64. H{ydaticus galla, Guir. 


Voy. Lefeb. 1849, p. 2683. — Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 
2.a Serie, XV, 1895, p. 192. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. 


RHANTATICUS, SHarp. 


65. Rhantaticus signatipennis, Casr. 


Hydaticus signatipennis, Cast. Etud. Entom. p. 95. 
Rbhantaticus signatipennis, Sharp., Trans. R. Dubl. Soc. (2) II, 


solo 


1882, 


p. 691, tav. 18. fig. 215. — Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 192. 


Fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Fra Bardera e 1’ Uebi 
Scebeli, nello stagno Rebai; alcuni esemplari raccolti in Set- 


tembre 1893. 


Questa specie ha una distribuzione geografica vastissima, in- 
fatti la troviamo indicata dell'Australia, della Nuova Caledonia, 
di Formosa, della Cina, del Siam, dell'Arabia, del Madagascar, 


del Lago N’Gami, del Senegal. 


(287) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 47 


ERETES, Casr. 


66. Eretes stieticus, Linx. 


Dytiscus stieticus, Linn. Syst. Nat. I, 2, p. 666. 
Eretes sticticus, Sharp, Trans. R. Dubl. Soc. (2) II, 1882, p. 699. 


Var. succinetus, Klug. Symb. phys. IV, tav. 33, fig. 4. — Régimb., Ann. 
Mus. Civ. Genova, 2. Serie, XV, 1895, p. 192. 
Fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Tre esemplari. 
Specie sparsa in quasi tutto il mondo. 


CYBISTER, CurtIs. 


67. Cybister tripunetatus, OLiv. 


Dytiscus tripunetatus, Oliv. Ent. II, 1795, 40, p. 14, tav. 3, fig. 24. 
Cybister tripuncetatus, Gerst. Decken°s Reis. 1873, p. 73. 


Var. africanus, Cast. Etud. Ent., p. 99. — Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 

2.a Serie, XV, 1895, p. 192. 

Gourar Ganana, Agosto 1893. Fra Bardera e l’Uebi Scebeli, 
Settembre 1893. Raccolto in grande quantità. 

Della vasta distribuzione geografica di questa specie e delle 
differenze che essa presenta a seconda delle sue varie prove- 
nienze, lo Sharp ha trattato ampiamente nella sua importante 
opera sui Ditiscidi (1). 


68. Cybister senegalensis, Auri. 


Spec. p. 72. — Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 192. 


Rinvenuto anch’ esso in gran numero e nelle stesse località 
della specie precedente. 
Trovasi in Sardegna, in Algeria, nel Senegal e nel Madagascar. 


(!) Transact. Roy. Dublin Society (2) II, 1882. 


148 R. GESTRO (288) 


69. Cybister pinguis, Réems. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 192. 


Fra Bardera e l’Uebi Scebeli, nello stagno Rebai, Settembre 
1893. Alcuni esemplari. 


70. Cybister immarzginatus, Fasr. 


Dytiscus immarginatus, Fabr. Syst. El. I, p. 259. 
Cybister immarginatus, Aubé, Spec. p. 83. — Gerst. Decken°s Reis. 1873, 
p. 75. — Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 193. 


Raccolto in un certo numero di esemplari nello stesso luogo 


della specie precedente. 
Gli autori indicano per questa specie le seguenti località : 
Senegal, Gambia, Cafreria, Zanzibar. 


71. Cybister binotatus, Ku. 


Erman. Reis., 1835, p. 28. — Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 
2.a Serie, XV, 1895, p. 193. 


Gourar Ganana, Agosto 1893. Un maschio e una femmina. 


72. Cybister marginicollis, Bon. 


Ins. Caffr. I, p. 235. — Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 
2.a Serie, XV, 1895, p. 194. 


Raccolto piuttosto abbondantemente nello stagno Rebai, fra 
Bardera e l’ Uebi Scebeli, in Settembre 1893. 


Fam. GYRINIDAE 
DINEUTES, Mac Leay. 
73. Dineutes africanus, Ausi. 


Spec. p. 771. — Gerst. Decken’s Reis. 1873, p. 77. — Régimb. Ann. Mus, Civ. 
Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 194. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo e Aprile 1893. Alcuni 


esemplari. 
Trovasi pure in Cafreria e allo Zanguebar. 


(289) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 49 


74. Dineutes aereus, Krvo. 


Gyrinus aereus, Klug, Symb. Phys. IV, 1834, tav. 34, fig. 8. 

Dineutes aereus, Aubé, Spec. p. 770. — Gerst. Decken's Reis, 1873, p. 77. — 
Jahrb. Hamburg. Wiss. Anst. I, 1884, p. 44. — Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.3 
Serie, XV, 1895, p. 194. 

Fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Raccolto in quantità. 
Abita il Senegal, le isole del Capo Verde, la Cafreria, il 
Transvaal, il Zanzibar, il Massai, l Abissinia, l’ Egitto. 


75. Dineutes subspinosus, Krus. 


Gyrinus subspinosus, Klug. Symb. Phys., IV, 1834, tav. 34, fig. 9. © 

Dineutes subspinosus, Aubé, Spec. p. 786. — Gerst. Decken’s Reis. 1873, 
p.- 77. — Jahrb. Hamburg. Wiss. Anst. I, 1881, p. 44, — Régimb. Ann. Mus. Civ. 
Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 194. 

Fa Lugh e Bardera, Agosto 1893. Varii esemplari. 

Questa specie è largamente distribuita sul continente africano 
e trovasi pure in Siria e nelle Indie orientali. 


AULONOGYRUS, Récrms. 


76. Aulonogyrus caffer, AuBE. 


Gyrinus caffer, Aubé, Spec., p. 712. — Gerst. Decken's Reis. 1873, p. 78. 
Aulonogyrus caffer. Régimb. Ann. Soc. Ent. Fr., 6.8 Sér., III, 1883, p. 136. — 
Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 194. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. 
Si trova in Cafreria e a Zanzibar. 


ORECTOGYRUS, Réenm. 


77. Orectogyrus schistaceus, GeERST. 


Orectochilus schistazeus, Gerst. Beit. Ins. Zanzib. 1866, p. 25. — Decken's 
Reis. 1873, p. 78, tav. V, fig. 8. 
Orectogyrus schistaceus, Régimb. Ann. Soc. Ent. Franc., 6.8 Sér., VI, 1886, 
p. 268. — Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 194. 
Arussi Galla, Ganale Guddaà, Marzo e Aprile 1893. 
Gli esemplari molto numerosi raccolti dal cap. Bottego diffe 
4 


50 R. GESTRO (290) 


riscono alquanto da quelli di Zanzibar descritti dal Gerstàcker. 
(Vedi Régimbart loc. cit.). 


718. Orectogyrus cuprifer, Récms. 


Ann, Soc. Ent. Franc., 6.e Sér., III, 1883, p. 462 — Ann. Mus. Civ. Genova, 
2.2 Serie, XV, 1895, p. 194. 


Boran Galla, Uelmal, Giugno 1893. Un maschio ed una fem- 
mina. 

Questa specie fu trovata nell’ Africa centrale ed occidentale 
(lago Alberto Nyanza, Zambezi, Gabon, Costa d’ oro). 


Fam. HYDROPHILIDAE. 


TEMNOPTERUS, Soc. 


19. Temnopterus spinipennis, Gory 


Icon. régn. anim. p. 72, t. 20, f. 14. 


Gourar Ganana, Agosto 1893. Un solo esemplare. 
Specie dell’ Egitto e del Senegal. 


STERNOLOPHUS, Son. 


80. Sternolophus Solieri, Casr. 


Hist. nat. II, p. 54. — Lacord. Genera, Atl. t. 13, f. 7 e 8. 


Un esemplare raccolto nei Somali, fra Lugh e Bardera, in 
Agosto 1893. 

La specie è indicata dell’ Egitto, del Senegal e fu anche rac- 
colta in Arabia. 


ANACAENA, TuÙoxs. 


81. Anacaena, sp.? 


Fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Tre esemplari. 


(291) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO dI 
PARACYMUS, THoms. 
82. Paracymus, sp.? 


Fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Tre esemplari. Gourar 
Ganana, Agosto 1893. Un esemplare. 


PHILHYDRUS, Sor. 


83. Philhydrus, sp. ? 

Due esemplari del Ganale Guddà, Arussi Galla, Marzo 1893. 
84. Philhydrus, sp.? 

Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Due esemplari. 


HELOCHARES, Muts. 


85. Helochares, sp.? 

Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Tre esemplari. 
86. Helochares, sp.? 

Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Due esemplari. 


LACCOBIUS, Eric®Òs. 


87. Laccobius, sp.? 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. 


CYCLONOTUM, ErrcÙs. 
88. Cyelonotum, sp.? 


Ganale Guddà, alla confluenza Hababà, Marzo 1893. Fra Lugh 
e Bardera, Agosto 1893. Tre esemplari. 


52 R. GESTRO (292) 


89. Cyclonotum, sp.? 


Ganale Guddà, Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. 


CERCYON, LreAcH. 
90. Cereyon, sp.? 
Ganale Guddà, alla confluenza Ija, 1% Aprile 1893. Numerosi 
esemplari. 
SPHAERIDIUM, Far. 
91. Sphaeridium, sp.? 


Diversi esemplari, raccolti nello stesso luogo della specie pre- 
cedente, variano per la statura e per l'estensione della macchia 
apicale degli elitri. 


Fam. STAPHYLINIDAE. 
LEUCOPARYPHUS, Kraarz. 
92. Leucoparyphus triangulum, Ere. 
Ann. Mus. Civ. Genova, 2.8 Serie, XV, 1895, p. 198. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. 


ERCHOMUS, MorscH. 
93. Erchomus pinguis, Epp. 
Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 198. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. 


TACHYPORUS Graveng. 
94. Tachyporus bicolor, Epp. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 199. 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. 


(293) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 53 


HOMOROCERUS, Bonem. 


Homorocerus robustus, Gesrro. 


Ann. Mus. Civ. Genova, l.a Serie, XVI, 1881, p. 658. 


Niger, nitidus, flavo-pubescens, capite orbiculato prothoraceque 
lateribus tantum grosse et irrequlariter punctatis; elytris rufis for- 
titer punctatis; abdominis segmentis punctis transversis medio sparsis 
lateribus crebrioribus. 

Long. 143/, mill. 

Ab H. rufipenne, Boh. capite orbiculato , prothorace breviore, 
postice quam antice paulo latiore, haud truncato, antennisque magis 
dilatatis praecipue differt. 

D'un bel nero, eccettuati gli elitri che sono rossi, lucente, 
sparso di peli giallastri, che sui lati del capo e del protorace 
sono molto lunghi. 

Il capo è rotondo; sulla fronte e sui lati ha alcuni punti 
grossi ineguali e sparsi irregolarmente; nel mezzo è liscio. 

Il protorace è corto in avanti quasi largo quanto il capo, in 
addietro un poco più largo che in avanti; il margine posteriore, 
insieme agli angoli, arrotondato, liscio sul disco, munito di pochi 
punti sparsi ed irregolari sui lati. Scudetto nero-piceo, punteg- 
giato. 

Elitri leggermente più larghi del protorace; i punti di cui 
sono scolpiti sono più forti e più fitti lungo la sutura e avvici- 
nandosi ai margini laterali vanno gradatamente diradandosi ed 
impiccolendosi. La superficie è irta di pochi peli giallastri ed 
il margine posteriore ne ha una serie diretti orizzontalmente 
all’ indietro, che forma una specie di frangia poco fitta. 

La superficie superiore dei segmenti addominali sembra che 
presenti tante asperità per la presenza di punti trasversalmente 
allungati, i quali scarseggiano nel mezzo, ma si fanno più densi 
sui lati; sulla superficie inferiore invece sono quasi ugualmente 
distribuiti dappertutto. 


54 R. GESTRO (294) 


I piedi sono neri, densamente pubescenti; l’ estremità dei tarsi 
è rossastra. 

Di questa specie fu raccolto un solo esemplare a Let Marefià 
nel Dicembre 1878, dal Marchese Orazio Antinori. 


Due esemplari di questo genere raccolti a Cheren fra i Bogos, 
nel 1870 dal Dott. Beccari, distinti per una forma molto più 
angustata, corrispondono alla descrizione dell’. spinulosus data 
dal Solsky nella « Berliner Entomologische Zeitschrift » 1864, 
p. 375. 


HASUMIUS, Farrw. 


95. Hasumius validus, Farm. 


Ann. Soc. Ent. Belg. XXXV, 1891, Compt. Rend. p. CCLXXXII. — Eppelsh. 
Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 200. 


Cormoso, Aprile 1893. Un solo maschio. 

Salvo errore è il secondo esemplare di questo magnifico sta- 
filino, che fu raccolto la prima volta dal von Hohnel. 

Ii capitano Bottego mi ha riferito che l’ esemplare vivente 
aveva gli elitri di un bellissimo e vivacissimo colore scarlatto, 
mentre essi dopo la essiccazione sono diventati di un rosso casta- 
gno cupo. 


PHILONTHUS, Curtis. 


96. Philonthus basicornis, Erp. 


Deutsch. Ent. Zeit. 1895, p. 124. — Ann. Mus, Civ. Genova, 
2.a Serie, XV, 1895, p. 200. 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Due esemplari. 
Trovasi anche a Togo (Guinea Germanica, nell’ Africa oc- 
cidentale). 


(295) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO d5 


97. Philonthus hospes, Ertcrs. 


Philonthus hospes, Erichs., Wiegm. Arch. 1843, I, p. 221. 
2.a Serie, XV, 1895, 


Philonthus inaequalis, Epp., Ann. Mus. Civ. Genova, 2 
p. 200. 
Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Quattro esemplari. 


Abita Angola. 


98. Philonthus abyssinus, Fauv. 


Belonuchus abyssinus, Fauv., Ann. Mus. Civ. Genova, 1.8 Ser., XVI, 1881, 


p. 203. 
Philonthus holomelas, Epp., Ann. Mus. Civ. Genova, 2.3 Serie, XV, 1895, 


p. 201. 
Philonthus abyssinus, Epp., Ann. Mus. Civ. Genova, 2.4 Serie, XV, 1895, 


p. 213. 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. Alcuni esem- 


plari. 
La specie fu descritta sopra esemplari raccolti dal M.5 Antinori 


nello Scioa. , 


99. Philonthus somalensis, Erp. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.8 Serie, XV, 1895, p. 202. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Una sola femmina. 


100. Philonthus morio, Borem. 


Philonthus morio, Bohem., Insect. Caffr. I, p. 279. 
Philonthus sericeiventris, Epp., Ann. Mus. Civ. Genova, 2.8 Serie, XV, 


1895, p. 204. 
Cormoso, Aprile 1893. Due esemplari. 
Si trova nella Cafreria orientale. 
La sinonimia di questa specie, come pure quella del P7z/on- 
thus hospes, fu stabilita dal Fauvel (in litt.). 


56 R. GESTRO (296) 


101. Philonthus circumeinetus, FrP. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2. Serie, XV, 1895; p. 204. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, alla confluenza Ija, Aprile 1893. 
Un esemplare. 


102. Philonthus xanthoraphis, ErP. 
Ann. Mus. Civ. Genova, 2.° Serie, XV, 1895, p. 205. 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un solo maschio. 


103. Philonthus paederomimus, Epp. 
Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 206. 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un solo esemplare 


di sesso femminino. 


104. Philonthus Bottegoi, ErP. 
Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, XV, 1895, p. 207. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo e Aprile 1893. Parecchi 
esemplari. 


EULISSUS, Mann. 
105. Eulissus pilosus, Rorx. 


Xantholinus pilosus, Roth., Wiegm. Arch. 1851,.I, p. 11$. 
Eulissus pilosus, Eppelsh., Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, XV, 1895, p. 208. 


Di questo elegante Stafilino il cap. Bottego ha raccolto un solo 
esemplare sul Ganale Guddà, alla confluenza Ija il 15 Aprile 1893. 
Si ritrova in Abissinia (Tigré). 
XANTHOLINUS, Serv. 
106. Xantholinus remotus, Epp. 
Ann. Mus. Civ. Genova, 2. Serie, XV, 1895, p. 208. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. 


De 
SI 


(297) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 


CRYPTOBIUM, Mann. 


107. Cryptobium Gestroi, Ep». 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, XV, 1895, p. 208. 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. 


108. Cryptobium cribripenne, Erp. 


Deutsch. ent. Zeit., XXIX, 1885, p. 118. 
Ann. Mus. Civ. Genova, 2.3 Serie, XV, 1895, p. 209. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. 
Si trova pure a Adda (Costa d’oro). 


PAEDERUS, Fasr. 


109. Paederus sabaeus, Ericus. 


Gen. sp. Staph., p. 655. — Gerst. Decken’s Reis., 1873, p. S1. — Epp., Ann. 
Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, XV, 1895, p. 210. 


Parecchi esemplari furono raccolti fra gli Arussi Galla, Ganale 
Guddà in Aprile, fra i Boran Galla, Auata, in Maggio ed uno 
alla fine d’Agosto fra Bardera e Culmiso. 

Questa specie si può dire estesa su quasi tutta l'Africa e si 
trova pure in Arabia. 


110. Paederus xanthocerus, Erp. 
Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, XV, 1895, p. 210. 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. 
111. Paederus crebrepunctatus, Erp. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, XV, 1895, p. 210. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Due esemplari. 


58 R. GESTRO (298) 


112. Paederus duplex, Erp. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.8 Serie, XV, 1895, p. 211. 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. Alcuni esem- 


plari. 


113. Paederus ruficollis, Fagr. 


Spec. Insect., I, p. 339. — Fauv., Bull. Soc. Linn. Norm. 3.2 Sér., II, 1878, est. p. 31. 
Eppelsh., Ann. Mus. Civ. Genova, 2.° Serie, XV, 1895, p. 211. 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. 
Abita l’ Europa e l'Africa settentrionale. 


OXYTELUS, Gravenu. 


114. Oxytelus simulator, Err. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.1 Serie, XV, 1895, p. 212. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, alla confluenza Ija, 15 Aprile 1893. 
Un solo esemplare. 
Trovasi pure al Gabon. 


Fam. PAUSSIDAE. 
PENTAPLATARTHRUS, Wesrw. 


115. Pentaplatarthrus Bottegi, n. sp. 


Castaneo-nigricans, elytris obscurioribus, subopacis, crebre punetu- 
latis, flavo-pubescentibus. 

A P. paussoide statura majori, antennis brevioribus et latio- 
ribus, elytris subopacis, crebrius et subtilius punctulatis, coeterisque 
abunde discrepans. 

Long. 11 mm. 

Questa specie si riconosce a tutta prima dal comune P. paussoides 
per la statura molto maggiore e perchè è meno lucente, sopra- 


(299) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 59 
tutto sugli elitri, che sono quasi opachi. Il capo è un poco più 
stretto che nel paussoides, la sua fossetta è meno profonda e 

meno circoscritta e la punteggiatura 
TÀ più tenue. 

Le antenne sono più corte e più 
larghe, assai più larghe alla base e 
l’ultimo articolo manca affatto della 
lieve sporgenza angolare del margine 
esterno. 

Il protorace alla base è più largo, 
i suoi lati sono quasi paralleli, il 
soleo mediano è più stretto e più pro- 
fondo e la porzione anteriore sollevata 


Pentaplatarthrus Bottegî, n. sp a modo di cresta è più corta e più alta. 

Gli elitri sono più scuri che il resto 

del corpo, ricoperti di una pubescenza giallastra fine, ma fitta 
e con una punteggiatura densa e sottile. 

Il corpo inferiormente è pubescente e con punti più fitti e 
più sottili che nel pawssordes. 

Questa magnifica specie fu trovata il 17 Novembre 1893 fra 
l’Uebi Scebeli e 1’ Ueb, due corsi d’acqua che nella carta del- 
l’Habenisch confluiscono a Karanle. L'unico esemplare raccolto 
venne al lume in una notte molto scura vicino ai pozzi Audo, 
su un'alta montagna coperta di folta vegetazione. Queste sono 
le indicazioni che ebbi dal capitano Bottego, il quale prestò 
speciale attenzione ai Paussidi, che sognava perfino nel delirio 
della febbre; ma il suo viaggio fu una continua ed aspra lotta 
contro gli indigeni ostili, contro la fame e contro le febbri; 
perciò egli è perdonabile se dei suoi sognati Paussidi non ha 
potuto riportare che due specie. È giusto pertanto che una di 
queste sia insignita del suo nome, come tenue tributo di stima e 
di gratitudine all’ esploratore impareggiabile, all’abile raccoglitore. 


Per quanto mi consta i primi Paussidi del paese dei Somali 
sono i due raccolti dal Bottego e nelle memorie recenti sulla 
fauna entomologica di questa regione non trovo indicata alcuna 


60 R. GESTRO (300) 
specie di questa famiglia. Tale mancanza può attribuirsi alla diffi- 
coltà della loro raccolta, che richiede ricerche lunghe e non sempre 
facili, come pure alle condizioni del paese e alla sua altitudine. 
Il Raffray infatti, che, oltre all’ esserne un valente illustratore, 
fu anche fortunato e peritissimo raccoglitore di Paussidi, ci in- 
forma che questi insetti mancano o scarseggiano in certe zone (1). 

Il P. Bottegi è la seconda specie del genere. Il Raffray con- 
sidera nel suo catalogo generale dei Paussidi (2) il P. natalensis 
come specie distinta; ma non so se ciò possa ammettersi dopo 
le asserzioni di Westwood, l’ insigne monografo dei Paussidi e di 
C. A. Dohrn, che non pubblicò lavori speciali su questa famiglia, 
ma ne possedeva una cospicua raccolta. Westwood infatti (Pro- 
ceed. of the Linnean Soc. of London, II, 1849), dopo aver de- 
scritto il P. natalensis confrontandolo col paussozdes, conchiude.... 
« but scarcely consider them specifically distinet ». Più tardi 
(Thesaurus Entomologicus Oxoniensis, 1874, p. 79) egli scrive: 
« On a careful comparison I can detect no other characters to 
separate the somewhat larger Port Natal specimens from the 
typical specimens of P. Paussoides, formerly in my collection, 
and now in the Hopeian Museum. 

» From the observations also of Herr Dohrn (Proc. Ent. Soc. 
Lond. Sept. I, 1851), it is evident that the Pertaplatarthrus Nata- 
lensis of the Berlin Museum, and P. 4- macwlatus, Buquet MS, 
are mere varieties of Pent. Paussoides Westw., more or less dis- 
tinetly banded with black on the elytra ». 

Il Raffray non indica le ragioni che lo indussero alla separa- 
zione delle due specie. Del resto il suo classico studio dei Paus- 
sidi, al quale più recentemente fu aggiunto l’altro non meno 
importante sull’ Anatomia del Pertaplatarthrus paussoides (8), è 


(') Matériaux pour servir à l’étude des Coléoptères de la famille des Paussides. 
Troisième partie. Biologie et dispersion géographique. (Nouvelles Archives du Mu- 
séum, 2.0 Série, IX, 1886, p. 1). 

(’) Op. cit. Cinquième partie. Catalogue général sistématique et synonymique de 
la famille des Paussides (loc. cit., p. 38). 

(©) Recherches anatomiques sur le Pentaplatarthrus paussoides, Coléoptere de 
la famille des Paussides (Nouvelles Archives du Muséum, 3.0 Série. Mémoires. 
Tome IV, p. 91, planch. 13). 


(301) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 61 


talmente condotto da mano maestra, che ci fa deplorare come 
egli non abbia dato anche alla parte sistematica lo stesso svi- 
luppo accordato alla parte morfologica. 


116. Paussus planicollis, RAFFR. 


Nouv. Arch. Muséum, 2.8 Sér. IX, 1886, p. 16. 

Ibid. 2.* Sér. VIII, 1886, tav. 19, fig. 12 2.16. 

L'unico esemplare di questa specie 
fu raccolto sul Ganale, fra gli Arussi 
Cormoso, il 20 Aprile 1893. 

Nell’ elenco generale dei Paussidi 
conosciuti, che termina il bel lavoro 
del Raffray, questa specie è indicata 
d’Abissinia (loc. cit., p. 41); ma nella 


descrizione (loc. cit., p. 16) non è fatto 
Paussus planicollis, RAFFR alcun cenno della sua provenienza. 


Paussus Antinorii, Gesrro. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 1.a Serie, XVI, 1881, p. 658. — Fairm. Ann. Soc. 
Entom. Belg., XXXVII, 1893, p. 14. 


Castaneo-testaceus, nitiduss capite fere plano, inter oculos spina 
erecta acuta setigera armato, antennarum clava capite multo majore, 
ovali, lenticulari, margine omni tenui, subtilissime granulosa, basi 
rotundato-truncata et extus in dentem curvatum produeta , prothorace 
capite haud latiore, parle antica convexa lateribus rotundatis, a 
postica sulco recto profundo medio în foveola dilatato, separata ; 
parte postica angustiore; elytris punctis subtilibus piligeris sparsis, 
pilis brevibus pallide flavis ; pedibus gracilibus. 

Long. 7 mill. 

Questa bella specie di Pavssus pare possa ravvicinarsi, pel 
colore e per la forma generale del corpo, al P. dentifrons, Dej. 
Westw., del quale però io non conosco che la figura (Westwood, 
Arcana entomologica, t. 93, f. 4.); ma la clava delle antenne 
presenta caratteri differenziali assai spiccati. 


lA Sal SEI Pot 


62 R. GESTRO (302) 

Il colore del corpo è un castagno-testaceo, con peli corti 
sparsi giallo chiari. 

Il capo è largo, quasi piano 
al disopra ed armato di una spina 
perpendicolare aguzza e setigera; 
il suo margine anteriore è leg- 
germente smarginato, sottilmente 
orlato di bruno, con una legge- 
rissima carena corta, longitudi- 
nale, dello stesso colore, situata 
in corrispondenza della smargi- 
natura. La sua superficie è molto 
minutamente puntato-rugulosa. 

Articolo basale delle antenne 


corto, crasso. La clava è molto 

PISO OA NOR cosa grande, quasi ovale, lenticolare, 

colla convessità del disco alquanto 

maggiore di sotto che di sopra, la base arrotondato-troncata e 

sporgente all’esterno sotto forma di un dente incurvo a modo 

d’uncino; il margine è sottile e tagliente dapertutto, eccettuato 

in vicinanza del dente basale ove è leggermente più inspessito; 

la superficie è finissimamente granulosa e presenta verso la base 
una leggera impressione longitudinale parallela al dente. 

Il protorace è un po’ più stretto del capo cogli occhi e sepa- 
rato in due parti quasi uguali in lunghezza per mezzo d’un solco 
trasversale dritto molto profondo; la porzione anteriore è convessa 
arrotondata sui suoi lati e più larga della posteriore; questa ha 
i lati alquanto obliqui dall’avanti all’indietro e dall’ esterno al- 
l'interno e il suo margine posteriore è alquanto arrotondato. 
Il solco nel mezzo si dilata in modo da dar luogo ad una fossetta, 
che occupa una parte pressochè uguale sulle due porzioni in cui 
è diviso il protorace. Il disco è leggermente ed inegualmente 
ruguloso. 

Gli elitri sono due volte la lunghezza del capo e del protorace 
presi insieme ; vanno dalla base all’ apice gradatamente, ma mode- 
ratamente dilatandosi; la loro superficie presenta sottilissimi punti 


(303) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 63 
molto distanti l'uno dall’altro e muniti di un pelo corto e fino; 
sul pigidio si osservano punti un poco più forti e meno sparsi 
specialmente verso la base. I piedi sono piuttosto gracili. 

L’unico esemplare tipico fu raccolto dal marchese Orazio An- 
tinori ad Arramba, nello Scioa, nel mese di Settembre 1877. 


Fam. SILPHIDAE. 
SILPHA, Linn. 


117. Silpha micans, Fagr. 


Syst. El. I, p. 337. — Gerst. Jahrb. Hamburg. wiss. Anst. I, 1884, p. 44. 
Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg., XXXVII, 1893, p. 9. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile, e Boran Galla, Auata, 
Maggio 1893. Il capitano Bottego mi riferisce d’ averla veduta 
in quantità straordinariamente grandi. 

Fu trovata pure in gran numero a Cheren dal D." Beccari 
nel 1870 e nello Scioa dal M.** Antinori. Del resto è una specie 
sparsa in tutta l’ Africa intertropicale e australe. 

Varia molto in dimensioni, infatti dalla più piccola, che mi- 
sura 10 mill., arriviamo ad esemplari che ne misurano fino 
AR 


Fam. HISTERIDAE. 
PACHYCRAERUS, Mars. 
118. Pachyceraerus desidiosus, Mars. 


Monogr. 1853, p. 457, tav. 14, fig. 6. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Boran (Galla, 
presso Uelmal, Giugno 1893. 
Trovasi al Senegal e Raffray lo raccolse a Zanzibar. 


64 R. GESTRO (304) 


HISTER, Linn. 


119. Hister validus, Ericxs. 


Jahrb. 1834, p. 130. — Mars. Monogr. 1854, p. 171, tav. 61, fig. 2. — Fairm., Ann. Soc. 
Ent. France, 6.e Série, VII, 1887, p. 100. — Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893. 

Boran tralla, Auata, Maggio, 1893. Un solo esemplare. 

Si ritrova nel Senegal, nella Cafreria, nella Nubia. Il Museo 
Civico di Genova ne possede esemplari del paese dei Bogos (Abis- 
sinia sett.) raccolti dal Dott. Odoardo Beccari nel 1870, dello 
Scioa raccolti dal Marchese Orazio Antinori ed uno trovato sul 
Nilo Bianco nel 1882 dal sig. Eraldo Dabbene. 


120. Hiister caffer, EricHs. 


Jahrb. 1831, p. 132. — Mars. Monogr. 1854, p. 188, tav. 6, fig. 10. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile. Boran Galla, sull’Auata, 
Maggio 1893. 

Abita la Cafreria, il Capo di Buona Speranza, e nelle colle- 
zioni del Museo Civico di Genova la specie è rappresentata da 
esemplari del paese degli Ottentoti, dei Bogos (Viag. Antinori 
e Beccari), dello Scioa (Viaggio Antinori), di Famaca, sul Nilo 
Azzurro (Carlo Piaggia), del Nilo Bianco (Eraldo Dabbene). 


121. Hister gagatinus, RercWe. 


Voy. Abyss. Ferr. Galin., p. 301, tav. 18, fig. 7. 
Mars. Mon. 1854, p. 202, tav. 6, fig. 23. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare solo. 
Abita 1’ Abissinia. 
122. Hister nomas, ERricHs. 


Jahr). 1834, p. 137. — Mars. Mon. 1854, p. 216, tav. 7, fig. 33; 1861, p. 520, tav. 6, fig. 11. 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile; Boran Galla, 
Auata, Maggio 1893. Parecchi esemplari. 
Abita il Capo di Buona Speranza, la Cafreria, l’ Abissinia. 


(305) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 65 


123. Hister pharaonis, Scumpr. 


Entom. Nachrieht. XV, 1889, p. 90. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, alla confluenza Ia, 15-16 Aprile 
1893. Raccolto in quantità. 

Abita l'alto Egitto. 

L'autore nel descrivere questa specie non ha avuto a sua. 
disposizione che due soli esemplari e mi comunica alcune sue 
osservazioni fatte sulla serie radunata dal cap. Bottego; osser- 
vazioni che riproduco qui traducendole testualmente. 

« I denti superiori delle tibie anteriori, che negli esemplari 
tipici, benchè piccoli, sono molto distinti, qualchevolta mancano, 
per cui le tibie appajono tridentate. Così pure scompaiono alle 
volte i punti obsoleti sugli angoli anteriori del protorace. Sul 
propigidio si trovano ordinariamente distinte fossette laterali ap- 
- piattite. » 


124 Hlister ue "E PayK. 


Mon. p. 19, tav. 2, fig. 4. — Mars. Mon. 1854, p. 225, tav. 7, fig. dl. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. Tre esemplari 
Abita la Nubia e la Guinea. 


125. Hiister coprophilus, RercÒÙe. 


Voy. Abyss. Ferr. Galin., p. 302, tav. 18, fig.8. — Mars. Mon. 1854, p. 226. tav. 7, f. 42 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Tre esemplari. 
Abita l’ Abissinia e la Cafreria. 

126. Hister torridus, Mars. 


Mon. 1854, p. 230; tav. 7, fig. 46. 


Arussi Galla, 23 Aprile 1893. Un esemplare. 
Abita il Senegal. 


66 R. GESTRO (306) 


127. Hister conformis, ErrcÒs. 


Jahrb. 1834, p. 153. — Mars. Monogr. 1854, p. 249, tav. 7, fig. 57. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. Varii esem- 
plari. 
Abita il Capo di Buona Speranza. 


128. Hister geminus, Errcss. 


Jahrb. 1834, p. 154. — Mars. Mon. 1854, p. 251, tav. 7, fig. 59. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, 
Maggio 1893. Alcuni esemplari. 
Abita il capo di Buona Speranza. 


SAPRINUS, ErrcHÒs. 


129, Saprinus rasselas, Mars. 


Mon. 1855, p. 379, tav. 16, fig. 21. 


Archeisa, Ottobre 1892; Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo- 
Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio; Boran Galla, Uelmal, 
Giugno 1893. Raccolto in gran numero d’ esemplari. 

Abita l’ Abissinia; il marchese Antinori infatti lo raccoglieva 
nel 1871 nella valle dell’ Anseba, territorio dei Bogos. Carlo 
Piaggia ne inviò al Museo Civico varii esemplari di Famaca, sul 
Nilo Azzurro, raccolti nel Maggio 1879. 


130. Saprinus bicolor, Far. 
Hister bicolor, Fabr. Syst. El. I, p. 86. 
Saprinus bicolor, Mars. Mon. 1855, p. 439, tav. 17, fig. 66. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile; Boran Galla, 
Auata, maggio; Bardera, Agosto 1895. Raccolto in grande quan- 


(307) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 67 
tità di esemplari, che variano per avere gli elitri più o meno 
punteggiati. 

Abita il Capo di Buona Speranza, la Cafreria, I Arabia. 


131. Saprinus chalcites, iLLis. 


Hister chalcites, Illig. Mag. VI, p. 40. 
Saprinus chalcites, Mars. Mon. 1855, p. 415, tav. 18, fig. 71. 


Bardera, Agosto 1893. Alcuni esemplari. 

Questa specie sparsa nel bacino del Mediterraneo , fu raccolta 
frequentemente in Egitto, a Massaua, ad Assab, fra i Bogos e 
in varii altri luoghi dell’ Abissinia e nello Scioa da Beccari, An- 
tinori, Raffray e Ragazzi. 


Fam. NITIDULIDAE. 
CARPOPHILUS, STEPH. 


182. Carpophilus nitidus, Mourr. 
Mon. Nitid. p. 345. 


Boran Galla, medio Ganale, Giugno 1893. Un esemplare solo. 
Abita il Vecchio Calabar. 


133. Carpophilus obsoletus, EricÒs. 


Germ. Zeitschr. IV, p. 259. — Murr., Mon. Nitid. p. 368. 
Gerst. Decken’s Reis., 1873, p. 89. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. 

Murray indica come patria di questa specie le Indie orientali, 
Ceylan, il Siam, le Filippine, e Aden. Da (Gerstiicker (loc. cit.) 
è segnata di Mombas (1). 


(') Il Carpophilus obsoletus, Erichs., che non era ancora registrato fra le specie 
europee, fu raccolto da me nel Sarrabus, in Sardegna. 


(68 R. GESTRO (308) 
MELIGETHES, SrePH. 


154. Meligethes substrigosus, Er. 


Nat. Ins. Deutschl. III, p. 178. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare. 


1559. Meligethes, sp. 


Un solo esemplare indeterminabile, raccolto nello stesso luogo 
del precedente. 
LORDITES, Ericus. 


136. Lordites claudus, Gersr. 


Decken’s Reis. 1873, p. 91. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un solo esemplare. 


Fam. COLYDIDAE. 
COLOBICUS, Larg. 


137. Colobicus ampliatus, Fanx. 


Le Naturaliste, II, 1882, p. 68. — Ann. Soc. Ent. Franc. 6.° Sér. III, 1883, p. 91. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile. Tre esemplari. 
La specie fu descritta sopra esemplari d’ Abissinia. 


Fam. MYCETOPHAGIDAKE. 
TYPHAEA, Srepu. 

138. Typhaea fumata, Linvi. 
Syst. Nat. I, 2, p. 564. 


Boran Galla, Auata, Maggio, 1893. 


(309) COLEORIERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 69 


Fam. DERMESTIDAE. 
DERMESTES, Linn. 


139. Dermestes vulpinus, Fagr. 


Questa specie cosmopolita fu raccolta dal capitano Bottego in 
quasi tutti i luoghi da lui visitati. 


Fam. SCARABAEIDAE. 
Subfam. COPRINI. 


SCARABAEUS, Linn. 
140. Searabaeus purpurascens, GeRrsr. 


Ateuchus aegyptiorum, Latr. Var. purpurascens, Gerst. Arch. f. 
Naturg. XXXVII, p. 49. — Decken°s Reis. 1873, p. 121. 

Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. 

Questa specie, che fu descritta come varietà dell'A. aegyptiorumn, 
sopra esemplari provenienti da Mombas, non fu finora, per 
quanto mi consta, trovata nel paese dei Somali, mentre fu ab- 
bondantemente raccolta nello Scioa dal M.8* O. Antinori. Essa 
è rappresentata nelle collezioni del Bottego da molti esemplari 
e quelli cuprei uguagliano in numero quelli di colore verde. 


Jil. Searabaeus politifrons, Farm. 


Ann. Soc. Ent. France, 6.° Sér., VII, 1887, p. 105. — Ann. Soc. 
Ent. Belg. XXXVII, 1893. 


Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. 
Questa piccola specie di Scarabaeus fu scoperta nei Somali dal 
Revoil e raccolta anche nello Scioa dal Dott. V. Ragazzi. 
(©) 


142. Searabaeus, sp. 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un solo esemplare. 


70 R. GESTRO % (310) 


SISYPHUS, Larr. 


143. Sisyphus infuscatus, Ku. 


Monatsb. Berl. Acad. 1855, p. 651. — Peters Reise, 1862, p. 217. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, 
Maggio; Uelmal, Giugno 1893. Varii esemplari. 
Abita il Mozambico. 


144. Sisyphus setiger, Roru. 


Wiegm. Arch. 1851, I, p. 124. 

Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, 
Maggio; Boran Galla, medio Ganale, Giugno 1893. Varii esem- 
plari. 

Abita 1’ Abissinia. 

145. Sisyphus Goryi, Har. 
Berl. Ent. Zeit. 1859, p. 224. 


Bardera, 24 Agosto 1893. Due esemplari. 
Abita il Senegal, la Guinea, il Capo di Buona Speranza. 


146. Sisyphus nodifer, Gersr. 


Archiv. f. Naturg. XXXVII Jahrg. 1 Bd. p. 49 — Decken's Reis. 1873, 
p. 126, tav. VII, fig. 7. — Fairm. Ann. Soc. Ent. France, 6.* Sér., VII, 1887, p. 108. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Uelmal, 
Giugno; Bardera, Agosto 1893. 
Abita Zanzibar. 
GYMNOPLEURUS, ILL. 
147. Gymnopleurus aeneipes, Farm. 
Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893, p. 147. 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Alcuni esemplari. 
Raccolto dal D.re Keller sull’ Uebi.. 


(311) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 71 


148. Gymnopleurus, sp. 


Boran Galla, sull’Auata, Maggio 1893. 


149 Gymnopleurus azureus, Fasr. 


Ateuchus azureus, Fabr. Syst. Eleut. I, p. 57. 
Gymnopleurus azureus, Reiche, Voy. Abyss. Ferr. Galin. 1850, p. 304. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893; raccolto in 
grande quantità. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Due esemplari. 
Abita la Guinea e l'Abissinia. 


150. Gymnopleurus indigaceus, REICcHE. 


Voy. Abyss. Ferr. Galin. p. 306, tav. 18, fig. 9. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Varii esemplari. 


151. Gymnopleurus, sp. 


Boran Galla, sull'Auata, Maggio 1893. 


ANACHALCOS, Hope. 


152. Anachalcos cupreus, Farr. 


Scarabaeus cupreus, Fabr. Syst. Ent. p. 29. 

Chalconotus cupreus, Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893. 

Alcuni esemplari raccolti in Giugno 1893, nei Boran Galla, 
medio Ganale. 

Questa specie fu pure raccolta nei Somali, a Banan-Abdallah, 
dal D.r Keller, che accompagnava il Principe Ruspoli nel suo 
primo viaggio in quelle regioni. 

Dei Somali e regioni affini si conoscono altre tre specie di 
di Anachaleos, VA. obseurus, Lansh. (1), VA. Revoilii, Fairm. (2) 


(') Miss. Révoil — Coléoptéères, 1882, p. 15. 
(?) Ann. Soc. Ent. Belg. XXVIII, 1884. Compt. rend. p. LXXIII. — Ann. Soc. Ent. 
Franc. 6.* Sér. VII, 1887, p. 107. 


72 R. GESTRO (312) 


scoperti dal Révoil e l’A. procerus, Gerst. (1) del viaggio di 
von der Decken. 


CATHARSIUS, Hope. 


153. Catharsius Pithecius, Fasr. 


Scarabaeus Pithecius, Fabr. Syst. Ent. I, p. 21. 
Catharsius Pithecius, Harold , Coleopt. Hefte, VIII, p. 9. 
Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Una femmina. 
Specie dell’ Egitto, della Nubia e dell’Abissinia. 


ONITIS, Fagr. é 


154. Onitis anomalus, n. sp. 


7. Depressus, niger, nitidus, elytris migro-piceiss capite antice 
tenue et crebre punetato-subruguloso, postice sparsim punctulato, 
carina clypei brevi, fronte medio tuberculo parvo et carina inter- 
rupla instructo; prothorace parum convexo, nitidissimo, obsoletissime 
punctulato, lateribus crenulatis ; seutello triangulari; elytris pro- 
thorace anqustioribus postice attenuatis, subdepressis, obsolete striatis, 
interstitiis basi elevatis, tenue oblique plicatis, quinto subconvero 
mitidiore; pygidio alutaceo, levissime asperulato 3 prosterno post 
coras fortiter produceto; femoribus anticis margine antico ad apicem 
dentibus duobus acuminatis tenuibus armatis, tibiis elongatis, apice 
incurvatis el inflexis, subtus basi carinato-denticulatis, prope apicem 
dente valido oblique truncato, deorsum directo instructis, mucrone 
inflexo acuminato; femoribus intermediis apice in laminam dilatatis, 
posticis margine posteriore dentibus duobus acuminatis armato. 
Long. 16 mill. i 

Il capo è nero, lucente, col clipeo leggermente smarginato; 
la carena clipeale è piuttosto breve e più vicina alla carena fron- 
tale che al margine anteriore; quest’ ultima nel mezzo è inter- 
rotta e nel punto dell’ interruzione trovasi un piccolo tubercolo. 


(1) Decken°s Reis. p. 1:7, tav. VII, fig. 3 e 3a. 


(313) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 73 


Il clipeo è densamente punteggiato quasi ruguloso; i punti in 
addietro si fanno invece molto sparsi. 

Il protorace è nero, più lucente del 
resto del corpo, largo, quasi di un terzo 
più largo che lungo, poco convesso, 
coi lati arrotondati e i margini laterali 
crenulati, la base quasi dritta, gli an- 
goli posteriori brevemente ed obliqua- 
mente troncati e leggermente sinuati. 
le fossette laterali del dorso profonde e 


le due basali avvicinate e parallele; la 
sua superficie è punteggiata, ma la 


Onitis anomalus, n. sp. 


punteggiatura è soltanto visibile  col- 
l’aiuto della lente. Lo scudetto è abbastanza sviluppato e di 
forma triangolare. 

Gli elitri sono nero-picei ; piuttosto depressi, più lunghi appena 
un terzo che il protorace, alla base più stretti di esso, e poi poco 
e gradatamente ristretti verso l'apice; le loro strie sono poco mar- 
cate; il quinto interstizio è leggermente elevato e più lucente 
del resto della superficie; gli altri sono alquanto elevati alla 
base e obliquamente pieghettati. 

La superficie inferiore è nera, lucente ; il prosterno presenta 
un'apofisi molto robusta rivolta in alto e ottusa all'apice. Il meso- 
sterno e la base del metasterno sono granulosi. I femori del primo 
paio hanno il margine anteriore hicarenato e su ciascuna delle ca- 
rene esiste un piccolo dente acuto; il dente della carena inferiore 
è molto vicino all'apice, l’altro ne è un po’ più discosto. Le tibie 
anteriori sono lunghe, in- 
curvate e rivolte legger- 
mente in basso all'apice; 
al disotto, presso la hase 


presentano una leggera ca- 


rena denticolata, e in vi- 
cinanza dell’ apice un dente 


Onitis anomalus, n. sp 


Piede posteriore. robusto, subquadrangolare, 


obliquamente troncato e ri- 


- 


7h R. GESTRO (314) 


volto perpendicolarmente all’ ingiù. I femori intermedii si dila- 
tano all'apice in una specie di lamina a margine arrotondato ; 
le tibie esternamente sono poco smarginate, i tarsi di lun- 
ghezza normale. I femori posteriori sono armati in addietro di 
due denti, uno mediano l’altro apicale; quest’ultimo è assai più 
lungo dell’altro, acuminato e ricurvo leggermente in alto. 

Questa forma nel suo aspetto generale si scosta molto dagli 
altri Onitidi ed è molto aberrante pel suo corpo depresso, di 
poco spessore e cogli elitri più angustati all’ apice. Per il suo 
scudetto abbastanza sviluppato si avvicinerebbe piuttosto al ge- 
nere Cheîronitis, Lansh. (1). 

Non se ne conosce che il maschio, che fu raccolto fra il Ga- 
nale e l’ Auata il 24 aprile 1893. 


155. Onitis fulgidus, Krue. 


Onitis fulgidus, Klug, Monatsb., Berl. Ac. 1855, p. 652. 
Onitis Klugi, Harold, Berl. Zeit. 1859, p. 224. 
Onitis cupreus, Harold, Coleopt. Hefte, VIII, p. 10 (9). 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, 
Maggio 1893. Tre esemplari. 

Finora per quanto mi consta, questa specie fu raccolta al 
Mozambico e una femmina fu presa a Cheren nei Bogos dal 
Dott. Beccari, nel 1870. 


156. Onitis, sp. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. 


157. Onitis sphinx, Far. 


Scarabaeus sphinx, Fabr. Syst. Ent., 1772, p. 14. 
Onitis sphinx, Harold, Coleopt. Hefte, VIII, 1871, p. 10. — Lansb. Ann. Soc. 
Ent. Belg., XVIII, 1875, p. 88. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, alla confluenza Ija, 15 Aprile 
1893. Di questa specie, a larga distribuzione geografica, il cap. 
3ottego ha raccolto sei maschi e tre femmine. 


(!) Monographie des Onitides (Ann. Soc. Ent. Belg. XVII, 1875, p. 19). 


(315 COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 7Ò 


158. Onitis abyssinicus, ReEIcGÙe. 


Onitis abyssinicus, Reiche, Voy. Abyss. Ferr. Gal. p. 333, t. 20, fig. 3. 

Onitis Lycophron, Klug, Monatsb. Berl. Ac. 1855, p. 651; Peters Reis., 
p. 222, tav. 12, fig. 14. 

Onitis abyssinicus, Harold, Coleopt. Hefte, VIII, 1871, p. 11. — Lansb. Ann. 
Soc. Ent. Belg., XVIII, 1875, p. 81. 

Arussi Galla, Ganale Guddà, alla confiuenza Ija, 15 Aprile 
1893. Molti esemplari, fra i quali i maschi sono di un terzo 
superiori in numero alle femmine. Le dimensioni oscillano fra 
14 e 19 millimetri. 

Specie del Mozambico e dell’ Abissinia. Il Dott. Beccari la 
raccolse nel 1870 a Cheren, fra i Bogos. 


159. Onitis, sp. 
Arussi Galla, Ganale Guddà, alla confluenza Ia, Aprile 1893. 


ONTHOPHAGUS, Larr. 


160. Onthophagus Bottegi, n. sp. 


A. Viridi-cyaneus splendens; capite viridi-aureo, pilis pallidis 
tecto, antice sat crebre punetato, tenue transversim carinulato, ver- 
tice cornu longissimo retrorsum incurvo, basi depresso, armato; 
prothorace viridi metallico, antice viridi-aureo splendentissimo, 
dorso medio viridi obscuro; valde convero, antice late et profunde 
excavato, excavattone utrinque carinula in dentem antrorsum oblique 
directum desinente limitata, margine supero medio dentibus duobus 
approximatis validis, parallelis conicis subcompressis, armata; dorso 
medio longitudinaliter sulcato, crebre punetato, parte excavata om- 
nino, lateribus fere, laevibus; margine basali in lobum latum pro- 
ducto; elytris viridi-cyaneis, sutura obscure viridi, fortiter striatis, 
interstittis sat converis tenue et crebre punetulatis; pygidio crebre 
punctulato; subtus parce punetatus, pilis pallidis hirtus, tarsis piceis, 
libiis anticis obseuris, extus quadridentatis. 


Long. 15 mill. 


76 R. GESTRO (316) 

Il capo è di un bel verde aureo, irto di peli giallicci, con 
punteggiatura abbastanza fitta in avanti; sul vertice è armato 
di un corno molto lungo, dilatato 
e depresso alla base, diretto al- 
quanto obliquamente in alto e in 
addietro e incurvato in addietro 
al suo apice, in modo da trovarsi 
nel mezzo ai due denti del proto- 


race; questo corno alla base ha 

Onthonhagus Botegh ni sp. lo stesso colore del capo, nel resto 

è di un cianeo scuro. Alla base 

del corno si osserva una tenue e breve carena trasversale leg- 
germente angolosa nel mezzo. 

Il protorace è molto convesso; in avanti è profondamente e 
largamente escavato; la parte escavata è limitata: lateral 
mente da una lieve carena che finisce in avanti in un dente 
leggermente rivolto in alto; superiormente da due robusti 
denti avvicinati, paralleli, abbastanza lunghi, a forma di un 
cono compresso e rivolti obliquamente in avanti ed in alto. Il 
colore della parte escavata è un verde aureo molto splendente, 
quello del dorso è un verde metallico, più cupo nel mezzo e 
sui due denti. Il dorso è longitudinalmente solcato e la sua su- 
perficie è scolpita di punti piccoli e molto fitti; i lati sono quasi 
lisci e soltanto in qualche tratto parcamente punteggiati; la parte 
escavata è totalmente liscia. Il margine basale sporge nel mezzo 
in un lobo corto e largo, scolpito di alcuni piccoli punti. 

Gli elitri sono di un verde cianeo colla sutura verde; le loro 
strie sono profonde, gli interstizii alquanto convessi e con punti 
fini e fittissimi. Anche la punteggiatura del pigidio è fitta e 
sottile. 

Il corpo inferiormente è verde, coll’addome e i lati del petto 
più scuri, irto di peli giallicci, poco punteggiato e col metasterno 
liscio nel mezzo e convesso. Le tibie anteriori sono quadridentate 
sul loro margine esterno. 

Questa splendida specie appartiene al gruppo dell’ Onhophagus 
Brucei, Reiche, d’Abissinia. Il capitano Bottego, suo scopritore, 


(317) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 77 


in onore del quale essa è nominata, non ne ha raccolto che un 
solo maschio fra i Boran Galla sull’Auata, in Maggio 18953. 


161. Onthophagus boranus, n. sp. 


Obscure cyaneo-virescens, capite depresso, crebre punctato-rugoso, 
antennis rufescentibus, clava obscura, prothorace confertim granu- 
lato, medio longitudinaliter depresso, elytris crebre ac tenuius gra- 
nulatis, interstitiis alternis angustioribus, minus dense granulatis. 

Long. 11-14 millim. 

Mas: elypeo parcius punctato-rugoso, fronte sparsim punetulata, 
prothorace converiore, antice magis declivi, dorso latius depresso, 
costis duabus longitudinalibus, brevibus laevibus antrorsum divergen- 
libus et in dente desinentibus, antice carina media abbreviata. 

Femina: capite magis punctato-rugoso, fronte carina media 
transversa arcuata; prothorace medio longitudinaliter depresso , 
dorso costis duabus laevibus subarcuatis antrorsum convergentibus 
et apicem conjunctim attingentibus, costula media apicali obsoleta. 

O. bicalloso, Klug a/firis. 

Questa forma interessante di Onthophagus, che si avvicina al 
bicallosus di Klug, si distingue per un colore cianeo scuro con 
tendenza al verdastro. Al disotto è molto più lucente che nelle 
parti superiori. 

Il maschio ha il capo molto depresso, col clipeo molto arro- 
tondato e leggermente sinuato nel mezzo; puntato-rugoso solo 
lungo il margine del clipeo e con pochi e sparsi punti sul resto 
della superficie. 

Il protorace ha il margine anteriore profondamente bisinuato : 
il dorso è molto convesso, depresso nel mezzo e in avanti molto 
declive. Il tratto mediano depresso è limitato da due coste liscie poco 
marcate, le quali si fanno più sporgenti dall’indietro in avanti 
e giunte nel punto ove il protorace si fa declive, terminano in 
un dente. Nel mezzo della porzione declive si osserva una leg- 
gera carena longitudinale mediana, che partendo dal margine 
anteriore, ove è pochissimo accennata, finisee ad un livello un 


gle LAU 


“E 


78 R. GESTRO (318) 


poco più basso dei denti formati dalle due coste. Si potrebbe 
dire che questi denti e l'estremità superiore di questa carena 
mediana formano come tre angoli di un triangolo equilatero. 
La porzione declive del protorace è leggermente infossata ai 
lati; le granulazioni della superficie sono più leggere su questa 
parte e nel tratto depresso che sta fra le due coste. 

Nella femmina osserviamo che il capo è più fortemente pun- 
tato-rugoso e che questa scultura si estende a tutta la sua su- 
perficie; inoltre esiste una carena frontale trasversale, legger- 
mente inarcata. 

Il protorace è meno convesso e meno declive in avanti; è 
depresso longitudinalmente nel mezzo e presenta pure due coste ; 
ma queste lo percorrono in quasi tutta la sua estensione; esse 
partono quasi dal margine basale e vanno a raggiungere l’ apice; 
sono più sporgenti, leggermente inarcate, più avvicinate fra loro 
e mentre nel maschio divergono leggermente e s’ arrestano bru- 
scamente in avanti, nella femmina le vediamo convergere e pro- 
lungarsi fino a congiungersi. Nel mezzo del margine anteriore 
ove esse si uniscono, esiste una piccola costa, brevissima e poco 
sporgente. Le due coste longitudinali sono liscie e lo spazio de- 
presso che comprendono è fittamente granuloso come il resto 
della superficie. 

Gli elitri tanto nel maschio come nella femmina sono densa- 
mente granulosi; ma i granuli sono più minuti di quelli del 
protorace. Gli interstizii alterni sono un poco più stretti e colla 
granulazione alquanto meno fitta; però non sono elevati. 

Alcuni esemplari di questa specie, fra i quali un solo maschio, 
furono raccolti sull’ Auata, fra i Boran Galla, nel mese di 
Maggio 1893. 


162. Onthophagus Sidama, n. sp. 


Obscure aeneus, parum nitidus, dense fulvo-piloso, elytris macula 
lata humerali interdum interrupta, duabusque apicalibus minoribus 
ferrugineis; clypeo rotundato, tenue marginato, apice modice sinuato, 


capite crebre granulato, medio carinula obsoleta transversa, arcuata, 


(319) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 79 


postice tuberculis duobus transversis parvis approximatis;  protho- 
race confertim granulato; elytris longitudinaliter striatis, interstitiis 
planis, bi- vel triseriatim irregulariter granulatis. 

Long. 7 */, millim. 

Questa specie deve riporsi in vicinanza dell’ 0. sansibarieus , 
Har. (*), al quale somiglia. 

È di un colore bronzato scuro quasi nero, pochissimo lucente 
e irta di peli fulvi, abbastanza lunghi e fitti. 

Il capo è coperto di granuli grossi e fitti; nel mezzo presenta 
una carena molto tenue e poco appariscente, trasversale, legger- 
mente arcuata ed estesa quasi da un occhio all’ altro e in addietro 
due tubercoletti trasversi, anche essi poco marcati e quasi a 
contatto l’uno coll’altro. Il clipeo è marginato, più largamente 
nel mezzo, ove il margine si ripiega leggermente in alto ed è 
mediocremente sinuato. Le antenne sono rossastre scure, colla 
clava nera. 

Il protorace è convesso, scolpito di granuli densi, che si fanno 
più piccoli e più radi in corrispondenza degli angoli posteriori. 

Gli elitri sono percorsi da strie longitudinali regolari, lucenti, 
che appaiono coi margini quasi rilevati; gli intervalli fra queste 
strie sono piani, alutacei e scolpiti di granuli irregolarmente 
disposti in serie duplice o triplice. Ciascuno ha una larga mac- 
chia omerale e due più piccole apicali, una all'angolo suturale 
l’altra all’ angolo esterno; queste macchie sono ferruginee. In 
uno dei due esemplari da me esaminati la macchia omerale 
presenta nel suo mezzo una macchia puntiforme nera, nell'altro 
è divisa in due. 

Il corpo, al disotto è più lucente e con peli più lunghi e più 
sparsi; i piedi hanno i tarsi nero-picei e i quattro denti delle 
tibie anteriori molto robusti. 

Ganale Guddà alla confluenza Ija, e Arussi Cormoso, in 
Aprile 1893. 


(') Monatsb. Kònigl. preuss. Akad. Wissensch. Berlin, 1878, p. 211. 


AA 


SÙ) R. GESTRO (320) 


163. Onthophagus venustulus, Errcrs. 


Wiegm. Arch. 1843, I, p. 233. 


Boran Galla, Auata, Maggio; Boran Galla, medio Ganale, 
Giugno; Bardera, Agosto 1893. Raccolto in grande quantità. 

Questa specie dall’ Egitto si estende fino all’ Africa australe; 
essa fu pure trovata al Senegal e Beccari e Raffray l’ hanno 
raccolta in Abissinia. 


164. Onthophagus ganalensis, n. sp. 


Fusco-aeneus, parum mitidus, flavo pilosulus, clypeo reflexo- 
marginato, apice bidentato; antennis rufescentibus, clava infuscata; 
prothorace granulato; elytris humeris et margine apicali ferrugineo 
maculatis. 

Long. 4-5 millim. 

Mas: vertice laminato, bicornis, cornibus incurvis. 

Fem.: fronte transversim bicarinata. 

O. venustulo, Erichs. prorimus, sed colore, armatura ca- 
pitis (1) coeterisque abunde diserepans. 

Questa specie deve porsi in vicinanza della precedente, la quale 
ha una colorazione ben diversa e consistente in un fondo giallo- 
testaceo con macchie nere, o nero-bronzate, tanto sul protorace 
come sugli elitri; mentre nella ganalensis il corpo è d’un bron- 
zato oscuro e soltanto sugli omeri e sul margine apicale degli 
elitri si osserva una tinta ferruginea. La scultura è analoga a 
quella del verustulus, ma più marcata tanto sugli elitri che sul 
protorace, il quale ha i suoi granuli assai più forti. 

Una differenza importantissima fra le due specie la troviamo 
nell’armatura cefalica del maschio. Il capo del maschio nel gana- 
lensis presenta punti grossi, ma poco fitti, sui lati ed è quasi liscio 
nel mezzo; il clipeo è marginato e il margine si ripiega in alto nel 
mezzo, ove è profondamente inciso in modo da formare due specie 
di denti ottusi. Nel mezzo del capo si ha una leggerissima ca- 
rena trasversale un poco arcuata; il vertice si estende in una 


(321) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 81 


lamina che nel mezzo porta una brevissima carena trasversale 
e per ciascun lato un corno robusto, eretto e leggermente in- 
curvo all’interno. Le due corna, paragonate a quelle del venu- 
stulus, oltre all’ essere incurvate, sono meno avvicinate e alquanto 
divergenti, mentre in quest’ ultimo sono diritte e parallele, come 
sì può facilmente rilevare dall'esame delle due figure. 


Onthophagus venustulus, ERIcHS Onthophagus ganalensis, n. sp. 


Nella femmina il capo è quasi uguale nelle due specie; ho 
osservato soltanto che la scultura nella nuova specie è più 
marcata e che la carena trasversa che sta nel mezzo è un poco 
meno arcuata di quella del verustulus. 

Un discreto numero d’esemplari di questo Onthophagus fu 
raccolto sul Ganale Guddà in Aprile, pochi provengono da Bar- 
dera, Agosto 1893. 


165. Onthophagus vinetus, EricÒs. 


Onthophagus vinetus, Erichs. Archiv. f. Naturg. IX, I, 1843, p. 234. — 
Bohem. Ins, Caffr. II, p. 298. — Gerstaeck. Decken's Reis. 1873, p. 133. 


Fu raccolto in grande quantità fra i Boran e fra gli Arussi. 
E una specie molto sparsa sul continente africano. 


82 R. GESTRO (322) 


166. Onthophagus pieticollis, Gersr. 


Onthophagus picticollis, Gerstaeck., Archiv. f. Naturg. XXXIII, I, 1866, 
p. 51, n. 161. — Decken's Reis. 1873, p. 133, tav. VII, fig. 8. 


Parecchi esemplari raccolti sul Ganale Guddà, alla confluenza 
Ija, in Aprile 1893. 
È una delle specie scoperte dalla spedizione di Von der Decken. 


167. Onthophagus interstitialis, Fimrarus. 


Onthophagus interstitialis, Fàhraeus, Bohem. Insect. Caffr. II, p. 282. 


Due esemplari del Ganale Guddà, raccolti in Aprile 1893. 
Abita Natal e Raffray lo ha riportato dall’Abissinia. 


168. Onthophagus rugulipennis, Farm. 


Ann. Soc. Ent. France, 6.0 Série, VII, 1887, p. 114. 


3ardera, Agosto 1893. Varii esemplari. 
Questa graziosa specie fu scoperta dal Revoil sull’ Uebi. 


169. Onthophagus nigricornis, Fargw. 


Ann. Soc. Ent. France, 6.° Série, VII, 1887, p. 112. 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un solo maschio. 
Abita Tabora. 


170. Onthophagus tuberculicollis, Casn. 


Hist. nat. II, 1840, p. 84. — Harold, Coleopt. Hette, II, 1867, p. 40. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Molti esemplari. 

Ho confrontato gli esemplari della collezione Bottego con un 
esemplare raccolto dal Raffray in Abissinia e determinato dal 
compianto Barone Von Harold. 

Trovasi anche al Capo di Buona Speranza e al Senegal. 


(323) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 83 


171. Onthophagus harpax, Fasr. 


Syst. El. I, p. 32. — Harold, Coleopt. Hefte, II, 1867, p. 39. 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Pochi esemplari. 
Si estende alla costa occidentale. 


172. Onthophagus gracilicornis, Rarrr. 
Rev. Mag. Zool. 3.8 Sér. V, 1877, p. 316, tav. 1, fig. 3. 


Tre esemplari raccolti sul Ganale Guddà, alla confluenza Ija, 
in Aprile 1893. 
La specie fu scoperta dal Raffray in Adua. 


173. Onthophagus aeruginosus, Rot. 


Wiegm. Arch. 1851, I, p. 124. 


Cormoso, Aprile 1893. Un esemplare. 
La specie, descritta sopra esemplari del Tigrè, fu ritrovata a 
Zanzibar dal Raffray. 


174. Onthophagus ditissimus, Farm. 


Ann. Soc. Ent. Belg. XXVIII, 1884, Comptes Rend. p. CXXII. 
Ann. Soc. Ent. France, 6.2 Série, VII, 1887, p. 110. 

Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Pochi esemplari. 

Questa specie è fondata sopra esemplari raccolti dal Révoil a 
Mogadiscio. È uno dei più splendidi rappresentanti del genere 
ed interessante come esempio di mimismo fra gli Onthophagus 
ed i Gymnopleurus; infatti la macchia chiara postumerale simula 
benissimo la profonda smarginatura degli elitri caratteristica dei 
Gymmnopleurus. Lo stesso sì riscontra anche nell’O. fimbriatus Klug, 
che ha stretta attinità col diissimus Fairm. 


La collezione del capitano Bottego comprende ancora una 
dozzina di specie del genere Onthophagus, che sono rimaste 
indeterminate. _ 


84 R. GESTRO (324) 


ONITICELLUS, Serv. 


175. Oniticellus planatus, Casr. 


Hist. nat. Coléopt. II, p. 91. — Gerst. Decken' s Reis. 1873, p. 138. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Due esemplari. 
Raccolto anche nello Scioa dal Marchese Antinori. 


176. Oniticellus egregius, KLva. 


Monatsb. Berl. Ac. 1855, p. 652. — Peters Reis. n. Mossamb., 1862, p. 225, t. 12, f. 15. 
Fairm. Ann. Soc. Ent. France, 6.° Sér., VII, 1887, p. 115. 
Di questa bella specie, trovata per la prima volta a Tette 
(Mozambico) e più tardi dal Révoil nell’ Uzagara, il cap. Bottego 
ha raccolto un esemplare a Bardera nel mese d’Agosto. 


177. Oniticellus intermedius, REIcue. 


Voy. Abyss. Ferr. Galin. p. 337, tav. 20, fig. 5 e 6. 
Harold, Coleopt. Hefte, VIII, 187], p. 16. 
3ardera, Agosto 1893. Due maschi e una femmina. 
Trovasi non solo in Somalia e in Abissinia, ma anche nel- 
l'Africa australe. 


178. Oniticellus spinipes, RorH. 


Oniticellus spinipes, Roth, Wiegm. Archiv, 1851, I, p. 128. — Harold, 
Coleopt. Hefte, VIII, 1871, p. 16. 

Oniticellus humilis, Gerst. Decken's Reis. 1873, p. 138. 

Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, 
Maggio 1893. Raccolto in numerosissimi esemplari, molti dei 
quali presi, insieme all’ O. méZtaris, alla confluenza Ija. 

Abita l’Abissinia e Zanzibar. 


(325) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 85 


179. Oniticellus militaris, Casr. 


Hist. nat. Coléopt. II, p. 91. — Harold, Coleopt. Hefte, VIII, 1871, p. 16. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Molti esemplari, 
raccolti per la maggior parte alla confluenza Ija, fra il 15 e 
il 16 Aprile. 

Abita l’Abissinia, Natal e il Capo di Buona Speranza. 


DREPANOCERUS, Kirsy. 


180. Drepanocerus abyssinicus, Rortu. 


Wiegm. Arch. 1851, I, p. 128. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, alla confluenza Ija, 15 Aprile 1893. 
Due esemplari. 


APHODIUS, ILL. 


181. Aphodius pulcherrimus, RercuÙe. 


Voy. Abyss. Ferr. Galin. p. 345, tav. 21, fig. 2. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Maggio 1893. 
Parecchi esemplari. 

Gli individui della collezione Bottego hanno gli elitri per un 
poco più della metà apicale interamente neri; soltanto vi è una 
macchia gialla presso l’apice. Uno solo ha gli elitri completa- 
mente neri; in questo le due macchie che trovansi su ciascun 
lato del protorace sono più grandi che negli altri, e si fondono 
insieme, come nella figura del Reiche sopra citata. 


182. Aphodius thoracicus, Rot. 
Wiegm. Archiv, 1851, I, p. 131. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare. 
Questa specie fu presa in quantità nello Scioa dal Marchese 
Antinori. 


ISFTar) 0A 


86 R. GESTRO (326) 


183. Aphodius senegalensis, KLue. 


Erman. Reis. Atl. 1835, p. 34. 
Reiche, Voy. Ferr. Galin. Abyss. Atl. tav. 20, fig. 8. 
Arussi Galla, Aprile 1893. 
Due esemplari notevoli per la loro grande statura, raggiun- 
gendo il maggiore di essi millimetri 15 di lunghezza. 
Abita l’Abissinia, il Capo di Buona Speranza, la Guinea, il 
Vecchio Calabar e il Senegal. 


184. Aphodius massaicus, GeERsT. 


Jahrb. d. Hamburg. Wissensch. Anstalt. I, 1834, p. 49. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. Varii esemplari. 
Il confronto colla semplice diagnosi non mi permette di riferire 
con certezza i miei esemplari alla specie di Gerstiicker. 


185. Aphodius deplanatus, Ron. 


Wiegm. Archiv, 1854, I, p. 131. 
Aphodius opatroides, Klug, Monatsb. Berl. Ac. 1857 , p. 656: Peters Reis. 
1862, p. 246, tav. 14, fig. 12. 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Pochi esemplari. 
Abita il Tigrè, il Mozambico, il Senegal. 


186. Aphodius proditor, n. sp. 


Subovatus, depressus, lateribus deplanatus, marginatus, fulvus, 
opucus, albido pilosus, capite fere laevi, prothorace tenue punetulato, 
elytris medio nigro maculatis, profunde sulcatis, sulcis punctulatis, 
interstitiis 2, 4 et 6 angustioribus, elevatis et albido setulosis, pedibus 
gracilibus. 

Long. 5 - 51/, millim. 

Questa strana forma di Aphodius sì avvicina alla precedente 
pel suo corpo depresso; è però più piccola, di tinta più chiara 


pr A 


Z 


(327) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 87 


e più opaca; il capo presenta soltanto pochi e minuti punti sul 
vertice; il protorace ha punteggiatura più sottile e meno fitta. 

Gli elitri sono più profondamente solcati ed i solchi nel fondo 
presentano punti semplici e piccoli; gli interstizii pari 2, 4 e 6 
sono un poco più stretti degli altri, convessi e muniti di setole 
biancastre erette. Ciascun elitro presenta due piccole macchie 
nere poco spiccate, situate circa alla metà, una sul terzo, l’altra 
sul quinto intervallo e quest’ ultima un po’ più indietro dell’altra; 
più in addietro si osserva talvolta la traccia molto incerta di 
qualche altra macchia. 

Il corpo al disotto è finamente punteggiato. 

Arussi Galla, Ganale Guddà. Alcuni esemplari raccolti alla con- 
fluenza Ija fra il 14 e il 15 Aprile 1893. 

Nella lista dei Coleotteri raccolti nel Massai-Land dal Dottore 
G. A. Fischer (!) figura un Aphodius harpalinus, che sarebbe pure 
affine al deplanatus Roth.; ma i caratteri del capo « confertim 
granoso-punetato » , della superficie del protorace « intra marginem 
lateralem utrinque calloso-elevato », degli elitri coi solchi « catendto- 
punctatis, interstitàis planis, confertim rugoso-punctulatis » , escludono 
ogni dubbio che la mia specie possa riferirsi a quella di Gerstiicker. 


Oltre alle specie di Aphodius sopra enumerate, circa dodici 
rimangono ancora a determinarsi. 


RHYSSEMUS, Muts. 


187. Rhyssemus germanus, L. 


Syst. Nat. I, 2, p. 566. — Harold, Coleopt. Hefte, VIII, 1871, p. 26. 
Gerst. Jahrb. Hamburg., Wiss. Anst. I, 1884, p. 48. 
Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Due esemplari. 
Questa specie, che abita anche l’ Europa, fu raccolta nell’ Eri- 
trea dal Dott. Beccari e nel territorio dei Massai dal Dott. G. 
A. Fischer. 


(') Jahrbuch der Hamburgischen Wissenschaftlichen Anstalten I, 1884, p. 49. 


88 R. GESTRO (328) 


SYBAX, Bonem. 


188. Sybax impressicollis, Boutwm. 


Sybax impressicollis, Bohem. Ins. Caffr. II, p. 367, t. 1, f. D. 6. 

Hypoplatys helophoroides, Harold, Berl. Ent. Zeit. 1859, p. 221, t. 5, f. 3. 

L'unico esemplare di questo rimarchevole coprofago fu trovato 
nel Ganale Guddà, alla confluenza Ija, in Aprile 1895. 

Si conosceva del fiume Gariep (Cafreria) e del Fassoglu e 
Raffray lo raccolse in Abissinia nella regione fra Gundet e Adua 
fra i 1000 e i 2000 metri di altitudine. 


CHIRON, Mac Lray. 


189. Chiron puncticollis, Harotp. 


Berl. Ent. Zeit., 1862, p. 102. 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. 
Abita la Cafreria. 


ORPHNUS, Mac Leay. 


190. Orphnus galla, n. sp. 


I. Qvatus, castaneus, nitidus, capite cornu brevi erecto armato, 
prothorace medio profunde triangqulariter excavato, excavatione basim 
haud attingente, elytris irregulariter punetatis et obsolete striatis. 

Q. Capite inermi, prothorace haud exeavato, lateribus magis 
punctato. 

Long. 10!/, millim. 

Il corpo è ovale, di color castagno, lucente e superiormente 
glabro. Sulla superficie inferiore del corpo, sui piedi e sui mar- 
gini del capo e del protorace si osservano peli giallastri. 

2. Il capo, nell’ unico maschio che ho sott'occhio è liscio e 
porta nel mezzo un corno eretto, corto, conico e leggermente 
schiacciato dall’ avanti all'indietro. 


(329) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 89 

Il protorace è quasi del doppio più largo che lungo; la sua 
massima larghezza è un po’ avanti la base; anteriormente è 
più stretto e i lati sono arrotondati. Nel mezzo è lorigitudinal- 
mente escavato ; l’escavazione ha forma triangolare, è profonda, 
ma poco ampia e invece di raggiungere la base come si osserva 
in altre specie (per es. nel di/obus Klug) cessa poco dopo la metà. 
I margini di questa escavazione al disopra sono taglienti, pochis- 
simo elevati e troncati verticalmente in avanti; nell'interno essa 
è liscia come è liscio tutto il resto del protorace, salvo alcuni 
punti scarsi e sottili che si osservano sul lato esterno dei mar- 
gini dell’ escavazione. Lo scudetto ha forma di un triangolo a 
lati curvi ed è liscio. 

Gli elitri sono più di due volte la lunghezza del protorace, 
alla base larghi quanto esso, in addietro leggermente attenuati. 
‘Salvo la stria suturale ben marcata, le altre strie sono poco 
distinte e i punti sono irregolarmente distribuiti. I 

@. La femmina, oltre la mancanza del corno cefalico e del- 
l’ escavazione del protorace, si distingue anche perchè i lati di 
questo presentano punti molto più numerosi e più grossi di quelli 
del maschio. 

Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, 
Maggio 1893. 

Secondo il Fairmaire questa specie sarebbe aftine all’Orphnus 
senegalensis Cast. 


HYBOSORUS, Mac Leay. 
191. Hybosorus Iligeri, ReIcre. 


Ann. Soc. Ent. France, 1853, p.88.— Gerst.Jahrb. Hamburg. Wiss. Anst. I, 1884, p. 48. 
Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XII, 1892, p. 756. 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, 
Maggio 1893. Alcuni esemplari. 
Già raccolto nei Somali-Isa dal M.8 Antinori. 
Fairmaire descrive un MH. curtulus di Kipalapala, che somiglia 
all’ IMligeri (1). 


(!) Ann. Soc. Ent. France, 6.° Sér. VII, 1887, p. 115. 


90 R. GESTRO (330) 


PHAEOCHROUS, Casn. 


192. Phaeochrous Beccarii, Harotp. 


Coleopt. Hefte, VIII, 1871, p. 26. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, 
Maggio 1893. Numerosi esemplari. 

Gli esemplari che hanno servito alla descrizione provenivano 
da Sciotel e dal monte Zadamba nel territorio dei Bogos, ove fu- 
rono raccolti dal D.'* Beccari nel 1870. 


BOLBOCERAS, Kirsy. 


193. Bolboceras pilula, n. sp. 


Sub-hemisphaericum, rufo-ferrugineum mitidums capite parce 
punctato, medio fere laevi, inter oculos carina brevi transversa, 
clypeo subruguloso, a fronte carina transversa disjunceto ; prothorace 
parce punetato ; scutello tenue punctulato ; elytris fortiter punctato- 
striatis, interstitiis convexis laevibuss subtus cum pedibus fulvo- 
pilosum. 

Long. 7 +/, mill. 

Questa specie è piccola, molto accorciata, quasi emisferica. 
È lucente e di un colore rosso-ferrugineo. Il capo è poco pun- 
teggiato; la punteggiatura è un poco più fitta presso gli occhi, 
quasi mancante nel mezzo fra gli occhi, ove esiste una carena 
breve trasversale. Al disotto di questa carena è leggermente 
incavato per rialzarsi un poco in un'altra carena leggermente 
inarcata, che separa la fronte dal clipeo. Questo è leggermente 
ruguloso. 

Il protorace presenta pochi punti, sparsi irregolarmente. Lo 
scudetto ha punti sottili abbastanza fitti. 

Gli elitri hanno strie punteggiate profonde e gli intervalli 
fra di esse sono notevolmente convessi. 

La superficie inferiore del corpo ed i piedi sono rivestiti di 
lunghi peli fulvi. Le tibie anteriori presentano otto denti, dei 


pe 


(331) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 94 
quali i tre apicali sono più robusti e gli altri vanno decre- 
scendo gradatamente. 

Questa specie è molto vicina al cyclotdum, Fairm. (*), del quale 
ho il tipo sott'occhio; però se ne distingue molto facilmente per 
il capo diversamente conformato e scolpito, per il protorace non 
impresso in avanti, nè longitudinalmente solcato, per lo scudetto 
punteggiato e per gli interstizii degli elitri più convessi. Dai carat- 
teri ora enunciati è pure esclusa la possibilità di confondere questa 
specie col serega/ense, Cast. 

L'unico esemplare sul quale ho redatto la mia descrizione 
proviene dall’Auata, territorio dei Boran Galla, e fu raccolto nel 
Maggio 1893. 

Kolbe ha descritto nel 1894 (2) una dozzina di specie nuove 
di Bolboceras tutte africane e specialmente dei possedimenti ger- 
manici. 


TROX, Fagr. 
194. Trox squalidus, OLIv. 
Entom., I, 4, p. 12, tav. 2, fig. 12. 
Harold, Coleopt. Hefte, VIII, 1871, p. 28: IX, 1872, p. 107. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, 
Maggio 1893. Raccolto in buon numero d’ esemplari. 

Fu anche trovato nei Somali-Isa dal M.° Antinori, insieme al 
T. desertorum, Harold. 


195. Trox denticulatus, OtLv. 


Entom., I, 4, p. 13, tav. 2, fig. 14, a-&. — Harold, Coleopt. Hefte, IX, 1872, p. 70. 


Ogaden: dai pozzi di Laffarugh ai pozzi di Aberiò, Settem- 
bre 1892; Archeisa, Ottobre 1892; Arussi Galla, Ganale Guddà, 
Aprile 1893; Bardera, Agosto 1893. Varii esemplari. 

Fu anche raccolto nello Scioa dal M.8 Antinori. 


(1) Ann. Soc. Ent. Belg. XXXV, 1891. Compt. rend. p. CCLXXXV. 
(?) Stettin. entom. Zeit. 1894, p. 166 e seg. 


do) 
No 


R. GESTRO (332) 


Subfam. MELOLONTHINI. 
SERICA, Mac Lreay. 
196. Serica gallana, BreNskE. 
Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 217. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. 


HOMALOPLIA, StePH. 
197. Homaloplia flava, BrENSsKE. 
Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 217. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. 


EMPECAMENTA, BrENskE. 


Ann. Mus, Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 218. 


1983. Empecamenta pilifera, BrENSKE. 
Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 218. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. 


ARCHOCAMENTA, BreENSsKE. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 218. 


199. Archocamenta flava, BreNsKE. 
Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 218. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. 


PACHYCAMENTA, Brenske. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 219. 


200. Pachycamenta Gestroi, BreNske. 
Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 220. 


Boran Galla, Maggio 1893. 


(333) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 93 


PEGYLIS, ErrcHs. 


201. Pegylis Gestroi, BrENsKE. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 221. 


Boran Galla, Maggio 1893. : 


202. Pegylis vestita, BRENSKE. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 222. 


Boran Galla, Maggio 1893. 

Il Kolbe.ha pubblicato nel 1894 (!) due nuove specie del 
genere Pegylis, la rufolineata del lago Victoria e la Neumanni 
dei dintorni di Tanga (Africa orientale germanica). 


SCHIZONYCHA, BcancH. 
203. Schizonycha squamulata, BRENSKE. 

Ann. Mus. Civ. Genova, 2.4 Serie, XV, 1895, p. 223. 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. 

204. Sechizonycha, n. sp.? BRENSKE. 

Ann. Mus. Civ. Genova, 2.4 Serie, XV, 1895, p. 223. 
Arussi Galla e Boran Galla, Aprile-Maggio 1893. 

205. Sechizonycha parvula, BreNske. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 224. 
Boran Galla, Maggio 1893. 
, (') Beitriàge zur Kenntniss der Melolonthiden. I. Uebersicht der Melolonthinen, 


Leucopholinen und Schizonychinen Africas (Ann. Soc. Entom. Belgique, XXXVIII. 
1894, p. 553). \ 


9 R. GESTRO (334) 


206. Sechizonycha gallana, BrENsKE. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 224. 


Arussi Galla e Boran Galla, Aprile-Maggio 1893. 


207. Schizonycha Bottegoi, BrENsKE. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 224. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. 


Subfam. RUTELINI. 
ANOMALA, Sam. 


208. Anomala similis, Lanss. 


Ann. Soc. Ent. Belg. XXVI, 1862. Compt. rend. p. XXIV. — Miss. Révoil, 
Coléopt., 1882, p. 24. — Brenske, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 226. 


Arussi Galla e Boran Galla, Marzo-Maggio 1893. 
Specie già raccolta dal Révoil nei Somali. 


POPILLIA, Serv. 


209. Popillia bipunetata, Fass. 


Trichius bipunetatus, Fabr. Mant. Insect., I, p. 25. 


Popilia bipunetata, Cast., Hist. nat. Coléopt., II, p. 138. — Klug, Peters 
Reis. n. Mossamb., 1862, p. 260. — Gerst. Deckens Reis., 1873, p. 109. — Fairm., Ann. 
Soc, Ent. France, 6.8 Sér., VII, 1887, p. 124. — Kraatz, Deutsche Entom. Zeitschr.. 


1892, p. 190. 


L'unico esemplare raccolto dal cap. Bottego proviene dagli 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. 

È una specie molto sparsa; il Museo Civico di Genova ne 
possede esemplari raccolti dal Fornasini a Imhambane (Mozam- 
bico), del Capo di Buona Speranza e di Delagoa Bay. 


(335 COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 95 
210. Popillia minuscula, Harocp. 
Popillia minuscula, Harold, Stett. Ent. Zeit. XL, 1879, p. 333. — Kraatz, 


Deut. Ent. Zeit., 1892, p. 233. 
Nannopopillia minuscula, Kolbe, Stettin. entom. Zeit. 1894, p. 260. 


Cormoso, Aprile 1893; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. 
Raccolta in abbondanza, sopratutto in quest'ultima località. 

L’ho confrontata con un esemplare che il Museo Civico di 
Genova ebbe dall’autore, il quale descrisse la specie sopra indi- 
vidui scoperti a Zanzibar da Hildebrandt. 


ADORETUS, Casr. 
211. Adoretus gallanus, BrENSsKE. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 224. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. 


212. Adoretus Bottezzoi, BreNskE. 
Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 225. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. 


213. Adoretus Fairmairei, BrENsKE. 
Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 225. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. 


214. Adoretus spinosus, BreNskE. 
Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 225. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1895. 


215. Adoretus minutulus, BreNsKe. 
Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 225. 


Boran Galla, Maggio 1893. 


96 R. GESTRO (336) 


216. Adoretus lineatus, BrENsKE. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 226. 


Boran Galla, Maggio 1893. 


Il genere Adoretus, secondo il catalogo di Gemminger e Harold 
ed il suo supplemento pubblicato nel 1891 dal Nonfried (!), è 
rappresentato da oltre un centinaio di specie, alle quali, oltre 
quelle scoperte dal Bottego e qui sopra enumerate, se ne devono 
aggiungere altre descritte da Sharp, Nonfried, Fairmaire, Brenske 
e provenienti da diverse regioni. 


Subfam. DYNASTINI. 
HETERONYCHUS, Burwx. 


217. Heteronychus obtusifrons, Farm. 


Ann. Soc, Entom. Belg. XXXVII, 1893, p. 19. 


Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. 

Ho confrontato l’ unico esemplare del viaggio di Bottego col 
tipo della specie esistente nel Museo Civico di Genova e rac- 
colto presso il lago Cialalaka, nello Scioa, dal Dr. V. Ragazzi. 


() L'elenco dei Rutelidi descritti dopo la pubblicazione del Catalogo di Gemminger 
e Harold, dì A. F. Nonfried — lavoro, come tutti quelli di questo genere, di una 
grande ed incontestabile utilità per gli entomologi che si occupano di sistematica 
e che hanno collezioni da ordinare — contiene alcune inesattezze che mi riguar- 
dano e che perciò mi permetto di rilevare. 

Nella citazione del genere Dicautocephalus non è indicato che il solo volume e 
sono ommessi l’anno e la serie; per cui non si intende se si tratti del volume V 
della prima o della seconda serie. Coloro che sanno quanti sudori costino le ri- 
cerche bibliografiche, non troveranno inopportuna questa mia osservazione. 

La Parastasia nigra, che egli enumera come specie, fu descritta da me non 
come specie distinta, ma come varietà della P. Zoraidae, a pag. 515 e non 514. 
Inoltre la P. Zoraidae, secondo il Ritsema (Notes from the Leyden Museum, VII, 
1885), è sinonimo di Caelidia marginata, Boisd. 

L'autore annovera un Trigonostomum Comotti, Gestro (Ann. Mus. Civ. Genova, 
XVII, p. 308). Io ho descritto negli Annali citati e nel volume XVII della prima 
serie (non XVII), a pag. 308, una Trigonotoma Comotti, che è un Carabico, e non 
ho mai pubblicato specie nuove di Trigonostomum. 


(337) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 97 


PHYLLOGNATHUS, EscuscxH. 
218. Phyllognathus strieticeps, Farm. 
Ann. Soc. Entom. Belg. XXXVII, 1893, p. 21. 


Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. 

Pare che questa specie sia abbastanza comune nello Scioa, 
perchè tanto il M.=* Antinori quanto il Dr. Ragazzi ve l’ hanno 
rinvenuta in disereto numero. 


Subfam. CETONINI. 
GENYODONTA, Burm. 


219. Genyodonta Jansonii, n. sp. 


Subparallela, parum convexa, capite nigro, processu medio oc- 
cipitali, carinis lateralibus clypeoque rufis, hoc elongato antrorsum 
reflexo et valde angustato ; prothorace antrorsum angustato et valde 
declivi, nigro opaco, lateribus rufo-marginatis, tenue et sparsim 
punctulato ; scutello nigro nitido, elytris alutaceis, ordinibus punceto- 
rum longitudinalibus obsoletissimis, flavis, sutura, basi et apice 
viltisque duabus utrinque, una marginali a basi ultra dimidium 
extensa, altera media apicali, apice truncatis, nigris; pygidio nigro 
apice rufo; corpore subtus nitido nigro, pectoris lateribus, processu 
mesosternali pedibusque rufis; libiis anticis (7) inermibus. 

Long. 20 !/, mill. 


Genyodonta Jansonii , n. sp. 
Capo del 7, 


Questa specie è molto diversa dalle altre, specialmente per la 


7 


98 R. GESTRO (338) 
forma del capo; l'armatura dell’ occipite (nel maschio) somiglia 
a quella della G. Aavomaculata, Fabr., ma la apofisi mediana è 
più lunga e diretta più in basso e le carene laterali, che si 
continuano sui lati del clipeo, sono più corte. Il clipeo è asso- 
lutamente diverso; infatti esso in avanti si ristringe molto; 
all’apice è troncato e leggermente sinuato nel mezzo; la por- 
zione che si ripiega in alto è più lunga che nella /lavomaculata 
e fa col resto un angolo quasi retto; inoltre la superficie po- 
steriore del clipeo è longitudinalmente carenata. Il clipeo e le 
armature occipitali sono rossastri, il resto del capo è nero. 

Il protorace si ristringe molto in avanti, ove è anche molto 
declive; esso è opaco, con punti sottili e poco fitti; il suo colore 
è nero, ma i suoi lati hanno un orlo rossastro lucente. Lo scu- 
detto è ampio, nero lucente con punteggiatura estremamente fine. 

Gli elitri sono in gran parte giallastri; la sutura e la por- 
zione scutellare hanno un orlo nero stretto ; 
la base e l’ apice sono largamente orlati di 
nero; la tinta nera della base si continua 
sul margine laterale formando una striscia 
che, dilatandosi alquanto in addietro, cessa 
troncata un po al di là della metà; la 
tinta nera dell’ apice emette un prolunga- 


mento largo e corto che si rivolge in avanti 
Genyodonta Jansonii, n. sp. È 

ed è pure troncato alla sua estremità. Le 
serie longitudinali di. punti sono appena marcate alla base e 
quasi invisibili sul resto dell’ elitro. Il pigidio è rossastro al- 
l’apice e la tinta nera della base forma un prolungamento nel 
MEzzo. 

La superficie inferiore del corpo è nera, lucente, coi lati del 
petto ed i piedi rossastri; l’ apofisi del mesosterno, che è pure 
rossastra, è ristretta ed ottusa all’apice. L’ addome è longitudi- 
nalmente solcato nel mezzo. 

La forma del capo e l’ opacità del protorace danno a questa 
specie un aspetto aberrante e caratteristico. Disgraziatamente essa 
è rappresentata finora da un solo esemplare. L° unico maschio 
fu scoperto dal cap. Bottego negli Arussi Galla il 6 Maggio 1893. 


(339) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 99 


Dedico la nuova (Geryodonta all’ egregio entomologo Oliver 
E. Janson, in segno di riconoscenza per l’aiuto che egli mi ha 
sempre prestato nei miei studì sopra i Cetonidi. 


LEUCOCELIS, Burw. 


220. Leucocelis coerulescens, LansB, 


Ann. Soc. Ent. Belg. XXVI, 1882, Compt. rend. p. XXVIII. 
Miss. Révoil, 1882, p. 38, tav. I, fig. 5. 


Arussi Galla, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. 
Due esemplari. 
Questa specie fu scoperta dal Révoil. 


221. Leucocelis discicollis, BraxcrÒ. 


Oxythyrea discicollis, Blanch. Cat. Coll. Ent. 1850, p. 11. 
Leucocelis discicollis, Reiche, Voy. Abyss. Ferr. Galin., p. 358, tav. 22, 
fig. 1. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Varì esemplari. 


PACHNODA, Burm. 


222. Pachnoda thoracica, Fasr. 


Cetonia thoracica, Fabr. Syst. Ent. p. 47. 
Pachnoda thoracica, Schaum, Ann. Soc, Ent. Frane. 2.8 Sér., II, 1844, 
pag. 387. 


Arussi Galla, Aprile 1893. Un solo esemplare a elitri intera- 
mente neri. 


DIPLOGNATHA, Gory et Percn. 
223. Diplognatha silicea, Mac Lray. 


Ill. Zool. S. Afric. III, p. 22. — Gerst. Decken's Reis. 1873, p. 103. — Jahrb. Hamb. 
Wiss. Anstalt. 1884, p. 47. — Fairm. Ann. Soc. Ent. France, 6.e Série, VII, 1887, p. 131. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Varî esemplari. 


100 R. GESTRO (340) 


CYMOPHORUS, Kirsy.. 


224. Cymophorus intrusus, BraxcÒ. 


Ptychophorus intrusus, Blanch. Cat. Coll. Ent. Mus. Par. 1850, p. 43. 
Cymophorus intrusus, Westw. Thes. Ent. Oxon. 1874, p. 18, tav. VIII, fig. 7. 


I tre esemplari, piuttosto abrasi, raccolti dal Cap. Bottego 
negli Arussi Galla in Aprile e fra i Boran Galla, Auata, Maggio 
1893, probabilmente spettano a questa specie, che fu indicata 
dell’ Africa australe orientale. Credo di potervi pure riferire un 
quarto esemplare raccolto dal tenente F. Derchi a Cheren, fra 
i Bogos nel 1893 e regalato, insieme al C. 4-macwlatus, Raff. e 
ad altri interessanti insetti, al Museo Civico di Genova. 


225. Cymophorus limbatus, n. sp. 


Niger nitidus, parce albido-pilosus; antennis piceis ; prothorace, 
marginibus basali el apicali punctoque marginali utrinque exceptis, 
flavo-ferrugineo; elytris punctatis, ad suturam striatis et profunde 
sulcatis; extus utrinque biimpressis ; limbo marginali lato flavo- 
ferrugineo ; pygidio carina media acuta longitudinali praedito ; 
subtus cum pedibus niger, larsis piceis. 

Long. 9!/, mill. 

Il corpo è piuttosto stretto; lucente sopra e sotto. Il capo è 
nero, fortemente scolpito di punti sul clipeo, di punti e rughe 
in addietro; il margine del clipeo in avanti è leggermente ri- 
piegato in alto. 

Il protorace è molto più largo alla base che in avanti, coi 
lati quasi paralleli e non rientranti alla base; il margine ba- 
sale nel mezzo è fortemente sinuato e presenta da una parte 
e dall'altra, in corrispondenza della base dello scudetto, una 
piccola fossetta tonda; la punteggiatura è molto più leggera e 
molto meno fitta di quella del capo; il colore è giallo-ferrugineo; 
ma i margini basale ed apicale hanno un orlo stretto nero e 


sd 


(341) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 101 


vi è un punto anche nero su ciascun lato un po’ prima della 
metà. Lo scudetto è grande, nero con pochi punti sparsi. 

Gli elitri sono neri e lucenti, con punti leggeri e poco fitti, 
disposti quasi regolarmente in serie longitudinali all’ interno, più 
fitti e disordinati verso i lati; nella depressione lungo la sutura 
vi è, per ciascun lato, una doppia coppia di strie. Ciascun elitro 
ha due depressioni foveiformi, una omerale punteggiata, l’ altra 
verso la metà, striolata e, a cominciare dalla sinuosità omerale, 
una striscia giallo-ferruginea come il colore del protorace, che 
rasenta il margine laterale e termina all’ apice. 

Le tibie anteriori sono dilatate e profondamente sinuate al- 
l’ apice. a 
Boran Galla, Uelmal, Giugno 1893. Un esemplare. 


Fam. BUPRESTIDAE. 
STERNOCERA, EscÙscH. 
226. Sternocera Boucardi, Ep. Saunp. 


Sternocera Boucardi, Ed. Saund., Cist. Entom. I, 1874, p. 219. — Gerst. 
Jahrb. Hamburg. Wiss. Anstalt. I, 1884, p. 51. — Kerrem. Ann. Soc. Ent. Belg. 
t. XXXII, 1888, p. 79, tav. I, fig. 5. 

Sternocera multiimpressa, Fairm., Ann. Soc. Ent. Franc. 6.8 Sér. VII, 
1887, p. 137. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Maggio 1893; Cormoso, Aprile 
1893. 

Il numero e la grandezza delle macchie degli elitri nella serie 
abbastanza numerosa di esemplari raccolti dal cap. Bottego, è 
molto variabile; in alcuni le macchie sono molto avvicinate e 
separate soltanto l’ una dall’ altra da una sottile linea; però in 
nessuno sono confluenti in modo da formare una vera fascia 
come nella var. descritta dal Kerremans (!) col nome di sonata 
e ridescritta e figurata dal Kraatz (?) con quello di fuseiata. 


(*) Loc. cit. p. 80. 
(2) Ueber Varietàten der Sternocera Boucardi. Deutsche entomol. Zeitschr.t.XXXII, 
1888, p. 416, tav. V, fig. 22. 


102 R. GESTRO (342) 


Il genere Sternocera è rappresentato nel paese dei Somali e 
regioni vicine da un buon numero di specie, oltre la Bowcardi. 
Posso citare infatti le seguenti: /debrandti, Har., cariosicollis 
Fairm., Gerstaeckeri, Kerrem., syriaca, Saund., Revoili, Fairm., 
foveopubens, Fairm., luctifera, Klug, Hunteri, Waterh., Fischeri, 
Quedenf., pulchra Waterh. 


JULODIS, Escuscu. 


227. Julodis semiimpressa, Fax, 


Ann. Soc, Ent. Belg., XXXV, 1891. Compt. rend. p. CCLXXXVII. 


Un esemplare raccolto negli Arussi Galla, in Maggio 1893, 
corrisponde al tipo di Fairmaire interamente bronzato. Un altro, 
della stessa provenienza, ha gli elitri cianei e lo stesso si osserva 
in due esemplari trovati fra i Cormoso. Però tutti gli esemplari 
a elitri cianei, come anche quello raccolto dal Von Hohnel, 
sono più piccoli del primo e costituiscono una varietà molto 
distinta. I due esemplari del Von Hohnel da me confrontati 
portano l'indicazione: « Taveta ». 


AGELIA, Casr. et Gory. 


228. Aggelia placida, Gersr. 


Jahrb. Hamburg. Wiss. Anstalt. I, 1884, p. 51. 
Fairm. Ann. Soc. Ent. Franc., 6.0 Sér., VII, 1887, p. 141. 

Due esemplari: Auata, fra i Boran Galla, Maggio 1893; 
Arussi Galla, Maggio 1895. 

Della stessa regione si conoscono, oltre la placida, le tre specie, 
seguenti. 

A. tricolor Faitm. (*), che, secondo l’autore, è molto affine 
alla placida; ma questa ha la fascia giallastra basale degli elitri 
obliqua, la posteriore ovale e la macchia aureo-cuprea dell’ apice, 
laterale, mentre nella tricolor sarebbe semplicemente apicale ; 


(') Ann. Soc. Ent. Belg. XXVIII 1884, Compt. rend. p. LXXIII. — Ann. Soc. Ent. 
Franc. 6.e Sér. VII, 1887, p. 140. 


(343) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO® 103 


inoltre le due specie differiscono per la colorazione dell’ addome 
e dei piedi. 

A. morosa Fairm. (*), che non ha tinta cuprea sulla testa, sul 
protorace e sull’ apice degli elitri. 

A. obtusicollis Fairm. (*), riconoscibile per la forma particolare 
del protorace, che ha i margini laterali sinuosi nel mezzo e un 
poco rientranti alla base e per gli elitri, che hanno ciascuno 
due macchie grandi gialle. 

Le altre Agelia Africane sono: la Lordi Walk. (8) d’ Egitto, 
della quale Waterhouse da una bella figura nel suo Aid to the 
identification of Insects (I, tav. 84); la Petelî Gory (4) dell’ in- 
terno dell’ Africa ed una nuova specie scoperta dal Dr. V. Ragazzi 
nello Scioa, della quale faccio seguire la descrizione. 


Agelia Ragazzii, n. sp. 


Elongata, nigro-cyanea, mitida, parce albido-pilosula, capite 
prothoracisque vitta marginali basi interrupta aureo-cupreis ; elytris 
viridescentibus, fasciis duabus latis, anteriore basali extus dilatata, 
posteriore pone medium sita, flavis; subtus violacea, densius albido- 
pilosula; pedibus violaceis, tarsis viridescentibus. 

Long. 17-21 mill. 

Il capo è aureo-cupreo splendente, con uno stretto orlo orbitario 
ed i lati verdi, leggermente incavato fra gli occhi e densamente 
rugoso ; le antenne sono larghe, nere, cogli articoli basali violacei. 

Il protorace è trapeziforme, coi lati quasi dritti, col margine 
anteriore leggermente bisinuato ed il posteriore fortemente lo- 
bato nel mezzo; il disco presenta una linea mediana longitudi- 
nale quasi liscia, a fianco della quale vi è una punteggiatura, 
che sui lati si converte in rugosità; fra la porzione punteg- 


(') Ann. Soc. Ent. Franc. 6.e Sér. VII, 1887, p. 14l. 

(?) Ann. Soc. Ent. Belg. XXVHI, 1881. Compt. rend. p. LXXII. — Ann. Soc. Ent. 
Franc. 6.e Sér. VII, 1887, p. 142. 

(5) Coleopt. collect. by J. K. Lord, 1871, p. 13. 

(‘) Mon. Bupr. Suppl. p. 5], tav. 10, f. 51, (pror&na Thoms. Typi Buprest. 1878, 
p. 15). 


Na 


104 R. GESTRO (344) 
giata e quella rugosa vi è, da una parte e dall’ altra una fos- 
setta abbastanza profonda, situata un poco dietro la metà. Il 
disco è nero-cianeo e i lati sono invece aureo-cuprei; però la 
tinta aureo-cuprea non raggiunge la base. 

Gli elitri sono poco più larghi del protorace, paralleli, poco 
dilatati nel mezzo e poco ristretti verso l’apice, che è sottil- 
mente denticolato. Sono nero-cianei, ma con tendenza al verde 
ed hanno una fascia comune basale ed un'altra situata dopo 
la metà; ambedue queste fascie sono (negli esemplari secchi) 
di un color giallo-testaceo; la basale ai lati si allarga spin- 
gendosi in addietro; la posteriore sì ristringe verso la sutura. 
La superficie è scolpita di punti piccoli, irregolari e piuttosto 
fitti, i quali verso l'apice confluiscono dando luogo ad una specie 
di rugosità; ciascun elitro ha inoltre leggerissime coste longitu- 
dinali, poco visibili alla base, più marcate nel mezzo e confuse 
in addietro colla rugosità apicale. 

a superficie inferiore del corpo è violacea e vestita di peli 
biancastri corti e delicati; nel maschio questi peli sono più 
lunghi, sopratutto nelle parti mediane del petto. L° addome nella 
femmina è interamente violaceo e l’ ultimo suo segmento pre- 
senta una lieve intaccatura; nel maschio invece i tre ultimi 
segmenti sono rossastri e l’ ultimo è profondamente smarginato. 
I piedi sono violacei come l'addome; soltanto i tarsi hanno ri- 
flessi verdi. 

L'A. Ragazzii confrontata coll’ A. placida, ha gli elitri più 
lunghi, più stretti e più paralleli, la testa meno fortemente ru- 
gosa, il protorace un poco più largo alla base e meno punteggiato 
sul disco. Inoltre nella placida la fascia basale degli elitri è 
interrotta alla sutura e lascia allo scoperto il callo omerale e 
un sottile orlo basale e la fascia posteriore è pure interrotta alla 
sutura e di forma ovale. La superficie inferiore è pure molto 
diversa nelle due specie per colorazione, essendo nella Ragazzti 
tutta violacea e nella placida violaceo soltanto 1’ addome ed il 
petto aureo-cupreo. 

Fu raccolta in discreto numero a Farrè, nello Scioa, in 
Agosto 1887. Sento il dovere di dedicare questo magnifico Bupre- 


(345) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 105 


stide al Dottore Vincenzo Ragazzi, il quale, durante il suo lungo 
soggiorno nello Scioa, ove era Direttore della stazione italiana 
di Let-Marefià e nell’ Eritrea, ha sempre atteso con passione e 
perizia alle raccolte zoologiche, tanto da radunare materiali vera- 
mente preziosi per lo studio della fauna di quei paesi. 


° 


STERASPIS, Sor. 


229. Steraspis colossa, Haro. 


Monatsb. Akad. Wiss. Berl., 1878, p. 214. — Gerst. Jahrb. Hamburg. 
Wiss. Anstalt. I, 1884, p. 1. — Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg., XXXV, 1891, p. CCLXxx. 
Un solo esemplare. Boran Galla, 3 Luglio 1893. 
Questa splendida specie, raccolta per la prima volta da 
Hildebrandt nell’ interno di Zanzibar, fu ritrovata dal Von Hohnel 
nella regione intermedia fra i Somali e il territorio dei Massai. 


PSILOPTERA, SoL. 


230. Psiloptera pubifrons, Fary. 


Ann. Soc. Ent. Belg., XXXV, 1891. Compt. Rend. p. CCLXXXxIX. 


Somali, Basso Ganana, Luglio 1893. 

L'unico esemplare raccolto dal cap. Bottego corrisponde in 
tutto al tipo di Fairmaire, col quale l’ ho confrontato; ma è un 
poco più piccolo, misurando soltanto 20 millimetri. 

Il tipo fu raccolto dal Von Hòhnel sul lago Stefania. 


CHALCOGENIA, J. Toys. 


251, Chalcogenia contempta, Mans. 


Anthaxia contempta, Mann. Bull. Mose. 1837, p. 84. 


Somali, Basso Ganana, Luglio 1893. 

Specie del Capo e della Cafreria. 

L'unico esemplare raccolto dal cap. Bottego, confrontato con 
un esemplare proveniente dal Capo di Buona Speranza, ne dif 


106 R. GESTRO (346) 


ferisce per il corpo un poco più largo e per la pubescenza 
del capo un poco più corta; negli altri caratteri concorda; ma 
non avendone sott'occhio una serie di esemplari, è difticile sta- 
bilire se si debba dare alle indicate differenze un’ importanza 


specifica. 
ANTHAXIA, EscHscu. 


232. Anthaxia sordidata, n. sp. 


Elongata, postice attenuata, nigro-cyanea, parum mitida, capite 
virescente, antennis aencis, prothoracis margine antico anguste viridi, 
elytrorum basi leviter aenco marginata, pygidio viridi. 

Long. 7 !/, mill. 

Questa specie, a livrea molto umile, è di forma allungata e 
piuttosto ristretta in addietro. Il colore è un nero cianeo molto 
cupo; il capo è densamente reticolato e munito di peli bianchi 
fini; esso ha riflessi verdi ed il clipeo, abbastanza profondamente 
smarginato, è verde; la fronte è alquanto convessa con due 
leggere sporgenze tonde, e sul vertice si osserva una sottile 
carena longitudinale mediana. Le antenne sono bronzate. 

Il protorace è quasi due volte largo quanto lungo; un po’ più 
largo alla base che in avanti; il margine anteriore è abbastanza 
fortemente bisinuato, il posteriore quasi retto, i lati sono leg- 
germente arrotondati; il disco è longitudinalmente elevato nel 
mezzo, depresso e infossato sui lati; la scultura si compone di 
una fitta reticolatura a maglie ombilicate. Il colore del proto- 
race è nero-cianeo, ma il suo margine anteriore presenta un 
orlo sottile verde, che si allarga leggermente in corrispondenza 
degli angoli anteriori. Lo scudetto è pentagonale, liscio, di un 
verde olivastro. 

Gli elitri sono un po’ più di tre volte lunghi quanto il pro- 
torace; alla base hanno la stessa larghezza, dietro gli omeri 
sono fortemente sinuati, nel terzo posteriore ‘attenuati e ester- 
namente denticolati e arrotondati all’ apice. La sporgenza ome- 
rale è ben marcata e la depressione all’ interno di questa è 
profonda. La superficie è trasversalmente e densamente rugu- 


(347) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 107 


losa. Il margine basale e la sutura alla base sono leggermente 
bronzati. 
Il pigidio è verde e scolpito di grossi punti. Il corpo infe- 
riormente è più lucente che al disopra e reticolato. 
Cormoso, 26 Aprile 1893. Un esemplare 


ACMAEODERA, EscuscH. 


239. Aecmaeodera subprasina, Mars. 


Ann. Soc. Ent. France, 4.0 Série, VII, 1867, p. 54. 
Fairm. ibid. 6.° Série, VII, 1887, p. 146. 

Cormoso, Aprile 1893. — Boran Galla, Auata, Maggio 1893. 
— Boran Galla, Uelmal, Giugno 1893. 

Questa graziosa specie è rappresentata nella collezione Bottego 
da numerosi esemplari variabili pel colore, ora verde chiaro, 
ora azzurro-violaceo, ora aureo-cupreo. È sopra esemplari di 
quest’ ultima tinta che Ancey (Le Naturaliste, II, 1880, p. 62) 
ha fondato la sua varietà cuprea. 

Si trova anche nel Senegal (Fairmaire loc. cit.), al Nilo Bianco, 
in Abissinia (Beccari e Raftray). Fra gli esemplari del paese 
dei Bogos raccolti dal Dr. Beccari nel 1870, uno è di colore 
violaceo scuro, quasi nero. Révoil l’ ha raccolta a Zanzibar. 


294. Acmaeodera elevata, KLus. 


Symb. Phys. dec. I, 6, tav. I, fig. 6. — Fairm. Miss. Révoil, Coléopt. 1882, p. 54. 
Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XII, 1892, p. 758. 


Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. 
Questa specie della Nubia e dell’ Abissinia, fu già raccolta nei 
Somali dal Révoil e dal Brichetti-Robecchi. 
SPHENOPTERA, Sor. 
2359. Sphenoptera senegalensis, Casr. et Gory. 
Monogr. II, 1839, p. 36, tav. 9, fig. 56. 


Bardera, Agosto 1893. Un esemplare. 


108 R. GESTRO (348) 


236. Sphenoptera quinquepunctata, Casr. et Gory. 


Monogr. II, p. 26, tav. 7, fig. 37. 


Somali, Basso Ganana, Agosto 1893. Un esemplare. 
Abita il Senegal. 


237. Sphenoptera, sp.? 
Cormoso, Aprile 1893. Un esemplare. 
258. Sphenoptera, sp. ? 
Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. 
239. Sphenoptera jubana, n. sp. 
Subovata, abbreviata, obscure cuprea, nitida, capite lato, antice 


viridi metallico, medio longitudinaliter profunde impresso, protho- 


race transverso, margine postico utrinque valde sinuato , elytris 
13 
Questa piccola specie è molto notevole pel suo corpo largo 


abbreviutis, apice trispinosis. Long. 7 */, millim. 

ed accorciato, piuttosto elevato in corrispondenza della base degli 
elitri e declive in addietro. È lucente e di un colore cupreo 
oscuro. Il capo è di una tinta cuprea più vivace, e anterior- 
mente di un bel verde metallico; esso è molto largo, con una 
profonda depressione longitudinale nel mezzo, scolpito di punti 
abbastanza grossi che si fanno più fitti e più minuti in avanti. 
Le antenne hanno i primi articoli bronzati e gli altri neri. 

Il protorace è un po’ meno di due volte largo quanto lungo; 
in avanti è leggermente più stretto che alla base; i lati sono leg- 
germente arrotondati e interamente marginati: in avanti è sub- 
sinuato, marginato cogli angoli alquanto sporgenti, in addietro 
presenta il lobo mediano largo, troncato e ai lati di questo è 
profondamente sinuato ; il dorso è convesso, tutto punteggiato , 
nel mezzo un po’ più scuro; sui lati la scultura è un po’ più 


(349) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 109 


fitta e più marcata. Lo scudetto è largo e corto, acuminato in 
addietro. 

Gli elitri sono circa tre volte lunghi quanto il protorace; 
alla base sono alquanto più larghi di esso, dietro gli omeri 
si ristringono leggermente e poi più fortemente nel terzo api- 
cale; lateralmente sono marginati e dopo gli omeri poco si- 
nuati; ciascuno termina con tre spine, delle quali l’ esterna è 
un po’ più distante dalle altre di quanto queste lo sono tra di 
loro. Le spalle sono sporgenti; all’interno di esse vi è una 
depressione e un’altra se ne osserva in quel tratto della base 
che corrisponde alla forte sinuosità del protorace. La superficie 
è puntato-striata sopra un fondo di punti minutissimi; gli in- 
terstizii presentano leggere rughe trasversali e all’ apice sono 
elevati. 

Il corpo al disotto è più splendente e fortemente punteg- 
giato. Le anche posteriori sono internamente unidentate. 

L'unico esemplare di questa specie fu raccolto nell’ Agosto 
1893 a Bardera, villaggio sul Giuba. 


TRACHYS, Fagr. 


240. Trachys somala, n. sp. 


Subovata, cupreo-aurea, albo-pilosula , elytris passim violaceo 
micantibuss capite medio longitudinaliter canaliculato, elytris  for- 
titer punctatis , lateribus rugulosis; subtus cum pedibus obscure 
aenea. Long. 23/,-3 mill. 

È splendente, di un colore cupreo a riflessi dorati. Il capo è 
corto, abbastanza convesso, percorso longitudinalmente da una 
linea impressa, più profonda in avanti che sul vertice, scolpito 
di punti finissimi e coperto di peli bianchi. Le antenne sono 
nere, sottili e sorpassano di poco il margine anteriore del pro- 
torace. 

Il protorace è due volte largo quanto lungo, molto ristretto 
in avanti, coi lati obliqui molto leggermente arrotondati e il 
margine basale quadrisinuato ; il dorso è convesso, con una finis- 
sima reticolatura a maglie ombilicate e con radi peli bianchi. 


110 R. GESTRO (350) 

Gli elitri presentano qua e là leggeri riflessi violacei; alla base 
sono più larghi del protorace, dopo gli angoli omerali sono leg- 
germente ristretti; quindi vanno gradatamente attenuandosi , 
mantenendo i loro lati alquanto arrotondati, e terminando uni 
tamente rotondi all’ apice; al disopra sono poco convessi, scol- 
piti di punti abbastanza grossi, poco marcati lungo la sutura, 
e rugulosi lungo i lati. Il corpo inferiormente è più scuro e 
bronzato. 

Garrà- Marre, presso la confluenza del Daua col Ganana, Lu- 
glio 1893. Tre esemplari. 


Fam. MONOMMIDAE. 
MONOMMA, Casr. 


241. Monomma Antinorii, Gesrro. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 1.a Serie, ITI, 1872, p. 51. 


Boran Galla, Auata, Maggio; da Bardera a Culmiso, 27 Agosto 
1893. Due esemplari. x 

Abita nel paese dei Bogos, Cheren e valle dell’Anseba; viaggio 
Beccari e Antinori 1870. 


Fam. ELATERIDAE. 
AGRYPNUS, EscHÙscH. 
242. Agrypnus luridus, Fagr. 


Elater luridus, Fabr. Spec. Insect. I, p. 265. 

Agrypnus luridus, Cand. Mon. I, p. 37. — Gestro, Ann. Mus, Civ, Genova, 
2.2 Serie, VII, 1889, p. 43. 

Questa specie, dell’ Arabia e dell’ Imdostan occidentale, fu tro- 
vata in Assab nel 1888 dal Dott. V. Ragazzi ed ora nella col- 
lezione del cap. Bottego ne ritroviamo un esemplare raccolto 
sul Basso Ganana nell’ Agosto 1893. 

Nei Somali trovasi anche l’ Agrypnus maculicollis, Gerst.; in- 
fatti esso vi fu raccolto dal Bricchetti Robecchi nel 1891 (1). 


(!) Vedi: Gestro, Annali del Museo Civico di Genova, 2.* Serie, XII, 1892, p. 758. 


(351) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 111 


PSEPHUS, Canp. 


243. Psephus severus, Canp. 


Élat. nouv., VI fascic. (!). 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Varii esemplari. 
Alcuni esemplari hanno il torace privo della striscia nera 
mediana (var. 4); altri lo hanno interamente nero (var. 5). 


HETERODERES, Larr. 
244, Heteroderes spissus, Canp. 
Élat. nouv. IV, p. 29. 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. 
Abita l'Abissinia. 
CARDIOPHORUS, EscHscH. 


245. Cardiophorus Hedenborgii, Canp. 


Monogr. III, p. 197, t. III, f. 24. — Fairm. Ann. Soc. Ent. France, 6.8 Sér. V, 1885, p. 426. 
Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, VII, 1889, p. 44. 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. 
L’ Arabia, il Sennaar, Obock, Assab sono le località già in- 
dicate per questa specie. 


Fam. MALACODERMIDAE. 
LYCUS, Fagr. 
246. Lycus trabeatus, Guer. 


Icon. Regn. anim. 1835, p. 45, tav. 14, f. 1-4. — Bourgeois, Ann. Mus. Civ. Genova, 
1.a Serie, XVIII, 1883, p. 629. — Gerst., Jahrb. Hamb. Wiss. Anstalt. I, 1884, p. 53. — 
Fairm. Ann. Soc. Entom. France, 6.0 Série, VII, 1887, p. 154. 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. 
Di questa specie, sparsa dal Senegal al Capo e a Natal, il 


{!) Questo fascicolo finora non è stato pubblicato. 


112 R. GESTRO (352) 
Museo Civico ebbe bellissimi esemplari raccolti da Beccari e An- 
tinori nel territorio dei Bogos e dal Dott. V. Ragazzi a Ghinda. 
Antinori l’ha pure raccolta nello Scioa. 


247. Lycus ampliatus, Fang. 


Bohem. Ins. Caffr. I, 2, p. 432. — Bourgeois, Ann. Mus. Civ. Genova, 1.8 Serie, 
XVIII, 1883, p. 632. — Fairm., Ann. Soc. Ent. France, 6.° Série, VII, 1887, p. 154. 
Arussi Galla, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Pa- 
recchi esemplari. 
Trovasi a Zanzibar (Raffray), a Natal e al Capo. 


248. Lycus constrietus, FAHR. 


Bohem. Ins. Caffr. I, 2, p. 434. — Bourgeois, Ann. Mus. Civ. Genova, 1.a Serie, XVIII, 
1883, p. 627. — Fairm. Ann. Soc. Ent. France, 6.8 Série, VII, 1887, p. 154. 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare. 
Il marchese Antinori l ha raccolto nello Scioa. Si ritrova a 
Zanzibar e a Natal, come pure sulla costa occidentale africana 
(Angola, Congo, Vecchio Calabar). 


249. Lycus Bremei, Gur. 


Rev. Zool. 1847, p. 223. — Bourgeois, Ann. Mus. Civ. Genova, 1.* Serie. 
XVIII, 1883, p. 628. 

Arussi Galla, Aprile, Cormoso, Aprile; Boran Galla, Maggio 
1893. Varii esemplari. 

Questa specie fu raccolta abbondantemente dal compianto 
marchese Orazio Antinori nello Scioa, specialmente presso la 
stazione di Let-Marefià. Il Museo Civico di Genova ne possiede 
pure un esemplare del lago Tzana raccolto da Carlo Piaggia e 
varii di Abissinia del viaggio di Raffray; questi ultimi però sono 
coloriti come nel tipo, mentre in quelli raccolti dall’ Antinori e 
dal Bottego predomina la tinta nera sulla gialla. Gli esemplari 
della spedizione Bottego spettano alla varietà è di Bourgeois 
(loc. cit.). 


(353) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 113 


SILIS, LATR. 


250. Silis scioensis, GorHam. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 1.2 Ser., XVIII, 1883, p. 593. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Tre esemplari. 

La specie è basata sopra esemplari raccolti dal marchese 
Antinori, presso la stazione di Let-Marefià, nello Scioa. Gorham 
(loc. cit., p. 594) descrive altre due specie di Ss, il fossulatus, 
pure dello Scioa e il Beccari del territorio dei Bogos, e riferisce 
allo stesso genere il Te/ephorus deustus, Reiche. 


HAPALOCHRUS, ErIcns. 


251. Hapalochrus Erichsonii, Rot. 


Wiegm. Arch. 1851, I, p. 120. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Una sola femmina. 
Abita l’Abissinia. 


LAIUS, Guer. 


252. Laius Bourgeoisii, n. sp. 


Supra viridis splendens, interdum violaceus, capite antice albo- 
piloso, antennis fuscis, articulis tribus basalibus totis (L°) vel partim 
(9) /lavis, articulo secundo et tertio (Y) monstrosis, inflatis, pro- 
thorace elytrisque migro-hirtis; subtus obscurior, abdomine fla- 
vescente, tibùis tarsisque fuscis. Long. h-ht/, millim. 

Al disopra è di un colore verde splendente, e in alcuni esem- 
plari si osservano riflessi 
violacei, specialmente sugli 
elitri. Il capo è splendente, 
fornito sul davanti di lunghi 
peli bianchi e irto di peli 
neri sul vertice. Le antenne 


Laius, Bourgeoisii, n. sp. 


VORREI non sono molto lunghe e 


8 


114 R. GESTRO (354) 
non raggiungono la metà del corpo; ésse sono nerastre coi tre 
primi articoli interamente gialli nel maschio e gialli soltanto 
inferiormente nella femmina. Il primo articolo nel maschio è più 
grande che nella femmina ma di forma normale, il secondo ed 
il terzo invece sono mostruosi, molto grandi e rigonfii; i seguenti 
sono corti e un po’ più larghi di quelli della femmina. 

Il protorace è splendente , irto di peli neri, trasverso, forte- 
mente ristretto alla base, largamente arrotondato in avanti, coi 
lati fortemente obliqui prima della base e con una forte e larga 
depressione trasversale antibasale; lungo i lati è punteggiato, 
nel mezzo quasi liscio. Lo scudetto è subquadrato, nerastro. Gli 
elitri sono abbastanza dilatati in addietro e arrotondati all’ apice, 
poco convessi, scolpiti di punti grossi e fitti e muniti di peli 
neri eretti. Il corpo inferiormente è più scuro e l'addome è 
interamente giallastro. 

Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. Varii esem- 
plari. 

Il sig. J. Bourgeois, la cui alta competenza in fatto di Mala- 
codermi è ben nota, mi ha prestato gentilmente il suo ajuto 
nello studio delle specie raccolte dal capitano Bottego ed io gli 
porgo, insieme alla dedica di questo nuovo Lazus, i più sinceri 
ringraziamenti. 


ATTALUS, Ericus. 


253. Attalus regulus, n. sp. 


ST. Niger mitidus, pilis nigris ereclis vestitus, capite inter oculos 
leviter biimpresso, antennis articulis tribus basalibus rufescentibus , 
coeteris nigris dentatis , prothorace rufo, elytris maculis tribus, 
prima suturali angusta communi, secunda apicali communi, terlia 
laterali trianqulari, flavo-aurantiacis. Long. 4*/, milllim. 

Il capo al disopra è lucente e ricoperto di peli neri eretti; il 
capo è nero lucente, con due leggere depressioni longitudinali in 
mezzo agli occhi; le antenne sono piuttosto corte, i loro primi 
tre articoli sono rossastri, tinti superiormente di nero, gli altri 
sono neri, pubescenti, dentati. 


(355) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 115 


Il protorace è rossastro, trasverso, arrotondato e leggermente 
elevato nel mezzo in avanti, col margine basale ed i lati arroton- 
dati. Lo scudetto è nerastro. 

Gli elitri sono leggermente gibbosi alla base e alquanto depressi 
all’ interno dell’omero, dilatati in addietro e arrotondati al- 
l’estremità; la loro superficie è densamente punteggiata, hanno 
una macchia piccola, stretta, suturale comune, situata poco prima 
della metà, una apicale pure comune, che occupa buona parte 
dell’ apice protendendosi sottilmente e per breve tratto lungo la 
sutura, e una marginale a forma di un triangolo irregolare, la 
cui larga base occupa più d’ un terzo del margine laterale e il 
cui vertice sta dirimpetto alla macchia suturale. Queste macchie 
sono di un giallo arancio. 

Il corpo al disotto è nero, pubescente, i segmenti dell’ addome 
hanno un orlo pallido apicale; le tibie ed i tarsi sono picei. 

La mia descrizione non si riferisce che al maschio, non avendo 
io ricevuto che un individuo di questo sesso, raccolto fra i Boran 
Galla, sull’ Auata, in Maggio 1893. 

Altri Attalus descritti dopo la pubblicazione del volume VI (1869) 
del Catalogo di Gemminger e Harold e appartenenti a paesi che 
possono avere rapporti di fauna colla regione esplorata dal ca- 
pitano Bottego, sono l’ A. Zbipennis Gorham (!) le otto specie 
descritte nel 1890 da Abeille de Perrin (?), tutte d’ Abissinia, 
e l'A. decolor Fairm. (3) dello Scioa. 


254. Attalus, sp.? 


* 
Arussi Galla, 23 Aprile 1893. 
Probabilmente si tratta di una muova specie, ma sarebbe 
imprudenza descriverla sopra un solo e mal conservato esem- 


plare. 


(1) Ann. Mus. Civ. Genova, 1.a Serie, XVIII, 1883, p. 598. 
(?) Revue d’ Entomologie, IX, 1890, p. 51 e seg. 
(#) Ann. Soc. Entom. Belg. XXXVII, 1893, p. 25. 


iu. i i 


116 R. GESTRO (356) 


MELYRIS, Far. 
255. Melyris nobilis, Gersr. 
Decken’s Reis. 1873, p. 156, tav. VIII, fig. 7. 


Raccolta fra i Boran Galla in Giugno e sul Basso Ganana, 
fra Bardera e Culmiso, in Agosto 1893. 


256. Melyris, sp.? 


Boran Galla, Uelmal, Giugno 1893. Un esemplare. 


PRIONOCERUS, Perty. 
257. Prionocerus dimidiatus, Gersr. 


Decken’s Reis. 1873, p. 158, Tav. VIII, fig. 11. — Fairm. Ann. Soc. Ent. 
France, 6.2 Série, VIII, 1887, p. 159. 


Cormoso, Aprile 1893. Raccolto in quantità. 


Questa specie si ritrova a Zanzibar e a Natal. 


IDGIA, Casr. 
258. Idgia fulvicollis, RerckE. 


Voy. Ferr. Galin. p. 286, tav. 17, f. 5. 


Fu raccolta in grande abbondanza insieme al Prionocerus di- 
midiatus ed anche fra i Boran Galla, sull’Auata. 

Questa specie trovata la prima volta in Abissinia, fu raccolta 
dal Beccari nel paese dei Bogos e dal Raffray fra Gundet e Adua. 


Fam. CLERIDAE. 
NECROBIA, Larr. 
259. Necrobia rufipes, De GeERr. 


Mém. V, p. 165, tav. 15, fig. 4. — Gerst. Jahrb. Hamb. Wiss. Anst. I, 1884, p. 53. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Bardera, Agosto 1893. 
Tolta la cosmopolita Necrobia rufipes, il cap. Bottego non ha 


” 


(357) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 117 


raccolto altro Cleride. Nel lavoro di Fairmaire sopra i Coleotteri 
dei Somali e dello Zanguebar trovati dal Révoil sono descritte 
parecchie specie di questa famiglia; due (una delle quali nuova), 
provenienti dalla regione fra i Somali e il paese dei Massai, e 
raccolte dal von Héhnel, sono pubblicate dallo stesso autore. Il 
Gerstiicker ne descrive due del Massai ed io pure ne ho fatto 
conoscere una, scoperta dall’ Ing. Bricchetti Robecchi sull’ Uebi, 
nell’ Ogaden. 


Fam. BOSTRYCHIDAE. 
APATE, Fagr. 
260. Apate francisca, Fagr. 


Syst. El. II, p. 379. 


Arussi Galla, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Due 
esemplari. 
Specie sparsa in tutta l'Africa. 


261. Apate cornuta, Ouv. 


Entom. IV, n.° 77. p. 7, tav. 1, fig. 5. — Gerst. Jahrb. Hamb. Wiss. Anstalt. I, 
1884, p. 54. — Fairm. Ann. Soc. Ent. France, 6. Série, VII, 1887, p. 165. 

Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. 

Benchè sparsa in tutta l’ Africa intertropicale, non la trovo 
fra il ricco materiale radunato nello Scioa da Antinori e da Ra- 
gazzi; fu invece raccolta in quantità nel territorio dei Bogos dal 
Beccari. Nello Scioa trovasi frequentemente l’ Apate tetraodon, 
Fairm. 


262. Apate diaspis, Farm. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, 
Maggio 1893. In grande quantità. Nella collezione Bottego vi è 
anche un esemplare raccolto sull’ Uebi Scebeli (Soblale) nel Set- 
tembre dello stesso anno. 

Già trovata in Abissinia dal Raffray. 


118 R. GESTRO (358) 


Il nome di Apate diaspis, mi fu gentilmente fornito dal Fair- 
maire, cui ho comunicato la specie; non sono però riescito a 
trovarne la descrizione. Forse si tratta di una specie tuttora 
inedita, cui fu assegnato un nome in collezione. 


XYLOPERTHA, Gueér. 


263. Xylopertha cultrata, THÙoms, 


Apate cultrata, Thoms. Arch. Ent. II, p. 83. 
Xylopertha cultrata, Fairm. Ann. Soc. Ent. France, 6.8 Série, VII, 1887, 
p. 165. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, 
Maggio 1893. Parecchi esemplari. 

Questa specie, descritta originariamente sopra esemplari del 
Gabon, fu ritrovata poi in Abissinia sulle pianure di Tembene, 
dal Raffray, e a Tabora dal Révoil. 


264. Xylopertha forficula, Farm. 


Ann. Soc. Ent. France, 6,° Série III, 1883, p. 95. 


Numerosi esemplari raccolti fra i Boran Galla, sull’Auata in 
Maggio e alcuni fra gli Arussi Galla, Ganale Guddà in Aprile 1893. 
Già raccolta dal M.s Antinori nei Somali Isa. Fu anche presa 
in Abissinia, nella regione fra Massaua e l’Asmara, dal Raffray. 


Fam. TENEBRIONIDAE. 


ZOPHOSIS, Lam. 
265. Zophosis aromatum, n. sp. 


Z. planae e approximatae a/ffinis, sed corpore longiore , 
amtice et postice magis attenuato, minus convexro, elytrorum costa 
dorsali minus elevata, carinis marginali et epipleurali inter se 
valde approwimatis, epipleuris lineolatis. Long. 104/, mill. 

Questa specie va collocata nel gruppo formato dalle Z. car 
nata, Sol., plana, Fabr. e approrimata, Deyr. Si distingue però 


E a 
* è; 


(359) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 119 
da esse per il corpo più allungato, a ovale più regolare, più 
attenuato tanto in avanti come in addietro e meno convesso; 
lo spazio compreso fra le coste dorsali è un po’ più largo, 
meno elevato, e meno piano, le dorsali stesse sono meno spor- 
genti e vanno obliterandosi alla base e all’ apice più grada- 
tamente. 

Il capo è poco convesso, densamente punteggiato, la sutura 
clipeale forma due lobi abbastanza distinti. Il protorace è più 
leggermente punteggiato che il capo. Gli elitri sono finamente 
punteggiati nel tratto compreso fra le coste dorsali; all’esterno 
di queste presentano lineette elevate molto corte e fitte. La 
carena laterale è tanto avvicinata alla epipleurale che fra esse 
riesce delineato un solco molto angusto, in cui si osserva un solo 
rango di tubercoletti minuti allungati. Le due carene all'apice 
convergono. Le epipleure sono scolpite di lineette elevate lunghe 
e abbastanza fitte. Il metasterno ha un breve solco apicale. 

Archeisa, Ottobre 1892. 

L'unico esemplare raccolto dal cap. Bottego è incompleto, 
mancando dei piedi delle due paia posteriori; ma nel resto è 
ben conservato e la specie è tanto facilmente riconoscibile dalle 
altre dello stesso gruppo, che non ho esitato a descriverla. 


266. Zophosis plicatipennis, Der. 


Monogr. p. 190. — Fairm. Ann. Soc. Entom. Belg. XXXVII, 1893, p. 144. 


Dai pozzi di Laffarugh ai pozzi di Aberiò, Settembre 1892. 
Parecchi esemplari. 

Questa specie della Nubia, raccolta anche nello Scioa dal 
M. Antinori, fu trovata a Banan-Abdallah dal D.re Keller (vedi 
Fairmaire loc. cit.). Farmaire ha descritto, col nome di Z. er 
spata (*), una specie che ha somiglianza colla plicatipennis e che 
fa parte della raccolta del von Hòhnel. 


(') Ann. Soc, Ent. Belg. XXXV, 1891. Compt. rend. p. CCXCI, 


120 R. GESTRO (360) 


267. Zophosis Reichei, Guir. 


Voy. Lefebr. 1849, p. 319, tav. 5, fig. 1. — Reiche, Voy. Abyss. Ferr. Gal. 
p. 362, tav. 22, fig. 3. 


Arussi Galla, 24 Aprile 1893. Un esemplare. 


268. Zophosis rhantoides, n. sp. 


Ovato-elongata, subparallela, sat convera, obscure aeneo-nigra , 
nitida, capite confertim, clypeo fortius, punetato, sutura clypeali 
distincta, elytris obsolete quadricostatis, costis laevigatis , interstitiis 
irregulariter punctulatis, duobus exterioribus. oblique lineolatis. 
Long. 101/, millim. 

Questa specie è notevole per la sua forma allungata, pochis- 
simo attenuata in addietro e quasi ugualmente arrotondata in 
addietro come in avanti. 

Il capo è largo, con punteggiatura molto fitta, leggermente 
aciculata presso gli occhi, e più forte sul clipeo. La sutura cli- 
peale è distinta, non lobata, nè sinuata nel mezzo. Il mento è 
profondamente solcato nel mezzo in senso longitudinale e gros- 
solanamente punteggiato e rugoso. Le antenne non raggiun- 
gono gli angoli posteriori del protorace; il 3.° articolo è lungo 
di circa un terzo più del 2.°, il quale è quasi uguale in lun- 
ghezza al 4.° 

Il protorace è largo appena due volte quanto lungo, il mar- 
gine anteriore misurato fra i due angoli anteriori è metà più 
stretto del basale, i lati sono abbastanza arrotondati, il mar- 
gine anteriore è profondamente smarginato, la smarginatura- 
è molto profonda e nel suo fondo è affatto dritta; il margine 
posteriore è sinuato in corrispondenza degli angoli, che spor- 
gono alquanto e si prolungano ad abbracciare una piccola por- 
zione degli omeri. La scultura è molto più fine di quella del 
capo e si fa alquanto più forte e leggermente aciculata sui lati. 

Gli elitri sono larghi alla base quanto il protorace, dopo 
la base pochissimo più larghi, quasi paralleli, largamente arro- 


(361) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 121 


tondati all'estremità; ciascuno ha quattro coste pochissimo spor- 
genti, levigate, delle quali la marginale è la meno accennata ; 
queste coste in vicinanza della base ed all’apice sono obliterate:; 
gli interstizii sono scolpiti di punti minuti, abbastanza fitti, ma 
irregolari; i due compresi fra la seconda dorsale e la marginale 
e fra questa e la carena epipleurale presentano invece sottili 
linee leggermente oblique. 

Il mesosterno è percorso nella sua metà anteriore da un 
soleo largo e profondo; il metasterno, tolti pochi punti ai lati 
della sua base, è liscio e il suo solco apicale è brevissimo. 
L’addome non presenta che minuti e scarsissimi punti. 

Bardera, 20 Agosto 1893. Un esemplare. 


269. Zophosis Vesmei, n. sp. 


Elongato-ovata, convera, migra, leviter aenescens, nitida, capite 
crebre punctato, vertice et juxta oculos subaciculato, prothorace lon- 
gitudine duplo latiore, antrorsum valde angustato, margine antico 
mediocriter emarginato, postico bisinuato, angulis posticis elytrorum 
basim amplectentibus, dorso confertim punetulato lateribus subaci- 
culato; elytris elongatis, pone medium parum attenvatis, juxta 
suturam leviter depressis, dorso crebre punetulato , lateribus subti- 
liter longitudinaliter striolato-plicatis , costa marginali et costa epi- 
pleurali parallelis, epipleuris lineolatis; subtus punctulata, metasterno 
apice sulcato. Long. 12 millim. 

È di forma ovale, allungata, abbastanza convessa, nera, lucente, 
con leggerissimo riflesso bronzato sugli elitri. Il capo è legger- 
mente convesso, scolpito di punti minuti molto fitti, che sul 
vertice e lungo gli occhi confluiscono dando luogo a brevi striole. 
L’ epistoma è leggermente smarginato in avanti, la sua sutura 
è ben marcata e forma nel mezzo un angolo rientrante e la sua 
superficie è scolpita più finamente che il resto del capo. Il mento 
è fortemente punteggiato. Le antenne sono piuttosto gracili, 
lunghe fino a raggiungere gli angoli posteriori del protorace, 
col secondo articolo lungo poco più della metà del terzo e il 
quarto leggermente più corto del terzo. 


122 R. GESTRO (362) 


Il protorace è largo due volte quanto lungo, alla base è due 
volte largo quanto all'apice; il margine anteriore è moderata- 
mente smarginato, il posteriore bisinuato; i lati sono legger- 
mente arrotondati; gli angoli posteriori molto acuti e sporgenti 
in addietro, tanto da abbracciare la base degli elitri. La pun- 
teggiatura è minuta e fitta e va gradatamente facendosi più 
densa é confluente dal mezzo verso i lati. 

Gli elitri sono un po’ più di tre volte lunghi quanto il 
protorace, non più larghi di esso alla sua base, poco attenuati 
in addietro e leggermente e largamente depressi lungo la sutura. 
La loro superficie è scolpita di punti minuti e fitti e lungo il 
margine laterale, dalla base all’ apice, vi è un tratto abbastanza 
largo scolpito da brevi lineette elevate longitudinali. La costa 
epipleurale è inferiore, e al disopra e parallela ad essa ve ne è 
un’altra ugualmente sviluppata; l’angusto intervallo fra le due 
coste è scolpito di lineole come quelle che esistono sul margine 
dell’ elitro. Altre lineole elevate, ma più lunghe, si osservano 
sulle epipleure. 

La superficie inferiore del corpo è finamente e poco densamente 
punteggiata; i piedi sono più fortemente scolpiti; i segmenti 
dell’ addome alla base portano sottilissime rughe longitudinali. 

Il solo esemplare che io ebbi sott'occhio per descrivere questa 
nuova specie fu raccolto nel territorio dei Boran Galla, sul 
medio Ganale in Giugno 1893. 


270. Zophosis Candei, n. sp. 


Oblongo-ovata, modice convera, postice leviter attenuata, nigra 
leviter aenescens, nitida, capite tenue et confertim punctulato, sutura 
clypeali fere indistineta, prothorace disco tenue punetulato, lateribus 
crebrius et fortius punctulato-subrugosis, elytris tenwissime punctu- 
latis, lateribus lineolatis, costulis tribus discoidalibus basi et apice 
evanescentibus, carina laterali et carina epipleurali parallelis. Long. 
10-10 1/, meli. 

Questa specie può avvicinarsi alla sw/eata, Deyr., ma il suo 
corpo è più stretto e più gradatamente attenuato in addietro. 


(363) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 123 


Il capo è abbastanza convesso, scolpito di punti fini e fitti; la 
sua scultura è quasi uniformemente uguale dapertutto, soltanto 
è un poco più leggera sul clipeo; la sutura di questo è quasi 
invisibile. Le antenne raggiungono gli angoli posteriori del pro- 
torace; il secondo articolo è più corto del seguente di circa un 
terzo e uguale in lunghezza al quarto. 

Il protorace è poco più di due volte largo quanto lungo, in 
avanti è circa di una metà più stretto che alla base; il mar- 
gine anteriore è abbastanza profondamente smarginato e la 
smarginatura nel suo fondo è quasi dritta; i lati sono legger- 
mente arrotondati ; il margine posteriore è pochissimo e larga- 
mente arrotondato nel mezzo e abbastanza fortemente sinuato 
ai lati, perchè gli angoli posteriori sono sporgenti, acuti e ab- 
bracciano la base degli elitri. La sua superficie piuttosto lucente 
è scolpita di punti minutissimi, fitti, quasi meno marcati di 
quelli del capo; soltanto sui lati e specialmente in corrispon- 
denza degli angoli posteriori questi punti si fanno un po’ più 
profondi, confluiscono e danno luogo a leggere rughe longitu- 
dinali. 

Gli elitri sono leggermente arrotondati sui lati e gradata- 
mente attenuati in addietro; ciascuno, oltre la carena laterale, 
ha tre coste mediocremente sporgenti, che vanno obliterandosi 
alla base ed all'apice; di queste la seconda dorsale è un po’ 
meno marcata delle altre; i due intervalli fra la sutura e la 
costa suturale e fra questa e la prima dorsale sono leggermente 
incavati; la carena laterale e la epipleurale sono parallele per 
tutta la loro estensione. La punteggiatura è finissima e meno fitta 
di quella del protorace ; le lineole elevate cominciano nell’ in- 
terstizio fra la prima e la seconda costa dorsale e si fanno più 
marcate nel resto dei lati; quelle delle epipleure sono molto 
più lunghe. 

Il corpo inferiormente è pochissimo e sottilissimamente pun- 
teggiato; sulla base dei primi segmenti addominali si osser- 
vano lgggerissime strie longitudinali ; il metasterno è longitu- 
dinalmente solcato all’ apice. 

Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Tre esemplari. 


124 R. GESTRO (364) 


Questa specie e la precedente sono dedicate ai signori Baudi 
di Vesme e Candeo, i due arditi e valenti esploratori della pe- 
nisola dei Somali. 


271. Zophosis foveiceps, n. sp. 


Oblongo-ovata, forma et statura ut in Z. punctata; nitida, 
nigra, leviter aenescens, capite medio subfoveolato, sutura clypeali 
obsoleta, prothorace lateribus tantum tenwissime punctulato, medio 
laevi, elytris temuissime et irregulariter punctulatis lateribus oblique 
striolato-lineolatis. Long. 7-8 mallim. 

Questa specie è molto affine alla punctata, Brullé, indicata di 
Sardegna, di Sicilia, di Grecia, dell’ Asia Minore, della Siria, 
della Persia, di Algeria e di Tunisia, e come essa è molto va- 
riabile e quindi difficile a caratterizzarsi con una certa esattezza. 

Per lo più è di un nero leggermente bronzato, ma alcuni esem- 
plari sono del tutto neri. 

Il capo è finamente e densamente punteggiato, la punteg- 
giatura sul clipeo si fa più leggera e presso gli occhi diventa 
alquanto aciculata ; nel mezzo della fronte vi è una depressione 
foveiforme più o meno larga e più o meno profonda, talvolta 
poco accennata, ma sempre presente in tutti i numerosi esem- 
plari da me esaminati. Le antenne non raggiungono la base del 
protorace e il loro terzo articolo è più lungo del secondo. 

Il protorace è dal più al meno della stessa forma che nella 
punctata, generalmente liscio nel mezzo e finissimamente pun- 
teggiato sui lati. 

Gli elitri hanno sovente la superficie ineguale, cioè con leg- 
gerissime ed incerte traccie di coste longitudinali irregolari; la 
loro punteggiatura è più fitta e molto più fine che nella puncetata. 

L’apotisi del mesosterno è più angolosa all'apice; il solco 
apicale del metasterno è brevissimo. 

Questa specie fu raccolta in quantità nei seguenti luoghi : 

Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Boran Galla, Medio 
Ganale, Giugno 1893. Garrà Marre, Luglio 1893. Bardera, Ago- 
sto 1893. 


(365) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 125 


272. Zophosis, sp. ? 


Basso Ganana, Giugno 1893. 

Questa specie è più piccola, più larga, meno convessa della 
precedente e col protorace più fortemente scolpito; ma la man- 
canza di un numero sufficiente di esemplari mi trattiene dal 
descriverla. 


273. Zophosis, sp. ? 
Archeisa, Ottobre 1892. Un solo esemplare. 
274. Zophosis, sp.? 
Bardera, Agosto 1893. 
5 ARTHRODES, Sor. 
275. Arthrodes asperulus, n. sp. 


Breviter ovatus, valde CONVELUS, Niger nitidus, capite haud cari 
nato, crebre punetulato-ruguloso, elypeo valde bisinuato, obtuse tri- 
dentato, dentibus aequalibus, prothorace antice valde angustato , 
angulis anticis acutis prominulis, elytris basi obsolete punetulatis , 
apice crebre sed tenue asperulatis. Long. 9*/,-10 millim. 

Il capo è minutamente e densamente punteggiato-ruguloso ; 
la scultura è più fitta in avanti e va gradatamente diradandosi 
verso il vertice. Il clipeo sporge nel mezzo con tre denti larghi 
ed ottusi, dei quali il mediano non è superiore agli altri in 
lunghezza. Le antenne nei due esemplari che ho in esame sono 
soltanto rappresentate dai primi articoli, che hanno una tinta 
picea. 

Il protorace è della metà più largo che lungo; la massima 
sua larghezza corrisponde alla base e in avanti è più stretto 
quasi di una metà che alla base; il margine anteriore è pro- 


126 R. GESTRO (366) 


fondamente smarginato e guernito di peli corti e fitti, giallastri; 
gli angoli anteriori sono acuti e alquanto sporgenti, il margine 
posteriore è quasi dritto e i lati sono leggermente arrotondati ; 
la sua superficie è scolpita di punti finissimi, visibili soltanto alla 
lente. 

Gli elitri alla base sono larghi quanto il protorace e leg- 
germente dilatati nel mezzo; alla base presentano punti finissimi 
e sparsi, i quali gradatamente vanno convertendosi in leggere 
asperità, che diventano soltanto più distinte e subgranuliformi 
all'apice, ove si fanno anche più fitte. 

Il corpo inferiormente è liscio; il prosterno presenta in ad- 
dietro un solco longitudinale mediano e nel maschio è munito, 
sul davanti nel mezzo, di una fossetta tonda, dalla quale sporge 
un fascetto di peli giallastri. Il metasterno presenta alcuni solchi 
longitudinali leggeri. I piedi sono picei. 

Bardera, Agosto 1893. Due esemplari (7 9). 

Questa specie è diversa dal plicatus, che ho descritto sopra 
un esemplare dell’ Ogaden raccolto dall’ Ingegnere Bricchetti- 
Robecchi (*). Il Fairmaire, cui l’ho comunicata, supponendo po- 
tesse riferirsi ad alcuna delle specie da lui pubblicate nei suoi 
« Coléoptères des voyages de M. G. Révoil » (?), la considera 
come distinta, benchè affine alle specie nitidiventris e cyphonotus. 


ADESMIA, Fiscu. 


Adesmia Boyeri, Sor. 


Ann. Soc. Ent. Franc, 1835, p. 519, tav. 14, fig. 13. 


Lago Edoardo, Casati. Un esemplare. 
Abita il Senegal. 


(') Questi Annali, Serie 2., XII, 1892, p. 764. 
(3) Annales de la Société Entomologique de France, 6. Série, VII, 1887. 


(367) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 127 


METRIOPUS, Sor. 


Metriopus platynotus, Gersr. 


Monatsb. Berl. Ac. 1851, p. 530. — Peters Reis. 1862, p. 274, tav. 16, fig. 2. 


Lago Edoardo, Casati. Un esemplare. 
Abita il Mozambico e la regione del Lago Nyassa. 


HOMALA, EscHscH 


276. Homala integricollis, Farm. 


Ann. Soc. Ent. Belg., XXVIII, 1844. Compt. rend., p. LXXIV. — Ann. Soc. Ent. 
France, 6.2 Série, VII, 1887, p. 169. — Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.à Serie, XII, 
1892, p. 767. 


Dai pozzi di Laffarugh ai pozzi di Aberiò, Settembre 1892. 
Varii esemplari. Basso Ganana, Garrà Marre, Luglio 1893. Un 
esemplare. 

Già raccolta a Mogadiscio dal Révoil e dal Bricchetti-Robecchi 
e da questi anche a Obbia e a Milmil (Ogaden). 


277. Homala, sp.? 


Archeisa, Ottobre 1892. Un solo esemplare. 


RHYTIDONOTA, EscHscH. 


278. Rhytidonota oxyoma, Farm. 


Ann. Soc. Ent. Belg. XXVIII, 1884. Compt. rend. p. CCCXLVII. — Ann. Soc. Ent. 
France, 6.° Série, VII, 1887, p. 172. — Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2,% Ser., XII. 
1892, p. 767. 

Cormoso, Giugno; Basso Ganana, Garrà Marre, Luglio 1893. 
Varii esemplari. 

Raccolta dal Révoil a Mogadiscio e dal Bricchetti-Robecchi a 
Obbia e fra Obbia e Berbera. 


128 R. GESTRO (368) 


Rhytidonota acuticollis, Farm. 


Ann. Soc. Ent. Belg. XXVI, 1882; Compt. rend. p. XLIX. 


Nkole (Africa centr.) 1888. Un esemplare raccolto dal Maggiore 
Gaetano Casati. 

La specie è fondata sopra esemplari raccolti dall’ esploratore 
belga, Sig. Burdo, fra lo Zanguebar e i grandi laghi centrali. 


279. Rhytidonota gracilis, Gersr. 


Archiv f. Naturg. XXXIII, p. 59. — Decken” s Reis. 1873, p. 169. 


Archeisa (Ogaden), Ottobre 1892. — Basso Ganana, Garrà 
Marre, Luglio 1893. Due esemplari. 


Rhytidonota gracillima, Ano. 


Mesostena gracillima, Ancey, Le natural. I, 1881, p. 462. 
Rhytidonota gracillima, Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXVI, 1882. Compt. 
rend. p. XLIX. 


Lago Edoardo. Due esemplari raccolti dal Maggiore Gaetano 
Casati. 
Fu descritta sopra esemplari dell’ Uzagara. 


280. Rhytidonota stupida, Gerst. 


Archiv f. Naturg. XXXIII, p. 58. — Decken's Reis. 1873, p. 167. 
Fairm. Ann. Soc. Ent. France, 6.8 Série, VII, 1887, p. 172. 


Bardera, Agosto 1893. Tre esemplari. 
Raccolta dal Revoil a Mogadiscio. 
MESOSTENOPA, Kraarz. 
281. Mesostenopa Auberti, Farm. 
Rév. d’Entom. 1892, p. 107. 


Dai pozzi di Laffarugh ai pozzi di Aberiò, Settembre; Archeisa, 
Ottobre 1892. Alcuni esemplari. 
Descritta originariamente sopra esemplari di Obock. 


fa * 
Ae. d 


(369) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 129 


OXYCARA, Sor. 


282. Oxyeara zophosina, Far. 


Miss. Révoil, Coléopt. 1882, p. 65. 


Dai pozzi di Laffarugh a quelli di Aberiò (Ogaden), Settembre; 
Archeisa, Ottobre 1892. Pochi esemplari. 


HIMATISMUS, EricHs. 


283. Himatismus trivialis, Gersr. 


Decken’s Reis., 1873, p. 190. 


Somali: Basso Ganana, da Bardera a Culmiso, Agosto 1893. 
Un esemplare. 


Fu raccolta a Zanzibar anche dal Raffray. 


284. F[imatismus Pavesii, Gesrro. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XII, 1892, p. 769. 


Somali: Basso Ganana, da Bardera a Culmiso, Agosto 1893. 
Pochi esemplari. 


La specie fu fondata sopra esemplari raccolti a Obbia e a 
Gubbet nel 1891 dall’ Img.r* Bricchetti-Robecchi. 


PIMELIA, Farr. 


285. Pimelia Bottegi, n. sp. 


Breviter ovata, valde convera, nigra, pube densa cinerea induta; 
prothorace longitudine duplo latiore, granulato, linea media longi- 
tudinali laevi; elytris dorso converis, dense requlariter granulatis, 
tenue utrinque quadricostatis, costis duabus internis obsoletissimis 5 
subtus cum pedibus dense granulata; mesosterno bituberculato. 

Long. 21-23 1/,; lat. 14-15 mill. 

Il corpo di questa specie è coperto di una pubescenza corta, 


9 


130 R. GESTRO (370) 


fitta, cinerea. Il capo presenta punti irregolarmente distribuiti, 
più numerosi sulla fronte, da ciascuno dei quali esce un pelo 
fulvo non eretto. Il mento è profondamente sinuato. 

Il protorace è due volte più largo che lungo, col margine 
anteriore un po’ meno largo del posteriore e coi lati arro- 
tondati; la sua superficie è ricoperta di granuli emisferici, 
abbastanza fitti, mancanti lungo una linea longitudinale me- 
diana e un po’ più sparsi ai lati di essa. 

Gli elitri sono corti ovali, molto convessi, non depressi al 
disopra e rapidamente declivi in addietro. La loro superficie 
è ricoperta di granuli robusti fitti disposti regolarmente, di 
forma quasi conica e muniti ciascuno (come quelli del protorace) 
di un pelo giallo. Ciascuno è munito di quattro coste formate 
dai granuli disposti in serie più regolare e più avvicinati fra 
di loro; ma di queste coste appena le due esterne sono mar- 
cate, mentre le due interne si vedono a stento. I fianchi hanno 
i granuli un poco più piccoli e un poco meno fitti. 

Il mesosterno è bitubercolato; l'addome presenta grossi tu- 
bercoli, un poco meno densi nel mezzo dei segmenti; di questi 
i primi tre hanno lungo il loro margine posteriore una serie 
di granuli più marcati e avvicinati, in modo da apparire quasi 
crenulati. Anche i piedi sono densamente granulosi. 

Questa specie si distingue facilmente a primo colpo d’ occhio 
dalla Hi/debrandti pel corpo più corto, più largo, molto più con- 
vesso e in addietro più declive; per le granulazioni degli elitri 
più grosse e per le coste assai meno marcate. 

Boran Galla, medio Ganale, Giugno; Basso Ganana, Luglio; 
confluenza del Daua col Ganana, 13 Luglio 1893. Tre esemplari. 


286. Pimelia limosa, n. sp. 


P. Hildebrandti, Harold va/de affinis sed mento profundius 
smuato et densius granulato, prosterni lamina intercorali angustiore, 
mesosterno antice haud gibboso nec bituberculato, elytris minus con- 
vexis, costis magis elevatis, subtilius granulatis. 

Long. 23 mill. 


(371) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 131 


È molto affine alla P. Hi/debrandii di Harold (1), della quale 
ho potuto avere un esemplare tipico grazie alla gentilezza del 
sig. Kolbe del Museo di Berlino. Il corpo appare meno convesso; 
la sinuosità del mento è assai più profonda e le granulazioni 
che si trovano sulla sua superficie sono più numerose (?); l’apofisi 
del prosterno è notevolmente meno larga e il mesosterno in avanti 
non presenta nè la rigonfiatura nè i due tubercoletti che si osser- 
vano nella H/debrandti. Le granulazioni sul protorace sono più 
minute e più fitte. Sugli elitri le granulazioni sono molto più 
minute e più disuguali, e questo si nota più specialmente nel 
terzo e quarto intervallo e sui fianchi, dove i granuli sono anche 
molto più scarsi. Le coste sono formate di granuli molto più 
avvicinati fra di loro e perciò appaiono assai più marcate. La 
superficie inferiore del corpo presenta granulazioni molto più 
fine e molto più stipate. 

Queste sarebbero le principali differenze fra la Pimelia limosa 
e la Hidebrandti; ma importa notare che le mie osservazioni 
sono fatte sopra un solo individuo e perciò potrebbe darsi che 
invece di una nuova specie sì trattasse di una semplice varietà. 

La P. limosa fu raccolta fra i pozzi di Laffarugh e quelli di 
Aberiò nel Settembre 1892. 

La Hildebrandti abita Zanzibar e fu anche trovata al Lago 
Stefania dal Von Hòhnel. 

Il Révoil ha raccolto nei Somali la var. cenchronota di Fair- 
maire (Miss. Révoil. Coléopt., 1882, p. 68). 


PSAMMODES, Kirsy. 


287. Psammodes abyssinicus, Haas. 


Coleopt. Hefte, VIII, 1871, p. 32. 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. 


(1) Monatsb. Preuss. Akad. Wiss. Berlin, 1878, p. 221. — Sénac, Ess. Monogr. P?- 
meta, II, 1887, p. 18. 

(è) Il compianto D.re Sénac nel suo pregevole lavoro monografico dice, a proposito 
della P. Hildebrandti: « menton ponctué »; ma nell’esemplare tipico che ho 
sott'occhio, invece di punti io trovo dei granuli evidentissimi. 


132 R. GESTRO (372) 


PHRYNOCOLUS, Lacorp. 


288. Phrynocolus placidus, Kox8e. 


Berlin. Entom. Zeitschr., XXIX, 1885, p. 112. 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Due esemplari. : 

Il Museo Civico di Genova possiede esemplari di questa specie 
raccolti a Gondocoro sul Nilo Bianco dal sig. Eraldo Dabbene. 
Uno di essi fu mandato al Museo di Berlino e appunto su questo 
il sig. Kolbe ha fondato la sua descrizione. 

Spettano a regioni affini le due specie PArynocolus petrosus e 
P. frondosus di Gerstaecker (Decken’s Reis. p. 172 e 173, tav. IX, 
fig. 4 e 3). Il P. plicatus dello stesso autore (ibid. pag. 174) 
appartiene, secondo il Kolbe (loc. cit.) al genere Amzantus. Lo 
stesso probabilmente dovrà dirsi del P. sewcostatus Gerst. del 
Massai (Jahrb. d. Hamburg. Wiss. Anstalt. I, 1884, p. 54). 


2389. Phrynocolus parvulus, n. sp. 


Nigro-piceus, opacus, indumento ochraceo dense tecto, prothorace 
utrinque tuberculo crasso conico, elytris ovatis, utrinque carinis 
tribus validis flexuosis, interstitiis plicis aliquis transversis irregu- 
laribus instructis. 

Long. 9/, mill. 

Il corpo è tutto ricoperto da un intonaco ocraceo. Il capo è 
trasversalmente depresso sulla fronte; il denso intonaco che ne 
ricopre la superficie impedisce di vederne la scultura; gli occhi 
sono piccoli, emisferici, le antenne setolose hanno i due primi 
articoli rossastri e gli ultimi cinque neri. 

Il protorace è munito da una parte e dall’altra di un grosso 
tubercolo di forma conica diretto orizzontalmente all’ esterno; 
la sua superficie è rugosa. 

Gli elitri sono ovali e ciascuno porta tre robuste carene longi- 
tudinali, flessuose, delle quali la più interna cessa si può dire 
nel punto ove comincia la parte declive, la seconda è più corta 


(373) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 133 


della prima e la terza si spinge più in addietro di tutte. I pro- 
fondi intervalli fra le tre coste presentano qua e là delle pieghe 
trasversali od oblique, in piccolo numero, irregolari e disposte 
senza alcuna simmetria. 

Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un solo esemplare. 

Questa specie non può riferirsi a quelle dei viaggi di Révoil 
e di von Hòhnel pubblicate dal Fairmaire ((ransversus, undaticostis, 
crispatus (*), discoideus (*)) e neppure alle altre che vennero de- 
scritte dopo la pubblicazione del catalogo di Gemminger e Harold, 
cioè Phrynocolus (?) sexcostatus Gerst. (3), P. placidus Kolbe (4), 
P. ater C. Waterh. (*), P. undatocostatus Kolbe (8); per cui ho 
creduto di poterla descrivere benchè non avessi a mia disposizione 
che un solo esemplare. 


SEPIDIUM, Fagr. 


290. Sepidium Ruspolii, Famx. 


Ann. Soc. Entom. Belg., XXXVII, 1893, p. 150. 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Due esemplari. 

Fu trovato per la prima volta nell’Ogaden dal D." Keller, 
che accompagnava il principe E. Ruspoli durante la sua prima 
spedizione nella penisola dei Somali. 


VIETA, Casr. 


291. Vieta senegalensis Krve. 


Erman. Reis. Atl. 1835, p. 40. — Allard, Rev. Zool. 3.8 Sér., II, 1874, p. 145. 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. 


(1) Ann. Soc. Entom. France, 6.° Série, VII, 1887, p. 183 e 184. 
(2) Ann. Soc. Entom. Belgique, 1£91. Compt. rend. p. CCXCIV. 
(5) Jahrb. d. Hamburg. Wiss. Anstalt. I, 1884, p. 54. 

(*) Berlin. Entom. Zeitschr., XXIX, 1885, p. 112. 

(5) Proceed. Zool. Soc. Lond., 1885, p. 234. 

(6) Stettin. Entom. Zeit. 1891, p. 30. 


143 R. GESTRO (374) 


292. Vieta lutulenta, n. sp. 


Oblongo ovata, ochraceo lutosa, antenmis apice infuscatis, protho- 
race antice fortiter tuberculato, tubereulo profunde sulcato, angulis 
lateralibus productis obtusis, dorso medio fusco hirto, elytris utrinque 
fusco trimaculatis, apice angustatis, conjunctim rotundatis, carina 
laterali tenue tuberculata, costula discoidali parum elevata, flexuosa, 
interstitiis irregulariter subreticulatis. 

Long. 12!/, mill. 

Il corpo è coperto da un intonaco ocraceo. Il capo è legger- 
mente incavato; le antenne sono corte e non raggiungono la 
base del protorace ; i loro ultimi articoli sono più scuri dei pre- 
cedenti e l’ultimo è quasi nero coll’apice biancastro. 

Il protorace porta sul davanti, nel mezzo, un tubercolo molto 
sviluppato, che sporge al di là del capo, ed è profondamente 
solcato pel lungo, in modo da apparire bilobato tanto al disopra 
come al disotto; gli‘angoli laterali sporgono in un dente robusto 
e largamente troncato all'apice; il dorso è elevato nel mezzo, 
ove presenta un’area quasi ad M tutta irta di setole brune. 

Gli elitri sono ovali, leggermente angustati all'apice; la loro 
carena laterale, poco marcata, è segnata da piccoli tubercoli, 
dei quali i posteriori sono più grossi e l’ultimo forma una di- 
screta sporgenza nel punto ove comincia la declività dell’ elitro ; 
vi è una costa discoidale anch’ essa poco nîarcata, a decorso 
flessuoso, che va a finire posteriormente in una sporgenza abba- 
stanza forte, la quale trovasi un po’ più in addietro del tuber- 
colo con cui termina la carena laterale. Gli intervalli sono molto 
irregolarmente reticolati, cioè scolpiti di pieghe trasverse e 
longitudinali che intersecandosi delimitano piccole fossette e nei 
punti di intersezione presentano qua e là tubercoletti minutissimi 
neri lucenti; questa reticolatura è poco marcata alla base e va 
scomparendo all’ apice. Le epipleure non presentano che legge- 
rissime ed incerte depressioni e pochi tubercoletti neri piccolissimi. 
Ciascun elitro presenta tre macchie a contorno incerto, disposte 
longitudinalmente, una alla base, la seconda prima della metà 


(375) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 135 


e l’altra dopo; queste macchie sono formate di setole corte sub- 
squamiformi erette, di un colore bruno scuro. 

I piedi sono piuttosto gracili. 

Arussi Galla, fra il Daua e il Ganale 24 Aprile 1893. Un solo 
esemplare. 


293. Vieta Grixonii, n. sp. 


Oblonga, indumento dilute fulvo dense tecta; prothoracis dorso 
convexo, medio macula fere M-formi ferruginea, elytris oblongîs, 
sutura et costula discoidali ferrugineis, utrinque maculis tribus 
piceis notatis. 

V. lacunosae, Fairm. proxima, sed colore fusciore, prothoracis 
macula media discoidali diversa, tubereulo antico magis diviso et 
dente laterali robustiori, elytrorum punctis profundioribus, praecipue 
discrepans. 

Long. 14 mill. 

Questa specie s'avvicina molto alla V. /ueunosa di Tabora 
raccolta dal Révoil (*), della quale il Fairmaire mi ha gentilmente 
comunicato l’unico suo esemplare tipico. È però di una tinta 
un poco più scura. Le antenne sono ugualmente corte e nerastre 
all’ apice. 

Il protorace ha il dente laterale assai più robusto e più largo 
all'apice; il tubercolo del margine anteriore è diverso special- 
mente se visto dal davanti, perchè presenta il solco longitudinale 
che lo divide in due parti assai più profondo che nella lacunosa 
e tanto più profondo in basso ed in alto; la macchia scura di- 
scoidale invece di essere a losanga, ha quasi la forma di una M. 

Gli elitri sono più regolarmente ovali; il loro margine esterno 
è dentato più minutamente, la loro scultura è più marcata e 
si compone di punti grossi e profondi disposti irregolarmente 
in serie e negli interstizii rilevati fra questi solchi, si osservano 


(') La Vieta lacunosa fu figurata da Fairmaire negli « Annales de la Société 
Entomologique de France », sesta serie, VII, 1887, tavola 2, fig. 10 e descritta 
nello stesso periodico, anno 1894 (Bulletin des Séances, séance du 28 Novembre, 
p. CCLII). 


136 R. GESTRO (376) 


pochi minuti granuli neri lucenti. La costa discoidale è un poco 
più marcata e più distante dalla sutura. Il loro colore è come 
quello del resto del corpo, ma sulla sutura e sulla costa discoi- 
dale sono ferruginei; inoltre ciascuno porta tre macchie nerastre 
discoidali formate di peli squamulosi eretti; una alla base, l’altra 
al terzo anteriore diretta obliquamente dall’avanti all'indietro e 
dall’ esterno all’ interno e l'ultima dopo la metà, anch’ essa 
obliqua ma in direzione opposta a quella della precedente. Le 
epipleure hanno una punteggiatura assai più forte che nella 
lacunosa. 

L'unico esemplare da me osservato fu raccolto sull’Auata, 
fra i Boran, in Maggio. 

La specie è nominata in onore del capitano Matteo Grixoni, 
che ha diviso insieme al capitano Bottego i pericoli ed i disagi 
delia spedizione. 


VIETOMORPHA, Farrm. 


294. Vietomorpha foveipennis, Farm. 


Ann. Soc. Ent. France, 6.8 Série, VII, 1887, p. 186, tav. 2, p. 11. 
Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XII, 1892, p. 776. 


Il solo esemplare, raccolto dal Bottego nell’ Ottobre 1892, 
appartiene al territorio di Errer. 

La specie fu scoperta dal Révoil nei Somali-Isa e ritrovata 
anche dal Bricchetti-Bobecchi sull’ Uebi. 


OPATRUM, Far. 
295. Opatrum micans, Gerx. 
Ins. Sp. nov., p. 145. — Fairm., Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893, p. ll. 


Arussi Galla, Alto Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, medio 
Ganale, Giugno 1893. Varii esemplari. 


TEA 


(377) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 137 


TRIBOLIUM, Mac Leav. 


296. Tribolium ferrugineum, Fagr. 


‘Tenebrio ferrugineus, Fabr., Spec. Ins., I, p. 324, n. 12. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Basso Ganana, Luglio 1893. 
Specie cosmopolita. 


ALPHITOBIUS, SrePu. 


297. Alphitobius diaperinus, Paxz. 


'TTenebrio diaperinus, Panz., Faun. Ins. Germ. 1797, 37, 16. 


Arussi Galia, Ganale Gudda, Aprile 1893. 
Specie cosmopolita. 


EUTOCHIA, Lrc. 


298. Eutochia amaroides, Gestro. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 1.2 Serie, XIII, 1878, p. 321. 
Fairm., Ann, Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893, p. 11. 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. 
Fu descritta sopra un esemplare dello Scioa e ritrovata poi 
in buon numero nella stessa regione dal M.s Antinori. 


HETEROTARSUS, Larr. 


299. Heterotarsus tenebrioides, Guîr. 


Ic. Règn. Anim., p. 121, tav. 30, fig. 11 4-4. 


Arussi Galla, Aprile; fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Due 
esemplari. 

Abita il Senegal. 

Il bogosicus, Mars. (Ann. Soc. Ent. France, 3. Série, VI, 1876, 
p. 128) di cui ho sott'occhio un esemplare tipico, ha il protorace 
alquanto più lungo di quello dei due esemplari sopra riferiti. 


illa” lo- 


138 R. GESTRO (378) 


PYCNOCERUS, Wesrw. 


300. Pycenocerus Passerinii, BerroL. 


Odontopus Passerinii, Bertol., Nov. Comm. Acad. Bonon., X, 1849, p. 418, 
tav. 9, f. 7. 

Dinoscelis Passerinii, Gerst. Peters Reis. n. Mossamb., p. 291, tav. XVII, 
Ag 

Pycnocerus Passerinii, Gerst. Decken°s Reis., 1873, p. 190. 


Arussì Galla, Ganale Guddà. Tre esemplari raccolti in Aprile 1893. 


CATAMERUS, Farrm. 


Catamerus Revoili, Farm. 


Ann. Soc. Ent. France, 6.° Sér., VII, 1887, p. 290, pl. 2, fig. 12. 


Lago Edoardo. Un esemplare raccolto dal maggiore Gaetano 
Casati. 
La località indicata dal Fairmaire è Mpouapoua. 


XANTHOTHOPEIA, Mart. 


301. Xanthothopeia angusticornis, n. sp. 


Elongata, subeylindrica, viridi-aenea, nitida, elytris flavo-ferru- 
gineis, sutura nigra, palpis testaceis, antennis nigris articulis tribus 
primis viridi-aeneis ; pedibus viridi-aeneis ; capite et prothorace dense 
punctatis, hoc longitudine parum latiore, lateribus leviter arcuatis, 
apice magis quam basi angustato ; scutello triangulari, apice obtuse 
truncato, laevi ; elytris profunde striatis, striis crenatis, interstitiis 
leviter converis et tenue punctulatis. 

Long. 11 mill. 

Il corpo è allungato, subcilindrico. Il capo è verde bronzato ed 
ha una forte impressione trasversale fra i due punti di inserzione 
delle antenne; la sua punteggiatura è densa e soltanto si fa più 
rada in una piccola area che sta nel mezzo fra gli occhi. I palpi 
sono testacei. Le antenne sono nere coi primi tre articoli verdi 


(379) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 139 


bronzati; a cominciare dal quarto gli articoli si dilatano legger- 
mente. 

Il protorace è di poco più largo che lungo e in avanti di poco 
più stretto che in addietro; la sua superficie è scolpita di punti 
fitti, specialmente sui lati. 

Gli elitri sono d’ un giallo-ferrugineo (forse rossi negli esem- 
plari vivi) colla sutura nera. Sono percorsi longitudinalmente da 
solchi abbastanza larghi, profondi e crenati; gli interstizii fra i 
solchi sono leggermente convessi (più marcati all’ apice) e scolpiti 
di punti sottili. 

Il corpo inferiormente, come i piedi, è verde bronzato, con 
punti forti sui lati del petto e leggerissimi sull’ addome. La 
punteggiatura dei piedi è fitta. 

Un solo esemplare fu raccolto sull’ Uelmal nel mese di Giu- 
gno 1893. 

Questa specie si distingue facilmente dalla rufipennis, Makl., 
dalla /aticornis, Fairm. (1) e dalla armwimensis, Champ. (2); nella 
prima il protorace è del doppio più largo che lungo, mentre nel- 
l’angusticornis & di poco più largo che lungo; nella /aticornis e 
nella aruwimensis le antenne hanno gli articoli molto dilatati. 
La rufipennis è della Cafreria, la /aticornis di Uzambara, l'aru- 
wimensis della valle dell'’Aruwimi. 

Un’ altra specie, descritta dal Fairmaire col nome di 
partita (*), sì riconosce per la sua piccola statura e pel suo modo 
speciale di colorazione. Quest'ultima abita Sierra Leone. Recen- 
temente lo stesso autore ne ha fatto conoscere altre tre (4), 
cioè: X. partiticornis e X. ceruleata della Guinea e X. basipennis 
di Usambara. 


(') Ann. Soc. Ent. France, 6.° Sér., VII, 1887, p. 300. 

(?) Proceed. Zool. Soc. London, Nov. 1890, p. 643, tav. LVI, fig. 7. 

(5) Notes sur quelques Coléoptères de l’Afrique intertropicale et descriptions 
d’espèces nouvelles (Ann. Soc. Ent. Frane., LX, 1891, pag. 264). 

(‘) Ann. Soc. Entom. Belg. XXXVIII, 1894, p. 671 e 672, 


140 R. GESTRO (380) 


MICRANTEREUS, Sor. 


302. Micrantereus femoratus, GeRsT. 


Decken’s Reis., 1873, p. 193, tav. IX, fig. 8. 
Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 1.a Serie, IV, 1873, p. 354. 


Arussi Galla, Aprile 1893. Un solo maschio. 


303. Miecrantereus asidoides, Farrm. 


Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893, p. 152. 


Archeisa, Ottobre 1892. 

L'unico esemplare di questa forma interessante raccolto dal 
capitano Bottego, fu da me comunicato al Fairmaire, che lo 
rimandò coll’ indicazione: « très probablement 9 de mon M. ast- 
doides ». La sua identità specifica col M. asidoîdes non è dunque 
interamente accertata, ma è molto probabile, tanto più che la 
provenienza citata dal Fairmaire è anche l’Ogaden. Ad ogni 
modo non credo del tutto inutile farne seguire una descrizione. 

Il nome di asidozdes gli conviene benissimo perchè nell’aspetto 
rammenta molto un Asida. È di una tinta bruno-picea e ri- 
vestito di una pubescenza corta giallastra. Il capo presenta una 
punteggiatura molto fine e fitta; fra gli occhi ha una depressione 
trasversale pochissimo marcata; la sutura clipeale è poco distinta. 
Le antenne sono gracili e superano di poco la base del protorace. 

Il protorace è quasi del doppio più largo che lungo; in avanti 
è più stretto che in addietro; i lati sono arrotondati; il margine 
anteriore è fortemente arcuato, gli angoli anteriori acuti, l’ an- 
golo che il lato fa colla base è quasi retto; la base è legger- 
mente trisinuata; gli angoli posteriori sono leggermente ripie- 
gati in basso; al disopra è convesso e con punteggiatura molto 
sottile e densa. Lo scudetto è assai corto, a forma di un trian- 
golo a larghissima base, alquanto convesso trasversalmente e con 
punti sottilissimi. 

Gli elitri sono convessi; alla base più stretti del protorace , 
quindi gradatamente si allargano, per ristringersi di nuovo al- 


(381) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 141 


l'apice, ove sono fortemente declivi. La sutura è leggermente 
elevata e nera. Ciascuno presenta tre coste nere lucenti; l’ in- 
terna è obliterata alla base e si estende fino al punto ove l’ elitro 
si è fatto declive, senza però raggiungere l’ apice; la seconda è 
la più corta e nel suo decorso è molto interrotta, per cui 
piuttosto che mostrarsi una vera costa, è una serie più o meno 
regolare di granuli; la terza è quella che si avvicina di più 
all'apice, e quindi la più lunga; per la metà basale si può dire 
formata di una doppia serie di granuli e diventa vera costa 
nella metà apicale. Negli interstizii larghi e piani si osservano 
alcuni granuli in numero limitatissimo e disposti senza alcuna 
regolarità. La parte ripiegata presenta traccie di qualche granulo. 

Il corpo inferiormente è più scuro, abbastanza lucente, sottil- 
mente punteggiato, col mesosterno longitudinalmente rugoso. 1 
piedi sono asperato-puntati e i tarsi rivestiti inferiormente di peli 
fitti giallastri. 

L’esemplare è lungo 17 millimetri. 


HOPLONYX, THoxs. 


Hoplonyx Casatii, n. sp. 


Oblongus, sat convexus, niger subopacus, pilis fulvis tenwibus 
sat longis hirtus; capite sparsim, vertice crebre et subtiliter, punctato ; 
antennis piceis, articulo tertio quarto fere duplo longiore ; prothorace 
longitudine parum latiore, lateribus leviter arcuatis, apice paulo 
magis quam basi angustato ; margine postico bisinuato, supra sat 
convero, irregulariter haud crebre punetato ; scutello triangulari, 
punetulato ; elytris oblongis, postice vix ampliatis, striato-punctatis, 
striis basi et extus suberenatis, interstitiis  convewis, punctulatis ; 
subtus mitidior, pectoris lateribus pedibusque crassius, abdomine 
subtilissime, punetatus. 

Long. 18 !/, mill. 

È nero, quasi opaco, con peli fulvi, molto fini e abbastanza 
lunghi. Il capo ha punti grossi radi, e irregolarmente distribuiti; 


142 R. GESTRO (382) 


ma sul vertice si fanno minuti e molto fitti. Le antenne sono 
picee, piuttosto sottili, col terzo articolo più lungo del quarto 
quasi del doppio. 

Il protorace è di poco più largo che lungo, coi lati arrotondati, 
col margine anteriore un poco più corto del posteriore e questo 
bisinuato, con punteggiatura grossa molto irregolare e un poco 
più densa verso i lati che nel mezzo. Lo scudetto ha la forma 
di un triangolo equilatero ed è tutto punteggiato. Gli elitri 
sono piuttosto fortemente scolpiti; le strie sono profonde con 
punti che vanno assottigliandosi verso l'apice e sono crenate alla 
base e ai lati. Gli intervalli fra le strie sono convessi e pun- 
teggiati. 

Il corpo inferiormente è più lucente che al disopra; la pun- 
teggiatura sui segmenti dell’ addome è finissima, quella dei lati 
del petto e dei piedi assai più grossa. I femori anteriori sono 
molto ingrossati e il dente apicale è robusto e triangolare a 
larga base. 

Dall’ H. striatus, Guér. e dal protensus, Fairm. (!) tipo, le due 
sole specie che io abbia sott’ occhio, il Casati è molto diverso; è 
più grosso, più robusto, peloso, colla scultura degli elitri più 
marcata, il protorace coi lati arrotondati e rientranti alla base 
e la sua punteggiatura molto più grossa e molto meno fitta. 

Questa specie è fondata sopra un unico esemplare raccolto 
sul Lago Edoardo dal maggiore Gaetano Casati e mi permetto 
di dedicarla all’ illustre viaggiatore, all’ eroico compagno di Gessi 
e di Emin Pascià. 


PRAOGENA, Cast. 


504. Praogena flavolimbata, Màxt. 


Monogr. p. 578. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. 
Abita il Vecchio Calabar. 


(') Note sur les Coléoptères du Choa. (Ann. Soc. Entom. Belg. XXXVII, 1893 
p. 30). 


(383) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 143 


305. Cistela, sp. ? 


Dai pozzi di Laffarugh ai pozzi d’ Aberiò. Settembre 1892. 
Un esemplare. 


306. Cistela, sp.? 


Bardera, Agosto 1893. Due esemplari. 


307. Cistela, sp. ? 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. 


308. Cistela, sp.? 


Arussi Galla, Ganale Guddà, 27 Aprile 1893. Un esemplare. 


309. Cistela, sp.? 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Due esemplari. 


310. Cistela, sp. ? 


Arussi Galla, Aprile 1893. Tre esemplari. 


Fam. LAGRIIDAE. 
LAGRIA, Fagr. 
311. Lagria viridiaenea, Rercne. 


Voy. Ferr. Galin. Abyss. 1850, p. 371, tav. 23, fig. 3. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, 
Maggio 1893. 


; ATM 


144 R. GESTRO (384) 


312. Lagria aerea, RercHE. 


Voy. Abyss. Ferr. Gal., 1850, p. 372, tav. 23, fig. 1. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, 
Maggio 1893. Varii esemplari. 
Tanto questa come la specie precedente si ritrovano in Abissinia. 


313. Lagria villosa, Fagr. 


Spec. Insect. I, p. 160. 


Fra Bardera e Culmiso, Agosto 1893. Un esemplare. 
Abita pure il Capo di Buona Speranza. 


314. Lagria pinguicula, n. sp. 


Ovato-oblonga, postice ampliata, pilis albis brevibus tenwissimis 
tecta, capite prothoraceque migro-piceis, subopacis, tenue et crebre 
punclato-rugulosis, antennis huwmeros vix superantibus, nigro-piceis, 
articulis basalibus dilutioribus, ultimis valde dilatatis » prothorace 
transverso, lateribus rotundatis, supra longitudinaliter subcarinato ; 
elytris dilute castaneis, nitidis, crebre el tenue punctato-subrugulosis 5 
subtus picea, albo-pilosa, punctulata, pedibus obscurioribus. 

Long. 7 mill. 

Il corpo di questa specie è rivestito di peli bianchi, corti e 
finissimi, alquanto più lunghi sul capo e sul protorace; questi 
sono nero-picei e quasi opachi, mentre gli elitri sono alquanto 
lucenti e di un colore castagno sbiadito. 

Il capo è, come il protorace, scolpito di punti piccoli e molto 
fitti e di leggere rugosità; le antenne sono corte raggiungendo 
appena la base degli elitri; vanno dalla base all'apice gradata- 
mente dilatandosi, ma la dilatazione è più sentita a cominciare 
dal sesto articolo e gli ultimi sono molto larghi. 

Il protorace è più largo che lungo e coi lati arrotondati; 
lungo la linea mediana è sporgente, quasi carenato ed ivi i peli 


(385) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 145 


sono disposti trasversalmente in modo da simulare quasi una 
striscia bianca longitudinale; sui lati i peli sono più lunghi. 

Gli elitri sono molto più larghi del protorace; in addietro sì 
allargano e si fanno notevolmente convessi; la loro scultura si 
compone di punti sottili e fitti e di lievi rughe. 

Secondo il Fairmaire questa specie s’ avvicina molto alla sua 
senicula (Ann. Soc. Ent. France, LXII, 1893, pag. 154) del 
Senegal; ma se ne distingue specialmente perchè è più larga 
e più convessa e pel protorace carenato. 

L’unico esemplare di cui mi sono servito per la descrizione, 
fu raccolto fra gli Arussi Galla, Ganale Guddà, in Marzo 1893. 


315. Lagria sexvittata, n. sp. 


Oblonga, subnitida, sordide alba, pilis albis longis  tenwissimis 
vestita, antennis fuscis, apice obscurioribus, capite prothoraceque crebre 
et profunde punctato-rugqulosis, hoc subquadrato, lateribus antrorsum 
leviter rotundatis, dorso utrinque impresso ; elytris postice parum 
ampliatis, crebre punctato-rugulosis, fusco-trivittatis:  subtus, pro- 
sterno excepto, nigro-picea nitida, sparsim punctulata et albo-pilosa ; 
pedibus dilutioribus. 

Long. 7 mill. 

È di un colore bianco sudicio, un po’ più carico sul capo e 
sul protorace e ha tre striscie brune longitudinali su ciascun 
elitro. Il corpo è rivestito di peli bianchi lunghi finissimi. 

Il capo è puntato-rugoso e i punti sono abbastanza grossi e 
profondi; fra gli occhi si osserva una depressione trasversale 
curva, a concavità rivolta in avanti. Le antenne sono brune , 
più cariche all’ apice che alla base; esse sono lunghe fino a 
sorpassare gli omeri e si ingrossano gradatamente e legger- 
mente dalla base all’ apice; nei due esemplari che ho in esame 
l’articolo basale è corto e l’ ultimo è grosso, più lungo dei due 
precedenti presi insieme e a forma di un ovale acuminato. 

Il protorace è di poco più largo che lungo, coi lati paralleli 
e leggermente arrotondati in avanti; sul dorso è scolpito di rughe 
e punti fitti; da una parte e dall'altra presenta una depressione 


10 


146 R. GESTRO (386) 


a guisa di fossetta irregolare e nel mezzo presso la base una 
lieve sporgenza breve longitudinale. Lo scudetto è piuttosto 
grande e scolpito di sottilissimi punti. 

La scultura degli elitri consta di punti fitti e di lievi rughe 
trasversali; essa diventa meno marcata all’ apice. Ciascun elitro 
ha tre striscie brune longitudinali; la più interna comincia dalla 
base ma in vicinanza dell’apice va sfumando; le altre due sono 
pure sfumate alla loro estremità, ma non raggiungono nè l’ apice 
nè la base; queste striscie sono piuttosto larghe; l’ intervallo 
che separa le due esterne è assai minore di quello che corre 
fra l interna e la seconda. 

Il Fairmaire che ha avuto in comunicazione questa specie, la 
trova affine per forma e colorazione alla sua vittlata di Ma- 
dagascar, ma distinta per la maggiore statura e pel corpo meno 
stretto. 

Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo e Aprile 1893. Due 
esemplari. 


Fam. PEDILIDAE. 


ARUSSIA, Pro. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 229. 


316. Arussia Gestroi, Pro. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 230. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare. 


MACRATRIA, Newm. 


317. Maeratria arussiensis, Prc. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 230. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. 


(387) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 147 


Fam. ANTHICIDAE. 
NOTOXUS, GroerR. 


318. Notoxus viceinus, Prc, 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 230. 


Arussi Galla, Aprile 1893. Due esemplari. 


ANTHICUS, Pavx. 


319. Anthicus Bottegoi, Prc. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.3 Serie, XV, 1895, p. 231. 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Tre esemplari. 


320. Anthicus Gestroi, Pro. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 231. 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Tre esemplari 


321. Anthicus floralis, Linn. 


Faun. Suec. 1761, p. 228. — Laf. Mon. p. 150 et 303, tav. 27, fig. 2. 4-7; tav. 28, fig.3. — 
Pic, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.3 Serie, XV, 1895, p. 232. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, 
Maggio 1893. 

Di questa specie, la cui distribuzione geografica è molto vasta, 
il cap. Bottego ha raccolto due esemplari. 


322. Anthicus crinitus, Lar. 


Monogr. p. 204 e 303, — Pic, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.8 Serie, XV, 1895, p. 232. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. 
Abita l’ Egitto e il Senegal. 


148 R. GESTRO (388) 


323. Anthicus balteatus, Lar. 


Monogr. p. 211. — Pic, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.8 Serie, XV, 1895, p. 232. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. 
Abita I’ Egitto. 


Fam. CANTHARIDAEB. 
CORYNA, Bits. 


324. Coryna ambigua, Gersr. 


Mylabris ambigua, Gerst., Decken’s Reis. 1873, p. 210, tav. X. fig. 14. 


Cormoso, Aprile 1893. Un esemplare. 
Gerstiicker la cita di Mombas e di Zanzibar. 


325. Coryna apicicornis, Gufr. 


Voy. Lefebr. 1849, p. 324, tav. 5, fig. 6. 
Dices apicicornis, Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg., XXXVII, 1893, p. 11. 
Arussi Galla, Ganale Guddà, alla confluenza Ija, 15 Aprile 
1893. Un esemplare. 
Abita l’Abissinia e fu raccolta frequentemente nello Scioa dal 
Marchese Antinori. 


326. Coryna Kersteni, GERST. 


Mylabris Kersteni, Gerst. Decken’s Reis. 1873, p. 209, tav. X, fig. 11. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, 
Maggio; Basso Ganana, Garrà Marre, Luglio 1893. Varii 
esemplari. 

La provenienza indicata dal Gerstiicker è Wanga. 


(389) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 149 


327. Coryna arussina, n. sp. 


C. guineensi Mars. valde affinis sed gracilior, pube sericea 
breviore minus dense tecta, elytrorum maculis angustioribus et forma 
diversa, tertia dorsali longiore et suturae parallela. 

Long. 9 millim. 

È di forma allungata, quasi parallela, cogli elitri poco dilatati 
in addietro e rivestita di una pubescenza 
biancastra meno lunga e meno abbondante 
che nella gumneensis e mista a peli neri 
eretti. 

Il capo è scolpito di punti sottili e fitti; 
le antenne sono di un giallo ferrugineo; i 
penultimi due articoli sono leggermente più 
larghi degli altri e l’ultimo è molto grosso, 
più lungo dei tre precedenti presi insieme e 
piriforme. 

Il protorace è largo quanto il capo, molto 


ristretto .in avanti, minutamente punteggiato 
corna arussina; n. sp. € Colla linea longitudinale mediana poco 
marcata. i 

La pubescenza biancastra sugli elitri è molto meno lunga che 
quella del capo e del. protorace. Essi sono minutamente pun- 
. teggiato-rugulosi; hanno un orlo giallo marginale che emette, 
sul margine esterno, tre prolungamenti a guisa di macchie quasi 
triangolari, due più larghe é più avvicinate fra di loro e una ‘in 
addietro più stretta ‘e più discosta dalle due precedenti. Oltre a 
queste macchie laterali connesse all’ orlo marginale, sul dorso vi 
sono cinque altre macchie disposte in serie longitudinale : la prima 
nel mezzo della base, subtriangolare e bifida in addietro; la se- 
conda immediatamente dietro alla prima, a forma, quasi, di 
triangolo inequilatero; la ‘terza molto allungata, lineare, pa- 
rallela alla sutura, coll’ estremità anteriore uncinata e la poste- 
riore dilatata e arrotondata ; questa si unisce in addietro ad. una 
quarta macchia piccola subrotonda situata un po*più all’ infuori; 


150 R. GESTRO (390) 


finalmente la quinta macchia ha forma di un ovale molto irre- 
golare e trovasi al quarto posteriore dell’ elitro disposta un po 
obliquamente. 

La superficie inferiore del corpo è rivestita di pubescenza se- 
ricea biancastra e i piedi sono giallo-ferruginei. 

Questa specie è indubbiamente molto affine alla guineensis; 
ha però un aspetto più gracile, è meno pubescente e differisce 
pure per le macchie degli elitri. Queste sono molto più piccole 
e fin qui la differenza non avrebbe un grande valore conside- 
rando che in questo genere i disegni sugli elitri possono variare 
molto in dimensione; ma, quel che più importa, queste macchie 
differiscono per la forma e ciò si nota specialmente per la terza 
dorsale, molto più lunga e parallela alla sutura (!). Ulteriori 
confronti, praticati sopra numerose serie di esemplari, potranno 
decidere se realmente si tratti di due forme distinte, o se la 
arussina non sia che una varietà locale della guineensis. 

Il solo esemplare che ho potuto esaminare fu raccolto nei 
Cormoso in Aprile 1893. 


MYLABRIS, Fas. 


328. Mylabris Dillonii, Guér. 


Voy. Lefebr. 1849, p. 323, tav. 5, fig. 5. 
Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg., XXXVII, 1893, p. 11. 


Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. 

Questa specie, descritta originariamente sopra esemplari d’Abis- 
sinia, fu raccolta abbastanza in quantità nello Scioa dal Marchese 
Antinori e dal Dott. Ragazzi. 


‘ 


(') Marseul nella diagnosi della Coryna guineensis (Monogr. Mylabr. p. 599), a 
proposito delle macchie degli elitri, dice: « 9 macutis, 4 margini adneris et 4 
Jurta suturam »; nella descrizione poi riparla di nove macchie, delle quali 
quattro esterne congiunte all'orlo giallo marginale e quattro interne; però fra 
queste quattro ultime ne fa entrare una più piccola; per cui in realtà le interne 
sarebbero cinque. In totalità adunque ciascun elitro dovrebbe avere, secondo il 
Marseul, nove macchie; ma esaminando la figura (tav. 6, fig. III 3) troviamo invece 
che ve ne sono soltanto otto, perchè le marginali invece di quattro sono eviden- 
temente tre. : 


2g 


e 


(391) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 151 


329, Mylabris Sennae, n. sp. 


Elongata convera, atra, pilis nigris hirta, crebre punetato-rugu- 
losa, antennis pallide flavis, articulis duobus primis nigris, elytris 
fascia media communi transversa longa, flava. 

Long. 15 !/,-22 mill. 

Il corpo è nero, poco lucente, irto di peli neri; il capo è 
leggermente appiattito sulla fronte, dove nel mezzo si osserva, 
più o meno distinta, ma sempre poco marcata, 
una sporgenza longitudinale breve, sulla quale 
i punti sono più radi, mentre sul resto del 
capo essi sono piuttosto fitti. Le antenne sono 
di un colore giallo sbiadito ad eccezione dei 
due articoli basali che sono neri; talvolta il 
terzo, od anche il quarto, sono leggermente fer- 
ruginei. Il primo articolo è abbastanza lungo, 
spesso, obconico, lucente e punteggiato; il se- 


condo è molto piccolo; il terzo e il quarto 
ayiobris Sennae, np. SONO uguali fra di loro e un po’ più lunghi 

del secondo; il quinto e i seguenti hanno la 
forma più o meno regolare di un tronco di cono rovesciato e 
vanno gradatamente e lentamente aumentando sopratutto in lun- 
ghezza e in spessore fino al decimo; l’ultimo è più lungo del 
precedente e termina ad ovale appuntato. 

Il protorace è più lungo che largo, largo quanto il capo, 
notevolmente ristretto e leggermente strangolato in avanti; il 
suo margine basale descrive una curva a convessità rivolta in 
addietro; la sua superficie è fittamente punteggiata e longitudi- 
nalmente percorsa da una linea leggermente elevata in avanti, 
che si converte in un breve solco nel mezzo e ricompare alla 
base in mezzo ad una depressione larga subfoveiforme. 

Gli elitri alla base sono più larghi del protorace e in lunghezza 
sono quasi quattro volte questo; sono convessi, mediocremente di- 
latati in addietro e coll’ apice largamente arrotondato. Nel mezzo 
presentano una lunga fascia trasversa comune gialla, che va dal 


152 R. GESTRO (392) 


margine laterale d'un elitro a quello dell’altro senza alcuna in- 
terruzione, che è leggermente più corta nel mezzo che ai lati e 
che presenta i suoi margini anteriore e posteriore appena visi- 
bilmente ondulati. Si può dire che questa fascia è quasi ad uguale 
distanza dalla base e dall’apice; la sua superficie è minutamente 
punteggiata, ma meno che nel resto degli elitri, ove oltre ai 
punti più fitti si hanno anche fine rugosità quasi a guisa di 
zigrino. La fascia gialla si presenta nella stessa posizione e delle 
stesse dimensioni, salvo differenze appena apprezzabili, in tutti 
gli esemplari che ho esaminato e che sorpassano la trentina. 
Sugli elitri non vi è nessuna altra traccia di fascia o di 
macchia. 

La superficie inferiore del corpo ed i piedi sono neri; soltanto 
le tibie anteriori presentano sul margine interno una leggera 
pubescenza grigia. 

Numerosi esemplari della M. Senzae, che può riporsi in vici- 
nanza della transversalis, Mars., furono raccolti il 18 Luglio 1893, 
nel punto di confluenza del Daua col Ganana. 

Dedico questa bella specie, in attestato di sincera stima ed 
amicizia, al Dott. Angelo Senna, il valente monografo dei Brentidi 
e solerte segretario della Società Entomologica Italiana. 


330. Mylabris rorifera, n. sp. 


Parum elongata, nigro-picea, albido-pubescens et nigro-hirtula; 
antennis pallide flavis, articulis duobus basalibus nigro-piceis vel 
ferrugineis, elytris pube albida in maculis disposita, fascis duabus 
flavis nitidis undulatis, anteriore ante medium, posteriore pone 
medium, sitis. 

Long. 134/, mill. 

Il corpo è di colore nero-piceo e coperto di una pubescenza 
biancastra, alla quale sono frammisti peli neri eretti. 

Il capo ha punteggiatura sottile e fitta e sulla fronte presenta 
una breve linea elevata longitudinale, liscia. Le antenne sono di 
un giallo pallido, tolti i primi due articoli ora nero-picei, ora 
ferruginei; dal quinto articolo vanno gradatamente ingrossando 


(393) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 153 


fino all'ultimo, che è più lungo ma poco più largo del prece- 
dente e termina ad ovale appuntato. 

Il protorace è di pochissimo più lungo 
che largo, molto più stretto in avanti che 
alla base, col margine basale arcuato; in 
avanti presenta una leggera depressione tra- 
sversale e nel mezzo è percorso da una linea 
longitudinale liscia poco marcata; la sua 
superficie è minutamente punteggiato-rugu- 
losa. 

Gli elitri sono assai più larghi del pro- 
torace, tre volte e mezzo circa più lunghi 
di esso, convessi, dilatati in addietro e lar- 
gamente troncato-arrotondati all’ apice. Sono 
scolpiti di punti minuti e fitti e leggermente 


Mytabris rorifera, n. «i Tugulosi lungo i lati e verso l'apice. La pu- 
hescenza bianca si dispone sopra di essi in 
modo da formare tante piccole macchiette, che sono special- 
mente più fitte nella porzione apicale. Due fascie gialle comuni 
si estendono dal margine d'un elitro a quello dell’ altro, senza 
interruzione. Queste due fascie piuttosto corte, sono più lucenti 
del resto della superficie e con punti molto più sparsi. I loro 
margini, tanto anteriore che posteriore, sono più o meno un- 
dulati. La prima si trova nella parte posteriore del terzo ante- 
riore; la seconda poco dopo la metà. 

La superficie inferiore del corpo è nero-picea e i piedi sono 
alquanto più chiari. 

Di questa specie, distinta per la speciale disposizione della 
pubescenza sugli elitri, il capitano Bottego ha raccolto due 
esemplari a Lugh, il 20 Luglio 1893. 


331. Mylabris hypolachna, n. sp. 


Elongata, convera, nigra, supra pube albida et pilis nigris erectis, 
subtus pilis longis albidis, vestita; antennis flavis, articulis duobus 


154 R. GESTRO (394) 


basalibus nigris, elytris vittis duabus basalibus, maculis duabus 
ransversim in medio sttis, fasciaque posteriori, flavis. 

Long. 11 mill. 

Il capo ed il protorace sono vestiti di peli biancastri, lunghi 
specialmente su quest’ultimo, ai quali 
sono frammisti peli neri eretti. Il primo 
è scolpito di punti molto fitti e sulla 
fronte, leggermente convessa, presenta 
una linea liscia mediana longitudinale , 
elevata, ben distinta. Le antenne sono piut- 
tosto lunghe, di color giallo, ad eccezione 
dei due primi articoli che sono neri; a co- 
minciare dal quinto articolo vanno gradata- 
mente ingrossando fino all’ ultimo, che è 
lungo quanto i due precedenti riuniti e 
termina ad ovale appuntato. 


PRA MARR Il protorace ha la stessa larghezza del 
capo, è alquanto più lungo che largo, 
ristretto in avanti, con un breve solco longitudinale mediano 
e colla superficie densamente punteggiato-rugulosa. 

Gli elitri sono lunghi quattro volte il protorace, stretti, cogli 
omeri moderatamente sporgenti, poco dilatati in addietro e 
largamente arrotondati all'apice. Sono finamente e densamente 
punteggiato-rugulosi, come zigrinati e la loro superficie è co- 
perta di una pubescenza corta biancastra, alla quale sono 
mescolati peli neri eretti. Ciascun elitro è ornato di due stri- 
scie basali, una marginale stretta, che partendo dall’ omero, 
si prolunga sul margine laterale per un tratto uguale a poco 
più di un quarto della sua estensione; l’ altra più larga e un 
poco più lunga, parallela alla sutura, che trovasi a minore 
distanza da questa che dal margine laterale. Questa seconda 
striscia è regolare ed uguale in tutto il suo percorso. Dietro 
alle due striscie abbiamo due macchie, disposte in serie trasversa, 
la più esterna è rasente al margine esterno e ha forma di un 
elissi col maggior diametro disposto nel senso dell’ asse longitu- 
dinale del corpo; l’altra invece ha forma di elissi col maggior 


< 


(395) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BGTTEOO 155 


diametro disposto trasversalmente e trovasi esattamente dietro 
alla striscia basale interna. Queste due macchie trovansi a un 
dipresso alla metà dell’ elitro. Nel terzo posteriore vi è final- 
mente una fascia trasversale che parte dal margine esterno, si 
assottiglia e si incurva leggermente e poi si dilata di nuovo, 
arrotondandosi verso la sutura, cui si avvicina molto, senza però 
raggiungerla. Tutte queste striscie e macchie sono gialle. 

La superficie inferiore ed i piedi sono abbondantemente rivestiti 
di peli biancastri molto lunghi. 

I soli due esemplari di questa specie da me esaminati pro- 
vengono dal territorio dei Boran Galla e furono raccolti sul- 
l’Auata nel Maggio 1893. 


332. Mylabris funeraria, n. sp. 


Elongata, convera, atra, pilis nigris hirta, antennis, articulis 
basalibus exceptis, flavis, prothorace fere aeque lato ac longo, an- 
trorsum  breviter angqustato , elytris crebre et minute punctulato- 
rugulosis, fascia basali communi flavo-ferruginea, ad scutellum 
interrupta, postice bifida, intus sinuata, tantum notatis; pedibus 
nigris, tarsorum unquiculis rufescentibus. 

Long. 12 mill. 

Il corpo è nero, irto di peli dello stesso colore, più lunghi 
sul capo e sul protorace. Il capo è scolpito 
di punti piuttosto grossi; e la fronte pre- 
senta nel mezzo una linea longitudinale 
liscia, ben marcata. Le antenne hanno i 
primi due articoli neri, il terzo e il quarto 
ferruginei e tutti gli altri gialli; a comin- 
ciare dal quinto ingrossano gradatamente 
fino all’ ultimo, che è un po’ più largo 
degli altri, lungo quasi come i due pre- 
cedenti presi insieme e termina ad ovale 


appuntato. 


Mylabris funeruria, n. sp. 


Il protorace è della stessa larghezza del 
capo, quasi tanto largo come lungo, più stretto in avanti che 


156 R. GESTRO (396) 
alla base, ma colla porzione ristretta breve e coi lati, dopo 
di questa, paralleli; il dorso è convesso, un po’ ineguale, 
percorso da una linea mediana longitudinale liscia e scolpito di 
punti un po’ meno grossi e più fitti di quelli del capo. 

Gli elitri sono più larghi del protorace e quasi quattro volte 
più lunghi; convessi, un po’ dilatati in addietro e largamente 
arrotondati all’ apice. La loro superficie è dapertutto minuta- 
mente e densamente punteggiato-rugulosa e manca, si può 
dire, ogni traccia di coste longitudinali. Sono del tutto neri ad 
eccezione di una fascia trasversa giallo-ferruginea, parallela e 
vicinissima al margine basale e interrotta soltanto presso lo 
scudetto. Questa fascia in addietro è biforcata; il suo ramo este- 
riore è più lungo dell’altro e si prolunga sul margine laterale 
per circa un terzo della lunghezza totale dell’ elitro; il ramo 
interno è leggermente incurvo verso la sutura. 

Questa specie pel suo modo di colorazione è molto distinta; 
per cui non ho esitato a descriverla per quanto ne avessi a mia 
disposizione un solo esemplare. Esso fu raccolto fra i Cormoso 
il 26 Aprile 1893. 


CANTHARIS, Linn. 
333. Cantharis hydrocephala, Fax. 


Epicauta hydrocephala, Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg., XXXVII, 1893, p. 82. 


Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. 

Il tipo di questa specie proviene dalla stazione di Let-Marefià, 
nello Scioa, e fu raccolto dal Dott. V. Ragazzi. Esso è un poco 
più piccolo dell’ esemplare della collezione Bottego. 


334. Cantharis, sp. 


Boran Galla, Maggio 1893. Un solo esemplare. 


(DIA 
NI 


(397) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 1 


NEMATOGNATHA, Itura. 


335. Nematognatha coerulans, Farr. 


Ann. Soc. Ent. Franc., 6.2 Série, VII, 1887, p. 309. 


Arussi Galla, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. 
Numerosi esemplari, molto variabili di statura e alcuni cogli 
elitri violacei. 

È una delle specie raccolte dal Révoil. 


Fam. CURCULIONIDAE. 
MICROCERUS, Scuòxn. 


Microcerus cavirostris, Farm. 


Ann. Soc. Ent. Franc., 6.8 Série, VII, 1887, p. 312. 


Lago Edoardo. Un esemplare raccolto dal maggiore Gaetano 
Casati. 
La località indicata dal Fairmaire è Kibanga. 


OENASSUS, Paso. 


336. Oenassus Fausti, n. sp. 


Anguste ovatus, fuscus, squamulis albis minutis tectus ; capite 
inter oculos longitudinaliter sulcato, rostro basi longitudinaliter 
carinato; prothorace transverso capite latiore; seutello parvo, dense 
albido-squamoso; elytris ovatis, humeris oblique truncatis, sutura 
apice elevata subcarinata. 

Long. 81/, mill. 

L'unica specie conosciuta di questo genere era finora, per 
quanto mi consta, l’Oe. sellifer, Pasc. (!), del Vecchio Calabar, 
della quale io non conosco che la diagnosi e la figura. Questa 
però, a giudicare dalle altre figure che accompagnano il lavoro 


(1) Contributions towards a Knowledge of the Curculionidae. Part. I (Linn. Soc. 
Journ. Zool., Vol. X, 1869, p. 471, tav. XVII, fig. 12). 


158 R. GESTRO (398) 
del Pascoe e che sono molto bene eseguite, è da supporsi sia 
fatta con precisione e perciò credo di potermene valere in com- 
penso della breve frase descrittiva. 

L'Oe. Fausti differirebbe adunque dal sellifer prima di tutto 
pel colore delle sue squamette che sono bianche; nel se/lifer il 
capo ed il rostro sono canalicolati nel mezzo, mentre nella nuova 
specie abbiamo un solco mediano longitudinale ben definito sul 
capo in mezzo agli occhi e sul rostro alla base una leggera 
carena longitudinale. Nel /uust? gli occhi sono pure sporgenti, 
e lo scapo delle antenne è un poco più allungato. 

Il protorace è più largo del capo e coi lati un poco più arro- 
tondati; lo scudetto è piccolo e ricoperto densamente di squame 
biancastre. 

Gli elitri sono muniti di serie regolari longitudinali di punti; 
hanno gli omeri obliquamente troncati e l'angolo posteriore della 
troncatura rivestito di squamette molto fitte, forma una piccola 
sporgenza; la loro sutura in addietro si fa saliente e presso 
l'apice forma una sporgenza quasi a guisa di carena, che rende 
la porzione apicale quasi verticale. 

Le squame che ricoprono i piedi sono più fitte che quelle 
del resto del corpo e miste a peli rigidi biancastri. 

Cormoso, Aprile 1893. Un esemplare. 

La specie è dedicata al valente monografo dei Curculionidi, 
in segno di gratitudine per gli aiuti da lui sovente prestatimi. 


MITOPHORUS, Gersr. 


337. Mitophorus rugosicollis, n. sp. 


Aeneus, nitidus, capite inter oculos sulco brevi impresso, rostro 
longitudinaliter striolato, antennarum scapo sat valido, apice clavato, 
prothorace transverso, apice aeque lato ac basi, lateribus rotundatis, 
dorso transverse rugosulo; elytris ovatis, convexis, punctato-sulcatis, 
interstitiis converiusculis, subtilissime transversim striatis. 

Long. 6 3/, mill. 

E di un color di bronzo, lucente. La fronte ha nel mezzo un 
solco longitudinale corto, ma abbastanza profondo; il rostro si 


(399) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 159 


presenta longitudinalmente striolato. Le antenne sono abbastanza 
robuste specialmente nel loro scapo; questo all'apice è legger- 
mente clavato ed in lunghezza raggiunge appena il terzo ante- 
riore del protorace. 

Il protorace è più largo che lungo, tanto largo alla base 
quanto all'apice, coi lati arrotondati e col dorso scolpito trasver- 
salmente di rughe” fitte. 

Gli elitri sono regolarmente ovali, convessi e puntato-solcati; 
gli interstizii sono molto leggermente convessi sopratutto nella 
loro parte posteriore e presentano strie trasversali finissime, 
visibili soltanto colla lente. 

Superficie inferiore del corpo e piedi bronzati, con peli corti 
biancastri. 

Un solo esemplare ft raccolto fra i Cormoso in Aprile. 

Questa specie si allontana di molto dalle due raccolte dal- 
l’Ingegnere Bricchetti-Robecchi nei Somali e da me descritte (1). 


PODIONOPS, Scuòxn. 


338. Podionops Wahlbergi, Lacorp. 


Gen. Coleopt. VI, 1863, p. 77. 


Un solo esemplare raccolto sull’Auata, fra i Boran Galla, nel 
Maggio 1893. 
Fu descritto sopra esemplari di Port Natal. 


TANYMECUS, Scnoxn. 


339. Tanymecus luridus, n. sp. 


Elongatus , niger, squamulis ochraceis dense tectus, rostro cari- 
nulato, prothorace obsolete fusco trivittato, scutello dense. albido 
squamoso, elytris tenuiter punetato-striatis , fusco vage variegatis, 
setis albidis depressis intermixtis. 

Long. 10 mill. 

Il capo è largo, corto, subconvesso ; il rostro ha la stessa lar- 


(') Ann. Mus. Civ. Genova, Serie 2.2. XII, 1892, p. 778 e 779. 


160 R. GESTRO (400) 


ghezza del capo, ma è alquanto più corto e longitudinalmente 
carinulato nel mezzo; ambedue sono punteggiato-rugulosi, coperti 
di squamule ocracee ed il rostro è munito all’ apice di lunghi 
peli giallastri. Le antenne raggiungono la base del protorace, 
sono sottili e rivestite di una pubescenza grigia più fitta assai 
sulla clava. 

Il protorace è più lungo che largo, alquanto dilatato nel 
mezzo dei lati, che sono leggermente e regolarmente arro- 
tondati, troncato alla base e all'apice, col dorso poco convesso, 
densamente punteggiato, e coperto di squamule ocracee; nel 
mezzo vi è una striscia longitudinale stretta e un’altra assai 
più larga si trova su ciascun lato; le tre striscie sono brune a 
contorni indecisi e spiccano poco sul fondo. Lo scudetto è trian- 
golare e coperto da squamette dense biancastre. 

Gli elitri sono poco più larghi del protorace e lunghi circa 
due volte e mezzo; poco dilatati nel mezzo e leggermente atte- 
nuati all’apice, ove terminano quasi acuti; sono leggermente 
puntato-striati, le strie sono un po’ più marcate alla base; gli 
interstizii sono densamente punteggiati e piani, ma il terzo ed 
il quinto in addietro ed i più esterni sono leggermente convessi. 
In mezzo alle squamule ocracee che ricoprono la superficie si 
osservano dense macchie brune, ma indecise e qua e là appaiono 
piccoli gruppi di setole biancastre depresse, più abbondanti so- 
pratutto sull’apice. La superficie inferiore del corpo è per intero 
rivestita di squame biancastre molto fitte e di fini peli bianchi; 
i piedi sono picei e coperti di uguale rivestimento. 

Un esemplare raccolto in Agosto 1893 sul basso Ganana è 
l'unico rappresentante di questa specie. 


POLYCLEIS, Bonem. 
340. Polyeleis Raffrayi, Farm. 


Le Naturaliste, 1882, p. 48. — Ann. Soc. Ent. France, 6.° Sér., III, 1883, p. 105. 


Cormoso, 27 Aprile 1893. Un solo esemplare. 
La specie fu descritta sopra esemplari raccolti in Abissinia dal 
Ratfray. 


(401) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 161 


341. Polycleis maculatus, Bonewm. 


Schòonh. Gen. Curcul. VI, I, p. 2 


di 


Bi 

Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, 
Maggio 1893. Varii esemplari. 

Questo elegante Curculionide, descritto originariamente sopra 
esemplari della Nubia, non è citato nei lavori che illustrano col- 
lezioni provenienti dai Somali, nei quali invece troviamo varie 
specie nuove; infatti Fairmaire ne pubblica quattro raccolte 
dal Révoil: P. nobilitatus, P. despectus (1), P. octoplagiatus e 
P. albidopietus (*) e Gersticker ne descrive due: P. ocellatus e 
P. ornatissimus (3) provenienti dal Massai. 


SYSTATES, Gens. 


342. Systates albosetosus, n. sp. 

Ovatus, nigro-piceus, squamulis ochraceis et albis dense tectus 
et setis albis sparsus; rostro longitudinaliter carinulato; antennis 
rufis, filiformibus, scapo apice clavato, funiculi clava ovato-elongata, 
pubescente; prothoracis lateribus nigro-granulosis, elytris ovatis, 
punctato-striatis, obsolete albo maculatis, interstitiis seriatim albo- 
setulosts. 

Long. 6 mill. 

Il corpo è rivestito di squamette assai fitte, che sul capo sono 
di colore ocraceo; questo è leggermente incavato in mezzo agli 
occhi, dove il soleo mediano è poco marcato; il rostro presenta 
una leggera carena longitudinale. Le antenne sono lunghe e 
molto esili; lo scapo raggiunge in lunghezza il terzo anteriore 
del protorace, è sottile e una piccola porzione del suo apice è 
alquanto rigontia. 


Il protorace è uguale in larghezza al capo, è di poco più 


(1) Le Naturaliste, 1882, p. 78 e 79. 
(*) Mission Révoil. Coléoptères, 1882, p. 89 e 90. 
(5) Jahrb. d. Hamburg. Wiss. Anstalt. I, 1884, p. 59. 


ll 


162 R. GESTRO (402) 
lungo che largo, tanto largo in avanti come alla base e coi lati 
arrotondati ; esso è ricoperto di squamette ocracee ; da ambo i 
lati della linea mediana presenta una striscia sbiadita formata 
di squamette bianche e sui lati e lungo il margine anteriore vi 
sono granuli neri sparsi. 

Gli elitri sono regolarmente ovali, molto convessi, puntato- 
striati, rivestiti di syuamette ocracee, alle quali sono frammiste 
altre squame bianche che formano macchiette distribuite qua e 
là irregolarmente e poco appariscenti. Sugli interstizi esistono 
setole bianche erette disposte in serie longitudinali. 

I piedi sono rossastri e i femori presentano una fascia bianca 
annulare verso il terzo esterno. 

Questa specie, che, secondo il Faust, è vicina all’ Wdrtus, Gerst., 
è fondata sopra un unico esemplare raccolto sull’ alto Ganale nel 
Marzo 1893. 


0343. Systates Sidama, n. sp. 


Ovato-elongatus, nigro-piceus, tenue albo pilosus, antennis fili- 
formibus, scapo apice leviter clavato, prothorace coriaceo-qranuloso, 
elytris oblongo-ovatis, punctato-suleatis, interstittis basi et apice 
convexiusculis. 

Long. 10 mill. 

Il corpo è allungato e munito di peli bianchi sottilissimi, corti 
e poco fitti. Il capo presenta una piccola fossetta in mezzo agli 
occhi e la carena mediana longitudinale del rostro è poco spor- 
gente. Le antenne sono filiformi; lo scapo è leggermente clavato 
e raggiunge in lunghezza il terzo anteriore del protorace; il 
funicolo è alquanto rossastro e il suo primo articolo è uguale 
circa in lunghezza ai due seguenti presi insieme. 

Il protorace è di poco più largo che lungo, più stretto in 
avanti che alla base, coi lati molto arrotondati e col dorso con- 
vesso, tutto coriaceo-granuloso; per la forma esso somiglia a 
quello dell’amplicollis Gerst.; però è più stretto e anteriormente 
più angustato. 

Gli elitri sono di forma ovale-allungata, molto convessi, solcato- 


(403) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 163 


puntati, cogli interstizii molto leggermente elevati alla base e 
all’ apice. 

I piedi sono robusti, coperti di peli bianchi più lunghi e più 
fitti; le tibie posteriori sono più robuste delle altre e legger- 
mente inarcate. 

Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare. 

Secondo il Faust, questo Systates è vicino al suo castellanus. 


EMBRITHES, ScnòxHn. 


344. Embrithes irregularis, Fausr. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 235. 


Cormoso, Aprile 1893. Alcuni esemplari. 


5345. Embrithes egenus, Fausr. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 236. 


Un maschio ed una femmina raccolti nella stessa località del 
precedente. 


346. Embrithes vinculatus, Favsr. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.3 Serie, XV, 1895, p. 237. 
Alcuni esemplari raccolti fra gli Arussi Galla ed i Boran Galla 
in Aprile e Maggio 1893. 
347. Embrithes erinaceus, Fausr. 
Ann. Mus. Civ. Genova, 2.1 Serie, XV, 1895, p. 238. 


oran Galla, Maggio 1893. Tre esemplari. 


MYLLOCERUS, ScHòxH. 


348. Myllocerus boranus, n. sp. 


Nigro-piceus, squamulis albidis et flavo-ochraceis dense tectus 
0) 4 


et pilis albidis erectis sparsus, antennis pedibusque rufescentibus 


164 R. GESTRO (404) 


albido-pilosis ; prothorace transverso, subeylindrico; elytris elon- 
gatis, subovatis, punctato-striatis, albido-squamulosis, obsolete flavo- 
ochraceo- maculatis. Long. 43/, millim. 

Il capo è ricoperto di squamette biancastre dapertutto, tolta 
una linea mediana longitudinale liscia, che comincia dalla fronte 
e si continua fino all’ apice del rostro. Questo è gradatamente 
e leggermente attenuato dalla base all’ apice. Le antenne sono 
rossastre, e rivestite di peli bianchi fini; sono abbastanza robuste 
e il loro scapo, che è molto leggermente incurvato , supera di 
poco il margine anteriore del protorace. 

Il protorace è un poco più largo che lungo, cilindrico, coi 
lati leggermente arrotondati; è ricoperto di squamette biancastre 
e presenta una traccia leggera e confusa di tre striscie formate 
di squamette giallo - ocracee. 

Gli elitri sono larghi alla base, coi lati paralleli fino quasi al 
terzo posteriore e poi gradatamente attenuati fino all’ apice ; sono 
regolarmente striato-puntati, cogli interstizii piani. La loro super- 
ficie è densamente rivestita di squamette biancastre e presenta pure 
pochi peli biancastri eretti. Nel terzo anteriore si osserva per ciascun 
lato una macchia obliqua e dopo la metà ve ne sono altre più 
grandi riunite insieme e mal definite. Queste macchie sono di 
una tinta giallo-ocracea sbiadita e risaltano poco sul fondo bian- 
castro dell’ elitro. 

La superficie inferiore del corpo è parimente coperta di squa- 
mette biancastre. I piedi sono rossastri, vestiti di peli bianchi 
fitti, robusti e coi femori molto inspessiti. 

L'unico esemplare di questa specie fu raccolto sull’ Uelmal 
alla fine del Giugno 1893. 


349. Myllocerus ganalensis, n. sp. 


Fuscus, dense squamulosus, setisque brevibus sparsus, capite lato, 
rostro lato, brevi, medio longitudinaliter sulcato , antennis  ferru- 
gineis, prothorace cylindrico ; elytris basi parallelis , deinde am- 
pliatis, punctato-striutis, margine laterali, fascùs obliquis discoida- 


dalibus suturaque testaceis. Long. 3*/, millim. 


—v 


(405) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 165 


Il capo è largo, il rostro è pure largo e corto, percorso nel 
mezzo longitudinalmente da un solco largo e profondo; ambedue 
sono ricoperti di squame brune fitte. Le antenne sono ferru- 
ginee, moderatamente robuste, collo scapo abbastanza incurvato 
e che quasi oltrepassa il terzo anteriore del protorace. 

Il protorace in larghezza supera di ben poco il capo, è quasi 
tanto lungo come largo , cilindrico, coi lati paralleli nella metà 
anteriore e leggermente arrotondati nella posteriore. È rico- 
perto come il capo, di squamette brune dense, che sui lati inferior- 
mente diventano testacee, e irto, come esso, di peli corti setolosi. 

Gli elitri alla base, per breve tratto, hanno i lati paralleli, 
quindi si allargano gradatamente andando verso l'apice. Sono 
puntato - striati, ricoperti di fitte squame brune e irti di peli seto- 
losi un poco più lunghi di quelli che stanno sul capo e sul pro- 
torace. Il margine laterale e la sutura sono testacei e della 
stessa tinta sono tre fascie discoidali oblique, una circa alla metà, 
l’altra post-mediana e la terza apicale; quest’ ultima è meno 
marcata delle altre e si unisce all’ orlo testaceo marginale. 

I piedi sono più chiari del resto del corpo e mediocremente 
robusti. 

La specie è descritta sopra un solo individuo trovato nel ter- 
ritorio dei Cormoso in Aprile 1893. 


BRACHYCERUS, OL. 


350. Brachycerus batrachus, n. sp. 


Ovatus, valde converus, niger, subnitidus, prothorace utrinque , 
dorso et lateribus, rufo-ferrugineo vittato, elytris dense tuberculatis, 
tuberculis latioribus et maculis rotundis rufo-ferrugineis seriatim 
dispositis ornatis. B. sacro, Latr. affinis, sed prothorace latiore, 
plaga antica dorsali angustiore et minus elevata , elytrorumque 
sculptura, discrepans. Long. 26 maillim. 

Questa specie è intermedia fra il £. sacer, Latr. e il dense 
granosus, Fairm. Il rostro per la forma e la scultura non diffe- 
risce in modo notevole da quello del sucer. 


166 R. GESTRO (406) 

Il protorace è più largo e più corto, i suo; angoli laterali 
sono meno acuti; il dorso è pure fortemente ed irregolarmente 
tubercolato, colle due aree anteriori più strette, meno elevate, 
più regolarmente triangolari e col solco che le divide più stretto; 
sul dorso da una parte e dall'altra vi è una larga striscia 
longitudinale formata di squame rosso -ferruginee minutissime 
e un'altra della stessa natura si osserva sui lati inferiormente. 

Gli elitri sono molto convessi, tutti ricoperti di tubercoli fitti, 
lisci e un po’ ineguali; quelli lungo i lati e lungo la sutura sono 
più piccoli degli altri. Oltre a questi tubercoli ve ne sono altri più 
grandi, rotondi, disposti in tre serie longitudinali e alternanti con 
macchie rotonde rosso-ferruginee, formate di squamette come le 
striscie del protorace. Fra l'una e l’altra di queste tre serie 
formate di tubercoli e macchie, si osserva un’altra serie di 
macchie molto più piccole e meno appariscenti. Nel sacer i tu- 
bercoli minori sono meno fitti e i maggiori sono più grossi. 

Sui lati del petto e dell’ addome si osservano macchie squa- 
mulose rosso-ferruginee e una pure ne esiste sui femori presso 
l’ apice. 

Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. 


351. Brachycerus, sp.? 


Boran Galla, Maggio. Un solo esemplare. 


3592. Brachycerus Bottegi, n. sp. 


Brevis, obscure ferrugineus, prothoracis parte antica, maculaque 
postica subtriangulari elytrorum ochraceis, tibiis nigro- anulatisz 
prothorace antice fovea profunda triangulari praedito , elytris for- 
titer tubereulatis. Long. 5*/, mill. 

Il corpo è breve e tozzo, di una tinta ferruginea molto scura 
e munito di grossi tubercoli e di larghe fossette. Il rostro non è 
separato dal capo; ha per ciascun lato una sporgenza, non bene 
marcata ed interrotta, che è la continuazione di quella che sta 
internamente agli occhi, e nel mezzo ha una breve carena. 


(407) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 167 


Il protorace è tanto largo come lungo, più stretto in avanti 
che alla base, fortemente tuberculato ai lati, e col margine ante- 
riore elevato e sporgente in avanti quasi ad angolo. Al disopra 
presenta, nella sua porzione anteriore, una profonda escavazione 
quasi triangolare e al di dietro di questa poche grosse fossette irre- 
golari. I margini dell’escavazione triangolare sono tinti di ocraceo 
e questa tinta si estende, in addietro, fino agli angoli basali e, 
in avanti, lungo il margine anteriore. 

Gli elitri sono appena due volte lunghi quanto il protorace e 
molto più larghi di esso; presentano, ciascuno, tre serie di grossi 
tubercoli e, negli intervalli, delle fossette profonde, allungate 
trasversalmente e subrettangolari. I tubercoli sono per lo più 
conici, ma quello basale della serie più interna è longitudinal- 
mente allungato. Sulla porzione declive apicale, che è quasi ver- 
ticale, tanto i tubercoli come le fossette sono meno marcati. 
Sugli elitri, dopo la metà, si osserva una macchia ocracea comune, 
di forma quasi triangolare , che si estende sui grossi tubercoli 
che formano, nel mezzo, il limite fra la parte piana e quella 
declive. 

I piedi sono crassi, con scarsi peli biancastri e le tibie sono 
anellate di nero. 

L'unico esemplare di questa bella, benchè piccolissima specie, 
la quale, secondo il Faust, sarebbe affine al disjunetus Pascoe (1), 
fu raccolto dal cap. Bottego nel territorio dei Cormoso, in Aprile 
1893. 


HOPLITOTRACHELUS, Scnoxu, 
Hoplitotrachelus spinifer, Soon. 


Mantiss. sec. Cure. 1847, p. 48. 


Un esemplare di questa specie, che abita Natal, fu trovato 
sul lago Edoardo dal maggiore Gaetano Casati. 


(') Trans. Entom. Soc. 1887, p. 10, tav. I. fig. 4. 


168 R. GESTRO (408) 


NEOCLEONUS, CuÒÙevr. 


359, Neocleonus mucidus, Gerwm. 


Curculio mucidus, Germ. mag. I, 1813, p. 132. 

Cleonus sannio, Herbst.-Gerst. Decken's Reis. 1873, p. 236. 

Di questa specie, largamente sparsa in Africa, il cap. Bottego 
ha raccolto un esemplare a Bardera in Agosto 1893. 


LIXUS, Fagr. 


354. Lixus auritus, Bonkm. 


Schonh. Gen, Curcul. II, p. 18. 


Basso Ganana, Luglio- Agosto 1893. Due esemplari. 
Abita Sierra Leona. 


APODERUS, OLiv. 


3559. Apoderus Porri, n. sp. 


Flavo-ochraceus, pilis flavo-aureis vestitus, capite ovato, nigro 
lineato, prothorace utrinque crasse tubereulato , vitta media nigra 
V-formi notato, elytris duodecim-spinosis, nigro maculato-sublineatis. 

A. dumoso, Schònh. prowimus. Long. d millim. 

Questa specie che, secondo l’ autorevole opinione del Faust, 
si avvicina al dumosus, Schònh., è di un colore giallo ocra e rico- 
perta di peli corti gialli, splendenti, quasi dorati. Il rostro è 
trasverso e corto; il capo è ovale e la porzione di esso che sta 
dietro gli occhi è più lunga dell’ anteriore; nel mezzo è longi- 
tudinalmente e leggermente solcato e il tratto di solco che sta 
in mezzo agli occhi è nero; dietro agli occhi si osservano due 
linee longitudinali nere (una per lato) leggermente convergenti 
in avanti. Vi sono pure altre due linee nere laterali ma inferiori, 
cioè non visibili dal disopra, e queste sono più larghe delle su- 
periori. Le antenne hanno l’ articolo basale e la clava ferru- 
ginei, nel resto sono nere. 


(409) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 169 

Il protorace è trasverso, molto più largo in addietro che in avanti 
e regolarmente arrotondato dalla base all’ apice: esso ha il dorso 
convesso, un poco appiattito nel mezzo, con un solco longitu- 
dinale mediano e da ciascuna parte un tubercolo grosso conico , 
a larga base e ad apice nerastro; nel mezzo, fra i due tubercoli, 
esistono due striscie nere congiunte insieme in modo da for- 
mare una lettera \V e su ciascun lato, al disotto del tubercolo 
una striscia nera longitudinale. Lo scudetto è breve triangolare. 

Gli elitri sono larghi, cogli omeri arrotondati, i lati paralleli 
e gli apici isolatamente arrotondati. Essi presentano qua e là 
macchie nere, irregolari, aleune delle quali allungate quasi a 
guisa di striscie e ciascuno è armato di sei spine piuttosto ro- 
buste, erette, a base conica e nere; tre di queste spine sono 
disposte in serie longitudinale lungo la sutura, la prima situata 
all’ angolo scutellare, la seconda alla metà e la terza al terzo 
posteriore; la distanza fra la prima e la seconda di queste spine 
è maggiore di quella che passa fra la seconda e la terza. Delle 
altre tre spine la prima trovasi dietro la sporgenza omerale e 
le altre due sul dorso dell’ elitro in posizione da alternare colla 
seconda e la terza della serie interna. 

I piedi sono di tinta più chiara del resto del corpo ed i femori 
presentano sul terzo esterno un anello nero incompleto come 
nello spiculosus Jeck. 

Il tipo di questa specie fu raccolto lungo il Ganale Guddà, 
alla confluenza Ija, il 15 Aprile 1893. 

Essa ricorda il nome del valoroso esploratore italiano Conte 
Gian Pietro Porro, ucciso dai Somali a Gildessa, nel Febbraio 1886. 


ALCIDES, ScHoxH. 
356. Alcides interruptus, Bouewm. 
Sch. Gen. Curcul., III, p. 622. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, 
Maggio 1893. Due esemplari. 

Specie del Senegal, raccolta in Abissinia, paese dei Bogos, 
dal D.r'* Beccari e dal Raftray a Zanzibar. 


170 R. GESTRO (410) 


LIOCALANDRA, Cuevk. 


357. Liocalandra pygialis, Farm. 


Ann. Soc. Entom. Belg. XXVIII, 1884. Compt. rend. p. CxLVHII. 
Ann. Soc. Ent. France, 6.0 Sér. VII, 1887, p. 324. 


Arussi Galla, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Pochi 
esemplari. 
APHYONOTUS, Favsr. 


Ann. Mus, Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 239. 


358. Aphyonotus zophosioides, Fausr. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 240. 


Cormoso, Aprile 1893. Raccolto in quantità. 


359. Aphyonotus pectorosus, Fausr. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 242. 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. Alcuni 
esemplari. 
360. Aphyonotus sodalis, Fausr. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 243. 


Cormoso, Aprile 1893. Varii esemplari. 


361. Aphyonotus lepidopterus, Fausr. 
Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, XV, 1895, p. 244. 


Alcuni esemplari raccolti nella stessa località del precedente. 


(411) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 171 


362. Aphyonotus nitidus, n. sp 


Oblongo-ovatus, aeneus, nitidus, rostro in medio longitudinaliter 
sulcato ; antennis nigris; prothorace transverso antrorsum  parum 
attenuato, vitta laterali albido-squamosa; elytris ovatis , sertato- 
punctatis, maculis basalibus et anteapicalibus vittaque laterali albido- 
squamosis. Long. 5 millim. 

Ab A. zophosioidi corpore magis angustato, rostro longiore, 
haud conico, longitudinaliter sulcato et haud carinato , amtennis 
nigris, prothorace longiore, angustiore, antrorsum minus attenuato, 
elytris angustioribus, pedibus gracilioribus, abunde differt. 

Delle quattro specie del nuovo genere ApAyonotus descritte 
da Faust (l. cit. p. 240-244), quella che meno si scosta dalla 
presente è il sophosioides; però corrono differenze grandissime 
dall’ una all’ altra. La nuova specie ha un corpo più snello; il 
capo è più stretto; il rostro è più lungo e invece di esser co- 
nico si dilata leggermente verso l’ apice; esso non è munito di 
carena mediana, ma presenta invece un solco. Le antenne sono 
nere. 

Il protorace è più lungo, assai più stretto e molto meno angu- 
stato in avanti; la sua scultura somiglia a quella dello zopho- 
stoîdes e vi è pure una striscia laterale poco marcata, formata 
di squamette biancastre. 

Gli elitri alla base sono quasi tanto stretti come il protorace; 
i punti delle serie longitudinali sono più profondi e gli inter- 
stizii più lisci. Nell’ unico esemplare sul quale fondo la mia 
descrizione vi è una striscia laterale distinta e traccie di macchie 
alla base e prima dell’ apice; tanto la striscia come le macchie 
sono formate di squamette biancastre. 

I piedi sono meno robusti che nel zophosioides. 

Il tipo di questa specie fu raccolto sull’ Alto Ganale nel 
Marzo 1895. 


‘+ ITA 


172 R. GESTRO (112) 


Fam. CERAMBYCIDAE ('). 
Subfam. PRIONINI. 
CANTHAROCNEMIS, Serv. 
363. Cantharocnemis obockianus, Farm. 


Ann. Soc. Ent. Franc. 6. Sér. X, 1890, p. 549. — Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893, p.11. 


Arussi Galla, 24 Aprile 1893; un grande esemplare che, 
secondo il Fairmaire, che l ha esaminato, deve riportarsi alla 
specie d’Obock. Un’ altro raccolto fra i Boran Galla, in Maggio, 
benchè molto più piccolo, spetta pure a questa specie per la 
forma del protorace e la scultura degli elitri. 

Il C. obockianus fa anche trovato nello Scioa dal Dott. V. Ragazzi. 


364. Maerotoma palmata, Fas®. 


Prionus palmatus, Fabr. Entom. Syst. I, 2, p. 249. 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Due esemplari (o? 9). 

Per la distribuzione geografica di questa specie e delle sue 
varietà, rimando il lettore alla nota di Kolbe: Beitrige zur 
Kenntniss der Longicornier (Coleoptera). X. Die Gattung Ma- 
crotoma (*). 

Recentemente fu descritta dal Jordan (*) una nuova Macrotoma 
(M. vîiridescens) del Kuilu, in un lavoro sui Longicorni africani, 
preceduto da un’ interessante introduzione sulla distribuzione 
geografica di questa famiglia sul continente africano. 


(1) Alcune specie di Cerambycidae, provenienti dalla vasta regione dei Somali, 
furono descritte recentemente da C. J. Gahan, ma nessuna di esse è in comune 
con quelle riportate dal cap. Bottego. (On some new Longicorn Coleoptera obtained 
by Mr. Th. Greenfield in Somali. — The Ann. and Magaz. of Nat. Hist. (6) XIV, 
1894, pag. 407. 

(2) Stettin. entom. Zeit. 1894, p. 49. 

(3) Novitates zoologicae, vol. I, 1894, p. 142. 


(413) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 175 


Subfam. CERAMBYCINI. 
HYPOESCHRUS, TrÙows, 


36). H{ypoeschrus nitidicollis, n. sp. 


Nigro-piceus nitidus, pilis fusciîs hirtus, prothorace obscuriore 
fere nigro, obsolete aeneo micante, parce et tenwissime punctulato , 
medio laevi; elytris obscure aeneis, ad scutellum rufescentibus. et 
qranulosis, quadricostatis et confertim punctatis, costis basi et apice 
obsoletis. Long. 13 millim. 

Il capo è nero piceo, tendente al rossastro , profondamente 
impresso longitudinalmente nel mezzo fra le antenne e ivi scol- 
pito di grossi punti; sottilissimamente punteggiato alla base. 
Le antenne sono più scure, collo scapo scolpito di punti fitti e 
abbastanza grossi. 

Il protorace è alquanto più largo che lungo, tanto largo alla 
base come all’ apice, coi lati arrotondati e il dorso leggermente 
convesso; esso è quasi nero, con leggero riflesso bronzato, e 
l’orletto rilevato del margine basale tende al rossastro. Sul 
dorso è liseio nel mezzo e soltanto sui lati presenta punti molto 
sparsi e finissimi. Lo scudetto ha la forma di un triangolo ad 
apice largamente arrotondato; è incavato e liscio. 

Gli elitri sono paralleli, bronzati e nella regione scutellare ros- 
sastri. Alla base e specialmente attorno allo scudetto sono den- 
samente granulosi; sono profondamente solcati e gli intervalli fra 
i solchi molto elevati e convessi in modo da dar luogo a coste 
longitudinali, che sono in numero di quattro per ciascun elitro. 
Queste coste alla base e all’ apice vanno decrescendo e scompa- 
rendo e quella che si protende di più verso l’ apice è la terza. 
Tanto le coste come il fondo dei solchi sono scolpiti di punti fitti 
e minuti; però questi sono più radi sulle coste. 

Il corpo inferiormente ed i piedi sono nero picei, vestiti di 
peli scuri e lunghi e scolpiti di punti radi e sottili. 

Un solo individuo di questa specie fu raccolto sull’ Auata fra 
i Boran Galla, in Maggio 1893. 


174 R. GESTRO (414) 

L’ Hypoeschrus strigosus, del Senegal e di Sierra Leone, che 
io non conosco se non dalle descrizioni di Gyllenhal e di Thomson, 
ha il protorace molto densamente punteggiato el opaco e colla 
base sporgente in un lobo mediano molto accennato. 

Il Jordan descrisse recentemente (!) una nuova sottospecie 
raccolta dall’ Heuglin sul Bahr-el-Abiad, sotto il nome di 7. str 
gosus abyssinicus. 


PLOCEDERUS, Tuons. 


366. Plocederus melancholicus, GAHAaN. 


Ann. Mag. Nat. Hist. (6) VI, 1890, p. 257. 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. 
La località assegnata a questa specie dall’ autore è: « West 
Africa ». Jordan (?) la cita di Sierra Leone. 


BOTTEGIA, n. gen. 


Caput cylindricum, inter antennas excavatum, fronte verticali. 
Antennae filiformes A2-articulatae. Prothorax transversus, antice for- 
titer constrictus, lateribus crasse unituberculatis. Scutellum triangu- 
lare. Elytra abbreviata dehiscentia. Abdomen breve. Pedes compressi , 
femoribus dilatatis, posticis abdomine parum brevioribus. 

La testa è di forma cilindrica, sporgente, incavata fra le an- 
tenne, colla fronte verticale. Gli occhi sono smarginati profon- 
damente. Le antenne sono piuttosto gracili, filiformi, glabre, più 
lunghe del corpo di un buon terzo; esse constano di dodici ar- 
ticoli: il primo è corto, spesso, subcilindrico e leggermente in- 
curvato, il terzo è cilindrico, lungo , più lungo dei seguenti, i 
quali sono allungati, leggermente compressi e vanno decrescenilo, 
ma assai lentamente, fino all’ apice; il dodicesimo è di poco più 
corto del penultimo. 


(') Novitates zoologicae, Vol, I, 1894, p. 146. 
(2) Loc. cit. p. 150. 


(415) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 175 


Il protorace è trasverso, strangolato in avanti e fortemente 
tubercolato nel mezzo dei lati. Lo scudetto è triangolare. 

Gli elitri sono corti e deiscenti; in lunghezza raggiungono il 
metasterno; la loro deiscenza comincia dalla base e il loro apice 
è arrotondato. 

L’addome è corto; i suoi due segmenti basali sono più lunghi 
degli altri, gli episterni metatoracici sono grandi. Le anche ante- 
riori e le intermedie sono contigue ; i femori sono dilatati, special- 
mente gli anteriori, i posteriori sono un poco più corti dell'addome, 
le tibie anteriori sono leggermente incurvate e le posteriori al- 
quanto flessuose; i tarsi posteriori hanno il primo articolo un 
poco più lungo dei due seguenti presi insieme. 

Questo nuovo genere fa parte del gruppo dei Psebiidi, che com- 
prende i tre generi africani Chorotyse, Psebium e Nephithea, oltre 
le Leptidea d'Europa e degli Stati Uniti d’ America. 

Ho potuto, grazie alla cortesia dell’ amico R. Oberthiùr, esa- 
minare il genere Macropsebium di Bates (Trans. Entom. Soc. 
Lond., 1878, p. 191) e mi pare che anche esso debba riferirsi 
al gruppo dei Psebiidi. Questo genere ha in comune colla Bottegia 
il carattere del protorace lateralmente unitubercolato, ma ne 
differisce molto per la forma delle antenne e per altre partico- 
larità. Il genere Macropsebium è rappresentato da una magni- 
fica specie, M. Cotterilli, che fu scoperta dal sig. H. B. Cotterill 
sul lago Nyassa. Più recentemente il D."e Jordan (*) ha descritto 
e figurato un altro genere (Psedida), che consta di una specie 
(Ps. fava) del Kuilu e che è pure vicino al genere sel. 


367. Bottegia spectabilis, n. sp. 


Rufo ferruginea subnitida, subtus flavo pilosa, elytris dilutioribus, 
antennis nigris, articuli ultimi basi albida; alis medio et extus 
infuscatis. Long. 23/, millim. 

Il capo è, come il protorace, di un colore rosso ferrugineo ; 
in mezzo alle antenne presenta una incavatura profonda, che è 


(!) Novitates Zoologicae, Vol. I. 1894, p. 157, tav. IX, fig. 3. 


176 


R. GESTRO 


(416) 


limitata, da una parte e dall’ altra, da una sporgenza a guisa 


Bottegia spectabilis, n. sp. 
Capo. 


di dente conico; è percorso 
longitudinalmente da una 
linea sottile mediana e la 
sua superficie è finamente 
rugulosa, specialmente alla 
base. L’apice delle mandi- 
bole è nero ; i palpi sono 
pallidi. Le antenne sono 
nere, tolto l’ultimo articolo 
che è biancastro nella sua 
metà basale. 


Il protorace è più largo che lungo, leggermente più stretto alla 
base che all'apice e con una profonda strangolatura anteriore. 


Bottegia spectabilis, n. sp. 


Su ciascun lato vi° è un robusto 
tubercolo conico situato a un di- 
presso alla metà e sul dorso si 
hanno tre sporgenze, a guisa di 
tubercoli larghi ed ottusi, disposte 
in serie trasversa, delle quali la 
mediana è più piccola e un po’ più 
in addietro delle altre. La super- 
ficie è scolpita di punti molto mi- 
nuti, irregolari e abbastanza fitti. 
Lo scudetto è liscio, a forma di 
triangolo ad apice rotondato. 


Gli elitri hanno una tinta meno intensa di quella del capo 
e del protorace ; presi insieme alla base sono larghi quanto il 
protorace misurato fra gli apici dei tubercoli laterali. Essi sono 
corti e non oltrepassano in lunghezza il metasterno; sono dei 


scenti fino dalla base e vanno gradatamente ristringendosi fino 
all'apice ove sono arrotondati; alla lente la loro superficie pre- 
senta punti minuti densi irregolarissimi e molto superficiali. Le 
ali sono scure lungo il margine esterno e nel mezzo. 


La superficie inferiore del corpo è di tinta più chiara che il 
disopra e rivestita di lunghi peli gialli. 


(417) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 177 

I piedi sono rosso-ferruginei, piuttosto appiattiti; i femori sono 
dilatati specialmente verso l'apice e questo si osserva in modo più 
marcato negli anteriori, che sono anche i più corti. I femori poste- 
riori non raggiungono l’ apice dell'addome e sono leggermente 
inarcati ; le tibie dello stesso paio sono un poco più lunghe dei 
femori e presentano una doppia incurvatura quasi ad $, ma 
leggerissima. 

Non conosciamo finora che una sola specie e un solo esemplare 
di questo interessante nuovo genere, che fu scoperto fra i Boran 
Galla, sull’Auata, nel Maggio 1893 dal capitano Bottego ed è 
denominato in suo onore. 


COMPSOMERA, Wire. 
368. Compsomera fenestrata, Gersr. 
Wiegm. Arch., 1871, I, p. 77. — Decken's Reis. 1873, p. 254, tav. XII. fig. 3. 


Cormoso, Aprile 1893. Un esemplare. 

Fairmaire (Mission Révoil, p. 97) descrive un’altra specie 
di questo genere (C. eyaneo-nigra) molto affine alla fenestrata. 
Un'altra dell’Africa orientale (Mamboia) è descritta dal Gahan (*) 
col nome di nigricollis. 


CALLICHROMA, Serv. 
369. Callichroma fuligineum, GaÒÙan. 


Trans. Ent. Soc. Lond. 1890, p. 308. 


Arussi Galla, 25 Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. 
Due esemplari. 
Abita l’Abissinia. 


(*) Trans. Entom. Soc. of London, 1890, p. 205. 


178 R. GESTRO (418) 


ANUBIS, THÙows. 


370. Anubis immaculatus, n. sp. 


Elongatus, viridis, splendens, antennis, articulo basali excepto, 
obseure cyaneis, elytris vitta lata laterali aurea ab humeros usque 
ad apicem, interdum pone medium evanescente, sutura et margine 
laterali interdum cyaneîs. Long. 15-16 3/, millim. 

Il corpo è allungato e snello, di un bel verde splendente ; il 
capo è stretto, densamente punteggiato-rugoso, le antenne hanno 
il primo articolo verde e alquanto splendente, mentre gli altri 
sono quasi opachi e di un colore cianeo scuro; nella femmina 
sono lunghe poco più del corpo, nel maschio circa un terzo ab- 
bondante più di esso; il primo articolo è obconico, densamente 
punteggiato, i seguenti sono sottili fino al 5° o al 6° e vanno 
da questi in poi gradatamente ingrossando fino all'apice; in 
generale sono tutti, cominciando dal terzo, leggermente dentati 
all’ esterno ; il terzo è più lungo del quarto. 

Il protorace è tanto largo quanto lungo, un po’ più stretto in 
avanti che alla base; la sua maggiore larghezza è un po’ dietro 
la metà; alla base è fortemente solcato ; i lati sono arrotondati ; 
il dorso è abbastanza convesso e fortemente e trasversalmente 
rugoso. Lo scudetto è triangolare, leggermente incavato e minu- 
tamente punteggiato. E 

Gli elitri sono lunghi e stretti, paralleli, molto arrotondati agli 
omeri e isolatamente arrotondati all'apice; la loro scultura è 
molto fitta e si compone di punti e rughe; queste però sono 
meno marcate che quelle del protorace. Dagli omeri parte una 
larga striscia dorata che in alcuni individui raggiunge l'apice, in 
altri va facendosi meno intensa. o quasi scomparendo, dalla metà 
in poi. In qualche esemplare la sutura e il margine laterale sono 
cianei. 

Il corpo inferiormente è ricoperto di una fine pubescenza bian- 
castra; i piedi sono piuttosto gracili, solo i femori anteriori sono 


PE 


Pa 


(419) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 179 
un po’ più rigonfii degli altri. I femori posteriori sono più brevi 
degli elitri tanto nel maschio che nella femmina. 

Territorio dei Cormoso, Aprile 1893. Numerosi esemplari fra 
i quali un solo maschio. x 

Questa specie manca delle fascie o macchie chiare, che sem- 
brano quasi caratteristiche in questo genere; però secondo il 
Gahan, che ne ha osservato due esemplari, può essere riferita 
agli Arubis per la brevità dei suoi femori posteriori. 


LITOPUS, Serv. 


371. Litopus elegans, n. sp. 


Obscure viridis, submetallicus, antennis nigris, prothorace medio 
punctato-rugoso, lateribus subeoriaceis, elytris subtilissime et confer- 
tim punctato-rugulosis; subtus tenue albido-pubescens, pedibus rubris, 
anticorum intermediorumque tarsis nigrescentibus, posticorum femo- 
ribus, apice, tibiisque cyaneis. Long. A7*/,-23 millim. 

È di un verde oscuro, submetallico, poco lucente, cogli elitri 
leggermente sericei. Il capo è punteggiato-rugoso, longitudinal- 
mente soleato nel mezzo; le antenne, piuttosto robuste, sono 
nere, col primo articolo scolpito di punti sottili e fitti. 

Il protorace è più largo che lungo, ristretto alla base più che in 
avanti, coi lati molto arrotondati; sul dorso è fortemente puntato- 
rugoso, con una traccia di linea longitudinale mediana interrotta 
e con alcune pieghette trasversali nel mezzo dei margini anteriore 
e basale. La porzione puntato-rugosa è circondata quasi per intero 
da un orlo largo leggermente elevato, minutissimamente rugu- 
loso, quasi coriaceo. Questo orlo dai lati si estende anche lungo 
il margine posteriore e anche di più lungo l’ anteriore; nel 
mezzo e all’interno è profondamente e angolosamente smargi- 
nato. Lo scudetto è triangolare, leggermente incavato, lucente e 
talvolta appena ruguloso all’ apice. 

Gli elitri sono lunghi tre volte circa quanto il protorace, alla 
base un poco più larghi di esso, all’ apice arrotondati, la loro 
superficie è finamente punteggiato-rugulosa e colla traccia legge- 


180 R. GESTRO (420) 


rissima di tre coste longitudinali, delle quali la mediana è la più 
lunga e quella che si vede con meno difficoltà. 

Il corpo inferiormente è più scuro che al disopra e rivestito di 
una pubescenza biancastra assai fine e più fitta sul petto che 
sull’addome. I piedi sono robusti coi femori clavati; gli anteriori 
e gli intermedii sono rossi, coi tarsi, eccettuata la base del primo 
articolo, nerastri. I posteriori sono cianei, eccettuati i due terzi 
basali dei femori che sono rossi. 

La femmina, oltre all’ avere le antenne ed i femori posteriori 
più corti, si distingue dal maschio anche per la mancanza del- 
l'orlo del protorace, che in essa si riduce a qualche area irre- 
golare meno punteggiata e meno rugosa del resto. 

Questa specie si distingue facilmente dal Zitopus dispar di Natal 
e del Capo di Buona Speranza, per il corpo più largo e meno 
snello, per le antenne più robuste e non annulate di giallo, pel 
protorace più largo e più fortemente scolpito, per gli elitri a 
scultura meno fine e per i piedi più corti e più robusti, 

Il capitano Bottego ha raccolto di questa nuova specie due 
maschi ed una femmina, nel territorio degli Arussi Galla, sul 
Ganale Guddà, in Aprile e fra i Boran Galla, sull’ Auata, in 
Maggio 1893. 

Il sig. Oberthùr nel comunicarmi alcuni Zitopus che io gli 
aveva chiesto, aggiunse al suo invio una specie già appartenente 
alla collezione del compianto Bates e che pare inedita. Questa 
specie è molto affine alla presente e la descrivo conservandole 
il nome che il Bates aveva scritto sul cartellino. 


JLitopus azurescens, n. sp. 


L. eleganti valde affinis, sed prothorace longiore et angustiore, 
minus fortiter punctato, elytris longioribus et angustioribus, praeci- 
pue discrepans. Long. 19-24 millim. 

Il colore di questa specie è alquanto più chiaro che nell’ e/e- 
gans e tendente all’azzurro. La scultura del capo è un po’ più 
leggera, le antenne sono un po meno robuste. 

Il protorace è più lungo e più stretto, più angustato tanto in 


(421) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 181 


avanti come in addietro, ma specialmente in avanti e coi lati 
più regolarmente arrotondati. Anche in questa specie vi è l'orlo 
subcoriaceo del protorace, che è più o meno stretto a seconda 
degli esemplari; lo spazio che sta nel mezzo di quest’ orlo è meno 
fortemente scolpito che nell’ elegans e la linea longitudinale me- 
diana liscia è meglio accennata. 

Gli elitri sono più lunghi e più stretti ed i piedi sono un po’ 
meno robusti. 

Questa specie proviene da Mamboia (Africa orientale). Per la 
descrizione mi sono valso di un maschio della collezione Oberthiir 
e di due maschi e una femmina generosamente offerti dall’ Ober- 
thir al Museo Civico di Genova. 


PROMECES, Serv. 


372. Promeces viridis, Pasc. 


Journ. of Entom. II, 1863, p. 53. 


Arussi Galla, Ganale Guddà. Aprile 1893. Raccolto in esem- 
plari numerosi. 
Abita il Capo di Buona Speranza. 


373. Promeces puncticollis, n. sp. 


Viridi-coeruleus, mitidus, antennis obscure cyaneis, prothorace 
tenue puncetulato, elytris confertim punctulato-rugulosis , pedibus 
rubris, tarsis fuscis, posterioribus, femorum basi excepta, cyameis. 
Long. 10 ®/,-12 wmillim. 

È affine al P. viridis, Pase., ma più piccolo. Il corpo è dello 
stesso colore; il capo è scolpito quasi allo stesso modo; le an- 
tenne sono interamente d’ una tinta cianea cupa. 

La forma del protorace è pressochè uguale, ma esso differisce 
essenzialmente per la sua scultura, perchè invece d'essere trasver- 
salmente rugoso, non presenta che piccoli punti. Lo scudetto è 
triangolare leggermente incavato. 

Gli elitri sono scolpiti come nel viridis, ma un po’ più leg- 
germente. 


182 R. GESTRO (422) 


La superficie inferiore del corpo è cianea o verde, più lucente 
della superiore, finissimamente punteggiata e con una delicata 
pubescenza biancastra sparsa. I piedi sono rossi, coi tarsi nera- 
stri; ma nel paio posteriore le tibie e la metà esterna dei femori 
sono cianei. I femori sono clavati, specialmente quelli delle due 
prime paia. 

Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Due esemplari. 


Subfam. LAMIINI. 
PHANTASIS, TuÙows. 


374. Phantasis sansibarica, Hark. 


Phrissoma sansibaricum, Har., Mittheil. Minch. Entomol. Ver. Il, 
1878, p. 5l. 


Phantasis sansibarica, Kolbe, Stettin. entom. Zeit. 1894, p. 17. 

Pochi esemplari. Arussi Galla, Ganale Guddà; Boran Galla, 
‘Auata, Maggio 1895. 

È dovuto al Kolbe il merito d'aver ristabilito l'ordine nei 
generi Phantasis e Phrissoma, fra i quali regnava la confu- 
sione (*); nello stesso tempo questo autore ha descritto parecchie 


specie nuove di Phantasts. 


DIASTOCERA, THÙoms. 


379. Diastocera reticulata, THoxs. 


Ann. Soc. Ent. Franc., 5.* Sér., VII, 1877, Bull. p. CXLI. — Har. Mitth. Munch. 
Entom. Ver. I_, 1878, p. 49. 


Lugh (Basso Ganana) 20 Luglio 1893. Tre esemplari. 

Gli esemplari descritti da Thomson provenivano da Bagamoyo ; 
quelli citati da Harold erano stati raccolti da Hildebrandt a 
Zanzibar. 


(') Beitràge zur Kenntniss der Longicornier (Coleoptera). III. Prantasis und 
Phrissoma (Stettin. entom. Zeit. 1894, p. 11 e seg.). 


(423) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 183 


CERATITES, Serv. 
376. Ceratites jaspidea, Serv. 


Ann. Soc. Ent. France, IV, 1835. — Gerst. Decken’s Reis. 1873, p. 257. 
Fairm. Miss. Révoil, Coléopt. 1882, p. 101. — Gerst. Jahrb. Hamburg. Wiss. 
Anst. I, 1884, p. 61. — Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XII, 1892, p. 787. 
Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893. 

Boran Galla, Auata, Maggio; Basso Ganana, da Bardera a 
Culmiso, fine d’Agosto 1893. Parecchi esemplari. 
Specie molto comune e molto sparsa in Africa. 


CALOTHYRZA, THoxs. 


377. Calothyrza Bottegi, n. sp. 


Nigra, pube fusca densa undique induta; antennarum articulis 
4-9 basi albidis, prothorace vittis duabus lateralibus, elytris utrinque 
maculis duabus latis, niveis, segmentis abdominalibus utrinque albo- 
maculatis. Long. 24 millim. 

Il corpo è interamente coperto di una pubescenza bruna molto 
fitta, per cui appare quasi vel- 
lutato. Sul capo vi è una linea 
impressa mediana longitudinale 
molto sottile, che lo percorre in 
tutta la sua estensione. Gli arti- 
coli delle antenne alla base sono 
più chiari, quasi biancastri e 
questo si osserva specialmente 


a cominciare dal terzo e andando 


Calothyrza Bottegi, n sp. 


fino al nono. 

Il protorace presenta su ciascun lato al disopra, una larga 
striscia, che va dalla base all’ apice ; questa striscia è bianca e 
limitata da un orlo stretto nero. Un’ altra striscia ugualmente 
bianca, comincia dal margine posteriore dell’ occhio, si continua 


184 R. GESTRO (424) 
sui lati del protorace e va a finire, allargandosi in una grande 
macchia irregolarmente ovale, sui lati del metasterno. 

Gli elitri hanno pochi punti grossi e sparsi alla base ; ciascuno 
ha due macchie molto larghe bianche; la prima comincia a di- 
stanza dalla base ed arriva alla metà dell’ elitro; esternamente 
raggiunge quasi il margine laterale, internamente non-tocca la 
sutura; questa macchia in addietro presenta una forte smargi- 
natura; la seconda ha la forma quasi di un triangolo cogli 
angoli arrotondati ed è smarginata anteriormente ; è situata nel 
terzo posteriore dell’ elitro, e ad una lieve distanza dall’apice e 
dai margini laterale e suturale. 

I segmenti dell'addome hanno su ciascun lato due macchie 
rotonde disposte trasversalmente, l’ esterna più grande, l’ interna 
puntiforme ; l’ultimo soltanto ha una macchia sola, più grande 
e subtriangolare. Tutte queste macchie, come quelle degli elitri 
e le striscie del protorace, sono di un bianco niveo. 

Questa specie ha una grande somiglianza colla Calothyrza 
margaritifera, Westw. (Phryneta) (*) del Nepal e della Birmania (?). 
Il colore generale del corpo, la forma, le proporzioni sono le 
stesse; però le antenne hanno la base degli articoli chiara, le 
striscie bianche del protorace sono più larghe, l’inferiore si estende, 
allargandosi fino sul metasterno, mentre nella margaretifera il 
metasterno presenta di bianco appena una leggerissima traccia. 
Le macchie degli elitri sono due per ciascun elitro; nella specie 
mediana invece sono tre, più un piccolo punto nella smarginatura 
della seconda e il suo addome non ha che una macchia bianca 
ben distinta sull'ultimo segmento. Le macchie della margarztifera 
hanno una speciale lucentezza per/4cea, donde il suo nome, mentre 
quelle della specie africana sono semplicemente di un bianco 
niveo. Importa notare che queste differenze le desumo dall’esame 
dell'unico esemplare portato dal capitano Bottego confrontato 


(1) The Cab. of Orient. Entom. p. 11, tav. 5, fig. 2. 

(2) Un esemplare di questa specie fu raccolto a Bhamoò, nell’ alta Birmania dal 
Sig. L. Fea, ma la specie, per dimenticanza, non figura nel catalogo dei Longi- 
corni del suo viaggio pubblicato dal Sig. Gahan nel volume XXXIV di questi 
Annali. 


(425) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 185 


con un unico esemplare di margaritifera e che lo studio di più 
individui di ambe le specie potrebbe condurre a considerazioni 
diverse dalle mie. In tutti i casi però, per il numero e la di- 
sposizione delle macchie degli elitri, le due specie devono 
distinguersi l'una dall’ altra colla massima facilità. 

La nuova Calothyrza fu raccolta fra i Cormoso, il 26 Aprile 1893. 


IDACTUS, Paso. 
318. Idactus variegatus, n. sp. 


Brunneus, pube grisea varius; antennis maculatis, elytris basi 
magis obscuris, dilute ferrugineis et utrinque bitubereulatis, disco 
carinulis obliquis irreqularibus praeditis. Long. 9 millim. 

Il corpo è pubescente. Il capo è coperto di una pubescenza 
fitta bruna e biancastra, in modo da apparire minutamente 
macchiettato ; lo stesso si osserva sulle antenne, tanto sullo scapo 
come sugli altri articoli, i quali sono più scuri all’ apice. 

Il protorace presenta sul dorso tanti tubercoletti lisci, che ap- 
paiono come punti neri in mezzo alla densa pubescenza biancastra 
che lo riveste ; nel mezzo del disco vi è una sporgenza a guisa di 
dente e davanti a questa ve ne sono altre due, una per parte, 
a forma allungata e in direzione leggermente obliqua; queste 
tre sporgenze sono nere; sul davanti e alla base, nel mezzo, si 
osserva traccia di tinta ferruginea. 

Gli elitri sono scolpiti di punti allungati irregolari e sparsi. 
La pubescenza che li ricopre è scura alla base (ove si ha pure 
traccia di tinta leggermente ferruginea) e sui lati; nel resto 
è biancastra; questa tinta un po’ prima della metà si protende 
verso i lati obliquamente in avanti, terminando in una macchia 
quasi annulare. In vicinanza della base, da una parte e dal- 
l’altra, vi è un grosso tubercolo compresso e più esternamente 
e un po’ più in avanti di questo, un altro più piccolo e tondo. 
Inoltre sulla parte biancastra si osservano varie sottili carene 
irregolari, dirette obbliquamente dall’ esterno all’ interno e 
dall’ avanti in addietro; queste carene essendo scure, formano 


186 R. GESTRO (426) 
sul fondo biancastro un disegno, che però è indeciso e poco 
marcato. 

La superficie inferiore del corpo è bruna , rivestita di peli 
biancastri. I piedi sono macchiettati di scuro. 

Di questa specie fu raccolto un solo esemplare a Bardera, il 
17 Agosto 1893. 

Altre due specie di /4uctus dell’Africa orientale furono descritte 
dal Gahan nel 1890 (!), una dell’ Anseba, Abissinia, l altra di 
Mombas. 


CROSSOTUS, Serv. 
379. Crossotus, sp. 


Basso Ganana, Agosto 1893. 

L'individuo raccolto dal cap. Bottego, deve probabilmente, 
secondo Gahan, riferirsi ad una nuova specie affine al plumicornis 
di Serville; ma avendone un solo e poco bene conservato, non 
‘credo conveniente di descriverlo. 


EUNIDIA, Ericxus. 


380. Eunidia marmorata, n. sp. 


Brunnea, capite pube fluvescente tecto, prothorace supra vittis 
tribus longitudinalibus flavescentibus, elytris pube flavescente et al- 
bida variegatis; subtus cum pedibus albido pubescente, pectoris vitta 
laterali maculaque laterali semianulari segmentorum abdominalium 
e pube flavescente formatis. Long. 7/, millim. 

È di color bruno; il capo è rivestito dappertutto di una pu- 
bescenza che consta di peli giallicci piuttosto lunghi. I palpi 
sono di tinta più chiara. I primi tre articoli delle antenne sono 
un poco più scuri degli altri; il primo è alutaceo, il terzo ed il 
quarto alla base sono leggermente bianchicci. 

Il protorace è cilindrico, alquanto più largo che lungo e pre- 


(?) Trans. Ent. Soc. London, 1890, p. 311 e 312. 


(427) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 187 
senta al disopra tre striscie longitudinali formate di peli gial- , 
licci, che corrono dal margine anteriore al posteriore ; la mediana 
di queste striscie è molto più stretta delle laterali. Lo scudetto 
è a forma di trapezio e tutto ricoperto di fitta  pubescenza 
gialliccia. 

Gli elitri hanno una punteggiatura sottile, ma abbastanza densa 
e presentano qua e là macchie irregolari, parte gialliccie parte 
biancastre. La pubescenza biancastra trovasi specialmente lungo 
la sutura nella metà basale, lungo il margine laterale e verso 
l’ apice. 

La superficie inferiore del corpo è rivestita di una fitta pube- 
scenza bianchiccia, la quale trovasi anche, ma più fine, sui piedi. 
Una striscia gialliccia larga parte dai lati del protorace e si 
estende fino a tutto il metasterno. Tutti i segmenti addominali 
presentano su ciascun lato una macchia gialliccia, quasi a forma 
di un mezzo anello coll’ apertura rivolta all’ innanzi; più un’ altra 
macchietta piccola puntiforme poco appariscente situata più verso 
il mezzo del segmento. 

La descrizione di questa nuova specie è fondata sopra un unico 
esemplare raccolto dal capitano Bottego fra i Boran Galla, sul- 
l’Auata, in Maggio 1893. 

C. J. Gahan mi scrive che il Museo Britannico ne possiede un 
esemplare proveniente dall’Abissinia. 


PSEUDOHIPPOPSIS, n. gen. 
381. Pseudohippopsis filicornis, n. sp. 


Valde elongata, parallela, nigra, pube cinereo-flavescente dense. 
tecta, antennis piceis, capite medio longitudinaliter sulcato, protho- 
race lateribus parce punctato, elytris sat crebre punctulatis. Long. 
114/, millim. 

Il corpo è allungato sottile, nero, ricoperto da una fitta pube- 
scenza cinereo-giallastra. Il capo è sporgente, coi tubercoli an- 
tenniferi poco elevati e poco divergenti, colla fronte obliqua 


188 R. GESTRO (428) 
molto allungata e parallela e gli occhi a lobo inferiore grande 
e trasverso. 

Le antenne sono picee, munite di ciglia brevi, delicate e 
molto scarse; la loro lunghezza è uguale a più di due volte 
e mezzo la lunghezza totale del corpo; esse sono gracilissime, 
filiformi, di undici articoli, dei quali il primo è tanto lungo da 
raggiungere la base del protorace, sottile e leggermente, ma 
gradatamente, ingrossato verso l’ apice, il terzo un pochino più 
lungo del primo, il quarto uguale a un dipresso al terzo, i 
seguenti alquanto più lunghi e l’undecimo molto più lungo di 
tutti. La distinzione degli articoli a cominciare dal nono riesce 
difficile. 

Il protorace è più lungo che largo e perfettamente cilindrico. 
Lo scudetto è semicircolare, longitudinalmente solcato nel mezzo. 

Gli elitri sono lunghi quattro volte e mezzo quanto il proto- 
race, paralleli, leggermente attenuati verso l’ estremità, ove 
ciascuno termina angolosamente arrotondato; la sutura è leg- 
germente elevata e nella metà posteriore lungo la sutura sono 
alquanto depressi. 

I piedi sono abbastanza robusti, ma corti, coi femori fusiformi 
e i tarsi più lunghi delle tibie; i femori posteriori sono più 
corti del primo segmento addominale. Il quinto segmento addo- 
minale è un poco attenuato e troncato all’ apice. 

Di questo interessante Longicorne furono raccolti due esem- 
plari fra i Cormoso, il 26 Aprile 1893. 


L'insetto ora descritto, per la fronte parallela e per altre 
particolarità suindicate, pare non possa riferirsi nè agli Mippopsis 
nè agli altri generi del gruppo degli Mippopsini; perciò ho pen- 
sato di stabilire per esso un genere nuovo, al quale forse ap- 
partiene pure l’ ippopsis nematocera, Guér. del Senegal e di 
Sierra Leone. In questa però il primo articolo delle antenne è 
quasi perfettamente cilindrico, non dilatato all’ apice. 

Il genere Pseudohippopsis sarebbe così riservato per le forme 
atricane, mentre le americane resterebbero nel genere Mippopsis. 


(429) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 189 


VOLUMNIA, THÙows. 
382. Volumnia Westermanni, TuÙovs. 


Ess. Class. Cérambye., p. 59. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, 
Maggio 1893. Alcuni esemplari. 

Abita Natal, Togo, Usambara e dintorni del lago Alberto- 
Edoardo. 


NUPSERHA, THÙoxs. 


383. Nupserha Gahani, n. sp. 


Nigra, partibus oris, prothorace, margine humerali anguste, femo- 
ribusque anticis flavo-ferrugineis; capite dense punctato, prothorace 
parum latiore quam longo, lateribus rotundatis, postice subtubereu- 
latis, dorso convero, irregulariter punctato, utrinque obsolete tuber- 
culato; elytris fortiter lineatim punctatis, punctis apice evanescentibus, 
utrinque tricarinatis, carina interna pone basim obsoleta, apice 
oblique truncatis et profunde emarginatis, angulis spinosis, externo 
magis producto. Long. 11-13 millim. 

Il capo è nero, colle parti boccali, tolto 1’ apice delle mandibole 
che è nero, giallo-ferruginee ; la sua punteggiatura è forte e 
densa; le antenne sono nere. 

Il protorace è giallo ferrugineo e presenta sui suoi lati una 
piccola macchia nera puntiforme; esso è di poco più largo che 
lungo, un po’ più stretto in avanti che alla base, coi lati arro- 
tondati e quasi tubercolosi in addietro; al disopra è convesso, 
irregolarmente punteggiato e ai lati della linea mediana ha 
una leggera sporgenza liscia a guisa di tubercolo. 

Gli elitri sono neri, con peli lunghi eretti ed hanno grossi 
punti disposti regolarmente’ in serie longitudinali; ciascuno ha 
tre carene, delle quali le due esterne sono molto robuste ; la 
prima, alla base, dove è più sporgente, diverge dalla sutura; 


190 R. GESTRO (430) 


più indietro la seguita parallelamente, ma va man mano oblite- 
randosi; la seconda cessa poco prima dell’ apice ; la terza rag- 
giunge l'angolo apicale esterno. I punti sull’ apice sono più 
sottili e sparsi e cessano dall’essere disposti in serie. L’apice è 
obbliquamente troncato e profondamente smarginato; gli angoli 
sono spinosi e l’ esterno è assai più sporgente dell’ interno. 

La superficie inferiore del corpo è nera, come pure i piedi, 
tolti i femori anteriori, che sono o totalmente o in parte giallo- 
ferruginei. 

Di questa specie il capitano Bottego ha raccolto due esemplari 
fra gli Arussi Galla, Ganale Guddà, in Aprile 1893. 

Mi compiaccio dedicarla al sig. C. J. Gahan del Museo Bri- 
tannico, l’autore di tanti pregiati lavori sui Cerambicidi, che 
gentilmente mi prestò il suo valido aiuto nello studio di questi 
materiali. 


384. Nupserha vitticollis, n. sp. 


Nigra, capite flavo-ferrugineo, partibus oris, macula media fron- 
tali antennisque nigris; prothorace supra flavo ferrugineo, vitta 
media lata nigra; elytris nigris, media basi tantum obsolete ferru- 
gineis, fortiter punetatis, utrinque bicarinatis, apice truncatis. Long. 
11!/, millim. 

Il capo è giallo ferrugineo, irto di peli neri e con punti fitti 
e abbastanza grossi, sopratutto in addietro. 1 tubercoli antenni- 
feri sono neri e nel mezzo fra le antenne vi è una macchia nera 
a contorni indecisi. Le antenne sono interamente nere come pure 
le parti boccali. 

Il protorace è quasi tanto largo come lungo, ha i lati arro- 
tondati, il dorso convesso; è scolpito di punti larghi e profondi, 
abbastanza fitti, ma irregolarmente distribuiti e lungo la linea 
mediana è liscio; il suo colore al disopra è giallo ferrugineo 
come quello del capo, ma nel mezzo presenta una larga striscia 
longitudinale nera, che lo percorre in tutta la sua estensione. 

Gli elitri sono neri, soltanto nel mezzo della base vi è una 
leggera traccia di ferrugineo. Ciascuno presenta esternamente 


(434) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 191 


due carene robuste, che cessano ambedue prima di raggiungere 
l'apice. Fra queste due carene esistono grossi punti, che per un 
gran tratto sono disposti in due serie longitudinali; ma verso 
l'apice si fanno più piccoli, più numerosi e non più in serie re- 
golari. Il largo spazio che sta fra la sutura e la più interna 
delle due carene è pure scolpito di punti, ma questi sono disposti 
poco regolarmente in serie longitudinali e sono più piccoli di 
quelli che stanno fra le due carene. 

Il corpo inferiormente ed i piedi sono neri. 

L’unico esemplare di questa graziosa Nupserha fu raccolto , 
come la specie precedente, fra gli Arussi Galla, Ganale Guddà, 
in Aprile. 

Il Jordan ha pubblicato recentemente (') le descrizioni di 
quattro nuove specie di Nupserha, cioè N. vittata, N. antennalis, 
N. capitata di Kuila e N. puncetuta di Stanley Pool. 


Fam. CHRYSOMELIDAE. 
Subfam. SAGRINAE. 
SAGRA, Fasr. 


385. Sagra striatipennis, Jac. 
Novit. Zoolog., I, 1894, p. 508. 


Arussi Galla, Aprile 1893. Un maschio ed una femmina. 
L'autore indica come patria di questa specie: Tauta (E. Africa). 


386. Sagra Derchii, n. sp. 


S. senegalensi valde affinis, sed colore cyaneo, prothorace 
breviore et latiore, elytris magis regulariter punctatis, pone basim 
minus profunde depressis, femorum posticorum 7 carina magis 
abrupte truncata, tibiis ejusdem paris 7 supra longitudinaliter 
bicarinatis, praecipue discrepans. 

Long. 13-16 millim. 


(!) Novitates Zoologicae. I. 1894. pag. 253-254. 


192 R. GESTRO (432) 


A. I due maschi che ho sott'occhio variano in lunghezza da 
14 a 16 millimetri; hanno un colore cianeo, e in qualche esem- 
plare si osservano leggeri riflessi verdi sugli elitri; essi sono meno 
splendenti della seregalensis. La punteggiatura del capo è note- 
volmente più sparsa che nella seregalensis. Le antenne sono un 
po’ più lunghe della metà del corpo, coi primi sei articoli cianei 
e gli altri neri opachi. 

Il protorace è più corto e più largo di quello della specie 
affine e noto questa differenza perchè la trovo costante nei 
quattro esemplari che sto esaminando, benchè si verifichi tal- 
volta nel genere Sagra che le proporzioni del protorace variino 
fra individui della stessa specie. Anche nella S. DereRà gli an- 
goli anteriori sono molto pronunziati, formando quasi due lobi 
sporgenti. 

La depressione degli elitri all’interno degli omeri è un po’ 
meno profonda, come pure quella trasversale che tien dietro 
alla base, e la scultura ha per carattere di essere più regolare, 
mostrandosi le serie longitudinali di punti più ordinate e, spe- 
cialmente alla base, meno confuse. 

I piedi posteriori in generale sono conformati come nella 
senegalensis; però la carena superiore dei femori termina in 
questa meno bruscamente, mentre nella nuova specie essa forma 
coll’apice un seno più rientrante. Inoltre le tibie dello stesso 
pajo sono nella forma senegalese munite superiormente di una 
sola carena longitudinale esterna, mentre nella Derek ve ne è 
anche una interna, la quale è meno marcata dell'altra, ma evi- 
dente e queste due carene delimitano quasi un solco che per- 
corre tutto il margine superiore della tibia. 

Q. Fra la femmina e il maschio corrono le stesse differenze 
che si osservano fra i due sessi della senegalensis. 

Dei quattro esemplari (due maschi e due femmine) da me 
esaminati, uno proviene dal Ganale Guddà, nella regione degli 
Arussi Galla, ove fu raccolto in Aprile 1893 dal capitano Bottego, 
l’altro fu preso dal Dott. Vincenzo Ragazzi nei dintorni di Adilgri 
e due sono di Cheren (Bogos). Questi ultimi fanno parte di una 
collezione di insetti radunata con molta cura nell’ Eritrea dal 


(433) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 193 


genovese sig. Felice Derchi, luogotenente d'artiglieria nell’armata 
d'Africa e da lui generosamente offerta al nostro Museo Civico. 
Son lieto di porgere al gentile donatore un pubblico attestato 
della mia riconoscenza dedicandogli questa nuova specie. 


Subfam. CRIOCERINAE. 
LEMA, Far. 


Jema plicaticollis, Jac. 


Novit. Zoolog., I, 1894, p. 509. 


Un esemplare raccolto sul Lago Edoardo dal maggiore Gae- 
tano Casati. 
Abita Sierra Leone. 


387. Lema cribraria, Jac. 


Trans. Ent. Soc. Lond. 1888, p. 190. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. 
La specie è descritta sopra esemplari di Cameroons e di Delagoa- 
Bay. 


388. Lema Regimbarti, n. sp. 


Elongata, aenea nitida, prothorace in medio parum coaretato , 
antice utrinque tuberculato, dorso medio punctulato utrinque trans- 
versim plicato, basì sulcato ; elytris fortiter punetatis, punetis elonga- 
tulis, in lineis A dispositis s interstitiis transversim obsolete plicatis, 
planis, apice tantum converiusculis ; subtus cum pedibus nigro-aenea. 

Long. 8 4/, mill. 

La specie colla quale la presente ha maggiore affinità è la 
L. Dregei, Lacord. del Capo di Buona Speranza. 

Il corpo al disopra è di un bel colore bronzo, splendente. Il 
capo è moderatamente ristretto dietro agli occhi; punteggiato e 
leggermente rugoso in avanti, semplicemente punteggiato fra gli 


13 


194 R. GESTRO (484) 
occhi; i punti sono più grossi e più fitti fra gli occhi attorno al 
solco mediano e più sparsi in addietro; il soleo mediano è molto 
profondo. Le antenne, più corte della metà del corpo, vanno 
ingrossando gradatamente, ma leggermente dalla base all’a- 
pice; i loro primi quattro articoli sono nero-bronzati, gli altri 
nero-cianei. 

Il protorace è di poco più largo che lungo, leggermente 
ristretto nel mezzo e armato di un piccolo tubercolo conico su 
ciascun lato del margine anteriore. Alla base è percorso da un 
solco trasversale, largo ma pochissimo profondo e dietro questo 
soleo vi sono due pieghe trasversali, elevate sopratutto ai lati, 
ma ben poco marcate nel mezzo. Il dorso è punteggiato sugli 
angoli anteriori e anche nel mezzo, ma soltanto sopra una striscia 
longitudinale piuttosto stretta; ai lati di questa è scolpito di pieghe 
trasversali forti e flessuose. Lo scudetto è nero bronzato rettan- 
golare e leggermente smarginato all'apice. 

Gli elitri sono abbastanza convessi, paralleli: leggermente 
sinuosi dietro gli omeri e ciascuno ha dieci serie longitudinali 
e regolari di punti profondi un po’ allungati; gli intervalli fra 
queste serie sono scolpiti di leggerissime pieghe trasversali e 
sono piani salvo all’ apice, dove diventano leggermente elevati. 

La superficie inferiore del corpo è di un nero bronzato. I 
piedi sono piuttosto allungati e i femori posteriori sono legger- 
mente più robusti degli altri. : 

L'unico esemplare che ha servito per la mia descrizione pro- 
viene dal Ganale Guddà, territorio degli Arussi Galla e fu raccolto 
nel mese d'Aprile 1893. 

Dedico questa specie al mio egregio amico e distinto ento- 
mologo dott. M. Regimbart, il quale ha contribuito allo studio 
dei materiali raccolti dal capitano Bottego per la parte che 
riguarda le famiglie dei Ditiscidi e dei Girinidi. 


(435) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 195 


Subfam, CLYTRINAE. 
PEPLOPTERA, Lacorp. 


389. Peploptera Schimperi, Lr. 


Ann. Soc. Ent. Belg. XXXV, 1891, Compt. rend., p. CCLI. 


Arussi Galla, Aprile 1893. 

In un secondo esemplare raccolto sul medio Ganale, fra i 
Boran Galla, in Giugno, osservo che la fascia anteapicale degli 
elitri è più corta e che la parte nera del protorace si riduce ad 
una striscia mediana. 

La specie è descritta sopra esemplari raccolti in Abissinia dal 
Raffray. 


MELITONOMA, Lacorp. 


390. Melitonoma galla, n. sp. 


Modice elongata cylindrica, fulva, mitida; capite nigro, albido 
pubescens, antennis fuscis, articulis quatuor basalibus fulvis; pro- 
thorace basi maculis binis subtriangqularibus punctoque medio nigris 
notato; elytris sat crebre punetulatis, singulo maculis sex latis nigris ; 
subtus migra, pube cinerea densa obsita; femoribus migris, tibiis 
tarsisque flavis. 

Long. 6 !/, mill. 

Questa specie, che ha le sue maggiori affinità colla M. epistomalis, 
Lac., ha il capo nero con punti non fitti e con pubescenza bian- 
castra, tolto il vertice che è liscio e glabro. Im mezzo agli occhi 
vi sono due linee impresse che partono da un punto comune e 
si dirigono obliquamente verso il punto in cui si inseriscono le 
antenne. L’ epistoma nel maschio è profondamente smarginato 
quasi a semicerchio, mentre nella femmina presenta soltanto una 
leggera smarginatura. Le antenne sono circa della lunghezza del 
protorace, nerastre coi quattro primi articoli fulvi. 

Il protorace è quasi il doppio più largo che lungo: in avanti 


196 R. GESTRO (436) 
poco più stretto che in addietro, cogli angoli posteriori arro- 
tondati, il margine anteriore dritto e il lobo mediano basale 
poco marcato. È di colore fulvo; alla base nel mezzo presenta 
un punto nero e ai lati di questo una macchia nera grande a 
forma quasi di un triangolo smarginato esternamente. La sua 
punteggiatura finissima è visibile con una lente anche di de- 
bole ingrandimento, sulle macchie e sul punto nero. Lo scudetto 
è nero, triangolare, liscio. 

Gli elitri hanno una punteggiatura più forte di quella del proto- 
race, abbastanza fitta e irregolare. Sono fulvi e ciascuno ha sei mac- 
chie grandi nere disposte due a due una accanto all’ altra; due 
sono basali, due situate circa alla metà e due dopo la metà; le 
interne sono a forma irregolarmente poligona o subquadrata, le 
esterne sono allungate, specialmente quelle più in addietro. Tal- 
volta le due del mezzo si fondono insieme formando una fascia 
e in un esemplare osservo che le due esterne delle due coppie 
anteriori si toccano. 

Il corpo inferiormente è nero e rivestito di una pubescenza 
fitta cinerea. Questa pubescenza ricopre pure i piedi, che hanno 
i femori neri e il resto giallo. 

Dei quattro esemplari della collezione Bottego due sono maschi 
ed hanno il capo un po’ più grande, coll’ epistoma profondamente 
smarginato, e i piedi anteriori leggermente più lunghi delle fem- 
mine. Furono raccolti sul Ganale Guddà (Arussi-Galla) Aprile e 
sull’Auata (Boran Galla) Maggio 1893. 


GYNANDROPHTHALMA, Lacorp. 


391. Gynandrophthalma nigrolineata, n. sp. 


Elongata parallela, nitida; capite nigro, albido-pubescente, an 
tennis fuscis, basi rufo-testaceis ; prothorace rufo-testaceo, scutello 
migro; elytris testaceis, vita suturali ad marginem posticum extenso 
basi et apice emarginata, vittaque laterali ante apicem truneata , 
nigris. Subtus albido-pubescente, nigra, prosterni lateribus et abdo- 


(437) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 197 
mine (apice excepto) testaceis ; pedibus testaceis, tibiis extus apice 
migrescentibus. 

Long. 44/, mill. 

G. vittatae, Let. a/finis, sed corpore angustiore et minus con- 
vero mec non pictura elytrorum discrepans. 

Il capo è nero, con leggera pubescenza biancastra; in mezzo 
agli occhi presenta una fossetta profonda e molti punti forti e 
stipati; la punteggiatura si fa scarsa in avanti e sul vertice. 
Le antenne sono brune cogli articoli basali d’ un rosso-testaceo. 

Il protorace è rosso-testaceo, trasverso, moderatamente con- 
vesso, col margine anteriore quasi retto, il posteriore leggermente 
smarginato in corrispondenza dello scudetto e i lati arrotondati ; 
la sua superficie presenta punti assai fini e sparsi. 

Gli elif»i sono testacei con punti irregolarmente disposti, che 
soltanto alla base mostrano una certa tendenza ad allinearsi in 
serie. Sulla sutura vi è una striscia nera, la quale a poca di- 
stanza dallo scudetto si allarga, quindi procede uguale fino in 
vicinanza dell’apice; in questo punto diventa molto stretta per 
ripiegarsi sul margine posteriore, ove di nuovo si allarga leg- 
germente. Un'altra striscia nera larga trovasi sul margine late- 
rale; questa parte dalla base e giunta presso l'apice si arresta 
ad un tratto come se fosse troncata. 

La superficie inferiore del corpo è rivestita di pubescenza 
biancastra, l'addome, tolto l'apice, e i lati del prosterno sono 
testacei; il resto è nero. I piedi sono testacei, ma le tibie ester- 
namente e verso l'apice sono tinte di nero. 

Questa specie è vicina alla vittata, Lefev. (*), della quale ho” 
esaminato tre esemplari raccolti dal Raffray in Abissinia, fra 
Gundet e Adua; ma facilmente se ne distingue per essere più 
stretta e meno convessa, per il capo ed il protorace più fortemente 
punteggiati, per il protorace meno stretto in avanti e infine per 
le striscie nere degli elitri che sono differenti e diversamente 
situate. 


(1) Voyage de M. Raffray en Abyssinie et à Zanzibar. — Clythrides par M. Ed. 
Lefevre. Rev. et Mag. de Zoologie, 3.2 Série, V, 1877, p. 227. 


198 R. GESTRO (438) 

L'unico esemplare sul quale è fondata la mia descrizione fu 
raccolto il 23 Aprile 1893 negli Arussi Galla. 

La (&. nigrolineata deve entrare in quel gruppo di specie afri- 
cane caratterizzate dalle striscie nere longitudinali degli elitri. 
Il Lefèvre (!) le ha riunite in una tabella sinottica, che qui 
riproduco modificandola per introdurvi la nuova specie. 


Protorace con due grandi macchie nere laterali . pumetipennis, Lef. 

Protoracelsenza, macchieGnere ctr. Se en) 

Punteggiatura degli elitri disposta in linee re- 
BOlaLifmt st I ON AMO, NATI 

Punteggiatura degli elitri non disposta in linee 
Tecolariee ti caz a o i VEN RIN ao). 


piùso meno) larga sinti VR SAI: 
Elitri senza striscia suturale nera. . . . . . BD. 
Testa interamente di colore testaceo-rossastro. 


Elitri sempre ornati di una striscia suturale nera 
| Una striscia nera stretta sul margine esterno 


degli elitri e e i I N AMO ERA ELA 
40 Testa interamente nera. — Una striscia nera larga 
sul margine esterno degli elitri . . . . . . migrolineata, Gestro. 
Testa interamente nera. — Senza striscia nera sul 
margine esterno degli elitri . . . . . . . vittata, Lef. 
Piedi testaceo-pallidi. — Elitri con punteggiatura 
5 SOLLILe nni aule : «e Uneella Cao: 


Piedi neri. Elitri finamente alutacei e coperti di 
piccoli punti impressi, numerosi e molto fitti . vittigera, Lac. 


Subtam. CRYPTOCEPHALINAE. 
URYPTOCEPHALUS, Grorrr. 
392, Cryptocephalus Bottegi, n. sp. 
Oblongus, subeylindricus, mitidus, niger, capite, macula verticis 


excepta, flavo, prothoracis lateribus maculisque quatuor latis disco 


dalibus, elytrorum macula parva basali, plaga apicali, maculisque 


(1) Loc. cit. pag. 228. 


(459) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 199 


duabus mediis transversim disposttis, pygidioque flaviss subtus cum 
pedibus flavus. 
Long. 8!/, mill. 

Il corpo è molto lucente. Il capo è giallo, con punti minuti 
e poco profondi alla base e sui. lati, con una sottile linea im- 
pressa longitudinale mediana e con una larga macchia nera nel 
mezzo del vertice. Antenne a un dipresso della lunghezza della 
metà del corpo, coi primi articoli basali gialli e gli altri più scuri, 
tendenti al bruno. 

Il protorace è trasverso, molto convesso, molto più stretto in 
avanti che alla base; il suo margine basale è leggermente sinuato 
da ciascun lato in modo da dar luogo ad un lobo mediano largo 
ed assai poco sporgente; i lati sono ampiamente orlati di giallo 
e sul disco vi sono quattro larghe macchie dello stesso colore; 
due anteriori quasi triangolari molto avvicinate fra di loro per 
il loro angolo interno e fuse per l'angolo esterno coll’ orlo giallo 
laterale; e due posteriori, a forma di poligono molto irregolare, 
avvicinate fra loro internamente, libere al lato esterno. Queste 
macchie gialle, come pure l'orlo laterale, essendo molto ampie, 
ne risulta che la parte nera del protorace si riduce a ben poca 
cosa ed assume quasi la forma di una croce, che lateralmente si 
ripiega rivolgendosi verso la base. Lo scudetto è triangolare, ad 
apice arrotondato e interamente nero e liscio. 

Gli elitri sono oblunghi, convessi, arrotondati all’ apice e punta- 
to-striati. Sul fondo nero presentano, ciascuno, quattro macchie : 
una piccola circa alla metà della base, altre due grandi, irrego- 
lari, situate a un dipresso alla metà e una accanto all'altra e 
una apicale più grande ancora e rotonda. Tutte queste macchie 
sono gialle. 

Il corpo inferiormente ed i piedi sono gialli, con peli esilissimi, 
corti e poco fitti. 

Questa bella specie di Cryptocephalus, più grande del pustu- 
latus, Fabr. a cui si avvicina, fu raccolta il 23 Aprile 1893, in 
un solo esemplare, nel territorio degli Arussi Galla. 


200) R. GESTRO (440) 


393. Cryptocephalus Arussi, n. sp. 


Oblongus, subeylindricus, elytris basi paulo dilatatis, niger nitidus, 
antennis articulis basalibus rufescentibus , subtus flavis, prothoracis 
marginibus antico et lateralibus flavis, elytris fortiter  punctato- 
striatis, limbo lato laterali, vittaque suturali abbreviata flavis (9), 
vel flavis basi tantum nigra (TY); subtus niger, albido-pubescente 
pedibus flavis, femoribus medtiis et posterioribus supra migris. 

9. Major, antennis brevioribus, abdominis segmento ultimo late 
et profunde foveato. 

Long. 3 4/; mill. 

ST. Minor, antennis longioribus, fronte-flavo-maculata, prothoracis 
limbo marginali flavo latiore, elytrisque fere totis flavis. 

Long. 3!/; mill. 

Il corpo è cilindrico, ma gli elitri sono leggermente dilatati 
alla base. Il capo è nero, lucente, irregolarmente punteggiato e 
percorso nel mezzo longitudinalmente da una linea poco profon- 
damente impressa. Le antenne in lunghezza raggiungono a stento 
la metà del corpo; sono nere, coi primi cinque articoli rossastri 
e tinti di giallo inferiormente. | 

Il protorace è convesso, molto più stretto in avanti che in 
addietro, lucente e liscio, con qualche traccia quasi impercetti- 
bile di punti sui lati, nero, con un orletto giallo che costeggia 
il margine anteriore e percorre l’intero margine laterale; questo 
orlo è stretto e si dilata leggermente in corrispondenza degli 
angoli anteriori. Lo scudetto è nero lucente, triangolare, ad apice 
arrotondato. 

Gli elitri sono fortemente puntato-striati; i punti diventano 
meno marcati all’apice, gli intervalli sono piani e lisci; il colore 
è nero, ma sono largamente orlati di giallo; questo orlo non 
raggiunge all’ apice perfettamente la sutura e alla base si ri- 
stringe quasi bruscamente dietro l’omero. Oltre a questo vi è 
pure una stretta striscia gialla suturale, che cessa appena rag- 
giunge la metà. 

Il corpo inferiormente è nero con pubescenza biancastra. 


(441) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 201 
I piedi sono gialli, tolta la parte superiore dei femori delle due 
paja posteriori, che è nera. 

La descrizione precedente si applica alla femmina. Il maschio 
presenta oltre la consueta differenza della statura minore e delle 
antenne più lunghe, le seguenti particolarità. Il capo invece di 
essere tutto nero, ha sulla fronte una macchia gialla quasi a 
forma di losanga e la linea mediana longitudinale è più mar- 
cata; l'orlo giallo del protorace è più largo tanto sul margine 
anteriore come sui lati e la tinta gialla degli elitri invade quasi 
tutta la loro superficie, lasciandovi di nero soltanto una piccola 
porzione di base. 

Due esemplari di questa specie furono raccolti negli Arussi 
Galla il 23 Aprile 1893. 


394. Cryptocephalus Gurra, n. sp. 


Obtongus, subeylindricus, niger, mitidus, antennis nigro-piceis, 
prothorace anguste elytris late flavo marginatis ; his punctato-striatis, 
interstitiis plamis, tenue transversim striolatis ; subtus, cum pedibus 
niger, albido-pubescens. 

Long. 41/, mill. 

Il capo è nero, con scarsi peli biancastri, leggermente intos- 
sato in mezzo agli occhi, irregolarmente punteggiato coi punti 
più scarsi nel mezzo e con qualche leggera stria longitudinale 
lungo gli occhi. Le antenne sono nero picee; gli ultimi tre arti- 
coli mancano. 

Il protorace è nero levigato e lucente, abbastanza lungo e più 
stretto in avanti che alla base; i margini laterali hanno un 
orletto giallo stretto e uno molto più stretto e poco appariscente 
sì osserva sul margine anteriore. Lo scudetto è nero liscio, trian- 
golare, abbastanza largamente arrotondato all’ apice. 

Gli elitri sono puntato-striati, neri con un orlo giallo abba- 
stanza largo che dalla base si estende fino all'angolo suturale : 
quest orlo è più stretto alla base e presenta una forte smargi- 
natura in corrispondenza della callosità omerale. Le serie di 
punti sono ben marcate: gli intervalli fra esse sono piani e 


202 R. GESTRO (442) 
presentano finissime strie trasversali che danno alla superficie un 
certo grado di opacità; queste striole non sono però estese a tutto 
l’elitro e lasciano libera la base e un tratto lungo la sutura. 

Le parti inferiori del corpo sono nere e rivestite di pubescenza 
biancastra non molto fitta. 

Questa specie è affine alla precedente e se ne distingue facil- 
mente per la statura maggiore e le striole degli elitri. 

Fu raccolta negli Arussi Galla in Aprile 1893. L'unico esem- 
plare portato dal capitano Bottego è una femmina. 


395. Cryptocephalus Bakiti, n. sp. 


Parum elongatus, subcylindricus, niger, nitidus, antennis articulis 
quinque basalibus testacets, elytris flavis, utrinque maculis quatuor 
(2, 2), postertoribus connexis, sutura et margine anguste, migris ; 
subtus albido-pubescente, tibiùs nigro-piceis. 

Long. 5!/, mill. 

Il capo e il protorace sono neri, lucenti; il primo è legger- 
mente rossastro in mezzo agli occhi, dove presenta un solco 
mediano longitudinale largo e abbastanza profondo, ai lati di 
questo soleo è punteggiato, ma i punti si fanno molto più fitti 
sul vertice. Le antenne raggiungono a stento la metà del corpo 
e sono testacee nei primi cinque articoli e nere nel resto. 

Il protorace è trasverso, corto, molto convesso e ristretto in 
avanti; la sua superficie è molto lucente e liscia. Lo scudetto 
è nero, liscio, triangolare coll’ apice ottuso. 

Gli elitri sono convessi, arrotondati all'apice e puntato-striati, 
cogli intervalli piani e lisci; sono lucenti e di color giallo vivace ; 
ciaseuno ha quattro macchie nere, due anteriori, due dopo la 
metà, disposte trasversalmente due a due. Le due anteriori di 
forma irregolarmente rotonda, sono vicine alla base e l’ esterna 
è situata un po’ più in avanti dell’ altra; le due posteriori, col- 
locate poco dietro la metà, sono più grandi, a forma di poli- 
gono irregolare, e congiunte l’ una all’ altra. La sutura è sot- 
tilmente orlata di nero e questo orlo si continua sul margine 
posteriore fino a raggiungere la metà circa del margine laterale. 


(443) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 203 


Il corpo inferiormente è nero, rivestito di una pubescenza 
biancastra; i piedi sono pure neri, eccetto le tibie che tendono 
al piceo. 

La descrizione di questo nuovo Cryptocephalus, che si può 
riporre in vicinanza del rhombifer di Suffrian, è basata sopra 
un solo esemplare raccolto negli Arussi Galla il 27 Aprile 1893. 

Il nome di questa specie ricorda uno degli uomini della scorta 
del capitano Bottego, che fu a lui il più fedele e il più utile. 
Il povero Bakit morì miseramente annegato nel viaggio di ritorno, 
prima d’arrivare a Lugh. 


Subfam. EUMOLPINAE. 
PSEUDOCOLASPIS, Casr. 


396. Pseudocolaspis albopilosa, n. sp. 


Oblongo-ovata, obscure aenea, nitida, pilis albis setiformibus vestita, 
capite punctato, vertice crebre punctato-aciculato, linea media fron- 
tali longitudinali laevi, antennis articulis quinque ultimis migris, 
caeteris rufis, tribus basalibus nigro-maculatis; prothorace confertim 
punctato; scutello subpentagono; elytris crebre punetatis ;  sublus 
aenea, albopilosa, pedibus rufescentibus. 

Long. 5 !/, mill. 

Il corpo è bronzato, munito al disopra di peli bianchi corti e 
spessi, quasi setolosi. 

Il capo è scolpito di punti abbastanza grossi, che sul vertice si 
fanno più piccoli, molto più fitti e aciculati; la marginatura del 
clipeo è rotonda; sulla fronte vi è una breve linea longitudinale 
mediana liscia. Le antenne banno gli ultimi cinque articoli neri, 
gli altri rossastri e i primi tre macchiati di nero. 

Il protorace è tanto largo quanto lungo, poco più stretto in 
avanti che in addietro, coi lati arrotondati; la sua punteggiatura 
è molto fitta e alla base un po’ più diradata. Lo scudetto ha 
forma quasi pentagona ed è ricoperto di peli bianchi. 

Gli elitri sono notevolmente più larghi del protorace, cogli 
omeri sporgenti ed una depressione arcuata all’ interno di questi 


204 R. GESTRO (444) 


e con punteggiatura meno forte e meno fitta di quella del 
protorace. 

Il corpo al disotto è coperto di peli bianchi più lunghi, più 
sottili e più fitti che quelli delle parti superiori. I piedi sono 
rossastri. 

Arussi Galla, 24 Aprile 1893. Un esemplare. 


397. Pseudocolaspis fulvohirta, ». sp. 


Uvato-elongata, nigra, submitida, pilis fulvis vestita, capite antice 
crasse, vertice tenuius subaciculato, punctato ; antennis articulis sex 
primis rufis, caeteris deficientibus ; prothorace longitudine perparum 
latiore, antrorsum valde angustato, lateribus rotundatis, disco con- 
fertim punetato, linea media longitudinali laevi ; scutello trapezoide 5 
elytris irregulariter punctatis, fulvopilosis, pilis albis intermixtis ; 
subtus dense punctulata, tibiarum apice tarsisque piceîs. 

Long. 7 mill. 

Il corpo è nero, coperto di peli fulvi, corti, quasi setolosi. La 
punteggiatura è forte in avanti, più fine e quasi aciculata sul 
vertice ; sulla fronte vi è la traccia di una breve linea mediana 
longitudinale liscia; il clipeo è fortemente smarginato e la smar- 
ginatura è rotonda e leggermente angolosa. Le antenne hanno 
i primi sei articoli rossastri; gli altri mancano. 

Il protorace è di ben poco più largo che lungo, molto ristretto 
in avanti, coì lati arrotondati; il disco presenta nel mezzo una 
linea longitudinale liscia, specialmente marcata dalla metà verso 
la base; la sua punteggiatura è piccola e molto fitta. Lo scu- 
detto è quadrangolare, più stretto all'apice che alla base, pun- 
teggiato finamente e coperto di peli fulvi fitti. 

Gli elitri alla base sono molto più larghi del protorace, cogli 
omeri poco sporgenti e la depressione intraumerale profonda; 
questa depressione, facendosi molto più leggera, si incurva e va 
a finire, ripiegandosi in avanti, in vicinanza dello scudetto; la 
punteggiatura è irregolare, più fina e assai meno fitta di quella 
del protorace; ai peli fulvi della superficie sono misti, special- 
mente nella metà posteriore, pochi peli bianchi. 


(445) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 205 


Il corpo al disotto è minutamente e densamente punteggiato; 
i femori sono fortemente scolpiti; l’apice delle tibie ed i tarsi sono 
picei. 

Arussi Galla, 27 Aprile 1893. Pochi esemplari. 


398. Pseudocolaspis leucogramma, n. sp. 

Oblongo-ovata, aenea, nitida, antennis, epipleuris, pedibusque 
rufis; prothorace tenue punctulato, albopiloso, seutello quadrangulari, 
elytris punctulatis, obsolete striatis, pilîs albis setiformibus seriatim 
dispositis. 

Long. 3!/, mill. 

È di un colore bronzato, lucente. Il capo è densamente pun- 
teggiato, coi punti un po’ aciculati, percorso longitudinalmente 
nel mezzo da una linea liscia cuprea e fornito di peli bianchi ; 
la smarginatura del clipeo è poco profonda, larga, angolosa. Le 
antenne sono interamente rossastre. 

Il protorace è un po’ più largo che lungo, tanto largo in 
avanti come alla base, coi lati paralleli, pochissimo arrotondati, 
e col disco sottilmente e abbastanza densamente punteggiato e 
fornito di peli bianchi sottili. Lo scudetto è quadrangolare, fitta- 
mente peloso. 

Gli elitri alla base sono notevolmente più larghi del protorace, 
la sporgenza omerale è poco marcata, in addietro sono poco ri- 
stretti e i lati sono quasi paralleli, senza sinuosità dietro la spalla: 
la punteggiatura è leggermente più grossa di quella del protorace, 
un po’ più irregolare e meno densa; vi sono inoltre traccie di strie 
longitudinali. Hanno colore bronzato come il resto, meno le epi- 
pleure che sono rossastre e portano peli bianchi corti rigidi a 
guisa di setole disposti regolarmente in serie longitudinali. 

Il corpo al disotto è bronzato e vestito di peli bianchi. I piedi 
sono rossastri, coi femori a scultura relativamente debole ; il dente 
dei femori anteriori è pochissimo marcato. 

Questa graziosa e distinta specie fu raccolta in due esem- 
plari fra i Boran Galla, sull’Auata in Maggio 1893. Uno degli 
esemplari trovasi nella collezione del sig. Martin Jacoby, che, 


206 R. GESTRO (446) 


come ho già detto, mi fu largo d’aiuto nello studio di questo 
materiale. 


399. Pseudocolaspis tridentifera, n. sp. 


Ovata, nigro-violacea, subopaca, antenmis nigris, articulis quinque 
basalibus piceis, prothorace confertim punetato, margine antico an- 
quste cupreo, basi aeneo marginata; scutello cupreo fulgido, qua- 
drangqulari, apice tridentato; elytris tenue et crebre punctulato- 
rugulosis, pone medium pilis tenwissimis albis subseriatim dispositis; 
pedibus obseure aeneo-cupreis, tarsis migris. 

Long. 4 ?/, mill. 

Appartiene a quel gruppo di specie in cui lo scudetto ha il 
margine posteriore biemarginato e tridentato. È molto scura 
quasi opaca, nero-violacea. La punteggiatura del capo non è 
né molto forte nè molto fitta; la smarginatura del clipeo è 
profonda, stretta e rotonda; il labbro è cupreo splendente. Le 
antenne sono nere, coi primi cinque articoli picei. 

Il protorace è più largo che lungo, più stretto in avanti che alla 
base, molto convesso, quasi globoso, tutto uniformemente scolpito 
di punti assai fitti, con un orlo stretto cupreo al margine anteriore 
e colla marginatura basale bronzata. Lo scudetto è di un bel colore 
cupreo, splendente e liscio all'apice ; la sua forma è quadrangolare 
e il suo margine posteriore è fortemente bisinuato e tridentato. 

Gli elitri alla base sono molto più larghi del protorace; gli 
omeri sono abbastanza sporgenti e il callo omerale è liscio; 
dietro lo scudetto sono trasversalmente depressi e dopo la de- 
pressione fortemente convessi. La loro scultura si compone di 
punti piccoli e molto fitti e di leggere rughe trasversali; nella 
metà posteriore essi presentano scarsi e finissimi peli disposti 
irregolarmente in serie longitudinali. 

Il corpo al disotto è minutamente punteggiato e nel mezzo 
bronzato splendente. La scultura dei femori è grossa e densa e 
il loro dente è lungo e robusto. 

L'unico esemplare tipico fu raccolto nel territorio degli Arussi 
Galla il 23 Aprile 1893. 


(447) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 207 


400. Pseudocolaspis auroscutata, n. sp. 


Ovata, nigro-violacea, subnitida, amtennis nigris, articulis sex 
basalibus piceis, prothorace obscure violaceo, confertim punctato, 
linea cuprea media longitudinali laevi; scutello aureo-cupreo, fulgido, 
quadrangqulari, apice biemarginato, obsolete tridentato ; elytris tenue 
et crebre punctato-rugulosis, pone medium pilis tenwissimis albis 
subseriatim dispositis; pedibus obseure aeneo-cupreis, tarsis migris. 

Long. 34/, mill. 

Praecedenti valde affinis, sed statura minore, corpore supra 
subnitido, capite prothoraceque tenuwius punctatis, hoc antice paulo 
magis attenuato, dorso minus convero, linea laevi longitudinali, 
scutello apice obsolete tridentato, corpore subtus magis punctato, 
praecipue discrepans. 

È nero violacea come la precedente, colla quale ha molta 
affinità, ma è alquanto lucente e col protorace violaceo scuro: 
il capo è un po’ più leggermente scolpito; le antenne hanno i 
primi sei articoli picei ed i seguenti neri. 

Il protorace ha a un dipresso la stessa forma, ma è un po’ meno 
globoso e in avanti è leggermente più stretto; la sua scultura 
è meno forte e un po' meno fitta e nel mezzo vi è una linea 
longitudinale cuprea lucente e liscia, che non si estende alla metà 
anteriore. Lo seudetto, di un colore aureo-cupreo splendente è 
pure quadrangolare, ma la doppia sinuosità del suo margine poste- 
riore è assai meno profonda e i tre denti sono meno sporgenti. 

Gli elitri non presentano grandi differenze; soltanto appaiono 
un po’ più stretti alla base, e la loro scultura è leggermente 
più tenue; anch’ essi hanno le serie longitudinali di peli bianchi 
finissimi nella metà posteriore. 

Il corpo al disotto è di un colore cupreo scuro e la punteg- 
giatura è più forte che nella specie precedente. I piedi sono di 
un cupreo bronzato coi tarsi neri. 

Anche di questa specie non ho avuto che un solo esemplare, 
che fu raecolto esso pure nel paese degli Arussi Galla, il 27 
Aprile 1893. 


208 R. GESTRO (448) 


401. Pseudocolaspis cribripes, n. sp. 


Oblongo ovata, viridis, fulgida, capite haud crebre punctato, 
punetis vertice crebrioribus aciculatis, utrinque ad oculos vitta aureo- 
cuprea notato, antennis longis, fuscis, articulis basalibus picers : 
prothorace antice quam basi angustiore, crebre puncetulato s scutello 
quadrangulari apice medio denticulato  elytris confertim punetulato- 
subrugulosis, humeris prominentibus, aureo-cupreis, pone medium 
pilis albis brevissimis sertatim dispositis;  pedibus cupreo-aureis, 
tibiarum apice rufescente, tarsisque fuscis; femoribus  crasse et 
dense punetatis. 

Long. 3-3 1/, mill. 

Questa piccola specie è vicina alla P. pedestris Lefev. del 
Congo (1). È di un bel verde, splendente. Il capo è scolpito di 
punti poco densi, che sul vertice si fanno più fitti e aciculati ; 
la smarginatura del clipeo è profonda e leggermente angolosa; 
lungo gli occhi si osserva distintamente una striscia di color 
rosso dorato splendente. Le antenne sono piuttosto lunghe, coi 
primi articoli picei e gli altri nerastri. 

Il protorace è un po’ più largo che lungo, un po’ più stretto 
in avanti che in addietro e subgloboso; il dorso è regolarmente 
scolpito di punti molto fitti. Lo scudetto è minutamente punteg- 
giato, talvolta dorato, di forma quadrangolare e col margine po- 
steriore alquanto sporgente nel mezzo in un minutissimo dente. 

Gli elitri alla base sono molto più larghi del protorace; sul 
callo omerale, sulle epipleure e dietro lo scudetto sono dorati ; 
la loro punteggiatura è molto densa e hanno leggere rughe 
trasversali, specialmente dopo la base e sui lati, oltre a minu- 
tissimi peli bianchi, disposti in serie longitudinali e più visibili 
nella metà posteriore. 

Il corpo al disotto è coperto di fine pubescenza bianca; i 
piedi sono cupreo aurei, splendenti, tolto 1’ apice delle tibie ros- 


. 


(1) Ann. Soc. Entom. Belg. XXVII, 1884; Compt. rend. p. CCLXXXI. 


(449) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 209 


sastro ed i tarsi quasi neri; i femori hanno una densa e pro- 
fonda scultura. 

Alcuni esemplari di questa specie furono trovati nel paese 
degli Arussi Galla, il 26 Aprile 1893. 


MACROCOMA, CuÙap. 


402. Macerocoma aureovillosa, MarsHaLI. 


Pseudocolaspis aureovillosa, Marshall, Journ. of. Ent. II, 1865, p. 348. 


Arussi Galla, Aprile 1893. 

I numerosi esemplari raccolti dal cap. Bottego variano dal 
verde aureo, al cupreo e al violaceo. 

Abita Natal. 


PALLENA, Cuap. 


403. Pallena aenea, n. sp. 


Oblongo-ovata, aenea, nitida, capite punctulato, fronte foveolata, 
antennis tenwibus, ferrugineis, articulis quinque ultimis apice in- 
fuscatis; prothorace punetulato ; elytris disco punctatis, lateribus 
rugosis. 

Long. 5!/, mill. 

Il corpo è bronzato, splendente. Il capo è minutamente pun- 
teggiato, ma sul clipeo i punti si fanno più forti; nel mezzo 
della fronte vi è una piccola fossetta ovale, stretta, ma profonda. 
Le antenne oltrepassano la base del protorace e sono più sottili 
che nelle altre specie; la loro tinta è ferruginea, ma gli ultimi 
cinque articoli hanno l’ apice nerastro. 

Il protorace è quasi due volte largo quanto lungo; in avanti 
è un po’ più stretto che alla base, ma non tanto quanto nelle 
altre specie; lungo il margine anteriore non è solcato; il suo 
dorso è convesso e scolpito di punti fini e densi. Lo scudetto 
non presenta che pochi punti alla base. 

Gli elitri, un po’ più lunghi che nelle altre specie, sono scol- 


14 


210 R. GESTRO (450) 
piti di punti più grossi di quelli del protorace e sui lati presen- 
tano forti rugosità. 

Il corpo inferiormente è più, scuro e con fine pubescenza 
bianca; le tibie sono d’ un colore ferrugineo scuro. 

Questa specie fondata sopra un solo esemplare raccolto sul- 
l’Auata, fra i Boran Galla nel Maggio 1893, si distingue facilmente 
dalle altre due, vbialis Chap. e Chapuisti Lef. del Capo di Buona 
Speranza, pel corpo più allungato, per le antenne più sottili e 
per gli altri caratteri indicati nella descrizione. La Chapwist, di 
cui ho potuto esaminare due esemplari tipici, grazie alla cortesia 
dell’ amico R. Oberthùr, è ben diversamente colorata, avendo la 
testa e il protorace bronzati e gli elitri verdi, e fra le altre 
differenze importanti, presenta anche quella della mancanza di 
rughe laterali sugli elitri. 


PHELOTICUS, Har. 
404. Pheloticus aeneicollis, Jac. 


Proc. Zool. Soc. Lond. 1892, p. 568, tav. XXXIX, fig. A. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. 

L’esemplare raccolto dal cap. Bottego che riferisco, secondo 
il parere di Jacoby, all’ aeneicollis di Madagascar, differisce dalla 
forma tipica nella colorazione degli elitri; infatti in esso la striscia 
scura longitudinale discoidale si riduce ad una piccola macchia 
situata nel terzo anteriore dell’ elitro. 


MENIUS, ChÙap. 
405. Menius, sp. ? 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. 


EURYDEMUS, Chap. 


406. Eurydemus vittatus, n. sp 


Niger mitidus, clypeo rufescente, antennis filiformibus, articulis 


duobus basalibus testaceis, coeteris fuscis apice testaceis, tertio secundo 


(451) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 211 


longiore, prothorace latiore quam longiore, lateribus arcuato obsolete 
punctulato, elytris castaneîs, fortiter punetato-striatis, callo humerali 
umido laevi, vitta lata dorsali nigra motatis ;  pedibus migris, 
femorihus subtus dentatis, basi late rufo-fasciatis. 

Long. 5 !/, millim. 

Il capo (tolto il clipeo che è rossastro) ed il protorace sono 
neri lucenti; il primo presenta punti abbastanza grossi, benchè 
non molto profondi, e abbastanza densi, i quali sul clipeo di- 
ventano molto più fitti e fra gli occhi ha una linea impressa 
longitudinale mediana piuttosto lunga. Le antenne sono brune, 
filiformi, gracili; i primi due articoli e l’ apice dei seguenti sono 
testacei; il terzo è notevolmente più lungo del secondo. 

Il protorace è trasverso, molto più stretto in avanti che alla 
base e con punteggiatura debolissima. Lo scudetto è dello stesso 
colore degli elitri, arrotondato all’ apice e liscio. 

Gli elitri sono castagni e ciascuno ha una striscia nera lon- 
gitudinale; questa striscia trovasi ad una piccola distanza dalla 
base e ad una distanza un po’ più grande dall’ apice, è ristretta 
in avanti e in addietro ed è piuttosto larga estendendosi dalla 
seconda serie di punti fino un po’ al di là della sesta. Dietro 
la base sono leggermente depressi in senso trasversale ; le strie 
punteggiate sono ben marcate dappertutto; gli intervalli, sono 
alquanto convessi soltanto sull’ apice. Il corpo inferiormente è 
nero; i piedi sono pure neri, ma i femori hanno una larga fascia 
basale rossastra, questi sono muniti inferiormente di un dente, 
che è più robusto nel paio posteriore. 

Di questa nuova specie, la quale, secondo Jacoby che l’ ha 
esaminata, sarebbe affine al macu/osus di Harold, il cap. Bottego 
ha riportato un esemplare dal paese degli Arussi Galla, Ganale 
Guddà, Aprile 1893. 

Il Catalogo di Gemminger e Harold (1874) non registra che 
un solo Eurydemus, | E. insignis dell'Australia; ma dall’ epoca 
della sua pubblicazione sono comparse descrizioni di parecchie 
specie, tutte Africane o di Madagascar, fra le quali: £. Hart- 
manni, Har. del Sennaar, £. nubiensis, Har. della Nubia, £. fla- 
vicans, Har. e maculosus, Har. del Nyassa, £. Jansonii, Baly di 


212 R. GESTRO (452) 


Cameroons, £. oculatus, Chap. di Abissinia, £. Giissfeldi, Karsch 
di Chinchoxo, £. Raffrayi Lef. di Zanzibar, £. depressus Lef. 
dello Zambesi, £. Madagassus Har., E. punctato-sulcatus Fairm., 
E. metallicus Jac. di Madagascar. 


407. Eurydemus, sp. ? 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. 


408. Eurydemus, sp.? 


Stessa località del precedente. Probabilmente sono ambedue 
specie nuove. 


SYAGRUS, Cuap. 
409. Syagrus rugiceps, Lerèv. 


Trans. S. Afr. Phil. Soc. VI, p. 43. 


Basso Ganana, Agosto 1893. Un esemplare. 


RHEMBASTUS, Har. 


410. Rhembastus bicolor, Lerèv. 


Mém. Soc. Roy. Sc. Liège, XI, p. 139. 


Var. arussinus- 


Arussi Galla, 26 Aprile 1893. 

Un esemplare raccolto dal cap. Bottego differisce leggermente 
dal tipo di Lefevre, che ebbi gentilmente in comunicazione da 
R. Oberthùr, per lo scudetto più scuro, per la depressione intrau- 
merale un po’ più profonda e per le strie punteggiate degli elitri 
più marcate. 


(453) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 213 


CORYNODES, Hope, 


41l. Corynodes compressicornis, Fagr. 


Syst. El. I, p. 419. 


Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un solo esemplare. 


Var. senegalensis, Oliv. Ent. VI, p. 902, t. 1, fig. 10. 


Arussi Galla, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. 
Raccolto in quantità. 


Subfam. CHRYSOMELINAE. 
PLAGIODERA, Repr. 


412. Plagiodera circumcincta, SAuLB. 


Thoms. Arch. Ent. II, 1, 1829, p. 28, tav. 2, fig. 38. 
Chap. Ann. Mus. Civ. Genova, l.a Serie, XV, 1879, p. 12. 


Archeisa (Ogaden), Ottobre 1892. — Arussi Galla, Ganale 
Guddà, Aprile 1893. Varii esemplari. 
Già raccolta in Abissinia dal Raffray. 


CHRYSOMELA, Lixn. 


413. Chrysomela americana, L. 


VAR. limbolata, Reiche, Voy. Abyss. Ferr. Galin. p. 405, tav. 25, fig. 8. — 
Chap. Ann. Mus. Civ. Genova, 1.a Serie, XV, 1879. p. 11. — Fairm. Ann. Soc. Ent. 
Belg. XXXVII, 1893, p. 11. 


Fra Lochita e Galana, nei Sidama. Due esemplari. 
Questa varietà frequente in Abissinia, fu raccolta in quantità 
nello Scioa dal M.8° Antinori. 
CERALCES, Gersr. 
414. Ceralces variabilis, n. sp. 


Niger nitidus, capite prothoracis lateribus et vitta media longitu- 
dinali angusta, scutello, et limbo laterali elytrorum rufo-ferruginers ; 


214 R. GESTRO (454) 
capite prothoraceque fortiter  punctatis, scutello tenue et sparsim 
punctulato s elytris crebre punctatis. 

Long. 8-8 1/, mill. , 

È di forma ovale, convesso, nero, lucente. Il capo è di un 
rosso ferrugineo, scolpito di punti grossi irregolari e con una 
leggera fossetta tonda, più o meno visibile, da una parte e 
dall’ altra fra gli occhi; le antenne sono nere e arrivano soltanto 
a raggiungere gli omeri; i primi quattro articoli sono lucenti 
e gli altri che formano la parte dilatata, opachi. 

La punteggiatura del protorace è fitta e irregolare, più densa 
sui lati; che sono anche leggermente rugosi. I lati sono larga- 
mente tinti di rosso-ferrugineo e nel mezzo del dorso’ vi è una 
linea longitudinale sottile della stessa tinta; il resto è nero. 
Lo scudetto è rosso ferrugineo con piccoli punti rari, ma distri- 
buiti su tutta la superficie. 

Gli elitri sono neri con un largo lembo ferrugineo che parte, 
sottile, dalla metà esterna del margine basale e si continua, 
allargandosi, fino all'apice; la loro superficie presenta una pun- 
teggiatura fitta, ma un poco più sottile di quella del protorace. 
La superficie inferiore del corpo è nera, tolto il prosterno, il 
mezzo del metasterno e il margine dei segmenti addominali, che 
sono giallo-ferruginei. 

In uno degli esemplari il nero sulle parti superiori è quasi 
scomparso e rimane soltanto rappresentato da due striscie oblique 
sfumate sul protorace; gli elitri quindi sono completamente rosso 
ferruginei. 

Fu raccolto in due esemplari fra gli Arussi Galla, Ganale 
Guddà, nel mese di Marzo 1893. 

Jacoby che esaminò i due esemplari, osserva che questa specie 
ha molta affinità col C. natalensis Baly, di cui potrebbe essere 
una forma locale; ma che ne differisce per la punteggiatura del 
capo, del protorace e degli elitri più fitta-e per la colorazione. 


(455) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 2305) 


MESOPLATYS, Bany. 


415. Mesoplatys ochroptera, Srit. 


Diagn. 1857, p. 60. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. 
Raccolta in gran numero. 


Subfam. HALTICINAE. 
CLADOCERA, Hope. 


416. Cladocera angolensis, Jac. 


Diamphidia angolensis, Jac. Proc. Zool. Soc. Lond. 1882, p. 55. 


Arussi Galla, 26 Aprile 1893. Un esemplare. 
417. Cladocera Jacobyi, n. sp. 


Nigra, subnitida, capite, prothorace pygidioque flavo-ferrugimeis, 
prothorace nigro-piceo vittato et maculato; capite inter antennas et 
ad oculos irregulariter punetato, vertice obsolete longitudinaliter 
striolato ;  antennis nigris, corporis dimidium fere attingentibus , 
dentatis, articulo A leviter incurvo, 2 et 3 obconicis, 4-10 dilatatis, 
trigonis, subaequalibus, ultimo subovato-elongato, apice breviter acu- 
minato; prothorace longitudine duplo latiore, dorso punetulato, basi 
et utrinque late depresso, vittis duabus latis longitudinalibus medio 
conjunctis maculaque laterali nigro-piceis; scutello piceo subtriangu- 
lari, nitido, laevi; elytris crebre punctato-rugosis. 

Long. 11 mill. 

Il capo è giallo-ferrugineo, un po’ più scuro fra le antenne 
e sul vertice; le mandibole, i palpi e le antenne sono neri; la 
fronte fra le antenne è leggermente depressa e ivi presenta 
alcuni punti irregolari; altri punti abbastanza grossi trovansi 
lungo gli occhi, ma sul resto del capo la punteggiatura è fine 
e sparsa e sul vertice si osservano esilissime strie longitudinali. 


DI6: * R. GESTRO (456) 
Le antenne sono tanto lunghe quasi come la metà del corpo; 
il primo articolo è lucente, alquanto incurvato; gli altri sono 
piuttosto opachi; il secondo piccolo, il terzo un poco più grande 


e ambedue obconici; dal quarto al decimo più grandi, dilatati 
a triangolo inequilatero; l’ultimo quasi ovale allungato e ter- 
minato da una breve punta. 

Il protorace è del doppio più largo che lungo, molto più largo 
alla base che all'apice; il margine basale descrive un arco abba- 
stanza marcato a convessità rivolta in addietro e gli angoli poste- 
riori sono arrotondati; il dorso presenta tre larghe depressioni, 
una nel mezzo alla base e una per ciascun lato; inoltre ai lati 
della depressione laterale e piuttosto verso gli angoli anteriori, 
si osserva una fossetta. I punti sono piccoli e irregolarmente 
distribuiti; più abbondanti sui lati e nelle depressioni laterali. 
La tinta è un giallo ferrugineo come quella del capo; vi sono 
però due striscie larghe longitudinali riunite insieme nel mezzo 
e una macchia per ciascun lato nero-picee; ma tanto le striscie 
come la macchia hanno contorni male definiti, sfumati e appaiono 
confuse insieme. Lo scudetto è abbastanza grande, triangolare 
coll’ apice arrotondato , liscio e lucente. 

Gli elitri sono paralleli, neri, dapertutto punteggiato-rugosi ; 
ma colle rughe più marcate verso l'apice. Il pigidio è giallo 
ferrugineo. 

La superficie inferiore del corpo ed i piedi sono neri; solo il 
prosterno è giallo-ferrugineo. 

L'unico esemplare che ha servito per la mia descrizione fu 
raccolto negli Arussi Galla, nel mese d'Aprile. 

Secondo Jacoby, cui l’ esemplare fu comunicato, questa specie 
è affine alla robusta, Allard di Zanzibar (!) e alla nigripennis, Jac. 
di Nguru, Africa centrale (?). 

Mi permetto di dedicarla all’egregio monografo dei Fitofagi, 
che mì fu sempre prodigo di aiuti. 

Dall’epoca in cui fu pubblicato l’ultimo volume del Catalogus 


(') Ann. Soc. Ent. France, 6. Série, VII, 1887, Bull. p. CC. 
(2) Trans. Ent. Soc. Lond. 1888, p. 197, tav. VII, fig. 2. 


(457) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 217 


Coleopterorum di Gemminger e Harold, il genere Cladocera si 
è accresciuto di diverse specie, descritte specialmente da Jacoby, 
Allard e Peringuey. 


NISOTRA, Bay. 


418. Nisotra testacea, CÒÙap. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 1.8 Serie, XV, 1879, p. 13. 
Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893, p. 48. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. 

Ho confrontato i due esemplari della collezione Bottego coi 
tipi di Chapuis conservati nel Museo Civico di Genova e raccolti 
a Cheren nei Bogos dal Dott. Beccari e nello Scioa dal Marchese 
O. Antinori. 


419. Nisotra, sp.? 
Boran Galla, Uelmal, Giugno 1893. Un esemplare. 


Secondo Jacoby, si tratta probabilmente di una nuova specie, 
ma io non ho osato descriverla sopra un solo esemplare. 


, 


LACTICA, EricHs. 
420. Lactica, sp.? 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un solo esemplare 
indeterminabile. 
421. Lactica, sp.? 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare 
indeterminabile. 


APHTHONA, CHÙevr. 


422. Aphthona erythromela, n. sp. 


Ovata, nitida, flavo-ferruginea, antennis, articulis tribus basalibus 


exceptis, nigris, opacis, scutello piceo, elytris migris, subtilissime et 


218 R. GESTRO (458) 
sat crebre punctulatis; pedibus flavo-ferrugineis, femoribus posticis 
nigris. 

Long. 34/, mill. 

Il corpo è lucente; il capo ed il protorace sono giallo-ferruginei; 
il primo è liscio, colle sporgenze sopra-antennali ben marcate; 
le antenne sono più lunghe della metà del corpo, coi primi tre 
articoli giallo-ferruginei lucenti e gli altri neri opachi. 

Il protorace è trasverso, più stretto in avanti che alla base, col 
margine anteriore quasi. dritto, il posteriore molto inarcato, i lati 
leggermente arrotondati e la superficie molto convessa, con punti 
visibili soltanto alla lente, spetialmente sui lati. Lo scudetto è 
piceo, di forma triangolare, arrotondato all'apice. 

Gli elitri sono neri e regolarmente scolpiti di punti finissimi 
e abbastanza fitti. 

Il corpo inferiormente è nero, colla parte mediana del petto 
picea, e rivestito di peli biancastri. I piedi sono giallo-ferruginei, 
ma i femori intermedii sono un poco più scuri ed i posteriori 
sono neri. 

Questa specie di Ap/thora, secondo Jacoby, che l’ha esami- 
nata, differisce da tutte le altre per il secondo e il terzo articolo 
delle antenne che sono molto corti. 

Fu raccolta in due esemplari fra gli Arussi Galla, Ganale 
Guddà, in Marzo e fra i Boran Galla, Auata, in Maggio 1893. 


OEDIONYCHIS, LarR. 


Oedionychis Pavesii, n. sp. 


Oblongo-ovata, convera, testacea, nitida, antennis articulis quatuor 
basalibus piceo-maculatis, caeteris fuscis, prothorace nigro trimacu- 
lato, scutello migro, elytris sutura vittaque discoidali apicem haud 
attingente, nigris; sublus nigra, abdomine testaceo , pedibus nigro- 
piceis, tibiis anticis et intermediis supra testaceis, posticis testacets, 
femoribus posticis intus testaceo-ferrugineis. 

Long. 5 ?/, mill. 

Il corpo è lucente, al disopra testaceo; il capo è di tinta 
leggermente più carica, punteggiato-ruguloso, con una macchia 


(459) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 219 
picea ed una depressione trasversa lineare in mezzo agli occhi 
e con una striscia nera longitudinale mediana ed una linea im- 
pressa sul vertice. Le antenne sono robuste, ingrossate a co- 
minciare dal quinto articolo fino all’ apice, col quarto articolo 
metà del terzo, coi primi quattro testacei tinti di piceo e gli 
altri nerastri opachi. 

Il protorace è largo un po’ più di due volte quanto lungo: 
la sua massima larghezza è fra i due angoli basali; in avanti 
è più stretto che alla base cogli angoli anteriori molto spor- 
genti e arrotondati; il suo margine basale è largamente e 
leggermente arrotondato nel mezzo e profondamente sinuato in 
corrispondenza della sporgenza omerale; i lati sono obliqui, non 
arrotondati; il dorso ha punti irregolari e poco fitti, più grossi 
in avanti, più sottili lungo il margine basale; lungo i margini 
laterali esiste un solco profondo; nel mezzo verso la base si 
osserva una piccola macchia tonda e da una parte e dall'altra 
ve n'è una più grande subreniforme obliquamente disposta, 
all’interno della quale trovasi un punto piceo; le macchie sono 
nere. Lo scudetto è nero, subtriangolare, arrotondato all’ apice. 

Gli elitri alla base sono un poco più larghi del protorace; in 
addietro sono mediocremente dilatati; hanno una punteggiatura 
minuta, abbastanza densa e molto irregolare; la loro sutura è 
nera e hanno una striscia nera discoidale, che, partendo dalla 
base, cessa prima di raggiungere l'apice; la striscia suturale è 
leggerissimamente dilatata all’apice e liscia in tutto il suo de- 
corso, le discoidali, a partire dal quarto basale, vanno alquanto 
allargandosi e presentano punti più scarsi e più minuti che sul 
resto dell’ elitro. 3 

Il corpo al disotto è nero, eccettuato l’ addome che è testa- 
ceo; i piedi sono nero-picei colle tibie delle due prime paia 
testacee al disopra; i femori del paio posteriore, larghissimi, 
hanno la forma di un triangolo ad angoli arrotondati e per i 
due terzi interni circa sono testacei; la porzione rigonfia del- 
l’ultimo articolo dei tarsi dello stesso paio è nero-picea. 

Questa specie è fondata sopra un unico esemplare del Lago 
Edoardo; essa, insieme ad alcuni altri Coleotteri raccolti. dal 


220 R. GESTRO (460) 
benemerito maggiore Gaetano Casati, fu donata al Museo Civico 


di Genova dal Prof. Pietro Pavesi, al quale desidero di espri- 
mere pubblicamente la mia gratitudine. 


PSYLLIODES, Larr. 


423. Psylliodes aethiopica, Cap. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 1.* Serie, XV, 1879, p. 16. 


Cormoso, Aprile 1893. Due esemplari. 
Il tipo proviene dagli Altipiani dell'’Amazen e fu raccolto dal 
Raffray. 


Subfam. GALERUCINAE. 
GASTRIDA, Cuap. 


424. Gastrida abdominalis, CuÙap. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 1.3 Serie, XV, 1879, p. 21. 
Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893, p. 46. 
Raccolta in gran numero fra gli Arussi Galla in Aprile e fra 
i Boran Galla, Auata, in Maggio 1893. 
Fu descritta sopra esemplari raccolti da Beccari e Raffray in 
Abissinia e da Antinori nello Scioa. Chapuis la cita anche del 
Capo di Buona Speranza. 


GALERUCELLA, CrotcH. ' 


425. Galerucella ganalensis, n. sp. 


Supra obscure testacea, subtus nigro-picea, pubescens, capitis ma- 
culis quinque, antennis, prothoracis vittis tribus nigro-piceis, scutello 
piceo, elytris tenuissime punctulato-rugulosis. 

Long. 7 8/, mill. 

Il corpo superiormente è di un testaceo oscuro e rivestito di 
finissima pubescenza; il capo è puntato-rugoso; esso ha cinque 
macchie, cioè: una sul vertice larga a forma di triangolo col 
vertice in avanti, una dietro a ciascun occhio ed una che corri- 


(461) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 221 


sponde a ciascuna delle sporgenze sopra-antennali; queste mac- 
chie sono nero-picee. Le antenne sono corte e si può dire non 
oltrepassino la sporgenza omerale; il terzo articolo è più lungo 
del secondo soltanto di un terzo e uguaglia quasi in lunghezza 
il quarto; esse sono interamente nero-picee. 

Il protorace è due volte più largo che lungo; i suoi lati sporgono 
arrotondati nel mezzo, sono obliqui dietro a questa sporgenza e 


‘ sinuati davanti ad essa; il margine posteriore è fortemente sinuato 


ai lati; il disco è profondamente depresso ai lati e presenta nel 
mezzo una linea impressa longitudinale che comincia dal margine 
anteriore ma non raggiunge la base; la superficie è punteggiato- 
rugosa e le rugosità sono specialmente marcate sui lati; vi sono 
tre striscie nero-picee brevi, una mediana e due laterali; queste 
sono oblique e leggermente incurvate; la mediana è bilobata in 
avanti e appare risultante dalla fusione di tre macchie, come 
probabilmente si osserverebbe se si avesse a disposizione una 
lunga serie di esemplari. Lo scudetto è subquadrato e piceo. 

Gli elitri alla base sono più larghi del protorace; la loro 
superficie è scolpita di punti finissimi e fitti e di leggerissime 
rugosità trasversali. 

Il corpo inferiormente ed i piedi sono nero-picei. 

L'unico esemplare di questa specie fu raccolto sul Ganale 
Guddà, nel territorio degli Arussi Galla in Aprile 1893. 


MESODONTA, Bacy. 


426. Mesodonta heterocera, n. sp. 


Obscure aenea, capite prothoraceque obscurioribus, antennis nigris 
articulis 3-8 piceo-testaceo maculatis; capite ruguloso, antennarum 
articulis A crasso, 2 parvo, 3-6 dilatatis et depressis, 7 obconico 
longitudinaliter sulcato, 8 magno intus profunde excavato margi- 
nibus lobatis, 9-1 elongatis; prothorace crebre punctato, medio 
longitudinaliter sulcato, utrinque profunde et late foveolato; elytris 
tenue pubescentibus, creberrime pumetulato-rugulosis; subtus nigra, 
albido pilosa, segmentorum abdominalium margine postico pallido. 

Long. 10 !/, mill. 


222 R. GESTRO (462) 

Il capo è rugoso, d’una tinta bronzata scura, anteriormente 
nero. 

Le antenne, come si osserva 
in altri generi di Galerucini, 
sono di forma straordinaria; esse 
raggiungono in lunghezza la 
metà del corpo; il primo arti- 
colo è leggermente compresso: 
il secondo è assai più piccolo; il 
terzo, quarto, quinto e sesto sono 
molto dilatati e schiacciati; il 
settimo è obconico, leggermente 
solcato dal lato interno; l’ottavo 
è il maggiore di tutti e quello 


Mesodonta heterocera, n. sp. 


che ha la forma più strana, es- 
sendo profondamente scavato al lato interno, coll’ escavazione 
limitata da margini lobati; gli ultimi tre hanno forma nor- 
male e sono abbastanza robusti; il nono stretto alla base, il 
decimo subeilindrico , l’undecimo a ovale allungato e acuminato 
all’ estremità. 

Il protorace è quasi del doppio più largo che lungo; più 
largo alla base che in avanti; solcato longitudinalmente nel 
mezzo, alquanto depresso lungo la solcatura e con due fossette 
ampie e profonde, una per ciascun lato; la sua punteggiatura 
è fitta, più fitta ancora sui lati ove si osserva anche qualche 
rugosità. Lo scudetto è largo, triangolare, ad apice arrotondato, 
trasversalmente depresso e puntato-rugoso. 

Gli elitri sono piuttosto allungati, paralleli, coperti di una 
finissima pubescenza bianchiccia e molto densamente punteggiato- 
rugulosi. 

Il corpo al disotto è più lucente che al disopra, nero, con peli 
bianchicci e con un orlo gialliccio sul margine posteriore dei 
segmenti addominali. I piedi sono neri, i tarsi rivestiti inferior- 
mente di peli fitti bianchicci e cogli uncini picei. 

Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare. 

Salvo errore, le specie del genere Mesodonta conosciute a tutto 


(463) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 223 


oggi ammontano colla presente a sette, delle quali due del Siam 
e le altre africane. 


MOMBASICA, Farm. 


Ann. Soc. Ent. France, 6.8 Sér., VII, 1887, p. 363. 


Mombasa, Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXVIII, 1884, Compt. Rend. p. CKXV. 


427. Mombasica subinermis, Farrw. 


Mombasa subinermis, Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXVIII, 1884, Compt. 
rend. p. CXLIX. 

Mombasica subinermis, Fairm. Ann. Soc. Ent. France, 6.8 Sér., VII, 1887. 
p. 364, tav. 3, fig. 12. 

Var. ruficeps. — Si distingue dalla forma tipica pel capo 
rossastro e per la tinta del protorace e degli elitri che non è 
cianea, bensì verde-bronzata. 

L'unico esemplare fu raccolto fra i Boran Galla sull’Auata, 
in Maggio 1893. 

Questa specie fu trovata la prima volta a Guelidi. L'altra specie 
di Mombasica (M. armicollis, Fairm.) fu raccolta a Mogadiscio. 


SPILOCEPHALUS, Jacoy. 


428. Spilocephalus elegans, n. sp. 


Rufus, nitidus, antennis fuscis, elytris viridibus metallicis, pe- 
dibus flavis, tibiarum apice tarsisque fuscis; capite inter oculos 
transversim et longitudinaliter sulcato; prothorace sulco transverso 
profundo et lato impresso; scutello nigros elytris crebre et tenue 
punctulatis. 

Long. 7!/, mill. 

Il capo è rossiccio; fra gli occhi presenta un solco trasverso, 
intersecato da un altro soleo profondo longitudinale, che si 
estende in basso fino alla carena mediana del clipeo. Il vertice 
è liscio. Le antenne sono scure e raggiungono in lunghezza la 
metà del corpo. 

Il protorace è dello stesso colore del capo; appena d’una 


224 R. GESTRO (464) 
metà più largo che lungo, più stretto alla base che in avanti, 
coi lati arrotondati in avanti e molto leggermente sinuosi dopo 
la porzione arrotondata; sul dorso vi è una larga e profonda 
depressione trasversale, più vicina alla base che all'apice; la 
punteggiatura è minutissima e meglio visibile (colla lente) sulla 
parte anteriore del disco e specialmente presso gli angoli ante- 
riori. Lo scudetto è nero lucente. 

Gli elitri sono d’un bel verde e con uno splendore metallico, 
scolpiti di punti minuti, fitti e disposti senza regolarità. 

Il corpo inferiormente è rossiccio; i piedi giallicci coll’ estre- 
mità delle tibie ed i tarsi neri. 

L’unico esemplare di questa nuova specie fu raccolto nel 
territorio degli Arussi Galla, Ganale Guddà, in Aprile 1893. 

È affine allo S. viridipennis, Jacoby, dell’Africa australe (1) col 
quale l’autore stesso l’ha confrontata; ma nell’e/egans le antenne 
sono diversamente colorate; la depressione mediana del protorace 
non è interrotta nel mezzo nè punteggiata; gli elitri non sono 
trasversalmente rugosi e la loro punteggiatura non è disposta 
in serie. 


CANDEZEA, CHÙap. 


429. Candezea basalis, Har. 


Monatsb. Berl. Akad. 1880, p. 269. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. 
Fu raccolta la prima volta da Hildebrandt fra Mombassa e 
il Kenia. 


a 


(1) Trans. Entom. Soc. Lond. 1888, p. 202, tav. VII, fig. 12. — Gahan in Distant, 
A Naturalist in the Transvaal. London 1892, p. 207, tav. I, fig. 12. — Un’altra 
specie di questo genere (S. Distantt), del Transvaal essa pure, è descritta da 
Gahan, loc. cit. p. 208. 


(465) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 225 


MONOLEPTA, ErtcGs. 


430. Monolepta pulchella, Krvs. 


Erman. Reis. 1835, p. 48. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare. 
Abita fa Guinea. 


431. Monolepta pauperata, EricÙs. 


Wiegm. Archiv. 1843, I, p. 265. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare. 
Abita Angola. 


432. Monolepta puncticeps, CÒÙap. 


Ann. Mus. Civ. Genova, 1. Serie, XV, 1879, p. 23. 
Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893, p. 12. 
Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. 
Un solo esemplare appartenente alla var. A di Chapuis (loc. cit. 
p. 24), come gli esemplari dello Scioa raccolti in quantità dal- 
l’Antinori. 


Subfam. HISPINAE. 
C@ELANOMENODERA, BrancH. 


433. Coelszenomenodera reticulata, n. sp. 


Elongata, parallela, postice parum dilatata, sat convera, flavo- 
ferruginea, nitida; capite nigro, antennis rufescentibus, brevibus, 
articulis quatuor ultimis incrassatis coalescentibus, clavam, dimidio 
apicali nigram, formantibuss prothorace antrorsum medio valde 
angulato-porrecto, crasso, caput ommino obtegente, supra profunde 
foveolato, lateribus parallelis, parum sinuatis; seutello nigros elytris 
erasse reticulato-plicatis et punctatiss subtus nitida, tenue punctulata, 
pectore abdominisque basi nigris; pedibus brevibus, erassis. 

Long. 81/, mill. 


226 R. GESTRO (466) 


Il capo è nero con pochi punti irregolarmente disposti e una 
scarsa pubescenza bianca. Le antenne 
sono rossastre, robuste, corte; gli ul- 
timi quattro articoli saldati insieme, 
formano una specie di clava a forma 
ovale allungata e nera nella sua metà 
apicale (1). 

Il protorace è più lungo che largo, 
più stretto della base degli elitri; molto. 
sporgente angolosamente nel mezzo in 
avanti, tanto da coprire interamente il 


capo e da sopravvanzarlo; la parte 
Colenomenodera reticulata, n. . Sporgente è spessa e al disopra è pro- 
fondamente scavata da una fossetta se- 
micircolare, al didietro della quale, sul disco, trovansi altre 
due fossette più piccole subquadrate; altre depressioni meno 
marcate esistono alla base ed ai lati. La superficie è scolpita di 
punti irregolari più grossi e più fitti sui lati. Il diseo è nel mezzo 
di una tinta alquanto più scura che all’ intorno. Lo scudetto è 
nero, triangolare, ad apice troncato-arrotondato e leggermente 
impresso. 

Gli elitri sono allungati, paralleli, molto leggermente allar- 
gati in addietro; la loro scultura è caratteristica, ma disgra- 
ziatamente la figura qui unita, la riproduce assai male e non 
può valere che per dare un'idea della forma dell'insetto. Cia- 
scuno ha cinque coste longitudinali, sporgenti e liscie, non tutte 
ugualmente sviluppate e complete, ma alcune interrotte e con- 
fuse. La prima, che è vicina alla sutura, esiste soltanto per breve 
tratto alla base e all'apice ed è poco marcata; la seconda è la 
più sviluppata e corre non interrotta dalla base all'apice; la 
terza più debole, soffre una lunga interruzione nel mezzo; le 
ultime due stanno vicino al margine laterale, confuse alla base e 
all’ apice e molto avvicinate l’una all'altra nel resto del loro 


(1) I quattro ultimi articoli che il Baly (Catalogue of Hispidae pag. 118) dice: 
«intime conneris, cegre separatis » sono nelle sue figure (tav. II, fig. 13 e tav. VII. 
fig. 6) perfettamente distinti. 


(467) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 2207 


decorso. Fra le coste longitudinali ve ne sono molte altre tra- 
sversali o oblique, ugualmente sporgenti e liscie, che si con- 
giungono alle prime formando una reticolatura poco regolare e 
molto sporgente. Gli spazii esistenti fra le maglie di questa rete 
sono di tinta un poco più scura e in essi si osservano punti 
larghi e avvicinati, disposti in serie longitudinali. 

Il corpo al disotto è lucente, con sottile punteggiatura, giallo 
ferrugineo, col petto (tolti i lati del prosterno) e la base del- 
l'addome, neri. Ciascun segmento addominale porta sui lati una 
fossetta. I piedi sono corti e robusti. 

L'unico esemplare di questa specie, tanto rimarchevole per i 
suoi caratteri, fu raccolto fra i Boran Galla, nel medio Ganale, 
in Giugno 1893. 

Benchè avessi a mia disposizione un solo individuo di questa 
specie, non mi sono trattenuto dal descriverla, perchè essa pre- 
senta particolarità spiccate e non può confondersi colle altre. 
Queste ammontano al giorno d'oggi, salvo errore, a otto (!) le 
quali tutte spettano esclusivamente alla Fauna di Madagascar, 
meno quella che Thomson (Archives Entomol. II, p. 227) rife- 
risce alla cuew/lata Guér. e che si troverebbe anche al Gabon. 
La C. reticulata sarebbe adunque la seconda specie del conti- 
nente africano. 


HISPA, Lrivxx. 


454. Hispa daturina, n. sp. 


Oblonga, parallela, fulvo-testacea, antennis flavo-ferrugineis, pro- 
thorace albo-piloso, disco utrinque nigro vittato, antice utrinque 
bispinoso, spinis basi conjunetis, lateribus utrinque trispinoso, spinis 
appendiculatis, postica multo breviore, spinis omnibus apice nigris; 
scutello albido, basi punctulato et nigro ; elytris punetulato-reticulatis 


spinis discoidalibus validis, basi conica excepta nigris, marginalibus 


(*) Alle sei specie enumerate nel Catalogo di Gemminger e Harold (XII, 1876), 
bisogna aggiungere la C. Le Royi, Fairm. (Le Naturaliste, 2.me Ann. 1880, n. 40, 
p. 316) e la campestris, Fairm. (loc. cit. 2.8 Sér. n. ], 9.* année, 1887, pag. 72, fig. 8). 


228 R. GESTRO (468) 
apice tantum migris, longioribus et tenwioribus, cum brevioribus 
irrequiariter alternantibus, apicalibus brevissimis. Subtus cum pe- 
dibus fulvo testacea, meso- et metasterno nigro-piceis, 

Long. 5!/, mill. 

Questa specie spetta alla divisione caratterizzata dal Chapuis (1) 
in questo modo: II. Pronoti margine antico spinulato. B. Pronoto 
distinete, interdum parcius piloso. C. Spinulis pronoti appendiculatis 
vel setiferis. 

A prima vista rammenta un po’ la figura dell’ispa pachy- 
cera Gerst. (?); però ne differisce per varii caratteri, oltre a 
quello delle antenne non inspessite. Il capo porta nel mezzo, 
fra le antenne, una carena stretta, che vista dall’ alto apparisce 
come una spina sottile e corta. Le antenne sono lunghe circ: 
quanto la metà del corpo, giallo-ferruginee coi primi due articoli 
basali leggermente più scuri; l’ articolo terzo è lungo più del 
doppio del secondo, il quarto è di poco meno lungo del prece- 
dente; i seguenti vanno decrescendo in lunghezza. 

Il protorace è trasverso, piano sul disco, ruguloso, vestito di 
peli bianchi sparsi e con due striscie nere longitudinali, parallele, 
che non raggiungono nè la base nè l'apice; sul davanti è armato, 
da una parte e dall’ altra, di due spine erette, congiunte insieme 
alla base, delle quali la posteriore è più lunga. Ciascun lato porta 
tre spine, le due anteriori un po’ ramose e più lunghe, la po- 
steriore semplice e molto più corta. Tutte queste spine hanno 
l'apice tinto di nero. Lo scudetto è biancastro, triangolare, colla 
base nera e punteggiata. 

Gli elitri sono piuttosto larghi, paralleli, sporgenti e arro- 
tondati alle spalle; essi sono scolpiti di una specie di reti- 
colatura formata dall'incontro di coste longitudinali con pieghe 
trasversali. Le spine discoidali, impiantate sopra una larga 
base conica, sono robuste, lunghe, sopratutto quelle della metà 
anteriore, perpendicolari al disco e leggermente incurve; quelle 


(1) Espèces inédites de la tribu des Hispides. Deuxième partie (Ann. Soc. Entom. 
Belg. XX, 1877, p. 58). 
(8) Decken’s Reis., tav. XIII, fig. 1. 


(469) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 229 
che circondano la sporgenza omerale ed una all’ angolo apicale 
esterno sono quasi orizzontali. Le spine marginali sono assai più 
lunghe e delicate e alternano irregolarmente con altre più corte; 
quelle del margine apicale sono brevissime. Le spine discoidali 
sono nere, tolta la sporgenza conica della loro base; le marginali 
sono invece tinte leggermente di nero soltanto all’ apice. 

Il corpo inferiormente è colorito come al disopra, tolto il me- 
sosterno ed il metasterno, che sono nero-picei. 

Non ho avuto di questa specie che un solo esemplare raccolto 
fra gli Arussi Galla, Ganale Guddà, in Aprile 1893. 


Subfam. CASSIDINAE. 
ASPIDOMORPHA, Hope. 


435. Aspidomorpha hybrida, Box. 


Mon. II, p. 388. — Chap. Ann. Mus. Civ. Genova, 1.a Ser., XV, 1879, p. 31. 
Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXXV, 1891. Compt. rend. p.CCLXxxI. - XXXVII, 1893, p.4. 


Arussi Galla, Aprile 1893. Due esemplari. 
È una specie del Capo, ritrovata a Cheren, fra i Bogos, dal 
Dott. O. Beccari e nello Scioa dal Dott. V. Ragazzi. 


436. Aspidomorpha cineta, Fagr. 


Cassida cincta, Fabr., Spec. Ins. I, p. 109. 

Deloyala quadriremis, Gyll. Schonh. Syn. Ins. II, p. 223. — Reiche, Voy. 
Abyss. Ferr. Galin. p. 400, tav. 25, fig. 4-44. 

Aspidomorpha cincta, Chap., Ann. Mus. Civ. Genova, 1.a Ser. XV, 1879, p. 31. 
— Fairm., Ann. Soc. Entom. Belg., XXXV, 1891, p. CCLXxx. 


Uebi Scebeli, Soblale, 6 Settembre 1893. Un esemplare. 
Abita il Senegal, la Guinea e l’Abissinia. 


230 R. GESTRO (470) 


CASSIDA, Linn. 


437. Cassida mutabilis, Kruc. 


Erman. Reis. Atl. p. 47. — Chap., Ann. Mus. Civ. Genova, 1.2 Ser. XV, 1879, p. 29. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. 
Abita il Senegal. Un esemplare fu raccolto dal D." Beccari a 
Sciotel, fra i Bogos, nel 1870. 


438. Cassida stietica, Har. 


Coleopt. Hefte, XVI, 1879, p. 216. 


Arussi Galla, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. 
Parecchi esemplari. 

La specie fu descritta dal rimpianto E. von Harold nel suo 
lavoro sopra i Coleotteri raccolti da Homeyer e Pogge nel Regno 
di Lunda e in Angola. 


PATRISMA, Farra. 


Ann. Soc. Ent. France, LX, 1891, p. 272. 
439. Patrisma gibbosa, n. sp. 


Breviter ovata, postice parum angustuta, submitida , ferruginea, 
prothorace, basi media excepta, pallide flavo, subtus nigra, abdo- 
mine pedibusque pallide flavis; antennis pallidis, articulis quinque 
ultimis incrassatis nigris; elytris lacunosis, vage fusco-maculatis , 
dorso medio contco-elevatis. 

Long. 7 
La statura è minore di quella della /. pyramidalis, Fairm., 


mill. 


gli elitri sono meno larghi alla base, meno attenuati in addietro 
e meno acuminati. Il corpo al disopra è ferrugineo; le antenne 
sono corte, sottili, di un giallo pallido, cogli ultimi cinque arti- 
coli neri e ingrossati in modo da formare una specie di clava 


allungata. 


(471) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 231 


Il protorace è di un giallo sbiadito, colla base nel mezzo 
leggermente ferruginea; il suo margine anteriore descrive 
una curva quasi perfetta e nel mezzo presenta una sporgenza 
quasi insensibile; il disco nel mezzo ha alcuni punti irregolari; 
sui lati e presso il lobo mediano posteriore si osservano piccole 
macchie scure puntiformi. Lo scudetto è largo e triangolare. 


ic 


Patrisma gibbosa, n. sp. Patrisma pyramidalis, FARM. 


Gli elitri in addietro sono poco attenuati e terminano col- 
l'apice largamente arrotondato; gli angoli anteriori sono spor- 
genti in avanti e arrotondati, il margine laterale non presenta 
sinuosità dietro gli omeri. Alla base nel mezzo si innalzano 
in modo da formare una forte sporgenza conica; questa specie 
di gobba in avanti è obliquamente troncata e scavata da una 
parte e dall’ altra; le due escavazioni sono limitate esterna- 
mente da un margine rilevato, internamente dalla sutura ele- 
vata a modo di carena. Alla base, fra la spalla e la gobba 
mediana, sta una piccola sporgenza quasi a modo di tubercolo. 
La superficie è tutta ineguale, lacunosa e irregolarmente pun- 
teggiata; lungo il margine laterale si osserva una serie di punti 
grossi, subfoveiformi, che dalla base raggiunge l'apice, facendosi 
sinuosa dietro la spalla. Sulla base, sulla superficie anteriore 


232 R. GESTRO (472) 
declive della gobba basale e nella metà posteriore del disco esi- 
stono piccole macchie scure più o meno ben definite. Le epi- 
pleure presentano ciascuna tre macchie nere, una corrispondente 
all'angolo omerale, l’altra circa verso la metà dell’ addome e la 
terza, più piccola, sull'angolo suturale. 

Il corpo al disotto è parcamente e minutamente punteggiato ; 
l’addome è giallo pallido, il petto è nero e i lati del metasterno 
presentano finissime rughe trasversali. I piedi sono giallo pallidi 
cogli uncini dei tarsi rossastri. 

Un solo esemplare di questa bella specie fu raccolto nel paese 
degli Arussi Galla, in Aprile 1893. 

Benchè mi sia valso di forti ingrandimenti, non sono riuscito 
a vedere gli uncini dei tarsi pettinati alla base, carattere che il 
Fairmaire dice: « très difficile à apprécier ». Cionondimeno la 
forma degli elitri lateralmente non arrotondati, le antenne corte 
cogli ultimi articoli ingrossati, le epipleure larghe fino all’estre- 
mità ove sono troncate, mi inducono a riferire la mia specie 
piuttosto alle Patrisma (*) che alle Laccoptera. 

Il genere /utrisma risulterebbe così composto di due specie. 
Della pyramzdalis descritta dal Fairmaire non si ha altra indi- 
cazione di provenienza che: « Afrique intérieure ». 


COPTOCYCLA, BoÒÙewx. 


140. Coptoceyecla nigrosepta, Farm. 


Ann. Soc. Entom. Belg. XXXV, 1891. Compt.-rend., p. CCCVI. 


Arussi Galla, Aprile 1893. 

Ho confrontato i tre esemplari della collezione Bottego col tipo, 
e ho trovato che in essi le linee nere, tanto degli elitri come del 
protorace, sono più larghe; inoltre l’ appendice della linea mar- 
ginale posteriore degli elitri si prolunga tanto da raggiungere la 
fascia mediana. 

(') FAIRMAIRE. Note sur quelques Coléoptères de l’Afrique intertropicale et de- 


scriptions d’espèces nouvelles (Ann. Soc. Entom. France, LX, 1891, p. 272, pl. 5, 
fig. 2, 2 dis). 


Mau - 


(473) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 233 
Gli esemplari del viaggio di von Héhnel furono raccolti a 
Zanzibar. 


Fam. EROTYLIDAE. 
AMBLYSCELIS, Gorn. 


41. Amblyscelis Gorhami, n. sp. 


Elongato-ovatus, mitidus, ferrugineus, elytris, callo humerali, 
margine epipleurali et apice exceptis, nigro-fuscis; prothorace tenue 
punctulato; elytris tenue punctato-striutis, interstitiis planis, minu- 
tissime punetulatis. 

Long. 3 2/3-4 mill. 

È di un colore ferrugineo tendente al rossastro. Il capo è 
piuttosto convesso, con punti minuti, abbastanza fitti e un po’ 
più forti sul vertice; le antenne hanno la clava larga, ovale e 
di tinta un po’ più sbiadita del resto. 

Il protorace è più largo che lungo, col margine anteriore 
poco più stretto del basale; il primo quasi dritto, l’altro bisi- 
nuato e sporgente nel mezzo in corrispondenza dello scudetto; 
i lati sono quasi paralleli; gli angoli anteriori sono arrotondati ; 
il dorso è finamente e abbastanza densamente punteggiato. Lo 
scudetto è quasi semicircolare e liscio. 

Gli elitri sono poco e gradatamente attenuati verso l'apice, 
regolarmente puntato-striati ; le strie sono leggere e i punti molto 
avvicinati fra di loro; gli intervalli sono piani e con punti minu- 
tissimi, visibili soltanto coll’ aiuto di una lente forte. Essi sono 
neri o nero-bruni, tolti gli omeri, i margini epipleurali e un’ampia 
porzione apicale, che hanno la tinta del resto del corpo. 

Al disotto il corpo è ferrugineo, più fortemente punteggiato e 
i piedi sono di colore un poco più sbiadito. 

Joran Galla, Auata, Maggio 1893. Due esemplari. 

La specie è dedicata, in segno di stima, all’egregio Entomo- 
logo H. S. Gorham. 

Secondo questo autore, che ha avuto la compiacenza di esa- 
minare uno dei due esemplari da me ora descritti, questa specie 


234 R. GESTRO (474) 


sarebbe vicina al suo Amblyscelis ( Triplax) vittipennis. Il genere 
Amblyscelis fa da lui creato per ricevere le specie africane di 
Amblyopus; perciò comprenderebbe VA. Murrayi, Croteh del vec- 
chio Calabar, l'A. natalensis, Crotch di Natal e il senegalensis, Lac. 
del Senegal; ai quali devonsi aggiungere, oltre la specie pre- 
sentemente descritta, l'A. Ae//enz, Gorham di Humpata (Africa 
occid.), l'A. pallidus, Gorham del Congo (*), l'A. vittipennis, Gorham 
di Zanzibar e di Liberia (*) e VA. ferrugirneus, Gorham di Natal (8). 


Fam. ENDOMYCHIDAE. 
DANAE, RercHE. 


442. Danae pulchella, n. sp. 


Rufo-testacea, tenue griseo pubescens, subnitida, antennarum urti 
culîs tribus ultimis nigro-piceis, nono valde inflato, extus emarginato- 
excavato, decimo minore transverso, ultimo breviter ovato. 

Long. 3 mill. 

Il corpo è rivestito di una pubescenza grigiastra molto fine. 
Il capo ed il protorace sono minutissimamente punteggiati. Le 
antenne sono di un rossastro testaceo come il resto del corpo, 
meno gli ultimi tre articoli che sono nero-picei; in lunghezza 
oltrepassano la base del protorace; il loro primo articolo è oheo- 
nico, quasi lungo come i 
due seguenti insieme e più 
grosso di essi; il secondo 
è un po’ più grosso del 
terzo; questo ed i seguenti 


quasi uguali fino all’ ot- 
Penone oe tavo, che è corto, trasverso 


Antenna. 
e più grande dei prece- 
denti: il nono è il maggiore di tutti, molto rigonfio, quasi 


(1) Notes from the Leyden Museum, X, 1888, p. 145 e 146. 
(?) Proced. Zool. Soc. Lond. 1889, p. 614, tav. LXI, fig. 3. 
(3) Ibid., p. 615. 


(475) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 235 


obconico e esternamente smarginato ed escavato; il penultimo è 
molto più piccolo del precedente, corto e trasverso, l’ ultimo ha 
forma di un ovale accorciato. 

Il protorace è un po’ meno largo rispetto alla sua lunghezza 
che nel natalensis e gli elitri sono un po’ meno paralleli e coi 
lati un po’ più arrotondati. La scultura di questi ultimi è molto 
minuta; però più forte di quella del protorace. 

La forma delle antenne in questa specie è molto caratteristica, 
per cui credo superfluo il diffondermi in altre particolarità. 

Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. 


Il genere Danae, Reiche (0ediarthrus, Gerst.) comprendeva sol- 
tanto la D. rufula, Reiche d’Abissinia, la D. senegalensis, Gerst. 
del Senegal e la D. natalensis, Gerst. di Port Natal. Colla specie 
presente e con un’altra di cui faccio seguire la descrizione, il 
numero delle specie che lo compongono viene portato a cinque. 


Danae venustula, n. sp. 


Rufo-testacea, tenue griseo pubescens, submitida, capite prothora- 
ceque obscurioribus, antennis nigro-piceis articulis tribus primis 
rufescentibus, tribus ultimis latioribus, nono et decimo fere inter 
se aequalibus, ultimo ovato longiori. 

Long. 3 4/, mill. 

È di un colore rossastro-testaceo e coperto di una pubescenza 
fine grigiastra, col capo ed il protorace un poco più scuri che 

gli elitri. Le antenne sono nero- 

picee, fatta eccezione dei primi 

articoli basali che sono rossastri. 

Dalla natalensis e dalla prece- 

dente differisce per il protorace 

più stretto, coi lati più sinuati 

gno pedi t ne davanti agli angoli posteriori, per 

gli elitri più ovali e meno paralleli 

e sopratutto per la forma delle antenne. Il funicolo di queste 
è notevolmente più robusto, ma ciò che varia essenzialmente 


236 R. GESTRO (476) 
è la forma della clava; infatti in questa specie l’articolo che 
raggiunge maggiori dimensioni invece d’ essere il nono è 1’ ul 
timo. Il nono e il decimo sono molto più grandi dei prece- 
denti, obconici e quasi uguali fra di loro; l’ undecimo è di 
forma ovale. 

Anche questa specie è fondata sopra un solo esemplare, e fu 
scoperta dal Raffray a Zanzibar. 


Fam. COCCINELLIDAE. 
CHILOMENES, Cuevr. 


443. Chilomenes lunata., Fasr. 


Coccinella lunata, Fabr., Syst. Ent. p. 86. 

Cydonia lunata, Muls., Spec. Sécur. p. 431. 

Cheilomenes lunata, Gerst. Jahrb. Hamburg. Wiss. Anst. I, 1884, p. 63. 

Chilomenes lunata, Fairm., Ann. Soc. Ent. Belg., XXXVII, 1893, p. 12. 

Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare. 

E una specie a vasta distribuzione geografica, che si estende 
dall'isola di S. Elena fino a Giava. Beccari e Antinori 1’ hanno 
raccolta in quantità nei Bogos e nello Scioa. 


ALESIA, Muts. 


444, Alesia striata, Fa8r. 


Coccinella striata, Fabr., Ent. Syst. I, 1, 1792, sp. 269. 
Alesia striata, Muls. Spec. Sécur., p. 354. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Varii esemplari. 
Specie molto sparsa in Africa. Raffray l’ ha riportata da Zan- 
zibar. 
EPILACHNA, CÙevr. 


145. Epilachna reticulata, OLiv. 


Coccinella reticulata, Oliv., Encyel. méth. VI, 1791, p. 56. 
Epilachna reticulata, Muls. Spec. Sécur. p. 794. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, alla confluenza Ija, 15 aprile 1893. 
Un esemplare. 


(477) COLFOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 237 


Abita la Guinea, il Senegal, Natal, la Nubia, l'Abissinia (Raffray), 
lo Scioa (Antinori). 


446. Epilachna quatuordecimsignata, RercÒ. 


Voy. Abyss. Ferr. Galin., p. 418, tav. 26, fig. 9. — Muls. Spee. Sécur. p. 741. 


Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. 
Abita l’Abissinia. 


447. Epilachna hirta, Truuss. 


Coccinella hirta, Thunb., Nov. Ins. Spec. 1781, p. 23, fig. 35. 
Epilachna hirta, Muls., Spec. Col. Trim. Sécur. 1851, pag. 756. — Gerst. De- 
cken’s Reis. 1873, p. 303. 


Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile: Boran Galla, 
Maggio 1893. 

I numerosi esemplari raccolti dal capitano Bottego presentano 
molte varietà specialmente nella grandezza delle macchie degli 
elitri. 

Abita l’Abissinia, la Guinea, il Capo di Buona Speranza, Porto 
Natal, la Cafreria, Zanzibar e il Madagascar. 


448. Epilachna cormosana, n. sp. 


Ovata, supra testacea, pube albida dense vestita, elytris fasciis et 
villis nigris interruptis ornatiss subtus cum pedibus testacca. 

Long. è mill. 

Il corpo è di colore testaceo, ricoperto di una pubescenza 
biancastra fitta. 

Il protorace è immaculato. 

Gli elitri hanno quattro fascie, una basale, la seconda circa alla 
fine del quarto basale, la terza un po’ dopo la metà e la quarta poco 
prima dell’apice; la seconda e la terza non occupano che circa un 
terzo della larghezza dell’elitro. Dalla prima fascia partono tre stri- 
scie longitudinali brevi, una suturale comune, che cessa al livello 
della seconda fascia; una interna che cessa prima di raggiungere 


238 


R. GESTRO (478) 


l'estremità della seconda fascia e poi ricomincia da questa e con- 


tinua fino a congiungersi coll’ estremità della terza fascia; una 


Epîlachna cormosana, n. sp. 


esterna che, partendo dal callo omerale, 
subisce un'interruzione e poi si continua 
fino ad incontrarsi colla fascia apicale. 
Vi è inoltre un largo tratto che mette 
in comunicazione la striscia longitudi- 
nale esterna colla interna ad un livello 
intermedio fra la seconda e la terza 
fascia. Nell’ interruzione che esiste al 
principio della striscia. longitudinale 
esterna esiste una piccola macchia pun- 


tiforme ; oltre a ciò questa striscia emette un prolungamento 


trasversale all’ esterno, dopo la metà dell’elitro e un altro al- 


l'interno poco prima della fascia apicale; questa è corta e un 


po’ obliqua. Tutte le fascie e striscie sono nere. 


Cormoso, Aprile 1893. Un esemplare. 


CHNOOTRIBA, Cnuevr. 


449. Chnootriba similis, TÙuvs. 


Coccinella similis, Thunb. Nov. Ins. Spec. 1781, p. 15, fig. 19. 
Chnootriba similis, Muls. Spec. Sécur., p. 698. 


Arussi Galla, Ganale Guddà alla confluenza Ija, 15 Aprile 1893. 
Numerosi esemplari, alcuni dei quali appartengono alle varietà 
descritte dal Mulsant (loc. cit. p. 699) e caratterizzate dalla fusione 


delle macchie nere. 


Raccolta dal Dott. Beccari nei Bogos. Nello Scioa trovasi, oltre 


alla ©. similis, un'altra specie molto distinta, che Gorham ha 


descritto sotto il nome di Antinorz (*). 


(!) Annali del Museo Civico di Genova, Serie 2.3, X, 1891, p. 911. 


INDICE SISTEMATICO 


DEI GENERI E DELLE SPECIE DESCRITTI 0 CITATI NEL PRESENTE LAVORO 


Megacephala. 

Revoili, Luc., 15. 
Cicindela. 

alboguttata, Klug, 15. 

rectangularis, Klug, 16. 
Calosoma. 

planicolle, Chaud., 16. 

abyssinicum, Gestro, 16. 

Antinorii, Gestro, 17. 
Casnonia. 

pustulata, Dej., 19. 

Fairmairei, Gestro, n. sp., 19. 
Polystichus. 

inornatus, Gestro, 20. 
Meladroma. 


angustipenne, Gestro, n. sp., 21. 


Brachinus. 
apicalis, Erichs., 21. 
Calleida. 
macrospila, Gestro, n. sp., 22. 
Tetragonoderus. 
quadrum, Oliv., 23. 
sericatus, Dej., 23. 
insignicollis, Chaud., 23. 


Pentagonica. 
africana, Gestro, n. sp., 23. 
Graphipterus. 


galla, Gestro, n. sp., 24. 


Polyhirma. 
posticalis, Fairm., 25. 
apicata, Fairm., 25. 
Piaggiae, Gestro, 26. 
Clivina. 
grandis, Dej., 27. 
sp., 27. 
Sp., 27. 
Tefflus. 
juvenilis, Gerst., 27. 
Zebulianus, Raftr., 27. 
Isotarsus. 
pustulosus, Raffr., 27. 
Oberthurii, Gestro, n. sp., 28. 
Chlaenius. 
Raffrayi, Chaud., 30. 
amauropterus, Chaud., 30. 
tenuicollis, Fabr., 31. 
suleipennis, Dej., 31. 
& Har., 31. 
sp., 31. 
Luisae, Gestro, n. sp., 32. 


spectabilis, Gemm. 
Paulae, Gestro, n. 


Schmidtii, Gestro, n. sp., 34. 
Rhysotrachelus. 

Teani, Gestro, 35. 
Oodes. 

politus, Gory, 36. 
Glyptus. 


2/0 R. GESTRO 

insignis, Gestro, n. sp., 37. | Copelatus. 
Bradybaenus. | Ragazzii, Régimb., 44. 

scalaris, Oliv., 38. owas, Régimb., n. sp., 45. 
Hypolithus. Erichsonii, Guér., 45. 

creberrimus, Laf., 38. | Bottegoi, Régimb., n. sp., 45. 
Harpalus. | Hydaticus. 

sp., 38. | matruelis, Clark, 46. 
Drimostoma. leander, Rossì, 46. 


laticolle, Boh,, 38. 
Abacetus. 

aeneus, Dej., 39. 

gagates, Dej., 39. 

germanus, Chaud., 539. 


galla, Guér., 46. 
Rhantaticus. 

signatipennis, Cast., 46. 
Eretes. 

stieticus, Linn., 47. 


sp., 39. | Cybister. 
sp., 39. tripunctatus, Oliv., 47. 
Megalonychus. senegalensis, Aubé, 47. 


luctuosus, Reiche, 39. 


pinguis, Régimb., n. sp., 48. 
amplipennis, Gestro, n. sp., 40. immarginatus, Fabr., 48. 


acanthurus, Gestro, n. sp., 40. | binotatus, Klug, 48. 


Euleptus. marginicollis, Boh., 48. 
virens, Chaud., 41. | Dineutes. 

Colpodes. | africanus, Aubé, 48. 
callidoides, Chaud., 41. aereus, Klug, 49. 

Perileptus. subspinosus, Klug, 49. 


lebioderus, Chaud., 42. 


Elaphropus. 


aethiopicus, Chaud., 42. 


Tachys. 


majusculus, Chaud., 42. 


sp., 42. 
Hyphydrus. 

signatus, Sharp., 43. 
Bidessus. 


galla, Régimb., n. sp., 43. 


Canthydrus. 


biguttatus, Régimb., n. sp., 43. 
xanthinus, Régimb., n. sp., 43. 


Hydrocanthus. 


Laccophilus. 


taeniolatus, Régimb., 44. 


Aulonogyrus. 

caffer, Aubé, 49. 
Orectogyrus. 

schistaceus, Gerst., 49. 

cuprifer, Régimb., 50. 
Temnopterus. 

spinipennis, Gory, 50. 


| Sternolophus. 


Solieri, Cast., 50. 
Anacaena. 
sp., 50. 


| Paracymus. 


sp., 51. 


| Philhydrus. 
ferruginicollis, Régimb., n. sp., 44. | 


Mocquerysii, Régimb., n. sp., 44. | 


sp., 51. 
sp., Dl. 


| Helochares. 


sp., Dl. 


COLEOTTERI DEL 


Sp., 51. 
Laccobius. 

sp.; DI. 
Cyclonotum. 

sp., DI. 

sp., 92. 
Cercyon. 

sp., 92. 
Sphaeridium. 

sp., 92. 
Leucoparyphus 

triangulum, Epp., n. sp., 52. 
Erchomus. 

pinguis, Epp., n. sp., 92. 
Tachyporus. 

bicolor, Epp., n. sp., 92. 
Homorocerus. 

robustus, Gestro, 53. 
Hasumius. 

validus, Fairm., 54. 
Philonthus. 

basicornis, Epp., D4. 

hospes, Erichs., 55. 

abyssinus, Fauv., 55. 

somalensis, Epp., n. sp., D5. 

morio, Boh., 55. 

cireumeinetus, Epp., n. sp., 56. 

xanthoraphis, Epp., n. sp., 96. 

paederomimus, Epp., n. sp., 56. 

Bottegoi, Epp., n. sp., 56. 
Eulissus. 

pilosus, Roth, 56. 
Xantholinus. 

remotus, Epp., n. sp., 96. 
Cryptobium. 

Gestroi, Epp., n. 

eribripenne, Epp., 
Paederus. 

sabaeus, Erichs., 57. 
xanthocerus, Epp., n. sp., 97. 
crebrepuncetatus, Epp., n. sp., 57. 
duplex, Epp., n. sp., 98. 


VIAGGIO BOTTEGO 241 


Oxytelus. 
simulator, Epp., n. sp., 98. 
Pentaplatarthrus. 
Bottegi, Gestro, n. sp., 98. 
Paussus. 
planicollis, Raftr., 61. 
Antinorii, Gestro, 61. 
i Silpha. 
| micans, Fabr., 63. 
| Pachycraerus. 
desidiosus, Mars., 63. 
Hister. 
validus, Erichs., 64. 
caffer, Erichs., 64. 
gagatinus, Reiche, 64. 


| ruficollis, Fabr., 58. 
| 


nomas, Erichs., 64. 
pharaonis, Schmidt, 65. 
tropicus, Payk., 65. 
coprophilus, Reiche, 65. 
torridus, Mars., 65. 
conformis, Erichs., 66. 
geminus, Erichs., 66. 
Saprinus. 
rasselas, Mars., 66. 
bicolor, Fabr., 66. 


chalcites, Illig., 67. 
Carpophilus. 


nitidus, Murr., 67. 


obsoletus, Eriehs., 67. 
| Meligethes. 
| substrigosus, Er., 68. 

sp., 68. 
Lordites. 

claudus, Gerst., 68. 
Colobicus. 

ampliatus, Fairm., 68. 
Typhaea. 

fumata, Linn., 68. 
Dermestes. 

vulpinus, Fabr., 69. 
Scarabaeus. 


2/92 R. GESTRO® 


purpurascens, Gerst., 69. 
politifrons, Fairm., 69. 
sp., 69. 
Sisyphus. 
infuscatus, Klug, 70. 
setiger, Ioth, 70. 
Goryi, Har., 70. 
nodifer, Gerst., 70. 
Gymnopleurus. 
aeneipes, Fairm., 70. 
sp., 71. 
azureus, Fabr., 71. 
indigaceus, Reiche, 71. 
sp., 71. 
Anachalcos. 
cupreus, Fabr., 71. 
Catharsius. 
Pithecius, Fabr., 72. 
Onitis. 
anomalus, Gestro, n. sp., 72. 
fulgidus, Klug, 74. 
sp., 74. 
sphinx, Fabr., 74. 
abyssinicus, Reiche, 75. 
sp., 75. 
Onthophagus. 
Bottegi, Gestro, n. sp., 75. 
boranus, Gestro, n. sp., 77. 
Sidama, Gestro, n. sp., 78. 
venustulus, Erichs., 80. 
ganalensis, Gestro, n. sp., 80. 
vinetus, Erichs., 81. 
pieticollis, Gerst., 82. 
interstitialis, Fàhraeus, 82. 
rugulipennis, Fairm., 82. 
nigricornis, Fairm., 82. 
tuberculicollis, Cast., 82. 
harpax, Fabr., 83. 
gracilicornis, Raffr., 83. 
aeruginosus, Roth, 83. 
ditissimus, Fairm., 83. 
Oniticellus. 


planatus, Cast., 84. 

egregius, Klug, 84. 

intermedius, Reiche, 84. 

spinipes, Roth, 84. 

militaris, Cast., 85. 
Drepanocerus. 

abyssinicus, Roth, 85. 
Aphodius. 

pulcherrimus, Reiche, 85. 

thoracicus, Roth, 85. 

senegalensis, Klug, 86. 

massaicus, Gerst., 86. 

deplanatus, Roth, 86. 

proditor, Gestro, n. sp., 86. 
Rhyssemus. 

germanus, L., 87. 
Sybax. 

impressicollis, Bohem., 83. 
Chiron. 

puncticollis, Har., 88. 
Orphnus. 

galla, Gestro, n. sp., 88. 
Hybosorus. 

Illigeri, Reiche, 89. 
Phaeochrous. 

Beccarii, Har., 90. 
Bolboceras. 

pilula, Gestro, n. sp., 90. 
Trox. 

squalidus, Oliv., 91. 

denticulatus, Oliv., 91. 
Serica. 

gallana, Brenske, n. sp., 92. 
Homaloplia. 

flava, Brenske, n. sp., 92. 


Empecamenta, Brenske, nov. gen., 9: 


pilifera, Brenske, n. sp., 92. 
Archocamenta, Brenske, nov. gen., 9 
flava, Brenske, n. sp., 92. 


Pachycamenta, Brenske, nov. gen., 92. 


Gestroi, Brenske, n. sp., 92. 
Pegylis. 


d 


2 


da 


2 


COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 


Gestroi, Brenske, n. sp., 93. 

vestita, Brenske, n. sp., 93. 
Schizonycha. 

squamulata, Brenske, n. sp., 93. 

n. sp.?, 93. 

parvula, Brenske, n. sp., 93. 

gallana, Brenske, n. sp., 94. 

Bottegoi, Brenske, n. sp., 94. 
Anomala. 

similis, Lanshb., 94. 
Popillia. 

bipunetata, Fabr., 94. 

minuscula, Har., 95. 
Adoretus. 

gallanus, Brenske, n. sp., 95. 

Bottegoi, Brenske, n. sp., 95. 

Fairmairei, Brenske, n. sp., 95. 

spinosus, Brenske, n. sp., 95. 

minutulus, Brenske, n. sp., 95. 

lineatus, Brenske, n. sp., 96. 
Heteronychus. 

obtusifrons, Fairm., 96. 
Phyllognathus. 

strieticeps, Fairm., 57. 
Genyodonta. 

Jansonii, Gestro, n. sp., 
Leucocelis. 

coerulescens, Lansb., 99. 

discicollis, Blanch., 99. 
Pachnoda. 

thoracica, Fairm., 99. 
Diplognatha. 

silicea, Mac Leay, 99. 
Cymophorus. 

intrusus, Blanch., 100. 


97 


limbatus, Gestro, n, sp., 100. 
Sternocera. 

Boucardi, Ed. Saund., 101. 
Julodis. 

semiimpressa, Fairm., 102. 
Agelia. 

placida, Gerst., 102. 


243 


Ragazzii, Gestro, n. sp., 103. 
Steraspis. 
colossa, Har., 105. 


| Psiloptera. 


pubifrons, Fairm., 105. 
Chalcogenia. 

contempta, Mann., 105. 
Anthaxia. 


sordidata, Gestro, n. sp., 106. 
Acmaeodera. 

subprasina, Mars., 107. 

elevata, Klug, 107. 
Sphenoptera. 

senegalensis, Cast. & Gory, 107. 

quinquepunetata, Cast. & Gory,108. 

sp., 108. 

sp., 108. 

jubana, Gestro, n. sp., 108. 
Trachys. 

somala, Gestro, n. sp., 109. 
Monomma. 

Antinorii, Gestro, 110. 
Agrypnus. 

luridus, Fabr., 110. 


| Psephus. 


severus, Cand., n. sp., 111. 
Heteroderes. 

spissus, Cand., 111. 
Cardiophorus. 

Hedenborgii, Cand., 111. 
Lycus. 

trabeatus, Guér., 111. 

ampliatus, Fàhr., 112. 

constrietus, Fahr., 112. 

Bremei, Guér., 112. 


| Sills. 
scioensis, Gorham, 113. 
Hapalochrus. 
Erichsonii, Roth, 113. 
Laius. 


Bourgeoisit, Gestro, n. sp., 113. 


| Attalus. 


24N 


regulus, Gestro, n. sp., 114. 
sp., 115. 
Melyris. 
nobilis, Gerst., 116. 
sp., 116. 
Prionocerus. 
dimidiatus, Gerst., 116. 
Idgia. 
fulvicollis, Reiche, 116. 
Necrobia. 
rufipes, De Geer, 116. 
Apate. 
francisca, Fabr., 117. 
cornuta, Oliv., 117. 
diaspis, Fairm., 117. 
Xylopertha. 
cultrata, Thoms., 118. 
forficula, Fairm., 118. 
Zophosis. 
aromatum, Gestro, n, sp., 118. 
plicatipennis, Deyr., 119. 
Reichei, Guér., 120. 
rhantoides, Gestro, n. sp., 120. 
Vesmei, Gestro, n. sp., 121. 
Candei, Gestro, n. sp., 122. 
foveiceps, Gestro, n. sp., 124. 
sp., 125. 
sp., 125. 
sp., 125. 
Arthrodes. 
asperulus, Gestro, n. sp., 
Adesmia. 
Boyeri, Sol., 126. 
Metriopus. 
platynotus, Gerst., 127. 
Homala. 
integricollis, Fairm., 127. 


125. 


sp., 127. 

Rhytidonota. 
oxyoma, Fairm., 127. 
acuticollis, Fairm., 128. 
gracilis, Gerst., 128. 


R. GESTRO 


gracillima, Ane., 128. 

stupida, Gerst., 128. 
Mesostenopa. 

Auberti, Fairm., 128. 
Oxycara. 

zophosina, Fairm., 129. 
Himatismus. 

trivialis, Gerst., 129. 

Pavesii, Gestro, 129. 
Pimelia. 

Bottegi, Gestro, n. sp., 129. 

limosa, Gestro, n. sp., 130. 
Psammodes. 

abyssinicus, Haag, 151. 
Phrynocolus. 

placidus, Kolbe, 182. 

parvulus, Gestro, n. sp., 132. 
Sepidium. 

Ruspolii, Fairm., 133. 
Vieta. 

senegalensis, Klug, 133. 

lutulenta, Gestro, n. sp., 134. 

Grixonii, Gestro, n. sp., 135. 
Vietomorpha. 

foveipennis, Fairm., 136. 
Opatrum. 

micans, Germ., 136. 
Tribolium. 

ferrugineum, Fabr., 137. 
Alphitobius. 

diaperinus, Panz., 137. 
Eutochia. 

amaroides, Gestro, 137. 
Heterotarsus. 

tenebrioides, Guér., 137. 
Pycnocerus. 

Passerinii, Bertol., 188. 
Catamerus. 

Revoilit, Fairm., 138. 
Xanthothopeia. 


angusticornis, Gestro, n. sp., 188. 


Micrantereus. 


COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 


femoratus, Gerst., 140. 

asidoides, Fairm., 140. 
Hoplonyx. 

Casatii, Gestro, n. sp., 141. 
Praogena. 

flavolimbata, Mikl., 142. 
Cistela. 

sp., 143. 

sp., 143. 

sp., 145. 

sp., 145. 

sp., 143. 

sp., 148. 
Lagria. 

viridiaenea, Reiche, 1453. 

aerea, Reiche, 144. 

villosa, Fabr., 144. 


pinguicula, Gestro, n. sp., 144. 


sexvittata, Gestro, n. sp., 145. 
Arussia, Pic, nov. gen., 146. 

Gestroi, Pic, n. sp., 146. 
Macratria. 

arussiensis, Pie, n. sp., 146. 
Notoxus. 

vicinus, Pic, n. sp., 147. 
Anthicus. 

Bottegoi, Pic, n. sp., 147. 

Gestroi, Pie, n. sp., 147. 

floralis, Linn., 147. 

crinitus, Laf., 147. 

balteatus, Laf., 148. 
Coryna. 

ambigua, Gerst., 148. 

apicicornis, Guér., 148. 

Kersteni, Gerst., 148. 

arussina, Gestro, n. sp., 149. 
Mylabris. 

Dillonii, Guér., 150. 

Sennae, Gestro, n. sp., 151. 


rorifera, Gestro, n. sp., 152. 


hypolachna, Gestro, n. sp., 153. 


funeraria, Gestro, n. sp., 155. 


? 
) 


| Cantharis. 


hydrocephala, Fairm., 156. 
sp., 156. 


Nematognatha. 

coerulans, Fairm., 157. 
Microcerus. 

cavirostris, Fairm., 157. 
CEnassus. 


Fausti, Gestro, n. sp., 157. 
Mitophorus. 

rugosicollis, Gestro, n. sp., 158. 
Podionops. 

Wahlbergi, Lacord., 159. 


| Tanymecus. 


luridus, Gestro, n. sp, 159. 
Polycleis. 

Raffrayi, Fairm., 160. 

maculatus, Bohem., 161. 
Systates. 

albosetosus, Gestro, n. sp., 161. 

Sidama, Gestro, n. sp., 162. 
Embrithes. 

irregularis, Faust, n. sp., 163. 

egenus, Faust, n. sp., 163. 

vinculatus, Faust, n. sp., 163. 

erinaceus, Faust, n. sp., 163. 


Myllocerus. 


boranus, Gestro, n. sp., 163. 
ganalensis, Gestro, n. sp., 164. 


| Brachycerus. 


batrachus, Gestro, n. sp., 165. 
sp., 166. 
Bottegi, Gestro, n. sp., 166. 


Hoplitotrachelus. 

spinifer, Schonh., 167. 
Neoclonus. 

mucidus, Germ., 168. 
Lixus. 

auritus, Bohem., 168. 
Apoderus. 


Porri, Gestro, n. sp., 168. 


\ Alcides. 


2/46 R. GESTRO 
interruptus, Bohem., 169. | sp., 186. 
Liocalandra. Eunidia. 


pygialis, Fairm., 170. 
Aphyonotus, Faust, nov. gen., 170. 


zophosioides, Faust, n. sp., 170. 


pectorosus, Faust, n. sp., 170. 

sodalis, Faust, n. sp., 170. 

lepidopterus, Faust, n. sp., 170. 

nitidus, Gestro, n. sp., 171. 
Cantharocnemis. 

obockianus, Fairm., 172. 
Macrotoma. 

palmata, Fabr., 172. 
Hypoeschrus. 

nitidicollis, Gestro, n. sp., 173. 
Plocederus. 

melancholicus, Gahan, 174. 
Bottegia, Gestro, nov. gen., 174. 

spectabilis, Gestro, n. sp., 175. 


Compsomera. 

fenestrata, Gerst., 177. 
Callichroma. 

fuligineum, Gahan, 177. 
Anubis. 


immaculatus, Gestro, n. sp., 178. 


Litopus. 
elegans, Gestro, n. sp., 179. 
azurescens, Gestro, n. sp., 180. 
Promeces. 
viridis, Pasc., 181. 


puncticollis, Gestro, n. sp., 181. 


Phantasis. 

sansibarica, Har., 182. 
Diastocera. 

reticulata, Thoms., 182. 
Ceratites. 

jaspidea, Serv., 183. 
Calothyrza. 

Bottegi, Gestro, n. sp., 183. 
Idactus. 

variegatus, Gestro, n. sp., 185. 
Crossotus. 


marmorata, Gestro, n. sp., 186. 
Pseudohippopsis, Gestro, nov. gen., 187. 
filicornis, Gestro, n. sp., 187. 


Volumnia. 


Westermanni, Thoms., 189. 
Nupserha. 

Gahani, Gestro, n. sp., 189. 

vitticollis, Gestro, n. sp., 190. 
Sagra. 

striatipennis, Jae., 191. 

Derchii, Gestro, n. sp., 191. 
Lema. 

plicaticollis, Jac., 193. 

cribraria, Jac. , 193. 

Regimbarti, Gestro, n. sp., 193. 


Peploptera. 

Schimperi, Lef., 195. 
Melitonoma. 

galla, Gestro, n. sp., 195. 
Gynandrophthalma. 

nigrolineata, Gestro, n. sp., 196. 
Cryptocephalus. 

Bottegi, Gestro, n. sp., 198. 

Arussi, Gestro, n. sp., 200. 

Gurra, Gestro, n. sp., 201. 

Bakiti, Gestro, n. sp., 202. 


Pseudocolaspis. 
albopilosa, Gestro, n. sp., 203. 
fulvohirta, Gestro, n. sp., 204. 
leucogramma, Gestro, n. sp., 205. 
tridentifera, Gestro, n. sp., 206. 
auroscutata, Gestro, n. sp., 207. 
cribripes, Gestro, n. sp., 208. 
Macrocoma. 
aureovillosa, Marsh., 209. 
Pallena. 
aenea, Gestro, n. sp., 209. 
Pheloticus. 
aeneicollis, Jac., 210. 


Menius. 


COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 


sp., 210. 
Eurydemus. 

vittatus, Gestro, n. sp., 210. 

sp., 212. 

sp., 212. 
Syagrus. 

rugiceps, Lef., 212. 
Rhembastus. 

bicolor, Lef., 212. 
Corynodes. 

compressicornis, Fabr., 213. 
Plagiodera. 

cireumeineta, Sahlb., 213. 
Chrysomela. 

americana, L. 

var. limbolata, Reiche, 215. 

Ceralces. 

variabilis, Gestro, n. sp., 213. 


Mesoplatys. 
ochroptera, Stal, 215 
Cladocera. 


angolensis, Jac., £ 

Jacobyi, Gestro, n. 
Nisotra. 

testacea, Chap., £ 

sp., 217. 
Lactica. 

sp., 217. 

sp., 217. 
Aphthona. 


erythromela, Gestro, n. sp., 217. 


Cdionychis. 

Pavesii, Gestro, n. sp., 218. 
Psyllicdes. 

aethiopica, Chap., 220.- 
Gastrida. 

abdominalis, Chap., 220. 
Galerucella, 

ganalensis, Gestro, n. sp., 220. 
Mesodonta. 

heterocera, Gestro, n. sp., 221. 


Mombasica. 
subinermis, Fairm., 223. 


Spilocephalus. 


bo 
no 
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elegans, Gestro, n. sp., 2° 


Candezea. 


basalis, Har., 224. 
Monolepta. 

pulchella, Klug, 225. 

pauperata, Erichs., 225. 

puncticeps, Chap., 225. 
Coelaenomenodera. 

reticulata, Gestro, n. sp., 
Hispa. 

daturina, Gestro, n. sp., 227. 
Aspidomorpha. 

hybrida, Boh., 229. 

cineta, Fabr., 229. 
Cassida. 

mutabilis, Klug, 230. 

stietica, Har., 230. 
Patrisma. 

gibbosa, Gestro, n. sp., 250. 
Coptocycla. 

nigrosepta, Fairm., 252. 
Amblyscelis. 

Gorhami, Gestro, n. sp., 233. 
Danae. 

pulchella, Gestro, n. sp., 234. 


225 


venustula, Gestro, n. sp., 235. 
Chilomenes. 

lunata, Fabr., 256. 
Alesia. 

striata, Fabr., 236. 


| Epilachna. 


reticulata, Oliv., 236. 
quatuordecimsignata, Reiche, 237. 
hirta, Thunb., 257. 


cormosana, Gestro, n. sp., 237. 


| Chnootriba. 


similis, Thunb., 238. 


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INDICE ALFABETICO 


dei generi e delle specie descritti o citati nel presente lavoro 


Abacetus 
aeneus, 39. 
gagates, 39. 
germanus, 39 
Acmaeodera 
elevata, 107. 
subprasina, 107. 
Adesmia 
Boyeri, 126. 
Adoretus 
Bottegoi, 95. 
Fairmairei, 95. 
gallanus, 95. 
lineatus, 96. 
minutulus, 95. 
spinosus, 95. 
Agelia 
placida, 102. 
Ragazzii, 103. 
Agrypnus 
luridus, 110. 
Alcides 
interruptus, 169. 
Alesia 
striata, 236. 
Alphitobius 
diaperinus, 137. 
Amblyscelis 
Gorhami, 235. 
Anacaena, 50. 


Anachalcos 
cupreus, 71. 
Anchomenus 
luetuosus, 39. 
Anomala 
similis, 94. 
Anthaxia 
contempta, 105. 
sordidata, 106. 
Anthicus 
balteatus, 148. 
Bottegoi, 147. 
crinitus, 147. 
foralis, 147. 
Gestroi, 147. 
Anubis 


immaculatus, 175. 


Apate 
cornuta, 117. 
cultrata, 118. 
diaspîis, 117. 
francisca, 117. 

Aphodius 
deplanatus, 86. 
massatcus, 86, 
opatroides, 86. 
proditor, 86. 


pulcherrimus, 85. 


senegalensis, 86. 
thoracicus, 85. 


Aphthona 
erythromela, 217. 

Aphyonotus 
lepidopterus, 170. 
nitidus, 171. 
pectorosus, 170. 
sodalis, 170. 
zophosioides, 170. 

Apoderus 
Porri, 168. 

Archocamenta 
fava, 92. 

Arthrodes 
asperulus, 125. 

Arussia 
Gestroi, 146. 

Aspidomorpha 
cineta, 229. 
hybrida, 229. 

A teuchus 
aegyptiorum, 69. 
purpurascens, 69. 

Attalus 
regulus, 114. 

Aulonogyrus 
caffer, 49. 


Belonuchus 
abyssinus, DD. 


Bidessus 
Galla, 43. 
Bolboceras 
pilula, 90. 
Bottegia, nov. gen., 174. 
spectabilis 175. 
Brachinus 
apicalis, 21. 
Brachycerus 
batrachus, 165. 
Bottegi, 166. 
Bradybaenus 
scalaris 38. 


Calleida 
macrospila, 22. 
Calliechroma 
fuligineum, 177. 
Callisthenes 
Antinorii, 17. 
Calosoma 
abyssinicum, 16. 
Antinorii, 17. 
planicolle, 16. 
Calothyrza 
Bottegi, 183. 
Candezea 
basalis, 224. 
Cantharis 
hydrocephala, 156. 
Cantharocnemis 
obockianus, 172. 
Canthydrus 
biguttatus, 43. 
rcanthinus, 43. 
Cardiophorus 
Hedenborgit, 111. 
Carpophilus 
nitidus, 67. 
obsoletus, 67. 
Casnonia 
Pairmatrei, 19. 
pustulata, 19. 
Cassida 
cincta, 229. 
mutabilis, 230. 
stictica, 230. 
Catamerus 
Revoili, 138. 


INDICE ALFABETICO 


Catharsius 
Pithecius, 12. 
Ceralces 
variabilis, 213. 
Ceratites 
jaspidea, 183. 
Cereyon, 52. 
Chalcogenia 
contempta, 105. 
Chilomenes 
lunata, 236. 
Chiron 
puncticollis, 88. 
Chlaenius 
amauropterus, 30. 
elongatus, 31. 
Luisae, 32. 
Maximiliani, 30. 
Paulae, 31. 
Raffrayi, 30. 
Scehmidtii, 34. 
spectabilis, 31. 
sulcipennis, 31. 
Teani, 35. 
tenuicollis, 31. 
Chnootriba 
similis, 238. 
Chrysomela 
americana, 213. 
limbolata, 213. 
Cicindela 
alboguttata, 15. 
rectangularis, 16. 
Cistela, 143. 
Cladocera 
angolensis, 215. 
Jacobyi, 215. 
Cleonus 
sannio, 168. 
Clivina 
grandis, 27. 
Coelaenomenodera 
reticulata, 225. 
Colobicus 
ampliatus, 68. 
Colpodes 
callidoides, 41. 
Compsomera 
fenestrata, 177. 


Copelatus 
Bottegoi, 45. 
HErichsoni, 45. 
Owas, 45. 
Ragazzii, 44 
Coptocicla 
nigrosepta, 232. 
Coryna 
ambigua, 148. 
apicicornis, 148. 
arussina, 149. 
Kersteni, 148. 
Corynodes 
compressicornis, 215. 
Craspedophorus 
pustulosus, 27. 
Crossotus, 186. 
Cryptobium 
cribripenne, DI. 
Gestroi, DI. 
Cryptocephalus 
Arussi, 200. 
Bakiti, 202. 
Bottegi, 198. 
Gurra, 201. 
Cybister 
africanus, 41. 
binotatus, 48. 
immarginatus, 48. 
marginicollis, 48. 
pÎnguis, 48. 
senegalensis, 47. 
tripunetatus, 47. 
Cyclonotum, 51, 52. 
Cymophorus 
intrusus, 100. 
limbatus, 100. 


Danae : 
pulchella, 234. 
venustula, 235. 

Deloyala 
quadriremis, 229. 

Dermestes 
vulpinus, 69. 

Diastocera 
reticulata, 182. 

Dices 
apicicornis, 148. 


Dinentes 
aereus, 49. 
africanus, 45. 
subspinosus, 49. 
Dinoscelis 
Passerinii, 138. 
Diplognatha 
silicea, 99. 
Drepanocerus 
abyssinicus, 85. 
Drimostoma 
laticolle, 38. 


Elaphropus 
aethiopicus, 42. 
Embrithes 
egenus, 163. 
erinaceus, 163. 
irregularis, 165. 
vinculatus, 163. 
Empecamenta 
pilifera, 92. 
Epicauta 
hydrocephala, 156. 
Epilachna 
cormosana, 237. 
hirta, 257. 
quatuordecimsignata, 
237. 
reticulata, 236. 
Erchomus 
pinguis, D2. 
Eretes 
sticticus, 47. 
succinetus, 41. 
Euleptus 
virens, 4l. 
Eulissus 
pilosus, 56. 
Eunidia 
marmorata, 186. 
Eurydemus 
vittatus, 210. 
Eutochia 
amaroides, 137. 


Galerucella 
ganalensis, 220. 


INDICE ALFABETICO 


Gastrida 
abdominalis, 220. 
Genyodonta 
Jansonii, 97. 
Glyptus 
insignis, 31. 
Graphipterus 
galla, 24. 
Gymnopleurus 
aeneipes, 70. 
azureus, 71. 
indigaceus, 71. 
Gynandrophthalma 
nigrolineata, 196. 
Gyrinus 
aereus, 49. 
caffer, 49. 
subspinosus, 49. 


Haematopota 
meteorica, 131. 
Hapalochrus 
Erichsontii, 113. 
Harpalus, 38. 
Hasumius 
validus, 54. 
Helochares, 51. 
Heteroderes 
spissus, 111. 
Heteronychus 
obtusifrons, 96. 
Heterotarsus 
tenebrioides, 137. 
Himatismus 
Pavesti, 129. 
trivialis, 129. 
Hispa 
daturina, 227. 
Hister 
caffer, 64. 
conformis, 66. 
coprophilus, 65. 
gagatinus, 64. 
geminus, 66. 
nomas, 64. 
pharaonis, 65. 
torridus, 65. 
tropicus, 65. 
validus, 64. 


Homala 
integricollis, 127. 
Homaloplia 
fava, 92. 
Homorocerus 
robustus, 53. 
Hoplitotrachelus 
spinifer, 167. 
Hoplonyx 
Casatii, 141. 
Hybosorus 
Illigeri, 59. 
Hydaticus 
Galla, 46. 
Leander, 46. 
matruelis, 46. 
signatipennis, 46. 
Hydrocanthus 
ferruginicollis, 44. 
Hyphydrus 
signatus, 45. 
Hypoeschrus 
nitidicollis, 173. 
Hypolithus 
creberrimus, 33. 
Hypoplatys 
helophoroides, SS. 


Idactus 
variegatus, 185. 
Idgia 
fulvicollis, 116. 
Isotarsus 
Oberthurii, 28. 
pustulosus, 27. 


Julodis 
semiimpressa, 102. 


Laccobius, 51. 
Laccophilus 
Mocquerysii, 4A. 
taeniolatus, 44. 
Lactica, 217. 
Lagria 
aerea, 144. 
pinguicula, 144. 
sexvittata, 145. 


252 


villosa, 144. 

viridiaenea, 143. 
Laius 

Bourgeoisti, 113. 
Lema 

eribraria, 193. 


plicaticollis, 193. 


Regimbarti, 193. 
Leucocelis 
coerulescens, 99. 
discicollis, 99. 
Leucoparyphus 
triangulum, 52. 
Liocalandra 
pygialis, 170. 
Litopus 
azurescens, 180. 
elegans, 179. 
Lixus 
auritus, 168. 
Lordites 
claudus, 68. 
Lycus 
ampliatus, 112. 
Bremei, 112. 
constrictus, 112. 
trabeatus, 111. 


Macratria 
arussiensis, 146. 
Macrocoma 


aureovillosa, 209. 


Macerotoma 
palmata, 172. 
Megacephala 
Revoili, 15. 
Megalonychus 
acanthurus, 40. 
amplipennis, 40. 
luctuosus, 39. 
Meladroma 


angustipenne, 21. 


Meligethes 
substrigosus, 68. 
Melitonoma 
galla, 195. 
Melyris 
nobilis, 116. 


INDICE ALFABETICO 


Menius, 210. 
Mesodonta 

heterocera, 221. 
Mesoplatys 

ochroptera, 215. 
Mesostena 

gracillima, 128. | 
Mesostenopa 

Auberti, 128. | 
Metriopus | 

platynotus, 127. 


Micrantereus 
asidoides, 140). 
femoratus, 140. 

Microcerus 
cavirostris, 157. 

Mitophorus 
rugosicollis, 158. 

Mombasa, 223. 

Mombasica 
subinermis, 223. 

Monolepta 
pauperata, 225. 
pulchella, 225. 
puneticeps, 225. 

Monomma 
Antinorti, 110. 

Mylabris | 
ambigua, 148. 
Dillonit, 150. 
funeraria, 155. 
hypolachna, 153. 
Kersteni, 148. 
rorifera, 152. 
Sennae, 151. 

Myllocerus 
boranus, 163. 
ganalensis, 164. 


Nannopopillia | 
minuscula, 95. 
Necrobia 
rufipes, 116. 
Nematognatha 
coerulans, 157. 
Neocleonus 
mucidus, 168. 
Nisotra 
testacea, 217. 


Notoxus 
vicinus, 147. 

Nupserha 
Gahani, 189. 
vitticollis, 190. 


Odontopus 
Passerinii, 138. 
Oedionychis 
Pavesti, 218. 
Oenassus 
PFausti, 157. 
Oniticellus 
egregius, 84. 
humilis, 84. 
intermedius, 84. 
militaris, 85. 
planatus, 84. 
spinipes, 84. 
Onitis 
abyssinicus, 19. 
anomalus, 12. 
cupreus, T4. 
Fulgidus, 74. 
Klugi, 74. 
Lycophron, 15. 
sphina, 74. 
Onthophagus 
acruginosus, 83. 
boranus, 71. 
Bottegi, 75. 
ditissimus, 83. 
ganalensis, 80. 
gracilicornis, 83. 
harpax, 83. 
interstitialis, 82. 
nigricornis, 82. 
picticollis, 82. 
rugulipennis, 82. 
Sidama, 18. 
tuberculicollis, 82. 
venustulus, S0. 
vinetus, 81. 
Oodes 
politus, 36. 
sublaevis, 36. 
Opatrum 
micans, 156. 


Orectochilus 
schistazeus, 49. 
Orectogyrus 
cuprifer, 50. 
schistaceus, 49. 
Orphnus 
galla, 88. 
Oxycara 
zophosina, 129. 
Oxytelus 
simulator, 58. 
Oxythyrea 
discicollis, 99. 


Pachnoda 
thoracica, 99. 
Pachycamenta 
Gestroi, 92. 
Pachycraerus 
desidiosus, 63. 
Paederus 
crebrepumetatus, DI. 
duplex, 58. 
ruficollis, 58. 
sabaeus, 57. 
ranthocerus, DI. 
Pallena 
acnea, 209. 
Paraeymus, 51. 
Patrisma 
gibbosa, 230. 
Paussus 
Antinorii, 61. 
planicollis, 61. 
Peggylis 
Gestroi, 93. 
vestita, 93. 
Pentagonica 
africana, 23. 
Pentaplatarthrus 
Bottegi, 58. 
Peploptera 
Schimperi, 195. 
Perileptus 
lebioderus, 42 
Phaeochrous 
Beccarii, 90. 
Phantasis 
sansibarica, 182. 


INDICE ALFABETICO 


Pheloticus 
aenetcollis, 210. 
Philhydrus, 51. 
Philonthus 
abyssinus, 55. 
basicornis, D4. 
Bottegoi, 56. 
cireumcinetus, 56. 
inaequalis, 55. 
holomelas, 55. 
hospes, 55. 
morto, DD. 
paederomimus, 56. 
sericeiventris, DD. 
somalensis, 55. 
xunthoraphis, 56. 
Phrissoma 
sansibaricum, 182. 
Phrynocolus 
parvulus, 132. 
placidus, 132. 
Phyllognathus 
stricticeps, 91. 
Pimelia 
Bottegi, 129. 
limosa, 130. 
Piagiodera 
cireumcineta, 213. 
Plocederus 
melancholicus, 174. 
Podionops 
Waklbergi, 159. 
Polyeleis 
maculatus, 161. 
Raffrayi, 160. 
Polyhirma 
apicata, 25. 
Piaggiae, 26. 
posticalis, 25. 
Polystichus 
inornatus, 20. 
Popillia 
bipunctata, 94. 
minuscula, 95. 
Praogena 
favolimbata, 142. 
Prionocerus 
dimidiatus, 116. 
Promeces 


Ì 


25: 


puncticollis, 181. 
viridis, 181. 
Psammodes 
abyssinicus, 131. 
Psephus 
severus, lli. 
Pseudocolaspis 
albopilosa, 203. 
auroscututa, 207, 
eribripes, 208. 
Fulvohirta, 204. 
leucogramma, 205. 
tridentifera, 206. 
Pseudohippopsis, nov. 
gen., 187. 
filicornis, 187. 
Psiloptera 
pubifrons, 105. 
Psylliodes 
aethiopica, 220. 
Ptychophorus 
intrusus, 100. 
Pyenocerus 
Passerinii, 138. 


Rhantaticus 
signatipennis, 46. 
Rhbembastus 
bicolor, 212. 
Rbhysotrachelus 
Teani, 35. 
Rhyssemus 
germanus, 87. 
Rhytidonota 
acuticollis, 125. 
gracilis, 128. 
gracillima, 123. 
ozyoma, 127. 
stupida, 128. 


Sagra 
Derchii, 191. 
striatipennis, 191. 
Saprinus 
bicolor, 66. 
chalcites, 67. 
rasselas, 66. 


254 


Scarabaeus 
politifrons, 69. 
purpurascens, 69. 

Schizonycha 
Bottegoi, 94. 
gallana, 94. 
parvula, 93. 
squamulata, 93. 

Sepidium 
Ruspolii, 133. 

Serica 
gallana, 92. 

Silis 
scioensis, 113. 

Silpha 
micans, 63. 

Sisyphus 
Goryi, 70. 
infuscutus, 70. 
nodifer, 10. 
setiger, 70. 

Sphaeridium, 52. 

Sphenoptera 
jubana, 108. 
quinquepunetata, 108. 
senegalensis, 107. 

Spilocephalus 
elegans, 223. 

Steraspis 
colossa, 105. 

Sternocera 
Boucardi, 101 


INDICE ALFABETICO 


multiimpressa, 101. 


Sternolophus 
Solieri, 50. 
Syagrus 
rugiceps, 212. 
Sybax 
impressicollis, 88. 
Systates 


albosetosus, 161. 
Sidama, 162. 


Tachyporus 
bicolor, 52. 
Tachys 
majusculus, 42. 
Tanymecus 
luridus, 159. 
Tefflus 
juvenilis, 27. 
zebulianus, 27. 
Temnopterus 
spinipennis, 50. 
Tetragonoderus 
insignicollis, 23. 
quadrum, 23. 
sericatus, 23. 
Trachys 
somala, 109. 
Tribolium 
ferrugineum, 151. 


| 


Trox 
denticulatus, 91. 
squalidus, 91. 
Typhaea 
fumata, 68. 


Vieta 
Grixonii, 135. È 
lutulenta, 134. 
senegalensis, 133. 
Vietomorpha 
foveipennis, 136. 
Volumnia 
Westermanni, 189. 


Xantholinus 
pilosus, 56. 
remotus, 56. 

Xanthothopeia 
angusticornis, 138. 

Xylopertha 
cultrata, 118. 
forficula, 118. 


Zophosis 
aromatum, 118. 
Candei, 122. 
foveiceps, 124. 
plicatipennis, 119, 
Reichei, 120. 
rhantoides, 120. 
Vesmei, 121. 


TE o eo 


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Gestro, Raffaelo, 
1845-1936. 
Coleotteri. 


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