9145621
SLIBd
v«2
DESCRIZIONE
TOPOLOGIC O-I STORICA
DELLA CITTA'
DI PERUGIA
ESPOSTA
NEIL' ANNO CJD* JD» CCC, XXII
DA SERAFINO SIEPI
Professore Emerito di Eloquenza e Poesia,
Ael Patrio Ginnasio di essa Citta
PARTE TOPOLOGICI
VOLUME li.
PERUGIA
DALLA TIPOGRAFIA
GARBINESI E SANTUCCI
DESCRIZIONE
) VEL lilOA'S DI PORTA S. PIETJiOt
3^
i \_/ s.servata la Piazza di Sc^prnmuvo
ultimo oggetto cbe si preseati nel Bìonc
di P. S. , si entra in quello di P. S. P.
continuando il cammino per la
VIA della PESCERIA , Neir ango^
lo meridionale di d. Piazza clie ò presso
al già descritto Palaz. del Trib. , si entra
hi qu. anticliiss. strada che è detta Pa-
scerla , perclìè dalla banda cLe riguarda
il campo di battaglia si continuò per più
secoli a vendere il pesce . All' ingresso di
qu. Via a sinistra , è inalzata sopra quat-
tro esteriori gradini la porta che intro-
duce air oiTicio del pio Istituto detto il
MONTE DI PIETÀ' . Fondato qn
ilodevoUss. Istituto dai nostri matjijiori lin
dal 1662 per consiglio del J). Bernardino
' da Feltre Min. Oss. e Predicatore nelb
Quaresima nel nostro Duomo (i) nello
stesso anno ; fu qui stabilito uno dei ire
suoi ofiìcj che sul principio si eressero .
.(2) E qu. locale una continuazione delLì
fabbrica della Università . Evvi il come-
do di molte camere per la conservazione
ide* pegni e per l'abitazione del Custode .
Nella prima camera che s* Incontra a«:ce
'se le scale , si ricevono i pegni , e si str-
485000
452 Cli^ di s» Giuseppe
La ia cassa di ferro il denaro occorrente
allo Istituto. Vi si tede un seggio snidi cui
postergale si legge ,, liic Mons Pietatis
Primus in Orbe fiilt . ,, Vi è sopra il ri-
tratto del b. Fondatore in pulpito dinan-
zi ad una Croce basata su g monti indi-
canti forse il numero dei medes. istituti
stabiliti dopo di qnesto iu altre città d*
Italia dallo stesso B. Serpeggia nella Cro-
ce una cartella ove è scritto ,, Habe il-*
lius curain ,, epigrafe diretta alla imma-
gine di G. C. d. la Pietà die si vede e-
spressa nclT angolo del quadro superiore
alla Croce . — Non lungi da quest' Of-
ilcio nella medesima Via è la
CM. DI S. GIUSEPPE della Comp.
de* Falegnami , Quest* anticliiss. Ch. par-
xoch. coi titolo di s. Donato ed Enrico
(i) passò nel dominio della Compag. de'
Falegnami coasecrata al virginale Sposo
di M. r anno 1097 in cui fu dalla stessa
compag. restaurata , posta al piano della
strada e dipinta, acconciandovi quello stes-
so altare che avea già nella eli. di s. Ma-
ria del Verzaro ov* ebbe la sua prima e-
rezione . (2) — Piccola e la ch. e di fi-
gura quadrilunga, a volta, con otto pila-
stri e cornicione dorico . Ha tre altari :
in quello a destra delT ingresso è la sta-
tua di s. Giuseppe in legno entro una nic-
chia da cui sporge Talt. pure di legno inta-
gliato marmoreggiato e dorato . NelT at-
tico di essa ò un quadrilungo ov' è dipin-
ta la Sacra Famiglia . Ai lati sono due
Cli. di s> Giuseppe 453
piccole porte che introducono in Sagre-
stia , ornate pur' elleno d' intagli di le-
gno che servono anche di finimento all'
altare . Sopra le medes. sono due lunette
in cui a piccole figure sono espressi la
Fuga in Egitto e il Hiposo per quella via .
-— L Altare maggiore recentemente for-
mato di stucco, ha un pregiatissimo qua-
dro che air Orsini sembrò opera di Lui-
gi Scaramuccia ( Guida pag. 85 ) , nia che
il Lancellotti contemporaneo al suo Au^
tore asserisce essere di Lattanzio Alaman-
do Bolognese, eseguita nel i585 (. Scor»
Sac. 19 marz. ) , Evvi in alto la V- col
Bambino tra s. Giuseppe e s. Francesco;
sul piano indietro è la figura di un re-
ligioso compagno di s. Francesco che mola-
to contribuisce con due Angeli che sono
allogati dietro alla Madonna, alla flnitez-
I za del gruppo . — L' altro Altare latera-
le è simile a quello dicontro . E' nella
nicchia una statua di M. V. col Bambi-
no in braccio . Sul timpano è dipinta la
visione di s. Giuseppe cui dalT Angelo ò
intimato di partir per 1' Egitto , Ai lati
in vece delle porte sono due nicchie eoa
due angeli li rilievo in legno portanti un
. cornucopio .
Sagrestia . Sono appesi alle pa-
reti di qu. due quadri di singoiar meri-
to che presentano ambedue il medesimo
soggetto . Uno è bislungo ed evvi la V»
sedente con in grembo il Figlio pargolet-
jto sotto un padiglione sostenuto da du«
454 CJi- ^à Ospedale
angeli e fra le intiere figure in piedi di
s. Giuseppe e di s. Claudio . Sembra spe-
ra di scuola fiorentina . L' altro è quadri-
latero , ed è di Gio. Antonio Scaramuc-
cia che regolò il suo lavoro colla mede-
sim* arte del già descritto, con questa dif-
ferenr.a clie il s. Claudio è la figura che
rimane libera , e la V. e il s. Giuseppe
rimangono in g^^ppo uniti insieme , al
contrario dell' antecedente ove la V. si ag-
gruppa con s. Claudio . Come pressoché
tutte le pitture di questo autore , anche
la presente è oscurata dal tempo . Erano
ambedue questi quadri nella chiesa di s,
Claudio del Collegio d Pietra e Legname,
e furono qui traslocati allorché )iel 1798-
soppressi' i collegi , fu quella chiesa ridot-
ta ad uso profano . — E' parimenti qui
appeso altro buon quadretto di moderno
pennello , ov' è il transito di s. Giuseppe
assistito al letto della morte da G. C e
da M. Vergine . — - Poco sotto a qu- è la
CH. Parrocchiale ed OSPEDALE
di S. MARIA della MISERICORDL4 .
Nel luogo medesimo ove la Pietà di al—
cuni Perugini everse fin dal i3o3 un'asi-
lo ai miserabili infermi ed ai fanciulli il-
legittimi , sotto lo stesso titolo , esiste an-
che al presente e la Chiesa e la Casa di
cui parliamo . (i) A varj cambiamenti pe-
raltro in varj tempi soggiacquero ambe-
due qu. edificj . Fu la Ch rifabbricata
fuori deir antica sua situazione , racchiu-
sa oggi nel conservatorio delle alunne co-
Di S. M' delle Misericordia 4^0
me vedremo, circa 1* anno ì'^60 con dii
segno di Pietro Carailoli . •— Allo in-
gresso trovasi un atrio sopra il di cui vol-
to è un coretto per usò delle alunne , e
sostenuto da 4 colonne di mattoni rive-
stite dì stucco . A diritta di chi entra in
qu. atrio è una piccola cappella col fon**
te Battesimale in marmo carnagione . (2)
In mezzo all' ornato di es.^-o in prospetto
è un' assai pregevole quadretto dipinto a
olio sulla lavagna rappresentante il Bat-
tesimo di Costantino , creduta opera di
Federico Zuccheri . — • Ha qu. eh. il \ol*
to compartito a fasce che basano sopra
di cornicione e pilastri , e sul principio
della tribuna , sopra di 4 colonne ♦ il tut-
to di ordine dorico . In mezzo ai du©
principali compartimenti del volto sono
due medaglioni coli* Assunzione e Coro-^
nazione della V. , di Francesco Appiani •
— Gli altari laterali hanno le mense d£
stucco marmoreggiate e dorate » e sono
ornati d' architettonica pittura di Pietro
Caraltoli la quifle occupa tutto lo sfon-
do ove sono essi situati tra i pilastri spor-
genti . — Il I. Alt. a diritta dell' ingres-
so à un quadro ov* è V Angelo Custode
il quale conduce un giovinetto seminudo
in atto supplicevole innanzi a s. Miche-
le Are. che colla lancia inabissa lucìfera
e sostiene colla destra la bilancia . In al-
^0 sono degli Angeli che porgono coro-
ne . E* opera singolariss. di Giulio Cc-
Éiare de Angeli fatta dipingere da Lucre-
456 Cli. ed Ospedale
zia moglie del cap. Scipione MontespereU
li r anno 1620. Sul gradino e un' orna-
to con s. Liborio . Sul dinanzi de* du^
pilastri clie seguono ò un semplice Pulpito
di noce di cui nel principale specchio del
parapetto fu aggiunto nel feb. del 1820
lo stemma del luogo pio fra \ intreccio
di una coroiia , il tutto di rame dorato ,
(*) — L' Alt. del prossimo sfondo oltre
la pittura comune agli altri La un' orna-
to di stacco propoizionato alla forma e
grandezza del celebre quadro di Pietro pe-
lug. che stava in s. Maria de' Fossi e che
fu qui trasfei'ito nel Giugno del 1790 ( ^►
/* Annotaz^ Art. s Maria de' fossi o ^e-
gli Angeli ) . Questa eccellente opera con
tante altre rapita nel febbr. del 1797 e
compresa nella più volte ricordata resti-
tuzione del i8i5, trovasi presentemente
nella GalleriaVaticana.il eh. Orsini co-
si accuratamente la descrisse nella sua Gui-
da ( p^g' 47 ) '» Contiene essa la Ma-
donna con s. Anna sedenti su di un nor'
bile seggio, s. Mutria Clcofe , s. Maria
Sulonie , s. Giuseppe e s, Gioacchino .
Sembia che al celeb. Artefice dispiaces^
se il consueto anacronismo de^ pittori ,
onde doi^endovi introdurre tutti cjue san^
ti che furono coetanei al Bambino Ger
sii , cioè s. Gio. Battista s» Giacomo
magg, s. Giacomo min. s. Simone s. Tad-r
deo e s. Giuseppe di Ariniatea ; Jia ef-r
ftalato bambini ancor essi . Due sono in
braccio alle Mcirìs. , due altri abbasso
Di S. 31. della Misericordia 4^7
sedenti nello scalino del seggio , e due
in piedi alla estremità della tavola al"
lato alle Marie . Ognitno porta scritto
il nome nel proprio diadema dorato ^
siccome in que' tempi costumavano di fa--
re i pittori non purgati dalle seccherie
gotiche . C ertamente qu, opera sarà ri-^
uscita di molta soddisfazione ali Au^
tore che non ebbe difficoltà di apporvi
sul piedistallo del seggio la iscrizione
con lettere majuscole ,, Petrus de C a-*
stro Plebis pinxit ,, Il Lancellotti ( a5co/\
26 ^^^g". ) ci fa sapere clie Angelo di Coa«
te fece dipingere questa tavola nel 1602.
Fu in questo luogo ad essa sostituita la
tela con s. Anna s. Gioacchino la Vergi-
ne fanciulla , e sopra , degli Angeli por-
tante corone e incensiere, dipinta nel 180 ri
da Andrea figlio di Francesco Appiani .
Sul gradino di questo altare è un qua-
dretto coir Arcangelo Raffaele che porge
soccorso a Tobia* spaventato dal mostruo-
so pesce • E' opera assai studiata del gio-
vane Giuseppe di Luigi Carattoli nel 18 12.
(3) — La Tribuna ha lateralmente nel
suo principio tra quattro colonne che so-
stengono due archi le balaustre di 2 can-
torie dipinte e filettate di oro . Indietro
sì ergono due macchine dorate ove in una
è r organo , e nell' altra la mostra di altr*
organo per simmetria . L* Alt. magg. ia
isola ha gradini e basi laterali di legno
intagliato e dorato. Ha sopra un baldac*^
a 3
'458 Cli. ed Ospedale
chino recenlemeute ricostruito ad intaglio
di legno posto a oro : nel suo fondo è
un Padre Eieino in mezzo agli Angeli di-
pinto da Francesco Appiani . (^4) ^^^ ^O"
xo (5) circolare sono ai lati altie due
orchestre , (6) e in mezzo sotto una fi-
nestra , il di cui architrave è sostenuto
da due colonnette di stucco isolate , è un
quadro assai magistralmente dipinto da
Federigo Zuccheri . I pregj singolari dell'
artificio di questa pittuia facilmente sì
Scuoprono dagli intelligenti , e furono as-
sai ben rilevati dall Orsini nella sua Gui-
da pag. 83. Offre la strage degl Inno-
centi e in lontananza su di una loggia
prospettica il re Erode spettatore dello in-
fando esterminio . — L Altare che se-
gue , oltre la pittura architettonica ha una
cornice di marmo nero che cuconda la
nicchia ov' è in rilievo una bella imma-
gine di G. Crocifisso in legno . Fu que*-
sto altare fondato e dotato per testam.
fatto il dì 14 Maggio i SgS da Eutropia
Pia moglie del cap. Raniero Constali . (^^)
Kel gradino è una macchinetta dorata col-
la immagine di Maiia ss. del Buon Con-
siglio . (8) — Neil' ultimo aitare è la V.
;jedente col B in braccio s Carlo Bor-
roivieo e s. Silvestro papa inginocchiali ,
^9) C opera stimatissima di Francesco Ap-
piani . Era questo quad»*o situato nel pri-
mo altare a sinistra del maggiore prima
che ivi fosse collocata la tavola di Pie-
tro di cui abbiamo parlato . (io)
Di S' M. della Misericordia 459
Sagrestia . Sopra la porla die con*
duce in eli. è un quadro colla Natività
di Gesù e coli* adorazione de' pastori . E
opera ragguardevole di Benedetto Bandie-
ra . Sopra agli armadj diconlro alla det-
ta porta, scorniciati e intagliati assai va-
gaiuente, è una Madonna col B. a mezza
figura di Pietro Perugino . — Adorna-
no le pareti di questa sagrestia compar-
tita a pilastri e cornicione dorici , molti
quadri , i principali de' quali sono V ado-
razione del nato Redentore fatta da pa-
stori, entro a maestoso edificio semi-diru-
to , col P. Eterno in alto in mezzo a una
gloria di Angeli : opera non ispregevole
di Mattia Batini da Città di Castello ; una
Aijuunziata , e un s. Antonio da Padova
di Giuseppe Laudati ; un s. Donato e uà
5. Arrigo d* incerto , ma forse di Fran-
cesco Busti : s. Frane, da Paola in atto
di spezzare la moneta da cui esce sangue
innanzi al re Lodovico XI di Francia » e
s. Domeuico che ravviva un fanciullo ♦ del
d. Busti : 4 altri quadri più piccoli » col
martirio di s. Lorenzo , la Samaritana con-
vejtita da G. C. , il martirio di s. Ste-»
fano , e Lot addormentato nella sua ebrie-
tà , opere di Giacinto Boccanera : 2 qua-
dretti , uno con s. Filippo apost, che bat-
tezza r eunuco della regina Candace , 1*
altio con G- C apparso ai Discepoli ^t^
Emmaus : 2 altri quadietti sopra gì in—
ginoccliiatoj che seivono ai sacerdoti ce-
lebranti , colla immagine in mc^za fi^u.«
46o Ch. ed Ospedale
ra deir Ecce Uomo , e della V. addolo-
rata , opere tutte di buon pennello . — -
la lapide posta a lato del finestrone di
qu. sagrestia è la seg. memoria ,i Prae-
dia In Prilla Vajani Sub Parroc> S. Ot'^
fitii jigri Perus. Cam plneis Per^iilìs
Palumbario Et Domibus Juxta Bona Jo.
Mariocti Bona Dictae Eccles. Jiaered.
Julii Delzucca Ilaered. Nicolai Barisa^
ni Et Vias Piibblicas Salvis Alì^is Si
Qui ec. Ex Tcstam lij eronìnii Et Bai-'
tassaris Malthei Delzucca In Actis Pro--
speri Campani Scriptoris Archiv.. Notar*
Puhb. In Urbe Conditi Die XXI lun .
MDLXXXir Ad Hoc Uospitale Mise^
ricord. Devenerunt Cam Proldbitione
Alienandi Et Pignorandi Et lapìdem
Jiujus Memoriae Conservandi Sub Poe^
na C aducitatis Des^'olutionis Ad Alias
Ecclesias In E od. Te stani, JSomìnatas . ,,
(li) — Uscendo da questa sagrestia si
entra in lungo adito corriv'^pondente al si-
nistro Iato della chiesa . Alla manca dell'
adito ù un bussolojie di noce da cui per
varie branche di scale si va alle
Infermerie , Ascesi pochi gradini si
trova ]a cucina e suoi annessi , un ca-
fiieroiic che conduce agli oliicj, e due grandi
guardai'oLe . Proseguendo ad ascendere la
scala si troviì la in fei-meria degli Uomi-
ni coiiiposta di tre sale . La I. situata so-
pra al salone e guardaroKe pocanzi accen-
nati, contiene 2^^ lettr . Ha nellia estreifli-
Li. due gran fine^trojai .A destia di quel-
Di iS. M. della Misericordia 46 1
lo che guarda il levante evvi un* aitare
ove si celebra ogni mattina , ed ha uu
quadro con Maria venerata sotto il tito-
lo della Misericordia. (12) La II. infer-
nieria contiene 12 letti, ed è posta sopra
la cucina: la III. parimenti 12 letti, ed
è al di sopra della sagrestia della chiesa .
Nello stesso piano delle tre infermerie è
la camera pel Direttore . Ascese altre sca-
le trovansi gli appartamenti del Priore
Clerico dei due cappellani e del predica-
tore quadragesimale , indi la infermeria
delle donne composta di due sale . La I.
contiene 3o letti ed è situata sopra la eh.
e il coro . Ha nella estremità due fine-
stroni . A sinistra di quello che riguar-
da il levante è posto \ alt. con un qua-
dro di Maria ss. ed a sinistra delF op-
posto è un* antica immagine del Croce-
fisso in rilievo . La II. sala contiene 12
letti ed ò situata sopra la III. sala degli
Uomini . Contigue vi sono le camere per
le donne inservienti alla infermeria • (i3)
L' ingresso esterno degli UlHzj è nella stra-
da che conduce a s. Ercolano • A pian
terreno si trova la Computisterìa e l'Ar-
cliivio ; al primo piano la Segreteria , le
camere di udienza pel Sopraintendente ge-
iierale , la Depositeria, la Udienza delPrìo-
re clerico ed un guardarobe . (**) A que-
sto medesimo piano sonò le camere del
medì«!0 e chirurgo astanti che hanno T in-
gresso per le infermerie : al secondo pia-
no alcune camere -per "le^g'uardie e alcu-
462 Ch* ed Ospedale
ni magazzeni : al terzo la medicheria ed
altre abitazioni per le guardie , A destra
della porta della Gli. è quella dei Cojiserva-
torj delle projette e del Gabinetto anato-*
mico . Un corridojo comune conduce agli
uni e all' altro . Al piano di qu. corri-
dojo sono ad un lato il parlatorio e una
Cappellina coli' altare e su d* esso un qua-
dro rappresentante il Battesimo di G C. :
al lato opposto il forno e suoi ajinessi .
Ascesa una branca di scale si trova WCun^
sers^atorio di Regola Nuos^a . Ha un dovmi-
tot'io con i8 letti . Era l'antica chiesa, e
vi si scorge ancora su di un muro co-
perto da fondello un' afresco ìappresen—
tante il Presepio . Contiguo ewi aìtia sa-
la coi telari che serve di scuola , e le di
cui lunette sotto la volta sono dipinte a
fresco da buon pennello . Aìcune delle
camere del secondo piano seivono alle pro-
jette di questo conservatorio e specialmen-
te per le malate e convalescenti . Altre
camere di questo piano e quelle del ter-
zo appartengono alle Projette di Regola
Vecchia, (i4) Le une e le ahie piojene
hanno separati refettori e cucine . Di—
contio al sud. corridojo d ingresso ò pu-
re la scala per cui si .*=cende al
Teatro dell Accademia Anatomica^
Fu restaurato nel i8o:>. La sua figura è
semicircolare ed à iu mez/>o al suo volto
la simbolica immagine della Notomia di-
pinta da Aadrea Ai)t)i.ìni Una tavola di
marmo serve alle anatomiche dimoitràizio-
t)i S. M^ della Misericordia 463
ni 1 e 4 ordini di sedili allo intorno ap-
prestano agio ad assistervi . Un Gabinet-
to dove si conservano varie preparazioni »
due camere incisorie colle respettive ta-
vole di marmo , una camera mortuaria ,
una pel Segretario , ed altre per la Bi-
blioteca e r Archivio sono anne-se al Tea*»
Irò. (i5) Da questo non lungi è pure
un vasto Cimitero , e sotto esso due gtan«
di sepolcri , al quale si scende per sepa-
rato ingresso corrispondente al difuori al-
la sinistra del pò- toae che apre i*adito al-*
la sagrestia e alle infermerie . — Dirim-
petto a questa f;»bbiica è la Casa per le
nudrici e projetti , che peralti o saranno
ben presto trasieiiiì al nuovo locale di s.
Margherita , (i6) Nel vicolo che si scor— -
gè alla parte occidentale di qu casa è una
ruota ove si recano gli esposti . Sopra di
essa è dipinta la V. colle braccia aperte
in atto di accogliere d^'i fanciulli , afre—
SCO assai daiine^^giato di Fr. Appiani, nel
i;-8o (^7) — P oseguendo il cammino
per la declive Strada di s. E^colano , ab-
bassata nel i58f per ordine del gover-
natole Fr;^ncesco Sangìor^io, e in modo
approfondata che pei- discendervi dalla
Via Riaria fu d*uopo nel i583 che il cad,
B-Iario vi {^i:^syò coòt-ui^e la scala che si
vede incontro allo inJ4res^o deiTOspcdale»
e che alt:a scala vi abbi«ogna«;se per en-
trare nel vecchio Tempio di es<?o : si ^nov-
gè uno dei gìandi archi fabbricati o ai
tempi etruschi sui principio deli Ini-
^64 Ch, di s. E/colano
pero romano . Fu aneli' esso una delle an-
tiche porte della Città » e si nominò dapoi
ARCO DI S. ERCOLANO. Si chia-
mò porta Cornea , porta Berarda e ne-
gli ultimi tempi Arcot dei Gomitoli . Ev-
vi nella parte superiore esterna espresso
in pietra un Leone, insegna della Fazio-
ne Guelfa come altrove si disse , qui col-
locata sui principi del sec. XIII. (i) Da
quest' arco si scende alla
CH. di s. ERCOLANO Vesc. e M-
della Compagnia di s. Martino , Rimon-
ta la origine di qu. Chiesa ali' epoca de-
gli anni seg. alla metà deV sec. VI. Ven-
ne compiuta nella forma presente nel iSaS
con disegno, come si crede, del celeb, fr.
^evignate mon. silvestrino che architettò
pure r antica Cattedrale e la Fonte di-
nanzi ad essa • (i) Fu restaurata piìi vol-
te e special, nel 1607 . (2) L' esteriore
di qu. bel Tempio , in. grandiosa figura
ottangolare , per 4- lati costeggia il pi'in—
clplo della via diritta che conduce a Poi«
ta s. Pietro , e per gli altri si appoggia ,
nella parte destra , all' antica muraglia
che sostiene la strada d. Lomellina , mi-
raglia che si erge sopra di altra stracia
chiamata negli antichi annali C alzus o
Calzo di s^ Ercolano (3) ; e nella par-
te sinistra, alle annesse case anticam. fab-
bricate dalla Città poi donate nel 1582.
alla famig. Comitoli , quindi dal vesc. Na-
poleone destinata a Collegio dei Barna-
biti , e final, dalla Compag. di 5. Marti-
eh. di s- Ercolano 4^5
tino assegnate al cappellano della Ch. e
ad altri , e parte di esse ultimamente al
-proprio .Ojyìcio . La fabbrica lungo la
strada ò attorniata in ognuno, degli an-
goli da grossi piloni che reggono gli ar-r
chi intrirmedj di figura gotica ma della
meno antica , e termina in un cornicio-
ne della stessa architettura . Sopra il cor-
nic. sorge un Campanile quadrato il qua-
le corrispondendo appunto sopra la prin-
cipale porta dalla Gh. , ne termina va-
gamente con alcune logge laterali il p;o—
spetto . E la d. porta arcuata e abbellita
nel suo contorno da replicati cordoni di
marmo rosso disposti in modo da forma-
re alia medesima un* ampia cornice . Ad
essa si ascende per maestosa scala divisa
in 2 ale con una prospettiva nel suo pa-
rapetto costituita da scorniciamenti e da
una nicchia curva nel suo frontespizio ^
di tutto intaglio in ti-avertino, di moder-
no disegno, poiché fu fitta sul principio
del sec. XVII, in luogo degl* intagli di
travertino e della conca di marmo rosso
che vi erano e che nel i6o4 furono tra-
sportati, i primi ad ornamento della por-
ta della Gomp. della Morte , e Taltra nell'
Atrio del Palazzo pubb. Questa prospet-
tiva b(me accorda coli* architettura dell'
editizio , e termina con una balaustra a
pilastri ed arabeschi traforati di pietra
rossa con cornici di travertino . — L' in-
terno del tempio ò di circonferenza pah
i64 • Ha in ognuno degli angoli vni' al-
466 Oh- di S. Ercolano
to pilastro formato da 2 laterali pilotici-
ni ed uà cordone in mezzo , che col suo
capitello sostiene il cornicione gotico •
Sopra qu. pilastri si posano 8 costoloni
intagliarti- che con la lor curvatura for-
mano 8 luneKe le quali con piacevole
volta vanno a costituire il catino il to-
lo del sud. edificio . — ■ Og^i lato ha un*
^rco sui fianchi del ì^uale sono dipinti a
chiaroscuro alcuni Angeli che sostengo-
no delle cartelle ove sono scritte epigra-
fi, per la più parte relative a s. Paolo ,
le di cui gesta sono espresse nelle supe-
riori lunette . La I. di esse sopra V ar-
co deir alt. mag. contiene la caduta di
s. Paolo e il Iprincipio della sua conver-
sione: la II. , proseguendo a destra di d.
alt. , il Battesimo dell* Apost. : la III.
r Apost. in atto di predicare nel tempio
di Antiochia ( u4ct. e. i3 ) : la IV., V
Apost. in atto di partire da Sistri con
Barnaba , e dislaccarssi dalle turbe desio-
se di porgere ad essi gli onori divini (/.
ccap.i^' ) : la V. , r Apost. che libera
una^invasata dal maligno spirito di divi-
nazione in Filippi (^ Le. cap, i5' ) : la VI.
la lapidazione e fustigaziona dell* Apost.
da lai rammentate nella seconda lett. ai
Corintj : la VII. , il suo naufragio ricor-
dato nella stessa lettera : la VIII. final-
mente , il martirio e decapitazione del S.
avvenuta in Roma V an. 69- di G- — So-
pra la porta principale è il ritratto in 0-*^
vsrto del vesc. Gomitoli con sotto Ix seg.
Ch. di S- ^rcolano 4^7
ìscnz. ,, Napoleo C omìtulits Epis, Perus .
C ollcgii C lerìcorum Reguiarùim S Pauià
li Te muli S. Herculani Relif^ìonts In Sa-^
cram Xti Sjndoneni la S- Karoli ReAli-^
quias Fundator Instaurai :>r Propagator
jlniagineni Sui II ac In Tabula In Se Vitce
C oelestis Exyrcssam Exhibct ,, - Negli 8
quadrati superiori alle lunette sono gli
emblemi corrispondenti ai fatti delineati
nelle medesime , eccetto che in quella
sovraposto alla cappella maggiore ove so-
no gli emblemi relativi a s. Ercolano »
— Il mezzo del volto presenta un* aper-
tura con balaustra alT intori o Vi si scor-*
gè s. Paolo in atto di essere tiasportato
dagli Angeli alla Gloria , accompagnato
dall' ammirazione di s. Gregorio magna
di s. Arrostino e di s. Giovanni Grisosto—
mo . — I pilastri non meno delle pareti
che delle lunette , il cornicione , gli ar-«
chi, e i loro fianchi sono tutti dipinti a
fogliami ed arabeschi a chiaroscuro lu-»
meggiati a oro . — Sotto i due Archi
laterali alla porta sono due finestre bis-
lunghe che somministrano ampia luce al^
la Chiesa . Le grossezze di d. archi so-
no aneli* Gsse dipinte a varj chiaroscuri
di ornati e immagini emblematiche delle
cristiane Virtìi . Le figure tutte sono di
Gio: Andrea Carloni eseguite circa V an-*
no i68o per cura dei Barnabiti ; gli or-
nati sono di Nicola Giulj . — Sotto 1*
arco di mezzo laterale destro all' ingres-
so ò uno sfondo o cappella dedicata a b.
46S e 11. di s. Ercolano
Carlo Borromeo . Vi è rappresentato il
Santo recato in gloria dagli Angeli in
j^ilievo a stucco . Ai lati delT alt. sono
s statue simboliche delle virtù principa-
li del Santo , cioè della Carità e della
Mortificazione ; opere tutte di Giovanni
di Sciampagna fatte nel 1682.(4) Sul gra-^
dino evvi un quadretto rappresentante la
morte di s. Andrea Avellino . Qu. qua-
dro di cui ignoriamo 1' autore , fu dono
del canon. Francesco Danzetta alla pia £/-
iiione dedicata al Santo eretta in qu. Ch.
1 anno i;;8o. (5) Sotto T arco dicontro
è la Cappèlla anticamente dell' Assunta
oggi di s. Martino , (6) ove in un qua-
dro di Anton-Maria Gaibi è rappresenta-
to il Santo in atto di sanare un fanciul-
lo . Anche questa cappella è tutta ador-
na di stucchi lavorati dal sunominato fran-
cese . In alto sopra 1' altare è il Padre Eter-
no in gloria . Nella volta sono de^li An-
geli cogli emblemi della Passione di Cri-
sto ; nelle pareti la coronazione di spine
e flagellazione del medesimo; nella gros-
sezza dell'arco esterio'e, i 2 profeti Isa-
ia e Geremia e 4 Sibille, figure tutte a
bassorilievo . — Sopra P altare in un' ar-
ca di legno intagliata e dorata si conser-
va la immagine della sacra Sindone che
si venera in Toj'ino . ; Questa tela santi-
ficata dal contatto della vera Sindone, fu
qui solennemente trasportata nella stess*
arca il di io Aprile 16 16. (7)
Cli* di S' Er colano 469
La Tribuna e il Coro nuovamente ab-
belliti da riquadrature ed emblemi di stuc-
co dorato , per opera della vener. Comp.
di s. Martino nel 1789, hanno all'intor-
no sette buoni quadri . 11 primo che e in
mezzo in fondo al picciolo coro , è una
pregevole copia della tavola di Pietro Pe-
rugino che esisteva nella Cappella Decem-
virale , rappresentante la Madonna seden-
te in trono col Bambino , s. Ercolano
s. Lodovico e s. Lorenzo . Questa copia
da alcuno si vuole di Giacomo Borboni
da Genova , ma più probabihnente da al-
tri , del nostro Biagio di Angelo , come
scrive il Lancellotti ( Scoi', s^ Mar* ) . A
destra del med. è un quadro colT accam-
pamento de' Goti sotto le mura di Peru-
gia e la decollazione di s. Ercolano , e il
suo corpo gittato dalle stesse mura. A si-
nistra è simile quadro in cui si esprime
la invenzione del Corpo del Santo dopo 4o
giorni ritrovato col capo riunito al tron-
co . Sono lavoro a tempera di Mattiuccio
Salvucci . S. Pietro in carcere, e la Libe-
razione di esso dalle sue catene, sono i
soggetti dei due ultimi quadri laterali del
coro , di sconosciuto moderno pennello •
Il Salvucci dipìnse pure i due quadìilun-
ghl nella grossezza dell' arco della tribu-
na rappresentanti, quello a destra, s. Erco-
lano che anima ì cittadini di Perugia alla
costanza nella Fede e al coraggio nel re-
siuere alle falangi de* goti ariani che as-
sediavano la Città,' quello a sinistrarla tras-
470 Cìi. di s. Ercolano
lazioue dì una parte delle ossa di s. Er-«
colauo a qu. eh. eseguita con magnifica
pompa il di 17 maggio 1609. (8) '— For-
ma la mensa dell altare principale un*ar-
ca di marmo bianco greco tuttd dì un pez-
zo trovata pochi giorni innanzi alla qui
ricordata traslazìojie in una eh. dedicata
a s. Orfito distante dalla città circa otto
miglia nel distretto del castello di Pietra-
melina , in occasione che Antonio Giovan-
ni da Cantiano allora parroco facea in det-
ta eh. cavar della terra, onde formarvi uà
nuovo sepolcro pei rettori della medesi-
ma . E' quest' arca lunga palmi 9 larga
palmi 4i G palmi 2 e un terzo profonda .
Ha nella sua faccia anteriore scolpito in
ciascun lato un leone . Il leone a diritta
dell' arca tiene sotto di se un cavallo ia
aito di sbranarlo ed ha a se vicino un
pastore con una verga atteggiata a per-
cossa . Il leone sinistro è in posizione di
sbranare un* animale che dal Giovio fu
preso per un'altro cavallo, ma che vera-
mente è molto diverso , e nel quale il
Bonciario con plìi verosimiglianza ravvi-
sò una damma . Indietro è anche da que-
sta parte la mezza figura di un uomo non
armato , in sembiante ne tutto lieto ne
tutto dolente che sembra che accarezzi il
leone. La parte mel'a tra questi due com-
partimenti è intagliata a picciole liste ser-
peggianti simmetricamente da alto in bas-
so . Le facce laterali e la opposta sono
rozze >• Fu quest'arca U^ovata b'vU chiusa^
Cli. di s, Ercolanó 47^
e piombata da uu coperchio di marmo
della stessa qualità fatto intiero e di va-'
rie figure intagliate, ma che si trovò poi
rotto in piÙL pezzi dalla rusticana avidità
persuasa di rinvenire un tesoro . Questi
frantumi andarono dispersi non senza già-
ve danno anche forse per la migliore in-
telligenza del monumento ; onde il Gomi-
toli per collocar T arca in questo luogo
e riporvi le ossa di s. Ercolano , cioè la
calvarìay le ossa di una gamia, un o^-»
so del fianco y f quello chiamato liumeri
radius :, vi fece un coperchio di marmo
nostrale di un sol pezzo . Fu creduta pei
descritti emblemi alludere ad un buon
.vescovo, ed essersi fatta scoprire da par-
ticolare celeste Provvidenza, come all' uso
convenientissima per cui fu destinata. Neil'
aprirla la prima volta vi furono trovati
cinque leschj parte grandi e parte picco-
li che si riputarono di cristiani per una
picciola croce di legno che si rinvenne
fra essi . Il Bonciario nel suo poema in-
titolato „ Trjumphus Augustus „ conget-
turò che quest' arca fosse stata lavorata
per comando di Totila, a fine di darvi se-
po!tu»a a que* suoi capitani che morirono
in tempo deir assedio perugino . Il chia-
ris. Mariotti pei'ò , aderendo anche alla
opinione del Gomitoli , scorse in que' pa-
rerghì altrettanti simboli relativi alia pro-
fessione della Fede di G. G. : nel leone
cioè ( che anche presso i Greci fu sculto
2ae' sepolcri per indicare la Forie-rr^ coxtìc
47^ ^^* d^ ^' Ercolano
pur noia il eh. sig. Vermiglioli alla pag.
i47 del voi. I. delle sue Iscrizioni peru-
gine ) nel leone la fortezza e la vigilan-
za colla quale i pii cristiani, di cui qui-*
vi cliiudeansi i corpi , aveano' superati i
lor nemici interni ed esterni figurati nel
cavallo effrenato ed abbattuto ; nel pasto-*
re armato di verga , il Redentore pronto
e valevole a soccorrere i generosi cristia—
ni ; neir altra figura umana , il compia-
cimento deir amoroso Signore in vedere
la timidità e la celerità de*^uoi fedeli sim-
boleggiata nel cervo o nella damma mol-
to simile al cervo, per sottrarsi alle mani
de' loro persecutori superati e vinti dalla
magnanima loro fortezza, e nel vedere per
ciò soddisfatto il desiderio e la sete di
pervenire alla patria de' beati , il qnal de-
siderio si solca pur da cristiani sulla scor-
ta del reale Salmista (^psal. j^\ v^, i ) espri-
mere per similitudine colla immagine del
cervo della damma . ( /^- il Ragguaglio
della eh. di s. Ercolano del lodato J^u^
tore sotto il nome anagranimatico di Nat--
binae Tritiamo . Firenze 1776 ) '(9) —
Sotto i due aichi laterali all' alt. mag. so-
no due orchestre di legno intagliate e do-
rate, e sotto esse , a destra, un pulpito , e
a sinistra, il passaggio per altra Cappella
alla Sagrestia . Questa cappella edificata
col coro e colla sagrestia dalla pietà del
\esc. Gomitoli nel 1606, e tutta dipinta a
chiaroscuro di festoni arabeschi ed em-
bl€tD,i relativi a 5. Gaetano a cui è dedi-
C/^. di s. E j Colano 4?^
cala e clie è espresso nel quadro sul! al-
tare ove il Sauto è abbracciato da G. C.
quadro che si stima del cav. Gagliardi .
Dirimpetto ali* altare è altra porta d' ia-
gresso adorna esternamente di colonne
co/itropilastri cornici cornicione e fronte-
spizio curvo di traveitino e di ordine do-
rico. Nella parete sinislia a detto allaie
e dicontro alT arco che conduce in chie-
sa, è la porta della
Sagrestia . In essa è notabile un
quadretto con s. Girolamo inginocchiato,
opera pregevole di Pietro perugino . A
destra della porta è appeso un ritratto
del vesc. Gomitoli colla Iscrizione ,, Di^i
Hercitlani Templiim Liheralitate Neapo--
leonis C omitoli Pemisini jtnti^titis Hai--
redcin Ex jdsse C lerìcorwn Regulariun\
aS. Panili Disfiessu Societas S. Martini
jissecuta Viri Beneficenti ssìmi Menio^
riae ,, Sopru V altare di qu. sagrestia è
\in s. Sebastiano dipinto nel iS^S in tem-
po di contagio ; ove in una cartella pa-
rimenti dipinta sul quadro si legge ,, Kel
pestifero tempo lachritnc^o . ,, Fu pento
questo Santo glorioso ,, i523 — Neil u-
«ciie ila questa chiesa vedesi in prospet-
to la magnifica
VIA PAPALE o di P. S P. E' qu^-
ata cinta per ogni parte da buone fab-
b lirhe, e fu ultimamente selciata co' suoi
maiciapiedi nel i8o3 poi dal Mag. al Sett.
del i8>f . E' la principale e la più fre-
FqL il h
474 ^^^^ Papale
quentata , oltre le due centrali . Nel prin-
cipio di qu. coìitrada è a destra V antico
Palazzo Pantani venuto per lascila in
proprietà della C ompagnia di s. Marti-*
no . Qui sono i maga/.zeni della medesi-
ma , e r abitazione del loro custode . E'
qui r OSPIZIO detto DEL RISTORO ,
ove hanno asilo per 3 giorni i poveri con-
valescienti . (^ {^. V Annot. i . Art. Offìc.
di s. Marty ) Vi esiste tuttora una stan-
za detta la Scuola del Pontano che ha
il suo particolare ingresso in faccia tACal'-^
zo di s. Ercolano . Essa è cosi chiama-
ta perchè vi tenne scuola il cel. giurecon-
sulto Guglielmo Fontani, ed è tutta orna-
ta e dipinta con ritratti e simboli allusi-
vi agli studj legali . — Sotto a questo è
il PALAZZO ROSSI SCOTTI recente-
mente ingrandito dal 1800 al i8o4 ^^"^
guendosi i buoni ornati delle finestre del-
le portti e degli angoli delle facciate dell*
antica porzione . Nota V Orsini in questo
palazzo tra i quadri che ne fregian le ca-
mere , il ritratto di Gio. Antonio Scara-
muccia dipinto da se stesso , e due qua-
dri con frutti che in qu. genere-strrio ra-
ra cosa . Vi nota pure un gabinetto con
parecchi disegni , in carta tinta , colle
storie del Testamento Vecchio , che han-
no bei. gruppi e sono lodevoli fatiche di
Cristoforo Gasperi . — A sinistra del
principio di qu. Via sono le cospicue ahi-
lazioui delle civiche famig. Vitiani ^P alla^
Barattini% Antonini^ Torelli ^ SartQCi,ini .
I
P-alazzo della Penna- ^yo
.Divergendo a destra perda stra(J^ die gui-
da alla porta di s. Carlo e fi]]^ Aia Lo-
mellina, vedcsl V antico V ATrk7/L0 J^ibj
poi dei sigg. ARCIPRETI DELLA PEN^
jVA . Si ammira in 'questo assai vasto e
.magniiico palazzo /ima preziosa, collezione
di pitture pregevolis>i)ue é' la piii copio-
sa di quante altre ne esf^tono in Perugia,
formata dal geiìio -- sublime dei jsigg. del^
la Penna , e Crispolti, ed accresciuta dU
^vivente egre^.io cav. sig. barone Fabrizio ..
Noi qui riferiremo le più degne di osser-
vazione , accennandone gli, autori per or-
dine alfabetico, in conformità deir elen-
co che gentilmente ce ne partecipò il eul-
tissimo possessore . — u4lfani Oi azio di
Doìncnico di Paris , la V. Annunziata :
jdnierighi Michelangelo detto da C ara--
'vaggio , tre teste di putti : Allori Ales-
sandro detto il Bronzino, ritratto di nu
vecchio : Bandiera Benedétto: la V, col
-B, e s.Gio. Bai.: Barharelli i^iorgio det-
to il Giorgio ne: ritratto di uomo vestito
alla spagnuola, e un quadro con al'tri due
ritratti : Barbieri Gio. Francesco, aitilo il
Gazeremo , un'Ercole, due Maddalene in
i mezza figura , e una Flora, in figura qup-
5Ì naturale : Barocci Federigo^ , testa di
un* Angelo e ritratto di una donna': Be--
ne/tale Marcantonio , ritratto di Giaco-
ma Sermattei Cecconi : Berettini Pietro
da C ortona , una Madonna : Botile Gio-
vanni ,'dno paesi con figure ed animali :
4y6 Palazzo della Penne'
Brandi Giacinto , s. Francesco d* Asisi,
ed Ercole al bivio: Bonfigli Benedetto ^
la V. col B. : Caracci agostino , Vene^
re percossa da uà satiro , e G. C mor-^
to in grembo alla Madre : Caracci An^
nibale , la V. Assunta in mezza figura »
la stessa col B. s. Gio. Bat. e s. Luca
scrivente : Cardi Lod^yvico detto il Cz-
goli , quadro con tre teste di vecchj : Car-*
loai Gio, Andrea ♦ un Mosè , e due qua-
dri con teste di veccbj : Cevrini Già- Do--
menico , s. M. Maddalena in mezza figu-
ra : Duro Alberto s un jEccjs Homo : Fran^
ciabigio Marcantonio , la V. che dà il B.
a baciare a s. GIo Batt. : Ghezzi Giiisep^
pe , quattro grandi quadri , due coi fat-
ti di Noè , il terzo con s. Gio. Batt. nel
deserto» e V ultimo con G. C. tentato dal
demonio : Holbein Giot^anni , ritratto di
un vecchio : Laer ( de ) Pietro detto il
Bainhoccio , due paesi con figure ; Lia^
gno (di ) Filippo , un paese con delle fi-
gare , altro con armenti : Licinio Giù*
Aat. detto il Pordenone , un* Androme-
da , e un s. Girolamo: Mancini cav. Fran^
Cesco , ovato coll^ V. il B. e s. Giusep-
pe : Mannozzi Giovanni detto Giovanni
da s. Giovanni , donna lattante : 31arat<-
ta Carlo , DÌHi:a nel bagno con Atteo-
ne che fu^^ge : Maturini . , , , , il Pi^-
sepe : Mazzuoli Francesco detto il Par--
mi^ianino , Venere in figui^a al naturala :
Mota Pierfrancesco , un s. Sebastiano :
M^roni Gio» Batt. , donna che suona il
Palazzo delln Penna 4/^
cembalo , e ritratto quasi al naturale : Mu^
lieribus (de ) Pietro detto il cav. Tt;m^
pesta , due quadri con mare in procella :
JVasini Giuseppe^ il ratto di Europa: iVwz*
zi Mario , varj quadri con fiorì : Paggi
Giambat, ^ s. Fran«;esco sostenuto dagli
Angeli : Penna ( della ) cav. Ascanio •
un ritratto di vecchio , uii ritratto di gio-
vane , s. Carlo Borromeo : Ponte ( da )
Giacomo detto il Bassano i^ecchio , An-«
gelo che annunzia ai pastori la nascita di
G. G. n ritrattò di dama veneta : Porta
(della) detto fra Bartolommeo da s^ Mar'*
co , G. G. morto in seno alla Madre e
due Apostoli : Passino Gaspare , tre pae«»
sì : Razzi Gio. Antonio , una Leda e il
Cigno , un Ecce Homo : Romanelli Ciò*
Francesco , un' Ecce Homo : Rosa Mon^
sieur di Tivoli , due paesi con animali:
Rosa Sahatore , quattro paesi eoa figu--
re della piii bella maniera » altro paese
più piccolo , tre ovati iu lavagna ove so-
no espressi de* sortilegj , un disegno ove
rappresenta se medesimo in atto di scri-
vere al cav. Ascanio della Penna suo ami-
co , come vi si legge in minutissimo ca-
rattere . Dietro al disegno vi è scritta unt
lettera di qualche amico del Rosa al me-^
desimo cavaliere (*) : Rosselli Matteo •
(*) La lettera scrìtta dalla Villa del MaS^^
Sei poche miglia lungi da Volterra è diretta
al cav. Ascanio che forse trovavasi a Firen-
ze o più probabilmente a Pisa ove esercitava
la carica onorevole di provveditore dell' Ar-
47 S Pnlazzar ctelia i^ennà
nn santo 'clie si batte il petto : Rossi Fran^
tosco detto C e Cellino Salvi ali y tre mez-
zi busti ,di due Uomini e uua Donna :
Rosso Maestro , due figure su d una iiio-f
ta rappresentanti la Fortuna : Sanzio Jìa*
faello i Titratto di una donna creduta A*
talanta Bagìioni : STgnoreili Luca , la V^
con vaij Santi : Scarsella Sigismondo d. .
Scarsellino dà Ferrara , lo sposalizio di
s. Caterina e T aderaz. de' Magi : Schi-»
dona Bartolommeo , la V. con varj ss.
e una donna lattante: Subtetmans Giu'»
sto , la V. col B. e il ritratto di una Gran-
duchessa di Toscana : Tassi Agostino d.
lo Smargiasso : quadro con 2 ovati rap-
present. inceiidj : Tem'ers Dauid ,* oste-
ria con diverse figure : V annucchi Au'*
chea d. Andrea del Sarto., te^ta di un
Vecchio : Vannucci Pietro d: il Perugi-^
no , tavola colla M. e il B. sedente in
trono coronata da 5 Angeli , fra s. Gi-
rolamo e s. Francesco : freccili Tiziano^
un: ritratto , un s. Girol. , un s. Pietro mw
T^emet\ sei quadri con paesi marine , e
piccole figure ': Viviani Ottavio , due?
prospettive di sale interne di bagni: JVan-*
der^Helst Bartolommeo , quadro con
frutti in un cesto sopra tavolini coperti'
^i velluto : JVandersveld Ermanno , pae-
se con Diana e ninfe cacciatrici : JVau-^
\yermont Filippo , paese con varie figu-»^
secale: fu pubblicato dall' Orsini alla pag. i^'
delle sue Memorie de Pittori Perugini del sec*
Xrm ( Perifg. pel Badaci 1806 ) .
Ch. ili s. Croce 4y f)
re e cavalli : IVanplaten det. monsieur
Montagne , prospettiva di un sotterra'*
nco . PFìcar cau. Già- Bat, , ritratto del
vivente sig. Fabrizio della Penna , dipin-^
to nel 1821 : Zanipieri Domenico d. il
Domenicliino , s. Francesco in mezza fi-
gura , e 3 putti in barca , — Oltre que-
sti vi si veggono altri quadri di ScuolcL
J^eneziana , Bolognese , Fiorentina , ^
Fiamminga : una M. col B. copia antica
di quella dipinta da Rafaello che abbia-
ciQ osservato nel palaz. C onestabili^ che
appena distinguerebbesi dall' originale ^
se non fos^e dipinta in rame, ciò che noni
usavasi ai tempi delT Urbinate . — • Evvi^
una collezione di disegni dei più accrc-J
ditati Autori . — • Oltre allQ camere nel
i8i2 ridotte a squisita moderna elegan-^
za, si ammira eziandio iu qu. palazzo u-
na Biblioteca arricchita delle migliori a
più rare ediz. specialm. oltramontane , é
di Autori greci e latini , acquistate \tk
gran copia dal sunom. cav. Ascanio mor-
to iu Pisa di an. 57. nel i664 ^ ed ac-
cresciuta da suoi nepoti , e massimameu—
trC dall' odierno cultis. sig. bar. Fabrizio.
— Tornando nella Via di P. S. P. , &"
incontra a diritta la
CH. DI S. CROCE Parrocche Com^
menda de' C avalieri Gerosoliimtani .
Fu eretta probabilm. nel sec. XIII. . Li.
Eorta che e verso il fine della ilestra pa-
rete ha un semplice ornato di travertino •
La eh. è quadrilunga e a volta con cor-
48 eh. di s. Croce
fjicione dorico che gira intorno alle mn«
ra colorite a riquadrature e pilastri iiell'
apr. del 1818 . Dicontro alla porta è uà
basso arco fregiato d intagli baldacchino
e angeli di legno colorito e dorato . Sot-«
to quest' arco la parete è tutta dipinta a
fresco superiormente ad un alt. In ques,
pittura, che si può credere fatta in tem-
po di peste e forse nel i348 , mentre e-
ra priore della eh. un certo Gio. di Ber-*
nardo , come ci fa sapere il Riccardi ( t.
i.p36o); è rappresentata Maria che si
yenera sotto il titolo della Misericordia ,
iiituata nel mezzo con manto fermato nel
petto e aperto inferiormente » sotto il qua-
le in fondo sono varie figure in sembiau*»
te supplichevole . Sopra di essa è un P.
Eterno in atto di vibrar fulmini . A de-*
Stra è s. Sebastiano , a manca , un An-«
gelo che ripone nel fodeio una spada .
Osservata diligentem. qu. pittura dal eh.
Mariotti dal p. Calassi e dall' ab. Galin-
dri nel 1787 » a gran pena poteron leg-
gervi le seg. iscriz. a caratteri gotici , 0-
ra ^nche meno intelligibili perchè più
logoranti dal tempo ( Mar Let Pit p54)
Nel, lembo della veste della Madonna
Con umele cJiore et ardente fervore
Megina Celi dei pechalore salute
li^oi pregi am te che prege che ci ai ut e
El tuo figliuolo e le^iace el furore
S. Sebast.' che prega la V. , dice in unaJ
cartella ira la medes. e il santo
Per quiste piache che or ci rude alquante
Cìi. di s. Croce 4?i
Per lo tuo amore e per lo Jlgliiiol tuo
Te priego madre che lo priege tanto
Che essaudischa qidsto popol suo
La V. risponde al S.ia una cartella pros»»
sjnia air Angelo
Marttr beao con humilie core
Se essaudito e pero agnolo cruo
JìemettQ l'arme et la cruenla spada
S.opra la spada dell* Angelo vedesi scitlo
Fiat . ->— Alla destra di qu. alt. è il sarco-
fago di Hafaello Pazzi in pietra serena
architettato con buon disegno, ove si leg-
ge ,, Z>. O. M, Fr. Raphaeli De Paz^
zis Florent. Eqidt. Hierosol. Commen*^
datori Firo Ob Rerum Gestar* Gloria
Immortalitate Dìgnissimo Alphonsus Pan'*
dulphinus Perusiae Ac In Tota Umbria.
Apostolicus Q^uestor Patrueli De Se Uptm
Merito Monumentum Ponenduw, Cura^
wit Vixit ( sic per ohiit ) An- Sai. M-^
DCFllF Mens. Sept. J^tat. Suae LF.
Supra Mens IV Dies FIIF ,♦ A capo
alla eh. è T Ara maggiore . Il quadro d*
incerto pennello , ma che sembra del Boc-
canera , ha la immagine di s. Elena che
presenta la Croce all' adorazione di vari
circostanti . E' ornato di un padiglione
dipinto 1' anno sud. 1818 • Nella parete
prima di gitiguere alla porta è un arco
sotto di cui è r alt. con una immagine
in tela di s. Antonio da Padova . — An-
I nessa alla ((li. ^ V antica abitazione de'
Panonici regolari del s. Sepolcro che qui
b3
4^2 ^ Fonte kossà
soggiornarono (i), con un cortile ridotto
ad orto , ed un loggiato corrispondente
agli appartamenti , (^'') ove in pili luoghi
5i scorgono ancóra gli stemmi di detti
canonici con mitra e pastoi'ale . E a
questa fabbrica contigua là Porta detta
dei Funari dalle funi che dentro e fuori
di essa si lavoravano . Tra qu. porla e i
fondi del prossimo palazzo Penna si scor-
gono alcune poche vestigia di un anti— •
chissimo Anfiteatro . — Dirimpetto a qu.
eh. è il PALAZZO PEROTTI ora dei
5igg. VÈNANZJ di Castiglione Floreii'-
tino . Ha buona prospettiva di povta e fì-
:2iestre adorna di ti-avertini intagliati . Po-
co sotto a qu. palazzo era \ antica CU.
soppressa DI S. CLAUDIO. Fu eretta nel
'1476 dal Collegio di Pietra e Legname .
(i) Ridotta nel 1798 ad uso profano non
serba di se che un ornato di pietra in-
tagliata alla sua porta . — Alle mura me-
ridionali della casa annessa alla detta ch#
di s. Claudio è unita la
FONTE ROSSA. E^ così detta per-
chè formata da un* arco e nicchia di mat-*
^otii scorniciati di color rossiccio . Il pa-
rapetto della sua vasca è di tJ avertino pa^
xJmenti scorniciato . Fu costruita forse
contemporaneamente alla fonte della Via
Lomellina \ anno 1682 . Fino a questo
luogo aveano corso le acque di Monte
(•) Una porzione di questo locale verrà
"distrutto air aprirsi della nuova Porta della
Citta che orora indicheremo ^
I
Fonte Rossa 48^
Paccialio {^'P^g' ^^9) '^ cjuali riversa-
te nella soggetta chiavica andavano a per-
dersi nel prossimo avvalla|nento dei Bet-
tinelli . — . La via che qui si apre mae-
stosa dair aprile del 1822 e che continua
la nuova strada del Campo di Battaglia,
fu cosi ridotta colla demolizione di uà
basso ed informe arco e di una casa dei
Ceccotti , e col rialzamento del terreno
fin circa a pai. 9 per livellarla con quella
di P. S. P. e coir altra che si ha dise-
gno di eseguire aprendo una nuova ipor-
ta della Città sotto la eh. di s, Croce ♦
per coatinuarla in piano sino alla PiaZ"
za del Mercato , agguagliando in parte
r avvallamento che ora vi si frappone »
-— Nella Via di Porta s^ Pietro sì veg-
gono i PALAZZI SALVATOrxI , BOR-
GIA , MENICONI , BALDESCHI , RO-
SA . Nel Palazzo Meniconi^ oltre gli an?-
tichi Monumenti riferiti dal sig. Vermi—
glioli in pili luoghi del Voi. L delle sue
Iscrizioni Perugine : si osservano alcuni
hei quadri che tra alcuni altri notò par-^
ticolarmente il sig. Orsini : cioè una pic-
cola tavola esprimente una vaga Gallerìa
in cui si veggono appesi quadri eccellen-
ti , e radunate molte belle cose di scul-
tura con diversi personaggi ( il primario
de' quali egli stima che possa indicare 1'
imp. Carlo V.) che ne ammirano la ra-
rità ; a destra vi si apre una lontananza
ove nella sua parte ombrata, rischiarata
alquanto da lume di torcia , si rappiesen-
^84 Orat. di s. Pietro r^i*
ta la Ignoranza che con uua fida compa-
gna fa crudele sceinpio delle più belle
opere del Disegno : pittura a&sai inge-
gnosa e finita , creduta di Tiziano : uà
quadro a mezza figura con s. Chiara in
atto di medicare le stimmate di s. France-
sco ; egli lo giudica di ( Jierardo delle
Notti : una piccola bambocciata eli' egli
stesso stima di Teniers : un quadretto in
rame colle figure di Adamo e di Eva squi-
sitamente dipinte : alcune teste di cui noa
indica gli autori : un disegno di Jacopo
Callot , — Si entra quindi nella
PIAZZA DI S. DOMENICO . Que-
sta nella sua forma irregolare ha nel suo
circondario Ire sacri edificj : Il primo che
si presenta nelT angolo sinistro dirimpet-
to al tempio di s. Domenico è V
ORATORIO dellaConfiaternita DI
S. PIETRO MART. Si entra in essa per
mezzo di un cortile . E' di figura alquan-
to quadrilunga ed ha un soffitto di legno
intagliato a riquadrature e rosoni colori-,
ti di azzurro e di bianco . Le pareti so-
no anch' ^'s>%^. riquadrate a colori di cbia—
Toscuro e vi restano appesi 8 ovati in te—
-la ( sono 3 simili trasportati in Sagrestia )
^ove da Benedetto Cavallucci cìj ca la me-
tà del secolo XVIII. furono rappresenta**
ti 8 Profeti in mezza figura con senten-
ze e motti che indicano il loro nome e i
lor vaticinj relativi al Sacramento della
Eucaristia « particolarmente onorato da
Orat. di s. Pietro m. 4^5
qu. Coiifrat, riunita a quella del SS. Sa*
crameiito della eh. de' pp. Domenicani •
(i) Nella pareie sinistia vederi appesa
una tavola che esisteva sopra V altare
prima che vi fosse collocata quella di cui
parleremo . Rappresenta in gloria il Sal-
vatore risorto , e a basso la istituzione
della Eucaristia simboleggiata in Melchi-
fredecco che offerisce a Dio Pane e Vi-
no . Vi si scorgono al lato opposto A-*
ronne e in mez/.o sedenti le figure della
Fede Speranza Carità . Nel piano del qua-
dio, prossimi agli Angeli che adorano la
misteriosa [mmagiue della Eucaristia, so-
no s. Domenico e s. Pietro mart. E' ope-
ra di Orazio Alfani. L' Alt. è vaoramente
o
intagliato e messo a oro , con 2 colori-
ne corintie e un timpano ov* è sculto il
P. E. fra 2 Angeli recanti palme e co-
rone , ed ha 1' ecC'^lleiìtiss. quadro di Pie-
tro Perug che esisteva nel primario alt.
delia Confrat. della C on sol azione in P,
*S.^., che fu qui trasferito nel 1801, dopo di
essere stnto da nno dei confratelli gelo-
samente custodito fin dal 1798 , in cui
essendosi abolite le corporazioni reli^^iose
laicali, fu rOiat, della Consolazione ri-
dotto ad uso profano . Qu- pittura rap-
presenta la M. sedente col B. in braccio
fra 2 Anofeli in atto di adorai ©li . e sot-
to in dietro inginocchÌFiti alcuni confra-
telli con la cappa bianca . NelT uscii e di
qu. Orat. si entra per magnifica po^ta a
sinistra nel
^86
CHIOSTRO Maggiora cìei Con^
pento DI S. DOMEiNIGO , e ANTICA
CHIESA DI S. STEFANO detta di s.
Domenico Vecchio . E* questo uno de* più
vasti e maestosi della Città . Due ordini
di logge da due piani costituiti e da /\o*
grandi colonne di travertino ed altrettan-
ti archi, linferiore, e da 80 colonne del-
la stessa pietra ed archi minori , il supe-
riore, loimano in mezzo un area perfet-
tamente quadrata di circonferenza passi
!25o . Questo chiostro fu incominciato dal
p. Leonardo Mansueti generale dell' Or-
dine nel 1455 che fece fabbricare le 2*
ale verso occidente e mezzodì , e termi-
nato dai Padri nel 1089 colla costruzio-
ne degli altri 2 lati . Esso e abbellito da
nobilissime pitture nelle lunette , ove so-
no rappresentate le gesta di s. Domeni-
co, e nei peducci del volto, ove in tondi
5ono varj ritratti di Santi dell' oid. e dì
religiosi di qu. convento celeberrimi in
santità e in dottrina . Furono qu. pittu-
re eseguite T anno 1679 e seguenti da
Giifmb^ttista Lombardelli da Montenuovo
nella Marca, a spese delle famiglie peru-
gine , devote de' padri , o sepoltuarie
nella loro eh. , delle qunli perciò si veg-
gono gli stemmi a piò di d. pitture . E
deplorabile che ora si veggano appena gli
avanzi di uno scheletro e di un campo di
ossame dipinti assai maestrevolmente da
Gij'olamo figlio del celeb. Giulio Danti
sopra r arco della porta del Cimitero che
Chiostro mag* di s. Domenico 4^7
esisteva in un angolo del lato orientale
del mecles. chiostro ( Lancell. Scor. 17..
giugno ) . Al lato opposto al qui nomi-
nato sono varie camere che servivano di
scuola agli studenti in qu. convento, (i)
Presso air angolo destro del Iato meri-
dionale sorge r antica eh. di s. Stefano
poi di s. Domenico vecchio fabbricata po-
co lungi dalla più antica parrocchiale eh.
denominata Pieve di s. Stefano del Castel-
lare, fra Tanno i23i e 1260, colle limo-
line dei dovoti . (2) Ha qu. eh. una bel-
la facciata terminante a cono e incrosta-
ta di marmi bianchi e rossi riquadrati ,
con 1 grandi porte circolari adorne di
pilastrini e cordoni degli stessi marmi al-
la maniera gotica . Rimase però qn. pro-
spetto intersecato sopra le poite dalT ag-
giuntovi loggiato . E* la eh, a \olta e a
3 navi divisa da io piloni . Avea il suo
Coro demolito per fabbricarvi la nuova
parte di donoriitorio che principia dalle
camere avanti il noviziato .Prossimo al
coro era il deposito del b. Benedetto XI
di cai altrove favelleremo . A lato all'alt,
mag. era la cap. di s. Pietro m. , e di-
rimpetto alla sagrestia, altra cappel. de-
-dicata a s. Girolamo . Tostochò si fab-
bricò la nuova eh. di s. Domenico , fu
pressoché abbandonata , e non OiTiziavasi
che dai pr. vesperi a tutto il di della festa
biella Invenz. di s. Stefano 3. di agosto,
in cui Benedetto XI. accordò a chi visi-
tasse qu. eh. la niedes. Indidgeuza annes--
488 Orat, della Confraternita
sa alla Porziuacola in s. M. degli Ange-»
li di Asisi . vi rimase perciò da quel! e—
poca il solo alt. mag. isolato » ove fu po-
sta da priacipio una tavola di fr. Filippo
Lippi , porzione di cui è ora appesa al-
la cap. di s. Orsola nella nuova eh. , e.
al quale altare fu poi adattato un qua-
dro con s. Domen'co fra un bello orna-
to a chiaroscuro del Fabrizj . La Sagre-
stia %i^{:s\ di Oratorio alla C ompagnia
della Croce , di cui parliamo descriven-
do la eh. di s. angelo della Pace in P,
S. (4) Ma dal feb. del 1797 in cui qu.
chiesa e qu. chiostro divenner caserma
delle truppe Francesi ( discese allora per
la prima volta alla conquista degli stati
pontifici dopo la cel. rivoluzione nel 1789)
e servirono per 1* uso istesso nelle itera-
te invasioni posteriori galliche ed aleman-
ne , fino air ultimo passaggio delle trup-
pe austriache dirette a Napoli nel feb,
del 1821 : la chiesa non ha piii sembian-
za che di stabulario (5) , l'oratorio cad-
de in frantumi , e restò il claustro no-
tabilmente danneggiato . Avea questo la
mezzo un bel pozzo con 4 colonne archi-
trave e parapetto di travertino architet-
tato da Pietro Carattoli , ma fu anch>s-
so demolito nel 1817 . — Quasi dicon-
fro alla porta d' ingresso del claustro è
la poi'ta che introduce all' ..^
ORAT. DELLA COiNFRAT. DI S. DO*
MENICO . U*i piocio^^ 'dito o cortile che
•allo stess' Oiat. e alle anne se case da il pas«
DI f. Domenico 4^9
sasrsio, s'incontia prima di entrare in qu.
cb. di forma quadrilunga , eretta verso la
metà del secolo -iF/ (i) , invece di altro o-
ratorio che esi.ste aacora qui presso . li suo
Yolto è diviso iti tie comparti e basato so-
vra di 8 pilo i . Le pareli sono dipinte nel-
le loro lunette , e fra ornati ad arabeschi
cbiaroscu! ati vi si rappresentano sedenti •
in qaella dell'ultima parete, s. Agostino e
s. Francesco colla iscrizione fra essi ,,
Tota Hujus Oratoni PicturaAere Pii Le'*
gali D Ldurentii De Barisanis Farla Fu^*
it jì. D MDLXXXF „ eiu quelle del*
le pareti laterali , superiormente a ?. o —
dini dì seggi di noce con semplicità ed
elegaa7.a iatagliati , i Santi Apostoli. Nel-
la parete principale si veggono !e figure
di Mosè, dì Davidde, di Salomone, e di
A^geo , e superiormente alle medesime
quella della Vergine e delT Angelo Aa—
nunziatore . Tutte qu. pitture sono pre-
gevoli ma se ne ignora \ autore . —
Nel ij8o fu qu. Oratorio diviso in due
parti mediante un muro che si eresse Vn.
i secondi piloni. Nella parte anteiioredi
esso muro è formato uu altare di stucco
nei suoi principali ornamenti finche do-
rato . Evvi dipinto a fresco da Pietro Pe-
rugino un Crocifisso colla prospettiva xrx
fondo di un paesaggio . Fu tiasportata
qu. pittura dal camerone che ancora e-
siste a destra dell'adito dì qu. Oratorio»
clie era T antica chiesa . Ai lati dell' alt,
sopra le pone che conducono all' altra
49 Orai, della Confraternita
parte della eli. souo situate in nicchie 1^
statue in legno di s. Tommaso d^ Aqui-^
no e di s. Sebastiano . — Posteriormen-
te a detto muro ed alt. è allogata \ an-,
tica tavola dipinta a tempera che era il
quadro dell' unico altare di qu. Orai, sirf
tuato ove tuttora si vede nella principa-
le parete con mensa di legno ornato di
pittura e Crocifisso intagliato in legno .
Questo bel quadro ha la V. sedente col
Bam. e da una banda s. Domenico 3- Am-
brogio e s. Girolamo , uelT altra banda
s. Francesco s. Agostino s. Gregorio ;
nel mezzo a basso alcuni confratelli in-
ginocchiati . Fan campo intorno alla V.
un coro di Angeli e un intreccio di ver«^
dure e festoni . Fu dipinto nel i447 ^
in lettere gotiche vi è scritto il nome delF-
Aitefice ,, Opus Johannis Bochettis de
Chamereno F. ,, — • NelF antica Sacre-*
stia , edificata sulle mura della Città T
anno loSg , per cui se ne chiese ed ot-
tenne il permesso dal Magistrato {Annal.
foL i8i ) e recentemente dipinta ad or-
nati per uso delle particolari adunanze
dei Superiori della Confraternita ; sono
appesi 5 quadretti che servivano di pre-^
della al quadro sovradescritto . In uno
è rappresentato Gesù tradito da Giuda e?
imprigionato nel Getsemani ; nell* altra:
Gesù condotto al Calvario : nel III Gesù
Crocifisso tra i due ladroni con Longino
che gli ferisce il Costato , la Verg. soc-
corra dalle pietose donne , e s. Giovanni
Di s. Domenico 491
heìVaitO àe\ più doloroso rammarico Nel
IV e ;iel V che erano le parti estreme del-
la predella, è s. Pietro ni. e s. Tommaso
di Aquino Qii quadretti eseguiti colla mas-*
sima diligenza sono di un pregio singola-»
rissimo anche per le bene intese pro>:pet-
tive che vi si veggono in fondo . Sopra
il caminetto evvi un tondo ornato di stuc-
chi inarmoieggiati . In esso dipinti sono
magistralmente la Madonna in mezza fi-
gura col B. e s. Gio. Bat. da incerto pen-
nello . D'contro alla finestre è un bis-
lungo con s. Sebastiano in intera figura
stimata della scuola di Pietro , — Dalla
finestra di qu. camera si scorge un am-
mirabile pittoresca prospettiva della par-
te orientale della Città , della vasta con-*
tigna ridente pianura , e del soggetto a—
menissimo avvallamento che presentano
arilo sguaido il più giocondo spettacolo .
-— Tornando pel 'chiostro alla Piazza ve*,
desi in mezzo un gran pozzo di accrna pe-
renne co* suoi parapetti di travertino scor-
niciato , aperto dalla Citta a pubblico
vantaggio nel ìj^Si ; e si scorge a sini-
stra torreggiare la magnifica
CH. DI S. DOMENICO dei PP.
Domenicani . Questo sacro edificio per
la sua ampiezza maggiore di quanti se ne
ammirano in Perugia, riconosce la sua pri-
ma erezione fin dal i3o4 in cui fu in-
cominciato sotto il priorato di NiifoTò Bru-^
nacci perug. uomo dotto e di santa vita,
lentamente poi proseguito e ridotto al suo
4g^ Cff" ^^ ^' Domenico
termiae il di ii di feb. del i658 • (i)
Fu da principio arcliitettata sul gusto go-
tico da Giovanni Pisano cel. scult, e air4
chit. che morì in Pisa nel 1820 . Era dÌ44
«tinta in 3 navate per mezzo di io co-
lonne ottangolari di mattoni con basi e
capitelli di travertino cbe sostenevano il
Tolto a cordoni pure di travertino e mo-<
dello tedesco o terzacuto , del tutto simi-
le alla Cattedrale . Si vede ancora una
parte di qu. volto in quello del coro ri-
masto dopo la ricostruzione del rimanen-
te del Tempio . Avea esso 11 cap. e mol-
ti altri altari • (2) Il di 12 aprile 161 4
proeipitò la navata di mezzo per colpa di
malpratici muratoin , che nel risarcire il
tetto , fondarono gli archi da sostenerla
nei diametri della volta , e ne disquili—
brarono le forze .11 dì 5- mar. 161 5 ro-
vinarono le colonne e le «^llre volte , a ri-
serva di quella del coro . Il dì 3o giu-
gno 1624 fii dal vesc. Gomitoli gittata la
prima pietra della nuova fabbrica ideata
sul disegno dell* anleced,ente . Era usi già
costruite 4 colonne , ma nelT addossar—
visi la volta di maggiore altezza della pre-*
sente , essendo esse troppo sottili , e mal
resistenti a tanta e così alta mole ; si
spaccarono dàlT alto al basso , perlochè
eonvenne gittare a terra tutta V opera »
con danno di più di se. /f^m, per difetta
d' inesperto architetto. Gon disegno adun-
que di Garlo Maderno si ricominciò V
fjdificio , e nel periodo di 3 anni fa con-*
Ck* di s, Domenico 49^
dotto alla sua perfezione nel modo che
ancor si vede ; onde si die principio ad
offiziare la nuova eh. il i2apr. Ili. gior-
no di Pasqua del i632 . (3) — Le sue
3 Porte principali si ergonc^ sopra un pia-
no elevato e cinto di balaustra dinanzi al
quale è da due bande spaziosa e comoda
gradinata per ascendervi , fiancheggiata
anch' essa da altra Ixalaustra , il tutto di
travertino intagliato e posto in opera nel
i64o da Girolamo Giofi da Goitona . La
porta maggiore circolare è adorna di ^,
colonne co' loro contropilastri 2. pilastri
e frontespizio piramidale diviso, di ordine
corintio . Fra le 2 parti del medes. fron-
tesp. è lo stemma inciso ( cancellato nel
I jg8 ) del generoso Benefattore che prò*
curò qu. bell'ornamento tutto di trivejti*
ni . Evvi nel fregio scolpito il suo nome*
,, Franciscus Blasiolus Fani, Postremus
/>. O. M. Portaìu Ha ne Ornavit yt, D.
MDXCFL ,, Sopra d. porta si vedea un
•finestrone rotondo formato da vetri colo-
rati rappresentanti il Genacolo di G. C^
Questi vetri dipinti 1' ann. i4i5 da Be-
nedetto da Siena , furono qui traslocali
: dalia sacrestia . Ma perchè d. invetriata
era quasi del tutto infranta , il p. Nico*
•lo Ansidei priore del Conv. la fece rifa-
re U' 1 i655 . Nuovamente rovinata , fu
ridottrT a vetri bianchi nel 1^20.
La grande area della eh. a croce lati-
na divisa da i4 pilastri e piloni di O'd jo-
li-nico che fiancheggiano 5 arcate per parte ,
494 ^^^- ^^ ^' Domenrttj
e elle formano tre navate, delle quali le I51-
teraii minori hanno pilastri e cornicioni
dorici, e la maggiore, un cornicione jonico
sopra di cui basa con ogni più sicura con-*
^ìstenza il volto anch' esso compartito a
fasce ; è lunga pai. 3 00 -, larga nelle nava-
te , i32 , nella crociata , rgi , ed alta pai»
106 . — La estrema parete soprala port^
maggiore ha una pittura a fresco a cui
fa ornamento un'assai ben inteso chiaroscu-*
ro , ed esprime la V. col B. , i ss. Caterina
-sanese Costanzo Ercolano , e uel piano iva
-popolo supplichevole colla prospettiva
della città di Perugia . Quest* opera stima-
bile diÀntonmar.Fabrizj, è monumento del
la preservazione dal coiUagio ottenuta per
mezzo della gran Madre dai perugini nel
-i6o6;percio vi si legge a pi<> ,, Hoc soluni
habemus resìdui ut oculos nostros diriga-^
mus ad Te „ e sopra in un cartello ,,.Ego
di li gente s me diligo ,, — La I, Cappella
a destra dello ingresso , simile alle altre di
qu. eh. , due sole eccettuate, ha nel suo Ir-
mitare , ove si ascende per 2 gradini , un
grande arco a qiiello corrispondente della
navata , ed e in forma quadrilunga . Vi si
erge maestoso altaredi marmi rossi bianchi
^neri e carijagione nostrali mi ui a broccatel-
lo di Siena, nei suoi contropilastri doppie
colonne coinicione e frontespizio diviso da
un tim;)a:io . Un' ornato d' intaglio in le-
^no dorato chiude un quadrilungo eoa u--
- uà antica immagine della b. Colomba da
Rieti. La parte. anteriore della mensa ha uà
Ch. dì s, Domenieo /fgS
pallotto di scagliola ove sono rappresenta-
ti , in prospettiva, un paesaggio, sopra di
esso, Ja Ggara della Beata raggiante , ed ai
lati , edifizj arcliitettonici , ^4) SJ^^ili pn-
liotti si veggono negli altri altari . — Nel
pilastro che s' incontra fuori di qu. cap. è
tiu deposito colla isciiz. ,, D O M. Sihe'*
Siro Ce/ino Fiorentino Juliani Filio Lu^
dovìcus Et Mani US Fratves . Vixit Ann.
XXXX. Obiit Die XFIII Mali A. MDL^
J[XIX ^, — La II. cappella ha un'altare de'
anedes. marmi dell' anteced. colla mensa
parimenti di marmo . Fu fatto costruire
dal p. Domenico Ponsi cx~provinc. dell'
Ord. r an. 1789 . Il quad.o con s. Ro-^
sa di Lima cui il Bambino in gicrabo al-
la Madre sedente porge un' anello spon-»
salizio , ed h.i varj Angeli all' intorno ,
fu dipinto da Giuseppe Laudati da Cor-^
ciano . Sul gradino è un tondo con s.
Agnese da Montepulciano. Nelle pareti la-
terali sono 2 altri quadri in maniera dl-
vei'sa rappresentanti il medes. soggetto del
quadro dell'aitare . — L' Alt. della III.
cap. formato con colonne di lumachella ,
fregio di alabastro pettinato , e nel resto
di marmi rossi ]>lanchi ec. nostrali ^ fat-
to costruire da fra Domenico Fabbroni
circa r epoca dell' anteced. ; ha .un0 de'
migliori quadri di Giuseppe Laudati . Vi
si scorge delineato il prodigioso avveni-
mento riferito anche dai Bollandisti {Act^
SS^ Ulaii. t.o,. p. 715 ) che essendo richie-
sto il s. pout. PiaV. da un anibasc^lQ-
49^ C^ di s. Domenico
Te di:l Re di Polonia di alcune Pieliquie
di ss. Martiri , quegli trovandosi un gior*
no nella Pia/./.a del Vaticano , raccolto uà
pugno di quella polvere , la chiuse in uà
pannolino e la consegnò all' ambasciato-
re . Gredettesi illuso il Legato , e sol-
tanto un sentimento di rispetto il trat-
tenne dal non gittare quella polvere al
vento ; nia restituitosi alla propria casa
aprì il pannolino e rinvenne quella pol-
vere inzuppata di vivo sangue . Commos<»
so egli a tal vista e presentatosi di nuo-
vo al Pontefice , questi gli disse „ Era a
noi ben noto che il terreno del colle va-
ticano fu allagato del suigue di tanti E-
Toi della Fede di G, C ; quindi abbiamo
da colà sbandito i profani giuochi , e ab-
tiamo creduto con una parte di quella
sacra arena di avere abbastanza soddis-
fatto al vostro desiderio . „ Nella pa-
rete destra entro ad ornato di stucco è
altro quadro , ove a s. P'o V. in atto di
care apparisce un* angelica visione . Neil*
ovato superiore al quadro sono espresse
la Fede e la Carità ; nelT inferiore . il
Santo che distribuisce copiose limosine a
poveri . Nella parete dicontro è altro
quadro che offre 1' Imp. Massimiliano II.
cui si presenta in visione il Santo arma-
to di flagelli e in sembiauisa di atterir-
lo se non avesse impedito i progressi del-
Ja luterana Confessione di Angusta , pel
quale oggetto gli avea il Pontef. spedito
iiu legato : la qual visione indusse il
Ch . di s^ Domenico ^97
monarca ad eliminar per allora da suoi
stati i propagatori della eresia ( Bollando
T- i* maj\ pag. 606) • Neil' ovato supe-
riore e ìa Giustizia e la Pace ; nelT in-
feriore è la spedizione fatta dal Pontef.
del legato Commendone al sud, Impei-a-
dore , onde formare una lega per abbat-
tere gì* infedeli . Queste pitture sono plau-
sibili opere di Mattia Battini perug. Sul
gradino delF alt. è il ritratto di s. An-
tonio Arcivesc. di Firenze . — Siegue la
Gap. della Parrocchia dedicata a s. Loren-
zo . La chiude una balaustra di marmo
carnagione . Gotica è la 5ua arcliitettu-
ra, essendo un' avanzo dclT antico edili-
ciò di qu eli. Di prospetto si vede V air.
con un quadro di Mattia Battiai rappre-
tante s. Tommaso di Aquino . In vece
dcir ornamento di marmi che annunziò
prossimo a costruirsi nel 1778 il p. Boa-
rìni (^p. 45 ) e che non fu mai eseguito
forse per la morte del Barriera generoso
promotore di esso, ha una semplice cor-
nice di stucco . Sopra vi era una bellis-
sima invetriata dipinta dal Priorino fran-
cese ridotta già piima del d. anno 1^*78
a vetri bianchi . Nella parete sinistra del-
1) cap. eravi 1' alt di s. Lorenzo con una
bella tavola di Mariano dì ser Eusterk)
eccellente pittore , entrovi la M. sedente
col B. s. Lorenzo e s. Giovanni Battista
oUre la predella col martirio di s. Lo-'
reazo , la deposizione di Gesù ilalìa Crc-
c
^9^ Ch. di s. Domenico
ce , la Annunziazione . Fu rapita nel 1797
e s* ignora ove presentemente esista . Fu
a q. tavola sostituito un quadro con 5.
Michele Arcang. tra un ornamento di le-
gno intagliato e dorato . La parete de-
stra è pressoché tutta occupata da un' or-
nato di marmi bianchi e rossi nostrali
misti a fogliami arabeschi e statue di ter-
ra cotta , lavoro assai pregevole eseguito
dal celeb. Agostino della Robbia fioren-
tino nei primi 6 mesi del i459 % pel prez-
zo di fiorini 280. se. 46o. sborsati da
Pier-giovanni Alberto e Pier-gentile figli
ed eredi di Lorenzo di Giov. di Pietro U-
go , come costa dai contratto scrìtto e fir-
xaato dallo stesso Agostino con Brigida
di Tommaso e Guido di Fuma^iolo tuto-
vi di d. figli ed esecutori testamentarj di
d. Loi^enzo , riferito per esteso dal Ma-
rietti nelle sue let. pit* alla p. 98 . Con-
siste Tornato principalmente in 2 arcate
r una air altra sovrapposte per mezzo di
un cornicione . L* arcata maggiore ha
nella sua grossezza varj piccioli riquadri
ove sono dipinti alcuni fatti allusivi al
Rosario spiegati nelle cartelle apposto a
ciascun riquadro . Nei triangoli sopra a
qu. arcata sono in 2. tondi espressi in
pitture Davidde ed Isaia , e nelle nicchie
laterali alla medes. soao le statue di s,
Gio. Bat. e di s. Lorenzo di s. Gabriele
e della ss. V. Nel fondo delT arco su-,
pcrlore basato su 4 colo>inette e dipìnto.
eoa varj Serafini ^ si erge la statua djil-
Ch^ di s. Domenico 499
la stessa tra 2 Angeli geauilessì parimea-
ti di plastico rilievo . Ebbe un tempo qu.
alt. per quadro il Gonfalone di cui par-
leremo a suo luogo ; posteriormente vi fu
collocata come si vede al presente la im-
magine del b. Benedetto XI. Sopra la men-
sa deir alt. è un urna di legno intaglia-
to e dorato con entro una divotis. immag,
di G. C. morto . (5) Neil» destra gros-
sezza deir arco sotto di cui sì entra in
qu. capp. è il Monumento in marmo di
Bianca nipote del card. Bonifazio Bevila-
cqua che il 3o settemb. 1600 venne al
governo di Perugia . Vi si legge inciso
il bell'epitaffio scritto dal chiar. Bonciario .
Bianca Mi hi JVomen Co mite s /^Ov^^^-
(jve Parentvm ,, Collaltvs Matrern Dal
Bevilaqva Patrem ,, Gignor Ad E rida-
nvm Praebet C\^nabvla Tjhris ,, Men-
ses Kix Qvini Dant Bapi^ntqve Dieni ,,
Et Cado Bethlenii\^s C^ni Crebrior Oc-
cidit Infans ,, C andida Pi>rp^reis Mi--
octa Pinella Choris,, Obiit CIj. Io. CI. B.
Card. Legatvs Infantulae Aloysii Fra^
tris Filiae . ,, Termina la navata con al- ■
tro arco minore sotto di cui si passa ad
un' adito corrispondente ad altra porta del
la chiesa . Alla sinistra di d. porta è uua
niccliia ove si conserva il Fonte Battesi^
male intagliato e terminante a cono , in'
marmo carnagione .
Si entra quindi nella Crociata e fra c!r*c
pilastri laterali all' arco sotto di cui è I in-
I -02 *
5 00 Ch. di s. Domenico
gresso della medes. da qu. banda , si vede
a sinistra ilDeposito in varj marmi nostra-
li col busto del prelato Alessandro Benin-
casa . Fu costruito da Domenico Guidi per
cura di Michelangelo fratello del defunto ,
e vi si legge il se^. Cenoiafio ,, D. O. M'
\/ilexandro Benincasa Patrit, Pervs. £*-
gregio /. £7. Doctori Q^i Tej^ti^m Adhi^o
Svpra Trigesiiiufin Aetatis Annvm Agens
Ab Inn> XI Sac» Rot. Rom. Axìdltov E^
lecti^s Et la Congregatione Ecclesia^t .
Jinnivnitatis Adscript^s Ab Eniin^ Card.
Alteri o Romanae Sapientiae LycaeoPrce-*
positus Et Ah Innoc . XIL Expedttione
Rrevivììi Minora ni Qvce Goncessvm Dici-
t\jr Djcorati^s Sv abitate Sernionìs Ji^sti-^
ttce Iiitegritate Morioni Probitate Roma^
lice C vrice Universce Carissiini>s Magnis
Perfvnctvs Honoribs^s D^^ni Majorib^s
D-stinabat^r Immaturo Fato Praereptv^ s
Dlg^'"'^ Longlori Vita JVisi Dlgfius Fv'is-*
set jE terna A more ni S^^m Erga Pa-^
triam Ne In Cinerìb^s Qui de ni Extìn^
etimi Volens Roniae Cor Si>i^rn Aspor--
tari Lega^it Obiit Roma3 Ai Sai />/-
DXCIF. Die XX. Apr. yE:at. XLf^.
-— Alia destra di d. arco d ingresso è
altro Deposito non compito ove si legge
,. Camlllae Martellae Florentinae No^
hilitate Prvd?ntia A e Onnibi^s Qvae
Jng?nvam D*cet Mìdiereni Firtvtibvs
Oniatis^ìmae Primo jE atis Flore PaK>^
cis Diebiis P^yn Partvm Ereptae Pe^
trvs Strozza Florontia^s Pontìjid^s Pe-
eh. ài s. Domenico 6ot
rvsiae £t Vmbriae Qvestur Vxori Cu^
ri ss. Mvltis C^m Lacjjmis Pos. Vixit
jin. XXIL Obiit Die ini. Septtmò.
MCLXXV. „ — Sotto 1' arco che segue
a destra delF antecedente si conserva una
grande e bella macchina di legno inta-
gliato e dorato , in cui si reca processio-
Halmente la statua di Maria SS. invoca-»
ta sotto il titolo dei Hosario . Fu questa
macchina costruita sul principio del seco-
lo scorso . — In fondo a questa sinistra
crociata si erge il grandioso Alt. di stucca
colorato a marmi, architettato magnifica—
mente ed eseguito nel 1682. da G iusepp©
Scaglia perugino o da Fuligno , dedicato
a S. Domenico . Ha quattro colonne co-
rintie frammezzate da due statue maggiori
del naturale rappresentanti le simboliche
immagini della Purità e della Liberalità,
e le une e le altie basate su d eminenti
doppi piedestalli . Quattro pilastri obliqua*
mente situati e un sovraposto cornicione
composito formano una gran nicchia, nel-
la sommità della quale è un' attico entro
a cui grandeggiano due Angeli che in
iscorcio sostengono una corona imperiale
sotto la quale apparisce volante una co-
I lomba simbolo dello Spirito Santo che in
' mezzo a diverse nubi tramanda copiosi rag-
gi . Ai lati di questo gruppo sono le fi-
gure della Umiltà e della Carità . Infe-
riormente ad esso è altro gruppo di sta-
tue esprimenti il P. E. e il Redentore cor-
teggiati da Angeli e Serafini che scher-
1^02 Ch* di s. Domenico
Eauo fra le nubi . Dalle nubi che tramez*?
zano le statue cade gran quantità di rag*
gi tutti messi a ojO che ricevendo luce
dalle invetriale poste indietro , formano
una gloria luminosa . Sotto il cornicione
è il ter/:o gruppo di statue rappresentan-
. ti la \ergine avente fra le mani un qua-
dro bislungo , ove è dipinta la intera fi-
gura di s. Domenico, ricevuta da s. M.
.Maddalena da s. Caterina v. m. inginocchia-
te lateralmente . Esprime qu. gruppo il fat
to che dicesi avvenuto in Soriano città di
Calabria 3 ore innanzi al di io- sett. i53o
in cui si narra che Maria ss. colle d. 2 Saa
te recasse nella chiesa di s. Domenico di
quella città una Immag. del Santo e che la
collocasse neir ara maggiore iu luogo di
altra rozza e malconcia effigie di esso dipia
ta in muro . Sopra Talt. di cui parliamo ia
un*urna di legno dorato si venerano le os-
.sa di s. Panfilo m. estratte dal cemetero di
s. Callisto di Roma e da Clemente XI do-
.nate al p. Nutarelli domenic. V an. 1706 •
.-— Siegue la Cap. di s. Pietro m. . Il sua
alt. ♦ fatto costruire nel 1705 dal p. Paolo
Ottaviani inquisit., ha due colonne di bian
co-nero e gli altri ornamenti di marmi no-
strali . Il suo quadro col Martirio del San-
to e opera assai ben*', intesa eseguita l'anno
sudetto da Gio. Bonaventura Borghesi da
Città di Castello . Nel timpano è un qua-
dretto colla s. famiglia , d' incerto . Nella
parete sinistra si conserva in una nicchia
la immagine prodigiosa in rilievo dìMaria
Ch, di s* Domenico 5o3
^ss. del Rosario che si suole recare nelle
processioni . Appartiene qu.capp.alla nob.
fam. Baglioni ; evvi perciò sul suolo iu
mezzo un sepolcro fregiato di varj marmi
colla iscriz. ,, D. O. M^ Petra De BalleO'-
nib^s Ex Pomontis Et Ho sciani DD^ He^
rvm Agendarvm Prv^dentia Et Morvni
Gravitate Animi Candore Et Magnitudi
ne Liberaliiate Ac Magnificentia Domi
Forisqve Inclito Et yllcmenae De Bigaz
zinis Ex C omitib» Coccorani Et Castel'*
linae Viriate Non Impari Pareniibv>s O-
-ptimis Alexander Abbas Horativs Bene-*
dict^s Et Alojiivs Fdii Svperstites PP.
Alter CU IO ce V^ Obiit CU 20 CC FUI.
Altera ,, — Nel pilastro fra la detta capp»
e quella dei Piosario si vede un ritrattino
ornato di stucchi dorati . E*qu. di s. Lodo-
vico Bertrando dipinto su di una tavola
che è porzione della cassa dorè fu rinchiu
so e quindi da principio sepolto il cadave-
re del Santo . Fu mandato da Valenza di
Spagna al p. Lodovico Garofani perugino •
A destra è una lapide coir elogio di Ceci-
lia Angeletti moglie di Giacomo Consolelii
la quale lasciò a qu. convento tutte le su©
facoltà che ascesero al valore di se. 2om.
con suo testamento fatto nel i634 • Questa
pia donna devotissima del Rosario avea già
vivente spesi se J^m, per abbellire la pros-
sima cappella dedicata a Maria ss. . L'elo-
gio è il seguente ,> D. O. M> Ceciliae De
Angelettis Perus. Quod Aedem S- Firg.
^Qsar. Exornaverit Praessvmq^^e Aerd
4o4 ^^^' ^^ ^' Domenico
\Ali\no Fx JSova Temjjli Jiemolitione
Ccenobiinn LiberaUtate Levaverit Patres
Tcintce JMvnijiccntice AJerito Ohceraii Ex
0tisse li cere de s Grati jininii Mommi PP •
Fixit j4ii. LXXF Ub. idib Maii AiLC--
XLIl j4d Aram Condita Cvi Devvta ,,
— ^ Si ammira quindi ia vaj^a ca^)^ eila le di
cui volta e paieti sono adovne di cliiaiO'-
scuii e stucchi messi a OiO . Gli slucchi
sono opera di Giovanni Cianca , tutte le
pitture a fresco e i quadri lriteiali,di Aa-
ton Maria Fabbrizj, circa 1' anno i63o.
Nelle quattro lunette del volto sono e-
spresse le immagini delle vii tu Fede Spe-
ranza Carità e Religione . Fra le mede-
sime in mezzo è la figura simbolica del-
io Spirito Santo cinta di splendori, e va-
rj Angeli portanti in mano delle rose •
Nelle lunette delle pareti , a destra, è rap*«
presentata la vittoria navale riportata dai
cristiani sugi' infedeli alle Isole Cuizola-
ri il di 7 Ott. 1671 , vittoria che die mo-
tivo alla istituzione della festa del Rosa-
rio ; a sinistra, l'angelico Annunzio del-
la stessa vittoria a s. Pio V. Nei com-
partimenti superiore e laterali all' altare
sono delineati i cinque Misteri dolorosi
del Rosario . Sotto essi sono le immagi-
ni simboliclie della Divozione al Rosario
e della Fede . Inferiormente a queste, due
quadrati con Geremia ed Isaia . Nella pa-
rete destra vedesi un quadro con s. Ce-
cilia e lo sposo Valeriano , cui un Ange-
lo presenta due corone di fiori ^ Airiur
eh . di s. Dom enicò 5 e 5
torno ha cinque quadri a fresco coi 3Ii^
sterj del Rosario , di Gaudio ; sotto essi
ìq due tondi gli -ev. s. Matteo e s. Lu-
ca . Sotto il quadro principale e un De-
posito in marmi diversi collo stemma di
casa Colonna , ed una lapide di marmo
nero ove a caratteri di oro è scritto ,, i?.
O M. Ossa Domini Jacohi Colu-*
mnae Patritii Romani Ex Comit, De
Monte u4lhano Ducis Olini Itgregii Sii&
yexillis Pontificiis Et Praefec. Demum.
Perusinae Aids Ubi Die Prima uéugu-^
sti MDC C XXXI- Annum A gens Pro-^
pe Sesagesimuni Obiit Uxor Vere Moe^
rcns Et Grata Z). Leoparda Sperelli Unct
Cum D. (.' orniti s. Angela Aurelii Co^
hceredes PP^ ,, Nella parete sinistia è al-
tro quadro con s. Dorotea condotta al
mai^tiiio , cui un' Angelo presenta fiori
e poma , avendole Teofilo ministro del ti-*
ialino Apricio preside in Cesarea di Cap-
padocia , richiesto per iscberno i prodot-
ti del giardino celeste . Allo intorno lia
altri quadri coi Misterj di Gloria , e sot-
to questi , due tondi coi ss. ev. Giovan-
ni e Marco . Sotto il qnadro principale
è un marmo ove si legge ,, D. O. M. A-^
lexander Benincasas R. R. Auditor Cor
Ss^um Qi^od /?. /^. Foi^ei at Ab Infan-^
tia Ante Ipsivs Aram Hoc Sv'b Lapide
Reponi Legavit Cinvs Sacellum Eivsdem
/^. Et SS. Apostolorvm Cvltvi Dicave'^
vantMajoresIlliusA.SMC C C C XXFJL^
e 3
5oS Ch^ di s. Domenico
X«* Alt. e ornato di 2 colonne e finimen-
ti di marmi nostiali con fregio di alaba-
stro , ed à un qnadi'o colla V. e il B. s,
Domenico e s. Caterina sanese , del cav»
Lanfranco . (6) Nella grossezza dell* ar-
co che introduce a qu. cap, , e a cui è
annessa una balaustra di marmo carna-
gione , sono varj compartimenti dipinti .
rfella sommità di esso due Angeli eoa
5erti di ros© , a destra , Davidde s. Gia-
cinto e il b. Giacomo Saloni, a sinistra»
Salomone , s. Tommaso d' Aquino, il b-
Alano . Il pavimento e a marmi riquadra-
ti rossi e bianchi . — Uscendo dalla cap.
si scorge a destra nel vicino pilastro il De-
posito e il busto in marmo di Elisabetta
Cantucci scolpiti dal cel. cav. Alessandro
Algardi , colla seguente bizzarra iscrizio-
ne „ JD. O. M^ Elisabeth C antutia Pa--
tritìa Pervsina Fami line Colis Propa--
gandae Adi^ncta Annvm Agens XXVII
jyono KaL Decemb. MDCXLFII In /-
-pso Magis Viridi Iv>ventae Flore Dejlo-^
rvit Tv Tamen Mortalis Fitae Periodimi
Xcim Propere Eam Absolvisse Ae Mi-^
reris Lector Siq^^idem Alta Hvivs Aedis
Moles Contra Omnem Vt Fidebatvr Fe^
l^> stati s Inivriam Extrvcta An MCC--
C IF Fasica Saecvla Stetit Nam Anno
àlDC XIV Kvinam Fecit Et Cs^ni Aliis
Qvib'r's Templvm Innitebatvr Vna Col-
lapsa Fvit Colvinna Qvani C olia Gens
Ereocerat Provt Acjvila Gentilitivni Eivs
S lemma Li se vip ta Mai'niori Eidem In--
Ch* di s» Domenico 5 07
serto Ad Ilhd F'sq^e Temporis Testa^
batvr Binas Igitvr Hoc In Tempio la*
centes Conspicis Eivsdem Stirpis Colu--
mnas Tvmvlatas Saxo Qi^ae Plvres E"
nixa Liberos Longe Stabiliorem Qvam
Alia Reli^vit Praedictam Dorrn^m Et
Ivre Qvidem Namqvc Ille Ab H^mano
Artifice Haec Vero Ab Opifice Dea
Constrs^cta Fvit Fbald^s De Colis Pa-*
trit. Per^s. Mi^ltis C^m Lacrymis Co-^
niugi Amantissimae Posyit A. D. MD"
CXLFIII. „
Si ascende quindi per 3 gradini nel-
la Tribuna ove si erge il maestoso Alt.
mag. composto di 2 parti anteriore e po-
steriore praticabili per mezzo di doppia
gradinata fra le medesime . È' tutto di
buoni marmi indigeni frammisti h .stranie-
ri . Il Tabernacolo e Ciborio sono inter-
siati di marmi preziosi con 8 colonnet-
te , che hanno capitelli di metallo dora-
to , le 4- anterioii , di diaspro , Je po-
steriori , di alabastro nodoso , con simili
pilastrini . Sostengono ess>e un cornicio-
ne con alcuni vasi di metallo dorato , e
una cuppoletta , per la maggior parte di
broccatello di siena alabastro e diaspro •
Fu qu. alt. incomincialo nA ij'so ma noU
secondo jl suo disegno perfettamente com-
piuto . Il p. Angelo Muccetti fu lavora-
re il Ciborio e Tabernacolo sul diseguo
di Pietro Carattoli . Sotto V alt. si ser-
bano le ceneri del b. Nicolò dà Giove-
lazzo , uno de' fondatori di qu. conv. ,
5oS Ch di s- Domenico
e del b. Tommasello peiug compcigno eli
^. Tommaso di Aquino , le quali liiiono
qui trasportate dali antica eh- Dietro a
qu. alt. si estende in fojma quadrata il
gran coro , la di cui facciata principale
^i occupa da una Invetriata a mosaico co-
sì bella e di tanta grandezza , che , co-
me dice il Crispolti , non si trova altra
j)ari in tutta V Italia . Difatti la sua al-
tezza è di palmi gS e la sua larghezza di
\j)al. 34 ^ • Evvi in mezzo come un'albe-
ro di travertino scorniciato , sopra del
quale veggonsi quasi rami intrecciati dell'
istessa pietra i di cui vacui colorati espri-
mono una Gloria . Nella sommità di for-
ma conica vi si vede G. G. clie sostiene
il Globo in atto di benedire , Negli in-
trecci dei rami die la circondano a for-
ma di ovati , sono vaij Serafini e diveise
piante , dove sopra apparisce una figura
che sembra cinta di lingue di fuoco . Qu.
sommità è sostenuta da un architrave sot-
to del quale è il I ordine di Santi in in-
tera figura racchiusi da colonnette ottan—
gole della stessa pietra che formano loro
come un nicchio . Sopra le figure è un.'
ordine di Serafini racchiusi dalla medes.
pietra intagliata a cono , le figuro di qu.
ord. sono di s. Paolo , di s. Gio. Batt.
deir Angelo Gabriele , della Vergine An-
nuziata , di s Giov. Evangelista , che è
aflatto rovinata (^^ , e di s. Pietro . N^^IT
(*) Nel 1821 si supplì a questa figura
con altra dipinta iu tela trasparente da Già-
Ch, di s, Domenico 5og
ordine II divido come il I veggonsi s.
St fano , s. Pietro m. , s. Costanzo , s.
E colano s. Domenico , e s. Lorenzo . Il
III ordine contiene s. Tommaso d Aqui-
no , s. Agostino , s. Gregorio , s. Am—
Lrogio, s. Girolamo , e s. Antonino . Sotto
quest' ordine si estende una linea di
tondi con 12 busti di Santi Fondatori
di oidini religiosi . L'ordine IV presenta
s. Lucia s. Dorotea s.M. Maddal. s. Cateiina
V. m. s. Caterina da Siena e s. Agnese •
Jsella base sopra le sedie del Coro è e—
spresso il martirio dell* Apostolo s. Gia-
como maggiore con tre suoi Miracoli , e
ai due lati, due stemmi della famiglia Gra-^
ziani , Inferiormente le^igesl a caratteri
gotici la seg. iscriz. ,, ^d Honorem Dei
Et S. M. Firgmis Marine lì. Jacobi A-^
■ponoli Et B, Dominici Patris Nostri
Et Totius Curine Celestis Fr> Bartholo'»
me US Petri De Perus\a Hujus Almi Or^
dinis Predicatorum Minimus Frater Ad
Sui Perpetunm Memorinm Fecit Hanc
Vitream Fenestrnni Et Ad Finem U-^
^que Pcrduxit Divina Grntin Mediante
Anno ylb Incarnai. Doni. 3IC C C C XI
De Mense Augusti „ E poò a riflette-
re col dottis. Mariotti [Let, Pit. pag Sg^
i^lie la data del i4ii cbe qui si scorge
non può convenire a qu. lavoro, e perchè
non è a credere che la finestra fosse com-
piuta prima della Chiesa la quale non fa
corno Storntlli perugino , in modo che ingan*»
na r occhio dello spettatore .
5 IO Cìi^ di s. Domenico
Tìdotta al suo termine che nel i458 t e
perchè prima del i436 non .si rese fra
Boi familiare V arte di colofire i vetri per
cui era assai difficile e dispendiosa la prov-
irista di «?ssi per poterne fare opere di e-
sorbitante grandezza , e perchè ci assicu-
ra il Campano (^In Vita Pii II- ) che nel
1459 trovandosi di passaggio in Perugia
Pio II. e consecvando qu. eh., ordinò che
la gran finestra già aperta dietro ali* alt.
Bìag. fosse chiusa ,. Opere vitreo artifi'^
ciò et textura texellata „ cioè con ve-
tri colorati a mosaico , siccome lo era
una finestra laterale in qu. medesimo co-
ro sopra un' ah. dedicato a s. Giacomo, a
cui deve riferirsi qu. iscriz. In seguito a-
dunque dell' ordine del Papa è a tenere
per fermo che si mutasse la finestra so-
pra r alt. di s. Giacomo , che qu. si de-
molisse e se ne trasportasse il titolo ali*
alt. mag. , che s* impiegassero i vetri di
quella finestra pei Primi compartimenti
di questa di cui parliamo , e che finalm.
dopo il d. anno i459 si riducesse a per-
fezione con vetri lavorati da ignoto pit-
tore il gran finestrone . S* ignoia pur V
Autore della sud. finestra fatta sov» apor-
re da fr. Bartolommeo di Pietro Vanni Ac-
comandati perug. sindico del convento ali*
ac(,'en. alt. di s. Giacomo che appai-tenea
alla famiglia Giaziani la quale fin dal i3o4
av»^a fatto fare qu. gran presbiterio : ma
il citato Scrittore ( Let p 8y ) inclina a
credere che fosse un tal Benedetto di Bin-
Ch' di s. Domenico 5rt'
-^0 Zoppo da Slena , o un Benedetto dì
Valdorcia paiim. da Siena, che nel iz|i5
fu impiegato dal d. ii\ Baitolommeo per
colorire una invetriata della Sagrestia co-
me abbiamo di sopra accennato . Perchè
poi in qu. finestrone sieno allogati gli
«temmi dei Oraziani, può dedursi dal sup-
porre che qu. famiglia assai contribuisse
ella sua costruzione , tantopiù che sap—
piamo che Pierantonio Oraziani nel i547
lasciò un legato di 5- fiorini annui pel
mantenimento del presbiterio e del coro,
dal qual legato però pochi anni dopo il
cap. Felice Oraziani si liberò collo sbor-
so di 100 fiorini ( Let. Pit. p, 88. ) per
la qual co?a i risarcimenti fatti dapoi al
finestrone, e ultimamente nel i^85, furo-
no sempre a cai ico del convento . Notia-
mo finalmente che qu, invetriata è raf-
forzata dì catene di ferro ed è al difuo-
ri difesa da una grata di ottone . Ai suoi
lati sono 2 quadri in tela con s. Autoaino
e s. Pietro m. Le pareti laterali hanno
puro 2 quadri di straordinaria grandezza
con cornice di stucco . Il destro rappre-
senta la Istituzione dell' Offizio del Cov
pus Domini colla iscriz. ,, Urbanus IV^
P, M. D Thomne De equino Officium-
SS^ Corporis Chsisti Edendiim Et j4h
Unii^ersali Ecclesìa Celebrandam Man-'
\ davit Jl D crj. ce. XXIV, ,, Sacramene
tum Charitatis ,, Il sinisti'o offre 1 Ap-
provagliene deirOidine de Predicatori col-
ia iscrizione „ Honorius III. P. M. Fr\
*fi2 Cli* di s* Domenico
Domiìiico Salutem Et Spostai. JBene^
dictionem Nos Attendentes Tiios Fra-*
tres Futuros Piigiles Fidei Et Vere Mun-*
di Lumina C onjirmamus Ordineni /ìì-
iim u4. D, CIO ce. xyi. „ Orda Ferita-
tis ,, Il Coro è dapeitutto circondato da
due ordini di seggi di noce mirabMmen-
te intagliati e intarsiali di legni bianchi
e neri ad arabesclii e foaliai^i • ^^i si ve^j--
gono effigiate varie ligure , busti , statu-
ette di uomini e donne , animali , uc-
celli , e serpenti igegnosa mente intreccia-
ti . Clasclieduna sedia costò i5 fiorini .
Fu eseguita qu. opera nel i4y^ ^ nei 2.
seguenti, accio vi si potesse comodamen-
te celebrare il Capitolo generale clie di-
fatti vi si celebrò nel 14/8 coli inter-
vento di ip.oo, religiosi ( Lancell. Fest.
del Corp* Dom, ) La Città contribuì pur
essa 600 fiorini ad istanza del p Leo-
nardo Mansueti {^AnnaL 1476/0/ 89 1.)
Può credesi che ne fosse 1 Aitefice uà
certo Polimante di Nicolo del castello
della Spina nel nostro territorio . Essen-
do egli intagliatore eccellente, ottenne la
cittadinanza nel 1473 [ Lct Pit. pQ^) —
Sotto il finestrone si vede il Deposito dell*
Ottimo vesc. pemgino Vincenzio Ecolani
morto il 3o otiob. i586 e qui sepolto il
2 novemb Evvi il busto al naturale si-
tuato in una niccliìa con qu memoria .
-,, Z). O /!/. Fr Vincenti US Ercidaniis
Pìimiim Sarncnsis Deinde linolens, Nunc
Pcrusiniis Episc&pus Beatae Spei JfJe-
i
'Ch, dt s. Domenica 5i3
mar Vivens Adhuc Lociun Hitnc Uhi
Mortale Salini Post Morttin lìwnaretur
jE!e^ìt Anno u^tat Suae LXF, Saluiis
Vero CU IO LXKXI „ A piò sulla lapi-
de sepoic ile è scritto ,, Hic iJormiam Lt
R-quiescam „ (;) - lunan/i al ^^eg^io del
coiO iìu di una pietra rossa è scolpita la
immagine di Fiaucesco Poi:;gì Domenica*
no Lucchese già vesc di Pejugia estinto
il jG Novemb. i33i , e qui traspoilato
dalla Chiesa vecchia . Evvi 4o stemma del-
la famiglia, e intorno alla lapide i elogio
qua<i consunto , in questi veisi ,, Aspice
Luca Parens Proleni Sub Tegmina Plo-
ra ,, Et Tu Perusium Jumulum Pasto-'
rìs Adora . ,^ A/maque Domìnicae Plari'*
tae Tua Semina ,Rora ,, p^i anciscus Vi'*
^at Regnìs C oelestibus Ora . „
Uscendo dal Coro , il primo pilastro
della destra crociata presenta lAvello del-
la celebre famiglia Danti . Esso è di va-
rj mai mi scorniciati col busto parimenti
scolpito in marmo bianco di Vincenzio
Danti e colla seguente Iscrizione ,, i?, O.
i>l. Vìncentio Danti Sculp. Pict^ Atq.
Architecto Eximio Qui Praeclaris Mul--
tis Variisque Op^ribus Quae Summorunv
Principum Arbitrio Fabrefecit Belictis
Facile Docuit Quantum Ingenii Ac So"
lerliae Magnitudine Coeteris Suae Ae'*
tatis Arti fio,. Praecelluerit Fixit Ann.
XLVI M. I. Dies Fin Obiit A. MD^
LXXFl, FUI Kal. Junii Julio Et Pe^
trovincentio Danti Firis Jntegerr. Et
%r4 <^^- (ii s. Domenico
(jraphica Itexìi Arte Et Mathematicis /)^-
ctrinis Eruditiss. Ac Propterea Potiti^
Jicìhus Et Magnis Viris Qui bus Opera
^anarunt Cariss. (Quorum Ille Obiit Art.
M. D. LXXV. Hic M, D. XII^ F. Egna^
tins Et Hieron. Dantes Fratri Patri Et
A^o Optime Meriti ss. P. M. D. LXXFII,,
,, Sed Heu Hieronirne Dura Ambo Mo-*
numentuin Alajorìbiis Nostris Faciiindinn
Curamiis Tu Inter ea Ann -ISatus XXXIII
Pieturae Ac Familiae Nostrae Egregium
Decus Moriens Frater Fratri Lacrymas
Paruulo Filio Detrimentum Omnibus De^
siderium Relinquis Obiis VI KaLSeptemb.
€10. 10^ LXXX* „ — La prima Cappella
a destra dell' Alt. niAg. è sacra al Nome
-6.S. di Gesù . L* altare simile alla mag-
gior parte degli altri di qu. chiesa e nei
marmi e nelT ax-chitettuia , fatto costrui-
re sulla fine del sec. XVII. da Isabella
Alfani, ha un bel quadro di Giuseppe Be-
rettini nipote di Pietro da Cortona . Rap-
preseata la Circoncisione delF infante Ge-
sù . Sopra la mensa è un* urna di vaghis-
simo intaglio dorato ove si venera il cor-
po di s. Vincenzio martire donato da Clc-
jmente X al Cardinale Orsini poi Bene-
detto XIII che Io die al p. Bartolini nel
-i^^'j^^ il quale lo depositò su qu. altare .
{8) — Neir esteriore pilastro che segue
ì apposta in lapide la iscriz. „ Ossa Cri^
spoltae Pompila I. V> C . Ex Nobili
PantacutÌK)ruìn Cesenen* Prosapia De-*
scendeìitis Filici^ ùlodestus Fvlpivi /•
Ch, di s, Domenico 5r5
y. C. Perus. Et Comes Palatinus Ad
Perpetuain C ariss. Mairi s Nona gè narice
fi^l emori ani Hic Moerens Posuit A. D.
MDCXXXFIII „ — Contigua alla de^
scritta cappella è \ altra di s. Orsola ar-
ricchita da A essandro Vili di numero-
se indulgenze , come si legge in una ta-
bella qui appesa , per una Compagnia ivi
eietta ad onore di delta Santa , la qua-
le nel secolo scorso fece costruire 1 al-
tare e la mensa di scelti marmi . Vi si
veggono due colonne di diaspro , contro-
pilastri di lavagna , basì di bioccatello
veide antico e paonazzetto , cornicione e
frontespizio di rosso bianco . Evvi un qua-
dro con s. Orsola e Compagne , di Be-
nedetto Bandiera . Aiìa paite destra di qu.
cap. si vede uno sfondo dipinto a paesag-
gio per formarvi il Presepe provveduto
di buone statue di Lucca, il quale peral-
tro da parecchi anni si erige nella pri-
ma cap. della prossima navata . Nella pa-
rete sinistra è appesa una tavola , non già
di fr. Filippo Lippi, come abbiamo di pas-
saggio inavvedutamente asserito alla pag.
488 , ma del celebre Giovanni da Fieso-
le fiorito circa loo anni prima del nostro
Pietro, dipinta per una delle cap. dell'anti-
ca eh. A qu. Tavola faceano ornamento
le tavolucce che noteremo in sacrestia .
Tolta essa nel i8iodal regime francese e
restituita nel i8i5 , f u riposta in una ca-
mera , indi qui esporta nuovamente alla
pubblica vista nei 1820. Rappresenta la
5i6 Ch* di s* Domenico
V. col B. sedente tra 4 Angeli con fio-
ri , e i ss. Domenico Nicolò Gio. Batti--
sta e Caterina v. m. — Nella parete iu
londo a questa crociata sono le 2 porte
della Sagrestia e del Convento ornate di
una cornice di pietra intagliata e colora-
ta a guisa di pietra serena . Sopra la por=»
la sinistra presso alla descritta cappella
in una nicchia semicircolare ò un* urna
con figura giacente di stucco . Sull* uina
sì legge „ D, Guglielmo Fontano Proh^
Et lur» Priid^ PraecelL Qiiam An. X£/^
Siimma Cum, Gloria Pubblice Projes"
sus Est Vixit Jn. LXXriL Oh MDLF,,
— Immediatamente segue un'Altare eoa
semplice ornato della stessa pietra colo--
rata . Due pilastrini scanalati chiudono ia
mezzo il quadro colla discesa dello Spiri-
to Santo sugli Apostoli dipinto da Plau-
tilla Suora domenicana da Prato in To»-
scana circa Tanno i554 » ^'^ ^i^i ^^ co-
minciato r altare da Guglielmo Pontani
e tei^minato da suoi eredi . — Sopra T al-
tra portA che conduce in Convento è un
Sarcofago simile alTantecedente con qu.
epitafGo ,» Benedicto Guidalotto Perusi'-
no Martini V. P- M. Vice-'C amerario
Recinet. Episc. Sapientiae No\^ae Fun'^
datori Elisabeth Guidalotti Fratri C ap-
rissimo P. A. /). MCCCCXXIX, „ Il
Boarini, p. 36, riporta variamente questa
Iscrizione , che peraltro in sostanza dice
lo stesso . Noi ne ignoriamo il motivo ,
— Superiormente alle dette porte ed alt.
Ch. di s. Domejiico Siy
s* inal/^a -il magnifico Organo costruito nel
1660 . E' ornato di colonne pilastri fron-
tespizio statue ed Angeli che scherzano
variamente . Sul suo attico è un quadro
a bassorilievo in cui è rappresentato s.
Domenico recato dagli Angeli alla gloria #
E' tutto intagliato eccellentemente in ìe-»
gno da Salustio da Lucignano in Tosca-
na , messo poi a oro e vagamente colo-
rito a marmi V anno 1776 a spese dell'
inquisitore p. Pietro Paolo Palma . Il mec-
canismo deir organo opeia di Luca Neri
da Leonessa, fu poi ridotto a perfezione
circa il 1780 dal p. Tommaso Pagnini da
Pistoja che condusse il numero de' regi-
stri da 8 a 18 e il numero delle canne da
4jo a 797- — Nella parete dicontro al-
la cappella di s. Orsola sorge il maesto-
so Avello fatto scolpire al cel. Giovanni
Pisano dal card. Lavallini detto Nicolò
da Prato, posto nella eh vecchia e qui tra-
sferito l'anno 1700. Vi riposano le sac.
Ceneri del beato pont. Benedetto XI. mor-
to nella Canonica di Perugia il dì 6 lu-
glio i3o4»e scpO'to nell anzidetta ch'esa
un mese dopo . Sovra un gran piedistal-
lo d' marmo rosso , nella parte anterio-
re del quale è sculto V anno della tra-
sla^.iooe , pos3 un' arco sopra di cui si ve-
de un panneggiamento a guisa di letto
con origlieli e cortine . Ivi è giacente una
statua ponti fi calment»^ vestita che rappre-
senta il h. Bencfletto . Da capo e da pie-
di vi sono due fiorare che meste in atto
5i8 CU. di s. Domenico
alzano le cortine e sostengono nn' urna »
Sopra di essa è un nicchio che forma tre
portici terminanti ad arco acuto . Sotto
il portico di mezzo sta seduta la V. tra
s. Domenico in piedi ed altra figura ge-
nuflessa . Tutto il deposito è racchiuso da
4 colonne due delle quali dietro verso il
muro , sono liscie e mostrano di essere in-
castrate nel medesimo, e le altre due sul
dinanzi sono a spira con picciole figure
di rilievo . Tutto il lavoro è di marmo
bianco con linee intersiate di pietrine a
mosaico imitante V oro . Ai lati del depo-
sito sono due pietre quadrate ove in una
a caratteri gotici , nelT altra a cifre ro-
jtnane, è impresso in Tersi leonini il se-
guente elogio
,, Oh quam laudandus , quam dulciter
est n)enerandus ,, Inclìtus iste Pater pri^
US extitit 07' d i ne frate r .i Sancii Dominici
Christi vigilantis amici, •.Lector honoratus
JPrior extitit ipse ^ocatus ,, EJfectus talis
Fit Fratrvm Dux generalis ,, Sic Mo'-
mo doctrince post lice e fit Cardo Sabince,^
Ostia Velletrum tituluìu sibi daut duo
Lcetiim. ,, Prcpfvit Ungarìce Legatus geni-*
ma Sophice „ Fit Pater ipse Patruni ,
Caput orbis gloria Fratrum ,,Est merito
dictus re nomine i^ir Bcnedictus ,, Tar-^
yigi natus , liic primo pontijicatus ^^ Anno
decessit , Sibi recte subdita rexit ,, In no
no mense morfis prosternitur ense ,y /fune
Hominem tantum ncldunt miracula san
Ctum . „ Innumeris signis dant grata ju"
'di' di s, Domenico 5rgf
ifamina dignis . ,, Lector liahe menti A
Currebant mille trecenti .^Quatuor appo^
sìtis dum transit hic homo mitis . ,, Men^
óe , die sexta , julii sunt talia gesta ,, .,
JRomanis characteribus redditum, An-, J/—
DC C . — Nel seguente pilastro è una la-
pide ove si legge ,, Roberto Rinierio Flo-^
rent. Eximice Jndolis Puerulo Et Divini
Prope Jngenii Specimen Dati Baccii^s Pe
rusìce Unibriceque Pontificivs Questor Pa
ter Amantissimus Filiolo Suaviss* Mul^
tis Cum Lacrjmis P.Obiit Sexannis Men
se Junio MDLXXXV ,. — Eatrando nel-
la Navata destra la I. Cappella più piccola
delle altre , perche simmetrica all' adito
della porla minore , è dedicata a s. Cateri-
na v.m. 11 quadro d'incerto mediocre pen-
nello ha la M. col B. in mezzo ai santi Ca-
terina Carlo Borromeo Domenico e Giacin
lo . — Dopo questa s' incontra la Capp.
delia Resurezione. Eravi un quadro con G.
C. risorto , di Arrigo Fiammingo . Il volto
era dipinto da Gio. Ant. da Pesaro , ma fu-
rono qu. pitture distrutte in occasione di un
incendio accaduto in un'anno del secolo X^
Vili , avendo preso fuoco il presepio che
vi si facea . Ora entro ad un semplice arco
e cornice di stucco è locato un quadro che
offre la Risurezione di Ciisto copia di Già
seppe Laudati da un'originale di Anniba-
le Caracci . Nelle pareti laterali entio a
cornici di stucco si leggono queste iscrìz.
r. D, O. M' Ioannes Paulus Meniconiiis
r^LiU saris FiL Sacellum Hoc Qiiod Pu^
r
52 Ch. di s. Domerìico
ter Cogitaverat Christo Resiirgenti Di-^
catum jé Fiuidamentis Exiruxit An.
MDLXXXIV. „ D. O. M. Marco Jn^
Ionio Menivonio Caesaris FU Partido
Perù si no E quid HierosoUmitano Ale^^
xandriae In Insuhria C omniendatarlo
Qui Ob Egregias Animi Dotes Pluriòu^
Mngnisque Principìbus Apprime Carus
Post Praecipua Rei Militaris Munera
Per Ann OS XXX J^ Snniina Cum Law^
d^ Peracta Ab Alexandro VII Sui Or^- .
dinÌ9 Orator Alissus In AvenionenAs Di-*
adone Suprema Mìlitiarum Praefectura ;
Perfunctns De^num Magna Grecia Pro ;
Sua Religione Generalis Inqaisitor Dnm
Suo Sadsfacit Muneri Apud S^ EupJie" ^
miam Decessit An. MDCLXXVIII .^^
tat. Suae LXI ., D. O M- Ioanni Pau^ .
lo Meniconio Iiiniori Caesaris Fido P<5-
rusiae Archìdiacono Inde Matrueds Sui
Frid' Card. Baldeschi C alumnae Ilor^
tatù Babieoregi Episc. Viro Moribus \
Antiquis Din Cum Artithride CoUucta^ |
to Plenam Demiini Victoriam Adepto
Cum Piis Precibus Intentus Repente Ad
Coedtes Migra vit An. MDCLXXXXIV
AErat LXfl Ab Accepla Infida XIF
Phidppus Frater F- P- ,, — Siegue al-
la Gap, della Re«:ur'e7ione quella del Gon-^
J'alone . Eutio a fregj di marmi nostrali
e di architetluia simile ai parecchi altri
descritti , si conserva nel suo altare una
delle 5 prod** io^e immagini distinte col
jaome di Gonfaloni . Fu fatto dipingere
,ÉÌ
Ch» di s- Domenico 52 r
per consiglio della b. Colomba dal nostro
Magistrato nel i4q4 •. pei prezzo di 20
fior. , in occasionedi fierissinio contagio •
Il dipintore ritrasse al naturale la Beata
nella figura di s. Caterina da Siena . Piap-
presenta G. G. sedato con un dardo in ma-
no , e lateralmente irjginoccliiati la Ma-
dre ss. e i ss. Gio. Batt, Giuseppe Loren-
zo Sebastiano ed Ercolano ; sotto un'An-^
gelo che vibra strali , un altro che ripo-
ne la spada , ed uno in mezzo che cifre
una cartella col motto Parco Domine Po-
pillo Meo ; sul piano un prospetto della
Città , e indietro molto popolo su cui di-
stendono i loro manti , in atto di difesa,
s. Domenico e s. Caterina parimenti in-
ginocchiati col popolo . Il quadro entro
a cornice di stucco nella parete a destra,
qui riposto nel 18 16 dopo aver viaggia-
to in Francia , esprime V adorazione de'
Magi , ed è una beìT opera di Benedetto
Bonfigli il quale la dipinse circa al i46o
e vi ritrasse una sua sorella nella figura
della Madonna , un suo nipote in quella
del Bambino, ed un suo fratello in quel-
la del Mago più giovane ( Boar. p. m. )
Dicontro aravi un quadro di Giannicola
allievo di Pietro Perugino colla Madon-
na s. Gio. Batt. in alto , e a basso molti
altri Santi e Sante . Di qu. quadro esi-
stente nella ruinata eh. di s. Domenico
alla cap. di tutti i Santi, fecer menzione
il Pascoli il Boarini il Guidarelli ram-
d
522 Ch. dì .9. Domenico
mentati dal eli. Mariotti ( Let. Pit. pcig.
2-^9 ) . Dal ij7i'2 in cui fu qui colloca-
to vi rimase fino al 1797 in cui valicò
le A!pi . Presentemente è nella Galleria
dell* Accademia del Disegno ove lo ab —
laiamo notato . In luogo di qu. ci fu po-
sto nel 1816 un pregevole quadro d'in-
certo , colla presentazione di G. C al
Tempio . — Nella Gap. che si vede ap-
presso, si venera la immagine di s. Vin-
cendo Ferreri in atto di predicare a un
popolo adunato . E' una delle migliori
opere di Francesco Busti fatta circa Pan-
alo 1780 in cui dal p. Domenico Ponsi
da Ni/.za fu fatto erigere al Santo questa
cap. e dal p. Mv3cucci fatto costruire V
alt. dì marmi neri rossi e bianclil nostra-
li con varie porzioni di alabastro petti-
nato . L alt. di s. Vincenzio nella rovi-
nata cb. fa il 3o ottob. del 1079 privi-
legiato da Gregorio XIIL per impegno
del p. Ignazio Danti accettissimo a quel
Pontefice, per avere specialmente esegui-
te nella Galleria del Vaticano le piante
delle Città dello Stato Ecclesiastico, cne
ancor vi si amaiirano . Circa quest' epo-
ca fu annessa al medesimo alt. una C om-^
pagaia di Deiyjti di s. Vincenzio che ne
celebrano solennemente la festa la II.
Domenica dopo Pasqua . — — L' ultima
C.ipp. con alt. simile ali* anteced. ha in
una nicchia la Verg. addolorata che tie-
ne in grembo il Figlio morto . Sono 2.
^Ulu^ ijQ IcgQO più grandi del naturale .
Ch^ di s. Dorrtenico 5^3
Queliti di Maria è vestita di color bron-'
zino cangiante ed il manto gettato sullo
spalle è dorato . Qu. statua fu qui tras-
locata dair alt. mail, ov* era situata .
Passando ora per la navata di mezzo
onde portarsi ad osservare la Sacrestia, nel
pilone tra il terzo e quarto arco vedesi in
alto alla destra di chi s'inoltra verso la tri-
Luna lo stemma della Compagnia del Ro-
sario scolpito in pietra colla iscrizione
,, Rosai ii Societas Erexit A» Z), JSIDC
JfAT. ., A dej^tra di esso lo stemma dei Ba-
glioni colle parole ,, Gottifredo De Lai--
leonihus Priore . ,, A sinistra lo stemma
Cri saldi colle parole ,, Marco Crisaldo
Priore,^ Sono questi alquanto fastosi mo-
riumenti della pietà della Comp. che dono
se. iooi3er la riedificazione del Tempio.
Per lo stesso oggetto Gio. Bat.Pontani die-
Ide scudi loco , e volle anch* egli che nel
pilone dìcontro al qui nominato si eriges-
sero tre suoi stemmi e una lapide con que-
sta Iscrizione ,, Io. Baptistae Pontano
Hieronimi Patris Stirpis Postremo /i»^-
jvs Coenohii Patres Qvod fpsos J>/?7-
phm Hoc Reiìiolientes Ingenti Collata
Pecunia Ivi^erit Grati Animi Mon^me?!--
tvni PP, An. Dom. MDCXXXIII „ An^
che le tre Confraternite dei Nobili Di-
sciplinanti contribuirono per l'uopo istes-
$0 scudi 4oo , e vollero non meno degli
'altri che se ne conservasse la rimembran-
za in duo loro stemmi posti nei piloni k-
d a
5^4 Ch^ di j*. Domenico
letali della tribuna , tolti pe> ordine del
g ìverno repubblicano nel marzo del 1798-
«— Sopra gli ultimi due archi minori di
Cjucò^a navata prossimi alla crociata in due
quadrilunghi , sono in tela dipinte s. M.
Maddalena cui apparisce una gloria e il
martirio di s. Caterina v. — Negli ulti-
mi due pilastri , all' ingresso della cro-
ciala, si leggono incìse in pietra le se-
guenti memorie : a sinitra ,, Piits II Pont.
Max. Hoc Templum D. Stephano Pro-^
tomartiri Dedicavit Manus Porrigenti-^
bus Adjutrices Indidgentiam XIX Ann.
Totidemque Quadragenarwn In Prima
(^uadragesiìnae Dominica Singidis Qui-*
huscumque Annis In Perpetuwn Perraan-*
suruni C oncessit An» D- JV. lesu Chri,
MCCCCLVIin. Ili Idus Fehruarii
Ponti/icatus Sui Anno / ,, a destra ,,
An. i3o3 B. Nicolaus Brunaccius P<?-
rusinus Templum Hoc A Fundamentis
Excitavit B. Benedicti XI P, M. Et Ci--
a)lum Munificentìa Suppeditante Materiem
An. r6r4 Aprilis 12 Fornice Fatiscen^
te 31) [e 9 Ojerosa Ins^enti Buina Cor-^
ruit Mijori Prodigio Opprossit Nemi--
nem Sub Paolo V Qen. Mag. Calami^
Tito Priore Nicolao Tinnoli An. 1624
3o lu'iii EpiS' Comitolus Perusinus La--
pidem, Primam lecit Pro Nova Molitio^
ne Archi lecita ale Kavolo Maderno Ooi^
lui ante Porusinorum Pro fusi ss. Libera-»
litate A^* i632 Magnificentissìmo Tem-*
pio T^rminaLo Card* D^ Torres Sole-^
Cli' di s* Domenico 52 5
mnem Missam Celebravit Die III Fa^
schae 12 Jpril. Urbano Vili Sedente
JVicolao Jiodulphio Gen. Mag. Zelaw
tissimo Priore Iacopo Torti ,, (9)
Sagrestia , Entrando in essa» s'incontra
neir andito un s. Sebastiano a mezza figu-
ra che sembra esser copia della scuola di
Paris Alfani . Questo vasto edificio in for-
ma quadrata ebbe la sua edificazione nel
1326 con arcbitetiura a modello lerzacuto
e cordoni di travertino colorito a pietra se-
rena; fu poi ridotta ad architettura moder-
na circa r anno 1726. Un cornicione dori-»
co di stucco lo cinge ; la cappella de' pa-
rati che si estende sgtto un arco scornicia-
to a stucchi nella principale parete ; otta
biissoloni di noce presso i 4 angoli ; du^
armadj con 8 colonne spirali corintie e 8
vasi con fiamme sovrapposti ai cornicioni
di essi tutti intagliati in noce e situati al-
le due pareti laterali ; una porta che con-
iliice ai dormentori inferiori del convento ,
coriocata in mezzo alla estrema parete : a—
domano e simmetrizzano V edificio al bas-
so . La volta ha un gran quadro in mezzo
ove scorgesi s, Domenico portato alla glo-
j ia dagli Angeli . E' pittura a fresco diMat-
tia Battini, come quella delle lunette sopra
il cornicione. Il quadro della lunetta a de-
stra della parete principale rappresenta s^
Pio V. in atto di baciare i piedi a un Cro-
cifisso che prodigiosamente gli ritragge es-
sendovi stato sopra sparso del veleno . Il
quadro dicoutro C3prin:ie Innocenzio V. do*^
5^6 Ch. di s. Domenico
menicaiio cui la morte toglie il triregno,
essendo morto difatto dopo ^ mesi e un
giorno dalla sua assunzione al Pontifica-
to il 22 giugno I2jr6- Il quadro della lu-
netta seconda della parete destra offre T ^
approvazione fatta da Urbano IV dell Of-
ficio del Corpo di Cristo, presentatogli da
s. Tommaso di Aquino che per suo or- fli
dine r avea composto . Il quadro dicon- V
tro ha s. Pio V che persuade V impera- ^
dorè e il re di Francia alla spedizione
contro ^r infedeli per liberare i Luoghi
Santi della Palestina . Nelle pareti sotto
al cornicione sono in tre ordini disposti i!,
i ritratti dei 4 P^'U^V Iiinocenzio V Bene- ,
detto XI Pio V Benedetto XIII Dome- ?
nicani , di Go Caidinàli, e di alcuni illu-
stri Generali e Provinciali dell' ordine stes-
so . Nella pacete principale franirae-^zati ai
ritratti e precisamente sopra le porte la-
terali air arco della cappella sono due bi- '
.slunghi , il destro de' quali ha s. Elisa- ,
Letta e s. Gio. Battista, il sinistro, la Ma-
donna e s. Giovanni evang. in intiera fi-
gura . Sono di Giannicola scolare di Pie-
tro . Ai lati deir arco stesso superiormen-
te a due mensoloni di marmo bianco so-
no sci quadretti degni dì osservazione ;
a sinistra, f. Pio V e s. Francesco, tra qua-
li è un piccolo tondo colla Madonna in
jiiezza figura in atto di rimproverare dol-
cemente il figlio con quelle parole che vi
si leggono air intorno ,, Fìlli quid fe-^
cisti nohis óic ! ,, a destra, il h. Beneclet-
Ch> di s. Domenico 627
io XI « r Ecce Homo , in mezzo ai qua-
li ìa altro picciolo tondo, G. C fanciul-
lo in atto di rispondere alla Madie eoa
quelle parole die vi si leggono parimen-
ti air intorno „ Quid est quod me quao'*
rebatis ? ,, La cappella ha un' altare a
stucchi con un raro quadro di Giannau-
tonio Scaramuccia colla V. il B. s. Do-
menico e s. Caterina da Siena, e sul pia-
no un prospetto della Città di Perugia •
Sui timpano di questo altare è allogato
un bel quadretto d* incerto colla V. e il
B. lattante : sul gradino di esso altare, un
Crocifisso di avorio di eccellente lavora
sul fare del Bernini . Ai fianchi dello stes-
so altare sono le immagini di s. Tomma-*
éo di Aquino e di s. Giacinto opere me-
diocri d' incerto . Appesi alle pareti la-
terali della cappella sono due quadretti
colla M. e il B. e FAnnunziata . Sembra-
no di scuola fiorentina . Nella parete e-
strema dirimpetto alla cappella sopra al.^
la porta di mezzo , scorgasi in alto un s.
Luca a mezza figura egregiamente dipin-
to da Giannandrea Carloni : sotto di es-
so , altro quadro a me/.za figura con G.
C. che disputa coi Farisei , egregia ope-
ra anch' essa d' incerto . Immediatamen-
te sopra e intorno alla porta sono tre qua-
dretti con varj miracoli di s. Nicolò e 6
tavolucce con varj Santi , finimento del-
( la tavola dì Gio. di Fiesole ricordata al-
la pag. 5i5 . — Negli armndj fra mol-
' te sacre Reliquie, si i'onserva au Codice
I
J)28 cu, di $, Domenico *
Membranaceo in 8 , cbe contiene alcuni i
Servioni di s. Vincenzo Feueri scritti ^
di propria mano del Santo . Fu donato ['
dal p. Leonardo Mansueti essendo gene- ^
rale dell* ordine nel i474-
Convento . Questa grandiosa fabbri-
ca venne ridotta alla forma presente nell*
anno 1726 e seguenti dalT ex-provincia-
le p. Domenico Ponsi cìie v* impiegò ,
come costa dal registro delle spese scrit-
to di suo proprio pugno , se. i9m.458.
E' principalmente diviso in due jorandi
bracci a tre piani . Nel piano inferiore è
il vasto Refettorio ove tra molti quadri
è notabile nella principale parete un'an»^
ticliissima tav. dipinta a tempera sul fa-
re di Giotto , entrovi la M. col B. con 4
Angeli che suonano stromenti . In questo
piano medes. e la Sala del C apitolo , in
cui al presente nulla vi è da osservare .
Evvi pure il Nos^Ì2Ìato fatto erigere nel
1^33 dal p. m. Domenico Ponsi da Niz-
za ascritto alla perugina Cittadinanza nel
1729 a riguardo de' suoi meriti verso qu.
Convento . Nidi* adito perciò di qu. re-
cinto si legge la onorevole memoria del-
la erezione . Dicontro ad essa è F elogio
lapidarlo del p. Gio. Tommaso Boxadors
poi cardinale, clie qui abitò in qualità di
novizio nel 1784 i^ età di anni 33. I ri-
tratti di qu. 2 preclariss. soggetti si veg-*
gono appesi in Sacrestia . NelT angolo si-
nistro dicontro alla porta dell* adito è la
Cappella dei Novizj , $uir alt. della qua-»
Ch. di s. Domenico ii^g
le si ammira una belliss. tavola riputata
di Scuola Fiorentina . Ha la Madre ss. che
presenta il divo Infante al Sacerdote cre-
duto lo .stesso che il s. vec. Simeone tra
Sm Giuseppe e s. Gioacchino , s. Cecilia e
s. Caterina v. m. da una banda , e dall*
altra s. Agnese e s. Caterina da Siena , iu
alto 2 Angeli, e a basso 4 religiosi do-
menicani inginocchiati • — Uscendo dal
noviziato e salendo la prossima scala , s'
incontrano molti quadri con varj Santi dell'
Ordine . Una delle superiori corsie è det-
ta la Galleria , per esservi incastrati en-
tro a cornici di stucco marmoreggiato i
I ritratti di 4 Papi e di 54 Santi e Beati
figli di s. Domenico , il quale si vede di-
pinto in una nicchia » come in altra si-
mile la V. del Rosario , dal pennello di
Lorenzo Faina, nel i8i8. Anche la con-
tigua corsìa ha nelle sue Junette una quan-
tità di quadretti con intratti di Santi e
Cardinali . Due di essi , di moderno pen-
aaello , esprimono la scuola di Alberto Ma-
gno , e il prodigio avvenuto a s. Albero
che recando i malati per assistergli alla
propria casa , uno di essi adagiatolo sui
proprj omeri e copertolo con panno , giun-
to air abitazione , il trovò cangiato in uà
Crocefisso. La semplicità elegante che tut-
to spira qu. Convento è frutto dello ze-
lo del p. m. Benedetto Cappelli che il fé
risarcire dopo la ripristinazione de* Eeli-
giosi , nel i8i4' A qu. piano e al coro
d 3
53 Ch, di s. Domenico
grande della eh. corrisponde il Ccj^etto
cV in vej'ìio , ov' e un altarino e sopra di
esso un' ornato di legno con entro \\n bel
Crocefisso della stessa materia . Ai lati so-
no appesi 2 quadretti coi ss. Girol. e Se-
hast. , e dirimpetto , fra altri , due bislun-
glii , della maniera di Gioito , uno con
6. Paolo e s. Pietro m. , V altro con s»
Pietro e s. Felicita . — In qu. stesso pia-
no e il locale della Libreria a 3 navate,
diviso da i6 colonne corintie di mattoni •
Fu fabbricato verso il i44o ^^ ^' Leo-
nardo Mansueti , e riempiuto di plutei di
noce nel i634 dal priore f. Angelo Pa-
ciuchelli . Il vesc. Ercolani nel i586 la-
sciò ad essa tutti i suoi libri . Contenea
varj pregevoli Codici tra i quali le Col-
lezioni nuove colle tavole , donate dal
cel. card. Nicolò di Prato , con suo te-
stamento fatto in Avignone il i marzo
il 322 ( Mem, Ist. di più Uom, Illustri
della Tose, i^« 2 /^- 77 ) • Fu spogliata
di libri nel i8io per la già nota soppres-
sione ; si ripristinava nel 1821 i quando
in febbrajo servir dovè di caserma alle
passaggiere truppe alemanne . Ora si sta
riattando con nuove scansie per arricchir-
la di un gran numero di Volumi antichi
e recenti . Sopra la porta di essa vedesi
il ritratto del vescovo Ercolani , e in un
fianco in lapide leggesi la seguente me—
anoria ,, Innocentio S, R. E* Card, De
Comitibus Pontifici Max.ASecretisBre^
fvium jlpGstoL Quod Anno cioioccix^
e 11. di j". Domenico 53 r
XXIII Perusiarn Veniens Ad /). Domi-
nici Diverterit Et Comitiis Provincia^
Jìom. Ord. Pìcted, jddfuerit Patresqiat
Summa Comitale Allocutus Eoriun De
Praefecto Pr evinci ae Designato Deere-'
tum Palam Recitarit F. Dom. loseph Vi^
rettus Propraefectus Sodalesque Perita*
6Ìni Principi Optimo De Se Merito Gra-*
ti Animi Ergo Poni Curarunt ,, (io)
• — Annesso a qu, couv. alla parte meri-
dionale è il Lei PALAZ. DELLA IN^
QUISIZIONE . (li) Gli fu dato princi-
l^io r anno i632 per opera dell* inquisi-
tore p. Francesco Galasini, con arcliltet-i
tura di Domenico Grotti , e fu perfezio-
nato circa r an. i^io per impegno dell'
altro inquis. p. Paolo Ottaviani . Vi si
spesero più di 3m. se. , parie dei quali
contribuirono i nostri patrizj addetti al
tiibunale del s. Offizio . Ha qu. palaz. nel
suo primo ingresso un salone ove si fan-
no talvolta le funzioni delle u^^ywre-E' di-
viso in 3 comodi appartamenti , uno per
lo inquisitore , \ altro pel suo vicario , il
terzo pel cancelliere, tutti ben provveduti di
religiose decenti supellettili . Ha scerete
stanze più e meno illuminate ad uso di
carceri (12) , ed un' amenissimo Giardi-
no cinto di forti mura ampliato ed ab-
bellito dair inquis. p. Palma circa 1* an.
1750. )i3) — Merita alcuna considera-
zione la eccelsa mole del Campanile clic
si annovera tra i più grandi che sicno in
Italia . Fu incominciato T anno i464 e
53 2 CJi. e 3Ion. dì s,M. delle Orfane
terminato circa il i5oo. Era con due or-
dini di fineótroni ed uà ordine di occhj
coronato intorno con festoni di pietra ed
ampio cornicione. Terminava eoa una pì-
xamide che portava in cima una grossa
palla colla sua croce . Ergeasi da terra si-
no alla palla pai. 4 io. La prepotenza lo
fece distruggere sino al cornicione supe-
riore al II ordine di finestroni , V anno
:i546. (i4) — ^^1 Cortile comune al Con->
Tento e al Palaz. del s. OfEzio , situato
dietro al coro, vedesi un loggiato, e a lui
prossima un* Antiporta , il tutto costrui-
to nel tempo che ricorda la seg. Iscriz.
in lapide posta sotto il detto loggiato ,,
C onventus Commodo Et Ornamento F.
'Dominiciis Ponsi Aiciens. Et Periis. Ex^*
structis Ostio Et Propjlaeo Strato Si7ì-
ciò US Impluvio Solarla liaec Propriis
Sumptibus A Fundamentis Erexit An-
no MDCCXXXF. „ — Prendendo la
Via che riconduce alla Piazza di s. Do-
menico , si prosieguo la Strada detta Pa-
pale e s* incoiitra a diritta la
CH. E MONIST. DI S. M. DELLE
ORFANE dette le C appuccinelle di P.
«S. -P. La Casa di Gio. Bat. Pontani pe-
xug. fu da lui medes. fatta ridurre a Mo—
xiistero r an. i6i6 in cui fondò qu. sa-
cro ritiro per 12 fanciulle orfane , am-
pliato poi colla compera di nuove case ed
orti , ciica il ij35 , mercè i sussidj pre-
stati dalla march. Caterina Formi Esten-
se Tassoni , e eoa uu nuovo dormitorio
Ospedale de* Pellegrini 535
grandioso al piano dell' orto , incomin-
ciato il dì 19 febr. 1788 . (i) — La Ch.
è angusta , e basso il suo volto e a cor-
doni basati su piloncini . Il quadro dell*
alt. mag. , con semplice cornice di legno
dorato , espiime la Presentazione al Tem-
pio della V. Fanciulla , cui è la ch. de-
dicata . Due piccoli ovati laterali hanno
le immag. di s. Francesco e di s. Ghia-!
ra , il di cui istituto professano qu. Suo-
re . La Concezione Immacolata si vene-
ra nel picciolo alt. a manca della ch. Sem-
brano del Boccanera la M. e i d. 2 San-
ti dipinti iu tela uell* arco esterno sopra
la porta . — Poco piii innanzi vedesi a
sinistra T
OSPEDALE dei Pellegrini DELLA
CONFRAT. DI S, DOMENICO . Fu e-
retto qu. asilo di pietà nel i333 da cer-
to Angelo cittad. perug. nella casa a qu,
effetto donata nel 1820 da pia donna, con
alcuni suoi beni , alla Confrat. dei Di-
sciplinanti di s. Domenico ( Rìccar^t^i*
p- 366. ) i quali poi ridussero V edifi-
zio alla forma presente, ricostruendovi nel
passato sec. la volta di moderna architet-
tura . Il suo esterno è qual fu nelF an-
tica sua costruzione . Presenta la principal
facciata sin presso alla sua conica estre-
mità incrostata di marmi rossi e bianchi
riquadrati . Il suo interno consiste in uà
camerone diviso in 3 navate da io pilo-
ni dorici corrispondenti a pilastri sporgen-
ti dalle pareti . Sostengono essi il volto
534 ^^^' ^ Monist. della C olombe
e formano la divisioiie dei letti . Tra i
piloni perciò si ergono delle balaustre di
ferro entro a cornici di legno che posa-
no sopra a muretti i quali chiudono le
laterali navate . A ciascuna di qu. cor-
risponde una finestra , come la porta a
quella di mezzo , in capo alla quale è iiu
alt. con Crocefisso in rilievo . (^K V Aìi-^
noi. ali Art. C onfi\ di s. Domenico-^ —-
Progredendo , vedesi la
GII. E MONIST. di s. Caterina da
Siena detto DELLE COLOMBE . Il dì
2.9. febr. 1493 si pose mano a qu. fab-
brica per impegno della b. Colomba da
Rieti terziaria clelT Ord. di s. Domenico,
(i) Circa il 1760 le Monache che qui sog-
giornano, dell Ord. stesso, ristaurarono il
Monast. e la Ch. e questa fecero vaga-
mente dipingere . Essa è quasi quadrata»
e ha il volto e le pareti ( con cornicio-
ne dorato di ord. dorico ) dipinti a pro-
spettive architettoniche chiaroscurate da
Paolo Brizi . Nei medaglioni sparsi in es'^
se prospettive sono sul volto la Fede e la
Religione a chiaroscuro : nel mezzo , la
h. Colomba in gloria : nelT arco supe-
riore all'alt. , la Purità e Fortezza . Nel-
le lunette scorgesi , a destra , la stessa
Beata che risana un fanciullo, a sinistra,
la medesima che ottiene da Dio. la gra-
zia di liberare Perugia dal morbo conta-
gioso che perpiùanni Tafflisse dal 1476»
ciò che è espresso con vavj cadaveri gia-
centi sul suolo , il prospetto della Città
'Ch. e Monist. dello Colomhe 535
in lontananza , ò un Angelo die ripone
la spada nel fodero . Le figure chiaro-
scurate nelle pareti rappresentano , inco-
minciando dalla destra dell' ingresso e
proseguendo sino al lato sinistro del tne-
des. , le immag. simboliclie della Libera-
lità , Penitenza , Contemplazione , Man-
suetudine , Umiltà , Misericordia , Pace ,
e finalm. della Carità verso Dio . Sono
interrotte qu. immagini da quelle dell'
Annunziata e dell'Angelo che parimenti a
chiaroscuro si veggono nelle pareti late-
rali air alt. mag. Tutte qu. figure sono
di Francesco Appiani che dipinse pure il
P. E. e lo Sp. Santo in fondo al baldac-
chino di d. alt. E' qu. isolato ed ha nel-
la mensa un*arca di stucco marmoreggia-
to e dorato , entro alla quale si conser-
vano alcune sacre Reliquie . Il quadro si-
tuato al di dietro di esso nella principa-
le parete , tra un' ornamento di stucchi
messi a oro e 2 angeli di legno dorato ;
è opera d' incerto , e presenta la beata
Colomba comunicata dagli Angeli con so-
pra un gruppo di essi in atto di suona-
re varj musicali istromenti e il motto iu
un nastro volante „ Rie est Panìs qui
de Coelo descendit ,, Il quadro appeso
alla parete destra della eh., innanzi a cui
è un altare portatile, offre la visione avu-
ta da s. Caterina da Siena in cui le si
presentano G. C in atto dì porle in di-
to un' anello , la Vergine ss. , s. Maria
Maddalena , s. Giov. Evang. , s» Paolo ,
536 C1i> e Monist, di s.M. Maddaì.
s. Domenico , e il s. re David . Vi si
scorge in lontananza la stessa Santa ge-
nuflessa avanti G, C. in atto di orare .
Il quadro dlcontro accenna la medes. cui
in visione si schierano innanzi i princi-
pali Istitutori degli ordini regolari , fra i
qufili s. Domenico che le si avanza per
presentarle Y abito dell' ordine suo . In
lontananza è la Santa che con una co-
lomba in testa, essendo fanciulla, è in at-
to di orare a pie della Madre di Dio •
Questa eh. fu consecrata dal y(ò^Q. Fer-
niani T an. i;?6i r — Un angusto vico-
lo con permesso del vesc. Bossio e dei
Magistrati chiuso nel 1679 , ( Riccar* T»
i, p. 371. ) divide qu. Monist. dalla
CH. e MONIST. DI S. M. MAD-
DALENA di Monache Benedettine . Nel
luogo medesimo ov* era un* asilo per don-
ne di maT affare da Dio richiamate a vi-
ta morigerata e penitente che nomavan-
sì Repentute , (i) fecero i nostri Magi-
strati fabbricare questo bel Monistero nel
:i382 per comodo delle Religiose dell* Or-
dine di s. Benedetto . Fu desso poi in va-
x] tempi colla sua eh. restaurato e spe-
cialmente nel ijSo nel 1749 e nel 1788
nel quale furono compiuti 2 nuovi dor—
jnitorj, incoi?;inciati nel 1770, alla sua par-
te meridionale . La Chiesa è quadrilun-
ga tutta adorna di pitture e di stucchi
dorati . Il volto a cordoni incrociati, giu-
sta r indole della gotica architettura, nei 3
principali compartimenti presenta delle fi-
C?i. e Monist, di s.M. MaddaL 537
gure dipinte dal cav. Seimei entro a me*
andri e cornici di stucco dorato in varie
forme adattate agli spazj intermedii fra i
detti cordoni . Nel I compartimento so-
pra r alt. niag". si vede nel tondo in mez-
zo la Vergine assunta , e lateralmente s.
Giovanni evang. e s. Giuseppe col B. Nei
2 ovati che seguono sono espressi l'Amore
di Dio e la Contrizione, con putti negli
angoli che sostengono cartelle le quali
portano motti scritturali relativi a que-
ste virtù principali in s. M. Maddalena •
Il compartimento di mezzo offre in un
quadro la Santa recata dagli angeli alla
gloria, e nella parte superiore le divine
persone in atto d* invitarla a ricevere la
meritata corona del suo trionfo . Nei qua-
dri laterali è la Santa che nella sua com-
punzione contempla il Crocifisso, f\ la me-
desima che riceve la ss. Eucaristia dal ve^*
scovo s. Massimino , NelT ultimo compar-
timento i 2 primi ovati esprimono la Sa-
pienza celeste e la Povertà con putti ne-
gli angoli come nel primo sudivisato . L*
ultime tre figure sono di s. Lorenzo
di s. Francesco di A si si e di s. Fran-
cesco di Paola . — La parete estrema à
sopra la porla le seguenti memorie ,, /?.
O. M, Et D. Mariae Magdalenae Tem--
pliun Hoc lìestauratiirìi Et Ornatum ^n.
Donu MDCCXXX, „ D. O. M. Templum
Hoc D. Mariae Magd, Dicatum ^7?. lì*
S. MCCCLXXXII Restauralum Fero
Ornatum Et Auro Undiquc Ajfciòre De^
'538 Clu e Mollisi, di sJl. 31addal.
lìnitum An. MDCCXLVIIII Instanti-
bus Aiitem Menialibns Tempii Custodi'*
bus Fraiiciscus Riccardus Ferniani Epus.
Perus. Consecrasdt Die XXIII Septenib.
MDCCL. ,, — Gli altari laterali Lan-
no ornamenti di stucco marmoreggiato e
dorato con 2 colonne e finimento di or-
dine composito . Quello a destra dell' in-
gresso presenta nna tela su cui T anno
1733 il cav. Sebastiano Conca dipinse s.
Maria Maddalena nella solitudine di Mar-
siglia comunicata da un' Angelo . Appe-
si alle pareti presso a questo altare sono
^ ovati con s. Giovanni Nepomuceno e s.
Francesco di Asisi in mezze figure . Neil*
altare dicontro si ammira un egregio qua-
dro opera di Giuseppe Grespi detto lo Spa-
gnoletto . Evvi in alto la V. col B. e s.
Geltrude in mezzo ad un coro di Angeli,
uno de' quali additando il cuore della San-
ta che le si vede apeito nel seno , sostie-
ne un nastro clie parte dal Bambino col
motto,, In corde Gertrudis invenisti me ,,
Alle bande sono due altri ovati sfmil] n.2^!i
antecedenti colla Madonna e s. M. Mad-
dalena . Il quadro delF Alt. mag. ha il
Salvatore sedente in gloria , e a basso in
ginocebio s. Benedetto col piviale e s. Sco-
lastica . L' Autore che eccellentem. dipin-
se il quadro , pose il proprio nome ,, Mat-*
tJieutius de Saluutiis Pcrus. pinxit 1608 ,»
E* desso collocato colla sua cornice ia
mezzo ad arabeschi a basso rilievo di stuc-
co dorato . Questi adornano pure le lu-
Ch, di s, Ilaria di Colle SSg
nette delle pareti ai Candii delT altare ^
dove si deliuearono dall' Appiani la Fe-
de e la Speranza . L' Alt. niag. ia isola
ha sotto la mensa di marmo un' Arca ove
si conserva il Corpo di s. Saturnino mar-
tiriz. nel 3o7.i(^) - Rimpetto a qu. Mon. è la
CH. Parrocchiale DI S. MARIA DI
COLLE . La sua facciata e irregolare per
essere occupata una parte del suo fianco
destro dalla Casa parrocchiale donata per
devota generosità , come ne avverte la i-
scrizione in pietra posta sopra la porta di
detta casa nelT andito innanzi alla chiesa
„ Quest* opera V ha fatta Ercolano de
Giorgio per l anima sua e poi per i a**
niuia de suo Patre e per la sua Matre
e per la Sosanna sua donna e Jinal^
mente per tutti li passati di casa sua a
di 17 Novembre i49-^-- •.* Debbono i pri-
mordi di qu. eh. , che da principio non
fu che una semplice edicola , ripetersi dal
i3o4 (0 -5 ^^1^ ^ì ridusse alla presente e-^
leganza dallo zelantiss. parroco d. Tom-
(*) Questa Keliqula che Tommaso da Calvi
con espressa licenza di Paolo Y. donò al p. d.
Gregorio Angle mon. cass. abb. Melitense e ch«
egli die a queste Pieligiose 5 fu riposta nel co-»
ro il 26 mag. 1624 , indi collocata in nuova ur-
na e riconosciuta dal Vescovo fu trasferita a
qu. alt.il 22 ag. 1712 , dove rimase fino al
1810 epoca della soppressione de' monasterj .
Nel giugno di detto anno fu trasportata alla
eli. di s. Domenico, poi alla par. di s. Maria di
Colle dove si venerò fino al di 4 «tt. 1819 in
cui fuproces3ionalmcnte restituita al suo luogo
54o Cli. dis. M. di Colle
maso Briganti T aa. 1771, con disegno
di Alessio Lorenzini . E* di figura paral-
lelogramma lunga pai. ^4 l^^ga 27 -^ al-
ta 4o. E* divisa nelle sue pareti laterali
da 4 pilastri contropilastri e cornicione di
ordine jonico su cui basano le 4 fasce
doppie del volto a hotte tramezzate da 3
medaglioni con cornice di stucco a cen-
tina , entro ai quali sono dipinte da Vin-
cenzio Monetti la Fede la Carità e la Spe-
ranza . Gli spazj tra le dette fasce e me-
daglioni nel luglio 1822 si ornarono ^lal no-
stro Lorenzo Faina di riquadrature e vi
si dipinsero nel mezzo degli Angeli re-
canti fiori e corone . — Nella parete in
fondo alla eli. è situata V orchestra di le-
gno centiiiata e scorniciata, col suo orga-
no . Sotto la medesima sono scolpite in
lapidi queste nicmorie ,, D. O. ]\L Et Av--
gvsto Deiparae Virginis Nomini T'em-^
plvni He e Dicatvm T^etv state Atqve Z^-
ligine Tantvm Non Obsoletvm In liane
Meliorem Formavi Opere Concamerato
Ornamentisqve Instr^'ct^'tii RedacVvm Est
Paroeciae liedditihvs A. Z>. Cio^ lo- ce.
Lxxr, ,, — ,, In Honorem Beati s. Vir»
ginzs Marine De Colle Aedein Hanc
pKiro chi aleni Olim A Fvndamentis Ex^
tr^ctani Postea Ci>m Adjto Et C o emet-
terlo Integro Instavratam Pliilippvs ^-
madevs Pervs. Epis* Solemni Ritu Con^
secravit IV Id^s Mail ciò, lo- ce. LXXl ^^
Negli ultimi compartimenti sono 2 Con-
fessionali assai vagamente intagliati in no-
/
Ch. di s* M. di Colle 54 1
ze e annicchiati nella parete ; sopra i me-^
Jesimi due quadriluDgliì in tela in mez-
:o a cornici di stucco , in uno è la Na-
;ivìtà della Verg. nel!' altro quella di G.
u. Sono di Francesco Gasperi . Seguono
2 alt. laterali adorni d' intagli cartoc-
:I festoni e putti di stucco con un gra-
tino sa di mense e mensoloni di pietra
lostenuti da massiccio di muro in foiroa
li piedistalli e rifiniti di stucco . In quel-
a destra delT ingresso si venera la ini-
nagine di Cristo spirante sulla croce , ad
m Ihto la Vergine svenuta in braccio al-
e Marie, ed ali altro il Discepolo predi-
etto . Sono dipinti in tela dal Gasperi •
^u dotato questo altare nel 1607 da Mi-
helaugelo Mannettoli . Posa sul gradino
i esso una elegante macchinetta di fino
ataglio di legno dorato entro a cui si
ustodisce un* antica immagine della Ma-
onna col B. in gesso situata per molti
nni sopra la porta della casa num. 12
el Vicolo detto f-^ìa Traversa tra le Vie
rismonda e delle Colombe di proprietà
el sacerdote d. Cesare Cocchi , Questa
nmagine dicesi che si manifestasse prò-
igiosa con istantaneo imbiaucamento del-
1 sua superficie patinosa ed oscura, il dì
luglio 1796. Fu qui trasportata il io
^guente, e da queir epoca si celebra so-
mnemente ogni anno la memoria del pro-
igio . (2) Leggesi a pie della immagi-
e su di una lamina di rame dorato la
^gucnte Iscrii. „ /?, G. 4/. ^^ Deìpa^
54^ Oh, di s. M. di Colle
rae Marine Lnvs Et Gloria Peri'Ctvsta
Hacc Virginis Imago Ex Gypso Et
JMarmore C onfecta Fvsco Linita Colo'"
re Et S^pra Ostii Epjstilivm Foras Di^
Jìocata In IIvjvs Pervsiae S. Marine
Collis Vicinia Nvnciypata Cohrnbarvm
Ante Alias Nonis Ivlii cij. lo. ec. XCVI
Facta Est Insignis Qs^aindam ludvens
Albedineni Reddens Aegrotis Sanitatem
Uominvm C orda Ad Poenitentiam Eoc^
citans Post Tres Dies Alagno Popvli
C onc^rsi^ Ac Pietate In Hoc Pairoc-'
chiale T^mplvni Translata Est Vbi Z?e-
fvote C olit\fr Svb Invocatione Mcsiua
Mater Miscricordiae Sev Refogivm Pec^
catoriitn Et Clientibris Svds C ontinvas
Gratias Impertitvr D. Caesar Cocchi
Poni C^ra^it . — Neil' Alt. dicontro e
un quadro ove lo slesso Gasperi dipinse
sopra di nubi e fra gli Angeli la Verg.
col B. , e sotto un paesaggio in colle , vo-
lendosi con ciò simboleggiare il titolo
della V. die qui si onora espresso ancLe
nel motto della cartella di sturco sopra
r altare . ,, Ante C olles Ego Partii] ie--
bar ( Pro^. e. 8. ) ,, Dietro al quadro clie
per meccanismo di argani si fa discende-
re e ascendere , è una nicchia con sera-
fini e nubi alT intorno , e ai lati s. Lu-
ca e s. Nicolò di Bari dipinti da Loren-
zo Faina circa il i8o5- Entro alla mede-
sima è una Madonna in rilievo con testa
e mani d' impasto di Lucca ; e vestita di
drappo e §i 6uol« esporre alla pubblici^
€lu di s. M. di Colle 54.^
venerazione il di della Natività di Maria,
festeggiandosi in tal giorno il titolare del-
la Parrocchia . Sul gradino è un quadret-
to colla incoronazione di Maria e sotto V
ipost. s. Tommaso e il mart. s. Sebastia-
ao fatto dipingere per sua divozione dal
Parroco Brii^anti ad Andrea Appiani l'an.
i8o5. Seguono nei })rin)i compartimenti
laterali due quadri del sunominato Ga-
;peri colla Cena Eucaristica e colla disce-^
la dello Spirito Santo sugli Apostoli . Sot-
essi sono anniccliiati nella parete due
eggi di noce intagliati . — L' Alt. mag.
\ ornato di stuccLi con colonne distacca-
e , frontespizio diviso su di cni posana
i Anqeli di rilievo, e timpano in niezzo
on serafini e cartella . Le figure sono di
benedetto Silva e gli altri stucchi di Lui-
[i Speroni . La mensa e formata da un
01 pezzo di marmo rosso nostrale sostc-
luto da muro centinaio a guisa di urna
rifinito a stucchi. Evvi un quadio ri-
ondato nella sua estremiti superiore ove
a Benedetto Bandiera fu \ an. iGr4 ^^"^
inta la Y. detta di Costantinopoli copia
i quella che venne trasferita in Roma nel
3oo. (3) Evvi la stessa V. col B. vesti-
1 alla maniera greca in mezzo ad una
loria di angeli , e sotto s. Carlo Borro-
lei s. Orsola s. Caterina v. m. s. Fian-
esco di Asisi s. Chiara e s. Caterina da
iena . Ai lati di questo altare sono ap-
esì 2 quadrilunghi con cornice dorati;
've sono espresse le anime purganù dd
544 Ch. di s. 31. di Colle
PiergiovannI Cvispolli die gli dipinse V
anno i636. Nei pilastri agli angoli sono
due nicchielte cLiuse da sportelli ove si
conseivano V Olio santo e pareccliie sa-
cre Reliquie che si espongono nelle re-
spettive festività (4) .
Sagrestia . Si conserva una devota
Immagine di Maria dipint/i da Tommaso
Bracchi copia di quella che nel i3o6 in
Forlì rimase illesa tra le fiamme e che fu
perciò appellata Madonna del fuoco . Ri-
mase esposta sulla pubblica Via di P. S-
P. nel luogo che accenneremo dal 1779
al 98 . Tolta , come tutte le altre sacre
immagini che trovavansi per le vie , di
ordine dell' allor vigente Governo Repub-
blicano , rimase d* allora qui custodita
senza pubblico culto (5) . Sono da am-
mirarsi negli Armadj di qu. Sagrestia le
nobili e ricche supellettili che in occasio-
ne di solennità adornano il tempio e gli
altari, procurate singolarm, dalla solleci-
tudine del Briganti per mezzo delle ren-
dite e legati che arricchiscono qu. par-
rocchia . — Uscendo da qu. eh. trovasi
a sinistra un picciolo adito e in fondo al
medes. una porta con sopra una nicchia
quadrata ov' è la imraag. del Principe de-
gli Apostoli dipinta V anno 1771 . Que-
sta porta conduce ad altro adito comune
allo ingresso dell* orto spettante alla par-
rocchia ed air
ORATORIO della CONFRAT. di S.
PIETRO APOST. Fu desso eretto F an.
J
Confrat^ di s* Pietro jfpost. 545
^578 (1) . La volta e le pareli furono
dipinte da Pietro Garattoli circa V anno
1720, restaurate da Valentino suo figlio e
da Francesco Appiani nel 1760 . Il vol-
to ha una bene intesa prospettiva archi-
tettonica nel di cui meiizo sullo sfondo a
cielo scoperto appariscono alcuni Angeli.
Le pareti hanno compartimenti tramezza-^
ti da effigiate ringhiere e da medaglioni,
ove a chiaroscuro sono dipinti i quattro
Evangelisti dal sudotto Francesco Appia-
ni , fuorché il s. Matteo che danneggiato
fu rifatto da Andrea suo figlio circa il
1795 . Sotto qu. pitture girano 2. ordi-
ni di seggi . L' alt. dipinto anch' esso ha
2 colonne spirali ricinte da festoni , iii
mezzo alle quali è collocato un quadro in
tela coir Assunzione di Maria e gli A-
postoli d* intorno al sepolcro di lei , 0-
pera di Giuseppe Laudati fatta nel l'ji?*
Alle bande deli' alt. sono altri 2 meda-
glioni colla effigie di s. Pietro e s. Pao-
lo dello stesso Appiani .
Sagrestia . Conservasi qui un pre-
zioso Monumento di antica pittura . Con-
siste qu. in una tavola con fondo dorato
e divisa in 27 compartimenti a tre ordi-
ni ; il compartimento di mezzo dell' o'.-
dine I. è mancante per essere stato reci-
so dal rimanente della tavola . Forse do-
veasi quivi rappresentare V eterno Padre,
mentre sotto esso si vede la immig. d(^i
Salvatore e inferiormente a qu., la V. cui
545 Polita di s. Piet7*ó
B .» e una figura in ginocchio a mani giun-
te in abito abbaziale di color cinericio p-
scuro , e diverso nella forma da quello
usato in oggi dai Benedettini , uno de'
quali indica certamente quella figura. In
ciascuno degli 8 compartimenti laterali del
triplice ordine è dipinto un Santo in pie-
di . Sotto la immag. della M si legge a
caratteri gotici ,, Hoc Opvs Jvif fact\fm
Anno Dai. MCCCXXXIIL Tempore
Dai. H^golini . „ ( ^'. V Annot, ) — Ol-
tre il divisato presso la eh. di s. M. di
Colle » ha rOrat. e la casa di qu. confr.
altro accesso a sinistra pel contiguo tì-
Colo che va a terminare in un voltone e
porta arcuata corrispondente alla Strada di
P. S. P. Sopra esso arco è una nicchia
di legno incastrata nel muro e dipinta »
in cui , per opera del p. d Marcello Gur-
tini canon, re^rol. vicario dell' Abbazia di
s. M. da' Fossi di Perugia , fu locata la
effigie della Madonna detta del fuoco
da noi qui sopra rammentata parlando del-
la Sagrestia di s. M. di Colle {y.quArt.
Annot, 5) . — Al termine della Via Pa-
pale sorge la mignifica
PORTA detta DI S. PIETRO . Due
grosse mura fiancheggiano le a porte di
qu. edificio , \ una distante dall' altra
pai. 37 . La porta interna arcuata ha su-
periorm. una gran nicchia con cornice di
stucco a centina , dove nel 1765 fu di-
pinta una immag. di M. V. sotto il tito-
lo del Rosario ^ la quale essendo molto
Porta di s. Pietro 5^7
danneggiata , fu ridipinta nel 1817 da
Lorenzo Faina , colla effigie in ginoccliio
di s. Domenico e S.Francesco e una pro-
spettiva, a basso, del Rione di P. S. P.
Fra la d. nicchia e V arco della porla in
una cartella di marmo rosso è scolpito
M Portam Hanc Slagnificentius u4tq\^Q
Ornatici s Instavrarunt Franciscvs De
f^baldis Prìmvs Mercato?^ Et Collegae
A^ D. MDCCLXF . „ Nella parte op-
posta a qu. nicchia su di una pietra qua-
drilunga è incisa la ^q^, iscriz, ,, udugU"
sta Perusia Ciintas Virginis SS. Rosa^
vii Nuncupata Ex Decreto Generalis
Consilii Emanato Die XI E Decembris
)MDC C XVE Illustrìssimi Domini Gen-
tilcs De Ubaldis Et Collegae Primi Tri-
mestris Anni MDCCXFÌE Ad jEter-
nitatem PP, „ La prima di queste iscriz.
rammenta 1' ingrandimento e ristauro deli'
arcata medes. con miglior frontespizio e
nicchia, T altra , la dedica fatta di que-
sta Città a Maria sotto il titolo del Ro-
sario , in occasione di carestia e moita-
lilà , per cui fu pure stabilita per voto
una festa anniversaria la terza Domenica
di Gennajo . ( p. Art. s. Domemc Annot ,
g. ) Il muro della porta esterna ò tut-
to incrostato di. travertini artificiosamen-
te intagliati con disegno ed esecuzione
dei celebri sculto»! Agostino delh Rob-
bia Fiorentino e Polidoro di Stemmo Pe-
rugino ^ dair anno i475. al i48i in cui
€ 2
m
548 Porta di s. Pietro
dagli autori , per ordine de nostri Magi-,
strati, furono aggiunti degli ornati nella
cornice della porla e nel cornicione . (i^.
Mar Lei. Pit. p. 98. ) ,, (i) . Circonda la
porta un arcuato festone , sostenuto ed
avvinto da corda a luogo a luogo an-
nodata , ed un* altro con rosoni . Le mu-
ra laterali sporgono in fuori a somiglian-
za di torri quadrilatere . Ciascuna di es-
se ha lo sfondo di un' arco della medes. 1
grandezza di qiiello della porta , che è si- ' j
tuato fra 2 pilastri scanalati corintj , co-'
me gli altri 2 dalle bande sporgenti, che <
liaano negli angoli 4 simili pilastri , e'i
simili finimenti al disopra . La singola-
rità della forma de' capitelli spicca nella
òrdina)iza delle foglie , e nelle volute ,
che han servito di modello al celebre Bor-
romini in s. Giov. Luterano . Posa sopra
i capitelli r architrave il fregio il corni-
cione di ord. corintio che terminano con
cornice a dentelli , ed è rimasto imper-
fetto de* modiglioni e finimento . Dalla
soglia degli archi laterali spuntano 5 mo- ^
diglioni corint) senza alcun finimento , ^'
al disopra però dei quali, secondo che seri- IP
ve il Grispolti ( Periig* -^"5"- P^S' '8-), !i^'
collocarsi doveano una statua al natura- ^^^
le , due teste busti umani alte un brac- ^'^
ciò e mezzo 1* una , e 2 Grifoni di 6 pie-
di di grandezza . (2) Fra qu. 2. porte a ^
sinistra uscendo dalla Città è la piccola f
CH DI S. GIACOMO. La sua porta ù cir- \h^
condata di travertini scorniciati ed ha al ^*'0
Ospedale del Cambio 549
di 50pra cornicione ed attico ad arco . Sul
fregio si legge „/)iVo Jacobo Dicatum An.
Sai. MDII, M> IV (cioè mense quarto )che
è r epoca della sua fondazione , succeduta
air antica demolita Ch. parroch. di s. Gia-
como . (i) Quest' oratorio è quadrato e a
volta ed ha un altare con ornato architet-
tonico, in mezzo a cui è un quadro col Cro-
cifisso s. Giacomo apost. e s. Gio.Bat. . Sul
gradino è pesta una macchinetta con entra
una belliss. e prodigiosa immag. di Ma*
ria dtfl Buon Consiglio , in istampa , qui
I esposta alla pubb. venerazione fin dal di
p5 lug. 1^65 (2) , 25 anni cioè daehè dal
;p. Fasoli Agostiniano fu promosso in Pe-
i rugia il culto dell' Immagine di Maria da
:Scutari trasferita miracolosamente in Ge-^
uazzano V anno 1467. — Uscendo da qu.
i^orta , e dirigendo il cammino a sinistra «
veggonsi le case e i magazzeni spettanti ,
:ome la Ch. poc* anzi descritta , al nob.
Collegio del Cambio . Qui è l*
OSPED. dei Pellegrini DEL GOL-
.EGIO DEL CAMBIO . Consiste in uà
amerone la cui volta è sostenuta da 12
)iloni che ne formano la divisione in com-
irtimenti dove poueansi i letti pei mi—
erabili viandanti, (i) L'edificio annun-
ia la sua antichità che rimonta al i394»
CH. E CONV. DI S. GIROLAMO
}ei PP. Min. Osseri^anti . E* innanzi a
jU. Ch. e Conv. una Piazza d* irregolare
,gura . Il suo prospetto presenta un per-
ito che continua in semicircolo al Iato
I
55 Ospedale del Cambio
sinistro , e , al destro, uu muro che si er-
ge sopra la Strada Pvomana , e da cui si
offre agli sguardi 1* ameuiss. e \ast' Oriz-
zonte della Valle di Giano estesa al sud-
est della Citta . Il muro fu ricostruito nel
ag. del 1693 , in occasione die per le di-
rotte piogge cadde la porzione verso la por-
ta della Città il di io giugno anteceden-
te . Il portico con pilastri a mattoni à un
frontespizio acuto sul d' innanzi della por-
ta del tempio , e varie nicchie allo intor-
no ove furono dipinte le stazioni della
ì^ia Crucis da Anton Maria Garbi . Il
portico venne edificato prima della meta
del scc. XVIII , con disegno di Pietro
Carattoli , coi sussidj di varie caritatevo-
li persone , e per impegno del p. Saiva-
dore da Cascia allora guardiano di que-
sto Convento . — La Chiesa , fabbrica-
ta col conv. tra gli anni i485 e go (i) t
ridotta alla forma presente dopoché il 29
Gttobre 1612 s'incominciò a riedificare;
è a volta con 12 pilastri dorici che la di-
vidono in 6 comparti . A piedi à un* or-
chestra con sufBciente organo , e sottessa
2 quadri con s. Bernardino e s. Girola-
mo , che si credono opera di f. Umile min.
osser. , fatta nel i66g come portano no-
tato . In fondo alla sinistra parete è una
porta che introduce nella Cap. detta del
Sepolcro; nel suo Alt. è la V. col div. Ca-
davere in grembo dipinta dal Garbi . — • U-
scendo da qu. cap. , il I Alt. che s' incon-
tra , fra colonne e finimenti di stucco 9
ì
Ch» e Con%>. di s. Girolamo 55 i
ha un quadro rappreseul. s. Ant. da Pa-
dova in mezzo ad un coro di Angeli , che
fra le braccÌA riceve G. Bambino slacca-
to dalla Madre che si vede in alto . E* o-
pera dello slesso f. Umile \ an. 1661 ri-
toccata da Fi-ancesco Busti . — Alla de-
stra di qu. alt. è dipinta a fresco una Ma-
donna sotto il tit. delle Grazie che ac-
coglie sotto il manto varie figure espri-
menti i devoli , con due Angeli che la
coronano . Credcsi della Scuola di Pietro
perug. — Siegue T Alt. di beli* intaglia
messo a oro con colonne scanalate e fi—
nimento di ord. composito , dove si ve-
nera il simulacro di s. Pasquale Baylou .
— E* a destra di esso il deposito del vesc.
Bis netti . In una lapide di marmo rossa
si legge ,, D, O. M. Fr. Paulo Bisnet---
to Perusino Episc. Tridentino Totiiis Or^
dinis S. Francisci De Observantia Mini^^
stro Ginerali Electo S-C M. Consiliario
SanctesEjiis Germanvs Non S ine Moero^
re P. Viccit Annos LFII Obiit Die V,
Febr. A. D. MDCXXI „ (2) — Si en-
tra quindi nella Tribuna ove lateralni. e-
rano due altari tolti nel i8o3 in occasio-
ne di essere stata imbiancata ed abbelli-
ta la chiesa . Ora entro a semplici cor-
nici di stucco vi si veggono due quadri:
il sinistro ha s. Francesco Solano in at-
to di predicare , il destro s. Rosa da Vi-
terbo adorata dalle 2 Sante Elisabette re-
gint^ di Ungheria e di Portogallo . — Va-
rj ornamenti di stucco e di ordine con^*
552 eh. e Coìiv* di s. Girolamo
posilo occnpaiio la principale facciata e
dividono V alt. mag. dal coro . Fra le sue
primarie colonne fu nel 18 ii allogalo al-
tro v:>go ornamento di legno intaglialo e
dorato che prima vedeasi nella Gli. del
soppresso monist. di s. Margherita , ma
neir aprile del 18^2 qaest' ornamento col
suo quadro fu trasportato nella parete in
fondo al coro , renduto visibile per mez-
zo deir arco ingrandito ove prima esiste-
va il quadro . Questo è dipinto in tela ed
offre la V. col B. sedente in maestoso seg-
gio tra s. Gio. Bai. s. Girolamo s. Fran-
cesco e s Antonio da Padova . Da alcu-
ni si crede opera di Pietro perug. , da al-
tri della sua Scada , ma fu danneggiato
nel ripulirlo . Ai fianchi dell* altare so-
pra le pò; fé del coro sono 3 nicchie, tra
colonne e frontespizio. colle statue in istuc-
co dei 2 SS- Ludovici vescovo di Tolosa
e re di Francia . Nelle pareti laterali del
coro veggonsl 4 quadri , il I colla V. e
s. L'borio del d. fr. Umile , il IT colla
Concezione di M. , di Girolamo Zampa
d' Asisi , il III con s. M Maddalena in
gloria , d* incerto , il IV con s. Lodovi-
co re di Francia , di Andrea Appiani Ev-
VI pure un Annunziata , d incerto . — Scen-
dendo d^l Presbiterio s* incontra il sepol-
cro di Adriano della Penna . Un marmo
rosso nel muro porta scolpite le seguen-
ti parole ,, Quieti Et Memorine Adria'*
ni De Pinna Qui Dea Uxori Liberisque
Suis Piotate Fide Caritate Fixerat Fa*
eh, e Conv. di s. Girolamo 553
britius Filius Patris Desiderio Moerens
JM. P* Perus, Objt Annos LXIF JXatus
Prid. Id Febr> cij io CCC li. Ave Fin.
Pientissime Et Vale In Pace . ., — Sie-
gue 1 altare con vaghissimo ornalo di co-
ìoane pilastri e froutespizio corintii a stuc-
co con entro il Battesimo di G. G. e nel
timpano la mezza figura di s. Mai tino v. ,
tutto a bassorilievo di stucco opeia del
francese Giovanni di Sciampagna . — L*
ultiiH^-ttJt. parimenti di stucco ha un di-
voto simulacro del Crocifìsso in legno eoa
sotto in tela la immagine giacente di s-
Maj'gherita . Entraci per una porta in al-
tra Cappella . Nel suo altare anch' esso
ornato di stucchi è un quadro di Gian—
naudrea Garloni con s. Pietro di Alcan-
tara estaticoalla contemplazionedellaCroce»
Sagrestia . Le lunette tanto delle pa-
reti che del volto di questa sagrestia han-
210 slimabili pitture . In mezzo al volto ia
un* ovato scoigesi la V. immacolata, di Gio.
Bai. Mazzi . E sua la pittura della lunetta
I, incominciando dalla parte destra della
principale dove è 1' armadio de parati . Vi
rappresentò s. Giacomo della Marca che se-
duto a mensa col rè Ferdinando di Napoli
a lui manifesta la innocenza della consorte
accusata di adulterio , facendolo prodigio-
samente attestare al nato infante falsamen-
te creduto fruito d illeciti amori : la II e-
sprime la natività di s. Francesco di Asi-
si : la III ^ s. Bernardino da Siena in atto
e 3
554 ^^' ^ Coìiv. ài s. Girolamo
di predicare : (ju. due sono di Luigi Sca-
ramuccij, opere dipinte in giovinezza e as-
sai danneggiate . La IV rappresenta la bat-
taglia data ai Mori usurpatoli della Spagna
dal cel. card.Xinienes nel iSog colla espu-
gnazione di Orano nel regno di Algeri , al
la quale spediz. comando egli in persona ,
andandovi a cavallo vestito degli abiti pon-
tificali e acconjpagnato da molti ecclesia-
stici . La V Ila s. Rosa da Viterbo che an-
nunzia al popolo di quella città la parola
di Dio . La VI ba s. Pasquale cui la Verg.
presenta l'Ostia Eucarìstica . La VII, s.
Gio. da Capistrauo per le di cui preci è
riportata dai Cristiani insigne vittoria sugi*
infedeli in Ungheria , La Vili finalmen-
te, s. Francesco Solano che converte e bat-
tezza un gran numero di Musulmani. Tut-
te queste sono opere di Gio. Battista Maz-
zi ^ Sono dei rispettivi autori delle lunet-
te inferiori , gli Angeli dipinti nelle su-
periori . Sono del Mazzi i sei pontefici
deir ordine serafico effigiati nei fondi dei
peducci .
Chiostro . Le lunette sotìo al por-
tico di questo presentano le gesta di s.
Francesco con dei versi che le annunzia-
no . Quattro di esse nella banda a dirit-
ta deir ingresso del Convento sono del
Bandiera ; le altre tutte di Giambattista
della Marca che delineò pure i busti dei
Santi deir ordine nei peducci e gli stero-
mi delle ft^miglie che concorsero alle spe-
se di quella pittura (3) . — Partendo dai-
Porta di s. Girolamo 555
la piazza di questa chiesa e convento e
volgendo il cammino^ a destra , si esce
dalla Città per la
PORTA ROMANA o ALESSAN-
DRINA o di s. Girolamo . Allorché sul-
la fine del sec. XV come abbiamo nota-
to, si fabbricò il Convento di s. Girola-
mo, si eresse pur questa porta assai roz-
zamente . (i) Il card, legato Alessandro
iliario la fece ricostruire com' è al pre-
sente r an. i582 dalla qual* epoca prese
il nome di Porta Alessandrina . E* des-
sa arcuata ed abbellita con bugne di mat-
toni lavorati ed arruolati , con architra-
ve di travertino ov* è inciso ,, Gregorio
XlIIPontif, Max. MDLXXXII „ e con
2 nicchie laterali ali* arco che contengo-
no le due statue di s. Pietro e s. Paolo
scolpite in pietra . Sopra il suo fronte-
spizio ha una loggia con 6 arcate per uso
dei religiosi dell' annesso conv. Non mol-
to lungi da questa porta trovansi da am-
ie le parti della Via Romana o JFlami-^
nia (*) alcune vestigia di fabbrica indi-
ca) Questa Via che da Ponte s, Cioi^ait'^
ni conduce a Perugia era prima del sec. XV
propriamente quella che si estende fuori del-
la Porta di s. Costanzo che or' ora descrive-
remo , siccome si rileva dai nostri scrittori ,
e passava per la Villa detta di Piscille . E'
già stabilito dalla S. Congr. del Buon Gover-
no , in sequela delle istanze avanzate dallo
zelantiss. attuai nostro Preside JMonsig. UGO
PIETRO SPirsOLA , di ripristinare quest' an-
656 Porta eh s, Girolamo
canto 1 antica antiporta della Citta cetla
del Pilo fiancheggiata dalla gran Valle di
Giano vcrs' oriente , e verso occid. , da
un' erta collina che ancor ritiene il no-»
me di Forte . Nel piano di essa vcggon-
si larghi fondamenti di muro con alcuni
voltoni che un tempo sosteneano a dife-
sa della Città una rocca o baloardo già
rovinato dalle guerre civili e dalla età con-
suntrice . Da questo prese il colle la d.
denominazione . Là presso esisteva una
piccola eh. dedicata a s. Sebastiano , on-
de appellavasi ancora il Colle di s. iSe-
òastiano . Fu eretta forse per comodo dei
soldati che stavano di presidio in quella
rocca . Era offiziata dai Domenicani , e per
servigio della loro sacrestia fu poi lascia-
to tutto il silo coir annesso lenimento di
terra . Il luogo fu anche denominato Co/-
le delle Forche , poiché quivi talvolta si
eseguiva la giustizia contro de' rei quan-
do si tralasciava di condurli a s. Manno»
luogo nei bassi tempi destinato ai suppli-
zj , come vedremo . Può congetturarsi che
nel vallone di qu. collina verso mezzodì
vi fosse il campo destinato per la sepol-
tura de' cadaveri , mentre da tempi remo-
ti si trova nominato col vocab. il Pilo ,
lantopiii che nei primi sec. del Christia-
Bes. r altro prossimo colle in cui sorge
il Monist. di s. Pietro chiamavasi C al^
tichÌEsima strada in modo che sì renda qua-
si ms( TiS'I)llc r ascesa al nostro monte venen--
do dai Colli Romulei .
Ch. della SS. Trinità 55;
njarìo , cioè luogo dove si martirizzavano
e si umavano i corpi de' Cristiani ( Bri-*
£:anti Memo?', autent. mss. in ^oL esist,
nell Avcìi. di s^ M di Colle ) « — Pro-
seguendo la Via Romana circa un quar««
. lo di miglio fuori della porta , si vede la
CH. DELLA SS. TRINITÀ' . Fin
dal 12 IO fu qui fabbricata una Chiesa e
un RIonaslero pei monaci Camaldolt^nsi .
(i) Furono pili volte e T una e \ altro
restaurati ; ma circa il 1^45 rovinando
affatto il monistero venne distrutto , e i
suoi cementi servirono per la nuova fab-
brica di s. Severo . Sulla fine poi del sec.
XVIII , minacciando rovina anche la eh.
nel 1793 ne furono demolite 3 parti . (2)
Si serbò e restaurò la parte ov' era il Go-^
: ro e dove si ascendea per 4 gradini ,
; come oggi al difuori si ascendono per en-
[ trare in qu. porzione rimasta . L arcata
del volto è a cordoni e V area è un pic-
colo quadrato . Ha un* alt. formato da in-
tera pietra di travertino posata sopra un
piloncino rotondo e 4 colonnette agli an-
goli pur esse di pietra sensa basi e ca-
pitelli , avanzi delle 12 colonnette che coi
lor finimenti ben lavorati sosteneano T
antico altare . Nella parete supcriore è una
semplice cornice di stucco con un qua-
dro rappresentante la Trinità contempla-
ta da s. Romualdo . Nella destra parete ò
appeso un' anticliiss. quadro con s. Ro-
mualdo a piò di G C e allo intorno , 38
tondi esprimenti la vita di G. G- e di Mt
558 Ch. di s. Costanzo
V. (3) — Toinaiido in dietro e salendo
il colle sudctto di s. Sebastiano , può go-
dersi da quella eniineu-a una magnifica
e brillante prospettiva dei Rioiìi di P. S.
P. e dì P. S. — Continuando il cammi-
no lungo le mura dell' Orto Chiesa e Mo-
nistero di s. Pietro , si osservano gli a-
vanzi di alcuni bastioni e fortificazioni e-
sterne con cui Bonifacio IX fece sui pri-
mi mesi del i3y3 cingere qu. monistero
per sua sicurezza , allorcbè in d. anno
soggiornando in Perugia , dal palazzo de*
priori ove prima abitò , qui si elesse la
sua dimora . — Attraversando quindi 1'
anticbiss. Via clie conduce a Todi, e che
earà ben presto la nuova strada Romana
come abbiamo accennato alla pag. 555 ;
si entra nella
CH. Priorale DI S. COSTANZO ;
Sulla Tomba del s. vesc. di Perugia Co-
stanzo , cadU'O vittima della persecuzione
di Marcaurelio T an. i65 , eressero i suoi
concittadini una ch. circa V ann. ij^5 «
(i) non lungi da questa che le fu sosti-
tuita Tan. i2o5 t e che piti volte restau-
rata , fu nuovamente a miglior forma ri-
dotta ed abbellita nel 1^82 , mercè le
indefesse cure del priore p. d. Francesco
Maria Calassi Bolognese mon. cass. , do-
po di esseisi tanto adoperato colT insi-
gne pastore Odoaidi , per la invenzione
del Corpo del s. Vesc e Mart. felicemen-
te riuscita la notte dei ^ febbr. i^Sr .
La porta principale rivolta a levante ha
Ch. di j". Costanzo 559
un' arco di pietra scabra rossa e bianca
sotto di cui sono a fresco le immagini
della M. B. s. Benedetto e s. Scolastica.
Ai ia}(4 ha un' ornamento di marmo bian-
co s^^olpito ad arabeschi e varj animali
con ^ colonnette a spira e , sopra , un'
architrave con 4 animali alati , simboli
degli Evangelisti , che tra le branche ten-
gono un libro . lii mezzo ad essi è scol-
ta in tondo la immag, del Redentore col
volume deir Evangelo nella sinistra e ia
atto di benedire colla destra . In uno de-
gli stipiti che sono goffamente lavorati ,
si vede su di una base aicuata posato uà
calice a cui bevono 2 colombe, gerogli-
fico che forma lo stemma dell' Ord. Ca-
maldolense , al quale però non ha mai
appartenuto qu. ch. , e che qui potrebbe
generalm. indicare la Innocenza del Cri-
stiano che libar dee il Sangue dell' A-»
gnello divino . E' lavoro assai conside-
rabile per piìi rapporti del sec. XI o XII
( Let, Pit. p. 12) , e può credersi ragio-
nevolmente che appartenes>e all' antica
Chiesa di Liviano ( i^, / Annoi, i ) . — •
La chiesa ha il volto basato sopia pila-
stri dorici che la dividono in 6 compar-
timenti laterali . Questi sono dipinti a ri-
-'quadrature pilastri e cornicione . Su due
tondi della volta sono effigiati gli Apost.
s. Pietro e s, Paolo . — A pie sopra al-
iti porta è r Orchestra di legno sostenu-
ta da 2 colonne di tra vei tino , aneli es-
sa dipinta come la macchina del sovra-
56a Cli. di s. Costanzo
stante organo a fiorami ed arabeschi . Nel
frontesp. della macchina è espresso Da—
vidde esultante fra dan^e e suoni dinan-
zi air arca . I 4 alt. minori sono fregiati
dì eguali circolari cornici , le prime due
di pietra arenaria , le altre di stucco co-
lorite a marmo bianco . GT intermedj
spazj tra gli alt. e i pilastri contengono
piccioli ritratti in ovato ed iscriz. in mar-
mo bianco con cornici e festoni di stuc-
co , e sott* essi alcuni quadretti in tavo-
la delFantica Scuola Fiorentina anch' es-
si fregiati di cornice di stucco . — Nel
I. alt. a destra dell* ingresso è un Cri-
sto in Croce Agonizzante in rilievo : nel
fondo evvi dipinto a fresco da Vincenzio
Monotti, in alto, il P. E. e varj Angeli ,
a basso, s. Gio. Bat. e s. Benedetto ingi-
nocchiati . Sul gradino evvi una macchi-
netta col ritratto del ss. Sudario che si
conserva nella eh. di s.Bartolommeo di Ge-
nova , qui trasportato nell'apr. del 1616
siccome apparisce da carta autentica ap-
posta dietro al ritratto medesimo . — Il
ritratto che segue e del vesc. di Perugia
Viviano colla scg. memoria „ Fivianvs
Pont. Pervs. Temph^m Hoc XV. KaL
Nou. An. CIOCCV Dedicavit Qv^od Al-^
feri Non Procvl Hinc Fetustate Dda^
pso Raynaldvs Abbas s» Petri Svbstì^
t^it „ Il soggetto quadi'O mostra 1' ado-
razione de* Magi . Presso alla porta mi-
nore vedesi il ritratto di Corrado IL Imp.
olla memoria „ Corradus JRqoc ( Bur-*
Ch. di s* Costanzo ZQi
j gvndiae ^Insignis Imperialibvs Acceptìs
Diplomate Romae Dato An* CIOXXVIIT .
A zoili Abb, s, Petri Donationem Teni'^
pli s. Constantii Cojifirmat . ,, Il !!•
Alt. ha s. Pietro abb. estatico alla vista
del Redentore che gli si presenta in glo-
ria . A destra di d. alt. è il ritratto e lo
stemma di Pio VI; sotto si legge ,, Pii^s
VI, Pont, Max, Cvjk>s M{>nere Privi^
legiv^ni Decessoris Sancitv^m Diesqve Al'*
ter Pentecostes Pari Jvre Avctvs Sa^^
cerdotibvs In j^de Facicntibx^s Datv^m
Vt Per Omnia unitaria Pro Adqviescen^
livm Cvriator\^m Manibi^s Qvotidie Perm-
utare Fas Sit . ,, Sotto è G. G. morto
in seno alla Madie . — Nel presbiterio
a cui si ascende per 2 gradini , sul di-
nanzi incrostato di varj marmi intagliati
è uo sepolcro con lapide di mai-mo bian-
co inciso di que-te parole ,, A, PX, O.
Corpora Fìdelivm Qvi Doìtniebant In
Circvitu Mensae Domini Ilvo C ongesta
In Pace Sepvlta Svnt do io CC IXXXI. ,,
Sono le ossa che in vasta urna si rin-^
vennero presso quelle di s. Costanzo . In-
nanzi a qu. presbiterio è altra lapide di
marmo carnagione sotto di cui conserta-
si il Guore del card. vesc. Ansidei mora-
to in Roma a i4 febbr. ij^So e sepolto
nella ch. di s. Agostino della stessa me-
tropoli . Su qu lapide è scrìtto „ Cor
M' Antonii C ard. Ansidaei Fp, Perv's.
Quod Romae Translatvm Adhvc hi I"
: gnoòili Loco Jac^erat Heginald^s An^^
562 Ch. di s. Costanzo
sidaevs Rosciani Titiniani Et Monti^
Alartis Comes Elect. Palai. Cvbic.
Praepositvs Hic Condì Ivssit ji* S*
Clo^acccLXXXV. „ — In una cappelli-
na a manca dell* alt. mag. sovra picciolo
alt. di marmo bianco intagliato a bassi-
rilievi di arabeschi festoni teste di lione
€d un grottesco in mezzo trovati negli
scavi fatti in qu. dintorni , entro ad un*
arca di legno dorato si custodiscono le
ossa di s. Costanzo . — L* Alt. mag. i-
solato è superbamente costrutto, ne* suoi
gradini, per la maggior parte di breccia
paonazza , broccatello di siena , e brec-
cia di rosso oscuro , e nei principali lati
della sua mensa, di alabastro, broccatel-
lo , e marmo bianco intagliato a foglie
fiori e frutta . Una cavità semicircolare
nella parete posteriore forma come uuh
cappella dipinta a chiaroscuri architetto-
nici , in fondo a cui evvi una nicchia
nella quale è riposta la immag. in rilie-
vo del s. V^esc. titolare (2) . Sotto essa è
una piccola mensa con gradino di marmo
bianco, 1* una e Y altro scolpiti di ara-
beschi e fogliami . Appartenea ali* antico
altare . Sull' orlo superiore della stessa
mensa sì legge a caratteri gotici la me-
moria della dedicazione di qu. eh. „ An^^
no MCCV. Indici, VIIL In Die s. U^
cae Er>ang, Dedicata Est Eccles. S.
Constantii Ad Honorem S- Mariae Et
B- Constant, Et Ei^sebii B. Michaelis Et
«$. Nicolai Prc^hjter Alessivs Fecit Eie--
Cli. di s. Costanzo 563
ri . „ Sul dinanzi è una Cassa lunga pah
in i- larga colla sua grossezza pai. 3 ^
alta 2 ►J- ♦ di marmo bianco di un sol
pezzo ove fu ritrovato il Corpo del San-
to . In fondo alla niedes. \edesi un* im-
pronta sanguinosa della parte deretana di -
d. Corpo mancante la testa , con.^ervata
per 17 secoli , ad onta dell' essere stala
troppo liberamente bagnata per meglio
mostrarla ai forestieri . Questa cassa fu
qui trasferita nel 1801 , essendosi fino a
quell'anno conservata dall'epoca dell'in-
venzione , in mexzo alla Sagrestia . — A
diritta dell* altare in faccia alla descritta
cappellina è la porta che introduce nel-
la Sagrestia , e sopra di essa un quadro
colla Presentazione di G. C» al tempio •
(3) — Dopo il II. pilastro della destra
parete è il ritratto e lo stemma di Cle-
mente XIV. colla memoria „ Clemens
XIF. Pont. Max. Cvivs Indvlgentia
Cives Advenaeqve Die Pesto Annii^er^
.<ario Constantii Mart. Pont. Nostri
Coelestis Patroni Admìssorvm Rite Ex^
piandojvni Privilegio ylmpliss. Perpetuo
f^ti^ntur . ,, Inferiormente vedesi G. Cro-
cefisso tra la Madre s. Gio. e la Maddal.
— L' Alt. che segue ha Maria SS. e il
B. in atto di benedire fra s. Michele e
s. Nicolò , e a basso varie figure di po-
polo supplicante . E' poi il ritratto e lo
stemma di Benedetto XIV. colla memo-
ria ,, Benedictvs XIV- Pont. Max- Cv^
ivs Ivssv Dies Festvs Anniversarivs Con^
564 Porta di j. Costanzo
stantii Mart. Pont. JYostri Coelestis JPa*
troni Ab Anno Clj.lo.CC^Llii. Inter Ma-
ccimos Et Auspicati ssimos Bellicorvni
Tormentor^in Strepita Ex Arce Inlici"
t^r . „ Sotto è il quadretto con G. C- in
atto di orare nel: Getsemani . — Il ri-
tratto di Onesto vesc. che si vede a si-
nistra deir ultimo alt. , ha la memoria
,, Honeòtvs Pont. Per^vsinvs Ci^ivs Zar-*
gitate Templvm Constantii Mart. Pont^
Nost. Coelest. Patroni B. Petri Apost.
Coenobio Vnitvr Anno CMLXIF'. ,, Il
quadretto inferiore ha V Annunziazione
di Maria . — Neil* ultimo alt. è una nii:-
chia con intorno varj Serafini dipinti a
fresco ed entro il simulacro di M. V. ve-
stita in serico drappo e assai venerata dai
devoti della parrocchia che ne celebrano
la festa il dì II di Pentecoste . — Tut-
te le iscrizioni riferite sono del dotto p.
Galassi che le compose allorché ristaurò
la Ch. nel IJ781 e se^, , di cui fu prio-
re dair anno 176 1 fino al io setlemire
1792 in cui mori. (4) — Uscendo per
la porta minore rivolta a settentrione or-
nata di cornice di travertino colio stem-
ma del monist. di s. Pietro ed un' arco
aotto di cui è dipinto il S. titolare in mez-
za figura ; ritornasi iiella Piazza Pra-
to innanzi alla ch. (5) , e quindi si rien-
tra in Città per la
PORTA detta DI S. COSTANZO .
Era qui sin forse dal X sec. una porta
colle adiacenti sue mura • Nulla parlau-
Porta di s, Costanzo 565
ào della origine di qu. Antiporta i nostri
scrittori , possiamo con qualche probabi-
Jità dedurre che fosse costruita allorché
si fabbricò il monist. di s. Pietro . Cer-
to egli è però che Fortebracci mentre ten-
ne la signoria di Perugia dal i^\& al 24
fece restaurare colle annesse mura del Fron-
tone anche la porta che fu perciò allora
chiamata la Porta di Braccio . Ma l'an-
tica restaurata da Braccio era un trar dì
sasso più addentro di quella che si vede
al presente , e in maggiora, vicinanza al
monistero . Essa restò chiusa nei prossi-
mi orti del medesimo quando furono di-
latate le sue fabbriche per riquadrarne la
forma , e si fece dai Magistrati ai Mo^
naci la cessione di alcuni piedi di strada »
nel Consiglio generale dei 29 marzo 1578,
colla condizione che dovendosi cambiare
la porta , ciò si facesse a loro spese . La
fecero eglino di f)itto inalzare nel luogo
ov' e , ma non ^ià interamente qual fu
architettata , secondo il disegno di Valen-
tino Martelli , veduto ed appiovato dai De-
cemviri del II trlmes. del i58!^, ed ese-
guito nel i586- Fu il lavoro terminato!*
anno appresso come attestava la^ seguen-
te iscrizione ,, Sixto J^. P. M ^nselmvs
DandiriKfs Proton* Apost^ V. Signatv^,
rae Referend. Pervsiae Vmhriaeqve Z^-
niversae Gvèernatori Emolumento Con--
si^lens Civitatis Et Ornamento Portani
Hanc Exaedificandam Viani M'tmien^
dam Cvravit Anno MDJLXXXFIJ n Ma
566 Passeggio del Frontone
Be qu. iscriz;. , ne i varj stemmi che vre-
rano , ne il frontespizio che assai leggia-
dro esser dovea, ne gli altri ornamenti che
la decoravano si veggono piii da molti an-
ni , avendo piii volte qu. fabbrica sofferà»
to le ingmrie del tempo della incuria e
del capriccio degli ìiomìnii^Mariot. sched.
mss. ) . Ha un grande arco di tiavertino
con 4 pilastri e cornicione di ord. tosca-
no sopra del quale è un' attico in linea
parallela, in mezzo a cui sporge isolato Io
stemma parimeiìti in travertino di Sisto
V , e in mezzo al cornicione quello del
Dandini . Fra i pilastri sono sculti 2 stem-
mi del monist. di s. Pietro che ricorda-
no il rapporto pecuniario eh' ebbe con es-
sa . Sotto gli stemmi sono 2 nicchie che
dar doveano luogo a statue le quali non
vi furono mai apposte, (i) — A sinistra
di questa Porta si estende il
Pub. Passeggio o Giardino detto il
FRONTONE . E' qu. un amenissimo pra-
to che si eleva sopra di ridente aprico pog-
gio , il quale perche V aperta sua fronte al
cielo ampiamente mostrava, fu sino dai più
remoti tempi chiamato Frontone (^i>.art s.
Cost* annoi. 5)» siccome si esprime il eh,
avv. Antonio Brizj nella Descrizione ch'e-
gli ne fece, premessa alla stampa di un Ac-
cademia qui tenuta nel 1^82 che osserve-
remo nel! A'ioor. Questo cumulo di terre-
no ebbe degli argini anche prima che il
Forteb'arci vi fabbricasse le mura per so-
«lenerloi delio quali mura se ne veggono
Passeggio del Frontone 567
ancor le vestigia . li feroce genio di Brac-*
ciò, segue a dire il lod. Sciit., suggerì già
a lui questo spazioso prato per 1' esercizio
nelle armi della gioventù perug. Sembrò
acconcio allo strenuo Capitano un tal sito
per la dura p.ilestra , onde rejidutolo alle
Lellicose prove adatto, lo fé chiamare la
Piazzaci arme di Brace ioiqnìndi facendo-
si pur servire per campo de civili conflitti,
gran pezza le molli erbette soggiacquero
al calpestio degl* indocili giovani ardimen-
tosi, e spesse fiate il verde colore col rosso
cangiarono per lo sparso sangue de* com-
battenti ,' e di questi erano per avventura
quelle aride ossa che qua e là si trovarono
nelle viscere della terra allorché nel 1778
in alcune parti il suolo fu d* uopo di af-
fossare . Abbandonato quindi ai silenzio
de secoli e alla licenza della inculta natu-
ra, questo luogo rimase fino al 1707 nel
quale con decreto del 26 die. i Magistra-
ti il concedettero alla testé introdotta Co'*
Ionia degli yércadi di Roma distinta col
nome di Augusta , per tenervi 1* estive lo-
ro accademiche adunanze, (i) Fu impegna
del Vice-Custode abb. Giacinto Vincioli di
ridurlo a qualche regolarità , facendo nel-
la superior sua parte ammonticare alquan-
to il terreno, onde venne a formarsi un dol-
ce insenó»ibile pendo, ed appianarlo nel ri-
manente . Nel mezzo , questa tenue eleva-
zione SI lasciò vacua in figura circolare a
foggia di anfit09t»'o, il di cui jpavJmento, il
piano di tutto il prato eguagliando , da
568 Passeggio del Frontone
questo neir anfiteatro si passava . Nella
interior parte di esso, erbosi sedili posar
si fecero ali intorno, e al disopra da una
corona di verdeggianti olmi furono cir-
condati . Ma soltanto nel 1778 per ope-
ra de* magistrati di nuove mura si fian-
cheggiò il vasto recinto , le quali peraltro
essendo irregolari tanto nella parte supe-
riore che nella sinistra di esso , perchè
tasate sulle antiche, lasciavano maggiore
spazio alla destra che alla sinistra . Fu-
rono condotte alla presente regolarità e
simmetria con quella centina che vi si ve-
de nella superiore estremità nel i8i2per
le cure delT allora mere sig. co. Cesarei .
Il prato renduto ineguale dalle p ogge e
dalla non curanza, fu di nuovo nel 1778
uguagliato a spese degli Arcadi che col-
la direzione dell' archit. Ciofi fece ridur-
re r anfiteatro a 3 ordini di sedili in cir-
colo perfetto gradatamente disposti uno
su dell' altro e hen coverti di fresche zol-
le erbose a guisa di caiiapè sul gusto dei
giardini alla francesje^. Ma lo slesso an-
fiteatro nel 1780 fu renduto piii stabile
con un' ordine di sedili di travertino e lor
postergale , i quali si estendono per lun-
go tratto in linea retta lateralmente all'
ampio vestibolo di esso e sostengono il
breve pendìo accennato . L* anfiteat. nel-
la sua parte media in luogo del poster-
gale a centina alquanto piii rialzato co-
strutto nel 1780, à un'arco fra due colon-
ne e pilastri soggetti ad un' architrave sul
Passeggio del Frontone 669
q»2ale si erge una balaustra , nel piano di
cui colle aii dilatate posa il Glifo tra 2
piccole piramidi . 11 lavoro tutto di tra-
vertino fatto con disenfilo di Baldassare
o
Orsini, $i effettuò nel giug. del 1791»
Mancavi ancora la statua di Apollo idea-
ta dall' architetto , poiché fu questo luo-
go alle Muse e ad Apollo consecrato aU
lorche si destinò alle Aicadiche Adunan-
ze . La figura di tutto il Piato è coni-
ca . Nei suo ingresso più angusto ha 4
gruppi di pilastri bugnati di njattoni ros-
si coi loro finimenti di travertino di fi-
gura sferica e ottaedra che ne costituisco-
no come tre portoni eretti nelT anno <I.
1791 . Quattro spa/.iosi viali distinti da
veideggianti siepi di arbusto ( s'iburnuni
Tìlus ) li dividono . I 2 medii che han
termine in una piazza avanti il descritto
Aufit. servono al corso de" cocchj e de'
cavalli, gli altri 2 , al passeggio a piedi.
Lo spazio fra 1 primi è occupato da pian-
te esotiche di Melia Azederach o alberi
di Zaude simmetricamente disposti . T 2
secoiidi sono divisi da due fila di Allan-^
thus Glandulosa albero dì Paradiso
framme^.zati da alberi di Bignonia Catal'^
pa . Furono qu. alberi nel 18 12 sostitui-
ti a \\n^ fila di morì gelsi , e perche n
erano alcuni diseccati , v: si riposeio nel
1821 . Questi viali comunicano coi primi
per me7:,o dì frequenti aditi fiancheggia-
ti da cipressi fin dal ij8o L' Anfiteatro
f
570 ' Cli. e Monistero
è cinto nella sua parte superiore àa\Y
ombra di robuste Elei qui cre:-ciute dal
d. anno 1780 , e da una siepe di alloro
che gli forma come una verde ghirlanda.
La lunghezza di qu. passeggio è di pai.
j?63 , la maggior sua larghezza nella par-
te superiore , di palmi 278 , la minore
ali* ingresso, di pai. 91 i- . (2) — La
spaziosissima via continuazione un tempo
del Campo di Braccio , come accennano
le reliquie delle mura che appariscono an-
cora verso ponente , sul dirupato terreno
cui forman riparo 24 colonnette di traver-
tino postevi nel 181 5 ed altrettanti al-
teri di y^ scili US Ippokast animi volgar-
mente C astagno d India piantativi nel
novemb. del 18 19 : qu. spaziosissima via
che serve ora di continuazione al riden-
te passeggio , mentre riconduce in G ttà ,
offre pure V accesso ^lla contigua
GH. e MOyiST. DI S. P ETRO
de RR. Menaci C assinensl . Lmat^zi a
questo gi^ande edificio deguo di unrt me-
tropoli, si e 5 tenie una Piai^i alquanto in-
grandita coir essevsi appianita e congiuii-i
ta alla strada anzidetta , cui riraanea pri-
ma del tutto superiore , nil maggio del
i8o5- lu m3Z!;o ad essa piazza si scorge
una pietra rossa circolare di diametro pah
7 e 3 quarti sopra di cui sorgea una co-'
Ioana di bellissnnj marmo greco con sua
croce in cima e proporzionato piedistallo
di traveitina con ispecchj di marmo bian-
ca, gittata a terra con un colpo di caa-
4
Di s. Pietro 67!
none lanciato dalla Cittadella in occasio-
ne di assedio nel luglio del 1799. Que-^
sta colonna fatta inalzare nel i634 dal p.
j d. Leone Pavoni da Todi ab. di questo
'monistero, e sostituita ad altra che ve ri
èra anche prima del t33i , come si ha da
memoria riferita dal p. Galassi nella sua
Descrizione di s. Pietro pubblicata nel
I792 -, indicava V antica Ch. Cattedrale
che coir annessovi Cimitero terminava ap-
punto nel luogo ove rimane la pietra so-
praccennata nella quale si legge ,, Vele-
Iris Coemc^terii Fines ,, (i) . Nel piedi-
stallo che, per esservi rimasta tronca la
colonna, fa fatto demolire dai monaci Wn,
1800, leggeasi questa mem. in marmo bian-
co,, T^rhano Vili P O M-Francìsco Card.
JBarhcrino Protectore In Honorem S.
Herculani IT. Pervs Ci\^it Epis. Et Mar.
Principis /ipostolor. Coenobii H^jvs u4^
lifìnni Colvmnani Hanc Ad Montis Cai"
ì^arii Radicem Anriq^ùtvs Erectam In
Qija Pro Ecclesia Collapsa C oemeterii
Ecetat Vesli^ivm Ad Ecclesiasticae Im--
mvnttatis Tenninvm Ad lllirfs Memoran-^
di Facti Menioriam Qvando Incljtrfs
Christi Martjr Imninnì Re^is Totilao
Jv'ss^j Extinctvs Ibi Consepvltvm Ps^e-
rvm Res\^scitavit Monachi Ord *S. Bene--
dicti Congregat. Cassinensis VetvstaiQ
^Cadi^cam In Meliorem Forniam Reda--
etani Et Ornalani Poi^er^nt A> D'
MDCXXXIF^ M
fa
!jyz Ch. e Moni stero
Tre maestose porle arcuate poste fra
binati pilastri dorici e sotto un bene in-
teso cornicione , il tutto di travertino ,
danno l'ingresso alla Gh. ed al Monaste-
ro . Il gusto deir architettura è grave ed
imponente e piii lo sarebbe se avesse il
suo finimento . Da un piede di fabbrica
che sorge sopra la cornice si argomenta
che vi si dovea inalzare sopra un' altr* or-
dine con 3 finestroni . Dalla porta di mez-
zo che sempre rimane aperta , come dal-
le altre che si aprono soltanto in occa-
sione di gran concorso, si entra in ampio
cortile o peristilio fabbricato V an. i6i4
eolla spesa di se, 5o2i , ornato di portici
che lo circondano in quadrato ^ i di cui
archi sostenuti sono nei 4 angoli da al-
trettante colonne di granito orientale, e
nel rimanente, da i6 colonne di traver-
tino di OL^dine dorico . Sotto di questi por-
tici sino dil 1780 s' incoiuinciarono a col-
locare non poche iscrizioni e monumenti
etruschi romani e cristiani qua e là rac-
colti per opera e studio degli abbati p d.
Stefano Rossetti perugino , p. d. Mauro
Squarzoni ferrarese , p. d Mariano Ca-
rocci da Todi , p. d. Giuseppe Lauri da
Spoleto , e singolarmente dal sopranomi-
nato dottissimo Calassi , Questi monu-
menti fu.'oni -poi trasportati nell' agosto
del 18 r':^ nel nuovo locale della Univer-
sità Al presente nella parete orientale
di detto peristilio si leggono unicamente
le seguenti mi^morie spettanti al moniste-
DI s. Pietro 5^3
ro „Locvm HvncS.Petri In MonteCapra-
rio Jani Sanctissimor. Eccles. PervsAn"
tistitvm Cathediam S. Petrus Pevvsinus
Abbas Basilica Restitvta An. CML
XIF: In Monachor. Ord. S. Benedicti
C oenobi-vm tonvertit Vrbani IF. An.
MCCLXIFObitv Boni/adi IX. A n M.
CCCXCIII Divtvrno Hospitio Pii II .
An. MCDLIXL'lii IL An. MDVI C te-
mentis ni. A. MDXXXII Pavli ///.
An. MDXXXV Et XXXFIII Svmmor.
Ponti/. Atqve Kvonradi I. (deve dire //)
Bomanor. Imperatoris An. MXXXIIX
Incoiata} (2) Prae Caeteris Frbis Spe^
ctatissimvm Ahmnorpm Pietate Doctri-
ria Pvrpvra Episcopalibvs Infvlis Ac
Bebvs Praeclare Gestis Nvlli Secundvm
Evgenii's PP. ir. Congregationi Cas-
sinensi^m Ejvsd. Ord. Fnivit An. MC
CCCXXXFI .„
» JYi'mini Maiestatiqve Pii FIL
Pont. Max. Ex Gallia Redvds Qvi Ad
F. Idvs Maias An. CtoiO-CCCF. Av'.
^vstae Per-vsiae Svccesiit Et Apvd Cas-
^incnses Svos In Amoris Avgmentvm
liospitivm Sibi Parari ly-ssit Per Q^e
Btd^^m Svbstitit Abbas Et Monachi Ob
taustissimi'm Adventvm Gestientes Pa^
'^nti Sanctiss. Principi Indvlgentissimo
-• •^. M. „ (3)
„ Karolus III. Hisp. Et Ind. Rex
^athol. Ex Magno Etr^scor\>m Princi-
<e Ftrivsqve Siciliae Regno Potitvrvs
^erusiam Feniens Veleda Mani' Stipa-
574 ^^^- ^ 31 orti stero
tvs In Proximvni VividarUnn Mense
Martio A> CU 13 ce XXXir. Fenatvm
Se Contvlit . ,, — Neil' angolo inferio-
re di qu. parete è una gran porla che
coudace ad un fabbricato ad uso di scu-
deria , ove ossevvansi aiicor le vestigia
deli' antichiss. eli. di s. Pietro , ( i^. /'
Annoi. I. ) ed al vasto amenisslmo Orto
del Monistero . — La porta della eli.
che è neir angolo superiore di d. pare-
te , e ornata da pilastri architrave fregio
e cornicione di marmo bianco di ordine
composito diligentem. intagliati a basso-
rilievo di fiori fronde e fruita con ara-
beschi che la rendono oltremedo vaga ,
e che gr intelligenti reputano lavoro del
principio del sec. XVi . Sopra della por-
ta , sotto un' ai co, si veggono le immag,
della V. e dei ^%, Pietro e Benedetto ia
me/.ze figure, dipinte l'anno iSSg da uà
tal Bernardo perug. , di cui oltre al no-
me nulla se ne sa . Questa pittura qua-
si del tutto smarrita, fu ristaurata nel 1789
da Francesco Romero romano . Neil' an-
golo della parete a sinistra della porta è
Dna nicchia colla statua al naturale di
stucco rappresentante s. Mauro . — - La
Chiesa larga pai. 210 e larga 82 posta ad
oriente secondo lantica disciplina, è divi-
sa in tre navate sostenute da 18 colonne, 9
per parte, delle quali 5 sono di granito (dì
cui una che è la prima al destro ingresso
fa fatta lustrare nel 1610 ) le altre di bar-
giglio . Alcuni de* lor capitelli sono di or-
Di Sn Pietro 5^5
dine corìntio , ma la maggior parte dì or-
dine jonico , se due se n' eccettuino scor-
rette e di falsa struttura . Furono tolte noa
già da quel campo , come alcuno crede ,
presso alla eli, di s. Costanzo dov'era queir
informe avanzo incavato di antica fabbrica
detto la Tabacca , di cui parliamo nelle
annot. di quelh eh. , ma tolte al diptero e-
steriore delTauti o tempio di s. Angelo in
P. s A. {v- (ju- art.) e donate al s. ab. Pie-
i irò Viiicioli nel 962. Tra qu. colonne è de-
gna d osservazione la penultima al lato
sinistro dell' ingresso, come quella clie fu
prodigiosamente sostenuta in aria, ai prit-
glii del s. Ab. neir atto clie precipitava .
Su di essa è dipinta la sua immagine con
a pie' i seguenti versi „ Eocprimitur teni'^
plique hifjus Fabricator et Abbas ,, //z-
cljtus Urbs genuìt qiiem Periisina Petrus .
♦1 Funibus lue riiptis peregrini pondera
saxi ,, Erexit signo mox ruitura Crucis „
Mactenus Ejfigies lunga cariosci senecta
•, Cernitur Artificis nunc reparata manu^y
— La navata principale lia il pavimento
composto di quadiati di marmo rosso-scu-
ro e bianco delle nostre cave , fatto nel
1642 . Il soffitto die continua fino ali* ar-
co della Tribuna , è di legno intagliato
a riquadrature e lacunari variamente co-
loriti e per la maggior parte dorati . Que-
sto fu costruito da certo Benedetto da Mon-
tepulciano nel 1554 ed importò sci 594- —
La parete superiore alla porta d* ingres-
so che riguarda Tara maggiore, tutta quan-
5y6 Ch. e Moni stero
ta è occupata da vin grandissimo quadro
ìli tela alto piedi 20 e largo piedi 3 i di-
pinto a olio , so^'-getto a 3 finestre , e ri-
pieno d' inumerabilì figure maggiori del
naturale rappresentanti 1 Arbore delT Or-
dine Benedettino, ideato dal dottiss. mon.
fiammingo d. Arnaldo Wion da Duoco .
Fu dipinto nel iSga ( per cura ed im-
pegno del p. d. Giacomo da s. Felice nel-
lo stato veneto , Abb. di s. Giorg. di Ve-
nezia qui venuto a soggiornare ) da An-
tonio Vassillacchi sopranomato ì'yfliensìs
nativo di Milo isola dell' Arcipelago , per
la somma di ducati ^00 venezinni , e che
poi qui collocato il dì di Pasqua 18 A-
prile 1693, sormontò la spesa di se. yjo
romani . Questo gran quadro ha un ba-
samento di pietra serena altrimenti detta
pietra morta di Cibottola dalla cava
che era presso il d. Castello nel nostro
territorio. Fu fatto nel detto anno 1^)92
formato da zoccolo piedistallo pilastri ar-
chitrave fregio e cornicione di ordine com-
posito e di squisito disegno ottimamente
posto in esecuzione . Fu colorito per mag-
gior vaghez/.a a marmi diversi naturalis-
simi, come lo furono gli archi e pilastri
delle cappelle , gli ornati degli altari , e
tntt' altro che di ornamento a rilievo d*
ogni intorno ne circonda le pareti, nel i^63
da Giacomo Agretti perugino eccellente
imitatore di qualunque so-ta di marmi e
pietre dure . Il d. basamento è diviso in
cinque spazj ripartimenti , il primo de'
Di s. Pietro 5^7^
quali in mezzo è occupato dalla porta al-
la quale corrisponde dalia parte di den-
tro una bella antiporta di noce di ottima
architettura fatta 1' anno 1682 da Pom-
peo Dardani . Gli altri 4 spazj sono riem-
piuti da altrettanti tondi dipinti a fresco
da Orazio di Domenico di Paris Alfani
perug. che vi rappresentò le gesta di s»
Pietro e s. Paolo . Essendo questi molto
danneggiati , vi furono sopra riportati 4
tondi, 2 laterali immediatamente alla por-
ta dipinti in tavola da Pietro Perug. nel
1496 -> quello a destra esprimente David-
de » r altro a sinistra , Isaia . Compresi
nel numero dei quadri dati da Pio VI.
alla Repubblica francese nel 1797 in vi-
gore del famoso trattato di Tolentino ;
furono compresi aziandio nella restituzio-
ne del 181 5 in vigore del trattato di Vien-
na ; ma rimasero in Roma nella Galleria
Vaticana . Restarono perciò scoperti gli
afiesco del sud. Orazio , quello a destra
con S.Pietro liberato dalla carcere , T al-
tro con s. Paolo che gilta nel fuoco le
vipere da cui era stato morso senza le-
sione neir isola di Meleda o di Malta .
A lato del primo è altro tondo in tela
colla flagellazione di Cristo, sotto il qua*
le è X afresco con s. Pietro che raddriz-»
za lo storpio alle porte del tempio . A
lato del secondo è il tondo in tela con
Cristo trascinalo ai tribunali ; è solto es-
so r afresco col naufragio di s. Paolo »«1
i 3
578 Ch, e 3Ioni stero
viaggio della Palestina a Roma ( ^ct. e.
2ty ) * I tondi in tela sono belle copie
degli originali dipinti dal Guercino pel
C'jrd. Benedetto Baldesclii Monaldi vesc.
di Perugia , allorquando era legato in Bo-
logna . ~- I 1 gran quadri dai quégli
sono rivestite le 2 laterali facciate della
nave di mezzo sopra le colonne ( 4 ^^'
quali sono alti piedi i4 e lunghi ly , gli
altri 6 deir altezza medes. » ma di lun-
ghezza due piedi meno ) sono opera del
sud. Aliensis , parte dipinti in Venezia ,
e parte qui terminati circa Tanno 1692,
sotto la scorta del celeb. Tintoretto , di
cui r Autore fu uno de* più valenti di-
scepoli e per cui suppongono alcuni che
in questo premuroso lavoro apponesse il
maestro alcune sue pennellate . Offrono
questi bei quadri altrettante misteriose
azioni della vita di G C. E siccome la
vita e le azioni del Redentore furono a-
dombrate nel vecchio Testamento ; cosi
r ingegnoso dipintore seppe accoppiare
ed ognuna di esse quel fatto che 1' avea
più precisamente figurato . — Nel I. qua-
dro posto nella destra facciata , verso la
porta, è la nascita del Figliuolo di Dio ,
di. cui Giacobbe fu immagine : si vede per-
ciò in lontananza dipinto in atto di esse-
re benedetto dal cieco padre Isacco, che
in tal modo trasferi in lui tutte le pre-
rogative della primogenitura . — Nel II.
è la Disputa di Gesù coi Dottori figu-
ata nella Sapienza di Salomone di cui
Di s. Pietro 579
fu la reorina Saba ammiratri ce . — • Nel
III. è il Battesimo di G. G La libera^io-
ne dalla lebbra che per mezzo delle acque
del Giordano ottenne Naamanno genera-
le del re di Siria , che sette volte vi si
tuffò ad insinuazione di Eliseo , è il 5Ìm-«
bolo di qu. Battesimo . — Il IV. rap-
presenta il primo miracolo di Cristo com-
piuto nelle nozze di Cana . E' il fatta
simboleggiato nel convito di Ab>amo ai
3 Angeli da lui accolti prima della sov-r'
versione di Sodoma . — Gol Co-nvito che
imbandì il Fariseo a G. G. , soggetto del
V. , e colla donna peccatrice che ai di lui
piedi ottenne il perdono ; si vede espres-
so il pentimento di Davidde rimprovera-
to dal Profeta Natanuo . — Col risor-
gimento di Lazzaro rappresentato nel I.
degli altri 5 quadri dell' opposta faccia-
ta , incominciando dalla destra dell* alt.
inag., si scorge, come sopra di un colle,
Elia che risuscita il figlio della Vedova
di Sarepta , ovvero Eliseo che fatto rav-
vivare il fjgli^uolo della Sulamitide , lo
consegna alla madre , — Il IL dì que-
sta facciata esprime la espulsione de' pro-
fanatori del Tempio fatta da G. C., di cui
Mosc che nella prevaricazione del popo-
lo idolatrante ruppe le tavole della Leg-
ge , fu immagine . — Il trionfale ingres-
so del Redentore in Gerusalemme, e rin-
contro fatto al pastorello Davidde vinci-
tore di Golia , sono il soggetto del III.
-— La Crocifissione $ul Calvario fie^urala
58 Ch^ e Moni stero
eia 1 sacro sul Moria sono espressi nel lY
— *- L ultimo olire la Ki^^urre/^ione del Ke-
deutore , e il Profeta Gioua che ingoja-
to dal mostro marino è depositato sulle
spiagge dopo 3 giorni . — Questi quadri
qui collocati 1' an. 1094 impoitarouo so,
2287 . Pel danno poi che tauto all' ulti-
mo quanto a più di uno degli altri io
casionò un fulmine caduto il 3o settem.
1788, ebbero il vantaggio di essere tutti
ritirati con somma diligenza sui lor te-
laj t risarciti nei luoghi danneggiati e
semplicissimamente ripuliti, provvedimen-
to tanto necessario , quanto che dall' an.
1701 più non era loro stalo Tatto . —
Questa navata è adorna di un fregio che
gira sopra i descritti quadri dipinto nel
d. anno 1693 da Gio. Maria Bisconti e
da Onofrio Marini i quali anche colori-
rono a chiaroscuri tutti gli spazj tra 1'
uno e r altro quadro e gli ornati degli
ai'chi , Gli ovati coi ritratti di varj Pon^
tefici e Santi dell' Ord. benedettino di-
sposti e collocati tanto nel detto fregio
quanto sopra le colonne sono di Benedetto
Bandiera che delineò ancora la Vergi-
ne Annunziata sopra il principale arco
del Santuario . — Passando alia navata
a destra dell' ingresso , vedesi la volta di
questa come quella della navata opposta
tutta dipinta ad arabeschi e grotteschi da
Scilla Pecennini dal medes. Bandiera e da
altri valenti professori dai quali furono
ancora effigiati alcuni Patriarchi e Profe-
Di ^ Pietro 58 1
ti , e simboliche immagiai delle Virtù
nelle luiiette sopra il cOiiiicioue , toUo-
jie Osea dipinto da Francesco A^jpiaui .
— Soiio ia qu. nave come in quella di-
contto 3 altari tutti egualmente architetta-
ti e vagam. fregiati d intagli o di pie-
tra serena colonia a marmi, o di veri mar-
mi oltre ai paiecchi quadri che gii tra-
mezzano e tutti insieme le adornano . —
Gesù nel Getsemani , a piò della stessa
navata, è opera creduta di Guido Reni o
di Francesco Gessi suo allievo . — • s. Pie-
tro Vincjoli in atto di sospendeie la ca-
dente colonna sud. fu dipinto iiei quadro
che segue da Giacinto G minianì pistoje-
se allievo di Pietro da Cortona, nel 1679.
— Il III. dipinto in tavola colla Resur-
rezione del Signore, è lavoro assai bello
di Orazio di Domenico di Paris fatto nel
i563 . — Il IV. col re David a cui Id-
dio per mezzo di un* Angelo fi presen-
tare la scelta del tre noli flabelli di ca-
restìa guerra e pestilenza , è del cav. Ven-
tura Saiimbeni fanese . — Siegue il J.
Alt. con un pregevolissimo quadro in cui
fu espressa s. Scolastica da Francesco Ap-
piani T an. 1761 . — Il V. quadro fu
dipinto dal Giminlani V an. 1676. Vi è
rappresentato s. Benedetto che mirando a
suoi piedi Totila re de' Goti , ed avver-
tendolo a cambiar costumi , gli predice
che dopo 9 anni sarebbe morto . — Si
scorge quindi il nobiliss Alt. ricostinito
uel 1786 di scelti marmi e bronzi dora-
582 Cli. e Moni stero
ti dedicato a s. Mauro Ab. la di cui ef-
fìgie iu atto di sanare uno storpio, fu di-
pinta nel i648 dal cav. Cesare Sermei di
Orvieto detto comunemente di Asisi per
la lunga dimora che vi fece e dove an-
che mori . — Il VI. quadro con G. C
che affida la simbolica greggia a s. Pie-
tro, è opera del d. Giminiani nel 1676 •
— 11 quadro del III. alt. con s. Bene-
detto che in Monte Gassino colla efficacia
delle sue orazioni atterra gT Idoli , si
crede pittura di Giammauro Rovere det-
to anehe il Fiamminghino . — Il VII.
quadro in tavola colla processione fatta
da s, Gregorio il grande , recando per le
vie di Homa la prodigiosa immagine di
Maria , che dicesi dipinta da s. Luca e
che si venera nella Basilica Liberiana , e
ciò per ottenere la ccssazion del conta-
gio : è opera del Salimbeni . Tanto qu.
quadro come il IV. descritto furono co-
loriti drtir Autore nel 1602 , e servir do-
veano per la cappella de' ss. Angeli ora
delle sacre Reliquie . — L* Vili, assai
pregevole non solo per le figure e pel
colorito ma per la magistrale architettura
che presenta , esprime Sansone già ac-
ciecato dai filistei , che per vendicare la
ingiuria della sua cecità , crolla le colon-
ne dalle quali era sostenuto il tempio di
Dagone, e morendo sotto le sue rovine ,
rende vittima del proprio furore tanti fi-
listei quanti non ne avea mai uccìsi vi-
vendo . Si crede opera di Francesco Per-
Di s. Pietro '5^3
rier borgognone . — Proseguendo a com-
putare i quadri dietro al sinistro Ambo-
ne o pulpito del presbitero . — Il IX. col
Corpo esanime del Redentore in grembo
alla Madre, fu creduto opera di frate Ba-
stiano da Venezia detto Dal-pioinho per
r impiego di sigillatore delle Bolle Apo-
stoliche conferitogli da Papa Clemente
Vtl. ; ma 1' Orsini inclina a crederlo di
meno valente artefice , essendo a suo giu»-
dizio carico di difetti ( Guida p- i8 ) —
Verso il principio di qu. navata a destra
sono 2 porte , la primi delle quali che s*
incontra conduce al Monistero ; 1' altra
alla Sagrestia . In mezzo ad esse entro a
cornice di stucco esisteva una tavola se-
micircolare rappresentante il Dio Padre
con due Angeli, dipinta da Pietro perug. e
che servì fino al ijGS di finimento su-
periore al quadro dell' Ascensione che e-»
ra nella cappella del Sacranjcuto e di cui
parleiemo a suo luogo , Questa tavola fa
trasportata in Francia nel 1797 ^ resti-
tuita in Roma nel i8i5 . Nel i8o5 fu
qui sostituita altra tavola di Domenico di
Paris Alfani , il quale egregiamente vi è
espressa la Visitazione di Maria a s. Eli-
sabetta , che era prima collocata nella
camera del Definitorio . Ai Lati della de-
scritta tavola di Pietro sopra le porte e-
rano due tavole quadrilunghe di Rafael-
Io da Urbino dipinte nella sua giovinez-
f > xa . In una era Gesù morto compianto dal-
le donne e nell' altra M. V. col C. ed al-
584 (^^' ^ Monisfero
Cu ni Angeli ambt^due luiono rapite voi
'797 ^^"^^^ ^"^^^ 0^^ ^^ sap^.ia dove esisto-
no . — Diirmpetto alle poite è il XI,
e XII. quadio di qu. navata , 1' uno col-
la y. da CUI suooe il latte ii div. lutan-
te , lalti'o col Precursore nel deserto , o-
pere diii^eniiss, d. Gio. Dunìcnico Ceiri-
ni perug. — TemiiUa la navata in una
Gap. chiusa da inferriata , dove iu alcu-
ni armadj si custodi'rcono It: sacre Reli-
quie . Ha una cuppolina che con le mu-
ra fu già dipinta a fiesco dal Bandiera ,
Hia^qu. pitture al presente assai danneg-
giate non meritano osserva/ione .
Entrando nella Tribuna per due gra-
dini , si passa ad ammiiare Ja sontuosis-
sima Ara maooiore . Posa su di essa un
gran Tabernacolo costruito 1' anno 1692
che rappresenta un te!7:pio quadrangola-
re fornito di colonne pilastri nicchie e
cupola , il tutto di rarj preziosi marmi
e pietre dure orientali . Tra questi ?i con-
tano 8 colonnette di diaspro dalle quali
sono retti gli angoli del tempio , 2 di
Lianco-nero antico collocate nella faccia-
ta principale , 2 di agata si nate nella fac-
ciata opposta , e 4 ^^ verde antico alle
laterali facciate . Ognuna di qu. colon-
ne è massiccia alta 2 palmi e 3 quarti ro-
mani e decorata di capitelli e basi corin-
tii di bronzo dorato . Di eguale dorato me-
tallo sono le 4 statuette degli Evangelisti
i 24 Angeli e qVì altri ornamenti che vi
sono apposti . Sotto i* arco dtl lempielta
I
DI s. Pietro 585
clie Fjguarda il coro è una statuetta iu
marmo bianco di G. C legato alia co-
lonna ; sotto 1 arco che riguarda la eh,
è un bel Crocefisso di avorio . Il taber^
nacolo che dalla parte anteriore verso la
mensa è collocato sopra un gradino com-
posto di agate diaspri lapislazzoli breccie
di egitto ed altre pietre orientali leggia-
dramente intagliate e connesse con armo-
nica varietà : dalla parte opposta che ri-
guarda il coro , è sostenuto da una bene
architettata mole larga palmi i3 ed alta
pai. 8 composta pur* essa di marmi e pie-
Ire preziose . Le 6 colonne alte palmi 4
e I quar. e i respettivi pilastri di ordine
jonico che reggono la mole e V adorna-
no , sono di marmo nero-giallo di Peru-
gia tanto raro che appena si sa ora il luo-
go dove ne fu la cava . I lor capitelli e
le basi sono di marmo di carrara ; lo zoc»»
colo colle nicchie , di marmo greco, con
aichivolto e mostre di broccatello di spa-
gna , e con timpano o tavolato triango-
lale di verde antico . Il basamento è di
bianco-nero di perugia , gli specchi di
nero-antico , tutte le cornici coli* archi-
trave , di rosso-scuro schietto di perugia .
Le statue dei a santi monaci Pietro , e
Stefano sono di pietra lidia o paragone
con testa mani e piedi di bronzo dorato .
Di uguale metallo è la grata mediante la
quale si vede 1* urna di marmo rosso-gial-
lo , in cui riposano le Ceneri di s. Pie-
tro primo abbate di questo monast. mor-
'586 ^Ch. e Moni stero
to il IO luglio del 1007 e di s. Stefano
suo immediato successore che finì di vi-
vere il di 16 settemb. 1006. La cornice
dell' apertuia è di nero-bianco con cima-
sa di marmo bidiico . Tutto il rimanente
fino air architrave è fornito del d. broc-
catello . Tutto il fregio nel suo fendo di
marmo bianco è scieziato di varie pietre
colorate con vaghissimo intreccio a grot-
tesco, nel quale sono ripartiti con ottima
simmetria i i ovatini di lapislazzolo di un
colore molto vivace . Singolarmente que-
sto lavoro esegu'to col più ingegnoso ar-
tificio, rende maestà e vagìiezza a tutta V
opeia compiuta da eccellenti professori nel
1608, ad ^fletto di riporvi, come poi fu fat-
to nel maggio del 1609, le sacre ossa dei
2 menzionati Santi . Furono queste rin-
venute nel 1435 sotto r altare situato in
questo medesimo luogo , e riposte allora
con molta solennità in sao^restia , ove ri-
masejo sino al i5oo, in cui restaurato e
consecrato 1' alt. mag. ai ss. Apostoli Pie-
tro e Paolo , furono sotto di esso anche
allora collocate insieme con alcune reli-
quie di s. Caterina v. ni. , come ci fa sa-
pere Ottavio Lancellotti . — Il taberna-
colo e il gradino furono costruiti alcuni
anni prima del 1608 e adattati al vecchio
altare . Ebbe ragione Teruditiss. Montfau-
con di appellare il nuovo per noi de-
scritto,, Altare: egregiae pulchritudinis ,,
dapoichò r ebbe ammirato il dì 16 mar-
zo ijoo ( Diar, ItaL e. 26^. 38o ) . So-
I Di s. Pietro 587
; pra questo altare è un gran Laldacchino
di legno colorato e dorato , nel di cai
fondo è effigiata la Trinità con s. Pietro
che r adora , dal sunominato Bandiera .
— Servono di decoroso ornamento alla
tribuna 2 palpiti o amboni di pietra se-
rena lavoiati a bassorilievo dorato nel i òoy,
e 2 grandi cornacop) di bronzo di sem-
plice ma elegante artificio , collocati nel
1673 nei 2 pilastri i qnali rimangono al-
la imboccatura di essa tribuna chiusa da
una magnifica balaustrata di breccia anti-
ca e rosoo-scuro di perugia , fatta nell*
anno i5g'>.. Ai lati della tribuna sono 2
gran seggi di noce intagliata a spccchj di
bassirilievi allumati di oro con colonne
pilastri architrave fregio e cornicione di
t)'dine coììiposito fatti nel i556 da Bc-
uedetto di Montepulciano, sulla imitazio-
jie degli stalli del Coro in nuni. di /!\o.
Que-ti nel!' 01 dine superioie souo compo-
sti di altrettanti specchj di basso-rilievo
in noce ideati e dise^^nati dal celebre Ra-
faello (*) ed intagliati nel i535 , ( i5 an-
ni cioè dopo la morte dell' TJibinate che
avvenne nel 1020 in età di anni 87 ) da
Stefano da Bergamo che vi appose il pro-
(*) Il S'g. Orsini ( Guida pag. 10. noi. 2 )
nega che Rafacllo d;set;iiasse ma' grotteschi
come sono in questi specchj, ma si bene Gio-
vanni da Udine suo allievo. L'Orsini è p( rò
smontilo dai disegni delle logge vaticane, di
molti de' quali è sicuramente autore il divino
Urbinate . ( Taja Dcscr* del Pai. J/wst. Fat.,
588 Ch. e Monistorò
prio nome, e presiedè alTopera condotta
a peife?/ione eoa esso lui dagli eccellenti
professori d* intaglio e di tarsia Nicola
da Cagli , Battista da Bologna , Crisallo ,
Tommaso , Nicolò , Antonio da Firenze , e
Ambrogio francese . Sono gli stalli sud.
divisi da ^Q colonne ed altrettanti pila-
stri scanalati dello stesso legno con zoc-
colo e base , architrave fregio rabescato
e cornicione » di ord. composito , e per
la maggior parte lumeggiati a oro . L' Or-
dine inferiore è distinto da 28 stalli for-
mati da altrettanti specchi quadri d' in-
tarsio ( ma ora molto deteriorati ) eoa
divisione per ciascuno stallo fatta d* in-
taglio e lavoro corrispondente ìji ogni par-
te a quello dell' ordine superiore , da' me-
desimi valenti professori . Opera di un cer-
to Domenico Schiavone , eseguita poste-
riormente , è la cimasa o adornamento
che gira sopra tutto il cornicione . Me-
jita una particolare osservazione la Por-
ta collocata appunto nel mezzo degli stal-
li , per le riquadrature che la compon-
gono , nelle quali con intarsio di varj le-
gni colorati e connessi , sono egregiamen-
te rappresentati V Annunz. della V. , il
ritrovamento del bambino Mosè sottratto
al Nilo dalla figlia di Faraone , e le te-
yasi. Itinerario rii Fama, fi alassi Descr. di s.
Pietro pag. HXXIF' ) . Questi spccchj furono
incisi in rame da Raimondo Faucci fiorentino
con disegno di Giovanni Cappelli da Spoleto ,
1' anno 1792
Di s Pietro 689
ate recise dei i> P iricipi degli Apostoli ;
opere del rinomato fr. Damiano da B<^r—
gamo Domenicano da lui fatte in Bolo-
gna . Tutti qu. iavoii in legno impota-
rono la co«»picua somma di se. ^^809 , sen-
za punto includerci la spesa del Piedistal-
lo bancone che sostiene il leggio . Que-
sto , anch esso di noce , ha allo intorno
6 tondi nei quali a bassorilievo sono e-
spressi alcuni fatti dei meai^ion. P.incipi
degli Apostoli . Entro a qu bancone si
conservano i L'bri Corali veramente
grandiosi per la loro mole , per la ma-
teria, e per le stupende miniature che gli
adornano . Qu. libri , riguardo allo scrit-
to , sono opere diligentiss. de Monaci ,
riguardo alle miniature , parte sono di
Giovanni Boccardino fiorent. che nel i5i8
miniò 2 porzioni del Salterio , parte di
un certo Matteo che nel 1629 miniò il
Salterio della Settimana Santa , parte di
un' altro Matteo ( se pur non è lo stes-
so ) detto da Terranuova , che nel iSaS
colorì la terza quarta e quinta porzione
de' Gi'aduali , e con Aloise e Francesco
fiorent. , gli altri libri . L' estiemità su*
periore de' seggi tanto della tribuna che
del coro, negli angoli degli aditi laterali
alla stessa tribuna , hanno 4 Angeli in-
tagliati in noce e lumeggiati a oro , ope-
ra d' ignoto autore . — Seivono di or-
nato alle 4 piccole paieti che formano i*
appoggio agli ultimi stalli e seggi suno-
minati , dei pilastri architravi Àegj cor-
I
590 Cli. e Moniòtero
nicioiii di pietra serena eccellenteni. in-
tagliata da certo Guido perugino die vi J
scolpì il proprio nome colle sigle Op, M*
Gai. P. , anch' essi coloriti ad olio . -—
Tanto il Presbitero quanto il Coro sono
dipinti sì nelle pareti che nella volta da
esimii pennelli . Nel logi Benedetto Ban-
diera dipinse nella volta della crociera »
negli spazj intermedi de' suoi comparti-
menti , il di cui fondo è colorito a fino
azzurro , i 4 Evangelisti . Scilla Peccen-
nini ò un PietJO del quale ignorasi il co-
gnome , deliuearono il Dio P idi-e con tut-
te le figure ripa iti te nella stessa volta ,
gli angeli clie temprano vai j stromenti mu-
sicali , negli archi estremi della crociera
Davidde che suona \ arpa sop^a 1' orga-
no «inistro , e 6 delle viitìi teologali e
carHinali che sono nelle lunette delle pa-
reti del CO! o . Glovnnrii Fiammingo , Scil-
la , e il sud Pietro dipinsero la facciata
superiore air arco che riguarda il coro ,
col rappresenta!' vi , come in un pan irò di
arazzo, la simbolica mietitura e vendem-
mia f'iffa dagli Angeli per compudo d'Id-
dio , ved ta dal! E^far^co di Patmo> e re-
g^'strnta al cap \^ deli' Apocalisse . G^am-
L?»t Lomhii'delli d dalla Ma ca nel 1691
etìgiò la P udLM)'a , una delle n vMtù no-
miti^ìte 5 il Centurione encomiato da G C.»
nel quadro sotto il fine^trone di mezzo »
e nei 9 gran quadri delle facciate late-
rali , in uno , la Tradizione delle chiavi
a s. Pietro € la di lui mancanza di fede
Di s, Pietro 5gr'
nel portarsi al Redentore camminando so-
pra le acque del mare di Galilea^ , onde co-
minciò ad affondare ; e neiraltro, \ atter-
ramento e vocazione di s. Paolo, fatti nel
i5g2 . — Ove presentemente fra due fine-
stroni quadrilunghi clie somministrano lu-
ce al coro è altJO fìnestrone murato nel
1807 è ricoperto da tende ^ sorgeva uu
tempo Tecceilentis. tavola di Pietro Pcrug.
nella quale si rappresentava 1 A censione
di G C , circondata da io quadretti e ter-
minante al disopra col semici»co'o testé
qui rammentato, ove Pietro dipinse il Dio
Padre e due Angeli , Questa piuuia fa
poi trasportata nella capiscila del sacram.
come vedremo . — Neil alto ai lati del
pre>b:tero sotto da-^ grandi archi clie for-
mino la b ev3 crociata di questa eh , sono
I situati due vaste micchi ne di legno inta-
gliato ove so''\i> due magnifici Organi .
Quello posto alla sini tra dell' alt. di num.
i5 regis^tri fu fab'icato 1 anno 1691 , F
altio ai]a destra o* natissimo sì per \ ar-
chitettura , sì per }' oro che lutto ne ve-
ste rintaglio, di nura. 17 registri, fu fat-
to r anno 161 6 .
Uscendo dalia Tribuna , si entra nel
lato destro della Gtociata che serve di ca-
po alla Navata sinistra allo ingresso della
Ch. La parete al principio deMa medes.
Ila un bel quadro in tela colla Maddalena
in atto di rinunziare alle pompe mondcf-
ne . Stimasi di Arrigo Berckmanz . — 'Po-
co distanu è la Gapp. in cui fino al i j63
1
59'^ ^^^- ^ Monìstero
si custodì 1 Eucìiist S;iCi'imì>iito . Spettava
alla tamig. dei aob di Moutevibiano detta
De Vibj Suil altaie ù un* iusigne bas-
sorilievo scol|_)ito ia tavola di marmo biau-
co col Salvadore in età fanciullesca s Gio.
Battista e s. Girolamo , di Mino da Fieso-
le . Sul Cornicione di quest* altaie e la
seguente memoria . ,, />. Baglionvs De
Nobìlibvs De Monte Vibiano V. Jvris D.
Altissimo Erexit MC C C C LXXIll , .,
In questa C=^ppella riposano le cenemi di .
Ugolino di Moutevibiano (^ da qualche al-
tra parte della Ch. qui trasferite ad istan- ;
za forse di Bagli one che la fondò ") già A- ;
Late dì questo Monastero e poi Vescovo
di questa Citta succeduto aFrancesco Pog- '
gì di Lucca Doraenica-nt) e morto nell et- •
tobre del iSSj- , la di cui effigie giacen-
te si vede scolpita in marmo nel pavimen- .
to della cappella con caratteri totalmente •
consumati . — Alla parete tinist) a fu nell* f
Ottobre del iS^g collocato un quadro si-
tuato un tempo nella Camera del Defini-
torio , poi nella seguente cappella Ranie-
ri , ove si scorge s. Benedetto ehe ragio-
na co' suoi Monaci inginocchiati; pittu-
ra di antico ed incerto pannello assai sti-
mato . Dicontro è altro pregevoliss. qua-
dro dipinto da Francesco Appiani circa il
17^0 colla Vergine sedente a pie del Cal-
vario nella più afìfanno'^a desolazione , e
varj Angeli coi simboli della passione del
Figlio . Si usa di esporne que ta espres-
siva e toccante immasfiue suU* Altare del
Di s. Pietro 593
la Cappella del Sacramento In occasione
che vi si appone il Sepolcro il giovedì
della maggior settimana . Fuori della cap-
pella sono 2 avelli spettanti alla nomina-
ta Famiglia , Nelle lapidi sono qu. Iscri-
zioni „ lohannis Francisci Ex Nobil.
De Monte Violano Et Svorum „ ,, /e//-
ci Montevibiano Viro Fraeclarissimo Et
Parenti Opt. J. Maria Et Oratii^s FU.
Pientiss, P. An. A Part. Virg. MDXII.
Merces Vitae Lavs . — Uscendo dalla
capp. sì trova immediatamente il II quadro
che adorna qu. navata . Evvi il Reden-
tore Agonizzante nell* orto confortato dall'
Angelo, e si giudica della scuola di Lo-
dovico Caracci . — Siegue la cap. dèlia
famiglia Ranieri . Ha una cupolina dipin-
ta a piccole riquadrature di bugne e la-
cunari colle soggette laterali lunette ove
sono espressi 1' Annunziazione , la Fuga
n Egitto , le Nozze di Cana , e T Ado-
razione de' Magi . Il quadro dell* Altare
Dffre la Deposizione di G. G. dalla Crc-
:e con s. Giov. la Maddalena e un* An-
gelo che bene unisce il gruppo 1 e al-
quanto in distanza la Ver. svenuta e soc-
corsa dalle pietose Donne . E* uni beli'
)pera creduta di Rafaello Vanni ( Orsini
Guida p.ìSo) * Fu qui sostituita nel 1819
iir Annunziazione della Verg. riputata di
Sio. Francesco Basotti perug. , e che si
ammira nella parete destra di qu. capp.
iicontro ad altro quadr© coli* Assunzio-
s
w
594 Ch^ e Monistevo
ne di Maria , la sua tomba e gli Aposto-
li intorno a questa, della Scuola di Do-
menico di Paris Alfani . Sul gradino
deir Alt. è un bel quadretto colla Verg.
Annunziata . Sotto qu. cap. riposano le
ceneri di molti cospicui soggetti -della fa-
miglia Ranieri congiunta per attinenza a
quella dei Varani sigg. di Camerino »
delle quali si veggono gli stemmi scolpi-
ti sulla lapide sepolcrale . — Tra queste
^2 Cap. è appeso il III. quadro della na-
vata co)i una bella copia fatta in Roma \
da Gio Bitt. Salvi detto il Sassoferrato, \
in più. picciola forma dell' Originale , del '
celeberrimo quadro di Rafaello colla tras-
lazione del Corpo di G, C al Sepolcro :
quadro che dalla eli. de' nostri Conventu-.|||
ali fu trasportato in Roma T anno 1607 ^
nella Galleria Borghesi (i/. la descv^ di s, "
uP/a7ice9 co) Nelle pareti che sono dicontro
allo dotte cappelle si veggono il IV e V
quadro con s. Pietro e s. Paolo in mezza fi-
gura , della Scuola del Guercino . — Sot-
to la cappella Ranieri è il VI quadro che
ha Giuditta trionfante col teschio di O-
loferne , del medes, Sassoferrato. — Di-
rimpetto a d. quadro è il Deposito di Cri-
stoforo Hirbesteiu vescovo di Lubiana in
Garniola e princ. del S. R. Imp. , morto \
in qu. mon'st. il dì 20 luglio 1716, e i
poi nel 1760 qui trasferito dal luogo ia \
cui fu alloia riposto , e vi si legge la ^^^.
iscriz. in mirmo lavagna intagliato ,, aS/-
QÌsmundo 'Chri^tophoro Cam. Ah* Ber^
Di s. Pietro 6cj5
hesteiii Epis. Labacensi (Generis Ampli-
tudine Inter Germanos Praeclaro In^
^enii Eruditi one Conspicuo Animi Pie-
tate Eximio Abbas Et Monachi Cassio
nenses S. Petri Apud Quos Abdicatis
Jnfulis XIII KaL Aug. MDC C XVI
Septuagenario Major Diem CUuisit
Extremum Praesuli Integerr* Ac Bene-
ficentiss. PP. ,, Nel luogo poi nel qua-
le propriamente riposano le ceneri di lui
è una lapide di bianco marmo su cui è
inciso ,, Ossa Sigismundi Christophori
Ep. Labacen* ,, . — Si entra quindi nel-
la nabilissìma cappella ove si conserva V
Augustissimo Sacramento . Questa fu idea-
ta e fatta costruire dal p. d. Carlo Fraa-
I Cesco della Penna perugino ab. cassinea-
! se morto il 3 i agosto 1760, e perfeziona-
ta poi nel 1763 dal suo successore p. d.
i Giuseppe Bartoletti veronese che molto
contribuì non solo al piii leggiadro com-
pimento di essa , ma all' abbellimento e-
ziandio di tutta la chiesa . Ha V ingres-
so da un' arco sostenuto da quattro co-
ilonne scanalate dì ordine composito di
[pietra serena colorata a diaspro sangui-
gno . Il volto ha una gran ringhiera a
sottoinsii architettonico assai bene idea-
to ed eseguito da Pietro Garattoli perug.
-che dipinse pure le colonne e pilastri ncl-
tle pareti . La B. V. Assunta nel Cielo e
il Dio Padre in atto di acco^^lierla , lu
mezzo alla volta; sono dell'Appiani . L'Alt,
g 2
596 C^* e Montstevo
di marmo formato da due coloane e con-*
tropilastri di ordine corintio con fronte-
spizio tagliato da un' attico è per la mag-
gior parte costrutto da broccatello di Sie-
na , bianco-nero , bianco-rosso , e car-
nagioue nostrali . Vi si venera un' anti-
ca immagine della V. detta del Giglio ♦
già dipinta sul muro ed esistente in una
piccola chiesa della Villa dì Valliano di-
stante circa un miglio dalla Porta di s.
Girolamo , che ancor ritiene il titolo del
Giglio, e per trasferirla solennemente con
autorità di Urbano Vili ( che ne volle
lina copia di mano del Sassoferrato ) per
opera del p. d. Leone Pavoni ab. , sulla
fine di giugno del i643 ^ in una cappella
a tal'uopo eretta in questa eh. , e in quest'
altra piii ampia e nobile traslatata nel
1763. Fu dipinta , dice il p. Galassi, nel
1433 dal celebre Giovanni Spagnuolo det-
to lo Spagna che si pretende Maestro
di Pietro perug. , ma che realmente fu di
lui discepolo . Che s' egli è ciò vero conx*
è indubitabile ( ^?. Mariotti Leti, pittor.
p(ig- 194 ) • sembra piii probabile il cre-
dere col eh. Mariotti che fosse piuttosto
dipinta nel i533. Questa immagine è in-
castrata in mezzo ad un quadro di Bal-
dassare Orsini in cui furono non molto
Tagamente effigiati s. Giuseppe s. Filip-
po Neri e s. Geltrude , 1* anno 1763. Neil*
attico in luogo di una finestra che vi era ,
nel 1807 fu posto il Padre Eterno assi-
so salle nubi delineato da Lorenzo Fai-
Di s* Pietro 697
na perug. — In questa ragguardevole cap-.
palla furono collocali quallio gran qua-
dri che oltre ogni credere la nobilitaro-
no . Il primo a sinistra dell* altare era la
eccellente tavola di Pietro perug. da lui
dipinta nella età <Jì anni 49 nel i495 , per
la somma di se. 1000 . (*) Si rappresen-
tava in essa il Redentore in atto di ascen-
dere al Cielo , colla Vergine e tutti gli
Apostoli spettatori di un tanto trionfo ^
toltone s. Paolo il quale benché vi sia e-
spresso , pure non essendosi ivi effettiva-
mente trovato perchè in quel tempo per-
secutore del nome Cristiano , dal dipin-
tore fu avvedutamente indicato in atto di
chi in tutt' altro si occupa che in quel-
lo che rende estatici i circostanti . Sven-
turatamente questo capo d' opera fu com-
preso col Dio Padre da noi sopranot. co-
gli I I quadretti situati poi in sacrestia «
che gli servivono di finimento , nella scel-
ta fatta dai commissarj francesi nel mar-
zo del r|797. Nel 18 14 liberata la S. di
Pio VII dnlla sua detenzione in Fontai-
nebleu , e passando per Lione , lo donò
a quella Cattedrale » dove presentemente
(*) Fu dipìnto per esser situato m isola
sopra r ahare maggiore ove difatto rimase cn*
tro a magnifico ornato sino al di 16 Dcemb.
1600 in cui stabilitosi di erigere un nuovo al-
tare , come non molto dopo fu eseguito , si
appese il quadro in fondo al coro fra ì due
flnestroni , Qui stette sino al 1751. Gli fu da-
to finalmente luogo in qu» cappella nel 1763.
598 Ch. c Moni stero
^I ammira . Ad esso è stato qui sostituì-
lo il quadro del Vasari che prima si ve-
dea alla sinistra dopo V ingresso a questa
cap. E' rappresentato in esso il prof. Eli-
seo che addolcisce i cibi infettati ed a-
inareggiati dalla Colloquintide miscliiala
con altre erbe da uno de' suoi servi nel-
la pentola , in cui infondendo il Profeta
alcun pò di farina , purgò prodigiosamen-
te tutta la massa infetta , onde poterono,
poi gustarne i figli de' profeti pei quali
era stata preparata quando la fame afflig-
gca Gàlgala luogo cel. presso il Giorda-
no e Gerico ( Àeg. l. 4- <^- 4- ) — ^^^
rimpetto a qu. è il quadro dello stesso
Vasari eh® spiega il Convito di Cana e il
primo prodigio del Redentore . ~ Sotto
al-I k altro quadro dello stesso Vasari che
vi scrisse , Gc or gius f^asarius Aretinus
faciehat jilDLXVI ^ esprimente s. Bene-
detto a cui dal portinajo genuflesso ve-
stito cogli abiti degli antichi commessi
benedettini , si fa sapere essere giunti al
monìst. dei carichi di farina ed altre vet-.
tovaglie , in ricompensa delle copiose li—
mosine fatte distribuire dal s. Ab. ai fa-
melici . Questi 3 quadri che importarono
so, 486 , erano locati nella principal fac-
ciata del refettorio , e qui si trasportaro-
no nel 1763. Dalla sala del Capitolo , ov'
era situato, fu nell* apr. del i8o5 sosti-
tuito a quello del Vasari che riempì il
luogo della cel. Ascenzione , il quadro di
Gio. Fiammingo che vedesi il primo al-
Di S. Pietro 599
la sinistra dell* ing/'esso e die rappresen-
ta s. Benedetto che spedi sce s. Mauio in
Francia . Il pittore vi li a aggiunto allo
indietro una bella prospettiva del monte
Cassino . — Proseguendosi il cammino
per qu, navata , s' incontra subitamerite
una graziosa tavola coli* adorazione de'
Magi, creduta opera di Adone Doni di di-
sisi scolare di Rafaello , o della scuola
direttamente di Pietro perug. Servendo
qu. tav. in altri tempi per V ultimo al-
tare della opposta navata dedicato a s. Gi-
rolamo : vi si vede perciò il S. in atto di
orare su di un monte , in lontananza ta-
le che appena vi si scorge . — Il quadro
deir Alt. coir Assunzione della V, e il
suo sepolcro circondato dagli Apostoli , è
di Orazio Alfani . Fu già delle Religio^
del monist. delle Povere , ed acquistato
dai Monaci , fu qui situato nel ij?53. —
L* Vili quadro della navata , che succe-
de air alt. , ha V Annunziazione della V.
copia dilicatissima che il Sassoferrato tras-
se da un* originale in piccolo di Rafael-*
io . — Nel vicino Altare si venera il si-
mulacro del Crocifisso intagliato eccel-
lentom. in legno da Eusebio Bastoni pe-
rugino . — Il IX quadro col cadavere di
G. C. sostenuto da Nicodemo tra la Ma-
donna e s. Gio. evang. , dagl* intelligen-
ti si stima di Pietro perug. Fu qui po-
sto r an. 18 16 in vece della Concezione
à\ H. V. dipinta dal Sa*;soferrato , che tra-
sferita in Roma nel i8i3 dal gallico ar-
Ooo Ch- e M ont stero
bitrio ; non più venne restituita, — Il
s. Pietro ab. neiriiltimo Altare fu dipin-
to (la Frane, Appiani 1' an. i^5i. — Il
X quadro in cui è rappresentato s. Pla-
cido giovanetto monaco caduto nel lago
al quale si era portato per attingere acqua
e s. Mauro suo condiscepolo che per co-
mando di s. Benedetto accorrendo a trar-
nelo fuori , cammina prodigiosamente sul-
le acque senz' avvedersene ; è di Giacin-
to Giminiani nel 1677- — La prossima
porta mette ad una Cappella dedic. a s.
Sebastiano clie ha altra porta corrispon-
dente al peristilio . Evvi un' altare di stuc-
co con sopra una tavola del .sec. XV in
cui si dipinse la Mad. sedente s. Seba-
stiano e s. M. Maddalena . — Tornando
in chiesa , si scoige ali* altro lato della
d. porta in un quadro del Giminiani, s.
Benedetto in atto di ricevere la oblazio-
ne fattagli dei 2 ss. giovinetti Mauro e
Placido da Eutichio e Tertullo patrizj
romani loro genitori . — Il XII ed ul-
timo quadro locato a pie della nave so-
pra il confessionale , con Gesù caduto sot-
to la Croce e colla pietosa Donna che
tergegli il sudore , è di Francesco Gessi
bolognese di^cep. di Guido Reni . (^^ —
Questo tempio fu consecrato immediata-
mente seguita la sua erezione, da Onesto
vesc. di Perugia il dì 2 1 novembre 969
( Galas. Descr. /?- 7- ) — • Osservala la
chiesa si fa passaggio alla
Di S. Pietro 60 f
Sagrestìa . Il suo vaso con simmetrìa
compartito, e di figura quadrata, fu costrut-
to nel i45i . E* tutto coperto di pitture. La
volta è dipinta a grotteschi . Evvi nel mez-
zo lo stemma di s. Pietro in bassorilievo
e in mezzo ai 4 comparti laterali fra i det-
ti grotteschi , 4 quadri : nel I verso la pa-
rete principale sono espressi i sagrifizj di
Abele e Caino , e in fondo , la uccisione
deir innocente ; nel II a destra dell' an-
teced. ,il sagrificio di Noè uscito dalT ar-
ca ; nel III a sinistra , il sagrifìzio di A—
kramo ; nel IV , quello di Giacobbe »
fatto presso il pozzo detto del giuramen-
to nel qual luogo udì la voce dell Eterno
che gli prescrivea di recarsi in Egitto
come abbiamo dal cap. 46 del Genesi . Le
8 lunette delle pareti, incominciando dalla
destra della facciata principale e proseguea
do alle sinistre , rappresentano , la I Mo-
5è che fa scaturire colla sua verga le a—
eque da una rupe ; la II , la manna pio-
vuta dal Cielo per cibare gli Ebrei nel de-
ferto ; la III noi non sapremmo a qual per*
sonaggio alluda , se non a Giuseppe che
distribuisce del pane anche agi' incircon—
I cisi nplla famosa penuiia d Egitto ; la IV»
Giona vomitato sul lido dal mostro marino
che per 3 giorni lo avea racchiuso nel suo
Tentre ; la V. Sansone che dopo averr» uc-
ciso aom Filistei, per ristorarsi, estrae
deir acqua dalla mascella di un giumen-
to, come si ha dal cap. XV. de' Giudici,
S3
Gofì Cli. e JMonistero
la VI , Sanile furibondo placato dall' ar-
monìa deir Arpa di Davidde : la VII ,
Elia nella solitudine al quale 2 corvi re-
cano il necessario sostentamento : la Vili
Giuseppe dai fratelli gittato nella cister-
na e venduto agi' Ismaeliti . Non si sa
precisamente di cliì sieno lavoro tutte qu.
pitture , tua si giudicano di Scilla Pecen-
iiini . Il nostro Girolamo Danti delineò
nelle pareti laterali e nella inferiore la
Morte di Anania in pena di aver menti-
to allo Spirito Santo , come è scritto ne-
gli Atti Apostolici ( Cap. 5 ) e di avere
defraudato a s. Pietro il prezzo del cam-
po venduto : li , s. Paolo e s. Barnaba
che avendo sanato uno storpio furono dai
popoli della Licaonia creduti V uno Mer-
curio e r altro Giove , onde come a Dei
voleano ad essi sacrificare un toro ; III ,
la Sindone ripiena di animali immondi ve-
duta da s. Pietro in estasi ( Act. e io
ij I ) : IV , lo stesso Apostolo clie battez-
za Cornelio il Ceuturione (7^zW,io48) ♦
V , Saulo che riceve il Battesimo da A-»
Jianìa dopo di aver ricuperala la vista per-
duta : finalm. i due Coronati Profeti di-
pinti nella estremità del muro lateralmen-
te alle finestre . La facciata di prospetto
€ la cappelletta situata nel mezzo di essa ,
furono dipinte molto tempo dopo dal sud.
Scilla che in due quadri laterali ali* arco
espresse le Parabole Vangeliche del Sa-
maritano pietoso (Luc.cap.jo) e del ritor-
210 del Figliuol Prodigo (^ Ibid. cap. i5))
DI S. Pietro 6o5
1: in 4 ovati, Abacucco , AcabLo , Sanile ,
* e Davidde ,* negli spazj inteirnedj , ara-
bescbi ; nella grossezza dell' arco , alcu*
ne immagini delT Apocalisse clie non veg-
gonsi interamente per essere stato porta-
to innanzi allo sfondo V altare ; nei fian-
chi deir medesimo, Giuditta e Davidde .
— • L* Altare di qu. cap. è tutto di pie-
tra serena graziosamente intagliata e do-
rata , e i 3 specclij clie ne adornano la
I mensa sono di pietra affricaiia . Ha sopra
. vn Crocifisso di bronzo , alto circa pai.
4 y opera eccellente di Alessandro Algar-
di bolognese . — La facciata al di fuori
della cap. è anch' essa compartita a pi-
lastri scanalati e corniiùone di pietra se-
rena lumeggiata a oro . Sul fregio di qu.
cornicione leggesi il seguente Dìstico „ Si
Quis Ade^ Mirnre jdram Venerare Pio--
' rum „ Reliquias Patriim Quas Habet
jirca Sacras . „ Iscrizione relativa alle
Reliquie che si custodivano un tempo nel-
Ja cappelletta . — I banchi e spalliere
con varj lavori anche di figure d' intar-
sio di ottimo gusto furono fatti \ anno
J1472 . — Sop/>a air Armadio in fondo
-alla sagrestia ( entro al quale si conser-
vava un bel paliotto di argento lavorato
a cisello per \ Ara maggiore , compreso
«Della collezione fatta degli argenti per
.ordine di Pio TI nel 1^96 ) sono 5 qua-
dretti in mezza figura rappresentanti s.
.Scolastica , s. Costanzo , s. Pietro Abb.
,5. Ercolano , e s. Placido , opere di Pie-
6o4 Ch. e Moni stero
tro Perugino che con altri 6 situati so-
pra le porte laterali della cappelletta , e
contenenti s. Benedetto , s. Mauro, s. Fla-
via sorella di s. Placido, la visita de' Ma-
gi , il Battesimo , e la Resurrezione di G.
C. formavano la predella e il contorno al
gran quadro sopramenzionato dell' Ascen-
sione. Furono lutti rapiti parte nel 1797
€ parte nel 18 13 , e fortunatamente qui
ritornarono nel i8i5 i sopra notati . In
luogo de' 6 quadretti di Pietro sopra le
d. porte laterali veggonsi 2 disegni egre-
giamente eseguiti da Pietro Savorelli roma-
no nel 1795 , copiando i 2 Profeti Isaia
e Davidde di Pietro che erano ai fianchi
della porta della eh. Questi disegni furo-
no qui collocati nell' apr. 1820 . Nei 4
angoli chiusi in coinice di stucco sono
altri 4 quadretti , uno con G. C e s. Gio.
Bat. bambini , V altro con mezzo busto
del Salvatore , di Rafaello dì Ubino ; gli
altri 2 con G. C legato alla Colonna e
col Medes. portato al Sepolcro , stimansi
del Caravaggio ♦ del quale è certamente
la s. Francesca romana posta nella fac-
ciala incontro alT alt. Il quadro colla Co-
ronazione di spine è di Jacopo da Pon-
te . La Madonna che sta in mezzo alla
facciala dicontro alle finestre è della Scuo-
la di Tiziano Veccellio , da un di cui o-
riginale, esso vivente , fu ricopiata ; l'Or-
sini la chiama rara opera del Parmigia-'
nino . Il Cristo portante la Croce posto
fra le 2, finestre , è di buono incognito
Di S. Pietro 6o5
pennello . «■— I 2 quadrelli posti ^opra le
tavole della preparazione alla Messa , am-
bedue con la V. e il B. , sono ^i auto-
re antecedente o contemporaneo a Pietro,
qui situati in luogo di due bii(j(nì qua-
dretti di Sebastiano Conca , chV partili
nel 1797 più non tornarono . Finalmen-
te il ritratto sopra V arco della cappel-
letta rappresenta il vesc. Herbestein be-
nefattore insigne di questa Sagrestia . —
Entrando ad ammirare il vastissimo MO-
IVISTEKO e i suoi comodi appartamen-
ti , può daprima visitarsi la
Sala del Capitolo . E' così detta
dair adunarvisi che faceano i Monaci ca-
pitolarmente a norma de* loro istituti .
(5) Ha il suo principale ingresso nel IL
Chiostro . Le 2 finestre laterali alla por-
ta architettate a centina con una colonna
in mezzo , alla maniera gotica , mostrano
tuttora la sua antichità . In prospetto ve-
desi una ìmmag. a fresco del Crocefisso
recentemente ritoccata . Era ascosa sotto
il quadro del Fiammingo che ora è nel-
la Cappella del Sacramento . Dicotìtro so-
pra la porta stava appeso un quadro mol-
to vago di Benedetto Bandiera con s. Be-
nedetto e un gran numero di Angeli con
corone e festoni di fiori fatto già per I51
capp. degli Angeli ora delle Reliquie .
Questo quadro fu prestato al Monist. di s.
Giuliana che lo ritiene sopra il suo Alt.
inag. dair agosto del i8i5 , ma verrà ben
presto nel proprio luogo ripristinato . Sot-
6o6 Ch. e Moiiiòtcro
lo la Sala ù altra stanza clie serve di Ci-
mitero ai Monaci defunti , siccome indi-
ca la lapide in mezzo al pavimento . —
Sopra il I ordine di logge intorno al clau-
stro annesso a qu. sala è il II ordine mu-
rato però tra i suoi pilastri fino da qual-
che secolo , chiamasi ora la
Galleria , Le sue 4 corsìe sono ador-
ne dei ritratti dei Pontefici e dei Santi
dell'Ordine in quadri in tela , ov' è pu-
re scritta brevemente la storia del perso-
naggio che rappresentano . In una delU
camere della corsia che s* incontra asce-
sa la scala, è una cappelletta intitolata a
s. Martino . Evvi un' afresco della Scuo-
la di Pietro degnissimo di osservazione .
Vi è rappresentato nelT alto di una nic-
chia concava nel muro il Dio Padre e sot-
to la V. col B. sedente in trono e ai la-
ti s. Benedetto e s. Martino in piedi v^
stiti in abito pontificale, e varj serafini •
Piimanendo ora affatto chiusa questa cap-
jpella senza finestre , non può ammirarsi
Ja bella dipintura che col soccorso di
lumi . -.— In una di qu . medes. corsie è V
^appartamento Abbaziale .Nella sua
3tnolto decente cappella sono da osservar-
si air alt. una bella copia della Madon-
na descritta alla pag. 5()6. E* nelle sue ca-
mere un beir abbozzo con s. Bendetto
che accoglie Totiìa , fatto da Nicolò Ma-
linconico pitt. napoletano nel 1707 per
la chiesa di s. Lorenzo di Aversa . Dieci
mezze figure dì Santi bellissime copie trat-
Di s. Pietro 607
te da varj originali di Pietro e di RafK-
I elio , diligentemente eseguite dal Sasso-
' ferrato . Le altre pitture ed oggetti di bel-
le arti situati un tempo in questo appar-
I lamento e in altre camere del monistero ,
dei quali fece menzione il p. Galassi nel
Supplemento alla sua Descrizione della
Chiesa dì s, Pietro ; andarono dispersi
nelle iterate soppressioni del monist. me-
desimo, come ci fé sapere il eh. p. abb.
ijd. Vincenzio Pini che ora con tanta lo-
kle meritamente presiede al governo di qu.
illustre Cenobio . — Una Cappelletta si
vede nel fine del
Primo C orrido jo ^dito del Mo^
Histero ^ Ha una cuppolina ed è tutta a-
dorna di slucclii . In prospetto è in tela
la immagine di s. Benedetto in atto di
[Orare . A fianchi ha le statue di stucco
di s. Pietro e di s. Stefano primi abbati
del monistero . Le pareti laterali ofFiono
jlin pitture a fresco i due Santi che si pre-
sentano al pontef. Giovanni XIII per di-
mandargli r assenso di fondare il nuovo
loro istituto , e il medesimo Pontefice che
prescrive loro la regola dell* ordine Clu-
niacense di s. Benedetto . Avanti a questa
|cap. e una balaustra di broccatello. — Pris-
ma di dipartirsi da questo monist., me-
rita osservazione il maestosissimo
Campanile . Fu già questo un' an-
tichissima torre che esisteva fin da quan-
do Perugia era una delle 12 città di E-
truria . Non vi rimangono ora di quella
i
608 Cìi, e Monistero
cTie le fondamenta e la base su cui pò*
sa il campanile dopo varie vicende rie-
dificato dair anno i463 al 67 ( Calassi
Descr. di s. Piet. pag. LXFIII ) quale
si scorge preòentemente . In forma dode-
cagona è la pianta di questa superba mo-
le , ed è di diametro paL 35- Sono i 12
lati alti palmi 35 e 3 quar. Nel lato an-
teriore verso il borgo è stato ultimamen-
te posto un gran disco di ferro su cui è
delineata la mo:-tra dell* Orologio che in-
cominciò a indicare le ore il di 2 aprile
1822. Gira nella cima un cordone col suo
listello sopra il quale si posa la ghirlan-
da che fa corridore intorno al II ordine
di ferma esagona sostenuta da 48 archet-
ti . Quest* ordine ha sei finestroni con ar-
chi a centina , ed à palmi 55 di altezza . ;
Termina con un'architrave, fregio a fé-,
stoni e cornice di ordine corintio sul qua- ^
le basa una piramide alta pai. 58 pur di'
forma esagona , ornata negli angoli di cor-'
doni . In cima della piramide è una gran;
palla di rame, e sopra, una croce di fer-
ro . Tra il finestrone che riguarda la Via.]
del Borgo e il sovrapposto comic è una
lapide rossa in cui si legge ,, ^^e Pu^
ri f sima Semper Virgo Al ari a Dignitate
Qua Dei Mater Es Imperare Potes j4n^
gelis Et Daem.onihus C ompesce Ergo
Daemonia JSe Hiiic Turri N oceani Prae^
cipe Angelis Ut Eam Custodiant ji^ D.
1731. Fu qu. posta in d. anno in occa-
sione dei risarcimenti fatti al campanile
Di s. Pietro 609
colla spesa di se. 1000, a cagione de*
fulmini , per cui rimasero inoperose le
campane dal dì 8 die. i^So al 4 sett. seg.
Tutta la mole è composta di travertini
riquadrati e ricinta di grosse spranghe di
ferro . E posciachò V acuminata sua estrc*
mità fornita dei d. metalli polentem<*nto
attraca lo elettricismo, e una folgore ca-
duta la mattina dei 3o sett. 1787 fu ca-
gione di notabiliss. danno al mouist. e al-
la eh. ; si stabilì di munirla degli spe-
rimentati conduttori metallici franchlinia-
ni ; lo che venne felicemente eseguito 1*
anno 1788 coir assistenza e direzione del
cel. p. Girolamo Maria Fonda delle Scno-
[le pie , pr. dì Fisica nell' Archiginnasio
romano , e con esito corrispondente al-
la espettazione , dachè V edificio non fa
mai più danneggiato dalT elettrico fluido
che dalle nubi vi si scaricò in appresso.
Vi s* impiegarono lib. 44^^ ^^ ferro . — •
Le prime campane di bui si ha memoria
che vi fossero allogate , lurono fatte fon-
dere in n. di 5 nel 1286 dall' ab. d. Ra-
nied'O Goppoli penig. ; ma tutte qu. pe-
I rirono , ne si sa come . Si rinnovarono
' in diversi anni , cioè la più piccola nel
1539 , la terza nel 1673 , la seconda nel
i!)22 , e la maggiore nel 1734- Anche
qu. furono tutte disfatte per ordine del
Regime Democratico nel 1798 Restituiti
i discacciati Monaci alla lor sede (7), pen-
sarono tosto di far rifondere le campane,
ciò ch'eseguirono nel 1800 per opera di
6io Cli, e Monisiero
Giuseppe Filippi e di Lorenzo Lera i^lie
le fabbricarono nelT orto medes. dei Mo-
naci . La maggiore di peso lib. 336o col-
le immagini del Crocifisso e della Con-
cezione di M. V. porta scolpito la mem,
,, Benedicto Patri Et Sospìtatori Coe^
nobium jÌ Rom. Rep. Ablatinn Sibi Pa^
tres Perusiam Regentes Restituerant Mo^
nacJii Cassin. An^ MDCCC losepli Philip^
pi Et Laiirentius Lera Feceriint C om-*
ìnissitni Opus losepho Ceccarellio ,, La II
di lib. 2200 ha scolpiti S. Pietro Apost.
e S. Pietro Ab. e le parole ,, 2\rris Omni
C ampano jEre Expoliata Nvnc Me Ad
Honorem S. Petri Abb. CoelestisPatro^
ni Ornari Se Ga\)det An. MDC C C * lo^
seph Philippi Et Lavrentivs Lera Fece-'
r^nt , ,, La ITI. di lib. i3 i o ba S. Bened.
e S. Scolastica e la Iscrizione ,, Firgini
Scholasticae Et Cassin» Familiam Re^
spicienti Ob Debellatas Gallorv^m C opias
Et Ltaliam Pace Dojiatam Stephanus
Rossetti Abbas Ejusque Monachi So--
dales Hoc Dicare Curarunt A.MDC C C ,,
Hanno qu. campane pressoché il mede-
simo suono delle distrutte . — Uscendo
dal Mouistero si scorge a sinistra nella
P^ia del Borgo la piccola
CH. delia MADONNA DI BRAC-
CIO . Dapoichè erano in qn< dintorni i
giardini del famoso Braccio di Malatesta
Baglioni nato nel i4'9^ morto nel i479
( Vermiglioli , Vita di Brac. Perug. pel
Baduel i8i8 ) : Braccio che univa alla
'Madonna di Braccio 6rr'
qualità di generoso patrizio e di eccellen-
te guerriero anche la pietà di uomo re-
ligioso, fece edificare qu. piccola chresa o
cappella in forma ettagona ai 2 maestri
Pietro e Martino Lombardi, poco tempo
prima del i479 ^^ ^^^^ ^^ riunì alla cap.
del Crocifisso che possedea la sua fami-
glia nella poi distrutta chiesa di s. Maria
de* servi . E perchè prevenuto Braccio dal-
la morte , non potè il notajo rogarsi dell'
atto di questa riunione ; Angela Aquavi-
va moglie di Galeotto di Nello Baglioni
e madre e tutrice di Federigo Grifo-
netto Baglioni erede di Braccio, autentica
nel i48t solennemente la già espressa di
lui volontà , dotando la eh. di alcune pos-
sessioni ed ingiungendone ai pp. Serviti
la ofliciatura in varj giorni dell'anno (^) .
Diede forse occasione alla fabbrica di qu.
eh. alcuni prodigi da Dio operati sulla
immagine che qui si venera , mentre im-
(*) Doveano recarvisi processlonalm. ogni
sabbato a cantarvi il Vespcro e celebrarvi li-
na Messa 5 volte la settimana . Continuaro-
no il primo a vei o dire incomodo esercizio
sino ai primi anni del secol© XVIII ^ ma
poi col dovuto permesso , si limitarono di an-
darvi soltanto poche volte all' anno e segna-
tamente le vigilia di s, Costanzo tornando dal-
la processione del Santo . Ma all' epoca del
rimpiccioliniento della Chiesa, ottennero di esi-
mersi affatto da ogni oiBciatura della mede-
sima , e di trasferire le Messe come le visite
alla loro Cap. della Madonna delle Grazie in
s. Maria Nuova .
r
6 r 2 Derelitte
perversava il contagio nel 1476 » la qua-
le immagine era una di quelle dette Mae'*
sta dipinta in più vecchi tempi , ( /^er—
mig. loc. clt. pag. 63 ) . Perchè la Chie-
sa minacciava in alcune sue partì e occu-
pava porzione della strada che conduce
al Frontone, nel 1^82 fu ridotta a for-
ma quadrata più piccola , fu tirata in li-
nea colle mura adjacenti , e vi si fece u-
na corrispondente facciata a mattoni eoa
frontespizio acuto e cornice di traver-
tino alla porta . Sopra V Alt. la di cui
mensa è di un sol pezzo di marmo ros-
so , è la d. immagine dipinta nel muro
e rappresentante la Verg. sedente col B.
CH. E CONSERVATORIO detto
DELLE DERELITTE . (i) Le case del-
la famiglia Sciri e quelle di Prospero Po-
diani , il quale avendovi la sua Libreria
vi fece porre la iscrizione che vi si vide,
fino al i8o3 in cui fu cancellata , ben-
ché fin da quando vi si fissò il Conser-
vatorio , non vi stesse più bene ., Suo
Et ^tnicoì'wn Commodo ,, : comperate le
prime dai Priori del pio luogo nel 1704
con porzione del prezzo ritratto dalla ven-
dita deir antica abitazione di qu. Orfane
che era prossima al raonist. di s. Maria
Maddalena , e donata 1* altra dal bene-
merito Podianì (2) : furono ridotte a co-
modo soggiorno delle medesime che ven- i
nero ad abitarvi il dì i. apr. dello stes-
so anno 1704 • I fi'^gj delle finestre e
delle porte ritengono ancora ì* erudite
i
Derelitte 6 1 3
sentenze che fece scolpirvi il Podlani . la
una pietra si legge ,, Prosper Podianiis
Pauperibus Alendis Para^it Et D Pe-
tro Gregorio Pp. Et Martino Eorum
Protectoribus Dica^it . „ Monumento che
attesta tuttora la generosa liberalità e la
pietà singolare del Podiani . Questa pic-
cola ma leggiadrissima eh. divisa in due
compartimenti da 3 pilastri toscani per
parte , fu tutta dipinta di ornati arabe-
schi e figure da Paolo Brizi Tanno 1762
per impegno del canon. Bernardino Ros-
si priore del Co.iservatorio . Presso i suoi
angoli ha 4 piccole porte con ornato ar-
chitettonico ed Angeli al disopra .. Neil'
ovato in mezzo alla volta evvi s. Anna in
gloria e nel medaglione al fine della eh.
la Incoronazione di M. V. Sopra i pila-
stri posano 6 figure grandi rappresentan-
ti a destra dell* Alt. la Fede , la Medi-
tazione della Morte , e la Penitenza , a
sinistra, la Speranza , U Giustìzia , e la
Fortezza , e in fondo al baldacchino dell*
alt., la Carità . Altre figure di Virtii cri-
stiane sono espresse in piccioli tondi o
medaglie a chiaroscuro sparsi nella voi—
1 ta e nei pilastri . — • Il quadro dell* uni-
I bo altare ad^omo di cornice dorata e di
Padiglione dipinto a fresco , ha s. Anna
iolla Vergine fanciulla , s. Gioacchino , s.
3omenico e s. Caterina da Siena . E' di
Francesco Busti , — Nel coro è un bel
Ijuadrelto di maniera antica colla Nasci-
la di Gesù, di autore incerto . •— Da qu.
6i4 ^^*- ^^ Orfaiiot. di s. Anna
Borgo , passando fuori delle mina per tor-
nare in Città , si entra nella
CH ed ORFANOTROFIO dì S. AN-
Nx4. . Varie furono le vicende cui sog-
giacque e varj i nomi che si diedero a
questa chiesa e a questo antico monaste-
ro . Fu denominata da prima s. Maria de-
gli Angeli , indi s. Maria de* Fossi , ul-
timamente » allorché fu demolita la pic-
cìola eh. di s. Anna delle zitelle Derelit-
te , che era in uu vicolo prossimo a que-
sta eh. , è a credere che alla medesima ,
ne passasse il titolo, che fu anche tra-;
sportato alla nuova chiesa delle Derelit-
te . (i) Fu questo locale, venuto in prò-;
prietà dell' Ospedale di s. Maria della Mi-r
sericordia fin dal 1789 , (2) dai superio-
ri di quello, venduto al vescovo Alessan--
d'-o Maria Odoardi il di c) ottobre 1796 ••
Egli vi stabili un' asilo di fanciulli pò-,
yeri della età non minore di anni 7 e noai
maggiore di io, perche vi fossero educaci
ti e mantenuti fino agli anni 18. (3) Fu |
a tal* uopo ridotto il monastero che col
titolo di Orfanotrofio della Divina Prov-
ayidenza, accolse i primi dodici fanciulli
il dì 21 novembre 1797. — La Chiesa
a volta con 4 f^^^ce e cornicione dorico
sostenuto da otto pilastri per parte ch(
dividono le pareti in 7 compartimenti
nel 3 maggiori de* quali sotto degli ar-
chi sono 3 altari, e nei minori sotto altr:
più piccioli archi sono delle pitture pro-
spettiche di tempi e edificj con figuriui
eh. ed Orfànof» di s. Anna 6i5
rappresentanti le gesta di s. Anna e del-
la B. V. : la chiesa , dissi , quanto alla sua
non dispregevole architettura , è tale qua-
le la ridussero circa la metà del secolo
XVI i Canonici regolari di s. Salvatore
della Congregazione Renana merco i con-
sigli e i sussidi di Gio. Maria Valeriani
perug. che a soggiornar venne con que*
religiosi . Il primo altare a destra delT
ingresso ha un quadro in tavola colla B*
V. e il Bambino , s. Gio. Battista e ia
distanza s. Girolamo . E* copia di un* ori-
ginale del Parmigianino che si conserva ia
Città di Castello fatta Tanno 1697 ^^
Pier Martino Fiammingo di Anversa che
dipinse lo stesso anno anche il quadro
deir altare dicontro , siccome in essi è no-
jtato , ciò che sfuggi all' Orsini . — Nel
jll alt. con ornato corintio di legno era
il cel. quadro di Pietro perug. che nel
jiygo fu trasferito alla eh. dell' Ospeda-
le e che noi abbiamo descritto parlando
di quella chiesa . Ora evvi un quadretto
amovibile con s. Anna la V. e il B. d'
iincerto non dispregevole pennello . Il 111
iha un quadro con s. M. Maddalena in
.tutta figura avente nella destra un vaso,
nella sinistra un giglio simbolico forse
della sna purezza dopo la sua conversio-
ne : ai lati ha 2 Angeli che suonano stro-
menti musicali : in alto Angeli con co-
rone : lu lontananza a destra , Cristo ri-
.sorto che apparisce alla Santa . — L' Alt.
ifiiag. isolato ha un grand' arco adorno di
6i6 Ch. ed Orfan. di s. Anna
mezze coloniiue coriiicioue e frontespizio
acuto di stucco di ordine dorico : ai lati
2 piccioli archi collo sfondo anch* esso
aperto per dar maggior lume al Coro : e
sotto di essi 2 porte che guidano al me-
desimo . Vi è notato l'anno 1718 in cui
fu eretto quest* ornamento . Evvi un gra-
dino con tabernacolo intagliati e messi a
oro , e dietro ai medesimi un* intaglio a
trafori . Il Coro semicircolare con due co-
retti in alto avea in fondo una pregevo- '
lissima tavola del Pinturicchio . Essendo
in luogo piuttosto oscuro e in tempio po-
co fre«[uentato , fu richiesta questa ta-'
vola dai Direttori dell' Accademia del Di--
segno ; quindi nel marzo del 1820 fu tras-;
ferita nelle Camere di essa Accademia»
( ^'P^S' ^58 ) . Vi fu sostituita altra ta--
▼ola che esisteva un tempo nella eh. deI-\
lo Sperandio e che passò in domìnio dell'i'
Accademia . Ha in alto in mezzo agli An-
geli G. C. che incorona la Madre , poco-
sotto inginocchiati sulle nubi s. Pietro e
s. Paolo , sul piano ^ in atto dì contempi
plazione s. Benedetto e s. M. Maddalena,
lateralmente in ginocchio, uno stuolo di
Monaci e Monache . Vi è notato in ab-
treviatura non intelligibile il nome del-
la Religiosa che commise il quadro , i
nome dell* autore e V anno i583. — L-
Altare che segue ha un Crocifisso in te-
la • — Il II con ornato e colonne di le-
gno dorato ha un bel quadro dì Luig
Scaramuccia rappresentante la B. V. Au
I
Ch, ed Orfan» di s. Anna 617
nunziata e lo Spirilo Santo iVa varj put-
ti in gloria . — Nel III vedesi s. Simo-
ne fanciullo di 3 anjii martirizzato dagli
Ebrei in Trento nel i475- I 9 piccioli
quadretti alT intorno esprimono i varj ge-
neri di tormenti fatti soffrire al fanciul-
lo, e il giudizio e la pena subiti dai cru-
deli persecutori . (5) Negli ultimi 2 qua-
dretti sono le immag. dell' Ecce Homo .
— E* degno di osservaz. il bel Chiostro
formato da 32 colonne di travertino , in-
cominciato nel 1495 e terminato nel i5o5.
(6) Qui s* istruiscono i fanciulli in "vari«
arti meccaniche di cui si veggono le of-
ficirii» . Evvi la scuola del Disegno per \
Architettura , e vi si amipirano raccolti
molti bel Saggi dati sinora sotto la di-
rezione del sig. p'ilippo Pe^cl dal miglio-
ri ingegni qui allevati . Vi s'insegnano
joure r Abbecednria la Calligrafia e 1* A—
n'immetica . Nelle camere del Rettore sc-
ilo appesi i ritratti del benemerito Ve-
fcovo fondatore , e di Angelo Leonardi
:iabattino che morendo il dì 11 aprile
i 796 , costituì erede il pio Istituto. -Dalla
)rGssima Via che mette alla moderna Por-
a deiGhczzi, continua la VI Ad. DI S. AN-
, V^A. Qu. che riconduce in Città avea nef>li
corsi sec. una Porta poco lungi dalla de-
critta eh. di s. Anna . Era detta dei Ba^
lioni perchè introducea nella indicata
ia che dava accesso ai Giardini di Brao( io
»a<jlioui . Fu demolita affatto n«I secolo
h
6i8 Via di s. jlnna
XVII. e ridotta la strada nella farmi pre-
sente . Questa fu meglio appianata nel
1804 , toìti in parte i gran cumoli di ter-
ra che sorgeaao lungo le mura, e trasfe-
riti alla parte opposta per riparo al ter-
reno dirupato . Fu costrutto il muro in —
nan/J alla piccola Porta ddtta delle C ap^
-puccinelle e riattato quello che fiancheg-
gia la strada detta delle Fonti Coperte .
JVel novembre poi del 1820 per amplia-
re il principio di d. strada di s. A:iua si
trasse più indentro pei* lo spazio di cir-
ca palmi j il muro delT orto dell* Or-
fanotrofio , e per abbellirla nelT ottobre
del 1821 da presso alla eh. di s. Aaua
siilo allo in^rresso della Via delle Fonti si
piantarono in linea regolare 2^ arboscel-
li di Platano . La via che direttamente';
continua da questa sotto le mura occi-ii
dentali di s. Anni conduce alla Villa wn}
tempo de' Vincioli o^^gi del Montesperel^
li . Vi si ve^^jono alcune urne cinerarie;
antiche ivi raccolte sul principio del sec;:
XVIII. dal eh. ab. Giacinto Vincioli ap-
punto in quei dintoi^ii dove fatti nuovi
scavi nel 1817 % si rinvennero frantumi di 1
colonne e stipiti di porte di travertino»
» la graa cassa intiera con suo coperchio
di pietra bianca ripieno di terra , indizj
che qui fossero delle camere mortuarie
antlch' 'ìsim? , visitate però col mez^o di
antecedenti scavi . Prossimamente al di-
rnoo soijzetto im:n?dlatam^^ute alle mir,-
di s< Anna , si uovo pure una porzioat
Porta dì s. Carlo 6«'5
di pnvimenio a mosaico di pietriizze bian-
che e nere assai bea lavorale die si re-
putò avanzo di terme . Tutti questi og-
getti , apparteiieado il lerreuo al signor
con. Francesco Conestablli della Staffa ,
si conservano nel suo palazzo . — La stra-
da di cui abbiam qui fatto primamente
parola guida alla
PORTA detta DI S. CARLO . Fa
questa aperta e costrutta nel 1612 per
'la solenne processione colla Immagine e
Reliquia di s. Carlo Borromeo ordinata
^'^l vesc. Comltoli , dal qaal Santo per-
prese la denominazione . La porta è
• ircuata in mezzo a 2 pilastii fianclieggia-
' .i da 2 cartocci , sopra dei quali s' inai-
• pa un frontespizio in linea retta . (i) La
1^ diritta Via fuori di essa venne adagiata eli-
iellata fino alle mura del Forte nel i8oi
n cui si riempì la fossa che continuava
ino air ultimo baloardo a piò del me-
esimo . (2) La strada interna incomin-
lata nel 1598 , nuovamente disegnata nel
"^19 per opera del governatore Diaz, ma
u condotta allora a perfezione per la
li' partenza del d. governatore, fu finalmcn-
ini I? rifatta nel 1682 a 2 piani , V uno su-
ct Seriore, sostenuto da forte muro, V al-
inferiore , per condurre a Porta s.
-^'tro , e fu appellata
VIA LOMELLINA . Lorenzo Lo-
\: jiellini Governatore di q. Città dal i6;S
€ '1 i685 non 5clo procurò che fosse rcn-
b 7,
620 Via Lomellina
duta più comoda qu. strada , ma dinanzi
al muro che sostiene la terra ammontata
avan/.o di €£uella che trincerava le fosse
della fortezza dalla parte della piaz/.a ; fe-
ce costruire una fonte fregiata di un* or-
namento a centina di mattoni arruotati .
in mezzo al quale fu posta in marmo bian-
co la seg. Memoria ,, Laurentio Lomcl^
lino Reipiih. lanuensis Patritio PerU'f
siae Umbriaeque Patri Verius Quam
Praesidi Quod Ci^ium Comniodo Ciin-
tatis Consulens Ornamento Arctam Ac
Clix^em Injlexam Nùniuni Viam liane
Latioreìn Leniorem Rectiorein Feccrii
Noblliorenv Riddlderit Deditctas Proxi"
filo Ex Iago luges In Urbem Aqnaì
Perdltorwn Hominaui Sedere Deperdi-
tas Patriis Fontibiis Postlùninio Restituì,
evit Augusti Diicenii^iri Viam Lomellinan
A^qnam Lom3lUna n Dici Posthac Grà
ti Alimi Causa lubcntes Caelatum Cor
dlbus quan Mamiore Altiiis Hocco Mq'
nim^ntum PP, A. C MDCXXCII „ (i
{*) - Dlcontro a qu. fontana è una piccol
(*) Poiché qu. strada ad onta delle pre
cauzioni piese fin dal principio della sua ce
struiionc , riesce alquanto disastrosa j n-
1820 si progettò e si disegnò di renderla ar
ch3 più agiata collo stabilirne 1' incominci
itleato alla Vici del Calzo di 5. Ercolano (
/?. 4^f ) * ^ proseguirla direttajnente e e
facile pendìo sino alla Porta di s. Carlo , ci
perciò rim u'rebbc chiusa , e da questa dive
genio pwr in^-^^so di archi sopra la faisa de
Via Lomellina 6 9. \
CAPPELLA della V. ANNUNZIA-
TA . Si congettura che presso al luogo
di qu. cap. fosse una volta collocata sco-
pertamente nella strada contigua a guisa
di Maestà , la immagine che vi si vene-
ra, e che fosse detta la Madonna di Por-
ta Marzia per essere a qu. vicina . In u—
DO de* nostri Scrittori a penna , di Lei
li trova la seg. memoria „ Recordo co-^
ne a dì 4 de maggio del i^^% se dis^
yie che la Madonna de la Porta de Mar-*
to aveva chiuse gli occhie , e comenzò
i concorrere la brigata » e fé molti mi'^
1^ :acoli ( Ricor. Zucconi p. ^Q.) Ciò die-
jle forse motivo alla fabbrica di qu. cap.
iel tempo appunto che questi dintorni
jambiarono aspetto per la edificazione de^
. ^ Cittadella che attualmente si stava e—
'^ » J TT
iOgucndo . ria una porta arcuata con pi—
, utri cornicione e frontespizio dorici for-
" pati d' intaglio di mattoni . L' interno
I uu piccolo quadrato con volto dipinta
'fogliami bianchi a chiaroscuro in fon-
"^ dorato . L' Altare ha un' ornato di
-^no intagliato e dorato con 2. Angeli di
f r Fortezza , rialzarne tutto il livello fino m.
^ c|xt pai. 12 . Ma la considerabile spesa noa
' t permise fino ad ora la esecuzione • Siamo
* Ijrò hisingati che V impegno dell' egregio
'J»i)nsjg. Delegato SPINOLA procurerà bea
^ lesto il nuovo Ideato comodo sentiero alla
' Citrale prominenza di qu. Città divenuta an-
t^e sua patria per la Patrizia Cittadinanza
'' f'I.'nianiente decretatagli il di 18 Die» 1821.
Ìj22 Compagnia di s. Slartino
rilievo elle sostengono un cornucopio .
Eacchiude qa. ornamento un* antica im-
magine in tavola rappresentante la Verg.
Annunziata . Ai lati dell* alt. sono due
picciole porte aneli' esse ricinte di cor-
nici dorate . Siccome qu. cap. non ha fi-
nestre , prende la luce dalla porta , che
essendo chiusa la tramanda pe' suoi t.a-
fori appositamente su delle imposte inta-
gliati . — Poco sopra a qu, cappella è
r ingresso dclT
OFFICIO della COMPAGNIA Dt
St MARTìNO . Istituita questa Sociel^;
nel 1674 * sollievo de' poveri e degV in-j
fermi (i) ebbe la prima t-ua sede in una
piccola eh. e casa nella contrada de' Pa-^
steni in P. S. A. come abbiamo a sue
luOiJ-o notato . Per mac^iiior comodo de
miserabili che andavano a riscuotere L
limosine da lei assegnate e a provvedersi
de' medicinali che somministra , fissò I
sua officina di Farmacia, e presso alla m^
desima il suo Officio , in Piazza di Sopri
muro come centrale alla Città , in alcu
ni fondachi spettanti all' Ospedale del,'
Misericordia , fin dal dì i4 marzo 166
( Istr- rog» Car letti in Arch. dell Os^
p* 16 ) . Ottenne poi in perpetuo posse;
so da Pio VI. nel 1777 con suo Bre
spedito il dì 26 marzo la Chiesa e ca
annesse di s. Ercolano abbandonate e
pp. Barnabiti . La Ch. e decorosamer
officiata dalla 'Società ( ^. Art. s. ErC'
Annoi. 4 ) ' ^ ^^^ porzione della C<^
Camp, di s. Martino 6c>3
ael plano superiore in destinata all' Ar-
chivio , air Officio , e alle Adunanze par-
ticolari della Compagnia . La traslazione
di quest* Officio al presente locale , già
decretata dal Priore e Consiglieri del pas-
sato triennio , per riunire in un sol luo-
go tuttociò che appartiene alla Società
(eccetto la Farmacopea che fu serbata nell*
antica situazione ) : si eseguì nel 1821 »
ia cui il dì 2. novembre venne qui aper-
Ito il d. Officio . (2) La Porta con cor-
aice ed altri ornamenti di travertino fat-
.i lavorare dal Gomitoli nel 1607 , allor-
, ;hè la stabilì per principale ingresso del
j Collegio dei Barnabiti ; mette a un* adi—
, 'O ornato da 2 quadri di Anton Maria
, Garbi rappresentanti s. Martino in atto di
I partire il propiio pallio ad un povero , tt
' a Immagine simbolica della Carità ver-*
, ko il prossimo . In faccia allo ingresso è la
porta per cui si entra in uà* corridojo .
, J!jungo le pareti di esso sono appesi i Ri--
Uatli dei piii insigni Benefattori dello Isti-
nto . (3) Nella parete a capo del corri-
è un scmicircolo in tela in cui da
.010 pennello del sec. XVII fu dipin-
ad un lato la V. col B. e s. Gio Batt.
^ air altro , s. Martino che divide la pro-
pria veste . Prossima alla porta che dà Y
iiccesso al corrid. e la camera delT Archi-
io e del Computista . Qui si conserva-
lo in adattati armadj le carte e i libri
jpettanti agli aflari della Compagnia. Qae-
ta camera ir un avanzo dell* antica Cli.
6-2 4 Comp. di s. Maritino
dì s. Ercolano di sopra (4) , dove i Bar-
nabiti nel i6oy fissaìono la loro cappel-
la domestica . In una nicchia chiusa da
uno sportello si .serba tuttora un' antica
Croce di marmo rosso scabro , alta pai.
9. ^ basata su di un pezzo di marmo bian-
co anch' esso scabro e tagliato a guisa di
ponticello con sotto la isciiz. ,, Inventa
in Ecclesia inferius rcstituta . 1612 . ,♦
anno in cui fu la d. Croce qui traspor-
tala. Questa con la sua iscriz., smarrita,
ricordava 1' epoca della seconda erezione
della eh. inferiore di s. Ercolino tuttora
esistente (5) . Nella parete principale so-;
pra le scanzie sono appesi 3 piccoli trian-
goli , frontespizj di 3 delle antiche tavo-;
le che conteneano il catalogno dei Fratel-
li ♦ dove sono elegantem. colorite 3 im-
magini di s. Martino . Dicontro a questa
camera sono le 2 destinate al Cassiere, e.
di nuovo inalzate sulle vecchie mura nel»/
la occasione di rendere capace il luogo ai
tutte le incombenze dell* Officio . Evvi una/
bella immag. in tondo e in mezza figura,'
della V. addolorata : un quadretto con s.
Eustachio : altro più grande e di qual-
che merito con s. Agata risanata da s. Pie-
tro , ed altri di paesaggio . Al di là di qu.
sono altre 2 camere destinate alla udienza
del Priore e alle sue conferenze coi Con-
siglieri . Sono adorne di varj qtiadii tra
i quali si distinguono, nella camera del ca-
minetto , un bel Presepe che prende la
luce dalla torcia recata da un pastore ifl
Palazzo Antinori 0^5
atto (II adorare ilB. : un Gesù parimenti
Larnbino doimiente fra gT istromenli del-
la passione : 2 quadretti simili di moder-
no pennello rhe offrono Davidde vincito-
re di Golìa , e il Passaggio deli' Eritreo :
nella camera anteriore , una tavoletta del-
la Scuola di Pietro colla M. in intera fi-
' gura tenente in braccio il div. Fanciul-
lo . — Uscendo da qu. luogo si ascende
per breve pendìo alla Piaz,zci Rix^arola ,
« prima di entrarvi , trovasi a destra il
PALAZZO ANTINORI . Dalla fa-
miglia Floramonti estinta , passò nel feb-
bvajo del 1806 qu. palazzo in proprietà
del sig. march. Giuseppe che forma il Ut
; dei 4 ra'ni dell* odierna famiglia Antino-
! ri derivata dal march. Girolamo padni di
4 figli che tutti si ammogliarono ed an^»
no fecondissima prole . E* qui da ammi-
rare \ Appartamento a pian terreno de-
stinato alle adunanze dei Pastori Arca-^
di della Colonia Augusta, per la pri-
ma volta aperta alle medesime il dì i mag,
1820, essendo il lod. march. Giuseppa
, della stessa Colonia bencmer. Vice-Gusto*
jde fin dal dicembic 1806, Qu. apparta-
[mento è formato da 4 camere ajnmobi-
Hate ed abbellite colla più nitida sempli-
cità , ed à una sala di sufficiente gran-
dezza dove Giovanni Monetti , quanto al-
le prospettive , e Cailo Cencìoni , quan-
to agli ornati , rappresentarono un' tem-
pio di Pane in A'cadia . Varie colonne
h3
626 Palazzo Anlinoii
allo intoiiio che sostengono uà cornicio-
ne ed un' attico , 8 riquadri sovra le 4
porte angolari e in mezzo alF attico , e—
.««primenti sacrifizj a Bacco e danze del-
le Ba creanti , un* ara sacra a Pane fra le
coloDXie della principale parete ; costitui-
scono la ru:^ura interna di qii. tempio .
Fra le colonne stesse e quelle delle al-
tre pareti veggonsi le prospettive dei bo-
schi monti e fiumi dell' Arcadia . Entro
al bosco delineato nella parete inferiore
si scorgono dipinte urne e sassi sepol-
crali clie portano scolpiti i nomi di Ze-
onte , abb. Giacinto \ indoli , di Ornin-'
to , dott. Annibale Mariotti , di M^rio--
ne , dott. Giuseppe Ludovisi , di Dovari^
te , ab. d. Luigi Brami , di Telesinda ,
Teresa Brunelli Camilletti , cliiariss. de-
funti Pastori di qu. Augusta Colonia .
Il volto presenta un' aperto cielo in mez-
zo a cui spiega le grandi ali un' Aquila
augurale messagglera di Giove proteggi-
tore del Tempio . Le imposte ripàri in-
terni delle 2 finestre laterali alla supe-
rior parete offrono 1* aspetto di due gran
lapidi ove sono incise le Leggi genera"'
li deli Arcadico Ceto . — Al principio
del muricciolo clie sostiene 1' adito per cui
si entra nel portone ornato di bugne di
travertino nel 1808 è un antico cippo ove
fi* legge ,, Augusto Sacrum ,, Egli è una
di quelle basi di statue o di colonne clie
furono erette ad Angusto dai Perugini ia
iaonumento di gratitudine a cj^nell' Impe-
Piazza Rivaro! a 6^47
rad. per aver egli restaurata qu. Città • — -
I Si elitra quindi nella
PIAZZA PJVAROLA . E* qu. piazza
P degna di osservazione per la sua ampiez*-
za tanto più rimarcabile se si considera co-
me una continuazione dello spazio pres-
soché aPratto piano delle due vie del Cor-
so e Kiaiia e delle due antiche piazze del
Duomo e di Scpramuro : spazio certamen-
te non ordinario e comune alla sommità
di un monte . Era qu. luogo nei prischi
tempi tutto occupato da fabbriche ed era
perciò il più abitato della Città . Allorché
Paolo III fece edificare la prossima Cit-
tadella e la fé' cingere d* ogn' intorno di
fosse ; profonde fosse eran pure in que—
' sto luogo , ne aveasi accesso al forte che
' per wn cancello posto in faccia alla via del
Corso , e per una strada fiancheggiata a
sinistra da un* alto cumulo di terreno e
, da un ponte levatojo . Cessato il go\er-
! no repubblicano , e spedito in qu. Città
nel settem. del 1800 colT autorità di de-
legato apost. dal nuovo Pontefice Pio VII
I monsig. Agostino de march. Rivarola , an-
I che stimolate dalla istanza di parecchj
I Citta din i, determinò di fare uguagliare
; questo terreno e di formarvi la piazza che
' vi si vede . S' incominciò il dì i5 dicemb.
deir anno stesso a rimuovere la terra am-
. montata e a riempiere il soggetto vuoto,
I contribuendo alla spesa i privati cittadi-
I ni, molti de* quali v'impiegavano ancora
628 Piazza Ulva) ola
la notte 1' opera Joio . Fu rapidamente ap-
pianato il terreno dinanzi al laaschio del-
la fortezza, ma rimase il vuoto al fianchi
de' baloardi laterali . Ivi per sostenere il
nuovo terrapieno si costruirono nella esta-
te del 1802 colla direzione di Antonio
Stefanucci architetto romano due mura-
glie semicircolari , che per non essere ab-
bastanza consistenti e forti e per essersi
quella al lato destro rovinata dopo T ad-
dossatole peso il dì 2 novemb. 1802, fu-
rono ambedue rifabbricate nella primave-
ra del i8o3 colla scorta delT architetto
Vincenzio Ciofi perug. Fu quindi nuo-
vamente riempiuto il vacuo destro e fre-
giata la piazza di comodi sedili di tra-
vertino da quella parte . Nella primave-
ra del i8o5 s' incominciò a riempiere il
vacuo sinistro e a costruire eguali sedili
anche da questa parte , e voleasi compiu-
ta r opera in occasione della venuta in
Perugia di s. s. Pio VII che accadde il
di IO maggpio i8o5 ; nia ciò non riuscì
rimanendo ancora vuoto uno spazio nell*
angolo tra il baloardo e la piazza che fu
terminata finalmente e livellata nel mag-
gio 1808. Nel i8o3 fu parimenti di nuo-
vo selciata la strada che si unisce a que-
sta piazza , fu abbassata e dilatata nella
sua larghezza per circa, a 3 pai. e vi fu-
rono aggiunti de* marciapiedi presso le
fabbriclic dirimpetto al forte . Dal sulle-
dato pieside poi cardinale Rivarola che ne
promosse la esistenra , prese il nome la
Porta Marzia 629
Piazza (i) . — Osservandosi dal l)raccio
destro di qii. Piazza il vasto ed àmeiiis-
simo Oiizzonte che si offre allo sguardo
dal levante e mezzodì , cade la pupilla
eziandio sugli avanzi dell* antica
PORTA MARZIA . E' questa inca-
strala nel Baloardo dello Fortezza volto a
levante e verso la eh. di s. Ercolano . Da
alcuni grossi stipiti di travertino che fu-
rono trovati nel cavare le fondamenta del
nuovo muraglione costrutto nel i8o3 per
sostenere il terrapieno della piazza da qu.
parte, verso il principio della piegatura del
semicircolo ; si dedusse che qui fosse la
d. porta , e così venne a favorirsi la opi-
nione di chi disse che i suoi ornamenti
superiori eransi trasportati ed inseriti do-
ve si veggono . In questa ipotesi, la por-
ta sarebbe stata volta nella medes. dire-
zione dei presenti ornamenti , ma piii ad-
dentro verso la Città per circa pai. 80.
e più a retta linea col vicino Arco di s.
Ercolano : L'Orsini però nella sua Dis-*
serta z. snli Arco Etrusco della Via
Vecchia , /?. 63 , riferì che da un* anti-
ca prospettiva dipinta in tela , la quale
con altre si conservava presso i Monaci
di s. Pietro , si ravvisa che la Porta era
nel sito medesimo in cui son' oggi gli
ornamenti , ed è assai verisimile che fab-
bricando la fortezza con tanta sollecitu-i»
dine, non si perdesse tempo in rimuoverli
e ricollocnrli . Sono essi di travertino •
e consistono in un* arco a pietre riqua-
63 Porta Marzia
eirate clie lia un gran fregio ove nelle
nietope fra 4 pilastrini scanalati che han-^
no capitelli di fogliami a foggia di quel-
li che dipinti si veggono nei vasi etru-
schi ; sono posti 3 busti umani seminu-
di tagliati sopra 1 ombilico, con 2 cavalli
nelle metope estreme tagliati poco sotto
al collo . Il busto che è in mezzo è mag-
giore degli altri , e potrebb' essere , dice
1' Orsini un qualche Dio degli Etruschi,
o il loro Tagete . Da un lembo del suo
pallio steso a traverso del grembo, fa usci-
re la bocca di una tromba o corno , em-
blema marziale come lo sono i cavalli .
Si affacciano qu. busti ad un parapetto
tirato a graticci diagonali . Due laterali
pilastri con capitelli di forma jonica si-
mile ai pilastrini accennati chiudono tan-
to r arco che il fregio . In mezzo ai tri-
angoli che rimangono a lato all'arco, si
veggono incastrate 2 teste umane . Nel
fascione alla estremità superiore del fre-
gio si legge in belli e grandi caratteri ro-
mani Colonia Vibia . Neil* altro all' estre--
mità inferiore del medes. , jdvgvsta Pe^
rvsia . Fin circa il ij-Bo vedeasi sulla si-
nistra in fine dell' arco , in luogo del pri-
mo cuneo , un toro o vacca rozzamente
scolpita che andò dispersa nel ristaurarsi la
cortina al baloardo ove T arco è annes-
so , siccome assai malconce dal tempo e
dalle vicende furono le altre sculture di
qu. rispettabile monuniento . Il sig. Ver-
miglioli nel T. II deli' Iscrizioni Pej^ugi^
Cittadella Paolina 63 i
ne, e l'Orsini nella citata Opera, diedero
di esso dib'^entiss. incisione in rame , il-
lust>:andone la origine incerta e il signi-
ficato , ciò che pur noi riferiremo all'An—
notaz. (r) del presente articolo . — Si
ammira in seguito la bene arcliitettata
struttura della Fortezza o
CITTADELLA PAOLINA . Questa
superbissima e inutilissima mole fu inal-
zala (la fondamenti sulle rovine di rispet-
tabili fabbriclie che s'incominciarono a de-
molire il di 3o giug. i54o , nel breve spa-
zio di men di 3 anni , e con disegno di
Antonio da Sangallo fioreiit. , cbe la ideò
appunto in qu. bella parte di Città , per
secondare il furibondo genio del duca di
Castro Pier Luigi Farnese figlio del pa-
pa Paolo III fieramente irritato contro de*
Perugini . (i) La sua larghezza verso i
2 baloardi superiori occupa lo spazio di
pài. 540 1 verso i baloardi estremi infe-
riori , di 4^0 ' ^ 1^ 5^^ lunghezza di pai.
i362. Il suo principale prospetto ò di-
contro alle 2 Vie del Corso e Riaria , la
prima riquavdata dal baloardo sinistro ri-
volto al nord , la seconda dal baloardo
dt^stro verso il nord-est . Tra i 2 baloar-
di s' inalza in mezzo alla cortina un gran
Maschio che domina tutte le parti che gli
stanno intorno . La piazza sulla sommi-
tà del Maschio larga pai. 85 dall' est all'
ovest , e 62 dal nord al sud , è difesa da
3 gT-andi merli, nel medio de'qnali sor-
ge l'Albero per. la bandiera. Su cj^uesta
63-^ Cittadella Paolina
piazza che à in mezzo un* apertura , don-
de potere agevolmente farvi salire le mu-
nizioni , fece il Papa situare 4 cannoni
di enorme calibro , cioè 2 da 80 , e 2 da
60 , che andarono dispersi nella france-
se invasione del 1798. Nella parte ante-
riore del maschio vedesi in alte una nic-
chia ov* era collocata la statua del Papa
al naturale sedente formata di terra cotta»
che gittata nel sottoposto fosso dall' en-
tusiasmo repubblicano il dì 5 febr. ijgSr
andò in frantumi . Sotto la nicchia a let-
tere cubitali si legge Pai^L III Pont.
Max. , iscrizione che cancellata nel det-
to giorno , fu nuovamente colorita nelT
aprile del i8o5. Inferiormente ad essa è
la gran Porta principale ornata di bugne
di travertino con sopra 6 stemmi , cioè
del Pontefice dei o^ Cardinali nipoti , e
dei 2 legati Della Barba e Parisani ,
che resser Perugia durante il lavoro di
qu. fabbrica , scolpiti assai diligentem. in
marmo da Simone Mosca da Setignano »
e da Lodovico Scalza da Orvieto , e ac-
curatamente abrasi ali* epoca sudetta .
Ha questa porta le sue imposte foderate di
lamine di ferro . Avea pure un ponte le-
▼atojo con suo rivellino strada coperta e
spalto , cose tutte che si distrussero eoa
riempiere le fosse che d' ogn' intorno cir-
condavano il Forte , gli spazj delle qua-
li a tanto miglior uso furono la Dio mer-
ce finalmente? conversi nel nostro secolo .
Dal baloardo sinistro stendesi la coitina
Cittadella Paolina 633
sino ad un aitro mezzo baloardo volto a
ponente . Segue da qu. luogo una porzio-
ne di cortina sino ad un foite piccolo oy*
è la Porta del Soccorso volta al sud-ovest,
e depo altra porzione di cortina , inco-
mincia il corridore con via coperta e sco-
perta che stendesi perfino al secondo for-
te volto al mezzodì e fermato da altri 2
baloardi, tra quali è una cortina nel cui
mezzo è una porta rimurata fatta per po-
ter nei bisogni introdurre e fare uscire
soldati . Dalia parte di levante terminato
il corridore sorge un' altro baloardo OT*
è annessa la descritta Porta Marzia , ed
altra porzione di cortina sopra la quale
vcdcsì ancor da lungi torreggiare \ abi-
tazione che servir dovea pei legali , e do-
ve soggiorna il Comandante ; innanzi al*
la qnale è la bellissima loggia architet-
tala dall' Alessi di cui parleremo . Entran-
do in questa Cittadella si presenta un gran
salone ov' è il corpo di guardia . Si cre-
de che questa sala sottoposta al maschio
fosse una porzione della eh. di s. Maria
delle Vergini, che le piccole celle che si
scorgono qui vicine, sieno una parte di/
quel monistero sottratta all' eccidio del
rimanente ( LanceL se. sac. 3 Mag, ) (2) .
Dall' ingresso si passa in un cortile qua-
drato adorno con 12 arcate e pilastri do-
rici con molta sodezza . Sotto le arcate
inedie laterali sopra 2 piedistalli sono le
2 statue di s. Pietro e s. Paolo scolpite
in pietra moria dallo Scalza, un tempo si-
634 Cittadella Paolina
filate sopra i due pilastri del cancello clie
guardava la Piazza del Corso , e per cui
si aceedea al forte , le quali tolte nel 1800
furono qui nel i8o5 allogate . Nel fre-
gio del Cortile è .scritto „ Pio FU P.
0> AL Ex Callia He duci Perusìam j4^
deunti Arceni Paulinam Militari Licen»
tìa Desertani Ac Vastatam Alojsias C at"
tii^era Milìtum Praefectus Principi s Im^
pensa Restituii Suaque Cura Aicpie Vi"
gilantia Reficiendam Ornandamque Cu-'
ravitAnno Dom. MDCCCF „ (3) Sor-
to gli archi di prospetto a chi entra nel
cortile è un* atrio , alla cui sinistra so-
no le caserme . La piìi grande di essa si
vuole che sia una delle sale del Palaz-*
zo di Gio. Paolo Baglioni . La parte su-
periore o fregio delle pareti è tutto di-
piato con varj fatti mitologici in 12 ri-
quadratuie fi ammezzate da 4 stemmi pon-
tifici : ma queste pitture sono assai tra-
scurate ed hanno sofferto le ingiurie del
tempo e delle vicende . In mezzo ali' a-
trio corrisponde il principio di un mae-
stoso corridoio che conduce , mediante una
piazza scoperta che gli succede , in tut-
te le parti della Cittadella . Alla destra
^i detto atrio e corridojo sono gli appar-
tamenti del Castellano . Furono ridotti al-
la forma presente con disegno di Galeaz-
zo Alessi , ed hanno tante comodità che
furono capaci di ricevere piii volte Pao-
lo III co' suoi Nepoti Cardinali . (4) La
Cappella ù tutta dipinta a fresco credesi
Cittadella Paolina 635
da Adone Doni . E' cinta da un corni-
cione composito nel cui fiCgio si legge
„ Divis ApQ&tolor* Princip. Petra Et
Paulo Numijiibus TutelaribusPaalus III
Pont. Max. Sacellum Dicavìt Pont. Sui
An. IX 1543.,, Nella \olta della picco-
la Tribuna a cui dà ingresso un* arco »
si veggono G. C. fra gli Angeli e 2 Pro-
feti . Le pareti hanno figure assai danneg-
giate che mal si distinguono nella oscu-
rila in cui si trovano , e quelle del fon-
do in muro circolare venner coperte nel
1802 da un quadro con s. Barbara di-
pinto da Frane. Busti nel 1^45 1 per una
cappella addetta ai soldati che era nel pic-
colo Forte al sud verso il fine della Cit-
tadella e al di là del corridojo , la qual
cap. fu guasta dalle milizie repubblicane
nel 1798 Nella grossezza dell'arco sono
le Virtù Teologali s. Caterina e s. M- Mad-
dalena . La volta della cap. ha un gran
quadro in mezzo colla Conversione di s,
Paolo egregi&m. rappresentata con intor-
no quadrati e tondi in num. di 16. ove
a chiarosCLiro sono i fatti dei nostri Pro-
genitori , e negli angoli , varj putti . Il
quadro della paite dicontro alla finestra
esprime la Predicazione di s. Pietro in-
nanzi al Tempio di Gerusalemme che vi
si vede in prospettiva . Nella lunetta dell*
ultima parete entro a cornice dì pietra se-
rena è Mosò che medita la divina Leg-
ge e ai lati sono varj Angeli . Sotto il
cornicione e sopra la porta è um chiaro-
636 Cittadella Paolina
scuro assai danneggialo che sembra rap-
presentare la condanna di s. Pietro, e ai
iati, s. Ercolano e s. Lorenzo . 11 pavi-
mento è per la maggior parte ad arabe-
schi di smalto cogli stemmi della Chie-
sa e di Paolo III. — Degna di osserva-
zione è pure la Loggia so^\raccennata co-
lorita al di fuori nel i8o5. E* lunga pai.
iij». Ha 5 arcate co' pilastri dorici e i
triglifi nel fregio , ed alle estremità 2 ale
che portano tanta larghezza per quanta
n' è richiesta a dar luogo in pianta a 2
iiicchioni che ornano internamente i ca-
pi della loggia . Si alzano i pilastri so-
pra i piedistalli che pareggiano una gran-
diosa balaustrata compresa nelle arcate ,
Giace tutta quest* opera sopra un vago
ed insieme robusto basamento ordinato
con grandi bozze rustiche che forma n sì
a scarpa da sotto ciascun pilastro, lascian-
do nei>r intervalli altrettanti archi rusti-
ci . L' interno di ^u. loggia fu tulio ri-
dipinto a riquadrature festoni e fiorami »
cir epoca divisata del i8o5 . Degli anti-
rhi grotteschi di cui essa era adorna in
parte e fatti da buona mano ( Orsini Gni-^
da pag. 826 ) * rimangono alcuni avanzi
nella volta del vecchio adito per entrare
neir appartamento , ove tra essi si veg-
gono tre quadretti colla Conversione di s.
Paolo , G» C. che si presenta alla Mad-
dalena , e il IMedes. che dà le chiavi a $•
Pietro . — Tutte le antiche pitture che
$i vedcauo sparse in qu. appartamento e
Cittadella Paolina 63 7
dalle quali rimane qualche ve?stigìo , era-
no opera di Doceno o Cristoforo Oberar-
di da Borgo s. Sepolcro , come abbiamo
dal Vasari , di Lattanzio della Mirca ,
di Raffaello del Colle , di Adone Doni ,
di Tommaso da Papacello . Le porte e i
camini furono intagliati in pietra serena
ad arabeschi da Simone Mosca . — Tut-
ta la Cittadella ha dentro case matte ♦
gran quantità di contromine di vie e sa-
le sotterranee munite di fortissime volte;
è abbondante di acque perfette , ha va-
rie case lasciate intatt^ nella edificazione,
a divise dalle antiche ior vie , che servo-
no per abit.tzione de* sohiati . Evvi un
beli* ediQzio da far polvere . Avea 2 co-
piose armerie e 72 pezzi di artiglieria tra
grossi e minuti tutti a cavallo, di cui par-
te erano stati tolti da Pio Vi. nel 1797.
parte passarono in possesso delle armate
francesi negli anni 1798 e 99 . Vi sono
rimaste delle inutili palle in gran quan-
tità e 2 soli cannoni . — Nel sotterra-
neo del fabbricato dicontro al baloardo
destro del fine della fortezza, si scorgono
gli avanzi di un volto e di tre pareti a
cordoni e pilastri gotici , e 2 Angeli tra
una cartella dipinti nella parete superio-
re ♦ che noi stimiamo essere le reliquie
deir antica chiesa dì s. Cataldo presso di
cui, si legge nei nostri scritti a penna ( %f.
Sozj Memor* ) essere stati fissati i limi-
ti meridionali di qa. Fortezza, come i 5et-
teatrioaali presso le case de' Baglioui .
638 Cli. dì s. Lucìa
(5) — Uscendo dalla Gittadeila si veg-
gono in prospetto le molte e varie case
della nobile famiglia MOXALDI compera-
te in varie epoche per formarvi un solo
grandioso Palazzo che non fu eseguito .
Si entra quindi nella
VIA RLARIA Fu questa ampliata, con-
dotta in linea retta sino alla piazza di so-
pramuro , e incominciata a mattonare il dì
so gi^gi^ic) 1082, per o*.dine de] Caid. Leg.
Alessan. Riario Bolognese da cui prese il
nome . Sul principio di qu. via, a destra, è
la casa dove fu trasferito il Monte C on^
solino istituito dal cap. Raniero Consoli
nel 1693 , come leggeasi pnre in una la-
pide tolta goticamente nel!' aprile del 1822.
(i) Sospeso 1' officio e V esercizio di qu.
monte dal 1798,6 venduta la casa nel 18 J 8
alla famiglia Babbuccia cambiò quasi total-
mente d' aspetto pei nuovi restauri che vi
si fecero . La principal sua porta cui si
ascendea per ampia cordonata , fu tolta
coir abbassarsi dellt strada nel i8o3 . —
Siegue il Palazzo degli Eredi del nobile
Giambattista AlFANI , indi la
CH DI S. LUCIA detta Dì Colle Lan-
done (i) del Collegio de' P arrochì . U-
na eh. parroch. di qu. titolo esisteva fino
dai più remoti tempi in qu. medes. luogo,
alloixhe nel i54o demolite per la costru-
zione della Cittadella molte case spettanti
alla detta parrocchia, restò pressoché priva
di giurisdizione, perlochè fu dcssa nel 1667
soppressa , e fu iucorporato ed unito il
e 11. di s. Lucia 63 9
suo titolo colle poche famiglie rimaste en-
tro i suoi limiti, alla vìciila eli. di s. Do-
nato o di s Arrigo . (2) Importando assai
al vesc. caid. Fulvio Della Coinia clie il
collegio de' parrochi detto del Clero Ur-
bano , istituito in Perugia da qualche se-
colo indietro ma sen:?:a stabile detej'mina-
ta sede (3) , avesse un luogo ove potesse
congregarsi per tutte le sue funzioni ; or-
dinò che r antica eh di s. Lucia oraii ro-
vinosa e cadente Tdachè 1' ultimo parroco
dì essa che visse fin' oltre al r584 ^ ^^-
sendo soppressa, non si die alcun pen<^ie-
ro di ristaararla ) fosse dal medes. Giero
quasi da* fondamenti riedificata colT an-
izessa casa , a lui unendola in perpetua
con tutti i suoi beni , riserbandone però
r annuo provento di ducati 12 cioè scn.
22 , 20. a quello che n era pai'roco, sua
vita durante . Ciò fece lo zelantis. Vesc,
mediante le ampHss. facoltà concessegli
da Pio V. con sua bolla dei i4 giugno
1067 co^'^f^'^J^ata da Gregorio XIII. con
breve spedito il 27 nov. t584 ( Dai lib.
\dclV j4rch. del Clero e dalle Mem.Ric^
cav, T. I png. 354 ) • F^ pc>i nel 1760
che il Collegio ridusse qu. sua Ch. alla
vaga forma presente facendovi costruire
la volta a sesto piano , ed ornare la por-
ta di cornice e frontesp. acuto di traver-
Itino . Nel 1769 vi fece erìgere il bene
linteso ornato dell* Alt. di legno intaglia-
to con 2 colonne e finimenti corlntii leg-
Igiadiameate marmoreggiati e dorati da
64 e Ch e di s. Lucia
Giacomo Agretti , ed ivi fé collocare il
quadro in tela con la M. e il B. in glo-
ria » e a pie inginocchiati s. Ivo e s. Lu-
cia dipinto da G. Ces'ìrc de-Angeli nel
1628 . (4) L' anno medes. fé tutta di-
pingere la Chiesa , siccome rammentano
le parole scritte sopra la porta all' inter-
no. Valentino Carattoli rappresentò nel-
la volta alcune arcate in prospettiva con
balaustrata architettonica , e nelT ovato
in mezzo alla stessa volta. Frane. Appia-
ni delineò la Santa titolaj'e recata in glo-
ria dagli Angeli . Le pareti furono com-
partite dallo stesso Carattoli in io divi-
sioni per mezzo di pilastri scanalati fra %
colonne spirali corintie colorite a chia-
roscuro azzurro. Fra i medii compartimen-
ti laterali , Carlo Mariotti in 2 quadri a
fresco espresse s. Lucia che distribuisce
le proprie sostanze ai poveri , e la Me-
desima che subisce il Martirio . Presso'
air an/golo della destra parete e una por-
ta cha introduce a una piccola cap. dove
sopr^^ r alt. in una nicchia è alluogata
un* antica statua in legno della Santa .
•— Superiormente alla ch. e alla sagre-
stia è un comodo Appartamento destina-
to un tempo ad ospizio de* sacerdoti pò»
veri infermi , ma che da molti anni si
«uol dare a fìtto . (5)
Annesso al lato de<^tro di qu. Chie-
sa è il PALAZZO SENSI . Rimpetto al-
la medes. è V ingresso e la parte prin-
cipale del PALAZZO MONALDI fatte
Palazzo Mo n a Idi 6 f i
costruire dal card. Benedetto Monaldi Bai-
deschi circa il 1637 . In qa. fra i molti
quadri che ne adornano gli appartamen-
ti , rammenta \ Orsini due grandi tele
di Guido Reni , 1' una rappresentante
Nettuno co* suoi Tritoni che riceve il tri-
buto dalla Terra , e in alto la figura di
Zeffiro ( di questo evvi lo schizzo origi-
nale a penna e V abbozzetto ) ; V altra,
la Cena di Tereo : una belliss. Erodiade
colla testa di s. Gio. Bat. , del Guercinoz
il Redentore trascinato ai tribunali , in
un quadretto , e in altro , la sua Flagel-
lazione, del medesimo : un s. Sebastiano,
sul suo gusto : varj disegni dello stesso-
un disegno di Giulio Romano rappresen-^
tante il Convito degli Dei : alcune mi-
niature di Cesare Pollini : un quadret-
to coir Adultera accusata a G. C ♦ cre-
duto di Sigismondo Scarsella : un s. Pie-
tro di Giuseppe Ribera : molti quadri
con animali e bei paesi di il/o/z^//^ Rosa^
e molti altri bellis. d* incerto Autore .
— Seguitando il cammino per la Via Ri-
aria , sotto il palazzo Monaldi s' incontra
il PALAZZO ROSSI LEONI ereditato
dalla famiglia CESAREI , e poco appres-
so il principio di un nuovo magnifico Pa-^
lazzo Baideschi ideato dal card. Federi-
go Baldeschi Colonna che mori in Roma
nel iGgi^delqual palaz non acci che ilpian-
terreno , e un grandioso portone con co-
lonne bugnate in mezzo ali* iacomiuciato
i
I
64'^ Palazzo lìaglìojii
pro5petto incrostalo tuUo di Lagne di tra-
\eitiuo . Dicontio a questa fabbrica è il
PALAZZO BAGLIONI aicLiiettalo dal
conte Pietro Baglioni sulla fine del sec.
XVII. Nei \arj appartamenti di questo
Palazzo serbansi molti oggetti di artjmi-
xazione . Nel proprio il sig. con. Giuscp-'
pe nel 1810 die nuova forma ad un' aur
tica sala reudendola vaghissima e nobi-
lissima . Essa è di figura orbicolare cir-
co/idata da cornicione di stucco e divisa)^
in 8 eompartimenti, 4 dei quali conten-
gono eccellenti quadri, e 4 in apposite nic-j
cliie altrettanti getti a scagliola di cele-^
Lri statue dell immortale Canova . U qua-,
dro superiore alla porta d' ingresso dipin-^
to dal cav. Gaspare Laudi rapprc^entaj
r imp. Federigo I che inreste Lodovico
Baglioni del vicariato perpettio di Peru-r
già : proseguendo a destra, la I nicchia'
offre il simulacro della Venere scolpita dal
cav. Canova per la galleria di Fireuie *
Il II quadro esprime \ ingresso tvionfan-
le in Perugia di Malatesta IV Baglioni
nel i52r , che , unito a Francesco I du-
ca di Urbino , avea già vinto e fugato lo
zio Gentile tiranno di Perugia ( v> Ver^
viìglioli Medag. Jned^ di Malat, Bag.
Gior. Arcadico di Roma Toni 12. ^.t.) :
capo d' opera del cav. Vincenzio C amon^
Cini . Il Simulacro di Ebe è nella II nic-
chia . Il III quadro del cav. Landi ha GIo.
paolo Baglioni , il quale temendo le ar-
mi del duca Valentino 1 che $i so'petta-
Palazzo Baglioni 643
va spedirsi da Alessajidro VI In Perugia
per togliergli il dominio dtlla Patria , nel
ijoo si divide dalla consorte e dai figli
Malatestri ed Orazio per ritrovare asilo e
sicnrezza in Siena : nella III nicchia ve-
dessi lina danzatrice : nel!' ultimo quadro
5Ì scoi^gc A^toirc li Baglioui giovinetto
• cLe nella battaglia data dai Veneziani ai
Tarclii nel i 5^4 ^ ^^<^^^ Astorre andò con
Alessandio Vitelli riprende valorosamen-
te una bandiera tolta da un soldato ad
un' Alfiere Veneto ; opera del cav. Ca-
moììcinì esciruita in Roma come le altre
descritte nel i8i'^ : 1 ultima nicchia Iìo
(Paride in atto di presentare il cel. pomo .
tu sig. con. Giuseppe possiede anco-
, come osservò eziandio 1 Orsini, un di-
jsegno di Pietro perug. che ha in mezzo
(la V. e a lato 2 gruppi di Santi : un di-»
segno esprimente un Concilio intorno al
Sacramento Eucaristico ; altro che rappre-
senta una battaglia : un quadrettò colla
V. e il B. giacente, del Bandiera. — Neil*
ippai'tamento" della sig. cont. Anna Già-*
^iani vedova dclT ott. co. Pietro Baglio-
'\ti estinto il 00 mng. 1821, si ammira una
ji'arissima tavola di Pietro perug. colla fi-
Ijura al naturale della-V. che sostiene sul-
le ginocchia il B. — iNelT appartamento
lei sig, con. Benedetto figlio ed erede del
l^u c\l. co. Alessandro^ un quadretto roton-
jio'di Rafaello , ov' ò una belliss. Midon-
. ba col 3U0 Bambino che mira un libro
3
644 Palazzo Florenzi
aperto da lei tenuto : un raro Crocifisso
dipinto in piccola croce di legno: de pic-
cioli paesi di Scuola fiamminga : 2 qua-
dretti in rame, 1' uno che esprime Dian;
ed Atteone , 1' altro Orfeo percosso dalle i
furie baccanti : parecchi fiori di d. Scì^^
pione Angelini : 2 paesi in carta pecorai
di Alessio da Marchis : altri 4 paesi dell
medesimo , 2 de' quali con le figure di'
Francesco Appiani . Altri paesi adorna-
no le camere e le bussole e le finestre 1
opere à\ Eugenio figlio ii\ Alessio . Evvi uà
quadro grande di animali con un pasto- :
rello , di Monsieur Rosa oltre alcuni al- '
tri che ha dipinto di minor grandezza f
una Giritk à\ Scuola Jiatnminga z parec- ,
chi quadretti stimabili rotondi con paesi ;
e bambocciate . Ricorda il sig. Vermiglio-
li ( loc. cit. p. 5 ) una tavola forse del- i
la Scuola di Pietro ove è espresso Ma- t
latesta IV Baglioni su di un letto , e di-
rimpetto la V. e il B. fra nubi circouda-
te da Serafini , e da Angioli , e a basse j
u.ì cOi'O di 24 giovani donne in atto di I
pregare . Fu dipinto per voto dagli abi-
tatiti di Golazzoae luo^o addetto 'A do-
minio di Milatesta in occasione di sua pe-
ricolosa malattia . — Sul finire della strada
a sinistra è il PALAZZO FLORENZI
t, Qie^ta^ (lice l Ordini, (Guida pag.go]
è la miglior fabbrica priv^ata che sia sta-
ta eretta in qìiei,ta Città ( sul principit
d'd secolo ^^IT ^sul gu^to della buond
Architettura . Si ammira eretta sulT an*
I
Palazzo Florcnzi 645
golo della piazza . La sua speciale e lo-
devole parte è la Porta d^ ingresso tut-*
ta di travertino ordinata in guisa che fac-^
eia buon prospetto e per rispetto alla stra^
da e per riguardo alla piazza . Ha lAu^
\ore % che fu il P^ignola , giudiziosamen'^
te mescolato un rustico polito di bugne
cunei che fanno V erto e i arco del-*
la porta annicchiandovisi a lati 2 CO"^
lonne coi mezzi antipilastri che sosten^^
^ono i intavolato d ordine dorico . Mo^
stra questa porta tutta la sodezza che
dee accompagnare la base deli cdifizio •
,£" maestosa siccome si conviene al decoro
degli abitanti. Ha por finimento una rin-^
v;hiera di ferro a luogo de balaustri ^ per'^
che accordasse con tutta la fabbrica che
\a il suo Compartimento semplice e legge'*
^ a . Adornavano i cantoni dell edificio
i, ricche armi dì ss- Pio V^ intavoliate in
travertino {che furono deposte nel 1798)
Non si dee lasciare in silenzio l interno
:he pure in piccola area mostra la sua
^^lagnificenza , siccome si vede nell' attio
i? nella scala che lascia libero iapparta*
Jìento . E* da osservarsi ancora una sca^^
la a chiocciola fondala sopra la tromba
iella scala principale molto ingegnosa-^
nente , e per cui si monta ai piani supc^
lori deli abitazione e ad una vaga log'-*
^ia che torreggia sopra i edificio , — - Sul
confine della medes. Via , a destra nell en-
trar della Piazza e iieir angolo della casa
che si erge tra (Questa e la «trada della Pe^
S-Ì6 Via de C appellavi
scoria , a capo alla stessa piaziza , scorga-
si in aito la
C appcllctla dell' yiìinunziata . La
pietà di Orazio Fautacchiotti peiu^;. , affin-
chè i devoti che frequentano la piazza a-
vessero dove rivolgersi al suono del me^zc--
di e della sera , per iiverire col triplicato
angelico saluto la Madre di Dio , costrur
ir fece nel 1619 qu. spaziosa nicchia qua-
drata con anteiiore ringhiera di ferro , e
e vi r.llogò la immag di M.V .Annunzia^
ta colorita in ttla da Alessandro Brunelli
perag. Paolo V 100 giorni d indulgenza
e 4o il vesc, Gomitoli concesse a chi al
suono sud. avesse innanzi a questa Im-
magine recitata la triplice salutazione •
Passata r annessa casa in dominio dal sig*
Eugenio Masi cittadino perugino fece nel
181 3 restaurare ed abbellire qu. nicchia,
aggiungendovi al di fuori \ ornato di 2
pilastri dorici e frontespizio acuto di mat-
toni arruolati con gran bus:^o]one a cri— - ^
stalli, onde difendere dalle intemperie la ^;
cappelletta . Innanzi alla detta efligie è un*
altarino che si suole ornare ed esporre al-
la pubblica vista nel dì della solennità
dell Annunziazione . — Al lato manco del
Palazzo Florenzi si apre una piccola stra-
da che è delta la
yta de* C appellavi . E' questa an-
tichissima ed era assai frequentata prima
che esistesse la Via Nuova . Si chiaAiò
un tempo Via della Salsa dalT uso che
di essa ficcano i lajiari che in buon nu-
Via Nuova G47
s>:cro aveano qui le loro botteghe , Fu-
20110 questi eliminati pel fetoie die tra—
mandawuio alle prossime piazze le loro
oliicine , e vi furono sostituiti i cappel-
lari : ma presentemente non vi hanno che
stalle e magazzeni , non permettendo per
verità la ristrettezza e V oscurità del luo--
go il comodo esercizio di arie alcuna »
Evvì r ingresso del PALAZZO VEGLIA
il quale corrisponde ancora alla
VIA NUOVA . Fu questa magnifica
strada , che congiunge le due principali
del Corso e Sopramuio quasi nel loro
mezzo , fatta costruire dal card. leg. Ti-*
Lerio Crispo l'anno i54y con disegno di
Galeazzo Alessì . I 4 ^^^^i angoli sono
fregiali di cunei di travertino che termi-
navano la lor sommità con 4 stemmi o—
vati di Paolo III e del Cardinale , tolte nel
I J98 . Fu questa via nuovamente lastrica-
la a pietre nel 181 i - Tra le fabbriche lo
quali la fiancheggiano , rendute simmetri-
che e regolari nella circostanza della sua
edificazione , si distinguono il PALAZZO
Ugolini oggi DANZETTA , e alF angolo
sinistro verso il Corso il Palazzo antica-
mente Tramontani , poi ào; Vincenti, oggi
della famiglia Fani . Vi si ammira anco-
ra la bella
I CH. Pro'-parrocckiale DI S. MARIA
DEL POPOLO , Neil' aprire la descrit-
ta Via il card. Crispo costretto a far de-
molire r antica eh. di s. Maria del Mer-
cato uguagliata al suolo il io gcnn. del
I
648 Clu di j. M. del Popolo
1547 1 (0 questa riedificò sul disegno del
medes. Galeazzo Alessi , nella sua ristret-
tezza veramente grandiosa , e volle che si ^ ; 1
appellasse s. Maria del Popolo ,, La sini" \\\
metrìa del porticato di qit, chiesa^ di-^ I
ce il eh. Orsini , melila di essere ben
ponderata , attesa V angustia deli area ,
ad onta della quale à saputo l eccellente j
artefice ideare un magnifico s^'estiholo . j
Tre sono i vani per cui si entra in es-^
so chiusi da un cancello . // maggiore
e quello di mezzo coli arco che posa so^
pra un cornicione retto da 2 colonne , ■
i cui architravi passano a pilastri ap^-
poggiati alle pareti osienoale.e deter^
minano i v^ani di figura quadrilunga . Ih [
corrisponden^fii delle colonne adornano
i^ lati della porta o. pilastri e dìcontro
ai vaili laterali sono ornaìuenti di ri-* ]
quadri costituiti da traiwrtini intaglia-^
ti e 2 nicchie . Kien terminato II dcòcrit-
to ornamento da dri/ta e da sinistra
con 2 ale non molto larghe che hanno
ì convenienti ad rnaraenti prodotti dal-"
le cornici della parte media che in que-
ste si convertono in fasce .E un pec^
cato che questo bel prospetto non sia ter^
minato . L ordine delle colonne è dori" '
co e il cornicione è misto di gionico, gio-
nica pure è la cornice della porta . Le
sacome sono molto eleganti e il misto dei
due ordini è fatto con tal semplicità che
merita di essere imitata e considerata
dai veri intelligenti deli architettura % e
Ch. di s. RL del Popolo 649
che fa il principale elogila al suo anto^
1 e ,, Di semplice e proporzionalissinia ai-
chJtettura presenta anch* essa un leggia-
dro aspello la Cliiesa . 11 suo volto è di-
viso a quattro lunette corrispondenti al-
le 4 niaggiori arcate sotto di cui sono gli
altari e la porta d' ingresso . Le arcate
grandi laterali sono situate in mezzo a 2
minori che formano i minori comparti-
menti con una fascia al di sopra . I due
altari laterali hanno ornamento di stucco
con colonne e frontespizio compositi . Nel
loro attico Ira il frontesp. rotto sono an-
nicchiale 2. statue , 1' una di Cristo ri—
fcorto , r altra del Dio Padre sedente .
Neir alt. a diritta delT ingresso è un qua*
dro con G. C. bambino adorato da pa-
stori . E' opera imperfetta di Francesco
nipote di Federigo Barocci . Ordinò qu.
Gap. con suo testamento fatto nel iSgS.
Francesco Floramonti . Al lato destro di
qu. alt. sono due lapidi di marmo rosso
che raiomentano la fondazione di 2 ofS-
ciature addette al medesimo , l'ui^a di ^s^(*
stabilita da Fabio Mandolini nel 1098 »
r altra dal sud. Floramonti in sufl'ragio
dell* anima propria , (2) Nella parete dell'
arco a destra è appesto un quadro colla s.
Famiglia Angeli e Pastori che adorano il
Bambino . Sembra opera di Giacinto Boc-
canera . — Neir Alt. dicontro è un qua-
dro rolla V* Annunziata , opera medio-
cre di Gio. Frane. Basotti . Fu eretto qu,
i 5
65 Oh. di s. ]\L del Popolo 9
alt. nel i&xiy dalla Gompag. dei Murato-
ri che qui otte a aero la loro sede dal Par-
roco d. Annibale Perotti . Sul gradino di
qii. alt. ù allogata una maccliinetta colla
immag. in caita della JMadonna così det-
ta del Fuoco e=^posta alla pub. venerazio-
ne che durò per più anni fervorosissima
fin da quando fu promosso in Perug a il
culto di questa Sacra Immagine U^. Art.
s. Maria di Colle ) . — Le pareti sono
adorne delle i4 Stazioni della f^ia Cru-
cis dipinte in quadretti di mediocre gran—
de2;za dal Trotti circa V anno 1770 . Ev-
vi appesa anche una buona efFij^ie di s.
Francesco di Paola . — Lo sfondo de V
a"Co principale è tutto occupato àa ni
gran quadro che siegue la direzione de Y
arco medes. Evvi )iella parte supciioe
la M. che sostiene il B. tra molti Ang-
li e putti in gloria , e tra s. Lorenro e
s. Ercolano inginocchiati fra le nubirneVa
parte inferiore , molto popolo supplicar-
le , e iu dietro nel mezzo del quadro un
grazioso tempietto , quasi sulla ide^ d.l
portico descritto , con molte figure sup-
plicanti che vi concorrono . L* Orsini e
il Vasari attribuiscono la parte superiore
del quadro , a parer loro più squisita , a
Cristoforo Gherardi , e la parte infer. a
Lattanzio della Marca . Ma il Ma) lotti
( Let. Pit. p.o.^C) ) riferendo autentici do*
curaenti del 16 luglio e 26 oltob. i549
dimostra che quest' opera fu interamen-
te del sud, Lattanzio cognominato Paga-
Palazzo Baldeschi 65 i
ni da Monte Rubbiano capitano di milì-
zia e barigello di sgbersi , e clie tutto il
quadro da 3. eccel. pittori perug. per or-
dine del Viceleg. , gli fu stimato se. 3oo.
— - Il vacuo tra il quadro e V altare che
comprende la grossezza dell* arco , servo
di piccola Sagrestia . — Sopra V Alt. i—
solato con 3 gradini e zoccolo di legno
marmoreggiato e dorato dall' Agretti , è
una macchinetta con una bella immagine
in mezza figura della V. Assunta , del
Trevibani , qui trasportata nel 1798 dal
Quartiere de' soldati corsi situato allo-
ra dicontro alla Sala del Cambio » ed
una di quelle sagie immagini die si pro-
clamarono prodigiose pel movimento de-
gli occhi nel luglio del 1796 . (5) - —
Dalla Via Nuova divergeudo il cammino
a sinistra verso la Cittadella , si passa in-
nanzi al
PALAZZO BALDESCHI . In que-
sto , oltie la vastità dell'abitazione, sono
da ammirarsi , siccome notò I Orsini ,
un disegno originale di Rafaello di Ur-*
bino assai terminato con acquarello di fu-
ligine e coi primi chiari tratteggiati fi-
nissimamente con biacca . Rappresenta il
vesc Enea Piccolomini che sposa Fede-
rigo III. Imp. con Eleonora Infanta dì
Portogallo . Fece Rafaello qu. disegno
per una di quelle opere delle quali ese-
guì i cai toni per la libreria del Duomo
di Siena , e come è noto furono dipinte
a fresco dai Pinluriccìiio . Sono alle stara-
65:4 Piazza del Corso
pe . Più qundri, ov.itl con mezze figure al
naturale doi2li eroi e delle eroine del Te-
stamcnto Vecchio . Sono del Ceirini •
Molto più lodevole è tra queste figure il
David pastore che manifesta il gusto del
Guc/'cino : un' Ecce Homo in quadret-
to dipinto dal Trevisani : il volto di una
camera dipinto con delicate ed armoniose
tinte da Paolo Brizj . - Si entra poi nella
PIAZZA DEL CORSO . La Via del
Corso che va obliquamente ampliandosi
nei suoi lati, forma qu. Piazza di medio*
ere va.nità adorna di regolari fahbiche le
<|uali pur la rendono vaga , e tra cui nel
iato destro di essa si distingue il PA-
LAZZO CECCONI , poi CRISPOLTI ,
poi DELLA PENNA . La parte posterie- .
re di questo passò nel i8i5 in proprietà
della Famiglia PUCCI BONCAMBl , i
di cui appartamenti furono dal vivente sig.
Ridolfo Pucci decorati col più squisito
gusto moderno , e la parte anteriore fu
comperata dalla famiglia Massini di Mar-
sciano che nel i8i6 vi fece ornare di bu«*
gne di travertino il suo portone . Al la-
to opposto sono altre buone fabbriche di
cui parleremo nel Rione seguente di P.
Eburnea . Di qu. Piazza che nei sec. XV
e XVI chiamavasi del Pane perchè vi si
•vendea sulle panche questo comestibile :
parleremo più diffusamente nelle Annota-
zioni air Art. Via del Corso . Di prò-»
«petto nel Iato destro è la
653
CH. PARROCCHIALE di S. ISI-
DORO . Sulle rovine di altra antichissl-
jua eli. fu questa edificata sul princ. del
sec. XVI. E degna di ammirazione la sua
esterna facciata che si crede architettura
di Giulio Danti . Vi ha , dice Orsini , il
pittoresco e il grandioso della maniera
del Jìonarroti . Affissa a un principio di
maggior fahbrica che a le sue bugne dì
travertino agli angoli isolati , sorgono 4
pilastri di mattoni su i di cui capitelli di
travertino posano il comic, il fregio e uà
froniesp. acuto di dorico misto al gionico,
della stessa pietra . La porta in mezzo ai
pilastri à cornice jonica e frontesp. rot-
to , cui serve di timpano una cartella e
una piccola finestra . Due nicchie che for-
se aver doveano le loro statue sono al-
1 logate tra le bugne e i pilastri . Un cam-
I paniletto adattato a guisa di finestra fra
l'i 2 frontespizj della facciata e della con-
giunta fabbrica parroch. , contribuisce an-
ch' esso alla vaghezza della prospettiva ;
Fu senjpre desiderato dai Perugini che qu.
bel pezzo di architettura venisse simme-
tiizzato da altro simile al lato opposto •
Non presenta all' interno che una came-
ra quadrata con 3 Altari . Nel maggiore
sotto un' arco è un quadro con s. Andrea
Avellino , e lateralmente appesi al muro
altri 2 con .G. C che s* incammina al
Calvario , e s. Maria Egiziaca . Negli al-
tari , a destra , è la immag. di M. A<ldo-
lorata , a sinistra, quella del Crocifisso tra
I
654 Cli. di s. HI. del Riscatta
la V. e s. Gio. e i ss. Girolamo e Iside-
ro inginocchiati , e in un angolo a basso,
il riij'atto di Benedetto Gnidalotti fonda-
tore del Coli, della Sapienza Nuova , cui
fu qn. eh. unita nel i43o. (i) — Con-
giunto alla casa della parroch. è il Pa^
lazzo Nicolo Doiiini , incominciato dai
fondamenti nd ij8o da Costanza Balde-
schi vedova del nob. Luigi Donini , e ter-
minato nel i;?86' Non a la magnificen-
za deir altro di cui pa)leremo , e gli si
dovette dare una forma diversa , per uou
esseje stato concesso alla edificatrice di
proseguire sulla medes. architettura il vec- j
chio palazzo comprensivamente alla eh. di
s. Isidoro . — Fra questo è \ altro pa— \
lazzo Donini e la piccola \
CH. DI S. MARIA DEL RISCAT- .
TO detta Di Colle Landom . Questa E-
dicola quadrilunga fu costruita nel 1587,
restaurata nel 1607 -, abbellita di pitture
circa la metà del sec. XVIIl Appartiene]
ad una Compagnia laicale sotto il titola
di M. V. del Riscatto o della Merce^ \
de . (f) Gira intorno alle pareti un cor- '
nicioiie dorico . Compai timenti di varia
forma costituiti da cornici di stucco do-
rate , negli spazj de' quali furono espres-
si da Francesco Appiani alcuni fatti della
\eY^, e alcune figure emblematiche di
Lei ; fregiano il volto , ma tai pitture so-
no molto danneggiate . La piccola Tri-
buna rimane chiusa da una ferrata e da
una balaustra di marmo nostrale costruì-
Palazzo Donini 653
te con llmosine nel ij^32 e 33 , mentre
la eli. lasciasi aperta alla devozione dei fe-
deli fino a sera avanzata . L Alt. occu-
pa tutta la principale parete mediante uà
ornato di stacco dorato eseguito nel i j5o
col P. Eterno nel timpano , 2 Angeli ai
lati , e 3 quadri rappresentanti , quello
di mc7.zo , un* antica immrì»". a fresco di
M, V. col B. in braccio e il simbolo del
Riscalto (2) , quello a destra , s. Pietro
iNolasco, quello a sinistra s. Raimondo
da Pennaforte fondatori del Orci, della.
J^Iercede . Prossima ali* Alt. ò la Sagre-
stia . (^3) Nella destra parete '> incastrata
mia lapide rossa colla seg. Memoria ,, ^•-'
lexandro FII P. O M. Societate lì. r.
Jn C olle Landnnio Periisiae Restituta
! Sodalitioque SS. Trinitntis Romae Ca^
\ ptivìs Rcdimendis u4ggregaTa /Ediculanv
j Decentius Eocstructam Dcipai arane /—
magincìn E Sinistra In Anteriorein Fa-^
Ci e ni Tran si al ani lacobiis Comes Oddus
Archidiach. Vicar. C apitular. Ipso Virg^
' Die J\' atali Anno CU /j. CLVlI Bene-^
dixit Rccjue Di \ ina Soleniniter De di e a-»
i'it Socictalis Primicerio Valerio Arri'»
gfitio Canonico Gubernatore laurentio
Barigiaiio Franciscus AJaria Salvutius
Alexander C aglianus Majcolinns Gi^
minus Ioli. Antonius Cascianus Officia^
les PP. ,, — ContÌ£juo come si disse a
questa chiesa è il
, PALAZZO DONINI . S' incomin-
I ciarouo a cavare le foadaraeuta di questo
656 Palazzo Donini
maestoso palazzo nel iji6 (^i) e si tras-
se a compimento non senza notabilissima
spesa, nel ij24-E desso a penisola e i suoi
3 prospetti cosiispondenti alla Via dei Cor-
so alla Piazza Kivarola , e alla Via del
Foi'te hanno corrispondenti orn^. menti nel
doppio ordine dei cornicioni e nel tripli-
ce delle finestre fregiate di bene intaglia-
te cornici e frontespizj variati a curva e
a cono, il tutto in travertino. Ciascuno
dei prospetti ba in mezzo un portone . I
n principali verso il Corso e verso la Piaz-
za sono nobilitati da 2 colonne e antipi-
lastri di ordine toscano e di travertino
che sostengono una vaga ringhiera inta-
gliata nella stessa pietra. Superiormente,
a quella dicontro alla piazza , corrispon-
dente al secondo appartamento è altra be-
ne intesa ringhiera di ferro con in mez-
zo gli stemmi Donini e Ferretti in inta-
glio di ferro dorato costruita nel i8o4«
GÌ ingressi hanno comune un nobile Atrio
a croce latina . U volto della parte me-»
dia è sostenuto da piloni ed archi che la
dividono come in 3 navate . A capo di
esso e in faccia al portone della piazza è
un piccolo cortile che reca la luce alla
magnifica scala che intorno vi sale . A
quest* atrio oltre molte camere di sgom-
bro è la camera di Archivio della fami-
glia e un Negozio di seta qui trasferito
dalla piazza di sopramuro nel 1819 , cor-
rispondono anche 2 comodi e adorni ap-
partamenti terreni . Il loro ingresso è a
Palazzo Donini 657
destra e a sinistra del portone vejso il
Corso . In qucilo a destra di chi entra
sono 2 camere che hanno il volto dipin-
to a prospettiva , T una dal Gioii celle
figure di Sebastiano Ceccarini , V altro
dal Bibiena . In quello a manca si vede
r ultima camera dipinta nella volta dal
Gioii , e con 8 quadri rappresentanti la
, passione di G. G. fatti dipingere ad An-
' ton Maria Garbi circa V anno ij^cjo dall'
ottimo ab. d. Francesco Donini prete dell'
Oratorio . A capo a 2 branche di scala
trovasi l'Appartamenlo Nobile per la mag-
gior parte sontuosamente addobbato da se-
rici drappi di varj colori cui sono simili
f i drappi delle gì andi sedie formate di va-
• ghi e diversi intagli di legno coperto di
finissim* oro . Intorno alla gran sala d' in-
gresso in mezzo alla di cui volta dipinta
egregiamente a chiaroscuro imitante lo
stucco, è un tondo , entro al quale Frac—
I Cesco Appiani rappresentò Giove fulmi-
' nanfe il cocchio dell* Orgoglio : girano
i3 ampie camere cui danno accesso 5 por-
I te . Verso la sommità delle pareti di qu.
I sala gira parimenti una ringhiera di le-
: gno ad intaglio . Entrando per la porta
superiore dicontro al primo ingresso in-
contrasi un' anticamera . Il volto di que-
sta come della descritta antisala e delle
altre stanze che noteremo è dipinto a tut-
te varie leggiadre e diligentissime pro-
spettive di architettura e di arabeschi al
I di sotto in su da Pietro Garattoli che in
658 Palazzo Donini
<ju. opere si distinse lavorando , dice 1*
Orsini , ( vit. del Carati jj. 4'^ ) piìi per
istiiuolo di gloria che per lucro . I festo-
ni e i vasi di fiori che adornano queste
prospettive sono di Nicola Giulj . L'^ fi-
gure del Tempo che sottragge la Verità al-
le ingannevoli arti della menzogna, effi-
giate in mezzo al volto di qu. anticame-
ra, sono di Frane Ajq^iani ; con>e di lui
sono quelle della Giubtizia e della Pace
iieir ovato medio e i putti ne^li sfondi la-
terali delh camera seguente da letto . Del-
lo stesso Appiani è la Flora vezzeggiata
da Zeffiro uelT ovato tra il bel prospetto
di colonne e pilastrf della volta della ter-
za camera ov' è raccolto un buon nume-
ro di pregevoli quadri tra i quali sono de*
gni di maggiore considerazione un qua-
dretto colla 3Iadonna e il B. in braccio
tra s. Girolamo e s. Francesco , e altro
quadretto colla testa di una Santa , di Pien-
ti o periig^ ; un disegno con semplice con-
to no che offre Tadorazione de' Magi, che
stimasi di Rafaello : un quadro colla V.
e il B. s. Giambattista fanciullo s. Giu-
seppe e indietro s. Gioacchino e s. An-
na , rhe giudicasi di (aorgione maestro
di Tiziano : altro con Davidde pastore se-
dente , e avente in mano la fionda e a piò
la testa del superato gigante , opera deJL
Donienicluìio : altro col maitirio di s. Se-
bastiano , di Ferraà francese : un qua-
dretto colla V. che tiene in braccio il B.
fasciato» della Scuola del C aracci ; una
Palazzo Don ini (5 5^
snera Famiglia dei la Scuola del Coiteg^
gi'o : una V. addolorata eoa 2 Angeli , di
Giuseppe Chiari allievo di Carlo Ala-^
ratti : una testa di Dònna , di Federico
Barocci : la Maddalena the incont/a il
Redentore in figura di ortolano , di Oia^-
zio Alfani : un s. Rafaele e Tobia , del-
la Scuola di Tiziano : e 4 istoriette del
Jilontanini . Sieguc la Sala d. la Galle''
ria ili cui è ammirabile lo sfoudo del vol-
to nel quale continua la prospettiva sen-
za figure , gradatamente inalzandosi ► A-
domano le pareti eleganiiss. di qu sala
y grandissimi speccLj con cornici e fie-
gj di pregevole intaglio messo a oro «
Nella seg. camera del Caminetto , lo sfon-
do in mezzo all' architettonica balaustra
e pilastri scanalati , ove apparisce il eoe-»
eh io del Sole a chiarosc , è del Eoccanc-^
ra . E' deir Appiani il cocchio di Palla- ^
de trionfante fra i suoi geni, che avviva
la umana Sapienza , in mezzo al colonna-
to della volta della successiva camera da
letto . Dietro a qu. è la Cappella tutta
adorna di stucchi dorati . A piccola Tri-
buna divisa dal resto per mezzo di pila-
stri e 2 colonne scanalate . Sulla volta
è la Concezione della V. , delT Appiani .
Una copia in piccolo della cel. Tav. di
Pietro collo sposalizio di M. che ammi-
ravasi nella cap. del s. Anello , e il qua-
dro dell' Alt. , ai fianchi del quale sono
due quadrilunghi con s. Giuseppe e la V.
e altri due quadretti colla Natività e Pre-
66o Palazzo Patrìzj
seniazione di M. , copie anch' essi . Si
continua il giro di altre 4 camere senza
ornamenti , dopo di cui incontrasi una
stanza che à il volto pinto a chiaroscuro
bianco imitante lo stucco per compensa-
re la scarsa luce che essa riceve . \a Ap^
piani vi delineò nel mezzo i vizj fulmi-
nati da Giove e da Giunone . L' antica-
mera seg. à sulla volta diligentiss. prospet-
tiva che pres^inta 4 ringhiere da cui spor-
gono 2 tappeti e 2 arazzi che offrono cam*
pestri vedute , e nel mezzo un Cielo aper-
to dove si vede la Verità che conquide 1*
errore • L' ultima camera con architettu-
ra terminante in balaustra à nello sfon-
do la immag. della Virtù che corona il
Genio della Famiglia . Le figure sono anch'
esse deir Appiani . Tutte qu. pitture fu-
rono eseguite tra gli anni i j45 e 5o. — • L'
apparlam. superiore ridotto a moderna e-
leganza à di rare pitture una Madonna del
cel. Pietro e varj paesi di Alessio Z?e-
marchis . — • Kimpetto al palaz. Donini
sono quello della esti)ita famig. Balleri'^
ni passata in proprietà della famig. if/o-
roni , ora del sig. avv. Alessandio jSlon-^
ti, e quello della nob. famig. Patrizj am-
bedue formati di elegante prospetto con-
temporaneamente alla fabbrica del palaz.
Donini . Nel primo appartam. PATRIZI
sono molti quadri di moderno pennello
di qualche pregio : tra ossi distinguesi una
Maddalena della Scuola di Pietro , e un*
Apostolo , di Guido jReni .
66t
DESCRIZIONE
DEL RIONE DI PORTA EBURNEA
jL\ lato sinistro della Pmzz^ e Via
del Cor^so , al venire dalla Piazza Eiva-
rola , sino al comlnciamento del Palazzo
Pubblico dicontro alla Via Nuova, appar-
tiene a questo Rione cui da principio il
Vicolo che divide lo stesso Pubb! Palazzo
dal PALAZ. ALESSANDRI LIPPI , di
buona architettura . A qu. è annesso il
I. PALAZZO ORAZIANI spettante
già al con Francesco ed ora alla sig. con—
tes. Anna Graziani Badiloni unica su-
e?
perstite di essa nobiliss. Faniiglìa . Fu
qu. architettato dal tignola , e ingran-
dito dopo la metà del sec. XVIII. Una
parte di esso col suo ingresso particola-
re è dato a fitto , e fin dal i8i4 è ^Z-
bergo di Posta . L* altra parte cui da V
accesso altra porta , nel marzo del 1820
fatta ornare di bugne di travertino , con
sopra r architrave una bene intesa infer-
riata ; contiene fra gli altri il nobile ap-
pa»*tamento della sunomin. Dama ov' era
già raccolto un famoso Museo A-.cheologi-
co , del quale rimangono ancora molti
pregevoli oggetti . Tra questi sono degni
di ammirazione,! una Statuetta di bronzo
rappresentante un fanciullo semigiacente
con bulla ai collo ed armille tanto nei
6(?^ Palazzo Grazi ani
polsi clie nelle gambe e con epigrafe e-
trusca nella coscia destra inteiprelata,, /^o-
tnm lavi Sancto ,, . Di qu. bel mona-
mento della più diligente arte fnsorla etru- "'i
sca dottamente parlò il sig. Verniiglioli
nel T' I. P' 36 delle sue Iscrizioni , do-
V€ citò ancora il gran numero di Archeo-
logi che si studiarono d' illustrarlo pri-
ma di lui : II una Sedia Curule di bi on-
zo il cui gentil lavoro nelle gambe e nel-
le traverse rimane iscritto in una figura
cubica , e vi si osservano mascheroncini
e teste di cavallo che adojnano il mezzo
e le estremità delle superiori traverse
pieganti per un sol verso in linea misti-
linea : III nn raro vaso pur di bronzo
alto circa un palmo e mez/o e grosso po-
co meno , che ha intorno al labbìO e in-
torno al piede gentili intagli e 2 masche-
roncini ove si attaccano i ben' intesi ma-
nichi . Neir istesso appartamento è una
raccolta di buoni quadri tra i quali dalT
O'sini si notano i seguenti : — Um Lu-
crezia in atto di uccidersi , è grande al
naturale ed è una bella copia di Guido
Meni pubb'*cata con bulino : « — L' ab-
iozzetio originale della Tribuna di s. I-
gnazio di Roma del cel. Andrea Pozzo :
Ila voluto qui 1' Autore rappresentare s.
Ignazio vestito in abito sacerdotale retto
dagli Angeli , che porge ajuto a varj in-
fermi rasfunati fra un mas^nifico colonna-
to : — Un Cristo moUo retto dagli An-
geli , del Trevisani i — Uu 2. Sebastia-
Palazzo Graziani 6fi3
no con s. Irene e 1' altra Matrona che
ctiiano le di lui ferite . L* Orsini la so-
spettò opera della ^i maniera del Bacic^
ciò : una Verg. Concetta senza macchia
posata sul globo terrestre con un' Ange-
lo , stimata di Luigi Scaramuccia : un
quadretto con varie figure esprimenti io
Belle Arti entro un vago campo archi-
tettonico , dal Bendiera : un tondo in
tavola colla V. e il B. della Scuola di
Pietro : una Mad. colle mani giunte: u-
na testa di Uomo fatta per istudio : al-
cune belle operette di Pietro Montani--
ni : alcune delle migliori del Patini z
alcuni Paesi di Alessio Demarchi s : al-
cuni Putì ini del Trevisani : un s. Paolo
a mezza fig. di Giuseppe Chiari : una
rara miniatura di un pastore con un* uc«
cello selvatico morto , del p. Ramelli :
un quadretto ad olio fatto ad imitaz. di
^. miniatura dal Trevisani , con una gio-
vane avente in mano una trappola : 5 mi~
Diature a modo di acquarello colle im-
mag. della Mad. Santi e Figure compre-
se entro archi rappresentanti , come ac-
cennano le ìscriz. attorno, le 5 Porte di
Perugia . All'Orsini sembrarono del T/é?-
i^isani . Tutt<^ qu. pitture soffrirono qual-
che danno dal fumo di un' incendio ec-
citalo neir appartamento dall' eccessivo
fuoco acceso in un suo caminetto in una
notte del gennajo 1819, in occasione che
fu r appartam. stesso prestato ad ur^ Prin-
cipe J\u^5Q venuto ad albergare nell' au-
66^ II' Palazzo Graziarli
nessa Locanda . Dopo qu. epoca la egre-
gia Dama proprietaria restaurò le dan-
neggiate camere , ma non potò riparare
le olfese de suol bei quadji che però mo-
strano tuttavia il loro pregio . — Diviso
da un vicolo è questo dal
II. Px\LAZ ORAZIANI .Estinto 11 cul-
tiss. Cav. Con. Ettoie Giaziani , che nota-
Lilmente lo restauro ed abbellì circa il
ijj5 , passò esso in proprietà della sig»
Contess Marianna sua figlia consorte del
sig Filippo Donini aneli ella unica su-
perstite di altro ramo della stessa famiglia.
Questa non facendo uso del suo palazzo, ne
die a varj in affitto gli appartamenli . la
quello al primo piano si stabili V
ACCADEMIA DEI FILEDONI , o *So-
cietn Delle Camere di Conversazione .
Andando a decadere la prima società del-
le stesse Camere fissata il \y. Marzo 1816
in casa Anselmi ; (i) da alcuni nuovi socj
in num. di 100 ♦ si pensò di ristabilirla
collo stesso titolo in questo luogo come
più centrale e piìi comodo . Quindi con
istromento rogato dal sig. Amerigo Cal-
derinl nel febbrajo 1821 si strinse il con-
tratto di afEtto del detto appartamento tra
la nuova Società è i sig. conjugi Doni-
ni» per lo spazio di anni 12- La stessa nuo-
va Società si die poi tutto V impegno di
riordinale abbellire ed ornare di elegan-
ti 5»upellettili le sue nuove camere per uso
di oncuo e piacevole trattenimento a suoi
iadiTÌdui ai loro attinenti ai nobili ed agli
^Accademia dei Flledonl 6G5
stranieri, conforme al suo istituto corro-
horato dall* opportuno sostegno di nuove
leggi . Queste Camere si aprirono poi per
la prima volta la sera dei ly marzo 1822.
— Si ascende alle medesime per 2 bran-
clie di comode scale , oltre una prima, clie
r una dicontro all' altra fanno capo a 3
ingressi comuni alT appartamento. Il prin-
cipale e a capo alla branca sinistra di clii
sale , e mette ad un' anticamera , a man-
ca della quale sono 2 cameroni di guar-
daroba , e una piccola scala che guida a
3 camere superiori destinate all' altra iSo-
cietd detta dei Giornali, perchè da essa
si proveggono e si leggono le più accre-
ditate efemeridi letterarie che si produco-
no in varie città d' Italia e d* Oltremon-
te ; società unita anche da prima a quel-
la dei Filedoni . (2) Dall* anzidetta pri-
ma anticamera, volg»^ndo a destra, si pas-
sa ad altra anticamera di figura ellittica
fatta dipingere dal sul] od. conte Ettore a
guisa di tempio tra i cui pilastri si mo-
stra r aperta campagna e sorgono 3 sta-
tue a chiaroscuio rappresentanti Apollo
Senocrate e Platone . Questa pittura fii
restaurata dalla nuova Società col pennel-
lo del sig. Giovanni Menotti . Si entra
poi nella camera di trattenimento col ca-
minetto . In un tondo sul volto di essa so-
no delineati Giove e Venere . Si passa
quindi alla gran Sala /cestinata agli Eser-
cizi Accademici di Poesia Musica Danza
1^ k
666 \/tccacleinia dei Filedont
e Declamazione . Questa sala ove fu già
per molti anni del secolo XVIII un pub-
blico Teatrino intitolato del Leon d Oro
^i ridusse alla vaga forma presente con
tlisegno di Vincenzio Ciofi perug. circa
il 1775. Le sue pareti sono compartite da
16 pilastri scanalati corintj con corrispon-
dente comic dentellato ed attico su cui
posano le fasce a rosoni del volto . Tut-
ti gli spazj fra le fasce e tra i pilastri
nella parte superiore (in 12 dei quali si
veggono nicchie rotonde con busti d impe-
rat. e imperatrici romani ) sono fregiati
di svelti e le^jo^iadriss. arabeschi di stuc-
co : e nella parte inferiore , coperti una
volta gli stessi spazj di ampj cristalli , of-
fiOiio ora una imitazione de* sovrastanti
aral)e3chi con dei chiaroscuri ultimamen-
te eseguiti da Girlo Gencioni . A piò del-
la sala in alto è stata allogata una or-
chestra semicirc. con ringhiera di ferro
intagliato , a renderla pia leggiera ed op-j
portuna al locale . A capo alla Sala ri-^
spandono 2 finestre chs mettono ad unaj
loggia con ringhiera, da dove belliss. è la
-veduta che presenta la soggetta Stradai
del Corso . Corrispondono agli angoli de-
stri della sala 2 porte con respettive ca-
merette per le quali si avrà all' uopo ciòl
che può appartenere a Caffè e Trattorìa J
Segue una camera da giuoco ornata a pae-J
saggi di Luigi Chiatti . Dopo questa è
la camera ad uso di Bigliardo ridotta a
Sttlficiente quadrilungo nel nuovo ristau-
Teatro del Fanone Gfìy
ro colorita dai sud. Cencicni . Termi-
nano il giro dell* appaj lamento altre -^
camere per giuoco . La massima nitidezza
e deceuza nei mobili e negli opportuni
ornamenti domina in tulle le stanze . —
Contiguo a questo palazzo è il
TEATRO DEL PAVONE . Alcuni
nostii Patrizj , tra i quali principalm. il
con. Costantino di Cuizlo Bnuieri e il con.
Alessandro di Pietro Baglioni , promos-
sero la Istituzione dell' Accademia detta
del Casino e la erezione di qu. Teatro .
In data del 3i marzo 17 17 promulgaro-
no perciò eolle stamp»5 un pio;^ramma in
cui progettarono la novella istituzione e
la fabbrica del nuovo edificio, per le rap-
pi esentazioni di opera in musica o di com-
medie in prosa , da eseguirsi in tempo di
cainovale da giovani dilettanti d^l ceto
nobile , e per tenere in ciascuna stagio-
ne deir anno una letteiaria adunanza , an-
che a pubblico intertenimento , gìaccliù
di pubblico capace locale adatto a qua-
lunque siasi teatrale spettacolo di qual—
clic raac^nificenza, era stato fino allora man-
cante Perugia . Troppo angusti erano di-
fatto e di assoluta particolare proprietà i
Teatrini del Leone di oro dell' Aquila e
JRanieri c\ìQ da qualche anno esisteano . A-
dottato non senza comun plauso il pro-
getto , 61 individui tra nobili e principa-
li cittadini si sottoscrissco al program-
ma e formarono la nuova Società . (ij Is^cl
k a
668 Teatro del Pa^'one
i^i8 s'iiicorninciò dunque a fabbricare il
Tec\tro , e i 2 principali promotori Ra-
nieri e Baglioni ne furono gli architeitì
e direttori . Si costrussc tutto di legno
a forma quasi di sala quadrilunga ricur-
va soltanto negli angoli estremi , per cui
«' impedìa la visuale alle persone che as—
fiisteano agli spettacoli nei palchi di fian-
co . Erano essi in tutto in num. di 67
divisi in 4 ordini . ( FiL Ansidei mem.
inss, ) Si compiè il di 27 maggio 1728
e si aprì per la prima volta la sera del
dì 8 agosto SQ,^, con un* Accademia di mu-
sica . Ma nel marzo del 1760 si dio prin-
cipio a riedificarlo con disegno di Pietro
Gaiattoli che gli die la opportuna figu-
ra di ferro di cavallo . Furono in tal rie-
dificazione di stabile materiale costruite
le mura esterne dei palchi e le corsìe ,
che per 1' addietro erano di legno . (2)
JVelIa vaga forma presente si riaprì nel
carnovale del 1773 con opera in musica
Ilì' Atrio e quadrato, con cornicione di
stucco e 2 porte esterne e 2 interne che
mettono ai palchi e per 2 branche di sca-
le alla Platea . Riconosciute qu. scale an-
guste ed incomode , specialmente per la
uscita nella circostanza di molto concor-
so ♦ attraversar dovendosi ben 3 corsie di
palchi; per decreto dei 4 aprile j8sìo e-
manato dall' adunanza generale degli Ac-
cademici, si determinò di riformarle. Pros-
simo air atrio del Teatro a sinistra era
una bottega , al di dietro della quale cor-
1
Teatro Nobile GHc)
rìsponclea un fondo del palazzo Graziaul .
Comperato questo , si fabbricò una nuo-
va ampia e maestosa scala a 2 branche
eoa gladi ni interi di pietra morta, la cj[ua-
]e intersecando quasi nella sua metà 1* an-
tica corsia del I Ordine , cui danno ora
accesso 2 porte laterali a un pianotio che
divide le 2 branche ; conduce dal piano
«ud. prossimo ali* atrio , direttamente al-
la Platea . Il lavoro incominciato il dì 5
ottobre 182 1 , si vide compiuto e prati-
ca^ile la sere del 29 dicembre, allo aprir-
si del Teatro pel carnovale seg. del 1822*
La Platea è estesa nella maggior lun-
ghezza pai. 48 , e nella mag. latitudine
42 , e la sua altezza è di pai. 45* Il Tea-
tro è capace di più di 1000 spettatori . Ha
desso 5 Ordini di palclii o logge in num.
di 21 in ciascun' ordine. Quello prossi-
mo alla platea era formato come una rin-
ghiera senz* altra divisione che di colon-
nette che sosteneano T Ordine detto il Pri-
Tito . (3) Fu nel 18 16 anche qu. diviso
in palchi corrispondenti agli altri, median-«
te un tavolato di separazione comune ai
superiori , e fu intitolato Ordine Nuoi^o •
titolo cambiato in Primo nel 1821 , seb-
bene a molti sembrasse poco assai con-
veniente ad xxn ordine che s' inalza so-
pra la platea per 2 soli gradini . Quest'
ordine e il Quinto od ultimo prossimo al-
la volta hanno sul davanti delle colon**
nette a centina che lasciando degli spazj
traforati tra V una e T altra centina ; dan^
670 Teatro Nobile
no loro appunto V appaiciiza di 2 rin-
ghiere, e coLitribuiscouo alla sveltezza dell*
edificio . Gli altri 3 oidinl hanno para-
petti dipinti ad ornato di bassi) ilievi lu-
meggiati a oro , in me/.zo ai quali sona
iuieipolatamente effigiati de' cammei rap-
piesentanti i più cel. antichi autori dei
teatri e scrittori teatrali . Questi cammei
sono di Carlo Mariotti , e gli altri orna-
ti di Raimondo Compagnini bologn. che
pur dipinse egregiamente piìi scene . I pa-
rapetti suddetti e i piccoli pilastri che di-
vidono i palchi sono fregiati di cornici
ed intagli messi a o»o e lipuliti V anno
18 14 i^i cui da Luigi Tasca e Gaspare
Coccia fu ridipinto il volto . A' questo nel
mezzo un gran tondo ove è rappresenta-
ta Giunone sedente in cocchio tirato da
Pavoni e corteggiata dai genj delle Bel-
le Arti . Allo intorno compiono la pro-
spettiva molti e varj ornamenti a chiaro-
scui'O in oro , ond è che qu. Teatro , sin-
golarmente illuminato , fa dì se la piìi
leggiadra ed aggi'ndevole comparsa .
// Proscenio è fregiato di pilastri
scorniciati terminanti in 4 cariatidi che
reggono capitelli corintj dorati, su i qua-
li si basano 4 cartocci sostenenti il sof-
fitto. Nel suo sfondo ha qu. dipiate due
ligure di Fama a chiarosc. con trombe e
corone ^ sul dinanzi ha cartocci tutti e
festoni dorati in mezzo ai quali ornamen-
ti di stucco ù la sfera dell' Orologio •
Alla bella pittura del Sipario eseguita già
Teatro Nobile 671
da Frane. Appiani nel 1772 ♦ in cui lap-
picseutò Turrena ammiiatrice del trionfo
di Giunone , peicliò mal ridotta dail u—
so e dal tempo , fu nel i8i4 sostituita
quella di Gaspare Coccia rom. , che of-
fje la riedificazione di Perugia per ordi-
ne di Augusto .
// Palco Scenico lungo palmi 68 e
largo, compreso lo spazio interiore delle
scene , palmi r3 , non manca di tutti gli
annessi comodi necessarj per gli attori o
per le rappresentazioni , ad onta forse
della ristrettezza del sito . Le Scene fu-
rono in gran parte rinnovate dal sudet—
lo Coccia unitamente a Luigi Tasca pa-
dovano Angelo Deangeli rom. e Giusep-
pe Sforzi livornese . In occasione delle
foste da ballo il Palco Scenico è attor-
niato da tende e coperto da soffitto, la di
cui pittura imita il resto del Teatro .
S' intitola qu. dell* accademia del
Casino , che fu la sua prima denomina-
zione per essere unito ad un luogo di
piacevole trattenimento comune agli Ac-
cademici . Gli si die il tit. del Paltone
dopo il suo ristauro , ad imitazione forse
degli altri sud. teatrini del Leone e dell*
aquila , e si ebbe forse in mira (ma ciò
non apparisce da alcuna memoria in ar-
ebivio ) di dedicare il Teatro a GinnO'^
ne , e prenderne il titolo dall' ^i/gell^
sacro a quella Dea , per essere situato
in luogo nelle di cui vicinanze , e preci-
samente ore è oggi il Palazzo Ansidci^
6y^ Teatro Nobile
SI crede cLe esìstesse un Tempio dedica-
to alia superba Begioa dei Numi adorata
già dai Perugini con impeciai culto. (Za/i-
ce//, se, 26 dic.^ Alla destra del Teatro è il
Palazzo deli accademia del C a^
óino . Contemporaneamente alla fabbrica-
zione del Teatro fu ridotto qu. piccolo
palazzo alla forma in cui si vede (4j P^i'-
chè costituisse un luogo di conversazione
agli Accademici . Difatto terminato ap—
pena il Teatro vi si costrusse a pianter-
reno il bigiiardo , che poi nel 1808 xen--
ne trasferito in una delle camere supe-
riori , ove già fin da principio si appa-
reccliiarono tavolieri da giuoco e tutt al-
tro che occorresse ad onesto dilettevole
trattenimento degli Accademici che vi sa-
rebbero convenuti . La sua facciata piin-
cipale nella Piazza del Corso è appari-
scente per le cornici di travertino che
abbellano la porta , e per le cornici ca-
riatidi ed altri ornamenti di stucco che
fregiano le finestre . Nel primo pinno so-
no le camere decentemente adobbate al-
cune di damasco cremisi ed altre a riqua-
drature a colori , ove sogliono tenersi le
adunanze dagli Accademici , e le conver-
sazioni della nobiltà alloichè le opportu-
ne circostanze lo esigono . (ò^ Gli appar-
tamenti supiMÌori servono di abitazione ai
custodi del Casino e del Teatro. — La
strada che vedesi a destra , uscendo da
qu. palazzo , conduce alla
673
CH. Parroc. dei SS. STEFANO E
BIAGIO . E' questa V antica Chiesa di
s. Stefano , V ej^oca della di cui erezio-
ne s' ignora , e della quale , come di tan-
te altre non si ha memoria prima del sec.
XII. Dopo la troppo famosa devastazione
del 1 540, furono a qu. riunite le famiglie
che nel Rione di P. B. apparteneano al-
le chiese parrochiali di s. Biagio e di s»
Maria dell' Oliveto situate nel circonda-
rio della odierna fortezza . Precisamente
il di i4 agosto i568 è V epoca in cui il
vesc. della Cornia eseguì qu. riunione, e
la Chiesa di s. Stefano assunse il titolo
ancor di s. Biagio . (i) La gradinata per
cui si ascende a qu. piccola eh. fu così ri-
dotta dal par. d. Sisto Monsignorini nel
^797 ' avendo demolito una specie di pia-'
noito che per V addietro giugnca si^
no alla strada . La volta che fu costruì-»
ta sulla metà del sec. XVI a spese dell'
estinta famiglia Soarlattini ha hase su di
8 pilastri dorici che dividono le pareti
laterali in 3 compartimenti . In quei di
mezzo sono 2 altari . In quello a destra
dell' ingresso e un quadro assai danneg-
gialo ma di qualche pregio , ov' è espres»»
50 il Martirio di s. Stefano , di Simo-
ne Ciburri (2) ; in quello dicontro è un
quadj o colla M. e il B. , e sotto inginoc-
chiati s. Ottavio soldato della celebre Le-
gione Tebana e s. Appollonia fatto colo-
rire al Fabbriz/ dal par. d. Ottavio Lan-
k 3
Gyi Compagnia del Suffragio
cellotti eh' eresse V Alt. nel iG44 • ^^"^
me egli stes. ci fa sapere nella sua Scor'*
ta Sacja . (3) Neil' Alt. mag. è un c[ua-*
dro dipinto da Vincen/sio Angeli nel 1797-
Bappresenta s. Biagio che nelT atto di es-
ser condolto al martirio in mezzo a una
moltitudine di fedeli , risana dal mal di
gola un fanciullo . A piedi alla eh. sul
parapetto della Orchestra ò un quadro con
s. Ann^i e la V. fanciulla . (4) F^ 4"*
eh. fatta imbiancare e fatti abbellire gli
altari con ornati a Ghiavosc. nel 1817 dal
nuovo par. sig. d. Giuseppe Viti . — Po-
co presso è uno dei Palazzi Sorbello ,
fabbricato dai Germani Cadetti della Fa-
Jniglia circa il 1780 ; indi la J^ia Laiga^
che ha di prospetto un' altro antico Pa-*
lazzo Sorhellì permutato con quello de-
gli Eugenj\ poi compeiato il 18 genna-
jo 1799 dal sig. Orazio Boccanera . Si
entra quindi nella
CH. della COMPAGNIA DEL SUF-
mAGIO . Istituita in Perugia nel 161 9
dalla pietà del dott. d. Domenico Giovi
parr. di s. Maria di Colle nella sua eh.
qu. Compagnia intenta a procurar dei suf-
fragi ^^^^ a. n'me purganti , e separatasi poi
dalla d. eh. nel 1689 > per attendere piii
comodamente e indipendentem. ai suoi e-
sercizj , comperò il locale di cui parlia-
mo dal cav. Pompeo Cibi , e vi fabbri-
cò qu. sua eh. particolare • (i) Si die ad
essa principio li 27 luglio di d. anno
con disegno di Orazio Alessi. Non del
Cli^ di s. Crispino 670
tutto compiuta la fabbrica » s' incominciò
a celebrarvi i div. Officj il ^4 ^ov. seg.
In mezzo al volto a vela del piccolo qua-
drilungo è rappresentato un Angelo che
soltragge un* Anima dalle pene del Pur-
gatorio . Le pareti e le 3 arcate sotto di
cui sono le cappelle lianno un cornicio-
ne dorico . Neir Alt. a destra dello in-
gresso è un quadro ornato di stucco con
in alto la V. col B. s. Gregorio Magno
e s. Frane. , a basso un Angelo che re-
ca alla gloria un* Anima purgante, e a si-
nistra alcuni fratelli della Comp. tra i qua-
li si ritrattarono il cappellano d. Stani-
slao Cesarini e il sig. Carlo Vitiani . E*
opera di Ben. Cavallucci fatta nel 1798 .
Sul gradino avvi una immag. di s. Mar-
gherita da Cortona . — Dicontro ò V Alt.
cretto nel i643 da Sebastiano Fiori ,
Ila un' ornato di stucco messo ad oro che
servì di modello a quello dell* altro de-
scritto . Vi si venera un bel Crocefisso di
rilievo iu legno , abbozzato da Gio. Pie-
tro Zuccheri e terminato da Leonardo Sca-
glia , Ira la V. e s. Gio. in bassorilievo
di stucco • Sul gradino è una Mad. del-
la Pietà in mezza figura , di Andrea Ap-
piani . Lo sfondo della Gap. delT Alt. mag.
e i suoi ornati di stucco furono costrui-
ti r an. 179?). Evvi un quadro colla Na-
scita di M. V. e s. Anna , di Gio. Frane*
BasGlti . (2) — Contigua a questa è la
CH. DI S. CRISPINO della Com^
pagnia dei C alz^jlari . Dalla superior eh.
676 Palazzo Àn sidei
tli s. Ercolano ove fu costituita dal vesc»
Gomitoli qu. Compagnia il di 17 genna-
io iGi3 , e dalla eli. di s. Agata ove per
poco tempo dapoi si congregò ; passò nel
1625 a qu. eli. elle 5* incominciò a edi-
ficare nel 16 18 nel sito dote trovasi com-
perato da Giovanna Monteraellini moglie
del cap. Alessandro Tei . (i) La piccola
e vaga area presenta un quadrato sul di
cui volto è un medaglione ove a fresco
è dipinta una gloria di Angeli coi ss. Cri-
spino e Ciispiniano mm. E' in prospetto
lina Cap. semicircolare al di cui ingres-
iso ò un* arco sostenuto da 2 colonne do-
iithe di stucco . L' Alt. a diritta della por-
ta Ila un quadro colla V. e il B. adora-
li da s. Liborio; ò del Cavallucci :nell'
/\lt. dirimpetto è la Visitazione di M. a
s. Elisabetta , di Valerio Salvucci perug.
che il trasse dall' originale del Barocci 1*
anno 1626. Sui lor gradini sono le im-
magini di s. Apollonia qui con ispecial
culto venerata , e di s. Vincenzio Ferre-
ri , di Anton Maiia Garbi. Neil' Alt. mag.
iu fondo di d. «appella adorna di pilastri
dorici in mez^o ai quali sono 2 coretti ;
entro a cornici di stucco è un quadro con
3M. V. incoronata dalla ss. Tiiade e sot-
to i ss. Crispino e C»ispiniano del noraìn->
Salvucci . Sul gradino è la effigie di M.
del Buon Consiglio . — A manca e sop. è il
PALAZ. ANSIDEI . Questo vasto
JPalazzo una volta de' Si^norelli e in va-
ile epocLc ingrandito 1 ba un bel Porto-
Palazzo Ansidei 677
ne con sopra una ringhiera sostenuta da
2 colonne joniche di granito bigio che
appartennero un tempo al colonnato este-
riore della eh. di s. Angelo di P. S. A-
iS^elia parie di qu, Palazzo che guarda il
mezzodì e un vago Parterre o Loggia non
ancor terminata . Il suo prospetto esegui-
to con diacono del siof. conte Vincenzio
Ansidei nel 1808 , presenta una balaustra
traforata ove sono basate 2 colonne e 2
pilastri che sostengono un architrave sul
quale sporgono 4 ^'^si etruschi sotto lui
grande arco, il tutto intagliato in ti'aver—
tino . Fra le pitture esistenti in qu. Palaz-
zo, l'Orsini riputò già più degno di osser-
vazione le sQ^, : il Riposo di Egitto , Car-
tone di GiO' Ant, Scaramiicca : un Cro-
cifisso , Cartone del Barocci : la Visita
de* Magi , disegno di Pietro : mezza fi-
gura di s. Paolo I. Eremita, del Riberaz
}a Idolatria di Salomone , di Paolo /^e—
ronese : varj belliss. Ritratti , e tra essi
quello di un giovanetto, del Tiziano^ e
2 altri del Tintoretto : il Martirio di s.
Lorenzo e un Noè ubbriaco d incerti : la
Flagellazione di Gesii, del Muziano : uu
boz/.etto con G. morto , una piccola M.
col B e una Testa , del Barocci : un pae-
se con varie figurine à\ Salvator .Rosai
2 quadretti in rame , 1' uno colla presa
di G. neir Orto e <on s. Pietro che re-
cide r orecchio a Malco , alla luce di u*
na facella ; e T altro colla CrociGs''ione,
squisite opere di Gherardo delle JYotti:
678 Via del Circo
0. ritratti del Bronzino : mezza figura di
s. Girolamo , del Vanni : un Ecce Homo ,
di Guido : un tondo ia tavola colla M.
sedente nel pavimento ♦ il B. e alcuni An-
geli , di gusto antico auter. a Pietro : un
Lei Paese del Pussino : Icaro e Dedalo,
della pr. maniera del Guercino : varj al-
tri belli quadri d incerti Autori , oltre
quelli de' più recenti che qui sono rac-
colti , come la Carità del Cerrini , i bam-
bocci deir Amorosi , i paesi di Alessio
Demarchis , alcuni animali àìnionsiù Ro^
sa . — Progredendo per la
VIA DEL CIRCO renduta più a-
giata ed ampia nel i8o4 allorché si tol-
sero i cumuli di terra che sulT orlo dei
fossi della Fortezza ne occupavano una
gran parte dal lato sinistro sino alla Por-
ta del Hastello : si scorge a diritta il
COLLEGIO PIO Nelle proprie ca-
se che erano in questi dintorni , Bene-
detto Guidalotti perug. vesc. di Piecana—
ti istituì Tanno i4?7 un Collegio per 42
giovani poveri forestieri e studenti nella
nostra Università» e volle che qu. Colleg.
si appellasse Casa di s. Girolamo come
di s* Gregorio chiamò il Capocci il suo Col- j
legio della Sapienza Vecchia . La mortej
prevenne il Guidalotti che non vide effet-1
tuata la sua istituzione , mentre non pri-j
ma del dì 16 ottob. i443 entrarono i prì-J
mi giovani ad abitare qu. novello asilo
di educazione . (i) Per V edificio dellal
Cittadella rimase esso interamente distuttc
Collegio Pio 679
e 1 giovani soggiacquero a varie trasmi-
grazioni . (2) Otlcouta flaalmeute da
Paolo III queiia parte del convento di s.
M. de' Servi die non fu atterrata , in que-
sta si stabilirono uel i544- Colle antich©
leggi e col suo prisco sistema continua
ad esistere qu. utile stabilimento , mal-
grado qualche anno di sospensione , fino
al maggio del 1798 in cui fu soppresso
dall' allora vigente governo repubblicano •
(3) Restò chiuso il collegio fino al di 3
novembre 1807 uel quale , ia sequela del-
le replicate istanze presentate a s. s. Pio
VU dai nostri Magistrati , dal Vescovo e
dai Consoli della Mercanzia ( superiori
del luogo ) venne riaperto in nuova for-
ma con nuove costituzioni e col nuovo ti-
tolo di Collegio Pio , in vece dell' anti-
co di Colleg, Geronimiano o Sapienzti
Nuova . Vi si ammisero i fanciulli dal-
la età di 8 anni e i giovani di qualun-
que condiz'one sì cittadini che stranieri
i quali pagassero gli emolumenti annui ,
1 primi, di se. 62 , gli altri, di se. 92. (4)
Vi si stabilirono le interne scuole di Gram-
matica Umanità e Rettorica , prescriven-
do ai Giovani che terminato hanno que-
gli studj, di frequentare le cattedre della
Università . A questa furono dal Gover-
no Francese nel 181 i ammensate le ren-
dite del Collegio coir obbligo di mante-
nerlo , e la unione venne anche appro-
vata dall' Autorità Pontificia nel i8i4-
Questa fabbrica offre ancora i segnali del-
68 d Collegio Pio
la sua prima architetura del sec. XV. ( i^*
le annot. ali ^it. s. Mar* de Serui ) Ha
sufGcieatenieuie comode abitazioni, le qua-
li godouo il prospetto del piii ridente e
dilettevole orizzonte . Verso la sua parte
occidentale evvi un cortile cui corrispon-
de r O/ atoj'ìo . H'i questo un volto so-
stenuto da 2 grosse colonne di mattoni
con basi e capitelli dorati di travertino •
E' tutto dipinto ad arabescbi festoni ed
Angeli a chiaroscuro in fondo giallo . Le
pareti sono ornate di riquadrature a stuc-
chi , entro alle quali sono dipinte in te-
la 8 prospettive di campagna e di edifi—
€J . Sotto di essi è un doppio giro di seg-
gi, e sopra, dei coretti . L' alt. sotto un*
arco ha un quadro colla V. e il B. s. Mi-
chele Arcangelo e s. Girolamo . Nella
grossezza dell' arco framezzati da arabe-
schi di stucco sono dipinti a fresco il P.
Eterno i ss. Pietro e Paolo e lateralmen-
te s. Stefano e s. Bernardino da siena .
Ci sono ignoti gli autori di queste peral-
tro mediocri pitture . Sulla mensa dell*
altare è una beli' urna di legno intaglia-
to e dorato che racchiude V intero sche-
letro di s. Felice mart. ritrovato coi pro-
prio nome nelle cataconjbe, e qui traspor-v
tato nel i68o , siccome ne avverte la lar
pide a sinistra dell'aliare con questa Iscri-
zione ,, Felici Faustacjne Sorte D. Fé-»
licìs AI Cutpiis Ad Hieronimiaiii Col-*
legii Feliciiatem In line Urna Et Ara
Fuit C ollocatum Prid. KaL QiiintìL i68o„
Collegio Cartolino 68 1'
A destra del detto alt. si legge ,, Hic Pcv
petite Venia Duplex Rectori Alnmnis
Familiac C onvenìentihus Sabhato I^ì ae^
cihus J^riiim Et Annor. Et (^uadragen.
Primo Mensis Dominico Die Sumenti^
bus Eucharistiani Plenaria Utraijue Ex
Literis Innocent, XI P. A/. In Lapìdis
Tergo Locatis An Sai. i477' " (^y La
Ci'oce inaibevata poco sotto a qu. Colle-
gio indica il Jiiogo ove f^orgea la demoli-
ta eli. di s. Mafia de Servi e precisamen-
te r ara maggioje di essa , siccome ab-
biamo per tradizione. (6)-Poro appreso è il
COLLEGIO BAKT0L1^^0 o-gi Ca-
serma dei C avabinicri Pcntijicj . Per te-
slamcuto di Marcantonio Bartolini del 27
scticmbìe 1071 fu eretto qu. Collegio a
vantaggio di 12 giovani cioè 8 cittadini
poveri di Peiugia , 2 di Lucca e 2 di
Geiibva , i Cjuaii dimorar vi potessero per
5 anni e com[)irvf i lo o studj . Il dott.
Gio. Pietro Paolo Baitolini erede univer-
sale del fratello Marcantonio esegui la sua
volontà, e con^[ erata questa casa die era
di Guido B?ìgi'oni , qui eresse il Collegio
aperto nel i5;5. (0 — Fu anch eì sop-
piesso nel 1798. Riaperto nel novembre
del 1800, toinò a chiudersi nuovamente
nel giugno del 181 i , nel quale anno s'
incorporarono dal GovernoFrancese le sue
rendite alla Università , come vi riman-
gono tuttavia . Si locò quella casa a va-r
rie famiglie privale , finché nel gennajo
del i8i;7 , introdotta , in vigore della uuo-
68i Ch^ dt s. Savino
va Pontificia Legislazione , anclie negli
stati romani, quel corpo di milizia addet-
ta alla interna Polizia che fu denomina-
ta dei Carabinieri : venne in que-to Uio-
go aquartiejata . Evvi una picco a Gap.
dal fondatore del Collegio di^dicata s s.
Antonio da Padova . (2) — La PIAZ-
ZETTA die vedesi in sejjnìto in cosii ri- i
dotta nel i8o4 sgombrandune il terreno 1
ammonticato clie vi si adunò nella co- I
struzione della fortezza, e ado[ e andolo per ^
r appianameMto della nuova P-az/a Riva-
rola . In un* angolo di qu Piazzetta è la, ;
CH Parroc. di S. SAVINO . Una •
eli dedicata a quel s. Vesc. di Piacenza
era in qu. vicinanze demolita già con V
altra prossima Parroc. di s. Cataldo per
la edificazione della Fortezza nel r54o .
(i) Il titolo dell' una e delT altra fu tras-
ferito alla presente piccola eli. la quale
esistea fin d allora , come Oratorio di li-
na Gonfrat. sotto la invocazione del SS.
Sagramento , che nel novemb^e del 1626
fu riunita a quella di s. Carlo Borromeo
poclii anni innanzi istituita in qu. medes.
eli. (2) AUorclie peraltro \ Orat. del Sa-
gramento passò ad esser eh. parroc. , ci
fa sapere il Riccardi che fu rifabbrica-
to , e gli fu pertanto circa V anno i542
data la inelegante e ordinaria forma pre-
sente . Non ha volta ne sofìitto . Vi so-
no 3 Alt. con ornati di stucco . Il mag,
isolato ha in dietro una tela ove sono e-
spi'essi il Redent. in gloria in atto di be-
Circo 683
nedhe , e a basso i ss. vesc. Savino e Cri-
taldo e i ss. Loieii/.o e Chiara . Kegli Alt.
laterali sono uu Ciocitisso in legno , e
un quadiO con 1* Assunzione di M. V.
Sul parapetto della Orchestra a pie della
eh. è un quadro con s. Cailo Borromeo.
•— Progredendo nella \ia principale , si
entra nel
ClPiCO . L' ottimo Concittadino sig.
Orazio Boccanera che pc; varj anni oosten-
ri<^ le pub. magistrature, è il benemerito
promotore di qucst opera che onora i pe-
rugini fasti del sec. XIX. La paite occi-
dentale de Ila Fortezza limanea ancora fian-
cheggiata dalle inutili sue fosse e dal de-
forme ingombro del terreno accumvilato
che le riparava ali esterno . Surse ad essa
in pensiero che qu locale avrebbe potuto
rendersi assai adatto a que' giuochi gin-
nastici a quelle giostre di animali ed a qua'
profani spettacoli , che per V addietro si
davano nella Via e Piazza del Corso con in**
comodo de*passag^ieri e con danno tal-
volta dei negozianti e degli abitaiori adja-
ceuti . Quindi applicatosi a rinvenire altri
4 socj che secolui cooperassero alla intra-
presa , avanzarono concordemente questi
5Uj)plica al regnante Pontefice Pio VII,
onde ottenere il dominio di d. locale che
Tenne loro accordato mediante una enfi-
teutica concessione per anni 99 , come
risulta da pontificio Chirografo del dì 9
ottobre i8o4- Determinarono allora 1 So-
cj con privato foglio da loro firmato il
^
6S4 Circo
27 dicemb» i8o4 la esecuzione dell* idea-
lo progetto . Vinceuzio Gioii Architetto
perug. uc fece il disegno che fu poi in
molte parti variato e perfezionato dallo
stesso Boccanera. Nel decemb. del j8o4
s* iijconiincio ad uguagliare il terreno per
se medesimo irregoiarissimo , ed abbas-
sarlo onde acquistare alte/cza del muio dì"
appoggio che addivenisse capace di bea
scivitC al Giuoco de! Prìllone ; a formar
la grand a^ea , e a costruije i:i tre lati
un ordine di sed'ti di 4 g^'^dini sovra
un piano superiore alla platea per pai. cj.
Questo lavoro fu compiuto con somma ce-
lerità sui primi di giugno del i8o5 tal-
ché il di 6 bigi io seg. fu aperto per la
prima volta con universale gradimento ed
acclamazione il nuovo Girco, sebbene an-
cora mancante del suo migliore ornamen-
to . Eccellenti GJuocatori dì pallone vi
dierono il primo spettacolo in tutta la
estiva stagione di quell' anno . Ma il ge-
nio e lo zelo del Boccanera anelavano al
momento di vedere perfezionata V opera
colla costruzione de' palchi o logge , in
conforjrntà del disegno anche pubblicato
in un rame annesso al primo programma
dell* apertura del nuovo stabilimento il
di I luglio i8o5 . Fu tutto ciò effettua-
to co'la contribuzione di altri 5o Socj ,
che furono aggiunti ai primi , dall* ottob. *
del 1806 fino a tutto luglio del 1808 in
cui r opera vide il suo compimento • (1}
JElIa è dunque un edificio quadriJungo ri-
Porta del Rastello 685
curvato agli angoli, di lunghezza pai. 334
di larghezza pai. iio , e di altezza pai-
54-^1 muro del corridojo che unisce il
anaschio alla tanaglia della fortezza , gli
serve di appoggio al lato orientale . Ne-
gli altri lati sorgono n. 69 archi tre de*
quali corrispondono ai due separati in-
gressi dei gradini , e al medio dell' are-
na deir Anfiteatro , e gli altri ad altret-
tante logge vagamente tutte in diversa
maniera dipinte a seconda del gusto dei
respettivl proprietarj . Ciascuno di det^i
archi è diviso da pilastri dorici che gli
sostengono, e sopra di essi gira un cor-
nicione che forma la hase della Lalausti^a
ad esagoni traforati di mattone che si e-
stende sul piano della ringhiera la quale
gira parimenti sopra le volle delle logge,
onde dar luog© a un maggior numero di
spettatori . Tutto Tedificio, compresi al-
cuni spazj a guisa di cortili , ove si trat-
tengono gli animali in occasione di gio-
stre ; è chiuso da un muro esterno che
ha 2 separati ingressi . La Porta princi-
pale che serve di adito agli spettatori è
ornata di un frontespizio a centina in mez-
zo a cui è scrìtta la epigrafe tratta dall*
Andria di Terenzio „ Faveto Celeste
Aequo Animo Et Rem Cognoscite ,, —
Poco sotto al Circo trovasi la
PORTA DEL RASTELLO . Fa des-
sa aperta dopo la fabbrica della Fortez-
za, e fu chiamata del Rastello o dei Ra--
stelli dal nome dell' antica strada con-
I
686 Piazza del Mercato
tigna, cosi detta da quegli stj omenti clic
vi si teneano quando i Baglioni in qie-
sta palle aveano le stalle e le abitazioni
per la famiglia bassa ; o dal nome degli
stromenti medesimi delle pale ed altro che
serviano ai lavoranti , alloichè fabbrican-
dosi la fortezza, in questo luogo si ripo-
neano . ( Lancell. Se i6 Feb, ) (i) Que-
sta Porta che ora nulla presenta di ri-
guardevole, sarà per alcuni palmi trasfe-^
rita piii addentro , ampliata e nobilitata
di bella prospettiva a pietre, in confoimi-
tà del Progetto clie se ne è eia fo* mato .
PIAZZA DEL MERCATO Non avc^
vasi in Pe ngia un luogo abbastanza Co-
modo e spazioso pei mercati e fiere di be-
stiami , che in tal circostanza si laguna-*
Tano anlecedentem. o in qu. medesimo luo-
go allora montuoso e ineguale , o nella
Piazza d. del Campo di Battaglia . Il
Consiglio Municipale T an. i 8 l '^ deter-*
minò pertanto di formar, qu Piazza , 1^
di cui area si estende dal nord al sud pai.
1098 e dair est alT ovest , nella m^oggioi?
sua latitudine ( essendo di figura conica
ristretta verso il suo termine al principiò
della Strada Nuova ) pai. 690 • S' in-
cominciò adunque T an. stesso col riem-
piere il fosso the era da qu. parte con*
tigna alla fortezza e che denominavasi h
Scozzone (0 ( P^'^^hò servìa alloia pefl
ammaestrare 1 cavalli , essendo stato ren-^
duto accessibile dalla parte della strada
di Porta s. Carlo ) » coll'appianare il ter-
1
Monist. di s. Gin! rana 687
reno in parte anche coltivato , e col de-
molire nel 1814 il piccolo Boì'go d- di s*
Giuliana che contenea , al lato destro «
alcune casupole di proprietà di quel Mo-
nist. (2) Si proseguì a riempierne i va-
cui interpolatamente fino al 1817 , ma ri-
mase imperfetta fino al presente anno 1822
in cui nei mesi di aprile e seg. fa ab-
bassata livellata fiancheggiata a destra da
cur^uli di terra e compiuta , mancando solo
le 2 fila di alberi colle quali si è ideato
di riclngerla. -Nell'angolo al sud ovest è la
CH. e MONIST. DI S. GIULIANA Di
Monache Cisterciensi . La cpocc* della
fondazione di qu. Monist. con tutta sicu-
rezza può stabilirsi all' anno i253. (i) Ser-
bai ancora notabile porzione dell* antica
Ch. nel parlatorio interno ed esterno del
monastero . Essa è a volta di sesto acu-
to e a cordoni gotici . Il suo coro tutto
Ornato di pitture corrisponde al pruno in-
terno chiostro anch* esso di gotica archi-
tettura La moderna ch. è opera del se-
colo XV. Fu consecrata dal vesc Gomi-
toli il dì I 1 febb. i5g3 : ma essendosi no-
tabilmente ristaurata , consecrata venne
nuovamente dal vesc. Ferniani il di \y
settem. r^So , essendo abbadessa d Ma-
ria Eleonora della Penna . Finalmente ri-
dotta ad uso di granajo dopo 3 mesi dal-
la generale soppressione degli ordini re-
golari avvenuta nel giugno del 18 io, de-
molite le mense degli altari e distrutto
affatto r ah. mag, : nel 18 16 ebbe con-
G88 JUonist. di s. Giuliana
siderabile risarcimento, e fattane solenne
benedizione e lustraziane dal vesc. Cam-
panelli fu riaperta al pubblico culto il dì
:24 ag« dello stesso anno . — La esterna
facciata di questa eh. è tutta incrostata
di pietre rosse e bianche riquadrate e fra-
mezzate . La porta principale circolare ò
adorna di duplici cordoni di marmo ta-
gliati da capitelli alla maniera gotica . So-
pra di essa e una gran finestra rotonda
divisa da 2 cerchj sostenuti da raggi o co-
lonnette gotiche tra quali sono 3o archct- i
ti, 20 esterni e io verso il centro che i
è formato da altro piccolo cerchio ( il )
tutto de' medesimi marmi della facciata )
entro dì cui è dipinto in vetro lo stem- j
ma del monistero . La porta a destra del-
la facciata mette ad un* ampio cortile , cui
corrisponde la porta minore della Chiesa *
r ingresso del Monistero e del Parlato- |
rio, e altre fabbriche per uso degl* ii^- J
servienti del confessore ee. Neil* angolo^
dicontro alla porta del cortile tra la ch.j
e il monist sorge il maestoso Campani-'ì
le tutto di travertini . E' un quadrato che'
sostiene una piramide .Nei lati del qua-'
drato sono quattro finestroni i di cui ar-
chi vengono retti da 3 colonnette . La ba-
se della piramide è accessibile all' intor-
no per una ringhiera con parapetto di pie-
Ira . La Ch. e coperta immediatamente dal
tetto sostenuto da cavalloni . E' lunga palJ
148 e larga 5o. Sopra 1* Alt. mag. pas-
ta ua* arco a sesto acuto basato su dei
M'onist. di s. Giuliana 689
laterali piloni che dividono la uibuna dal-
la chiesa . Sono ia questa 4 ^1^- con cor-
nici cornicione 4 colonne e contropilastri
di stucco intarsialo da dorature : sopra
ciascuno di essi s' inalza un* attico termi-
nante a fronte«;p. arcuato ed à lateralmen-
te 2 statue . Sono opere mediocri della
fine del sec. XVI. Sono sparsi pure nel-
le pareti alcuni quadri . Il primo piccio-
lo quadro a destra della principal porta
rappresenta la s. Fairjiglia con s. Gio. Batt.
L* altro che segue ha s. Matteo . E' ope-
ra di d. Maria Chiara Baldelli già mo-
naca in qu. monistero defunta V an. i8o5.
— Il primo altare avea una tavola colla *
M sedente su di nobile seggio col B. in
braccio tra s. Gio. Batt. e s. Margherita
V. m. sedrinti nella base del trono , e in
alto 2 putti alati . Avea notato nel pie-
distallo „ u4. D. MDXXXII Dominicus
Paridis Filiits Pìctor Perusinus Facie--
hat ,, Questo bel quadro ^qww^ compre-
so neir asportazione del 1797- Restituito
nel i8i4' si trova presentemente in Ro-
ma . E* quk^ora sostituita una tela eoa
5. Michele Arcangelo , di Benedetto Ca-
vallucci . Sopra il cornicioue sono le sta-
tue in piedi di 2 delle molte Sante di re-
gia stirpe che abbracciarono \ ordine Ci*"
«terciense . — • Se^^uono 3 quadri con s.
Bartolomeo e s. Pietro della sud. Baldel-
li , il medio con s. Gallicano cui parla un'-
Angelo , d* incerto . — L' altare dedicato
1
6go Monist, di s» Giuliana
a s. Giulana ha un quadro in cui Giacin-
to Boccanera espresse un Carnefice in at-
to di decapitare la Santa con una gloria
di Angeli in alto . Al di sopra del Cor-
nicione sono le statue di s. Barbara e di
s. Prassede . — L* altare mag. isolato fu
nuovamente costruito nel luglio del 18 i 6
di stucco colorito e lustrato a marmi con
ciborio parimenti di stucco e cupola di le-
gno . Ha 2 mense . Sotto V anteriore sì
conservano tutte le ossa di s. Clemente
Jn. estratte dalle catacombe di Roma e do-
nate alle religiose nel 1612. Il baldacchi-
no di legno dorato ha nel suo fondo un
Padre Eterno fra le nubi e tra molti se-
raii ni sproporzionatamente dipinto da Car-
lo L abruzzi romano nel 18 16. Posati so-
vra le loro basi presso la grossezza delT
arco sono 2 Angeli maggiori del natura-
le con cornucopio di stucco , i quali ser-
TÌano di finimento al gran tabernacolo a
3 arcate distrutto nel 181 i , che torreg-
giviva sopra V alt. in mezzo al quale si
conservava il reliquiario di legno intaglia-
lo , con molte sacre Reliquie, che ora ve-
dasi air altare di s. Carlo . — Nella Tri-
buna , a destra dell' ingresso , è un gran
quadro di Giuseppe Laudati rappresentan-
te s. Umbellina sorella di s. Bernardo che
a lui presentandosi nelle pompe del se-
colo ne è da lui medesimo rimproverata ,
e persuasa ad intraprendere vita morti-
ficala e religiosa . In faccia a qu. è altro
quadro del medesimo autore che oUre 6.
Monìst. di s. Giuliana Gfji
TBernardo e i suoi compagni accolti nel
monastico ritiro di Cistello da s. Stefano
abbate nel iri3. Altri 2 simili quadri col-
le gesta di s. Bernardo espresse da Mat-
tia Batini erano presso agli angoli della
facciata principale della chiesa : ma ven-
duti dal così detto Demanio nel 1 8 1 1 , ed
ignorandosi il loro destino , non i\ pote-
rono mai ricuperare dalle Keligiose che
pur ne bramavano il racquìstamento . lu
loro luogo sono 2 quadri con Daviddc e
Giuditta copie della sud. Baldelli . — In
mezzo era un grande ornamento colT or-
gano e sotto di esso una nicchia anch'
essa assai h^vi^ ornata ove in un Tahci-
nacolo di metallo dorato e dì antichiss.
e nobile architettura piramidale , che an-
cora esiste , si conservavano le ossa del
capo della Santa titolare qui -trasportate
solennem. il dì 26 agosto i3y6 dalla Ch.
dei Domenicani , che forse I* ottennero
dopoché il Corpo di d. Santa fu da Cu-
ma trasferito a Napoli nel ii/Oj , secon-
do che scrive \ Ughelli ( Op> T. 6 coL
io3 ). Questa traslazione fu fatta dal caid.
Bontempi allora semplice vesc. di Peru-
gia , per impegno di d. Gabriella sua ger-
mana , ifi quel tempo abba<lessa . Al pre-
sente la detta insigne reliquia si conser-
va entro la Clausura . In mezzo alla pa-
rete dietro r Altare mag. nel giug. 182»
fu fatta in alto una nuova apertura cui
corrispoadc ali* interno una orchestra Jiel
1 a
69^ Monist. di s Giuliana
medesimo tempo eretta , dove sarà ben
presto allogato uà* organo che si va at-
lualmente costruendo dall' abile giovane
Angelo Morcttini . Sopra alla d. apertu-
ra avrà luogo un nuovo quadro non an-
cor destinato . — L' Alt. che segue ha
una Leila immag. di s. Carlo Borromeo
che vestito degli abiti pontificali » è in
atto di compartire la benedi/àone . E' di
Gio. Ant. Scaramuccia . Sopra al comic.
3ono le 2 statue simboliche della Carità
e Purità . — Ai lati della finestra sopra
la Porta minore sono 2 quadretti con s.
Paolo e s. Girolamo , della d. Baldelli .
-— L' ultimo Alt. ha un quadro colla De-
posizione del Cadavere di G. G. in grem-
bo alla Madre , del Boccanera . Vi fu al-
logato in vece della Tavola stimata di Pie-
tro perug. con s. Gio. evang. ♦ ora rima-
sta in Roma . Sul comic, sono le statue
di Gabriello e dell' Annunziata . Seguo-
no gli ultimi 2 quadri appesi con s. Ca-
terina e s. M. Maddalena , d' ignoto au-
tore . — Neir angolo tra qu. alt. e la
Porta principale è sul pavimento una la-
pide formata da 3 pezzi di marmo rosso
in cui è scolpita la figura giacente in abi-
to pontificale di Francesco vesc. di Lesi-
na la Puglia ( Gh. oggi unita alT Arci-
vescovado di Benevento ) morto in Pe-
Tugia e qui sepolto circa T anno i3g4 Fa
egli di Todi e per quinto si rileva dal-
lo stemma inciso sulla pianeta del suo ri-
tratto I fa della famlg. MontemartQ dei
Monist. di s- Giuliana GgS
sig. di Titigliano e Torano nel territorio
di Amelia . L Ughelli nella vita di que-
sto vesc. , lo fa vivere tino al i4»6 Ve*^
ro è però che nella lapide alquanto cor-
rosa si distingue il secolo XIV e non vi
è traccia del XV. Ha a pie una iscrizio-
ne in carattere gotico che il Crispolti di-
ce cosi corroso e lacero, da non potersi di—
scernere chi egli fosse e come e in qual
tempo qui morisse . Stava a suoi tempi la
lapide in faccia ali* altare maggiore . Do-
po quest© tempo furono i 3 pezzi sovra-
posti r un r altro perchè fossero intiera-
mente coperti da alcuni gradini di mat-
toni aggiunti air altare verso la porta prin-
cipale . Essendo poi stati rimossi questi
gradini il di 12 ott. IJ782 per rinvenire
il sepolcro delle abbadesse a fine di col*
locarvi r allora defunta d. Maria Cateri-
na B.ittlsti : fu a caso trovato questo mo-
numento , e la scrittura dell* epitafEo noa
fu ti ovata tanto difficile che non se ne in-
tendesse abbastanza il più sostanziale . Per-
chè meglio si conservasse in avvenire fa
dessa collocala vicino all' altare mag. sul
muro in Cornu Epist. Verso il coro del-
le monache, ma poi un'anno dopo fu di qui
rimossa e situata ove si vede . Questo ve-
scovo fu qui sepolto per esser monaco ci-
stcrciense del mon. di s. Galgano presso
Arezzo cui questo del quale parliamo era
unito . — I seggi del Coro a 2 ordini
furono ricostruiti nel (818.
694 Monist. di s. Giuliana
Sagrestia . Si a min ira una rara ta-
vola di Domenico di Bartolo da Siena ce-
leb. pittoie dei scc. XV. ricordata anche
dal eh. LIarlotti ( Let, pit.p. 65 ) . Essa
b compartita in 5 quadri terminati io al-
trettante punte , lutti con fondo dorato.
JVel quadro di mezzo e la V. col B. a de-
stra s. Gio. Batt. e s. Benedette , a sini-
stra s. Giuliana e s. Bernardo . Nei cin-
que frontespizj ed angoli acuti sono iu
mezza figura il Redentore , 1' Angelo , e
r Annunziata , s. Pietro e s. Paolo . Nei
5 compartimenti della predella sono e-
spressi la Partenza del Battista dalla ca-
sa paterna , la sua Predicazione nel De-
serto , la Gena famosa di Erode , e il Ca-
po del Precursore presentato ad Erodia-
te ( nel mezzo) la sua Traslazione in car-
cere e il Battesimo di G. G. Sotto alla Ma-
donna si vede una fascia , in cui a ca-
ratteri gotici , è scritto ,, Dominicus Bar^
foli De Sciris ( non ci sembra de Senis
come sembrò al Marietti ) me pinxit :,
e nella sottoposta cornice ,, Hoc Opus
fé cit fieri D Antonia filia Francisci de
Domo Bucholis Abba.tissa Ipsins Monast.
In Anno D. M.CCCC. XXXFIIL De
Mense Maj . Vi si ammirano pure s ta-
vole che servlano di timpano e di predel-
la al notato quadro creduto di Pietro o
rej'to di uno de' suoi migliori allievi . La
prima è un semicircolo , ov' è espresso
il Dio Padre tra i Serafini . Neil' altra
sono rappresentati il Martirio di s. Gio^^
sionista di s^ Giuliana 69 5
Ey. : la Risuriezioue di Maria SS. , gli
Apostoli intorno al suo sepolcro , e 2 al-
tre piccole inimag. di s. Giov. Queste
pitture ebber qui luogo nel 1818 •
Parlatorio * E notabile per essere
una parte dell* antica Chiesa come si è
detto , probabilmente fabbricata prima del-
la metà del sec. XIII. ( Mar. loc cit* p.
33) . Esso è a volta di sesto acuto a gros-
si cordoni gotici basati sui piloni, 2 de*
quali sono nel mez/.o . Una delle pareti
rimane ancora dipinta dalla scuola di Ci-
jnabue . ^ ^. Mar. let. pit. p. 33 ) Evvi
rappresentato all' interno del Monastero
( giacché il locale è diviso dalla muraglia
ove sono le grate ) in alto il Redent. col*
la Mad. e a basso i ss, Giovanni precur^
sore e discepolo : al di fuori s. Giuliana
appesa pei capelli , battuta e straziata dai
carnefici . Nella stanza del Capitolo ( che
era probabilmente il coro antico ) tutt'
anch'essa dipinta nel sec. XIII , si vede
un vesc. con mitra in capo e ai lati del
medes. 2 sante che sotto al manto hanno
più monache raccolte insieme in atto di
supplicanti . Sotto alla pittura di una lu-
netta sono alcune lettere gotiche , tanto
però sbiancate che il Marietti seppe ri-
levarne la parola Johe . . , indicante for-
se quel Giovanni inglese cistcrciense e
vesc. di Porto che fu il fondatore del Mo-
nastero , e a cui son pure allusive altre
antiche pitture in essa stanza esistenti ,
delle quali parla V Ughelli . ( Ital. s. in.
696 Strada, Nuova
Epis, Port.n, 43 Op. T. i. col, 187, Edit.
Colet. — jVarìot, lett.pitt p. 34- — • Le
noót. uénìiot. Art, s, (?ìuliana ) — On-
de osservare alcuni luouhi e monunicnti
degni di considerazione che qui i: olere-
mo ; si prosiegue a battere fuori di por-
ta la bella strada consolare detta comu-
nemente la
STRADA NUOVA . Fu questa aper-
ta dalle Fonti di Veggio sino a s Giu-
liana con somma rapidità il dì 1 4 e i5
di giugno del 1803 per impegno singo-
lare del card. Agostino Rivarola genove-
se , allora prelato e Deleg. pontif. in Pe-
rugia, e fu aperta per rendere piìi ampio
ed agiato da qu. parte 1' accesso alla no-
stra Città dalla via di Toscana , in vece
deir altra strada che scoscesa e avvallata
in mezzo a terreno facile a diruparsi , ve-
nia dalie nominate fonti a terminare nel-
la strada della Porta di s* Carlo , al set-
tentrione del Monist. di s. Giuliana , sul
principio del suo borgo da noi soprac-
cennato parlando della Piazza del Merca-
to . Fatti pochi passi nella Strada Nuova
s' incontra a sinistra altra Via , alla qua-
le anticamente si entrava , uscendo da u-
na porta det. della Cerasa fabbricata co-
me si crede da Braccio Fortebracci sul
principio del sec. XV. per ingrandire
la Città o per rinchiudere entro a un re-
cinto di mura che fece costruire , i Mo—
nKsterj più prossimi alla medes. Città. Di
qu. porta a nostri tempi semidiruta furo-
\
X
i
Strada Nuova 697
no tolti afTalto gli avanzi allorché si apri
la nuova strada . (^v. V Annoi, 2. alt' art,
s. Giuliana ) . La via di cui parliamo
conduce all' amei^issimo
Colle di Pj'-epo . Stimano alcuni che
il vocabolo di Prepo che nel greco lin-
guaggio significa leggiadro , alluda alla
somma piacevolezza di qu. luogo . Ama-
no altri di credere che venga egli chia-
mato corrottamente da Priapo , opinan-
do che qui sorgesse un tempio sacro a
quel Dio degli orti e della generazione ,
e vi si celebrassero le lascive Feste Pa-^
melle . Comunque derivi il suo nome ^
degno è qu . Colle the vi porti il piede
per godere della pjii vaga prospettiva che
presenta la Città e la vasta da ogni lato
e ridente soggetta Pianiira . La Via sot-
toposta a qu. colle verso V occid. è det-
ta di Porsemia perchè aperta da quell*
antico re della Etruria . — Al termine
della Strada NuovaL , partendo dalla Cit-
tà , trovansi 2 lapidi ove si leggono le
seguenti memorie . A destra , , Pio
VII Pont. Max. Quod Ejiis JSuiu Et
Auctoritate A'oya Militaris Via Ad Me-^
liorem Vchiculationcm Munita Sit S» P,
Q. P. Anno ciò lo ccc il „ A sinistra „
Veliiculariam Viam Pii VII P. Al. lus"
su Adnitente Jgnatio Card. Busca Aer.
Prov. Pracfecto Magno Studio Muniri
C ocptain Augustinus Mi^arola ApostoL
Sedis Delegatus Majori Celeritatc Sua
1 i
698 Fonte di Treggia
Cura AtqxtcVi^ilanliaPcìJiciendain Cu^
ra^it Anno ClDljCCCir ,, Vedesi qui una
Piazza elle ili prospetto ad uu Trivio ha la
FONTE detta DI VEGGIO . Prese
qu. denominazione da un' antico posses-
sore dei campi clic son qui d* intorno ,
come si ha dai nostri scrittori , e si dis-
se corrottamente Fontìvegge . Esiste da
tempo di cui non si ha memoria . Col
raccogliere e incanalare le acque dalle sor-
genti de' colli vicini , si ricostruì questa
Fonte nella forma in cui si vede dall' an.
Ii6i5 al 24 • Una bene intesa prospetti-
va Tadorna , disegno di Matteuccio Sal-
.Vucci . Ha 4 pilastrini che tramezzano dei
riquadri di travertino in fondo di matto-
ni , in mezzo ad essi è una nicchia a pie
della quale è una piccola conca destina-
ta ad accogliere le acque che sgorgar do-
"veano da una figura ora mancante , si-
tuata nella nicchia . Lateralm. alla con-
ca sono a cannelle che tramanda)io peren-
ne linfa nella sottoposta vasca aneli' es-
S2i di travertino . I pilastrini sostengono
un comic, sul di cui fregio di marmo ros-
so ò sculto Avgvsta Pervsia . Nelle par-
ti laterali del comic, sorgono 2 pirami-
di che chiudeano 2 stemmi tra essi e Y
attico che si erge nel mezzo , i quali stem-
mi furono tolti nel 1798. L' attico eoa
frontespizio a centina terminante con uno
jjtcmma tolto anch* esso » lia nelfa som-
mità altre 2 pfraioidette e -alte bande 2
cartocci , il tutto di travertino , e nel suo
Fonte F'cggio 699
mez.^o una lapide di marmo nero colle iscrix,
,, Sedente Paulo f^, P* M. Sub Auspiciis
ScìpÌGìiis Barghesii /5. Ii> E^ Card, Et
Aìitonii Diaz Episc. Casertani Et Prce^
sid. Matlieutio Salvutio Aedile opus In^
cipifur An. D. MDCXV ,, Sedente Urbano
Vili P.M. Sub Auspiciis Francisci Bav*
berini S. fi. E. Card. Et Fabritii Vero^
spi S^ Rot. Rom. Audit, Ac Prcesid. jF—
odeni Matlieutio Iter uni jEdiL Perjicitur
An» D. MDCXXIF „ Acqua Rerum Oìnni^
um Praetiosissima Ut Ait Pindarus Iina^
go Coelestium Vitce Mortalium Visibili-^
um Speculum Et Munditice In Hoc Te
Inspice Ablue Et Refice Qiiicumque Hic
Ades Collapsi Olim C ariosa Vetustate
Cuniculi Nuper Reperti Et Rcstituti An^
gustietatem Hujus loci In Ampliorent
Situm Extens. Soler ti a Et Industria Ma^
theutii Salvutii Perus. Semel Atque Ite-^
rum jEdilis Necnon Adnitente Augustce
Hujus Cii^itatis Decemi^irum Magistrata
Annuentìbus Etiam Illustriss* *S. Consul"
tee Cardin- C um Ampliss . Facultate C om^»
ìiiissarii Ad Hoc Munus Specialiter Dc"
legati — Fruimini Quibus Donamini Li^
ber ali ter Liberali A e Gratificatione
Gratis Sed Grate Sitque Ex Usu £/-
sus ,, Nella parte posteriore di d. prospet-
tì\? è la conserva delle acque , e inca-
strata nella parete una lapide rossa che
porta inciso il seguente decreto ,, Pute--
US Hic Suis In Penetralibus Ostendìt Du^
OS Cuniculos Impositis CanalibusHuc A-'
;?00 Fonte di Veggio
equa Ducatur Nefas Sit liane Non Con^^
santiente JVon Jubente Et Non Prcesen-*
te Perillustri Decemviri Magistrata ^—
perire Et Ejiis Interiora Rimari Oper^
la Perose Extructo Tantum JEdì Imper^
tiri Dignetur Deus (Quantum Debetur Pub-*
blicce Uiilitati Decori Aug. Hìijus Ci^
$^ie. Et Glorice Illini. Et Re^n\i, Antonii
Diaz Epis> Casertani Nano Prces. In E a
A^nplisS' C onsentientibus C anonicis A gri
Hujas Possessoribus Ornamento Et Bo-
no C ommuni Intentis In Significatione
Grati Animi Elga Suum Principem Si-^
hi 3IuniJicentissim>am C urabat Industria
Labore Sumptu jEdil, An- i6iò Deinde
An* 1624 Commissariti s Mattheutius Sal-^
Ofutius Perus ,, Manca 1' ulima liuea
affatto corrosa che forse non conleuea die
alcun' altro aggiunto proprio del Salvuc-
ci autore principale di quest' opera . — «
Progredendo per la via sinistra del Tri-
vio accennato che conduce al Lago Tra-
simeno e quindi in Toscana , trovansi le
piccole chiese di S. QUlPJCO una vol-
ta annesse ad un Monastero di Caman-
dolensi , e dei SS. COSMA E DAMlA-
JNTO una volta unito ad un' Ospedale di
pellegrini che appartenea al Collegio de-
gli Speziali di Perugia , ed oggi eh. de-
dicata a s. Barnaha , Nulla vi ha di os-
sei'vabile in qu. eh. ridotto a picciola for-
ma nel sec. XYII. e ultimamente ambe-
due restaurate nel 1780 . Hanno soltanto
qualche celebrità nella Storia , siccome
Torre di s. Manno y o i
BOI pure osserviamo nelle Annot. all'Art.
jTia Coloniata . Poco oltre è il PIANO
detto di MASSIANO così nominato qua-
si Messis Jani , o da Massimiano poeta
etrusco forse proprietario di qu. luogo ♦
come scrive il Ciatti , o corrottamente da
Siamnensiian Tribù rustica etrusca, come
sospetta il Coltellini . Sui fine di qu. pia-
no , su piccola eminenza poco lungi dal-
la strada consolare , e circa 2 miglia fuo-
ri di Città è la celebre
TORRE di S.MA.NNOe^z^o Etru--
SCO Edifizio . Questa fabbrica è annessa
alle case coloniche e ad una chiesina spet-
tante alla Religione di Malta e partico-
larmente alla Commenda di s. Luca di
Perugia . E* controversa la origine del suo
nome . Pensa il Ciatti che debba dirsi s.
Emauo il quale fu martire tra i Carnu-*
ti della Francia nel distretto di Lione de*
quali ora è capo Chartres 20 miglia lun-
gi da Parigi . Die* egli che qu. luogo sia-
si intitolato da quel Santo di cui nel Mar-
tirologio di Adone si celebra la passione
il dì 16 mag. , perchè un certo Arnaldo
Carnutense gran Maestro della Religione
del S. Sepolcro di Gerusalemme , mentre
rìsicdea in Perugia, qui dedicò una chie-
sa a quel Santo suo concittadino . Se pe-
rò Arnaldo fu il fondatore della chiesa ,
non fu certamente gran maestro dell' Or-
dine militare del s. Sepolcro che mai noa
esistè in Perugia : e al più , potè essere
Arciprioi-e de* Canonici Gerosolimitani
702 Torre dì s. Manno
die abitarono in s. Luca e in s- Croce
di P. S. P. 'rome noi stessi dimostriamo
nelle annotaz. alla Via di s. Luca . Può
darsi che il luogo di cui parliamo pren-
desse il nome da un b. Manno perug. di
cui più memorie conserva la Religione
Camaldolense e che il Lancelloiti scrivo
avere abitato nel Monist. di s. Severo .
Anche in una vecchia cronaca di Fuli-
gno citata dal sig. Vermig., ^ Iscriz. voi.
I p. 64 ) si parla di un s. Manno . Co-
munqnc sia però derivato un tal nome ,
conclude il sig. Kermiglioli crediamo di
dovere escludere la opinione del sig,
JFabroni che fa derivare un tal nome
dal Dio Manno nume dei Germani ri-*
cordato da Tacito , che il Fabbroni
senza prove sufhcienti asserisce adorato
anche in Italia , e precisamente nella edi-
cola etrusca esistente noi luogo che de-
scriviamo . -r— E' qu. Edicola che oggi
serve di Cantina alla Casa rurale della
Torre detta di s. Manno, uu'edifizio lun-
go pai. 34 i*om> , largo pai. 18 e un ter-
zo , e di una profondità che non si può
precisare , essendo ingombrata da terra ,
ma che si calcola a circa pai. 24 • E* for-
mato da pietroni di travertino diligente-
mente commessi a secco e grossi palmi r
e 2 terzi . Il suo volto è a botte o semi-
circolare , e sotto la imposta combaciano
gli archivolti di 2 gran vuoti o porte lar-
ghe pai. 8 che s* internano con la loro
grossezza nel muro pai. 7 e un terzo l'una
Torre dì s. Manno 7o't
dirimpetto all' altra qurssi nel mezzo del-
le pareti di lunghezza . Ha V ingresso nel-
la parte inedia di sua larghezza in quel-
la facciata che guarda 1' oriente, largo
palmi 6 e un sesto; in altez. sorpassa di 2
paln[ii il sesto della vOita. Il muro dicoa-
tro air ingresso e ad ovest ò stato raf-
fazzo)iato nei sec. bassi . Immediatamente
sopra r arco della parete settentrionale è
una cel. Iscriz, a caratteri etruschi di-
stinta in 3 linee che si distendono pai,
24 e co:: lettere bene incise alte un ter-
zo di pai. e proporzionate . Il nostro Gial-
li che fu il primo a descrivere qu. Edi-
fizio , pubblicando nel i638 la sua Sto--
ria dì Perugia nel Voi, I. lo denominò
un Ergastolo Toscano ^ confessando però
che per la forma pei caratteri e per al—
tre congetture, alcuni pia pregiati inde-
gni della Patria aveano stimato questo
essere stato un Tempio antichissimo .
Affidato alla esposizione, eh' ei fece con-
getturando, della Iscriz. che qui si trova»
il eh. avv. Lodovico Coltellini Cortonese
in una sua Dissertazione Epistolare che
su qu. Edificio venne pubblicata in Pe-
rugia nel 1796 , sostenne la opinione che
fosse un T'empio sacro alla Luna . Tem-
pio lo reputò r Orsini che descrirendolo
pensò che gì' ingressi laterali fossero 2.
porte del medes. , e lo spazio da dove
presentemente si entra , un luogo ap--
partato per le funzioni de sacrifizj , è
formato pia elevato a bella posta per
7o4 Torres di s. Manno
comodo d' introdurvi le cose adatte alV
uopo del tempio ; e lo spazio tra la pa-*
rete orientale e i '± scuoti il luogo dell*
altare e del simulacro del Nume , in-
do seguendo V autorità di Vitruuio . Ma
ia ciò soltanto si oppose il Coltelliui ,
Rimostrando coi riti egiziani adottati da-
gli Etruschi , elle il simulacro dovea ri-
guardar r oriente , e perciò essere collo'»
cato presso la parete occidentale . Ad al-
tri cel. Antiquari che esaminorono e scris-
sero «1 qu. edifizio e che si citano tanto
dal Coltellini quanto dal Vermiglioli ,
parve di scorgere in esso un sepolcro d'
illustre famiglia priv:Ua . ,, Senza esclu-*
dere ( dice il sig. Vermig. Iscr. T. i p.
70) dalla voce Fanum che e nella lòCriz.
il vero significato di edicola o tsinpiet-»
to , poti', benissimo quella fabbrica ser^
Dire ad uso di sepolcro senza che la
voce gli appartenga . La fabbrica tutta
insieme pare fieramente una cameretta
sepolcrale . Ci sono i loculi laterali (o
vuoti ove deporre si poteano le spoglie
de* servi , servendo il resto della ca-^
mera per le urne sarcofagi e delle perso'*
ne più distinte ) come in altre consimi^
li . La stessa è priva di ogni fascia di
cornici e di altri ornamenti architetto-^
ni ci ; semplicità che ben si uniforma al
carattere di un antico sepolcro . La e-
dicola nominata nella iscriz- potè esse-*
re o prossima o riunita al sepolcro me-
des» In altro epigrafi presso lo Sponio
Torre di s. Manno ^o5
e il Grutero v'cdianio are inalzate ai
dp fonti . In altri tempi e per altri sog--
getti pia insigni poterono inalzare an-
che ima edicola . Questa potè a essere
destinata ad onorare i Dii Manli ai ijua^
li 5- inalzarono ed are e tempj . „ Qu.
liflessione giustiss. che concilia Je 2 opi-
nioni e del sepolcro e del tempio , è as-
sai da calcolarsi , quantunque non possa
combinarRÌ gran fatto colla spiegazione
della isciiz. che fa il Coltellini applau-
dita eziandio dal sig. Vermiglioli , sebbe-
ne ambedne confermino che questa regi'"
na delle iscrizioni etrusche , come T ap-
pellò il MafTei , per la sua antichità e
stabilità ; non dà luogo che a dubbiosis-
sime congetture, per la sua oscurità . So-
no 82 le parole che la compongono , e
che noi qui riportiamo come già la spie-
garono i eh. Coltellini e Vermiglioli »
,, Caesennius . Caesonius . Sutrius .
^olQv'wxs. Intius . o Quintius * Tutor .Sam^
ncfitiuìn . Ei^eus . o Epeus .Taurus . Lau^
tnae . Cliens . scilicet Gliens Lunae . C<t-
risius . Aulieniis . o Allienus . Lartis .
Filiits . Precius . Turranius . Lartes .
Halaesinus . Caestii . Filius . Cliens .
Aram . Et . Fanum . Lautnae . Uracae .
Ivalitiae . Valentiae . Murciae . Dedi-
caverunt . In . Prace . Sacrificio . o Ho-
nore . Purgatione .... L' ultima paro-
la essendo mancante di 3 4 lettere non
fu spiegata da gli Eruditi . Finche non
sorga qualche altro Archeologo a mani-
7o6 Torre di s, Manno
festarci i suoi pensamenti le sue illazio-
ni e lo sue scoperte , noi saremo conten-
ti di c[u. interpretazione che sebbene va-
ga ia gran parte e gratuita , è assai in-
gegnosa ragionata e dotta, come può os-
servarsi nella citata Dissejtaz. e presso il
sig. Vermiglioli ( /^o/-. Z'. i. /?• 65 ) . La
piccola cliiesa contigna al sotterraneo de-
scritto ha la sua principale facciata tut-
ta dipinta a fresco , ov' è rappresentato
il P. Eterno tra s. Pietro e s. Paolo , la
.V. col B. tra 2 Angeli , s. G!o. Battista
€ s. Manno in abito canialdolensc . Ai
Iati deir alt. si legge ,, Has ^wens ole-*
as , hos v^obis consevit hortos ,, Bra-^
v^us eques , Divi templaque restituit . ,♦
T^os j^des hortos oleas defendite , et illi
„ In codesti aliquid parte parate loci •
A piò della pittura è delineato il busto
del restauratore commendat. Giulio Bra-
vi , e a destra è notato il nome del pit-
tore Siila Piccinini e l' anno i585 . SuU*
architrave della porta dfll' annessa torre
è scolpito r anno r5i2 , che ne indica
forse la restaurazione , trovandosi di lei
memoria anteriore all' epoca sud. In vi-
cinanza dì qu. fabbrica nei secoli XIII ,
XIV , XV, si eseguì V ultimo supplizio
de' lei , e qui si dava loro la sepoltura ,
ciò che forse è il motivo che nel suo ter-
reno frequentemente si discoprano ossa
umane . — Tornando indietro e prenden-
do la via che trovasi immediatamente al
Uto destro delle Fontiveggie che è quel-
Porta Eburnea 707
la die pria deili costi azione della blinda
nuova conducea per questa pai te in Pe-
rugia , poco sopra alla colliuetta denomi-
nata Casa erta-, si diverge a sinibtia , e
si entra in Città ptr Ja
POKTA EBURJNEA . Questa porta
fatta probabilmente editicare dai Forte-
bracci sul principio del secolo XV, fu ri^
fabbricata e ridotta nella forri.a presente
r anno i5;^6 dal nostro governat. Anto-
nio Santacroce colla sopraintendenza dei
2 edili o maestri di strada Emilio A.lfa-
ni e Cesare Scotti in occasione che ven-
nero a stabil.rsi nel vicino convento i re-
ligiosi Minimi . Volle il governatore che
la Porta s' intitolasse Crucia dal suo no-
me, ma ritenne sempre quello di Ebur-
nea o Bornia che ebbe già la vecchia por-
ta situata più addentro nel giro delle mu-
ra etrusche . Ha dessa un' arco maestoso
murato quasi per la metà per male inte-
so risparmio d' imposte . AlPintorno è fre-
giato r arco di fasce e riquadri a mat-
toni . Evvi sopra un* frontespizio anch' es-
so riquadrato ove in una pietra quadri-
lunga a gran caratteri è scolpito ,, Cru^
ciani Portarti Vetustate C ollapsam Octa-*
pi US De Sanata Cruce Praeses In liane
Formam Ornavit Et Restituii A* D.
MDLXXri. „ — Poco lungi dalla me-
desima Porta al lato destro è un'altra Por-
ticella antichissimamente aperta onde ave-
re comodo accesso alla parmienti anti-
chissima CIk parroch. detta di S. PRO-
708 eh. di s. Giacomo
Spero die Uovasl circa 00 passi fuovi
di detta Porticella la quale era Ibrse al-
quanto l'iu iDdietro e prosslirìa alla Gh.
di s. Giacomo nel 1826, in cui trovasi nei
nostri annali nominata ,, Porta s- lacO'^
hi Portae Eburneae ,, come porta della
Città . L accennata eli. di s. Pjospero og-
gi è quasi diruta e ridotta ad uso profa-
no , certo con non molta lode di quegli
ecclesiastici che ne furono in questi ulti-
mi tempi e ne sono ancor proprietarj . Di
essa parliamo ali* Annot. (i) Art. s. Pro-
spero . — Nel secondo Borgo che s in-
contra dopo di essere entrati o per V u-
n^ o per V altra delle nominate porte , è
r anzidetta
CH. Parrocchiale DI S. GIACOMO
detta delle Cinque Piaghe . Fin dal 1246
si ha qualche traccia della sua esistenza
col titolo di Cappella di P. Borgna . (i)
La eh. è angusta e convien dire che fosse
anche più piccola, so d. Sante Bartoli che
n'era rettore nel i638,la ingrandì com'
V. al presente . A buona ragione perciò ri-
tenea anche in detto anno il titolo di cop-
pella . Il parroco d. Francesco Lolli ,
morto il dì 4 gen. 1818 , V abbellì con
varj ornamenti dì stucchi e riquadri a co-
lori . E* dessa a volta, la meta sostenuta
da 6 pilastrini e compartita a 4 lunette ,
e r altra metà retta da 8 pilastrini e di-
visa in diverso sesto a 6 piccole lunette .
In queste veggonsi effigiati gì* istromen-
ti della Passione e in piccolo quadro nel
Cli^ di s. Giacomo ^09
mezzo il s. Spirito fra le nubi . Tostochè
si entra vcdesi a manca appeso al muro
un quadro ornato di cornice di stucco rap-
presentante la Madonna collo Sp. Santo
nel petto. Questa immagine era colloca-
ta in una nicchia nell' angolo della stra-
da che guida alT Arco detto della Man-
dola o sia ali antica Porta Eburnea . Fu
qui trasportata nel i ^pG riputata anch'es-
sa prodigiosa pel movimento degli occhi .
I a altari laterali situati nella grossezza
di 2 archi hanno 2 quadri V uno colla
Concezione di M. V. e molti Angeli , V
altro con s, Giacomo il maggiore ambe-
due di Francesco Busti . L' Altare princi-
pale ha un* ornamento di legno vagamen-
te intagliato e dorato . Nella sua nicchia
accoglie un* antico Crocifisso scolpito in
legno tra le immagini della V- e di s, Gio-
vanni dipinte a fresco . Da questo Cro-
cifisso con particolar divozione venerato
da una Compagnia di secolari ( riunita poi
a quella del Sacramento ) che forse fu
una di quelle che seguitò V istituto del-
la cel. Compagnia de' Flagellanti bianchi
la quale nel 1899 ^^^ Delfinato passò in
Italia e ohe fin da principio ebbe appun-
to per ispecial divozione le 5 piaghe del
Hedentore , tantoché girando attorno per
varie contrade e portando innanzi un suo
miracoloso Crocifisso dovea far cantare in
lina Chiesa la messa solenne delle 5 pia-
ghe : C^i;. Lami Lez, dì antich. Tose. Lez.
18 pag. 620 ) da questo Crocifisso io di-
rio f^ia P arri ori e
cea, prese il titolo la chiesa . Questo Cro-
cifisso solea portarsi in processione con
molta solennità nel Venerdì Santo ogni
^5 anni , ma qii. costumanza cessò nel
sec. XVII. — Sul termine del II Borgo
di P. E. piegando a diiitta , si entra nella
VIA PARPJONE . Siccome in Ro-
ma uno de' suoi Rioni anche oggi si no-
mina Parrione e si crede che pienda la
denominazione dalla voce latina ^ppari^
tores mal pronunziata dal volgo, la qua-
le significa i bassi ufficiali della curia chia-
mati anche cursori che vi aveano la lo-
ro residenza ( Venuti. Hom. Mori. t. \
p. 199. Gro7ioi^. t. V col. i3ò3 ) : cosi
potrebbe dirsi che qu. rione di Perugia
fosse così chiamato per la ragione mede-
sima , come pure altro della stessa appel-
lazione per lo stesso motivo se ne trova
in Firenze ( Larai Lez. di Anticli. Tose.
p, ì/^y e 192 ) . E' notnbile che il Rio-
ne VI di Roma che ha il \ocah. di Par-
rione ha per insegna un grifo rosso in
campo bianco ( Venuti L e ) come la no-
stra Città ha un grifo bianco in campo
rosso . — In questa Via è la
CH e CONV, DI S. SPIRITO D^i
PP Mnimi di s. Francesco di Paola.
Era in questo luogo un Monast. di Mo-
nache di cui :-i ha la prima memoria fin
dal i93g Furono esse nel 1428 da Mar-
tino V riunite al Monist. di s. Marghe-
TÌta , e da queste per mezzo del vescovo
Sossio ouenncro i pp. Minimi e l' abban-
Cli^ di s. Spirito ^11
donato piccolo monist. e la piccola an-
nessa eh. per loro abitazione nel 1076. Il
2 aprile 1679 si pose la I pietra alla faL-
trica del nuovo magnifico Tempio, ma
per mancanza di rendite e di limosine ,
rimase affatto sospesa per più di 70 an-
ni sin circa il 1670. Finalmente il vesG.
Patrizj contribuendovi del proprio , rac-
cogliendo limosine , e applicandovi le mul-
te della sua curia , incominciò a prose-
guirla sotto la direzione del p. Girolamo
Lemni da Villico di Modena , e col di-
segno e coir opera del laico f. Gio. Fran-
cesco Vezzosi da Pistoja , il quale , ter-
minata appena la fabbrica nel 1689 , mo-
rì in qu. conv. e fu il primo ad esser se-
polto in q\\, eh. (i) Ha dcssa un volto
a botte diviso da fascie , come le pareti
da pilastri dorici , nel corpo delT edifizio,
in 3 comparti , ciascuno dei quali , in am-
bedue i lati ha un' arco sotto di cui è an-
nicchiato un* altare . La Tribuna si ri-
stringe sotto un grand' arco , e rimane
sproporzionata in lunghezza, poiché dessa
pure contiene 5 archi tra pilastri , e for-
ma un semicircolo nel suo fondo . Un'ar-
chitrave fregio e comic, dorico cinge T
edificio , e sopra il cornicione sono aper-
te Ideile lunette altrettante finestre , per
CUI il tempio abbonda di luce . I primi
4 alt. hanno un ornamento architettoni-
co con Angeli a chiarosc. dipinto a tem-
pera . Questi ornati negli alt. prossimi al-
la porla sono di Pietro Carattoli e mo-
7'i 2 Ch, di s. Spirito
sli'ano assai buongusto . Gli altri pìii mo-.
dei Mìi noa sono ej^ualmente .stimali . — Il
I Alt. a destra dell* ingresso lia un qua-
dro superiormeute oiLicolare , come gli
altri di qu. eh. , colla M. e il B. in glo-
ria e s. Michele che abbatte Lucifero . E*
una beli' opera di Francesco Busti . — Nel
II è in gloria la Trinità contemplata dai
bb. Gaspare da Valenza e Leonardo de
Longobardis che si veggono inginocchia-
ti , avendo in mezzo a loro s. Fiancesco
di Sales in atto di benedire . Fu 4U^^*^""
lo qu. quadro da Cristoforo Gì speri nel
ij88 nella circostanza della cononizzazio-
ne di d. Beati . — E' il III Alt. forma-
lo da maestoso ornamento di legno intagl.
con 4 colonne spirali isolate scoraiciatu-
re nuvole ed Angeli a bassorilievo , co-
struito sugli ultimi anni del sec. XVII me-
diante una lascila di se 5oo fatta nel i6g4
dal dott. Pietro Giacomo Ridolfi , e do-
ralo nel i^o5 con altri se. 5oo donati
dal can. Ridolfo Remedj in vigore di te-
slam, del y gennajo 1704- Vi si venera
aunicchiata uni prodigiosa immag. di s.
Francesco da Paola dipinta in intera fi-
gura in quadrilungo . (2) — Sotto il pri-
mo arco della tribuna e una delle orche-
stre con Oi gano costruito nuovamente nel
18 18 da Angelo Morettini col p. Barto-
lommeo Tombollni da Moravalle nella
Marca ex-vie grner. dell' Ordine , e in-
dustre cultore di qu. ìten arte . Sotto la
orchestra è un piccolo alt. con un Cro-
Ch, di s. Spirito ;f i 3
cJflsso di rilievo . Dietro al medes. cor-
risponde il piccolo coro d' inverno . Al-
la sua parete destra è la porla clie con-
duce al conv. e alla sagrestia , e alla si-
nistra il busto del p. Lemni colla iscriz,
in marmo ,, D. O- M . P, Hieronimo Le--
mnio Minimor* Fami li ac T^cre Charita"
tis Alurniio Templi Huius Exciedijicatio-
ne Undequaque Curanti yiliiid Voluit
Deus In Coelcsti llierusalein Constru-
ctuni Ultima Que Vixit Die XXX la--
nuar^ MDCXCIV „ — L* Altare mng.
isolato è di stucco che si erge fj-a i pi-
lastri che chiudono le 3 arcale del coro.
Solta di queste arcale sono 3 grandi qua-
dri . Il medio rappresenta la Discesa del-
lo Spirito S. nel Cenacolo . In alto ve-
desi la simbolica Colomba raggiante fi a
un gruppo di serafini . In una gradina-
ta sulla sommità della quale è la V., so-
no disposti gli Apostoli e la Maddalena .
Questa beli' opera di Lazzaro Baldi è pio--
posta come modello agli studiosi di ] it~
tura dal eh. Orsini che ne rileva le prin-
<^ipali bellezze nella sua Guida pag. 33()-
Un fijlmine qui caduto nel settembre d»:^!
1784 J^ danneggiò alquanto nelle sue e-
stiemità ma fu diligentemente restaurata
da Francesco Appiani . — I 2 quadroni
laterali con s. Pietro che amministra i sa-
cramenti del Battesimo e della Confo ma~
zione ad una moltitudine di novelli fede-
li sodo delia scuola del sullod. Baldi . in-
ni
714 C^^' ^^^ s. Spi/ito
torno al coro gii ano r> ordini di s^ggi in-
tagliati in noce con colonnette scanalate
che dividono gli specchj . — Sotto 1 oi —
elicstra dell' ultimo arco della tribuna è
la porta minore di questa chiesa sopra la
quale si legge ,, l^emplmn Dl^. Spirititi
Dicatuni NobiU Lucac Alberti De Pa^
tritiis Perusini Patriae Antistitis Nec
yion Aliena Stipe Collata PP- Ord. Mi--
nini. S' Francisci De Paula XVII Sae-
culo Erectuni A. H- S. ero. U- ecc. vn
Restauratum . ,, Venne difatto qu. eh. in
queir epoca risarcita nelle frequenti sue
scrostature e coperta in vece di bianco di
wvL leggerissimo turchi QO nei fondi e di
ini sfiallo casualmente lievissimo nelle fa-
6ce pilastri e cornicione . — Nella pare-
te al fianco destro delT anzidetta porta ò
il busto e la iscrizione in marmo bianco
del sunominato Vezzosi ,, D. O. M. Fr.
Joh. Franciscus T'^ezzosins IIiijus Ordì-
nis Filius Dani Pro 3Iortalitatis Exa-
wis Hoc Ipsuin Opera Matius Suae Ih
Xerris F'is^ens Alì-ud Pletate Ad Lmnor-
talitatem In Coelis Aedificavit Templum
Moriens Die XXV I Nok> . MDC LXXXIX..
L' Alt. primo a destra della tribuna è di
legno architettato ad intaglio corrispon-
rleate a quello dicontro di s. Francesco :
Ha nel timpano un P. Eterno a bassorilie-
vo e nelli nicchia uja immagine in ri-
lievo di M. V. Era coperto di color gial-
lo , ma con improvvida economia fu nel
181 z imbiancato quasi che fosse di stuc-
Ch^ di s. Spìrito 715
co . — Nel pilastro seguente , incisa \\\
marmo rosso è la memoria della Colise-
e azione del Tempio fatta dal vesc. Fer--
niani il 28 sett. 1788. — L' Alt. d^l Col-
legio degli Orefici eretto sul principio del
sec. XVIII ha uu quadjo ove Mattia Ba-
tini efUgio i ss. co':jugi Andi'onico ed A-
tanasia clie espiimono la loro rassegna-a-
zione agli eterni decreti per la perdita di
2 amatissimi figli che estinti si giacciono
appresso di loro . E' nobilitato questo qua-
dro con un hel campo di architettura .
' — L* ultimo altare ha s. Spirìdione che
holtez'/a 1' imperad. Costan/vO, dipinto l'a li-
no 1 78 1 da Giacinto Boccanera. — Il
quadro sapra la porta maggiore rapprt-
senta s. Paolo che si umilia ad Auaaia
€ da esso riceve la imposizione delle ma-
ni . E* opera mediocre d' incerto .
Sagrestia . Sopra la porla di essa è
il busto del vesc. Patrizj colla iscrizloìie
„ Lucae u^lberto De Patritiis Perusinae
Uibis u4niistiti Emeritissimo Eccles. Un-
jiis Bestauratori Munificentissiìno Pa-
tres Minimi Grati Oò^eqiieìitis udiiimi,
Monumentum Posucre AD. MDC CLX.,
la mezzo alla volta ò in un* ovato espres-
so il Santo di Paola cui gli Angeli of-
frono il vessillo colla parola Charitas . E*
d' ignoto pennelllo come lo è il quadi
so{)ra r ajniadio d«?' parati con s. Fran-
cesco di Asisi che riceve le -stimmate . Nrl-
le pareti laterali sono appesi 4 grandi ova-
m z
^i6 Ch. di s. Spirito
ti in cui Mattia Batini espresse la Nasci-
la di s. Francesco da Paola ; la edifica-
zione di una sua eh. per la quale dicesi
che impegnasse Io stesso demonio a pre-
stargli soccorso ; il ritratto di se che fe-
ce di se stesso : e la predizione di mor-
te al re Luigi XI di Francia . Questi o-
vati con altri 4 esprimenti altre gesta de!
Santo effigiate dallo stesso Batini ornava-
no i pilastri del Tempio : mal ridotti pe-
rò questi ultimi allorché si fece servire
ad altr* uso la ch. nel 1799» si trovano in
nna 'camera del convento , mentre i 4 ^^
cui parliamo dopo essere rimasti appesi
nella estrema parete della chiesa , furo-
710 di là rimossi e qui allogati nel 1807.
Gli ultimi 2 quadri copia V uno di quel-
lo del Salimbeni che vedesi in s. Pietro
colla Processione istituita in Roma da s.
Gregorio Magno iu occasione di contagio ;
e rappresentante 1* altro s. Francesco di
Paola cortesemente ricevuto dal re Lodo-
vico XI , si crede che sieno opera del no-
minato Batini. Tolte le campane a qn .
chiesa nel 1799 , furono nuovamente ri-
fuse tra gli anni i8o5 e 1806. Il p- Ni-
cola Mezzanotte perug. assai benemerito
vicario di questo convento pensò ancora
di costruire una nuova torre per uso di
Campanile che ora si erge sopra il tetlo
della tril)'ina . Nel 18 16 ne fece giitare
le fondamenta ed inalzare a piccola altez-
za le mura presso la porta del convento :
ma per mancauza di meiii fu sospeso il
e II, di s> Giorgio 71 j
lavoro che foi^se nella sua lunga sospen-
sione imiterà quello della eh, — Uscen-
do dalla porta del conv. si vede incontro la
CH DI S GIORGIO della Com^
pagnia dei Tessitori . E' questa Chiesa
nel sito di un' antica Parrocchia intitola-
ta a s. Nicolò , e di cui si ha memoria
sin dall anno 1288 .Ivi sussistè la Par-
rocchia sino air anno 1628 in cui fu sop-
pressa dal v^^sc. Cosimo de Torres dopa
la rinunzia che ne fece T ultimo parro-
co d Mario Cacciarami perug. e se ne di-
stribuirono le famiglie alle limitrofe di s.
Savino e di s. Giacomo . Rimase allora la
eh. in assoluto dominio di una Compa-
gnia di Genovesi che lav.oravano in Pe-
3t5gia velluti e drappi di seta, e che qui
la eressero sotto la invocazione di s. Gior-
gio come protettore della Rep. di Geno-
va , nel i5;-5, per concessione del Retto-
re d. Silvestro Salvetti e coli' assenso del
vesc. Bossio . Neir architrave di una Por-
ta a fianco della eh. sulla strada vedeasi
scolpita r arme della Rep. di Genova con-
si.stente in uno scudo di argento con cro-
ce rossa quadrata , e la Iscrizione „ La
Fraternità di s. Giorgio della Nazione
Genovese MDXC FI ^^ Fu tolto lo stem-
m.a e la Iscrizione dall' entusiasmo Repub-
hlicano del 1798 che soppresse tutte 1©
confrat. laicali . Questa eh. fu notabilmen-
te restaurata e rimodernata circa \ anno
1780 dalla Comp. de* Vellutari non meu
genovesi che perugini • Conserva però T
7^8 Cli, di s. Giorgio
antica sua forma . Essa è a volta ed è
divisa ili 4 comparti per mezzo di pilo-
ni . Neil* ultimo a destra deli' iiìgiesso
è dipinto a fresco il Presepio e in alto
nel timpano di un' ornato il P. E. Slima-^
si qu. pittura della scuola del Bonfigli e
porta la data del i490 • — Vi sono 3
alt. ÌS^Ì mag. è un quadro con s, Gior-
gio c;lie uccide il drago : opera eccellen-
fe di Francesco Appiani . Quello a sini-
stra del mag. entro ad un' ornato di stuc-
co ha la V- col B. in alto di sposare s.
Caterina v. m. , e a destra s. Nicolò . E'
aneli* essa antica pittura a fresco . Infac-
cia è r Alt. col Crocifisso . — Al fian-
co destro della .eh. è un fondo che serve
di cimitero , ed erano delle case che fu-
rono nel sec. XIV soirs^iorno di Mona-
che , e nel XV stanza di Eremiti • (i)
Circa le ore aS del dì ii luglio 1812 ,
essendosi rovinata la parte del muro dell'
orto del Conv. delle Convertite opposto
alle d. case » non solo sfracellò un mi-
serabile vecchio che per la via passava ,
ma danneggiò le case medes. , onde fu-
rono poi quasi del lutto demolite . —
Nella contigua Piazza Parrione è una
Casa di delizia e un Giardino Bota--
riico dei sigg* mare Bourbon di Sorèel-*
lo , ove tra le altre piìi scelte, sono rac»-
eolte moltissime piante esotiche le meno
comuni , tra le quali abbondano le cras-^
se , per opera specialmente del cultis. sig.
O^p e da le degli In^a lidi ^ i c)
march. Carlo Soròelli . — Contiguo al-
le distrutte case di s, Giorgio è 1'
OSPED. degr IjNVALIDI . Fu spe-
cial cura de* nostri Magistrati dì erigere
qu. Ospizio nel 1817 pei vecclij misera-
Lili storpj e ciechi i quali nella penuria
singolarmente di quelT anno trovavansi
nella fatale situazione di soccombere sot-
to il peso della indigenza . Si prescelse
qu. luogo annesso al Monast. delle Bar—
tolelle già sopj^resso nel 181 0, come più
comodo e a portata di aver V assistenza
dei vicini Padri di s. Giovanni di Dio cui
venne raccomandato - Pel vitto e letto ia
numero di 18 in 2 corsie V una superio*-
re air altra da apprestarsi ai miseri di
ambi i sessi, applicaronsi alcune delle ren-
dite dei non più ripristinati monist. del-
le Baitolelle anzidette e di s. Francesca
<- ile Donne . — La fabbrica che siegue
r accennato Ospedale è V ORTO E MO-
NIST. sud. delie BARTOLELLE ridotto
ad abitazione ed uso di secolari ( v. j^o-
pra p, 240 e V Annot. (i) alV Art, Bar-^
tolelle ) . — Volgendo il cammino a si-
nistra , trovasi immediatamente la
CH. E MONIST. di S. MARIA MAD-
DAL. delle CONVERTITE . Fino dal
ij6o per provvido consiglio specialm. del
p. Nicola Alessi perug. domenicano fu
istituito a dir meglio ripristinato in Pe-
rugia un ritiro per le donne di mala con-
dotta richiamate a penitenza • Già anche
jT'^.o Ch. e Sioni st. delle Convertite
nel secolo XIV era in Perugia un' asilo
delle Conveitite chiamale allora Hcpeu"
tute ( i^, i ylrt. e le ^nnot. del Man- di
s. cMaria Aladd. ) sulla imitazione di que'
rilni a tale oggetto stabiliti in Frantia
aiiiecedentem. aneoia alla meta del sec.
XIII. ( Ducang. ylrt- Repentì te . Garam-*
pi Meni, della b. Chiara di Rini. p, 120 )
-Ala obblJato presso di noi qu. utile isti-
tuto sin forse dal i382 , fu V anno sud.
i56o richiamato alla esistenza, mercè le
cure' singolarm. dei fratelli dell' Oratorio
della ss. Annunziata che raccoalieudo del-
le limosine fecero edificare qu. Chiesa e
Monist. Il dì i3 settemb. del j56i vi fe-
lero il solenne ingresso queste donne ia
num. di So in abito di monache, già da
circa 3 anni indietro provvisoriamente col-
locate nella ca?a della soppressa parroc-
chia di s. Nicolò di P. S. S. che allora
prese il nome di pia Casa del Rifugio •
Abbracciarono quelle prime donne la re-
gola di s. Domenico, avendo per prime
direttrici 2 monache della B. Colomba
cioè suor Sabina Biagioli e suor Massimil-
la di Vincenzio (i) . — La ch. è quale
fu da principio fabbricata , se non che
circa il 1765 fu tutta dipinta da Nicola
Giulj . Il volto rappresentante un sotto ia
sii architettonico a chiaroscuro assai be-
ne inteso ed elegante, nel compartimento
di mezzo in mi si finge un eielo scoper-
to , a il Dio Padre In gloria fra gli An-
geli e s. Maria Maddalena a lui traspor-
Ch. e Monista delle C onvertite ^ix
tata dagli Angeli medes. E* pittura di Vin-
cenzio Monetti come la Carità e la Pe-
nitenza personificate a cliiarosc. nei me-
daglioni a capo e a pie dello stesso vol-
to . — 11 quadro al sìnist. alt. colle im-
nìag. di s. Domenico recato da BI. V. in
Soriano in mezzo ia s. M. Maddalena e
s. Caterina v. m. e sul dinanzi s. Giacin-
to inginocchiato , è di Gio. Francesco Ba-
sotti latto dipingere nel i647 ^^ suoi* M.
Giacoma da perug. Nel quadro ali* alta-
re dicontro è in alto G. C- che incoro-
na la Madre , e a basso i ss. Gio. Batt.
Nicolò Cecilia Maddalena Cater. da Sie-
na f" rane, di Asisi e Giov. Evang. , d*
incei'to . L* Alt. mag. ha un quadro col
Salvadore in fig. di Ortolano , la Mad-
dalena in atto di toccarlo , e in fondo ia
lontananza 2 Angeli e boschereccia . E*
opera assai bella di Stefane Amadei fat-
ta eseguire verso la metà del sec XVII.
da suor Diomira Valeri romana . Gli or-
nati aglaltari e 1 riquadri alle pareti fu-
rano rifatti allorché nel i8i8 si restaurò
la Ch. per impegno del sig. can. d. Giu-
seppe Tori, eletto poi sopraintendente al-
la pia Casa dal nuovo vesc. monsig. CiT-?
TADiNi al di cui zelo è molto a cuore qu.
sacro Istituto . — Proseguendo la strada
detta delle Convertite , vedesi a sinistra
un vicolo che conduce alla Piazzetta ov'è la
CH. OSPED, e CONV. DI S. GIO.
DI DIO . Dair ottimo vesc. Ercolani
m 2
7^2 Ch. e Osp. di s. Gìo- di Dio
f'oniperate con se. joo alcune case che
cM-ano di un certo Nicolò del cavaliere di
iJiastro allVicano , le lece rapidamente a-
dattaie entro V anno i584 P^i* abitazione
dei Religiosi di j*. Gio. d' Iddio venati
in Perugia sul principio delT anno stes-
so . La piccola Ch. fu costruita in quelT
anno . V Ospedale e il Convento amplia-
ti iu progresso . E* qn. il primo dopo
<Ji2ello di Roma acquistato in Italia dall'
Ordine Regolare istituito da s. Giovanni di
Dio che mori il di 8 marzo i55o. In qu.
eh. fu nel i6i>8 trasferito il titolo di s.
Nicolò che avea quella di s. Giorgio . So-
pra la porta di essa è un mediocre afre-
sco colla V. s. Nicolò e s. Gio. d' Iddio .
Vi si ascende per varj gradini , termina-
ti i quali , sì trova sul pavimento la tom-
ba del I Gener. dell* Ord. uomo di san-
tiss. vita , con sopra il suo stemma e la
sempliciss. iscriz. ,, ffic lacet Petrus ^So-
rianus Piimìis Generali s Ord, B, Ioli.
Dei Obiit Die XFIII Mcns. Mg. MD
LX^XF^III. ,, La volta del piccolo tem-
pio è sostenuta da 6 pilastri . Nelle pa-
reti prossime all' ingresso sono appesi 2
quadrilunghi con s. Caterina da siena e
5. Orsola . — Sotto archi si annicchiano
2, alt. Nel destro, cntr'orncto di stucco, è
un quadretto r^'ppreseniante la V. sotto il
titolo del Carmine ; sul gradino è un tondo
con s. Raffaele e Tobia in mezza figura de-
lineati da Francesco Appiani . Neil' altare
a sinistra e un quadro che occupa tutt^ la
Arco della Mandorla r^-^Z
nlcciiia rappresentante il Crocifisso fra i
ss. vescovi Agostino e Nicolò . — AH' alt.
magg. entro ad ornamento di legno dorato
è un quadro in cui è espressa la V. che
impone una corona di spine sul capo del s.
Toudatore e s. Gio. Ev. protettore dell'Or-
dine . E' di Giuseppe Laudati . — A de-
stra della eh. è la corsia dell' ospedale o-
ve sono posti i8 letti . A capo alla mede-
ma ù uà aliare con un quadjo che ha il
Crocifisso tra i ss. mm. Cosma , e Damia-
no ; nel gradino un quadretto con s. Gio,
di Dio . Appeso alla parete destra di que-
sto altare è altro quadro con s. Carlo Bor-
romeo situato prima del 1790 alT alt. mag.
Ha intorno annessi altri piccoli quadret-
ti colle gesta del Santo , e superiormen-
te un semicircolo col P. Eterno . — Pie-
gando a destr.i per la Via detta del Giar-
dino , indi a manca si torna a capo al
secondo Borgo di P. E. , da dove nuo-
vamente volgendo adiritta si vededirimpe(ta
L^ ARCO detto DELLA MANDOR-
LA . Non sappiamo donde prendesse nei
Lassi tempi qu. denominaz. se non forse
da qualche arbore di mandoilo nato ivi
presso r antica Porta Etrusca Eburnea an-
nessa air antiche sue mura . E* formato
di gran portone come le altre del prisco
circondario ed ha la medesima struttura
alquanto obliqua . Fuori di esso è in-
castrata nel muro una grossa pietra ove
sono incise a caratteri romani le lettere
l ib . Si sa che questa pietra vedcasi uei
72.4 Ch. e Monist. delle Poi^cr^
passati secoli sulla sommità dell' arco ed
è a riputarsi anche questo come quello
della Porta Marzia un monumento di quel-
la Colonia Vibia che si crede lasciata ia
Perugia da Augusto . ( ^. /?• 629 e / /7«-
notaz, air ^rt Porta Marzia ) — Con-
tinuando diritto il cammino trovasi la Piaz-
za dell' Annunziata e qui la
CH. e MONIST delle Monache deU
te LE POVERE Dell Ordine de Servi
di Maria . Il titolo di qu Monistejo de-
nota la origine della sua eiezione . Una
certa donna Vanna di Ceccolo vedova di
Guelfi no Baglioni terziaria di s. France-
sco lasciò nel 1887 a titolo di donazio-
ne una casa qui situata ad alcune donne
povere di coudizione perchè servisse lo-
ro di religioso jìcrpeiuo ritiro , cosichè
una di esse , che erano 3 o 4 i" q"^^' pi'i-
iriordj , morendo , o volendo pai li) e ; le
altie che rimaneano farne dovessero la so-
stituzione in altra povera e onesta fem-
mina a lor piacimento . Questa lascila si
fece in persona di un Ci no di Luzio sin-
dico e procuratore dell Ospedale della Con-
fraternita dei Disciplinanti dei Servi di
Maria situata in Porta Eburnea , la qua-
le era ceitamente V odierna nobile Con-
fraternita deir Annunziata . Tutto ciò ap-
parisce dair atto autentico che si conser-
va neir archìvio di d. Confraternita, (i)
Colla casa dovette donna Vanna lasciare
alle sue povere convittrici ancor qualche
annuo reddito , ma convien credere assai
Ch, e Monist. delle Povere y^S
scarso , mentre poco dopo essendo venu-*
ta a soggiornare in questa casa una cer-
ta Simona, seco uni alcune vergini che
menassero vita celibe e povera, e fondò re—
almeiite un nuovo monastero corredando-
lo di rendile sufficienti pel loio manteni-
mento ; ond»*, fu questo per molto tempo
appellato il monastero di monna Simona .
Fu allora che le dette sacre Vergini ab-
bracciarono la regola dei servi di Maiia
o sia delle Suore Mantellate . (2) Nel i5io
incominciarono a dilatare T angusto loro
convento, e nel i6f5 soppressa la chiesa
parrocch. di s. Bartolommeo, che era quel-
la che oggi è l Oiatoiio delT Annunzia-
ta, otte/inei'O le monache dal vesc. Gomi-
toli la detta ch. colle annesse case . Ma
perchè tia il convento e la ch. di s. Bar-
tolommco si frapponea la ch e Y osped.
della confraternita sud , richiesei'o ad es-»
sa le monache di pei mutarla onde più fa-
cilmente e con minore dispendio amplia-
re il lor momslero , ciò che dopo lunghi
contrasti venne finalmente effcntuato nel
i64i- (3) Dopo quest' epoca ridussero il
monastero alla comoda e bella forma pre-
sente, e nel 1645 e ^Qt vA\?xcsLVono la ch.
e il cojo, reggendo il mon suor Maria Bai-
deschi , ed Cvsendo confessore il dott d.
Francesco E; asmi parroco di s. Martino
del Verzaro che molto operò perchè sol-
lecitamente si compisse la fabbrica la qua-
le fu benedetta il di i5 agosto dello stes-
so a.nuo i646 da d. Simone Nicolucci parr.
^2 6 Ch. e Monista delle Povere
di s. Stefano P. S. S. vice-sopraiutenden-
te dei moiiasterj di moiiaclie , il quale nel
detto giorno vi celebrò la prima messa .
( LajiceL scor* 8 die. ) Fu poi consecra-
ta dal vesc. Ferniani nel i^5 2. (4) Essa
è uà mediocre quadrilungo a volta ret-
ta da 4 pilastri dorici cìie dividono le pa-
reti in 3 compartimenti . In quei di mez-
zo sono gli altari laterali che aveano i lo-
ro ornati di legno dorato dispersi nella
«oppressione del i8io. Non vi sono ora
restituiti che i quadri , rappresentante il
sinistro la V. col B. in gloria e a pie s.
Filippo Benizj e s. Giuliana Falconieri :
il destro , il Redentore che distacca dal-
la Croce un braccio per benedire e sa-
nare una ferita che mostra in vina gam-
ba s. Pellegrino Lazio-i , e s. Agostino
in atto di scrivere . L' Alt. mag. è iso-
lato , e nella parete opposta ha un qua-
dro ove si offre il martirio di s. Barto-
lommeo; il cui titolo fu trasferito a que-
sta ch. dopo la soppressione della parrocch.
che abbiamo accen. Nella parete a pie al-
la ch. ( giacché la porta ò nell* ultimo
comparto a manca ) è un quadretto coi
^ ss. Fondatori , e sott* esso , un quadi o
col prodigio operato da G. C. presso la
Probatlca Piscina . Assai bene intesa è qu.
pittura del see. XVII e da preferirsi al-
le altre più moderne che abbiamo qui de-
scritto . Qu. ch fu tutta dipinta nel i j5o
dalle suore germane Pellegrina ed Eime-
negilda Paoli fiorcnt. le quali e nel gu-
Ck. dellct ss* Annunziata ^^^.n
sto del colorito e nella maniera di dise-
gnare , oltre gli ornati, il Dio Padre sai
volto , e le Virtù Card, sulle pareti ; mo-
strarono di essere assai mal pratiche nel-
la difficile arte di Apelle . Si diede di
bianco a qacst»' pittili e nel i8i5 dopo
che ripristinato il monast. , si restauio la
eli. divenuta in tempo della soppressione
\\n magazzeno di legnami . (5) Rimane
delle d. Suore una Mad. a fresco nel par-
latorio . — Il vago moderno piramidale
Campanile a mattoni venne distrutto nel
noveb, i8f3 — Contiguo al parlator. è la
CH DELLA CÓNFR. DELLA SS.
ANNUNZIATA . Anteriore a tutte le al-
tre è qu. Confr. , dapoichè il b. Ranie-
ro Fasani che nel 1260 fu istitutore del-
le C orrìpagnie dei Disciplinanti ( v. /e
annoi, all' art. ss. Sim. e Fior. ) appa-
risce nell' archi V. della medes. che ne pro-
curasse la riforma . Anche una iscrizio-
ne sottoposta alla immag. di detto Beato
che i fi^telli conservano .nella camera di
loro adunanza , e V antichiss. uso che nel-
le processioni a lulte le altre preceda qu.
con fi nt. , andaJido secondo T ordine '?c-
clcsasiico per ultima , e che in quelle par-
ticolari alla Cattedrale vi abbia luogo , co-
me precipuamente addetta alla medes. : di-
mostrano la preesistejrza della sua origi-
ne che peraltro non può determinarsi . L'
antic' Orat. della Confrat. era ancora nel
18 19. entro la Clausura del Monist. del-
le Povere sopra le mura della Città cor-
728 Ch. della ss. [/annunziata
rispondenti alla valle d. la Cupa e con-
sistea in un quadrilungo forse più breve
ina più alto e alquanto più largo dell' O-
rat. presente . La sua facciata principale
era tutta dipinta a fresco , e vi era rap-
presentata a grandi figure la V. salutala
dair Angelo e tra essi un vaso di fiori ,
come si vede pure nelle antiche costitu-
zioni della confrat. , a somiglianza della
pittuia della Porzìuncola . A pi^ di d.
pittura , che noi stessi avemmo V ^gìo di
osservai e nelT ag. del 1810 , leggeasi nel
me^zo del basamento ,, u4 . D. MDLXHI
Die XXIV Decemb. Re. stani aia Fuit ,, Ma
il d. anno 18 f 2 qu. rispettabile monu-
mento con veramente vandalica deprava-
zione venne atterrato per venderne le gros-
se pietre . (i) L* odierno Oiatorio che fu,
come si è detto , 1' antica pan occh. di s.
Baitolommeo passata in dominio dei Fra-
telli r anno i64i (2) ^ venne allora re-
staurato , e alloia ne fu ornata la porta
della cornice arco e fregio di tiaveitino
che vi si veggono . Nuovi ristami e ri-
quadri a chiarosc. vi si fecero nel 1789.
Vi si ricostiuirono io pilastrini dorici al-
le mura che meglio rafTo'zasser la volta
la quale abbisognò gii di chiavi di ferro
cnde resistere agli urti del tempo . Vi si
edificò un* altare dì stucco marmoreggia-
to e dorato sopra del quale si eolloco una
bellissima arca di legno intagliato ed e—
gualmenie marmoreggialo e dorato termi-
nante nel mezzo superiore con una spe-
Ch. della ss* Annunziata ^og
eie di vngci piramide tra 2 angeli genu-
flessi . In cjuesUi cassa è lincluAiso il sa-
cro siuiulacto dtìir estijito lledenfoie in
rilievo di grandezza al naturale , lles-ibi-
le nelle principali giuntuie con capelli e
baiba naturali e composto , coDie si cie-
de , di umano tegumento riempiuto ali*
interno di coide artificiosamente connes-
se . E' volgar tradizione die un pellegri-
no giunto neir Ospedale della Fi atei ai-
ta depositasse avvolto in un sacco questa
sacra Immagine e improvvisamente sparis-
se . Reca stupore che ne nell* aichivio del-
la fraternità ne altrove si conservi memo-
ria alcuna della origine di questa Imma-
gine e del tempo in cui fu esposta alla
pubblica venerazione. Egli è ceito però
clic da più di 3 secoli si porla essa eoa
solenne processione da questa chiesa alla
Cattedrale nella sera del Giovedì Santo e
dalla Cattedrale qui si restituisce con al-
tra solenne processione la sera del Ve-
nerdì seguente , rimanendo qui esposta nel
suo feretro sino alla mattina del Merco-
ledì di Pasqua . (3) Nella parete della par-
te posteriore all' altare che serve di sa-
grestia, è in cornice di stucco marmoreg-
giata e lumeggiata a oro un bel quadro
dell' Annunziazione di M. V. copia ese-
guita da Nicola Monti pittore ascolano l'
anno i ^^88 del bellissimo originale di Gui-
do Reni che si conservava in Ascoli nel-
la chiesa di s. Maria della Carità . Que-
sta copia fu fatta fare dal beaeficentissi-
y3o Ch. della ss. j4nnunziata
mo vose. Odonrdi die la dono a questa
Confiaternila nella circostajiza della indi-
cala restaurazione raninieiitala dalla se£j .
epigrafe che si legge .*^olto 11 descritto qua-
dro ,, Ie.su Xto Reparatori Generis liuina'^
ìli Et Dei Matri Opifcrce Sospitatrici Sa-
cras jéedes Pene Vetustaie C ollapsas A--
Icxander MOdoardus Patritìus yJscula-*
?ìus Episcopus PerusinorumNov^a Tabula
Et Sodales Nnmini Ejusdem Virgini}> Z>e-
njotissiini Has Ara Et Picturis JReficien^
dus Eocornandasque Curarunt An- Ab.
O. R, ero IO ce LXXXIX „ (4) I due al-
tarini che si veggono fra i terzi e quaiti
pilastri sono movibli e furono aggiunti il
sinistro con picciol quadro di s. Luigi Gon-
zaga, di Andrea Appiani, Tanno 1800, in
Occasione che qnest' oratorio venne prov-
visorianìcnte ofìiziato invece della eh. par*
elle si rifabbricava, e il destro con altro
piccol quadro rappresentante il Pjesepio ♦
nel 1810, per simmelrizzare coli' altro il
c[urile non era stato rimosso . — Nel 18 17
e 18 per cura ed impegno del priore sig,
march. Giuseppe di Sorbello fu risarcito
dipinto ed ornato con qualche eleganza
r appartamento superiore della casa con-
tigua all'oratorio, che serve alle adunali-
ze dei fratelli . Vi fu costituita una nuo-
va scala di pietra e al lato sinistro dell*
Oratorio si formò- di una camera un co-
retto ove fu posto uu' organo dai fratel-
li comperato Tanno i8i3 dalla erede del
cappellano d. Vincenzio Battaglini che lo
CA. della ss» Annunziata j3r
avea lungo tempo situalo dietro all' alt.
mag. — Nella sala (leiì adunanza si con-
servano 2 tavole in cui sono efjigiaie le
guardie astanti al Sepoicio del liedent.
con alcuni versi esametri ora quasi dei-
tutto cancellati . Sono le d. tav. il cor-
po di un' arca sopra di cui si collocava la
Iramag. del Cristo morto per la proces-
sione del A enerdi s. , e furono dipinte da
Giovanni di Giorgio probabil. discep. di
Pietro , nel i5i7 come ivi è notato. E'
da dolersi che qu. belle pitture sieno mol-
to danneggiate . (5) — Vi si serba pure
un' antica statua in legno di s. Gio. Batt.
fanciullo che da più secoli si reca nella
processione ad onore di d. S. la mattina
dei s>4 gì^igiio • — ^^1 campaniletto fab-
bricato nel gennajo dei 1822 si allogaro-
no le 2 piccole campane di qu. eh. che
prima erano appese ad una specie di an-
tica finestra sotto direttamente ai nuovo
campanile costrutto per impegno del prelo-
dato sig. march. Giuseppe di Sorbelio .
Prossima a qu. Casa ed Oratorio è
/* Abitazione dell' Autore di questa De-
scrizione , dagli eredi di d. Sante Persia-
ni passata in proprietà di Costanzo Sie-
pi padre deli' Autore il dì 8 niag. ]^88.
Questa casa ov' era una Torre demolita
dal Pei*sianl , è fabbrica ( in parte ) al-
meno del sec. XI , come il dimostrano i
materiali e la costruzione delle principali
sue mura di profondità pai. 5 e ^J- . Può
congetturarsi che da prijicipio apparlc-
732 CJi. dtdla s^. ^/Injìunziata
iu*S!^c ad alcuna ])olente famiglia , e clic
poi nel secolo XIV o XV qui fosse sta-
Lilito quel ritiro di Mo.joche ì\qì\ si sa iì\
quaT orci., itititol. ò\ Maria Madre di Dio
che si trova ancora esistente nel !5'->3 #
ciò rilevandosi dagli Statuti ppritg. voi.
3 Uni. 12 JoL 8 , ove apparisce che il
suo sito fosse sulla strada che dal JRlouc
di P. S. S. conduce direttamente a P. Bor-
crne fra la eh. dì s. Maria della Valle e
quella di s. Bartolommeo . Sembra che vi
si possa rilevare un' indizio del tetto di u-
na eh. in 2 fila di mattoni spoigenti ia
fuori della muraglia che guarda il nord
formanti angolo ottuso nel mezzo * e da
una stretta finestra con arco di sestacuto
che ancor si scorge al di dentro della par-
te che tuttora rimane . Questa fabbrica
dovea estendersi da mezzodì a settentrio-
ne £opra il terreno ove oggi è i' Orto deli'
Autore , e dovett' esservi ancora altra fab-
brica sopra di essa , ciò indicando le fine-
stre simili alla d.in alto verso oriente . Del
resto nulla oggi vi si può scorgere di mo-
nastico e di sacro ( j^. /' ^nnotaz. 4* ^^^
^^rt. s. Angelo di P. B, ) Circa la meta
del sec. XYIII il parroco di s. Angelo
di P. B. d. Lorenzo Amoni comperò qu.
casa per istabilirvi un Conservatorio di
fanciulle povere della parrocchia . Il suo
acIo riuscì nella impresa , ma ebbe con-
sistenza di pochi anni poiché quest' uti-
le stabilimento non avea che le limosina
-jìer fondamento della sua conservazione .
Ch. di s^ Angelo di P. B. ^33
— Salendo per la Strada de Semplici si
^iugne alla
CH. Parrocchiale di S. ANGELO di
PORTA EBURNEA . Antichissima ò pur
qu. eh. ed è certo eh' esistea anche uel
1037. (i) Più Yolte fu restaurala , ma se
ne rialzò la volta e se uè ornarono di stuc-
chi e di esterior prospettiva le pareli dai
20 aprile 1800 sino ai ^3 maggio 1807
con dise2:no di Antonio Stefanucci . Ha
la facciata di mattoni arruolati 4 pilastri
corinlj che reggono un comic, un* arco
e un fronlesp. conico . La porla ingran-
dita ha la stessa cornice di travertino che
prima vi era ma con piccola aggiunta in-
feriormente . L* area della eh. è divisa ia
5 comparti da 6 pilas. e contropilas. co-
rinlj in ambi i lati . Il prospetto princip.
è occupato dall' Alt. mag. il di cui or-
nato di scagliola presenta un' arco sulla
sommità del quale ò una raggiera di stuc-
co con in mezzo il simbolo dei Nome di
Maria . Quando fu ricostiuita la eh. si al-
logò in qu. altare un nuovo quadro di-
pinto nel 1800 d?» Domenico Gaibi , coti
s. Michele che compiime Satana , e so-
pi-a, una gloria di Angeli in atto di so-
stenere una cornice ovale nel quadro sfon-
dato ent)o di cui eja ripo la la immag.
di M, V intitolata dcdla Umiltà , ma non
bene osservandosi per la distanza la det-
ta immag. fu tolto nel d'c. del 181 3 il
quadro , e vi fu j-iprisfinalo 1* anffco coi
^%. Michele , Frane. Salesio , ed Orsola ,
734 Ch di s. Jnqnlo di P, lì.
opera stimata di Cristo! Gis^ni fatta cir-
ca il ij5o Sul gradino fu aUoio colloca-
ta cntio a macchinetta di (jno iut^iglio do-
rato eseguita da Ferdinando Moaleìatici
toscano nel d anno , 1 acceii. beilis ♦ f-
£gie di M. V. Dipinta questa circa I an.
1766 da Fi ano. Appiani . trovavasi situa-
ta sotto 1 yfì'co della riandarla , quan-
do il dì I I luglio 179(5 si crede die sì ma-
nifestasse prodigiosa col movimento del-
le pu^ville pili volte leiterAto nel corso di
detto «nno specìalm. al replicarsi dt^lle
parole del Cnntico Quìa vespe xit Humi-
litatem Ancillae suae , dopoché dai Ca-
nonici fu piocessìonalm. , per mano di
monsig. arcipv. Ranieri , trasferita in qu .
eh. la mattina del i3 lug, (^2) Nei a com-
parti fuori della tribuna è a destra un
quadro colla V- e il B. e le sante Lucia
e Appojlonia , del Ga'^peri . Siccome fu
dipinto nel 1745 per uno dei 5 alt. che
pì'ima vi erano, -e perciò di minor dimen-
zione ; così uel situarlo dove si vede , per
simmetrizzarlo colTaltro di s. Michele, del-
lo stesso Gasperi , che gli fu posto dicou-
tro , convenne ingrandirlo con quelle nu-
hi insignificanti che gli si veggono d'in-
torno . '1 quadro in faccia è quello de-
scritto del Garhi che si ivce servire per
r alt. mag. — Seguono gli altari latera-
li con bene intesi ornamentigli stucco . Il
destro «à le immag. del Cocifisso e dei ss.
Lorenzo e Luigi Go?i'^aga , lavoro pi'i-
maticcio del giovane Telesloro Pvìcci fat-
Cli di s. Angelo di P. B. ^35
to nel 1818. Sul i^radiuo si venera una
bella imrnag. di G. C. ( lie mostra i! sa-
cro suo Cuore espressa d** Aatoumarìa Gar-
b, e qui esposta nel maìzo del 1822 dal
nuovo panoco sig d. (}lacomo Vagnini ,
(3) L Alt dirimpetto a s Gio. N$ pomu-
ceni; dip nel 174^ ^^^ Francesco Busti .
( 7». i j4unot I. ) — Nei comparti clie
succedono sono o. Cenotafi con ornamen-
to di stucco eretti ai cel L<^trerati le di
cui spoglie fur. qui deposte . Nel destro si
legge ^^Hannìbali 31 ari otti Summo Archia-
tvo Perus. Cujus Medica' SemperAd Aior-
hos Vincendos Potuere Maniis Musarnin
Delicio Oratori Poetce Multoriini Libro--
rum Scriplori Inter Aus;nsii Ljcei Pro-
fessores Cooptato Civinin Magna C um
Spe Assidue Patriam Illustranti Com^^
vientariis Doctis Et Laboriosis XII Vi-*
rov' Stlit. Judicandis Perusinor In Au--
la Romana Encomi astce Sodali In O—
nmibus Patriis Multisque Exteris Aca-
demiis Adlecto Literator- 3Iultor. C on--
suetudine C ommerrioque C l arissimo In —
genio Indole Usu Rerum Spectato Atqu^
Comitato Omnibus C aro IV Idus Iviiii
De f aneto An. Ciò lo CCCl Aetat. Su(V
LXVIII Elatoque Pub, Luctu Amicorum
Pietas Doluit ,, Nel cenotafio sinistro è
scrìtto „ Vincenti o Marcarellio Perù si-
no Admirandae Christianitatis Viro Et
Uni Ad Imltanduìn Virtutis Exemplo
Qui Sacerdozio Iiiafignratus Et liuma-
fàioribus Studiis C u:>i Laude DiUgctitis-
736 Ch di s^ Angelo di P. B,
siine Instructus Eiun Periisinojum Pon-
tifcx Suis Alumnis Patria In Pubbl. Ar^
theuaeo luventuti Praeceptorem Chri-
^Uanorum Jmprìmis Morum Dehin Crac-'
canini Latinarum Etriiscarnm Literai um
Oniìiigenaeque Erudìtionis Voluere Et
Assidue Officiorum Suorum Perfunctus
Tanta Constantia Quantam Nulla óV-
leat Posteritas Cuius Voce Eocemplisque
Ad Sapicntiae Laudem Plurimi Forma^
ti Snnt Lab o ri h US SuisMagis Quam Mor-
bo Consumptus Et Moerore Omnium
XVH. Kal. lan. Ann, do io ccc ix ,,
A pie della eli. è la orchestra con orga-
no ricostruito da Adamo Rossi . Sul pa-
rapetto è notata V epoca della lor costru- _
zione „ Organum Hoc Pneumaticuni Me^ fk
lius C ontàbulationem No^am Aere Par--
timSuo Partini C ollectitio Fé ci t Domi ni cu s
Hocchi Rector An. Dom. ciò locce xiv ,,
Sotto r orchestra è ia Inpidc la memoria
della solenne Consecrazioue di qu. ch. ese-
guita laDomenica i5 lag. 18-21 ; prima fun-
zione di tale specie che celebrasse \ at-
tuale nostro vesc. monsig. Carlo Filesio
.Cittadini .
Sagrestia . I piccioli quadrilunghi
coi ss. Mauro Liboi'io Luigi Gonz. An-
drea Avellino con altri l\ che sono nel-
le camere parrocch. furono fatte dipinge-
re al Gasperi dal parr. d. Lorenzo Arao-
ni e collocati negli allora plccioliss. pi-
lastri della eh. La M. delL-i MI >eì icordia ,
che si crede di Antonmaiia Garbi , entro
1
Collegio Gregoriano ^87
a maccliiuetta dorata , posta nella conti-
gua camera ; fu qui trasferita nel 1817
per legato del parrocclilaiioFrancesco Ran-
cini che la possedea . (4) — Neil* uscire
da questa chiesa , prendendo a manca la
ì^ia detta della Sapienza , si va al
COLLEGIO GREGORIANO detto la
SAPIENZA VECCHIA . Il card. Nicolo
Capocci romano vesc. di Frascati affezio-
natissimo alla nostra Città e al nostro pub-
blico Studio, per esservi stato istruito nel-
le ottime discipline e specialmente nella
Giurisprudenza sotto i celebri maestri Bar-
tolo e Baldo tra gli anni i335 e i34o
( Bel forti Meni' mss. di qu, Colleg- in
udrch del med. ) : volle dare a Perugia il
più. solenne attestato della sua predilezio-
ne collo istituire qu. Collegio per ^0 Gio-
vani da nominarsi dai Vescovi di alcune
Città sì italiane che transalpine (i)» i qua-
li giovani vi fossero gratuitamente man-
tenuti sino al compimento dei loro studj
nelle scienze legali e teologiche, prenden-
dovi la laurea , pel quale oggetto doves-
sero air ingresso depositare se. 5o. Gil-
lo egli adunque le fondamenta e dell' Isti-
tuto e di questa suntuosa fabbrica nel ISSI-
LA anno appresso ne formò e sottoscrisse
i saggi regolamenti, la di cui esecuzione
affidò al Vescovo di Perugia e all' ab. de-
gli Olivetani di Monte Moioino che di-
chiarò superiori di qu. stabilimento . (a)
L* anno i363 si riunirono , come è a cie-
n
^38 Detto la Sapienza Vecchia
dere , i primi alunni del nuovo Collegio
nella ca.'fa dicoatro al pubblico Palazzo ( i/.
pag. 4^2 ) • Nel £365 certamente forma-»
vajio una corporazione già da qualche tem-
po unita, perchè sappiamo che Nicolò ar-
cidiacono di Bertinoro in qualità di de-
legato dal Card, fondatore che in quel tem-
po era in Francia , leggea pure tra loro
le Decretali ( Bini Ist. della Univers. T.
I pag. i8i ) . Ma non entrarono in que-
sta nuova casa renduta comodo e piace-
vole soggiorno, prima del iSGg in cui fu
compiuta , un anno cioè dopo la mor-
te del benefico Istitutore avvenuta il dì 2 5
luglio del i3G8. Fu anche questo Colle-
gio soppresso dal Governo Repubblicano
nel 1798. Ripristinato nel novembre del
1801 * f u nuovamente soppresso nel 181 i »
e sì la fabbrica come le rendite furono
ammensate alla Università . Ebbe questo
Collegio fino dal suo primo secolo illu-
stri e celebratiss. soggetti non solo tra
suoi studenti ma ancora tra quelli che fu-
rono chiamati a presiedervi col titolo di
Hettori y tra quali è degno di ricordan-
za C osmato di Gentile da Sulmona che
fu poi pontef. col nome d' Innocenzìo VII
il qiale diresse il Golleg. nel i373. —
Trovasi allo ia^jresso di qu. edificio un*
ampio cortile quasi quadrato in mezzo al
quale è un gran pozzo con parapetto do-
decagono di marmo rosso intaglialo . Ad
ogni angolo corrisponde all' esterno una
«oloaaetta basala sovra aUreiUixti costo-
e olleg* Gregoriano j;3c)
Ioni ìnteiui e Le vanno a terminare in ar-
co di se/jtoacuto . Il pozz(» mosiia V epo-
ca della eiezione della laLbrica . Poste—
rioJ e è 1* ornato delle 6 colonne dello stes-
so mairro losso nostrale che fio.stengono
un' ajdiitrave e coj nic. dorico esagono di
traveitino con fjegio di marmo rosso, il
quale a scolpito di dentJO „ JVeapolecne
Comilulo Epo- Pei usino Et Lamentio
Montis Morcini Abb. Svperioribiis An^
no Doni, cioioxcvi ,, cai di {\x^\\,,Accjua
I Sapientiae Salutari PotabisEos ISec Am-'
plius Sitient Sed Fiet In Eis Fons Acquea
iSalientis In Viiam AEternam ,, — Nel-
la palle australe del cortile è la bellissima
Cappella . Ha la volta di sestoacu-
to con cordoni basati sopra di 6 piloni •
E* dipinta ad arabeschi alla tedesca da
Pietro Carattoli . Nelle lunette delle pa-
reti lateralmente alle finestre e a capo e
a pie della Gap. , e nei riquadri delle
stesse pareti , sono dipinte a fresco del-
le boschcrecce e delle campagne, opere pre-'
giate dì Alessio De-marchis fatte T anne>
ijSg. L' Alt. ha un' ampio ed eleg*antis*
simo ornato di legno intagliato a corni-
ci ed arabeschi di bassorilievo dorati su
fondo azzurro , costruito 1* anno sud. Con-
tiene una eccellentiss. e rara tavola in cui
è mirabilmente dipinta la V. col B. se-
dente in magnifico seggo di oro con due
Angeli che la incoronano , e ai lati in pie-
di s. Gregorio magno e s. Nicolò di Ba-
li 2
7 fo Detto la Sapienza Vecchia
li . L' Orsini attiibui qu. tavola al fam.
j4udrca Luigi detto \ lììgcgno , e non si
avvide che nel lenibo del manto della M.
e noisiio, , Dominicus pinxit an MDXflll^
E clii può essere qu. pittore se non quel
nostro Domcìiico di Paride jdlfani che
l'u uno d»:i più egregi discepoli di Pietro ,
e che appunto fu nel suo più bel fiore al
tempo segnato nel quadio ? ( AJar, Utt,
yit. p. i>c)7 ) . Ci fa meravigiia che qu.
osvvervnz. sfuggisse anche al Maiiotti che
pur riferisce altie opere amniii abili dell*
insigne Aiti^ta . La gradinata e la men-
sa con arca sottoposta sono anch' esse^ in-
tagliate in legno e colorite a marmi con
cornici ed altri ornamenti coperti di fino
oro come quelli di tutta la macchina che
noi crediamo lavoro del nostro Agretti .
— • Le pareti a basso hanno un* ordine
di seggi di noce , e la estrema , in alto,
una orchestra che servia ancora di coret-
to ai convittori . — Alla parte orienta-
le del cortile si estende un* ampia SALA
anch* essa a volta e a cordoni basati su
di 8 pilastroni pentajSjoni con capitelli ir-
regolari . Era luogo di ricreazione agli A-
]unni,e qui sì adunavano le 2 celeh .//cr<?-
dcniie fondate dai giovani del collegio il
i g^^- 1067 i^Atitolate la Insipida e la
Eccentrica . Avea la prima per impresa
molti fiumi che entrano nel Mire col mot-
to Hinc sapiiint , e 1* altra , la Luna nel-
la sommità dell* Epiciclo col motto „ /?e-
lardat non rethrait . Si sa che i giova-
Teatro de ir accademia ^4^
ni slessi in varj tempi vi rappresentaro-
no ancora delle produzioni drammaiiclie .
(3) Pi esentemente evvi il
TEATRO deir ACCADEMIA di
BELLE LETTERE ED ARTI . Fu isti-
tuita quest' Accademia nel 1799 1 e la
sera dei 24 di apr. di quell* anno fu a-
flirta in qu. sala con una prosa inaugu-
rale del dot. Annibale Marietti pubblica-
ta quindi pei tipi del Baduel, e colla Rap-
presentazione del Giunio Biuto Tragedia
di Voltaire . Col terminare del Governo
Republicano ebber termine per allora le
azioni di qu, Accademia , e al riaprirsi
del Collegio si dovè chiudere il Teatro
elle avea in figura circolare 3 ordini di
palchettoni diyisi semplicemente sul di-
nanzi da pilastri di legno , e il palco sce-
nico, dove e come è al piesente . Il Delenj.
Ap. oggi sig. card. Agostino Pavarola or-
dinò che il tutto si demolisse ♦ come fu
eseguito . Venne allora quel materiale tras-
ferito , e ricostrutto nella sala terrena del
Palazzo della Cornia poi Ranieri ultima-
mente Baldoni , ove 1* abbiamo osserva-
to ; qui rimanendo unicamente la pittu-
ra della volta consistente in varj festoni
ed emblemi delle muse negli spazj fra i
coi doni . Ma jovinata una parte di quel
Teatrino mentre vi si rappresentava una
comica azione la sera dei ->,% mag. i8is>,
pensarono gli Accademici e i Dilettanti
di tenere allo/a i loro teatrali tratteni-
n 3
74'ì ^^ /?e//^ Lett. ed Arti
menti, enei carnorale del i8i3 prescel-
sero il Teatrino Balìoddi . Non piacque
ai Comici la ristrettezza di quel Teatro •
e dopo 4 s^^^ recite , lasciarono di piii
agirvi . Nel carnovale del i8i4 bramosi
essi di ricalcare le scene , rivolsero le
loro mire a qu. Sala , e riuniti insieme
5o nuovi Socj contribuenti , la richiese-
ro al Rettore dell' Università , il quale
annuendo alla inchiesta , fu qui riedifi-
cato il Palco scenico , fu corredato di
nuovi scenarj , e a pie della sala fu inal-
zato un grandioso palclieitone . La prima
recita vi fu prodotta la sera dei 4 febb.
e da queir epoca , interpolatamente , vi
si è sempre agito . Il locale e capace di
più di 36o spettatori . Il refettorio e le
sue retrocamere apprestano sufficiente co-
modo agli Attori per prepararsi alle azioni.
Nelle C amere del Rettore al primo
piano si scorgono appesi i Ritratti di al-
cuni prestanliss. Soggetti che furono con-
vittori in qu. Collegio , con sotto i re—
spettivi nomi . — Neil' uscire dal Colle-
gio s battendo a diritta la Via della Cu-
pa , s' incontra una Maestà ove è dipin-
ta la M. col B. s. Gieg. magno s. Ago-
stino e s. Nicolò ♦ per opera di Antonma-
ria Garbi . Fu fatta qu. pitt. circa l' au.
1760 per Oì'dine dei Superiori del Colleg.
e fu posta presso all« Cantine dello stes.
Colleg. , forse per raffrenare in qualche
^odo le intemperanze di chi le avesse
frec|uei,ute • — Nella
Ch. di S. Sì. della ralle ^43
VIA della CUPA , di cui trovasi fat-
ta menzione nei nostri Aanali fino dai
^iù remoli tempi colle barbare parole
Contro La Cupe ; sono da ammirarsi le
solidissime mura , continuazione delle an-
tiche etruscbe , sempre qui rimaste nel
loro primiero stato senza aggiunta di al-
tre fabbriche , come altrove . — Presso
al ripiegamento di qu. mura verso Por-
ta S. S. è la
CH. di S. MARIA della VALLE deU
la Compag. de Muratori . Anch' essa
ò una deli antichissime di qu. Città . E'
noto che nel sec, XI la possedeano alcu-
ni Eremiti , che quindi vi ebbero il lo-
ro Convento i Carmelitani venuti in Pe-
rugia poco dopo quel secolo , da cui
ne partirono prima della metà del secolo
XIV . (i) Da poi fu eretta iu Parrocchia
nel quale stato continuò fino al ij733 ia
cai il vesc. Ferniani con decieto del io
ottobre la riunì alla parr. di s. Angelo .
Qu. eh. colle annesse case fu acquistata
dal ceto del Muratori i quali avendo fon-
data la loro Compagnia nella eh. di s.
Angelo della Pace in P. S. fin dal 1678
coir approvaz. del vesc. Bossio , e nel 1626
avendo fissato la loro sede nella eh. di
s. Maria del Popolo : qui finalm. si sta-
bilirono nel inGo. Riedificarono essi la eh.
circa Tanno 1771 , minacciando estrema
rovina , e la dedicarono al loro protetto-
re s. Marino . Si serbano tuttavia nella
parte posteriore verso levante le reliquie
-44 ^''- di S. M- della Falle
(Iella sua anlichità . Siccome avea il sue
anabatro o suggesto sopra molti gradini
per cui si ascendea ali* alt. mag. ; così die-
tro al medcs. avea una nicchia o muro se-
mlcirc. che ancor rimane, sebbene la eh,
alquanto limpicciolita siasi oia posta 'n\
piano . Vi si scorge ancora una porzione
di antica muraglia esteriore tutta , come
il sud muro circolare , incrostata di pie-
tre quadre bianche e rosse . Vi si veg-
gono alcune finestre lunghe e strette al-
la manierj gotica . Ghiudci forse qu. por-
zione di muraglia o una cappella o la sa-
grestia . La moderna eh. a un volto a bot-
te a 6 fasce che basano sopra un corni-
cione e 12 pilas. dorici . La primaria pa-
rete è a)icora mancante di un' ornato ne-
cessario ali ara principale . Evvi appeso
entro ad un piano intaglio di tavola di-
pinta una tela ove da Simone Ciburri fur.
efGgiati in alto la V. Assunta fra gli An-
geli in atto di suonare musicali strumen-
ti , a basso i 12 Apost. intorno alla sua
tomba , e nelle estremità angolari del qa- <\
dro, s. Lorenzo e s. Carlo Borromeo . Fu
questo quadro forse fatto dipingere cir-
ca il i6i2 in cui lo zelo del vesc. Go-
mitoli promosse in Pe^ì^ugia un culto par-
ticolare verso il santo Caid. arcivescovo .
Il s. Lorenzo indica il dominio che avea
di qu. eh. la Cattedrale , e T Assunzione
di M. , i' antichiss. titolare della eh. , per
cui fu arricchita di molte indulgenze nel
giorno di quella solennità . jNel li com-
I
Ch. di S. M. della Valle ^45
paitimento a destra è un'Alt, fregiatoci*
intagli di stucco , fra quali è un quadro
con s. Maiino estatico alla visione di uà'
Angelo . Era in s. Maria dei Popolo , e
da quel parroco fu lestituito alla Com-
pagnia con ordine del prel. Macedonio vi-
sitatore apost. dell Osped. maggiore , il
dì 27 gen. 1773. — Alla sinistra della
eli. è r antico Chi osti o con miseri avan-
zi allo intorno della religiosa casa che un
tempo vi esistea . Vi si seiba ar cora 1'
antico Campanile, ov* erano 2 campane,
fusa r una nel 1490 col nome dell'auto-
re MarioUus C rescimheni Periis. e que-
sta fu trasportata dal parr. Amoni nel cam-
panile di s. Angelo nella circostanza del-
la riunione delle 2 parroccliie ; fusa Tal-
Ira nel 1492 colla stessa iscrizione • Di
essa se ne ignora l' esito •
746
INDICE
DEGLI ARTICOLI CONTENUTI IN QUESTO
SECONDO V0LU3IK
L' asterisco indica i luoghi oue con^
scrinasi alcun oggetto pia degno della
Ossen^azione specialmente de Forestieri
DESCRIZIONE DEL RIONE DI
PORTA S. PIETRO
Vìa della Pesceria pag. 45 ^' Monte di Pietà
ivi, eh. di s. Giuseppe , 452. Ch. ed Osped •
di s. Maria della Misericordia 454* Arco ài Sé
Ercolano 4^4»
* Ch. di s. Ercolano 4^4» Via Papale i']^*
Palazzo Rossi Scotti 474'
* Palazzo della Penna 475. Ch, di s. Cro-
ce 479- Fonte rossa 482 Palazzo Meniconi 4^3
piazza di s, Domenico 4B4«
* eh. di s. Pietro inart. 484. Chiostro di
S. Domenico e antica ch. di s. Stefano 4^6.
* Ch. della Confrat. di s. Domenico 4B8.
* Ch. e Conv. di s. Domenico 49^» Palaz-
zo della Inquisizione 53i. Ch. e monist. di s.
Maria delle Orfane Cappuccine 532. Osped. del-
la Confr. di s. Domenico 533. Ch. e monistero
delle Colombe 534. < h, e monist. di s. Maria
Bladdalena 556, Ch. di s. Maria di Colle 539 .
* eh. della Confrat. di s. Pietro apost. 544-
* Porta detla di s. Pietro 546. Ch. di s.
Giacomo 548. Osp. del Coli, del Cambio 549.
Ch. e Conv. di s. (Girolamo, ivi . Porta detta dt
S. Girolamo 555. Ch. della ss, Trinità 55;.
* Ch. di s. Costanzo 558. Porta d. di s. Co-
stanzo 564» Giardino pub. d. il Frontone. 566.
* eh, e monìst. di s. Pietro 5^0 Gli. della
Madonna di Braccio 6io. Ch. e Conservat. del-
le Derelitte 612. Ch. e Ori'anotrofio di s. An-
na 6ì4' Via di s. Anna 617. Porta det(a di s *
Carlo 619, Via LomcUìua • «V/ . Cappella dell'
Annunziata 621. Officio della Comp. di s, Mar-
tin© 622, Palazzo Antinori &i% Piazza Rivaro-
la 627.
* Porta Marzia 629.
* Cittadella Paolina 63i. Via Riaria 6^)8.
eh. di s. Lucia d. di Colle Landone . ivi . Pa-
lazzo Monaldi 640.
* Palazzo Baglionì 642. Palazzo Florenz
644» Cappelletta di^U' Annunziata in Sopramuro
646. Via de'Cappellari . ivi . Via Nuova 647 *
eh. di s. Maria del Popolo Avi . Palazzo Bilde-
schi 65 1. piazza del Corso 652. Ch. di s. Isi-
doro 65"). eh. di s. Maria del Riscatto 654.
* Palaazo Douiai 655. Palaazo Patrizj 6$o^
:48
DBSCRIZtONE DEt RIO«E Bt
PORTA EBURNEA
* I. Palazzo Graziani 66 1. IL Palazzo Gra-
zianl 664. Accademia de' Filedoni o Camere di
conversazione . ivi .
* Teatro del Pavone 6(5'^, Palazzo dell'Ac-
cademia del Casino 672. Ch. dei ss, Stefano e
Biagio 683. Gli. del SufFragio 674, Ch. di s. Cri-
spino 675.
* Palazzo Ansidei 676. Via del Circo 678.
Collegio Pio. ivi . Collegio Bartolino og^i Ca-
serma de' Caral)inieri 681. Cli. di s. Savino 682.
* Circo 683. Porta dei Rastello 683. Piazza
del Mercato 686. Ch. e Monist. di s. Giuliana
687. Strada Nuova 696. Colle di Prepo 697,
Fonte di Veggio 698.
* Torre di s. Manno 701. Porta Eburnea
707. eh. d. s. Giacomo 708. Via Pai rione 710.
Chiesa e Convento di s. Spirito ivi . (chie-
sa di s. C'crgio 717. Giardino B'^tanico Sor-
belh» 718. Osped. degli Invalidi 719. C'ì, c Mo-
jiist. delle Convertite ivi . Ch. Os\y. e C^^nw
Al s. Gio. di Dio 721. Arco delja Mmdorla
723. Ch. e Monist. di s. Maria delie Povere 723
Ch. della Confrat. della ss. x4.nnunzlata 727 .
Abitazione dell' Autore 731. Ch. Par. di s. An-
gelo di P. E. 733.
* Collegio Gregoriano o Sapienza Vecchia
737, Teatro dell' Accad. di B Ile Lettere ed
Arti 741. Via della Cupa 743. Ch. di 5, Maria
dt;Ila Valle • ivi •
DESCRIZIONE
TOPOLOGIC O-ISTORI e A
DELLA CITTA-
DI PERUGIA
ESPOSTA
NELL* JNNO CIO. IO. CCC. XXIX
DA SERAFINO SIEPI
Professore Emerito di Eloquenza e Poesict
Nel Patrio Ginnasio di essa Città
PARTE TOPOLOGICA
FOLUME II.
PAP.TE II.
PERUGIA
DALLA TIPOGRAFIA
DESCRIZIONE ^^'
DEL mOìiE Dì PORTA S. SUS^J^I^é
JL ochi passi lungi dalla Gh. di s.
Maria della Valle , all' angola occideut.
che forma ripiegando la Via della Capa ,
s* incontrana 2 strade che mettono uel
Rione di cui incominciamo a parlare , ul-
timo neli' ordinata giro degli altri che
abbiamo intrapreso , ma forse non tale
rapporto alla sua antichità < se vogliaci
prestar fede al datti ( Perug. Etrusc. /.
3»;?. 87 ).ein rela/.ione alla nobiltà e ma-
gnificenza d^li edifiz} che in essa con-
tengonsi , Fra le d. 2 strade è una linea
di case . Neil* angolo della prima che e
termine delia via della cupa» in prospet-
to alla medes. via. scorgesi una Maestà ,
inimag. d. la Madonna di S- Bene-
detto . E* una rozza pittura a fresco ri-
spettabile pev la sua antichità , manife-
stando a chiaris. indizj essere opera. dcUa
fine del sec. XIII o del princip. del XIV.
Rappresenta la V. col B* in braccio , e
in atto di calcare il v^erpente infernale ,
avendo ad ambi i lati le fig. intiere di s.
Frane, di Asisi e s. Ant. da Padova ve-
stiti nella medes. guisa di color giallastra
cupo tendente al nero . Prende la dt^nomi--
naz. dì s* Benedetto perchi spellante il&
a ^
762 Cìi. dei ss. Croce e intonino
tempo alla prossima eh. abhazlale di qn-
titolo . Si chiamò ancora la Madonna dei
Torcitori , perche restaurata prima della
mcih del sec. XVIII da Gio. Batt. Ceni-
.sichini che avea ad essa prossime e V a—
hJtazione e le officine e macchine da tor-
cere la seta . (i) — - Proseguendo il cam-
mino nella strada a diritta , si giugno al-
la volta sopra di cui è il Palazzo BOR-
GIA-MANDOLINI , e contiguo il Palaz-
zo BATTISTI . — Divergendo quindi a
sinistra lungo la strada detta dei Priori
verso quella di j. Francesco y s'incontra il
Palaz. BONGAMBI , la di cui por-
ta e finestre ia 2 ordini simmetricamen-
te di-^poste , sono fregiate di buoni inta-
gli di travertino . — A lato di esso è uu
vicolo che conduce alla
CH. Parrocch. DEI SS. GROCE e
ANTONINO . Furono queste due parroc-
chie riunite 1' anno 1802. Si à memoria
della esistenza della eh. di s. Grocc fin
dal 1199. (i) Dipendea dal monastero di
s. Pietro di Gubbio , ma nelT anno sud.
passò per concordato sotto la immediata
giurisdizione del Vescovo . La sua fab-
brica è nello stato in cui fu forse nella
sua prima erezione , o certo non ebbe mai
restaurazione che la cambiasse di aspetto .
E' un quadrato cui sovrasta il tetto so-
stenuto da cavalloni . Ha tre altari . Nel
maggiore fra un* ornato di legno dipin-
to che divide la eh. dalla sagrestia , è un
pregevole Grocc&sso intagliato in legno
Conscì^^atorio Benìncasa ^753
da Eusebio Bastoni . L'Altare a destra à
un quadro rappresent. la Invenzione del-
la Croce coi ss. Elena Macario Caterina
m. Francesco di Asisi e altre figure dei
seguito della Imperadrice . E' opera me-
diocre d* incerto . Sul gradino si venera
una immag. prodigiosa di M. della Mise-
ricordia , in carta miniata . L* Alt. a si-
nistra ha un quadro con un' antica im-
nia»-. di s. Donnino vestito di abito che-
licale o religioso oscuro e avente in ma-
no un calice, la quale irnmag, , come in-
dichiamo altrove , si conservava nella sa-
grestia di s. Antonino . (2) Sul gradino
di qu. altare ò la immag. di s. Disma d.
il Buon Ladrone crocifisso con G. C. di-
pinta da Vincenzio Monotti . Si conser-
vano pure in qu. eh. i quadri dei 3 alt.
eh' esi^tcafio in quella di s* Antonino so-
ppesa nel I 82 I {y. V Annoi, 2 ) , cioè il qua-
dìo col Crocifisso s.M.Maddal. e s. Antoni-
no ni. , che era alT alt. laag. fra 2 trian-
goli dov* è espressa T Annunziazione ; il
quadr© colla V. immacolata tra i ss. Gio.
Bat. Elisabetta Caterina ?. m. e Nicolò, e
inferiormente s. Francesco che riceve le
stimmate,- e finalmente il quadro con s. Pa--
squaleBaylon in atto di contemplare la Eu-
caristia . — Dal vicolo di s. Croce si pie-
ga air altro del
CONSERVATORIO BENÌNCASA
e Ch. di s. Benedetto^ della Cupa . Fa
qu. per alcune fanciulle povere istituito
nella propria casa per testamentaria di-
ySi Consertante rio Benincasa
Sj'osizionc dei g agosto IJ702 da Miche-
langelo Beuiucaoa uliimo di sua nob. fa—
iiìiglia riiDio poi il 18 giugno 1716 • La
sua formale eif.zione avvenne nel ijrSa «
e .si mantiene colle readite al niedes. la-
sciate di:! Beuincasa . Il Vescovo ne è su-
pc^.'Iorc e ne modiaca le leggi alla oppor-
tunità . Le fanciulle che vi rimangono
dalla tt?. di anni 12 sino a clie trovano
Tiilogamenìo , sono dirette da una Mae-
siia cbe indegna loro le aiti convenevoli
a fenìmina , e le istruisce in tuttcciò che
appai tiene ad onesta e cristiani educazio-
ne . Il vesc. Odoardi nel 1777 ^^^^^ com-
pera di alcune case ed orti che spettava-
no al priorato dì Roma dei Cavalieri Ge-
rosolimitani, eia eh. di s. Benedetto ap-
partanente al d. ordine ; e con un ìiuo-
vo circondario di n:ura fatto nel 1784 %
gli die forma di casa religiosa» e gli pre-
fisse la clausura dipendente però dal Ret-
tore Amministratore pro-tempore. Dell*
anzid. acquisto apparisce V atto in una
lapide di marmo rosso posta sopra la por-
ta della eh. e che a la seguente memoria .
, Ex Avctoritate Pii VL Pont. Max Jo-
an. Bapt^ S- B. E. Card^ Rezzonico Ma-
gn\>s Ord. Hier* Prior In Vrbe Hcrtos
Cvm uSdìhiys Et Coherent.Eccles^ S » 5e-
nedicti De d'pa Ad Jvra Prioraty sPer--
tì'nent. T'^irginibvs Provì^i^'^ De Bónincasa
Vcndidit Solo Abbattali Tiudo Sibi Sv
isq^Q Svccessorìb\'s Recewato Et C on--
venta Ab Aiojdo Travdgio Pvblicis Lit--
Conseì^'atorio JSenincasa ^65
Zerìs Consignari Jvssìt XV^ JLaL Octoòr-
MDCCLXXVII^ . „ Quest' Bnticlns. Ch.
trovasi nominata fin dal 1027. come sog-*
getta al monist. di S. Pietro dal quale pas-
sò poi alla Religione Gerosolimitana pel
priorato di Roma, non si sa precisamente
in qual* anno , (i) E* dessa edificata sulle
mura etruscte della Città e conserva anco-
ra la prisca sua forma , bencliè si abbia
qualche indizio clie la più antica fosse in*-
feriormente alla presente con volta a ma-
niera gotica . Comunque sia anohe la più.
moderna fu più volte restaurata , e ulti—
mamente nel 1817 » per opera del retto-
re ed economo deli* istituto sig^ d GiOo
Francescbini parroco di s, Giacomo del-
le Cinque Piaghe , Ha una travatura ba-
sata 5opra 2 ardii di sestoacuto soste—
filiti da 4 piloni con capitelli dorici di
stucco . L unico suo altare ( dietro del
«^jndle ninrala è nn' antica nicchia spor-
gente al di fuori e vestita delle medesi-
me pietre riquadrate che incrostano tut-
ta la vecchia rHuiaglia ) ha un quadro con
G. C. morto deposto in grembo alla Ma-
dre s, M. Maddalena e s. Gio. ev. E' co*
pia di Benedetto Cavallucci , Ai lati dell*
altare sono ^ quadretti con s. Anna ^. il
sacro Cuore di Gesù , e nella parete in
faccia alla porta che è laterale, uu*anti-^
ca immagine prodigiosa dell' Ecce Homo
L* abitazione quantunque non troppo fe-
licemente ordinata, ha comodi sufficienti
oou men pei lavori che per gli usi di una
756 Conseri'dforio Beìiiìicasa
vita regolare . Evvi pure un* orlo clie ser-
ie alle nlunue di utile e di delizia . — Pro-
gredendo per la medes. via, se ne vede un'
aitici a sinistra , ov* ò la soppressa Ch, di
s. u4ntoniiio o Donnino , di cui veggasi
r u4nnot> 2 air Ait. ss» Croce e Anto-
nino . — Pvimpetto a qii. eli, ù la casa
di cui si ha costante tradizione , che vi
abitasse il cel. nostro pittore Pietro Van^
Tìucci , siccome più diffusamente diciamo
nella stessa Annotai, la uno delle sue
mura interne esiste ancora una intera e
Lelia immagine di s. Cristoforo che si cre-
de da lui dipinta a fresco in memoria for-
se di suo padre che portava un tal nome .
— Poco sopra alla d. eh. è l'Abitazione
della famig. C amilletti che possiede ere-
ditate alcune belle pitture notate dall'Or-
ftini neir abitaz. della fu nob. Teresa Pe-
rotti Crispolti : cioè un quadro che rap-
presr^nta in pittura una tavola di abete,
come commessa in 2 pezzi , e nel mezzo
si finge appuntata con 4 bullettlnc una
carta dipinta con un teschio che ha una
rosa accanto , e il motto V^aniias vani-*
tatuni et omnia ojajiitas , è opera eccel-
lente del Barocci : una testa di un gio-
vinetto, di Pietro da Cortona : un s. Gio.
Batt. che si reputa del Caravaggio : un
Cristo alla colonia , e una bambocciata
con una vecchia ed un vecchio , del Tre-
T^ìsani i ^ abbozzctti esprimenti figure al-
legoriche , di Simone Vo\>et : 2 bei qua-
Cappella degli Oddi y^j
diettl di frutta : e finalm. g Lelliss. prò*
spettive , del Bihiena . — A destra del-
la Via Beniiicasa si scende alla Piaggici
delle Cappuccine , tra le antiche e mo-
derne mura della Cupa , e vi s' incontra la
Cappella Degli Oddi . Sul muro de-,
gli orti della casa Degli Oddi era una
Maestà forse dipinta sul princip. del sec.
XVIII. Ma r umido del sovrastante ter-
reno Tavea così difformata, che non era-
ri rimasta che la testa della M. del B. di
s. Francesco e di s. Antonio ivi espres-
«i in mezza figura entro un vacuo semi-
circolare .11 di i3 luglio 1796 si video
si pretese di vedere che gli occhj della
Mad. si movessero , e accorsero in folla
i devoti a venerare qu. avanzo d' Imma-
gine . La famiglia Degli Oddi V anno
seguente fece instaurare le figure ad An-
tonmaria Gi/rhi , e vi er:esse allo intorno
altre 3 pareti con sopra la volta , e vi
formò una Cappellina ; come altra simi-
le ne fé costruire la famiglia Donini ad
altra immagine di Maria in tavola situata
nel muro del suo orto nella Via di Mon-
teluci , riputata anch' essa prodigiosa nel-
la d. circostanza . jNIa quella Iramng. fu
poi trasferita nella eh. parr. di s. !Marti-
no Delfico nel nostro contado , allorché
i sigg. Donini vendettero il d. orto . — •
Poco avanti è la
CH. e iNIONIST. DI S. CHIARA del-
le Cappuccine dette di P, S. -5. Erano
in qu. luogo 2 case f:d un' orto uniti ad
7 58 C//. e Mon> di s. Chiara
una piccola eh. dedic. a s. Mostiola speu
tanti ad un* Monist. di Canonici regola-
ri di s. Agostino dipendenti dai Gancxic
di s. Mosti ola di Chiusi . La ConfVater*
»ita di s. Andrea detta poi della Giusti-
zia, 62 anni dopo la propria ereziontv ot-
tenne in enfiteusi dai d. Canon, di Chiu-
si le case nel lé^ZQ s e nel i454 1^ ^^^^
dal pontef. Nicolò V. Kestauiata questa e
ridotta decentem. ad u.-o sacro , dachè ab-
bandonala dai Canon. Agostiniani , ad-^
divenuta eia immondo asilo di topi e di
TSgni ; si ofHciò daUa Confratertiita sino
al liSyin cui passò a stabilirsi nell* Ora-
torio ove tuttora à la sua ragguardevole
residenza Die frattanto in pegno nel i53g
per una certa somma qu. locale di s. Mo-
stiola a Francesco di Mariotto Boncambic
indi ricuperatalo , il die nuovamente ini
pegno a Fabio Mansueti e Girolama Ai-
mellini sua consorte nel i547 P^^ ^* som-
ma dì 140 fiorini, ma nel mose di giugno
del i552 lo donò ad alcune pie giovani
che destinato aveano di consecrarsi a DiOf
riacquistando il locale dalT Armellini la
quale fu forzata ad uscirne mediante Tim-
pegno di alcuni cospicui personaggi di Ro-
ma, la di cui mediazione fu implorata da
GiìoUmo Gomitoli, ( v^ Vermig. Mempr^
della Comp. della Giustizia pag. 4? )
dopoché fu rimborsata del suo denaro .
S* interessò la stessa Confraternita per la
erezione di questo Monistero assumendo
la protezione e V assistenza di quelle de-
eh. e Mon* di s^ Chiara mJq
vote doane che ne fui'ono le fondatrici ,
e a ciò deputato avendo quattro suoi con.-
iratelli , cioè Carlo Moniemellini , Stefa-
no Salviv Giovanni Maffano, e Panta Poa-^
tani . Questi unitamemente al Vicario del
card, della Corgnia vescovo , al sud. Co**
niitoìi, alia 2 pie dame Fileue Cantucci e
Vanna Gomìtoli Perigli, e allo stesso Ve-
scovo Cardinale, trassero a buon termine
r opera ; cosichè ragunate molte limosi-
ne , ottenuti dal Pontefice Giulio III al-
cuni sussidj ; potè sulla fine del i5$2
sul principio del i553 porsi dal card. del«>
13 Corgnia la pietra fondamentale di qu.
eli. e monist ove il detto Cardinale la-*
sciò il suo anello vescovile ; e sulla me«-
là del i556 vedersi se non totalmente per**
fezioaato qu. edificio, lo che avvenne nel
:564 * almeno renduto capace di essere
abitato . Avendo intanto nel dicembre del
i553 Giulio III segnato il breve della suat
Istituzione per religiose che professasse*»
ro la più stretta osservania delT ordine
di s. Chiara le di cui regole furono fis«
sate nel 1246 ; il dì 8 giugno dello stes-»
so anno i556 fecero nel nionistero il so-=
lenne ingresso le prime Religiose in num*
di 20 . (2) Colle molte limosine e eoa
qualche pio lascito si aggiun^^ero poi mol-<
le comodità al monastero . I pp. Scalzi a
benefizio dell* orto gli donarono un poz-
zo con una sorgente perenne situata ap-
presso alla loro nuova eh., condiicendo T
acqua ia canali di piombo per gli orti dei
760 Cli' e Moti, di s. Chiara:
conti Degli Oddi coli' ajnto e soprainten-
deuza del co. Pietro Bagiioni ed Alessan-
dro Eugenj . Nel 16Ò9 il vesc. Marcan-
tonio Oddi avendo ottenuto dalla Came-
ra Apostolica il monast. di s. Benedetto
fuori di P. S. detto poi s. Ermiuo , ne
applicò il prezzo per costruire le celle del
dormitorio in qu. convento , come ne as-
sicura la iscrizione in marmo 1 osso situa-
ta nel piccolo parlatorio . JN'el i^i3 fu am-
pliata la infermeria , essendo stato accorda-
to dai magistrati il locale prossimo e so-
pra una casa adjacénte alla porta della
Città , con loro decreto del i3 die. 1712.
Considerabili somme furono pure impie-
gate pel risarcimento di qu. monist. nel
1814 ^ IO, allorché fu desso ripristinato
•^ riaperta la eh. il sabbato s. del d. an-
lio 18 15 (3) , molte delle quali furono
contribuite dal cav. conte E.inaldo Kanie-
ri beneiner. protettore ed agente di que-
sto sacro stabilimento » morto nelT otto-
ire del 1819. Il piccolo tempio spira quel-
la povertà unita alla decenza che è pro-
pria di qu. religioso isiituto . E' a volta,
e la sua facciata principale è coperta da
3 cjuadri di Giacinto Boccanera . In quel-
li) di mezzo , che è pur dell* alt. , è espres-
sa s. Chiara che atterrisce i Saraceni col
mostrar loro V Eucaristico Pane ; nel qua-
dro a destra in forma di quadrante per se-
guire r andamento della volta , è rappre-
sentato s. Giuseppe da Leonessa , e a si-
nistra s. Fedele da Sigmaringa recati in
Ch, e Man» di s» Chara ^6i
gloria dagli Angeli . In fondo ali* uno e
air altro si veggono in lontananza i sup-
plizj ch'essi sostennero per la Fede .Nel-
la parete estrema sono altri 2 quadri di
simile dimensione , colla V. che presen-
ta il B. a s. Felice da Cantalicio , in uno ,
e neir altro , s. Ant. da Padova . L'Alt.
laterale ha un quadro col P. Eterno la
V. Immacolata s. Francesco e s. Bernar-
dino da Siena .11 p. Carlo Baglioni che
tesse la storia di qu. monist. , dice che il
d. quadro fn donato dal ven. servo di Dio
fr. Bonaventura terziario francescano che
morì neir eremitorio del Sasso a Casti-
glioncello diocesi di Chiusi , ma tace P
anno e P autore . Sotto la mensa delTalt.
masf. si conservano le ossa di s. Giulia-
no m. donate' dal vesc. Oddi. Molte in-
signi reliquie si custodiscono pure entro
un grande armadio in un* ampia sala del-
la clausura detta perciò Stanza delle He--
liquie . (4) Nella cappella della Inferme-
ria venerano con particolare culto le re-
licriose una immagine della V. in tutta fi-
gura assai prodigiosa . Credesi pittuja del
Bandiera . Piimase qu. immag. esposta nel-
la eh. di s. Teresa dal 181 i sino al ri-
pristinamento del monistero , per impe-
gno del pùrr. di s. Stefano d. Vincenzio
Batlaglini che la richiese al ministro del
così detto Demanio . (5) A manca della
porta che corrisponde alP atrio del con-
'vcnto , entro al recinto destinato per le
converse , è il monumento di Giacinta An-
762 C/v. <ìi s. Andrea ^^*
sidei ia una lapide quadiilanga di mar-»
me nero , ove si legge „ Z>. O. M» Fi-^
tale losepko De Bobus Perusiae Epis-
Annuente Ilic Posituni EstMDCCXFII
Quidquid Reliquum Fuit Virginis Jieco^
!endae Menioriae Hyacintae M» Antonii
Ansidaci Patrit^ Perus^ Filiue Q^iiaeVir^
tutibus Coelestìbns Donis Insignita Ter*
tio Servar . B. M- V* Ordini Adscn-^
ptae Prulatatis Deinde jEre Suo Cap^
puccinarnm Exteriorum jEdibus Humil'^
limae Vitae Residuum Inter Ipsas VI-*
tra Deccnniinn Transegit Obiit XXF Aiig.
MDCLIX An. Ag, LVIII \. La iscriz,
lu fatta qui appone dai con. Filippo Au-
sidei nipote delia encomiata Serva di Dio .
Sopra ia porta esteriore del monist. , in
naa niccliia al di fuori è una tavola del
Boccanera eoa s. Ciiiari e s. Frane, ia
gloria , e nell' architrave è incisolo stem-
ma delia Confraternita della Giustizia ,
monumento della cessione di qu. locale
fatta da essa alle religiose • — Prossima
alle Cappuccine è la
CH. Parrocchiale di S. ANDREA
APOST. Esistea qu. Ch. anche innanzi
a1 II 63 in cui se ne ha la prima memo-
ria . jjfon sappiamo in quale anno fosse
ridotta a moderna forma : sappiamo ben-
sì che la meta della volta che mancava
fu fatta costruire nel 1670 dal Parr. de
Giulio Cesare Barigiani » e che il dì 4*
luglio 1693 rovinata essendo tutt^t la sa-
grestia e una partile della eh. verse \ alt-
Ch* di S' Andrea Ap* j?63
l^iXo^. per tremuoto accaduto il >4 gio-
rno delio stesso anno , o per indeboli-
mento delle annesse mura casleìiane ; fu
r una e l'altra riedificata Tanno seguen»^
te dal parr. Barigiani . Un secolo appun-
to dopo , cioè negli anni 1794 ^ 96 fu
notabilmente restaurata e abbellita con.
tiUQvi altari e stucchi dal par. sig. d. Luigi
Befani . La sua volta alquanto bassa è ai
lunetta e a fasce che basano sopra 12 pi-
lastri e contropilastii joaici , i quali di-
vidono la eh. in 4 compartimenti . Nel-
la parete inferiore ai lati della porla se-
no 2 quadrilughi ove si rappresentano le
Anime purganti. Sotto di essi sono eipres-^
i si in tondi a chiaroscuro a fresco i li-^
tratti ideali di 4 parrochi di qu. chiesa .
Nel L compartimento a destra dell* in-
, grcsso è un bel quadro con s. Pietro che
risana lo storpio alle porte del tempio di
I Gerusalemme . — :* Segue 1' alt. del Gio-
cifisso fregialo come tutti gli altri di cor-
nici frontesp, e monsa di stucco . Sul fron-»
tesp. è un tondo con s. Luca Evaug. co-
me sul medes. negli altari laterali , sono
in simili tondi le immao:. dì s. Matteo s*
Marco e 8. Giovanni . — > Neil* Alt. sego
è un quadro con la V- e il B. s Barna-»
ha s. Carlo Borromeo e s. Ant, da Pa-
dova . Fu fritto dipingere nel x658 dai
Confrat. dell'antica C onipagnia di s. Bar-^
fiaba eretta in qu. eh., i quali nei pri*
mi anni recavano in processione qu. qua-
dro sino ai limiti della Parrocchia lìei
^64 Ch, di s. Andrea Ap*
subborglii il di di s. Bara. , avendolo elet-
to per protettore speciale contro le gran-
dini , onde anche oggi iu d. giorno si
fanno le benedizioni per la campagna dal
Parr. di s. Andrea sino a s. Manno . (2)
— La Tribuna è tutta vagam. dipinta, a
riquadrature arabeschi festoni e putti ; la
parete principale ha uno sfondo bugna-
to, e il volto un sottoinsù a colonne, uno
dei primi lavori di Giovanni Monotti, fat-
to nel 1795 . L' Alt. isolato è di traver-
tino coi finimenti di legno dorato e mar-
moreggiato ; una delle ultime opere di
Giacomo Agretti . Sopra il gradino entro
una raggiera è una bella immag. della M.
col B., di Frane. Appiani . Sotto la men-
sa si conservano le Ossa tutte del b. En-
rico re di Dacia morto nell* Osped. dei
ss. Cosma e Damiano nei limiti di qu.
par. il dì i3 marzo i4i5 . (3) Sul dinan-
zi è un' antica immag. di d. Re in abito
di terziario francescano e giacente » che
esisteva nell* antica cassa di legno situa-
ta sopra r alt. mag. e precedentemente
sulla parete a destra di esso . In mezzo
alla parete principale è un' afresco entro
ad ornamento di stucco dorato e marmo-
reggialo con G. C. s. Gio. Batt. s, An-
drea e s. Pietro . Credesi opera di Gior-
gio Vasari . Ai fianchi di esso sono due
ovati con s. Barnaba e s. Susanna . Nei
comparti della Tribuna sono 2 Orchestre
i di cui parapetti egualmente adorni, han-
no un tondo con G. C. e la V. in mea-
. Grat. del SS* Sacrarti. ^65
za figura . — Sul primo Ah. seg. è una
tela con 5. Galgano eremila danese a ca-
vallo cai apparisce un* Angelo indicante-
gli una gloria dove sono espressi G. G.
la V. s. Gio: Evang. s. Pietro e s. Pao-
lo , e in fondo al quadro, un* eremitag-
gio per cui viene indicata la conversione
del Santo . Il dipinse Benedetto Caval-
lucci nel 17^4' * spese di Francescoma-
rla Ro^a enfiteuta de' beni spettanti alla
eli. di s. Galgano di cui fece qui trasfe-
rire il titolo , essendo essa eh. nei limi-
ti di qu. parr. come qui sotto vedremo .
Neir ultimo Alt. scorgesi rappresen-
tato s. Pietro in atto di apprestare TEu-
I caristia alla Vergine , varj Angeli » e in.
ì fondo s. Gio. Evang. — Il quadro dell'
I ult. comparto offre s. Pietro liberato dal
i carcere . Tanto qu. clie il quadro dicon-
! tro sono opere di qualclie pregio, d'in-
certo . Nella casa parroc. si conserva un
bel quadro che per alcuni anni fu posijo
air alt. mag. sopra T afresco descritto, e
i^appresenta una gloria colla Verg. inco-
ronata dalla SS. Triade , s. Frane. Save-
rio s. Antonio da Padova , e inferior-
mente le Anime purganti . Contiguo a qu.
cbiesa è V
ORATORIO della Compagnia del
SS. SACRAMENTO . Questa pia Socie-
la cbe avea anclie il titolo di s. Mo-
stiola forse perchè ebbe la sua prima e-
rczione nella eh. di d. Santa che era qui
prossima come abbiamo osservato (^^.Mon.
766 Porta di S. S.
delle Cappuccine) si trova nominata ne-
gli Annali Decemvirali sotto r anno i53o
in occasione di un sussidio alla medesi-
;na accordato dalla Città ( Scheda Ma-^
riot^ jir% J. Andrea ) . Unissi a qu« nel
Ì721 la Gompag. del Sacramento istituita
ÌVL s. Antonino ( a>. le Jtnnot* ali Art. j»
Croce e s. Aiit. ) Fahbricò essa a pro-
prie spese il predente Oratorio nel site a
iei caduto dal parr. d. Scipione della Pen-
na dott. di Filos. € Teolog. , coli' annuo
tanone di una libra di cera» come costa
da istrom. rogato da Marco Torelli sotto
il dì 18 Giugno i6i3 . Quando nei i6i5
foifiiò le sue Costituzioni, a?ea già qu.
Compagnia edificato ed ofiiziava il suo O-
ratorio . (2) La sua volta è dipinta ed
La in se espressi i 4 Evangelisti e le Vir-
tù teologali . Nelle nove lunette delie
pareti 502:0 alutltanti quadri semicircoJa-
ii ìli loia ove si nirpreseotauo alcu:ii pro-
digi operati per mezzo del Sacrcmentc del-
la Eucaristìa . Sono tutte assai mediociì
pitture eseguite nel 1667 ^ Sopra V Ah.
è un quadro con la M. e il B, in inte-
ra figura , avente in mano una rosa , da
cui prende il titolo la effigie di Madonna
della Rosa che fino alla metà dello scor-
50 secolo ebbe dai devoti culto particola-
re . — Limitrofa alla descritta cn. è la
PORTA di S. SUSANNA . Una del-
le più antiche porte è qu. della Città »
cui diede il nome ì ancor più antica ci.
dedicata a s. Susanna , la ^uale esistca
Via Calumata 7C7
io%*^ ora è la eh. di s. Frane, e, che fu
dati nostri Magistrati ceduta ai Figli del
Serafico Patriarca fin dal 1227» come scxi-*
ve il Pelìini (P. i.p.^^i)- Non ha qu>
Porla alcun' ornamento , e serba soltanto,
come le altre , 1' antica saracinesca ali'
«sterno , e sotto V arco interiore 1& im-»
inag. di M, V. e di alcuni Santi . Da es«
sa principia la vx;tustissima strada diretta
Terso il Lago e la Toscana , e chian^ata
VIA COLOMATA. Secondo il Ciat-
ti è cosi appellata quasi Colleaniato pa«
loia degeneiata poi in Colomata C O"
lombata come 0i;gi volgarm. si dice . Piti
probalmin. dalla voce calmata aggiunto
di Plagia che significa luogo n^outuosO
e scosceso derivo il nome che le diede-
ro i nostri Avi e che fu poi diversamente
pronunziato dal volgo . Ella è difatto as-
sai declive ed erta . Hicordano i nostri
Annali che fu lastricata nel 1276, con-
correndovi alla spesa tulli i castelli di P»
S. S. Fu sin d' allora forse com* è al
presente quella selciata fatta di piccole pie-»
tre vive , e si continuò a conservarla sem--
pre CO.SÌ . — Suir incominciamento di es-
sa a destra fu eretto un' Ospedale con u*
na piccola Ch. , che esistea fino dal x36i
e che nel i5i8 da Sveva figlia di Simo-
ne degli Oddi , come scrive ne' suoi Ri-
cordi mss. Teseo Alfani , ed abbiamo dai
nostri pubb. annali , fu accresciuto di nuo--
ve rendite . Quest' Ospedale era da prin-
! clpio istituito per gli animorbati da ccu-
768 Via Colomata
tagio , ma vi si riccvetter dapoi 1 peregri-
ni miserabili in genere . Si chiamò del-
la Pietà, nome cangiato poi in quello di
s. Rccco . (i) Fino all' anno 1798 si con-
servarono con tutte le lor snpellettili sì !"'•
Osp. che la Ch. , ma poi furono ridotti^
ad abitazione privata ed ora non serbasi
traccia né deli* uno ne delT altra . — "'
Verso la metà di qu. nicdes. Via si scor-
gono i miseri avanzi di una ch. anticam.
detta j. Maria Colomata . S' incominciò
a edificare col suo Monistero, oggi diru-
to , prima del 1297 in cui fu proseguito
e forse ancor terminato . Nel mese di a- '
prile del 14^7 f^ demolita nna parte del- ,
la ch. , e que' cementi servirono per la
nuova fabbrica della Cattedrale - Vi si con-
serva tuttora la facciata esteriore degna
di osservazione perchè rammenta la sua
origine del sec. XIII. Essa è tutta vesti-
ta di pietre bianche e rosse diligcntem.
riquadrate e conuesse , La sua Porta con
arco di sestoacuto , e a centina nei fian-
chi dell* arco, è della istessa pietra scor-
niciata , Neir arco 6 scolpito un' Agnel-
lo con bandiera , e sopra il Diedes. , una
Colomba . Il primo è uno stemma delle
monache benedettine che ne furono di-
scacciate nel 1437 , e r altro , quello
delle monache Domenicane della b. Co-
lomba le quali , non si sa 1' anno , vi
passarono ad abitare in luogo di certe Cla-
lisse che vi si stabilirono nel i499 •* ^^
q'iali domenicane eziandio furono riman-
Fonti di s. Gaìgané jGc)
late alle case de' loro parenti nel i5/}0,
-I* Area ridotta quadrilatera a volta ha
in Alt. con la M. e il B. dipinti a fre-
sco in una nicchia allora forse eh* ebbe
lOvella più piecola forma la Chiesa . (li)
4. pie della Via Colo/nata sono, tre stra-
le . Quella di me/zo è antichissima, e con-
luce alla eh. di s. Barnaba , chiesa una
^olta ed ospedale dei ss. Cosma e Dan:iia-
10 (^3) . Poco lungi da questa eh. ò V
iltra di s. Quirico (4) che ambedue in-
licammo alla pag. ^oo . Quella a sini-
tra guida alle Fonti di Veggio , e V nl-
ra a destra alle
FONTI di S. GALGANO . Eia prcs-
o a queste acque una eh. dedicata a s.
ialgano con un* antichissimo Monistero
tiolto pria del 1298 abitato da Monache
leW ordine di s. Benedetto trasferite poi
irca r anno i4i2 ^1 Monist. di s. Fran-
eseo delle donne . Ridotte le rendite del
►lonistero a benefìzio semplice ecclesia-
tico , rimase qui una piccola th. la qua-
e minacciando rovina, fu del tutto demo-
ita nel 1792, e ne fu traslatato il titolo
Ila parrocchia di s. Andrea . Il Colle-
;io deir Arte della lana dopo la parten-
a delle monache ebbe il possesso di quel
Qonistero che fu ridotto ad uso di spur-
io e di tinte delle lane . Ma qu. case an-
ate pressoché ia rovina , furono nel d.
nno 1792 restaurate per uso di concie
i pelli ; nuovamente risarcite nel i<Sotì
Ìi»roseguono tuttora a servire pel m.edes.
77
l'unti di s. Galgano
o
i
uso. *— Vicino a qu. luogo scaturisce uria
fonte di acque minerali salubri, le quali
dagr intelligenti sono riputale molto sì-!
znili a quelle celebratissime di Nocera »
e capaci di prodarre i medes. vantaggio
51 effetti ia varie infermità , come rea!-*i
mente si sperimentarono . Analizzate ne
'799 ^^^^ egregio Profes. di Chimica sig
dot. L>iigi Canali , si rinvenne che i lo*
ro principi più predominanti sono T aer
ossigeno e qualche sale niuriatico (i)
Fino da più rimoti tempi servirono quw
acque per uso di bagni , ma quasi affat-^
lo dimenticate , riacquistarono nel i6ral
r antica fama . Nel i635 , essendo capq
de' priori Filippo Ghiberti, fu incomincia-*
la ad erigere la fabbrica che ancora esi-
ste , ma assai trasandata , presso a que
sta sorgente . Fu la fabbrica destinata al*
le terme, e vi si costrUsscro i canali , uni
conserva» un bel portico sostenuto da i|
pilastri dorici con 3 arcale e 4 conchj
entro di cui sgorgavano le acque , e H
mezzo al prospetto del porlico , una bej
ne architettata porta con cornice di m^t
toni ed attico di travertino scorniciato
la quale dà ingresso a capace sala co)
volto a botte e cornicione dorico . AV
intorno deMa sala di forma quadrilunga
erano i recipienti per nso de' bagni »
sopra la stessa camera altra stanza c(
comodi necessari alla opportunità . Ber»
nardino Perinellx e Cesare Scotti nvenà
oueauta da Urbano Vili. se. 35odaer<
I
31. Marcino Fé echio 7^1
[ gare per lo iacominciato edificio, lo pro*-
$eguiroao nel i636 » e nel 87 il cap. Mar-
co PerinelH, dando poi compimento Lo-
renzo Barigiani nel iSSg alla parte infe-
I ri ore, e alla superior camera nel i64o ^
magistrati del IV trimestre . Vi farono
apposti in travertino gli stemmi di Ur-
hano e de* governatori di queil' epoche,
ma furono tolti nel 1798 . Il Laucellot-
ti che riferisce nella sua scorta sacra (3
I /?/c. ) la origine e progressi di qu. fab-
brica ha qualche errore nelle date , che
noi abbiamo corretto con q'aeile che si
I leggono nelle lapidi , le quali sebbene hx
^ parte corrose vi esistono tuttora . Sareb-^
be desiderabile che venissero tarpate le
ali al tempo e alla noncuranza , oude im-
pedir loro la total distruzione di un cosi
utile e lodevole stabilimento . —Da qu.
luogo s* incom.incia ad ascendere 1' ame-
olissimo colle detto
MONTE MORGINO VECCHIO . Fa
cosi appellato perchè su questo colle si
ergesse un tempio dedicato a Marcia dea
dell' ozio e del piacere , perchi nei tem-
pi della primitiva Ch. vi si facessero mo-
rire i cristiani e si dicesse perciò Morì--
Qinio Morticinio . La situazione dei luo-
go come la piii amena e brillante , e co-
me solitaria elevazione prossima alla Git-
tl^ è certamente analoga all' uno e all'al-
tro uso . Analoga fu pure ed opportuna a
stabilirvi una Con;X^''gazionc di Oliveta-
.ai , come r< fer.c dal card- Nicolò Gapou-
^j^'i M, Marcino Vecchio
ci romano clic nel 1 356 per mezzo di Ni-
colo di Andrea e di Francesco di Gere-
mìa da Pisa da lui deputati, vi fece edi-
ficare un sontuoso monistero e una nobi-
lissima eh. , dove nel iSjg incominciaro-
no a soggiornarvi i monaci della d. Con-
gregazione fondata dal b. Bernardo Tolo-
jnci sanese in Monte Oliveto di Chiusure
i5 miglia lontano da Siena, ed approva-
ta da G^'ovanni XXII nel l'òyj^. Effettuò
il pio Cardinale il disegno di Cliiara di
Francesco Baglioni moglie di Pollino pu-
re Bac^lioni che desiderosa di chiamare in
patria i Monaci Olivetani , lasciò loro il
dì 8 marzo i?)63 ( Crisp.p, 08 ) , mol-
ti suoi beni con obbligo di erigere chiesa
e monist. nel Palazzo di CoUelungo nel
distretto di Corciano terra cospicua del
nostro territorio , nell' interno della Cit-
ix . Incontrarono i monaci degli ostaco-
li per la erezione del loro Istituto in Pe-
rugia , ma vennero finalmenle superati per
impegno del Capocci che questo luogo pre-
scelse, e per Tannuenza d' Innocenzo VI
cbe la istituzione approvò . Non pili esiste
r antica eh. decorata di nobile architet-
tura e di belle pitture rammentate dal eh.
Marietti nelle sue lettere pittoriche alla
pag. 208 e 236. Anche una gran parte
del monist. fu distrutto allorché i mona-'
ci nel 174^^ ^' nuovo edificarono nella Via
de'Pasteni, come abbiamo a suo luogo os-
servato . La chiesa che tuttora vi si con-
serva era P antica sala del Capitolo eoa
Ch. e Convento ^73
tina cappella ornata di aiclii cornicione
pilaslii e bassiiilievi di pietra serena , la
qual cap. porta nel suo fregio notato il
nome del priore d. Bariolommeo Beccuti
con questi \ersi ,, Aere Prior Clara Bic^
tuta Ex Gente Paterna ,, Bartliolomaeits
Opus Sic Declit Exiniium ,, e 1' epoca dell'
anno 1487- E' ornata ptire di pitture a
fresco opeie del sec. XVII che non me-
ritano considerazione . La eh. è dedicala
a M. V. Annunziala , e vi furono trasfe-
rite le ossa di quegF illa,stri òoggetti che
qui vissero e morirono dal 1879 al ijSq.
(i) — E' degno pure di essere visitato cni>
colle non solo per 1 aruenità del sito v:^<^
per la maravigliosa prospettiva che vi si
scorge della Città dalla parte occidenta-
le . Presenta essa in un punto il più va-
go e teatrale i 2 Rioni estremi di Porta
S. A. e di Porta S. P. e in gruppo cen-
trale i 2 di P. E. e di P. S. S. — Tor-
nando in Città e rientrando in essa per
la Porta della Colica , si prende la sco-
scesa via a destra e si giu^ne al Cimite--
ro de' C onventitali , ove una volta e; a
tin piccolo monast. di terziarie francescn-
ne e una eh. col tit. ài s, Maria di Valfab-'
èrica , di cui alcuna cosa nelF Annot. ali*
Art. Monast. di s. Agnese , e alcun 'al-
tra ne diremo in fine deU* Annot. 8 ali*
Art. sPf;. — Quindi si entro nella
CH- e CONV. DI S. FRANCESCO
dei PP. Minori Convcutnali . Questa eli.
Fol. IL Par. //. h
774 ^^ ^' Francesco
elle riconosce i principj della sua edifica-
zione fin dal i23o (i), che fatante vol-
le restaurata , minacciando sempre rovina
siccome avverte anc|ie il Maltempi ( St.
^. IO ) , che essendo di architettura go-
tica grave e pesante , per la maggior pai-
te precipitò nel 1737 ,* fu tutta ridotta dai
fondamenti sul gusto moderno dopo qu.
epoca , con disegno di Pietro Carattoli ,
e il dì 5 maggio 1748 fu solennemente
e con magnifico apparato riaperta . Poco
sopra alla presente avea una porta verso
il mezzodì , della quale si veggono al di-
fuori le tracce prossime alla Gap. Degli
Oddi che tuttora rimane . Sporge questa
verso r ingresso del Convento , ed è al-
lo esterno incrostata di marmi bianchi e
rossi riquadrati , con due stemmi in alto
incisi in pietra , ognuno dei quali ha uno
scudo Inquartato di rosso e scaccato bian-
co e rosso , simile ad altro che scorgesi
in terra nel destro lato inferiore entro la
d. Gap. , sopra una lapide sepolcrale ia j
pietra rossa , ov* è pure Iscriz. a cai-atte-
ri gotici , ma così logora che ne è inin-
telligibile il contenuto . Questo Stemma
di cui parla anche il Giatti ( Periig pon-
tìf.p. ^72 ) , appartenne alle 2 fi^miglie
perug. Carbonchi e Podlani , ciò che può
farci credere che antichissimamente spet-
tasse qu. cap. alle d. famig. , e che ft^^^Q
contribuissero alla sua erezione e al j^qo
esteriore ornamento . — La odieì'na Por-
ta principale che corrisponde ad uu' atrio
jd
eh, e Concento yy5
del tempio : fa aperta neiìa ricostruzione
della eh. e decorata del suo ornamento di
travertini nel 1^86, con disegno di Bai-
dassare Orsini ed csecuziene di Luigi Ca-
selli perugini . Consiste questo in 4 co-
lonne doriche posate sulla lor base a pian
terreno , 2 di esse isolale e sporgenti in-
contro agli antipilaslri , e 2 pili indentro
che seguono immediatamente la luce del
portone ; in un'architrave che serve d im-
posta air arco nel quale si converte il fre-
gio ; e in un' attico dirotto nella sua cur-
va dair acroterio che sostiene lo stemma
deir Ordine Francescano , formato a la-
mine di ferro colorato in bronzo . — A
destra delT ingiesso e in mezzo alla pa-
rete dell* atrio che si estende dicontro aiT
arco per cui si entra in Cli. , apresi V
adito alla Capp, od Orai, della Confidai,
del Gonfalone , a cui si ascende per 5
gradini . (2) L' adito e formato pur* esso
da un' arco ornato al di fuoii di 4 ^'^"'
lonne di marmo rosso , fregio di marmo
nero ,.basi capitelli e cornicione di tra-
vertino , e di ordine composito . Tutta la
principale facciata dell' Oratorio si occu-
pa dair alt. e dai laterali ornati di legno
intagliato colorito ad azzurro e lumeggia-
to ad oro da Alessandro Biccardi . Q^nQ-^
sto lavoro fu fatto nel i646 colle limo-
sine dei devoti , e vi si spesero se. 5 00.
Neir Alt. si conserva una delle 5 prodi-
giose Immagini dette Gonfaloni che eoa
b 3
77S Di s. Francesce
ì>articolar culto sono vejierate in Perugia -
Questa fu dipinta T anno i464 ^^^ occa-
sione di morbo epidemico the afflisse non
solo questa Città ma quasi tutta la Italia .
Si rappresenta in essa la figura di G. Cri-
sto in atto di scagliar fulmini fra la Giu-
stizia e la Misericordia alata, e la Vergi-
ne tra i ss. protettori Lorenzo e Lodo-
vico Ercolano Costanzo Francesco Pietro
Xuartire Bernardino da Siena e Sebastia-
no , la quale dilata un gran manto sot-
to di cui si difende il popolo inginocchia-
lo e supplichevole . Nel fine del quadro
e* una prospettiva della Citta, sopra la qua-
le, la Morte colle ali vedesi armata di ar-
v.o e di frecce respinta dall* Arcangelo s.
KafiaeJe col mezzo di un* asta . E' vulgar
tradizione ricordata dal Crìspolti e dal Ma-
xiotti ( Pe/7/^. Aug.pag. iSg. Lett. Pittar .
pag, J79. ) che il volto della Madonna, tan-
to in questo stendardo che in quello di
s. Maria Nuova, fosse trovato compito da
mano celeste . Di tutte queste sacre Im-
znaginl , come altrove pure notammo , s*
ignora V autore . x\i lati dell* alt. sono 2
porte che introducono nelT altro Orato-
xio ove convengono i Fratelli pei loro
esercizj e che ha intorno un seggio di no-
ce e nella facciata superiore V alt. con un
Crocifisso assai pregevole intagliato in le-
gno egregiamente, come si crede, da Eu-
sebio Bastoni circa V anno i55o . (3) So-
pra ledette porte d' ingresso sono 2 nic-
chie cve si reggono allogate le statue di
Cli. e C onventò yj;^
lesfno eli Mosè e di Giuditta assai slima*'
te opere di LeonardoScaglia francese (Za^i-
celi. 8. die, ) . Il soffitto è a travatura di-
pinta ad arabeschi . Nelle pareti laterali
evvi lo sfondo di 2 Gap. sugli altari del-
le quali in 2 quadri di niun pregio so-
no rappresentati la V. e molti Santi e la
discesa del Div. Spirito sugli Apost. — Tor-
nando ora air atrio descritto , in fondo
al medesimo dirimpetto alla porta si \^Z'^
gè la seguente Iscrizione ,, Z>. O. M> TeiU"
pliim An. Sai. do. CC. XXX. Eximìa Pe-
rusinorum Mìinificentia Ac Pictate Con^
structiim Ab Pontìficibiis Summis Innoc».
IV Pio II A e lidio II Sacra Dwna^
que In Eo Peragentibus Decoratum At^
que Spina Ex Sacratiss. Corona D. JW
/. C , Salv^atoris N. Ditatiim Quani La--
dìslaus Piex NeapoLis Iliiic Civitati Do-*
no Dedlt Et Hoc In Tempio Sen^ari /^o-
Init Quamque S. P. Q. P. Tanto Mu-^
neri Gratas Annua Sacra Pompa Ce—
lebvari Decre^it In Quo BB. ^gidii Et
Nicolai Asisiatum Corradi De OJJida Et
f^entiirini Corpora Requiescunt Aliiqua
Obdormiunt Viri Plurimi Viriute San-^
guine Armis literisque Clariss. Quos
Urbs. Augusta Ma ter Foecunda Pepe^^
rit Vetustate Fatiscens Atque C ollabens
C oenobitae A Fundamentis Restituì Et
In Formam Elegantiorem Redigi Cura*-
runt Nova Excitata Turri Ad Celebre
Dulcisonumq. C ampanum yles Suspen-^
dendnm Absolutum Fero Franciscus Ric^
778 Di s. Francesco
carclus Ferniani Religiosiss. j4c Pientiss*
Perusinor. Antistes jiperuit C onsccru'^
vitqiie III Non. Maii An. R. iS. Ciò. io.
ce, XLFIII ,, — L' architettura dell' tem-
pio è a croce latina di una soia navata .
Il suo yolto a botte è compartito da fa-
sce che colla loro cimasa passano sxx di
un* attico e basano con esso su di corni-
cione e pilastri di ordine jonico . In mez-
zo alia crociata è la cupola cui fan soste-
gno 8 colonne che fiancheggiano 4 pilo-
ni . Dividono i pilastri e conti opilastri io
^ei i3 altari che si ammirano in questa
eh. i quali adorni di bene architettati stuc-
chi sorgono nel vacuo soggetto ad altret-
tanti archi . Il cornicione e il frejjio so-
no dipinti a fogliami e scanalature a chia-
roscuro lumeggiato ad oro e dorate soa
le cornici . I capitelli tanto de* pilastri
quanto degli altari come le cornici e i den-
telli nel frontespizio dei medesimi sono
messi a oro . I pilastri sono dipinti e lu-
strati a vernice imitanti la breccia paonaz-
za, come i contropilastri imitanti il bar-
dìglio di vena ondata . Gli archi e i fian-
ch; de* medesimi hanno parimenti ornati
d* intagli a chiaroscuro . — Gli stucchi
che adornano i quadri della tribuna , e
quelli che formano gli altari della crocia-
ta sono lavoro di Giuseppe Notari da Lu-
gano, come quelli dei primi ed ultimi 2
della navata sono di Gio. Batt. Caronici
e Francesco Monti parimenti da Lugano :
costruiti a norma del disegno trattone dal-
Ch. e Convento ^f-g
ia eh. di s. Crisogono di Roma . Gli ori-
nali in pìllura sono di Girolamo Pejugi-
ni . Tutti questi lavori fuìono eseguiti a
piti riprese dalF anno 1^80 al 1798. — Il
I Alt. che s' incontra a destra ha un qua-
dro in tavola con s. Gio Batt. , s. Giro-
lamo s. Sebastiano s. Francesco e s. Ber-
nardino . E' opera di Pietro perug. si-
tuata un tempo nel primo alt. di questa
parte della navata , e qui traslocato nel
18 18 dopo le varie vicende e viaggi del-
ie preziose pitture così di questa come di
altre chiese da noi altrove piii volte no-
tati . Per compimento del quadro sotto il
medesimo è un pezzo di tavola col noma
di Gesù tra una corona di fiori e nastro
variamente annodato che anticamente foi>
mava una parte del frontesp. della nic—
cliia ov' era in fondo il quadro esistente
ora all' altare della contigua eh. di s. Ber-
nardino . Quest* aggiunta è di Vittore Pi-
sano detto il Pisanello . — Neil* Alt. se-
guente che ha un* ornamento di bella cor-
nice intagliata e suo piedistallo, il tutto
di marmi bianco-nero, bianco-rosso, gial-
lo di siena , verde antico , e bianco va-
riamente disposti con elegante armonia :
è un quadro circolare al disopra rappre-
sentante s. Giuseppe da Copertino estati-
co air apparizione della V. col B. in brac-
cio , e con varj astanti che mirano atto-
niti il prodigioso ratto del Santo . E* ope-
5^a di Gaetano Lapis da Cagli allievo del
Conca , e da esso dipiato in Roma l'an»
^8o Di s. Francesco
17G3. — Il III Alt. Ili im quadro inta-
vola coi ss. Antonio aLb. Franct'sco e Ber-
nardino , e in alto fra le nubi, la M. col
B. .e 4 Serafini , della scuola di Pietro .
Sotto la mensa in urna di legno sono le
Ossa del b. Corrado da Oflkla . (4) Al
lato destro sotto V arco si legge „ Ex
J^oto Nob, Viri Pìùlippi Massini /. U.
D. ^In, 1616. — Sicgue una parete clie
cliiude gli avanzi dell' antica Capp. -^r—
rigucci ove conservavansi le sacre Reli-
quie y alla quale si ha accesso per mez-
zo di una porta sopra di cui tra vaglii or-
nati di stucco e di legno è allogata una
delle Orchestre con Organo assai bene in-
teso ed armonioso nuovamente ricostrui-
to nel 1807 da Adamo Rossi perug. — Nel
I Alt. della crociata sinistra è una tela
colla M. avente in braccio il B. che po-
ne l'anello in dito a s. Caterina inginoc-
chiata , avendo lateralm. s. Frane, e s. Ant.
Sopra il gradino dell* alt. posa il ritrat-
to del b. Bonaventura da Potenza laico
minorità , le di cui ceneri riposano in qu.
eh.. (^ Crispp.i /\i ) Sono opere mediocri
d' incerti . — In fondo alla crociata si
ammira il beli' Alt, con 4 colonne sca-
nalate e froiitespizio di ord. corintio , il
tutto vngam. intagliato in legno e coper-
to di finissim' oro . Ha in mezzo una nic-
chia colla immag. in rilievo di s. Anto-
nio da Padova vestito di tonaca di lama
di oro in fondo nero . Nei piedistalli si
vede lo stemma della famig. Montespe-*
Ch» e Conpento ^8t
Telli CHI r alt. appartiene . Ai lati , so-
pra 2 porle , r una delle quali conduce
aiJa Sagrestia . A destra e uà quadro coli*
Aununziazione , che occupa non degna-
mente il luogo del quadro del Gav. di Ar-
pino trasportato all' ultimo alt. della na-
vat.i a destra . Sopra la d. porta della Sa-
grestia e un quadro con s. Michele in at-
to di abbattere i 7 vizj capitali personi^
ficati in una idra di y capi . E* di Ora-
zio Alfan: . — Siegue T Alt. privilegia-
to gregoriano , ove si conserva V Augu-
stissimo Sagramento . Evvi una immagi-
ne in quadro bislungo della V. col B. e
Vtirj Angeli d' intorno dipinta in occasio-
ne di contagio . Il popolo Perugino la fe-
ce delineare , e vi si legge perciò ,, Emo
me C C LXXXIII Mense lunii „ Fu qui
trasferita dopo di essere stata segata dall'
antica muraglia della eh. vecchia . Nel la-
to sinistro dell' arco è scritto „ Sacel^
luin D, Lodovico Ep. Tolos, Dicat. Pw
triciae Ubaldorum Perus. Gentis E Ah-*
dito Loco Ln Dextero Hujiis Templi La^
leve Recens Magnificeniius Restituti IIuc
Translaium I{.aioliis Equ. LlyerosoL Fri-'
dericus Caes. Cubie» Pracpos. Ludoi^i^
cii Fila Et Franciscus Lacobi F. Sub-
praefectus Nov» Militum Unibr- Lapideo
Hoc Marm, Lnstruxerunt Ann. MDCC
LXXXII Ne Rei Memoria Oblitereluv ,, .
Si ammira quindi la nobilissima Tribu-
na arcuata e tutta adorna di pitture . Nei
b 3
ySn Di s. Francesco
4 compartimenti della sua volta formati
da fasce, sono in grandioso gi'^^ppo effi-
giate le immagini emblematiche della Fe-
de Speranza e Carità , e quella dello Spi-
rito Santo fia gli splendori nel vertice
della medesimi volta . Queste figure co-
me quelle delle 4 Virtìi Cardinali nel tri-
angoli della cupola, sono di Francesco Ap-
piani che ottuagenario le dipinse nel ij^So
e 1781 . I festoni le cornici messe a oro
e gli altri ornati di stucco imitanti il mar-
mo bianco che circondano i tre quadri di
qu. Tribuna, sono invenzione di Carlo Mu-
rena architetto romano . Il quadro di mez-
zo semicircolare rappresenta il Giudizio
Finale . Evvi il P. E. tra Serafini in al-
to . Sotto all'indietro, una moltitudine di
Beati che per una scala ascoidono al Cic-
lo , e sul dinanzi 1' Arcangelo s. Miche-
le che caccia il Demonio agli abissi, e u-
2ia turba di proscritti che sono ingojati
dalle fauci del dragone infernale . Negli
angoli inferiori si veggono delle figure
atteggiate a stupore ed a costernazione •
E* opera ingegnosa di Adone Doni di
Asisi che filoriva circa la metà del secolo
XVI . Il quadro a destra colla Madonna
che adora il Bambino il quale è a lato
di s. Gio. Batt. sopra un coro di Angeli
o sotto s. Nicolò e s. Frane. , è di Be-
nedetto Bandiera allievo e imitatore del
Barocci, e fu da lui dipinto 1* anno i6o5
48 della età sua . Il quadro a sinistra in
tavola colla V. Immacolata in mezzo agli
C/^. e Convento j?83
Angeli clae hanno in mano delle caitelle
con molli allusivi alla sua conce/Jone , e
sotto alcuni Profeti , e Dottori della Ch»
e Sibille con vaij libji ove sono scritti
dei motti aneli' essi relativi al principale
soggetto ; è opera di Filippo Bellini da
Urbino . — Gli Stali) del Coro a 2 or-
dini con ispecchj intarsiati di radice di no-
ce di Verona, e colonne corintie striate
die gli dividono ; furono intagliati dai 2
fratelli Giuliani di Rimini . - — L* Ali,
rì\^^. a norma del disegno di Antonio Ste-
fanucci romano stabilito in Perugia , for-
mato per la più parte di specchj di ver-
de antico oscuro e di broccatello di sie-
na coir urna in mezzo di rosso di mon-
lemalbe cornici e Serafini ( s\il dinanzi
delle basi della mensa e delle grossezze ai
fianclii deir Altare ) scolpiti in marmo
bianco di Carrara e con alcuni bei pez-
zi di lapislazzolo presso il ciborio , e pure
adorno di festoni e stemma dell* ordine ,
sportello del ciborio stesso cisellati in ra-
me dorato : si lavorò da Francesco Ca-
selli perug. a riserva de* serafini che fu-
rono sculti dal sud. Stefanucci . Com-
piuto qu. magnifico alt. nel 1J781 » fu il
IO giugno di queir anno solennemente
consecrato dal vesc. Odoardl , siccome
rammenta la ^^^. iscriz. posta nel medes.
alt. in mezzo alla parte che riguarda il
coro „ 7). O. M. In Honorem Patriar.
*S. Francisci Con/. Dicatae Hiijus Ec--
cles^ traili Pj^incipem Denuo Elegantius
;r84 ^^ ^' Francesco
Constructam Alexander Maria Ex Mar-^
chion, Odoardis Episcopi Perusin* Rite
Consecrav^ìt IIIL Non. luiili An, Clj,
JO.CC.LXXXl. Recondìtis In Ea Rcluiuiis
SS. Marijr. Et Eccles. Perus. Antisti"
tiLìu C onstanlii Et Jlcrculani ,, I 3 gra-
dini per cui si ascende a d. alt. sono di
carnagione . — Il primo Alt, nel brac-
cio destro della crociata della estinta fa—
inig.Crispolti passata in proprietà dell'altra
iiob. famiglia della Penna , ha vm qua-
dro in tavola che rappresenta il Crocifis-
so in mezzo a s. Girolamo e a s. Apol-
lonia dipinti da Domenico di Paris Alfa—
ni e da Orazio suo figlio V anno i553.
come consta da autentico documento ri-
ferito dal eh. Marietti ( Leti. Pit, 247 )
contro ciò che falsamente si asserisce nel-
la Descriz. di s. Frane, del 1787 e nella
Guida di Perugia del 1784 • Questo qua-
dro fu qui sostituito a quello del Pintu-
ricchio da lui dipinto nel i5i3 , che a-
vea il Crocifisso con a piò la immag. del
L. Egidio , e che compreso fra i trofei
delle francesi conquiste nel 1797 1 non
fu restituito ne si sa ora dove esista. Sot-
to il quadro si conserva dentro di un*
urna il Corpo di d. Beato, terzo compa-
gno di s. Francesco , morto in Perugia
nel Convento del Monte Y an. 1262 , e
trasportato in qu. eh. 2 mesi dopo . Au-
licamente il d. Corpo , ripostovi dal ves.
Andrea Baglioni nel i439, esisteva entro
xl nobile Avello di marmo bianco che ve-
eli. e Convent(^
j
3D
desi sotto la mensa di qu. alt, , e che tut-
to di un masso sul davanti scolpito da ma-
no maestra , credasi un sepolcro dei pri-
mi tempi della era cristiana . La sua scul-
tura è divisa in i parti mercè di un pìc-
colo cornicione . La parte superiore a gui-
sa di fregio ha in bassorilievo lo ingoja-
mento di Giona fatto dal mostro marina
e lo sprigionamento di lui dal suo ven-
tre . Nella parte inferiore sotto archi di
sestoacLito fra colonnette, sono a tatto ri-
lievo , in mezzo , la figura di G. C. se-
dente , iramedialamente ai Iati , la Ver-
gine e s. Giuseppe , in seguito altre i o»
statuette che sembrano figurare gli Apo-
stoli . Nel fianco destro dell' arco di qu.
alt. si ammira un quadretto in carta ove
ad acquarello sono copiate la immag. e
le gesta del b. Egidio dipinte in quelle
medes. tavole che servirono di feretro al
Corpo del B. quando fu qui trasferito da
s. Frane, del Monte . Si eseguì essa pit-
tura da un' allievo delt^ scuola di Giot-
to e Cimabue , e sebbene assai guasta ,
si conserva tuttora in una camera annes-
sa alla Sagrestia . Dietro qu. alt. rimane
ancora V antica Capp, Baldeschi , alla
quale si accede per una porta d' incastro
nel Coro . In esso conservasi ancora un
busto di creta cotta del celcb. Giurecon-
sulto Baldo con sotto la epigrafe ,, Zc-
giim Inzaffo . ,, Più. sotto è un Deposito
con ornamento di pietra serena e in mez-
zo la iscria. „ D, O. M* Frari. UòaL G.
y^G Di s. Francesca
F. Baldi L C. Abncpoii Baldus Fr. Et
Fitstochia Uxor. B. 3L P. . „ — In
foado alla crociata sorge un'Alt, di egua-
le materia arcliitctlura e mi g ai fi ce nz a di
quello dicontro dedicato a s. Antonio. Si
venera in qu. il Patriarca s. Frane, la di
cui immagine genuflessa con s. Antonio
in atto di adorare il Bimbino in braccio
alla Madre tra s. Gio. Batt. e s. Giusep-
pe, scorgesi nel quadro dipinto da Orazio
di Domenico di Paris nel i544 » essen-
do nella età di anni 5o , ciò che T Au-
tore della Descrizione di qu. cb. pubbli-
cata nel 1787 , nota appunto alla pag. 9,
per farci intendere cbe qu. pittura è del-
la seconda maniera di Orazio cbe egli ap-
prese in P\.oma dalle opere ultime di Ra-
faello . Questo quadro fu qui collocato il
2 giugno del 1819 dopo di essere stato
nel 1797 tolto dall' ultimo alt. della na-
vata a sinistra della cliiesa . Fu sostitui-
to ad altro quadro del medes. Orazio da
lui dipinto nel i549 ^^^^ contenea la V.
col B. in atto di sposare s. Caterina , s.
Francesco e s. Antonio , e cbe fu aspor-
tato dai Francesi nel 18 io dopo la sop-
pressione generale degli Ordini regolari,
senza cbe ora si sappia il luogo della sua
esistenza , malgrado le cure adoperate dai
Picligiosi nel farne ricerca e riacquistarlo .
Per 9 anni rimase V alt. di cui parliamo
senz* alcuna pittura. Vi fu nel 181 r per
compenso formata una niccbit ed alloga-
ta una statua di s. Frane. Al lato destro
Cli. e Convento ^8-
di esso altare sopra la porta clie condu-
ce air andito del Convento è una tavo-
la in cui Pietro perug. T an. i5i8 del-
la età sua j2 dipinse .s. Sebastiano saet-
tato da 2 carnefici . L* essere qu. tavola
assai danneggiata la salvò dal pellegri-
uaergio comune a }3uoui quadii . Non ri-
mase però esente da perpetuo esilio dal-
\ La Patria la Tavola clie a qu. simmetriz-
zava nel lato sinistro dell'alt., ove rappre-
sentavasi la Risurrez. di G. C in cui si
vuole che avesser mano non solo Pietro
perug. , ma ancora \ immortale Rafaello
suo scolare, e che \ un 1' altro ivi si ri-
trattassero in figura di soldati dormienti
presso il divino sepolcro ; e che insieme
formassero codesta opera celebralissima ,
la quale trasferita a Parigi nel 1797» ìn-
di a Roma nel i8i5»ha la gloria di for-
mare uno dei migliori ornamenti della
Gallerìa Vaticana , mentre i Religiosi eb-
bero quella di ritrarne un compenso in
denaro . Fin dal d. anno 1797 fu posto
in suo luogo il presente quadro in tela
con G. C. morto deposto in grembo alla
Mridre e intorno i discepoli e le donne ,
clic fu creduto un* abbozzo del celeb. Ra-
faello , ma con grosso abbaglio , notan-
do 1' Orsini che oltre il non apparirvi al-
cun pregio di Rafaello , si ha memoria
che fosse dipinto nel loSg^nove anni cioè
I dopo la morte di quel divino Artefice (G^/^-
dapag. 3i4 ) • — L* Alt. che segue ha
una tavola rappresentante la Disputa di
ySS DI s» Francesco
Gesù coi Dottori opera del più volte no-
minato Orazio Alfani , da esso abbozzata
.soltanto perchè prevennto dalla morte nel-
la età di anni ^3 sulla line di decembre
del i583 in Roma . Qu. quadro dopo di
essere stato situato in diversi altari del-
la Gli. neir epoche dei replicati rapimen-
ti di altri quadri, fu qui finalmente allo-
gato dopo il ritorno di alcuni di essi nel
1818 . — Rientrando nella navata vede-
si a destra della medes. da prima altra
Orchestra corrispondente nell' ampiezza e
negli ornati a quella dicontro delF Or-
gano . Sottessa è una porta che introdu-
ce neir antica capp. Garbonchi e Podia-
ni come fu sopra accennato, e poi della
nobiliss. famlg. degli Oddi . (5) Serba le
prische tracce della gotica maniera e pri-
ma del febr. del 1797 custodiva il più pre-
gevole tesoro in materia di Belle Arti .
Consistea qu. in una tavola rappresentan-
te r Assunzione di M.V. coronata dal suo
divin Figlio tra una schiera di Serafini
e di Angeli che suonano istromenti , e
nella parte inferiore gli Apostoli e V ar-
ca sepolcrale . Era opera divina e cele-
Lratis. del sommo Url3Ìnate che effigiò se
stesso nella figura prima dell* Apostolo
sulla sinistra . A rimaner convinti dei
pregi singolaris. di qu. immortale subli-
me lavoro , può riscontrarsi chcche ne di-
ce r intelligentis. Orsini nella sua Gui-
da pag. 809 , e meglio poi ammirandola
sott' occhio nella Galleria Vaticana ^ ove
Ch' e Convento j8q
malgrado i pubblici e privati voti di Pe-
rugia , si volle che rimanesse dopo il suo
ritorno da Parigi nel r8i5 colla sua pre-
della ove il divino Autore avea espresso
r Aauuuziazione , la Visita dei Magi , e
la Prese;itfiizione di G. G. al tempio . la
luogo del descritto quadro , nel 1817 vi
fu collocata la bella tavola esprimente 1*
Adorazione dei Magi col ritratto di Rusti-
co Montemelini che la fece dipingere ad
Arrigo Fiammingo nel 1022 . Qu. tavola
fu prima situata nel corridojo che s* in-
contra fra la Sagrestia e il Gonv. , e per
5 anni dal 18 13 occupò il luogo del cel.
I quadro del Barocci in Duomo . Si veggo-
no tuttavia in qu. cap. 2 lapidi incise col—
1 le seg. Iscriz. : in una ,, Jlic Jacet Iw*
lius Ab, De Oddis V^ S, H. Apud Me-
f litens. Quaesitor Nursicie Et Montisalti
In Piceno Gubernator Obiit Ann. MD^
LXr, KaU lui. ALtat. Suae LF. „ INell'
altra collo stemma della famiglia ,, Lean--
dia Suinmae Pudicitlae Et Probitatis
Simonis Oddi Civis Primarii Uxori Fi-
line Pientiss. Posuere MDXFI ,, — L*
i Alt. che segue ha una tavola in mezzo a
I a altre , la quale contiene il B. nel pre-
sepio con la Madre s. Giuseppe e s. Anna
( che con qual fondamento sia ivi stata
collocata neii' azione che rappresenta , lo
espone il dotto Antonio Sandini nella
sua Storia della Sagra Famiglia al C ap,
r I- ) i 2 giumenti , varj Angeli , e in die-
tro , i Pastori . Sebbene qu. quadro sia
79^ I^i ^* Francesco
giudicato di Orazio Alfani , e dicesì da
ìui dipinto nel i536 ( Descdi s.Franp.
22 ) ; molti degli intelligenti vi ricono-
scono il pennello di Domenico suo padre,
e tantopiù se si riflciia che la squisitez-
za del lavoro indica una mano maestra
già provetta nelT arte , e Orazio , allor-
cliè nel i54G fu dal card. Frane. Armel-
lini fatto dipingere il quadro , non con-
tava che 26 anni (^Mardet.pitp.o.^0^ (6)
La parte che si vede annicchiata al diso-
pra di qu. quadro contiene la immag. del
P. Eterno circondato da Serafini , che V
Autore della Descrizione asserisce essere
opera di Rafaello , ma che 1* Orsini la
giudica diligontis. copia fatta da Slefane
Amadei del P, Eterno di Rafaello che ser-
via di finimento al quadro che rammen-
teremo parlando dell' ultima alt. di qu.
navata . La porzione inferiore presenta
va] j grotteschi a chiaroscuro che stiman- \
si del medes. Rafaelle . Nel fianco sini-
stro dell' arco dell' alt. è una lapide in
marmo rosso colla semplice epigrafe ,,
Ossa Bartoli ,, qui allogata colle ceneri
dell* Eroe , dopoché T Alt. fu destinato
alla famig. jilfani di cui era avo il ce-
leber. Giureconsulto [y. VAnnot, i) — L'
alt. con ornato di stucco simmetrico a quel-
lo dicoutro.ha un quadro di singolarissimo
pregio opera di Benedetto Bandiera , nel
quale sul dinanzi di egregia prospettiva ar-
chitettonica è rappresentato s. Bonaventura
comunicato da uu* Angelo • Appartiene
Ch. e Convento j^gr
qu.alt. alla uob Famiglia Cesarei il di cui
stemma scorgesi nei piedestalli . — Neil'
ultimo ak. spettante alla famig. Saccalos-
s\ , poi Mariotti , oggi Cherubini di Pa—
nicaie, è una copia pregevolissima del fa-
moso quc»dro di Rafaello esprimente il Re-
dentore portato al sepolcro . Avca questo
quadro il suo finimento superiore in i\a
Padre Eterno di cui la copia è quella
da noi sopranotata all' alt. della famig.
Alfauj,e la preuella,in una tavoluccìa com-»
partita a 3 tondi a chiaroscuro colla Fe-
de Speranza e Carità Tramezzati da alcu-
ni puttini, della quale predella si vede iu
qu. alt. la copia . ( OrsXìuida pag, 3o4)
Esistea in Sagrestìa F originale che rapi-»
to anch' esso nel 1797 » ora si serba nel-
la Galleria del Vaticano dall' anno i8i6-
L' Originale del quadro di qu. alt. fatto
dipingere da Atalanta Baglioni circa Tan.
ki5i8 in cui essa morì , fu donato dal
provinciale fra Felice da Cascia nel 1607
I al card. Scipione Borghesi , il quale fat-
i tolo trasferire in Roma nella Galleria Bor-
! ghesi , ne rimandò qui , con 3 lampa—
, de di argento , la copia molto esattamen-
te eseguita dal cav. Giuseppe di Arplno %
la quale in qu. alt. si ammira . (7)
Sagrestia . Fu questa ridotta nella
forma elegante in cui si vede nel 1761 .
I In mezzo alla volta è un medaglione ove
Francesco Appiani dipinse a fresco il sf-
rafico Patriarca rapito in dolce estasi al
suono di angelico armonioso concente .
^9^ ^^ ^* Francesco
III mez:zO » dicoutro all' ingresso , sorge
lui* arco fregiato di slucclii e dipìnto ad
arabeschi , il quale introduce nella Gap.
dei Parati , ove ad un* altare orbato pu-
re di stucchi è apposto un quadro della
scuola del Barocci , che rappresenta il ri-
poso di Gesù colla Madre e s. Giuseppe
mentre portavansi in Egitto . Ài lati di
qu. alt. sono 2 tavole Lislunglie colle im-
magini di s. Pietro e di s. Paolo simili
a quelle die in altre 2 tavole della me-
desima dimensione si veggono appesì la-
teralmente all'arco della cappella, e nel-
le quali nel lembo delle vesti dei d. San-
ti è notato •, Florentius Laurenti P. Pin-^
ocit MCCCCLXXXFIL „ Nello sfonda
a sinistra di questa cap. evvi un' arca e
sottoposto catino tutto di marmo rosso per
la lavanda delle mani, costruiti nel 1094 7
e fovra di essi è annicchiata uu' urna di
legno ove si conserva il teschio e alcune
ossa del famoso Braccio Fortebracci . II
teschio presenta la frattura prodotta dal
colpo per cui morì in battaglia presso la
Città di Aquila , gli stinchi sono lunghi
**. palmi romani ed uvì oncia . Nella par-
te anteriore di detta urna e nella poste-
riore leggonsi le Iscriz^ioni trascritte poi
in una parete del l Chiostro , come ve-
dremo . Le pareti di questa sagrestia so-
no adorne dei riti'atti di G Pontefici e di
4(> Cardinali dell' Ordine Minoritico in ^
linee di quadri con loro cornice di egual
dimensione . Le bussole \ armadio e ere-
Cli. e Convento p'^.^S
denzoni di noce intarsiati sono opera di
fia Lorenzo Mazzotti esperto artciice bo-
iognese converso dell'Oidine, che gii la-
vorò nel 1772. — Fra gli anzidetti cre-
denzoni veggonsi allogale 8 lavolucce e-
giegiamente dipinte a tempera T an. i47^
del Vittore Pisano dello il Pisanello Ve-
ronese stimato eccellentissimo nell'arte sua
air epoca in cui visse , Queste tavole rap-
presentanti le geslia di s. Bernardino da
Siena, foimavano le cliiudende di una nic-
chia che accogliea la statua di d. Santo ,
e nel di cui fondo era il quadro di Be-
nedetto Bonfigii che ora ammirasi nelT
altare maggiore di s. Bernardino, come ve-
i dremo . Avea questa nicchia per fronte-
spizio quel nome di Gesù dipinto dallo
\ stesso Pisanello , e situato ora nel I Alt.
& destra delTingresso della eh., come ab-
tiamo osservato . I soggetti di queste ta-
I volucee meritavano di essere conosciuti, e
noi con particolare studio abbiam procu-
ralo di rilevarli consultando gli Aiti del
S. l'iferiti dai Bollnndisli . Comirniiaudo
adunque da quella die è allogata alla de-
stra deir arco della cappel letta , scora e si
in essa la nascita di s. Bernardino . — In
quella, a sinistra del detto arco, volle Tar-
tefice esprimere la special grazia ottenu-
ta da Dio per mezzo delle orazioni di s.
Bernardino da Polissena moglie di Ono-
fiio cittadino illustre di Spoleto . Qjiesta
giovine di anni o4 congiunta da o, anni
in malrimonio solita eia ogni 3 mesi ad
^g4 lyi s. Francesco
abortire senza mai produrre maturo frut-
to della sua unione . Mentre il Santo pre-
dicava nella città di Spoleto , trovossi el-
la nuovamente nella medesina funesta si-
tuazione . Prostrossi a suoi piedi, e nel ge-
mito e nella pia «cerba amarezza de'proprj
dolori , implorò la mediazione dell' Uom
di Dio per essere liberata da tanto infor-
tunio . Nel tempo medes. si pose egli ge-
nuflesso co' suoi compagni ad orare per
]a infelice ; levossi poco dopo , e la con-'
fortò a sperare che vita religiosa menan-
do e casta , sarebbero slati dalla div. Mi-
sericordia appagati i suoi desiderj, sicco-'
me avvenne . Tuttociò è al vivo espresso,
in qu, pittura , ove nel campo si ammi-'
ra la prospettiva architettonica di un'ar-
co trionfale nella sommità del cornicio
ne del quale si legge ,, S. P. Q. lì. Dì"
«;o Tito Dìià f^e spasi ani Filio Di^o P^e-
ópasiano angusto A. MC C C C LXXIII.^
Scrive r Orsini , sopra un* annedoto ri-
ferito dal Vasari , che essendo stato il Pi-
«anello encomiato in belliss. epigramma
da Tito Vespasiano Strozzi fi orent. il vec-
chio , padre di altro Strozzi egualmente
poeta ; il pittore riconoscente fece di qu.
opera una dedica al suo lodatore . Noi pe-
raltro crediamo che il pittore non aves-
se in mira una dedica così ambigua ed
oscura, ma piuttosto uno scherzo qui inserì- j
lo imitando T oz^fìXXo dei veri archi inai-
ci o
zati dal popolo romano al merito di al-
cuni imperadori . — Il I che vedesi nel-
Ch. e Convento jrgS
la parete dicontio a quella ov* e la cnp,
descritta e che rimane presso ali* angolo
vicino alla porta d' ingresso della sagre-
stia dalla eh. ; rappresenta o Piicoardo Mi-
cuzio da Aquila o Biagio di Pietro da Roc-
cacoceto , o fr. Ambrogio di Ungheria, in
atto d' implorare dal S. già morto la gua-
rigione dal morbo epilettico , cui anda-
vano orribilmente soggetti , facendo voto
di visitar la sua tomba . Vi si scorge il
S. in gloria che ne esaudisce le preghie-
re ( Bolland. 20. maj. t 4- /^-^Bi 788. )
— * Il II. che segue nella medesima linea
presenta Gio. Antonio Tornaro il quale
assalito da feroci slcarj e mortalmente fe-
rito , quindi recato in letto senza speran-
za di vita , per consiglio d' ignota voce
che si fece sentire a lui così giacente se-
mivivo la stessa notte , ricorre al S. ed
ottiene istantanea guarigione . ( /c./j.^yS)
• — Nel III è Antonio di Meo da Subia-
co giovanetto di anni i3 che trasportato
dalla corrente impetuosa del fiume che
sboccava presso un tempio della medesi-
ma terra, per luoghi dirupati e sassosi , e
sottratto da alcuni nomini alle fuiie del-
le onde , senza che in lui apparisse vesti-
gio di vita ; ravvivato venne prodigiosam.
dal S. col mezzo del contatto di un pan-
nolino tinto del sangue sgorgatogli dalle
narici poco dopo il .'^uo transito . ( l.c.p,
735 ) — Nel IV scorgesi s. Bernardino
in atto di benedire un* infelice che esce
I come da un carcere tra varj soldati , uno
•7q6 Di s. Francesco
uno dei quali ripone la spada nel fodero
ed im' altro si scaglia furibondo colia spa-
da nuda verso il detenuto . Noi non sap-
piamo indicare a qual fatto abbia relazio-
ne questa pittura, non avendone rinvenu-
ta alcuna traccia nelle biografiche memo-
rie del Santo . Possiamo peraltro argo-
mentare che r azione qui rappresentata
abbia rapporto ad alcuna di quelle tante
persecuzioni e carnificine private cLe pro-
dotte dalla civile discordia inondavano di
sangue le contrade italiane , e clie furo-
no mirabilmente dal S. o impedite o ri-
parate non meno vivendo clie dopo mor-
to . — ^ OìTre il V la Immagine di altro
prodigioso fatto avvenuto plesso una delle
porte di Prato città in Toscana . Uscen-
do da essa il Santo accompagnato da affol-
lata moltitudine che ad alta voce implora-
va la sua benedizione ; un toro indomito
che traversò a caso in quelle vicinanze spa-*
ventato dalle grida e dalla frequenza del"
popolo, sì pose tumultuosamentt: in fuga ro-
vesciando a terra colle corna e calpestando'
quanti gli si paravan dinanzi . Fa tra que-
sti un fcinciullo per nome Nicola di Lorenzo,
che già semianime rimasto era sdrajato sul
suolo . Prosteso sulle ginocchia il San-
to, fervide preci indirizzò al Cielo per lui ,
indi applicando sopra di esso il segno del-
la Redenzione , lo restituì sano e salvo ai
parenti . ( Loc, cit. pag, jSo. cap- III /z.
;I<^.) — Un*Uomo assalito da un fuo rivale
che lo ferisce eoa uuÌ6li omento campestre.
Ch. e Convento ^-97
e il quale cosi offeso, e mirabilmente sanatsi
dal Santo , è il soggetto dciT ultimo di
questi quadri posto vicino alT angolo della
Porta the introduce in Convento , — — lu
mexzo alla parete sinistra di questa sagre-*
stia sopra un armadio vedesi locata una
tavola arcuata superiormente : ai lati di
questa in fondo di oro sono dipinti 2 An-
geli a tutta figura cogli emblemi della Pas-
cione di G. C simili a quelli in altre 2
tavolucce esistenti nella Galleria dell* Ac-
cademia del Disegno , gli uni e gli altri
creduti di Benedetto Bonfigli maestro di
Pi«?tro . Nel frontespizio di essa tavola è
la V. e il B. circondali da Serafini con
2 Angeli die V adorano ; pregevole ope-
ra della scuola di Pietro. In mezzo alla
stessa tavola sono dipinti degli arabeschi
a chiaroscuro . Allo innanzi di essa vede-
si un busto di s. Giuseppe da Copertino •
— Oltre alle pittaie di Rafaello ricorda-
te parlando dell'ultimo alt. nella eh., esi-
steano in questa sagrestia un* altra tavo-
la con s. Francesco e s. Antonio di Gian-
nicola scolare di Pietro ; e un* Ecce Ho-*
mo di Rafaello dipinti 1' anno i5i3 , ed
altre pitture della scuola di Pietro disper-
se nella fatai* epoca del 1797^ — Nelle
stanze contìgue a qu. sagrestia sì conser-
vano oltre il sunominafo feretro del b. E-
gidio , una Spina della Corona di G. C.
di cui parleremo neUe ^ nnot azioni, un'an-
tica leggenda mss in pergamena della Yt-
rol JI. Far. IL e
ygS Di s. Francesco
ta del b. Egidio , un breviario parinien-
• ti mss. in pergamena del I sec dell Oi-
dine Francescano colle note del canto che
allora si usavA . Eravi pure un paliotto
ricamato d* oro con figure ove leggeasi a
caratteri gotici ,, Nicolaiis Simonis da
Urbe me fecit ,, pregevole per la sua an-
tichità e per la memoria che si ha che
fosse donato dalla Madre di s. Lodovico
vesc. di Tolosa . Fu improvvidamente di-
strutto nel 1789.
Commento . Per le copiose acque che
scorrono sotto la fabbrica di qu. Conv.
e per la mal ferma qualità del terreno su
cui una parte di essa è basata, die fino
da remotissimi tempi indizj di poca sta-
bilità . Furono perciò frequenti le l'ipa-
razioni a cui si dovette appigliarsi per im-
pedirne la totale rovina . Dal 18 ro al i5
abbandonata a se stessa , crebbe le minac-
ce di devastamento ; quindi appena i PP.
Conventuali ripristinati furono nel pos-
sesso del loro soggiorno nel 181 5 « si vi-
dero costretti a porre mano alla costru-
zione di nuovo profondiss pilone che reg-
gesse il Coro , e a demolire un dormito-
rio gi^ prossimi a cadere . Il muro orien-
tale del I chiostro che sostiene il coro sud.
fu quindi roborato dell* indie, pilone , e
tolti perciò i monumenti e le iscrizioni »
che trasferiti dalla eh. vecchia , vi si al-
logarono dopo la restaurazione del Conv.
circa r an. 1780. Molti di qu. monumen-
ti craao già siali deformali e guaiti. dal-*
la militare Jiceuza allorchò nel i]"C)8 e ()o
qui alloggìai\pno Ire truppe francesi . Al-
cuui di essi si conservano ancora in una
stanza di qu. medesimo chiostro . Le iscri-
zioni fuiono tutte pubblicate dal p Mo-
destini , e noi faiemo di e.%s^ qualche pa-
rola nelle Annotazioni al -presente Art.
DegT indicati monumenti rimane ancora ,
benché mal ridotto , quello di stucco eret-
to nel 1790 a sinistra deli ingresso , col
busto del famoso Braccio Foitebracci e
colla Iscriz. apposta un tempo sulla sua
tomba in una pajete del coro e poi tra-
scritta suir urna dove si conservano le
sue ossa . E* la si'gy ,, /. C • R. Bracino
Fortebrackio Pera sino Italicae Militi ae
Parenti Z. DD Eugen. IF Pont. JMaoc.
— Hospes T.ege Et Luge — Perusiae
Natum Montoniim Me Exulem Excepii
fl'Iars Patriam Umbriam Et C apiiam Mi-
hi Subegit Roma Pariiit Italia Theatrun%
Spectator Orbis Fuit At Aquila Cadcn^
tem Bisit Quein Patria Lugens Brevi HaQ
Urna Tegit Heu ! Mars Extulit Mors
Abstulit — - Abi „ — Entrando nel li
Chiostro , veggonsi 5 lunette con pittu-
re di qualche pregio . Nella I imm'^dia—
tam alla sinistra dell' ingresso , è la V.
'col B. e s. Frali ce SCO in gloria fra le nu-
bi , e sottessi in gruppo vai j Profeti e Si-
bille coi lóro libri ove annuiiziaiono le
eircost>fize della n« scila del Redentoie si-
mili in parie a quelle della nascita di s*
e 2
8 00 Di s. Francesco
Francesco . E* opeta del Fabrìzi fatta V
anno 1627. Nella II » divisa in due parli ,
furono espresse le sunolate 2 Nascite da
Girolamo Marinelli nel i63o. Nel fine del
peduccio che siegue è in un tondo dipin-
ta la immag. di Rinaldo con. di Cocco-
xano colla seg. memoria „ Raynaldiis Co-*
mcs Coccorani Biscinae etc. Paternae
In *S. Franciscum Pietatis jEmulator Pri-*
mas Huius Coenobii Sub Titulo S- Ni'--
colai jTldiculae Et Fundi Donator Ari'^
no CIO. ce > X. «, (^v.lAnnot* i. a qu^ Art.^
Nella III è dipinto s. Francesco infruiie
in grembo alla nndrice visitato da varie
persone di qualità . La IV rappresenta la
caduta degl* idoli nell' Egitto alla presen-
za del div. Infante colà trasportato . Vi
si vede esso posato dalla Madre sopra V
ara di un simulacro che rovina . Nel pie-
distallo dell' ara è scritto il motto d* Isaia
e. 191» Ecce Dominiis ascendit super nu-^
beni lev^em et ingredietur jEgiptum et com^-
moi^ebuntur simulacraJEgipti afacie etus,^
Vi si dipinse forse qu. fatto per allude-
re al cangiamento dei perversi costumi
procurato dalla Provviden/.a col far sorger
re a benefizia della Chiesa il Patriarca di
Asisi . Queste 2 pitture sono di Girola-
mo Giorgetti di A.sisi allievo del Lan-
franco % eseguita nel i636. La V che è
in prospetto della porta d* ingresso alla
fine del portico , h?* s. Francesco che pre-
dica al popolo di Perugia . Fu dipinta dal
icav. Beraaidiao Gagliardi V aaao iQZ'j*
Ch. e Convento 801
Sono air intorno di questo chiostro co-
modi e spaziosi appartamenti per uso de*
Religiosi . (8) — Prima di uscire da iju*
convento può volgersi uno sguardo al Cam-
panile che presenta una bene intesa log»
già quadrata eretta dai fondamenti nel i ^ifi%
in vece del vecchio rovinoso % situato
già e collegato coli* angolo della chiesa
presso il coro dalla parte del vangelo . So-
no in questo 3 armonìosissime campane
delle quali così ci die contezza il p. Mo-^
destini nella più volte citata sua Descri-
zione ,, La maggiore di q$sq è singolare
e celebre non solamente pel grato e dol-
ce suono > onde Viola comunemente si ap-
pella . ma ancora perchè chiamasi ViolcL
di s. Bernardino, attesa la volgare costan-
te tradizione che corre nel popolo ♦ cioè
che predicando il d. Santo nella Piazza^del
Duomo di Perugia , d* improvviso inter-
roHìpesse la sua concione, e dicesse al po-
polo stesso che la sua Viola era cadii^
ta ma non si era fatta alcun male , co-
me r evento lo dimostrò . Tale campana
adunque cbe per la sua grandezza è la
prima nel predetto campanile, ha d'intor-
no nella sua cima la seg. Iscriz. colle ab-
breviature e caratteri detti gotici ,, ^ Prì^
mo Die Decembri . j^n. Dom. MCCC X
LUI Tempore B, Dni, Benedicti PP, XII
— Verbiim Caro Factum Est Et Habi'^
tavit In JVobis — ^ve Maria Gratia
Piena Dominus Tecum . jj< . Surreocit
Dominus Fere . — Magister Angelus Et
-^ìUì \Ejns Nicholaus Et lohanncs De
Ur^evetei'i Me Fecerunt tempere fY^
Georgii Guai'diani C otìuenlus . ,, Ni. Ila
parte orient. ed occidcnt della nudcs. cam-
pana è impressa la iniiiiag. di s Fraiice-r
^co iu atto di ricever*^ le stimmate , e nel-
la parte settentrlojjale e meridionale , s.
IVJìchelo . — Nella II o sia mezzana leg—
gesi in caratteri tondi e senza abbrevia-
ture „ .4. D.MCCLXXXFI . * Mcn-
tcm Sanctam Spontaneam Honorem E%
Patriae Liberationem — ^ve Maria (ha-^
tìa Piena Dominus Tecian BenedìctaTu Iiv
Mulieribus Et Benedictus Fruclus Ven-*
tris Tui — — Magi s ter Ioannes Pisar
nus Me Fecit • — Nella minore si
legge „ A. D. MCCCF Ad Hono^
rem Dei Et B* M. Virginis Et Bear-
ci Francisci Confessoris Tempore Guar^
diani Ugolini Sinibaldi Magistri loan^
nes Et Andreas Pisani Me Fecerunt ,,
Per rendere anche più armonioso il dop-
pio di d. campane . ricostruendosi nuova-
mente nel 1807 , Tarmatura di esse . per
impegno dell' economo p. Andrea Ciuci-
li . se ne aggiunse una quarta fatta ap-
positamente fondere ; ma riputandosi inu-
tile nel 18 16, il guardiano p. m. Giusep-
pe Maria Calvieri pensò di venderla , e
la die di fatto per se. 100 alle monache
di s. Giuliana che in tempo della soppres-
sione videro come tutte le altre la disper-
sione delle 3 loro campane . — Tornan-
do indietro per rientrare nella spaziosa
Piazza che è innanzi alle 2 chiese di s.
eh, di s* Beni aretino 8o3
Francesco e di s. Bernardino (g) , ed
iisceiido per la porta del Convento , a ma^
no destra del corridojo che si passa fra
Je 2 porte interna ed esterna di esso , veg*
gonsi gli avanzi dell*
Oratorio di s. Girolamo . Quest* O-
ratorio di una Compagnia sotto la invoca-
zione di d. Santo (io) , fu colle camere an-
nesse guasto e rovinato, essendovisi allogate
le truppe nel 1797 e negli anni seg. , onde
non rimangono di esso die le mura prin-
cipali . — Alla destra della porta d' in-
gresso di qii. Gonv. soi'ge la
CH. di S. BERNARDINO . Fin dal
1459 fu la edificazione di qu. Chiesa prò-*
mossa dal ministro gener. p. Angelo del
Toscano , e fu la d. edificazione compìu*
la nel i46i col sussidio del pub. erario»
(i) La sua facciata di marmi egregiam.
intagliali è opera del cel. Agostino della
Robbia . E' desso un quadrilungo termi-»
nante in frontesp. ad angolo ottuso coul
arco sotto di cui sono le 2 porte d* in-
gresso , alle quali si accede per 5 gradi-
ni ed un ripiano di liscia pietra vìva no-
strale . Nel frontesp. è la figura di G. G.
adorato dagl' Angeli . Posa esso sopra uà
cornicione nel di cui fregio si legge ,, ^w*
gusta Pcrusia MCCCCLXT. ,, Sotto di
esso s' inalza un maestoso arqo . La gros-
sezza obbliqua dei suo sesto è compartita
nella curva da piccoli quadrati con teste
di serafini , e sotto lateralmente le imma-
gini emblematiche a tutta figura , a de-
8o4 Ch. di S' Bernardino
5tra della Misericordia della Divozione
e della Furila , a sinistra della licligìo'»
ne della AJo/ ti/icazione e della Pazien^
za . La grossezza esterna è tutta al diso-
pra scorniciata e inferiormente divisa in
6 compartimenti ove sono scolpiti degli
Angeli ia atto di suonare varj musicali
istromenti . Nei iriangoM sopra 1* arco
sono in rilievo 2 gi^ifi stemmi della Cit-
tà . I piloni laterali di qu. facciata si veg— .
gono occupati da 4 nicchie con colonnet-
te spirali di ordine composito che reggo-
no un frontesp. acuto . Entro alle 2 nic-
chie superiori sono le statue dell* Ange-
lo Gabriele e della V. Annunziata . En-
tro alle inferiori le statue di s. Costan-
zo e di s. Ercolano . Sotto le nicchie su-
periori sono 2 quadrati ove a bassorilie-
vo si vede a destra scolpito il Santo che
il dì 3 di niag. del i444 predicando nell*
Isola Maggiore del nostro Lago Trasime-
no riceve tra i Religiosi del suo Ordine
il b. Giacomo della marca ( Bolland. T*
JF^.pag* 724) A sinistra scorgesi il San-
to che in atto di predicare è illustrato dal-
lo splendore di una stella , la quale in
chiaro giorno brilla sopra il suo capo ,
prodigio avvenuto nella città di Aquila 5
anni prima della sua morte , mentre ce-
lebrava in un discorso le Glorie di Ma-
ria . ( /.c/7.73 1 .74'^- ) Sotto le nicchie in-
feriori sono 2 tondi ov' è ripetuto lo stem-
ma della Città . Nello spazio tra la cur-
va deir arco e il cornicione superiore al-*
eh. di s. Bernardino 8o5
Je porte, in foiido azzurro, è la intiera fi-
gura di s. Bernardino iix atto di benedi-
re circondato da doppia corona di splen-
dori e di Angeli . Nel fregio di qu. cor-
nic. iu 3 comparti sono rappresentali 3.
fatti del Santo . In quello di mezzo , è
il Santo die predica ai perugini, e il ro-
go eh' egli fé accendere sulla Piazza del
nostro Duomo , ove s* incendiarono libri
superstiziosi di necronian/ia e astrologia
giudiziaria, stoltezza allora di moda , car-
te da giueco , pitture oscene , armi vie-
tate , e arredi di lusso femminile , stro-
menti d* iniquità e di delitti . E* perciò
che dalle fiamme si veggono uscir dei de-
luonj . In quella a destra si veggono 2.
fanciulli salvati per intercessione del San-
to dair impeto delle acque di un molino
nelle quali sdrucciolati essendo , furono
prodigiosam. sottratti alla morte . Qu. mi-
racolo 2 volle ripetuto nelle vicinanze del-
la città di Aquila dopo la moite del S.
è pur riferito dai Bollandisti nel cit. voi.
alla pag. ^66 e jj?4 • Nel comparto a si-
nistra si voile forse alludere al fatto av*
venuto in Aquila mentre rimase per 26
giorni inuniato il Corpo del S. Insorse-
ro alcuni de' principali cittadini contro
i Consoli della città medes. , e tolta ad
essi r autorità , formalmente li coiidrrn-
narono alla decapitazione : mentre avvin-
ti erano i miseri e sta vasi per eseguir Ia
sentenza; si udì una voce che grido ,, Non
e 3
8o6 Ch. di j. Bernardino
vogJiate spargtiro sangue iiinocenle,ma re-
catevi piuttosto alla eh. de' frati minori
ed ivi potrete laceogliere in copia , e sa-
ziar d' innocente sangue il vostro furore
quanto vi aggrada . ,, Vi si accorse, e si
videro sgorgare dalle narici del S. come
iì perenni fonti di sangue , del Anale s*
inzupparono molti panni e se ne empi mi
vaso che poi s. Giov. da Gapist/auo per
molti anni recò sempre seco , operando
con esso molti prodigi . Qu. portento fò
deporre la ferocia agli aquilani e resti-
tuì l'ordine alla Città . Lo Scultore per in-
dicarlo , pose il vaso predetto in mano
del S. che qui si vede in alto scolpito [l.
cy^.774 ) I fondi ove sono le 2 porte fu-
rono ingegnosamente intagliati a foglia-
mi frutti ed arabeschi . Ha qu. eh. v» por-
te r una prossima all' altra come antica-
mente le aveano tutte quelle che erano
visitate da processioni e che mancavano
d* ingresso in altra parte , e ciò pel buon
regolamento delle medesime , — L' inter-
no della Chiesa ha il suo volto a cordoni
giusta la così detta gotica maniera, ed è
sostenuto da 8 pilastri semicircolari che
80no la continuazione dei medes. coidoni
intersecati da capitelli di capricciosa ar-
chitettura . A piò fra le 2 porte è collo-
cato un gran Crocifisso dipinto in una
Cioce di legno intagliata ne* suoi ango—
li . Il tondo con cui termina la C«oce
nella parte superiore ha un P Eterno in
allo, e sotto di esso la Mt*donna fra 2 An-
Ch' di s* 'Bernardino ^07
geli . Le estremità laterali hanno la Mad-
dalena e s. Gio. Nella inferiore è s. Fran.
inginocchiato . Qn. pittura merita specia-
le riguardo sì perchè è opera del celeb.
Margarilone che fu uno dei precursori
del Risorgimento della Pittura e della fa-
mosa Scuola Fiorentina , e che qu. Cro-
ce dipinse nel i^j.'^i , siccome attesta 1' i—
scriz. apposta alla medes. Croce ; 5 ì per-
chè il Ritratto di s. Frane, ci dà una si-
cura idea del suo Originale, per averlo an-
che altrove Io stesso pittore espresso al
naturale , siccome afferma il A^asari , a
per averlo qui dipinto per la eh. de* Fran^
cescaiii in tempi nei quali e fra questi e
fra gli altri perugini molti poteano an-
cor vivere di quelli che personalmente il
conobbero . Per ornamento di qu. Croce
crodesi che dipingesse il Bonfìgli quegli
Angeli cogli stromenti della Passione ,
2 tavole de' quali abbiamo osservato nel-
la Galleria dell* Accademia del Disegno
e 2 nella sagrestia dei Min. Conv. — L'
unico Alt. che presentemente si vede ia
qu. eh. rimbiancata e rabbellita nel 18 1 5
ha un* antico quadro in tela dipinto dal
d. BonOgli rappresentante in alto G. C.
con una bandiera circondato da una mol-
titudine di Angeli tutti vestiti e s. Ber-
nardi/jo da siena in piedi . Nella parte
infe- iore, con non ripiovabile anacronismo,
espjesNe il Pittore 2 fatti distinti , cioè
la disi ibuzione delle candele benedette
faua da Pio IL nel 1409 , e V incendio
8o8 Ch» della Giustizici
sopra notato di libri ec. eseguita per or-
dine di s. Bernardino nel i^i^. Si veg-
gono nella pittura il Papa vestilo di abi-
to pontificale , i Magistrati , varj religio-
si e donne con candele accese in mano,
alcuni panieri con libri armi e vesti di
lusso , ed un putto che appicca il fuoco
a varie ^arte con un demonio sngT OD.e-
rl .Dietro queste figure in prospetto è ri-
tratta la facciata di qu. eh. Il quadro è
cinto da cornice ed ornati di legno co-
lorito e filettato di oro . La Mensa è di
jnarmo rosso di montemalbe eostenuta da
8 archi a cordoni di forma gotica . Ri-
jnangono ancora in qualche parte del pa-
vimento le vestigia dell' antico artificio
col quale era formato a piccioli quadret-
ti di mattoni smaltiti a fiori . Lateral-
mente air Alt. sono 2. porte che intro-
ducono nella
CH della Confraternita DEI SS.
ANDREA E BERNARDINO detta anco-
ra DFLLA GIUSTIZIA . La piìi squisi-
ta moderna eleganza fregia qu. nobilissima
chiesa che fu eretta ove era T antico novi-
ziato del conv. di s. Frane. , dopo la unio-
ne delle due Compagnie dei ss. Andrea e
Bernard?no nel iSSy . (i) Vi si entra per
jnezzo di un piccoloAtrio che mette sotta
tin*a!Co sostenuto da due colonne di stucca
e sostituito a doppia arcata con pi'astsi ia
mezzo , nel 1789 , In mezzo alla parete
principale dell atrio è situato in cornice di
5IUCC0 a marmo bianco un quadro colla V-
Ch* della Giustìzia 809
il B. ed 1 ss. Gio.Balt. Andiea e Bernardi-
no inginocchiato : ò opera assai stimata di
Gaetano Lapis eseguita nel 1^62 per 1* alt.
mag. ove rimase situato sino al 1789 • Sot-
to il detto quadro in lapide a stucco si leg-.
gè ,, SodalìtiumSub AuspiciisDD.jdndve^
ce Et Biinardini Prope Pomeriwn Uibìs
j4d Portaui D- Susannce Anno cij CCC
LXXiy Circiter Erectiim Deinde Anno
CIO IO XXX FU Ad C oenobium D, Fran^
cisci TranslatuniSodales Universi C oele^
stiuin Patronorion Numini Majestatique
Denoti Scechlis XVII XFJir. Diuturna Cii"
ra Novis C onstructionibus Ampliarunt
T^ahulis Pictis Abside Altare Opere Al-»
^ario Auro Nitentibus Omnibus Et JVo^o
Cultu Exornandum Curarunt Assidue „
— Il soffitto è di legno vagamente inta-
gliato ù lacunari fregj riquadrature e roso-
ni . Di legno parimenti intagliato è T ar-
chitrave che gira intorno alla chiesa, Tuno
e r altro lavorato a spese de' fratelli V an-
no 1088 , e il tutto messo a oro da Giaco-
mo Agretti perugino V anno ij63 . Sotto
r architrave sono dei festoni di stucco »
di stucco parimenti sono gli ornati a festo-
ni a fiori ed arabeschi sopra sotto e fra le
cornici de' quadri e delle finestre ai quadri
stessi frammezzate . Furono questi orna-
menti eseguiti l'anno 1784 da Gio Bat.
Caronici milanese sul disegno del capitano
Giuse[)pe Adriani di Velletri . Fmono tut-
ti messi a oro . parte fino ai primi due qua-
dri nel 1796 e nel rimanent»^ nel 1817 —
8ro Ch^ della Giustizia
Sopra r arco del menzionato atrio è una
cartella colla memoria ,, Ut Augustius Pa^^
tcret Sodalitatis Universce (Jpe Et In-^
stantia Perfactum Est yhi. À- 5. CIO lo
CCCxyiii . — Il primo quadro uelT estre-
ma facciata a destra dell' Ingresso rappre-
senta s. Bernardino che ricusa la dignità
cardinalizia e il Vescovado di Siena ofrer—
logli da Martino V. 1' anno i43o , siccome
alcuni anni innanzi avea ricusate le > esco-
vili sedi di Ferrara ed Uibino . E opera di
Vinc. Ferreri perugino dipinto 1' anno
1790 . — Il II che segue ultimo della si-
nistra parete dell Oratorio ha la predica —
zion»^ di s Gio.Bat. opera di MmiccHg Leo-
pardi eseguita nel 1787 . — Nel quadro
di mezzo, Carlo Labi uzzi romano nel 1790
espresse il prodigio operato da s, Bernardi-
Do in Perugia poco dopo la sua morte in
persona di Nicola Teutonico abitante la
qu. Città che caduto dalle muia di essa e fra-
cassate le membia e il capo ravvolto nel
proprio sangue rimase, per 8 ore conti-
nue privo de* sensi in guisa che fu ri-
putato estinto . Implorò ferventemente la
devota sua moglie la intercessione del S.
e r infelice rimase istantaneamente sana-
to . ( Bolland Act. IF. Tom. IF^pag.^ZQ
edit. uen- 1740- ) — ^ seguente, pri-
mo di qu. parete, presenta 1' Apostolo s.
Andrea in atto di essere battuto per aver
resistito al comando di Egea PiOconsole
dell* Acaja che il volle inutilmente co-
stringere air adorazione degT Idoli . Con
Ch' della Giustizia 8 il'
molta espressione fu qui clolinento il fat-
to dal Leopardi nel 1787 . — Il quadrò
a manca deli' alt. col Battes. di G. G è
del medes. Leopardi, dipinto nel 1781 .
— Segue il ricco e maestoso A!t. tutto
di legno intagliato nel 1629 e dorato dall'
Agretti nel 1762 . Ila 4 pilastri e 2 co-
lonne scanalate di ord. compo-jito . Nel
frontesp. diviso si veggono sedenti le fi-
c^uve della Giustizia e della Pace , e so—
pra r attico ov' ò lo Spir. S. in figura
di Colomba tra gli splendori, sono o. An-
geli che portano in trionfo la Croce . Nel
i fondo dell' clegantis. baldacchino e di-
pinto dal Leopardi il P Eterno fra gli
Angeli . Il quadro è di Pietro perug. di-
ligentem. restaurato nel Ì789 da Frane.
Eomero romano . Evvi la V. e il B. ia
gloria tra gli Angeli, e sotto, s. France—
«co e s. Bernardino inginocchiati ; in lon-
tananza, una prospettiva di Perugia e del
liceale d. Campo di orto ove s' inalzò la
fabbrica del Conv. e Ch. dedicati al Se-
rafico Patriarca, e dapoi nel sec. XIV. la
Gh. di s. Bernardino e nel XVI- quest*
Oratorio . Veggonu pure in lontananza
genuflessi i nostri Magistrati , alcuni re-
ligiosi tra una moltitudine di altre per-
sone , e alcuni fratelli di qu. Cong^^ega-
zìone col cappuccio sul volto . — La De-
collazione di s. Gio Batt. nel quadro a
^ destra dell' alt. è del d. Leopardi nel 1781.
' »— Del medes. , dipinto V an. 1780 , è
il Martirio di s Andrea affisso e non av-
8 12 c/i. della Giustizia
vlulo , come preleverò alcuni, alla Crocet
la forma della quale noa è certo che fos-
se decussata couie è uso rappresentarla «
ma simile a quella del Redentore . ( i>.
Sandi'ni . y^tapos. ) — Il II. quadro di
qu. parete sinistra esprime la zelante pre-
dicazione di s. Bernardino ai perugini . E*
opera del Matteini nel 1790 . — Erodia-
de eh' esulta col Cipo di s. Gio. Bat. nel
disco ò il soggetto dell' ultimo quadro di
qu. parete, opera del Leopardi eseguita»
come quello del quadro dicontro nello stes-
so anno i 787 . — * S. Andrea che nel pre-
sentarglisi la Croce, volonteroso l'abbrac-
cia in atto di pronunziare quelle genero-
se parole ,, O bona Crux \ Quae deco^
rem ex membris Donimi suscepisti diu
desiderata , solicite amata , sine intera*
missione quaesita , et aliquando cupien^
ti animo praeparata ; accipe me ab ho^
minibus et redde me Magistro meo ^ ut
per te me rccipiat qui per te me rede*»
mit ,, : è vivamente espresso nell' ultimo
quadro dell' ultima parete , opera del sud,
Ferreri nel 1790 . — Le 2 pareli late-»
ralì sono pure adorne di elegantiss. seg-
gi di noce tinti e lustrati ad ebano eoa
cornici negli specchi e nel cornicione» fi-
lettate di oro , e colonnette con capitelli
e basi dorati . Furono lavorati nel 1818
da Serafino Franceschini pei ug. sul di-
segno del cultis. sig. con. Vincenzio Aa-.
sidei . — la armadj in fondo alla chie-
sa furono formati nei 1762 ia luogo di
Ch* della Giustizia 8i3
2 Cappelline ♦ uell una delie quali si ve-«
neiava s. Mostiola, e nell 'altra un* anti-
ca immagine della V. in rilievo, die pri-
ma ancora del i458 ebbe paiiicolar cul-
to e spesso recavasi in processione. [Ver^^
fìiìg. Meni di cju. Confr.p* 16) • Il pavi-
mento nuovamente costrutto nel 1817 è
tutto a riquadrature a mosaico di mistura
imitante pietre bianche rosse nere e gìsil—
le. In mezzo a gran circolo vi si vede lo
Stemma della Confraternita , cioè Croce
funi e flagelli . E* lavoro di Davide Bar—
toccini perug. sul disegno del d. Ansidei.
Sagrestia • Evvi una Tav. di Scuola
Fiorentina con tre comparti terminanti a
cono . In mezzo è la V. col B. tra due An-
geli in atto di adorazione : a piedi un re-
ligioso e un fratello inginocchiati : a de-
stra S. Mostiola e S, Andrea ; a sinistra S.
Pietro e S. Francesco . Avea qu. quadro
una predella formata di 5- quadretti che
veggonsi in altra parte di qu. Sagrstia •
Evvi G. C. in mezza figur? detta la Pietà
fra la Mad, e S. Gio. Apost ; a destra , S.
Gio. Battista e S. Bernardino , a sinistra S.
Girolamo e S Michele ; nelT estremità, il
ritratto di 9. fj atelli . In altra Tav. si rap-
presenta il Battesimo di G. C. con sopra il
P Eterno e lo Spirito S. e al lf<to destroS.
Andrea e S. Bernardino , al sinistro , S ,
Francesco e S. Antonio • Sotto le figure
di mezzo vedesi il prospetto della Cappella
della C onf arteria con alcuni fratelli , che
prestano gli estremi officj ad un misero da
8if Cli. della Giustizia
giustiziarsi . Due tavole bi^lunglie della
Scuola di Pietro molto patite con due An-
geli vestiti a tutta figura in ciaocuua . Un
quadro con ujio scheletro sdrajato che in-*
dica la seg. isctiz. in una cartella
„ Quando aJcun.) di voi si vhoI vestire ,
,, Dica tra se ; questa mia veste bianca
„ Convien eh io porti il giorno del morire •
Si conservano pure in questa sagrestia 6
tavolette che si portano innanzi ai giù-
iJtiziandi . In 4 ^vvi dipinta in una par-
te la immagine di G. Cristo detta la Pie-
tà, e nella parte opposta, G. C. medesi-
mo in atto di essere flagellato : in 2 » il
Crocifisso e G. G. condotto al Calvario .
Due di queste tavole , le più antiche, a <
parere del sig. Vermiglioli» furono di-
pinte nel i55i da un certo Pompeo for-
se scolaro di Pietro . A noi sembra pe-
rò che queste possono essere le seconde ,
mentre le prime hanno la maniera della (
vecchia scuola fiorentina, ne par verisi-
mile che i fratelli incominciassero a far-
ne uso quasi un secolo dopo che assun-
sero il carico di confortare i condannati
air estremo supplizio . Le ultime 2 sono
di moderno pennello . — Si ammira qui
eziandio il Crocifisso di rilievo che inal-
bera la Confrat. nelle processioni , ope-
ra assai stimata di Filippo Bafll perugino
incisa in legno nel 1625 . Attraversando
era nuovamente la Piazza di s. France-
sco, entrasi nella Via di qii. nome dove
fatti pochi passi ^ trovasi la
CH. Parrocchiale della C ommeiidrS:
DI S: LUCA . Q^w. aniichiss Ch "^qì lo
spazio di circa 4 staceli Collegiata di ca-
nonici , e fin da circa il i56o spettante
ai Cavalieri Gerosolimitani o di Malta ♦
che so*jliono conferirla in comnienda ad
uno dei grandi maestri della loro religio-
ne , il quale vi elegge e mantiene un par-
roco amovibile ; (i) fu ridotta alla presen-
te nobiliss. foima nel i 586 dal commend.
Giulio Biavi da Verona , nel tempo che
era gran maestro di malta fr. Ugo de Lo-*
ube)ix Verdalla . (2) Di qu. ristaurazio—
ne si ha monumento nei seg, versi scol-
piti immediatam. sopra T architrave del-
la porta della medesima chiesa „ A Si^
xto Regi tur Romana Ecclesìa Quinto „
Jl/ilitiae Et Rhodiae Praesidet Ugo Lu-*
hi^nx „ f^erona Satus Uanc Sumplu Curri
Iiilius jEdein „ Exornat Bravius Resti"
tuitque Suo M^ D. LXXXFI „ La faccia-
ta e il campanile sono di travertino mol-
to ben lavorato , e sono di un fare no-
bile sodo e semplice . Ha questa 2 ordi-
ni ed il primo è ornato con 4 pilastri do-
rici corrispondenti agT interni che con-
tornano la ch. Nell'intervallo più largo
del mezzo, è la porta fregiata con fron-
tespizio rotto per dar convenevole luogo
allo stemma dal Bravi consistente in un
leone rampante e una fascia sopra al me-
desimo . Facea esso un' aggradevole lega-
Juento colle parti soggette , rimanendo il
leimiuG di q\i. porta assai maestoso e leg-
Si6 Ch. di s. luca
glei o t ma fu tolto nel 1798. I fondi la-
terali hanno 2 nìcchie del tutto liscie e di
proporzionata grandezza con alcuni sem-
plici riquadri che empiono e ristringono
gli spazj soggetti . L' ordine II è bastar-
do , e termina maestosam. col frontespi-*
zio che ha un piccolo acroterio nella sua
cima . Nel mezzo evvi una finestra qua«
drata e fregiata anch' essa di particolar
fi*ontesp, sopra di cui in gran lapide si
legge ,, D. O. M. Et Divo Lucae Evan^
gelistae Sacrum ,, Occupando qu. ordine
tutto lo spazio del volto e del tetto , fa
che la facciata non sia mentitrice della
parte interna . E* da osseryare com' esso
«ia alleggerito e slargato , avendo le sue
parti assai piazzate « e come i 3 frontesp.
necessariamente introdotti nella facciala,
abbiano leggiadra forma e bella varietà .
L' Orsini ne crede autore Giulio Danti ,
ma esseiido egli morto fin dal 1676, è
piuttosto da attribuire questa nobìlis. ar-i
cliiteltura alla mano maestra del cel. Bi-
no Sqzj . — Le pareti interne hanno 3
principali comparti divisi da 16 pilastri e
cornicione dorici . Sopra i pilastri posa-»
no le fascie che dividono il volto a bot-
te tra le quali sono le lunette pur* esse
ornate di cornicione • Due pilastri che reg*
gono un frontespizio acuto fregiano l'Alt,
mag. ev* è un quadro emisferico colla V.
e il B in gloria s. Gio. Batt. e s Luca ^
fatto dipingere a Gio. Antonio Scaramuc-
cia dal commend. Ruggiero Ranieri pe-
-i I
Ch. di s. Luta 817
tag. circa 1' anno 1616 Nei fondi late-
rali air alt. SODO 2 nicchie , e sopra di es-
se, 2 piccoli stenimi , 1 uno del Ranieri
ov' è notato V anno sud. , e V altro del
Bravi ov è un numero semicancellalo . —
Circa il iy8o il commend Gio. Batt.de*
principi Altieri fece erigere i 2 altari di
stuci'O con pilastri e frontesp. parnbolico
corintio che si veggono allogati nel com-
paiti medj laterali , e che forse còlla lor
necessaria piccolezza guastano la grandio-
sa arch'teltura della eh. Nel destro evvi
un Crocifisso di rilievo , e nel sinistro s.
Luigi Gonzaga in gloria . Nei piedistnlii
è Io ste nma dell' Altieri . Tutti qu. alt.
hanno i gradini inferiori di marmo ros-
so costruiti nel 1796 a spese del medes.
Altieri che dotò pure la eh. di buone
supellettili . Negli ultimi comparti sono
2 porte ; la destra allo ingresso, introdu-
ce in una piccola Cappella che riconosce
i suoi primordj dal i5i8 , nel quale anno
i Canonici regolari del s. Sepolcro che
qui abitavano , ottennero dalla Città in li-
mosina IO fiorini per costruirla , e far-
vi dipingere a fresco la immag. di M. ss.
ad im'taaione di quella col tit. delie Gra--
zie che si venera in Duomo . Fu a qu»
cap. data nuova forma all' epoca della rie-
dificazione della eh ; fu più volte restau-
rata » e ultimamente nel 1788 in cui 1*
Altieri la fece colorire nella maniera che
ancor si vede , e fece ornare V antica pit-
tura dell* alu eoa cornice di stucca mar-»
8i8 Cli. di s. Tjira
inoreggìata . L^ poita dlcout.o apre l'A-
dito nd altra Cappella die ancor limane
neir aulica sua sirutrura auttjrioe alla ri-
ferita ricdi fi ca/j Olle, e che fu poi ridotta a
Sacrestia . lu essa sono due aniiclie
lìnmng. di s. Auua e della Vergine barn-
hni , iii una delle quali è notato V au.
i5i5. — Al lato sinistro di qu. eh. sor-
gono ancora nell?i prisca lor forma le mu-
ra della
Casa della Commenda . Nella fac-
ciata principale di essa si vede nel mez-
zo lo stemma di Sisto IV , in memoria
dell' es>eie stato questo Pontefice (^ Fran-
cesco della Rov^^MC da Savona ) anche pri-
ma che fosse Cardinale , cioè dal ^4^^ |
al 147^ ' archiprioie di qu. eh. Ai lati?
SODO 2 stemmi di simile grandez7.a , ognu-
no dei quali atre sbarre da destra a si-
n'stia ♦ e ciascuno à in cima una croce «
a ci vescovile in mezzo a un pastorale e a,
una mitra . Forse appartengono a Gata—
neo Tiaversagni Savonese successore nell*'
arcipriorato al sud. Papa e restnuratorci
di qu. casa , siccome indica la iscrizione^
che leggesi nel fregio delT aichitrave di
travertino che colla sottoposta coinice la^
porta circonda ,, Catanins De Traversa-^'
gnis De Saona y4rchiprior Et Generali s"^
Ma:^ister Ord. S- Sepulcri Hicrosolimit.
MCCCCLXXXir „ e più sotto nello'
stesso architi a ve , 1* a ime sud. con mitra
pastoia le e ooce e le parole J aiis Deo
Furono però qu. stemmi malmenati e co-.^^
I
eh, della Madonna della Luce 8fij
perii di toaaco, per ischi vare la pena di
lOc;lieili affatto , esseudp a bassorilievo m
i^ rossi macigni , la terupo del repuljbii-
cauo entusiasmo di 1 ij^y8 , onde oggi ap--
pena si distingue ciò che rappresenrassc-
ro . Verso il declinale del scc. XVI il fu
qui stabilita da una socit^tà particolare una
fabbiica di lanificio < he ancona sussiste
ma molto deteriorata . — Alla destia del-
la eh. desciitla è la piccoi.i
CH. della MADOxXNA della LUCE .
S incomincio ad erigere qu. eh. nel i5f3
colle limosino e del pubblico erario e de*
privati , per chiudervi e porvi in particola-
re veneia/iione la immaoine di M. ss. che
o
vi si conserva dipinta in mu:o . Era qu.
una di quelle chediconsi volgarnienteJ/ae**
sta .11 di 12 setr. i5i2 avvenne che al-^
cunl giovani artieri giuocando a ca.te in
un muricciolo del macello posto avanti l*
Ospedale della Confraternita di s. France-
sco in P. s. S. che era lantico macello as-
segnato dagli Statuti a questo Rione ; uno
di essi il quale era barbiere di profe^^sione
chiamato Falera di P. s. S. , pei derido al
giuoco pi oferì una orrenda bestemmiale iti
questo istante la Immag. sopradetta che e-
ra di lì poco lungi , chiuse prodigiosamen*
te gli occhi e cosi li tenne per 4 gioini
contìnui II di i6 seguente si vide nuovam.
cogli occhi aperti come prima . Immen-
sa fu la moltitudine che la visitò eccitata
alla d'vo'/ione verso la sacra Immag non
8g1o dai!' esempio de' viciu; pp. Couveiua^
8s>o Ch della Madonna della Tuce
\\ che [)iu vo^e Mndaioijvi |i :0<.es*.ìorial^
mente , ma anclie dille peci ch;^ o missio-
ni fa ire ìli ta! cO'Jgiuutua dal p F. «ncesco
di Moiitepulcauo conveiitnaìe scnlzo •
{Carlty BagUoni ninni, seraf mss lib i e.
i3) li di ;^ at,i-. dello stesso anno i5i3 dal
me/./.o della vìa ove stava la detta immag.
fu qui trasferita , e rau^iatoue il mime di
Madonna di s Luca in qneJlo di Ma -
djnna della Luce , in memoria del rife-
rito prodigio . — Tre lati di questa chie-
sa iuciostati titti di travertino , hanno;
ai loro angoli dei pilastri con un cor-;
nicione dorico che gira intorno di cui nell
fregio sono incise qu. paiole ,, Intactce
JMatri Mire C onniv>enti Inde Lncis Dii^i»^
ncp yEre Tum Pub Tum Privato Erectc^,
j^dìcula Franciscus Schiact. Et Felix,
Cresc. Curatores MDXVIìl ,, . — La fac-;
ciata principale termina in frontesp coni-
co . Ha due porte con lor cornici corni-^
cioue e frontespizio dorico, e sopra la magi
una finestra rotonda circondata da festo4
ni e altri intagli . Nei piedistalli dei dui
pilastri di facciata è inciso il grifo indican-^
te il dominio che ha la Citta sulla Immag.
che era cosa puhb e il puh. denaio impie-
gato da lei per 1* esterno abbellimento d
qu. chiesa , la egregia architettura del qna^
le può credersi di Giulio Danti o di Gale*^
azzo Alessi, quantunque il tacciano i no
stri Scrittori . — • L interno presenta uni
piccola area quadrata sul cui volto con*
caro h dipiata da pennello della Scuola d
j4rco di s Luca 821
Pietro una gloria di Angeli svolazzaiiti fra
una corona di nubi, in mezzo alla qua-
le cinta di splendori apparisce in figura
intera la immagine doli' eterno Padre por-
tando nella sinistra una tavola dell' anti-
ca Legge e colla dectra, in atto di bene-
dire . In mezzo ai lati, sovra di nubi spar-
se in cielo azzurro, sono gli Evangelisti
in atto di scrivere i libri della nuova Leg-
ge di Grazia . — L' Alt. è di legno in-
tagliato e dorato T anno i6G4- I**^^lla nic-
chia è la prodigiosa Immagine , che si rav-
visa anch' essa della scuola di Pietro , rap-
presentante Maria col B. in braccio se-
dente in un trono a piò di cui è scritto
Mefuginm Peccatoi um , tra s. Fiancesco e
s. Lodovico vescovo, e sopra, 2 Angeli in
atto d incoronaria . Due archi a ono ante-
rio lì alla nicchia i di cui fondi si vc^r-
gono dipinti ad arabeschi tra i quali so-
no le figure del P Eterno della Fed^e e del-
la Calila . L arco sul dinanzi ù in parte
coperto da una fascia di lei; no dorato . La
grossezza di questo è ornata di aiabeschi
messi ad oro e vi si legge ,, JSuòes Dici
\Seniper In Luce ,, Le pareti della Ch. so-
1^0 dipinte ad ornati da Antonio e Carlo
Mancini l'anno i8j6 .Ai lato sinistro in
terra si vede un marmo sepolcrale col gri-
fo ed altro stemma denotante forse la Com-
j^^pagnia de'Fornari custodi di qu. ch. (i) —
^ Usciti da essa vedesi a destra 1'
|j ARGO DJ S. LUCA . Era questa u-
ua delie antiche porte della Città la di cui
FvL IL Par. IL. d
82 2 Ch. della Confrat. di s. Frane*
strada diritta guidava una volta a quella
che diiigeasi verso la Toscana, ed era per-
ciò qu. porla chiamata Sanese {Statut^Pt'^
rus^Vol. 3. Ruh. 1- fol. 8. ) — Da questo
arco volgendosi il cammino verso la Stra-
da detta de' Priori che direttamente condu-
ce al Corso, fatti pochi passi, s' incontra
a destra Y
OSPEDALE DELLA CONFRAT.
di S. FRANCESCO . E' questo uno di
quegli asili che la pietà delle principali
Confraternite di laici dedicò in Perugia
fin quasi dall' origine delle loro istitu-
zioni air accoglimento de* poveri Pelle-
grini . Vi si dà in un camerone con let-
ti ricovero ad essi per tre notti . Nelle
case annesse vi risiede un Custode, e vi
sopraintendono i Priori e T Economo del-
la prossima
CH. della CONFRAT. Dei Discipli'-
nanti di S. FRANCESCO . Riconosce que-
sta come tutte le altre Confraternite dei
Disciplinanti la sua erezione presso alTan.
I2Ò0 (i) . Dopo la metà del sec. XVI.
fu ridotto qu. Oratorio alla forma pre-»
sente . Un portO)ie ornato di semicolon-
ne e frontesp. acuto di travertini , e in
esso la immagine dipinta di s. Francesco,
dà r accesso ad elegantis. Atrio tutto in-
crostato di stucchi , lavoro di Giovanni
A\ Sciampagna . Il volto ha 9 principali
compartimenti posti a bossorilievo . Nel
maggiore ovato in mezzo è rappresentata
y Ascensione di Cristo al Cielo : nfi 4*
Confrat, dei Disciplinanti 828
ai lati, sono le varie apparizioni di G. C»
dopo la sua Kisurrezione : e in ciascuno
dei 4 angoli» 2 Angeli che r^^ano in ma-
no gT istromenii della passione del Re-
dentore . Le mura hanno un cornicione
joiiico a dentelli e fregio scanalato . So-
pra il cornicione , in mezzo a ciascuna
parete , posano degli Angeli che sosten-
gono dei festoni . Sottesso le pareti sono
divise da 12 pilastri jonici scorniciali e
ornati di meandri e foglie . Nel mezzo
delle pareli sono 4 porte . La prima è
quella d* ingresso , la seconda di prospet-
to mette alle camere annesse , la terza a
destra introduce nelT Oratorio , la quar-
ta a sinistra dà \ adito ad ameno 6mr-»
dino . (2) Queste porte sono situate sot-
to 4 a^chi, e tutte, fuorché la principa-
le d' ingresso, hanno T ornamento di se-
mi-colonne e contropllastri dorici che so-
stengono l'architrave sopra del quale, al-
la porta deir Oratorio, è s. Francesco ia
mezza figura fra putti ed Angeli , alla
porta di pro^rpetto, s. Lodovico vesc. di To-
losa parimenti in mezza figura e in mez»
20 agli Angeli , alla porta del giardino,
una finestra che dà luce ali* atrio . Nel-
le riquadrature frapposte ai pilastri latera-
li si veggono al disopra di un secondo
cornicione degli Angeli cogli emblemi del-
la passione, e al disotto degli Angeli che
sostengono una colonna cui sono appesi
dei flagelli e funi , stemma della Con-
d 2
S24 ^^ ^' Francesco
frat. Qu. stemma ha al disopra una coro-
ne ed è circondato per ogn* intorno da
gigli rose e palme . — L' Oratorio e qua-
drilungo . Il soflltto è di legno vagamen-
te intagliato a 21 lacunari e riquadratu-
re rilevate a fregj cornici meandri e ro-
soni dorati su fondo colorito in azzurro.
Le pareti, sotto un fregio ad arabeschi do-
lati, hanno grandi quadri egregiam. dipin-
ti da Gio. Antonio Scaramuccia ornati di
gran cornici festoni Angeli e patti di le-
gno dorato . La parete inferiore ha un'
ampio finestrone a cristalli , ai lati del
quale sono in tela dipinti da Francesco
Appiani s. Agostino e s. Domenico . — -
JN'eila facciata sinistra dell" Orat. il 1. qua-
dro sopra la porta d' ingresso rappresen-
ta r Adorazione de' Magi , il IL la Na-
scita di G. C. r Adorazione de' pastori ,
e 1 annunzio delle Ano:eliche Schiere che
si reggono in alto ; il HI. la Visitaz. del-
la V. a s. Elisabetta ; il IV. I* Annun-
ziazione della medes. con una schiera di
Angeli esultanti e intrecciantisi a coro-
na , e in alto T Eterno Padie in atto di
spedire il Verbo increato . Segue V Alt.
ornato di semi-colonne frastagliate a fo-
gliarai cornicione e frontesp. con festoni
di ordine composite ; il tutto di legno do-
rato . Il quadro appostovi di Rafaello dal
Borgo ha TAscensione di Cristo al Cie-
lo, presenti la V. e gli Apostoli . Ai lati
jdi qu. alt. fra altri vaghi ornati d' inta-
glio sono dipinti s. Frane, e s. Lodovico
Confrat. dei Disciplinati 826
da Mattia Batini perug. — Nel I. quadro
prossimo all' Alt, nella destra parete e V
nella serie di quei dello Scara tcuccia , e T,
C' risorto che si presenta ai Discepoli e
alle Donne seguaci che si veggono a man-
ca in atto di ammirazione ; nel VI. e la
Disputa di G. G. coi Dottori ; nel VII. il
Riposo della V e di s. Giuseppe in un
bosco , fuggendo in Egitto col pargolet-
to Gesù . Vi si scorge lo scherzo di 2 An-
geli che offrono in un paniere dei fiori
e delle frutta ^J B. che siede in grembo
alla Madre . Neil* Vili, ed ultimo si e-
sprime la Presentazione di G. G- al Tem-
pio . I primi 4 verso T alt. sono sgrazia-
tamente oscurati dal tempo . Il I. IL VI,
VIL e r Vili. , pei non comuni pregj
che li distinguono , meritano particolare
attenzione . Sotto i descritti quadri , tut-
to r Orat. è cinto da un' ordine di stal-
V] di noce assai leggiadram. intagliati spe-
cialmente nel fiegio del cornicione e nei
pilastrini che dividono gli arcuali spec-
chj , 3 de* quali sono di egi-egio lavoro
a foglia ni ed arabeschi . Furono costrui-
ti nel i584 da Gio. Pietro Zuccheri da
s. Angelo in Vado .
Sagrestia. Fu inalzata questa da* fon-
damenti l'anno ijSò. Ella e ampia e mae-
stosa . Evvi a capo tra due finestre un' al-
tare con ornamenti di stucchi ed una favo-
la colla Flagellazione di Gristo . — Nelle
altre pareti sono appeso due tavole del sec.
XIV. terminanti al disopra a triplice pira-
8?. 6 Di s. Francesco
mide : queste ia origine non eran cLe una.
Presenta la prima al disopra V Angelo Ga-
briello S.Domenico e S. Francesco n. sot-
to , r Adorazione de* Magi ; V altra, al di-
sopra, S. Tommaso d' Aquino S. Agostino
e la Vergine annunziata, sotto ♦ la Presen-
tazione al tempio e Gesù nelle braccia di
Simeone . — Nella camera prossima e cor-
rispondente all'Atrio, si vede in fondo tra
Un' ornato di stucco il ritratto di Braccio
Fortebraccì in mezza figura colla seg. Iscr.
«« Brachio Fortebrachio Stirpe Inter Pe-^
rusinos Patricia Oppidorum Et Urbium
Ditione Incielo Bellatori Eximio Milita-^
ris Disciplinae Instaitratori Magno Ita^
liam Victoriis Emenso Rerum Gestaritni
Oloria Numqiiam Jntermorituro Sodali
Optìme Merito Grati Animi Ergo CoU
legae PP. „ Sotto qu. Iscrizione è una
testa di montone stemma di Braccio . Son
pure appesi alle mura di questa camera i
ritratti di4 card. Giacomo Oddi vesc. di
Viterbo e di monsig. Francesco Canali ve-
scovo di Spoleto fin dal dicembre del i8i4
poi di Tivoli nel 1820 , già colleghi di qu,
nobiliss. Confraternita . Evvi pure un qua-
dretto colla Madonna sedente sulle nuvo-
le e il B in braccio , opera assai stimata
dello Scaramuccia . Sul volto di questa ca-
mera è dipinto lo stemma della Confrat.
presentato da alcuni genj alla figura em-
blematica della Carità , opera di Mattia
Batini . — Uscendo da qu. Confraterai-
Torre degli Sciri 827
ta e proseguendo il cammino per la Via
de*Priori , si scorge subito a diritta il
CONSERVATORIO DI SUOR LU^
CIA e la Torre degli Sciri .A]>\>àvlennQ già
uà tempo la Casa di qu. Conservat. alT
antica famiglia degli Sciri annoverata fra
le patrizie di Perugia fin dal i^Q^ ( P^H'
p. 3. /. I. ) ed estinta verso la fine del
sec. XVII. Era questa casa passata in prò*
prietà della contessa Caterina della Pen-
na Oddi , quando essa la donò alla cele-
bre Terziaria di s. Francesco suor Lucia
Tartaglini da Cortona stabilitasi in Pe-
rugia da 10 anni innanzi, ne! 1G80, la qup.-»
le avendo pur comperato altra contigua
casa spettante in parte alla Compag. del
s. Anello e in parte al Monast. delle Bar-
tolelle per la somma di se 35o : vi fis-
sò il suo conservatorio di fanciulle spe-
cialmente orfane e contadine che non ol*-
trepassano mai il numero di 19 e die pro-
fessano la regola del terz* Oidine di s.
Francesco (ìRzVo/'^/ di contratti della con»^
greg, dell' Orat nell u^rch- d. medes.
„ P^ita di suor Lucia del p. Galli pe-^
rug. IJ786 ) . Vivono esse ritirate non eoa
altre rendite cbe con quelle che sommi-
nistrano loro gli assidui lavori delle pro-
prie mani e qualche spontanea limosina
de' fedeli . Si serba devotamente in una
piccola Cappella di qu. Couseivatorio una
bella Immagine del Salvatore detta 1' jFr-
ce Homo in cera tutta ripiena della sles-
sa materia, in mezza figura, alta poco più
828 Torre degli Sciri
eli 3 palmi ben proporzionata e colorita,
opera della stessa suor Lucia dotata di par-
ticolare abilità per questo genere di lavo-
ri . Molte grazie comparti Iddio ai fede-
li per mezzo di questa Immag. , siccome
attesteno i votivi monumenti di argento
che pendono in buon numero intorno al-
la medesima . — Annessa a questa casa
è una Torre assai ragguardevole conserva-
ta in ogni tempo a spese del Comune , e
di sua proprietà, siccome indicano le bran-
elle del Grifo poste a trofeo nelT archi- I
trave che ancor rimane delT antica porta
di questa torre . Essa è quasi runica che re-
sti tra quelle ^00 e più che sorgeano in
Perugia per testimonianza de* nostri Sto-
rici ( i>. GìUan, J^oc. Titrris iti acino t^
9, Peli, p, 2. lib. 3. ,, Crispol lib, i. e.
4 ^^ LancelL 26. die. )' onde fu soprano-
meta Turrena . S' ignora 1' epoca della
sua erezione ; ma sapendosi che la fab-
Irica delle torri in Italia , e perciò an-
che in Perugia ebbero il lor principio sul-
la fine del sec. X quando dopo la morte
di Ottone I imp. Cominciarono in tutte
\^ città d Italia varie dissensioni e discor-
die : è a credere che la epoca stessa ri-
conosca anche qu. , sebbene più volte re-
staurata , ora non presenti \ aspetto di
notabile antichità . E quadrata , ed ha
palmi 3/f di circonferenza e i84 di altez-
za . Da qu. Conservatorio sì passa imme-
diatamente alla
e.9
CH. (11 S. TERESA . Qii. Ch. coir
annesso Convento pei pp. Carmelitani
Scalzi stabilitisi in Perugia lin dal iGp.?.
(i) sì termino di edificale da fondamen-
ti nel ij?i8 col disegno del conte Ales-
sandro Baglioni . Aver dovea al difuori
Un bene architettato prosncilo di pilastri
e finimenti dì mattoni arrnutati , che fa
incominciato ma non proseguito . Occu-
pa la pianta di qu. ch. un' area quasi
quadrata compartita con buona economia
in forma di croce greca che ha la cupo-
la nel mezzo, e 4 ciipoluccie agli angoir
che formano il voito di altrettante ca]»-
pelle . Vicu contornata da pilastri dorici
coi frontoni circolari nei fondi della oo-
ciata . Nelle lunette delle piccole capp.
dicontro ai 2 archi che ne formano \ in-
gresso sono , sopra gli altari, una fine-
stra , e ai fianchi , una ringhiera corri-
spondente a coretti . Le mense e gli or-
nati de* quadri de' menzionati piccoli alt.
sono di stucco . — 11 quadro del primo
a destra della porta, presenta s. M. Mad-
dalena de' Pazzi estatica alla vista della
gloria di s. Luigi Gonzaga che colla Tria-
de sacrosanta si mira in alto . E* di An-
ton Maria Garbi . — L* Alt. in fondo
della crociata in qu. parte è adoz^no di
marmi neri rossi e mischj di montemalbe
e lai!ugnano , di broccatello dì siena , e
di \in* urna sotto la mensa di breccia di
«aravezzo . Fu fatto costruire dal aobik
d 3
83 Ch. di s. Teresa
Filippo Massiiii nel 1784 • I pilastri il
fregio il froutesp. i triangoli dclT arco e
i lati fra i pilastri so.io incrostati di sca-
gliola . Sui fondi ai lati dell' alt. sono
pure ornati di stucco e di scagliola e in
mezzo ad essi 2 ovati , dove in quello a
destra sono dipinti s. Michele Arcangelo
e r Angelo Custode , in quello a sini-
stra, s. Filippo e Giacomo min. Apostoli.
Sono di Giacinto Boccanera . Anche i pi-
lastri laterali ali* Alt. hanno 2 ovati in
cui a bassorilievo di stucco sono rappre-
sentati s. Frane, e s. Agnese . Nel qua-
dro deir Altare sono dipinti s. Anna s.
Gioacchino e la Vergine fanciulla con de-
gli Augeli in alto che suonano istromen-
ti . E opera eccellente di Francesco Man-
cini che vi notò il proprio nome e T an.
1782 . Nel gradino è una immagine di
G. C. che presenta il Cuore aperto . Vi
fu apposta allorché qui pure nel 1816 fu
introdotta la Congregazione del Cuore di
Gesù . — • Il quadro della Gap. seguente
Ila la M. col B. s. Giuseppe s. Teresa ;
è di Gio. Antonio Scaramuccia . L* Alt.
xnag. dinanzi ali* arco che corrisponde al
coro è tutto di legno vagam. intagliato e
colorito a marmi diversi nel 18 16 • H qua-
dro di qu. Alt. rimane appeso in fondo
al coro e presenta s. Teresa coronata da-
gli Angeli . E* non considerabile opera d*
incerto pennello . Le 2 pitture laterali all'
anteced. con centine in legno a chiaro-*
«curo sono ovati esprimenti la guarigio-
Ch, di s. Teresa 83 r
ne dalla sordità e dalla mutolezza di uà
fanciullo, e da moibo canceroso di un'in*
felice operata dalla B. Maria della Incar-
nazione , e dipinti da Anton Maria Gar-
bi Tanno 1789 in occasione della solen-
nissima festa qui celebrata per la Beati-
ficazione della medesiina . La parete de-
stra del coro ha un quadro grande cir-
colare al disopra colla stessa Beata che si
reca alla gloria . Fu anch' esso dipinto
dal Garbi , e servì per esser posto sotto
un gran padiglione ali* alt. mag. Il qua-
dretto con s. Giuseppe che si vede appe-
so a qu. stessa parete è del Garbi , e il
B. adorato dalla Madre da s. Giuseppe e
da s. Teresa al lato opposto , è d* incer-
to . Nella parete sinistra vedesi in alt-o
ovato simile ai descritti la B. Maria che
risana una donna affetta da artitridide; è
del Garbi . Ai lati ha 2 quadretti cen s.
Gio. della Croce e s. Teresa . La tribu-
na ha una balaustra intagliata in pietra
serena . — Nella cap. a destra della tri-
buna è un quadro nel quale tra varj An-
geli è s. Giovanni della Croce cui appa-
risce il Salv£|dore col tronco sugli ome-
ri . Il S. è di Frane. Busti , il resto è
del Garbi che terminò il quadro ( essen-
do il primo pittore prevenuto dalla mor-
te il dì 6 settemb. 1767 ) e che dipin-
se il piccolo ovato sul gradino col ritrat-
to della sud. Beata , Dinanzi a qu. alt. è
il Sepolcro di Francesca Solari GioflVedi
«on piccola lapide su cui si legge „ Me^
833t Cìi. di s* Teresa
nioriac Et Quieti Nobilìs Ac FivLucsae
Foeminae Franciscae Solari Geniiensis
Coniugis Amaniiss. Qiiae Oòiit V^ Idu^
Aitg, A. D^ CID ijCCC.Xiy, jEtat. Snac
Ann, XLI. lacobus Gioffredus De lìo-
(jueville Moerenti Anime P. ,, — - Segue
r Alt. della crociata ov' ù un quadro del
can. Lamparelli in cui si rappresenta la
trasfissione di s. Teresa per opera di un'
Angelo , la M. e il B. tra gli Angeli , e
più sotto s. Gio. Batt. s. Antonio da Pa-
dova s. Pietro s. Frane, da Paola , e un
putto clie scolpisce lo Stemma della fa-
mig. Cesarei cui appartiene 1' Alt. Sui
gradino e una macchinetta con una bella
5mmag. della Madonna della Pietà co-
piata da quella clie si venera in s. Bar—
tolommeo de' Bergamaschi in Roma , per
opera del p. E^afaello da Roma cappuc. e
qui posta in venerazione V an. 1792 (s>).
Li Tomba anteriore all' alt. con lo stem-
ma della nob. famig. Cesarei che se la
elesse , chiude le ceneri delle 1 egr. Con-
sorti del sig. con. Giulio Cesarei beneme-
rito patrizio perug., delle quali la memo-
xia e r elogio si scorge nelle due lapidi
apposte ai fianchi dell* Altare . A sini^
atra ,, PX. Maria Bulgarellia Ex Co"
mit. De MaròCiano Patricia Perusina Ur-
hiventana Mutinensis Romana Forma
Prccstans Virtute Prasstantior Piotate In,
Parentes Insignis Pudore Fide Sui Ipsi-^
US Despicientia Gomitate In Cunctos
Prceclara Pin^cndi ArteDocta Cujus JÈ"-
Ch. di s. Te rem fi 5 3
vcimice Animi Dotes Cuiqr non Siòi Inno^
tnerant Quani Focminam Rarissimi Exem--
pliUxorcm Tncomparabilem Malrcm Pri-^
viiparam In Puerperio Acuta Febri Im^
mature Prcereptam Julius Cesareus Co'-
Ines Maritus C ariisimce Coìjjugis Orbi-
tate IMoestissimus AI a ri a Angelina In-'
fans Innocenti s sima PeneOmnis Populus
Univcrsus Merito LugcntObiit iv LlNo^.
CIO 13 ce luXXXXi Vixit Ann. P. 31, xxt
Te In Pace IKTIS „ A destra „ PX, Fi-
ctoricp Karoli Guai ferii Alar eh Fi li ce Do-
nio Urbivento C omitate Ac Ingenio Prce--
stanti Que 'Religione Integra Bene De O-
mnibus Alerita Ejfusa In Egenos Largi-
tate Mater Filiorum y hi Exemplo Vi^
xit Ann XXXI V Placido Sanctoque Con--
sumavit Eocitu XI y Kal Aprii Ann. cij
lo ccc \x Julius C esareus C omes Feci U-
ocsori Incomparabili C ontra Votum Su--
perstes Ai^e Dulcis Anima Esto Memor
AJei Ad Luctum Et Lacrjmas Iris o labi-
liter Relieti IKTIS ,, — L' uUitna cap-
pella ha il quadro colia deposizione di Ge-
sù dalla croce in giembo alla Madre, le
Marie e s.Gio Evang., copia di Anton-Ma-
ria Gaibi dair of igioale di Annibale Ca-
racci , Turti i pilastri e i piloni di questa
chiesa hanno la base di travertino intaglia-
to . (2Ì II C onvento è piccolo ma como-
do ed elegante . — In faccia alla eh. è il
Palaz. TITI già abitaz. del celeb. ab.
C'icinto Vincioli . Era in C[u. palazzo un
picciolo Teatro costrutto di legno e deno-
834 Ch. dei ss. Stefano e Valentino
minato ^^ Aquila ♦ di proprietà della fa-
miglia Vincioli ♦ che fu demolito circa 1 '
anno 1776 • e la «uà area divenne il pre-
aeuie giardino . Congiunta al palazzo me-
desimo è la casa parrocchiale e la
CH Parr. DEI SS. STEFANO e VA-
LENTINO . Non si à memoria della ori-
gine di questa Ch. né della sua esistenza
prima del ii63 t ma può certamente de-
dursi che eretta fosse 3 4 secoli innanzi
a spese della Citta devotissima del Santo di
cui porta il titolo • (i) Venne più volte re-
staurata , e ultimamente dal ch. perug. let-
terato, che fu parroco di essa dal 1^68 al
1787, d. Vincenzio Cavallucci . E quadra-
ta, e il suo volto parte di antica maniera a
cordoni e parte moderna a lunette; è soste-
nuto da 9 piloni , il maggiore de quali e
posto nel mezzo . Ha tre altari le mense de*
quali e gli ornati sono di stucco . L* in-
gresso è a pie* della parete sinistra della
ch. Fra il pilone e l'altare di questa pare-
te» si venera in una nicchia quadrata, una
immagine di M. col B. di cui le teste dri
molto antico pennello sono dipinte in tela,
ci husti bizzarramente vestiti di serici pan-
ni ricamati . Il quadro dell* altare che se-
gue offre s. Francesco Saverio inginocchia-
to in contemplazione . Il fé* dipingere d.
Carlo Tondi che fu parroco dal 1731 al
1749 • A destra di questo altare è al-
tra nicchia formata da un muro riportato
sopra il vecchio , ov* è una immagine del-
la M. sedente in mezza figura che sostiene
Ch. di ss, Stefano e P^alentino 835
colla sìjiistra il B. e colla destra è ia alto
di toccargli i piedi . E pittura a fiesco del
secolo XJ^ . L Alt. mag. è dinanzi ad un
muro anch' esso riportato avanti ad un an-.
tica nicckia di cui si vedono al di fuoii an-
cor le vestigia . Fu in questo muro trasfe-
rito r afiesco d' ignoto Antoie {orse deUa
Scuola di Pietro, rappresentante la Triade
sacrosanta, e sotto, s Antonio ab. s.Oio.Biit,
fi. Stefaiioe s.Lo euzo, in mezzo delle quali
figure è in lontananza espresso il martirio
di s. Stefano . — L'Alt, laterale destro ha
la V col B. s. Anna , s. Nicolò , e s. Vin-
cenzio de' Paoli con molti Angeli . Al lato
destro di qu. alt. è appeso un quadretto
della nascita della B. V. — Neil' ultimo
compartimento di qu. parete fu nelT ottob.
del i8ig appesa la bella tavola dipìnta a
tempera da Orazio diDomen. Alfani che era
neir altare a sinistra dell* ingresso della
Ch. di s. Valentino , soppressa con pontif.
Decreto il di 27 Luglio delT anno sudet-
to e riunita a qu. parrocchia . (2) In essa
tela è rappresentata la M. sedente su di un
piedistallo, s. Andrea apostolo , s. Antonio
da Pad., e inginocchiati Felice Alessandri
colla Moglie che prodigiosamenle ricupe-
rano da s. Antonio una scrittura peiduta .
Fu fatta dipingere dal sud. Felice 1* anno
i55r M Tempore Fr. Thomas Remedii Re--
ctoris ,, come è scritto nel quadro. Di-
rimpetto a questo nella parete superiore aU
la porta d ingresso è 1* altra tela pari-
menti a tempera dello stesso Autore coli*
83G Ch. di s. Stefano e Talentine
Auauuziazioiie dell i V. coKocnla un tempd
in s. Valentino neil* aifaic dicoutro al &u-
nomiuato . Vi sono nolatl \ islesso anno
e la stessa iscrizione d^'lT anieeodenie . Uà
muro a centina sopra di cui vi è una rin-
ghiera con coretto, divide ora dalla ch. la
Sagrestia la quale era la continuazione
della stessa eli. . Nel pilone di prospetto
air ingresso è a fresco una V. col B e
a basso un paesaggio . A sinistra di que-
sta è un s. Stefa?io vestito da diacono eoa
un libro in mino cui per segno del suo
martirio sono slate efllgiate due pietre alle
tempie e due agli omeri . Sono pitture del
secolo xy e forse di scuola perugina . So-
pra la porla che corrisponde in ch. è una
tav. colla Maddalena . — Nella Casa par.
si conserva il bel quadro della scuola di
Pietro perug. che era situato nelT altare
magg. di s. Valentino . Evvi la Mad. col
B sedente in un trono, s. ValontiriO , s.
IS'Colò di Baii , s. Domenico e s Aut. da
Pad. — Uscendo di qu. eh. e facendo po-
chi passi a sinistra, s* incontra a destra il
PALAZZO Degli ODDI . Semplice
ma imponente è la sua facciata . Hc^ dal-
la parte di mezzogiorno un leggiadro ed
ameno ParU^rre . Passato 1 Atrio d' in-
gresso , entrasi in una sala nel cui fre-
gio in pittu'a sono espres'-e le gesta dei
primi Avi di qn. illnslre Famiglia . Ne-
gli appai t?^ menti superiori si conservano
varie pitture degne di osservazione, fa le
quali iadicò 1' Orsini una Lucrezia e una
Palazzo degli Oddi 8^7
t)iana , del Guercino : s. Paolo a inczi^a
figuì^a , di Andrea Sacchi : una Madda-
lena in mezza figura , di Gio. Ant. Sca-
ramuccia : una Venere clic esce dal uìa-
re , di Luigi Scaramuccia : un Giovinet-
to , del Mola : due Paesi con figurine eh*
Ì esprimono il martirio dei Principi degli
Apo<;t. , di Filippo de Angeli dello il IVa^
poletano : la lesta di un Vecchio, del Sor--
do : la testa di s. Gio. Evang. , del cai^,
Corradi : un quadro rappresentante più
donne che si tengono- per le mani : una
s. Agata : il ritratto di una dama degli Od-
di : la Cavità Romana , ed altri parecchi
tutti dì vai io stile e gusto , del ca-v. Ga^
gliardi : un quadretto colla favola inven-
tata dal Tasso . di Rinaldo che lascia Ar-
mida sul Udo , la qual pittura credesi del
cai^. Fabio della Corgnia perug. : una
Madonna hellissima del giovinetto Baf an-
ello di Urbino , molto simile a qnella no^
tata alla p. 890 : altra rarissima Madonna
a mezza figura colle mani giunte , del Pin^
tifricchio . Nella Cappella domestica è un
paesag^rio a tempera , di Alessio de Mar"-
chis . h}\ alt. e un quadro colla M. e il
B. e s. Giuseppe , dì Frane- Appiani .
Serhasi tuttora in qu Palazzo una scelta
dov'z'osissirpa Collezione di multiplici orf-
ginali Disegni dei più accreditati Autori
sì antichi che moderni . — Tornando in-
dietro da (\\\. palazzo per la medesima via,
s* incontra a destro un* arco ove ha prin-
cipio la Strada d. di s. Paolo ♦ al ter-
838 C/e. e Monast. di s. Paolo
mine della quale si entra nella sua Piaz'^
za piuttosto ampia . A destra si veggo-
no gli avanzi della Ch. di s. J^alentino
( V. V Annot, alVart. ss. Stef. e Valent^
cangiata in uso profano . A manca sor-
ge r edifizio da cui ora prende la deno-
niinazione la d. Piazza di
S. PAOLO CH. e MONAST. di Mo^
nache Clarisse . Circa la metà del sec.
XVIII fu notabilmente ristaurato e ridot-
to alla forma presente questo edificio inal-
zato dal card. Parisani nel 154^ ^^^^ luo-
go istesso ov* era altra eh. e monistero col
titolo di s. Elisabetta . (i) La chiesa pre-
senta un piccolo quadralo con \olto a 4
grandi lunette diviso . I suoi peducci ba-
sano sopra un cornicione dorico che vi gi-
ra intorno . Vi sono 3 Alt. che hanno
mense ed ornati di stucco . Il maggiore ,
i di cui stucchi sono marmoreggiati e do-
rali, ha nel frontespizio un tondo col Pa-
dre Eterno . Il quadro , della Scuola del
Vanni, è pregevole pittura che presenta la
caduta di s. Paolo e G. C in alto che il
chiama a conversione . Ai lati ha 2 or-
namenti di stucco con festoni dorati e 2
tondi ove sono espressi i busti di s. Giu-
seppe e della Vergine . L* Ah. a destra
del maggiore ha il quadro con Maria e G.
poggiati su di una nube e riguardati da
s. Giuseppe e da s. Gio. Evangelista . E'
di Anton Maria Garbi . Neil* altare a si-
nistra si venera G. C. che mostra aper-
to il Cuore dipinto in picciolo ovato e col*
I
Ch^ di S. M. de Francolini SBg
locato su di una macchinetta di legno in-
tagliato e dorato in mezzo ad una nube e
raggiera di stucco . Gli stalli del Coro a
a ordini si ricostruirono nel iSig» essen-
dosi dispersi gli antichi nelln soppressio-
ne universale più volte rammentata. — Ri-
prendendo la Via di s. Paolo si diverge a
j manca e si trova la
( CH. DI S. MARIA DE' FRANCO-^
LINI o Compagnia di s. y^nna . S^ Ma-*
ria de Francolini s si vede appellata nel-
le più antiche carte , o perchè fosse e-
retta da una famiglia così denominata, o
perchè prossima alT abitazione di essa .
Se ne ignora la origine» ma si sa che esi-
stea molto prima del iij7o.(i)Nel 1286
«ra già parrocchia, riunita poi a quella di
s. Valentino nel 1771. (2) Ricostruita la
chiesa nel i58o (3) , e consunta nuova-
mente dal tempo e dalla umidità cui va
soggetta ; con diseg. di Alessio Lorenzini
e le limosino raccolte dalla Compag^deSer-*
mdori cui si die nel 1779» fu riedificata nel
1792. Essa è a volta e divisa da pilastri
dorici in 3 compartimenti laterali. In quel-
lo a destra dell' ingresso è un quadro con
cornice di stucco e coU'Assunzione della
Vergine e abasso il sepolcro di lei con
intorno gli Apostoli . È di autore incer-
to • Nel compartimento dicontro è un si-
mile quadro coli* Annunziazione , varj An-
geli recanti gigli e serti di fiori , e il P.
Eterno in atto di spedire lo Spirito San-
to che si dirige alla Vergine . Sembra di
84o Casa e Ch. della Missione
Giacinto Boccanera . Negli altari entro a
sfondi arcuati nei secondi compartimenti
e ornati di pilastrini e frontespizio acuto ♦
in quello delLt parete sinistra è la Visi-
tazione della Vergine a s. Elisabetta che
è in atto d* introdurla in casa , e in un
angolo il s. profeta Zaccaria ; opeia d*
incerto assai bene intesa nia oscurata dal
tempo ,* in quello a sinistra, è il Croci-
fisso con s. M. Maddalena . Gli ultimi com-
partimenti colla volta hanno riquadriUu-
re ed ornati a chiaroscuro . E qui 1 Al-
tare mag. con mensa colonne contropila- "<
stri e frontespizio cuìvo di stocco dipinti ,
a marmi e lustrati a vernice , e con un \
quadro ov' è s Anna , la V» fanciulla ia
atto di leggere, e s. Gioacchino . Fu di-
pinto da Anton Maria Garbi . — • Non
lungi da questa è la
CASA e CH. della C ongregazìone
De' PP. DELLA MISSIONE . Stabilita ;
in Perug-a nel 1680 la Conf;regaz. di s.
Vincenzio de Paoli dotta della Missione,
ebbe in alcune case per lei comperata da
Gio- Tommaso Cerrini perug. stabile se-
de . (i) Nel 1^35 vi si fabb'icò propria-
mente una eh., ma venne questa distrut-
ta mediante la erezione di una nuova piii
decente abitazione che in questo mede-
simo luogo fu costrutta nel i^5v5 con
disegno diPiet' oCarattoli, consisienie prin-
cipalmente in due simili corridoj vaga-
jnente ornati di stucchi colle lespettive
£la di caioere in 2 piani . Nel ij86 si
Casa e Ch. dalla Missione ^^i
aggiunse un terzo piano e una loggia a-
gli antecedenti , e posteriormente uno di
essi si volle continuare in tutti 3 i pia-
ni , colla idea di formar pure un* altra
braccio in conformità del primo maesto-
éo disegno . Piimase però sospeso V edi-
ficio nel 1793 e da quelT epoca è anco-
ra imperfetto . In un* angolo della conti-
gua Piazza di s. Gregorio è la porta cor-
rispondente ali' angolo in cui si unisco-
no i 2 nominati corridoj . In quello a di-
ritta è la Ch. Ha dessa V architettura del-
le altre camere, se non clie occupa col-
la sagrestia la lunghezza di 3 di esse . Il
suo volto è dipinte^ di un sottoinsii ar-
chitettonico eseguito da Valentino Girat-
toli . Nello sfondo quadrilungo in mezzo
è la Vergine Assunta dagli Angeli alla
gloria • di Anton Maria Gaibi . Ha le pa-
reti dipinte a ri qua dia ture e a piccoli pi-
lastri scanalati in mezzo ai quali sono de'
tondi ov* erano affisse le immagini di al-
cuni santi vendute nella sop[)ressione che
fecero di qu. Congreg. i repubblicani nel
marzo del 1 79Q L* ornameìito del picco-
lo quadro del suo unico altare dove so-
no rappresent. a mezza figura la M. e il
B. e s. Gio. Batt. ; è un padiglione di-
pinto e sostenuto da Angeli . Ha )a ch.
una piccola porta anche esterna , ma che
non si apre che il giorno di s. Vincen-
zio de Paoli e in occasione della Oraz del-
le Quarantore , in cui solo possono aver-
vi accesso le donne , escluse negli altri
Ck. e lUojtist. dì s. Gio. Bat.
tempi per maggiore raccoglimento dei Pai*
dri e degli Ecclesiastici che del continuo
gli frequentano . Dicoutvo alla sagrestia
a pie della eh. è la Gap. dove si venera
la effigie del S. Istitutore dipinta in Ro-
ma nel 1795- Superiormente a qu. è al-
tra Gap. dove i PP. sogliono dar gli ^e-
serclzj agli Ordinandi . — - Unita alle mu-
ra orientali di qu. Gasa è la
GH. eMONIST. DI S. GIO. BAT-
TISTA De* Padri Cisterciensi . Il p. ahb*
Boara monaco dei Riformati di s. Bernar-
do , introdotti in Perugia nel i6i5 « e che
qui abitarono sino al 1798 ; fece riedifi-
care nel modo in cui si vede qu. Gh. e
Monist. nel 1734- (0 Gacciati nel 18 io
i Menaci Cisterciensi di Monte t Abu'^
tCs che nel 1801 Ritennero il Monist. in
luogo dei Riformati , il Monist. medes.
e la Gli. furono dal 181 i al maggio del i
181 4 ^^de del Tribunale civile di Prima !
Istanza. (2)Rìtornati i d. Monaci nel i8i5f ;
ridussero nuovamente per servigio del di— ';
vin culto il Tempio e ripristinarono la
cenobitica loro abitazione . La eh. nella
«u?ì semplicità offre una forma assai gra-
devole ideata dal con. Pietro Baglioni pe—
rug. E senza cornicione perchè i capitel-»
li dei pilastri e contropilastri dorici ser-
vono d' imposta al volto . Le pareti la-
terali sono divise da 6 arcate sotto le qua-
li erano 6 altari di stucco di eguale ar-
chitettura , demoliti nel 18 io. Ora sotto
le arcate di mezzo unicamente sono gli
Ch. e Monist. di s. Ciò. Sat. 843
altari eoa mense di «tacco ed ornamt^uti
a pittura . Sotto le prime arcate prossi-
me alla porta vedesi ad un lato un Ai —
inadio ove si custodisce un buon nume-
ro di sacre Reliquie, e al lato opposto, il
bel quadro che per molti anni fu dell'
Alt. mag. e stava appeso di prospetto ia
fondo al Coro . Il cav. Giov, Odasi egre-
giamente ìri rappresentò in gloria la Tria-
de Augustissima colla V. e s. Gio, Batt.
a destra , e a sinistra i ss. Ap. Pietro C
Paolo con molti Angeli . E* contemplata
qu. Gloria dalla maggior parte de* Santi
Fondatori degli Ordini regolari gradata-
mente dipinti e formanti leggiadris. grup*
pò , Neir Alt. a destra è un quadro col-
la M. e il B. che porge la Regola a i*
Benedetto, e s. Bernardo in atto di ab-
bracciare In Croce : e del sullod. cav. O-
dasi . Il quadro dell* alt. dicontro con s.
Gio. Batt. in atto di additar G. C. che
tì si scorge in lontananza, è una beli* o-
pera del can. Lamparelli allievo di Pietro
da Cortona . Sul gradino si venera una
piccola immag. di s. Liborio la quale era
prima in un quadro grande del primo alt.
a destra dell* ingresso , quadro dipinto da
Giacinto Boccanera , che andò dispersa
quando la ch. si cangiò in tribunale come
si è detto . L* Alt. mag. di stucco sorge
isolato sotto il grande arco da cui si pas-
sa al coro . In fondo a qu. piccolo coro
semicircolare tra 2 pilastri e sotto un fi-
nestrone ♦ nel mar/.o del 1821 venne al-
844 Ch. e Monist. di s. Gìo> Bai.
logv-ìta uua piccola ina bellissima rmmag*
di M. V. in mezza figura col B. stretta
al petto, dipinta nel sec. XVIII e distin-
ta col titolo di Ajuto de Cristiani . Que-
sta imniag. fu qui trasferita da una cap-
pella del Monist. di Chiaravalle nella Mar-
ca , ed esposta in qu. eh. entro ad orna-
mento colorito e dorato, per impegno del
p, abb. d. Gherardo Mazzarini di Jesi nel
d. an. venuto a presiedere a qu. cenobio -
Sagrestia . E in essa notabile il Ri-
tratto in tela di Giambattista Fontani isti-
tutore di qu. monist. ( oj. l Annot. i) Sot- '
to il niedes. si legge scritto parimenti in
tela il seg. Elogio fatto in parte sulla nor-
ma di altro piii antico che si trovava nel-
la stessa sagrestia e che fu cancellato ,, lohw
Baptistae Pontano Patritio Periis. Stir-*
pis Hjeroninii Patris Sui Extremo C oe^
nobioriun S, Ioli. Baptistae Monacorvm
Reformatorwn aS. Bernardi Et S, Ma-^ j
riae Virginum Orphanoriim Ord. S. C Iw \
rae Fundatori Qui Din Inter Romanae <
Curine Aulicos Versatus loh. Bernar--* ì
dmo Cardinali Scoto Maxime Carus
Fuit Vita Eo Mox Functo Patriam Re^
'versus Hic Se Totum Pietalis Operibus
Dedit Lapideum Ornatum SS. Euchari-*
stiae In Eccles. Societ. lesa Erexit To^
tum Parietem Destri Lateris Templi D,
Dominici Extruxit Mille Aureos Fratres
Carmelitas Discalceatos Donauit PI uri'*
morunique Inopiam Ita Eleemosinis Snb^
ievandam Curagli Ut Ammani lani ^-
Cìi. di s. Gregorio 845
ctnriis jdd Pauperes Civìlatis Alendos
Faculates Suas Ad Summani XXX AI ili,
AursorwnEx Testamento F'enerab. Con^
fraternitati S» Martini Administrandas
p^olncrit C o et e rum Qnantus In Reliquis
T^irtutibiis Fiierit Hoc Una Testetur Pa--
ti enti a Qua Per Annos Pene XXX U-
culorum Orbitai erti A uri uni Surditatcìn
Toleranter Sustinuit Plenus Meritis Ac
Die bus Moritur KaL lulii An. A Chìi'-
sto Nato CIO, /a- e xxx, Aetat. Suae c)^
Supra Hebdomadam Prior Fa Monachi
Benemer. PP- ,, — Fuori della porta del-
la sagrestia clic conduce al monistero nel-
la prossima parete è appeso un bel qu.i-
dro con s, Nicolò clie à ravvivato 3 laii-
ciulli uccisi dal padre . E assai danneg-
giato , ed è una copia tratta dall'Origin.
di Bonaventura Lamberti cbe è in Eonìa
nella eli. della Maddalena , Slava nel il
alt. a sinistia dell' ingresso . A capo e a
piò del I corridoio del nionist. , ascese ìe
scale , sono i 2 quadri dell' Annunziata
del Lamparelli , e della V. col B. e s.
Nonnoso ab. dipinto dal Boccanera nel
IJ18. Il primo di questi 2 buoni quadri
( stava in cb. nelT alt. sopra quello di s.
Nicolò , e il secondo ncll' alt. sotto al me-
desimo . — Uscendo dalla porta del Mo-
nist. prossima a quella della eli. , si ve-
-de quasi di prospetto la piccola
CH. di S. GREGORIO . L' anticLis-
•siina Panoccliia di S, Gregorio , da cui
FoLlL Par. IL €
S4(i Ch-dis. Gregorio
prende la denominazione la conligua Piaz^
za , unita poi alla parroc. di àS. Giovanni
Jìotondo oggi dedicala allaAS^S. C once zio-
jie e a aS. Filippo Neri (i), era situata ove
è al presente questa cappella, ma esteadea-
si colla casa parroc. sin quasi al Vicolo
detto del Naspo ^ ed^avea il suo ingresso
principale e la facciata verso la strada oggi
detta di S.Bernardo . Minacciando laChie-
sa r estrema rovina , la cederono i Padri
deir Oratorio il dì r giugno 1774 ^ Pietro
Antonio Cittadini Perug. che possedea V
annessa casa . Ingiunsero al medes. l'obbligo
di ridurla ad una Cappella pubblica d'un so-
lo altare , a volta e decente , con dare alla
Couf^fresrazione una chiave della stessa Ch.
per potervi far celebrare le Messe 18. ordi-
nate nel Breve di unione di d. Parrocchia,
e con riservarsi la Congregaz. la campana
maggiore che poi trasportar fece nel suo
campanile . Dette la facoltà al Cittadini «li
far sopra la Chiesa alcuni comodi di casa ,^
e ridurre parte del sito della medesima e
della sagrestia ad uso profano . Eseguì il ,
Cittadini T anno stesso la ingiunta obbli-
gazione , e costruir fece questa piccola ch.
nella forma presente . E un picciolo qua-
drato a volta . Ha un* altare ornato di co-
lonne e finimento di stucco che chiude un
quadro in tela col Crocifisso la Vergine
e S. Giovanni Evang. e sul piano genufles-
si r Arcangelo Rafaello con Tobia e al si-
nistro lato, S.Gregorio . — • Da questa chie-
Orai, di s» Cecilia b/^y
S9. progredendo a sinistrif per la p^ia detta
di S' Bernardo si giunge ali*
ORATORIO DI S. CECILIA Dei
PP. di S. Filippo Neri , Merita eenside-
ra/ione la sua Porla architettata sul gusto
del Borromiui a mattoni tagliati con molta
diligenza . Essa è circolare e le sue corniti
allintorno e il suo frontespizio formano un'
aggradevole impressione allo sguardo . Si
presenta a prima vista un'Atrio quadrato,
e di prospetto un' arco sotto di cui ai pas-
sa per entrare in qu- grazioso ed ampio
Edifizio , che offre V aspetto di un sacro
anfiteatro . Colla spesa di se. 11690 uni-
tamente alla magnifica scala della Con-
gregazione contemporaneamente fabbrica-
ta, fu cretto in 3. anrii da fondamenti a
norma del disegno che ne fece ii conte
Pietro Baglioni . Il di 18 Luglio 1687 ne
fu gittata la prima pietra dal p. Pietro
Bontempi prevosto della Congregaz. e il
dì 21 novemb. 1690 fu benedetto dal ves.
Lucalberto Patrizj , per<:hè \ Accademia
degli Unisoni fondata in Perugia il di 5
genn. i56i , a cui era stato dai Padri ac-
cordato qu. Oratorio per V esercizio del-
le sacre loro funzioni ; come aveano nd
essi prestato il vecchio oratorio nella Cli.
di s. Ciò. Rotondo fin dal 1668 : perchè,
dissi, gli Unisoni vi celebrassero il di seg.
la solennità di s. Cecilia loro protettri-
ce . ( Ricor. etc, nell Arch. del, Con^- )
(i) — La sua Aiea è un /juadro in foi-
e 2
848 Orat. di s. Cecilia
ma curvilijiea con 4 tribune che colle lo-
ro estremità distanti V una dall' altra pai..
6j, si uniscono ad ancfoli similmente cui-
vilinei i quali sostengono la cupola . E'
decorata intorno da pilastri dorici col cor-
nicione fregiato di triglifi e metope .Ai
sono leggiadramente adattati 2 ordini di
coretti adorni di balaustre ed alcuni di
opportune cornici a stucco . Dodici ne com-
prende il prfea* ordine nelle parti conca-
ve, e 4 ntdie convesse , e 8 il secondo
i quali basano sul cornicione e seguono
la direzione delle curve clie si ristringo-
no verso la cupola . Sotto la tribuna prin-
cipale e sotto i suol tre coretti del prlm'
ordine è collocato ingegnosamente 1' Alt.
fra 2 porte della sagrestia . A rendere pivi
maestosa la nicchia ov' è 1' alt. medesi-
mo , è aggiunto un Padiglione di stucco
che sporgendo al di fuori ne dilata in cer-
ta guisa i contini . Qu. padiglione in fon-
do celeste sparso di fiori messi a oro con
frangia parimenti ad oro, e sostenuto da
varj Angeli dorati ; 2 de' quali sollevan-
do la estremità superiore del simulato drap-
po sostengono pure una corona di fiori
posta egualmente ad oro . Sotto qu. pa-
diglione sono 2 quadri che alla opportu-
nità si rimuovono calandoli al basso . Die-
tro a qu. quadri è la immag. di un Cio-
cifisso di rilievo di terra cotta lavorato d^l
pittore Frane. Mancini pel p. Giai>:batt.
Ughi di qu. Congregaz. che qui lo lece
apporre nel mese di dcccoibrc del 2743
Orcit. di s. Cecilia 8 [•.}
La nlccliia è ornata in fondo di un ne-
gro drappo di seta su cui il pittore Pao-
lo Brizi fece varj meandri a fiori alla chi-
nese di oro che imitano uu licamo . Qu.
Crocifisso rimane scoperto nei venerdì di
quaresima , e il di 1 4 settemb. per la fe-
sta della Croce , (12) Si cuopre esso eoa
tin quadro ov* è rappresentato il Nome di
Maria tra gli splendori adorato dagli An-
geli che si espone alla pubb. venerazio-
ne la Dom. fra la ottava della Natività di
M. (3) Il quadro innanzi all' anteced. che
quotidianamente vi resta , ha la M. col B.
s. Cecilia e s. Filippo N«ri . Fu dipinta
r an. 1688 dal canon. Lamparelli , ed è
lina delle di lui opere rifìigliori . Sul gra--
dÌHo si venera ìh un tondo effigiata la Ma-
die ss. dei Dolori . — Nella parte con-'
vessa alla destra dell* alt. è una bene in-
tesa Cattedra a cui si ascende per 2 gra-»
di nate . E' lavoro di GiroL Poggi corto-
nese , nel 1^62 . La Tribuna parim. a
destra era una volta tutta occupata da una.
grande Orchestra per servigio degli Unì--
soni che specialmente nella occasione del-
la festa di s. Cecilia vi cantavano dei Dram-
mi Sacri . Giunta alla sua decadenza , co-
me tante altre in Perugia , aneli qu. no-
bilis. Accademia : ( i^. /' Annotaz^ i. ) il
p. Mattia Batini prevosto della Congreg.
nel 1802 la fece togliere , e vi sostituì un*
alt. amovibile . Il quadro appostovi con
s. Gio. Batt. è d' incerto . Nella tribuna
dicontro » e il seggio per uso de* supc-
85 o Ck. di s. Filippo IVeri
riori del Fratelli Secolari di qu. Congre-
gazione allorché qui si adunano in ogni
Domenica a niatliaa » e di quel Sacerdo-»
te Filippino che presiede agli esercizj
spirituali che qui si tengono ogni se] a .
Sopra di esso ò un' antica immagine di
Maria in atto di dilatare il suo manto ed
accogliei'vi i devoti • Fu qui trasportala
'dal Vicolo d, Jìitorto ov' era situata, nel
MJ96, essendosi anch' essa riputala pro-
digiosa . — Nel giro interno dei coretti
del piiuìo ordine sono a luogo a luogo le
immagini delle stazioni della yia Crucis
con lor cornici di stucco . Ve J^ fé col-
locare il celeb. B. Leonardo da torto Mau-
rizio in occasione che nel settembre del
1786 die in qu. ^ttà le missioni , ed ac-
cordò , giusta le facoltà che avea , tutte
le indulgenze annesse a qu. esercizio a chi
le avesse visitate . (4) — Si esce dalla
porta di qu. Or.tO'io , e dopo di avere
incontrato il Palazzo fin dal 1797 pos-
seduto dalla faraig. Baccl , si ammira la'
grandiosa facciata della vicina
CH. della ss. CONCEZIONE dei PP.
dì s. FILIPPO NERI . Il di 25 maggio
1027 fu gittata solennemente la prima pie-
tra fondamentale di qu. elegantiss. tempio
che è senza duhhio uno dei più cospicui ed
r.mmiiabili di Perugia . Senza il pavimen-
to e senza gli altari, fu terminata il 19 giù.
r634 ^ ^d oiTiciata per la prima volta dai y
ìi i5 die. dello stesso anno . Si costrusse
cxuindi il suolo e il di i novembre i635 si
!
Ch. di s. Filippo Neri 85 i
tornò ad offiziare per sempre ; ma non es—
éerido eretti tutti gli altari almeno princi-
pali, rimaneane chiusa or luna or T altra
parte del tempio , finche interamente si a-
pii il giorno 2 5 ii^ag- '649 • (0 ^^ ^^^ ^*
architetto Paolo Maroscelli Romano che
mandò pure il disegno della principal sua
facciata . S' incominciò questa da Tomma-
so Stati cortonese il dì 2 i niag. i647 ' ^^^
se. 1200 donati dal medico Perilli ; ma non
essendosi proseguita , il vesc. Marcantonio
Oddi , con nuovo disegno fatto in Roma »
a tutte sue spese ammontanti a se. j^m., co-
struir fece r anno i6ò3 tutta di traver-
tino questa che vi si vede, la quale se offre
de* difetti allo sguardo degl' intelligenti
(^Ors guid p.'2'jS) ;è certo una delle più leg-
giadie e maestose che adornino il prospet-
to de' nostri tempj . Due ordini la com-
pongono a tre compartimenti per oidine .
Due semicolonne e 4 pilastri corintj chiù*
dono fra loro la paita maggiore , e late-
ralmente due nicchie colle loro cornici . Il
gran cornicione corintio forma la base
deir ordine II , ove tra 4 pilastri e due se-
micolonne minori delle antecedenti sona
altre due nicchie laterali , ed in mezzo u—
na loggia con sua ringhiera la quale me-
diante un finestrone dà luce alla eh. Due
cartocci alT estremità laterali che sosten-
gono pure due vasi da cui sorgono fiam-
me , ristringono quest' oidine che termi-
na in frontespìzio ottuso, il quale ha lo
stemma del benefico porporato che Tedi-
I
852 Cli. di s^ Filippo Neri
fido promosse, e suoli ano oli del qual
liontespi/io s inalzano m mezzo una ero— ■
ce e ai lati 2 candelabri . Perchè T area
ove torreggfa qu. tempio è in pendio , fu
corretta in parte Ij necessaria mostruosi-
tà clie avrebbe presentata la scala per a- ■
scendervi, con una balaustra pure di tra- |
vertino con 4 g'obi sul suo piano, la qual
balaustra asconde le. due diverse brancbe
di gradinala che guidano al piano dinan-
zi alla porta . Questa scala e balaustra fu
costrutta nel i665 con altri se. 3 12 che
sborsarono i Padri, degli se. 400 donati
per quest' oggetto dallo stesso Vescovo .
(2) E notabile cbe tutta la fabbrica all'
esterno sia fregiata di cornicione pilastri
e riquadrature di mattoni intagliati . — L*
interno di qu. eh. nel suo tutto è soJ-
prendente . Non ci ha angolo che non sia
ornato di stucchi pittare e dorature . E
a croce latina lunga pai. i5o , larga nella
crociata pai. 84* ^ nella navata pai. 45*
Tra la navata la crociata e la tribuna sor-
ge una magnifica cupola con 4 finestre od
altrettante nicchie circolari alT intorno .
Il volto a botte è compartito da fasce che
terminano in uu' attico basato su di cor-
nicione corintio a dentelli il quale cin-
ge tutta la eh. e si rialza pure a fronte-
spizio triangolare sopra la porta maggio-
re e sopra i i>. altari della crociata . La
navata ha 6 cappelle con archi al di fuo-
ri divisi da pilastri corinti! . Le fiisce del-
la volta r attico e il fregio del cornicio-
e h . dì s . Filìpp Neri 853
ne sono dipinti a bassorilievo con lesto-
ni arabeschi ed Angeli in fondo giallo.
Il cornicione le cornici dell* attico i ca-
pitelli i chiaroscuri scanalati de* pilastri
e le croci della Consecrazione sono messi
a oro . Sotto V arco ov' è fra 2 pilastri la
porta maggiore si legge la seguente Iscri-
zione ,, D. O. 31. Horatio De Mancinìs
Et Sotto De Sotiis Quod Gloriarli Dei
Propagai uri Divi Pliilippi Nerii San-^
ctissimis Institutis Patriae Pietatem Re-*
ligio nemque Auxerunt C ongregaiionein
Oratorii yib Se Rite Hic Format ani Plii^
rimo Plrtntum Exemplo Firmatam Sibi
Haeredem Scripserint llocce J^emplutn ^
Fundainentis Aere Suo Excitas^erint A^
òsuli'crint GrnaK'trint Summo Loco Ab
Sunimis Mortalibus H abiti Poti ori Ab
Inimortalibus Habendi Parentibus Opti-*
mis Fila Amantissimi PP, Anno Ciò. io,
CLXXri. ,, — La pittura del volto del-
la Navata e le pitture e dorature delle pa-
reti furono eseguite dal gennaro del ì'jQ'ì,
al marzo del 1767, a spese di Giustina Lu-
ci . ^3) Dipinse a tenipeia le figure Fran-
cesco Appiani, gli ornati Nicola Giulj pe-
rug. Il primo dei grandi quadri che si
veggono in mezzo ai compartimenti del
volto rappresenta Y Angelo dell* Apocalis^
se che caccia alle regioni del tartaro il
druìonio , avendo in mano la chiave sim-
J^olica della Eternità . Nel secondo quadro
(' espressa V evangel. s. Giovanni posato
e 3
854 ^^^' ^^ ^- Filippo Neri
6U di una rupe di Patmos ia atto di es-
sere ispirato dall'Eterno nelle grandi vi-
sioni onde poi scrisse il suo profetico li-
bro . Nel terzo viene rappresentata la Don-
na simbolica dell' Apocalisse coronata di
stelle con a pie la luna e inferiormente i
draghi infernali fulminati da un' Angelo .
]N"el quadro dell' ?iltirao più stretto com-
partimento sono degli Angeli con palme
e corone . — I 4 Evangelisti nei trian-
goli della CHpola sono di Gio. Andrea Car-
loni, r anno 1668. Importarono se. 100
che furono donati dal governatore Ridol-
fo AcqUciviva napoletano. Il di ly nov.
del i^3o fu scoperta alla pubblica vista
affatto terminata nei suoi ornamenti la ma-
gnifica Cupola . Francesco Mancini da s.
Angelo in Vado vi rappresentò il Para-
diso . Vi si ammira fra gli splendori lo
Spirito S. nel cupolino , e il Padre E- e
il Redentore in atto d' incoronare la V.
Una moltitudine di Angeli e Santi Pa-
triarchi Profeti ed Apostoli fra le nubi
termina lutto il composto di qu. lavora
abbastanza pregevole ed imponente , mal-
grado qualche piccolo difetto ( t'.Or^. G«/W.
p. 284 ) • Neir attico della cupola sono ,
come si notò , 4 finestre e 4 nicchie ar-
cuate adorne di stucchi dorati e divise da
quadrati con arabeschi di stucco pari men-
ati dorati . In ciascuno delle 4 nicchie so-
no 2 Angeli cogli emblemi denotanti la
Concezione immacolata di Maria . La sim-
boleggiano gli Ang. , dalla banda della
Cli. di s. Filippo Neri 855
tribuna , portando uno scettro e calcando
un leone : quelli dicontro , col sacrifizio
di un candido agnello : quelli a destra, re-
cando palme e corone e schiacciando uix
drago: quelli a jsiuistra , avendo una co-
lomba e un ramo di olivo e sovrastando
al rostro misterioso dell'Arca noetica . An-
che il cornicione della cupola è coperto
di oro . I pp. Canauli filippini di questa
Congreg. contribuirono per questi orna-
ti se. i6oo. — Nel 1^35 fu dipinta e mes-
sa ad oro la crociata sinistra . Nel pri-
mo dei comparti dell' arco . in mezzo , so-
no alcuni Angeli cogli emblemi relativi
a s, Filippo . A_destra deli' anteced. è rap-
presentato Eliseo che uscendo da una ten-
da restituisce ravvivato il figlio alla Ve-
dova di Sarepta : a sinistra , Ezechiello
estatico alla visione della fiammante Olla
misteriosa . Nella lunetta , al lato destro
della finestra , è Mosè estatico alla vista
del roveto ardente ; a sinistra , Abaruc—
co portato pei capelli da un'Angelo a Da-
niele nel lago dei lioni : avvenimenti tut—
, ti simbolici della Carità e delle prodigio-
se azioni di s. Filippo . Le figure sono
di Giacinto Boccanera , gli ornati di Pao-
lo Brizj , a spese di Vincenzio Sansoni ♦
-~ Nel 1787 fu dipinta e messa ad oro
la crociata destra . Nel primo dei compar-
ti deir arco in mezzo , sono alcuni Ange-
li cogli emblemi della Passione . A destra»
Sansone che sbrana il leone : a sinistra»
Caino ch« uccide Abele . Nella lunetta ,
856 Clu di s. Filippo Ncìi
^ descrft , il Sacrifizio di Àbramo i a si-
nistra , Mo.sè clic QY^Q il serpente di bron-
zo : vaticini tutti del compimento della
lledenzione . Le figure sono di Sebastia-
no Ceccarini discepolo del Mancini , gli
ornati , di Paolo Brìzj , a spese delle so-
relle Sperelli di A^isi come eredi benefi-
ciarie del d. Sansoni cbe prevenuto dal-
la morte , lasciò loro il peso di compie-
re r iuconiinciato ornamento di qu. cro-
ciala , Le pitture della Tribuna sono ope-
ra di Gio. Andrea Carloni , gli ornati di
jN"icola Giulj esegniti 1' aniio 1667 colla
.«jpesa di se. 3 00 fatta dal card. Capponi
che essendo già morto , furono sborsati
da Costantino Ranieri esecutore della vo-
lontà del Porporato . Anche la Tribuna ,
divisa in 7 comparti , presenta dei Sog-
getti dell' antico Testamento che figura-
rono quello che si offre uel sottoposto alt.
Il principale è la regina Ester prostrata
dinan>d ad Assuero e disposta a chieder
grazia pel suo popolo . In mezzo alla su-
peri or fascia è dipinta una cartella ove si
legge ,, Non moi'ieris : non prò Te , scd
pio oìnnibits haec lex couòituta est (^Est.
e 2. ) ,, parole dirette ad Ester e appli-
cate a Maria che ne fu il prototipo , per
indicare il privilegio della sua immunità
dalla colpa di origine . A destra dell* an-
leced. è liachele con in braccio il pargo-
letto Giuseppe , ed è in atto di asconde-
76 gV idoli tolti a Labano che sta per ri-
cci cargli ; quindi è la invitta Debora eia-
Ch. di s. Filippo yeri 867
ta deir elmo e arrriéita (lelT asta guerrie-
ra . Nei 2 quadi'i a sinistra sono ranpre-
£entate le Donne esultanti nel passaggio
deir Eritreo e Giaele che ispirata da Dio
punisce Sisara trafiggendone il capo con
un chiodo .
Osservate le pitture della volta , si
fissi Io sguardo alle Cappelle . La 1. a
destra della porta maggiore, fu tutta di-
pinta , (juanto alle figure da Vincenzio
Moiioiti , e quanto agli ornati , da Gi-
rolamo Perugini nelT an. 1766, colla di-
i^ezione dell Appiani e del Giulj loro
maestri che si erano obligatì di dipinge-
re il volto e le 2 ultime cappelle , il pri-
mo pei prezzo di se. 220 , e T altro di
se. 320 . I 3 comparti della volta hanno»
quello di mezzo , varj Serafini , quello a
destra , la sibilla Samia , e quello a si—
Kìslra , la sibilla Delfica . Nelle pareti
laterali sono Giacobbe che lotta con 1 An-
gelo , e Davidde che abbatte il Gigante.
Nelle grossezze dell' arco , al disopra ,
sono alcuni Angeli , e nelle pareti , a de-
stra , le figure simboliche della Povertà
e della Giustizia , a sinistra , della Man-*
SLietudine e della Compunzione , o sia di
4 delle Beatitudini ; essendo le altre 4
dipinte neir arco dicontro. Il quadro deli*
alt. colla Visitazione di Maria a s. Elisa-
betta è di Giuseppe Passeri romano , T
anno i^o()pcr se. loo . La Mensa \ Ur-
3ia e i gradi ui di qu. alt. , e degli altri
[ delle cappelle della navata , tutti di mar-*
858 Ch, di s. Filippo Neri
mo carnagione , con non lodato disegno»
furono terminati da Francesco Caselli il
dì 3o apr. 1775 a spese del p. Pietro An-
tonio Crivelli milanese sacerd. di qu. Con-
greg. — Nella II. cap. è V alt. ornato
di colonne coi loro contropilastrì e fron-
tesp. di elegante architettura simile a quella
dei 3 altri primi della navata , tutti
di marmo bianco rosso e nero delle no-
stre cave di montemalbe e laeugnano . Fu
qu. cap. ridotta alla vaga forma in cui è,
r an. 1649 ^ ^^S" "* ^ spese di Dionigi
Crispolti ed Isabella Beccuti sua moglie,
il ritratto de* quali in marmo bianco ve-
deri nel piedistallo delle colonne . Il Cri-
spolti dotò pure qu. cap. di se. 600 . E'
qu. come le prime 4 della navata , oltre
le pitture, adorna di stucchi dorati . Il cav.
Gagliardi dipinse nel tondo in mezzo del
volto lo Spirito Santo » a destra di esso,
Mosè colle tavole della legge , a sinistra ,
Davidde in atto dì proferire i suoi vaticì-
ni al suono dell* Arpa ; nel quadro del-
la destra parete , V interno del tempio col
sacerdote che accoglie le donne le quali
vanno a purificarsi , e da lungi la sacra
Famiglia che si appressa al tempio me-
desimo : dicontro , il tempio e la parten-
za della sacra Famiglia da esso dopo la
presentazione del Verbo incarnato ; nella
grossezza dell* arco , alcuni Angeli che
sostengono emblemi relativi alla detta pre-
sentazione ; nelle pareti della stessa gros-
sezza , le sibille Libica Persica Cimmeria
Cli, di s, Filippo Neri 85g
Frigia . II quadro delT alt. colla indicata
Prescjitaz. di G. C e Purificazione della V.
è opera pregevoliss.di Andrea Sacelli scoi, di
Guido. -Lr> cappella che segue fa piimadel-
le altre cosi leg oiadramente fatta ornare dal
p. Sozio Sozj, ano dei fondatori di qu. Con-
gregazione . Fu terminala 1' anno iGSy .
Egli vi spese se. looo dotandola poi di se.
600 - L* egregio quadro che qui si vedea
colla V. Assunta al cielo dagli Angeli, fu
p^r mezzo del card. Capponi fatto dipinge-
re in Roma al cel. Guido Keni , e costò se.
4oo. . lidi 21. feb. 1797- venne sgraziata-
mente rapito dal commiss, francese Tinet»
e per quanto si sappia non tornò mai in I-
taiia , e financo fatalmente «ignora il suo
destino . Vi fu sostituito per alcuni anni
il quadro che vedremo nelP altare della sa-
grestia ; ma per essere di forma non adat-
tata air altare , nel 18 13. fu collocato que-
sto con S. Franesco di Sales opera di Gia-
cinto Boccanera ; colla idea di riporvi una
copia dell' antico quadro del Reni desunta
da altra bella copia fatta già da Antonma-
ria Garbi , la quale trovasi in Montefalco.
Le pitluie a fresco sono diAntonmaria Fa-
brizi . Nel volto , in mezzo , è una simbo-
lica nubf? , ai lati , degli Angeli in atto di
trattare musicali sttomenti , ed accompa-
gnare la Vergine . Nella parete destra è
\- rappresentato il Transito della Medcs. ;
nella sinistra , la sua tomba con intorna
gli Apostoli . Nella grossezza dell'arco so-
no le figure della Carità della Fede e del-
86 Cli, di s- Filippo Neri
la Speranza e nelle pareti di esso quelle
delle 4 Virtù Cai^nali . IjC prime, essen-
do rovinate , si ridipinsero da Lorenzo
Faina nel settemb. del 1821 . — Segue
un* adito in mezzo a 1 pilastri eh e cor-
risponde alla porla minore di qu. eli. Nel
mcdes. scolpita in marmo e la ^^^, memo-
ria ,, Sane te s Soldatiis Dux Satellitinn
Sontihus In jigro PerUsino Coercendis
Pro jdnima Prudentiae De Vita Pisau"
rensìsUxoris C arissimae Deinortuae XIV
Kal, laiu JMDCCLXXXII. .^tat. Siiaa
Art, XLJT, Et Depositae In EecL Par.
SS. y^gatae Et Severi P. S, S. JEdcm
Jianc S> Philip pi JYerii Red di tu Annuo
Ditavit Et In Ea Singulis Diebns Fé-
stis Ora Dimidia Ante Meridiem Sa-^
crum Fiat ,, Sopra qu. adito e quello di-
contro sono 2 Coretti co' loro parnpetti
2nessi a scagliola , costruiti nel i663 .• —
L' Alt. della crociata sinistra in gran nic-
chia circolare è con grandiosa architet-
tura disegnato da Tommaso Stati, formato
de* nostri marmi rossi bianclii e neri . Ha
2 colonne e cornicione di ordine compo-
sito , e frontesp. diviso da un timpano ove
e scritto ,, Sieut Odor Agri Pieni ,, ( Gè-
nes 27 ) Si chiude da qu. ornato un' al-
tro più piccolo con colonnette e frontesp.
arcuato del medes. ordine , entro di cui
è la bella copia del quadro di Guido Re-
ni che si ammira in S. Maria della Val-*
licella di Roma , con s, Filippo estatico
alla vista di Maria col Bambino clie gli
e II, di s. Filippo IVeri 86 r
SI presenta assisa sniìa nubi. Sotto il qna-^
dro si conserva una parte dei Precorclj del
S. entro una nicchielta cliiusa da sportel-
lo di argento cist llato . Sotto la mensa ò
un* arca quadrata di marmo carnagione
fregiala di liste di marmo nero entjo di
cui si venerano le Ossa di s. Mauro vesc.
e mart. donate dal p. Girolamo Bei nabei
il IO luglio i652 . (4) — La edificazio-
ne di qu. alt. , fatta circa V an. i63o •
costò al p. Senso Sensi , uno dei fonda-
tori , se. om. Questa come tutte la altre
cap. , a riserva deMe ulime due , v chiu-
sa da balaustra di marmo rosso-bianco dì
lacugnano . — Gli Organi ai lati della
Tribuna , cliiusi ent:'o a vaghis. intaglia
di legno dorato colla lor cantorìa , il di
cui parapetto ò a scagliola , furono ope-
ra di un tal Cappelletti di Città di Castel-
lo . Il P. Gio Vincenzio Caselli da Cit-^
tà della Pieve sateid. di qu. congr. , ne
arricchì il tempio a sue spese circa il 1682.
Il magnifico Alt, mag. che rammen-
ta la munificenza del più volte nominato
card. Luigi Capponi fiorent, che per es-
so donò se. 1800, (5) è quasi tutto composto
de* nostri marmi architettato ed eseguito
da Tommaso Stati coitonese negli anni
1645 e /^G , a riserva de* capitelli e basi
di marmo bianco che lo stesso card, fece
lavorare contemporaneamente in E orna •
Vi sono 4- colonne di ordine corintio, 2
delle quali, cioè le anteriori, sono notabi-
li por essere di lumachclla di un sol pc/.-
863 Ch. di s. Filippo Neri
xo . Nel froutesp. diviso posano 4 slalue
di stucco rappresentanti, a destra, le figH-
re simboliche della Carità verso Dio , e
della Innocenza , a sinistra , quelle della
Carità verso il prossimo e della Umiltà .
Il quadro è inagistiale copia di Ciro Fer-
ri da un' altro di Pietro da Cortona ese-
guita in Pxoma Tanno 1668 equi locata
Del 1662 . Vi si scorge la intera figura
della Vergine in atto umile premente col
pie la Luna e il Drago infernale, protet-
ta dalla destra dell' Eterno che vedesi in
alto fra le nubi e i Serafini : onde nel
tìmpano che termina con Angeli di sluc-
co portanti la Croce , sono scritte le pj\-
role d* Isaia ,, In Unìbra Manus Suae
Proteocìt Me ,, Il gradino e il ciborio di
fini marmi strmieri, fu lavorato da Ca-
millo Caselli perug. nel 1802 . Sotto la
mensa è una beli' aica di legno intaglia-
to e dorato , opera dì Pietro Antonio Laz-
zari da Lucca , e dono del sud. p. Casel-
li r an. 1692 , nella quale si conserva
il Corpo di s. Fortunato mart. — Al lato
destro dell'altare è un quadro con s. Gio.
Bat. nel deserto in atto di osservare una
gloria di Angeli . Ha il motto ,. Vox
Clamantis ,, Al sinistro lato è il Pont,
s. Grecrorio in atto di scrivere . Ha il
motto ,, Manus Scribentis ,, Sono am-
bedue qu. quadri di Pietro Montanini ,
ed hanno ornamento di cornici cartelle
ed Angeli di stucco coloi iti e dorati . Fu-
Eono qui posti circa il 1674 P^^ indica-
C/^. di s, Filippo Neri 863
re la riuuione delle -^ parrodiie di s. Gio.
Rotondo e di s. Giegoiio . — Tra gli ul-
timi pilastri di qu. tribuna sono altri 2-
coietti eoa parapetti di scagliola lavora-
ti nel i65i da fr. Quido d^ Montalbano
min. conv. bolognese e Giovanni Cianca,»
secondo il disegno che loro ne diede E—
vangelista Olivieri perug il qual dise£;no
fu poi la norma delle altie oicbestre co-
struite in progiesso , come abbiamo os-
servato . Sotto qu. coretti sono a lapidi
di marmo nero , ove a lettere di oro si
legge „ D. O AL Vitalis loseph De Bo-^
bus Bonon. Periis. Epis. 2'emplitm Hoc
Et iS. Philippi jdltare Solemni Rita Sa-^
cravit XI KaL Nov- A, S MDCCXIII ,,
A slaiòtia ,, D. O. M. Virgillus De Flo-^
rentiis Nuceriae Epis. Pro Cosma Card.
De-Torres Epis. Perus. Templi JJuiiis
Lapidem Primariam Posiiit Vili Kal.
lunii Anno Sai itti s MDC XXVII ,, — —
Sono situati lateralmente a qU. tribuna 2
seggi di noce con molta eleganza intaglia-
ti a speccbj e pilastri compositi , \ anno
1675 pel prezzo di se. i35 . — Sul pa-
vimenio in mezzo della stessa tribuna è
un sepolcro ccn centina di marmi rossi
bianchi neri e gialli di montemalbe , e
colla seg. iscrÌ7.. „ /). O. M. Rogerius
Raynerius Montis Gtialandri Comes H .
S' E. Qui Cam Equestri E le ganti a Pie-
tatem Ac Modestiam Senecta Morbis
Conjlictata Mira Palientiam jEque Co^
niunxit Obiit VII. Id. Mart. C/C.lj.cC.
864 ^^^- ^^ '5-. Fdlppo IV cri
/r. .//njìiiìn yigcns LXXV . Taiicreduf
.Ecclcs. Cathcdr. ylichiprCfbQlevEtTy^
bciìns Comes Parenti Ottime Merito
JìJiiItis Cani ZacrjtìLis PP. ,, — Lri Ba-
laustra fu terminata il 24 f^'b. i65o col-
la s^^esa di se. ^^o fatta dal sud. Cappo-
ni , per cui ne* S4^ j)ilastrini , e ne' pie-
distalli- delle prime colonne dell' alt. veg-
gonsi gli stemmi del generoso Porporato
intagliati in marmo bianco .
L' Altare della destra crociata è ar-
cliltettato come quello in faccia i\à esso .
Evvi su fondo di marmo nero un Croce-
fisso in bronzo gettato in Eoma da Pa-
squale Pasqualina da Vicenza col model-
lo di ProsperoBiscioni da Brescia, nel iG45.
Ai fianclii a la V. e s. Gio. in bassori-
lievo di rame . Sotto la mensa si venera-
no le Ossa di s. Gaudenzia v. m. donate
Mei 1637 al p. Leonzi filippino dall'abb.
di s. Pietro p. d. Leone Pavoni, estratte
dai cemeteri di Roma , e qui situate nel
iG46. Fondarono qu. cap. nel i643 i ne-
gozianti dì Perugia Gio. Balt. Muscoli »
Francesco Bcjnabei, Silvestro Carlo e Gio.
Pietro fratelli Fripseri , e la dotarono di
se. 600 ; se ne veggono perciò gli stem-
mi in marmo bianco nei pilastrini della
balaustra . — Proseguendo nella navata ,
r adito Jicontro a quello della porta mi-
iiore conduce ad una scala a cliiocciola die
fluida non meno ai sovrapposti coretti clie
alla volta . — - La I Cap. clie quindi s'in-
contra à un singolariss. quadro di Pietro
C/^. di s. Filippo Neri 865
da Cortona colla jN ascila di M. V. s. An-
na ed alcune donzelle addette al sei vis io
della celeste Bambina . Il volto di €|iie-
sta Gap. ne' suoi 3 comparti inenti lia nel
mezzo la figura dell' Eterno Podje in at-
to di benedire, a destra^ Giacobbe dor-
miente che vede in sogno la mistica sca-
la , a sinistra Giacobbe che sostiene lot-
ta coli Angelo . Nella parele destra è rap-
presentata la Vocazione di s. Pietro , nel-
la sinistra , la Conversione di s. Paolo .
JYella circonferoiza dell' arco , in mezzo
ò lo Spirito Santo fra i Serafini ; nei com-
partimenti, ai lati 2 Angeli, con varj istro-
menti musicali , nelle pareti di detto ai-
co , s. Giegorio s. Ambrogio' s. Girolamo
e s. Agostino . Sono pitture a fresco di
Anton Maria Fabbrizj compiuta nel 164^
: a spese della devota donna Sofonisba Pe-
jtrini vedova di Marcantonio Perìnelli che
'dotò pure qu. cap. di se. 6oo. — Nel pi-
1 lastro che e tra questa e la seguente cap.
tè una Cattedra da dove sogliono i Padii
tenere i loro catechistici ragionamenti. So-
pra di essa in quadro bislungo e la im-
magine in tutta figura di s. Filippo in at-
i to di predicare . Sotto la Cattedra e un
Ì Confessionale notabile per avervi fimmi-
mìstiato il vSrioamento della Penitenza il
h. Leonardo di Porto Maurizio ( ^'. lyln^
notaz. 4 cill' -^rt. Ch- deli Orai. ) — Gli
stucchi de'!a seguente cappella sono assai
daniìeggiati da una mncchina che vi s' i-
nalzava pel divino Sepolcro nella seitima-
8G6 Ch. di s. Filippo Neri
Jia santa . Il quadro colla Presentar.ìonc
di Maria ancor fanciulla al tempio è una
delle più belle opere di Luigi Scafamuc--
eia . Nei 3 compartimenti del volto , ih
mezzo, e' TArca simbolica denotante la V.
ascosa nel tempio : a destra , Abramo che
si parte dalla Cananea» col molto ,, JFgre-
dere de domo tua et de cognatione tua ,
et de domo Patris tui ,, : a sinistra, Da-
vidde che versa il vas» di acqua della ci-
sterna di Betlemme recatagli da 3 forti del
suo esercito , e ch* egli con magnanimo
sacrificio, nelle angustie di ardenti ssima se-^
te, offre al Signore ( Reg. II cnp,\'ò i^.i6)^
simbolo della offerta che fé la Verginella,
ebrea di se stessa a Dio : nella superioii
cartella si legge perciò il motto desunto
dalla Cantica (^ Cap. II v. io ) ,, Surge
propera amica mea , columha mca , for
mosa m.ea , et veni . ,, Nella parete de-^
stra è Samuele recato ancor bambino al
tempio , col sagrificio che accompagnò qu;
presentazione espressa nel lib. i. cap. i
dei Re . Nella parete sinistra è Daviddé
che ripone l'Arca nel tempio . Neil* ar
co esteriore , in mezzo , V Iride simboli
ca apparsa dopo il diluvio : ai lati , An-
geli cogli emblemi relativi alla consecra-
zione che di stessa fece la celeste Fanciul
la . Nelle pareti dell' arco sono s. Gre-
gorio Nazianzeno , s. Gio. Ciisostomo , s
Atanasio , s. Basilio . Tutte queste pitture
sono di Gio. Andiea Garloni eseguite ne
1667. Fondò e adornò con se. 779 que-
Ch. di s. Filippo Neri f^Qy
Sta cap. e la dotò di se. 5oo Gio. Anto-
nio Bigazzihi, per compiere In testai^enta-
ria disposizione di Artemisia Mainardì Bi-
gazzini sua madre già morta . — Neil*
ultima Cappella è il quadro colT Annun-
ziazioue di Maria dipinto in Roma nel
ij^io da Francesco Trevisani. Le pittu-
re a tempera sono, come si disse, di Vin-
cenzio Monetti e di Girolamo Perugini fat-
te nel 15766. Ili mezzo del volto è ho le
nubi rappresentata la Casa di Nazaret ove
si compiè r angelico annunzio . Ài lati le
2 sibille che si vuole aver preconizzato il
mistero della Incarnazione , cioè la Eii-
trea , e la Gumana . Nella parete destra
è espresso Manne colla moglie ai quali è
prenunziato dall' Angelo il concepimento
di Sansone : nella sinistra» V incontro d'
Isacco con Rebecca . Nella grossezza dell'
arco sono varj Angeli , e nelle pareti di
esso, le figure simboliche delle 4 Beatitu-
dini , la Parità la Pace la Misericordia e
la Compassione . ^6)
Sagrestia. Questo edificio, pressoché
sotterraneo, fu inalzato da fondamenti nel
1655 , ristaurato e rafforzato con 4 ^novi
piloni nel 1^748»^ di nuovo ricostruito nel-
le sua mura superiore e inferiore dal 181 i
al 18 16 in cui venne ridotto alla forma
presente . Vi si entra per mezzo di un a-
trio che ha la sua porta cinta di una cor-
nice di marmo mischio bianco-nero e gial-
lo-bianco di montemalbe la quale ornava
primA l.i porta immediata della sagrestia
S68 Ch. di s. Filippo N'eri
situata ove è preseatenieiite Y arco clic ìa-**
troduce alla medesima . Neil' atrio è da
osservarsi il soflitto coperto da uaa tela
dove circa al ij5o Fraacesco Appiani di-
pinse s. Filippo estatico alla vista di M. V.
In qiiest' atrio medesimo è un lavamano
intagliato in marmo rosso nostrale e al-
cuni quadretti, cioè i)i mezzo alla parete
dlcontro all'arco della sagrestia, il Transi-
to di s. Giuseppe d' incerto, ai lati, due
paesaggi di Pietro Montanini , e in mez-
za figura, in uno, s. Pietro , e nel! altro*
Gesù Gristo cui si mostra una moneta dell* ;
imperad. sulla quale pronua/.iò la sente n- '
za ,, Reddiie cjiioc siint Ccesaris Ccesa-^ ,
ri , et quce siint Dei Deo . ,, II soffitto '
della sagrestia ha una tela dipinta a riqua-
drature ed araLesclii da Valentino Carat-
toli perug. con tre medaglioni a figure dal
sudetto Appiani circa V epoca stessa del
1760 . Nel gran medn^^lioìie di mezzo ò
5. Michele Arcangelo colla croce ; nel
piccolo superiore a chiaroscuro è espressa \
Costanti>io cui si presenta in aere il ves- 1
siilo della Redenzione ; nell inferiore ,
s. Elena in atto di adorarlo. Scpra il cor-
nicione dorico di stucco sono dipinte in pro-
spettiva tra le finestre alcune balaustre. Nel-
la facciata principale è un alt. di stucco con
frontespizio curvo e pilastri d* ordine jo-
liico recentemente costruito all' epoca dell*
ult'ma restaurazione . Evvi un quadro col-
la Vergine in atto di schiacciare il ci: ar-
go infernale s. Michele aicangclo e 5. JM.
Ch di s, Filippo Neri o(>9
Madd. opera slimata di Vincenzio Pelle-
grini . Sul gradino della mensa e un bu-
sto di s^Tilippo in cera pregevole per es-
ser t^to dal vero modello del volto del
Sant(/) . Occnpano le 2 pareti laterali due
granai armadj e banconi di noce intaglia-
ti a s^eccbj e pilastri con borcliie e maniglia
di ottone dorato. Nel 1816 furono alla
presente elegantissima forma ridotti in am-
bi i lati ( giacché pria erano gli arma-
dj alla sola parete destra, costruiti ran-
no 1667 ) ^^^*^cè r impegno del p. Do-
menico Brizj perug. benemerito prefetto
di qu. sagrestia , e parroco e custode di
cfuesta eh., durante i 5 anni deWa soppres-
sione della Congregazione, in cui incomin-
ciò il ristàurò della medes. sagre:^tià . Nei
4 angoli di essa sono 4 Crocifissi assai
pregevoli intagliati in busso da Eusebio
Bastonr . Sotto i medesimi sono 4 qi^a-
dretti . In uno è dipinta la Verg. sotto
il titolo della Pietà . Dicontro a qu. è
tm buon disegno in carta del busto di s.
Luigi Gonzaga . I 2 ultimi sono dipinti-
in Rame da Pietro Montanini . In uno e
la sacra Famiglia con s. Gio. Bat. . nelT
altro la Deposizione di G. G. dalla Cro-
€6 . Gli armadi contengono molte sacre
Reliquie , (7) e i banconi e le statize ad-
dette a qu. sagr^estia, molte e ricchissime
supellettilì di cui "essa abbonda, procurale
in ogni tempo e dalla,* devozione de' Fe--
FoL JI. Par. IL ' f
8^0 Congreg. di s. Filippo JVej'i
deli e dalle assidue instancabili cure di
qu. Padri pei decoro del divin culto .
Congregazione . I piccoli apparta-
menti qua e là sparsi di qu. pia casa non
corrispondono alla magnificenza delle sue
scale e de* suoi corridoi tutti adorni di
pilastri e cornicioni dorici a stucco . Fu-
rono e gli uni e gli altri architettati dal
con. Pietro Baglioni, ed eseguiti contem-
poraneamente air Oratorio , come si ac-
cennò , tra il 1687 e 1690 . Se è da ap-
plicarsi a qu. casa il rimprovero che vi è
piii da spazzare che da abitare : ( Orsini
Guida p^g' 286 ) ciò non dee ripetersi
dal capriccio dell* architetto , ma piutto-
sto dalla necessità di combinare insieme
le diverse case circonvicine parte compe-
rate e parte donate che compongono qu.
Congregazione . Sono in essa qua e la
situati molti quadri . — - Quello che si ve-
de appeso a pie della prima gradinata .
uscendo dalla sagrestia, ha un buon ritrat-
to di s. Carlo Borromeo, d' incerto pen-
n^Jlo . Sopra V arco corrispondente alla
medes. scala è altro quadro terminante in
«emicircolo con s. Gio. Batt. che battezza
il Redentore . E* opera del Bandiera, e fu
tolto air alt. mag. della demolita eh. di
$. Giov. Rotondo , A capo alla d. scala
ammirasi in tela bislunga la V. che ac-
coglie in gremba il Cadavere del Figlio
Divino . Sembra opera di Francesco Ba-
sotti , e fu donata alla Congr. dal p. O-
yazio Gaaauli . D&Ua sagrestia dell* Orat
Congrcg. di s. Fiiippò Nen 871
fa qui traslocato nel 1816 , dopo di es-
sere stati rimbiancati e ripaliti i corridoj.
Quello che scorgesi di prospetto alT ac-
cen. scala conduce alla Porta maggiore
della Congregazione e al suo Atrio, ove
in una niccliia sorge la statua di stacco
maggiore del nataiale, del S Fondatore
lavorata verso la metà del sec XVIII. , ma
s'ignora da quale artefice . lu mezzo alla
volta sono dipinti da Francesco Appiani
alcuni Angeli che sostengono una cartella
colla epigrafe ,, Custodii Atrium suum y,
L* altro corridoio a destra dell* anzidet-
ta prima branca, mette alle altre che gui-
dano alla sagrestia dell* Oratorio , e agli
appartamenti superiori . Nel fine di qu.
corridoio è un gran quadro colla M. e il
B. e s. Filippo in gloria con molti Angeli
intorno che suonano diversi stromenti .
E' opera mediocre di Paolo Gismondi ,
la quale essendo molto patita fuueli8o'>,
con assai diligenza ed accuratezza restau*-
rata da Benedetto Cavallucci . — ^ Negli
altri corridoj , ed altrove, sono sparsi qua-
dretti ovati con mólte teste che rappre--
sentano Santi inglesi e che hanno buona
forma e buona maniera . Nella camera
della Ricreazione si veggono ^4 iJtratli
di Uomini illustri della Congregazione
deir Oratorio : furono dipinti V anno
1790 da Cristoforo Gasp'eri . La paiate di
qu. Casa che corrisponde al settentrione
dei suo cortile e alla porta minore »
fa
872 Via de' Priori
minacciando rovina , fu quasi del tutto
demolita , e in porzione rifabbricata nel
18 19 e 20 • Vi fu perciò riedificata la cu-
cina con altre camere annesse, e restau-
rata la sala di ricreazione . La nuova por-
ta minore che fu riaperta neirottob. 1^20
si ornò di cornice di travertino e d* im-
poste bagnate con quella eleganza di cui
per lo innanzi mancava . — Uscendo dal-
la porta minore del descritto Tempio di
qu. Congreg. , si entra nella
VIA DE' PRIORI . Qu. antlcbissi-
ma Strada di P. S. S. prese il nome di
J^ia de* Priori nel sec. XIV. , allorcliò
fabbricandosi il nuovo Palaz. Pubblico, fu
costruita la volta od arco che sostiene por-
zione di d. palazzo, e le 2 parti settentrio-
nale e meridionale ne unisce; sotto la qual
volta ha la Via di cui parliamo lo inco-
minciamcato . — • Quasi dicontro alla in-
dicata porticella e la Casa della fami-
glia Pascucciy capo della quale è al pre-
sente il doti. Luigi Pacifico medico e let-
terato di somma riputazione . Vi si am-
mira una scelta Biblioteca diSSdX conside-
rabile per un privato ed elegantemente di.
sposta , Fu incominciata già dal beneme-
rito sacer. d. Federigo zio, del lod. pro-
fes. » estinto in età settuagen. il dì 8 lu-
glio 1818 , e notabilmente accresciuta dal
dottjo Nipote . — Poco sopra è il Palaz.
VERMIGLIGLI ( primo di questa fami-
glia , altro essendosene acquistato in Via
di 5. Martino del Verzaro dal sig. udit»
Ch. di s- jdgatei 8j3
Pietro VermigHoli) ove pure è una splen-
didissima collezione di rari libri di ogni
genere e specialmente di Archeologia, for-
mata dal eh. sig. Giambattista letterato
egregiamente fornito di ogni erudizione,
e noto abbastanza alla Repubblica Lette-
raria per tante applauditissime Opere Ar-
cheologiche singolarmente spettatiti a Sto-
ria patria , di cui V ha doviziosa?oente ar-
ricchita . Veggonsi in qu. contrada il P«*»
lazzo dei sigg. conti BALDELLI , e le
case già di varie distinte famiglie ora pos-
sedute dal sig. Costanzo Meniconi . — •
Verso il principio di qu. Via s* incontra la
CH. Parrocchiale DEI SS. SEVE-
PiO ed AGATA, Ravvolta in molta oscu-
rità è la origine di qu. Chiesa . Osserva
il Pellini , P. \,p. 320. ^ che esisteva ili
qu. luogo una cappella ed una parrocchia
col titolo di s. Agata fino da remoti tem-
pi, e molto prima del i3oo » quando in-
sorse discordia tra il Capitolo e i Magi-
strali intorno alla soppressione della Ch.
di s. Severo di Piazza prossima a que-
sta, situata a capo alla Via della Gab^
bia , e ridotta ad altro uso nel fabbricar-
vi sopra e lateralmente il Palazzo Pub-
blico , la qual eh. trovasi nominata come
spettante metà al Vescovo e metà alla Ca-»
nonica di s. Lorenzo , nel più volte da noi
citato Diploma dell' imp. Federigo I dato
r anno ii63 , e rinviensi , come par-
jrocchiale, descritta nel Libro censuario lu-
j titolato Librarum Adjustationes, compila-
8y4 Ch. di s. Agata
lo «el is85 e conservalo nell' Archivio
Comnnitalivo . Da ciò che narra il Pel-
liai si cjedticc che i nostri Magistrali in-
cominciassero ad occupare pel nuovo lo-
ro palazzo un casalino annesso alla eh. di
s. Severo , senz* averne riportalo dapri-
ma assenso alcuno dalla ecclesiastica Au-
torità , mentre i Canonici avendo recla-
mato al Pontefice, ed essendosi per que-
sta causa qui portato il Vescovo di Or-
vieto , fuiono i Consoli e procuratori lo-
ro giuridicamente citati e condannali ia
contumacia a restituire il possesso del ca-
salino, dapoichè non erano mai compar-
ai dinanzi al Vescovo, a norma della inti-
mazione . Ottennero tuttavia formalmente
quanto desideravano nel 1597 P^^ mezzo
di un breve di Bonifacio Vili diretto al
guardiano de' frati Minori di Perugia, nel
quale dà al medesimo la facoltà di con-
cedere in suo nome a questo Comune la
eh. e le caso di s. Severo della Piazza e
porzione di alcune ca^e del vescovado, del-
le quali essa Città abbisognava per la nuo-
va fabbrica del Palazzo dei Priori ; colla
condizione però che si riedificasse la detta
eh. in altro sito , e almeno di uguale gran-
dezza ( Arcliet. in Cariceli. Comunìt. ind.
Belforti num, 66 ) . Sembra che i Ma-
gistrati veramente rifacesser la eh. a lo-
\o spese, mentre nel 1817 sotto il di 9 ago-
sto sì trova che il General Consiglio eles-
se un Sindaco ,, u4cl locandam pensio'*
ìiem domns. locitm et óitiim Ecclesiae «.
Ch, di s. rigata 876
Severi novi de Porta S» Susanna^ prò
ilio pretio et pensione quo cona^enerit
cum conductoribus et adrecipiendam pro'^
missionem a dictis conductoribus de sol'*
i^enda pensione annuatim mas.iiirio Co^
munis Perusiae prò ipso Communi reci^
pienti ; et ad facendum finrm , et repu^
tationem de omnibus rebus quas òibi as^
signa^erit in dieta Ecclesia , et domibus
etc. ( AnnaL \Z\^ foL 172 ) . Nello sles-
so Annale del j3i8 , e 19 a car. ^o si
fa menzione di due arbitri da eleggersi
pel compenso da darsi alla nuova chiesa
di s. Severo che dicesi chiaramente erel*
la a spese dei Comune , uno dei quali ar-
bitri per parte della Città fu Paoluccio
Barzi . Non bastò dunque per compensa
la fabbrica della nuova chiesa , ma la Cit-
tà slessa nel 1819 sborsò 3ooo libre di
denari al vesc. Poggi per detta eh. vec-
chia di s. Severo, e sue case, tanto sti-
male dai periti ( Pellini P. i. /?. 43i ) •
somma che equivarreb|?e a se. i5oo , com-
putando baj. 5o la libra dei denari peru-
gini , giusta la opinione e il calcolo de-
gli eruditi . Non prima però del i333 fu
demolita in parte la d. eh. per la fabbri-
ca del nuovo Palazzo , e realtnente in det-
to anno ne fu riunito il titolo con una
porzione delle rendite a s, Agata ( Peli.
P' I. /?. 517 ) . E quantunque nel Ca-
talogo delle parrocchie della Città fatta
nel 1378 , si nomini la eh. di s. Severo ,
senza far nrenzione di s. Agata ; tuttavia
876 Cli. di s. \4gata
1^02 crediamo che circa \ epoca divisala
d^l i3i7 s* incominciasse alAiciio a fìib-
Lricare presso alla d. cap. di s. Agata la
nuova eli. di s. Severo , e die questa sia
appunto guqlJa di cui parliamo , intitola-
ta prima s. Severo Nuo^'o , poi ss. Se-
vero ed ydgata , come al presente , fin
dal f5<^6 , allorché il vesc. Gomitoli am-
mensò le rendite della cap. di^ s. Agata .
già incorporata a qu. eh. , a quella del-
la parrocchia di s. Severo , e il parroco
d. Filippo de' Filippi ne prese il posses-
so . ^ Lib. C ollat. ab an- jSqsì ad i6o4«
yb/. II 5. in TabuL Episc. ) (i) Sembra
che anche 1' architettura di essa annunzj
1* epoca della prima metà del sec. XIV.
Il suo volto e a grossi cordoni che ba-
sano sopra 6 mezze colonne annesse a pi-
Ioni di goffo ordine che la dividono in 2
compartimenti . È stata rimbiancata e ren-
duta alquanto più vaga nel 1819 dal no-
vello parr. sig. d. Giuseppe Andreoni da
Penpadibilli . Nelle pareti laterali c\llo in-
gresso , si leggono le seguenti iscrizioni
in marmo bianco . A sinistra ,, Neapo-
leoni C omìtulo Episc Opt. Qui Palatio
Decemv'irali Exstruendo Destriictain Di-
w Sederi Parrochialem Et ylnno MC
ce XXXIII E Platea JIuc Translatam
Anno MDXCFI Unione Cappellae Di-
vae Agatae Ubeyiori Auxit Proventu Tif
lYibus Episcopis Ac Patronìs Monaldo
Oddo Patriiio A Secretis A Beneficii$
Abstvictus Inscripsit Karolus Sabatinus^^
Ch. di s» Agata 877
A destra ,, Karolus Sabadniis Pennàìn
ilabuit C olumhae Volavù Et lìcrjuiev^ìt
Laudem In Fila Pro llumiUtate Seri--
psit In Pulvere In Funere Pro Viìtu^
te Meridt H abere Sculptam InSilìce Fran-'
ciscus ylntimus Ne Tanti In Ilac Ecclc-*
sia uéntecessoris Memoria SHejitis y£V^
Obliterctiir Injuria Mormor Amico Ci"*
neri Patritio Perusiae Episcopo Pluri-^
ìnum Approbante Excitavit A* />. MD
C IXXXV. ,, Sopra Ja porla è slato ni—
tiniameiile apposto un Crocifisso intaglia-
to in legno sotto un padiglione a colori .
1/ Alt. a destra dell* ingresso tra orna-
merao a colo^^i simili a quei che cuopro-
.110 lo stucco dell'Alt, dicontro ; à un qua-
dro rappresentante il Martirio di s. Aga-
ta attribuito al cav. Bernardino Gagliar-
di e dipinto con maestria sul gusto del
Caravaggio ( Ors^ gui. p* 277 ) corrpera-
lo e 2^osto già in questo altare dal parr;
Sabatini nel 1607- — Nel detto alt. rim-
petto , è un mediocre quadro colla V. in.
trono avente il B. sulle ginocchia , fra i
•s. Severo Agata Nicolò e Francesco . (2)
— L* Alt. mag. di stucco con 2 colonne
corintie , architettato da Gio. Cianca nel
2629 , che fece pure nel d. anno lo stuc-
co dell' alt. descritto di s. Nicolò ; ofire
un quadro semicircolare in tela con la
Circoncisione di Gesù espressa in un pia-
no a cui si ascende per varj gradini, al-
le bande dei quali sono effigiati i 4 P^o-
f 3
8; 8 Ch, di s. Agiata
feti maggiori , E opera di Durante dal
Borgo che nel mezr.o eli un piedistallo sul-
la linea del quadro noto ,, Anno Jubilei
MDLXXV. „ (3) D' ignoto pennello so-
no i quadretti bislunghi entro ornati di
stucco tra T alt. e i piloni, con s. Agata
e s. Severo . — Nella casa parrocchiale
ai conservano 2 antiche tavole appese pri-
ma alle mura della eh. In uno è il divin
Cadavere deposto in seno alla Madie. Q;/e-
òta opera , dice l'Orsini , potrà soddis"
fare i curiosi che sono piaghi d inda-»
gare le maniere della pittura dei tem-^
pi anicini al risorgimento delle ielle Jor^'
me . Era situata all' alt. mag. prima del
1626. L' altro quadro è una tavola piut-
tosto grande terminante in punta e dipin-
ta da ambe le parti sopra tele ingessate
rapportate sulla medes. tavola a quel mo-
do che costumò Margaritone^eà anche al-
tri prima di lui, e che fu poi seguite da
migliori maestri antichi per assicurare le
loro pitture dall' aprirsi col tempo e fen-
dersi delle tavole . In questa pittura che
in ambi gli aspetti ha il fondo di oro, e
rappresentata , in uno , la Madonna e il
Salvatore , e nell' altro , la Madonna in
piedi che tiene colle mani il manto aper*-
to sotto del quale tra il popolo genufles-
so scorgesi la figura di una )egina . Nel
nimbo di qu. Mad. si legge sulT oro sgraf-
fito a cifre gotiche Mater Misericor . . .
Tanto da una parte che dall' altra sono
^ luogo a luogo dipinti alenai Angeli eoa
Ch, di S' Agaia 8;^9
nimbi di oro ed altri ornati sgrafliti pa-
rim. di oro . Il lavoro dovrebb* essere dei
primi anni dei sec. XIV , e si ba qual-
che probabilità di credere che nella in-
dicata Regina sia ritrattata Sancia moglie
di Roberto di Angiò re di Napoli e co-
gnata di s. Lodovico vesc. di Tolosa , la
quale venne appunto col marito in Peru-
gia neir ottob. del i3io ed alloggiò nell'
antico palazzo dei Priori . (^Pell. P. \. p.
ìi&Q, Marioli, Leu pili. p'^Q. sched. ìnss*\
— - La Porta di qu. eh. è ad arco acuto e
ornata di cornici e cordoni di travertino
alla così detta maniera gotica . Avea la-
teralmente altra porta da gran tempo ri-
murata, all'architrave della quale appar-
tener dovea forse quella lunga pietra in
cui si vede scolpita a caratteri romani la
epigrafe ,, Ecclesia Parrocch. S. Severi ,»
che oggi si vede posta dinanzi al ripiano
per cui si entra in chiesa , fiancheggiato
da una ringhiera di ferro fattavi oppor-
tunamente apporre nel 1796 dalT allora
nuovo parr. sig. d. Stefano Petronj doti,
teol. colleg. (4) — Attraversando V antica
VIA della GABBIA così detta per-
chè alla estremità superiore del contiguo
Palazzo era appesa in alto una gran gab-»
bia di ferro ove teneansi esposti i mal-
fattori , e vi si facevano talvolta di puro
stento morire , sull' esempio di molte al-
tre Citta Italiane ( v. Du^cange. Arr. Ga--
bia . Murai, Antiq. hai, T, ìa. col. 243).
9 dove un sì orribile genere di supplìzio
88o Palazzo C omunitativo
si vide riniiovato in Pcjiioia siiiizolavmen-
te negli anni i44'^ ' 43 , 44 ' 4^ •* 7^ i co-
nici è notato in \\n Diaiio mss. di Anto-
nio di Andrea dei \ eglii di P. S. A. : si
osserva il magnifico e sontuoso edificio del
IVi^LAZZO COMUNITATIVO A-
PÓSTÒLICO. Bencliò i nostri Magistra-
ti avessero, fino da anticliissimi tempi a
loro sede un palazzo unito a quello del
Podestà eli' esiòtea ov' ò presentemente il
Seminario ; Lenclic qn, palazzo cLe arse
in gran parte in una notte del luglio del
539.9 ( PelL parJp' 609. ) fosse di qual-
che conslderaziofie , se fra le altre cose
eravi una sala pel generale eonsiglio
capace di circa 6oO'persone (^^nnaLsigìi.
^ foL 233. sub. an. 1269 ) ^ verso, il de-
clinare del sec. XIII. si ebbe in pensie-
3 di edificarne \ni altro più grandioso
e che meglio corrispondesse alla Perugi-
na Magnificenza . Si stava già lavorando
nel 1281 , il primo anno in cui se ne fac-
cia menzione nei nostri annali , e se ne
continuò per molto tempo la fabbrica .
IN^el i3oo si trova fatta la compera dalla
Città de tota insula Platee communls Pe-
rusii ; per la quale isola^^s intende tut--
io lo spazio compreso tra la Piazza dì
s» Lorenzo la Via della Gabbia e la T ia
de Priori ^ e per qu. compera avendo pre-
se diverse case da varj particolari , spese
la Città oltre ^orc\. libre di denari corto-
jiesi minuti {^Annal. signD^ foL 84^ 9^)^
;5omma clic noi» seguendo la opinione di
Palazzo Communi latino 88 1
alciiul eruditi , crediamo corrispondere a
circa se. i om. Nel iSig si dette la sopra-
intendenza della fabbrica a Paolnccio di
Martino de* Barzi . Nel i35.2 vi furono
impiegate le pietre tolte dai principali e-
difizj di Bettona e specialm. dal palazzo
di un certo Priore Da-foiize di d. Città
demolita dai Perugini nella guerra ebe
noi pure indichiamo nell' Annot, ali art.
C attedrale . Queste pietre furono forse que*
marmi bianchi crossi con cui si oruaro-
no le porte e le finestre di qu. Palazzo,
già in d. anno presso al suo termine si-
po alla Via de* Priori . Per la mancanza
degli Annali , non si sa precisamente eoa
quale ordine avanzasse qu. nobile edifizio,
e sul disegno di quale architetto si fab-
bricasse . L* Alessi ne attribuì X onore
al nostro Filippo Gelomia (^ Elog. Civ.
Perus. m,^s. p.2Bo ) ; ma essendosi prose-
guito con tanta lentezza qu. lavoro , si
Tende probabile che , come a più riprese
fu fatto , così venisse diretto da più ar-
chitetti che dicevansi soprastanti . Scrive
il Bottonio che qu. soprastanti nel i346
er^no Pietro di Dudo e Lipparello da Fer-»
rara . In un* antico muro di qu. Palazzo
corrispondente al cortile delle carceri , fu
trovata nel lySò una lapide in cui a ca-
ratteri gotici era inciso V anno i34y » ^
il nome de* soprastanti ( forse creati in
queir anno ) Francesco di Spinuccio , e
I P:e!lino di M.^rino (MarXet pit. p, 6i ) -
ij ^^lima degli uni e degli altri e prima di
882 Palazzo C omrnunit attuo
Pietro di Guglielmo de' Buonguglielmi
nominati dal Pellini , e sembra ancora
contemporaneamente a lutti questi , lo
atesso Pellini , pag. 669 , dice che furo-
no soprastanti o architetti lo stesso Gè-
lomìa e un certo Cola di Pietro di Buon-
dì . Ne assicurano il Bottonio e il Maci-
nara che qu. Palazzo s* incominciò ad a—
hitare nel 1353 , sebbene la sua piii an-
tica porzione non fosse compiuta prima
del i4^9 ' come sembra indicare la pie-
tra apposta nella facciata a destra dellAr-
co de' Priori , ove è notato il detto an-
no . Può dunque argomentarsi che il la-
voro deir edificio occupasse il periodo di
anni i48 , computando dal 1281 i» eui
probabilm, ne fur»ino gittate le prime fon-
damenta . Vi si aggiunse dapoi la parte
pili meridionale , in varie epoche, e spe-
cialmente nel 1575 , e nel i588 in cui
vi fu incorporala la casa dei Beccuti che
si comperò con pensiero di effettuarvi la
libreria donata al Comune da Prospero
Podiaoi, la quale però pei' la ristrettezza
del sito , non ebbe qui luogo . L' ulti-
mo aumento dato a qu» fabbrica fu nel
1790 in cui sopra V arco del vicolo d.
dei Pentolini fra la casa j4lessandri og-
gi Lippi , e il Palazzo Pubblico fu ono
elevate tre camere , la I. di proprietà
della stessa casa essendo ad essa comune
il vicolo , la II. annessa all' appartamen-
to del Magistrato , e la superiore a quel-
lo del Governatore • Quest* aggiunta^ fii^
Palazzo C ommunitativ o 883
eseguita per ordine del prelato Angelo
Altieri che la ideò per suo comodo . Qu,
grande edilizio ha di circonferenza palmi
1280 . La sua maggiore altezza , compre-
so il campanile è di pai. 190 . La sua
forma dalia Piazza del Duomo sino alla
volta detta de' Priori ò quadrilunga , al-
tro quadrilungo ma piii ristretto compren-
de la porzione fabbricata posteriormente
e non ornata colla eleganza e ricchezza
della prima , quantunque anch' essa fre-
giata di riquadri cornicioni e cornici di
mattoni e tiavertini intagliati . La parte
pili antica mostia singolare magnificenza,
essendo tutta incrostata di pietre riqua-
drate, cinta di 2 ordini di cornicioni a den-
telli, e fogliami sopra di cui si elevano pa-
rimenti 2 ordini di finestroni arcuati e
fregiati di cornici e colonnette quadruple
nel primo e duple nel secondò ordine ,
e le une e le altre di marmo rosso . An-
che nel sec. XVII. come ci fa sapere il
Grispplti {pag 26 ) terminavano le mu-
ra eoa una corona di merli . Ora non
rimangono allo intorno ebc piccioli archi
parimenti di martno rosso sopra de* qua-
li si eleva un fregio sottoposto ad un cor-
nicione retto da modij^lioni su cui posa
il tetto . E* pur da dolersi che i tempi
posteriori abbiano deturpato sì decorosa
magnifieenza col sostituire ai merli altra
porzione di moderna fabbrica , e col dar
cambiamento e guasto a molte delle gran-
diose finestre . Si entra nel Palazzo per
884 Palazzo Communitativo
:x principali porte innanzi alle (piali per
ordine del legato Riario fuiono nel giu-
gno del 1082 poste 2 colonne di traver-
tino destinate a sostenere glosse catene
di ferro che furono poi tolte. Dinanzi alla
Porta detta Della Sala de Notavi
clie corrisponde alla Piazza del Duomo ,
ii una piccola coidonata con parapetto di
travertino scorniciato , costruita nel 1682
e restaurata nel 1090 . Presso alla sini-
Jiistia cordonata è un portico con 2 ar-
chi in prospetto e 5 goffe colonne esago-
ne , su i capitelli di alcuna delle' quali 6Ì
vede intagliato il Grifo, dal che si rileva
eh' esso fosse fatto edificare dal nostro
Comune . Appartenea qu. portico all' an-
tica Ch. di j. Severo da noi sovramen-
zionata, la quale si estendea lungo la Via
della Gabbia per quello spazio che è in-
dicato dil pili basso cornicione che an-
cor rimane , sopra cui s* inalza il palaz-
zo , sino air annessa torre . Qu. luogo fu
destinato da un* epoca assai rimota alle
carceri che vi esisterono sino al 1801 in
cui si rimossero dal deleg. monsig. Riya-
rola . Vi si vendè in seguito il pane . Nel
1809 divenne Officio di Posta sino al gen-
Hajo iSi5 . Fu nuovamente bottega sino
al 1817 , nel quale tornò ad esser car-
cere ma pc' soli delinquenti in cause cor-
rezionali . Al presente non ha alcun* uso.
Specchj di marmo rosso e cornici di tra-
vertino formano il fronte sp. del portico che
era chiuso da ferrata cgme indicano i fo-
Palazzo Communhativo 885
ri lidie colonne . Sopra aJl' arco medio
sJ vede al difuori una mensola clie servì
di base a un pulpito o ambone colla por-
ticella ora rimurat^jer cui iti esso si en-
trava . Fu costume dei secoli ì^assi di af-
figgere ai lati e fuori delle mura dei Tem-
pj principali creila Citta uno o piii di qu.
pulpiti donde predicare al popolo nel na-
scente volgare idioma (i;. Dit-cang* e Mu-^
rat.) ..Sopra al descritto portico è un ter-
razzo cui sono annesse 2 porle . La pri-
ma conduce alla sala contigua alla Corte
criminale e alle carceri , di cui parlere-
ipo . Qu. porta non si apriva che per fa-
re uscire i rei onde condurli al luogo del-
la lor pena , consegnarli per la libe-
r.Az.ioae alla Compag. del Ciocifisso : ma
nel 18 17 si rendè accessibile ad ognuno
che con più comodo e sollecitamente vo-
glia recarsi ^1 luogbi cui dà V adito im-
mediato, e si stabilì clie i prigionieri do-
vessero unicamente entrare per essa . L'
altra porta foderata di ferro chiudeva la
Sala dei Catasti J^ecchj . Questa sa-
la i di cl\Ì peducci del volto sono ador-
ni di antiche pitture rappresentanti s. Cri-
stoforo e S.Pietro, fu preparata nel i3tìi
per ripoivi i 65 libri in carta bombici-
na dell' Estimo dei terreni e case del cir-
condario perugino , incominciata a for-
mare sin dal i3?>9 col mezzo di assegne
che con rigorose pene, in caso di man-
canza o di falsità, si richiesero ai proprie-
tarj da una deputazione di io officiali 4
886 Palazzo ComunUatwo
ciò destinati . Vi si riposero ey.iandio i li-
bri ia carta pecoriiiH del nuovo catasto
terminato nel 14^9 dopo una generale
misura e stima delle terre ( Lancell. se.
21 mar. e ig dicem,^ . Vi ebbero pur luo-
go i libri degli eslimi reiterati nel i6o5
e i734« Oltre a ciò vi si conservò una
immensa farragine dì codici e protocolli
contenenti gli atti e giudizj civili e cri-
minali trattati dinanzi agli antichi Pode-
stà e Capitani del popolo . Fu sgombra-
ta qu. sala nei mesi di ag. setteml). e ot-
tob. del 1820 colla idea di qui stabilire
una carcere correzionale , ma ora altro uso
non à che di magazzeno . Tutti gli og-»
getti ranrmentati si trasferirono nella Sa-
la dei Catasti nuovi , come vedremo .—
Presso la destra cordonata descritta è un
pianotto, alquanto piii basso del sinistro da
dove negli andati tempi ofTrivasi il mise-
randa spettacolo, la Dio mercè dalla mo-
derna legislazione abolito , del supplizio
della corda .
Sojge in mezzo la grandiosa Porta
enunciata . Essa è ad arco acuto adorna
di tre concavi fregj frammezzati da altret-
tanti cordoni, il medio dei quali a spira,
e intersecati verso la base dell' arco da una
specie di cornicione a fogliami , il tutto
di marmi rossi . Veggonsi in alto ai Iati
dell' arco su 2 mensoloni di pietra posati,
da una banda, uno smisur^ito Grifo, dall'altra,
un Lione di pari grandezza ambedue di
bronzo, assai ben lavorati, insegna, il pri-
Palazzo Comunicativo 887
mo, di Perugia, il secondo, della Fazione
GueJTa che difese la Chiesa e alla quale
aderì eoa trasporto il popolo perugino •
Hanno a pie 2 figure di lupa indicante
Ilo stemma di Siena allora nemica di Pe-
rugia . Sui 2 mensoloni posa una spran-
ga di ferro da dove pendeano i catenac-
ci e i chiavistelli delle porte di Siena tol-
ti dai perugini a quella Città nel i358
dopo un fatto d' arme seguito a Torrita
nel quale i sanesi furono rotti e sospin-
ti fin dentro le mura di Siena la cui ifor—
te e vantaggiosa situazione impedì ai pe-
rugini di conquistar la Città, ma non po-
te>' loro sotti-arre la gloria d' impossessar-
si, con 48 insegne , di questo nobil tro-
feo di guerriero valore e intrepidezza .
( Crisp. Perifg. j4vg. pag, 27 ) Il monu-
mejito rimanebbe ancora nel luogo dove
fu posto a perenne memoria de'posteri , se
alcuni più audaci tra quei che formava-
no le indisciplinate milizie entrate in Pe-
rugia il di 3 ago'ito 1799 » per distrug-
gere il gallico repubblicano sistema da
noi più volte rammentato ; non lo avesse-
ro di soppiatto rapito la notte seguente ,
— Da questa Porta si entra nella
Sala de' Notavi . Fu questa da pri-
ma chiamata Sala papale per essere ivi
dipinti nella volta alcuni Pontefici al na-
turale ( Crisp. Ice. cit. ) Fu poi detta de'
Notari dacché questi vi si stabilirono per
formarvi gli atti giuiidici nelle cause ci-
vili . Il card, legato Alessandro Riario prò-
S88 Palazzo Comiuiitatii^o
mosse la rJstaura/.ione di questo luogo il
di 23 aprile 1682 , e i nostri magistrati
lo fecer ridurre alla forma presente per-
chè vi si tenessero le giurldiclie udienze .
A tal* uopo nel i583 si costruì 1' elevato
nobile seggio di noce con suo parapetto
a balaustra, che si vede ancora a capo al-
la sala , e dinanzi ad esso piii basso un
recinto con seggi e leggìi pei causidici .
Opportuno è il distico che vi si legge scol-
pito a gran caratteri ad intarsio sul fregia
,v lus Reddens Index Semper Sis Omni-
bus Idem ,, ludicium udlterius Iiidicis Ut
Fifgias „ . Il Collegio de* notari comperò
in seguito dalla Citta per la somma di 4
mila scudi e la Cancelleria civile e qu. lo-
cale , onde meglio esercitarvi le sue fun-
zioni . Nel 1099 colla spesa di se. 600 vi
si fecero apporre all'intorno gli armadj i
sedili e i banconi di noce che ancor vi
rimangono . Il Codice Napoleone dal lu-
glio dell' anno i8og al maggio del i8i4i
e posteriormente, dal genn. 181 5 , il nuo-
vo Codice pontificio di Procedura civile
tenner lontani da questa lor sede i noia-
ri . ( v, gli Art. Monist. di s, Bernardo e
Università Kecclt. ) Durante il periodo
del governo imperiale francese si ebbero
qui i pubblici esami de' rei, e si emana-
rono da qu. luogo le crimiaali sentenze -
Trasportato poi il Tribunale di prima I-
stanza al Palazzo d^^lT antica Università \
restarono qui gli atti di ragion civile ese-
guiti sino alla d. epoca , sotto la custodia
Palazzo Comiinitatwo 889
di un notaro che gli estrae e ne sommi-
nistra le copie alla opportiinilà . In questo
luogo dal 1820 , dopo la metà di settem-
bre si suol tenere accademico esercizio e
fare solenne distribuzione di piemj ai più
meritevoli studenti nelle Pubbliche Scuo-
le . Ampia è la Sala e a 3 navate diyi.'^a
da 6 pilastroni dorici con 3 archi e 4 "^pa-
zj riquadrati sopra di cui si estende il cor-
nicione che è base delle sovrastanti lu-
nette aperte in mezzo con una specie di
finestre ovali . Il volto è a botte con fa-
sce che dalla navata di mezzo , passando
sopra i pilastri , vanno curvandosi a con-
tinuare sino alle pareti delle laterali na-
vate . La parete superiore ha nella lunet-
ta sopra il seggio descritto ornamenti ri-
dipinti nel 181 4 ' i*i mezzo ai quali è un'
ovato in tela su cui da Carlo Labruzzi 1*
anno medesimo si effigiò s. Luca in atto
di scrivere . Ai fianchi di esso veggonsi
sedenti le immag. emblematiche della Giu-
stizia e della Prudenza , dipinte già a fre-
sco sin dal t583. Sotto \ ovaio si legge
,, Hanc ^ulam Scribarinn Ineunte Saec.
XIV ( ma dee dire Lahente Sec. XFI)
Collata Stipe Ah His Qui Rationes Pub^
hlicas In Tabulis Referunt Ad ludi eia
Exercenda Accjuisitam Et ACaid. Ria"
rio Asservatain Caesar Nembrinus Pi^
ronus Patrit. Anconitanus Periis. Deleg.
Apost. Pio VII P, O, M. E Gallia Ro^
mam Ab Eocilio Reduce Scribìs Quibns
Erat lìestituit Eorumque Collegium De
S'jo Palazzo C omunitatl'vo
Sua Pecunia Rcnovavìt E^ Hcfecit An-^
no ciò. io CCC Xiy. „ — A manca di
d. seggio è la poita che corrisponde al-
la interna scala del Palazzo . Dicontro a
qu. porta è 1 altra che conduce agli Ap-
partamenti dei Magistrati . Essa porta met-
te immediatamente ad un corridojo , a si-
nistra del quale è lo ingresso della j
Sala dei C atasti Nuovi . Si tenne- j
ro da principio in qu. Sala i pubblici Con-
sigli dei Priori, ma allorché nel 1 366 vi
si deliberò di lasciare in libertà i prigio-
nieri inglesi coi lor capitani Giovanni Au-
gudo e Andrea di Belmonte che erano sta-
ti condotti in Perugia dopo la famosa scon-
fitta loro data in s. Mariano , e che ap-
pena ottenuta la liberazione , non atten-
dendo ai patti concordati , tornarono più
feroci ai danni della nostra Città ( Peli,
P. i.p. 1017 ) ; fu appellata la Sala del
mal Consiglio , nome che tuttor si con-
serva per tradizione . Abbandonato allo-
ra qu. luogo , non si sa poi a quaV uso
servisse sino al i6o5 in cui fu destinata
a conservarvi i libri del Catasto rinno-
vato nei 3 anni anteced. sotto la presi-
denza del commissario Fabio Perugini ve-
scovo di Terracìna .Nel 1784 si colloca-
rono quei libri nella descritta sala dei Ca-
tasti vecchj , e qui si posero i nuovi dell*
estimo allor replicato ; nel 1780 vi furo-
no aggiunti quelli del censo che si tornò
a riformare , come in appresso vi avran
luogo gli ultimi del medes. censo che dal
Palazzo Comunltatipo 80 1
iSrg si sia attualmente compilando. Qu.
sala di mediocre ampiezza lia il volto a
coi'doni tra gli spazj de' quali sono , cir-
condati di arabeschi , dei tondi che por-
tano effigiate le figure simboliche di al-
cune Virtii , di sconosciuto pennello . E'
notabile tra questi il tondo di mezzo ov*
è espressa la Chiesa o Pieligione alata che
posa sul Globo terraqueo . Degnissima di
osservazione è la immag. della V. col B.
in mezzo a 2 Angeli e Serafini intorno,
dipinti da Benedetto BonfigH sulla lunet-
te sopra la porla d* ingresso . Anche le
lunette delle pareti aveano altre figure em-
blematiche le quali essendo assai malcon-
cie furono coperte di bianco nell* ottob.
del 1820 - A quest' epoca si aggiunsero
intorno degli armadj e dei banconi . la
quelli si collocarono le carte e i codici
che abbiamo notato nella sala de' Catasti
\ecchj : in questi gli antichi libri dei va-
rj estimi dal i36i fino al i^SS con al-?
cuni frammenti del i335 e !338 . Negli
armadj pili bassi intorno alle pareti me-
desime rimangono coli* ordine slesso con
cui vi f»irono disposti prima, i libri Cen-
suarj dal 1734 fi^^o al presente . Nel gran
bancone di mezzo entro a capaci forzieri
sì conservano le piante geometriche del-
la Citta e del vasto suo Territorio . Fu-
rono nel iSiQiper mezzodì una scalet-
ta, annesse a questa sala alcune camere per
uso del Custode dei Catasti , le quali ap-
parteneano al Collegio del Cambio di cui
?Q2 Palazzo C omunitativo
si vede da Pietro Caraitoli dipinto lo stem-
ma sul volto della prima camera . — Di-
contro alla porta principale della sala dei
Catasti è simile porta clie guida alle
C allieve della Tesoreria della di'*
tà . Queste camere che in addietro servi-^
rono a diversi usi , furono restaurate ed
abbellite nel i82Q,e il dì i luglio 1821
vi si trasferì \ Offizio e la cassa del pub-
blico Tesoro , clie prima erano nelle stan-
ze terrene del Palazzo di Sopramuro, per
riunire in un solo edificio tutti gli Offi-
cj spettanti a questo Comune . — Prose-
guendo pel primo corridoio , incontrasi di
prospetto una nicchia colla
Statua Emblematica di Perugia . E
questa di stucco ben lavorato nel ijoG
come è notato nel suo piedistallo di pie-
tra serena ove son pur notati i priori del
III Trimestre che la fecero inalzare in qu.
parte di loggia, fatta edificare da Pandol-
fo Ansidei e dai colleghi nel iSyS , con
un parapetto a balaustra di pietra inta-
gliata da un certo Silvio di s. x\ndrea del-
le Fratte nostro territorio . Questa paito
di loggia fu aggiunta alT antica che ri-
sponde alla Volta detta dei Priori , for-
se per rendere più simmetrico e più ret-
to il passaggio air altra porzione di pa-
lazzo che esiste al di là della medes. e per
edificare le camere conti p uè ad essa lo«[-
già che poi furono concesse ai CoUegj del-^
la Mercanzia e del Cambio. (^Annal.iS'^XS)
Fu questa loggia riparata da mura e d.i
i
Palazzo C oinunUalivo 8()3
finestroni nella restaurazioue che se uè le-
ce nel I trimestre del 174^ *^^^ priori e
da Giacomo Baldesclii loro capo . La Sta-
tua rappresenta una Donna colossale ve-
stita di clamide e usbergo militare con in
fj'onte una corona di torri . Sostiene colla
destra, dei libri, colla sinistra, una spada ,
ed à ai lati i fasci consola]*i, il Grifo eoa
una patera augurale , il cornucopio deli'
Abbondanza, e uno scudo ove si legge la
Leila epigrafe ,, V^erenda Pai iter A e Ti-
menda. Augustalis Nitncupata Tunena
Penisi a Excel sa, Nunc Mente Potens
^tque Ubere Legiuii ,, . La moltiplicità
delle toiri , il prisco suo mar/Jale vaiare,
]ri Scienza delle Leggi che in essa fiori,
il suo politico sistema popolare , il suo
stemma , le sue antichissime scuol^ degli
Auguri , 6 la fertilità delle sue terre so-
no indicati in tutti questi Simboli» *-^' Pro-
gredendo innanzi si entra neli*
A ppar lamento Nobile dei Priori .
L* ampia sua porla è adorna di pilastri-
ni scanalati e coraicione con fregio scoi*
I^ito ad arabeschi di pietra serena innr-
moieggiata ; lavoro eseguilo T anno i^3o.
— Si veggono neir anticamera ove trat-
tengo 11 si i servidori appose le ala*barde ,
che servono alle guardie nelle solenni
comparse de' Magistrati . — La /. C a^
mera ha il volto e le lanette delle parc^
ti dipintt» ad ai'abeschi ed ornati a 1)^1 s-
«orillevo in chlaroscufo da Piolo Bii/>j..
JqLIL Par^JL g
894 Palazzo Comniitnitatìvo
La Fama in mezzo al volto e le 9. figu-
rine emblematiche di Peiui^ia e del Tra-
simeno sono di Francesco Appiani . Le
J)areti sono coperte di sctino cremisi so-
pra di cui sono appesi i ritraiti di i5 fa-^
mosi capitani perugini , dipinti per la
maggior parte nel i^3[ da Francesco Bu-
sti . Nella parete a destra delT ingresso
della camera scorgesi I Tarconte colla
data del tempo in cui fiorì ivi inscritta
3533 dopo la fondazione di Perugia , i 187
avanti G. C. II Cajo Vlbio An. di Pe-
rug< 366o s av. G. C. io54 • HI Maro
an. di Perug. 44^7 • ^^^ ^- G- '^57. Nel-
la parete ov' è T istessa porta d' ingres-
so :. IV Cesilo die fiorì negli an. di Pe-
Tug. 47^9 ' d^ Roma 770 , di G.G.16, co-
me ivi è notato : V Guelfo dei Signori
di Coccorano Bigazzini capit. della cel.
co/itessa Matilde nel 1088 : VI Vinciolo
ds Vincioli , che morì nel iSaG : VII
Boldrino P aneri da Panicale clie morì
nel iSgi : Vili Girolamo Meniconi mor-
to nel i53o: IX Leandro de Rossi ^ loc)'^.
Nella parete dicontro alla pi ima: X Fran--
Cesco Eiigenj che fiorì nel i474 - ^^
Marcantonio Oddi famoso capitano di Go-
simo I di Toscana circa il i56o . Nella
parete dirinjpetto all' ingresso: XII Bior--
do Michelotti ucciso nel 1398: XIII Brac-*
ciò Fortebracci morto nel 14^4 • XIV
Nicolò Piccinini morto nel i446 • Sopra
la d. porta d' ingresso : XV Bulgaro j4 n-
sidoi illustre comandante delle armi f^ aa-
Palazzo Comunitaiivo 8o5
cesi estinto in Perugia nel 1789. I ri-
tratti di Forlebracci e Boldiino sono d'
ignoto pennello del sec. XVII, quello deìT
Ansidei, di Antonraaria Gaibi. A manca di
chi entra in questa camera è il Gabinetto
privato del Primo fra i Magistrati , e di-
contro al medes. la Porta della II C a-
mera . — U suo volto è dipinto a grot-
teschi da Pietro Carattolì che delineò pu-
re a chiaroscuro negli sparsi medaglioni
le figure simboliche delle Virtù Teologa-
li e Cardinali , della Superbia e della I3i-
sper?,zione . Nei medaglioni delle lunette
delle pareti sono efligiati alcuni paesi da
Alessio Demarchis . In mezzo alla volta
è il Grifo con una cartella ove è notalo
r anno in cui si terminò di ridurre allo
stato presente qu. camere, cioè il ij^48.
essendo capo de' Priori Antonio Eugenj,
Le pareti sono adobbate anch' esse di se-
tino cremisi . Nella principale è allogalo
un quadrilungo con Dalila che taglia i
spelli a Sansone , opera eccellente di O-
razio Alfani . Vi sono intorno i ritratti
di 12. Cardinali Perugini, cloò, incomin-
ciando da quello che è al fianco sinistro
della porta della sala , I di Andrea Bon-
tempi eletto nel 1878 vcsc. di Perugia ,
Juorto in Recariati nel i^go : II di Fe-
derico Balde s chi q\. nel 1674^^^^^^ '691 :
III di Francesco Armellini el. nel i5r>4
ni in Roma nei 15:27 : IV di Stefano Pi^
gnatelli el. il 12 feb, 1621, m. il i3 agT
S 2
8g6 Palazzo C omiinitatlvo
i^i'ò-N ò!v Alessandro Oliva daSassofer-
rato ciitad. Peru£!:. \qi%^. di Camerino ci.
card, nel i46o, ni.inRoma il 21 ag. iz{63:
Vi di Cesare Gherardi da Fossato citi.
Perug. vesc. aneli' egli di Camerino elet.
card, nel i6?i,m. in Roma il 07 sctteni.
•1623 : VII di Benedetto Monaldi Bai--
deschi vesc. di Perugia creato card, nel
ji633, m. in Roma nel i644 • Vili di Fui--
l'io della Cornia vesc. di Perugia creato
card, nel i55i , m. in Roma il dì 2 mar,
fi 583 ; IX di Gregorio Selleri di Pani-
cale cittad. Perug. cr. il 3o apr. lyaS m.
in Roma il 3o mag. 1729 : X di Marcan-
tonio Ansidei vesc. di Perug. cr. il 3o
sipr. i7'-i8, m. il i5 feb. i^So : XI di A7-
co/ò Oddi legato in Ravenna cr. card, nel
«ettem. del 1762» morto in Arez/o il oG
Jnaggio 1^63: Xll di Giacomo Oddi vesc.
di Viterbo cr. il 9 ag. 1743 . ni. in Pe-
TUgia il di 3o giug. 1770. Sopra la pò iti di
ingresso pendono i Ritratti del prelato A--
lessaadro Baldescki cr. uditore di Re*a
nel 1757 e mancato nel 1760 , e quello
di monsig. Francesco Cesarei parimoa-
ti udit. di Rota nel 1784^ poi card, e tcsc.
di Jesi nel lug. del 1817 . Nella parete
a destra della porta della sala vedesi la
immag. di Ehio Pertinace XIX imp,
de' Romani che si reputa perugino per
«sser nato il i ag. 124 nella villa di Pian-
dimane situata nel distretto di Perugia
f5 dà essa loutati?. i4 niiglH. Fu inahn^
to alla imperisi dignità ii d; ? geim:
Palazzo Cornimi lai ii^o 897
rgBi e dopo soli 87 giorni di regno fu uc-
ciso da soldati pretoriani il di 28 marzo-
Sopra la porta è in ovato ed in mezza fi-
gura fedelmente delineato il eh. Anniba»-
le Mariotti da Domenico Garbi . Si en-
tra quindi nella magnifica
Sala del C onsiglio C omunitativo .
Il suo volto a lunette anch' esso è lutto
dipinto ad arabescbi e grotteschi di ma-»
niera antica e d' ignoto autore . Nel mez-
zo evvi un tondo colla figura della Giu-
stizia sedente in fra varj gcnj . La
parete principale contiene un bel grup-
po dipinto da belone Doni di Asisi nel
1572 . In fondo evvi il prospetto archi-
tettonico di beninteso atrio , A destra
vcdesx la immag. di Giulio III sedente ia
t^'ono fra varj personaggi della sua corte
in atto di benedire i nostri Magistrati da
lui novellamente restituiti ali* antica di-
luita il dì I. magg. i553 , anni ra mesi
IO giorni 28 dopo Tabolizioue fattane das
Paolo III. nel i54o . Vi si veggono i De-*
o/^mviri inginoqehiati la doppia fila , il
capo de' quali vestito di robone nero , e
gii altri, di mantello rosso giusta V anti-»
chlssima costumanza • ( 'vl Art. idea ge^
Iter, della Città ) . A sinistra del g;ruppd
è il seguito de' Magisti^ati con dei maz-
i'j'eri e 6 trombetti in atto di suonare le
loro trombe cui vanno appesi doi drap-
pelloni colla insegna del Grifo . Tutto il
composto di quesla pittura è assai degna
Ji. ammirazione . Le pareti latcr.ali han-.
898 Palazzo C omnnitativo
no 4 glandi paesaggi dipinti aneli* essi
a fresco da Gio. Fiammingo . Alla pare-
te estrema fra le due finèstre è appesa
un quadro colla M. s. Giuseppi* e il B.,
copia stimata, tolta dall' orig. di Rafael-
Io . Il resto delle paieti sotto le anzid.
pittui'e è fornito come nelle descritte ca-
mere di tapezzeria di damasco cremisi di-
stese entro a cornici dorate . Il camino è
adorno di pietra serena marmoreggiata con
vaglii intagli messi a oro ; nel suo fre-
gio ò la epigrafe giudiziosa ,, Ad Nego-*
cium Non ad Ocium „ Come nel so-
praporto interno della sala, Taltra egual-
mente sensata „ jid PubhUciim Non
ad Priuatum „ Entro air ornato dol seg-
gio priorale è appeso un quadro col Ri-
tratto del regnante Pontefice Pio VII. co-
pia eseguita in Roma , e dicontro al ca-
mino, quello dtd vivente sig. card. Cesa-
rei e deir altro sig. card, Giuseppe Al-
bani protettore della Città, eseguiti sugli
originali dalT abilissimo giovane perugi-
no Giuseppe Carattoli . Le a porte con
belle cornici di pietra serena marmoreg-
giata simili alle altre di qu. appartamen-
ti, e cbe si veggono alla parete destra del-
la sala , conducono alla
Cappella , Sopra le dette porte si
leggono in marmo rosso a caratteri di oro
le seg Iscri/.. ,, Augusta Perusia CUn^
tas Virgìnis SS- Jìosarii Nuncupata Ex
Decreto Generalis Consilii Emanato Diti
XII Decemb. cio^ ro, cc. XVI. Illmi. DD^
Palazzo C omiinitatìvo 899'
Gentile s De Ubaldis Et Coli. Pmi. Tii^
mestr. Jn. cio> 10^ ce. xyit. Ad jEter*
nitatem PP. ,, — ,, Sacellum Hoc Pro^
nubo Olim Deip. Virg. Annulo Nunc SS.
MM. Felini Et Gratiniani Reliquiis Di'-
catum S. P. Q. P- Ut Locus Coelesti tìo^
nore Auctus CuUu Amplijicetur^. D.A»
M. P. „ — La edicola è quadrilunga •
Il suo volto è anclr esso dipinto come gli
altri ma forse con meno elegante manie*
ra , a giudizio delT Orsini . Nel tondo la
mezzo è la immag. di s. Lodovico . Nel-
la lunetta superiore ali* Alt. evvi quella
di s. Ercolano . Nelle 2 della parete de-
stra veggonsi paesaggi campestri in cui so-
no rappresentati s. Francesco che riceve
le stimmate , e il medes. Santo clie s'in-«
centra con s. Domenico : nelle 2 della si-
nistra si scorgono simili paesaggi collo
stesso Santo che medita la Passione di G.
C. , e elle è gittalo dal demonio fra le spi^»
ne . Nella lunetta inferiore si legge in una
cartella „ Restauratuni Tempore Magi-m
stratus Primi Trimes. A* D. ero. IQ. €€•
tt. ,, L* Alt. posto sotto nobilissinio bal-
dacchino e padiglione di damasco cremi-
si con trina di oro , à un ornamento di
minuto leggìadriss. intaglio di legno do-
rato , opera probabilmente della fine del
sec. XV , ad eccezione della gradinata de*
piedistalli e della fascia che forma il da-»
do air ornato del quadro > che furono la-
▼oiati da Carlo Calandri nel 1720 , An-*
nal.f. 53. Xa pregevolissima tavola di qu.
goo Palcizzo C oimmitatìs^ò
alt. colla ?vIadoiHia sedente iu trono aven-
te il Bambino in braccio e ai fianchi le
ligure in pie dei ss. Loienzo Lodovico Co^
slanzo ed Eicolano , incominciata sin dal
1479 ^^ ^" certo Pietro di maestro Ga-
leotto perugino , e terminata nel i'?f95 dal
fltm. Pietro Vannucci , come con forti ra-
gioni dimostra il eh. Mariotti (^ Lett. pitt.
p^ ì /^/^ e .wg, ) . Fu compresa nella fatale,
asportazione in francia del 1797. senza
che ora si sappia il luogo della sua esi-
stenza , Il quadro in tela che \i si vede
al psesente è copia fedele di quella , ese-
guita 1 anno stesso 1797 da Domenico Gar-
bi . Su quella medes. tavoluccia ove l'al-
tro pittore Santi di Appollonio del Celan*
d , cui fu commessa dopo la morte di
Pietro di Galeotto e prima del Vannucci ,
avea delineato la Mad avente sotto il man-
to i ritratti dei Decemviri dell' ultimo tri-
mestre del i483 ( /. e» p. 4^0 ) : lo stes-
so Vannucci delineò la immag. dell* J?c-
ce Homo detta ancora la Pietà che si ve-»
de tuttora sul timpano di qu. alt. Un cor-
nicione corintio di stucco dorato circon-
da sotto le lunette le pareti inteiaincnte
coperte da damaschi cremisi entro a cor-
nici dorate . Cornici pure dorate e padi-
gH onci ni sono alle 4 pi>ite angolrtri del-^
la Gap* ; cornici a centina e fregj con tri-
na, ai postergali dei seggi e inginocchia-
to] che si elevano fra le porte . Nel va-
cuo tra il cornicione e i seggi e le por-
te sono appesi 12 quadri e^sprimcnti i ss.
, .. Palazzo C omunitativo ^oc
Proteggitori della Città , tutti dipinti tra
gli anni lySo e 5o , e tutti decorati di
cornici e altri ornamenti di elegantissimo
iptaglio eseguito da Fortunato Gittarelli ,
coloriti e dorati . Il I , a destra dell' alt.
rappresenta s. Fiorenzo ni, , stimabile ope-
ra d' incerto . Fino da remotissimi tempi,
ma probabil»;ente sul principio del sec.
XV , fu qu. Santo prescelto ad avvocato
della nostra Città ; il II , s. Francesco di
assisi , cui un Angelo addita la sacer-
dotale integrità col simbolo di cristalli-
no nappo ripieno di limpidissima acqua .
E di Francesco Basti , Fu devota Peru-
gia dei ^s Frane, e Domenico fin da quando
eran essi viventi : il III , s. Francesco Sa^
a)erio in atto di battezzare la regina del
Messico ; è di Giuseppe Laudati . Fu elet-
to in protettore dai Magistrati nel i63o.
Il IV , s. Antonio da Padova ( cui si
dedicò la Città nel i64o) in atto di an-
nunziare la diy, parola a una moltitudine
immensa di pesci clie prodigiosamente i-
nalzano il capo dalle onde sulle rive del
mare quasi per ascoltarlo ; ò pregevole o-
pcra d' incerto . Il V , s. Francesco da
Paola ( prescelto in protett. nel 1696 )
in atto di spezzare una moneta da cui esce
sangue innanzi a Luigi XI re di Francia .
E del Busti . Il VI , s, Domenico che rav-
viva una Donna estinta . Il VII , s. Tom^
Tfiaso da J^illanoi^a vesc. di Valenza , al
quale apparisce la Verg. Fu questi di^
g 3
go% Palazzo Comunitaiwo
clìiarato protettore nel 1659. AnibcJue ^^"^
no di Giacinto Boccanera . NelT Vili si-
è voluto esprimere s. Pietro Vinciolì abb.
del nostro monisiero di s Pietro , in at-
to di camminale illeso sugli ardenti car-
boni . Si dedicò a questo suo santo con-
cittadino la Patria in un consiglio gene-
rale tenuto nel i63i.La pittura assai di-
ligente sembra dello stesso Boccanera . 5.
Filippo Neri sotto il di cui patrocinio si
mise la Città nel 1672 è cipresso nel IX
con un' Angelo avente in mano un cuo-
re simbolo deir accesissima carila del San-
to verso Dio ; è del Laudati . Il X spie-
ga r intrepido zelo di s. Gianfroncesco
/iegis , eletto aneli* egli in protettore nel
i63o , in atto di difendere la bersaglia-
ta onestà di una DonUa a fronte delire mi-
liacce e della violenza di un licenzioso po-
tente ; è del Boccanera . Il XI ba s. G/o-
^anni della Croce in atto di contempla-
re il Vessillo della Redenzione presenta-
togli da un' Angelo . Si prescelse ad av-
vocato nel 1680 ; la pittura è del Busti .
Il XII , offre la intera figura dei ss. guer-
rieri martiri e cittadini perugini Filino
e Gratiniano , cbe non si sa precisamen-
te in quale anno , riportarono in Peru-
gia la corona del martirio . Le loro ossa
/urono trasportate in Arona nel milane-
se da Obiz/one conte di Ottone III imp. ♦
nel 984 per arricchirne il monastero di
-6. Benedetto colà da esso fondato , aven-
do e ottenute da papa Giov. XIV e da 0-
Palazzo Communìtati^o c}o3
ncslo Vescovo di Perugia. (^ Lanccll. i .
Cjiiig- ) Alcuni frammenti di queste ria-
cquislati dai Perugini nel i^i5 lurono ri-
poste in qu. cap. ; e in tale occasione fu
essa ai medesimi dedicata , si decreto la
loro annua festiva commemorazione il di
i^ giug, e furono anch* essi dichiarati
speciali protettori della Città . — • 11 pa-
vimento della cap. e tutto lavoralo di pic-
cioli quadretti di mattoni smaltati a va-
rie figurine e arabeschi . • — Uscendo dal
nobile appartamento e seguitajìdo il cam-
mirio pel primo corridojo , s* incontrano
2 scale . Scendendo per quella a sinistra
sopra di cui Icggesi in marmo rosso la
se^. Iscrizione ,, lacobus Ubaldus Col^
L?g aeque Decenwir. Scabra J^et listate .//•?
bacia Frisai Et Usui C onsulentes Anti'^
cani Et Posti cani Ornatius ^d . D, C/Ot
10. CXXFiir. „ — Si entra nella
Sala della Computisteria ove in be-
ne ordinati Armadj si conservano le car-
te di Contabilità spettanti al Comune dal
13,72 sino a nostri giorni . — Salendo per
la scala a destra , si giunge alla
Segreteria Comunitativa . Nel Sa-
lotto pjima di entrarvi si vede appesa una
gran tela ingessata , ov* è disegnato il pro-
filo e la .pianta della Città eseguita da
Francesco Ciotti perug. nel 1602. Nella
camera sinistra di d. salotto , dove pre-
sentemente prendono i loro abiti di com-
par5?a i sigg. Gonfaloniere ed Anziani ,
e che già fu sede del pubblico Muaco yas-
c)o.\ Palazzo ComunitatiiìO
legato poi albi Uuiversitìi : ammirasi una
gran caria in cui assai diligcntemeiiie ò
delineata una nuova pianta e profilo del-
la Città , opera del geometra pavese sig.
Giovanni Ganibini , il quale , uno già de-
gli addetti alle nuove misure topograficbe
dello Stato Pontificio, la compiè nel 1819,
ed ©{Tri qu. copia ai nostri Magistrati nel
dicem. 1820. Nella camera a destra del
inedes. salotto , destinata un tempo alle
Meusc de' Priori , è V
Archivio Co munii ativo . Si conser-
vano qni ordinatamejite , entro gli arma-
dj clic tutta la cingono gli Annali delle
Mas^istrature dalT anno 1266 sino al pre-
sente , cioè gli Atti pubblici i Brevi pon-
tificj e le altre carte clie riguardano il Co-
mune , eccettuati gli Annali e le carte di
alcnni anni dei sec. XIII XIV e XVI ,
qnelli del 1798 e 99, che furono disper-
asi , e quelli dal giugno del 1809 al mag.
del i8:4 ^ ^^^ ^^ custodiscono in altra ca-
mera . Sulla facciata superiore alla porta
principale d* ingresso è dipinto a fresca
da Giambattista della Marca il convito del-
le nozze di Cana . Nella camera contigua
cve suol trattenersi il Maestro di casa del
Magistrato , custode ancor dell* Archivio ,
è altro afresco , ove sono effigiate le Mu-
se con Apollo , del d, Giambattista . Sie-
gue un* adito il cui volto ad arabeschi fu
dipinto da Antonio Franchi , come quel-
lo della contigua Camera della Segre-^
teria ^ nel quale si vede pure un quadri-
Palazzo Comunitativo 905
lungo colla figura emblematica di Peru-
gia . — Annessa a questa è la
Camera del privato Consiglio dei
^igp[* Gonfaloniere ed uinziani . E anch'
essa decentemente ornata e dipinta . VI
sono a notare un quadretto con G. Bam-
bino dormiente la V. e s. Giuseppe , bel-
la copia di un* Originale di Rafaello ese-
guita nel 18 14 dal giovine s\^. Giusep-^
pc C arattoli : un ritratto di Pietro pe-
rugino preso dair Originale nella Sala del
Cambio : un picciolo ritratto in tutta fi-
gura di S. S. Pio VII : un quadretto Qon
moltissime figure , e prospettiva di citta
allo indietro , in cui si rappresenta la Ri-
surrezione del Figlio della vedova dilNfaira:
altro quadro con la Visione della miste-
riosa Scala per cui ascendevano e discen-
devano gli Angeli , avuta da Giacobbe in
sogno nel viaggio ad Aran : tutte opere dl-
ligentissime dello stesso Carattoli fatte
nel 181 5 , i(3 e 22 : un quadro in cui so-
no espressi gli avanzi di antico portico
di un tempio , e boschereccia allo intor*-
\\o , pregevole opera del sig. Giovanni
Monotii . Sopra il camino entro ad orna-
to di stucco è una boschereccia di' Luigi
Chiatti perng. — NelT ultima camera che
corrisponde al primo salotto e dove si
trattengono i servidori , sulla lunetta del-
la pj|rete a destra Giambattista della Mar-
ca dipinse la disputa di G. G. fra i Dot-
tori .* In qn. camera furono allogati i li-
bri di Prospero Podiaai, allorché nel i588
9o6 Palazzo C omunitati^o
furono qui trasferiti pel dono già da lui
fnttoue alla Citta fin dal 1082. E perchè
qu. camera era allora una soltanto coli'
altra clic abbiam detto appartenere oggi
al Custode dell* Archivio , essendo divida
di un muro , quindi è che in una lapi-
de alfissa alla parete iufcr. di qu. si leg-
ge ^^ Prosper Podianiis ^pollini JEt Mu^
SIS Dicauit ,, i — Tornando alla scala o
cordonata coniuue del palar.zo , e prose-
guendo a salire , dopo 2 branche di es-»
sa , s* incontra
Z* Officio della Direzione di Poli**
zia . Quest' Officio che introdotto in Pe-
rugia dal Governo francese nel 1809 fu
poi anche adottato dal Pontificio nel i8i6» -
ebbe altra sede da prima nelle camere di-^
contro air appartamento nobile dei Magi-
strati , indi in quelle degli Auditori di Ro-
ta nel Palazzo di Sopramuro , finalmente
nel 18 19 fu qui stabilito dal nuovo Deleg.
monsio:. Ugo Pietro Spinola . — Ascen-
dendo altre s>. branche di scala trovasi a
destra un Camerone che corrisponde alla
C ancelleria Criminale ♦ E questa e
le annesse stanze dell' Assessore Crimina-
le e dei Giudici Processanti furono ridot-
te alla presente forma dal card. Riario le-
gato nel!' ottobre del i58i {^ Allegrini ri-^
cor. mss. ) . Furono ultimamente restau-
rate ed abbellite nel 18 14^ come incor-
da la seg Iscriz. posta dicontro all' in-
gresso della Cancelleria sopra la porta del-
la camera di udienza dell* Assessore ,^ ^-
Palazzo ComunitatiuQ goy
postolicce Delegalionis Hujus Provinctce
Pf^a^jidibiis C cesari Mavchioni Nembri--
nio Gonzagae Patrie, Anconit^ Qui O-
lini Ornatum Commodum Cultumque In^
choavit Et Domi/lieo March. De Simonis
bus Patrie, Benevent. Qui Opus Ipsunv
Perfidi In Curia Ubi Cixnum C rimina
Pra^cauendo Magis Quam p^indicando
Sustulerint Cixntatemque In Officiis Con-^
tineri Docuerint Karolus Negronius Ci-*
vis Perus. Exaniinum Qua^sitor Marcus
Anton iu s Da e ciu s C ivis p^a de n sis Prim u s.
Scriba Ab Adi s C riminalibus Monunient.
Ad Meinoriam Bene fidi Perennandain
An. R, S. Ciò, lo ecc. XFi. Poniijicat.
Pii VII An. XVII PP. „ Iritoino al
fregio dipiato della stessa Cancelleria ,
veggousi gli stemmi dei Delegati ponti-
ficii , incominciando da quello di monsig.
Nembrini primo di essi dopo il ristabili-
mento del Governo Geraixhico negli sta-
ti romani , — Dirimpetto alla Cancelle-
ria sono le
Carceri , Fin dalla erezione del pa-
lazzo furono ^^^Q stabilite in questo loca-*
le , ampliate poi e ridotte al numero e al-
la forma presente in varj tempi . Annes-
sa alle medesime è una Cappella dedica-*
ta a s. Onofrio. — Dal camerone comu-
ne alla Cancelleria e alle Carceri , la di
cui gran porta arcuata fu per maggior co-
modo e sicurezza rimpicciolita nel 1816 •
si passa air
goS PxilazzQ C omunìiaiivd
ylppartarneiito dei Go^'crnatori .H^Q
o. grandi porte parimenti arcuate e bugna-
to di travertino clie ad esso introducono
furono Tuna incontro all' altra simmelriz- ^
za te ed ornate nel i6ig dal gover. An- j
tonio Diaz . ( Rossi mern, mss, ) — Fra
(jneste porte è la
Sala del Consiglio Gene? ale .Que-
sta gran sala è lunga pai. 124 -f e lar-
ga 58 --j* . Il suo volto è sostenuto da 6
arcate die hanno le basi sopra 12 pila-
stri dorici . A capo e a piedi lia 4 fi «de-
stre : quelle che corrispondono alla Via
del Corso sono adorne di cornici e co-
lounetle di marino rosso . — L'Appar-
tamento di cui parliamo fu già da prima
abitazione de Prióri fino ai 3 giug. i54o,
epoca fatale delT abolizione de' nostri Ma-
gistrati fatta da Paolo ITI. Nel i545 il
card. Tiberio Crispo legato lo elesse a sog-
giorno di se e suoi successori che abitar
non volessero nella Cittadella , ed egli fu
il primo ad ampliarlo riordinarlo ed ab—
jDellirlo. In seguito Rodolfo Acquaviva na-
poletano nel 16G6 , Giuseppe Estense Mo-
sti ferrarese nel 1672 , Carlo Montecati-
ni ferrarese nel 16^3 , Carlo Firmano Bi-
chi sanese nel 1698 ( come è pure no-
tato negli architravi delle porte fregiate
di cornici di pietra serena marmoreggia-
ta ) , Angelo de Principi Altieri roraa-
yio nel 1785 e 1790 , e monsig. Ugo Pie-
tro Spinola nel 1820, vi fecero nota-
bili variazioni e risarcimenti . — Il pri-
Palazzo Comiinitaiis/ò oog^
TTio ^dito <r ingresso fu iimpicclolito nrl
I 8 1 i) per fissarvi a destra una Cameja che
servisse per la C ontabilità dell ^ìninini—
strazione governatii^a , la di cui porla
corrisponde alla parete sinistra della
Prima anticamera già Cappella de
Priori dedicata ai ss^ Il reo l ano e Lo^
donneo . Questa cappella ha un fregio ch«i
incojnincia dal solajo e termina a quel si-
to ove doveano aver luogo i postergali de'
seggi de' Priori, tutto dipinto per la mag-
gior parte dal celeb. Benedetto Bonfigli
maestro di Pietro perug. moilo circa il
1496 • Queste pitture di una parte delle
quali dobbiamo compiangere la perdila to-
tale, e delle rimanenti il troppo biasime-
vole trasnndamento ; furono incominciate
dal Bonligli verso il 14^4 ^ ^^ 1"' I^y-^
minate per la metà nel i46i , proseguite
da lui stessa per V altra metà assai len-
tamente , e compiute da altro pennella
verso il i4y ^ • ( ^'- Marioiti Lct. pit, pag.
i3r e jeg-. ) Il pregio di qu. pitture esi-
gea il particolare studio che noi abbiam
fatto per intendere e spiegare il sogget-
to di quelle clic non sono ancora dal tem^
pò e dalla polvere consunte . La parete
principale contiene il quadro a fresco dell*
Alt. fra le 11 finestre , ov* è espresso il
Crocifisso tra i santi Ercolano vesc. di
Perugia e Francesco di Asisi ; opera di
Arrigo Fiammingo . Dieci compartimen-
ti dipìnti da ornati di pittura dividono i
quadri che compongono racccnnato fro-
giò Palazzo Contiinìtotìvo
gio . Incomincia udo dalla slnistsa del pre-
detto quadro dell' alt. , il 1 rappresenta
la elezione di s, Lodovico in vesc. di To-
losa fatta da Bonifazio Vili il dì ^4 di- •
cemb. 1296. essendo il Santo nella età di
soli anni u.i . Il II espone il prodigio 0-
perato dal Santo in favore di alcuni nier-
cadanti che naufragando nel Mare dì Mar-
siglia e costretti per salvare la vita a git-
tare nelle onde tutte le loro merci ; do-
po di aver fatto voto di offerirne al San-
to la metà nel caso che rinvenute le a-
vesserò ; approdando sulle coste di Mar-
siglia , trovarono difatto sul lido respinte
dai flutti le slesse merci . Nel III osser-
vasi la continuazione dell* antecedente pro^
digio. Ad uno di e?si mercanti nello scom-
piglio del naufragio era caduta di tasca
certa quantità di danaro . Recandosi al
convento de* Francescani di Marsiglia »
onde sciogliere il voto accennato , e pas-
sando per la piazza si avvenne i^n certi
marinaj che fra gli altri teneano in mo-
stra vendibile un gran pesce . Il merca-
dante lo comperò col disegna di farne uu
pjcsente a que* Religiosi . Mentre il cu-
ciniere sventrava il pesce , trovò nelle
sue viscere accolta intera la somma dei
denari perdati dal mercadante . Ambedue
questi fatti vivamente qui espressi dalBon-
figli, leggonsi presso i BollanHisti al pa-
rag. X. n. 97 e 98 della Vita di s. Lodor.
( ytct. SS. jT. ///. augus. ^^g.795. ) . Il
l A' compartimento nulla più lascia distin-
Palazzo Comuni tati^yo jjir
guere . Nel V si scoi-ge ia morte del S.
avvenuta, corne più probabilmente sì cre-
de, il ig ag. 1229 . ( Bollar.d. l. ci't, p.
^87 ) . Nei VI è r annunzio e la esul-
tanza di Perugia per la invenzione del
Corpo di s. Ereolano ritrovato /\o gior-
ni dopo il martirio, non solo intero ed in-
tatto , ma eziandio col capo riunito al
busto . Nel VII è diligentemente delinea-
to il fatto della stessa Invenzione . Neil*
Vili nulla si discerne . Il IX offre 1 por-
tenti che decorarono la tiaslazione del
Cadavere di s. Lodovico dalla città di Bri—
gnole ov'egli morì , alla prossima di Mar-
5?Tglia , ove fu deposto . Narrasi pur dal
Bollando nella stessa vita al §. VII num.
65 , che non solo il volto delTestinto ap-
paiisse lieto e sereno e del colore come
vivente , ma che dei vivi ^^aggi di luce
discendessero dal Cielo snidi lui Corpo,
dai quali gli spenti cerei del funebre con-
voglio che Io accompagnava , si riaccen-
dessero . Il soggetto del X ed ultimo è
uno di que* tanti ravvivamenti di fanciul-
li estinti , operati da s. Lodovico dopo la
sua morte , e riferiti dal sovracitato Bol-
lando al §. IX della stessa Vita . Sotto il
descritto fregio vedeansi dipinti gli stem-
mi dei Governatori di Perugia dal i4'^4»
epoca della morte di Fortebracci , sino al
1797 ; ma nel febbr-delTan. se^. dalT en-
tusiasmo repubblicano fnrono tutti can-
cellati questi utili monumenti di patria
storia . — In mezzo itila parete dicontro
C)i'>.' Palazzo domiinitniiuó
al quadro del Crocifisso descritto , nclV
ottoh. j8viO , si aprì la nuova porta della
Segreteria di Provincia o Delega-
zione , die pila corrispondea nelT adito
anteriore alla cappella . JNuova forma si
diede a qu. locale . Trovasi da prima la
Camera de' Portieri cui è annessa, a de-
stra, quella del^^^c/^^V^o , a sinistra, quel-
la del Segretario . Prossima a questa è
la porta che introduce nella
Segreteria » sala una volta anterio-
re air appartamento del governatore .
Sono in essa disposti io banchi o scrit-
loj dove ciascuno dei commessi dislmpc-
gna le proprie incombense . — L' odier-
no ingresso al d. Appartamento e dì prò--
spetto air adito secondo che trovasi, at-
traversata la cappella . La prima camera
che fu già la Cappella privata del gover-
nalore , per la prima volta stabilitavi dal
prelato Pietro Bargellini bolognese , e be-
nedetta dal vesc. Oddi il 3i ottob. i663;
e ora il luogo dove trattengonsi i servi* ^
dori . — Si entra quindi nelV
Aniicaniera. tutta dipinta nel i Gj i
da GIo. Andrea Carloni . Nel volto e-
spresse in grande ovato lo Virtù Teolog;:?-
li che reggono Io stemma della tUhicsct^
c^ancellafo noi 1798 e ridipinto nel iS'^o.» .
Sopra lo porre sono ov^ti con ritratti di r
2 gueri'ieri . Le pareti olìVono in G gran^
di quadri a fresco con cornici di stucco ;
i seguenti fatti . Il L nella parete sìni-
^ua ali* odierne ingrosso , Qbe è la cstre»-
Pa la zzo Co m unitativ o q 1 5
ma clcir anticamera , rappresenta Maro
generoso guerriero Perugino compagno
indiviso dal cel. ytttilio Regolo nella pri-
ma guerra punica . Maro è a cavallo in
atto di uccidere il famoso drago di lun-
gliez^.a piedi 120 che infestava le campa-
gne fra Utica e Carteggine , e die già fe-
ri to dit Regolo , Ma.'O eoa sommo peli-
celo della propria vita , salvando quella
deir amato collega , coraggiosamente at-
terrò sulle sponde del fiume Bagrada .
( if. gli Aat, e. dal datti Pcntg. Rom. p,
*!2t20 ) Il II , proseguendo a destra delT
anteced. , ha J^areonte Lai te lucamonc
re di Etruria perugino , cui si presentano
alcuni vassalli con vasi monete ed altri
Oggetti preziosi tributatigli dai Toscani .
Il III. , lo stesso Tarconte che fa il pri-
TOO edificare le mura di Perugia {y. dat-
ti Periig. EtriiS' fjag C)'j ) : II IV i Fune-
rali di Euliste principe Trojano il quale
venuto con Enea in Italia , unitosi con
Tarconte , ^ui in Perugia cesse ali ulti-
rno fato H ed ebbe onorato sepolcio sotto
magnifica torre a taT uopo rostrutia nel
sito ove orif quella sì erge del campani-
le della Cattedrale e elie fu demolita nel
1375 (v. toc cit pag.io'2 e Plncioli Ri/rat*^
ti pag y. ) : Il V presenta il quadro del-
la battaglia avvenuta nelle vicinanze di
Perugia fra Ottaviano e Lucio Antonio .
Fra i comandarrti delT esercito di Anto-
ilio, y\ si 'scorge il famoso Ceslio peing.
I il quale dopo l assedio della GIUu sosle-
9» 4 Palazzo Comunìtativo
liuto contro i romani e dopo la presa di
essa fatta dai medesimi , per non vedere
la Patria « se slesso al vincitore sogget-
ti , appiccò le fiamme alla propiia casa ,
in guisa che dilatatosi T incendio ,. quasi
tutta la Città rimase incenerita ( Ciatti
JPeriig. Ifom.par. IF" pag'ò'òZ ) . Il VI fi-
nalmente descrive la battaglia data dai ro-
mani sotto il console Fabio Massimo ai
Perugini per la quale V anno di Roma 444
restò Perugia per la prima volta soggio-
gata ed unita al romano Impero (^Pe/ug.
jEtrusc.pag.i'jg.) — A capo di quest* an-
ticamera e la porta clie introduce nella
sala nobile di Udienza dei Delegati . E*
addobbata di damaschi cremisi ed ha va
soffitto di legno intagliato nei di cui ri-
guardi erano varie pregevoli pitture tol-
te nel 1798 . Presentemente non vi «i veg-
gono che 6 quadrilunghi in cui sono de-
lineati 4 Guerrieri ; Giove cangiato in to-
ro per rapire Europa, e Io stesso Giove can-
giato in aquila per involar Ganimede .
Si credono di Tommaso da Cortona . An-»
nesse a qu. sala sono le camere di abi^
tazione , e contigua alla sovradescritta
anticamera è la
Sala della C ongregazione Go\'er-'
nativa per la state . In questa è uno
spazioso fregio presso al solajo , dipinto
come credesi da Vincenzio e Lattanzio
della Marca . Negli angoli sono le figu-
re d,i 12 perugini guerrieri con dei ge-
xij air intorno che sostengono militari
Palazzo ComnTìitatiuQ c)i5
emLlemi . Nei riquadri sono rappresenta-
ti le gesta di Braccio Fortebiacci . Sopra
]a finestra si scorge T Eroe incoronalo
principe di Capua da Corrado Trinci Sig.
di Fuligno alla presenza degli Ambascia-
dori di Alfonso e Giovanna re e regina
di Napoli ehe decorar lo vollero di que-
sta dignità H e alla presenza degli amba-
sciadori di Firenze e de' nostri Magistra-
li , funzione solenne che fu celebrata il
dì i3 febbr, i4'^3 iu questo slesso pa-
lazzo * Nella parete a destra delL^ fine-
stra è Braccio che riceve il bastone del
comando delle armate della Chie^sa da Gio-
vanni XXIII , ed egli slesso che ricusa
le generose offerte fattegli da Ladislao re
di Napoli da lui vinto e fugato da Roma,
purché volgesse le armi sue a favore del-»
lo sconfitto monarca . Nella parete dicon--
tro a qa. è espressa la dedizione della Pa-
tria a Braccio ; e finalmente neirultima,
la celebre battaglia presso di Aquila ove
Braccio rimase ucciso , e il suo esercito
debellato da Jacopo Caldora . — Pi ossi-
ma a qu. sala è la Cappella formata nella
camera che servia già di sagrestia all' an-
tica, ridotta come notammo ad altr' uso .
Sopra 1 Alt, è un bel quadretto colla sa-
cra Famiglia che si giudica del cav. di
Arpinò . — Dal descritto appartamento,
tornando alla scala comune , e continuan-
do a salire , si ascende al
C ampanile . Nella sommità dì que-
sta Torre che termina con 4 gios.^i pilo^
c)i6 Palazzo Comu7iìtativo
ni i quali sostciigoiio 1* aniicHlma delle
campane e il tetto , essendo centrale al-
la Città , è degna di osservazione la sor-
prendente prospettiva che d* ogn' intorno
presenta la Città medesima e il circostan-
te orizzonte allo sguardo dello spettatore
che gli rimira da qu. eminenza . \ì ri-
mangono appese 3 campane . La maggio-
re di peso lib. i8m. , 374 ^ ^^ ^^^^^ nell'
aprile del i388 , e s' incomincio a suo-
nare il dì 12 novemb. delT anno scg. Die
motivo alla costruzione di questa la ve-
nuta in Perugia di Uibano VI cui offen-
dea le orecchie il suono della vecchia cam-
pana rotta e sironstitì (^u^nnal. \?)P,n J^. ii\c)) .
La II si fuse il dì i ottobre dell' anno
stesso i388 , ma essendosi rotta anch'es-
sa , si rifuse da Angelo e fratelli Crcscim-
beni nel 1478. Il suo peso ò di lib. i3m.
^00. Suole qu. campana indicare le ore ,
e si suona per denotare il tempo degli e-
sercizj scolastici , le 3 ore innanzi notte,
le 2 prime della medesima , r^ la mezza-
notte . Spezzatasi quindi anche la map^gio-
re in una parte del suo 01 lo colpito da
un fulmine, non sappiamo in quale anno 4
a^ìmase per lungissimo tempo colla sua
fenditura, per cui malgradito ed aspro tra-
mandava il suono . 11 fabbro ferrajo mec-
canico Teodoro Zucchetti da Panicale pro-
pose ai Ma:fistrati del II e III Trimestre
del 18 161 di segare la parte lesa della cani- f (^^^j
pana , assicurando che con qu. mezzo sa?-
rebbesi tolta la crudezza del suo stona-
Palazzo Comnnitati\>o c)i^
mento . I Decemviri con loro dccieto dei
^4 S^"g^^ ^ lolug. accudirono alla pro-
posta, e locarono alio Ziicclietti V opera ,
che intrapresa pochi giorni dopo, ebbe il
più felice riusciniento , poiché recisa la
guasta porzione delT orlo di peso lib. 3co
( incastrata poi in uno dei piloni del me-
desimo campanile) ; riacquistò la campa-
na r antico suo pregio , tramandando un
snono più robusto insiemo e più chiaro
ed accetto . S* incominciò allora a dare
con essa il segno dell' ^ve Maria del
Mezzogiorno e della Sera , che prima sì
dava colla II campana. La III assai più
piccola , colla quale s* indicano i quarli
di ora , si rifuse nel giugno del 1^702 da
Cosimo Figliastrelli da Panicale . Armo-
nici sono ohremodo questi bronzi , e seb-
bene la loro enorme grandezza non per-
metta di elevarli , e si colpiscano col mo-
vimento del solo battaglio , producono di-
lettevolissimo accordo allorché sono le 2
prime campane insieme ordinatamente per-
cosse . Evvi pure una campanella che suo-
nata 3 ore inanzi notte, appella ai loro
officj le peisone addette al servigio dei
Magistrati
La Facci élla del Palazzo che ri-*
guarda il Corso ha degli oggetti che me-
ritano osservazione . Sopra il II cornicio-
ne in luogo perpendicolare alla porta del
Colleg;*o della Mcnxanzia, su di un men-
solone di travertino posa una Statua di s^
FoL IL Par.JL h
giS Palazzo Comrinitatif>o
Pietro , (il mediocre grandezza , prova an-
ch' essa della costaate divozione de Pe-
rugini air Apostolica Sede . La statua e
parira. di travertino ed lia ai lati 2 scu-
di della stessa materia ov' è scolpito il
Grifo . — Quasi nel mezzo sopra la por-
ta dì cui parleremo . vedesi una lapide ove
i;i legge a caratteri gotici in versi leoni^
aii il distico seg. ,, Karolus Imperator
Perusini Status Amator „ Has Gratias
JEgit Quas Lapis Iste Tegit „ . Vi cor-
risponde una nicchia ov* entro ad urna
di ferro ammagliato conservavansi alcu^
ne Bolle di Carlo IV imp. date in Pavia
il 18 ap»'ile i355 , con due sigilli di oro
fino In cui erano impresse le lettere ,, Koi-i
rollici Imperator ,, In queste Bolle otte-
jmte per"4mpegno dtd nostro celebie giu-
reconsulto Baldo accettissimo a quel mo-
narca , dichiarava eg^li imperiale la Uni-»
versità di Perugia, e posta sotto la imme-
diata imperiai protezione ; concedea alla
Città il dominio di Monterchio Castiglio-
ne Aretino Lucignano Fojano Monte s. Sa-
vino , ed ogni altra terra o luogo spettane
te airimpero, che allora il nostro Comu-
jne possedea,e particolarmente il LngoTra-
simeno ed il Chiugi . Al Vescovo arcor
di Perugia concedea i privilegj dei conti pa-
latini e 1» facoltà di creare dottori e no-
tari . Di altre a queste simili distinte pre-
rogative la decorava, die sommamente il-
lustrarono questa Città . ( Crisp. Perf/g,
^ug* p* 9. 29. ) Ma queeta pregfevolissi-
È
Palazzo Comiinitaiivo e; 19
mo monumenlo della munificenza di quel-
lo Imperadore più non esiste dove da prin-
cìpio fu gelosamente riposto , ne si sa co-
rrie e quando andasse disperso (^^) . —- Po-
to appresso è
L* Orologio . S' incominciò la sua
macchina a rinnovale del tutto nel 1796
da un tal Praga alemanno clic lavorò nel
locale di 5. Anna i principali suoi ordi-
gni , ma prevenuto esso dalla morte , fu
terminata e posta in opera nel i8o4 da
Federigo Matteucci da Città di Castello .
Nel 18 16 l'I 3'istaurò il sunominato Teo-
doro Zucchetti , e rifece molti de' pezzi
lavorati dal Matteucci. Fu a qnest* epoca
elle il nostro pubblico orologio segnò coi
li 2
(*) In un Diario di Giuseppe e Filippo
Ansidei, ora presso il sig. Vermiglioli, si leg-
ge che nel settembre del i^'iS , il Capo dei
Decemviri fece rimuovere la descritta lapide
arIjitrarTamente , ed aprire con ogni segre-
tezza r urna di ferro che chiudeva le Bullo
dell' Imp. CarloIV. -, facendo poi promulgare
che nulla vi era stato trovato . Aggiugue il
Diario che ciò non fu creduto , e che anzi iL
monumento fosse spedito in Modena al chiar.
Muratori il q^uale ne avea fatta rieliiesta • C'\b
'peraltro sembra in verisimile , mentre una co-
pia autentica avrebbe bastato ali* uopo di quel
diligente Scrittore 5 e se gli fosse stato spedito.
r Originale , era poi facile il ricuperarlo . Co-
muncjue ciò fosse, Tratto arbitrario di r[ii« I
primo Mn^-^slrato fu punito dalla s, roiisnltiz
còlla perpetua inabilitazione agli offiej pubbK"'
ici , come'riferisCe lo sicssy . Diario •
C)20 Palazzo Comi mi taf ivo
suono distesamente le ore fino alle 12 e
i quarti, ma senza replica; ladove dal 1804
uon oltrepassava il numero di 6 colpi al-
la campana , l'eplicai^doli , colT antccedea-
le indizio dei quarti , cosa che si repu-
tava generalmente meno esatta ma piìi co-
moda . L* uso di annunziare le ore alla
maniera astronomica ( volgarm<ìnte detta
alla francese ) s* introdusse in Perugia
nel 1798 , cessò nel settembre del gc) , si
ripristinò nel i8o5- L'antico oriolo non
indicava il tempo che alla manica Italia^
7ia in ogni mezz ora . La sua mostra dipin-
ga già nel sec. XVI da Adone Doni , nel
iG^i da Anton Maria Fabbrizj , nel lyof
da Mattia Batini, nel 178 5 da Francesco
Appiani , e nel i8o4 dal sig. Lorenzo Fai-
na , quanto alle figure , e dal sig. Luigi
Carattoli, quanto agli ornati : segna in o
grandi circoli le ore computale alla ma-
niera astronomica ed italiana ; superior-
mente in altro circolo vi sono indicati gli 8
venti principali . e inferiormente in un
globo , le fasi lunari , appunto come i no-
stri annali ci rammentano essere stato fat-
to nella restaurazione del iBfi-Agli an-
goli inferiori sono delineate 2 grandi fi-
guro sedenti che rappresentano il Giorno
e la Notte, e ai superiori, i Genj del Tem-
po . — • Ma ciò che più è da ammirarsi
in questa facciata è la
Porta Principale del Palaz'zo . Ha
dessa moltlplici ornati di minuto diligen-»^
tissimo intaglio in marmi biauclii ros^
Palazzo Coinxinitatw9 g^ij
sì . Quantunque la sua luce sia quadrata
gli ornamenti sono circolari poiché 'lo
spazio tra 1 arco da essi formato e il cor-r
nicione superiore alla porta , occupato vie-
ne dalle 3 statue di s. Lodovico di s. Lo-
renzo e di s. Ercolano . Due fasce in cui
sono scolpiti de' tralci intrecciati con fo-
glie e putti , cingono imniediatamenle la
detta luce , un carnicione anch' esso di
minutissimo intaglio interseca pure late-*
Talmente gli altri ordini di ornati , Con-
sistono questi primieramente in un fregio
ove entro a 19 piccioli quadrati di lati
semisferici, sono espressi gli stemmi Pon— i
tificio , delle città di Roma, Bologna, Na-
poli, Firenze, Pisa, Venezia, alleate di Pe-
rugia , e replicatamente quelli della real
casa di Francia e della nostra Città, cioè
il Giglio ed il Grifo, per la intima unio-
ne che Perugia ebbe con quella Casa , e
per la particolar divozione dei perugini
verso s. Lodovico a cui fu consccrato il
Palazzo e la Cappella dì esso . Seguono
degli spazj concavi entro a cui sono due
giri di foglioni e 2 cordoni spirali , mi-
sti a cornicette e a piccoli tralci di fo-
glie . Chiude tutto r ornamento altro fre-
gio ove neir arco sono scolpiti 89 roso-
ni , e nei lati 6 nicchiette scorniciate, nelle
quali a bassorilievo si veggono le figure
emblematiche , a destra , dell' Avarizia ,
deir Abbondanza , e della Umiltà ,• a si-
nistra, della Magnanimità, della Fertilità, e
della Superbia . Questo fregio è intòrsc-
gaa Palazzo Comuniiativo
rato da 2 mensoioai ove posuao 2 Grifi
che tengono fra gli artigli la Lupa , sim--
toli , conjc aitiove si disse , di Perugia
e di Siena ; ed è teirninato da due pie-
distalli . ove seggono 2 Lioni, indizio del-
la pai te Gaell'a . Ai iiaachi della porta, ol-
tre le 2 colonne accennate parlando dell'
aljtra porta di qii. palazzo ; si veggono 2
Cippi colla iscriz. „ udlvgusto . Sacrvm -
Per^sia . lìestiwta . ,, i quali , con altri
lijiyenuti presso le mura della Cupa adia-
cente alla eh- di 5. Bartolommeo ( oggi
Confrat. dell'Annunziata) neli' an. loSc)»
furono qui posti per ordine del capitano
Cammillo della Penna allora capo de' Prio-
ri . E incerto se questi cippi fossero are
o basi di colonne o piedistalli di statue
inalzate ad onore di Ottaviano Augusto •
Certo è unicamente clie furono Monumen-
ti della perugina riconoscenza a quelT Im-
peradore per la riedificazione della nostra
Città, eseguita con suo peimesso ran.j724
dì Roma , ìin' anno cioè dopo la quasi fo-
tal distjuzione di Peiugia avve>iuta per lo
incendio suscitato da Cestio dopo la scon-
fitta data da Ottavino a Lucio Aatonio
qui assediato e vinto . Questi cippi furo-
no eretti all' Eroe alnieno \/\ anni dopo
la detta rìcdilicazione , giaochè Ottavia-
no non prese il nome di Augusto prima
del J737 di Roma ( Vcrmig. Iscriz- p 347*
^49 ì ( f'^eggansi le interessanti MemO'^
rie istoriche delle varie parti di qu- Pa-*
lazzo al suo proprio jirticolo ) . — lu
5^/^ del Colleg del Cambio 9^3
Vicinanza del descritto potionc , a manca
è la
SALA DEL COLLEGIO DELLA
MEBCANZIA . Nel i36o lu qu. sala ce-
duta dai Piloti ai Mercanti che si erano
foimati già uno de' più distinti collegi ,
perchè vi tenessero le loro pubbliche a—
dunan/e, e vi rendesser ragione sopra qua-»
lunque disputa che insorgesse in materia
di Commercio . Questa cessione si fece iu
compenso dì i5oo fiorini pari a circa ^c.
94o • ( se pure que'fiorint non furono <3i
oro , come sembra più probabile , il cui
valore ammonterebbe a circa se. 3 eoo )
che Io stesso Collegio area contribuito per
la fabbrica del Palazze . Nulla offre di
cons'dei abile la sala . Le sue mura sona
coperte di tavole di noce intagliate a qua-
dratini sferici nei loro lati e coloriti . Ev-
vi un* ambone o pulpito il cui parapetto
è di pietra serena intagliata ad arabeschi •
Da esso pronunciava sentenza il Giudic©
di qu. Triiunale » e si perorava innanzi
agi' individui di qu. Collegio . Vi sono
degli arm^adj seggi e banconi di noce do-
ve si custodiscono le carte spettanti allo
stabilimento . — Sotto il descritto Pub-
blico Palazzo è pure la
SALA DEL COLLEGIO DEL CAM-
BIO . Per magnifica porta arcuata e fre-
giata di ornamenti di marmo bianco no-
strale intagliato a concave fasce pilastri-
-Ili e cornicione, alla maniera gotica, con
,.«n cordone di marmo rosso, po^ta fra due
9^4 Sala del Collcg. del Camhio
altre porle quadrate e ornale aacli ^S^Q.
di comici di travertino : si entra in qa.
Sala maestosa , che s incorni mio a Tabb ri-
Care coir annuenza dj Martino V ottenu-
ta col me/.io del dott. Francesco Coppo-
li Tanno i45o , e si teimino nei 1402.
Venne nobilitata dal pennello dell' im-
mortale nostro Apelle che tutta fini di di-
pingerla tra r anno i5oo e 1007. Meri-
tano qualche considerazione le beile im-
poste di qu. porta , le quali oltre gì' in-»
fagli di cornici « di rosoni che le adorna-
no al difuori , sono anche nella parte in-
terna benissimo lavorate a tarsio di va-
glie grottesche , le quali probabilmente
saranno jstate condotte sul disegno di Pie-
to da queir Antonio da Mercatello nel
ducato di Urbino che ne fu \ artefice , e
che ebbe molta milione d inserirvi ver-
so la metà delle 2 imposte e nel destro
sportello sujieriore, replicatamente il pro-
prio nome e Tanno i5oi. — Di età po-
steriore , ma di cui non possiamo preci-
sare il tempo , è il gran seggio di noce
lutto esso pure intagliato e lumeggiato a
oro , fatto lavorare dal Collegio dei Le-
gisti a Gio. Pietro Zuccheri vadense . In
esso il doppio ordine di specchj , con bas-
sirilievi rabescati , al disopra , e grotte-
sche a tarsio , al disotto , fu costruito sul-
la norma di un di.<segno di Rafaello . Sop'a
il cornicione è allogata in una nicchia una
statua di legno dorato rappresentante la
Giustizia sedente . Nel fregio di detto cor-
Sala del Colleg. del Cambio Q'^S
nicìone è una epigrafe colla quale la pciso-
nificata Virtù cosisi esprime: ,, Coelos
rego , inferis impero , jiidico inter morta^
les . Ergo me colite . ,, Da questo seggio
gli antichi Consoli del Colleg. rendevan ra-
gione intorno alle controversie che si su-
scitavano rapporto alla loro professione .
Innanzi ad esso evvi un bancoiie , che nei
passati tempi servi pei notari di questo tri-
bunale , e che fregiato di belliss. iniaglj dì
ba ssorilievo, riscuote forse anche più del
seggio r ammirazione e la stima degT in—
teliigeuti . — Il Volto è dipinto ad arabe-
schi con rr. tondi , ove sono eapresse le di-
vinità dei y. principali pianeti . In quello
di mezzo è Apollo o il Sole che guida
pi*r gli aerei spazj il suo carro . Nel com-
partimento prossimo alla parete dicontia
allo ingresso, si vede in mezzo Giove , a
de.<>t''n Marte, a sinistra Saturno . Nel com-
partimento della banda delT ingsesso è in
mezzo Diana , o la Luna , a destra Mer-
curio, a sinistra Venere, tutti rappresen-
tati sedenti sul loro cocchio . — I pe-
ducci del volto , e i pilastri dipinti a grot-
teschi dividono ciascuna delle 3 principali
facciate di qu. sala in 2 compai tingenti •
— Il primo a destra che s' incontra nel-
la facciata di prospetto alla poJta, ha la
Trasfigurazione del Redentore . Vi si scor-
ge in alto sollevato dalla possanza della
pvopria D vinità , e eirconc'ato da raggi
il Nazzareno adorato da Mosè e da Elia
9'i6 Sala del Colleg^ del Cambio
che attoniti sta n si sospesi sulle nubi • Si
vuole che la Testa dei Redentore fosse
dipinta da Kafaelio , siccome gii arabe—
scili del volto i^LaiìcelL ^4 S^^^g^^^) - Se-
denti sulle pendici del Tabor , ed estati-
ci al portento si scorgono i Discepoli Pie-
tro Giovanni e Giacomo Macr^iore . —
Nel compartimento a sinistra , sotto un*
atrio con pilastri dorici , 2 de quali snl
dinanzi , rabescati . e nei di cui sfondi ia
lontananza il prospetto della campagna di
Betlem , e nel!' angolo destro , armenti e
pastori : si ammira il divino Infante po-
sato sul suolo sopra un* origli«^.re ; ai la-
ti gli avventurosi Padri , e in dietro . 4-
pastori ( uno de' quali in atto di suona-
re una piva ) inginoccliiati tutti per ado-
j-arlo . Vi si osservano pure nelT anj^olo
sinistro i 2 giumenti , ed in alto 3 *An-
geli in tutta figura sostenenti una caitel-
Ja indicante 1 annunzio di Gloiia e di Pa-
ce dalle celesti Schiere in quella circo-
stanza proclamata . — Nel compartimen-
to a destia dt'l seggio , vedesi in gloria
il P. Etermo cinto di splendori e di Se-
rafini , con 2. Angeli in tutta figura che
lo adoiano ; 11^ figure di Pjofsti e Sibil-
le che prenunziarono il mistero dell' In-
carnazione , fojmano un gruppo dinanzi
alla prospettiva di una campagna . Salo-
mone Geremia Davidde Daniele Mose I—
saia sono a destra . Ciascuno , fuorché il
.secondo , icgge un nastro o cartella ove
sono accennati i testi delle loro Profezie
tS ala del Collegio del Cambio Q'i^-
relative al Verbo umanato , e sono . ,, In^
Jij'jnatus es . „ Vevitas de Terra orla est,
,, V^idebani . ( principio del vaticinio che
si legge al Gap. 4- vers. io di Daniele )
,, Orietur Stella ex Jacob . ,, JEcce Fir-*
go eoncipiet , „ Le sibille Eritrea Persi-
ca Cumana Libica Tiburtina Delfica so-
no a siui:>tra colle epigrafi ,, ^gens omnia,
^erbo . „ Fluctus . ,, Surrexit a nior"
tuis . ,, Fioreseet . ,, Quinque panibus si"^
viul . ,, Vivijicavit ììiortuos . „ — Nel
compartimento della parete destra verso la
parete principale , sopra le figure che rap-
presentano Lucio Licinio, Leonida Spa?-*
tano e Orazio Coclite , è in alto dipin-
ta la Fortezza , e presso a lei questo Te-
tra s tic o ,, Cedere cuncta ineis pulsa et
disiecta lacertìs „ Magna saiis fuerint
tres documenta Viri . ,, Nil ego prò Pa-»
tria tirneo carisque propinquìs : ,, Quae^
que alios terrei JMors niihi grata iienit . ,,
Sopra le 3 altre figure di Pubblio Sci-^
pione , Pericle , e Cincinnato , pvesso
alla l^ewpercinza , sono questi altri versi
„ Die Dea quae tibi pis : mores rego ^
pectoris aestus ,, Tempero , et his, Sumiuis
cnm volo, reddo paies . ,, Me sequere. et
qua ni^ òUperes ratione doccbo : ,, Quid
tu quod ^aleas vincere majus erit : ,,
Nel secondo compartimento di questa pa-
rete , sopra le figure di Furio Camini l--
lo , Pittaco e Trajano sì vede in apice
rappresentata la Giustizia , e a Iato di qu.
in una cartella, si legge. ,, òi iìibus his
9^8 Sala del Collegio del Cambio
cunctos si fili Ics pia Acumina gignunt : ,,
iV// tato scelejHs nil sit in Orbe mali .
., /)/e ciincta augentav Popnli òelloquc
togacjue : „ Et sino me fuerant cjuae ino'»
do magna ruunt .' ,, Sopra le 3 figure di
Fabio Massimo , Socrate e Numa Pom-^
pMio , si legge in altra cartella vicino al-
la Prudenza . ,, Quid generi humano
praestas l Dea die , age : praesto ,, Ne
facias quae mox facta dolere queas ,^^
Se/ut ari i^erum doceo , caussasque laten--
tes : „ E(; me et per me poterit nil nisi
rite gerì 4 „ NelT angolo laterale sinistro
della porta sopra il pulpito destinato ad
arringare , ò dipinta la immag. di CatO'^
7ie ^ e 2l pie di essa sono qu. versi . ,, Quis--
quis vel celebri facturus verba corona v,
Surgis , vel Populo reddere jura paras ,
,, Privatos pone ajfectus : cui pecLora
versant ,, ^ut amor aut odium^ recta te
nere nequit . ,, Il eli. Mari otti , non sen-
za molta ragione , crede autore di questi
bei versi e tanto opportunamente colloca-
ti , il cel. Maluranzio . — • Nel pilastro
che divide i 2 comparti della destra pa-
rete volle il Pittore in un quadretto ri-
trarre se stesso ; e i grati Cittadini vi so-
scrissero dappoi ,, Petrus Perusinus egre-
gius piotar ,, Perdita si fuerit pingendi
hic rettulit artem : ,, Si riusquam ini^en^
ta est hactenus , Ipse dedit . „ Nel pi-
lastro della paiete dicontio evvi notato,»
Anno Salutis MD. 1, (i) — Delle due
Sai a del Collegio de' Legisti 90 n
porte laterali a questa Udienza , quella
a destra apre V adito alla
SALA DEL COLLEGIO DE* LE^
GISTI . E quadrilunga , a veita , s(^i\LdL
altro ornamento che di seggi di noce per
uso degli stessi Legisti che vi tcncano io
loro adunanze , dopo che dai Signori del
Cambio fu loro concesso il locale in com-
penso delle spese fatte da esso Collegio
de' Legisti nella costruzione de' bei seg-
gi descritti nella sala anteced. Qu. Col-
legio (i) si adunava prima nella eh. di
S. M. del Popolo, quindi nella
CH. DI S. GIOVAiVNI DI PIAZ-
ZA . Era questa eh. anticamente parroc-
chia sin da prima del 11 io. dipendente
dal Monastero di s Paolo di Valdiponte
( ^g'S^ chiamato Abbadia Celestina, pri.i
de* Canonici di s Giorgio in Alga , poi
come ora dei Monaci Cistcrciensi ) e nei
ii63 era già sotto il dominio della Cat-
tedrale , alla quale fu confermata da Fe-
derigo I. con suo imperiale diploma , sot-
to il nome di Cappella s. Johannis ( Ric^
cardT.ip.o.o.'j ) . Contigue a qu. eh. a-
vea alcune case e botteghe il d. Monist.
di Valdiponte . Per la fabbrica del nuo-
vo palazzo , furono queste occupate dalla
Città , e dati ai Monaci altrettanti fondi
di maggior frutto . Non furono essi però
di ciò paghi , e quasi per un secolo in-
quietarono i Magistrati nel loro possesso ,
finche Eugenio IV con suo Breve del di
8 ottobre i^^{i lo confermo e impose a>
qSo C/z. di s. Gìauanni di piazza
Monaci perpetuo silenzio . ( Ardi, Puh.
Ind, Belfortì pag, i6i. nuni, \òn, e pag,
26d.nnhi,i/^i. ) Dopo la morte avvenuta
nel 1606 di quel fra Winterio minorità
alemanno che recò in Penigia l* Anello
della SS. Vergine e die fu rettore di qu.
eh. per lo spazio di circa 3o anni , pas-
sò essa in dominio del Collegio del Cam-
hio col titolo di semplice cappella . Fis-
sarono in qu. luogo la loro residenza per
le adunanze i Filosofi e Teologi con be-
neplacito dello stesso Collegio del Cam-
bio cui presentavano ogni anno un cano-
ne in cera, Tanno iG^iy '^ essendo prio-
re il dott. Bernardino Zibellini e in oc-
casione del dottorato di Ottavio Lancel-
lotti, com'egli stesso ci assic»ira,(*Sco. sac»
29 giugno ) quando lasciarono la eh. di
s. Maria del Popola ove si ragunavaao
dopo la demolizione dell' antica eh. di s.
Maria de'Scrvi in P.B.(i) - Si entra in qu.
vaghissima cappella per la porta a sini-
stra della Sala del Cambio che simmetriz-
za coir altra porta della Sala de* Legisti.
Essa fu tutta dipinta fra gli anni i5i5 r
e i5i8 da Giannieola Perugino discepo-
lo di Pietro ed emulo del grande Urbi-
nate nella eccellenza delT arte . (v. Ma^
riotti Lei. Pit. p. i6f ) Il volto è diviso
in 3 comparti menti il di cui fondo ò co-
lorito ad azzurro soprafino . Nel compar-
to di mezzo è in un tondo \ eterno Pa-
dre sulle nubi fra i Serafini : nell* are®
superiore, s. Pietro e s. Paolo ^ nell* in-
<7/^. di s, Giovanni di Piazza 98 i
feri ore, s. Giacomo Maggiore e s. Andrea:
a destia, s. Luca e s. Giovanui ; a sinistra
s. Marco e s. Matteo . Nel compartimen-
to verso 1* Ait. , al disopra, s. Filippo e
s. Simone ; al di sotto, s. Mattia e s. Bar-i
naba ; a destra, s. Bartolommeo e s. Tad-
deo ; a sinistra, s. Tommaso e s. Giaeo-
mo Minore . Nel comparto verso la por-
ta vedcsì in mezzo la effis^ie dei S5. Lo-
reazo Costanzo ed Ercolano ; a destra, s.
Girolamo e s. Ambrogio ; a sinistra, s.
Gregorio e s. Agostino . L' ornato dell'
alt. occupa tutta la superiore parete . Es-
so è formato di legno con fino intaglio
dorato . Il quadro arcuato rappresenta il
Battesimo di G. C. ed è dello stesso Giati-
iiicola . Ai lati in 2 nicchie sopra le por-
trcelle della sagrestia veggonsi T Angelo
Gabriello e V Annunziata . Nel paleotto
è un tondo ov' e dipinto s. Gio: Battista
da Pietro perugino . Nella lunetta a destra
deir ah è raffigurata la Visitazione di M.
a s. Elisab5.tta : a sinistra, la Nascita del
Battista . Nelle seguenti lunette sotto gli
ardii sono , a sinistra dell' alt. , la De-
collazione del Battista , e sui 2 tondi nel-
la grossezza dell'arco, s. Giovanni nel De-
serto e la Predicazione del Santo : sopra
il d. arco , la sibilla Eritrea . dicontro a
qu. a destra dell* alt. , nella lunetta ve-
desi il Capo del Santo presentato ad E^-
rodiade : nei 2 tondi , la partenza di es-
so dalla casa paterna , e G. C e s. G!o.
fanciulli colla V. e s. Giuseppe ; sopra Y
932 /7a del Corso
aixo la sibilla Libica . A tulle queste pit-
ture servono di oinameuto varj fiabeschi
e leggiadre iiumaginette in intera (Igura
rappresentanti varj personaggi dell anti-
co Testamento , e le principali Virtù cri-
stiane . — Nella facciata del Palazzo che
e di prospetto alla Via Nuova si 'veggo-
no afiisse tre pietre scorniciate V una so-
pra dcir altra qui poste circa il i588
quando fu ampliato lo stesso palazzo co—
ma fu detto alla pag. 882 , con disegno
di stabilirvi la Libreria Podiani . Vi si
legge perciò „ Siati V. P, O AL Mu"
nijir.entia Àu^ustae Pei usine Musaeuin
Prospero P odiano Pubblicai C ominodi^
tati C onstitutuììi III. Dee. . ,, — Osser-
vasi in ultimo la
VIA DEL CORSO . Questa sino al-
la cb, di s. Isidoro antichissima strada noa
serba nella nostra storia alcuna traccia del-
la sua origine . Il Ciatti senza indicarne 1*
epoca , asserisce con tutta verità che que-
sta via con quella di Sopramuro fu forma-
ta con sollevare per mezzo di pietre di ter-
ra e di mura , il vacuo natio che si frappo-
nea dal Colle Landone al Monte del Rio--
ne di P. Sole . Sulle volte si erge la mi-
nor Piazza , e sui ripieni profondissimi
della Cupa si sostenta la maggior parte del
Corso, e il vastissimo ambito clelle pi ossi—
me abitazioni ( Ciat. Perug. ^ng p. 3^6 )
Si ha memoria che questa principale con-
trada fosse per la prima volta coperta di
mattonato nel i253. ^ rinnovato poi nel
Via del Corso 933
1412 . Dalla eh, di s. Isidoro sino alla for-
tezza, essendo sempre rimasta disuguale, fu
appianata per ordine del legato card Pinel-
li nel 1091 ( Mossi mem. mss. ) , come
nel 1^24^ terminato il nuovo palazzo Do-
nini , si trasse più indietro per circa io
piedi la porzione del Palazzo Ansidei , che
ancora corrisponde al termine del Corso »
con renderne più retta la visuale . Questa
via ha di lunghezza, dall'ultimo gradino del
Duomo sino al sinistro baloardo della Cit-
tadella , un quarto di miglio romano , ed è
larga nella sua piazza 211 palmi , nei suoi
lati , 68. E per ogni parte decorata di
fabbriche maestose , come abbiamo a loro
lucij^hi notato . E' celebre nei nostri fasti
per gli spettacoli or dilettevoli ed or fune-
sti che presentò negli scorsi tempi , e tra i
quali i più famosi ed interessanti accenne-
remo nelle nostre storiche annotazioni all'
arti e. p^/a del Corso .
Partiti dal reatro della Città , e al cen-
tro medesimo ricondotti , dopo un' esatto
regolar giro della sua estensione : ha qui
tei mine la Parte descrìtiiua che ci erava-
mo proposti • L Autore scevero di ogni
presunzione , invita e prega tutti quei che
leggeranno o che vorranno in qualunque
modo giovarsi del suo lavoro , a renderlo
avvertito, se mai per avventura in un opera
così malagevole , incorso fosse in qualche
abbaglio o in qualche notabile ommissione.
Professando e^li riconoscenza a chi si de-
gna rettificare le sue idee ; assicura di es-
9^ . .
ser pronto a ricredersi e a correggersi nei
p^olumi Storici clic seguiranno ia Presene
te Descrizione ; molto stnndogii a cuore
che i Opeia sua liesca di sicuia ed utile
scorta specialmente alla Posterità .
INDICE
ITEGLI ARTICOLI CONTENUTI IN QUESTA
SECONDA PARTE
DEL SECONDO VOLUME
L* asterisco indica i luoghi ove con**
serva:;i alcun oggetto più degno della
osserv^azione specialmente de^ Forestieri^
DESCRIZIONE DEI RIONE DI
PORTA SANTA SUSANNA
Madonna di s. Benedetto della cupa 75i:
Palazzo Boncain)3Ì ^j^>.. Cli. dei ss. Croce e
Antonino ivi. Conservatorio Benincasa yS^,
Abltaz. di Pietro Perugino 756. Abltaz. Caniil-
letti e sue pitture ivi. Cappella degli Oddi
757. eh. e monistero delle Cappuccine ivi,
C\\. parroch. di s. Andrea 76.).. CJi. della
comp. del ss. Sacramento in s. Audrea765. \ia
f.olomata 767. Fonti di s, Gal^jano 759. Mon-
te Morcino vecchio 771
93S
* eh* e conv. ai s. Francesco ^^3
* eh. di s. Bernardino 8o3.
* eh, delia ConlV. dti ss. Andrea e Ber-
nardino detta della Giustizia 808. Ch. parroc-
chiale di s. Luca 8i5. eh. della Madonna del-
la luce 819. Arco di s. Luca 821. Osped. del-
la confrat. di s. Francesco 822.
* eh. della Confrat. di s. Francesco 822*
Conservatorio di suor Lucia e Torre degli Sci-
ri 827. Ch. di s. Teresa 829. Ch. dei ss. Stefa-
no e Aalent'no 8 >4^ Palazzo degli Oddi g56.
Ch. e Mf>nist. di s. Paolo 838. Ch. di s. Ma-
ria de' Francolini 839. Casa e ch. della Mis-
sione 840. eh. e Monist. dei ss. Gìq. Balt. e
Bernardo 842. Ch. di s. Gregorio 845.
* Oratorio di s. Cecilia 847»
* Ch. nuova o della ss. i.oncezioBC 85o i
yia de' Priori 872. Ch. parr. dei ss. Severo
ed Agata 873. Tia delia Gabbia 879.
* Palazzo CoiTJunitativo Apostolico 88o»
Sala del Collegio della Mercanzia 923.
f Sala del Collegio del Cambio 92J«
Sala del Collegio dei Legisti 9V9,
* Ch. di 3. Giovanni di piazza 9'^g.
\'ia del Corso 902.
FINE
Velia Parto II. del Volume IIk
E DI TVTTA LA PARTE TOPOLOGICA
t)3G
J N D ICE
DEI PROFESSORI E COLTIVATORI
DI BELLE ARTI
E DEGLI SCRITTORI CITATI
TN QUESTA PARTE DESCRITTIVA
^E:LL4 CITTA' DI PEP.UGIA
// numero romano indica il secolo in cui
fiorirono , V arabico , la pagina
ove sono notati
A
-gostìnì Nicolò, fusoie. XVIII 92. 129.
Agietti Giacomo , imit. di marmi , XVIIL.
6i.2o3. 3 i5. 348676 64o- 740764-809.
Alamando Lattanzio pit. XVI 433.
Albano ... pit. XVI 369.
Alberto di Giovanni scolare di Rafaello
XVI 3 18.
Alessi Galeazzo arcb. XVI. 45. 73. i64-
171. 200 3-26. 633. 634. 636. 648. 820.
Alessi Orazio aich. XVII 676.
Aifaui Paris o Paride pit. XVI 161.
Alfani Domenico di Paris pit. XVI igo.
^.43. 583. 5^4 689. 74o. 784- 790.
Alfani Orazio di Domcaico di Paris pitU
.XVI 99. i83. 259. 38i. 397. 398. 408.
/^[^\Q^ '475. 485. 577.^81. 599, 659. 781.
:7;84. 786. 788. 835. 890.
Ai^ardi Alessandro fasore XVI 6o3.
Aliensis Antonio Vassillacclii, dello l\pit.
XVI 576. 578.
Allori Cristoforo pit. XVI BgG-
Aloise Francesco miaiat. XVI 689
Amadei Francesco pit. XVII 419-
Amadei Stefano pit. XVII if8i. 879 412^-
44o. 721. 790.
Ambrogio Francese intagl. XVI 588.
Amorosi ... pit XVIII G78.
Amsler Samuele incls. XIX 396.
An Irea Vannucchì, Del Sarto , pitt. XVI
3o6. 368. 478.
Angeli Giulio Cesare , pili. XVII 60. 181 -
210. 36i. 45à- 64o-
Angeli Vincenzio , pilt. XVIII 674-
Angelini Scipione , pitt. XVlI 644-
Angelini Federigo, imit. di marmi. X^X 274
Angelo da Orvieto , fasore . XIV 801.
Ansidei con.Vincenzio,delin XIX 677 812
Antonio da Mercatello , intag. XVI 9'>4*
Appiani Francesco , pitt. XVIII 54- 55.
85. 86. 95. 124. i85. 246. 273. s>85.
289. 297. 345. 35o, 35 I. 378. 4i4- 455.
458-463. 535. 539. 545. 58 I. 092. 600.
64o. 644- (^54- 657. e scg. 671. 713.
718. 722. 734 764- 782. 791. 837. 853
868. 894. 920.
Appiani Andrea , pitt, XIX 293. 457* 4^^-
543. 545. 552. 730.
Arnolfo di Lapo , scult. XIII i35.
A'pino cav. Giuseppe di , pitt. XVI 1^7.
3o6. 44^' 791. 9t5.
Arrigo Fiammingo , pitt. XVI 65- i88
3 08. 789.
-Bciccio di Agnolo, inraf^l. XIV igi.
Bacicelo .... pitt. XVI 6(«.
Baili Filippo, imagi, XVII 814.
Baglioiii co Pietro aicli. XVII 64~>' 760.
84:^. 847 ^7^-
Buglioni co. Alessandro ardi. XVIII 668.
Bngiioni cav. Giovanni pitt, XVII 81. 99.
Baglioni Carlo scritt. di mem. 761- 80^0-
Baitlelìi donna Maria Cliiara piur. XVIII
689. e seg.
Baldf Lazzaro pitt. XVII ;i3.
Bamboccio , Pietro de Laer pit. XVII 47^.
Bandiera Benedetto pitt. X\ II 194 ^^o'i*
383. 446 459. 475 543. 5:4. 58o-
584- 587. 590. 605. 643. 66Ì. 761.
782. 790. 870.
Barocci Federigo pitt. XVI 6ii. 169- 882.
383. 384 4^ì' 446- 4:5. 659. 677. 756»
Barocci Fraiicesco pitt. XVII 649»
Bartoccini Daviddc scagliol. Si 3.
Bartoli Taddeo pitt. XIV 189-
Bartolo Domenico , di , pitt. XV 694*
fr. Bartolommeo da s. Marco , d. della
Porta pitt. XVI 4/7*
Basotti Gio. Francesco pitt. XVII i49«
308. ^09. 376. 278- 294 595. 296- 388-
4^3. 649 675. 721. 870.
Bassano Vecchio , Jacopo da Ponte , d. il
pitt. XVI i63. 369. 477-604.
Bassano Giovane , Francesco da Pont<* »
pitt. XVII ì6>,.
Ba.^toni Eusebio , intagl. XVI 4^' ^-9'
599. 753. 776 Siuj.
9^9
Batìni Mattia , pltt> XVIIT i8f. igS- l>o2.
2o3. 459 497 525- 663. 691. 715. 716-
825. 8i>.6. 92( .
Batocchi Girolamo , Angela, Asclepiodo-
ro , inlagL in ferro XIX 74.
Battaglini Andrea , intagl. XVII i49-
Brittista da Bologna , imagi. XVI ^88-
Beccafmni . . . pitt. XVI i63.
Belforti Giuseppe , scritc. 4oi- y^y. e al-
trove .
Sellano da Padova fondit. XV 49^
Bellini Filippo, pitt. XVII 783.
Benedetto di Bindo zoppo , pitt. di vetri
XV 5 II.
Benedetto di Vaìdorcia , come sopra 5ix »
Beiiefiale Marcantonio pitt. XV!I 475-
Benvenuti cav. Pietro pitt XTX 370.
Berchmans Arrigo pitt. XVIII 691.
Berettini Giuseppe pitt. XVII 5i4-
Bernardo da Perugia pitt. XVI 574-
Bernardo da Montepulciano intagl. XVI
575. 587.
Bettoli Guido arclt. XVII 126.
fi-. Bevlgnate ardi. XHI i3^.
Bevilacqua Gio. pitt. prosp. XlX 2i7!^47-
Biagio di Angelo pitt. XVII 109.
Bibiena Francesco pitt. prosp. XVII i4f
657. 767.
Bini p. ab. d. Vincenzio scritt 4^ 1-607. 73^ ►
Bisconti Gio. Maria pitt. XVII 70. 371. 680.
Boarini p. Reginaldo scrilt. 5?. i- e seg.
Boccanera Giacinto pitt- XVIII 117. ir>3.
j3i. 354 357. 386. 433- 459- 649- 659.
dìo
690. 692. 715. 760. 83o. 84o. 855.
859. 901.
Boccanera Orazio 683. 684-
Boccardiuo Gio. miniai. XVI SSq.
Bocchelli Giovanni piti XV 490.
Bollandisii 495- 497- 793. e seg. 800. 810
Boinrrota Michelangelo pit. >CLilt. arch.
XVr 180. 259. 3o8 383. 385.
Bonfigli Benedetto pitt. XIV 25G. 346-
476. 521. 797. 807 891. 909.
Boninsegna Veneziano, aich XllI iSa.
Bontempi mem. mss. 73-
Bordoni Giambattista, 159.
Borghesi Gio. Bonaventura pit. XVII 5o?^
Bo^'ghesio Ippolito , pitt XVII 95. 96.
Borgognone Giacomo pitt XVII 162.
Bothò Giovanni pitt. XVII 475-
Bottonio mem. mss. , in pia luoghi
Bracchi Tommaso pitt XVIII 544-
Brandi Giacomo piit. XV HI 4/^^'
Brizj Paolo pitt. pros^) XVIII 534- 61 3.
6o2. 849' ^^5. 856 893,
Bri/ij avy. Antonio srritt. 566-
Bronzino , Alessandro Allori , d. il , pur.
XVII 397. 678.
Brughi , Pietro Fiammingo pit- XVI 386-
Busti Francesco , pit. XVIII i6i- 374'
375 6i3- 712. 894- 90T.
Buti Michele intagliai. XVII 3or.
Calabrese . . . piti. XVI 3o6.
C:>landri Carlo , intagliai. XVIII 899.
Callot Jacopo pit. XVII 484-
Camoncini , cav* Viacen:^io pit. XIX S^y^
643.
94^
Canali prof. Luigi , lag. 'j'jo,
Canepi , Bernardino , pit. XVII 896.
Canova cav. Antonio scult. XIX 269. 642-
Cansacchi cav. Stefano arch. XVIII 187
Caporali Bartolommeo pìt. XV 69»
Caporali Benedetto pit. XVI 4^0
Caporali Gio. Balt. pit. XVI 3ii
Caracci Agostino , pit. XVI 476.
Caracci Annibale pit. XVI. 180. 198.368
446. 476-
Caracci Lodovico pit. XVI 3 06. ^^0»
Carattoli Pietro pit. prosp. e a; eh. XVIII
44. 179. i85. 274. 844. 354- 376.455.
507. 545. 55o. 595, 607. e se^^ 668-
711. 784. 84o 895.
Carattoli Valentino pit. prospet. XVIII ,
55. 85. 95. 98. 3i5. 545. 64o. 84i. 868.
Carattoli Luigi ornat. XIX 58. 920.
Carattoli Giuseppe pit. XIX 282» 457'
898. 905.
Caravaggio Angelo Amerighì , detto da,
pit. XVI. 3oò. 3o6. 385. 475. 604. 756.
Carloni Gio: Andrea pit. XVII 206- 222
299. 4io. 4^8. 467- 476- 527. 553. 85^
864. 856. 866. 913.
Caselli Francesco marmorar. XVIII 91.
io3. 788- 858.
Caselli Luigi marm. XVIII 776.
Caselli Cammillo marmor. XIX 228. 244-
862.
Cavallucci Benedetto, pit. XVIII 817. 4'[;
484- 675. 676. 689. 755. 765.
Ceccarlut Sebastiano r pit. XVIII 1 S^jO-
I
d4^
Cecchini , . . . Fioient. intagl. XVITT
2a3.
Cecchini Sebastiano pit. XVIII 657.
Concioni Carlo pit. XIX 625 666- 667.
Cerrini Pierdomenico pit. XYII 47658^.
652. 678,
Cerrini Giovanni arch XIX 64 sSg. 3c)5.
Chiari Giuseppe pitt. XVII i64- 659. 6^3.
Chiatti Luigi pit. pi ©sp. XVIII 666. 905.
Ciatti stor. perug. , in piti luoghi .
Giburri Simone pit. XVII aSi. 828. 357.
673. 744.
Cignani Carlo pit. XVII. 385.
Cigoli , Lodovico Cardi , det. il , XVIII
piit. 167. 476. I
CioG Vincenzio arch. XIX. 628 666^ 6&4.
Cloli .... ornat. XVIII 607., j o!t.r;3
Clementi Rutilio pit. XVII 4'^* >^^ G^
Coccia Gaspare pit. XIX i56' J^ seg. 630
671.
Cocchi Pierfrancesco , ornat. XVIII 58.
Colombati Pierfrancesco pit. XVIII 4^9 •
Coltellini avv. Lodovico 4o3.
Compagnini Raimondo , pit. XVIII 1^9.
670.
Conca Sebastiano pit. XVIII. 538.
Cornia Fabio , della , pit. XVII 887.
Corradi cavaliere pit. XVII 4^9- 4^24- 887.
Correggio . . . pit. XVI 3o5. 384-
Costantino di Rosalo pit. di vetri XV 60.
Crescimbeni Mariolto e fi^atelli fondit. XV
745. 916.
Cii^allo Tommsrso , Nicolò , Antonio iut
Fiorentini XVI 588.
Crispolti Cesare storico perug. in più Ino--
gài
Crispolti Piergirolamo plt. XVII 544-
Curonicì Gio. Batt. scult, a stucco XVIII
i53. i88. 778. 809.'
Dal Piombo Sebastiano pit. XVI 291. 583.
Damiano da Bergamo intagl., XVI 589.^
Danti Vincenzio scult. XVI 6.2. 77. 89?.
Danti Giulio scult, e arcb. XVI iòS- 1 1Ì2 .
Sua fonderia 34 1* 643. 820. ^ ■
Danti Ignazio 522.
Danti Girolamo /^^Q. 602.
Dardani Pompeo intngl. XVII 5^7. *
De Angelis Angelo pit. XVII i56. 61 1'
Della Francesca Pietro pit. XV 258.
Delie-Notti Gherardo pit. XVII 677.
De-Marcbis Alessio pit. paes. XVIII i47-
177. 344. 446. 644. 660. 662. 678. 73g.
837. 895.
De-Marchis Eugenio , pit. paes. XVIIL
694.
Dolci Carlo pitt. XVII i63.
DomenicLino , Domenico Zampieri , dct.
il, pit. XVII 162. j66. 369. 384. 479.
658.
Donati Francesco, pit XVIII 245-
Doni Adone , pitt. XVI 259. Sgg- 635.
782 897.
DiT-conge srrit. 720. 879.
Durante dal Borgo , pitt. XVI 328. 4*3-
878- 885.
la
944
Duro Alberto , pitt. XVI /f^6.
Elisi Innocenzio , marmor. XVIII 6|.
5. Epifanio scritt. 182.
Ercole di Tommaso imagi. XVI 66.
Eusebio da s. Giorgio , pitt. XVI loa.
Fabre Monsieur pit. XIX 869. Vy
Fabrizj Antoamaria pitt. XVII i6t. 809
35i. 354- 356. 857, 36o. 862. 4i8.
494, 504. 678. 800. 869. 863. 920.
Fagiuoli Casimiro arch XVIII. 194-
Faina Lorenzo pit. XIX §29. 54o- 542-
547- 860. 920.
Faucci Raimondo incis. XVIII 588.
Fedeli Pietro organ. XIX 88. e altrove.
Ferrali Franzone pit. XVII 116. 658.
Ferreri s. Vincenzio 628. ,i ;,
Fprreii Vincenzio pit. XVIII 810. fe^ 2.
Ferri Giro pit. XVII i65. 86r.
Fiammingo Gio. Francesco Barbieri, d. il ,
pit. XVII 885. 590. Ò98 898.
Flamminghino Gio. Mauro Rovere » d. il,
pit. XVII. 582.
Figliastrelli Cosimo, fondit. XVIII 917*
s.^ Filippo Neri , suo vero ritratto 869-
Fiorenzo di Lorenzo , pit. XV 792.
Fonda p. Girolamo Maria , 609.
Fornierl Cristoforo intagl. XVII 88 2'64-
Fortun?Tto Tedesco intagl. XVII 4'9*
Franchi Antonio ornai. XIX 195. 9o4-
Franeschini Serafino intagl. 812.
s. Fiancesco , suo vero ritratto , 807.
Franciabigio Marcantonio pit. XVII 4?^
Francucci In!ioc,enzio pit. XVII 162.
Gaétani 'Scipione pit. XVHI 368«
94^
Gagliardi cav. Bernaidiao pJt. XVII i8i
28^. 386. 409- 800. 837. 858. 877.
Calassi pr. d. Francesco Maria 62. 558»
588. 608.
Cambini Giovanni geom. XIX 904»
Carampi card. 720. e altrove .
Garbi Anlontoaria pit. XVIII 195. 280.
^74- 297. 375. 4^4- 468. 65o. 623.
667. 676. 735. 736. 74^- 757. 829.
83 1. 833. 838. 84o. 84i. 895. H\^ _
Garbi Domenico pit. XIX 733. 754- 8^7^
900.
Gasperi Cristoforo pit. XVIII 222. 282.
375. 474- 54i' 542. 543- 712. 734»
736. 871. 3'^;^ ^''^';
Gelomìa Filippo ♦ ed altri Arcbitetti del
Palazzo Comunitativo 88i.
Geminiàni Giacinto pit. XVII 285. 58l*
582. 600. V:--,^^^
Gennari Benedetto pit. XVIII 396.
Gessi Francesco pit. XVII 600.
Gliérardi Cristoforo pit. XVI. 637.
Ghezzx Giuseppe pit. XVIII 476-
Cliinelli Giuseppe intagl. XIX 189-
Gianaicola Perug. , pit. XVI 117. l6o*>
258. 273. 280. 526. 930.
Giorgetli Girolamo pit. XVII 800.
Giorgetti Bartolommeo pit. XVII 4^7-
Giorgione Giorgio Barbarelli , d. il , pit.
XVI 3o5. 475. 658.
Ciotti Francesco geom. XVII poS-
Giovanni da Pisa scult. XIII 88, 5f7-
Ciò. Antonio da Pesaro pit. XVI ii4-
Gio. Batt. Lon^ibardelli della Marca pilt
k
94C
'X\l 1%* iQt. 48'6. '55^ 5f)o. 904. 915.'
Giovanni di Giorgio pit XVi ^3i.
Giovanni da Fie.sole pit XV 5i5- 5'2y.
Giovanni di Sciampagna , scult. ^ a stuc.
XVII 468. 543. 80.0..
Gio: e Andrea Pisani fondit. Xlll.80^*
5.' Girolamo i83. Ci '/ri)i/bj
Gi.-mondi Paolo pit. XVll 3oo 4^8.871.
Gittajelli FortunaU) , intagl. XV ili 25o»
^294 901.
Giuliani fratelli intagl. ^83.
Giiìlio Romano pit. XVI. 3o6. 368. 64t.
Giulj Nicola pit. prosp. XVill 167. 179-'
206. 297. 467. 720. 853. 856-
Giuseppe Ebreo i83,
fr. Giuseppe camaldolense fiicli XVlll 377»
Guercino, pit. XVI 177. 193. 3o6 807;
384-: 397. 398. 475. 652, 678. 837.
Guglielmo da Marsiglia pit» di vetri XV 57-
Guido Reni pit. XVI i63. i6g. 3o6. 368
869 384- 58i. 64i. 660. 662. 678. 859.
Guido Perugino scult. XVI 59 0,
Grassi Gregorio pit* XVll 4'4-
Holbein Giovanni pit. XVlll 4/6-
Iacopo Fiorentino intagl. XVI 66-
Ibi Sinibaldo pit. XVI. ^01,
Labruzzi Carlo pit. XIX 109. 369' 690.
810. 889.
Lami ab. scrit. 709.
Lamparelli can. pit. XVll 882. 843. 849-
Lancellotti Ottavio ScortaSac- di, passim^
Lancellotti d. Secondo scrit. 248.
Laudi cav. Gaspare pit. XIX 642-
947
Lanfranco cav. Giovanni pit. XVU 162.
169. 369. 396. 446. 5o6.
Lapis Gaetano pit. XVIU. 779. 8og,
Lasinio Paolo incis. XIX 63.
Lattanzio Pagani della Marca , pit. XVI
637. 65o. 9i4-
Laudati Giuseppe pit. XVIU 90. 4^4- 4^9
495. 519. 545* 690. 691. 723. 901.
Lauri Filippo pit. XVll 385.
Laurenti Fiorenzo pit. XV 3 19.
Lazzi o Lazzari Pierantonio intagl. e do«
rat. XVll. 181. 802. asmofl
Leonardo da Vinci pit. XVI i63.
Leopardi Marcello pit. XVill 56t e segi
76. 118. 309. 810. 811. 8l2.
Liag no Filippo , di , pit XVII 476.
Lodovico di Angelo.pit. XV 355.
Lomazzo Gio. Paolo pit. XVII 162.
Lorenzini Alessio arch. XVIII i5i 54o«
Luca cav. perug. ingegn. XVI 377«
MaOfnara mem. mss. 356» ed altrove
MafFei Scipione scrilt. yoS-
Malinconico Nicolò pitt. XVIII 606.
Maltempi stor. perug. in più luoghi
Majani Giuliano , intagl. XV 90. iio.
Mancini cav. Francesco pit. XVIII 476-
. 83o. 845. 854.
Mancini Carlo , imit. di marmi XIX 209.
349. 821.
Mancini Luigi ornat. XVIII 098
Manfredi Bartolommeo pit. XVIL 162*
Maglar pit. XVIII 446^
Maniera pittorica del sec. XIII. 217. 75 r^
Ivlauuozzi Giovanni, detto GIo. da s. Gio-
vanni , pitt, XVli 476.
Maratta Carlo pitt. XVII i65. 869.3^5.
396. 476
Margaritone pitt. XIII 807
Mariano di ser Eusterio pit. XV. 496*
Maiini Onofrio pit. XVI 58o.
Mariotti Annibale scrilt. passim .
Marietti Carlo Spiridiorie pitt. XVIIl 55.
89. 1 5o. 4^ ^* ^4^ 670.
Maroscelli Paolo arch. XVII 85 1
Martelli Valentino scul. e archit. XVII
80. 128. 143. 260. 274* 280. 432 565.
Martelli Girolamo pitt. XVII 4» fi-
Massari Silvestro pitt. XIX 65.
Maiteini . . . pitt. XVIII 812. ^1
Matteo da Terranova miniat. XVI 589'.
Maturiiii . . . pitt. XVII 476-
Mazzanti cav. Lodovico pitt. XVIII 170 243-
Mazzi Gio. Batt. pitt. XVII 294. 553. 554-
Mazzetti Lorenzo intagl. XVIII 793.
Mezzanotte proSess. Antonio scritt. 63»
Mignani Giacomo pitt. XVIII 375'
Mino da Fiesole scnlt. XV 102.
Modeslini descrit. di s. Frane. 784 ^ ^^Z*
Mola Pierfrancesco pitt. XVII 476. 837.
Monotti Vincenzio pitt. XVIII 54- 57- 58.
247- 391. 432. 540. 56o. 721. 753. 857.
Monotti Giovanni pitt. prosp. XIX i47'
625. 764.
Montanini Pietro pitt. XVIII 166. 354-
386. 4i8. 659- 663. 862. 868. 869.
Montfaucon p. ab. di , scritt. 52. 586,
iMonti Nicola pitt. XVIII 346. 729.
949
Mónti Pietro scult, a stuc. XVIU 188-
Morlacchi Francesco armonista XIX i58.
JVIoronì Gio. Battista pitt. XVII 4r(j.
Mosca Simone intagL XVI 687.
Muratori Lodovico Antonio scritt.879.885.
Murena Carlo arch. XVIII 91. ^44 782.
Muziano . . . pitt. XVI 384- 677.
Naldini Gio. Batt. pitt. XVII 4i5.
Nanni di Bigio , scult. XV 286.
Napoletano , Filippo de Angeli , detto il ,
pitt. XVII 837.
Nasini Nicola pitt. XVIII 227. 477*
Nebbia Cesare pitt. XVI y3.
Nicola da Cagli intagl. XVI 588.
Nettari Carlo scult, a stuc. XVIII 345«
Nottari Giuseppe , come sopra , 778.
Nucci Avanzino pitt. XVII 367.
Odasi cav. Giovanni pitt. XVIII 843-
Olbers . . . pitt. XVIII 166.
Olivieri Girolamo are. XVII 284-
Orsini Baldassare pitt. arch. XVIII 81.
89- 220. 167. 217. 218. 219. 220. 387.
891. 596. 775. 1 e frequentemente co-
me scrittore .
Pacettì Giambattista pitt. XVII 4^9*
Pacetli Vincenzio scult. XVIII 64*
Padovanino , Alessandro Varotari , d. il .
pitt. XVII 385.
Paggi Gio. Batt. pitt. XVII 477-
Paolo V^eronese pitt. XVI 3o5. 677.
Paoli Pellegrina ed Ermenegilda suore
pittr. XVIII 727.
Papacelli Tommaso da Cortona pitt. XVII
161. 637. 9i4-
r)5o
ParmifiJsniiio, Gio. Mazzuoli , d. il , pitt,
XVII i65. 169. 3o6. 476.
Passeri Giuseppe pilt XVllI 867.
P^ìsqualiiii Pasquale fondit. XYII 864-
Passignano cav. pitt. XVII 162.
Peceauini Siila piu. XYI 174* 58o. Sgo.
602. 706.
Pecci Filippo arch. XIX 157. 274. SgS.
Pellegrini Felice pitt. XVI V74. 374-
Pellegrini Vincenzio pitt. XVII 869.
Pellegrini Giuseppe intagl. XVHI 64*
Pelliiii stor. perug. , frequentemente .
Penna cav. Ascanio, della, pitt. XVII 477*
Pennini . . . pitt. XVII 167-
Perino del Vaga pitt. XVI 162. 807. 384-
Perrier Francesco pitt. XVII 583v
Perugini Girolamo orn. XVIII 779 SS^.T
Petraccini Francesco fusore XVII 128- -'
Piazza Pietro pitt. prosp. XVIII ìqq.
Piceller Bernardino pitt. XIX 822. "^
Pietro Vanuucci , det. il , Perugino pitto
XV I 09. 188. 190. 191. 193. 21 r. 229.
232. 258. 282. 288. 291. 294- 295. 359--:
368. 38o. 385. 396. 397. 445. 456. 459-
478. 485. 489- 552. 583. 597. 099. 6o3.
643. 658. ò6o. 677. 694* 756. 779.
787. 811. 900. 924» 9^J-
Pietro di Galeotto pitt. XV 900.
Pietro Berettini da Cortona pitt. XVI. 1624
307. 385. 475. -56. 865.
Pietro Ant. da Montevarchi pitt. XVII 35 1.
i^ictro Martino Fiammingo pitt. XVII 61 5.^
Pietro Paolo. di Andrea da Como marmare
XV 67.
1
c)5i
Pietrucclo da Fratta intagl. in ler. XVI 67.
Piombo fr. Sebastiano dal , pitt. XVII 291 .
Pinturiccliio pitt. XVI i23. 268. 383,
396. 837*
Pisanello , Vittore da Pisa , d. il , pitt»
XV 779. 793. e seguenti .
Plautilla da Piato pittr. XVI 5r6.
Polemburg Fiammingo pitt. XVII 368.
Polidoro di Stefano scult. XV 547-
Polidoro . . . pitt. XVI 307.
Pollini Pietro miniat. XVII iqS.
Pollino, Cesare Francia , detto il , miniai. '
XVII 417. 64 1.
Polimante di Nicolò iatagl. XV 5i2.
Pomarancio, Cristoforo Roncalli, detto il ,
più. XVII 234. 3o6.
Pompeo perug. pitt. XVI 8i4'
Pordenone , Gio. Antonio Licinio , detto
il , pitt. XVII 476.
?ozzi Stefano pitt. XVIII 243. 245* 247»
Pozzo Andiea pitt. prosp. XVIII 272. 4^5»
420. 662.
Procaccini Cesare pitt, XVII 162. 385.
Passino Gaspare pitt. XVII 4/7'
KafaeMo Sanzio di Urbino XVI 258. 3 06.
307. 38o. 383. 384- 395. 396. 478-
563. 587. 604. 643. 65i. 658. 788.
796. 837. 926.
Rafaello dal Borgo pitt. XVII 824.
Rafaello dal Colle pitt. XVI 637.
p. Rafaello da Roma pitt. XVIII 832.
p. Ramelii , pitt. XVII 663-
Rancauelli Pietro pitt. XVII 328. 4 '6.
Razzi Gio. Antonio pitt. X\ IH. 477'
952
Reali France^^o.immil. di marmi XYIII
58. e altrove .
Ribera Giuseppe pltt. XVII 384- 64 1. 677.
Riccardi Alessandro ìntagl. 776.
Riccardi Francesco scrit. di mem,, passim ^
Ricci Telesforo pitt. XIX 734»
Ricci Sebastiano marmor. XIX 190.
Robbia Agostino , della , scult. arch. XV
547- 8o3.
Hobbia Luca ♦ della , pitt. XV 307.
Romanelli Gio. Francesco pitt. XVII 173
^3^5. 4«4- ^^&' 477-
Romero Francesco pitt. XVIII 574- 81 r.
R.onzi Giuseppe pitt. XVIII 173.
Rosa Salvatore pitt. XVII 398.446-477'677^
Rosa Monsiii pitt. XVII 169. 386- 427'
64 1. GU. 678. ^ ^ ' ■^
Roscinò Vincenzio , dettò ilVinatfaiov
XVII 278.
Roselli Matteo pitt. XVII 477-
Rossetti Cesarino cisel. XVI 106.
R08SÌ Francesco . d. Cecchino Salviati pit.
XVI 478.
Rossi Adamo orgaii. 780.
Rosso . . . scult. XIII 139. i4o. 478-
Rubens Pietro Paolo pitt. XVI 3o6.
Rusconi Pietro scagliol. XVIII 58. 188.
202. 2 1 8.
Sacchi Andrea pil. XVII 837- 859.
Salimbr^ni Ventura pltt. XVII 307. 58i. 582
Sallustio da Luclgnano intagl. XVI 6 17.
Salvucci Matliuccio pit. arch. XVH 277.
294- 35o. 4^9- 5 38. 698.
S alvucci Valerio pit. XVII. 676.
953
Salvucci Alessandro pit. XVII 4i5-
Saridini Antonio scrilt. i84- 789. 812.
Sangallo Antonio arch. XVI 887. 63 i e
Savonanzi . . . . pit. XVII i63.
SavorelH Pietro pit. XVIIl 6o4-
Sassoferrato , Gio. Bat. Salvi, detto il , pit.
XVII i64- 269. 379. 396. 594- 599, (k)7
Scajirlia Leonardo scult. XVI 78. 173. 356
357. 670. r
Scaglia Giuseppe scult. XVII 5oi. q
Scalza Lodovico scult. XVI 44- 62. 78, 74»
174- 632. 633. ,
Scaramuccia Gio. Antonio pitt. XVII 60*
81. 99. i46. i83. 189. 209. 825. 385.
4r4- ^oi' 5y4' 527. 677. 6^25^ 816.:
824. 826. 830.837- ''■'ir\Ì--'^
Scaramuccia Luigi , pit. XVII 5^54- 6i€.
663. «37. 866.
Scarsellino Sigismondo Scarsella , detto Io,
pit XVII 478. 64i.
Scliiavone Domenico inlagl. XVI 588.
Scbidone Barlolommeo pit. XVI 478*
Scuola Bolognese 479*
— Fiamminga i64- ^65. 166. 167. 869.
883. 396. 446. 479- 643. 644-
— Fiorentina i56. i66- 169- 190. 257.
278. 4^4- 479' 527. 629. ò6t). .8i3. 8j4-
— Napoletana 166.
— - Perugina del secolo XIV 187. 33 0.
480. 546. 557. 781- 825. 878. 879.
del sec. XV 600. 718. 835. 836.
— Sanese 807-
— Venet.i i6G- 479*
• — del Barocci 79^.
^54
— - del Buonarroti 19^,
— dei Caiacci 368. SgS. 658t
-— di Cimabue 196. 695.
— del Conca 374* 375. /
— del Correggio GSg.
— di Giotto 256. 379. 528. 53o.
— del Guercino 167. 594-
— .di Guido 166.
— di Pietro Perugino 164. i66- 186, 187.
193. 199. 200, 210. 211. 228. 258. 307.
3i6. 344. 352. 363 368. 4i5.49i- 55u
606. 644. 660. 663. 780. 814. 821.
835. -836.
— di Rafaellò di Urbino 307. 343/
— di Subleyras 379.
— di Tiiiano 368. 604. 659-
r— del Vanni 838.
Scultura Etrùsca 21 4- ^ seguenti .
— del Secolo XI 559-
Segners Gherardo pitt. XVII 396.
Sergardi Domeaico orn. XVIII 5 3. 80.
124. 58r.
Sexmei cav. Cesare pitt. XVII 36o. 4^4'
4i6. 4i8. 537. 582.
Sforsi Giuseppe pitt. XIX loG- 157. 671.
Signorelli Luca pitt XVI 84- 476-
Silva Francesco pitt. XVIII 349»
Silva Benedetto scult, a stucco XVIII.
345. 346 543.
Smargiasso, Agostino Ta&si, d. lo , pilt.
XVI 478.
Sordo ' . . . pitt. XVI 837.
Sozj Bino a''c. XVI 371. 8i6-
Sozj Rafaello mera. mss. , in pia luoghi.
955
Spagna, Giovanni spagnuolo. ci. lo , pitt.
XV 596.
Spagiioletto, Giuseppe Crespi , ci. lo , più.
XVr 538.
Speroni Luigi scult. a stucco XIX 543
Stati Tommaso marmor. e arch. XYIT
284. 860. 861.
Stefano da Bergamo intagl. XVI ^St.
Stefano eia Massa intagl. XVII 261.
Stefaaucci Antonio aicb. XVIII ly^, 628
733. 783.
Se. ambi Nicola intagl. XVIII io4- ^
Subleyras Pietro pitt. XVIII 242. 243.
Subteimans Giusto pitt. XVIII 47^.
Taja scrlt. 587.
Tasca Luigi pitt. XIX i56. i58, 670.67,1-
Tassi Domenico intagl. XV 90. 110. .
Tempesta, Pietro de Mulieribus» d. il cavi»
pitt. XVII 162. 386 477.
Teniers David piti. XVII 478.
Testa PietìO pitt. XVII 446.
Tibaldi Pellegrino pitt. XVII 3o6.
Tintoretto, Giacomo Robusti , d. il , pitt
XVI 397. 677.
^Tiziano VeccellióXVI 3o5. 478. 484- 677
Tr»*visaui Francesco pitt. XVIII 164. ^66.
170. 385. 397. 65i. 602. 662. G63.
756. 867.
Tronchi Bartolom. intagl. XVI. 4^7' 4^^
^Trotti Giacomo pitt. XVI il 65 0.
Ugbelli scrii. 6gi 693 e altrove
fr. Umile min. oss. pit. XVII 362. 55o.
55i 552.
Wander-helsl Bartoloaamco pit.XVlIJ 4"*^^-
956
Wander-svelt Ermanno pit. XVII 478»
Vanni Rafaello pit. XVII 344- SgS.
Vanni Francesco pit. XVII 36 1. 36g, GyS.
Wan-platen, detto uionsiìi Montagna pilt.
XVIII 479-
Vasari Giorgio pit. XVI 698. 764»
Vasi cav. Mariano scrit. 588.
Wanvermans Wanvermont Filippo pltt.
XVIII. 478.
Veglii stor. perug. XV 226 e altrove
Venusto Marcello pit. XVII 166.
VermiglioH prof.Gio. Bàiùsta, passim .Sua
elogio 878-
Vernet pit XVIII 4^8,
Vezzosi fr. Gio. Francesco ardi. XVII 71 i*
Vignola Giacomo arch. XVI 62. 661.
Vincenti Gio. Antonio cisell. XVII io3.
.Vincenzio , Pagani , della Marca pit. X\I
Vovet Simone pit. XVII 766.
Zampa Girolamo pit. XVII 852*
Zucchetti Teoeoro fabbro ferrajo mecca-
nico XIX 916.
-buccheri Federigo pit. XVI 455- 458.
Zuccheri Taddeo pit. XVII 166-
Zuccheri Gio. Pietro intagl. XVI 8;ì5. 924-
-•'•-
ì
INDICE GENERALE
DEI LUOGHI DESCRITTI O NOMINATI
E DElIiE COSE PIÙ* NOTABILI
IN QUESTA PARTE TOPOLOGICA
DELLA CITTA' DI PERUGIA
A
BITAZIONE
Adriani pag. 446. sue pitture ivi
Antonini 474*
Autore di quest' Opera , del , ^Sx*
Babbucci . 638.
Barattini . 474-
Bartoccini , 47Ì«
Caminetti . 756. sue pitture ivi •
Commenda di s. Luca , della , 8x8,
Fani . 647.
Meniconi 870.
Pascucci 872. sua Biblioteca , ivi
Pietro perugino , di , 756. sua pittura ivi •
Torelli • 47Ì.
Vitiani . 474.
ACCADEMIA
Anatomica . 4^^»
Arcadi della Colonia Augusta . 567, 625.
Belle Lettere ed Arti . 584. 74^«
Casino , nobile del , 671.
Civica del Verzaro . 141 .
Disegno , o di Belle Arti , del . Suo nuovo
locale nella Università, 255. Galleria di p t-
ture 256. Galleria de* modelli per la 3cul-
i
II
tura ^Sq. sua frlma sede . 34i. suo secondo
locale 089 •
Eccentrica ed Insipida . j^o.
Filedoni , dei , o delle Stanze , 147. 664 ,
Società dei Giornali , della , 665.
Unisoni o Filarmonica , degli , 847.
ACQUEDOTTO
Fonte maggiore , della , 236. suo corso ed
arcate 238.
ARCO
Conca , della , 262.
s. Ercolano , di , 464.
Gigli o Montesperelli , dei , 364.
s. Luca , di , 821.
Mandorla , della , 723.
Tei , àe' , 295.
Via vecchia , della , 775.
BIBLIOTECA
Domlnicini • 125.
Osservanti del monte , dei PP. , 253.
Pubblica . 436. Ritratti d' Uomini Illustri i\i
situati , 44o*
Università , della , 247»
CAPPELLA
ss. Annunziata in via Lomelllna , della , 621.
3. Antonio ab. in P. S. 3o3.
S, Antonio ab. ai Cappuccini 329.
Degll-Oddi , in via delle Cappuccine . jSy*
Bonini in via di monteluci . 757.
s. Maria della Stella . 211.
CATTEDRALE
Sua moderna edificazione . 4^- suoi prospetti
esteriori 44» e seg* sua ampiezza ed architet-
tura . 5 1. Pitture della volta. 53. Cappella
di s. Bernardino da Siena 60. Immagine
della M. delle Grazie 71. Cappella del Sa-
cramento 72. di s. Stefano (*) 80. Tribuna e
(*) Siti gradino delVaìt. di qii, cap. si vene-
ra una bella e prodigiosa immagine in mcz"
I
IH
alt. mag. 87. Gonfaloue nel coro piccolo
96. cap. del Crocifisso 98. del Gonfalone
100. del s. Anello di M. V. io3. Macchina
del medesimo io4. Materk della reliquia io6,
suo tabernacolo fVf • Fonte battesimale ii2.
Indulgenze ii3. Sacrestia 114. Stanze ca-
pitolari 117. Canonica 120. Sala Archìpre-
sbiterale o del dottorato 121. Tetto e Cam-
panile 126,
CHIESA
S. Agnese 209.
s. Agostino parroccbia 187.
s. Agostino , confr. 180.
ss. Andrea e Lucia parr. 4.63 .
s. Andrea , parr. , in P. s. S. 762,
s» Andrea comp« del Sacram. , di , 765.
9B. Andrea e Bernardino confr* . di » detta
della Giustizia 808.
S. Angelo par. in ?• s. A. 211. sua antica for-
ma 212. suo forma presente 2i3. capp. del
Crocifiss^o o di s. Bcnero . 217. capp. del
Sacram ecito o di M.V- di Monte Cardello (*J^
219. alt. magc 224. sacrestia ivi*
s. Angelo par. in P. E. 733«
s. Angelo della pace 387.
-'<^ ,/^gfira della V. con in hr accio il divi tv
Figlio . Ha il titolo della Misericordia • Si o-
norava con parficolar divozione dal dottor
Francesco Uhaldini perugino henejlziato Sai-
vucci e sagrestano della Cattedrale che verso
la metà del secolo XVI II la donò a qn. alt»
Si espose su IT Ara maggiore , allorché la do^
ìuenica i settemh, 1822. vollero alcuni devoti
con i straordinari a solennità celebrare le glo-
rie di Maria ss.
(*) Fu cosi detta dal nome del colle sulla di
cui sommità la eh, è situata , il quale fu in
tal guisa appellato secondo <l Ciatii , /ino
da remotissimi tempi ^
IV
S. Anna delle Derelitte 612.
s. Anna o s. Maria degli Angeli dei fossi 61 4»
ss: Annunziata dei Gappuccinelli 199.
ss. Annunziata di Monte Morcino nuovo o elio
della Università 240*
SS; Annunziata in Monte Morcino veccliio 7^1%
ss. Annunziata o Cristo morto confr. 727«
s. Antonio ab- parroccliia 298.
s. Antonio ab. confr. 296.
s, Antonio da Padova soppressa 2o4«
s. Benedetto confr. 293.
s. Benedetto della cupa o del Conservatorio»
Benincasa 773,
5. Benedetto no ideilo, soppressa 2o3.
s. Bernardino 8o3.
s. Bevlg»ate 323.
Carità , s. Girolamo , della 206, ^
s. Caterina v, m. 201
s. Caterina vecchia 234-
s. Caterina da siena o b. Colomba 534-
ss. Cecilia e Filippo Neri eh. dell' Orat. , dei 847
s. Chiara delle Cappuccine 757.
Chiesa nuova o ss. Concezione 85o.
5. Claudio , soppressa 482.
ss. Cosma e Damiano oggi s. Barnaba 700.
s- Costanzo parr. 558.
s. .Cristoforo pro-parrocchiale 197.
s. Croce e s. Paolo di Favarone (*) 3 19.
(*) Erano veramente e sono due distinte
eh. quelle di s. Croce e di s. Paolo che noi per
equivoco abbiamo confuse . Appena però sono
distanti un trarre di fionda sulla medesima
strada . La eh. di s. Croce era dove e al pre-
sente il descritto palazzo rurale del Seminano .
La eh. di s. Paolo situata più presso al mo-
nastero di Monteluci era quell^^ che oggi è
dedicata alla ss. Annunziata e che è un avan-
zo dell' antico tempio cui era annesso ^1 «^«r
nist'ero che ricordiamo alla pag. 320, e dei di
V
s. Croce parrocchia 4^9.
ss. Crocifisso di s. Maria Nuova, cotifr. s^S.
ss. Crispino e Crispiiiiano in P. S. 53o,
ss» Crispino e Crispiniano in P. E. 6^5.
5« Domenico igi, capp. parrocch. di s. Lorenzo
497- Alt, di s. Domenico 5oi. cap. del Ro-
sario 004. Alt. magg. 5on. Invetriata magni-
fica 5o8. Mausoleo del b. Benedetto Ji Biy»
cnjDp. del Gonfalone 5^0. sagrestia 5-25 cam-
panile 532,
S, Domenico confr. 488.
s. Donato , parr. iG-^,
5. Egidio 296,
S. Elisabetta parr. 162.
s. Ercolano ^6^, Arca dell' alt. mag. 470.
s. Ermino 3o3.
s. Fiorenzo par. 344- ^^*' ^^^ Gonfalone 34^»
antica Immag. prodigiosa nell'alt, magg, 558;
sagrestia 35o.
S. Fortunato parr. (*) 171.
s. Francesco del Monte 227. alt. mag. 229.
cappella con pitture di Pietro 232,
5. Franc::sco delle donne 209.
cui circondarlo rimane ancora qualche vestigi«e
Il luogo appartiene alle Monache di monteluci
per la riunione fatta già dei due monasteri ,
(come narriamo all' annot, 5 Art» Monteluci^
e la eh. è talvolta fatta officiare dalle stesse;
Religiose . Ha un solo altare, sulla parete pò-*
Steriore del quale si colori a fresco , in mezzo ,
la V. annunziata , e lateralmente, s. Pietro e s.
Paolo , opera di mediocre pennello.
(*) L* aitar maggiore di qu. eh. nella me-
desima situazione dell' antico , fu di nuovo
CGn mensa e gradino di mattoni coperti da va-
rj e begli ornati di stucco in forma più solida
e maestosa , costruito nelVagoslo e seitembre
del 1822
* 2
vjr
s. Francesco 775. cappella del Gonfalone 77^.
sagrestia 791. campanile 80 1,
s. Francesco confraternita 822.
s. Galgano , d(strntta ^^^*
Gesù 4o5.
s. Giacomo in P s. P. 548
5. Giacomo in P. E. parrocchia no8*
5. Giorgio in Parrione 717.
5. Gio. Batt. e Bernardo 482.
S. Gio. Bat. confraternita 296,
«. Giovanni Battista di piazza 900
s. Giovanni del Fosso parr. 552.
s. Girolamo 549» sacrestia 553,
s. Giuliana 687. sacrestia 694,
s. Giuseppe compagnia 452,
s. Gregorio 845.
SI Isidoro parr. 653.
s. Luca parr. 8i5«
5. Lucia (*) 2o5,
(') Il di 28 agosto 1822 si celebrò per ki
prima volta 1' incruento Sacrificio sugi- altari
laterali di qu. eh. stabilmente costruiti in
mezzo alle pareti con una nicchia fra 4 colon-
nette corintie di travertino contropilastrini
frontispizio conico e mense di stucco, giusta il
disegno del sig. Filippo Pecci . Sulle nicchie
si allogarono i simulacri in rilievo della San-
ta titolare vestita in roba, e di s. Antonio da
pad. sculta iu legno ; e sotto le mense , le
reliquie insigni di s. Lucia fanciulla m. e dei
ss. Desiderio e Teodoro mm. L'Alt, magg. fu
marmoreggiato e dorato e sopra vi si costrus-
6e un gradino di stucco parimenti marmoreg-
giato e un nuovo tabernacolo in legno colo-
rito e dorato in corrispondenza al rimanente
dell' altare . Chiusa la seconda porta che era
niedia alla destra parete , altra ne fu aperta
presso r angolo inferiore della medesima, de-
solandola al difuori dei hegli intagli di tra**
VII
s. Lucia ài colle Landone 638.
Madonna di Braccio 6 io.
Madonna della luce 819.
Maestà delle volte i4i« sua pittura credutala
più antica della citta 142.
s. Manno ^06,
S, Margherita 355.
S. Maria degli Aratri pàrr. i^S.
s. Maria della Consolazione , soppressa 198.
s. Maria del pianto confr. 160.
s. Maria della Palombella , distrutta i(!t(j.
s. Maria nuova 2^5. alt. del Crocifisso 278
alt. del Gonfalone ivi^ sagrestia 290. cam-
panile 292.
s. Maria di Monteluci 3o8. Sagrestia 3 17.
«. Maria di Montcrone 320.
s. Maria della pace o dei Cappuccini 326.
S. Maria della Misericordia par. 454- sagr. 439,
s. Maria delle Orfane Cappuccine dette le cap-
puccinelle 552.
S. Maria di colle 539.
s. Maria del Popolo 647.
S. Maria di colle landone 654-
S. Maria delle povere 724
S. Maria della Valle 749
S. Maria Colomata 768
s. Maria de Francolini o s. Anna 839,
s. Maria Maddalena in P. S. soppressa 365»
s. Martino del verzaro parr. 148.
s. Matteo 226.
Morte , dellt> Compagnia della 370.
s. Nicol() e Giovanni di Dio 721.
s, paolo 88.
5, Pietro 570. peristilio 572. magnifico aitar
e
Vertino con frontespizio rotto ( che dava luo-
go un tempo ad una finestra , in vece della
quale si collocò lo stemma vescovile ) 1 quali
prima di qucst' epoca fregiavano la portn
della eh. di s, Antonio da Padova .
vili
maggiore 584 sacrestia 601 campanile 607.
s. Pietro apost confrat. 544.
s. Pietro m. 484.
Sk Prospero , soppressa 707.
5. Quirico 700.
ss. Sacramento del Carmine 061.
Ss. Sacramento di s. Andrea in P. s. S. 765
s. Savino parr. 68 j».
s, Sebastiano © Madonna della pace 266.
S. Severo parr. 576.
S, Severo ed Agata parr. 87!
s. Simone del Carmine parr. 555*
55. Simone e Fiorenzo confr. 353.
s. Spirito o s. Fnancesco di Paola 710.
s, Stefano 5. Domenico vecchio, soppres* 487»
s. Stefano e Biagio parr. 673,
ss. Stefano e Valentino parr. 834
Suffragio , dalla compagnia del 674.
s. Teresa 8:^9
S. Tommaso 272.
ss. Trinità 557.
s. Vincenzio de' Paoli o della Missione 840.
CIRCO 683.
CITTA' Autori che in parte la descrissero
pag. I. sua situazione 9. sua origine io. suo
nome di Perugia ii. suo nome di Turrena
ivi . suo aggiunto di Augusta 12. suo re-
cinto antico e moderno i3. sue porte an-
tiche e moderne i4» vie principali i5. po-
polazione 18. circondario ivi, suo stato po-
litico , essendo città Etrusca 19. conquistata
dai Romani V anno di Roma 459. ivi, muni-
cipio ascritto alla Trihu Tromentina 20. di-
strutta e rifabbricata da Augusto dlTiène Co-
ionia Romana 1' anno di Roma 713. 2i«
occupata dai Goti l'anno 53o di G. C. ivi .
torna sotto il dominio dell' impero romano
orientale nelP anno 5^7. ivi . è nuova-
mente espugnata dai Goti nel 548 ivi, è
conquistata dai Longobardi nd 568 , 2X. nel-
6oo.è ducato soggetto agli Imperadori /v/. nel
^^4 vi ha dominio indiretto il Pontefice per
concessione di Carlo magno , ma supremo
(che talora fu anche assoluto) gV imperado-
ri ivi, nel ii83. incomincia a reggersi cou
leggi democratiche sotto la protezione dei
Pontefici ivi, nel 1092 con varie condizioni
giura perpetua suggezione aliti s. sede 24*
suoi varj dominatori interpolatamente dal
i'^92 al i54o. 25. e scg. sua stabile obbe -
dienza al pontefice dal i54o. 28. nel 1798 .
vi si stabilisce il regime rcpubblicai)o iran-
cese 29. nel 1800 è restituita al Pontefice
ivi. nel 1809 è conquistata dalle armi. im-
periali francesi ivi, nel i8i4 torna alla di-
pendenza della s. Sede 3o. sue particolari
magistrature ivi, collegj delle artiSi. abito
dei Magistrati 33, loro corteggio 34. con-
siglio generale comunitativo 56. consiglio
dei Quaranta 07. tribunali suoi proprj ivi.
congregazioni comunitative 58. nuova forma
data nel 1816 alle sue magistrature consi-
glio congregazioni e tribunali 39.
CITTADELLA o FORTEZZA
s. Angelo cassero di P. s. A. 225.
s. Antonio cassero , di 3o2.
Paolina 61.
Prome , della , distrutta 24« 382. (/?/// d{ff^usa^
mente nelle annotazioni )
COLLEGIO
Bertolino 681.
Gregoriano o Sapienza vecchia ^Sj. «uà cap-
pella 759.
Gradino 170.
Pio o Sapienza nuova 678. sua cappella 680t
Seminario i3o. sua biblioteca ivi»
COLLE
Monte Morcino vecchio 771.
Prepo , di 697.
s, Sebastiano o delle forche 556. .
COxìIPAGNIE
Agonizzanti in s. Elisabetta 204.
s. Anello o s. Giuseppe in Duomo 112.
s. Angelo Custode oggi ss. Sacramento in S.
Fortunato i^S,
s. Anna o dei Servitori 839.
5. Antonio Abb. o dei Cocchieri Sop.
Annunziata , s. M. in s. Maria nuo\a 287
Barbieri , dei , in Duomo 100 •
Battilani 588 .
s. Barnaba in s. Andrea P. s. S. 765.
s. Carlo Borromeo o ss. Sacramento in s. Sa-
vino 6S2.
Cinque Piaghe o del ss. Sagramento in s. Gia-
como in P. E. 709 .
Croce , della , 387
s. Filippo , di , de* Fratelli laici nella eh. dell'
Oratorio 85o
Fornari , dei , 821
s. Giorgio de' Tessitori 717.
s. Girolamo oggi in s. Girolamo della Carità
8o3.
s. Giuliano in s. Maria Nuova 277 . 279 .
s. Giuseppe dei Falegnami 4^2 .
s. Mnria addolorata , di , in s. Maria Nuova
y.So.
s. 3Iaria Immacolata in s. Antonio ab. 3ox.
s. Maria di Montcrone 32 2 .
s. Maria del Pviscatto 654 •
s. Marino dei Muratori 745 •
s. Martino , di , 464 .
M^nte , della , 370 .
Oltramoj^tani Francesi eAlemanni. in s. Ma-
ria -HTuova 282 .
s, Onofrio dei Tintori in s, Elisabetta 264»
s. Orsola in s. Domenico 5i5 .
ss. Rosario in s. Domenico 3i5.
ss. Sagramento e Maria Vergine di Monte Car-*^
dello in s. Angelo P. s. A. 765 .
ss. Sacramento in s. Simone del cs^rmine 362,
XI
ss. Sacramento in s. Andrea P.s.S. '■65
Suffragio , del , 6j4>
s. Vincenzio in s. Domenico 522.
5. Uomobiiono dei Sarti in S. M. degli Ara-
tri i49,
CONFRATERNITA
s. Agostino dei Nobili , di , i8o.
S. Andrea e Bernardino , o della ginstizla 8o8.
ss. Annunziata dei Nobili , della , 62^.
s. Antonio abbate , 296,
s. Benedetto . 290.
Buon Consiglio di M. SS. del . 95.
ss. Crocifisso di S. M. Nuova , 275.
S. Francesco dei Nobili , di , 822
s. Gio. Battista 296.
Gonfalone di s, Francesco , del , r^5
s. Lucia de' rr. Parrochi , di , 68'5,
s. Onofrio Ecclesiastica , di » 83.
Pianto , di Maria ss. del , 260.
s. Pietro apostolo • 344«
s, Pietro martire . 484*
s. Sebastiano . 266.
ss, Simone e Fiorenzo 346. e 353»
CONSERVATORIO
Benincasa ^53.
Carità , della 206.
l>erelitte 612.
Terziarie di suor Lucia . 827.
CONVENTO
s. Agostino dei pp. Agostiniani i94-
pp. cappuccini 329.
s, Domenico dei pp. Domenicani 4^^* 52S.
S, Fiorenzo dei pp. Servi di Maria j5i,
s. Francesco dei pp. Minori Osservanti 23:>«
s. Gio. di Dio de' pp. Fatebenfratelli 721.
s. Girolamo de' pp. Minori Osservanti 554-
s. Maria Nuova de' pp. Servi di Maria 28^^.
s, Simone del Carmine dei pp. Carmclitaui 56i.
s. Spirito de' pp. Minimi 710.
xn
s. Teresa, dei pp. Carmelitani Scalzi 833.
FONTE
Cattedrale , della Piazza della , i3i. suoi bas-
sirilievi , e statue . i33. sue conche , i38,
suo prossimo pozzo , i3i. (*)
S. Galgano , di 7^9
Grlmana , di Piazza , 178
JLomellina . 620,
Nuova , 33o
Rossa 482.
Sopramuro , di piazza di , 435.
Veggie , di , detta Fontiveg£je 698.
GABINETTO
Di Storia Naturale , Fisico , Anatomico . vedi
Università - Di Storia Naturale . vedi palaz-
zo Canali
GIARDINO
Botanico Sorbello ^18.
Botanico Università 160,
Pubblico detto il Frontone 566-
IPPODROMO 269.
ISCRIZIONI
Accademia del Disegno , nel secondo locale »
dell' , 391.
Amontfort Ermanno 284.
Anastagj Simonetto 4o8. ;
ss. Andrea e Bernardino , eli. dei 809. 810.
5. Anello Tabernacolo, del lon. Cuore ad
e5So offerto 108. arca dove si chiude ic(j.
cancellata della cappella ijo.
S. Angelo della Pace eh. di '5Sn.
Angeletti Cecilia elog. 5o8.
ss. Annunziata , eh. della 700.
Ansidei Fedcriga Bianconi igi*
(*) Dopo varie e mature discussioni fu cre-
duto bene di togliere tutto il superiore appara-
to di questo pozzo , ciò che si esegui il di 20
agosto 1822 , e di chiuderne l'orifizio con u-
na lapide, ciò die rimane ancora ad eseguirsi .
XIII
Ansidei Marcantonio 56j.
Ansidei Giacinta , ^62.
Archivio PiibJilico 43o .
Baglfoni Troiìo 70 ,
Baglionl Gio. Andrea t02 •
Baglioni Pietro 5o3 . •
Baglioni Orazio 249 •
Baldesclii Baldo e Francesco ^85 «
Barigiani Lorenzo Memor. 489 .
Bartolo ngo,
B. Benedetto XI 5i8 .
s. Benero 218,
Benincasa Alessandro 5oo. 5o5,
Benincasa G nservatorlo 754*
Berardi Angelo Maria 286. 4^4 •
Bevilacqua Bianca 499 •
B'agioli Francesco memor. 49^-
B'blioteca pubblica 4^6 . 438 .
Bisnetti Paolo 55 1 .
Boccanera Orazio, Elog. 4^4 •
Bonciario Marc' Antonio 78 .
Cajo Beino 2i5 .
Cambio alle pitture del colleg. , del , 925.
Cancelleria criminale 907.
Canonici, alt. dei, nella sagrest. delDuomo ii6.
Cantucci Elisabetta 5oi .
Caporali Cammillo 97 .
Cappella Communltativa 898
Carità conservatorio della , 210G •
Carmine chiesa 559 • 36i *
Castaldi Restauro 232 .
$* Caterina eh. 204 .
Cattedrale consccrazionc della , 86 ^
Cattedrale Aitar magg, della , 92.
Cefmo Silvestro 495.
Cevoli Francesco Maria 373 .
Chiesa nuova 853. 8G0. 863.
Chirurghi Andrea 290 .
Cibo Andrea 80 .
XIV
cippi ad Augusto G26 9^2. "^
Cittadella Paolina 654 • 6^5 .
Codanti Celare 97 ♦
Collegio Geroniinlano o Pio 680 . 681 .
Colonna Giacomo 5o5 .
Colonna Ji Sopramuro 4^5 .
Comitoli Napoleone memor. 467. 473.
Conti Inaocenzio Elog. 53o .
Coppoli Ospiti illustri del Palazzo i59 .
Coppoli Giacomo memor. 228 .
Cornia Ippolito della , 81 .
Gornla Fulvio , della , 114 .
s. Costanzo eli, 56o. 56 r. 562. 56^. 564-
Crocefisso della cattedrale , Alt. del , 98.
Crocefisso di s. Maria nuova 292 .
Danti , Famiglia 5i3,
Debito pulrblico 47*
Derelitte , casa delle 61 3*
s. Domenico eh. 524« cortile 532* ' .
s. Egidio osped. 196. ;^^
Ercolani Vincenzio' 5i2. " ^''^
FlorenzI Virgilio memor. 119,
Fonte , maggiore i58. iSg.
Lomeliina 620.
di Veggio 699.
Fortebracci Braccio 799. 826.
s. Francesco cb. 777 781 783*
— — Convento 800.
Gesù eh. del 4o6.
Ghiberti Pierant<inio 96.
s. Giovanni Battista chitjsa 296.
Grazìani Aurelia Degli-Oddi 232.
Gualtieri Cesarci Vittoria 833.
Guidalotti Benedetto 5 16.
Guidotti Aurelio 378.
Herbcstein Cristoforo 594-
Indulgenza di Bonifacio Vili in S. Angelo; P. 5.
Angelo 221,
Invetriala del coro di s. Domenico 5op.
Lemmi Giiolamo ^i3.
XV
Leone X. memor. 45^-
s. Luca eh. 8i5.
Luca di Simone 290.
Maestà delle volte , eh. della 1^2» i43»
Madonna della luce 890.
s. Manno iscriz. etrusca ^o5. medertia jo6#
Marcarelli Vincenzio ySS,
s. Margherita osped. , di 33 7
s. Maria Nuova eh. 2 85.
di Monteluci 3 12. 3i8.
— - di Monterone 322. 323*
> della Misericordia 460.
della Misericordia immag. iu s. Maria di
Colle 541.
di Colle eh. 540.
di Colle landone 655.
s. Maria Maddalena , eh. 587*
Suor Maria da città di castello 286»
Mariotti Annibale 735.
Martelli Antonio 281.
Martelli Cammilla 5oo»
Marsciani Cesarei Maria 802..
Mcnìconi Gio. Paolo , Marcantonio &c. Sig^
Mlllini Garzia 87. \
Morte , eh. della comp. della 372. 074.
Museo archeologico nella Università 252.
s. Nicolò , alt. 345.
Normesini Giuseppe 78.
Oddi Giacomo 3o5.
Oddi degli , Giulio 789.
Oddi degli, Leandra 789*
s. Onofrio alt. 84.
Oradini cappella 5i.
Oradini Giulio 77.
Palazzo Comunitativo QoS^'qsS*
Pantacuti Crispolta 5i4«
Paolo II, memor. 49*
Paolucci Fulvio 79.
Patrizj Lucalberto elog, 7i5
Pazzi Rafaellò 48 1.
XYX
Penna Fellclnno dt'lla «288.
Penna Claudio della 2'"9
Penna Adriano della 552.
Petrucci Carlo ^9.
s, Pietro , peristilio Syi. SjS, campanile 608.
campane 610.
s. Pietro ab. 575.
Pio Yll. clog. '45. 573.
Podiani Liicalberto 229.
Podiarii Prospero 4oB' 44o«
Poggi Francesco 5i5«
Ponlani Guglielmo 5i6.
J^ontahi Gio. Batt. memor. 525. elog. ^H*
Pontefici innocenzio iii Urbano iv Martino iv
Porta s. Pietro 54^.
Porta s. Costanzo 565.
Porta Eburnea 707.
Porta dello Sperandio 207»
Ranieri Lodovico 102.
lliminaldi Gio. Maria 94.
Rinieri Roberto 5i9,*
Sabatini Carlo elog. ^77*
Sala de' Notari 88B 889.
Salvucci cappella 80.
Salvucci Salvuccio 82,
Savorgnano Felice 93.
s. Severo eh. 5'jj.
ss. Severo ed Agata , eh. 876.
Signorelli Fabrizio 6g,
Silvestrelli Felice ii3.
Sol?iri Gioffredi Francesca 83 1.
Sorbello Palazzo 567,
Soriano Pietro 722.
s. Spirito eh. 71},
Stntua di Giulio III 093.
Statua emblematica di Perugia Sp!?.
Teatro dell* Accademia civica i52« i55-
Vescovi sepolcro dei , 92.
Vezzosi Gio, Francesco 714.
xyìi
Vib) , famiglia SgZ.
Wanoiiters Francesco Q.6S, 444*
Winterio Minorità no.
.MAESTÀ' , o Immagini sacre in muro sco^
perto
Annunziata in piazza di sopramuro 6^6.
Madonna della via di P, s, A. 2o4»
Ili via della cupa 742.
detta di s. Benedetto dei Torcitori j5««
MONASTERO
s. Agnese di Monache Clarisse 209 ,
5. Antonio da Pados^a ( soppresso ) 2©4^ ,
Bartolelle , delle , ( soppresso ) ^29.
s* Benedetto novello ( soppresso ) 20 5.
s. Caterina di mon. Benedettine 24)5 •
Cappuccine ^S^ .
b. Colomba di mon. Domenicane 535 .
Convertite delle , Domenicane 719 .
s. Fortunato di » monaci SilvestrinI 1^2 ,
5. Francesco delle Donne {soppresso ) 25(),
6\ Gio. Battista di , monaci Cistcrciensi 845<,
S* Giuliana di , monache Cistcrciensi 68^ ,
s. Lucia di monache Agostiniane . 208.
s. Maria di Monteluci di Clarisse 3o8.
s. Maria delle Orfane Clarisse di stretta os-
servanza . 532.
s. Maria delle Povere de* Servi di Maria . 720,
s. Maria Maddalena ^ di Benedettine . 53:6
Monte More ino , di , soppresso . 240.
s. Paolo i di Clarisse . 838.
s. Pietro , di Monaci Cassinensi . 6o5.
s. Severo , di Monac. Gamaldolensi . 376.
Sperandio y dello , distrutto ^ 207.
s. Tommaso , di monache Domenicane . 272*
MUSEO ARCHEOLOGICO
Cenci . i63.
Cotogni . 397..
Graziani . 661.
Oddi, 004.
k 2
XVIII
Cmvcrsuk . 25.2. , . \' .j.jj ooìmmca
OFFICIO .' V„. f..,^, .,:h;;,3 :
Amministr aziono de' sali è tabacchi *.if2Qfi ,
Archivio pubblico . 429. ^' r , ^^
Cancelleria Vescovile, i4i. i
Cancelleria criminale ( V- Palazzo Comuni—
tativo )
Caserma de' carabinieri . 681.
Catasti ( V. Palazzo comimitativo )
Compuirsterfa , Tesoreria e Segreteria Cpmu-.
niiativa ( T. Palazzo comunitativo )
Delegazione % Oilicj di ( V. Palaz. cpmunit. )
Ksazioni Camerali . 4' 9»
s. Martino , della compagnia di • 622.
Monte di Pietà , del . 45i.
Monte Consolino , del ( soppresso X i^^^S.r»
s. Ollicio , del. 556. M.4>fr>iu .
Polizia , Direzione di ( V, Palaz. co,muiij^^*£.)j
Posta , di . 3^9. ' ^ / '
Tribunale di Prima Istanza . ^55.,
Tribunale dell' Assessore Civile • 454*
ORATORIO
Collegio Gregoriano , del . 'j'5g.
Colli gio Pio , del . 680,
Congregazione dei Nobili » della . 4i5.
— Degli Artisti . 4i8.
— Dei Coloni .419.
*-- Degli Studenti . 4^^'
Gonfalone , del , in s. Francesco ']j5. 77^»
^. Girolamo , di , nel Conv. di s. Franca-^
SCO ( di sfrutto ) 8o3.
s. Martino , della Comp, di ( distrutto), 2o5
s. Onofrio . di , nella Cattedrale . 82.
ORFANOTROFIO
S. Anna , di . 687.
Cappucclnelli , dei . 199.
OSPEDALE
Cambiò , del Collegio del . 549- o\\, ^1
ss, Cosma e Damiano ( distrutto ) 700. '.; y^^ ^
s. CrispiuQ , di . 33(j. ..^ o-^.i«\5^^^?i
S. Bomcnìco , della confraternita di . 53o.
s. Egidio , del collegio della M-rcaazIa , iq^
s. f r-ancesco , della confraternita di . 822. ^
Incurabili , degli. ^25. , ^ ; ;., .,0
Invalidi, degli. 719^^ ■ 5:. cn-^iU-^^v.
s. Margherita , di . 55g. Maniaci e Mentecat-
ti . 557. Tisici , ivi , Casa de' Proj.etli , 338*
s. Maria della Misericordia , di^ . 4^4» Inler-
nierie , 4^^* OiTicj , ^61. Conserv.atorj del-
le Alunne . ^62 (*) . Teatro Anatomico , ivi
Casa attuale per le Nutrici e Proj^etti . ^65*:
Piefci della , det, lo SpedaleCto {soppresso) 34o
Pietà , della , o di s. Roceo ( soppresso) ^68
Ptistoro , del . 474-
JP^ergognose , del ( soppresso ) 2o5.
OSPIZIO
Camaldolensì , del • 2o5.
Cappuccini di Montemalbe , dei . 262.
PALAZZO
Accademia del Casinò . 672« ,
Accademia Civica . i5i.
Aggravi Fiori . 09 1.
Alessandri Lippi .661^
Alfani I. 565.
Alfani II. 638.
Ansclmi . i47« Sue pitture, ivi,
Ansidei , di Catrano . 34^»
Ansidei in Monterone . 323.
Ansidei .676, Sue pitture 677.
Ant inori I. 79.
Antlnori IL 6^5.
(*) Per decreto di S. E. JR. il sig. Card.
RTVAROLA Visitatore Apostolico di questo Sfa"
hilimentOy si formò un sol corpose sotto la me"
desima regola^ delle vecchie e nuove alunne .
per cui tutte insiefie esercitando i comuni ofo
ficj , non ha più luogo la separazione indica-
ta dei refcitórj . Questa unione seguì il dì i5
settembre 1822 .
A urei j . i5o*
Biicci . 85o.
Baglioni . 642:
BaWelli . 4o3.
Baldelli Conti S;^,
Baldclli Marscianl . 366.
Baldeschi . 683.
Baldeschi principio di palazzo . 64 r,
Baldeschi ^ 65i. ^ue pitture . ivi .
Baldoni una volta Cor-nia . 064,
BaJioddi . i j-i.
Battisti . 732,
Boccanera „ già Eugenj . 6j4*
Bonaini . 166.
Boncambi . ^52.
Borgia . 483.
Borgia Mandolini . ^52«
Bi'accéschi . 1^6. Sue pitture .ivi *
Canali . 17^. Sue pitture . ivi.
Capitano del popolo , del , 4'^6*
Capocci . 4oa 445'
Cenci . 161. Sue pitture . ivi ,
Cesarei . I. 382.
Cesarei li. 382. Sua galleria di quadri • ivi *
Cinelli . l'ji.
Comunitativo Apostolico . 880. Porta della sa-
la dei Notari . 884. Salaf dei catasti vecchj;
885. Sala dei notari . 887. Sala dei catasti
nuovi 690. Camera della tesoreria della Cit-
tà . 892. Statua emblematica di Perugia . ivi ,
Appartamento nobile dei Priori . 893. Ri-
tratti dei ceL Guerrieri di Perugia . 894> Ri-
• tratti dei Perugini Porporati . 895. Sala del
jConsiglio Comunitativo . 897. Cappella dei
Priori . 898. Ritratti de' Santi protettori
della Citta . 901. Sala della Computisteria^
9o3. Segreteria e Archivio Comuaiitativi . ivi^
Camera del privato Consiglio del Magistra-^
to • 9o5. Oiliciò di Polizia . 906. Can-
celleria Criminale . 906. Carceri . 907. Ap-
XXI
fartamcnto de' Governatori . 908. Antica sa*;
la del Consiglio generale . ivi * PrirT>,a antw
camera già Cappella de' Priori dedicala ai
ss. Ercolano e Lodovico , e sue pitture . 90^. -
/Segreteria di Provincia . 912. II. anticame*» .
ra e sue pitture dei fasti primigenii di Pe*p
rugia . ivi , Sala della Congregazione Go-o
Ternativa . 91 4- Campanile e campane • 9i5»!:'5
Facciata del Palazzo verso il Corso • Qijf*'
Orologio . 919. Porta principale . 920.
Concstabili della Staila . 594 , sue pitture . 095
Coppoli . 109.
Daiizetta . 64"'.
Donini I. 655 , sue pitture . ivi e seg.
Donini 11. 654.
Florenzi . 644«
Friggeri . 98 , sue pitture e biblioteca . .^95
Gentili, oggi del sig. con. Longaro degli Oddi. 365
Giovio . 169, sue pitture e biblioteca, ivi m
Goga . 34^.
Graziani I. 661 , sua galleria di (juadri • 662«
Graziani li. 664.
Guerrieri I. '^6g.
Guerrieri 11. 270.
Inquisizione • 53 r.
Massini ,^già , Crispolti . 652.
Meniconi . 4^^ » sue pitture . ivi •
Monaldi . 640 , sue pitture . ivi ,
Montemorcino nuovo . Vedi Università .
Montespcrelli . 7)65.
Blontespcrclli Vincioli • 084.
Monti . 660.
Narboni . 343.
Oddi . 169 , sue pitture . 170.
Oddi in s. Ermino . 3o4 , sua galleria . 3oì).
Oddi degli , del sig. con. Filippo . 343. .
Oddi degli , in P. S. 384 . sua galleria . ivi .
Oddi degli , in P. S. S. 836 , sue pitture • 63;
Patri zj . 660 , sue pitture . ivi ,
^H
XXlì
Vennn Arcipreti della . 4^5 , sua galleria ./vt^
sua biblioteca . 4^9«
Peroiti Vcnanzi , 482.
Pfazca . 586.
Poptani . 4';4«
Pucci Boncanibì . 6^2.
Ranieri • 543.
Righetti. 164, sua galleria di quadri • iti r;
Rosa . 4^0.
Rossi . 343.
Rossi Leoni . 64i.
Rossi Scotti . 474 > sue pitture . ivi *
Salvatori . 4^3.
Sensi . 640.
Sorbello I. 36^ , ^ua galleria di quadri . 368,
d' incisioni . 3^o , biblioteca, ivi.
Sorbello li. 674.
Ticchioni , già , Azzi . 365.
Ti ti , ove sono alcune antiche urne e iscri-
zioni rammentate dal sig. Vermigligli (^/ilj.
T. 2. p. 77. 169. ) 833,
Unìversiti'i vecchia. 43o.
Università nuova . 24o.
Valenti . 365.
Veglia . 647.
Veracchi , già , Crispolti . 386.
Vermiglioli I. 872 , sua biblioteca . Syj.
Vertniglioli IL 872. ,. ,
Vescovado . i4o.
PIAZZA . ,
s. Agostino , di . 180.
Annunziata , dell' . 724*
Aratri , degli . i47«
Campo di Battaglia . del >.v344, , ,,^
Carmine , del . 563» ^ f^Mi rr Ih
Corso , del . 652.
s. Domenico . di . 484 j^D^"
s. Donato, di . i66,^ : ^j _ ^^^^^ ^ ,^« ^^.
Duca , del . 563. 1:^1 ^^^ o- rf-?-' '
XXIII
'^ », Francesco , di . 802.
Giglio , del , o della comp. della Morte , 566
s. Giovanni di Dio , di . nii.
Grande o della Cattedrale • i3i,
s. Gregorio , di . 846.
Grimana . t no.
Mercato , del , 686.
Monteraorcino , di . i^o.
s> Paolo , di . 838.
Pèma , del .59).
Pròme , della . 382.
Rivarola , 627.
s. Savino , di , 682.
Sopramuro , di . 4^4 , sua colonna . 425.
PORTA
Alessandrina o di s. Girolamo 555.
fi. Angelo 225.
s. Antonio 5o2.
BagUolii (^dì strutta^ 617.
Bulagajo o delle volte 269
Cappiiccinelle delle (chiusa) 6i8«
Carmine , del (*) 33o.
s. Carlo 619.
Cerasa , della , {distrutta) 696.
Conca , della , 265.
s* Costanzo di Braccio 564*
3* Cristoforo , distrutta , 19 1«
Eburnea o Bornia 707.
Elee , deir , 265.
Funari o della Penna , dei (chiusa) 4^4-
Ghezzi , de* ,617.
(*) Pel rialza ruiento della contigua Via rima-
sero sotifrra gli antichi limitari di questa por-
ta . li di 17 luglio 1822 si tolse il riporto di
jnuro che era sotto V arco superiore di essa
€ dove scorgeasi effigiata la Regina del Car-
melo . Ad onta di ciò la Porta , che non fu
peraltro gir'imtnai maestosa , presenta ora una
figura alc^uanto j>lg:ii€a .
XXIV
Giglio , del , 262. - , ''
s. Margherita , di , 334.
Marzia 629.
s. Pietro 546.
s. Prospero , di , (chiusa) ^08.
fastello , del 685.
Sole 286.
Sperandio , dello , (chiusa) 207.
s, Susanna. 'j66,
RIONE
Porta s. Angelo , di . 43.
Ehurnea o Bornia , di • 660
s. Pietro , di 45 1.
- — Sóle , di 27 I.
~- s, Susanna , di , ^Si.
SALA
Catasti nuovi ( vedi Palazzo comunitatlvo )
C'atasti vecchj ivi
Cambio , del nobile collegio del . 925.
Consiglio comunitativo , del , v. Pai. com.
Consiglio Generale , antica del , v. Pai. coni.
Lana , del collegio della 428.
Xiegisti , del Collegio , dei 929.
Macello del collegio , del 4-^-
Mercanzia , del collegio della 923
Notari , antica dei • 599.
Notari , moderna de* ( v. palazzo comunitativo
SCUOLE
Fanciulle , delle . 270.
Pubbliche . 4^0, ,^
STATUA IN BRONZO
Giulio III , dì , 592.
Paolo II , di , distrutta «49-
Sisto V y di y distrutta .4^0.
SUSTRUZIONI ^
Bottinelli , dei . 34o.
Sopramuro , di . 339.
TEATRO
aquila , dell , distrutto , 834'-
Baldoni , nel palazzo , oGj.
I
I'
I'
BalioddI , nel palazzo • lyi.
Belle Lettere ed Arti , dì . 'j^Q*
Leone cV oro, nel palazzo Oraziani , tH-^
smesso , 6ùQ.
Pavone , del . 667.
Yerzaro , del • i5i«
TORRI
s. Angelo , di Porta . 225.
Campanile Pubblico. V. Palazzo comunitativo •
Duomo , del , oggi campanile • 1*28.
5. Manno , di , e suo cel. monumento etru-
sco . 701 .
Sciri o Scalzi , degli • 828.
TRIBUNALI
Assessore civile, del. V. palaz. dellaUniv.vecch,
Di Prima Istanza .V. palaz. della Univo \ecch.
Criminale • Y. palazzo comunitativo .
UNIVERSITÀ'
Svie Scuole • 246 . Biblioteca . 247- Camera
deli' Archivio e suoi oggetti considerabili .
248. Museo Archeologico . 252. Gabinetto
fisico . 'j54« Anatomico . 255. Elaboratorio
chimico . 259. Giardino Botanico o 260.
VIA
Abruzzo , deir . 553.
s. Anna .617.
Antica . 352.
Archi dei condotti , degli , iQi^
Bontempì . 565.
Cald erari , dei . 343.
Calzo di 5. Ercolan<> , del . 464,
Campo di Battaglia , del 33o.
Cappellari , dei . 646.
Chiavica , della , 4o3.
Circo , del . (*) 678.
k 3
C) Sul principio di qu Via riitipetto a quel-
la che piega verso la eh. di s. Angelo di P.
E. era \\n antico pozzo di acque pi rcnni , che
per la esticrtia siccità della estate del 18 >2 fu
provvidamente latto aprire a pubblica utiiitiC
xxyì
Colomnta , 'j6r.
Conca , della . 262,
Corso , del . o^a»
Cupa , della ^ ^43.
s, Ei colano , j'i . 465.
s. Fiorenzo , di . 352.
s. Francesco , di . 814.
Fonti coperte . delle , 618.
Gabbia , della , 8j9.
Larga . 6^4.
liomellina -619.
Loto , del , i65.
Lungara , della ,180*
s. Margherita , di , 534.
Bluzia o Mozza ^ni,
]Suovi> 64.^,
l>fuoYa di Monteluci e s. Ermino da eseguirsi
445.
J^uova pel colle della prome da escg, 272.
Nuova dalla piazza del mercato a P> s. P. da
eseguirsi 485.
iSuova Romana da eseguirsi 555.
rjuova nella via Lomellina da eseguirsi 620.
Gradina o nuova 168 •
Papale 473.
Parrione ^10.
Pastenì , de' , 240.
Pescerìa , della , 45i«
Piano di Massiaiio , del , 701.
Pinella 599.
Porsenna , di 6gn^
Prepo , di 697.
Priori , dei 872.
Riaria 658.
cssendovisi costruito uno stabile parapetto e
tutt* altro necessario ad attingervi comodamen-
te r acqua. S' incominciò a farne uso il 19
giugno , e credesi che rimarra aperto a co-
modo pubblico , per supplire alla mancanza
deir altro pozzo della Piazza del Duomo che
resterà chiuso come si è sopra notato al-*
la pagina xii.
XtVIl
Rimbcfcco del Clierubino , detta del 094. 4o4*
Pioinaria o Flaaiinia 555.
Sapienza , della 737.
Semplici , de' ySS.
Strada nuova , detta la , 6^6*
Tecchia 168.
Verzaro , del 146.
Volte di pace , delle, o Via delle stalle ^oig
CATALOGO
DEI SIGNORI ASSOCIATI
ALL ACQUISTO
DELLA PRESENTE OPERA
ccademia dei Filedoni
Aiidreocci /-. m. suor Maria Erminia pel
suo moni stero di j. Agnese
Andrei sìg Giovanni
Audreoli sig, d, Francesco Rettore nel
Collegio Pio
Andreoni sig. parroco d> Giuseppe
Angelucci yig, canon^ Gio Battista
Auselnii iig dott, Giovanni
Att sidei sìg conte Vincenzio
^utinori si'g' march. Nicola
Anlinori sìg. march, profes. Giuseppe
Antìnori sig. march. Giacomo
Antolini ni. r. p maestro Tommaso pel
Coiiy' di s. Agostino
.Antonini sìg- d Girolamo
, Antonini sig. Giuseppe (per due esemplari)
Avmanni sig. Tommaso
' Bncci sig' d. Flaminio parroco
_Badiou5-Oddi sig. conte Marcontonio
'l3aldfiar.y/^.' Giambattista
Bnnclietti sig^, c?.Vlncenzio
Bartoli sìg. avi^» projess. Luigi
Bartolini sig. cL Bartolommeo
Bartolini j"/^. Giuseppe diReggio diModena
Belli sig. Angelo
Bellucci sig, ci. Cristoforo ;?ar. di s. Maria
delle Croci in Casa Marisa
Batlaglinì sig d. Inaocenziayt;ar. di Ca^-
stiglion del Lago
Beraidi m. r* padre preposto Carlo per
la Congregazione deli Oratorio
Biblioteca Pubblica
Biblioteca Domiaicini
Bini revmo. p. d, Vinceazio ab. de' rr>
Monaci Cassinensi
Boccanera sig. Orazio
Bordoni sig. Giambattista
Borromei sig, Giovanni di Ferrara
Bourbon di Corbello sig. mar. cai^. Carlo
Braccescbi Gentili sig, marchese colon-'
nello Braccio
Brizi sig, avv, Antonio
Brunori sig^ parroco d. Giambattista
Bruschi sig. a^v. Silvestro
Busti sig. Pietio
Calderini ^7^. Nazzareno (per n.4 esemplari
Calderini sig, Amerigo
Camiiìctti Perotti sig, Giuseppe
Campalaslri sig d, Carlo
Cancellieri sig. Domenico
Carattoli sig, Giuseppe ^
Cavalaglio sig*, d Cristoforo
Cenci nob sig Bartolommeo
Cerrini sig. d^ Antonio
Cerjini ,s^/g. Giovanni
Cincin sig. parroco d. Giuseppe
Ciuffetti sig. Fabrizio
Coaestabili della Staffa si^. con Francesco
Coppoli sig. mai che sa Drusola
Costcititini sig. parroco d. Giuseppe
Dati m, r. p. Leonardo da s. Giuseppe
pei coiiveato di s. Teresa
Degli-Oddi monsig. arcidiacono Carlo
Douiai nob, sig^ Filippo
FantaccliioLti sig, parroco d. Vincenzio
Ferrer sig «5. Giuseppe yyre/^|«^/ ColL Pio
Foppiaiii yig. doti. J. Stefano priore v^i-
cario foraneo di Monteleoone .
Frigger! nob. sig. Silvestro
'Gentili sig. dot. Luigi -^
fGiammaroni sig, parroco d. Viucenzie
Giannini sig. Giuseppe .
Gioffredi sig, Giacomo .
sGiovio nob. iig, canon. Averardo .
iOiovio^ioè. sig. Filippo
Giorgi sig. Luigi
Girolamini j7g-. Giuseppe
Innamorati sig. dot. Giuseppe
Isidori jig". Biagio pel Monist. di Monteluci
Laudati sig- dot. Giambattista
Lippl-Alessandri nob. sig. canon. Scipione
Mancini sig. parroco d. Giuseppe
Maj i sig. doti. d. Filippo
Majini sig. Giuseppe
Massi ni sig. Michele
Matteucci sig Giuseppe
Mazzaiini revmo. p. d. Gherardo abbate
dei rr. ^lonaci Cisterciensi pel Mona-
stero dei ss. Giambattista e Bernardo
Mediconi sig. contessa Teresa
Menicucci sig. Luigi
Mezzanotte in r^^ Nicola pel Conv. di s. Sp.
Mezzanotte sig. profes. Antonio
Michelangeli sig. par. d. Frane. Saverio
Miclieletti sig. Jo/. Salvadore
Miclieletti sig. Luigi
Migliorini m, r* p- leti. Costanzo per la
Biblioteca di s. Franceieo del Monte
MoUajoli sig^ Pietro pel Mon. di s^Giuliana
Moiiistero di s. Pietro
Monotti sig^ Giovanni
Monti sig* Ermenegildo ^^ n^u-n
Mosci sig* d. Angelo iaftfrpT
Natali sig. dott, d. Francesco
N eg r oni siq\ presidente Cari o
Orsini sig^ d. Filippo
Ov\\^ sìg\ d< QsiAo 'ÀJJtfciì
Ortis sig. X^nigi : minge \
Paci sig- parroco d. Benedetto Duage. /
Fanti \y%:« parroci^ d. Loi-ens^a ^^MUtuss^
Paolotti sig- Giuseppe -a vi c (^t-^Y
Patri/.j sig* Nicola, di AccjnapeDdeut^
Pecci sig^ Filippo ■
Penna degli Aa cipreti della t sig. barone
cav- Fabrizio mjsur^^
Perilli /'. p. m. Girolamo pel Convento dì
s. M. Nuova
Pernossi sig^ dott. Domenico
Peruccbini sig Zeffiro
Piaceri sig~ Ferdinando
Pompilj j/g. d Nicolò piev^ di Petroja
Previtali sig^ parroco d Francesco
Pucci Boncambi uob. sig. Rodolfo
Ragniotti sig Giuseppe
Ranaldi sig Cosimo
Ranieri sig. conte Ruggiero
Ranierì\>/^. /?^rroco r/ Luigi
Rossi nob. sig. Orazio
ViOioniiiì sig dott, Flaminio
Salajoli slg^ d. Luigi
Salili sig^ par ^ don. d. Giuseppe Goffrefia
Santi sig. dotti €ostaniino
Santi sig. Desiderio
Senesi sig: av^- Filippo
Silvestriui sig. dote. Serafino
Speroni sig Ferdinando
Starnar! si'g, d» Spiridione
Stornelli sig. d, Casimiro
Tamarigi sig, Domenico
Tantini sig. dott. Luigi
Torelli sig. Marco ì;x>jt.a
Trinci suor Amante Maria pel sntf 11X^^5'
ni stero di s. Lucia '^'
Trissino sig. conte Leonardo df Vicenza
Vagnini sig, parroco d, Giacomo
Vagnucci sig. Luigi
Vassalli m.r.yy.m Angelopelconv. dclCarm^
Veglia /?. priore? d. Luigi
Veracchi sig. canon, d. Alessandro
Vermiglioli noò, sig ^ro/! Gio. Battista
Vitalini sig. d. Alessandro
Vitiani sig. Carlo
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181S , e ricostruito e
ampliato nel 1832
da Angelo
dal di 1 1 Giugno
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di se stessa
Annot. i5 all' Art.
ss. Croce e Antonino
parroc. 702
Il quadro con Giacobbe notato alla pag, qo5. è
saggio del giovane sig. Gaspare Sensi perng.
jiUrì non troppo ft^quenti errori dì mi^
nor rilìtvo si lasciano alla correzione del
Leggitore .
IMPRIMATUR
Fr. Joaa. Audr. Lavisi S. Off. Perusiae
Inquisitor Generalls
IMPRIMA! U R
Can. Philippus Paceui Vicarias Generalis
I
I
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